{ANNO XLIII, NuM. 14j
SEZIONE PRATICA
1\ questo proposito è opix>rluno ricordare il 1
con tributo recente dato dalla radiologia allo s tudio dei movimenti del colon. Indagini radiologiohe fatte da Cannon, da Case, da Lignac (Presse Médicale, 13 maggio 1918, e 30 gennaio 1919) hanno mostrato con quale facilità il conten11to del tubo digestivo ref'l uisca nel senso ano-bocca, e come questa peristalsi retrog·rada intervenga frequem.teme11l e nel decorso di lesioni patologiohe diverse. Del resto, prima ancora che la osservazione radiologica avesse permesso di rilevare sul vivente i movimenti' antiperislalti ci del colon, già alcu11i fatti clinici quali la espulsione da una fistola cecale di sostanze introdotte nella seconda ffi(ltà del colon , dimostravano la esistenza di onde anliperista1tich e. Radiologi can1e11 t:e i suddetti AA. poterono <>~~crvare, in casi di malati operati di esclus ione parziale del colon destro mediante ileotrasvorsostomia o ileo-sigmoidostomia, il reflusso del contenuto intestinale verso l 'asce11d e11le e i'l cieco e il suo accumulo in esso. Le onde anliperistaltiche si originano da un punto cho può stabilirsi nella sede più diversa, e cl1e for111a una specie di anello di costrizione to11ica, bc11 individuabile radi:ologicamente, da cui le onde si dirigono ritmicam ente in senso prossi 1nale. Contrariame11Le alle osservazioni di Cannon, c l1e aveva ri sco11trato movimenti antiperistaltic i evidenti sola111 ente nel colon destro, Case li osservò a11ch e nel colon sinistro, e particolarmente evidenti neg·1i operati di ileo-sigmoido5Lomia, nei quali il riempimento retrogrado de 1 tratto di colon escluso si faceva per mezzo cli onde successive, ch e spingevano il contenuLo fino all'angolo splenico, poi .fino al trasverso o poi fino a l ceco. Sopratutto interessante mi pare però il fai Lo ch e i n1ovimenti antiperistaltici più esagerati e più i11tensi furono riscontrati nei casi di tenosi colica bassa; e ciò con tale costanza ed inten sità di reperto che, secondo i·I Case, ]a constatazione di movimenti retrogradi esagerati del colon sinistro sarebbe indice di una grnYe stenosi sign1oidea o rettale, ia essa di natura infiarn1m atoria o neoplasti'ca. Il caso occor o alla nostra osservazion e e cl1 e tlc .. crivo per gentile con cessione del mi o Pri mario Prof. Bertocchi , n1i pare as ai interP sante, oltre ch e per la sua rarità clinica. ancl1e 1)erohè si riallaccia n ella sua patogenesi f\ q tIP~ te considerazi·o ni di fisiopatologia de11 ' in t C'~1 in o crasso. i trattava di un giovane 1101110, d'anni 30. falegn ame , coniugato. _.\.nan1nesi fan1igli are e per-
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sonale remota n egativa. Ileo tifo a 18 an11i. Sposò a 23 anni, donna san a. Nega infezionj veneree. I primi disturbi ch e vorlaro110 all 'attuale iI1fermità, risalgono a 12 anni or son o, epoca in cui fu sotloposlo ad atto operativo in Francia, per fistole rettali, ch e, a ei etta del m alato, sar ebbero r ecicliva le dopo alcuni Illesi, e per cui sar ebbe stato rioperato, ottenendo guarigione duratura. Circa 3 anni dopo, egli asserisce di essere sta1 o diagnosticato affetto da s lenosi rettale, progredendo la quale, malgrado le numerose cure a cui fu sottoposto, si rese i1ecessaria la derivazione totale delle feci a traverso un ano iliaco definitivo sinistro, che ve11ne pralica to, sempre in Francia, nel novembre 1924. Il nuovo ano funzionò con r egolarità, essendo r elativamente continente, e con emissione di una scarico sol a giornaliera di feci dure e ben formate. Senoncltè dopo 4 anni di r ela tivo benesser e, durante i quali il paziente aveva potuto riprendere le su n occupazioni, egli osservò che durante il giorno si andava stabilendo un leggero prolasso di mucosa dal capo effer ente <lell "ano iliaco, prolasso che si riduceva sp ontaneam ente durante la notte: e ciò senza ch e fosse insorta alcuna modificazione 11el regolare decor so d elle su e funzioni digestive e della defecazione. Il prolasso ·si andò facendo gradatamente via via più accentuato sempre limitato all'ansa efferente. Nel 1930, fu sottoposto in Italia, ad un tentativo di asportazione per via sacrale, del tratto di retto malato, nella speranza di poter mobilizzare ed abboccare ;.id un ano saicrale la parte sovrastante e chiudere secondariamente l 'ano iliaco: tentati vo che non rit1scì p er la inlensa massa infiamn1aloria di perirettite ch e bloccava saldamente il retto con le pareti e gli organi del b acino. Da un anno circa, il prolasso si è fatto irriducibile ed è cr esciuto ancora lentamente fino a raggiungere a tlu.llmente la lungh ezza di 24 centirnetri . Per lalé jnfer1nilà, ch e l)Crallro n on causa nl paziente dis turbi speciali, ad eccezion e di secrezioni sieroen-iatich e ch e i11sudiciano la bianch eri n in corrispondenza del cilindro in testinale evagi nato, ricorre al ricovero in Sezione. Dall 'esame obbiettivo si nota trattarsi di indj. viduo di cos tiluzione r obusta, di aspetto florido . ben nutrito . Nulla di p a tologico al capo e al torace. Addorr1 e pianeggian le, simme lrico, b en palpa])i]e, indolente in tutti i quadranti. Nel quadrante inferiore sini stro si nota la prrsenza di un nno iliaco definì li' o, il cui capo su periore è l)iccolo, rolondeggiante , cos tituito da un cE.r cine di nlucosa che so pravanza di pochi mill imetri l a superficie cu tanca e si continua diretl 1m ente con la cute cir .;oslanle, m enlre d al capo j nferiore p ende un voluminoso cilindro colico, che 111isura ad individuo coricato. la 1u11ghezza di 2-1 centin1etri, e il diametro di cenlin1 etri 6 n ei su oi due terzi prossimali, di cm. 4 nel suo terzo cl istale (vedi fotog.r afia 1a) . La. superfi cje d el cilindro è co liluita da n1uco~,1 intestinale, di colorito r os o vivo , tu1nicla, ri rnperla cla un sotUl e s lra lo di muco: n on n1 os1r a segni di al le razioni lroficl1e, n è ul rerazio11 i : . <'cerne una muco ilà giall astr a, qua e la 11 eYemen lt> tinta di san gue. L'ansa prolassa ta si continua all a sua base <li r eltamenle colla c1Jte, senza la prcsen la cli sok~hi circolari. Il piano mu colare della pare le addominale ci1 -