Cuore Azzurro N. 76 - 19 dicembre 2012

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PERIODICO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB - ANNO VII N. 76 - 16 DICEMBRE 2012

COPIA OMAGGIO

ALLA RISCOSSA

FOTOAGENZIA MOSCA

Arriva il Natale: ansia da prestazione

Cristiana Buonamano: il bel volto di Sky

Enzo Pastore: il presidente di tutti

ADRE CALCI QU O I S POLI CLUB

Magazine


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16 DICEMBRE 2012

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UN CHIARIMENTO SOTTO L’ALBERO

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Max Bonardi

distanza di qualche giorno, e rivedendo qualche frame della gara di San Siro tra Inter e Napoli è abbastanza evidente che il tanto osannato possesso palla, se non finalizzato, è una vittoria di Pirro. Lo è stato contro la Juventus a Torino, lo è stato ancora di più in casa di Cassano e compagni. E anche Mazzarri dovrà riflettere sulla qualità tecnica della propria squadra che rischia di lasciare il Napoli quest’anno a mani vuote. L’allenatore toscano si è un’altra volta reso conto che questa squadra non ha ancora la maturità per confrontarsi ad altissimi livelli. È una costante che gli azzurri, chiamati a discutere la tesi di laurea, puntualmente falliscono. Gli episodi sono molteplici. Se due anni fa in piena corsa scudetto col Milan, gli azzurri furono annichiliti a San Siro dai rossoneri anche un po’ con l’aiuto arbitrale, ma mai erano stati in partita, e la squadra poteva patire problemi di vertigini, non essendo abituata a giocarsi qualcosa di importante, sia l’anno scorso e ancora di più in questa stagione, ogni volta che si è giocato per qualcosa di importante il Napoli ha perso la bussola. Le gare contro Juventus all’andata e al ritorno del-

lo scorso anno, la sconfitta interna col Milan e il pareggio a San Siro, sempre in momenti importanti della stagione, unite alle battute di arresto di questo scorcio di campionato sempre contro le grandi, accendono una lampadina rossa in casa azzurra. E il presidente De Laurentiis, con il mercato alle porte dovrà dare risposte alla tifoseria. Tuttavia va rilevato che l’incertezza sulla conferma di Mazzarri potrà non poco condizionare la campagna acquisti e trasferimenti. Come si fa a ingaggiare un giocatore se non è gradito al tecnico che eventualmente verrà. Dunque urge un chiarimento tra presidente e allenatore. Mazzarri deve dire chiaramente che cosa vuole fare, anzi è il patron che deve chiudere la storia, con un contratto in mano, naturalmente. In caso contrario, si continuerà a navigare a vista col rischio che la stagione vada in fumo. Presidente, allora, fai un regalo ai tifosi: Mazzarri. Te ne saranno grati per sempre. E poi, tutti e due appassionatamente, mettetevi a lavorare per rendere questa squadra sempre più forte per non rischiare di perdere Cavani e Hamsik che reclamano di vincere qualcosa.

Osservatorio arbitrale

CLASSIFICA DI SERIE A 2012/2013

LETTERA DI NATALE 2

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Giuseppe Gargiulo (ex arbitro)

aro presidente Nicchi, siamo quasi a ridosso delle Festività di Natale, e quasi al giro di boa di questo campionato, e tu, felice di fresca rinomina al vertice dell’Associazione, hai il diritto o forse il dovere di tirare qualche somma al tuo operato e a quello soprattutto degli arbitri della massima serie anche da te rappresentato. Certo che non… nicchierai… di fronte a quanto ti sto chiedendo anche perché chi ti scrive è un ex arbitro, ma ex solo per per la burocrazia, e non certo per il sentimento ancora vivo verso la classe arbitrale, e che il “libero arbitrio” concessomi dall’Editore, mi mette nella invidiabile condizione, di esternare il più obiettivamente possibile il mio pensiero. Ebbene, credimi, con grande neutralità ti chiederei due applicazioni arbitrali che gioverebbero sicuramente al sistema: prima di tutto il dare un indirizzo più marcato ai nuovi giudici di porta, che in questa fase del campionato hanno dato purtroppo prova di un notevole accavallamento funzionale, finendo per svilire il loro delicato compito che deve restare quello di vigilare dopo il primo arbitro, di tutto quanto avviene in area di rigore. E poi, pur riconoscendoti gli sforzi di aver rafforzato il dialogo con le varie componenti del calcio, ti chiederei in un clima di ritrovata democrazia, di iniziare a dare nei limiti del possibile, un nuovo indirizzo ai direttori di gara che con un po’ di gestualità in più potrebbero nel corso della gara, rendere pubblica la loro decisione presa, o non presa. Sarebbe oltremodo lungo, amato presidente, affrontare altri argomenti, ma credo che tutta la componente calcistica nazionale stia apprezzando la formazione data agli arbitri negli ultimi anni, che dopo un periodo di difficile passaggio generazionale, oggi vanta di nuovo anche a livello internazionale un riconosciuto credito. E per finire, dimenticavo: auguri di buon Natale presidente, anche da parte dei miei, spero, nutriti lettori-tifosi...

SQUADRA

JUVENTUS INTER NAPOLI LAZIO FIORENTINA ROMA MILAN UDINESE CATANIA ATALANTA (–2) PARMA CHIEVO SAMPDORIA (–1) CAGLIARI BOLOGNA TORINO PALERMO PESCARA GENOA SIENA (–6)

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38 34 33 30 29 29 24 22 22 21 20 18 17 16 15 15 14 14 12 11

16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16

12 11 10 9 8 9 7 5 6 7 5 5 5 4 4 3 3 4 3 4

2 1 3 3 5 2 3 7 4 2 5 3 3 4 3 7 5 2 3 5

2 4 3 4 3 5 6 4 6 7 6 8 8 8 9 6 8 10 10 7

33 29 29 24 29 35 28 24 22 17 19 19 19 14 17 17 14 12 16 15

10 17 14 18 18 26 21 24 24 23 22 27 23 23 20 21 23 30 28 20

1 7 ª G I O R N ATA

1 8 ª G I O R N ATA

15-16 DICEMBRE 2012 UDINESE - PALERMO LAZIO - INTER FIORENTINA - SIENA CATANIA - SAMPDORIA CHIEVO - ROMA GENOA - TORINO JUVENTUS - ATALANTA MILAN - PESCARA PARMA - CAGLIARI NAPOLI - BOLOGNA

21-22 DICEMBRE 2012 PESCARA - CATANIA CAGLIARI - JUVENTUS INTER - GENOA ATALANTA - UDINESE BOLOGNA - PARMA PALERMO - FIORENTINA SAMPDORIA - LAZIO SIENA - NAPOLI TORINO - CHIEVO ROMA - MILAN


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Ecco il Bologna, che una volta tremare il mondo faceva, ma ora è un’altra storia. La squadra rossoblù ha programmi meno esaltanti da realizzare, la salvezza innanzi tutto perché è là sull’orlo della zona-rossa con 15 punti, appena sopra al Pescara terzultimo e al Palermo che non ingrana, e, giù, sono almeno in otto a battersi per non retrocedere. Il Bologna non è il massimo nel lotto dei “disperati” con 9 sconfitte sul groppone (sei nelle ultime dieci giornate), appena tre punti su 24 conquistati fuori casa (nessun pareggio, 7 sconfitte), appena quattro reti in trasferta. Perso Di Vaio, l’artigliere che non deludeva mai, non basta l’esplosivo Diamanti a tenere su la squadra di Pioli che ha appena frenato l’ambiziosa Lazio di Petkovic (0-0), mancando completamente in attacco. Il Bologna gioca col 4-2-3-1, il trentenne Gilardino agli ultimi fuochi dopo le scorpacciate di gol con Parma e Fiorentina, due mediani a proteggere la difesa ma con tutti i centrocampisti votati a giocarsela dietro la linea della palla, Diamanti e Kone sulle fasce per allargare il gioco d’attacco. Il Napoli, dopo la buona partita e il brutto risultato di Milano, deve riprendere la corsa e avrà di fronte un avversario che lo aspetterà negli ultimi venti metri facendo intensità e barricate per cavarsela. Cioè la solita partita casalinga di sofferenza contro una squadra che vorrà strappare un punto con i denti. In queste condizioni, è un kappaò immediato a togliere ansia. Per andare a segno, il Napoli dovrà aggiustare la mira. Troppe le palle-gol fallite non solo a Milano. Cavani deve essere più lucido e meno frenetico e “curare” meglio il rapporto in campo con Insigne. Il ragazzino (tre gol), così bravo nella finta a sinistra dove libera il destro, deve “limare” quel suo tiro a giro che troppo spesso sfiora il palo opposto, mentre in serie B erano tutte conclusioni magiche che finivano nel “sette”. Si spera nella riscossa di quelli che sono mancati a San Siro giocando al di sotto del loro standard normale, Inler soprattutto che ha improvvisamente interrotto una serie di prestazioni positive. Il secondo posto, appena ceduto all’Inter, è sempre il traguardo più realistico da inseguire e bisogna fare gli “straordinari” perché la concorrenza è agguerrita, non solo l’Inter più avanti, ma Lazio, Roma e Fiorentina sono pronte ad avvicinarsi pericolosamente (il Milan è in ritardo). Sarà una bella lotta nell’attesa, finora delusa, che la Juve perda colpi per il primo posto. Ma ora che le coppe europee sono ferme (si riprende a metà febbraio), la Juve e le altre daranno il massimo per acquisire vantaggi pesanti. Il Napoli deve tenersi in linea cominciando a battere il Bologna.

Sede legale: Corso Novara, 5 ­ Napoli Anno VII ­ n° 76 ­ 16 dicembre 2012 Direttore responsabile: Saverio Passaretti Coordinamento giornalistico: Max Bonardi hanno collaborato: Sergio Curcio, Paolo del Vaglio, Francesca For­ tunato, Giuseppe Gargiulo, Salvatore Longobardi, Attilio Marchion­ ne, Bruno Marra, Marco Martone, Adolfo Mollichelli, Giuseppe Piccolo, Massimo Sparnelli, Carmine Tascone Registrazione Tribunale di Napoli N. 91 del 5/12/2007 Fotocomposizione e Stampa: Ink & Paper s.r.l. Grafica: Mario Suarez ­ Edito dalla A.I.N.C. chiuso in redazione giovedì 13 dicembre 2012 ­ ore 17,00

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IL NAPOLI PRENATALIZIO

di Mimmo Carratelli

ORGANO UFFICIALE DELLA ASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB

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16 DICEMBRE 2012

Saverio Passaretti (presidente AINC)

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l Napoli visto al Meazza non è sicuramente dispiaciuto ai tanti tifosi partenopei presenti nel posticipo domenicale. Grande rammarico per Mr. Mazzarri, l’Inter raccoglie il massimo nelle poche occasioni che è riuscita a concretizzare e va in vantaggio dopo appena otto minuti di gioco con uno schema su calcio d’angolo con Guarin libero di colpire. La reazione dei nostri giocatori è stata veemente, ha messo alle corde gli avversari con diverse incredibili occasioni mancate per un soffio, evidentemente la ruota della fortuna non girava per il verso giusto ma gli addetti ai lavori sanno bene che questa è la legge del calcio non sempre vince il migliore. La netta sensazione era che la serata fosse storta, infatti, dopo l’1-2 di Cavani fioccavano altre incredibili occasioni mancate di niente. La settimana prenatalizia ci vede adesso impegnati nella doppia sfida con il Bologna, una ghiotta occasione per scacciare gli uccelli del malaugurio e guardare con ottimismo al nuovo anno. La compagine azzurra vista a Milano ci fa ben sperare per il prosieguo, una prestazione grintosa che deve essere da cliché per le prossime gare; si aspettano buone nuove dai rinforzi di gennaio necessari per consentire i recuperi fisici per i più stressati. I tifosi aspettano la strenna di Natale dimenticando anche la requisitoria di Palazzi contro Gianello, Cannavaro e Grava. Questo sarà l’ultimo numero di “Cuore Azzurro” per il 2012 e colgo l’occasione per abbracciare idealmente tutti i tifosi del Napoli e tutti i club sparsi nel mondo 3 che inorgogliscono la fede azzurra, un augurio anche per un nuovo anno ricco di soddisfazioni e tranquillità economiche in un momento storico veramente difficile sotto questo profilo. Doveroso va un grande ringraziamento a ogni singolo giocatore e a Mr. Mazzarri (un vero mago) che ci donano sempre splendide emozioni, Il Napoli è da qualche anno in un crescendo costante. Grazie alla Società ai dirigenti e, ovviamente, al presidente De Laurentiis e a alle Istituzioni che hanno voluto salutare i tifosi. Dispiace che la sola Regione Campania, per il secondo anno consecutivo si sia mostrata latitante. Cari tifosi “Cuore Azzurro” vi augura ottime e serene festività!

LA VIGNETTA DI


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SERVE UN FILOTTO: BOLOGNA E SIENA Sergio Curcio

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ietato mollare. Cancellare immediatamente il ko del Meazza e riprendere la corsa. A tre giornate dal giro di boa, il campionato si fa sentire più duro. Il Napoli è scalato al terzo posto ma la classifica non ha ancora spezzato segno e ambizioni degli azzurri. Il Napoli “vede” ancora la Juve e tiene sempre a tiro l’Inter braccandola da vicino. Ma ora incalzano Lazio, Fiorentina e Roma e bisogna parare gli assalti delle tre formazioni (più il Milan, ndr) in agguato alle spalle. Il Napoli ha sempre reagito bene dopo una sconfitta, e la partita di questa sera contro il Bologna, cui seguirà dopo 72 ore il bis per gli ottavi di Coppa Italia, va sfruttata al massimo per raggiungere i 36 punti che nell’anno della qualificazione Champions League furono il bottino record con cui la squadra arrivò al giro di boa. Arrivarci con 180’ di anticipo potrebbe significare un altro piccolo record migliorato da Mazzarri e la sua truppa, senza dimenticare che l’Inter sarà di scena a Roma contro la Lazio e la Juve troverà sulla sua strada un’Atalanta sempre ostica da superare. Battendo il Bologna, perciò, il Napoli potrebbe allungare un altro po’ sulle quarte e creare un altro piccolo vuoto in funzione Champions. 4 Guai però a sottovalutare una squadra che con 15 punti si trova impelagata nel bel mezzo della lotta per non retrocedere pur avendo un organico di tutto rispetto e con giocatori di grandissime qualità tecniche e agonistiche. Pioli, è certo, sicuramente si aspettava di più da un collettivo che può contare su gente come Perez, Diamanti, Guarente, Motta, Pazienza a centrocampo e Gilardino e Gabbiadini in avanti; ma soprattutto il cammino in trasferta (vittoria contro la Roma e poi 7 ko consecutivi, ndr) con solo 4 gol all’attivo ha dovuto bruscamente riportarlo a una realtà assai cruda che dice di un Bologna non imperforabile in difesa e poco prolifico lontano dal Dall’Ara. Una squadra, insomma, che sa essere anche cattiva e pronta a mordere con rabbia tutti i palloni, ma che troppo spesso si distrae e sbanda paurosamente a centrocampo senza coprire in maniera adeguata una difesa che Pioli schiera di solito a 3, rinforzandola poi con gli esterni di centrocampo, di

solito Garics e Morleo. Mazzarri non ha altro risultato che la vittoria per riscattare la sconfitta, immeritata, ma frutto ancora di immaturità e ingenuità tattiche difensive del Meazza, e continuare a mantenere a tiro la Juve e soprattutto l’Inter. Occorrerà, però, un Napoli tonico e lucido che sappia anche soffrire e badare al sodo senza farsi sorprendere dalle ripartenze organizzate e ragionate di Taider e Diamanti o dal fiuto del gol di Gilardino e Gabbiadini. Vittoria d’obbligo, perciò, in attesa della trasferta di Siena che sarà l’ultima gara prima dello stop per Natale. E nella città del Palio il Napoli dovrà attendersi un’atmosfera tutt’altro che natalizia e festosa perché i ragazzi di Cosmi sono reduci da due ko interni consecutivi contro Roma e Catania. Non è detto che in panchina ci sarà Cosmi (il derby contro la Fiorentina a Firenze potrebbe essergli fatale) ma in ogni caso i bianconeri daranno il massimo per evitare la terza sconfitta interna. Cosmi ha sin qui adottato un 3-4-21 che s’è rivelato efficace fino a qualche settimana fa; poi, per una sorta di mistero, annullato il -6 di partenza e riportatasi in linea di salvezza, la squadra sembra aver perso smalto e lucidità diventando impacciata e confusionaria quasi che la rincorsa per annullare l’handicap di partenza abbia lasciato scorie a livello fisico e mentale tali da bloccare grinta e carattere non solo del gruppo ma dello stesso tecnico. Il Siena resta comunque formazione da prendere con le molle, perché giocatori come Sestu, Rosina, Valiani e Calaiò, supportati nel mezzo dal mestiere di Vergassola e il fosforo di Bolzoni, con la loro velocità e tecnica possono mettere in difficoltà chiunque. In Toscana il Napoli dovrà perciò giocare subito da Napoli per evitare di andare in affanno e perdere a sua volta lucidità e distanze con l’ansia del successo. Il secondo tempo di Milano ha detto che energie ce ne sono e che il vero difetto e limite è il non saper tenere palla. Occorre acquistare velocità di idee e l’incisività smarrite contro l’Inter. Sei punti su 6 non sono missione impossibile, occorrono perciò coraggio e determinazione. Due gare significative alla caccia di Zebra e Biscione.


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NAPOLI - BOLOGNA

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N. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 11 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 24 28 55 85 88

Giocatore MORGAN DE SANCTIS GIANLUCA GRAVA BRUNO UVINI MARCO DONADEL MIGUEL BRITOS SALVATORE ARONICA EDINSON CAVANI ANDREA DOSSENA EDUARDO VARGAS CHRISTIAN MAGGIO OMAR EL KADDOURI HUGO CAMPAGNARO ROBERTO COLOMBO GIANDOMENICO MESTO MAREK HAMSIK JUAN ZUNIGA GORAN PANDEV BLERIM DZEMAILI FEDERICO FERNÁNDEZ ANTONIO ROSATI LORENZO INSIGNE PAOLO CANNAVARO ALESSANDRO GAMBERINI VALON BEHRAMI GOKHAN INLER

Ruolo P D D C D D A D A C C D P C C C A C D P A D D C C

Classe 1977 1977 1991 1983 1985 1978 1987 1981 1989 1982 1990 1980 1975 1982 1987 1985 1983 1986 1989 1983 1991 1981 1981 1985 1984

Naz. Presenze A Gol ITA 16 – ITA – – BRA – – ITA 2 – URU 5 – ITA 5 – URU 13 11 ITA 7 – CIL 9 – ITA 15 1 MAR – – ARG 13 – ITA – – ITA 5 1 SLO 16 7 COL 12 – MAC 11 2 SVI 15 1 ARG 1 – ITA – – ITA 16 3 ITA 15 – ITA 13 – SVI 14 – SVI 16 3

N. 1 3 4 5 6 8 9 10 11 13 14 15 17 18 20 21 23 24 25 30 33 43 45 77 90

Giocatore GIANLUCA CURCI ARCHIMEDE MORLEO RENE’ KRHIN MIKAEL ANTONSSON SAPHIR SLITI TAIDER GYORGY GYURI GARICS ROBERT ACQUAFRESCA ALBERTO GILARDINO MARCO MOTTA NICO PULZETTI CESARE NATALI DIEGO PEREZ TIBERIO GUARENTE MANOLO GABBIADINI MATHIAS ABERO NICOLO’ CHERUBIN ALESSANDRO DIAMANTI DANIELE PAPONI FEDERICO AIARDI MICHELE PAZIENZA PANAGIOTIS KONE FREDERIK SORENSEN ROGER DE CARVALHO CRISTIAN PASQUATO DANIELE PORTANOVA

Ruolo P D C D C D A A D C D C C A D D C A P C C D D A D

Classe 1985 1983 1990 1981 1992 1984 1987 1982 1986 1984 1979 1980 1985 1991 1990 1986 1983 1988 1983 1982 1987 1992 1986 1989 1978

Naz. Presenze A Gol ITA 2 – ITA 13 – SLO 6 – SVE 15 – FRA 14 1 AUS 10 – ITA 4 – ITA 15 6 ITA 9 – ITA 6 – ITA 4 – URU 9 – ITA 11 1 ITA 13 2 URU 6 – ITA 14 1 ITA 14 5 ITA 3 – ITA 16 – ITA 11 – GRE 11 1 DAN 8 – BRA 4 – ITA 4 – ITA – –

TROVI ANCHE CUORE AZZURRO NEI SEGUENTI PUNTI VENDITA: EPOMEO: VIA EPOMEO, 35 - NAPOLI CHIAIA: VIA CHIAIA, 49 - NAPOLI LE MAISON DES LUNETTES: VIA CAVALLERIZZA, 24 - NAPOLI UMBERTO I: CORSO UMBERTO I, 76 - NAPOLI CARDUCCI: VIA CARDUCCI, 49 - NAPOLI CENTRO COMMERCIALE AUCHAN: VIA ARGINE - NAPOLI CENTRO COMMERCIALE “LE PORTE DI NAPOLI”: AFRAGOLA CENTRO COMMERCIALE QUARTO NUOVO: VIA MASULLO - QUARTO - NAPOLI CENTRO COMMERCIALE SAN PAOLO: VIA CINTIA FUORIGROTTA - NAPOLI CENTRO COMMERCIALE IL GOLFO DEI DESIDERI: AFRAGOLA - NAPOLI


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STRAMACCIONI DI CONTROPIEDE

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Carmine Tascone

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renzinho è stato il vero protagonista della gara contro l’Inter. Due conclusioni fuori solo per sfortuna, e tante cose belle esibite alla Scala del calcio. Questa prestazione ora manda in difficoltà Mazzarri. Rinunciare al bomber tascabile in questo momento non sembra un’idea buona, anche perché Pandev fatica a ritrovare la forma d’inizio stagione. Ma la gara del Meazza ha mostrato anche uno Stramaccioni che ha messo sotto scacco Mazzarri: schieramento a due punte e un uomo tra le linee ed ecco che il Napoli va in difficoltà. Poi, a centrocampo, chi era più vicino a Hamsik tra Gargano e Zanetti lo prendeva in consegna col risultato che nel primo tempo Marekiaro non s’è visto proprio. Alla fine l’Inter ha vinto con la stessa tattica del Napoli, ovvero in contropiede. Ed è il Napoli che ha perso la partita più che l’Inter ad averla vinta. Il 2-1 subito in questo modo può lasciare il segno, è una strana legge del calcio che questo tipo di gare dove non sei stato messo sotto dall’avversario, anzi è successo il contrario, ma poi esci a mani vuote, lasciano tossine. Ma potremo vederlo subito. Domenica sera c’è il Bologna di Pioli, un brutto avversario. I rossoblù non giocheranno una gara difensiva. Hanno un buon centrocampo composto da Taider, Perez e Kone, con Gilardino terminale offensivo e Diamanti che gioca tra le linee. Insomma, schieramento classico che soffre il Napoli. Tuttavia, se il Napoli giocherà da Napoli, non ci sarà partita. È l’ultimo appuntamento prima delle feste, colgo pertanto l’occasione per augurare a tutti i tifosi i migliori auguri di un felice Natale e un 2013 coi fiocchi… spero non di neve!!! 7

e e f e de

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Am

i è difficile giudicare la prova del Napoli a Milano contro l’Inter. Non sono d’accordo con tutta la critica che ha giudicato negativa la prova degli azzurri al Meazza. Parlerei più di disattenzioni ed episodi sfavorevoli da una parte e positivi dall’altra, singoli e collettivi, che hanno condizionato il risultato. Vediamo il primo gol. Calcio d’angolo al bacio di Cassano, ma De Sanctis dov’era? Solo lui in quella posizione può individuare i giocatori pericolosi. Per non parlare della prateria lasciata libera sulla fascia sinistra difensiva. E Zuniga? E non mi si dica che quell’azione è frutto di casualità. L’avevano studiata, e anche bene, e il Napoli è caduto nella trappola. E poi, sulla fasce, che hanno fatto per tutta la gara, Maggio a destra e Britos e Zuniga a sinistra sia in chiave offensiva che difensiva? Anche sul secondo gol ci sono responsabilità. Cannavaro non chiude e Gamberini, forse ancora intontito dalla botta presa prima (e perché non è stato sostituito?), non riesce a murare Milito, sempre letale in quella posizione. Insomma, neppure 40’ di partita e il Napoli era già sotto 2-0, e la frittata era già fatta. Tuttavia, nonostante la sconfitta, voglio fare i miei complimenti ad alcuni giocatori che si sono ben distinti in questa difficile gara. Innanzitutto a Behrami e Cannavaro, anche se il capitano ha qualche responsabilità sul secondo gol, ma per il resto della gara è stato impeccabile. Poi, un bravo a Cavani per la voglia e la determinazione, ma un piccolo richiamo per aver protestato quando Insigne, a suo dire, non gli ha passato il pallone, ma ha voluto concludere da solo. Appunto, proprio Lo-

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AZZURRO UN BEL VOLTO DI SKY in ROSA

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Francesca Fortunato

erzo in classifica, in piena ansia da calcioscommesse e con tanta voglia di dimostrare la propria forza. Questo è il Napoli di oggi, sostenuto e osannato sempre e comunque dai suoi tifosi, uomini e donne uniti nell’amore verso l’azzurro. La grinta dei supporter spinge ogni settimana la squadra di Mazzarri, e dopo il passaggio in Europa League le ambizioni della città e della società crescono. Donne dicevamo, sempre più presenti al fianco delle squadre amate e sempre più competenti. Molte scelgono di fare dello sport il proprio lavoro, diventando il perfetto tramite tra i tifosi e la squadra. Giornaliste capaci di raccontare ogni dettaglio dei match, analizzare i momenti che attraversano i club, le parole dei protagonisti e le gesta dei campioni. Come Cristiana Buonamano, volto noto di Sky Sport, che ha analizzato con noi il momento del Napoli e il rapporto in continua evoluzione tra le donne e il calcio. Napoli terzo in classifica, come esce dalla sconfitta con l’Inter? È stata una partita fatta dal Napoli, però poco concreto sotto porta. Atteggiamento opposto rispetto alla partita con la Juve, Napoli coraggioso, propositivo e con un bel gioco. Ma se non 8 segna Cavani si complicano le cose perché Hamsik svolge più mansioni: propone, inventa, copre, troppo. Si parla spesso di esame di maturità. Sono convinta che il Napoli possa dire la sua, ha perso un altro scontro diretto, ma forse può recriminare solo per la partita con il Milan in casa. Il Calcioscommesse sta caratterizzando e influenzando la stagione, cosa va cambiato e come capire la veridicità di ciò che viene detto? La Giustizia Sportiva deve sicuramente essere modificata, manca la possibilità di controbattere, i tempi sono sbagliati. C’è chi lamenta la troppa fretta nell’emettere sanzioni che finisce col far passare sopra a troppe cose. Qualcosa va fatto, però è una piaga troppo grande del nostro campionato, si scommette su qualsiasi cosa.

Si parla tanto di anti-Juve, Napoli ancora in corsa, chi altro è in pole? Mancano talmente tante partite che non posso escludere nulla. I periodi di flessione vanno messi in conto, tutte le squadre li attraversano. Juve e Milan hanno la Champions, molte pretendenti al “trono” affrontano l’Europa League. Inserisco anche il Milan nella corsa, anche se ha fatto tanti sforzi riuscendo a recuperare poco rispetto alla prima. Forse l’anti Juve è solo la Juve. Il Napoli è forse la squadra più costante. Cosa si può fare nel mercato di gennaio per migliorare la rosa? Si parla tanto del vice-Cavani, lui segna tanto, ma forse proprio in avanti manca meno. Parlerei del centrocampo: Inler ha fatto ottime prestazioni, Hamsik è una pedina fondamentale del Napoli, forse lì in mezzo può servire qualcosa, uno alla Gargano. In difesa una pedina potrebbe essere utile, in primis va capito il futuro di Campagnaro, l’ipotesi Inter è reale. E dopo i tre titolarissimi manca qualcosa. Un ritocchino in ogni reparto, quindi, anche se paradossalmente in attacco è meno necessario. Le donne e calcio, un connubio oramai vincente che si è consolidato nel tempo. Non solo dal punto di vista lavorativo, ma anche come tifoseria? Mangio calcio da quando avevo 14 anni e uscivo sempre di casa con la radiolina, non eravamo in tante. L’interesse femminile nei confronti del calcio cresce di anno in anno. È cambiato qualcosa: ragazze con i volti dipinti colorano gli spalti degli stadi, attendono i giocatori agli allenamenti e ascoltano con attenzione tg e programmi sportivi. Forse all’inizio è stato anche un modo per condividere la passione del partner, ma adesso è diverso, è un fenomeno culturale interessante, è un momento di aggregazione. Parlando della mia esperienza personale, sono sicuramente meno tifosa di quando ero piccola, ma amo il calcio come i primi anni e se c’è una partita importante non scendo, devo vederla.


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UN 2012 VISSUTO PERICOLOSAMENTE

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Adolfo Mollichelli

on sarà stato un Napoli da fine del mondo (mi permettano i Maya) nell’anno che sta per finire, ma senza dubbio un Napoli da ricordare. Nel bene e nel male. Mi piace fissare una data, quella del 20 maggio: la conquista, dopo 25 anni, della coppa Italia, battuta la Juventus fresca di scudetto, la squadra degli imbattibili. Una data spartiacque che forse ha ingenerato negli uomini al comando del vascello azzurro un entusiasmo eccessivo. Questo il ragionamento: se siamo stati gli unici ad affondare lo squadrone bianconero vuol dire che stiamo bene così. Anzi, possiamo anche fare cassa cedendo un bene mobile come Lavezzi. E forse s’è finito col dimenticare (inconsciamente!?) che era stata gettata al vento l’occasionissima a portata di mano: la conquista dell’ultimo posto utile per tornare in Champions, ceduto all’Udinese dopo un finale di campionato altalenante. Era quel terzo posto fallito che avrebbe dovuto indurre a un’analisi più attenta delle reali forze della squadra. Di solito, a fine campionato si fanno un po’ di conti e si tira il bilancio. Economico e sportivo. Quello economico, con il botto di Lavezzi, è andato alla grande. Sul bilancio agonistico (mi ripeto: forse la conquista dell’italica coppa ha annebbiato le idee) andava fatta un’analisi più fredda. Okay il riscatto di Pandev, okay il ritorno alla base di Insigne. Ma per il resto nisba.

In Europa League, il cammino è stato qualcosa tra il comico e l’irreale. Finché non ci si è resi conto che non si poteva andare più a prendere sberle con la squadra riserve, non il Napoli due, perché semplicemente non esiste. Tralascio di considerare la Supercoppa perduta un appuntamento mancato con la gloria perché a Pechino fu beffa autentica. E prima e dopo, solo comiche scaramucce. Nonostante tutto, nell’anno solare in corso si sono gettate le basi per poter arrivare a traguardi ambiziosi. Come potrebbe essere la finale dell’Europa League. E lottare fino alla fine nei quartieri alti in campionato. Lo scudetto? Per ora non appare un’idea credibile. Perché il Napoli ha senz’altro avuto un’involuzione nel gioco. Un po’ perché stanno recitando male alcuni interpreti principali della trama. Un altro po’ perché dietro le quinte non sono stati ingaggiati attori di fama. Pensierino finale. Ho ancora negli occhi la sfida con l’Inter. E dico soltanto questo: la squadra di Straminho (crasi di Stramaccioni e Mourinho), notoriamente espressione di casino tattico, ha seguito un canovaccio logico. Mentre il Napoli, squadra dall’identità ben distinta, mi ha fatto venire in mente il regolamento della real marina borbonica: chille ‘e poppa vadano a prua e chille ‘e prua vadano a poppa, facite ammuina.

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16 DICEMBRE 2012

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PASTORE: IL PRESIDENTE DI TUTTI

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Max Bonardi

nzo Pastore è salernitano, ma innamorato di Napoli, città che l’ha accolto in modo come meglio non avrebbe immaginato. Vive il calcio a 360° da oltre un trentennio e gode di ammirazione e simpatia da parte di tutti i cinque capoluoghi campani, dei quali è un fiero sostenitore. Basti pensare che tutti e cinque i simboli saranno presenti nel logo del comitato, ovvero viva la Campania. Sportivissimo, ama dire: “Napoli e Salerno non hanno dimensioni comparabili, se la Salernitana batte il Napoli è un evento, al contrario è ordinaria amministrazione”. D. Presidente, che sensazione si prova a stare sul trono R. È una commozione indescrivibile, ho avuto la percezione netta di grande sentimento e grande amicizia, amore da parte di tutti. Non lo dimenticherò mai più. Per me non è un trono, ma è una postazione di responsabilità per la quale ringrazio società e staff operativo, ovviamente l’ex presidente Colonna. Non è coronare un sogno, non sapevo di candidarmi, l’ho fatto in sintonia con Colonna che è andato a occupare la poltrona di consigliere federale, che in caso contrario sarebbe andata ad altra regione. D. Un pensiero sul suo predecessore R. Concordia è il termine che ci unisce, lo stesso cuore, il comune sentire sentimenti, sviluppare idee, iniziative, progettazioni. D. Quando è scoccata la scintilla R. Era il 5 luglio 1979, 33 anni e mezzo, ero prima un appassionato, poi ex calciatore dilettante, poi allenatore, grande palestra di vita, sino alla Figc. Fui chiamato in federazione da Alfredo Buongiorno allora presidente comitato napoletano che viveva a Salerno. D. Che cosa rappresenta per lei il calcio R. Se escludiamo la famiglia, tutto, all’età di 4 anni mio papà giornalista mi portava a vedere la Salernitana in casa e trasferta. Sono uno sportivo aperto, amo tutte le squadre campane. Non capirò i napoletani che tifano per squadre del Nord, almeno fin quando non ci sarà un vero uomo del Nord che tiferà per squadre del Sud. D. Quali sono le priorità nel suo programma R. Innanzitutto l’educazione e la formazione attraverso convenzioni con istituti scolastici a indirizzo sportivo come l’ITE Armando Diaz, il Liceo Pitagora e le scuole medie inferiori, poi diffondere amore e regole dello sport, corsi per dirigenti sportivi, fare del Barassi di Secondigliano-Scampia un polo educativo per i giovani, impegno per l’impiantistica sportiva, la diffusione del calcio femminile e infine le convenzioni con l’Agenzia delle Entrate a tutela delle società con i conti in ordine. D. Un consiglio a una famiglia che spinga molto un figliocalciatore R. Non puntare al figlio che diventi calciatore, ma a un figlio che si educhi attraverso sport. Se il ragazzo ha talento lo diranno altri. Poi, non andarlo mai a vedere giocare, perché il bambino non ne trae vantaggio e infine evitare fastidi ai tecnici. D. Si spogli della veste istituzionale, da tifoso del Napoli, un suo pensiero sugli azzurri. R. Un nome su tutti: Cavani. Credo sia dopo Maradona il migliore mai visto da queste parti. È uno dei primissimi al mondo.

E poi bisogna essere grati a Mazzarri che ha portato la squadra a livello insperabile. Per completare l’opera basta rafforzare difesa e cercare alternative in più senza spremersi per puntare allo scudetto che il popolo napoletano merita di più di altri. D. Impiantistica sportiva, come migliorare la situazione R. Regione e Comune hanno ben altre priorità, ma bisogna comprendere che l’educazione dei giovani attraverso lo sport è un aspetto essenziale, quindi, più impianti, più sport, più educazione, meno costi sociali, più miglioramento della società. D. San Paolo o altro impianto R. Il Comitato campano come primo atto, senza interferire, ha già aderito all’idea di un nuovo impianto. Il San Paolo va ristrutturato e ridimensionato anche per contenere le spese gestionali, per decongestionare Fuorigrotta e per salvaguardare gli abitanti del quartiere. Lo stadio a Ponticelli produrrà tante cose: più corsie di accesso e deflusso, una nuova ampia strada di salvaguardia dalla linea rossa del Vesuvio, servizi, poltroncine per famiglie e tant’altro. D. Fenomeno calcio femminile, come incrementarlo R. Negli ultimi anni si è moltiplicato: da 10 a 30 società tra Dilettanti e settori giovanili. La Campania è la quarta regione 1 dopo i grandi comitati del Nord. Plaudo al lavoro fatto da Clo- 1 tilde Capparelli, destinata ad altro incarico, e che sarà sostituita da Carmen Troia. Abbiamo la splendida espressione del Carpisa nella massima serie che meriterebbe la massima attenzione. D. Sportivo in poltrona o praticante R. Ero praticante, poi mi sono rotto il tendine d’Achille giocando a calcio a 5. Da giovane ho praticato scherma, canottaggio e calcio, che è lo sport più bello al mondo e che spero non venga rovinato da scommesse e quant’altro. D. Augurio ai tifosi per Natale R. Auguri al Napoli che funga da traino del calcio, ai granata della Salernitana, squadra della mia città all’Avellino, Benevento, Casertana, Gladiator, Ischia, Turris, Nola, insomma a tutte e a tutti i tifosi e famiglie di vivere con gioia ed entusiasmo le loro passioni. È nato il 17 gennaio 1949 a Salerno (dove risiede), già figlio del giornalista Giuseppe Raffaele Pastore. Laureato è sposato da 31 anni con Renata (laureata, dedicatasi ai figli); due figli: Giuseppe, 30 anni e Paolo, 26. Già giornalista sportivo per hobby, nella giovane età (“Stadio”, “Guerin Sportivo”, “Il Resto del Carlino”, “La Nazione”, “Agenzia Sport Informazioni”, “La Voce di Salerno”, fondatore, con Angelo Scelzo e Sergio Stammelluti, della nuova edizione de “La Gazzetta di Salerno”), è stato calciatore dilettante, poi fondatore e allenatore dell’Audax Salerno (attiva dal 1966), allenatore del Montecorvino Rovella e del Real Bellizzi. Da luglio 1979 al Comitato Regionale Campania – L.N.D. – F.I.G.C., prima come vicesegretario dall’anno sportivo 1984/85, poi segretario del Comitato dal 7 novembre 1994 e presidente dal 5 dicembre 2012. Docente di Contrattualistica internazionale dello sport – Corso di laurea in Scienze Giuridiche a indirizzo sportivo (Facoltà di Giurisprudenza – Università degli Studi di Cassino), dall’anno accademico 2010/2011 a tutt’oggi.


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Francesco Colonnese

Chiedilo a ciccio

ciccio.colonna71@gmail.com

Davvero l’Inter meritava di vincere col Napoli? Francesco Attanasio Vico Equense (Na)

Per me sì meritava di vincere, perché la squadra che va in vantaggio 2-0 dopo in un tempo merita. Da esteta del calcio forse il Napoli, visto il furore del secondo tempo, meritava il pareggio. Tuttavia va rilevato che l’Inter è scesa in campo con la giusta concentrazione cosa che il Napoli non ha dimostrato, soprattutto in occasione del primo gol. Come giudichi la vicenda Gianello? Alcibiade Ligresti Telese (Bn)

Sinceramente non ci ho capito nulla. Non mi pare che la partita fosse così importante. Da giocatore non posso credere che Cannavaro e Grava fossero a conoscenza dei fatti imputati. Così come credo che per incidere sul risultato c’è bisogno di più calciatori coinvolti. Tuttavia, preferisco astenermi da dare qualsiasi giudizio sulla vicenda, perché vorrei capirci meglio.

un calendario favorevole e può tornare in gioco. Poi la squadra a gennaio sicuramente si rinforzerà. In un anno il Napoli ha 9 punti in più, meriti suoi o demeriti degli avversari? Benedetto Crescenzo Napoli

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Entrambe le cose, meriti suoi e demeriti degli avversari. Il Napoli ha questa classifica perché ha vinto molte gare fuori casa, cosa che l’anno scorso era più difficile. Il campionato si è livellato, c’è più equilibrio. Sopra c’è la Juve, più forte di tutte, poi ci sono 4-5 squadre sullo stesso livello e poi tutte le altre. Il Napoli sta andando bene, tanto più che è qualificato anche in Europa League. Napoli sconfitto da Inter e Juve e che ha pareggiato col Milan, secondo te ha il complesso delle grandi? Massimo Serafini Cava de Tirreni (Sa)

Che interpretazione dai alle dichiarazioni di De Laurentiis sulla questione contratto Mazzarri? Enrica Scognamiglio Bacoli (Na)

Mi è sembrata una risposta a quello che dice Mazzarri, quella che dice di volersi prendere un anno sabbatico. È una situazione equivoca per entrambi, l’impressione è che l’allenatore non rimarrà e per questo lui ha risposto a una non chiarezza di Mazzarri. Mi sembra di vedere due persone che giocano a scacchi. Secondo te Milan e Roma potranno inserirsi nella lotta per la Champions? Giorgia Li Bassi Villa Literno (Ce)

Sì, adesso ne sono convinto, perché davanti Lazio e Fiorentina stanno frenando, mentre loro stanno risalendo bene. Hanno vinto partite difficili, il gioco della Roma va un po’ meglio, nonostante il credo calcistico di Zeman è più attenta in difesa. Vedo bene anche il Milan che ha pure ha

Il livello del Napoli è questo. Tutti credono che possa superare questo tetto. Per me non lotterà per lo scudetto e dovrà sudare per giocarsi il terzo posto. Negli scontri diretti in campo ci vuole qualità e carattere per non dire della quadratura tattica della formazione. E qualcosa che il Napoli non ha dimostrato ancora di possedere. A Milano ho visto una squadra bella e incompiuta. Così non va da nessuna parte.


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16 DICEMBRE 2012

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ALLARME GENERALE, ECCO IL NATALE! A Napoli sale l’ansia da prestazione per vincere la sfida… col capitone! Bruno Marra

Il Natale è la festa Santa per eccellenza, il periodo più sereno dell’anno in un clima di solidarietà, fratellanza, distensione e armonia. È così dappertutto. Tranne a Napoli. Da noi il Natale è una specie di bomba a orologeria, un perenne preallarme prima dell’evento. Perché tutto il mese di dicembre si passa in ansia, preoccupazione, allerta psico-fisica. Uno stato d’animo che si sintetizza nella classica frase: “verimm ‘e nun ce ‘ntusseca Natale! MARONNA MIA - Tutto comincia appena spunta l’8 di dicembre, ovvero il giorno dell’Immacolata, dedicato non già all’ascensione della Madonna ma alla discesa dell’Albero dall’armadio. Da quel momento scatta il coprifuoco. I napoletani fanno il conto alla rovescia, si mettono la maglia di lana perché non si vogliono ammalare. Hanno paura dei virus, del freddo, del vento, cominciano a barricarsi dietro sciarponi improbabili e giacconi siberiani stile Totò e Peppino a Milano. E poi cominciano diete apocalittiche. Iniziano a mangiare in bianco, con brodini di pollo e verdura, e la giustificazione è sempre la stessa: “me voglio mantenè, m’avessa venì cocc cosa!? Mo’ vene Natale!”. ‘O CAPPUTTONE - E non ne parliamo dei bambini. Quello che dovrebbe essere il mese più lieto e spensierato dell’anno soprattutto per la beata gioventù, si trasforma per i ragazzini napoletani in un vero martirio. Una tortura che comincia sin

dal mattino in tutte le benedette famiglie: “miettet ‘o cappotto a mammà che mo’ venen ‘e feste!”. Magari c’è una giornata di sole spettacolare, ma siccome è dicembre e tra poco viene Natale, si vedono in giro questi bimbi che sembrano astronauti, completamente bardati e imbottiti di maglioni che fanno fatica a camminare e perdono il senso dell’orientamento. Stesso discorso per le dolcissima bambine che nascoste tra una sciarpa e un cappellone di lana, quasi piangono mostrando appena appena gli occhi, come soppresse da un burka, stile donne islamiche. NUN CE ’NTUSSECAMMO ‘E FESTE - Insomma il mese di dicembre è un eterno allarme bianco. Che si riverbera fatidicamente anche nel mondo del calcio. I tifosi del Napoli approcciano all’ultima partita prima di Natale come dei deportati in attesa di giudizio. Perché da quel risultato dipende l’umore di tutta la città. In 90 minuti si giocano Natale, Capodanno e la Befana. O si fa festa 24 ore su 24, oppure ce ‘ntussecamm ‘e feste. Il parallelismo calcistico è esattamente rivela- 1 tore di come a casa nostra si vive il 3 Santo Evento. L’espressione più totalizzante dei napoletani, surreali e fatalisti, fedeli interpreti del periodo dell’anno che meglio d’ogni altro rappresenta il misticismo di questa Terra. Pertanto facciamocene una ragione. A Napoli il Natale è come una partita di pallone, ci vuole la massima concentrazione. Alla Vigilia sale l’ansia da prestazione e bisogna arrivare a tavola in perfetta condizione. Perché la sera del cenone, nun se po’ mai perdere ‘a sfida co’ capitone!!!

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Il presidente dell’Associazione Italiana Napoli Club Saverio Passaretti SOSTENITO NA IA ITALIANA R

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Con affetto Riccardo Bigon

Carissimi amici tifosi, abbiamo passato un anno meraviglioso insieme alla nostra squadra. Ci siamo tolti tante soddisfazioni. Ancora abbiamo negli occhi i trionfi in Champions League e soprattutto la conquista della Coppa Italia. È stato un anno bellissimo, ma allo stesso tempo molto difficile. Viviamo tempi duri, ma grazie ai colori azzurri riusciamo a dare luce alle nostre domeniche. Questo è solo l’inizio, sono certo che l’anno prossimo sapremo farci valere ancora. Un augurio di un 2013 all’insegna dei successi.

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Con affetto Antonio Pentangelo Presidente Provincia di Napoli

Cari tifosi napoletani, sono lieto, attraverso le colonne di Cuore Azzurro, di potervi formulari i miei sinceri auguri di un sereno Natale ed un magnifico 2013, per le vostre famiglie e per il nostro Napoli. In questi anni insieme abbiamo conquistato traguardi importanti, in Italia ed in Europa e ci siamo attestati saldamente sul palcoscenico internazionale. Il Napoli è ritornato ai livelli che competono a questa Società, a questa piazza e a questa città. Un obiettivo che ci eravamo prefissi e che abbiamo raggiunto anche grazie alla vostra passione ed all’affetto che quotidianamente mostrate nei confronti della squadra e della maglia azzurra. Un amore incondizionato che ci spinge ad impegnarci sempre di più per poter regalarvi grandi soddisfazioni. Approfitto dell’occasione per abbracciare idealmente tutti i nostri magnifici sostenitori, anche quelli che ci seguono con calore da ogni parte del mondo, con l’augurio di poter vivere insieme un Natale ed un 2013 sempre all’insegna dell’azzurro più splendente.

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Cari Tifosi, mai come in questi ultimi anni gli auguri di buon Natale e di buon anno nascondo anche una concreta speranza che il 2013 possa essere un anno veramente speciale. I successi di questa squadra ed il calore del suo pubblico sono necessari e utili alla nostra Provincia per comunicare al Paese ed all’Europa la nostra capacità manageriale ed organizzativa. Cuore e cervello. Questo è il nostro Napoli e questa dovrà essere la nostra metropoli del futuro.

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Con piacere colgo l’opportunità che mi viene data dalla Rivista Cuore Azzurro, che costituisce una presenza significativa e apprezzata nel panorama calcistico cittadino, per augurare a tutti gli sportivi e particolarmente agli eterni appassionati del Napoli un sereno Natale, allietato anche dalle soddisfazioni che lo squadrone azzurro saprà donare a tutti noi. So che la congiuntura internazionale e la precarietà nella quale è venuto a trovarsi l’Italia hanno colpito seriamente tante famiglie napoletane e campane, smorzando anche le legittime speranze di schiere di giovani, che attendono di inserirsi nel mondo produttivo e occupazionale. Ma non possiamo, non dobbiamo arrenderci. È nella nostra natura di napoletani il non piegarci. È la storia delle nostre terre e delle nostre comunità che ci offre numerosi e incoraggianti esempi; è la stessa storia del “Calcio Napoli”, che ce lo dimostra. L’alba del nuovo giorno arriverà, con la grazia e le benedizioni del Signore. Andiamo avanti con coraggio e con fiducia, impegnandoci tutti, con forte senso di responsabilità, affinché si esca dal tunnel delle difficoltà, del disagio e della mancanza di lavoro. Il buon Dio non abbandona nessuno. Ancora un affettuoso auguri a tutti e segnatamente ai bambini, a chi soffre e a chi è solo. Il vostro Vescovo Crescenzio

L’augurio più grande che possa fare alla nostra città per il 2013 è che presto torni ad essere la Capitale di valori e tradizioni che tutto il mondo ci invidia, per la storia e la cultura che si respirano ad ogni angolo di strada. Napoli è una grande città, che vive di passioni. E’ una realtà importante e questo lo sta dimostrando anche nello sport, ed in particolare nel calcio in questi ultimi anni. Ai tifosi del Napoli ed alla Società, il mio augurio sincero per una stagione brillante ricca di soddisfazioni nel rispetto dei valori della sana competitività, dell’etica sportiva e del fair play”. Pina Tommasielli Assessore allo Sport Comune di Napoli


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16 DICEMBRE 2012

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MAZZARRI: MARADONA DELLA PANCA Massimo Sparnelli

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ove punti in più rispetto al campionato scorso. Mai fuori dalle prime tre in classifica dalla prima di A. La valorizzazione di Cavani, formidabile fromboliere in zona gol a Napoli, decisamente meno nella sua esperienza al Palermo. Assieme a quella di Zuniga, Paolo Cannavaro, Campagnaro, Maggio, ora Behrami. Senza dimenticare il rilancio di Goran Pandev e l’attenta gestione del talento di Lorenzo Insigne. Una mentalità vincente, ultimo esempio a San Siro. Napoli sconfitto per episodi, ma che dominava l’Inter per gran parte della gara. Walter Mazzarri, il Maradona della panchina azzurra. È in scadenza di contratto, il mister livornese. E al momento non ci sono notizie su un eventuale rinnovo contrattuale oppure sulla fine dell’avventura napoletana, dopo anni di successi. Di sicuro, Mazzarri sarà ricordato come uno dei migliori tecnici sedutisi sulla panchina partenopea nella sua storia. Assieme a Vinicio, Ottavio Bianchi, Marcello Lippi.

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Dalla sua, il costante miglioramento del Napoli negli anni. Un gioco sempre propositivo. La difesa a tre, suo marchio di fabbrica, ora è applicata – con alterni successi – da tanti tecnici in serie A. Certo, non sono mancati errori (cambi in partita non sempre azzeccati, un rapporto non sempre limpido con il presidente azzurro De Laurentiis, una certa rigidità a cambiare modulo) ma la forza di Mazzarri è proprio questa: andare avanti sulla sua strada, convinto delle sue qualità e di quelle dei suoi calciatori. Il gruppo azzurro lo adora, i tifosi hanno imparato a farlo. Per mettere in cornice l’esperienza azzurra, dopo il successo in Coppa Italia e la cavalcata in Champions League nella passata stagione, manca solo il dolce. Lo scudetto. E il Napoli, a cinque punti dalla Juventus e uno dall’Inter, con i due scontri diretti in casa nel girone di ritorno, non mollerà fino alla fine. Come il suo condottiero.


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NAPOLI - PESCARA 5-1: GOLEADA

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16 DICEMBRE 2012

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INTER - NAPOLI 2-1: SUBITO 2 SCHIAFFI

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16 DICEMBRE 2012

NAPOLI - PSV 1-3: CAVANI, POI MATAVZ

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16 DICEMBRE 2012

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SORTEGGIO: RISCHIO CHELSEA Gruppo A

Gruppo B

Gruppo C

Gruppo D

Gruppo E

Anzhi Makhachkala10

Viktoria Plzen

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Fenerbahce

13

Bordeaux

13

BSC Young Boys

10

A. Madrid

12

Borussia M.

11

Newcastle

9

Stoccarda

8

Liverpool

10

Académica de Coimbra 5 O. Marsiglia

5

Marítimo

6

FC Copenaghen

8

UDINESE

4

H. Tel-Aviv

4

Club Brugge

4

Molde

6

Gruppo G

4

Gruppo H

RC Genk

12

Basilea

AEL Limassol

Gruppo I

Gruppo J

Steaua Bucarest

Gruppo F

14

Olympique Lione 16

LAZIO

12

Metalist Kharkiv

9

INTER

11

Sparta Praga

9

Tottenham

10

Videoton

6

Neftchi Baku PFC

A. Bilbao

5

Panathinaikos

Sporting Lisbona

5

Partizan Belgrado 3

NK Maribor

Hapoel Kiryat Shmona 2

Dnipro

15

NAPOLI

9

PSV Eindhoven

7

AIK Solna

4

Gruppo K

Rubin Kazan

3

11

Gruppo L 13

Hannover 96

12

Bayer Leverkusen 13

Levante

11

5

Rosenborg

6

FC Twente

4

4

Rapid Vienna

3

Helsingborgs

4

2 5

Atletico M

Chelsea

Chelsea

Zenit

Lione

Lione

Ajax

Liverpool

Liverpool

Leverkusen

Benfica

Benfica

Bate

Olympiacos

Olympiacos

Dinamo Kiev

Cluj

Cluj

Anzhi

Steaua

Steaua

Borussia Mo.

Dnipro

Rubin

Stoccarda

Bordeaux

Bordeaux

Levante

Hannover

Hannover

Newcastle

Metalist

Metalist

Basilea

Fenerbarhçe

Fenerbarhçe

Sparta Praga

Vitoria P.

Vitoria P.

Genk

Genk


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16 DICEMBRE 2012

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1972

MERCATO: LA GIOSTRA DELLE ILLUSIONI

A

Marco Martone

ncora poco più di due settimane, poi sarà di nuovo calcio mercato. La fiera dei sogni e delle illusioni tornerà a girare, facendosi beffa di tifosi creduloni e lettori incalliti dei quotidiani sportivi. La giostra dei nomi, più o meno altisonanti, da portare in maglia azzurra è già cominciata da tempo. Borriello, Calaiò, Floccari, Bianchi e Quagliarella, tanto per restare al ruolo dell’attaccante. In realtà appare ancora avvolto da una nebbia misteriosa e fitta, il vero ruolo che il presidente Aurelio De Laurentiis vorrà svolgere in sede di campagna trasferimento invernale. Le ultime dichiarazioni sembrano indicare una certa tendenza a non fare grandi manovre, “per non turbare la serenità dello spogliatoio”. E anche le parole di Riccardo Bigon, che parla di “squadra difficilmente rinforzabile”, sembrano andare nella medesima direzione. Chi segue il baraccone del calcio Pandev, il primo è destinato a diventare tra i giocatori più forti del campionato ma ancora acerbo e discontinuo, l’altro è un campione dal grande passato ma in lento e legittimo declino. I due, quindi, non rappresentano una garanzia sufficiente per reggere su tre competizioni (tra poco inizia anche la Coppa Italia) e poter contendere alle altre grandi del torneo i primi tre posti in classifica. Chi possa essere la punta da portare sotto al Vesuvio non è semplice prevederlo. Pazzini sarebbe il sogno, più abbordabile Pinilla del Cagliari, ma in questo caso c’è da fronteggiare una forte concorrenza, senza considerare la scarsa propensione di Cellino a privarsi del giocatore. C’è poi la questione centrocampo,

2 6

da un po’ di anni, però, sa bene quanto sia distante la realtà dei fatti dalle dichiarazioni di intento e i protagonisti. Ecco perché è molto improbabile che il Napoli resti al palo e non si muova, in maniera anche poderosa, per puntellare una squadra alla quale e le ultime prestazioni l’hanno dimostrato (vedi la sconfitta con l’Inter), manca ancora qualcosa per fare il definitivo salto di qualità. L’attaccante, prima di tutto. Quello è assolutamente indispensabile. Vargas ha fallito tutte, o quasi, le occasioni per rilanciare una propria candidatura a ricoprire il ruolo di vice-Cavani. Quanto a Insigne e

con Donadel destinato a lasciare Napoli, senza grandi rimpianti per la verità. Un innesto in questa zona del campo è necessario, perché Inler, Dzemaili e Behrami non possono da soli cantare e portare la croce. Infine la nota più dolente, e questa volta non per colpa di un mercato deficitario, ma a causa di un rischio incombente, quello della squalifica di Cannavaro e Grava, in seguito alla grottesca vicenda legata al fenomeno del calcio scommesse. Lo stop del capitano imporrebbe due strade. La prima, trovare la soluzione interna, con la promozione di Fernandez nel ruolo di centrale. La seconda, andare sul mercato a individuare un’alternativa valida, almeno fino alla scadenza del periodo di squalifica di Cannavaro. In entrambi i casi non sarà impresa facile.


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1972

VIVAIO: SI FERMANO I GIOVANISSIMI Attilio Marchionne

A

lti e bassi nella settimana del vivaio azzurro. Se da un lato vanno salutati con piacere primo posto in campionato e passaggio del turno di coppa Italia per la Primavera di Saurini e la vittoria degli Allievi dopo un periodo negativo, dall’altro stride la prima sconfitta dei giovanissimi di Liguori, fermati in casa dal modesto Trapani, ma anch’essi campioni d’inverno.

PRIMAVERA

risultati 13ª andata girone C

Ascoli

- Pescara

1-0

Bari

- Lazio

2-3

Crotone - Catania

1-2

Napoli

1-0

- Ternana

Reggina - J. Stabia 4-3 Roma

- Palermo

Vicenza

- Lanciano 0-0

1-1

SQUADRA

Pt.

G.

Napoli Lazio Catania Palermo Roma Ascoli Reggina Juve Stabia Vicenza Bari Pescara Crotone Lanciano Ternana

29 26 26 25 25 21 18 15 15 14 13 11 6 4

13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13

Finalmente un sorriso in casa Allievi nazionali azzurri. Il successo per 1-0 ottenuto sul campo della Reggina ha riportato un po’ di entusiasmo nella squadra di Muro attesa domenica prossima dalla trasferta di Bari. La vittoria ha permesso agli azzurrini di accorciare le distanze rispetto al Vicenza fermato in casa dal Pescara. I tre punti in casa Reggina sono frutto di una tattica accorta e di una capacità di saper sfruttare le occasioni favorevoli. Va anche detto che la squadra prima di andare in vantaggio nel primo quarto d’ora del secondo tempo aveva rischiato di andare sotto. Ma la cosa che ha caratterizzato questa partita è stata la capacità di soffrire degli azzurrini che ora sono sempre sesti in classifica a ben 14 punti dalla vetta occupata dalla Roma ma vedono a un tiro di schioppo il terzo posto occupato dal Catania. Prossimo turno: 16/12 Bari - Napoli

GIOVANISSIMI NAZIONALI risultati 12ª andata girone H

Palermo - Paganese 2-0

SQUADRA

V.

9 7 7 7 7 6 5 3 3 3 4 3 1 1

N.

2 5 5 4 4 3 3 6 6 5 1 2 3 1

P.

GF

GS

2 1 1 2 2 4 5 4 4 5 8 8 9 11

30 30 16 28 25 19 23 21 8 14 19 21 14 12

14 11 8 14 11 20 21 22 15 24 26 35 32 27

ALLIEVI NAZIONALI risultati 13ª andata girone C

Bari

- Catania

Palermo - Roma Crotone

3-3 2-1

- Lanciano 4-0

Lazio

- J. Stabia

5-0

Vicenza

- Pescara

1-1

Reggina

- Napoli

0-1

Ternana

- Ascoli

1-0

Pt.

G.

V.

N.

Napoli

30

11

10

0

Reggina

24

11

7

Catania

24

11

7

Palermo

23

11

P.

GF

GS

1

26

5

3

1

22

10

3

1

18

6

7

2

2

23

5

Crotone

17

11

5

2

4

17

16

Nocerina

14

11

4

2

5

13

16

Trapani

14

11

3

5

3

7

10

Paganese

12

11

3

3

5

12

17

0-1

Salernitana

12

11

3

3

5

10

16

Nocerina - Reggina

3-1

Catanzaro

11

11

3

2

6

12

14

Salernitana - Catania

1-2

M. Franca

11

11

3

2

6

14

23

V. Lamezia - Catanzaro 0-1

Hinterreggio

9

11

2

3

6

8

16

Squadra in riposo: Hinterreggio

V. Lamezia

0

12

0

0

12

5

33

M. Franca - Crotone

2-3

Napoli

- Trapani

Una fine anno all’insegna delle soddisfazioni in casa Napoli. Prima la vittoria contro la Ternana e poi il pareggio nel recupero della sesta giornata con la Lazio hanno garantito alla squadra di Saurini il titolo di campione d’inverno proprio con tre punti di vantaggio sui biancocelesti. E contro gli stessi aquilotti gli azzurrini si sono sfidati in Coppa Italia. Dopo il 3-1 dell’andata sono arrivati un pareggio a reti bianche a Formello e il passaggio del turno per Insigne e co. E il sorteggio dei quarti di finale ha riservato come avversario il Pescara che il Napoli incontrerà sabato prossimo nell’andata in casa, per poi giocarsi il ritorno il 21 dicembre. Insomma grandi fatiche per un 2012 che comunque sta riservando soddisfazioni alla squadra di Saurini e che può essere preludio per un grande 2013. SQUADRA

Pt.

G.

V.

Roma Lazio Catania Pescara Vicenza Napoli Palermo Ternana Ascoli Reggina Bari Crotone Juve Stabia Lanciano

34 32 22 21 21 20 19 18 16 13 12 11 10 4

13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13

11 10 6 6 5 6 6 5 4 3 3 3 2 1

N.

1 2 4 3 6 2 1 3 4 4 3 2 4 1

P.

GF

GS

1 1 3 4 2 5 6 5 5 6 7 8 7 11

40 38 31 29 20 17 28 31 20 26 22 15 14 7

14 12 22 22 14 24 23 28 17 29 29 33 34 36

E venne la prima sconfitta per i Giovanissimi di Liguori. Ancora più inaspettata perché davanti al proprio pubblico. Corsaro sul terreno del Kennedy è stato un Trapani ben messo in campo che è riuscito a sfruttare la condizione non brillante degli azzurrini. Una sconfitta però che si è rivelata indolore in quanto la Reggina diretta inseguitrice è stata fermata a Nocera dai rossoneri che le hanno inflitto un pesante 3-1. Il Catania, invece, col successo sulla Salernitana ha agganciato proprio i calabresi e ora entrambe sono seconde a ben sei punti dal Napoli. Col titolo d’inverno è arrivata per i ragazzi di Liguori anche un’altra bella notizia, ovvero l’accesso al torneo Nike Cup. Quarta in classifica è il Palermo a quota 23 punti. Poi il vuoto visto che la quinta, il Crotone, è a sua volta staccato di altri sei punti. Prossimo turno: 16/12 Reggina - Napoli

2 7


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16 DICEMBRE 2012

1972

NAPOLI A TESTA ALTA NELLA BOLGIA

Q

Giuseppe Piccolo (vicepresidente AINC)

uello che si è visto a San Siro è la fedele trasposizione della imprevedibilità del calcio, se c’era una squadra che realmente meritava la vittoria questa era il Napoli, forse tale è l’aspetto che rende il calcio fra gli sport più affascinanti in assoluto. Occasioni mancate a ripetizione anche da top player come il Matador che manca praticamente a porta vuota un pareggio che sembrava scontato, un gol, poi, realizzato dopo un’assurda azione con il pallone che sembrava una “palla magica” ballonzolante sulla linea di porta dopo miracolose respinte del portiere nerazzurro. Poveri tifosi al seguito, hanno rischiato l’infarto ma stoicamente presenti e pronti a far sentire tutto l’amore che nutrono per i colori azzurri, nella legge del contrappasso siamo in credito quindi non dovranno farsi attendere per molto situazioni a noi vantaggiose. Uno spirito di ottimismo che deve spingere in alto il morale, nulla è perduto il Napoli è in corsa su tutti gli obiettivi, bisogna già con il Bologna dimostrare che siamo una grande squadra, ci aspettiamo una grossa prestazione e senza indugi con la cattiveria agonistica dimostrata al Meazza. Una condizione necessaria e indispensabile per rimetterci in corsa, l’unico pensiero deve essere rivolto agli eventuali rinforzi di gennaio, dimenticando le beghe legate allo scandalo calcio scommesse dove il Napoli è ingiustamente coinvolto. Due giornate di campionato ancora da giocare, due obiettivi ampiamente all’altezza dello squadrone azzurro, intervallate dalla sfida in coppa di nuovo con i 2 felsinei destinati a essere l’agnello sacrificale per restare in te- 9 ma natalizio. Non resta che augurare a tutti i tifosi e alla squadra ottime festività, all’insegna dei successi e della tranquillità, le polemiche, l’invidia e le cattiverie lasciamole agli altri, noi siamo tifosi seri e determinati al sostegno dei nostri guerrieri. Auguri a tutti


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1972

Calcio femminile

16 DICEMBRE 2012

CARPISA: GOL A GRAPPOLI

A

ncora una travolgente vittoria sabato scorso per il Napoli Carpisa Yamamay. Davanti a oltre 800 persone, nonostante il freddo e il tempo inclemente, le “tartarughine” di Peppe Marino hanno travolto il Riviera di Romagna, squadra rivelazione di questo inizio di stagione, portandosi al sesto posto in classifica a due punti proprio dalle romagnole. Cinque a uno il risultato finale con una Maria Caramia ritrovata e in forma, capace di segnare due splendidi gol all’ex di turno Pignagnoli. Insomma si va avanti di goleada in goleada, a dimostrazione di una ritrovata vena offensiva che si era appannata dopo la promozione in A1. E per non smentirsi mercoledì scorso altro tiro al bersaglio al Collana con l’Acese: 4 a 1 e quarti di finale di Coppa Italia raggiunti nel turno secco con all’orizzonte il doppio turno contro la Res Roma per il quale ancora non si conosce il ca3 lendario da sorteggiare. Insomma, 0 questo Napoli Calcio Femminile, dopo un periodo di apprendistato nella massima serie, ha iniziato a viaggiare a pieno regime su entrambi i fronti e il quar-

tiere Vomero pare proprio abbia trovato la sua squadra del cuore da adottare. Ora, prima della fine del girone d’andata l’undici partenopeo affronterà ancora due appuntamenti: c’è prima il Verona Bardolino, e poi sabato prossimo, 22 dicembre la chiusura del girone d’andata al Collana con la Lazio, già eliminata nei sedicesimi di coppa Italia. E dato il clima natalizio non è da escludere un bagno di folla sugli spalti. SQUADRA

Pt.

G.

V.

N.

P.

GF

GS

5

Torres

36

12

12

0

0

51

Tavagnacco

29

11

9

2

0

44

8

Verona

27

12

8

3

1

36

11

Brescia

26

11

8

2

1

26

8

Riviera di Romagna

20

12

6

2

4

22

26

Carpia Napoli

18

12

5

3

4

19

15

Mozzanica

16

11

4

4

3

15

13

Como 2000

16

12

4

4

4

19

16

Graphistudio PN

15

12

4

3

5

18

19

Chiasiellis

14

12

3

5

4

13

12

Firenze

14

12

4

2

6

15

18

Fiammamonza

8

12

2

2

8

10

34

F. Mozzecane

7

11

1

4

6

16

33

Grifo Perugia

6

12

1

3

8

5

32

Lazio

5

12

2

1

9

13

39

Torino

3

12

1

0

11

7

40


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2012 40 anni di passione negli stadi CLUB NAPOLI ISONTINO Salvatore Longobardi (Tesoriere AINC)

I

l Club Napoli Isontino, nato nell’intento di seguire le gesta della squadra di calcio del Napoli, nel tempo si è impegnato a darsi anche una valenza socio culturale, All’uopo sono state organizzate cene sociali, gare di briscola, gite sociali. Non poteva quindi mancare qualcosa che ricordasse il grande teatro napoletano. E grazie all’aiuto e quindi al patrocinio della Fondazione Cassa di Risparmio e all’Amministrazione provinciale di Gorizia è stato possibile organizzare il 15 dicembre 2012, presso il teatro Kulturni Dom di Gorizia con inizio alle 20.45, la commedia del grande Eduardo De Filippo, “Natale in casa Cupiello”, interpretata dalla Compagnia “A’ fenesta” di San Donà di Piave. Logicamente l’ingresso è gratuito anche se speriamo in offerte da parte degli spettatori, offerte che saranno devolute in parti uguali alle associazioni “Sclerosi multipla” di Gorizia e alla “Misericordia” di Cormòns.

I

3 1

AZZURRO A SCUOLA AAA CERCASI ANTI JUVE

l “Big Match’’, come dicono gli inglesi, tra Inter e Napoli del 9 Dicembre, vede contendersi tra due delle squadre più in forma del momento, l’attributo di anti-Juve. Infatti alla vigilia del match le squadre di Walter Mazzarri e di Andrea Stramaccioni sono rispettivamente seconda e terza in classifica, separate da soli due punti, come due punti sono quelli che separano la squadra partenopea dalla capolista indiscussa, la Juventus. Entrambe le squadre vengono da un buon periodo di forma, il Napoli ha appena rifilato ben 5 gol al Pescara, ed è imbattuto da ben 4 partite, mentre l’Inter, capitanata da un tecnico emergente, che si sta facendo strada eccellentemente, ha vinto finora tutti gli scontri diretti con le cosiddette big, battendo la Juve per 1-3, il Milan per 0-1 e la Fiorentina per 2-1. Le statistiche preannunciano una partita molto equilibrata e molto combattuta. Alle 20.45, l’arbitro Rizzoli fischia l’inizio, il Meazza è stracolmo, e ben seimila napoletani, sfidando il tagliente freddo milanese, sono accorsi allo stadio per sostenere la propria squadra del cuore, il Napoli, il NOSTRO Napoli. Stramaccioni decide di non schierare il classico tridente, Palacio, Cassano, Milito, per contrastare meglio la squadra di Mazzarri, la quale come sanno anche le pietre, ha il vero e proprio fulcro del gioco sulle fasce. Questa scelta, e quella di schierare Cambiasso come libero vecchia maniera, si sono rivelate fatali per il Napoli, poiché dopo che l’Inter è andato in vantaggio con uno splendido gol del colombiano Freddy Guarìn, grazie a uno schema su calcio d’angolo, non è stato difficile per i giocatori neroazzurri difendere il risultato, anche in virtù del

doppio vantaggio siglato da Diego Milito al 38’ minuto nato dall’estro del solito Guarin e sviluppatosi anche grazie a un errore di copertura di Gamberini. È 2-0 per l’Inter, un risultato troppo pesante per la qualità di gioco del Napoli che non è riuscito a finalizzare le numerosissime occasioni da gol capitategli, tranne che per il gol di Cavani che ha dato sì una speranza di rimonta ai partenopei, ma che al 93’ si è rivelato utile solo per il Fantacalcio. Cercando i lati positivi di questa pesante sconfitta sul piano della classifica, sono da sottolineare le prestazioni del giovane Lorenzo Insigne, che si sta facendo strada nel calcio dei grandi con giocate spettacolari e finalizzazioni che fanno mancare il fiato, e di Miguel Angél Britos che eccetto un errore nel secondo tempo in fase di disimpegno, ha svolto molto bene i suoi compiti difensivi con ottimi interventi su Guarìn e Nagatomo sulla fascia sinistra del campo. Negativa è stata invece la prestazione di Inler che non ha decisamente fatto valere le proprie caratteristiche fisiche e tecniche in mezzo al campo, è andato anche alla conclusione due volte ma con esiti a dir poco deludenti. Il Napoli può definirsi ancora antiJuve ma ha bisogno di continuità, il campionato è ancora lungo e c’è più di mezza stagione sul percorso dei ragazzi di Mazzarri, questa continuità dovrà essere determinata da fattori psicologici, come la conoscenza dei propri mezzi e magari qualche nuova mossa sul piano tattico del tecnico livornese, allo scopo di rendere più imprevedibile il proprio gioco, e rendere quindi il lavoro più difficile ai suoi colleghi nella preparazione delle partite a tavolino.


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TUTTI PER UNO

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