(ANNO XXII,
FASC.
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SEZIONE PRATICA
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in ottimo stato e la mandano mirabilmente dovrebbe dominare il campo mentale del medico per trapiantarsi in quello del suo paziente. Dovrebbe ogni buon terapeuta far convergere l'attenzione e la concentrazione mentale dei suoi soggetti su persone il cui stato di salute è dei più floridi, e il di cuì aspetto esterno rivela ' l'interno equilibrio fisiopsicologico: tanto meglio se il medico stesso possa offrire un'immagine di tale equilibrio, se a lui cioè non si possa rivolgere, per alcuna 1·agione, il classico medice, cura te ipswm! La distrazio1ie e la trasformazione dell' energia psichica che sono due potenti strumenti di cura dovrebbero appunto a questo fine venire adoperate da un medico accorto. La volontà di lui dev'essere concentrata allo scopo di fissare definitivamente nella propria psiche l'immagine del sentirsi bene, dello star bene; il suo linguaggio stesso deve essere improntato a tal fine : parli egli meno che può della malattia al suo paziente, gli parli più che può dello stato di salute a cui lo deve ricondurre. . È ben chiaro tuttavia eh 'egli dovrà condursi in modo, cosl opera11do, da orientare col suo influsso, la mente del paziente verso la salute e l'equilibrio fisiologico, non per illuderlo e, tanto meno per accrescere il suo avvilimento, come di uno che misura la distanza tra il suo. stato e quello normale a cui forse quello dispera di potere ritornare: ogni confronto in tal senso accrescerebbe la depressione psichica prodotta dallo stato morboso. Non è un confronto che si deve fare, ma un avvicinamento che si farà sempre maggiore ~·ino a divenire un'immedesimazione la più perfetta possibile. Il medico dovrà adoperare tutta la sua efficacia suggestiva· e concentrare tutta la sua volontà per persuadere il paziente che chi pensa al bene morale e fisico con fede ·e perseveranza lo potrà conseguire con molta maggiore facilità di chi pensa al male per combattere il male. Tale sostituzione di uno stato psicofisiologico al lo stato psicopatologico del malato dovrà tuttayia essere fatta con oculatezza e potrà solo effettuarsi fin dove l'esame delle sue condizioni reali farà vederne la possibile attuazione. È pure 11aturale poi che il medico non potrà fin da principio delineare in modo esatto e completo nella mente del suo soggetto il quadro del perfetto equilibrio fisiologico . Come in ogni ramo della tera pia ordinaria non è sempre dato arrivare fin dal bel principio ai più perfetti risultati, cosl anche qui bisognerà procedere passo passo, 1n· modo che t&le orientamento psicofisiologico avvenga gradualmente, senza brusche scosse o pericolose improvvisazioni. In tal caso sarà sempre bene co-
minciare dall'idea dello star m eglio prima di arrivare all'idea dello star bene; e la ripercussione mentale prodotta da ogni miglioramento fisico dovrà anch'essa possibilmente concentrarsi su di un'immagi'n.e alla 'Volta. I pazienti si troveranno così spesso, al principio, in preda a tanto numerosi disturbi psichici e fisici che sarà malagevole, non solo di creare, ma anche di sostituire nella loro mente altrettante immagini psidologic.a mente sane e salutari, come sarà malagevole avere ragione lì per 11 dei mali fisici che li affliggono. Le regole che dovranno guidare allora il medico nella sua psicoterapia fisiologica saranno quelle stesse che dovranno guidarlo nella terq,pia rivolta all'organismo fisico. Sarà quest'ul · tima che darà l'impronta mentale, che indicherà l'orientamento psichico da assumersi dal terapeuta e da fare assumere al paziente. Secondo l'indirizzo che si darà in prevalenza all ·. cura che chiameremo fisica, si dovrà pur dare la preferenza a un indirizzo psichico piuttosto che ad un altro . Così, per esempio, negli stati di depressione, di esaurimento, nelle convalescenze, ogni volta che si dovrà dare alla tera pia ordinaria un indirizzo ricostituente, dovrà il medico riempire la propria mente di immagini tali che proiettate s.uggestivamente su quella del paziente la orientiho verso la ricostituzione del suo organismo che precederà la funzionalità normale. L'idea di sentirsi gradualmente più sollevato, più libero, più forte; quella cli avviarsi verso ii normale funzionamento di tutti i suoi organi, di riacquistare i propri gusti, le proprie inclinazioni, di provare un senso di benessere sempre più intenso e prolungato, devono, mercè la volontà del medico, invadere se~pre di più il campo mentale del suo soggetto e stabilircisi infine in permanenza. La mente del terapeuta dovrà concentrarsi, in tal caso, su tali concetti schematici fondamentali: « Il - mio - soggetto - si - rigenera; - egli man - mano - riprende - le - sue - forze; - il - suo - organismo - si - rifornisce ; . . ' - vigore . - con - p1u .' funziona - con - p1u energia ; - la - sua - ricostituzione - progredisce - sempre - più - intensamente». Imbevendo sè stesso con convinzione di que· sti concetti, il terapeuta, con il suo aspetto, con le sue parole, col suo operare, eserciterà sul sue soggetto un influsso ricostituente, non inferio re, il più delle volte, a quello prodotto psichicamente e anche fisicamente da tutti i ricostituenti che possa offrire la farmacologia la più ampia. L'azione suggestiva ricostituente del terapeuta dovrà stimolare sempre più l'attività psichica del paziente facendolo entrare nel SUl' (23)