Cuore Azzurro n. 102 del 06/05/2014

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6 MAGGIO 2014

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C’ERA UNA VOLTA IL CALCIO ITALIANO Max Bonardi

a pessima dimostrazione che ha dato il calcio italiano, ma direi di più, lo stato italiano in occasione della finale di coppa Italia, fa capire quanto siamo scesi in basso. I fatti sono noti a tutti: l’aggressione vile da parte di ultras romanisti a tifosi napoletani, la reazione dei supporter azzurri, il caos generale che ha ritardato l’arrivo di un’ambulanza per trasportare un ferito grave all’ospedale più vicino, e poi dulcis in fundo la farsa davanti a telecamere di mezzo mondo della pseudo trattativa tra funzionari di Polizia e pseudotifosi in odore di camorra, chiamarli così è un eufemismo, per far giocare la finale tra Napoli e Fiorentina e per garantire una sorta di ordine pubblico ed evitare conseguenze più gravi. Il tutto sotto gli occhi del presidente del Consiglio, Matteo Renzi e del presidente del Senato, Pietro Grasso, ex capo della Direzione Nazionale Antimafia, ovvero la figura che sempre lottato contro mafia e camorra. Naturalmente in tribuna d’onore, poi, c’era il fior fiore della politica e della burocrazia italiana, tra presidenti vari di enti, associazioni e quant’altro. Insomma sembrava di assistere a

Osservatorio arbitrale

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TEMPO E PERSONALITÀ Giuseppe Gargiulo (ex arbitro)

e a pochissime giornate dalla fine di un altro bel campionato, forse per alcuni, ma ad altri è parso noioso e scontato, statisticamente abbiamo trattato in proporzione al numero di gare non molti episodi contestati, può voler dire che tutto sommato anche per quest’anno il bilancio per la categoria verticistica arbitrale, è stato abbastanza positivo. Ed è per questo che per "festeggiare" questo risultato, provo piacere anche questa volta, ad addentrarmi in un aspetto psicologico, che è determinante per la formazione e la valutazione di un arbitro: la personalità. La definizione di "personalità" è già di per sé difficile, perché racchiude elementi come il carattere, il temperamento, l’inclinazione, l’istinto e l’individualità. E chi si avvicina all’arbitraggio deve già dagli inizi possedere doti come l’intelligenza, la motivazione, l’onestà, sicurezza, coraggio, attenzione, ma soprattutto essere "field indipendent", capace cioè di controllare l’ansia, e di gestire un gruppo in modo carismatico. E pertanto, di un arbitro si potrà infine dire che ha una spiccata personalità, quando avrà ottenuto da parte di tutti, il massimo della disciplina, senza apparenti sforzi e con la giusta naturalezza. Ma come in qualche altra occasione avemmo modo di parlarne, tutte queste caratteristiche non devono portare all'"esaltazione" del ruolo, più comunemente definito "fanatismo", che è poi, come risaputo, essere una proprio una deviazione della personalità stessa. Nel rappresentare che l'argomento per le varie implicazioni e caratteristiche sarà sicuramente oggetto di un nuovo approfondimento, per concludere ci limitiamo solo a dire che per formare un arbitro con tutte queste caratteristiche occorrono oggi circa quindici anni, e dunque dovrebbe diventare moralmente doveroso quando è giunto a certi livelli, essere per certi versi giustamente critici, ma non cercare a tutti i costi come avviene da parte degli addetti ai lavori, di affossarne la figura, solo e spesso per salvarne la propria.

un film dell’orrore. Tutto ciò e questo spettacolo indecoroso fa capire che per ricostruire il calcio in Italia bisogna partire dalle fondamenta. La prima cosa è che, complice una federazione ottusa e volutamente cieca, si sta alimentando un odio “razziale” e territoriale che sta coinvolgendo più tifoserie e vede vittime soprattutto i tifosi napoletani. Non bastano più provvedimenti finti di punizione quali la chiusura delle curve, ma ci vuole il pugno di ferro, se no il fenomeno non verrà mai estirpato. Responsabili sono le stesse società che non fermano i propri supporter o presunti tali, responsabili sono gli stessi dirigenti che contestano anziché appoggiare i provvedimenti puntivi a danno dei loro tifosi, pur sapendo che hanno sbagliato. Non parliamo poi delle contestazioni per presunti torti arbitrali. Offese da una parte e dall’altra. Un vero caos. E alla ripresa della stagione si presenta una Supercoppa Italiana da giocarsi tra Juventus e Napoli. Che vogliamo fare, la giochiamo in Svizzera controllati dai caschi blu?

CLASSIFICA DI SERIE A 2013/2014 SQUADRA

JUVENTUS AS ROMA NAPOLI FIORENTINA INTER TORINO PARMA MILAN LAZIO VERONA ATALANTA SAMPDORIA UDINESE GENOA CAGLIARI CHIEVO BOLOGNA SASSUOLO CATANIA LIVORNO

P

G

V

N

P

GF

GS

93 85 69 61 57 55 54 54 52 52 47 44 42 41 39 30 29 28 26 25

35 36 35 35 36 36 36 36 35 35 35 36 36 36 35 36 36 35 36 36

30 26 20 18 14 15 14 15 14 16 14 12 12 10 9 8 5 7 6 6

3 7 9 7 15 10 12 9 10 4 5 8 6 11 12 6 14 7 8 7

2 3 6 10 7 11 10 12 11 15 16 16 18 15 14 22 17 21 22 23

75 72 64 59 57 55 55 54 49 56 40 43 41 38 34 31 27 34 30 39

23 23 36 38 36 45 45 46 47 58 47 54 52 46 46 53 55 56 64 74

3 7 ª G I O R N A TA SABATO 10 MAGGIO VERONA - UDINESE INTER - LAZIO DOMENICA -11 MAGGIO ATALANTA - MILAN BOLOGNA - CATANIA

3 8 ª G I O R N A TA DOMENICA 18 MAGGIO CATANIA - ATALANTA CHIEVO - INTER FIORENTINA - TORINO GENOA - ROMA JUVENTUS - CAGLIARI

CAGLIARI - CHIEVO LIVORNO - FIORENTINA SAMPDORIA - NAPOLI SASSUOLO - GENOA TORINO - PARMA ROMA - JUVENTUS

LAZIO - BOLOGNA MILAN - SASSUOLO NAPOLI - VERONA PARMA - LIVORNO UDINESE - SAMPDORIA


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