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XXXI.II ,
FASC.
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SEZIONE
2) Choc proteico ·di.gestivo di prima ingestio~
n e, o choc primario, con- sin tomatologia meno ~tccentt1ata e ad evoluzione ipiù breve. rr ale choc è n ella s u a essenza identico al precedente, dif!f erenziandosenA. solo per il fatto che nel primo caso Ja sensibilità è naturale, nel secondo ac1quisita. Anafilassi digestiva c.r onic a , 1per ch oics in serie, realizzata somministran-do ogni 15 .g iorni uno stesso pasto ·di prova. Si assiste allora alla manifestazion e di chocs 1d'intensità sempre minore, fino a cl1e, dopo 3 mesi circa, l'animale si mostra refrattario all'eccitazione ·digestiva, e ciò è dovuto tanto all'immunità locale della mucosa }ntestinnle, quanto all'immunità in .genere. Seguitanùo a nutrire la -cavja -coi soliti pasti sensibilizzanti, dopo qual1che settimana riap·par1~ scono gli chocs digestivi. T ale nuova fas e .è d'or.se dovuta all'affievolimento delle ·difese antitossiche • organiche per lesioni della mucosa ,dell'intestino e del par en chima epatico. 4) .i\.nafilassi ·di.gestiva passiva, 1per trasmissione tra ·due specie ·d i animali differenti . Le ricerche in tal sen so sono state tutte negative. P er quanto ri.g.u arda le condizion i patogenetiche generali ·dell'anafilassi digestiva, sono da con siderarsi vari fattori . ·Cioè, in primo luogo, l'azione della bile eterogenea, la quale provoca probabilmente ·delle lesioni istologiche passeg.gere, o per lo meno una perturbazione delle funzioni di assorbimento e di elaborazione intestinale, aumentando così la ipermeabilità della mu cosa. Uno st11dio istologi-co minuziois o dell'intestino g racile durante l'anafilas,si idi-gestiv a ·b a permesso aglt .!\.A. ·d i confermare questa veduta. Sorpassata in tal mo, . d o la 'b arriera intestinale, la .so.stanza .1p rote i ca i n con tra il f egato, al ,quale è classico attribt1ire una funzi on e proteop-e ssica, per -cui le albumine et erogenee verrebbero arrestate. Ora acca,de che, in seguito alle in.g estioni ripetute di sostanze p roteiche, il fegato per·d e tale funzione, perchè le cellule epatiche si alterano vacuolizzandosi. Nell'anafilassi 1digestiva cronica il lobulo viene addirittura leso in maniera diffusa. Gli AA., varian•d o in più di 70 maniere le con. dizioni. siperim entali, e realizzando stati ·d i anafilas.si diretta e cro·c) ata, hanno potuto constatar e che n-ella pro1d uzione 1dei i en om'eni anafilattici di or1gi n e ·digestiva non esiste una· s1pecificità ri.gorosa, e tali constatazion i hann o il loro riscontro n ei fenoméni di antianafilassi e di disen si-b ilizzazione. D' altro canto, realizzata la sen sibilizzazione, l'inten5ità ·dello choc •è regolata dalla qualità della sostanza scatenante. Il saggio d ella sensibilizzazione per mezzo di ct1tireazioni non 1è riuscito, forse a ·causa della ·specie anin1ale sulla quale si esperìmen tò.
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PR~TICA
Gli l\ A. hanno voluto poi stu1diare anche l'anti. anrufilassi digestiva sperimentale , dividendo i re. sultati in d ue gruppi. Il primo .grupipo ·comprende g·li esperimenti d1 odisen sibilìzzazione 1p er mezzo di una dose minima di antigene, somministrata in una volta (p·e r es., una .g occia di soluzion e idi p eptone al 10 %. o a do·si frazionate somministrate per via gastri•ca, sottocutanea, transcutanea o p eritoneale. Tale ·disensibilizzazione n on ha .·carattere spect~ fico, m a è r esultato ·c·he le sostanze omolog·h e proteggono me.g lia -delle eterologhe. La sua durata è breve, e dopo circa una settin1ana scomparisce. Si tr atta perciò piuttosto •di una 1preservazione temporanea, cui si ad1dice la denominazione dt cc 5'chepto1ilassi ». Il secon·do gruppo comprenid e esperimenti dt disensibilizzazione per m ezzo di .somministrazi0ne prolungata ,d 'antigene. Si pro.duce -così uno st ato r efrattario per un pro 0esso duplice; l'immt1nizza.zione 'Progressiva del sistema sensibile alle eccitazioni 1proteiche (.si-sterna n ervoso d ella vita di nutrizione) e la realizzazione di un atto di. difesa locale a carico 1della parete intestinale e ·del fegato . .i\.n·c he in tal mo1do non si staibilisce però 11n vero e proprio ritorno allo stato normale, sì che si può parlare piuttosto di immu~ ntzzazione, ·di d urata più o meno lunga. Come conclusion e del ioro lavoro, r iportan·do i fatti sperimentali all'osservazion e clinica, gli A.iA. si dichiarano parti-giani di un con cetto unitario·, romrpren1dente l 'i-diosincrasia, l'intolleranza e l'a, nafilas.si, eSipressioni diverse di u no stesso statù ò ' ipersen sibilità. f
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M.
F ABERI .
Milza, sistema reticolo-endoteliale e disintossicazione. (~1ARCEL
H AEUDEL
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ENRI QUE R OSENZNAIG. IJeutSche
med. 1-l' oc.h., 19 febbraio 1926).
F. nota già da lungo l'azione del fegato quale
organo di 1disintossi1c azione dell'org·ani.smo e sipe• cialmente dagli autori francesi lfu so1stenuto , che un danno del fegato 1dava luogo, a nu,m erosi sinto·m i e icomp1essi sintomati-ci. I ,releni sia organici , ch e c·himiiei, attra·vensan~do la barriera d el f 8gato vi sono trat tenuti o indeboliti. Num ero·se esp erie~ze e osservazioni con1 d ussero a con siiderare il fegato co·m e l'organo che gio ca la parte più importante nei pro1cessi di disin tossicazione, rbe sono in parte fenomeni fisico-chimici e chimici, e potrebbe trattarsi rd i assorbimento dei ,·eleni nelle cellule eipaticl1e, 1di combinazioni chimiche, distruzion e o trasformçtzione in sostanze innocl1e; •di questi 1p rocessi i m eglio conosciuti sono la form azion e delle urine, e le ·combinazioni 1
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