Agricoltore cuneese Agosto 2012

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Poste Italiane s.p.a. - Sped. in a.p. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB/CN - Anno X - n. 07•2012 - AGOSTO 2012 - Contiene i.P.

N. 07 • 2012

Manca l'acqua nei campi cuneesi

Raccolta positiva per orzo e grano

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Sommario

N. 07 • 2012

Confagricoltura guarda al futuro Manca l'acqua nei campi cuneesi

Raccolta positiva per orzo e grano

Sorride la frutta estiva

L’Agricoltore cuneese Testata mensile dell’Unione Provinciale Agricoltori di Cuneo Rivista fondata nel 1946 Direttore responsabile: Paolo Ragazzo Redazione e realizzazione grafica: Autorivari studio associato C.so IV Novembre, 8 - Cuneo Tel. 0171/601962 Fax 0171/436301 E-mail: upa@autorivari.com Direzione e amministrazione: Unione Provinciale Agricoltori C.so IV Novembre, 8 12100 - Cuneo Tel. 0171/692143 Fax 0171/698629 cuneo@confagricoltura.it Pubblicità: Tec Pubblicità e Grafica Via dei Fontanili, 1 - Fossano Tel. 0172/695897 Fax 0172/695898 adv@tec-artigrafiche.it Stampa: Tipolitografia Subalpina C.so Gramsci, 18/c - Cuneo Tel. e Fax 0171/692077 Info@tipografiasubalpina.it Chiuso in redazione il 27/07/2012 Poste Italiane S.p.a. Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB/CN Iscrizione al Tribunale di Cuneo 6/3/1975 al n. 36

Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo

L

o scorso 13 luglio la nostra associazione ha vissuto l’importante momento del rinnovo delle cariche con la nomina di un nuovo presidente da parte di un altrettanto rinnovato Consiglio direttivo. Dopo sei anni di presidenza, Roberto Arione ha lasciato le redini della Confagricoltura provinciale; mi sia permesso dunque di ringraziare prima di tutto lui, ma anche tutti i consiglieri uscenti per l’impegno profuso e le altissime competenze messe al servizio della crescita della nostra organizzazione. Allo stesso tempo si apre ora una nuova pagina per la Confagricoltura di Cuneo in cui saranno diverse le novità di impostazione del lavoro, con l'obiettivo di ridurre i costi a carico dei nostri associati garantendo servizi più estesi e tarati sulle reali esigenze di chi lavora nel settore. Cambiamenti necessari per essere sempre più efficienti nel fornire supporto ed assistenza agli imprenditori agricoli del territorio.

CHIUSURA ESTIVA

Gli uffici zonali e la sede provinciale di Confagricoltura Cuneo rimarranno chiusi al pubblico dal 9 al 19 agosto. Tuttavia, per tutto il periodo, in ciascuna sede dell’organizzazione, un operatore di Confagricoltura sarà a disposizione in ufficio per far fronte ad eventuali urgenze.

SOMMARIO ASSEMBLEA 2012

vitivinicoltura

Confagricoltura ha rinnovato i suoi vertici

4

Ritorna lo Speedtasting

Chi è Oreste Massimino

4

frutticoltura

L'elezione del Consiglio

6

Buona partenza per la frutta estiva

Testimonianza dall'Emilia terremotata

7

latte/zootecnia

Quattro premi per l'impegno in agricoltura

8

Latte: il prezzo è indicizzato

18

A Novello la tenacia di una donna del Sud

8

Novità dal Cosman

18

Suinicoltore di Saluzzo attivo più che mai

8

Una vita di lavoro nei campi in Alta Langa

9

Anni spesi al servizio dell'associazione

9

CRISI IDRICA Emergenza siccità nei campi cuneesi

10

Avviato un confronto in Regione

10

ENERGIE rinnovabili Meno incentivi per il fotovoltaico

11

Il commento: "L'agricoltura è discriminata"

11

a tutto campo

Orzo e grano: raccolta "ok" Nuovo Cda per il Consorzio Agrario

20

"Rivedere i limiti delle aflatossine"

20

confagricoltura news Festa dell'Anga ben riuscita

22

Presentata a Torino la Borsa merci telematica 22 "Ricambio generazionale fermo al palo"

23

le nostre aziende L'alpeggio si veste di rosa il tecnico in frutteto

Più burocrazia con la nuova Pac

13

Come coltivare l'albicocco

24 26

speciale fiere 14

AGRICOLTURA IN CIFRE L'annata agraria secondo la Provincia

19

agricoltura e dintorni

13

"I prezzi agricoli sono troppo bassi"

17

cerealicoltura

Con l'art.62 più garanzie per il settore L'intervista

16

15

Meccanica agricola alla fiera di Saluzzo

28

Vicoforte: la "Fera dla Madona"

28

il mercatino dell'agricoltore

30

L’Agricoltore cuneese N. 07 • agosto 2012

3


Assemblea 2012

Rinnovati i vertici di Confagricoltura U

di Paolo Ragazzo

nominato presidente oreste massimino, imprenditore avicolo di rocca de' baldi Nuovo tutto il consiglio direttivo

c ar t a d i i d e n t i t à

Chi è Oreste Massimino Oreste Massimino nasce il 4 marzo 1947 a Rocca de’ Baldi, in frazione Crava. Diplomato al liceo Classico di Mondovì, si laurea in Veterinaria a Torino nel 1971. Quattro anni dopo si sposa con Caterina, dalla quale ha tre figli (Silvio, Luca e Viola). Attualmente vive con la sua famiglia a Cuneo in frazione Madonna della Grazie. Imprenditore agricolo del settore avicolo fin dai primissimi anni ’70, possiede in compartecipazione due allevamenti di galline riproduttrici a Rocca de’ Baldi (25mila capi) e a Chieri (20mila capi). Sempre nell’azienda torinese vengono allevati circa tre mila maiali da ingrasso. Entra nel consiglio direttivo di Confagricoltura Cuneo nel 1999, quando assume la presidenza della sezione Avicola, incarico ricoperto anche nell’ultimo mandato. Dal 2011 è presidente anche della sezione avicola di Confagricoltura Piemonte, oltre ad essere membro della federazione nazionale avicola di Confagricoltura. Dal 2009 al 2012 è stato vice presidente vicario di Confagricoltura Cuneo. L’impegno al servizio del settore è testimoniato anche da altri importanti incarichi ricoperti nel corso degli anni: è stato amministratore delegato della Famaarco ed è attualmente membro del Cda della Ora Agricola di Cherasco, il principale macello avicolo piemontese. È inoltre presidente del Consorzio per la tutela e valorizzazione del Cappone di Morozzo e del ConsAlPi (Consorzio Allevatori Piemontesi). È infine membro del consiglio di amministrazione della Bcc di Pianfei e Rocca de’ Baldi.

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n cambio al vertice coerente con il percorso di sviluppo intrapreso ormai da diversi anni: così si può descrivere l’avvicendamento al vertice della Confagricoltura di Cuneo sancito dalla nomina a nuovo presidente di Oreste Massimino. Sostituisce alla guida dell’organizzazione sindacale Roberto Arione ed è stato nominato dal Consiglio, anch’esso rinnovato, al termine dell’assemblea annuale che si è svolta venerdì 13 luglio al Real Park di Entracque. “È per me un onore poter rappresentare la Confagricoltura di Cuneo - ha dichiarato appena eletto il neo presidente Oreste Massimino -, mi impegnerò con determinazione e serietà per proseguire sulla strada della crescita avviata dall’associazione agricola con i miei predecessori. Un ringraziamento va, infatti, a chi è venuto prima di me che ha saputo condurre la Confagricoltura verso risultati importanti. Sono convinto che il settore agricolo meriti maggior rispetto e attenzione da parte delle istituzioni - ha proseguito -, ancor più in una provincia agricola come quella di Cuneo, dove il comparto primario rappresenta storicamente un settore strategico per la nostra economia”. Ma l’assemblea dei soci si è aperta con la relazione annuale e il saluto di Roberto Arione che ha guidato la Confagricoltura di Cuneo per sei anni consecutivi: “L’avvicendamento delle cariche - ha detto - oltre ad essere stabilito dal nostro statuto associativo, rappresenta uno slancio verso il futuro, che garantisce continuità di sviluppo alla nostra associazione sindacale”. Poi una riflessione sulla situazione che sta attraversando il settore: “La crisi si fa sentire in tutti i comparti e la mancanza di certezze e di fiducia è forse l’elemento più dannoso per la nostra economia provinciale - ha proseguito Arione -. Da mesi la Confagricoltura richiede alla politica interventi decisi e concreti per porre mano a questa situazione, ma il Governo è sordo ai nostri appelli e continua a penalizzare le nostre aziende”. Ad entrare più nel dettaglio delle criticità del settore ci ha pensato il direttore provinciale di Confagricoltura Roberto Abellonio: “Il 2012 è incominciato nel peggiore dei modi - ha esordito -, purtroppo constatiamo e patiamo lo scollamento con la classe politica, che non è in grado di dare risposte certe agli appelli del settore. Con l’introduzione dell’Imu la tassazione ha raggiunto livelli non più sopportabili, così come la burocrazia. Entro novembre dovremmo fare accatastare tutti i


Roberto Arione "La mancanza di certezze è l'elemento più dannoso per il settore"

Roberto Abellonio "La politica non riesce a dare risposte ai nostri appelli" Associati da tutta la Granda per l'assemblea del 13 luglio al Real Park di Entracque

fabbricati rurali, ma in molti casi è più elevato il costo di questa operazione che il valore effettivo dell’immobile. Non vorremmo assistere, come sta già accadendo in alcune zone, ad abbattimenti di fabbricati di una certa valenza storica e paesaggistica. Incertezza regna anche sulla nuova Pac - ha continuato Abellonio -, che così com’è stata pensata non ci convince: siamo per l’eliminazione

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dei tetti minimi e massimi ai premi, così da mantenere produttiva una fascia intermedia di aziende”. A seguire spazio agli interventi degli ospiti intervenuti. Primo fra tutti l’assessore regionale Claudio Sacchetto: “Condivido il richiamo ad una maggiore comprensione ai vostri problemi da parte del Governo - ha sottolineato -; spesso i nuovi oneri burocra-

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Claudio Sacchetto "Serve maggiore comprensione dei problemi agricoli da parte del Governo"

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Assemblea 2012 tici si aggiungono alle difficoltà economiche presenti e trascinano le aziende agricole sul lastrico. La politica deve porsi al servizio dei cittadini e per farlo deve calarsi nella realtà dei fatti, riappropriandosi delle proprie peculiarità”. Ha proseguito poi l’onorevole Teresio Delfino che ha ricordato gli interventi

affrontati dalla commissione all’Agricoltura alla Camera: “Sull’Imu, ad esempio, abbiamo richiesto una verifica dopo il pagamento della prima rata, perché è giusto che anche il settore agricolo partecipi al risanamento dello Stato, ma lo deve fare con equilibrio”. Al presidente dell’Apa di Cuneo, Roberto

Chialva, è toccato poi fare il punto sull’evoluzione del sistema allevatoriale e delle Apa: “È in atto una ristrutturazione voluta dal Ministero, che porterà ad avere 22 associazioni regionali, ma non cambieranno i servizi agli allevatori sul territorio. L’Apa di Cuneo è stata capofila per il Piemonte e dal

i ra p p r e s e n t a n t i d i c o n f a g ri c o l t u ra c u n e o

L'elezione del Consiglio 1 Massimino Oreste mondovì

6 Barge Roberto savigliano

7 Brugiafreddo Alberto savigliano

2 Allasia Enrico

3 Allerino Serafino

4 Arione Roberto

5 Barbero Dario

8 Cravero Davide

9 Degiovanni Giampiero

10 DeMaria Gianluca

11 Giordano Alberto

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ALBA

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I presidenti delle Sezioni, che entrano di diritto nel Consiglio, sono stati eletti nelle diverse Sezioni convocate nei mesi precedenti. Altri 9 consiglieri sono stati eletti direttamente dall'assemblea. Tutti rimarranno in carica fino al 2014. Il Consiglio ha poi nominato presidente dei Probiviri Carlo Re. 1 Presidente 1 Pres. Sez. Avicunicola Ovicaprini 2 Pres. Sind. Pr. Affitt. Cond. Economia 3 Pres. Sind. Prov. Impresa Familiare 4 Pres. Sind. Pr. Propriet. Conduttori 5 Pres. Sez. Frutta in guscio

12 Ingaramo Andrea savigliano

13 Negro Renato alba

14 Tortone Remo cuneo

6 Pres. Sez. Suinicola Moschetti Isabella cuneo

Arneodo Roberto cuneo

Gallo Giovanni alba

7 Pres. Sez. Bovini da carne 8 Pres. Sez. Cereali e semi oleosi 9 Pres. Sez. Lattiero-Casearia 10 Pres. Sez. Vitivinicola Rosso 11 Pres. Sez. Ortofrutta 12 Pres. Anga Cuneo

Piana Ilio cuneo

Vinai Michele mondovì

Chionetti Massimo mondovì

Paoletto Erio cuneo

Gavuzzo Aldo alba

Barbero Carlo alba

13 Pres. Sez. Vitivinicola Bianco 14 Pres. Sind. Pr. Pensionati

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l a t e s t imo n ia n z a

Roberto Chialva

Bolognesi (Modena): "La burocrazia frena la ricostruzione dopo il terremoto"

"Dal 1° gennaio 2013 sarà operativa l'associazione regionale degli allevatori"

All’assemblea di Entracque è intervenuto il direttore di Confagricoltura Modena Pier Luigi Bolognesi che ha portato la sua testimonianza dalle zone emiliane terremotate: “Modena purtroppo è la provincia più colpita, con il 70% dei danni - ha detto -. La vostra roulotte, di cui vi ringraziamo, poteva andare a centinaia di altre aziende. I media hanno dato spazio perlopiù al Parmigiano Reggiano. Dopo il sisma del 29 maggio la conta dei caseifici che hanno subito dei danni è salita a 23: 600mila le forme compromesse, ossia il 25% della produzione annua di formaggio. Ma non c’è solo il formaggio. Purtroppo le aziende agricole la Protezione Civile non l’hanno neppure vista - ha proseguito critico Bolognesi -. Com’è pensabile, poi, che gli allevatori vadano a dormire nelle tendopoli abbandonando i loro capi. Col freddo di fine anno temiamo un peggioramento della situazione. Solo Confagricoltura Modena ha stimato danni tra i suoi associati per 250 milioni di euro. La gente ha voglia di riprendere subito a ricostruire - ha chiuso Bolognesi -, ma si scontra contro la burocrazia. Anche lo sgravio fiscale e contributivo non ci è stato concesso”.

1° gennaio 2013 partiremo con l’associazione regionale di primo grado”. La chiusura dei lavori è stata affidata alla presidente della Provincia di Cuneo Gianna Gancia: “Son fermamente convita che esistano due soli modi per far ripartire l’economia italiana, quindi anche l’agricoltura: eliminare la burocrazia e ridurre le tasse. Si parla tanto, a ragione, di ‘spending review’ che poi non è nient’altro che il buon senso

Teresio Delfino "è giusto che il settore partecipi al risanamento dello Stato, ma serve maggiore equilibrio"

nel governo della cosa pubblica, a cui già si richiamavano Einaudi e Giolitti”. Al termine dell’incontro pubblico, organizzato col contributo della Sedamyl, si è svolto il pranzo sociale: nel consueto momento conviviale è stata organizzata una lotteria il cui ricavato è stato devoluto agli imprenditori agricoli terremotati dell’Emilia. L'associazione ringrazia le aziende associate che hanno offerto vini e premi per la lotteria.

Gianna Gancia "Per far ripartire l'economia italiana occorre ridurre burocrazia e tasse"

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Aratri d'oro 2012

Quattro premi per l'impegno in agricoltura

al termine dell'assemblea annuale la confagricoltura ha assegnato l'aratro d'oro ad alcuni imprenditori agricoli per la loro dedizione al settore e all'associazione

Gio v a n n a mar u c a

A Novello la tenacia di una donna del Sud Giovanna Maruca nasce a Gizzeria di Catanzaro nel 1934. Quarta di 7 figli, ha potuto studiare solo fino alla seconda elementare, poi all’età di 10 anni, nell’immediato dopoguerra, ha iniziato a lavorare nei vari settori come bracciante-operaia, in particolare nel trasporto manuale di pietre necessarie per la ricostruzione delle abitazioni e dei muri di recinzione. Nel 1963 si sposa con Pietro Vietto di Novello e dalla loro unione nascono quattro figli. L’azienda agricola ad indirizzo misto (viticolo-zootecnico-cerealicolo), estesa per 5 ettari, consentiva tuttavia a malapena di soddisfare le esigenze della famiglia. Una lunga malattia mina la salute del marito Pietro, così Giovanna, con grande impegno ha dovuto portare avanti l’attività lavorativa grazie alla sua tenacia e all’esperienza lavorativa giovanile. Rimasta vedova nel 1983 Giovanna si trova, oltre che ad accudire i 4 figli di 14, 16, 17 e 18 anni, anche a portare avanti l’azienda agricola. Tra mille difficoltà e con l’aiuto dei figli arriva alla pensione. L’azienda è poi passata ai figli Davide e Luigi, che con grandi sforzi l’hanno trasformata nel tempo nell’attuale azienda vitivinicola che produce prestigiosi vini. Giovanna continua ancora oggi ad esercitare la sua attività coadiuvando i figli nei lavori agricoli e di cantina, e con grande soddisfazione per l’impegno profuso, ne raccoglie i frutti. Da umile, ma tenace donna del Sud, è riuscita a sistemare la propria famiglia e a garantire la continuità di un’azienda di Langa.

Giovanna Gancia premia Giovanna Maruca

s t e f a n o p o d io

Suinicoltore di Saluzzo attivo più che mai Stefano Podio nasce a Moretta nel 1936. Unico erede maschio in famiglia, cresce con l’idea della continuità contadina aiutando il padre e le sorelle nella conduzione dell’attività agricola prima a Moretta e poi, dal 1943, in cascina a Saluzzo, frazione Cervignasco, attuale sede dell’attività. Terminato il servizio militare nel 1960, si rafforza l’attività di coadiuvante di Stefano che inizia con l’allevamento di scrofe per la vendita di suinetti. Il suo lavoro contribuisce a far raggiungere il livello di potenzialità dell’azienda, che arriva a 1.000 capi da ingrasso. A tutto ciò, progressivamente negli anni, si è andata ad aggiungere la conduzione in proprietà delle attuali 160 giornate piemontesi dislocate nei comuni di Saluzzo e Cardè, con coltivazione di produzioni cerealicole. Nel 1967 Stefano sposa Albertina Ferrero. Dal matrimonio nascono i figli Marinella, Piero e Valerio. Piero aiuta il padre nell’attività sino a quando nel 2000, Stefano cede il passo al figlio nella conduzione da titolare dell’azienda. Non si può però certo dire che tale cessione abbia visto terminare l’attività lavorativa di Stefano, che anzi, energico e attivo più che mai è presente ogni giorno in azienda, e nonostante i suoi 76 anni, continua ad essere coadiuvante prezioso del figlio. Esempio di costanza, attitudine professionale, imprenditorialità gestita in prima persona, caratteristiche trasmesse anche al figlio Piero nella conduzione dell’azienda, Stefano non può che essere di esempio nella nostra associazione, dove i valori tra vecchio e nuovo si fondono sino ad ottenere quei risultati dimostrati tangibilmente dalle nostre aziende iscritte.

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Teresio Delfino premia Stefano Podio


e r n e s t o mi l a n o

Una vita di lavoro nei campi in Alta Langa Ernesto Milano nasce a Bossolasco nel 1946. Dal 1961 è coltivatore diretto ed è da sempre socio di Confagricoltura Cuneo. Figlio di coltivatori diretti, il papà Gioachino già proprietario dell’azienda, muore nel 1961, quando ancora Ernesto è in giovane età. Da lì in poi inizia a svolgere attività di coltivatore diretto coadiuvando la madre Caterina Drocco, allora titolare dell’azienda, che contava 15 giornate di terreno e 4 capi bovini. Nel 1963 acquista il suo primo motocoltivatore e tre anni dopo compra il suo primo trattore con cui solleva dal lavoro più duro lui e la madre, sostituendo i buoi, fino ad allora impiegati per trainare ed arare. Nel 1970 quando la madre va in pensione Ernesto assume la titolarità dell’azienda e con il trascorrere degli anni acquista un pezzo per volta i terreni. Oggi coltiva 50 giornate di terreno di cui una ventina in affitto e circa 30 in proprietà (di cui 2 investite ad orto) e, fino ad alcuni anni fa, allevava una trentina di capi bovini di razza Piemontese. Nel 1970 sposa Giuseppina Pecchenino dalla quale ha avuto due figli Maura e Bruno, entrambi oggi fuori azienda. Ernesto nel 1996 raggiunge la meritata pensione, ma continua a tutt’oggi a svolgere l’attività in un territorio dell’Alta langa, dove coltivare non è sempre così facile. Da 30 anni è membro della Commissione Agricoltura del Comune di Bossolasco designato dalla Confagricoltura di Mondovì. Ernesto, insieme alla moglie Giuseppina, ha saputo da vero imprenditore gestire sempre al meglio e con notevoli sacrifici l’attività e la sua famiglia.

Claudio Sacchetto premia Ernesto Milano

g u g l i e l mo mar e n g o

Anni spesi al servizio dell'associazione

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Guglielmo Marengo nasce a Cherasco nel 1945. Inizia nel 1965 a dedicarsi all’agricoltura subentrando nella titolarità dell’azienda al papà Giuseppe. Inizialmente conduce le 40 giornate a seminativo di proprietà familiare, dedicandosi completamente alla cerealicoltura e alla fienagione. Nel 1971 si sposa con Maria Teresa che, diplomata in ragioneria, partecipa alla vita aziendale aiutando Guglielmo con la contabilità e con la parte burocratica del lavoro. Nel 1976 nasce la prima figlia Valeria e nel 1979 la secondogenita Claudia. Dalla fine degli anni ‘70 ad oggi l’azienda subisce un notevole ampliamento: Guglielmo riesce a raddoppiare la superficie condotta acquisendo numerosi terreni sia a titolo di proprietà che di affitto. L’impronta dell’azienda e la sua specializzazione vengono mantenute ancora oggi: può contare su 80 giornate condotte tutte a seminativo con particolare specializzazione per la coltivazione della soia, coltura per cui Guglielmo sperimenta numerose prove in campo con diverse ditte sementiere. Come fece il papà, per anni consigliere e fedele associato di Confagricoltura, anche Guglielmo è da sempre attivo nella vita sindacale, ricoprendo numerose cariche in rappresentanza dell’associazione e della categoria, membro per 20 anni della commissione agricola nel Comune di Cherasco. Nel 1985 diventa consigliere di Confagricoltura, ruolo che ricopre per oltre 20 anni, partecipando attivamente alla vita associativa e collaborando a numerose iniziative. A inizio anni Novanta viene anche eletto vice presidente dell’Atc Cn 1 dove ancora oggi è in carica come consigliere.

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Crisi idrica

Emergenza siccità nei campi cuneesi l'agricoltura torna a fare i conti con la carenza di acqua. invasi artificiali l'unica soluzione? di Ilaria Blangetti

U

n inverno anomalo e un’estate estremamente calda hanno nuovamente messo in difficoltà l’agricoltura della Granda. Ora il problema si chiama siccità: una questione che si ripropone quasi tutte le estati, ma che quest’anno è arrivata prima del previsto, mettendo a dura prova le culture della nostra provincia già da inizio luglio. “La situazione è abbastanza critica: nell’ultima settimana i canali sul lato sinistro del fiume Stura hanno ridotto la loro portata d’acqua anche del 50% - commenta Isabella Moschetti, membro di Confagricoltura Cuneo -. La neve è caduta troppo tardi lo scorso inverno e, per questo, si è sciolta con molta rapidità - continua inoltre ci troviamo di fronte ad un’estate eccezionalmente calda: la siccità, infatti, persiste già da inizio luglio e i raccolti hanno sempre più bisogno d’acqua”. “Le zone più secche sono sicuramente quelle lungo il Gesso e lo Stura, ma anche il Fossanese, il Centallese, il Braidese ed

il Saviglianese: insomma tutta la pianura. Il alcune zone si è passati da una portata d’acqua pari a 3.500 litri al secondo ad appena 500 - aggiunge Giorgio Bergesio, presidente dell'associazione Acque Irrigue Cuneesi -. Erano due anni che, grazie alle abbondanti nevicate invernali e ad estati non particolarmente secche, non avevamo più problemi così evidenti. Contiamo che nel periodo estivo la superficie da irrigare, in provincia di Cuneo, è pari a 120 mila ettari”.

Un’emergenza, quindi, che ad anni alterni si ripropone. Ma non è solo colpa del clima. “L’unica reale soluzione potrebbe essere quella di costruire riserve, bacini o laghi artificiali in modo da stoccare l’acqua nei periodi di abbondanza per poi rilasciarla durante i mesi di maggior siccità - conclude Isabella Moschetti -. Dev’essere, però, una soluzione pienamente condivisa da tutti e ben ponderata”. “Ad oggi - continua Giorgio Bergesio - mancano 150 milioni di metri cubi d’acqua e l’unica soluzione potrebbe essere quella di costruire delle riserve”. L’unico progetto concreto, al momento fermo al preliminare, è quello dell’invaso di Serra degli Ulivi, a Villanova Mondovì che, però, servirebbe a sopperire solo una parte di questo immenso fabbisogno. Intanto, fino alla seconda metà di agosto, dalla diga Enel di Entracque ogni giorno vengono rilasciati 3.500 litri d’acqua al secondo per aiutare nell’irrigazione i terreni agricoli a destra del Gesso e dello Stura.

t a v o l o p e rma n e n t e

Avviato un confronto in Regione Un nuovo tavolo permanente in Regione per far fronte alle gravi conseguenze causate al settore primario dalla crisi idrica: l’assessore regionale all’Agricoltura Claudio Sacchetto ha deciso di dar vita a un gruppo di lavoro mirato alla risoluzione di tale problematica. L’obiettivo è quello di avviare un confronto continuo tra gli attori del territorio, individuare collegialmente strategie, misure e progetti utili per contrastare il fenomeno della carenza d’acqua, nonché comprendere quali possano essere le strade migliori da percorrere per reperire le risorse necessarie a cantierare i progetti.

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10 L’Agricoltore cuneese N. 07 • agosto 2012


Energie rinnovabili

Scende dal 50% al 30% l'area delle serre ricopribile da pannelli

Meno incentivi per il fotovoltaico il 5° conto energia taglia i contributi del 30% attivo dal 27 agosto. nuove tariffe Per altre fonti

c omm e n t o

di Gilberto Manfrin

S

il prossimo 27 agosto. Il budget di spesa per i nuovi sussidi è fissato a 6,7 miliardi l'anno (quasi 200 milioni in più rispetto alle prime bozze del provvedimento), ma gli impianti già in fase avanzata potranno beneficiare ancora degli incentivi del Quarto Conto. Saranno esenti dall'obbligo di registro gli impianti fino a 12 kW, quelli a concentrazione, innovativi e quelli realizzati da amministrazioni pubbliche, ma anche le strutture in sostituzione di amianto fino a 50 kW. Prevista la possibilità di accesso libero agli incentivi anche per le strutture di potenza compresa tra 12 e 20 kW, ma a tariffe ridotte del 20%. Confermati, poi, i bonus per l'amianto (oltre alle già citate agevolazioni per i registri) e per gli impianti costruiti con materiali prevalentemente «made in Ue». Sostituzione di amianto e moduli europei rientrano anche nella lista di criteri di priorità per l'ammissione ai registri indicati dal decreto, che comprende, tra gli altri, anche la certificazione energetica e gli impianti fino a 200 kW per attività produttive.

"L'agricoltura è discriminata" Per Confagricoltura i decreti emanati discriminano le imprese agricole. Nel V Conto Energia i fabbricati rurali, ai fini dell’accesso alle tariffe, non sono equiparati agli altri edifici; le serre fotovoltaiche subiscono una restrizione sull’area ricopribile da pannelli (dal 50% al 30%); le tariffe onnicomprensive e quelle premio per l’energia consumata in sito non sono convenienti neppure per i piccoli impianti agricoli per i quali non c’è più la priorità di accesso al registro. Per le altre fonti permangono una serie di problemi legati alle tariffe base, insufficienti per gli investimenti; ai premi, che richiedono tecnologie non facilmente applicabili agli impianti di potenza inferiore a 1 MW; alle procedure di accesso, sia in relazione al registro, sia alla tipologia di alimentazione dell’impianto (nella categoria sottoprodotti rimane il vincolo di poter utilizzare solo il 30% di coltivazioni dedicate). Vengono penalizzati i piccoli impianti, come quelli a biogas, fondamentali per il settore.

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ono stati firmati dal Governo e pubblicati in Gazzetta Ufficiale i decreti ministeriali su fotovoltaico e rinnovabili elettriche. Si tratta del Quinto Conto Energia per il fotovoltaico e del decreto per le altre fonti. Provvedimenti attesissimi dalle imprese del settore e varati dopo un iter lungo e faticoso. Il Quinto Conto conferma la previsione di un taglio medio del 30% degli incentivi rispetto al Quarto Conto (riduzione che potrà arrivare fino al 50%), ma accoglie alcune richieste avanzate dalla Conferenza Stato-Regioni prima fra tutte la modifica della soglia di accesso ai registri, che sale fino a 20 kW, ma a prezzo di una sensibile riduzione delle tariffe. Nuovo Conto Energia. Le novità per il fotovoltaico entreranno in vigore 45 giorni dopo il superamento dei sei miliardi di euro di incentivi previsti dal Conto precedente: tale valore, secondo quanto indicato in una delibera dell'Autorità per l'Energia, è stato raggiunto lo scorso 12 luglio e, dunque, il passaggio al Quinto Conto avverrà

Altre fonti. Il decreto fissa incentivi anche per le altre fonti non fotovoltaiche: idroelettrico, geotermico, eolico, biomasse, biogas. Queste fonti potranno godere delle nuove tariffe a partire dal 1° gennaio del 2013, con un regime transitorio della durata di quattro mesi. Ma resta la possibilità di aggiornare lo schema di incentivi in corsa, con successivi provvedimenti. Anche per le energie alternative al fotovoltaico il budget massimo di spesa risulta aumentato rispetto alle previsioni della prima bozza: nel Dm il tetto è a quota 5,8 miliardi, vale a dire 300 milioni in più.

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A tutto campo

Con l'art. 62 più garanzie per il settore previsti contratti scritti e tempi di pagamento certi per l'agricoltura grazie al decreto applicativo della legge sulle liberalizzazioni

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sprime soddisfazione Confagricoltura Cuneo in merito ai contenuti del decreto applicativo del cosiddetto articolo 62 della legge sulle ‘liberalizzazioni’ che garantirà maggior trasparenza ai rapporti tra produttori e distribuzione per quanto riguarda i prodotti agricoli e alimentari. “Con l'articolo 62 sono state finalmente introdotte norme di trasparenza all'interno della filiera agroalimentare - afferma il presidente di Confagricoltura Cuneo, Oreste Massimino - con contratti scritti e tempi di pagamento che ora saranno certi per le merci, in modo da garantire liquidità alle imprese, sostenere la crescita del comparto eliminando alcune storture del sistema che si traducevano in un peso e un costo per troppi agricoltori e imprenditori. 
Da sempre consideravamo indispensabile - aggiunge Massimino - riequilibrare il potere contrattuale nella filiera agroalimentare. In una

Vengono introdotte norme di trasparenza nella filiera

fase di mercato non entusiasmante per le aziende agricole, poter contare su una maggiore trasparenza contrattuale, sulla certezza dei termini di pagamento, ma anche su una minore burocrazia, vuol dire risparmiare risorse preziose da dedicare alla produzione, all’innovazione, ai propri dipendenti e allo sviluppo che crea nuovo lavoro”. Con l’approvazione del decreto applicativo i contratti dovranno essere stipulati in forma scritta e indicare, pena la nullità, la durata, la quantità, le caratteristiche del prodotto venduto, il prezzo, le modalità di consegna e quelle di pagamento. Sono esclusi dal campo di applicazione i conferimenti operati dagli imprenditori alle cooperative e alle organizzazioni di produttori di cui risultano soci e quelli tra imprenditori ittici. Il decreto troverà applicazione per i contratti stipulati a decorrere dal 24 ottobre 2012.

n u o va pa c

La riforma prospettata dalla Commissione Europea aumenta burocrazia e costi “La riforma della politica agricola comune, così come prospettata dalla Commissione Ue, aumenta gli oneri burocratici ed i costi di gestione e di controllo a carico delle casse europee”. Lo sottolinea Confagricoltura che fa proprie le preoccupazioni espresse, in una dichiarazione comune, dai direttori degli organismi pagatori europei che hanno chiesto una semplificazione delle regole. Già oggi la gestione del solo sistema dei pagamenti diretti costa ogni anno, a livello europeo, quasi 4 miliardi di euro (poco meno del 10% di quanto erogato), di cui 2,5 miliardi per l’attività corrente. In pratica, annualmente, gli oneri di gestione e controllo superano i 300 euro per beneficiario. Con la riforma proposta ci sarebbe un maggior onere a livello comunitario, che Confagricoltura stima in quasi 400 milioni di euro per anno e che porterebbe il costo per ogni beneficiario a 370 euro. Senza contare gli oneri che, in base alle regole della proposta, sarebbero sopportati dalle imprese agricole. Il solo greening (rinverdimento) - con il quale si intende rendere obbligatorie, per tutti gli agricoltori, alcune pratiche agroambientali - costa agli agricoltori più di 300 euro/ettaro, un importo ben superiore al contributo che verrà loro corrisposto. “Quella che si sta delineando è una situazione insostenibile - commenta Confagricoltura -. Invece di semplificare effettivamente le regole, si sta pensando di renderle più complesse e costose da gestire”.

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L'intervista

"I prezzi agricoli sono troppo bassi" Roberto Mellano, assessore provinciale all'agricoltura analizza il momento del settore di Paolo Ragazzo

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a Granda è da sempre terra di agricoltori. Ecco dunque che l’assessorato provinciale all’Agricoltura rappresenta un punto di riferimento per quanti operano nel settore. Proprio a Roberto Mellano, rappresentante della Giunta Gancia con deleghe ad Agricoltura, Difesa del suolo e Assetto idrogeologico, abbiamo chiesto qualche considerazione sullo stato di salute del comparto. Assessore Mellano, anche in provincia di Cuneo l’agricoltura stenta a riprendere il volo non solo a causa della crisi, ma anche per via dell’eccessiva burocrazia legata ad adempimenti molto spesso asfissianti. Lei cosa ne pensa e cosa può

L'assessore provinciale Roberto Mellano

fare l’amministrazione provinciale da questo punto di vista? "L’amministrazione provinciale ha fatto, sta facendo e sicuramente si impegnerà anche in futuro a portare avanti molti progetti per limitare l’eccessiva burocrazia negli adempimenti: molte attività possono essere effettuate senza recarsi presso gli uffici preposti, ma direttamente on line. Grazie a una nostra iniziativa la Regione ha recentemente eliminato alcune autorizzazioni in materia vitivinicola riducendo quindi il carico burocratico. Sicuramente questo è un primo passo che andrà implementato evidenziando, però, che le varie istruttorie che gestiscono gli uffici provinciali sono finalizzate a concedere contributi pubblici e quindi sottoposte a serie verifiche comunitarie e regionali. Al fine di superare la burocrazia vi è poi l’indispensabile contributo che va a sostegno delle nostre aziende da parte delle associazioni di categoria che in questi ultimi anni si sono modernizzate e organizzate al meglio per gestire gli innumerevoli nuovi adempimenti richiesti". Gli agricoltori cuneesi lamentano sempre di più danni alle coltivazioni a causa dell’eccessivo proliferare della fauna selvatica, caprioli e cinghiali su tutti, che provocano non pochi problemi ai raccolti. Quali soluzioni sono allo studio per

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limitare questo fenomeno? "Credo sia giusto tutelare le aziende dal fenomeno dei danni causati da fauna selvatica, una gravissima piaga per le nostre colture: non è accettabile lasciare che le coltivazioni vengano distrutte. È però necessario instaurare uno stretto rapporto di collaborazione con i comprensori di caccia per limitare al massimo i danni. Il problema è comunque complesso perché numerosi sono i soggetti che si occupano di caccia: la Regione, gli ATC e Ca le Province e le aziende faunistiche. Il controllo della fauna selvatica come attività straordinaria deve però attivarsi solo quando la caccia non riesce a raggiungere un soddisfacente equilibrio. Dall’inizio dell’anno sono stati 150 gli interventi di abbattimenti su cinghiali e altre specie". Secondo il curato rapporto elaborato dal Settore Agricoltura della Provincia, la scorsa annata agraria in provincia di Cuneo è stata positiva in termini strettamente produttivi, ma critica per quanto riguarda i prezzi. Secondo lei di cosa ha bisogno il settore per riequilibrare questa situazione? "La forbice tra i prezzi al produttore e quelli al consumatore continua ad allargarsi, ciò genera forte delusione sia da una parte che dall’altra, occorre quindi fare in modo che ai nostri produttori venga garantito un minimo anche per poter effettuare attività di modernizzazione delle proprie attività, adottare strategie e quant’altro per mantenere le aziende competitive ed efficienti. La nostra terra in questi ultimi anni ha offerto al mercato prodotti di eccellenza: mi auguro che i prezzi al produttore siano rapportati a questa elevata qualità, che tutti noi abbiamo modo di conoscere".


Agricoltura in cifre

L'annata agraria secondo la Provincia di Ilaria Blangetti

È

oscillazioni. Si segnala tuttavia un’annata positiva per gli allevamenti di bovini da latte con i prezzi alla stalla che hanno mantenuto buone quotazioni (valori tra i 37 e i 40 euro ogni 100). Anche il settore delle carni bovine e quello suinicolo, dopo una situazione di partenza di forte crisi, hanno visto recuperare terreno nella seconda parte dell’anno grazie al contenimento dell’offerta di carne e alla riduzione del costi delle materie prime. Positivo, sempre secondo il rapporto ella Provincia, il mercato del settore avi-cunicolo.

on line l’opuscolo “Annata agraria Variazione percentuale 2011/2010 della VARIAZIONE 2011/2010 della produzione in base agli ettari coltivati 2011”, consultabile alla pagina interproduzione in base agli ettari coltivati net www.provincia.cuneo.it/agricoltuFRUMENTO +1,35% TENERO ra/statistiche-agrarie, elaborato dal Settore +3,82 ORZO agricoltura della Provincia. Grafici, tabelle e Vitivinicoltura numeri per avere una fotografia dell’andaMAIS +5,46% Per le coltivazioni permanenti, e in particolare GRANELLA BOVINI mento dell’annata agraria appena conclusa. la vite da vino, emerge anche per questa OVINI RISO +1,69% Nel 2011 l’agricoltura in provincia di Cuneo CAPRINIun calo delle produzioni (-4%) accoltura FRUMENTO ha mantenuto il suo primato rispetto ad EQUINI +17,76% compagnato però da una qualità tra l’ottimo DURO SUINI altre province italiane, contribuendo per il e l’eccellente per tutti i vitigni piemontesi, BUFALINI SORGO +4,25% 40,7% al valore della produzione agricola STRUZZI grazie ad una vendemmia calda e asciutta. AVICOLI ALTRI piemontese. Il settore zootecnico continua a +12,7% CEREALI CONIGLI Frutticoltura rappresentare, in termini monetari, oltre la -30 -25 -20 -15 -10 -5 0 0 5 10 15 Secondo il rapporto si sono verificate criticità metà del totale provinciale (57,3%), seguito Non meglio è andata in termini di rese produt- su tutte le principali produzioni: per le pesche a distanza dai settori frutticolo e vitivinitive: tutte hanno perso tra il 4 e l’11%. la saturazione dell’offerta ha determinato colo (19,6%) e da quello delle coltivazioni livelli di prezzo insoddisfacenti al limite della cerealicolo-industriali (12,4%). Zootecnia soglia dei costi di produzione ed inferiori del Cerealicoltura Si riduce la consistenza di bovini, conigli, su33% rispetto alla precedente campagna. Nel In termini strettamente produttivi il rapporto ini, struzzi, bufalini e ovini, mentre aumenta caso dei kiwi l’offerta complessiva è aumenprovinciale parla di un’annata agraria positiva, 2011/2010 della produzione in base agli ettari coltivati il patrimonio avicolo e dei caprini. Riguardo tata del 35%, ma i prezzi sono diminuiti. Le anche se critica per quanto riguarda i prezzi. alle performances economiche complessive mele hanno fatto registrare una produzione La superficie investita a colture cerealicole è FRUMENTO della zootecnia, hanno pesato i rincari dei abbondante (+5%): anche se le temperature +1,35% rimasta sostanzialmente stabile, mentre è auTENERO cereali e dei mangimi che hanno ripreso di fine estate e la scarsa escursione termica mentata la produzione complessiva. Se sono hanno inciso lievemente sulla qualità. la corsa verso l’alto, seppure con ampie +3,82diminuiti gli investimenti (-4,9%) dei ORZO cereali autunno-vernini, a causa delle difficoltà regiVARIAZIONE 2011/2010 dei capi allevati MAIS Variazione percentuale 2011/2010 dei capi allevati +5,46% strate nel periodo di semina e della sempre GRANELLA -2,76% BOVINI minor convenienza economica, sono aumen-2,20% OVINI estivi. +1,69% tate le superfici a cereali primaverili edRISO +1,80% CAPRINI Il mais, che nell’annata ha visto innalzare gli +24,65% FRUMENTO EQUINI investimenti del 5% e la produzione del 10%, +17,76% DURO -4,52% SUINI ha risentito, però, della contrazione dei prezzi -0,57% BUFALINI (-4,5%). Diminuiscono le superfici destinate SORGO +4,25% -30,77% STRUZZI alle colture industriali (-21,7%) con cali con+2,19% AVICOLI ALTRI sistenti per il pomodoro da industria (-35%), +12,7% CEREALI -4,00% CONIGLI colza (-27%), soia (-18%) e girasole (-12%). VARIAZIONE 2011/2010 dei capi allevati

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Fonte: Annata Agraria-Provincia Cuneo

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Vitivinicoltura

Ritorna lo "Speedtasting" di Gilberto Manfrin

Il 24 e 25 agosto a "la madernassa" di guarene L'evento che mette in contatto le aziende vinicole cuneesi con importanti buyers internazionali

Un momento della scorsa edizione

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i svolgerà a Guarene il 24 e 25 agosto, presso il ristorante ‘La Madernassa’, la seconda edizione dello “Speedtasting Piemonte”, evento promosso dalla Confagricoltura Cuneo con l’intento principale di promuovere fuori dai confini nazionali il territorio di Langhe e Roero attraverso la conoscenza dell’immenso patrimonio vinicolo di cui dispone. L’iniziativa intende mettere in contatto sedici aziende vinicole con numerosi importatori stranieri, nel tentativo di promuovere il vino e il turismo enogastronomico, avviando importanti collaborazioni internazionali. A coordinare l’evolversi dell’evento ci sarà Michèle Shah, nota consulente di marketing specializzata nella promozione dei vini italiani sui mercati esteri. Presso il ristorante la Madernassa si svolgeranno gli incontri tra produttori e buyers con varie degustazioni. Sabato 25 agosto i buyers

inizieranno dal mattino con le visite in tutte e 16 le aziende partecipanti. “Lo spirito di questo evento - dichiara il direttore di Confagricoltura zona di Alba Mario Viazzi - non è puramente commerciale, ma vuole trasmettere ai partner con cui i nostri associati possono operare sui mercati internazionali la reale valenza del prodotto vino per la provincia di Cuneo. È importante che i nostri associati possano avere l’opportunità di trovare nuovi sbocchi commerciali all’estero". "La situazione attuale denota un fermo di mercato in Italia continua Giuseppino Anfossi, referente di Confagricoltura Cuneo per gli eventi vitivinicoli - mentre le aziende che si muovono con l’estero continuano ad avere maggiori possibilità. Dopo il successo dello scorso anno riproponiamo lo speedtasting proprio con l’intento di far conoscere i nostri vini attraverso la conoscenza del territorio e della nostra cultura lavorativa, che stanno dietro il successo dei nostri prodotti”. Gli incontri con i buyers stranieri si articoleranno in ‘tavoli’ da 20 minuti ciascuno in cui ogni azienda si presenterà al possibile acquirente, facendogli degustare i propri prodotti e narrando l’inscindibile rapporto che la lega al territorio in cui opera.

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INSERTO TECNICO

L’Agricoltore cuneese N. 07 • 2012 FEASR

Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111.1 sottoazione B Informazione nel settore agricolo

Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale: l'Europa investe nelle zone rurali

Riforma fornero

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ono entrate in vigore il 18 luglio scorso le norme della “Riforma Fornero”, la legge 28 giugno 2012, n. 92 recante “Disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita”. Ecco i principali aspetti di interesse per il settore agricolo. Le nuove limitazioni all’utilizzo dei contratti di lavoro a termine previste dalla riforma Fornero non si applicano ai rapporti con gli operai agricoli a tempo determinato (OTD) in virtù dell’esclusione prevista all’art. 10, d.lgs. 368/2001, che non è stata eliminata, né modificata; pertanto i datori di lavoro agricolo potranno continuare ad occupare OTD in modo pienamente libero e flessibile, senza vincoli di forma, di causale, di durata, di proroga, di reiterazione, di intervallo. Analogamente, l’incremento contributivo dell’1,4 per cento posto a carico dei datori di lavoro che assumono lavoratori a tempo determinato - finalizzato a disincentivare l’utilizzo del contratto a termine e a finanziare la nuova ASPI - non dovrebbe trovare applicazione ai rapporti con gli operai agricoli a tempo determinato, in quanto questi ultimi sono esclusi dall’ambito di applicazione di questo nuovo ammortizzatore sociale (in ogni caso, anche nell'ipotesi in cui l’aumento

in questione fosse ritenuto applicabile al settore agricolo, il lavoro stagionale resterebbe comunque escluso). Per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali per l’impiego, le nuove disposizioni in materia di ASPI - l’Assicurazione Sociale per l’Impiego che, dal 2013, sostituirà la disoccupazione ordinaria e l’indennità di mobilità - non riguarderanno gli operai agricoli, per i quali continueranno a trovare applicazione le attuali disposizioni in materia di disoccupazione agricola. Sono esclusi gli extracomunitari con permessi stagionali. Un discorso a parte merita il lavoro occasionale di tipo accessorio (cosiddetti voucher) per l’agricoltura. La riforma in oggetto ha introdotto il limite complessivo di 5 mila euro annui per singolo lavoratore (anche se corrisposti da più aziende) oltre il quale non è possibile utilizzare questa modalità di svolgimento della prestazione. Per le aziende agricole con fatturato oltre 7 mila euro sono ammesi a voucher studenti con meno di 25 anni e pensionati ad eccezione dei soggetti che l'anno precedente sono stati iscritti negli elenchi anagrafici dei lavoratori agricoli (assunti come operai agricolo). Per le aziende con fatturato inferiore ai 7 mila euro, i cosiddetti piccoli imprenditori agricoli possono assumere qualsiasi categoria di lavoratore sempre rispettando il limite dei 5 mila euro. I buoni già richiesti alla data di entrata in vigore della riforma stessa sono utilizzabili con le vecchie regole non oltre il 31 maggio 2013. Dal 18 luglio, inoltre, i vou-

cher sono orari, ossia corrispondono al compenso minimo dovuto per un'ora di lavoro; in precedenza il compenso poteva essere liberamente pattuito tra le parti. Tra le novità introdotte dalla riforma, infine, c’è anche la procedura da seguire per le dimissioni, la cui efficacia sarà sospesa fino a quando le stesse non saranno convalidate. Ecco la procedura da seguire. PRESENTAZIONE DIMESSIONI O RISOLUZIONE CONSENSUALE Entro 30 giorni l'azienda deve invitare il dipendente, in alternativa a:

CONVALIDARE

La decisione in alternativa, presso: • direzione territoriale • centro per l'impiego; • sedi individuate dai contratti collettivi nazionali.

SOTTOSCRIVERE

Apposita dichiarazione in calce alla comunicazione di cessazione, che conferma la scelta.

Se il datore non recapita al domicilio del lavoratore o consegna l'invito entro 30 giorni, le dimissioni o la risoluzione sono inefficaci.

Entro 7 gg dalla ricezione dell'invito il lavoratore può:

revocare CONVALIDARE le dimissioni.

le dimissioni o la risoluzione consensuale in forma scritta.

sottoscrivere la dichiarazione.

Se entro 7 gg il lavoratore non convalida, non revoca o non sottoscrive, il rapporto è comunque risolto.

INSERTO TECNICO L’Agricoltore cuneese N. 07 • agosto 2012

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Fotovoltaico su TETTI E SERRE

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li impianti fotovoltaici i cui moduli costituiscono elementi costruttivi di pergole, serre, barriere acustiche, tettoie e pensiline hanno diritto ad una tariffa pari alla media aritmetica fra la tariffa spettante per “impianti fotovoltaici realizzati su edifici” e la tariffa spettante per “altri impianti fotovoltaici”. Alla medesima tariffa sono ammessi gli impianti realizzati su fabbricati rurali, sempre che accatastati prima della data di entrata in esercizio dell’impianto fotovoltaico. Si ricorda inoltre che accedono direttamente alle tariffe incentivanti quegli impianti fotovoltaici di potenza fino a 50 kw realizzati su edifici con moduli installati in sostituzione di coperture su cui è operata la completa rimozione dell’eternit o dell’amianto.

certificati verdi: iva al 21%

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seguito della pubblicazione del DM 6 luglio 2012 per l’incentivazione delle fonti rinnovabili diverse dal fotovoltaico, il GSE ha fornito ulteriori indicazioni in merito alla fatturazione per il ritiro dei Certificati Verdi (CV) del 2011 la cui tempistica è stata definita all’interno dell’articolo 20 “Disposizioni inerenti il ritiro dei certificati verdi rilasciati per le produzioni degli anni fino al 2015”. Diversamente da quanto comunicato in precedenza, la fatturazione dovrà essere effettuata in due rate distinte (in precedenza erano state previste 3 rate), corrispondenti al 50% dell’importo complessivamente spettante per i CV oggetto di ritiro del DM 6 luglio 2012. Ciascuna fattura, redatta su carta intestata del soggetto richiedente, dovrà essere inviata in formato pdf all’indirizzo e-mail: fattureCV@gse.it. L’aliquota Iva da applicare in fattura è del 21%. In essa devono essere obbligatoriamente specificate le seguenti

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ovità in ambito etichettatura per i vini. Il regolamento n. 579/12 della Commissione di modifica del Reg. 607/09, relativamente all'etichettatura degli allergeni riguardanti i solfiti, il latte e le uova introduce l'obbligo di riportare in etichetta la presenza di sostanze allergeniche nel vino, quali l'albumina e la caseina. Tale obbligo non è previsto se albumina e caseina non sono state utilizzate nel corso dell'elaborazione dei vini o se la loro presenza non può essere individuata nel prodotto finale con i metodi di analisi raccomandati dall'Organizzazione internazione della vigna e del vino (OIV). Nel caso specifico le diciture da inserire in etichetta sono: - nel caso delle proteine del latte: latte, derivati del latte, caseina del latte o proteine del latte; - nel caso dei prodotti a base di uova: uova, proteina dell’uovo, derivati dell’uovo, lisozima da uovo o ovoalbumina. Le nuove regole si applicano ai vini ottenuti interamente o parzialmente da uve della vendemmia degli anni 2012 e seguenti ed etichettati successivamente al 30 giugno 2012. Per maggiori informazioni rivolgersi agli uffici di Confagricoltura Cuneo. informazioni: - il numero della rata oggetto della fattura; il numero totale di CV 2011 oggetto di ritiro; il corrispondente prezzo di ritiro e la quota (50%) oggetto della fattura; - il numero totale di CV_TLR 2011 oggetto di ritiro, il corrispondente prezzo di ritiro e la quota (50%) oggetto della fattura. Per le fatture corrispondenti alla prima rata pervenute entro il 22 luglio 2012, il pagamento sarà effettuato con valuta del 9 agosto 2012 (30 giorni dalla data di pubblicazione del DM 6 luglio 2012). Per le fatture pervenute entro il generico mese “n” il pagamento sarà effettuato entro la fine del mese successivo. Per le fatture corrispondenti alla seconda rata pervenute entro il 30 novembre 2012, il pagamento sarà effettuato con valuta 31 dicembre 2012. Per le fatture pervenute entro il generico mese “n” il pagamento sarà effettuato entro la fine del mese successivo.

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II INSERTO TECNICO L’Agricoltore cuneese N. 07 • agosto 2012


INSEDIAMENTO GIOVANI (MIS. 112) AMMESSE TUTTE LE DOMANDE

glufosinate ammonio vietato

In riferimento al Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 2007-2013 Misura 112, “Sostegno all’insediamento di giovani agricoltori” che prevede la concessione di sostegni e contributi per agevolare l’insediamento di giovani agricoltori, la Regione ha incrementato le risorse disponibili da 6,5 a 10 milioni di euro. La Provincia è pertanto autorizzata ad avviare all’istruttoria e ad ammettere (se in possesso dei necessari requisiti di ammissibilità e di idoneità tecnica) tutte le domande presentate.

I

l settore fitosanitario della direzione Agricoltura della Regione Piemonte, a seguito della reintroduzione in commercio, ha vietato l’utilizzo in deroga del glufosinate ammonio, rinviando la decisione su un suo impiego nelle Norme Tecniche di Produzione Integrata per l’azione 214.1 del Psr 2007-2013 alle decisioni che verranno assunte nei tavoli nazionali che affronteranno tale questione nella prossima riunione del Gdi (Gruppo di Difesa Integrata), in programma a Roma indicativamente nel mese di settembre. Le richieste di inserimento della sostanza attiva nei Disciplinari di difesa Integrata era stata avanzata dal Creso. Il divieto nasce dalla constatata elevata tossicità del formulato a base di glufosinate ammonio (classe tossicologica T) a cui sono associate pesanti frasi di rischio relative alla tossicità cronica nei confronti dell’uomo. L’impiego della sostanza risulterebbe dunque in contrasto con i criteri generali della Produzione Integrata approvati dalla Commissione Europea. La non autorizzazione è data anche in considerazione dell’impossibilità di gestire tale criticità attraverso lo strumento della deroga e a livello regionale.

diluire le spese per le fiere

L

e micro e piccole imprese interessate a partecipare a fiere internazionali, in Italia o all'estero, potranno scegliere di farlo senza sostenere la spesa in un'unica soluzione, diluendola in più rate, senza costi aggiuntivi. Grazie alle risorse rese disponibili dalle Camere di commercio piemontesi, le aziende possono accedere a finanziamenti dedicati, con garanzia pubblica e interessi bancari passivi sostenuti dal sistema camerale. Le risorse disponibili sono pari a un milione di euro. Le domande vanno compilate utilizzando la procedura telematica sul sito www.finpiemonte.info e presentate fino alle 17 del 31 dicembre 2013.

quattordicesima

L

a quattordicesima è riconosciuta ai pensionati dipendenti ed autonomi in possesso di specifiche anzianità contributive ed almeno 64 anni di età, nonché un reddito personale non superiore ad una volta e mezzo il trattamento minimo annuo, che per il 2012 è pari a 9.379 euro. A tal proposito sono giunte alcune segnalazioni di mancato pagamento della “quattordicesima” ai pensionati. Gli uffici Enapa di Confagricoltura Cuneo sono a disposizione per verificare caso per caso quanto avvenuto.

fondi per le imprese forestali

I

l Gal Tradizione delle Terre Occitane, grazie alle risorse finanziarie rese disponibili in applicazione del programma di Sviluppo Rurale 2007/2013, concede contributi per l’ammodernamento e l’innovazione delle imprese che operano nel settore forestale. Nello specifico per: le attività di taglio, raccolta, trasformazione e commercializzazione di prodotti della selvicoltura; l’accesso e l’adozione di sistemi di certificazione di gestione forestale e di tracciabilità della selvicoltura; l’innovazione nell’ambito dei macchinari e delle attrezzature impiegate; lo sviluppo di prodotti, processi e tecnologie innovative, anche attraverso la meccanizzazione di specifiche fasi, l’unificazione di stadi disgiunti di lavorazione, l’ottimizzazione o la riduzione dei consumi energetici. Possono partecipare al bando le microimprese del settore. Scadenza: 21 settembre 2012. Per informazioni: 0171/610325.

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INSERTO TECNICO L’Agricoltore cuneese N. 07 • agosto 2012

III


IDROCENTRO


Frutticoltura

raccolta positiva per pesche, albicocche e ciliegie che han goduto del meteo favorevole di Ilaria Blangetti

Buona partenza per la frutta estiva

L’

andamento climatico di questa estate si è rivelato, fino ad oggi, favorevole per la frutta estiva della Granda, che si presenta sulle nostre tavole gustosa, zuccherina e appagante per la vista. Non solo buone, infatti, pesche, albicocche e ciliegie sono anche belle grazie ad un’estate ottimale per la maturazione della frutta. In generale, però, molte produzioni hanno registrato il segno meno a causa delle gelate subite nel tardo inverno, compromettendo in parte le rese, soprattutto nelle zone più pianeggianti. Ma come sta andando, quindi, la campagna di pesche, albicocche e ciliegie? “L’area di Savigliano, la zona di Fossano e quella a nord di Saluzzo hanno subito il gelo dell’inverno e, in queste zone, le produzioni di pesche e nettarine sono in calo - dice Maurizio Ribotta, tecnico di Confagricoltura Cuneo -: al momento queste

produzioni evidenziano il segno meno (anche fino al 20% rispetto alle aspettative), ma si tratta di un fenomeno generalizzato anche in altre regioni d’Italia. Molto buone, però, le qualità organolettiche della frutta piemontese. Le pesche, infatti, si presentano molto dolci e zuccherine: basti pensare che a fine luglio le pesche avevano 1-1,5° Brix in più rispetto all’estate 2011. Anche da un punto di vista estetico - conclude Ribotta - risultano essere molto attraenti, sempre grazie all’andamento stagionale”. “Stiamo raccogliendo le pesche da metà luglio - dice Alberto Giordano, presidente della sezione Ortofrutta di Confagricoltura Cuneo -. Le zone più riparate, che non hanno subito le forti gelate di questo inverno, possono contare, oltre che su un ottimo prodotto, anche su quantitativi soddisfacenti. Non è così in altre zone dove la qualità continua ad essere molto

buona, ma le rese sono basse. Certo è ancora presto per fare bilanci, dobbiamo aspettare il mese di agosto per vedere se il mercato tiene, considerando anche le produzioni europee che si stimano uguali o leggermente superiori a quelle del 2011”. “Anche le albicocche stanno andando bene, soprattutto le varietà precoci, mentre gli episodi di grandine di inizio giugno hanno danneggiato, in alcuni casi, quelle tardive - continua Giordano -. La produzione è abbastanza ristretta ma il mercato è ampio e la remunerazione discreta”. Infine le ciliegie: “E’ stata una stagione buona - aggiunge Giordano -, soprattutto per le qualità precoci che hanno goduto del bel tempo”. Segnali positivi anche per quanto riguarda la remunerazione: i prezzi, infatti, al momento sono ben superiori alle valutazioni del 2011 anche se tutto è legato all’andamento climatico favorevole che permetterà di avere ancora un buon prodotto e, soprattutto, di continuare a invogliare i consumatori all’acquisto di frutta stagionale. “Ci sono buone aspettative per quella che sarà la raccolta delle mele - conclude Giordano, parlando del prossimo futuro -: le previsioni dicono che in Europa le quantità saranno scarse e la nostra regione potrebbe beneficiarne, ma serve cautela”.

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Latte / Zootecnia

Latte: il prezzo è indicizzato

P

volta sarà rimodulato in base ai parametri concordati. La scorsa campagna era di circa 38 centesimi, su parametri leggermente diversi. “L’andamento della trattativa ci soddisfa - aggiunge il presidente della Sezione Latte di Confagricoltura Cuneo Giampiero Degiovanni –. L’indicizzazione andrebbe mantenuta sia nei momenti di mercato favorevoli per il latte che in quelli meno positivi. Col caldo estivo si avrà una fisiologica diminuzione del latte prodotto, che potrebbe provocare un aumento del prezzo, considerato anche il buon andamento dei consumi”. Il comparto del latte in Piemonte rappresenta circa 3.000 aziende, per una produzione complessiva di quasi 9 milioni e mezzo di quintali di latte, pari all’8,6% del totale nazionale (dati 2011).

asso in avanti verso l’accordo sul prezzo del latte in Piemonte, valido per la campagna 2012/2013. Le parti agricola e industriale si sono trovate lunedì 9 luglio in Regione per firmare una prima intesa che conferma il sistema dell’indicizzazione e introduce un meccanismo di ulteriore modulazione del prezzo. La firma definitiva dell’accordo è rinviata di poco per far sì che la trattativa sia condivisa da tutte le parti coinvolte. “Siamo sulla strada giusta - dichiara il di-

rettore di Confagricoltura Cuneo, Roberto Abellonio -. Fino ad oggi il sistema indicizzato, seppur con margini di miglioramento, ha dato prova di funzionare bene e in questa particolare congiuntura consente alla filiera di poter impostare l’attività produttiva e commerciale con più calma, senza costringere i produttori di latte a subire i meccanismi dannosi imposti da un mercato altalenante”. Secondo quando stabilito, il prezzo è stato fissato in 36 centesimi al litro (esclusi i premi qualità) per il mese di luglio, e di volta in

N

Novità dal Cosman

ovità sullo smaltimento e sul recupero dei rifiuti di origine animale provenienti da allevamenti ed industrie alimentari. Fermo restando che permane l’obbligo di adesione al Cosman per gli allevatori di tutti i settori di interesse zootecnico con consistenze animali nei propri allevamenti superiori alle 10 Uba (Unità Bovino Adulto) è ora OBBLIGATORIA l’adesione alla polizza assicurativa collettiva per lo smaltimento degli animali morti o abbattuti in focolai di malattie infettive e diffusive disciplinate dalle norme di polizia veterinaria. È POSSIBILE invece NON ADERIRE alla polizza assicurativa collettiva per lo smaltimento dei capi morti in allevamento per mortalità ordinaria comunicandolo entro i termini e con le modalità che stabilirà il Consorzio. L’allevatore che intende esercitare tale opzione dovrà inoltrare al Consorzio,

obbligatoria l'assicurazione collettiva per smaltire capi morti o abbattuti in focolai di malattie infettive entro e non oltre il 30 settembre 2012, una comunicazione di non adesione. In assenza di comunicazioni ogni allevatore consorziato risulterà aderente alla polizza anche per il 2013, usufruendo del consueto servizio di smaltimento attraverso denuncia al Call Center Smaltimenti e beneficiando del premio assicurativo agevolato dai contributi pubblici regionali nell’entità che sarà fissata dalla Regione in occasione dell’approvazione del Programma annuale di attività del Consorzio per il 2013. Diventa essenziale effettuare da parte del Consorzio il monitoraggio dei flussi di smaltimento. A tal fine gli allevatori che trasmetteranno le comunicazioni di non

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18 L’Agricoltore cuneese N. 07 • agosto 2012

adesione dovranno comunicare al Consorzio, entro il 28/02/2013, le modalità alternative di smaltimento e comunque conformi alla normativa, consapevoli che i costi di smaltimento del 2013 saranno totalmente a loro carico. “Occorre valutare molto bene la consistenza dell’allevamento in modo da essere interamente coperti per i quantitativi da smaltire - afferma il presidente di Confagricoltura Cuneo Oreste Massimino -. Fare dei reintegri costa molto caro perchè comporta il pagamento dell’intera quota associativa, senza poter contare sul contributo della Regione”. Per informazioni è possibile contattare gli uffici del Consorzio al numero 011/4326084.

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Orzo e grano: raccolta "ok" Rese molto buone e prezzi in rialzo ricadute per la siccita negli usa di Gilberto Manfrin

È

stata una campagna dei cereali estivi (grano e orzo) contrassegnata dal segno ‘+’ quella ormai giunta al termine in tutti i centri della provincia di Cuneo. Dopo alcune stagioni caratterizzate da magri risultati, causati soprattutto da andamenti meteorologici sfavorevoli, finalmente i produttori possono sorridere. Le semine avvenute con successo lo scorso autunno e la stagione primaverile favorevole, fortunatamente non minata dalla siccità perdurata fino ai primi giorni di aprile, hanno permesso alle colture di esaltare le proprie capacità produttive, tanto che per i frumenti si sono registrate produzioni medie di 30 quintali per giornata, con punte anche di 35 per le aree più produttive. Anche l’orzo ha dato ottimi risultati, sia sotto il profilo qualitativo (peso specifico elevato), che per le rese. “Abbiamo avuto qualità e quantità - dice Davide Cravero, presidente della sezione Cereali e Semi oleosi di Confagricoltura Cuneo -. Personalmente ho toccato un record aziendale di 25 quintali di grano per giornata, un eccellente risultato considerando che nella zona compresa tra Sommariva Bosco e Ceresole ci sono terreni argillosi e disposti in collina”. Numeri che per qualche coltivatore sono addirittura bassi, a testimonianza dell’eccellente raccolto della campagna 2012: “Spostandosi verso Caramagna Piemonte - aggiunge Cravero - si sono raggiunti anche i 35 quintali per giornata con un peso specifico che ha raggiunto un indice di 80 con valore ‘panificabile superiore’, quasi a livello di grano duro”. Conferme di un’ottima annata giungono anche dal Saluzzese: “Le aspettative sono decisamente superiori rispetto a quelle dello scorso anno - afferma il direttore della Confagricoltura zona di Saluzzo e Savigliano, Marco Bruna -. La raccolta del grano è già terminata ed il prodotto si presenta di ottima qualità oltre che in abbondante quantità. Il peso specifico è molto buono con indici compresi tra 80 e 84. Nonostante alcuni temporali di inizio estate, il clima ha certamente aiutato il raccolto”.

Mietitrebbia al lavoro nei campi "dorati" dal grano

Venendo ai prezzi va segnalato un aumento sui mercati, complice la qualità del prodotto che, come ovvio, si paga: “Per quanto riguarda l’orzo le stime sono oltre i 20 euro a quintale. Il grano va dai 21 ai 24 euro a quintale a seconda della varietà. Ma c’è anche molta richiesta - sottolinea ancora Cravero - a causa dell'ondata di caldo che ha investito in particolare gli Stati Uniti e che porterà ad una sensibile riduzione dei raccolti cerealicoli di oltre il 30% con conseguente salita dei prezzi e relative ricadute sui mercati dove si è registrato un aumento del prezzo del mais di ben 40 euro/tonnellata dall’inizio di luglio”. Un discorso a parte merita, infine, il mais, la cui raccolta è prevista per settembre: “Le proiezioni sembrano buone - aggiunge ancora Cravero -. Restano l’incognita diabrotica e piralide. Abbiamo dovuto fare i necessari trattamenti, ora non resta che attendere per verificare se sono stati eseguiti in tempo o se la malattia ha avuto il sopravvento. In alcune zone ci sono state anche delle grandinate in fase di semina e con la pianta già sviluppata. Con l’irrigazione, infine, siamo riusciti a ‘tamponare’ il periodo di siccità”. Anche Carlo Ferrero, direttore del Capac (Consorzio Agrario Piemontese per Agroforniture e Cereali) traccia un bilancio positivo: “E’ stata un’annata molto buona sia dal punto vista qualitativo che quantitativo. L’orzo ha avuto un po’ di alti e bassi, ma è anche vero che non offre molto mercato. Per il grano abbiamo un ottimo prodotto dal peso specifico buono. Il mais, in prospettiva, dà buone garanzie di tenuta nonostante il freddo di inizio primavera e la presenza della diabrotica che, comunque non sta esercitando forti pressioni sul prodotto. La stagione, nel complesso, è positiva”.

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Agricoltura e dintorni

Nuovo Cda per il Consorzio Agrario

c a s ta g n e

"Rivedere i limiti delle aflatossine"

confagricoltura cuneo sarà rappresentata da erio paoletto e filippo demarchi

C

i sono anche due rappresentanti della Confagricoltura di Cuneo (Erio Paoletto di Tarantasca e Filippo Demarchi di Saluzzo ) nel nuovo consiglio di amministrazione del Consorzio Agrario del Nord Ovest, la società che raggruppa le province di Cuneo, Asti, Imperia e Savona e che nel rispetto dei principi e dei metodi della mutualità, attua, nel riferimento a tutti gli operatori agricoli, un articolato impegno volto alla fornitura di mezzi tecnici, all'innovazione ed al miglioramento della produzione agricola, nonché alla predisposizione e gestione di servizi utili all'agricoltura. A guidare il Consorzio sarà Tonino Gai, eletto presidente nella prima riunione

del Consiglio di Amministrazione, tenutasi lo scorso 11 luglio. Del nuovo Consiglio fanno parte anche: Adriano Cavallito, in qualità di vicepresidente, (Cocconato), Pier Giuseppe Abrate (Bra), Massimo Canerossi (Taggia), Renzo Icardi (Santo Stefano Belbo), Domenico Paschetta (Lagnasco), Raffaele Tortalla (Fossano), Michele Quaglia (Verzuolo), Carlo Gabetti (Dogliani), Enzo Tassone (Peveragno) e Silvio Chionetti (Bastia Mondovì). Nell’assemblea generale del 28 giugno, oltre al rinnovo delle cariche, è stato approvato il bilancio: 16 mila euro l’utile, con un fatturato di 100 milioni, (130 considerando la controllata Petrolcap): è stata ridotta di due milioni l’esposizione verso le banche.

CO.N.VI.

Su sollecitazione della Provincia di Cuneo, il Ministero della Salute ha avanzato alla Commissione europea la richiesta di modifica dei limiti di legge per le aflatossine nelle castagne secche e nella farina di castagne per il consumo umano diretto. “I limiti - spiega la presidente della Provincia, Gianna Gancia - sono definiti dal Regolamento 1881/2006. Diverse considerazioni farebbero però supporre l’esistenza di motivazioni oggettive a forza di un’eventuale riconsiderazione dei margini fissati, troppo restrittivi. Il riesame sembrerebbe applicabile anche alla castagna e ai suoi derivati, elementi fondamentali dell’economia montana delle valli cuneesi, alle prese con la riduzione di produzione derivante dal cinipide”. La trattazione proseguirà in sede comunitaria. Il Ministero ha disposto l’acquisizione della documentazione sui livelli di aflatossine nelle castagne 2011 e 2012, oltre a dichiarazione attestante l’applicazione DI buone pratiche agricole o produttive, per prevenire la contaminazione.

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L’Agricoltore cuneese N. 07 • agosto 2012

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Confagricoltura news

Al tavolo dei relatori: Andrea Ingaramo, Roberto Abellonio, Claudio Sacchetto e Matteo Brunelli

Festa ben riuscita a cavallermaggiore si è svolta l'assemblea dell'anga di cuneo tra dibattito e divertimento

U

na folta platea composta da giovani imprenditori agricoli, autorità del territorio e simpatizzanti ha preso parte venerdì 6 luglio nei locali della discoteca Evita di Cavallermaggiore all’assemblea dell’Anga (Associazione Nazionale Giovani Agricoltori) di Cuneo. L’appuntamento si è aperto con un mo-

mento di confronto sulle principali problematiche che vivono gli under 35 che si occupano di agricoltura in provincia di Cuneo. Il dibattito è stato introdotto da Andrea Ingaramo, presidente Anga Cuneo, ed è proseguito con gli interventi di Roberto Abellonio, direttore provinciale di Confagricoltura, e di Claudio Sacchetto, assessore regionale all’Agricoltura. In chiusura del convegno ha preso la parola Matteo Brunelli, vice presidente nazionale dell’Anga, che in rappresentanza degli imprenditori emiliani colpiti dal terremoto

ha portato ai presenti la testimonianza dei disagi vissuti dalle aziende agricole a causa del sisma. Alla serata erano presenti anche il presidente dell’Anga regionale, Alessandro Boito, e una delegazione dell’Anga di Imperia. “Le aziende giovani sono quelle che più investono per migliorarsi e poter competere con la concorrenza dei Paesi stranieri - ha attaccato Andrea Ingaramo -. Tuttavia non si sentono tutelati a sufficienza da parte dello Stato, prendiamo l’Imu, ad esempio: se un’azienda costruisce strutture nuove che rispettino i canoni di tutela dei lavoratori, del benessere animale e così via, lo Stato anziché darti una mano ti cala l’aliquota più alta”. Al termine della parte istituzionale si è tenuta la tradizionale festa con giovani, agricoltori e non, che si sono incontrati nel corso dell’apericena e hanno trascorso una serata all’insegna della musica e del divertimento nella discoteca all’aperto. Sponsor dell’evento: Mondo Servizi, Crosetto, la Cassa di Risparmio di Savigliano, Rubiolo Pietro antiparassitari, Cerealceretto e Grandazootecnica.

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22 L’Agricoltore cuneese N. 07 • agosto 2012

La sede della Confagricoltura Piemonte a Torino ha ospitato giovedì 19 luglio la presentazione della “Borsa merci telematica italiana”. All’evento hanno preso parte alcuni rappresentanti di Confagricoltura Cuneo tra cui il presidente Oreste Massimino, il consigliere Roberto Barge, il direttore provinciale Roberto Abellonio, il direttore della zona di Saluzzo e Savigliano Marco Bruna, oltre a diverse aziende associate. La Borsa merci telematica è il mercato telematico su cui si possono effettuare le contrattazioni dei prodotti agricoli, agroalimentari ed ittici. Vi si accede tramite internet e si fonda su un sistema di contrattazione ad asta continua su 55 mercati telematici. Così la Borsa assicura efficienza a razionalità, determinando in tempi rapidi e in modo trasparente i prezzi realizzati e i quantitativi scambiati. I vantaggi per l’operatore che utilizza il mercato telematico si traducono in nuove opportunità commerciali, nella possibilità di trattare con operatori stranieri, nell’avere informazioni sui prezzi e sull’andamento dei mercati, nella possibilità di richiedere servizi personalizzati per potenziare la propria attività di mercato e nell’opportunità di promuovere la propria azienda e i propri prodotti. Gli operatori abilitati possono usufruire del “mercato telematico sicuro” e del servizio finanziario di prossima attivazione. “Si tratta di un’ottima iniziativa per poter allargare il mercato dei nostri prodotti - commenta Oreste Massimino, presidente Confagricoltura Cuneo -, permettendo così ai nostri associati di mettersi più facilmente in contatto con acquirenti da tutta Italia”. Per informazioni consultare il sito www.bmti.it o chiamare il numero verde 800/996006.


intervista a Matteo brunelli vice presidente nazionale dell'anga di Paolo Ragazzo

M

atteo Brunelli, vice presidente nazionale del gruppo giovani di Confagricoltura è stato ospite dell’assemblea Anga a Cavallermaggiore. Con lui abbiamo analizzato il presente e le prospettive future per i giovani che decidono di fare impresa in agricoltura. Dottor Brunelli, quali aiuti per i giovani imprenditori agricoli possono giungere dalla nuova Pac? È fiducioso circa un esito positivo per il nostro Paese? “La Pac è stata forse la prima testimonianza di integrazione socio-economica e politica fra i vari Paesi europei. Un patrimonio che ora sembra disperdersi. Questa riforma può portare a significativi cambiamenti nella distribuzione delle risorse tra Stati membri, a fronte di una riduzione di budget complessivo. I criteri redistributivi sono penalizzanti per l’Italia, che dovrebbe vedersi riconosciuto il contributo significativo alla PLV e alla produzione e valorizzazione dei beni pubblici europei; andrebbe tenuto conto delle criticità del processo di convergenza degli aiuti. Siamo nel pieno del negoziato sulla riforma della Pac e come giovani di Confagricoltura abbiamo molte attese, in particolare per una futura politica agricola incentrata sulla competitività delle imprese, indirizzata verso lo sviluppo e il mercato, con particolare riguardo ai giovani. Questa crisi infinita porta con sé il desiderio di concretezza generale e spinge verso un’economia reale. Certamente l’agricoltura può diventare un efficace volano di rilancio per l’intero sistema nazionale, a patto che fare impresa non diventi un criterio punitivo. Le aziende agricole condotte dai giovani sono troppo poche, solo il 3% del totale, ma sono quelle più sensibili alle tematiche sociali e ambientali”.

In Italia si assiste ad un progressivo calo del numero di aziende agricole. Come giudica questo fenomeno? “In Italia l’indice di ricambio generazionale in agricoltura è molto basso e la tendenza, purtroppo, conferma il trend al ribasso degli ultimi anni. Secondo le stime attuali, tra circa 15 anni nel nostro Paese non avremo più imprenditori giovani; è una provocazione, ma di fatto questa è la realtà italiana. In altri Paesi invece, come Francia e soprattutto Germania, il tasso di ricambio è molto più elevato. Occorrono politiche che favoriscano l’inserimento del giovane e il prepensionamento degli imprenditori senior”. In un momento molto difficile per l’occupazione giovanile, in che modo l’agricoltura può rappresentare una reale possibilità di impiego? “L’agricoltura italiana ha contribuito e contribuirà in maniera determinante al benessere sociale ed economico di questo Paese; i primi dati del 2012 confermano il trend in crescita dell’occupazione agricola, peccato che non siano propriamente i giovani italiani ad inserirsi nel settore, bensì, nella maggior parte dei casi, gli immigrati e gli extracomunitari. Le opportunità ci sarebbero, ma non sembrano interessare particolarmente il giovane”. Lei conosce molto bene la realtà delle aziende terremotate dell’Emilia Romagna. Quali sono gli interventi prioritari di cui necessitano? “Il settore agricolo è stato duramente colpito; i danni maggiori, a livello strutturale si sono avuti ad allevamenti, caseifici e case coloniche, ma anche alla rete idrica dei canali di irrigazione. Molti agricoltori vivono nelle roulotte accanto alla propria casa. Si spera di non essere abbandonati dallo Stato e dal sistema Paese”.

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Le nostre aziende

L'alpeggio si veste di rosa Barbara viale e la sua famiglia da anni salgono all'alpe madonna della neve (sampeyre) con 90 vacche piemontesi per produrre il nostrale di Paolo Ragazzo

Foto ricordo con una forma di Nostrale per Barbara, il figlio Nicola, il compagno Andrea, la nipote Giorgia e il direttore di zona Cuneo di Confagricoltura Adriano Rosso

C

hi l’ha detto che lasciare la pianura a metà giugno per tornarci stabilmente solo a fine settembre, dopo aver trascorso tre mesi di lavoro immersi nei suoni e nei colori dell’alta montagna, non sia una vita adatta al gentil sesso? Se appena usciti dall’abitato di Sampeyre, in Valla Varaita, si imbocca sulla destra la strada che conduce a Roccia Foresto e si raggiunge l’Alpe della Madonna della Neve si verrà subito smentiti. Qui, infatti, in una borgata composta da una manciata di abitazioni rigorosamente in pietra hanno origine i formaggi prodotti

da Barbara Viale e dalla sua famiglia. Giovane, 31 anni, intraprendente e animata da una passione che coltiva fin da quando era bambina e saliva in alpeggio con il papà Stefano, margaro da sempre. Sono questi gli ingredienti che Barbara mette in campo ogni giorno e amalgama insieme al buon latte delle sue vacche (3 quintali al giorno) per ottenere l’ottimo Nostrale d’Alpe, prodotto in un piccolo, ma curatissimo caseificio. Il formaggio così ottenuto viene venduto direttamente agli amanti della montagna che raggiungono l’alpeggio, durante i mercati e le fiere che d’e-

state affollano la Valle Varaita, da Melle a Casteldelfino, o in eventi analoghi nella vicina Francia, come a Saint-Véran. Alla domanda se fatica a lasciare l’allevamento a Castelletto di Busca per trascorrere tre mesi in montagna senza le comodità della pianura, Barbara risponde sicura: “A me la vita in alpeggio piace e non pesa affatto, anzi patisco di più quel giorno a settimana in cui solitamente scendo a valle per fare la spesa al supermercato. Nebbia, pioggia, vento o sole cocente, qua regna una pace assoluta e mi dimentico di tutto il resto”. Ma non è una vacanza. Dalla mungitura, totalmente a mano, alla produzione dei formaggi, tutto si sussegue secondo modalità precise, ma senza stare a guardare continuamente l’orologio: “Verso le 6 mio papà raduna le vacche (circa 90) lasciate a pascolare liberamente tutta la notte - continua Barbara -, poi verso le 6,30-7 le mungiamo e dopo una buona colazione iniziamo a produrre diversi tipi di formaggio fin verso la mezza. Nel pomeriggio la seconda mungitura, ma non prima delle 18”. Dolci o più saporite, le produzioni casearie variano a seconda della lavorazione e del periodo di stagionatura. Il pezzo forte è il Nostrale, che da quest’anno si può fregiare anche di un apposito marchio che lo rende immediatamente riconoscibile ai consumatori. La pasta viene lavorata a grana piccola a una temperatura di 36/37 gradi, poi viene ‘tirata’ per un quarto d’o-

La collezione di campanacci

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ra e riposta in fascelle di legno. Le forme così ottenute vengono in seguito schiacciate in una pressa per far scolare il siero e messe per un giorno intero in salamoia. Dopo di che non resta che attendere un mesetto di stagionatura per gustare un formaggio dalla consistenza asciutta e dal sapore deciso. Ma nel caseificio nascono anche il burro,

prodotto una volta a settimana, i tomini alle erbe, dal gusto dolce e da consumare anche dopo soli 15 giorni di stagionatura, le tome, lavorate a 45° e con consistenza filosa, e un formaggio che alterna al suo interno strati di nostrale morbido con altri di una varietà più stagionata. Tutta la produzione asciuga su assi di legno che garantiscono una condizione ottimale anche

Forme di Nostrale a stagionare, veduta aerea della borgata all'Alpe Madonna della Neve e foto di Barbara Viale mentre confeziona il burro fresco

dal punto di vista igienico sanitario. La crisi tuttavia si tocca con mano anche in alta quota: “Da tre anni a questa parte fino ad agosto la stagione turistica non decolla - riflette Barbara - e chi prima comprava anche due o tre forme di Nostrale ora si permette solo qualche fetta, ma non mi lamento. Per me lavorare il latte, infatti, è un piacere, oltre che una soddisfazione”. Il problema principale, anche quassù, resta la burocrazia come racconta Andrea, il compagno di Barbara: “Non soffriamo l’isolamento, né tantomeno le avversità meteorologiche - dichiara -, ma ci scontriamo con un numero di pratiche burocratiche tale da farti passare la voglia di lavorare. E soprattutto non sempre il cosiddetto ‘foglio di carta’ è garanzia di prodotti fatti a regola d’arte”. Un appunto Andrea lo riserva, poi, anche alle forme di promozione della montagna: “Ben vengano gli eventi di animazione per i turisti che d’estate, specie nei weekend, si riversano in valle, ma bisognerebbe fare di più per la valorizzazione dei prodotti tipici che nascono su questi pendii e richiedono molto impegno e forte dedizione”.

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Il tecnico in frutteto

Come coltivare

l'albicocco

tutto ciò che bisogna sapere per realizzare un nuovo impianto e per conoscere le novità varietali

L

unedì 10 luglio è stato presentato presso il Creso di Manta da Cristiano Carli e Lorenzo Berra il resoconto annuale sull'attività di sperimentazione in ambito varietale effettuata sull'albicocco. In questo articolo vogliamo fare il punto su questa specie frutticola che sta vivendo un presente difficile dal punto di vista colturale, ma sempre abbastanza roseo per quanto riguarda la sua redditività. Nella realizzazione di un nuovo impianto è necessario porre molta attenzione ad alcuni aspetti fondamentali quali: - caratteristiche del terreno: terreno di medio impasto fertile con una buona dotazione di sostanza organica e calcio e una reazione al ph alcalina; - condizioni climatiche: l'albicocco è molto sensibile al freddo per cui non si deve piantare in zone fredde di pianura inoltre evitare di effettuare impianti in zone umide in quanto si rischiano notevoli problemi con la monilia; - varietà: caratteristiche qualitative, adattabilità al territorio e la sensibilità, per quanto possibile, al cancro batterico dell'albicocco che sta mettendo in seria difficoltà la specie nelle nostre zone. Le principali novità varietali, che dalla sperimentazione Creso e dalla nostra esperienza di sperimentazione estesa potrebbero essere molto interessanti, sono le seguenti: • Tsunami: epoca di maturazione primi giorni di giugno, albero di medio vigore con portamento assurgente, frutto di pezzatura medio-piccola con un sovracolore rosso del 30%. Elevato contenuto di solidi solubili. Interessante per l’epoca. Da verificare ancora in sperimentazione estesa. Cultivar autoincompatibile. • Big Red: epoca di maturazione verso il 20 giugno, frutto tondeggiante di pezzatura media con un 40% di sovracolore rosso,

Fig. 1: Tsunami (Foto archivio Creso)

Fig. 2: Big Red (Foto archivio Creso)

Fig. 3: Faralia (Foto archivio Creso)

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Fig. 4: Farbaly (Foto archivio Creso)

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sapore buono e aromatico. Cultivar autoincompatibile. In attesa di verifica in sperimentazione estesa. • Faralia: epoca di maturazione verso il 20 luglio, buona produttività con frutto ovato allungato. Aspetto del frutto attraente e di buon sapore. Ottima tenuta in pianta. Autofertile. Molto interessante per il mercato estivo dell’albicocco. • Farbaly: epoca di maturazione verso il 10 agosto, sorella della precedente, albero molto produttivo e di facile gestione. Aspetto del frutto attraente e di buon sapore. Ottima tenuta in pianta. Autofertile. Molto interessante per il mercato estivo dell’albicocco.

Lista di programmazione albicocco CULTIVAR AMMESSE Spring Blush EA3126* Pinkcot® Copty* ®

Robada* Laycot* Kioto* Tonda di Costigliole

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CULTIVAR AMMESSE ALLA SPERIMENTAZIONE ESTESA

-27 -25 -16 -7 -8 -2 0 +3 +8 +12 +20 +42

Tsunami® EA5016 Lunafull* Perle Cot* Big Red® EA4006* Flavor Cot® Bayoto*

Lady Cot* Zebra® Priboto* Faralia* Farbaly*

A lato, in basso, la tabella di programmazione delle varietà di albicocco. A sinistra si trovano le varietà ormai coltivate e conosciute e a destra tutte quelle di interesse su cui si stanno effettuando le prime sperimentazioni estese. Il cancro batterico è l'avversità che pone maggiori limiti alla coltura. Spesso si arriva in pochi anni all'abbattimento completo dell'impianto. L'agente patogeno è lo Pseudomonas syringae pv. syringae che vive nel frutteto per tutta l'estate sulla foglia e poi si trasferisce all'interno della pianta grazie alle ferite naturali sul tronco causate dall'uomo o dagli agenti atmosferici. Nel corso dell'inverno il batterio entra nei tessuti e causa, alla ripresa vegetativa, il deperimento di parte o tutta la pianta che in genere emette gommosità dal tronco e dai rami. I fattori predisponenti sono i seguenti: piogge abbondanti in autunno-inverno (fase di caduta petali) aumentano la popolazione; il freddo intenso dell'inverno aumenta le ferite nella pianta quindi facilita l'ingresso del batterio; il suolo povero e con molto scheletro rende debole la pianta e quindi più facilemente attaccabile; l'irrigazione nelle prime fasi di sviluppo della pianta è molto importante in quanto aiuta l'assorbimento del calcio elemento fondamentale come fattore di resistenza al batterio; corretta scelta del portainnesto in funzione del terreno; il punto di innesto alto può ridurre l'attacco del batterio. Per info e chiarimenti: Maurizio Ribotta - tel. 342/1422203, salu.frutta@confagricolturacuneo.it

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Speciale fiere

dal 31 agosto al 3 settembre ritorna la rassegna diventata imperdibile per gli operatori del settore

Meccanica agricola in mostra alla fiera di Saluzzo

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itorna, dal 31 agosto al 3 settembre, la Fiera della Meccanica Agricola di Saluzzo, giunta alla 65a edizione e per il quarto anno insignita del riconoscimento di Mostra Nazionale. Ancora una volta la Fiera punterà sull’innovazione e sui nuovi orizzonti della tecnologia per un’agricoltura ecosostenibile. Quattro giorni dedicati agli addetti ai lavori e agli appassionati del settore, ma non senza iniziative

pensate per turisti e semplici curiosi. La rilevanza della Mostra, appuntamento centrale della Festa di San Chiaffredo patrono di Saluzzo, parla chiaro: 400 stand con circa 200 espositori di macchine agricole provenienti dall’Italia e dall’Europa. Uno di questi è l’azienda Bgu Maschinen, ditta tedesca di Nordhausen, che produce macchine per la produzione di legna da ardere, sistemi di trasporto legname e pinze da tronchi e

Dall'8 al 10 settembre il centro monregalese ospita uno degli eventi della cultura popolare più noti e apprezzati di tutto il piemonte

che, quest’anno, sarà presente in Fiera con numerosi macchinari di cui sarà possibile vedere il funzionamento grazie alle dimostrazioni in programma. Confermate anche per il 2012 le esposizioni collaterali: la sesta Rassegna dei Trattori d’Epoca e la quarta Rassegna dei locomotori a vapore in fiera, con orari che seguiranno quelli della mostra.La fiera sarà inaugurata venerdì 31 agosto, alle 18 al Foro Boario, e rimarrà aperto fino alle 21. Sabato e domenica apertura dalle 8 alle 21 e lunedì dalle 8 alle 16. Ingresso gratuito. Ristorante all’interno della Fiera per i pranzi di domenica e lunedì. Inoltre, il 1°, 2 e 3 settembre, presso l’Ala di ferro di piazza Cavour, ci sarà la tredicesima “Mostra dell'Auto e della Moto” con la partecipazione dei concessionari locali. Infine spazio alla festa con le serata danzanti in piazza Risorgimento. Per informazioni: www.fondazionebertoni.it.

Vicoforte si prepara per la "Fera dla Madona"

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all’8 al 10 settembre torna l’ormai storico appuntamento con la “Fera dla Madona” di Vicoforte. La fiera attira, ogni anno, quasi un milione di persone ed è diventata uno degli eventi più conosciuti ed apprezzati del Piemonte. Sabato 8, come da tradizione, ci sarà la processione solenne che sancisce l’inizio dei festeggiamenti. La processione, proveniente da Mondovì Piazza, giungerà al santuario di Vicoforte intorno alle 8,30 dove sarà officiata la funzione religiosa. Il sabato e la domenica saranno i giorni della festa e della fiera. La fiera di Vicoforte ha una storia antichissima, che supera i 400 anni, e si è mantenuta anche nei momenti non facili sino a giungere alla metà del '900 basandosi sugli elementi fondanti della sua

ragione di essere: la devozione alla Madonna (patrona della città di Mondovì e della diocesi monregalese), il fascino popolare delle fiere e il finire dell’estate, stagione in cui le mandrie scendevano dall'alpeggio per trascorrere l'inverno in pianura, non prima di aver proposto scambi commerciali. L'insieme di queste situazioni ha consentito, nei secoli, di miscelare interessi di natura del tutto diversa che impegnavano il clero, i commercianti, gli allevatori ed il popolo al quale era permesso di sommare all'espressione religiosa, l'opportunità di scambiare merci, di vendere e di acquistare e la gioia della festa. Come sempre alla fiera saranno affiancati momenti di divertimento per tutti come il consueto Luna Park. Per informazioni telefonare allo 0174/563010. APE

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