Vegazine 02/15

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I dati parlano chiaro: il settore automotive è in questo momento in grande crescita. Si può serenamente appuntare che il tutto sia figlio di un rimbalzo dovuto a una sequenza di annus horribilis, ma vi è anche di più. Come sempre accade le crisi apportano una dinamicità allo sviluppo tecnologico dei beni e dei servizi e questo settore non è immune a questi andamenti. La ricerca di questi anni porterà a breve a veicoli sempre più connessi ed ecocompatibili. L’industria automobilistica è oggi chiamata ad affrontare enormi e costose sfide tecnologiche, destinate a stravolgere nei prossimi 20 anni le attuali forme di mobilità e trasporto. Di riflesso i grandi Gruppi stanno tornando a investire sugli stabilimenti, ammodernandoli, ampliandoli e cosa da non sottovalutare, a riprendere quel ruolo di volano macro economico che da sempre interpretato tanto nel mondo e, forse ancor di più, in Italia. Sulle opportunità di business e occupazionali che il settore offre, abbiamo voluto incentrare questo numero del Vegazine, proponendo una serie di lavori in corso d’opera e realizzati proprio per questi grandi Gruppi industriali senza lesinare spazio ad analisi e approfondimenti che possano spiegare la natura di uno dei settori più importati dell’economia globale. Gabriele Polini Presidente Vega Prefabbricati

Dal 2008

Dal 2008 costruttiva

Ricerca: Giovani ingegneri incontrano il lavoro

Work in progress: Bricoman, Rivacold srl, Centro commerciale Universo, Clementoni

Editoriale

Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, Aut. GIPA/CN/AN/30/2014 - n. 2/15 Anno II - euro 1,00

Automotive e Edilizia

Associazione: Speciale: ANCE, fine 2014 e inizio 2015 con segno positivo il mercato dell’automotive

Case History: Automotive ed edilizia Case History: industriale OMR, la multinazionale Case History: della componentistica Automotive, investimenti automotive e riqualificazione urbana


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Giovani ingegneri incontrano il lavoro Il Dipartimento d’Ingegneria Civile Edile e Architettura di Ancona forma ingegneri in grado di competere nel mercato italiano e internazionale

La Facoltà d’Ingegneria di Ancona ha avviato le prime lezioni nell’anno accademico 1969/70, quando il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione autorizzò l’istituzione di una Libera Università di Ancona, prevedendo l’avvio della Facoltà di Ingegneria e della Facoltà di Medicina e Chirurgia. Gli iscritti al primo anno furono 292 e dopo un lungo peregrinare la Facoltà si stabilì nell’attuale struttura di via Brecce Bianche. All’interno della Facoltà uno dei Dipartimenti è quello di Ingegneria Civile, Edile e Architettura oggi diretto dal Prof. Stefano Lenci che abbiamo incontrato presso il suo studio. Prof. Lenci quali sono i corsi di Laurea del Dipartimento? “Abbiamo 2 corsi di Laurea triennale in Ingegneria Edile e Ingegneria Civile e Ambientale, che proseguono con corrispondenti corsi di Laurea Magistrale (biennali), e un corso di Laurea Magistrale quinquennale in Ingegneria Edile-Architettura. Abbiamo anche insegnamenti negli altri corsi di Laurea della Facoltà”. Ci parli un po’ dei corsi… “Gli insegnamenti del corso d’Ingegneria Edile oltre alle parti fondamentali dell’ingegneria delle costruzioni, si concentrano su ricerca e sviluppo nel campo delle tecnologie costruttive, con particolare riguardo ai materiali e ai componenti costruttivi nonché al loro impiego nelle opere nuove ed esistenti. Ci si spinge fino al progetto, senza però specializzarsi nella progettazione architettonica. Il corso d’Ingegneria Civile e Ambientale focalizza gli insegnamenti nel campo della progettazione, costruzione e gestione delle strutture di ogni genere, delle infrastrutture idrauliche e viarie, e della geotecnica, con attenzione agli aspetti ambientali e con il fine ultimo di perseguire una progettazione moderna e avanzata”. E il corso d’Ingegneria Edile-Architettura? “Rappresenta un corso di Laurea quinquennale che non ha nulla a da invidiare agli altri simili che

si trovano nel territorio nazionale. Aggiunge alla competenze costruttive anche la formazione nel campo della progettazione architettonica in tutti i suoi aspetti, incluso il rilievo e il restauro. Di particolare importanza credo siano due caratteristiche specifiche di questa Laurea. Alla fine del percorso di studi, si ha la possibilità di iscriversi sia all’albo degli Ingegneri che a quello degli Architetti. Inoltre, tale Laurea ha il riconoscimento Europeo, che significa che non ha bisogno di successive burocrazie per essere riconosciuta negli altri stati europei”. Qual è il rapporto tra Dipartimento e il mercato del lavoro e delle imprese? “I giovani che si laureano con noi entrano nel mondo del lavoro entro pochi mesi dalla Laurea. Il rapporto con le imprese, si sviluppa su 3 distinti livelli: tirocini formativi, Dottorati di ricerca e convenzioni. I tirocini formativi sono esperienze di lavoro che gli studenti svolgono presso imprese edili o studi d’ingegneria per un totale di circa 200 ore. Dare la possibilità di realizzare questa esperienza formativa agli studenti ci interessa particolarmente perché li mette, per la prima volta, in contatto con il mondo del lavoro. L’unico piccolo rammarico è rappresentato dal fatto che non sono molti gli studi professionali o le imprese del settore edile che spontaneamente si presentano per dare la disponibilità a ospitare tirocinanti, nonostante, da parte nostra, si svolgano azioni di sensibilizzazione”. Come funzionano i Dottorati di ricerca? “Questo tipo di attività ha la durata di 3 anni e prevede che le aziende private possano cofinanziare al 50% attività di ricerca. Il progetto è proposto dall’azienda che ha bisogno di avviare una sperimentazione o realizzare ricerche su nuovi materiali, strumentazioni, tecnologie. Ciò significa che, con un investimento omnicomprensivo di circa 11.000 euro l’anno, l’azienda può realizzare una ricerca di proprio interesse avendo la consulenza dell’Università e una persona


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all’uopo dedicata. Investimento che con l’ultima Legge di Stabilità è anche deducibile dalle tasse, quindi in pratica ricerca e know how sono gratuiti. Aggiungerei poi che anche la Regione Marche, attraverso il progetto Eureka finanzia alcuni dottorati abbassando il finanziamento dei privati fino al 33% (circa 7.000 euro all’anno). Anche in questo caso, ahimè, a parte alcune realtà private che sono in qualche modo in contatto con il Dipartimento, sono poche le aziende che spontaneamente vengono in sede per presentare un progetto. Non sfruttare questa opportunità rappresenta per il settore un punto di debolezza. In questo periodo di crisi, infatti, la ricerca è fondamentale proprio per farsi trovare pronti quando ci sarà la ripresa… e non mi si venga a dire che in edilizia non c’è più nulla da innovare!”. L’ultimo livello di aderenza con il mercato… “L’ultimo livello, che ho volontariamente lasciato per ultimo, perché terzo rispetto alle altre missions del Dipartimento, è quello delle convenzioni. In questo caso, non sono coinvolti gli studenti, ma sono gli stessi Docenti che forniscono consulenze, di ogni genere, su argomenti particolarmente complessi e di difficile approccio. La consulenza si ferma però di fronte alla firma di un progetto che chiaramente non può essere apposta ed è per questo motivo che non si può parlare di concorrenza sleale verso i professionisti”. Dopo questa presentazione del Dipartimento d’Ingegneria Civile, Edile e Architettura, nelle prossime edizioni, presenteremo alcuni dei progetti realizzati con i Dottorati di ricerca e scaturiti poi in spin-off e veri e propri brevetti. Luigi Gagliardi Periodico realizzato dalla Vega Prefabbricati · www.vegaprefabbricati.it

Editrice: Gabbiano - srl · Via Orsi, 2 · 60123 Ancona Iscrizione al ROC: 16575 del 15/03/2008 Vegazine n. 2/15 Anno II · Registrazione Tribunale di Ancona n°14/14 del Registro Periodici del 10 novembre 2014 Redazione: Via Cingoli, 20/a 60128 - Ancona (AN) Direttore responsabile: Gabriele Costantini Hanno collaborato: Luigi Gagliardi, Clizia Pavani, Maurizio Polini, Sara Polini, Simona Zava Grafica e impaginazione: Gabbiano - srl Stampa: Tipografia Tacconi - via 328/ma, 2-4 zona ind.le Campolungo - 63100 Ascoli Piceno (AP) - www.tipografiatacconi.it


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ANCE: fine 2014 e inizio 2015 con segno positivo Il 2015 conferma la tendenza positiva dei dati del 2014 e permette di guardare con maggiore speranza al 2016 Finalmente è arrivata l’inversione di tendenza tanto attesa da tutti gli operatori del settore. Dopo molti anni di flessioni rilevanti, il 2014 ha segnato, rispetto all’anno precedente, una crescita dei bandi di gara per lavori pubblici sia nel numero di pubblicazioni (+30,3%) che nell’importo posto a base di gara (+18,6%). I dati arrivano dall’Osservatorio Congiunturale dell’industria delle costruzioni di luglio 2015 relativo all’andamento e alla struttura dei bandi di gara per lavori pubblici, redatto dall’Associazione Nazionale Claudio De Albertis Presidente ANCE dei Costruttori Edili. L’incremento, si legge dai dati, coinvolge alcune stazioni appaltanti come Comuni, Anas e Ferrovie e risulta particolarmente sostenuta nel Sud del Paese. Quest’aumento dei bandi di gara può essere collegato a diversi fattori, come la misura contenuta nella Legge di Stabilità 2014 di allentamento del Patto di Stabilità Interno a favore degli investimenti degli enti locali per un miliardo di euro, la necessità di accelerare la spesa dei fondi strutturali europei e, infine, l’attuazione di misure governative adottate a partire dalla seconda metà del 2013 a favore di Ferrovie dello Stato e Anas. Anche i primi cinque mesi del 2015 confermano la tendenza positiva e fanno registrare un aumento del 16,6% in numero e del 22,9% in valore rispetto all’analogo periodo del 2014. Nonostante tale dinamica positiva, i livelli del 2014 e del 2015 risultano bassi e non consentono di recuperare le pesanti flessioni dei periodi precedenti. Per sostenere la ripresa del settore, sostiene l’ANCE, occorre attivare interventi decisi in favore dell’edilizia sia con riferimento a nuovi investimenti che con riferimento al taglio della tassazione. Claudio De Albertis, neo Presidente dei costruttori ha dichiarato: “Con un investimento di 10 miliardi di euro, da spendere già nel 2016, l’effetto sull’economia sarebbe pari a 2 punti di Pil e si creerebbero 170 mila nuovi occupati. Con un taglio netto alle tasse sulla casa, incentivando il risparmio energetico e l’affitto, il mercato immobiliare tornerebbe a crescere a due cifre”. Anche se non si può parlare di vera e propria ripresa, occorre segnalare che negli ultimi mesi del 2015 si sono iniziati a vedere i primi segnali positivi. In particolare l’aumento delle ore lavorate, +0,6% ad aprile, il numero di bandi di gara, che fa segnare un +16,6% nei primi cinque mesi dell’anno e dalla crescita del 35% dei mutui nel primo trimestre 2015.


Il settore dell’Automotive

L’automotive è per il sistema Paese una leva economica di sviluppo che storicamente caratterizza il nostro modello economico. Quanti sono oggi gli stabilimenti attivi in tutta la sua sconfinata filiera? Dove sono localizzati? E quali sono le performance di questo che è, senza dubbio, fra i più strategici settori dell’economia mondiale? Queste sono le domande cui abbiamo voluto dare risposta in questo nostro approfondimento Il settore industriale automotive nel suo complesso impiega 275mila addetti tra diretti e indiretti, mentre l’intera filiera, che oltre all’attività industriale include commercio e distribuzione, manutenzione e riparazione, trasporto passeggeri e merci su strada, costruzione infrastrutture e impiega complessivamente 1,2 milioni di addetti. Gli investimenti in R&S valgono 3 miliardi di euro e il settore nel suo complesso ha generato entrate fiscali sulla motorizzazione pari a 71,6 miliardi di euro nel 2014 (+1,7% sul 2013), corrispondenti al 16,8% del gettito complessivo. Nel 2014 il mercato degli autoveicoli con 1,49 milioni di unità cresce del 5,1% sul 2013 e il mercato veicoli trainati (rimorchi leggeri, rimorchi e semirimorchi pesanti) con 21.300 unità cresce appena dello 0,6%. Il Mercato delle autovetture Il mercato delle autovetture con 1.360.000 nuove immatricolazioni registra un incremento del 4,3% sul 2013. Un segnale positivo dopo 6 anni di cali consecutivi, anche se si tratta di un volume di vendite sui livelli del 1979. Il mercato dell’auto italiano, infatti, si caratterizza ancora da alcuni elementi di debolezza. Alcuni segmenti come quello delle auto aziendali, che potrebbero fare da traino verso una decisa ripresa, risultano ancora penalizzati da

una fiscalità non equa rispetto a quella degli altri maggiori mercati europei; il segmento delle vendite ai privati, che rappresenta il canale più importante in termini di quota (oltre il 60%), non è nelle condizioni di esprimere appieno le sue potenzialità, a causa della perdita di capacità di spesa delle famiglie (riduzione del potere d’acquisto per abitante del 12,7%, tra il 2007 e il 2013, a fronte di un aumento dei prezzi al consumo del 13,4%, fonte BES 2014, Istat) e agli elevati costi di gestione dell’auto, tra questi le imposizioni fiscali sull’auto che pesano per l’81,9% sui costi di utilizzo dell’autoveicolo (il restante riguarda l’acquisto del veicolo e il possesso). Tra le tendenze in atto che contribuiscono a modificare la struttura della domanda si evidenzia un interesse crescente del consumatore verso quelle formule che privilegiano proprio l’uso del bene automobile rispetto al possesso: noleggio e car sharing in particolare. L’auto condivisa piace agli italiani: boom di car sharing nel 2013 e nel 2014. Anche l’aumento esponenziale dei prezzi alla pompa dei carburanti, in crescita dal 2009 al 2012, ha inciso sul mercato auto, oltre aver determinato un calo costante dei consumi. Dal 2013 invece i prezzi alla pompa dei carburanti sono diminuiti, per contro è invece sempre aumentata l’incidenza fiscale che grava sul prezzo finale: a giugno 2014 l’incidenza fiscale è del 63% sul prezzo medio mensile alla pompa per la benzina senza piombo (59,9% a

Fonte: ANFIA – Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica

Speciale

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giugno 2013), del 59,8% su quello del gasolio auto (era il 56% un anno prima) e del 41,7% sul prezzo del GPL (era il 37% dodici mesi prima). Su benzina e diesel grava una lunga serie di accise (la prima risale al 1935), si tratta di una forma di tassazione diretta, sicura e a costo zero per lo Stato. Alle accise nazionali si aggiungono poi anche quelle regionali (applicate in Calabria, Campania, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Toscana, Umbria), che il federalismo ha determinato. I volumi del mercato autovetture degli anni di crisi hanno contribuito all’innalzamento dell’età media del parco, che è passato da 7,5 anni del 2003 a 9 anni e 11 mesi del 2014. L’aumento delle vendite ai privati ha determinato un balzo delle immatricolazioni di auto a trazione alternativa, in particolare di vetture a GPL e a Metano. Le auto a gas sono una delle tecnologie “ponte” a basso impatto ambientale che, insieme ai veicoli elettrici e ibridi, possono contribuire, nei prossimi decenni, a ridurre l’inquinamento dell’aria nelle nostre città. Il vantaggio non è solo ambientale, ma anche economico e occupazionale: l’Italia è leader nel mondo grazie ad una filiera d’imprese di produzione d’impianti, veicoli, distribuzione e manutenzione. Grazie al contributo delle vendite di veicoli a gas, l’Italia è il paese in Europa con la quota maggiore di vetture a trazione alternativa, davanti all’Olanda, che è il secondo paese dell’UE. Nel 2014 le vetture “ecofriendly” superano le 218 mila immatricolazioni (+9,5%) e sono il 16,1% del totale venduto. Crescono del 41% le immatricolazioni di vetture ibride, il mercato si

attesta a 21.400 unità, di queste 20.700 sono a motore benzina/elettrico (+47%). Le vendite delle vetture solo elettriche sono state 1.100. La possibilità di usufruire di una rete di rifornimento capillare è uno degli elementi che, superate le criticità attuali dovute ai costi e alle tecnologie, potrà favorire una maggiore diffusione. Il mercato auto “ecofriendly” dell’UE ha permesso all’Italia di diventare in materia di emissioni inquinanti uno dei paesi più virtuosi dell’Unione e di aver raggiunto già nel 2011 (con 129 g/ km CO2) l’obiettivo fissato per il 2015 dalla Commissione Europea in termini di emissioni medie di CO2 prodotte dalle nuove autovetture vendute (130 g/km). Nel 2014 la media delle emissioni di CO2 delle nuove auto vendute in Italia è di 117,8 g/km. Le vetture acquistate direttamente da privati (persone fisiche escluso leasing e taxi) sono passate dal 64,9% del 2011 al 60,5% del 2014. Il noleggio ha visto crescere la propria incidenza sul mercato nazionale delle auto nuove alla quota del 18% nel 2012 e 2013 e poi ancora al 19,4% nel 2014. Pesa per tutto il comparto, la sfavorevole fiscalità rispetto agli altri Paesi europei. Sebbene negli anni la quota delle vendite ai privati è andata comunque riducendosi, inVetture nuove iscritte (x Italia rimane più alta (60%) rispetto 3000 a molti paesi europei, per contro l’incidenza delle auto aziendali2500in 2516 2194 2178 Italia resta molto più bassa che in 1972 -1% 2000 Francia, Germania, Regno Unito e Spagna, a causa della pesante 1500 fiscalità che penalizza il comparto. -9% Rispetto al mercato italiano,1000 il -13% mercato tedesco registra una quota di auto nuove vendute ai privati solo 500 del 35% del totale, l’auto rappresenta 0 un benefit concesso ai dipendenti 2007 2008 2009 2010 dalle aziende, grazie ad una fiscalità di molto inferiore a quella applicata autovetture (p in Italia alle società. Questa fiscalità Osservatorio sulla

Italia: dopo delle immatrico si rip


di fatto sostiene il mercato, il comparto delle auto intestate alle società e i brand tedeschi: le auto nuove tedesche intestate alle company cars nel 2014 sono state circa 1 milione, il 33,4% delle immatricolazioni e l’86% del venduto riguarda un modello tedesco. In Italia, la deducibilità per le auto aziendali è stata ridotta in pochi mesi (prima dalla “Legge Fornero” e poi dalla “Legge di Stabilità 2013”) dal 40% al 20%, mentre in ambito UE arriva fino al 100%. Inoltre, le soglie di deducibilità per le auto utilizzate da imprese e professionisti sono ferme addirittura al 1997, non essendo mai state rivalutate secondo gli indici Istat come, invece, sarebbe previsto. Anche l’Iva è detraibile solo al 40%, mentre nei principali Paesi UE la detraibilità arriva al 100%. L’andamento del mercato delle autovetture ha inciso sui volumi prodotti in Italia, che dal 2007 al 2014 si sono ridotti del 56%. Il 2015 è stato contrassegnato finalmente da una ripresa del mercato, nei

un altro segno meno. Nel 2014 si registra anche un leggero miglioramento del traffico dei veicoli pesanti sulle autostrade, misurato in milioni di veicoli-km, che, secondo i dati Aiscat, è leggermente cresciuto dello 0,7%. Si registra la ripresa del traffico nazionale stradale sia in termini di viaggi di vettori stradali a pieno carico che del trasporto a collettame sia in termini di fatturato (dati Confetra). In Italia il calo dei volumi delle merci trasportate è stato maggiore rispetto alle media UE, determinando di conseguenza una contrazione più accentuata delle vendite di nuovi autocarri. Infatti, la media delle vendite di autocarri medi - pesanti nel decennio 1999-2008 ammontava a 36.500 unità/ anno, negli anni 2009-2014 è scesa a 16.000. Dopo la breve parentesi di ripresa nel 2011, molto più contenuta che nel resto d’Europa, la domanda è tornata a scendere a tassi sempre più marcati, aggravandosi nel 2012, con un calo del 29%. Alla fine del 2014 sono stati immatricolati

primi sei mesi dell’anno sono state immatricolate 873mila nuove autovetture, il 15% in più del primo semestre 2014. I nuovi modelli prodotti da FCA hanno riscontrato il successo dei consumatori, che hanno premiato i costruttori nazionali con una crescita del 17% sul mercato nazionale e dell’11,5% sul mercato europeo. La ripresa del mercato nazionale ed europeo sta avendo effetti positivi sulla produzione domestica di autovetture, che a gennaio-giugno 2015 cresce del 63%. Il trend positivo è confermato da ISTAT, che registra una crescita della variazione tendenziale dell’indice della produzione industriale settore automotive (inclusi veicoli industriali, carrozzerie di autoveicoli, rimorchi e componenti per autoveicoli) del 24,9% nei primi cinque mesi del 2015, mentre la crescita per l’industria nel suo complesso (con la sola esclusione del settore costruzione) è appena dello 0,5%.

6.859 tra Rimorchi e Semirimorchi con peso superiore a 3.500 kg, in crescita del 5,3% sul 2013. La crisi ha colpito pesantemente il settore (-61% sul 2008), ma soprattutto sono i costruttori nazionali di rimorchi, che subiscono anche un ridimensionamento del loro peso nel mercato nazionale, che si riduce al 49% dal 72% del 2008, ben 23 punti in meno. Nel 2014 il mercato dei veicoli commerciali leggeri (con ptt <=3500 kg) ha registrato quasi 118mila nuove immatricolazioni, con un recupero del 16,4% sul 2013, soprattutto grazie al rinnovo delle flotte. Nel primo semestre 2015 tutti i comparti registrano volumi di vendita in rialzo rispetto a un anno fa: i veicoli commerciali +7,7%; gli autocarri medi - pesanti +15%, i rimorchi e semirimorchi pesanti +73%.

trasporto MercI Secondo la modalità di trasporto, la contrazione maggiore ha riguardato il trasporto su strada (effettuato dai veicoli con portata superiore a 3,5 t). Il traffico merci su strada (in mld di tkm) è calato del 29% dal 2008 al 2013. Nel 2013 sono stati movimentati su strada 127,2 mld t/km di merci (+2,6% sul 2012), ancora presto certamente per parlare di una ripresa, ma almeno non si è aggiunto

coMpoNeNtIstIca Nonostante il ridimensionamento dell’industria domestica degli autoveicoli le aziende della componentistica italiana hanno fatto leva sui fattori di competitività, dirottando una parte crescente delle loro produzioni alle commesse estere. Il comparto rappresenta da più di vent’anni una realtà positiva della bilancia commerciale, dal 2004 al 2008 con un saldo positivo sopra i 6 miliardi di euro l’anno, mentre nel 2009 questo valore è sceso a poco meno di 4 miliardi, riportandosi ai livelli del 1995. Nel 2010 il saldo

Speciale

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IMPORT PRINCIPAL

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0720-Cina 0400-Stati Uniti 0400-Stati 0011-Spagna

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0006-Regno0061-Repu Unito

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0066-Roma

0003-Paesi Bassi

0017-Belgi

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0003-Paesi

0732-Giapp

0038-Austria

0664-India 0063-Slovacchia

0038-Austr 0010-Portogallo

0212-Tunisia0063-Slova

0030-Svezia0010-Porto

0412-Messico 0212-Tunis

0736-Taiwan 0030-Svezi

0728-Corea 0412-Mess del Sud 0508-Brasile

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0091-Slovenia

0728-Corea

0204-Marocco

0508-Brasi

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0091-Slove

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0008-Danimarca

0680-Thail 0404-Canada

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0008-Danim TOTALE IMPORT

0404-Cana

Elaborazioni ANFIA

Resto del m

TOTALE IM

Elaborazi

positivo ha raggiunto i 5,7 mld di euro e nel 2011, grazie all’ottimo andamento dell’export, ha toccato i 7,3 mld di euro (+25,9% sul 2010), superato ancora nel 2012 grazie all’incremento del 3,8%. Nel 2013 l’export della filiera componenti per autoveicoli ha totalizzato 19,31 mld di euro con un incremento del 5,9% sui valori dell’anno precedente. Nel 2014 l’export della filiera componenti per autoveicoli ha totalizzato 19,27 mld di euro con un leggero calo dello 0,2% sui valori dell’anno precedente, in controtendenza rispetto all’andamento stazionario di tutte le merci esportate (+2,0%), mentre l’import ha raggiunto 11,7 mld di euro (+4,7% rispetto l’anno prima). Anche l’andamento dell’import del comparto è risultato in controtendenza rispetto all’andamento complessivo di tutte le importazioni, che invece è calato (-1,6% sul 2012). Il saldo a fine dicembre è stato positivo pari a 7,54 mld di euro, inferiore del 7% rispetto a quello del 2013 (8,11 mld). Dopo il saldo negativo nel 2009 (-41% sul saldo 2008), l’avanzo commerciale del settore è cresciuto progressivamente fino al 2013, superando i livelli pre-crisi. Nel 1° trimestre 2015 l’export della filiera componenti per autoveicoli ha totalizzato 5,02 mld di euro con un calo dell’1,5% sullo stesso trimestre del 2014; le importazioni crescono del 12,6% con 3,28 mld di euro. Il saldo del settore componenti a fine marzo risulta positivo con 1,74 mld di euro, ma ridimensionato del 20% rispetto al saldo di gennaio-marzo 2014. A fronte del rallentamento dell’export, si registrano variazioni tendenziali positive per produzione industriale, ordinativi totali e fatturati totali del comparto Fabbricazione di parti e accessori per autoveicoli, trainato dalla produzione industriale del

comparto Fabbricazione di Autoveicoli e loro motori. Nuove linee di sviluppo Il 62% delle imprese investe in ricerca e sviluppo. L’investimento superiore al 5% del fatturato. L’innovazione è una delle principali leve competitive già nel mercato di oggi, senza dover aspettare l’auto del futuro, anche se la filiera italiana continua a tenere saldamente i piedi per terra e, per ora, conta principalmente sulla sua qualità (63,2%) e sull’affidabilità delle consegne (41,1%). La filiera italiana sta comunque lavorando intensamente sull’auto del futuro, la “smart&clean”, ossia l’auto più leggera, con più capacità d’intrattenimento a bordo e capace di compiere scelte in autonomia: si tratta di un tema d’investimento già oggi per il 40% delle imprese. Il comparto più coinvolto dall’auto del futuro è quello degli OEM, con il 70% di operatori che stanno già investendo, seguito dagli specialisti (51%) e dagli E&D con il (50%). Più indietro, ma non assenti, i subfornitori (28%). Innovazione di prodotto, di processo, ancora poca innovazione finanziaria Le fonti finanziarie fondamentali delle imprese della filiera sono tradizionali e si tratta dell’autofinanziamento (55%) e della banca “di casa”, quella storica dell’impresa (68%). Si tratta di un gap da considerare nel confronto con i partner esteri, perché la limitata innovazione finanziaria spesso si accompagna con una limitata accessibilità del capitale di sviluppo, allorché questo diventa importante per la crescita dell’impresa su nuovi mercati o con nuovi prodotti. Gabriele Costantini


Automotive, investimenti e riqualificazione urbana

Case History

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La Uform investe sul territorio e recupera un’opera incompiuta e abbandonata da oltre 25 anni. Un segnale forte verso tutto il territorio e la comunità

Committente: Uform Srl Progettista e direttore dei lavori: geom. Di Saverio Guerino di Giulianova (TE) Dimensione struttura prefabbricata: 7.000 mq circa Sistema costruttivo: Venere S

Il nuovo stabilimento Uform con il tipo di copertura: Venere C Importante intervento effettuato da Vega Prefabbricati nel settore automotive è quello inerente la Uform SRL, un’azienda dell’indotto del Gruppo FCA. Quest’azienda è un altro fondamentale tassello nel complesso modo della filiera auto e, nello specifico, si occupa della realizzazione di particolari componenti di carrozzeria con la tecnologia “hot forming” che utilizzano una linea di produzione molto innovativa e che serviranno per i nuovi modelli Alfa che, com’è noto, saranno prodotti totalmente in Italia, così come annunciato più volte dallo stesso Marchionne. La Uform opera sul territorio di Castellalto in Abruzzo dal 1992 quando un gruppo d’imprenditori lombardi già attivi da decenni nel settore della lavorazione dei metalli, decide di aprire un’azienda specializzata nella progettazione e costruzione di stampi per componentistica auto. Da allora molta strada è stata percorsa con passione e impegno e, il know how maturato e la grande attenzione verso l’aggiornamento tecnologico, hanno contribuito ad aumentare il successo di questa realtà imprenditoriale. Oggi si realizzano in Uform una vasta gamma di stampi di medie e grandi dimensioni per le più importanti OEMs consegnando e installando i prodotti ovunque nel mondo. La Mission è di accompagnare le aziende automobilistiche impegnate nelle sfide del futuro fornendo stampi e attrezzature per lo stampaggio a caldo e a freddo in linea con gli standard richiesti. La condivisione dei progetti con le altre aziende del Gruppo che operano nell’Italia del nord, in Romania, in Bulgaria e in Germania, sono la base su cui si è evoluto l’intero reparto ricerca & sviluppo. Un’azienda d’eccellenza, quindi, che con quest’ampliamento ha portato alla riqualificazione dell’area incompiuta dell’ex autoporto di Castellalto: un’infrastruttura mai terminata. Abbandonato da più di 25 anni, l’autoporto situato nella zona industriale di Villa Zaccheo, si estende su quasi 14 ettari, usato solo come deposito della Protezione Civile. L’azienda, dal canto suo, investirà circa 30 milioni di euro, assicurando l’assunzione entro l’anno 2020 di 70 addetti. Nella nuova struttura, che occuperà 13 mila metri quadrati, già da fine 2015 saranno investiti ben 10 milioni di euro e saranno assunti circa 30 nuovi addetti. “Con l’approvazione del progetto – ha spiegato il sindaco Vincenzo Di Marco – la Uform srl, che è già presente nel nostro territorio da un ventennio, ha dato un grande segnale di ripresa economica e sociale del nostro territorio e rappresenta oggi il più grande investimento economico nella nostra regione, che sono certo, farà da apripista ad altri interlocutori. Interventi come quello della Uform srl, rappresentano un volano per l’economia. Soprattutto, lanciano un messaggio di speranza per lo sviluppo futuro del comune di Castellalto. Come amministrazione comunale siamo estremamente soddisfatti del lavoro fatto per la riqualificazione dell’autoporto, finora rimasto nel degrado”. Simona Zava


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Automotive ed edilizia industriale La crescita del settore automotive non è solamente importante per tutto l’indotto dell’auto, ma anche per il settore dell’edilizia industriale

Lo stabilimento FCA di Termoli. In primo piano l’ampliamento realizzato dalla Vega Prefabbricati

Proprio nel settore automotive e, nello specifico per Gruppo Fiat Chrysler Automobiles (FCA), Vega Prefabbricati sta operando in sinergia con altre aziende leader come la Tecno Appalti S.r.l., quest’ultima si pone come punto di riferimento per la realizzazione di edifici e infrastrutture pubbliche e private, sia a livello nazionale che internazionale. La volontà di porsi come unico punto di riferimento nei confronti del cliente, ha comportato la necessità di avere il controllo delle forniture a contorno dell’opera principale. Per questo motivo il gruppo Tecno Appalti S.r.l. ha acquisito, nel tempo, partecipazioni in altre società che potessero fornire valore aggiunto alle proprie realizzazioni e aprire nuovi orizzonti in altri settori commerciali. Negli anni il Gruppo è diventato punto di riferimento di primari gruppi industriali per i quali ha realizzato importanti ristrutturazioni e nuove installazioni in diverse aree geografiche. Alcune considerevoli realizzazioni del gruppo Tecno Appalti S.r.l. sono state eseguite per FCA Group. Seguendo la filosofia che ha caratterizzato questi ultimi 10 anni FCA, ha intrapreso interventi immobiliari che hanno riguardato principalmente la riqualificazione e la rifunzionalizzazione di aree adibite a uffici e attività produttive che, nel tempo, sono stati recuperati. Un luogo simbolo della strategia di riposizionamento del Gruppo nel tessuto urbano è rappresentato dagli spazi delle Officine 81, 82 e 83, dopo esser state “esonerate” dalla loro funzione originaria sono state oggetto di un’importante riqualificazione che ha seguito i più moderni canoni di comfort e sostenibilità. Nei nuovi spazi trovano oggi sede il Centro Stile, gli uffici Abarth e CNH Industrial e, recentemente, anche gli uffici del nuovo centro direzionale che ospita tutte le attività amministrative, informatiche, di accounting, di internal audit e di sicurezza per FCA e per CNH Industrial in Europa. L’area dell’ex “Officina 82” vanta una superficie di 42.000 mq di fabbricato in struttura metallica che ha permesso di realizzare 29.000 mq di uffici, servizi e cortili alberati, per ospitare quasi 2.000 lavoratori. La Tecno Appalti S.r.l è, inoltre, attiva negli stabilimenti di Mirafiori (Fiat e Maserati), Grugliasco (Fiat), Modena (Maserati), Cassino (Alfa Romeo), Termoli, Atessa (Sevel), Melfi (Sata). Simona Zava


Lo stabilimento FCA di Rivolta del Re a Termoli Vega Prefabbricati e Tecno Appalti S.r.l. sono state, insieme, artefici dell’ammodernamento dello stabilimento Fiat di Termoli che rappresenta il più grande insediamento industriale del Molise, un pezzo di storia economica della regione che ha fortemente contribuito, nel tempo, alla crescita del territorio. Nello stabilimento di Termoli vi sono le linee di produzione di 2 nuove unità propulsive destinate alle future Alfa Romeo. Il primo motore è un 4 cilindri a benzina con tecnologie avanzate e potenza elevata, sviluppato in modo specifico per l’Alfa Romeo. Il secondo è un 6 cilindri di derivazione Ferrari, anch’esso sviluppato appositamente per l’Alfa. Un investimento complessivo, da parte del Gruppo FCA di circa mezzo miliardo di euro. La capacità produttiva dello stabilimento di Termoli, infatti, consentirà di produrre circa 200.000 motori, in altre parole il cinquanta per cento dei volumi previsti per l’Alfa Romeo nel 2018 secondo l’ultimo piano industriale. D’altronde, FCA ha l’obiettivo di realizzare 8 nuovi modelli Alfa Romeo entro il 2018, tutti rigidamente ed esclusivamente italiani, equipaggiati con motori a quattro e sei cilindri, da 150 a 500 CV. L’ambizioso target è di portare le vendite a quota 400.000 unità nel 2018 e per il rilancio dell’Alfa Romeo è previsto un investimento complessivo di circa 5 miliardi di euro. L’assegnazione dei nuovi motori Alfa al rinnovato stabilimento di Termoli ha avuto come immediata conseguenza l’azzeramento della cassa integrazione. Al momento sono impiegati in questo sito di produzione circa 2.400 addetti e altre notizie positive sul fronte occupazionale arrivano dallo stabilimento FCA di Rivolta del Re, a Termoli. Al rientro dalle ferie, infatti, vi è stata un’ulteriore iniezione di posti di lavoro. A determinarla la richiesta di un maggior numero di volumi produttivi per il cambio 510, nelle Ute 204 e 205 che prevede il richiamo in servizio di almeno 15 dei lavoratori interinali di bacino che avevano perso il posto a causa della crisi e della successiva cassa integrazione che ha interessato il Termoli Plant fornendo loro nuove prospettive.

Lo stabilimento FCA di Cassino Altro interessante lavoro che vede Vega Prefabbricati e Tecno Appalti S.r.l. partner nell’edilizia industriale dedicata all’automotive è quello inerente lo stabilimento FCA di Cassino, una fabbrica del situata nel comune di Piedimonte San Germano, nei pressi di Cassino nel Lazio. Lo stabilimento è stato inaugurato nel 1972 e occupa una superficie di oltre 2.000.000 di metri quadrati di cui circa 400.000 coperti, dista circa 3 km da Cassino. Possiede una capacità produttiva pari a 250.000 autovetture l’anno al ritmo di 1.084 autovetture il giorno. Cassino ha prodotto, in questi ultimi 43 anni oltre 6.000.000 di autovetture. In questo stabilimento si sta avviando la produzione della nuova Giulia Quadrifoglio che sarà ordinabile nell’ultimo trimestre del 2015 e sarà commercializzata in Italia a un prezzo che parte da circa 79.000 euro. Una vettura straordinaria, un vero grido e inno al made in Italy, perno del programma di sviluppo di FCA da qui al 2018. Alla nuova Giulia, infatti, è affidato l’ardito compito di apripista del ritorno sul mercato americano. Già le cifre del mezzo raccontano il valore assoluto di questo nuovo modello: 510 Cv la potenza, 307 km/h la velocità massima in assenza di limiti, 3,9 secondi il tempo necessario per scattare da 0 a 100 km/h.

Committente: FCA Sistema costruttivo: Venere L

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OMR: la multinazionale della componentistica automotive 3.000 addetti e un fatturato di oltre 640 milioni di euro, 16 siti produttivi, di cui 10 in Italia e 6 all’estero. Nel portafoglio clienti trovano spazio tutte le principali case automobilistiche e storica è la partnership con Ferrari

Altro importante intervento effettuato da Vega Prefabbricati per realtà operanti nel settore automotive sono quelle inerenti allo stabilimento Mariani Automotive di Atessa azienda appartenente al prestigioso gruppo OMR. Nello stabilimento di Atessa Vega Prefabbricati ha realizzato un nuovo edificio prefabbricato di quasi 10.000 mq. Il gruppo OMR è una potenza nel settore con quasi un secolo di vita, una storia che parte dalle Officine Meccaniche Rezzatesi con sede in Rezzato, un paese nella provincia di Brescia. Oggi il Gruppo è una realtà con sedi in Italia, Brasile, Marocco, India Il nuovo stabilimento Mariani Automotive di Atessa azienda del gruppo OMR e Cina con 3.000 addetti di cui 1400 in Italia e un fatturato di oltre 640 milioni di euro. Una vera e propria multinazionale della componentistica automotive, con pochissimi rivali al mondo. Nel portafoglio clienti trovano spazio tutte le principali case automobilistiche e storica è la partnership con Ferrari. Il core business del Gruppo è proprio nel cuore dell’automotive poiché la produzione comprende componenti per il primo equipaggiamento e per il mercato dei ricambi di autoveicoli e mezzi di trasporto su gomma (autovetture, mezzi industriali, motocicli e mezzi di movimento terra), per tutte le più grandi case di produzione al mondo. L’industria metalmeccanica italiana ha le carte in regola per primeggiare nel mondo: questo è il pensiero che governa le scelte strategiche del grande Gruppo industriale e, Il presidente e amministratore delegato di OMR Marco Bonometti, non ne ha mai fatto mistero. Nello stabilimento di Atessa, dove sono impiegati oltre 60 addetti, sono effettuate delle lavorazioni meccaniche di precisione per componenti automotive e off-highway in materiali ferrosi e leghe leggere. Nello specifico sono realizzate coppe olio, collettori di aspirazione e scarico, bracci carreggiata, supporti motore, ponti e assali. Una produzione ad alto valore aggiunto che unita al servizio rende l’azienda competitiva a livello mondiale. Proprio ad Atessa si sono realizzati alcuni degli elementi della nuovissima Giulia, l’auto che apre il rinnovamento dell’intera offerta Alfa. Un’importante commessa questa per OMR che, notoriamente, è un partner storico di FCA. “Con la nuova Giulia – ha dichiarato l’ing. Bonometti – abbiamo finalmente la possibilità di apprezzare il risultato del lavoro, della ricerca, della tecnologia e del buon gusto italiani che si riassumono in questa nuova macchina”. Simona Zava


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Bricoman Italia srl

Centro commerciale in costruzione della BRICOMAN di Sesto Fiorentino (FI) Proseguono i lavori per la nuova apertura di BRICOMAN, la catena dedicata al fai da te e alla vendita di prodotti di edilizia, falegnameria, utensileria, elettricità, idraulica, piastrelle, sanitari, ferramenta e vernici. Il colosso aprirà nella zona dell’Osmannoro, nel comune di Sesto Fiorentino (FI) e dovrebbe essere pronto per dicembre 2015. Committente principale: Bricoman Italia srl Appaltatore: Braccianti edilizia srl Progettista architettonico: Architettura & Urbanistica srl di Milano Direttore dei lavori strutture: ing. Oscar Maffi Destinazione d’uso: commerciale – settore bricolage Dimensione struttura prefabbricata: circa 12.000 mq Tipo di copertura: Venere C

Centro commerciale Universo di Silvi Marina

Interno del parcheggio del centro commerciale universo

Inizio montaggio pilastri alti fino a circa 22 metri della multisala

Struttura prefabbricata per piscina con solai TT H=70 L= 30 m circa Centro commerciale Universo di Silvi Marina sono iniziate le opere per la realizzazione dell’ampliamento del centro commerciale universo di Silvi Marina, dopo aver terminato la realizzazione del parcheggio di circa mq 13.000 e l’area piscina di 1000 mq si è iniziata la costruzione della nuova multisala cinematografica di circa 17.000 mq Committente: D’eugenio srl progettista: Studio Merlino Dimensione: 30.000 mq


Work in progress

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Rivacold srl

Rivacold zona impalcato in fase di montaggio La Vega Prefabbricati ha sorpreso positivamente anche l’azienda leader del pesarese nella costruzione di impianti per la refrigerazione avendo raggiunto gli obiettivi posti in termini di qualità e velocità di intervento. Committente: Rivacold srl di Vallefoglia (PU) Destinazione d’uso: industriale Dimenisione: circa 13.000 mq Progettista: Studio Tecnico Vescovi e Pazzaglini Maglia strutturale: 27 m x 11,60 m Altezza interna: 7,90 m Tipo di copertura: Venere SL con tecnologia pedomax

Rivacold in fase di montaggio vista dall’alto


Clementoni Spa

Copertura Venere L Clementoni spa Dopo l’intervento effettuato a tempi di record nel 2010, quest’anno la Vega Prefabbricati è stata richiamata dall’importante azienda di giocattoli per eseguire un altro importante intervento presso il proprio centro produttivo di Recanati. Committente: Clementoni Spa di Recanati (MC) Destinazione d’uso: logistica Dimensione: circa 4.000 mq Progettista e Direttore dei lavori: Enrico Giaconi di Recanati (MC) Maglia strutturale: 25 m x 17 m Altezza interna: 12 m Tipo di copertura: Venere L

Interno Venere L Clementoni spa

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News Vega

Fiere e convegni · Fiera: KLIMAHOUSE la fiera leader del settore per l’efficienza nell’edilizia sostenibile 28/01/2016 a- 31/01/2016 Fiera Bolzano Spa (BZ) www.fierabolzano.it/ klimahouse · Fiera: PRIMUS Architectural Glass 2016

Macchine edili e ristrutturazione 19/01/2016 - 21 01/2016 Kiev (Ucraina) www.iec-expo.com.ua · Fiera: Baumesse Offenbach 2016 Macchine edili e ristrutturazione 22/01/2016 - 24/01/2016

edili, sostenibilità, tecnologie edili 8/03/2016 - 10/03/2016 Londra (Regno Unito) www.excel.london · Fiera: Nordbat 2016 Servizi, macchine e materiali per l’edilizia 23/03/2016 - 26/03/2016 Lille (Francia) · Fiera: Ecobuild 2016 Costruzione ecologia, macchine www.nordbat.com Offenbach (Germania) www.messe-offenbach.de · Fiera: NORDHAUS 2016 Costruzione macchine edili e ristrutturazione 29/01/2016 - 31/01/2016 Oldenburg (Germania) www.weser-ems-halle.de


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