L'Orso in casa n.7 2017/18

L’ORSO INCASA

ORGANO UFFICIALE DELL’U.S. ALESSANDRIA CALCIO 1912 N. 7 VENERDÌ 1 DICEMBRE 2017

IN PRIMO PIANO Michele Marcolini

L’AVVERSARIO

Gavorrano, scontro diretto

L’INTERVISTA Gianfranco Baldi

LO SPONSOR

Salumificio Sabbione

I NOSTRI GIOVANI

Le sconfitte che fanno crescere

STORIA

8 pagine speciali

RISALIRE ALESSANDRIA-GAVORRANO

3

è coMiNciAtA L’AvveNturA di MArcoLiNi suLLA PANchiNA deLL’ALessANdriA. L’orso iN cAsA gLi Porge iL beNveNuto e gLi AugurA buoN LAvoro

L’ORSOINCASA

in primo di Gigi Poggio piano

Foto Michela Amisano

MICHELE MARCOLINI Quello che il mister sa... venerdì 1 dicembre 2017

È

che dobbiamo riprenderci presto e bene, esercizio dopo esercizio, corsa dopo corsa, dribbling dopo dribbling, parata dopo parata. La sua forte motivazione e i suoi discorsi consapevoli del momento che stiamo vivendo e del lavoro che ci attende, sono il viatico migliore per i mesi che verrano, in cui, tutti insieme, dobbiamo sollevarci da una situazione tanto assurda quanto inconcepibile.

Però zero alibi, testa bassa, cattiveria e grinta, voglia di arrivare primi sul pallone per poi correre sotto la Nord a saltare con la nostra gente.

Michele Marcolini lo sa e ci porterà in quella direzione: presto e bene.

L’ORSO IN CASA supplemento al n. 94 de ‘il Piccolo’ di venerdì 1 dicembre 2017

A cura di ufficio stampa Alessandria calcio Progetto grafico e impaginazione Mauro risciglione Foto di Albino Neri, A.M., ivano Panarello

In collaborazione con MediAL srl pubblicità, Alessandria, via Parnisetti 10, tel. 0131 56364

Atelier - Via Bergamo, 65 Alessandria

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reti. iL boMber grigio Pablo gonzalez

il girone A

L’ORSOINCASA

LA CLASSIFICA Livorno primo stop. Arezzo -2 Squadra Livorno Pisa

Punti 36

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18A GIORNATA ANDATA Domenica 10 dicembre 2017

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Alessandria - Pistoiese (ore 14,30) Arzachena - Pro Piacenza (ore 14,30) carrarese - Livorno (ore 14,30) gavorrano - giana erminio (ore 14,30) Monza - cuneo (ore 14,30) viterbese - olbia (ore 14,30) Pisa - Arezzo (ore 18,30) Prato - Pontedera (ore 18,30) Piacenza - siena (lun. 11/12 - ore 20,45) Lucchese riposa

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siena

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viterbese olbia

Monza

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PUNTI VENDITA BOOKING SHOW • Tabaccheria Maxi via gramsci 46, Alessandria • Tabaccheria Rovereto spalto rovereto 25, Alessandria • Tabaccheria Malagrino corso c. Marx 44, Alessandria • Gruppo Anteprima Piazza garibaldi 40, Alessandria, 0131 250600 • S.O.M.S. Oviglio, Grigi Club “Gino Armano” via XX settembre 30, oviglio (AL) - 347 4165122 • Amici del Calcetto, presso Circolo Dopolavoro Solvay via genova 117, spinetta Marengo (AL) • D Viaggi, piazza repubblica 3, Novi Ligure (AL) • Roby Viaggi, c/o centro comm. Monferrato “beNNet” ss 31 villanova Monferrato (AL) • Agenzia Intralot, via Palestro 22, Acqui terme (AL) ON LINE: www.bookingshow.com

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Alessandria - Gavorrano cuneo - siena giana erminio - Monza Livorno - Arzachena olbia - Lucchese Pistoiese - carrarese Pro Piacenza - Piacenza Arezzo - Prato Pontedera - Pisa viterbese

(ore 14,30) (ore 14,30) (ore 14,30) (ore 14,30) (ore 14,30) (ore 14,30) (ore 14,30) (ore 18,30) (ore 20,30) riposa

SEDE ALESSANDRIA CALCIO (Via della Chimica 15, zona D3) • Sabato 2 dicembre dalle 9,30 alle 12 e dalle 15,30 alle 19

STADIO MOCCAGATTA (Via bellini) • Domenica 3 dicembre: dalle 11,30 fino al termine del 1° tempo

PREZZI DI VENDITA (comprensivi di diritti di prevendita) tribuna d’onore € 100 - Poltrone bordo campo € 50, ridotto € 35 tribuna centrale Numerata € 35, ridotto € 24 - tribuna Laterale € 30, ridotto € 21 - rettilineo € 14, ridotto € 10 - curva Nord € 10, ridotto € 7. operazione speciale ragazzi: costo del biglietto € 5 (da 8 anni compiuti ai 18 anni da compiere, promozione valevole esclusivamente per il settore rettilineo di gradinata) INFO: www.alessandriacalcio.it

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L’ORSOINCASA

venerdì 1 dicembre 2017

cAde L’iMbAttibiLità deL LivorNo ProPrio NeLLA PArtitA Più seNtitA Per rivALità e trAdizioNe. PiAceNzA-ALessANdriA: esordio di MArcoLiNi coN uNA scoNFittA

di Tino Pastorino il punto

Foto QuiLivorno.it

Il Pisa vince il derby con un gol di Eusepi.

Ma gli amaranto protestano per una rete annullata a pochi minuti dal termine

LO SGAMBETTO Pisa abbatte Livorno Grigi: black friday

T

cinque.

re squadre in lotta per la promozione. cinque squadre racchiuse in un punto per garantirsi l’accesso ai play off. in fila indiana le ultime

PROMOZIONE cade l’imbattibilità del Livorno proprio nella partita più sentita per rivalità e tradizione ed ora il Pisa si propone come la più autorevole avversaria anche se i punti da recuperare rimangono ancora cinque e la squadra di Pazienza deve ancora osservare il turno di riposo previsto all’ultima giornata di calendario. torna in corsa anche il siena che vince contro l’Arezzo e mantiene la scia del Pisa: tre punti fondamentali per il morale dopo tre sconfitte casalinghe consecutive. Mignani deve risolvere ancora evidenti problemi di organizzazione e, per ora, si affida alla prodezze dei singoli (Marotta, al rientro, decisivo).

PLAY OFF viterbese quarta forza del girone: ottimo l’inizio di mister sottili con tre vittorie in

una settimana (coppa italia compresa). il turno di riposo, in programma per questa domenica, non inficerà la classifica visti i 4 punti di vantaggio sul terzetto formato da carrarese, Lucchese ed olbia. Aria di crisi in terra sarda per le 3 sconfitte consecutive e classifica bloccata da un mese (turno di ri-

poso compreso) per i bianchi di Mereu. La Lucchese (turno di riposo la prossima settimana) si ferma a cinque risultati utili consecutivi ma la batosta casalinga ad opera della giana ha la doppia scusante dell’assenza dello squalificato Fanucchi e dell’inferiorità numerica dovuta all’espulsione di baroni nel primo tempo anche se il campanello dall’allarme era già suonato a metà settimana con la sconfitta in coppa ad opera del Pontedera (che aveva già eliminato il Pisa e fatto saltare la panchina di gautieri). Poi il grande equilibrio: sono cinque le squadre in 2 lunghezze. Monza Arzachena e Piacenza chiudono il tabellone delle prime dieci, con 1 punto di vantaggio su giana e Pistoiese. si complica la situazione dell’Arezzo che scende a 17 punti: in settimana, è stato penalizzato di 2 punti a causa del ritardo nel pagamento di stipendi e contributi relativi a maggio 2017.

PLAY OUT gavorrano 10, Prato 11, Alessandria 12, cuneo 13, Pro Piacenza 14. Poi Pontedera a 16 punti. ecco gli scontri diretti previsti nelle ultime tre giornate: Alessandria-gavorrano questo week end; Prato-Pontedera la prossima settimana; cuneo-Alessandria il 17 dicembre. il gavorrano poi giocherà in casa contro la giana, per chiudere l’andata a Pistoia. Prato questa domenica ad Arezzo e il 17 a siena. cuneo che riceve il siena per poi affrontare in Monza in trasferta.

Quest’anno sono previste 6 retrocessioni, 2 per ogni girone. Non è prevista la retrocessione diretta, se non nei seguenti casi: la 19esima classificata non disputa i play out qualora il distacco dalla 16esima sia superiore ad 8 punti; la 18esima classificata non disputa i play out qualora il distacco dalla 17esima sia superiore ad 8 punti.

tredici domande a di Gigi Poggio

ALESSANDRO GAZZI Nato a

Data di nascita

Stato civile

Prima società

Hai sempre giocato in questo ruolo

Squadra del cuore

Momento top della carriera

Avversario o compagno che ha fatto più carriera

Mister più importante Passatempo

Attrice preferita

Attore preferito

Musica preferita

L’ORSOINCASA

Feltre (Belluno)

28 gennaio 1983

Coniugato

Plavis Santa Giustina

Ho cominciato come attaccante Quella per cui gioco

Torino-Inter del 2014/15

Leonardo Bonucci Mio padre

Stare in famiglia, musica, lettura Nicole Kidmann Cary Grant

Anni 70 / alternativa

ALESSANDRIA AUTO VIAGGIA SEMPRE CON VOI.

G R U P P O

alessandria

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venerdì 1 dicembre 2017

SPINETTA MARENGO (AL) - S. S. 10, n° 20

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L’ORSOINCASA

foto Ivano Panarello

venerdì 1 dicembre 2017

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foto www.usgavorrano.it

l’avversario di Tino Pastorino

gAvorrANo è uNA cittAdiNA di 8.600 AbitANti iN ProviNciA di grosseto. LA società deL PresideNte PAoLo bALLoNi, NeL 2010 Per LA PriMA voLtA trA i ProFessioNisti, è A cAcciA di PuNti-sALvezzA

GAVORRANO, FAME DI PUNTI “Scontro diretto” inaspettato

C

ittadina in provincia di grosseto, 8.600 abitanti, nella zona mineraria delle colline Metallifere toscane (giacimenti di pirite), ha esordito tra professionisti nel 2010; retrocesso ai play out di seconda divisione nel 2013 e stato poi ripescato, retrocedendo in serie d l’anno successivo. La scorsa stagione ha vinto il girone e della quarta serie ritornando in serie c, guidato dal Presidente Paolo balloni che si avvale della collaborazione del direttore generale Filippo vetrini, all’ottavo campionato con il team rosso azzurro.

AREA TECNICA dal 5 ottobre la panchina è stata affidata a giancarlo Favarin dopo che il mister della promozione, l’ex grigio vitaliano bonuccelli, non era riuscito a raccogliere punti nelle prime 6 partite disputate. Favarin, pisano, classe 1958, vanta una lunghissima esperienza in serie c (carrarese, olbia, Fano, Latina, ternana) ma ha vinto ben 5 campionati in serie d con castelnuovo garfagnana, Lucchese (doppio salto fino alla Prima divisone), venezia (due volte, nel 2012 e nel 2016) e Fidelis Andria, condotta anche al 12esimo posto in serie c la scorsa stagione.

MERCATO tanti innesti per una squadra neo promossa ma in difesa è rimasto il blocco formato dal capitano salvadori, da cretella e da ropolo (sesta stagione in toscana). confermati a centrocampo conti (quarto anno) e in attacco Moscati e brega con, rispettivamente, 14 e 10 gol in serie d. tra i nuovi in evidenza il difensore borghini (proprietà empoli, lo scorso anno al tuttocuoio), Andrea gemignani (ex Pontedera, ora in prestito dalla spal). A centrocampo si è puntato sugli svincolati: il

Il neo-mister Giancarlo Favarin, ha sostituito l’ex grigio Vitaliano Bonuccelli che, vincendo lo scorso campionato di Serie D, ha riportato i toscani tra i professionisti

brasiliano Lucas Finazzi (attualmente infortunato), vitiello (ex Ancona e benevento) e l’ultimo arrivato, remedi (un ritorno), dal Modena. in attacco spiccano Merini, ex santarcangelo, con Malotti (era a Prato) e Mugelli (in prestito dal carpi).

IL CAMPIONATO ultimo posto in classifica nelle prime 14 giornate, poi il sorpasso al Prato ma dopo la sconfitta casalinga nello scontro diretto contro il Pro Piacenza che ha interrotto la serie positiva di 4 partite, ancora ultima posizione.

Malgrado i 10 punti, ha ora nel mirino le tre squadre che la precedono in classifica: Prato a quota 11, Alessandria a 12 e cuneo a 13. in trasferta 3 pareggi (cuneo, Monza, Pisa) e 4 sconfitte. ha il peggior attacco (con il cuneo) del girone con 10 reti (3 messe a segno da Moscati).

LA ROSA Portieri: 1 Mazzini (98), 22 salvalaggio (98).

difensori: 13 borghini (97), 5 bruni (97), 4 cretella (94), 14 Ferrante (01), 24 gemignani (96), 2 Matteo (97), 20 Papini (96), 3 ropolo (93), 19 salvadori (87), 16 tissone (98). centrocampisti: bianchi (00), 21 conti (88), 8 Marianeschi (89), 10 remedi (91), 25 vitiello (85), 6 zaccaria (98). Attaccanti: 9 brega (87), 11 Malotti (97), 26 Merini (88), 7 Moscati (92), 17 Mosti (98), 18 Mugelli (97).

COME GIOCA IN TRASFERTA La squadra di solito si dispone con 3 difensori, 5 centrocampisti e 2 attaccanti con i due laterali (ropolo e gemignani) che spesso ripiegano e una delle due punte che scala, a formare un più prudente 5-4-1. il portiere titolare è salvalaggio (rinnovato il prestito dall’entella). i tre difensori sono cretella salvadori e borghini. già citati gli esterni che affiancano i centrocampisti remedi vitiello e conti. Moscati e Merini gli attaccanti con brega che entra nelle rotazioni (2 gol segnati).

www.museogrigio.it

LA LEGGENDA ORSO DELL’

i grandi personaggi

di Mario Bocchio

L’

FRANK RAWCLIFFE

Il bomber inglese che amava gli agnolotti

assemblea generale delle società di calcio, tenutasi a Firenze il 14 maggio 1946, decise con immediata applicazione di consentire il tesseramento per una stessa società di due giocatori di nazionalità straniera e di tre di nazionalità italiana provenienti da federazioni straniere, i cosiddetti “oriundi”. i dirigenti dell’ Alessandria approfittarono subito di questa deroga tesserando dapprima rosso i, un argentino che debuttò nella stagione 1945-‘46, e successivamente nel torneo 1946-‘47 anche l’albanese Lushta.

L’inglese Frank rawcliffe fu ingaggiato grazie all’allenatore grigio Albert Austin (bert) Flatley, che in realtà avrebbe voluto portare un certo gillespie. Presentatosi al raduno, rawcliffe stupì i compagni ed i tifosi per il possente fisico, più da lottatore che da calciatore. comunque l’esordio fu dei migliori, alla seconda di campionato entusiasmò il pubblico con una doppietta al Napoli.

A fine campionato l’inglese sommò 18 reti risultando cannoniere della squadra.

Purtroppo il fisico robusto si appesantì grazie alla cucina italiana, ed a proposito i compagni di squadra e la proprietaria del ristorante “vittoria”, dove i giocatori si recavano per i pasti, ricordano l’amore dell’inglese per la “minestra a quadretti”, come definiva nel suo italiano stentato gli agnolotti. disputò ancora un campionato (7 presenze) segnando 4 reti, di cui tre al Magenta, sconfitto per 7-1.

Campionato 1949-50, serie B. In piedi da sinistra: Arezzi, Guaschino, Rawcliffe, Giorcelli, Cipolla, Soffrido. Accosciati: Sotgiu, Albertelli, Pietruzzi, Corradini, Scarrone. In basso, Rawcliffe (quarto da sinistra seduto) nel South Liverpool, 1950-51, l’anno dopo l’esperienza alessandrina

i grandi personaggi

di Mario Bocchio

L

venti DI G Sotto le bombe con Maroso e Baloncieri

devastazione della guerra rivoluzionò i vari campionati.

L’Alessandria disputò il torneo denominato Alta-italia, che ebbe breve durata: da gennaio a maggio 1944 con baloncieri allenatore. in campo anche virgilio Maroso, dodici incontri per il difensore che poi fece ritorno a torino.

Agli anziani Piana, bigando, vitto si aggiunsero elementi che prestano servizio militare nell’alessandrino come stradella, Fregosi, tarquini, e lo stesso Maroso, che esordì il 16 gennaio 1944 in occasione del pareggio interno per 2-2 contro la Juventus cisitalia. Nella disputa del campionato la parte del leone la disputò il torino-Fiat che allineava tra le proprie fila cassano, gallea, ellena, Mazzola, Piola, gabetto, ossola! da parte sua l’Alessandria fece del suo meglio, ma non giunse che penultima.

Proprio in questo torneo baloncieri disputò, suo malgrado, la sua ultima partita; venutogli a mancare all’ultimissimo momento un giocatore, dovette indossare la maglia numero 8 e scendere in campo. il destino volle che il terreno di gioco fosse quello di torino, il mitico “Filadelfia”, proprio quello cioè che alcuni anni prima lo aveva visto conquistare il titolo italiano. il campionato continuò a svolgersi in situazioni di emergenza e ad esempio la partita AlessandriaLiguria dovette essere spostata al termine del torneo a causa del grave bombardamento abbattutosi su Alessandria il 30 aprile 1944.

La Federazione si vide costretta inoltre a modificare d’autorità alcuni risultati

di gare disputate da compagini schieranti giocatori in posizione irregolare. così ha voluto sottolineare Marcello Marcellini nella storia dei grigi scritta e disegnata per bambini: “Ci sono intanto le avvisaglie della guerra. Allarmi, coprifuoco, bombardamenti, rastrellamenti e chiamate alle armi condizionano non poco anche il gioco del calcio. Il campionato 1944-‘45 è sospeso. I pochi calciatori non impegnati nell’obbligo militare, si danno appuntamento ogni tanto in piccoli paesi periferici a basso rischio bombardamenti, dando vita alle partite della ‘bistecca’, perché ricompensate in natura con prodotti alimentari sempre più scarsi e difficili da trovare”.

Le partite della “bistecca”.

Disegno di Carlo Dossola

L’immortale M

V

irgilio romualdo Maroso era soprannominato Maldo. Nacque il 24 Luglio del 1925 a crosara di Marostica in provincia di vicenza. era ritenuto,a ragione il terzino più forte del mondo. Aveva fantasia, grande stile, sapeva beffarsi dell’avversario con le finte,bravo in acrobazia, intelligente tatticamente e poi molto, molto corretto sul campo. Arrivò a torino da bambino, al seguito della famiglia che aveva dovuto lasciare il paese per motivi di lavoro. A scoprirlo fu Mario sperone, che rimase abbagliato dal talento di quel giovane ragazzo e lo segnalò immediatamente al presidente del torino Ferruccio Novo, che acconsentì all’acquisto del giocatore, facendosi trascinare dall’entusiasmo di sperone, che sollecitava l’ingaggio per sbaragliare una concorrenza che a suo avviso si sarebbe fatta presto agguerrita. il presidente chiese quanto costasse, ma sobbalzò nell’udire

GUERRA

Maroso in maglia grigia

1943-’44, va in scena il Torneo Ligure-Piemontese. Nella formazione grigia si riconoscono, in piedi da sinistra: Piana, Polo, Stradella, Foglia, Rossi. Accosciati: Vitto, Rosso, Fregosi, Maroso (curvo), Pietrasanta e Bigando

che il costo di un ragazzino di 15 anni fosse di ben 100 lire - una cifra assai elevata all’epoca - e quindi non diede il benestare. sperone non volle insistere, ma poi ritornò alla carica più che convinto della bontà del giocatore. Novo a quel punto volle fidarsi e versò al doglia le 100 lire richieste per l’acquisto di Maroso, che iniziò la sua trafila nel settore giovanile del torino. Quando venne mandato all’Alessandria nel 1944 per il cosiddetto campionato Alta-italia Maroso per poco non si ammalò per la nostalgia della sua amata carla. Quando poi rientrò a torino, Luigi Ferrero volle trasformarlo da mediano a terzino e lui patì e non poco questo cambiamento. il suo esordio in prima squadra tardava ad arrivare, non si sentiva a suo agio nel ruolo e questo gli procurò momenti di depressione. Provvidenziale fu l’intervento dell’allenatore Antonio Janni che capì la situazione e parlò al presidente Novo, spiegandogli la situazione e avanzando la richiesta di aiutarlo a crescere fisicamente dal momento che la sua struttura esile, non gli consentiva di esprimersi nel nuovo ruolo. Novo accettò il consiglio e mandò il ragazzo in una pensione dove poteva mangiare regolarmente e in quantità, lusso che in famiglia non poteva davvero permettersi. Maroso rifiorì grazie alle cure di bistecche sponsorizzate da Janni. Nella stagione 1945-’46 venne promosso titolare in prima squadra al fianco di Aldo ballarin e le intuizioni di sperone prima e di Janni dopo, diedero i frutti sperati.

Maroso da subito dimostrò di essere un grande talento destinato al sicuro successo. dopo il primo stipendio riscosso, non si dimenticò del prezioso supporto di Janni: Maroso impegnò parte dei soldi per l’acquisto di un porta sigarette d’argento che regalò all’uomo che lo aveva aiutato a diventare campione e uomo. Purtroppo però nonostante la cura a bistecche, virgilio geneticamente conservava un fisico esile, il che lo rendeva sovente predisposto ad infortuni muscolari. La pubalgia gli impedì di partecipare a numerose partite in prima squadra e con la Nazionale. Quegli infortuni avrebbero potuto salvargli la vita, ma il destino si sa è beffardo. durante la stagione 1947-’48 Maroso venne sostituito da sauro tomà, che a sua volta gravemente infortunato venne sostituito da Pietro operto nel campionato 1948-’49. Nel frattempo Maroso recuperò dalla pubalgia, giusto in tempo per tornare in campo, senza forzare nell’amichevole di Lisbona. Quando morì a superga insieme ai suoi compagni, Maroso non aveva compiuto ancora 24 anni.

i grandi personaggi

di Marcello Marcellini

I

RAMON

Dall’Argentina all’Alessandria, la dolce vita di Lojacono

suoi genitori erano emigrati in sudamerica. Francisco ramon Lojacono alla fine del 1956 aveva fatto il percorso al contrario. La Fiorentina, in accordo con il Lanerossi vicenza, l’aveva pescato a soli ventun anni, in quel bacino di campioni che era l’Argentina. era costato 40 milioni, non pochi per quei tempi, ma con la “pelota“ ci sapeva fare davvero. La società viola lo aveva lasciato per una stagione ai biancorossi vicentini con cui aveva segnato 11 reti nelle 18 partite disputate da gennaio in poi. Possedeva un tale repertorio di finte e di tiri ad effetto ed era così fantasioso che i suoi compagni si stupivano e si entusiasmavano nell’osservarlo.

Prima dell’arrivo in italia aveva giocato otto volte nella nazionale argentina. Le punizioni erano la sua specialità. grazie alla massa muscolare delle sue cosce e ai piedi corti con dita piccole e dorso alto riusciva a colpire il pallone “da sotto” e ad imprimere traiettorie pazzesche per direzione e forza.

Quattro stagioni a Firenze, inframezzate da tre alla roma, ne avevano sancito il successo e portato anche all’utilizzo in Azzurro. Per lui otto presenze e cinque gol. durante la permanenza sul tevere non solo le cronache sportive parlano di lui, ma compare spesso anche sui rotocalchi per i flirt con donne bellissime. Passa notti al tavolo da poker e giorni a prendere il sole in compagnia di attrici famose. La mondanità è il suo regno. Fa parlare di sé per le corse in Maserati e per la storia d’amore con claudia Mori con la quale si fidanza separandosi dalla prima moglie. con lei gira il film ad episodi “Avventura al Motel“. in via veneto si lancia in appassionati tango con donne di grande fascino. Lui non è certo bello. e’ tarchiato, naso camuso ed espressio-

ne dura e cattiva. Piace però da morire al genere femminile. e’ un duro anche in campo. innumerevoli le espulsioni e i turni di squalifica. in un roma-inter stende con un destro bruno bolchi soprannominato “Maciste” per il suo fisico possente. se è il caso ne ha anche per i compagni di squadra. come quella volta che, con la maglia della Fiorentina, rincorre e prende a schiaffi un compagno, la mezzala gratton, che lo aveva rimproverato per un passaggio sbagliato. e’ imprevedibile anche nelle genialità, come quando, con un braccio lussato e bloccato al collo, segna un gol strepitoso alla Juventus. disputato il 1964/65 con la sampdoria, il suo ultimo campionato di serie A, ritrova saggezza e gioia con la maglia grigia. e’ il Presidente remo sacco che per provare ad ottenere la promozione nel massimo campionato lo porta ad Alessandria. un Lojacono da 70 gol in 208 partite di A è certo garanzia di successo. il Moccagatta lo incorona immediatamente proprio beniamino. Lojacono diventa subito capitano dei grigi e punto di riferimento della squadra, quella che sulla carta appare imbattibile, ma che incredibilmente retrocede in serie c! Francisco ramon è ritenuto uno dei più colpevoli e quasi per punizione, nel torneo successivo, viene relegato tra le riserve. torna però tra i titolari a furor di popolo. e’ l’idolo indiscusso della tifoseria.

Nei venticinque incontri che rimangono riesce a segnare ben 14 gol. ha personalità da vendere e addirittura diventa aiuto allenatore. Non ha mai perso le sue capacità balistiche che mandano in visibilio il

pubblico. in una gara casalinga contro il bolzano, viene ricordato per la sua doppietta, ma anche per aver messo ko con una punizione un avversario posizionato in barriera. Per alcuni minuti si teme addirittura per l’integrità fisica del calciatore degli altoatesini.

Anche in terra mandrogna non perde il vizio di grande ed incredibile rubacuori.

Molte femmine alessandrine rimangono vittime del caliente gaucho. Lui si muove con discrezione incontrandole lontano dalla città, ma è troppo noto per passare inosservato… con i grigi gioca 95 partite segnando 34 reti. Merita di essere ricordata la sua ultima grande performance in fatto di gol segnati. Nel campionato 68/69 vista la scarsa mobilità accompagnata però da grande sagacia tattica, è retrocesso al ruolo di libero dietro i difensori. con il centravanti tomy non c’è feeling. i due si sopportano e più di una volta si mandano a quel paese. A busto Arsizio l’allora d.t. giulio cappelli, a sorpresa, riporta Lojacono centravanti spostando tomy a seconda punta.

L’italo argentino segna ben tre gol! da quel dì i due non si parlano più fino a quando a rapallo tomy “pareggia” segnando, pure lui, una tripletta. Meraviglie del calcio!

Francisco Ramon Lojacono, nasce a Buenos Aires, l’11 dicembre 1935, muore nel 2002 a Palombara Sabina.

In Italia (Vicenza) dal 1956. Arriva ad Alessandria nel 1965. Gioca 95 partite segnando 34 reti.

In basso a sinistra una giovanissima Claudia Mori

Primo Bay

Juan Carlos Tacchi

GLI ORIUNDI

Renato Colusso

La pattuglia “straniera” con la maglia grigia

N

el mondo dello sport esiste una categoria speciale di atleti, quella degli oriundi. si definisce oriundo chi, nato e residente in una città o nazione, discende da genitori o antenati là trasferitisi dal paese d’origine. Lo sport italiano, a partire dagli anni ‘30 del secolo scorso, ha ampiamente sfruttato questa caratteristica. Non per niente nella Nazionale campione 1934 c’erano orsi, Monti, guarisi e guaita, passando per schiaffino e ghiggia campioni con l’uruguay nel 1950 e azzurri nel 1954. da loro fino a camoranesi (mondiale nel 2006), thiago Motta, eder e Jorginho. sono 46 gli oriundi dell’italia. in realtà bisognerebbe distinguere tra oriundi e naturalizzati, cioè diventati cittadini per matrimonio o lunga permanenza in italia ma non è lo scopo del nostro racconto.

Nel suo piccolo anche l’Alessandria può

vantare la sua raccolta di oriundi. sono in totale otto giocatori dei quali sette provenienti dall’Argentina ed uno dall’Australia. in ordine cronologico il primo è stato… Primo bay, primo anche come classificazione in quanto fratello di carlo, bay ii. entrambi nati a buenos Aires rientrarono in italia e cominciarono a giocare a pallone nelle file dell’allora Alessandria Fbc. Primo esordì nella coppa brezzi nel 1918-19 quando il campionato non era ancora stato ripristinato e divenne titolare l’anno dopo collezionando 119 presenze e 22 gol fino al 1925. il fratello collezionò una presenza nel 1919-20, tre l’anno successivo e cominciò a girovagare per l’italia (Piacenza, spal, seregno, torres) per chiudere in b a Novara nel 1932. Mentre bay finiva, dalla pampa arrivava carlos “carlito” garavelli, un interno che non ebbe riuscì a mostrarsi al grande

pubblico. Mentre i grigi giocavano in serie A, veniva schierato nella formazione riserve impegnata in Prima divisione (l’allora serie c). una dozzina di presenze in totale nelle due annate mandrogne. Anche per lui tante maglie fino alla biumense (squadra del varesotto) in c nel 1948. Nel 1936-37 troviamo silvio bonino: due partite in A in grigio ed altre 40 tra bari e Livorno. A cavallo della guerra esordì ad Alessandria un altro argentino: Angelo triestino rosso detto “Nino”. e’ un’ala sinistra che sa fare il suo dovere; a fine permanenza conterà 33 reti in 115 partite risultando determinante per la promozione in A nel 1946. Anche per lui un fine carriera in formazioni minori della Liguria. conquistata la salvezza in serie A nel 1958 i grigi presero dal torino Juan carlos tacchi, un’altra ala, piccola e veloce. esordì nella coppa italia giocata ad inizio estate e si fece valere in campionato. 17 gol in 2 stagioni e soprattutto una tripletta nella gara inaugurale del 1959-60 al Milan campione d’italia. Poi andò per sei anni a Napoli prima del ritiro. suo figlio oscar, nato ad Alessandria, è stato un buon calciatore di serie b. di ramon Francisco Lojacono parliamo a parte; con lui si è chiusa la serie degli argentini.

L’australiano è renato colusso, mezz’ala di classe indiscussa che vanta un piccolo record: è stato il primo “canguro” a giocare nell’europa continentale. A diciotto anni stellina del Marconi sidney, squadra “italiana” della metropoli australe, già schierato dalla nazionale si trasferisce nella penisola. giovanili del torino, una stagione ad ivrea. A Pisa 15 partite ed 8 gol lo rivelano come soggetto interessante. se lo accaparra l’Arezzo. Qui con dino ballacci allenatore e Primo Pasquali centravanti contribuisce alla rincorsa che permette agli amaranto di accedere alla nuova c1. il tris vincente si riforma nei grigi 1980-81.

Quell’anno la lotta per la promozione (siamo in c2) è estenuante: rhodense, Alessandria e carrarese se la giocano fino all’ultimo. A tre minuti dalla fine sarebbe spareggio tra Alessandria-carrarese ma … “Primo Pasquali mise a segno il rigore dell’1-0 all’89’ dopo che venne commesso un contatto su di me. Fui abile ad esagerare e l’arbitro ci cascò” come ha raccontato lo stesso colusso a Museo grigio.

L’anno dopo fu ancora tra i protagonisti ma la squadra scese mestamente in c2.

Lo ritroviamo ad Agrigento per due anni poi a salerno e a 30 anni tra i dilettanti toscani.

La sentenza bosman e la conseguente apertura indiscriminata delle frontiere ha reso obsoleta la figura dell’oriundo al di fuori delle squadre Nazionali; la lista pertanto non potrà allungarsi ulteriormente.

Sergio Giovanelli

i grandi personaggi

di Mario Bocchio

LORENZO

Calciatore grigio, poi avvocato e ora anche scrittore

T

eodoro Lorenzo, difensore dell’Alessandria degli anni ’80, è diventato un’importante penna e in questi giorni è in libreria “Le streghe di Atripalda”, ideale seguito di “saluti da buenos Aires”, sul mondo dello sport. in questo libro non ci sono tabelle, classifiche, primati. Quella è cronaca. vi accompagneranno invece passioni e sentimenti, l’abbraccio di un padre, la carezza di una madre, l’entusiasmo di un principio e il dolore della fine. Perché anche lo sport può diventare poesia. Questi gli sport raccontati: hockey su ghiaccio, lotta grecoromana, tiro a segno, carabina, ciclismo, lancio del disco, tiro con l’arco, canoa, golf, pallavolo, vela, judo, atletica (400 metri), pugilato e automobilismo. teodoro “rino” Lorenzo ne ha vissute tante di situazioni simili ad Alessandria da calciatore. Arrivato ai grigi dopo l’acquisto della società da parte dei fratelli calleri, restò per quattro stagioni, dal 1983 (anno in cui raccontò di aver guadagnato un milione al mese) al 1987 con alterne fortune

(anche un successo sulla Juve in amichevole) segnando una rete e sfiorando la promozione in c1 nel 1985-‘86, anno agrodolce per Lorenzo che prima si vide annullare un gol memorabile con l’entella (allenata da gian Piero ventura) a tre giornate dalla fine e poi ebbe la sfortuna di realizzare l’unico autogol della sua vita nella penultima di campionato con la torres. Quella sconfitta costò la promozione in c1. “Da quell’istante ho avuto anch’io la mia lettera scarlatta incisa sulla pelle, ero segnato per sempre; non ero più il giovane talento ma sono diventato per tutti ‘quello dell’autogol contro la Torres’, il responsabile della mancata promozione in C1 - confessa Lorenzo -. È stata una grande sofferenza per me, acuita dalla consapevolezza di non avere alcuna colpa, né sull’esito finale del campionato né sull’azione dell’autogol. Siamo andati sotto di un gol al 30’ del primo tempo, non all’ultimo minuto del secondo; c’era tutto il tempo per raddrizzare la partita. E comunque, anche dopo la sconfitta eravamo ancora in piena promozione. Se avessimo vinto l’ultima partita contro il Pontedera di Marcello Lippi avremmo fatto lo spareggio con lo Spezia, invece la perdemmo”. su un lancio degli avversari Lorenzo scattò insieme ad un giocatore della torres,

lo anticipò e poi, di esterno destro, appoggiò indietro la palla, il portiere carraro era completamente fuori posizione. La porta era interamente sguarnita. Lui avrebbe dovuto stare in porta. Lorenzo, pressato dall’avversario, passò indietro il pallone dove sapeva esserci il portiere. Ma lui non era a protezione della porta; era fuori dai pali, parecchio fuori. oggi la tecnologia sarebbe in grado di dimostrare la totale assenza di responsabilità di Lorenzo. che conclude: “Perpetuando l’ingiustizia si offende non solo la mia storia personale, ma anche quella dell’intera Alessandria.

Se la storia è un organismo vivo, un falso è un virus che finisce con l’infettare l’intero organismo. Se c’è un falso nella vicenda storica, in ogni vicenda storica, va ristabilita la verità. E non importa quando ma bisogna farlo. Galilei fu riabilitato dalla Chiesa quattrocento anni dopo. Sono stato condannato al rogo senza colpa e chiedo un atto di giustizia. È la mia vita e non ci voglio scherzare sopra”. dopo aver chiuso col calcio Lorenzo, difensore centrale di scuola Juve, è diventato avvocato ma la passione per lo sport e per i grigi non l’ha mai persa spostandosi dal campo alla scrivania.

avversari nella storia

di Sergio Giovanelli

A

GAVORRANO

La matricola toscana, di scena per la prima volta al Moccagatta

l Moccagatta arriva la prima “matricola” dell’anno: il gavorrano.

Matricola perché è la prima volta che affronta l’Alessandria. Nel girone di ritorno toccherà all’Arzachena rendere visita ai grigi dopo il pareggio ottenuto ad olbia.

L’unione sportiva gavorrano è nata nel 1930 per iniziativa della Montecatini, la grande azienda chimico-mineraria che nella cittadina maremmana (8.500 abitanti circa oggi) gestiva un’importante miniera di pirite. Fino all’interruzione dovuta agli eventi relativi alla seconda guerra Mondiale la squadra dai colori sociali rosso-azzurri svolge attività a carattere prettamente locale. A partire dal 1946-47 prende parte a tornei regolari, iniziando dalla Prima divisione, campionato di quarto livello anche se bisogna considerare che per questioni logistiche i tornei maggiori erano enormemente affollati (192 squadre la sola serie c!). scende di uno scalino nel 1952 per effetto della riduzione delle categorie superiori e scende ncora qualche anno dopo. da lì si perde nei gorghi dei campionati minori. ci rimane fino all’inizio del secolo corrente quando, trovato un munifico sponsor nella figura di Luigi Mansi, presidente di un’importante azienda della zona, inizia la scalata. sale in eccellenza nel 2005 e in d nel 2007. vince il suo girone nel 2010 ed approda, per la prima volta, tra i professionisti. rimane nella seconda divisione di Lega Pro fino al 2013 quando viene retrocessa perdendo i play-out contro il rimini. Per sua fortuna viene ripescato ma retrocede nuovamente l’anno dopo.

Nell’estate 2017 si aggiudica il girone e di serie d lasciando la Massese a sei punti ed il savona a otto.

Quest’anno il gavorrano disputa le sue gare interne allo stadio zecchini di grosseto che ha una capienza superiore alla popolazione di gavorrano.

A chiara dimostrazione di come il calcio (e lo sport in generale) in-

Vitaliano Bonuccelli

Simone Caciagli. In basso, Corrado Orrico

trecci le sue storie indipendentemente dal valore e dall’importanza dei singoli ci sono tre nomi che uniscono il grigio alessandrino e il rosso-azzurro gavorranese. due giocatori sono stati tesserati per entrambe le società e un allenatore si è seduto sulle due panchine.

Partiamo da quest’ultimo che è corrado orrico. il tecnico massese ha costruito la sua fortuna allenando soprattutto due squadre: la carrarese e la Lucchese, nelle quali ha trascorso, in più riprese quasi 18 campionati. Alla guida dei rossoneri toscani si fece notare tanto che nell’estate 1991 ernesto Pellegrini lo chiamò all’inter per sostituire giovanni trapattoni, nella segreta speranza di trovare in lui l’alter-ego nerazzurro di quell’Arrigo sacchi che stava facendo tanto bene al Milan. orrico non riuscì ad entrare in sintonia con la squadra e dopo l’eliminazione dalla coppa ueFA e un campionato anonimo dette le dimissioni a fine andata.

Fu ad Alessandria nel 199798 a sostituire zoratti ma senza riuscire ad evitare la retrocessione. A gavorrano arrivò nel 2013 anche lì da subentrante e

con lo stesso esito di Alessandria. il primo doppio ex è un giocatore viareggino che nella sua carriera chiusa a 41 anni di età solamente due volte ha varcato i confini della toscana. vitaliano bonuccelli a 31 anni è arrivato ad Alessandria dopo aver segnato oltre 120 gol in carriera e soprattutto 28 reti nelle due precedenti annate di c2 a viareggio. il campionato 1999-2000 è ricordato come l’anno della rivincita sul Prato; bonuccelli gioca 21 partite segnando sei gol. L’anno dopo una sola rete nelle 15 presenze. tornerà in toscana e nel 2006 passerà qualche mese a roma per giocare nella cisco. disputa anche mezzo campionato a gavorrano nel 2009 per tornarci nel 2015 da allenatore. ha firmato la promozione in c ma l’inizio stentato gli è costato la panchina e al Moccagatta non ci sarà. un altro toscano, simone caciagli, non solo ha giocato nelle due squadre ma ha fatto il passaggio diretto. Arrivato ad Alessandria nell’estate 2012 proveniente dalla giacomense con un passato fatto anche di due presenze in b con il Pisa il centrocampista, allora 23enne, accumulò 22 presenze in campionato nella stagione che vide l’arrivo in società di Luca di Masi. riconfermato in estate trovò poco spazio sia con Notaristefano che con d’Angelo e a gennaio venne ceduto al gavorrano; quindici presenze e a luglio nuovo trasferimento, questa volta al viareggio in eccellenza. campionato vinto da titolare così come il campionato 2015-16 in d. Lo scorso anno era al cuoiopelli, di nuovo in eccellenza.

alessandria in europa

di Mario Bocchio

GRIGI IN SVIZZERA

Quando l’Alessandria sconfisse il forte Grasshoppers

N

el 1929, l’Alessandria ricevette il prestigioso invito del grasshoppers, campione di svizzera in carica, a disputare un incontro sul terreno del nuovo Letzigrund stadion di zurigo, il 28 aprile. così scrisse allora “il Piccolo”: “Per l’importante incontro internazionale in terra elvetica l’Alessandria ha usufruito (anche per indisposizioni e impossibilità varie) dell’innesto di quattro atleti provenienti da altre squadre: il portiere Renato Sarti 28 aprile 1929 - Zurigo Letzigrund Stadion Amichevole GRASSHOPPERS C. Z. ALESSANDRIA U.S.

1 3

grAsshoPPers: Pasche; gottenkleny, de Weck; Neuenschwander, de Lavallaz, regarney; Adam, Abbeglen iii, bracher, Abbenglen ii, Frankenfeldt.

ALessANdriA u.s.: sarti iii; Monzeglio, Lauro; Avalle, Albertoni, bertolini; cattaneo, baloncieri, banchero i, Ferrari, Marchina.

reti: banchero (A), baloncieri (A) 2, Abbeglen ii (g).

(III) dal Foggia, visionato da Augusto Rangone per la Nazionale e consigliato a Carcano per questa tournée (sarà il migliore in campo parando pure un rigore); Monzeglio dal Bologna; Albertoni dal Casale e soprattutto Baloncieri dal Torino, un gradito, anche se fuggevole ritorno tra i suoi ex-compagni. L’Alessandria è apparsa perfetta in campo giocando una partita superba che le hanno fatto attribuire dalla stampa svizzera le più grandi lodi fino a considerarla

una delle migliori squadre europee. Anche l’arbitro ha così commentato: voglio che si sappia che questa è stata la più bella partita che io abbia mai diretto! I goal sono stati segnati al 7’ del primo tempo da Banchero su passaggio di Baloncieri, che segna anche lui al 27’ su imbeccata di Cattaneo. Al 14’ della ripresa nuovamente Balon con un tiro imparabile. Al 20’ Sarti para un penalty ed infine Abbeglen II segna il punto dell’onore”.

17 L’ORSOINCASA

venerdì 1 dicembre 2017

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L’ORSOINCASA 18 venerdì 1 dicembre 2017

Baldi è presidente della Provincia di Alessandria dal 25 settembre 2017.

A destra, allo stadio, in compagnia di Egidio Rapetti

Provincia di Alessandria

IL PIÙ TIFOSO DELLA PROVINCIA Gianfranco Baldi presidente con passione

“S

ono settimane intense, di corse e impegni, avanti e indietro per la provincia ma il tempo per parlare dei Grigi lo trovo... e anche volentieri”. gianfranco baldi, da fine settembre nuovo Presidente della Provincia di Alessandria, ci accoglie così. il grande ufficio che lo ospita, nel cuore dell’austero ma vissuto Palazzo ghilini, racconta un pezzo della storia politica e amministrativa del capoluogo. sui copritermo in marmo, libri e arredi preziosi, alle pareti, tra gli altri, uno splendido caffassi. baldi ha il sorriso quieto e disponibile che conosciamo da anni. La nuova carica, pur coi molti impegni che porta con sè, non lo sgomenta anche se la nostra breve chiacchierata viene interrotta da almeno dieci telefonate, mentre fuori dalla porta, ad attenderlo, ci sono già dirigenti e funzionari provinciali.

“Non ho perso l’entusiasmo che mi ha trainato in campagna elettorale e mi sento molto coinvolto in questo mio nuovo ruolo.

Da sindaco di un Comune medio/piccolo, (cassine, ndr) ho avuto sempre la consapevolezza dei problemi e delle esigenze del territorio e, in questi primi mesi di attività, il confronto con amministratori locali è stato incessante e molto proficuo... ma parliamo dei Grigi...” ecco, presidente, da dove nasce questa passione? “Da lontano; a Cassine siamo tutti tifosi dell’Alessandria, anche per la nostra tradizione calcistica che ci ha visti sempre contrapposti all’Acqui. Negli anni, ci si è sempre spostati in decine al Moccagatta e io ho seguito l’onda...”

Quindi fin da giovanissimo... “Sì, prima con mio padre, che mi ha anche trasferito la passione per il Milan, e poi con la scuola e le prime compagnie anche da solo. Una storia di passione ormai lunga...”

venerdì 1 dicembre 2017

dA siNdAco di cAssiNe soNo seMPre stAto coNsAPevoLe dei ProbLeMi e deLLe esigeNze deL territorio e, iN Questi PriMi Mesi di Attività, iL coNFroNto coN AMMiNistrAtori LocALi è stAto iNcessANte e MoLto ProFicuo

che sarà legata, ovviamente, a ricordi belli e meno belli... “Il primo flash che mi viene in mente è la partita di Coppa Italia con la Fiorentina, al Moccagatta, all’avvio della stagione della B. Ricordo distintamente Antognoni, la sua corsa e il suo modo di trattare la palla sempre a testa alta. Una giornata bellissima, piena di sole e di gente. E poi, più avanti negli anni, la squadra di Sarri, un gruppo straordinario di calciatori che ha mostrato di avere anche qualità umane, se penso alle difficoltà che ha

dovuto superare quell’anno”. ricorda qualche partita? “Nessuna in particolare ma solo il gioco e l’organizzazione di quella squadra: erano tanto bravi da fare sembrare bravi anche gli avversari, sempre...” il suo ricordo della tim cup? immagino ne sia stato coinvolto. “Una storia straordinaria, davvero una festa di popolo, col nome di Alessandria, sulle prime pagine dei giornali e in giro per il mondo. Una bellissima parentesi e comunque un’esperienza indimenticabile, per tanta gente. Ma, aggiungerei, anche la scorsa stagione, almeno per la prima parte. Ho visto una squadra forte, determinata, contro tutti. Peccato per come è andata a finire”. e siamo passati ai ricordi meno belli... “Difficile spiegare e farsene una ragione per i tifosi, immagino per il presidente Di Masi. E’ stato, in effetti, un momento davvero molto complicato. Amplificato poi dall’eco che ne hanno dato i social... ma questa è la regola di questi tempi e ad essa bisogna adeguarsi”. da presidente a presidente cosa si sente di dire a Luca di Masi. “Per lui solo stima; per le sue vedute e la sua passione che l’ha portato a investire nella nostra città, a cominciare da un’opera importante come quella dello stadio, fino all’impegno nel settore giovanile. Per me Luca Di Masi rappresenta una risorsa per il nostro territorio; gli auguro solo di mantenere questa passione e questa convinzione magari usandola con maggior raziocinio perchè il mondo del calcio è un contesto complicato in

19 L’ORSOINCASA

cui è necessario muoversi con cautela e attenzione”.

Presidente, lei ha definito Luca di Masi una “risorsa per il territorio” ma su quali altre risorse può contare la nostra provincia... e qui le chiedo di rispondere da amministratore e non da tifoso. “La prima risorsa ritengo debba essere proprio la Provincia.

Un ente di raccordo tra il centro (la Regione Piemonte) e la periferia, intesa non come una realtà marginale ma piuttosto pensando alla consistente rete di comuni che governano la provincia di Alessandria.

Stiamo parlando di una realtà di 190 amministrazioni, dai centri zona ai piccoli municipi, distribuiti tra pianura, collina e montagna e quindi con necessità e caratteristiche diversissime. Una realtà che fa da collante al territorio, lo governa e non può perdere legami con il centro ma deve potere contare su strumenti, assistenza e risorse. E la Provincia può, e deve, servire a questo”. come è sempre stato... “Non condivido la strategia che ha portato alla trasformazione delle Province. Credo nella necessità di correttivi importanti che ci ridiano mezzi, risorse e personale, immaginando anche percorsi diversi che, a seconda delle regioni, soddisfacendo le diverse peculiarità e le differenti caratteristiche sociali, economiche e culturali, consentano di tornare a governare il territorio come, peraltro, ci chiede la gente.”

La sento determinato, di un entusiasmo contagioso... “Sono un tifoso dei Grigi: guai a perdersi d’animo”.

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L’ORSOINCASA 20 venerdì 1 dicembre 2017

L

a tradizione, innanzitutto. Potrebbe essere un semplice slogan se non fosse che per il salumificio sabbione è un vero e proprio impegno, consolidato nel tempo. da cuquello, nel comune di sardigliano e dagli allevamenti di bovini e suini a inizio ‘900, parte la storia del salumificio sabbione. in quell’angolo incantevole di provincia alessandrina, Antonio sabbione, fondatore dell’azienda, cominciò con la macellazione e il confezionamento di carni bovine e suine, rigorosamente provienienti dai vicini allevamenti, a cavallo tra novese e tortonese. e nella tradizione ci sta poi il territorio. “Una vocazione - afferma gianluca sabbione, titolare dell’azienda - che è un marchio di famiglia, affinata poi col passare del tempo ma rimasta, di fondo, la nostra vera identità. Sono cambiati gli scenari e le normative hanno imposto scelte e strategie diverse ma quello di lavorare con una materia prima di cui conosciamo storia e provenienza resta il nostro impegno costante”.

Km. 0 ante litteram, dunque... “In un certo senso sì. - conferma sabbione - La nostra attività si è sempre concentrata sulla scelta di lavorare su una materia prima autocnona, proprio perchè conoscevamo gli allevatori e gli operatori del settore, senza dimenticare la grande tradizione del salame di Varzi che, non solo per la sua vicinanza, ha influenzato per anni il nostro lavoro, in ragione, peraltro, di una qualità assolutamente straordinaria”.

Poi però si è trattato di prendere una decisione. “Le normative comunitarie - racconta sabbione - imponevano scelte inevitabili e irrinunciabili in ordine alla lavorazioni e al confezionamento delle carni, con la separazione degli ambienti in cui si operava con carni crude e cotte. In quel momento, il percorso era già tracciato e noi ci siamo orientati, puntando sul prosciutto cotto.” e di lì è cominciata una nuova storia. “Concentrarsi su un unico prodotto è stata una scelta impegnativa ma felice. Al di là dei

SALUMIFICIO SABBIONE Territorio e tradizione Il celebre prosciutto cotto Sabbione.

Nella pagina accanto, in alto, Gianluca Sabbione, titolare dell’azienda

benefici e dei riscontri, Sabbione può vantare un livello qualitativo che non teme concorrenza. La freschezza del prosciutto è garantita da standard e tempi di lavorazione che possono contare su carne sempre fresca, in funzione di un giro di affari e vendite che è regolato da una domanda costante”.

Nel rispetto della genuinità... “Assolutamente sì, considerando che, a parte la cottura in forni a vapore che ha sostituito quella in vasconi, il nostro prosciutto lo facciamo con la ricetta di sempre”. genuinità ma non solo... “Proprio per soddisfare le esigenze di tutti, abbiamo conseguito di recente la certificazione AIC che attesta l’assenza di glutine nelle nostre carni, andando incontro anche ai celiaci

venerdì 1 dicembre 2017

GIANLUCA SABBIONE: “LA NostrA Attività si è seMPre coNceNtrAtA suLLA sceLtA di LAvorAre su uNA MAteriA PriMA AutocNoNA, ProPrio Perchè coNosciAMo gLi ALLevAtori e gLi oPerAtori deL settore”

che ora potranno gustare la nostra produzione e in totale tranquillità”. senza dimenticare l’uso limitato di acqua utilizzato nella produzione... “Anche qui, lo

dico con orgoglio perchè si tratta di un fatto di cui essere davvero onorati. Di recente, è stato innalzato il limite di acqua consentito nella lavorazione, passando da 75,5 a 76,5.

Sabbione non si adeguato a questo nuovo standard: nel prosciutto noi mettiamo carne e non acqua”.

La vostra rete di vendita? “Siamo un’azienda che ha pianificato una rete vendita che agisce tra Pavia e Alessandria, - risponde sabbione - con numeri che altri fanno a livello nazionale. Lavoriamo con alcuni segmenti della grande distribuzione ma non abbiamo dimenticato il rapporto consolidatosi con clienti affezionati da anni, a cui arriviamo direttamente coi nostri mezzi: operare con loro, nel tempo, è la conferma della valore

21 L’ORSOINCASA

del nostro lavoro”. tradizione, genuinità, territorio concetti che fanno la differenza, nel segno di una vera e propria genealogia che, dal fondatore Antonio, ha trasferito saperi e gusto dell’impresa a gianluca, fino ai suoi figli, gabriele e Lorenzo, attenti e accreditatissimi assaggiatori della produzione. “La vicinanza al terrtorio ci fa rimanere attenti a quel che si muove intorno a noi. La partnership con una realtà come l’Alessandria è la conferma di questa filosofia che ci impone prudenza ed equilibrio nelle scelte e negli orientamenti.

Siamo un’azienda con principi legati a una tradizione che vuole crescere e migliorarsi e andare avanti, guardando alla qualità, innanzitutto”. e non ci pare poco.

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L’ORSOINCASA 22 venerdì 1 dicembre 2017

foto Sara Risciglione

i nostri giovani di Michela Amisano

esistoNo diFFereNti tiPoLogie di scoNFitte: L’AvversArio Più brAvo, Più MotivAto, ePisodi sFAvorevoLi. L’iMPortANte è riMANere sereNi, coNviNti dei ProPri Mezzi e coNtiNuAre A giocAre

LE SCONFITTE CHE FANNO CRESCERE stop per berretti, under 15 e 17

I

l fine settimana appena concluso ci ha visto perdere con tutte e tre le squadre nazionali, gli u19 a Monza per 1-0, l’u17 e l’u15 in casa per 0-3 e 1-2 contro il Livorno. sono state sconfitte differenti, perché esistono differenti tipologie di sconfitte.

Può succedere che l’avversario sia più bravo di te e sarebbe un errore farsene una colpa perché c’è tempo per crescere, migliorarsi e aspettare la prossima partita; può succedere che l’avversario abbia motivazioni più profonde e in quel caso vale la pena di tornare sui propri passi e di andare a recuperare l’umiltà e la cura per i particolari che nel

cammino può capitare che si perdano di mano senza accorgersene. talvolta invece si può semplicemente perdere per degli episodi, proprio come la vita, il calcio è estremamente aleatorio e in quel caso è importante rimanere sereni, non perdere convinzione nei propri mezzi e continuare a giocare. La sconfitta, il fallire, hanno un valore fondamentale nella crescita dell’individuo. dobbiamo fare in modo di prenderci tutto il buono che c’è in una sconfitta, buttarne via la buccia amara e usarlo per il prossimo passo in avanti.

uN WeeKeNd di scoNFitte Per Le tre coMPAgiNi NAzioNALi. LA berretti, FerMAtA A Pochi MiNuti dAL terMiNe dAL MoNzA, Perde LA testA deLLA cLAssiFicA. doMeNicA cAMPioNAto FerMo. Per u15 e u17, bLoccAte dAL LivorNo, doPPio scoNtro coN iL PisA

23 L’ORSOINCASA

venerdĂŹ 1 dicembre 2017

Campionato Berretti Classifica torino

Campionato Under 17 19

Alessandria

16

sassuolo

14

Pro Piacenza

11

Monza

renate

Albinoleffe

14 13 9

Piacenza

8

cuneo

2

giana e.

8a giornata - 25/11/17

5

Albinoleffe - cuneo

2-2

Monza - Alessandria

1-0

giana e. - sassuolo Piacenza - torino

renate - Pro Piacenza 9a giornata - 9/12/17

Alessandria - Renate cuneo - giana e.

Pro Piacenza - Albinoleffe sassuolo - Piacenza torino - Monza

1-5

0-5

3-1

Classifica cuneo Alessandria carrarese Prato Livorno Pisa reggiana Lucchese Piacenza Modena Pro Piacenza Pistoiese Pontedera gavorrano olbia Arzachena 12a giornata - 26/11/17 Alessandria - Livorno gavorrano - carrarese Lucchese - Arzachena Modena - Pro Piacenza olbia - Pontedera Piacenza - reggiana Pistoiese - cuneo Prato - Pisa 13a giornata - 3/12/17 Arzachena - gavorrano carrarese - Modena Pontedera - Prato cuneo - Lucchese Livorno - Pistoiese Pisa - Alessandria Pro Piacenza - Piacenza reggiana - olbia

Campionato Under 15 27 26 25 25 23 23 18 15 14 13 13 12 12 10 10 0 0-3 0-2 2-0 1-2 2-0 1-0 1-1 3-0

Classifica Livorno Prato Alessandria reggiana carrarese Pisa Lucchese Piacenza cuneo Pontedera Pistoiese Modena Pro Piacenza olbia gavorrano Arzachena 12a giornata - 26/11/17 Alessandria - Livorno gavorrano - carrarese Lucchese - Arzachena Modena - Pro Piacenza olbia - Pontedera Piacenza - reggiana Pistoiese - cuneo Prato - Pisa 13a giornata - 3/12/17 Arzachena - gavorrano carrarese - Modena Pontedera - Prato cuneo - Lucchese Livorno - Pistoiese Pisa - Alessandria Pro Piacenza - Piacenza reggiana - olbia

La formazione Under 15 allenata da Devis Barbin. Fino ad oggi un lusinghiero girone di andata

28 26 25 25 24 23 22 21 20 18 12 9 9 7 5 0 1-2 1-4 8-0 2-0 2-3 0-1 1-4 3-1