ORGANO UFFICIALE DEI GESTORI Numero 7anno 24Poste Italiane SpA –Spedizione in Abbonamento Postale –D.L. 353/2003 (conv.27/02/2004 n°46) art. 1 comma 1, DCB Milano€ 1,55 CARBURANTI TRA AUMENTO DELLE ACCISE E CALO DELLE QUOTAZIONI DEGAMA FIDELIZZATI NON PER CASO CECCATO UNA SCELTA PONDERATA ASSYTECH RECUPERO VAPORI UNA PRIORITÀ CO.RA. PER LA SICUREZZA ALIMENTARE A NOVEMBRE 2023 ARBOH VENDING UNA MARCIA IN PIÙ! GILBARCO INNOVAZIONE CONTINUA SCHERMOLUX LA STAZIONE SI FA BELLA OIL&NONOIL PAGAMENTI DIGITALI FONTI ENERGETICHE FEDERLAVAGGI RINVIATO L’INVIO TELEMATICO LAMPA RIVOLUZIONE BIANCA CONTRO LA NEVE EMME INFORMATICA INNOVAZIONE PROTAGONISTA ISTOBAL PIANO STRATEGICO CONSEGNE CERTE DEPUR PADANA ACQUE TUTELA AMBIENTE E PATRIMONIO IDRICO 7/2022 7/2022
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Indirizzi utili 80 Caleidoscopio 82 Editoriale 5 News 64 Notiziario Figisc-Anisa Confcommercio 70 Lampa: rivoluzione bianca una nuova arma contro la neve 48 HACCP: la sicurezza alimentare spesso violata dalla consuetudine 28 Istobal: un piano strategico per consegne certe 21 CO.RA.: pulizia e attenzione al dettaglio per fare la differenza 32 Federlavaggi: self, invio telematico scadenza dopo il 31 dicembre 2022 23 FIGISC: carburanti tra aumento delle accise e calo delle quotazioni 7 Emme informatica: l’innovazione protagonista, portali e app all’avanguardia 39 Assytech: recupero vapori, una priorità 26 Degama: fidelizzati non per caso 14 Autopromotec organizza Futurmotive-Expo & Talks 53 Schermolux: rebranding e manutenzione, la stazione si fa bella 42 Museo Fisogni: con Aquila viaggiare coccolati 60 Gilbarco: innovazione continua per un mondo in cambiamento 40 Oil&nonOil: dai pagamenti digitali alle fonti energetiche 54 Depur Padana Acque: tutela dell’ambiente e del patrimonio idrico 36 Arboh: distributori automatici una marcia in più 24 Ceccato: una scelta ponderata dettata dall’esperienza 8 7/2022 7/2022 areadiservizio.carburanti.autolavaggi Direttore Responsabile Massimo Cicalini – Caporedattrice Paola Sala Comitato di Redazione Massimo Cicalini, Bruno Bearzi, Massimo Terzi, Alberto Mondinelli, Luca Squeri.
Elda Frigerio, Elio Giabba, Nicoletta Lega, Nicola Polidoro, The Editor
Rabbiacci, Mario Rota, Federico dei Roggero, dagli
Brian Campbell
Collaboratori
(Editing), Arlina
USA
Editore: ADV Spazio Srl, via G. B. Piranesi, 26 - 20137 Milano - Tel. 02-7000.4031- Fax 02-450.72.949 e-mail: areadiservizio@advspazio.it.
GRAZIE A TUTTI
Oil&nonOil 2022
Fine anno tempo di bilanci, una frase fatta, ma quanto mai vera. Di solito negli editoriali ho sempre ecceduto in ottimismo, il classico bicchiere mezzo pieno piuttosto che mezzo vuoto, e non mi voglio smentire proprio nell’ultimo numero del 2022! Per la verità, nonostante una guerra che non mostra segnali di soluzioni a breve termine ma, con la pandemia che pare ormai domata, essere ottimisti soprattutto dopo la tornata di fiere autunnali non è difficile, anzi direi che è proprio realistico.
Il settore delle aree di servizio e degli autolavaggi vive un momento magico frutto della combinazione di diversi fattori: gli incentivi statali con “Industria 4.0” (adesso si chiamerebbe “Transizione Digitale 4.0” ma tutti continuano a usare la vecchia denominazione...) grandi protagonisti, ma anche il generale andamento positivo della produzione industriale e un PIL al di sopra delle aspettative hanno fatto la loro parte. Non si può poi dimenticare come il nostro settore sia al centro dell’autentica rivoluzione che sta attraversando il mondo dei trasporti, con il sempre più imminente passaggio dai motori endotermici a quelli elettrici o alimentati a idrogeno e tutte le tappe intermedie che animeranno le aree di servizio nei prossimi anni. Aree di servizio dove proprio la “transizione digitale” sta rivoluzionando le metodologie di lavoro sul piazzale, con i sistemi di pagamento sempre più automatizzati e il controllo delle macchine sempre più da remoto, gettando una nuova luce sulla figura del gestore. Con tutte le implicazioni che questo comporta anche sotto l’aspetto contrattuale, come la sezione di Figisc-Confcommercio racconta su ogni numero con dovizia di testimonianze e particolari. Tutto positivo? A giudicare da resoconto di Oil&nonOil, e più in generale delle tante fiere che si sono succedute in quest’anno post-pandemico, nonché delle motivazioni appena esposte, la risposta non potrebbe che essere largamente positiva. Però, far finta che all’orizzonte non si addensi qualche nuvola sarebbe sciocco e superficiale. Gli economisti prevedono un 2023 in recessione e, visto che è un’opinione largamente condivisa, c’è da credergli. Ma, per restare ottimisti, abbiamo percepito in tutti gli eventi a cui abbiamo partecipato talmente tanto dinamismo e talmente tanta “voglia di fare” che restiamo assolutamente fiduciosi.
Intanto siamo alla vigilia delle festività natalizie e di un giusto momento di relax e felicità, quindi chiudere con i nostri migliori auguri, miei e di tutta la redazione, è d’obbligo e un piacere.
Buona lettura ma, soprattutto, Buone Feste!
Massimo Cicalini
5 7/2022
ORGANO UFFICIALE DEI GESTORI Numero 7 anno 24 Poste Italiane SpA Spedizione in Abbonamento Postale –D.L. 353/2003 (conv.27/02/2004 n°46) art. 1 comma 1, DCB Milano€ 1,55 CARBURANTI TRA AUMENTO DELLE ACCISE E CALO DELLE QUOTAZIONI DEGAMA FIDELIZZATI NON PER CASO CECCATO UNA SCELTA PONDERATA ASSYTECH RECUPERO VAPORI UNA PRIORITÀ CO.RA. PER LA SICUREZZA ALIMENTARE ARBOH VENDING UNA MARCIA IN PIÙ! GILBARCO INNOVAZIONE CONTINUA SCHERMOLUX LA STAZIONE SI FA BELLA OIL&NONOIL PAGAMENTI DIGITALI FONTI ENERGETICHE FEDERLAVAGGI RINVIATO L’INVIO TELEMATICO LAMPA RIVOLUZIONE BIANCA CONTRO LA NEVE EMME INFORMATICA INNOVAZIONE PROTAGONISTA ISTOBAL PIANO STRATEGICO CONSEGNE CERTE DEPUR PADANA ACQUE TUTELA AMBIENTE E PATRIMONIO IDRICO 7/2022 7/2022
CARBURANTI TRA AUMENTO DELLE ACCISE
E CALO DELLE QUOTAZIONI
Il Governo ha cambiato parzialmente idea e, dopo pochi giorni dalla proroga della riduzione delle accise, confermando di fatto il Governo Draghi, ne ha ridotto la portata. Ma in questo articolo analizziamo il mercato carburanti nel suo complesso.
Con il Decreto legge 23 novembre 2022, n. 179, si è cominciata a ingranare la retromarcia sulla riduzione delle accise sui carburanti, dopo appena pochi giorni dal Decreto legge n. 176 (c.d. Aiuti quater) del 18 novembre che prorogava fino al termine dell’anno lo sconto attivato dal Decreto legge 21 del 22 marzo 2022 (già oggetto di plurime proroghe): la riduzione del taglio veniva perciò anticipata al 1° dicembre. Riepilogando i numeri, si ricorda che la riduzione era pari a 0,250 euro/litro per benzina e gasolio (da 0,7284 a 0,4784 euro/litro per la prima e da 0,6174 a 0,3674 per il secondo), con un effetto sui prezzi finali, quale somma dell’accisa tagliata e della relativa IVA, pari a una diminuzione di 0,305 euro, mentre per il Gpl il taglio di accisa era di 0,047 euro/ litro (da 0,147 a 0,100), con un effetto finale sul prezzo (ossia con IVA) pari a 0,057 euro. Il nuovo provvedimento costituisce una nuova proroga del taglio delle accise rispetto alla situazione antecedente il marzo 2022, per quanto depotenziandolo del 40% su tutti e tre i prodotti, e comunque sempre con scadenza al 31 dicembre 2022: le accise salgono di 0,100 euro/litro (da 0,4784 a 0,5784 euro per la benzina, da 0,3674 a 0,4674 euro per il gasolio), con IVA 0,122 euro/litro, e di 0,019 euro/litro per il Gpl (da 0,100 a 0,119), con IVA 0,023 euro.
A seconda di come si guardi il livello del bicchiere, aumentano le imposte ovvero cala lo sconto sulle imposte, sempre con un occhio su quanto succederà dopo la fatidica scadenza di fine anno per un provvedimento nel complesso assai oneroso, in termini di minore gettito fiscale, per il bilancio dello Stato.
Quotazioni internazionali
Se si guarda alle dinamiche delle quotazioni internazionali dei prodotti raffinati (sulla base dei quali si fissano i prezzi finali al consumo) si registra quanto meno una circostanza singolare, ancorché del tutto fortuita: nei dieci giorni antecedenti la riduzione delle accise del 22 marzo 2022 la quotazione media CIF Mediterraneo della benzina era pari a 0,715 euro/litro e quella del gasolio a 0,824; nei dieci giorni dal 29 novembre all’8 dicembre, dopo la rimodulazione del D.L. 179/2022, tali valori sono in media pari a 0,580 e a 0,743 euro/litro. In sostanza, addizionando l’IVA, il peso del prodotto lavorato sul prezzo finale è calato di 0,164 euro/litro per la benzina e di 0,099 euro/litro per la benzina; dato il mix dei consumi tra i due prodotti (benzina 35%, gasolio 65%) il peso del prodotto raffinato è sceso esattamente di 0,122 euro/litro. Circostanza fortuita, senz’altro, e mera singolarità statistica.
Come fa notare “Staffetta” (articolo del 7 dicembre) “In pratica il Cif Med ha annullato l’aumento d’accisa di 100 euro per mille litri sui carburanti in vigore dal 1° dicembre”.
Effetti sui prezzi alla pompa Se si esaminano gli effetti sui prezzi praticati alla pompa, negli otto giorni consecutivi alla riduzione delle accise del 22 marzo 2022, il prezzo self della benzina scese da 2,122 a 1,840 euro/litro, con un calo di 0,282 euro/litro, e quello del gasolio da 2,102 a 1,832 euro/litro, con una flessione di 0,270 euro/litro, a fronte di un taglio di 0,305 euro/litro (accisa + IVA sull’accisa).
Negli otto giorni consecutivi all’aumento dell’accisa del 1° dicembre il prezzo self della benzina varia da 1,643 a 1,723 euro/litro, con un aumento di 0,083 euro/litro, mentre quello del gasolio va da 1,725 a 1,795 euro/litro, con un aumento di 0,070 euro/litro, mentre ancora non si era interamente riflesso sul prezzo finale l’effetto del calo delle quotazioni dei prodotti finiti. Il livello di questi prezzi resta inferiore a quello anteriore al D.L. 21/2022 del 22 marzo: per essere precisi inferiore di 0,399 euro/litro (da 2,122 a 1,723 euro/litro) per la benzina e di 0,307 euro/litro (da 2,102 a 1,795 euro/litro) per il gasolio.
Cosa succederà nel 2023?
Cosa succederà “dopo”, ossia con l’anno nuovo, è tutto da vedere: sul fronte delle accise dipenderà dalle risorse attivabili per mantenere uno sconto eguale o anche minore all’attuale, sul fronte dei mercati, ossia delle quotazioni dei prodotti raffinati, permangono tutte le incertezze determinate dalla situazione geopolitica, dalla disponibilità dei prodotti e dagli scenari economici generali quali l’inflazione, le politiche monetarie di contrasto, i rischi di recessione.
Nell’ambito dell’Unione Europea, gli interventi sulle accise sono stati azionati in misura più limitata di quelli operati in Italia: la riduzione più significativa è stata adottata dalla Germania (da 0,6545 a 0,3590 euro/ litro per la benzina, ancor più dell’Italia, ma da 0,4704 a 0,3300 euro/litro per il gasolio), che però è rimasta in vigore solo da giugno ad agosto, mentre un’altra decina di Paesi (Belgio, Cipro, Croazia, Irlanda, Lussemburgo, Olanda, Polonia, Portogallo, Svezia e Ungheria) ha ridotto limitatamente le accise, e di questi già cinque hanno rimodulato lo sconto in aumento o lo hanno addirittura azzerato al livello antecedente le riduzioni.
7 7/2022
Figisc-Confcommercio ECONOMIA & LAVORO
UNA SCELTA PONDERATA
DETTATA DALL’ESPERIENZA
Francesco Verde con il socio Francesco Ciaccia gestisce a Taranto una stazione IP che ha più di 30 anni di vita, da maggio dello scorso anno sono diventati anche i gestori della parte carburanti, ma da otto ne gestivano il lavaggio. Però, in realtà, i due soci sono lavaggisti da 15 anni, perché prima avevano un altro impianto, sempre a Taranto, dove hanno lavorato per sette anni.
Dall’Aries
all’Hydrus Tech 2.0 Premium “Prima di passare al nuovo portale Ceccato – racconta Francesco Verde –, avevamo un portale Aries sempre di Ceccato. Quando l’abbiamo sostituito aveva eseguito oltre 130 mila cicli di lavaggio e sicuramente non lavava così bene come questo perché era più vecchio e non aveva la tecnologia dell’Hydrus Tech: in fase di prelavaggio in alcuni punti particolari dovevamo passare noi con la spugna. Però come manutenzione e come rotture non ci sono stati mai problemi, nell’ultimo anno e mezzo non abbiamo chiamato l’assistenza perché facevamo noi la manutenzione ordinaria, dalla lubrificazione alla pulizia degli ugelli dal calcare che si può formare sull’impianto, ma oltre a questo veramente non abbiamo fatto nulla. Negli ultimi mesi c’era una ruota rotta, ma l’impianto continuava a funzionare, non si fermava mai e, visto che dovevamo cambiarlo e comunque lavava bene, abbiamo ritenuto inutile fare delle riparazioni. È stato veramente un’ottima macchina che è anche il motivo principale per cui abbiamo scelto un altro impianto Ceccato: siamo convinti che anche questo farà bene il suo lavoro.
Il nuovo portale è attivo da un mese e al momento è tutto perfetto. Per il suo arrivo abbiamo rifatto la soletta perché ci voleva per una macchina così importante. Come servizio prima facevamo solo il lavaggio servito perché l’Aries non aveva l’accettatore per il self. Oggi la concorrenza è agguerrita, di impian-
ti che lavorano bene ce ne sono tanti, abbiamo voluto proporre un impianto in self per differenziarci: qui in cento metri ci sono tre autolavaggi in altrettante stazioni carburante e tutti con il lavaggio ma non con il self, noi ora siamo gli unici. Poi a due o tre chilometri ci sono altri impianti self con piste e portali, ma non sono in città, non in una zona residenziale e molto popolosa su un’arteria di grande scorrimento come noi, che siamo proprio in centro a Taranto e questo ci garantisce un bel pacchetto di clienti”.
“Taranto è la città dei due mari anche se noi non siamo proprio vicinissimi al mare – prosegue Verde –, ma c’è molto vento e la salsedine è comunque dappertutto. La ruggine? Assolutamente no! Ceccato fa la zincatura e la verniciatura delle lamiere e poi, se vuoi che un portale duri devi fare la manutenzione che è soprattutto l’ingrassaggio e la lubrificazione delle valvole, senza trascurare la pulizia generale: almeno una volta al mese togliamo con prodotti specifici il calcare su porte, frontali e ugelli. Queste operazioni
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AUTOLAVAGGI
Dal vecchio portale Aries al fiammante Ceccato Hydrus Tech 2.0 Premium, lavaggisti da 15 anni Francesco Verde e Francesco Ciaccia non hanno avuto dubbi quando si è trattato di cambiare impianto, la scelta Ceccato non è mai stata in dubbio e ci spiegano perché.
Da sinistra: Francesco Ciaccia, Domenico Guerra e Francesco Verde
sono fondamentali per mantenere l’impianto in perfetta efficienza. Sulla pulizia siamo più che fissati, non solo del lavaggio ma anche della stazione carburanti: tutto deve essere ordinato e pulito, anche i bagni che sono aperti a tutti, li puliamo minimo due volte al giorno perché devono essere sempre lindi e profumati.
Tornando all’Hydrus Tech 2.0 Premium, come il precedente Aries è al coperto: la struttura è rimasta la stessa, ma abbiamo cambiato i vecchi pannelli sostituendoli con vetri e sul pavimento c’è una resina antiscivolo che dovrebbe proteggerlo anche dai prodotti chimici. Così il tutto risulta esteticamente più gradevole e anche i clienti se ne sono accorti: i primi giorni molta gente si fermava, soprattutto di sera, perché con tutta questa illuminazione sembrava una discoteca. Ci chiedevano informazioni e così avevamo
modo di spiegare loro tutte le novità che ci sono nel lavaggio e, soprattutto, che avevamo attivato il self. Purtroppo il meteo non ci ha aiutato, siamo forse in uno dei periodi più brutti dell’anno e sta piovendo in continuazione. Pioggia quattro giorni a settimana e quando non piove è nuvoloso, quindi non c’è nessuno stimolo a lavare l’auto. Stiamo ‘lavoricchiando’, qualcuno è già venuto a utilizzare il self, ma stiamo ancora aspettando un paio di cartelli per pubblicizzarlo bene, ma se piove… contiamo però di lavorare molto fuori orario, siamo gli unici a poterlo fare e il sistema di comando anche in self è semplice e intuitivo”.
Servito o self sceglie il cliente “Con il nuovo Hydrus Tech 2.0 Premium abbiamo nove programmi, mentre prima avevamo un solo programma in servito – spiega Verde –.
Adesso sull’accettatore ci sono sei tasti per sei programmi, però sull’altro touchscreen che usiamo per il servito ci sono nove programmi. Dalle 7.30 del mattino fino alle 17.00/18.00 lavoriamo in servito, però anche durante questi orari il cliente può decidere di lavare in self. Ovviamente con il servito proponiamo un servizio completo, perché i nostri clienti sono abituati a lasciare la vettura, il self è soprattutto un’opportunità in più per quando noi non ci siamo. Soprattutto d’estate, quando viene buio più tardi, pensiamo che il self avrà molto successo perché già negli anni passati, quando d’estate chiudevano il lavaggio verso le 18.00, fino alla sera dovevamo dire no a tante persone perché la stazione carburanti era aperta, ma il lavaggio era chiuso. Però dalle 7.00 alle 18.00 come orario è già lungo per impegnare il personale. Credo che il cliente del servito dif-
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ficilmente sceglierà il self perché vuole delle piccole accortezze, come l’asciugatura perfetta anche del battente che magari nel lavaggio self non è possibile fare, ma c’è anche il cliente del self che è già abituato. Così possiamo andare ad acquisire anche quei clienti che sono abituati a fare il lavaggio self perché gli interni se li fanno loro o li puliscono più raramente di quanto lavino l’esterno. Ora dovranno fare meno strada, lo avranno comodo e vicino al centro. Noi nel limite del possibile i clienti cerchiamo di tenerceli buoni, siamo gentili e cortesi con tutti e siamo amici della maggior parte. Prima amici e poi clienti che vengono da anni da noi. Abbiamo una clientela abituale e fidelizzata.
Nei nostri programmi c’è anche l’installazione di un aspirapolvere self-service, dobbiamo organizzare bene gli spazi ma prima dell’estate lo metteremo di sicuro, è indispensabile. L’uscita è molto vicina alla strada e se riuscissimo a metterlo sull’altro lato rispetto a dove si trova il portale sarebbe meglio, perché è un problema anche per la coda dell’autolavaggio. Bisognerebbe andare prima nella zona aspirazione e poi a lavare”.
“Uno dei motivi per cui abbiamo scelto Ceccato – ricorda Verde –, è pure per il lungo e professionale rapporto che abbiamo instaurato con G&G Service, rivenditore e centro assistenza Ceccato, che ci segue da otto anni. Del resto anche l’impianto del primo autolavaggio, prima dell’Aries, era un Ceccato, quindi questo Hydrus Tech è il terzo Ceccato della nostra storia lavorativa. Abbiamo tanti amici e colleghi in zona che hanno altri impianti e ci confrontiamo sui problemi e sull’assistenza: secondo noi Ceccato è una delle marche migliori per lavorare e poi ha un’ottima e veloce assistenza e questo è importantissimo. Faccio un esempio: qui ci sono dei periodi in primavera che piove terra e, potendolo fare, si potrebbero lavare moltissime macchine al giorno. Se c’è un problema in quel periodo, tenere fermo l’impianto qualche giorno, magari una settimana, sono tanti soldi che si perdono, ma tanti. Noi con l’assistenza della G&G Service non abbiamo mai aspettato, la maggior parte delle volte che li abbiamo chiamati sono venuti in giornata e ci hanno risolto il problema. Quando arrivano sanno già dove mettere le mani, in mezz’ora o un’ora, in base all’entità del problema, sanno come risolverlo, vengono già attrezzati con i pezzi di ricambio. Per noi è importantissimo, sai cosa vuol dire avere un fermo macchina?”
“Per tornare ai programmi – prosegue
Verde –, il nuovo Hydrus Tech 2.0 Premium ha l’alta pressione laterale, orizzontale e per i cerchi: è una cosa fantastica perché solitamente nei lavaggi self il cerchio rimane un po’ sporco, invece qui c’è il Wheel Master con tre ugelli ad alta pressione che erogano prodotto chimico per i cerchi e in contemporanea fanno l’alta pressione che gira, così anche nei cerchi che hanno tante razze riesce a pulirle tutte. Poi la stessa alta pressione passa anche sulle parti più basse e laterali della vettura, i
punti dove solitamente la spazzola non riesce ad arrivare bene e rimangono un po’ sporchi.
Qui a Taranto c’è uno sporco diverso da quello delle altre città perché l’Ilva ci regala tante belle cose… anche sulle auto, soprattutto il minerale: infatti, qui la maggior parte delle auto toccandole sono ruvide e con un lavaggio normale non va via. Utilizziamo prodotti per decontaminare, sono prodotti per materiali ferrosi che si spruzzano sull’auto e vanno praticamente a staccare il
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deposito in circa dieci minuti. Questo trattamento lo facciamo in servito ovviamente, anche perché bisogna dare tempo al prodotto di agire. Noi proponiamo ai clienti questo trattamento, che molti neanche conoscono: sulle auto bianche si vede di più, su quelle scure non si vede ma si sente al tatto. Poi c’è chi lo sceglie e chi no, però ne vendiamo tanti, da una criticità è nata un’opportunità. Quelli messi peggio sono coloro che lavorano o abitano nella zona industriale di Taranto, quindi vicini all’Ilva, lì i depositi sono più aggressivi e quindi si attaccano molto di più. Ovviamente ha un costo a parte perché il prodotto è più caro e richiede più tempo.
Il programma 6, quello completo, prevede anche il polish con la lucidatura dell’auto senz’acqua. Eroga prima il polish e poi c’è un passaggio di spazzole a lucidare la carrozzeria in maniera uniforme e quindi il risciacquo. Nello stesso programma è anche prevista la cascata luminosa di schiuma attiva con una appariscente scenografia, anche perché lo shampoo è di colore giallo e
la cascata è illuminata da una striscia di led: la sera fa davvero un grande effetto, come una cromoterapia per l’auto”.
La parola al dealer G&G Service G&G Service di Domenico Guerra è rivenditore e centro di assistenza autorizzato Ceccato per la Puglia e la Basilicata da oltre vent’anni. Da più di dieci collabora con Francesco Verde e il socio Francesco Ciaccia, da quando ancora avevano in gestione l’impianto Ceccato Aries, recentemente rottamato. “Aries era un portale per fare un lavoro prevalentemente servito – spiega Domenico Guerra –. Ma ora vogliono fare un salto di qualità, sia per un servito più efficiente per aiutare nel lavoro manuale, sia per poter offrire anche il self-service. Come detto, il nuovo impianto è un Ceccato Hydrus Tech 2.0 Premium che è un giusto compromesso: un portale di gamma medioalta che garantisce un buon lavoro in self, non costoso come un Hyperion, e quindi anche facilmente ammortizzabile. Il lavoro manuale costa di più ai gestori ma costa di più anche all’auto -
mobilista, invece così hanno una macchina che può fare l’uno e l’altro: sicuramente un buon servizio per il servito, quasi eccessivo perché la finitura viene fatta a mano, comunque un impianto che garantisce la giusta soddisfazione dell’automobilista e loro ne sono altrettanto contenti. Verde e Ciaccia erano solo lavaggisti, sono molto bravi e competenti, sono cresciuti e sono riusciti ad avere anche la gestione della stazione di servizio. Il loro Hydrus Tech è una macchina full optional a cui è stata aggiunta una stazione di pagamento con un accettatore Microhard. La nostra struttura invece è composta da circa venti persone e siamo impegnati anche in altri ambiti, per esempio impianti per Tim e la posa della fibra ottica, non solo autolavaggi quindi. Per l’assistenza seguiamo sia Ceccato sia altre tipologie di apparecchiature in maniera molto capillare, disponiamo di cinque furgoni e quasi sempre riusciamo a intervenire nell’arco delle 12/24 ore successive alla chiamata”.
Massimo Cicalini
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Elevato potere lavante
Asciugatura “ritardata” durante la stagione più calda (soprattutto nell’utilizzo manuale)
PRELAVAGGIO UNIVERSALE PER TUTTI I TIPI DI IMPIANTO
DEL LUCIDO DETERGENTE PER CAR WASH
IL
L’EVOLUZIONE
AZIENDA CERTIFICATA ISO 9001:2008
Schiuma molto “adesiva”, ma facile da risciacquare Prodotto profumato Basso impatto ambientale (tensioattivi di origine vegetale) Compatibilità con tutti i tipi di setole degli spazzoloni
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FIDELIZZATI NON PER CASO
Siamo sulla stazione di servizio della rete bianca Arial della società C&C di Enrico Conti e Matteo Cicconi, l’impianto si trova sulla Statale Adriatica a Massignano, in provincia di Ascoli Piceno, a pochi chilometri da San Benedetto del Tronto. A dividerla dalla riva dell’Adriatico la statale, la ferrovia e un fazzoletto di spiaggia, in pratica il lavaggio e la stazione di servizio sono in riva al mare. E questo è proprio uno dei motivi che hanno spinto verso l’acquisto di questa nuova macchina Degama, l’innovativo portale Unico.
Lavaggisti dal 2008
“La stazione di servizio esiste dal 1969 e noi l’abbiamo rilevata in gestione nel 2008 e acquisita nel 2016 – spiega Enrico Conti –, anche la nostra collaborazione, e quindi anche la società, è nata nel 2008. Qui il lavaggio c’era dal 2001 ma solo per i camion, è dal 2016 che è stato installato anche il portale per le auto, tutti e due gli impianti erano Autoequip. Siamo vicinissimi all’uscita autostradale di Pedaso, l’Adriatica è utilizzata spesso dagli autotrasportatori e questo spiega perché è arrivato prima il lavaggio per i veicoli industriali. Ma adesso ne passano un po’ meno e quindi abbiamo sopperito e incrementato le entrate con il lavaggio auto, all’inizio con un portale usato di Autoequip. Entrambi hanno sempre funzionato molto bene, il portale auto non era una macchina top di gamma come l’Unico e così quando è arrivato a fine vita l’abbiamo sostituito con quella che è la sua evoluzione, e che evoluzione! Siamo stati a Bologna all’Autopromotec e l’Unico ci è piaciuto subito e questo è proprio quello che era esposto in fiera. È tutto in acciaio inox perché qui abbiamo il mare a 50 metri e arrugginisce tutto, anche quello dei camion soffriva un po’ la ruggine, ma adesso li hanno migliorati e sono tutti di acciaio inox”.
“Abbiamo ricomprato Autoequip –interviene Matteo Cicconi –, perché
ci troviamo bene e sappiamo dove ‘mettere le mani’ per le manutenzioni, infatti provvediamo direttamente noi alla manutenzione, ma se il problema è più importante chiamiamo l’assistenza. Con il nuovo Unico abbiamo usufruito degli incentivi di ‘Industria 4.0’ e della Sabatini quindi abbiamo avuto un notevole contributo e anche questo ha contribuito nella nostra decisione di acquisto. È operativo da inizio novembre e dopo neppure un mese di lavoro ne siamo già molto contenti: è il primo installato e quindi va ancora tarato alla perfezione, ma grazie a Tiziano Torroni di Degama, il nostro referente di zona, siamo certi di avere tutta l’assistenza necessaria. I clienti sono contenti, curiosi con tutte le ‘lucine’ di cui è dotata la macchina, tra l’altro si vede bene anche dalla strada e di sera è molto ap -
pariscente, si fa pubblicità da solo... e poi ai clienti piace vedere come lavora. Peccato che ci siano stati molti giorni di pioggia, il meteo non ci ha proprio aiutati: in pratica lo stiamo usando sul serio da 8/10 giorni. Dipende tutto dal tempo: per andare bene dovrebbe piovere lunedì, martedì e mercoledì, poi da giovedì a domenica solo sole, così in quei giorni si lava tanto, se poi piove sabbia ancora meglio... L’impianto non è in self nelle ore notturne per motivi di sicurezza perché la zona è piuttosto isolata, comunque attualmente non lavora in self neppure durante il giorno anche se è predisposto: lo azioniamo noi e siamo aperti 7 giorni su 7. Però non è escluso che prima o poi attiveremo anche il self-service. Noi proponiamo diversi programmi di lavaggio, ma la grande maggioranza preferisce
14 7/2022
AUTOLAVAGGI
Il rapporto professionale che lega Enrico Conti e Matteo Cicconi della C&C a Degama, concretizzatosi con l’installazione di un fiammante Unico, non è casuale ma si fonda su anni di collaborazione e le precedenti esperienze con gli impianti Autoequip.
Da sinistra: Alfio Baglioni, Enrico Conti, Matteo Cicconi e Tiziano Torroni
lasciarci l’auto, la laviamo noi e la riportiamo a casa o in azienda. Definiamolo un ‘iperservito’! È un lavoro un po’ diverso dagli altri, ma qui abbiamo vicine due o tre zone industriali e quindi serviamo anche meccanici e carrozzieri. Così abbiamo il tempo per lavare subito i camion che occupano spazio, non si possono mettere in coda ad attendere il loro turno e spesso vanno di fretta. Se il cliente viene e lascia l’auto noi lavoriamo meglio: puliamo i sedili con il vapore e curiamo gli interni. Poi dipende dal meteo: se devi lavare i sedili e non c’è il sole non lo puoi fare perché non si asciugano”.
Perché Degama Unico
“Abbiamo scelto Degama Unico – ribadisce Enrico Conti –, perché è facile da manutenere, lo conosciamo e rispetto al portale precedente eravamo certi che avremmo fatto un importante salto qualitativo. Il portale camion è sempre Autoequip e sono quattro anni che l’abbiamo, l’elettronica più o meno è la stessa, funziona bene e ne siamo soddisfatti. Poi abbiamo un referente tecnico di fiducia, con Tiziano Torroni c’è un rapporto consolidato negli anni: è venuto due volte, ci ha detto il prezzo, noi abbiamo detto vabbè è giusto, ma abbiamo voluto vedere la sua sede perché preferiamo sempre visionare di persona macchina e fornitore. Oggi eravamo a Roma perché abbiamo installato una macchina per l’erogazione dell’AdBlue e siamo andati a conoscere il fornitore”.
“Sono venuti in fiera, hanno visto la macchina, gli è piaciuta molto – racconta Tiziano Torroni tecnico commerciale di zona di Degama –. Dopo ci siamo incontrati e ci siamo messi d’accordo sul prezzo e Unico sta mantenendo tutte le promesse. Determinante nella scelta è anche la struttura di acciaio inox. Teoricamente non gli sarebbe servito un modello così evoluto, perché fanno il prelavaggio con la lancia e curano
15 7/2022
molto tutte le fasi, in teoria potevano comprare una macchina minore. Ma sono giustamente pignoli e quindi hanno voluto un impianto professionale e top di gamma che gli garantisce una minor perdita di tempo e un eccellente risultato di lavaggio di base. Devono solo dare una ‘asciugatina’ per toglie -
re le eventuali micro gocce. Così anche per loro ha senso comprare una macchina più evoluta perché garantisce tempi minori, una maggiore rifinitura e di conseguenza possono dedicarsi ad altro. Quindi il personale trova un alleggerimento del lavoro sul lato auto perché Unico richiede meno cure ma-
nuali per gli esterni e poi la macchina è full optional perché era quella che era in fiera. Ovviamente anche per i prodotti chimici si sono affidati a prodotti di alta gamma che ci hanno consentito di prevedere programmi più brevi con consumi ridotti, sia per i prodotti chimici sia per la corrente elettrica, quindi anche meno inquinamento. Qui è tutto al top: macchina, prodotti e servizi”.
Un portale all’avanguardia Già in fiera il portale Degama Unico aveva colpito per la linea moderna esaltata dall’allestimento “full wrap” e dai tre display multifunzione di grande formato, capaci di coinvolgere con video e animazioni accattivanti e completamente personalizzabili. Non c’è però solo l’estetica, ma pure molta sostanza: per esempio, la nuova bocchetta orizzontale, interamente in acciaio inox, svolge funzioni di alta pressione, emolliente e asciugatura, ruotando a 180°, completa ogni sua funzione coprendo, con il corretto angolo di incidenza, anche le parti più difficili della vettura. Unico è personalizzabile con una serie molto ampia e completa di gruppi funzionali e accessori per garantire un impianto capace di adattarsi a soddisfare perfettamente le necessità del suo proprietario. Tra gli accessori più innovativi meritano di essere ricordati i lava cerchi e passaruota Discover con l’esclusivo progetto brevettato che esegue il lavaggio delle ruote in alta pressione senza utilizzo delle spazzole tradizionali e l’alta pressione Tower HP con quattro ugelli rotanti a percussione montati su ogni torretta per garantire la pulizia totale delle parti laterali basse del veicolo.
Il lavaggista può inoltre scegliere tra Niagara foam e Shower foam, dispositivi per la generazione e l’erogazione di schiuma a cascata o a effetto doccia, in entrambi i casi è garantita una schiuma molto consistente con un alto potere aggrappante. I carrelli, con traslazione a traino diretto, sono gestiti da inverter, mentre i sensori di sicurezza e controllo sono indipendenti sulla singola spazzola per una migliore fun -
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zionalità della doppia spazzolata sul fronte e retro del veicolo.
La perfetta adattabilità delle spazzole verticali ai profili laterali del veicolo è assicurata dal dispositivo di inclinazione delle spazzole fino a 20° e alle schede dedicate di assorbimento della corrente. L’inclinazione della trave
consente di inclinare le spazzole nella parte posteriore del veicolo per raggiungere le zone più difficili da lavare. Il touchscreen è il cuore dell’interfaccia uomo-macchina e offre una gestione completa di tutti i dati dell’impianto, ovunque si trovi il gestore, un dialogo semplice e intuitivo tramite app da pc,
tablet e smartphone. Il modo migliore e più facile per gestire e registrare dati, manutenzioni e diversi report. Da ricordare che il pannello touch è alloggiato in un cabinet dotato di profilo led multicolor.
17 7/2022
Massimo Cicalini
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smar tOPT | One Touch consente il pagamento di numerosi ser vizi come rifornimento, bollettini postali, lavaggi, ricarica elettrica, parcheggio. Inoltre il terminale consente di riprodurre contenuti multimediali e stampare coupon promozionali.
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L’EVOLUZIONE DELL’AUTOLAVAGGIO
UN PIANO STRATEGICO
PER CONSEGNE CERTE
Istobal ha attivato in anticipo un piano strategico negli stabilimenti produttivi e nella gestione degli ordini che ha consentito di garantire e ottimizzare il servizio. Così sono stati mantenuti i tempi di consegna nonostante le tensioni nella catena di approvvigionamento.
Nonostante le tensioni nella filiera, grazie alle misure adottate in anticipo nei suoi stabilimenti produttivi, magazzini e pianificazione di produzione, Istobal è riuscita a rispettare i tempi di consegna in tutto il 2022. Merito della trasformazione digitale, insieme al coordinamento di tutti i reparti e al miglioramento continuo dei suoi processi, che ha permesso all’azienda di aumentare la propria agilità e flessibilità. In questo modo si gestiscono tutte le risorse in modo più efficiente e si garantisce il servizio al cliente, nonostante la scarsità e l’aumento del costo dei materiali, della logistica e dei trasporti, soprattutto internazionali, oltre ai problemi della catena di approvvigionamento.
Nuove strategie per una filiera agile e flessibile José Ramón, Direttrice operativa di Istobal, ha evidenziato come l’adozione di nuove strategie che permeano l’intera catena del valore, come l’implementazione di sale di crisi o “war room” e dei processi S&OP (Sale and Operation Planning), oltre al miglioramento continuo di processi e sistemi, ha permesso all’azienda di affrontare la crisi della filiera e di offrire la migliore soluzione ai propri clienti. “Grazie alle azioni svolte con i nostri team – ha spiegato José Ramón –, abbiamo raggiunto un record di produzione a novembre e dicembre dello scorso anno e battuto il record di
esportazione di container, nonostante la difficile situazione dei porti e la mancanza di componenti e container”. Il piano strategico di Istobal per affrontare le difficoltà della filiera si basa su tre metodologie che promuovono l’agilità e il livello di competitività nel contesto attuale per garantire la continuità della produzione, della distribuzione e la soddisfazione del cliente. Di fronte alla crisi dell’offerta, Istobal ha attivato diverse sale di crisi e monitoraggio, focalizzate sulla visualizzazione e gestione dei dati di fornitura e dei fornitori in tempo reale, costituite da un team di lavoro multidisciplinare per un processo decisionale rapido e coordinato. Allo stesso modo, ha promosso un modello operativo unico con tutte le sue filiali e ha consentito a un team logistico specializzato nel gestire i trasporti, oltre a promuovere la comunicazione trasversale lungo tutta la catena del valore, dal fornitore al cliente. Una delle iniziative realizzate è stata l’eliminazione dei magazzini esterni, integrando tutto il materiale negli stabilimenti dell’azienda con un duplice obiettivo: ridurre i tempi di produzione e migliorare la logistica interna. Per avviare questo progetto, sono state apportate importanti modifiche al layout dello stabilimento produttivo, modifiche che non hanno in alcun momento influito sulla produzione presso la sede della società, né influito su alcuna
commessa. Inoltre, Istobal ha avviato vari processi a livello di gestione delle scorte per mantenere lo stesso livello di servizio per i propri clienti nelle condizioni attuali.
Secondo José Ramón, la comunicazione, il coordinamento e la sincronizzazione di team e processi in modo agile dell’intera catena del valore, sono state le chiavi del successo. Grazie alla flessibilità delle linee di produzione e all’adattamento alle complessità della filiera, Istobal è riuscita ad aumentare il proprio grado di efficienza, migliorando gli indicatori di qualità, tempi di consegna e soddisfazione del cliente, diventando un’azienda con rapporti di primo livello con processi solidi, automatizzati e digitalizzati.
Negli ultimi mesi non solo sono stati raggiunti record di produzione ed esportazione mantenendo i tempi di consegna, ma grazie all’attenzione al miglioramento continuo, Istobal è riuscita a superare i suoi migliori risultati nei principali indicatori di gestione operativa. In questo modo i risultati ottenuti negli indicatori di efficienza interna della filiera sono stati incrementati fino al 30%, riducendo di oltre il 50% i problemi di qualità rilevati nei controlli periodici grazie ai numerosi miglioramenti apportati a prodotti e processi.
Elda Frigerio
21 7/2022
AUTOLAVAGGI
SELF, INVIO TELEMATICO DEI CORRISPETTIVI SCADENZA DOPO IL 31 DICEMBRE 2022
Un’importante modifica decisa a seguito dell’ultima riunione delle parti interessate con l’Agenzia delle Entrate. Un incontro voluto per sollecitare aggiornamenti sulla normativa “Mercato Self-invio dei corrispettivi in modo telematico” con scadenza dicembre 2022.
L’obiettivo era raggiungere una soluzione o un compromesso che non mettesse in difficoltà i diversi settori, fra cui anche il carwash. Il Governo ha adottato un provvedimento con proroga a data di scadenza da definirsi, pubblicato il giorno 2 dicembre 2022 in Gazzetta e che pubblichiamo qui sotto. Pertanto, fino alla definizione della nuova data, si potrà procedere seguendo le norme attuali.
Dalla Agenzia delle Entrate Modifiche ai provvedimenti del Direttore dell’Agenzia delle entrate n. 102807 del 30 giugno 2016 e n. 61936 del 30 marzo 2017, in tema di memorizzazione elettronica e trasmissione telematica dei dati dei corrispettivi giornalieri derivanti dall’utilizzo di distributori automatici.
Il Direttore dell’Agenzia, in base alle attribuzioni conferitegli dalle norme riportate nel seguito del presente provvedimento dispone:
1. Modifiche ai provvedimenti del Direttore dell’Agenzia delle entrate n. 102807 del 30 giugno 2016 e n. 61936 del 30 marzo 2017
1.1 Al punto 3.5 del provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate n. 102807 del 30 giugno 2016 sono eliminate le seguenti parole: “, e comunque entro il 31 dicembre 2022,”.
1.2 Al punto 4.6 del provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate n. 61936 del 30 marzo 2017 sono eliminate le seguenti parole: “, e comunque entro il 31 dicembre 2022,”.
Motivazioni. L’articolo 2, comma 2, del decreto legislativo 5 agosto 2015, n. 127 – in attuazione dell’articolo 9, comma 1, lettera g) della Legge 11 marzo 2014, n. 23 – ha introdotto l’obbligo, dal 1° aprile 2017, della memorizzazione elettronica e della trasmissione telematica dei dati dei corrispettivi per i soggetti passivi che effettuano cessioni di beni o prestazioni di servizi tramite distributori automatici. La disposizione ha precisato, altresì, che l’obbligo della memorizzazione e trasmissione telematica in argomento venga assolto mediante soluzioni tecniche che, tenendo conto dei normali tempi di obsolescenza e rinnovo delle vending machine in essere alla data del 1 gennaio 2017, consentano di non incidere sull’attuale funzionamento degli apparecchi,
garantendo comunque livelli di sicurezza e inalterabilità dei dati dei corrispettivi.
A tal fine, come anche previsto dalla citata disposizione normativa, sono stati emanati specifici provvedimenti del Direttore dell’Agenzia delle entrate che hanno definito soluzioni tecniche per la memorizzazione e trasmissione dei dati dei corrispettivi.
In particolare, con il provvedimento n. 102807 del 30 giugno 2016 sono stati definiti le informazioni, le regole tecniche, gli strumenti e i termini per la memorizzazione elettronica e la trasmissione telematica dei dati dei corrispettivi giornalieri derivanti dall’utilizzo di distributori automatici con particolari caratteristiche tecniche, ossia dotati di:
• una o più “periferiche di pagamento”
• un “sistema master”
• un erogatore di prodotti e servizi
• una “porta di comunicazione” necessaria al fine di comunicare/trasferire digitalmente i dati, tra cui quelli di interesse fiscale, ad un dispositivo esterno atto a memorizzarli e trasmetterli al Sistema dell’Agenzia delle entrate. Il provvedimento n. 61936 del 30 marzo 2017, invece, definisce gli strumenti necessari per la memorizzazione elettronica e la trasmissione telematica dei dati dei corrispettivi giornalieri derivanti dall’utilizzo di distributori diversi da quelli contemplati nel precedente provvedimento, ossia non dotati della sopra citata “porta di comunicazione”.
I medesimi atti regolamentari prevedono l’emanazione di nuovi provvedimenti finalizzati ad evolvere le specifiche tecniche in argomento fissando il termine al 31 dicembre 2022 per il conseguente adeguamento tecnico dei distributori automatici.
In considerazione delle difficoltà conseguenti al lungo periodo di crisi economica determinato dall’epidemia di Covid-19 e alle misure restrittive subite anche dagli operatori economici che gestiscono distributori automatici, nonché dell’opportunità di non gravare gli stessi di ulteriori oneri per l’adeguamento dei predetti apparecchi, viene eliminato il limite temporale del 31 dicembre 2022 sopra citato, demandando a successivi provvedimenti non solo la definizione
delle nuove specifiche tecniche ma anche la ripianificazione delle tempistiche di implementazione delle vending machine. Riferimenti Normativi
a) Attribuzioni del Direttore dell’Agenzia delle entrate:
– Decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300 (art. 67, comma 1; art. 68, comma 1)
– Statuto dell’Agenzia delle entrate, (art. 5, comma 1; art. 6)
– Regolamento di amministrazione dell’Agenzia delle entrate, (art. 2, comma 1)
b) Normativa di riferimento: – Decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, concernente l’istituzione e la disciplina dell’imposta sul valore aggiunto;
– Legge 27 luglio 2000, n. 212, recante disposizioni in materia di statuto dei diritti del contribuente;
– Legge 11 marzo 2014, n. 23, concernente la delega al Governo recante disposizioni per un sistema fiscale più equo, trasparente e orientato alla crescita (art. 9, comma 1, lettera g);
– Decreto legislativo 5 agosto 2015, n. 127, concernente la trasmissione telematica delle operazioni IVA e di controllo delle cessioni di beni effettuate attraverso distributori automatici, in attuazione dell’articolo 9, comma 1, lettere d) e g), della legge 11 marzo 2014, n. 23;
– Provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate n. 102807 del 30 giugno 2016;
– Provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate n. 61936 del 30 marzo 2017.
La pubblicazione del presente provvedimento sul sito internet dell’Agenzia delle entrate tiene luogo della pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, ai sensi dell’articolo 1, comma 361, della legge 24 dicembre 2007, n. 244.
23 7/2022
Federlavaggi
AUTOLAVAGGI
DISTRIBUTORI AUTOMATICI UNA MARCIA IN PIÙ!
Non si può negare che nel mondo della distribuzione automatica tante sono le proposte sul mercato, ma bisogna sempre prestare molta attenzione nella scelta delle macchine più performanti e idonee al proprio settore.
Sicurezza e protezione
Tutti i distributori di Arboh sono provvisti di barre antintrusione montate sul lato superiore e laterale, lato apertura, della porta come deterrente contro atti vandalici. Come noto, il posizionamento all’esterno di tali macchine richiede un minimo di protezione anche dagli agenti atmosferici e per questo Arboh ha concepito un’adeguata copertura contro pioggia, neve e raggi solari e per scongiurare la possibile infiltrazione di acqua nel touchscreen, ha creato un’apposita protezione in plexiglass trasparente.
Cassetti specifici
Un cassetto specifico per gli Arbre Magique permette l’erogazione dei famosi profumi per auto senza intoppi e il loro mantenimento perfettamente in verticale per una migliore esposizione al pubblico. Tale cassetto è stato concepito in seguito a svariate prove per evitare gli inceppamenti in fase di caduta che comunemente avvengono
utilizzando cassetti standard. Anche un cassetto appositamente configurato per l’erogazione di prodotti spray da 500 ml rientra tra gli optional che Arboh può installare a richiesta sui propri distributori automatici in modo da consentire la vendita in self di flaconi di maggiore diametro rispetto alle normali bombolette. A partire dal 2023, la nuova produzione prevede il montaggio di almeno due spingitori per l’erogazione di prodotti di grandi dimensioni e di una barra anticaduta, che permette la caduta in verticale di questi ultimi evitando che si incastrino tra il cassetto e il vetro. Tra vari altri optional ci sono i divisori a “U” concepiti per la distribuzione di prodotti particolarmente alti o dotati di trigger. Infatti, l’esposizione ottimale dei prodotti è fondamentale al fine di renderli più appetibili
24 7/2022
PIAZZALE
Nel mondo delle aree di servizio, i distributori automatici proposti dalla Arboh Srl rispondono alle caratteristiche richieste grazie alla ventennale esperienza e a innumerevoli test nell’erogazione di una vasta gamma di prodotti specifici per la cura e la bellezza dell’auto, oltre ai classici drink, snack e coffee.
al cliente per cui tutti i cassetti sono configurati con molle di dimensioni adatte a consentire al prodotto di ri-
manere in piedi, ben visibile, frontalmente e non di traverso o inclinato all’indietro.
Attenzione per l’estetica
Un ruolo molto importante è riservato da Arboh alla vestizione dei suoi distributori automatici. Possono infatti essere ‘vestiti’ con immagini standard, molto attraenti, che richiamano ai prodotti in essi contenuti, o personalizzati con loghi e immagini istituzionali di produttori di detergenti, dell’autola-
vaggio o delle stazioni carburanti che li ospitano. Ne è un esempio il distributore automatico Arbre Magique approvato dallo studio legale dell’azienda americana.
Ne consegue che i distributori automatici Arboh sono facilmente riconoscibili perché sempre attraenti e mai anonimi. Anche la personalizzazione del touchscreen con immagini di loghi, prodotti, filmati o animazioni inerenti l’attività del cliente, realizzate dallo stessa Arboh, costituisce un tassello importante della loro personalizzazione. Non è da tutti, infatti, offrire anche questo ulteriore supporto.
Altro utilissimo servizio è dato dalla possibilità di consultare le proposte di “noleggio + riscatto” sul sito www. arboh.com richiedendo la password di accesso tramite l’apposito modulo. Infine, grazie alla ventennale e stretta collaborazione con FAS International, i distributori Arboh presentano caratteristiche realizzate ‘su misura’, cioè appositamente concepite per rendere il funzionamento di queste macchine idoneo ai singoli settori dove vengono proposte, frutto di anni di esperienza maturata sul campo. Anche grazie a questo, Arboh conta numerose collaborazioni con brand importanti sia nel mondo carwash sia della distribuzione carburanti, la migliore garanzia.
Elda Frigerio
25 7/2022
RECUPERO VAPORI UNA PRIORITÀ
Abbiamo incontrato a Oil&nonOil Edoardo Motti, Amministratore di Assytech, che ci ha illustrato le novità e le soluzioni che la sua azienda ha predisposto per rispondere alla normativa europea EN16321-2 relativa al controllo periodico del sistema di recupero dei vapori installato sugli erogatori di carburanti con presenza di vapori pericolosi.
La difesa della salute e della qualità dell’aria sul piazzale è una priorità irrinunciabile. Assytech produce una serie di apparecchiature per la salvaguardia dei rischi di inquinamento ambientale: dai sistemi di controllo delle perdite nelle intercapedini dei serbatoi e delle tubazioni, fino a una serie di sensori da montare nei punti più critici all’interno dei pozzetti, dove ci potrebbe essere una perdita (come la rottura di un tubo durante la fase di erogazione) e altri prodotti come il sensore di flusso CPTF07 da montare in serie al dispositivo di recupero dei vapori, installato di norma sugli erogatori di benzina dove è obbligatorio recuperare il vapore in uscita dal serbatoio delle auto durante il rifornimento stesso. Infatti, questo vapore ha un alto contenuto di sostanze, pericolose sia per l’ambiente che per la salute.
La norma e la soluzione
Ben venga quindi la norma europea EN16321-2 che impone le procedure e le scadenze nella verifica dei controlli del recupero vapori. L’incontro con Edoardo Motti, Amministratore di Assytech, ci offre l’opportunità di approfondire l’argomento: “Questa norma pretende vari requisiti tra i quali misurare la temperatura dei vapori all’inizio e alla fine della prova, fissando anche la portata e la durata dell’erogazione. Per fare tutta questa serie di prove, e rispondere ad altri requisiti che sono scritti nella norma, serve un’attività abbastanza laboriosa che abbiamo pensato di risolvere con un tester portatile. Con questa apparecchiatura si fa un test a secco, solo con aria senza erogare carburante e quindi senza l’obbligo di modificare i registri. Una soluzione più pulita e sicura per chi fa la prova perché l’apparecchiatura è in grado di generare una serie di impulsi in modo da emulare il funzionamento dell’erogatore di benzina. Quindi basta
collegare alla scheda di pilotaggio del recupero vapori un cavetto e, a seconda dei modelli perché ci sono tante versioni, si fa partire la prova. La macchina in automatico va a rilevare litri e portata e altri valori, registra la temperatura all’inizio e alla fine, aggiunge il fattore K che è il rapporto tra un’erogazione fatta con aria e un’erogazione fatta con benzina, aggiunge il nome dell’operatore, il motivo della verifica, se è periodica o se è richiesta dal gestore. Tutte queste operazioni possono essere inserite grazie a una app che permette di annotare i dati che sono salvati con il nome dell’impianto.
Una volta inseriti tutti i dati è possibile sia abilitare il test, fermarlo e concluderlo e quindi stampare il report oppure salvarlo così da avere un registro. Infatti la norma impone anche di conservare un registro informatico dove vengono annotati gli eventi con la data e il risultato, quindi si inserisce l’indirizzo email dove in automatico verrà inviato l’esito e il dato viene salvato immediatamente sul server, oltre a produrre lo scontrino che sarà applicato sul manuale d’impianto, così in caso di ispezione il gestore ha l’attestato che è tutto in regola. Quindi il gestore è sollevato da ogni responsabilità, mentre
26 7/2022
PIAZZALE VRP21C
in caso contrario è lui il responsabile del corretto funzionamento”.
Quello appena descritto è il Kit di calibrazione serie VRP21C che consente di effettuare la verifica periodica del rapporto V/L dei sistemi per il recupero dei vapori di carburante come prescritto dalla norma EN16321-2 recepita negli Stati dell’Unione Europea come standard per la verifica periodica dell’efficienza dei sistemi per il recupero dei vapori di carburante durante la fase di rifornimento delle automobili.
I principali componenti sono il misuratore a ultrasuoni AT09921/A predisposto di display locale azzerabile che permette di misurare in tempo reale il volume; la portata e la temperatura della quantità di aria recuperata per consentire così il suo utilizzo anche su erogatori non predisposti di elettronica di comando. Può essere connesso direttamente ai sistemi di recupero dei vapori serie VRP21 per la taratura e l’aggiustamento in automatico del rapporto V/L. Il calibratore AT05522/A collegato al misuratore AT09921/A consente di simulare nella procedura a secco la verifica del rapporto V/L di apparecchiature utilizzate per il recupero dei vapori e di stampare lo scontrino di erogazione contenente i dati dell’impianto e l’efficienza del sistema RV come da norma EN163212 (Dry Test). Può essere interfacciato direttamente al sistema per il recupero dei vapori VRP21, a un PC portatile o a device Android tramite Bluetooth e apposita applicazione. VRPCalibrator è l’applicazione installabile su dispositivi portatili (smartphone o tablet) con sistemi operativi Android e viene utilizzata come interfaccia utente con il calibratore AT05222/A semplificando l’inserimento dei dati, verifica, calibrazione e stampa del report di calibrazione.
Unità di recupero vapori VRP21 “La pompa del recupero vapori l’abbiamo praticamente ricostruita – prosegue Edoardo Motti –. È nata da
un progetto della Nuovo Pignone di circa 30 anni fa che abbiamo ripreso migliorandolo, separando il motore dalla pompa e inserendo l’elettronica di comando intelligente nel motore. Grazie al sensore di flusso CPTF07 la pompa viene autoregolata e ha il vantaggio di poter estendere il controllo periodico da uno a tre anni. Un altro aspetto fondamentale è che questa pompa lavorando a giri variabili segue proporzionalmente la velocità di erogazione della benzina e quindi, anche a piena potenza, non consuma mai più di 50 W, che e un decimo rispetto alla maggior parte dei sistemi attualmente utilizzati. Questo tenendo conto anche della verifica triennale porta a un risparmio economico interessante e la pompa si ripaga, più sicurezza, un allungamento dei tempi di verifica e il gestore non ha più l’obbligo di verifica con un ulteriore risparmio ogni anno”. L’ Unità di recupero dei vapori VRP21 con motore a giri variabili è in grado di aspirare una quantità di vapore dal serbatoio delle auto pari al volume del carburante immesso durante la fase di rifornimento; connessa al sen-
sore di flusso CPTF07 corregge automaticamente entro dei valori prefissati l’efficienza del sistema rendendo così affidabile nel tempo la funzionalità dell’apparecchiatura installata. Infine è possibile monitorare la pressione all’interno dei serbatoi tramite il trasduttore di pressione AT18811 installato sulla linea di ritorno dei vapori come richiesto dalla norma EN16321-1, questo permette di monitorare in modo continuo l’efficienza della valvola di pressione e depressione installate sui serbatoio riducendo così la possibilità di inquinamento. La pompa VRP21/2 (montata sul modello in fiera) integra il motore di BLDC sensorless e l’elettronica di comando e può essere connessa direttamente al sensore di flusso CPTF07 rendendo così possibile correggere l’efficienza della pompa ed eventualmente segnalare il mancato funzionamento all’erogatore di carburante o direttamente al sistema di gestione centralizzato. Il sensore di flusso CPTF07 misura la portata e la temperatura del vapore di idrocarburi recuperato in un range prestabilito. È possibile collegare il sensore di flusso direttamente all’elettronica integrata nella pompa, in questo modo è possibile regolare automaticamente la velocità della stessa entro una percentuale predefinita in modo da ottimizzare l’efficienza del sistema di recupero dei vapori.
L’associazione dei produttori di erogatori di Carburanti europea Cecod ha realizzato degli adesivi da apporre sugli erogatori per consentire all’utente di capire se quella pompa è semplicemente monitorata o se ha anche il sistema di regolazione attivo, come quello presentato nell’articolo, per il recupero in automatico dell’eventuale inefficienza. Secondo le nuove normative, all’interno della stazione ci dovrebbe essere un cartello ben visibile che informa che gli erogatori sono provvisti di sistema di recupero vapori o, in alternativa al cartello, l’adesivo sulle pompe. L’adesivo ideato da CECOD è poco comprensibile e non si capisce a cosa si riferisca. Assytech ha quindi realizzato un adesivo con una scritta chiara che informa sulla presenza del recupero vapori e del relativo modo di funzionamento.
27 7/2022
Massimo Cicalini
AT05222A AT09921A
L’IMPORTANZA DELLA COMUNICAZIONE
LA SICUREZZA ALIMENTARE SPESSO VIOLATA DALLA CONSUETUDINE
Da un comunicato ufficiale pubblicato sul sito del Ministero della Salute: “I Carabinieri del NAS, su incarico del Ministro della Salute, hanno eseguito nelle ultime due settimane in tutta Italia un vasto e capillare controllo alla ristorazione per garantire la salubrità degli alimenti preparati, serviti e consumati. Da Nord a Sud della penisola i NAS hanno eseguito oltre 2 mila ispezioni in bar e tavole calde, ristoranti e pizzerie, rilevando irregolarità in oltre il 50% delle strutture ispezionate.
Il Ministro della Salute in merito all’operazione condotta dai militari ha dichiarato: esprimo la mia gratitudine per il lavoro che i Nas svolgono quotidianamente affiancando il Ministero nella tutela della salute dei cittadini. La sicurezza alimentare è in tal senso un settore cruciale. Ribadisco che non tollereremo abusi da parte di nessuno perché la tutela della salute delle persone è al centro di ogni mia azione. Mi impegno a proseguire con
controlli rigorosi e a tappeto per garantire sempre il massimo della sicurezza”.
“Street food”
È il solito andazzo all’italiana, si pensa che in primis le regole siano fatte per poi trovare subito la maniera di aggirarle. I casi sono molteplici e ormai è la normalità, altro che educazione civica che, assente per anni dal percorso di formazione scolastico e fortunatamente ripristinata nel 2020, i suoi effetti si potranno intravvedere forse nei decenni a venire.
Nel contesto di questa “amara”, per rimanere almeno in termini di alimenti, considerazione si colloca quella che dovrebbe essere la tutela che ognuno di noi dovrebbe avere garantita nel momento in cui si rivolge a qualsiasi servizio di somministrazione alimentare, dal lussuoso ristorante del centro, al chiosco itinerante di fronte allo stadio. Questo però, e sono i dati del Ministero
a dirlo, non accade in almeno il 50% dei casi e, se la statistica non è una opinione, oltre 2 mila verifiche costituiscono un campione altamente significativo di quello che si potrà trovare nelle decine e decine di migliaia di situazioni non ancora verificate o delle quali non se ne ha notizia. E pensare che sarebbe così semplice poter essere in regola con le normative ma, prima di tutto, fornire un elevato grado di sicurezza ai propri clienti. Prendiamo per esempio una realtà che direttamente ci riguarda e che non può che trovare purtroppo sovrapponibili coincidenze nel nostro canale: definiamolo genericamente “street food”, perché in moltissimi casi, associata alla distribuzione dei carburanti, sono abbinati anche altri tipi di servizi forniti all’automobilista. Per chi si sposta per lavoro o viaggia per diletto, sicuramente farebbe piacere trovare il miglior prezzo alla pompa, i bagni sempre usufruibili e puliti, il
28 7/2022
PIAZZALE
La sicurezza alimentare è un settore cruciale e la certificazione HACCP è un documento fondamentale per poter lavorare nel settore dell’alimentazione, ma anche per garantire ambienti pubblici puliti a garanzia dei clienti e di chi ci lavora.
miglior modo di concedersi un ristoro anche alimentare con la certezza che chi fornisce il servizio lo faccia come se lo fornisse a se stesso, quindi prima di tutto rispettando l’igiene, ma in generale tutte quelle che sono le migliori pratiche dei protocolli di somministrazione alimentare. Per assurdo meglio un pessimo cuoco, ma che si attiene alle regole, che uno chef stellato con le mani sporche! Lavorare come si deve, sarebbe semplice, la nostra normativa lo prevede e vediamo come.
La certificazione HACCP La certificazione HACCP è un documento fondamentale per poter lavorare nel settore dell’alimentazione. Come nasce il Protocollo HACCP? Nel nostro Paese, il Protocollo HACCP è stato introdotto con il Decreto Legislativo numero 155 del 26 maggio 1997, come ricezione della Direttiva Comunitaria n. 43 del 1993. Il D.Lgs. 155/1997 è stato, in seguito, sostituito dal Decreto Legislativo 193/2007 in attuazione del regolamento della Comunità Europea numero 852 del 2004. Qual è lo scopo dell’HACCP? Questo Protocollo ha la funzione di promuovere la prevenzione nel trattamento di alimenti e bevande. Un insieme di procedure, volte a prevenire le possibili contaminazioni degli alimenti portando così ad analizzare gli eventuali pericoli per la salute del consumatore. E non solo: controlli sono previsti anche nelle fasi successive cioè stoccaggio, trasporto, conservazione e vendita e/o somministrazione al consumatore degli alimenti e delle bevande.
Monitoraggio dei punti di lavorazione. HACCP monitora i diversi punti di lavorazione degli alimenti nei quali si prospetta un pericolo di contaminazione di natura biologica, chimica e fisica. Un controllo sistematico, effettuato con basi scientifiche, allo scopo di individuare, analizzare ed eliminare gli eventuali pericoli riscontrati. L’attenzione da prestare alla sicurezza deve essere costante in tutte le diverse fasi, in particolar modo negli ambienti e nelle attrezzature utilizzate in ambito lavorativo, implicati nella produzione o manipolazione di prodotti alimentari, si tratta di un adempimento di fondamentale importanza.
Chi è interessato alla documentazione HACCP? Per legge sono tenuti a dotarsi di un piano di autocontrollo ristoranti, bar, pasticcerie, rivendite alimentari e ortofrutticole, salumerie, gastronomie, macelli, macellerie, pescherie, panifici, case di riposo, scuole, mense, comunità nelle quali sono somministrati alimenti ecc.
Cosa rischia chi non si attiene? Prima di tutto di fornire un rischioso e pessimo servizio al proprio cliente. In seconda battuta vediamo quanto costa non pulire visto che la pulizia e la disinfezione costituiscono un prerequisito fondamentale per la sicurezza alimentare: secondo l’Art. 6, c. 8 del Dlgs 193/07 “La mancata o non corretta applicazione dei sistemi e/o delle procedure di autocontrollo basate sui principi del sistema HACCP è punita con una sanzione amministrativa pecuniaria da 1.000 a 6.000 euro” e nei casi più gravi, ed è solo qualcosa in più
di quello che generalmente si riscontra, la sanzione accessoria può essere la chiusura temporanea o addirittura definitiva dei locali.
Concludendo, non si può prescindere in alcun modo dall’attenersi a quanto disposto anche solo se si somministrano cornetti precotti e riscaldati e caffè, ovvio che le complessità aumentano se dal semplice bar di passaggio si passa al servizio di tavola calda o a un livello di somministrazione caratterizzato da una più ampia proposta alimentare. Inoltre, cosa abbondantemente verificata, manca anche la cultura di prodotto, nel senso che anche chi si attenga ai protocolli, spesso sbaglia poi nell’identificazione delle caratteristiche che devono avere gli stessi prodotti utilizzati.
Non sempre, o diciamo quasi mai, pensando di risparmiare è normale reperire i prodotti sul mercato generalista, un prodotto che va bene per casa non può essere lo stesso che viene richiesto per la pulizia di una cucina professionale, quindi è importante che, parlando del canale professionale, il gestore si orienti verso linee di prodotto dedicate dove, in alcuni casi, occorrono formulazioni con caratteristiche di biocida specifiche e, non da ultimo, che si affidi a chi conosce bene la materia e sappia consigliare, ma soprattutto seguire con una costante consulenza di processo e di prodotto integrate che alcune aziende che hanno visto avanti hanno cominciato a fornire nella loro proposta a “valore aggiunto”.
Mario Rota
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Distribuito da CO.RA. SpA - Via Corriera, 14 - 48033 Barbiano di Cotignola (RA) Tel. 0545 78137 - Fax 0545 78734 - cora@coraitaly.com I nostri sono prodotti professionali
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PULIZIA E ATTENZIONE AL DETTAGLIO PER FARE LA DIFFERENZA
Con i prodotti Pharmachem Group* distribuiti da Co.Ra. i tre fratelli Pagnoncelli gestiscono un’area di servizio Eni con caffè e autolavaggio che è un esempio di pulizia e di attenzione al servizio. Merito anche dei formulati che garantiscono il totale rispetto della normativa HACCP a garanzia della sicurezza dei clienti e degli operatori.
Già al primo colpo d’occhio si capisce subito che l’area di servizio Eni con Eni Café, shop e lavaggio auto, nel comune di Grumello del Monte sulla tangenziale Sud di Bergamo, è una stazione dove nulla è lasciato al caso e ogni dettaglio è curato con un’attenzione quasi maniacale, a cominciare dalla pulizia. Siamo su un’arteria molto trafficata e la stazione di conseguenza è in una posizione strategica e al centro di un traffico intenso e di una svariata gamma di utenti. A gestirla sono i tre fratelli Pagnoncelli: Ivan, Massimiliano e Ilario.
Pharmachem per fare la differenza Spetta a Ivan Pagnoncelli fare gli onori di casa: “Gestiamo questa stazione di servizio da 20 anni, prima eravamo quattro fratelli, poi uno è andato in pensione e siamo rimasti noi tre.
Abbiamo solo questa impianto e siamo da sempre un’azienda familiare: mia moglie lavora al bar e poi ci sono altri dipendenti. Usiamo i prodotti Pharmachem da quest’anno: ce li ha proposti Co.Ra., li abbiamo testati dopo un corso per imparare ad usarli correttamente, ci siamo trovati bene e non li abbiamo più lasciati. Ci piacciono perché puliscono bene e senza fatica, tutte le nostre attrezzature. Ogni dispositivo ha il suo prodotto specifico e tutti vengono puliti praticamente in automatico. Noi li usiamo per i pavimenti del bar/shop, per i forni, le piaste e i vetri, ma anche per la lavastoviglie e la toilette, praticamente per tutto quello che è all’interno dello shop e del bar lo puliamo e igienizziamo con i prodotti Pharmachem, fa eccezione solo il piazzale. I vantaggi? Innanzitutto sono sempre
a disposizione perché li ordino direttamente a Co.Ra. e la consegna è davvero celere: in due giorni al massimo li abbiamo e così c’è sempre la scorta in magazzino e poi sono soprattutto facili da usare e i risultati sono efficaci. Dico che sono ‘facili’ perché non c’è nulla da diluire, sono già al giusto dosaggio e non lasciano residui. Gli altri prodotti, o sono troppo diluiti o sono troppo concentrati, e se sbagli il dosaggio ‘bruciano’ come è successo col pavimento del bagno che ora, seppur pulito alla perfezione con Pharmachem, è rimasto macchiato da allora. Così invece siamo sicuri di usare sempre il prodotto nella maniera corretta perché arriva già pronto senza doverlo modificare”. “Fondamentale per il loro corretto utilizzo – prosegue Ivan Pagnoncelli –, è il corso che ho frequentato con altri distributori della bergamasca, era un
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PIAZZALE
Da sinistra: Ivan e Massimiliano Pagnoncelli
corso Haccp dove ci hanno illustrato uno per uno tutti i prodotti e le loro caratteristiche. Nessun obbligo di acquisto, finito il corso chi voleva acquistarli li acquistava e chi non voleva era libero di non farlo. Noi li abbiamo provati, ci siamo trovati bene e da allora continuiamo ad usarli.
Forse ci saranno altri corsi di aggiornamento, credo una volta all’anno per essere informati sulle nuove norme Haccp. E anche questo è un elemento che ci dà la sicurezza di non sbagliare e di non incorrere in sanzioni o di causare problemi di salute ai clienti e anche a noi. Fare brutte figure è un attimo, poi si sparge la voce, si crea una cattiva fama e il lavoro ne risentirebbe pesantemente: lavoriamo anche con clienti di passaggio, ma tanti sono quelli abituali. Ci hanno fornito delle dispense con le indicazioni da seguire, le abbiamo distribuite ai dipendenti che le seguono rigorosamente. Non abbiamo mai avuto controlli, ma qualora dovessimo averne mi sento sicuro perché seguo le regole e ho i prodotti giusti, sono tranquillo. Seguendo il corso abbiamo scoperto che in precedenza abbiamo fatto degli errori, usavamo dei prodotti che
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non andavano bene e lasciavano aloni sulle superfici, il risultato non era uguale a ora. Adesso siamo sicuri di usare i prodotti adatti a mantenere pulite ed efficienti le affettatrici e le attrezzature. Il bar è anche tavola calda, quindi non solo colazioni e caffè ma anche primi piatti e pizze, abbiamo una piccola cucina. Si capisce quindi quanto sia importante avere la certezza della correttezza del prodotto, senza correre il rischio che il dipendente sbagli i dosaggi. Questo era un problema che avevamo riscontrato in precedenza con prodotti troppo concentrati che, se non vengono diluiti correttamente, o macchiavano le superfici o non facevano effetto. I prodotti Pharmachem
hanno un’efficacia e una qualità professionale molto elevata e non sono assolutamente paragonabili a quelli del supermercato, se non per il fatto che sono pronti all’uso. In pratica sono prodotti professionali ma facili da utilizzare come quelli destinati al pubblico”. “Anche il costo non è eccessivo anzi –conclude Ivan Pagnoncelli –, è abbastanza economico, quasi paragonabile a quello del supermercato, ma con una resa e una sicurezza del risultato decisamente maggiori. Quindi siamo ben felici di spendere qualche centesimo in più perché siamo tutelati anche sotto l’aspetto della sicurezza oltre che essere molto pratici e far risparmiare tempo e, si sa, il tempo è denaro.
Co.Ra. in partnership con Pharmachem ha avviato un “progetto globale” per il rispetto e il mantenimento della normativa Haccp nei punti ristoro delle aree di servizio. La proposta sviluppata da Co.Ra. con Pharmachem Group si sviluppa su una gamma di prodotti professionali pronti all’uso o da diluire divisi per una serie di macro aree: locali in genere, piccole e grandi superfici, punto d’accesso, bagno, cucina area calda e fredda.
Per accedere al progetto, è sufficiente che il gestore acquisti, per un costante utilizzo, i prodotti della linea Pharmachem distribuiti da Co.Ra., dove l’obiettivo non si esaurisce con il solo acquisto perché i prodotti sono realizzati in funzione di specifiche esigenze di complementarietà, si caratterizzano per un idoneo utilizzo se inseriti in un piano di autocontrollo e protocollo Haccp.
In generale sono prodotti idonei per una ‘best practice’ nella gestione delle attività di pulizia e sanificazione delle strutture di somministrazione alimentari, servizi igienici e aree comuni”.
L’acquisto continuativo da parte del gestore, metterà
Sulla base della nostra attività e della tipologia di attrezzature che abbiamo Pharmachem ha creato un percorso virtuoso: il loro tecnico durante un sopralluogo, dopo aver visto le nostre esigenze, ci ha fornito un piano di utilizzo preciso e personalizzato e ci ha consigliato quali prodotti usare e come. Poi naturalmente ci sono prodotti più utilizzati rispetto ad altri, ma questo è normale. Ad ogni modo siamo molto soddisfatti, convinti e rifaremmo questa scelta, ne vale assolutamente la pena”.
Massimo Cicalini
Co.Ra. nella condizione di poter fornire a titolo gratuito quanto segue:
• Verifica del Piano di autocontrollo Haccp in essere se gestito attraverso società esterne di consulenza o in proprio.
• Eventuale proposta per la stesura di un piano personalizzato per le strutture di somministrazione che lo desiderassero, comprensivo di manuale e materiali idonei all’implementazione del protocollo.
• Formazione per il rilascio da ente certificato dell’attestato, per un operatore all’anno, per la messa in opera e il controllo del protocollo Haccp.
• L’attestato si otterrà attraverso la frequenza di un corso, momenti di formazione che saranno programmati con frequenze calendarizzate.
• Consulenza continua “al bisogno” da parte del servizio Haccp di Pharmachem.
Al gestore viene presentato il progetto e i relativi prodotti Co.Ra. Nel protocollo che verrà stilato per ogni singola attività ci saranno tutte le informazioni che indicano
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*Pharmachem è un marchio registrato
COSA PROPONE CO.RA. PER LAVORARE SICURI
cosa fare per una determinata operazione, con tabelle da attaccare al muro dove sono indicati quali prodotti utilizzare per pulire determinati accessori o apparecchi e le temperature dei frigo per stoccare gli alimenti. Inoltre il progetto prevede una formazione adeguata all’ottenimento dell’attestato OSA, Operatore Servizio Alimenti, che sarà così abilitato all’implementazione e al rispetto del protocollo Haccp. Ovviamente l’acquisto dei nostri prodotti è indispensabile perché sono quelli indicati nei manuali e garantiscono la complementarietà reciproca
delle varie formulazioni. Inoltre, durante l’anno gli agenti commerciali Co.Ra., tutti formati come l’operatore, avranno anche una funzione, non ispettiva né sanzionatoria perché non è nei loro compiti, ma di consulenza e assistenza in aggiunta a quella oltremodo qualificata e sempre disponibile fornita da Pharmachem.
Per informazioni e richieste di adesione al progetto: cleaning@coraitaly.com
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TUTELA DELL’AMBIENTE
E DEL PATRIMONIO IDRICO
Depur Padana Acque fa della tutela dell’ambiente una priorità assoluta perché è un’azienda specializzata da cinquant’anni nella realizzazione di impianti per la depurazione di acque reflue per svariati settori tra i quali gli autolavaggi occupano un posto di preminenza.
Il progresso tecnologico che caratterizza i tempi moderni ha generato un aumento della produzione industriale e della diffusione di molteplici beni di consumo ma, di pari passo, ha fatto emergere sempre più la necessità di avere un’attenzione particolare per la tutela dell’ambiente e del patrimonio idrico del territorio. Molte attività industriali utilizzano l’acqua nel loro ciclo di produzione e l’attuale normativa nazionale impone l’obbligo di gestire i reflui prodotti a norma di legge. Depur Padana Acque fa della tutela dell’ambiente una priorità, essendo un’azienda specializzata da cinquant’anni nella realizzazione di impianti per la depurazione di acque reflue per svariati settori, ognuno con esigenze diverse. Nell’ambito industriale, la continua attività di ricerca e sviluppo ha consentito di disporre di soluzioni impiantistiche adeguate per ogni tipologia di industria; così come nell’agroalimentare, dove l’esperienza maturata negli anni ha permesso di identificare le soluzioni più indicate per ogni comparto alimentare.
Specialisti degli autolavaggi Per gli autolavaggi, il trentennale contatto diretto con questa realtà e con i produttori di impianti ha garantito l’aggiornamento degli sviluppi tecnologici del settore. Tutto questo permette a Depur Padana Acque, oltre che collocarla tra le più importanti realtà della depurazione acque, di fornire al cliente finale un prodotto che soddisfa appieno le singole esigenze nel pieno rispetto delle normative in materia di scarico delle acque reflue.
In particolare per il carwash, l’introduzione sul mercato della gamma dei bio – ossidatori EcoBiox* ha consentito di abbinare il risparmio economico, dovuto al riutilizzo dell’acqua depurata nella fase di prelavaggio e lavaggio dell’auto, all’importante contenimento dei costi di gestione derivato dal funzionamento automatico del sistema, ottenuto grazie all’innovativa applicazione del processo di ossidazione biologica, naturalmente presente in natura, legato alla capacità di alcuni microorganismi di metabolizzare le sostanze inquinanti a matrice organica,
disgregandole a livello molecolare. I vantaggi e le principali caratteristiche della depurazione tramite bio-ossidazione si possono riassumere in:
• depurazione e scarico nel rispetto dei limiti più restrittivi di legge (d.l. n. 152 del 03/04/06);
• idoneità per la depurazione di scarichi provenienti da lavaggi a mano, a spazzoloni e self-service multipista;
• funzionamento semplice e completamente automatico, per la gestione non necessita l’intervento di personale;
• senza utilizzo di prodotti chimici e quindi senza produzione di fanghi da smaltire come rifiuto speciale;
• costi di gestione irrilevanti e nettamente inferiori rispetto a qualsiasi impianto alternativo presente sul mercato;
• Possibilità di riciclo dell’acqua depurata in totale assenza di odori molesti.
Altra importante particolarità di questi impianti è la possibilità, con una integrazione alla fornitura base, di risolvere per il meglio i gravosi problemi legati al
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PIAZZALE
calcare, alla salinità in genere e al ferro, contenuti nelle acque di acquedotto o di pozzo impiegate nell’autolavaggio.
Ultrafiltrazione e acque piovane
Un altro aspetto strettamente legato a una sostenibile gestione ambientale è il riutilizzo dell’acqua depurata che oggi costituisce una necessità ineludibile. Per questo, nonostante il successo già conseguito dalla sua consolidata gamma di impianti, Depur Padana Acque ha proseguito nella propria attività di ricerca, con l’intento di realizzare soluzioni sempre più efficaci e al passo coi tempi, in grado di soddisfare anche le richieste più esigenti. Nasce così la nuova gamma di impianti che prevede l’impiego dell’innovativa tecnologia dell’ultrafiltrazione su membrane immerse, applicata agli impianti di bio – ossidazione, siano essi da realizzare o esistenti. La combinazione dell’ultrafiltrazione e della depurazione biologica permette di ottenere un’acqua depurata di eccellente qualità, priva di odori e di qualsiasi tipo di inquinante sospeso o disciolto, inclusi virus e batteri, e dunque perfettamente idonea al riutilizzo anche nei delicati circuiti osmosi. Viene così eliminata la necessità di un continuo approvvigionamento di acqua di rete o di pozzo, limitato ai soli reintegri per le perdite dovute all’evaporazione. Non tutti sanno che anche le acque piovane che ricadono su un piazzale asfaltato sono considerate reflui industriali e come tali sono soggetti all’adozione di un trattamento per poter essere convogliate allo scarico, come espresso nel D.Lgs. 152/2006. Per tali esigenze Depur Padana Acque dispone di una gamma completa di disoleatori, ovvero di impianti che effettuano una separazione di oli e idrocarburi dall’acqua. Vengono usati, per esempio, per raccogliere le acque inquinate dal dilavamento di piazzali e aree di officine meccaniche, autolavaggi,
autodemolizioni, distributori di carburante. Gli impianti di disoleazione sono corredati di filtro a coalescenza e dispositivo di chiusura automatico per oli, che consentono di ottenere rendimenti di separazione superiori al 97%, rispettando dunque le Normative Europee UNI EN 858-I e UNI EN 858-II e sono perfetti anche per le esigenze di autorimesse e garage. Grazie a questa tipologia di impianto il contenuto di oli minerali e idrocarburi in uscita non è superiore a 5 mg per litro d’acqua. Gli impianti di trattamento Depur Padana Acque sono prevalentemente realizzati in vasche monolitiche in calcestruzzo armato, complete di copertura carrabile fissata in opera e corredate di chiusini in ghisa a norma UNI EN 124. Risultano costruiti nel rispetto di quanto previsto dalle Norme Tecniche sulle Costruzioni NTC 2018 e UNI EN 206, dalla Normativa UNI-EN 858 I e UNI-EN 858 II, corredati di Marcatura CE, Manuale Uso e Manutenzione, Dichiarazione di Conformità e Dichia-
razione di Prestazione DOP; possono essere corredati di relazione standard di calcolo strutturale con piano di manutenzione, istruzioni sulle procedure di trasporto e montaggio, certificato d’origine, identificazione e qualificazione dei materiali base di costruzione, certificato ISO 9001 del costruttore. La professionalità, l’esperienza, il know-how tecnico e la struttura organizzativa di Depur Padana Acque, oltre alla produzione dell’impianto di depurazione, prevede anche un eccellente servizio di manutenzione disponibile su tutto il territorio nazionale e un laboratorio di analisi certificato. Grazie a tutto questo Depur Padana Acque è il partner ideale per risolvere con successo le problematiche di depurazione delle acque con la miglior convenienza economica possibile.
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Attilia Formigoni
*EcoBiox è un marchio registrato da Depur Padana Acque
È LO SPIRITO DI GRUPPO CHE CI SPINGE AD ANDARE SEMPRE PIÙ LONTANO
Lo scambio di esperienze e tecnologie genera la crescita. Tre realtà uniscono i loro sforzi e le loro conquiste per traguardi sempre più ambiziosi.
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PORTALI E APP
Automazione, fidelizzazione, adempimenti telematici doganali con firma accreditata, sistemi di pagamento digitali, e-commerce, networking, portali, app e web app sono solo alcuni dei servizi di qualità offerti da Emme Informatica, derivanti da piattaforme proprietarie innovative e ‘user friendly’. Dichiara Maddalena Tanca, Ceo di Emme Informatica: “In questa edizione, abbiamo acceso l’attenzione dei visitatori su portali e app multifunzione all’avanguardia di nostra produzione, resi ancor più potenti da metodi di pagamento innovativi. Si tratta di strumenti informatici duttili, frutto di tecnologie sostenibili e integrabili con le attrezzature presenti sul piazzale, caratterizzate da responsività e proattività che li rendono davvero smart. In fase di sviluppo ci siamo posti come obiettivi la migliore qualità del lavoro degli addetti e l’incrementano dei loro profitti a fronte di un abbattimento dei costi di gestione. Oil&nonOil è stata un’occasione straordinaria per dimostrare che tutto ciò è possibile a garanzia di efficienza e facile fruibilità anche per il più esigente degli ’end user’. Sono state tre giornate intense, animate da un pubblico interessato e pronto ad abbracciare con entusiasmo le nostre soluzioni, che partendo dalla distribuzione carburanti si sono aperte al mondo del carwash e del nonoil in generale”.
ALL’AVANGUARDIA
“La stimolante sfida raccolta in partnership con Mark, leader nella produzione e automazione self-service dei sistemi di pagamento del carwash – prosegue Maddalena Tanca –, ha già portato risultati degni di nota. Basti pensare che il software Sherlock 2.0, presentato solo a maggio 2022 all’Autopromotec, conta già molte centinaia di autolavaggi connessi e pienamente operativi in tutta Europa, con grande soddisfazione dei proprietari che finalmente hanno un controllo remoto in tempo reale delle attrezzature marchiate Mark e dei flussi gestionali che ne derivano. Sherlock 2.0 è approdato anche oltre oceano grazie alle lavanderie self-service e con lui anche la App Pin-Go. Infatti in qualsiasi parte del mondo si trovi il gestore può erogare gettoni, chiavette, sbloccare le macchine che hanno un’anomalia, controllare l’operatività dell’impianto, i dati ecc. Si tratta di una vera rivoluzione che utilizza tecnologia proprietaria all’avanguardia per conseguire prestazioni di altissimo livello, ma di utilizzo intuitivo e ottimizzato mobile.
Vorrei inoltre ricordare che grazie al collegamento con Sherlock 2.0 si può accedere ai benefici di legge previsti da ‘Industria 4.0’. Se ancora non bastasse le nostre piattaforme possono elaborare svariate tipologie di statistiche e previsioni, non solo di sell-in e sell-out e com-
parazione prezzi dei competitor, ma anche eco-friendly. Nessun limite di analisi, dal controllo del consumo energetico e di acqua, a quello del meteo, consentendo di pianificare promozioni anche in base al loro andamento. Integrazione a 360° con gli accessori dell’autolavaggio ed è possibile collegare in rete anche le piste, i portali e tutti gli altri apparecchi self-service del piazzale, dagli aspirapolvere alle vending machine.
Inoltre, con l’App Pin-Go si può pagare davvero tutto ciò che è presente sugli impianti fidelizzati Multistation System, con possibilità di ricevere la fattura a fine mese o immediata, avere accesso a promozioni, sconti, cicli di autolavaggio omaggio per sé o per terzi e molto altro. Definire Pin-Go solo un’app è davvero riduttivo trattandosi anche di un poliedrico mezzo di comunicazione per il proprietario dell’impianto, che può personalizzarlo o customizzarlo e addirittura sponsorizzarlo per abbatterne i costi iniziali di messa in campo”.
“In chiusura – conclude Maddalena Tanca –, vorrei ringraziare tutti coloro che sono venuti presso il nostro stand a Oil&nonOil, davvero tantissimi, e porgere un ringraziamento speciale anche a VeronaFiere di cui abbiamo avuto il piacere di essere sponsor”.
Elda Frigerio
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L’INNOVAZIONE PROTAGONISTA
PIAZZALE
Emme Informatica, instancabile fucina di software sempre più performanti, ha portato la sua esperienza trentennale a Oil&nonOil 2022 presentando una vasta gamma di soluzioni digitali mirate a soddisfare le esigenze dei protagonisti del settore, dal gestore al retista senza dimenticare le aziende di manutenzione e il carwash.
INNOVAZIONE CONTINUA
PER UN MONDO IN CAMBIAMENTO
Siamo a poche ore dalla chiusura di Oil&nonOil e quindi la prima domanda a Federico Barbati, Commercial Director Italy & Cyprus di Gilbarco, è d’obbligo: come è andata la fiera? “Molto bene, dai carburanti tradizionali alle nuove forme di energie alternative – spiega Federico Barbati –, dai nuovi servizi a nuovi metodi di pagamento, tante le novità. Gilbarco si è presentata quest’anno a Oil&nonOil con una gamma completa di prodotti e soluzioni per l’area di servizio, per soddisfare i rinnovati bisogni dei nostri clienti. Oltre alle attrezzature per il tradizionale impianto carburanti, abbiamo presentato ai visitatori le soluzioni per la mobilità elettrica: dalle colonnine ‘fast charger’ al portale ‘EVerse’ per la gestione da remoto dei punti di ricarica, ma anche gli investimenti fatti sull’idrogeno. Sono stati mostrati i passi avanti fatti sul ‘mobile payment’ e infine i vantaggi che la collaborazione tra Nexi e Gilbarco sta portando all’ecosistema dei pagamenti della rete carburanti.
Ma soprattutto, mai come quest’anno è stato importante incontrare i nostri clienti e gli operatori del settore per meglio illustrare l’importante processo di riorganizzazione aziendale che è avvenuto negli ultimi mesi”.
AdS. Che cosa significa per voi Innovazione e quanto è importante per Gilbarco questo tema a livello strategico?
Barbati. Il tema dell’innovazione è estremamente importante per Gilbarco Veeder-Root: è parte del nostro DNA e
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PIAZZALE
A Oil&nonOil abbiamo incontrato Federico Barbati di Gilbarco Italia, e con lui abbiamo affrontato i tanti temi che stanno attraversando il mondo delle aree di servizio. La parola d’ordine è innovazione e Gilbarco è in prima fila in questo processo.
Il Team di Gilbarco a Oil&nonOil
La sede di Firenze, centro d’eccellenza europeo di ricerca e sviluppo
la base delle nostre decisioni e strategie di investimento. Innovare non significa solamente trovare un nuovo prodotto da proporre al mercato, ma rivolgere lo sguardo al futuro aprendosi a nuove soluzioni e a gestire con successo la complessità dello scenario globale. Quindi per noi l’innovazione ha un significato molto specifico: da un lato migliorare l’esperienza utente di tutti coloro che si fermano nelle stazioni di servizio e utilizzano questi strumenti, dall’altro dare un supporto tecnologico ai nostri clienti per un controllo efficace del proprio business. Cerchiamo, infatti, di far convergere le esperienze che abbiamo a livello internazionale con i bisogni del mercato locale.
AdS. Quanto è importante il polo di Firenze per l’innovazione? Barbati. Possiamo affermare senza nessun indugio che Firenze è il centro d’eccellenza Gilbarco per la ricerca e lo sviluppo in ambito europeo. Il polo conta più di 140 persone e oltre la metà di queste sono dedicate allo sviluppo dei nuovi prodotti e all’ingegnerizzazione di nuove soluzioni, non solo per il mercato italiano, ma anche per gli altri Paesi europei.
Chiunque si muova su strada, in Italia e in Europa, sarà sicuramente entrato in contatto con una soluzione pensata e concepita qui in Gilbarco Italia, nella nostra sede di Firenze. La nostra squadra vendite si pone in prima linea per gestire il rapporto con i nostri clienti e per raccoglierne i bisogni, anche quelli inespressi. Un’attività essenziale che pone le basi per tutto il lavoro che viene sviluppato successivamente in due step: l’inquadramento nelle roadmap di sviluppo, coordinato dal marketing e, successivamente, l’implementazione attraverso il team italiano di program management. Il nostro team di program manager, basato a Firenze, ha quindi ruolo chiave nell’assetto della nostra strategia d’innovazione, ovvero quello di raccogliere i requisiti specifici che il mercato e i nostri clienti ci richiedono e di trasformarli in progetti che poi passano all’ingegneria per essere sviluppati. Il reparto di ingegneria di Gilbarco, che conta oltre 60 persone qui a Firenze, tra sviluppatori hardware e software, approfondisce ed esegue tutte le analisi architetturali, per permettere di passare dal requisito alla specifica tecnica del prodotto, che poi verrà costruito nello stabilimento tedesco di Salzkotten.
AdS. La sede tedesca è quindi la fabbrica europea dove vengono prodotte le attrezzature? Barbati. Esatto. Lo stabilimento di Salzkotten è operativo dal 1899 e i primi erogatori di carburante sono stati realizzati a partire dal 1920. Lo stabilimento copre una superficie di circa 39 mila metri quadri e vengono prodotti circa 14 mila erogatori all’anno; ogni giorno vengono quindi prodotti e spediti dallo stabilimento tra i 50 e i 60 erogatori di carburante. Facendo leva su questa considerevole capacità pro -
duttiva e nell’ottica di una razionalizzazione degli stabilimenti dell’area europea, recentemente è stata trasferita a Salzkotten la produzione dei sistemi gestionali Passport Europe e dei terminali di pagamento. La fabbrica tedesca rappresenta inoltre l’hub europeo di importazione dagli USA delle centraline e sonde di livello Veeder Root e delle pompe sommerse Red Jacket.
AdS. Quindi le attrezzature di automazione continuano a essere ideate e sviluppate a Firenze e la produzione è ora concentrata a Salzkotten? Cosa ci dice invece del supporto post-vendita? Barbati. Tutti i progetti di sviluppo hardware e software delle attrezzature di automazione continuano a essere gestiti a Firenze, dove sono inoltre presenti i team Service e Quality, che gestiscono tutte le attività di test di laboratorio e pilot in campo, prima della immissione sul mercato di nuove soluzioni, oltre che il supporto post-vendita per le attrezzature in campo.
AdS. Come si chiude l’anno e quali sono i principali obiettivi per il prossimo futuro? Barbati. In Italia abbiamo un importante market share e stiamo continuando a investire, dimostrazione ne è stata l’introduzione nel 2021 dei nuovi terminali OSP ed OPT Plus, così come gli sviluppi effettuati nel 2022 per rendere disponibili, a breve, il carwash starter e il forecourt controller DOMS, che consente la connessione di svariati dispositivi, non solo quelli tradizionalmente legati ai carburanti. Ma c’è anche l’importante collaborazione con NEXI, che consente di ampliare notevolmente le tipologie di carte di pagamento accettate dalle nostre attrezzature. Abbiamo svariati progetti in corso anche in altri Paesi europei, guidati dal team ricerca e sviluppo di Firenze, e per questo stiamo continuando a investire attraverso l’inserimento di nuove figure professionali e lo sviluppo dei profili esistenti, nell’ottica di crescere anche all’estero come abbiamo dimostrato di saper fare in Italia nei decenni passati. Inoltre, uno dei nostri principali obiettivi è quello di portare l’esperienza utente a un livello superiore, in linea con una ‘customer journey’ che sta gradualmente mutando a fronte delle evoluzioni tecnologiche che stanno avvenendo in tutti i settori. E poi ovviamente c’è il mondo delle energie alternative, perché la transizione energetica è in corso e Gilbarco intende continuare a ricoprire anche in futuro il ruolo di leader di un settore che offrirà carburanti non solo di natura fossile.
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Nicola Polidoro
Federico Barbati, Commercial Director Italy & Cyprus
La sede di Salzkotten, hub produttivo e polo d’importazione
REBRANDING E MANUTENZIONE LA STAZIONE SI FA BELLA
Archiviato il successo a Oil&nonOil, Schermolux è ora concentrata su un importante intervento di rebranding e manutenzione per il retista Acema. Con Felice Fazio e Gianni Lucarelli di Schermolux e Daniele Menzolini, Direttore Rete di Acema, entriamo nel merito delle novità fiera e delle metodologie di uno specifico intervento.
È un vecchio discorso ma sempre valido: l’immagine della stazione di servizio è fondamentale per il suo appeal sugli utenti ma, in un periodo in cui le bollette elettriche sembrano impazzite, è più che mai importante avere sotto controllo anche i consumi. Ecco che allora le nuove soluzioni sviluppate da Schermolux, e presentate con successo a Oil&nonOil, meritano grande attenzione, così come l’esempio pratico di come si procede nel rebranding e nella manutenzione di una rete di aree di servizio.
Successo a Oil&nonOil
Gli argomenti sono tanti e allora è meglio andare con ordine: inizia a parlare Felice Fazio, che segue Schermolux per la parte commerciale: “Grande successo in fiera per la plafoniera Sirio che con la sua Opzione Dimezzamento della potenza ha reso più semplice il controllo della potenza. Sirio, la plafoniera che si incastra perfettamente nella sede della vecchia lampada a incasso con tecnologia a ioduri metallici, la conoscono tutti, ma è il sistema per risparmiare energia che ha catturato l’attenzione del pubblico. Il controllo può essere effettuato oltre che con il sistema elettronico Opzione Dimezzamento, inserito nella plafoniera, anche con la tecnologia wi-fi e Bluetooth scaricando una App dedicata che, con lo smartphone e il tablet, permette di comandare le luci di piazzale a distanza: con le plafoniere così accessoriate si potranno monitorate tempi, valori di illuminazione, percentuale di accensione della luce, tempo di accensione, presenza di un’auto o di pedoni, dare l’opportunità di stabilire che in certe fasce orarie e in assenza di persone la luminosità sia del 20% più bassa o che in specifici orari possa scendere del 10% o salire del 30%. Però è una lampada che ha un costo
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PIAZZALE
Sirio
Line A
maggiore e quindi, per venire incontro a chi non vuole fare questo investimento, abbiamo sviluppato un ulteriore sistema di risparmio energetico che fosse meno complesso nella gestione e quindi senza App e senza domotica: abbiamo creato una nostra scheda elettronica collegata con un solo filo in più nell’alimentazione quindi semplicemente ‘switchare’ da 64 W a 32 W dimezzando così consumo e potenza assorbita. Si può collegare a un timer o un sistema di sensoristica che rileva la presenza di un veicolo o di persone, oppure a un comando manuale con una semplice levetta. Questa soluzione ha avuto un buon riscontro perché il prezzo è molto competitivo ed è meno complesso dell’App. Così possiamo offrire al mercato una lampada che collegandola a un interruttore o a un sensore/timer fa risparmiare circa il 50% pur illuminando correttamente. Il conto è facile: se una lampada resta accesa 12 ore nel periodo invernale (dalle 6.00 del po -
meriggio alle 6.00 del mattino) più del 50% è un tempo morto. Da mezzanotte alle 6.00 del mattino non c’è il flusso che si registra dalle 6.00 del pomeriggio a mezzanotte. Fino a mezzanotte si tengono le lampade accese al 100% e poi fino alle 6.00 del mattino al 50% e quindi si ha un risparmio sulle 12 ore del 25%. Con il timer dopo la mezzanotte la luce si abbassa, se c’è il sensore se entra una vettura si riaccende. Quindi con dei sistemi elettromeccanici molto economici si può raggiungere un risparmio significativo. A mio parere la domotica, comunque molto utile, deve essere utilizzata con maggiore attenzione all’investimento: può servire a chi ha molti impianti ‘ghost’, come le grandi compagnie o importanti retisti che così possono gestire tutto da remoto senza il gestore.
Molto interesse infine anche per le nostre lampade per i piazzali, la palina tradizionale della serie Line A sta riscuotendo un ottimo successo: la offriamo con potenze da 40 W, 80 W e 120 W”.
Manutenzione e rebranding
La parola passa a Gianni Lucarelli, Ufficio tecnico e socio della Schermolux, il responsabile delle manutenzioni e dei rebranding delle stazioni di servizio: “Già dal 2021 eravamo in crescita con queste attività, ma quest’anno c’è stato un forte incremento nella domanda negli interventi di verniciatura, carpenteria e installazioni delle plafoniere di nostra produzione come la Sirio e poi i lavori di rebranding, tra cui quello per Acema, un importante retista di Pesaro con due contratti, il rebranding di una quindicina di impianti del loro marchio OilOne e altrettanti di ordinaria manutenzione e illuminazione di loro impianti a bandiera Tamoil. Per ordinaria manutenzione si intende il monitoraggio dell’efficienza dell’illuminazione: se per esempio si spegne una plafoniera dobbiamo intervenire. Con il rebranding invece eseguiamo interventi di verniciatura della pensilina, quindi fascioni, doghe, montanti, e poi verniciatura degli erogatori e di tutto quello che contribuisce all’immagine dell’impianto: fabbricati sia in muratura che in lamiera, totem e prezziari. Non lavoriamo sotto al piazzale, ma tutto quello che c’è sopra lo trattiamo, pompe e accettatori esclusi con l’unica eccezione della carrozzeria se serve. Poi produzione e installazione di adesivi e di tutto quello che riguarda l’immagine: insegne luminose, prezziari a colonna, un vero rebranding a 360°, quindi anche i loghi delle compagnie, le guance e le plastiche dei vari totem e delle insegne, oltre alla produzione della parte metallica.
Per esempio OilOne, il brand delle stazioni Acema, prevede un’insegna arancione con il leone nero, ma adesso cambierà: resterà il leone ma cambieranno i colori, una nuova e bella immagine. Si tratta di un’azienda molto seria e ben organizzata che ci ha dato fiducia sin dall’inizio e Schermolux ha ricambiato con lavori fatti a regola d’arte, mostrandosi sempre disponibile e seguendoli in tutto: davvero un bel rapporto.
Un’altra novità è l’invito alla gara per la manutenzione, verniciatura e carpenteria di Tamoil per quattro macro regioni: Nord-Est, Nord-Ovest. Centro Italia e Sardegna. Abbiamo chiuso la gara lo scorso novembre e siamo speranzosi”.
La parola ad Acema “Acema rifornisce oltre 50 stazioni di servizio, alcune a marchio Tamoil, altre a marchio OilOne e in minima parte no logo – spiega Daniele Menzolini, il Direttore Rete –. Siamo un’azienda storica pesarese, radicata nel territorio
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da oltre 77 anni: siamo nati nel 1945, cioè nell’immediato dopoguerra, per soddisfare le esigenze del trasporto tipiche di quel periodo. Poi con il tempo l’azienda si è evoluta, in parte trasformata e da oltre 25 anni il core-business è rappresentato dalla distribuzione carburanti della Divisione Rete, fermo restando che abbiamo ancora un importante comparto extrarete rappresentato essenzialmente dalla nostra filiale di Fermignano (la cui ristrutturazione è ormai ultimata), i nostri tre depositi e la relativa logistica per la fornitura di combustibile per il riscaldamento e di carburanti per il settore agricolo e l’autotrasporto. A tutto ciò si aggiungono ovviamente i lubrificanti per i settori industria, agricoltura e automotive.
La sede centrale è a Pesaro e di conseguenza, siamo molto presenti nelle Marche, con una particolare concentrazione in provincia di Pesaro, poi in Romagna con gli impianti di Riccione, Rimini e Cesena. Inoltre abbiamo un cluster ben strutturato di impianti in Lombardia, segnatamente nella cintura milanese e a Bergamo, e poi in Veneto, a Peschiera del Garda. Il progetto di sviluppo dell’area Nord, in particolare Milano, ci ha dato grandi soddisfazioni: siamo partiti con un primo impianto in via Gallarate piuttosto piccolo e poi gradualmente ci siamo ritagliati il nostro spazio. Siamo in continua espansione: come detto sono oltre 50 gli impianti che noi riforniamo, di cui trentacinque sono di proprietà, mentre gli altri sono convenzionati, ovvero di proprietà di terzi, di cui vari con il cappello OilOne. Frequentemente, oltre alla fornitura provvediamo alla gestione, in quanto nel tempo ci siamo anche strutturati per sopperire alle problematiche a essa afferenti, che sono sempre più all’ordine del giorno. I temi del credito, delle esposizioni, dei pagamenti, nonché dei costi operativi diventano sempre più complessi per gestori comodatari di tipo “tradizionale”, che nella quasi totalità dei casi hanno delle dimensioni che non possono essere, per loro natura, grandi e solide a sufficienza. Su questo fronte abbiamo investito veramente molto, sia in termini infrastrutturali che tecnologici, sia anche di risorse umane. Generalmente le nostre stazioni sono gestite, solo poche sono ghost. Tendenzialmente, dove possiamo, preferiamo avere un gestore presente che svolga il servizio al cliente; è negli impianti un po’ marginali dove abbiamo adottato la soluzione ghost, ma questa non è la nostra principale scelta”. “In tema di servizi al cliente, l’autolavaggio lo prevediamo ovunque sia
possibile – prosegue Menzolini –, ma lo consideriamo più come un’attività sinergica alla distribuzione petrolifera, che come detto rappresenta il nostro core business, piuttosto che come un’opportuna diretta di introiti per la nostra società. Per scelta aziendale cerchiamo sempre di favorire i nostri gestori anche in questo tipo di attività. Per spiegare meglio, in linea generale cerchiamo sempre di creare stazioni di rifornimento polifunzionali e policarburanti, prevedendo e implementando tutti i servizi che è possibile installare, compatibilmente con gli spazi e le normative con cui dobbiamo necessariamente confrontarci, ma sempre con l’obiettivo di coinvolgere direttamente il gestore anche nei servizi accessori, poiché è noto quanto sia difficile per loro al giorno d’oggi ritagliarsi una redditività quantomeno accettabile dalla sola distribuzione petrolifera: in quest’ultima le marginalità sono ridotte veramente all’osso, mentre è dalle attività accessorie che derivano i maggiori ricavi. Un buon prezzo attira gente sull’impianto che poi si ferma al lavaggio e usufruisce degli altri servizi innescando un circolo virtuoso. Questa linea che abbiamo adottato è declinata in varie tipologie di investimento: in alcuni casi, per esempio, abbiamo semplicemente affittato una porzione di terreno e il gestore o una società terza ha investito nella realizzazione dell’impianto di autolavaggio. In altri casi abbiamo realizzato noi tutta la parte sottoterra, compresa la depurazione perché il tema ambientale è sempre più un aspetto fondamentale nel nostro settore, e in questi casi affittiamo l’impiantistica. In altri casi ab -
biamo effettuato l’intero investimento comprensivo del fuori terra. Ma in tutte le soluzioni descritte abbiamo sempre concesso al gestore, in varie forme, l’utilizzo di tali impianti in modo tale da consentirgli di riservarsi una marginalità integrativa.
Il rebranding: da OilOne a LeOne “Nel contesto di queste molteplici attività che cerchiamo di implementare nelle varie stazioni di servizio rientrano ovviamente anche le colonnine elettriche, che nel nostro settore sono un tema all’ordine del giorno – ricorda Menzolini –. Abbiamo iniziato attraverso alcune partnership a corredare numerose nostre stazioni con le colonnine di ricarica e questo per due distinte ragioni: in primo luogo perché vogliamo essere attori della transizione energetica in atto, e in secondo luogo perché come azienda siamo sempre stati molto sensibili e attenti alle tematiche di sostenibilità ambientale. A questo riguardo ricordo che già dal 2000, anno in cui entrai in azienda provenendo da un altro settore, si parlava abbondantemente di queste tematiche. Sono stato veramente “indottrinato”, nel senso più positivo del termine, alla massima sensibilità su questi temi di tutela e sostenibilità ambientale, e la nostra società ha sempre investito ingenti risorse su questo. La clientela questo lo percepisce e lo apprezza, in particolare oggi che queste tematiche sono entrate nella sensibilità comune e delle quali se ne parla giustamente tutti i giorni, anche in famiglia, nelle scuole e in ambito lavorativo. Nel contesto di queste attività connesse alla sostenibilità ambientale, abbia-
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mo quindi deciso di fare un piccolo stravolgimento dell’immagine istituzionale dell’azienda, aggiornando il logo, i relativi colori, sostituendo il payoff che è diventato “beyond energy”, rinnovando il sito e implementando una strutturata campagna social media.
Nell’ambito di questo processo, non ancora concluso, siamo giunti alla determinazione di sostituire il marchio OilOne, raffigurato da un leone nero in campo arancione, e quindi di rebrandizzare le stazioni di servizio. Abbiamo ammodernato la testa del leone, adottato nuovi colori con predominanza di verde, giallo ed azzurro, quindi una palette più solare e più ‘green’, passatemi il termine, con il bianco per gli elementi strutturali. È stato uno studio meticoloso, entusiasmante da un lato e snervante dall’altro, perché ci siamo confrontati (e scontrati) a lungo tra colleghi, abbiamo riflettuto molto, e alla fine siamo arrivati al nuovo layout.
Schermolux, in particolare da quando è arrivato Gianni Lucarelli che è una persona che conosco da tempo e che stimo tantissimo, dopo una gara si è aggiudicata il lavoro e siamo stati ben contenti di affidarlo a loro, perché si
sono sempre comportati molto bene con noi, sia in termini di qualità del lavoro, sia di puntualità. Inizialmente li conoscevamo solo per la fornitura delle lampade, ma ora hanno ampliato il campo di attività, in particolare questa nuova business unit con la quale stiamo già collaborando anche per le riverniciature degli impianti a marchio Tamoil.
Anche sul fronte dell’illuminazione recentemente abbiamo collaborato in maniera significativa con Schermolux. Avevamo già tutte le pensiline a led, ma con dei corpi illuminanti non molto performanti che si sono rivelati di scarsa resa e durata nell’arco del tempo. Sulle lampade c’è un degrado notevole, in particolare se ci si orienta su prodotti non italiani o comunque da prezzo, invece le ultime lampade di Schermolux sono risultate davvero molto performanti e durevoli. Nel nostro caso si tratta comunque di un intervento totale: dovranno riverniciare, cambiare i fascioni, il materiale pubblicitario, in molti casi l’illuminazione, quindi i sovrapompa luminosi... insomma, un bell’investimento. Alcuni totem saranno riadattati sostituendo l’illuminazione interna di tipo tradizionale con tecnologia a led. Siamo molto
affezionati al vecchio marchio ma, in tutta sincerità, dopo aver visto il primo impianto in fase di test, ritengo che abbiamo raggiunto un ottimo risultato, molto accattivante sotto il profilo estetico e architettonico.
Riassumendo, nel contesto di questo rebranding che sarà realizzato da Schermolux, abbiamo stravolto tutto: cambiato i colori, ammodernato il logo, eliminato il fuori sagoma e cambiato anche il nome. Volevamo passare un messaggio forte e chiaro: la distribuzione carburanti è ancora il nostro core-business, noi ci crediamo! e su questo investiamo! Abbiamo tutti i prodotti, compresi Gnl e metano, ma volevamo con questa occasione dare un segnale, diciamo di distacco, da quella che è la classificazione del carburante tradizionale, spesso visto come inquinante. La vera sfida è stata quella di eliminare la parola Oil dal nome: come detto non sarà più OilOne, ma diventerà LeOne, che può essere declinato in varie forme con diversi giochi di parole. Siamo contenti del risultato e auspichiamo che tutti quanti possiate apprezzarlo, noi l’impegno ce l’abbiamo messo”.
Massimo Cicalini
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RIVOLUZIONE BIANCA
UNA NUOVA ARMA CONTRO LA NEVE
Si chiama UNI EN 16662-1 ed è la nuova normativa europea approvata nel 2020 come standard di riferimento per i DSA (Dispositivi Supplementari di Aderenza), da questo inverno formalmente riconosciuta anche in Italia. “La nuova normativa – spiega Iuri Rosselli di Lampa –, pone fine a una controversia legale che durava dal lontano 2011, quando la Motorizzazione Civile respinse l’equiparazione con le catene da neve. La situazione si era parzialmente sbloccata due anni più tardi, nel 2013, quando a seguito del ricorso di Autosock, la ditta nor-
vegese leader del mercato delle calze, il Ministero dell’Interno aveva emanato una circolare nella quale si invitavano le forze dell’ordine a evitare di elevare sanzioni contro l’utilizzo di questo strumento. Il loro uso veniva quindi ‘tollerato’ ma, a tutti gli effetti, si trattava di una soluzione di comodo che non andava a risolvere in via definitiva il problema. La situazione prendeva una svolta decisiva nel 2020 con l’emanazione della nuova normativa europea UNI EN 16662-1 che, di fatto, eliminava ogni distinzione tra dispositivi metallici e tessili. Tuttavia,
si sono dovuti attendere addirittura altri due anni poiché questa normativa fosse recepita in Italia. Oggi, finalmente, possiamo affermare che qualsiasi dispositivo di trazione omologato secondo la nuova normativa, indipendentemente dal materiale di cui è composto, potrà essere liberamente e legittimamente utilizzato in osservanza dell’obbligo di dotazioni invernali a bordo”.
I vantaggi delle calze da neve Ma quali sono i vantaggi di una calza da neve rispetto a una classica catena?
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Cala il sipario su una battaglia legale durata oltre un decennio: le calze tessili sono ufficialmente equiparate alle catene da neve.
SHOP
Anche su questo fronte, l’ampia offerta Lampa è pronta a rispondere a tutte le variegate esigenze del mondo automotive.
“Prima di tutto la sorprendente semplicità in fase di installazione – ricorda Iuri Rosselli –, infatti le calze da neve si montano agevolmente e in pochi secondi, basta infilarle sulle ruote motrici e il gioco è fatto. Semplicità che torna particolarmente utile in condizioni di emergenza, quando il freddo intenso e la neve accumulata nel passaruota dell’auto, rendono il montaggio di una normale catena complesso anche per un automobilista esperto.
Un altro dei motivi principali per affidarsi alle calze da neve è che esse possono essere utilizzate anche su veicoli non “catenabili”: l’ingombro minimo di questi prodotti li rende infatti particolarmente indicati per quei mezzi che presentino uno spazio limitato tra ruote, carrozzeria e parti metalliche dell’impianto frenante. A differenza di altri brand presenti sul mercato, le calze commercializzate da Lampa, sia Au -
tosock che a marchio Snowdrive, non hanno alcuna parte metallica e sono quindi utilizzabili su qualsiasi tipologia di veicolo, senza rischio di interferenze con gli organi meccanici e senza danneggiare i cerchi.
Le calze da neve inoltre garantiscono un maggiore comfort di guida rispetto alle catene, limitando vibrazioni e rumori. E poi non interferiscono con il normale funzionamento dei dispositivi di sicurezza elettronici di bordo, sono leggere e comode da trasportare e, una volta rimosse, possono essere lavate in lavatrice e riposte ordinatamente nella loro sacca, pronte per l’utilizzo successivo”.
“Anche per i gestori delle aree di servizio – ribadisce Iuri Rosselli –, le calze rappresentano una ghiotta opportunità: grazie alla natura elastica del loro tessuto, ogni codice può “calzare” su tipologie di pneumatico diverse per
forme e misure, tanto che con sole sei referenze si può arrivare a coprire la totalità del parco circolante, un vero vantaggio in termini di gestione dello shop, di spazio e di servizio offerto al cliente. L’importante è affidarsi sempre a prodotti omologati e sicuri, che riportino chiaramente sulla confezione gli estremi della nuova normativa UNI EN 16662-1:2020. In questo campo Lampa può vantare una esperienza senza pari in Italia, grazie alla decennale collaborazione con la ditta norvegese Autosock, inventrice di questa particolare tipologia di prodotto e, ancora oggi, senza pari in termini di qualità, affidabilità e durata chilometrica. Negli ultimi anni, in aggiunta al marchio norvegese, Lampa ha affiancato la sua linea Snowdrive: tutti prodotti rigorosamente omologati e testati, che si contraddistinguono per l’accattivante look nero del tessuto e l’elegante bordatura elasticizzata. Le calze Snowdrive sono completamente aperte sul fianco per valorizzare la geometria del cerchione”.
Calze ma non solo... L’offerta Lampa di dispositivi per la trazione invernale non si limita ovviamente alle calze, altra grande novità della stagione 2022/2023 sono le Pilot-Pro. Volgarmente conosciute come “ragni”, le Pilot-Pro sono catene da neve a montaggio esterno che si fissano a uno dei bulloni originali del cerchio, con zero ingombro sul lato interno dello pneumatico. Il battistrada è costituito da un anello monoblocco di catena bifilare in acciaio al manganese, senza interruzioni o giunture, che viene mantenuto saldamente in posizione sulla gomma dai quattro traversini ‘True-Grip’ in resina plastica, con rompighiaccio incorporato e che con-
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tribuiscono a garantire una costante trazione sia su neve che su ghiaccio. La linea Pilot-Pro è omologata Tüv Austria come dispositivo di aderenza supplementare secondo la normativa Önorm V 5117 e EN16662-1.
A fianco di queste importanti novità troviamo poi ovviamente anche la li-
nea delle classiche catene da neve, articolata su più modelli da 7, ibride 7/9, 9, 12 e 16 mm, in modo da poter offrire sempre il prodotto migliore per ogni veicolo, dalla piccola utilitaria ai grandi suv, furgoni e camper.
L’offerta di catene Lampa non si limita comunque alle autovetture: l’azienda
di Viadana distribuisce infatti anche linee di catene, sia di tipo tradizionale che a settori, specifiche per veicoli pesanti quali autobus e camion e addirittura le Pro-Traction Plus per veicoli da cantiere e macchine operatrici.
Mario Rota
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AUTOPROMOTEC ORGANIZZA
FUTURMOTIVE-EXPO & TALKS
Se la 30a edizione di Autopromotec avrà luogo dal 21 al 24 maggio 2025 nel quartiere fieristico di Bologna, nell’attesa di ritrovarsi, Autopromotec organizza Futurmotive-Expo & Talks, dal 16 al 18 novembre 2023, nuovo evento sulle sfide della transizione energetica ed ecologica e dei nuovi modelli di business nel settore automotive.
Come anticipato nel comunicato congiunto di inizio ottobre, Autopromotec ed Automechanika ritornano alla loro naturale collocazione, la prima negli anni dispari e la seconda negli anni pari: in funzione di questo la 30a edizione di Autopromotec avrà luogo dal 21 al 24 maggio 2025 nel quartiere fieristico di Bologna. Nell’attesa di ritrovarsi, Autopromotec organizza Futurmotive-Expo & Talks, dal 16 al 18 novembre 2023, nuovo evento sulle sfide della transizione energetica ed ecologica e dei nuovi modelli di business nel settore automotive dedicato a costruttori, componentisti, distributori e buyer.
L’obiettivo
Futurmotive è un progetto nato in modalità digitale a dicembre 2020, per discutere idee e progetti sul futuro dei settori connessi alla mobilità. Ha trovato poi la sua collocazione fisica ad Autopromotec 2022 attraverso contenuti visivi, convegnistici ed esperienze dirette della filiera delle professionalità legate al mondo dell’assistenza e del postvendita automotive. Con questa iniziativa, realizzata in collaborazione con ICE Agenzia, il visitatore è stato guidato in un percorso attraverso le tendenze che stanno caratterizzando la filiera della mobilità: dalla transizione verso la sostenibilità ecologica del comparto, alla digitalizzazione, fino ai nuovi modelli economici. Quindi un’esposizione dedicata a tutte le aziende desiderose di incontrarsi in un appuntamento di livello europeo catalizzatore per il 2023, con uno spazio dedicato al networking con buyer internazionali di alto profilo. Ma anche convegni e approfondimenti: un comitato scientifico formato da Università, centri di ricerca ed esponenti di aziende protagoniste del cambiamento guiderà i partecipanti attraverso i temi della mobilità del futuro.
Quali temi verranno trattati? Dalla generazione dei materiali e delle energie, alle infrastrutture e città intelligenti, alla interconnessione uomo-macchina per la manutenzione dell’auto computerizzata. Ampio spazio sarà dedicato alla transizione energetica sostenibile sia da un punto di vista economico, che ecologico e sociale, un processo che assicuri al contempo la sicurezza degli approvvigionamenti alle case automobilistiche.
Esposizione fieristica, convegni e networking L’evento si dividerà in parte espositiva e convegnistica, con un comitato
scientifico che individuerà i temi di indirizzo connessi alla transizione energetica e all’innovazione nel mondo automotive. Al contempo, Futurmotive sarà una vera e propria esposizione dedicata a tutte le aziende desiderose di incontrarsi in un appuntamento di livello europeo catalizzatore per il 2023, con uno spazio dedicato al networking con buyer internazionali di alto profilo. I prodotti e le tecnologie legate all’innovazione e alla transizione energetica avranno quindi un’attenzione, una visibilità e una centralità ben definita.
Arlina Rabbiacci
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EVENTI
DAI PAGAMENTI DIGITALI
ALLE FONTI ENERGETICHE
Edizione record per Oil&nonOil 2022: molte presenze tutte qualificate, non una fiera di curiosi ma operatori affamati di novità e notizie e molti hanno trovato quello che cercavano. Complimenti a Piemmeti, emanazione diretta di Veronafiere, che in poco tempo ha organizzato un evento di alto livello.
Oltre 4 mila presenze in tre giorni è il dato che più di tutti sottolinea il successo della kermesse veronese che ha ribadito il suo ruolo di primo piano nel panorama italiano della distribuzione petrolifera. Concedeteci la vecchia denominazione anche se proprio a Oil&nonOil si è celebrato l’avvento delle nuove aree di servizio, quindi non solo carburanti ma nella loro nuova complessità, dagli autolavaggi alla distribuzione delle nuove fonti di energia fino a una svariata gamma di servizi tutti “user friendly” grazie ai sistemi di pagamento e di monitoraggio di ultima generazione.
Tutti numeri positivi Raul Barbieri, Direttore generale di Piemmeti è giustamente soddisfatto: “Un segnale di vitalità per un comparto che conta oltre 22 mila impianti in Italia e che vuole affrontare le sfide poste dalla transizione energetica con spirito propositivo e sguardo rivolto al futuro. Questi tre giorni di manifestazione, anticipati dalla presentazione a Roma del 10 ottobre, non hanno deluso le aspettative: oltre 4 mila persone hanno visitato i 116 stand degli espositori e molto partecipati sono stati anche i 25 convegni e workshop che hanno dato vita a una discussione di alto livello sul futuro del settore”. Numeri in crescita quindi per questa 17a edizione, che segna un +40% di presenze rispetto al 2021 e il ritorno ai livelli pre-Covid del 2018. Dalla prossima edizione, la 18°, prevista dal 15 al 17 novembre 2023, la manifestazione assumerà carattere biennale e si svolgerà dunque negli anni dispari.
Oil&nonOil Innovation Village
Un’altra novità importante di questa tre giorni è stata la prima edizione di Oil&nonOil Innovation Village, un’area tematica dedicata all’innovazione animata da nove startup che hanno preso parte a un contest, presentando le
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EVENTI
proprie soluzioni in una serie di talk. ReFuel Solutions di Modena ha vinto il primo premio, assegnato da una giuria di esperti formata da Bruno Giordano, Presidente di Anie, federazione di Confindustria del settore elettrotecnico ed elettronico; Giuseppe Salghetti Drioli di NOI Techpark; Alessandro Bragantini, coordinatore corporate region nord est Unicredit e Francesca Ponzecchi, co-founder di Blum.
ReFuel Solutions ha ideato BiodieselKit, una tecnologia brevettata che permette a ogni veicolo o sistema diesel, dai camion ai generatori, di utilizzare biodiesel puro, superando l’attuale limite del 7%: i vantaggi sono un immediato risparmio economico e una riduzione drastica delle emissioni inquinanti. Seconda classificata Windcity, startup di Rovereto (TN) che ha brevettato una mini-turbina eolica a geometria variabile passiva, in grado di massimizzare la propria produzione di energia sfruttando la variabilità dei venti che si trovano ad altitudini urbane. A completare il podio, terze a pari merito, HT Plasma di Rovigo con Glow, un dispositivo innovativo pensato per una corretta igienizzazione delle mani che sfrutta il potere antimicrobico del plasma freddo, ed Eitherland, con base a Castelminio di Resana (TV), il primo spazio d’arredo
made in Italy pensato appositamente per le nuove modalità del mondo del lavoro da remoto, disegnato da Davide Anzalone e Alberto Mattiello. Ganiga di Pisa si è invece aggiudicata il premio del pubblico, che ha votato attraverso un’applicazione digitale. La startup ha presentato Hoooly!, un cestino dei rifiuti intelligente prodotto in plastica riciclata, collegato a un’app dotato di intelligenza artificiale che raccoglie statistiche in tempo reale su sprechi (sia alimentari che di packaging), categorie di rifiuti e metodi di smaltimento.
25 convegni e workshop
Nel programma dei convegni è emersa con forza, da parte delle associazioni rappresentative della filiera, l’importanza strategica del mantenimento della competitività sul mercato e la possibilità di scandire un percorso che valorizzi il giusto rapporto tra tempi e obiettivi climatici dettato dal Green New Deal europeo, per quanto concerne per esempio lo stop alla produzione di auto con motore endotermico dal 2035 e il pacchetto ‘Fit for 55’ per il raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050. Un equilibrio che, secondo le associazioni, non deve poggiare solo sull’elettrificazione, ma
sulla varietà di tecnologie possibili nella nuova mobilità, dai biocarburanti avanzati agli e-fuel, fino allo studio di soluzioni ecosostenibili basate sull’impiego dell’idrogeno. Convegno inaugurale, la mattina stessa dell’inaugurazione, con la tavola rotonda sul tema “Energie per l’Italia: il ruolo della rete distributiva per la competitività italiana” che ha visto protagonisti Flavio Merigo, Presidente di Assogasmetano; Marina Barbanti, Direttore generale di UNEM, Letizia Pasqualini, Responsabile transizione energetica, politiche Ue e rapporti inter associativi Assopetroli – Assoenergia; Silvia Migliorini, Direttore di Federchimica – Assogasliquidi; Natalino Mori, Vicepresidente FAI e Dante Natali, Presidente di Federmetano. Molto interesse anche per il convegno promosso da Figisc-Confcommercio e Fegica sul tema: “I contratti di appalto nella distribuzione carburanti oggi: un regalo a chi è contro le regole” di cui diamo ampio risalto nelle pagine del Notiziario Figisc.
La geopolitica dell’energia, sconvolta dalla guerra in Ucraina, non poteva mancare ed è stata affrontata nel convegno “Le nuove ‘Vie’ del Gas e del Petrolio tra innovazione, sostenibilità e transizioni geopolitiche” a cura di P&P Pilat e Partners in collaborazione con Piemmeti: a confronto esperti di rilievo come Cinzia Bianco dell’European Council on Foreign Relations; l’onorevole Angelo Tofalo, già sottosegretario alla Difesa e CEO di AT Srl; il senatore Marco Dreosto della Commissione Affari Esteri del Senato e l’ingegner Federico Rossi, Environmental & Technical Expert Assocostieri.
A Oil&nonOil 2022 hanno trovato inoltre spazio i mondi della logistica integrata, dell’intermodalità e dell’economia del mare: a parlarne l’onorevole Ettore Rosato, l’onorevole Marco Campomenosi insieme a Domenico De Rosa, Presidente e CEO del Gruppo Smet Spa; Marina Barbanti, Direttore generale di UNEM; Dario Soria, Direttore generale di Assocostieri;
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Filippo De Cecco di Federchimica –Assogasliquidi e Nicolò Berghinz, Responsabile Sviluppo, Relazioni Esterne & Public Affairs ALIS.
I convegni istituzionali sono stati anche occasione per una fotografia sulla filiera dei carburanti che muta e si ridefinisce, il tema è stato discusso insieme all’onorevole Paolo Borchia, membro della Commissione ITRE del Parlamento Europeo, dall’onorevole Naike Gruppioni, della Commissione
esteri alla Camera dei Deputati e da Enrico Napoletano, professore dell’Università di Roma Tor Vergata. “Dal gas naturale al biometano, dall’economia circolare la soluzione carbon free della crisi energetica" è il titolo di un workshop che ha messo a confronto gli stakeholder del settore. Sono intervenuti Flavio Merigo, Presidente di Assogasmetano; Antonio Sileo di I-Com, Istituto per la CompetitivitàCom e Green Bocconi; Roberto Murano del CIB, Consorzio Italiano Biogas e Andrea Ricci di Snam.
La necessità di un intervento governativo immediato è quanto è emerso dal convegno organizzato da Faib su “Criticità e abusi nei contratti di affidamento gratuito degli impianti della rete carburanti. Analisi e proposte per la nuova rete Energia” con gli interventi degli avvocati Paolo Grassi, Nicola Passerini e Giuseppe Dell’Aquila, mentre il Presidente Faib Giuseppe Sperduto
ha chiesto al ministro Gilberto Pichetto Fratin la convocazione del Tavolo di filiera insediato al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, per varare una riforma organica di settore e il riconoscimento della pari dignità dei gestori carburanti, a prescindere dalla bandiera sotto cui operano.
Una citazione anche per 3IVM produttrice di Trackfuel che ha organizzato un convegno sulla dematerializzazione delle forme di pagamento e sicurezza nell’erogazione di carburante, invitando Massimo Cicalini, Direttore di Area di Servizio, a moderare l’intervento a cui hanno partecipato Enrico Pretini, CEO di 3IVM; Stefano Giorgi, Business Development Manager Italia di Gilbarco; Gaetano Puccia, manager Innovazione di Intrapresa; Gian Maria Orsolini, manager Assopetroli e Marco Pepa, titolare della Pepa Trasporti.
Paola Sala
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CON AQUILA
VIAGGIARE COCCOLATI
Negli anni ’50, non era insolito trovare nelle strade italiane una stazione di servizio a marchio Aquila. L’azienda, nata nel 1934, era imperniata sull’omonima raffineria di Trieste e possedeva numerosi impianti in tutto il paese. All’epoca era controllata dalla Fiat, che ne sarebbe uscita nel 1963, e dalla Total, il cui marchio avrebbe soppiantato quello Aquila.
Il Museo Fisogni conserva un interessantissimo “Vademecum del gestore” del 1959 che riassume, oltre ai comportamenti e alle procedure che i benzinai bianco-blu erano tenuti a seguire, la gamma di prodotti e servizi della compagnia italiana Aquila. La raffineria era all’epoca tra le più importanti d’Italia, riuscendo a soddisfare da sola circa il 50% del fabbisogno nazionale di lubrificanti di qualità.
Tre carburanti e gli oli Tre i tipi di carburanti offerti ai clienti: la benzina normale (84/86 ottani), il “Supercarburante” (98/100 ottani) e l’“Aquildiesel”, un “gasolio di qualità superiore” particolarmente efficiente. Le due benzine, stando alla compagnia, contenevano “solo in minima parte quell’antidetonante detto piombo tetraetile”, all’epoca “largamente usato in altre benzine”. Un pregio, questo, non tanto ambientale (il problema dell’inquinamento non era particolarmente sentito nel 1959), quanto pratico, poiché il piombo alla lunga risultava corrosivo per i motori. A questi prodotti si univa un’ampia gamma di lubrificanti: “oli di pregio, raffinati con speciali sistemi che, mentre eliminano dall’olio tutte le sostanze indesiderabili, ne esaltano allo stesso tempo le caratteristiche maggiormente apprezzabili”.
Il gestore, ovviamente, doveva occuparsi della manutenzione e del corretto funzionamento delle attrezzature, e poteva fare riferimento sull’assistenza della rete Aquila. “In caso di urgenza”, era consigliato di “servirsi del telegrafo o meglio ancora del telefono”.
Rapporti con i clienti Più interessante, forse, la parte legata ai rapporti con la clientela. Anche nel 1959, esattamente come consigliavano le case petrolifere negli anni
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FISOGNI
MUSEO
’30 e come avrebbero fatto anche nei decenni a venire, la centralità veniva posta sull’importanza di crearsi una clientela fissa. A quei tempi, l’epoca del benessere era ancora agli albori, e crearsi una solida base di clienti era importante anche per un altro motivo: “si nota infatti sul mercato una costante eccedenza di carburanti” e prodotti petroliferi, “mentre la domanda di acquisti è limitata (...), pur aumentando anno per anno”. Era perciò fondamentale “che la clientela si interessi con continuità ai nostri prodotti, in modo da non creare sbilanci tra produzione e vendite”. Riservare “premure” e “particolari riguardi” ai clienti abituali era dunque
di vitale importanza, poiché essi costituivano “una base di lavoro pressoché invariabile e sicura”. Ciò non significava, tuttavia, lesinare attenzione nei confronti della “clientela di transito”; bisognava invece operarsi affinché “l’affluenza di clientela occasionale divenga anch’essa un elemento stabile” della vita dell’impianto. Era importante fare buona impressione perfino all’automobilista “che non avrà probabilmente a rifornirsi altre volte”. Questo perché, se soddisfatto, avrebbe potuto comunque “rifornirsi in altri impianti della nostra organizzazione”. Fisso o occasionale che fosse, “occorre dare l’impressione al cliente che egli è persona importante, in ogni caso gra-
dita, e che ci sentiamo onorati per il fatto che si serve di nostri prodotti”. Una filosofia, questa, specchio degli anni ’50 e ’60, in cui gli automobilisti erano serviti e riveriti a colpi di gadget, regalini e servizi aggiuntivi! Il gestore dell’epoca era chiamato non solo ad essere un abile “venditore”, ma anche un “buon consigliere”: doveva cioè essere in grado di guidare l’automobilista nella scelta del prodotto più adatto, propagandando ovviamente la bontà dei prodotti Aquila; in aggiunta, conoscere bene la viabilità, in modo da poter dare indicazioni e consigliare “le opportune deviazioni”. Fondamentale era, insomma, dare una buona “prima impressione”,
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che avrebbe indotto i clienti a tornare presso le stazioni di servizio della compagnia.
La centralità del gestore L’importanza di questo aspetto e la centralità del gestore richiedevano anche di mantenere un certo contegno, sia nei comportamenti che nell’immagine. Il benzinaio doveva “presentare sé stesso con un aspetto pulito e corretto, indossando gli indumenti regolamentari”. Da evitare, ovviamente, tute sporche e scolorite e lo stesso gestore doveva curare le “normali pratiche igieniche quali lavanda personale, rasatura, pettinatura, lucidatura delle scarpe”. Inoltre, mai farsi trovare impreparato (o, peggio ancora, “sdraiato o assonnato”) all’arrivo dell’automobilista, che andava avvistato “tempestivamente” durante l’avvicinamento all’impianto. I gestori, oltre a trattare il cliente come “persona amica”, dovevano essere “solleciti, ma calmi, precisi, cortesi”.
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Se l’automobilista aveva voglia di chiacchierare, mai toccare temi scomodi: “l’argomento preferibile è quello delle condizioni del tempo”; in alternativa, si poteva parlare della strada da percorrere e delle caratteristiche dell’auto guidata. “Gli argomenti sportivi dovranno essere accennati con prudenza perché il cliente può essere un appassionato intransigente”. Mai farsi i fatti degli altri ma piuttosto, quando possibile, parlare della bontà dei prodotti Aquila. E se ancora oggi si dice che “il cliente ha sempre ragione”, all’epoca era una regola ferrea, specialmente in caso di lamentele: “non contraddire mai il cliente”! Piuttosto, se la critica riguardava uno dei prodotti dell’azienda, si poteva tutt’al più “attribuire il difetto alle condizioni del motore”. Una furbata, forse, che però evitava di urtare la sensibilità della clientela e salvava la faccia al gestore.
Particolare pazienza andava riservata ai clienti stranieri, ai quali se possibile bisognava rivolgersi nella rispettiva
lingua. In caso di “vetture pilotate da donne”, invece, “evitare qualsiasi parola confidenziale o scherzosa e tenere un contegno specialmente riservato e deferente, ma allo stesso tempo gentile e premuroso”.
Di notte (fondamentale era “il dispositivo luminoso fluorescente”), massima attenzione contro i “falsi clienti malintenzionati”; magari con l’aiuto di un cane da guardia, sempre pronto a “intervenire in difesa del gestore”. Del resto, in un’epoca senza self-service la presenza del benzinaio era d’obbligo; in caso di assenza forzata, “potrà farsi sostituire da persona o familiare di sua fiducia”. “Parenti, amici o conoscenti”, se non addetti al rifornimento, dovevano però evitare di stazionare nell’impianto: un “malvezzo” che spesso infastidiva i clienti, specie se i “non addetti” iniziavano a parlare di “argomenti politici” o altri temi che potessero “finire in dispute o in chiassate” Durante il rifornimento (che era regolato da un procedimento standardiz-
zato, fase per fase), bisognava sempre pulire il parabrezza, spolverare la targa, gonfiare le gomme, rabboccare il radiatore, controllare l’efficienza dei fanali e verificare la necessità di lubrificante. Insomma, un servizio il più completo possibile. Era consigliato perfino aiutare l’automobilista nella manovra per lasciare l’impianto, controllando che la strada fosse libera (pratica, questa, “molto apprezzata dagli automobilisti e considerata un gesto cortese”)!
Particolarmente importante era il rapporto con i camionisti, colonna portante della “clientela fissa” e praticamente gli unici a utilizzare i prodotti diesel. Con loro ci si poteva abbandonare a una conversazione “su argomenti che possono interessarli”, e si potevano offrire servizi aggiuntivi quali recapito, informazioni, eccetera. Non va dimenticato che all’epoca gli autisti erano spesso “debitori” del gestore, dato che si utilizzava un sistema di “dilazione nei pagamenti”.
Al benzinaio spettavano anche tutte le operazioni di pulizia e manutenzione di impianto e attrezzature, che dovevano sempre essere in perfetto ordine. Le stazioni dovevano essere pulite, eleganti ed efficienti, con una tendenza a una “uniformità d’aspetto” per tutte le postazioni della compagnia. Unica “deroga”, gli “ornamenti floreali”, nei quali ci si poteva sbizzarrire con una maggiore libertà.
Un approccio diverso da quello odierno, basato sulla cura del dettaglio e, soprattutto, sull’attenzione e le “coccole” al cliente; un metodo quasi improponibile oggi, in un’epoca caratterizzata dalla “spersonalizzazione” della stazione di servizio. Un’evoluzione dovuta sia al largo predominio del self-service, sia alla centralità del prezzo del prodotto rispetto alla qualità del servizio; fattore, questo, che ha di molto ridimensionato l’attaccamento a questo o a quel marchio (tant’è che, oggigiorno, spopolano le pompe “bianche”).
Anche una recente indagine del panel Surveyeah, ha dimostrato come la cortesia del gestore e il marchio non siano più elementi fondamentali nella scelta dell’impianto (a tutto vantaggio di costo e posizione). Se un tempo contavano “la qualità dei prodotti”, “l’efficienza degli impianti” e “l’abilità e il contegno dei gestori”, oggi interessano altri fattori: la vicinanza, la praticità e la convenienza. Specchio di un Paese certamente più moderno e pragmatico ma, forse, anche un po’ affrettato e superficiale.
Marco Mocchetti
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E-Charge 2023 è una manifestazione Italiana dedicata esclusivamente all’industria della ricarica dei veicoli elettrici, delle infrastrutture e della mobilità elettrica e si svolgerà il 16 e 17 novembre 2023 a Fiera Bologna (www.e-charge.show). L’evento nasce dalla forte richiesta degli operatori e del mercato di riferimento di avere un proprio momento di incontro necessario per arrivare preparati alle sfide di un settore in forte evoluzione. Infatti, da un’analisi di Bain & Company, il mercato delle infra-
strutture di ricarica per i veicoli elettrici crescerà enormemente nei prossimi anni: entro il 2030 si prevede possa generare intorno a 13,5 miliardi di euro a livello globale: in particolare i servizi di smart energy di nuova generazione, tra cui la ricarica V2G vehicle-to-grid e vehicle-to-home rappresenteranno circa un terzo del totale. Dal punto di vista della catena del valore, la crescita nel prossimo decennio sarà forte nei tre principali segmenti della ricarica dei veicoli elettrici: hardware e installazione, servizi di ricarica e servizi di smart energy. E-Charge 2023 si articolerà in una proposta merceologica completa, con un focus particolare su tecnologie di ricarica, infrastrutture e servizi, prodotti e sistemi, evidenziando le interazioni tra veicoli elettrici e una rete di approvvigionamento energetico sostenibile ed ecologico. Grazie alla collaborazione con Fiera Bologna, partner dell’iniziativa, con le principali associazioni di settore che supportano l’evento e del Comitato scientifico che coordina il programma degli incontri, E-Charge 2023 offrirà anche una serie di conferenze, incontri e seminari di altissimo livello. La manifestazione è organizzata da A151 Srl, la società titolare di E-Tech Europe, la fiera dedicata all’elettrificazione degli autoveicoli che si svolge ogni anno a Fiera Bologna (www.e-tech.show).
ASSOPETROLI-ASSOENERGIA E POWY PER LE RICARICHE ELETTRICHE
Nuova alleanza nel settore della mobilità: Powy, azienda italiana impegnata nella realizzazione e gestione di una vasta rete per la ricarica pubblica di veicoli elettrici, già conosciuta come ‘TheF Charging’, ha annunciato l’accordo con Assopetroli-Assoenergia, principale associazione delle imprese attive nel settore dei prodotti e dei servizi energetici e petroliferi, con oltre 11 mila distributori sulla rete. Obiettivo dell’intesa è ampliare l’attuale offerta delle stazioni di servizio, già oggi location attrezzate per molti servizi dedicati ai veicoli e agli automobilisti, con il servizio di ricarica fast e ultra-fast per veicoli elettrici. “Gli associati di Assopetroli-Assoenergia rappresentano oltre il 60% delle stazioni di servizio collocate sulle strade italiane – ha dichiarato Andrea Rossetti, Presidente dell’Associazione –. Ora, di fronte a un orizzonte normativo chiaro e tecnologicamente neutrale, siamo pronti a fare la nostra parte contribuendo per quella che è una causa comune. La sensibilità dell’associazione è infatti rivolta al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione, con una transizione ecologica che sia economicamente e socialmente sostenibile. Soprattutto in questo particolare periodo vediamo come utile la convivenza di fonti e vettori che seguano un principio di neutralità tecnologica. I nostri associati, diffusi in maniera capillare sul territorio nazionale, potranno scegliere di entrare a fare parte del network di Powy, arricchendo la propria offerta con il servizio di ricarica per i veicoli elettrici. Affinché in Italia si possa costruire un sistema infrastrutturale di ricarica efficiente e ben distribuito – ha ribadito Lodovico Cavazza Isolani, Chief Business Development Officer di Powy –, è necessaria l’installazione di colonnine anche nelle tradizionali stazioni di servizio. Vista la loro capillarità sul territorio e in quanto punti di sosta fondamentali nelle medie e lunghe percorrenze, possono infatti diventare luoghi strategici per tutti gli EV driver. Gli stessi fondi che verranno stanziati dal PNRR per l’installazione di nuove colonnine nei distributori di carburante ne sono una conferma. Cercare nuovi spazi
per l’installazione di colonnine, passa in secondo piano quando abbiamo un asset già pronto, come i distributori, sia nei centri urbani che, soprattutto, lungo le autostrade. È da questa idea che nasce quindi la collaborazione con Assopetroli-Assoenergia, con cui offriamo agli associati l’opportunità di partecipare al cambiamento che sarà la base della mobilità del futuro”. La convenzione dedicata da Powy agli associati di AssopetroliAssoenergia prevede tre differenti proposte, modulate sulle specifiche esigenze di ogni singola impresa. L’offerta ‘Chiavi in mano’ per cui Powy fornirà le colonnine di ricarica e si occuperà dell’installazione e gestione del servizio; l’offerta ‘Coinvestimento’ che prevede un coinvolgimento delle singole imprese che si faranno carico di parte dei costi necessari per l’espletamento di alcune attività di gestione e l’offerta ‘Senza Pensieri’ a zero rischi e zero costi per cui Powy si farà carico di tutti i costi per la realizzazione, installazione e gestione della stazione di ricarica.
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E-CHARGE 2023 A BOLOGNA NELL’AUTUNNO 2023
AREXONS CERTIFICATA ECOVADIS PER LA SOSTENIBILITÀ
Arexons, azienda italiana da quasi 100 anni protagonista nella produzione di prodotti per la cura dell’auto, il fai-da-te e l’industria, ha conseguito la certificazione EcoVadis ottenendo il livello Silver e collocandosi, in termini di sostenibilità, in una posizione migliore rispetto all’80% delle aziende dello stesso settore che hanno intrapreso il medesimo processo di valutazione. EcoVadis è un ente certificatore indipendente che si occupa di valutazioni di sostenibilità aziendale, attraverso l’analisi di quattro macro aree quali ambiente, pratiche lavorative e diritti umani, etica e acquisti sostenibili. La partecipazione a questa valutazione permette all’azienda di dimostrare il proprio valore in termini di Responsabilità Sociale di Impresa (Corporate Social Responsibility o CSR). La sostenibilità è l’impegno continuo ad agire in modo responsabile, integrando gli aspetti sociali e ambientali nelle attività aziendali, non limitandosi alla conformità normativa ma prendendo in considerazione il modo in cui le aziende gestiscono il loro impatto economico, sociale e ambientale, oltre che alle relazioni con gli stakeholder. Per perseguire i propri obiettivi di sostenibilità, nel
2021 Arexons ha lanciato la campagna Arexons Go GreenThe Green Care Company. Alla base del progetto vi è una roadmap ambiziosa che punta a un traguardo altrettanto significativo e già ben definito: arrivare al 2025, anno in cui cade il centenario della fondazione dell’azienda, con risultati e ritorni concreti in termini di sostenibilità.
IL SUCCESSO DEL SALONE DEI PAGAMENTI
I numeri sono sempre utili per raccontare il successo di una manifestazione, e allora ecco quelli dell’ultima edizione del Salone dei Pagamenti che si è svolto lo scorso novembre a Milano e, a detta degli stessi organizzatori, è stata la “più bella di sempre”: 10 mila visitatori, 333 relatori, 97 partner, 70 tra sessioni e workshop di approfondimento, 90 ore di contenuti, due plenarie in diretta tv, 63 tra stand e corner e oltre un milione di visualizzazioni sui canali social del salone, ABIEventi e Bancaforte. Ideato da ABI e ABIEventi nel 2016, il Salone dei Pagamenti ha l’obiettivo di far incontrare una industry in rapida evoluzione come quella dei pagamenti. Così è diventato l’evento nazionale di riferimento sui temi dell’innovazione nel settore finanziario e ha assunto la portata di un appuntamento chiave non solo per gli addetti ai lavori ma anche per il dialogo con i cittadini
e per l’educazione finanziaria delle nuove generazioni. Con uno sguardo attento al futuro, il Salone facilita l’incontro tra domanda e offerta per favorire la crescita, divulgare conoscenza e cambiamento, dare spazio al talento, alle competenze e alle persone impegnate nella definizione di pagamenti sempre più sicuri, trasparenti e fruibili. Qualità e quantità dei contenuti e prestigio dei relatori hanno contribuito a coinvolgere un pubblico variegato che può costruire all’interno della manifestazione un’esperienza su misura per le proprie esigenze di conoscenza e curiosità.
NO ICE DI FRA-BER PER SCIOGLIERE
IL GHIACCIO
Durante la stagione Fredda, un fastidioso quanto resistente strato di ghiaccio sul parabrezza rende spesso impossibile la visibilità a tutti colori che desiderano mettersi alla guida, per ovviare a questo fastidioso problema, Fra-Ber propone No Ice uno spray no gas in grado di eliminare velocemente questo inconveniente senza dover fare ricorso a raschietti o ad acqua calda; No Ice è in grado di dissolvere facilmente anche il ghiaccio più spesso ripristinando la visibilità necessaria per poter guidare senza alcun rischio e lo si può utilizzare anche in via preventiva se applicato dell’esposizione del veicolo alle basse temperature. No Ice è un prodotto italiano, non unge e non lascia residui, non attacca guarnizioni e spazzole tergicristallo ed è efficacissimo anche nel decongelare le serrature. No Ice è proposto in una confezione da 750 ml, sul sito www.fra-ber.it e presso i concessionari Fra-Ber al prezzo di euro 9,59 (IVA compresa)
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Per i titolari di un autolavaggio reperire un efficiente servizio di vendita ricambi non è sempre facile e spesso riuscire ad acquistare prodotti di qualità professionale può essere un’impresa ardua: la cosa difficile oggi è trovare il giusto partner con il quale instaurare un rapporto professionale. MTM Hydro offre una gamma completa di colonnine per il lavaggio self-service che vanno dagli aspiratori alle lavainterni, dalle colonnine erogatrici ai moduli multifunzione per il lavaggio. Oltre a questo, l’azienda offre ai propri clienti una vastissima gamma di accessori denominata “High Pressure Technology” con un catalogo completo che va dalle idropistole alle lance, dagli ugelli ai filtri e molto altro. Grazie all’e-shop di MTM Hydro si possono visionare online tutti i prodotti e, una volta installata e attivata la struttura, anche la fase di acquisto dei materiali di consumo e dei ricambi potrà essere gestita esclusivamente via web. Del resto, gli autolavaggi sempre più spesso fanno orari continuati su 24h e rimanere senza ricambi o prodotti significa fermare il servizio per troppo tempo, cosa che comporta la perdita di parte degli incassi. Quando si gestiscono uno o più autolavaggi non si ha troppo tempo da dedicare agli acquisti e spesso, se non si dispone di personale al quale demandare questo compito, l’e-shop diventa un fondamentale supporto. Attenzione però: bisogna però essere certi che i ricambi per gli autolavaggi self-service siano gli stessi consigliati dal produttore e che siano compatibili con l’impianto e le tecnologie adottate. Inoltre MTM Hydro per rispondere alle esigenze dei propri clienti, ha da poco messo sul mercato il controllo intelligente da remoto CWE Connect che consente di controllare i parametri di funzionamento, i livelli, gli incassi e molto altro di tutte le macchine MTM Hydro presenti sul piazzale mediante un unico visualizzatore installabile nella sala tecnica o in altro locale dell’impianto. In questo modo si possono ottimizzare i tempi di intervento sulle macchine andando a focalizzarsi solamente su quelle che necessitano assistenza: per esempio, lo svuotamento del bidone dell’aspiratore, mancanza di prodotti o rimozione degli incassi. Il sistema può inoltre essere connesso in remoto e visualizzato su PC, tablet o smartphone ovunque si desideri e quindi ha diritto di accedere agli incentivi fiscali della “Transizione digitale 4.0”.
MTM HYDRO SPARE PARTS ONLINE ARBRE MAGIQUE WINTER SEASON
Arbre Magique celebra la bellezza dell’inverno con la nuova limited edition invernale Winter Season che sprigiona una fragranza glaciale con sentori di pino e menta. Un avvolgente profumo d’inverno si sprigionerà nell’auto grazie alla nuova profumazione, ideata per sintetizzare tutte le caratteristiche di una stagione fresca e frizzante. La grafica celebra la bellezza dell’inverno con un paesaggio innevato dove una coppia di cervi
domina la scena e, sullo sfondo, una baita che riscalda l’animo riportando subito alla mente i momenti più belli trascorsi sulla neve con le persone più care. Un profumo che ha la magia di far emozionare e ricordare perché Arbre Magique sa che sono tutte queste piccole cose a creare la magia dell’inverno. Arbre Magique Winter Season offre in auto un’immersione inaspettata in uno scenario incantato come solo un paesaggio innevato può dare: le note di pino e menta faranno sognare quei momenti, portando la tipica freschezza della stagione invernale. Prezzo consigliato al pubblico: 2,38 euro.
RICARICA RAPIDA, BTICINO PRESENTA ECOTAP
BTicino arricchisce l’offerta per la ricarica dei veicoli elettrici e completa la gamma con i nuovi prodotti Ecotap, in corrente alternata e continua, quest’ultima in grado di arrivare fino a 180 kW. Grazie all’acquisizione del brand olandese Ecotap da parte della capogruppo Legrand di cui fa parte, BTicino è ora in grado di rispondere alle esigenze di ricarica a 360°, con stazioni e colonnine di diverse potenze e dimensioni, integrando una ricarica rapida dei veicoli in corrente continua. La gamma Ecotap comprende: stazioni fast charging in corrente continua disponibili con potenze da 30 kW fino a 180 kW e le stazioni di ricarica in corrente alternata che arrivano fino a 22 kW. Per entrambi i casi, Ecotap offre un servizio di base che permette all’utente di avere una stazione sempre aggiornata e connessa a Internet, con il vantaggio dell’assistenza tecnica e la manutenzione da remoto e la possibilità di gestire online tramite app, anche la vendita del servizio di ricarica agli utenti. Le stazioni di ricarica per veicoli elettrici e ibridi Plug-In Ecotap sono quindi ideali per aziende, flotte aziendali, strutture alberghiere e ristoranti, luoghi pubblici, municipalità e
parcheggi, società di servizi, aree di servizio, autolavaggi, Mobility Service Provider e utility. Sia le stazioni in corrente continua sia quelle in corrente alternata, sono tutte soluzioni adatte anche agli ambienti all’aperto perché robuste e resistenti agli urti e alle intemperie. Disponibili per l’installazione a parete e a pavimento, hanno uno o due cavi di ricarica, la presa, il router per l’alloggiamento della sim dati, il lettore di badge RFID integrati e hanno la possibilità di ricarica in contemporanea per due veicoli elettrici. Le nuove stazioni di ricarica Ecotap si aggiungono ai prodotti Green’Up di BTicino, che già combinavano la qualità di prestazione e la semplicità di utilizzo, tratti caratteristici e distintivi della società.
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Area di Servizio è l’organo ufficiale della Figisc-Anisa-Confcommercio, l’associazione che da sempre rappresenta i gestori degli impianti di distribuzione carburante, i veri imprenditori delle stazioni di servizio. Area di Servizio vuole e deve essere sempre più vicino alle istanze che stanno segnando questa importante fase di cambiamento della categoria e della distribuzione di prodotti e servizi sugli impianti.
Area di Servizio è uno strumento per favorire questa crescita e, per fare ciò, è necessaria la collaborazione di tutti i gestori: è compito di tutti diffondere e promuovere il nostro giornale, segnalare informazioni e fornitori affidabili, seguire i consigli che si trovano su queste pagine. La categoria è oggi al centro di un’attenzione interessata e speculativa che, spesso, non ha legami con la nostra realtà: Area di Servizio deve quindi diventare il punto di riferimento per tutti i gestori carburante.
Per iscrizioni e informazioni: Figisc - Anisa - Confcommercio P.zza G.G. Belli 2, 00153 Roma - tel. 06-58.66.351-417, fax 06-58.33.1724 e-mail: figisc@confcommercio.it - visitate il sito: www.figisc.it
PROCLAMATO LO SCIOPERO DEI GESTORI AUTOSTRADALI
Roma, 29 novembre 2022
Commissione di Garanzia sull’esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali alla c.a. Prof. Giuseppe Santoro-Passarelli e pc
Presidente del Senato della Repubblica Presidente della Camera dei Deputati Presidente del Consiglio dei Ministri Ministro del Lavoro Ministro degli Interni Ministro dello sviluppo economico Ministro Infrastrutture e Trasporti
Oggetto: Chiusura aree di servizio autostradali.
Egregio Presidente, le scriventi Federazioni – che tutelano e rappresentano i Gestori delle aree di servizio autostradali – comunicano formalmente a codesta Commissione di aver provveduto a proclamare una sospensione delle attività e di conseguenza la chiusura delle suddette aree della durata di 72 ore consecutive, con le seguenti modalità: • dalle ore 22.00 del giorno 13 dicembre
• alle ore 22.00 del giorno 16 dicembre 2022.
Le ragioni di una tale decisione, sinteticamente riassunte nell’allegato comunicato in corso di diffusione, sono sostanzialmente riassumibili nella immotivata indisponibilità finora manifestata dal Governo a riformare profondamente il sistema delle concessioni relative ai servizi prestati presso le aree autostradali, attraverso il necessario aggiornamento del Decreto Interministeriale. È appena il caso di rimettere alla Sua attenzione come il Decreto precedente, datato 07.08.2015, sia scaduto da oltre due anni ed abbia fallito, per parere unanime ed evidenza dei fatti, tutti gli obiettivi che erano stati premessi al suo dispositivo: razionalizzazione della rete, efficienza dei servizi, sostenibilità economica delle prestazioni richieste, modifica dei parametri di gara in funzione dei quali affidare i servizi stessi, protezione dei livelli occupazionali e rispetto delle normative dei settore. Ciò doverosamente premesso, le scriventi Federazioni confidano nella abituale attenzione che codesta Commissione ha sempre riservato alle vertenze che hanno riguardato la Categoria, richiedendo anche l’attivazione delle procedure in tema di raffreddamento delle vertenze nazionali.
Con osservanza
FAIB
FIGISC ANISA CONFCOMMERCIO 70 7/2022
Autostrade Confesercenti, il Presidente Antonino Lucchesi FEGICA, il Presidente Roberto Di Vincenzo
ANISA Confcommercio, il Presidente Loreo Massimo Terzi
ASSEMBLEA DEI GESTORI AUTOSTRADALI: L’ORDINE DEL GIORNO
I Gestori degli impianti di distribuzione carburanti delle aree di servizio della rete autostradale italiana, convocati e riuniti a Milano, il 24 novembre 2022, nella assemblea e videoconferenza indetta da FAIB AUTOSTRADE, FEGICA e ANISA, hanno dibattuto e approvato unanimemente il seguente ordine del giorno: PREMESSO che, come da anni ripetutamente, quanto invano, denunciato, il comparto autostradale è contrassegnato da una datata, progressiva e irreversibile crisi di marginalizzazione i cui indicatori significativi sono di seguito elencati:
• la caduta in volume di vendite di carburanti (-74,7%),
• il crollo dell’erogato medio dei punti vendita della rete (da 10,2 a 2,6 milioni di litri per pv),
• la palese anomalia del comparto rispetto alle dinamiche evolutive dei consumi in tutti i circuiti distributivi (flessione nel comparto più che quadrupla rispetto al dato generale: -74,7% contro -18,2%),
• la marcata contraddizione tra gli indicatori negativi sopra indicati e la sostanziale tenuta dei volumi di percorrenza sulle tratte autostradali.,
che, pur mettendo in conto che la lunga crisi economica prima e la fase di emergenza sanitaria poi hanno senz’altro influenzato la crisi, a causare la specifica anomalia del comparto e a determinare uno specifico sviamento degli utenti dai servizi offerti dall’autostrada sono stati nel tempo:
• il livello dei prezzi non competitivo e solo in parte giustificato dall’incidenza dei maggiori costi della modalità continuativa del servizio, • l’elevata progressione dei pedaggi (in vent’anni +89%) in un regime giuridico di “mercato garantito” per i Concessionari e di generose equity sugli investimenti, definibile come una vera e propria occupazione e sfruttamento di un bene pubblico affidato in concessione, • l’abuso per lunghi anni dell’istituto delle royalty che hanno accentuato maggiormente il gap dei prezzi dei beni e dei servizi, • il perdurare di politiche commerciali sui prezzi– messe in atto dalle Aziende petrolifere autonomamente od anche in collaborazione con i Concessionari – che hanno determinato ormai strutturalmente situazioni di pesantissima discriminazione tra impianti contigui, negli stessi bacini di utenza, e non solo tra marchi concorrenti, ma anche fra impianti dello stesso marchio,
• il persistere di marcati differenziali di prezzo che accentuano la perdita di appeal dell’intera rete distributiva autostradale, peraltro già ipotecato dalla concorrenza più che datata sia degli impianti no-logo che degli impianti di marchio della rete ordinaria.
che a tutte le criticità sopra elencate, vanno altresì aggiunti i seguenti fattori:
• l’assenza di significativi interventi di razionalizzazione della rete – contrassegnata da un eccesso di punti vendita –, cui il Decreto interministeriale 07.08.2015 ha semplicemente apportato una sorta di “lottizzazione” tra aziende oil e soggetti della ristorazione,
• la predisposizione, per contro, di una bozza di Decreto Ministeriale di aggiornamento del precedente di data 07.08.2015 in tema di “ristrutturazione della rete delle aree di servizio Ordine del giorno dell’Assemblea aperta dei Gestori delle aree di servizio carburanti autostradali”, che non prevede neppure la “continuità della gestione” (L. 1034/1970; DPR 1269/1971) e dell’osservanza dei contratti collettivi sindacali (L.L. 57/2001 e 27/2012) e della protezione dei livelli occupazionali del personale dipendente (“clausola sociale”), • l’indifferenza e persino l’opposizione delle Authority competenti rispetto al riequilibrio dei fattori di competitività dei prezzi ed in sintesi, l’insussistenza di una qualunque progettualità volta a tentare una inversione dell’irreversibilità della crisi del comparto.
CONSIDERANDO sia come a tutte le criticità sopra elencate e nonostante tale situazione di progressivo degrado, vada altresì aggiunta una lunghissima fase di assenza di concertazione tra assegnatari delle concessioni e gestori delle aree di servizio oil, sia sugli istituti contrattuali, sia sugli accordi di natura economico-normativa con la conseguenza di una precarizzazione della sostenibilità economica e di una generalizzazione della condizione di “default tecnico” delle gestioni per una netta maggioranza dei punti vendita, cui le misure governative di sostegno adottate inconseguenza della fase pandemica hanno potuto offrire solo un contingente e limitato ristoro in un contesto di assoluta carenza di rimedi strutturali e di prospettiva: • sia come, appena usciti dall’emergenza sanitaria, sia esplosa, da un anno a questa parte, con progressione crescente la pesante e decisiva emergenza del costo delle forniture energetiche (la cui incidenza sui costi di gestione è pari al 30%, al netto degli oneri del personale), fattore che non fa che accelerare i tempi del “default reale” di centinaia di piccole imprese di gestione non capitalizzate e non in grado, per note motivazioni sia di mercato che contrattuali, di attutirne neppure gradatamente l’effetto sui prezzi finali, • che si pone l’indifferibile necessità di definire, il quadro specifico delle relazioni economiche e contrattuali del comparto che è, in assenza di qualunque politica progettuale di invertire il degrado, rappresentata dall’assunzione integrale da parte di Concessionari e Subconcessionari degli oneri del sistema distributivo (i costi e la remunerazione delle gestioni) per garantire la continuità del servizio, • che “Nessuno è tenuto a fare l’impossibile” e, al di là dei predetti limiti e obblighi, in capo ai gestori, quali imprese a tutti gli effetti, incombe l’obbligo giuridico, civile e morale di mettere in atto quanto serve per scongiurare il dissesto della propria attività o quanto meno a distinguere la propria responsabilità in tale esito.
proclamano con effetto immediato, lo stato di agitazione della categoria, indicono una prima tornata di chiusura degli impianti dalle ore 22:00 del giorno 13/12 alle ore 22:00 del giorno 16/12/2022
CHIEDONO al Governo, alla politica e alle Istituzioni preposte, di porre mano: • sia a misure concrete di razionalizzazione della rete autostra-
FIGISC ANISA CONFCOMMERCIO 71 7/2022
Ordine del giorno dell’Assemblea unitaria dei gestori delle aree di servizio carburanti autostradali del 24 novembre 2022
dale, che riducano l’eccesso dei punti vendita (previa formazione e applicazioni di adeguati ammortizzatori di sistema per i gestori e gli addetti degli impianti dismessi), implementando efficienza e innovazione dei servizi in relazione agli obiettivi della transazione energetica, nell’osservanza delle norme di tutela sulla continuità gestionale, dei contratti collettivi sindacali e della protezione dei livelli occupazionali del personale dipendente, • sia a misure progettuali concrete di riequilibrio del mercato, con la rimozione degli elementi ostativi della competitività dei prezzi, con la sospensione dei fattori di aggravio su essa gravanti (ad esempio il sistema attuale di imposizione delle royalty strutturato unicamente per garantire una rendita di posizione ai concessionari) ed il ripristino delle condizioni minime di accesso a beni e servizi per i consumatori comuni a tutto il mercato anche in quest’area “franca” che di cui comunque rimane imprescindibile la natura di bene pubblico affidato in regime di concessione.
ai soggetti del comparto (Concessionari e Subconcessionari), di porre mano:
• alla ripresa della necessaria concertazione sul quadro dei rapporti giuridico-contrattuali e degli accordi economiconormativi, prendendo atto che la troppo prolungata fase di vacanza, ha prodotto ulteriori distorsioni della competitività della rete ed ha spinto al dissesto le gestioni, • a concrete misure di sostegno delle gestioni a fronte dell’emergenza congiunturale dei costi energetici che stanno mettendo le medesime, anche quelle più strutturate, in condizioni di non poter più proseguire il servizio.
CONFERISCONO MANDATO agli Organismi dirigenti delle Organizzazioni di Categoria del comparto di adottare tutte le misure e le iniziative più opportune per la tutela degli interessi della Categoria, e specificamente:
• di notificare a stretto giro di posta ai soggetti interessati (Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero dello sviluppo
economico, Ministero delle infrastrutture, ANAS, ASPI, Concessionari, Aziende Petrolifere) il presente ordine del giorno, • di indire, successivamente alla proclamazione della prima tornata di chiusura degli impianti, un programma di manifestazioni di protesta, che (nell’osservanza delle norme vigenti in materia di disciplina del diritto di sciopero nelle sole fattispecie richieste) prevedano con fasi e date da destinarsi, ma comunque entro tempi rapidissimi, e con carattere continuativo finché non sia rientrata la fase dell’attuale emergenza: – la riproposizione, a distanza temporale da definirsi, di tale chiusura in relazione all’attivazione di tavoli di confronto e all’adozione di misure di sostegno sia in relazione all’emergenza dei costi energetici che alla crisi del comparto, – la messa in opera da parte di ogni singola area di servizio, con il sostegno delle organizzazioni di categoria, di specifiche misure ritenute idonee, in relazione alla situazione di ogni punto vendita, a ridurre consumi e costi ovvero a ristorarne l’onere, anche con la modificazione delle normali condizioni di esercizio dell’attività e dell’impianto nonché delle ordinarie clausole dei rapporti economici relativi ai prezzi, – ogni altra iniziativa verrà ritenuta idonea in relazione allo sviluppo della vertenza,
SI IMPEGNANO nella consapevolezza che Categoria e singoli gestori non possono mantenere, a fronte della gravità della situazione rappresentata, un atteggiamento passivo, dovendo porre in essere ogni misura necessaria per scongiurare il proprio fallimento ed il tramonto di ogni prospettiva, a sostenere in prima persona e a far sostenere ai colleghi ogni iniziativa di carattere generale (prima chiusura degli impianti e successive chiusure (come da punto 1), e ogni singola misura attuata nell’ambito della discrezione personale (come da punto 2), quali previste dal presente ordine del giorno e secondo le indicazioni concrete che verranno formulate nella fase operativa che seguirà a stretto giro temporale.
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SOTTOSCRITTO UN INSIEME DI ACCORDI CON KUWAIT PETROLEUM
Comunicato stampa del 25.11.2021
Storica tornata negoziale con Kupit Italia.
Accanto al rinnovo dell’accordo per la fornitura conclusi i primi accordi per la commissione su rete ordinaria e per istituire l’ente bilaterale.
La data del 23 novembre 2022 potrà essere ricordata come un momento di svolta per le relazioni tra Q8 e i propri Gestori degli impianti a marchio e, con ogni probabilità, per l’intero settore. Così, in un comunicato congiunto, Faib, Fegica e Figisc/Anisa, annunciando la sottoscrizione di un pacchetto consistente di Accordi collettivi aziendali Kupit Italia.
Pacchetto che comprende il rinnovo delle Intese economico/ normative per i Gestori di rete ordinaria con contratto di fornitura, oltre ad altre che – prime in assoluto ed in applicazione dell’Accordo raggiunto in Unione Petrolifera il 12.12.2018 – da una parte consentono e regolano l’uso del contratto di commissione sulla stessa viabilità cittadina e, dall’altra, istituiscono il primo esempio di Organismo Bilaterale nel settore della distribuzione carburanti.
Significativi, prosegue la nota sindacale, i compiti assegnati a tale Organismo pariteticamente rappresentato, tra cui le funzioni conciliative delle vertenze individuali, la redazione delle linee guida per la formazione professionale dei Gestori, l’attività
di studio funzionale alla negoziazione collettiva, l’approfondimento di eventuali ulteriori forme contrattuali, la ricerca di strumenti di finanza agevolata volta all’avvio, al sostegno ed al completamento delle attività svolte dal Gestore.
In aggiunta, quindi, al consueto impegno volto ad adeguare, migliorandole, le condizioni preesistenti, la tornata negoziale appena positivamente conclusa – sottolineano le Organizzazioni di categoria – si è posta l’obiettivo condiviso di introdurre strumenti che abbiano lo scopo di concorrere ad offrire risposte di prospettiva e in termini di “sistema”, oltreché di tutelare le imprese di gestione.
In questo senso, non può essere considerato casuale che siano stati conclusi contestualmente accordi aventi ad oggetto nuove tipologie contrattuali e l’individuazione di un finora inedito luogo all’interno del quale strutturare ed ampliare il rapporto industriale.
Si tratta, infatti – concludono i sindacati dei gestori – di un chiaro impegno individualmente assunto dalle Parti e di identica apertura di credito reciproca che investe congiuntamente nella evoluzione in senso maturo e leale della relazione sia tra Azienda e Gestore, che tra Kupit ed Organizzazioni di categoria. In applicazione della normativa vigente, tutti gli Accordi collettivi aziendali vengono, in queste ore, depositati presso il Ministero competente perché ne curi la pubblicizzazione.
RICHIESTA DI INCONTRO A MIT E MASE
Egregi Signori, le scriventi Federazioni, che rappresentano i Gestori degli impianti di rifornimento carburanti posti lungo la rete sia ordinaria che autostradale, intendono cogliere questa occasione, prima di tutto, per rivolgere a loro i migliori auguri di buon lavoro, per il nuovo prestigioso incarico istituzionale recentemente assunto. In termini generali e in estrema sintesi, le scriventi auspicano, riponendo grandi aspettative, che la presente Amministrazione,
nelle sue diverse articolazioni e secondo le differenti competenze, assuma finalmente con decisione e concretezza la necessaria iniziativa per promuovere quel processo di riforma profonda del settore, accompagnato da un progetto di politica industriale, che è atteso inutilmente da troppo tempo e che fino ad ora è rimasto solo vuota enunciazione. L’intero settore, pure strategico per gli interessi della collettività, vive un progressivo e sempre più marcato deterioramento del contesto regolatorio che restituisce, apparentemente senza soluzione possibile, non solo una rete per larga parte ridondante ed inefficiente, ma persino un contesto in cui criminalità più o meno organizzata ed in genere malaffare prosperano tanto da sottrarre ogni anno, come hanno conclamato numerose Istituzioni, dai Procuratori della Repubblica, all’Agenzia dei Monopoli, decine di miliardi di euro al gettito erariale, malgrado il crescente impegno repressivo della Guardia di Finanza. Senza poter per questo dimenticare l’ancora modestissimo contributo che la rete distributiva, asset industriale articolato e già
FIGISC ANISA CONFCOMMERCIO 74 7/2022
On.le Matteo Salvini, Ministro Infrastrutture e Trasporti Sen. Prof. Gilberto Pichetto Fratin, Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica e pc Avv. Vincenzo Nunziata, Capo Gabinetto MIT Cons. Donato Luciano, Vice Capo di Gabinetto Vicario MASE
Oggetto: Riforma distribuzione carburanti. Concessioni pubbliche servizi aree autostradali. Richiesta d’incontro.
disponibile sull’intero territorio nazionale, è stata chiamata a offrire per concorrere a programmare una transizione energetica ed ambientale ordinata, realistica, veramente efficiente e neutrale dal punto di vista tecnologico.
Le scriventi Federazioni, quindi, in termini generali, confidano in un tempestivo avvio di un confronto con codesta nuova Amministrazione teso a concertare gli interventi ritenuti più utili nell’interesse della collettività e degli operatori, come la Categoria qui rappresentata, che con la loro attività assicurano, e intendono continuare ad assicurare, in un contesto di neutralità ambientale, l’erogazione di un servizio pubblico essenziale, oltreché la vita di decine di migliaia di piccole aziende e di loro addetti.
Più nel particolare, tuttavia, le medesime scriventi giudicano prioritario e necessario portare urgentemente alla loro attenzione le vicende che interessano nello specifico le concessioni
autostradali ed i servizi pubblici essenziali, tra cui l’erogazione di prodotti volti ad assicurare la mobilità degli automobilisti. Le scriventi confidano, anche e soprattutto avuto riguardo tale delicatissimo tema avente ad oggetto un bene pubblico affidato in concessione quale è la viabilità autostradale – anche in considerazione dei termini della “denuncia” contenuta nella comunicazione del 13.10.2022 allegata – nella vostra determinazione a dare concreta soluzione di continuità rispetto alle amministrazioni precedenti ed auspicano tempi strettissimi per la fissazione di una convocazione volta a meglio chiarire le posizioni qui espresse per grandi linee.
Si rimane in attesa di un cortese riscontro. FAIB/FAIB AUTOSTRADE CONFESERCENTI FEGICA FIGISC/ANISA CONFCOMMERCIO
CONTRATTI D’APPALTO: FEGICA E FIGISC RICHIAMANO ALLE REGOLE NORMATIVE
Pubblichiamo, di seguito, l’articolo di Staffetta che relaziona del convegno organizzato da FEGICA e FIGISC sui contratti di appalto nella rete distributiva dei carburanti.
L’utilizzo del contratto di appalto per la rete distributiva dei carburanti rappresenta uno tra gli effetti più sintomatici ed esemplificativi dello stato di degrado del settore. È l’assunto dal quale parte la riflessione avviata da Fegica e Figisc attraverso un convegno promosso all’interno della rassegna Oil&nonOil e tenuto nel pomeriggio del 17 novembre, dal titolo “I contratti di appalto: un regalo a chi è contro le regole”. Secondo i presidenti Roberto Di Vincenzo e Bruno Bearzi “l’impiego dei contratti di appalto e di altri omologhi strumenti contrattuali è del tutto estraneo alla normativa vigente e rappresenta per i titolari di autorizzazione che lo adottano – compagnie e retisti – un modo per rendere più precario possibile il rapporto con i gestori dei propri punti vendita”. A cominciare dall’obbligo normativo a negoziare collettivamente per equilibrare una relazione naturalmente sbilanciata.
Secondo Fegica e Figisc è necessario comprendere che “accanto alla rinuncia ormai manifesta (a parte le dichiarazioni di facciata) ad occuparsi concretamente di interventi strutturali e vitali per la sopravvivenza del settore (ricostituzione di un sistema regolatorio organico che restituisca il settore a soggetti in grado di dimostrare il possesso di requisiti, ammodernamento e razionalizzazione della rete distributiva con strumenti cogenti per candidare credibilmente la medesima rete ad avere il ruolo decisivo che le compete nell’ambito della transizione energetica e quindi nei progetti del PNRR), ci si accontenta di politiche di piccolo cabotaggio e cortissimo respiro come, ad esempio, quella di continuare ad individuare il gestore come il nemico e di cucirgli addosso la camicia di forza contrattuale dell’appalto, pur di giustificare le proprie inefficienze”. In questo senso, concludono Di Vincenzo e Bearzi, “la risposta non ha alcuna attinenza con il dibattito circa l’interpretazione legale né tantomeno può essere ingenuamente affidata al preteso potere taumaturgico di un intervento ministeriale, del tutto improbabile visto il grado di attenzione residuale che il settore tutto riesce attualmente a stimolare nei confronti della politica. Ci vuole prima di tutto – è la ricetta dei sindacati dei gestori – una adesione piena e
volontaria, per scelta strategica e non per mera convenienza momentanea e strumentale, delle compagnie e dei retisti sani, alle regole che ci sono oggi, che si parli o meno di contratti. Perché è solo un contesto costituito in massima parte da soggetti che capiscono che il loro stesso interesse risiede nella difesa delle regole vigenti, che può candidarsi a promuovere la loro riforma e l’adeguamento alle trasformazioni in atto”.
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ANDAMENTO
DELLE VENDITE DA GENNAIO A SETTEMBRE
FIGISC ha elaborato i dati delle vendite progressive per il periodo gennaio-settembre 2022, ufficialmente diffusi sul Bollettino Petrolifero dal Ministero il 14.11.2022. Se le vendite di benzina, gasolio e gpl in rete segnalano un incremento del +8,70% sul 2021 e del +0,04 sul 2019 (anno ante pandemia) e quelle in extrarete una crescita del +4,45% sul 2021 e del +1,36% sul 2019, significativo è il contrasto tra rete stradale ordinaria e rete autostradale: anche se il conteggio riguarda le vendite di benzina e gasolio (senza gpl pertanto), in rete ordinaria si registra una crescita del +8,87% sul 2021 e del +1,50% sul 2019, in autostrada le vendite salgono bensì del +4,22% sul 2021, ma cadono di ben il -19,80% sul 2019, ossia prima della pandemia.
I dati significativi di confronto tra l’esercizio 2022 ed il 2021, nonché con il 2019 (periodo gennaio-settembre), per il particolare contesto delle misure restrittive imposte al Paese dalla epidemia Covid-19 nel 2020 e anche successivamente, sono di seguito evidenziati:
• le vendite complessive di benzina, gasolio e gpl nel periodo gennaio-settembre 2022 sono pari a 30,855 miliardi di litri contro i 28,889 dello stesso periodo 2021, con una variazione positiva assoluta di +1.965,3 milioni di litri ed una variazione di +6,80 punti percentuali e contro i 30,668 dello stesso periodo 2019, con una variazione positiva assoluta di +187,0 milioni di litri ed una variazione di +0,61 punti percentuali,
• le vendite complessive di benzina, gasolio e gpl nel periodo gennaio-settembre 2022 nel circuito della rete sono pari a 17,385 miliardi di litri contro i 15,994 dello stesso periodo 2021, con una variazione positiva assoluta di +1.390,9 milioni di litri ed una variazione di +8,70 punti percentuali e contro i 17,378 dello stesso periodo 2019, con una variazione positiva assoluta di +6,0 milioni di litri ed una variazione di +0,04 punti percentuali,
• le vendite complessive di benzina, gasolio e gpl nel periodo gennaio-settembre 2022 nel circuito extrarete sono pari a 13,470 miliardi di litri contro i 12,896 dello stesso periodo 2021, con una variazione positiva assoluta di +574,4 milioni di litri e una variazione di +4,45 punti percentuali e contro i 13,290 dello stesso periodo 2019, con una variazione positiva assoluta di +180,1 milioni di litri ed una variazione di +1,36 punti percentuali,
• le vendite complessive di benzina e gasolio nel periodo gennaio-settembre 2022 nel circuito della rete-segmento rete ordinaria sono pari a 15,629 miliardi di litri contro i 14,356 dello stesso periodo 2021, con una variazione positiva assoluta di +1.273,5 milioni di litri ed una variazione di +8,87 punti percentuali e contro i 15,399 dello stesso periodo 2019, con una variazione positiva assoluta di +230,2 milioni di litri ed una variazione di +1,50 punti percentuali,
• le vendite complessive di benzina e gasolio nel periodo gennaio-settembre 2022 nel circuito della rete-segmento rete autostradale sono pari a 780,5 milioni di litri contro i 748,9 dello stesso periodo 2021, con una variazione positiva assoluta di +31,6 milioni di litri ed una variazione di +4,22 punti percentuali e contro i 973,3 dello stesso periodo 2019, con una variazione negativa assoluta di -192,8 milioni di litri ed una variazione di -19,80 punti percentuali,
• le vendite complessive di benzina, gasolio e gpl nel periodo gennaio-settembre 2022 sono ripartite secondo le seguenti quote: benzina 25,13% (nello stesso periodo 2021 pari al 23,74%), gasolio 68,12% (nello stesso periodo 2021 pari al 69,76%), gpl 6,75% (nello stesso periodo 2021 pari al 6,50%),
• le vendite complessive di benzina nel periodo gennaio-settembre 2022 sono ripartite secondo le seguenti quote: rete 71,00% (nello stesso periodo 2021 pari al 71,56%), extrarete 29,00% (nello stesso periodo 2021 pari al 28,44%),
• le vendite complessive di gasolio nel periodo gennaio-settembre 2022 sono ripartite secondo le seguenti quote: rete 51,88% (nello stesso periodo 2021 pari al 50,60%), extrarete 48,12% (nello stesso periodo 2021 pari al 49,40%),
• le vendite complessive di gpl nel periodo gennaio-settembre 2022 sono ripartite secondo le seguenti quote: rete 46,79% (nello stesso periodo 2021 pari al 47,35%), extrarete 53,21% (nello stesso periodo 2021 pari al 52,65%),
• le vendite complessive di benzina, gasolio e gpl nel periodo gennaio-settembre 2022 sono ripartite secondo le seguenti quote: rete 56,34% (nello stesso periodo 2021 pari al 55,36%), extrarete 43,66% (nello stesso periodo 2021 pari al 44,64%),
• le vendite complessive sommate di benzina e gasolio nel circuito della rete nel periodo gennaio-settembre 2022 sono ripartite tra i segmenti secondo le seguenti quote: rete ordinaria 95,24% (nello stesso periodo 2021 pari al 95,04%), rete autostradale 4,76% (nello stesso periodo 2021 pari al 4,96%).
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FERRARI È LA CANTINA DELL’ANNO
Nei “The Champagne & Sparkling Wine World Championship 2022” le bollicine italiane hanno conquistato ben 53 ori. L’Italia ha così conquistato il secondo posto dietro la Francia. La casa vinicola Ferrari è stata l’unica nella gara ad aggiudicarsi ben 11 ori. Per i rossi invece la Magnum 2021 di “Premium Vecchia Modena” di Cleto Carli ha conquistato il titolo di campione del mondo.
“INSIDE MILAN” DENTRO LE PIÙ BELLE
CASE DI MILANO
Se Milano viene spesso definita fredda e austera con questo volume, curato dall’interior designer Nicolò Castellini, svela alcuni dei suoi tesori. Sulle pagine del libro si possono infatti ammirare le stanze milanesi di personaggi come Barnaba Fornasetti, Veronica Etro, Lapo Elkann, Marina Mondadori e altri fortunati.
IL MIGLIOR PANETTONE TRADIZIONALE ARTIGIANALE DEL 2022 É...
Quello del maestro pasticciere Giuseppe Mascolo di Visciano (NA) che è stato premiato alla Coppa del Mondo di Panettone che si è da poco svolta a Milano. I primi cinque classificati tra i panettoni tradizionali industriali invece sono Maina, Vergani, Coop, Bauli e Galup.
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