Il Notiziario del Donatore - Dicembre 2016

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IL NOTIZIARIO DEL

n.2 - Anno XVIII Dicembre 2016

NOTIZIARI DAL DONATร R KRVODAJALSKI VESTNIK

Sommario IL NOTIZIARIO DEL

NOTIZIARI DAL DONATÔR KRVODAJALSKI VESTNIK

Anno XVIII Numero 2 - DICEMBRE 2016 Registrazione Tribunale di Gorizia n.295 del 20/12/99 Hanno collaborato a questo numero: Francesca Ambrosi, Michele Calligaris, Stefano Capacchione, Anna Maria Cisint, Anna De Giuseppe, Franco Devidè, Feliciano Medot, Giovanni Mucchiut, Marzia Nadalutti, Aldo Ozino Caligaris, Francesca Pulz, Ettore Romoli, Ferruccio Tassin, David Vecchiet, Stefano Viotto, Patrizia Zampi, Sandro Zuppel

Associazione Donatori Volontari Sangue Gorizia Federata

Associazione riconosciuta iscritta al n. 66 del Registro delle Persone Giuridiche della Prefettura di Gorizia Iscritta al n. 497 del Registro volontariato organizzato di cui all’art. 5 della legge regionale 23/2012 del Friuli Venezia Giulia.

Sede Via Duca d’Aosta, 111- 34170 Gorizia Recapito Postale Casella Postale 15 Gorizia Verdi- 34170 Gorizia Posta elettronica info@advsg.org Presidente Feliciano Medeot Consiglieri Benito Tofful, Tiziana Battistuta, Sandro Zuppel, Stefano Ermacora, Marco Fonzar, Matteo Trevisan, Gianni Tognon, Paolo Domini, Enzo Mucchiut, Carla Perusin, WPaola Parisi, Michele Calligaris, Gianluca Franco, Paolo Braini, Daniele Cabass Revisori dei conti Manlio Bregant, Michela Clinec, Štefan Tomsič Collegio dei probiviri Antonio Roversi, Bruno Spessot, Livio Tolloi † Segretario Mauro Turus Direttore responsabile Feliciano Medeot Redazione Patrizia Zampi Impaginazione e grafica Punktone Stampa Poligrafiche San Marco – Cormòns

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Editoriale

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È nata ADVS FIDAS Isontina

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1959-2016 La storia di ADVS Gorizia

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1956-2016 La storia di ADVS Monfalcone

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Autonomie nel Friuli austriaco

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L’unione fa la forza

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Vita associativa

UN ANNO DA RICORDARE Feliciano Medeot Presidente ADVS Gorizia Presidente eletto FIDAS Isontina Come sempre fine anno è tempo di bilanci per tutti, anche per i donatori di sangue. Il 2016 che si sta chiudendo è stato un anno importante, ricco di novità e di eventi.

L’anno si è aperto con l’entrata in vigore dei nuovi requisiti di idoneità del donatore, con non poche novità sia per quanto riguarda i criteri di ammissione e il questionario di selezione ma anche per le donazioni stesse, con l’aumento della quantità di plasma donato. Tutte queste novità hanno certamente provocato un comprensibile smarrimento da parte di qualche donatore.

Tuttavia non si può che elogiare la costante disponibilità di tutti i donatori che hanno continuato, continuano e continueranno a donare emocomponenti.

Il 2016 sarà ricordato anche dal punto di vista associativo. Oltre alle tantissime iniziative portate avanti dalle singole sezioni, come non ricordare il 55° Congresso nazionale della FIDAS che è stato ospitato dalla nostra Associazione dal 21 al 23 aprile a Grado e la 35.a Giornata del Donatore celebrata a Gorizia domenica 24 aprile.

Ma soprattutto il 2016 sarà ricordato per essere l’anno in cui è stata portata a termine la storica fusione tra le due associazioni dei donatori di sangue del Goriziano e del Monfalconese, in un’unica associazione

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provinciale, FIDAS Isontina. Questo percorso, auspicato da molti anni, ha trovato nel mese di novembre il felice coronamento, prima con le assemblee delle due Associazioni mandamentali, poi ancora con la stipula dell’atto di fusione, avvenuta nella sala del consiglio della Provincia a Gorizia il 19 novembre, ed infine l’assemblea elettiva dei dirigenti associativi che guideranno il sodalizio nel prossimo quadriennio che si è svolta il 29 novembre a Monfalcone.

Dal 1 gennaio 2017 quindi, tutti i donatori della Provincia di Gorizia si ritroveranno uniti in un’unica associazione, senza distinzione tra destra e sinistra Isonzo – distinzione che tanto ha nuociuto in passato e che tuttora nuoce alla sanità del nostro territorio – per rappresentare in maniera unitaria le istanze del donatore, indipendentemente dal centro trasfusionale di afferenza, ma con un duplice obiettivo: rappresentare le istanze e le esigenze dei donatori, utilizzare al meglio la donazione di sangue, plasma e altri emocomponenti al fine di garantire la salute dei pazienti e degli ammalati.

È NATA ADVS FIDAS ISONTINA

Gorizia e Monfalcone insieme nel segno del volontariato e dell’unità di intenti di Patrizia Zampi Il lungo percorso intrapreso e da lungo auspicato dalle Associazioni Donatori Volontari Sangue di Gorizia e del mandamento di Monfalcone al fine di creare una unica Associazione provinciale dei donatori di sangue è giunto a compimento. Le Assemblee straordinarie e ordinarie di ADVS Monfalcone (riunita a Monfalcone il 7 novembre 2016) e di ADVS Gorizia (riunita a Cormòns l’8 novembre 2016), hanno deliberato a larghissima maggioranza il progetto di fusione dei due sodalizi in Associazione Donatori Volontari Sangue FIDAS ISONTINA. Dal 1° gennaio 2017, dunque, i donatori di sangue della provincia di Gorizia saranno riuniti in un unica, grande famiglia.

Ma facciamo un passo indietro. Un percorso alquanto impegnativo che prese il via nell’autunno del 2015 con le delibere di indirizzo delle due assemblee sull’avvio di un percorso di fusione e con la creazione di un gruppo di lavoro interassociativo per la stesura dello statuto e dei regolamenti attuativi. Una commissione formata, oltre che dai due presidenti Feliciano Medeot e Franco Devidè, anche da Paolo Braini, Federico Franz e Enzo Mucchiut per ADVS Gorizia e Rosanna Furlanis, Aldo Jarc e Riccardo Lazzari per ADVS Monfalcone.

L’atto formale di avvio del percorso di fusione risale al 5 febbraio 2016, quando i due presidenti hanno firmarono un protocollo d’intesa alla presenza

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dell’allora assessore provinciale al volontariato, Ilaria Cecot. In questo documento ci si impegnava a concludere il percorso entro il 31 dicembre 2016.

L’iter burocratico è continuato con la stesura del progetto di fusione effettivo, un lavoro dettagliato e minuzioso seguito passo dopo passo dal notaio Jessica Frisan, fino alla conclusione siglata dalle due assemblee, rispettivamente il 7 novembre (per ADVS Monfalcone) e l’8 novembre (per ADVS Gorizia). Quasi all’unanimità, per entrambe un solo astenuto, l’approvazione alla fusione che si è concretizzata, successivamente, con le firme del 19 novembre nella sala consiliare della Provincia di Gorizia.

“Con questa iniziativa diamo un segno di grande coesione territoriale, arrivando al culmine di un percorso che ci permette di essere ancora più incisivi e forti. Il fiume Isonzo, da elemento di divisione, diventa elemento di unità. Così facendo ci riconosciamo in qualcosa che ci unisce”, ha sottolineato Medeot. Mentre per Devidè “la fusione ci incentiverà a fare qualcosa di più, anche se dispiace sancire la fine di un sodalizio come ADVS Monfalcone proprio alla vigilia del traguardo dei 60 anni. Credo che oggi, conclude l’ormai ex presidente del mandamento monfalconese, siamo qui a dimostrare di come si possa essere più lungimiranti di tanti amministratori”.

Anche l’assessore Cecot ha dimostrato massima fiducia in questa nuova realtà costituita: “Nel momento in cui la provincia si spezza in due con le UTI della Destra e della Sinistra Isonzo, le associazioni decidono di andare nella direzione opposta. Almeno con i donatori abbiamo superato i campanilismi”, sono state le parole commosse dell’assessore provinciale.

Gli obiettivi della neo costituita associazione, ovviamente, non cambiano. L’obiettivo principale rimane quello di diffondere la cultura della solidarietà e del dono, ma se da un lato la fusione permette ad ADVS Isontina di avere una regia comune, dall’altro le permetterà di avere anche un maggior peso nelle scelte politiche regionali.

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Nel 2015 sono state 7.563 le donazioni dei volontari della provincia di Gorizia (+3,6%); nel dettaglio quelle di sangue intero sono state 5.925 (3.917 per Gorizia e 2.0008 per Monfalcone), quelle di plasma 1.484 (1.107 e 377) e quelle di altre aferesi 154 (84 e 70).

In altre parole, la nuova realtà rappresenterà l’8,63% delle donazioni regionali complessive.

Nel corso della prima assemblea di ADVS FIDAS ISONTINA che si è tenuta nell’auditorium dell’Ospedale San Polo di Monfalcone, i delegati delle 24 sezioni hanno eletto gli organi direttivi che guideranno la neo-costituita associazione provinciale per il mandato 2017-2020.

Alla Presidenza è stato eletto Feliciano Medeot, mentre faranno parte del Consiglio Direttivo: Fortunato Ambrosino, Paolo Braini, Franco Devidè, Paolo Domini, Riccardo Lazzari, Gianluca Pastoricchio, Tiziano Zollia.

Completano il quadro degli organi dirigenti i revisori dei conti Michela Clinec, Mario Savastano, Štefan Tomsič (effettivi), Antonella Buttignon e Livio Sturni (supplenti), e i probiviri Enzo Mucchiut, Benito Tofful, Giorgio Vittori (effettivi), Giuseppe Bet e Ettore Romagnoli (supplenti).

A tutti gli organi direttivi, i migliori auguri di buon lavoro per il quadriennio che si va ad aprire.

Ettore Romoli Sindaco di Gorizia

Le Associazioni di volontariato, che giorno dopo giorno si impegnano con generosità per organizzare eventi sul territorio, per favorire la circolazione delle informazioni o per offrire aiuto concreto a chi soffre, costituiscono la vera anima del patrimonio culturale e sociale della nostra comunità. Gorizia, infatti, come pure le altre città, vive anche grazie ai molti volontari che, lavorando dietro alle quinte, spesso duramente, in silenzio e senza chiedere nulla in cambio, dedicano il proprio tempo e le proprie energie alla risoluzione dei piccoli e grandi problemi che una società deve affrontare, fornendo così un insostituibile e irrinunciabile supporto all’attività degli Enti pubblici.

La congiuntura economica che stiamo vivendo da alcuni anni è particolarmente pesante: chi non è stato costretto a rivedere i propri programmi per il futuro o a prendere decisioni, anche spietate e impopolari, per riuscire a sopravvivere? Ecco, dunque, che ottimizzare le risorse a disposizione, condividere il patrimonio di conoscenze acquisite, coinvolgere target sempre più estesi e mantenere, se non addirittura migliorare, la qualità del servizio offerto divengono, anche per le Associazioni di volontariato, dei veri e propri must per poter reagire concretamente e superare, indenni, questo periodo di crisi. Quando, però, tali decisioni sono frutto di scelte ragionate e vengono assunte con assoluta consapevolezza e senso di responsabilità da parte di persone competenti, le conseguenze positive non dovrebbero tardare a manifestarsi… È questo ciò che penso del progetto di fusione tra l’Associazione Donatori Volontari di Sangue di Gorizia e quella del Mandamento di Monfalcone: perché quando due realtà così importanti comprendono che superare i campanilismi e le rivendicazioni (soprattutto in ambito socio-sani-

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tario) che, per anni, hanno spezzato in due la nostra provincia, diviene sinonimo di una maggiore tutela del donatore e di una più efficace attività promozionale della cultura del dono, allora il valore aggiunto è inevitabile.

Chi dona il proprio sangue è, infatti, un volontario speciale: è una persona particolarmente altruista e responsabile, disposta a regalare una parte di sé a chi è ammalato, nel tentativo di aiutarlo a sopravvivere meglio e di offrirgli una speranza per il futuro. Se penso che grazie a questo “piccolo” gesto un donatore può, a tutti gli effetti, salvare una vita umana, mi rendo conto di quanto importante e unico sia il suo ruolo.

Con questi sentimenti, non posso che augurare alla nuova Associazione di impegnarsi concretamente, sotto un’unica e più forte regia, per continuare ad interpretare le esigenze dei donatori, per coinvolgere fattivamente la popolazione su tutto il territorio provinciale e per diffondere con sempre maggiore convinzione i valori della solidarietà e della condivisione.

Ben arrivata e buon lavoro,

ADVS FIDAS ISONTINA!

Anna Maria Cisint Sindaco di Monfalcone La fusione delle due federate dei donatori del sangue di Gorizia e Monfalcone è l’occasione per alcune riflessioni a partire dall’apprezzamento per questa importante decisione perché, per una realtà come la nostra ed in un campo

come questo, le sinergie sono sempre positive, superano le visioni campanilistiche, consentono di rafforzare l’azione complessiva e danno una maggior capacità e forza organizzativa.

Quello della donazione del sangue è una delle espressioni più significative della solidarietà e uno dei simboli più efficaci per esprimere la sensibilità umana verso gli altri. Un autentico “servizio alla vita” indispensabile in tante situazioni nei momenti in cui è a rischio la stessa sopravvivenza: pensiamo ai bambini malati di leucemia, alle persone in gravi condizioni dopo un incidente, o a chi deve subire un’operazione chirurgica. Per questo è importante seminare nella coscienza collettiva e nei cuori di tutti, specie giovani, consapevolezza e motivazioni atte ad alimentare questo dono.

Nella dimensione provinciale questa consapevolezza è ben diffusa, come confermano i dati che collocano la nostra realtà praticamente al livello del dieci per cento delle donazioni regionali complessive. E anche la storia delle due federate segna un costante sviluppo a cominciare da quel 12 agosto 1956 quando venne costituta ufficialmente l’Associazione Donatori Volontari di Sangue di Monfalcone e quel 11 maggio 1959 quando si costituì quella di Gorizia. Un lavoro altamente meritorio che ha consentito, attraverso campagne di sensibilizzazione, convegni, incontri, dotazioni di strutture come l’Unità mobile di raccolta, di raggiungere rilevanti risultati.

L’unità provinciale sarà sicuramente un mezzo per nuovi traguardi e per far conoscere che l’impegno del volontariato e la grandezza d’animo dei tanti che hanno colto l’appello dell’aiuto reciproco non sono soltanto titoli e slogan. Ci sono le storie delle tante persone che disinteressatamente credono nella solidarietà e che attraverso questo loro esempio sono portatori di un diverso modello di comunità, nuovi stili di vita, rispetto a quelli individualistici ed egoistici che vengono spesso associati alla modernità del consumismo.

Dobbiamo, dunque, essere molto grati dell’azione che è stata svolta e che sarà ulteriormente portata avanti dai tanti soci e aderenti della nuova federata.

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Ha scritto il poeta e filosofo Khalil Gibran: “Donerete ben poco se donerete i vostri beni; è quando fate dono di voi stessi che donate veramente e la gioia e la ricompensa”.

Con il ringraziamento che la comunità deve saper esprimere a tutti i donatori, aggiungo l’augurio di un proficuo lavoro.

Aldo Ozino Caligaris Presidente Nazionale Fidas Carissimi volontari della FIDAS Isontina, nell’apprendere dell’avvenuta fusione dell’Associazione Donatori Volontari Sangue del mandamento di Monfalcone con l’Associazione Donatori Volontari SangueGorizia, si manifesta il personale apprezzamento per aver superato le divisioni territoriali di due realtà associative che in modo uniforme, con pregevoli finalità di intenti condivisi e sinergie di collaborazione, hanno perseguito per decenni la promozione della donazione del sangue, la diffusione della cultura della solidarietà e la tutela del donatore.

Questa unione, che costituisce un modello virtuoso da perseguire, non potrà che rafforzare le azioni finora intraprese. A tutti voi l’augurio di conseguire sempre migliori risultati a favore dei donatori e soprattutto dei cittadini bisognosi di terapia trasfusionale per emocomponenti e medicinali plasmaderivati.

1959 2016 La storia di ADVS Gorizia

In principio si chiamavano “Datori professionali di sangue” e operavano nell’ambito di un ente che era stato istituito già nel 1935 dal Governo allora al potere a Roma: erano uomini intrisi di valori rari e preziosi come la generosità e l’altruismo, gente disposta a donare il proprio sangue nel nome del bene comune, avvolta nell’anonimato e ignara dell’identità del destinatario a cui si andava a regalare conforto e salvezza. A livello istituzionale, infatti, i datori non appartenevano ad alcuna associazione e la tessera di cui disponevano serviva per dimostrare l’abilitazione a sottoporsi al prelievo di sangue. Le oggettive difficoltà riscontrate nel settore, l’ancora raro ricorso alla pratica trasfusionale e il frequente confronto con casi di infortunio sul lavoro e di malattie gravi furono tra le cause che spinsero un gruppo di datori di Gorizia a cercare, sin dalla fine degli anni ‘50, la maniera per sopperire al bisogno di sangue. Si avvertiva, insomma, l’esigenza di raccogliersi intorno ad una associazione di volontari per condividere, discutere e risolvere una serie di problemi che in modo più o meno diretto coinvolgevano molti cittadini. L’idea germinò in un particolare ambiente lavorativo: la fabbrica. Fu così che la Safog divenne il punto di partenza per la

creazione dell’Associazione dei donatori volontari di sangue di Gorizia. Era stata proprio la direzione dell’azienda, peraltro, a incoraggiare i propri dipendenti a farsi donatori di sangue, aderendo all’invito nazionale dell’Iri di concedere per il giorno della donazione un riposo straordinario pagato e un premio di 1.000 lire (equivalente a quattro o cinque ore di lavoro).

Rimane indelebile il ricordo della prima riunione tenuta nei locali del Dopolavoro della Safog in quel lontano ’59. A promuovere l’iniziativa era stato un gruppo, subito ribattezzato in Comitato costitutivo, guidato da Remo Uria Mulloni e composto da Eraldo Simonetti, Aldo Fabro, Nino Bigarini, Marcello Tuntar, Giuseppe Moschion. L’iniziativa riscosse subito l’interesse del direttore sanitario, dottor Luigi Marchesini, e del presidente dell’ospedale, Longino Culot. Entrambi aiutarono Uria Mulloni a raccogliere consensi tra la gente e realizzare l’impresa. L’11 maggio 1959, nell’aula magna dell’ospedale di via Vittorio Veneto, i soci fondatori si riunirono per approvare lo statuto ed ufficializzare la fondazione dell’Associazione Donatori Volontari di Sangue di Gorizia.

Il documento fu sottoscritto dai medici Luigi Marchesini e Salvatore Bancheri e, di seguito, dai donatori Stanislao Nanut, Aldo Fabro, Marcello Tuntar, Giuseppe Moschion, Mario Venier, Giuseppe Zamparini, Nino Bigarini, Giorgio Nalgi, Angelo Gulin, Remo Uria Mulloni, Luigi Zuliani, Eraldo Simonetti, Mario Michelon, Esterina Bresigar.

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Il Consiglio direttivo si riunì il 13 agosto per assegnare gli incarichi ed eleggere il primo presidente: la scelta cadde su Mario Michelon, capo del personale alla Safog. Nel giro di qualche mese il totale degli iscritti triplicò, raggiungendo il centinaio. In settembre, l’Associazione fu legalmente riconosciuta.

Durante il primo decennio, anche grazie al grande lavoro del professor Bancheri, si assistette al fiorire di diversi gruppi di donatori un po’ in tutto l’Isontino. Ciascuno di essi andò mano a mano costituendo sezioni distaccate di donatori volontari che posero la propria sede nei rispettivi comuni, organizzandosi autonomamente in seno ad ADVS Gorizia. Le campagne di sensibilizzazione, i convegni ed i raduni promossi dal nucleo goriziano avevano intanto conquistato l’opinione pubblica.

Il Centro trasfusionale cominciò a prendere forma poco dopo il trasferimento dell’ospedale civile nella sede di via Vittorio Veneto. Il Centro divenne in breve il punto di riferimento dei donatori che vi accorrevano sempre più numerosi: nel ’60 si contano già 311 donazioni, nel ‘61 addirittura 503. Il primo presidente dell’Associazione scomparve prematuramente nel 1963. L’eredità di Michelon fu raccolta dall’ispiratore e primo artefice della fondazione del sodalizio, Remo Uria Mulloni. Fatta eccezione che per la breve parentesi di un mandato, dal ‘65 al ‘67, quando la presidenza fu assunta da Giuseppe Mongado, Uria Mulloni rimase in carica fino al 1971. I donatori trovavano frequenti occasioni per rafforzare la propria amicizia grazie agli appuntamenti

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promossi dall’Associazione: la Festa di Natale per i bambini dei soci, finanziata e animata personalmente dalla baronessa Dorotea Leventzow-Lantieri, le gite di gruppo, i concorsi, le iniziative rivolte al mondo della scuola. La notevole presa esercitata sui giovani fu testimoniata dalla ammirevole iniziativa intrapresa dagli studenti dell’ultimo anno del Liceo classico Dante Alighieri che vollero costituire una temporanea sezione di donatori, confermando peraltro la propria iscrizione al sodalizio anche dopo la fine dell’anno scolastico.

Nel 1971 Uria Mulloni cedette il testimone a Luciano Micheli e questi, un mandato dopo, a Gianni Colautti, che mantenne la presidenza per altri quattro anni, fino a che, nel 1979, non fu la volta del cavalier Tullio Vittori. Nel 1979, l’ADVS di Gorizia per voce del proprio presidente diede l’assenso a federarsi alla Fidas nazionale, guidata in quegli anni da Sergio Rosa. Vittori non potè portare a termine il suo mandato, una malattia se lo trascinò via nel maggio dell’83. Quel posto rimase vacante fino ad ottobre, quando l’assemblea elesse alla presidenza Egidio Bragagnolo. Il 1985, anno rimasto scolpito nella memoria dell’Associazione. Fu a Gorizia, infatti, che avvenne il cambio della guardia al vertice della Federazione italiana, quando l’ADVSG ospitò il nuovo presidente nazionale, professor Dario Cravero, per celebrare la IV Giornata nazionale del Donatore. Nel 1993, toccò di nuovo all’ADVSG ospitare i congressisti Fidas.

PRESIDENTI MANDAMENTALI Mario Michelon Remo Uria Mulloni Giuseppe Mongaldo Remo Uria Mullon Luciano Micheli Gianni Colautti Tullio Vittori Egidio Bragagnolo Feliciano Medeot

PRESIDENTI SEZIONALI Con impegno e spirito d’iniziativa, l’Associazione seppe trovare nell’isola di Grado la cornice ideale al 32° Congresso nazionale Fidas. Arriviamo al 2009, anno in cui si celebrò il 50° anniversario di fondazione della Associazione e, in quella occasione, venne anche inaugurata l’UMR, l’Unità Mobile di Raccolta che costituisce un valido supporto per la raccolta di sangue e plasma in tutto il Friuli Venezia Giulia e che dal 2014 è intitolata all’indimenticabile “presidentissimo” Egidio Bragagnolo, prematuramente scomparso il 25 febbraio 2014. Un grande dirigente del volontariato, una persona dalla notevole carica umana che ha donato tutto se stesso per i donatori di sangue, non solo a livello regionale ma anche a livello nazionale. Valido successore del compianto Bragagnolo, il “delfino” Feliciano Medeot al quale va il merito di aver guidato l’associazione verso una nuova realtà provinciale, quella di ADVS FIDAS Isontina.

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Capriva del Friuli Alessandro Tirel Cormòns Maurizio Tomba Dolegna del Collio Sandro Zuppel Farra d’Isonzo Stefano Ermacora Gorizia Patrizia Zampi Gradisca-Sagrado Matteo Trevisan Grado Gianni Tognon Lucinico Cristian Mian Mariano-Corona Alessio Luisa Medea Carla Perusin Moraro Violetta Vecchiet Mossa Paola Parisi Romans d’Isonzo Michele Calligaris San Lorenzo Isontino Gianluca Franco Savogna d’Isonzo Štefan Tomsič Villesse Nicola Moschion

1956 2016 La storia di ADVS Monfalcone

All’inizio degli anni ‘50 vi erano circa una cinquantina di persone alle quali i medici dell’ospedale di Monfalcone potevano rivolgersi quando avevano bisogno di sangue per qualche loro paziente e l’eventuale ricerca di possibili donatori, ovviamente, ricadeva nella cerchia di parenti, amici e conoscenti.

Soltanto così, all’epoca, fra molte difficoltà, si reperiva il sangue necessario.

Il 6 gennaio di ogni anno, giornata dell’Epifania, l’Amministrazione ospedaliera riuniva i donatori di sangue che generosamente si erano resi disponibili per il Centro Trasfusionale per tributare loro un sincero ringraziamento. In questa circostanza nel 1953, presenti una settantina di donatori e autorità locali venne espressa, per la prima volta, l’idea di dare vita ad una associazione di donatori volontari di sangue della zona monfalconese. Alessandro Buoro disse: “Siamo già un bel numero, se l’Amministrazione ospedaliera ci concedesse una stanza per la nuova sede, noi ci adopereremmo per fondare a Monfalcone una associazione di donatori di sangue.

Chiediamo l’aiuto al Comune per poter realizzare questo nostro progetto.” Questo fu l’inizio.

Durante la riunione dell’Epifania nel 1956, cui partecipano circa ottanta donatori volontari di sangue, alcuni proposero formalmente la costituzione della loro associazione. I tempi maturano e il 30 aprile del 1956, si costituì il Comitato promotore per dare vita all’auspicata associazione. Quella sera, presso l’ospedale monfalconese si riuniscono l’Ing. Pancrazio Cataldo, il dott. Guido Turazza, il dott. Adelindo Antonutti, Amelio Cuzzi, Alma Fabretto, Alessandro Buoro, Dante Fabris e Sergio Persi. Il Comitato si mise al lavoro per preparare l’assemblea costitutiva che ebbe luogo nella sala del cinema “Azzurro” (oggi Teatro Comunale di Monfalcone) il 12 agosto 1956. La nuova Associazione monfalconese assunse la sigla A.D.V.S., un’associazione autonoma, apartitica e apolitica con fini di umana solidarietà e senza alcuno scopo di lucro.

Nell’anno 1963 crebbe il desiderio di associarsi e farsi riconoscere a livello nazionale come gruppo di persone che perseguivano un obiettivo sociale. Venne scelta FIDAS (Federazione Italiana Associazioni Donatori Sangue) per identificarsi in una struttura che rispecchiava il carattere del sodalizio monfalconese. Nel 1967 durante il 6° Congresso nazionale di Torino, la Federazione attribuì un riconoscimento ad Alessandro Buoro per il lavoro svolto a favore della comunità dei donatori di sangue e nel 1969 fu proprio Monfalcone ad ospitare l’ottava edizione del Congresso Nazionale FIDAS. Dal 1978 la “Giornata del Donatore” viene celebrata ogni anno l’ultima domenica di marzo. Giornata utile per fare il punto della situazione sull’Associazione e per cercare di rendere sempre più partecipi tutti i donatori presenti. In uno spirito di collaborazione anche fuori dai confini del Friuli Venezia Giulia, l’Associazione instaura rapporti amichevoli con le regioni limitrofe e successivamente anche con Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Sicilia e Liguria. Sodalizi importanti s’intrecciano negli ultimi vent’anni anche con analoghe associazioni della Svizzera, Slovenia, Istria e Croazia.

Nel 1972, in un momento di grave difficoltà dovuto ad una epidemia di vaiolo nell’ex Jugoslavia, i donatori del mandamento monfalconese si prodigarono per raccogliere ed inviare il sangue necessario al paese confinante. Sul giornale “La voce del popolo” di Fiume, nell’ottobre dello stesso anno, scrissero così del generoso gesto dei donatori monfalconesi: “… dimostrando che nel nome del donatore di sangue

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non esistono frontiere e che tale catena di fratellanza si fa sempre più forte oggi, come domani, nei nostri cuori”. Con la stessa prontezza e generosità l’ADVS monfalconese, nel 1976 rispose in favore dei fratelli friulani gravemente colpiti dal violento terremoto di maggio e settembre.

Sempre nei primi anni ‘70, a Fogliano Redipuglia, teatro di cruente battaglie durante la Prima Guerra Mondiale, si svolse un incontro delle delegazioni dei tre paesi coinvolti nella Grande Guerra. Nell’occasione il Presidente e due consiglieri dell’ADVS furono insigniti della Croce di Prima Classe con diploma al merito dell’Amicizia Europea da parte della delegazione tedesca.

Con il trascorrere degli anni, il numero dei soci di ADVS Monfalcone è andato via via aumentando.

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La tessera numero 1.000 viene rilasciata nel maggio 1971, così si considera la possibilità di dare vita alle sezioni nei comuni del Mandamento monfalconese.

Il 28 aprile dello stesso anno nasce la prima sezione comunale, quella di San Canzian d’Isonzo. Seguiranno le sezioni di Turriaco, Ronchi dei Legionari, Fogliano-Redipuglia e San Pier d’Isonzo. Nel 1972 nasceranno quelle di Staranzano e Doberdò del Lago.

La famiglia dei donatori continua a crescere: quota 1.550 soci è raggiunta nel settembre 1973, i 2.000 soci si hanno alla fine del 1976. Nel 1983 si raggiunge il traguardo dei 2.500. All’inizio degli anni ‘90 i donatori sono circa 3.500, alla fine degli stessi la quota raggiunge 5.000. La somma di tutti i donatori è pari a 7.081.

PRESIDENTE MANDAMENTALI Buoro Alessandro Malaroda Aldo Braulin Riccardo Zin Emilio Nadalutti Marzia Devidè Franco PRESIDENTI SEZIONALI Monfalcone Lazzari Riccardo Doberdò del Lago Jarc Aldo Fogliano Redipuglia Cernic Valentina Staranzano Vittori Giorgio San Canzian d’Isonzo Puntin Graziano Turriaco Gregorin Umberto San Pier d’Isonzo Dizdarevic Zlatko Ronchi dei Legionari Zuin Enzo

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AUTONOMIE NEL FRIULI AUSTRIACO Una storia lunga 516 anni di Ferruccio Tassin

Mancano ancora studi precisi per delineare una sicura genealogia dei conti di Gorizia (dall’XI-XII sec.), per cui non è il caso di inoltrarsi nel ginepraio medievale che li vede emergere, scrollandosi di dosso il dominio dei patriarchi di Aquileia, e conquistare un vasto potere soprattutto con il controllo dei passi alpini.

Nell’anno 1500, alla morte del Conte Leonardo, si estingue la dinastia dei Conti di Gorizia e la Contea passa agli Asburgo (Massimiliano I), che si scontrano in una lunga guerra con Venezia. Col trattato di Worms (1521) la situazione si stabilizza.

Con l’occupazione del Friuli da parte di Venezia (1420), la Serenissima pretende atto di sudditanza per i feudi un tempo tenuti dai Goriziani in grazie del Patriarca.

Ciò avviene da parte di Enrico IV e del figlio Giovanni, per avere Venezia dalla loro in funzione antiasburgica.

Così “persero il diritto di partecipare alla distribuzione delle pubbliche tasse, e di poter avere voce su quanto dover versare per le quote che imponevano loro gli Stati Provinciali, formati da clero e dai patrizi”

La Contea era autonoma all’interno dell’Impero ed era amministrata dagli Stati Provinciali (già esistenti sotto i Conti), un organismo ancora feudale, formato da 3 ordini: clero, patrizi e i non nobili (a loro volta divisi in quelli di città e dei comuni rurali). In più c’erano i contadini che, coi cittadini, se ne staccarono nella speranza di sottrarsi a troppo onerosi tributi.

Nel 1575, anche Gradisca, come capitanato, ha uno statuto proprio “Le consuetudini gradiscane”, redatte da un giurista bolognese. Di una certa autonomia godevano i comuni, i cui decani (a volte despoti) potevano amministrare anche la giustizia sino ad un certo valore venale.

Fra il 1615 e il 1617, il territorio fra Palma e Gorizia vede tutto un andirivieni di milizie mercenarie nella devastante e inconcludente “Guerra di Gradisca”. In quel momento qualcuno pone la formazione di una coscienza propria del Friuli Austriaco, ma la cosa non era nuova, ed è testimoniata ancor prima nella relazione di un luogotenente di Palma.

Dal 1647 al 1717, una nuova forma di autonomia dall’Impero si sviluppa per la contea principesca di Gradisca, acquistata da un casato di grande potenza economica e politica: gli Eggemberg. Venne ben amministrata e il suo peso economico divenne notevole: Gorizia, dieci volte più estesa, di peso ne aveva appena il doppio.

Oltre ad Aquileia e a Gradisca il nuovo stato, che batteva moneta propria, comprendeva Cervignano, Jalmicco, Romans, Aiello, Fiumicello, Joannis, Gonars, Goricizza, Terzo, Visco, Villesse, Precenicco, Tapogliano, Carlino, Villanova, Mossa, San Giorgio di Nogaro, Farra, San Vito, Bruma, Fauglis, Ruda, Villa Vicentina, Porpetto, Villanova di Chiarisacco, Chiarisacco, Rivarotta, Campomolle, San Gervaso, Fornelli, Fratta, Crauglio, Versa, Nogaredo, Ontagnano, Gradiscutta, Virco, Driolassa, San Nicolò, Castello, Malborghetto, Zuins, Papariano, Jesernicco, San Martino, Sivigliano, Belligna, Flambruzzo, Titano, Pescarola.

All’estinguersi degli Eggemberg, Gradisca sarebbe dovuta tornare a Gorizia ma, de facto, ne rimase staccata anzi, nel 1744, ottenne da Maria Teresa la dichiarazione di essere considerata come territorio provinciale separato, sciolta da qualsiasi dipendenza dal capitano di Gorizia. Questo durò fino al 1754 quando fu introdotto il Cesareo Regio Capitaniale, Consiglio delle unite principesche contee di Gorizia e Gradisca. Così cessava ogni autonomia, sia pure nell’ambito di un ordinamento feudale, e fu definitivamente eliminata ogni ingerenza degli Stati Provinciali nella direzione dei pubblici servizi, ciò veniva dalla visione centralistica, nell’ottica dell’assolutismo illuminato che toglieva la ruggine alle vecchie istituzioni politiche, indeboliva l’aristocrazia, toglieva immunità e

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giurisdizioni feudali, comunali ed ecclesiastiche. Per la sua tormentata storia e per la sua ricchezza plurale, il Czoernig definì la Contea di Gorizia “un campionario d’Europa”. La sua fisionomia, dal punto di vista politico-amministrativo, mutò dopo le rivoluzioni del 1848, cui, in Austria, successe un decennio di governo autoritario del primo ministro Bach.

Radicali mutamenti si ebbero col Diploma imperiale del 20 ottobre 1860. Diede un volto organico di governo a Regni e paesi dell’Austria, o Cisleithania, al di qua del fiume Leitha, che segnava il confine con l’Ungheria (Transleithania). È del 1867 l’unione nella figura dell’Imperatore in una monarchia Austro-ungarica.

I l nostro Litorale era un unicum, raggruppava tre Länder in un’unica circoscrizione regionale amministrativa: la Contea, Trieste immediata all’Impero, Margraviato d’Istria.

Carta delle Contea Principesca di Gorizia e Gradisca, editata da Enrico Bombig (1905) ERPAC – Servizio Musei e Archivi Storici.

Fototeca Musei Provinciali di Gorizia;

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IL NOTIZIARIO DEL DONATORE

Tre le diete (Gorizia, Parenzo, Trieste, col consiglio comunale in funzione di dieta). Importantissimo il Litorale (porto di Trieste e porto militare di Pola) con 7.968 Km quadrati e 903.980 abitanti. In base alla Patente imperiale del 1861, la Contea di Gorizia e Gradisca aveva funzioni amministrative e normative con facoltà di legiferare (le leggi erano in funzione solo per il territorio, ma avevano valore come quelle statali).

A legiferare era la Dieta della Provincia, o Land: a capo era il Capitano provinciale, nominato dall’Imperatore fra gli eletti.

Limiti: designazione sovrana del capitano, solo il sovrano poteva convocare o sciogliere la dieta, poteva rifiutare la sanzione ad una legge approvata.

Elezioni (dal 1861 al 1907): 22 onorevoli deputati (più, membro di diritto, il principe arcivescovo pro tempore di Gorizia) eletti da 4 categorie di elettori (curie); nel 1907 (suffragio universale) aggiunta la curia generale (6 membri), in tutto 29 onorevoli deputati.

Il territorio della Contea era diviso in 4 Distretti politici (5 dal 1910 smembrato quello di Gradisca ed eretto Monfalcone): Distretto di Gorizia, Gradisca, Monfalcone, Tolmino, Sesana. Per amministrare la giustizia i distretti erano suddivisi in mandamenti o distretti giudiziari (13).

Censimento del 1910: abitanti 260.749 su 2.918 km quadrati abitanti per nazionalità: 154.564 sloveni, 90.146 italiani, 4.480 tedeschi, 187 croati, 544 di gruppi etnici non precisati, 10.828 stranieri.

Nel convulso dopoguerra è bene ricordare gli ultimi tentativi di autonomia, pensati o proposti dai cattolici popolari friulani austriaci, riuniti a Gorizia il 20 ottobre 1918 (non c’erano i due deputali Luigi Faidutti e Giuseppe Bugatto, c’era il futuro vescovo di Trieste Luigi Fogar). Salutarono con soddisfazione l’iniziativa della Corona di costituire nei territori ad essa appartenenti uno Stato indipendente per ogni popolo, confederato agli altri Stati della Monarchia.

Invitarono i loro deputati al Parlamento a sollecitare

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la costituzione del consiglio nazionale per gli italiani in Austria e a perorare entro lo stesso la completa autonomia del Friuli austriaco nei confini demarcati comprendenti precisamente la città di Gorizia, il comune di Lucinico e tutti i comuni dei distretti politici di Gradisca e di Monfalcone, tranne i comuni di Medana, Bigliana, Cosbana, Duino e Doberdò. Dichiararono che il centro di gravitazione economica per tutto il Friuli era la città di Trieste e che stava nel reciproco interesse del Friuli e di Trieste che la posizione privilegiata conferita alla città entro la confederazione austriaca, fosse estesa anche al Friuli.

Reclamarono in ogni caso la piena libertà di autodeterminazione del popolo friulano sulle sue sorti future, qualora nelle trattative internazionali avessero voluto procedere a qualsiasi mutamento nella sua pertinenza statale. È risaputo poi quanto avvenne.

Dopo la guerra 1914-1918 e l’annessione all’Italia del 1921, alle elezioni per il Parlamento italiano furono eletti 4 sloveni e un comunista. Nel ’23 la Provincia di Gorizia viene soppressa e legata a quella di Udine nella Provincia del Friuli. Ricostituita alla fine del ’26, ed entrata in funzione nel ’27, la Provincia di Gorizia fu mutilata del Comune di Chiopris-Viscone e del Mandamento di Cervignano.

L’UNIONE FA LA FORZA

Informare e reclutare le nuove leve I progetti del Gruppo Giovani di Francesca Pulz

All’indomani della fusione tra Gorizia e Monfalcone in ADVS FIDAS Isontina è necessario aprire la mente, ragionare su un territorio più ampio, caratterizzato da diverse peculiarità. Ciononostante, iniziando un progetto da zero, si possono definire “su misura” la forma, le strategie e gli obiettivi, alla luce dello Statuto e annessi Regolamenti della nuova associazione. Realtà che segnerà anche l’inizio di un nuovo team di lavoro, il Gruppo Giovani, che vedrà al suo interno ragazzi/e di età compresa fra i 18 e i 28 anni, regolarmente iscritti all’Associazione. In diverse province italiane esistono già queste realtà con il compito di informare e reclutare nuove leve, instaurando un rapporto fra coetanei che va a superare quel vuoto generazionale percepito all’interno di ogni sezione.

vità di volontariato, non solo quella della donazione, e che enfatizza ruoli, mansioni e prerogative di chi collabora nel mondo del dono. A questo proposito l’informatore associativo potrebbe essere una figura d’obbligo in una normale giornata di donazione.

Il trampolino di lancio potrebbe essere un aperitivo tra i giovani delle diverse sezioni, un’occasione informale per presentarsi, conoscersi ed abbozzare qualche iniziativa unendo menti diverse. Creato un certo feeling tra i componenti, si potrebbe pensare alla partecipazione ad un evento già consolidato sul territorio, questo per iniziare a dare visibilità alla componente giovanile dell’Associazione.

Informare e far conoscere attraverso la realizzazione di un video-slogan, girato in autoemoteca o al Centro Trasfusionale, con lo scopo di mettere in risalto le caratteristiche tecnico-sanitarie della donazione e illustrando i compiti e le attività di una sezione. Questo è il lavoro che, a livello nazionale, FIDAS ha promosso con la campagna “C’è posto per te”. Una frase celebre e d’effetto che richiama l’atti-

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IL NOTIZIARIO DEL DONATORE

Sebbene richieda una grande coesione e un grosso impegno, la realizzazione di un evento sportivo come il Triathlon o il Duathlon nell’Isontino è una meta auspicabile quanto ambiziosa. Di minor portata e facilmente realizzabile potrebbe essere sicuramente la presenza di un banchetto informativo nei centri commerciali o lungo le vie di ogni singola città o paese in determinati periodi dell’anno: Natale, Pasqua o altra festa paesana/cittadina.

e idee non mancano, L anzi, strada facendo sicuramente ne sorgeranno altre.

Dopo questi primi 60 anni di ADVS Monfalcone e 57 di ADVS Gorizia non resta che mettersi in gioco sotto un’altra veste, quella di W Isontina.

di Andrea Sturm Anche alla 45^ Giornata del Donatore di Capriva del Friuli si è parlato dell’importanza del dono del sangue e delle future sfide che vedranno protagonisti tutti i donatori davanti agli importanti cambiamenti che riguardano ADVS Gorizia e Monfalcone.

“Potrebbe essere l’ultima Giornata del Donatore a Capriva fatta con le attuali modalità, vedremo cosa ci riserverà il futuro”, commentano i vertici del direttivo sezionale.

Per mettere a fuoco l’andamento della sezione pubblichiamo un estratto dal discorso presentato dal presidente Alessandro Tirel: “....Vorrei manifestare la mia soddisfazione per l’andamento delle donazioni nella nostra sezione. Numeri pari allo scorso anno che, ricordo, è stato l’anno migliore. Inoltre, è incrementato il numero di donazioni di plasma, elemento sempre più fondamentale nelle attività ospedaliere. Ma ciò che mi rende ancora più felice è il numero di nuovi donatori che si sono avvicinati: ben 19, di cui 12 donne. Questi risultati ci rendono particolarmente orgogliosi e sono il frutto delle numerose attività che abbiamo svolto durante l’anno per diffondere la promozione del dono del sangue. In particolare i mercatini di Natale, Telethon, la Fugarela, il Carnevale del bambino e il Giovediamoci. Il lavoro è totalmente ricompensato dalla vicinanza e dalla forte partecipazione di molti donatori, ma non solo: durante l’anno numerose persone ci aiutano, ci spronano e ci stimolano a fare sempre meglio. In fondo, si sa, i risultati si ottengono quando si crea una squadra! Una forza davvero importante anche alla luce dei numerosi cambiamenti relativi alle modalità e all’accesso alla donazione, non sempre facili da comprendere e spiegare. Non era per nulla scontato che queste novità fossero serenamente accettate dalla platea dei donatori. Quindi, un doppio plauso per la costanza al dono e siamo sicuri che grazie alla vostra perseveranza chiuderemo il 2016 con gli stessi ottimi risultati raggiunti precedentemente”.

Grazie a tutti i donatori ed un particolare ringraziamen-

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to ai benemeriti premiati per l’importante traguardo e per essere un esempio e un modello da seguire e imitare.

Mercoledì 16 novembre la nostra sezione ha accolto l’autoemoteca nel piazzale antistante il Comune. Anche in questa occasione i risultati sono stati lusinghieri e la risposta è stata ottima. Domenica 27 Novembre la sezione ha organizzato il “Pranzo dei Donatori” che quest’anno si è svolto in località Dobrovo, all’interno del meraviglioso castello che sovrasta il paese. Tradizionale appuntamento anche con i mercatini di Natale e il brulè dopo la S. Messa di mezzanotte. Infine la befana e la ”Fugarela” del 5 gennaio nel parco comunale di Russiz a partire dalle ore 18.

Capriva del Friuli

Avanti così e grazie a tutti

Cormòns

Perseveranza e collaborazione, le chiavi del successo di Francesca Pulz Nello scorso articolo esordimmo con “si prospetta un anno straordinario per Cormòns”, così possiamo confermare il trend positivo della sezione che vanta non solo volontari creativi e sempre più propositivi, ma anche un gruppo di giovani in crescita. Tirando le somme di questo 2016 possiamo ringraziare calorosamente i nostri donatori perchè contiamo 493 donazioni, di cui 178 plasmaferesi e 315 sangue intero, segnando un aumento del 16,3% delle donazioni rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (novembre 2015). 32 si sono recati per la prima volta a donare e tra questi 8 neo diciottenni. Questo ci sprona a mantenere alto il nostro andamento, ambendo ad un maggior coinvolgimento della comunità. Con questo proposito abbiamo deciso di partecipare ai mercatini natalizi organizzati dai commercianti di “Cuormons” offrendo la nostra collaborazione durante i weekend di dicembre per offrire pietanze calde ed avvicinare nuovi donatori all’associazione. Il 9 ottobre abbiamo celebrato la 54^ Giornata del Donatore con la tradizionale sfilata dai Giardini della Pace fino al

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IL NOTIZIARIO DEL DONATORE

Duomo di Sant’Adalberto. Vi hanno partecipato circa un centinaio di persone ed oltre alle sezioni consorelle abbiamo avuto l’onore di ospitare una delegazione di Udine e il presidente di AFDS Pordenone. Un unico rammarico, pochi donatori premiati si sono recati a ritirare le benemerenze.

Cormòns ha anche ospitato l’ultima assemblea straordinaria di ADVS Gorizia che nel mese di dicembre ha incorporato ADVS Monfalcone vedendo nascere ADVS FIDAS Isontina, una realtà più vasta e più forte che, finalmente, vede unita la provincia di Gorizia in una unica associazione.

I nfine, come da tradizione, il 9 dicembre scorso abbiamo organizzato la donazione sotto l’albero di Natale in piazza XXIV Maggio e il tradizionale brulè di mezzanotte dopo la Messa di Natale sul sagrato del Duomo cittadino. Cogliamo l’occasione per augurare, a nome di tutto il direttivo, un sereno Natale ed un felice anno nuovo a tutti i nostri donatori.

Auspichiamo che il 2017 possa regalare nuove emozioni e che il nostro obiettivo di sensibilizzare il territorio venga raggiunto con brillanti risultati.

di Sandro Zuppel

Trend positivo per la sezione di Dolegna del Collio.

Un 2016 di ottimi risultati, sia per numero di donazioni che per il successo delle nostre manifestazioni. Il 12 giugno scorso abbiamo festeggiato la 38^ Giornata del Donatore con la SS Messa a Ruttars che ha visto la partecipazione del gruppo “Scampanotadors” di Mossa. Il pranzo e le premiazioni si sono svolte nella Cantina Sociale di Dolegna. Abbiamo avuto il piacere di premiare ben 11 nuovi donatori, 3 benemeriti con la medaglia di bronzo, uno con la medaglia d’argento, due con quella d’oro, un distintivo d’oro e un distintivo d’oro con fronde, rispettivamente per 20, 35, 50, 75 e 100 donazioni.

Durante la festa hanno suonato gli amici Ottoni di Jesolo con le loro trombe. È stata l’occasione per suggellare una sincera e proficua amicizia con l’AVIS di Jesolo rappresentata dal presidente Aldo Bincoletto e da alcuni donatori della sua sezione.

Il 3 agosto eravamo presenti al Giro del Friuli di ciclismo, una delle corse a tappe più longeva del panorama ciclistico internazionale riservato agli amatori. La com-

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petizione ha fatto la sua prima tappa a Dolegna provenendo da Tavagnacco (89,6 Km.) ed è proseguita per Maniago (85,7 Km.) Durante la tappa abbiamo servito con entusiasmo una pastasciutta a tutti gli atleti e ai presenti, circa 170 persone. Il 22 ottobre, invece, siamo stati invitati all’inaugurazione della nuova sala dell’AVIS di Jesolo dove, dopo il taglio del nastro, abbiamo brindato ai tanti traguardi e obiettivi condivisi sulla promozione della donazione di sangue. Il 29 novembre Dolegna ha ospitato anche un’altra tappa importante, quella dell’Unità Mobile di Raccolta (autoemoteca) “Egidio Bragagnolo” per il consueto appuntamento con le donazioni di plasma e sangue intero.

Infine, tutto è pronto per entrare definitivamente nella nuova sede della nostra sezione. Il sindaco Diego Bernardis, infatti, ha voluto assegnare alla sezione di Dolegna uno spazio presso l’ex asilo di Mernico, già sede di diverse associazioni del comune collinare.

A tutti i nostri associati i migliori auguri per le prossime festività!

Dolegna

Trend positivo per la sezione collinare

Gorizia

Tanti cambiamenti guardando alle nuove sfide di domani di Anna De Giuseppe Un 2016 di grandi cambiamenti per la sezione Remo Uria Mulloni di Gorizia. A cominciare dalla nuova veste della Giornata del Donatore del 15 ottobre scorso. La celebrazione della 48^ Giornata, quest’anno, ha avuto una veste completamente diversa e una location particolare. La cerimonia di premiazione si è svolta, infatti, nella prestigiosa Sala del Conte del Castello di Gorizia.

Un ritorno all’antico per cambiare e proporre qualcosa di nuovo, all’insegna della tradizione ma, allo stesso tempo, guardando alle nuove sfide di domani.

La scelta di tornare nel maniero della città, teatro di tante passate celebrazioni negli anni ’80 e ’90, è stata applaudita da tutte le autorità presenti e ha dato ancor più prestigio al doveroso “grazie” a tutti i donatori e donatrici che silenziosamente si spendono a favore del prossimo.

Anche le iniziative natalizie hanno una connotazione diversa. Un Natale più vicino a chi ha bisogno. Con questo spirito la nostra sezione ha deciso di destinare la somma deputata ai gadget natalizi per chi ha donato nell’arco del 2016 ad un progetto di solidarietà per i meno abbienti. “Una decisione maturata già a gennaio sulla scia dei suggerimenti raccolti dai donatori stessi esattamente un anno fa durante la distribuzione dei gadget.

“Numerosi soci ci avevano invitato a destinare i regali a chi stava attraversando un momento difficile, sottolinea la presidente Patrizia Zampi, così il nostro direttivo ha deciso di intraprendere questa strada. Abbiamo contattato alcuni parroci della città che hanno sposato subito l’iniziativa”. Quest’anno sono stati contattati don Diego Bertogna della parrocchia di Sant’Anna, don Fulvio Marcioni della Madonna della Misericordia di Campagnuzza e don Paolo Bonetti della parrocchia Maria SS Regina di Montesanto. Si tratta di pacchi spesa con generi alimentari come pasta, salsa di pomodoro, biscotti, olio, fagioli, caffè, fette biscottate e tanto altro. Ma anche cioccolato e panettone, simboli tradizionali delle festività. Nei giorni scorsi alcuni rappresentanti della sezione hanno consegnato i pacchi alle tre parrocchie.

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IL NOTIZIARIO DEL DONATORE

La distribuzione sarà a cura dei parroci stessi garantendo così la massima tutela della privacy. Un’iniziativa che riproporremo ogni anno a parrocchie diverse perché siamo certi di portare avanti una volontà unanime di tutti i nostri soci.

Ci piace pensare che grazie a questo progetto, con un unico gesto volontario ed altruistico, si riesce a fare del bene su tre fronti: alla propria salute grazie ai controlli preventivi della donazione stessa, a chi doniamo il nostro sangue regalando una chance di vita e per chi fa parte della nostra associazione anche un terzo aspetto, altrettanto importante, che è quello di poter aiutare le famiglie che stanno attraversando un periodo difficile.

“Nel 2017 contatteremo altre 3 parrocchie cittadine in modo da distribuire i pacchi spesa in modo capillare a tutta la diocesi cittadina”, conclude Patrizia Zampi che coglie l’occasione per augurare ai soci un sereno Natale e felice 2017 a nome di tutta la sezione goriziana.

di Stefano Capacchione Anche questo anno sarà un Natale intenso e carico di attività: dalla visita alle scuole materne di Sagrado e Gradisca accompagnando Babbo Natale, alla visita agli anziani della Casa di Riposo, dal “Magico sabato dei Bambini” in piazza Unità al “Natale del Bambino” il giorno della vigilia nella sede sezionale di via Dante. Intenso quanto vuoto, dopo la scomparsa nel novembre scorso, del nostro caro amico Luciano Marino Ballaben. Si è spento così l’ultimo grande e storico alfiere della nostra sezione.

Un uomo schietto, a volte un po’ schivo ma sempre presente. Una persona di pòcis paràulis, sempre sagge e determinanti che permettevano all’intero Direttivo di intuire sempre quale era la corretta strada da percorrere. Luciano Marino- lui ci teneva al secondo nome portato con orgoglio- ha visto nascere la sezione nel 1963, per diventarne poi dirigente nel 1967 fino al 2015 ricoprendo svariati ruoli all’interno del Consiglio direttivo. Un uomo che ha sempre preferito lavorare dietro le quinte.

Alle esequie erano presenti tutte le rappresentanze associative locali comprese le gemellate, le Istituzioni ed i parroci di Gradisca e di Sagrado. Non potevano mancare il presidente in carica Matteo Trevisan, l’ex presidente Claudio Roppa e il presidente onorario Renzo Bergamasco. Nelle parole commosse di Bergamasco il ricordo di una persona straordinaria, in particolare il ricordo di un evento storico che ha visto Luciano Marino, assieme al compianto Tullio Vittori, intervenire in stato di emergenza per il reclutamento di donatori volontari nella drammatica notte del terremoto del 6 maggio 1976.

“Era la sua seconda famiglia, non c’era appuntamento nella vita associativa che non lo vedesse presente, pronto a dare un consiglio pratico con quel sorriso che trasmetteva placida serenità e

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amicizia. Nessuno più di lui meritava il ruolo di alfiere ufficiale della sezione. Ruolo che lo rendeva fiero e che lo ha portato a rappresentarci in tutta Italia e all’estero.

Oggi si chiude un capitolo, si volta una pagina importante della nostra storia quindi abbiamo il dovere di tramandare il suo esempio alle nuove generazioni”. Queste le parole di Renzo Bergamasco che tutti noi condividiamo. Siamo grati e riconoscenti a Luciano Marino per quanto ci ha donato, da lui impereremo a trasmettere quel piccolo gesto che abitualmente faceva quando si collaborava con lui: una piccola pacca sulla spalla. Modesto e semplice segno che dava forza, approvazione ed incoraggiamento alla grande famiglia dei donatori.

Gradisca - Sagrado

Luciano Marino Ballaben, per sempre nostro alfiere

Lucinico

Un pensiero per Amatrice di Francesca Ambrosi L’11 settembre la nostra sezione ha festeggiato la 45^ Giornata del Donatore. Una giornata iniziata con la celebrazione della SS Messa con la partecipazione di tutte le sezioni consorelle. A seguire il consueto appuntamento con la sfilata di tutti i labari accompagnata dalle note della Banda dei Donatori di Sangue di Villesse.

Il corteo, attraversando il paese, ha poi raggiunto il teatro parrocchiale per l’atteso discorso del nostro presidente sezionale, Cristian Mian, al quale sono seguiti quello del presidente dell’associazione “Lucinis” Giorgio Stabon e dell’assessore al Welfare del Comune di Gorizia, Silvana Romano. La cerimonia si è conclusa con la premiazione dei nuovi donatori iscritti nel 2016 e dei do-

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IL NOTIZIARIO DEL DONATORE

natori benemeriti che hanno raggiunto i traguardi delle 10, 35, 50, 60 e 75 donazioni.

La giornata di festeggiamenti si è conclusa con il pranzo nel giardino del centro parrocchiale di Lucinico, godendo di una splendida giornata di sole. Come già comunicato, la nostra sezione ha deciso di devolvere il ricavato del lavoro di catering organizzato per l’inaugurazione della ristrutturata sede della Cassa Rurale di Lucinico, alle zone terremotate del centro Italia, in particolare all’Associazione Donatori Sangue di Amatrice. L’attività della sezione si concluderà con il tradizionale Babbo Natale del Donatore.

Tanti Auguri a tutti!

di Giovanni Mucchiut Numerose le attività della nostra sezione. Solo per citarne alcune, la SS Messa del Donatore svoltasi a Corona il 12 marzo, la 47^ Giornata del Donatore sempre a Corona il 27 maggio, il 1° luglio il Memorial “Luciano Luisa” al quale hanno partecipato 9 squadre di calcio di cui 6 delle sezioni consorelle. Il torneo è sempre un importante momento di aggregazione tra sportivi e simpatizzanti grazie alla grande partecipazione dei compaesani che con entusiasmo sostengono la nostra squadra. Ottimi i risultati dei nostri atleti-donatori, su quattro tornei si sono aggiudicati 3 medaglie d’oro ed 1 d’argento. Il 25 settembre a Mariano, invece, si è svolta la consueta “Marcia del donatore” con la partecipazione di oltre 600 persone. Domenica 2 ottobre, in collaborazione con il Comune e altre associazioni, abbiamo organizzato il pranzo della solidarietà “Amatriciana per Amatrice” raccogliendo 3685 euro devoluti al Comune di Amatrice per la ristrutturazione di una ex scuola che verrà adibita a centro ricreativo per giovani ed anziani.

Corona è stata protagonista domenica 30 ottobre della “Castagnata del donatore”, un’altra occasione per fraternizzare e passare una mattinata in allegria.

Sabato 5 novembre, invece, ci siamo ritrovati al ri-

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storante “Al Parco” di Buttrio per la tradizionale cena sociale con circa 100 partecipanti, tra i quali molti giovani, il futuro della nostra sezione! Anche quest’anno abbiamo aderito alla staffetta organizzata da Telethon, il 3 e 4 dicembre, il ricavato verrà devoluto alle varie associazioni ed enti scolastici della comunità.

Queste elargizioni sono il frutto del grande impegno e della voglia di fare del bene che noi ed i nostri collaboratori mettiamo a disposizione della comunità di Mariano-Corona. La loro partecipazione è uno stimolo a cercare di migliorarci, anno dopo anno. Infine, volevamo ricordare che il 18 agosto abbiamo portato l’ultimo saluto a Padre Enzo Poiana, anche lui donatore, nella basilica di San Antonio a Padova.Conserviamo di lui il ricordo di una persona molto disponibile, sempre pronto ad aiutare il prossimo.

Chiudiamo con i numeri delle donazioni, l’obiettivo della nostra sezione è quello di arrivare a fine anno con un totale di 200. Vi invitiamo, quindi, ad andare a donare e a sensibilizzare amici e conoscenti sulla donazione del sangue, in ogni contesto ed occasione. Un sentito ringraziamento a tutti, donatori e collaboratori… tanti auguri!

Mariano - Corona

Una sezione sempre in attività

Moraro

L’importanza dei momenti di aggregazione di David Vecchiet

In una piccola realtà come Moraro le occasioni di aggregazione della comunità diventano momenti importanti che non vanno sottovalutati. Nel tempo sono venuti a mancare alcuni punti di riferimento che, forse, in altre realtà ancora resistono. Per esempio il tradizionale ritrovo al bar del paese che ha perso il suo carattere di convivialità anche a causa, ahimè, della perduta domenica sportiva passata al campo di calcio.

Per chi è perso nei propri impegni e per chi, magari più giovane, è ormai abituato a comunicare attraverso i social network, ecco che il ruolo dell’associazionismo riveste ancora un punto fermo che permette al paese di incontrarsi e stare insieme. Ruolo che la sezione di Moraro cerca di portare avanti, nonostante le difficoltà, grazie all’impegno instancabile dei volontari e, soprattutto, della presidente Violetta Vecchiet. Un sentito e sincero ringraziamento va, quindi, a tutti coloro che nella comunità paesana continuano a impegnarsi nel volontariato, a titolo personale o all’interno di altre associazioni, e che concretizzano occasioni per condividere momenti conviviali e di aggregazione. Certamente questa non è l’attività principale della nostra sezione, ma è proprio in questi contesti che riusciamo

a sensibilizzare la comunità sul dono del sangue. È proprio in questi momenti di convivialità che la nostra “missione” può essere svolta e portata avanti con entusiasmo, incontrando amici, conoscenti o nuovi residenti.

Ecco perché l’impegno associativo rimane sempre forte. Archiviata la festa per la “Natività della Madonna” che si svolge come da tradizione l’8 settembre in collaborazione con tutte le associazioni paesane, il 1° ottobre si è svolta la Lucciolata dedicata all’iniziativa “Via di Natale” in collaborazione con l’Amministrazione comunale e altre realtà di volontariato locali.

Novità dell’anno sono state la castagnata e la pasta all’amatriciana dello scorso 12 novembre con una raccolta fondi a favore delle popolazioni colpite dai terremoti del centro Italia. Confermati anche i classici appuntamenti di fine anno con la scambio degli auguri dopo la celebrazione della Messa di mezzanotte e la “Fugarela” in collaborazione con la Protezione Civile che, come di consueto, si terrà il 5 gennaio presso il Centro Servizi Agricoli. A tutti i donatori e simpatizzanti l’augurio di un sereno Natale e un 2017 all’insegna della solidarietà.

di Michele Calligaris Negli ultimi mesi la sezione di Romans d’Isonzo è stata attiva con diverse iniziative di promozione.

Grazie ad un finanziamento del Centro Servizi per il Volontariato, abbiamo portato a termine il progetto “DONUM: donando si impara” volto a focalizzare l’attenzione di 43 ragazzi delle scuole medie su concetti quali il dono e l’utilizzo del proprio tempo a favore degli altri non solo con attività tra le mura scolastiche, ma anche in luoghi dove il volontariato viene svolto, ad esempio la Casa di Riposo di Fogliano. Ogni 1° maggio, inoltre, siamo presenti alla tradizionale cerimonia del “Plantâ il Mai”, dove i neodiciottenni si ritrovano per piantare un albero in un parco comunale rinnovando un rito antichissimo della nostra terra. È stata l’occasione per conoscere e farci conoscere dai ragazzi del 1998, nella speranza che prendano coscienza della nuova opportunità e responsabilità acquisita con la maggiore età, ovvero il poter rendersi utili donando il proprio sangue.

Quest’anno, poi, in occasione della Giornata del Donatore del 4 settembre, abbiamo scelto di modificare il tradizionale programma. Dopo il raduno dei partecipanti al bocciodromo comunale, il corteo, preceduto dalla Banda dei Donatori di Villesse, ha raggiunto

la chiesa parrocchiale dove il nuovo parroco don Flavio Zanetti ha celebrato la SS Messa. In seguito, e per la prima volta, i partecipanti sono stati accolti nel nuovo Centro Culturale Comunale di Casa Candussi-Pasiani: un magnifico palazzo padronale del XVIII secolo recentemente ristrutturato e adibito a biblioteca e sala consiliare. È nostro auspicio che in questa bellissima struttura trovi posto anche uno spazio come sede della nostra sezione. Dopo i saluti delle Autorità, la cerimonia è proseguita con la premiazione dei donatori benemeriti, tra i quali vogliamo ringraziare Federico Cumin, Michele Cumin, Elio Franco, Mauro Urban e Marco Zumbo per le loro 50 donazioni e gli ammirevoli Bruno Bolzan e Claudio Candussi con 75.

Il 21 ottobre, assieme ad ADMO, ADO provinciale e AITF, abbiamo organizzato una serata di informazione sanitaria sul tema della donazione e del trapianto con interventi di medici e testimonianze di chi deve la propria vita al trapianto di organi.

Tra i prossimi appuntamenti anche l’incontro nelle scuole Primarie con uno specialista del Centro Trasfusionale per una lezione didattica sul dono del sangue.

Buone feste a tutti i nostri donatori!

Ricordiamo il nostro amico e consigliere sezionale Roberto Plani a un anno dalla scomparsa

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Romans d’Isonzo

La promozione del dono è la nostra priorità

Villesse

Autoemoteca a Villesse, emozioni in ricordo di Livio Tolloi di Stefano Viotto La data del 4 aprile 2016 rimarrà per sempre nel cuore e nella memoria della sezione di Villesse.

Dopo molteplici tentativi ed al termine di un complicato percorso organizzativo finalmente, per la prima volta in paese, abbiamo avuto l’onore e la gioia di ospitare l’autoemoteca.

Una gestione organizzativa sicuramente complessa ma altrettanto soddisfacente portata avanti con entusiasmo da tutti i soci donatori che, da subito, hanno dimostrato la loro disponibilità a donare anche per questa occasione.

E così, dopo gli ultimi incontri di preparazione, è arrivato il tanto desiderato giorno. L’Amministrazione comunale, da subito disponibile alla collaborazione, ha garantito l’utilizzo della palestra ed il relativo piazzale per la sistemazione dell’autoemoteca.

Rispettando gli orari previsti il mezzo ed il personale del Centro Trasfusionale, coadiuvato dai nostri volontari hanno prontamente reso operativa l’unità mobile di raccolta. Una ventina i donatori prenotati per la donazione, tra questi anche

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IL NOTIZIARIO DEL DONATORE

il sindaco di Villesse, Claudio Deffendi, che non ha voluto mancare all’importante appuntamento.

La nostra sezione ha provveduto al servizio di ristoro per i donatori e l’improvvisato chiosco è divenuto anche opportunità per sensibilizzare al dono i tanti cittadini che chiedevano informazioni attirati dall’immancabile Gocciolino.

Particolarmente importante è stato l’incontro con gli alunni della scuola Primaria che hanno fatto visita all’area della donazione ed hanno assistito ad alcune fasi della plasmaferesi. Crediamo che l’entusiasmo e l’allegria di tutti i donatori presenti siano stati un ottimo messaggio promozionale per i giovani potenziali futuri donatori.

Grande emozione quindi per tutta la sezione, emozione ancora più forte oggi nel ricordo dell’amico Livio Tolloi che quel giorno ha visto realizzato uno dei suoi più grandi desideri.

Augurandoci che questa giornata sia stata occasione di sensibilizzazione anche alla solidarietà per tutta la cittadinanza, rinnoviamo l’appuntamento con l’autoemoteca per il 2017.

NOVITÀ DAL 2017 Con il nuovo anno entrerà in vigore la nuova convenzione che regolerà i rapporti tra Regione e Associazioni di volontariato del Friuli Venezia Giulia. La nuova convenzione è il risultato dell’Accordo, sottoscritto il 14 aprile 2016, in Conferenza Stato, Regioni e Provincie Autonome che ha uniformato su tutto il territorio italiano i rapporti tra associazioni e servizi trasfusionali, introducendo alcune novità.

La novità più importante che riguarda da vicino i donatori è data dalla abolizione del rimborso della trasferta e del rimborso per i donatori professionisti e lavoratori autonomi. Questi rimborsi, per la maggior parte successivamente devoluti alle sezioni, erano previsti solo dal Friuli Venezia Giulia e da poche altre regioni.

AVVISO A TUTTI I DONATORI Quando andate a donare sangue, ricordate di portare sempre con voi i documenti necessari!

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Documento d’identità

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Tessera Sanitaria

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Tesserino del donatore

SE MANCANO I DOCUMENTI D’IDENTIFICAZIONE, IL DONATORE NON POTRÀ ESSERE ACCETTATO E QUINDI NON POTRÀ ESSERE AMMESSO A DONARE!

Buone Feste!