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SEZIONE
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ra1ne11te co111e sia ancora lt111gi dall'essere pacificame11te risolta la qui~tio11e a favore di uno piuttosto cl1e cl€ll'altro i11etodo. Se il clorofor1nio da t1na parte è i)ericoloso, i1essuno potrà neg·are i ])ericoli cl1e l)Ol'ta con sè l'etere spfcie in a111111a Inti avar1zati i11 età, facili alle ip·ostasi pol111011ari. Infatti il Legueu lo respinge senz\altro, egli dicl1iara « di rin1anere fedele al clorofor11lio, il qt1 ale, l1en i11a11egg·iato, ben dato, è })ocl1issimo tossico l)e i reni, quando il fegato 11on è a111111alato. Siccome da oltre u11 anno adopero quasi sempre nella i11 ia pratica rH. ~I. C. Abbot senza aver11e avuto i11conycnienti, ricorsi in questi due ca i a tale pre1)arato e cioè ne feci praticare ng·li a111111alati clu e ir1iezioni del n. 1; la p1·i111a due 01·e aYa11ti l'atto operativo, e qt1indi t1n'ora <.10110. la eco11da e, co1npletai l'anestesia fino a<.l ottenere la r isoluzione muscolare, facendo so.;.11111 i11istrare poche goccie di clorofo1mio. L·a11estesia ft1 perfetta e gli ammalati non furo~o in seguito tormentati da vomiti, ciò cl1e è uno dei pregi del metodo di narcosi praticato. Sebbene 2 casi soli non siano troppo pocl1i per trarne deduzioni sic111·e, pure da essi rist1Jta che coi criteri operativi sopra esposti e cl1e realizzano la massima S€n1p·l icità, io h o potuto otie11e1~e guarigioni oltremodo rapide co11 de cor~o po~t-or>era to1·io privo di quegli incide11ti e quelle complicanze che is pesso si osservano e cl1e sono ultimo motivo di a·ggravamento della prognosi. Genova, luglio 1921.
OSPEDALE l\ilAGGIORE DI S. GIOVANNI BATTISTA IN TORINO - SEZIONE DI UROLOGIA diretta dal prof. LUIGI FERRIO.
Di un ascesso prostati(O insorto (Ome complicanza di una pneumonite crupaJe per il dott. CARLO
CHIA lJDANO,
assistente.
Nella i1ostra Sezione abbiamo potuto osservare u11 caso di asc~sso prostatico da pneumococco i11 un ammalato , ppena convalescente di pn~umonite lobare, sofferta in una Sezione di ì\Iedicina del nostro osp·e dale. Poichè non n1i fu dato di trovare nella letteratura citati casi di ascessi prostatici come complicanza della polmonite crupale, non ne credo senza interesse la descrizione.
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M. Giacomo, di anni 54, manuale, ammo-
gliato. Nulla di importante nel gentilizio. Moglie e .due figlie viventi e sane. Soffrì le comu.
PRATI CA
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ni inalattie dell ' inlanzia: forte bevitore e inasticatore di tabacco.· Dicé che da qualcl1e tempo era obbligato ad alzarsi alla notte due o trte volte per orinare, i1on avvertiva però altri speciali disturbi dal lato urinario. Non sofferse malattie veneree. Sette anni fa sofferse dj pneumonite, dalla quale guarì bene. Il 22 ottobre 1921 fu colto da dolore puntorio alla bas~ dell'emitorace 3°, con cefalea e febbre; il 2::> venne accolto in una Sezione di Medicina del r1ostro ospedale, dove gli furono riscontrati i si.ntomi di una polmonite lobare sinistra. L'ammalato crisò il 1° novembre. L' esa~e dell'urina praticato in questo periodo manifesta va soltanto la presenza di un velo di albt1mi11a. Pochi giorni dopo l'ammalato cominciò ad accusare bruciore e freql1enza nell'urinare, dolore al basso ventte e contemporaneamente la temperatura subì t1n aumento con inassimi di 38.6. Fu trattato l)ri1n a con urotropina poi, siccon1e i disturbi i1on cessavano, anzi tendevano ad aumentare, fumn10 cl1iamati a visitarlo. 19 novembre 1921. - Nessuno scolo di sostanze inucose nè purulente dal n1eato·: uretra pervia ad un Nélaton IL 20, con legg·ero senso di intoppi avanti di penetrare in vescica: qualche centimetro cubo di ristagr10 di urina leggermente torbida. Prostata dal retto alc111anto ing·rossata, specialmente a carico del lobo sinistro. Si fanno ·eseguire per alcuni giorni dei cateterismi, con blande lavature vescicali, ma, accentuandosi le sofferenze con tenesn10 vescicale e rettale ed au1nento della t emperatura, l'ammalato viene trasferito nella Sezione Urologica. Ivi si constata che la prostata è decisan1ente ingrossata ed è ancl1e divenuta molto dolente, e non rimane alcun dubbio sopra la presenza di un ascesso nel suo contesto, quantunque non si percepisca fluttuazione. Infatti, prin1a ancora che si proceda ad t1n atto operativo, l'ascesso si rivela il 4 dicen1bre, con la improvvisa fuoruscita di abbondante pus denso dal meato uretrale, uscita sollecitata ancora dalla compressione della ghiandola col dito . introdo.tto nel re~to. Segu~ tosto una mitigazione dei f enomen1 dolorosi e della febbre ed una certa facilità nel mitto; il mig'lioramento si fa rapido col massaggio quotidiano della prostata associato a lavature vescicali e uretrali, cosicchè l'ammalato viene dimesso dopo una settimana. Riveduto un mese e mezzo dopo g·ode buona salute: ilon presenta ch e un leggero aumento del volume della prostata, u~ ristagno postn1inzionale di 15 cm. di urina .ed una leg·gera frequenza notturna (due o tre minzioni). . Il pus raccolto ripetutamente col i11assag·g10 l)l'Ostatico, dopo avere a?curatamente lavat!l 1 uretra anteriore e posteriore nonchè la vescica con l1na soluzione di ossicianuro di mercu~ rio al 0.2~ per 1nille, n1i aveva .già di?1ostrato, a ll'esame microscopico, la presenza di qualche diplococco, che per la for1na ricordava grandemente il pneumococco. Fatte colture ·nei tubi di Tarozzi e nell'agar: siero, diedero sviluppo ~i culture pure. di pneumococchi. Inoculato il pus nel ~op.olino , questo muore dopo 40 ore e nel!o str1sc10 de~ sa·n gue colorito con lo Ziehl . s1 osservano 1 pneumococchi, circondati d~lla loro capst1la, Gran1-resistenti.