Agenda Coscioni anno II n.10: ottobre 2007

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VITA INDIPENDENTE

“Independent Living, Vita Indipendente, non significa che noi non abbiamo bisogno di nessuno, che vogliamo fare tutto da soli o che vogliamo vivere in isolamento. Vita Indipendente significa che vorremmo avere la stessa possibilità di controllo e di scelte nella vita quotidiana che i nostri fratelli e sorelle, vicini di casa e amici considerano come garantite. Abbiamo bisogno di essere responsabili delle nostre vite, e, proprio come chiunque altro, di pensare e di parlare per noi stessi” Adolf Ratzka, leader del movimento europeo per la vita indipendente

La vita indipendente in Italia EMILIA NAPOLITANO Presidente della DPI (Disabled Peoples International Italia) In Italia, dal punto di vista normativo, i primi accenni alla Vita Indipendente della persone con disabilità, trovano riscontro nell’art. 39, comma 2, della Legge 104/1992, e successivamente nella Legge 21 maggio 1998, n. 162 "Modifiche alla legge 5 febbraio 1992, n. 104, concernenti misure di sostegno in favore di persone con handicap grave" (Pubblicata in G.U. 29 maggio 1998, n. 123) che specificamente mira “a disciplinare, allo scopo di garantire il diritto ad una vita indipendente alle persone con disabilità permanente e grave limitazione dell'autonomia personale nello svolgimento di una o più funzioni essenziali della vita, non superabili mediante ausili tecnici, le modalità di realizzazione di programmi di aiuto alla persona, gestiti in forma indiretta, anche mediante piani personalizzati per i soggetti che ne facciano richiesta, con verifica delle prestazioni erogate e della loro efficacia». L'approvazione della Legge 328/2000 ha introdotto i progetti individuali

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PER LA LIBERAZIONE DEL DISABILE

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Il movimento per la liberazione del disabile JOSÈ DE FALCO Argomentare l’opportunità di consentire alla persona disabile di condurre una “ vita indipendente” non desta alcuna difficoltà, nessuno obbietterà alcunché , ben diverso è tradurre in pratica e con specifiche politiche tale opportunità.

zioni cui a qualunque titolo è coinvolto. Di seguito riportiamo in estrema sintesi alcune delle attività intraprese, specificando che quelle non presenti, avranno modo di essere trattare approfonditamente nei prossimi numeri Agenda Coscioni:

L’Associazione Coscioni, ha cercato di declinare questa istanza in modo più operativo possibile focalizzando le proprie energie su molteplici fronti: In primo luogo con la pluriennale compagna volta a consentire la comunicazione dei malati gravi, precondizione di qualsiasi forma di indipendenza, meglio nota come “libertà di parola”(culminata nello stanziamento ad opera del ministro Turco di 10 milioni di euro per la fornitura dei comunicatori simbolici), per poi a seguire attività più “settoriali” quali all’iniziativa SMS a prezzo di costo per i sordi, la firma digitale, lo snellimento delle procedure per il voto ai malati intrasportabili).

Fondo per le non autosufficienze

Ogni attività e campagna ha avuto come matrice unitaria il consentire alla persona con disabilità di poter godere della più ampia autonomia nel relazionarsi e alla libertà di scelta delle tipologie e modalità di presta-

Contratto di Servizio Rai 2007-2009

(art. 14) che devono definire l'insieme dei bisogni e dei servizi che devono essere messi in campo per garantire i diritti delle persone con disabilità. Sia la legge 162/98 sia l'art. 14 della legge 328/2000, soprattutto nelle regioni del sud, sono stati letteralmente disattesi ed ignorati dai governi regionali, molti dei quali non l’hanno neanche recepite. In alcune realtà, i fondi nazionali destinati a tale scopo, sono confluiti nei piani sociali di zona o in progetti che quasi sempre nulla hanno a che fare con la Vita Indipendente, da qui la necessità di riaprire il dibattito su questo tema fondamentale per la vita di tantissime persone con disabilità. Ed è per questo che si pone ora l’esigenza di dare coesione ad esperienze alquanto diversificate sul territorio nazionale, creando un movimento unitario che possa elaborare una strategia di iniziative finalizzate al riconoscimento del diritto ed alla conseguente diffusione di servizi e strumenti che consentano a tutte le persone con disabilità che lo vogliano, di poter vivere in modo autonomo ed indipendente. Tale strategia deve porsi, a nostro avviso, come obiettivo prioritario, quello di superare l’attuale sperequazione tra le diverse regioni che determina gravi discriminazioni rispetto all’esigibilità del diritto, a seconda del territorio di residenza.

Per prevedere che una quota parte del “Fondo per le non autosufficienze” istituito presso il ministero della Solidarietà Sociale fosse finalizzato su tutto il territorio nazionale con particolare riguardo ai sistemi e alle innovazioni che consentono libertà di espressione in quanto diritto costituzionale fondamentale incomprimibile, è stato approvato Odg, presenta dal Membro di Giunta dell’ass. Coscioni e deputata Rnp Donatella Poretti nel corso della approvazione della finanziaria dello scorso autunno.

Grazie alla collaborazione con l’on. Marco Beltrandi,deputato radicale Iscritto all’Associazione Coscioni, si è riusciti ad impegnare la Rai ad una sottotitolazione con standard quanto più prossimi al alle realtà europee, ed ad aumentare le risorse destinate al Segretariato Sociale Rai.

Adozione gratuita della firma digitale In Merito all’adozione della firma digitale Il Consigliere Generale Alessandro Frezzato si è attivato presso il CNIPA (Centri Nazionale per l’informatica per

la Pubblica Amministrazione), al fine di sollecitare l’adozione e una migliore fruibilità alla firma digitale. Inoltre è stata proposta anche la possibilità di inserire anche la possibilità di un riconoscimento giuridico della firma a mezzo dell’impronta digitale. La proposta è stata presentata in forma di interrogazione a risposta scritta presso la Camera dei Deputati.

Diritto di Voto La battaglia condotta negli anni dall’Associazione ed in particolare dall’impegno di Rita Bernardini e Piergiorgio Welby , per consentire la partecipazione al voto dei malati intrasportabili, dopo il D.L. Pisanu con cui “si prevede il voto a domicilio per i disabili intrasportabili dipendenti in modo continuo e vitale da attrezzature elettromedicali” necessita di una ulteriore semplificazione. Alla prova delle consultazioni elettorali, il timore già espresso a suo tempo che si fosse di fronte ad una normativa manifesto o “norma a metà” perché escludente la maggior parte degli ammalati intrasportabili non attaccati in modo continuativo ad un macchinario e tutti quegli molti anziani che in condizioni difficili “condizioni difficili” sono impossibilitati a recarsi alle urne. Sul punto grazie all’attività del Consigliere Generale Bruno Tescari è stata elaborato un testo di modica della normativa, che presto sarà tradotto in disegno di legge. Le modifiche elaborate includerebbero tra i soggetti aventi diritto al voto domiciliare anche ciechi, non deambulanti purché in presenza di barriere architettoniche ed i malati allettati anche in assenza di barriere o di non dipendenza da apparecchi vitali. Infine si contempla anche il caso in cui l’elettore si sia ammalato in un comune diverso da quello di residenza.


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