AGATHA - Donne che scrivono gialli

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CHE SCRIVONO GIALLI

A A

G HAT

IL MORSO DEL RAMARRO

Dal romanzo al film

Dal romanzo al film

AGATHA CHRISTIE

La regina del mistero

IL

MESTIERE DELLA TRADUTTRICE

Il significato oltre le parole

Un viaggio attraverso le scrittrici di gialli, dal passato al presente

DONNE
MARZO 2024 | N 0

Benvenuti al numero 0 di AGATHA, una rivista unica nel suo genere, dedicata interamente alle donne che hanno plasmato e continuano a plasmare il mondo della letteratura gialla.

Unviaggionel mondodel gialloal femminile.

La rivista nasce dalla mia passione per i gialli condivisa sulla mia pagina Instagram Gialli di carta, e in questo numero inaugurale omaggiamo un'iconasenzatempo:AgathaChristie.Ilnomedellarivistaèuntributoalla suainestimabileeredità.

AttraversolepaginediAGATHAscoprirete scrittricidelpassato che,conle loro parole, hanno aperto la strada nel mondo del giallo, e autrici contemporanee,checontinuanoastupireconlalorocreativitàeingegno. Ma il nostro viaggio non si ferma qui. Parleremo di Libri e celebrerermo le traduttriciche svolgono un ruolo cruciale, fungendo da ponti tra culture e linguediverse,permettendoallestoriediraggiungereunpubblicoglobale. Inoltre, dedicherermo spazio alle sceneggiatrici e registe che hanno trasformato le parole in immagini, portando i romanzisulloschermo,ea tutteledonne che lavoranonelmondoeditoriale.

AGATHA non è solo una celebrazione, ma un dialogo aperto. Vi invito a seguirci sui nostri canali social. Ogni collaboratrice porta con sé un pezzo del mondo di AGATHA, cercateci per condividere le vostre letture, esperienze e passioni.

AGATHA/MAGAZINE 1
Copyright ©2024Cristina Origone Tutti i diritti riservati Reegistrazione n° 21937 Progetto grafico Cristina Origone
Cristina Origone
AliceBenassi SaraP.
ElisaCugliandro Collaboratrici

SOMMARIO

O1 EDITORIALE

02 SOMMARIO

03 AGATHA CHRISTIE

06 IL MESTIERE DELL‘EDITOR

INTERVISTA

CRISTINA TATA

08 DAL ROMANZO AL FILM IL MORSO DEL RAMARRO

INTERVISTE

MARIA LODOVICA MARINI VALERIA CORCIOLANI

13 IL MESTIERE DELLA TRADUTTRICE

INTERVISTA

ALICE BENASSI

15 PERCHÈ PER 1 LIBRO

RUBRICA A CURA DI SARA P.

17 I BUONI PROPOSITI DEL LETTORE

RUBRICA A CURA DI ELISA CUGLIANDRO

21 GIALLI COI BAFFI

RUBRICA A CURA DI CALÌ

@GIALLIDICARTA

INFO@ORIGONE IT
ORIGONE IT
WWW
2 AGATHA/MAGAZINE

AGATHA CHRISTIE

La regina del mistero a cura di Cristina Origone

Agatha Christie non è solo un nome, è un‘istituzione nel mondo della letteratura gialla. Nata nel 1890 nel Devon, Inghilterra, Agathaharivoluzionatoilgeneredelromanzo giallo, diventando una delle scrittrici più venduteeamatedituttiitempi.

LA SUA CARRIERA

ebbe inizio nel 1920 con la pubblicazione di “Poirot a Styles Court” (The Mysterious Affair at Styles) tradotto in Italia “Poirot e il mistero di Styles Court,” introducendo al mondo uno dei suoi personaggi più iconici, Hercule Poirot, il detectivebelgadalfiutoineguagliabile.

Fu l’inizio di una straordinaria carriera letteraria che avrebbe visto Agatha scrivere più di 60 romanzigiallieunaseriediraccontibrevi. I suoi romanzi, come “Assassinio sull'Orient Express”e"DieciPiccoliIndiani",sonocapolavori del genere, ammirati per la loro ingegnosa costruzione e la loro capacità di tenere i lettori colfiatosospesofinoall'ultimapagina.

Nonostante il successo, la sua vita fu segnata daalcunimomentidifficili,inclusounmisterioso episodio nel 1926 quando scomparve per dieci giorni,unenigmaancoraoggiinsoluto.

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IL TEATRO

Agatha Christie non era solo una scrittrice di romanzi gialli; era anche un 'abile drammaturga. La sua opera teatrale "Trappola per topi" detiene il record mondiale per la più lunga serie ininterrotta di rappresentazioni, avendo debuttato a Londra nel 1952 e ancorainscenaoggi.

Scomparsa nel 1976, Agatha Christie lascia un 'eredità che va ben oltre i suoi libri. Ha influenzato intere generazioni di scrittori e il suo lavoro continua a essere un punto di riferimento nelgeneregiallo.

La sua abilità non si limitava alla scrittura di trame avvincenti, era anche una maestra nella creazione di personaggi memorabili. Oltre a Poirot,creòMissMarple.

MISS JANE MARPLE

È UN PERSONAGGIO CHE

La sagace detective dilettante è una delle figure più amate e riconoscibili nel panorama del giallo. La sua prima apparizione avvenne nel racconto breve "Il Club del Martedì" nel 1927, ma fu nel romanzo "Assassinio a Villa Rose" ("The Murder at the Vicarage", 1930) che Miss Marplefeceilsuodebuttoufficialecomeprotagonista.

A differenza di Hercule Poirot, Miss Marple non è una professionista del crimine. È una donna anziana, che vive in un piccolo villaggio inglese, St. Mary Mead, e utilizza la sua intuizione e la sua esperienza per risolvere casi complessi. L'immagine che proietta di sé, di tranquilla vecchietta di campagna, le consente spesso di ottenere informazioni che molti tendonoanonrivelareadaltri,sottovalutandola.

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GLI
GENERE
MARPLE COMPARE
ENUMEROSIRACCONTI. AGATHA/MAGAZINE
SFIDA
STEREOTIPI DELL'EPOCA SU
ED ETÀ. MISS
IN 12 ROMANZI

AGATHA NON SOPPORTAVA PIÙ POIROT E NEL 1940 DECISEDIUCCIDERLO.

HERCULE POIROT

Il famoso detective belga creato da Agatha Christie, è una figura iconica nel mondo della letteratura gialla. La sua nascita letteraria risale al periodo della Prima Guerra Mondiale, quando Agatha lavorava come infermiera e farmacista, esperienze che le fornirono una profonda conoscenza dei veleni, spesso utilizzatinellesuetrame. Poirot fu ispirato dai rifugiati belgi che Christie incontrò nella sua città natale di Torquay. Caratterizzato come il suo esatto opposto del tipico investigatore inglese, Poirot si distingue per la sua modesta statura, la sua attenzione ai dettagli, e una notevole capacità di comprendere in profonditàlapsicologiaumana.

Rapidamente, Poirot conquistò i lettori e divenne protagonista di molti romanzi e racconti, con adattamenti in film, serie TV e teatro.

È interessante notare che alcune fonti suggeriscono che Agatha possa essersi ispirata al detective belga di HerculePopeau, creato dalla scrittrice Marie Belloc Lowndes. Tuttavia, non esistono conferme da parte di Agatha stessa.

Indipendentemente dalle sue origini, Poirot rimane un personaggio unico nel suo genere, con una personalità distintiva che lo ha reso uno dei detectivepiùamatiememorabilidellaletteratura.

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Ilmestieredell’editor

are la nostra prima intervista a Cristina Tata, editorescrittrice.

Cristina ha gentilmente accettato di condividere con noi le sue riflessioni sullavorodaeditor.

Comesisvolgeiltuolavoro?

Qualisonoledifficolà?

Ogni autore ha il proprio stile e la propria capacità di saper esprimere ciò che ha da comunicare al mondo attraverso la scrittura. L’editor deve essereingradodiadattarsinonsoloai diversi generi, ma anche alle più disparate esigenze degli autori. Non si tratta solo di un lavoro di correzione o di editing fine a se stesso; bisogna essereingradodidialogareconchisi

Si svolge direttamente sul testo da revisionare. Durante la fase di editing, o correzione di bozze, lavoro con le revisioni attive, in modo tale che l’autore possa vedere tutte i cambiamenti apportati sul suo manoscritto e decidere poi se accettarleomeno.Lavoromoltoconi commenti a margine che mi permettono di suggerire delle modifiche da apportare, oppure le utilizzo quando devo chiedere delle delucidazioni su frasi o passaggi poco chiari. In base alla tipologia del servizio richiesto, il lavoro sul testo sarò più o meno profondo, e potrà riguardare sia lo stile che la struttura. L’editing prevede più riletture, e tra una lettura e l’altra spetterà anche all’autore rimettere mano sul testo in basealleindicazionidamefornite.

ha di fronte, saper spiegare le modifiche apportate, saper supportare l’autore quando è insicuro, quando non sa come procedere con la scrittura o cosa fare nella fase di post-stesura. Personalmente, sono sempre disponibile a rispondere aidubbiealledomandechemivengonoposte,eadaiutarel’autoreancheuna voltafinitalafasediediting.

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Qualèilconsiglio chetisentididareachi vuoleintraprenderequestaprofessione?

Studiare, avere “fame di libri”, armarsi di moltapazienza,dispiritocriticomaanche autocritico. Saper ascoltare i dubbi, le paure e le esigenze di chi si ha di fronte e non smettere mai di imparare, anche dai propri errori, che soprattutto all’inizio non mancheranno. Poi, a differenza di ciò che si può pensare, quello dell’editor non è un lavoro che si può “improvvisare”, magari semplicemente perché si è dei lettori forti odegliscrittori.Maoltreallostudioeauna forte motivazione, occorre fare anche tanta pratica sui testi, magari specializzandosi su uno o più stili Non esistonolavorifacili,esicuramentequesto non lo è, ma riuscire a fare della propria passione un mestiere credo sia già di per séunenormevantaggio!

Chi è Cristina Tata?

Potrei definirmi, prima di tutto, un’accanita lettrice, una di quelle che ha tutte le librerie piene e non sa più dove conservare i libri. Leggere è uno dei miei svaghipreferiti,forseperchénellaletturahosempretrovatorifugio,cosìcome nellascrittura.

Nel2016horealizzatounodeimieipiùgrandisogninelcassetto:pubblicareun romanzo.Un’esperienzachemihafattocresceremoltoemihafattoacquisire unaconsapevolezzamaggiore,nonsolodellemiecapacità,maancheditutto ciòchecircondailcomplessomondodell’editoria.

E così… studiando, impegnandomi e credendoci fino in fondo, sono riuscita a faredelmiosognodi“viveredilibri”unarealtà,diventandoeditorecorrettrice di bozze freelance. Collaborare con gli autori e accompagnarli nel loro percorso è la mia più grande soddisfazione. Ciò che maggiormente mi caratterizzaèunaforteempatia,checercoditrasmettereagliscrittoriconcui lavoro,mistaadattenzione,curaeprofessionalità.

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www.cristinatata.com Ilsuosito:

Dalromanzoalfilm

Quattro amici e un’indagine

a cura di Cristina Origone

Una vivida luce di fine estate a Chiavari e a Sestri Levante, ordinate cittadine liguri, affacciate sul mare Nella palazzina liberty in cui vivono gran parte dei personaggi, prendono vita e si snodano storie, che ci accompagnano alla risoluzione di un enigma,partitodaunsempliceciondolo Aformadiramarro

La trasposizione cinematografica di un romanzo di successo è sempre un viaggio affascinante, e "Il morso del ramarro " non fa eccezione. Originariamente un best-seller acclamato scritto da Valeria Corciolani, il libro ha trovato nuova vita sul grande schermo grazie alla visione artisticadiMariaLodovicaMarini e alla produzione di Cima Prod Srl.Questo passaggio dal libro al film rappresenta un ponte tra due mondi artistici, ognuno con le sue sfumature e potenzialità espressive

In questa trasformazione, "Il morso del ramarro " mantiene l'essenza del giallo avvincente che ha catturato i lettori, arricchendolo con la potenza visiva e la profondità emotiva chesoloilcinemapuòoffrire. LaregiadiMariaLodovicaMarini svela nuove dimensioni dei personaggi e delle ambientazioni, trasportando lo spettatore in un universo dove le parole del libro prendono vita in immaginiesuoni.

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Lodovicaèunacaraamica,elaringraziamoperaveraccettatodicondividere connoilasuaesperienza.

Maria Lodovica Marini

Qualedifficoltàhaiavutoadadattare ilromanzoalfilm?

Azioni, personaggi, storie ed emozioni sono elementi che accomunano letteraturaecinema.

Trasporre un romanzo è sempre rischioso e faticoso, non sai mai dove vaiaparare.

Come sceneggiatrice, oltre ad avere accanto l’autrice de “Il Morso del Ramarro”ValeriaCorciolani,abbiamo usufruitodell’esperienzadiunodeipiù grandi cineasti argentini, senza retorica visto che ha avuto una candidaturaagliOscar:JuanBautista Stagnaro, che nasce proprio come sceneggiatore. Quindi, se già era difficoltosa la trasposizione del libro, farlo di qua e di là dall’oceano e in cocoliche, con la stessa autrice, ha aumentatoildosaggio:maanoiLiguri, sisa,piaccionolesfideestreme.

Raccontare una storia significa “cogliere l’essenziale” e un film lascia “il segno” se riesce proprio a cogliere questoessenziale:ma355paginenon sono così facili da ridurre, perché un libro scandaglia le emozioni di più protagonisti, segue personaggi in contemporanea e passa da un punto di vista all’altro senza molti problemi. Unfilmnonproprio.Unfilmhabisogno di un protagonista chiaro, con un desiderio preciso da soddisfare, un obiettivo da raggiungere e una mancanza da colmare. Quindi il compito principale è in primis semplificare il materiale di partenza perpoiarricchirlo. Il secondo è quello di operare delle scelte, scegliere un punto di vista e non pensare a come rispettare il più possibileilromanzo,maaqualestoria sivuoleraccontare.

“Nonsipuòesserefedelialmaterialedipartenzaenonsi deveesserefedeli”affermaloscrittoreWilliamGoldman.

Ogni sceneggiatore ha da decidere cosa vuole raccontare, quale delle storie mettere in campo: questo è il motivo per cui spesso c’è la parolina magica “liberamentetratto”e,inevitabilmente,dopoavervistoilfilmdiciamo:“Maillibro noneracosì:nonc’èquesto,quelloèdiverso!”

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Valeriaègiàdiperséunascrittricemolto“visiva”,manonèstatofacileperlei che ha scritto il libro, “rinunciare” a molte parti di esso sia a livello di scrittura che durante il set, in cui sono state ulteriormente cambiate delle scene che nonfunzionavanocomesullacarta.

È stata comunque una bella avventura a sei mani, che ci ha portato esperienzaeulterioricapacità.Inizialmentesonostataunpo’dietrolequinte… ancheperchésapevochecomeregistaavreipotutointervenireancora.

Ci puoi raccontare un aneddoto simpatico che è accaduto dietro le quinte?

Inunmesediriprese,glianeddotidaraccontaresonoparecchi. Nemenzionodue.

Prima della rapina - una delle scene clou - con i ragazzi bardati con tanto di maschere nere, poco fuori dalla macchina, con il cofano aperto e il fonico nel bagagliaio, ci siamo visti arrivare i carabinieri, chiamati da una signoradifronte,preoccupatadicosa stesse accadendo Non racconto il caos sul set, dove tra l’altro c’era una macchina della polizia e un’ambulanza pronte per la scena dopo.

Lapremessaècheabbiamoavutoun grande sostegno da parte della città, anche come sponsor. Il panificio Barbieri ci coccolava con la sua focaccia, il biscottificio Gianelli ci riforniva continuamente dei suoi splendidi biscotti. Così durante la scena tra il medico e il professore, Lorenzo Marangon che non sapeva come muoversi, davanti a un fittizio caffè, ha preso i biscotti e li ha intinti dentro, scatenando l’ilarità del set. La spontaneità è stata premiata e la scenaèstatatenuta.

MariaLodovicaMarini,ligure, èunaspecialistainpsicopatologiadellinguaggio contrent'annidiesperienzacomelogopedistainNeuropsichiatriaInfantile Dopo aver vinto una borsa di studio in cinema e sceneggiatura nel 1986, ha partecipato a laboratori europei di cinema e contribuito alla critica cinematografica, oltre a produrre lavori civili e sociali. Fondatrice di Circoli del Cinema e Direttore di Festival internazionali, ha ricoperto ruoli significativi nella UICCenel2021hainnovatonelcampodellalogopediaconilbrevettodellaLOLLogopediaOnLine,gestendoancheunostudioriabilitativo."IlMorsodelRamarro" segna il suo secondo lungometraggio come regista, dopo "Uargh", commedia grottesca sulla salute, girata interamente nell’ex OP di Genova Quarto È AD e vicepresidentediCIMAProdSrl.ÈinIMDB–InternetMovieDatabase.

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Abbiamo chiesto a Valeria Corciolani di raccontarci la sua esperienza, e la ringraziamoperaverciconcessoquestaintervista.

Nel mondo letterario, poche esperienze sono tanto gratificanti quanto vedere la propria opera trasformata in un film Questo viaggio da pagina a schermo è un processo complessoeaffascinante.Collaborare alla sceneggiatura del film tratto dal proprio romanzo offre l'opportunità unica di reinterpretare la propria opera. C’è stato un aspetto della trasposizionedalibroafilmchetiha particolarmente sorpreso o messo in difficoltà?

Èpropriovero,vederelapropriaopera trasformata in un film è un’esperienza capace di farti rimbalzare fra mille emozioni diverse, più della pallina di unflipper.

Valeria Corciolani

Come accade con l’uscita di un libro, saichelatuastoria-quellacustodita nellatuatesta-dicolpononèpiùtua, ma ha preso vita attraverso lo sguardo, la voce e la prospettiva di chi ha “costruito”ilfilm:registainprimis,poiattori,comparse,chisièoccupatodella sceneggiatura, della fotografia, del suono, delle scenografie, di trucco costumi, musica, montaggio e chiunque abbia vorticato lì, in quelle dense e impagabilisettimanediriprese,incuiciascunohamessounpo’disé. Per questo motivo, spesso, il passaggio da romanzo a film può deludere lo spettatore che magari ha già letto il libro e non ritrova quelle atmosfere che gli hanno fatto amare l’opera letteraria, anche perché leggendo è la nostra immaginazione a mettersi in moto, mentre sullo schermo la riviviamo attraversol’immaginazioneelasensibilitàdiqualcunaltro.

E poi si tratta pure sempre di due linguaggi diversi ed è quasi impossibile condensaretrecentoepassapagineinun’oraemezzadiimmagini,salvando tutte le linee narrative presenti nella storia. Ecco, questo è forse il primo, violento!,“frontale”concuil’autoresitrovaafareicontiedasubito,insieme

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alla tentazione di continuare a raccontare attraverso le parole e non affidarsi alleatmosfereeleimmagini.Ioadesempiohovissutotutteleriprese,eanche la visione del film ultimato, con il timore e la sensazione che non risultassero chiari passaggi, dinamiche ed emozioni per me fondamentali, ironia compresa. Alla fine ho capito che dovevo pensare alla trasposizione cinematografica del mio romanzo un po’ come una “costola” della storia iniziale, da cui è nata una nuova creatura con una propria personalità ed espressione.

C’è stato un elemento della storia o un personaggio che hai scelto di sviluppareomodificareinmodosignificativorispettoaltestooriginale?Se sì,qualimotivazionihannoguidatoquestascelta?

Innanzitutto ho capito quanto scrivere un romanzo e scrivere una sceneggiatura siano due universi forse simili ma profondamente distinti. AffiancareJuanStagnaro,candidatoall’Oscarperlasceneggiatura,oltreche un onore, è stato davvero entusiasmante e da lui ho imparato moltissimo, come dal confronto con Carlo Marenco e Nerio Bergesio. Diciamo che, abituata all’attività intima e solitaria della scrittura di romanzi, con la sceneggiatura mi pareva di avere a che fare con uno strano animale in continua muta e metamorfosi, spinoso o malleabile, a seconda dei casi. E mi sonodivertitatantissimo.

Data la mia inesperienza, ho preferito fare un passo indietro riguardo alle modifichesullesceneggiatura,quindilasceltadiprediligereunadeterminata linea narrativa, la sottrazione di scene, transizioni e dialoghi è stata principalmente della regista, soprattutto in fase di montaggio, così come la scelta della colonna sonora, creata apposta per il film dal maestro Andrea Zanzottera.

Ho avuto però il grande regalo di poter essere presente a tutte le riprese e se chiudogliocchi-ehm,pureselitengoaperti-miparediessereancoralì,in queigiornifittidiattimiedinottinonpervenute,diminutidilatatieoreveloci, crepitanti di quell'elettricità che sa scoppiettare dove c’è passione, cervello e cuore.

Indimenticabili.

Valeria Corciolani è nata e vive a Chiavari. Laureata all’Accademia di Belle Arti di Genova, è scrittrice e illustratrice. Tra i suoi libri ricordiamo “Lacrime di coccodrillo” (2010), “Il morso del ramarro” (2014) e la serie della colf e l’ispettore, inaugurata nel 2017 con “Acqua passata”. Per Nero Rizzoli ha pubblicato “Con l’arte e con l’inganno” (2021) e “Di rosso e di luce” (2022). Sempre perNeroRizzolihapubblicato“Lareginadeicolori”.

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Ilmestieredellatraduttrice

Il significato oltre le parole

Intervista ad Alice Benassi

In questo numero inaugurale abbiamo il piacere di parlare con Alice Benassi, una traduttrice di talento che ci darà uno sguardo sul mondo affascinante e complesso dellatraduzione.

Alice curerà inoltre una rubrica dedicata al mestiere della traduttrice, offrendoci approfondimenti preziosi e condividendo la sua esperienza in questocampo.

Comeseientratanelcampodellatraduzionee cosatiappassionadiquestolavoro?

La traduzione mi ha sempre appassionata, fin dai tempi del liceo e delle versioni di greco e latino. Per me il testo di partenza è come un mistero da sbrogliare, e la soluzione finale è il testo di arrivo, che deve risolvere in maniera soddisfacente tutti i problemi incontrati durante il percorso. Anche dopo le superiori, ho continuato a studiare traduzione, ma trasformare questapassioneinunaprofessione,disolito,èabbastanzadifficile;

io sono stata fortunata, perché ho frequentato il corso di dell’Agenzia Letteraria Herzog che poi mi ha scelta per una prova con una casa editrice, e da lì è iniziato il mio percorso nel mondo editoriale.

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Quando traduci, quali elementi ritieni fondamentali per mantenere la tensioneel'intrigodeltestooriginalenellalinguadiarrivo?

Probabilmente, questa è una delle difficoltà maggiori quando si traduce, perché la suspense è data da un insieme di elementi, non soltanto dalla scelta delle parole, che è comunque essenziale. È importante curare anche la punteggiatura, le pause, il ritmo della narrazione, in modo che il risultato sia incalzante e riesca a tenere sulle spine il lettore, creando un effettoequivalenteaquellodeltestodipartenza.

Qualisonoledifficoltàchehaiaffrontatotraducendotestiecomelehai superate?Cipuoifareunesempio?

A mio parere, tra le difficoltà più grandi e stimolanti della traduzione ci sono i giochi di parole:ciòcherisultadivertentein una lingua può non esserlo in un’altra, e soprattutto può non avereunesattoequivalente.

Il problema si pone quando il gioco di parole non è fine a sé stesso (come, per esempio, nel caso in cui qualcuno racconti una barzelletta slegata da ulteriori commenti o situazioni, che quindi sipuòtranquillamentesostituire

Alice Benassi ha studiato lingue e letterature straniere presso l’Università di Genova e ha poi conseguito una seconda laurea specialistica in traduzione e un master in traduzione letterariaededitingdeitesti. TraduceromanziperNewtonCompton Editori,DelosDigital,HeartbeatEdizioni.

con un’altra battuta), ma è strettamente connesso al contesto o dà il via ad altre osservazioni. In questo caso, spesso è necessario fare cambiamenti nella narrazione per avere come risultato la stessa coerenza testuale e lo stesso effetto umoristico che l’autore è riuscitoaottenerenell’originale.

Traduzioni

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Letture

3 perché per 1 libro 3 perché per 1 libro 3 perché per 1 libro a

cura di Sara P. 1

DacheholettoilprimolibrodiIlariaTuti,hoapprezzatotalmentelasua scritturachehodovutorecuperaretuttociòchehascritto.Tutto.

QuestomelosonoregalatoperNatale,l'hoaspettatotanto,l'holettoin1 giorno.Enonmisonopentita.

Nonostante i pareri discordanti letti qua e là, che vedono affrontarsi gli appassionati contro i detrattori, io non ho trovato da ridire su nessun libro.Anzi,alcunesonostatelemiemiglioriletturedell'annoedisempre (Fiorediroccia,Comeventocucitoallaterra,Lucedellanotte).

Questo?Eh,questo.Èstatatosta.

Madre d'ossa per me ha chiuso il cerchio sia con la lettura dell'opera omnia della scrittrice, sia con il ciclo di Teresa Battaglia (per il momento?Confessochecontinuoasperareinunritorno,anchesoloun piccolo cameo, in futuro... anche se, visto come si è concluso il volume, misacheèpropriounaddio).

Perchè?

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Perché mentre lo leggi ti si installa un peso sul cuore, per via delle condizioni in cui viene descritta la "roccia", Teresa Battaglia, scalfita dallo stillicidio della malattia. Goccia dopo goccia, pezzo dopo pezzo che seneva,Teresasiscioglieescivolavia.Non sola, mai sola, ma a tratti inerme, indifesa. La Tuti ha dipinto uno spettacolo mesto, eppuretalmenterealisticodafareappelloa quel sentimento - la pietà, la compassione - che alberga in ognuno di noi e si indigna davanti alla malattia. E di questo la devo ringraziare, non per aver riportato a galla esperienzeericordicheancorafannomale, madiavermiricordatochelacompassione ci rende umani. E amare, e essere amati, ci rendefortianchequandosiamodeboli.

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L'arco narrativo segue un'indagine, ma chiude anche con i misteri che non sono stati svelati nei libri precedenti (Ninfa Dormiente,inparticolare).Menomale,perchéodiogliinsoluti.

BONUS

Ipersonaggi.Mannaggiaalei,micisonoaffezionataeorache devo "salutarli" mi dispiace così tanto... Spero che in futuro la Tuti ci regali un 'altra famiglia meravigliosamente disfunzionale come questa di Teresa e dei suoi colleghi, amici, randagi, tutti adottati(qualcunopuresuomalgrado).lomisentogiàorfana.

MADRED’OSSA

Il commissario Teresa Battaglia ha perso davvero la sfida più grande di tutte contro la sua memoria? Sembra di sì È questo che pensano i colleghi e chi le vuolebene.ÈquestochepensaancheMassimoMarini,chedopoaverricevuto una chiamata anonima si è precipitato in mezzo alle montagne. Lì, dove un ferocecriminepotrebbeesserestatocompiuto,trovailcadaverediunragazzo fralebracciadiTeresa.Massimosachequellaèunascenadelcrimineecheil commissario Battaglia non dovrebbe trovarsi lì. Sa che ha compromesso il ritrovamento e alterato gli indizi. Ma forse non è davvero così che stanno le cose...

Ilaria Tuti ha esordito nel 2018 con ”Fiori sopra l’inverno”, il primo caso di Terasa Battaglia "Ninfa dormiente"(2019), "Lalucedellanotte"e"Figliadellacenere"(entrambi del 2021), e "Madre d'ossa" (2023). Nel 2023, è stata realizzataancheunaserietelevisivabasatasu"Fiori sopral'inferno".

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I buonipropositidellettore

Il decalogo del lettore Il decalogo del lettore Il decalogo del lettore

a cura di Elisa Cugliandro

In questo numero inaugurale di AGATHA, la rivista dedicata alle donne che scrivono gialli, apro le porteaunangolochesperodiventiil tuo rifugio segreto e la tua fonte di ispirazione:

i buoni propositi del lettore.

Questa iniziativa nasce a inizio anno, daun'ideachehoavutoecoltivatosul mio blog, dove ho esplorato l'importanza di stabilire obiettivi di lettura realistici e stimolanti, volti ad arricchiresiailpercorsopersonaleche quelloculturalediciascunodinoi.

Molte persone, infatti, mettono fra i buoni propositi quello di leggere tot libri, o leggere di più in generale, ma sappiamo quanto effimeri possano essere i propositi di inizio anno Perciò ho pensato di offrirti una piccola guida di buoni propositiatema,sostenibiliedefficaci.

Si tratta di un decalogo personalizzabile da cui puoi trarre spuntosecondoletueesigenzespecifiche.

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Io, per esempio, mi sono ripromessa di leggere Cormac McCarthy ed ElsaMorante, ma attenzione: questi propositi non riguardano solo libri o autoriparticolari,maingeneralelatuaabitudineallaletturaepersinoil tuomododiinfluenzareglialtri...

hai mai pensato all'impatto che può avere, peresempio,unlibroregalato?

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Iniziamo subito con il primo punto:

il diritto di non leggere.

Il primo diritto del celebre decalogo di Pennac risuona pazzescoecontraddittorio.

Lettore,sappichehaiildirittodinonleggere!

Se non ti va. Se sei troppo stanco. Se lo fai solo per obbligo o inerzia. Non leggere. Fosse anche il mio libro,loripeto:nonleggeresenontiva.

Da ragazzina fu il diritto che più mi rimase impresso: ma come? Questo tizio vuole promuovere la lettura, e mi dice di non leggere? Così lo presi alla lettera, piùepiùvolte.

Ci sono stagioni dove si legge molto, magari per le circostanze che favoriscono la lettura, e in altre dove si legge poco e niente. Neppure una consolidata abitudine rimane immutabile, perché soggetta alla vita stessa. E, delle volte, “non leggere è un diritto di cui dobbiamo servirci, almeno per un po’, senza sensidicolpa. ”

Allarghiamoloquestodiritto,edestendiamoloancheaglialtri.Seinostrifiglinon vogliono leggere non obblighiamoli, altrimenti odieranno quel che saranno costrettiafare:piuttosto,nell’educare,dobbiamofornireloroglistrumentiper aiutarliacapiresehannobisognodellalettura,avvertePennac

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Chepoichiudecosìilcommentosuquestoprimodiritto:

“se possiamo tranquillamente ammettere che un individuo rifiuti la lettura, è intollerabile che egli sia – o si ritenga – rifiutato da essa. È una tristezza immensa, una solitudine nella solitudine essere escluso dai libri. Anchedaquellidicuisipuòfareameno.”

Elisa Cugliandro è scrittrice poliedrica, animatrice professionale in RSA e counselor a indirizzo olistico. Classe 1985, vive a Torino. Nel 2013 ha debuttato col romanzo di fantascienza Damazerico - La Rivoluzione Cortese. Nel 2021 ha pubblicato la raccolta di racconti Miracoli metropolitani per Rossini Editore, conquistando nello stesso anno il terzo posto al concorso nazionale “Andrea Torresano” col romanzo inedito Fuga dall’amore. Nel 2022 segue La Resa del Riso, romanzo distopico edito da LuoghInteriori. Nell’autunno 2023 ha autopubblicatolaserieromanceL’amoreprovvedeindueatti:ChiudigliocchieUn nuovosguardo

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Giallicoibaffi

a cura di Calì

Benvenutiin"Giallicoibaffi",larubricaperchicredechedietroognigrandelibro cisiasempre,inqualchemodo,lazampadiungatto!

Miagolii e fusa a tutti voi lettrici e lettori bipedi!IlmionomeèCalì,emitrovodavanti aquestatastiera,uncompitoinsolitoperun felino, per presentarvi “Gialli coi baffi”, la rubrica che segue le impronte di zampe nei gialli.

Da dove iniziare se non dal principio?

La mia umana (a cui ho suggerito io di creare questa rivista) passa ore a leggerestoriescrittedadonnestraordinarie,donnechehannocondivisolaloro esistenza con esseri altrettanto straordinari: noi gatti. Ho visto molte volte il modo in cui i suoi occhi si illuminano leggendo di avventure e misteri, dove noi felinigiochiamounruolofondamentale.

E mentre la osservavo mi sono chiesto: ma perché non miagolare io stesso questestorie?Dopotutto,chimegliodiungattopuòconsigliareunlibroincuile scrittrici hanno considerato noi mici non solo compagni, ma veri e propri coautori?

Sì, perché nessuno meglio di me può sapere come noi felini, con la nostra presenzasilenziosa,siamodiventatimusidacuiattingereispirazione,dicomei nostri miagolii possano essere interpretati come consigli narrativi, o semplicemente di come la nostra presenza rasserenante possa fare da antidotoaiblocchidellascrittrice.

Seguitemi,quindi,inquestepaginescritteconunazampasulcuoreel’altra sullatastiera,mentreviraccontodiavventurechesolounocchiofelinopuò veramenteapprezzareecomprendere.

AGATHA/MAGAZINE
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Inquestonumeroinauguralevisegnaloilromanzo“Ilgattochecatturavakiller” diLTShearer.

TRAMA

Fate largo alla più insolita e spassosa coppia investigativa che si possa immaginare, in un giallo bestseller che mescola in modo irresistibile suspenseeumorismo,enonpotrànonconquistarvi.

Si chiama Conrad. È un gatto. Non avete mai conosciuto un detective come lui. Non c'è niente di meglio che godersi la pensione coltivando piantine sulla propria barchetta ormeggiata a Little Venice, a West London. La corrente ti culla e la tua unica preoccupazione è quella di scegliere la prossima bustina di tè. Così crede Lulu Lewis, ex ispettrice di polizia, almeno fino a quando nella sua vita non piomba all'improvviso il più sorprendente degli animali. Un detective felino. Un animale parlante. Il suo nome è Conrad, forse è un po ' saputello, ma sa il fatto suo. È coraggioso e parla solo con chi se lo merita, a sentir lui. Ogni tanto fa un po ' il filosofo e, nonostante le sue stranezze, Lulu è contenta, avere della compagnia non può che farle bene. Ma con Conrad la noia non dura a lungo. Quando infatti la suoceradiLuluvienetrovatamorta,algattoeallasua nuovapadronanonrestacheindagare...

Vi invito a non perdervi questa rubrica, e in ogni libro che vi consiglierò troverete un segno distintivo, un bollino speciale: un'impronta, la mia impronta. Questo non èunsempliceadesivo,maunsigillodiapprovazione,unmessaggiodapartemia, chevidice:«Questolibroviserve».

Ericordateche:dietroognigrandescrittrice, c’èsempreungattocheosserva,ispirae,a volte,siaddormentasullatastiera.

Conunmiagolioaffettuosoetantefusa, vidoappuntamentoadaprile,peril prossimonumerodiAGATHA,

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Calì
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