

sommario AGRICOLO avvenire



PERIODICO DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA COLTIVATORI OTTOBRE 2022/ANNO 2 - N° 7
Direttore responsabile Giuseppino Santoianni
Direttore editoriale Elisabetta Santoianni
Comitato di redazione
Luigino Rosetto Brenno Begani Clara Angrisani

Francesco Borrega
Stefano Ruvolo
Vincenzo Commisso Carmina Lucarelli Mario Sicilia Donato Scaglione

Francesco Termine
Geri Ballo

Hanno collaborato a questo numero Marco Mabritto, Leoluca Pollara, Rosamaria Camodeca, Gaetano Catera, Marco Crescen tini, Maria Matrangolo, Andrea Russo, Maria Carmela Alfano, Simone Rosati, Massimo Fiorio, Giovanni Lattanzi
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Archivio Aic, Principe di Corleone
Progetto Grafico Avi Communication di Vincenzo Alvaro
Direzione e redazione

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l'editoriale
LA TERRA COME PRIORITÀ DEL FUTURO
Siamo ad un nuovo inizio. Siamo tornati ai ritmi quotidiani dopo le ferie e la campagna elettorale, la democrazia che si esprime con il voto dei cittadini ha scelto un nuovo Parlamento. Inizia una nuova stagione politica dalla quale attendiamo risposte soprattutto per le priorità che riguardano il Paese, senza dimenticare che la terra e gli agricoltori rappresentano il futuro sostenibile al quale guardare con politiche sostanziali e urgenti.

Lo diciamo chiaro nel nostro articolo sulle elezioni politiche ricor dando anche quali sono i punti programmatici che proprio la co alizione vincente ha espresso nel suo programma. Saremo vigili a attenti affinché queste istanze vengano portate a compimento da chi ha il dovere e la responsabilità, affidatagli dai cittadini, di go vernare per il bene di tutti e nell’interesse del paese.
Ma tante sono le sfide che ci attendono e che nel nostro diuturno impegno al fianco dei coltivatori vogliamo continuare ad onorare. Innanzitutto quelle che riguardano uno sviluppo sempre più so stenibile come ci spinge a fare l’Agenda 2030 alla quale abbiamo aderito attraverso la rete Asvis. Crediamo sia possibile e necessa rio e per questo siamo scesi in campo per fare anche qui la nostra parte. Sfide e nuove strategie di vivere la terra che raccontiamo nell’intervista ad Olivair, un’interessante esperienza di startup per la raccolta delle olive attraverso l’utilizzo dei droni. Senza dimenti care di ringraziarvi di cuore per aver scelto in tantissimi di affidarvi a noi per i servizi fiscali, - sono oltre 277mila le dichiarazioni dei redditi della campagna appena conclusasi – grazie a voi quello di AIC è il Centro di Assistenza Fiscale che più cresce in Italia.
Sono i giovani la vera linfa del nostro settore. Molti sono tornati ad affiancare le famiglie nella tradizione agricola che si tramanda da generazioni, nuovi coltivatori si affacciano all’esperienza della pro duzione sfruttando anche le misure che Ismea mette a disposizio ne e delle quali parliamo in un approfondimento a cura dei nostri sportelli. E poi l’emergenza energetica, la siccità e la modernità di un contesto nel quale si vive e si opera, cercando sempre di rispet tare ambiente e qualità, come fanno i protagonisti della storia di questo mese: Principe di Corleone, una eccellenza da bere.
FATTI DEL MESE
AMBIENTE. CREA, AL VIA PRIMO CENTRO RICERCA NAZIONALE BIODIVERSITÀ

La biodiversità italiana riparte dalla ricerca: nasce il primo settem bre, con la partecipazione del Crea (Consiglio per la ricerca in agri coltura e l’analisi dell’economia agraria), il National biodiversity future center (Nbfc), la più poderosa iniziativa di ricerca e innova zione sulla biodiversità mai tentata in Italia. Il Nbfc si focalizza sul tema prioritario a livello nazionale e internazionale della biodiversi tà attraverso una rete, coordinata dal Cnr e composta da 48 partner, scelti tra università, organismi di ricerca, fondazioni e imprese, in base alla loro comprovata leadership scientifica, tecnologica, etica e di mercato.
ISTAT. AUMENTATE LE ORE DI LAVORO GRAZIE AL TRAINO DELL’AGRICOLTURA

Il report dell’Istat sui conti economici trimestrali mette in mostra come negli ultimi tre mesi si sia lavorato di più, per una totale dell’1,3% per quanto riguarda le ore effet tive di occupazione. Ciò è stato possibile grazie al traino dell’agricoltura, della silvicoltura e della pesca (+2,7%), delle costruzioni (+2,3%) e dell’1,4% dei servizi.
MIPAAF. PUBBLICATO BANDO PER INCENTIVI “PARCO AGRISOLARE”
E’ pubblicato sul sito del ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali l’Avviso recante le modalità di presentazione delle domande di accesso alla realizza zione di impianti fotovoltaici da installare su edifici a uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindu striale, in linea con le direttive fornite nel decreto firmato dal Ministro Stefano Patuanelli, a cui sono destinati 1,5 miliardi di euro nell’ambito della misura Pnrr “Parco agri solare”.

FONDAZIONE CON IL SUD. DESTINA 2 MLN A ‘TERRE COLTE’ PER LA VALORIZZAZIONE DI TERRENI MERIDIONALI
Il bando rivolto a Basilicata, Calabria, Campania, Puglia. Sicilia e Sardegna fino al 14 dicembre. Recuperare e valorizzare terreni incolti o abbandonati, oppure non adeguatamente utilizzati nelle regioni meridio nali, per dar vita a produzioni agricole sostenibili dal punto di vista sociale, economico e ambientale. È l’obiettivo del bando ‘Terre colte’, giunto quest’anno alla seconda edizio ne e promosso dalla Fondazione Con il Sud, che mette a disposizione 2 milioni di euro. Il bando è rivolto alle orga nizzazioni di terzo settore di Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna, Sicilia.
VENDEMMIA 2022. UVA RACCOLTA IN ANTICIPO A CAUSA DELLA SICCITÀ

Eccezionalmente, l’Italia è stata accomunata da un andamento meteo omogeneo da nord a sud della penisola. Alte temperature e in particolare siccità hanno caratterizzato la primavera e l’esta te italiana. Nonostante le difficoltà del meteo, il 2022 ha incoronato il vigneto italiano come resiliente ai cambiamenti climatici. Ad affermarlo, nelle sue previsioni sulla vendemmia di quest’an no, è il Crea, il quale sottolinea che da anni la ricerca, in sinergia col mondo produttivo, ha sviluppato strategie di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici permettendo di non ar rivare impreparati neppure in estati come quella di quest’anno. Il 2022 non sarà ricordato come un’annata abbondante, evidenzia il Crea, a causa soprattutto dei vigneti non serviti da impianti di irrigazione o bacini di raccolta delle piogge. Per la qualità invece, le uve hanno un contenuto di zuccheri e sostanze coloranti superiori alla norma.
GRANO. IMPENNATA PREZZI DOVUTA A MINOR PRODUZIONE E GUERRA MA EUROPA AUTOSUFFICIENTE

«Saremo in grado di produrre grano e pane per tutti? Ab biamo due criticità, l’aumento della popolazione e il cambia mento climatico. Come faremo? Attraverso l’innovazione, con l’agricoltura smart - afferma Frascarelli di Ismea - Il prezzo dei cereali ha subito sempre una estrema volatilità: dal 2015 a metà 2021 i prezzi sono stati molti bassi, per oltre 5 anni. Ab biamo poi subito l’impennata, acuita dalla guerra. Rispetto al 2010 i consumi mondiali sono aumentati del 31% proprio per la maggior popolazione, ma al contempo è aumentata anche la produzione. Ad interrompere questa serie nel 2021 è stata la produzione più bassa, a cui è seguito il conflitto russo-ucrai

L’Agricoltura sia al centro dell’azione politica del Governo
Alle 23.00 di domenica 25 settembre si sono concluse le operazioni di voto, che hanno visto quasi 51 milioni di italiani chiamati a votare nei seggi per rinnovare il Par lamento. Queste elezioni sono state caratterizzate da un astensionismo record, ha votato solo il 64% degli aventi diritto a fronte del 74% delle scorse elezioni segnando la partecipazione al voto più bassa della storia della repub blica. Dai risultati elettorali emerge chiara la volontà dei cittadini italiani di premiare le proposte della coalizione del centrodestra che raccoglie la maggioranza dei voti sia alla Camera che al Senato.
Rispetto al passato è stato “tagliato” il numero dei parla mentari che saranno 400 alla Camera (invece degli attuali 630) e 200 al Senato (invece di 315). Un cambiamento che non è privo di effetti per la rappresentanza dell’a gricoltura italiana, perché con la riduzione del numero dei parlamentari le commissioni permanenti saranno accorpate e il settore si unirà a industria, commercio, turismo e produzione agroalimentare.
Fratelli d’Italia è il partito che ha riscosso più voti in que ste elezioni e ad esso, insieme ai partiti della coalizione di centrodestra, dovrebbe spettare l’onere di guidare il Paese. «L’AIC auspica che l’agricoltura sia al centro dell’azione politica del prossimo governo e che le pic cole imprese e quelle familiari - che sono la maggioranza del nostro Paese - siano valorizzate nel loro operato di salvaguardia dei territori e tutelate dagli effetti delle gravi complicanze geopolitiche causate dalla guerra russo-u craina» dichiara il Presidente Giuseppino Santoianni.

INFO BOX > GLI 11 PUNTI SULL’AGRICOLTURA DELLA COALIZIONE DI CENTRO DESTRA
1. Promozione di una Politica Agricola Comune e di un piano strategico nazionale, capaci di rispondere alle esigenze di oggi, per uno sviluppo che coniughi indipendenza e sostenibilità am bientale ed economica

2. Salvaguardia del comparto agroalimentare, lotta al nutri-sco re e all’italian sounding
3. Tutela delle specificità e delle eccellenze agricole italiane e loro promozione sui mercati esteri
4. Rifinanziamento della misura “Più Impresa” a favore dei giovani agricoltori e dell’imprenditoria femminile
5. Innalzamento dei massimali de gli aiuti in regime de minimis per le imprese agricole, allineandoli a quanto previsto negli altri settori economici
6. Promozione di una filiera italia na per l’innovazione in agricoltura
7. Rafforzamento degli strumenti di garanzia sui finanziamenti a fa vore delle imprese agricole, degli allevamenti e della pesca
8. Potenziamento degli strumenti di contrasto al caporalato e al lavoro irregolare
9. Riconoscimento e valorizzazio ne delle piccole produzioni locali di qualità
10. Interventi di contrasto al fe nomeno della proliferazione della fauna selvatica e alla diffusione delle epidemie animali
11. Interventi per un “piano nazionale invasi” per l’irrigazione agricola
OLIVAIR: IL VENTO DEL CAMBIAMENTO
Un drone che rivoluziona la raccolta delle olive, facendole cadere grazie al vent prodotto dalle eliche: è questa l’idea innovativa presentata dalla startup Olivair al demo-day 2022 di Dock3 e che una giuria composta dai principali attori dell’innovazione in Italia ha premiato fra i vincitori dell’evento organizzato dall’Università di RomaTre.

Ciao Diana, inizierei da una curiosità, com’è che un ingegnere aeronautico si è interessato ai temi dell’olivicoltura? Ti confesso che il mondo dell’olivicoltura è parte di me fin da bambina perché, seb bene io viva a Roma da diversi anni, sono nata a Reggio Calabria, dove mio padre e mia nonna curano un bellissimo uliveto che ci appartiene da generazioni. Le mie passioni mi hanno portata a studiare ingegneria aeronautica e viste le mie origini, non potevo perdere l’occasione di mettere a servizio della mia terra quello che ho studiato.

Ci puoi parlare un po’ di Olivair e di come è nata questa idea? Era metà novembre scorso e io mi tro vavo in Calabria quando mio padre,
mentre pranzavamo, si lamentava del fatto che dovesse sbrigarsi a stendere le reti sul terreno perché con l’arrivo dei venti forti ci sareb be stata la cascola delle olive. Per lui quel vento è stato da sempre motivo di pensiero e - a onor del vero - di ragionamenti sulla possi bilità di ricreare quel vento dove lo voleva, quando lo voleva… così, con le conoscenze universitarie e i preziosi stimoli del Prof. Iemma, mi è stato quindi “facile” immaginare un grande drone come un potente generatore mobile di vento.
Vi siete confrontati con olivicoltori di diversi territori? Con il team di Olivair abbiamo avuto modo di confrontarci con molti altri produtto ri olivicoli che hanno manifestato da
Marco Mabrittosubito l’interesse e l’apprezzamento verso questa idea. Praticamente tutti gli intervistati, dall’Umbria alla Sicilia, si sono dichiarati insoddisfatti circa le attuali tecniche di raccolta e avrebbero voluto provare il drone OlivAir immediatamente sui loro campi.
Promettete efficientamento della produzione e più qualità nell’o lio, tutto con un drone? La nostra soluzione permette di migliorare l’efficienza della raccolta a più livelli perché diminuisce gli sprechi, permettendo la raccolta nelle zone scoscese; aumenta la qualità del raccolto, modificando la distanza del drone dall’ulivo, si calibra il vento, in modo da far staccare le olive a perfetta maturazione; una raccolta tre volte più veloce riduce le giorna te di impiego della manodopera ad un terzo; Inoltre, Olivair agisce nel rispetto dell’ambiente trattandosi di un drone elettrico la cui azione non è invasiva per la pianta.
Ci parli del team? Il team di Oli vAir nasce grazie a Dock3, l’acce leratore per start-up patrocinato dall’Università di Roma3. Durante il primo incontro di team building, ho incontrato Giacomo Longaroni, COO di OlivAir e successivamen te Dario Marroccu, il nostro CMO. Conosciamo le nostre capacità ed i nostri limiti ed uno dei nostri punti di forza è stato non nasconderli mai. Questo ci permettere di crescere tutti i giorni, dando ascolto a chi è disposto ad aiutarci.



E nel laboratorio di startup di RomaTre così come nel mondo agricolo sembrano essere in tanti. Olivair sta ricevendo un notevole aiuto dal dipartimento di ingegne ria dell’Università di Roma Tre, in particolare dal professore Umberto Iemma, il cui sostegno ci ha dato lo stimolo per credere sempre di più nel progetto, e grazie a lui il team di OlivAir si è ampliato includendo alti profili professionali come prof.
Jacopo Serafini, prof. Alessandro Li dozzi , Stefano Meloni, Luca Pustina e Daniele Bosco. Un altro prezioso contributo è arrivato da Ezio Pizzi, presidente del consorzio del berga motto in Calabria. L’avvocato Pizzi possiede e gestisce una coltivazione di 18.000 piante di ulivi e con il suo aiuto e quello di altri olivicoltori ab biamo compreso la vera potenzialità di OlivAir.
Seguite il vento del cambiamento è il vostro claim, come possiamo farlo ora? Sperando di poter volare sui campi dei vostri associati al più presto, vogliamo tenervi aggiorna ti attraverso il nostro sito ufficiale www.olivair.it, dove troverete degli approfondimenti sulla start-up.
Cambiamenti climatici
Agricoltura e siccità
Rosaria CamodecaTra gli aspetti più evidenti di quei cambiamenti climatici di cui si discu te da tempo c’è la siccità, una vera e propria emergenza che oggi, proba bilmente proprio a causa del perdu rare di condizioni climatiche estreme per il nostro paese, viene presa più seriamente in considerazione. Ab biamo visto tutti le immagini del Po in secca, fiumi e laghi, simboli fino a poco tempo fa dell’abbondanza di acqua, completamente all’asciutto complici le alte temperature e la pe nuria di precipitazioni nevose duran te l’inverno e la scarsità di piogge in primavera. Sono fattori di cui il com parto agricolo dovrà tenere conto. Già nel 2003 si è verificata «la prima delle grandi siccità – secondo quanto afferma Giacomo Parrinello storico dell’ambiente e assistente al Centro di storia di Sciences Po, l’istituto di studi politici di Parigi - legata ai cam biamenti climatici», tendenza che ha impattato duramente sui sistemi agri coli, in special modo della pianura padana e della valle del Po. Un altro modo di manifestarsi è attraverso le alluvioni che si verificano sempre più spesso e sono sempre più devastan ti. Secondo Parrinello la situazione è irreversibile a causa dei cambiamen ti climatici che da eventi isolati ed eccezionali sono divenuti strutturali. Occorre tenere presenti due aspetti del climate change: «l’adattamento, ovvero dobbiamo adattarci alle con dizioni nuove che abbiamo creato e che non possiamo più disfare - pro segue Parrinello - l’altra è quella del la mitigazione evitando, attraverso la riduzione delle emissioni di CO2 che

la situazione peggiori».
La costruzione di nuovi bacini e inva si per trattenere l’acqua piovana non rappresenta una soluzione se non si interviene congiuntamente sul con trollo degli sprechi e ottimizzazione delle risorse. La direzione giusta è quella della sostenibilità adattando sia sistemi di coltivazione che coltu re al risparmio idrico come è prassi consolidata in paesi in cui l’acqua scarseggia da sempre. Anche se con le piogge di fine estate il bilancio pluviometrico è migliorato non si può continuare oggi nel pra ticare un’agricoltura pensata e im postata in momenti in cui la risorsa idrica era sovrabbondante, lo scena rio è cambiato, occorrerà fare i conti con la scarsità di acqua e tirare fuori il massimo profitto possibile da con dizioni ambientali difficili.
La tecnologia presenta soluzioni interessanti, una tra tante è quel la della coltivazione degli ortaggi fuori suolo attraverso gli impianti di acquaponica, con un risparmio del 90% di acqua rispetto all’agricoltura tradizionale. Un esempio è quello di “The Circle”, azienda fondata a Roma nel 2016, che ha realizzato un im pianto di acquaponica di 5.000 me tri quadrati, il più grande d’Europa: gli ortaggi coltivati fuori suolo in ac quacoltura beneficiano di un circolo chiuso delle acque con un impianto distribuito tra allevamento e agri coltura in cui uno utilizza gli scarti dell’altro. Innovazione e cambiamen to delle abitudini saranno dunque le parole chiave per un’agricoltura che guarda al futuro.
Arance rosse e fico d’india colture a prova di siccità
Mario SiciliaOrientarsi verso colture ad alto risparmio idrico offre diversi vantaggi sia in termini di produzione che di sostenibilità am bientale. In questa direzione si concentrano diversi studi e pro duzioni ad hoc, con la Sicilia come frontiera di sperimentazione per evidenti ragioni climatiche. Secondo alcuni di questi studi le arance tarocco di Sicilia se sottoposte a stress idrico aumen tano le proprie componenti nobili. In particolare aumenta la Vitamina C, mediamente nella misura del +20% rispetto alle varietà sottoposte a irrigazione ordinaria, e salgono dal 10% al 14% gli antociani. Un’altra pianta resistente di fronte a cambia menti climatici e siccità è il fico d’India. Se ne utilizzano tutte le parti, per cui è a spreco zero, e durante la notte emette ossige no. Il fico d’India è in assoluto la pianta da frutto che impiega meno acqua al mondo, il carrello della spesa a prova siccità non può non tener conto che per produrre un chilo di fichi d’India servono 20 litri di acqua l’anno, per le arance tarocco con cali bro ridotto circa 60 litri di acqua, per le mele occorre utilizzare 80 litri.


Agenda 2030: insieme per uno sviluppo sostenibile
RedazioneIl 25 settembre del 2015 l’Organiz zazione delle Nazioni Unite ha ap provato l’Agenda 2030, prendendo atto che l’attuale modello di sviluppo è insostenibile nel lungo periodo per la terra e le comunità che la vivono. Così, tutti i Paesi dell’Organizzazione, senza più distinzione tra quelli svilup pati, emergenti e in via di sviluppo, sono stati chiamati a contribuire per portare il mondo su un sentiero so stenibile, attuando l’Agenda 2030 e raggiungendo i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile - conosciuti con l’acronimo inglese SDGs (Sustai nable Development Goals) - appunto entro il 2030.
Per le peculiarità del nostro Paese è innegabile che il raggiungimento dei 17 SDGs richieda però un forte coin volgimento di tutte le componenti della società, dalle imprese al settore pubblico, comparto agricolo inclu so. Con la concretezza di dare con tinuità attuativa a tale processo di cambiamento il 3 febbraio 2016 su iniziativa della Fondazione Unipolis e dell’Università di Roma Tor Vergata nasce quindi l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS).
Ad oggi, tra le maggiori istituzioni e reti della società civile si contano ol tre 350 realtà aderenti all’Alleanza, le quali mettono a disposizione i loro esperti per contribuire attraverso gruppi di lavoro tematici alle diverse attività messe in essere da ASviS nel diffondere la conoscenza dell’A genda 2030 e del suo sistema di im plementazione basato sul raggiungi mento di 17 Obiettivi, 169 Target e 240 indicatori misurabili.
Sempre per far crescere nella so cietà, nei soggetti economici e nelle istituzioni la consapevolezza dell’im portanza dell’Agenda 2030 per il
futuro dell’Italia e per diffondere la cultura della sostenibilità, l’ASviS è anche impegnata a favorire la partecipazione attiva degli Aderenti alla vita dell’Alleanza, offrendo nuo ve opportunità di scambio, forma zione, condivisione e collaborazione che annualmente atterrano con due prodotti di rilievo: il Rapporto ASviS, la pubblicazione che monitora la po sizione del nostro Paese rispetto agli obiettivi di sviluppo sostenibile; il Festival dello Sviluppo Sostenibile, l’evento della durata di 17 giorni, tanti quanti sono gli SDGs, organiz zato su tutto il territorio nazionale e seguito da milioni di persone.

Aic aderisce ad Asvis
Il 22 giugno l’Assemblea degli Aderenti all’Alleanza Italiana per lo sviluppo sostenibile (ASviS) ha ritenuto importante per il conseguimento dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile l’attività vocata all’equità socia le che l’Associazione Italiana Coltivatori svolge nei territori da oltre cinquant’anni.
Con queste motivazioni è stata accolta favorevolmente la richiesta di AIC di partecipare attivamente all’implementazione di strategie di sviluppo sostenibile dell’Alleanza che affrontino i cambiamenti economici e sociali in atto, partendo dal coinvolgimento responsabile di tutti i protagonisti della filiera agroalimentare che l’Associazione rappresenta.
Così come le ondate pandemiche hanno contribuito a un balzo in avanti dell’alfabetizzazione digitale del Pa ese, nell’attuale scenario di crisi energetica che più volte abbiamo sottolineato in questo giornale e i cui rin cari mettono a rischio le attività agricole dei nostri coltivatori, si registra un’accelerazione della transizione agro-ecologica verso modelli di produzione alimentare più sostenibili che accantonano le più dispendiose fonti fossili a favore di quelle rinnovabili.

«Nel perseguimento della nostra visione di garantire uno sviluppo ordinato e in equilibrio con l’ambiente del mondo agricolo e delle sue comunità italiane e internazionali, sappiamo che tale transizione deve però essere sostenuta attivamente dallo Stato e dai diversi stakeholder della filiera agroalimentare - dichiara il Presidente di AIC Giuseppino Santoianni - intendiamo quindi dare il nostro contributo e agire dentro l’Alle anza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile affinché la sua voce autorevole sia rafforzata da un riscontro conti nuo e concreto delle buone agricolture del Paese».

«Così come specialmente in tempi di siccità è necessaria una gestione idrica efficiente e senza sperperi, nei gruppi di lavoro di ASviS a cui parteciperemo centellineremo la parola “sostenibilità”, nella convinzione che questo termine - ormai presente in quasi tutti i discorsi pubblici - non debba essere abusato se non lo si vuole svuotare progressivamente della sua consistenza ed energia», prosegue Santoianni.
«Al contrario, non centellineremo le buone pratiche sostenibili che si riconducono a questi nuovi modelli di sviluppo e che molte imprese agricole già hanno maturato nella versione integrata fra tutela dell’ambien te, prosperità economica e giustizia sociale», conclude il Presidente dell’AIC.
Azioni concrete e virtuose, dunque, che debbono essere promosse per far sì che molti altri imprenditori della filiera agroalimentare ne seguano la traiettoria volta a raggiungere, con il contributo primario delle agricolture del Paese e con gli strumenti previsti dal PNRR e dal Next Generation UE, gli obiettivi di sviluppo sostenibile prefissati con l’Agenda 2030 dall’Organizzazione delle Nazioni Unite.


Mondo AIC: il racconto dei soci in un click









alDallamondo Sicilia eccellenza da bere


In Sicilia la famiglia Pollara da quattro generazioni realizza vini di qualità con grande attenzione alla sostenibilità
Una storia di famiglia lunga quattro generazioni, che vive e si rinnova tra i filari dei vigneti che crescono al sole della Sicilia. Qui, a sette chilometri da Corleone, immersi nella bellezza di una natura che affascina e rapisce il cuore la famiglia Pollara tramanda i saperi di una tradizione vitivinicola che ha saputo superare i confini della Sicilia e parlare dell’isola e dei profumi di questa terra, attraverso vini di grande qualità, al mon do intero. Era il 1892 quando Giuseppe Pollara iniziò l’esperienza in vigna di Principe di Corleone che oggi si è consolidata, passandosi il testimone di padre in fi glio, con Vincenzo e Lea Pollara che insieme ai figli dirigono questa splendida realtà imprenditoriale lega ta alla terra. Circa 40 etichette prodotte con i vitigni più rappresentativi della Sicilia (nero d’Avola, nerello mascalese, syrah, grillo, grecanico, inzolia) che affi nano in acciaio e in preziosi legni di rovere che consen tono ai vini di maturare arricchendosi di personalità e piacevolezza. Altri maturano nei pregiati legni di rove re di Slovenia e le piccole barriques francesi accompa gnandone l’evoluzione e garantendone i tempi giusti d’invecchiamento. Vini straordinari che hanno saputo

conquistare i mercati internazionali finendo sulle tavole di tutta Europa e degli Stati Uniti d’America, di ventando ambasciatori nel mondo di un’azienda che della qualità ha fatto una scelta di vita. Una storia affasci nante e unica, come il territorio entro il quale si sviluppa la storia di questa famiglia, incastonata tra le Zone Na turalistiche di Protezione Speciale di Rocca Busambra e Rocche di Rao, Monte Triona e Monte Colomba
Inserita in un contesto così straordi nario dal punto di vista naturalistico l’azienda ha voluto dare ancora più valore aggiunto alle sue produzioni scegliendo un regime di sostenibilità assoluto riducendo l’utilizzo di fito farmaci, prestando molta attenzio ne all’utilizzo delle acque evitando sprechi anche rispetto al consumo energetico. Scelte che hanno por tato Principe di Corleone ad ade rire a SOStain Sicilia, un marchio di certificazione per il percorso e la scelta green della Sicilia del vino, frutto di una vera unità d’intenti di 22 aziende e dell’azione combina ta del Consorzio che tutela la Doc Sicilia e di Assovini Sicilia. Un nuo vo modo di pensare e di guardare alla viticoltura sull’Isola, nel segno di un orizzonte che parla di rispetto



dell’ambiente, crescita della quali tà e anche sostenibilità economica. E’ in questo paradiso siciliano che la famiglia Pollara ha scelto anche di dar vita alla valorizzazione del la voro in cantina e sui vigneti svilup pando l’enoturismo con formule di versificate e pronte a soddisfare le esigenze di turisti ed appassionati. «Siamo una cantina aperta tutto l’anno - racconta Leoluca Polla ra, responsabile del marketing e dell’internazionalizzazione dell’a

zienda - Chi vuole può scegliere, attraverso un moderno sistema di prenotazione online, la propria visi ta, la degustazione da fare, l’orario e la formula di esperienza che pre ferisce. A molti piace vedere come si produce il vino e noi siamo felici di poter raccontare la nostra storia ospitandoli nelle nostre vigne, far scoprire le tecniche di coltivazione dei vigneti, i metodi di raccolta, i processi di lavorazione delle uve, la fermentazione, le tecniche di stoc
caggio e le fasi di imbottigliamento». Per irrobustire questa attenzione all’accoglienza nasce anche Tenuta Pollara, un agriturismo immerso nella proprietà dell’azienda, capace di coccolare gli ospiti che voglio no godersi le vigne e i ritmi dell’a zienda. Tra i sapori di una cucina autentica e genuina, l’accoglienza in camere spaziose e con vista sul le rigogliose campagne siciliane, si gode appieno il relax e il calore di una terra straordinaria e unica.


Ti racconto una ricetta
di Maria Carmela ALFANOIl risotto con i Mishëlat ascoltando De Gregori
Addentrarsi in un sentiero autunna le può togliere il fiato per la bel lezza dei colori di cui si ammanta la terra. Il rincorrersi del rosso, aran cione e giallo sui rami degli alberi dà vita a panorami senza tempo, semplicemente meravigliosi. Sono originaria di Lungro, un piccolo comune della provincia di Cosenza situato nelle vicinanze del Parco Nazionale del Pollino che oltre ad essere la più estesa area verde protetta d’Italia è anche il luogo dove 1230 anni fa nasceva il Pino Loricato, l’albero monumenta le più antico d’Europa. Parlando di questo regno natu rale fatto di faggi, querce, pini e castagni – molto frequentato dai fungaioli - non posso scordare le
giornate trascorse in montagna con papà e la mia piccola cagnolina Sissi, un’infaticabile maratoneta dei sentieri montani che a dire il vero, nonostante i diversi tentativi fatti,
Procedimento
sembra essere davvero poco inte ressata alla ricerca dei funghi!
Ogni buon fungaiolo si sa ha dei luoghi segreti di ricerca che custo disce gelosamente così da potersi sempre garantire un piccolo raccol to. Una volta giunti a quota 1.200 m di altitudine, noi ci addentravamo nei boschi alla ricerca del “Re dei funghi”, il porcino, che in lingua ar bëreshe comunemente chiamiamo “Mishjlë” e che si presta davvero in maniera ottimale e versatile a più preparazioni culinarie. De Gregori, nella sua celebre canzone Generale recita «Dietro la collina non c’è più nessuno, solo aghi di pino e silenzio e funghi buoni da mangiare, buoni da secca re». Ecco, io ogni volta che ascolto questa canzone, chiudo gli occhi e con la fantasia volo nel Pollino fra le mie montagne, sono lì alla ricerca dei funghi nei sentieri segreti che ho impresso nella mia mente…poi li riapro e mi viene una gran voglia di mangiare un risotto con i Mishjlë preparato a regola d’arte.

Risotto ai porcini

Ingredienti per 4 persone
320 g di riso carnaroli della piana di Sibari
400 g di porcini neri
1 l di brodo vegetale
1 bicchiere di vino bianco
1 cipolla dorata
1 spicchio d’aglio
30 g di burro
4 cucchiai di olio extravergine d’oliva
Sale e pepe q.b.
Per la mantecatura 30 g di burro
50 g di parmigiano Prezzemolo q.b.
Iniziate con il preparare il brodo vegetale. Scaldare l’olio in una padella antiaderente assieme allo spicchio d’aglio e aggiungere i funghi precedentemente lavati e tagliati, facendo cuocere il tutto per 10 minuti a fiamma vivace. In un secondo tegame scaldare i 2 restanti cucchiai di olio assieme alla cipolla avendo cura di farla appassire prima di aggiungere il riso. Saltatelo e lasciatelo tosta re per qualche minuto sfumandolo in seguito, a fiamma molto alta dapprima con il vino bianco e successivamente con il brodo caldo in maniera continua ma lenta. Dopo aver unito i funghi messi da parte cuocere il risotto per altri 5 minuti. A fuoco spento si può procedere con la mantecatura unendo il restante burro ed il parmigiano mescolando delicatamente il tutto. Servire con una spolverata di prezzemolo fresco e un pizzico di pepe.
CAMPAGNA FISCALE 2022: DAL CAF AIC 277 MILA VOLTE GRAZIE!

Per il settimo anno consecutivo quello dell’AIC è il Centro di Assistenza Fiscale che più cresce in Italia. È questa la certezza che arriva dai numeri della campagna fiscale 2022 terminata il 30 settembre con la scadenza per l’invio del 730 ordinario all’Agenzia delle Entrate e che ha fatto registrare un nuovo record assoluto nell’assistenza fiscale dell’Associazione.

Infatti, dati alla mano, quest’anno le oltre 500 sedi del Centro di Assistenza Fiscale diramate su tutto il territorio nazionale hanno elaborato più di 277mila dichiarazioni dei redditi, aumentando di oltre 10% il numero di pratiche realizzate l’anno scorso.
“Con noi tutto è più semplice. 277 mila volte grazie”! Così AIC Nazionale celebra il lavoro di squadra che ha portato al raggiungimento di un traguardo di cui andare fieri e che siamo sicuri consolide remo in futuro con l’impegno di ogni operatore in tutto il paese, dalla Sicilia alla Valle d’Aosta, e la formazione continua di ciascuna e ciascuno di noi.
COSA HANNO DETTO
Bonus Trasporti Agevolazione per un milione di utenti
Secondo i calcoli del Ministero del le Infrastrutture e della Mobilità So stenibili il bonus trasporti, che copre fino a un massimo di 60 euro per gli abbonamenti al trasporto pub blico locale e che è richiedibile da settembre da tutte le persone con un reddito inferiore ai 35 mila € an nui, coinvolgerà un milione di utenti.
Che tipo di trasporto è agevolato e come funziona il bonus?

Il bonus potrà essere utilizzato per l’acquisto di abbonamenti annua li o mensili per i servizi di trasporto pubblico locale (TPL), regionale e interregionale, ma anche per i servi zi di trasporto ferroviario nazionale. Il beneficio è erogabile fino ad esau rimento delle risorse disponibili (pari a 180 milioni di euro per il 2022) e il contributo una tantum è ricono sciuto esclusivamente in favore delle persone fisiche che, nel 2021, hanno dichiarato un reddito personale ai fini IRPEF inferiore ai 35 mila euro. Il valore dell’aiuto è pari al 100% del la spesa da sostenere per l’acquisto dell’abbonamento da effettuarsi en tro il 31 dicembre 2022 e, comun que, non può superare l’importo di 60 euro per ciascun beneficiario.
Come posso avviare la proce dura per richiedere il bonus?
Gli incentivi al trasporto pubbli co locale possono essere otte nuti tramite SPID o CIE visitan do il portale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali www. bonustrasporti.lavoro.gov.it e for nendo le seguenti informazioni: la dichiarazione sostituti va di autocertificazione; l’importo del buono richie sto per la spesa prevista; il gestore del servizio di tra sporto pubblico selezionato. Il buono emesso tramite il portale deve essere utilizzato entro il mese di emissione e va presentato diretta mente alla biglietteria dell’operato re del servizio di trasporto pubblico prescelto nel momento dell’acquisto.
«Da settembre sarà possibile, per gli utenti del trasporto pub blico - dichiara il ministro Orlan do - richiedere un bonus per la mobilità. Si tratta di un sostegno concreto per studenti, lavorato ri, pensionati e per tutti quei cit tadini che utilizzano il trasporto pubblico, su gomma e su ferro, che proveremo a rendere struttu rale anche per il prossimo anno».
Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Andrea Orlando

«Questa misura, pensata per soste nere le persone economicamente più fragili in un momento difficile come quello attuale - dichiara il mi nistro Giovannini - è un’occasione per incentivare l’uso del trasporto pubblico locale ed è un esempio di provvedimento che, come au spichiamo, produrrà ricadute posi tive anche dal punto di vista della sostenibilità sociale e ambientale».
Ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili Enrico Giovannini

Quando ci approcciamo al vino, più precisamente, alla viticoltura, non possiamo esimerci dall’aspetto stori co-rituale-antropologico che questa pratica agronomica porta con se. È un forte legame quello che unisce l’umanità a questa bevanda alcolica, per secoli considerata alimento sa crale e non un mero modo ingegno so di conservare, nel tempo, il succo degli acini. Il vino, perciò, non è solo un prodotto di origine vegetale ot tenuto per spremitura dei frutti della Vitis vinifera, il mosto che diventerà vino, ma è un elemento culturale insi to nella storia dell’uomo, un punto di congiunzione tra cultura e sacralità. Non a caso, nell’area del bacino del Mediterraneo ove ebbero origine le grandi Civiltà del passato ha contri buito all’evoluzione culturale dei Po poli a cui oggi attribuiamo l’introdu zione di questa pratica agronomica. In queste Terre si raccontano Miti, narrazioni che cercano di spiegare in modo eziologico l’origine di ciò che ci circonda, quello che la natu ra ci ha donato o che l’uomo ha tra sformato per uno scopo specifico, in questo caso alimentare. Si attribuisce una spiegazione mistica della realtà circostante, della quale non si è in grado di comprendere le forze che la governano, se non attribuendole all’intervento del divino. Nascono gesti rituali che creano il Rito che consacra il Mito. Si offre un sacrificio rituale – di adorazione o propiziato rio - rendendo omaggio al divino. Come suggerisce l’etimologia della parola sacrificio - dal latino, rendere sacro - l’uomo si allontana dalla sua condizione profana per consegnarsi al sacro e rendere grazia per ciò che gli è stato donato. Solo attraverso il Mito, i nostri antenati riuscirono a fornire una spiegazione a loro com prensibile di quello che accadeva davanti ai loro occhi o di raccontar ne una genesi ai posteri. Per esem pio, in virtù di ciò che è scritto nella Bibbia, il popolo ebraico attribuisce a Noè la messa a dimora della pri ma vigna e relativo raccolto dopo il diluvio universale. I Sumeri 6.000 anni fa, invece, simboleggiavano l’e sistenza umana mediante una foglia di vite. L’aspetto sacro e rituale del consumo di vino, l’associazione del la bevanda alla divinità, sia presso i Sumeri, sia in seguito nelle civiltà babilonese ed assira, era un aspetto indissolubile a cui l’uomo non po teva sottrarsi. Era cura dei sacerdoti

IL VINO FRA MITO E REALTÀ
nutrire gli Dei attraverso quotidiani riti sacrificali e successive di libagio ni. Si credeva infatti che consacrare ciò che era ritenuto profano, attra verso pratiche codificate, avrebbe aumentato le aspettative di prospe rità e benessere per tutta la società, a patto però che tali prescrizioni e adempimenti fossero rispettati da chi doveva sovraintendere alle of ferte: la classe sacerdotale. Dunque, nella Mesopotamia del III millennio a.C. la cultura del banchetto trova la sua prima attestazione storica, un ri tuale codificato ripetuto rispettando particolari gestualità presso le cor ti delle varie Città-Stato del tempo.
Anche nel mondo greco il vino aveva una valenza sacrale, come racconta il mito ellenico che attribuisce a Dioni so, figlio immortale di Zeus e dell’u mana Semele, figlia del Re di Tebe, la volontà di donare agli uomini la vite. Il suo culto fu trasmesso anche ad al tri popoli del Mediterraneo, ma con nomi e ritualità diverse. In Etruria, per esempio, gli Etruschi lo identificava no come una divinità agreste chiama ta Fufluns, mentre nel mondo latino i Romani gli diedero nome di Bacco, collegandolo ad una loro antica di vinità della fertilità nominata Liber. Si è passati dal simposio - sympo sion, dal greco bere insieme - (VII sec. a.C.) per gli ellenici un rituale dalla forte connotazione sociale, un segno di cultura raffinata ed evoluta in cui il consumo del vino (momento successivo al deipnon pasto, ban chetto) era regolato da un codice ben definito, purtroppo riservato a soli sacerdoti ed uomini di rango, al modello culturale etrusco il quale introdusse alcune varianti, una cer tamente da non trascurare: l’accesso delle donne. Ma è con i Romani che assunse una connotazione diversa,

lo avvertiamo già nel temine convi vium, - dal latino, vivere insieme - ci si allontana dalla mera sfera sacra per assumere una connotazione diversa: mangiare e bere in compagnia, sen za una specifica valenza religiosa e ben presto concesso a tutti i cittadini, anche di sesso femminile, di qualsi asi rango, perciò anche agli schiavi. Nei secoli il vino acquista un ruolo centrale per vari aspetti, sia nell’am bito del sacro, durante i culti religiosi (elemento fondamentale nella reli gione cristiano-ortodossa) sia come prodotto di farmacopea in quanto rimedio curativo. Oggi probabilmen te gli antichi greci potrebbero consi derare il nostro approccio profano, tuttavia il vino rimane un importante elemento culturale per molti popoli, non solo una sostanza inebriante e lubrificante sociale, ma un sigillato re di accordi, elemento che consa cra le feste, anniversari e ricorrenze, private e pubbliche; un elemento di festa, uno stimolatore di convivia lità a cui si lega anche una valenza commerciale, quale merce di scam bio generatrice di reti commerciali. Avere un approccio antropologico sull’argomento aiuta a comprende re l’evoluzione culturale accorsa nei secoli, ciò che abbiamo ereditato e come il nostro approccio al vino è cambiato. Dal considerare questa bevanda dono degli Dei e perciò sacra, non a tutti concessa perché consumata solo rispettando un rigi do rito, ad una bevanda conviviale per tutti. Questa è la nostra eredità!

La strada tracciata sulla riforma dei patronati
L’allargamento degli istituti assisten ziali e il progresso tecnologico e digitale, così come l’evoluzione dei servizi offerti dai patronati, impone un percorso di riforma che valorizzi l’attività di informazione, assistenza, tutela in favore di lavoratori e lavora trici, di pensionati e pensionate. In linea con i principi di semplifica zione, efficientamento e moderniz zazione promossi dal PNRR, la Com missione parlamentare di controllo sull’attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assi stenza sociale ha approvato all’una nimità a fine giugno di quest’anno la relazione “Verso una riforma dei patronati”, frutto di un percorso di audizioni e approfondimenti che hanno coinvolto molteplici soggetti. Durante la pandemia i patronati non hanno lasciato da sole le persone. In mezzo all’emergenza da Covid-19, anche a fronte dei troppi buchi e della frammentazione del nostro sta to sociale, il legislatore ha messo in campo molte misure emergenziali
(dai bonus categoriali al reddito di emergenza, dai congedi straordinari al reddito di ultima istanza). L’impo nente produzione di atti normativi, nel bel mezzo di una pandemia e in aggiunta a una legislazione ordina ria già particolarmente farraginosa e sotto pressione per i bisogni cre ati dalla crisi, ha creato sfide inedite sia per i patronati sia per le ammini strazioni pubbliche. Di fronte a tali sfide, i patronati si sono organizzati per non abdicare alla loro funzione di prossimità, fornendo consulenza normativa e gestendo tutte le prati che. E rimanendo sempre aperti, nel rispetto dei protocolli di sicurezza, anche quando gli sportelli degli enti pubblici erogatori risultavano chiusi. Durante l’indagine la Commissione ha rilevato diverse problematiche tra cui i ritardi nell’erogazione dei finan ziamenti, fondi non adeguati rispet to all’aumento delle attività, controlli effettuati esclusivamente in modalità cartacea e l’applicazione di modelli di qualità. Questo ha portato la Com missione ad elaborare una relazio ne, approvata all’unanimità da tutti i gruppi parlamentari, in cui viene in dividuato un percorso di riforma che
prevede: il controllo effettuato con sistemi innovativi e online, una revi sione del fondo patronato e conse guentemente una regolarizzazione nel trasferimento dei fondi. Inoltre la Commissione si è soffermata sull’in dividuazione di un nuovo sistema di qualità e trasparenza dei patronati per dare più efficienza ai cittadini an che nella consulenza sociale attraver so una vera e propria presa in carico delle persone e l’accompagnamen to a servizi del territorio rafforzando così il ruolo del patronato come at tore principale del welfare territoria le. Per dare seguito all’approvazione della relazione è stato approvato un emendamento presentato dal Presi dente della Commissione Sen. Tom maso Nannicini che, in linea con la relazione, dà la possibilità alle per sone di poter presentare le richieste di mandato ai patronati anche in mo dalità online e un finanziamento di 2 milioni e mezzo di euro che individua un principio chiaro: tutte le iniziative aggiuntive richieste dallo Stato ai pa tronati vanno quantificate con nuove risorse evitando di sottrarre, appun to, ulteriori risorse dal fondo Patrona ti. La strada è lunga, ma ben tracciata

La gas dipendenza europea
Redazione
Ci troviamo dinanzi ad una vera e propria crisi energetica multilivello in cui il gas è la pedina in mano al Cremlino in un gioco di strategie tra Europa e Russia che si ripercuote su cittadini e imprese.

La Russia aveva già minacciato l’av vicinarsi di una “grande tempesta globale” prima delle note esplosio ni che hanno coinvolto il gasdotto Nord Stream e il cui sabotaggio non ha ancora un chiaro responsabile. Proprio di tempesta globale aveva parlato Alexander Novak, vice di Pu tin e delegato all’energia, come con tromossa riguardo all’apertura della discussione in sede UE sulla defini zione di un tetto del prezzo del gas
che al momento non risulta. Novak aveva poi proseguito ag giungendo che ci saranno ulteriori aumenti del prezzo del gas che po trebbe continuare a crescere fino a livelli record per i consumatori euro pei. Già nella prima fase del conflit to il costo in crescita costante dell’e lettricità, aggravato dall’emergenza idrica e dalla siccità degli ultimi mesi hanno contribuito ad innalzare il tas so di inflazione fino a livelli che non si registravano ormai da decenni. Molte sono le famiglie e le imprese a rischio povertà energetica e nella difficoltà europea di far fronte comu ne al prezzo del gas con una misura tetto, l’agricoltura rischia di pagare
ancora una volta pagherà un conto molto salato e fra siccità e aumento dei costi di produzione molti produt tori sono costretti a ripensare le pro prie strategie colturali.
In merito a ciò si auspica una politica diretta verso la transizione energeti ca, argomento sempre più centrale delle politiche nazionali ed europee dirette a rendere sempre più stabile la produzione di energia. Correre ai ripari in questo momento è certa mente una priorità, tuttavia qualun que intervento non porterà risultati immediati, l’Europa discute di possi bili soluzioni e linee di intervento.
In molti si domandano quale sia la correlazione tra le variazioni che intervengono nel mercato del gas naturale, e i prezzi dei prodotti agricoli. La risposta risiede nel fatto che il metano è la principale materia prima per la pro duzione di fertilizzanti a base di azoto. E dunque dopo l’incremento del 2021 i prezzi dei fertilizzanti, potrebbero aumentare, secondo stime ufficiali del CREA, anche del 200% su base annua.
Secondo quanto afferma Alessandra Pesce, direttrice della sezione del CREA politiche e bioeconomia «l’aumen to dei costi di produzione per le sei voci di spesa considerate fondamentali sono elevati. L’elenco comprende: fertilizzanti, mangimi, gasolio, sementi/piantine, fitosanitari e noleggi passivi. L’impatto medio per le aziende agroalimentari è pesante. Ad essere più penalizzati sono i seminativi, la cerealicoltura e l’ortofloricoltura per l’effetto congiunto dell’aumento dei costi energetici e dei fertilizzanti, seguiti dalle aziende che operano princi palmente con la produzione di latte.
A livello medio nazionale l’aumento dei costi si attesterebbe al +54% con effetti molto rilevanti sulla sosteni bilità economica delle aziende agricole, in modo particolare per quelle marginali. L’attuale crisi internazionale congiunturale - conclude - può determinare in un’azienda agricola su dieci l’incapacità di far fronte alle spese».
Perché il prezzo del gas ha un forte impatto per il settore della produzione e della trasformazione dei prodotti agricoli?

SE NON ARRIVA LA QUATTORDICESIMA ECCO COSA FARE.
Nel mese di Luglio, come di consue to, l’Inps paga la quattordicesima nei confronti dei pensionati italiani. Coloro che non l’hanno ricevuta e credono di averne diritto sono anco ra in tempo per presentare apposita domanda di ricostituzione. Prima però di presentare la domanda è opportuno verificare i requisiti necessari per averne diritto. I prin cipali requisiti sono: Età anagrafica di 64 anni; requisito reddituale personale sotto il limite di legge, non viene considerato quindi il reddito del coniuge; avere una pensione che rientra tra quelle previste dalla legge.

Età Anagrafica
Per quanto concerne l’età anagrafica coloro che perfezionano il requi sito anagrafico (64 anni) dal 1° di agosto al 31 dicembre, la somma aggiuntiva verrà erogata unitamente alla rata di pensione di dicembre Stesso discorso vale per coloro che sono divenuti titolari di pensione nel corso dell’anno (2022).
Requisito Reddituale
Per quanto concerne il requisito reddituale, va valutato se si tratta di prima concessione o di concessio ne successiva alla prima. Nel primo caso vengono presi in considerazio ne tutti i redditi posseduti nell’anno
2022, nella seconda casistica il red dito da prestazione che viene preso in considerazione è quello memo rizzato nel casellario centrale riferito all’anno in corso (2022), mentre per i redditi diversi sono presi in esame quelli relativi all’anno precedente (2021). Pertanto la prestazione viene corrisposta in via provvisoria in at tesa della verifica della dichiarazione dei redditi per la valutazione della sussistenza del diritto.
A differenza di quanto a volte si cre de, invece, l’ISEE non è rilevante ai fini della concessione della presta zione.

Prestazioni
Vi sono anche delle pensioni sulle quali non spetta la quattordicesima.
In particolare si tratta dell’assegno sociale, della pensione sociale, le prestazioni di invalidità civile, l’ape volontario, e gli assegni di accompa gnamento alla pensione.
La quattordicesima non spetta, neanche, sulle pensioni pagate da fondi diversi dall’Inps
Infine si ricorda anche che sempre tramite la procedura di ricostitu zione on-line è possibile richiedere la somma aggiuntiva fino a 5 anni indietro dalla data di presentazione della domanda, qualora il pensio nato si accorge di non averne mai usufruito.


Acquisto di terreno ecco la misura Ismea per farlo

Sul portale ISMEA, alla voce “Start up e sviluppo di impresa” è stato pubbli cato il prospetto informativo sulla mi sura “Nuovi interventi fondiari ISMEA dedicati ai giovani” che intende favo rire lo sviluppo e il consolidamento di superfici condotte nell’ambito di un’attività imprenditoriale agricola o l’avvio di una nuova impresa agricola mediante l’acquisto di un terreno.
A chi si rivolge la misura Giovani imprenditori agricoli (età non superiore a 41 anni non com piuti) che intendono: ampliare la superficie della propria azienda mediante l’acquisto di un terreno, confinante o funzionalmen te utile con la superficie già facente parte dell’azienda agricola condotta in proprietà, affitto o comodato, da almeno due anni alla data di presen tazione della domanda; consolidare la superficie della pro pria azienda mediante l’acquisto di un terreno già condotto dal richie dente, con una forma contrattuale quale il comodato o l’affitto, da alme no due anni alla data di presentazio ne della domanda.
Giovani startupper con esperien za (età non superiore a 41 anni non compiuti) che intendono avviare una propria iniziativa imprenditoriale nell’ambito dell’agricoltura
Giovani startupper con titolo (età non superiore a 35 anni non compiu ti) che intendono avviare una propria iniziativa imprenditoriale nell’ambito dell’agricoltura.
Come funziona il finanziamento
La misura “Nuovi interventi fondiari ISMEA” supporta l’acquisto di terre ni agricoli tramite un finanziamento.
Il valore massimo del finanziamento coincide nel caso di Giovani impren ditori agricoli e Giovani startupper con esperienza in 1.500.000 €, men tre nel caso di Giovani startupper con titolo in 500.000 €. L’operazio ne consiste, di norma: nell’acquisto di un terreno da parte dell’ISMEA, e nell’assegnazione con Patto di Riser vato Dominio (PRD) del medesimo terreno al richiedente. In questa fase, il richiedente assumerà l’impegno di rimborsare la somma dovuta all’I SMEA (con conseguente cancella zione del PRD) entro un termine tra i quindici ed i trenta anni. Per i Giovani startupper è possibile accedere anche al premio di primo insediamento. Così come è espli citato nel prospetto informativo, in questo caso, in sede di domanda, il Giovane startupper dovrà chiede re espressamente il riconoscimento della predetta agevolazione, avendo cura di compilare, in aggiunta alla documentazione prevista per l’atti vazione dello strumento in via ordi naria, il piano aziendale, utilizzando il Business Plan On Line (BPOL) ISMEA. L’agevolazione, consiste in comples sivi 70 mila euro erogati per un mas simo del 60% (fino a 42 mila euro) all’atto della concessione dell’aiuto, e per il restante 40% (fino a 28 mila euro), dopo l’accertamento, da parte di ISMEA dell’avvenuta realizzazione del piano aziendale.
FAQ: Come posso fare domanda? Le domande possono essere presen tate attraverso il portale STRUMENTI ISMEA non appena la Commissione UE rilascerà la decisione sul regime di aiuto, in corso di notifica.
MULTA PER ECCESSO DI VELOCI TÀ, SI PUÒ VERIFICARE SE SONO STATO SANZIONATO?

Gentile Avvocato, nel mese di Agosto 2022, nel mentre mi recavo in vacanza con la mia autovettura, percorrevo la strada senza fare atten zione ai limiti di velocità. Successiva mente mi è stato comunicato da altri villeggianti che, su un tratto di strada vi era posizionato un autovelox fisso. Posso verificare se è per me in arrivo una multa per eccesso di velocità?
Risposta
Caro lettore, purtroppo non esiste un registro pubblico a disposizione del cittadino per verificare preven tivamente la propria situazione. È possibile in teoria recarsi diretta mente presso i vigili o la diversa autorità che dovrebbe aver rilevato l’infrazione, ma queste non sono tenute a comunicare nulla. In molti casi, inoltre, le stesse forze dell’or
dine potrebbero non essere ancora a conoscenza della situazione del richiedente, visto che ad esempio potrebbero non essere ancora stati incrociati i dati delle targhe con i nomi dei proprietari o non identifi cati i veicoli fotografati dall’autove lox. Insomma, se si ha il sospetto di aver commesso un’infrazione, non c’è altro modo che attendere i no vanta giorni previsti dalla legge per la notifica della multa (più il tempo di arrivo della raccomandata).
AMORI E SOCIAL: COME SCOPRI RE SE IL PARTNER DICE LA VERI TÀ?

Caro Avvocato, sono una signora di mezza età e da poco ho intrapreso una relazione via social con un uomo con cui trascorro del piacevole tem po chattando. Tuttavia, ho il sospet to che mi stia mentendo sulla sua identità, sospetto alimentato dalle sue continue richieste di denaro.

Esiste un modo per scoprire se i suoi dati anagrafici corrispondono a quelli a me dichiarati senza che lui lo sappia?
Risposta
Contrariamente a ciò che si pensa, quello che lei chiede è perfetta mente lecito e non costituisce una lesione della privacy in quanto cia scuno di noi ha il dovere di rendersi reperibile. Dunque, chiunque può chiedere un certificato anagrafico, non solo il proprio o quello di un familiare ma anche quello di uno sconosciuto senza che questi lo sap pia e senza bisogno di fornire una motivazione. Ottenere il certificato anagrafico è molto semplice: basta fare una richiesta in Comune o ad
dirittura ottenerlo comodamente da casa tramite internet. Difatti, il nuovo servizio integrato dalle anagrafi comunali realizzato dal Ministero dell’Interno consente di scaricare autonomamente online, dal pro prio computer, i certificati anagra fici senza recarsi allo sportello del Comune e senza pagare l’imposta di bollo. Quindi, cara signora si affretti a scaricare il certificato e occhio alle truffe amorose!

IL GATTO DEL VICINO MI INFASTI DISCE E FA DANNI, SI PUÒ CHIE DERE RISARCIMENTO?

Egregio Avvocato, da qualche tempo sono infastidito dal gatto del mio vi cino di casa che ogni giorno si intru fola nel mio giardino sporcandolo. Un paio di giorni fa’, saltando sul mio
le, il padrone farà bene ad educarlo, perché la legge prevede l’obbligo in capo al proprietario dell’animale di prendere ogni misura necessaria ad evitare che il gatto si dia alla fuga e possa dare fastidio al vicino. Inoltre, chi possiede un gatto è anche responsabile dei danni che l’animale può provocare. Ovvio che chi ha subìto il danno pretenderà un risarcimento. Dunque il suo vicino farà bene a tenere a bada il suo gatto ancor di più perché se il gatto va nel giardino del vicino con una certa frequenza e crea una situa zione perennemente fastidiosa, la responsabilità del suo padrone può essere anche penale. Difatti, quando una persona lascia il proprio gatto (o qualsiasi altro animale da compa gnia) libero di andare dove vuole, è consapevole del fastidio che crea e non interviene per evitarlo, può scattare il reato di stalking.
ha dovuto anticipare delle spese per l’assistenza sanitaria all’estero, perché non ha la Team o perché è stato richiesto il pagamento della prestazione in una struttura di un Paese convenzionato con il nostro Servizio sanitario nazionale, può chiedere il rimborso alla propria Asl, allegando tutta la documentazione sanitaria relativa alla prestazione effettuata (cure di Pronto soccorso o ambulatoriali, ricovero, ecc.) e le ri cevute di pagamento. Oltre ai Paesi dell’Unione europea e dello Spazio economico europeo e alla Svizzera, ci sono degli Stati convenzionati con il Sistema sanitario nazionale italiano che garantiscono l’assistenza sanita ria in caso di necessità tra cui anche l’Argentina.
muretto, ha fatto cadere un vaso di terracotta provocandone la rottura. Vorrei a questo punto sapere come posso mettere fine a questa situazio ne sgradevole e soprattutto se è mio diritto pretendere dal proprietario del gatto il risarcimento del vaso rotto dal suo animale domestico.
Risposta
Gentile lettore, chi adotta un anima le da compagnia non può ignorare le proprie responsabilità. In primis, nei confronti dell’animale stesso, in questo caso del gatto: il padrone è tenuto a badare alla sua salute e alla sua cura. Sul comportamento, dicia mo così, troppo curioso dell’anima
HO AVUTO BISOGNO DI CURE MEDICHE ALL’ESTERO, POSSO CHIEDERE IL RIMBORSO DELLE SPESE SANITARIE?
Gentile Avvocato, qualche mese addietro mi trovavo a Buon Aires a far visita ad alcuni parenti. Durante la mia permanenza sono stata colta da un malore che mi ha costretta a recarmi presso una clinica del posto per ricevere le cure necessarie. Rientrata in Italia, posso ottenere il rimborso delle spese sanitarie soste nute in Argentina?
Risposta
Assolutamente si. Se il cittadino
SCRIVICI PER AVERE RISPOSTE ALLE TUE DOMANDE
Per contattare l’avvocato Maria Matrangolo, sottoporre domande e avere risposta nella rubrica di Av venire Agricolo scrivi inviando una mail: avv.m.matrangolo@gmail.com
ANCONA (An) | Cap 60123
Viale della Vittoria, 42 • Tel. 071/31346 - Fax 071/2142420
FABRIANO (An) | Cap 60044
Via De Gasperi 29 • Tel. 073/2251264
STREVI (Al) | Cap 15019
Via Acqui, 91 • Tel. 339/4653673
AOSTA (Ao) | Cap 11100
Via F. Chabod, 92 • Tel. 0165/1890264
PROVINCIALE L’AQUILA (Aq) | Cap 67100
Via dell’Aringo, 56 • Tel. 0862/1910412
AVELLINO (Av) | Cap 83100
Via Circumvallazione 130 • Tel. 0825/679452 - Fax 0825/1642360
AVELLA (Av) | Cap 83021
Via FS. Candida, 90 • Tel. 345/2147919
ROCCABASCERANA (Av) | Cap 83016
Via Nazionale snc • Tel. 0824/840287
REGIONALE PUGLIA BARI (Ba) | Cap 70123
Via Napoli 329/G • Tel. 080/5745106
COORDINAMENTO PATRONATO REGIONALE
PUGLIA BARI (Ba) | Cap 70122
Via Dante Alighieri, 231 • Tel. 080/8594938
BARI (Ba) | Cap 70123
Via Dante Alighieri, 231 • Tel. 080/8594938 - Fax 080/8594937
Via Quintino Sella,32 • Tel. 080/5243652 - Fax 080/5730739
Via J.F.Kennedy75/b • Tel. 338/2679335
Via Maria Cristina di Savoia, 40 • Tel. 080/2072189
ALTAMURA (Ba) | Cap 70022
Via Catania, 30 • Tel. 080/2464130
BITONTO (Ba) | Cap 70032
Viale Giovanni XXIII, 41 • Tel. 392/6843148
CORATO (Ba) | Cap 70033
Via G.Di Vittoria,31 • Tel. 080/2463391
GRAVINA IN PUGLIA (Ba) | Cap 70024
Via Vittorio Veneto, 10/A • Tel. 380/3113882
MONOPOLI (Ba) | Cap 70043
Via Marsala 57 • Tel. 339/8150035
RUVO DI PUGLIA (Ba) | Cap 70037
Via F.Salomone,7 • Tel. 080/2463354
RUTIGLIANO (Ba) | Cap 70018
Via Piave, 24 • Tel. 080/3328229
TRIGGIANO (Ba) | Cap 70019
Via A.Gramsci,46 • Tel. 338/6882248
BARLETTA (Bt) | Cap 76121
Via Delle Quercie ,142 • Tel. e Fax 0883/533053
TRANI (Bt) | Cap 76125
Via Rovigno,9/A • Tel. 0883/1984895
BENEVENTO (Bn) | Cap 82100
Piazza Commestibili, 26 • Tel. e Fax 0824/25167
PONTELANDOLFO (Bn) | Cap 87027
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TELESE TERME (Bn) | Cap 82037
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FASANO (Br) | Cap 72015
Via S. Oronzo, 46 • Tel. e Fax 080/4421325
OSTUNI (Br) | Cap 72017
Via Domenico Lumerto, snc • Fax 0831/341502
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CAGLIARI (Ca) | Cap 09127
Via Vittorio Emanuele Orlando, 3 • Tel. 070/663920
SENORBI CÀ (Ca) | Cap 09040 Via Trentino, 9 • Tel. 070/9826000
CAPOTERRA (Ca) | Cap 09012 Via Cagliari, 203 • Tel. 070/720154
QUARTU SANT’ELENA (Ca) | Cap 09045 Via Da Palestrina 36/a • Tel. 329/0277032
CALTANISSETTA (Cl) | Cap 93100 Via Cavour, 29 • Tel. e Fax 0934/582970
CAMPOBASSO (Cb) | Cap 86100 Via Mons. Bologna, 2 • Tel. 0874/438637 - Fax 0874/319645
TERMOLI (Cb) | Cap 86039 Via Giappone, 54/G • Tel. 380/3413156
CASERTA REGIONALE CAMPANIA (Ce) | Cap 81100 Viale V. Lamberti 7-9-11-13 ex area Saint Gobain • Tel. 0823/216513 - Fax 0823/1760513
SANTA MARIA CAPUA VETERE (Ce) | Cap 81055
Piazza Mazzini, 36 - P.zzo Cirillo • Tel. e Fax 0823/1687656
CATANIA (Ct) | Cap 95124
Via Ughetti 72 • Tel. e Fax 095/311547
Via G. Simili 9 • Tel. 095/311547
CATANZARO (Cz) | Cap 88100
Viale Magna Grecia, 14/16 • Tel. e Fax 0961/63389
FALERNA (Cz) | Cap 88042
Via della Libertà, 7 • Tel. 338/8384300
LANCIANO (Ch) | Cap 66034
Via E. Fieramosca, 9 • Tel. e Fax 0872/713506
CHIETI (Ch) | Cap 66100
Via del Palmensi, 1 • Tel. e Fax 0871/334905
CREMONA (Cr) | Cap 26100
Via Grado ,26/A • Tel. 335/5929446
COSENZA (Cs) | Cap 87100
Via dei Mille, 12 • Tel. e Fax 0984/393410
Via Monte Santo, 116 • Tel. 0984/22449 - Fax 0984/1636513
RENDE (Cs) | Cap 87036
Via Giorgio de Chirico, 56 • Tel. 0984/1811601
CROTONE (Kr) | Cap 88900
Via Panella, 125 • Tel. e Fax 0962/903147
ALBA (Cn) | Cap 12051
Via Aqui, 6 • Tel. 380/5998758
FERRARA (Fe) | Cap 44121
Corso Porta Po 177 • Tel. 320/9111444
FIRENZE (Fi) | Cap 50127
Via Tagliaferri, 14.a • Tel. 0554/377697
Via Mario Olivelli,35r • Tel. e Fax 055/4939673
Piazza Della Repubblica ,34 • Tel. 393/2824829
Via dei Colli, 16 • Tel. 333/2249280
FOGGIA (Fg) | Cap 71121
Via Piave, 89/91• Tel. e Fax 0881/587829
Via Fiume,11 • Tel. 340/8521940
Via Martiri di via Fani, 76 • Tel. 0881/746125
Via Sbano, 47 • Tel. 328/9287285
ORTA NOVA (Fg) | Cap 71045
Via Carlo Alberto, 48 • Tel. 338/7180106
CERIGNOLA (Fg) | Cap 71042
Via Dante, 13 • Tel. 0885417492
SAN MARCO IN LAMIS (Fg) | Cap 71014
Piazza Ernesto De Martino, 6 • Tel. 0882/818085 - Fax 0882/817146
STORNARELLA (Fg) | Cap 71048
Via Vittorio Emanuele III, 8 • Tel. 0885/ 321316
TORREMAGGIORE (Fg) | Cap 71017
Corso Giacomo Matteotti, 249 • Tel. 0882/760000
FROSINONE (Fr) | Cap 03100
Via Acciaccarelli, 9 • Tel. e Fax 0775/857124
ARCE (Fr) | Cap 03032
Via Corte Vecchia 10 • Tel. 338/7647768
GENOVA (Ge) | Cap 16151 Corso Torino 6/1 • Tel. 335/7220505 Piazza Colombo3/3 • Tel. 010/7315809
Via Walter Fillak 72/r • Tel. 392/1226196
GROSSETO (Gr) | Cap 58100
Via Aurelia Antica.46 • Tel. 0564/490687
IMPERIA (Im) | Cap 18100 Via Giuseppe Berio, 36 • Tel. e Fax 018/3309971
CROTONE (Kr) | Cap 88900
Via Panella, 125 • Tel. e Fax 0962/903147
LATINA (Lt) | Cap 04100
Via Ezio, 48/50 • Tel. e Fax 0773/693712
TERRACINA (Lt) | Cap 40190
Viale Europa,17 • Tel. 077/3724777
LECCE (Le) | Cap 73100
Via Corrado Alvaro, 23 • Tel. 328/7472110
TAVIANO (Le) | Cap 73057
Via G. Cadorna, 13 • Tel. e Fax 0833/914928
LIVORNO (Li) | Cap 57122
Via Garibaldi126/128 • Tel. e Fax 0586/892419
LODI (Lo) | Cap 26900
Via San Francesco, 8 •
LUCCA (Lu) | Cap 55100
Via Dello Stadio, 64 • Tel. 347/3106523
MACERATA (Mc) | Cap 62100
Via Annibali, 17 • Tel. 0733/1837227
MANTOVA (Mn) | Cap 46100
Via g.Marangoni ,1/d • Tel.
MATERA (Mt) | Cap 75100
Via T. Stigliani, 38 • Tel. e Fax 0835/336791
ROTONDELLA (Mt) | Cap 75026
Piazza Plebiscito,6 • Tel. 0835/504385
MILAZZO (Me) | Cap 98057
Via Umberto I, 28 • Tel. 090/9221566
BARCELLONA POZZO DI GOTTO (Me) | Cap 98051
Via Papa Giovanni XXIII 204/206 • Tel. e Fax 090/9586075
MESSINA CONTESSE (Me) | Cap 98125
Via Jaci, 8 • Tel. 348/1032104
REGIONALE LOMBARDIA (Mi) | Cap 20131
Via Abruzzo, 68
MILANO (Mi) | Cap 20126
Via Doberdò, 16 • Tel. 02/8375941 - Fax 02/89405275
Via Palmieri,6 • Tel. 340/0747718
Corso Lodi ,72 • Tel. 391/3210990
Via Cenisio, 18 • Tel. 02/49528230 - Fax 02/49528239
Via Dei Transiti 6 • Tel. 333/1802601
Piazza Insubria • Tel. 334/8055371
Fratelli Induno • Tel. 02/49674547
Via Galleria dei Portici 10 • Tel. 331/6401640
Via Giambellino, 110 • Tel. 334/3716494
Via Varesina, 103 • Tel. 331/4381996
ASSAGO (Mi) | Cap 20090
Via Roma, 23 • Tel. 02/87205538 - Fax 02/87215309
CINISELLO BALSAMO (Mi) | Cap 20092
Vicolo Valtellina, 15 • Tel. 02/825063677
NAPOLI (Na) | Cap 80142
Corso A. Lucci, 130 • Tel. 081/5538859 - Fax 081/5631645
Via Casoria 19/21 • Tel. 345/6949398
AFRAGOLA (Na) | Cap 80021
Corso Meridionale, 4E • Tel. e Fax 081/8522232
ROCCARAINOLA (Na) | Cap 80030
Via Nazario Sauro • Tel. 081/8293551
PROVINCIALE NOVARA (No) | Cap 28100
Viale Leonardo Da Vinci, 6 • Tel. 333/1469501
REGIONALE SICILIA PALERMO (Pa) | Cap 90127 Via Oreto 309/b • Tel. 091/7481592
CORLEONE (Pa) | Cap 90034 Via Firmaturi, 9 • Tel. 091/8464931 - Fax 091/7730732
SAN CIPIRELLO (Pa) | Cap 90040 Via Randazzo, 1 • Tel. 091/5077400
PADOVA (Pd) | Cap 35129 Via San Crispino,62 • Tel. 049/9569820
PARMA (Pr) | Cap 43100
Strada Inzani, 25 • Tel. 0521/287551 - Fax 0521/502967
PESCARA (Pe) | Cap 65124 Via Nazionale Adriatica Nord, 95 • Tel. 338/9393379
MONTESILVANO VESTINA (Pe) | Cap 65015
Via Vestina 519 • Tel. 085/2192059
MONTESILVANO (Pe) | Cap 65015 C.so Umberto I, 377 • Tel. 085/4454064
SPOLTORE (Pe) | Cap 65010
Via G. Fonzi, 109 • Tel. 085/4971294
PISA (Pi) | Cap 56048
Via Ricciarelli, 36 • Tel. 0588/88056
PERUGIA (Pg) | Cap 06129
Via Settevalli, 58/e/f/g • Tel. 075/7974895
MONTECATINI TERME (Pt) | Cap 51016
Via Toscana 32 • Tel. 346/9495517
POTENZA (Pz) | Cap 85100
Via Isca del Pioppo, 78 • Tel. 0971/57308
Via Mazzini, 137 • Tel. 0971/1411274 - 331/5210493
GENZANO DI LUCANIA (Pz) | Cap 85013
Corso Vittorio Emanuele, 89 • Tel. 0971/776290
REGGIO CALABRIA (Rc) | Cap 89122
Via Santa Caterina, 14 • Tel. e Fax 0965/894236
CINQUEFRONDI (Rc) | Cap 89021
Corso Garibaldi, 87 • Tel. e Fax 0966/477028
GIOIA TAURO (Rc) | Cap 89013
Via Sarino Pugliese, 26 • Tel. 340/05000833 - Fax 0966/041166
MARINA DI GIOIOSA JONICA (Rc) | Cap 89046
Via Carlo Alberto ,26 • Tel. 347/7313374
MELICUCCO (Rc) | Cap 89020
Via Pechino, 13 • Tel. 0966/472193
MELITO PORTO SALVO (Rc) | Cap 89063
Via P. Surfaro, 132 • Tel. 353/3084149
PALMI (Rc) | Cap 89015
Via Guglielmo Oberdan, 26 • Tel. 0966/23086
PELLARO (Rc) | Cap 89134
SS 106 II Tr. N. 142 • Tel. e Fax 0965/680086
ROSARNO (Rc) | Cap 89025
Via Savoia, 1 • Tel. 393/5579438
SEMINARA (Rc) | Cap 89028
Contrada Olivarelli, 9 • Tel. 346/5254236
RIETI (Ri) | Cap 02100
Via E.G. Duprè Theseider, 7 • Tel. e Fax 0746/205096
Viale dei Flavi, 16 • Tel. e Fax 0746/498429
POGGIO MIRTETO (Ri) | Cap 02047
Viale Giuseppe De Vito, 24 • Tel. 0765/24276
REGIONALE LAZIO ROMA (Rm) | Cap 00184
Via Torino, 96/97 • Tel. 06/48907851- Fax 06/487157806/48907481
ROMA (Rm) | Cap 00184
Via MartinoV,8 • Tel. e Fax 06/6142280
Via Gigi Chessa, 472 • Tel.
Via Cogoledo,103 • Tel. 06/45547114
Via Marozzo Della Rocca,40 • Tel. 328/2623177
Via Casalbruciato, 11 • Tel. 334/7064744
Via Conte Verde • Tel. 389/8396841
Via S.Antonio all’Esquilino,12/a • Tel. 327/5803445
Via Antonio Silvani,16 • Tel. 329/17446466
Via Di Boccea ,289 • Tel. 338/7094705
Viale Eritrea,34/B • Tel. 06/32505566
Viale Eritrea,19 • Tel. 392/9780527
Via Giovannipoli 2 • Tel. 06/64523920
Via Francesco Giangiacomo, 28 • Tel. 06/89878377
Viale Filarete,165 • Tel. 06/94364951
Via Gigoli 117 • Tel. 392/9014970
Via San Colombano, 1/b • Tel. 347/5157215
Via Marghera 47/d • Tel. 06/97840017
Via Isole del Capoverde, 249 • Tel. 347/4093906
Via Dei Traghetti 81 • Tel.
Via Ascoli Piceno ,33 • Tel. 327/0451058
Via R. da Ceri 82 • Tel. 06/2754263 - 2282368 - Fax 06/22773364
Via Eleandri Aleandri,10 • Tel. 335/6488843
CAMPAGNANO DI ROMA (Rm) | Cap 00063
Piazza Regina Elena, 19 • Tel. 06/9077414
NETTUNO (Rm) | Cap 00084
Via Romana Antica • Tel. 327/7948635
GROTTAFERRATA (Rm) | Cap 00046
Via della Costituente, 1 • Tel. 06/9410116
POMEZIA (Rm) | Cap 00071
Via Filippo Re • Tel. 339/1335541
SALERNO (Sa) | Cap 84131
Via R. Wenner, 57 z.ind.le • Tel. 089/302129 - Fax 089/7724437
CAPACCIO (Sa) | Cap 84047
Via Italia, 61 • Tel. 389/2526641
SASSARI (Ss) | Cap 07100
Via Fermi, 18 • Tel. 079/2029036- Fax 079/2006590
PORTO TORRES (Ss) | Cap 07046
Corso Vittorio Emanuele, 23 • Tel. 079/510856
SIRACUSA (Sr) | Cap 96100
Viale Teracati, 158/a • Tel. 0931/1815132 - Fax 0931/1812992
LENTINI (Sr) | Cap 96016
Via Milazzo ,15 • Tel. 333/2410734
SIENA (Si) | Cap 53100
Via Algero Rosi, 56/A • Tel. 338 1367520
LA SPEZIA (Sp) | Cap 19122
Via Lazzaro Spallanzani 18 • Tel. 320/1525663
SAVONA (Sv) | Cap 17052
Piazza Giardini, 22R - Borghetto S. S. • Tel. 018/2950872
TARANTO (Ta) | Cap 74121
Via Dante, 298/b • Tel. 099/377162
Via Cesare Battisti,137 • Tel. 099/7384740
Via Galileo Galilei 26 • Tel. 099/7362240
Via Lucania, 57 • Tel. 099/7361088
Via Picardi, 27 • Tel. 099/20117 - Fax 099/2010120
GROTTAGLIE (Ta) | Cap 74123
Via Cagliari, 31 • Tel. 345/1639868
PALAGIANO (Ta) | Cap 74019
Via Foscolo, 14 • Tel. e Fax 099/8883846
ATRI (Te) | Cap 64032
Via Aldo Moro, 10 • Tel. 338 8751488
MONTORIO AL VOMANO (Te) | Cap 64046
Via Duca degli Abruzzi, 119 • Tel. e Fax 0861/598870
TERNI - ATTIGLIANO (Tr) | Cap 5012
Via Cavour ,12 • Tel. 339/1668522
TORINO (To) | Cap 10125
Via S. Anselmo, 38.a • Tel. 011/6690485 - Fax 011/6501642
Piazza Crispi, 52/E • Tel. 011/5821910 - Fax 011/5821911
PIORINO (To) | Cap 34135
Via Pralormo, 9 • Tel. 011/9453338
TRIESTE (Ts) | Cap 34135
Via Giacinti 30/B • Tel. 328/8872378
COLLEGNO (To) | Cap 10093
Viale Gramsci, 22/b • Tel. 011/4081781
SEDE PROVINCIALE TREVISO (Tv) | Cap 31100
Strada Scudetto, 29 • Tel. 0422/431446-438200 - Fax 0422/231671
UDINE (Ud) | Cap 33100
Viale Trieste 40 • Tel. 0432/283686 - Fax 0432/285745
Viale Volontari della Libertà, 37 • Tel. 0432/481763
Via G. Marchetti 44 • Tel. 345/7099881
UBOLDO (Va) | Cap 21040 Via Tognoni, 17 •
MARGHERA (Ve) | Cap 30175
Via Cesare Rossarol, 40 • Tel. 329/8041612
BASSANO DEL GRAPPA (Vi) | Cap 36061
Via Marinali, 26 • Tel. 347/5420570
ZEVIO (Vr) | Cap 37059
Piazza S. Toscana, 50 • Tel. 045/7851200 - Fax 045/6067042
VERONA CEREA (Vr) | Cap 37053
Via della Libertà, 19 • Tel. 0442/30201 - Fax 0442/398337
POVEGLIANO VERONESE (Vr) | Cap 37064
Via Vittorio Veneto, 44 • Tel. 045/6350249 - Fax 045/2592246
RONCO DELL’ADIGE (Vr) | Cap 37055 Strada Nova, 3 • Tel. 045/6615167
VICENZA CASSOLA (Vi) | Cap 36022
Via Roma, 39 • Tel. e Fax 0424/533966
BASSANO DEL GRAPPA (Vi) | Cap 36061
Via Marinali, 26 • Tel. 347/9503722
BOMARZO (Vt) | Cap 01020 Via Vigna della corte, 2 • Tel. 347/5420570
VIBO VALENTIA (Vv) | Cap 89900
Via Proto, 26.a • Tel. 0963/591033 - Fax 0963/991660 Via Omero, 32 • Tel. 0963/45907
FILADELFIA (Vv) | Cap 89900 Corso Castelmonardo, 90 • Tel. 0968/725144





