Trecce - La storia di una delle acconciature più amate e odiate al mondo | Africaturismo

La storia di una delle acconciature più amate e odiate al mondo

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COME NASCE L'IDEA Le trecce hanno una valenza storica e culturale molto importante per chi ha i capelli afro, ecco perché non possono essere considerate una semplice acconciatura.

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CO-FOUNDER DI AFRICATURISMO Amo i capelli afro e le trecce sono il mio stile preferito.

Oggi voglio portare una tematica diversa dal solito, ma comunque legata al continente africano.

Anche un’acconciatura trova il suo spazio nella celebrazione delle bellezze dell’Africa.

INFO@AFRICATURISMO.IT -3-

CONTENUTI LE ORIGINI DELLE TRECCE

IL RUOLO NELLA TRATTA ATLANTICA

APPROPRIAZIONE CULTURALE

LE TRECCE PROTEGGONO GLI AFRO

LA CURA DELLE TRECCINE

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C A P I T O L O

LE ORIGINI DELLE TRECCE

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DAI FARAONI A OGGI Dietro le trecce si cela la storia di un intero continente: l’Africa. Le prime testimonianze risalgono all’utilizzo dei cornrows, ovvero le trecce attaccate al cuoio capelluto.

Ci troviamo nella regione del Sahara nel 3000 a.C. e i cornrows erano un segno di appartenenza. Ciascuna tribù adottava il proprio stile di acconciatura.

Nell’Antico Egitto donne e uomini utilizzavano sia parrucche sia acconciature e trecce lunghe e sottili erano tra gli stili più amati.

Gli uomini arrivavano anche a intrecciare le proprie barbe.

Fonte: Vikings - Serie TV

Qui in Europa, i Celti e i Vichinghi usavano molto spesso le trecce e in base alla tipologia di treccia si poteva capire l’appartenenza sociale della persona.

Un altro popolo legato a questa acconciatura sono gli Indiani d’America, che, come le tribù africane, hanno reso l’acconciatura più amata per i ricci afro, un simbolo di appartenenza ad un gruppo sociale ben distinto.

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C A P I T O L O

IL RUOLO NELLA TRATTA ATLANTICA

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L'INGEGNO DEGLI SCHIAVI Tutti noi abbiamo in mente il triste periodo della Tratta Atlantica degli schiavi nel XVI secolo: numerosi abitanti dell’Africa vennero strappati alle loro terre. Uomini, donne e bambini perdettero così il loro status di persone libere, diventavano schiavi.

Nel viaggio non potevano portare con sé nulla, l’unica cosa che ricopriva i loro corpi era un semplice panno, denudati così di ogni cosa.

Ma numerose donne riuscirono a portare con sé dei semi di cereali come riso e grano. Come fecero? È molto curioso come si ingegnarono: le donne prima di partire si facevano a vicenda delle acconciature dove nascondevano i semi di diversi cereali. È noto, inoltre, che alcuni proprietari degli schiavi obbligavano questi ultimi a radersi usando le ragioni igieniche e sanitarie come scusa quando il vero intento era quello di annullare la loro identità culturale.

Ma non tutti erano obbligati a radersi i capelli e le trecce iniziarono ad essere utilizzate dagli schiavi per “disegnare” le mappe delle piantagioni oppure per inviare dei messaggi precisi.

Essendo la maggior parte degli schiavi analfabeti, dovettero trovare un sistema di comunicazione che non potesse essere scoperto facilmente. Le trecce si rivelarono il metodo perfetto: ogni acconciatura corrispondeva ad un messaggio.

Nacquero delle comunità di schiavi fuggiti e ancora una volta le donne utilizzarono i loro capelli per portare via con sé dei semi: nascondendoli oppure utilizzandoli come decorazione.

Queste collettività, che erano riuscite a liberarsi e cambiare il proprio status, si organizzarono dal punto di vista sociale e uno dei primi passi fu quello di avere delle colture proprie per vivere così di sussistenza.

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LE MAPPE DELLA FUGA Queste acconciature sono le celebri cornrows, delle trecce attaccate al cuoio capelluto.

Con le trecce venivano costruite delle vere e proprie mappe e venivano utilizzate per comunicare messaggi precisi riguardanti non solo le via della salvezza ma anche le condizioni del territorio e indicazioni utili alla buona riuscita del piano di fuga.

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C H A P T E R

APPROPRIAZIONE CULTURALE

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UN DIBATTITO ANCORA APERTO Oggi ormai diffuse in tutto il mondo, amate sia da donne, uomini e bambini, le trecce un tempo rappresentavano un simbolo di appartenenza a una razza inferiore. È lecito chiedersi chiunque può farsi le trecce?

Molte persone nere contestano l’utilizzo di un simbolo di appartenenza e ribellione a chi non ha origini africane o a chi proviene da società in cui le trecce non fanno parte della tradizione.

Questo dibattito raggiunge il suo apice nel 2019, quando l’afroamericana Chastity Jones sporge denuncia dopo che le è stato negato un impiego per via della sua acconciatura afro definita disordinata e non in linea con gli standard aziendali.

La vicenda (insieme a tante altre simili a questa) hanno portato all’emanazione del Crown Act che vieta la discriminazione dei capelli naturali in ambito lavorativo.

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TUTTI CONTRO KIM KARDASHIAN

La seguitissima star Kim Kardashian è stata aspramente criticata dopo la sua apparizione agli MTV Movie Awards nel 2018: l'influencer americana è stata criticata per aver indossato delle trecce fulani.

Non tutti però la pensano allo stesso modo, la stessa Kim Kardashian ha dichiarato che la sua intenzione fare un omaggio a Bo Derek (attrice in foto) e accontentare la figlia, amante di questa pettinatura africana.

Molte donne e uomini afroamericani si sono sentiti offesi dal momento che Kim e anche altre Kardashian sono da sempre accusate di avere una fissazione per gli uomini neri, ma non un amore sincero per la cultura nera.

Alcune persone infatti pensano che accusare chiunque di appropriazione culturale sia controproducente, poiché ritengono che per normalizzare l'utilizzo delle trecce devono poter essere portate da chiunque lo voglia.

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Le trecce sono per tutti, grandi e piccini, uomini e donne.

Nascono per un'esigenza di bellezza e di comodità.

La cura dei capelli afro richiede e tanto tempo. I ricci della tipologia 4 sono molto voluminosi, sono sensibili all’ambiente esterno e non tutti sono in grado di trattarli al meglio.

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C A P I T O L O

LE TRECCE PROTEGGONO GLI AFRO

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La cura dei capelli afro richiede e tanto tempo.

I ricci della tipologia 4 sono molto voluminosi, sono sensibili all’ambiente esterno e non tutti sono in grado di trattarli al meglio.

Le trecce hanno risolto (in parte) diverse problematiche legate alla cura dei ricci e rientrano nella categoria di acconciature chiamate protective styles.

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1) PROTEGGONO I CAPELLI DAGLI AGENTI ESTERNI (FREDDO, CALDO, VENTO, UMIDITÀ 2) POSSONO ESSERE PORTATE PER PIÙ SETTIMANE 3) RICHIEDONO MENO SFORZO PER L’IDRATAZIONE DEI RICCI RISPETTO AI CAPELLI AL NATURALE 4) SONO FACILI DA MANTENERE 5) CON LE TRECCE SI POSSONO CREARE DELLE ACCONCIATURE

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1

BOX BRAIDS

2

JUMBO BRAIDS

3

TWIST SENEGALESI

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4

FULANI BRAIDS

5 CORNROWS

6

PONYTAIL FEED IN

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C A P I T O L O

LA CURA DELLE TRECCINE

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1) IDRATA IL CUOIO CAPELLUTO 2) LAVA LE TRECCE PER EVITARE IRRITAZIONI E PRURITI 3) EVITA ACCONCIATURE TROPPO STRETTE

4) RINNOVA LE TRECCE AI LATI QUANDO VEDI LA RICRESCITA 5) PROTEGGI LE TRECCE QUANDO DORMI 6) NON INDOSSARLE PER TROPPO TEMPO

CONSIGLIO: TRA UNA SEDUTA E L’ALTRA LASCIA CHE I TUOI RICCI RIPOSINO ALMENO UNA SETTIMANA

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I capelli ricci esprimono una bellezza particolare non priva di irrequietezza: nelle loro forme hanno qualcosa del mulinare del vento e del vorticare delle acque.

Fabrizio Caramagna

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