AGATHA - Donne che scrivono gialli: Aprile N. 1

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CHE SCRIVONO GIALLI

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G HAT

Un viaggio attraverso le scrittrici di gialli, dal passato al presente.

NARRARE CON LA VOCE

Intervista a Valentina Ferraro

ANNA KATHARINE GREEN

La madre del romanzo poliziesco

LE AUTRICI

Intervista a Elisabetta Flumeri e Gabriella Giacometti

DONNE
APRILE 2024 | N. 1

Ilviaggiocontinua

Il nostro viaggio insieme è appena iniziato, e già sono stata travolta da un’ondata di calore e interesse che è andato oltre ogni mia aspettativa. Grazie di cuore per aver accolto con entusiasmo il numero 0 di AGATHA, rendendolounesordioindimenticabile!

Sono felice di annunciare l’arrivo diCristinaTata e della nostra misteriosa Detectivesuldivano, due nuove brillanti collaboratrici, che si aggiungono adAliceBenassi,ElisaCugliandroeSaraPaleari. InquestaedizionerendiamoomaggioadAnnaKatharineGreen,lamadre delromanzopoliziesco,eviportiamonelvibrantemondodegliaudiolibrie dei podcast. Ma non ci fermiamo qui: ci avventuriamo anche nell’affascinanteuniversodelleantagonistedeiclassiciDisney,esplorando le sfaccettature delle cattive più iconiche. Inoltre, questo numero è arricchitodaintervisteesclusivediautriciemoltoaltro. 1

Ho anche una bellissima novità per voi: iscrivendovi alla newsletter (substack.com/@cristinaorigone) riceverete una speciale preview del numeroinarrivo.Èilmiomododiringraziarviperilvostrosupportoedifarvi sentireparteintegrantedellacomunitàdiAGATHA

Non mi resta che augurarvi buona lettura e invitarvi a immergervi nelle pagine che seguono, ricche di passione e amore per le storie piene di mistero.

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Cristina Origone

SOMMARIO

06 NARRARE CON LA VOCE INTERVISTA

VALENTINA FERRARO

INFO@ORIGONE IT

WWW ORIGONE IT

@GIALLIDICARTA

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Copyright

©2024Cristina Origone

Tutti i diritti riservati

Reegistrazione n° 21937

Progetto grafico

Cristina Origone

3 PERCHÈ PER 1 LIBRO A CURA DI SARA PALEARI

32 IL CONCORSO AMELIA IN GIALLO

O1 EDITORIALE

13 LE AUTRICI INTERVISTE ELISABETTA FLUMERI GABRIELLA GIACOMETTI

19 IL MESTIERE DELLA TRADUTTRICE DIETRO LE PAROLE A CURA DI ALICE BENASSI

21 L’INTERVISTA ELISABETTA MOTTA

24 IL DECALOGO DEL LETTORE A CURA DI ELISABETTA CUGLIANDRO

26 TRUE CRIME

A CURA DELLA DETECTIVE SUL DIVANO

29 IL MESTIERE DELL‘EDITOR INTERVISTA PATRIZIA CARROZZA

33 E VISSERO CATTIVE PER SEMPRE A CURA DI CRISTINA TATA

36 GIALLI COI BAFFI A CURA DI CALÌ

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LA MADRE DEL ROMANZO POLIZIESCO 03 ANNA KATHARINE GREEN

La madre del romanzo poliziesco

ANNA KATHARINE GREEN

a cura di Cristina Origone

Nel panorama letterario del XIX secolo negli Stati Uniti, emerge una figura che ha lasciato un'impronta indelebile nel genere del giallo: AnnaKatharineGreen. Conosciuta come la madre del romanzo poliziescoamericano, Anna ha contribuito in modo significativo alla crescita e alla popolarità del genere mystery attraverso i suoiromanzieisuoipersonaggi.

Natal'11novembre1846aBrooklyn,NewYork, figlia di un avvocato di successo, trasse ispirazionedall'ambientelegaleincuicrebbe. Findagiovanedimostròuninteresseprecoce perlascrittura,cominciandoascriverepoesie e racconti. Tuttavia, il suo vero successo letterario sarebbe arrivato con l'avvento dei romanzipolizieschi.

LA SUA CARRIERA

ebbe inizio con il romanzo The Leavenworth Case (Il caso Leavenworth), pubblicato nel 1878. Ambientato nel mondo dei tribunali, il protagonista Ebenezer Gryce è uno dei primi detectiveserialinellanarrativaamericana. Successivamente, continuò a scrivere numerosi romanzi e racconti, consolidando la suareputazionecomemaestradelmistero.

È importante notare, però, che la questione riguardo a chi sia stata la prima autrice di romanzi polizieschi rimane aperto: alcuni attribuiscono questo merito a Metta Victoria Fuller Victor, con il romanzo The Dead Letter del1866

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Tuttavia, l'uso di elementi paranormali nel suo unico romanzo poliziesco spesso sposta la preferenza verso Anna per la rappresentazione realisticadelleindagini.

Anna Katharine Green, sebbene sia stata una figura fondamentale nel romanzo poliziesco del XIX secolo, non ha visto tutti i suoi lavori tradotti in italiano Tra le sue opere più celebri si annoverano Una strana scomparsa, Il mistero delle due cugine e La casa dei pinifruscianti.

Morì l’11 aprile 1935, ma la sua influenza nel mondo della letteratura del mistero la rende una figura iconica e indimenticabile nella storia dellanarrativaamericana.

EBENEZER GRYCE

DOTATODIUNAMENTE ANALITICA,RISOLVEICASIPIÙ COMPLESSICONLOGICAE DEDUZIONE,INCARNANDO L'ESSENZADELDETECTIVE CLASSICO.

Con occhi penetranti e un 'espressione severa, Gryce si distingue per la sua mente acuta e la capacità di risolvere i casi più complessi, mantenendosempreunapproccioriflessivoecalcolatore.

Una caratteristica saliente di Gryce è la sua riservatezza, unita a un marcato distacco emotivo. Questo atteggiamento, che lo porta a celare le proprie emozioni mantenendo un focus inalterato sui fatti, amplifica il suocarismaelasuaautorevolezzaagliocchidichilocirconda.

Tuttavia, al di là della sua apparente freddezza, Gryce rivela una profonda compassione e umanità, palesando un sincero interesse verso levittimedeicriminieunimpegnocostantenellaricercadellagiustizia.

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È UNA DELLE PRIME DETECTIVE

DONNE.

IINDIPENDENTE E INTUITIVA, COLLABORA CON GRYCE PER RISOLVEREISUOICASI.

TTERWORTH

È un altro personaggio memorabile creatodaAnnaKatharineGreen. Introdotto per la prima volta nel romanzo That Affair Next Door del 1897, Amelia è una donna curiosa e intraprendente, che diventa una sorta di collaboratrice non ufficiale del detectiveEbenezerGryce.

Amelia è descritta come una donna anziana, non sposata, con un forte senso di indipendenza e uno spiccato intuito. A causa della sua curiosità, e della sua propensione per l'investigazione, rimane a coinvolta in vari misteri, dimostrando spesso una notevole abilità nel dedurre informazioni da indizi che molti altri avrebberotrascurato Anche se inizialmente può sembrare

VIOLET STRANGE

Attraverso Amelia, Anna non solo ha dato vita a una voce femminile forte e intelligente ma ha anche aperto la strada per lo sviluppo di personaggi femminili più complessi e autonomi nel genere Come VIolet Strange, un altro personaggio significativonelromanzopoliziesco.

Dotata di un'intelligenza acuta e di un'innata curiosità, questa giovane donna conduce una doppia vita: nei saloni dell'elite si muove con grazia e fascino, ma nell'ombra, diventa unadetectiveastutaedeterminata

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COLLABORA SEGRETAMENTE CONUN'AGENZIA INVESTIGATIVADI NEWYORK.

Narrareconlavoce

L’alchimia fra parola e storia a cura di Cristina Origone

intervista a Valentina Ferraro

In un’epoca in cui lo storytelling assume forme sempre più variegate, narrare con la voce diventa un’arte capace di trasportare l’ascoltatore in mondi lontani, di evocare emozioni e di creare connessioni profonde Gli audiolibri sono versioni audio di testi scritti, mentre i podcast sono contenuti originali progettati specificamente per l’ascolto, con una varietàdiformatietemi.

Tra le figure che hanno saputo esplorare e valorizzare questa dimensione troviamo Valentina Ferraro, nota nel panorama culturale come “La Musifavolista”

Attraverso il suo lavoro, si distingue per la sua capacità di dare vita alle parole, trasformando la narrazione in un’esperienza sensoriale che va oltre il semplice ascolto. La sua attività si articola in diversi ambiti, tutti incentrati sull’uso consapevoledellavocecomestrumentodinarrazione.

Valentina non si limita a produrre e promuovere audiolibri; il suo interesse per la voce e per le storie si traduce in un approccio olistico che include il coaching vocale per narratori, la sensibilizzazione verso una narrazione efficace, la consapevolezza vocale e l’igiene sonora. Ha inoltre ideato il metodo Circle Reading®, un approccio innovativo ai laboratori di voce e lettura creativa che puntaamigliorarelaletturaall’improntael’espressivitàvocale.

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In un’intervista esclusiva, ci offre uno sguardo approfondito sul suo percorso professionale e sulle sue intuizioni relative al mondo degli audiolibri e dei podcast.

Il metodo Circle Reading®

Potresticondividereconnoicomeènatal’ideadiquestometodoeinchemodo contribuisceatrasformarel’esperienzadinarrazioneeascoltodegliaudiolibri?

L’idea del Circle Reading® è nata dall’esperienzapregressaconlapratica del Circle Singing, una forma di canto corale improvvisato nata dal genio di Bobby McFerrin, e la formazione di gruppo sulla lettura espressiva all’impronta che ho cominciato a fare daquandocollaboroconMettiamocila Voce.

Credendo fermamente nell’aspetto relazionale della lettura ad alta voce e nel valore pedagogico del gioco - sia nellaformazioneprofessionalechenella crescita personale dell’individuo - ho pensato di costruire una forma laboratorio che unisse valori e visioni nellospazioprotettodiuncerchio,nel

quale siamo tutti equidistanti e la personapuòsentirsiliberadiesplorare la musicalità della voce che narra, imparando anche dalla voce degli altri.

Per me fare voce è fare anima e la narrazione audio è uno strumento di relazione, una forma di oralità 2.0, che vive di delicati meccanismi di ascoltoeauto-ascolto,dunquetrale cose più importanti da sviluppare per impararla ci trovo la consapevolezza vocale, che allinea l’individuo,eladimensionedelgioco, che ne facilita l’espressione autentica.

Considerandolatuavastaesperienzacomevocalcoachpernarratorielatua passioneperlestorie,qualiritienisianolequalitàindispensabiliperunbuon narratore? E come può un aspirante narratore lavorare per sviluppare tali qualitàerenderelapropriavoceunostrumentopiùefficaceedespressivo?

Questa è una delle domande più difficili in assoluto perché la risposta è incredibilmentesemplice:

un buon narratore sa diventare ingranaggio della narrazione nel suo aspettopiùolisticoecompleto.

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Ciò significa che chi legge ad alta voce sa comprendere la storia, rispettare il punto di vista dell’autore, esporre vocalmente il testo senza imporre il proprio punto di vista (che non è quello del narratore/autore), coinvolgere l’ascoltatore lasciandolo al contempo libero di vestire con l’immaginazione quel che ascolta; da un punto di vista tecnico, per il narratore di audiolibri, sono assolutamente necessarie le competenze base: dizione, ortoepia, lettura espressiva, uso della voce, gestione della voce al microfono, registrazione, editing, organizzazione e problemsolving.

NeparloincontinuazionesianelblogdiMettiamocilaVocesia nelmiopodcastNarratriceNomade,perchédal2020circa,ho decisodivolerraccontarelafiguraprofessionaledelnarratore diaudiolibriefaredivulgazioneatema.

Un aspirante narratore ha attualmente a sua disposizione una marea di corsi da poter frequentare, dalle academy specifiche come la nostra a corsi one-shot, masterclass,lezioniindividuali… ilcome non manca, a mio avviso, ma ogni tanto vacilla il perché scegliere un percorso del genere; lo dico per duemotiviprincipaliche penso sia importante condividere se parliamo di aspirantilettoridiaudiolibri.

Il primo è che, in Italia, abbiamo ancora l’idea che l’audiolibro sia un prodotto destinato a ciechi e ipovendenti, dunque che se ne occupino le associazioni e cheperrealizzarlobastiavereunpo’ditempoadisposizionee“unabellavoce”, di conseguenza viene visto come un secondo lavoretto poco impegnativo da molte - troppe - persone, persino da alcuni addetti ai lavori; il secondo è che questo segmento vive un momento di confusa espansione in ambito commerciale e al momento non c’è ancora un iter sostenibile per il professionista né per la maggior parte delle case editrici o degli autori, quindi è molto difficile poterlo abbracciare a livello professionale considerandolo professioneprincipale.

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Siconoscepocodelgrandelavorodiproduzionedietrol’audiolibro

e quasi nessuno parla di contratti, di costi vivi, di processi di produzione, e il risultato è che ci si approccia a questa professione quasi al buio, con tutte le difficoltàdelcaso

So che non è la risposta fiori & unicorni che molti si aspettano, ma il mio impegno nella divulgazione è (anche) quello di portar fuori gli scheletri dall’armadioeparlaredeglielefantinellastanza.

L’industria degli audiolibri e dei podcast ha visto una crescita esponenziale negliultimianni.Perquantoriguardaipodcast,qualitendenzehainotatoin terminidipreferenzedelpubblico?Cisonoparticolaritemiostilinarrativiche tendonoadaverepiùsuccesso?

CeloraccontanoidatiIpsoseNielsen,ipiùrecentisonoquelliprimavera2023, che vedono una crescita esponenziale negli ascolti; ci indicano circa 17milioni di voraci ascoltatori di podcast, con una corposa predilezione verso news, inchieste, approfondimenti e l’immancabile true crime (immagino che tu, trattando gialli, non ti stupisca di questo dato) che rimane sempre tra le categoriepiùascoltate.

NehannoscrittodavveroinogniblogmatilascioillinkaquellodiAudible,che ha commissionato la ricerca e diffonde i dati più puliti: https://www.audible.it/blog/dati-ascolto-podcast

Perquantoconcerneglistili

è difficile identificarne di precisi, perché il podcast è molto meno indicizzato di quanto si pensi, pecca in discoverability, dunque è complesso trarre risposte davvero indicative da ricerche su stili/format realmente preferiti perché le produzioni importanti hanno molte più orecchie addosso dalle produzioni indipendenti, vuoi per promozioni vuoi per ridondanza. Penso però, sempre in risposta ai dati delle ricerche, che i formati vincenti sianoquellichepuntanoa relazioni sincere e genuine, che lasciano qualcosa e che formano non tanto community, quanto persone che entrano in risonanza con quanto ascoltano e hannovogliadirispondereodisentiresempredipiù.

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Indipendentemente dal genere, scegliere di ascoltare un podcast significa scegliere di dedicare del tempo dando attenzioneallavocediqualcunaltro,focalizzandoilsoloudito

(salvo i casi di video-podcast) e attivando tutta una serie di aree del nostro cervellosuuncontenutoaereoesenzaappiglitestualiovisivi;secipensièuna formadiingaggioacuinonsiamopiùabituati,tratvesocialmedia,quindise scegliamodiascoltareunpodcastemagariseguirneogniuscita,lofacciamo perché davvero ci trasmette qualcosa, perché abbiamo stabilito un contatto con l’autore/la storia. E questa per me, che sono fortemente uditiva, è pura magiarelazionale.

Grazie, Valentina, per averci guidato in questo viaggio affascinante attraversolestorieelalorovoce.

Grazie a te per portare avanti il tuo progetto con così tanta cura, curiosità e passione!

Valentina Ferraro, sul web "La Musifavolista"

Produco e faccio produrre audiolibri a case editrici e autori; sono vocal coach per narratori, formatrice per Mettiamoci la Voce®, ideatriceefacilitatricediCircleReading®.

Faccio divulgazione su lettura espressiva e narrazione audio nel podcast/progetto Narratrice Nomade, bevo troppi caffè e leggo all'impronta,inviaggio,suYoutube.

Mileggi/ascolti/segui/scrivi/faivoceconme: https://linktr.ee/lamusifavolista

https://www.mettiamocilavoce.it/

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3 perché per 1 libro 3 perché per 1 libro 3 perché per 1 libro

a cura di Sara Paleari

1Basato su fatti realmente accaduti di cronaca nera degli USA anni '60, questo romanzo narra le vicende personali e giudiziarie di una madre single, divorziata, che sta crescendo i figli da sola, barcamenandosi fra 2 lavori e gli infiniti quanto infruttuosi tentativi di rifarsi una vita e trovare di nuovo l'amore, e che all'improvviso si ritrova in unincuboquandoifiglispariscono,forse scappati da soli di casa, nottetempo, forse rapiti. La narrazione segue a quel punto le ricerche e varie piste investigative, infine il processo per omicidio, quando la madre viene incolpatadeldelittoediaverinscenatoil rapimentoperdepistareleindagini.

2

A stupire, non è tanto lo svolgersi della vicenda quanto il tutto, fin dall'inizio, venga viziato dai pregiudizi della gente, persino degli investigatori, nei confronti della madre, che viene ritenuta colpevolesenzaaver"abbandonato"ifigliper“andareadivertirsi", come una " p " qualunque Gran lavoro dell'autrice nel riportare su carta la mentalità sciovinista che permea ancora oggi società e cultura, a dispetto della patina di finto buonismo dietro cui ci si nasconde.Qui,ètuttoallalucedelsole:disprezzo,condanna,astio e rancore. La protagonista stessa si odia e si fa schifo, pur riconoscendosi incapace di cambiare e accettando la propria naturaperversaemalvagia.

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Letture

Un pugno nello stomaco, a livello psicologico, questa immersioneinluoghietempilontanicronologicamente,mafin troppovicinipercertiversi.Unfinalechelasciaaboccaaperta (anchesequalchedubbioauncertopuntocièvenuto).

Consigliolaletturaagliamantidelleserietvasfondogiudiziario e dei programmi tipo "Chi l'ha visto": questo romanzo terrà incollatifinoall'ultima,imprevedibilerivelazione.

TUTTALAVERITÀSURUTHMALONE

New York, una torrida estate del '65. Capelli cotonati rosso fuoco, pantaloni Capri,sigarettatralelabbra:RuthMalone,divorziataegiovanemadredidue bambini,èlaMarilyndelquartiere.Lepiacebere,uscire,avereuominidiversi, specieorachehadatoilbenservitoalmaritoFrank,concuièinguerraperla custodiadeibambini CindyeFrankJr sonoisuoipiccolitesori,icapelliche pettinaognimattinaelebocchechesfamaognigiorno,standoattentache mangino abbastanza verdura. Ma poi, un mattino, Ruth non li trova più nei lorolettini.Lapoliziaarrivaesubitoqualcosanonquadra:trovanolebottiglie dibourbonvuote,ibigliettinid'amoreditroppiuominiinunavaligettasottoil letto, e Ruth troppo truccata, troppo bella. Le vicine scuotono il capo: il Queens intero sembra traboccare di pettegolezzi e mezzi sussurri, "madre distratta","l'hafattoapposta".PianpianoRuthsiaccorgechela"verità"degli altri - senza prove a suffragarla, solo illazioni - le si sta chiudendo sopra come il coperchio di una bara. Solo Pete Wonicke, giornalista in cerca di storie, cercherà di guardare oltre le apparenze, innamorandosi di questa donnasbagliata,chepagheràlapropriaimperfezionenelmodopiùterribile. Ispiratoalcasodicronacanerachesconvolsel'Americadeglianni'60.

Emma Flih ha studiato inglese e storia alla prestigiosaSt.Andrews,ehapartecipatoaicorsidi scrittura della famosa Faber Academy di Londrada cui sono usciti autori come Renée Knight e S.J.

Watson. Fin da ragazzina, è sempre stata appassionata di cronaca nera e true crime, e affascinata da casi realmente accaduti, di cui ha una conoscenza quasi enciclopedica. Non a caso, fin dai sedici anni, è stata regolarmente abbonata a Murder Casebook. Tutta la verità su Ruth Malone (Piemme2019)èilsuoprimoromanzo.

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Leautrici Intervista a Elisabetta Flumeri e Gabriella Giacometti

a cura di Cristina Origone

mico mondo letterario del giallo, aFlumeri e GabriellaGiacomettisi nocomeunacoppiadiautricidalla versatilità,evolvendodallascrittura i sentimentali e fotoromanzi fino a rinomate sceneggiatrici e di generi vari La loro abilità nel thriller viene magistralmente a con il successo di Aisha deve erieEmma&Kate,romanzocheha il premio Garfagnana in Giallo r2023nellasezioneClassici.

Ho avuto il privilegio di intervistarle, e desidero esprimere il mio più profondo ringraziamentoaElisabettaeGabriellaperavercondivisosullepaginediAGATHA leloroesperienze,riflessionieilprocessocreativochestadietroallorosuccesso

Elisabetta Flumeri

Elisabetta, avete iniziato la vostra carriera scrivendo romanzi sentimentali e fotoromanzi. Cosa vi ha spinto a virare verso il genere thriller con la serie “Emma & Kate”? C’è stato un momento di svolta che ha ispirato questa transizione?

Per cominciare, siamo noi che ringraziamo te per averci proposto l’intervista e ti facciamoungrandeinboccaallupoper“Agatha”:primadiessereautricisiamo accanitelettricidigiallie tifiamo per questo bel progetto. E qui mi ricollego alla tuadomanda.Èverocheabbiamoiniziatoconilromanceesuccessivamentecon le commedie romantiche pubblicate da Sperling & Kupfer, ma il giallo e il noir sono da sempre una nostra grande passione e ci siamo già cimentate con il generesianeifumettisianelleserietelevisive.

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Purtroppo in Italia c’è la tendenza a etichettare, quindi se ad esempio sei considerata un’autrice romance è difficile liberarsi di quel ‘bollino’, mentre all’estero è normale per un autore passare daungenereall’altro:unnomesututti,NoraRoberts.Unmito.

In secondo luogo, anoipiacemoltocambiaree sperimentare, è uno dei motivi principali per cui abbiamo scelto questo lavoro. Se abbiamo la sensazione che ci stiamo fossilizzando, non ci divertiamo più e andiamo in cerca di nuovi stimoli e di nuove sfide. E cosa c’era di meglio che dedicarci a una delle nostre grandi passioni,ilcrime?Se poi vogliamo identificare il momento preciso in cui abbiamo preso la decisione,èstatoduranteunachiacchieratacon Giulia Beyman (già nostra collega sceneggiatrice) al Women Fiction Festival di Matera di qualche anno fa: perché non scrivere qualcosa insieme? ci siamo dette. E da lì è cominciatotutto.

Laseriebeneficiadiun’interessantedinamica collaborativa anche con Paola Gianinetto. Come gestite la coesione della narrazione e assicurate che ogni volume rispetti la visione complessiva della serie, integrando al contempolediverseprospettivenarrative?

Bisogna considerare prima di tutto una premessa determinante: Giulia, Gabriella ed io, come accennavo prima, siamo tutte e tre sceneggiatrici di lunga serialità e Paola è adattatrice di serie televisive. Questo significa che siamo abituate a lavorare in team, a fare squadra. È una questione di forma mentis, se manca non è possibile imbarcarsi in un’operazione del genere con la prospettiva di unabuonariuscita

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Comunquenonèstatonéfacilenéautomatico,perchéognunadinoiavevai suoigustielesuepreferenze.Quindi lafasedielaborazioneedigestazioneè statalungaeincertimomentilaboriosa,proprioperchévolevamoriusciread arrivare a un risultato che esprimesse al tempo stesso ognuna delle nostre individualità e l’omogeneità necessaria alla serie, senza incoerenze e sbandamenti.Perottenerequesto,dopolafasedibrainstormingincuiognuna hamessosulpiattoleproprieideeesiamoarrivateaunpuntodiincontroper definireipersonaggi,illorobackgroundelalorobackstory,èstatanecessaria unastesuramoltodettagliatadiquellachenelgergodeglisceneggiatoriviene denominata‘bibbia’ .

Si tratta di una descrizione accurata appunto dei personaggi (anche minori), della loro psicologia, dei loro gusti personali, delle loro passioni, dei loro problemi psicologici (se ne hanno) e via dicendo, della loro storia pregressa e delle linee emotive che definiscono i rapporti tra di loro; dell’ambientazione e degli ambienti; delle linee orizzontali, ovvero della crescita e dello sviluppo dei personaggi di romanzo in romanzo e infine delle linee verticali,valeadiredellesingolestoriegialleautoconclusivediogni libro.

Come puoi immaginare, è un lavoro che richiede parecchio tempo e molte revisioni, ma che garantisce proprio quella coesione della narrazione di cui parlavi,lasciandoperòspazioallesingolescrittrici(oallacoppia,nelnostrocaso) con le loro sensibilità. Ci hanno aiutato anche le foto di personaggi più o meno famosichecorrispondevanoall’ideacheavevamodellenostreprotagonisteedei comprimari, in modo da visualizzarli tutti nello stesso modo, e una cosa analoga abbiamofattoperambientieambientazioni.

Certo, abbiamocomunquecorsounrischio, essendo autrici molto diverse e non volendo rinunciare ognuna alla propria individualità e al proprio stile pur all’interno di un progetto comune. La scommessa è stata esattamente questa. E, visti i risultati, arrivate al nono volume della serie direi che è stata una scommessavinta. Io faccio sempre un esempio che secondo me rende l’idea. È comequandounostessopersonaggio(comeadesempioPaperinooDylanDog) viene realizzato da disegnatori diversi: ognuno lo fa con il proprio stile, ma il personaggiorimanelostesso.

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Gabriella Giacometti

Gabriella, la serie è stata accolta con entusiasmo dai lettori. Come vedete evolvereipersonaggielatramanellefuturepubblicazioni?Cisonotematiche specifichechesieteinteressateaesplorarenelprosieguodellaserie?

A poco a poco, proprio grazie alla vicinanza di Emma e Tommaso, Kate comincerà ad affrontare la sua agorafobia e cercherà di superarla, ma molto molto lentamente: quello che ha subito è stato un trauma violento e solo grazie all’amore che la circonda potrà superarlo. Per quanto riguarda la love story fra Emma e Andrea, non possiamo svelare nulla, ma ti garantisco che ci sarà un’evoluzione.

Apropositoinvecedelletematiche,naturalmente possiamoparlaresoloperinostrilibri.

Da qualche anno a questa parte, Elisabetta ed io sentiamo il bisogno di raccontare storie sempre più calatenellarealtà.

Aishadevemorireneèl’esempio:lastoriadiSamanci aveva profondamente colpito, tanto che abbiamo sentitoilbisognodiaffrontarequell’argomento,dando peròunasperanza,perchélaseriediEmma&Kate,per comeèstataimpostata,loesige.

Inlineadimassimanonciponiamopaletti,ognunadinoièliberadiscegliereil tema che sente più affine, purché si rispettino le storie orizzontali e il loro sviluppo stabilito di comune accordo. Se pensiamo a qualche cambiamento radicale, prima bisogna discuterne con le altre. In questo momento stiamo lavorando al decimo volume, ma è troppo presto per parlare della trama, perchésiamoancoranellaprima fasedellascalettaenonsappiamomaicosa puòsuccedere.Possoperòdirtiche,ancheinquestocaso,l’argomentotrattato prende spunto dalla realtà e che ci stiamo documentando per approfondirlo e sviscerarlo.

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Passaredasceneggiaturetelevisiveeromanzidigenerivarialthrillerpresenta sicuramente delle difficoltà. Quali sono state le vostre principali fonti di ispirazioneper“Emma&Kate”,ecomeavetelavoratopermantenereilgiusto equilibriodisuspenseesviluppodeipersonaggi?

Io direi che la differenza, e quindi le eventuali difficoltà, sono sostanzialmentetralascritturatelevisivaequelladelromanzo.

Per quanto riguarda la struttura del giallo e del thriller, anche se sono diverse tra loro,sonocomunqueapplicabilisiaallascritturavisivacheaquelladelromanzo. La tecnica con cui costruiamo il plot è la stessa, mentre il linguaggio si differenzia.

Nei libri abbiamo molta più libertà che in televisione, non ci sono limitazioni relative per esempio alle locationnéc’èqualcunochetivincolaafarequestoo quello, come accade per le sceneggiature. In un romanzo i dialoghi sono importanti, ma anche le descrizioni e i pensieri dei personaggi, mentre nelle sceneggiatureildialogoètutto.

Sono due modi di scrivere diversi, ma chehannotantoincomune.

Bisogna empatizzare con i personaggi, raccontare le loro relazioni, i loro conflitti, solo così si crea un buon rapportocollettore.

Che si tratti della serie di Emma & Kate, di quella di Luce Giordano e della sua squadra o di quella che prestousciràconGuandaNoir,ilminimocomune denominatore è sempre lo stesso: personaggi complessi che si trovano a indagarenellarealtàdioggiconisuoiconflittieisuoichiaroscuri,perchéallafine ciòchecontaèraccontarecomeilmalesiradicanellanostrasocietà,lasciandoci rifletteresutemicheforsepreferiremmoignorare.

Come dicevo, la nostra principale fonte di ispirazioneèlarealtà.

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I giornali, cartacei e online, la cronaca nera, le trasmissioni di crime. Quando un argomentociconvince,iniziaillavorodiapprofondimentoconlaletturadisaggi, il confronto con gli esperti (psicologi, antropologi, criminologi e via dicendo) e il sostegnodialcuniesponentidellapolizia,ormaidiventatiamici,checiaiutanoa renderecredibilelanostrastoria.ComehagiàdettoElisabetta,siamodasempre lettrici.ComehagiàdettoElisabetta,siamodasemprelettricidigialliedicrime, lenostrelibrerietraboccanodinoiredithriller,nonèstatounamoredegliultimi anni. Tutte e due da ragazzine leggevamo Nancy Drew e ci appassionavamo con lei alle sue indagini, era scritto che prima o poi avremmo percorso questa strada.

Anche come sceneggiatrici ci siamo trovate a scrivere gialli, tant’è che nella nostrascrittural’improntavisivasisentemolto.

Per mantenere l’equilibrio tra la suspense e la crescita/approfondimento dei personaggiabbiamosceltodaunlatounascritturaveloce,visiva,capitolibrevi e descrizioni sintetiche, entrando subito in medias res; dall’altro, il personaggio vienetratteggiatopiùattraversoleazioniequellochedicecheconledescrizioni, la tensione narrativa si ottiene con i cliffhanger a fine capitolo, con il cambio di POV (compreso quello del colpevole), con la compenetrazione tra l’ambiente circostanteelostatod’animodeipersonaggi,evitandoi ‘siparietti’cherallentano e facendo sempre attenzione che tutto ciò che accade, dai dialoghi agli eventi, siacoerenteefunzionaleallanarrazioneeallapsicologiadeipersonaggi.

Auguriamo in bocca al lupo a ElisabettaeGabriellaperlaloro prossimapubblicazione con GuandaNoir!

Elisabetta Flumeri e Gabriella Giacometti sono da anni una collaudata coppia creativa. Inizialmente autrici di romanzi rosa, si sono poi distinte nella scrittura per radio, pubblicità e sceneggiature per celebri serie TV italiane, tra cui Carabinieri, Orgoglio, Incantesimo, Cuore contro Cuore. Hanno ampliato la loro esperienza lavorando come editor e supervisori di fiction TV, oltre a tenere corsi di scrittura creativa e collaborare con riviste Le loro opere spaziano tra diversi generi, dalla commediaalthriller,ottenendoconSperling&Kupferunsuccessointernazionale. Con altre due autrici hanno ideato la serie gialla Emma & Kate, inaugurata da Amazon Publishing nel 2019 arrivata al nono volume con Aisha deve morire. Sono inoltre autrici della serie indie FiatLux, ambientata a Roma, con il primo volume Se la città dorme che ha ricevuto numerosi riconoscimenti. Il 2023 ha visto l'uscita di Padiglione8.Bambiniinterrotti,secondovolumedellaserieFiatLux.

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Ilmestieredellatraduttrice

Dietro le parole Dietro le parole Dietro le parole

Rubrica a cura di Alice Benassi

Sono entusiasta di inaugurare Dietro le parole, la nuova rubrica dedicata all'arte e ai segreti della traduzione. In questo spazio avrò il piacere di condividereconvoiledifficoltà,lecuriositàelestrategiechecaratterizzano ilmiolavoroditraduttrice.

Nel nostro primo appuntamento esploriamo un terreno affascinante e complesso:

la traduzione dei nomi propri.

Questo argomento, ampiamente dibattuto da molti linguisti, si rivela ben più intricato diquantopossasembrareaprimavista.

Quando si traduce un romanzo, normalmente inomiproprideipersonaggi nonvengonomodificati; per esempio, se il protagonista di una storia si chiama Paul, anche nel testo in italiano manterrà lo stessonome,enondiventeràPaolo.

Un'eccezione è spesso costituita dai re e in generale dalle personalità illustri del passato, come dimostrato dal fatto che siamo abituati a parlare di Luigi XIV, di RenatoCartesioediRiccardoCuordiLeone (e non di Louis XIV, René Descartes e RichardtheLionheart),maquicilimiteremo aconsiderareipersonaggiimmaginari.

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@alice.benassi traduttrice
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In alcuni casi, però, il traduttore deve mettere mano anche ai nomi propri di alcuni personaggi, e questo avviene quando essi sono densi di significati e pensati con uno scopo specifico, come quello di divertire il lettoreodifornirglidelleinformazioni.

Pensate se Biancaneve avesse mantenutoilnomechehaneltestodi partenzadellafiabadeifratelliGrimm, Schneewittchen: sono sicura che ben pochibambini(eadulti)neavrebbero capitoilsignificato.

Soprattutto nella letteratura per l'infanzia, tradurre i nomi propri diventa spesso obbligatorio, sia per il motivo appena spiegato, sia perché devono risultare facili da pronunciare e da ricordare per i bambini. Certo, così facendo siperdeunapartedelle caratteristiche e a volte anche dei significati che quei nomi racchiudono, in particolare la nazionalità: nessuno potrebbe capire che Biancaneve è tedesca, mentre Schneewittchen trasmette come minimo l'idea che sia originaria di un Paesegermanofono.

A volte il traduttore può decidere di stravolgere il significato del nome, scegliendoneunonellalinguadiarrivo

che metta in luce caratteristiche diverse del personaggio. Così, Popeye initalianoèdiventatoBracciodiFerro, e non Occhio Sporgente, e Albus Dumbledore è per noi Albus Silente, anziché "Albus Bombo" o "Albus Calabrone" o "Albus Ronzante" o via dicendo. (In questo ultimo caso, è interessante notare che la traduzione ha completamente stravolto il significato del cognome, che da quello originario di una sorta di ronzio basso e continuo è passato addiritturaa"silenzioso"). Insomma, ci sarebbero ancora moltissime considerazioni da fare sull'argomento, che è davvero vasto e interessante,mailpuntoèquesto:

quandosiparladitraduzionenienteè scontato, e a volte ci si ritrova a trascorrere ore o addirittura giorni a riflettere su una singola parola, alla ricercadellasoluzionechesembrapiù calzante, nonostante i tempi stretti concessi dalle case editrici per consegnareiltestodiarrivo.

Una ricerca stimolante e appagante, perchéinuntestonientevalasciatoal caso, nemmeno il dettaglio apparentementepiùirrilevante. Paroladitraduttrice.

Ha studiato lingue e letterature straniere presso l’Università di Genova e ha poi conseguito una seconda laurea specialistica in traduzione e un master in traduzioneletterariaededitingdeitesti.

TraduceromanziperNewtonComptonEditori,DelosDigital,HeartbeatEdizioni.

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L’intervista

a cura di Cristina Origone

Elisabetta Motta

Nelpanoramadellaletteraturaedella traduzione, ci sono donne che emergono per la loro versatilità. È il casodiElisabettaMottacheabbiamo avuto il piacere di intervistare come traduttrice e scrittrice. Il suo lavoro evidenzia l'importanza di trasmettere non solo parole, ma mondi interi attraversolebarrierelinguistiche.

Comeènatalatuapassioneperlelingueecosatihaspintoaintraprendere lacarrieraditraduttrice?Cisonostatimomentiooperespecifichechehanno segnatounpuntodisvoltanellatuasceltaprofessionale?

Prima di tutto, vorrei ringraziare per lo spazio concesso su questa nuova rivista Agatha che rivolge la sua attenzione ai traduttori, e facendopartedellacategoria,mirendefelice.

Lamiapassioneperlelinguestraniereènatatraibanchidelliceo,quindimolti annifa.Èstatalamiainsegnantedifranceseatrasmettermela,edaalloraho deciso che da grande avrei fatto la traduttrice e niente e nessuno è riuscito a farmicambiareidea.HostudiatoLingueall’UniversitàLaSapienzadiRoma,poi la mia determinazione e qualche coincidenza fortunata hanno fatto il resto.Ed eccomiqui,dopotrent’anniatradurreancora.

Ho incominciato la mia carriera con la traduzione di una raccolta diraccontidiunautoreclassicofrancese,ThéophileGautier

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.

Qualche anno dopo ho incominciato a tradurre racconti americani per delle note riviste femminili. Questo passaggio ha segnato un vero e proprio punto di svolta per me, tracciando un percorso che mi ha permesso di approcciarmi ai romanzi Harmony, e di specializzarmi in un settorecheèquellodelromanzorosa.Mahotradottoanchealtrigenerie qualcheautoreclassicodicuivadofiera.

Come riesci a bilanciare il tuo lavoro di traduttrice con la tua passione perlascrittura?Cisonomodiincuiquestedueattivitàsiinfluenzanoa vicenda?

Traduzioneescritturaviaggianopermesuduebinariparalleli,

nel senso che riesco a portarli avanti contemporaneamente perché sono il mio lavoro, anche seultimamentehodatopiùspazio alla traduzione, devo ammettere. Tra una pagina di traduzione e l’altra, scrivo sempre racconti da pubblicare e, quando ho l’ispirazionegiusta,ancheromanzi.

Nel mio caso tradurre e scrivere s’influenzano a vicenda, nel senso che spesso quando traduco una bella storia, mi viene da fare il confronto con quello che scriverei io e mi dico :“Ma perché?” Scherzi a parte, si dice che il traduttore deve essere prima di tutto uno scrittore. Nel mio caso è il contrario.

Tradurre mi ha spalancato le porte della scrittura, aiutandomi ad affinare lo stile e le tecniche di narrazione. C’è, comunque, una differenzafondamentaletraledue attività:

uno scrittore ha urgenza di dire, di raccontare, il traduttore tende più all’ascolto. Un bravo traduttore deve essere invisibile. Però, deve esserebenvisibileilsuonome.

Questo ci tengo a dirlo anche qui. Potrebbe sembrare una cosa scontata, ma a volte purtroppo capita che venga omesso e che non sia quasi mai citato in articoli ointerviste,peresempio.

Quantoèimportante,secondote,lacomprensionedelcontestoculturale di un ' opera per la sua traduzione? Hai mai trovato difficoltà nel trasmetterespecificiriferimenticulturaliogiochidiparoleallelettrici?

La comprensione del contesto culturale di un’opera è fondamentale per unabuonaresadellatraduzione.

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Non basta semplicemente limitarsi a trasferire una parola dalla lingua di partenza a quella di arrivo, ma bisogna “tuffarsi” nell’ambientazione, nel tipo di linguaggio usato, bisogna entrare nei personaggi. E non sempre è faciletuttoquesto.Inalcunicasi,approfondireedeffettuaredellericerche, èdigrandeaiuto,soprattuttoconiromanzistorici.

Le difficoltà nel rendere giochi di parole s’incontrano molto spesso. Quando capita, propongo la mia scelta di traduzione, quella che ritengo più appropriata, segnalandola comunque alrevisore; oppure decidiamo insieme quale potrebbe essere la forma migliore. Una traduzione non è mai perfetta, tuttavia. Malgrado le innumerevoli riletture a lavoro finito. Ci saràsemprequalcosachesfuggeall’occhiodeltraduttorepiùattento,ma non per incapacità o incompetenza, semplicemente perché si è abituato aleggereiltestocosì.Lacollaborazioneconunbravorevisoreèpreziosa, amioparere.

Ringraziamo Elisabetta per averci concesso questa intervista.Spessoil lavorodeitraduttori/traduttriciè invisibile ma fondamentale, poiché trasformano le parole di un autore/autrice in un nuovo linguaggio, permettendo così a opere straordinarie di viaggiare attraverso le culture e le lingue. Rispettare e riconoscere il loro lavoro è un modo importante per valorizzare la diversità culturale e la ricchezza della letteraturamondiale.

Elisabetta Motta

è nata a Catanzaro ma vive a Roma da molti anni. È traduttrice dall’inglese e dal francese, e autrice di romance. Collabora con affermate riviste femminili come autricediraccontieromanzi.

Dal 2014 affianca la professione di traduttrice a quella di autrice, pubblicando per svariatieditoritracuiRizzoli,Leggereditore,EdizioniConvalle.

Ha tradotto un centinaio di romanzi dall’inglese che spaziano dal romance, al fantasy, alla narrativa per case editrici come HarperCollins, Literary Romance EdizionieQueenEdizioni

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IIdirittodisaltarelepagine

Il decalogo del lettore Il decalogo del lettore Il decalogo del lettore a cura di Elisa Cugliandro

Benritrovato nel nostro angolo dedicato al decalogo del lettore. Oggi, nel secondo appuntamento della nostra rubrica, affrontiamo un untemachedivide,un'abitudineche per alcuni è inimmaginabile quanto necessaria per altri: saltare le pagine.

Ma cosa significa davvero saltare le pagine di un libro? È davvero un sacrilegio letterario, o può essere considerato un approccio legittimo allalettura?

Analizziamolo insieme.

Lo ammetto: di tutti i diritti del lettore, saltare le pagine è quello che sento meno mio. Non sia mai! Eppure, ogni tanto, dovremmo ricordarci che possiamo (o potremmo)saltarequantiequalipezzivogliamo,senzarenderecontoanessuno.

CosadicePennacsuquestodiritto?

Apropositodi“Guerraepace”,dichiara:

“Ho saltato delle pagine. E tutti i ragazzini dovrebbero fare altrettanto. In questo modo potrebbero buttarsi prestissimo su tuttelemeraviglieritenuteinaccessibiliperlaloroetà.”

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Per lo scrittore è dunque meglio avvalersi di questo diritto piuttosto che accontentarsi di surrogati riscritti da altre mani: è importante rendere la letteratura accessibile fin dalla giovane età, senza la costrizione o la pretesa diunaletturaintegrale.

Echediredinoigrandi?

Pennacliquidacosìlaquestione:sesaltiamodellepagine,

“è una questione che riguarda solo noieillibrochestiamoleggendo.”

Pensiamoaunabiografiadicuiciinteressanosolodellepartispecifiche,oa un saggio difficile che si perde in capitoli troppo tecnici per noi; magari è controproducente interrompere la lettura, che più in là c’è qualcosa che ci interessa,equindisitrattasolodi“andareavantiveloce”.

Chissà che un giorno, spontaneamente, non ci venga voglia di riprendere il nostrobelmattoneperleggerloinmanieraintegrale!Chissà...

Di tutti i dieci diritti lo considero il più controverso, ancor più del precedente “nonleggere”,ecomesempreadessolaparolapassa.te.

Ti invito a condividere le tue esperienze e opinioni sul mio blog. Ladiscussioneèaperta,esonocuriosadiscoprireituoipuntidi vistasulsecondopuntodelnostrodecalogodellettore.

BLogFaReSOL

Elisa Cugliandro è scrittrice poliedrica, animatrice professionale in RSA e counseloraindirizzoolistico.Classe1985,viveaTorino.Nel2013hadebuttatocol romanzo di fantascienza Damazerico - La Rivoluzione Cortese. Nel 2021 ha pubblicato la raccolta di racconti Miracoli metropolitani per Rossini Editore, conquistando nello stesso anno il terzo posto al concorso nazionale “Andrea Torresano”colromanzoineditoFugadall’amore.Nel2022segueLaResadelRiso, romanzodistopicoeditodaLuoghInteriori.Nell’autunno2023haauto-pubblicato la serie romance L’amore provvede in due atti: Chiudi gli occhi e Un nuovo sguardo

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La detective sul divano La detective sul divano La detective sul divano

Care lettrici e cari lettori, sono emozionata e onorata di presentarvi la mia nuova rubrica sulla rivista AGATHA, in cui vi consiglieròdelleletture crime tratte dastorievere,eviparleròdicrimini edelitti.

Chi sono? Dicono che sia una personaeccentrica,conunacuto senso di osservazione e una passione inestinguibile per i misteri. Anche se non posseggounaformazioneufficialeincampoforense,lamiacuriositàpericasidi cronacaneramihaspintoainformarmiattraversolaletturadiarticolidettagliati, libridistoria,l’ascoltodipodcastdedicatiacriminiemisteri,nonchélavisionedi programmitelevisivisull’argomento.

Sono un’insolitadetective,quindi,lamiaindagineavvienetrai cuscini del divano, armata di telecomando, taccuini vari e, naturalmente,unabuonaconnessioneinternet.

Ed eccomi qui a darvi il benvenuto dal mio “quartier generale”, avvolta in una coperta, con il computer e una tazza fumante di tè a scrivere il primo articolo, in cuiviparleròdiununadonnalacuistoriaèavvoltainun’auradimistero,fascino eorrore:

Lavinia Fisher.

Considerata da molti la prima serial killerdonnadegliStatiUniti,lasuavita si intreccia con leggende e fatti storici finoadiventarequasiunmito.

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Bellezza mortale

Nata nel tardo XVIII secolo, Lavinia e suo marito John gestivano la Six Mile WayfarerHouseneidintornidiCharleston,CarolinadelSud Lalocanda,situata strategicamenteperaccogliereviaggiatoristanchi,nascondevaperòunoscuro segreto. Si racconta che Lavinia usasse il suo fascino per attirare gli ospiti, offrendo loro tè avvelenato per poi derubarli. Una volta che le vittime erano incoscienti, si diceva che venissero uccise in vari modi, anche se il metodo più notocoinvolgevaunlettomeccanicocheribaltavailcorpoinunafossaoinuna stanzasottostante,doveilmaritoavrebbefinitoillavoro.

Arrestatinel1819, Lavinia e John Fisher furono giudicati colpevoli di rapina, ma le storie popolari li trasformarono in spietati assassini. Fino all’ultimo, Lavinia mantenne un atteggiamento di sfida, vestendo completamente di bianco il giorno della sua esecuzione, quasi a volersi presentare come una sposa innocente di fronte alla morte.

Tra storia e leggenda

ComprenderechifosserealmenteLaviniaFisherecosaabbiaeffettivamentefatto è diventato difficile nel corso del tempo a causa dell'accumularsi di storie, miti e narrazioni popolari che si sono stratificati attorno alla sua figura. Documenti dell’epoca non confermano esplicitamente gli omicidi, ma la sua figura rimane emblematica nel panorama criminale femminile, un simbolo di come la società elaboraetrasformalestoriedidonneaccusatedicriminiefferati.

Per questo vi consiglio di ascoltare il podcast LadyKiller.Questa serie esplora le storie di 16 donne accusate di essere assassine, offrendo una prospettiva unica su come la loro narrazione si intrecci tra fatti documentati e mito. La storia di Lavinia, soprattutto, solleva questioni intriganti su memoria storica, leggenda e realtà.

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Riflessioni dal divano

Quantodellasuastoriaèfruttodifattirealiequantodinarrazionepopolare?E come cambia la percezione di un crimine quando al centro della scena c’è unadonna?

Invitotuttivoiarifletteresuquestedomande.C’èmoltochepossiamoimparare dalpassato,e possiamocercarediscorgerelaveritànascostadietrolestorie checiaffascinanoeterrorizzano.

Arrivedercialprossimomistero, lavostraDetectivesuldivano.

Lady Killer

Di: Giulio Valli, Simone Spoladori, Maria Triberti, Lorenzo Pedrazzi, Giuseppe Paternò Raddusa,MicheleGranata

Letto da: Viola Graziosi, Giusy Frallonardo, Roberta Federici, Tamara Fagnocchi, Maria Ariis,FrancescoMigliaccio

LadyKiller:ilfascinoperturbantedellafuriaomicida Dasempre,parlandodi serialkiller,lecronacheelanarrazionesisonoconcentratesufiguremaschili, la cui vita si alternava tra la dimensione pubblica e quella misteriosa del crimine.

Lastoriaoffretuttaviaaltrettantevicendedidonnechesisonoresecolpevoli diomicidiseriali,inalcunicasicapacidicompetereconipiùoscuriassassini uomini,inaltririvelandouna"viafemminile"all'omicidio.

Lady Killer racconta le storie di sedici donne che, nascondendosi nella loro condizione di apparente debolezza e dietro le convenzioni della società, hannoseminatoterrorenellelorocomunitàeinquietantiinterrogativi.

Questo titolo contiene materiale non adatto ai minori di 18 anni. Audible consiglia l'ascoltoaunpubblicoadulto.

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Ilmestieredell’editor

Patrizia Carrozza

Per le nostre serie di interviste dedicate alle professioniste del mondo editoriale, abbiamo avuto il piacere di intervistare Patrizia Carrozza, una talentuosa e apprezzata editor con una passione particolare per i romanzi gialli. Patrizia collabora con Golem Edizioni, ed è stata lettrice per il Premio Giallo&NerodiPuglia e il PremioCeresioinGiallo, e la ringraziamo per aver condivisosuAGATHAlasuaesperienzaoffrendociunosguardodietrolequinte su cosa significa essere un editor freelance in un genere tanto dinamico e competitivo.

Patrizia, hai una carriera variegata collaborando con autori/autrici, editori e premi letterari.Potrestiraccontarcidipiùsucomehai iniziato il tuo percorso nel mondo editoriale dei romanzi gialli e su cosa ti ha spinto a specializzartiinquestogenerecosìaffascinante ecomplesso?

Pur avendo la fortuna di lavorare anche su testi di altro genere, il giallo e il noir e il thriller dasempresonolemiepassioni,comelettrice espettatrice.

Mi ricordo i pomeriggi estivi da adolescente sui romanzi di Nancy Drew e degli Hardy Boys. Per non parlare di Poirot e MissMarple… E ogni volta che scoprivo un nuovo investigatore e un nuovo autore, per me era festa. Quindi mi è venuto spontaneo cercare di lavorare prevalentemente suquestitesti.EhoavutolafortunacheGolemmi chiedesse di editare proprio questo genere, nel lorocatalogo

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Quali consideri le principali differenze nel processo di editing delle storie crime rispetto a quello di romanzi di altro genere?

Illavorodipartenzaèsempreuno:quellosuipersonaggi.

Se i personaggi sono ben definiti e si muovono in scena in modo coerente conchisono,sonoloroaguidareautoreeeditornellarevisione.Poiperònel gialloinparticolarmodocideveesseretensione,ritmo.Illettoredeverestare incollato alla pagina o volerci tornare non appena possibile per scoprire nuovi elementi. La soluzione non deve essere scontata, ci devono essere depistaggi, ricerca, investigazione, colpi di scena. Mi è capitato di leggere gialli inediti scritti in modo sublime… ma piatti da morire o con ripetizioni e riempitiviinutili.

Lacostruzionedellatensioneeilmantenimentodelmisterosonoelementi fondamentaliinunbuonromanzogialloothriller.Qualistrategieadottiper aiutaregliautoriaraffinarequestiaspettidellelorostorie?

Molto spesso è sufficiente lavorare sul montaggio delle scene per aggiungerepepe,oppurenasconderequalcheelementochel’autoreinvece avevadecisodimettereinbellavista.

Ioadorolavoraresuicliffhanger:

purtroppounsaccoditestiarrivanoallafinediscenecongrandispiegoni…e uccidono l’interesse del lettore. Mi capita spessissimo di suggerire di tagliarepocheparolepercambiareilvoltodifinecapitoliefareinmodoche illettorenonvedal’oradivoltarepagina.Sesologliautorisapesseroquanto poco a volte basta sistemare in un testo per sorprendere il lettore e conquistarlo. E, di contro, mai strafare, bensì dosare: il lettore va sorpreso, non preso in giro In un crime la soluzione/il colpevole/la motivazione va seminata.L’autorenonpuòestrarreilconigliodalcilindroaduepaginedalla fine…

Comunque io posso solo suggerire e offrire un ragionamento alternativo:l’ultimaparolarestaquelladell’autore.

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Cisonoerroricomunichetendianotarenellebozzeiniziali,ecomeconsigli disuperarli?

Miritengofortunata: lavoroconautoritalentuosi. Micapitaperòdivalutare inediti e vedo ancora errori nella gestione dei punti di vista, la tendenza a spiegare molto, a essere didascalici. E anche a ricalcare i grandi: “lo fa King, lopossofareancheio ”Nonfunzionapropriocosì Perdeviaredalleregolein modointelligente,occorreconoscerle.Bene.Avereconsapevolezza.

Quindi il suggerimento è di leggere gialli e crime per avere il polso della concorrenza e del mercato editoriale, ma anche manuali di narrativa e, alla prima occasione, frequentare un corso di scrittura. Per conoscere le regole del gioco. E poi auspicabilmente stravolgerle!

Patrizia Carrozza

Patrizia è editor free lance di narrativa e lettrice editoriale. Si è formata frequentando il corso Apnea tenuto da Francesca de Lena e la relativa Masterclass.HafrequentatoillaboratoriodegliScrittoriPigridiBarbaraFiorio edapersonacuriosahacontinuatoafrequentarenumerosicorsieditoriali.I suoi autori sono tutti arrivati alla pubblicazione. Lettrice onnivora, ama scoprirepiccolecaseeditriciindipendentidiqualità.

www.cartaforbicesasso.com

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Ilsuosito

Amelia in giallo Amelia in giallo Amelia in giallo

Siamo liete di segnalarvi un 'entusiasmante opportunità che farà brillare gli occhi a tutte le scrittrici e gli scrittori desiderosi di mettere alla prova il propriotalentonarrativo:ilblogNotedicarta,incollaborazioneconGolem Edizioni e con il patrocinio del Comune di Amelia, è orgoglioso di presentarelaprimaedizionedelPremioletterarioAmeliainGiallo.

Lapartecipazionealpremioèesclusivamenteriservataa romanziinediti,i quali non devono essere stati precedentemente auto-pubblicati né resi disponibili su piattaforme digitali come Wattpad, Webnovel, o analoghe. Il vincitore o la vincitrice avrà l'opportunità di vedere il proprio lavoro pubblicatodaGolemEdizioni,unacasaeditricediprestigionazionale.

La scadenza

perlapresentazionedeimanoscrittièfissataperil19giugno2024.

Per conoscere tutti i dettagli relativi alla partecipazione, vi invitiamo a consultare il regolamento disponibile sul blogNotediCarta e sulsitodiGolemEdizioni.

AGATHA/MAGAZINE 32 Ilconcorso
www.golemedizioni.it www.notedicarta.com

Evisserocattivepersempre a cura di Cristina Tata

In una rivista tutta al femminile… beh, non potevano di certo mancare loro, le cattive Disney! E per una che come me è cresciuta a pane e film d’animazione, quale argomento migliore da trattare? Soprattutto parlare di personaggi che hanno in sé la caratteristica dellamalvagità,perchésisa,inognunodinoisi racchiudeunaparteoscura:inogniyinc’èun pizzicodiyangevicevers ! Perciò, come inaugurare q conunpersonaggiocontr

Crudelia De M

La più cattiva di tutt proprio perché non è u una creatura provenie mondo fantastico, ma eccentrica sì, ma as “normale”.Unadellevilla e odiate di tutti i temp celebri, ciniche e inquie nonostante i suoi lati negativi,leièriuscitaar spazio nel cuore dei fa un’icona, guadagnando 39°postonellalistaAFI’s100Years… 100 Heroes and Villain stilata nel 2003dall’AmericanFilmInstitute.

Personaggio diventato simbolo di avidità, vanità e malvagità, il suo nome deriva dal gioco di parole basatosu“crudele”e“demone”

Nella versione originale, il nome è Cruella De Vil, giocato sempre sulle parole “cruel” (crudele) e “devil” (diavolo),perchéleièappuntoavida, crudele, materialista ed egoista. Una donna che ama l’alta moda e il cui interesse ruota soprattutto attorno alle pellicce. Di conseguenza, cerca spesso animali che le servono per realizzarle.

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IL PERSONAGGIO DI CRUDELIA È STATO INTRODOTTO PER LA PRIMA VOLTA NEL 1956 ALL’INTERNO DEL ROMANZO PER RAGAZZI DI DODIE SMITH,LA CARICA DEI 101,INCUIVIENEDESCRITTA COME UNA DONNA ALTA, DALLA CARNAGIONE SCURA, CHE INDOSSA SPESSO UNA PELLICCIA BIANCA.

Folle,genialeesenzafreni(soprattuttoallaguida),èun’avvenenteexcompagna diclassedi Anita (unadelleprotagonistedellastoria).Èunadonnamoltoricca, così innamorata delle pellicce da aver sposato un pellicciaio costringendolo a tenere le sue collezioni in casa, a sua completa disposizione. Nota per essere elegante,stravagante,altezzosaemaleducata.

Crudelia fa la sua apparizione nel mondo Disney nel 1961, con il film d’animazione La carica dei cento e uno. Qui la ritroviamo con la sua immancabile pelliccia, un bocchino verde, guanti e scarpe rosse e la bizzarra capigliatura metà nera e metà bianca In questo caso è una ricchissima ereditiera,masempreconunapassionesfrenataperlepellicce.

MarkDavis,ilsuodisegnatore,nelcrearlaavevadasubitopensatoaunavillain che segnasse una svolta tra i cattivi Disney e che avesse un’identità più moderna. Partendo dalle illustrazioni del romanzo, ha deciso di darne una sua caratterizzazione.

L’ispirazione definitiva è poi arrivata da una donna la cui identità è rimasta avvolta nel mistero; una conoscente di cui non ha mai volutorivelareilnome.
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Di Crudelia si sa che è “più letale di uno scorpione, che

Infatti,èsoloconilfilmliveactiondel1996interpretatodaGlennClosechesi cominciaadarecorpoalpersonaggioeunpostonellasocietà.

Da qui la scelta di renderla una famosissima stilista di alta moda, sempre ossessionata dalle pellicce. A completare quest’opera di arricchimento, nel 2021 arrivaCrudelia(titolooriginaleCruella),nuovoliveactioninterpretatodaEmma Stone, cheneraccontalastoriaapartiredallasuafanciullezza,dandovitaaun personaggiosìnegativomaatuttotondo,tantocomplessoquantoaffascinante.

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Giallicoibaffi a cura di Calì

Cariamicibipediequadrupedi,sonodinuovoqui,conlezampettesuitastiele vibrisseintensioneperilsecondoappuntamentodellanostraesclusivarubrica

Dopo aver ronfato accanto alla tastiera, meditando sulla prossima avventura letteraria da consigliarvi in questo nuovo numero di AGATHA, ho deciso di parlarvi di un giallo dove il nostro intuitofelino è stato crucialeperrisolvereilcaso.

La mossa del gatto

Vedete,mentrelamiaumanaeraassortanellaletturadelibrocheviconsiglierò oggi, i miei sensi affilati hanno catturato non solo il suono delle pagine che giravano, ma anche l'essenza stessa dell'ingegnosità felina impressa nella storia.Sì,perchéquestavolta,vimiagolodileggereunlibroincuiilgattononè unveroeproprioinvestiGatto,malasuaagilitàhaguidatolasuaumanaverso laverità.

E questo straordinario felino è Pablo, amico di Cloe la protagonista del libro di Sonia Sacrato intitolato La mossa delgatto.

Questo è il primo volume di una serie intrigante e piena di colpi di scena, gli altri volumi sono: L’istinto del gatto e L’enigmadelgatto.

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TRAMA

Unavecchiacasadasvuotare. Unasoffittachenascondedei segreti. Unpassatochetornaagalla.

22 novembre 1956: le acque del Piave restituiscono il corpo della giovane Virginia. Nonostante dei lividi sospetti sul suo corpo, il medico legale certifica la morteperannegamento.L'ipotesidiomicidioèmessa da parte dopo avere ascoltato la sorella della vittima eilcasovienearchiviatocomesuicidio. Sessant'anni dopo. Cloe – una giovane insegnante di storia dell'arte – non riesce a dire di no alla richiesta della madre che vuole il suo aiuto per svuotare la vecchia casa della nonna, Clotilde, morta da poco. LasciaquindiAlbaincompagniadiPablo,ilsuogatto, alla volta di Vas, in Veneto. Cloe non ha bei ricordi legatiaVas,néallanonna:èdecisaatornareadAlba prima possibile Ma il paesino ha delle sorprese in serbo per lei. Una triste storia che riguarda la sorella della nonna, che Cloe ignorava. Un incontro con qualcunoche,dapiccola,lehafattobattereilcuore.

Ma soprattutto soffitte che celano misteri e che accendono in lei un irrefrenabile desideriodisapere.Aiutatadauncarabiniereinpensioneedall'inconsapevolema decisivogatto,Cloesilasceràtravolgeredaun'indaginechelaporteràascoperte davveroinaspettate.

Anchequestogiallohailmiobollino speciale,quindiricordateviche:questolibro viserve!

Miagolosisalutieappuntamentoamaggio, perilprossimonumerodiAGATHA,

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Calì
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