Farmacie notturne: cronistoria di un falso problema

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COMUNICATO STAMPA TERREMOTO IN VALSANGONE? NO. PETO DI GALLINA SANITÀ, MONACO (RETE CIVICA): FARMACIE NOTTURNE VAL SANGONE, UN FALSO PROBLEMA La perdita delle reperibilità notturna (dopo le ore 23) delle farmacie in Val Sangone sta creando inutile allarmismo tra la popolazione e, dati alla mano, non ha ragione di esistere. La questione è stata sollevata da un medico di Continuità assistenziale (ex Guardia Medica), il Dottor Maurizio Arnaud. I fatti: le farmacie della Val Sangone, dal 1° gennaio scorso, terminano il turno di reperibilità alle ore 23 in virtù di un accordo preso con i sindaci dei sei Comuni e le Istituzioni Sanitarie. Nessuno se ne è accorto perché, sempre dati alla mano, negli ultimi due anni le farmacie valsangonesi nei turni notturni sono state utilizzate pochissimo e mai per farmaci “salvavita”: farmaci “comuni” da banco quali fermenti lattici, assorbenti, pannolini per bambini, antalgici ed antibiotici sono i più gettonati. Prodotti che francamente possono essere acquistati anche il giorno dopo. Ma il dr. Arnaud ha deciso di lanciare l’allarme. Se il problema – come si ipotizza – è l’erogazione urgente di farmaci salvavita o per lenire il dolore, come l’ossigeno o la morfina, chi lancia l’allarme dica quante volte la ex Guardia Medica ha prescritto ossigeno o morfina negli ultimi due anni perché non emergono vendite notturne nelle farmacie della Val Sangone. Se qualche prescrizione vi è stata significa che non era urgente, o che sono stati comunque reperiti in un’altra farmacia. E ancora: nella sua dotazione, la ex Guardia medica possiede i farmaci salvavita e li può somministrare, quindi dov’è il problema per l’utente? Pare che della questione sarà investito il Direttore Generale dell’Asl TO3 ed allora mi pongo una domanda: è il caso di coinvolgere un Direttore Generale di una Asl con migliaia di abitanti per un falso problema? Le farmacie hanno fatto sapere di aver preso la decisione per motivi economici e questo fatto viene demonizzato: io penso che erogare un servizio non indispensabile, in perdita, possa avere un costo sociale poiché spalmato su altri prodotti. Nel momento in cui le farmacie non dovranno più pagare il costo del personale notturno, potremmo piuttosto chieder loro sconti su altre prestazioni. Allora per concludere torniamo all’allarme: si tratta di un terremoto o solo di un peto di gallina? Come ho detto in una serata pubblica una settimana fa, il territorio fa bene ad avanzare delle richieste ai Comuni, alla Regione e all’Asl, ma queste debbono essere serie e credibili. Se smuoviamo le acque per protagonismi personali su falsi problemi, non facciamo il bene del territorio, poiché quando sarà la volta buona di chiedere qualcosa di serio, non saremo più ascoltati. Alfredo Monaco, Consigliere Regionale Gruppo Rete Civica Torino, 9 giugno 2016


INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA ai sensi dell’articolo 100 del Regolamento interno

OGGETTO: PRESCRIZIONE FARMACI SALVAVITA DA PARTE DEL MEDICO DI CONTINUITÀ ASSISTENZIALE DI GIAVENO NEGLI ANNI 2014 E 2015

PREMESSO CHE

Il medico di continuità assistenziale (ex Guardia medica) in servizio presso il polo sanitario di Giaveno, Dott. Maurizio Arnaud, ha lanciato pubblicamente un allarme in merito all’avvio di un servizio sperimentale per cui le farmacie della Val Sangone dal 01/01/2016 terminano il servizio di reperibilità notturna alle ore 23, esperimento concordato con l’AslTO3 e con le autorità comunali; Questo allarme è stato ripreso sui social network e sugli organi di stampa (La Stampa, La Valsusa, l’Eco del Chisone, Luna Nuova e il sito online Valsusaoggi) creando ansia nella popolazione, in quanto il medico sostiene che per recuperare farmaci salvavita prescritti l’utenza dovrebbe recarsi ad acquistarli presso la farmacia aperta più vicina, a Cascine Vica (Rivoli); VISTO CHE

Come esempi di farmaci salvavita nella sua lettera ai Sindaci, ripresa sui social network e dagli organi di stampa, il Dott. Arnaud cita ad esempio la morfina per la terapia del dolore e l’ossigenoterapia per problemi respiratori; CONSIDERATO CHE

L’allarme proviene da un medico di continuità assistenziale (ex Guardia medica) che ha certo contezza dei dati, delle necessità e delle richieste della popolazione che usufruisce del servizio;

Da un’indagine presso le farmacie del territorio interessato (Val Sangone) nei due anni precedenti alla limitazione del servizio, ovvero negli anni 2014 e 2015 NON emerge però alcuna richiesta da parte dell’utenza di farmaci del tipo descritto, negli orari di reperibilità notturna (ovvero non sono stati richiesti farmaci salavavita tra le 23 e le 8 del mattino negli ultimi due anni); CONSIDERATO INOLTRE CHE

È compito della politica interrogarsi sulle necessità della popolazione e cercare di fornire risposte adeguate ed efficaci ai bisogni rilevati sulla base di dati certi;


INTERROGA Il Presidente della Giunta L’Assessore

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X

Per conoscere il numero di prescrizioni adottate dalla Guardia medica del polo sanitario di Giaveno negli anni 2014-2015 relativamente ai farmaci salvavita e nello specifico le prescrizioni di terapia antalgica con morfina e di ossigenoterapia.




COMUNICATO STAMPA I DATI DELLA REGIONE SMENTISCONO “DI BRUTTO” LA GUARDIA MEDICA: LE FARMACIE NOTTURNE DELLA VALSANGONE NON SONO MAI STATE USATE PER LE URGENZE ORA SI SMETTA DI FARE ALLARMISMO INUTILE E CONTROPRODUCENTE! “Oggi in Consiglio Regionale ho interrogato l’assessore alla Sanità Antonio Saitta per sapere quale sia stato nel biennio 2014-2015 l’utilizzo delle prescrizioni di farmaci salvavita presso le farmacie notturne della Val Sangone in seguito alla polemica “montata” da un medico di continuità assistenziale sulla sperimentazione in atto dal 1° gennaio 2016 che vede chiuse le farmacie dalle 23 alle 8 - dichiara soddisfatto il Consigliere Regionale Alfredo Monaco, del gruppo Rete Civica - La risposta ci dice che non c’è nessun allarme e il medico di continuità assistenziale ha montato un caso che non esiste”. I dati confermano quanto aveva già sostenuto Monaco. Scrive infatti Saitta: “nel biennio 2014-2015 le 7 (sette) farmacie del Distretto di Giaveno hanno spedito all’Asl TO3 numero 562.838 ricette: di queste quelle compilate dal servizio di continuità assistenziale di Giaveno durante la fascia notturna sono in tutto 11”. Avete letto bene: undici. Rappresentano lo 0,002 %. Continua Monaco: “Nel dettaglio, quante vite sono state salvate? Dato che il medico ha parlato a sproposito di farmaci salvavita, riporto integralmente una parte della risposta: In particolare con riferimento all'eventuale situazione di urgenza si rileva quanto segue: 1) prescrizioni per Ossigeno Gassoso: su 512 ricette complessive spedite nel biennio dalle 7 farmacie, solo 6 ricette sono state compilate dalla ex Guardia Medica di Giaveno in orario notturno (ore 23,00 /8,00) di cui NESSUNA avente carattere d'urgenza; si conferma dunque il dato già dichiarato dalle stesse farmacie e riportato nella interrogazione. 2) somministrazione di Morfina: su 568 ricette complessive spedite nel biennio dalle 7 farmacie, solo 3 sono state compilate dalla ex Guardia Medica di Giaveno in orario notturno di cui NESSUNA avente carattere d'urgenza (in quanto ritirate in farmacia da 1 a 2 giorni dopo)”. Riprende il Consigliere Regionale Alfredo Monaco, gruppo Rete Civica: “Ora, sorvolo sui motivi che possono spingere un professionista medico a sollevare tutto questo “rumore per nulla”, perché davvero mi sfuggono e gli si rivoltano contro come un boomerang, ma gli chiedo con fermezza di smetterla di fare affermazioni non veritiere che portano la popolazione a credere a dati quantomeno “improvvisati” fidandosi del ruolo che egli ricopre. Già in precedenza, con una semplice informale indagine presso le farmacie e presso la popolazione (che non si era in nessun modo accorta della variazione di orario, proprio perché non ha mai utilizzato il servizio), ero giunto alle stesse conclusioni. Un’indagine informale che poteva fare chiunque. Si è insistito nel dire che sbagliavo io, e allora ho chiesto i dati ufficiali, che mi danno ragione. Allora davvero non capisco perché gettare nell’ansia la popolazione parlando a vanvera di un servizio che sarebbe tolto a discapito della salute pubblica, quando quel servizio è stato utilizzato poco e male (male nel senso che sono stati acquistati nelle ore notturne prodotti non urgenti)”. “I numeri non mentono, e i numeri sono CHIARISSIMI: le farmacie in servizio notturno in Val Sangone non sono state utilizzate per le urgenze! – continua Monaco - Nell’illustrare l’interrogazione, ho anche chiesto a Saitta di pensare di dotare il medico di continuità assistenziale dei farmaci salvavita. A voce, l’assessore ha ribadito che alla luce dei dati emersi, l’apertura notturna delle farmacie in valle (peraltro decisa dai sindaci) gli pare “una necessità irrisoria”; che se sulla sperimentazione verranno rilevate criticità saranno rivisti i turni e ha concordato che in effetti si siano creati “allarmismo e preoccupazione inutili””. Torino, 21 giugno 2016



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