Insieme ottobre 2014

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il nostro Impegno

Buoni cristiani, onesti cittadini

Il testo del messaggio letto e condiviso alla veglia della croce che si è tenuta il 30 settembre a Como

IMPEGNO PER LA CITTà

Con le parole di don Primo Mazzolari si apre il nostro messaggio alla città in occasione dell’80° anniversario della posa della croce sul monte di Sant’Eutichio. Il nostro è un messaggio semplice, cordiale ed essenziale al territorio dove l’associazione è presente con i ragazzi, i giovani, gli adulti, le famiglie. Contribuire alla costruzione della città dell’uomo è sempre stato per l’Ac, associazione ecclesiale di laici, uno degli obiettivi più alti dei suoi progetti e dei suoi percorsi educativi e formativi. Amare la città significa stare con l’intelligenza del cuore nella sua storia e nella sua cronaca. Amare la città significa conoscere, valutare, accompagnare, in atteggiamento critico-propositivo, l’opera delle Istituzioni per la crescita umana dei cittadini dalla quale dipende ogni altra crescita. Ci impegniamo quindi a educare ed educarci a una cittadinanza intesa come consapevolezza e come corresponsabilità di ognuno e di tutti nella costruzione del bene comune. Ci impegniamo a educare ed educarci al pensare e all’agire politico intesi e vissuti come forma alta ed esigente di carità. Ci richiamiamo al pensiero sociale della Chiesa nel dare contenuto culturale ed etico alla ricerca di soluzioni ai proble-

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ottobre missionario

Allarghiamo lo sguardo “Missio ad gentes”: il volto di una corresponsabilità ecclesiale … fino ai confini del mondo L’Azione cattolica ha sempre avuto a cuore l’impegno missionario che la nostra diocesi anche oggi rende concreto e visibile nei volti dei missionari “fidei donum”: sacerdoti, religiosi e laici che per conto e a nome della Chiesa di Como sono partiti e partono per annunciare il Vangelo a persone e popoli che ancora non lo conoscono o che chiedono di essere accompagnati nei primi passi del cammino di fede. L’esperienza di un giovane sacerdote missionario in Africa è stata al centro del campo estivo dei giovanissimi mentre l’Ac ha voluto esprimere il suo impegno in un messaggio inviato al convegno missionario diocesano di quest’anno. Ci sentiamo molto vicini e siamo riconoscenti ai nostri missionari che nonostante pericoli e rischi, sono ritornati in Africa. Da qualche giorno don Roberto Bartesaghi, assistente diocesano del Settore Adulti, è in Perù per incontrare la nostra missione diocesana. Per aiutarci a crescere nella preghiera, nel pensiero e nell’impegno abbiamo chiesto a Gabriella Roncoroni dell’Ufficio missionario diocesano di offrirci un pensiero sull’ottobre missionario e sulla Giornata missionaria mondiale (19 ottobre) che, tra l’altro, vedrà la beatificazione di Paolo VI. Prendiamo spunto da questa riflessione per rimotivare e rilanciare la sensibilità e l’impegno della nostra associazione per la “missio ad gentes”.

Martedì 30 settembre nella chiesa di Prestino a Como si è tenuta la “Veglia della croce” promossa dall’Azione cattolica diocesana in occasione dell’ottantesimo anniverario della posa della croce sul monte omonimo da parte degli uomini di Ac. Sul prossimo numero di Insieme pubblicheremo un servizio sull’evento al quale, tra gli altri, hanno preso la parola il vescovo mons. Diego Coletti, il sindaco di Como, Mario Lucini, e il direttore della Caritas diocesana Roberto Bernasconi. In questo numero pubblichiamo il testo integrale del messaggio “Impegno per la città” che è stato letto e condiviso durante la veglia.

“Ci impegniamo perché non potremmo non impegnarci. Ci impegniamo senza giudicare chi non s‘impegna, senza accusare chi non s‘impegna, senza condannare chi non s‘impegna, senza cercare perché non s‘impegna, senza disimpegnarci perché altri non s‘impegna”.

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mi della città e nel definire le prospettive di sviluppo in un tempo in cui la crisi economica provoca difficoltà, povertà, precarietà, disoccupazione. Ci impegniamo perché la città abbia sempre a cuore la sua risorsa più preziosa che è la famiglia e la sostenga concretamene nel tempo della difficoltà e del disagio. Ci impegniamo a dire e sostenere le ragioni del valore inalienabile della famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna perché, pur nella doverosa tutela di diritti individuali, la famiglia non venga sacrificata sui tavoli dell’ ideologia. Ci impegniamo, con la stessa onestà intellettuale, a favore della vita in tutte le sue stagioni e in tutte le situazioni di fragilità in cui viene a trovarsi. La passione per la vita, dai suoi primi ai suoi ultimi battiti, viene dalla consapevolezza che ogni uomo è stato ed è pensato da Dio. Ci impegniamo perché cresca la convinzione che a partire dall’abitare con responsabilità la città si arriva ad abitare con altrettanta responsabilità l’Europa, il Mondo. L’umanità che, proveniente da Paesi lontani e sofferenti, si ferma o transita nel nostro territorio mette a prova il nostro grado di civiltà, la nostra capacità di coniugare, alla luce della dignità della persona, la solidarietà con la legalità. Ci impegniamo perché la città sia aperta all’accoglienza, sia esperienza di convivialità delle differenze, sia luogo in cui il creato è custodito con intelligenza e passione. In tutti i luoghi educativi, in particolare nella scuola, si avvertono l’urgenza e l’im-

portanza di accompagnare le nuove generazioni nella formazione di una coscienza civica abitata dalla libertà e dalla responsabilità. Ci impegniamo con la testimonianza e l’iniziativa dei giovani a promuovere e sostenere nella scuola, nell’università, nei luoghi ecclesiali e associativi un percorso di cittadinanza attiva alla luce di valori e ideali le cui radici sono nella fede cristiana. Ci impegniamo a promuovere occasioni in cui le diverse esperienze associative del nostro territorio possano dialogare e crescere insieme perché, stimandosi a vicenda, rendano più fecondo il comune impegno educativo. Il nostro vescovo Diego ha sottolineato più volte l’urgenza e la necessità di accrescere la nostra fede e la nostra testimonianza cristiana e ci ha invitato ad annunciare con entusiasmo e con un linguaggio più efficace la gioia del Vangelo. Ci impegniamo, quale associazione ecclesiale di laici, a contribuire ancor più alla formazione della coscienza cristiana, a far nascere domande sul Dio di Gesù, a offrire percorsi per incontrarLo. Ai piedi della Croce, partendo dalla Croce e sulle orme del Crocifisso - Risorto che per primo si è impegnato per tutti noi, confermiamo alla nostra Chiesa e alla nostra Città l’impegno a essere “buoni cristiani e onesti cittadini”. Azione Cattolica Italiana Diocesi di Como Como – Monte Croce, 30 settembre 2014 80° anniversario della posa della Croce sul monte di Sant’Eutichio da parte degli Uomini di Ac

Come ogni anno ritorna, puntuale, il mese di ottobre, mese in cui la Chiesa ci invita a celebrare la Giornata Missionaria Mondiale. Quest’anno lo slogan scelto: “Periferie cuore della missione” ci riporta a quella Chiesa in uscita che papa Francesco sogna, scrive e soprattutto testimonia e vive per primo. Lasciamoci dunque scuotere da questo invito per uscire dal nostro modo di pensare e vivere, per essere Chiesa attratta dai “lontani della terra”, per riscoprire il “cuore” della missionarietà, che è la gioia sperimentata dal missionario mentre evangelizza, sapendo che annunciando Gesù, tutti sono arricchiti e resi testimoni della gioia del Vangelo. Il termine “periferia” ci aiuta a comprendere quale stile viene richiamato con questo tema: la periferia è il cuore della missione della Chiesa, è il luogo dove come Chiesa siamo chiamati ad esserci, a porre scelte di priorità di impegno e di servizio perché Gesù stesso ci spinge ad uscire da noi stessi per incontrare, nel volto dei fratelli, il suo stesso volto: “Ciò che avete fatto a uno di questi piccoli, l’avete fatto a me” (Mt 25,40). Uscire verso gli ultimi (poveri e peccatori) per i cristiani non vuol dire solo andare verso i fratelli e le sorelle, ma scoprire che Dio è in cammino accanto all’umanità, è presente in quella parte di umanità, e quindi lì tra gli ultimi occorre abitare. La giornata missionaria mondiale allarga il nostro sguardo oltre i confini: la missione ad gentes è un compito che ancora oggi tocca ogni battezzato e lo investe di una responsabilità, quella di essere testimone gioioso del Vangelo ricevuto in dono. Non possiamo porre fine alla corsa del Vangelo: i tre verbi consegnati da papa Francesco alla scorsa Assemblea dell’Ac sono tre verbi dall’identità missionaria. “Rimanere con Gesù” cuore di ogni periferia, centro per cui la dinamica missionaria ha senso e fondamento perenne; “andare per le strade” luogo di vita quotidiano di ogni battezzato dove vivere concretamente la propria responsabilità nei confronti dell’evangelizzazione e della testimonianza; “gioire ed esultare nel Signore” stile di presenza discreta e festosa che fa la differenza nelle relazioni, nelle scelte di vita, nell’impegno ecclesiale e sociale. Così la missione che già fa parte della nostra vita, perché “marchiati a fuoco nel Battesimo” diventerà visibile e tanti fratelli potranno sperimentarne la bellezza e la gioia. Gabriella Roncoroni - Centro Missionario Diocesano


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