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XXXVI, NuM. 26]
SEZIONE PRATICA
l 'organismo fetale si .appropria i materiali con le11u ti i1el angue d ella madre a seconda ·della richie ta d ei suoi singoli tessuti. Così accade p er l 'acqua, i sali , g·li albuminoid i ed il gluco io, m e11tre è dubbio che ciò accada per i gra si e le ostanze lipoidee in genere, ch e for e r·a1)1)r esentano un prodotto d ell 'attiv ità costruttiva del feto. L'organi smo inaterno provved.e a fornjre tali o tanze, da un lato con i materiali introdotti i1ell 'alin1entazione, dall'altro con la mobilitazione d ell e proprie ri erve; è anzi probabile ch e aln1en o al cune sostanze, p er esser e r e e utilizzabi1i dal feto, subiscano preventiYan1e11te un proces o di maternizzazione. Le e perie11ze ha11no din10 trato ch e, se l 'alimentazio11e è in uffi ciente, il primo .a risentirne gli effetti è l 'orga11i "n10 materno e soltanto se la di e ta è e tre1na111ente ridotta, i feti nascono n1agri e poco vitali. Kell 'organi i110 ano , la donna, però, non ubisce d epau1)erazioni per il fatto d ella g ravida11za, n1 a au111enta le proprie riserve, for se i11 vi ta d ella fulura funzion e dell 'allattamento. (:o i , per il bilancio azotato, si è visto ch e la rite11z ion e di azoto supera il fabbisogno d el feto t.e ·o, 011de la 111adr e r ealizza un risparn1io di quc to elem ento; analoghe o servaziow n i i l) OS 0110 fare lJer i carboidrati e d alcuni el cn1e11ti n1i11er ali. Di ferro, l 'or g anismo fetale riceve u11a qua 11tità r elativamente esagerata , per cui l 'orga11isn10 nlaterno presenta un bila11cio i11 difetto , d onde un certo grad o di ane. n1ia a cui vanno incontro le gestanti. Anch e 1)er quanto r igu ard.a poi il calcio, l 'organismo fetale i1e fa una richiesta esagerata per cui no11 ba ta la quantità fornita d.all 'alimentazion e e quel lo d ella i11adre subisce u11 certo g rado di d ecalcifi cazione. Assai .scar a111ente noti sono i rap1Jorti nu, tritivi fr.a m adre e feto per quanto con cerne il fabbi ogno di quest 'ultimo in vitamine ed a111i110-acidi (triptofan) . ell o vilup1Jo d el feto a tern1ine, ha11no ce rlam e11tc g rande importanza l 'er edità, noncl1è diver i fattori d 'indole endogena (primio pluriparità, età d ella prima m estruazion e, ecc.) o contingente (anemia, tuber colosi, albuminuria, J.a·v oro, riposo, ecc.). I figli di donne albun1inurich e .gravi sono qua si sempre di peso i11 uffi ci ente, mentre sono assa i viluppati quelli di forti mangiatrici (diabete compre o); in entrambi però, l'indice di vitalità e vitabilità è assai minore ch e il normale. Da ciò, la n ece..,sità della così detta ptiericultrlra eridouterina, la quale si propone, con adatt·a orveglianza fin da ll 'inizio e per tutta la durata d ella gestazione di lenire g li effetti d ell e tare er editarie ulla discendenza• (curando }'organi mo fetale attraverso quello materno e cioè .q uelle l ega te o complicanti la gravidanza, i11 n1odo da n eutralizzarne gli effet~i sul prodotto d el concepimento e, con . opportune nor-
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m e igienich e e dietetich e, migliorare la prognosi stessa d el parto.
L ' ALII\1ENTAZIONE
MATERNA
E LE TOSSI COS I GRAVIDICHE.
In ge11erale, durante la g ravidanza si osserva un aumento de)l 'appetito, si hanno però va~ riazi.oni e m odifi caz ioni d el gu sto ch e spesso corrispondono a d intime n ecessità del rioa111bio in rapporto .ad alterazioni funzionali endocrino-vegetative ed all 'influenza eser citata dalla I)Sich e. È ovvio cl1e, specialmente durante gli ultimi tre m esi, la dieta d ella donna incirtta d ebba essere alquanto p iù ostanziosa di quella jn stato non g ra,ridico. on si possono fissar e d elle cifre, ma si può riten er e che, in linea di n1.a ssima, una dieta di 3400-3 600 calorie ia p iù ch e sufficiente. P·e r ch è ~ '.alin1entazione della gestante riesca adeguata , è n ecessario ch e i" cibi ad essa somministrati sian o facilm ente digeribili ed assim ilabili e forni scan o n el loro ricambio inter111edio il mi11imo di prodotti tossici. L'organismo m.a terno è poi soggetto ad un iperlavor o per la neutralizz.azione e l 'elimin.azione d elle scoTie tossich e d erivanti dal ricambio proprio e da quello fetale. Ed jl fegato ed i r eni , sp ecialmente, possono andare incontro ad alterazioni ch e portan o a d una più o meno r apida op1)r essione d ella funzione. Una d elle principali fu cine di sostanze to sich e è r.a ppresentata da ll 'intestino; la n ormale eliminazione vien e spesso resa difficile dalla ·con comitante stitich ezza m entre la bile, se• cr eta forse in minore quantità p er l ' ostacolata funzione d el feg.ato, più difficilmente si oppone alla neutralizzazione d ell e sostanze tossiche stesse. Dal suo canto, l '.apparato r enale elimina più difficilme11te le sostanze to . . icl1'e ch e così si accumulano n ell 'org·anisn10 d ella gestante e r endono sempre più difficil e lo volger si d elle normali attività d ei sing oli isten1i organici. È poi importante notare ch e, qualunque sia il tipo ,della manife tazion e d ello stato tossigravidico, sia ch e es o riguardi il si tema i1ervoso (convulsioni eclamptich e, deliri tossici. coma), .l'apparato digerente (' romito, i1)erem ei, ptialisn10 g rave), quello cutaneo (d ermato i di vario genere) o 1'en1unt~ri o renale (albun1inuria grave, stati preeclan1pticj, . ipertensione arteriosa), il fegato, appunto IJer cl1è ra1Jpre . . enta la prima e più in11)ortante stazione di .a rresto e di n eutra lizzazione d ei eleni d ell 'organismo (e quindi anch e di quelli ovulari) si presenta costantem ente .alterato. Da ciò dunque, il cor ollario ]1ratico di conced ere a lla donna gestante, cl1e presenti egni n1anife ti di questo stato, soltanto una lin1itata quantità di proteici , di gra i e di condin1enti in gen er e (escludere il sale se esi- tono edemi od ipertensione arterio ... a) , largh eggian-