Rapporto annuale Sve 2013 - proroga

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Servizio Volontario Europeo

Rapporto Annuale 2013 - proroga


Indice

Introduzione................................ ................................................................................................ ....................................... 1 Il Servizio Volontario Europeo ................................................................ ...........................................3 Cosa è lo SVE? ..................................................................................................................... ................................ ..................... 3 Cosa è la formazione all’arrivo? ............................................................................................... ................................ ............................... 4 Il percorso di ricerca .......................................................................................... ................................ ..........................6 Il questionario: obiettivi e struttura. .......................................................................................... .......................... 6 Informazioni socio – anagrafiche............................................................................................... ................................ ............................... 6 Le competenze ................................................................................................ ................................ ................................. 10 Le aspettative ................................................................................................ ................................ ................................... 14 Il progetto SVE ................................................................................................ ................................ ................................ 18 Percezioni interculturali ................................................................................... ................................ ................... 21



Introduzione A lungo si è dibattuto e si continua a dibattere, a livello nazionale e internazionale, sugli effetti della crisi sul sistema economico e sociale europeo. Il deterioramento del sistema prestabilito ha generato situazioni critiche che hanno coinvolto tutt tutte le fasce della popolazione, soprattutto quelle più deboli. Tra queste ultime ci sono i giovani, iovani, ovvero coloro che si affacciano alla vita adulta e che chiedono con forza il riconoscimento di quel diritto inviolabile che è la partecipazione attiva alla vita della ccomunità. Dal 2007 a oggi il dato sulla disoccupazione giovanile è cresciuto in maniera maniera così allarmante da determinare il crearsi di una vera e propria categoria sociale, con un nome specifico di facile identificazione.. L’emergenza è divenuta tale da diventare obiettivo strategico dell’Unione europea per il periodo 2014 -2020. Parliamo mo dei NEET ((not in employment, education or training), di quei giovani con un’età compresa tra ra i 15 e i 29 anni, che non studiano, non lavorano, né sono in formazione. In tutta l’Unione europea i NEET sono 7, 5 milioni ovvero il 12, 9% dei giovani europei. In Italia giovani tra i 15 e i 29 anni che non lavorano, non studiano e non seguono corsi di formazione è di circa 2 milioni, ovvero 22,7% della popolazione (Istat, 2012), e il dato cresce a 3,2 milioni se si co considerano anche i giovani fino a 34 anni. Analizzando la caratterizzazione dei NEET nei Paesi eur europei, l’Eurofound (2012) divide il continente in gruppi di Stati, accomunando la condizione dei giov giovani italiani a quella di chi vive in Paesi come Estonia, Grecia, Ungheria, Polonia, Romania, pper le seguenti caratteristiche: • una elevata presenza di donne • una elevata presenza di inattivi • una elevata presenza di soggetti senza esperienza lavorativa • una elevata presenza di giovani con un titolo di studio alto • una elevata presenza di scoraggiati ggiati nella ricerca di un lavoro Eppure, Allo stesso tempo, in Europa si registrano oltre 2 milioni di posti di lavoro vacanti e un terzo dei datori di lavoro segnala difficoltà ad assumere personale con le qualifiche richieste. Il merme cato del lavoro europeo è attualmente in forte cambiamento: aumenta considerevolmente il numero di posti di lavoro che necessitano di qualifiche elevate e decresce quello di posti a bassa qualifica. Si stima che entro il 2020 il 35% di tutti i posti di lavoro – 15 milioni in più rispetto alla percentuale ata tuale del 29% - richiederà un elevato livello di qualifiche e una forte capacità di adattamento e d’innovazione (proiezioni CEDEFOP). Crescerà, dunque, la domanda di competenze fondamentali a livello personale e professionale, onale, necessarie per affrontare queste trasformazioni.

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Da tale analisi appare chiara la necessità, per l’Unione Europea, di sviluppare nuove strategie d’inclusione. Come indica la raccomandazione del Consiglio d’Europa del 20 dicembre del 2012 ““la strategia ia deve essere quella di investire sui giovani, conferire loro maggiori responsabilità mediante il riconoscimento delde le abilità acquisite con strumenti di Educazione Non formale ed il riconoscimento appieno di tali conoscenze”. Valorizzare le competenze acquisite quisite attraverso ogni apprendimento, anche quello che si svolge al di fuori dei luoghi tradizionalmente deputati a questo (scuola e università), rappresenta un tema di grande rilievo: si tratta di un processo che può sostenere la competitività del sistema sistema e la flessibilità dei percorsi lavorativi, facilitare il reingresso in formazione e agevolare la mobilità geografica e propr fessionale. Questi sono gli obiettivi che animano i progetti di mobilità promossi dalla Commissione Europea attraverso il programma Gioventù in Azione prima e il nuovo nato Erasmus plus plus. Tra questi, riveste un posto d’eccellenza ill Servizio Volontario Europeo il quale, oltre ad essere un’esperienza di volontariato importante, offre un’importante opportunità di formazione e contribuisce al raggiungimento degli obiettivi ambiziosi fissati dalla strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, incluincl siva e sostenibile, riconoscendo il ruolo preponderante dei giovani in tale crescita. E’ da tale assunto che nasce la presente ricerca, ideata ideata dal raggruppamento temporaneo AMEAM SCI/MODAVI nella gestione dei seminari di valutazione all’arrivo dei volontari SVE. L’inchiesta, fortemente voluta dalle associazioni affidatarie, ha permesso di verificare la condizione di partenza dei giovani volontari europei pei e analizzare le competenze pregresse e quelle che pensano di acquisire partecipando al progetto di Servizio Volontario Europeo. In particolare è stato messo l’accento sulle esperienze lavorative e di volontariato dei giovani che partecipano a progetti progetti di Servizio Volontario Europeo e come questo può influire sulla loro formazione sulle aspirazioni future.

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Il Servizio Volontario Europeo Il Parlamento Europeo ed il Consiglio con la decisione n° 1719/2006/CE hanno istituito il propro gramma comunitario “Gioventù Gioventù in azione” azione per il periodo 2007 – 2013. Gli obiettivi generali e specifici del programma sono declinati agli articoli 2 e 3 del testo della decideci sione 1 ed includono la promozione della cittadinanza attiva dei giovani e della consapevolezza consapevol dell’appartenenza europea, lo sviluppo e la promozione di sentimenti di soliderietà e tolleranza al fif ne di rafforzare la coesione sociale all’interno dell’Unione, l’incoraggiamento della comprensione rreciproca tra giovani di diversa nazionalità, lo sviluppo sviluppo dei sistemi di sostegno alle attività giovanili, lo sviluppo delle capacità delle organizzazioni che operano nel settore della gioventù e il migliora miglioramento della cooperazione europea nel settore specifico. Il Governo Italiano con decreto legge n°297/2006, n°297/2006, convertito con modificazioni nella legge n°15/2007 ha recepito ed attuato la decisione europea, europe istituendo l’Agenzia Agenzia Nazionale per i Giovani (ANG) col compito di dare attuazione su scala nazionale a quanto previsto dagli articoli 2 e 3 della decisione. A tal fine l’ANG ANG promuove le attività di volontariato previste dall’ azione 2 di tale programma ddenominate “Servizio Volontario Europeo”” (SVE)2. Cosa è lo SVE? Servizio Volontario Europeo è un’ azione che contiene al suo interno numerose attività che mirano a promuovere e sviluppare la solidarietà, la cittadinanza attiva e a favorire la comprensione reciproca tra i giovani europei.. E’ rivolto a giovani dai 18 ai 30 anni, anche se alcune attività con adeguat adeguato controllo possono essere svolte già a partire dai 16 anni. La durata minima è di 2 settimane mentre quella massima è di 2 anni. Durante urante questo periodo di tempo mpo i giovani coinvolti nei numerosi progetti pro attivati da molte organizzazioni europee hanno l’opportunità di svolgere un’esperienza di apprendi apprendimento interculturale in contesto informale attraverso la partecipazione ad attività non lucra lucrative e non remunerate che vanno a beneficio della collettività. Si svolge in numerosi ambiti della vita sociale ed aggregativa quali lo sport, il tempo libero, la cultura, l’ambiente, la protezione civile, l’aiuto allo svisv 1

Reperibile all’indirizzo eur-

lex.europa.eu/Notice.do?val=436193:cs&lang=it&list=483263:cs,436193:cs,&pos=2&page=1&nbl=2&pgs=10&hword s=&checktexte=checkbox&visu=#texte 2

Le altre azioni sono in ordine: “Gioventù Gioventù per l’Europa”, l’Europa “Gioventù nel mondo”, “Sistemi Sistemi di sostegno per i giovani giovani”, “Sostegno alla

cooperazione europea nel settore della gioventù”.

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luppo. A ciascun partecipante vienee fornito un pocket money mensile che è volto a coprire parzialparzia mente o interamente le spese di viaggio, di sussistenza e di assicurazione. Lo SVE rappresenta una grande opportunità per chi vuole rendersi utile alla collettività e nel frattempo acquisire competenze co informali da poter spendere nella vita futura ma anche per creare una rete di conoscenze e solida solidarietà tra i giovani europei. Cosa è la formazione all’arrivo? L’ANG ha il compito di organizzare incontri formativi all’arrivo e di valutazione intermedia intermedia per i vvolontari europei. Tali attività divise in 2 lotti (Formazione all’arrivo e valutazione intermedia) ven vengono assegnati tramite una gara a procedura aperta ad organizzazioni specializzate specializzate nel settore della giove gioventù e del volontariato. Le attività ività di valutazione intermedia e di formazione all’arrivo per l’anno 2013 sono state assegnate al Raggruppamento Temporaneo d’ Impresa AMESCI/MODAVI. Gli obiettivi che la formazione all’arrivo si pone sono: •

Garantire rantire ai giovani volontari l’acquisizione di di strumenti necessari a rendere la loro espeespe rienza davvero straordinaria.

Sviluppare nei giovani la consapevolezza dell’impegno assunto con la partecipazione allo SVE e di illustrare il sistema di regole che lo governano in modo da rendere meno probabile il rischio di abbandono in itinere.

Favorire l’adattamento dei giovani alle sfide culturali e personali che li attendono una volta intrapreso lo SVE.

Permettere ai volontari europei di conoscersi e di sviluppare la consapevolezza di rappresen rappresentare una risorsa orsa importante per l’integrazione europea.

Questi obiettivi sono raggiunti attraverso la sviluppo nel volontario della conoscenza: - di informazioni storiche, politiche, sociali dell’Italia, sugli aspetti culturali più importanti ed inforinfo mazioni sull’inserimento nella comunità locale; conoscenza delle procedure amministrative vi vigenti in Italia relative ai visti, ai permessi di residenza, allo stato giuridico del volontario; - del ruolo di ciascun partner coinvolto nel progetto (organizzazione di invio, accoglienza, coordina coordinamento), dei propri diritti e delle proprie responsabilità; l’EVS Agreement e che cosa aspettarsi dal Servizio zio di Volontariato Europeo; il ruolo del mentor; il ruolo del tutor; - degli obiettivi e i principi dello SVE e del P Programma Gioventù in Azione; - dell’esistenza delle reti/network tra agli altri volontari SVE e gli ex volontari SVE; 4


- del supporto fornito ai volontari da parte dell’Agenzia Nazionale, i centri Salto, Youth Helpdesk dell’Agenzia Esecutiva; - del funzionamento onamento dell’assicurazione e gestione della crisi (documentazione e procedure relative a AXA); - dell’apprendimento, della comunicazione interculturale, dell’educazione non formale; - di base sull’Unione Europea, delle sue principali politiche e dei programmi programmi in ambito giovanile; - del significato dell’essere volontario/a europeo/a, motivazioni ed aspettative; - del dispositivo Youthpass; - di elementi base della lingua italiana (per un minimo di 27 ore). Nel caso di progetti di durata inferiore ai 2 mesi tali attività dovranno essere rimodulate in ragione della minore lunghezza temporale del progetto. In particolare L’ANG raccomanda che gli elementi di base della lingua italiana dovranno vranno essere proporzionali al numero di ore previste per tale servizio servizi di formazione.

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Il percorso di ricerca In questo primo capitolo, come introduzione alla successiva analisi, descriveremo dapprima la strut struttura e gli obiettivi conoscitivi del questionario somministrato e poi proseguiremo con la presenta presentazione delle informazioni socio – anagrafiche. Il questionario: obiettivi e struttura. Il questionario,, integralmente a rispost risposta chiusa e diviso in 5 sezioni, è stato somministrato a 130 giovani volontari che hanno partecipato alle attività di formazione all’arrivo svolte dall’ AMESCI tra marzo e luglio del 2014. A causa di un elevato numero di mancate ma risposte, sono stati eliminati 35 questionari: quindi i risultati dell’analisi dei dati è stata effettuata effettu su un totale di 95 questionari. questionari La sezione A raccoglie le informazioni socio - anagrafiche dei giovani quali il genere, l’età, la nazione e la città di provenienza, il titolo di studio e la condizione occupazionale al momento della partenza. La sezionee B focalizza l’attenzione sulle competenze pregresse e su quelle che si pensa di acquisire partecipando al progetto di servizio volontario; volontario; in particolare è stato chiesto se i giovani avessero avuto esperienze di volontariato ed esperienze di lavoro precedenti prece e se le competenze acquisite gragra zie alla partecipazione al progetto pot potessero influire sulla loro condizione lavorativa. La sezione C si concentra sulle aspettative e sulle prospettive future dei giovani volontari, indagando in particolare l’opinione sulla possibile utilità o meno dell’esperienza SVE. La sezione D raccoglie informazioni sul luogo e sul soggetto attuatore del progetto, sulle modalità con le quali si è venuto a conoscenza del progetto e sulle tematiche dello stesso. Inoltre in questa se sezione vi sono alcune domande sulle motivazioni che hanno spinto i giovani a partecipare allo Sve Sve, a scegliere quel progetto e l’ Italia come paese di destinazione. Nella sezione E ci si è voluti soffermare sulle opinioni e sui giudizi che i volontari si sono formati al momento del loro arrivo in Italia e sul senso di appertenza europea. Informazioni socio – anagrafiche Come abbiamo amo già detto, la prima sezione del questionario contiene contiene alcune domande volte ad otteot nere alcuni informazioni socio – anagrafiche dai da 95 intervistati considerati. Come possiamo vedere dalla tab. 1, poco più del 70% dei volontari è femmina mentre i maschi sono circa il 30%. 6


Tab. 1: Distribuzione dei partecipanti per sesso (v. a. ; %) Maschio Femmina Totale

v.a 32 63 95

% 33,7 66,3 100,0

L’età media dei partecipanti è pari a 225 anni circa. Dalla tabella 2 possiamo evidenziare che le donne sono leggermente sovrarappresentate nella fascia d’età che va dai 18 ai 23 anni e nella fascia d’età che va dai 28 ai 32 anni, anni, mentre i maschi lo sono nella fascia d’età che va dai 24 ai 27 anni. La maggior parte dei partecipanti ha tra i 24 e i 27 anni. Tab. 2: Distribuzione dei partecipanti per sesso ed età in classi (% di col.) Sesso Maschio Femmina da 18 a 23 anni da 24 a 27 anni da 28 a 32 anni Totale

Totale

31,3%

33,3%

32,6%

56,3%

44,4%

48,4%

12,5% 32 100,0%

22,2% 63 100,0%

18,9% 95 100,0%

Per quanto riguarda la provenienza geografica abbiamo aggregato le risposte isposte fornite dai volontari in macroaree operando un duplice criterio di distinzione. Infatti abbiamo distinto i paesi in Stati che non fanno parte dell’Unione Unione Europea, Stati di cui si sta considerando l’adesione o sono considerati potenziali candidati3, paesi UE. All’interno di quest’ultimo raggruppamento abbiamo applicato un criterio geografico di aggregazione4. Il grafico 1 ci mostra che poco più ddel 27% dei partecipanti allo SVE proviene da paesi che ancora non fanno parte dell’UE (tra candidati e non), no circa il 16% proviene dai paesi dell’Est, più del 25% dai paesi del Sud ed infine il 20% dai paesi del Centro Nord. Nord

3

Per le liste dei paesi abbiamo attinto alla seguente pagina web: http://europa.eu/about-eu/countries/index_it.htm eu/countries/index_it.htm

4

Candidati e candidati potenziali:: Montenegro (1), ( Turchia (10). Sud UE: Spagna (20), Grecia (11), Portogallo (3).

Extra UE: Argentina (5), Armenia (3), ), Bielorussia ((1), Bolivia (1), Capo Verde (3) Costa Rica (2), Georgia (5), Kenia (1), Palestina (1), Russia (1), Ucraina (1), ), Venezuela (2). ( Est UE: Bulgaria (2) Croazia (1), Polonia (5), Romania (2), Ungheria (5). Centro Nord UE: Austria (2), Estonia (1), Francia (9), Germania (3), Lettonia (3), Olanda (1). (1)

7


Gr. 1: Distribuzione dei partecipanti per area di provenienza geografica (% ; n=95) n=

Centro Nord Ue

Est Ue

Sud Ue

Candidati e candiati potenziali

Extra Ue

20,0

27,4

15,8 11,6 25,3

La tabella che segue racchiude sinteticamente le informazione riguardo al titolo di studio e alla co condizione zione sociale precedente alla partenza per il sesso dei volontari. Tab. 3: Distribuzione dei partecipanti per titolo di studio e condizione sociale secondo il sesso (% di col.)

Sesso Titolo di studio

Femmina

-

-

-

Secondario

28,1%

30,2%

29,5

Universitario

65,6%

58,7%

61,1

Post - universitario

6,3%

7,9%

7,4

-

3,2%

2,1

Occupato

31,3%

33,3%

32,6

Inoccupato/disoccupato

18,8%

20,6%

20,0

Studente

40,6%

27,0%

31,6

Lavoratore occasionale

6,3%

17,5%

13,7

Altro (Specificare)

3,1%

1,6%

2,1

-

-

-

32

63

95

100,0%

100,0%

100,0%

Primario

Nr Condizione sociale precedente Sve

Totale (%)

Maschio

Nr Totale

Per quanto riguarda il titolo di studio la maggior parte dei partecipanti possiede un titolo di studio di livello universitario. Sommando questo dato a coloro che possiedono un titolo di studio post unive universitario si raggiunge piÚ del 70% % dei volontari. Il restante quarto della distribuzione è composto da coloro che hanno un titolo di studio corrispondente al secondo ciclo di istruzione. PiÚ del 58% delle 8


femmine possiede siede un titolo di studio universitario o post universitario contro circa il 66% dei maschi. Per quanto riguarda la condizione sociale precedente alla partenza per lo SVE il 32,6 32,6% dei partecipanti dichiara di essere stato occupato, il 20% di essere inoccupato e/o disoccupato, il 113,7% di svolgere qualche lavoro occasionale e poco più di 1/3 di essere ere studente. C’è da notare che tra i mam schi la quota di coloro che dichiarano di essere inoccupati in o disoccupati è leggermente minore rispetto to alle femmine, queste ultime svolg svolgono in misura notevolmente maggiore dei lavori occasionali prima di partire per lo SVE.

9


Le competenze Nella seconda sezione del questionario è stato approfondito il tema delle competenze sia pregresse, ovvero quelle acquisite dai giovani volontari nel loro paese di origine, sia quelle attese ovvero quelle che i volontari ritengono di poter acquisire durante la partecipazione allo SVE. Con la prima domanda di questa sezione è stato chiesto ai partecipanti quali competenze avessero acquisito durante la scuola o università frequentata nel proprio paese. Gr. 2: Competenze acquisite a scuola o università (% di risposte affermative sul totale delle de risposte per ciascuna modalità)

Il grafico 2 mostra che nella maggior parte dei casi le competenze acquisite durante i percorsi di stuido sono di tipo relazionale e di tipo linguistico e ciò ciò potrebbe preparare i ragazzi ad affrontare un periodo di volontariato all’estero durante il quale questo tipo di competenze possono essere utilizutiliz zate per superare agevolmente eventuali barriere di tipo culturale. I ragazzi inoltre hanno maggior maggiormente acquisito quisito competenze di tipo organizzativo e di tipo tecnico – professionale. In misura mi minore vengono “trasmesse” nelle scuole o università del paese di origine competenze utili a gestire lo stress e i conflitti. Nella tabella 4 sono mostrate le risposte alla domanda “Hai “Hai avuto esperienze precedenti di volonta volontariato?” in base al sesso, al titolo di studio, alla condizione sociale, al paese di origine e all’età. Il 68,4 68,4% dei partecipanti panti ha avuto precedenti esperienze di volontariato volontari di cui il 61,5% femmine. Coloro che dichia dichiarano di avere avuto esperienze di volontariato hanno ha un titolo di studio universitario (69,2%) e affermano di essere stati occupati (35% % circa) e studenti (36,9%).. Rispetto al paese di origine possiamo evidenziare iare che quasi 1/3 di coloro che provengono dal Sud UE ha fatto volontariato, mentre per quanto riguarda l’età chi ha svolto volontariato precedentemente all’ esperienza SVE ha tra i 24 e i 27 anni (38,5%). 10


Tab. 4: Hai avuto esperienze precedenti di volontariato? (% di col.)

Sesso Titolo di studio

Condizione sociale precedente Sve

Etàrec

Mondo

Si

No

Totale (%)

Maschio

38,5%

23,3%

33,7

Femmina

61,5%

76,7%

66,3

Secondario

21,5%

46,7%

29,5

Universitario

69,2%

43,3%

61,1

Post - universitario

7,7%

6,7%

7,4

Nr

1,5%

3,3%

2,1

Occupato

35,4%

26,7%

32,6

Inoccupato/disoccupato

16,9%

26,7%

20,0

Studente

36,9%

20,0%

31,6

Lavoratore occasionale

7,7%

26,7%

13,7

Altro (Specificare)

3,1%

,0%

2,1

da 18 a 23 anni

30,8%

36,7%

32,6

da 24 a 27 anni

47,7%

50,0%

48,4

da 28 a 32 anni

21,5%

13,3%

18,9

Centro Nord Ue

18,5%

23,3%

20

Est Ue

20,0%

6,7%

15,8

Sud Ue

27,7%

20,0%

25,3

Candidati e candiati potenziali

4,6%

26,7%

11,6

Extra Ue

29,2%

23,3%

27,4

65

30

95

100%

100%

100%

Totale

Successivamente è stato chiesto dove, tra un paese estero o quello d’origine, avessero svolto volonta volontariato. Abbiamo incrociato le risposte affermative ottenute da ciascuna delle due modalità con l’area geografica di origine. Dal grafico 3 si può vedere come coloro che si sono spostati in misura mag maggiore per svolgere tale attività sono coloro che provengono dai paesi non appartenenti all’ UE, UE seguiti da coloro che provengono dall’Est. 11


Gr. 3: Dove hai svolto le precedenti esperienze ienze di volontarato? (per area geografica di origine)

Paese di origine Extra Ue Candidati e candiati potenziali Sud Ue

53,8%

23,1%

18,2% ,0% 62,5%

Est Ue Centro Nord Ue

Paese estero

8,3% 86,7%

57,9%

20,0% 5,3%

Le aree di intervento dove in maggior parte sono state svolte le attività di volontariato sono l’assistenza e la cultura (Gr. 4). Gr.. 4: Distribuzione dei partecipanti che hanno svolto esperienze precedenti di volontariato per area di intervento (% di risposte affermative per ciascuna area di intervento)

L’86,3% % dei volontari ha svolto un’attività lavorativa. Tale attività è stata svolta in misura maggiore nel settore dei servizi (36%) e dell’educazione dell’edu o insegnamento (26,3%). Ben il 91,5% % dei partecipanti è convinto che la partecipazione al servizio volontario europeo può dare competenze spendibili nel mercato del lavoro del proprio propri paese di origine. Tab. 5: Pensi che lo Sve ti darà competenze spendibili nel mondo del lavoro? (v. a. ; %) v. a. Si 85

% 89,5

12


No Nr Totale

7 3 95

7,4 3, 3,1 100,0

maggiorIn particolare i volontari indicano la capacitĂ di comunicare in lingua straniera quella che maggior mente potrebbero trovare utile. Gr. 5: Quali competenze? (% di risposte affermative per ciascuna modalitĂ )

13


Le aspettative Le maggiori aspettative che i partecipanti ripongono nella partecipazione allo SVE (gr. 7) riguardano l’approfondimento delle proprie conoscenze e competenze (54,7%), ( %), l’arricchimento del proprio bbagaglio culturale (36% circa) e l’acquiisizione sizione di strumenti utili al proprio percorso di vita (3 (34,7%). Molto alto è il consenso ricevuto dalla modalità “Sviluppo “Sviluppo di una maggiore capacità di adattamento” adattamento (33,7%) e per la modalità “stringere stringere nuove amicizie”(25,3%). amicizie Gr. 6: Cosa ti aspetti da questa esperienza SVE?

Negative sono le aspettative verso le opportunità di svago e la possibilità di confrontarsi con una nuova realtà culturale. Riguardo alla possibilità che l’esperienza del progetto possa influenzare le prospettive future dei pa partecipanti,, il consenso intorno alla risposta affermativa è pressochè pressoc unanime (circa 92%). %). E’ significa significativo che tra coloro che posseggono un titolo di studio universitario e tra gli studenti vi sia maggiore fiducia rispetto a questa possibilità (Tab. 6).

14


Tab. 6: Pensi che l’esperienza SVE influenzerà le tue prospettive future? (% di col.)

Titolo di studio

Condizione sociale precedente Sve

Si

No

Totale (%)

Secondario

28,4%

42,9%

29,5

Universitario Post - universitario

61,4% 8,0%

57,1% -

61,1 7,4

Nr Occupato

2,3%

-

2,1

34,1%

14,3%

32,6

Inoccupato/disoccupato

20,5%

14,3%

20,0

Studente

30,7%

42,9%

31,6

Lavoratore occasionale

14,8%

-

13,7

-

28,6%

2,1

88

7

95

Altro Totale

Successivamente è stato chiesto ai volontari cosa intendevano fare dopo la partecipazione al Servizio Volontario Europeo. Dalle risposte ottenute (Tab. 7) è possibile dire che il 73,7% % dei volontari non vorrebbe tornare al proprio paese, l’87% circa non vuole restare in Italia e più dell’ 85% % non vorrebbe trasferirsi in un altro paese. Tab. 7: Cosa pensi di fare quando avrai finito lo SVE?

Si

No

Nr

Tornare nel tuo Paese

24,2%

73,7%

2,1%

95

Restare in Italia

10,5%

87,4%

2,1%

95

Trasferirti in un altro Paese

12,8%

85,1%

2,1%

95

Totale

La tabella 8 riporta le percentuali di chi ha risposto affermativamente alle domande poste distribuite secondo il sesso.

15


Tab. 8: Cosa pensi di fare dopo lo SVE? (per sesso - % di si – non somma 100 perché possibili più risposte)

Sesso Maschio

Femmina

Tornare nel tuo Paese

21,9%

25,4%

Restare in Italia

15,6%

7,9%

Trasferirti in un altro Paese

18,8%

9,7%

Possiamo vedere che la percentuale di coloro che risponde di voler tornare nel proprio paese è più alta tra le femmine, mentre per coloro che rispondono di voler restare in Italia e per coloro che vvogliopno trasferisrsi in un altro paese è più alta tra i maschi. La stessa tipologia di incrocio è stata effettuata anche per le macroaree macroaree di provenienza (Tab. 9). Tab. 9: Cosa pensi di fare dopo lo SVE? (per macroaree di provenienza - % di si – non somma 100 perché po possibili più risposte)

Candidati e candiati potenSud Ue ziali 16,7% 36,4%

Centro Nord Ue 26,3%

Est Ue 26,7%

Restare in Italia

10,5%

26,7%

4,2%

,0%

11,5%

Trasferirti in un altro Paese

16,7%

13,3%

12,5%

9,1%

11,5%

Tornare nel tuo Paese

Extra Ue 23,1%

La percentuale più alta di risposte affermative per la modalità “Tornare nel tuo paese” la troviamo tra coloro che provengono dai paesi candidati, mentre la quota più alta di risposte affermative per la modalità “Trasferirti in un altro paese” la troviamo tra i paesi del Centro Nord.. Per quanto riguarda la modalità “Restare in Italia” possiamo mo notare che le risposte affermative sono maggiori tra coloro che provengono dall’ Est dell’UE e da dai paesi Extra – UE. La tabelle10, 11 e 12 indicano cosa nello specifico vorrebbero fare i volontari se tornassero nel pr proprio paese, o restassero in Italia oppure si trasferissero altrove.

Tab. 10: Tornare nel proprio paese e…..

16


Risposte % di casi* Tornare nel tuo Paese e riprendere gli studi

N

%

20

30,8%

43,5%

16

24,6%

34,8%

10

15,4%

21,7%

11

16,9%

23,9%

5

7,7%

10,9%

3

4,6%

6,5%

65

100,0%

141,3%

Tornare nel tuo Paese e iscriverti ad un nuovo corco so di studio Tornare nel tuo Paese e abbandonare gli studi e cercare un lavoro Tornare nel tuo Paese e riprendere il lavoro che svolgevi precedentmente Tornare nel tuo Paese e abbandonare il lavoro e iscriverti ad un nuovo corso di studio Tornare nel tuo Paese_Altro Totale

*non somma 100 perché possibili più risposte

Come vediamo il 30,8% % dei volontari afferma di voler riprendere gli studi ed il 15,4% % di voler cerc cercare un nuovo lavoro una volta tornati nel proprio paese. paese Tra coloro che vogliono restare in Italia quasi il 55,6% % vorrebbe cercare un nuovo lavoro. Tale quota sale al 64% % circa di coloro che vorrebbero trasferirsi in un altro paese. Tab. 11: Restare in Italia e….. Risposte Restare in Italia e iscriverti ad un corso di studio Restare in Italia e cercare un lavoro Altro Totale

% di casi*

N

%

10

37,0%

43,5%

15 2 27

55,6% 7,4% 100,0%

65,2% 8,7% 117,4%

*non somma 100 perché possibili più risposte

Tab: 12: Trasferirti in un altro paese e… Risposte Trasferirti e iscriverti ad un corso di stust dio Trasferirti e cercare un lavoro Altro Totale

% di casi*

N

%

8

32,0%

38,1%

16 1 25

64,0% 4,0% 100,0%

76,2% 4,8% 119,0%

*non somma 100 perché possibili più risposte

17


Il progetto SVE La maggior parte dei progetti è stata svolta nelle regioni del nord, il 40% % al sud e nelle isole mentre solo il 12,6% nelle regioni del centro5. Tab. 13: Distribuzione dei partecipanti per macroarea di svolgimento del progetto (v. a. ; %) v. a. % Nord 45 47,4 Centro 12 12,6 Sud 38 40,0 Totale 95 100,0

Il canale di diffusione maggiore delle informazioni per la partecipazione allo SVE è stata la rete ami amicale (38% circa), seguita da internet (16,8%), (1 %), dai centri di informazione giovanile, dalla scuola o un università e dalla famiglia. Tab. 14: Come sei venuto a conoscenza dello SVE? (v. a. ; %) Famiglia Amici Scuola/Università Radio Associazioni Enti Locali Centri di informazione giovanile Internet Altro Nr Totale

v. a.

%

5 36 6 1 13 2 14 16 1 1 95

5,3 37,9 6,3 1,1 13,7 2,1 14,7 16,8 1,1 1,1 100,0

Gli ambiti di intervento (Gr. 7)) nei quali maggiormente sono stati impegnati i volontari sono la dis disabilità, l’ambiente, la comunicazione,, la cooperazione allo sviluppo e l’infanzia. Anche le politiche giovanili, l’educazione attraverso verso lo sport ed altre attività e l’arte e la cultura hanno visto la partecip partecipazione di più volontari. I volontari tari sono stati impegnati in misura minore in progetti che riguardano l’anti – discriminazione, il dialogo interreligioso, la parità di genere e le minoranze etniche.

5

Nord: Emilia Romagna (6), Veneto (22), Lombardia (4), Friuli Venezia Giulia (1), Trentino Alto Adige (9), Piemonte

(3); Centro: Lazio (9), Marche (3); Sud e Isole: Isole Campania (3), Puglia (9), Sardegna (9), Sicilia (17).

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Gr. 7: Ambiti di intervento SVE (% di risp. affermative per ciascuna modalità)

Riguardo alle motivazioni ioni che hanno “spinto” i ragazzi a richiedere la partecipazione allo SVE, il grafico 8 ci mostra che l’apprendimento di una lingua è considerat considerato un incentivo dal 42% 4 circa dei volontari. Gr. 8: Quale tra le seguenti motivazioni ti ha spinto a partecipare al Servizio Volontario Europeo?

L’impegno in attività di volontariato è stato scelto dal 36,8% 36, % dei volontari mentre il fare esperienza all’estero e la conoscenza di una cultura straniera sono motivo di partecipazione per poco più di 1/3 dei volontari. 19


La domanda successiva riguarda le motivazioni riguardanti la richiesta di partecipare al progetto sp specifico. Come vediamo dalla tabella 15 nel 54,7% % dei casi la motivazione è l’interesse personale, se seguita dall’attinenza al proprio percorso di studi (21,4%). Tab. 15: Per quale motivo ti ha interessato il progetto a cui partecipi (v. a. ; %) Attinenza al tuo percorso di studio Attinenza ai tuoi interessi personali Per la destinazione Per la durata del progetto Altro Nr Totale

v. a.

%

19 52 13 3 3 5 95

20,0 54,7 13,7 3,2 3,1 5,3 100,0

Dal grafico 9 vediamo che l’Italia è stata scelta come destinazione poiché c’era interesse ad appren apprendere la lingua e per conoscere la cultura. Gr.9: Perchè hai scelto l’Italia come paese di destinazione?

La conoscenza pregressa della lingua non è sembrata una variabile fondamentale al momento della scelta del nostro paese come destinazione, così come la pregressa conoscenza della realtà. Pochissimi volontari hanno considerato l’Italia come una scelta di ripiego.

20


Percezioni interculturali L’impatto iniziale con l’Italia è stato positivo per la stragrande maggioranza dei volontari come ddimostra la somma delle percentuali dei ei giudizi “molto positivo” e “positivo” presentate nella tabella 16. I giudizi negativi riguardano solo 5 casi su 95. Tab. 16 :Qual'è stato l'impatto iniziale con l'Italia? (v. a. ; %) Negativo Indifferente Positivo Molto positivo Totale

v. a. 5 4 42 44 95

% 5,3 4,2 44,2 46,3 100,0

Dalla tabella 17 notiamo che l’opinione che ci si forma dell’Italia all’arrivo nel nostro paese è la stessa che si ha prima di partire nel 50% circa dei casi. Tab. 17: La tua attuale opinione dell'Italia corrisponde a ciò che pensavi prima del tuo arrivo? (v. a. ; %) v. a. % No 14 14,7 In parte 32 33,7 Si 47 49,5 Nr 2 2,1 Totale 95 100,0

L’ Italia per i volontari SVE è del tutto o molto associata all’arte, al turismo e al cibo, mentre è per niente o poco associata alla musica e al cinema. Negativi sono i giudizi espressi per quanto rriguarda la percezione dell’Italia come paese “legale”: infatti infat quasi il 25% dei partecipanti allo SVE ha dell’Italia un’ immagine poco associata al concetto di legalità.

21


Gr: 10: Indica quanto per te l’Italia è associata a…..

Più del 48% % dei volontari si sente “molto” o “del tutto” cittadino europeo, mentre circa il 16% si sente “poco” o “per niente” europeo. Tab. 18: Quanto ti senti cittadino europeo? (v. a. ; %) Per niente Poco Abbastanza Molto Del tutto Nr Totale

v. a. 5 10 30 29 18 3 95

% 5,3 10,5 31,6 30,5 18,9 3,2 100,0

22


Tab. 19:: Sentimento di appertenenza europea per area di provenienza geografica (% di col.).

Centro Nord Ue

Est Ue

Sud Ue

Candidati e candidati potenziali

Extra Ue

Totale

-

13,3%

12,5%

-

-

5,3

-

-

16,7%

-

23,1%

10,5

31,6%

26,7%

20,8%

72,7%

26,9%

31,6

Molto

36,8%

40,0%

29,2%

9,1%

30,8%

30,5

Del tutto Nr

26,3%

13,3%

20,8%

18,2%

15,4%

18,9

5,3%

6,7%

-

-

3,8%

3,2

19

15

24

11

26

95

Per niente Poco Abbastanza

Totale

La percentuale di “poco” o “per niente” aumenta tra i cittadini dei paesi del Sud UE. UE. In particolare per quanto riguarda la provenienza geografica, possiamo evidenziare come tra i volontari che pr provengono dai paesi dell’Est dell’Unione (che sono anche quelli di più recente recente adesione), la percen percentuale di chi dichiara di sentirsi “molto” o “del tutto” europeo è elevata. elevata. Tra coloro che proven provengono dal Sud, i paesi colpiti dalla crisi e dalle misure restrittive dell’Unione , invece possiamo azzardare una lettura duplice dei dati:i: da un lato, il 29% circa si sente poco europeo (ed è il gruppo che probabilprobabi mente accosta l’Europa in senso geografico all’Unione in senso storico – politico) mentre il 20% si sente del tutto europeo. Il sentimento di identificazione europea sembra poi decrescere tra chi ha un titolo di studio medio – basso, tra chi non ha oppure ha perso l’occupazione, tra gli studenti e tra coloro che svolgono lavori occasionali.

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Gr: 11: Quanto ti senti cittadino europeo? (titolo di studio e condizione sociale - %)

Ma perché ci si sente cittadini europei? Nella definizione dell’identità europea per questi volontari l’amicizia con persone di cultura diversa è indicata come “del tutto importante” dal 44,2% 44,2 dei casi che sommato al 7,5% % di chi la ritiene un fattore “molto importante” ci dà l’idea dea di un’ un’identità “costruita” soprattutto attraverso le reti amicali.

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Gr. 13: Perché ti senti cittadino europeo?

Anche l’aver visitato città europee ha una grande importanza, così come l’aver partecipato partecipato a progetti europei. Scarsa sa importanza viene assegnata al ruolo della famiglia multiculturale e all’aver vissuto all’estero.

25


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