Il policlinico sezione pratica anno 1930 parte 1 ocr parte3

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SEZIONE PRATICA

drenaggi.q di garza ch e potrà nelle medicature facilment ~ essere sostituito. Nei g~orni 26 e 27 il p. ha qualche linea di febbre eh~ pres to scompare. Il 1° e il 2 febbraio si tolgono i punti esse11do già stabilito un ampio ponte di cute, la ferita granula rap.idamente, il drenaggio d~ garza viene ridoit to'. Dopo una ventina di g \orni d all 'operazion e il tramite era scompar so tar1to che il p. trasferito il 18 feb'b r. in altro ospedale volle tornare al suo paese non richiede11do la s11a medical ura il riposQ in letto.

da un tessuto conniettivo povero di cellule, e composto di fa sci di fibrill e ch·e si. incrociano. Delle varietà di E. ch e pre n.dono i1l n ome a ""econda d·e ll '.a.spetto d ella pelle, (E. g labra, papillare , tuberosa , ulcerata), n on ci occuperemo ; p iù inter esse ha per nori ric ord,are che non è raro il verificarsi di linforragia , sp ecie quando i vasi linfatici sono ampi, spessi e varico si, fo1ma qu,e sta frequente ai g eni tali e che va con il non1e di E. linfangitica . Co m e ve·d remo in seguito d al reperto istologic o de l nostro caso , possiamo riten,er c ch e la gro sa sacca trovata ne ll 'interno de lla t11m et:lzion.e sia stata con tutta probabilità detern1inata da linforragie e,d emorragie e successi,ran1ehte sia au m entata per ]a sopravvenuta ir. fezione . 1

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~1Ia prima di pas .. are alla descrizione isto1o-

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g ic.a ricorderò brevem ente il quadro clinico dell 'E. nostras e come probabilmente si è s~ro l ta n-el n o,~ tro p. Di solito senz.a una causa ap paren te od in ~.eguito ad un trauma si ha un peri odo febbril e di 3, 4 giorni, contemporanearn ente la cute d elila r·egio11e si fa tesa, calda , rossa , i gang li s' ingorgano e div.entano clole11 ti , talor a son vi ibili anch e seg·ni di violenta ·1infang ite r eticolare e tronculare. Po.i i sin ton1i si ca lmano , tutLo sembra sco·m parso · qua ndo <lo·p o qual ch e settiman.a si ha un nuovo attacco m ·en o violento d el precedente , però car atterizzato d.a un.a per si tenz.a d ella tum,ef.azione che con il ritpeter si di a ltri attacchi finisce col restar d e finitiva e dà in.i zio a llo sta}) ilirsi d eJl 'E. A diffeven za di que ta E . sub,a cuta , n ella E. cronica n essun di sturbo co1m pare oltre qu,eillo meccanico . I tol ogican1 ente al.l 'E. moll e risponde, secondo la cla ssifirc azione di Dom in ici, I ' ip er sarcosi con pred ominio di ierosità linfati ca preentando un r eticol o c onnettival e molto scar o; arl la E . dura l 'iper s.arcosi con predon1 inio di cler osi, in cui il tessuto è formato da una g·.a nga fibro a, irreg·ola r e ch e stride a l taglio. In questa forma il ottocutan eo lar<laceo, iper plastico può sostituire con tra tti fibro i .an cl1 c gli strati n1u scolari. La presenza di numerosi focolai di endo- e perivascolarite, come vedren10 n el. no tro p., sono su ggestivi per la patogen·esi flog ist•i ca (eczemi o eresipele ripetut e). Nel n ostro caso ad un e ame di orien tan1ento istolo crico ri ultò una struttura di tessuto d ' in , fi ltrazione leu·cocitaria di pos ta in una i11a a ialiin a a g rossi fasci ; a tra tti invece un tes u to di g ranulazioni ricco di neoformazion i vasali si.a sanguign e ch e linfatich e. Nel l.a n1aggior parte poi si ri scontrava un tessuto tibro .. o oleato d.a cellul e fu sate con a bbon.d ante ostan za fondamentale ialina, in cui si n otavan o focolai 1

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Successiva1nente a disla11za di circa 10 m esi ne domandai notjz:e e seppj ch e dopo poche medicazio11i ambulatorie ]a ferjta era completan1ente cicatrizzata ed jl p . stava benissimo ; n essu11a tumefazione si è riprodotta n eanch e ora a distanza di circa ò11e rinni. L'esarne d el p ezzo asportato fa rilevare un emiscroto grande q-t1as: qt1anto una testa di feto maturo. Al t ag·lio il sottocutan eo ri sulta di uno· spessore di circa 5 cm . e n ell 'interno si risco11 tra una cavità rotor1degg iar1te la cui parete è di color bianco-grigjastro diff11so per la presenza di un induito d~ tal colore, inclt1 i to abbastanza conservato e che la tappezza q11 asi con1plet amente. La pelle sovraslante è di colorito brunastro e cospar sa di formazioni p apillari costituendo un tessuto di aspetto fibrom atoso, den so, compatto, unifo.r me ; la fistola comun.ica ampliamente con la cavità ; 11ella fj g . 1 è visib·ile in alto la fis~ol a imbut!forn1e, ~n basso la ca"ità vuotata e a p a. reti introflesse, p er la sinuosità della fistQla lo sbocco interno 'li questa non è caduto sotto tagli o; sono Ftnch e d ~ rilevare n ella sezione focolai di infiltraziQne ematica c:rcoscritti. 1

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Da:ll 'esame d el pezzo risulta quindi confer· mata la d.i.agno i pos ta prima dubitativamente di elef. idiopatica circoscritta. Anatomicamente se ne disting uono due bi·p i; uno di E. moll e di color bianco-grigiastro formata da un tessuto ede matoso g·elatinoso, e una E. dura formata

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IL

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emorrag·ici con ce llule siderofore e in alcuni lratti focolai di n ecrosi estesa. Per un più es.atto esame abbi.a m o proceduto alla inclusione di tre zone chce più inter es avan o d el nostro pezzo e cioè : il tessuto fibroso scrotale, il les ticolo e l ' in fil lrazion e en1atica negli strati profondi elefan t iasici. Riporta ndo il r eperto i tologico rir1graz io vivamente S. E . il prof. _Di onisi ch·e volile cortese1n·ente procedere all a lettura dei pre1)arati. 1

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ritorio de;, linfatici. I nervi e il tessuto peri11ervqso non presentano alterazioni. Co11cludendo: 11ello scroto è car atteristica l 'infillrazione parvicell ulare perivasaJe ta11to intorno ai vasi sanguig ni cl1e ai linfalic:.. II. L 'esame microscopico del lesticolq dà una i11fil trazione diffusa dell 'alb·uginea, l 'infiltrato è cos tituito da elem enti linfocjtari che s ~ trovano specialme11te ac;cumulati lt111go i vasi. Nel testico1lo si nota atrofia dei tuJJuli contorti la cui J)arete . è rivestita da elementi ce11t1lar~. pluristralificati non differ en ziati, non si rinvengono m ai spermatozoi. Si trovano qualch e volta accumuli cli cellul e inter stiziali come n e=. testicoli atrofici frn i tubuli. Il contenuto delle cellul e inter stiziali è limitatissi1no. I tuboli dell 'epididimo, presenlano p oche alter azion :.., in modo ch e l 'infiltrazio11e cronica dell 'albuginea rappresenta- la principale alterazio·n e connessa con atrofia testicolare e con proliferazione a foCQlai di cellule inter stiziali. No11 si osservano alter azioni vasali. III . Tra i. fasci di connettivo e nelle zone di infiltr azione linfocitarie dello scroto si n ota in alcuni tratti presen za di notevole pigm ento emati co contenut-0 n ei macrofagi is tiocitar ~, . Gli accu1nuli dei macrofagi sono talora inolto abbondanti e ci r e11do110 conto della pigmentazione anche macr oscopica. Gli infiltrati eh~ sono abbondantissin1'. i11 alcuni tratti si tro.va110 sia intorno ai Yas: sang uig11i ch e ai linfatici e conser vano semp re il tipo linfocitario delle infiammazioni cronich e. Deg n o di interesse è la, con servaz=i0ne dei n ervi e della musc.olatura a cui non si so·n o diffusi n è infiltrati n è emorrag·ie. I11 c-onclusio11e tutto il prqcesso può considerarsi i11 r a11porto con u11a elefantia si spo,r adica dello scroto con ~ nfin mn1az i oni cro11ich e perivasali. La cn ratteristica di ql1es ta forma è data dalla frequenza delle en1 orrngie ripetute, in base alle quali con probabilità si son o verificati disturbi di circolo da indurre allerazio11i regress'.ve che dalla profondità h anno r aggiunto anch e la pelle, la cavità fo·r matasi è pure con tutta rasso111iglianza in rapporto a rjp~ tute emorragie e linforragie. È òegno di inter esse l 'atrofi a del testicolo, consecuti va all a diffus:-0ne del processo infiammator ·o negli interstizi, al quale più ch e alla co1nJ>ressione scrotale va riferita l 'a t.rofia .

I caratteri di flogosi cronica risµltati in n1o·do cl1iaro I1el caso in ·esam·e depongono per la pa ~ogen es i infi.amn1.atori.a d·ell 'E. , ipotesi so tenuta fin da Rindfl eich e Sch\vimmer in con trario .a qu.a nto g ià aveva ritenuto Wircho''' e Kaposi ch e emisero la teoria m eccanica. Ricordo ch e r ecen tem ente Nonne, Mi.Jro) Lery, 11anno sostenuto il concetto d.ell 'E. intesa come Lrofo·eden1.a; anzi Meige so tiene che s.i.a data esclusivame11te da una lesione del centro trofico nervoso; per ò, a nch e la classica esperienza ·d i Ran vier , ch e determina,ra il trofoedema solo dopo !legata la V. femora le e lo ... ciatico, depone 1;er .J a patogenesi va colo-nervosa. Comunque la lesione n er, osa che nel caso nostro m a·n cava, non è a ffatto costante, talora 1'E. si ini zia d.a una fl ebite postoperatoria 1

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C. Nel tessuto co1111ettivo fibrosd dello scroto dì

è co11 ~erva l a l a tunica d artos si osserYano dei focolai di in fil trazio11e peri vasale pii.1 o n1e110 estei rappre l~n tanti da li nfociti con 11u cleo picn otico n cars:s~i1110 pro toplastTia (fig. 2) . I Yari elem enti sono disposti in u11 lessl1to r eticolar e a fini m ag lie ch e spicca Lrn g-li elem enti dell 'infiltrato. Co11side revole eder11a del tessuto· clello scr oto. L 'infil tra lo i riscontra ancl1e b en viluppato n el t er -

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SEZIO~E

come nel ca . . o di Bru11no'"' , talaltra è er editaria la predi spo jzione, (Carn1ichael e Norrnann), più spe o è idiopa tica (\ì\Teber , Pa r~ kes) e se le flogo si ripetute co11tribuiscono n o11 devono certo esse sole di p er sè determinare l '.affez~o ne. M.a ir1dipe ndentemente dalla etiopatoge nesi ch e r ecenten1ente è stata n1essa in r.a pporto anche con alter.azioni ipofisarie C~1i­ lani), c redo più inter e ante accennare ai m etodi operativi tentati o proposti . Tra i metodi chirurg·ici ricordiamo che abb andonate le car i"ficazioni , ] 'elettrocoagulazion e e I.a l·e g.atur.a di tronchi venosi. H.andley i)et primo introdus e (1908) nel sottocutaneo fili di seta per de~ iare la $tasi linfatica (linfangiop lasti·ca), Lexer poi n1odificò il m eto·do immettendo i fili di eta in aperture praticate n el·la fasci.a ispes i t'a del sottocu tan eo, la sostituzio11c di tubi alla seta C'i\Ta]ter) no:i;i è tata seguita. l\.ondoleon invece incide la fascia ispessita e l 'approfon da n ei i11uscoli in modo da stabilire un drenaggio d.al . . ottocu taneo ver so I.a muscolatura; od anch e più brevem ente secondo la modifi cazione di PaJr si esci.d e per un tra tto ]a fascia m ettendo a contatto g li strati superficiali con i profondi. Lan z invece d o1)0 aver preparato dal piano fa sciale delle b end·er elle l e introduce in forj praticati nella diafi si delle ossa lungh e . Ma se questi metodi on o con sigliati per l 'elefantiasi in genere, per qu·e lla dello scroto le cose .po son o esser e notevolmente emplificate u ufrµ.e ndo de1le peculi ari condizioni anatomi ch e della r eg ion e. : Ricordo che I\.rogius per l 'E. scrota·le raccomand.a il rov·e ·ci.amento d·e lla tunica v.aginale che vien e così incisa e ribattuta sul testi•coil o i·n tal modo la linfa vien e avviata ' lungo il funic ol o; Belitzki con siglia l 'amputazione dello scroto .coniservando i corpi caverno,s i ; Jans,e n invec,e ha eseguito il trapianto omoplastic o di tratti d.i ' 1ene d ell a regione ipogastrica ottenendo p erò soltanto una reg r essione temporanea. Keysser ha voluto provare il dren.a ggio con fili .cii seta , cioè il m etodo di H.andley ma d opo qua ttro mesi i fili ·Ì trovavano in u ila g uaina di pus; ha creduto b en e a llora di asportare le parti edem atose e poi introdurre i soliti drenag·g·i di fili di seta ch e p1art1v.ano in alto dai musco] i r etti , i.I r i u lta to è stato buono. Secondo l\.eysser i fili di seta, più ch e una az ione m ecca11ica , avr·ebbero efficacia in quanto es i pro,1ocano processi ferm.entativi attraverso un leu cotropi sn10 e sarebb ero eccitatori e n el contem po d e,ria tori di flogosi. ~ia al n1etodo d i Hand1 ey, al quale ancl1e 1

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PRATICA

Dranth n on nconosce ch e un 'az ione preparatoria per un m aggiore interver1to, muovon o una grav-e obb·iezione De Gaetano , Falcon e ed altri. Ammesso che l 'el.efa11tiasi sia dovuta a ta si linfatica e consecuti,1 a sclera i connettivale, con mo lta pro~abi.Jità i fil i di seta n on faranno ch e fa cilitare la formazione di un tessuto sclera-cicatriziale lipomatoso cl1e ostacola ancor più il dren ag·gio lintatico. Più .rispondente al·l o sco1p o è forse il me todo di 1 ondoleon-Payr , cioè l 'asportazion e di parte dell 'aponeurosi; e anche più semplice e di n1iglior succes o la I\..0 ndoleon-Si strunk av.e11do que~ , t' u.ltim o A. praticata la r esezio11e losang ica dell 'apo11euro i con tutta la pelle, asportan·do q uindi un g·rosso lembo cutaneo-apo11euro-scler otico. 1\ncl1e Giordano ricord,a ti i lusin ghieri ri ultati ·Ottenuti con una ' rasta asportazione (Dieffe nbach , Giordano, l\likulicz) o ti ene ch e il mig·lior succe so si h a con il m·etodo di Payr-I\..ondol eon n1odifi c.a to . . da Sistrunk . Quindi i1el] a seide d.a noi studi.ata, .a llorchè la le ~ ion e è circoscritta, l 'asp ortazione dell 'emi-, eroto è .l a sola cura ch e possa dare una rapida g uarigion·e. Non ci d eve sembrare g·r ave il sa-crificio ·di un testicolo, tenuto conto ch e· allorchè l 'elefantiasi h a r.aggiunto un n otevole volu111e , il valore funzion ale di esso è ridottissimo ron1e a bb1ian10 riscontrato anch e n oi .a ll 'esa1nc i tolog·ico. Naturaln1e11te la ferit.a o.p eratoria non sarà cl1iusa per prima, n1a .. i lascerà un dren.aggio cl1 e sarà sostituito da uno stuello sempre più pi ccolo con l 'avanzare d elle granulazioni fin o a comp.J eta g uan gione. 1

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ltIASSUNTO. L ' ,t\ . riferisce un caso di E. n. en1iscrotale sin. di difficil e diagnosi, poi chè la tumefazion e si accompagn.ava a febbre e pre en tava una fi 'tola comunicante con una g rossa sacca sup})Urata d 'orig.ine linfo-·emorrag ica .compresa i1ella n1a . a elefantiasica stes. a. Prat icata l 'asportazio·n e di tutto 1'em1 er oto, a ffrontan·d o poi olo con qualche punto di guid.a i bordi , ha la ciato g ran·u lar e il r esto dell a ferita ch e. i è chiusa rapidan1e11te e co1npleta1nente. Do·p o 20 nlesi il p. non pr e e11tava alrt1na recidiva. BIBLJOGR1\ PI.I\. H . Tl1e Kondoleon OJJe r al. for elephanliasis. Brit. J ot1rn. of Surg., 1921 , J u ly. l3nor.Q. Trailé élém. rl e dern1al. pratique, ' ol. I, 1907.

ARNOLD


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IL

POLICLINICO

BnuNNO\i\' S. TJ ber elepllantiasis 11ostras. Folia Neuropathol: gica Esteniana, ·Tartu, 1926. Cr...uTE e Ho,vAnn. L 'Operaz. di f(ondoleon. Surg. Kl :,n. of North. Amer., Bd. 8, n. 1, 1928. FALCONE. Rilievi · sul t rattarrien,to chirurgico alla f(onclol eort. J\.nnali I tal. di Chir., 1923, pag. 662. DE-GAETANO. Cura chirur. di un caso di elef. degli arti in/. _l\.nn. Ital . di Chir. 1923. GroRDANO s. cont r i bui.o al lratlam. cli ir. dell 'E. negli arti inf. Riforn1a medica, 1925. KEI SSER. Su l t r atfamènto oper. dell'E. Deutsche Zeitsch r if. f. Chir., Bd. 203-204, 1927. ·Mcr.ANt D. Comun. Soc. l\1~dico-Chirur . bellunese, 1928. Rossr A. n;cerche anat. sull'E. acquisita, 1895. SAN1on1N c. Sulla cura chiriir. dell 'E. Policlinico, Sez. Pratica, 1924, pag. 904.

DALLA PRATICA CORRENTE. Considerazioni pratiche sn 110 casi• di parotite epidemica per il dott.

STANISLAO PAOLILLO,

cap. inedico.

Dal 1927 a l 1929 n el Presidio Militare di Arezzo h o seguito l 'andamento epidemico e la -cura di 110 parotitici, g iovani soldati fra 20 e 21 a nni, appartenenti a distre tti militari del1'Italia centrale. L 'epid emia si è svolta appro simativamente i n 18 m esi, avendo osservato il primo caso nel settembre 1927 e l 'u ltimo nel marzo 1929. I casi si sono manifestati con la seguente succession e : nel 1927, 25 casi; nel 1928, 81 casi; nel 1929, 4 ca i. Totale 110 casi. Ciascun infermo è stato ricoverato in inferm eria e isolato per un per iodo d i 20 g iorni aln1eno. I l p~riodo febbrile è stato vario d a tre g iorn i a dodici g iorn i, più breve nelle form e senza complicanze, più lungo nelle altre. I r1 tutti i casi ho ri contr.ato l.a form.a classica bilaterale (simultanea o quasi) con fatti flogi stici • locaJ i sempre bene evidenti e di diagnosi indubbia. Complicanze: l 'orchite è stata presente in 22 casi (20 %), è comparsa sempre dopo la regresior1e della parotite,. mono1.aterale in 20 casi, bilaterale in 2 casi ; l 'adenite sottomascellare , sen1pre bilaterale, è stata presente in 12 casi , in quattro dei quali preced ette la parotite di qual ch e g iorno e in tre casi costituì l 'unica localizzazione d ella malattia. Non 110 riscon trato come compli canze nefriti , tiroiditi, dacriocistiti, artriti, eritemi cutanei, otìti, pan.. . .. . . . rrcat1t1 , men1ng1t1 sierose, c ui a ccennano ' 'ari autori. La g uarig ion e è stata completa per tulti e ne sun pro''Yedimento n1 ecli co-legale 111ilitare è stato adottato n ei loro riguardi. Non 11 0 riscontrato a di stanza più o me110 lunga di tempo un solo caso di r ecidi,ra.

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Postunii : un caso· di atrofia testicolare monolaterale post-orchitica. La par otite ep idemica appartiene a lla categoria delle affezioni d i diagn osi relativamente facile; l'ad enite sottomascellare però per poter e essere interpretata come equivalente d i parotite epidemie.a, quando costituisce la sola loca lizzazione della malattia, ha bisogno del criterio epidemiologico . Altrettanto d icasi delle orch iti q u ando queste, com e può a cca.dere, cotituiscano la sola localizzazione del la malattia. Per la profilas i ritengo non possa escludersi che anch e per q uesta affezione esistano cc portatori sani » . In q uanto a lla terapia mi son o valso con ot timi r isu ltati d ella proteinoterapia più o meno in tensa a second a d ei casi per via en.domuscolare . Ho sperimentato vari prepar.a ti proteinoterapici e tutti h anno risposto allo scopo. A·l la proteinoter apia ho a soci.ato sempre I.a cura antiflogistica locale valendo·m i dell 'ittiolo in pon1a ta .al 20 % e ne1le orchiti ho a·p p1li·cato sempre il sospensor io. Con tale metodo di cura ho 1 \ i to il processo orchitico risolver si in tempo r elati,ramérìte breve, per lo più in quarta giornata, e ritengo ch e un solo caso di atrofia teticolare su 22 d,i orchite sia un risultato sodis1f.acente. Notevole a q uesto r iguardo ~l fatto che i due in~ermi con oroh ite bilateral e non h anno a ' ruto atrofia testicolare con il vantago·io in.con1parabil e di aver con ... ervato la pro1)ria « potentia generandi ». 1

RIASSUNTO . L 'A. espone i dati epidemiologici di 110 parotitici curati con la proteinoterapia ed esprin1c il g·iu.dizio che questo sistema di cur.a corrisponda egr egiamente allo scopo dì risolvere in })reve la complicanza orch itica evitando l 'atrofia testicolare. Interessante monografia:

oott. VITTORIO CHIRON Ass.ieterute v . nel.la. R . Clinica Chirurgica di Rom a

. b' importanza delle paratiroidi secondo le odierne vedute Un volume in-8 (N. 5 delle nostre « Monografie Medico-Chirurgiche d'attuaJità 11) , di pag. VIII-125, nitidamente stampato eu carta 2emi-patinata, con 25 figure ne} testo. - Prezzo L. 1 4, più le spese poetali di spedizione. - Per gli abbonati al «Policlinico ,, sole lire 1 2. 7 5 franco di porto.

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SEZIONE PRATICA

SUNTI E RASSEGNE. .

TROFO-NEUROSI VASALI. L'arteriografia nelle g~ngrene degli a1"ti int·e1"iori. (LE1Bov1c1. Jourri.. d. Chir., t. 34, n. 3). L 'A. fa una rivista sin te tic.a sull 'arteriografi·a trattan·d o ·dei principi, della tecnica, indicazioni , inconv1eni1enti, ris ultati, limita11do il suo stu dio a:l'l 'a·p pl icazione di questo m eto·do d 'ind.a gin·e n egli arti inferiolfi. I Jiquidi più comunemente adoperati per 1a iniez ion e arteriosa sono il lipiodo,z e lo ioduro di sodio. Il liipiadol , per l 'alto contenuto in iodio ' ra iniettato in dose di 1-2 em e.; lo io.duro di sodio, soluzione a l 25 %, in dose di 10-15 eme. Sede d e·l l ' ini ezione è 18 femorale sotto l 'arcata crurale più in alto d ella fem orale profond.a, a cielo sco·p e.rto o p er vi.a sotto-' cuttanea. 11 liqui·do va iniettato rapidam ente, pre ~eribilrr1 e nte sul tavolo radiografi co e le ra diog.r afie prese in se-rie fin dall 'inizio d el.J 'inie• z1one. Fra gli accide n.ti: la pu11tura dell 'arteria può da r luogo a una fo rt e emorragia solo in rari casi di g·ra,,e ateromasia. Altri accidenti pi\l gravi so110 Io spasmo, l 'ostruzione d ei ca pi Ilari e 1'arterite chimi ca ch e po sono agg·ra,ra r e l 'obliterazione e la gang r en a, come è stato .osserva to in qua lch e caso. Infine lo ioduiro di sodio può provocar e fenom eni d 'into sicazione g·en erale. L'arterio·g r a fi.a mira a preci sar e la sed e del1 'obliterazion e e la sufficien za circolatoria al live]]o in c ui si vuo1le amputare. Queste due con.dizioni n on sono di faciile d eterminaz1ione e non sono tr.a di lo,ro in così stretto r.apporto com .e potrebb e sembrare. Un 'ar·terite jn evoluzion·e può provo c.ar e uno spasm o a m onte ch e oblitera completamente l'arteria. Ancora più diffic ile è l 'ap·p rezz.amento d e·1la sufficien za cir-coJatoria 1)81' la quaile pi ù ch e· la pern1 eabilità d ei vasel.Jini è importante la pronta scompar sa d el ·liquido opaco. Ogni ristagn o di questo è segno di sta i patologica. Infine l 'assenza di collaterai]i iniettate n on corrisponde a una cattiv.a nutrizione d ei ·l en1bi p oich è, l a piccola quantità dii liquido iniettato non b asta a rie.m pire tutte le a r terie dell '.a rto e d 'altra parte ]e vi·e anatomiche son o ca·p i llari ·e quindi invisibili. Si com1:>r ende dunque con quanta prude11za s i d evono i11terpreta:re i dati d ell '.arteriogr.afia. In una riV'ista di 20 casi racc<Ylti dall ' A., 5 casi eran o stati ampu tati sui dati d el1l 'arteTiografj a e su que t e cinqu e amputazioni i erano tate fatte troppo alte o troppo b.asse. Questa forte p er centuale di errori e .i p ericoli inerent~ a l1'arterioo-rafia n o11 con s1gl1ano la gen er alizzazion e d el m etodo. 1

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L 'A. conclude affermando ch e la clinica conserva an cora tutti i suoi diritti in questo cam})O . In tutti i casi in cui lo stat o genera.le lo pern1ette sarà b en e a t tend er-e. Il solco di eliminazione e la scoplpar sa d ei ·dolori sono due elementi . clinici rd i g rande importanza per giudic.are del! moim e nto e d el live.Jlo in cui si deve amputare. L '.altezza del1l 'amp,u tazione v.a reg olata so})ratutto in base all 'e f~i cienza d ella circolazi on e coilil.a teral e e questa si può studia re col Pachon e con l 'iper emia provocata (prova di Mosko,vicz). G. PACETTO.

A p1"oposito di un caso di edema di Quincke con iperemia emicongiuntivale bilaterale e di un caso d'emiorticaria. (A .

L uNEDEI.

Rivista Oto-Neuro-Oftalmologica,

luglio-.agosto 1929). L 'esa me d·el sistem a capililare p u ò essere fatto co·n d.u.e d1f.Eer ent i criit eri: o si esaminano le singo1le p ro1p·r i•età d ei capillari coi vari metodi di rioerc.a, op1pure si volge l 'attenzione ail1lo svo1lg·imen t o d ei tre m eccanjsm .i di r egolazione d·er11 'atrtività d ei ca1p ill.ari: n ervoso, umora-le, ·t i.ssurale. L 'A. ritien e ch e il secondo criterio in ge11er e re l 'esa·m e d·e lla r ego•l azion e in specie, abbi.ano la n1.a ggiore importanza n ello stuiClio deil la 1patog·en esi di svariate ma1nifestazioni m orbose. I tessuti r egol.a n o il calibro e la permea]) i lità dei capill.ari a second.a d·ei lor o bi sogni , a t raverso l 'azione d ei prodotti del loro rican1bio . Il n1ezzo di in·dagine log·i·cam ente il mig lio re 1)811~ v.a lu-tair e com·e si compia qu.esta regolazio11e tis.surale d ei ca pillari è quello di provocare artificia lm·ente i.n un d etermina t o territorio, u1n a a lte,r azione di circo1]0. Con un laccio o con un braccia le si provoca jn un braccio stasi ven osa o isch emia e si osservano i fen omeni a carico d·ei capi1llari outanei durante la interruzione di circolo e do·p o il ri tabilim ento di esso. Num.e rosi e ' 'ari sono i fenomeni osser,·a ti: cianosi a chiazze, iperemia r ecettiva , parestesie, m an ifestazioni ponfoidi cd emorragicl1e ecc. L' A. h a studi.ato minurtam cnt e nei riguardi de],]a fi siopatol ogia d ei capillari un caso di ed·e n1a di Quincke con iperen1ia emi-congiuntiva1le b ilatera·l e ed un caso di emi-orticaria. 111 entrambi i casi ha riscontrato presente il sinto.m .a di Wojatsch·eck ciç>è: l 'esisten za di cl1iazze bianco-g·rigiastre con ufft1sioni b lua. tre localizz.ate al setto o sui turbinati medio e interiore. L 'A. 11.a ricercato il d etto sintoma in molti paz ie11ti: il fenomeno è freque nte n ell 'asma, frequentis.s in10 11ella coriza ' ra ornatori.a; lo ha poi riscontrato pre ente in casi di cefalea, in soggetti facili alle crisi di orticaria ecc. 1

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lL POLI CLI NI CO

e i sogge tti p ortatori di tal e sintoma, la capillaroscopia ha rivelato dil atazione del tratto v.c noso d·ei capillari terminali e spasmo del tJratto arterios o. Rig uardo a lla gene i l 'A. ritiene ch e il fenom e·n o sia d ovuto ad alterazioni d ell e pare.ti d ei capillari con co1n segue nte alterazione d·e],]a loro ·permeabi1lità oppl1re ad .alterazioni dei tessuti extraca pillari con co·n seo-u ente a lterazion e d ell a autorieo-olazione tiss.u r.ale d·ea,Ja funzionalità d ei pi.eco] i ' va si. VJ CEN TTN J.

Le acrocianosi. (P .

D EsCIIAMP S.

Journal m édical fr a11çais,

lug lio 1929). S ' intende per .a croc i.a nosi un'.a ffezione caratt eri zzata J:>r e,ra Jentem cnte d a una colorazione cian ica perm an ente ed indolor e d elle e tren1ità . ' inizia qua i sempre in . idiosam ente n ell 'infan zi.a e si .a ccentu.a con la pubertà . Solo r aramc11te i manifesta pi ù o m en o im1:>rovvi an1cn I c in "' eo·t1ito ad infez ioni, a .pa rto o a raffrcdd nm en to. I ~ i11.to mi cardin.a li son o la cia11 osi , il raffr eddamento e i di turbi vaso -tro fi c i ·delle e trcm ità. La tinta d ell e parti colpite l)UÒ variare dal rosa vivo a l ' rioletto n ero secondo la g ravità, l 'inlen ità d cl freddo, l e ore d el g iorno. P er lo più è omogen ea, ma IJ UÒ esser e più o m eno marezzata. I-la se·d·e per l o più alle mani con 1)r evalenza a lla parte d or sale e può salire fin o a ll 'avambraccio. Gli art i infe riori , quando partecipano a ll 'a ffezion e, sono colpi ti sol o alle g"an1b e (eritro-cianosi sopramalleolare). Meno frequentem ente sono presi il naso, i padiglioni d eg·li or ecchi , i pomelli , la faccia po teriore de l braccio, il limite inferiore d ell e r egioni g luteo. Nella maggior p.a rte d ei casi tutta la c ute è più o m eno livida. È p erma11ente e n on p.a ro i tica, con r ecrudescen ze in rapporto alla tempera t11ra esterna , ed è indol ore. Le parti c ianotich e sono fredde a l tatto e ono la ed e di una sen sazione p ermanente di freddo, ch e talvolta costituisce il disturbo più 111ol c 1o. I di turbi vaso- trofi ci sor10 costituiti d.a lla ipcridro i locale, e l 'ed ema , ch e talvolta a cquis ta l1n a not evole inten ità fin o a d.are a lle estrem ità , pec ic all e mani , l 'aspetto a cr omegalico o i ri n o- o 111 i e1i eo. L 'acr oc ia110 .. i è una malattia cr onica cl1e subi cc m olt o l ' influen za delle variaz ion i termich e, 111 ig li ora d 'e Late, si agg·.rava d 'inverno. pcc ia lm entc quell a co tituzion.al e, legata ad una n 0uro .. i veo·cta tiva, è tenace e r esistente acl ogni c ur~. È inter essa n te il fa tto cl1c essa n o11 d egen era n1 a i 111 o-an g r en a o ulceri trofi ch e, il cl1 e ]a fa c1 i ~ t in g ucre d al n1orho di Raynaud e dalla t ro111 l) oa n g i o i t e o]}l i I era i1 te . c:on1pli cazio11i n o11 frequ ent i po ... 0110 c _.. crc • •

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d a te da infezioni , gelon i, piodern1iti , da formazioni tubercoloidi. • Si distinguono tre forme clini ch e : I ) l'acrocianosi anestesica o ipoestesica ca r a tteri zzata d.a disturbi sen sitivi sempre molto n etti sovrapposti alla c ianosi, la cui inten sità ed e ten sione può far upporre la siringomielia ,· 2) l 'acrocioriosi ipertrofica, i1ella quale le e tren1.ità cianoti cl1c aum ent.ano di volume specie a Jla r a dice d elle dita ed a] dorso d ell e n1an i d erivante n on d.a in filtrazion e sierosa n1a da iperpl a ia d el te".. uto ce llulare, una SJ)e-' c ie di scler odern1a ; :3) l 'a.crocia11osi atrofica n1olto r ara. L 'acrociano i p uò associar, i a d a ltre a ffezio11i va o-n1otorie e trofi cl1e d ell e e tremit à, al ino rbo di Ray11a ucl , all 'eritron1elalg ia, a lla cler odermia, .a ll 'orti car ia, alJ 'acr opar e tesia. Icg]i individui a ffetti da acr ocianosi. si trovan o spesso disturbi vago-si1111ìa tic i e n eurotici: in tabilità , cmoti,1 ità , as.t e11ia p ichi ca inter111i ltente, cardio pa in i, d olori epiga tri ci, ipercloridria , ·diarrea o . . lip i, colite, r>a1p itazioni, exlr.a-sistoli, bradi c~ rdi a, t.aclticardia parossitica , crisi ang i11oidi , ecc. La diagn o i differ en ziale ' 'a po sta con le di,-erse ciano i d 'orig in e ca rdiaca, pu)m or1are o da cause gen er ali , co11 l 'eritremia , con I '·eritro e di Bechter e''' , car at terizzata da u11 arros. . am ento costan te d el viso e d ell e estr emità , con I 'edema azzurro di Ch arco t, qua i se ~pre un·ilater.ale ·e d accon1p.a gn.ato da paresi o contrattu re, da dolori e ed emi e opravveniente in seguito ad emozioni o trauma. La distin zion e d eve e ser e fatta sopra tutto con il morbo di Rayn.aud , con 1''e ritromelalgia e con I 'arterite obliterante g io,ranile. Il m orbo di Raynau d ha carattere paros~i­ sti co, d oloro o, ul cerante. La distinzione è m eno facile quando m .an ca la gan g rena e qua ndo l'acr ocianosi d ecorre paro ~ si ticamente. L 'eritromelalgia d ecorre con cri si parossistich e di dolore, arrossan1 ento e gonfior e provocate da l calore, e predomina agli arti inferiori. D 'a ltra parte le parti eritromela1g ich e sono calde a l tatto. L 'arterite oblit€ra11te g iovanile si diagnostica p er i d olori a tiJ10 di cla udicazion e intermittente, p er la prevalen za d el pallore d ella cute ulla ciano i, per la scon1parsa del polso e d ell ' indice oscill on1 ctrico, per l 'evoluzione rapida ver o la gan gr e11a con co1111)ar a di ulcer azioni periung·ue.a li, per l 'a in1n1et ri e i là d elle le ion i. J11teres an te è an cl1 e la diag·nosi etiolog ica dell 'acroci.ano i, cl1e può es .. ere fun zionale, organi ca o rifl e .. sa . · ; Le forn1 e funz ionali son o le J)iù co111u11i e ~an o legate a d i fun zion e d ell e g landu le endocrin e (in uffi cienza oYari ca, tiroidea , iJJo fi . . arja o plurig landul a re). 1 0 acroc ianosi organ icl1e 0110 111c110 con1t1 n i. P ossono e ... er e d 0Yt1te a d u11a le . . ion e i11a-


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SEZIONE PRATICA.

teriale d elle vie simpatiche sia a livello d e i la vita, aumenta la tendenza alla vita sed encentri vaso-motori ch e d elle terminazioni p e- taria e alla corpulenza. Un control.Io prevenriferich e . Si osservano nei catatonici, nelle aftivo d! queste cause può portare a buoni rifezioni mesocefaliche ed anche nell' emorragia sultati. cerebrale. Può essere in rapporto con lesioni I giova ni vanno trattati con l 'insulina e con dei n ervi periferici ed in tali casi I 'acrociauna dieta ch e sia progr essivamente più genenosi si associa all'acrocontrattura. rosa; si ricordi che non si d eve dare eccessiva L'acrocianosi riflessa può essere dovuta alimportanz.a alle proteine e a lla loro possibi1'azion.e d el freddo o dei traun1i. lità di influenzare i.I ricambio dello zu,cchero , e ch e è necessario m .a nten·e re inv.ariato il nuIl tr.a ttamento locale consiste n el} 'applicam ero delle calorie giornaliero; se il peso auzione d ell a seguente pomata: m enta, cio·è se co·m paTe la tendenza alla pi.n Estratto di hamamelis gr . 0 .06 g u edine bisogna accrescere anche l'insulina. )) Ergotina 0.40 Il con sumo de.Il 'insulina d eve dipendere non )} Ittiolo 1 olo dal vitto , dal movimento muscolare, ecc. }) Sapolan 20 ma a nche da quel fattore ch e, con una sola pa)) Cold cream 30 rola , si dice cc peso del corpo ». La cura va o nel! 'applicazione una volta la settimana di • fatta perciò tenendo conto sempre di due ele compresse imbevute di soluzione iodo-iodurata menti : il ·tasso d ello zucch ero nel sangue e il e negli altri g iorni della segu ente soluzione p e.s o d el corpo. astringente : Nei diabete giova.n ile la somministrazione dell 'insulina è necessaria; e spesso non è n epAllum e gr . 5 pure possibile manten ere la scarsa tolleranza }) 5 Borace eh.e rimane anoora in princi·pio; tutte l e riser)) 15 Tintura di b enzoino ve :so.no , in questi casi, esaurite. Acqu.a di rose · )) 300 Il diabete dei vecchi è, come si è d etto, a sBuoni r is ultati d à l 'opoterapia a base di sai più lieve, ma a ppunto p er questo, talora . estratti tiro-ovarici (ogni giorno 40 cgr. dì fa cilita quelle trasgr essioni al regime dietetico estratto ovarico e 10 cgr. di .e stratto tiroideo). ch e, a lungo andare, possono provo·care gra,,i Layani ha a doperato con su ccesso l 'insulina compli cazioni. (iniezione biqu otidiana di 1 O unità d'insulina). Il peso del covpo ha una g·ra~·de importanL' estratto d el lobo post eri or e dell 'ipofi si dà za, esso ci consiglierà :qel r egolare le direttive qua lch e risultato solo se adoperato p er via en- p er la cura; i m a lati g rassi saranno curati sodovenosa . pratutto con il dimagrimento, i magri con Il cloruro di calcio · (4 gr. al giorno per il 'insulina, o pei' lo meno una cura deve asso20 giorni) ha dato risultati vari . ciarsi .all 'altra se si vuole che il trattamento · Il trattamento chirurgico (simpatectomia p einsulinico no-n fallisca. La di,fficoltà spesso inriarterio~) non è consigliabile. contrata a conservar·e ad un livello normale il La cura d eve essere integrata dalle applica- rtasso de:lla .g licemia si è dimostrata una semzioni elettriche (galvanizzazione, faradizzaziop li·oe questi.on e di peso cor.p oreo. ne o a lta frequ·e nza), dalle applicazioni calde Il ·d oppio argomento d·e l controllo ·d ella g·J:_ (bagni o doccie calde, diatermi.a) ed anche cernia e del peso do·m ina ·d unque le V·edute deldalla radioterapia. DR. l'A. e nella prognosi e nella terapia d el diab ete. RICAMBIO IDROCARBONATO. Dal pu.n to di vista terapeutico si ricordi ch Pscopo della cura d eve esser e quell o non di 8nlla cura e sulla concezione del diabete im·p edire incresciose complicazioni ma quello di ottenere una vera restitutio ad integrum. mellito. Per giu1dioaTe la gravità di un caso di diabe(HEIBRG. Acta Med . Scandin, n. 1, 1930). te occorre calcolare la quan.t ità di calorie per , L 'uso d ell'insulina ha particolare interesse kg·. con cui il paziente r esta del tutto privo di per le form e più giovani di diabete mellito; e zu ccl1ero e nel sangue e nelle urine, e a·n c h e l 'applicazione d elle moderne terapie ci permetl 'altezza e il peso d ebbono esser e tenuti di te di consid1e r~are sotto un punto di vista più conto in rapport·o al.la calorie. L 'u so d el:le favorevol e la sort e ·delle person.e anziane, per cc 1diete di passaggio n è da . condannare senle quali è l ecito augurarsi una note"."ol e ·d imiz'altro perchè invece si d eve cer ca r e di portare nuzione d el diabete: oggi esse rappresentano subito il pazie·n te a quel tenor di dieta ch e non ancora I.a più alta perçentual,e di questa malatlo obblighi a ricorrere a·d alte d osi di insulina tia e le r ecenti statistiche Danesi lo dimostrae possa , d'altra parte, esser e prolungat o anno. Ora la cau sa della d egenerazione d elle isoche in seguito. Si raccon1andi infine il movile d el p an cr eas neg li anziani è da ricer car si mento muscolare ch e com e è noto diminuisce sopratutto ii1 quelle st esse cause ch e provocala ri chiesta d ell 'insulina e, da Allen , è tato no la pinguedine, e va, via via, fa cendosi più g iudicato cc una forma vera e p r opria di ipofreque11te m an ma no ch·e , col prolungarsi d eln ut rizj one ». \ T. SERRA. 1

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IL

POLICLINICO

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cli?i c~

Acidosi da ip_oglieemia. ( 1\1AHAiiON.

[ANNO

J)J edi ci11a. Ibera., 1930, n. 6±1).

E' idea corrente che l 'acidosi sia un 1feno1 •1e1~ 0 1?g.at? .all 'i ~erg] ic·e mia e ch e quindi gli stati aci.do 1c1 ' 1ad1no tra ttati istematicam ente con. l 'i.n ul~n~. ~ lato invece d egli tati di .acidosi diabet1c1 v è un altro grup·p o di acidosi con ta1 o di ipog licen1ia, come ha riferito l'A. alla Acad emi.a Nacion,al d e Medicina di Madrid. L 'A., parten·do dall'osservazione di un caso di M. di Addison venuto a m orte in stato cornata o, con forte odore di ace tone senz.a che fosse Lato risco.i1 trato .a11'al1topsia .a ltr.a lesione .all ' infu ori d e_lla di struzion·e totale ·delle gland ole surrena l1 per un processo tuber col are calc ifi cato , 11a ricercato ]a riserva alcalina in 25 inferni i , .a ffetti 1da M. ·di Addison o da stato acidosico. I:'A. ~a lFovato ' 'alari nor1nali n el 20 % d ei ca 1, a c1do .. i marca La n e] 70 o/c) , a ci.do i inten.. a n el 10 % e ~ci:do i molto g rave nel 3 %. La cura 1n ul1n1ra aveva per e ffetto di ao-o-ra, ·.ar e lo stato d egli in.fermi e I '.acidosi J1~0Rtra11d o qt1indi ch e tali stati erano l egati ad ipoglicen1ia. Ciò JJ UÒ e. ere ~ piegato, dato il m eccani mo di J)r odl1 zione d ell 'ac i·dosi: ccrtainente si tratt~ di infermi r h e i1on di spong·ono di su fficie11t 1. n1ol e~o l e di_ idrati ·di carboni o per bruciare Jr protein e e 1 gra i; le riserve di idrati di c~ rb.o ni o. , di g licogen o epati co, ono car . e, -cl1m1nuzLon c ch e , i accentua con la somminis tr,azionc di in ulir1a, m entre l'acidosi at1menta. l ,'acido . . i addi sonia11 a è quindi n1olto in1i] e a ll 'acido. i cl el digi u110, cioè è un 'acidosi leo-at a ..all 'i pogli cemi a . 1\1a l'acido i per ipogli~e· 1111a , .o.ltrc ch e n el M. ·di Addi on, può risconl rar L in m ol·t e .altre conting·e nze patolog ich e, come ~ d e"' . in m o1.1i inferr11i g ravi d ell 'appaTato d 1gere11te, n egli tati di inanizion e p er nla:i1can za di al in1entazione o per vomiti ripe· tut1, i1cg·1i sta ti epil ettici con ,attacchi . uhe11tra11 ti , ecr. In t al n1 odo potreb])ero piegarsi le a ci·dosi d eg·li l1re1r1i c i, spec ie di quell i ch e entrano in o ])eda]o i11 co1na e J)as. ano vari g iorni $Cn za a l i t11 e n tazione. Tale O])ini one scn1br a po .. a e ere o tent1l.a per il lll ig lioramento di que. ti infermi in seg uito alle iniezioni di iero o-luco ato con le q.t1al i : ~ n1 o? i ri ca110 le condizloni orga~icl1 e, s i r1 , 1~btl 1 ~ rr il n~ eiaboli s1no d eg·li idrati di carb o111o $1110 a g·1ung·ere i11 alct1n i rasi a·d una g u.a ricrio11 e t en1poranea d eg·li infern1i. ' 1\fa, oltre a queste a cido i , ve ne son o altre. ~o . ì . l'a.r icl_o, i d ell a grn,ridanza, l 'ucido. i d egli 11)c rt1ro.1cl(' I, son o ar ido i da ipog·l icemia, nelle qual 1 la $01n111i11is t razione cli insulina può dct errl1inare Q·ra,·i cri... i i1)oglicen1icl1e. T~ 'ac id o:-i dn 1110Q'li cen1ia . i J)tlò dunql1e amn'l ellerc nl 1)ar i di CJlle11a da iper g li ce111ia: in 1

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non sempre i casi_ sono così sen1pli i, po1che la s~essa. aci~os i ?iabetica può a volte esser e ~el tip? ip<?gl1cem1co ed il tipo diabetico. con. iperg]1 cem1a può divenire diabetico ipo· ~·l1 oei:i1co e p ertanto provocare l 'a cidosi con ipoglicemia. A. P.

CENNI BIBLIOORAFICI (t) Dotl. V. MoNTESANo. J\tlanuale di malattie critane~ ~enti.

ad uso dei m edici pratici e degli stuVol . II. Pagg. xrr-432, con 44 fi g ure inter calate n el testo. Ed. Luig i Pozzi Ron1a 1928. Prezzo L . 60. ' ' Sog·naì ia111? a l~ ' attenzione dei collegl1i Ja recente pubbl1caz1one del secondo volume di q ue ~o prezioso Manuale di Malattie Cutanee. Pos::> Hl.mo cosce11ziosamente affermare ch e la lettura di questa seconda ed ultima parte del !Jregevole lavoro . . . ha rafforzato in noi il con v1nc1rnento, g ià espresso nel r ecensire il primu volum e, .ch e l 'A. h.a corri sposto magistralmente a_.l .comp1t.o prefi s?si di offrire a i n1edici prat 1c 1 e agli studenti u·n .a chi.a ra e intetica d escr i~i.on~ d elle indromi cutanee con giusto eql11l1br10 n ella trattazione dei vari àro-omenti . 5 e o.b ria, e con cetl?sa esposizione di quanto di t~or1co ~ ~eoes~r10. ~ll:a razion.ale interpreta .. z1011e d e1 intorni cl1n1c1 e a]Ja deduzione d elle ;

norm e t erapeutich e. . .. Il vol_ume di circa 400 pagine con 4! nitid i· ft g urc inter calate nel testo tratta i seau c111 i argor_n~nti : Affezioni degli annessi e delle aµ . pend1c1 cutanee - J\nom.a lie dell,a pigmentazion e - Tun1ori · ~falatti e infettive p ecifich e e para sitarie - Pitiriasi rosea - Psoriasi - Li ch en ruber - Dermatosi dei lavorator i - Dermatosi simulate. Anch e questa parte è corredata da ampie notizi·e bibli ografi ch e ch e sono di l1r ezioso aiuto alle ricer ch e d egli studio i.

E. L\.

SABOURAUD.

PERSICIIETTI.

• en, aires. Pélades et alopécies

Mas on, P.a ri , 1929, · ·p ag. 378,

fi g.

179,

Fr. 80.

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11 trattato s ull e malatti e ·del cuoio capelluto di cui Sabourau.d ci av,eva g ià dato quattTo vo1umi , uno ·d ei quali, quello sulle tig·n e, va a11noverato tra i rJa sir.i d ella d ermatoloaia . . o ) teri111na con questo quinto libro in cui ono trattate le alopecie areate. Questo volume, con1e i })r eced enti , è frutto di d ecenni ·d·i osserv.azio11c e d i i·icerca e, per quanto n egative sia no le conclu ioni nei ri guarrdi d elle conosce uzc . ulla preci a natura d ella alopecia areata, "' i può aff~rmarc ch e non si pote·va in modo rnigliore fts are lo stato attuale d ell e nostre n oz ioni intorno all area di Celso e alle ma]atti e affini. 1

(1) i prega a' inviare du e copie d ei ] ibri cli cui si d esider a la r cce11sion e.


[ANNO

XXX,1II,

1'uM.

25]

SEZIONE

La prima parte d el volume è riservata allo studio clinico d elle lesioni locali , all 'enume razione e alla d e crizione d elle loro principali v.a rietà , ,alla diag nosi differenziale d e11a malatt.ia in confronto di tutte le affezioni a sintomi an.a loghi. rell e parti successive l 'A. af_fronta la ricer ca d ell e cause e dei ineccanismi c~e posson 0 produr1ie l 'alopecia are.ata, discuten.d o a lla stregua dei fatti tutte le teorie etio11atogen·e ti ch e sin qui emesse. Il b el volun1e, ricco di nitide illustrazioni. chiucle d eg11a 1ne11te la n1.agistrale o·p era de l grande d ermatologo francese. . M. MONACELLI. 1

E. JusTER. Traitenient des affections rieurocutanée. Ma on , éd. Paris, 1929, pagg. 126 , Prezzo Fr . 1±. Le affezioni n euro-cutan ee sono second o Juster tutte Jie dermatosi per il d eterminismo d elle quali bi.._ ogn a an11nettere l 'esistenza di u11 v.asto si tem a reg·olatore delle funzioni cutanee, forn1ato dal · sistema nervoso centrale e perifer ico, dal i ten1a umo r.ale e d.a quello circolatorio . U11a gra11 parte di queste d erma t osi ..è rappre e:nt.ata dai pruriti a cui son o da agg iunger e tutte qu elle sindron1i ch e and.avano anche so lto iJ norne ·di trofo-nevrosi (dalla vitilig ine a l morbo di Raynau·d , da ll 'ulcera perforante al l 'eritr ocianosi sopramalleolare) . Tutte qt1es le a ffezioni ch e Juster chiama .an cl1e n et1ro- u1noro- circolatorie d ovrebb ero c"sere riunite a formare una speciale branca d ell a d ermatologia e precisam ent e la n euro-der111atolog·ia. In questo volumet1o, do1Jo brevi accenni patogen,etici, ch e potranno sembr.are i11 ~ uffi·cienti a chi non conosca le nu1nero e i)ubblicazion i precedenti d el]' A. s ull 'argon1e11to (pieT lo IJiù in collabo,r azione con Lévy-Francke1), sono ricord ati per ogni .a~fez io11 e i n1eto,d i t erapeuti c i locali e gen erali più racco111andabi li. M. MoNACELLI. 1

G. Brr,ANCIONI. I Ciiriosi della natiira. Galeno. U n vol. i11-16° di 136 pag . Agnelli, Milano 1930. L. 25. Ba lza ' ri·va dalle pag·ine del Bilancioni la complessa figura di Galen o, di questo encicl opedi co d ell a m edi cina e della bielogia, ch e do111i11ò, co11 il ~ u o s i te111a intang ibil e, quasi tirannico fino .a l ecol o XYI. E noi gui i111pa·rian10 a cono ~ cer e Galen o anatomico, fi siologo; patolog·o e clini co , ig·ienista, n1edico-leg.a le ed ·a n cl1e torico ·e filo ofo. Ma è opr.attutto con1e t erapista ch e ci è tram,anda to i l i1ome di Galeno·, il quale ri conosce c1u.ale fat tor e fo11da111entale la vis niedicat rix 1iatu.rae ed a ffer111a cl1e il i11edico è

.a.emu.lizs et 1ninister J\ia.fizrae. Certa111ente molte d elle su e nozioni a11a tom icl1e e fi . . iologi ch e, le su e teorie c i fan110 ogg·i ~a rr idere; m a ch e si i1e n ~ erà , fra u11a , ·e11.ti na di ... e col i dei no tri batter i ?

PRATICA

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Lo studio della vita di questi gtandi uomini della m edicina e lo stu-d io della loro attività pecia.ln1 e~te se esposti come que · ta in un~ 1ntes1 e fficace e completa, ci è di grande am111aestramento e di notevole utilità.

fil.

A cur.a ·della Società lta]i.ana di Genetica ed Eugeni?a, che ha lo scopo ·d i promuovere ed appoggi.are quelle rioerche e quell e iniziative ch e t endono .a p erfezionare le conoscenze sulle leggi d ell 'er editariet à e sul miglior.amento delle ra.zze, è. apparso Le problèm e eugénique en Belgiqiie, 11 primo volum·e d ella Hiblioteca Internazionale di Eugenica. S'inizia così una collezione di importanti pubbli ca~ioni, ch e tratt eranno argomenti di attualità sui problemi d ella ·d ecadenza , ·d ella vitalità e d ella potenzialità ·dei popoli. E' già in cor sp di s tampa .ancl1e il secondo .volume, dove sono riuniti g li studi italiani sull 'eu genica. In t empi di profon.do utilitarismo l 'indagare i problemi gen etici appare a molti cosa .de l tutto inutile, ma queste conoscenze naturalis licl1e sono fondamentali per la m ·e·dicina e per le scienze applicate, che n on potrebbero regger si se non si appoggiasser o all e scien ze l) Ufe .

P er il volere fattiv o del presidente dell a Società Italian.a di Genetica ed Eugeni ca, prof. Corrado Gini, viene o·fferta .ai cultori di demografia, gen etica, sociolog ia, biologia, politica e medicina uno studio di sommo interesse, e v ien·e con sentita una n1.aggiore volgarizzazione ulle n·ecessità vitali d elle razze. Le problème eugénique en Belgique è una raccolta in francese, d ell e pubblicazioni app.a r se ·e delle co11fer en ze t enute ne l Belgio p er lo studio , la volgarizzazione ·e l 'avvenire de ll'eug·enica, presupposto di ogni sana politica demografica e di ogni avvenire medico. Nei libri è trattata, in forma facile e piacevole, tutta la ·dottrina eu genica. Nei vari capit oli son o esposti esaurientemente tutti gli ap etti ·d el problema eugenico, che è considerato in r apporto ai fattori sociali , morali , relig·iosi , politici, senza astrar i dalla vita e dalla società. . on è possibile fare alcu11 succinto son1nìari o. Dalla lettura risalta chiara tutta l 'a ttività con11)iuia nel Belgio per i] miglioran1ento della 1

r.azza. Prossima pubblica.zlone della nostra Casa : Dott.

Prof. ODORICO ' VIA1NA

Direttore della R. Scuola Ostetrica di Verona.

La Blenorragia nella donna rt1ANUAL E AD USO DEI MEDICI E DECLI STUDENTI (con 23 figure intercalate nel testo e 7 eu tre tavole a colQri fuori teeto). Prefazione del Prof. P. Ludovico eosellini.

ln,in1'e le rirhieste a ll'editore LUIGI POZZI, \ia Ri ~ tina , 14 - RO"lf_t\.


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IL

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI Ospedale Maggiore di San Giovanni Battista in Torino. Seduta del 24 aprile 1930. Il prof. PESCAROLO dà lettura della sua comunicazi-0ne sulle disposizioni di S .. E. il Prefello di Torino in rapporto alle conclusiQni del r eferendum su l carcinoma del collo uterino ed osserva che è la prima volta ch e si qrganizza un simile serv:.zio sanitario : coll 'aiuto delle Autorità della Provincia e del Comune, 1a propaganda per la profilassi e la diagnosi pr~oce del carcinoma uterino sarà portata . d 'ufficio fin n ei più um!1li strati sociali, là dove nq-n potè finora penetrare la parola nè del medico nè dell 'igien~ sta. 1

Un anno di studi fisio-biologicò-terapeutici colle emanazioni radium.

. [ AN~o

POLICLINICO

l)roi. PocriETTrNo e Ì)ott._ FoÀ. - Gli 00. port n110 a conoscenza e descrivono gli apparecchi in uso presso il reparto per la taratura dei tubi di Radon, da u sar si s:.a speriment almente, sia per la terapia dei tumori. Riportano le esperienze fatte (i11 collaborazione con G. GALLJ) su alcune specie di microrga11jsn1j, in cui co11clusero che mentre le radiazioni ~ e y h ann o scarsissima azione battericida, sono le radiaz;·oni o. quelle che hanno un potere battericida d!retto sui inicrobi. Quest 'azio-n e battericida è quasi im1nediata su cullure liquide ed è, entro certi limiti, pro~r­ zionale all 'attività rad!ante ed inversamente proporzionale alla quantità di substrato ed al numero dei germi. Concludono dichiarando ch e l'emanazione di radio n o11 deve essere !~tesa a sostituire l 'u so dei sali di radio, ma essere u sat a in quei · casi in cui è possibile f are un trattamento ambulatorio risparm~ ando così e riservando & casi particoJ~ri i sali di_ radio, evitando, nei limiti d el possibile, la spedal1zzazione del paziente, contribuendo perc~.ò a rendere il più attiva possibile la battaglia così nobilmente intrapresa. La forma anemica del carcinoma gastrico.

Pro·e. PIETRA. - L 'O. ricordando l '!mpo·r tanza dell'anemia nel quadro d el carcinoma gastrico, anemia assai spesso di marcata gravità, ne accenna le. caratteristich e che· se nella maggior parte dei casi sono r:~nducihili a quelle di un 'anemia a tipo clorotico, talvolta invece (come in unq dei casi riportatj) sono quelle di u~ 'anemia a tipo pernicioso o meglio perniciosiforme, in qua11lo, non si sovr appone esattamente al quadro dell'anemia pern~ciosa tipica. L 'a11emia costitui sce pertanto un elem ento dia. gnostico di prim'ordine nel quadro del carcino1na d ell o slomaco non solo, ma si può veramente parlare di una fo rma. anemica del cancro gastrico, ·i n ca i in cui l'anemia è l a nota non solo precoce ina clominant e e si può dire, unica del quadro di u11 can cro dello slomaro che si svolge nel s'.Jenz io ct i al lr i sin tomi sì da rendere assai spesso difficile 11egli ini z!. e talvolta per lungo tempo, la consl a~ az ione d ella reale natura del male.

XXXVII, :\iul\1. 25]

Ricerche sulla fissazione del piombo nei tessuU.

Dotl. 1\.XTONIOLI e V11,LATA. Gli 00 .. han110 studiato, co11 riè~re he chi111ichc qua11titative la a=stribu zio11e del preparato cli pio1nbo no11 colloidale n ei tessuti dell 'orga11ismo. Essi ,distruggevano lr- sos ta11za organica con l 'acido cloridrico e il clorato· di potassio ed eseg·uiYa110 l 'analis: quanti:ativa per mezzo della pesata diretta del piom]Jo riclotlo a solfato di piombo puro. Le ricer che fL~ro110 eseguite su gli Qrgani cli conigli precedenteme11te trattati con iniezione e11cl0Yenosa (attraverso1 la vena marginale dell 'orecchio) del preparato e su gli organi di due i11dividui affett~ da tumori maligni e venuti a morte a non molta distanza di tempo dalla, cessazion e delia sa turnoterapia. Le. con clusioni dègli 00. possono essere così riassunte: 1) Il preparato di piombo Dezani, analogamente a quas_i tutti _gl~ .altri p!eparati studiati da~ precedenti autori, s~., localizza prevalente111ente nel fegato, seguito in ordine d ecrescente dai reni dalla milza., dai muscoli, dai polmoni, ecc. ' 2) Puramente ipotetica deve essere · con s:d erata , secondo le analisi dei due autori, l 'azione elettiva o t[uanto meno la fissazione elettiva del metallo nelle parti n eoplastich e rispetto· a quelle omo· l<;>ghe .sane. Ne~ due casi studiati, anzi, si ebbe r1spett1vamente una fissazione minima• e nessuna fissazio·n e apprezzabile n ella inassa del tumore~ 3) Per contro, con l'iniezione locale in un determinato tessuto, di una sostanza ricca d! fo-· sfati (bioplastina) Q di una solt1zione di bicarbonato di sodio subito prima della introduzione endovenqsa del preparato Dezan:, ottennero sempre i1el tessuto iniettato, una localizzazione del piombo molto più intensa che n ei tessuti circostanti. Ritengono -ch e ~n questo senso sia g iustificatoconti_nuare le ricerche che potrebbero aprire nuove v;e nel campo della saturnoterapia . 1 ,

Sulla diagnosi precoce del cancro dell'utero.

Dott. TITO Cu1zzA. Riferisce sulla propria esperienza di alcuni metodi per diagnosi precoce del cancro del collo dell 't1tero, proposti recentemente. Egli ha controllato il valore di questi metodi sulle ammalate presentatesi nell 'ambulato-· rio del prof. Herlilzka n ell 'Ospe.dale Maria Vittoria. Il metod-0 della d~ 1ag·nosi istologica del carcinoma d el collo uterino m ediante striscjo di material e prelevato con ansa di platino, fissato inalcool e colorito cQl Giemsa, proposto da BABES, e da, qualche autore applicato, non è stato sempre suffic:-ente a stabilire. una diagnosi sicura anchedove la diagnosi clinica lasciava fortemente sospettare il car cinoma e la biopsia lo ha in seguito confermato. Egli cred e che l 'ansa di platino non sia adatta· per il prelievo nei casi in cui non vi è ancora disgregazione del tessuto neoplastico. Ha pure controllato· il valore diagnost'.co del raschiamentodiagn ostico in casi di carcin om a d el corpo . Anch e qt1; i risultati furono poco convincenti e malsicuri. Riferjsce infi11e i risultati avuti con la prova rii Schiller cioè la pennellazione iodoiodt1rata della portio per: il rico11oscimento d elle· forme iniziali di carc~noma paYimentoso. Questa. proYa è fondata sul fatto che, n1entre la mucosa. 1


[ANNO

XXXVII, NuM. 25]

normale si colorn i11 bruno-scuro cql iodio, grazie al su o contenuto in glicogeno, la superficie carc! 11omatosa non i1e contiene affatto Q sol-0 in scarse quantità e quindi si col qra in giallognolo chiaro. J~gli con cl ude per questa prova che se pure « jodo-negativa >> i1on signif~ ca cc carcinomatoso n in quanto altre l esioni possono essere iodo-negative, tuttavia la prova serve per orientamento al ch irurgo che deve fare l a bio·p sia n el senso ch e precisa il pu11to O·ve va fatt-0 il prelievo d :agnos tico. Comunque, in og11i ca8o, la biopsia con escissiqne cuneiforme d i una parte del t essuto sospetto, resta il metodo p!.ù sicuro p er la diagnosi istolog ica del car cinoma. Il prof. ~loRPl;nGo ha parole di elog io per le interessanti con1unicazioni del C111zzA. È pie11a1nente consenzie11~e nell 'affern1az ~iQn,e del Cu1zzA, che non si possa fare diagnosi sicura sopra uno striscio di materiale prelevato secondo il i11elodo di Babes in qua11lo è noto cl1e la maggior a t=picità cellulare i1el ca11cro u terino, si risco11tra 11egli stati pro,f ondi , sopra tutto· n elle forme ii1iziali. È favorevole all 'appli caz :-0ne del n1elodo della p ennellazio·n e co11 ti11tura di iodio della portiouterina, in qt1a11Lo con sente 11n rapido e sufficien temente sicur o 0 r:•entél:me11to sul tratto ove occorre prel evare il pezzo per la biopsia. :B infine d 'accordo col CurzzA n el ritenere che sia necessario prelevare il pezzo per l a biop sia a tutto spessore o per lq meno ad una no1 evol e profondità, potendo essere \ns11fficien~e il prelievo purame11te superficiale come qualch e .A. aYr ebbe propos to, media11le cu cchiaio tagliente. 1

1

Sulla riattivazione dell'endometrio senile. DoL~. Ivo DAVJ\NZ0. L 'O. espo11e sei ca i di turr1ori ovarici svill1ppai:1 in età pqst-climaterica ed accompagnati da 1netrorragie che avevano talvoll a persino carat~ere ciclicq. L 'esame is tolog ico aveva messo in evidenza :.n tre casi dei sarcon1i, in due casi dei car ci11omi, ed in un caso un folliculon~ a ovarico·. In tutti questi casi l 'utero non prese11tava alteraz:oni iteopl astiche n1a bensì, nonostante l 'età post-cl~J1i.aterica delle pazienti, una iper~ roiia o iperplasia ghiandol are o cislica del1'e nùontetrio, co1ne si rj scontra in certe forme di metropatie em-0rragiche funzio11al i. Sebbene l a natura ormonica di queste en1orrag ie non sia ancora sufficientemente d :imostr ata, specie n ei casi di tun1ori ovarici di natura connettivale, J 'O. crede eh·~ q11esta ipotesi sia tuttavi€l l a pi11 1ogica e 1a più soddisfacent e. Il . egretario : DoGLJOTTr.

Società Italiana Fascista di Studi Scientit·ici sulla tubercolosi. Sezione di Palermo. Secluta del 20 marzo 1930. Preside11~e:

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SEZIONE PRATICA

~1ANFREDI.

Sul pneumotorace spontaneo in seguito ai prim i interventi per l' istituzione del pneumotorace terapeutico. F1cJ. Mette in rilievo come tale incidente sia s tato finora poco considerato. DiY:de i propri casi (12 su 300) a seconda la gravità media e ]i~Ye.

Per l a patoge11esi invoca il microtrau111a su Ye-

~cicqle pol~onari· sottopleur:che in s tato di rigiclità enfisematosa, per effe l~o della puntura del-

1'ago da p n eumqtorace, o di l acerazioni prodol te dallo stiramento di aderenze pleurich e. Espone il tra ttam ento d ell 'incidente.,

Sopra alcuni ;nconvenienti dovuti a ritardato rifornimento nella cura del pneumotorace terapeutico. C1a11\1INNA'. - Presenta tre cas:, clinici documenta ti da cq11:roll~ r adiografici. In con1p1esso l e alterazioni che si produco110 per ritarrL=\lo rifor11imen lo sorto diverse, a seconda ch e il r :.tardato rifornimento avviene in prin10 te1npo della cura quando il processo di vegetazione connettival e e formazione di tessuto fibroso, cl1e si determinano per pneumo torace sono ancor a Lµni~ate alJe zone d el polmone amn1alato o più an1n1alato o che il r:tardo al rifornimento aYviene in un periodo ava11zato della cura, quando la connettivazione è estesa a tutto il polmone. Nel primo caso prrdom]nano i fenomen~ di riepans :one n el le zon~ precedentemente meno affet te . del poln1011e 011de riacce11sione del processo 111orboso e forn1az ione di essudato pleurico, fatti che sono curabili con l a r ipresa dei rifornimenti. el secondo caso predo.m \nano i fatti di spotamento verso il lato ammal a lo degli organi vicini , specie del cu or e con evenlual i disturbi circolatorii e fatto di retraz i1one flell<t parete toracica clel l ato affello. 1

Risultato e significato della spleno .. terapia nella tubercolosi polmonare. PrAZZA. - Con una tec11ica speciale l1a ottenuto dalla massa splenica una frazio11e perfettamente identificabile per t su oi cara Lteri f: sico-chimici e I 'ha adoperata in individui affetti da tubercolosi pol111onare d~ffusa, cori grave tossiemia. Gli effetti sono stati lenti a comparire, prol)Orzionali alle dqsi adoperate ed hanno avuto coi11cidertza ~n linea di massima, con. quelli ottenuti da altri AA. con gli estratti globali, sol o ]Jer ò 11on si è avuta 11 lc11na azione diretta sulla cras\ sanguigna, ch e invece è molto evidente con g·li estratti globali. Il che fa supporre che l 'azio11e benefica sull 'andani.en~o del processo tubercolar e polmo11are è indipendente da quella diretta s ull a massa globale sangu igna, e nei soggetti in e an1e l a m~lza probabilmente si può trovare in condizioni di insuffi cienza funzionale e che forse l a somministrazione di t al e fraz!{)ne potrebbe restituire, o diretta1nen~e come JJrodotto di sostiLuzione o indirettnmente come omost;molante, al1'organismo an1malato il quanl um di funzione splenica necessaria. Il ' egrelario: A. 1

Società di Coltura Medica Novarese. Seduta del 14 aprile e del 5 n1aggio 1930. Presiede: flACIA:bLI.

Tubercolosi primitiva della mammella. CrPOLLii,O. - Pre enta un ca o clinico di tulJercolosi della man1mell a, ne a· cute l a paloge11e i e la terapia. Crede di poter for111t1lar e una diag11osi cli tubercolosi prin1itiva della man1mella d al punto di Yis ta cl i11:.co, p er cl1è clinicame11te i1011 sono din1os~ra])i]i n ella l)aziente altri focoJai 111orbosi.


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IL POLICLINICO

Ancora un altro caso di granulosis rubra nasi. ,

J oN.\. - Presenta un terzo caso di G. R. N. che si differ en zja d agl :· altri p er il fatto che la manifestazione cutanea si accqmpagna ad una diminuzione della r ealtivi là profonda , CQn una notevole allerazio·n e del liquor, specie carat.ter~zzato d a ~ umento delle globuline, sintomi ch e sono da 1netter e in conto di una lesione org anica del n eur asse . F a ui1 parallelo tra la sindrome osservata e la acrodinia :nfantile m ostrando i punti di contatlo e le differenze tra le due malattie ed aug ura ch e una ricerca sistematica d elle alterazioni del sistema nervoso nelle G. R. N. non venga mai trascurata. 1

Considerazioni di un m~dico pratico sulla cura della febbre tifoide. MARELLA. - Riferisce i ris:ultati ottenuti nella cura d ella febbre tifoide colla lattoterapia e col1'associazione delle jrtiezioni di latte con iniezio·ni endo~ei1ose di llrotropina. -. u 30 casi di febbre tifoide ~n cui egli ha prat icato l 'iniezione dt latte h a ottenuto : in 8 casi la g uartg ione abortiva, in 5 casi la g u arigior:\e per rapida lisi, in 17 casi, in cui ha associate le iniezioni endovenose· d i urotr opina, un decorso più breve e più mite della malatGa. Cons igl~a l 'u so precoce della lat toterapia an ch e nei casi solo sospetti .

Sopra un caso di paralisi del facciale da malattia di Heine-Medin. Bo.N INI. - Pticordati i cas~ raccolti n ella letterat ura di p aralisi del facciale -a tipo periferico attrib~iti a malattia di Heine-Medin, rifer:sce so1)r a u11 caso osservato durante l'epidemia di m alattia di Heine-l\iledii1 n ella provincia di Novara, i1ell 'est ate del 1929. Si tratta di una bambina che oltre a una paralisi del facciale sinistro , presentava una paresi d ell 'arto infer~.ore sinistro, p aresi ch e scomparve do po pochi giorni dall 'inizio. Inter essante in questo caso il r ep erto del L. C.R. con carattere di reazione meningea.

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XXXVII, NuM. 25]

tervenire precocemente dipendendo· in g ran parte da tale fatto la prognosi di queste affezioni. Termina la sua trattazione citando esperimenti di schegge porta te in b11lhi di maiali ed in occhi di conigl~ vtYi. ,

-

La terapia di aria irradiata nella tubercolosi infantile. SEcHr. - P arla del presunto m eccanismo d 'az:one d elle inalazioni di aria irradiata ed accenna alle differ enze tra queste inalazioni e l 'irradiaz~p­ ne ~d inalazione insieme dei raggi ultravioletti. Nella cura delle d~verse forme tubercolari infanlili, preferisce le inalazioni di aria irradiata. Tratta quindi delle indicaz:oni e controindicazioni ter apeutiche e spiega la tecnica d~l metodo di cura.

Sulla diagnosi radiologica della calcolosi urinaria. G1uBERTONI. - Illustra alcune interessanti radio·g rafie d elle v: e urinarie inferiori e mette in guardia contro fa possibilità di alcuni errori .dia: gnostici, che posson o facilmente essere e.vi~at1 quando l 'esame r adiologico è fatto so~to l~ g.uida e co11 1~a ;, uto, dell '11ro 1log~. In uno dei casi riportati si trat ta cli una calcificazione in ovaio tubercolizzato in un altro di un tumore del parovaio ' grand e co1ne un uov~ di piccione. L'ureter e rad !,ogr afia e la cistografia mostrano che l 'apparato ur:in ario e.s cretore n on è in causa. La diagn osi clinica viene cqnf~rmata dall 'atto operativo ( dott. RINALDI.).

Tentativi sperimentali di estrarre dall'organismo tubercolotico: inalato con aria irradiata, una sostanza che abbia proprietà specifiche nel decorso delJa tubercolosi. SECHr. - Partei1do dal concetto ch e forse da un organis.mo, tubercolotico. inalato· con aria irradiata, e quind~ esaltato ne!, suoi poteri .di difesa, s~ sarebbe potuta ricavare con tecnica appropriata, qualch e sostanza avente azjone specifica tanto contro il B .. di Koch in vitro, quanto sull 'organismo tubcr colot; co, n el sen so di atten11are il decorso della malattia, h 13: intrapreso delle ricer ch e in proposito, e riferisce di aver ottenuto risultati molto interessanti ed in coraggianti, ma cr ede opportuno non esporre la tecnica u sat a per molte r agioni e non ultima quella ch e in seguito forse questa tecnica po trà Q dovrà subire delle modìficaz:oni. 1

Sulla diagnosi differenziale tra malattia mitrale acquisita e cardiopatie congenite. Dopo aver ricordato i poch i casi descrit ti n ella letter atura, di malattia mitrale con soffio prevalente alla b~se si1nulante una cardiopatia congenita, ne discute le diff:coltà diagnos.tiche e con clude ch e solo le ricer ch e elettrocard10g r aficl1e e specialn1e11te r ad ioscop ~che possono dar e l 'indicazione diagnost::ca esatta. SACùIIETTJ. -

Il Seg retario: Dott. R. RrNALDr. Nuovà pubblicazione della nostra Casa: Dott. Prof. ODORICO VIANA

Direttore della R. Sct1ola di Ostetricia di Verona.

Manuale di Ostetricia AD USO DELLE LEVATRICI

E DELLE ALLIEVE

P refazione .del Prof. Sen. Ernesto Pestalozza.

Casistica . clinica delle schegge endobulbari. Due . -- Descr :ve 4 casi di sch egge endobulbari es trat te mediante l'el e ttrocalan1~ta. Espone la tec11ica 11 sala , i ris nltati ottenuti confrontandoli con <]Uelli m eno bt1oni ai q u ali si perveniva quando 1to11 si disponeva del! 'ausilio terapeutico d i: tale prezioso lrun1en to. I11 i_te sul! 'opportunit à di in-

Volume in-8°, ·di pagg. XIl-400, nitidamente etampato, con 122 :fi.guTe intercalate nel testo. - Prezzo L. .5 O, più le spese postali di s pediziione. Per i nostr.i abbonati sole L. 4 5, 7 5 in porto fra,n.co. Invtla,re Vaglia a ll'editore LUIGI POZZI - Ufficio POGta le SuccuTsa'le diciotto - ROMA.


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SEZIONE PRATICA

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. MEDICINA SCIENTIFICA · L' ormone ~ollicol are in forma cristallina. Per l 'estrazione d ell 'ormone follicolare d alla ghiandola ovarica sono stati elaborati m etodi e procedi men ti va rii ch·e forniscono prodotti assai impuri se pure dotati di un.a oerta a t .. tività. Del tutto recenti ono i tentativi di isolamento e di purificazion e. La stampa m edica mondiale r eg.istra i risultati ottenuti ·dagli americani Doisy e Thayer e ·dal tedesco Butenandt, i qua li h anno tentato l 'isolamento del] ' ormone femminil e in forma cristallina estraen.qolo da ll ' orina di donn.a gravida, ch·e è notoriamente ad alto contenuto ormonico. Contemporanean1ente alle ricerche ,d·ei due autori stranieri altre sono state compiute da Frattini e M.aino n ella Sezion e di biologia sperin1entale dell 'I stituto Biochimico Italiano e pubblic.ate n ell 'Archivio del] 'I stituto st esso (febbra io 1930). Tali ricer ch e eseguite con m etodi di estra .. zione e di isolamento del tutto o riginali hanno j)ern1esso ·di raggiungere un 'alta ,poncen tr.azio11e dell 'ormoJ1e ch e all 'ultimo stadio .di purific az ione appare sotto forma di cristalli ag·hiformi. La ·ua attività, saggiata secon·do i n oti m etodi di titolazion e sugli .animali castrati , è tale ch e la u11ità topo, secondo Laqueur, è contenuta in m g . 0,001. La sostanz.a cTi stallizzat a, idro olubil e, è s Lata ottenuta applicando iJ n1etodo e trattivo, ia a lla orina gravidica, sia alla gl1iandola ovarica priva dei corpi lutei. T.ale risultato, non ottenuto da i ricer Gatori stranieri , cl1e hanno applicato i loro m etodi etra ttivi 01.an1ente .a l la orin,a ·d i donn.a gravi. da, autorizza ad affermare ch e la ostanza cri, tallina rap1Jresenti r ealmente l 'ormone folli colare; tan to lJiù ch e dalla orin a femminile n o·r1n.ale fu ori del p eri odo mestru,a le e premestruale e dell 'orina maschile n on è stato po ibile isolare la so ian za cristallina. Lo studio chimico della sostanza estratta è in corso; però è già stato assod.a to che essa non contien e azoto, essendo negative le r ea2io11i del biureto, ·di Millon e di Lassaig n e. l\1olto accurato è lo studio delle proprietà fi ico-cl1i111ich e, fra le qu.ali figurano molte r eazioni ·di precipitazione non segnalate finora da alcun ,a utore. Particolare importanz.a h a qu ella parte del lavoro ch e tratta ·della titolazione dell 'ormone ov.a rico. In essa son o precisate tutte le cautele di cui deve essere circondata J.a tecnica dell.a titolazion e fi siologi ca per avere i risultati attendibili e viene anch.e stabilito un preciso rapp·or to tra i v.alori delle divcr e unità adottate (topo e ratto tipo Laqueur e tipo Allen ). In tal modo è re o po ibile riportare ad un punto di riferimento comune i dati raccolti dai varii autori , eliminando le apparenti cliscordanze dei ri ulta ti . A. P.

CASISTICA. Stenosi pilorica sifilitica .

Nessuna par ticolarità sintomatica permette di distingu,e re la sifilide gastrica , ch e del resto g li a natom o:p.a tologi con sid·e rano assai rara: 1 : 200 malattie organich e dello stomaco. Senza giungere a Castex ch e consider.a ogni ulcera g·astrica espressione di eredolues, la sifilide gastrica è certo più frequente di quanto si crede . Dumitresco e Stefa nion '(Bu.ZZ. de la Soc. des Hop. de Paris, ·22 lug lio 1929) n e riferi con o un interessan te caso : si tratta di un individuo di 36 a nni , ch e presentò dei fenomeni di stenosi pilorica con anaclo:ridria e ipoacidìtà marcata, contem porar1e.a m·e nte aveva un,a aortite. L 'esam.e radioscopico mostrò una qua ntità notevole di liquido di stasi. Stom aco ortotonico, n è ptosico, n è dilatato, con ip·ercine i, onde peristaltich e e profonde specie a livello del1'antro. Questo e la parte ascendente dello stom aco forma n o un can.a le ristretto per corso a stento dal bario. La radiog ra fia conferma i dati precedenti e precisa l 'antro t rasformato in canale , il cui margine inferiore presenta un diverticolo (ni cchi.a). La stenosi can.alicolare este a n on parla per una sten os i da ul cera , ma per un.a sten osi spastica o p er una peri gastrite. Clinicam ente e radiologicam en te la diagn osi è di stenosi pilori ca, ma la n.atura? L '.aortite fa pen are a]la lu es : una R. W. è positiva comp leta , onde si ist ituisce la cura speci fica ch e i1or ta all a scomparsa dei fenomeni cli11ici e radiologici. L ' A. pen sa si ia tr.a ttato di una gomma ulcerata (nicchia radiologica) d ell 'antro . con . deformazion e e r estring·imento per per1gastr1te. L. T ONELLI . Due casi di tumori appendicolari: voluminoso nevroma ed epitelioma g'hiandolure.

I tumori del! 'appendice n on sono qu asi m ai ricon o cibili clinicam ente: ciò si con11)rende pen ando ch e e si ostruiscono rapidan1e11te il lun1e dell 'org·ano e questa o truzione pro,,.oca deg'li acciden ti infiamrn.atori econd.ari ch e dom ina110 la sinton1atologia. E. Picard e R. Appel1nan - (Revue Belge des Se. ftl éd. , m arzo 199.9) hanno di recen te osservato due casi interessanti di Lun1ori a1)pe11dicolari. Il primo era un ·volum ino ... o ne,rro111a le cui dimen .. ioni orpa.., ~ a Yano considerevolmente quell e dei tumori .. imili finor a cono -ciuti. I l ])Ortatore era u11 n1alato di 26 anni , età qu et.a in cui il ple o nervo o della n1uco a ap, pe11dicolare ragg· iunge il uo i11assin10 \rilu1)po ; a \re,·.a inoltre offerto di ap11endicite acut~: affcz ion e que ta che ~econdo ~la son precede in g ra n numer o di ca i l 'a1)1)endicite neur og·ena. el secondo ca o . trattava i di un cancro del-


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IL

POL~ C LINICO

J'a1Jpendi ce n1anife tatosi con i segni di una aJJpendi cite acuta e riconosciuto solamente al] 'e. amR i tologico . L 'importanza dei casi simili a questo riporla lo dag·1i AA. ta n el prognostico post-oper al orio . I n et11·0111i . . ono Lumori b enigni e per essi ] '01)er.az ion t è r adicale. Non è lo tesso per i 1t1n1ori epileli ali: qtianto alla loro malignità bisogna far e di .-tinzio11e fra carcinoidi e cancri crhiando]arj. I 1)rimi sono per lo più benigni e n on d.anno m eta ta i e n on recidivano. Gli epi Lelio111 i ahiando]ari invece hanno n ell 'a1)pe11 di ce la tes a n1alignità ch e n ell 'inte. I ii10, ed an cl1e d o1Jo opera li la ciano un prorr11os li co mo] l o ri . erv.ato. VICE NTINI. El'nia paraduodenale destra e tubercolosi iperplastica isolata del tenue. I . Ma ~ on e ~l c Jud o l (Surg. , Gyn. a. Obst. , 19:30) r i])Orta110 un ca o di volumino a erni a d ella fo. et1 a paradt10,d enale destra comprende11te dt1e terz i dell 'i.nt estino t enue. Questo era c11 orn1e1r1.ente dilatato a monte, mentre nel riunto di Usc ita ·d.a l],a })Orta erni.a ria d el tr.atto a ' 'al le 1'in te tin o si lJ re ~ e ntava fortem ente te110Li co .a cau a di u11 proce o di tuber colo j i1)erplas ti.ca clcll e par eti e i olato a qu el pu.n to. Gli AA. ri cordan o e11e on o ri }JOrtaL i solo a 11 ri 32 casi di ernia paraduodena le de tra e di que Li solo 16 sono t.ati oper.ati con esito raram ente feli ce : olo 5 ono guariti. An ch e la tuberco;l o i iper1)1.astica isolata d el tenue è a. ai rara : olo 7 ca. i h anno potuto trovare g li AA. nell a lettera tura . Per la patogenesi tubercolosi iperplastica d el loro ca o rite.n gono ch e abbia parte la steno i prodotta dall 'an e·llo <lell 'ernia analogamente a quanto uccede per il ceco. V. GHTRON. Ernie epigastriche e lesioni dello stomaco.

Le erni e epiga tricl1e i accomp1a gnano speso a d i.. turbi gastrici di patogenesi poco chiara , 111a cl1e compajono quasi sempre dopo la cura operatoria dell 'ernia. Convinti di ciò si tra. cura . . pe" o di ind.aga re e dietro un 'ernia della l in ca alba con di turbi gastrici, non esi ~ ta a11ch e un,a vera le ione dell o stoma co ed è accad ul o tal, olta ch e un ' ul cera od anch e un • ca11cro .. iano Jìa sati i110 .. ervati. F. Pn pi11 (J oiirnal de 111 édeci11e de Bordeaux, 20 febbr. 1930) ri ferL.ce ùi aver operato un a clonn a affetta da ernia epi ga trica e di turbi g· a ~ tr i c i , la qtlale tornò da ]ui dopo due mes i acr u and o an cora le te e a fferen ze: egl i intcr,·en 11 e di nu ovo e ri contrò la presenza di t111 'ul rcra callo. a d ell a pi ccola c urva1ura , i)er la qual e fcc e una pi l oro-ga~ trecto1r1 ia. IJa donn a <' a I tt1a In1 ente guarita. l ,'f\ . riport a altri du e c a ~· i nei qua li i malati . opernli nltro'c di erni a e1)io-a trica, co nlinu a'nno 111 algrado ciò a ~ o ffrire gli te si di . turb i d i ~ t o111a eo . 1

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Ambedue era·110 a ffetti da can cro dello stomaco cl1e fu trattato con gastrectomia. Non si deve con ciò credere ch e i disturbi dolorosi dell e ern ie epigastriche abbiano seml)fe per causa un 'ulcera o un can cro coesistenti. È però n ecessario ten ere b en presente queste evenienze e fare sempre, di fronte ad un'ernia epig·astrica .accompagnata da sin tomi gastri ci n ett i, un accurato esame dell o stomaco dal j)Unto di vista clinico, chimi co e ra·dio cop ico . Qualora poi re.. ti qualch e dubbio n on sarà uperfluo ricorrer e anch e alla laparotomia ch e può in qual che caso permettere di trovare la VICENTINI. le ione e salvare il m.alato. L'ernia crurale dopo operazione di Bassini per ernia inguinale.

Vallone (A nriali Italiani di Chirurgia) riferice 5 ca i di er11ia crural e d eterminatisi in egmi to a ll 'oper.az ione di Bas. ini p er la cura ra di cale di un' ernia ingu inal e. L 'A. da ricerch e sperimentali sul cadave.r e h a J)OLuto n.ettere in evidenza le deformaz,i oni, ch e subiva l 'an el:J.o crur.ale in eguito ad applicaz1io.i1e non corretta del m etodo di Ba ini , e ch e consistevano sopra1utto in un in aran·din1en1 0 ed una n otevole d1eformaz iOil·8 cb·e p0rlano ad llll certo ind·ebolin1 ento dc'l l 'an ell o per cui è possibile la formazion e di un'ernia crurale. Questo u ccede tutte le volLe, ch,e, n e:ll.a ricostituzione d ella 1)aretc po·steriore d,e'l tragitto inguinale, i com·pre11de n ella sutura un t1~tto d el « triplice strato » superiore a 2-3 cm., i)er cui i m.u scoli ve11gon o ad esercita~e . ull 'arcata inguinale una forte trazione, spiccata specialm.ènte .a livello d1elll '.anello cru.ral e. È no,r ma di buona chirurgia perciò attener i all.a descri zione del Ba ini n ella ·rico tituzione della parete p.osteriore, e co•n·s i·derare i 2-3 cn1 .. co,m e il n1assimo d.a non oltrepassare mai. V . Lozz1. 1

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TERAPIA. L'uso dei medicamenti irradiati. È noto ·c he a.J.ou.ne sostanze po· sono essere

« attivate » per mezzo dei raggi ultravioletti,

in modo tal e ch e la loro ingestione produce

e f~e tti

sim-i.]1i a que·l li d·ei :r.aggi u·l t~avioletti te i . Il fatto è stato riconosciuto per il latte, le farin·e, g.1.i o-lii, ecc. Una dell e so,_ tanze più usale a sco,p o terapeutico è 1'engosterol irradiato, c11e è tato feli cem ente applica to in diverse malatti e. Non si d,ev·e però di m enti car.e ch e a ncl1c qu·esta o tanza pt1ò e sere nociva. 1)erimentalm e·n te, i . on o o ~ servat i n ei conigli di, ersi in toim i .ai in toll eranza, quali a n o re sia , pc·]o irto, dist·u rbi digerenti. Nell ' u o m o~ 1 ~ dos ~ terapeutich e .avrebb.er o provocato ~l e r ?1 · turb~ di t"lacrc11ti ' vomiti , febbre, alb111n1nur1a. et • ba111bini tubercoloti ci, h.anno determLnato un ll1i o-lioram ento n ett o dell e lesioni locali tuberco·l ari m a talvolta anch e dei ~ intorni di int ol' 1

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leranza (ma.J,e sere g en erale, anoressia, p erdita di peso e talora disturbi urinari). Nel! 'uomo s i sono avuti dist·u ,r bi dige.renti , febbre, alb umi• nur1a. Gli inconvenienti d ei me.dicamenti irradiati sarebbero il corol·lario de.l·l a loro attività , in quanto ch e g li in cidenti ch e provocano sarebbero in rapporto con l '·e sag,erazio·n e d·egl i effetti , c ioè con un eccesso di caloemia e di fo sfatemia; a ltri ammettono invece ch e s i tratti di 1

~perv itaminosi.

Le do si generalm ente usate non d.e vono ol1

trepassare i 5 millig ramn1i nel bambino e d i 10 n·e ll 'adu lto. H ess e Levvi s r it en g ono ch e si d ebbano limitare risp ettivamente a 2,5 e 5 e restare anch·e al disotto di tali dosi. D 'altra parte, non si d eve dirn.enticare ch e altri autori hanno potuto dare, sen za inconvenienti , fino a 15 e 30 millig ramn1i al giorno , continuat i p·e r tre settim.a ne . P. Sée osserva poi cl1e i vari er g osteroli d el comm·eir cio hanno d ell e a ttività div·er s e a sec onda d el fabbricante e d ell 'età di pre1)ara • z1one. È quindi n ecessario ch e essi siano sotto posti a prove so·p nattutto biologiche . P er evitare po i degli inconvenienti , sarebbe b ene dosare, di tanto in tanto, la caloen1ia e I.a fosf.atemia ; in t al mo·do, si sar ebbe certi di n on o·l tre·p assare l o scopo ch e s i cer ca. . Le vere indicazioni p er l 'u so dei prodotti irradiati sono ora il r achiti smo ·e l 'osteomalac ia; i1l lor o us o in altrè malattie rimane an cora d.a s tudia r e . fil. 1

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Sulla terapia delle sindromi calcioprive con l'ergosterina irradiata.

E. Fanton. e N. Sa11tag·iulian,a (La Clinica ·Pediatrica, febbra io 1930) .valen·dosi del larg·o n1.ateriale clini co d ell 'Ambulatorio .Pediatrico di Vicenza , hanno studiato l 'azione calciofissatrice d ella vitamina D , in un ragg u.ardevole nurr1ero di bambini, u sando lo Ster ogy 1. I casi clinici concernon o : 17 forme di r achiti m o in alto, 6 di pa nlofil ia e 5 di cr aniotabe. Il m edicamento venne sommini trato alla do e ·di 9 a 15 g occe al g iorno, a seconda d ell'età d ei oggetti. Il ·d ecorso clinico ha dimostrato cl1e n ella sp·a smofilia si ottiene un r.apido, f.avorevol e effetto con la cura ergost erinica, caratterizzato d alJ.a scom·p arsa dei s intomi n ervosi , attenuazioni dell·e manifestazioni rachitiche, mig liora1nento d ella cr.asi sang t1ig·n.a. Più ra·p i di anc ora furon o i r isultati con eg uiti n ella craniotab e. Nel racl1iti n1o si ottenne un e'ridente m ig lioramento ,dello 'Lat o gen erale, con p articolare ripercu ion e ui "in tomi sch ele trici: i11 due ca i l 'e ito fu nullo, ciò ch e i spi ega in·y ocando in uno, a lla ttato al seno, una sequela di g raYi malattie infettive sussegu entesi in bre1

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SEZIONE PRATICA

ve tempo , n ell 'altro l 'e is tenza d 'una er edosifilide. L 'erg ost erina irradiata ag i ce fi san do il calc io : su tal fatto si fondano l e criticl1e m osse a qu.esta t erapia a cui riconoscono unicam ente un ',azione sui sinton1i sch el etrici e i1on sul complresso morboso ch e inter e sa tutto l 'or. gan1smo. Gli AA. p er a ltro, basando i ulle loro osservazioni , sosteng·ono ch e tutto l 'org·anismo riente rap1dam·ente un b en efi cio evidente d ella cura: si a ssiste a·d un.a ver a rj ~urrezione fisi ca ·e p sicl1i·ca dei piccoli pazienti , ch e i volge in ])Ocl1e settimane, talora a n ch e in pochi g-iorni (miglioramento tro·fi 1no mu .. colare, r egolar e eruzione, dei denti, dimi11u zione di ' rolume d el f€gato , aumento d ei o·lobuli ro si , di1ninuzion e d ei leu cociti , scampar a ·d ei mielociti ) . Gli AA . conchiu·dono col dire ch e lo Ster ogy1 ha corrisposto molto b en e si.a n ell a cra niotabe , ch e n·ella spa m oifilia e n.e} rachitism o gu.a rendo o migliorando r.a pi1d.an1ente ed in modo sod-d isfac enti sin10 le ' rarie sin dron1i . 1

Att .

IGIENE. La malaria nel Ravennate.

I . Gratch (Riv. di i1tfalariologia, g·enn.-febbr. 1930), sulla base di copio i ·dati raccolti , fa la toria d ella malaria n el Comune di Raven n a, risalen·do fin o ai tem1)i di Str.ab on e, per g iunger e ai g·iorni no tri. Al tempo d ell 'in1pcro r om an o, Ravenn.a era, a quanto sen1bra , immune dalla m alaria , ch e la r aggiunse n e1 1v-v secolo , si atteccl1ì e cr ebbe, .arrivando al culmine n ei secoli xrv-xv1; comin ciò poi a di1ninuir e verso -I.a fin e d el eco]o XVIII od il principio d el xix , p er d ecr e cer e rapidan1ente d.all .'u ltimo qu.a rto d·el secolo scorso fino .ad oggi. · Le v.ast e paludi ch e circondavan o un ten1po Ravenna , alle qua li si ·agg·iun e, n.ella seconda metà d el ecolo xvrII, la risaia, pi egan o la g·r ave n1alaricità ch e era un t em1Jo appannago-io di que ta zon.a. M.a g ià dura11te la Sig n or ia d ella Repubbl ica ' i en eta i ' renner o e eg uendo delle bonifich e, le quali ubiron o un r it agno n ella seconda i11et à d el _ec . xix, per r iprender e p oi attivan1ente n el secolo a tt uale . E . i è veduto ch e, n1an mano ch e i co n crui ~ tava il t er reno e ,lo si ricon egn.ava all 'ara tro, veniva 111eno l 'enden1ia m ala rica ; ciò avvenne n ella . zon.a .a l no:rd-est di R avenn a, n1entre in quella posta a sud l 'en·dem ia a 1J1)a re J)iù diffic il e a con1batter si p er la difficoltà di in t aurarvi p r esto la bonifica ag r aria . P er quanto rig uarda la r isaia, si è veduto cl1e e a h a dato un inten o sviluppo di ano feli i110 , en za effet to su l1'en d en1 i.a n1 ala rica. D 'altra p arte la risaia, oltre a d a ' 'er e va lorizzato econ omican1ente le terre b onificate in ]Jr ecedenza , h a essa tessa d ir etlan1ente r ed ento n1olte terre da lla palude. l ln effetto not€vol e .. ull a riduzion e d ella ma-


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IL POLICLINICO

]aria va evidentemen te attribuito alle numerose opere ,d i profilas i .a ntimalarica istituite dal Comune di Ravenna. Attualmente la malaria , n el territorio di Ravenna, pure essen·do discr etamente diffusa, è poco ·g rave; n essun caso di perniciosa si è osservato negli ultimi 4 anni e, · d'altra parte, i casi genericam·e nte gravi sono rari e così pure le forme cachettiche. E' inoltre da escludere che, nel].a città e nel territorio vicino, si possa contrarre ] 'infezione. Al caratteristico ambiente palustre delle zon e tutt 'ora malariche va attribuita l 'en.demia, cl1e colpisce soprattutto gli operai che, per ragio·n i di lavoro , si recano nelle zone malariche (lavori agricoli, bonifich\e, zucchieri.fici). Ad ogni modo , è confortante il fatto che da vari anni si assiste ad un evidente e progressivo attenuamento dell'en·demi.a, il eh.e, se non deve in n essun modo rallentare le provvidenze antimalariche, p·ermette di guar.dare con fiducia l'avvenire. Nel pregevole stu.dio, l 'A. ha avuto campo di fare alcune osservazioni di interesse generale. Risultano così con·fermate la regola di Grassi, sulla scomparsa delle perniciose e del] 'estivo-autunnale nelle zone in cui }'endemia si va esauren.do ; nonchè quella di Schiassi, secon·do cui la forma estivo-autunnale tende a permanere in una zona centrale, mentre alla periferia si ha la prevalenza d ella terzana benign.a, in zone che confin.ano col terrilorio i11denne. E, dal permanere delle forme estivoautunnali in una piccola loc.alità. l 'A. ded:uce ch e l 'endemia tende a continuare ancora a lungo; d eduzione di interesse pr.a tico, perchè ·dimo tra la nece sità ·di intensificare la lotta particol.a rmente nelre zone che hanno tali caratteri. , Ad og·ni modo , tenuto conto anche degli sforzi che si stanno compiendo , si può presun1ere ch e, anche n el Ravennate, l 'end~mia malarica sarà presto e definitivam ente deb ellata. fil.

POST A DEGLI ABBONATI. Terapia della pertosse. -

Al dott. G. C. da C.,

abb . n. 9057-1: ...

La terapia vaccinica, preziosa n egli stadi precoci, non ·dà risultati apprezzabili nelle forn1e molto avanzate ·di pertosse. Per diminuire l 'intensità e la frequenza degli acce ~ il miglior rin1edio è di tenere i malati al1'ari.a aperta, magari ·distesi a letto; durante il soggiorno in ca a, sono utili ssime le inalazioni di ossigeno·. In casi refrattari alle iniezioni di etere, al bromoformio, e ai più comuni JJreparati antipertos ici, non vi è da attend er si molto dalla terapia medicamentosa. Si può tentare il bromuro di sodio o di calcio (1-.J: g. al giorno, secon do l 'età), la belladon-

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XXXVII, NuM. 25]

n.a (4:-30 goccie al giorno di soluzione di ·atropina all'l %0), la codeina (2-20 milligrammi, 1-3 volte al giorno), l 'eroina (4:-18 goccie al giorno di soluzione al 1/ 2 %). ~ utile combinare in un 'unica soluzione bromuro, belladonna e codeina. Nei casi gra"·issimi, specie se .ci sono convulsioni, si ·deve ricorrere al cloralio o alla morfina (quest 'ultima dopo i 3 a..nni). POLLITZER.

Al dott . A. D. d.a C. : Non esiste un manuale recente ·di « Igiene sociale », n·el senso d.a lei d.esiderato e ne sar ebbe certamente assai utile la .pubblicazione. Può ·COn~ultare il Codice del lavoro (U.S.I.L.A., Roma, via del Tritone, 201), che contiene la massima parte delle disposizioni di legge emanate finora. fil .

VARIA. · Gli occhiali sottop3lpebrali. La Miinch. JV/ ed. Woch. (1930, n . 1) annunciava che il prof. Heine ·d ella Clinica oftalmologica della Università ·di Kiel è riuscito a costruire un vetro convesso da portarsi sotto le palpebre. Sarebbero stati anche costruiti da una casa ·di Jena degli appositi vetri denominati « Haftglaser », ·di un raggio di curva d.a 5 a 11 millimetri, destinati ad essere portati direttamente sulla cornea della qu.a le essi sposano l '.i nclinazione . In seguito al debole strato di liquido lacrim,a le che si forma fra il vetro e la cornea, costituirebbero un sistema ottico unico, producendo una sola rifrazione, in sostituzio~e di quella çlella cornea che rimane soppressa. Questo vetro di contatto o hyploblefari co 0 soprattutto d.e stinato a combattere la miopia di tutti i gradi e di tutte le età, e il suo inventore non dispera che I.a sua scoperta possa servire anche a correggere qua lsiasi forma di ip·ermetropia. Il malato che avesse subìto precedentemente l 'operazione della cataratta potrà essere munito di due vetri ·d ifferenti, quello dell'occhio ·destro permettente l.a vista di oggetti lontani, e quello del sinistro, più curvo, che permetterà un.a visione n etta fin o a 30 centimetri di distanza. Il prof. Heine spera di ottenere dalla sua in' 'enzione anche dei risultati terapeutici, poichè in base a.d .e sperimenti eseguiti nel corso degli ultimi tre anni ha potuto con statare che in un ammalato che per due .anni aveva portato il suo vetro di contatto, il numero delle diottrie ·e ra .diminuito da dieci a otto. Gli esperimenti avrebbero anche dimostrato che il vetro non produce alcuna irritazione; tuttavia le lenti non possono essere portate a lungo: possono applicarsi al mattino e togliersi la sera.


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SEZIONE PRATICA

NELLA VITA PROFESSIONALE. '

MEDICIN_A SOCIALE. Il lavoro delle donne e dei fanciulli nelle fabbriche. Il ~1Iinj s tero delle Corporaz;.oni, prosegu endo le indagini preceden t.emein te dis.po ste, ha p,rovveduto alla rilevazione sull 'occupazion e delle donne e dei fanciull~ n elle fabbriche in base al numero dei 1ibre:ti di lavoro ali 'uopo r l,lascia ti in base alla legge sul lavoro mino·r ile. Da tale inter essante rilevazione che sarà pubblicata n el prossim o numero del « Bollettino di Lavoro e della Previdenza sociale », risulta ch e nel precedente anno son o stati ril asc~ 1ati, da oltre il 60 % dei Comuni del Regno, 172.615 libretti di lavoro rispebto . ai 147.944 rilasciati n ell 'anno precedente dal 58 % dei Comuni. In particolare modo è da segnalarsi in l~,nea generale il fer1omeno già notato n egli ai1ni scorsi, della prevalenza dei libretti rilasciati a fanciulle su quelli rilasciat:. a fan ciulli, fenomeno in gran p arte dovuto a1l 'i1npiego prevalente di fanciulle n elle r egio11i dove predominano le industrie ch e occupano in preferenza mano d'opera femminili, specialmente nell ~ provincie del1'Itali a Settentrionale. Nell 'Ita lia ivleridion ale e nelle Isole, invece, si 1

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verifica il fenomeno inverso.

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risl11 t ali della

stat: slica confermano poi i benefici effetti della politica demogr~fica at luata flal Regime fa scist a per la tt1le1a della m~·terni t à e della infan zia . Infatti , m e11tre i1el periodo rlell 'ante-gu erra e nei primi del dopo-guerra i fanciulli venivano gen eralmente occupati n elle fabbr :cl1e appena compiuto il dodicesimo anno di età, si è venuta pratican1ente elevando 1'età normale di ammissione al lavoro dei fanci ulli . Movimento di elevazione, ch e è costante e progressivo. pos L ~ in conI dati della statistica in esame • fronto con quelli dell'indagine dell 'anno precedente, indicano, infatti , una diminuzione del 3,4 % dell 'occupazione dei fanciulli di. 12 anni e un con seg11ente aumento dell 'l ,7 % e dell'l,6 % dell 'occl1pazion e ri spet tivamenle dei fanciulli di 14-15 anni. .' Per le fan ciu ll e il fenomeno assume ancor p1u not~v0l e importanza: l 'occ11pazione delle fanciulle d i, ·1 2 'a nni è diminuita, infatti, del 3,1 % e quella delle fanciulle di 16 anni è aumenta~a del 5,8 %.

SERVIZI IGIENICO-SANITARI Nuovi orientamenti per le Mutue sanitarie. Co11vocati dall 'on . Peverelli si sono riuniti 1n Milano al1a Federazione delle Cooperative, i memb;i eletti n el recente Congresso provinciale a dirigere l a Federazione provinciale dell ~ Mutue saniitari e ed osp itali ere fasciste.

Erano presenti: l 'avv. T,,o Passo in rapprese11tanza del Segretario feder ale Cottin\ ~I capitano Tar1zi in rappresent an za dell 'on. Capoferri, i l dot~. Bone.ra per l 'on . Giordani, il dott . Parodi del Sindacato medico provinciale, ~l cav. Cancelliere, presidente della Federazione Combatitent;~ e i sigg. Antoniett~ di Monza, avv. Barbieri di Pozzo d ' Add~ e cQnte Caccia Dominioni di Nervian o. L 'on. Pever elli era assente. A presidente della Federaz:()·n e è stato acclamato l 'on. Peverelli s1tesso, mentre vice-presidente è statq n ominato l 'avv. Lo Passo e segretario il s~g .. A11tonietti, della Mutua sanitaria di Monza. Il c~v. Bassani ha svolto al Consiglio una relazione circa l 'att~.Nità compiuta dall 'Ufficio federale in collaborazione co l Partito, in questi ultimi mesi, per I 'inquadr amento delle Mutue sanitarie della provincia di Milano ch e assommar10 a 180; h a parlato delle funzio·n~. che oggi adempiono queste t1tili i &~itu z io·ni ed ha illustrato quali, secondo l 'Ente Nazio·n ale della Cooperativa , debbono essere le nuove direttwe. Le Mutue sanitarie, ch e raggru.p pano in molti comun i la quasi. totalità dei capi famiglia, per poter o~tenere una completa assistenza m edica ed ospital ier a per loro e la loro famiglia contro il p agamento di li~v i quote annu e, rispondono ~l metodo più moderno ch e risolva qt1esto importa11te problen1a. Le imman cabili lacune che s'.· risco ntravano n el funzionament-0 di parecchie di queste istituzioni, spariranno con 1'istiil:u zione del nuovo organismo provinciale, j } quale è chiamato a controllare le lor~ attività, coordinarle, r egolare i rapporti con i medici, con gli ospedali e con le case di c11ra. J,,a p rovincia di l\!Iilano s'. pone un 'altra volta alla testa dell'organizzazione mutualistica, modifican do l 'an1rr1inistrazione di ques~e istituzio11i, di modo ch e . esse avranno prossimamente dei f'.JOnsigli direttivi, co1-nposti, olLre ch e da elem enti nominati dalle assemblee, anche dai rappresentanti delle organizzazioni fasciste che hanno sede in ogni com une, quaJi i.I Fascio, l 'Associ~zione Combattenti e i Sindaca li dell 'agricoltura e dell 'industria . Mentre si o tterrà con ciò di richiamar e l 'attenzione d~1 queste importanti .org·anizzazioni st1l problema èlell 'assist enza sanitarja e della previdenza igienica dei loro associati, sarà di consegue11za anch e p:ù facile ottenere la totale adesione degli interessati alle l\lul ue locali, in modo che sia possibile pensare alla pan~ecipazione totalitaria del]e categorie di c~tta­ dini interessati in queste istituzioni. Così 11 probl ema dell'assistenza sanitar:a, u scendo dalle organizzazior1i priYate, quale era stato fino ad oggi, si innesta come una attività 1

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IL POLICLINICO

co 1n plc m<~ n lare

n elle maggjor ! o r ganizzazioni d el

Regj1ne. Dopo ampia discu ssion e si d iede m andato alla })residenza d i for m ular e un p ian o or ganico d i a is te nza, r itenu to urger1le p er lo sviluppo d ·, q u e. le Mutue e d a so l toporre alla prossima riu11io11c d el Consiglio.

Assistenza sanitaria pro-combattenti. Il DireLtor io della Jì'ecl er az jo11e provi11èi ale con1})allcnti d i Roma 11a d el ibera lo d i i s t~tuire u11 i)arlicol are ser viz io di assis tenza sa11ilaria am bu l a Lor.ia ed a d orr1icilio a fa qre d egli ex-comba ttenti d :, Rom a e d ella Provincia, regol armente ·tes erati, con l~ esten sion e cli t ale b eneficio ai co ngit1n li èl ire tt i di ogni associato. J)r esso l a sed e d e ll a Fe(lerazion e comba lten Li <1 1 J..,ar go Ar enula 26, e so tto l a presiden za della i11eclé1gli a d'oro T!lder=ieo De Cesaris benem er i lo capo d ell a l:fecler azione e d ella ezion e Ro·1ntt n u co n1h atlenli 11a av ulo· luogo una. im})Orlarll~e r ju nio11e alla r1ua le 11ann o partecip a lo 11umero i e val or osissi1n i sani tari p er pr orvveder e all 'ord jnanle11to ed a) r egol a1nento di tale imporl anle ser vizjo cl1e sar à a pprezza~o ' d a t t1lti j co111ba llc11 li R oma e Provjncia. La direzione del servizio sanjtario è affida la al d o,tt .. pr o·f . ~Ioi sè Pagli ar o· ch e h a il prop .r io gab inetto ed an1l1l1l a lorio :.,n vi a Marsal a 8, ove i co1nba t ten ti ~ i lor o congi un~i p o tranno r ivolgersi. tulli i g jorni feriali , dalle or e 8 alle or e 10 e clalle ore 14 all e o.r e 16 p er Je vis·i te ambul a loric cl1c sor10 assolutamente gr a tu :~e . • Per l e visi le a clornicilio, è s labilj to un compenso• d i I,. 10 a vis1ta p er i casi ch e r ientrano 11ell a m ecl icina e ch irur g ia gen er ale . Ollre le v'.1s it e g r a l1lite concord at e col dott. P ag li nro e d a lJassar si n el su o am b ul a torio è st at a n:sicu ra ta la collabor azion e di valor osi e di vale11Lissim i specialisti. Per le vi i te a domicil :P rl ei m edici sp eci alis li è s.~ab ililo un com pen so di L . 25 a visita. Per t u Lt i i m ezzi di diagn os tica ge ner ale su ssid iar~ a: esami , an alisi r adiogr afich e, radioscop ie, ]Jr o lesi d en tarie, ecc., sono st abiliti on or ari 1n iLi . i1n i e facilitazioni, ~ccez io·n ali g ià con cord a le con l a presid en za d ell a Fed er azio·ne.. 1

1

1

d'

L'assistenza sanitaria. agli orfani di guerra. Per gli orfani di gt1errn, ch e sono in numero cl i lrccen toqu ar a11tacj nq u em na e d e'. q u al i si occupa l 'Opera nzionale so.~Lo l 'al ta vigil an za d el Cn110 del Govern o·, 1'assist en za sanitarj a è diretta d a lln ineclico provj 11cial e, il com1n . d o tt. L . Cesari, ch e Yi al I en d e co11 intelle t to d 'am ore. Nello cor o an110, ol tre 400 orfan i affet t;. d a tuber colo i venne1o acco~~ i i11 I slitu Li d i cura, co,n l a s1)esa di L. 1. 750.000. Tl compl esso d cll 'assist en za sa nitaria ngli Orfani d i Gt1err a è t ale d a cos til u ire t1n nl lo Li lo l o d i benemerenza per ~ dirig·cn li dell 'OJ)era, e per il Gover no Nazio11ale, 0

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ch e p a ter nam ente ad essa pro vvede in g r a11diosi 1s t i tuli, int~~ol a ti a G . Giardino, a G. P ascol:, ecc., non ch è valendosi di altri I stituti, s ta tali e p aras ta tali , com e risulta an ch e d a una r ecente pubJ1licazion e del d ol•t . P . .1 <tcchia d~ Triest e.

Assistenza sanitaria ai tubercolotici. Il Cap o d el Governo h a ricevt1to il sen. GarùasS·O, presidente d ella Cassa Nazion ale d elle Assicu razioni Sociali, e l 'on . prof . Mor elli, i quali gli 11anno p resen la to un r appor to sull 'a11dam ento dell 'assicurazion e ob b l:ga toria contro· l a tub er col osi. Ce n e occuper emo in un prossimo numero. ell o s tesso tempo. gli on or evoli Garbasso e ~forelli h an110 d a to n o tizia al Capo d el Governo d ella costruzio n e d el grand e sanatorio ch e deve sor ger e a Rom a, n ei p ressi d ella collina di f\1011teverde, e ch e sar à cap ace di 1250 letti . I lavori cl~ st erro com in ceran no1 entro il m ese; il Cap o d el Governo h a s tabjlito ch e il san a torio s=a inau g urasto il 28 o llob r e 1932. 1

Un treno speciale di pronto soccorso nei casi di terremoto od altre calamità. Il l\ilinis Lro· d ei l avor i. pubblici on. Di Crollal an za ed il so ltosegrG~ari o d i Sta to o n . Leoni si sono r ec;_i ti a visil ar e il n u ovo tren o di pronto soccor so ch e, secondo le d irettive d el Governo f asci s ta, le F errovie d ello Sta to han110· appror1ta lo p er agevol ar e le op er e di soccor so et a pres tar s! i11 caso di lerren1 0:0 o cli altre cal an1i là. La d olor osa esperjen za acq uista la d a l 11ostro P aese sulla o r ganizzazion e d ei servizi di soccorso ' a Ltraver so i. 11um erosi disastri t eli urici· e di altra n a tura ch e n e h anno d esola te le più r i cl enti r egjo.n i, è st a ta 1nessa a profitKo d al Goverr10 nazjon nle p er èli sporre una ser ie di nor1n e e di provvide r1ze intese al dupl :ce fine di r end er e r apid a al rnassimo g r ad o I 'op er a immediat a d a svolger si e di provved er e all 'impi anto ed al funzion am ento d ei principali servi zi pubbl =~i , in m od o d a favor ire il ri torno dell a zon a colpita, 11el te1n1)0 p iù b reve. alle su e con<lizioni n ormali di es is len za . A t al '.· criteri fl1ron o ispirati d u e d ecr eti - del J 926 e del J 927 - ch e conlen gon o tulle le 11or m e p er l a a lt u azio11c cl ell 'in1po·r tante proge tto . Il Mini s ter o d ei Javor1 pu})blici, co11 g iu s to e previd e n~ e crilerio, in tult o il co1npl esso deJJ 'oper a d a sYol gere, h a p os to in prim a linea la prep ar azion e de~ soccorsi di car a ll er e immed ia to, partendo· cl al principio ch e l a cfficacja d i essi è in f t1n zio n e ò ir e tta d ella l or o r apid i Là. Secon do t ale òire l Liva, h a provveduto, m ediante accor d i con l e Ferrovie d ello Stato, a coSititu'r • r e un tren o sp ec ial e, l a ct1i p arten za può avvenire n el t erm i11e Cl i tre or e. ()u esto tre110 è rorn po to oltre ch r d elle vetture e dei ca r ri ~dil) ili al traspo Pto d el p erson ale )


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SEZIONE PRA.T I CA

e materi ale d i primo ~nvio, an ch e d~. carro-equipaggiame11to cap ace di conten er e d u e auto111ezzi ed un JJagag·l iaio attrezzat o jn n1od o speciale per' i servizi di comt1nicazio11e. È n olo c.h e la r ap :~d i tà d elle con1u n icazioni è il coefficie nte 11'lassimo d ella efficacia d ei soccor si e d ell a Joro or ganizzazion.e. Ora, quest a ve l'tl1ra-h agag·liaio comprende u n ce11tralino t el efonico, un g ruppo teleg·r afico 1\!I orse ed IIt1g u es ed t1n impianto r adiot elegr afico co1nple to tras1niltente ~ r :,cevente . Co111pre11de inoltre ~ materiali p er r ealizzare cinque p osti telefonici vol a11ti e du~ r ad io-s tazioni m obili . È c-0sì possibile un, rap-=d o allacciament o sja co n l 'interno della zon a colpit a, si a con l e sedi d egli or gani cen t r ali . I

, Per la nomina degli ufficiali medici dei reparti di A van guardia. Il Co n1ancto ge11er ale della ~liliz i a h a disposto ch e, in adesio,n e al d esiderio espresso d al So ttosegre tario d :. S ta to p er l 'Edl1cazio n e Fisica e Giovanile, tu ~ li i comandi d ella Milizia son o autorizzati a tras1nelter e p er via ger ar chica al Com a11do le p roposte d i 11ornina ad ufficial e medico p er i repar ti di, Avan g u ardia e Balilla. L 'organico &tabili to, d'intesa con l a Presiden za centrale d ell 'Opera, è il segu ente: Presso ciascun Comitato: un seniore medico dirigente provi11ciale san:iJtar~o del Comit at o del1'0per a Nazionale Balilla; 2 centurion i medici i sp ettori sanitari. P resso ciascuna legjo,n e: 1 cen turion e med:co di r e ttor e del ser vizio sanitar io, di Ieg i-0ne. Presso ciascu na coorte: 1 capo-1nanipolo 1

m~dico.

P er il corLferi mento d el grado a coloro ch e non lo avesser o rivestito n el I-l . E serci to, n ell ' Arma o nell a Croce Rossa Itali an a, le prop o:i(~e p otran no uniform ars~ al dispo·sto· applicat o 11el periodo b ellico d alle Aut-0rità m~·litari . I sanitari assegn a ti all 'Oper a Nazion ale Balilla, cessando di appar ten er vi, p erdon o la qualifica di uffici ale m edico per ann11llamento della lor o n omina . Tali assegn azioni son o d evolu te alla Pres=·d en za centrale d ell 'Op er a . Nei piccoli centri , <love n on esis ton o san itari delle Avan g u ardie e d ei Balilla, è dala facolt à ai capi locali d el! 'Oper a Nazion ale nalilla di avval er si degli ufficiali m edici fuor:, quad r o. Acl essi è fatto quindi I 'obbligo di assis ter e e curare gratuitam e~te gli ap parten enti all e associazioni giovanili, di compilarne l e dichi araz~.oni medich e, di prestar si aj servizi ig ienici e profila lti.ci e all e oper e assi· sten zi ali.

Per garentire la sanità dei fung'hi in Roma. Il Governator a to d~ Ro1na h a em anato u n 'ordinan za ch e di scipl ~11a la vig ilan za sani1~aria sui fung hi frescl1i in trodot ti jn città p er il consu m o alimentar e. (Qu este n uo Ye n orme si son o r ese n ecessarie dopo l 'abolizion e d elle bar riere d aziarie) .

933.

La lotta contro le mosche a l\Iilano. Il i\fun"cipio di l\Iila110 con1l111ica : « Le d isp osizion i cl i cui al Decreto 20 inaggio 1928 i11 esec/t1zionc dell a legge 29 i11arzo stesso a11110 p er la Jotta co11tr o le lUO cl1e, già port at a a conoscen za d egli i nteressa,~ i ~l 27 luglio 1929, u. VII, avran~o applicaziou e cl al 20 g iugn o al 15 ottobre p. v ._ r1e~. rig·u ardi deg li eser cizi pubblici, degli sp acci ai vendit~ d i gen eri alimenta r~ e degli st abilime11t i p er l a procluzion e e l aYorazio n~ di sost an ze alim entar l. Gli eser c1z1 ])ubblici d i Clli ali 'art . 84 del T . U. d ella legge cli P . S. (alber g h i, ri stor an ti, tra ttor ie, fiasch etterie, ca[fè, oster ie, bettole pensioni locande cl1~,oscl1i , sp acci di ci}) i co tt~' con o sen' za con su-' mo in lu ogo, eser cizi in cui si consum an o b irra Yino, liquorj, altre b eva n de n on alcoolich e, ecc.)' clovr anno applicar e all a por ta d'in gr esso esclusivam ente ten de a baccl1e.~te pen dule, di post e in ~odQ d a rin chiu der s\ auton1aticainente ad og11i p a3saggio; le al tr e aperture e le finestre possono invece esser e difese con re ti m etallich e o di fil o, p·urch è a m aglia str et Ljssi1ua o co,n t en de a tessu~·O unito . Le l atter je, an cor ch è munite d L licenza politica, dovr an n o aver e, a 11orma dello · sp eciale r egol ame11 t o sulla vigil an za igienica del latte, l e p orte di ingresso muni te di t en de a baccl1ette p en d ul e e l e al t.re apertur e difese solo da re ticelle m etallich e >>.

Per le visite mediche periodiche. Il << Gr eater N~vv Yor k Co1nn1e.ttee on Health Examination >>, di cui fa11no par te emin enti p er sonalità del m o n do m edico n e,vyor.k ese, conduce un 'attivissim a campagna p er le visite m edich e periodiche, Je quali p ortar10 a sorprend er e l e m al a ttie in.izia)i , a curarle t empestivan1ente ed a prolung are la vita . La, campagn a viene prosp e1tt ata n ell 'opusc-010 « for Health » (in-8° gr ., d i p. 56, con illustrazioni), il <.J11ale compr ende u n a ser ie di brevi articoli pregevolissimi e docu1nenta l 'att i:vità fin 'or a svolta dal Com i tat o. Seg·r et ario d t quest 'ulti m o è il Dr. l ago Gald · s ton , Eas t One Hundred and Tl1ird S~reet 2, Ne' v 'York City, S. U. d 'A.

· CONCORSI. POSTI VACANTI. ACQUAFREDDA

(Bresci a). -

Pror oga 15 lug.

ALGHERO (S assar i) . Osp i zi o l\-f arittimo Sanitario. - Diretto re; scad .. 25 lug.; L . 10.000. Rivolgersi r\mmin i straz . (J?on1a) . - L . 9500 e 5 quad r ienni dee . ; e tà lin1. 25-40 a.; t assa L . 50, 10. Scad. 17 lug. ARTE1 A

BozzoLo (Mantova) . Scad . 31 lug.; L. 9000e 4 q u adrienni dee., c. -v.; L . 1500 come ch irurgo primario dell 'Osp edale e 50 ~6 atti oper ativf dei solYen t i : L .. 800 b icicl etta; età lim. 40 a. CARRODANO (L a Spezia) . -- .~cad. 15 Jug.


IL

POLICLINICO

CASTEL S. PIETno El\tILIA (Bologna). Scad. -30 giu.; per l\1onlecalderaro; L. 9800 e 5 quadrienni dee., oltre L .. 3000 cav . , L. 500 ambul.; tassB: L.. 50, 10. Co1"rEzzo (Go rizia). -- Sc~d. 30 giu. Rivolgersi segret. com. F1G1No SERENZA (Como) . Scad. 30 giu. ; lire .9000 ~ qu~ttro qui~quennJ d~c.; eità lim.. 40 a.; tassa L. 50. F1LETTI1 o (F r osi none }. - - Scad. 30 g iu. ; lire 10.500. oltre L. 400 uff. san. Fo1ANO n1 CHIANA (Arezzo). - 3a condotta; lire 9000 e 4 quadrienni dee., Qltre L. 3000 cav., c.-v.; chied. annunzio; tassa L .. 50,15; doc . a 3 mesi dal 10 g·iu.; elà lim. 40 a. Scad. 20 lug., ore 18. ~I01''.TB.\RUzzo (A lessandria). Scad. 28 giu.; ·Con Quaranti; L. 8000 oltre L . 800 uff. san., L. 2500 cav.; tassa I,. 501 10. NooEJV\ INFERIORE (S alerno) .. Ospedale Psichiatrico Vittorio Emanuele II. Concorsi per Dìrettore e tre medici ordinari. È prorogato al 23 agosto p. v. il term~-ne per la presentazione ·delle istanze e documenti. . . 0PACCHIASELLA (Go rizia.) . Scad. 31 ag.; co-n 'femenizza; L. 9000 e 6 quadrienni dee., oltre L .. 90ù serv. alt., c .-v.; L . 3000 automo·b ile. PALER1"IO. R. Prefeltiira. l Tff. san. di Montemaggiore Bel sito; L. 7000 e 5 qu?nquenni dee. ; -scad. 30 lug. ; doc. a 3 mesi dal 22 mag.; titoli -ed esami. Poinrno (B ergantO) . Se.ad. 31 ag·.; L. 8000 .aumentabili ~ 12.000 i11 20 a,11r1i; trasp. L . 5001800"'3000; età lim. 35 a . ; tassa L. ~O, 10. SENOSECCHIA (1'riesl e). Scad. 31 ag.; con '-Crenovizza; L. 11.000 oltre e. -v., L. 3000 trasp., L. 1000 uff. san. , 4 quadrien11i. dee.; età lim. -35 a. 1 ' tt•.:iNz.".NO VERCELI.ESE ( T' ercelli).. Seconda . co11dotta r11edica delta ctei Cascinali Superiori. Stipendio L. 7000 lorde, doppia inde11nità caro·viver.i e L: 2000 per indenn,ità di trasporito. Do"c umenti Qhb ligator i da presentarsi entro le ore 17 del 15 luglio. A richiesta sL trasmette copia ·- dell'avviso d! con cor so approvato dalla R. Prefettura di Vercelli il 10 corrente. Tro11zano Vercellese, 15 g iugno 1930. Il Podestà : E .. l\IIontigazzi. VENEZIA.

Corisorzio Provi n c. Antitubercolare. -

Medico i,spettore; L. 21.000 e aumenti 4 decimi, ·o ltre L. 6000 serv., L . 10.000 indennità fissa tra·sferte. Sc:-td. 10 lug. . VERONA. Ospedale Civile. - Scad. 30 lug.; aiut o medico; L. 5000 oltre L. 1000 serv. att., percentuali (mini1no L .. 3000 nel 1° anno, L. 4000 nel seco11do) ; età lim. 25~40 a . ; tassa L . 50,05. ·Rivolgersi aJ Co11sig lio Ospitaliero. V1TORCHJ:\NO ( T1it erbo) . Scad. 31 lug.; lire 10.500 oltre c ..-v. , per cavale. L. 1000, per uff. ·san . L. 400, 5 quadrienni d ee. Medico-chirt1rgo pratico Condotta cer ca dovunque interinato ai1ch e lungo. De Luca, via Acherusio, 44 (quartiere • avoia), Roma. CONCORSI

A PRE1\II.

Fondazione Borruso. È aperto per l 'a11110 1930 n ella R . Vniversità --di Pnler1110 un concor o a due pren1i della « Fon·daz ·.011e al vatore Borrt1 o » · per le iuigliori tesi

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di medicina e chirurgia svolte dai giovani laureati da non oltr~ cinque ai1ni presso la R. Università d~ Palermo. · Potranno aspirare &l conseguimento dei premi tutti. i l aureati degli ultimi cinque anni scolastici che abbiano seguito tutti i loro studi nella R. Università di Palermo, pur.c hè la media della votazione negli esami speciql1 non sia stata infer:1ore ai 7 /10 e la votazione dell 'esan1e di laurea non, inferiore ai 9/10. · · Le due Còm,missioni giudicatrici del concorso h anno stab~liito, i seguenti temi: per il premio di ch;xurgia cc Chirurgia del vago>> (L. 2000); I>er il premio qi m edicina « La, Terapia del diabete » (L. 2500) . I candidati do vranno svolgere la tesi presso uno degli Istituti di medicina e chirurg~a del1'At eneo. · · Do111ande in carta da b-0110 da L. 2 al Rettore e accompagnate da,lla tesi svolta devono essere present&te in Segreteria. 1

l)OSTT

DI

PERFEZIONAMENTO. Fondazione Lriigi ~1angiagalli.

Sono me,s si , a concqr sQ' du~ pos ti di perfezio11a1nen,to-, presso· una Clinica, o un Istituto della 1{. Università di l\1ilano, a favore di laureati in l\1Ied :.cina e Chirurgia dopo ~l 1° luglio 1926, ed allri due per l aurea ti dopo il 1° luglio 1927. I vincit ori dovrannq disimpegnare per un anno solare le funzioni di m,edici praticanti. U~o dei due prem~ è cqnferito, per ogni g ruppo, a parità d! merito, a quel concorrente ch e abbia chiesto d i frequentare la Clinica ostetrico-ginecolog~ca.

I vin.citori godranJ\O ci ascuno di un premio d ii L . 3000 che sarà corrisposto in rate trimestrali posticipaite, dietro attestazione rilasciata dal f.lirettor~ della Clinica o dell 'I stituto prescelto. · Le domande seri tte su carta da bollo da L. 3 d o;vranno' p ervenire alla Segreteria dell 'Università (CQT&Q Roma 10) non oltre il 30 novembre 1930, acco mpagnate dal certi;f:-ç.ato. di conseguita laurea coi punti di merito riportati nella carriera scolastica e da altri eventuali titoli- e do-. . cumenti, e con l 'indicazione della Clin!ca o del1'Is tituto per il quaJe il candidato in~ende concqrrere. 1

Fondazione Pier Diego Siccardi.

Presso l a, R.. ·univers~tà d i M!lano è messo a con corsQ un posto di perfezionamento a favore di un giovane m,edico laureato a partire dal 1° 111glio 1929. Il vincitore dovrà preSitare l 'opera sua per la durata di un anno scol astico nella Clinica delle 1nal altie professionalj., ove avrà funzione di medico praitica11te . Godrà di un premio di L. 1800 ch e pqitrà essere corrisposto anche a rate mensili. Alla fi11e dell 'ann,o il vincitore d el concorso potrà ottenere anche il premio speciale di prof: tto consisten,te in un qiploma e una m~da­ glia d'oro. Le domande dei concorrenti, scritte su carta bollata da lire tre (L. 3) dovranno p ervenire alla Segreteria dell'Università · (Corso Roma 10) non oltre il l~ nQvembre 1930 accompagnate dal certificato d~ consegµi ta l aurea coi punti di merito r1porln1 i nella carriera scolastica e da altri evenl u ali ti·· oli e d-0cu111e nti . Cl co11cor so Yerrà g iufljcato entro il 15 dicem bre 1930.


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SEZIONE PRATICA

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. . Il sen. prof. Da~'ide Giordano è stato eletto pres1d~nte d.~l R .. Istituto Veneto di Scienze Lett ere ed Arti, succedendo al sen. prof. N'.no Tamassia. . Il dolt .. Jt,tan Carlo.s Navarro è sctato eletto presidente d~ll Accadem1a, Nazion ale di Medicina di Bue11os Aires , qt1aJe su ccessore del prof. Mariano R. Cas tex. AJla stessa Accademia è stato elet.to, quale 1nembro, !l dqtt.. Daniel Greenway, in sostituzione del do tt. La,valle, defunloi. · Il dott. Paul Scl1tirn1ann , dell 'Istituto anato111opatol-0gico di Am]Jt1rg·o, è nominato professo·re ordinario dj_ patologia gen erale e anatomia patologica a Berlin o, a pa,rtire dal 1° aprile. La ca ttedra d!i inedicina interna dell a Facoltà n1edica di Colonia, r esasi vacante per l 'a11data a riposo del prof. l\toritz, è sta ta offerta al prof. Han s Heppinger, direttore della Clinica medica u11iver sitaria di Friburgo Q. Br. ·

NOSTRE CORRISPONDENZE. Da Torino.

Problemi di ematologia e craniologia al Congresso di radiologia.

,collaborazione fra n eurologo e r adiologo ed auspicabile anzi una profonda cultlrra ·neurologica clel r adiologo. Ciò risultò anche n ella comunicazio~e del . <.:::l jnicq chirurgo di Torino prof. Do1~a:t1, ch e illustrò all 'assemblea la su a l arga esper]enza di chirurgia cr anica . Nelle giornate dedicate alla seconda relazio11e sulla radioterap~a delle emopatie, svolsero le loro relazio11i ~J prof. Big·nami sui fondamenti di radio-biologia, ed !l prof. Siciliano sulla Clinica radiologica,. Anch e in queste brillanti relazioni, che destarqn q ~l pil.1 vtvo ~nteresse nell 'assemblea, compost a non solo di radiologi, ma anche di n1edici e cìinici, gli. argomen ti furono trattati con una disam=na critica prqfonda di tutte le conoscenze sull 'argomento ~ col contributo di una larga esperienza e di numerose serie di ricerche personali. Le relaziqni furqno soggetto di ampi elogi e, specialmente risultò improntata ad un m~l'a­ bile indirizzo clin~co· la relazione del prof. Siciliani. Nella discu ssione, il prof. Mich eli disse dei contributi portati dalla scuola . di Torino in questo campo· ch e fu se1npre ivi col tivato con amore. Esper :1enze ed osservazioni cliniche lo poritano a r~tene r~ che n ella leucemia l 'azione dei .raggi su lla diminuzione d~i globuli sia specialmente indiretta e possa avve r1ire an che al difuori, di applicaziqni dirette sul midollo osseo. An ch e il prof. Siciliani si dim ostrò propenso· all 'az:one indire lta. Rigu ardo alle inodalità delle applicazio11i

_!\.Ila presenza del Prirtcipe del Piemonte e delle m::\ggior] autorità c2.ttadine, si è inaugur ato jJ Cong1esso ltalia110 d~ Radiologia. La cerimonia si .è svolta nel Palazzo del Giornale al Parco del Valentino cou l 'in tervcn to delle più jllustri personalità della radiologia ital~ana e di un grand'.ssimo numero di radiologi e m edici. Erano presenti an che il professor Schtiller di Vienna ed il professor Gu edez d.i. Lisbona. Dopo un breve discorso del Podestà, del prof. Balli f)residente della So')ietà I talian a di Radiolpgia Medica, del prof. Pivano reltore dell 'Ateneo, ha preso la parola tl presidente del Comitato· ordinatore prof. Mario BeDtolotti ch e ricordò con felice sintesi la storia della r adio.Jogia e l 'i11comparabile progresso ch e Ja su a applicazione n ell a Clinica Medica e Chirurg ica h a portato alla diagnosi della terapia. Nella seduta pom~r!diana è incominciat o lo svolg i n1en to delle relazìoni : prima quella del prof . Umberto Nuvo]l di Ron1a sull 'a11atomia radiog raf:ca del cranio, ct1i seguì quella del prof. Arrigo Monta11ari sull'ar1atomia radiog·rafica de;1 tu111ori intracr anici. Relazioni entrambe svolte con una pro.Cqnda base cli osservazioni personali e con n11merose dirn os traz~~ni radiografiche in 1)ar te proi~ ttate n ell 'atila.. Alle r~l azi~ni srg·uiron o ampi elog i e con siderazioni del prof. Bertolotti, del prof. Busi, Perussia e del prof. Balli. La sintesi di queste relazioni e della discussione -seguitane fu ch e, 111alg·rado i grandi ssimi perfe2io11a1nenti della t ecnica r adiqlogica di cui, anzi, furono ind;cati numeros~ accorgimenti, non si può e non si d~ve p arlare, in generale, di una diag nosi radiolog·iça, ina di u11a diag11osi clinicor adiologica dei t11mori intracranici e che in i1es~ù11 altro campo co111e in qt1esto è necessar ia la 1

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n ella l c11cemia, I 'assemblea sembr ò, in gene-

rale favorevole al sisterna delle applicaz:·oni alqt1anto dist anziate ed alternate ad al~re cure, specie arsenicali. R:g11ardo al linfogranuloma maligno, altro campo fecqndo di brillanti cure radiologiche, l 'assemblea, qltre a registrare nun1eros:ssime osservazio~i d~ effetti benefici anche di lunga, dural a, fu co11corde nel ritenere qu esta malattia notevolmente frequente e nel ritenere che. ancl'1e qui l'azione de~ r aggi sia prevalentemente jndirett a. L'argomento dette l 'occasione per enunciare giud iz~ sulla eziologia del linfogranuloma in gener ale nel sensp che non sia un '~nfezione tt1ber colare (M~cheli , Ferrat a) e di svolgere alct1ni punti di interesse diagnostico (an ergia tuhercol1,ni c~, prof. Bastai) e clinico (forn1e acute e forme croniche del linfogranuloma, prof. Cecc9ni). La conferenza del prof. Ferrata s11l t ema: Raggi X ed en1opatie, ria sst1nse i problemi, i risultati, gli indirizzi di stl1dio e le speranze che la r adio.logia h a portato, n el can1po della clinica 1nedica, e essendosi. rag·gi11nti fin 'ora g·ra11dissin1i vantaggi nella t er apia di malattie un tempo completamen•te incurabili. Il prof. Ferrata indicò con1e nuove possibilit à terapeutiche interventi precor.i r adiologici n ella Jinfogranulomatosi ch e potrebbero far nascere 1a possibilità di arrestare completamente il prqcesso e precon~zzò possibilità di utiliz~are un 'eventuale azione dei raggi per eccitare l 'emopoiesi svolgendo a lungo, con la i101~a co1upctenza, le questioni riguardanti l 'e111opoies~ fisiologica e patologica ed il possibile lneccanismo dei r aggi. Nun1erosissin1e co1n11nicazioni sugli argomenti dei due temi furo·n o poi svolte, con vivo interesse, ;n altre sedute.


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IL POLICLINICO

Commemorazione del Prof. Battlstlni.

11 prof. Gustavo Mal tirolo h a commemorato all 'Accademia di l\1edicina il prof. Ferdinando B a tti st~ni, ch e fu socio e presidente dell 'Accademia stessa. Dalla felice, .comn1ossa parola del1'ora•tore, risultò rievocata la f:gura del prof. Battist\n i inedico e filantro·po: che fu assistente ed aiuto di Clinica l\IIedica, primario del S. Giovann; ~ direl tore del Centro Diagnostico delle malatt:e polmonari da lui fond aif.o, medico e consulente fra ~ pii1 apprezzati e pro1notore ins~ancabile di opere per l 'assist enza antitubercolare e in favore dei poveri.

c.

CrPRl1'.NI .

NOTIZIE DIVERSE. Al Consiglio Naziona.le delle Ricerche. Il Direttorio q~l Co11siglio nazionale delle Ricerche ho tenuto la sL1a ri11nione periodica sotto l a pres:denza del sen. l\ifarconi. Era,no presenti i n1e1nbri' Blanc, Frascherelli, Magrini, Parravano·, Vacchelli. Il Direttorio, dopo aver trat..tato varie· questioni di carattere t.ec11ico., h~ accolto co·11 simpatia l 'offerta fatta clalla, casa Lepetit di l\llilano, a mezzo dell 'accadem~co pro.f. Bottazzi, di istituire l 5 premi in denaro da assegnare alle 15 migliori t esi di laLtrea presentate da laureandi in medicina e chirurgia, e 5 premi, p·u re in denaro, per i 0 migliori. lavori speriµlental~ pubblicat! nelì 'a11no da giorva,ni l a11reat~ in medicina e chirurgia. Ha approvato i relativi regolamenti per la co11cessiop.e de~ p.re1ni. ll D:i['ettorio h a provveduto per la nomina delle Commissioni per la concessione delle borse <li studio del l\1inistero dell'Educazione Nazi-0n ale all '\n~erno e all'est.ero. L 'on. Blanc dà notizie del Congresso della Società italiana per il pro1gr eS$O cl ell e scie11ze che a rà luogo nella Venez: a Tridenti11a nel prossi111~ sett~1nbre e che avrà una importanza scientifica assai notevole. Il presidente Marconi com,unic~ che terrà in tale circos tanza una conferenza. Il Direttorio decide di cogliere questa opportu11a occasione per riunire 11ello stesso g:!Orno le giu~te dei 12 Comitati nazionali per le .diverse scienze.

Corso di perfezionamento in malariologia. Ricordiamo ch e dal 1° al 30 luglio, presso la Scuola Superior e d~ l\llal ~riologia, si svqlgerà un corso p er i11edici. I11segnanti: V. Ascoli, G. Bastianelli, A. Dio11=si, A. Filippi11i, . A.. . Labranca, A. Lutrario A. :rvlissiroli, D. Ottolenghi, T. Pontano, G. San ar elli, ~ r . Sella, A. Serpieri, ecc. . Dal 15 agosto al 15 settembre seguirà un corso di applicazioni · pratiche (stages). Le iscrizioni si r:ieevono sia presso la segreteria dell 'Organizzazione d 'Igiene della Società dellP. Na7.ioni, Ginevra, Svizzera; sia presso la segreteria della Scuola, R. Clinica ~1ed: ca al Policlinico Un1 ber~o I , Ron1a. 1,

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[ANNO

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Nu~r.

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Corso di perfezionamento ne1la clinica della tubercolosi. Sono aperte le iscrizioni al terzo corso di perfezionamento nella clinica della Tubercolosi e . .delle malattie dell 'apparato respiratorio presso l 'Ist :tuto cc Benito· Mussolini » in Roma, diretto dall 'on. prof. Eugenio Morelli. 'f ale .corsoi avrà inizio ai primi di novembre p. v. i~ g·iorni da fissarsi e, come i precedenti, avrà la durata di se~ mes:,, con un programma d 'insegna1nellfto corrispondente a quello di un anno universitario. Esso. è riservato ai m.e dici laureati, o comunque Jnunit~ del diploma di abil~.tazione all 'esercizio professionale. È obbligatoria la frequenza. Il numero delle iscrizioni è limitato a 100. Le domande per essere iscr~tt~ debbono essere redatte in carta libera ed accompagnate dal certificaito di laurea, inviate unitamente alla tassa di L. 300 alla segreteria de11 'Istituto· « Benito Mussoiini », piazza, Venezia 11, Roma.

Corso di perfezionamento sul cancro. Presso la Facoltà med :~a di Strasburgo avrà luogo, dal 16 al 26 luglio, il 3° Corso di perfezio1n amento sul can cro, a cura del prof. Gunselt, direttore del Centro anticanceroso regionale. Tassa d 'iscrizion~ 500 franchi. I medici stranieri po-sso·n o chiedere informazio·n j, prelimin ari sugli alberghi e sulle pensioni. Rivolgersi a: Mr. ]e Dr. Gunseitt, directeur du Centre anticancereux, H~p-ital civil , Strasbourg, Francia.

Corso di profilassi antitracomatosa. Viene tenuto dal 1° al 30 gi·u gno dal prof. Gaetano· Lodato d~rettore della Clinica oculistica della R. Universit à di Palermo; vi sono ammessi gratuitamente i laureati in· medicina. 1 ,

Corso di applicazione per Uffici~li medici de11a Ma• r1na. Nella ll.. Scuola di Sanità l\!Iilitare l\1arittima in Napoli, il 2 g ilJgno, venne inaugurato l '11 °' corso·. Il òiscorso inaugurale venne tenuto dal direttore della Scu ola, col. medico prof. F. E. Mosso, il quale parlò dei co1npjti della Scuola, della m issione rlel n1edico militare e celebrò i fasti dei medici militari di t u·tti t tempi e dii tutte le terre, proponendo ai giovani i più mirabili esen1p:.i d~ attività scientifica ·ed umanitaria. Congresso francese di psicoanalisi. La 5a Confere11za an~ua dei psicoanalisti di ling ua francese si è tenuta ~l 6 giugno a Parigi~ nell 'anfiteatro della Clinica delle malattie men· tali, al ~Ianicom~o di Sant' Anna. Tem~ svolti: « I meccani sm~ psichici d 'a11to-punizione nella psicologia delle nevrosi e psicosi~ n ella psicologia cr:.minale e nella patolo,g ia generale>) relatori Hesnard e R .. Laiorgue; « Profilass i infantile delle nevrosi », relatrice sig.ra Marie Bonaparte; « La psico:l11alisi infantile e suo compi~o n ell 'ig~.ene mentale », relatrice sig. ra Sophie l\!Ior genstern.


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SEZIONE PRATICA

Visite di Medici americani alle Cliniche di Roma. . S~no ~ tati n.e?l i scorsi g'iorni a Ro111a u11 c~1t111a10 cli med l CJ , apparte11enti alla « Poslgradu ate l\iledical Associ.atio11 of Nòrth America » ch e è la più nu1nerosa Società ;medica american~ e ch e riunisce n r. L Sll O senQ m edici tleg'li Stati Uniti ·e de~ Can adà, di tutte le branch e, m edica, ch~:­ rurg1ca e delle varie specialità. Un altro nu1ner oso gruppo della s tessa Asso·Ciazion e, in l.ln giro fattq in Europa quattro an11i fa, aveva pure visitato Roma, ed era rin1a.s to così soddj sfa tto dell ' acco·gl ie~za allora ricevuta e delle lez\oni e operazioni cui aveva assis~ito1 , ch e rlal g·ennaio scor so il 'Dr. Peck « m a11ager » rlell '1\. sociazione, aveva chiesto d'!, ritor11arvi, j)reg·ando di avere predisposte conferenze e sed utC' operatori e dai vari professori e prin1ari ·di l{oma. Hanno ~osì assis tilo a conferen ze di chirurgia ·ed ~1r.olog.1a svolte nella C1~n~ca chirurgica, di .n1ed1c1na int erna nella Clinica m edica e n ell 'Istituto di Se111ejotica medica, di p.e diatrja n ella Cli 11i.ca pe(Uatrica, di ne11rop~tologia e di psichiatria nella Cli11ica neuro-psichiatr:ca, di ostetricia nella Clinica os tetrico-ginecolo gica, di mala:ttie d ella pelle e sifi1itich e nella Clinic~ dermo-s'..;filopati.ca. d~ ocul~stic~ ~~Il a Clinica oftalmojatri·C~, d1 . otor~r10 1l ar1~go~ a tr1a nella Cl~.nica speciale, .d1 r aù1olog1a nell Ist1t11to cli Radiologia m edica -Oi p atologia i1ell 'Istituto di Anatomia patolo,g~a'. Hanno i:>ure assistit o con gr ande interesse a :Sedute 01)erator ie eseg·u ite nella Clinica chirur:g~ca, ~~ quella ostetrico -gin ~cologica, n ell.A Clinica privat a del prof. R . Bastianelli e n ei tre padiglionj chirurgici dell 'Ospedale al Policlin :'CO. Un.a speciale seduta di proiezto~e di films operatorie è tata tenuta nella Clinica chirurgica. Ha a11ch e destato grande interesse la visita .all 'Istituto. Ben1to Mussolin!. a Porta Furba per l a preven z1one e la cura della tubercolosi ove ' cli·essi h anno an ch e ass~stito ad una conferenza nica e a oper az :ioni chirurgich e di toracoplastica. L 'ultimo giorno essi sono 8~ati anche ricevuti -Oa S. E. ~l Capo del Gqverno, che si è intrattenuto affabiln1ente con essi e col Dr. Peck di Freepor1. ch e li conduceva e ch e h a assicurato dopo le visite fatte dal gruppo a centri medici scientifici çlella Germai1ia e dell 'Austria la soddisfazior1e grande riportata n ella visita' e l 'ammirazio)ne per le nostre istituz~oni ciinich e e i grandi progressi della scjenza italiana. 1

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U n nuovo brefotrofio nel Comense. L 'l corr. è st qito inaugurato con part:colare solennità, a Re])bi.o, il nuovo Brefotrofio provin~iale-l\ll a tP.rnità , grandiosa o·p era , nuova superba .affermazione del Regime ed altro tito lo di vanto ·per l ' Am.ministrazio~e della Provincia lar!:ana di <eui è preside l 'avv. Ferdina~do Lanfranconi. Numerose le auto,r ità intervenute al. rito , ;tra -cui ~l prefetto di Coir no, Bizzotti, il sen. gen erale Porro, ;rl segretario federale l\1ar zocati, il podestà "Negretti, il preside dell ~ provill,cia di Mil ano Sileno Fabbri, ecc. ecc. Numerosi i medici convenuti. L'opera, del cosito dt cinque milioni e m ezzo, è d avvero imponente . Essa dà largo sviluppo alla Maternità tenendo invece ferm9 il con cetto ch e 1

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i 1. ~refotrofio solo eccezionalme11te deve servire d1 r11co~'ero a ])a1nbi11i, specie dopo l 'allattamento . L lst· tuta h a u11a superficie co111plessiva di inq. 19.500, di ct1i 1nq. 3.100 coperta da fabbricaiti. Il i1un1ero complessivo dei van i è di 160. :È ca1>.ace dei · seguenti postj : gestanti puerper e legitt1_n1~ e spec~ali a p aga1nento n. 44; gestanti illeg tt1rn: n. 30; ba1nbini l ~L tan ti i1. 70 ; balie n. 30; espos~1 cla uno. a ·tr e anni n. 64; esposti di età s~per1 ore n. 40; su o,r e, levatrici, per soin ale di assistenza e ser vizio n. 70 . P~rt~~olar!fl.e nt.e . curati so~o st ati gl 'in1pianti an1tar(_ e ig·1e111c1 con tre gabinetti idroter apici completi fornit i di 14 vasch~ per adulti e 15 per bambini. · Le salE: op erato,r ie Yenn ~ro part~colarmente cura te n l31le fini•ture, n ej pavimenti e munite di rivestimenti impermeabjli in vetro alle pareti. L 'attrezzatura è com1)letamente nuoYa.

Festa della Sanità Militare. Abbiam o già 1lata not ;,zia, nello scor so nu1nero, della fest a annuale del corpo di Sanità Militare, celebrélita il 5 giug·r10, u. s. Particolare solennit à h a asst1nto1 a Roma ove · si è svolta n el gr ande Ospedale Militare del Ce1io,, aclor110 di bandiere e di penno·n i. La celebraz:;on e si è iniziata con ll n significativo rito: le r ecl ut e del Corpo h anno sfilato in segno di cl evoto e r everen te on1ag·gio dinan zi al MoIJ.u1nento del SoldatQ di Sanità caduto in guerra, sul quale so110 st ate deposte cor on e e fasci di fiori. · Le. ~rupp~ si son o quindi r ecat e i1el parco del]a v1c1na V:lla Fo,n seca, schierandosi dinanzi ad un J\.ltare da can1po cl1e vi era stato eretto. At~ori:o .all 'Alitare. presero posto le at1torità e gli inv1tat1. Son o interYenuti alla festa: il Coman<ia11te del Corpo d' .\rinata Gen erale inedaglia d 'oro Vaccari, il Comanclar1te Interi11ale della Divisio1),e Generale Oli va, il gen. medico Ferr ero rli Cavallerleo n e, il direttolfe gen erale della Sanità Militare t en. ge11. medico Umbento Riva, j gene:r Hl.i inedici Virgallit a, Bernucci, Tob;Jl, Masserotti. Nu1nerose le autorità civili : I 'on. prof. Ern1anno Fioretti, pres~dente della Federazio1n e :Nledica Fascis ta Ital'.,a n a e del! 'Ordine dei !vledici di Roma, il prof. Alessandri, anch e in r appresenta11za del SoYran o l\1ilitare Ordine di Malta, !l prof. Busi, preside della F acoltà di Medicina, 1.1 prof. Della ' ' edova, i rappresentanti <i ella Prefettura, del Govern atorato, della R. Marina, della R.. Aeronautica, di tutti i Corpi e Coma ndi del Presidio, un foltQ gruppi di ufficiali m edicj. Con1piuto, ;.l rito religioso jl col . medico Caccia ha rivolto alle giovani reclute della Compagnia di San i1tà un disco,r so, nel quale ha rievocato l 'ero~sm,o dei soldati di Sanità i11 g uerra incitanclo j) presenti a trarne am1naes tramento • • • • per compiere, in 0 g n1 evenienza, con fede e con en tusiasmo il proprio dovere . .. Nella sera tutti gli ufficiali m edici residenti in Ro1na s'.1 so110 riuniti ad amichevole collegiale banchetto. P~rlarono ~l gen. med. Riva, capo drlla Sanità Militare, il gen. Vaccari, il gen. l\fola; questi portò il sal uto degli ufficiali n1edici della R. Marina . 1

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IL POLICLINICO

Colonia Marina Internazionale della C. R. f. a Port Said. La fiore11te i ~titu zione, fondata n,el 1925 dal dott. Dori e sempre sorretta dal p iù amoroso int eressamento della Presidenza generale della Croce Rossa Italia11a, si prepara per la prossima riapertura. Dall 'anno· scorso ol tre jl r epaPto profilattic-0 inco111inciò a funzionare un vero repart o ospedaliero curativo. . A tale. reparto sarà. dato quest'anno 11n maggiore sviluppo, per r1co~'era.rvi un maggior nun1ero di ammalal !· di quelle forme morbose in cui le cure marine ed elio terapich e hanno la loro più netta indicazione. Federazione Medici Sportivi. Allo scopo· di dare un uni.co indirizzo all 'importar1te insegnamento della m edicina sportiva e per ottenere una r egolare organizzazione dei Corsi p er i\1edici Spo,ritivi, l a F ederazione Medici Sportivi porta a conoscenza ch e i 1 Cor si suddetti dovranno avere un programma unico. . Saranr10 riconosciuti sol amente i cor si autorizzati d a quest a Pre$idenza. Le sedi ove s~ svolgeranno i Corsi e le norme ch e ~li r ego·l arizzeranno- sar anno· rese note in segu :t o. In linea tran si toria saranno ratificati ·tutti quei Corsi ch e so·n o st ati ultimati o già inoltrali fino alla data della presente circolare. S'intende ch e i. Corsi già inoltrati dovranno esser e condot tj a t er111ine. · 'f u t ti gli ispettori regionali e medici sportivi capi provinciali so tto jl controllo de! quali si so·n o svolti i Co·r si che, com,e sopra è detto, risulteranno r a tificati, sono pregati di voler trasmettere ~ r1ominativi solamente d ! coloro che avranno frequentato assiduamente, per il rilascio del diploma. •

Gli studenti di medicina al Messico. Durante il 1929, su 7527 alunni iscritti alla Universit à Nazionale di Messico·, 1811 erano studenti di medj cina e 256 di ·o dontolog: a. (Bol. Ofic. Sanit. Panamer., mag·. 1930). Nuova sede de ''La Semana Médica,,. Il g·rand è periodico argentino di medicina h a inaugurato, il 15 m ag·gio, un ed;fizio proprio, si tuato n el1 a, calle C6rdoba, 2254 a Bueno.s Aires. Alla festa furono invitati collaboratori, abbonati e amici, ch e fareva110 r essa nelle ampie sal~ della redazione ~ dell 'amminislrazione. Venne scoperto un husto dell 'ex-direttore dott. Di6gen es Decou d. ·r enne un discor so il dott. J osé Arca, cui rispose il prjmo segretari-O di redazion e, dott. Tiburcio Padilla, figlio del fondatore del periodico. Radio-rivista medica. Alla fine di n1 arzo venne inaugurata a Buenos A;res, presso la, Società « L. R. 9. », la « Radio Revista Médica )), che ba 10 scopo d~ diffondere tra i merljci gli studi recenti ch e possono maggiormente interessarli . Il dott. Roque Orlando, professore supplente di neur olo·g ia al la, Facoltà medica e direttore della radio-r!1vista, espose tl prog r an1ma ch e si pro-

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pone di attuare; poi il dott. J ulio Iribar1n decano élella Facoltà, ter1ne un 'efficace allocu~ione e infine dichiarò inaug urata la radio-rivista, cui coopereranno tutl~ gJ~ i1n seg·n anti della Facoltà.

La produzione del radium in Czecoslovacchia. . Secondo una stjma l1fficiale, per il 1930 è prevista una produzione d~. grammi 2,5 di radium dalle in inie.r e di Joachinsthal e n el 1931 u11a produzione di grammi 4 .. Il radium prodotto fin 'ora nella Repubblica è stato utilizza to per ~ biso·g n i locali. I ministeri dell 'igien e ~ dell 'istruzione ne hanno acquistato grammi 2,5 ciascuno, per gli ospedali, le clinich e, i laboratori. universitari; anche il ministero dei laYori pubblici possiede del radium che affj l•ta, in p~ccole quantità, ai m edici. ' , Per due illustri sanitari a Milano. . Per .festeggiare il prof. Ronzani ed il dott. Chincarini, rich~amati dall 'Ammin~strazione dell 'Ospedale Maggiore di ~lilanq rispet t i,vamente al posto di d_irettor~, posto conquistato una quindicina d 'anni or sono dal prof .. Ronzani in un concorso nazionale p er titoli eq esami, ed a ql1ello di capo-isp ettore dal dol t .. Chincarini, centocinquanta rn edjc~ hanno offerto· loro un banchetto. Tra gl~ altri, vi han110: partecipato i proff. Baldo Ross~ , Zoia, Basl~r1i, Pasil)i, Denti, Calamida, Bagqzzi, Forlanini, Lasio, Carpi, Marcora, Ronchetti, Repaci, Medea, l\1aiocchi, Calvini, Castiglioni, ecc. Il prof. Pizzagalli s:, fece interprete de~ sentim en ti cli compiacenza ~ di stimà di tutti i colleghi e lesse tra v.~vi applausi le adesioni del presidente del Consigl =·o ospitaliero comm. avv. ~l as ­ simo Della Porla e deil COil;siglier e gr. u ff. dott. Binda. Le onoranze al sen. Gabbi. Le qnoranze al sen. prof. Un1ber~.,o Gabbi avranno ll1og·.q presso· la · R .. Cl~·nica Medica di Parma all ' in~zio del nuovo anno scolastico, in giorno da fi ssar si . Hanno n.derito m~lt:1.ssin1e personalità. Fra i. senato!fi ader enfi sono: S. E. Lago, Casertano, Cas1ellani, i\t[aragliano, Fano, Gatti, l)ascale, Queirolo, Viola; h anr10 parime11ti aderito quasi tutti j cli11:1ci e patologi delle Facolt à mediche italiane; h anno, anzi, dato adesione le intere Facoltà mediche delle Università di Pisa, di Pavia, di l\lfessi11a, ecc .. Innumer evoli lQ adesi-011i indiv~dua,li di sing·ol~ stud1osi, professori u11iversitarii e docenti, sia it aliani che stranieri ; fra questi ultimi vi sono perso,n alità eminenti della Germania, dell 'Austria, dell 'Ungheria, dell a Cecoslovacchia, della Franc:. a, del Belgio, d~lla Grecia, della Repubblica Argentin a, ecc. In memol'ia di Camillo Golgi. È apertq un concor so n azion ale per un monumen to da collocarsi in un cortile dell 'Università di Pavia, riproducente la figura intera di CamiJlo Go1gi in marino bianco di Carrara con basamen .. to di granito rosa di Baven o. Al vincitore sarà assegnat~ una somm a di 90.000 lire. I bozzetti graduati· al secondo e terzo posto avranno due premi rispettivamente di 5000 e 3000 lire. La Commissione è costituita dal podestà e dal RetLore dell 'Universil à di Pavia e da tre artisti.


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SEZIONE PRATICA

RASSEGNA DELLA STAMPA MEDICA. Studium, 1 feb .. -

L. FEnR.\NNINI. Luci ed 01nbre in clin.ica medica. Pathologica, 1.5 feb . - E . Pucc1NELLI. Influenza dell 'nlirnentaz. arsenical~ sui t11mori da catrame e spontanei. Ned . Tijd. o. Geneesk., 15 feb. J. VAN DEn HoEvE. ]~softalmo. Mediz. J(lin., 14 feb .. - F. ScHUCK. Diagn. precoce e prog·nos~ d elle ferite cranio-cerebr. Man.eh. M ed. Woch . , 14 feb. - ICRECKE. Tra tt amento del morbq di nasedovv . - V. HosSLIN. Accettabjlità e digeribilità dei c~bi. Mediz ..Welt, 15 feb. - R. HERMANN. La dietet~ca n elle malattie gastr .. e i~test . .4.rch. ! tal. di Urol., dic. - V. JuRA. Batteriuria in gravid. e in puerperio. C.. RAVASINI. P :-elografia endoven osa. Amer. J ourn. Med . Se., feb. - H. ELwYN. Concetti m orlerni delle n efriti. F. F. HARRISON. Eosinofil~a con splenomegalia. - · M. LEDERER. Anemia acuta emolitjca infettiva. - R . R. WHITCHER. Eritrqbl astemia d~ll 'infanz; a (morbo di Jaiksch ) . - H . I.J. P ARKER. Dolore d 'origine centrale. J ournal A. M . A., 1 feb. S. FLEXNER. Encefalite pos t ..vaccinale e forme affini . - R. G. MILLS . CiSt~i t.i s emphyserrtat osa. Sang, l. M. AsKANAZY. Le ft1nzioni del 1nidollo osseo. - .\ ,r .. BENSrs e A. GouTHAS . Leucemia linfoide senza spl enqmegali1a e senza ipertrofia <lei gangli linfatici. P aris 1V!éd., 15 feb . Numero sulle malattie respiratorie. A r cli. p er le Se. Med., gen . C. BRAVET DI BRIG<\. In !lesti di cartilagine r ,ssata nell 'osso. G. CERl: TI. Irtfluenza delle radiazioni luminose a varia lunghezza d 'onde sulle glicemie. Nation. Med. Journ . of China, dic. - Numero sulle anemie.

Presse 1Vléd., 15 feb. -

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Indice alfabetico per materie. Acidosi dFt ipoglicemia Acrocianosi • _l\.ppendj ce: tl1111ori Bibliografia Calcolosi urin. : diagnosi radiolog. CardiopaV..e: diagnos~ diff. ., . Qorrispondenze

. P ag .

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Diab e lc melli1~0, : natura ~ concezione Eden1a di Quincke con iperemia emicongiuntival e . . · . · Elefantiasi scrotale e sua cura ch1rurgica . . • • Enaef~lite postvaccinale Endo,m etrio senile: riatt ivazione Ergost erina irradiata nelle sindro1ni cal cio,p ri ve •. • • Ernie intest .. : casistica . Febbre tifoide : cura . . . Gangrene degli arti in:f. : art~riografia • Granulos:,s rubra nan i .

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922 920 927 922 926 926 935 921

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P ag.

Malaria nel Ravennate l\1edicamenti irradiati

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i\I ediciria sociale

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Occhiali sottopalpebrali Occhio : schegg~ enùobulbari Ormone fo]j icolare cristallizzat o • Orticaria: e~1 . Paraljsi del facciale d a malattia di Heine-~I~din / . Par qtite epide1nica : epiden1iologia e terapia Pertosse': terapia Piombo·: fissaz::qn,e nei t~ssuti Radjum: azione d elle en1anazioni •

Se r v izi

ig~enico -sanitari

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, Sto,m aco: forrna anemi ca d el car cinon1a S L0111aco: stenosi pilorica s~filit . Tubercol os i: comunicazioni varie .. . .. . U lero: diagnosi precoce del can cro

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Non è co~sentita i.a ristampa di. ia~ori P'!LbbLic~ti. neZ. Poholin_ico se non in seouito ad autorizzazione scritta daZZa Tedazione . ~ vietata Za vubbLicazione ài sunti ài essi senza citarne Za fonte. •ritti di proprietà riservati. -

Roma - Stab. 'fipo-Lit. Armani di M. Courrier.

'

V. AscoLI, Red. resp.


'94:0

[ANNO XXXVII, NuM. 25]

...

Ricordiamo l'importante pubblicazione del : D OTT. PROF .

FRANCESCO VALAGUSSA

?4EDICO DELLA FAMIGLI A REALE - DIRETTORE E PRIMARIO DEL PREVENTORIO PER LATTANTI « E. MARAI NI 1> MEDICO PRJ MARIO NELL'OSPEDALF. I NFANTILE « BAMBINO GESÙ " - DOCENTF. DI CLI N lCA PEDIATRICA NELLA REGIA UNIVERSITÀ

DI

ROMA

Consultazioni di CLINICA, DIETETICA E TERAPIA INFANTILE -:rerza edizione completamente rifatta e notevolmente ampliata, con prefazione di AUGUSTO MURRI

Ecco co111e si è espresso l'insigne maestro AUGUSTO MuRRI: (( Ques te Consultaziqrii r ecano in fro11te I.a propri.a comménd.atizia . U11 libro di medi~.<c c i11a, ch e in Italià si ristampa per la terza volta, è un fatto sì r.aro, che par singolare. 'CC Ba~ta g·ià questo, perchè i medici italiani i invoglino di leggere. Ed ecco già un bel -.{( n1erito del chiarissimo p r of. VALAGUSSA, perch è un libro, che m]ra a diffondere cono,(( sce11ze utili per i malati, varrebbe sempre poco se non si fa ces e leggere e rileggere. ·cc Tali Consultazioni, infatti, sono esposte per modo, ch e non solo no11 affaticano e n ç>n ·{< an11oiano , ma destano la più viva atten zione ed eccita~o il più san o interesse. cc Conveng·o ch e ·questo è frutto in parte d ell 'argomento, poich è lo studio ·dell' Igiene ·~< e della Pa.tologia infantile è salito oggi in tanto onore, che nessun medico può più cre·c< dersi esen,te dal dovere di occuparsene seriamente. l\tI:a. l 'attrattiva maggiore n.asce d alla ·« in1portanzf.t dei temi discu ssi dal prof. VALAGussA, dalla varietà loro e d alla i)ersuasione 1 « profon·d a , ch e legg·en.do si acquista, ch e l'Autore non h.a m esso insieme d elle pagine I(< lette ed acconciate a nuo~o con la propria vernice. Egli h.a lung·amente osservato e m ecc ditato prima di scrivere per insegnare agli a ltri e questi si a ccorgono subito, ch e chi li (( g uida è di fed e ·d egnissimo. c'è di più: il s.a pere diffu so in qu este pagine ·dal prof. VALA(( GUSS.I\. è in larga m isura attinto ·dall 'osservazione clinica sua propria: perciò esso è il più ~e spesso d 'i111111ediata applicazione. La mente del lettore s'.arricchisce di tante con oscenze ·« particolari e in sì gran numer o di argomenti, ch e non sarebbe pos ibile ch e una m ente cc nutrita· da sì fatto alimento non dovesse p oi eser citarsi con largo profitto nella pFatica . .cc E' dunque da atten·dersi ch e an ch e questa terza edizione ,d elle ottime Consultazioni del « prof. ALAGUSSA n on solo procaccerà a lui viv.a riconoscenza d.a i pr.atici, ma saranno presto • "' seguìte da una quarta rist.ampa ». AUGUSTO MURRI.

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SOMMARIO DEL VOLUME :

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Prefazione dell' A •• Prefazione di A. MURAI - TOSSINFEZIONI ACUTE E CRONICHE • M•rbillo • Malattia di D•llll • Quarto esantema - Varicella - Scarlattina • Pertosse - Difterite - Meni·n gitl purulente • Infezioni tifose e paratltf•11 !•roncopolmoniti • Polmonite crupale • Peritonite diplocoocica • Infezioni settiche delle vie urinarie da cc aaot ce1t1 • Poliomielite anteriore acuta • Tubercolosi • Meningite tubercolare • Rachitismo • Spasmofilia e tetani& • MALARIA • ·NEFRITI ACUTE - STOMATITI - MALATTIE DEL TUBO CASTRO-INTESTINALE - Malattie della nutrizione • QUE· ..:ITIONI DI DIETETICA INFANTILE: Alimentazione ed economia alimentare • Carenza alimentare ed anemia ali1111• tare nel lattante • Alimentazione Infantile e farine brevettate italiane - Latti condensati e latti in polvere • :Ta1t11r1 llietetiche per bambini sani ed ammalati • Su di una Sala di allattamenti infantile. - CARDIOPATIE CONCENITE. ,CISTI DA ECHINOCOCCO. - MORBO MACULOSO DI WERLHOF. - TROMBOSI DEI SENI CEREBRALI. - SU DI AL· CUNE QUESTIONI DI TERAPIA INFANTILE: considerazioni sulla cura dell'eresipela • Elioterapia • vaccinazioni alla Wright e vaccinoterapia: PreparazioJ?.e e dçeaegio deg1i aiut<?va.oointi; ~rtigenotera.pia ~~ft~; Aln~igenoterapfa ..veeiftoa con peptowl.bumose • Terapia medicamentosa • Med1cament1 pr1nclpali e posolo&'la d1 1111 • lnd1oe. Riportiamo il giudizio che su questo volume, il Chiar.mo Prof. CARLO COMBA ha consacrato nella sua RIVllTA •1 •LINICA PEDIATRICA :

«Il libro del distinto pediatra romano è arrivato i·n pochii anni alla s ua 3a edizi<>ne. Come dice il Murri « nella bella prefazion.e , basta già questo p erohè i m edici italia.ni si invoglino idi iJ.eggerlo. . «Non è u·n Trattat o e n eppure u·n a arida eaposiiz>i<>n·e di fatti già n oti. Il v·al agu~a prende argom ento dai ._ diver si ea-pitoli sopra malattie ù1.fettive, s01pra ~ndromd. dell'apparato digeren~e. del sietema nervoso, .ec~. , e. , sopra " l'alimentazione del bambi·n o e sopra la terapi a , per e!:lporre in for.m a ch 1ara non solo le questJ.001 p1u mo<< derne dellfl. patologia, della dietetio.a e de lla cura delle mal attie infantili, ma eziaudio i risultati di una Jrur,ga •< eeperienza personale, dando ·a lla su a esposà..zii.one eapoo:e di origj.n a,lità. . . « l: certo -ch o gli studi<>si delle m a;lattie dei bam1 b in i (non soltanto . i medici, ~a anche gli stud~nti colti) « leggeranno con piacere e con profitto il libro del pro1f. Valagusea, a.oqu1stando ut1l1 .ammaestramenti per la " loro cultl1ra e per l'esercizio p.rofession a,.le. . . . « Qiiesta interessaftlte pu.bblicazione è sta.ta partic ::larm ente mrrata dalla. Caea Ed1tr1ce, ohe le ha dato << t1na bella veste tipografica e l 'ha ornata di numerose figure interealate nel testo». 1

Yolu111e in-8° di pago-. '1 III~496 nitidamente stampato Sll carta distinta, con 42 f:gure intercalate i1el lesto e finissi~a quatrtcromia sulla copertina. Prezzo L.. 3 6 piit ]e spese postali di spedizione. Per i i1ostri abbon ati sole L. 3 2, 5 O in porto franco. l.:11

I nvial"'e

Vaglia all'editore

LU ICI

POI Z I • Uffici o Postale Succursale diciotto · ROMA.


t

Roma, 30 Giugno 1930

!NNO XXXVII

Nnm. 26

fondato dai professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SSZIONE REDATTORE

C APO: P ROF.

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lavori

tributo alla cono scenza ·della p.ato,g enesi e de la." ouTa .demolitiva-conservativa della ca>n c.rena gassosa. O ss~rvazioni cliniche : E. De Anigelis: ParapaTesi cerebrale infantile aesooia.ta .a sindrome Miiposo-genitale. Note di tecnica : c. A. Perri: Sull'embriotomia cefalica. Con1menti : U. Bonoli: Ancora sulla terapia intrarterueicsa. Sunti e rassegne: R.ACHIANESTESIA: V. Rivoire : La rachianestesi a sip inoc~.inicq, . - F. Domenech: Azione della Ta0hianestesia su,l la motilità i·nteet~nale. NEUROOFTALMO-RINOLOGIA : Guillain e P érou : Tumore della tasca .di Rathke. - F. Auriti: Contributo rullo studio ed alla ter apia del mu,cocele fronto-et.m oidale. - G. Axhausen: Oh ius11Ta plastica delle fistole a,n.t ro-cavità orrule. - SIFILOGRAFIA : Grenet : Il p•roblema della eifilide ereditaria. - Ch. Aubertin e J . Fleury: Sifilide •da trasfusione sangtiigna. 1

Cenni bibliografici.

Accademie, Società Mediche, Congressi : IX C<>n·gresso Italiano dri. R adiologia Medica in Torino. - Società Medico-ChirUTgica .di P a via·. Società di· Coltura

I STITUTO nELLA

R.

DI

.

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ORIGINALI~ PATOLOGIA

CHIRURGICA

UNIVERSITÀ DI CAGLIARI

Contributo alla corioseenza della patogenesi e della cura demolitiva-conservativa della cancrena gassosa. Prof. G.

BAGGIO,

VITTORIO

ASCOL~:

. SOMMARIO.

originai i : G. Baggio:

LAVORI

PRATICA

direttore.

L'ultima gu erra assieme ai suoi dolorosi insegnamenti sociali ci ha fornito molti insegn.amenti tecnici, fra cui non sono trascurabili quelli chirurgi ci. Trattamento preventivo e trattamento curativo delle infezioni chirurgich e hanno fatto_per essa in·dubbiamente un grande passo avanti : non fo sse per altro1, perchè furono diffusi, con la forza persuasiva della <limo trazione pratica, quei concetti direttivi fond am entali su cui si impernia tutta la terapia chirurgica. Maturando, a mia volta, con l 'esperienza personale, nozioni teoriche e pratiche acquistate durante un tirocinio g ià allora non breve e ch e aveva a suo attivo la guerra ·di Libia e

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Medica della Spema e Lunigbàta~ - Aecrudemia Me1dico-Chirul'lgica del P iceno in Camerino. Appunti pe;· il medicò pratico : MEDICINA SCIENTIFICA: Nefrit i e nefrosi. - SEP..IEIOTICA: I vomiti duodenali. - Anomalie nel•l a sintom atol.o gia dell'ul cera gastrrodu-0.d en.ale. - Il V8.lore della r~..<l·iol·o gia sulla diagncisi di ulcera peptica pel"forata. - CASISTICA: L'enfhsema. - Pleurite emorr agie~... · bilateraile primitiva ·da baci llo di Eberth. - A proposito della sifil ide p0Jm9 nare. - Tl nodulo di Aschoff nella polmonite reumatica. - • TERAPIA: F ebbTe ittero-emoglo.binurica e plasm-O«)hina. - Sens ibil•i tà al chinino deilloa m a l a ria da inoculazione. - La cura della lamblias1 irntestinale. - RUBRICA DELL' UFFCt;IALE SANITARIO: A. Franohetti : Ll:l. vigilanza igienica s ugli alimenti : cereali e loro d er:rivati ; legu·m in·ose; funghi; zu.ocheri, eoc. POSTA DEGT~I ABBONATI. - VARIA : L '!i.mportanza del su·dore n ·oll'u om o. Nella ·vita professionale : Nuova morale pxofeeeionale. - . Ser-vizti igienico-s;an:itari. - Concorsi. 0

-Notizie dive,r se. Rassegina della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

. .i du,e grandi terremoti di Sicilia e ·della Mars ica, ma ch 'era pur sempre inadeguato all 'opera nuoiva ch e ci si chie.deva, io riassumevo nel La Clinica Chirurgica del 1917 i conèè·f"tt . ,. i-_,. teriapeutici sulle_ infezioni gassose, scrivendo dall 'ospedaletto d a campo 103 a questo modo: . Se noi possiamo intervenire su una ferita complicata rla infezione gassosa, quando il paziente è àn cora in condizion!, ge11erali discrete, e, inciso convenientemente, raggiu11giamo e asportiamo p er intero il corpo estr aneo cl1e si troverà nel focolaio, primitivo dell 'infezion e - generalmente il proietto accompagnato da,llq. str acc~o, di indun1enl i - an ch e limitandoci a inettere allo scoperto, l ungo gli spazi inter1nuscolari, i t essuti colpiti, fino a r aggiungere tesst1Li decisamente san \ noi avremo moltq probabil ità - se non la certezza - di arrestare di n etto l 'infezione ne- . er otica. 'f anto più se u seremo la precau zion e di asportare acldirittura quello che possiamo di necrosa to o di sospett.o, fosse pure un inter o, muscolo. 111 luogo della forma n ecrotica, continuerà in seguito !J fatto suppurativo, ch e farà il suo ~orso, e ch e, sorpreso esso pt1re al! 'inizio e colto in tutta, la su a esten sior1e, cederà in breve te1npo. E se mai il processo primjliYo doYesse continuare p er ch è i1on tutto il tessuto infetto è st ato n1esso allo scop erto, sp esso ci rin1arrà tempo di perseguiLarlo localme11le e di Yincerlo.


IL

!)42

ì\Ia se non riusciamo a togliere il corpo estran eo ch e h a portat o nei tessuti l a ~a;isa infe~~an Le, sarà megl io - io credo - des1su?r e. ~all.1d~a di do1ninare il processo con le sole. inc1s1on1 ('i? Lal caso an zich è proceder e an alomicam ente, bisogna distruggere).

La ezion·e pr.a tica .del Policlinico dell 'anno a1)1)re o pubblicava un altro mio scritto sul}'argom ento , il cui contenuto si legge tutto n el titolo: << Di certe ferite facilmente ·esposte alle infezio1n i can crenose per le lesioni vasali ch e le accompagnano ». Nell 'una e n ell 'altra pubblicazione si tratta di concetti ch e possono ·essere, e sono, condivisi da tutti i chirurgi. Ma gli in egnamenti, oltre ch e ·di affermarsi in linea di prinGipio, ha nno bisogno di radicarsi a m ezzo di dettagli. Non è I.a stes a cosa accettare un.a direttiva e, non .dico vederla, ma, m etterla alla prova caso per ca o. Eppure l 'utilità ch e da essa può d·erivare dipen·d e in gran p:a rte dalla forza ch e si .a bbia di applicarla con m etodo , che vuo·l dire, con completezza . La massima parte ·d egli insuccessi ,chirurgici ~o c:r.edo che ·derivino proprio dalla così ·d etta n1isura accomodante, la quale trova agio ·di far si strada in chirurgia n on meno ch e in tutte le altre attività umane. Fu riflettendo su queste consider.azioni ch e mi ·parve utile pubblicare il caso ch e qui espongo : F. A., d 'a. 23, celibe . Non ha precedenti patologici interessanti. L 'anamnesi pross:µia consiste in un a ferita da rivoltella al terzo m ediot erzo inferiore della gamba sinistra, riportata mentre stava vestendosi ed aveva infilate le mutande. La feri ta r :,saliva, a tre giorni avanti·, cioè al 10 marzo 1929. Nella g~ornata, del ferimento e n el giqtno appresso, U paziente credette ch e si trattasse di cosa di pocq conto·. Nella t erza giorn ata di m alattia intervenne invece un rialzo consider evole di temper atura, la p arte ferita si, tumefece e divenne dolente e cominciò ad emanar e catlivo odore. Un medico che vide il ferito durante quel1 a, giornata, praticò uno sbrigliam ento cutaneo sui due fori l asciati dal pro :~t~o. 1'1a, l 'indomani a sera, cioè il 13 marzo a sera, persi&~endo ed aggravandosi le condizioni precedenti ed essendosi aggiunti fenomeni toss:ci ger1erali, di: l\11gua fuliginosa, scar sità· di urina, sen sorio ottuso, chiese l 'opera del chirurgo. E il fer ilo fu r:.covcr~to ·i n questo IstitutQ di Patologia chirurgica. Egli accusava forte abbattimento e dolori la11ci11anti in sede di ferita. Obiettivamente present ava la, gai11ba sinistra tumefa,tta in toto, spec!e al lato eslern o. Dai dl.1e fori della ferita , ampliati . da inci ioni, ge1neva liqu~dq sanioso di odore nauseabondo. Alla palpazione si avvertiva cr ep~lio disli n Lo u quasi tutta 1'altezza della gamlla, e in modo p articolare a,l lato esterno, da tre dita circa sotto il ginocchio a tutto il dorso del })iecle. La ])alpazione era assai dolorosa. La temJleratura era a 39,2, ~l polso a 150, piccolo, freqt1enle, debole; c'era leggera dispnea, la lingu a . 4

[ A NNO

P OLI CLINICO

XXXVII , NuM. 26]

era arida, fuliginosa, l 'alvo st '. li~o .. ~ell e. urine si trovw·ono: albumina, nui11eros1 c1l1nclr1 fortemente gra11ulosi, qualch e globulo r osso, qualch e glo·b ulo b iai1co, cellule di sfald ~me11t?. Il ferito fu operato st1lJilo, sulla d1agnos1, be11 fac: le, di can crena gassosa. Si incise progressiva1nente sulla l'egione anter o-est erna della gamba, a partire dalla ferita, in . al~o e in. basso, f :no a raggiungre~ tessuti sani: 11 ch e c1 portò fino al ginocchio·, da u11~ pnrte , e, lungo tut~a l a :regione dor sale del })tede, dall al tra . S~lJ1lo so tt~ l 'aponevrosi, la inassa rnuscolare d~gl:. . ~ste11 sor1 apparve invasa da cancr er1a; per d1 p1u, esplorando prqfondament e. in corrispondenza del tramite di ferita, si t ò un grosso ematoina e, segu endo questo, s1 unse sui vasi t ibiali antertori ch e er ano in rotti . Allacciatili, ci si r ese della can cr ena e si asportò co nto dell 'esten sio quella, parte della massu mu scolare ch e n e er a colpita inleran1e11t .. .Es~a corr'.,sJ?ondeva all '~s te11sore dellE- dita. Gli altri muscoli della loggia a11leriore furono lasciati p erch è i11 parte erano ancora vitali . Una ·seconda incisione, ma meno estesa,_ fu praticata sul fQro <li fer· ta ch e trovavasi al lato interno della ga1nba. Qui i t essuti non er a110 car1cren al1 ; ·1na si ri11ve11ne u11 altro e1naloma, prqveniente clai vasi tibiali posteriori, ~ anche quest:1 furono all(.\cciali. Inoltre, ll111go il tramite della ferita fu trovato u11 frustolo di stoffa . 'f uttQ fu tampo11alo e drenato estesamente con garza. L 'indomani inattina cioè il 14-III, la te1r1peratura che la sera avar1li era slata di 39,2, si ' inanteneva a 39, Jl polso aveva avuto ui1a regr essione egu aln1ente minima, da 150 a 146. Fu riesaminata la fer~ta e anch e il peroniero ant eriore, orn1ai can crertato per int~ro , vei111e asportato. 1~emperatu rd e pol so scesero. Il giorno 15 m atti11a la temperatura era a 38,1, il polso a 102. All a medicatura fu asport ato anch e il tibiale anteriore .. Da allor a, la temperatura, che la sera era tqrna~a a, 3go, andò scendendo per lisi, con regressione mattutina, fino a portarsi a 37 il 1natt :n o del giorno 21 e oscillare poi pii1 o n1eno su quella linea per un altro, m ese ancora. Il polso passava ai 90-100. Intanto la ferita aveva perdu~ rapidamente ~l carattere cancrenoso .e assumeva quellq suppurativo. Si t enne il piede ad angolo retto in f~rula 1netallica, si medicò regolarmente, e il primo luglio, il ferito, ch e aYeva r{fiutato un aut otrapianto cutaneo, fu dimesso con una sol11zione di contin110 ·gra11uleggiante e piana al dorso del piede. Da prin1a si lasci.ò il piede al sostegno di una scarpa comune; po1, accennando esso ad equinatsi, si con sigliò e fu appl :icat a una scarpa ortopedica, dotata di molla che s~st~tuisce l 'azione degli es~ènsori. 1

1

Richiamando ora ciò ch·e 110 premesso alla storia clinica, possiamo ·d ire ch e il malato ci ·d ette prova di queste due .evenienze: di una cancrena gassosa stabilitasi con la concausa di diminuito circolo sanguigno, e ·d i una guarigione con sufficjente ripri tino funzionalè del1'arto, ottenuta m ediante sacrifi cio integrale dei tessuti colpiti, ina d i e i olamente. Che l 'interruzio n e dei va i tibiali a nteriori ia stata causa coadiuvante della cancrena, Io arguisco dal fatto ch e questa era limitata ai 1

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XXXVII , Nu M. 26]

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SEZIONE PRATICA

muscoli della loggia anteriore d ella gamba: i quali sono irror.a ti , appunto, dalla tibiale anteriore. Questi muscoli furono colpiti per intero; gli altri, invece, rimasero indenni. Indenni rimasero anch e i muscoli m ediali d ella r,egion,e post eriore, pure attr.aversata d.al proietto. Quivi si trovò pure lesion e ·dei vasi (tibiali po steriori). Ma , a differ en za della !oggi.a muscola r e anteriore, ch e ha una sola arteria , la loggia post eriore della gamba ne h.a due . Privata ·di una, essa godeva ancora del b eneficio d ell 'altra ; la loggia anteriore, inv·ece , aveva p erduto intei:am ente la sua nutrizione · diretta. D 'altra parte, l 'interruzione della tibia le anteriore p er se stessa , non dà n ecrosi isch·en1ica: tanto m eno cadendo fr,a terzo medio e terzo inferiore. In tal caso rimane un lungo trattai di irrorazione n ormale a monte e sono vicine le sorgenti anastomotich,e a valle. Ma l 'interruzione v.asale, con l 'ema toma com.prim ente e con la trombosi ch e n e conseguono , ha potenziato n el caso nostro l ' azione infettiva d,ei b atteri p ortati dal corpo estraneo ; ,e l 'infe zion e ha a ssunto cara tter e can cren oso n ei tessuti a san g uificazione d eficiente, m entre non s'era ancor.a rivelata come tale, dove il circolo era conservato . Come è .abitua le n ella can crena g.assosa, anche n el cas o nostro i muscoli colpiti lo furono per intero : lungo tutta la loro esten sion e . Ciò sta in accordo con la infiltrazion·e leu cocitaria e con la diffusione degli stessi batteri fra il p erimisio dell e masse muscolari. Le quali forma n o delle lunghe vi e, limitate circol.armente da lle aponevrosi di inviluppo ed esten,d entisi da un ca1p o .a ll '.a ltro d elle masse stesse. Vie analogh.e a quelle ·d·egli inter stizi muscolari e specia lmente dei fasci vascolo-ne rvosi. Come qu·e ste, sono vie linfatich e, dt1nque: vie di diffusione della cau sa infettiva . Tr.attan.dosi poi di germi gassogeni , esse vengono percor se più rapida m ente e più diffusamente di qu,ello che non sia nel caso di germi d 'altra natura, perchè i ga ssogeni espli cano una parti cola r e invadenza. E non è inverosimile ch e alla g ran,d e diffusibilità dei germi gassogeni n,ei muscoli contribuisca anch e il glicogene della sostanza muscol.are, il qual e 01ffre al germe un ottimo terreno nutritizio . Questa particolare c ostituzione ch imica dalla sostanza propria dei muscoli fu tenuta d a Camera, in considerazion e .anch e n1aggiore qu.a nd 'egli rico·n obbe n ei muscoli la se.de d'orig ine di og ni infezione gassosa da ferì te esterne dell 'organism o . Ma in tutto ciò n oi n on dobbiamo vedere nul].a di dissimile da quanto avvien e in un flemmone semplice. In esso, per istituire la 11ostra cura ra·di calmente fin da principiai, dobbiamo scoprire e seguire. il processo . ffemn101

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noso su tutta la sua esten sion e, ch e sarà, appunto, lungo i connettivi intermuscola ri e talvolta .a nche n elle n1asse stesse dei muscoli . Eg·u almen te dobbiam o far e p er l 'infezion e gassosa. Ql1esti concetti direttivi fondamentali sulla rd iffu sion e gen erica dei germi infettanti e su quella particolare dei germi ga sogeni , ch e mi g uid,a rono sempre n ella pratica di guerra, furono quelli ch e mi tracciaron o la via an ch e n el caso in esam e. Per ch è : pure davan ti all 'angoscia del pa·dre d·el ferito, il quale imploirava ch e gli si salvasse il figliuolo e , p er la prospettiva fattagli ·dal m edico curante, mi a utorizz.ava sen z'altro a sacrificare la gamba, io m.i sentii autorizzato invece al tentativo di conserva re di essa tutto ciò ch e n on fo sse a n cora perduto. Dopo avere aggre dito il focola io1 a m piamente e pro.fondam ente, provveduto all 'emostasi lungo tutto il decorso dell.a ferita , asportai i n1u sco1i can cr enati , credetti di poter rimandare I '.eventua le di p iù a d a ltro tempo, g uidan.dormi sull 'andam·ento della ferita e sulle condizioni gen erali d·el ma la to. Alle 2 prime m edicature asportai g li altri muscoli .n ecrosati; m a il processo era vinto e l 'arto era salvo. •Non a vrei p otuto seguire tale condotta o sarebbe stata un,a tem era ri età , se non .a vessi avuto l ' intera conoscenza di ciò che si svolgeva . E poich è - ripeto - tale conoscen za, 01ltrech è di massime ·dottrinali, è forn1ata di dimostrazione pra tica , oggi inten,d o ch e l,a p articolare osser vazion e m ia possa servire di esem pio alla pratica di chi - con a ffezioni di tal gen ere -:non ha acquistato ancora sufficiente cG>-B-fi.::__ <len za. . ~ . , RIASSUNTO.

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Illustra un c.a so di can cren.a gassosa della gamba, in cui l 'infezione era .a ssociata a lesione del fascio vascola re e n el qu.ale la d emolizion e fu ristretta al gruppo dei muscoli esten sori . •• Interessante pubblicazione: Prof. Dott. LEONARDO DOMINICI · Docente dli Patologia, Chirnrgia,, Cl·i nica Chirurgica a Medicina Operatoria nella R. Università di Roma

PICCOLA CHIRURGIA . E CHIRURGIA D'URGENZA Prefazione del prof. Roberto Alessandri. Un volume (n. 16 della nostra Collana Manuali del • PoLiclinico ») di pagg. IV-452, oon 225 figure .i ntercala.te ael testo, nitidamente stampato su oarta semipatinata ed a.i:tietioamente riJegato in piena tela inglese, oon i·n · aerizio.ili sul pi ano e sul d01rso. n libro è elabora to oon criteri di assoluta. praticità, e oorrisJ)orule in tut to alle eeigenz.e odierne dei medici chirurgi condotti, dei gi(). vailJi laureati e dei laureandi. - Prezzo L. 5 6 - Per i noetri abbona.ti sole L. 5 2. Invia r e Va glia a ll'Editor e LUIGI POZZI, Ufficio Postale S uccursa le d iciot t o, ROlrIA.

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OSSERVAZIONI CLINICHE. Clinica delle Malattie Nervose e Mentali della R. Univ. di Roma Direttore incaricato: Prof. G. FuMAROLA.

Pa1·apa1·esi cerebrale int·a1Ltile associata a sindrome adiposo-genitale Nota clinica

per il dott. EuGENIO DE ANGELIS, assistente. 0

Ria sumo bre,ren1ente la

tori.a clinica:

C.. Vinceri zo_, di n1111i J.O, nato a Carsoli (Roma). Il padre è bevitore di vino, nega lues. La madre ha avuto 10 gravidanze, l 'ullimo parto è stato gemellare, nessun aborto, 7 figli viventi di cui 6 ' n o ttima salute.. Il paz. è nato a termine, n on ha presentato nessun dis turbo f1no all 'età di 15 mesi, di sviluppo normale, aveva già inco·m inciato a cam-

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d egli arti, alle 11at:che, all 'addome ed alla region e oprapubica. Alla p alpazione il tessuto adiposo è piuttosto fl accido e questa ina110Yra i1on proYoca d olor e. La cute è pallida, gl abr~, so~til e; solo alle garri.])e si notano solca lt1re c1anot1che . Spicca l 'assenza assolu ta di peli; nota i un lieve arres to d; sviluppo d egli or ga11i genitali , ~ testicoli sono in sito. Le misurazioni prese co11 il inet od o di Viola son o 1e seguenti : Slat11ra cm. 145; peso J(g. 55; lunghezze: dello sterno 12; xifoepigastrica 9; pubioepigas trica 23; arto infer:1ore 67 ; dell 'arto SUJJer i ore 64; diametri : trasver so toracico 30; anterq-poster. toracico 23; trasver so ipocondriaco 30; antero-tra v. jpoconclriaco 25 ; trasver so d el bacino 32,5; capo: diametri: antero-p.o steriore massimo 20; trasverso mas~imo 15; jndice cefal1co 75; bizigon1n tico· 12,5; fr onto-mentoni ero 11,5; circonferenze: cranica m assimo 56; toracica (4a. costola) 90; addominale (ombellico) 86; addominale (spina iliaca anter.) 90 ; a metà co·scia 53; mass ima del] a ga1nba 35; inass·111a apertura delle braccia 145.

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minare, 11on era però a11cora stato svezzato. In quell 'epoca il ba111bino si ammalò con febbre e YOffii~O, e erSO il 4° O 5° giorno d'. Inalattia, mentre l a madre lo poppava, fu colpito da una crisi con perdita della coscienza per 15-20 minuti e contrazioili tonicq-clo11iche g·eneralizzate, cui seguì uno tato S-Oporoso. Dopo 12-15 giorni , cessata l a febbre, la madre s'. accor e che il ba111bino nqn muoveva più bene gli arti i11feriori , m entre invece muove a bene qt1elli SUJ)eriori. Il ban1bino non si reggeva in J)iecli 11epp ure so tenuto. Dopo alcuni mesi p er ò, })O tè rart1111inare r egge11dosi con le man~ e solo })er poc11i })a i. Qt1e te condizioni rimasero inYariale fino all 'e tà di 7-8 anni quando il paziente in conli 11ciò ad i11grassar e 110Lcvolmente sì da r agcriu 11gere in })re ve l 'asp etto ch e anche oggi Jlre e11la. • Esan1e obbiettivo. - È i1oteYole l 'adiposità d el oggr l lo la qual e, diffusa a tutto il corpo, pre' ale all e r cgion i i11 an1111arie, al collo, alla raclice

1. Nulla si nota a carico dei nervi cranici. Agli arti superiori non si notano atteggiamenti speciali, la motililà sia a~t:va che passiva no11 P.r esenla alterazioni apprezzabili. Si nota qualche volta l 'insorgenza di trernori, specie a sinistra . _f\.gli ar t~ infer]ori, jnvece, s j nota che l e coscie sono Lenute lievemente flesse sul bacino, le gam])e in semiflessione ed i piedi sono cadenti e ru.otati verso l 'interno, sp ecialmente quello di des.~ra : le dita s i prese11tano un poco divaricate tra ·di loro e gli alluci sono in lieve iperestensione d orsale. Allo s tato di riposo si n ·o tano lre1nori ge11eralizzati ad ambedue gl~ art:. I i11ovimenti passivi dell e coscie presentano una resistenza superiore all a norn1a , quelli (lelle gambe e dei piedi u11a resistenza ancora maggiore e non del tutto vin cibil e i11 qunnto che non è poss:bile estendere con1plet amente le gambe sulle coscie e flettere il pierle . La forza muscolare è notevolmente di1ninuila> sp ecie a destra. I niovimenti attivi delle coscie si com1>iono l entamente e non in modo


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completo, specie l 'al1d11zione; quelli delle gambe sono ugl1almen~e incompleti; rie.sce ineg1io la flessione della esten sione, quelli del piede sono pressocl1è aboliti, il paziente r:esce a muovere appe11a le dita. La slazio11e eretta è possibile solamente se il ragazzo viene sorretto da. due infermieri: in questa posizione egli tiene d :varica te le gambe l e qual i sono semiflesse sulle cosc:ie, il tronco è flesso lievemente in avanti, sul pavimento poggiano le dita , per il i) e.so del corpo si accen ~ua 'l 'atteg-

discretamente vigile. La memoria di fi ssazione è difettosa. n patrimo11io ideativo è molto ristretto, e si lim:ta a poch e cognizioni Yertenti sulla sua casa, i suoi fa1nigliari , i parer1ti e nulla più. L 'umore è piuttosto variabile. Il pazient e piange se gli si ricorda l a madre lontana e man :festa d esiderio di ritornare a casa, n1a con facilità si l ascia persuadere. Il suo con teg no è n.or male, però egli è poco ubbidie nte, si rifi11~a dj sottopors~ agli esami speciali e si mos lra quanto mai capricciosQ. Nel complesso il soggetto presenta uno sviluppo incompleto della :ntelJj genza e del car attere. P. L. Pressione e prove sierologiche normali; La W . R. nel sangue è negativa. Le urine sor10 limpide e di colorito g iallo oro; la ql1a11 tità nelle 24 ore è di gr. 1000, peso specifico 1015, albumi11a e zucchero assenti . All 'esame rad:ografjco del capo in posizione later ale si nota che l a sella è quanto mai ridotta di volun1e, i processi clinoidei anteriori sono lieve1ne11te più sviluppati del norm ale com e pure i clin oide~ posteriori i quali si spingor10 in avanti

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2.

giamento viz:oso del piede destro. Nessun disturbo degli sfint~ri anétle e vescicale. Non fenomeni ùi au tq1natismo mjdollare. Riflessi: si provoca il clono del pjede bilater alme11 te, qudlunq11e lieve stimolo produce !l fenomeno di Babinski, i rotulei . non sono accentuat i; i crema~teric i e gli addomi11ali sonq d ebcli ; gli osteo te11djrtei super:o:ri sono n ormali . Le iridi reagiscqno prontarnente alla 1uce ed all 'accom odazione. Sensibili~à : nessl1n. d is.turllo a carico delle varie form e della sen sibilità s~a superficiale ch e profo11da. Gli organi spec:fici cli senso sono normali. \ 'isus: 10/10 in 00 Campo visivo e fundus normali. Gli organi toracici ed addo1ninali non presentano alterazioni deg·ne di nota. Psich e: ~ l soggetto presenta una p ercezione non ·sempre pronta per q11ant~ l 'attenzione sia

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3.

fino a r aggju11gere gli anteriori in modo da dare l 'aspetto di una sella ch :l1sa o a tetto. Si noti inoltre che la larnina ql1adrilatera è meno obliqua del- normale. Non esistono segn~ di ipertensione intracran ica. .All a radiografia della colonna ver tebrale nQn si osserva, nulla di anorn1ale. L 'esame elettrico dei muscoli degli arti jnferiori. non r ileva d :sturbi q1.1a] i tativi , esiste sol amen te una ·lieve ipocccitabili.tà rispetto alla i1orma.

Ri epi·l ogando si tratta di un ragazzo di 10 anni il quale all 'età di 15 m esi ammalò in modo acuto con febbre, vomito, convulsioni generalizzate e sopore, cui seguì una paraplegia flaccida, ch e in breve si trasformò in paraparesi spastica, con tremori, clono del piede 1,


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POLICLI NICO

e Babin _ki bila terale. Questo paziente inoltre, })r e enta da circa due a nni un 'adiposità gen er a le ( volta i rapidamente), una picco~ ezza d egli org<ini ger1itali e segni di lieve i11suffic icn za n1enta]e ( . . in drome .adipo o-genitale tipo Frolich) . L 'e am e r a diogra fi co rivela una sella molto ridotta di ' 'olume. Non cr edo opportuno offermarn1i n ella ·di cu ssione diagnostica sulla indrom e .di Frolicl1 , presentata d al paziente, poich è e sa n on offre possibjlità di scambio con alcun e d ell e altre forme a ffini (e11nucoidi m o, infan tili n1o ipofisario, ecc.). Merita ir1vece p arti colare .attenzione la paraparesi la qual e n on è di .agevole interpretazion e. Questa per i suoi car a tteri non può ch e a criver si ad una malattia d el si tema n ervoso centr.a le. Tra le n1alattie de] m idollo spinale l 'unica d.a prender i in con si·derazione è la m yelitis o la m eningom yelitis acuta; ma in questa malattia, con trariamente a quello· ch e si osserva n el nostro paziente, ai disturbi d ella motilità i associano .anch e disturbi d ell.a sen sibilità e d egli sfinteri ve c icale e rettale. Non r esta a llora ch e an1m.e tter e una lesione di origine cer ebra le. Innanzi tutto non mi pare uperfluo discuter·e brevem ente la possibilità di un.a ence.phalitis periaxalis ·diffusa di Schil·cler (o scler osi intracer eb rale ce11trolobare e si1nmetri ca di P. M.arie e Foix), la quale rappresenta ormai una affezione b en e isolata ·d al caotico g ruppo d ell e sclero si cer ebrali diffuse. Questa malat tia ])revale n ell'età g iov.anile, spec ie n ella prima infan zia , può insorgere bru.. c.am ente (in gener e con tremori , convulsioni, ecc.) e d ecorrere o in modo r.apid.am ·e nte letale o in forn1a cronica con manifestazioni varie (di turbi p ichici ch e possono raggiunO'e re la dem enza più g rave, rd isturbi visivi per le ione bilaterale d elle vie ottich e, egni di leione piramidale bilaterale) : ·n on mancano, t11ttavia , le form e stazionarie, per quanto non an1messe da tutti g·li .a utori (in ispecie d.a Flatau ). Klarfeld-Gr.af, Schilder, ·F latau, Ste~ w art, ecc. avre bbero osservato ch e la malattia è taloi'a preceduta da sintomi a carattere influenzale. -el ca .. o i11 es.a m e non può tr.attar si d1 que ta malattia perch è non esistono disturbi dell a vista, il dec.adim·ento m entale è lieve e ma11ca qualunque di turbo d ella motilità agli a rti uperiori. Inoltre, .anch e per considerazioni d ' indole a11ato1nica noi dobbiamo esclu·d er e ques ta forma 111orbosa, poich è una l esione extracortir ale che produca una paraplegia con1e 11el no tro ca o, dovTebbe e ere qu.a nto m a i li111i la la: ora , c iò co11 tra ta con la natura d ella

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malattia di Schilder ch e, com e è noto , h a tend.e nza a ·determinare lesioni molto estese, dal lobo occip·i tale ,al frontale. Nepp·u re oziosa è la discu ssione che qui p os a trattar i di en cefalite epidemica . L 'età n on è un dato suffic iente per eliminar e questa ipote i, poich è g li stu·di odierni mostrano com e frequente ia que ta mala ttia n ella prima età. A ciò i agg iunga ch e l 'epoca (.anno 1919) in cui ebbe ini zio l 'affezione coincide con la e·pi.d·emi,a e11cef.alitica, e ch e l a indrome di Froli ch osservata n el paziente, r.appresenta an ch e n ei bambfni (Hifler, W estph.al, Fronticelli , La n g, Cozzolino, ecc.) un r eliquato n on raro ·di encefalite letargica. Ma se la en ce falite letar g ica potrebbe eventu.a lm·e nte spiegar e }.a sindrome .adiposo-genital e, non può invece in a lcun modo giustificare ]a parapare i. ~ ver o ch e in un c.aso (Léri e G.ay), è stata riscontrata, al seguito di ence fa lite epidemica, una p.araplegi.a spastica senz,a fenomeni concomitanti , e ch e in un . altro caso (Bouttier, Alajou.anine e Girot), .ad un.a sin;arom e parkinsonoide si ·a ssociava un.a para· plegia in fl essione (d.agli autori attribuita a lesion i cerebro-me en ce fali ch e); ma è anche vero ch e n el n o tro ca o manca qual iasi dato .anamnestico e ·o bbiettjvo ch e 1)ar]i icuramente in favore di una en cefalite epidemica, e cl1e i c.aratteri della. parap.aresi (clono d el piede, Babinski, ecc.) son o b ene div er ~ i d.a quelli ch e ogliono riscontrarsi n ei casi d ella forma epi d en1ic.a . Non resta allora a ltra ipote i ch e quella di una en cefalite acu ta non purul enta d ei bambini: malattia. questa da alcuni autori (Stri.impell , Lei chten stern , ecc.) consider.ata e tiologic.am en te affine o perfino identica alla polion1i elite a cuta d.all.a quale si differenzierebbe oltanto per la diver sa sed e d el focolaio flogitico. Come è noto la e n cefalite infantile, · colpisce ordinariam ente il bambino fra il 1° e il ±0 .a nno. di vita, h.a inizio acuto, qu.asi sempre con febbre , vomito, convulsioni e sopore (come n el· caso in esarn·e). Dopo alcuni g iorni o settimane si costituisce ·d i solito una paralisi d egli a rti di u11 lato, cui spesso partecipa anche il fa ccia le e se il processo infiamma torio ha a~uto sed.e a sini~tra si può ri scontrare .a nche .afasia motoria. Nei casi in cui l 'emiplegia non · r etroce.d,e qu esta da flaccida ch e era a ll 'inizio a cqui ta in breve i c.ar.atteri d ell e l esioni piramidali. Vi sono però autori (Von Leube), i quali amm ettono ch e in questa malattia i disturbi motori possono presentarsi oltre ch e in fo~ma e miplegie.a, a n ch e in forma monoplegie.a e,


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sebbene molto più raramente anche sotto forma paraplegica; e ciò quando la lesione colpisce preyalentemente la corteccia dei lobuli paracer1trali bilateralmente. Nel nostro caso, anche per l.a impossibilità di for1nulare altrè ipotesi, è verosimile che la paraparesi non sia .altro che espressione di una e n cefalite a cuta non purulenta localizzata ai due giri par.a roJ.andici. . Rimane ora da discutere la gen·e si della sindro·n1'e adipo· o-genitale, avendo visto come non .sia po ibile riferire questa sindrome ad una ·encefalite epidemica, data l 'assenza di qualsia i argom ento anamnestico .e d obbiettivo cl1e parli in fa vore di questa malattia. L'esame radiog rafico ha messo in evidenza una notevole piccolezza d·ella sella turcica, ciò c h e sta a significare o una ipoplasia d ella i·p ofi si o una clerosi atrofica .acquisita d ella medesima n ei primi anni di età. Per ammettere questa ultim.a ipotesi bisognerebbe invocare la malattia a cuta sofferta dal ragazzo all 'età di 15 m·esi quale causa della sclerosi ipo1fisari.a; ma le osservazioni di questo gen ere non esi. stono n ella letteratura all 'infuori .di quelle di Massalongo e Piazza, i quali hanno osservato jn 3 ca i la indrome di Frohli ch per un'atrofia infiammatoria post-infettiva d ella ipofisi (in un caso la sindrome era in sorta dopo una polmonite, in 2 dopo la febbre tifoide) . on rimane allo•r a che ammettere una ipoJ)la ia d ella ipofisi, tanto più ch e alcuni autori ( Cushing, Bertolotti, Pende, ecc.) fanno dipend ere ·da que ta lesione la origine d ella sindrome adiposo-genitale. 1

RIASS·U NTO. Illustrazione di un ragazzo di 10 ar1ni che presenta una paraparesi spastica e·d una sindrome .adiposo-genitale tipo1Frolich . L ' A. conc lude con 1'ammettere che la paraparesi si~ stata prodotta da encefalite a cuta non purulenta ·de i bambini, e la sindrome adiposo-genital e da ipoplasia della ipofisi. BIBLIOGRAFIA. •

Encéplialite infantile de cause indétermin.ée avec sy1npt6mes in·s olites, etc. Revue Neurol. , vol. XXXIV, 2, p. 157, 1927. BELLINCCONI R. Sii a?c11ne mani/estazioni di tipo ipdfisa.rio che segiiono l 'en.cefalite epidemica. Rass. di stu~~ psichiatrici, vol. XVI, p. 285, 1927. BouTTIER, ALAJOUANINE et GrRoT. Paraplégie en flexion avec état parkinsonien et sy ndrome de Parinau d. Rev11e Neurol., vo1 . XXXVIII, p. 1514, 1922. Cozzor.1No. Sindrome adiposo-genitale post-encefalitica. Pecliatria, vol. XXX'' II, 19, 1929. BABONNE1x.

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SEZIONE PRATICA

D ' ANTON A\ La enceplialitis p eriaxial is diffusa di Schilder. Riv. di Pat. _ erv. e Ment., v. XXXII, p . 460, 1927 . Neuropsichiatria infantile. Stock Edit., Roma , 1925. LEvY. L es ma1 tifesl alions lardives de l 'encéphalite épidé1nìque. Doi11, édileur, 1925. · I JEVY-VALENSI. Encépha.lopathies infantiles. In Nouveau Traité de l\!Iédccine di RoGER, WrnAL, TEISSIER, voi. XIX, p. 663. P1:-:l'I DE. Endocririologia.. Milano, 1923. SALvtoLT. Eritema p ellagroide ed encefalite tipo Striimpell-Leichtenstern. « Cervello ·n, voi. IV, p. 140, 1927 '· DE

SANCTIS

S.

NOTE DI TECNICA Sull'embi·iotomia cefalica. · Dott. CARLO ALBERTO PERRI. Raocolgo l'invito 1.anciato dal 1dott. La Monica nel n. 10 di questo periodi.co ·e 1porto il modesto .c ontributo del ·mio p en siero .sull 'importa·n te capitolo della cc 1disorientata e fortunosa op.erazione embriotomica ». ·N ei manuali di ostetricia trovasi che il cranioclas.te è lo strun1ento princip e per ·e strarre la testa cranioto·mizzata e ch·e in ·m ancanza può essere .a,d operato il forcipe, 1c oll '.avv.ertenza ch e fa cattiva presa e faciln1ente scivola. cc Viene ricoroato, dice il CTistalli, solo perchè è lo strumento che non manca ai m edici pratici e talora può ra·p pre.sentare un.a vera risorsa » . Ciò è vero per tutti i forcipi in gen ere, ma può non ·esserlo ·p er quello ·del ·Tarnier quantun1q ue i nu'm ·erosi ostetri1ci chre d.a tanti anni se n.e s ono serviti , e .J,o stesso Tarnier che l'ideò, no·n abbi.ano intravisto ch e n·ell 'insieme d ei manichi uncinati si of.f re un tirateste a niuno s·econdo. In una prim·ipara in s opraparto, con testa f.etale e sa·g er.ata e fortem ente im1p egnata , a feto morto e contrazioni scompa.r se, trovata im1p ossibilità di int·rodurre la seconda branca ,d el forcipe, ·p rooe.detti a d operazione embriotonica, fidu cioso ch e, annullati i d.iametri .della volta , avrei comunque trovato modo di estrarre la testa. Giunto ,a tale tempo, .prima a n cora dell 'arrivo del .c r.anioclaste che .av·evo m .a ndato a prel,e v.a re .a ·Ca·s a, ricor si a l forcipe che scivolò i11 due applicazioni su ccessive. Sperimentai 1'uso del cilindretto .di legno , che si r.iferisce a Danavia, e 1durante la trazione mì sfuggì dal foro embriotomico. Tentai forti trazioni colla mano, ma non -e bbero risultato per la fa cile tanchrezza a cui andarono incontro le dita. 1


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Riman eva frattanto in ozio forzato il forcipe di Tarnier ·e i miei -0-echi correvano su di esso com e in cerca di qualche cosa, non sapen·d omi capacita·r e ch e uno strumento tanto prezioso n on riuscisse a liberarmi -0.aJl 'imbarazzo n el quale imprudentemente mi ·ero cacciato. · Ad un tratto un 'idea mi balenò rapidi.s sima : ca povolsi la branca sinistra del forcipe e sulla m.ano gui,d a introdussi a·ttr.av•e rso il foro err1briotomico un ·pri mo uncino, capovolsi l 'altra e con la istessa m.a nualità intro1du.s·si il secon·do, incro·ciai i manichi, articolai lo strumento, strinsi la vite e ~i sposte le mani tra arti-colazione 1e cucchiaie, eser citando t·r azione moderata e continua , sentii la testa procedere n ello .scavo con la modellante r esistenza con cui si sente proceder e n el collo di una bottiglia il sugh ero g iustamente preso da un cavatappi a man-0. Scrociato lo strumento e tolti gli uncini , completai }'.estrazione manuale a tt·r aver so la vulva. Dur.a nte l 'oper.azione, ch·e non pPesentò alcuna diffi coltà o pericolo, il bordo osseo del for.ame cr.a n ico rima.se costantem·ente protetto dai tegumenti. Consi d•era ndo a lum.e della critica qua nto ho riferito, può dirsi che i m anichi uncinati d el forcipe Tarnier costituiscono n ell 'insieme un ingegnoso quanto semplice tira teste. Esso n on p·u ò non risponder e se un g iusto foro embriotomico non abbia com·p romessa la r e i tenza residua d ella volta , e i diametri d el bacino n on ostacolino il procedere del segmento tr.a ente, incappucciato n ell 'interno del cranio. Q·u esto o·ffre alla tr.a zion e un insieme di punti r esistenti ·e simmetrici, quali non p uò 0 ffrir.e .a l morso del cranioclaste ].a porzione laterale .d i paTete che spesso cede, ·dando luogo a te1nibili sfuggite dello strumento .armato di scl1eggie taglienti . La com•pl essiva lunghezza dei due elementi frontali (uncini) in cm. 9 n e includerebbe a prima vista limitato impiego ·di fronte agli altri strumenti, ma non è ·così in r ealtà. ean Ch·e la trivella tirateste ·del e.assioli, ch·e è 1'ultimo ·strumento ideato in ordine di tempo, può esser.e impi egata o·l tre i limiti con.sentibili al doppio un·cin-0 · del Tarnier. La particolar e oostruzione per cui essa . che a·p re .a conocchia, svolge nel] 'interno d el cranio fetale due diametri perpendicolari tra loro, è uggest~va ma illusoria, poichè, m entre nulla dc e r ender.e fino a quan·d o non sia .ap erta a raggiungere coll o spe sore dei tessuti cranici un diametro di mm. 75, da questo limite in poi, di fronte al doppio uncino da m e pro1

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p osto, ·richiede spazio maggiore e bacino simmetrico. L 'azione traente dei dia m etri p erpendicolari di essa deve esser e con sentita dai corrispettivi diametri del bacino , mentre agli uncini del Tarnier basta .d.i esser e posti in rapporto elettivo ·col solo magg iore diametro, sia anche in bacino deforme. Non si dica eh.e l 'impiego da me fatto non abbia valore perch è praticato su bacino quas1 normale. · Ho studiato il n1o·d o di adoperare lo strun1e11to .a nche n ei casi di stenosi ed alla prima occasione ebbi la r.iprova della bon·t à del mio m etodo. In un caso in cui lo s•pazio offerto dal diam etro trasver so era inferiore alla complessiva lungh ezza degli uncini, introdussi questi e, &enza ·proced er e all'incrociamento e all'aTticolazione delle branch e, con lrapposi esse per la fa ccia convessa delle cu cchiaie. · La branca con vite, prima situata, rimase per poco sottoposta n e1 suo terzo medio alla bronca con l'incavo. L 'una e I'.altr.a fu·ro110 impugn.a te con la m ano sinistra, avendo sotto medio, anulare e mignolo, l 'indice nel] 'anello d·ella vite e il pollice in sopra. ~ Ciò fatto, il ·dor o dell 'uncin o della branca a.d incavo, r esta11le 11el palmo della mano, tendeva a situa r i sotto il dor so dell'altro, e la cu cchiaia relativa tendeva a risalire un po' in sopra della cu cchi aia opposta. Premendo col tallone e indice della mano d estr.a sulla facci.a con cava d ella cucchiaia , e facen,d o a·l trettanto col pollice sul margine con cavo d·ella curv.a pelvica di es sa , e col m edio, anulare e mignolo sul c onvesso della curva pelvic a d ell 'altra cu·cchi.aia, ottenni che i due uncini .si g iustappon.essero n e·l l 'interno a costituire un.a branca tr.aente, già misu-rata in cm. 8. La trazione mi si presentò facile ·e ag.evole come nel precedente caso descritto, mentre il b ordo osseo del forarne embriotomico rimase egualmente protetto dai tessuti molli fetali , confermando la resisten za, opposta al procedere d el corpo mobil e, la ri strettezza già diagnosticata. Ove non si ricorra alla manovra descritta, l 'accavallam·e nto sp·o.n taneo del dorso dei due uncini riduce a circa cm. 7 la bran.c a traente, ch e è sempre suscettibile di tornare a cm : 8 con essa manovra , e a cm. 9 allargando la mano sinistra e stringendo con la d estra le estremità opposte dell e cu cchiaie. Tali m.a novre ch e, col] 'accorciamento volontario della branca traente, rendono possibile 1

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può essere a . volontà portata da lla lunghezz.a i l largo impieg·o nei .]).a cini stenot1c1, evitano di cm. 7, a cm. 8, a cm. 9 e viceversa. col tempestivo allungamento d ella branca stesNell 'u so non capiter à m .a i 1a sfuggita con sa og·ni possibilità di .sfuggi ta d·ello strumento, allorchè sen tesi ch e i1 foro embriotomico avulsion·e d el parietale posteriore, nè quello d i uno o entr.ambi i frontali , come , p•u ò verifitende .a scontinuarsi sotto le tr.azioni. carsi col cranioclaste di Braun . Non mi è ca·pitato di adoperar e il do·p ·p io Il r1uovo im·p i.eg·o dello strum·e nto d el Taruncino n ella. b.asio·c lisia-, ma ritengo ch e 1.a tranier, con sen tito b enissimo anche n ella basio~ione sul lato d ella base ch e corri spo·n ·de al cli.sia, rende inutii1e ogni .a·l tro tir.ateste e semsacro , n ei casi in cui l 'atteggi.a m·e nto d ella plicizz.a ·e .a lleggerisce l a busta ostetrica. testa è n.el sen so d el diametro trasver so, non .p ossa se non facilitare .somm.amente il processo d el parietale p·o steriore. COMMENTI. Esso parietale , ch e r.a p·p resen ta l.a parte mobile d ella testa avente fulcro su quello anteAncora sulla terapia intrarteriosa. rior e, non p u ò cl1e seguire i 'impulso t·r aente i11 bass0 e in avanti, esericitato in modo siIl ·dott. Scollo , a iuto-chirurgo a l Policlinico muìtaneo cl.alla faccia posterioTe e inferiore Un1berto I di Roma, ha trattato ultimamente d egli u n cini , fino a ch e i mm . 75 d ella b ase: (Policli n i co, Sez. prat., n . 15 , 1930) con iniemessa di sbieco, no11 .abbi.ano su perato l.a C. V. zione intrarteriosa di argento colloida le un minima di mm. 70. flemmone profon·do d·ella m a no , ripetendo l 'eP.a rimenti , nell '.atteg·giam·ento .d ella testa in sperimento da me compiuto or è quasi un andiametr o anter o -pos terio·r e , si r ealizz.a con fan o e illustrato su questo stesso giornale (n . 24, c ilità il processo faccial.e traendo in b,asso e 1929). Il risultato, diversam·ente da quello ch e in·dietro se ·l a fron te è innanzi, e in avanti e io n e ebbi , non è · stato, com e dice lo Scollo, l eggerm·ente in .a l to se 1.a fronte è in.dietro , « n iente affatto brillante n, sì ch e egli formula ren.d eri·do così po·ssibile ch e il dia m etro mentosen z'altro il parere ch e non vi sia << vantaggio nasale di mm. 55 si m .etta in r.apporto colla · alcuno an ch·e per lesioni localizza te di in troC. V. ch e con.s enta l 'estrazione fino ad un d urre il rimedio per 1a via .arteriosa .anzichè minimo di mm. 60. per quella veno·sa ». Non è d a esclu1dersi che ciascuno ·d egli unLa disparità d ei due risultati , ·d el pari che cini possa per proprio conto , in m od o a lte:r:- la consegu·ente ·diversità d el giudizio sull 'utilinato, imprim.e re forza t raente maggiore del- tà stessa ·d el metodo , non m er.a vigliano tanto l 'altro, e così, mercè u11.a s.erie di piccol e pro- quanto il fatto che lo Scollo, per darsi ragione gressioni laterali , far vincer e difficoltà insu- d i quella .disp.a ri tà, si.a a nd.ato diritto· a ll 'ultiper.abili con a ltre m .anovre. ma delle cau se sosp·ettabili n el credere ch e il Com·e il T.a rnier, i numerosi ostetrici ch e fl emmone da m e trattato sia stato uno di quelper lung hi anni si son o ser viti del suo for cipe li ch e, com·e qualch ·e volta avv,'ene , volgono non b.anno intravvisto l '.ad.a ttabilità all 'impor- JJer lor o conto .alla risoluzion e spontan e.a, o, tantissimo u so su riferito , che offre in uno senz 'altro , sia stato un proces linfangitico, s trumento tanto noto l.a tecnica ignota per a n- ·d.ato ch e qu·esta form.a p·u ò spes.so risolversi nullare i pericoli della $< disorien tata e fortuspo·n taneam ente col semplice riposo della p.a r· nosa oper.azion·e embrioton1ica n . . te. Ho ·detto « ultim.a d·e lle cause sospettabili » Il nuovo impiego farebbe ben meritare allo so·pratutto perch è da ll ' esposizione d el'io Scollo strumento il nome di forcipe .a doppio uncino in i sembr.a ve ne si.a stata, fra le a ltre passi. t irateste ·di Tarni e1~-P-erri. bili, una sufficiente ·da sola a spiegare l 'esito Serrastretta, m .arzo 1930. Il·e g.a ti vo d el su o esperin1en to : un.a cui l o Scollo , acoennandovi appena, sen1bra dare ben scarso v.a lor e. Egfi (e lo ammette) h.a proba· RIASS'U NT O. bilme11te cc adoperato il metodo in uno sta·dio Gli u.n c1111 d.el forc ip e Tarnier, tenuti in non perfettamente infiltr.a tivo del flemmone n -sito da l foran1·e em·b rioto111ico , g iu·diziosam ensì d.a elimin.a re l a con.dizione anatomo-patolote guidat i e soste11uti dalla m .a no sinistra a gioa indispensabile, c·o me io la qualificavo, ad u n buon risultato. Ch e cosa poteva atten.dersi m ezzo di soli da leva offerta dai manichi , rispon.dono .ali.a funzione di tir.ateste, mercè di di,rerso se il flemmone er.a già .a llo stadio suppurativo P Il mig·lior risultato sperabile non .creazione -esten1·poran ea di llna branca fronavrebbe potuto esser·e ch e un più rapido coltale tr.aente da ll ' intern o . lettarsi del pus in una col limitarsi del proD etta brancp_ , per mezzo di adatta mano·v r a, 1

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cesso stesso; ciò che in verità, d.a quanto ho ]etto, potrebbe anche dirsi avvenuto (1). E siamo noi autorizz.ati a chiamare inefficace un metodo quando , applicato in condizioni n on .del tutto favorevoli, falli sce allo scopo ? Un mio errore diagnostico era p er ciò l 'ultima ipotesi; molto più ch e non è la presenza dell 'adeno·p atia ascellare (il che sembra aver motivato il ·dubbio dello Scollo) quella che può differenziare una linfangite da un flemmone pro fon·do. L'adenopatia è un sintomo ben comune a entrambe le form e. Ma più meritevoli di essere discusse sono in·dubbiamente le opinioni espresse dallo Scollo sulla sorte e sull'azion e dei m edicamenti e in particolare dell 'argento colloidale, introdotti per via arteriosa, in appoggio al suo giudizio n egativo sul m etodo. O '1 'argento colloi.dale embolizz.a i ·distretti capillari, Egli dice, e allora esso può essere più dannoso che utile; o circol.a nel torrente sanguigno , e a llora è preferibile la semplice via v enosa. Se poi invece filtr.a nel tessuto · infiamm.a to, potrebbe in tal caso esser e più consigliabile l ' infiltrazion e dir etta ·di dosi più generose. In m erito a lla prima ipotesi credo che, seco11do le risultanze degli esperimenti fatti, nulla possa finora autorizza~e me e lo Scollo a · credere ch e quelle iniezioni intrarteriose siano state più ·da nnose ch e utili , siasi o no verificata l 'embolizzazione capillare. Cosicchè l' eventualità o n on dell 'embolizzazion e può non interessarci agli effetti dell.a utilità d el procedimento . Se, nella secon·d.a ipotesi , il rimedio, non embolizzando i capillari, ma n eppure filtrando n ei tessuti, circola invece nel torrente sangui~ g n o, certo è da preferirsi, com e osserva io Scollo , la via venosa. Ma se il rimedio filtra n ei tessuti è da ere' d ere ch e i vantaggi di una tale evenienza siano b en più forti di quelli di una infiltrazione diretta, n ella qual e lo Scollo vorrebbe invece trovare lln equivalente. L 'infiltrazione per via arteriosa, qualora .avvenga, n on può essere ch e perfetta; non il più piccolo e impensato r eces1

, (1) ~ello stesso i1u1nero del g jornale ch e porta

l e-perimento dello Scollo ' trattando della tera. . . pia irutrarter10 a in, generale, io affermavo fra l 'altro1 c:on1e lra le condizioni di buon esito si ct.~Yesse. logica1ncn le porre così lo sviluppo com.e l 1nlcgr1là della r ete capillare del territor-io colpito. La rete capillare va naturalmente m an t11 a 110 ùistruggendosi col graduale istiituirs! di u.11 processo. suppurativo; di modo ch e più non r1n1ane al r1med10· la via per giungere nel mezzo del focolaio. 1

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so della region e destinata può fare a meno di venir raggiunto. Cosa assolutamente irrealizzabile coll 'infiltrazion e diretta, la qu.ale pel suo m eccanismo profondamente diver so non tocch erebb e forzatamente ch e zone assai limitate. Inoltre essa n on avrebbe n eppure il vantaggio di cc permettere l'uso di ;dosi più 1elEtvate », poicl1è un eccesso di dose intrarteriosa preoccuperebbe solo se il rimedio ritornasse per le ven e, mentre qui si co·~templa il caso in cui il rimedio non circoli , ma filtri appunto dai capillari n ei tessuti. Per ultimo lo Scollo pensa che se vantaggi ci può da re il m etodo, essi possano essere in r·elazione colla simpaticectomia che involontariam ente si pratica nell'isolare l 'artéria. Qui devo precisar e ch e se n.el mio primo caso si trattò di un vero isolamento e quin,d i anche di una simpaticectomia , per quanto assai limitata, nel secon.do , causa 1'infiltrazione infiammatoria d ei tes uti , più ch e isolare io scoprii l 'arteria semplicem en te, solo fino a rilevarne v'sibilm.ente le pulsazioni e a individuarne suffi cientemente il ·decorso; non fu un cc denudam ento », quindi n eppure una simpaticectomia. Oltre questo dirò ch e, come n el secondo caso, cosi n el primo, ma i i mostrò clini camente rilevabile quella iperemia regionale che caratterizz.a la sezione d el simpatico peri.arterioso e ch e potrebbe costituirne l 'unica forza terapeutica. Il quesito da· porsi dunque è un o solo: può o non può un rimedio in tradotto per via arteriosa filtrare nei tessuti attraverso i capillari regionali sen za circolare? Nella soluzione di questo problema sta il vantaggio o no del metodo ·en.doarterioso . Vero è che un.a risposta decisa ogg_i non è a n cora possibile. Gli esperimenti f.atti colle soluzioni, se non parlano affermativamente, n on ci permettono neppure di negare quella possibilità. Quanto ai colloidi metallici (dei quali -d issi i motivi della scelta) mi limito a notare ch·e esistono tre prove compiute: due mie, una dello Scollo; le prime con esito più che ottimo, la terza non del tutto probativa, è vero , ma da creder si compiuta in condizioni non favor evoli. Quale conclusione? La via arteriosa merita di ·e ssere non conda nnata, m,a studiata. Termino col rivolger.e un vivo ringraziamento all 'egregio collega -d ott. Scollo per i lusinghieri riconoscimenti sulla modesta opera mia e per l 'attiva e utile parte presa allo studio di questo argomento. Comacchio, 5 giugno 1930-VIII. Dott. UMBERTO BoNOLI Chirurgo e Djrettore deTl 'Osped. S. Camillo.

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SUNTI E RASSEGNE. . RACHIANESTESIA. La i·achianestesia spinocainica.

IJ metodo di Pitkin è largamente usato in Ame·r ica (g ià si conta·n o oltre 200.000 rachiane·~tesie) e merita di essere preso in consideraz.1one anche tra noi, poic h è si presenta completo e sembra risolvere in maniera facile le diffi c~ltà · essenziali della rachianestesia.'

C.

(V. RrvoIRE. La Presse Médicale, genn. 1930).

La rachianestesia, dopo un '•e sperienza di quarant'anni, presenta ancora degli inco·n venienti, che possono tradursi in incertezza del limite e ,della durata dell'ane.stesia; ipotensione arteriosa, che può an·d.are fino alla sincope; nausea, vomito, ·dispnea, ecc. Nel 1927 G. Pitkin, chirurgo e fisiologo di T eaneck (New-Jersey), ha pubblicato un importante lavoro, in cui propone un nuovo anestetico, la spinocaina, con un nuovo metodo di rachianestesia, frutto di numerose e diligenti esperienze. Dallo studio fisiologico di Pitkin ri·sulta ch e per essere teoricamente perfetto nei riguaridi d.e lla rachian·estesia un ane.stetico .deve rispondere ai segu·e nti .r equisiti : I) non deve diffondersi n el liquido c. r., ma deve restare in massa fino a1 termine .d ell 'an estesia , fino a ch e venga elimin.a to nel torrente circolatorio; avrà co sì un 'azione regolare, c?stan~e, pro~ungata ..e n?n vi saranno gli acc1dent1 dovuti alla diffusione; 2) la sua densità ~ev'~sse:re netta~ent~ differente da quella d el liquido c . r.; o inferiore - ed in tal caso bag?erà le radici, se il p. è posto in posizione di Tren·delenburg - o al contrario superiore, an.estetiz~a.ndo i .n·ervi spina1i , se il p . è assiso o in posizione di Fowl er. In tutti e due i casi il livello s uperiore del1 'anestesia sarà facilmente r egolato dal vo.lume di soluzio·n e iniettata e dal grado d'in·clinazione del tavolo operatorio. Ta~i car~tte~is~i che presenta a·p1p unto la spin oca1na d1 P1tk1n, ch·e è costituita d.a novocaina con amy loprolamina (prodotto gelatin~so, s<:>lubile, stabiJle, che ha la propriie tà d imped1re totalm.e nte la ·diffusione per oltre due ore). Ne esistono due soluzioni ·d i d ensità di1fferente.; . l 'una, leggera, ottenuta aggiungendo a~cool et1l1co; 1 altra pesante, con l 'aggiunta d1 propan trio·}. L~ tossicità della spinoc.aina è mi·n ima, praticamente trascurabile. Per combattere l 'ipoten sione arteriosa anzi per prevenirla, bisogn.a praticare un 'ini ~zione di efedrina prim.a de ll 'an·e stesia. Per la rachian.e stesia è co·n 1sigl.iabile u sare un ago di piccolo calib.r o, a becco corto con cui si produrrà nella dura un orificio punti!orme, .ch e si chiu,derà no·n .app·en.a I.a puntura e .t~rm1~a~. In tal modo, impedendo il g em1z10 d1 11quo·r attraverso il foro lasciato a.all 'ago, si eviterà la cefalea, che quasi sempre è dovuta appunto a.d i.potension·e del liquido c. r. È n ecessario possed·ere un tavolo operatorio munito di un dispositivo per misurare esatt.am ente l 'angolo d 'inclinazione. 1

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Azione della rachianestesia sulla motilità intestinale. (F. DoMENECH. La Presse Médicale, n. 5, 1929). L ' A. riferisce ~ risultati ulteriori di un suo s~udio sperimentale (precedentemente comun.1cato alla Sociedad de Biologia de Barcelona) circa l 'effetto della rachianestesia sulla motilità intestinale. Nel can e l 'anestesia rachidiana provoca un aumento considerevole ed immediato della peristalsi intestinale - che dura anche un 'ora con abbondante emissione di materiale fecale di provenienza alta. . ~ '.ini ezi~ne di ~?lfato d 'atropina non solo in1b1sce l 1permot1l1tà prodotta d.a lla rachianestesia, ma determina una paralisi completa d·ell ' in t.estino. l!n risultato analogo si ottiene anestetizzando il cane con cloroformio; allorchè cessa l 'azione del clorofqrmio appaiono nuo~amente le contrazioni intestinali, poichè persiste ancora l 'azione della rachianestesia. Il meccanismo d 'azione d ella rachi.anestesia si spie&'.a ~on .la interruz~one chimica temporanea dei f1lett1 pregangl1onari splacnici dovut~ all 'a?este~i co. In tal modo l 'equilibrio vagos1m pa t1co viene rotto e l 'intestino si contrae intensamente. L ' ipermotilità provocata dalla rachianestesia è infatti intimam.ente legata all' ion-e del vago; essa è perciò inibita dall'atro · a la cui azione p.a ralizzante sulle terminazioni' d el vago è b en conosciuta. La sezione d ello splacnic? prod~ce effetto analogo a quello della rach1anestes1a; aumento immediato della motilità intestinale, che è anche inibita d.a l .. }'atropina. , L ' effetto della rachianestesia ha luogo anche quando il _peritoneo è intensamente infiam .. mato. Ciò si spiega ammettendo con Wa()'ner che nella peritonite vengono stimolate le e- ter.. min.azioni dello splacnico, donde la rottura dell'equilibrio vago-simpatico e conseguente .. m ente la caratteristica inibizione della moti .. lità intestinale. Allorchè però l'azione dello spl.acnico è . soppressa dalla rachianestesi.a l 'in, testino infiammato si comporta in . mod~ ana .. logo all ,intestino normale. Concludendo, l'ipermotilità intestinale dipende . ~all 'a~este.sia dei filetti preganglionarì splacn1c1 e s1 ottiene n ella rachianestesia alta perchè lo spl.acnico nasce a un livello relati: vamente alto del midollo spinale.

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GIACOBBE•

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NEURO-OFTALMO-RI NOLOGIA . Tumore della tasca di Rathke. (Gu1LLAIN e PÉROU. Paris Méd., n~ 40, ott. 929). La sem eiologi.a n eurologica. ~ei tumo.ri c~re: brali h a fatto gran di progre s~1 in .qu e~ti ':1ltim1 anni . Tra i tumori della reg1on·e ipofisaria a b biamo im1parato a conoscere una varietà ~ssa i sp e,c iale, quelli de~ tumori d,e l ~r.atto far1ngo ipofisario o tumor.i d.ella tasca di Rathke . . Gli AA. riportano un caso. d el gen ere . assa t b en e studiato ed illustrato. Si trattava d1 una bimba d odicenne ch e n el 1923 cominc iò a presentare cefa lea e poi convulsi oni epilettich e. Si giunse pressapoco così al 1926 epoca in cui esisteva una netta sindrome d 'ipertensione intracranica con cefalea e stasi papillare, crisi convul ive e pile ttich e generalizzate , segni piramida li sopratutto netti a d estra, ove s i aveva Babinski . Facile era la diagnosi di tumore cer ebrale, ma ,difficile quella di lo,c alizzazione. Una tr.apanazione d eco·m pressiva aveva dato d ei risulft:Ati b en e fi ci ma tra nsitori; fu tentata la ro,ent;geill.!iera·p 1ia ch e 'aggravò i disturbi onde . fu so~ ~spesa . N·el 1927 e durante il 1928 i fattt diYennero sempre più gravi. 1) Di sturbi motori: la deambulazione era impossibile per sviluppo di una parapl~gia .c on contrattura in flession e p er l 'arto inferiore d estro in ~stensione per l 'infer.iore sinistro. I riflessi tendine i erano esagerati , v i er a clono , &binsk:i; l a mobilizzazione d egli arti inferiori era a ssai diffi cile e si avev.ano a d estra delle r eazioni iperalgich e. 2) Apparve u n tremove d eg.li art i ~upe ­ riori predominante a d estra, a tipo parkinsoniano , m .a molto a mpio. 3) Aumentarono i disturbi visivi fino al.la amaurosi compl eta con nistag mo . 4) Comparve una a diposità predominante a lle regioni . toraci ch e e. addon:inali . Pure avendo la bimba 14 anni non s1 era an cora avuta la pubertà, ·e il su o corpo r esta va totalmente glabro. Questa sindro~e ~dipo~o-g~­ nitale fece pensare a una localizzazion e ipoftsaria ch e I 'indagine ra diogra fi ca potè dimostrare. Si ebbe infatti n ella radiog·r.a fia, oltre ad una di ten sion e reg olare d ella sella turcica , e ad una u sura delle a pofisi clinoidi posteriori , una immagine soprasellare assai particolare. La r egion e soprasellare, dalla apofisi cristagalli all 'ombra petrosa è dissemin ata di chiazze cal cificate di grandezza varia , I.a più g rand e ha il volume di un pisello. La loro radio-opac ità è rarsa il ch e fa pensare ch e siano forma le di r ecente, come .del r esto è provato da1la as en za loro in preced enti lastr e. Dopo pochi giorni obitus. L'autopsia dimostrò un epitelioma l obulato c on forn1azione di g lobi epidermici , in parte 1

calc ificati. La sede era la reg ione sopraipofiaria con invasion e del 3° ventri colo. L ' ~pofis~ era appiattita, in fo ndo ~l la el ] ~ turcica; e tata respinta in basso e.d in avanti dal tumore immediatamente soprag1acente. L. TONELLI.

Contributo allo studio ed alla terapia del 1nucoeele f·1~onto-etmoidale. (F. AuRITI . Il Valsalva, n. 1, 1930).

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Il q,u ad.ro clinico d el,la malattia, p~r quanto .ia .abbastanz.a rara , n on presenta in genere difficoltà diag nostich e. L' affe~ione si, inizia n.el1'i.nfa;nzia ed ,anch e a lla nascila : ali ango~o i·n terno de lla cavità orbitaria compare .ull:a. tum~­ fazion·e coperta à a cute n ODf!ì·ale, a 11m1t1 netti; la coin sistenza p u ò esser 1pr1ma dura e su ccessivan1ente per er osione d el tessuto osseo, elas tica, flut tuante; que.sita tume faz ione a lqua.nto ridu·aibril.e è .a.d er e,n te a l sott opos to sch eletro. La .r a,dic.e d1e l naso dal lato d el m u cocele è slarg.ata e il globo o?ua.a 1:e v i·ei:ie s.postato ~Il 'estern o quan·do è colpito 1 etmoide, oppure ~n ~sso e a[l 'iruuori a.liloiroh è ced·e ,) a parete mte.m ore d el seno frontale . . Il d ecorso d el m 1u o oool·e ò le.J1tissimo e d i pazienti ricorrono a l m edico generalmei;ite perch è l 'aumento di volum,e ·d ,ell.a tu·1nefaz1on e alter a l 'estetica 1d el viso, oppure quando son.o colpiti da frequenti .a coes i di ce fal ea, o da d.1stu1rbi vi1sivi. . La ·riinoscopia a nteriore può e ... ere n·eg·.ai1va o .può fare riscontra.re l 'esi.stenza di una tumefazion e di co,n sistenz.a osse.a ocou pan te l a parte m e·dia d ella cavità nasal1e. La r.adiog·r:afia m o, tra un aun1ento d.i volum ·e .d el seno etmoidale o frontale colpito, ed un.a l,eggera op1ac ità ,a Io,~ o ca:ic? a differenza d.ell 'etmoidite purulenta in cu i s1 ha una opa. ci tà n etta. . Quan·d'o iJl 1sen o fronta le è coiiJ.'!volto ass1e1!1e a d un m u cocele e trnoidale, oppure viene colpito pri·mi!tivam e nte, rpuò dar luogo a d una sindrom e I.egata ailrlo .s viluppo endosinu a ).e d el m uoooelie . A11orrch è qules.to si estrinseca ne lla. ca: v ità orbitaria, .i l g rado d.e11 'e oftalmo e qu1m.di d e11.a di:plopia so110 in diretito rapporto con Jo viluppo .de1ll a tun1e fazion.e. Il mucoce,l e può rapidamente a un1en tare di volume quando per i·n fezio\Ile dei co mu.ni piog·e ni i trasformi in un piooele. Da l punto di vista a nalomo-patologico della esistenz.a o ineno di una membran.a limitante cistica n el n1ucocel.e l 'A. dimostra con numerosi prepa1~ati ch e il mucocel e non risulta forn ilo di una vera m embrana ci stica: la parete di esso è form,a ta da te suto osseo colpito di o teite r arefacente, ·da conne ttivo osteoide e ver o la cavità cellulare da conne ttivo areolare e da epitelio cilindrico. Quin~~ ·a lla patocrene i d el mucocele, l'A. in base all e st1e os ervazionri è d 'opinione ch e 1

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SEZIONE PRATICA

iJ tumoife oi·s tico s' i1n izi pri1nitivan1ente n.e.J seno 1e:tmoidale che è l 'iuinic·o a for1n.afflsi n ella vita intr.auterina ed è quello .d.a cui deriva no i seni fronta le e sfe noidal e; i11a non insorge per dege·n ·eir azion e cistica de.Ll1e 1pareti delle cellule etmoidali, sibben.e perch è rim.an·end·o impervia durante lo svilup·p o embrion ale una cellula d el labirin·to etmo·idal e, nell 'in tern·o di es.sa si va lentamente accumulan.do il muco, determinandosi una vera e propria cisti da ritenziOIIle, la quale con l 'a umentare d e-I vo.Jume usUìra i setti interce1lu·l.ari e d.a ll 'etmoi·de invade sucoessiva·m ·ente il serno frontale. Quanto al·l a ter.a,p·i.a, essen zia1lm·e1n te chirurgie.a, l 'A. è convinto assertor·e d·ell 'inter.vento pe~ la vi~ e.n.d o1n.as.a1le che ha, fra l 'a ltro, purr-e lo scol?o importante, specie per le ·donne, di risparmi.are l 'estetica del viso. Previ.a a n.e stesi.a locale p er imbibizione, asportata la testa del turbinato medio, s 'infrange con un colpo di pinza di Luc il g u scio osseo ch·e ·delimita il mucooele, · si rompono e si asportano col cu cchia io i residui d·ei setti inter cellulari, avventurandosi con prudenz.a in alto , poich è la pa-· r ete posteriore ·d el seno frontal e può esser.e u surata e la dura madre presentarsi a diretto contatto col mucocele, ·e si tampona per quaran tott 'ore con g.arz.a iodoformica. L'A. ha ottenuto con q·u e-s to sisten1a sem 1p1r e gualiiigiorn i de finiti ve . V. A. 1

SIFILOGRAFIA. Il problema della

sifili~e

ereditaria.

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( GRENET.

Revue de Médecine, dicembre 1929).

A proposito di sifilide er editaria ci sono due tend·enze opposte : una è di vedere la lues in contingenze diversissime, l 'altra è d i escluderla ogni volta ch·e non .a ppare .con segni in.discutibili. Nella diagnosi di eredo-lues si incontr ~no notevoli ·difficoltà dovute tanto all ' impossibilità di un 'anamnesi esatta, qua nto al fatto ch e I 'infezione del feto in utero rende molto complesse le alterazioni organiche. . Ecco alcuni aspetti ·del vasto problema..

I . M(J)ljormazion.i congenite ed eredo-lues. La lues è certo respons.a bile di molte malfor-· mazioni. E ssa è stata trovata 27 volté su 32' casi ·di vizi cong·e niti di cuor.e, 50 volte su 54 casi d 'idrocefalo, 59 volte su 69 casi di ipotiroidismo, 34 volte su 46 casi di mongolismo, secondo una statistica di De Stefano. Una statistica di 15 casi ·d ell 'A. dà una notevole percentuale di lu.e s n ei vizi .con geniti ·di cuore. La lues ha , secondo l 'A. importanza molto secon·daria n ella mancanza congenita d ell'app~ndice xifoi·de, mentre non è di questo par ere il Qu·eyrat.

II. Evoluzione gen,erale dell' eredo-lues.

Chiusura plastica delle fistole antro· cavità orale. (G.

Chir. , vol . 1, pag. 1139, 1929).

AxHA USEN.

Ta lvolta , .d opo I '·e strazione di un molare superiore, si form.a e persiste un.a co:m ·u hicazione durevole tra antro e cavità orale, comun icazione spesso mantenuta da stati infiammatori cronici d ell 'antro , con secutivi a una infezion e da via orale. In 24 di tali casi, ha eseg·uito con su cce-sso, la c hiusura con un intervento plastico cosi con.dotto. Escissione d·elJ.a muco·sa tutt'·attorno a lla fistola in mo.do da otten ere una superfice rettangolare . Si scolpisce .a llora sulla mucosa della guan cia corrispon.de nte un lembo rettangolare p eduncolato con base a ll 'altezza d e lla fistola, le mbo ch e viene girato di 90° e ribattuto sulla perd.ita di sostanz.a fissandolo con qu.alch e punto a ll.a m u cosa gengivale e palatina . N·e lla formazion e d·el 1en1bo bisogna comprendere .an che, oltre la mucosa, ·u n:él parte o tutto .del muscolo buccin.a torio e fare attenzio.n e al dotto parotideo. · Questo m etoido, tp er la fa cilità .di otten er e am;p i lembi si · a·datta an ch e alla ·chiusu ra di comunicazioni antro-orali di 11otevo] i dimensioni, lc ome que lle r·e siduanti .a resezioni atipich e del mascellare superiore. 1

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VALDONI.

Si distinguono le distrofie dai sintomi evolutivi. Le distrofi·e non dip·endono ·dall 'azione diretta del treponema; n on hanno nulla di veramen te luetico, ma sono _la trasmission·e ·d i caratteri ch e si trovano frequentemente in chi è gravato d.a questa ·e redità . Le distrofie possono essere gen.e rali (atrepsia , ritar·do di .sviluppo, inf.a ntilismo, obesità, -e cc.) o locali , (d enti, ossa, ecc.); le gen erali son o a~~no c.aratteristiche d·elle locali perchè molt.e altre cau se, oltre la lues, possono provocarle. Quelle generali dipenderebbero da lues · endocrina. I sintomi evolutìvi si possono avere nel lattante (.accidenti cutaneo-mucosi, splenomegalia, osteocondr iti tipo P arrot, periostite ossifi cante , r.a chitismo) e an ch e più tardi (gomme, ch·eratite inter stiziale, osteoperiostiti, bron.. chiettasie, cirrosi, n efriti , infantilismo, obesità). :Oi difficilissima diagnosi sono le manifestazioni tar·d iv·e n·ell 'a<lulto, specia lmente di quelle della lues di seconda gen erazione. La si erodi.ag·nosi pu ò avere importanza se positiva. La Wassern1ann negativa· non permette deduzi0ni .di.a gnostich e. III. Il problema della sifilide ereditaria nella prima infanzia. - Secon·d o Marfan ci sono nel lattante segni di certezza (pemfigo palmare e plantare, corizza congenita con ragadi n.asali , sifilide della pelle e delle mucose, ragadilabi.ali e palpebrali , pseudoparalisi -d i Parrot , splen o1negalia prima del 3° mese), e segni


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di probabilità (m ·e lena dei neonati, a·denite sopraepitrocleare bilaterale, convulsioni rd i orig ine non precisabile, strabismo convergente essen ziale, idrocele irriducibile con induramento dei testicoli e forse le vegetazioni adenoidi prima del 3° mese). Importanza dubbia ha l'ipertrofia d el timo 'Come sintoma di probabilità, m entre più importanti sono i vomiti abituali (nel 60 % degli ere<loluetici), ·gli arresti di crescenza e il rachitismo. Orienta verso la sifilid·e il rachitismo precoce a predominanza cranica. Anche le anemie ·della prima età devono far pensare alla lues. Tralasciando le manifestazioni n.ettamiente evolutive e virulente, il lattante sospetto di eredolues è debole, spesso nato prematuramente, non .cresce nonostante un'alimeLltazione norm.a le, può avere facies senile colorito .g~allastro; è splenomegalico, ha s~gni di ~a chiti s~o. Ma non sempre l'eredoluetico è 1pertrof1c?. Inoltre molti di questi segni su enumerati possono avere causa diversa dalla lues. Se il sospetto di lues c'è è b ene fa re la cura specifica. '

IV. Il problema della sifilide ereditaria nella seconda infanzia e nell'adulto. - Possono aver ~alo~e

le a~terazioni craniche (fronte olimpica, cranio nat1forme, microcefalia naso a sella c~catrici di ra_gadi labiali), le ~tigm.ate denta~ rie, le alterazioni oculari, uditive. Ci possono essere esostosi, alterazioni aortiche. Al cune di queste stig mate non hanno valore strettamente specifico. Possono esserci manifestazioni evolutive sotto varie forme : forme febbrili con m eningi te, forme croniche apirettich e con lesioni oss~e, o con ~ronchiettasie. L'ulcera gastrica può esse:e luetica (ma non tutti I '.a mmettono)". Sp~sso s1 hanno lesioni epatiche e spleniche. Esistono anche sindromi endocrin·e le quali però non sono necessariamente legat~ alla lues. Ci sono lesioni nervose particolarmente conn~sse colla lues : emiplegie infantili sindrome d1 Little, deficienza mentale, idiozia. Più discu sse sono l 'epilessia e la corea n ei loro rapporti co]l 'eredolues. Negli adulti si può avere lues · ereditaria a ma_n~festaz_ione tardiva: meningite luetica, paral1s1 fa cciale, paraplegia spastica. In tutte le n:ialattie a etiologia oscura nell'adulto bisogna ricer care la 1ues. ~.

Sifilide .della seconda e della terza generazione. - Si può avere lues nei nonni e nei nipotini senza ch e ci siano state manifestazioni clinich e n ei gènitori. Le forme virulente so.n o I.e . più rare, ma le più facilmente diagnost1cab1li. In alcuni casi riferiti ampiamente dal~ 'A. i trova lues ancora n ell.a 3a generazion e. R. LusENA.

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Sifilide da trasfusione sanguigna. J. ~FLEURY. Bull. et mém. de la Soc . Méd. des H op. de Paris, 1930, n . 2).

(CH. AuBERTIN e

Si sa d.a tempo ch e il sangue dei sifilitici può trasmettere l'infezione al periodo seç;ondario ed a n ch e al terziario, donde la n ecessità di praticare prima di ogni trasfu sione la W . R. sul sangue del don.a tore. Qualche volta però questa r egola n on è stata se.g uita sia in casi urgenti, sia qua ndo il ·d on.atore è un membro della famiglia. Ne sono perciò derivate delle sifili·di secon·darie a lla trasfu sione. Gli AA. ne riferis.c ono un caso da loro studia to. Si trattava di un uomo di 3± a., soffer ente di anemia .da una diecina di mesi ed .al quale erano state fatte alcune trasfusioni , essendo ~onatore un di lui cognato. Alcuni giorni prim.a - dell'ing resso in Ospedale aveva avuto un notevole aggravamento delle condizioni gener.ali ed era com parsa una eruzione di papule su tutto il corpo, più a ccentuata alla fronte , a lle palme e a lle piante. La loro superficie era ora liscia ora squan1osa, il colorito 1 simile a· quello del rame. I gan gli ·d elle regioni cervicali, inguinali , sopratrocleari erano .aumentati di volume. Le reazioni sierologich e per la sifilide risultarono tutte n ettamente positive. Nonostante che cure a·datte e per la sifilide e per la anemia , fossero prontamente fatte il p. morì dopo una quarantina di g iorni dal~ l'ing resso in Ospedale. Egli aveva assicurato ai medici di n on aver .avuto r.a pporti sessuali all'infuori di quelli con la propria moglie: questa non mostrava nessun.a eruzione e l.a W . R. sul suo san gue risultò n egativa . Men.tre invece risultò nettam ente positiva la W. R. sul sangue del cogn ato d el p., unico ·donatore per le trasfusioni sang uig n e anteriori all 'ospitalizzazione. P er poter con certezza incriminare una trasfu si on~ . s~nguigna, qual e l!lezzo di contagio della s1f il1de sono necessarie due condizioni teorich.e : 1) ch e il donatore sia sifilitico e sifilitico a san gue virulento; 2) ch e il rice:vente n on .abbi.a potuto essere sottoposto ad altra ~?sa. di. contaminazione: è questo il punto p1u ·dLffi è1le .a stabilirsi. Lo studio d ei v.a ri casi ha mostrato però ch e la sifilide da trasfusione P?S~iede d~e caratteri parti colari: un p eriodo d~ in.cubaz1on e di sessan ta a settantacinque g 1orn1 e .l 'a s~ n z_a .dell'ulcera primaria e della a·denopat1a pr1mar1a. · Gli AA. concludono r accomandan.do uno scrup?loso es.ame clinico e sierologico dei .don.ator1 e, po1ch è potrebbe darsi che il ricevente ·fo s e si filiti co, di utilizzare n ell e trasfus~oni dirette un .apparecchio ch e impedisca il r1 flu sso del angue verso il donatore. VI CENTINI.


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SEZIONE PRATICA

CENNI BIBLIOORAFICI '

P. CA.PASSO. Manuale di chirurgia d'urgenza ed interventi abituali. Idelson , ed ., Napoli . Prezzo L. 35. È J.a secon·d.a e·dizion>e ·d'un libro ch e ha

.avuta una merita·t a fortuna. L 'A. vi ha profuso tutte le sue d oti di chirurg o colto e sperimentato e di scrittore brillante. La materia -è proporzion.amente ·distribuita, e la conc~s~on e nulla tog lie alla chiarezza e d alla precisione dell'esposiz.i one. La piccola m ole d el volu!Ile, l'eleganza della rilegatura. e d ella. v~s.te tipografica, I.a ricch ezza delle illustraz1on1 aumentano i pregi d el libro , eh.e si r accoman·da sopra tutto per il suo in.dirizzo essenzialmente pra~ tico. . DR.

P. ZANDER. Das Fiir und Wider der chirurgischen Behandlung des Gallenleidens (auf Grund der Erfahrungen an. 800 Galleno perationen ). Un vol. di pag. 90, con 8 g rafich e. Edit. G. Thiem e, Lipsia 1930. M. 8,50. L 'A. d opo una diligente rassegna d ei casj 1

da lui operati si pro pone ·di rispondere al quesito •Se la calcolo·si biliare d·ebba ess.e re trattata con cura m edica o chirurg ica. Non esiste un criterio di giudizio generico; in qualch e caso c'è la possibi.lità di operare troppo tardi, in qualch e altro di operar e quando no11 ·c 'è l 'opportunità ·di f.arlo. Il probl ema d eve venire risolto individualm e nte, caso per caso e la sua .soluzi? ne ha due premesse: una diagnos.i ·prec1 s~, una collaborazione intim.a tra m ·e di co e ·c hirurgo. Di particolare interesse chir.urgico sono. una ~erie ·di osserv.azioni di tecni ca 0 peratoria e ] 'esposizione dettagliata di alcuni casi. di par: tico'lare inter esse. Il gran numero d egli operati e gli esiti avuti permettono .a ll 'A . . ~i portare notevoli contributi a numerosi qu·es1t1, com e la c ura .p re- .e •postoperatoria, la colecist·ectomia ideale, il drena·g gio del coledoco, ecc. VALDONI. 1

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G. GHERARDINI-A. TATTONI. Carcirioma primitivo della testa del pancreas. F. ' 7a llar.di , e·d . Milano , pag. 298. L . 40. Monogra fi a ~ella c?llana. dire~~ ~al prof. Viola: prem essi alcuni cenni storici , viene. ampìamente trattata l 'etiologi.a, l.a patogen esi, la anatomia patologica d ella malattia in o.g~·etto. Il Gh·erardini di poi fa la minuta analisi d ella clinica ·d ell 'affezione ·descrivendone le varie manifestazioni il d·ecorso, le forme clinicl1e. ' . . Un vasto capitolo è d edicato al la d1ag:°-o st1 ~ funzionale, a lla diag nosi dir.et~, all.~ d~agno s 1 differenzial e. Il Tattoni detta 1 caprtoli d el la diag nostica radiologica, dell~ .terapia, ~cc. . . Chiude il volume la d escr1z1one d egli und1c1 casi osserv.ati d.agli AA . . Libro inter.essante, completo, di evidente utilità per lo studioso che si trovi di fronte a casi del genere. MoNTELEONE. 1

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Allergie des Lebensalters. Die bosartigen Geschwiilste . G. Thieme, Lipsia . Pirquet ha lascia to un manoscritto ch e per . suo volere è stato riordinato da Orel . Il libro , di 170 pagin e, è ricco . di tabelle ·ove sono riportati i casi di morte per tumori da l 1911 al 1926. elen cati a seconda il sesso, o-li oro-ani e,d infine in r.a pporto alle varie epo~he d~lla vita, con rilievi inter essanti sulle diver se per centuali d ei neopl.asm i m esse in con_fron to fra loro sotto i punti ·d i vista di questi fattori gen erali. R . BRANCATI.

L'I stituto Nazionale Vitt orio Emanuele lii per lo studio e la cura del cancro in Milano h a inviato alla R ed.azione, raccolti in un primo volume, tutti i lavori eseguiti n elle varie Sezioni n·e ll 'anno 1929. In du·e prime monog rafie in italia no e t~d e ­ sco il prof. Fich era , Dire ttore Gen erale, illustra con fotog rafie e pi.ante la sede d ell'Istituto e in una r elazione l 'attività del primo anno con dati statistici sui m a la ti , sul trattamento chirurg ico e fisico, sullo sviluppo culturale. Quin-d i è raccolta una serie d i 17 I.avori così divisi : R eparto Biologia (prof. RONDONI): . RONDONI : W eitere U ntersuchung en ii ber die

K ombinierte Serum. -Lip·oidbehandlung des Mtius ecarcinoms; CARMINATI : Ricerche interferometriche sul siero, con particolare 1iguardo alla siero-diagnosi dei tumori; BoLAFFI: Studio sui lipoidi del topo portatore di adeno-carcinoma; In . Der cho·l estering ehalt der Carcinommtiuse; BARELLI : Die Virkung des bestrahlten Erg osterins ant deu Maiis e.krebs; .In. Ric.erche sui pr.ocessi di deidrogenazione nei tessuti norm ali e neoplastici; DEFRISE : Uber die bosartig e Uniwandlung der in vitro geziick eben N ormalzellen. Sezione anatomò-patologica (prof. PEPERE) : DocIMO: La linfangite carcinomatosa generalizzata del polmone. R eparto chirurgia generale (prof. !F IOHERA) :. FICHERA: lmp·i anti omoplastici foto-uma;ni nel cancro e nel diabete; In . La conferenza internazionale del cancro; In. Sulla terapia dei tumori col piomb o colloidale; DENTICI, MORETTI e PATTARINI : Il piombo colloidile nella cura dei tumori m aligni. Sezione ginecologica (pro f. ALFIERI) : MoGLIA: Adenoma destruens seu malignum corpori uteri; In. Il contributo della levatrice riella lotta contro il cancro. Sezione radiologica (prof. P ERUSSIA) : MEDEA: Studio radiologico dell 'invaginazione intestinale; RATTI: Aspetti radiografici d~ alterazioni neoplastiche costali; AsT1: Note di tecriica per la costruzione di apparecchi in pasta eolumbia. nella radiumterapia di superficie. R. BRANCATI.


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ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI IX Congresso Italiano di Radiologia Medica (Torino, 20-21-22 maggio 1930).

1'•.lla a t1gu sta presenza delle LL. AA. Reali il Principe e la Principessa cli Pie1nonte è stato inaugurato a "for)110, nel « Palazzo del Giornale », al Parco del Valen t ino, il IX Congresso Italiano di Radiolog: a l\llcdjca. I 1) 1 incip~ di Piemo n te colle loro Case civili e militari S._ E. il generale Clerici, il conte e la contessa Brandolin d 'Adda, gl :1 ufficiali Po,n zani e De Cris toforo sono stat'.. ricevuti dal Comitato ordinatore del Congresso all 'ingresso d el palazzo del Giorn ale nonch è clalle Autorità. Del Co1n i tato ordinatore eran o presenti il presid ente prof. Bertololti e i vice-presidenti Boidi-1'ro tt!. e M. Ponzio, no11chè i segretari Lupo,, Co11te, 11.eviglio, ecc. Fra le Autorità: S. E. il Prefetto Maggio ni in rappresentanza del Governo, l 'on. Paolucci, jl Podestà di Tor \110 Conte Paolo 'fhno11 cl i ReveJ ; S. E . Casoli e S. E. De Santis p ér l a Magistratura, il Preside della Provincia avv. Anselmi, il Preside d ella Facoltà di ì\fed icina 1)rQf. Maggiora-,7 ergano, ?1 clinico chirurgo di 'T'o rino proif. Donati, il clinico m edico1 prof. l\ fjcheli, il p atologo medico e il chirurgo proff. Ceconi e Uff.redu zzi, il prof. Busi in rappTesentanza del Sindacato medico. Fascista; i rappresen t::.in Li del Corpo sani~ario militare: tene11te col. Montan ari , magg. Co gliati, cap. Bo-.. rello·; il Rettore dell 'lJniversità di Tor:no· prof. Pivano, ecc. Presenti l a m aggioranza · d e.i radio,.. logi i tali.B 11i; notalo fra i radiologi. stranieri lo Schuller rl: Vienna. Il Podestà di Torino port ò il . a lu~o d ella città ai r adiologi. Il pro·f. BALLI presidente della Società di Radiologia J)Orse ai Principi il ringraziamento e il saluto, del la Soc=ietà stessa . Tl prof. P1vANO, r e ttore della Universit à, h a recato i] .. aluto· d ell 'Università e h a pregato il Pri11cipe di Pj en1onte d i permet.~ergli di ricoTclare il l itolo cl1e S. A. si è compiac=uto· di accogl iere ci t1alch e inese add ie tro di professore honoris causa p erchè tutt i gli scien ziati presenti lo potessero salutare non sol tanto come Principe , ma an ch e come alti ssimo aug·usto collega. Prc11de per u1t =n10 la parola il prof. BERTOLOTTI che ha fatto unà breve incursione n el ca mpo della storia tiella scienza per mettere in rilievo j} CO·n tra sto tra la seco·n d a metà del• settecento, tutta pern1eata di spirito enciclopedico eò il inovimento dottrin ale d el secolo seguente in cuj prevalse =.n ece la specializzazione scientifica; fenomeno storico grandioso per cui con Edi 0 11 , Lumière, ~·I arro,ni e Roentgen sul fin ire clell 'ottocento si r egis traro110 scoper~ e di incalcolabile portata llniversa le doYuto allo stud :o lin1 ilnlo a singol i pro})l ~mi. . E. il PREFETTO, otte11uto il con sen so di S. J\ . R. il Principe di Piemonte, in rappresenta11za del Governo Nazionale h a dichiarato ap erto 11lnc: aln1ente il Congresso. \rl i .\t1 g1.1sti Principi. sono s ta Li accompagnati clalle Al1 tor ità a visitAre la gra11d e mostra di apparecchi radiolog ici sisten1ata i11 111odo verament;. g randioso nel salone centrale cl el palazzo del (T ·o rnal e e hanno ass i tito fllla projezione di una 1

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filrn cine1natograiica cl ei inovi1ne11Li del cu ore secondo il sisten1a ideato da Luboshez a presa dire tt a dallo schermo fluorescente. Le relazioni del Congres o erano imperniate su i d u e t en1i : I. A nal om ia radiografi ca del cranio (NuvoLI) e Tumori della base cranica (MoNTANARI); II. La radioterapia delle emopatie (relato·r i BIGNAMI e S1cJLJANO). Tulte le comunica7.joni riguardavano queS1ti d u e arg·on1enti solament e.

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NuvoLI, svolgendo il teina a lu~ affidato, h a cer cato d i semplificare l a inateria, sintetizzarla in mod-0· da porgere il filo· d i Arianna a colui il quale si avventura nel labirinto dell a cranio1og: a: Iloe11tgen. Questo filo è il metodo di indag ine senza il quale non è possibile raggiunger e risul.tati attendibili. In craniologia Roentgen non è la scelta di q u esta Q cruella pro1iezjone che può condurre ai risl1ltati volu t'., ina è l 'applicazione rigida d el metodo di indagine i1nperniantesi n elle cinque proiezioni fondamentali del cr anio che permettono nella maggioranza d e: casi di forn1ulare un git1òizio sicuro o addita finalmente sulla base de~ dati clin ici qt1ali . , iano le pro.i ezioni speci al~. veran1ente \1tili da aggiun gersi o q'1ando si debba ricorrer e all a s1~ ereoscopia. Queste cinque proiezioni. lnos tra11cl oci 1utte le parti svelabili e dandoci per così dire la possibil~tà di girare il cranio nelle nostre mani <le·vono· essere seguile in ogni caso se non si vuole ch e qualche dato· sfugga. Le 11ro·i ezioni, sag=ttali sono due: la occi1)ito-frontale e l é\ fronto-occipiitale: due Je la ter ali, la destra- ir1ist ra e la sini stradeslra; çl t1e le assiali: la vertico-suJ)1nentale e la submento1-bregmatica. ' 1 n preferita la frontooccip:t,ale (fronte verso i raggi) e la submentohregmatica (j ra.ggi entrano· n ell a r egione su1nenloniera p er t1scire rl al vertice) : oltre queste due e le due l aterali si pratica i11fine una obliqua seco·n do Sten vcrs o secondo una o·b liqua consig·liat a dal Busi. Per 1nezzo . cli queste cinque proiezioni è p ossibjle uno s tud =o m etodico• completo di tutto1 il cra11io (volta, base e sen i) due soli foran1i sfugg·o,110 alla nostra indagine: il forarne stilomasloicleo per cui fuoriesce il "\rII paio· e il forarn e co·11dilo\deo posteriore. Tn casi speciali possono essere u sat e altre proiezioni ch e i ntegran o le precedenti: l 'occipitofrontale, la vertico-.subment ale, le pro iezioni oblique ò :, Mac Millan (che non è s tata escogitata originariamente per il forarne ottico, ma solo per la rocca), la proiezione obl iqua di RheseP-alli (in cu~ il forarne ottico cade in vicinanza del b ord o o·r bitario esterno a metà cir ca dell 'arco da esso formato), la proiezione obliqua di Goaldwin (in cui l 'immagine del fo,r o ottico cade nel1'an golo inferiore laterale clell 'o·r bita) . 1

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~1oNTANARI nello SYolg:n1e11to del suo argomen1~0 ha avu to a di sposizio11e tutt a la casistica

Il

d ei ])roff. Bertolotti e Bl1si ch e ha.nno messo a su a dispos izione i loro ar chivi: vi si ritrovano per tanto· 11clla casist:ra da lui r iport ati molti dei casi già illustrati dal Bertolot ti i11 an~ icoli e in libri (compreso· qllello, Sl111 e lezioni di craniologia Roentgen pubblicato à: recent e) . Prem essi alcuni appunti d i semeiotica "gen erale di radiologia dei tumori endocr anici (segni generali, se-


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SEZIONE PRATICA ~i

locali), 1'0. h a adqttalo n~lla classificazione 11 1netodo .topografico ed essendo il st10 campo limitalo ai tu1nori della base, h a co11sider ato le tre fo e cer ebrali occupa11dosi dei meningiomi della fos a anteriore, dei tumori ipofisari della fossa 111cdia e de~ net1rinon'li della fo ssa posteriore. I n1e11ingiq111i so~o radiologicamente riconoscibili nel 50 % òei casi: le alter azioni provocate rlal . 111eningjoma nella parete cr anica sono distinte j.n alterazio11i da erosio ne, da · vascolarizzazio,11e, da adde11sam ento, da dilatazion e dell a m eningea media, da deformità sellari . . J turrtori della fq ssa cere,brale inedia per i rapporti colla sella e i seni sfenoid ali offrono un l arg·o campo cli indagine (tumori endosellari, iu xta-sellari, soprasellari, p arasellari, sotto.sellar;, 1)r escllari e retrosellari) e il r el at-0re h a passato in rassegna le alterazioni dovulc all 'idr-0p e del III ventricolo, le alterazioni del pavimento r etrosfe11oìdale dovute a tumori e~docranici, le alterazioni della b ase, dQvute ai tumori àell 'epifaringe, ecc .. Fra i. tumori della fossa cranica posteriore l 'O. ha ricordato ~ co~ est eato·mi e· i lttmori dell 'angolo pontocerebellare. L 'i1nport.:tnza della r adiologia in quest-0, campo va senz 'al.t ro affern1ata: n atural1nente la diagnosi focale acquista un valore enorn1e nel caso di un tumore eslracer ebrale per ch ò questo può .essere estirpalo con su ccesso (endo·telio1ni ; ine11in g iomi d~ll a convessità, ade11omi della loggia ipofisaria, tu1nori cir.coscritti dell a fossa posterioir e; tl1mori del recesso 1ater ale, glio1ni, endotelio111i del sen o sig1noide, neurofribromi dell 'acus.tico) : 1na quest: tumori r aggiungono il 50 % dei casi : n ell 'altro 50 ?{;, si tratt a di gliomi intracerebrali. I.a cooperazione del n eurologo e ·del n eurochirl1rg-0 col rad~ologo è di somma importanza; non per nulla Béclèr e s:, augura ch e debban o sorgere dei n euroradiologi e-0mpete11t:. t anto n ell 'esame n eurologico ch e. r adiolo·g ie-01. Dopo unn })ella disc11ssiqne sull 'argomento a cui 11aru10 p ortato il co{\tributo1 della loro esperienza per sor1ale radiologi e clintci, .t ra cui il prof. DoNATI, sono • st ate svQlte le comunicazio ni di craniologia (u11a O·t tantina) precedute dalla c01nunicazionc dello ScH·fiLLER di Vienna: su qualcl1e var~.azione ed anomalia dello sfen oide (legar11enti ossificati interclinoiclei e petr-0clinoi-dei; do r sum sellae elon.gatiim~· ipoplasia della sella turcica; deformazion e della sella turcica 11ella neurofibromatosi di Recklinghausen, iperostosi circoscritta sfenoidale, pneumocele sfenoidale, ecc.). 1

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(della Scu ol a di Pavia del BALLI) co11 u11 lavoro podero,so ha passato in rassegn a i ri·st1llati elle:> si o ttengono con la ra·d ioterapia nelle emopatie .: in una parte gener ale su cc:·nta il relat-0re; P·l lr ten e11do conto di tutta l 'enorn1e let ter atura sull'argomento, h a saputo fondere ~ dati e le :r.irer ch e altrt1i con le su e ricerch e e le s.u e osservazio11i p ersonali. , Così egli ha p assa to in r asseg·na l 'azione biologica clei raggi X sul sangu e e su gl '. , organi en10poietici ; gl~ studi speril1-ie11tali sulle m odificazioni a11alom o-p ntologich e degli or ga111 emopoiet~ci, le i11odiCicazioni post-irradiat-Orie del sa11 gl1e c ircola11le, la genesi delle n1odificazioni ,. degli organi cn)opoielici e del sa11gu e; l 'influen za dei B1GNA1\rr

fa ti.ori es tri11sec~ e intri11 eci, sugli effetti biologici dei raggi X. Anzi eh è segu ire u.n a vera classificazione delle emopatie n~l corso della sua esposizione, 1'O. ha preferito seguire il segue11te ordi nam ento passando su ccessivamente in rasseg na I 'azione ~ i risultati ch e si otten gono n elle e1nopatie : leucemie, i11orbo di Vaquez, mielosi globale apl astica, anen1ia pern:ieiosa, granuloma·-· t osi maligna, morbo d~ Guach er, sindrome· di 1VIikulicz, clorqmi; mielomi, linfosarcomi e linfosar oq:qtatosi, n:eopla.sie sistemat:che delle ghiandole linfatiche, splenon1egalie primitive, diat esi 1

~n1orrag'iche.

Per quel che riguarda le leucen1ie (di cui l 'O. riporta n1olti cas'.1 personali minutamente studiati) si può dire quanto segu e : oltre m oclificazioni quantitative· si h anno sotto i . raggi X modifièazi-011i. qualila:~iYe con scomparsa progressiva degli elem enti i1nmaturi: l più sen si.b ili sono gli emocitoblasli; i n1ieloblasti proneutrof~li mostr a110 un comporta1nento analogo, più resist enti son~ t n1ielqblasti basofili; ~ promielociti, i mielociti e i me1~amiel ociti 1nostrano una resisten za inversamente pro,p orzio11ale al loro grado di. maturazione : una riserva va fatta per g_li elementi basofili più r esisl entj.. I granulociti si co1m portano in. modo· ~nver$o a quello1 deg-1~ elementi v ~a via p1 i ù immaturi : lé\ serie rossa mostra una chicµ-a ripresa C91 ·miglioramento delle condizioni generali. Nqn esiste un parallelis1noi - a~che per le ricerch e del relrutor e - fra eliminazione d ell 'acjdo urico e distruzion e dei gl obuli bian-, ch\i. il r~la tore accennando alla ripresa delle condizioni ge1ìerali, fa n otare la provvisorietà ·dei cisul.tat~ ch e s~ otteng<?•I1.0 n ella t erapia delle leu cem ie e nega a1l a rad :-0terapia, anch e precocement~ intrapr esa, alcuna, particol are influenza n el s~fl:SO di rallentare il decorso, del processo morboso, riten endo co1ne eccezi-0nali i casi pubblicat i. da Gorlan e l\1il ani d~ sopravvivenza per circa 9 ann!1 di leu cen1ici irré\diati . L 'O.. dà la tnas si111~ importanza n ell 'azione dei raggi X nel1a le 11ceniia étll 'azio·n e d1retta su gli or gani emopoi et~ci, indipendente1nente e al di ~ di u n even tua] e leu cotoss :1na (azione indiretta). Quanto al trattam ento il relatore è p artigiano delle piccole 01 medie dosi a seconda de~ casi, irradiando sulla milza o Ji1lfoghiandole. (rispet tivamente n ell a forn1a mieloide e linfatica), r icorrendo ad altre sedi solo in casi particolari. Ottimi risultatj dà la roe11tgen ter apia nel inor})O di Vaqt1ez: per quel cl1e rig t1ar cla il gr anuloma è fuori dubb~o che i r aggi X hanno il potere di prolungar e in modo pii1 o m eno sensibile l 'esistenza dei soggett i colpiti dal granuloma malig n o. Non bi s-0gna abbandonare l 'individuo colpito dal · gran·ulom a dopo una r adioterap: a preli1n inare in al lesa di r ecidiYe : m a ridotte le manifest.azionj inizjali del granu101nn con dosi discr et amente elevate o n1ed ie a secondn dei casi , hiso gna con tint1are a irradiare controbat tendo tutte ]e pii1 piccole e poss:J)ili 111anifestazioni del processo 1norl)oso. Nel campo (lelle djatesi emorrag·iche in.f in e i r aggi X rappresenla110 un mezzo ter ape11itico prezioso e quantl1nque n1olto comp lessa sia la patogen.esi (li quest i J)rocessi, è fuori dubbio che i r aggi X sono capaci cli ag·ire Sll di essi elimjnando o aln1eno riòt1ren clo talt1ne rat1 e del loro sviluppo sia per m od ifi caz ion'. del1o stato chi111i1

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co fisi co del sangue o nel 1·icambio calcico, s\a per inibizione dell 'abnorme attività eritrol:tica o piastri11olitica degli elementi splenici reticolo~ndoteliaJi.

Il prof. Src1LIANO (F:.renze), correlatore del tema, ha voluto j11titolare la sua parte come con1men ti e problemi intorno alla radioterapia delle malatlie del sar1gue. Infatti l'argomento, mentre dal la,to pratico e terapeuticq. è abbastanza ristretto, perchè l~ applicazion~ veramente proficue della radioterapia sono l: ~ità·te ~ un piccolo. numero d~ malattie; dal punto di vista teorico il problema appare assai intricatq. e si può scindere in una quantità di <1uesiti Q~ cui molti attendono ancora un~ soluz ione. È ques~o lato dell'argo1nento che il relatore h~ affrontato in modo· vera1nente brillante con u~~ v~sion~ clinico-rad :otogica dei singoli pu~ti, tenendoi desta per i tre quarti d 'ora regola1ne~tari (che il presidente aveva concesso a~ relatori i cu! lavori avevano già veduto la luce in bell~ veste tipografica) l 'at te11z!one dell'uditorio. Giustamente il relatore fa osservare che l.q studio sugli animali non potrà ma1 sostituirsi all 'individuo malato, percl1è in .nessun altro cap~tolo come in questo è tanto evid.e nte il divario che es:ste tra le condizio11i sperimen tali e le natur~li. Difatti la malattia crea dei problemi tutti ~uov~ e del tutto divers i da quelli che s~ possono stud:are neg-li animali sani. D'altra part~ ci trovian10 di fronte a dlte incognite essendo da una parte non del tutto chiaro il meccanismo gener~le dell 'azio11e biologica dei raggi X e dall '~ltra non essendo tutte ugualmente chiare l e id~e i.ntorno alla genesi degli elementi del sangue. Di fronte alle difficoltà che ci presenta da una parte la radiobiologia e dall'altra l 'ematologia, noi spesso ci troviamo a dover spiegare i fenomeni che si offrono alla nostra osservaz:;0ne fondandoci su basi tu~t ' allro che solide e ci troviamo spesso1 nella condizione di non sapere se rinunziare alle leggi fondan1ental~ d_e lla radiobiologia o per lo m eno se è necessario allargarne i confini o se piuttosto non s~amo obbligati a modiiicare qualche nostra veduta in fatto di fisiologia e patologja <Jel sisle1na emopoietjco. Acce11nate alle difficolt à di in·~erpretazione. del reperto istologico del midollo osseo, l 'O. affro11ta il problema delle variaz :.-0ni periferiche del sangue dopo la radioterapia, affermando che il meccanismo· della leu·COpenia provocala dai raggi X non può esser e certo qt1olla di una distruzione diretta dei let1 ~oc iti in circolo e ciò qualunque sia la valutaz:-0ne della radio,sensibilità agli elementi st essi. L 10 .. ripudia il concetto della leuco~ossina e an-ch e da un punto di vista della biologia generale è stran o che i prodotti di disfacimento dei let1cociti debbano riuscire letali . per i leucociti -stessi; e ricorda le r eazioni varie che provoca la immission e in circolo d i albumine eterogen ee. . Le 11:odificazioni del sangue, che seguono non tmmed1a tamen~e le irradiazioni hanno un si. I 1 gnificat o m egl:o definito e 1 0. affronta la question e della r adiosensibilità degli elementi della serie rossa e della serie bianca. Un fatto che spicca infatti durante il trattam ento delle leu.<·.cmie è appunto l 'opposto comportam ento dei ~e 11coc; ti e degli erilrocil.i ch e presentavano due

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curve ad andan1ento, inverso. Il rela.Lo re i'a rilevare tutta l '~mportanza delle azioni indirette dei raggi X da parte di sostanze derivanti non tanto dal! 'azione distruttrice dei raggi sul sa1ìgue circolante (fenomeno poco verosimile), quanito dai tessuti stessi !,r radiati, tra cui dobbiamo considerare in prima li11ea il midollo osseo e la milza per la speciale radiosens~ bilità degli elementi ch e conte11gono, ma non in modo esclusjvo. Come 1nanifestazioni di una azione a distan za possiamo trovare i segni di una affrettata maturazione degli element:, e1 d~ una più intensa attività formativa con fatti frequenti di division e cellulare. Per quanto riguarda l 'azione stimolante delle piccole dosi la questione secondo U relatore va spostata nel senso del r :conosci1nento di una azione indiretta con meccanismo un1orale. Il rel~tore infine (e non è pos-· sibile suntare l'interessante studio) prende in considerazione la irradiaz::0ne della milza in rapporto colle condizioni di coagulabilità del sangue e in rapporto· al trattamento delle emorragie e delle diatesi emorragiche mette in evidenza co1ne accanto al feno·m eno della coagulazio-11e vada considerato ~l problema del comportamento delle piaS1trine e I '_eventuale azione dei raggi X sopra i capillari sanguigni. Discute infine, ' per quanto riguarda la leucemia, l 'evoluzione della malattia sottQ I 'influenza del trattamento e la tecnica da seguire: accenna alla sensibilità diversa d~lle forme nlieloidi e linfatiche, e chiude la interessante relazione sul trattamento del linfogra~uloma . 1

Alla djscuss:~ne su così inter essai1le argomento h an partecipato il prof. i\11cnELI, i proff. PEnuss1A, MILANI, PALMIERI, GoRTAN, CAPOCACCIA, MELDOLEs1, TURANO, ecc. M1c n ELI ha confermato, tutta l 1efficacia della radiol erap~a nelle leucemie, affermando che occorre seguire 5J malato senza fare irradiazioni intem1)cslive, ina distanziando le applicazioni a seconda dcl reperto ematologico; MrLANI ha fatto notare che elemento del successq nella sopravvivenza del leucemico è essenzialmeni~e il reperto em a Ileo, giacchè quando scarse sono le for111e jmmature i risultati sono migliori. Nell 'azion e dei ragg~. X l 'azione distrut.~rice è infatti la pjù appariscente ma di secondaria importanza, giacch è jl reperto let1cemico, del sangue periferico no~ è che ·u n caso particolare e la benefica azione dei r aggi X nelle for1ne leucemiche e aleuccmiche è essenzialmente r :volta sul processo d~ ma~urazione ~ d ~. produzione e di immissione in circolo dei gJo,b uli bia11chi: la riduzione del numero dei globuli 11ianchi nelle for1ne leucemich e avviene no~ per una distruz:-0ne diretta dei raggi X (azi011e distruttrice non invocata neppure per le inodificazioni ematologiche ]n condizioni normaliì, ma per crisi leucolit:che provocate dalla leucocitosi che seg·ue alla leucolisi iniziale. Da ciò la rid11zione deii globuli bian chi dopo un per:-0do oscillante e l 'azione dei raggi X a lunga scadenza anche dopo una soln applicazione per le crisi che si sussegt10110 un a all 'altra, come se una desse la sp inta alle successive.: le crisi leucoli.t iche non si differenziano dalle crisi. che avvengono normalmente nei Jeuce1nic!., se non per il falt.o che sono provocate.


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SEZIONE PRATICA

CA.PocACCIA ha portato il co·n tributo delle sue ze che, nel caso ~n ist udi o, devono aver favoesperi~nze sulla radioresist~nza dell 'em-0eitoblarito la, lacerazione del polmone. sta; MELDOLEST ha citato alcunj casi di diatesi L 'O. mette quindi in riljevo come I 'individuo e1norragica con emot!oe e reperto dj calcifica- . ~ibbi,a po·tu!.o su1)erare iQ tempò relativamente zioni multiple ~ntrapolmonari. TunANO ha citato breve (48 h.) la crisi, malgrado la notevo1iss\ma e discltssi i bei ris11ltat:i che si ottengono sugli e repentina dim~nuz~~ne dell '~èa respiratoria. epiteliomi della faccia irradiando a distanza sulle natiche secondo i consigl~ del Busi; GoRTAN a Frenicoexeresi e pneumotorace controlaterale di sostegno. proposito dell~ sopravvivenza dei leucemici è · Dott. F. FRIGERro. - L'O. descrive un caso di partigiano delle irradiazion.i distanziate. frenicoexeresi in cui, verificatosi in seg·u :to un forte spostamento del mediastino superiore verUna conferenza del prof. -FERRATA a proposito so il lato, non frenicotomizza to·, spostame.q.to che delle emopatie ha dato ~i radiologi ~l conforto diede luog'o ~ disturbi subbiettiv~. dell 'ammaladella esperienZ<_\ del FERRATA su tale argo1nento, to, fu necessario ist.itt1ir~ un pnx. controlaterale giacchè egU senz'altro ha affermato che le leudi sosteg·no· allo scopQ d~ ottenere il ritorno· del cemie e il linfogranuloma har>:no trovatQ nella mediastino verso la sede normale. roen-tgenterapia uno clei mezzi più efficaci di Nel caso in esam.e i1 pnx. di s-0steg110 fu ricura. Il FERRATA ha affermato eh~ nella terapia ch:€sto no n solo per la cedevolezza del mediaradiologica delle leucemie c'è ancora mol1~9, da stino, ma per le speciali condizioni (sclerosi fare e che sfrondati g-1~ eccessivi entu-siasmi e più avanzata) del polmone stesso. perfezioin ata la tecnica, si possa in un tempo non ]ontano strvncare il male, renderlo così attenuaAnemia sperimentale da Botriocefalo. to, regolarlo iI'l: modo tale da permettere ai no• stri malat~ di vivere lungamente in buone conE. STORTI. - L 'O. è riuscito ad ottenere spedizio11i. rimentalmente nei cani, mediante l 'introduzioSe è i1oto pur troppo· ch e l 'az:pne dei raggi X ne di larve di botriocefalo, una forma di anemia tende ad ess~re successivamente meno elettiva grave, che riproduce . l 'anemia osservata neil 'uoed efficace, il relatore afferma però « sarò ecmo in n1olti casi di infezio·n e inte-si~inale da bocessivamente Qtt~1nista, ma io credo che il tecni .. triocefalo. cisn10 progettat9 potrà chiarire e risolvere anche · Ha proceduto inoltr~ a,d una disamin.a . conquesto pur1to critico». Per quanto riguarda il dotta secondo ~ moderni. conretti ematologici di granuloma m~l~gno ~l FERRATA afferma che la tutti ~- casi descritti di ane~ia da botriocefalo, roer1tge1lterapia è il mezzo senza alcun confronto· arrivando a que&~e conclusioni: con altri il pjù vantaggioso. A questa interessanCon lo svilupparsi del verme si ottiene un'atissima co11ferenza, seguiroQo u11a. cinquqntina nemia gravissima, ed i·n, un caso a decorso. radiJ comunicazioni sulla ematologia. ·p idamente letale, con diminuzione dei globuli L'assemblea dei Soc!, ha riconfermato il Conrossi fino ad un milione per mmc. con ipercro$Ìglio direttivq uscente: presidente BALLI, vicem~.a., emolis~ intensa, perdita del 50 % del peso presidente MILANI e ha, stabilito Parma sede del del corpo, eritroblastosi intensa. Forte i1>erplasia futuro Congresso. · del sistema eritropoietico senza deviazione della Temi di relazione saranno i seguenti : la radioforma di eritropoiesi normale; li~ve metaplasia diagnostica delle malattie dell 'apparata r espiramieloide della m:Jza, imponente reazio.n.e ~el sitorio; radìodiagnostica delle malattie dell'intestistema isitiocitario. no, lesioni da ragtJi . Per tali caratteri, questo tipq di anemia E. MiLANI. sp-erimentale va classificato con1~~ mielosi • eritremica. Dall'esame di tutti i casi clinici descritti l 'O. conclude che solo in pochissimi casi si Società Medico-Chirurgica di Pavia. tratta di 4nemia pernic.:10sa vera, generalmente Seduta del 6 g~.ugQo 1930. di miéJosi a tipo eritremico, raramente di mielosi aplast~cà. Presidenza: Prof. A. FERRA'l'A, presidente. Il Segretario: F. R1cc1. Le cellule enterocromaffini nei pesci. 1

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P. DE F1L1PPI. - L'O .. ha studiato diverse specie di pesci; solo nei sel~ci è riuscit~ a mettere in evidenza cellule ent~rocromaffini molto simili a quell~ dei vertebrati t~trapodi; il loro numero varia da specie ~ spec~e, ma la dispo-s~ zione fondame11tale è la stessa.

Società di Coltura Medica della Spezia e Lunigiana. Seduta del 25 aprile 1930. Presiede il prof. dott. RINALDO CASSANELLD .

Pneumotorace bilaterale subtotale da perforazione.

A proposito dell'incisione laparotomica per l'addome destro.

Dolt. C. SARTORI. - L 'O., dopo aver descritto u11 caso di perforazion,e del polmone in un ~n­ divid uo portatore di pTI:eu1notqrace bilaterale (pneumotorace cornpletQ ~ rigido siQistro, pneuID:Otorace · iniziale destro, sede della perforazione)~ passa in i:assegna le cau se di rottur.a pol:r;nonare soffermandosi sulla presen:za · di aderen-

Prof._ R. CASSANELLO. -- L 'O. prendendQ arg·omento dalla co1nunicazione fatta all 'ultimo Congresso di Chirurg:.,a dell'o~tobre scor so a Genova dal . Sol :-eri d~ FQrlì .sulla sintonia patologica del1'addome destro e Sl.11 taglio laparotomico da lui proposto, · e8fJOr1e e de scriv~ una ~nci sione che egli cla anni suole praticare nei casi in cui ~ occorre


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POLICLINICO

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o XXÀ' I l r, ~ Ul\1. 26]

Prese11ta O ca ·i di difterite e tre casi, di cui <rucs l a s i 111 q1 1i a }Ja lologica clell 'addo1ne des tro, ct1i t1no gravissimo, di paralisi pqst-dlfterica tutti jl . 'ol ir r1 ta11to contributo patologico, clinico e tecurati co11 alte dosi cli siero senza alcun inci1·a11c'u~ i c0 ha ap1)or tato. L '(). comincia l 'incis:one èlente e con ottimi resultati. Sj intra ttjen e sulle iu ba sso, s ul inargi11e es lerno d el retto addomii11odalità della cur a, st1gli esit~ e vie11e alle se11<tle i1ella r egione n eoceca le, a livello della piega g'l1ent i con clusioni: del Douglas, e la prosegu e Yertical111ente in alto 1) Il siero, perchè possa esplicare i suoi, bef'.110 a tre dita trasYerse al tljsotto dell 'arcata conefici effetti, va u sato fin d~ primis imi sintos tale; fl a qui i dirige obliqua1ner1te in alto ed 111i, an ch e se incerti o lievi, a dosi alte p er neuall 'interno fino all a. Ji11ea n1.ediana due dita tratralizzare l a Yir11le11za del ger111e, aun1e11tata forsver se al cliso tlo dell 'apper1dice ensiforn1e. L 'inc=.te1nente i11 quesl i ul t i111i an11i . io11e, in profondjtà, interessR l a cute, ottocute , 2) Le para lisi pos L-diCter!ch e va 11110 pure cui 'aponevrosi d el gr a11de O]Jliquo, la vag·i11a anterale co11 alte dosi di s=ero. riore cl el retto addominale. Spost ato questo all 'in:3) -essun pericolo di accider1ti a11afilattici terno, • ~11cisione della vagina posteriore e della se i procede co n tecnica, esa11ten1i e ventuali da .fascia trnsver sa. Quindi apertura per tu l la l zaltezza dell 'incisione fa tta, d el p eritoneo'. In questo . siero en1pre l :evi e facilmente curabili. 4) Tanto 11ell ' jnfezione difterica, qua11lo nelle inodo si h a una vera apertura a libro aperto delJ)aralisi i pqsso1lo u sare i Yecchi ine todi di ci.ira 1'addome destro che mette agevolmente sott 'oc(i1npiastrL inal azioni nel 1° caso; s tricnici, ioduchio appendice, cieco., stomaco; duqdeno, cistifelr i, corre.n te el ettrica 1tel 2°) m a soltanto co1ne· lea e pancreas; ~ncisione necessaria ed opportuna adiuvanti d-elJ a cura specifica. })er apprezzar~ e seguire in tutta la loro esten· 5) Nessu11 pericolo, a11zi grande giova1ne11to. si one~ continuità e spesso co,m plessità le varie afdalla int tlbazio11e, qua11do si a fatta co11 art e. fezioni inorhose della sintqn~a patologica addomi6) Necess:,tà di a(lop erare csclu siYa1ne11te sieri nale destra e p er porre ad ~ssa r imedio. Con una .esatta e precisa sutura in catgut ed in seta dei curativi nazionali oltre ch e per il grande loro valore per tante altre ragioni che li rendo110 Sl1pevari strati. incisi ricostru~sce solidamente la brecriori a quelli esteri. cia addo1ninale, con un resultato pl asti~o ed este1ico soddisface11te. L' uro~electan nella diagnosi diffe11enziale da calcolosi re-· L 'O., a dimostraziqnc del suo asserto', p:resenta diver se sue operate per affezion~ multiple contemnale e calcolosi del pancreas. poranee dell 'appendice: cistifell~a, duode110 e stoProf. P1cc1N1No. Don11f\ di an11i 27 pes<.>1naco (appendicectomia, colecistostomia, gastro' e alK g. 54. Da due mesi, dopo un p arto, coJich fL-ig iunostqmia, resezione gastrica) e fa constatare ! 'epigastrio con vomito ecl irradiaz'.<>ni al clor so ai i)r esenti l 'ottimo r~sultatq raggiunto, in inerito ed all a spalla sinistra. l)l1ranle le crjsi dolorifiall a cessazione della sinlon~a patologica ed in m cch e,. glicosuria (fino a G-7 gr. per 111i lle) e(l ace_rito alla solidità ed all 'estetica della r icatrjce opetorturia che d~minuisco11Q col ridt1rsi delle ofralori~. Jer enze. Colecistografia : coloraz ione i1or1T1ale <Lella cis liSulle impurità atmosferiche e sulla loro importanza • • • fellea. · 1g1en1ca. l~ a1ne gastrico ed i11leslinale: i1egativo. Prof. dott. L. SEsTrNr . -- I, ·o. passa i11 rassegna Jladiografia d~re tta (7-ITI): Preser1za di due omle itnpurità piLt comu11i, ch e vanno a costiituire brelle di densità cal carea all 'altezza della II lomciò ch e. q11alch e autqre h a definito il « fango bare , alquanto a sinistra d ella ste. sa, in piena, attnosferico ». Si occupa in modo speciale della ombra renale. Nella laterale le 01nbre corrispon.co111posizione del pulviiSC.qlo atn1osferico, del fumo, dono al davanti dei corpi vertebrali. di origine domestica ed i~dus tri al e rilevandone i (Jroselectan (15-IV) : Si iniettano 40 cc. <li so~a11ni economici ed ig!enici. luzione 35 %, ch e la paziente tollera benissimo. Considera poi il problen1a dal punto cli vista naDopo 15 ' l a radiografia 111qstra l 'iniezio11e clella zio11al e e specialmente locale. Si au gur a infine una pelYi e dell 'uretere d. , e la presenza delle duepiù fa ttiYa collaborazione fra igienisti, medici ed o~brette g ià notate nell 'ombra renale, rese ~ra industriali, per preYenire, evitare o per lo m eno p1e11a1nente evidenti. ridurre al Jl1inimo gli i11co11ve~ienti sanitari · riDopo 20' in l)Osiz ion e l a terale d. l 'ombra solevali. sp etta si cQnfonde cqn la II lo1nbare. ~ evidentissima ed assai chiara I 'iniezione delle pelvi Alcune considerazioni sulla cura di difterite e complicanze ecl ureteri di ambo i l a ti. mediante il siero specifico. . Dopo ~5' posizione l aterale S. Con tale proieDol.t. L. P .\ITA. - T./O., dopo avere accennato :r.- 011e obliqua le ombre cal caree si portano al dinlle discussio11i sor te in questi ult~·1ni anni sul f11ori dei re~i res~ più evidenti con l 'uroselec tan. i ha quindi la assicuraziQne che le ombre nofallo . ch e, nonostante la cur a specifica, vi era ta te s~n? da attribuirsi al pancr eas, anzichè ali un r1torno epidemico grave della difterite co·n esiti non troppo soddisfacenti della sieroterapia rene s1n1s tro. la11lo che cominciavano a ven,ir sollevati dubbi Ancora sull'uroselectan. u)l 'efficacia curativa del siero ora in commercio <Jicc come qt1esti dubbi Yadano ormai quasi com~ l)ott. F. SEsTINI. L 'Q. riferisce tt l1lteriori ple la1nente clissipandosi perchè si è co11 · tal ato che esperienze da lui fatte all 'Ospedale degli Incuraogn i co a dipende dall 'aun1entata virulenza del hi t~ d i Napoli, µi un;(»11e col prof. Piccinino e gern1r. Ragio11e per cui bi sogna con1piere la cura all O peà.ale Civile della pezja , in i.111ione col con alle do i, di .. iero per aYerne i f'Oliti buoni d-0tt. F. Beverini. L 'O . viene alla con clt1 ion e che ri~ u l ld li . l'uro elec lan è real1ne11te capace di cl ar e i ·ombra 1

1

v.


[ ANNO

,

XXXVII,

~-UlVI.

26]

SE ZJO ~E

raclloJog=ca d el r ene e d elle Y1e di escTezione, i11a ch e la preparazione non ne è ancora perfetta. Allorch è la preparazio·n e è ben rtuscita si ha una sqluzione rli colore di infuso di t abacco., qt1ando la ti11ta è più chiara, s~ ha l 'ombra radiologica più J)Dllict a. Q)n 11na buona soluzione i h anno buon i risultati a11ch e con· 35 cc. di soluzione iniettata. L 'uroselectan è un preparato meri,leYole di fidt1cia e da co11siderars~ specjalmente ulile in casi di (liagnosi difficile o n ei quali gl~ altr i mezzi di indagine 11on si sia11q pot11ti us~re od abbiano dato resultati dt1bb:1i. ·

Di un caso di sindrome del foro lacero-posteriore. Do tt . A. BRONZINI. - L 'O. present a t111 n1alato affel to d a sindron1e d el foro lacero-pos ter iore (lesione del XX, X e XX paio di. nervi cranici), con paresi del facciale, dovuto a, osteite d ella base. 'fale lesione si era i-niziata cqn una otite. purulenta, in pochi g iorni risolta, la quale aveva dato luogo ad una inastoidite l atente, acl una abbonda11te r accolta perisinusale , con gravi le ioni d el golfo clella g:illgt1lare. Il Segretario : C.

961

PRATJ (:_.\

i\ella discu ssio11e SALA p-0rt a il co11lribu t.o di c111e casi d 'invaginazior1e ileo-cecale i11 cu i coeisleva la to,rsio1n e ctel segmento d es tro. 1

Malattie- della bocca e dei denti.

Prof. P ALAZZ I P. (Pavia) . - Il1uslr·a co11 proiezio11i la patologia d egli accidenti d 'eruzione del d ente del giud :,zio e ne din1ostra i te1npi della terapia chirurgica.

Sulla vaccinazione nella tubercolosi. J)olt. DELLA CAS.\ V. (~Iarottà) . - Presenta alc une osservazioni con esitQ- ~ddi sfacente di tisi polrt1011are trattale col vqccmo Brusch etit µii. Di scul on 0 i clot tori ,~ ..\JJENTINI e MARIOTTI.

Sulla

linfogranul~matosi.

Prof. C1Au n1 (,\ncona). -

llluslra clil1icamente e anato1no-p~tolo·g:,ca1ne11te un caso di linfo·g ranulon1atosi :m,aligna, co~ me~as.tasi disse:m,inaite nelle li11foglando1e, nell e ossa , n el fe·g ato, nella i11ilza, ecc ..

Istero-tubo-ovariocele.

Accademia Medico-Chiru1·gica del Piceno in Ca1nerino. S~duta 4~11 '8

giug110 1930.

Broncospirochetosi del Castellani e tubercolosi. J)ott. R_ossr P . (Ferino). - fliferi <'e cl'un soggel lo, g!,à an1malatosi d elle febbri di lrincea, in Clti successivamente cornparve u11a perltonite, che fu operata e aveva le apparenze inacroscopiche d ella ptirito11ite tt1bercolare, e t1n 'affezione delle v~e r espiratorie, caratterizzata dalt'escreat~ abbo11dante, fetido, d'aspetto· speciale: ripet.ute ri~ cer ch e di~~s1trarono la presenza della S})iroch eta del Cas:t~llani e s'otten"Qe la g ua.r:g io1te con la . cura degli arsenobenzoli. Nella discu ssione prendono la parola: PASSAJ\ LON TI rifere11do un altro caso osservato a P. S. Giorgio ; · DELLA CASA che porta il contributo di u11 'altra osservazione.; SALA che ricorda un 'epi-· demia di spirochetosi avut~si qu alch e. a11no fa a flonciglione, a dimostrare come m àlattie rite11 l1le esotich·e si prèse11tiD:O non raran1ente da noi; SEITE che parla clella t ecnica batleri-0logica, dei moderni, co11ce tti sulle spiroch etosi e di ipotesi sulla trasmission e d el virus; REzzA ch e ha stt1diato ·batter:o logica1nente lre casi ed illustra partico1~ri t ec11ici e m orfologici d elle spiroch ete. 1

Sul volvolo del crasso. Prof. CAucc1 1\ . (:\nco11a). - Prese n la tre o servazioni con esito felice : due di volYolo d el ig111a, nelle quali praticò, nella prima l a detorsione e l~ riduz~one e, a freddo (essendo recid ivat a l 'ost.ruzione per su ccessive ad er en ze) l 'anaslomosi intersig1noidea , nella secònda "l 'amp11tnzìo11e extraddo1ninale in1mediata d el inegasig1na e in secondo t e111po la cura dell 'ano artificiale; la terza os ·er vazione è un volvolo d el ceco (tra!t ato con la cletorsione e cecostomia), s intomatico cl 'un carci110111a laterite del colon discendente. L 'O. vorreb})e elevar e a n1etodo d 'elezione quello da lui adottqto n el volvolo del si.gn1n, cioè la r esezi-0ne il11n1ediata exlradclominale, an zich è la ... r iduzion e dell'ansa det orta e la resez io ne sigmoi·dea a fred<lo, ro111e s i co11 ·iglja ge11eral111cnte. .

Dolt. Di;; F1l<\NCEsco F. (l esi). - Descrive un caso di age11es~a d ei gen~tali muliebri, ridotti ad un abbo.zzo ch e occupa u11a piccola ernia ingui11ale e ne din1ostra con cl1iarezza la pato·g enesi. In discussione p arl ano d ella for111azione della 'agi11a artificiale i proff. CA ucc1 e CAPPELLI, il prin10 riportando un caso sqddisf acc nte con processi a lembi cutanei, il secondo, sperimentati i11successi .con tale i11etQdo, un caso di trapianto d el l ' inlestino, n1a con esito di atrofia dell'ansa .

La reazione di Kahn e la reazione al Benzochol in confronto della Wassermann. .

Dol l . Jcr L. (Fer1no; . za in favore d elle 1Jrimc.

Porta la

tt a

esper1en-

La pleurite da pneumotorace da in~ufflazione di gas a bassa temperatura. DotL. ~tf.A n1orr1 C.. (_i\.11 cor~a) . - Ha ~ in u11a 11otevole sua casistica, rilevante d!·m inuzio11e 11ella percentuale i1el pneumotorace da quando r iscalda :iJ gas ch e inietta. rn di8cu ssione il prof. CA-POGRO SJ ricorda le lesio11i specif~che tlella 1)leur a in tale n1anilestazio ne e rit!.ene doversi Lener co11lo 11ell 'i11suffiazio,n e non solo della differ enza di te n1per a1t1Jra ma ~nche di. quella ])arom etrica. C. ..- Interessante monografia : oott. RAIMONDO DORIA

Med. aiuto degli Osp. Riun. e <lell'Ist. di Patol. Medica della R. Univ. di Roma.

e

Dott. CIULIO CESARI Med. &iuto deg1i ()ep. Rimi. di Roma - lspett. Saniitario

delle Ferrovie dello Stato

IL PllEUHOTORACE TERAPEUTICO Prefazione del Prof. AchHle A"-gelini Prima-ri o Medico Consulente d egli Oapedali RiunJtJ g ià Direttore del Sanat orio Umberto I in .Roma. Volume di pagg. VIII-87, oon 20 fìguTe i~ter~alate nel testo n.tidamente etam.paito eu carta sem1patmata. Prezzo L. 1 2, più le spese postali di spedJizione. Per i nostri abbonati sole L. 1 O, 9 O in porto fxanoo. '

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Inviare Vaglia Poetale a ll'editore LUI0-1 i>OZZI · Uffici o PostRJle Succursale diciotto (18) - RO}{A.. . ·, ·


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~62

r A~No

POLl CLl ICO

X XVTf, Nu:rvt.

2n f.

PRATICO. MEDICINA SCIENTIFICA Ncfriti e nefrosi.

SEMEIOTICA. ,. I vomiti duodenali.

Nonostante l e lesioni meccanich e abbiano messo in evidenza l'importanza d el duodeno P. Govaerts (Soc. clin. h opitaux Bruxelles, nelle affezioni del tratto gastro-intestinale, e 15 febbr. 1930) osserv.a ch e è difficile lo stabilire una classificaz ione delle n e fropati ~, tenu- siano stati b en ·distinti i sin tomi clinici da lesioni funziona li da quelli da lesioni meccanito conto dell 'oscurità che regn.a tuttora sulla fisiologia del! 'apparato escretore renale, e di- ch e, tuttavia la fisiologia duodena le non è abscute la distinzione proposta da Mueller, Vol- ba~tanza conosciuta. L'esplorazione funzionale si riduce all 'esame del su cco biliare e pancreahar·d e Fahr in n efriti e n efrosi . Secondo le idee di tali autori , la n efrosi cor- tico e a llo studio dei loro componenti. E' nota la forte .azione tossica che eser cita rispon·de ad uno stato di degen erazione, ch e si oppone ,a quello di infiammazione e di scle- sull 'org·anismo l 'ostru zione cronica ·del duoden o, p er cui il m a lato può giungere sino al col1~osi. Ta le classificazione , però, è passibile di critich e. La degener.a zion.e, p. es., non esclude lasso. Ciò acca·de nei processi che si determilo stato infiammatorio, il ch e non è escluso n.ano lentamente, m entre qua ndo il duodeno dagli autori te·deschi , i ,quali a mmettono la è sede di una alterazione acuta, si hanno altri n efrite a tinta n efro sica. Inoltre, in lavori per- sintomi particolari, fra quali com e ha potuto sonali, l 'A. ha trovato delle i11filtrazioni lipoi- vedere G. Segura (Prerisa J\i[ ed. A rg., n. 30,. 1930) il più importante è il vomito. di ch e in cellule renali sane. ,Il von1ito duodenale è un vomito che si diOra, dall 'esame dei distttrbi r isultati dall 'a ffezione r enale, si possono trarre delle deduzio- sting·ue ·da l g·astri co, dal fecaloide, e quando i è giunti a conoscerlo b en e, diviene inconni utili per la classificazion·e a natomo-patologica. La somigl~anza chimica fra la composi- fondibile. E' u11 vomito tardivo: sei-sette ore zion e dell 'albuminuria e le protejne del san- aall 'ingestione, quando essa è la cau sa, a1trig ue , le loro reazioni identich e, la quantità 1nenti insorge a digiuno. Il von1ito è proceduto da una serie di sengiornaliera elev.a ta a.e ll 'albumina urinaria permettono di scartare l 'origine renale .e ·d i attri- sazioni angosciose localizza te all'epigastrio: senso ·d i teiiSione dolorosa 1 frcc1u enti conati : buir.e ad un passaggio · dal san g ue I.a presenza ch e a umentano con gli sforzi elle il paziente dell 'albumina nelle urine. Il passag·gio si fafa per cer care di vomitare, fi11 0 a ch e il parebbe attraverso i g lomeruli ; la loro struttura e l'alta con centrazione dell 'albumina urinaria ziente stesso ha la sen sazione di una colonna liquid ~ che ascende: è il mo1nento nel quale . ono degli argomenti favorevoli .a questa tesi. La parte predominante sarebbe ·da attribuirsi il piloro si è aperto, la ciando passaTe il conte11uto duodenale. all 'attività d el glom·~ rulo ; . qua ndo la permeaTl von1ito ·è di a1)ore a1naro, biliare, senza bilità delle .anse· glomerulari è aumentata, ~ i ])roduce un.a fu ga dell '.a lbumina plasmativa che co11tenuto ali1nentare, a volte invece contenente sangue rosso rutila nte. crea nel san g ue le condizioni favorevoli all 'eIl meccanismo del vomito duode nale non r dema. Le remissioni ch e i o servano talora noto. E·' il prodotto della funzione antiperiprovengono da un miglioramen to ·del funziosLaltica che posseggo110 le fibre muscolari d el ·n amento Tenale. duodeno. Questo antiperistaltismo, che fisioloNe~ co~igli !ntossi~ti con 1:u.ranio si possono d1ssoç1.are i fattori plasmat1c1 e r enali d·e lla g icamente serve per m escolare m eglio il bo] o ritenziòn e idrica . In patologia u mana l 'azion e gastrico con i succhi biliare e pancreatico, pridiureti.ca. ·d ~i . ali me1~curiali , ·dell 'ur'e a, deg] i_ 111 a del suo passaggio n el! 'intestino tenue, rapJ)re. enta una maniera di difendersi dell 'organie"' Lratt1 t1ro1de1 pu ò spiegarsi con un'azione r e' n10 per impedire il pa~saggio di e leme nti nonale diretta; ciò i avrebb e nelle n efropati e dette nefrosi. Qua11do si h a sclerosi 0a lomen1- c i i ingeriti o eliminati dal fegato con la bile. Il vomito du·o dena le si osserva n ei processi l~ rc'. la ritenzion e uremica si fa pcr due radi gastroduodenite acuta, tossica o alimentare, g1~n1: per la din1i11uzione d ella corrente ·san in a lcuni vasi di intoller.anza salv.a rsanica e ~u1gna attraverso i glom eruli ed i11 causa deln1 ercurialè, n·e ll e malattie con produzione di ] aumento della loro impermeabilità. -~ - P . Tutto sommato, il nome di nefrosi deve es-- enRntema. . e r~ conservato , per designare le a ffezioni reAnomalie nella sintomatologia dell'ulcera 11al~ forten1ente edematose, sen za origine ingastro-duodenale. f<?t.l1':a , :ad evoluzione subacuta , con delle re1t11ss1on1. Nel rene si troverann o delle lesioni L . F. Angel (Acta Medica Latina, gennaiogen~raliz~te, cnza degenerazione e secondarie febbr. 1930), dopo .avere rammentato quanto a .41 ~tlrb1 cl0ll 'oro-a11i mo ancora mal deter - difficile sia a volte nella pratica la diagnosi m1nat1. dell'ulcera gastro-duodena le, passa ad esaminafil. r e lr anomalie r h e .. i riscontrano fra i tre sin1


(ANNO XXXVII, NuM. 26] .

963

SEZIONE PRATICA

tomi cardinali dell'affezione : vomito con iper-cloridria, dolori, emorragie. I vomiti e la ipercloridria mancano molte volte in rapporto ad alterazio~i dell~ ghi~ndol~ ·secernenti dello stomaco o in quei casi nei ·quali non c'è spasmo del piloro. Anche il dolore, che quan.d o è presente .è la guida migliore alla diagnosi della malat~1a e -della sua sede, sfortunatamente è molto incostante e manca anche in molti casi di ulcere :gravi che termin.a no con· 13: perforazio~e. Vi .sono casi che hanno com'e s1ntoma dominante periodi di dolori acuti che durano· .settimane e mesi, separati da periodi di calma che imbro:gliano la diagnosi. Anche le emorragie vanno soggette• ad anomalie: molte ulcere evolvono senza sintomi• emorragici apprezzabili all'esame clinico, mentre altre non si manifestano che con gastrorragie talora imponenti e freque.nti. Infine le ematemesi mancano spesso nelle ulcere duodenali, le quali cc sanguinano poco ~d intermittentemente n e dànno luogo a melene ripetute. Talora però accade il contrario, ed a prov.a di ·c iò l 'A. riferisce un caso interessante. E' necessario insomma che il criterio de1 medico conosca bene le varie manifestazioni dell'ulcera gastroduodenale e sappia valu~arl.e senza pregiudizio in tutte le loro gradaz1on1. VICENTINI.

Il valore della rad iologia nella diagnosi di ulcera peptica perforata.

R. T. v.a ugh.a n e H. Singer (Surg. Gyn. et Obst., 1929) hanno raccolto 72 casi della letteratura americana con ·u lcera gastrica o duodenale perforata in cui l '~sam.e radiologie?, dimostrando I.a presenza di un pneumo•pe:1tone~ più o meno .esteso ha ·c onfermato la ~lagnosi altrimenti incerta per 1'87 % (vale a dire 62). Essi notano come questo sj d ebba perciò consid·erare come il sintoma più costante e pertanto da non tralasciare nei .ca.si incerti. Nei 9 casi in cui il pneumoper1toneo mancava si trattava di casi guariti spontaneamente e di' cui pertanto non si può assicurare ch e 'fossero realmente dei perforati. ~ pure da ritenersi che in questi c~s.i ~'a per: tura fosse molto .sottile e la fuoriuscita d1 .aria così scarsa ·da non dare immagine allo schermo. Ad ocrni modo vi sono • cause di errore in. l:> • questa ricerca e sono costituite: dalla m.ancanz,a di aria nello stomaoo al momento della perforazione; dalla posizione del malato, giacchè quella -sul fianco destro è la meno favorevole per la visibilità della bolla gassosa; dalla presenza di perforazi?ni in altri tratti del tubo intestinale per tifo, tubercoV. GHIRON. losi, tumori.

CASISTICA. L'enfisema.

Ne tratta R. Oro (Nuova Med. Italica, n. · :3 , marzo 1929) in una rivista sintetica. Le cause principali. patoge~etic~~ ~ell'enf~­ sema vanno ricercate in un d1squ1l1brio respiratorio in infezioni dell'albero respiratorio, ed. infine 'in lesioni del sistema elastico del polmone. La tosse, gli sforzi, le alterazioni rino-faringee alterano profondamente il. paren?hima po~­ monare disorganizzano il tessuto fibro-elastico e p~oducono le bronchiectasie, con la dist~uzione della struttura dell 'alveolo. Anatomo-patologicamente si riscontra una dilatazione degli alveoli con una confluenza fra que~Ji vicini. Microscop~camente si ha ~tro­ fia mutilante del tessuto di sostegno degli alveoli dei canali alveolari, infundiboli, acini, bron~hfoli acinosi e sublobulari. La diagnosi di enfisema, che app~rentemen­ te può sembrare facile, è irt:a di diflìc~lt~, ~ per poter evitare un errore bisogna servirsi d1 tutti i mezzi· a disposizione per conf.ermarla. Son noti i seo-ni subbiettivi ed obbiettivi del!' enfisema: aff~nno da sforzo, bronchiti ripetute, cianosi più o meno. diffus~, tendenza ali 'apoplessia. All'osservazione s1 nota to:ac~ globoso, che si muove in toto, con e~curs1o~i limitate· suono di scatola alla percussione; diminuzio1ne o abolizione del murmure all 'ascol. , . . tazione, ronchi. e sibili. Tutta questa sintomatolo~1a puo ~1 scon;rars1 anche in individui 11on enf1sematos1; cosi una calcificazione delle cartilagin~ c?st~li, fa ~~o­ vere ·il torace in toto. Una diminuita mobilità si può riscontrare anche i? an~hilosi de_lle ca~­ tilag·ini costali, con .a trofia dei !Uus.coli respi: ratori; la dispnea può essere il sint.o mo d1 svariate malattie. ~ Anche l'immobilità diaframmatica, con consecruente dispnea, può non dipendere d.a enfì .. se~a, ma da irrrmobilità del diaframma. per ptosi .a ddominale o per .a umentata tensione addominale. Ricordjamo il broncosp.asmo e il catarro bronchiale che possono si1nul~re l 'ell:fisen1a; l 'enfi sema vicarjante che è una ipertrofia compensatrice di zone polmonari. . Per la diagnosi può g i~vare l 'anam.ne~1, I.a quale i~form~ s~~ m?do d i~ sorge.re de1 disturbi respiratori; 1 indice resp1rator10 com,parato al toracico .addominale, ma soprat~tto 1 .esame radiologico. Tale esame. m~t~erà in . evi,denza l 'ossifi cazione delle cart1lag·1n1 costali, 1 allargan1en to degli spazi inter.costali, ~ tutte l~ modificazioni della forma d1pendent1 d.a tali alterazioni. Il segno principale radiologico consiste nella maggiore chiarezza polmonare, totale e permanente, ~ cui. si a~giung~ una minore escursione dei movimenti del d1afr.a mma. Accanto alla ricerca radiologie.a, ch e è la


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POLICLINICO

principale per diagll:osticar~ un. enfisema, v~ ricordato I 'esame sp1rometr1co , 11 quale negli enfisem a tosi mostra din1inuzione d ella capa~ cità vitale, con indice di Strol1l aumentato , ed infine .aumento d e:W.a pressione venosa. P er stabilire un efficace tra ttamento terapeutico bisoO'na escludere ch e un enfise1natoso a bbia tub~rcolosi polmonare, ch e sia asn1atico, ch e n on ' ri sia sc]ero -i poln1on.a re, ch e non presenti affezioni rino-trach eo-br on cl1iali, cl1e non sia cardiaco. · Ciò escluso, bisognerà tener presente che Ja c ura si propone due scopi: combatt~r~ e calmare i sintomi d ell 'enfisema, e possibilmente modificare il terreno su cui evolve l 'enfiserna . La dispnea leg·gera non impone cure, . perchè dà scar si disturbi ; se evolve su d1 un fondo asmatico, somministrare antispasmodic1 come la b elladonna, l 'atrofina, l.a d.atura, e sopratutto l 'a dre11a lina per . i~iezio:ii. . Bisogna evitare la son1 n11n1 tr.az1one d1 oppiacei; la tosse non ' 'a combattuta , pe:c~è fa~ vorisce l 'esp ~ttoraz io n el .eccetto n ei cas1 In c ui sia ·stizzosa e frequente . In tali casi non d.ar mai 1norfin.a , ma codeina brom;formio , I ' ioduro cl1e facilita la espettorazione. In caso di bronch.ite ~cuta gio~ verà l ' ipecacuana sotto form a dt sc iroppo d1 Dessessartz . Per curare il fondo d ell 'enfi sem a è indicata la stricnina e l' ergotin.a · che agiscono sulle .f ibre muscolari. lisce d ei bron chioli , oppure la c ura arsenical e e jodica alternata. Queste cure vanno integrate · da cure. dietetico-igieniche, comuni alle altre m alattie. N0n ,,a trascurata , come l1ltim a r·isorsa, la .cura meccanica. CARUSI. Pleurite emo1·ragica bilaterale· primitiva · da bacillo di Ebetth. Acca11to alle frequenti complicazioni pleurich e ch e si possono a vere durante il d ecorso del tifo , esiste una sindrome pleurica primitiva. da bacillo di Eberth, chiamata pleurotifo, che può domin.ar e la scena p er tutto il d ecorso della infezione tifosa. A. Gasparini (Gazzetta degli Ospedali e delle Cliniche, 23 febbraio 1930) d escrive un caso raro di pleurotifo b ilatera le emo r1~gico senza a lcuna s·i ntomatologia ad,domina] e. In un g io' 'ane d i 18 a nni, dopo un breve i)eriodo pro<lromico sen za particolari caratteri , insorse febbre c.> J.e,·ata , sen so di 01)11r e ·sion e al torace e leggera ambascia respiratoria. Visitato dal i11edico, furon o ri:contrati i seg11i di un vetf.a 1nento pleuri co a c.lcstra ch e r ap i dan1ente ~i accentuar on o; dO}JO qualch e g iorno si manifestarono ancl1 e i "' egni di un ver amento m en o copioso a !:'Ì11i : t ra. Ricoverato in ospedale- in l2a giorn ata e.li n1alattia fu ri contrato: sensorio o l lu o, lingua secca 11n po 1 arrossata , tf' mpera lura elevata , c-0n decor~o r emittente; at1'a1)pa rat0 rcs1)iratorio i ~ egrii di un verga ~ 1

rn ento p leurico bilaterale, 1)iù i111·po11e11te a d e. tra, n essun fatto a carico d ei poln1oni; nulla al cuore.: nulla all 'a.ddome, feg.a to nei limiti, la milza J1on si p·a lpa , con la p er cu ssione si d elimita all 'ascella1·e anteriore, a ],,o regolare. L 'emocultura, pr.a ticata pochi gior11i dopo l 'ing1'esso all'ospedale, died e svi.luppo di una forma bacillare con tutti i caratteri d el bacillo di Ebertl1. La sier odi ag·11osi di W1dal diede ag·glutin.azion e per il tifE) fin.o alla di.}11izione di 1 :250. La puntura. esplor.ativa i)raticata t.anto a detra che a sini tra diede esito a liquido netta1nente em atico, d ell 1aspetto di sa11gue puro. Il liquido, esaminato al microscopio , dimostrava conten ere qu.a si esclusivamente glo·bu.li ro·s si, pochi polinu·cl eati b en conservati e scarse cellul e en·doteliali . Le prove culturali diedero sviluppo di un g·erme avente tutti i caratteri ·del baoillo di Eberth in cultura pura. Il decorso fu stazionario p er 6 giorni circa, dur.ante i quali n on si presentò alcuna sintomatologia a cari co d ell 'apparato diger ente. In 2oa g·iornat.a la febbre cominciò a regredire ed i ~-egni fisici del versamento .a11dar0no spont an eamente regred en·do con r.apidità cosi da essere g ià_ . comparsi a sinistra in 26a. g iornata e a d estra in 29a. Durante la conv.alescenza insorse una tromboflebite d ella vena crurale, che ri . olse in pochi g iorni. La rarità d el caso d escritto con iste s ia nella bilater.alità d el versa1nento pleurico (e· i te ne.Ila letteratura media solo un altro caso di p.Jeur otifo bilaterale, d escritto da M.asci.ang oli) si.a 11el caratter e così n ettamente e1nàtico del liqu1do. Il caso costituisce poi anch e un raro e.;empio di sintomatol ogia ·ple11rica primitiva d·clla infezione tifosa senza m .a ni fest,azioni inlestinali e dimostra come la possibilità di una eziologia .e berthi.a•n a ·debba e ssere tenuta _p.r esente e ponderata quando ci si trovi di fronte ad una pleurite p er i cui car.atteri si ·d ebba amm ettere una eziolog ia dive r sa dalla comune tuh crrol.ar e. ToscANO. 1

A proposito della sifilide polmonare. A. G.arreton y C. Salas .CRev . Med. de Chile, i1ov. 1929) n e riferiscono un caso, la cui diagn o i clinicà fu confermata dall 'esam-e r.ad·iogr.afi co, serologico e d.alla cura. Trattasi di una donna di 38 a1)ni , ricoverata in ospedale con uno stato 1)o]mon.are a c uto (dolore puntorio, tosse con e ... pettorazione san guigna, febb.r c, a stenia g·enera l e). La p. aveva sofferto in preced enza di polmonite per tre volte, per cui le era r esiduata una broncl1i te cr onica . All 'es.an1e clini co d ell 1a1)1)arato r es1)iratorio, fu lro,rata un a zon a di ottu si tà alla inetà ùel-1'c1nitorace ·d. , soffi o })roncl1 iale , rantoli a fin i e m edie bolle e q L1alch e sfregan1e11to. Nulla n el rin1an ente .a 1nbi10 . T e1111). :37 .5, i)olso freq11en te (11 O) i11oteso.


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Ricer ca bacillo di Koch: n eg.ativa . R. W. : positiva completa . · La modica tem·per.atur.a, di fronte a lla inte11sità ·del quadro polmonare, la localizzazion e caratteristica, 1' indennità ·del rima n ente ambito polmonare, la positività della R. W. indussero gli AA. a pe11sar e ad un.a sifilide polmonare. L '·es.an1e r.a.di og·rafico confermò I.a ·d i.agnosi, dimostr&ndo n ella m età d·el can1po polmonare d. un 'ombr.a a contorni irregolari, ch e nella sua . parte ine.diastinale a ssume un aspetto r eticolare, le cui trabecole si confondono con l'ombra m e·diastinica. Il m ·ediastino d . è aum.entato, si nota un.a banda più o meno r ettilinea n ei tre quarti inferiori dell 'on1bra m e·di.astinica . Iniziata una cura specifica , dopo 15 i.niezioni ei1dovenose di cianuro di m er cur:io , l·e condizioni d ella malata cambiarono tota.Ime:Qte: il polso div·e nne meno frequ ente , l' espettorazione diminuì e poi scomparve; all 'esame fi sico d e! polmone non si ril evavano più ch e si·b ili e ronchi. Ra·diogr.aficam·ente l 'ombra er.a ·d iminuita notevolmente d'intensità , ma all a fin e della cura er.a ap1p ena p er cettibile. Riveduta la p. dopo 2 m esi, g·li AA. poterono constatare ch e le condizioni della p. erano torn.ate compl etamente n orm.ali. A. P . 0

Il nodulo di Aschoff nella polmonite reumatica.

Nella febbre r eumahic.a acuta il po.l mone p1uò esser e 001lpito. La pato•ge·nesi di questa localizzazione € stata ig norata fino a poco tempo fa , sopratutto perch è pocl1i .son~) i nla1(4t i ch e soccombono nel ,periodo acuto del]a m.a lattia . I cli11ici hanno consid.e rato ge 11era]m.ente le manifestazioni polmonari con1 e dovute a jns-ufficieriza card ia ca , o a ' 'ersamento pleu.rico , o a .paralisi di.a fr.an1m.atica, o a pression·e su.I polmone da parte del cuore ing ran dito , o di u·n versamento p ericardico. Rabino""' itz n el 1926 st.udiando una erie di questi m [l.lati trovò un gruppo in cui J1.e ss u11a di queste cause poteva essere arr1mes. n: in questo g ru·p po si. avevano zone di ott11s·i l.à con respiro bro11chiale ct1 e erano salt11ari.B ..co.n1 parendo rapidam1e nte in un .p unto e comparendo in un altro. Egli non potè fare osservazioni isto·l ogich e, e rite·n n e ch e esistesse una J)Oln1oni·t e s.1Jecifi c.a dovuta aJ virus della feb]'.)re reumatica acuta. Fraser (La.ncel, 11 genn. 1930) h.a osservato due e.asi ch e illu. tra ampian1 ente dal punto di vista anatomo-p.atoil og·ico. Oltre le solite alterazioni del re umati mo con endocardite, egli osse r·vò una caratteristi·ca forma di polmonite e pleuri"te. La les ione pneu·n 1onica era piuttosto spar5R, con ten clenza a conf]u1en z.a lobulare; fra le zone colpite il tessuto polmonare appariva co·ngesto. Dopo a' 'cr notato le .alterazioni a carico della p·l eura, degli a1lveo1 i po1monari e d ei bronchi , egli de scrive ne l corJnettivo jnter1

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ti zial e del p ol1no111e dei n oduli po ti in vicin a11z.a .dei piccoli v.a si ch e in .qu.alr.h e caso erano distrutti ; qu.e sti n o·dwli av.evan o tutte le caratteristich e d·ei fJ0 duli descritti d.a As.cho.ff nel rrtiocardio d ei reumatici. r\.. LusENA. 1

TERAPIA. Febbre ittero-emoglobinurica e plasmochina..

I. Biddau ·(Riv. di '111/alariolo•gia, g·enn.-febbr _ 1930) rilev.a ch e .a lla febbre ittero-emoglobin urica ·d eve spettar e il 11ome di malattia del Tomaselli , perchè questi per il primo ha .dimostrata la g·rande importanza del chinino e · d ella malari.a n ella su.a g.e n esi. L 'A. a ccenn.a .all a sintomatologia ·di tale forma: ittero emolitico con ~n1og l obin uria , a lbuminuria, talvolta cilindruria , oliguria ed anche anuria; iper colia; fen om en i ·di deficien-· za cardiaca e di profon·da anemia; vomiti bili ari .a ccentuati; febbre elev.ata, pesso preceduta da brividi; tumore di milza, ingrossamento del feg.ato. A carico del ang·ue si ha inoltre : oligocitemia con oligocromenia , anisoc itosi, poichilocitosi , generalme11te leucopenia con mononucleosi. L ' A. osservò tale sindron1e in una ragazza· di 16 anni, ]a qual e aveva pre o sei ~oi:i­ presse di chinino dello Stato. Dopo due 1n1 e-· zioni endomuscol ari di eme . 3, 2 di pla.smochina , prati c.ate in due giorni , il vomito inco: minciò a dirninuire, il colore c:\ella cute s1 .andò facen·do più chi.aro , le urin e ritornaronodi colore normale, senza più n è e1n oglobina, n è a lbl.lmin.a. Si pr.a ticarono a ltre ± iniezioni e, ·dopo tre g iorni di riposo , altre sei. L'am:. malata g uarì e .an·dò miglior,a ndo n ell a crasl' anguigna . All ' inizio della mala tti~ , l 'esai:i~ del sangue era stato positivo per I parass1t1 d ella estivo-.a utunn.ale. , ../ Dall 'osservazione dell 'A. risulta cl).V]a plasmochina iniettabile si è dimostrata efficacen ella febbre e moglobinuri ca, troncando in br~­ ve tempo l'accesso emoglobinurico; essa ~ r1ultata innocu.a in modo assoluto sul filtro renale sofferente e non ha provocato nessun disturbo nè inconveni ente. Oltre ch e sulla febbre, la plasn1ochina 11a sp-iegat? a? che un 'azione energica ul re p erto p,a r.as 1 t.ar10 e sul tum ore di milza. Per qua nto rig uarda ~a pa to~en~si, l 'A. ritie n e ch e la indrome s1 m ani fe t1 attraver so il m eccanismo ·di uno shock .a n.afi] atti co. fil. Sensibilità a) chinino della malaria da inoeulaz:ione.

Sovente riesce ·difficile precisare e pTevedere il momento pericoloso della malarioterapia, quando cioè si richiede la .n ece i tà di, .m1 iti~are l 'accesso febbril e senza distruggere l 1nfez1one malarica . Un 'an emia a carattere progressivo, un esagerato numero di plasmodi n el sangue , un accentu.ato aumento di volume della milza ,


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-0ppure intorni cardiaci pronunziat~, uno ~tato cG>sì a d duo d eno in quantità n1assima e d ivi svolge la sua azion~ ~ci·dificante ~·d ~ntiparasdi debolezza gen era le, sono tutte s1ndrom1 alla rmanti cl1e obbligano l'interruzione momen- 3i taria. Lo somm1n1stra a d osi di 50 cg. pro die. . tan.e a ed in a lcuni casi d e fini ti va d ella cura . J: risultati son o stati oltr emodo soddisfaTutte queste comp]icazioni p er ò insorgono a preferen za qu.ando la febbre a ssume un carat- · cen ti ; con la continuazione d ella cul·a p er una tere quotidiano, il ch e accade dopo alcuni a c- ventina di g iorni, a n ch e le infestazioni pii1 cessi febbrili , m entre se si vuole otten ere un gravi scompaiono. L 'effetto è più spiccato se, un 'ora prima d el timolo , si somministra una effetto terapeutico dalla malarioterapia, sono sostan za colagoga (estratti biliari); in tal mon ecessari in genere 10-12 a ccessi, e si ccome il processo terapeutico, a cau sa d el periodo ·di in- .do , le Giardie ch e si trovano nelle vie bili.ari veng·ono sospin te verso il duodeno, dove trocubazione, richie d e un lungo p eriodo di temfil. po, si d eve tentare quanto è possibile per n on v.ano poi il tossi co ch e le u ccide. interromper e l'infezione col trattamento chininico, ma solo r enderne più mite il decorso. La m a la ri.a da inoculazion e ced·e molto più RUBRICA DELL' UFFICIALE SANITARIO fa cilmente a l chinino ch e non quella da anoLa vigilanza igienica sugli alimenti. fele. Secondo Wittgen stein (Deut . Med. Woch. , Cereali e loro.derivati; leguminose; funghi; zuccheri, ecc. n. 45, 1929) sarebb ero suffi cienti 2-3 gr. di La disposizione l egislativa su cui si fonda la ·chinino così su·ddivisi: a l primo giorno una o vigilanza igiienica sugli alim·enti d erivati dai -Oue iniezioni endove nose di bi solfato di chicereali ·e da lle leguminose (semi, farin e, pane, nino alla dose di 0.50 ctgr .; al secondo giorno paste, ecc.) è contenuta n ell 'art. 107 d el Reuna iniezion e e ndovenosa colla. stessa ·d ose; al golamento gen erale sanitario 3 febbra io 1901, terzo g iorno 5.0 ctg r . di chinino per via orale. ch e, a1la J.ettera d) , fa divie to d·i vendere : cc i L'A . .afferma di n on aver osservato , con tale semi e · le farine e rela tivi composti di cereali ..dosaggio, mai alcuna recidiva, mentre tutti i ·e leguminose invasi da parassiti od in qualuncasi così tra ttati al terzo e talora al secondo que a ltro modo g uasti , i tuberi colpiti da mag iorno di cura , non presentavano più parassiti lattia o g·ermo·g liati ; gli erbaggi coltivati con n·e l sangue. . con cimi infetti ». Il R egola m ento speciale 3 In certi casi il chinino anch·e a lla dose di agosto 1890 , negli art. 118 a 125 , precisando 10-12 c tg r. può troncare in modo d efinitivo la le principali a lterazioni d ei p rodotti so·p raininfezione malarica; perciò l 'A. consiglia l 'u so dicati , stabilisce il divic to d i vendita per i di pillole di solfato di chinina dosate a cinque cereali oliati, umidi , contenenti lolla o sostancentigrammi. A. P ozzi. ze minera li estranee; imbra ttati di semi di specie ch e ren.d ono le farin e nocive, o ohe danLa cura della lambliasi intestinale. no prodotbi di sapore od odore cattivo; invasi da crittogame; guast i da parassiti animali , o Su questo argomento abbiamo r iportato (n. 15 , 1930, pag. 568) le con clusioni piutto- alterati per processi fermen.tativi, o comunque -sto scettiche di H. Sch eidel , sulla cura di que - .a variati. Dei semi di specie n ocive e de·l le crit- . togam e il r egolamento elen ca i principali; a sta infezione. Un l avoro di G. Pen so d ell 'I stitale indicazione ·d eve darsi valore esemplifituto di Parassitologia medica di Roma, diretto dal prof. G. Ale andrini (Ann. di m edicina cativo, non doven dosi e eludere ch e le altenavale e coloniale, anno XXXV, n . 3-4), oltr.e razioni possa·n ·o d erivare an chre da semi o cri ttoga m·e ·diversi d a quelli elen cati . I g rani im.a darci uno studio completo d el parassita (a l puri o av.ari.ati ch e si vog liono vendere per aliquale egli ritien e si d ebba dare il nome di Giar.dia) , d el suo aspetto , d ella sua cultura , m en tazione d egli a nimali domestici d ebbono essere .annunziati com e tali. d egli effetti patologici sull 'uomo , ci fornisce P er le farin e è vietata ]a v·en.d ita di quelle: anch e utili indicazioni per la cura. a) ottenute da cerieali a·l terati com e si è L'essenziale si è, egli rileva, di colpire le Giardie n el loro ambiente, il duodeno, il qual e d·etto in preoed en za; b) m escolate con so tanze minerali, come è a lcalino; prima in·dicazione, quindi , sarà di r endere inabitabile tale .a mbiente a cidifican- a llume , soJ.fato di rame, olfato di zinco, taldolo. Partendo da tal e con cetto, l 'A. h a tenco , cr eta, gesso o comunque falsificate con polver i estra·n ee; . · tanto dapprima di somministrare ai pazi enti notevoli quantità di limon ee a cidificate; ma i e) alterate per fern1en tazione, inacidimenpazien ti tessi n on empre tollerano tale cura. to , ecc. , o invase da parassi ti animali o vei è quindi rivol to ad un altro rimedio il ge Lali . quale uni , se una certa a cidità, sia pure d ebo°È vietata la ' 'endita d el pane fabbricato con le, ad uno spiccato potere antiparassitario , il le farin e so•praindic.ate, m .a l lievitato o mal cottirnolo. P er e' ritare poi che esso venga in to, fermen tato, amn1uffito o comunque altemassima parte assorbito dallo stomaco lo somrato. Spetta ai r egolamenti locali .d'ig ie n e di n1inistra in capsule ch eratinizz.ate; es~o arriva stabilire la quantità m assima di a cqua che può 1

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contener:e i·l pane; tale qu.antità va ria secondo Prefetto , la qua le vale esclusiv.amente per i le qua lità di esso ed in gener e oscilla fra il locali in essa indicati . La doman.da p er ot30 ed il 35 %. · ten ere la licen za deve c onten er e la d escrizion e È vietata la vendita di paste preparate con a e.i locali e d ell 'iinpianto e l'indicazione della fa rine .g u aste o alterate, , tinte con colori n ocivi poten.zia lità di p roduzion e giornaliera di p a11e, od altera te per cattiva co·n servazione, ,e c·c . È e·d essere vid·imata dall 'autorità comunale per permessa la colorazion e d elle paste con sostan- a ttestare la veridicità d elle dichi.ar.a zioni. Ne i ze innocue, diverse dal rosso d 'u ovo, a condiComun i con popolazion e superior e .a 10.000 zione ch e v-e ng.a dichiarata al compra tore. .ab itanti è vietata l 'apertura d i ·n uovi for n i ch e Le miscele di farine di quali,tà inferiore con n on possie d.a no : quelle di qu.a li tà su peri ore devon o esser p oste a) impia nto a risoald.a m ento indiretto ; in comm·ercio col n orne della qualità inferiore. b) impastatrice m eccan i·ca , formatrice e Non si posson o ven dere frutti , legu m i, er- spezzatrice; baggi e simili i m matu r i , g u asti, ferm entati , e) poten zialità m•inim a di prod uzion e di colorati a rt ificia lmen te o comunque alterati. 25 quintali giorna lieri di par1e . È proibita la ven·dita ·di patate e di .altri tuberi TnoltI'e d etti forni ·d evono soddisfare a tutte germogliati, o ch e subirono la congelazione, le esigen ze di e.ara ttere ig ienico-sanitario p reo .affetti da m.ala ttie para si tari e tali da renderli viste da l·le vigenti disposizion1i e d a lle ·altr e insalubri . condizioni ch e, per singol e località o per tutta A queste disposizioni J·e gislative di carat- la provin cia, potranno , per esigenze e contere strettam ente sanitario , ·duran te e d opo la su etu·d ini locali , esser e ·eventu.alm·ente sta bilite g u err.a, si son o aggiunti .a ltri provvedimenti dal P re fet.t o, sentito il Con siglio Provinciale dettati da motiv·i contingenti, prevalente- de.Jl 'Econ omia . Per gli accertam en t i di cara tmente econ omici, diretti a disciplinare l 'ab- tere sanitario il Prefetto si va,l e ·d egli organi burattam ento delle farine e I '·in dustria m oli - t ecnici dipen·denti e cioè de1 m edico provintoria; ricordiamo fra questi il R . ·d ecreto-legge . ciale e d ell 'uffi ciale sanitario. Queste disposi13 agosto f9.26, n . 1448, .c ol quale ·si prescri- zioni sono di importanza rilevante in quanto veva un tipo uni co di farina, corr ispondente impon gono ch e, fatta eccezione per i piccoli ad una resa n on in fer:i ore a11'85 o a ll '8·o %, Com uni , n on si possano aprire nuovi forni se a secon·d.a delle qua lità de1 fr um ento ; si sta- n on a lavorazione m eccanica e d a riscaldabiliva il peso massir110 tlelle form e di i)ané in m ento indiretto e di potenzia lità n on inferiore g rammi 200 e si vietava l 'u so della farina di a·d un dato lim :i te. Per i forni ·esistenti alfrurr1en to per ~a fabbricazion e dei d olciumi. 1'epoca dell 'andata in vigor e d ella l eg~e (l 9 L 'applicazion·e di qu·e sto d ecreto è stata so- agosto 1928) è im posto ch e entro cinque anni debban o uniform.arsi .alle prescr izioni precespesa con circolar e d el Minist er o dell 'Econodenterr1ente indicate o cessare l' esercizio; tale mia Nazi on ale in d ata 22 settembre 1928, per modo ch e .a ttua lmente vi è pi.ena libertà n ei . obbligo p erò non si applica ai fo rni d ei Coriguardi del tasso di abburattam ento e d el- muni o dei centri abitati con popolazion e inl ' impiego della fa rina di gran o. Il R . d ecreto- feriore a i 20.000 a bitanti , p.er i qu.a·l i la tralegge 12 agosto 1927 , n. 1580 ha im1)osto l'ob- sformazion e è solo facoltativa. bligo ·di un.a licenz.a prefett izi.a per l 'eser cizio Il d eér eto .ammette ·1a vendita de.I p.a11e in d ella m acin atura dei ·c er eali , olassificando al- aziende ch e vendano pr omiscu amen te a ltri 1'uopo i mulini in varie categorie a seconda generi a limen tari, purch è in reparti separati d el tipo di m acinazion·e e ffettuata e di fa rina e con 1'osservan za \d ell e n orm e igien iche ch e prodotta. Il rilascio della li cen za è subordi- sar.a nno prescritte d.a lle a utorità sa ni tar ie, n ei n ato a lla dimostrazion e de-11 'a·dozion e di ap- riig·u ardi del·la tenuta d ei lo·caJ.i e d eJ trasporto· par er,chi e m acchina ri ch e '.assicuri-no una suf- d el pan e da i for r1i al n egozio. La vendi ta am fi ciente pu litura e la buon a u tilizzazion e dei bulante del pan e, o sui pub blici m ·e rcati, è vietata i n tutti i Comuni con popolazion e sucereali . Di m a~gi ore impo rta~ za igienica e sanita - periore ai 10.000 a bitan ti ; n egli altri è amn1essa, .a m en o ch e il Prefetto n on r itenga di ria è il R . decr eto-legge 29 luglio 1928, n. 1843 sulla disciplina della panificazione, in stabiJirne il divjeto, quando le con.d izioni de.J quan to m ira a sos ti tuire g radualmen te a i si- 1'amb ien te lo r·endan o possibile. Spetta d unstemi di panificazion e an tiqt1ati, e n on sem pre que sempre all 'l1ffi ciale san itario sugg,e rire a l Pod·està le caut ele igienich e da prescriversi soddis facenti dal pun to di vista ig·ienico, tuttora n otevolmente .diffusi , J11 etodi di lavora- l)er ch è il pan·e, così duran te il trasporto come zion e m eccani ca p erfeziona ti , i quali posson o n ei luogh i .di vendita, sia preservato d.a posfornire un pane ch e, oltre a d essere più g ra- sibili inqu·inamenti e con servato. in modo da dito a l g u sto ·p er la b ontà dell 'im ·p asto e della n on an·d.are incontro ad al te~azioni. La cotcottura, offre le magg iori garan zi!! a n ch e dal tu ra del pan e n ei forni per conto di terzi, o "la to d ella salubrità. Il d e·cfleto sottopone .alla per privati , è vietata n ei Comuni ·di popolavigi1lanza ed al controllo d ell 'at1torità gover- zione su periore ai 20.000 abitanti, sal va fan ativa l 'eser cizio dell 'in.dustria della panifi ca- coltà al Prefetto di var i.ar e tale lim ite per dezion e; per .d etto eser cizio occorr e la licen za del terminati Comuni , per speciali esigenze di ca-


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ratterc locale. Glì Enti ed istituti a sistenziali, le aziende industriali, associazioni , e cc., possono otten ere l ,autorizz.azione a fabbricare il pane per i propri ricoverati , operai ed associa ti , otto l'osservanz.a d ell e n1odalità stabilite d al d ecr eto. Particolare interesse sanitario, nell 'inclustria dell.a pan ifi c.azi one, ha l 'ig·ien e del lavoro d ei fornai, pecialmente per ciò ch e si riferisce al lavoro notturno. In base al c itato d ecreto legge 29 lug,lio 1928 ed a succe sive c ircolari illu tratÌ\'C d el Ministero d ell 'Economia Nazionale, m entre ].a vigiJ.anz.a sui panifici, i11 rapporto alla salubrità d ell 'alimento prodotto, spetta a,] l 'autorità sanitaria dipendente dal M inistero d ell 'Interno (medico provinciale, uffi ciale sanitario), quella sull 'ig ien e d egli operai è di competenza degli I spett orati del lavoro. Comur1que è opportuno ricordare ch e la legg.: 22 n1arzo 1908, n. 105 ha abolito , salvò particolari e limitate eccezioni , il lavpro nott11rno nei forni e nelle pasticcerie n elle ore compI'ese fr,a l e 21 e le 4. La diffusione ch e, dopo 1.a promulgazione d ella legge, ha11no preso i gran.di p.a11ifici con forni a fuo·co contin·uo , indu se a d em a nare il R. decre to-l eg·ge 15 marzo 1927, 11. 386, per il qual e il Minist ero per 1'Economia Nazionale p·oteva autorizzare g1]i eser centi di panifi ci di n ot evole potenzia}ità , tecni.cam en te org anizzati per la lavorazione m eccanica , con forni a regi1ne continuo e rispondenti alle n ec·e ssarie condizioni ig ienich e, a lavorare ed a far lavorare ]n ore notturne per la produzione del pane, prescrivend o le con dizioni ·e le cautele opportune. Quan.do s ia tata ottenuta tale concession·e, i turni di lavoro debbono esser disposti in modo ch e l r squa.d re di operai vengano addette al lavoro notturno altern.ativamiente. Ugual e a utorizz.azion e p11ò il Ministero con ced ere per i forni, di nuovo impjanto o trasform:at i, ch e corrispond.a110 ai r equisiti di locali , m .acchin.ario, er,c. ricl1i e ti per il rilascio ·d ell e licenze di eser cizio. LJ. li cenza può essere r evocata quando vengar!o .a ce are le condizioni ig ienich e e sanitarie in base alle quali fu con cessa. Fun g l~i. ~ 'art . 120 d.el Regolam ento gener~le anttar10 (3 febbr.a10 1901) prescrive ch e a1 regolamenti local,i d 'igien e ia annes a la lista d ci fun ghi mangierecci, di cui è autorizzata la \rendita. Il r ego.lamento 3 ao-o to 1890 aggiunge il divieto di ven·dita d ei funo-hi al terati, vele11osi o sospetti di esserlo e l' ghbliao ~endere i funghi soJ.amente n ell e località 1nd1cate_ dall'autorità comunale, ciò ch e ha p er sco1)0 dt ao-evolarne J.a vio-ilanza san itari.a. Per il J\1iele è pre crittob ch e non d ebba e~­ se:re a lterato o naturalmente nocivo, o sofis t1ca t.o con acq~a, zu cch ero di fecola, m elasse, d~ ._. tr1na, saccarina , o con a ltre o tanze organich e o n1inerali. otto il non1e di zucchero i intende quell o e, tratto dalla canna o dalla barbabietola ch e n on con Lenga più del 5 % di zucch ero ; idut-

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tare. È vietata la sofisticazione dello zucchero con g lu;osio, saccarina od altre sostanze organich e o minerali. È proibita la vendita di confetti e prep·arati-' di zticchero colorati con ostanze nocive; dol'cificati con saccarina o con ostanze diverse dallo zu ccher o; contenenti n1aterie minerali,. so tanze vegetaJi a lterate o altre impurità; alter ati o contenenti composti tossici; o e.b e imitino la form,a .di ogg·etti ·di u so comune, coi: quali possano esser e scambiati . per inavvertenz.a così da deriv.arn1e p ericolo o no-c umento-_ A. FRANCHETTI.

POSTA DEGLI ~BBONATI Piretotera.pia. -

A1 dott. C. G., Cascinagrossa :-

I tentativi ·di cura d elle malattie mentali n1edjante la febbre provocata sono tati molti. Sono stati prova li Yari mezzi , fino a giungere .alle infezioni. Tr.a C[ì..l "ste qt1 ella che ha dat0i risultati davvero importanti è I.a malaria. La mal attia ch e ente più I '.azione benefica· di qu·esta teraJJia è la paral isi progressiva, seglfono I.a tabe e le altre .affezioni sifilitiche del' sistema n·e rvoso ce11tra le . La n1al.ariaterapia ormai può e ser e tentata· in ogni caso di par.a li i progressiva, anche nell~ .farine a\ranzatc e in oo-getti vecchi e deper1t1 , con le opportu11e caut ele. Le percentuali di guarigioni o di miglioram enti varian·0 a secondo d el periodo d ella n1a] attia nel quale si f~ l~ cura . N~lle form e inizial i si l1anno i mag~ g1or1 su ccessi. P er più .ampie notizie e per quel che rig uar.da la tecnica ·d ella cura con sultare la Ri"-vista di l\1alariologia 1927 , n. 1. Vi si trovano ria s~ unti tutti i lavori pubblicati sull'argG»mcnto fino a quel] ' epoc.a. DRA:GOTTf. All 'abb. n. 2309: Consulti: Manuale per gli ufficiali sanitari.. Ba tti$telli , ed., :F irenze; A. FILIPPINI: Prontuario dell'igienista. L. Pozzi , ·ed. , Roma; Raccolta di. leggi sanitarie (fin o al 1928), Lib. Pirola, Milano; Codice sanitario (fin o a l 1923) Pietirocol.a, Napoli. ' Nel Diritto Pubblico Sanitario (T-1. Pozzi, Ro·ma) si vengono pubblicando m .an n1.ano tutte le leggi ch e riguardano la materia . . Non esistono p erjo.dic i per l 'ufficiale sanitario ; g li Annali di Igiene (Roma, via d·e lle Finanze 14), per la l oro ampiezza e ricchezza dii notizie riguard.anti I ' igiene, sono consigliabil] .. R. P'. Al dott. G. R.a ssetto .d.a G. R.: .1) F. TouPLAIN. Ana.lyse géri érale des eaux·~ L1br. Polytechnique Ber.anger, Paris. -2) Gio,rnale di scienza idrominerale e clima-tologica. Roma , vi.a Marsala , 32. . 3) So ciet~ i~l.iana di Idrolog ia, Climatolog ia e Terapia f1 s1ca. Via S. Barn.aba, 8, Milano.

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manente d ella superficie cu~n ea . . Am.bedue hanno il cara ttere comune di r.eag·1re ·d1ffusam ·ente su tutta l 'ar ea d·ei rispettivi d istretti (p er la prim.a .ambo le palme ed .ambo le pi8:nte), qualunque sia la localizzazione e l' estension e d.e llo stimolo . Le aree ch e reagi scono più abbondantemente .a gli stimoli termici sono la. testa, la nuca, ia superficie anteriore e ·p osteriore d·e l tronco, il ·dorso ·d·elle m .a ni, su dano molto meno le re.g·ioni laterali del tronco e gli arti nella loro V ARI A. qu.a si totalità. . _ , La .distribuzione r egionale del sudore varia L'impo1·tar1za del sudore nell'uomo. a seco11d.a le n ecessità di ·e limin.a zione del caIl prof. Kuno di Muk den ha fatt? interessanlore da parte delle 1diff.er enti regioni ·del cor po. ·ti studi intesi a stabilire la funzrone ·d el suSu·dano m eno le ascelle, le regioni p·erineali, .dare. Egli è venuto a lla conclu si?n·e che queinguinali , delle coscie : es$e sono più bagnate sta secrezion·e la . ' oltre a quello d1 r egolare . non perchè il sudore si.a I?iù .a?bon·d ante, m .a tem·p eratura del corpo, ha altri scopi. , . . per ch è non può evapor.a rsi fac1lm·ente. Il fatHa .p recisato il comportam·ento. ·dell. el1m~n~­ to ch e I.a t esta, il collo e·d il tronco sudano _zion·e ·del sudore in seguito a st1mol1 vari 1n più ch·e Je estremità è in rapporto alla mag..aree circoscritt~ .della pelle e su tutta la super- g iore n·ecessità di regolarizz.azione d·el '?alare ficie cutan,ea. su parti la cui superficie evaporante è piccola Gli esperimenti hanno dimostrato eh~ .la suin proporzione .a lla m .a ssa e ch·e c onte.ngono ..d_orazione aumenta su tutta la superf1c1e d·el or.gani vitali che richie·dono costanza d1 tem.corpo e non l ocalmente, a·n ~he quan·d? g~i stiperatura. Il sudore è m ·eno .a bbond.ante s:ull~ moli t ermici a.g iscono su piccole porz1on1 delparti ben fornit e ·di grasso co·m e le ~eg1on1 la ·p elle . Solo le .p alme d·e~le mani e le piante m .amm.arie e glute.e; ciò evid.entemente in r.a p·d·e i rpie,di si comportano ·d ifferentemente. Que- porto al .fatto ch·e il g rasso protegge d agli sbal.ste parti sono le più ricch·e ?i gl.a~·dul~e su~o­ zi di temper atura. rifere ·e d ai1ch e n ello stato d1 persp1r.az1one 1nIl sudore ·p sichico d elle pa lme ·delle mani e sensibile la quantità ·di. sud?·r e ·e ~iminata d:Bd elle piante dei piedi h.a un 'interpetr.azion.e fi·queste è sen sibilme:ite m.agg1or~ d1 quella eli- siolog·ica meno imm·e diata . Come si· è d etto, minata altrove. P ero la sudorazione ·d·e lle pal- ·esso si ha in seguito a sforzi men tali , ·e può me ·d elle m .ani e ·delle .p iante d·ei piedi non ess·e r·e con siderato come una r eazione ch e at.aumenta affatto sottò l 'azione d elle a lte tempe- tu.a lm·ente .a vviene 1n seguito a lavoro psichi .ratUJ·,e .ambientali, .a nch·e quando il resto d·ell:a co, come spo·stam en to di una reazione n eces·s u·p erficie ·cutan·ea suda abbondantemente . V1sari o per il I.avaro fi si co. In e~fetti è noto oh·e .cever sa la sudorazione ·del1e parti stesse aum·e n- certi lavori manu.a li h anno bisog no d ell ' umet.ta notevolmente sotto l 'azione di intense e.c citam·en to d elle m .ani non solo p·er mig·lior:are ·tazioni sen sori.ali , ·ed .anch.e ·di stimoli termici la presa ma anche p·er r·e n·der e m ·eno sen sibile solo qu.ando questi r.aggiung·ono I.a soglia del I.a cute. Alcuni lavoratori so:g·liono ,A'IICora ba·dolore. g na r si le mani con la saliva ·p rima d 'intraGli stimoli più adegu ati per l 'aum·ento di ·prendere un lavoro ch e im1plicl1i sforzi musco-sudorazione .alle palm·e cl.elle m .a ni e alle pi.a nlari ·d egli arti superiori. te <lei pie.di .sono g li sforzi m entali. I e.a lcoli Questa interp·etr.azione .trover ebbe conferm a .aritmetici ·eccitano l 'elimin.a zione d·el s.uid ore nel mo1do di distribuzion.e d el su·d or e in alcuni in queste parti e non su alt re aree d ella sum .a mmiferi. Le piant e d elle ·estremità sud.ano perficie cu tan.ea, n e•p pure sulla fronte ch e è la libera m ente n el gatto e nelle scimmie, n1eno più facile a sudare . n el can e e n el conig lio. Il cavallo sud.a abbonQuin·di le gl.andule sudorifer e d elle p.alme ·d.a n tem ente pe r tutto il cor.p o e m eno alle r e-delle n1ani -e d elle pian t.e d·e i pie·di hanno la g·i oni plantari; il gatto sud.a .a lle pia nte d elle -c aratteristica di funzionar,e p erm.anenten:_iente e estremità ·e per nulla n elle a ltr e parti ·del corpo. ·di reagire alle ·e ccitazioni p sichiche ·e sensoriaOra se si consider.a ch·e le piante d elle est:r.eli e non agli aum·e nti della t empera tur.a .atmomità d el cavallo n o·n toccan o affatto il suolo sferica. Le glandule sudorifere d·elle altre parti e son o org.ani. di sostegn o, mentre n el gatto -O.ella su·perficie cutanea non hanno .a ffatto o le z.ampe pog·g'iano per tutta I.a su.p erficie sul hanno solo una lieve ·s e·c rezione permanente o suolo e son o org·ani di aggression e, si comp erspirazione insen sibil·e , non r·e agiscono .a gli p r·e nde com e in guest '.u ltimo .a nim.a le il sudo-stimoli mentali mo·d·er.ati , m .a e liminano ab- re .d elle zampe costituisce un m ezzo di prote• bon·dantem ·en te in seguito .all 'aumento d ella z1one. :temperatura ambientale. Il sudor e psichico d elle mani e d ei piedi Si può quindi parlare .di t1na su•dorazione ·n el] 'uomo sare1bbe quin·di il residuo di una psichica , ch·e sar.ebbe qu·ella limitata alle palr eazione ancestra le, eh.e con l 'evoluzione ha me d elle mani ed alle piante dei piedi, ed una perduto, per lo m eno in g·ran parte, il suo si:su-d orazione :teir mica., .ch e sareb·b e quella del ri- gnificato protettivo. argo.

All 'abb. n. 4339: I più importanti periodici .di neurologia scritti in lingu.a inglese sono: Brairi, Lon·dra ; Archives of Neurology and ,Psychiatry, Lon'd r.a ; The Jou.rnal of nervous .and m ental dis ease, New York. . Può richied.e rli pel tramite di qualunque 11.breria. DR.

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NELLA VITA PROFESSIONALE ·. Nuova mo1'ale professionale.

Il numero 13 d e La Federazione medica pubbli ca un articolo dal titolo: cc Non gerieralizziamo ... n, che m erita di essere segnalato. I principii enunciati in questo articolo rispondono purtroppo {l fatti vecchi quantunque non di pratica generale, ma l 'importante si è che questi principii sono accettati come giu sti e onesti , e se ne raccomanaa l 'applicazione pratica come di cosa conveniente e lecita. Alla prima lettura si ha l'impressione che il collega palermitano, che ne è l'autore, temprando la penn.a dei m-e·dici voglia svelare alcune miserie e piaghe della nostra professione. Ma una più attenta lettura dimostra che l 'autore è pienamente convinto di quel eh · • scr1ye. Si tratta di una specie di decalogo che precisa le azioni del medico che non possono ritenersi immorali.· Veramente ·d ecalogo non è, perchè le norme son o dettate in sette punti, i quali per altro non hanno nulla ·d~ comune, p er la forma e per il contenuto, con le l eggi di Mosè. L'eptalogo è redatto in forma interrogativa con risposte che precisano il pensiero dell'autore. Per brevità e chi.arezz.a lo compendi.amo nei seguenti versetti: I . Non è immorale l 'azione del Maestro ch e, dopo aver dettata una ricetta , riceve una percentuale dal commercio d el farmaco preparato con la ricetta st essa. · 2. Non è riprovevole che i medici siano azionisti di società produttrici di preparati f.armaceutici. 3. Non è immorale l 'opera d el m edico ch e riceve una coin ter es enza per la propaganda di specialità medi cinali ~ 4. Non è biasimevole il m edico ch e, dietro invito retribtiito, stu·dii coscien ziosamente il m eccanismo d'azione d'un farmaco e pubblichi i risultati di tali studii. 5. Non è immorale ch e riviste mediche ricevano aiuti finanziari per la pubblicità, mach erata n el testo, di prodotti fa rmaceutici. 6. Non sono da rifiutare gli oggetti che ai sanitari g iungono in d ono dalle case farmaceutiche. 7. Nè· è da biasimare il me·dico se invece di questi oggetti spesso inutili, accetti danaro d~11 e Case farmaceutiche in segno di gratitudine per la preferenza data ai loro prodotti. Il collega adunque ha precisato un nuovo co~i ce morale per l'esercizio professionale, lim ttandosi però ora ai rapporti tra medici e ca .. e produttrici di specialità professionali. At~ tendiamo il r esto. E ' una nuova concezione, una vera rivolu-

zione, per la quale si capovolgono valori etici,. per modo che ciò che una volta era considerato illecito, diventa lecito e raccomandabile. E così non è più riprovevole ma encomiabile quel m edico che prescrive specialità pro.dotte da vna ditta di cui egli è azionista. Oltre il compenso per I.a visita, ne riceve uno indiretto sotto forma ·d i dividendo. Non c'è nulla di m .ale. Questa possibilità di guadagno supplementare non p u ò influire affatto nella scelta d el medicamento. La coscienza d el medico, che è un superuomo, sa resistere a queste lusinghe pecuniarie, e non prescriverà m .a i un farmaco non indicato o inutile. Tutto sta a non recare al malato un danno eff.ettivo o immedi.ato. E poi ci son o specialità che se non fanno bene, non f.anno neppure male. Si riduce tutto ad un alleggerim ento del portafoglio del paziente e ad un aumento d el ·dividendo. Ecco tutto. Nè è a dire come il m edico coscienziosamente ,studii 1'azione di una specialità e verid.icam ente ne pubblichi i risultati, quando gli studii e la pubblicazione siano fatti per conto e commissione di una ditta, dietro invito retribliito, come si esprime il collega parlermitano. Purtroppo questa specie ·di letteratura prezzolata è molto abbondante. M.a la estensione ·della pratica non le conferisce il carattere di leci to . · Questi studii a conclusioni obbligate inquin ano la cultura dei medici e sono tanto più perniciosi, quanto più in alto n e è l'autore. E procediamo perchè viene il meglio. Il collega innovatore d ella morale medica trova ch e gli oggetti che l e case farm.a ceutich e mand.ano in dono sono inutili, per quanto .costosi. Non potrebbero essere sostituiti con vantaggio r eciproco .da moneta sonante? Ques Lo segno di gratitudine dovrebbe naturalmente e sere proporzionato al numero delle . precriz ioni del prodotto fabbri cato dalla Casa ·donatrice e ch e ·dai m edici è prescelto solo

per affetto e senza alcuna pressione. Avviso a chi tocca I E ci sembr.a ch e basti. Ogni commento guasterebbe. Pangloss.

SERVIZI IGIENICO-SANITARI. L'assicurazione obbligatoria contro la tubercolosi. Il senatore Garbasso ha presentato a S. E. il Capo del Governo il seguente rapporto, di cui abbiamo g'.·à dato notizia: Roma, 7 giugno 1930 - VIII. cc Eccellenza - In conformità ad un ordine di y. E. ho l 'onore di riferire pochi dati ad illusi~razio·ne dell 'opera spiegata dalla cc Cassa Nazionale Assicurazioni Soc iali » per l 'appl'.cazio·n e

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della legge 20 maggio 1928-VI (n. 1132) sull 'assicurazio11e obbligator~a, contro la, tubercolosi. L 'obbligo dell 'assicurazione contrq la, tuber colosi s~ est~11de (arL.. 1) alle p er sone assicurate contro l 'invalid~tà e la vecchiaia e alla gent e di mare contribuente alla Cassa, i~validi della Marina m er cantile. L 'assistenza si eser cita a favore degli assicurati e delle persone di lo,r o famigl ;,a (art. 2). Si applica mediante ricovero in specia,li . luoghi tli cura o in istituzioni osp·:.talier~ legalmente riconQ•sciute o an ch e, in caso di necessità, con la cura a domicilio o ambulatoria (articoli 2 e 7). La, legge 20 n1aggio 1928-VI (numero 1132) entrò i n vigore per l 'esazion~ dei co11tributi il 1° lugl iq 1928, per le prestazio11i il 1° gennaio 1929. Oltre 29 mila assistenze.

Il numero totale delle assis tenze durante i primi 16 mesi d all 'applicazione della legge risulta di 29.108; d ! queste 13.771 cessarono e 15.336 restarono in atto a,l 30 aprile 1930. È int eressan1e n otar e come indice dello sviluppo dell 'assistenza eser citat a d alla Cassa Nazionale ch e dalle 455. 000 giornate di prese11z~ del gen11ai0 1929, si è passati alle 457 .544 giornate d ell 'aprile 1930. In 16 mesi l 'azione assistenziale si è moltiplicata per il coefficienl.,e 1006. Il nl1mer o complessivo delle giorn at e co,r rispondenti al solito periodo (ge11naio '29-aprile '30) risulta di 3.496.241. La legge 20 maggio 1928-VI (n. 1132) A ) art . 5, disp one ch e gl~ assicurati, i quali ab·b iano a carico p er sone d~ famiglia, ·h anno diritto ad una inclennità giornalier a d i 4 o 6 lire, a seconda ch e il lqro salario è infer~;ore o superiore alle 8 lire. Le somme ero·g at e a quesito titolo ammontano compl essivamente, per l 'intervallo di tempo preso in esan1e, a 4.095 .335, 70. Come ho detto già ~l n,umero delle assisten ze in atto al 30 aprile 1930 era di 15.336; a quest a cifra si co·n trappo,n gon o le disponib~lità di letti in vari istituti come ap·p resso: in san atori letti 3094; in ospedali san atoriali letti 1280 ; in ospedali c:·v ili letti 2793; in istituti m arini letti 1789. 'fo.tale letti 8956. Se an che tutti i letti disponibili fossero stati occupati dall a d at a di cui sopra per 6380 assistiti, l'assist en za si sar ebbe ridotta alla cura a dom~ieilio. La condizione reale è, per n ecessità di cose, an cora più sfavorevole . Sanato1'i e Ospedal i .

BaStta questa consider azion e per stabilire la necessità ch e vengano acceler~te le costruzioni di sanatori o os:r>ed ali da p art e della cassa. A questo si sta provvedend o da un apposito ufficio diretto d all 'I:n g .. Guidi (app arten ente al ruolo tecnico di finanza) sotto la sorveglianza di una commissione compos ta dell 'on. prof. Morelli (a1to consulente sanitario della cassa) e degli ingg. Giovanozzi e Mar c()vici . Si sono anz\ttitto utilizzate co·m e sanatori le due colonie che la Cassa aveva a Roma (Porta

Furba), lett! 200, e a, Camerl ata presso Como,. letti 25.0, e s~ sonq costruiti dei padiglion~ in eternit di un, ,tipo stud~ato, d,all 'on. rvior elli ; un<>: in pianura a P orta Furba, lett i: 70, e uno in montagua a Sondalo, letti 150; questi padiglioni h anno <la to Qttin1~ prova ed altri se ne costruiranno in 11Qcal~t à dove l 'urgenza è maggiore. Frattanto 3i è ~nizia t a, l 'erezio·n e di ospedali sanalori stabili n elle località e nella misura di cui appresso. Costruzio·n i san atoriali in cor so O· già appaltat~ . : Milano letti 900; Caltanissetta letLi 136; Siracusa letti 136; Galliera Veneta lettj 460; Imola lelti 222; Imperja istituto elioterapico letti 146; Padova letti 214; Sondrio letti 150; Bioglio letti 500; Bus.~o .A.r s'. zio (in eternit) letti 170; Porta Furba, p adigl ione di prova letti 54. Totale letti :3088. Ospe>dali sar1atori allo stato di progetto defini-· tivo: Pisa letti 120; Imperia l~tti 164; Genova letti 342; Napoli let t~. 1200; Palermo letti 220; Ragu sa letti 112; Ascoli Piceno letti 148; Cuneo· letti 160; Trapani letti 150; Trento letti 220. Tot ale letti 2836. Ospedali sana.tori allo stato di progetto in corso avanzato: Roma letti 1250; Gorizia letti 150; ·raranto letti 150; _t\.ncoin a !et.ti 160; Bolzano let-· ti 200; Venezia letti 350. Totale letti 2260. Ospedali sanatori per i quali già si è studiato· 'il terren o: Bari letti 1.50.: Cat anzaro letti 110; Catania le~ti 150; Cosenza letti 120; Foggia lett~ 150; Messina letti 150 ; Reggio C. letti 120 ;· Sassari letti 200; Udine letti 150; Cremona letti' 200; Brescia letti 200; li'aenza letti 150; Perugia· l ei~ ti 150; Cagliari letti 200; Forlì letti 130; Fir enze letti 250-300 ; Ravenna letti 150-180; Rovigo letti 120; Tr:-este letti 250-300; Viterbo let-· ti 130 : 'Terni letti 120. 1'otale letti 3.450. In com- · plesso letti 11.634. I

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Il padiglione di prova.

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Il padiglione di pr-0rva ormai compiu1o a Porta Furba è déstinato allo studio comparativo dei var~; sistemi di p avimen lazione e riscaldamento,. degli affissi, ecc. Gli insegnamenrt:i ch e se ne potranno ricavare saran110 utilizzati per gli osped ali sanator~ in, cor so d~ costru zione, fatta, eccez-ioin e p er quelli di Vialba (M:.Iano), di Gallier a Ven et a e di Bioglio (Vercelli), dei quali si prevede l 'inaugurazione entro l 'anno corrente. L 'o,s pedale san~torio di Roma ospiterà l 'istituto Benito Mussolin~ e la Clinica tis.iologicai della R . U11iver sità. I lavori saranno appaltati n on a ppcn a l 'area per la qual e si è stati costretti a ricorrere ad espropriazioni s~a a disposizione della cassa. Nella località scel ta per la costruzione di v:1llagg·i san atoriali di 2000 letti e cioè : So,n d alo· (Valtellina), Selva di Tornova (Concadi Palerna), Abruzzo e Sila Piccola, funziona-noda sei mesi degli osservatori meteorologici per il rilevamento dei principali dat;, : temperatura, prec;ipitazioni, l1midità, vento, insolazione. Il' tipo clin1at iro seIQbta corrispondere ovunque alle


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esige11ze sa11a l or~ alj , almeno per quanto è p ossibile giudicare alla da,ta di oggi . Col più profondo 0 ssequio., il presidente della Cassa azio11ale per le assicurazio·n i sociali: Gar1

basso ».

L'iscrizione alta Cassa Malattie estesa a tutte le categorie di lavoratori del commercio. La Federazione provinciale fascista de~ con11nercian ti com unica : Tra la Confeder azion e nazionale fascista del con1mercio e lf\ Confederazione nazionale d ei S~11 daca ti fa,scist;, del cornmer cio. è f.ttato stipulato un contrallo nazionale irt virtt1 del quale l 'obbligo d ell 'iscrizione del p er so nale alla Cassa malattie per gli add et ti al commercio viene esteso .a tutte le ca tegorie, per le qt1al~ n on è stato .a ncor~ stipula to un contra1 t o collettivo nazionale <li lavor o. PentanLo, tutti ~: djpendenti dei datori di lavoro rappresentati dalla Co·11federazione nazionale fascista <.i el commercio ai sen si della legge 3 aprile 1926, n. 653, d evono esser e iscritti alla Gassa. Per effetto del predetto accord o, la data di d ecorrenza dei contributi resta fissata al 1° giugno 1930-VIII e la ripart:.z ione d ei contrihu.ti tra datori di lavor o e prestatori d 'o pera è stabilila n elle ~eguen·ti m~.sure : a) Categorie p ersonale imp ~egatizio: A carico d el datore di l avoro 2 per cento; a carico del presta tor e d 'o·pera 1 p er cento. b) Categorie personale operaio: A carico del datore di lavoro 1,8 per cento; :a carico del prest at or e d 'opera 1,20 p er cento. Tutti i co1nmer cianti dovranno, entro il ter 1nine più breYe, provvedere alla iscriz;1one del personale d i1)endente alla Cassa malattie, con le 1noda1jtà g ià r ese n ote a suo tempo. Ques ta Federazio·n e è certa ch e i datori di lavoro del comn1cr cio - cori quello spirito di comprensione sindacale e di sincera adesione a: prin. c ipi d ello Sta to corporativo ch e o·n orano le cat egorie -con11nerciali .__ adempiranno ,sollecit amen~ e e cli r iplinntamente agli O·b blighi ch e ad essi der ~ vano dall 'istil t1zione dell a Cassa malattie per gli acldetti al commer cio, e ciò anche n el loro be11 inle o inter esse. DeYesi, per altro, ricl1ia1nétr e l 'attenzione dei clator i di lavoro sulle gravi r esponsabilità di ordine civ\le e penale i1elle quali essi potrebbero incorrer e qualora per negligenza non ot t emperassero agli obblighi consacrati dalla legge, dallo statuto d ella Cassa e d alle norme co,n trattuali1. Per l arl!~o. i da tori di lavor o del commer cio dovranno te11er pre en.Le che la Cassa n on corrisponderà alcun a indennità o su ssidio al ,prest atore cl 'opera a1111nal a lo, se jl rispett;vo d ator e di lavoro 11on al)l)ia ollempera to agli obblighi pred e l ti. Irt tale ca o I 'oner e del pagamen~o delle inden11ilà e n ei u s idì pre,ri ti dal contratto nazio11ale (r e lribl1zio11e intera p er 180 giorni oltre 1

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P OLI CLIN I CO

:1 rimbor so spese p er i11edici11e, assisten za medica, ecc.) resterà ad escl usivo carico d~l datore di lavoro., fermo r estando l 'obbligo da parte del d ato•r e di lavoro di corrisponclere alla Cassa nazionale inalat.~ie per gli adde tti al co1nmercio il pagamento d ei contributi arretrati n ella m :i.sura glo·b ale del tre p er cento (e senza diritto di rivalsa sul pres trrtore cl 'o,p era per la quota a q u P.st i spettaru~e) , still e r etribuzioni d enunciate ai sen si del pri1no e second,o capoverso dell 'ar f colo 6 dello Statuto della Cassa e dalla data d el c:o11tratto nazionale, J>er cui si proced erà per ingi1111zione e fermr~ r estando tutte le azioni e p e11al ità JJrevi ~)~e dalle legg i e dallo st at u to d ella Cassa. Per .ulteriori chiarimentj i s~gnori con1mercianti possono rivolger si al] 'apposito ufficio che è stato istituito presso la Fed er azione e ch e è aperto al pubbl :co tuttj i giorni feriali dalle 17 alle 19. 1

L'attività delle Casse Malattie per i lavoratori agricoli. Si è r iun :to i l Consiglio direttivo d ella Federazione nazionale delle Casse mutue m alattie p er i laYora tori agricoli. In asse11za del preside11te on . I.. uig i Razza, attualn1en te a Ginevra, presiecleva il vice presiden te Ascione, il segretar:p gen erale avv. Roberto Roberti , ! consiglieri: avv. Giuseppe ~ifon t emurr i, prof. Vittorio Zevi, cav. Aurel io Gellir1i, caY. Gi11sep1)e Gerev:;ii . Il segretario· gen erale aYv. RoJ)e1)ti h a rifel'ito su11 'altività svolta dalla Federazione dopo l 'u 11im a ri11nione, con1unica11òo c.l1e è allo sludio la orgn11izzazione in v:.a cli esperimento di Casse n1utue inalattie in varie zone e per varie c ateg·orie d i l avor atori secondo i criteri fissati d alla l~ed erazione. Qu at tTo nuove (:;asse mutue malati :.a e cioè quelle di Sassarj , Caltanissetta, Siena e Rosi gnaµo l\1arittimo, ha11110 aderi to alla Fe, dernziono. Il Con si gli tre 11a esan1 inato la r el azione - o inol . dei con siglier i Zevi e Gerevin :, circa la possibilità d i realizzare n elle 11r0Yincie di Milan o e P~a­ cerJ.za t ale forma di assist en za. Per l a Cassa 111utua d : Rovigo è stato non1inato un r elat or e cl1e doYrà riferjre all a prossima adunanzà. Il Consiglio ha qui11di Jlre ·o a tto con vivo co111p iacimento rl,el proposito ma1~ifest ato dal1'l sl itu to Vitto,r io Eman11ele III di Cremona di [ldeg11ar e la propria organizzaz~,one ai criteri fis.,. sati dalla F ederazione ed ha dato incarico al con siglier e Gerevi11i di rendersi int~rprete di tali senti1nenti presso il Consig t=o di amministrazione d ell 'impor tante Istj tuto.

Rettifiche alla Farmacopea Ufficiale. Con Decreto del ~ini stero dell 'Interno in data 22 aprile 1930 sono s t ai~e apportate alcune modifich e al testo della Farmacopea Ufficjale del Regn o (.sa edizione).


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Ro~{A.

CONCO.RSI. POSTI VACANTI.

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SEZIONE PRATICA

R. Istituto di. S. Spi r ito ed Ospedali Rianiti. Cqnc. a, 7 aiuti chirurg.; t1toli ed

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AREzzo. - l~ino al 5 set.ten1bre è aperto ~ l concorso·, per tito.Ji ed esa111i, al posto di Ufficiale Sanitario d.el Comune di _;\rezzo, alle condizio.n i stabilile dal R . Decreto 29 nov. 1925, N. 2266/ 2535.. S tipendio L. -15.000 con quattro. aumenti ql1adrienn. del decimo, oltre l 'i ndennità caro viver~. Per chi;:irimenti rivolgersi alla R. Prefettura di Arezzo. ARTENA (l~onia). - L .. 9500 e 5 quadrienni dee.; età lim. 25-40 a.; tassa L. 50,10. Scad. 17 lug. CAl\lrPOTOSTO (A quila) . - Scad. 5 lug.; L .. 10.500 oltre L . .372 c.-v., L . 2700 cavale., L. 500 uff. san.; addiziqn. L.. 5 da 501 a 1000 pov., L. 3 oltre; età lim. 110 a. CARRODANO (La Spezia). - Scad. 15 lug. CASTANA (Pavia). -- Scad. 31 lug. ; L. ·13.000 e 5 quadrienni dee ., oltr~ L. 300 ambul. , L. 300 uff. san., ecc.; età lim. 45 a.; tassa L. 50, 10. CATANIA. R .. Prefett11ra. - Uffic:ale ·sanitario . .. di Acjreale; L. · 10.000 oltre L. 2000 quale capo ufficio d 'igiene. Detto di Giarre; L. 8000. Ufficiali sartitari di Aci' Catena, Z~fferano· e Gi:avina di Catania; L. 5700 ciascuno. P~ r i G ~os.~i qt1attro . . ' quinquenni dee. Scad. 31 lug. CIVITAVECCHIA. Comune . - 4a condo tta pel capo l uo go· e medico, scol ast~co; per ciascuno dei due posti L. 8500, oltre L.. 1100 serv. att., c. -v. e 5 quadrienni dee.; buona cor~dotta polit.; diploma corso di pecliatria, ahilitaz . a uff. san. ; età l '.m . 35 a. Scad. 13 sett. Rivolgersi alal Segreteria . Chied. annunzio.. 1

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esami; scad. ore 16 del 12 ag.; r~volgersi a,lla Segreteria. Stip. L. 7300 oltre· c. -v. · SENOSECCHIA ('l'riesl e) . Scad. 31 ag.; con Cre·novizza; L. 11.000 o~tre c.-v., L. 3000 trasp ., L. 1000 uff. san ., 4 quadrienni. dee ..; età lim. 35 a. VERCELI.ESE (T' ercelli). Séconda co11dotta 111edica delta qe'. Cascinali Superior i. Stipendio L. 7000 lorde, doppia inde11nità caroviveri e L .. 2000 per i11denn,ità di trasporto. Documenti qbbliga1.ori da presentarsi entro le ore 17 del 15 luglio. A richiesta s ~ trasmette copia dell 'avviso di concorso. 1'tlt.)NZANO

' ' 1cENZA. Ospeclale Civile. - Conc. a uno dei due posti di chirurgo primario; L. 6000 11on aumentab.; ·t~toli ed even,tualm .. esami tecnici e pratici; ~om. biennale; conferme per un quinqueQ:q:o e poi di settennio in settennio fino a 65 a.; età lian, .. 45 a .. aJ 14 ag.; rivolgersi alla Segreteria. Tassa L. 50, 10. Doc .. a 3 mesi dal 10 giu. Scad. ore 18 d~l 14 ag .. Chiedere annunzio. V1TOilCHJANO (Viterbo). Scad. 31 lug.;· lire 10.500 ollre c ..-v ., per· cavale. L. 1000, pet uff. sar1. L. 400, 5 quadrien~i dee.

NOTIZIE DIVERSE. , Accademia Lancisiana di Roma.

Il 12 g iugno alle ore 18 nella sua sede presso I 'ospedale della Con59lazione vi fu la riunione d el DirettoF··o dell'Accademia La·n cisiana e subito dopo I 'assemblea ordinaria. t\perta la sedu t.a il presideni:e 0 n. professor CunTAROLO (Pado·va) . - Scad. 12 lug.; L. 9000 Ermanno Fioretti comunicò all 'assemblea che la aumentab. e indenn~tà; età lim. 40 a. Corr1missio·n e esaminatrice del concor so bandito l)er l'anno 1929 sul tenia « I tumori delle ossa », Fo·1.Uoio n1 CHJANA (,1rezzo). - 3a condotta; lire per 1'assegnazio,n e del premio di lire duemila 9000 e 4 quadrienni dee., oltre L . . 3000 cav ., c. -v.; chied. annunzio; tassa L .. 50,15; doc. a 3 mesi dell a Pres:denza degli Ospedali Riuniti di Roma aveva giudicato di assegnare ad ognuno dei due dal 10 g iu .; età lii:n. 40 a. Scad. 20 lug-., ore 18. lavori I?res_en.tqti da~ pro·f: Ghiron Yi~tori~, ~.eit~. (ioRGOGLIONE (1'1atera) . - Prorogato al 20 luglio. Valdon1 Pietro, ass1ste11t1 della Cl1n1ca ~_;urg1,, ca della Regia Un~·versiità, un premjo di lire J\i[ANDELLO :ÒEL LARIO (Como) con Abbadia lnil] e. Ir1 base all 'art. 9 del relativo r egoiamento Lariana; L. 8700 ei 4 quinquèn11i d ee., oltre lire i due l avori premiati saranno pubblicat~ nel Bol1200 indenn.; età lim. 40 a . ; tassa L. 50. Scalettino dell 'Accademia denza 15 luglio.. Ir presidente comunicò, in,oltre, che sabato 21 · NAPOLI. Ospedale degli Incurabili. - Scad. 21 giug·no, alle ore 19, nella sala d el Dopolavoro lug. ; 4 assistenti nel Gabinetto· di elettro--radio'Ospedaliero avrebbe avuto luqgo la relazione n1elogia; rivolgersi all 'Amm. ne. dica annuale affidata al socio prof. dott. Giovanni Antonelli, sul tema, « I11sufficienza epatica ». Alla NAPOLI. Ospedali Riuniti. Scad. 31 lug.; sedu~a vennero invjtati tutti i professori un~versi­ due direttori di Sala per reparti celtici e dermo~ari, ! primari d 'ospedale, ~ medie~ chirurgi esersif: ~ opatici e Dispensario d ell 'Ospedale della Pace; quattro coia di,u tori id.; un coadiutore OTdinario centi, j.n, Roma e gli studenti dell :ultimo trie1111io della facolt,à di medicina e chirurgia. e uno aggiunto n~l . Gabinetto, di elet tro-radioloQuind :. il preside11te llied e la parola al prof. gia dell'Ospedale degli Incurabili; un co adiutore Arcangeli che trattò dell a « Cura delle cardiopaordinario J1el l{eparto e ,\mbulato·r io dell 'Qspetie sifilitiche » e poi al prof. Marchesini. ch e p ardale degl 'Incurab:li. lò su « Adrenalina e. gas asfissiante in rapporto NocERA ·INrEn101tE (S·alerno). Ospedal"e Psi- ... alle piastrine del sangue >> . chiatrico Vittorio Emanuele II. Concorsi per Presero parte alla discussione ~' professori AnDirettqre e tre medici ordinari. È proro·g ato al ~onclli, Galli e Bonfiglio. 23 agosto il termine per la ·presentazione delle 2a Ri11nione della stampa medica latina. istar1ze è docum,enti . È inde tta a Bruxelles dal 28 al 30 settembre, POIRINO (BergantO). Scad. 31 ·ag.; · L. 8000 sotto la presiden za del prof. ~1aurice Loeper, preaumentabili a, 12.000 in 20 anni; trasp. L. 500sidente della Federazione della stampa medica 1800-.3000 ; età 1im. 35 a.; tassa L. 50, 10. 1

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P OLI CLINI CO

l a ti n~ ; jl Con1ìtato locale è presieduto d al dott. Alber t J)elcourt, presid en~e dell 'Associazion e d el -

la ~ ta 111 pa 1neclica belga. 'fra. i 1e1ni d a trattare sar an110: << Costi t11zione di una cassa autono.m a d ell a feder azion e » (Baillièr e di Parig i e Kohly di A ,~ an a) ; « Coll abor azion e d egli St ati e d elle Socie t;\ d i l r asp orto all 'or ganizzazione dei CO•n gressi m ed :ci (Beciker s di Bruxelles) ; « Diritti degli eclilori di p eriodici » (Cosar esco di Bucarest e Garlette di Parig \); e< Edizio11e cl 'un dizio n ario di ter1n ini medici )l (flo11dopoulos di Aten e) ; << C6m pit0 d ella s tampa m eclica. n ella diffusio·n e delle gr andi idee scie11tifich e e professio·n ali » (De Blasio di Na poli e l\1 ari~ di Santiago del Cile) . Il progran1ma verrà ulteriormente completato. Si orga11izzano varie f~ste ed un 'escursio n e ad Anver sa. Sar an no accorda te riduzio·n i di viagg:1o. Qu o ta: 75 fran chi b elg i (55 fran chi francesi), d a i11vìar e ,·al tesorier e d el comi tato \Or ganizzatore d ott. J. Rosentha;l, ovvero al t esorier e d ella Feder az :on e dot~ . Georges Baillièr e. Le ad esioni si riceYon o d al segr etario ge11er ale. del con vegno, clott . Ren é Bec.ker s, op1)ure d al segr etario gen er ale della Fed erazione. do·tt. L. -iVl. Pierra .. Il Con1ita to or ganizzatore h a sede in rue Archimè, de 36, Bruxelles; la Fed er azion e ha sed e al « Bur eatl · de Jn Presse m édicaJe l atine », rue de Rich elieu 101, Parj s (Ile). 1

10° Congresso della Società te•lesca di farmacologia.

s:. terrà

a Konj gsber g dal 4- al 7 setten1bre: Temi: « Il Ilr ohlem a della r eazione gen er ale orga11ica cl al punlo di vist a farmacologico» (r elatori : Starkcn stein di Praga, H . Freund di Mun s;~er e Storrrt Vf\11 Leeu,ven di Leida) . (( Il problema d cl reticol o-endotelio e ~D e funzjoni » (r el . Schule1nar1n dj Elber fPld) .

Scuola Superiore di Malariologia. P res5o l a ·scu ol a Superior e d i Malario1ogia S-0110 ter m ina ti i n questi giorni i cor si della Sezione Tecnico-economica per Ingegn eri e Laur eand i in Ingeg11eria, Dottori e Laureand~ ;111 Agr aria . Il 1° luglio p . v. avranno inizio i cor si d ella Sez ion e ~Iedica p er Laureati e Laureandi di Medicin a:' dureranr10 f:.110 al 30 settembre. L'insegn am ento imparli1to d ai n ostri più insign i studiosi di inalarj a co1nprenderà lezion~ teorico-pratich e, eserc:,t azioni clinich e e di laboratorio, g ite di istruzione in zon e p alustri e in loc alità d i grande e piccol a bonifica. Per i progr ammi ~ p er l e n o·r me di iscr~.zio1ne rivolger si alla Segret eria della Scuol a - R . Cli11ica ~reclica - I>olicljnico Umberto I , Roma.

Corso di perfezionamento sul cancro a Parigi. Si svo,lger à d al 30 g iugno al 15 luglio n el1'« I lit uto rlel Cancr o», presso la Facoltà Medica , otto l a direz :one del prof . G. Roussy , con la col laborazione d i studiosi. e clinici di valor e . Alla fi11e del cor so vjen e ril asciato un diplo~m a dalla F acol tà. Tassa d 'iscrizione 350 fran chi. Rivolgersi· a: ~ l.ll e Ht1r é, secr é laire d e l 'A. D . ~'1 . ~1 ., rue de l 'Erole-de-~Iédeci ne 12, Salle Becl ard Pari. C' 'Ie) . '

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[ A NNO

XXXVII, N u M. 26]

11 nuovo ospedale di Torino. ll Re h a visitato a Tori110 l 'Osped ale delle ~10linetle, dqve er a a tteso dal Prefe tto wlaggior1i) d a i professo·r i Don a ti e v :Jla e d agli ingegneri che òirigon o l a costruzione u el gr ande istituto sanitario. Il Re h a min utamente visitato le opere com.piute ed h a esamina~o i piani d egli ulterio·r i· lavo-ri, compiarendosi per l a modernità e la bellezza d ei r azio·n ali ambie111i ch e daranno a To·rino uno tra ~ m igl ~,ori osp ed ali del mondo.

Un Ospedale psichiatrico a Siracusa. Con sobria cerimonia s: so110 inaugurati i lavori di costruzione dell 'Osp edale psichiatrico provinciale di Siracu sa. opera di grande importanza, ch e pon e l a provincia di Siracu sa ai primi postii r1eJl 'organ !,.zzazion e os p ed aliera. T lavori importa.n o una sp esa di circa quattro milioni .

L'Istituto Ortopedico Ravaschieri alla Fiera di Tripoli. La be n em erita Oper a Pia, allo scopo di diffondere in _.l\.frica ~ morlerni progressi scientifici a l)ro cli t anti infelici d efor1n i e m u tilati, prese parte alla Fier a iéli 'Tripoli (febbr;iio-aprile 1930), esp on endo l1na importante illustrazione fotogratìica dell 'Jstj.~uto Orto-p edic0; e d ell 'Ospizio, Marino Perman ente iri Bagnol~. l~spo e inoltre un importante campionario di apparecchi ortopedici ed arti artificiali costruiti 11ell 'Is titt1to1 stesso. . Sia1no or a l :eti d~ annunziar e che alla benefica i s t ~~ u zione scientifica di Nap ol i è st ato p er t al e esposizion e assegn ato il Diploln a di Alta Ben e1ner en za e l a sp eciale m ed aglia d cl Minister o d ell 'Ed u cazio1n e ·Naz~nale .

Per l'assetto edilizio dell'Università di Pisa. Il Con siglio d ei !\ilinis tri ha approvato uno schem a d i d isegn o di. legge con.cernente l'assetto edilizio della R . (Jniver sità d.i Pisa. Con t al e disegno di ]egge viene approvata la conven zione tra l~ St at o e g1\ enti locali della prov1 nci:J. di Pisa p er i.I compjmento· d ell 'assetto ediliz \o dell a R. Univer sità , dci RR .. Osp edaJi riu11iti di S . Chiara, d ell a R . Scu ola normale superior e, dei RR. I stituti superiori di agraria e di m edicina veterinaria e p er la costruz :•one della · nuova serle d ell::t R . Scuola di ingegneria. L 'int er o pr ogr amma edilizio importa una sp esa di b'e rt 24 milioni e lo Sta to vi contribuisce con 21 m :Jio11i d a r atizzar si i11 sette annualità con decorren za daJ 1932~33 . Il Governo fascista viene in t al modo a d are una d cfi,n itiva sistemazio11e ai g·loriosi Istituti scie11tifici del]a citità di P\sa Ha an cl1e ap.p rovato u110 schema di provvedim ento con cernente ~1 coordinan1ento delle norme rel nti ve a,gli Istituti sc:€ntifici della città di Pisa.

Clinica von Noorden a Francoforte. La « Società d 'Assisten za >> di Francoforte · sul ~1e no h a deciso di d estinare ad uso d egli indigenti una « Clinica privata » d ei consiglieri Laml)é e C. von Noorden , <la essa acquistata tre anni or sono. Il 11uovo is til uto r ech er à il nome del von Noorden . Sar à r e tto d a uno speciale Consiglio amminis trativo.


[ANNO

XXXVII, NuM. 26]

Ambulatori per cardiopatici a Filadelfi·a. La « Pennsylvania Heart Association » ha deciso di attuare un programma per conformarsi ai desiderata della cc American Heart Assoc~a­ tion l>. Verrà at1mentato il numero degli ambulatori per cardiopatici; se ne migliorerà l 'attrezza tura; si perfezioneranno i metodi di registrazione. A pres:\dente è stato eletto, dal 16 aprile, il dott. J ames E.. Talley, professore di cardio~ogia alla Scuola ~[edica di Perfezionamento dell 'Università di Pennsylvania; s11ccecle al dott. Henry K.

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SEZIONE PRATIC.4

~1ohler.

Una stazione per la diagnosi di gravidanza a Edimburgo. Il direttore della Clinica ostetrica di Edimburgo, prof. J. W. Jo.h nston, col concorso dell 'Istituto di ricerche sull 'all~vamento anini.ale, ha fondato una stazione per la diagnosi di gravi<lanza col metodo Zondek-A schheim. L 'affluenza di donne in, <letta, stazione dimostra come questa risponda a un bisogno. Probabilmente l 'esempio verrà imitato. La Fondazione Milbank. Il 3 apr:·le .la Fondazione Milbank ha solennizzato, a New ·York, ~l 25° anniversario di vita. Durante questo perio(lo ha elargito1 6. 716.. 000 dollari , pari a 120 milioni di lire it., per opere d~ igiene, assistenza soc :.ale e insegnamen1to. Ven11e ·r>tituita dalla signora Elizabe1~h Milban·k Anderson.

Il successo della giornata della Croce Rossa. La giornata dell~ Croce Rossa si è svolta in tutta Ilalia fra il generale con senso della po,p olazione che ha tenuto a rispor1dere con entusiasmo al patrio~tico appello dell ~ uman:taria istituzione dando il suo obolo alle· dame della Croce Rossa, coadi11vate nella benefica raccolta da Avanguardisti, l~alilla, Piccole e Giovani Italiane. A Roma nell~ princi p~li piazze erano state erette tende da camp·o in cui le inferm =ere volontarie in divisa offrivano dìstintiv~ , ventagli ed altri ogget~i di propaganda, e cittadini d : tutte l e classi sociali hanno acquistato l argamente, contribuendo con il loro patriottico interessamerito all'incremento della benefica Associazione per le sue opere d.i bene. Anche in altre città il successo è stato pieno. .Pro Maternità e Infanzia a Messina. Il Capo del c;.overno, ha ricevuto il comm. Giu·seppe Bosurgi di l\llessina, il quale gli ha riferito ·sul continuo sviluppo dell 'Istttuto « Mussoli11i » ·di quella città, che anche qt1est 'anno accoglierà -per le cure marine. oltre se\cento bambini italiani dell'interno e dall 'est ero. Il con1m. Bosurgi ha accenn.ato alle importanti provvidenze assistenziali che l 'Opera Nazionale l\ilaternità e Infanzia si~a qttuando in Messina. -Cospicue elargizioni della Cassa di Risparmio della provincia Lombarda. Si ~ riur1ita, s-0tto la presidenza di S. E. De ·Capita11i, la Commissione centrale di benef;,cenza della Cassa dt Risparmio delle provincie lombar-

de. Dopo aver preso atlQ delle comunicazioni che il Direttore.. ilott. aldiserra, ha fat1~0 sull 'andamento dell 'istituto, ha erogato, tra l 'al tro·, lire 150.000 a~ RR .. Istit11t~ cli11ici di perfezionamento in Milar.1.0 a concorso nel la spesa di costruzjon e della S~azione iclroclimatica « Carta del ' Lavoro » in SaJi03 . La Commissio11e centrale h~ quindi stabilito l 'assegnazione d ~ cospicu:: st1ssid~ ad istituti di alta cultura in l\tlilano, tra cui L. 350.000 all a R .. l ln i·v ersità d~gli s1udi. · L~ Commissio1 n e ha i11fine provveduto· alla concessione di sussid~ art1111 ~li pel tr:~nnio 1930-32 e di sussidi straordjnari per un i1nporto complessivo di un milione e duecentoq11arantamila lire.

'r

Sull'ordinamento della Croce Rossa. Il Cons~glio dei Ministr~ ha approvat~ uno sch ema di provvedimento contenente modif:~he all 'art. 5 del R. D. L .. 12 f~hbraio 1930, N. 84, sull 'ordinam~nto della, Croce Rossa Italiana per quanto cQncerne l a, per~a11:enza nei ruoli della associazione per j servizi del tempo1 di guerra degli ufficiali di età infer~ore a 45 anni, purchè arruolati n ell 'associazior1e prima del 4 novembre 1918.

Per le opere a ssistenziali. Il Capoi d~l Gove rno ha ricevuto· a Palazzo· Ve11ezia ~l gr. uff. l\1ino Gianzana, · presidente della Socielà Aero-Espresso Italiana. Lo acc-0mpagnava il ministro Balbo. Il co,mn1. Gia ltzana, che g~à aveva offer to· al Ministro dell 'Aeronautica, 200.000 lire in titoli i)er l 'Istituto per gli orf~ni degli av: atori, ha offen~o al Duce altre 200.000 lire, sempre in titoli, pregandolo di volerle dest~nare ad opere di be11eficenza , e altre cento, mila lire ancora per le opere assistenziali del Partito. Il Capo del Governo ha vivamente r:ngraziato il generoso offerent e.

I medici romani e la F. I. M. S. L 'ispettorato regionale per il Lazio de)J'ClFederazione lt~liana n1edic~ sportivi ha diramato ai 1nedici romani lé\ seg·uente circolare : cc Nell 'attuale rinasc ~ta degli sports, voluta e fermamente incoraggiata dal Regime fascista ed intesa come i11crement.o alla sanità fis~ca della razza, non p-0teva essere ass!3nte la classe medica Italiana. Vastissin10 è il compito di assi~~enza , di cons:r glio, di studio, di valutazione, di incoraggiamento e di ese1npio che ogni genere d1 sport attende dai medici. 1~ stata costituita una Federazio·n e Italiana di 1nedici sportivi della quale faranno parte tutti i sanitari delle Società sportive e tutti i medici ch e i ntendono declicarsi a tale attività. ]~ ssa è post a so·tto la presidenza dell 'on. prof. Ermanno .Fioretti ed ha già avuto l 'adesione e I 'attivjtà fattiva di eminenti scienzi ati italiani. Potranno far parte di essa anche i laureandi ~n medicina, -e chirurgia . La classe medica dell 'Urbe, centro notevolissimo di tutti gli sports, vorrà rispondere numerosa all 'appello. Tu~ti cQloro che volessero iscriversi potranno avere ognt schiarimento presso la Segreteria ge-


976

IL

POLI CLINICO

nerale della F.I.M.S. (via Capo d 'Africa, 25) , ove potranno ritirare ;! moduli d 'iscrizion e, dalle 10 alle 12 e d alle 17 alle 19 di tutti i g iorni non fes tivi . Detti 1no duli d ebitam ente' riempiti (due copie) e m11niti del vis to d el s·e gretar :o federale dell ' Urbe, uni,~ament e a due fotografie debbono essere ricon segn ati alla Segreteria suddetta insieme alla quot~ d 'iscrizione di L. 17, non più tardi clel l (? luglio p . v. ·

Conferenza Rosen ow. Il 3 l t1g·l io alle or~ 19 n ell 'anfiteatro d ella R . Clinica Odontoi atrica di Roma al Policlinico Umber to I (Vial e Regina l\ifargh er:ta) avrà luogo, per i11iziativa della Federazione Sto,m atologica Italiana , u na confere11za d ell 'illustre m edico· Edward C. Roscn o,, r della « l\1ayo Fo·u ndation » di Roch ester (i\1inn. - S. TJ. d 'America) sul segu ente tema: « Studi clinici e sp er :anentali sulla localizzazio11e el e~ tiva d egli s treptococchi ». ·rutti ! inedici so110 cordialmente invitati. La co11ferenza sarà ill t1strata d a proiez~o·ni e riasst111ta in Ji 11gua itéll iana.

Medici americani a Firenze. Una car ovar1a di 1nedici americani della cc America11 ~Iedical A ~socia-~ion », d i cui· abbiamp g·ià daLo notizia , si è r ecata· a Firenze per visitare le is tituzioni J11ed ich e e gli enti un 'iyersitari d ella ci;'.:tà .. Dirige l a carovana il proif. William ~· . Pe~.k.) c.he ? ~ org·a11izza.to l~ varie visite n egli ist1tut1 sc1ent1f·(ci. I lned1ci americani, i r1sieme alle loro signor e, sono s-tatj ricevu ti i11 P al azzo Vecchio d nl Pode .. tà ch e Ji h a acco·m pag11ati attraver so le stor ir l1e sale ed h a loro offerto un t è negli apparlan1er1ti di Leonora da Toledo.

.

Conferenze di propaganda infermie1·istica. Per in:ziativa dell 'Associ azion e Nazio11ale F asci . . La !n.f7r1niere. Diplomate (Segreteria · Fasci Fem1111n1l1), ed in accordo col l\IIjnistero d ell 'Educazio·n e azio.n ale, si son o· jn~zia t e nel n1agg io u . s. nelle Scuole l\1ag4strali /temminili nelle Scuole Professionali, delle conferenze di ' propaganda i1uermieristica. 1·.a1i c~nfere1.1ze.' te11u te dalle Segretarie r egion al1 dell Assoc1az1on e, si propo,n gon o lo scopo· di far con oscer e ed apprezzar e alle giovanette della b u ona borg h esia la inissione dell '!.nfermiera ind.irizzando. v~~so t al e carrier a, ch e offre o·g gl ottime possib1l1tà di collocamento, le più nobili e vol o11terose energie fem111inili. Per il nuO'Vo Decr eto legge che andrà i11 comp~e to vigor e .nel 1935, in tutti gli Osp edali, Cli111ch e, ecc ., 11 p er son ale infermieristico dovr à esser e n1un1! o d el diplo1na di Sct1ola Co,11vitto ed è da una cl as. e coll a e b e11 preparata ch e ' tale })er oi:iale cloYrà n a turalmente p er venire. Co t p er volont à d el Fascis1no an ch e in queto campo l 'I tal :a n o11 sarà inferiore ad alcuna Tazion e s traniera, ed i mal a ti n ostri nella mod esta cor sia osp edalier a, potranno tr~vare quelle a~o~o e ecl intellige11ti cu re ch e ben p och e fa1n1gl1e ... aprebbero d ar e. , Confiò ia1n o r h e l a lodevole iniziativa del 1 A. . F. l .D. p o ~ a d ar e otlin1i r =s ult ati. 1

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XXXVII, NuM. 26]

Onoranze al prof. Ag·ostini a Perugia. All 'Osp ed ale Psic hiatr 4co Interprovinci ale di Perugia per iniziat iva rl el C,<»nsiglio· inte.rprovinc~ale e alla presenza di tutte l e autorità della Provinc:·a, d i un fol to grt1ppo di sanitari e capi-servizio d el MaD:icon1io, ebb e luogo una solenne ·ceri1nonia in 011ore d el] 'illustre scienziato gr . uff. prof. Cesare Ago&tini ch e h a l asciat a da poco la direzione del Manicomio d ella Provincia di Perugia dopo un quar ant enn;i<) di intensa e intelligente atti vi là sp esa p er il bene e il miglioramento di t al~ js t i.tuto. ..i\l fe steggiato fu consegnata una pergamena a i1ome. ilell 'Amministrazione Provinciale e dal Preside d el Conso·r zio coma11dan~e Carlani fu porto e.on sol n·ia orazione lln vibrante saluto, al quale commosso rispo•se il pro.f. Cesare Agostini con .nobili parol~ di grat i tudine.

In memoria del prof. Barduizi. Il Comitato· gen er al e p er l e onoran ze postume al pro·f. Barduzzi: pioniere degl~ studi di idrolog ia e d~· s toria d ella medicina in Italia h a deciso d i i"naugurare il ricordo marmoreo 'a Bagnisan ginliano il 21 settembre . Il discor so commemora tivo sarà tenuto d al ~1ini s~ro Balbino Giulia110; ed in t al e circo. tanza sarà r~unit o sotto la presidenza del senatore Giordan o, un convegno di storia d ell 'idro•l ogi a al quale h anno assicur ato il l oro intervento i più autorevoli cultori d 'Italia e d ell 'es~ero. ·

Il padre dell'anestesia. È st ato celebr a to a Londra i l ce11te11ario d ella m orte d el dot t. Henry H~,ckma11, chiamato « il p ad r e d ell 'anest esia >>. È s tata so l toscritta una s~n11na

p ari a circa 24.000 lire it. per l 'erezione di un lno,nu1nerl-.~o· alla s11a in em oria . In seno alla Sezione per l 'an eslesia della Reale Società di ~Ied i cina di Londra , l ord Da,Yso11 h a pronunzi ato u 11 disco,r so comn1emo!fat~vo . Si 1 i l eva da esso che , nel! 'antichità, si era g ià fal lo largo u so di medicinali p er alleviar e ~l dol ~re op erato·r io< giusquiamo, oppio, canape indiana, mandragora, ecc.; è solo verso l a fine d el 18° seco·l o e ~l principio del 19° ch e il dolore opera~orio si a~cettav~ co·m e in evitabile. Davy (1800) e il suo all1evo Faraclay (1818) proposero a~. chirurgi l 'impiego dell 'ossido d 'azoto; m a non fur on o ascoltati . È sol o n el 1824 ch e Hickman compie d elle es.perie11ze sui ca11i an estetizzati con l ai semiasfissia, con l 'an idride 'carbonica con l 'ossido d 'azoto ; p oi trasporta l e esperie n ze all Juo1T10. In patria non si rico-r1osce l 'importanza del ine tocl o; J>er ciò egli si decin e a recarsi in Francia, presso Carlo X, il qual e fa nomj11are una Comrnission e; ina quest a 11on si è m ai riunita. Hick1nan tornò in patria sconfortaito e vi morì a soli 2~ anni. Si deve giunger e al 1842, perchè Lor1g· 1ntrod·u c~ l 'u so d ell 'eter e; al 1844, perchè ' "'elles riprenda l 'u so dell 'ossido d 'azoto·' al 1846 > perchlè Morton im1)onga e faccia generalizzare l 'u so d ell 'eter e. 1

Medaglia d' oro al medico provinciale di Vercelli. I SarLitnri titolari delle 124 Condotte Mediche della Prov i 11 c i~ di Verce11i, 11el giorno 13 giugno


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SEZIONE PRATICA

1930 a m ezzo d el Segre:ario dell 'Associazione ])rovincial e d ei Y edi ci Condotti dott. Nino· Salam an o, ])re senti le 1\.utorità Politicl1e e Sani..tar ie .d ella Provincia ed il Vice Seg·rel ario· azion ale d ei ~1edic i Condo tti co1nm. do tt . Arnaldo Lusig noli -<li l\on1a, offrirono al ~[edico Provi11ciale d ot·: . cav. G iLt~eppe ~lo11 ti una ined aglia d 'oro·, con1piacendosi d ella valorizzazion e d at a ai i11eclici condotti n ell 'organ izza re la lolla contro le n'lalattie sociali.

Eroe della scienza . Il numero d ei 111artiri d ella r adiologia au1nenta: è st ata amput a~a la n1a110 d es lra al dott. Har et t ch e un:,tam en te a Bazy e poi a Béclère, iu uno de~ precursori d ell a r adiogr afia. l)urante l a guerra egli per 8 m es1 cJiresse il servizio radiolog'.co d ella 3a armata di Verdun, corr1piendo da 60 ad 80 radioscopie al giorno; poi passò medico com andante d ella direzione dei servi zi radiologici d ell 'eser cito francese. Dopo la g u erra divenne ined :co rap o del servizio elettror adiologico d el Lnriboi. jèr e. L 'amputazio11e può con siderarsi com e l 'esito cli circa 30.000 inter vent i radiolog~ci compiuti d al do tt. Haret, che f:n d al 1916 è decorato d ella Legion d 'Onore.

Dor1on, ,i\i.angenb.ourg, Strasburgo; 3 settembre: Strasburgo, Niecl erbro11n , ~f or sbro11n, Strasburgo; 4 setLembre : Suint ·Odile, le llo·h "vald, le flautl{oeni gsbourg, A ubure, Salem , Lac Blan c, Lac L oir , . Le Linge, Les l 'rois-Epis, Colmar ; 5 settembre: Sou~:zn1a lt. e t Soultzb ach , ì\ Iunsler , l 'Altenber g, l~ Schluchl , le Hohr\eck, Gér ardmer ; 6 sette111.bre: Col d e Bram ont, Bussan g, Ballon d 'Alsace, Belfort ; 7 se tte m br e : Mo·11 tbéliarcl, I. . e Sau t du Doubs, Mortea u, Pontarlier , l\i[al}Juisson ; 8 set tembre : Les R.ou sses, La F'aucille, Divo11n e, Bau111e-les-l\i[ess =1eurs, Champ agn~le, Salins du Jura ; 9 sel tembre: l~esançon-la-i\fouill ère, Lure, Lu- · xe Ltil ; 10 settembre : I, u xeu il , la Feu :llée Dor o~ l1ée, Plom,bièr es; 11 settembre: Bains-les-Bains, Bourbon11e, çontrexéville; 12 setten1bre : Vittel; 13 sette111bre : li'in~ d el cc V. E .. i\II. )) . La direzio ne scientifica del viag·gio è affid ata ai profe ssori d ~ idrologia ' ' illaret (Parigi), Santenoise (Nancy), Blum. (Strasburgo). La quota di iscrizion e è cli 1100 fran chi , co·m pren siva di tutte le spese da Nan cy a Vit~el. Le ferrovie U-an cesi co·n cedon o il 50 % di riduzione per il v:.aggio d 'anda ta a Nan cy e di ritorno da Vitlel . Le d omande d 'iscrizione d evono inviarsi a M.lle l\fachuré, sécr e taire des V. E. M., 21 rue cl e Lo11dres, Paris . 1

1

Chirurgo in tribunale. Si è svolto a l\1ontpellier un processo n el quale er a jmplicato un eh irurgo , dot t. I.. .. chiamato presso un ragazzo d ecenne, J. R ., di Sète, il quale aYeva ing l1iot ti lo una m on eta da un sold o, il d ott . I .. .. , dopo aY~r praticato l 'esame radjo·scopico, a,veva, d.eciso un intervento d 'urge11za. La t11oneta nQn, fL1 trovata; m a qualch e giorno dopo il ragazzo la r es t:;tuiva col vomito'. L::i ferita operatoria d el primo in~er" ento aveva lasc ~ato una cicatrice viziosa; per ciò venne praticata una seconda operazione. Per i.I doppio intervento, i_l chirurg·o pres~ntò una parcella di 4000 franchi al padre del ragazzo, M. R., il quale rifiutò di corrispo11de:re l 'importo e perciò fu trascinato avanti al Tribunale. I per:,ti decisero che il chirurgo· avrebbe dovuto tentare il tra ttamento medico, prima di ricorrere all 'operazio·n e, e che perciò questa era stata intempestiva. In esito a tale perizia il Tribunale ridu sse la tassazione a 500 fra11cl1i ; al ten1po stesso condannò il chirurgo a corr:.spo·n dere 8000 franchi di da,nni e interessi.

LOUIS FOURNIER (1867-1930). 1.. F ., mancato test è ai v ivi, aveva d egnamente portato un nome illustre, que,1101 di ALFREDO Foulì.NIHR, le c.ui classich e opere costituisco,n o ancora og·g-i la base d ei nostri studii di s !;filologia clinica, e la cui vivida luce poteva facilmen te farei impallidire quella di astri minor\ sorti dopo di lui .. Fu proprio in quest ' ultùno campo invece che L. FouRNIER portò un c.011tributo di ricer ch e e di lavor] che possono considerarsi come fonda1nentali : basti ~l ricordare gl~ stt1dii sulla bis.~ toterapia della sifilide, ora trionfalmente entrata n ella pratica m edica quot:<liana, sui preparati liposolubili d~ bismuto, sull 'aureoter api a antiluetica ed anche gl~ altri sull 'azione profilattica contro l a lues di centi d erivat: d ell 'ar sen obenzolo so1nn1inistrati p er cc os n : ricerch e quest 'ultime pie11e di incoraggian,ti p·r omesse se pure fino ad o·g gi no n confern1ate dalla esperien za su ccessiva. Allievo del P aste·u r, fu 11el st10 Ist =.tuto di Parig i che l·~g·li venne fo,r mando la su a per sona· Jità scientifica ch e d ove.va poi rifu lger e in num er o8e p ubblicazioni ~ so,p rattut to 11ei frequent a tissi1ni cors'. . cli lezioni all 'Osped ale Cochin. Chi lo con obbe per sor1 alrr1en t e n e apprezzò l a bontà d ell 'animo , Je qu alità dida ttich e di pri111 'ordine e l 'ncuto se11so clir1ico tempra to ad una pro·f ondR cultura g·e11er ale e ad u11a r ar a esperienza sui m alati. i~.l lut.~o· ch e colpisce i co11fratell! Fr ancesi, i qual~ a buon dirit1 t o riconoscon o in L . FouRN I P.R un n1aeslro n on f acilmen te sostituibile, si associano di gr an cu ore i sifilog·r afi Ilal \ani. V . l\lloNTESANo. 1

Infortuni in un ambulatorio oftalmico di Atene. Le autorità · g reche i11forman o ch e una, notizia, pubblicata s11i qt1otidiani, da noi pure riportata, relattva a 40 ban1b=,n i r esi ciechi nella clinica di Kessariani, n o•n risponde interamente a verità : non è questione di accecan1ento. L'infortunio sarebbe stato sfruttato da un gruppo di ocl1listi , per rag ioni p·u bblici,t arie .

Il '' V. E. M. ,, francese,

,

Dal 1° al 13 se l terrLbre avrà luogo il 23° Viaggio di studi medici . . alle stazioni idron1iner ali e cliinat ~ch e d ell 'Alsazia, Giura e Vosgi, con l 'itinerario seguente : 1° setten1bre: Riunion e à Nan cy; 2 se ttembre: Sai~t -Dié, Saales, Schir1neck, le 1


lL

978

RASSEGNA DELLA STAMPA MEDICA. .Tourn.

d. Prat.,

p i l tacosi. ,,Jorgagni,

22 feb.

16 feb. -

[ ANNO

POLICLINICO

f;ARNOT. Casi di

G. CAsoLo. Le sindromi

ischialgiche. L an.cr.t , 22 feb . -

A . P . 1":H01'-CSON. ])sittacosj. Bril. Nlerl. J ou rn., 22 feb. M. C. BAnFORD. P sittacosi. - J. A. N1:xoN. Vantagg:J di una dieta ricca d i carboidr ati pel diabetico. Atfed . Welt, 22 feb. - J . HERKMAN. Sieroterapia d ella en cefalite post-vaccinica. Inclian Journ. l\1ed. Res., gen. S. T. HuGHES e D. L .. SHRINASTAVA. La splenomegalia malarica. R. McCARRISON. Pane bia11co e integ r ale . - D. C. vVILSON e al. L 'osteomal acia o rach ~ tisrno t ardivo. H. E. SHORTH. Trasmi ss·io ne del kal a-azar . Arch. d. Mal. d. R eins, feb. CHAUVIN e al . La pneumopielografia. Clii r. d. O rg . d. Movimento, gen. C. BBNELLI. Lussaz. trauma tica irriducibile del ginocchio. L .. BAJ. Influenze delle infezioni sulle alterazio11i ossee da carenza. 1-J.aematologica, 1 .. G. DALLA TORRE. Granul oma mal~gno'. E.. RuGGIERI. Sopravvivenza d ei l eucoc1~i i1ei diabetici. Journal A. M. A ., 8 Ieb. - D. Sl\1ITH. Fattori ineccanici n ella stitich ezza. - M. HA:l\IILTON CoNNER. ·rrattam. d ell 'anemia perniciosa con stomaco di rrtai ale crudo e cotto. Paris M éd., 22 feb. P . CARNOT. Eccitant~ umoral~ della proliferaz ion e cellulare.

XXXVII, NuM. 26]

22 fe)). p. VALLERY-RADOT e P. DELAFONTAINE. I r eni dei vecchi. Soc. d. fitJp., 7 feb. J. CASTAIGNE e al . Do·saggio del cloro sanguigno. Pro c. R. Soc. N!ed., feb. - . Discu ssioni sull'a11estesi a in chirurgia r ettale, sulla fenilidraz~,na nel traLtamein to d ell a poJicitemia, sul nirvanol 11el tra1tl am. della corea, sulle infezioni da Brucella nell 'uon1 0 e negli animali, sul cc bambino difficile >>. Cas~~tica. Nliner va Med . , 24 feb. G. CALLERIO. Morbo di Pick. - L. GERSZON. Le i soe moagglutinine nel sa.l).gu e u111ano e iJ. loro titolo . · Re1J. -~Iéct. de Rar ce lona, gen. M. BAnio BRAl'lDiA. Il fattore ereditario· n ell 'eziolo·g ia d ell 'iperto111ia essenz. - J. Pi-Su fiER BAYO . L 'equiliJ)rio oss.fl o-riduzione nei t essuti . Clin. Chir., gen. COl\[OLLI. Cura incruenta col cli s1~ere d i bario dell 'invag inaz. intestin. B r:1~TA. Tr attan;i. chirurg. d el carcinoma rettale. Riv. di Clirt. P ed., feb. - 11". FERRARO. Potere isoagglutinante del l att e lir11ano e reaz. di Cand :do. Edinb. °A'led. J aurn. , mar. - Numero sulla tbc. Rif. Med., 17 feb. - ~'l. P AZI ENZA. Saccaromicosi cutanea a localizzazio11i multiple. 1.Veut. Med. Vfl och., 28 feh. R1cHTER. Magrezza e d eperimento. Fn1EDBERGER. La vaccinazione antidifterica. 1)1orgagni, 23 feb . .A. MAROTTA. P atologia dell a pt1bert à. ·Revue de 1v!éd., 2. Numero sulle inalattie del sangue. ])resse 1\tf éd.)

Indice alfabetico per materie. Ali men ti :

vigilanza igien.ica

Pag.

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Anemia sp erimentale da botriocefalo Atmosfera: impurità ~ lo.ro in1portanza . . . ig1en1ca flibliografi a . Broncospiroch et osi del Castellani ~ t bc. Cancr en a gassosa: patogenesi e cura den1oliti vn-co;nser vat iva .. . . Difterite e co1nplicanze: sier o ter apia Emhrioto1nia cefalica E11fisema : l ' . . l;-el) hre jltero-en1ogl ob111urica: cura co11 . . l a p l asmochina . Fistole an tro-ca, ità oral e: chiusl1ra . p l astica · Frenicoexeresi e pneumqtor. controlatcrale d i sost egn o . I11iezioni intraarteriose . Js1~ero-t11 bo-ovariocele . Lau1bliasi i11testinale: cura . . . Laparo to1nia: incisio11e per l 'addo·m e d. Linfoar . . .... anuloma tosi ~!alari~ da ~noculazione: sen s:bilità al cJ1i nino . .

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P :r~lo t erapia

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~forale professionale 11uova ~Iu cocele fronto-etmoida le: s tudio

rapia . . ì\efriti e n efrosi •

P araparesi cer ebrale infantile associat a a s:ndrome adiposo-genitale . Pag. 944

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Ple ur ite d.a pne1.imotorace . . Pl euri·~e en1orragica bilater. primit. da bacillo di Eb erth Pneumotor. bilater. s ubtotale da p erforazio11e .,. Polr11onite l·e·u mqlica; noduli di _i\scho,f f 'P\.achianest esia: azior1 é sulla motilità =,ntestinale. . Racbianestesia spinocainica lla.ctiologia, Jnedica: r el azioni e con1unicazioni vari~ . Servizi

igienico-sani lari .

Sifilide da trasft1sione sanguigna Sif\lide eredilaria . Sifilide. polmonare . Si11drome del for o l ~cero-posler. Sudore: importanza nell 'u omo . 'fumore delL\ tasca <li llalhke . ulcera gastro-duoçl. : a11om alie nella sint omatologia . . . Ulcera peptica perforata: r~diodiagnosi ., ·u roselectan . Vacci11azione nell a tbc. Volvolo del crasso Vomiti duodenali

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Roma - Stab. Tipo-J_it. Armani di M. Courrier.

V . A SCOLI, R ed . r esp .


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SEZIONE PRATICA

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Interessante pubblicazione a disposizione dei Signori abbon.a ti al •

«

Policlinico •

Prof. Dott. L UIGI FERRANNINI già della R. Università di Napoli Direttore della R. Clinica Medics dell' Univereità di Catania

La 1n1ca nella Medicina pratica Anzich è riportare qualcuno dei tanti lusinghieri giudiz i esvressi dalla !Stampa Medica intorno a questo geniale libro di L u 1c 1 F ERRANNINI , ne riportiamo l ' INDICE : il .quale può servire di migliore orientamento a coloro ch e vol esser o p r ovveder si di questo aureo volume : Introduzione. - A ) TERAPIA ETIOLOGICA. - I. Medicazione antinfettiva. _ A) Medicazione a.ntibatterica od imm un.izzante fim munterapia) . • a ) Infezioni generaJi : 1. Tubercolosi; 2. Lnfluenz.a; 3. Streptoooocìa; 4. Sta.f.ilocoooìa; 5. Tifo; 6. FebilYre melitenee; 7. Peste; 8. Oar bonch•io; 9. Morv.a. - b) I'!lfezioni es·antematiche : 10. Vajuolo; 11. 'Difc esantema.ti·co. • c) In.feziO!Ili oon prevalenti localizz.azioni nervose; 12. Rabbia; 13. Teta.no; 14. Meningite cerebro-spdinaJe. - d) Infezioni con prevalenti 1 ocrulizzazioni respiratoTie : 15: Difter.ite; 16. Polmonite. e) Infezia.inii ·COOl prev,alen.ti 1ocalizzazio!bi. intestinali: 17. Dissentelrite bacill are· 18. Colera. - B ) Medicazi one a.ntiID:icotica. . C~ Medic8'.zione a.n~iproto~i~a (ohemotera.pia) : 1. Siifi•li.de; 2. 'Sipirillosi e Tri(I>.anosomiasi; 3. MçL· I.a.ria; 4. D1seenter1te a m ebica; 5. Le1sb.rn.a.ILIOS11; 6. Reumatismo artieolare a.c1i.to; 7. Neoplasmi; 8. Tubercolosi; 9. P neumooocci·a , Streiptoooooìa, Staf.i lococcia; 10. Accesso gottoso. - D) Medicazione .antielmin.t ica: 1. Cestodi· 2. Trematodi ; 3. Nematodi ; 4. Strongilidi ; 5. Triiieotra..ohei di; 6. Filarie e Anguillule . - E) Medioaz.ione antiar'tropoi1dea : 1. A·oruridi; 2. Insetti . - II. Medicazione antitossica. _ A) Autoin tossicazioni. - B ) , Avvelenamenti: 1. Acido cianidrico; 2. Aci1do -e.it rico; 3. Acido cloridrieo; 4. Acido fenico; 5. A-conica; 6. AJ.cool ; 7. Antimonio; 8. Antipirina; 9. Argento; 10. Arsenico; 11. Bario ; 12. B elladonna; 13. Caffeina; 14. CalabaTrina; 15. Caloio; 16. C~nta.ri1 de; ·. 7. C::i. rtbonio; 18 Catrame; 19. Ohtnina·; 20 Oia11UTi; 21. Oloralio; 22 OlOTO; 23. Cloro.formio · 24. Ck-ca; 25. Digita.le; 26. Felce; 27. Fosforo; 28. Giusqui•am o; 29. 1.!drogeno solforaJto; 30. J Qdo · 31. M·er,curio. 32. Muecari·na; 33. Nicotina ; 34. Nitrito 1d'amile; 35. Noo~ vomica ; 36. Oppio; 37. P iombo; 38. Raine; 39. Santo~ina; 40. Segaila. - 8 ) TERAPIA SINTOMATICA. - I. Terapia generale. - 1. Medicazione tonioa; 2. Medicazio.ne ricostit uente · 3. Medicazione .antidorotica; 4. Medicazione a-ntipiretioa; 5 Medicazione dell'irufia.mmazione: a ) Medicazione flogO: gena; b ) Med.iicazione antiflo gistica. - II. Terapia della pelle. - 1. 'l'era'Pi a .della seorezione sud·o rale; a) Medica- . zione antidiafo::retica ; b) Medicamione dia.foreti-0a; 2. Terapia d·e lla secrezione sebacea. - I II. Terapia del sistema nervoso. - 1. Medicazione n e urotrofica; 2. Medi-0az. p si chiica : a ) Medica..z. psicote-rapica; b) Medicaz. .depreSBo-motriice; c) Medicaz. eccit.o-motrice; 5. Medicaz. i1potensiv.a od evacuatrice. - - IV. Terapi·a del sistema endocrino-simpatico . • 1 .~1edicazione isirliJ>~~1ticotriopa : a ) Med.i cazione simpati'Co-tcmica; b) Med iC'az•i one simpa.ti·co-i'Potonica; 2. Me dica.ziiome .autonoanot.ropa: a ) Medicazione autonomo-.tonica; b) Medicaziooe autonomo-.i'Pctoni-oa. - V. Tel"apia del sangue. - 1. Medicazione emooromogena; 2. Medicazione eritrocitica; 3. Medica.zione Jeucociiti-cR. VI. Ter~. oia dell' apparecchio circolatorio. - A) Tera'Pia del cuore; 1. Medicazione card.io-sedativa; 2. Medica zione ca.1rdio-cinetica; 3. Medicazione tC~.rdio-regola.triee {antiaritmica). - B) Terapia dei va.si : 1. M·e dicazione .a ngiotrofi:ca; 2. Medicazione vaeoòilatatrio.e; 3. Medi.cazi one vru;a.costri·t trice ; 4. Medicazione emost.atic~.. VII. T er a pia dell'apparecchio uri. nario. - 1. Medi.cazione .astTingente; 2. Medicazione diuretica; 3. Medicazione a nititossi ca; 4. Medicaz.ione antisettica. VIII. Terapia dell' apparecchio respiratorio. • 1. Medicazione antidispnaica ; 2. Medica.zione dei disturbi dell 'ematosi; 3. Me dicazione espett-0rRnte; 5. Medicazione e6si cante. IX. Terapia dell ' apparecichio digerente. • A ) Terapia de1la secrezione s•ali'V1rure: 1. Medicazio·n e ipocrinica; 2. Medi·c azione ipercri,ni.ca ; 3. M·e dicaz.ione modificatrice della s a liva. - B) Terapia de llo stomaCQ: 1. Medicazdone e upeptica: a ) Medicazi-0.n e gastro-iperC!I'inica; b ) Medicazione ga.etr-0-ipocriuica; 2. Medicaz.ione g.astro- cineti c'a: ~ ) Me dicazione gast:ro.-iper.cinetica; b) Medicazione ga.etro-0.pocinetic:;l... - C) Tera pia 1dell'inteetino. : 1) M.edicaziO!Ile enterocinetica : a ) Med.ic~-zione entero-iperc i11etica ( PU•rg~.initi) ; b) Medicaz,ione entero-i'Pooinetica (antidiarroici); 2. Medicazio ne antiset.tica. D) Terapia del fegato. - 1. M1ediiea.mone oola.goga; 2. M1edi·oazi one m odificatrice della bile: a ) Medi·cazione anti.co~tiaiS'ì.ca; b ) MedicaziOIIle .aintrisettica. - E) TeTRpia del P a n.creas. - X. Terav.ia. della nutrizione. _ 1. Medicazione de l metabolismo idei earboodTati; 2. Me dicaz.ione del meta.bolis mo dei grassi; 3. Medicazione del meta boHemo de i proteidd; a ) M.edi.cazi<>ne .antia11otu r ica: b) M·e diicazione ant i-01.SSalica.; '=') Medicazione antiurica. - C) TERAPIA DELLE MALATTIE. - I. Malattie infettive. - A) I·Ilifezioni gener ali: 1. M.ala.T ia ; 2. Tripa nosomiasi e LeiSlb.maniosi; 3. Reumatismo; 4. Influenza; 5. Tifo; 6. Parat.iifo; 7. Febbre mel.itenoo; 8. Peste ; 9. Carbonchio; 10. Morrva. - B) Inifezioni esantemati che: 11. Tifo esantemati-00; 12. Vajuolo; 13. Vairi.cella; 14. Morbillo; 15. Sca!'lattina; 16. Eriisi,pel a. - C) I·n fezioni -0on prevalent i localiz~azioni nervo~: 17. R rubbia; 18. 'retano: 19. P &iom:ie lite anteriore acuta; 20. Menin\gite •cereb;ro-1S1Pinale ep.i..d emioa . D) I·n fezioni cc.rn .prev.alenti localizzazioni :res'Piir atorie: 21. Difterite; 22. Tosse convulsiva; 23. PulmOIJlite c rup a le. - E) Infezion1i oon prev.a lenti local!izzazion-i all'.apparato d·igerente : 24. Mughetto; 25. Parot ite epidemica; 26. Dissenter.ite; 27. Colera.. - II. M a lattie del sistem a nervoso. - 1. I steris m c ; 2. Nevrastenia; 3. EpiJessia; 4. Meningite; 5. Commozione cerebTo-spiruale; 6. Emorragia cerebrale; 7. Tlromho-emboLismo ·C.erebT.al e; 8. En.c efa l ite ; 9. Pa.Talisi a.gitante; 10. Corea ; 11. Polioen cefa!Jite ; 12. Paralis,i b1u •lbrure; 13. Sipon.dil<lsi rizc melic a; 14. Car ie ver tebTale; 15. Men.i n·g ite spina'le; 16. Ema t.om:ielì.a ; 17. Mielite; 18. Sclerosi multi.pl'8,; 19. Si·r ingomielia; 20. Polri.om:ielite .a,nterioTe a;outa; 21. Amiotrofie ; 22. Tabe; 23. N-evralg.i e; 24. Neu•r i'ti . - III. Malattie del sistema endocrino-simpatico. - 1. Nevrosi .ce1iaca;. 2. .A.efìssia locale dell'estremità; 3. Edemi nevr oti ci; 4. Eritr om elaJlgla ; 5. Meralgia prurestesica; 6. Acroiparestesìa ; 7. Cefalgìa; 8. Retrazione dell'aPonevrosi ,p a lmare e plantare ; 9. Osteop.a tie sistem ati ohe; 10. Maile perfora.nrte; 11. Mixedema; 12. Gozz.o esoftalmico; 13. Tetania ; 14. Acromega lia e Gig.antismo; 15. Sindromi a.dwcse iipofìBa rie ; 16. M>OI'bo bronmno; 17. Stato ti.mico-l'iinfatioo ; 18. Inifa.ntilis1II10. - IV. Malattie del sang ue. - 1. Cloroanemia; 2. Anemia perniciosa progressiva; 3. Policitemie; 4. Leucemie e Pseu1doleucemie; 5. Ittero emolitico; 6. Em(Mfìlia; 7. Porpore; 8. Sc-0.irbuto; 9. Emoglobinur i a 'PaToseisti·ca. V. Mala ttie dell'apparecchio circolatorio. - 1. An1gina d i .petto; 2. Oar.diiopa.lmo; 3. Pericardi te; 4. Mioca;rdite; 5. Endocar.éLite; 6. Arterite ; 7. Art•e riasclerosi; 8. Aneurism.i; 9. Flebite; 10. Flebectasia . - VI. Malattie dell'apparato urinario. - 1. Nefrorra.giia ; 2. Nef.rite ; 3. Pielite; 4. I dronefrosi ; 5. NefTolitia6i; · · 6. Enuresi; 7. Ci-stite. - vII. Malatt ie dell 'apparec·c-hio respira torio. - 1. Asma bronoh.iale; 2. Bronchi te; 3. Bron·chiettasia; 4. B;roncos.tenosi ; 5, Edema ipo1mo.n.are; 6. At elettasia p{)llmonare; 7. Enfisema po1n:non~..r e ; 8. Broncorp Ollmonite ; 9. Polmonite .int erstizi·a 1e ; 10. Pneumooon:io.si ; 11. T·uber.colo~d. polrmon.a..re ; 12. Gamgr.e na polmonare; 13. Aecess-0 polm.ooare; 14 . Pleurjte; 15. Pneumotorace. - VIII. Malattie dell' apparato digerente. - 1. Stomatiti; 2. Angine ; 3. Stenosi esofagea; 4. Spa6!11lo del caTdias; 5. Spasmo del •P iloro; 6. Imbarazzo gastrico; 7. Gastrite; 8. Crurcinoma gastri1co; 9. Ulcera gastr-0...duodenale ; 10. Enter.i.te; 11. Tiflite; 12. Appendi~it e; 13. Entero-oolite! 14. Bmorroidi. ; 15. Periton,i te ; 16. Cinosi epatica; 17. Asoe&SO epati-00; 18. Echinococco d el ifega,,to; 19. Tumori del fegato ; 20. Angia.colite e Colecietite; 21. Colelitiasi; 22. P an<'r eatite; 23. Tumori del pancreas. - IX. Malattie della nutrii? ione. - 1. Diabete; 2. Obesità ; 3. Gotta ; 4. Rachitismo; 5. Osit.eomal.acia. 1

Volume di pagg. VIl-574, nitidam ente stampato su carta di lu sso e rilegato artisticamente in tutta tela inglese con iscrizioni sul piano e sul dorso. P rezzo L. 5 8 più l e spese postali di spedizione. P er i n ostri abbonati sole L. 5 3, in porto franco. Inviare

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LU ICI

POZZI • Ufficio

Postale Succursal e di ci otto • ROMA.


980

II.

[ ANNO

POLICLINICO

XXXVII, NuM. 26]

Nuova pubblicazione della nostra · Casa: •

Dott. Prof. ODORICO VIANA DIRETTORE DELLA R. SCUOLA DI OSTETRICIA

DI

VERONA

stetricia

anuale di

ad uso delle Levatrici e delle allieve ( con 122 figure intercalate nel testo)

Prefazione del Prof. Sen. ERNESTO PESTALOZZA •

E cco come si è espresso l'illustre prof. PESTALOZZA nel presentare questo libro del prof. Viana:

« Il nostro paese ha sempre ten,uto uno dei primi posti per quanto riguarda la preparazione dottrinale « della levatrice. Recentemente anzi gli anni di studio da 2 sono stati portati a 3, men,tre sono stati ~mpost~ «requisiti di maggior coltura per la iscriziorie ai corsi. Di pari passo sono stati ampliati i programmi-i di in« segnamento, dando largo ·posto a più estese nozioni di fis~ologia, di patologia generale, di igiene, di euge« nica, e specialme1ite di puericultura. « In questo modo la nuova generazione delle levatrici potrà concorrere efficacemente e con adattà pre-. « parazione alla attuazione dei vasti progra1nmi che al nostro paese si presentano per la applicazione delle «provvide leggi siociali per l'assistenza alla maternitù ed alla in,fanz~a. Quando l'Opera Nazionale che ha il' « còmpito della attuazione del vasto progranima avrà esteso a tzitta Italia l'organizzazione d·e lla assistenza « materna, le levatrici, se sufficientemente preparate, potranno essere le più valide collaboratrici del medico « 1iella applicaziorie delle cure prenatali e delle norme di puericultura. « Ma tuttJo ciò reclania una più estesa preparazio1ie dottrinale, ed è perciò 1iecessario che alla istruzione « della allieva levatrice vengano in, soccorso libri e nianuali dove sia fatto posto al più vasto programma di «studi. Salutiamo quindi con piacere il Manuale del prof. Viana, che v iene ad arriccliire la biblioteca della «levatrice . Nella /·orma la più compendiosa, tanto· che il volume non raggiunge appena le 400 pagine, vi «sono raccolte tutte le nozioni prelimin,ari necessarie di fisiologia e di patologia; vi è dato largo sviluppo «alla fisiologia speciale della gravidanza e del parto. Anche ben oonciso il. capitolo sulla patologia ostetrica; «succose e sufficienti alla coltura della levatrice le nozioni di pediatria e di eugenica, ed ampiamente svolta « la parte che riguarda l'opera della levatrice di fronte alle autorità ed alla nostra legislazione sociale. « In compless·o il Manuale del Viana corrisponde alle nuove esigenze dell'insegnamento delle levatrici, e « credia1no no1i andare errati 1iel pronosticarne una larga diffusione nelle nostre scuole di ostetricia. « Roma, maggio 1930-VIII.

E. PEsTALOZZA » . .

Volume di pagg. XIl-400, con 122 figure intercala~e nel testo, nitidamente Prezzo L. 5 O più le spese postali di· spedizione. Per i nostri abbonati, sole L. 4 5, 7 5 in porto franco.

Prof. F. LA TORRE

stampato

su

ottima

carta.

IP

IL

Seconda Edizione riveduta e aggiornata dal Prof. PAOLO GAIFAMI Direttore della R. Clinica Ostetrico-Ginecologica dell'Università di Bari.

Eccone l' I N D I C E S I S T E M A T I C O : Pren1essa. Cenni storici. Etimologia e Definizione. Principi fo1ndamentali su cui il forcipe modern-o è costruito. Classificazione : F orcipe a braneh e incrociate. - Id. a branche parallele. Descriz!one generale del forcipe : Foroip~ Levret . . ld. S:11'.1el~1e. - Id. 'Darnier. . Forcipi frances~ e ing lesi derivati. - I d. tedesohi. . Id. italiani. Scelta del fort i!Je. Azi~ni del _forcipe : !il forcipe agente d i p,resa. . ]jd. id. d1 evoltu1one. . Id. id. di trazione. . Id. id. di compTessi one. . Icl. id. stimolante. Indicazioni e controindicazioni del forcipe. Condizioni fondamentali per l'applicazione del forcipe.

Preparativi all'applicazione del forcipe. Preliminari dell'intervento. Norme generali dell'atto o~erativo~ 1° Tem p o: lnt'rodiizione ed a;pplicazione delle branche. Alcunri. richia mi sul meccanismo del p a rto. - Testa a l La vulva. • Id. allo stretto superiore. 1 2 ~ remipo : A. rticolaeione dello strumento. 3° Tempo: E strazione d el f eto. Regole particolari : Prcse'n.'tazion e ce fali ca. · Presenta· zione idsi vertic e : a ll'eg1·eis·sO ; nelJ.o scavo; ocoilpi tosinistra an°te1·iore; occipitò-deetra posteriore ; altre posizioni : all '1ngr esc;o. . Presen.taz.ione di fa ccia : all 'egresoo; nello E'Cl:l..vo; all'in (Jresso. - Presenrtazione di fironte. - Presentazione pelvica. - Aprplicazione sulla p elvi. - T esta ultima. - Testa residuata. Errori nell'uso del forcipe. 1 danni :lel forcipe.

Un voltrme in 8° di pagg. rv-132 nitidamente stampato su carta semipatinata, con 62 figure inter· calate nel t esto. Prezzo L. 24 più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L . 21,90 franco di porto.

Per ottenere quanto sopra inviare Vaglia all'editore LUIGI · POZZI - Ufficio Postale Succursale diciotto - ROMA


Roma, 7 Luglio 1930

..lNNO XXXVII

I

Nnm. 27

I

fondato dai professori: ·G UIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE REDATTORE CAPO: PROF.

P~ATICA

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. Hote e oontributi : T. Dell'Aquila: Sette portatori di Entamoeba histolytica » su dieci componenti di una famiglia. Osservazioni cliniche: G, Inglima: Consideraz.iom.1 so'Pr& un caso di perforazione del'l'arteria uterina in una sacca purulenta parametrale. - A. Barbieri: Su U•n caeo interes&ante di rottura di gxavidanza extl'auterina. Apparecchi e strumenti nuovi : P. Frassineti: Letto per ohirurgia ortopedica. Rivendicazioni: A. Pisani: Per un diritto dii. precedenza. Sunti e rassegne : ORGANI ENDOCRINI : G. Maidruzza : Lo stato r!unzionale della tiroide in gravù.danza. - Bé.xa.rid e Peycelon: La t iroidectomia subtotale · nella .cura del morbo di Basedow. - G. N. Stew.a.rit: ~ glanidQle ~u.rrenal·i. ARTICOLNZIONI: .A. Hellfors: Sulla malattia di Duplay. - Richter : Malattie ar.ticolari e dermopatie acute. Soonmer: Sulla divisione nQn traumatica della ·r otula (patella partita). - E. Meriel : La disartircolazione temporanea nelle varie a.ffezioni del -00110 del •P iede. - PLASTICHE CUTANEE : Loe,ve : Sulle plaetiche cutanee profonde. - Mannheim: Risultati degli in·n eeti epidermic.i alla Braun. - Meyer: Plastica ieutainea sem'I)li.ce nella -cura dell'ipospadia. «

NOTE E CONTRIBUTI. CANTIERI DIRETTISSIMA BoLOGNA-·FIR~NZE INFERMERIA DI LAGARO.

Sette portatori di '' Entamoeba histolytica ,, .su dieci componenti di una famiglia. Dott. TOMMASO DELL'AQUILA.

La frequenza d.ei reperti di entamoeba hi$tolytica, specie dopo l.a grande guerra, renderebbe superflua la comuni cazione di quanto ·q ui sotto riferisco, 1se non avesse speciale in:ter.esse per il numero ·degli .affetti e per le eventuali considerazioni sulla diffusione della dissente ria am.ebica. La famiglia di cui intendo fare cenno si riferisce a quella del minatore V. R. fu Achille, di anni 50, n ato a Mercato Saraceno, m a dall 'infanzia in g~rQ per jl mondo, a cagione del suo mestiere. Egli nel 1900, all'età di 20 anni, ha sposato una donna sana e da questa ha avuto ben 17 figli~ di cui 13 v!.v enti, e tre aborti. Dei figli solo 8 attualmente convivono con i genitori, ch e da -oltre due anni risiedono nel villaggio del .c an-

Cenni bibliografici. Accademie, Società Mediche, Congressi : R. Accademia Medica di Roma. - Reale Accademia di Medicina di Torina. - Società Medico-Chirurgica Bergamasca. Appunti per il medico pratico : SEMEIOTICA: Su alcune particolari e poco note alterazioni dei oorpi vertehral.i e dei .d.isch.i i•n travertebrali. Sulla diagnosi precoce delle metastasi -0anceroee nello sch eletro. - CASISTICA : La · nevralgia brachiale. _..:._ Parar. lisi ·periferica bilaterale sifilitica del faiooiale. - Tumori primitivi dei nervi del collo. e del mediastino. TERAPIA: L'azione dei de rivati della fenilchinolein,a sul fegato. - La coledoco-duodenootomia oome cura della calcolosi biliare. - lGIBNE : Valore e durata dell'im.m unità conferita dall'anatoss·i na difterica. - La durata della vaoci•nazione antitifica. . POSTA DEGLl ABBONATI. - VAKIA: Moto e motore. Politica sanitaria e giurisprudenza : G. S,elvaggi: ContrQ!Versie giuridi-0he. Nella vita professionale : ServiZ':i. i gieruico-sanitari. Concorsi. - Nomine, vroma1zioni ed onorificenze. Nostre corrispondenze: Da Catania.

Notizie diverse. Necrologio : Achille Sclavo. Rassegna della stampa medica. l1ndice alfabetico per materie.

tiere dell 'ImboccQ Nord della Grande Galleria dell 'Appenr1i110 della Dire t l~ssima Bologna-Firenze. Nel settembre del 1927 si presentava al cantiere dell 'in1bocco Nord della Grande Galleria dell 'Appennino per essere assunto al lavorQ, ma egli non poteva essere ammesso, perchè disposizioni sanitarie, per la lot ta contro l 'anchilostomias'.., sancivano U divieto di ammissione 1i oper a.i provenienti dal Brasile da meno di due anni. Nonostante ciò, dopo ripetuti esami di feci, eseguiti anch e presso l 'Istituto dt Patologia Colon '..ale di BolQgna, risultandQ il V. R. immune da u ova di anchilostoma e di ogni altro parassi~a intes~ ~nale, compresa l 'entamoeba histolytica, fu ammesso al lavoro. Il minatore detto asserisce che mai durante la sua vita ha soffertQ di speciali disturbi intestinali o di qualsiasi altra malattia degna di nota. Il 29 settembre u . s. il p. si presentava al mio ambulatorio, accusando lievi d '.sturbi gastro-ir1tesfinali, consistenti in dolori addominali, frequenti scariche quotidiane (4-5) liquide e 1nucose, teriesmo, senso di nausea, :.peracidità ed i•ruttazioni. Sebberte lo stato di salute fosse app~rre 11tern c1• ­ te sarto ed ottimo, praticai l'esame delle feci ed avendo trovato r1umerose f-0rn1e cistiche e veget-ative di entamoeba histolytica, inviai il p. per CQntrollo. al prof. Franch:ni e con eguale conferma .

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IL

POLICLINICO

Com e ospiti arJjt unli conviYevano n ell 'abitazion e di d ett a fa1niglia du e cani ed un ga tto. Con oscendo la freque nza della dissenteria amebica in questi animali, n e esaminai le feci e risttl taron o ripeluta rnent~ n eg ative. I famigliari co·n tagi.ati sono i segu enti : 1) V. I., di anni 46, nata a Mercato· Saraceno. Ha godu to sempre ottimo stato di salut e, no1108La1tte le 20 gra vida nz~ ed i relativi allattam er1ti. Nel 19.l3 con il marito si è recata n el Brasile, d imorandovi per Qltre un anno e m ezzo . Non \'tCcu sa speciali disturbi, p erò è notevol~en­ te d eperita ed ane1nica. Il 2-Il-1929 esame d elle feci: nu1nerose cisti di en tamoeba coli - ed histolyti ca. Due o tre scariche alvine giorn aliere. 2) V. l\1., d~ anni 18, nato a Lavello, attualm ente addettQ ai lavori della grande Galleria. Nel 1913 è st atQ n el Brasile con la m adre ed il p adr e. Da oltre un anno accu sa notevole d ebolezza, p allore , freq t1e n ti scarich e diarroich e e n ausea. Il 2-II-1929 esam e dP.lle· feci; numerose e1* tamoeba col i- ed histo lytica in tutt~ gli_ s~adi, cisti d 1 lamblia intestinalis, blastocis t~s h o·m inis, miceli e sp Qr e di, fu nghi. 3) V. R., di anni 12, n ato a Nap oli, h a sofferto i comuni esa ntemi dell 'infan zia, n iente altro d egno, di n ota .. Il 5-II-1929 esam e delle feci : numerose cisti di entamoeba coli - ed histolytica. Scarich e fecali n or mali per 11umero, ma ahit u almente liquide. 4) V. O., di anni 8, nato a Lagaro (Bologn a). Ha sempre goduto h11ono st ato di salt1te. Il 7 -II-1930 esam e delle fec:,: cisti di entamoeba coli- ed hist oly tica; u o,va di ascar is lumbricoides. Feci abitualmente liquide. . 5) V. J:i"'., d~ anni 7, n ato a Pian oro (Bologna), h a sofferto i comuni esa1~temi dell 'infan zia e null 'altro d egno d i r1ot a. Il 7-Il-1930 esam e d elle fec~: cist~ di entamoeba coli·- ed histolylica; uoma di ascar is lumbricoide.s . Scarich e fecali nor mali p er n umero, m a liquide abi tualmen te cq1ne n ei due cas:. preced enti . 6) V. S., di anni 6, n ata a S. Ruffillo (Bolog n a). Bimba d i gr acil~ costituzione fisica; notevoln1ente deperita ed an en1ica d a circa du e anni. Il 7 -II-1929 esam e d elle feci: cist i. di entam-oeba coli; u ova di ascar is lumbricoides; u ova di ll)'me. n olOp is nan a; freqt1en ti scarich e diarr oich e. ~

Gli accertam enti m icrQscnpici delle feci furon o eseg u il:, a. frescQ ~ previa somministrazion e di purgan te salino. I caratteri m orfologici e biologici delle fq»me v~getél ti ve (pr esen za di numer osi globuli rossi nel citoplasm a e mobilità vivace) e d elle cist i (piccole, sfer oidi ed altam en te rifrangenti) er an o sicuram ente d a riferirsi all'entamo eba liistolytica. Nelle stesse feci l a presenza di cisti di e~tamoeba coli (gr andi, sferoidi, apparenza d i porcella n a e nuclei numerosi visibili) rendeva facile la djagn qsi differ enziale con quest 'altra forma . Di'lrio cli rii co. - Tutt i i n ostri p azienti furo11 0 ricoverati nell 'infer nwria del Cant;er e e conten1 poranean1ente sot toposti a cura em e tinica con i11iezioni endomuscolar~ di ctgr . 3 p er gli adulti (ge11 itori e figl ~o n1aggior e) e ctgr . 1 e m ezzo per gli al tri figli Le ir1iezjoni son o st ate eseguite in quattro periodi di u n a set timana con l 'inter-

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vallo, per ogn i p eriod o di c~nqt1e giorni somministrando complessivam enté 80 ctgr. ·di cloridrato di em etina agli adulti e 40 ai bambini. Durante il periodo di riposo i p azienti ricevevan o un purg-ante sali110 e dopo erano esaminate· le loro feci. Gli esami eseg uit i dopo la ia setti1n&na di cura resero ev:tdente la diminuzione d elle forme vegetative ch e scomparvero definitivam e11te d opo il 2° period o di iniezioni. Le form e cistich e invece com :n ciarono a diminuire ~ m età cura e n on si osservarono più nelle feci· cisti dopo l 'ultimazione d ella· cura. In tre p ~z ienti però, in quelli che anche obbiettivamente presentavano dei sintomi. che clin icamente p otevano riferirsi alla dissenteria amebica, le cisti ricomparvero e fu necessario un altro period o di una settimana dj, cura emetinica· ed una più cost ante so,m ministrazione di st~var­ soJo, f atta an ch e agli altri. L 'efficacia d~i medicamenti è risultata anched al miglior am ento n otevole e graduale dei sint o1n i clinici rilevati, e specialmente nei tre pazienti eh~ potevano considerarsi maggiormentesoffer enti. È . m eritevole di ricordare il miglioram ento gen er ale d ello stato di salute e la dimin u zion e d el nt1m ero delle scariche fecali che diventar on o r egolari e con feci formate. \

C ONSIDE RAZION I.

In u n caso interessante di dissenteria amebica d a m e p ubblicato nel n. 10 d el· 1926 d b B iol ogie M édi cale, constatai in un p. un 'amebiasi cronica, contratta 26 anni' •p rima in In·docin.a, ch e sp ecia li condizioni di clima e di a1nbien te n e avevano m odificato il decorso. La m .a lattia in quel p .' subiva d elle sost-e tutte le volte ch e veniva a t rov.a r sii in clima temperato e specialmiente in Italia , m a anche qui aveva ·d elle r ecrudescenze in circosta nze favorevoli (m a la ttie inter correnti., raffreddamenti, st r.ap.azzi d ietetici, fatich e ,e ccessiv·e). Era chiar o in .q uel caso l 'origin.e tropi cal,e d·e ll 'infe• z1on e. Nei .nostri pa zienti invece .non possiamo ritener e l 'infezione ,d i provenienza esotica. Dif.at ti l 'in1dagine an.a mne,s ti·c a .a nch·e per i trech e ha nno dimora to n el Brasile è negativa J)er dist urbi p r.ecede nti da rife rirsi alla ·dissenter ia a m ebica. Pur non ·potendo quindi afferm.a:re ch e l'infezione sia stata contratta nell a provincia di Bolo.g n a , .do·v,e è ;Stata segnalata con una certa frequenza e dove maggiormente h a dimorato n egli ultimi anni detta famiglia, in ogni caso è molto· probabile che essa sia cominciata in Italia·. Qu.anto sopra ci fa rifletter e : . I ) ch e a n ch e n el nostro paese la dissenteria .am ebica è più frequente di quanto sicrede; 2) ch e ·d,etta mala ttia ha spesso manifestazioni .clinich e n1olto mitii e difficili a diagnosticarsi; •


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Mestruò a 15 annj e le m estruazioni, pur es3) che essa ha un potere di diffusion·e · piuttosto notevole come ·d imostr:ano i casi ri- sendo p =uttost.q abbondanti, furo,n o sem1)re regolari per qualità e intercorrenza. scontrati nella suddetta famiglia, dove, pur.l\ndò a inarito all 'età di 19 anni con u omo, tuttro·ppo, le condizioni igi.enich e e le abitu.dini toTa vivente e sano·, dal qual~ , ebbe 3 figli che di pulizia non erano molto i deali . vivono e stanno bene. 1

RIASSUNTO. L' A. riferisce 7 casi di portatori di entamoeba hi~t olytica, .a pp1a rtenenti a·d una stessa famiglia , la cui infezione sembra essere stata contratta in Italia e molto prob.a bilmente in ·p rovincia di Bolog·na. Sono stati curati e guariti con ini.ezioni endomuscolari di cloridrato di em etina e con compresse di stovarsolo.

OSSERVAZIONI CLINICHE. OSPEDALE CIVILE DI FINALE NELL 'EMILIA

diretto dal prof. LurGr ToRCHIANA.

Considerazioni sopra un caso di perfo1·azione dell'arteri{l. uterina in una sacca purulenta paramet1~a1e i)er il dott. G1usEPPE I NGLIMA, assistente. Se sono noti n ella letteratura casi, non del tutlo rari , riguard.anti emorragie mortali per ulcerazion·e di grossi vasi in seguito a infiltrazione neoplastica delJa parete (Hirschfeld) o secondarie a decubiti prodotti da proiettili ritenuti a ridosso ·del v.aso (Lienart, Morris e altri), rientrano nella più grande rarità le emorragie spontanee che si producono in sacch e purulente, per alterazione infiammatoria d ella parete v;asale stessa, tanto che la loro constatazione si può ritenere del tutto eccezionale. ~ per questa ragione che avendo avuto l 'opportunità di osserv,a r·e di recente ur1 caso, rig uardante la ·perforazione di una arteria uterina in una sacca purulenta parametrale, desidero rend·erlo di pubblica ragione, non soltanto per le peculiari n1odalità d'insorgenza, ma anche perchè mi dà motiv·o ad alcune con siderazioni di ordine puram·ente pratico. • Ringrazio il prof. Torchiana •per avermi concesso il caso clinico e guidato n ell e ricer che. Storia clinica. -· Il presente caso rig uarda tale P. A., di anni '.~O, operaia. da Finale Emilia, la quale si presentò all 'ambulat-Orio del! 'Ospedale perchè da qualche giorno soffriva di d-0lori n ella fossa iliaca destra, accompagnati da febbre . Raccontava l~ paziente che essa era sempre st[lta di buona costituzione e mai ebbe a soffrire n1alattie d egne di nota.

Circa 15 giorni fa, rlop-0 un p er iodo di amenorrea di circa un mese, fu colp!,la da abbondanti ·perdite di sangue, le quali dimint1irono poi in seguitQ a riposo. Da circa 10 g iorni al1e pcrclite sanguig ne si è aggiunta febbre , che ha raggiunto i.I inassimo di 39°, preceduta da brivido, intermittente, e seguita da sudori. A questa, sintomatologia, si sono uni ti dolori nella fossa iliaca di destra. Al momento della visita presentava, temperatura su : 38°, addome trattabile, nessuna dolorabilità nei vari quadranti eccettuata la fos sa iliaca di d estra, dove si ri scontrava una discreta contrazione di difesa dei musco~i della par~te e dolorabilità pit1ttosto viva alla press!pne. .l\.11 'esam~ ginecologico si notava fu oriu scire dalla vulva un liqt1ame g iallastro purisimile, di cattivq odore; vagir1a ampia: 1'orific!JO· est erno· d el canale cervicale pern1eab :le all 'apice dell 'indice, l ' utero piuttosto ingrandito lat.eralizzato a sinistra,. In corrispondenza del forni ce laterale di d estra si palpava u11a tumefaz =.one d ella g·r ossezza di t1n mandarino, piuttosto dura, fi ssa, sen za eviclente fl11ttuazione alla palpazione combina ta, vivamente dolorabile. 'fale tt1me.fazione faceva corp o con l 'utero, il f ornice corrispondente era pastoso·. L 'utero era fisso ~ la pressione sul collo risvegli ava dolore ; liev:, alterazjoni esistevano in corrispondenza d el muso di tinca, rivelabili d allo sp eculum. Da la l a sjntomatologja e ~l risultato dell'esam e obJ)iettivo s~ f~c~ diagn.qsi di parametrite e si cons=gliò all 'ammalata di entrare in Ospedale. per la necessaria osservazione e per l 'intervento ope· r ativo. L'ammalata invece rimase a casa sua altri due g iorni ed entrò il 17-7-1929 con temper atura (l 38 e stato genernle buo110. __--------Le si fe ce praticare una lavanda vag·ir1ale calda e d a ta ancora l 'assenza· di fluttuazione si decise per il giorno d opo di prat:care una puntura esplorativa, alla quale, se del caso, far seguire la colp otomia . Senonchè la ser a stessa, l 'amm alata accusò vivQ dolore j n corrisp onden za d ella fossa iliaca di destra, agitazione~ irrequietezza. Il pQ.lso si mante.n eva buono con 70 b attute, l 'addorhe trattabile. Si fece applicare la vesc:ca di g hiaccio e il dolore do,p o poro calmò . ' Ter so 1e 4 del mattino improvvisamente i i d olore riapparve fortissimo, atrQce, e in breve sj diffttse a tutto l 'addome , accompagnato d a vomito. Il pcl so si fece rapidamerrte piccolo e vuoto. L'infermiere d;. servizio praticò i11iezioni eccitanti e l 'amm alata si rjebbe un poco. Non compreso della gravi tà della situazion e non si preoccupò eccessiva.mente. Esaminata ver so le ore 8, l'amm alata apparve sub=to in condizioni rlisperat~. Polso n on percettibile, estremità fredde, p allore intenso, addome disteso, dispnea, sensorio integro, ottusità n elle parli declivi d ell 'addome. Un intervento in tali condizioni n on poteva essere preso in consideraz;one, si cer cò ad ogni m odo di rialzar e le condizioni d ella malata con


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iniezioni eccitanti, ipodern1oclisi. Tutto fu inu- · possa rassomiglia re Ion tanamen te al mio. È tile; l 'ammalata si spen~e dopo poche ore. ben sì vero ch e in qualch e trattato (Labadie, La. n ecroscopia prat~cata 24 ore dopo l~ morte Lagrave, Legueu) parlan do dei flemmoni della diede il segu ente risulta lo: Nltlla di notevolé a carico dei polmoni e del guaina ~pog.astrica ch e si fanno strada verso il cuore all 'infuori di n ote di anemia acuta; l'ad- r.etto, la vagina, o l ' uretere che è più spesso compromesso, dicono c he i vasi cc per quanto dome invece si presentava ripieno di san gu e in p arte fluido, r.n p arte coagulato. Prosciugato il raramente, possono essere ulcerati con consecucavo addominale ed eviscer ato il cadavere si potè tiva emorragia arteriosa o trombosi venosa » notare un grosso coa~·ulo nella .fossa iliaca di destra. Il cieco ed alcune an se del t enue erano ade- m a n on riportano casi particolari di ulcerazion e d ell'arteria uterin.a. renti alla parete posteriore del legamento largo verso la sua base. Questo trat1o aderenziale costiAggiungerò poi ch e fu ap·p unto tale rarità tuiva, con il p er : toneo pelvico l a parete di una ·ch·e, anch e di fronte all '·em o)p;eritoneo, non ci grossa sacca svil uppatasi tn corrispondenza della feoe pensare a una così strana eve nienza. base del legamento largo stesso. Medialmente a Si affacciò .s ubito inveoe a.Ila nostra mente questa ganga, aderenzial~ e in tutta vicinanza del1'uloro esjsteva, una larga smagliatura peritoneale la possibilità ch e contemporaneamente a l fatto permeabile all 'indice, al traverso la quale si pene- settico parametrale si a n.dasse svolgendo n ell a trava in un a sacca, rip :,ena di coaguli molli. Tolti no·s tr.a paziente ·un.a gr:avi·danza extrauterin,a , gli organi che aderivano fra loro ~ tenacemente al non diagnosticabile , da te le p eculi.ari condiperitoneo pelvico e aperta, qui~d,i anche la base del legamento l argo, si scopr1 che la sorgente del- zioni del parametrio e che a qu esta si dovesse l 'emorragia mortale proveniva dat vasi uterini, imputare la grave ·emorragia mortal e della e più propria1nente dall 'arteria, ch e si presentamalata. va di ca,libro multo aumentat.Q, ingrossata e ulLa n ecroscopia inv,ece ci escluse nel modo cerata in un punto della su a parete subito al dipiù assoluto la presenza di gravidanza ectopi ca , so1)ra dell 'incrociq con l 'uretere. ci lla s.pieg.a to la causa dell.a rapid.a emorrag ia, Parle delle pareti della sacca era occupat a da ci ha dato .r agion e dei gravi dolori presentati stratificazioni puru~en te; qualche piccolo ascesso fu riscontrato n el tessu to connettivo ch e limitiva da lla malata la sera prima della rnorte e in il processo infiammatorio . relazion,e con lo svolgersi del! 'ematoma retroUltimato ques to esame , p er una più accurata pe~tone.ale , ci ha infin·e in.di aato ,da qu.ale parte osservazione si asportaro110· in blocco i 'utero, gl: il .sangue si è riversato nel peritoneo, col annessi, vescica, vagina e retto. mezzo cioè di una d·eiscen za dello stesso. L 'utero per quanto un po ' più grosso si presentava normale, cosi pure gli annessi. Aperto · La necroscopia,. dunqu·e, ha illuminato com l 'utero si riscontrò lin a endometrite purulenta pl etam,ente il quadro clinico nella sua varia con p :ccoli resjdui ovul ari verso il corno di evo,l uzione. destra. A questo punto però ·una consider.azion e La p ar ete l1terina er a n ella sua parte destra molto pjù sottjle ~ m olle che noin a sinistra. Nulsorg·e spontanea a lla nostra mente e ci domanla di not~vole n el tubo intestinale, fegato e mildia rno come mai un vaso ·di notevole s pessore , za. Reni sen za lesioni m acroscopich e apprezquale I 'uterina, abbia potuto ulcerarsi spontazabili. 1

Riepilogando il risultato clinico ed anatomopatologico del presente caso, si è avuto in primo tempo ' e su·ssegue n temente ad un aborto settico la costituzione di un ascesso all.a base del legam ento largo di d estra, in secondo ter11po ulcerazione dell'arteria . uterin.a •e costituzione di un grosso ematoma estra·p eritoneale, in terzo tem·po inond.azione p erito·n eale .a ttraverso una smagliatura del peritoneo e consegu ente rapid.a morte dell ,amrn.a lata. Queste sono le varie tappe attraver so le quali è passato il processo morboso, ta-ppe ben lum eggiate e ampiamen te chiarite dall'in·dagine clinica e dall 'esam e n·ecr oscopico. Vediamo ora quali insegnamenti possiamo trarre dal nostro istudio. Dirò subito intanto ch e il caso attuale è di una rarità eccezionale e ch e per qu.anto abbia indagato n ella bibliografia italiana e straniera non mi è riuscito di trovare un solo caso ch e

n eam ente in una sacca purulenta . Dirò subito ch e la :ragione potrebbe essere abbastanza ovvia se avessimo r e1)ertato il v.aso ulcera to e su di esso praticate le necessarie indagini istolo·g iche. Ciò inv·eoo p er una imperdonabil·e disattenzione non è s tato fatto. Ad ogni modo richiam·o l 'o.sserv.a zione .su ·due fatti di indiscutibile valore riscontrati ia.lla necroscopia e che possono megli o lum,e ggi.are lo svolger si d el processo morboso. Abbia.mo visto infatti ch e le pareti uterine in tutta co.rri.spon1denza del prooesso infiammatorio, ch e intorno ad esse andava evolvendo ,· erano assai assottigliate ·e rammollite in confronto a qu.elle del lato opposto del tutto sane, inoltre abbiamo co·n statato che l 'arteria uterina u1lcerata 1si mostrava .d i calibro aumentato. dilatata, a par eti quasi fusate . Qua li d·eduzioni logich e possiamo tra rre da questi reperti :} Intanto dall'esame delle pareti uterine balza evi·dente la certezza ch e _il processo purulento, 1


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inveoe che seguire una delle tante vie che più facilmente si sog.Jiono riscontrare in casi similari, tendeva a farsi stra da verso I 'utero, fatto raro, ma oh e q•u.a lche volta suole accadere (Labadie, Kustn,e r, Schroder). Il reperto poi riscontrato a carico del vaso leso, ci dice chiaramente che l'arteria uterina si trovav.a in stato di dilatazione aneurismatica, secondaria fo,r se al processo infiammatorio che l'aveva inv.asa m.ell·e su·e pareti e ne av.ev.a alterata l'intima struttura anatomica (aneu:risma da erosione, Kauffmann). Riepilogando pertanto lo strano svolgersi di questo pro·cesso infettivo bisogna ammettere, dopo quanto abbiamo esposto, che la raccolta purulenta parametrale per speciali regionali condizioni abbia avuto tendenza ad aprirsi nell'utero. I vasi uterini si sono venuti pertanto a trovare in m ezzo al focolaio infiammatorio e mentre le vene harino potuto con facilità trombizzarsi, l'arteria, vuoi per cause insite nella parete vasale e preesistenti all'infezione stessà, vuoi per l'in'Qasione infiammatoria delle pareti unita all'aumento di pressione locale, ha finito per dilatarsi, per sfiancarsi, dare origine ad un piccolo aneurisma parietale che si è ulcerato nel focolaio infiammatorio. Qu·esto mo·d o di vedere mi sembra, a rigor di logica, come qu ello che meglio corrisponda alle varie o·b bi·ezioni e al r eperto anatomo-patologico. Giunti a questo punto è logico domandarsi se un intervento precocemente praticato avesse potuto salvare la donna. Certo che la colpotomia, come qu•ella che più razion.a.J.m ·e nte si imponeva, poteva far trovare il chirurgo alle prese con una abbondantissim.a emorragia, dato ch e quasi certamente la ormai debolis- . sima parete va.sai.e non av.rebbe resistito ad una notevole differenza di pressione. Ad ogni modo an che in tale contingenza, nell 'impo·s sibilità di allacciare un vaso in una sacca ip urulenta si poteva praticare per via intraperitoneale l 'allacciatura d·ell 'ipogastrica, seguita dall'ablazione dell'utero e d·egli annessi e am1pio drenaggio peritoneale. Nessuna urgenza però esisteva nella nostra amma lata al ·momento dell'ingresso da costringerci ad un intervento e tanto meno n essuno sospettava una cosi tragica evenienza. 1

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RIASSUNTO. L' A. illustra un caso di ulcerazione dell 'arteria uterin.a in una sacca purulenta; ne tratteggia le modalità di sviluppo attraverso le indagini necroscopiche praticate e di1scute quale interv.ento sarebbe possibi.l e in un caso consimile.

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Su un caso inte1·essante di rottura di gravidanza extraute1·ina per il dott. AuGusTo B .IBBIERI . S. Giorgio di Pesaro (P.e saro). Qu,esita no·t a h a lo scopo n o1n solo di rendere 11oto un caso interessante, ma anche di richi~­ ma:re l 'attenzion-e dei m ·e dici pratici sulla poli1no•rfa sintomatologia ch·e piu ò p:re.s entare la gravidanza extraute·r in.a, anche nelil'esito suo p.iù grave, qual,e la rot·tura e su coessiva inondazione periton.eale. Perchè alla conosoe·n za appunto di tal.e polimorfismo, si deve se oggi vengono di.a gnosti,cate g•r avidanz·e e.c to piche i·n . numero e c10 .' non e' senza in1po· . n1agg1or r tanza, data },a neoessità assoluta di ospedalizza•r e immedia1am·ente tali arl1malate. ( Prima di fare qu.a lch e consider.az ione des~riverò breve·mente il C8SO: , 1

V. Ersilia, di a. 28, casa lir1g·a, coniugata, con tre figli viventi e sani .. Null a nel ge11tilizio, non ha sofferto malattie degne di nota. Ebbe sempre regolarme·n te le mestruazioni , l 'ultima d elle quali otto· giorni prima, in tutto uguale alle precedenti. Vengo chiamato d'urgenza presso la donna verso le ore 23 perchè poco prima , durante un coito normRle col proprio marito, la p. fu colta all 'improvviso da un forte dolore al basso :ventre, accompagnato da vomito. Il dolore quasi immed~a­ ta1nente si diffuse a tutto l'addome e special1nente verso la regior1e epigastrica. E. O. Pelle e mucose visibili piuttosto pallide; scarso pannicolo adiposo; costituz~one scheletrica regolare. Nulla a carico degli apparati circolatorio e respiratorio. Addome: Nulla di anormale all'ispezione. Alla palpazione si nota che 1'adòome è ben trattabile, l11ancando ogni accenno cli difesa muscolare. Il rlolo-re è però abbastanza viv.o e diffuso pur essenrlo u11 po' più intenso nel quadrante inferiore destro. ~ulla di anormale alla percussione.


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Organi geni tali: Al I 'e plorazione s~ nota ch e ~1nprime nc10 movime11ti ali 'uter o si provoca lieve dolore; il collo è un po ' m olle; l 'utero è n ei li111iti 11or mali e i fornici son o liberi ; non riesco a indivirluare alcun ing rossam ento ai lati dell 'utero . Le nlammelle son o n ormal =, sen za alcuna seLr ezione. L 'aspetto della p. è m olto soffer ente, m en tr e il 1>olso e la temper atura so110 pressocch è n orn1ali . Incer to sulla diagnosi, data la scarsità dei sintomi, dopo le oppo rtune prescrizioni sedative, decido di tornar e dalla p . la mattina dopo. La trovo in condiz~oni più allarmanti; polso 120 ; temp . 37°5; j} p allor e della cute e delle mucose è pi-L1 inten so . L 'addom e si è fatto meteorico e più dolente, pur inan cando sempre la difesa rnuscolar e; ver samento lih·ero endoperiton eale; rLull a di cambj ato al riscontro vaginale. Dal collo uterino n on fuoriesce sangu e. Trasporta t ~ d 'urgen za la donna all 'ospedale di Sassocorvar o, venne vi;Sitata dal chirurgo pr imario dell 'osp edale cli Urb ~no prof. Ma11n a, il qu ale confermnta la mia diagn osi d~ rottura di gr avidan za e"<:trrl11·t ~rina con emoperitoneo, decise di int ervenire immed '..atam cnte. 22-7-192G. Oper atore prof. l\Innna; assist ente dott. Barbieri. Anestesia morfio-et er ea; lnp ar ato1nia m edian a sottombelicale. Si t r ova la cavità addominale ripien a di san g·ue libero e coagulato ; il douglas è occupato da lln 'en orme m assa di coaguli. A destr a, fra la tromba e l 'uter o, si avverte un ingr ossam en1 o poco più di una gr ossa cil1egia, di colorito bluastro e con un a lacerazion e gem ente sangu e al centro e superiorm ente. Rimozione del san gu e l '. .b ero e coagulato ; annessiectomia destra; lavaggio con etere, zaffo 11el dou gl as e sutura par ziale della, ferita. Diag11osi : Gravidanza extr auterina tubarica istn1ico-i11ter stiziale de&tra in crisi. Inondazione periton eale. Il decor so post operator :-0 fu r egolare e la donna u scì complet am ente g uarita dall 'ospedale dopo • circa ttn m ese. •

Com e b o ·detto a·l l ' irnizio, il pre ente caso mi sembra inte·riessante e m erita qualch e con side r azion e, sia p er la cau sa alquanto r.ara (il coito) determinante la grave coim ·p licazio-n e, sia pe-r J.e difficoltà diagn ostiche ch e pre e:n-tava al })rimo m om.e nto. E sopratutto d ebbo ricbian1ar e l 'a•t tenzione sulla ma ncan za di un sintom o fonda m enta le : l 'a.m en orrea . Solo recentem en te alcuni autori h anno messo in eviden za q u esto fatto e specia lmen te il Consoli , il q uale p·u bblicò una statis ti.ca a bbastanza nu m er.os.a di g·r.avidanze eoto·pi che senza .a men orrea ·e il prof. Dossena. Prima d i q u esti n on mi è n oto ch e altri abbia c itala qu esta po·ssibilit à, anzi quasi ovunqt1e si legg·e ch e il &into.m o più costante di gravidanza è I 'amen orrea. Fa eccezione lo Spinelli il quale r iporta casi, da i qua li chia r.amente ap})ar.e, senza ch e l 'autorc lo m e tta in evidenza , cl1e num erose gravida11 ze ec topicl1e ono deror e sen za l 'amenoir rea. 1

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POLICLINICO

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Questo voglio mettere in evidenza per i medic i pratici, pe.rchè anch 'io fui tratto in ing.a n·n o in un primo tempo appunto per la mancata ·amenorrea. Man cando i co.m uni sintorni di gra vidan za, n on p o·tevo .a ndare a pensar·e alla gravidanza ertra u terina, pe·vchè quasi com .p letamen te n e ma.ncaya no i sintomi: accentuazione d ei fenoim eni simpatici della gra' 'idanza, m odificazioni mammarie, le crisi dolor os-e a l b asso v:e•n tre (contrazioni d ella tuba), le perdite irregolari di sang ue da i genitali esterni con espulsione .di lembi di decidua, l 'utero aumentato di volume e ·deviato, I.a constatazione di una tume,fazione molli1ocia ai lati dell 'u tero. P ossiam o poi esse re tratti in inganno a·n 0he dal comportamento de l polso; inLaitti, co,m e n,el mio caso, a uno stato in appaiien za gravissimo, si accomp.agna alle volte un polso poco o nulla m odifi cato (poJ.so parado sso). Gen·e·r.a•lme,n te pori , qu.a ndo so pr:agg· iunge la g·rave sintomatologia della rottura di una g ra:vida n,za tub arica, oltre a llo &choc, a l dolore dilaoèrante, sopraggiung·e anche subi·tan.ea una • • • • • • • • a n emia acuta, c on tutti i s1ntom1 caratte·n stic1 ch e la distinguono. Anch·e questo ~eperto può, com e n el no·s.tro caso, m.a n car e in princ ipio, e ciò è d ovuto al fa·tto che inizialmente l "em orragi.a può· esser.e lieve, spe·ci.almente se J.a rottura è piocola ; n·o n ·dimenticarsi p·er ò ch e l ',e mo;pragia può aumentare e·n orme~ ente , sino a portar e a uno statò s.irnoo·p.a le, nel corso di po cl1e o·re . Con oludend o, qu.a ndo all.a m an cata amen orrea fa seguito il cor teo sinto.m atico che siamo a bitua ti a vedeire in o·g·n i caso di gravidanza extrauterina con irottru.r a della tro.m ba in atto , n essun ostacolo si frappon e alla diagnosi. Nei casi invooe in cui la mancata amenoTrea, si .associ.a a una scaif\s.a e atipica sinto·m atologi.a, la diagnosi può e.sser·e difficilissima e fa cilm ente si può cadere in errore. Non dimentichia mo mai quindi in questi casi di fare uno stu·di o a ccu.r ato deille ammalate, vagliando e dando il gi·u sto valo ve a ciascun sintomo e ricordandosi che è m·egli o errare jn eccesso, che in difetto. Giova qui ricord.a re a ltre sin.dromi addominali, ch·e con la rottura della tromba gravida possono confondersi , p oich è anche esse possono g)ettaPe fulmineamente una ·donna dallo stato di sa.l·u te, in condizioni gravissime. Sono i casi di uloerazione perforativa dello stomaco e del duo deno , la pan cr etite a cuta emorragica , l'appem dicite, la rott ura di una saoca purulenta sa1pingea , un.a p elvi-peritonite purulenta complicante u·n aborto uterino, una cisti ovàrica con1q)licata da torsione sul p eduncolo e grave 1

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~rANNo

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NuM. 21]

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SEZIONE PRATI CA

"€morragia endocistica. P~r la diagnosi diffe'f'enziale éli queste forme cicloniche dell 'a·ddom ·e, aventi in comune co.n ia rottuir a di una gravidanza exbrauteri na molti sintomi, senza -scenderie ai particolari, basterà tener nel mas-simo con·to i dati forniti dall 'anamnesi, il com•portamento dell'alvo, la febbre, e sopratutto •Come si compo1rta la difesa muscolare: questo ~intorno, sempr.e .rilevabile con un accuirato .esame in tu tt·e l·e forme .a ddominali con infe_zione o risentimento del peritoneo, m a nca n,el~la rottu ra d ella gravidanza extrauterina. Per ultimo voglio mettere in evidenza che non è molto frequ ente ch e una così grave ..complicazio.n .e sia provocata dal ~o ito. Come .cau.s e determinanti I.a ,rottura a.ella tromba gravida sono citati: i traumatismi in genere, .:g·li esami medici, i tentativi di provocare l '.aborto, la contrazio·n e della tromba, la congestione mestruale, e infine rararmen·t e il coito. Non bi:sogna però dim ep.tic are ch·e il vero meccani.·s mo di rottura è d ovuto alle particolarità a naitomich e de ll 'uovo tubarico. Infatti l 'assenza deilla ca·durc a a livello dell'inserzione dell'uovo, ;permette alle villosità coriali di esercitare le loro proprietà devastatrici sulla pa~ete tubari.ca, tanto ch e in certi punti questa è ridotta al solo rivestimento peritoneale. La resistenza n e 'è quindi fortemente diminuita e basta anche iuna lieve pressione, accompagnata da cooge-stione o d a emorragia in tra tubarica per deter1minarne la rottura. Concludendo, la diagnosi di g r avidanza rextraut.erina e dell.e sue complicazioni, non è -sempre facile, ma errerà m eno chi nei casi ·diffic ili e oscuri ne sospetterà l'esistenza e p~e-n.deirà gli oppo,r tuni provvedimenti . · So·p ratutto s'im .p one la o&ped.alizzazione, per<;hè c hi lascia talì ammalate in ambienti ina· <(latti e e-on d eficiente assistenz.a , può compromettere l:a vita di una madre. 1

APPARECCHI E STRUMENTJ NUOVI. OSPEDALE CIVILE DI S. GIOVANN I IN PERSICETO. SEz . CHIR. dire tta ·d al prof. A. MARTINELLI.

· Letto per chi1·urgia

01~topedica

·disegnato da l dott . PIETRO FnAssINETI, aiuto.

Il letto che presento mi è stato suggerito d.a un con cetto puramente pratico ·ed utilitario, dall'intento cioè di racchiu.dere in un unico mezzo meccanico, di costo relativamente m o·d esto, tutti quei sussi.di terapeutici il cui uso si impone nella pratica ortopedica corrente , per chi non voglia, in ogni caso, ricorr ere alla coop·e razione di un I stituto specializzato. Presso i piccoli Ospedali, in ispecial mo.do, sforniti di un .attrezzamento compl eto ch e richiede peraltro allenamen to all'uso ·e personale infermiere .Particolarmente accorto, l 'apJJarecchio gessa to resta sempr e, se ben.e applicato , il miglior mezzo ortopedico, di facil e attuazione ·e 'd i sicura efficacia (controllo ra·diologico), a lla portata di ogni chirurgo e ·d i ogni Istituto di cura. E precisamente al fin·e di provvedere l 'operatore di un i strumento semplice e non costoso ch e garantisse una buona riduzione di ogni frattu ra così degli arti superiori come degli arti inferiori; e consenti sse di porre ·e manten ere ! 'operando ne ll 'atteggiamento voluto durante l 'intervento da praticarsi, è tato ideato e costruito il letto che -d escrivo. Questo per la sua particolare struttura riuni· sce in sè vantaggi molteplici: I ) con sente di praticare correttamente og11i apparecchio gessato; 2) gara ntisce una v.a lidissima trazione fis. san do egregiamente il settore sch eletrico, su cu i si interviene, n ell 'atteggiamen to voluto; · 3) r ende possibili tutte le manovre ·di riduzione, essendo l 'infermo in J)Osizion e · r·e latiRIASSUNTO . . ,,amente no:r;i ·d isagiata; · • 4) con sente in grado tutto particol.a re agi. , L 'A. riporta un caso interessante ·d i rottura lità e rapidità di manovra; <li. gravidanz.a extrauterina, mettendo in evi5) è di u so facile e non ingombrante. denza le diffico·l tà diagnostich e .di simili casi Esso con sta d elle segu.e nti parti: ~ ..co!lclucl.end 0 . eh.e è dovere del m .e.dico o·s peI ) Un p·i ano di sostegno ripartito in sei .dal~z.zare u·rgentemente tali ammalate. segmenti, ciascuno dei quali può indipendente· m eri.te dai restanti esser,e sollevato od abbassaiJ3IBJ.,IOG RAFIA . ' . to a volontà. E questo si ottiene con fa cile e \P. G. SP1Nl!:LL1. I.,a diagnosi e la cu ra della gravir.àpidissima manovra. danza tubarica. Atti della Società !tal. di OsteSi può così risalire adeguatamente a secon· tricia .e ginecologia, voJ. XV. ,do dell 'età e del! 'altezza d el soggetto oltre l a CONSOLI. Gravidanze extra11t erin e senza. am enorcintura pelvica negli apparecchi per lesioni del reà. Annali di Ostetricia e Ginecologia, 1928. :DossENA. 'Su alcuni particolari comportamen ti bacino, articolazione d ell 'anca e scheletro d elsintomatolfJgici della grav idan za extr auterina. la coscia . Notiziario di diagnos tica e ter ap:.a, N. 9. Ovvero in rapporto alle ste ~e esig en ze diG..tlFAMl. El-erri-enti di Ginecologia. scender e per estensione ,-aria distalmen te alla Cuvto-PESTALozzA. Trattato di Ostetricia. 1

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[ A NNO

IL P OLICLINICO

cin tura sc.apola r,e negli .appar,e cchi per lesione dell 'arti colazione della spalla e dello scheletro dell 'arto superior e. Si pu ò a ltresì, dispon endo opportuna n1ente l 'infermo e d abbassando in numero vario i piani in term edii , n ei e.asi di morbo di Pott toracico o lombare, in ctli si voglia otten ere una decom pr essione dei corpi vertebrali ponendo i] tratto leso in lordosi, pra ticare un lettino gessato secon.do la tecnica di Lorenz o di Wul stein . 2) Un ,reggi-bacino m obile, tanto da essern e con sentito per semplice manovra sulla asta verticale contro la quale poggia il perineo dell 'infermo , il .s opr.a elevamento rispetto al piano del letto, in quelle poch e circostanze patologich e in cui questa ma novra torna neces•

S8{1a. 3) Due aste orizzontali rigide poste ad una di stanza dalla linea m e.diana corrispondente , n ella p osizione di impiego p er gli interventi su gli a rti inferiori , a lla distanza media della testa del f.em or e n ell 'a·dulto ; n el b ambino potrà otten er si di riportare la ·direzione a pprossimativamente parallela all'asse maggiore dell'arto inferio·r e , spostando l 'op eran.do verso l 'alto e·d appoggia ndon e, per la controtrazione, il perin eo su di un campo che vien teso ·fra il piano ·d el reggi-b.a cino e·d un dispositivo annesso al1'asta m ediana di controtrazione. Queste aste possono esser·e graduate n el loro div.arie.am ento e fissate .al grado d esiderato . , Esse dispongono di un 'ampiezza di movimento, sul loro centro di m otilità, ch e si approssima ai 190°, p er cui possono essere utilizzate tanto per la tra zione sug li arti inferiori quanto in sen so opposto per la trazione sugli arti superiori . E' in questa seconda posizione nella quale le aste orizzontali si affiancano al piano di sostegno del letto, che questo assume un volum e minimo e può essere agevolmente riposto in locale povero di spaz io. Sull'estremo liber o di qu·este a ste a giscono i di spositivi per trazione, i quali consistono in un cilindro a superficie esterna liscia che inguaina un 'asta a passo di vite ed è a sua volta scorr évole entro un ma nicotto saldato al1 'estrem o superiore di un'asta mobile in senso ver ticale, la qua le consente .d i sollevare questi dispositivi in grado · notevole dal piano del letto . Ad essi è con sen tito ·di compier e un movimento radiale in direzion e verticale, con perno sull 'estremo superiore d ell 'asta ch e li sostiene. Questo per otten ere una trazion e esattam ente sull 'asse anch e qua ndo, com e in alcune frat-

XXXVII, NuM. 27J

ture del ·collo d el femore, sia n ecessario fissar.e l 'arto inferiore su di un piano sopra elevato da l piano d el tronco. La trazione viene esercitata, sull 'arto inferiore, per m ezzo di staffe apposite applicate suD collo ·del piede, il gra·do di flessione del piedesulla g.amba o ·d i rotazione dell'arto essendo. affida to alla mano di un infermiere o megli0> ad un di spositivo simile a quello di Hawley ch e sod·disfa .e gregiamente a tutte le esigenze; sull'a rto superiore , pel tramite di fionde applicate al polso o al gomito previamente beneimbottiti. ' 4) Un'asta m ediana a T della quale è mobile per movimento a cannocchiale la branca verticale in senso longitu.d inale, p er cui è distanziabile in gra do diver so la branca orizzo n,_ tale d.a l piano del ]etto. . Mobile ,a sua volta è quest' ultima nella dfrezion e della sua maggiore lungh ezza entro un m.anicotto applicato all'estremo ·dell 'asta di sostegn o. · Ad una estremità della branca orizzontale è inEin e adattata un ' asta v.erticale sagomata a vite e munita di uncino all'estremo inferiore; asta ch e h a per còmpito di esercitare una trazion e ver so l'alto sul braccio o sull'avambraccio, n egli apparecchi sull'arto superiore, o su) ginocch io (.a llo scop'o di fletterne l 'articolazion e) n egli a pparecchi sÙll 'arto inferiore che richi edo·n o questo atteggia m ento. 5) Una doccia m etallica .a d ampia curva ... tura, munita di un reggi-testa sco rrevote, chevien e sostituita al reggi-bacino appoggiandonee fi ssan·done un estremo ad un apposito incastro dell'a sta m ediana , m entre l'altro estrem0> si a.d.agia su quei pi.ani mobili che l'intervento. n on esige vengano abbassati , operando alla riduzione e conten zion e gessata nelle fratturedegli arti superio,ri . Le fi gure ch e seguono possono essere dii · chiarificazione a quanto è stato èsposto. Riassum endo, m·ediante il letto descritto èresa possibile con esattezza e facilità l'applicazione di a pp.a recchi gessati in quasi tutte l& fratture ·d ella spalla, della diafisi omerale, del' gomito e dell'avambraccio; delle fratture del1' anca, della diafisi femorale e delle ossa dellagamba. E' consentito p er suo mezzo praticatebusti o lettini g·e ssati nel Pott lombare e toracico coi metodi di Lorenz ·e Wulstein. Può essere comodo ricorrere .ad esso, specie· qua n.a o si difetti di personale assistente .ancheper quell e fratture o per quegli interventi iTh gen ere pei quali non si ri chiede un.a trazione parti cola rmente en erg ica. Ne è utilissim o infine l'impiego nella chi1

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f ANNO XXXVIi' NUM. 27]

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SEZIONE PRATICA

N. 1.

Letto in istato di riposo. Ripiegan•do le aste per tr.a ziome a. fianco d•e l piano di sostegno si r.idurranno notevolm·e nte le dimensioni del letto limi~andone l'im·piego di spazio.

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N. 2. -

Letto in posizione per l'applicazione di appare ~cbio gessato sull"arto inferiore. dalla oi·ntura pelvica a lle dita del piede.


IL POLICLINICO

[ ANNO

XXXVII' NUM . 27J •

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I'

N

3.

Letto nell'atteggiamento (Ilecesoario a l}'applicazione d.i app a recchio gessato su•l l'arto superioi:e. - Il ·p iano rigido oh e qui si vede abba.6eato a ll'estrem ità cefalica del letto, a ndrà sollevato qua ndo le ddmensioni dell'o.i peran·do lo richiedano.

N. 4. - Letto in posizione per l 'applioazione di busti e letitin.i geesa.ti Wuleteim. .

ooi

metiodi di Lorenz o


[ANNO XXXVII, NuM. 27]

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SEZIO:\TE PRATICA

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N. 5. - Atteggia.mento d"ell'cperando per l'a pplicazione di appa.recchio gessato completo inferiore a ginocchio esteso .

sull'arto

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Atteggiamento dell'op er a n-do per l'applloazi001.e di appa recchio geeeato a g.inoc"Ohio flesso (frattura di femore o di gamba).

N. 6. -

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. [ ANNO

IL P OLI CLIN ICO

XXXVII, NuM. 27]

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N.

.I. • -

Atteggiamento dell'operando per l 'a.pplicazione di a pparecchio gessato nelle fr a tture dei col•l o del femore.

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.N. 8. - Atteggiamento <iell'operando J)er l 'appli caziaine di a ppfurecchdo gessato sull'arto sllJ)eriore iperesteso. La contr o-trazione è a ffidata ad u na fionda a bbraiecirunte il torace tesa da ll'asta opposta. a quella operante stt1l 'ar to l eso .


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[ANNO XXXVII, NuM. 27]

SEZ10~E

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P.RATlCA.

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N. 9. - Atteggia m ento dell'0per¡an do per l'apipl1icazione di apparecchio gessato sull'a-rto superiore fleiSSo ad angolo l'etto.

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.N', 10 -- -At t eggiamento dell 'oiperando per

l'appl~cazione

di bue ti o

lett ini gessati.


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[A">l~o XXXVII, NuM. 27]

IL POLI CLINI CO \

rurgia cruenta degli arti, quando lo si provveda di apposito e semplice dispositivo, che J,a Ditta costruttrice fornisce a richiesta d ell 'ac- · quirente.

6 .a gosto 1929-VII. •

RIASSUNTO.

Presentan·do un proprio modello di cc letto per chirurgia ortopedica » l 'A. si propone un duplice scopo: 1) Provvedere un mezzo ortopedico se1nplice di facile e rapido impiego, di costo mod esto , sp ecie in rapporto agli u si molteplici ai quali può essere adibito. 2) Riunir~ in un unico complesso meccanico tutti quei su ssidii ter.apeutici ai qu,ali è opportuno o necessario ricorrere nelle più clisr)arate contingenze ·de ll.a pr.a tioa ortope.di c,a corrente : così da potersi asserire ch e per suo tramite ogni segm ento sch eletrico leso, n ell 'àrribito degli arti e d el tronco, è passibil e di corretto trattamento.

RIVENDICAZIONI Pe1· un diritto di precedenza. Essendo a mia conoscenza ch e qualch e collega in Italia· e·d all 'est·ero u sa il metodo di c ura d ella pleurite, esiti di pleurite e forme i11izial i ·d ell.a tubercolosi polmonare, metodo che consiste in applicazioni locali, sopra il toTaoe, di raggi violetti ed ultravioletti, asso~ c iate ad iniezioni sottocutanee di una soluzione fenolica , in vicinanza del focolaio, ten go a dichiarare ch e ·detta cura fu da me per il prin10 ·escog·itata ed applicata or sono 15 anni .e pubblicata in diversi periodici medici e, non è 1116lto , n e L 'Avvenire Sanitario, 1928, avendo ottenuto esiti assai favorevoli in migliaia di • casi. La mia statistica ad oggi si aggira sui 20.000 casi ; e, se dovessi illustrarli tutti, dovrei scriver e un g rosso volume. l\1i lin1ito per ora a rivendicare sulle colonne. -d el « Policlinico », cioè del periodico itali.ano I)ÌÙ diffuso ed autorevole, questo titolo di J)riorità , ch e giustamente mi compete, pronto a fornire le più ampie illustrazioni e documentazioni d el mio m etodo di Cura, il quale dovrebbe portare il mio nome. Milano , 24 maggio 1930. Dott. ANTONIO PISANI Dirigente n ell a Polia1nbul a11za di Porta , .enezia in l\iiila110.

SUNTI E RASSEGNE. ORGANI ENDOCRINI. Lo stato funzionale della tiroide in gravidanza. (G. MADRUZZA. Rivista Italiana di Ginecoilogia , luglio 1929).

P er quanto le prime osservazioni sulla tiroide in gravidan za rimontino .ad epoche antichissime, tuttavia fu solamente Freund n el 1883, ch e fece le prime indagini sistem atiche e con misurazioni sul collo ·d elle gravide stabilì una fre quenz.a ·del 90 % di ipertrofie, legate ad una iperattività funzional e. Hanno seguito numero i lavori cli11ici e sperimentali tutti tendenti a dimostrare che durante l a g·ravid.a11z,a , I.a tiroide è iperfunziona11te . Recentemente però si è cominciato a m ettere in dubbio la iperfunzione della tiroide in gravidan z.a , e si è .a nzi parlato di ipofunzion e. ba andosi sull 'aumento .d ella colloide. L 'A. cred·e che , a portare un po' di a ccordo ~ u tale dibattuta quistione, si d ebba chiedere .a iuto all.a biochimic.a ·e più specialmente allo tudio delle ossidazioni extraorganiche, me- . diante i m eto·di di riduzio11e. Tr.a qu.e sti il più })ratico è quello di Lipschitz con l ' impiego d el in. dinitrobenzolo ch e fun gendo da accettore di idrogeno, molto b ene i so tituisce all'osig·eno e si tr.asforn1a in m-nitrofenolidrossila1nina .di colore giallo. Le attu.a li ricer ch e dell 'A. n1irano a ritrovare una eventuale differenza tra tiroide fuori e in g·ravidanza per quello ch e riguarda la intensità dei processi di oss.i dazione e conseg uentemente Io stato di funzion.alità -d ella ghiandola stessa. Dopo .a ver riferito intorno a ricerche preliminari che pbrtaTon o a stabilire che n el la tiroide i processi d eidrogenativi sono di intensità leggermente minore in confronto agli altri tessuti presi in .esame, l 'A. procedette ai confronti fra le tiroidi di animali gravidi e non g ravidi. Gli animali da ·e sperimento usati, furono lr cavie e i conigli: la tiroide di un animale gravido ' 1 eniva asportata in, toto, dopo l 'u ccisione per dissanguamento, e ridotta in poltiglia. Un g r a n1mo di essa veniva posto in un tubo con ctg·r . 20 di m. dinitrobenzolo e crric. 10 di soluzione fisiologi ca. Lo stesso era fatto per la tiroide di un anim.a le non gravido. I due tubi venivano posti in termostato a 38°. Dopo un certo tempo ne venivano tolti e dal contenuto di essi si estraeva la m. fenilidrossamina con eter e ch e veni,1a dosata col colorimetro di Dubosq. L 'A. riscontrò con tali c onfronti un lieve i11a co tante aumento della potenzialità ridut- ti,,a ,·er so il n1. dinitrobcnzolo nei riguardi 1


[ ANNO XXXVII,

NuM. 27]

SEZIONE PRATJCA

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<lella tiroide gra·viùlca: tale aun1ento d el processo di attivazione dell 'idrogeno <leve esser e logicamente in relazione con lo stato della funzionalità secretiva. Tale aumentata capacità riduttiva si manifesta preGocemente e progredisce con la gravidanza. L ' A. ha istituito anche ricerch e sulle tiroidi di anima li di puerperio; da esse si d educe che la potenzialità riduttiva ver so il m. dinitrobenzolo sembra diminuire precocemente dopo il parto e ch e attraver so oscillazioni non molto spiccate, raggiunge il livello dei controlli ver so la XV giornata di puerperio. Non ri scont~ò inv·ece differ enze apprezz.abili tra le tiroidi ·d i animali allattanti o m en o . In conclusione le ricercl1e ·dell ' A. confer .. mano pienamente il concetto primitivo d ella iperfunzion e della tiroide in g ra vidanza . È p erò sulla entità trascurata spesso finora che le vecchie ve dute sono in disaccordo con le recenti. L'iperfunzione della tiroide gra~idica è soltanto li eve ma b.astante alle esigenze del1'organismo ·della g ravida e a quelle dell'uovo. VICENTINI.

La tiroidectomia subtotale nella cura del 1norbo di Basedow. e P EYCELON. Journal de Chirurgie, t. 34, n. 5). Gli AA., sulla base di 53 casi ·d i gozzo esoftalmico vero (esclusi cioè i gozzi tossici) operati dal 1917, con va rii interventi , analizzano i risultati ottenuti e il valore dei varii m etodi operatori . 1) L e operazioni sul simpatico cervicale non hannò dato mai vere g ua rig·ioni e solo di rado migliora·m enti notevoli. 2) La legatura delle arterie tiroidee : n ess una gu.arigione; ecoezionalmente mig liorame nti n etti, il più delle volte miglioramenti transitori. Questi due tipi ·d i intervento possono esser e in<li·cati come atti preliminari prima di una r esezione. 3) Le resezioni tiroidee : l 'emitiroidectomia ha dato qualch e buon risultato., ma sp esso si sono avute delle recidive. La tiroidectomi a subtotale ha dato i migliori risu\l tati e deve c onsi1derarsi come 1'0perazione di scelta. Gra:n·de impor•t anza ha il trattam ento preoperatorio: riposo, idroterapia, ipnotici e sopratutto somministrazione <li soluzion e di Lugol (da 10 a 40-50 g ocoe al giorno) p er 10-15 giorni. Prima dell 'intertento occorre v.aglia r e ben·e la g.r avità d8)lla malattia e gli e ffetti del trattamento m·e dico , scegliere il momento più propizio p er .l 'operazione e proporzionare l 'intervento alle con·dizioni .d ell 'opera n·do. In questo campo la maggiore importanza spetta allo stu.d io del m etabolismo basa.le . Gli AA. $i dilungano sulla tecnica operator ia che consi ste in una lobectomia bil.aterale , extracapsu.Jare in avanti e sui 1.ati , intraparen chimatosa in dietro, per lasciare da ciascun la to ( BÉRARD

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. una striscia di tessuto g hiandolare. Una sutura emostatica stretta riunisoe da ciascun lato i b ordi d ella superficie di sezion e ricostituen·do una specie di piccolo lob o ch·e viene a colmare l'angolo eso,f ago-trach eale . Gli AA. hanno· praticato 32 tiroi·dectomie sub.t otali c on 2 morti n el•l e 48 ore. Quanto ai risultati lontani su 22 casi seguiti hanno avuto 6 g ua rigioni com·p1ete, 10 g r.andi miglioTa m ·e n ti con ripresa della vita ~rmal·e , 5 m iglioramenti semplici , 1 caso di tetani.a in gr.avidan za. Questi risultati sono su.p eriori a queJli de JJa emitiroidect omia . La subtotale è in·dicata oltre che n el Basedow ·anche n elle form e di g·ozzo b.ase·d owificato o a·denom.a tossico. G. .PACETTO. 1

Le glandole (G. N.

STEWART.

su1~renali.

Arch. of Internat. Medicine,

t. XLIII, 1929). In una lung.a conferen za l 'A. si propone di corregg·ere a lcuni errori in .cui cadono j n1edici n ei rig uardi delle surrenali. Anzitutto e·g li sostien'.e ch·e la corti.cale, troppo .trascurata fin ora, è indi·s pen sabile all'equilibrio vita.J.e . La sostanza mi.dollar·e (tessuto croma ffin e) può essere distrutta, 0 può I '·escr ezione adrenalinica essere so·s pesa per taglio dei n ervi , o possono esser e a sso·c iati i du·e inter venti, senza ·r isultato d.anno·s o immediato .o tardivo. Studiata la S·em eiologia e l'a n atomia patologica degli stati con secutivi all.a surren.a lectomia t otale, Stew art h a d eterminato a n.ch e il p eriodo ·di sopr.a vvi venz.a in numerosi esp erim·enti sui cani. A tale proposito i dati fi ssati n elle precedenti pubblicazioni appaiono rp oco a tten.dibili , in qua nto sembra evidente ch e gli animali so o m orti , in g ra n parte, vittime di una tecn ·ca operatoria insuffi ciente, e molto raram.ente er ~.a sol,a insufficienza surren.ale. I cani ope a ti 1 cor r et ta·mente sopravvivono da 7 a 9 giorni n ella maggioranza dei .casi , e d un nun1ero n otevole g iunge a 13-14 g iorni . Ora gli estratti di ~ostanz.a corticale provenienti da cani o da altri animali u ccisi al mattatoio, si m ostran o c apaci , iniettati nei cani .surren aJ.ectomizzati , d i prolungarne la vita al di là dei termini constatati n ei controlli . Il tessu to interr ena le contien e dunque e produce, a qua nto pare, u na s ostan z.a (interrenalina), ch e ha il potere .di con servare la vita d·ei cani surren alectomizzati. essendo capaoe di n eutralizzare le sostan ze tossi·ch e ch e provocan o la morte dell 'anima le oper ato, o di im•pedirne la produzion e. Pur troppo n essuna prova .è con osciuta fi n ora p er va lutarn e precisam ente I '.azione, onde a·p pare prem aturo defini re la funzion e dell a interren.alin.a. Si è in dotti a pen sare ch e la soppression e d:ella sostanza .a ttiva corticale influen za I' organ ismo in ·due m aniere : turbando i meccanismi o i processi ·c h e essa con tr olla n ormalm en te, pro.ducendo veleni legati a qu esto di1

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_turbo, e ciò in m a nier a ch e un 'azi on e non e elude l 'altra. Allo s tesso m odo il difetto di in ulina d etermina disturbi .di du e ordin i che . i incat en ano . Lo stat o ch e n e ri ulta può esser e migliora to con la iniezione intra ve·nosa di soluzione di Ringer ch e evidenten1ente no'll può fornire un ormon e, m a d eve agire e liminando sostanze i1ocive . Dei cani sono st ati tenl1ti in vita con cruesto tra ttamento fino a 34 g iorni dopo l 'a b 1a zione d ella secon.d.a · urrenaJ e. La s ostanza n1idollar e non 11a alcuna funzion e indispensabile alla vita. In fatti dopo la su a d istruzion e o la resezion e dei suoi n ervi , l 'animale continua a .star b en e. La mala tt ia di Addison non è certo dovuta a lla soppressione de11 '.a dren.a·l ina. Al cuni fi siologi hann o e agerato l 'im1portanza ·d ella midollare nell e r eazioni vascolari ,e n elle r eazioni .associ.ate a l1'espressione e motiva. Stewar t h a sen1pre trov.a t o una quantità svelabile di adren alina n el sang ue d ella vena so1Jr.ar en a le, n1.a trOJ)PO sc.ar a p er esser e messa in eviden za n el san g u e arteria o. L 'eccitazion e d el cap o periferico d egli sp la n cnic i f.a aun1en1are molta la escr ezion e d ell 'adrenalina , mentre la se2ione dei n ervi ·d elle surrenali la fa diminuire n1olto fino alla scon1·p arsa . La str ic11ina, l '.eserin.a l 'aumentano. L'adrenalina non sem b ra ch e interven ga p er m anten er e la pression·e arteriosa . Essa ha una in1portanz.a solo secondaria in a l çune form·e di iper g licemia sp erimentale. Così la puntura .d el pavime n to d el IV ventricol o d etermina iperglicemia e '\11mento d ella secrezion e .a dren alini ca , ma l'iperg licemia s i verifica anch e qu.a n.do è sopl)r essa la midollar e surrenale, dipend.endo d al1'a zione d elle fibre ·d ello sp lancni co ch e vanno al fegato. L'irper g licemia a ssoc iata a11'a sfi ssia non sembra aver rapporto con fattori surrenali. L'iperg licemia da morfina din1inuisce fortemente quando la mido]l.a re è soppressa, il ch e sembra indicare ch e l 'adrenalina può agire sul ricambio degli idrati di carbonio. La ricch ezza .di in n·ervazione della midolla r e ch·e c ontrasta con il contro}lo n ervoso d ell e glandole en·docr ine produttrici di ormoni importanti, sarebbe dovuto, secondo SteV\rart. alla n ecessità di evitare ch e la m i dollare liberi tropp o improvvi sam ente un.a qu.a ntità di a·dren ~lina ch e potrebbe e ser e n ociva all 'organ1smo . A. PICCI NELI ,I.

ARTICOLAZIONI. Sulla 1nalattia di Duplay. (A. H E LLFORS . lll ediz. [( lin. , n . 9, 1930). L 'A. ricorda anzjtutto il quadro intomatologico di c1ue... ta 111alatlia cl1e, d e critta da Si111on .Duplay r1el 1 72 è rima t.a empre p oco co11o_c 1uta e cli c11i non si fa i11a·i la diaa n osi.

Si tratla fondan1entalm.ente di un 'a ffezio11e d olor o a ch e colpisce u·n a o tutte e due le .P alle, e può aver e d ecorso a cuto cronico, d etermina ndo limitazion e d ell 'abdu zione e d ella r etrofle ione dte l braccio corrisp-0ndente, sensazion i dolorose pu11torie in corrisponden za d.elJa borsa sottod eltoidea o sottoacromial e e u11 'ombra (n on cost ante) nell 'esam e radiolog ico , a ccanto alla t esta d ell ' omero. N·e lla fase a cuta può essere a ccompagnata da febbr·e el ev.a ta e p u ò perciò essere presa per un '.artrite banal e, non m .ancano n·epp·u re il g·onfi or e e il rossore . Coll 'an·dar del t empo i movirr1enti della i)alla s i v.anno sempre più limitando, per effetto ·d ell 'atrofia ch·e colp isce il m. deltoide . La ed e d el processo è, seco·n do g li AA., la inov·iale d ella spalla; infatti il tipo d el · d ecor o, la sede d elle ombre radiologi·che, e d ei punti d olenti a lla palpazione, e la d eposizione· di calce n ella sinoviale, sembrano confermare qu·est o m odo di v·ed ere. L '·e tà m edia è la p iù colpita; l ' infezion e ha un.a g1.,a n1d e importanza etiologi:ca, e così pure il sovraffaticame nto d ell 'arto corrisipon·dente. La prog nosi dipen·d ·e a.alla ter.a pi.a; infatti un lJir o trarsi d ella malattia mal curata porta faciln1ente f).Il a atro fia d el d eltoide, con minorazione p·ermanente d el] 'arto . I massaggi, le frizioni di salic ila to, la diatermia ecc. sono· certamente giov·evol i ; le d ep-0sizioni di ca lce sopra vvivono di solito a lla malattia, ma posson o anch e es ere compl etamente riassorbite. La durata della malattia , con una terapi~ ap1)ropriata si aggira intorno a l mese. V. SERRA. 1

Malattie articolari e dermopatie acute. ( Ric BTER.

Forts. d. Th erapie, 10 dic. 1929).

La p elle esplica funzioni endocrine ed esitano r elazioni tra essa e g li organi interni, p ecialmente nelle 'forme asmatich e, in molte m alattie d ello stomaco, dell 'intestino e d elle vie bili.ari . L 'A. ha studiato . i rapporti reciproci tra learlropatie e ·diverse forme di malattie cutaneeac ute. 1) Il « reumatismo nodoso » è caratt erizzat o ·dalla presenza, vicino alle varie articolazioni e particolarm ente in corri spondenza d ellep orgenze ossee o d ei p unti d 'inserzione tendin ea, ·di n odi g rossi come un fagiuolo, duri, p o ti n ello sp essore d el tessuto cellulare sottocutaneo e coperti da cute n ormale o leggern1ente arros ata. Ta li nodi si formano n el d ecor o di un r eun1.ati mo articolare acuto e ~ c on~pai on o dopo pochi g iorni per ritornare in . . eg111t o a d un nuovo accesso r eumatico. Il reu111ati m o nodoso s i differ en zia dall 'eritema nod oso , p er ch è in que t 'ultimo i nodi sono loca lizza ti n ell e superfici di e t ensione dalle et~'e?1 ità inferiori e })r e entano fen omeni fl ogi. . t1c i.


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2) L '« eritema essu·d ativo multiforme>> si presenta con nodi piani, piccoli, localizzati a lla nuca e a lle superfici di estensione d.alle e.stremità, coperti da pelle livida: tali nodi si rammolli scono nella loro parte central e o presentano d elle vesc icole e si esten·dono all 'esterno conflue ndo con altri focola i . Di r egola vi è angina o un processo suppurativo ai ·d enti o ai seni fa cci.ali , p er cui la m .alatti.a è ritenuta come una setticemia attenuta . Le flo·g osi articolari seguono il decorso ·delle lesioni cutan·e e e I ' A. sosti en e ch e l 'insorgere d ei fenomen i arti col.ari e la loro g r.a vi tà sono da riferire .a I grado di attenuazione d el virus in seguito alla azione ·disintossicante della pelle. Gli eritemi tossici si distinguono per una localizzazione irregolare su tutta ].a u per fi ci e d el corpo e per il prurito, ~el pemfi~o~ l e vescicole non presentano reazione flog·1st1ca ed hanno una disposizione irregolare . 3) L' « -e ritema nodoso » si differ enzia d.a quello di Bazin, p er chè · questo ra ppre en ta un ' infiltr.azione più piatta , è localizz.ato ai polpacci, ha tendenza all'ulcerazione e ad un d ecorso cronico; il sarcoi.d e di Boek ha un.a localizzazione irregolare e non è ·d olente a lla • pressione. ±) Le « to sico,d ·e rmie n possono presentare esant en1i morbilliformi o scarlattiniformi o l)on1fi e n odi e talora porpora; tali manifestazioni i accompag nano a p·r urito, con brividi , cefal ee, d ol ori alle estremità e mal es ere gener ale; pe so si notano disturpi .articolari ,.a carattere sogget tivo o con tun1efazion e articolare e con ver sam ento .endoarticolare. 5) L ' « urticaria », oltre agli ed emi ]ocalizzat i a lle l.abbr.a , a ll e palpebre, .all o er oto, presenta spesso una tumefazione d olor e a delle g iunture t alora con versamento , spec.i e nelle form e di choch anafilattiço . L'eritem a essu d.ativo multiforme non ·d à pru-· rito e·d in oltre è localizzato alle mani e ai piedi. 6) La « porpora » si presenta sotto forma d·i piccole . macchie emorrag ich e, di colore vario d al rosso a l giallo bruno; è di natura tossica e si origina da a lterazioni vasali arteriosclerotich e o da con gestioni in seguito a varici. Le em orragie spesso si complicano con lesioni articolari, di preferenza a l ginocchio, con tum efazione, versamento a volte ematico ed i._ l J simento ·d ella capsula. 7) L ' cc eritromelalgia » ha caratter e acce suale e si manifesta con d6lori , .a rrossamento e tum.efazione localizzata ai piedi e alle mani con i p eridro.si. local e : nel su ccessivo d ecorso d ella malattia si possono manifestare ·d istuTbi trofici con screpolature d ella p ell e e tumef.azione d elle fal angi terminali , atrofia d elle ossa e d alterazioni .a rticolari, speci e d ell '.alluce . La m alattia si sviluppa in genere in seguito a strapazzi od a ·disturbi e ndocrini , ha spes o un decorso cronico e lentamente progressivo. 8) L 'cc ere ipeloide » d eterminata dal bac ill o d el mal rosso d ei suini , si manifesta con tumefaz ione di color rosso livido ch e, orig·in.a1

tasi dai margini di una ferita, può esten·dersi ecce11tricamente; di preferenza si localizza alle dita d ella mano , può a rrivar e a l pug n etto e presenta un ' inten ~.a dolor.abilità d elle articolazioni inter essate. 9) Lo cc sclerod·e rn1a » con i te in un induramento sottocutaneo ch e è diffu so a tutta 1.a super ficie d el corpo; i inizia in n1odo acuto , non presenta alterazione di colorito della pelle e·d è sempTe con1plicato ad .a lte razioni articolari con dolori alla pres1:; io·n e e n ei movimenti attivi e p1as_iv i. A. P ..

Sulla divisione non traumatica della rotu1a. (Pate1la pa1'tita). .. (SoMMER. Brun' s Beit. z. /{liri. Chir., 148). Sotto il nome di patell a partita 'intende in ge11erale una rotula cl1e . n1antenendo la sua con1fig urazion e i1orm.ale è form.ata d .a due o più pezzi riuniti (patell a bi-iri-multi-pa·r tita). Da essa vengono .e sclt1se quel.le forme consecutive a traumi o a sequestrazioni ossee per process i a cuti o cronic i (tubercolosi, osteomi e~ lite, lues). La pl'im.a d esc1·izio·n e nella l etteratur.a è d ata ·da Gruber n el 1883 sa lto il non1e di bi·partizione d ell e due r otule. In seguito specialmen te· con la radiografia le o er,·azioni si accr eb·b ero e l a p·a tel la bipartita ' 'e11ne c·la si fi cata e ditinta dalle osteocondropatie (malattia di Perthes, Schl atter , Kohl er, o .. teocondrite dissecante di K onig). Nel 1922 Blenke riun i dalla letteratura 12 casi con 2 casi propri. Al tre os er vazioni son o d ovute a Reinbo·l d , l\1oreau , •F ournier e d altri. L ' A. ne riporta 4 casi d ella C1 inica Chi u rgica d ell 'Un. di Greifwald diretta .da els Leu sden di Gui du e con un framm ento later ale, ·due con p.a tel la trip.artita. Secon.do S.a upe si po·. so·n o distingu e·r.e tre forn1e: nelila pr inia la rotu.Ja è divisa d a . una fessura orizzontale in un.a parte più gran.de superiore ed una più pi cco.Ja inferiore. Non è stato osservato · finora l 'inverso per la grandezza d ei frammenti (il ·diametro è allungato) ; nel.l a seconda la rotula è di,,i a da una fess ura verticale in due parti : una più stretta laterale ed una più larg·a media1e, (n on si ha largam en to della rott1la n el diam.etro laterale); n ella terza forma, cl1e è l.a più r.a ra, il quadrante sup·e ro est~rno della rotula in uno o due frammenti è staccato d.ai rim anenti 3 quadranti ch e forn1ano un solo g·rosso p ezzo. La lin ea di di vis ione è o:r:din.a ri.amente obliqua daJ,l'alto in basso e dall ' interno all 'esterno. P er lo più la divi sione è bilater.a·l e. Spesso da u n a parte la rotula è bipartita e nell'altra trio multi-partita. L 'insieme d ei pezzi riproduce la forma e la grandezza di una rotula normale. Si possono troYare con1binazion i di que ta forma con altre deformità os ee come la malatti a di Schlatter. J,a patog·en esi va certan1 e11te ricer cata in al1


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t erazioni di svj lu1Jl)O d eJJ a r o.tu-1.a la quale g ià si differe11zia con1e nucleo cartilag ineo verso la ga_1 oa. settin1ana d el la vi ta feta.]e sen za e sere · in conne ion e col tendine d el quadricipite. Un.a bi- o pluri- di vi·sione di questo nucleo nella vita intrauterina avre·b be un fondam ento n ello s,riluppo di altri animali s.p eoialm ente nei roditori. P erò in questi animali la rotula è divisa in due parti u gua li , ciò ch e n on si osserva mai nell 'uomo. P er cui tale patogen esi non sembr.a esatta. Piuttosto è d·<' pen ... are ad una a lter azion e n ell ' ossificazione l.a quale n-ell.a rotula um.ana s.i compi e intorno al 6° a nno ch e può secondo 0 -d ermatt ch e l 'ha s tu.di.ata r.adiograficam ente comincia r e anch e a 4 anrii. Da qu e' te ricerche risulta che n ella r otula si ha per lo più un sol o nucleo di ossificazione 1na in circa il 15 % se n e hanno du·e o diversi. Questa multiplicità di nuclei di os ificazion e può es ere a sua volta riportata ad un dii turbo fetale d ella cartilagine oppure a trazioni varie d el n1u co·1o quadricipite, ipot esi avva1or.ata da ll e esperienze n ei r:atti di Mi.iller cl1e ponendoli i11 forte flessione trovava , un.a rotula divi a in due p arti inegu ali e dal1'o en razion e di Hacl1enbroch ch e in una rag.azza di 15 anr1i con contrattur.a d el g inocchio trovò un solco rotul eo orizzontale. Però con una di trazio·n e d ovuta al qu.adricipite come n ella malattia di Sch.l att er si potrebbe spiegare soltanto la prima form.a d ella rotula partita e non le altre due ne11e quali s i dovrebbe amm etter e una distrazione laterale . Più verosimile sembra una patogenesi dovuta a collision e d ella rotula s ul condilo e terno ·d el femore, ch e presenta u11 n1argin e tagliente, sotto le contrazioni d el qu.a.dricipite. Questa semplice .alt erazione meccanica non b asta a spiegar e la patogene i con1e per a ltre forme ch e vanno sotto il nome di osteocondropatie. · ella r otula è stata d escritta una forma di -osleo-condrite dissecante e questa potrebbe avere un.a gr.ande importanza per la patoa-en·e&i <lella })atella p artita. La bilateralità è u~a caratteristi ca d ell 'osteo-condrite d el g inocchio e s1)e o i segni clinici d ell a osteo-con·drite' e d ella r otula p artita sono simili. L 'importa nza d ella o tea-condrite ,,ien e convalidata d alle ric~r.c he. microscopiche ch e l 'A. h a potuto compiere ~n u~1 caso :iel quale vennero asportati <iue p1ccol1 noduli d ell.a r otula . Questi face:rano notare la presenza di due no·duli assali in. mezzo. ad un t essuto i.a lino ch e presentava -0~1. olc,h1. In qualch e punto il tes uto interstLz1.ale e u gua·l e a quello d elle vecchie cicatrici e i i1uclei d elle cellule ossee n on si colorano. Que to a petto i tologico si può paragonare a qt1ello d elle p eudoartrosi. Si pu ò pen are ch e p er un traun1a i due nuclei ossei si i.a no <li,taccati enza poter formare un ca·llo . Il dis l (~cco è l)OS ibi1e per la conformazion e tap:l1r11te d el co11dilo e"t erno . l~ c)11clucl e ndo la r o tula partita è u11a d cfor-

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n1ità che ha la sua cau sa primitiva nella disposizione di vari nuclei ossei che rimangono ta.cca ti per 1e trazioni del quadri ci pi te sul condilo esterno. La mu-ltiplicità dei nuclei ossei è un fenomeno con genito, la separazione d ei nuclei avviene verosimilmente verso il 4 ° o 5° anno. · Clinicam ·e nte se non interviene un trauma i segn i d ella p at ella partita possono rimanere in osserva ti . .La rotula si può mostr.ar.e a conto·r ni normali, si può avere dolore, crepitazione e i segni di un.a a rtrite. La diagnosi è fatta dalla radiog rafia ch e d ev.e essere bilaterale e con la quale p uò farsi la diag·nosi differenziale con una frattura . (R·ego.Jarità del solco, posizione tipica, assenz.a dj tr.aum.a, bilate:r.alità). P er i.I trat1 amento si con siglia un 'asportazion e nel caso di piccoli frammenti e quando questi h.anno JJrovocata un '.a rtrite o producono d olore come i11 un caso d ell 'autore. Un. altro caso di patella bipartita è d escritto d.a Z1 ch engr em (Brun' s Beit. f. Klin. Chir., Bd . 1-18 , H. 2) d el reparto chirurgico del1'osped.aJ.e i rae·litico di Bres.lavi.a diretto d a Go1ttstein . R. BRANCATI.

La disa1·ticolazione temporanea nelle va1·ie affezioni del collo del piede. (E.

MERIEL.

Rev. de Chir., n. 7, 1929).

Il m ·eto-d o è di D elbet ch e n e] 1897 ricorse a l} 'incisione traversale, interessan te tutte le pa~i molli , . t end.ini. est ensori compresi, p er aprire le art1colaz1on1 del pie.d e ed esplorarle. L 'autore 11.a a pplicato il metodo a 6 casi di tub ercolosi d el piede e se n e è trovato tanto oddis fatto ch·e ha esteso il m etodo con vantaggio. a n ch e a d ..aJtre le ioni d~l pi·o oe : fratt';lre di Dupu)1 tren con solidate in posizione viz1os.a, piedi equini, sia p er fare l 'astragalectomia ch e ·l 'artrodesi . . In complesso l ' A. ritien e ch e questa tecnica s 1.~ eccellente p1 ~:rchè a.d.a tta alle l esioni flogistich e e traun1at1ch -e del collo d el piede. articol.azìoni d ella r e. Essa dà un accesso alle ' g ion e molto più fa cil·e çli qual siasi altro n1et odo opera torio, sen za .aloun rischio p er la forma ed i mov im enti d cl pi ed e. G. MATRONOLA .

PL~t\.STICHE

CUTANEE.

Sulle plastiche cutanee prof'onde. Miinchener t. LXXVI, n. 51).

( LOE\VE.

Nlediz.

l-Vochensc1'1r.,

In tutti i casi in c ui i ha· indicazione p er una p la tica t endinea, rispond e allo scopo anch e Ja plastica cu tan ea la qual e a sua volta pre .enta i seguenti vantaggi: 1) una sola c icatr ice; 2) guadagno ·di t empo in casi in cui non è tata })O s ibi] e la p r e1)arazion e di un secondo can1po operatorio ; 3) la n1aggior quan-


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SEZIONE PRATICA

tità di mate riale disponi·bile; 4) la migliore la·vorabi}ità del tessuto c utan eo rispetto .a quello fasciale; 5) la sua maggiore facilità a pedun. colarsi. L 'A. dicl1iara insussistenti i pericoli ch e son stati fatti presenti a tal e m etodo: la maggiore faci,lità di infe zion·e, l 'insor genza di tumori (in base al con oetto ·d i Ko·h nheim) la form.azione -Oi fi stol e. Le fi tole insor gono con il m etodo di Thier , in a ven.g·on o eV'itate con I.a sua tecn ·ica. Eg·li asporta l ' ep1d,ermi1d1e e il g r a-sso, la sciando solo il d erma. Abra·de la e pidermide, m entre a ltri I.a tag·lia n o n ettamente. L'·e sito an.a to111ico del dern1.a adibito p eT le plastich e con i te i11 trasformazion e in t e uto fibroso. L 'a utor e pr a tica que ta, ch e egli. i1on chiam a m etod o, m .a cc m odif.ioazion e di tecnica » ri pet to alle plastich e alla Kir chner. Le indicazioni delle plastich e a lembo libero son o tutte q u elle in cui sono indicate le pl . fasci1a li, cioè : pla stich e di ten dini , pl.asti·che extra e e ndoa1d d o1ninali , pla tich e i11ening ee , pla tich e di n er vi . P·iù orig inali i ca si i11 cui l 'A. h a u sato un .l embo peduncolato. Egli riporta 12 casi di gastroptosi in cui h a fatto u na gast r opessi con una fet ta di d~1~n1 a lung.a 15 cm . e J.arg.a 1/ 2, p e·duncolata a li,rello del pr ocesso xifoideo, fi sata allo stomaco come il l eg. rotondo n el-r l ' operazion e di P erthes-Vog·el . Riporta casi d i fi ssazion e di lu ssazioni a bitu.ali della rotula e -d ella spalla. In q u est 'ultimo caso l 'A. prende un lembo di cute p eduncolato s~ll 'acromi o·n , g li fa t r aversar e la capsula , l o fa passare in un can.ale p ra ticato col trapa n o n ella testa d el1'omer o, e lo fi ssa all a dia fi si, all ' u scita d el 1:·an ale ste so. · Ot timi ri..,ultati dice di aver e avuto in 2 casi di an ch ilo i de.JI '.an ca, pr.atic.a n d o un.a osteotomia subtroca nter ica, e frappon endo fra i 2 capi u11 g r os o· lembo di der ma dell a r eg·. g·lutea . I ino.v ime11ti di fl.essione ·e d es ten sion e son o co ì permessi , quelli di a b- ·e adduzion e n o. • Infine riporta il caso di un ' en orn1e ernia omb elicale cl1e g·iun a·ev.a fino a m età delil.a cosci.a. Eg li ·staccò 2 lem bi di 30 cm . x 5 dal b ordo sup erior e d ell 'er11ia, peduncolati a l tron co a lil'el·l o dell 'ascella r e a 11teriore, e se n e servì com e d i u 11.a ve11trier a ollev.a n te e conten e11te l 'enorme $acco. ALDO CALÒ. 1

999

bile di applicarlo in piaghe ancora discretam ep te secerne nti e su ferite recenti. . Anch e i risultati lontani sono n1ig liori per· ch è la cicatrice è più r esistente, più soffice, quasi sempre provvista di sen sibilità. L 'innesto epidermico alla ·Braun si differenzia da qu.e llo più conosciuto di Thiersch p er ch è invece di applicare sulla piaga un lembo intero, ven gono inn·estate piccole por~ioni di 2-4 mm. di lato lasciando tr:a l 'una e l 'altra uno spazio di a lmeno m ezzo centimetro . VALDONI. .

Plastica cutanea semplice nella cu1·a dell'ipospadia.

1

1

1

1

:Risultati degli innesti epidermici alla B1·aun (MANNHEIM. A rch. pag. 98, 1929).

/( lin .

Chir.,

vol.

154,

Ven g o110 rifer iti i risultati osser vati n ella i a. Clinica chirurg ica di Berlino su l 'im piego di innes ti epider111ici alla Braun e confron tati con i risultati di a ltre t ecnich e (di Thi ersch ~ di W e thues) . Il prin10 r11etod o si è din1ostra to .di g ra n lt1nga u p erior e percl1è è stato p ossi-

,,

(MEYER. Ar ch. Klin. Chir., pag. 588, 1929).

vol. 155, fase. 4,

L 'A. ha così trattato due casi di ipospadia scrotale. In un pr imo tempo proced·e a lla mobilizzazion e dell 'a sta , pratican·d o una incisione circol.are alla base d·e l g l.ande e a ggiung·e n·d o a questa una seconda incision e sul rafe m ediano. Disseca p oi ·d a i corpi cavernosi il prepuzio e tutta la pelle ·d ell'asta e, fatta una incision e dorsale, estrinseca a ttra ve r so que sta il g lan·de, fissando i margini della incision e a lla b.a se del gla nde . In qu·esta m a niera ottien e il raddrizza·mento dell 'asta :e la presen za di pelle esubera nte n ella .s uperficie - ~entrale , in m o·d·o 1da J)Oter costruire, in secon,d o tempo, un tubo di .pelle. Questo vien e a ffondato con u n a sutura 1e va a terminar e, distalmente sul1 '.a·p ioe del g la n·d e ·d opo inci·sion e ventra1e del g·lande stesso. Segu e poi l '.an.a stom osi d ella n uov.a u retra a ll 'orifizio scrotale. L 'epo ca mig liore .p er l 'interv·ento è fra il 10° e 12° anno di e tà. Tra il pri.mo e il seco·n do ·t em .p o d eve d ecor r ere un inter vallo ·di 4 m esi 1circa. La riuni on d ella nuova u:rie tra a ll ' orifizio ipospadico vien e fatta ·un m ese d oipo il secondo tempo face11d o pr eceder.e sempr e ]a derivazione ipog·ast rica dell ' orina . VALDONI . 1

1

Interessante Monografia: Dr.

Prof.

UBERTO ARCANGELI

Lib. doc. di Pa~. e di Cliniiea Me d. n ella R . Università Medico primario ne g li Ospedali Riuniti di Roma

Sulle febbri da tubercolosi occulta o criptotubercolarl . (con 7 fiigure r a dio gr~iche n el t eeto) SOMMARIO. - Pre fa zione, pa g. 3. - F ebbricole t u ber. colari. pag 9. Febbri eriptotubeTcol~ri a brevi per iodi od accessionali, pag: 25. -. F~bibi:1 coel dette « gaatr ich·e ''• p ag. 27. T1foba,rullos1 di Landou~y,. pa g. 33. - Tu ber colosi miliar~, pag. 40. - ~eneral1tà su lla di agnosi delle fe'bb r i cr1ptotub er col a r1, pag. 42. - I mpor tan za e n orme per l'esam e radiologico. pagina 43. - La cutireazione a lla t ubercolina, p ag. 50 .. Volum e cli pagine 60, nitida m ente stampato su carta. s emi patinata. - P rezzo L. 1 O, più le s pese postal i di s ped izion~. P er i nost ri aibbonati sole L. 8, 7 5 i n por to fra n co. Invtlare Vaglia a ll 'editore LUI GI POZZI P ost a le Su ccn.r-sal e di ciotto - ROMA.

- Uffici<>

_


'

1000

IL

CENNI BIBLIOORAPICI (1) !ti ethods and Problems of Medical Educatiòn. Sixteenth Series. Un vo1. in-4° di p . 261, con numerose tavole e figure . The Rockefeller Foundation , New York, 1930. Questo volume è consacrato per intero agli I _tituti di An,a tomia, Istologia e d Embriologia. Oltre a vari Istituti degli Stati Uniti (Baltimora. Fila·delfia, New Orleans, ,ecc.) vi sono descritti molti Istituti appartenenti a tutte le parti del mon.do: Tokio (Giappon·e), Sidney (Au tralia), Otago (Nuova Zelanda), Toronto (Can.adà), Santiago (Cile), Berlino , Strasburgo , Bordeaux, Londra, Manch ester , Edinburgo, Utrecht) Pòrto, Praga, Brno (Czecoslovacchia), Debreczen (Ungheria). . Nell 'occasion·e, viene .a nnunzi.ata I.a dolorosa perdita ·del ·direttore di questa pubblicazione, dott. Richard Mills P·e arce jr., direttore per le scienze m edich e della Fondazion.e Rockefeller. A. P.

Per la protezione delle po1pola.zioni civili in guerra. Educazione Fascista,

R.

D EL V ECCHIO.

Rom a. L 'A. , dopo avere affermato ch e la guerra è un m.a] e in evitabile, e rima rrà tale fino a quando non si sia instaurato un assetto di giustizia ,economica tr.a i varii popoli, riven.dica all 'Italia il vanto degli sforzi intesi a r endere più um.ana la guerra. In spirandosi · all 'opera di ·F erdinan·do Palasciano, ch e fu il p·r:ecursor e. della Croce Rossa, l 'Italia ·dovrebbe farsi iniziatrice di accordi per assicurare, in caso di gu err.a, 1'incolumità delle popolazioni civili. a. a.

P. •

DI!- quartier latin à l'A cadémie. R éminiscences. Un vol. in-16°, di 530 pag. L E GENDRE.

N. Maloine, Paris, 1930. Prezzo frs. 30. Nella prima · parte ·di qti-esto libro , riviviamo la vita agitata e la fati cosa ascesa di un m edico, .d agli anni ·di << boh ème » dello studentato , alle non poch e difficoltà n ell '.esercizio professionale e n.ella conquista di un posto .al sole, il titolo di professore, l 'iscrizion e a m embro d ell 'Acca·demia ·di medicina. (Il :rtome dell 'A .. del :resto , è noto agli studiosi anche per il sin tomo ch e va appunto sotto il suo nome). Luci ed ombre ne lla vita di studioso, a cui non è estranea una simp·a tica scapigliatura, le quali ci presentano le condizioni degli studi e dell 'eser cizio professionale, le fig ure più emin enti in un lungo periodo, ch e va dagli ulti111i 20-30 anni del ecolo scorso ai primi 20 di q11e to. Ln cconda parte e< Crin-crin d'un mire ». cl1e po trebbe tradursi: « Le strimpellature di 1

(1) Si prega d 'inviare due cop~e dei lihri di cui

si d esidera la recensione.

[ANNO

POLICLINICO

XXXVII, NuM .• 27};

un vecchio medico » (Mire, in francese ar.. caico significa appunto vecchio medico) consiste di poesie su svariati argon1,e nti, caldi riflessi -d i un animo sensibile - del tutto estranei alla m edicina - espressi in versi fluidi e tranquilli . Libro di gradita lettura per le « hor.ae suhseci,rae » . fil.

R.

ALCALA SANTAELLA.

Co1nperidio de Histor{a

de la Anatomia. Un vol . in-16° di pag. 257. J. Mor.ata , e d. ~fadrid, 1930. L 'A. fa una diligente storia -dell 'anatomia d.a] le prim·e osserv.a zioni rd egli antichi fino ai nostri g iorni. Mette in rilie,1 0 il glorioso periodo dei nostri anatomici dei secoli XVI e XVII, non trascurando quelli recenti (Golgi, Giacomini, Ruffini, Livini, Lugaro, Martinotti). Si diffonde notevolmente su quelli spagnuoli, sp ecialmente recenti, raffro11tando le scu ole spag·nuol.a ed italiana che, n ei tempi reoenti, hanno avuto nomi ch,e pos ono parago·n arsi fra loro, m entr·e invece gli italia111 h.a nno .a vuto un posto preminente e più alido nella sto~ia più .a ntica dell '.an.atomia. . Seguono copiose in.d icazioni bibliografiche ed un capitolo sull'avvenire ·dell 'an.a tomia.

. fil.

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI R. Accademia Medica di 6oma. Seduta del 31 n1ag·gio 1930. Pres iede il prof. S. BAGLI ONr , Yice-p~esj dente .

La differenza artero-venosa nel contenuto in gas del sangue quale elemento per l'esame funzionale delFatti· vità circolatoria. Prof. MELDOLESI ~ ~1 . PoNs. - Il prof. MELDOLESI riferisce su numerose esperienze fatte in svariate co11dizioni di, alterata aitt~:vità circdilatòria, sulla artero-venosa. nel contenuto del gas nel sangue. 'fra 1e altre d eduzio.n i pone in rilievo l 'appoggio· ch e t risultati delle su e ricerch e dànno alla nota 1.eoria . del prof. Anc ANGELI sulla genesi della eia- · 1

IlOSl.

.

Il pro.f. ARCANGELI vorrebbe che venisse tenutO' conto anch e dell a resp'1razione cu tanea. Consiglia di st11dj are la differen ziazione dell 'asma bronchiale dall 'asma cardiaca . 1

Potere emolitico nel sangue della vena splenica. Prof. lVI. GHrnoN. - L 'O. riferisce su ricerche da luj_ fa tte sul potere e1noli tico n el sangue della ven.a sple11ica e ·ne d educe ·ch e in alcune forme 111orbose e1nolitich e, si tratta cli una esageraz:one cli un 'attiYilà fisiolog ica della milza.

Acetato falloso ed ematoporfirina. Prof. P . TE ST ONI. - In r el azione alle molteplici analogie di azione esislent e fra il · tallio ed il piombo, l 'O. 11a voluto indag·are se, i1ella intossicazione peri111entale da tallio, si nl anife&~asse, co-


[ANNO

XXXVII, NuM. 27]

1001

SEZIONE PRATICA

n1e sintoma caratteristico, l 'en1atoporfinuria, si1nilmente é\ quanto ~vv:.ene• nella intoss~cazione da piombo. Tanto negli animali (cani e CQnigli) trattati con dosi t erapeutich e di acetato ialloso, per os, quanto in quelli trattati con dosi tossiche d el farmaco (avvelenamento acuto e crQn~co), non si rtuscì a dimostrare traccia alcuna di ematoporfirina i1elle urine.

-

Indicazioni, vantaggi e tecnica della puntura ventricolare nei tumori dell'encefalo.

Prof. •.J. AYALA. -- Da un decennio a questa parte l 'uso della pu11ilura ventricolare è andato sempre pjù diffondendosi. In base alle esperienze perso11 al i e alla letteratura, l '0. crede di poter affermare ch e questo piccolo intervento meriti di essere praticato molto più frequentemente di quel ch e non si faccia per timore di danni e pericoli certamente esis~enti, ma esagerati. Accenna alla importanza d~ll 'esame del liquo,r ventricolare ir1 paragone a quello lombare e alle inie... zioni nei Yentricoli cerebrali di sostanze medicamento.s e e di sieri spec~fici (ventricoliti purulente) o di sieri salvarsanizzati (demenza paralitica) ; iniez:oni ch e, secondo l'esperienza personale, possono essere vantaggiosamente so·stituite dalle iniezioni intracisternali. L 'O. s' intrattiene spec~almente sull a P . V. nei tu111ori cerebral·;,, ricordando il risultato dell 'esan1e del liqt1ido ventricolare, riportati in un lavoro del 1926: dimostra, in base alle esperienze successive, quali vant aggi questa puntura 'possa recare ai fini diagno.stici e curat'..vi. A mezzo di essa, infat~i, è po·ssibile co·n statare, indipendent en1ente dalla ventricolografia, l 'esislenza o meno di un aum~nto dell 'ampiezza e della tensione dei ventr!.colj, il gr ado e l a natura ostruttiva o non ostruttiva , di un idrocefalo interno. Construtazione ch e facilita, p . es., l a diagnosi differenziale frn 1limore dei lobi froin tali e tumore dei cerYelletto, con &indro1ni cliniche poco chiare emolto s:1mili tra loro. Maggiori vantaggi si possono c0ntinuare dalla P. V. eseg-uita dai due lati o ineglio contemp-0ranearriente alla P. L. , e misurando le pressioni r elative dei due sistemi di cavità contenenti liquor ed esaminando i comportamenti ch'mico· e citologico di due liquidi. La dimostrazione dell'ostruzione delle co·m unica. zioni ventricolo.-.subaracnoidali riesce facile iniettando nei ventricoli delle sostanze coloranti, co1ne h a proposto Frazier. s~. sofferma specialmenmente sulle stqrje di dieci fra i suoi casi personali in cui la V. P. permise di confermare e di cl1iarire le diagnosi, anche a pre.s cindere dalle rad!ografje che proietta ed illustra. Non 1ninore è l 'importanza della P. V. eseguita a scopo curativo sopratutto per combatt ere la sindrome di ipertensione intracranica, che ep::sodicamen te può sboccar e jn fenomeni gravissimi bulbari, i qual~- compromettono la vita del paziente. La P. V. esegutta tempestivamente pt1ò salvare la vita di questi1 individtd ; invece riesce quasi sempre fatale quando specialmente esiste un idrocefalo interno di alto grado per tumore della fossa cran~.-ca posteriore e specialmente del IV ve111tricolo. In due clei malati che presenta vi è una evicl.ente dimostrazione della importanza ri~olutiva per combattere la ipertensio·n e acuta in-

tracranica co.:ri, lé\ P. V. Uno di questi pazie11ti (tumor sellae) giun s~ _sul tavolo operator~ in stato subcotosq e: cieco: é;\lla fine dell 'eS1trazione del liquor il paziente riprese l a co·s cienza e da più di due mesi ha t1n visus ridotto, ma è in condizioni di r~1nanere in, famiglia e sopportare l a radioterapia. Nell 'altro caso si tratta di una g:pivi11etta che nel 1927 p1•esentava la sindrome di un tumore del! 'emisfero destro· del cervelletto; do·p o l a cura il miglior~ento fu irnmedia,to e notevole e permise .di fare var~,e serie di applicazioni radioterapiche, ch e han1~0 fa1 to· quasi scomparire la s~ndrome cerebellare. Nella terza paziente (tumore dell 'ipof~si) mediante pu:n,ture ventricolari e la radioterap~a, è stato po,ssibile farla sopravvivere per p:.ù di sei anni : due vol,t e almeno la P. V. Sqlvò questa paziente da un gravissimo stato quasi agon~co .. Non meno interessanti sono gl1 altri casi personali brevemente illustrati. La orma~ non breve esp~rienza persoin ale induce l 'O. a ritenere eh~ l a P. V.. praticat;:i, ~~ tutti i casi di tumore cer~brale, anche a prescindere dall 'eseguire o menQ l a ve11tricolografia, per chiarire diag:n,osi dubbie e ·per vin~ere episodi acut~ d;. iperten sione intracranicq, riduce, - per quanto è possibile, la sindrome ai soli sintomi locali. È importante sopratutto far precede.re la P. _,/. di cp1alche g iorno l 'intervento operativo o le applicazio·n i r adio terapich e, s.!,a, per mettere il paziente jn co,n dizj,oni di po:ntarla meglio, sia per avere l a breccia pronta cl a u sare durante l'intervento o i11 casi di moleste reazioni· provocate dalla radiografia. Circa la tecnica operatoria, si limita a rilevare in base all" esperienza per sonale, l 1opportm1it à ~ le indicazion;, dt eseguire la puntura di uno o dell 'allro dei corni del ventricolo• la:ter a1e trapanando in uno dei tanti punti di elezione consigliati dagli AA. L 'O. preferisce però, a scopo cu~ rativo, e diagnost :,co, pungere il corno frontale o meglio il crocevia dei ventricoli. Dopo ricerche su cadaveri con i ventricoli iniettat: 1 con sostanza opaca, mediante prove radiografiche crede d~ po·ter se rv~rsi, per penetrare nel suddetto crocevia, di un plinto posto a cm. 3 circa all 'es1terno. della linea sagittale mediana e circa cm. 2 indietro .della linea bisauricolare ch e incroc:ia ad angolo retto la prima. Ave11do l 'O. constatato1 che i disturbi post-puntori sono ininori nei casi di idrocefalo di grano elevato, se si in;.etta dell 'aria nei ventricolj , ]Jraitica queste iniezioni anche i1on volendo o non pqtendo eseguire la ventricolografia. La p~ccola quantità di a,ria oltre a imped~re il collasso dei ventricoli, ritarda lil fo r1narsi del liquor. 1

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1

1

Il prof .. EG1n1 è cl 'accordo con l 'O. sull 'importanza terap-eutica d el metodo, ritiene però ch e si sia esager ato nell 'estenderlo trop·p o. È d 'accordo nel r=.conoscere al fattore decompressione la ra- · gione del miglioramento del paziente. Dissente per quanto· con cerne la diagnostica e ritiene che la ventricolografia merita molta importanza. A sostegno d~mostra numerose proiezioni. Il prof. PAR1sorr1 ricorda suoi precedenti lavori nei quali ha _posto in rilievo 1'importanza da assegnare al sintomo pupilla da . s.tasi, e chiede se l 'O. ne abbia tenuto il dovuto conto nelle sue osservazioni. Risponde ad entrambi il prof. AYALA. "


.. 1002

Nuove proprietà bioch imiche dei pigmenti biliari; potere emolitico e potere agglutinante della bilirubina. Prof. A. CLEl\1ENTI e dott. F. CoNDORELLI. L 'O. dopo aver esposto le esperienze fatte, conclude : 1) l a bilirubina è una so&t~nza ~~tata .di un notevole potere agglutinante ed em?l1t~c<?' r1s~ett o alle emazie delle più svarjate sp~c1e anrmal1; 2) il pDtere agglutinante è p :,ù in~nso. del p otere emolitico; infatti, rn,entre l 'agglutmaz1one si present a ~mmediatament~ dopo· l'aggiunta della bilirubina, l 'emolisi ~i presenta dopD molte ore ; inoltre j,n determinati lim~ti . di diluzione, lnentre l 'agglutinamento delle emazie, è presente, I 'emolisi è negativa; . . 3) jl limite minimo di concentraz ~one, m cui ancora la bilirubina espli;ea le.\ sua azione agglutinante sulle emazie, è vicino alla concentrazione di 1: 30.000 circa; 4) la, bilirubina, dopo le.\ sua ossidazion~ e trasformazio~e parz ial~ J,n biliverdina, presenta uri fortissimo indebolimento del suo potere agglutinante sulle emazie e del s~o potere emolitico; quest 't1ltimo può anch e r1sul1tare ~o~p~e­ tamente n eg·ativo almeno per le concentraz1on1, 111 cui an cora è possibile l 'osservazione delle.\ emo,. lisi la quale è impedita, oltre certi limiti di concen'trazione d al colore della biliverdina; 5) j,l p~tere agglutinanite della bilirubina sulle emazie (11omo, bue) è inibitQ dal siero di sang ue (uomo, bue) e dai sali bil!ari (glicocolato e taurocolato di sod~i0; 6) il potere emolitico della bilirubina è ini~ito dal sierq di sangue (uomo., bue), mentre v1e·n.e rinforzato d~~ sali~ biliari. In questo caso è evidentemente per la sommazion~ sinergica del1'azione emolitica da essi esercitata con quella propri~ della bilirubina. •

[ANNO

IL POLI CLINICO

Surrenalectomia e gangliectomie lombari in casi di disturbi vascolari degl i arti inferiori. Prof. A. CmAS SERINI. - L 'O. riferisce sui risultati recenti di una s11rre11alectomia sinistra e di tre asportazioni unila1 erali della catena gangliar e simpatica lo1m bare in casi da disturbi vascolar1 deg·li artt inferiori (tromboangio~ .te obliterante, trombosi della femqirale, ecc.). L 'esito dell a surrenalectomia è stato nullo,; m entre assai favorevole è stato quello consecutivo agli interventi stil s~mpatico lombare . Il dolt. \ ' . GHIRON desider a aggiungere qualch e parola a quanto ha detto j,l prof. CHrASSERINI, tanto più ch e ~l prof. CHrASSERINI ha riportato in discu ssione la, question e gi_à sollevata dall 'O. al Congresso di Genova sui risultati delle due operazio11i prop-0st e per la cura di alcuni tip,i di can grena òegJ!, arti: la, surrenalect-0mia e la ganglionectomia. D~ questa h a già parlato il prof. ALEsSANDn1, in questa Accademia, nell 'esporre il caso operato da ambo i lati con su ccesso per la maOlsanb u1 '!J01Jadns !1Jl? !1.8ap Ja.8JD.S: !P ~ !li"J [ caso è stata fatta la gan glion ectomia dell 'ultima cervicale e dei: due primi dorsali. Anche I 'O. due m esi , e m ezzo fa ha eseguito una gan glionectomia 101n})o-sacrale per malattia di Burger dell'arto inferiore destro con can grena del do rso del piede e delle dita, con risultato soddisfac~nte . Egli s i associa compl etamenite a quanto dice il prof. 1

XXXVII , NUM . 27]

circa i l)en èfici effetti notati dopo questo intervent0 sulle affezioni vasali degli arti, non solo quelle dov ute a disturbo angionevrotico ma anch e per quelli in cu~ vi è a base della sindro;me una 1esiq ne anatomica a tipo occlusivo. Egli . si a,ssocia pure al concetto che I 'azione sedat iva sul dolore sia dovuta essenzialmente alla cessaiione dello spasmo vasale (e non a dit:Qinuzione della sens~bilità, la qua]e è conservata completamente); spasmo, vasale che anche nelle angioiti obliter anti è fattore importa~te d~ll 'isch emia locale . L 'O. desidera pure agg!·,ungere, riguardo ad un altro p articolare d~ tecnica, sul modo migliore di giungere a destra alla catena ' gangliare, di aver seguitQ il rn,etodo originale ~scr'itto da Adson e di esser sen e trova,to bene. Questo O. dopo aver aperto l 'addQme e posto il malato in 'fren delenburg, rovescia verso la parte alta del1'addome la massa dell 'intest.in-o tenue fino al1'an golo ileo-cecale e così arriva al peritoneo post eriore ch e incide in prossimità della vena cava. In t al modo no~ vi è pericolo di ledere l 'uretere e i suoi vasi che rimangono lateralmerute. Invece il ·prof. CnrAS SERINI - se egli ha bene afferrato le sue parole - scolla ~l cieco· e parte del colon ascendente. Data la distanza che dista tra la colonna vertebrale dovei è addossata la catena gangliare ~ il 1 ceco, ritien e che questo temp·o dell 'operazio·n e r appresenti una complicazione ~ preferisce rimanere fedele al metodo descritto da Adson. Infine tier1e a ricordare come ino.] to spesso esistano n u merosi vas~1 ch e partendo dalla cava vanno alla parete 101nbare p,assando sopra al simpatico e che bisog na interrompere di necessità. Questo, come riporta an che Ad son nel] a sua m emoria, rap·p resen t a ~l tempo più r1oioso del! 'intervento data la pr·ofondità in cui si deve afferrare e legare questi piccoli vasi . C H I.\ SSERIN I

1

I l T' ice-.Segretario: M.

ALI\'IAGIÀ .

.

Reale Accademia di Medicina di Torino. Seduta del 9 maggio 1930-VIII. Presidente: Prof. BALP.

Sulla presenza di cellule nervose sensitive nelle radici anteriori del midollo. DQtt . M. ProLTI. - L 'O .. risco ntrò la presenza di numerose cellule nervose nelle radici anterjori del midollo di gatto, di cavia e dj. uomo: ne riscontrò pure qualcuna nel cane. Egli dimostra la natura sensitiva e, in base a criterii metrici ~ morfolo.g~ci, .le paragona alle ceJJule piccole ~scure dei gangli spin~li. .i\.ffern1a che questi elementi possono costituire la base anatomica di una sensibililà a loc~izzaz :'°Jn e ventrale, riscontrata clinicamente e ::;peri1nenta1m0nte .. 1

Rapporto tra la reazione Wassermann locale e la R. W. sul siero di sangue e sul liquido di bolla. Dot t. F . FrtANCHT. - - Sono stati esan1inati 32 pazienti, di cui 19 erano portat ori di sifilide ai genitali e 13 d~ p ap11le um :de pure ai genitali; la sierqsità è stata aspirqta inediante coppette; il siero estratto era di colorito giallo leggermente ciitrino, non 1nisto a sang ue.

I


[ANNO

XXXVII, NuM. 2'7J

SEZIONE PRATICA •

La ricerca del treponema nell~ lesioni è riucapsulaz~one inoltre distrugge gli es!gut e scarscita negativa solo in quattro casi. si vasi che in condizioni normali attraversano La R .. W. è stata eseguita non sqlo sul siero la capsula fibrosa, per esaurirsi in, quella adialla dose di 0,10 cc., ma anche sulla diluizione posa. dei sieri, in, soluzione fi siologica, sin,o a quella Nel periodo dj iperemia, che segue alla, dedi 1: 50. caps ulazio·n e hannq potuto dimostrar~ CQl meLa reazione Meinicke, quando si è potuta fare todo della, circolazione artificiale che la capacità ha dato risultati concordi con la R. W. circolatoria del rene decapsulatq. è aumentata in Riassumendo nei casi di sif: loma iniziale e . confronto di qltella del r ene normale. delle papule si ottenne eh~ · n,el 79,92 % dei. casi il potere di deviazione · d~l S:iero di sangue è Nuov~ ricerche sulla patogenesi della occlusione stato maggiore di quello del siero delle lesio·n~., intestinale alta. . nel 6,66 ?k> uguale ed in,oltre di gran lunga su'Pro·f. A.. _DoaLIOTTI e Dott. M. MAIRANO. - Gli periore a quello dcl liquido di bolla (nell '89,92 00. comunicano di avere continuatQ le loro riper cento), superiorità che, malauguratamente, cerche sul meccanlsmo d ' az~i0ne dell'occlusione non ha potuto controllare al suo inizio per la intestinale e sulle cau se di mòrte negli stati ocscarsità det casi esam~nati nel periodo' presieroclusivi. logico. Ripe!tendq le esperienze di Drapier Mori-s e di Il liql1ido di bolla n el periqdo primario delRoger praticando cioè la gastroenterostomia e l 'infezio11e ha dato una bassa percentuale di casi dopo 10-15 giorni, occlus\one del duodeno, sotpositivi (52,60 %) in, con,fronto degli altri due to lq sbocco del dotto epatico e pancreatico, non sieri. osservarono mai disturbi sen sibili . Tutti gli aniSeduta del lG maggio 1930-VIII. mali sono sopravissuti in otJtime cond~a;ioni generali. · Ritengo no gli 00. che nell 'occlusione Presidente: P~Qf. BALP. alta le cause di morte siano essenzialmente la Le modificazioni del sistema vascolare del rene declorurazione ~ la disi<lratazione dell 'organismo secondarie alla i,p ersecrezione riflessa della muin seguito alla decapsulazione. cosa gastrica (secreto ricco di NaCl), del fegato Prof. A. DoaLIOT'rr e Dott. J\'1. MAIRANO. - Gli e del pancreas.. Non rit e11gono invece che abbia 00. non ritengono r,he il metqdo radiog·rafico valore fondamentale il fattore tossico cui fu data . . dia s ufficenti parti.co.l ari sulla struttura vascolatanta in1portanza in. seguito ai risultati sperire; ·p erciò hanno esegu~to il metodo di Hinmann, 1nentali d;, Drapier ~1oris e Roger. che consiste nell .iniezione endovasale di una soIl Segretario: G. V. luzion e di cellulosa e canfqra in acetone. In un secondo tempo· co11 una soluzione di acido cloSocietà Medico-Chirurgica Bergamasca. ridrico e pepsina si digerisce in termostato a 37° t11tta la parte organic~ del r ene, m ettendo a Seduta ordinaria del 29 maggio 1930. nudo il getto vascolare. I preparati o~tenuti in tal modo e presentati Presidenza del prof. D 'ALESSANDRO. alla seduta, forniscor10 pa,rticolari stru1. turali fi11is~ n1i avendo ottenuto l 'iniezione anche dei Pro,f. D 'ALEss \NDno e Prof. V1TERBI.. Compiù 111inuscoli ra1ni precapillari arteriosi e ve1nemorazioir1e del co1npianto· prq.f. Am~1lcare Biet• nos1. ti, che ha onorato n ella sci za e nella vita la Lo studiq cli questi preparati ha p er111esso· di terra Bergamasca. concludere che d0:po la decap.sulazione si produce nel r ene una iperem·:.a che interessa quasi eUn caso di isferis o grave. . sclu sivamente la cortica,le e che ha una durata Dott. CASTELLI. - Trattasi di un caso di quella transitoria di 25-35 giorni circa. ch e Die11Jafoy defi11ì patomimia. Una fanciulla Nei preparati si osserva in questo periodo una qu~ndicenne, senza moventi p sichici apparent~, leggera dilatazione delle arteri~ e delle vene inera riuscita a prodursi una elefantiasi con edema terlobulari e da un considerevole aumento nubleu agli arti inferiori, mediante applicazion,i. di 1nerico dei vasi iniettati, per cu~ si deduce che un laccio alle coscie durante la notte. L 'O. tratta una p arte dei piccoli vasi e di precapillari, che dell 'indagine p sich ica e dei moiVenti psicologici in reg:.m e di economia normale hanno un calinella f'. nzione isterica. ])ro e una portai~a sanguigna molto esigui, oppure so110 del 1.utto chiusi al circolo, di fronte Due casi di acromegalia con diabete mellito. alle maggiori richieste funzionali prontamente si dilata110 ed aumentano la portata ai sangue. Dott. L. CAvAzzENI. - L'O. riferisce su due La rapid~tà e la generosità con la quale l 'orcas i di acromegalia e diabete mellito sottoposti. ganismo risponde alla lesiqne del rene coll 'ipeentrambi a Radio~erapia d~lla ' ip-0fis~ ed a, cura remia è pr:obabilmen,t~ do·v uta al fatto che la insulinica. capsul a fibrosa, essendq come è nqto, ricca di Il diabete mellito legato alla disfun zione ipoterminazioni n ervose costitu~sce u~ organo ad fisaria, pur dimostrandosi abbastanza bene tollerato dalle malate nonostant e la glico,s uria asalto potere reflessogeno dal quale ·si dipartono sai alta, si rivelò assai resistente oltrechè ·alla verso i centri nervosi vasoregolatori potenti stin1olazioni. cura insulinica, an che alla influenza dei raggi X. Gl~ 00. hanno anch~ potuto accentare che Per gl!: altri sintomi acromegalici si ebbe sensibile miglioramento, così come m iglior ata ne dopo la decapsulazio11e non si riformano affatto vie vasali collaterali fra ren,e e tessuti circofu la so•n nolenza. Il Segretario : A. stanti come molti AA. hann.o affermato ; la de1

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APPUNTI PER . IL MEDICO PRATICO. SEMEIOTICA. Su alcune particolari e poco note alterazioni dei corpi vertebrali e dei dischi intervertebrali.

G. D 'Amato (Rivista di Radiol. Medica , vol. I , fase. V), d.a u na serie di ricerch e ra diogr.afich e, rich iamando l 'attenzione su p·a rticalari alterazion i dei corpi vertebrali determinate dalla p en etrazione di com pon enti del disco inter vertebra le n egli strati subcondr.ali della spon giosa e consideran.do sopratutto la frequen za con J.a qua le tarl i alter.azion i si ri scontrano n elle colonn.e ver teb rali di individui affetti d a le ioni spon.dilitich e avanzate, ritien e ch e la causa p rima della comparsa dei noduli cartilaginei sia rappresentata d.a un processo carioso molto limitato, avente se.de n egli strati subcondrali della spongia a del corpo vertebrale. Dal punto di vista clinico sar ebbe di so·m ma impor tanza il rilievo di q uali im pon enti sintomi posson o a ccom pagn are lesioni così limitate. Dal punto di vista r adi ologico il rilievo di tali a lter.azioni avrebbe un g ra nde v.a lore p erch è· p ermetter.ebbe di stabilire ]a se·de e l '·e sisten za d 'un processo spondilitico tb c . la cui presenza viene a volte n egata d al ra di ologo in b ase a r itenuta ins11fficien za del re perto. Per quan to rigu arda le cail cificazioni a sede n ei dischi intervertebrali , dopo .a vern e descritto un caso, ammette la possibilità d' un 'origine Bu ccI. trau m.a tic.a od infettiva . Sulla diagnosi precoce delle metastasi cancerose nello scheletro.

Ki·en boch ( Wi ener Mediz. Wo ch ., n. 44, 192.8) s.tudia . i~ questo lavoro solam en te quei casi n.e1 qua.11 i s1ntom1 morbosi son o evidenti solo da p arte dello sch eletro , m en tr e il focol~·i o primario o passa com pletamente inavvert1to, o è talmen te insig nificante ch e n on d etern1in a inton1i ap prezzabi1li. La sin toma tologia da parte dello sch eletro può essere varia : gli infermi si lan11en tan o fli dolori, o soltan to di debolezza del segm ento affetto, hann o fr equen tem e:ate tenden za alle frattt1re spontan ee, n on son o n1a i cachettici . Localm ente esiste tumefazion e e dolore più o m eno accentu ato alla p ressio11e. Que te m etasta si posson o cla sificar si in due gra n di g ruppi , og-.nuno dei q uali a sua volta pre ~ en t a delle su ddiv i ion i: osteolitiche, o ditn1t tiYe del tes uto osseo, le più freq uen ti, e ostropoieticl1e, più rare. Ambed ue p osson o 11 re~e11 Lar, i sia nella forma di ffusà cl1e n oclt1larc. 11 qua dro r adjo]ogjco è 11nico·. Un a zona di as1)c lto p iù o 1nen o chiaro , circoscritta o a con t or11i d i fft1 si , m olto spesso scoperta in ciclr 11Lal111e11t c du rante l 'o er yazion e d i una 1

frattura spontan ea, i cui sintomi radiolog·ici si · so\1rappong·on o n aturaJ.1nente a quieJ.li del Lun1or e. La diagn osi differen ziale offr.e sp esso difficoltà , sopratutto con la ost eite cistica, con il n1. di Paget, con il m ieloma . Com e tratta. i11en to, a secon da della struttura del tumore, arà indicata la ·radiotera1)ia o la r esezione chirurgica . A. Pozzi.

CASISTICA. La nevralgia brachiale.

Arg·o1nento di g rande interiesse p ratico, seb-bene tr.a.s curato dalla m a·g gior parte d egli au-tori, tan to ch e vi si avcenna appena n ei trattat i e scar si son o i lavori ch e se n e occu.p ano. Es a è abbastanza freq.u ente. M. R och (Riforma m edica, 21 dicenilire 1929) osserva per· Ginevra ch e le n evralgie brachiali o oervicobrachiali rap1pries·entan o solo il 5 °~ delle · n evralgie osip edalizzate, poc h e quindi , in confronto delle n·e vra.Jg ie sci.a ti ch e; altri autori (Bernhardt) da nno invece, per i m ala ti di ambulatorio una propor zion e d el 15 %. La diver gen za è spiegabile col fatto ch e, m·entre le· ciat ich e costringon o al letto, i ma lati di ne-· ' 'ralg ia br achi ale son o il più sp esso trattati am-· bul ator i.am ente. E, di ~atto , per m ia·].ati di am-· bulatorio, Ramond e Roger arrivano ad amn11ettere ch·e il Jnro numer o può sorpassar e quello dell e scia ti-calg ie. Il quadro clinico è del tutto analo·g o co1l queIlo d ell a sciatica. I11izio talora bru co, più . . pe. . so g radu.ale: doJori oervi.c ali v.aghi , torci-· calil o, forimi1colii , poi pre·dominio d e] sintom a dolore. Qu.esto è qua i cost ante, con esacerbazioni violente, tal ora in determinate ore del giorno. I dolori h anno s1)esso sede lungo il ma rgine r adia-le , m a freq11en tem ente an ch e da q u.el.Jo u lna re. Vi on o a11ch e punti dolorosi alla pre sion e e dolore provocato con certe m ano re. I n1.a J.ati, p er evitare J.a disten sione dei tron ch i n ervosi, tendon o ad inclina re la testa dal lato coJ.pi to, so ten gon o l 'avambraccio con J.a mano sana, cammina 110 a passi mi surati e cau ti. Poco n otevoli son o le alterazioni della sen sibilità obbiettiva e·d i distu.r bi motori , sal vo in ca i eccezion ali, in cui si può a rrivare al1'al rofi.a muscolare co11 perdita dei riflessi, n evriti i)iù ch e n evralg ie. . La diagriosi non offre g randi difficoltà . Coim e cait sa, n on riman e, il p iù de•ll e volte, ch e in,rocare il r e.u1m atism o. Con tutta probabilità, an ch e la n·evr.a lgia b rach iale dipender ebbe da 1e ioni ar ticolari o µ eriostee localizzate in corTispon denz.a dei fori di coniugazion e; sarebbe qui11di an ch 'e sa una n eurod ocite, compressio11e od irritazion e del n er,ro n ella region e inter1necl ia fra le radici · det t e in tra ra chidr e ed il })le... . . o.


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SEZIONE PRATICA

P er q.u anto rig·u arda la cura, si prescriverà anzitutto una cura gen.erale antiartritica: gli abituali m e,dicaimenti antirieu,m·a·t iici, il salici1.ato, 1'.aspirina, il colchico, degli antinevralg ici più attivi, com e la fenacetina e·d il pira mid1o ne. Localmente, si ~aranno dell e revulsioni con punte di fuoco presso la colonna vertebrale, d elle senapizzazioni, si applicheranno delle ventose. UtJ..li possono ·essere delle poro.ate antian.algesich e. Si potra nno pr.aticare la radiotera pia, la jonizzazione, la diatePmia (ch e ~à talora risu.ltati sorprendenti), il m.assaggio (gran·de pru·denza I). In qualch e ca.so, ha dato successo l ' iniezion e di a ria sterilizzata , Ramond e Durand propongono anch e l 'iniezione di aria n ella cavità sinovia le dell 'articolazione d ella spalla, quando la n evralgia è complicata con .a rtrite. Si ·dovrà talora ricorrer e ,a }l!ane·stesia regionale con iniezioni parav.ertebrali di cocaina o di su cce·d.a nei. Soltanto in casi eccezionali si fara nno iniezioni di morfina (p eri.colo d ella morfinom.a ni.a) ch e talora è utile, non solo p eréh è dà sollievo, ma perchè rompe il circolo vizioso, in qu.anto ch e il dolore può, di per se stesso, mantenere il processo irritativo. Qu.a ndo il m .alato è g u,a rito del suo accesso , dovrà esser e a.n cora sorvegiliato e curato p erch è la n evralgia brachiale tende a r ecidivare e qu-elli ch e n e hanno sofferto sono esposti , più degli altri, alle sci.at.ich e e ad altre localizzazioni n 1evraagi1cl1e. fil. 1

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r.e umatica. Il caso riferito esc.lude tale poss.ibi·lità, in quanto la cura sp ecifica è stata sufEioien te ·.a guarire compl etam,en te la lesi01ne n1erv·os.a. CARUSI. ·. 1

Tumori primitivi dei nervi del collo e del mediastino.

Sono tumori rari di cui G. W. Crile e R. P. !Ball (Soc. Gyn. Obst. , 1929) non hanno trovato che 16 casi n ella letter.atura a cui vanno .ag·giunti 3 casi ch·e riportano. ' Sono tumori in partenza dai gan gli · sim.p atici del collo, .a sviluppo so·p ratutto n ella region e sopraolavi.colare da cui spesso scendono nel mediastino anteriore. Nei casi degli .!\A. le dimen·sioni variavano da un piccolo mandarino ad un pu.g no di bambino ed erano sempre in ra.p p·orti stretti con la tiroide. Istologi1cam.ente si tr:attò di un n erofibroma, di un sim 1p·a tico·b lasto·m a e di un ganglioneu.ro.m .a . v .ennero operati due (1° e 3°), il 2° caso pr:esentava un.a tale estension e n el mediastino che non era possibile estirparlo. Dei due casi il 1° morì di m ediastinite p•u ru.J.enta, il 3° g uarì pe.:rfettamente. La diagnosi di tum.ef.azione a carico della tiroide o dei g.a ngli linfatici è quella che viene fatta abitualmente non essendov i segni partiçolari ch e possano far p en saPe a questi tumori. V. GnIRON.

TERAPIA.

!Paralisi periferica bilaterale sifilttica del facciale.

L'azione dei de1·ivati delÌa fenil chinoleina stil fegato.

S. F·ranl\l (Nliinch. nied . Wochenschr., n. 9,

f d erivati della fenilchinol eina, di cui il i)i ù noto è l 'atophan , sono usati con su ccesso in molte forme a tipo reumatico o gottose. P. Lambin (Rev. Belge des Se. Méd ., n . 0 nov. 1929) riferisce le ricer che fatte sull'azione ·dell 'atoph.an in r.a pporto Ila cellula epatica. Fin dal 1924 Brugsch e or~ter avevano notato ch e l 'atoph.an sommi istrato per os o per iniezioni quadruplicava Il volume della bile escreta, e aumentava l'eliminazione pigmentaria. In seguito Chabro.J e Maximin con fermarono tale fatto, e stabiliron o che l 'atophan non agisce com e un banale colagogo, sia contraendo I.a vescichetta, sia diluendo la bile; m a come un vero e pro·p rio coleretico, eccitan1do l'attività escretrice d ella ce•l·l ula ep.a tica. Mettendo a profitto tale azion e, l 'atophan è stato u sato con esito favorevole in alcuni itteri , e specialm en te nell 'ittero catarrale. Accanto a questi benefici ottenuti con l 'atophan n eJ.l 'insuffi cienza epatica, si sono accumul.a te un.a gran qua ntità di osservazioni , le quali riferiscon o sull 'intossicazione che si provoca con l 'uso ·d i tale sostanza; sono riferiti anch e una dozzina di casi seguiti d.a m orte. I sintomi dell 'intossicazione sono costituiti rlall 'ittero, disturbi digestivi (anoressia , vomiti, di.arr:ea.), cefalea. Si possono ancora noscarlattina; e se l 'intossicazione epatica è più tare eruzioni cutan ee a tipo d'orticaria o di i11ten sa, si ha un ittero marcato , con feci aco-

1929) 11iferisoe il ·caso d·i una g iovane doona, di a:n.ni 23, la qua1e, contag·iatasi di sifiilide,

prima del1la compa.rsa di q11.a lsiasi mani~esta­ zion•e outan·ea, pr.esentò la para,l isi uni'laterale, ohe presto divre:n1tò biilatem 1e, de1l facci.alie . Ta le para}iisi mi1g Liorava .rapi1da,m ent1e, e sco·m pariva del tutto dopo trie settimane di oure antisifilitich e. Questo caso forn1isoe l 'occa·s ione per ricordare <l1:e la 1sif~lid e n el suo stadio inizia·Le non solo prodruoe mani~estazioni cutan.ee e delJ.e m .u,co·s.e, ma .PUÒ produrre ailteraziolili n1e gli organi profo1n1d:i , e g·ravi lesioni dello stesso sisteim a n ervoso. QUJind.i ·la si~ilid·e d·ev'essere consi,d e·r.ata com 1e u!Il '.affezione g·en erale, ch e fin da l ·suo ini~io invad.e tutto l 'or'g anismo. F·e rmandosi più strettamente alla paralisi ·d el facciaJe, l 'A. n on oon divide 1'0 pi.nione di coloriq ch1e oon si derano tale lesione n·e rvo.s a com1e un fatt10 di terziarism ,o precooe, ma pensa piruttosto che si possa tr.attare d 'iun.a n 1evralgia 'l'lletica, a .t1po tossico, analogam,ent·e a quanto si osserva n eil1l,e par:alisi tossich e da pio·m bo, ·ailcool, ecc. Non è n eppu.r e accettabile l 'opinione di co1oro ch e considerano tali para.lisi dipendenti ·non dal1la siifi-li,d e, m.a d.a .u:n.a partic olare pnedi1~po•sizione in dividu.a·l e, in cui la srifiliae n on ·avrebbe ch e m esso in luce· la lesion·e n ervosa , eeosì come potre·b be fare una se111ipJice causa 1

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[ ANNO

IL POLICLINICO

]icl1e, porpora, agitazion·e e coma. Se non sopravviene la morte, n el fegato si producono processi cicatriziali, che possono d ar luogo ad atrofia de11 'organo, ed a disturbi d ella circolazione portale . I disturbi notati sono generalmente legati alla dose del medicamento, ed in~orgono o p er una dose troppo massiva , o per I 'u so prolungato di dosi m edie . Tuttavia i benefici di tali droghe sono troppo superiori ai probabili a ccidenti, p er poter proscriverne l 'uso; bisogn erà piuttosto tener conto ch e i derivati fenil chinoleinici non vanno somministra ti ad ammalati con insufficienza epatica; si daranno ad intervalli e non in modo continuo, cioè 4 giorni di seguito , e alcuni g iorni di riposo; si sopprimerà il me·dicamento al primo segno d 'intolleranza , sostituendolo con l 'insulina , trattamento di scelta degli stati d'insufficienza epatica. CARUS I.

La co1edoco-duodenostomia come cura della calcolosi biliare. Per la cura chirurgica <l,e,11 'occlusione calcoloS? de.} ,~oled.oco e d ella colangite, il drena,g gi.o 1 ~ell epatico sec. Kehr è una tera.pia poco indicata, perch è i suoi risultati immediati son o po~co soddi,sfacenti e quelli lontani poco com plet1. P erch e la colan·g ite ·p ossa .g uarire e p erch è manchino disturbi a .d1istanza è n·e cessario ch e la bile .p ossa scaricar si n el duodeno sen za il mini·m o ostaco1o. Quèsto può essere otten ut~ con una sovradistension e 1p ermanente delJo sf1nter·e .di Oddi in modo ·da ·escluderne la ~un~ioz:e , .s~vradistension·e provocata da met~d1 d1. d, iJ~tazion~ o da .una sezione d ella papilla . S1 .p uo raggiungere Io stesso risultato con u?a anastomosi tra cole·doco e duodeno o p er via transduoden,arJ,e con .Ja porzione I'Tetroduodenale del ·c oJ,edoco (C . D . interna) o .p er via sopra duo den ale c on la porzione libera del lc oledoco {C. D. esterna). La soelta dei due metodi 1 d~pen. d e ~ai risultati immediati e da quelli lont~ni ch e si raggiungono. F1nsterer (A r ch. Klin. Chir., vol. 156, pag . 417, 1929) s?-11~ ba~e del_la sua esp erienza personale. c~n·sigl1.a d·i .prat1·car e la c oledoco-du·od~~ostomia ,e sterna, in tutti quei casi nei quali c è ~n .ostacolo a l 1d·eflu sso ·della bil e. A :premu.n1rs~ con~ro i p ericoli postoperatori è necessario di aggiungervi ·Sempr.e un drenaggio acVALDONJ . curato della cavità a ddomi11al e. 0

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IGIENE. Valore e durata dell'immunità conferita dal l'anatossina difterica.

R~mon e Debré (Bull. de l'Ac. de Méd. de Paris, n. 8, 25 febbr. 1930) h anno studiato tali pr~blemi connessi con la vaccinazione antidifter1Ga:, prati ~ando il dosaggio dell'antitossina n el siero dei bambini vaccinati.

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Si so110 servi ti a tale scopo di 1015 bambini degenti n ell 'Ospedale Marittimo di Berck, preparan1do delle miscele contenenti ciascuna la quantità di tossina pari a 1/30 di L+ (cioè tre dosi m ortali per la cavia) e dei volumi variabili di siero da dosare. Queste miscele venivano poi sperimentate su cavie di 250 gr. . Hanno così dimostrato che la vaccinazione all 'anatossina permette ·d 'immunizzare il 96 per cento dei soggetti, ammesso ch e un soggetto con Schick n egativa ·e col siero contenente più ·di 1/30 di unità antitossica ·debba considerarsi ·protetto verso la !difterite, o· almeno contro ogni attacco g rave della malattia. In 9 su 10 dei vaccinati, il siero mostrò un potere antitossico superiore a 1/10 .d i unità, ben efician-d o quindi di una immunità assai solida . Si è poi n1essa in eviden za I 'utilità di una qu.a rta ini·ezion·e n ei soggetti che risultano non immunizzati dopo la serie abituale nonchè la utilità ·di lung hi interv.alli tra 2 iniezioni. L 'età ·d e l bambino al momento d ella vaccin.azion·e h.a valore n el sen so che I.a ·p ercentuale di sieri ricchi in antitossina è tanto ·p iù forte, per i quanto i bambini sono stati va·c cinati in età più avanzata. Il contatto' con soggetti so fferenti di difterite, proba bilmente non modifica il tenore in a n ti ossina ·del siero del bambino vaccinato. È stato infine constato ch e, a n ch e n ei vaccinati d~ più d~ 4 anni , solo il 2.5 per cento no~ ·h ·a immunità protettiv.a , m ·entr·e sieri ricchi in a ntitossina sono con statabili n el 95 p er cento dei bambini vaccinati da .p iù di 4 .a nni ; n el 95 per cento di quelli vaccina ti da più di 3 .a nni ; n ell '89 per cento ·di qu,elli vaccinati da più di 2 anni; nell '82 p er cento di quelli v.~ccinati da più ·di 1 anno. ' L.'immunità conferita ·p er mezzo della vaccin.azion e an ti difterica con l 'an.a tossina p ersiste dunque a lungo, e senza indebolirsi . M. FABERI. 1

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La durata della vaccinazione. antitifica. .~ull.a dibattuta questione portano un contributo J. Chalier, Levrat, Mestralle t e Gaurr,iond (Journ. de 7?1-é~. de Paris, 16 ag . 1928) citando le osservazioni fatte n ell'istituto in cui ~n o con centra~i .tutti i tifosi osped.a lizzati d1 Lion e. La stat1st1ca comprende cinque anni (dal 1923 al 1927), con un totale di 605 oasi quasi tutti al disopra d ei 15 anni di età. Le don~e . s~no in proporzione d el 62,48 %, gli uom~ni in quella del 37,52 %, percentuale quasi cost:ante i? . tu~ti gli anni. La maggior })~rte degii uomini s1 trova nel gruppo dai 10 a~ 19 anni, mentre le donne si trovano in mag g1or~n~ n el gruppo da 20 a 29; fino ai 19 anni i due sessi sono colpiti quasi l:lgua1mente (uomini 48,66 %), m entre al di là dei 20, ~ e d.onne danno il 67,47 %. Gli individui v~c c1.r:iati precedentemente erano in tutto 19, d1 cu1 1 donna sola. •


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SEZIONE PRATICA •

no economico ch e deriva a lle nazioni che n on producono b enzina, grassi e gomme e ·d·evono importare questi prodotti d all 'ester o. Ma a parte tutto ciò è oer to che con il perfezionam.ento dei m ezzi di locomozion.e l 'u om o si sposta di più, ma si muove di m en o. Quasi a comp en so di questa .de fici~n.~a ~~n.o in increm ento tutte le forme d1 eser cizi1 f1sic1. tutti gli sports. Ma questi sono riservati a p oPOST A DEGLI ABBONATI. chi , ai ragazzi , ai giovani sopratutto, la gran massa degli uomini ogg i fa gi uocare poco i All'abb. n . 3598 : propri muscoli. . P er i rnetodi microchimici, veda: L. P1NL 'esercizio fi sico p er eccellenza, lo sport d1 cussEN: Mikrom ethodik . G. Thiem e, Leipzig. tutti gli sports, il cammino, oggi si pratica Per i m etodi m icrochimici applicati al san- poco. gu e, veda : J. A. MANDEL, H. STEUDEL : Metodi Ciò rigua rda sopratutto gli abitanti della citminimetrici p er l'esame del sangue. G. B. Mar- tà. Qui il numero delle automobili private cresano , ed. , G.enova . fil. sce con progressione geom.etrica , ed il servizio delle autove tture pubbliche , degli autobus, d ei A.l dott. A. V. da S. S. M. : tram s rimane sempre inadeguato alle esig·en ze P er la ricerca ·della gli cemia col m e todo co- del pubblico. I problemi tramviari delle gran, lorimetrico, veaa: J . A. MANDEL e H. STEUDEL: di città sono stati ·d eterminati dalla sm a nia Metodi minimetrioi per l'esam e del sangue. .della velocità e d ella tend.enza a camminar e G. B. Marsano, Genova. La prepa razione delle sempre m eno. soluzioni-campion·e è ivi indicata. Su ll '11so dei P er spostamenti anche brevi si adopera il colorimetri , veda i tratta~i gen era li. fil. m ezzo di tr,a sporto . Gli impiegati non usano più r ecar si a piedi agli uffici, anch·e se n on Al dott. E. M. di Koritzka (Albania) : lontani ·dalle loro abitazioni. I professionisti Da informazioni assunte risulta ch e un m e- n on si sp ostano se n on in vettura . E p erfino dico albanese laurea to a Costantinopoli per po- p er montare a piani non elevati si ·esige I 'atere eser citare in Italia dovrebbe ottenere la scen sore. con valida da una Univer sità d el Regno . C. La vita se.dentari.a preva le. I gio.vani , i raga zzi suppliscono a questa m an can za di moto con g li sports, ma gli u omini che non possono praticarli per esigen ze pr ofessionali o p er ch è in essi s 'infiacchi sce I.a Moto e motore. volontà di praticarli , sono quelli che più riIl motore a scoppio ha u cciso il moto. sen tono di questo stato di cose. L'uomo oggi si disloca con g rande facilità e Si spiega così peryhè aumentano i ·disturbi velocità . La vettura automobile ha r eso possi- intestina li, gli sfi.an cam enti venosi, le m.ala ttie bile il trasporto di per sone di tutti i ceti con del ricambio, sopra'tutt-0 1'obesità. gra nde ra pidità e per gra ndi di stan ze. Perfino Tutti sanno com~ il moto modera to a ll 'aria il treno e-d il tra m oedono ogni giorno ter- aperta attiva la circolazione, aumenta gli scamr eno all 'autoveicolo. bi respira torii , irrobustisce i muscoli , toniciz11 traffi co si è a vvantaggia to, ma l 'uomo ha za I 'intestino, eccita il ricambio genera le. p erduto I 'abitudine d.e l moto. La possibilità di La m a n canz.a di moto h.a azioni in verse con supera re distanze gra ndi o piccole in breve gli imma n cabili riflessi su tutto lo stato ge~ tempo, como·damente e ·Con poca spesa, scon- n era le dell 'organism o, su tutta la produttività siglia no chiunqu-e di adoperare i prop ri m ezzi somatica e psichica. di locomozione. Pochi oggi raggiungono i dieci chilometri Sarebbe un 'eresia afferma re che l 'aùtomobi- ··di passeggio quotidia no con siglia ti a scopo di • • le ha prodotto d el danno. Ma certo la meda- 1g1ene. glia ha anch e il suo rovescio. Non è il caso di La maggioran za dei cittadini n on fa ch e i a ccennare aJla frequ·e nza degli infortuni. La p ochi chilometri n ecessari per gli spostam enti mortalità per a ccidenti automobilistici ha rag - n ella propria abitazione, n egli u ffici o per regiunto fastigi impressionanti, da paragonarsi carsi a pren·dere il m ezzo di trasporto . a quella per le malattie più gravi e più diffuL 'istinto della pig rizia prevale su ogni altra se. Le città sono diventate un vero inferno. Il necessità , e d è alimentato dalla considerazione rumore prodotto ·da l traffico automobilistico è ch e a·dop era ndo I 'autom obile si risparmi tem fastidiosissimo, -n eurastenizzante. Lo sanno gli po. Così la benzina ch e brucia n ei m otori riabitanti dei centri in qu.a lch e m etropoli , <love sparmia la combustion e degli idrati e dei • si è voluto creare la zona del silenzio (sic!) so- grassi. stituendo ai tr.am gli autobus. E n·e vien e da nneggiata insiem e l'econ omia Si potrebbe accennare anch e all 'ingente dan- e la salute . argo.

Sembra che , gli AA. , al pa ri di Chauffard , attribuiscano la minore proporzione con cui vengono colpiti gli uomini alla vaccinazione subìta durante la guerra ed, in genere, durante il servizio militare e ne d e.ducono che l'e ffe tto della vaccinazione dura per alcuni fil. anni. .

VARIA.

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POLICLINICO

[ANNO

XXXVII, NuM. 27]

POLITICA SANITA Bill E GIURISPRUDENZA. XVIII. - Stipendi minimi : indennità speciali.

CONTROVERSIE GIURIDICHE.

Con d eliberazione approvata dall 'autorità tutoria, era stata concessa al medico condotto La Commissione esaminatrice dei titoli per cd i una frazione una speciale indennità per disagiata residenza. Successivamente furono la nomina all 'uffi cio di medico condotto d el stabiliti gli stipendi minimi per i medici conComune di Tiriolo, dichiarò non idoneo un dotti della provincia, in applicazione dell'art. concorrente, fondandosi sul Tapporto informativo che era stato inviato dal Commissario 34 del R. D. 30 dicembre 1923 n. 2889. Il Comun·e, al quale la frazione apparteneva, prefettizio del Comune, circa il servizio intefu compreso in una data categoria. Costituita rinale prestato d.a llo stesso concorrente, e .sulla valutazion e ·di alcune « prescrizioni » questa situazione, fu revocata la precedente deliberazione ch e attribuiva al medico della medich e, .allegate .al r.a pporto. fr.azione una indennità speciale, essen.dosi riLa Commissione fece esaminare le cc prescri- tenuto ch e questa condotta non avesse le cazioni » da un membro tecnico, il quale ne de- . ratteristich e necessarie per essere compresa in <lusse la inca·pacità profession.ale del concor- una categ·oria superiore. rente. La G. P. A., in sede giurisdizionale, dichiarò La risoluzione della Co1r1missione fu noti- legittimo il provvedimento del Comune. ficata all'interessato, il quale ricorse al ConQu·esta risoluzione è stata conferm.ata .d.a lla . iglio ·di Stato in sede giurisdizionale. Si pre- V Sezione del Consiglio di Stato, con sentenza entava una quistione prelimin.are. G·e n eral- 12 aprile 1930 n. 234. mente, gli atti d ella Commissione sono pre- , Non ci risultano le particolari circostanze paratori del provvedim.e nto con clusivo , cioè d·el caso. Ma, ten en.do conto degl i elementi che della deliberazione definitiva, e, quindi, non si possono rilevare dalla lettura della sentenza sono impugnabili in sede giurisdizionale , di- del Consiglio di Stato, a noi sembra discutibile r ettamente. Si può ricorrere contro la d elibe- la risoluzion e. r.a zione ·del Comune, anch e per vizio degli atti L '.art. 34 del R. D. 30 dicembre 1923 .anteriori. n. 2889 attribuisce un trattamento economico, senz.a pregiu·dizio dei maggiori diritti che il N.e} caso in esame, però, il Consiglio di sanitario con.dotto possa aver acquistato. La ·Stato con decisione 21 m arzo 1930, n. 183, ha ritenuto ch e il Comune, notificando la risolu- G. P . A. in sede .di tutel.a, valutate le condizioni dei Comuni ·d ella provincia, li distrizione della Commissione, I 'abbia fatta propria. D.a questo punto di vista, è stato considerat0 buisce in categorie e per ciascuna di queste pro.vve·dimento definitivo non l'atto ·della Com- fi ssa il trattamento minimo. L 'appartenenza missione, m.a la dichiarazione di ' 'olontà del all 'una o all 'altr.a categoria è determin.a ta dalle condizioni generali del Comun.e, cc in r elazione Comune, sia pure tacitamente espressa. Per evitare equivoGi, è da tener.e presente questo a ll'importanza ·d el servizio sanitario, a l J l punto di vista. Non ne risulta una eccezione mero deg·li aventi diritto all 'assisten za sanita.alla regola della effi cacia preparatoria dea-li ri.a gratuita, alle condizioni topografiche d elle att i della Commissione, ma è considerato de- condotte ed alle presumibili fonti d i r eddito professionale di esse ». finitivo l 'atto d el Comune. In q~e~ c~so . no~ si d~veva stabilire se, per Con la stessa decisione, il Consiglio ·d i Stato le con·d1z1on1 d1s.ag1ate di i.in.a frazione, il Coh~ d_ichiarato illegittimo l 'oper.a to d.ella Com1n1 s1one. Essa doveva giudicare della idoneità mune dovesse essere compreso per il trattamento economico minimo ad altra categoria in base ai titoli presentati dai concorrenti. In- nè se la frazione dovesse avere un trattamento v~c.e o~i~e. que~t~ esame e fondò il suo giudi ~tegoria .diversa da quella del Con1une; d1z10 ·d i in1don.e1ta su altri elementi, sia pure era, invece, da stabilire se il titolare della conper sè stessi apprezzabili. La Commissione dotta della frazione avesse acquisito un diritto. evidentemente esorbitò. per un causa non assorbita dal successivo Quali che siano le particolari circostanze provvedi.mento che stabilì gli stipendi minimi dei casi concreti , le attribuzioni devono essere per tutti . . cn1pre esercitate rigorosamente entro i limiti Il Comune, per le sue condizioni generali , tabiliti. La Commissione dev~ v.a lutare i ti - potev~ essere compreso in una data categoria; to~i ~egitt~mamente prodotti. Spetta poi all 'an1ma. ciò non esclu.d eva che particolarmente din1~n1 straz1one comunale la fa coltà di non n osagiate fo ssero le condizioni della frazione e 1n1n~r~ .un concorrente per motivi a ttinenti ai c~~ perc~ò permanesse quel diritto di indenr cqu1. t l 1 personali ·di condotta e di idoneità n1ta pec1ale ch e era stato attribuito con deliall 'a1nbiente. ber.azione approvata dall'autorità tutoria.

XVII. - Concorso : giudizio illegittimo.

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SEZIONE PRATICA

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NELLA VITA PROFESSIONALE. SERVIZI IGIENICO-SANITARI Mis.ure . Igieniche per la stagione estiva.

al massimo grado .li miglioramento delle. condiz'.oni igieniche degli abitati e. dei servizi di nettezza urbana; vigilanza d~ una rigorosa igiene sulle bevande ~ gli alimenti; controllo sull 'approvvigionamento di acqua potabile e rapidità nella denunzia della malattia; dare la maggiore diffus:one ~Ile vaccina.zion:i preventive. 3) Difesa ·contro le gastro-enteriti infantili mediante attiva propaganda pQpolare sulle norme igientche d~ alimentàzione ·e rigoroso contrqllo sul commercio del latte. 4) Predisposiz~iQne 'te·m pestiva del migliore asse~to igie·n,ico dell~ stazion,i climatiche . e balneari con: speciale riguardo agl~ alberghi, alle pensioni ~ a,gli sta.biliment~ .

Il Minis,tero dell 'Int ern.o ha diramato alle L.L. EE. i Prefetti del Regno due circolari della massima, importanza, riflettenti le dispos!zioni impartite perchè venga sviluppata e sia intensificata la lotta con.t ro le mosche e predisposte tul te quelle misure profilattiche atte ad assicurare al Paese le migliori cond~zion,i sa,nit~ie. I promettenti risultat~ Qtten:uti cqll'at~uazione della legge 29 marzo 1928, n. 853, e delle relative norine, approvate cQn decretQ del Capo del Governo 20 maggio 1928, concernenti la lotta contro . l~ mQSche, devono costituire incitamento ad i11:lensificare l'azione Qi. vigilanza e di propaPer le impiegate e le operaie ganda affinchè detta lotta venga proseguita con durante lo stato di gravidanza. assiduità nella stagione invernale, allo scopo di dis.t ruggere. ~l maggior numero po·ss~bile delle Il Consig-Iio dei Ministri ha approvato. uno mosche ibernanti. schema di decreto .c ontenente norme di attuaCon riferimento poi, alle precedenti circolari e zione del R. · D. Legge. 13 maggio 1929, n. 850, specialmente a quella 6 dicembre 1928-VII, il per la tutela delle operaie e delle impiegate duMinistero raccomanda ~n modo particolare di rirante lo stato di grav~danza e di puerperio. chiamare ·l 'aittenzione delle Autorità comu11ali Tale provvedimento intend~ a, tradurre in at to1 sulla necessità di migliorare progress~ivamente i i principi già fissati n~l D. L .. del 13 maggio servizi di n,ettezza urbana, per quanto ha atti1929~ in conformità delle direttive seguite dal Renenza alla raccolta, all'asportazione e allo smalgime per l 'incrementQ demograf~ieo e lq tutela timentQ delle· immondezze stradali e domestiche. della madre lavoratrice. Oltre che intensificare j relativi serv:.zi comunali, Il provvedimento precisa anzituttQ il campo di si dovrà, con frequenti ispezioni, esigere che da applicazione delle norme legislative vigenti, sia parte dei privatt sia rispettato l'obbligo di manne.i riguardi delle az~1ende, che della donna ad~ tenere in condizioni di pulizia i locali di loro detta al lavoro. Dopo aver stab~.lito l'obbligo del pertinenza (cortili, orti, giardini, scale, passagcertificato di gravidanza, il decreto pro·p.o sto gagi, ecc ..) non~hè le stalle, ]e scuderie, i depositì" rantisce alla gestante la necessaria tutela prima di pollame, ecc. ~cor.a che si inizi il periodo obbligato·r io di Uguale vigilan:za dovrà essere esercitata sugli astensione Q~l lavoro, disc~·plina recipr~ci doveri esercizi pubbl~ici: e sugli spacci di sostanze alidella donna e dell'imprenditore agl~ effetti della ~~nta,ri. conservazione· del posto e della riammissio·n e al Il Ministero fa sicuro affidamento sull'attività lavoro, regola l'obbligo dell~ camere di allattadei Prefetti · e dei ~edici provinciali perchè alle meDJto e dei periodi di riposo consentiti alle manorme del decreto 20 m,aggio 1928 s.i a data i·n tedri che -provvedano direttamente all 'allaittamento. gré\le appl:cazione. Il provvedimento contien~ ~noltre le norme per il versamento dei contributi relativ~ all 'assicuInoltre vengono specifica,te le norme igieniche razione per lé.\ maternità e quelle per il pagaalle quali deve essere data, rigoro,s a applicazione mento· dei sussidi ~i puerp~rio e di d!·soccupaspecialmente in: vista della stagione estiva. . z1one. 1) Difesa contrQ le mosche conform~ alle norme Qbbligatorie cQnsiderate dal decreto 20 Le spese di spedalità alla Camera. maggio 1928 e success:·ve istruzionj, nonchè dalla recente circolare 28 gennét:io scorso. Alla Camera dei Deputati l'on. Giardina, esa1ninandQ il problema riflettente le riforme dei Occorre senza indugio, avvalendosi di tutti gli tributi local~, ha affrontatQ anche quello relaidonei mezzi,- ass~curar~ intensificazione, regolativo ~l le spes~ d~ spedalità. ' rità ed efficienza ai. servizi relativi ed ottenere il volenteroso concorso delle· popolazioni in questa L'on. Giardina ha dich~arato di ritenere che lotta a vantaggio della civile convivenza ed a il trasferimento delle spese di spedalità dai Comaggiore tutela della salute pubblica. m uni alle Provinc~e riuscirà di grande vantagg·io per le corldizioni igieniche generali del Paese., 2) Difesa contro la febbre tifoide, curando


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PosT1 VACANTI. ALESS.Al""iDnIA. Opere Pie Ospi laliere . Scad. <>r e 17 del 20 lug.; primario di ostetricia e gi11ecologia; L. 4750 oltre 45 % tasse aitti operativi; età lim. 40-45 a.; norn. biennale, 2 conferme decennali.; doc .. no~ anter. 15 apr.; rivolgersi .Presidenza. AnEzzo. - ~"'ino aJ 5 settembrè è aperto il con-c-0r so1, p er titoli ed esa111i, al po,s to d~ Ufficiale Sanitario del CQmune di Arezzo, alle condizioni ·stabilile dal R. Decreto 29 nov. 1925, N. 2266/ 2535.. Sitipendio L. 15..000 con quattro aumenti quadrienn. ~el decimo, oltre l 'indennità caro Yivert. Per chiélrimenti rrvolgersi alla Il. Prefet.t ura di Arezzo. BASSANO DEL GRAPPA (Vic e1iza) . Ospedale Civile. - Prjmario medico .. Scad. 10 agosto Per schiaJ'imenti r~volgersi all~ S~greteria dell'Istituto. 1•

CAMPOBASSO. Amministraz. Provinciale. Di.rettore sanitario della Sala di r !.cezione d egli illeg·itti1ni; L. 6000 ~ 5 quadrienni dee.; età mass. 4 5 a .; diploma tn pt1ericultt1ra. CASTANA (Pavia) . - Scad. 31 lug.; L. 13.000 e -O quadrienni d ee., oltre L. 300 ambul., L. 300 uff. san ., ecc.; età lim. 45 a.; tassa L. 50,10. CATANIA. R . . Prefettura. - Ufficiale sanitar~9 di Acjreale; L. 10.000 oltre L. 2000 quale capo ufficio d 'igiene .. Detto di Giarre; L. 8000. Ufilciali sanitari d~ Aci Catena, Z~fferano e Gravina di Catania; L. 5700 ciascuno. P~ r i 5 po&ti qt1attro qu!nquenni dee: Scad. 31 lug. CIVITAVECCHIA. Comune. - 4a. condotta p el capo l uo,g o e medico scolast~co; p~r ciascuno dei due posti L. 8500, oltre L. 1100 serv. att., c.-v. e 5 ql1adrienni dee.; buon~ cor~dotta polit.; diploma corso di p ediatria, ahilitaz. a uff. san.; età lim. 35 a. Scad. 13 sett. Rivolgersi alla egr eteria. Chied. annunzio. CuRTAROLO (Padova) . - Scad. 12 lug.; L. · 9000 aumentab. e indenn~tà ; età lim. 40 a. Prorogato al 20 luglio.

MANDELLO n nL LARIO (Como). - Con Abbadia Lariana; L. 8700 e 4 quinquenni d ee., oltre lire 1200 indenn.; età lim. 40 a.; tassa L. 50 . Scade11za 15 luglio. NIELITO DI NAPOLI. -5 quadrienni dee.

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PARr.IA . Ospedale !rlaggiore. - Primario chirurg·o; L. (5000 e 4 quinque11nj,; percentuale. Età lim. 40 a. Rivolgersi agli Ospizi Civili. Scad. 30 lug.

CONCORSI.

GonGOGLIONE (1Vlatera). -

[ ANNO

POLI CL I NICO

Scad. 30 sett. ; L. 9500 e

S. MAnIA (Perug~a) . Scad. 15 sett.; L . 10.000 e 4 quadrie11ni dee. , oltre L. 3000 trasp., c. -v. 1.11 L. 720; tassa L. 50. MoN TE

NAPOLI. Ospedale degli Incurabili. - Scad. 21 lug.; 4 assistenti nel Gabinetto di elettro-radiolog·ia ; rivolgersi all 'Amm.ne. ,

NAPOLI. Ospedali Riuniti. Scad . 31 lug. ; due direttori di Sala per reparti celtici e dermo-sif'lop a tici e Dispensario del! 'Ospedale della Pace; qua L1.ro coadiutori id.; un coadiutore ordinario e u n o aggiunto nel Gabinetto di elettro-radiolog ia dell 'Ospedale d egli Incurabili ; un coadiutore <>rùinario nel Rep arto e 1~n1 buia torio dell 'Ospe<lale degl 'Incurab!,l i.

Pos1TANO (Salerno) . Scad. 15 ag.; L. 7000 e 4 quadrienni dee., oltre L. 500 uff. san.; età li1n. :3q a. Ro~{A .

R . Istituto di. S. Spirito ed Ospedali Riuniti. Conc. ~ 7 aiuti chirurg. ; titoli ed

esami; scad. ore 16 d el 12 ag. ; rivolgersi ~Ila Segreteria. Stip. L. 7300 oltre c.-v . S. GrMIGNANo (Siena) .. - Scad. 31 ag.; L. 7500 oltre L. 8.500 cavale.; età lim. 40 a.; tassa L . 50, 10. Srl\IAXIS (Cagliari). Scad. 20 ag.; L . 9000; 4 quinquenni dee.; p .. cav~lc. L. 1500; p. uff. · san. L . 500; età lim. 40 a. ' f'El\ ..\ l\ lU.

conso r zio Provinciale Antitub ercolare.

- Dire liore del Dispensario; L .. 16.000 e 5 quadrienni dee. , oltre L. 3000 serv. att.; età lim. 45 a.; rivolgersi alla Segreteria (Palazzo della ProYincia). Scad. 25 lug .. TRAREGo-ViGGIONA (Novara). Scad .. 25 lug.; L. 8000 oltre L. 500 uff._ san., L . 500 trasp., L . 300 nmbulat., c.-v., dieci. bienni ventes.; tassa L. 50 ; docum. a 6 mesi dall '8 giu .; ab. 809 di cui 80 po;v .. Chied. avviso. 1

' ' 1cENZA. Ospedale Civile. Conc. a uno dei rl11e- p osti di chirurgo primario; L. 6000 11on aum entab.; titoli ed even tualm.. esami tecnici e pratici ; n om. biennale; conferme per un quinquenn:o e poi di settennio in settennio fino a 65 a.; e tà lim. 45 a. al 14 ag.; rivolgersi alla Segr eteria. Tassa L .. 50,10. Doc . a 3 mesi dal 10 giu. Scad . ore 18 .d ~l 14 ag .. Chiedere annunzio. Quando non è altrimenti indicato i cor1corsì si r~feriscono a condotte mediche, i compensi allo stiper1dio base . Avve rtenza. -

CONCORSI A ·PREl\J[J. Pr emio Leoriardo Bian«hi.

Presso la R. lJniversità di Napoli è aperto il con corso ad un premio di L. 4000, co·stituito con le renditte della fondazione « Leonardo Bianchi», da conferirsi al laur~ato ~n medicina e chirurgia, ch e presenti il miglior lavoro di neuropsicopatologia. Sono ammessi al concorso colo,r o ch e abbiano conseguita la laurea presso una Univer sità o un. Istttuto superioife del Regno. Don1and e i11 Segreteria, non oltre il 30 novembre.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. Il prof. sen. Giuseppe Sanarellt è nominaito n1embro d'ono1re del Comitato esecutivo del Congresso medico pel Centenario dell 'Indipendenza d eli a Repubbliica Uruguayana. Il prof. Angelo della Cioppa . è nominato, in esito a concoTso, direttore del Servizio oto-rinolar ~ngo•logico· d el R .. .~lbergo d~~ Poveri e dipendenti Ospedali di Loreto e Vita in Napoli. Nel concorso a, 15 posti cli allievo ispettore sa11itario i1elle Ferrovie di Stato si è avuta la segucn.t e graduatoria di merito: 1) Leone Corrado, 2) Jovino Ferdinando, 3) Latte Carmine, 4) Fa-

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SEZIONE PRATICA.

brini Roberto, 5.) LombardQ Pasquale, 6) Vec.chio,ne Fil :.p po, 7) Aprosio ~Iario·, 8) Pagliari Giovanni. 9) Colarizi -~rrigo, 10) Monaci Pier Vin~nzo, 11) Grassi Carlq, 12) Accorinti Bruno, 13) rviigliorino Giuseppe, 14) Pisano Aurelio, 15) Auliz:1o Bartolomeo, 16) Papa Ugo, 17) Di -Odoardo Edo ardo, 18) Fersini Luigi, 19) Gambarella Ll1igi, 20) Alessio Giosafatto, 21) Fontana Mario, 22) Puoti Ema11uele, 23) Fa'1ano Vin<:enzo, 24) :rviancini Genesio, 25) Villani Giovanni, 26) Capaldo Lu;g·i, 27) Argenti Antonio, 28) Cerrito· Gregorio, 29) Scalfari Gaetano, 30) Cad<lia Angelino.

IYOTIZIE DIVERSE . Società radio-neuro-ehirurgica Italiana.

Si è costit11ita . . uffi cial1nente in occasione dell 'ult~mo Congresso di Radio logia tenutosi ~ T-0ri110. · La Società è intesa a ·c oltivare quegli situdi che hanno· attinenza pro1niscua co11 i tre rami delle scienze mediche, da cui la denominazione. L 'opportunità della istituzione r:.sulta evidente quando si pensi eh~ se 1a specializzazione ad oltranza è una necessità per il raffinamento, delle indagini ~ delle cognizi{:»ni, d'altra parte essa non Il prof. Cestan, titolare d~ net1rologia e psi- può tuttavia prat:carsi se non ·a patto di una prechiatria alla Facoltà mis t~ di medicina e farma- supposta ricostruzione sintetica che derivi appunto dall 'affiatamento e (}alla fusione d elle compe<:=,a di Tolosa, è nominato titolare di clinica medica .alla stessa Fac.qltà', a partire dal 30 otto·b re1 t~nze specializzate diverse. Corrispondentemente alla creazione di speciaprossimo. lità sempre p~ù differenzia te, si è acco·m pagnata la creazione di aggruppamenti di specialità i quaIl prof. Turchini, aggregato alla Facoltà meli svolgono v~ta, seria e fattiva. dica di Montpelljer, è nominato titolare d'iS1toloMassimamente indicata appare una Società che gia in, detla Facoltà, a partire dal 1° maggio riunisca ins:·eme· le tre branche: radiologica, neuscorso. rologica, chirurg·ica, il cui connubio, nella praPreside della Facoltà medica di Greifs,,rald pel tica, è t anto frequente che ha potuto' suggerire hien11io 1930-31 è nominato il pro.f. Er11st Gerperiino la fusione delle rispe ltive competenze in hard Dresel, d!rettore di quell 'Istitt1to d 'Igiene. t111a persona sola; segnatamente in America esistono g ià numerosi radio-neuro-chirurghi. Ed anzi nello s1nistamento· che oggi si va coml)ienèio in seno alla m a leria d :. nostri studi, sn1embrandosi vecchie s1)ecialità per costituirsene Da Catania. di nuove (cqn elementt singoli di quelle raggruppate iin modo d:ver so), può darsi che l 'associazioLezione di chiusura del Corso di Clluica Medica. n e di studi p.r eco·n izzata clalla nuova, Società abSabato 31 maggio il prof. Luig~ Ferrannini tenbia sbocco, frequenternen,te ~ell~ co.m petenza ene, nell 'aula della Clinica Nledica, la lezione di cle ttica di una persona si11gola. chiusura al &uo corso ufficiale, alla presenza La Società costituita per ora di soci fondatori non solo degli studenti del 2° trienn:o e del perprocederà all 'invito di nuovi soci da essa designaso11ale assistente, ma, an che di nume1rosi medici t i fra i cultori p~ù noti dei rispettivi ram!· di in, terven u ti. studio, in quanto abbian,0; attinenza co n le altre Il nostro Clinico riassunse l 'attività svolta dal branch e; saranno invitati anche soci stran :;eri. s uo Istituto durante l 'anno accademico 1929-30, S1 è deliberato di tenere un primo Congresso . .sia nel campo did~tt:reo, si~ nel campo scientifiA dirigere l a Società è stato nominato un Coco: attività tenace e feconda di risultati dottrim· tato provvisorio composto dei proff .. Bertolotiti, nali e pratici, conseguiti non solo attraverso l 'oBes ta, Boschi, Donati, Fasiani, Perona. perosi1tà ~ i sacrifici del personale uffic:1ale e voPer la corrisp ondenza rivolgersi a Padova, Ca~ lontario, ma anche e sopratutto grazie agli sforzi sella Postale 27. non lesinati da Autorilà e da privati per venire in aiuto all 'ist:,tuto nel superare le difficoltà non Congresso Internazionale per la tutela dell'infanzia. lievi mano mano affro,n tate e risolte. Per questi Su invito· d el Go verno belg·a, si svolgerà dal a iuti, il prof. Ferrannini rivolse il suo caloroso ringraziamento specialme11te al l=te tto.r e, agli Uf- 31 · luglio al 4 agosto', a Liegi, ove è organizzato dall'Associazione Internazionale per la Tutela fici comunali di Beneficenza ed all ' Amn1inj slradell 'I11fanzia, d!. cu! costituirà la ga. Sessione. 2io11e dell'Ospedale Garibaldi. Temi: « La tuhercolo·s i negli scol ari »; « L 'esaAlla fine della lezione, i1 prof. Ferrannini rime razionale degli scolari »; « Fisiolog ia della volse1 ai laureandi jl st10 saluto affettuoso, invitandoli a non distaccars.i mai del tutto dalla Cl :- dig·estione ~ della nutrizio,n e del lattante, per f~ssare le ba&i d ell 'alimentazio·n e », ecc. . 11ica, come dalla casa paterna; e formùlò il Ouote: 60 franchi b . con diritto alle relazioni suo impegno d~ fare tutto il possibile nelstampate ed ag·li atti; 25 fran chi con solo diritto 1'avvenire per intensificare i rapporti di colledi assistere a~ lavori. Gli uffici hanno sede a ganza fr~ i me·d'.ci e la Clinica, sia con corsi Bruxelles, rue de la Toj son rl 'Or 67 . pratic~ d,i perfezio·n amento in determinati capito.Ji Ji medicina, s~a con l 'instituzione di tratteni- Istituto Maragliano. ment'.. domenic~i aperli alla collaborazione di Si è riunito di questi g ·pr11i il Con ig1io di tutti ~ medici pratici. Con sulenza Scientifica d e]! 'Istituto ~I ara glia110 , Per gli studenti rispose il laureando Solina, co1nposto dai signori: sen. prof. Alessa11dro· Luche tro vò elevate espressioni di gratitudine e di stig di Firenze, sen. prqf. Edoardo Maragliano , an1mirazione per ~l Maestro ch e alla dura fatica dell'insegnante consacra tt1tte le st1e illu1ninate gr. uff. prof. Arnaldo Tran1b11sti , prof. Alberico Bened ~centi, prof. Guido , .ernoni di Ro111 a. attività di Ricer catore e di. Clinico.. A. T. 1

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NOSTRE CORRISPONDENZE.

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IL

P OLICLINICO

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riati, dei ministri e sotto·segr etar'.1 dii Stato; il Erano presc11ti i signQri: prof. Figari, prof. podestà di Augusta, patria del festeggiato; il Sivori, prof. Patrone, prof. Rebaudi, prof. Capovicesegretario fed erale a,vv. Drago ; il prof. Lino, caccia, dott. Menniti, dott. De Angelis. Il pro.f. Sivori h a riferito su : 1) Disi11Legrati1 a n ome degli assistenti ; il prof. Gussio, di· patologia chirurgica, ch e ha illustrata l 'opera di ed ami ne. Concezion e generaJe; 2) Disintegrati nella t erapia delle iperfunzioni ; 3) Amine n ella scienziato dell 'ort. Muscatello ; il segretar~o del G. U. F., Licalzi. terapj.a d elle ipofunzion;,. Il prof. Rebaudi ha rjferito sui disintegrati 11el È slato d ato quindi I ·' annuncio della fondazione dj una borsa di studio e perfezionamento di trattamc11·~ 0 degli epiteliomi cutanei. Il prof. Capocaccia h a rjferito· sulle co11fern1e annue TJ. 5000 él: f avore di uno studente di chisperimental~ alla, dottrina dei disin~egrati . rurgia ; ~nfine sono stati con segnatj al prof. MuIl dot t . i\ilen t1iti ha riferito sul movimento imscatell o una medaalia d 'oro commemorativa ed .... munitario dei disintegrati per via endovenosa e lln riccq cofa11etto, co·n tenent e le larghe· adesi.oni per via ipodermica. . 11ervenute. Dopo commosse parole di ringraziaSuccessivamente, sulla tuber colosi, :J prof. Ca1nen to pronun ciate dal pro1f. Muscatello la cepocaccia ha riferito le su e ricer che sull 'azione lor imonia si è chiusa fra vi,branti applausi alcale e gen er ale d ei bacilli inorti. 1'indirizzo Q~l festeggiato. Le r elazion i sono state seguite d a an1pie discu ssioni, e il Con~!.glio d~ Con sulenza si è comLimiti d'età in Grrmania. piaciuto della importanza dei problemi di terapia ch e hanno in spirato le ricer ch e d el p er sonale Il Reich stag h a ap1)rovato una legge che eleva scien tifico dell 'Istituto Maragliano. a 68 ann~ l'età per 1'andata a riposo de.i professor~ di scuole superiori. Il limiite era prima di Nell'Istituto di Assistenza a favore dei dipendenti 65 anni (oltre un anno d 'onor e per gl 'insegnanti do t ati di speci.ali ben e1neren ze). del Governatorato di Roma. 1

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Si è riu11ito il Con siglio di amministrazione delJ 'Istituto di assiste11za a fa,vore dei d :.p endenti clel Governatorato di Roma, soltt o l a presidenza dell 'avv. Ubaldo Pellegrini . 1'ra l e varie ques tioni cl1e ~l presidente ha rnesse in discu ssione, speciale importanza hanno avuto le co·m unicaz'.:0ni f~tte in m erit9 allo sviluppo ch e sar à co nferito n el corrente annò, alle Colonie estive. L 'on ere della spesa sarà in p arte sostenuto dall 'Am1ninistra.zione del Governatora.to la qual e ha g ià posto a. disposizione una somm a e per il rest ante si provvederà con i mezzi a disposizione, facendo, fra l 'altro, aff~damen to sul concorso dell 'Associazione del P. I . L 'avv. Pellogrir1i h a esposto uno studio fatto sull 'assistenza sanitaria a favore dei dipendenti d el Governat orc.to ed h a illustrato il funzio·n a1nento dell 'Ente di Previdenza sort o sotto l 'Asso, ciaz:101n e gen erale <iel P. I.

Associazione mutua dei medici francesi. 'l'e11ne l q sua assemblea generale a Parigi il · 12 marzo. Conta attualmente 22 anni d'es:stenza; nel 1929 ha distribt1ito 260.000 franchi di soccorsi a famiglie di medici; il suo fondo· di riserva supera di poco 200.000 franchi. 1

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Nella Croce Rossa Italiana. Essendo stato soppresso ~l posto di Generale n ella Croce Rossa Italiana, il dico prof. Cesare Baduel ha lasciato la lui co.p crtn per lunghi anni co n perizia acqu'.,standosi spiccate benemeren~e. 1

Direttore gen. mecarica, da e digniità,

Onoranze al prof. Muscatello. Com e aYeva1110 an11l111ziato, il 21 giu gno si wno olte a Catania degne onoranze all 'on . prof. Gj u. eppe l\1uscatello, rettore magnifico del1'Università, direttore della Clinica chirurgica. All a cerimonia , eh~ ebbe luogo nell 'aula magna uni er ~laria, in tervenn ero cospicue autorità, l 'intero corpo nccademico, numerosissimi studenti. Hanno pronunciato applauditi discorsi il proif. De JJu ca, in r apprese11 la nza del corpo accad emico; il prof. Fod era, pre id e dell a Facoltà di medici11a e pres:dente d el Coilnitato· organizzatore d elle onoranze, che h~ daito lettura, tra vivisinl i appla u i, rlelle ad esio·n i d el Duce, di S. E. 1'urnti , del Presid ente della Cam era S. E. Giu-

Viaggio medico in Germania. -~Yrà

luogo clal 20 agost o al 5 settembre; sarar1no· visitate le città di Francoforte, w~iesbaden> Darn1stadt, Magon za, Col o·n~a, Amburgo, Berlino, Lipsia, Dresd a, N11renberg, Monaco. Prezzo a forfait , tutto compreso: lire it .. 3825 (1a classe in ferrovja e in b ruttello) ovvero lire it. 2870 c2a. classe in ferrovia e la in battello). Il numero de:, posti è limitato. Iscrizio11i corrispondendo anticipato un decimo dell 'importo glo bale. Rivolgersi al <( Central European Express », boulevard de la -:\fadel eine 12, Parj s, Francia. 1

Bibliografia stomatologica italiana. Ricorél iaw.o ai colleghi che è in corso di stampa per op era del prof. Cavina un volume conten ente tutta la lett er atura stomaitologica dalle orig ini fino al 1929. s~ pregano quindi vivamente gli autori italiani ch e abbiano qualche lavoro I1el campo della stomatologia (Odontoiatria, Chirurgia d ella b occa, Protesi, Ane&tesia nei riguard~ della chirurgia della bocca e quant'altro int er essa le malattie e lesioni traumatiche della bocca) a v0Je1r mandar e, se già non lo fecero, il titolo. esatto o meglio l 'estra t.to r elativo all'autore prof. Cesare Cavina, Clinica delle Mala14..tie d ella Bocca, S. \ Titale 59, Bol ogna.

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Sequestro di stupefacenti. Sono stat!· sequestrati a l\ilarsiglia u11dicimila chili di stupefacenti , in 38 cas e, provenienti dalla 'f urchia; dovevano essere in parte reimbarcati per l 'Estre1110 Oriente.


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XXXVII,

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SEZIONE PRATICA

ACHILLE SCLA VO (23 marzo 18<31-2 giugno 1930) .

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dagli Uffici ammi{1is.t rativi passò ai Laborator: scientifici della Sa11ità Pubblica, e ivi, nei servizi d \agnostici e nella ricerca sperim entale, rifulsero subito le doti eminenti del giovane studioso. AcHILLE ScLAVO aveva scelto la sua via : Egli la seguì con ei1tusiasmo infaticabile e cost ante fino ai Suoi ultimi giorn:t. Fin da quei primi anni di ardue fatich e, AcmLLE ScLAvo seppe associare al lavoro dell'ufficio la attiv'. tà del ricer catore e dello studioso. Nel 1892 ebbe la direzione del Laboratorio, Bacteriologico della Sanità, con l 'incarico dell'insegnamento della Bacteriologia in quella gloriosa Scucila Superior e d 'Igiene dalla quale uscirono tanti ins:gni m aestri e tanti valorosi funzionari d ella Sanità. Entrò nell 'insegnamento universitario nel 1896, dapprima come incaricato a Siena e quindi. nel 1897, in seguito a concorso, come titolare a Sassari, e nell'anno successivo ancora a Siena. La genfile e intellettuale città di Provenzano, Salvani e di Santa Caterina fu la sua patria ado tt::va, che lo ebbe p er lunghi anni propugnatore autorevole del risanan1ento igienico in buo·n a parte compiutosi so tto gli auspici di ACHILLE ScLAvo. Da Siena si allontanò durante il tr:ennio 19181921 per andare a, dirigere l 'Istitutq d 'Igiene di Firenze; 1na a Siena volle ritornare stabilmente. Fu Re ttore dell'Università di Siena in tre p~riodi: 1914-19, 1924-26, 1928-30.

ACHILLE ScLAvo lasc :.a oltre 70 pubblicazioni sopra vari argomenti di Microbiologia e di Immu11olo·g ia e sopra mo1teplici ql1estioni igieniche. Frutto, di 40 anni di lavoro, la produzione sc'.-entifica di ACHILLE ScLAVO h a ~l carattere costante della co ncezio ne poderosa, d ella rara p erizia tecnica, della pr11der1za r1elle deduzio·n i e del sen so pratico nelle applicazioni . Caratteri questi che r iifulgono specialrnent~ nelle lungh~ ricer che e negli studi geniali sulla i11fezione carbo·n chiosa e sull'immunità anticarbonchiosa. Stud~ e ricerche che portarono ACHILLE ScLAvo alla scoperta del sier-0 anticarbonchioso. P~ comprender~ tutta, l 'importanza di questa scope ·ta b: sogn~ riferirsi ql periodo (1895) in cui ssa fu compiuta, quando cioè la sierologia era all'inizio della sua luminosa rapida ascesa e quando erano noti, p er le scoperte allora recenti di Behring e di Kitasato, soltanto i ~ieri ant:.t ossici. Il siero antt~arbonchio,so Sclavo è, in ordine di tempo, il primo siero conosciuto ad azio·n e antibacterica di sicura efficacia . La scoperta di ACHILLE ScLAvo rimane esempio di perfetto studio sperimentale, completo anche nelle pratiche applicazioni, a cui null~ d~ sostanziale è stato aggiunto in segui,to. Per questa scoperta ACHILLE ScLAvo ebbe n el 1904 dall'Accademia Medica di Torino il premio internazionale Riberi . Oggi il siero anticarbonchioso, nelle su e applicazioni terapeutich e e prof:Jattiche, porta glorjosamente per le vie del mO·~do, in sieme C0l no me di ACHILLE SCLAVO, il nome d 'Ilalia. ~Ia11ca qui lo spazio per citar e· singolarmente i lavori del compianto l\ifaestro; ma, accanto alla scoperta del siero anticarbonchioso, meritano di essere ricord~ti alcun:. dei Suoi più importanti contributi alle conoscenze scientifiche, ai procedim en ti tecnici, alle applicazioni pratiche. Dobbiamo ad ACHILLE ScLAvo jl riconosc~mento tielle sofisticazioni delle paste alimentari e del 1

. Nelle prime ore del 2 giugno, un fato crudele troncava ::tnzi tempo la nobile v:,t a di ACHILLE ScLAvo, tutta dedicat a alla scien za, all 'insegnamento, alla educazione ig ienica d el popolo. La scomparsa di A CHILLE ScLAvo no·n è soltanto un grave lutto p er la Univer sità Italiana e per l~ grande Famiglia d ei Medici ltal:ani, ma assume anche carattere di lutto nazionale. ACHILLE ScLAvo infat,ti aveva saputo dare alla sua opera di scie11:ziato e alla sua azione di educatore tale ampiezza di respiro e tale altezza di tono, da entrare cotne fattore v~.vo n el ritmo pulsante della vita nazionale, e. perciò scomparendo nella pienezza della s11a attività lascia un vuoto· sen ~ito da tul to il popolo· da I.Jui si1:1cer amente amato. Nato n1~l 1861 in Provincia di Alessandria, ebbe della nostra razza le doti più belle sviluppate al mass\mo1 graclo : u1Ja volo ntà tenace e indo·m ita '.e una intelligenza ampia e vivacissima. Ma furono su e emine11ti qualità p er sonali il chiaroveggente spirito altru.istico e un raro sen so di equilibr:o. Con ACHILLE Scr,,\VO scompare una figura inagnifica di m aestro, di scienziato, di organizza·t ore, di educatoi'e. Laureatosi ~n l\iledicina e Chirurgia a Torino nel 1886. dopo un breve p eriodo di attività clinica, venne b en presto attratto nella cer chia luminosa dei nuovi studi microbiolo·g ici, che già -s: . ann11nziavano q11ale fattore essenziale della mo<lerna m edicina preventiva. N~l 1889 venne chian1ato al p osto di segre1 ari o medico della Direzione generale di .Sanità allora fo11data: ina poco dopo 1

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IL

POLICLI NI CO

pane 1nedia11te l 'esame polariscopico; l 'accertamer1to de llo s l~to di con servazione del gr anturco m ed ianle la prova del germogliamento; gli studi sull 'an nacquamento d ei vi~ : e . sulla gessatura d ei · mosti; la dimo·str azione dei vantaggi d ella distillazione dei vini a pressione rido tta p er la p-repar azioni dei cognac ; un nuovo apparecch :0 diven talo cl assico, per a tting i1nento a varia pro,f ondità dei campioni di acqu a per l 'esame b acteriologico; l a dinloslr azione d ella inco1npértibil;tà d el sublim a lo corrosivo p er l a disinfezione dei tessuti di lana; la pri1na applicazione dell 'et~re etilico p er la preparazione dei vacc:n i ; l a scoper ta· di nuove proprie tà d ei vibrio11i col erigeni e co·l erasimili; la <limostrazione dell 'esaltazione d ella virulenza d el bacillo della morva p er influenza degli streptococch :·; gli studi sulla tossicità d el siero· fresco di sangue o ttenuto da varie sp ecie animali; l 'introduzione in terapia di varie con1binazio·n i di iodio e di bro mo con sostanze proteich e, d ando poi l a pre.ferenza alla gel at:·n a, ch e idrolizzata ha la prezio a qual ità di no n de tern1inare disturbi anafil attici; 1a preparazione di solt1zioni gel atinose d~ bicloridra to di ch:,n ina perfettamente 1~ollera te p er Yia so t tocutanea e prive dell 'azione irritante e dolorifica d elle solu zioni acquose . ~la l 'op era scientifica di ACHILLE ScLAVO no,n è tutta n elle su e pubblicazioni: essa è anche prof t1sa nella produ z~,one sci entifica della Sua scuol a, da Lui direttamente ispirata, pron1ossa, anin1a ta con sugg·erimenti preziosi, c.0 n l 'assistenza autor evol e e con incor aggiamenti morali e an ch e Lnaler iali. AcHILLE ScLAVO fu un insegn a11te di rara efficac\a : l e su e1 lezioni erano ammirabili per l a fel ice scelta d ella materia e per l a l impidezza cristallina della forma. Comprese l 'animo d ei giovani; fL1 il co n sig·liere an101revole dei su o·i studenti e fu da essi sinceram ente an1ato. Un gruppo· d i p11bbl :çazioni di AcnIL·LE ScLAVO è dedicato a questioni sociali: educazione fisica, edilizia scolastica, jgjene ferro·v iari a, profil assi contro le malatt::e veneree, i sanatori per tt1bercolosi, il problema d ella fo·g n atura, l 'alimenl azio11 e umana, la lott a antim al arica e la bat~agl '.·a d el g r ano·, ecc. Anch e dopo ch e ebbe l asci ato gli Uffici sanitari per salire alla Cattedra Universiitaria, ACHILLE ScLAVO s'inter essò sempre vivam ent e de~ problemii gienici nazionali, portandovi il contributo d ella Sua profonda , appassionata con oscenza dei bisog ni del Paese . Egli co,n sid erò l é.\ missio,n e del1 ';gienist a come una milizia e n egli incarichi affid atigli portò un alto1 spirito· d~. disciplina e di abnegazione. Per tre volte, per incarico ufficiale, si trovò a combattere U colera: n el 1893 n elle provincie cli Alessandria e di Campo,b asso,; nel 1910 in Sardegna; n el 1911 in Puglia e i·n Sicilia . La campagna anticolerica dt Pug·l ia co·n dotta con granda e11er gia e con perfetta organizzazion e d ei mezzi d i lotta, valse ad AcnTLLE ScLAVO l a medaglia d 'oro per i Benem er iti della Sal ute Pubblica. Durante l a gl1erra ACHILLE ScLAvo, offertosi volontar:o, ebbe con l é.\ nomina di general e l 'incarico della ricerca e dell 'o,r dinamento di locali adatti al ricovero e all a cura dei militari tubercolosi. ElJbe inoltre l 'incarico d ella preparazione d el per onale tecnico p er gli esami d:agno tici bac teriologici e per l a pra lica d elle disinfezioni e p er 1

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l a profilassi a11ti tuber col ar e . Questo incarico venn e d a ACHILLE ScLAVO n1 ag11ificam ente assolto con diuturno s trenuo lavoro, nella Scuola di Sanità "Nlilitare di Firenze, dove, sotto l a Su a direzione econ l a Su a diretta e continua p artecipazio·n e, ven11ero tenuti 50 corsi con 2353 iscritti, che vennero addestrati ai vari serv?zi tecnici sanitari. Dai servizi at t~vamente pres:tati ACHILLE ScLAV() tr asse l q persu asione della edu cazione igienica d el p opo lo· come n ecessaria condizione p er la completa efficacia d ella organizzaz.:one profilattica. Egli ebbe fiducia i)rincipalmente nella propaganda tra i bambini dell e scu ole el ementari, facendo, assegname11to su quell a che Egli era solito· chiamare I 'istruzione asrend e11te nelle famiglie. Aci-11LLE ScLA vo, con magnifico disinteresse,. portò n el campo dell 'azione l a . Sua fede, e al! 'educazione del popo lo con la p arola e con la p enna, si ded~cò ·nell 't1ltimo1 periodo della Sua: nobilissima esistenza. Alla scuol a popolare rivolse paDticolarmente le sue cure ed i s.uoi entusiasmi di propagandista. ~fanifestazione n obilissi1na d i qu est a Su a attività riman e un libro (1924, Per la prop aganda igienica, Sc uola e !gien.e) di singol are pregio an ch e letterario, m odello di divtLlg·azion e basata sulla scelta n on sulle semplificazioni travisatrici· delle verità scientifiche·. A bl..ton dir:t~o ~"-cHILLE ScLAVO venne per la Sua op era di educatore insignito della Medaglia d'oro ai Benemeriti della Istruzione Popolar e. L 'Associazio•n e Naz ional e Fascis ta p er l'Igiene,. or ga110 n azionale di propaga11da Igienica, fu fo·n d ata nel 1922 d a ACHILLE ScLAvo, che r :u scì, col Suo entusiasm o e co·n l a Sua fede, a riunire intorno a Sè gli amici dell 'Igiene, indirizzandone l 'azione alla formazio·n e d ella cosci enza igienj ca del popolo. Della Associazione Egl :. fu, fin dalla fo·n dazio·n e, l 'amato Presi dente. ~ l\1a l a s la tura, pur così grande, di AcHrr.r.E ScLAYO scienzia lo·, edu catore, organizzatore è for~e superata dalla si~a lurct di ACHILLE ScLAVO uo1no: un grande intelletto guidato da un nobile cuore. Egli eser citava un Jasci110 irresistibile su quant~ l 'avvicinavano, i suoi discepoli diventava110 t su oi figli spiri tu al i. rYiagna.n imo, b en efico,. dinamico•, entusiasta, fedele alle amicizie, Egli diffondeva intorno a Sè un cer chio di pura luce intelle ttual e e di b ontà aittiva e feconda. · Ora questa luce si è sp en ta; ma un riflesso vivace rivive n ella m emoria e nel cuore di quanti I 'amaron o. AcHII.r.E ScLAvo h a ben meritato dalla Patria: vada alla Sua memoria il largo tributo d : on ore e di ri1npi anto ch e è dovuto a coloro che 1asciano eredità di a fietl i e di oper e be11eficbe. Pisa, cl all 'Istituto d 'Ig·ien e della R. Univer sità, 1

21 g iugn o 1930-Vlll. FILIPPO NÉRI.

E' Jnorto. a 91 anni il prof. EllNST KUESTER, noto per i su oi lavori d~ chirurgia renale. Svolse Ja su a lunga e feconda carriera all 'Universiità di ~Iarburgo·. Dal 1907 continuava la su a attività cientifica fuori della cal le<lra. B. 1\il.


[ANNO

XXXVII, NuM. 27]

SEZIONE

RASSEGNA. DELLA STA.MP.! MEDICA. Miinch. Med .•Woch., 28 feb. -

RossLE. Rapporti tra anat .. patolo·g . e patologia gener. L ancet, 1 mar. E. HoRDER. P sittacosi. LONsu-KRucHEN. Psittacosi. Arch. di Farmac . e .Se . Aff., 20 mar. M. TALENTI. Determinaz . del pH nel san gue. Arch. di Patol. e Clin. Med., feb. G. PELLEGRINI. Patogenesi del! 'ascite n~lla cirro·si epatica. - G. RuFFLNI .. Setticem:a tbc. amiliarica. Revue Méd . S u,isse Rom.. , 25 feb . - M. RooH e H. WoHL.ERS. Psittacosi ? Journal A. Nl. A., 15 feb .. L. A. CoNNER. Fattori psicl1ici ~ei disordi11i cardiaci. - J. C. BROUGHER. Ergosterolo irradiato n ella tetania paratiroideopriva. A r eh. It. di Derm., ecc., feb. - G. J AJA . Az:-0~e iterapeut. del myosalvarsan. Arch. It. d~ Chir.: 28 feb. R. ALESSANDIU. ·rumore a clessidra del mid. spin. P. PA~­ NELLA. Influenza della narco si sulla deidrogenazione dei tessuti. Pra~titi orie.r, mar. vV. WILLEOX. Reumatismo cronioo. R. G. GoRDON . Trattam. della fibrosi te. Med. Klinik, 28 feb . - E .. FRANK. La tro·m bosi coronaria. - A. HELLFORS . Nlorbo. di Duplay. Paris ~Jéd-. , 1 m ar. - Numero) su sifilide e inal. veneree. Ned. Tijd. v . Gen eesk ., l mar . E . GouTEll. Difterite maligna. - NI . N. RoEGHOLT. Vitamine e ricambio di Ca e P. Soc. d. lf~p . , 14 feb. - JAus1o·N e al. IntoJleranza all 'anafilassi . - G. PAISSEAU e Y. OuMAU- 1

BKY.

S\ndromc ipo·f isaria

con

cirro-si epati c3 e

sple1101negalia.

1015

Pl~A.T1 ·2 A

Periodico indispensabile ad ogni medico:

Il Diritto ·Pubblico Sanitario Periodico mensjle di legislazione e giurisprudenza Direttqr! : On. dott. Aristide Carapelle, Consigliere di Stato. i\ vv . Giovannì Selvaggi, Esercente in Cassazione. Il Numero 6 (<}iugno 1930) contiene: "Le proposte della Commissione ministeriale per gli oneri delle spedalità. Note sintetiche: La vendita dei m,edicamenti fuo . .

ri della farmacia. Rassegna di giurisprudenza: Ritardo· n ell 'adem-

pimento di at,t t d 'ufficto. Qu ando co,st:tuisca ~ento. Con corso... Dichiarazio ne illegittima, di inidoneità. -- Co·n corso Concorrente unico. Diritto a11a no1nina. - Indennità d :. caro-vi . . veri. Competenza. Effetti della decisioned 'annullamento•. Rappo·r ti distinti: medico. <;ondotto e diret1oire dell '0 spedale. Reintegrazione e nuovo licenziamento1. FoTme. - Som-. mtn :istrazione dei medicinali ai poveri. Leggi e Atti del Governo: Istruzioni p er l 'esercizio ostetriCQ d~lle levatrici. 1

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Abh.on amento per il 193Q: Italia L. 3 6. Pergli :thbo11at~; al « Po·l iclinico » sole L. 3 O. Un nu·mero sep·arato L .. 5. Ai nuovi abbonia ti si inviano subito blicati da Gennaio ad ora. I·nviare Vagli a

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'

Indice alfabetico per materie. Pag . 1003 Acro·m eg·alia co~ diabete mellito )) 998 Articol azio1n i del piede: ch irurgia, . Arti inferiori : disturbi vascolari trattati )) 1002 con surrerialectomia, .e gan gl:ecto,m ia )) 1000 Biblio·g rafia . . .. . Bilir11hj110: potere em olitico e agglu)) 1002 tinante Calco.Jo·si biliare: coledoco·-duodeno)) 1006 stom~a .. . . . . . . )) 1000 Circolazione : esame fun zio,n a]e Concorso: giudizio ~l,legittimo Corrispondenze . .

Difterjte : immun ità da a11atossina « Entamoeba histolytica »: portaitori in una fam:!glia . . . Fegato : azione dei derivati della fenilchinoleina ~ . .. . Gland.o le surrenali' . Gravidanza extra,-uterina: rottura . (ir avict anza : stato funzion ale della tiroide , . . . . . · · ·· Inn esti epidermici alla. Braun . . Ipospadia: plast~,ca ct1tanea semplice. Let1to per chirurgia ortopedica . Malattia di Duplay . . . l\{alattie articolari e dermo·p atie acute Metodo Pisani per la cura di pleuriti e tubercol osi iniziai'. . . .

)) 1008 )} 1011 )) 1006 ))

981

))

1005

)) ))

995 985

)) )) )) )) )) ))

994 999 999 987 996 996

))

994

idollo spin .. : ricerch e · . Pa.g. 1002· orbo di Ilasedow : tiroidectomia sub)) totale . . . . . . . 995)) 1007 . .. . M to e m~tore . Nervi del collo e del mediasi~ino: tu)) 1005 . mori primitiv~ . . . . )) Ister :sm.o grave 1003 )) 1004 Nevralg ia brachiale Occlusione inte~s.tinale alta: patogenesi » 1003 Paralisi periferica bila,tetale sifi,l itica )) del facciale , . . 1005 )) 998 Plastich e cutanee profonde . . )) 1002 Reazione di Wassermann: ricerche . Rene: modificazioni vasc9lari in segui)) 1003 to q decap splazion e . )) 997 Rotula : divisione traumatica )) 1000Sangue della vena splenica : ricerche )) 1004 Scheletro: m etastasi canc~rose . )) 1009 Servizi igienico-sanitari . . . . Stipendi mìninii: indenriità speciale .

Tallio ed ematoporfirinuria . Tumori dell 'en cefalo: puntura ventricolare . . . . . . . Utero,: perforazione di arteria ~n sacca purulenta p aram etrale Vaccinazione qntitifica : durata . . Vertebre: alterazioni poco note .

)) 1008 )) 1000 )) 1001 )) ))

))

983 1006 , 1004-

Diritti di proprietà riservati. - N nn è consentita la ristam pa di Lavori pubblicati nel Policfinico se n nn in 8eguito ad autorizzazione scr itta dalla redazione. È vietata la 111Lbblicazion6 di sunti di essi senza citarne la fonte.

Roma - Stab . 'fipo-Lit. Armani di M. Courrier.

V. AscoLI, Red. resp.


:...lO.=. :l=. 6.::___ _ _ __ _ _:___ _ _ _ _ _ _ _ _ 1L_ P_o_L1 _c_L_1N_1_co _ .:_ ' _ _ _ _ _[_A_N_N_ o _ X_X_XVII, N UM. 27]

fii nostri Signori flbbonati ricordiamo /'interessante

DI ad uso dei medici pratici e degli studenti

del prof. G. DE VINCENTIS

Docente di Patologia e Clinica Oculistica nella R. Università di Napoli,

con Prefazione del prof. ARNALDO ANGELUCCI Direttore della Regia ·Clin~ca Oculistica ·d i Napoli. Affinch è i le t tori del <t Policlinico n possano f ormar si un criterio della importanza di Manuale, riportiamo alcuni dei tanti giudizf espressi dalla Stampa M edica Italiana:

questo

« Più ch e un manuale è questo un vero trattato, n el quale con stile facile, chiaro e senza inutili

« lungaggini e ripetizioni, vien consider ato tutta l 'oculistica moderna sia dal punto di vista tecniço « ch e pratico. . « Bisogna essere grati al giovane Autore, che h a fatto opera degna e di alta italianità, concor<l rendo fortemente a svincolare I 'oftalmolog ia italiana dal servaggio strar1iero. A dir di Angelucci, « ch e prem ette al libro, una sua prefazione, questo inoltre << riesce ancor più laudativo perchè sui « punti principali non trascura di citare i lavori e le conquiste scientifich e dei più eminenti ocu·« listi italiani 1 ». « Il libro contiene quattro part~ suddivise a loro volta in capitoli: una prima parte che tratta ·« della « Visione, diottrica, meccanismo della vJsii one, ecc.»; una seconda che contempla le « Oe« neralità d1 semeiotica e terapia oculare »;una terza che tratta degli« Annessi oculari»; ed in·« fine ,una quarta che descrive il « Q/obo oculare e vie ottiche». Chiudono una b.r eve appendice «con l '« Embrio/CJgia dell'occhio n ed 11n indice alfab e.tico che agevola il riscontro del] '~bbondante « m ateriale. « L 'oft almologia moderna, più di quella antica è intimamente connessa alla medicina generale; da « questo volume lrarranno profitto non soltanto i m edici specialisti ma an che quelli generici, ai « quali d eve esser e chiaramente nota, almeno la p arte teorica e principale d ella importantissiJDa « branca ». (Da « Rinascenza f.!I edi ca », Anno III, N. 17). cc Il

presente cc Manuale di Oculistica >l, ch e vien e ad arricc hire la collana rvranuali del cc Policlinico», ·« m erita tutta l 'attel).zione dei medici pratici e d egli studenti, ai quali è dedicato. Il chiarissimo ·« Autore, figlio d ell 'illustre e indimenticabile prof. CARLO DE VINCENT11s, vi raccoglie, infatti con equi'<< librato e fi11e discernimento tutta la su a esperien za pratica, scientifica e didattica. Non inutili ·« discu ssioni teoretiche, non ingombranti citazioni di p ar eri discordi, ma una trattazione piana ed ·cc agevo1e, agile e sicura; ecco la nota predominante del volume. Merito non dei più piccoli poi è quello '<< di aver d a to d egno posto n ell 'esposizione d ei varii capitoli ai lavori e al] e conquiste scientiiiche dei ·« più eminenti oculisti italiani, norma n on sempre seguita anche da autori nostrani, pei quali la cui« tura straniera vie11e esposta e commentat a con predilezione. « La m a teria, come giustamente osserva il prof. An gelucci nella prefazione al Volume, è inquadrata ·« in uno sch em a razionale. L 'A. prima di trattare delle singole affezioni dell'apparato visivo, molto « opportunam ente esamina in una prima p ar te del libro il mirabile fenomeno della visione nei suoi -<< varii coefficienti (Nozioni preliminari elem entari di Ottica Fisica; Diottrica Oculare; il meccanìsmo « della Vision e); in una seconda p arte espone le n orme gen erali di semiotica e terapia oculare. cc Da te così al lettore le necessarie b asi d 'indole scientifica diagnostica e curativa, l 'A. passa nella « ter za e quarta parte del libro a tracciar e i varii quadri m orbosi n ella giusta estensione relativamente ·« alla loro importanza pratica, conforme ai fini .dell'eser cizio m edico quotidiano. Completano il volume « brevi cen n i di embriologia dell 'occhio. « Alcu11i sch emi, utili per la diagnosi differ~n z ial e, le molte e chiare figure, le belle tavole a -<<colori fuori testo servono ad accr escer e pregi al volume, che assolve così degnamente ai bisogni della ·« Scu ola e della pratica ». (Dalla cc Riforma M edica », Anno XLII, N. 14) . E ' uno splendido volume di pagg. XVI-624, stampato su carta pesante semi-pa.tina.t a, riccamente illiu· strato con 259 figure iil nero ed I\ colori nel testo e con una Tabella e sette Tavole a oolori fuori testo. Il prezzo del volume è di Lire 68 più Lire 3 p er le spese postali cli spedizione e si può ottenere pagando le Lire 7 1 in due rate: la prima di Lire 3 7 subito e la seconda di L. 3 4 dopo 3 mesi dalla prim•. Al nostri abbonati disposti a pagarne il prezzo subito in una sola volta, il Manuale è ceduto per sol• Lire 63 franco di porto a domicilio. Per ottenere quanto sopra Inviare Vaglia Postale o Chèque Bancario all'editore Lu 1Cl POZZ 1 . via Sistin::a


Roma, 14

ANNO XXXVII

Lu~lio

1930

Num. 28

fondato dai professori: ,

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE

PRATICA

REDATTORE CAPO : PROF. VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. Lavori originali : N. V. Beda.rida: lm'Pi a.nti eterologhj

di surreni ti.n conigli. .os:er·11e:..zioni clinictie : G. Bonanno: Grave sincope da

l-:iforn·i :mento pneum-0tora.cioo s11perata ·c on doppia ini~mone intracardiaca di adrenalin.a . Note e contributi : B. Masc.i: Treceruto a1pp.e ndicecitomie senza ruff 0.J:1damento del m oncon e. Sunti e rasse~ne: SISTE'!\1.A NERVOSO: o. Marburg: Indii· cazioni e ri5ultati dell a Roentgenterapia nelle m a· lattie nervose. - Schm ieden : Sul t r attam ento chir11r·g ico della eiringomi~lia. F reeman e Cr-0sby: Il r ifl esso di prensione. SCHELE'IRO : Zaffagn.ini : Oateomielite acuta del 'Ptlbe. - Da llas B. Phemister: L'osteomielite fihrooa -0roni ca. - A·n tonioli: Innesti OIIllopl aetiei di callo osseo nell-0 sch eletr o. - B arba. nin: Due nuovi casi di frattura con consolidazione accelerati ~- m ezzo del silicato di cal cio. - ORGAN I DIGERENTI : S. Mintz : Meccanismo della sin drome del· l'ulrera d u oden·a le. - J{agan: Su1la oolecietog·astro· etomia nell 'ulc·e ra gastrica e .duodenale secondo il metodo di Bogoras. - L . Losio : Piloro-duodeno-p apri.llectomia e pancTeatioo-gastr ostomi a per ul'cera d u odenale. - L a mbret: Trattamento chiruTgico della ptoei ga.c;trica. - E. Holz: Contributo allo studio dell'occlusione di orogine bi liare. Storia della n1edi cina : A. B ott.o-Mi oca: Una rivendi· cazi<)n e italiana: I primi ap,p arecch'i ortopedici. 1

1

LAVORI

ORIGINALI~

R. I STITUTO DI ANATOMIA PATOLOGICA IN TORINO Direttore : Prof. 1F . V ANZETTI.

Impianti eterologhi di

su1~reni

in conigli.

Doitt. NINO VITTORIO BEDARIDA, .aiuto chirurgo n ell 'Ospe·dale M.agg·iore di ·s. Giovanni , Torino. Prenden·do spunto da lla veduta ·di Oppel ch·e per interpr.e tar.e la patogenesi della gang·rena .g·iovani}e presuippon·e un.a iperfunzione della g hiandola surre n ale .con aumento d i produzione a drena1inica, alcuni autori h anno iniettato adrenalin.a ·d·e ntro e attorno .ai ,r.a i, altri hann o eseguito trapianti ·di surreni nel tentativo di riprodurre i qu.ad r i della g"a11grena g·iovanile. ì\{arcu s (1) (1921) fece tre serie di esperi111enti . Nella prim.a iniettò ogni due .g·iorni p er quattro volte una soluzione di adrenalina n ella vena dell 'orecchio del conig lio e non produsse (1) ~~ e ta

Studien

iib er die symmetriche Gangran. Med. Scand~nava, 1920, p . 413.

\

Cenni bibliografici. Accademie, Società Mediche, Congressi : Accademia Lam.-

0isia.na di Rom·a. - Accademia Tuf.edioo-Fisica FioTent ina. - Sooietà di ColttITa Medica della Spezia e L11nd. gia na. - Società di Scienze Medi.ich e di Cone· gliano e Vittorio. Appunti per il medico pratico : MEDICINA SCIENTIFICA : Aller gia e immu·r uità t ub ercolare. - L 'allergia tifica. SEMEIOTICI\ : Sul valore della pneu·m opielogra.fìa n ella diagnc.isi -dei tumori del ba.cinetto. - Indiicazioni, val ore diagnostico e 'pericoli della pneumora· di·o gra:fi.a (pneumorene). - CASlSTICA : Due it umori a d· dom1ina1i d i diiffi·c ile 1d.iagn·o si. Casistica oncdl<0· gi ca : cordoma in sede n c.m. abitua.le. - Due oasi di neoplasie in lobi m a mmari aberranti. - Il car· cinom a dei g1ovarui. - La febbre nei tumori m aligni. - T ERAPJ.A: La -cura dell 'eczema cronico. L a cura di varie m a:iattie cutan ee c ol calcio e il vigantolo. VARIA· Nella vita professio nale: G. lv!a.Bsimi: Consultaziom.i p er corrispon·denza. - Medicina sociale. - Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. Notizie diverse. Rassegna della stampa medi ca. Indice alfabetico per materie.

al cuna~crosi

della parte. Nella secon·da serie iniettò tanto nella ven.a dell 'orecchio quanto nelle v.ene della g·amba dosi di streptococchi (insufficienti a·d u ccidere l 'anim.a1e, ma sufficienti a produrre .u no stato ·d 'infezione g en er.a lizzata) e non ottenne lesioni localizzate. Nel1la terza serie ~niettò, .,Per quia.ttro volte, a g·iorn i a lterni, n ella v·en,a dell 'orecchio dosi di adren alina capaci di impallidire l 'orecchio per alcune ore; poscia iniettò n ella vena dell 'altro orecchio dosi di streptococchi uguali a quelle iniettate n ella seconda serie; e vide pro·dursi g·.a ng r en a n ell 'orecchio iniettato con a drenalin.a, m entre n ell 'altro n on osservò a lcuna alterazione locale dei tessuti . 1

l{.artasew (2) (1926) in 14 conig·li eseguì in ognun o b en 10 trapianti di pezzi di surrenali (non con osco le dosi). Osservò ch e nel 50 % dei casi, il trapianto portò a morte l'anima le p er estrema debolezz.a, bassa temperatura, edema polmonare. Neg·li animali sopravvissµ ti, (2) Ueber die TVirkung von ubermi.issiger Ne1

ben1iieren transpla11tationen auf das Blut und das Gefass-system des l(an iricl1ert. Rif. in Zentralorgan , 1928, vol. 37 ._


1018

IL POLICLINICO

gli e"perimenti durarono ·d a tDe giorni a un anno. In tutti si m anifestarono modificazioni d el peso, .della leu cocitosi, e forti crampi vasali (l 'A. non dice come ha potuto dimostrare ciò). Questi sintomi acuti scomparvero dopo 14 giorni. L' A. a fferro.a che le modificazioni osservate in alcuni casi sulle pareti dell 'aorta, non devono esser e messe in r elazione con le surrenali trapiantate. Ghiron (3) (1929) iniettò in cani ie in conigli un cent. o due di soluzione di a·d renalina al 0,40 %o ·e·d al 0,20 %o sia intramuscolare cc a contatto con i vasi », sia direttamente n el lume dell '.a rteria e della vena .femorale; n el primo gruppo delle esperienze 1'A. pon·ev.a il laccio per cir ca m ezz'ora alla radice della coscia, nel secondo gruppo chiu-deva temporaneamente il vaso per impedire un rapi.do assorbimento della sostanza iniettata. Le iniezioni furono ripetute su ciascun animale ·d ue volte a distanza di otto g iorni l 'una dall 'altra. Tra 1'8° e il 20° giorno l 'osserv.a tor e notò ch e sul luogo del1'iniezione od a distanza verso l 'estremità d el1'arto, · si formav.ano aree necrotiche, che si estendevano rapidamente. Dopo l 'iniziarsi ·d i questi processi necrotici l 'A. sacrificò gli animali, ne studiò istologicam ente i v.asi e notò n egli animali della prim.a serie forma zione ·di trombi r ecenti tanto dentro il lume dei capillari, qu.a nto in quello dei piccoli va i; alterazioni flogistich·e periavventiziali e lesioni ·d esqu.a mative n ell'endotelio. Nella seconda serie osservò trombi più avanzati nel lume dei grossi vasi e r eazioni infiamn1atorie n elle tonach e. Dalle descrizioni ·dell 'A. non risulta ch e siano stati trovati processi a tipo produttivo nè n ell 'intim.a, n è nella m edia, sembra ch e non siano stati ·studiati gli eventuali processi r egressivi della m·edia ·e dell.a tonaca interna. Non voglio assolutamente fare critiche a qu esti esperim·enti, il cui risultato era già ben conosciuto, com e oramai era ben precisata l 'interpretazione delle lesioni ana tomo-p atologicl1e delle tunich e dei vasi causate dall 'a·dren alina : desidero osservar·e però ch e tanto le .alterazioni flogistich e delle tonache quanto i trombi descritti dall 'autore sembrano essere dovute al propagairsi dei processi infi.a mm.a tori dalle zone necrotich e. 1

* **

Allo '"'copo di cono cere se i pro.d otti di assorbimento di surrene impiantato potessero (:3) La l ron1bo1-angioi t e obliter artte. Jta lia110 di Chirurgia, vol. 23, II.

Archivio

[ ANNO

XXXVII, NuM. 28J

determinare alterazioni nelle pareti dei vasi,. ho, ripetute volte, trasportato n ei conigli sotto cute quantità dosate di questa g·hiandola; ho cercato cosi con l 'esperimento ·di mettermi nell e condizioni presupposte da Oppel nella g·.angrer1.a spontanea: di .a l1m·e ntare cioè, con l 'innesto ripetuto di surrene, la quantità di sostanze vasocostrittive circolanti. Ho sottoposto ciascun coniglio a diversi impianti di surren.a le (corticale e m idollare insiem e, oppure divise), prelevate con tutte le r egole ·d ell'asepsi dal vitello. La sostanza v·eniva posta sotto la cute del dorso . La dosie ·d i 1 g.r . e 1/ 2 a·doperata n egli esperimenti iniziali fu mortale per gli .a nim.ali di p·eso di circa 2 kg. e ancor m eno sopportabile se triturata al mortaio; le ,d osi di 45 centg. iniettate a breve ·d istanz.a, per es., di 4 giorni provocavano una necrosi locale ·estesa ·e profond.a; perciò ho corretto gli esperimenti, allungando il periodo d'intervallo dei vari atti operativi ·d.a 7 a 14 giorni , diminuendo la ·dose a 30-20 centigrammi . Il num.e ro ·d egli innesti è stato vario per· ciascun animale, d.a un numero ·d i 2 fino a 8. Ho poi sacrificato gli animali in un periodo ch e variava da un mese circa dopo il 1° innesto, ad un massimo ·d i n1esi 6 e 1/ 2 dal 1° in nesto. In gen ere. il frammento di ghiandola veniva sminuzzato .con le forbici ·O tritur.a to al mortaio e intromesso sottocute con un cu cchiaio . Le dosi alte 1 gr. 1/ 2 procuravano al coniglio disturbi gen erali ,d i una certa entità e portavan o a m orte l'animale, il ch e ci dimostra che le sostanze introdotte, venivano assorbite. Sulla natura di queste particolari sostanze risultanti dalla disintegrazion·e di surrene eterologo morto, non possiamo essere precisi, m.a dobbi.amo .a rguire ch e I.a loro azione è an.a loga o vicina all 'a·drenalina per il fatto ch e an ch e per -dosi ·minime sul luogo del! 'innesto· si formava un'escara cutanea, qua1e si osserva per iniezion e diretta di soluzione d' adrenalina. Durante il decorso dell'esperimento h o controllato più volte il polso e le pressioni all'estremità che furono sempre normali; non ho m.a i n otato fatti ulcerati,ri alle dita delle zampe. Le arteri e .a orta, femor.ali, po_.plitee, tibiali, prelevate 1dopo il sacrifizio dell'animale son ostate oggetto di stu·dio. Gli esami furono compiuti .a diverse altezze e spesse volte .h o eseguito preparati microscopici in serie. Trovo inutile descrivere part icolar eggiatamente i numerosi r eperti istologici. Basterà eh 'io dica che non furon o m.ai messe in evidenza alterazioni d 'importanza n·è a carico dell 'intima n è a cari co ·d elle .a ltre tuniche vasali, sia arteriose ch e veno e. Da ciò concludo ch e i miei espe- .. 1

I


[ANNO XXXVII, NuM. 28]

SEZIONE PRATICA

rimenti, b.a s.ati sul concetto di met·~ere in circolo qua ntità di sostan ze presup poste vasocostrittrici, superiori a quelle comunem ente secrete da lla surren ale, hanno avuto un risultato n egativo . Ne con segu e ch e l 'iperadrenalinemia qua le fond,amento patog enetico d elle lesioni arteritich e n ella gan gr ena g iovanile n on rimane confermata da i miei esperimenti , come essa non fu convalidata dalle ricer ch e cliniche da m e p raticate (4) sul siero ·d i sang u e p eriferico d 'in.divid u i a ffetti da arterite oblite rante.

1019

Cervini n el 1924 in u.n caso ·d i shok grave con .arresto di r espiro, con scomparsa di toni cardiaci e di riflessi, con movimenti convulsivi degli ,a r ti , pra ticò la iniezione intracardiaca di 1 em e . di 'adrenalina con buoni risultati . F asano (1924) O'p erando 'in condizioni pressocch è ug ua li ottenn.e pure un ottimo su ooesso con e~fetto pronto sul cuore e sul r espiro. Capecchi (1925) in un c aso di shok consec utivo a·d embolo gassoso riuscì a rianimare il cuor e con un.a iniezion r,f en.doca:ridiaca di 2 em e. di adrenalina. Bondolfi (1926) in un caso grav·e di embolia gassosa fece ritornar·e in vita il paziente m edj,an te lo stesso in terv.en to. La ~1endol a n el 1928 in un caso di shock prob abilm.en te da embolia gassosa' in questo disp en sario, potè salvare l'ammalato pratican.do d ue iniezioni di 2 eme. per volta di a·drenalina , n ello spazio di 20', con pieno su ccesso. 1

1

RIASSUNTO. L 'A. h.a e eguito esperimentì sui conigli , pra ticand o su ciascun a nim.a le ripetuti impianti P.t P.r ologhi di frammenti di surrenale . ' allo scopo di m e ttere in circolo sostan ze vasocostrittric i in q ua ntità su p·erior e a quelle secrete d a i surreni n ormali. Ha quin di esamina to istolo.g icam ente le arterie e ven e ·d·e gli arti ; questi vasi son o risultati pressoch è ina lteratiI .

1

Il caso ch e desidero illustrare riguarda una dorin a di ventitrè anni, in discrete condizioni fisich e, affetta da bronco-alveolite fibro-caseosa del Assoc.iazione contro la tubercolosi in Palermo 10:00 superiore destro ~ tossiem;a incipiente. La Dispensa rio antitubercolare - Banco di Sicilia cura pneumotoracica è stata in~ziata il l-VI-1929 Prof . GrusEPPE FERNANDEz, direttore. con l 'introduzion e di 100 cc .. di azoto con buone oscillazioni m anometrich e ( -12 -6) (-8 4). I Grave sincope da 1·ifornim,ento pneumoto- rifornimenti furono continuati co·m e di co·n su eto 1·acico superata con doppia iniezione in- e toller ati benissimo ed ~l controllo radioscopico eseguito alla sest a puntura aveva dimostrato un t1·aca1·diaca di adrenalina. dist acco di pochi cen t imetri quasi to tale perchè per il d ott. GIUSEPPE BoNANNO, a sistente. im pedito d '.. qualch e aderenz~ verso la b ase . 11 5-VII-29 al 10° rifornimento introdotto I 'ago I casi di riviviscen za d.el cu or e p er ini ezione J nel cavo pleurico l 'ammalata accusò vivo dolore intraca rdiaca di a dren a lina in sincope ·opera- nell~ sede della puntura; si ritirò imme~iatamentoria e post-op er atoria sono 0 r . i n m i Le 1 ago. ?h e no? presenta~a. t:racce . d · sa~gue! . . ma u e~os · m a la paz1enle divenne pall1d1ss1ma, 1l r espiro si Qu esta p rat ica ch e fin o a poco tempo addietro fece su perficiale ~ frequente. Il p ol so dive11ne fiera solo dominio d ei chirurghi a cui frequen- liforme fino ~ scomparire, si notò rotazione in t e,m ente è occorso di dovere r icorrer e per scona~Lo dei g·lobi ocul,ari, midr: a~i . sco~p ~~sa ~el g iurar e un esito l etale è divenuta oo-gi anch e riflesso. corneale. e l ammalata r~ma ~e i~e c le. L .a 5 di ertin d· ' hè scoltaz1011e cardiaca do·p o alcuni m1nut1 n o11 fa? . e:iza. m e ica per e se n·e sono estese ceYa per cepire i to ni, il respiro divenne P.1en o le ind1c.az1on1. fr equente fino a.d arrestar si . Inutile la respir aTra gli a ccidenti ch e richi ed ono tale inter - zion e arlificiale e le iniezioni sottocutanee di vento occu pano il primo posto p er frequen za ad:ren alina, eter e,_ caffei.na, sp artein a. Data l 'ime per gravità 11.1 . t. · · 'f · t 1' m1nen za del pericolo, il prof. Fernandez, dopo que consecu ~vi ai ri ornimen circa 4 min11t~ d all 'ar reslo del cuore con una pneu motor aci ci, da to ch e tale m etodo di cura, comune sirin ga di 2 cc .. ed. un ago sottile lungo un tempo in mano. di pochi sp ecialisti, viene 8 cm. al 4° sp azio intercostal e sinistro. a due dita ora eseguito da un gra n numer o di m edici dall a mar ginale dello ster no, striscia11do sul mar pra tici. gine superior e della 5a costola, in m anier a da ca ... . . ., . . . dere così n el ventr icolo s!nistro, praticò u na i11ie ... La letter atura r egistra g1a d1ver s1 casi: H ol- zìon e int r acardiaca di 2 cc. di adren alina al %o. w eg n el 1923 comunica un caso di shok pleuDopo circa, un m inuto dalla iniezion e comi nrico durante un rifornim~nto superato con la ciar ono di n uovo a per cepirsi ! toni car d;.aci, il iniezi on e intracardiaca di a drena lina po1so alla caro lide ecl all a radiale, il respiro ri. prese anch e esso, un lieve colorimento co1nparve (4). l\1No V ITTORIO B EDAHIDA. Un caso d i g angrealle :rnucose. Si continuò la r espirazion e ar tifi-. n a gioùani l e trat tata co ri surren alectomia. Arch ~.ciale e le ir1iez=on i eccitan·t i sottocu tan ee. Senonvio It aliano, d~ Chir urgia, vol . XXV, fase. IV, ch è i fatti di rj animazio-n e cardiaca r epenti na-. 1930. mente cominc iar ono a r cgredire 1 ritorn ò il pal-

OSSERVAZIONI CLINICHE.

j


1020

IL POLICLINICO

lore accompagnato da chiazze pavonazze su tutlo il corpo ; il respiro, il pQlsq ed i ton~ cardiaci si percepivano appena. Perdurando in questi condizioni di gra11dissima gravità più di 10 ' senza che l 'ammalata riprendesse coscienza o si attenuassero i sinto1ni cir colatori ~ respiratori, il Direttore, ricordando il successo ottenuto \n un precedente caso 11ubb]ica to clal La Mendola, non esitò a praticare una seconda iniezion e intracardiaca di, 2 cc. di adrenalina nello stesso puntq. Pochi secondt dc.po, l 'ago lasciato in sito cominciò ad oscillare. il lX>l~o si perce1)ì ineglio, migliorò alquanto, profonde inspirazioni sollevarono il petto della p a;: i ente, 11~ pelle e le mucose accennarono a rolorarsi. l),G>po c~rca 15' l'ammalata che aveva cor ~1p1e1am,e nte perduto la coscienza ritornò in sè, co1ninciò a rispQndere alle domande, però aJ~ pariva molto abbattuta e diceva di n on avvertire alcun disturbo . Dopo circa sei ore il polso e il re&piro diventarono 11ormali e l 'ammalata r ianintat.a e tranquillizzata richiese financo del cibo. Rimas<ta al di spensar~ o e sorvegliata da un sar1it:irio, dopo otto ore si trovò in condiziont da potere essere _ricondotta al proprio domicilio. Dopo due giorni si è ripresentata allt.t ri.o~tra rOSServazione in condizioni. che di1l105tra VilJlO di .noti aver lasci~to l 'accaduto alcuna t1 accia, .. La illon11a tuttora vivente è in m ediocri cc:11dizioni. 1

Nel c:1So ·e sposto con molta verosimiglianza .si è trattato di uno shock pleurico, dato il quadro (depressione psichica fino alla perdita d ella coscienza, gravi alterazioni della circolazione e respirazione fino all 'arr esto) e dato che nessuna immission,e di gas era avvenuta. Non vi è dubbio che la paziente è stata salvata .d.a sicura morte dall'iniezione intr.a cardiaca di adrenalina, che ha avuto pieno sucoesso determin.ando la rianimazione definitiva. Va notato come nessun disturbo si ebbe a lamentare in questa ammalata; qualche autore invece ha osservato disturbi n ervosi consecutivi, convulsioni, agitazione, confusione mentale ecc. ecc. Senza disconoscere la g rande utilità della respirazion e artificiale e l 'azione degli altri farmaci adoperati ch e hanno coadiuv,a to, all'adrenali.n.a si deve , n.el nostro caso, il ripristino della funzione cardiaca. Si è dovuto ricorrere alla ,doppia i11iezione i11 quanto la prima dose è stata bensì capace di ripristinare la funzione d·e l mio-cardio ma non durevolmente e ciò per la nota azione fugace d el farmaco. L'azione della adrenalina , infatti, è rapiidissima e rapidamente si dilegua; iniettata negli animali innalza solo momentaneam ente la pression e sanguigna perchè è rap,idamente distrutta nell'intimo d ei tessuti (Battelli). Secondo le esperienze di Gottlieb , l 'adrenalina non agisce sulle fibre muscolari del cuore , ma st1i centri autonomi di esso ai quali viene portata in g ran parte dai vasi linfatici e su di e i h a una azione specifica. 1

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Secondo nuove vedute (Baglioni) l'azi-0ne di essa si esplicherebb e non sui centri autonomi ca!'ldiaci, ma sui oen tri bulbari del cu-0re e del r·espiro, ai quali la sostanza verrebbe spinta dal cuore di cui la semplice puntura del1'ago baster,e bbe a stimolave le prime contrazioni. Alcuni credono (Mut) che non occorre iniettare adrenalina o altro caI"diocinetico, ma che per rianim.are un cuore si.a sufficiente la sem- · plioe puntura che serve da stimolo alla prima contrazione. Circa l'innocuità della iniezion e di adrenalin.a endocardiaca tutti gli .autori sono d'accordo e le esperienze di Crile, di Winter e di Mo·cqu.ot lo dimostrano. I d.anni determinati :dall 'ago sono illus-0ri; di1fatti all'autopsia, con .difficoltà estr,ema, si è .p otuto ritrovare traccia della puntura. Toupet h .a fatto d·elle esperienz·e sul cuore del cane ed il risultat-0 è stato sempre negativo. L'arteria coronaria difficilmente viene ~erita e se lo fosse la emorrag·ia sarebbe minima, nè potrebbe u ccidere il paziente; la probabilità di ledere il fascio di His è minima. Quanto alla sede di elezione per l'iniezione, ·essa può essere fatta in qualunque punto del .cuore, ventricolo o orecchietta, parete o ca-vità. Molti autori co·n sigliano l'iniezione nel -ventricolo ·destro (4° 'Spazio inter costale sinistro a ridosso del margine sterna:le; obliquan•do a destra con l'ago (tecnica di Vogt e Szeshink.i) ·p er ragioni di indole anatomica, per evitare più sicuramente la lesion e dell'arteria ma1nmaria, del lobo cardiaco del polmone, dei -v.a i coron.ari ·e ·del fascio di His ; I.a m.aggior 'parte ,d ell1e iniezioni intra,c a!'ldiache infatti si ·riferiscono al ventricolo d'e stro. Ne l nostro caso l 'iniezione fu praticata, con ·una comun,e siringa di 2 em e . e con un ago ·sottile della lunghezza di 8 cm., n·e l 4° spazio intercostale a due dita trasverse dalla marginale dello sterno , sfioran·do il m·a rgine superiore della 5a. costola e in ·direzione perp1endi-colare, quindi nel ventricolo sinistro. E ciò p er motivi -d i indole an.a tomo-fisiologica, in ·q uanto la puntura n·el ventricolo sinistro per la s.p eciale struttuTa delle sue pareti, è meno pericolosa che nel ventricolo destro ed in questo m eno pericolosa che nella orecchietta. Ma vi è sopratutto da tenere presente quanto il Baglioni ebbe a dire .all'Accademia di scienze mediche in Roma n·el 1924 e cioè gli effetti della adrenalina , comie abbiamo detto più sopra, sono dovuti non ad una semplice azione sui centri autonomi cardiaci ma sui centri bulbari del cuore e d el respiro per cui la puntura avrebbe l'effetto di stimolare qualch e debole contrazione che basta per sping·ere 1

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l'adrenalina attrav,e rso la ca.rotid·e interna di~ NOT E E CONTR.I BUTI. rettamente ai centri n.ervosi. Con la puntura del ventricolo sinistro si OSPEDALI RIUNITI DI ROMA. viene ad utilizzare anche la minima contrazione che può essere ·d ata dallo stimolo mec- i'J·ecento appendicectomie senza aff"ondacanico, m·entr·e per il ventricolo destro il limento del moncone - qui do prima di giungere ai centri dovrà perper il prof. BERNARDINO MAsc1. correre il piccolo circolo ed una contrazione uguale rimar:r.ebbe senza effetto. .D.a oltre sette anni, seguendo I '·esempio di Quanto all'intervento, davanti ad una morte R1card, Arro,u ,e Témoin, ho adottato sistemaistantanea, se si vuol ricorrere a ·questo meticamente la tecnica di non affondaTe il montodo prezioso, è bene subito d eci1de rsi; è stato cone, e ciò tanto per le appendiciti operate riconosciuto infatti tra la morte apparente del a fre,ddo, quan·to per quelle accom·p agnate da cuore e la morte rea]e un lasso di tem·po di forte congestione e tumefazione edematosa 10 minuti circa utile per a,p plica:re i m ,e todi d ella paret~ cecale. Alla base del! 'appendice,, su·scettibili di risv·e gliare i battiti del cuore, n el punto di impianto di essa, .sul cieco, apdopo 15 minuti è più aleatorio, dopo 20 miplico un laccio di seta abbastanza robusto J mai nuti la vitalità d ei centri n,ervosi è irrimenon troppo g·roiSso, e stringo nè troppo, per diabilmente com·p romessa e l 'insuccesso è non tagliare le paTeti d ell 'app.endice (.pericol9' certo. di fi stryla), n è troppo poco,. per timore che ili RIASSUNTO . · 1accio si sfili dal moncone e ch e questo si f~ cci a ~eante alle materie fecali. Con un po' L 'iniezione en docar.d ia ca di adrenalina a]~1 pr.a~1ca e di atten~ion·e s'impara a stringere 1'1 %o è sempre innocua, sp.esso efficace. il laccio quel tanto ch·e è necessario per non È sopratutto la sincope ch e si avvantaggia incorrere nei due errori suddetti. Seziono l'apdel metodo ; ne lle malattie ch e provocano il decesso per profonde alterazioni d ei tessuti p endice con l 'ansa galvanica o col termocauterio di P.a quelin , avendo cura che i1 moncone l'iniezione intracardiaca di .a·d renalina non ha non sia trop po breve, ma abbia almeri~ la ragione d '.essere. lung h ezza di un terzo di centimetro per imEssa può essere ripetuta nello stesso sogpedire al laccio d·i sfilarsi; quindi con la punta getto più volte, impunemente. del cauterio cer co di distruggere com·p letaVa fatta sollecitamente .a ppen.a si abbiano i segni d ell 'arresto d,el cuor.e (entro i .10 mi- m ,ente la mucosa d,eJ mon cone per evitare che nuti primi). La tecnica della puntur.a è sem- germi ivi .an'..ni,dati possano infettar.e il peritoneo. plicissima, l 'armamentario modesto. 1

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preferibile sia praticata in manjera da/ ca·dere nel ventricolo sinistro. È des tinata ad una gran·d e divulg.azion,e ed a rendere servizi sempre più vasti, per cui deve essere alla portata di ogni medico pratico. È

· BIBLIOGRAFIA. . HoLLWEG . Munchcner Med'.zin. V\Tochenschrif~, 1923, Il. 34-35. BoNnoLFI. ~mbolia gassosa da pneu1notorace. l11iezione intracardiaca di adrenalina. l ,a I~ifor1na

Medica, anno XLII, n. 46. Ini ezione inlr acar diaca di adr.~ nalin.a i11 un caso di sl?.ok da pneumoloracè artificiale.

CERVINI.

Policlinico, Sez. pratica, an 110 XXXI, fase . 2o. L 'in.iezione intracar diaca di a,·zrenaliria in un caso di shok consecutivo ad embolo :;as· soso cla /)n eumo l.or ace artificia'le. Rivista rli Cli-

CoPECCH1.

nica Medica, 30 marzo 1925. FAsANo. Rianimazione del cuore mediante in.i e::.i one inlracardiaca di adrenalina in sincope d a pneumotorace artificiale. ~Iinerva Medica, 1° ItO-

vembre 1924.

LA

Doppia iniezione ir-itracardiaca di adrenalina in sincope da pneumotorace artificiale. Ri vis la Sanilaria- Siciliana ' anno XVI. M ENDOLA.

fase. 3.

I casi di appendicectomi.a a moncone libero da me finora 0 1perati raggiungono i trecento e co,&tantem,ente ho avuto a lodarmi di questo m eto,do. I malati , tanto nel periodo post-operatorio che successivame nte (e molti n e ho potuto seguire per anni) non hanno presentato alcun disturbo che si potesse mettere in rapporto con la tecnica adottata. Mai il laccio ha abbandonato la presa; mai si sono verificate infiltraz ioni flog is tich e d ella fossa iliaca d estra o risen tim·enti peritonea li .nei completamente sutuTati; mai si sono verificati fenom eni im~ putab i1i ad aderenze d el moncon e agli organi vicini. Costantemente ho fatto alzar e g li operati molto presto, a l 6° o al 7° giorn o, data la sutura in seta dei diversi s trati ,a.ella parete a·d dominale, e ciò sempre senza inconveniente di sorta. Nei casi ch e, per pe·r itonite diffusa o circoscritta, p er appendicite perforata o n ecrosata, ho dovuto tam1p onare (tali casi amim ontano a 117), sul moncone de l•l 'appendice ho applicato un lung·o la ccio di seta, i cui capi facevo fuoriuscire dalla ferita o,p eratoria insieme con i 0

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tamponi. Però, in questa cir costanza stringevo moltissimo il laccio , in modo da intercettare bene I.a circolazione sang uigna del moncon e e provocare, con la necrosi e la caduta di questo dopo 6-8 giorni , il faci1le distacco, senza trazioni, e la rimozione del laccio. Questa tecnica -del laccio rimasto con ca1p i lunghi 1'h o adottata per evitare quel·l,e n oiose ed interminabili fistole rette dal filo d-i seta infettato e ch e sì chiudono solo .con l 'eliminazione di ·esso . In luogo della seta si potrebbe u sar e il catgut, ma questo no11 dà la tranquilla sicurezza del laccio di seta, potendosi sciogliere o riassorbire prima che le pa·r eti del mon·con e appendicolare abbi.ano ben e collabi to e si siano saldate. I vantaggi del m etodo di la sciare il moncone libero m i sembrano evi·denti . In primo luogo I ' 01p erazione viene ad ·essere notevolmente abbreviata e la brevità dell'operazione ridu·oe conseguentemente i pericoli inerenti a d essa. In secondo luogo vengono eliminate qu·elle frequenti complicazioni che vediamo n el praticare l'affondamento del moncone, com e · ferita di ven e e di arteri·e d elila parete cecale con abbondante sanguinamento, punti taglianti della parete del cie.c o qua ndo questo è infiltrato ed ede·m atoso, pericolo di punti perforanti qua ndo il cieco è sottil1e ed a trofi co, pericolo di provocare la necrosi di qualch e zona del cieco p1e r estesa interoettazione vascolare, specie se più 1p unti furono n ecessari p er arrestare un '.e morragia; pericolo di tron1bosi e di conseguenti embolie. Le obiezioni fatte a i non affond.atori n on mi sembrano fondate su argomenti val.i di. Savaria ud h a osservato un caso di fi stola stercoracea, ma si deve notare ch e il moncone appendticoJare era stato legato con il c.atgut e per di più l 'infermo aveva ricevuto un gen eroso clistere il g iorno segu ente all 'operazione. Quénu, Fioll e e Hayem segn alano delle ad erenze post-0peratorie d el moncone con organi o regioni vicine, ma queste ad·e·ren z·e sono lungi dalil ' essere costanti e si osser vano spesso anch e do·p o a ffon·d am·ento d el mon cone e sono piuttosto in rapporto con l 'inten-sità d elle lesioni infiammator ie. Più volte, interven endo n ella fossa iliaca destra in soggetti p·r eoedentem ente ap1p endicectomizzati con affondamento del moncone, h o potuto notare estese aderenze di anse del tenue al cieco; d 'altra parte in due mie malate, o·p erate di laparotomia, dopo 4 e rispettivamente 2 anni dalla subita appendic·e ctomia a moncone libero, ho trovato il moncone appendicolare co·m ·p le ta:mente atrofizzato e osti lui to da una cicatrice bian castra tendi' n ea, e nessuna aderenza (n è omentale, n è in1

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testinale, nè tubo-ovarica) in corrispondenza di essa. · Son o state r ìferite de·ll e sup purazioni profo nde, n ella fossa iliaca interna, ma esse sono piu ttosto imputabili a mancanza di asepsi o a difet to di tecnica; d 'al tra parte queste suppurazioni non sono ecce~ionali dopo affondarn ento, com e testimonia un 'osservaz ione di l\fassabu.au , prima ch e qu~sto autore avesse adottato la tecnica del moncon·e libero. Le trombosi venosè e le embolie polm onari s.o no molto m eno frequen ti , come dimostra la tatistica di Th. d e Martel. Nei n1iei 183 casi chiusi e g· uariti p·er prima j11ten zi one mai si ebbe a verificare una simile com p1licazione; nei 117 casi complicati da peritonite diffusa o circoscritta i ebbero 5 morti p er evoluzion e fatalm ente p·r ogressiva ·della peritonite e 7 emboli e polmon.ari , quasi sempre a destra, e risolte tutte con la g·uarigione. Questa statistica cli rnostra chiara me11te ch e non il modo di trat!an1ento del m on con·e m a le lesioni an atomich 2 sono r esponsabili di simili compli cazioni. 1 Il contributo da m e apportato alla qu·e stione an coDa controversa dimostra in modo evi.dente ch e il n on affondamento del moncone appendicolare non ·C0 stituisce un pericolo sibbene un reale vantaggio e confierma l·e vedute degli autori (Ricard, Arrou , Témoin, Pau,c h et, ~Ias- · abu au, Bessieux, D·e Martel , Okinczye, ecc.), ch e h anno adottato sistem.a ti camente tale semplificazione n ella tecnica operatori a. 1

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RIASSUNTO. L' A. r iferis.ce s·u 300 &u e appendicectomie sen za affondamento del moncone appen·dicolare e n e mette in evidenza i vantaggi. Rammentiamo l'Importante monografia del Dott.

C. DRACOTTI

LA PSICANALISI Seconda edizione

%curatame11te l'livedill.ta. amrpliata e corredata del nitratto (·in formate d i mm. 90x135) di S. Freud. Prefazione del Prof. Sante De Sanctis D irett-ore dell'Istituto d i PeJcologia Sperimentale della R . Università di Roma. SOMMARIO. - I. La dottrina psicanalitica : 1. Storia. - Z. Incosciente e psicodinamismo - 3. P a nsessualismo. _ 4. Perversioni e neuropsioosi. - 5. Sogn.i. 6. Psicopatologia della vit.a coonune. . 7. La psican al·~s! n ell'arte e nella sociologia. II. La psicanahs1 delle neurosi e delle psicosi : 1. Etiopa togencsi de~le neurosi e psi cosi. - 2. Le neurosi attuali. . 3. Le p~1coneuros i. - 4. Le psicosi. - 5. Le meurosi traumat~c.he ed a ltre n eurosi. III. La terapia psicanal1 t1ca : 1. L'azione terap eutica della psicanalisi. 2. P, ~etodo d~lle associaz.ioni spontanee e delle aesoc1az1oni sper1mentali. - 3. Indi-0azioni e controindi~~zio1J1 1. _ 4. P sicanaJisi ed iigiene m orale. - IV. La 1

cr1t1ca della psicanalisi . -

V. Bibliografia.

Un volume dii pagg. VIII-96, nitidamente stampato eu car ta semrlpatinata. Prezzo L. 1 4 più le spese postali ~i spedimon-e. Per i noetri .abhon ati sole L. 1 2 1 7 5 1 i n porto fran-co. Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI - Ufficio Postale Succursale dioiotto - ROMA.


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SEZIONE PRATI OA

SUNTI E RASSEGNE. SISTEMA NERVOSO. Indicazioni e risultati della Roentgenterapia nelle malattie nervose. (0.

MARB U RG .

Wien. K lin. Woch. , n. 20, 1930).

La r oentgen ter.api.a del sistem .a nervoso è p ossibile per ch è questo sistem.a allo stato di m a turità non risente 1'azione d ei raggi Roentgen. Non si può dire invece lo stesso per il istema n ervoso d el feto e .della prima infanzia. Analogam ente a l sistema n ervoso si comportano invece molte glan-d ole endocrine, spe-cia1men te l 'ipo·fi si e la tiroide. I ra ggi Roentgen agiscono specialmente sugli organi produttori d el liquor, diminuendon.e I.a produzione, probabilmente ·danneggiando le cellule ·dei ples i corioidei , forse a n ch e favorendo il riassorbi. m ento d el liquido. Essi dilatano i vasi e mig liorano così la san g uificazione degli organi , aumentano la permeabilità basale. In seguito all 'irradiazione elem enti del sang u e riescono .ad oltrepassare la ba rriera che li separa dal Jiquor. Nei tumori cer ebrali -la roentgenterapia reca 'Sp esso vantaggio , è però m olto dubbio se si p ossa otten er e una vera g uarigion e. È probabile ch e le van tate g uarigioni si riferiscano a casi in cui esisteva un.a sin drom e di tumore sen za tumore come . non raramente a ccade n el1'idrocefalo; è certo che l'irradi.azione riesce a g uarire o a m igliorare molti casi ·di idrocefali.a . I g liomi risentono l'azione dei ~ag.g i R oen tgen se essi sono composti -d a elementi im ma turi; an ch e in questi casi è però sempre n ecessario oper ar e per .prima cosa , togliere d a l tumor·e quanto più è possibile e quind· irra di.ar e. Si ottengono così dei miglior.a menti , non si riesce però a.d impedire l 'esito letale. Lo stesso si può dire a nche degli a ltri tumori cer eb rali , endoteliomi, sar comi , carcinomi. La roentgen tera pia costituisce in vece il miglior e metodo curativo n ei tumori dell 'ipo fi si. Questi possono determina r e talvolta la sindrome a crom egalica, altre volt.e la distro·fi.a 1adiposa genitale, altre volte sindromi ocul ari . Ne11 'acromegalia l 'irra.diaz ion e mig liora n otevolmente i sintomi di iperten sion e endocranica, il ricambio dell 'acqua e -d ello zu cch ero, i disturbi sessu ali; agisce invece m olto m en o sulle altera 2ioni sch eletrich e. Non sono r ari i casi del tutto r efrattari a lla roentgenterapia, ch e migliorano soltanto con l 'interven to chirurgico. In molti casi di distrofia ~dipe so-genital e 1a roentgenterapia mig·liora le condizioni visi·ve, il ricambio idrico, il ricambio d ello zucch er o, sp esso a n ch e il ricambio del grasso e talvolta a n ch e il disgenitalism o; a l tri casi sono refrattari. Nei casi in cui i tumori dell 'ipofi si d eterminano sol tanto si:q.tomi ocula ri accompagnati ad alterazioni della sella turcica, la 1

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r oentgenterapia dà miglioramenti in più della m età -d ei casi ; non ottenendo miglioramento dopo un.a ·O due serie di irradi,azioni si dovrà con sigliar.e l 'intervento chirurgico. Buoni risultati ·dà la roentgenter.a pia nell 'idrocefalo , specialmen te n elle forme traumatich e, ed in quello acquisite ne lla prima infanzia; è necessario però iniziare precocem ente i l trattamento. In casi più inv·e tera ti si .d eve spesso far precedere .a lla roentgen terapia un.a tra panazione p.a lliativ.a. Ottimi risultati .dà la roentgentera . . pia in casi di liquorrea; la roentgenterapia non disingann.a ma~ n ei casi di fi stole del liquor. An ch e .alcune forme di cefalea ribeJ.le migliorano notevolmente in seg uito all.a roentgenterapia; specialmente i casi -d i c·e falea preclimaterica ·e quelli inizi,a tisi n ella prim.a infanzia. Nell ' epilessia accessuale la roentgenterapia pu ò giovare però soltanto nei casi in cui man- . can o segni degen erativi psichici. E ' n ecessario per otten ere un miglioramento ripetere spesso le serie di irradiazioni , a proposito dei tumori del midollo v.a le qua nto si è detto per i tumori cerebrali : è n ecessario sempre operare ed irradiare dopo l'operazione . Anch e n ella siringomielia si otten gono talvolta mig·liora m enti in seguito alla roentgenterapia. L'irra,d iazione è inutile n elle affezioni infi.amìnatorie d el sistema nervoso , a d eccezion e d ella poliomielite in cui la roentgenterapia precooe déi segm enti a mm.a la ti può dare risulta ti notevo-li, per quanto non sempre facili a valutarsi, per ch è difficilmente distinguibili d.a lJ.e r emissioni spontanee. La roentgen ter a pia si d eve sen za dubbio conider.are il m etodo d'elezione n ella cura della poliomielite. Pochi risultati si otten gono n ella scler osi multipla e nella tabe d orsale, ripetend o le serie di irra.diazioni si possono ottenere buoni risultati in alcuni casi di -n evralgie del trigemino e specialmente in m olti casi di scia tica. La roentgenterapia è stata applicata con van tagg·io a n ch e in oasi di sclerodermia di ma lattia ·di Rayn aud, specialmente però in casi di ·d isb.asia ang iosclerotica. Ottimi risultati si otteng ono con l ' irra diazion e d ella tiroide n ella m .alatti.a di B.asedow. E' invece preferibile l 'operazione n egli strumi con tir eotossicosi seconda ria com e la struma basedovificata e l 'a·den om a della tiroide con man ifestazioni tireotossich e. E ' -d.a preferirsi a lla roentgen terapia la cura m edicam entosa nelle form e frustre di Basedow, n elle form e b asedovoidi, n el cu or e dia gozzo e n elle cosid·e tte pseu,d otuber colosi (stati febbrili , dimagram ento, a stenia senza r eper to polmonare). P rima di irradi.are una tiroide ingrossata è necessario a Gcertarsi ch 'essa sia tireotossica. Lo si dimostra con la glicosu ria, con la linfocjtosi d 'alcuni con la prova adrena linica ch e però è m olto pericolosa (esagerazion e dei sin tomi in s_e gui to ad iniezioni da 1 / 2 a 1 em e. di soluzione a d 1 per mille di adren alina) . Decisiva p er ò è sol-


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tanto la ·dimostrazione di un a u mento del ricambio b asale. I casi lievi, le form e fru stte si irra dieranno soltanto e la terapia m edicamentosa è inefficace. I casi di media g ravità si irradiei~anno, e se la r oen tgenterapia è ine ffi cace si dovranno oper ar e. I casi r efra ttari alla irra diazione e i casi ch e si accompagnano ad .a ffezione miocardica si opereranno senz 'altro. La r oentgenterapia guarisce la malattia di Basedo-vv n ella proporzione ·d el 50 per cento. C·edono dapprima i sintomi n ervosi , quindi i1 polso si r egolarizza , infine, non però sempre, g u.a riscono anche l 'esoftalmo e si riduce lo struma . E' n ecessaria cautela , all 'inizio della irradia zione potendosi .altrim.enti .aggravare i sintomi. E ' bene con trollare il ricambio b asale p er ch è in a lcuni casi l 'irradiazione ·d ella t iroid e 11a ·d et erminato mixed ema. Si cesseranno le irr.a di.azioni qu.ando il r icambio basale non su p er a più ch e d el I O p er cento il valore norm .ale. Irradiando l 'ipofi si si migliorano talvolta i disturbi climaterici. L ' irradiazion e della ipofisi vien e r.accom.and.ata ·da a l cuni n ei b.a mbini ·deficienti e dar ebbe talvolta buoni risultati . PoLLITZER. 1

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Sul trattamento chirurgico della si1·ingo1nielia. (ScnMIEDEN. Zerit.

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IL POLICLINICO

cavità .ci stica nel inidollo con un taglio long itudinal e, cosicchè riman e un legame ar~rlo col l.i quido s.prinale. La pression e si modifi ca, i sintomi scompaiono. L 'A. riporta un caso o·p erato da alcuni m esi con rniglioramento d ella pressione e d ei sintomi. Una donna di 30 anni ch e a.Il ' et à d~ 17 cominciò a notare un.a differen z-a di tcmper!1tura a]l 'asceilla sinistra e poi a t'lltto il brace io. In seguito comparv·e·r o dolori forti an.c h e per qual ch e secondo. La mano divenne più pesa.n te nel suona r e il piano. Fu fatta diag nosi di gliosi. I d isturbi alla m a no si andarono acce·n tuand() ed inizi.aro.n o p1a ralisi a lla m .a no e braccio sin . e p oi un indebolimento della gamha d . co·n d olori. An ch e a destra qualche disturbo dol oroso alla mano. E. O.: nistagmo , H orn er in . , riflesso cor n ea le diminuito, testa abitualmente d eclive a d. , t or cicollo spastico sin. , cifoscoliosi toracica , paresi del braccio s in. , atrofia d·elle falang j , clon o r otUJl eo, and atura a sin. pareticospastica , m an canti i riflessi add ominali , n1ancanza di sensibilità nei ~eTrito·ri d ei n ervi cervicali di si.n. e d ei toracici alti. Dalla 4a d or.s ale in g iù sensibilità norm.a:le anche a sinis tra . Pa.railisi periferica sen sitiva e m otoria ·del seg'm ento c ervicale ,e alto tora ci co. Fu posta dai n e·urOilogi la diagn osi di .siringomielia con lo·calizzazione in tutto il m ·i dollo cervicale e ne l 1t0Tacico a·lto. ' Fu d·eci sa 1'opeT-azion·e di P oussep ch e fu pra.ticata il 4 mar zo 1929 in an·estesia 1ooa'J.e . Apertuva d ello speco tr.a la C VI fin o alla D I. La <lu.ra 1p1u lsava ·leggermente. .i \11' apertura di essa comp airve il midollo rig onfio cl)e ri,empiva tutto il cavo midorl ]ape ed era t orto alquanto ver o ,d estra. Aveva con i sten za molle , ci tica . Il mi d o1lo v enne in ciso vicino all a linea: m edia n.a p er I om. e m .ezzo e si c adde in un.ai cavità intramidol Jarie da d ove u scì d.e] liquido sier oso chiaro sotto 1pres.sione. Il e.avo fu sonda t o in ail to ·e in basso per circa 8 cm. Indi fu ch.iu sa l.a bPecci,a d eJJa ·du1ra e poi. su turati i mu ~c otl i e la p e·]Je. · Il d ecor so post o·p eratorio fu buon o.; la ferita gu a rì p·er prima e l 'infie·r ma uscì il 27 mar zo n ortevolm.ente mig lior.a ta n·e i movimenti e nell.a sen sibilità d eg·li arti di sinistra. Rifeiri sce 'llna comuni,c azione di Oprp1e1l su 7 casi o·p eirati con più o m ie no buon ris ul tato. D.a ·es i s.i d etrae ch e i ri ·ultati sor10 buoni se non si inteTvien e tro ppo tardi. Con c:lud·e af~e.rma·nd10 l 'e ffi c,a cia d P.l :l1eto cl c~ ch e è d el r est o s.e n1pli·oe. R. BRANCATI. 1

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f. Chir. ,

1929, n. 34).

Le a lt erazioni .ana tomo-patologic t1e fi11ora c onosci·ute n eì la siring omieJia sono ra·pprr.,esentate .d.a cavità più o m eno g r andi , qualch e vo1lla mul t.irple, r ot ondegg·ianti o a fes_11ra d el la os tan za m.ido1llla r e, r ipien e di liq11ido e ch e d ànno i ,caratteristici fenom·e ni di d o,ìòr e e di p & dita di fun zion e di questo organo centrale. Dop o il p rimo caso de critto d a P ottssep nel 1926 di un intervento oper:ativo n·e11a si.ringo1nielia è stato n otato ch e frequen ten1ente si tro\'a un.a semplice g r ossa cavità ·ch e può esser e tratla•ta oper a to.riamen te . Questa ca,ritlt. l)er lo più a forn1a fusata ha frequentem ente una sede non s imm·etrica . Si con osce .d alla n eurologia e a n at omia patologica ch e si tratta sp esso d 'una m al formazione congenita. Si pruò ancl1e amm ettere ch e 1la siring o1m ielia è la consegu enza di una e·m ato·m ielia ·dovuta ad un trauma d el parto ,e sendo il midollo cervicale ed il dorsale i p iù frequ·e ntem ente lesi. I stoil og icamente è stata n ota ta un.a prolife r.azione d ella g lia co ì ch e i può tro,ra r e un tumor e cistico od un.a .fusi.o!le dovuta a pregr essa infian1m azjon e. I chLrurg1 ch e ved on o la m a lattia d opo molto tem po, a111m ·etton o una p atogen esi va ria . econ do il tempo i fm·m a n ella sos tanza grig ia una c isti circonda ta da m èrnhrana ch e produ ce m a n o mano u11a a trofia p er pre. sione. La cavità si ingra ndi ce irre()'ola rmente fra i 0 fa c i mid ollari. Il tra ttam e nto op er atori o utilizzato da Poussep con buon ri ultato con siste n ell 'incid ere la 1

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Il riflesso di prensione. e CROSBY. Journal American t.1edical A ssociation, lug·lio 1929).

( FR EEM AN

Il riflesso di pren ione è un fenomeno co-· s.tan te e normale n ei lattanti. Scompare di solito ver so il primo a nno di vita. E so però


l A'.'l ~o

XXXVII, \f uM. 28]

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SE ZIONE PRATICA

p uò ricomparire più tardi come fenomeno patologico , indice di un 'affezione cerebral e a fa.Col.aio o diffusa ed in certi casi può assum er e una n otevole in1portanza sem eiologica per la determinazione d ella sed e d ella l esione. Il segno n ella sua forma più semplice si j)rovoca carezzando l ' eminenz.a ten.are o p ogg·iando un dito n el palmo della mano e freg.ando d olcemente. Segue un movimento d el pollice e d elle altre dita coordinato a prendere ed a string·ere il dito. . La presa è tonica con poca variazione di lorz.a durante qualch e secondo . La forza stessa <li olito au1nenta quando il paziente si a ct i11g·e a camminare o quando si tenta di liberare il dito stretto. Talvolta la presa è così forte ch e la testa e l e spalle d el paziente si soll evano dal piano d el l etto n ell o sforzo dj traz ione d el] 'oggetto preso . Qu.alch e volta la c ontrazione diventa clonica , specie se la presa .è ostacolata o l 'ogaetto poggi.a sull' estremità dell e dita flesse. Quando il riflesso è molto a ccentùato il pa.z iente stesso dichiara di essere incapace di all entare la presa malgrado g li sforzi fatti per ar>rìre la mano. Nei casi avanzati non solo c'è il riflesso di 1iresa per ogni cosa che ven ga a contatto con il palmo d ella m a no , rr1a può esserci anch e t1n involontario brancolamento così ch e ad o~ni contatto sul d orso d ella mano , sull'avam b raccio o anch e sulla faccia si h a un movi1n en to d ~lla mano inteso a seguirlo ed a prend er e l 'oggetto eccitante. F enomeni a n.aloghi posson o aversi agli arti inferiori ed alla bocca. l) n colpo leggero sulla })'\ e d ell e dita d el piede del lattante provoch e1·~\ un movimento d elle dita v,erso l'oggetto stil'1olante. Una lieve pressione .e ser c itata sui d en1i provoca .u n m or so (bull.dog r·e flex) . P er ch è si possa avere il riflesso di pren sione ~ n ecessaria l 'integrità d ell e vie corticospinali controlaterali . In due pazienti d i Wi1 son e ' 'Ta lsh e il sintoma scomparve con ]o stabilirsi di una comun e emipl egia seguìta all 'asportazione di un tumore meningeo. Il .riflesso può· essere pr~sente in a lcune con d izioni cerebrali tra n sitorie com e n ello stato epilettico postaccessi'onal e, n ella commozione e nella congestione cerebral e. Può a n ch e vèrifi carsi n egli stati d ' incoscienza preagonici accompagnati da rigidità muscolare. Cli A_ A.. l 'h anno osservato in casi di err1orrag ia cerebrale, di coma uremico e di m en ingit e tubercolare e riten gon o che esso d ebba ri ~c ontrarsi in molti se n on in tutti i casi di ca: 1)ologia. Tl segn o è l 'indi ce di una cc d ecer ebrazione n pa rz ialc. . Q11.ando è bilater al e non h a alcun valore ~f' 1n e iol ogi co e rivela solo u11 çiisordine funiion ale d el cervello. 1\ cqt1ista ìmportanza solo quando la coscien-

za è integra, o qua ndo, anch e nei casi d 'incoscienza, sia unilaterale. È stato .abbondantem ente dimostr.ato ch e il riflesso di prensione può dipendere da lesioni a focol aio. Schuster in quindici casi studi.ati a n ch e n ecroscopicam ente, trovò dodici volte lesioni importanti n el lobo frontale ed in tre volte lesioni più centrali. Wilson e V\Talsh e in due casi trovarono un tumore m eningeo situato anteriormente alla scissura rolandica. J anisc h ewsky ha trovato sp esso lesioni nell 'area m ed esima, e ritiene ch e ogni interruzion e delle vi e di proiezion e frontopontili 'sen za inter essam ento delle vie corticospinali d etermina la comparsa d el rifl esso. Lo stesso autore l 'ha riscontrato in varie diston ie, specie parkinsoni.a n e. Nei casi studiati dag li autori il riflesso di pren sione ·era presente bilateralmente· molte volte in individui vecchi con arteriosclerosi cerebr.al e, n ella pachimeningite emorragica, n el inorbo di Littl e, n ella tubercolosi meningea bilater al e. Attribuiscono il rifl esso unilaterale per 19 più a d infarto cer ebrale, di solito ' d ell.a parte anteriore d e]l.a capsula interna, m a lo hanno trovato anche n ell 'emiplegia infantile ed in un caso di g liom.a del lobo frontale. In tre casi c 'erano piccole lesioni trombottche a ssociate però a p rofonda a tro fi.à d el l obo frontal e. D i tutti i easi :riferiti d.a gli autori il più significativo era quello d el tumore d el lobo frontale, tanto ch e la comparsa del riflesso di pren sion e con sentì la diagnosi preoperativa d ella sede e n.atur.a. d ella l esione. 1

DR.

SCHELETRO. Osteomielite acuta del pube. -(-ZAF.FA.G ~IN I.

La Chirur gia deg li Oi'gani di Mo. vimento. Vol. XIII, fa se. 4).

L 'osteomi·elite a cuta d el pube è un 'affezione assai rara e d appena a ccennata n ei comuni tr.attati di chiru·rg ia. L 'A. pertanto, traendo occasion·e da due casi ç>ccorsi a lla sua osser v.a zione, tratta d·ettagliatamente qu·esta interessante fo1rma morbosa , segnal.ata da l Lannelon g·u.e, eh.e la definì << osteomielite a cuta durante la cr esoenza ». I casi fino ad ora descritti ammontano a 27, d i cui però 12 son o dubbi; p ertan to accertati sono 17, com1presi . i 2 d ell 'A. L ' osteo·m ieli·t e acl1ta d el p ube è un ' in [ezione d ell 'osso p upico insorta acu·~amen te per via san g uig·na durante il suo p e.riodo di sviluppo, e di cuii l 'age.n te patogen o è n ell.a m .aggioranza d ei ca i lo stafilococco piogen e aureo. Altri g~rmi possono dare lo stesso .qua dro morboso (stafilococco albo , streptococco , ecc.), ch e col piscono la zona marg·ina le d elle o sa piatte, in cui p1i.ù ferve il lavorìo d ell 'osso dur.a nte l'accrescim·ento. Gran·de importa1:1za per l 'insorgen-


IL

1 0~ 6

za della malattia, ch e colpisce i bambini al1'eLà della scuola, ha 11110 i11dubbi~m ente i traumi. Son o colp iti di preferen za i maschi nel la p ropo.r zione di 5 a I . La frequ.en za è estren1amente rara e l 'affezio11'e è prevalentem ente unilateral1e, specie .a sini tra . Il Gouilloud distingu e du·e p eriodi: il prepubere, in cui l 'osso viene colpito n ei su oi p·u11ti prim!itivi , il postpubere, in cui .l a lesion e s' in sedia n ei punti co·n1plem entar1, p er cui chia m a le prim e osteiti dell'epoca prepubere , le .seconde osteiti dell'epoca postpubere. L 'osteon1i elite a c uta del pube, com·e qua lunqu·e altra oste omie~ite, pas~a :r:ella ~ase inf~a~~ m a teria, suppuTat1va o d1 d11struz1one , d1 nparazione. È da tener vr·~S~n te ch:e 1 as~eSSO può spontan e.a m ente ap·nr~si in vescica e il. sequestro· esser e il nucleo di un cal~olo (Ollier): La ma lattia, a seconda della virulenza dei g·ermi , può decorrere in modo iperacuto , acuto e subacuto. L 'i,ni zio è b.r u.sco, seguìto da zoppi.a e dolore vivo loie.alizzato di solito all 'arti1colazio·ne del1'an ca. L'a rrto è in attegg·i a.m ento di riposo. 'fum efazion e all a radice· dell a coscia. Frequenti turbe ori•n a ri e. Le co,m plicazioni possono esser e tutte quelle della setti cemia in gen er e. La diag n.o si è difficile ; a fase suppurativa con clamata , va posta la diagnosi differ enzia le con un flemmone dello spazio ·di R etziu s, co~ una miosite infettiva d el muscolo r etto d ell'addom·e o degli ad·duttori, con un 'adenite profonda del cavo ingu.ino-c:r;urale, ecc . · La progn osi in gen erale d·ev 'esse.re sempre ri ·er v.ata; su 29 ca&i sono r egistrati 8 dece si (27 ,6%). La cu.r a non può essere ch e chirurgica , ch e va dalla semplice incisio·n e del] 'ascesso sotto~ p eriosteo, dal rasch.i.amento dell ' osso e scalpell am ento di parti n ecr osat e alla r esezione sot to1)e.riostea di parti o d·ell ' inter o pube (Kirch n er, Berg m ann , e·cc.). e. GrAcoBBE. 1

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L'osteo111ielite fibrosa

[-.\ ~ ~ o

POLICLINICO

e1~onica.

(DALLAS B . PHEMISTER. Ann. of Surg., oct. 1929). Q11esta ·denorn in.az ione st a .a.d Ìn·d icare quei casi di o teomi elite di lunga durata, n ei quali la forn1azion e di fibrobla·sti pl}edo·m ina sug·l i elen1enti di infiltrazione infiammatoria. Può es ere uno tadio terminale ·di u·n a 0 1 teomielite acu ta e può restar e tale oppure può venire sostitu ito dagli elen1enti em.atobl.astici e dal midollo a·diposo. Tale aspetto pu ò però venir e anch·e presentato da casi di osteom ielite a d a ndam ento ero~ nico fin dall 'inizio , e non essen·d o presente alc11n .. egno di fl ogosi spesso vien e confuso coll'o~lcite fibro ... a ci tica, e in qua lch e caso a11c]1e con tumori a cellule giganti . Si vedon o

XXXVII, NuM. 28)

n el te uto fibroblasti , .c apill.ari, cellu.l e giganti, pig m enti sang uig ni. L 'A. ha avuto occasione di studiare 11 casi di questo genere. Negli sta.dii più precoci della malattia si trova ch e la perdita di sostanza dell 'osso è riempita da un tessu to di color bruno, che corrisponde ben e ai cc tumori bruni n deJ.l 'osteite fibrosa degli AA . tedeschi , l ' osso non presenta reazione e va incontro a un ria orbimento lacunare. Dopo un d·eco rso prog res.sivo che può ·durare a:Qche qu.alch e anno, si ha una trasformazione del tessuto in connettivo adu·l to , con formazio·n e di uno strato limitante di osso sclerotico. In sen o .a l connettivo si possono avere ossificazioni. In due soli casi dell 'A. si coltivò uno. ' stafi:lo·c occo aureo. L'A. non crede nei suoi casi d.i poter amm·ettere la teoria di Konj etzny per-. ch è non avev.ano preoeduto traumi ·di sorta .. Esclud.e pure come gen eralmente applicabi-lela teoria di Axhau ~n degli infarti anemici p er ch è in al cuni dei suoi casi il decorso clinico e qu.alche alter azione patologica non poteva no v·enire spiegati altrimenti che con ùn processo infettivo. L 'A. ·Cr e·de inver.e ch e si tratti di localizzazioni ossee di germi di scarsa virul enza. Ri1 col'd.a come d.a focolai ·di osteite d·e formante e da cisti ossee sia stato coltivato lo stre ptococco viridans , e com·e l'aspetto del tessuto dei coidetti n odu:l i di Aschoff del cuore e dei noduli cu tan ei .d el reu·m atismo si.a molto simile al tessuto da lui descritto nelle ossa. Ritien e perciò ch e queste lesioni vadano incluse n el capitolo della ost eomielite . · MANFREDO AscoLr. 1

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Innesti omoplastici di callo osseo nello scheletro. (ANTONIOLI. La Chir. d. Org. di M ovim ., volume XIII , n. 6). L ' A. · h a ·determinato fra tture costali e neh.a .adopera to il callo, dopo un periodo di 9 a 20 giorni, per colma re pi ccoJe perdite di o tanza n ella diafi si dell 'ulna dello stesso anirna le. Il callo così tr.aipia ntato presenta spiccate· ,a ttitudini alla •sopravvivenza e all 'attecchimen ... to mostra ndo i propri elem enti ben conservati', sia per la morfologia ch e per la colorabilità·, an cora dopo un p eriodo ·di oltre 40 giorni dalla. data d·ell 'inn.esto. G. PACETTO. 1

Due nuovi casi di frattura con consolidazione accelerati a mezzo del silic.ato di calcio. (BARBARIN. Bull. M ém . Soc. Cliir. d e Paris;. n. 4, 1928, p. 121). L ' A. riporta i seguenti casi: 1) Donna di 65 anni con frattura com-n1 in uta d.el1 e due o sa della gamba d. al 3° inEe:rio·r e; al 40° g iorn o con solidazione perfetta & ripresa della deam b ulazione.


[ANNO XXXV II, NuM. 28] •

• SEZIONE P RATI CA

2) Frattura comminuta d ella rotula sini.: s tra, tra tt.ata con cer chia ggio d el tendine rotuleo; a l 15° g iorno jl callo g ià si a p.p rezzava con radiografia . Nell 'u no e n ell 'a l tro caso la somm.i niis trazione d el sil.i cato d i ralci o i ncomin ciò fin d.a l1'inizio e fu sosp esa 111.el 1° caso dopo 25 g iorn i, n.e ] 2° caso d op·o 15 giorni. .lu nA.

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L 'azion.e ca i r11an le d eg li .ali111enti si spiega con l 'abI-Jus&amento d ell 'a cidità ·d el contenuto gastrico in seguito a lla comb inazi on e d el1'l l Cl con le album in e d ell e ostan ze a lim en tari. L ·a zi on e calm.a n te d egli a loalini risulta d alla n eutralizzazion e d ell 'eccesso a cido d el liquido gastrico . L 'az ion e a n.alo,ga d ell 'H Cl è dovu ta allo scaten ame11to d ella fun zion e di liveilame11to ch e esso p rovo ca. I r·e sidui dopo 6 or e sono con.dizionati dallo spasmo r iflesso . L. TONELLI. d el piloro. 1

ORGANI DIGERENTI. 1\leccanismo dfllla sind1·ome dell'ulcera duodenale. (S. Il.

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A rcli. des mal. de l'a.pp. dig est ., 5, 1929).

M1 NTZ .

La sin·dron1 e cli11ica d ell 'u 1cera d el duod·e n o

(Moynih~n e Soupault) non è facilm ·ente spie g~b1~e ; ~1no a d. or!1 n essu na teoria h.a potuto

r1un1re in un in iem e armonioso i fatti d el tutto d isp ar.ati e contra.d it tori .ch e la clin ica ci o ffre . C om ~ r1iegar e, si .d omand.a l 'A. , .la compar~a ta:d1va d ei d olori, dopo ingestion·e di alim e:r:t1 ,. e per~hè p iù la :i~tri zion e è in ,digesta e p iù I .dolori sono tar1d1v1 P P·er ch è , malg ra,do l 'ip era·cid ità I.a m otricità g.astri.c.a è sp esso esager ata n el })rimo p eriodo id .e lla d ig estione? P er ch è m .alg r.aid o la .consider evo1le .attività d ell o ston:iaco n oi troviamo sp esso 6 ore dopo l ' ingestione ·d el brodo bismutato d ei residui n ello ~ tomaco P Com e spiegare c h e l 'ingestion e degli alime nti durante un ~ccesso d olor oso, a l rovescio di ciò ch e a ccad e p er l 'u loera d ello stom .a co , ca lm a il d olore? Come capire p erch è l 'a ccesso d oloroso possa ve nire calmato tanto da l bicarbon ato di so·dio .q t1.anto id.al] 'acido clor idrico P P·er ch è l 'u lcera .d el duodeno d ecorre tanto sp esso la L ~nte i> L 'A. cr ed e ·ch e .questo caos di fenomen i trover ebbe una d iscreta spieg.azion.e se si volesse m etter e a lla ba se ·d i qu.est o q u a·dro clinico il concetto ·d ella capacità di livellazione 1

dello stomaco. (L 'A. ·dà questa d en omina zione alla cap aci tà ch e avrebbe lo sto1naco di conservare l'acidità a u n t asso d efinito , p er cu i , a l m om ento in cui questo livell o dovrebbe salire, si producono alcuni fenomeni .che non p erm ettono al conte1111to gastrico ·di oltrepassar e u na ·d ata sogli.a) . Orben e il dist u rbo .d ella capacità di 1ivella1nento è u11 sintom.a cost ante n ella sin1drom·e u lcerosa cla ssica (tipo Moyni h an). I dolo·r j tardivi si spieg.a no pe r l'a ssen za ·d elJ.a a lter.azi.one d erl ch imismo ga·strico a l1' in izio d ell 'attività di.gestiv.a ·d ello stomaco . Diver se ore solamente ·dopo l 'ingest ion e ·d ·e gli .alimenti , qu.a n.do la m ag gior pa rte .d el contenuto ga trico abbandona lo stomaco , l 'a cidità d el con t enuto gastrico comincia rapida m ente ad a1Jme ntar e in segu ito all 'a lt er ata funzione d el livellamento; .allora com pai ono lo spasmo d el piloro e l 'attacco doloroso.

Sulla colecistogastrostomia nell'ulce1a gastrica e d·uodenale secondo il metodo di Bogoras. 9

(KAGA.N. Zerit.

f. · Ch ir. ,

n . 16, 1929) .

La coùecist oga strostomia fu u.sata com e m et od o ·n e ll e u 1lcer.e da ·B ogoras n el 1923. L 'ana stomo,s i ha lo scopo di assicurar e un flu sso p ern1an ente di b ile n ello stomaco ch·e con la sua n eutralizzazion·e fa abb.a ssar e l 'acido cl oridr~co e q:ruin ~i :Pruò influire sull,a g u ar igione. GJ1 oip.p o·s1tor1 d1 questo m ·et odo (H esse ed a l~ri) ~os·~ en gono .due .p1unti : la po.ssibilità di 1i:nfez1on 1 a scen,d enti da.llo sto.m aco n e'l·le vie bilia-rii, l 'in tol1l er:an z.a d1ell o sto·m .aco .a d u n a qua n ·Lità ·di bil e aum·en tata . I risu1ltati du r aturi osservati nerl la clinica di Bogoras e di Rasu m o ,iV·sky p arilano favorevolmente e le ricer ch e sperimen ta'li di P on om arjow e Frenkel h an 110 d1mostra to ·Ch e q.u e te due o:p ,p osizioni son o semplicem ente teo·r eti ch e. Qu,e sto n1 eto·do 01p eratorio è or mai m olto diffu so : Fren ke.l h a di recen te riferi t o su ] 82 e.asi. . ll m ateriale ·d eJ,l 'A. comp r ende 15 casi di u lcer e duod en.ali , p ilori·ch1e, d ella pi cco~a curva tura trattati col m ·et od o Bogoras . lil d ecor so posto·p er.at o:rj o fu in 14 d e.J t u tto n orm a le, in un.o si ebbe co,m e comp.Jicanza -una 1p 01moni t e, mmt.a.Jità z·ero. I casi furono opera.ti in anre•s tesia locale, 6 con n.a1~co,si . Nelrla m .aggior parte d ei ca si con ip'e lìacidi tà 'p rima d,el.l '0 p erazion.e si con.sta t ò un abbassam ento d e'J.l '.a. cloridrico ·do·p o l 'operazion e. La bile fu se m ·p re 1pre e11te n el su cco gastrico . AttJU.a lmente t u t ti g li opera.ti ch e vengono interrogati o·g n i mese stan no b ene, n on h anno ·d olori , p er qua nto n on sian o fedeli alle prescrizioni ·dietetich e. Ripor ta .a lcune tab el l·e di su cch i ga~tri ci fraziion ati prima e dopo l 'op erazi on e, da lle qua li è evid·ente una forte disoe a deJ.l '.acidità totale e d e!l.J 'a,ci do clori d·Tico l iber o da vaJ.o.r i rispet tivam ente di 100 e 92 a 24 e 6. · e .erto non si pillò parla I'e ·di risti-lta ti d efinitivi , m .a il m 1et o·d·o p u ò essere u sat o specia lm ente da i pi·ccoli chi·r urg i di paesi. L operazion e vien e fa tta c on poch·i m ezzi, in .ane t es.ia lo,c al.e e d anch·e econ omicam ente h a d ei vantaggi . Si d eve in oltre p en sar e a l p unto d i vista d€l lavor o p otendo speciaJm ente il con tadino t orn are a·l p iù presto a lle su e occupaz,Joni . 1

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R.

B RANCATI .

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[A~No

IL P OL I CL I NI CO

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XXX\11. NuM. 28]

Pilor<l·<lnodeno-papillecto1nia e pa11creati· co-gast1·ostomia pe1· ulce1"a duodenHle.

Cont1·i but o allo studio clell' occlusione di origine bilia1·e.

(L. Los ro. Arch. It . di Chir. , ,rol. XXIV, fas e. 2 )

(E. IIoLz . A rch. /(lii~. Ch.i r. , pag·. 166, 1929).

L ' A. riferisce ·di un caso in cui nel distaccar e la cistifel1 ea ader ente a] duodeno , a ·portò con la colecisti un tratto della ~ porzione dell a par,ete du oden.ale dell a gr.andezz.a di un{l 1110 n eta di 1O cen te in1i. La .p erdita di sois tanza corrispondev.a alla se de d e1l 'ul cera cl1e interessava circolarmente in quel punto il duoden o, compresa la i1apilla cli Va ter. L 'A. cr edette ri olv er e la s ituazione operatoria cr ea tasi r esecando lo stomaco a 3 c m. al di sopra del piloro e la 1a e 2a porzione del duodeno. Cl1iusè, poi, a fondo ceco il moncon e gastrico e duodenaJ.e ed an.astomizzò la parete ant . d ell o Lo·m aco colla t esta del panc reas comprendent e lo sbocco del coledoco, del Wirsung e d el Santorini. L'amm.a la to è g uarito . pur avendo presentato segni d'infezione ascendent e dell e vie biliar i. G. l\1ATRONOLA.

T1"atta111rnto chi1·t11·gico della ptosi gast1·fiea. ( LAMBRET .

Presse ~1éd. , n. 99, 1929).

L 'A. .a ttribuisce grande importan za, ·n el determini mo d ei disturbi da ptosi , a l basso-fondo gastrico ch e si form.a in questi pazien ti dopo un certo tempo e ch e iinpedisoe il normale vuotam·e nto .dello stomaco . L ' A. espon·e il proprio meto d o di ospensione della g rande curvatura, ch e mir.a .appunto a sopprimere il basso-fondo gastrico. Pratica la laparotomia m ediana ed esplora lo tomaco e il duodeno. Ai due estremi dell ' incisione cutanea aggiunge ·dU·e incisioni orizzontali e in m odo da dissecare un l embo r ettangolare e scoprire il muscolo retto di sinistra. Dall 'aponevrosi prepara una band eletta larga circa 2 cm. e lunga quanto lo consente ·l a br,ecci.a cu tan·e.a . La bande1etta viene ribaltata ver o l 'alto e attraverso uno degli ultimi spazi inter costali di sinistra vien e introdotta n ella cavità ad·d ominale. Quindi vien e infossata in un can ale siero o a lla ' Ritze1 lun go 1utta I.a g r.an.de curv,a tura. In prossimità del piloro si fi ssa forten1ente la bandelett.a a l} 'uscita d el uo canale, ull a faccia anteriore dello Lorna co in en o verticale, e se n e sutura Ja porzione terminale a lla parte p iù alta ,del 1egan1ento rotondo d el fegato . In tal modo lo t omaco vien e sospeso tra il torace e il fecrato , j] ba so-fon.do viene soppre o e il can ale ])Ì] oro-duodeoole viene ad es . . ere quasi oriz2ontale. · · D.a} 1927 h a oper,ato in ta,l modo 28 cnsi con• ri ultati abbastanza buoni: solo in tre • ca. t , con aton1a g.a Lrica gr.ave , h a osservato una caduta della parete posteriore -d ello stomaco. Tllt1 1razioni esplicative e docun1entazione ra diog ra fi ca. G. P 1\ CETT O. 1

135, fase . i ,

YOl.

L ' A. si occu·p a spec ialmente d ell e r ecidive di queste occlusioni. Il calcolo comunemente, arriva n ell'intestino a ttraverso una perforazione della ·cistifellea n el duod·e no o in qualsiasi altro tratto d el tubo gastro-enterico. Raramente arriva n el lum e intestinalè dal coled o:c o e i11 questi casi bisogna ammettere una dilataz ione pro,p orzion.al e di esso e una distension e della ·p apilla. Più ch e una vera distenione, è prob.abile ch e si tratti di una n ecrosi da con1pre.... ion e di questa jn m odo ch e la comu11 icaz ione che si stabilisce vien,e a essere falta a spese del tratto duo,denale d el coledoco. Il meccani sn10 dell 'ostruzio11e non può esser e in terpretato con il olo fattore m eccanico per ch è ]e dimen sioni dei calcoli sorpa sano di rado la g ran d ezza di un u ovo di piccione. Alcuni AA. h.a nn o p en sato ch e il calcolo, ])er iJ suo peso, trasci11i il tenue in basso e n e pro~ochi .u n inginocchi.amento; .altri d.anno una g ran.de importanza alla in sorgenza di una peril;onite locale provo·c ata d,a l esioni d ella mucosa; altri infine ammettono l 'insorgenza di una peri tal i attiva sopra il calco]o p er fer111entazioni e uno spasmo consegu.e nte della muscolatura sul calcolo. Occorre tener conto a n ch e d cl restringersi d el lume intestinale a m.a no a mano ch e si .avvicina alla valvola ileocecale. I sinto1ni ·g·cn.erali e locali sono quelli della ostruzione. La di.a an osi sarà pos ibi] e se esi te n ell 'anamnesi il dato di una colelitiasi pregr e .a e specie, co·m e talvolta su coedie, se esiste un re perto palpatorio positivo. Dura nte l 'intervento , se le condizioni .del pazien te sono buone, si esploreranno le vie bi·liari, a ltrimenti si rim.anderà l 'esplor.azione a un secondo intervento pecie ·se la forma d el calco] o fa sospe ttare la presenza di altri . In questa maniera si eviteranno le r·e cidiv·e. Fa seguire la stori.a di due casi os erv.ati. 1

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VALDONI.

!nteressante pubblicazione: BORIS H. WASSI LEFF

Dottore in Medicina e in Scienze Giuridiche; giià della R. Clini ca Médica di Genova e dell'Istituto Cl.inico Maragliano.

la responsabiL!.tà pe ,a'e del

tu ~ ercolot: co

dal punto di vista Medir.o-1.egale Prefa~ione

del Prof. A. MORSELLI.

(Ope,a trad-otta in tre lingue : Tedesca, Russa, Bulgara)

Volnme iTI-80, di p<J_gti,ne 212, ni tida.mente stampato su .carta uso m ano. Prez~o L. 2 5 più le spese p cetali ·d·i specli zione. Per i n ostri abbonati sole L. 2 2, 6 O in porto franco. Inviare Vaglia all'editore LUIGI PO ZZI - Ufficio Postale Succur&àle diciotto _ R(J~A.


[ANNO

XXXVII, NuM. 28]

STORIA DELLA M EDICINA OSPEDALE C IVILE DI TARQUINIA (VITERBO).

Una 1·ive11d icazione Italiana. I primi apparecchi ortopedici•

D ott. BoTTo-1\ilr cc1\ AuGu sTo, chirurgo primario •

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SEZIONE PRATICA

Il secolo XV I come rapp·r esentò in varie b ran ch e d ella m edir.·i na un progresso notevole, così anche potè segn are la ·con1parsa d ei primi apparecchi ortop·edici per opera di due studiosi celebri : Ambroise Paré e Fabrizio d 'Acq ua pen.d en te. Di questi du·e m edici famosi, se il primo enunciò alcun e vaghe i d·ee in proll:;;:;;::=:::i;.:;=:::::::==::::::::::!:::;:21 po i to, il secondo ·d e tt ò d elle regole speciali i1ella fabbri cazione degli apparecchi atti a corr eggere i difetti ossei costituzionali od acqt1isiti, per cui è d.a !od.ar e l ' inizi.ativa ultima111ente presa dal Castaldi (Il Policlinico, Sez. 1)r.atica, anno XXXVI, f.a c . 42, p. 15 20, n. 9 n. di cc Una centuria di rivendicazioni di prio.r ità :id Italiani in contribu t i scientifi ci n ell a medicina e chirurg ia n) di rivendicare all'Italiano il vanto di aver per primo stabilito in forma ~cientifica le nozioni prjncipali p er i uddetti a1)pa r ee eh i. 1

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. ~nibrog· i o Paré, il celebr e Pareo, maestro 1n ig·ne n e11 'anatomia e·d il più ·distinto chirurg·o d el] ' epoc.a, n.acqu e a Lav.al au Maine, n el .1 510,. com e afferma la maggio-r parte d egli Autor1, per qua nti alcuni indicl1ino l'anno di i1ascita come il 1509, altri il 1514, il 1516 . I ])rimi anni de1'la vita d el . Paré sono oscuri ,l)er quanto alcuni Aut o·ri a·b biano ese·r citato la loro fantasia attribue11do al Medi co fran ce e <lei fatti più o m eno ' 'erosimili (com e M. Villaume, P ercy ed altr.i) (Malgaigne: Hi st. de la chirurgie, p. CCXXVII segg.). Di certo si sa che Egli studiò chirurg ia per nove o dieci anni e ch e n e ri si·ed eLt e tre a Parigi, ove prol) abi lm en·t~ al principio fu presso un chirurgo J: arbiere, ch e b en presto I.asciò per entrare n ell 'Hotel-Dieu ( fo11 d~to da San .Lan·dry n el 660 ed ampli.ate da San Lui gi nel 1227), ove ebbe agio di ese.r citarsi n·ella chir·u rgia. Nel 1536 Paré },a sciò l 'ospe·dale e si fece rjco·n oscere come maestro chirurg·o barbier e. Ma, poi ch è n ello stesso anno Fr:ancesco I entrava in lotta contro Carlo V in Provenza, il Paré seguì i , M.are ciallo di Monte-Jean, colonn ell o gen erale d ella fant eria francese, pompierido così l ~ sua i)rima campagna b ellica co·m e m ediro lni litare. •

Fu durante qu e . . t.a lo tta cl1e una fortunata combi11azione ·diede occa ione al Paré di dare un nuovo indirizzo alla ter.apia chirur o-ica d elle emorragie nell e ferite da armi. Poco E.g-i sape~.a ~ella cura di. que .t e l esioni e quel poco era il risultato teorico tratto dalle letture di Giovann i d a Vigo. Ad ogni modo osserv.a ndo g·li altri chirurg hi e s lu·diandosi di imitarli _Eg·li , com e i suoi colleghi, cauterizz.av.a col1' olio bollente le ferite per impe·dire le -e morr.ag·ie. 1\1.a, essendosi venuto a trova,r.e senza olio ,dovette m edicar e le ferite n el modo I)iù en11)lice ciò, ch e gl 'im ·p ·e dì « ·d e ·dormir à son aise n; m.a con uo gr.a nde stupore vide ch e le lesioni così curate erano meno dolorose ·delle altre cauterizzate ed erano sogg·ette a g uarigioni più rapid e e :qon m eno so·ddisfacenti. Con arditezza di risoluzione il Paré a:1nunciò il nuovo metodo, ch e doveva sostituire l ' antico. A,reva Eg·li allora 19 anni. 1Fr.atta~to du~·ante qucs1l"a c.ampag n.a Eg li ebb e occasion e d1 stare a T orino , dove apprese cla a lcuni colleg·h i i loro speciali m eto·di tera1)eutici. I,ri egli ebb e an.ch e l 'ardire .di praticare un.a disarticol.azion·e d el gomito; si r ecò anch e a Milano apprendendo da un vecchio n1·e·dico un nuovo m etodo per I.a c11r.a della parafimosi. Poi n el 1539 ritornò a Parig i al seguito d el maresciallo di Monte .Jean, graven1ente ammalato , il qual e poco dopo morì. Il P.ar é, malgr.ado le offerte d el maresciallo d ' Ann ebeau , voll e rin1aner e libero e per tre anni tenne una bottega di mastro chirurgo barbi e re. · :\f el 15±2 a llo scoppio d ella nuov.a guerra Egli partì c·on M. De Rqh an, gran signore di Bret.ag·n.a, col qu.a le raggiunse in . tutta fretta il campo a P erpignano n el 15±3. Durante qu~sta camp1a gn.a la su,a f.am.a si a ccr ebbe .n otevolm ente p·er l 'iniziativ.a del tutto nuova di far rn·ettere i feriti n ell.a stessa posizione, che avevano al momento d ella lesion·e, onde poter y iù faciJm en te indivi.du.ar,e I.a posizione d el proiettil e. Fu in qu esto tem•p o che risale la u.a co.no~cenza con SyJ,rius e l 'in coraggiamen to da parte di questo di m ettere per jscritto le u e osservazioni sull e ferite di armi da fuo co, con s.ig lio ch e il Paré , eg uì dando n el 15-15 alle stampe : « La_ m éthod e d e tr.aicter les pl.aye faictes par le harquebu . . e et aultres bastons à feu . . . )> . Due gu.arigioni qu.asi mir.acolose otte11utc dal Paré, in una delle quali Egli per la prima volta, dovendo amputare un arto, sostituì alla cauteri zzazione col ferro rovente d ei vasi la l oro sem1)lice leg.atura, a ccrebb ero tanto la ua fam a ch e, termi n.a ta la campag:na, pa ssò a l serv.jzio di M. de Vendo1ne, i] quale ottenne 1'iscrizii one ·d el Chirurgo fra i sanitari d e1 ne. . I n seguito il Paré 1)artecipò alla difesa di Metz , a s ediata dall e trUJ)pe pagnuo1 e (1552) compien·do in questa acca ion e diver e guarig ioni di ca i di perati. 'f ermin ata la ·vicenda , il Chirurgo ritornò a Pa ri ~i, n1a p er poco, 0


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I L P OLICLI NI CO

poi.ch è venne n1andato .ancora con1e sanitario militare jn Picca11dia ed jvi pa ò nuove avventure, ca·dendo prigio,n iero. Ma I.a sua qua lità d i chirurgo, ch e Egli IJerò dovette dimos Lra re, so ten·en.do un .esam·e dav.anti a d una comm i ... ione di chirt1rghi pagnuoli e piemonte i , g·li fruttò un.a certa libertà d 'azione , ch e divenne poi completa col ritorno a Parigi in seguito a ll.a g u arig ione di M. d e V.a ude .. ville, governatore di Grav·elines. Creato m embro· d e.1 colleg·io di S.an Cosim·o nel 1555, dopo d ue anni ·di studi a Parigi, ricominciò la sua vita mili tare n el 1557 per cessarla quando la 1)ace di Cateau Cani.brésis lo fece ritornare a Pa rigi. Appartenne com e m embro alla riunione con ultiva p er curare la ferita m ortal e, ch e Enr ico Il avev.a ri cevuta n el torneo in occàsion e dell e 11ozze di Emanuele 'F iliberto e di ua orell a Margh erit.a e solo, ma invano, sosten n e il vero m eta.do di cura r~zion.ale : la tra1)anazione del crianio. Morto il Re, il Paré continuò ad e ser e chirurgo reale, .anz i venne nominato « primo chirurgo »; fu all 'asse·dio di llouen , ritornò a Parig i, ove n el 156.J- diede .a ll e stampe i su oi cc Di eci libri di chirurg·ia )) . Poi seguì C.a rlo IX n el suo g iro per le pro\ in ce francesi. Il Paré si ammalò di peste; al ritorno a Parigi trovò la ciLtà pullulante ·di casi di Il). Orbi Ilo e d i v.a iu olo, epidemi.a ch e durò sino .a l 1569. A qu est 'epoca ri al.e ap11mnto il suo libro sulle dette n1alattie esanten1atich e. S.alvato\. i d,alla strage ·di S. Barlo1orr1 eo, per qu anto sembra fo, se u gon otto. n el 1574' venn·e dal nuovo re Enri co III n ominato valletto. di cam era e con igliere del re; ma pur rivest endo le ·dette carich·e n op_ lo seguì n ell.a campagn.a del 1589, ch e doveva seg-nare l 'as edio di Parigi e l 'a sassinio del R e stesso. Il Paré rimase in Parigi attento .ai su oi stl1di; vide ancora too-]iere I '.a ssedio ed il 20 di cembre 1590 mo rì. 1

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*** Tutte le su.e oper e, r.adunate in un . o]o trattato col t itolo cc Opera omnia » ebbero diverse edizioni. Tropipo lungo e SUJ)erfluo per l 'ar g·om ento del presente lavoro ar.ebbe l 'esam·e n1in uto d el le oper e del Paré : a n oi b a t a rigu.ard.are la parte in teressante.. el libro XXII, a l capitolo ' TIIl l ' Autore parla del modo di curar e la scolio i. « Per r icc parare, Eo·]i dice, al vizio dell a scolio i i cc farà porta r e ai pazj enti un cor etto di terro cc lra for.ato in m odo -cla pesar di meno e _ fatto « enza porcrenze f>er n on ferire e da carnee biar i avente, e il m.alato non h a compi'Uto cc le . u e tre di1n cn sioni (sic) (ossia se non è cc com 1)Jc1an1ente viluppato) ; a quelli , ch e crecc ~cor10 , bi ogn a can1biarlo ogni tre mesi più cc o l11en o econ·do il n ecessar io, p oichè .altri« n1 c11ti in ll1 ogo di f.are del bene n e seg uirà cc un 111al e ». C. . . : cc I n t1n caso di r eci, ion e d e.l tendine del 1)0l l ice in n1odo cl1e il f r rito non pote·va

più tringer e oppo11en·do t.ale dito alla n1ano n iù Paré gli fece fare uno strumento di ferro bi.an·co p er introdurvi i] ·dito. Lo strumento era attaccato per m ezzo di ·due correggie a du·e p iccoli an,elli sulla giuntu.r.a della mano, in m odo così destro ch e il p ollice restava so1}.ev.a to e così il g·e ntiluomo poteva tenere la spada in pugno. C. XI. Per la cu·r a 1del vari .1110 e del valgis n10 il Par é, d etto che lo scopo del1a cura è ridurre il primo come si voles se produrr.e il secon.do e vi·oever sa, consiglia u.n a benda speciale o ·c alz.atur.a fatta a pposta di cuoio bollito, a 1)erta ·davanti e sotto i l piede per p oterla apren1do1.a c.a·]z.arl.a b en.e. P·e:r far.e camminare questi pazienti bisogna ch e la calzatura sia alta, d1 cuoio assai soli,d o per ten er·e sempre le o a ferm e e ch e la suola sia più alta dalla parte ove il vizjo tend·e .a far gir.are il piede per farlo ritornare dalla parte necessaria. C. XII. P er sopperire co:n. mani , bra cci.a e g·ambe artificiali 1gli .arti .amputati , il P aré descrive una m ano, un braccio con1p'1eto e diver se forme ·d i .g.a m·b e, in cui, secon do l 'o servazione anatomica, si hanno delle asticciuole. <4h e te n~ono le parti d ei tendini. Nel c aso 'd: piede ciondolante in cguito a ferita dei tendi11i o n.er-vi della g.amb.a, ·i l p.az iente c.a]zerà uno scarpino , al quale sarà attaècata una s trisc,i.a di tela larg.a tr.e dita, J.a qu.ale sarà spaccata u l m ezzo d ella .gan1ba in modo ch e le ·d ue ·p arti 1)a·s sino ci.a1 cu11 a di lato ,alla rotula e poi tale striscia arrivi sino ad attaccarsi ag] i uncini del.la giubb.a •per ten ere so}lev.ato il p iede. q11.:i n•do il mala 1o e.a nimin a. C. XIII. Per ·far a.n ·d.a r dritto una p eir son.a zoppa in eguito a ll 'accorciam ento di una gamb1a si può u sare lo str11men to detto «< g rucci.a a sedi.a », la qual e ·è fatta 111 n1odo ch e la g.a mba corta si appocrgia colla n atica su di ·u na specie di m·e n sol.a S])U11tante dalla ·g ruocia ed il ·piede sollevat o si a1p poggia su di un 'altra m·en sol.a; in t al modo (chia"Dam ente illu trato dal Pa rè con tre figur·e) il paziente vien e ad e ere ug·ual izz.ato in an1be·due le ·g.ambe. 1

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·.\-** Que to è quanto \Te11ne lasc iato dal Par-è sul1'argon1e11to ortopedi1co. A ,dJ.rie il vero il su o uggerimento non si svolge su apparecchi pret tam·en te orto pedi ci , n1.a piuit to,s to cin.em.a tioj ; e sot to tal e aspetto credo ch e si possa b en rig·u.a rd.air e il Chirurgo fr.an cese come un precursar e. Ben differente è l 'importanza degli $trun1enti , consigliati .da F.abrizio d'Acqu,a pen, dente. Gerolamo Fabrizio, ch e p·re. e il n om·e cl ~1 Acqua1)en.den te, sua patria , e ch e fu degn o dice1Jolo d el F.a llop11)io, r:a1)1)re. en tò l 'anel lo <li pa ssa~gio fra il periodo delle ... coperte e quel1o del perfezjon,a me11·t o n ell 'anatomia. N.a to n el 1537 , venne invia to n e1 G in11a io t)atavino pe1· apprendere ]e let1 er e g·r ech e e latine ed ivi stud i ò a n eb e fil o .. o fia e .. i al)])l i eò i n m od o par 1

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XXXVII, NuM. 28]

SEZIONE PRATI CA

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ticolare all 'anatomi.a e d .alla chirurgia sotto il rammollimento data ·da un b ag110, si lega uno FaJlo·p pio. Questi, conis tatan,do n ell'allievo lo strum.ento o ferro, col qu.a].e a poco a poco ingegno svelto e precooe, I.a m er.a v·iglio.s a meo·g ni g io·r no e .senza alcuna violenza s i cerca di .m oria e la grande attenzio.n e , n e ebbe una piegare o di incurv.a re il gomito; cosi .n elle reu ra ·partic olare e g li si a ffezionò g r.an dem endita colla uguale preparazione si farà lo s tesso. te . Ottenuta con s.ple11didi esami la laurea in Sia i movimenti ch e i tentativi fatti cog·li m ed.icin.a, il F.alloppio g li dimostrò tanta sti- strumenti de vono esser eseguiti sen za violenza, ma da lasciarlo come suo sosti tuto , quando a poco a poco. doveva allontan.a rsi d.a Padova. Morto n el 1562 Il Fabrizio ri·p orta una casistica dimostra:il Fal]o1ppio , Fabrizio· venné incaricato delle ti v.a, ricordando un caso di lussazio·n e ·dell 'andimostr.azioni anatomiche; nel 1565 v·e nne noca in un bambino (cc a ·c ui per il rila amento minato professore ·di chirurgia, pur continuan- del ligam ento l ' osso ·della coscia prorompeva d o n ell'altro incari co, anch e qua ndo nel 1571 fa cilmente all 'insù»), a cui Egli fece fare u110 s e 1~ a.rate :le due cattedre, il Fabrizio continuò st r um ento, atto a tenere in loco la testa d e: ad essere titolare di ambedue, insegnando afem oir e e ohe .riuscì a g uarire il paziente. Anch e n ell 'incurvamento delle gambe di n atomia .n ell'inverno e chirurg ia in estate. T anto ,era ...il suo amore per l '.an.a torni.a che nat ura congenita l 'Autore u·sò con u ccesso fece erigere a su,e sp·e se un anfiteatro anatooerte l.a me di ferro .applioate e stret te alla mico, e quan·do il ·S en.ato· v.e n·e to ne fece co- gamba per tutta la lungh ezza, ch e internas trurre un altro più ·degno ·della g ran.d e Re- m ente premevano· e spingev.a no le g·.a1nbe co.n pu1)bli ca , voll.e ch e il nome de.J Fa brizio -vi · uno sforzo uguale e continuo , ch e died e luo·g o f o$Se con servato . A' 'anzato n egli anni g li si alla g u.a rigione; p erch è, dice l'Autor e, l ' ossa j)e1mise di farsi sostituire n ell 'in egn.am ento dei fan ciulli sono morbide e piegh evoli e fad el la ·chirurgia con uno s.tuclio o di ua scel ta cilm ente si possono rad.drizzare. Al capitolo CI parla cc di quelli , ch e 11anno ie q t1esto fu il C,a sserio. La Repubbli ca venetn COJ1cesse ~·l Fabrizio onori grandissimi , f.ra cui le g"ambe storte di dentro, d·etti v.ari » e n e la cittadinanza di P.a·d ov.a ed il titolo di cava- spiega il pro·c edimento :tera·p·eutico. Il Fabrizio rico,rd.a com e questo difetto .appare facilmente liere di S. Marco. Morì compianto da tutti ad dal prjmo g iorno della nascita, g iacoh è i ~2 anni (1619). neonato, ch e n ella via endouterin.a è stato abi* tuato .a ten er e i piedi v.a ri, ha tendenza a ma n** Troppo lungo ed inopportuno sarebbe qui Lener e qu·e sta ·po· izion e an·ch e n e]]a vita ter~sn min.a r e tutti i trattati anatomici e·d i suoi r ena. Per co·r regg·er e questo vizio basta che le sc1 i tti ·di caratter·e m edico ; b.asterà ricordare balie si mostrino a·c corte a fasciare i pioceli , c h e i uoi trattati non rap presentano ch e ca- caccian do tra un piede ·e l'altro un cu scinetto pitoli di una gran'd e opera intitol ata cc Totius e badando che i piedi non ven gono chiu "i. animalis fabri cae theatrum », ch e rimase in- dalle fascie in posizione viziata. Se poi ques ta con1piuta. è prodotta da cau sa esterna, -ossia da una lusI /opera , cb,e inter e a per il presente -lavoro sazione, .allora il chirurgo ridurrà egli stesso € la cc Oper.a chjrur·g·ica in du.as p artes .di- subito e non a poco a poco tale difetto col vi _a ... n. Nella secon.d,a parte al ·c apitolo XLIV: si~stema dell.a ri·duzione de.Ile lussazioni . Della Gobba F.abrizio dopo .av.er .accennato a i I valg·i invece (cap . CII) dipendono più da ri1nedi .esterni a base di em .p iastri , ·fom enti ecc. cau sa e tern.a ch e dalla nascita, perciò bisogna -e11 tra a .parlare in termini chiari e p recisi .della - aggiu tarli subito per impedire ch e l 'articola'Ct:ra chirurgica. In qu,e sta si ad o·p rano stru- zione diventi ·dura, chè a llora la si ·deve cura re m r nti di ferro ·e pa,rticolarmente l.amine, ch e col si tem a idetto più sop.r a. In que ti casi il 1'1\.utore gen·e ralmente coman·da siano fatte 1F abri zio fa certe gambe di ferro, .anche col d él ~Ji .artefici. Qu·e sti strun1 enti devono· esser pie·de di ferro e, sotto , una lamina, ch e sia tal i da spingere la spina dorsale dalla p:a rte lun g.a qu.anto la parte .e stern.a del pied e, la contrari.a a "qu.ell.a, a cui ten de, n on con vio- qu ale in tal m oido ,facendo . forza inclini il l enza, ma piacevolmente a poco a poco. Si piede .al ·didentro, modificando in tal modo u .. a dunque un ferro .alquanto lungo e rotondo I.a po_izione del piede, ch e ' 'ien e ad .a umere ìn r avato per tutta la lungh ezza, in m odo .di qu ell a g iusta. vit e, ch e si me tta ,e d entri ·d·entro in cotesta * 1Cnvità ed abbia forza di spinger con una lama ** ·Non occorrono .d opo l e' r·elazioni. d ei ingoli di ferro le coste e la spina dorsale ver so la passi d·e i ·due su.ddetti Autori dei soverchi comparte opposta a quella, a cui tendono. Al capitolo C, par1,ando cc d elle .a rticolazioni n1en ti , g iacch è lo stesso lettor e, par.agonand oli tra ·loro e conf.rontando la de crizion e riTe tate dure ed intirizzite », il Fabrizio, ri·cond.ate le varie cau se di questi di stu rbi, a c- ferita colla costituzione dei m od erni apparecce nna a possibili · miglioran1enti an ch e sol - chi ortopedici, vede come al P aré JJetti i l vanto della descrizione dei primi ap ~)arecchi 'télnto a mezzo di ·em ollienti e ri1as anti, di b :-\gni ed eserç,izi. Ma ovente qu·esti n on ba- cinematici e fors 'anch e I 'idea di quelli ortopedici, ide.a ch e però se vi fu , rim.a e in em·s1ano e diventano solo co.a·diuvanti della c ura. 'Questa dunque per un gomito rimasto dt1ro brior:c. In F abrizio invece tutto l 'opposto: n on 1 parla di apparecch i cin ematici. ma si ìn posizione es.tesa, fatto precede r e l 'azione di 1

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svolge abbastan za ampiamente e chia r am ente la ·descrizion,e di quelli ortopedici. A questo [talia 110 sp etta quindi il vanto di aver per primo date. le r eg·ole di apparecchi adatti a lla correzione ed a lla guarigione di vizi articolan ed ossei sia ag1i arti che alla colonna vertebrale : di avere in poch e parole fondato l 'ortopedia, su basi scientifiche. Peccato che il 1F abrizjo non .a bbia p en sa to ·di illustrare con relati ve fig ure le parole del testo ! · Rivendicare a Fabrizio d Acqu.a pen,d entc questa priorità, cr edo sia doveroso riconoscin1ento .a l suo .alto ingegno e giusta .attribuzion e a questa terra italiana, ch e fu così ricca di celebrità medich e. 1

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IL POLICLINICO

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GuÉNOI>

e

C. ~

Il tracom,a è una piaga sociale ch e costitui· sce una delle m alattie più antiche ·e ·p iù d1ffuse n·el mondo e ch e h a subìto .u na sensibile· r ecrudescen za dopo la g u erra. Data la mancanz.a as oluta ·d i un.a .ezio1ogia precisa, tutta, la en orm e letteratura del tracoma risente appunto di questa mancanza, facendone una delle questioni più complesse e più imbrogl iateçli tutta la patologia. Gli AA., che vivono a Tunisi , cioè in un •p ae e ·dov,e la m ,a lattia ·è molto diffusa giun. gendo a percentuali elevatissime, e che sono molto conosciuti tra gli ocu listi per aver stud iato a lungo l 'argomento , sia dal punto di vi ta sperimentale ch e pr,a tìco , presentano at m edi co gen erico ed allo pecìalista questo manu.ale ch e, essendo n,ello stesso tempo didattico, critico .e pratico, ·dà un con cetto generale abb,a stanza preciso di questa forma morbosa ch e miete ogni anno una serie innumerevol'e·di vittim,e. I diver si ca·p itoli, sulla intomatologia, ] a 1 diag nosi, il tra tta1nento, ecc. , rispecchia no la pratica trentennal e degli AA. , ch e non si la, ciano trasportare ·d,a lle questioni sci entifi ch·e. ma fanno principalmente opera pratica a vanta.g-g-io del paziente e ·del m edico ch e deve cu ... , rarlo. MEZZA T ESTA.

Le daltonisme. Ma sson e C. ,. Paris, 1929. Fr . 20. studio pratico .del daltoni mo , ch e intein gra.do elevato i servizi di sicurezza ferrovie, d ella marina, ,de11 'aviazione e di

B Lu M e

ed. \Lo res a d ell e

S c HAAFF.

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[ ANNO

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XXXVII , Nul\1. 28]

una quantità di carriere artistiche o industriali, è stato molto trascurato, specie in Francia. Gli AA. che, stando a capo del servizio san i tario delle ferrovie del! 'Alsazia e Lorena, si sono a lungo occupati dell 'argomento, trattano jn questo lavoro ·d ell 'importanza pratica delle forme cliniche e della diagnosi del .daltonismo, sottoponendo a critica in1parziale tutti i diversi processi impiegati per scoprire la· discromatopsia .a cquisita o· congenita, ·e descrivendo in seguito il proprio metodo basato sulle tavole pseu<lo-i3ocromatich-e e realizzato con i quadrimosaico ,e le carte crom.atiche. La ·d iagnosi fatta con questo m etodo può essere scientificamente con fermata per mezzo d ell 'Anomalosco1)io ,d i Nagel e cogli apparecchi di Guérin e Onfray. E' un libro scritto senza pretese scienti fiche e senza sviluppi inutili e quindi alla portata di ogni medico pratico che si voglia rendere conto di . questa anomalia , ch e è più frequente ·d i quanto non si creda. MEZZA TESTA

.Saggi di Oftalmologia , ' 'ol. V, anno 1929. Tip.

Poliglotta, Roma. È uscito il V volume dei Saggi di Oftalmo-

logia, la bella rivista diretta da Di Marzio,

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1033

SEZIONE PRATICA

scienza con lavori originali già pubblicati o in corso di stampa. Non stare1no a riassumere le 29 monografie che toccano un po ' tutta la patologia oculare, dalla ghiandola lagrimale alla retina ed al nervo ottico, dall 'anisometropia ali 'amaurosi da chinino: diremo solo che è un volume che fa onore alla scienza italiana e che dimostra come in It& lia si sa e si può lavorare come e meglio chn .a ll 'Estero. MEzzATESTA.

ACCADEMIE, SOCIETA' MlDICHE, CONfiRlSSI •

Accademia, Lancisiana di Roma.. Il 21 giugno · l 'Accademia Lancisiana tenne la annunciata assemblea slraoordinaria, per lo svolgimento della relazione annt1ale. Il presiden~e -0n. prof. En.l\rANNO FroRETTI ap~ì la seduta alla qt1ale erano presenti, :1 Djretto· rio dell 'Acroòemja al completo, il presidente degli Ospedali Riuniti di Roma, gr. uff. Cotta, autorità mediche e chirurgiche della capitale, pro:. fessori universitar:. e liberi docenti, medici e chirurgi, studenti del secondo ·triennio della Fa· coltà di medicina e cl1irurgia. La rPlazi0ne era stata affidata al prof. dott. ANTONELLI GrovANNr, primario· medico, degli Ospedali Riun :ti di Roma, sul tema:

Insufficienza epatica. ch e compendi,a il lavoro scientifico svolto nella Clinica Oculistica dell'Università di Roma nel] 'anno 1929. Come si sa .il Di M.arzio, durante L'O. dopo, aver definito ed illustrato il coni] periodo di sua direzione -della Clinica Uni cetto fonda1nentale dell'insufficienza epatica, ne passa in rassegna tl.1tte le differenti forme, in ·v ersitari.a, ha creduto op.p ortuno di raccogliere rapporto con le sjngole f, 1 nzioni del fegato meglio a Ila fin e d el l 'anno i lavori della sua scuola in nccertnte, ~ soltanto da t1n p11n1o di v:sta slretun volume ch e chiamò appunto Saggi di Oftaltan1ente fisiopa~ologico. mologia. In ciò egli ha segu1to quanto si fa Per ogni .singola form a ricorda i metodi atti in molte Università del] 'Estero, e che non saa metterla in evidenza so ttoponenclo, a disamina rebbe male fosse seguito anche qui da noi. critica il "loro valore semiologico, notevole per Evidentemente .se ogni scuola potesse r,a ccoalcuno d'. essi, meòiocrf3 per altri, scarso per ~rliere i lavori dei ·s uoi allievi in volumi inquelli di cui l 'esperienza non ha dimostrato il ,d ipendenti, si otterrebbe anzitutto lo stimolo stign1'ficato fspec ificfo. J?el~cida più ~articola rme:n ne· io · d · · . e a1cune ra 1e unz10111 meno· no ~ e e vo gar1zL g vani ~ un ~aggior la~or~ e princizate del fegato e le rispettive forme d~ . insuffipalmente all emu,lazio:r:ie,. e po1 si . potre~l)e --cieuza, ronie ad esempio, l 'azione del fegato. sul avere sempre sott occhio il quadro riassuntivo ricambjo jdrico. d ella capacità e dell '.attività di ogni scuola e Passa quindi acl illustrare le varie forme d 'indel suo direttore. Tra i lavori qui pubblicati l)ufficienza epatica dal punto. di vi sla strettamenve ne sono alcuni di interesse esclusivamente le clin·co, affermando che la distinzione che si cientifico e n1?lti di i_nteresse prat!co: così f~ generalmente :fr~ le Jo~1ne d 'in~uffic ienza par accanto 'alle cc Ri cerche sul senso luminoso nel z1ale e quelle d1 lnsuffi~1 enza to~al~, ha molto coloboma d ella coroide n di Caso 1 vi è la cc Te- spesso un v.alor~ schemat1co con venz10?-al~ e pura i · O' • lt · I tt'1 li h t"t ramente d1datt1co. In ogn~ modo cli ciascuna 1 P. a coi :a5gl u ravio e . ne a . c era e ~r- en.u ncia g-Ii aspetti clini c:. e la sintomatologia, peti~ ». d1 Del Duca, «.I r1s~lta~1 de!la .radioe fra di esse jllustra anche dei tipi clinici, che t ~rap1a in alc~ne malatt1e. ocul.an .» d1 Di Marsolo rerenterr1ente sono stati mess i i11 rapporto z10 e Salvatori, la « Vaccinoterapia della con- con l'insufficienza epatica . A magg··ore chiarifig it1ntivite gonococcica nei neonati » di Ma- cazio·n e aggiung·e tutto quello che la personale· moli, ecc. ecc. che stanno ad ·indicare t u tto osservazione ed i perso11ali studi gli hanno for-un i·n·dirizzo scientifico e pratico impr.esso dal nito. 11e.1 campo clinico. 1 ~llt1s t~a. i11oltre I~ riperDirettore alla sua scuola. cuss on1 morbo·se che l insutl1c1enza epatica su Il vol urne si chiude con un « Resoconto cli- sci la sl1g1i. alt~i ~organi e.a appa~atj, non~hè quelle· . . . . . . . che le lez1on1 d1 questi ull1m1 determinano sul n.1co-stat1st1co della ~· .Cli?1ca Oculistica i;el- fegato, che, per es ere l 'organo principe dell 'eco-I. a~no 1928-2~ » da cui ~i desu!Ile tutta I. at: nomia ed il più cornplesso dal punto di vista l1vttà svol~ sia ~ _vant.agg1? degli amm.alat1 d~ della moltepl:c~~à delle sue ·f unzioni, entra in Ambulatorio o d1 Corsia, sia a vantagg10 degli can1po n ei più differe11li proce si patologici. Con!\ si tenti ch e hanno avuto l'opportunità di elude af.fermando che jl en o clinico deve domioperare ripetutaime~te, sia a vantaggio della nare sovrano, ancl1e in quc to vastissimo campo'

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103-i

[ ANNo

IL POLICLINI CO

.cJ e11 'insufficien za epatica, s ulle ricerche di labor a tor =o, ch e ad esso, va11no ~11 certo modo subor dina te, e cl1e l 'inst1fficienza epatica n elle su e forme clinich e, g~à oggi così ricca di acquisizioni, lo sarà an cora di più 11ell 'ayvenire, in base alle eventuali fulure sco1)erle speci1almente nel can1po biocbin1ico. Nella diagnosi delle varie forme .d 'in suffi cien za epatica bisog~a ispirarsi più al criterio fisiopatolog~co che a . quello an!lltomico, .con1e per molti altri campi della medicina però no11 fino al p t1nto da perdere di Yista i classici tipi an atomici, che cost~tui scono solidi pu11ti di l'iferimento nell 'orienta1nento diag·nostico. Il relatore fu vivamente applaudi1~0 clall 'uditorio. Il presidente dell'Accademia 0,11. prof. ERMANNO FIORETTI ringraziando ~ nome di tutti -~ .soc~ e d ei medici di Ro1na, annunciò cl1e la re lazione di grandissimo interesse scie ~tifico sa.rebbe s tata l)ubhlicata 11el Bolle tt :n o cl ell 'Acca<le111ia.

Accademia Medico-Fisica Fiorentina. Sed ·u ta del 15 mag·g·io 1930 .

Tumore della ghiandola carotidea. Exeresi con allacciatura dei vasi carotidei. Guarigione. Proif. GIOVANNI CAVINA .. - L 'osservazione clini-ca illustrata dall 'O. rigt1arda un individuo sessantenne, portatore da circa tre anni di un tu111ore del volume di un uovo di gallina duro mobile, indol~nte, situato nella region~ latero~ cerv~,cale destra super ior1n eillte alla cartilag·ine tiroide. In via di ipotesi fu emessa la diagn-0si pre-0peratoria di linfoblasto1na primitivo ci el collo: u11a diagno~i corretta forse non era po sibile nel c aso specia le, 1nanca11do il seg·no P ~·i• caratleris ti<:o: la pulsatilità trasmessa dal itu111ore. L ' inL~rvento praticato il 26 ottobre 1929 in a11estesià tronculare e locale tutocainica fu assai i ndaginoso per gli int'. 1ni rapporti della neoformazione COll i vasi carotidei, di cui fu inevitabile l 'allé!ccia·t ura. Tuttavia il decorso postoperatorio non fu ttir})ato dal mini.m o disordine cerebrale: il lie1 o su ccesso è forse da ascriversi al fatto che Ja cor•1pressione del tumore aveva determinalo una progressiva riduzione di calibro della caroti.ci.e inter11a. L 'O. d escrive quindi i Cé\ratteri anatom;ci del ~tu111ore e ~e illus tra pure il reperto is tologico, il quale dunQstrò trattarsi verosimilmente di un ,p er i teliom a.

Infine, aggiunge brev ~. con siderazioni sulla rarità d el caso• (appena una diecina di osservazioni n ella letteratura italiana) .e sul trattamento terapeutico che non deve essere sistematicamente 0pe;c-a tor~o .. Quan.do il tumore presenta caratteri .e:r1de.nt1 d1 benignità e quando, non possa essere rimos.so s~nza la legatura estremamente pericolo~a d.e t vasi carotidei, è preferibile astenersi da u11 .111terv~ rtto r adicale e ricorrere p'..utitosto alla ;rad1oler ap1a.

Azione della luce ultravioletta sulle proprietà tintoriali di alcuni germi. ~olt: G. SEGNI. - L 'O. h a studiato le modifi<'HL1on1 ~he l 'i.r rad iazion e ultravioletta induce sulle proprie tà. t1n to:i ~li a: alcuni g ermi e particol~rmei:te su i bac1ll1 tuber colari e altri acido-res i lenti, e .sui b ac il~i d ifterici e p seudo-difter:ci. Per tu t ti 11a slu<l1 a lo Ja color ab ilità al Gran1 e

·xxx,7II,

NuM . 28]

inoltre per i primi la acido-resiste11za, per i secondi l a colorazion e dei granuli polari. Un fatto· osservato si è che l 'effeitto della irradiazion e è in generale alquanto maggiore qua11clo la irradiazione Sltessa si pratica a secco (sugli s trisci) che no,n su emulsioni ; ciò parla in favore di un 'azione diretta sui germi. Ma a parità di ogni altra condizione l 'effetto che i Latteri risentono è n1olto vario a seconcla degli individui, ~l che porta un contributo alla dimostrazione che le culture non sono una on10genea vegeta,zione di germi 't utti uguali, ma sono invece compos ti di gruppi di organismi a vario g r atlo d =, resis tenza, ~ forse v'è tutta una possibile seriazione da fare . La stessa cosa è veros i111ilmente a dirsi dei germi eliminati coi prodotti patologici (per es. escrea,ti) . Per ciò che si r:;f erisce ali 'effetto ottenuto sui vari gern1i sottopos ti al] 'esperimento, e tenendo c?11t.? tanl? ~ eUe accer1nate rlifferenze tra sospens1on1 e str1sc1, quanto delle differenze individuali, i risulta.ti. possono riass11mersi come segue : 1) Bac1lll tnbercolari e acido-resi steriti in qe. Nere. - La color.abilità al Gram pers ·,ste in tutt i do1)0 30 minuti di azio~e, e n el bacillo, della tul)er0olosi umana è parzialmente presente anche d opo 60 minuti. La colorabilità allo Ziehl · del ' up ari. p .·u' ~ enace nel bacillo della tubercolosi 1na n a, è parzialmente integra anche dopo 120 min11ti . 2ì Bac illi difteri ci" e pseudodìfterici. - La coJorabiljtà al Gram si trova già parzialmente d~­ s trttlta dopo 60 minuti di azione· il bacillo difterico si inostra alquanto pi1'1 se11~ibile dei pseudo-d :1fterici. . La c.olorabilità dei granuli polari si comporla 1n modo analogo, ma non v~ completa1nente perd.uta., ~epp11re .nel ])acill-0 difterico·, per irradia~ 1on1 d1 120 .minuti, bench è dopo questo te1npo il numero dei bacilli che offrono la colorazione rn.et acromnt:ica sia molto ridotto.

Ricerche sperimentali sulla patogenesi delle leuc(rt.ie. Prof. ~l. VoLTERRA. - L 'O .., in, base ad esperienze eseguite sugli animali con iniezioni d i ultraf iltr~~o di sangue lel1cernico, trae la cor1clusione che : nel sangue dei malati di leucemia mieloide ~ono conten"L1te sostanze che :1ntrodotte endovena i~ animali da esperime~to riproducono transito r1am enle un quadro ematico di leucen1ia mielci de; ch e tali sosta11ze attraversano i filtri di col lodioi: ~ : sono. p~rc:.ò a m olecola più piccola dei prote1c1; che il r1s ulLato di queste esperienze p,a rla a favore della ipotesi ch e i processi leucemici rap1)r esentino u110 s tato iperplas tico dei tessuti en1opo :·etici secondari() a st imoli di natura chimica, f-0r e d erivati <la alterato ricambio dei proteici . · D~ queste prime esperienze sembrano risultare altri fa tti del })ÌÙ alto interesse: appare, ad esemp~~' ch e le sostanze in questione sieno• termostab ·.11, . almeno per 30 m~nu,ti a 56°; sembra inoltre che in seguito alle irradiazioni con i raggi Roentgen vada perd.uta, o indebolita la capacità del sang ue leucem1co a. determinare la riproduzione del quadro en1opQietico negli an~mali. 1

Seduta del 12 giugno 1930.

Insufficienza surrenale acuta mortale per tubercolosi della ghiandole surrenali. . Prof . L\ . TERZANI. - T.'O. riferisce di un uomo d 1 36 a11ni ricon osciuto alcuni ine i prima ir1


[ANNO XXXVII, NuM. 28]

SEZIONE PRATI CA '

slato· di modico ~pos urre11alismo, che, an1111alatos!, ifil:provvisamente con algie diffuse e febbre a 39°, ricoverò in ospedale ove, in quarta giornata di n1alattia, avvenne l 'ex itu~ con ~l quadro del1'iposurrenalismo acutQ. L 'esame a.-p ., oltre a flogosi acuta e1norragica o caseosa di varie stazioni ghianclolnri, r _:ilevò tu])ercolosi delle due surrenali. L 'O. si dom,anda se, in base al quadro febbrile bruscamente iniziatosi (la temperatura il terzo giorno r ag·giunse i 39°) all 'a,lgia diffusa, alla cefalea, a fatti modesti d :. tracheite, possa sost enersi a fondamento del fe11om~~o ultimo mortale dell 'iposurrenalismo g·ià n1anife$)to da ten1po, una genesi infettiva sovramn1essa, (for se "influenzale), · o se la morte nello stato di iposurrenal~smo acuto Yada riguarqata com e la. evoluzio·n e semplicen1ente (}ella forma cron :,cam,e11te già stabilitasi di de firie11za surrenale. 1

Sulle cause dell' azione battericida delle bevande alcool iche e in specie dei v1n1.

1035

tato ino ltre in tali cas.il il fer1omeno· descritto recenteme11le dal Miick. L ·o. mette in evidenza l ~ spiccate a11alogie fra queste variazioni e quanto avviene associa11do alla stimolaz:one galvanica del labirinto le stimolazioni t~ttili e tern1iche sulla cute e tille mucose e quanto a,vvien e nella pro·va galva110--calorica di Babinsik.i. Interpetrn i1 fenomeno co111e sinlotno di fatti irritativ :. localizzati delle i11eningi. I Segretarj : l, . P1ccH1 e P. rrccoLINI. 1

Società di Coltura M.~di ('a della S11ezia e . Lunigiana. Seduta del 26 1naggio 1930. Presiede il prof. dott. R1NALDO

CASSANELLO.

le cisti da echinococco.

Proè. dott. 1\11. FRANc1N1. - L ·o. ch e dirige la Divis :10 ne Chirurgica dell 'OspedaJe di Grosseto, ove l 'echinococco è notoriamente n1olto. diffuso, esa1nina, su lla, sco1,ta della propria esperienza personale e di quell a 1nolto maggiore del suo Osped ale, il capitolo della echinococcosi t1mana . Di essa studia la eziopatogenesi, le varie moltepl:(ci localizzaz io ni secondo i dati statistici della letteratura e quelli desunti dal inateriale clinico dell'Ospedale di Grosseto. Passa qui11di all 'esan1e dell 'a11aton1ia patologica delle cis1ti idatidee nel loro per~odo di formazione e r~~llo stato· adul to, studiando an cora le n1odjf= cazio 1n~ degli organi ospiti. Descrive la evoluzione dellè cisti id a tidee, le complicazioni in esse po·ssibili, gli esiti, specialn1ente prendendo in co11s\derazione quelle delle sedi predilette, la epatica e la polmonare. Passa poi allo studio della sintomatologia cli# nica e della diagnostica m ettendo in particolare rilievo i 'importanza dell 'esame radiologico, d'ell 'e1n. a tolog~o e della intradermoreazione di Casoni. Parla della pro·g nosi del! 'echinococco delle div.erse sedi, passando infjne all 'e-same delle indicaz ioni terapeutich e e della tecnica operatoria. __chiude l& trattazione presentando inateriale a11atomo-patologico fra cui u11a ser ie di pezzi di echi11ococcosi bovina, mettendo in rilievo le differen ze fra la echinococcosi bovina e la umana . Presenta infine un buon nurr1ero di r adiografie.

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Dott. I. CoRRJERI. - Ha dimo·s trato com e l 'azione battericida verso il vibrione colerigen o dei vini in g~nere, nota da tempo, non dipende dal) 'alcool in essi contenuto, troppo scarso p er possedere una qualsiasi azio11e battericida, nè, per le stesse ragioni, cl~ll a glicerina, ma è dovuta massimamente agli acidi in essi co11tenuti e rafforzata dalJe sostanze la1111iche. •

Tentativo di classificazione patogenetica delle porpore emorragiche. Prof. A. Lul'\EDEJ. - L 'O., partendo· cla sue· ricer:che recenti che h a11no m esso, in evidenza un terzo ordine di. fattori da cui dipendono le emorragie capillari: i d ~sturbi della regolazione tissulare dello stato e della funzionalità dei piccoli vas i, d1sturbi che posso110 essere di var~o· tipo e per i quali l 'O. propone il t er111ine di arigiofilia tissulare, dopo avere ricordato le nu1nerose classificazioni \11 uso, ne propone una basata sul meccanismo geneticQ delle emqrragie n elle varie· sindromi emorragiche. L 'O., che crede utile mantenere n ei limiti del possibile la terminolog',a in u so, classifica le sindromi emqrragiche in : 1) emofilia; 2) pseudoe111ofilia; 3) angiops~t~rosi pura; 4) angiofilia parziale emorragica; 5) ang'.o filia totale (Q morbo di Schoenlein-Henoch); 6) sindromi con e~orragie a genesi multipla: Il).Orbo di Werlho>f (costituzionale ed acquisito) ed 0111ogeno-e1nofilia.

Le variazioni della vertigine voJtaica nei traumatizzati del cranio. Prof. A. LUNEDF.I. - L 'O. h a ricercato le va:riazion:. della v. v. in numerosi traumatizzati del cranio e particolarmente in soggetti con traumi delle regioni frontaJe e parietale e non presentanti alcun 'altra sintomatolog~a all 'infuoti dei dis tl.lrbi sub~ettivi (dolore ~ parest esie) in corrispondenza della regione del tra,u1na, nei çasi pertanto ?ove più difficile è il giud~zio, dal punto di. vista infortunistico, sull 'e111ti tà e sulla realtà dei di·sLurbi accusati dal malato. L'O. ha notalo ·frequenten1ente in tali casi variazione della vertigine voltaica nel senso di avers i costant e caclt1tG dal lato del trauma, da qua~uv.c1ue l &~o si applichi il polo positivo. Ha no-

Forme cliniche e divenire della mola vescicolare. Dott. A. ZAcurr1. - L 'O. riporta 8 casi d1 mola vescicolare e 7 di corio-e,p itelio·m a e tratta in speciale modo delle varie forme cliniche della mola vescjcolare e degli esiti presen ti e ren1oti di essa, soffer1nandosi su alcuni casi cli11ici osserva li. Nella seconda parte tratta del corio-epi•telioma come. trasformazione della 111ola vescicolare, con speciale riguardo alle cisti luteinich e. In ultimo espone Ja terapia delle. due affezioni.

Sulla profilassi antitubercolare alla Spezia. Prof. dott . C. G1AUME. - L 'O. , ricordati succi1ltacn-e11te alcuni cap:,saldi delle mod erne vedute stil! 'eziopatogenesi della tubercolosi e premesso un rapido esame delle provvidenze finora a ttuate alla ' pezia, i1el ca 1npo della d iiesa del bambino conlro ]a tubercolosi, din1ostra la nece ità ch e 1


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IL POLICLINICO

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ve 11gano soll ecitamente istituiti un prevento·r:l) infa1tlj) e ed un con sultorio antitubercolare riser-· va lo all 'infar1zia.

Ancora su una rara anomalia dell'epifisi inferiore dell ' ulna Dott. G. CoRsr. - L 'O., a proposi~o di 1.Jn nuovo caso di dislacco bil a terale non traumatico del1'apofis: slilo icl e del cubilo, ide r1ti fic~ tal~ distacco co li 'osso triangolare del carpo d1 Pf1tzner e i1e cori ferLna l 'etiogenesi , come d ovu ta ad un difetto di ossificazione d el! 'epifisi inferiore dell 'ulna.

1) esc] us ·one i le-0-ceco-colica . lleotrasver sosto-

1nia, appe11d icqstomia; 2) ir111esto degli ureteri n el moncon e del1'ileo; . . 3) cistectomia totale per via anteriore. Il 1'nala to ha sopportalo bene tutti e tre i ~em: pi che furono praticali a distanza di 14 g1orn1 l ' uno dall 'altro sempre in a nes tesia eterea. L 'operazione 'risale a flue mesi e le .co~dizioni gon··rali sono a11da te n olevolmente m1gl1ora11do. L'orinazione s: effettua atlraverso l 'appe11di cos~o­ mia nella quale è s tata introdotta una siringa Pezzer a permane11za.

1.l Segretario: C.

Società di. Scienze Mediche di Conegliano e Vittorio. Sed11ta del 25 aprile 1930.

Pielografia endovenosa

coll~uroseleétan.

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Prof. DE GJRONCOLJ Dolt. FACCINI. - Il primo _m ette in rilievo l 'impor tanza che l 'uroselectan dovrà acq uistare quale · mezzo di indagine funzior1n. le specie nei casi i1on accessib:li alla cistoscopi a. Per quanto riguarda l 'immagine pielografica essa ri t1ltò n e i casi studiati' d all 'O. mol~o netta qua11<.lo si lra llava di processi ch e s'accompagnano a ris tag no d 'orina nelle alle vie urinarie, nlen tre neg li altri casi Ja pielografia retrograda è indu])biame11le superior e a quella endovenosa. Non h o rt1ai av uto a l ame11 tare nessun inconvenie11te d aJl 'i11iezjon e endove11osa dell 'uroselect an. È riu~ci to ad ottenere buo{\i !mmagini a11che con ine l à dose. Il secondo riferisce d al pu·11to di vista radiologico c; ui pri1ni risul tati ottenuti coll 'uso del1' ~ro sel cc lan nello studio delle n1alat tie renali. Egli però non s! dichi ara e11tusiasta al punto di dover rico11oscere nel nuovo metodo, di indagine quel la ch e pttò sos tilL1ire almeno per ora l a pielografia re trograda Riconosce il valore di ques to nuovo rp.ezzo per ril evare l a funzionalità rena le, per l 'esame dell a vescica specie nei prostat ' ci eò in un prossimo avvenire per l a radjoscnpia degli ure teri e nei rari casi d i impervietà degli stcs5i al ca teterismo per s tenosi organiche o funzio11a li o p er vizi di p os :zion e . Il reperto radiografico è ben lontano dall 'essere costante111ente così d ·mostra Livo come invece si o ttiene nella pielografia retrograda n onostante un artifizio a cui l 'O. è ricorso provocando un rallentan1 e11to al dPflusso d ell 1ur·'1a in vescica con dei ~usc ine tli lega ti saldame11te alla, C. V. dove g li ureteri possono esser con1pressi. Nei 6 casi pre· se11~ n ti uno so lo fu veraTnenle dimostrativo . Conclude col dire ch e i due m ezzi di pielografia in discorso s~ comple tera11no a vice11da senza ch e l'uno possa sos tituire completamente l 'altro.

Sulla cistectomia totale. P rof. DE G1noNCOL1. - l.'O . presenta un cas-0 di c is leclo1nia totale per carcinoma papillifero occup:l nte Lulta la vescica. Il malato fu operato i11 t re l~ inpi e la sostituzione del serba toio vescical e fu 11ralicata secondo il metodo di Mak.k.asLa11ge1ua11 n :

Rapporto costante degli organi splancnici e dei vari se~ menti ossei specie della C. V. colle varie combinazioni morfologiche. Dott. FACCINI. C9nstat ata la coridizione di norrnalilà degli orgar1i in rapporto al tipo costil u zio n ale c ui ~l sogge tto sano si r:.ferisce, il R . dalla clifferente disposiz ione, forma, volume ch e preser1ta un o rg·a n o in confron to di quello ch e dovrebbe avere considerata la morfologia d ell 'esam i11a11do deduce l ogicamente ch e quell 1org·ano ch e i1on corrispo11de al tipo d el] 'individuo ra·p p r esenla una d ·sarmon ia dell 'essere e deve l 'orffa11is rno c0 n ~iderar~i amm~lalo. Il R. porta .parecchi esempi ad ili uslraz1one della sua tesi e viene al la co 11clusio11e che ciascun organo ha una de~ermi11a la for1na, disposizione, e grandezza a seco11da ch e ap par ti ene ad una d elle tre combi11azio11i morfolog·chc, e quando uno o più or gani si differer1zia11 0 nolevol1nente nel loro aspetto, l a cau sa ch e ne determina l a dj sco·r danza dev 'essere ricercata talora anche ft1ori dell 'organo disarmonico come quella ch e n e costituisce il momento patog·enetico. l~ ifere11dosi agli stud i del Pu ltt presentati nel maggio del 1928 al Congresso Radiologico di Fire11ze su quella modificazio1te dei corpi del .seg mento l ombare della C. V. detta platisp ondilia metle i11 ril'evo che, essendo la C. V. l a p arte del nostro scheletro ch e pi1ì addimostra l a esistenza del ra1)porto di altezza e l argh ezza d ei Gingol i - corpi co11 le combinazioni morfologiche, l a platispondilia h a valore quar1do riscontrata in normofpi Q macro$plancnici superi i limiti compatibili con l 'armo11ia delle prop-0rzio11i. Il Seg r.etario: Dott . F ABRIS. Import~nte

pubblicazione:

..

Prof. ARISTIDE BUSI Oiretto"'e dell'Ist. di Radiol. della R . Univ. di Rom&. •

Sulla esplorazione radiologica del torace nella tubercolosi polmonare tenute al Corso di perfezionamento delle malattie dell'apparato respiratorio).

t Lezioni

Anno 1928- :29 - VII

Volume in-8, di pag. 111, nel f ormato delle Monografie ·della Collezic.ne « Poli.clinico » , con 16 figure s ch emati ch e in 7 Tavole !fuori testo. Prezzo L . 1 6 più le spese poetali di spedizione. Per d nostri abbonati sole L . 1 4 1 6 O in porto franoo.

Inviare Vaglia a ll'editore LUIGI POZZI - Uffici4 Pootale Suc01msa.le diciotto - ROM.A.


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SEZIONE PRATICA

APPUNTI PER IL •

MED~ CINA SC1E~TÌFICA Allergia e immunità tubercolare.

PRATICO. faid e, usando un .a ntigene tifico, CO$Lituito da· t1na soluzione di globul ine estratte dal bacillo di Eb erth, o dai paratifi ci, e me sse a contatto· p·er lungo tempo col formolo. Questo. estrntto pre enta un valore antigeni co el evato , non è affatto tossi co, e permette il suo u so per intra·d ermoreazione, senza a lcun pericolo. Qu·e sta , rea'Zione, cb·e pare dovuta ad una intoll eranz.a da parte dell ' or g.ani sm o ,rer so ]e. proteine ch e costituiscono il bacill o di Eberth n el 75 % dei tifici 'è positiva; risulta n eg.ativa' ·n·e i casi gravi, e persiste P'Ositiva p er diversi .anni , ad infezion.e superata; non è p erò strettam ente specifica, e può essere ottenuta con i paratitici. La re.azion·e si accompag n,a ad un~ e levazione di temperatura nei soggetti tifosi , n1entr~ manca ogni temperatura nei sog a etti sani. In questi ultimi la reazione è negativa n el 70 %; p1ositiv.a nel 30 %. Questa positività pa r e ch e non d ebba essere attribuita a veccl1ie· infezioni o a portatori di g ermi di Eberth, ma dipend·ente da una speciale sensibilizzazione· p er i microbi in testina] i, ill cui .~ nti·g··eno' pro-. voca una reazione positiva . Da queste rioerche appar e ch e l 'immunità tifica sem.b ra una immu·n ità cellul ar e a cqui.ita per tutti i tes~uti; lo stato all er gico viene rinforzato , o si stabili sce coll e vacc inazioni, le qt.1ali con la produzione in loco di fenom eni" in fiamma tori. agiscono ben·e ficamente sull 'in--f.ezione del si ste.ma linfati co. CARUSI.

Per la maggior parte degli autori os erva Cioftii E. (Morgagni, marzo 1930, n. 12) l'allergia è considerata come l'indice e l 'esponente di immunità, in quanto che ess.a è atta a dimostrare quale è il grado di difesa dell 'organismo di fronte all 'infezione sp ecifica. Bisogna ammettere che l 'immunità tubercolare è. immunità d.a in.fez.ione o,o ntro la st1perinfez1one. Contr.ariamente all'ipotesi che lo stato imn1unitario tubercolare non sia ne inoculabil e n ù trasmissibile, e che quindi i sieri .antitubercolari non possano essere antitossici , dal punto di vi~ta c lini co (a parte g li e perimenti positivi di Romer) bisogna ritenere ·c he il siero antitubercolare, in casi di scom.p en so to sico (1febbri, sudori, dispn ea) purchè non datant i da molto tempo, agisce in modo b en efi co e costante, allontanan·d o la sindrome minacciosa. Parrebbe che tanto l 'immunità quanto I '.allergia tubercolare dovessero avere il loro fondamento in processi essenzi almente istogeni . Ormai è ·d imostrato ch e tr.a .a llerg i.a tuberco.] are e immunità si deve parlare di parallelismo di fenomeni e non di identità. A pro.p osito della teoria all~rgi ca di Ranl\.e per la quale .sono stabilite tre fasi ne l d ecorso della tubercolosi con r elative reazioni a1 1ergi ch·e, più o meno sen sibili , fasi tra l e quali SEMEIOTICA. h~a la massi:n~ importanz.a il complesso prim.ar10 caratter1st1co de11a prima età, è notevole il Sul valore della pneumopielografi.a fatto che i segni precocissimi della tuber conella diagnosi dei tumori del bacinetto. losi (tipo il segno di Boeri) non abbiano ch e scarsa allergia positiva e n·e ssun'ombra radioJ . Bedrna e J. Simon-Brno (Journ. d ' Urol. ,. scoipica tranne che alle gla nd ole il ar:i. maggio 1929) rilev.ano ch e I.a ·di,ag nosi di un~ Per la diag-nosi precoce della tuber colo i, ;· tumore del bacinetto , anche con i inezzi più se~no di Boeri (algia e ipotrofia dei cucui:-- modern.j, è semp:ve ·difficile. lari) è così delicatamente squi sito , e così sr1i r L ' ematonefrosi intermittente sarebbe un se-. catamenle apicale, per cui non p u ò venire as- gno quasi patognomonico ·del papilloma d el solutam ente çonfuso con qu egli altri segni ine- bac in etto; così pure l 'associazione in una yesci ca normale di un ' ematuria renale unilater e nti alle diagnosi così d ette precoci, intese nel sen so moderno, esempio l ' infiltrato preco·- ral e con un pa pilloma in vicinanza d el m eato ce che il più delle volte non sarebbe .apical e, ureteral e d eve far subito pen sar e al papillo1na m .a sottoapicale o infraclavicolare. ch e dà semd el bac inetto. Però un esame r adiologico sep~e un "ombra radiosco pica rifer ibil e al fo cavero .a ss ume il suo massimo ·va.l are. In una. laio ·e che evolve quasi sempre fino alla caradiografia semplice possono essere visibili, in Verna COSÌ detta precoce. l)articolari casi con in crostazioni calcar ee , le· Otreste ·asserzioni che urtano così viol enteon1bre sp eciali di queste. La pielografia , con .mente contro gli ~ntichi criteri rela tivi a ll 'a pi- i 1'.1ezzi .O·p~chi ord.~nari, ~i esce n_el~ 'ii;t.tento s?lo ce, non sono stati ancora suffrag-ati esauri enn e1 cas.1 d1 tumori estesi alteranti l 1mrr1ag1n& temente nè dalla clinica nè dall 'anatomia pad elJ a p elvi ; ma nei casi inizi.ali o limitati non tologica. s. A. dimostra nul Ja se il tumore n on è ituato proprio sul contorno d el profilo d el bacinetto. L'allergia tiJlca. . Gli a ltri piccoli tumori situa ti altr ove sono cop erti daJl ' ombra del m ezzo 0 paco , sfuggendo. ~ un arg'Om·ento trattato ampiamente in una per c iò alla nostra o ervazion e. In questi ca ì te~1 da J. Delalande (L. Arnette ed. , Paris) . ~ a] o l a pi elografia per m ezzo di g,a s può r en-C<:>l nome di allergia tifica l 'A. intende la :reaz1on-e che si nota nei malati di febbre ticler e visibili qu esti p~ ccoli 1 un1oretli O\runque· 1

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· i tu.a li . La i111eurnopielografia è insomma il tava di up.a donna g iovane, che da 12 anni m ezzo di ce]ta per la diag nosi di a ffezioni avev.a lievi t urbe dispe·p tic he e da tre anni un dolore muto· grava tivo arl l 'i·p ocondrio sinistro "l o~aJ.izzat e n eil 'intern o d el bacinetto (calcoli urici e tumori); p·erò in casi di tu·m ore occorre dove, a lil 'inizio di qu-e sto dolore, fu trovata una tume faz ione attribuita alla milza. En·trata in ·ch e l 'imm.a gine sia costante in almeno due ospe·d ale 1p e-r d·e bolezza, tendenza a lipotin1ie, sedute con l ' intervallo di al cuni g iorni , per ch è un .c oagu·l o potrebb e tr.a rci in ing-ann o. La prostrazion e ed emissione di feci molto scure pnesentav.a a ll 'ipocondrio sinistro una tumefapneumopielografia! eseguita con tecnica e ~ tta , z'ion·e gl obo·sa, liscia , indole.I).te, tesa, che si .n on è a ffatto per icolosa, com e h a nno dimostrato i 345 casi di pneu mopielo·g rafie eseguite perd ev.a in a lto sotto aJle coste e giungeva in :nella c·l inica chirurg ica di B-rno, e quei più ba so fino a 3 dita dal boroo costale, nort spo·s tabile passiva·m ente, ma spostabile in b.asso nun1 cr osi di GottJlieb , Strokoff , Goldenberg e durante l·e in.spirazioni ·p rofo.n d·e. Questa tume·Chauvin. Gl i AA. riferiscon o una interessan te osserva- fazio.n·e ch e dava s uono ottuso occu·p ava l·a metà _zion e pe.r sonale e conclud.o no che in tutti i - interna d ello spazio di Traube e dava imperca i di em.aturia, in cui l a pielogra fi a comune ~etJt.am1ente il senso d el ballottamento alla paln on permette una diag n osi esatta, è n·ece. sario pazio1J.1e bi manual·e. Ad,d om·e tTattabile, indori ror.r er e a lla pn eumopi·elogr;afia per comple1e.nte; n on .a sc.ite . ~Larla. · V. I~o zz1. L ',esan1e ·d el sangue dimostrava notevole oligocitemia e oligocrom1e mia, con valore g lobuIndicazioni, valore diagnostico e pericoli della la1-.e 1, e l eu co cito.si. Wassermann negativa. R.adio copi1cam.ente : aocol,I.ata sotto e all'interpneumorad i ografia (pne1unorene). no all 'o·n1b,ra splenica una tu·m efazione palpaLa }J11eun1ora·diografia ven n.e eseguita in bile ·ch e ,riis osp·i.n gev.a lo stomaco verso I 'inter: e lte ca i d i tumove del r ene da E. D6zsa n o. Una puntuTa esplorativa dava }.iquido bian(Zeit s. f. urol. C liir .~, ' 'ol. 18, fase . 4-5, pa- chiiC.oio , vi cido, filante, contenent.e numero.g-.in,e 365). sissimi cri.rsta.lli di colesterina, numerosissin1ì In ei i risul Lati ottenuti portarono alla con- corpu col i d i Gluge, nume.r osi leucociti po] iferma delil a diag·11osi. Nell' ultimo paz iente, nu cJ,eati alte rati , qualch·e emazia, q·u alch,e goc-dopo l 'introdl1zion·e di 150 em e . ·d i ossige110 cia 1di gr.assi n eutri, numerose zolle coJ.loidee con1parvero fenomeni gravi ch e andarono pro - d 'a s1Jetto untuoso che non si colo-rano col St1~; ressi vamen te .aumen tan do ,e tanto r.apid.ame11te. da n III n è col Nilblau, senza fermenti tripti cì . ·cln esser e seguiti da morte dopo 10 mirluLi . n è li·pasi, n è amilasi e la c ui cultura rimane L ·autop ia dimostrò ch e nella distensione p·r osterile. Le feci, picee, contenevano sangue. ' ocata ·dal gas nella cap ula adiposa, una L 'e an1e d·elle urine era n·e gativo, m entre col g·rossa ven a della .s uperficie ·d el tumore er a c ateteris1no ureterale si riscontrava la presenza ~ ia ta lacerata e il gas in ufflato aveva prodotto di gon1iti n ell 'u·r etere sin. e impossibilità d alle e na en1bo]i.a g·.ass.osa m orta1le. - L 'A. raccogli e ·du e parti di introd·u rr.e il catetere oltre i 15 cm. ·D Itri casi di m orte attrib uibili al pn eun1or e11e Dai d·u e reni si raccoglieva u1rina ematica. •e n e discute la patogene. i. L 'A., do po aver ·esposto una classificazione L 'indicazione del pneumoren e ·d ovrebbe e idi tt1 bt.i i t umori ci stici dell'addome, discute . s lore solo in casi eccezion.ali qu.a ndo gli altri .ampian1ente la ·diagnosi · d·a lui fatta di cisti 111 ezzi ·di indag in·e urologica e ra·diografica non collo·ide para.r enale sinistra, con punto di parJlOr tino a r isultati sicuri. Il val ore di agnosti co ten za prob abil e d.al.J 'abbozzo em.b rionale del· ·d cl pneumor.e n.e' è notevole specie n ei casi ·di l 'apparato g·enito-urinario c on tendenza ad l umori iniziali quando }.a diag n osi non può est.rin '" ecarsi in ava·n ·t i fra mi·lza, stomaco e e~ser fatta in n essun modo e d ov.e l 'immagin P colon trasver so. E ooll 'atto operativQ si potè ·d cl contorno renale ·p u ò dirci con sicurezza ·estirpar·e un truìnore rc istico che aveva tutti i la presenza o m eno di u.n n eoplasma. P erò, carat·teri d egli adeno.m .i c istic i. di pro.veni·enza com e lo dimostr,a il caso d ell 'A., questo mezzo da r.e idiui d el corip10 di Wolff. . di diagnosi presenta d ej pericoli che non saNeil secondo 1caso si trattava di u.n a donna r cbbero com·p ensati dai ri ultati. Val m eglio di 58 anni, se·nz.a pre·o edenti morbosi impor·quindi , in casi di dubbio di arrivare a lla l om-· tanti , ·c h e 1d a due m ie si aveva tosse, 4e·p er1m·e nb otomia e&plo~ati va dire1t.am·ente . to , febb:rrette vespertine . Si palpava la . cistifelVALDONI. lea n ettam·ent-e; il ma·Dgine inferiore del fegato S:i r)a lpava sulJ,a lin·ea m 1edia.n a, tagliente. SpoCASISTICA. sta11 do la cistiflellea si pa1lpava il rene destro. Al disopr.a della massa re nale si avverti:va un Due tumori addominali di difficile diagnosi. oleo ch·e la separava da un'altra massa che II l~oncl1 ctti (L' Ospedale lll aggio,re, 31 otto- occupava -la r egione sottodia•f rammatic o-retrol)t e 1929) 11a d e r ritto una ci ti colloide para- e pati ca e oprarenale e n on si spostava coi mot l' nalc e lln fibrocondro1n1 ixosar com.a retrope- vime11·t i .r espira tori . Non ais cite. Non reticolo 1 .i ton cale in cui la diagr10 ... i i pre en tava par- ven o o, addom i·nal.e. Negative l'esplorazione L1col<\rm en te difficile. el primo caso s i tratvagi 11ale e r ettale. Negative la ricer ca de ] b. di 1

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SEZIONE PRATICA

l(och n elil '.espettorato e la Wassern1ann sul angu1e. Oligocitemi.a, oligocromemia, leucocitosi. L e punture esploTativ.e d el·la massa tuimorale <l1edero qua lche gocci.a di liquido ematico con1en·ente, a l microscopio , g li ·elem ·enti del sang u e. La tumefazione era .a11data cr escendo fin o a lle di•m,ensioni di u.n a t esta di bambino, lo tato gen·e rale si er:a aggravato . Comiparve.r o a "Cite, y.e·r sam·e·nto pleurico bi·]ateraJ.e, e.demi ai lombi , all e nia ti ch e ·e a lla radioe dell1e cosoe. L ' insl1ffiazion·e del colon sos.ping·e i.n alto l a n1.a·ss.a tumor:ale ·e i suoi ann essi ( cistifell•e.a ,· 1~en e d·e tro). Morta l 'amm a lata fu confermato -coll 'aut·op i a cl1e si trattav.a di tumore sottod iafran1matico a d estra, so1)rarenale e retro-epati co. I tologicam ente i] tu•m ore ·era un fibrocond.ro-osteo-mixosar coma con fatti infiammatori reattivi a sai p1icc.ati. Pt. LusENA . 1

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Casistica. oncologica. Cordoma in sede non abituale. Rubascl1ow (Zent. f. Chir., 1929, n. 3) in u n bambino di un g iorno h a estirpato t1n tun1ore pedun·colato sorto dal m.a rgine alveolare d el mas.,çelJ.are superiore e spor gente dalla bocca . L 'esame i stologico dimostrò trattarsi di un cordoma. Rived.endo n ella lett er atura il lavoro compl eto di Coene n sul cordoma riti·en·e ch e la sed e del mascellare superiore sia estremamente r ara. R. BRA~ CATT. 1

Due casi di neoplasie in lobi _m ammari aberranti.

G. Monten1arti ni (Giornale 111 edico d ell ',4 ltc Adige, april e 1929) illustra due casi d i n eo1)las ie insorte in lobi m .amm.ari aberranti: in uno s i trattava di un epitel ioma tubulare, avente sed e pre§.t50 la t erza artico.lazione condrost ernale 1d.; nel] '.a ltro di una lesion·e jncerta fra un fibro-ad,e noma cistico e la malattia ci tica d 'i Reclu s, .a ·sed·e .a sce]J,are d. G. MATHONOLA . '

Il carcinoma dei giovani. Nel cen tro di ricerche s pe ri m ·en tal i . n l r.~1 r\ inoma , i tituiito nel la II Clinica chir11rl!icn tli BL1'dapest, E. H ud.ac ek (Rinascenza i\f erlirn, n. 23, 1929) ha tudi.ato ] '.abbondante malcrinlP per ved·ere se è vero lo spostamento d el lin1 it e di età del car c ino·m a verso l 'et à g io, 1 anil e. I carcinomi g iov.a nili possono divider si in 3 • gru.p p1: 1) ca.rcin.o ma adoles ceritium, i] car cino11\a d ei bambin i e d egli ado1escenti , eia 1 a 20 anni; 2) carcinoma juvenile, d a 20 a 30 anni; . 3) ca.rei noma dell'età m edia, d.a 30 a 33 ann1 .. In base a tal e cl.assifica:Z ione d ei 1601 carci ·n omi, osservati D·ell '·u ltimo dec.ennio , 78 appartengono al.le cl assi di età giova.n ile, cioè ìl 4 8 %. Di questi d ell 'età da 1 a 20 anni vi sono 2 cas i (0, 13 %), da 20 a 30 anni 26 ( 1,6 %), da 30 a 35 anni 50 (3,1 ~{>) · C.on id erando i car cin omi strettamente g ioYnoi li , 1

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cioè fra 1 e 30 an11 i , si l1a la percentuale di 1,7 %. ' I casi d.e i · primi tre decenni , da1 ,1919 al 1929, 'sono all 'incir ca n ella st essa proporzione anno per anno, m en tre pel quarto decennio s i rileva un aumento n egli ultimi anni. Non si p u ò quindi parlare di un aumento d ei car cinomi g iovanili e lo spostan1 ento minin10 r.iJ.evat o fra i 30-40 anni è da riferirsi pro·b .a bilm.ente ad un perfezion.am·ento della diag no si prle co·ce e ad u na maggio·r e sorveg1i.a nz.a da p·a rte d ella popolazione. . C. GTACOBBE. 0

La febbre nei tumori maligni.

La febbre durante il d ecorso d 'u11 tumore i11aligno è cognizione antica. P escarolo (lvli ri. Med ., n. 27, 1929) tra tta d ell e div.er se localizzazioni carcinomatose ch e sogliono dare feb b~1e . Di queste, il cancro del fegato è ·il più frequente a produrre ]a febbre, la quale suole insorgere fin da l principio. Segue il carcinoma d ell a tiroide, il qual e è sempre febbrile. Invece i tumori di al cuni erg.ani (n1ammelJa, testicoli) d ecorrono senza febbre, men tre le loro meta stasi n egli erg.ani interni si accoro JJagnano a febbre. Sono a n ch e febbrili : il cancro d ei gen itali femminili , d el rene, d el polmone , dell a pleura, d ell'intestino. Quel lo d ello stom.a co talorh decorre afebbrile. La car cinosi miliare, diffu ione di can cri loca] izzati, si accom·pagna a febbre. La febbre in tal i casi è messa in rapporto con alterazione r egre siva d elle cellule e d ell o strom .a n eoplastico, o col f.attore oncogeno. CAR.

TERAPIA. La cura dell'eczema cronico. Numerosi AA. rite11gono ogg·i cl1e }'.a llergia nb-nia gran p.a rte nell'etiologia d ell '·e czema ; e Brulus (D tscli. JV!ed. Woch., n. 19-20, 1930) è tra questi. Si conoscono numero e cau se capaci <li proocare l 'eczema : sono le o tanze ch ·e irritano 11.a cute (tve.mentina, colori d 'anilina, e cc.), sotanze veg·etali (.anemoni, cri antemi) e · ostanze di u o comun e n ella vita (lacca ·del ricevitoI'e d ella radio, sostanze che tingono i capelli . pellicce colorate, ecc.). N atur.almente l '.allerg·ia è capricciosa, indivi1d·t1.al e, e v.ari.a .anch e niell a t e sa perso1n .a , ch e può essere sens.ibilizz.at a verso più so tanze o sen sibilizzata pri m .a p er l'un.a ·e poi per l 'al tra; n e con segu e la difficoltà di coprire la cau sa .attu.ale dell'eczema in quel dato malato , e spesso l 'imposs.ibilità di farlo.. Ma, o ltre alle sostanze che agi cono dàll 'eterno, anche quelle interne (entrate col r espiro , coll'alimentazione, con le m edicine) pos ono ·dare eczema: e infine vanno ricordati i mo-


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[AN~ o XXXVII , NuM.

IL POLICLINI CO

in enti co tituzionali: Ja tendenz.a dei polis.ar eici e dei diabetici agli eczen1i, la loro coincidenza colle m estruazioni e col climaterio , con l 'a . . ma e la go tta, n e sono altrettante r)rove. Con tutto questo l 'eczem.a resta però un prece so cuLaneo , ch e va curato come tale. Le form e acute o acutizzate d evono essere trattate i)rima blandament e, poi con en er g ia empre rn.agg·iore : i u er.a11no paste d i resorcina e poi di zolfo, ·di ittiolo, salendo al pirog.al lolo e a lla cri arobina. Le forme cronich e aranno trattate, specie se c'è formazion e di ero te , con zinco, bismuto: poi con pa st e .di zin co a con centrazioni er e. c i enti (2-5-10 p er cento). J.a•d.assohn con igli n il cal111 itol ch e contiene iodio , a ldeide canforica, ·mentolo e oleato di joscina , ·e ch e l 'A. b a u sat o co11 ,;a n taggio, associandolo a i m edicamenti u suali . Gli eczemi di n.atur a seb orroica saranno curati con preparati d i zolfo. tili le spennellature ·di catrame (l 'A. consig lia oluzioni a concentrazione cr escente), liquo·r carbonis detergen,.s: .a qu.est e si fa seguire l 'applicazione ·d ell e paste. In color o cl1e n o11 apportano l e pa te e le pomate o-ioveranno molto le miscele di resorci11a-.a m1noni o ·solfo·-ittio1lo e tumenolo; l ' A. ra ccomanda anch e, com e preparato a base di · ca·tra:m e poco irritante, il catrame n ero, non purificato (grezzo). I punti dell ~ inter trigine., solchi d elle mam1nelle e d elle ascelle, e anch e le regioni geni l al e e a11ale possono essere sed e di eczem .a : ma l) ÌÙ sp·~sso si tratta d~ affezioni micotich e, ch e ~ i ·di ting uono d.all 'eczem .a p er la n etta .d eli1nitazione d ei margini: nel}'eczem a .an ale e ge11itale si QUrerà in m odo particolare il prurito r h e è molesti simo: le }')Ornate più blande sa- · ranno spalmate anch e s..ull 'inizio della mucosa. eg·li eczem i ecch i d ello scroto g iovano le penn ellature di catrame. e la vagina è in fi.amm.ata, ci s.i .a terrà dalle formule troppo irritanti (catr.ame); in ult ima ratio si può ricorrer e alla ra.dioterapia . Gli eczemi ·d elle e tren1ità (ginocchi , go1nili) saranno curati p ecialmente con il catrame , a cui i può aggiung er e l'.a cido salicilico. Gli eczemi ·d el l ett o ungu eale sono sp esso ribelli ad ogni cura, a n ch e a i ragg i: si può tentare l 'immer sione d elle mani in a cqua calda e il lavaggio con sapone verde. Tal ora si tratta di a ffezioni micotich e : la locali zz.azion e interdig i Lale è, come è n oto, cara tteri tica . . Gl i er ze1111 d e a li art i infer iori i curano con appli caz:ioni di pomate. . .ell'eczema d el capo i u si l 'acido salicilico , l~ 1en1 e c~n pomata all o zolfo e .al precipitato cli n:i cr curto; n ell 'ecze111a d el vi o paste di r e:'? r~ 111a e .tum enolo ; d ella b occa, pnste .al J)rec 11)1tato d1 i11 erc nri o; d ella b arba (ten aci!), d e-

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pilazione e ra.dioterapia profo11da, associate alle paste solite. Questi sono i fon.damenti d ella terapia: i11a essa muterà di volta in volta e n ella stessa p er"ona , adattandosi ai mutamenti della malattia. Le n1edic.azioni si La·cch er.anno con dolcezza, .e ciò si farà solo una volta · al giorno: i bagni si po sono fare, sopratutto n elle forme cronich e, un po ' p er eliminare il secreto, un po' p er affret tare iJ processo di g uarig ione. La cura intern.a, cui logir amente vanno rivolte tante sp eranze, è, in effetto, in effica ce, perchè brancola nel buio. Lo i vede subito d.a lJ.a eri e di tenta ti vi ch e l 'A. propone ·di far.e, senza molta convinzione. Un.a cosa è certa : bisogn,a .a lleviare jl pruriLo ch e imp·edisce il sonno, eccita il sistema n ervo o e provoca il grattamento; .a qu.esto fine potrà e ere n·ecessaì·io di r'Ìcoi'r ere agli O·p!. iJÌ.acei , non ei clu sa la m orfin.a . La dieta v,a reg·olata coll '.e scludere da lei og·n i eccitante: n elle diatesi essudative s i limiterà l 'introduzione d elle b evande. ' t ili i bag·ni iod.ati e .a r senicali (Levico , Ronoegno) : in genere questi luoghi di cura g ioano più per l 'in fl u en z.a ·d ell '.ambiente. d ell 'ar ia , del sol e, ecc . , ch e per l 'azion e specifica delle acque. V. SERRA . 1

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La <-ur a di varie malattie cutanee col cale.io e ·il vigantolo. Un 'abbon·d ant e lette1.,a tura si è an d·a ta raccog·li·en·d o d.a q u.a lche arino sul Viga ntolo. Do·p o averla ra pidamente riferita, il Lauber (Al unch. "A1 ediziri. Woch ensclir., n . 18, 1930) ricorda le proprie o ervazioni: eg·li ha nel cor o d ell'.a nno p.a ato cur.ato con Vig·.a ntolo molti b ambini , sia r.achitici ch e colpiti ·d a eczemi: il risultato è stato ottimo. Incoraggiato da questo su o primo successo l 'A. h a esteso questo m etod o di cur:a a gli adu lti , e riferisce casi di OTticarià e di in tertrigini, ·ribelli .a og ni cùra, ch e sono ra pi.d.amente guariti con l 'u so del Vigantolo e d el Calcio associa ti. . L 'A. con siglia di estend ere questo criterio terape utico, assoc ian.d olo m agari ad a ]tre cure (t er.api.a tim olante ecc .). V. SERRA . 1

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XXXVII, NuM. 28]

SEZ I O~E

V ARI A. .

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Perchè si ·studia 1nedicina 1 Jl· prof. G. B. Ughetti , l 'autor·e di cc Medici e clienti n, in un .articolo pubblicato in Rinas'ce nza . Medica, n. 4, 1930, analizza · lé cause determinanti la scelta d ella carriera m edica nei ,g· io,ran.i o n elle famj glie; cinque sar ebb·e;ro ques ti moventi: 1) l'e redità: figli e nipoti di m edi.c i; però si fa sem·p De più raua; 2) l 'imitazion.e: ~ ·esempio di qualche cono scente o lontano pa1·ente ch e con là me.dic jna ha fatto fortuna; 3) la suggestione da par t e di amici o familiari · .a l)bag li,a ti da l l 'agi.a tezz,a di q11.a] ch e celebrità di ~oro conosoenza senza ch·e sappiano valutare le difficoltà d ello studio me.dico e talvolta anche n1ossi dall 'ambizione di aver un figlio ippo.cra tico; ±) la voca.zione, ch e l ' gh etti ammette c ome assai rara p er la me.dicina a differenza d.elJ 'attrazione p.a rticol.arie per i.a musica o 1e b elle arti; 5) il caso, ch e spesso è l'unico determinante e che può ev-en tu.almente con·durre a suocessi e ricchezza , ma b en ancl1e, e il più s pesso , a 1d·elusioni e conforti. 1

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PRATI CA

I co11cessionari d evono iinpegnarsi a ven·d ere alimenti e b ev.and·e di buon.a qualità a prezzi non superiori a quelli -d ella località; d evono g·e ner.almente m ettere a disposizion e dei viaggiatori più modesti un pasto a prezzo r i dotto . comprendente un.a minestra e·d un pi.atto caldo. A Berlino, Dresda, Amburg·o, i buffets offrono piatti speci.ali per vegetariani e ]a stazio. ne di Anhalt , a Berlino, prepara a n che pasti speciali ad.atti per -di.ab.etici e sofferenti di .a ltre categorie di malattie. In molte città i ristoranti ·di stazione sono largamente forniti d ell e specialità locali. Nel 19~9 g li introiti ·d ei briffets erano valutati a 15,6 milioni di marchi.

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Pe1" l'educazione p1·atica dei lau1·eandi in medicina.

L 'affoll.an1ento n ell e scuole superior.i ren·de scarsa l 'istruzione pratica c h·e i la ur·e andi poss ono .acquistare n ell e singole m.aterie. P·er ovviare -a tale deficien za l 'Università americana di Cincinnati h.a introdotto per gl i studen ti in ìngegn·eiria e p er quelli in m -e d icina il così ·d etto èo·operative system : cioè g lj s·~u·d enti di ogni c orso alternano settimanalmente in ·due squadre lo studio scientifico con i1l lavoro manu.ale, c h e per gli stu·d enti in m edicina si compie nelle clinich e, n-e gli o spedali e n.ei I.ab ora tor ii , quali inferimieri , i.n servienti e a&sistenti. Il metodo ha d.ato ottim.o su coesso. Il prof. Arnaldo Tra mbus ti .della Univer sità di Genova in un articolo d el cc Giornale di Ge11ova », vista l 'afilu·enza grand·e ag1i stu·di m edici n ei nostri · Aten.e i e la deficiente attrezzatura d ei laboratorii e istitvti, ven tila l 'idea se non fosse opportuno per la preparazione l)ratica d ei futuri m edi ci, d 'introdurre lo stesso . . istema. 1

LA. CLINICA OSTETRICA Rivista mensile diretta da Paolo Gaifami Il Num er o 7 (Luglio 1930) contiene: Lavori originali : L . ;MOLINENGO: Co-nrtr.i fbuto allo stu-

dio od.olla rea.zione ovari·ca nella t·o polJina imp·u -bere all'.az.ione dell'urin·a di donna gravi.da. Fatti e documenti : A. PIS'l'UDDI: Su di un vc lumi rnoso f1br-omio ma ·della vagina. - A. LA:?;ZERONI ; Atresia -della, vagina d a corpo estraneo ·c : ati tuitaei i.n . gravidanza e rivelatasi ·duram.te il parto. . Tecnica operatoria : F. BEN.FJDETTI-VALENTINI: Un n11ov·o m ezzo di protezione del per~ton eo .nel par to cesareo add<1.mi·nale. La rubrica degli errori : E. AGNI FILI: Oisti ova.-r1ca .aderente a1 fondo dell'u te·ro diag·n ostic.ata per fibrcma uterino. L.a rubrica medico-legale : P . G.AIFAMI : P eriti di uf· fic.:io o 'Perit i di parte nel nuoivo ;progetto dà Codi ce di pruced'.rra pena le. Med i cina sociale: P.

GAIFA~[I:

Le iprovvidenze del Regime p er la tutela della m atern.i.tà. Lezioni : BÉGOUIN: Dii\rgnosi di r ottm·a di ·g.rav.idanza extrauterina. Condotta da tenie re. • · Dalle riviste: Ostetricia : I l trattame n to conservativo di graivide a ffette da tubercolooi polmonare. - La deca.pitaiione nelle presentazic.ni .cefaliche. - Emor· r agia in gu-avi·d a.nza e morte del feto per rottura dei vasi del .funicolo. - Amnesia dura.nte il parto. - Ginecologia : Quadri mo rbosi di orig ..•ne rpo1i-ormon ale. - L'.ormunizzaz.ione eese uale a.e lla ·donna n elle m alattie nervose e mentali. - Esperimenti di terapia a ut,ovaccinica nelle for m e infettive ginecolog . .. cke. - Trapianto delle trombe da una donna al· l'altra. - L'a.sepsi e l'antliisepsi attuale nelle Clin.iohe tedesche. - Pediatria : Latte oo.n acido citrico nella alimentazione del bambino. - Dell'UGO di latte evaporaita nei vomiti da piilor ospasmo dei lattanti. Sulla :presenz,a di antigene tubercolare nel latte di doinrne affette da t uber colosi polmonare. - Qttali ~o· stanze devono le gravide e le nutrici evitare nei ri· gua,rdi del bambino. - Note di biologia : Tasso glicentico nell'eclampsi a . ·- Sulla bicùogia della ghian· dola mammaria del neonato. - Ricer.o he sui -cloruri nel sa.n.g u e ·della madre e del n e:->n ato. I libri.

I ristoranti delle stazioni tedesche. Sulle ferrovie ted esch e tremila buffets costituiscono un notevole g·ruppo ·di ri storanti d ella Europa Centrale. Il primo buffet venne iml)iantato a ll.a stazione di Althen , fra Dresda e Lipsia. Oggi è Ja stazion e cen t ra le di Lipsia che possi ede il più importante buffet: durante la fiera riesce a servire 40 n1i1a p erson e a1 g·iorno. Vende ogni settim.an.a 144 mi1a pani~ ni, 32 mila uova , 18 quintali ·d i burro , 20 cii c affè , 250 di patate.

vara età. Abbonamento pel 193Q : .I tali a L. 40; Estero L .

P er glii associati al <1 P oliclinico » : I talia Estero L . 5 O. Un numero separato L. 6.

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60. 3 6;

AVVERTENZA. - Per dare modo a quei Colleghi che n ~n conoscono ancora questa nostra Rivista rii jJIJterne sperilnentare la sua pratica utilità nell'esercizio della condotta, arria1no un abbonamento semestrale di sae-gio: b'. l glio-Dicembre 193.0, p ~ r sole b. 20. Per a bbonarsi, inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI - Uf tic:i o Postale Succursale diciotto - ROMA.


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IL POLICLINICO

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NELLA VITA PROFESSIONALE. Consultazioni pe1· corrisponde11za. Da qualcl1e terr1po ho avuto l 'o·ccasione di legg ere le lettere ch e a mmalati di tutti i gen eri ·e da ogni parte d 'Italia scrivono ad un ]Jeriodico che ha la rubrica d elle consultazioni med ichie . Mi .sono per curiosità lin1itato a })rendere solo visione di detto materiale sen za ~ abbar c arm i .al g·r.ave compito ·di rispondere, compito grave e diffi cile p erchè , ed è bene dirlo subito, alla consultazione per corrispondenza si rivolgon o principalmente quelli che non sono rima ti oddisf.atti dei loro medici curanti, e quasi sempre n on per colpa d ei curanti, ma proprio per defi cienza dell'arte me.dica. ·10 n on starò qui a ·discutere quanto un tale genere di consultazioni pos a riu cire util e agli ammalati; però il fatto ch e queste rubriche vanno facendosi sen1pre più numeroc;:e e più p·r ecise, fa pensare cl1e esse siano dì qualch e vantag·gio p·er chi vi ricorre; e sarebbe forse· n1aggiore e potes ero mantenersi d el tutto indipend.enti d.all o spirito commerci.ale e reclami tico, ch e spesso è proprio quello che le sostiene. È certo cl1e la lettura delle numerose lettere ch e ogni gior·n o giungono d.a i più lontani paesi potrebbe riuscifle utili s,s.im.a .ai m·edici esercenti, perchè leggen.do gli scarsi risultati di tante cure fatte ed i g iudizi che ne scrivono i malati, si h.a modo di apprender e qu.ali iano le vere difficoltà ·dell 'esercizio pratico ; quanto sp e o ven cr.a a n1.ancarci I '.a iuto della cienza e qua·n to poco giovi il ripiego di g 11" <lagnare tempo , qu.an.do non si .a bbia una m eta prefis a dov.e arrivare. Un altro lato molto utile delle consultazioni per corrispon denza è questo; che p er lo più il m.alato espone i suoi casi con una sin cerità che manca n ella consultazione diretta. Gli te i m alati spe1ss o co·n fessano di aver taciuto a l loro me.dico questo o quel particolare, e quasi per reazione, enumerano tutti i loro vizi, tutti gli abusi ·di vino , di fumo e di ven ere; tanto ch e spesso arrivano a vere con fes, ioni g enerali. E questo ci porta alla con clu~ ione che non si deve credere troppo ciecam ente a quello che- i malati raccòntan~ al m edico, nè pensar·e che essi ci dicano sempre tutta la verità . Ciò pren1e ·so, e a111i11i a1no quali sono i mala ti che si rivolgono al medico per il tramite del giornale, dividendoli in categorie. Trovia~ o p~r primi i malati che si vergognano di ~tre direttamente i loro mali , e princi•palmente i malat.i. della s fera genitale , tra · cui i più . c~raag 1t1 , ono gli im1Jotenti veri e completi. Gl i s forzi di dolor e e di di perazione di questi 1

malati spe so fanno com lJassione. Vi sono poi i vizio i , quelli cioè ch e chi edono rimedi per aumentare la loro r esistenza nelle lotte di ven ere; poi tutta un.a schiera di onanisti, sperma torroici, ecc.; però nessuno scrive per le aberr.azioni dell'i stinto sessu.a le. Vengono poi quelli che hanno difetti fisici che vorrebbero correggere e che si vergogn.ano di an.d.are dal m edico a d esporre i loro ·desideri. E sono quasi sempre g li ste si difetti ch e ve.n go110 accusati: · obesi ch e voglion9 dimagrare e magri che vogliono ingrassare; donne di 1piccola statura ch e vogliono crescere e giovani che non vogliono allungarsi troppo; individui con canizie e calvizie p·r ecoci; donne con mammelle pen.dule, ecc. Tutta gente .a lla 1qu,aJ.e purtroppo non si sa che cosa rispondere. . Un'altra categoria b en d efinita è d.ata da qu elli ch e si l<ign.a no degli incomodi della vecchi ai.a, non volendo rinunciare alle a hi tudini ch e richiedono un certo sforzo muscolare. Ct1riosi sono gli sfoghi di in.dividui ultrasettantenni che i lagnano di defi cienze e di debolezze che r iten gono precoci e chiedono un rim edio, dimenticando che anche la macchina u·o mo cogli anni si logora, in s.pecie se no·n si è saputa tenere d.a conto quando essa era ancor buona. La cate~oria più numerosa, però, è .d ata dai m.alati veri , m.a di -difficile cura e che hanno cambiato diversi · m edici, girato gabinetti, tentato cure 1noderne senz.a avern e ricavato alcun van laggio. App.a rtengono a questa categori.a : i nevropatici, i gastropazienti, i tubercolosi ed i dia .. betici. Tali malati sono completamente scora1g giti ·dei so1liti rim1edi e, e pure 11.anno conservato un certo ritegno trovandosi davanti a uomini ·di scienza , n·ell 'incognito, essendo ormai completam ente sfidu ciati, dichiarano apertam·ente I 'inutilità delle cure che hanno segruìto ·c on tanto scru polo, con tanta fede e senza averne ricavato alcun giovamento. Non restava loro ch e tentare la consultazione per corrispon denza e quindi provano anche · questa, pensan do forse ch e esaurite le risorse della scienza conveniva tentare l'incognito prima di passare proprio al ciarlatanismo. Il medico di fronte al caso che non ha una cura scientifi ca causale, chiu·de la sua consultazione con una ricetta per il sintoma., speT.an·do più nel v.a lore suggestivo ch·e in quello m edicamentoso , e non pensa che di fronte ad una m.aJ.attia dichiarata, la sug..Q'estione vale poco, e ch e perciò certi convenzionali smi alla fine non servono che a scoraggia rre maggiormente il pov.e ro infermo. I gastropazienti descrivono con esattezza le ]oro sofferenze ed enumerano tutti i rimedi 0

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loro prescritti e il meschino risultato ch e 11e hanno ricavato. Maggior sfiducia e·d amarezza si trova nelle lettere dei tubercolotic i , ch e destano la più grande pietà. I n evropatici in genere, i ·n e·w aste·niic i in specie, desc rivono minutamente tutte le loro sofferenze, tutt i i loro ·difetti e i loro abusi. Nel leggere le lettere di questi nevropatici si resta m eravigliati nel sentire come individui ch e pur vi-Vo·n o nel libero consorzio, abbiano tante idee strambe che si vergognano di manifestare apertamente, ma che espongono con completa sicurezza, nel! 'incognito. Sono le ttere ch e a volte fanno ridere, alle quali però convien e rispon·dere trovan·do sempre parole di conforto per tante sofferenze. Anc he i diabetici son-0· spesso poco contenti d ei loro curanti e perciò anch'essi ricorrono al giornale. Nelle malattie della pelle il maggio.r contingente è da to da quelli che soffrono per prurito: molestia atroce contro la qu<;lle siamo quasi disar111.ati. I venerei fanno gruppo a sè .e non sono troppo numerosi; per lo più ono blenorragici che vedono ritardare molto la loro guarigione, o qualche l~etico che vuol curarsi bene prima di ammogliarsi. I malati di questo gruppo quasi tutti si lag11ano delle troppe cure .all e quali \tengono sottoposti d ai curanti e delle spese ·che debbono incontrare. Sono quasi gli unici che si lagnano per le spese di cura; tutti gli altri mal~ti poco si dolgono d ei loro sacrifici finanziari. I m edici, di solito, riguardano con un sorriso misto di scherno e di spregio queste rubriche di consultazioni per corrisponden z.a, ·e non pensano che i malati vi ricorrono appunto perchè non sono rimasti quasi mai soddi f.atti della con sultazione diretta fatta sia dal modesto praticante, che dal rinom,a to professore. Anzi, dalle lette re di quest i ammalati che espongon o ordinatamente . le v.arie cure fatte, si può vedere, e ciò ad onore dei modesti profe ssionisti, come nulla di più r icavarono da lla visita d elle più rinomate celebrità. Tutte queste lettere, meglio che i sarcasmi, meritano studio, perchè servono bene a·d indicare i numerosi vuoti che l'arte nostr.a la ci.a nell'esercizio professionale. Accade spesso di passare di seguito 8-10 lettere di malati ch e spiegano bene 1a loro ma lattia, ma ai quali purtrop·p o non si sa che cosa rispondere, perchè quel poco che si poteva fare, ormai era già stato tentato ed inutilmente. E ·p erciò, fin.chè vi saranno d·ei ma lati jncurahili, .o gni mezzo che serva a dare un ·poco di speranza a questi ·d isgraziati , senza sfruttarli , sarà non da schernire, ma piuttosto da am• mirare. 1

Roma, giugno 1930-VIII. Dott . G.

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SEZ IO:\E PRATI CA

MASSIMI.

MEDICINA SOCIALE. Vigilanza sui Brefotrofi e Istituti di assistenza agli illegittimi. TI Ministero d ell 'I1Lterno. ha diramato ai Prefelti del Regno la segt1e1Lte Circolare riflette11te la vig"ilanza sui Brefotrofi, sulle Case di recez_·one ed analog hi l&~ituti di assistenza agli illegittimi: L 'art. 17 del R. d ecr et o legge 8 maggio i927,. n. 798, sull 'ordina1ne11to d el ser vizio d~ assistenza d ei fanciulli :illegi1tin1i abbandonati o es1)os ti all 'al)bandono, affida, come è n ot o, ad una spe· ciale co1nmissio11e, di nomina prefettizia, ?l compito di visitare, almeno 11r1a volta all 'anno., i Brefotrofi, le case di recezio11e e gli altri analoghi i ~1t ituti, che f)rovvedono all 'assistenza degli i.Jeg ittimi, nell 'ambito della, provincia. Di tutti gli accertan1enti eseguiti dalla commif'sione deve essere fa.tto annl1almente, a n orn1A d cll 'artioolo s tesso, un pa rti colareggiato rappo:oto a] Prefettp, il quale ne r '. ferisce a questo· Ministero, indica11do i provvedimenti eventualmente ado tta li. Poch e r elazioni sono fi11ora pervenute dalle Prefetture, or1de è a rite1:s.ere che le accennale di sposizioni non al>hiflr10 trovato completa attua z1one. • È, invece, fermo inten<l =mento di questo· Ministero ch e i compiti assegnati dalle vigenti 11or 1ne fllle com111issioni di vigilanza sui Brefotrofi siano, d 'ora innanz~ , ~sat1 amenite ed integr alm ente adempiuti, avuto rjguardo ai1che alla p Jr licolare importanza ch e h a11no tu tte le pro' videnze r iferentisi all 'assistenza m a terna ed i11fan 1ile, esse11d o, precipuarr1ente, dirette all 'a1to· ii11e dello sviluppo dem ogr afico della Naz:i<:>ne.. Nel richiamare, per ciò, al riguardo, la particolare att cn zio,n e delle EE. LL. si prega di :provvedere con la maggiore sollecitudine, ove già n on s1a stato fatto, alla nomina dei componenti della commiss1one d.i vigilanza ed alla designazione del rispettivo presidente, a termini dell 'art. 17 del cit ato d ecreto-legge 8 maggio 1927, curando, inoltre, che la commission e st essa adempia nei m odi prescritti dalla legge a,11~ funzio·n i di v~gilanza acl essa demandate.. Per quanto concerne il pagamento delle co1 n petenze dovute ai componenti della commissio11e,. si richia1nano l~ istruzioni impartite col telespresso di quest o M!nistero in data 22 giugno, 1928> n . 25:272-4. p. Il Ministro: ARPINATI.

Per le visite mediche periodiche. Il inagg. med. G. Peril]i lumeggia, ne « La Scuola Nazio,n ale » (30 mag. 1930), I 'utilità delle visite medich e period;;cb e annuali, estese a tulta la popolazione, allo scopo d i sorprendere le mal attie iniziali e di cu rarle tempestivamente , sul1'esempio di quanto vien e già praticato, su lar


(ANNO XXXVII, NuM. 28]

IL POLICLINI CO

104± ghis~rn a

scala, n egli Stati Unif_i d 'An1erica p er la p opol azione c ivile e militare. 011de s timolare iQ ogni azion e l 'interesse a d e tle visite e p er s tudiarne più esten sivam ente I 'efficacia, egli propo ne di s tab :lire un sistema standard in tern azionale di visita compl eta ed un tipo standard internazionale di moduli p er l e vis ite slesse . Vor r ebbe ch e le visite medich e period :ch e fossero attt1ate sovral utto durante l 'età giovanile , -quando esse riescono pii1 efficaci e possono cos tituire un vero « Servizio di manuten zione dell a macchio~ uman a ». · Il dott. A. Lutrario p or.terà questi con cetti ~n seno alla Sezione d 'Igien e della Lega delle Nazioni e all 'Ufficio lnl ernazio,n ale d'Igiene, con sesP. si in cui egli rappresenta I 'Italia. 1

CONCORSI. PosT1 VACANTI.

AcQUA SPAnTA (Te rni). _ Scad. 25 sett.; per Por. taria; L .. 8000 oltre L. 2500 serv. alt., c .-v ., 1ire 500-2000-4000 trasp .; e.ità l~m . 35 a . ; tassa L . 50 . ALESSANDruA. Opere Pie Ospi lali er e. Scad. ore 17 del 20 lug.; primario di ostetricia e gi11ecolog in; L. 4750 ollre 45 % tasse a·~ti op er ativi; e là lim. 40-45 a . ; no1n. biennale, 2 confer m e decennal ~; doc . noQ ar1ter. 15 apr.; riYolger si Presiden za . BASSANO D E L GRAPPA (Vicenza) . Ospedale Civ ile. - Prjmario n1edico. Scad . 10 agoslo. P er schiarimen ti r :volger si all ~ Segre teria dell 'Istituto . Bn1 s1GHELLA (Ravenna) . Scad. 13 ag.; per l\1arzeno; L. 8500 oltre L . 2500 trasp ., 2 c.-v.; addizio11. L. 2 oltre i 1000 pov.; e tà Iim. 35 a.; tassa L . 50,10. CA1\1PAGNAT1 co (Grosset o) . Al 5 ag. , ore 18; 1a. condotta; ab . 1144; pov. 20 circa; L . 9700 e 5 quadrienni dee., c. -v. se ammoglia lo; età lim. 40 a.; t assa L . 50,10 ; d oc . a 3 mesi dal 27 giu. Dir ettore sani tario della Sala di r !cezion e degli illegitti1n i ; L. 6000 e 5 quadrienni dee.; et à mass. 45 a .; diploma ;,n puericultura. Scad. 25 sett. CAl\1POBAsso.

Amminislraz.

Provinc iale.

-

s t=penò io annuo L. 4000 oltre caro viveri in L. 1820 e indennità giornaliera di L. 8 per la g u ardia medica in tur110 con I 'altro· assistent e; cam era. Documenti a 3 mesi. Scadeaza 31 luglio. FoGGIA. Amministrazione Provinciale. - Dirett or e del Brefo trofio Prov\nciale. Stipendio annuo L . 16.000 su scettibile di tre aumenti quadrie11n ali del decimo, oltre la indennità di servizio aL~i o in r agione del dieci per cenlQ dello stipend ·o. 'fitoli di studio: Diploma di ~bilitaz. all 'eser c. medico-chir. e diploma di specialista i11 puericultura. Al nominato verrà corrispo·&ta, se dOYl1ta, la indenn. caro-viv. a norma vig. leg gi. Termine per la presentazione domande e docun1e L1 li 31 luglio. Rich:edere bando di concorso nJJa , eg r e terin dell'Amministrazione Provinciale~ Uff. san. consoczio 11 comui1i ; L . 14.000 ~ 10 bienni ventes., oltre L~ ·6000 lrasp·. . Scad. 30 selt. . Rivolgers~ presid.en.z a del conso r zio. I vREA

(Aost a) . -

LLVOHNO. Amministrazione Provinciale. Per titoli ecl esami. Coadiutore della Sez. Medico-Micrografica del Laborat. Prov. di Igiene e· Profil assi. S,tipendio annuo lordo L. 12.000, ~.nd.enn. . L · . · · 2800 11 serv . attivo . , caro-v1ver1 ne a misura 111 cui Yiene corrisposto agli altri dipend-enti dell 'Atnministraz. Provinciale. Aumento d.el dee ·mo ..,ullo · tipendio in corso dopo il primo quadrient1io e per quattro trienni consecutivi. Età mass i1n a a. 35, salvo eccezioni art. 9 del R . Decr. ]6-1-1927, N. 155.. Documenti indicati dall 'art . 8 di d e. ~ to R. Decr. Scadenza 15 agosto, -ore 18. Assu11zio11e in servizio entro 15 giorni dalla partccirJazionc sotto pena di decadenza. 1\.gli nspira11ti sarà notificato in tempo debito il l11ogo e il g iorno in cui avranno luogo gli esa1n:. Per chiarimenti rivolgersi alla Segreteria della An1111ini strazion e Provin ciale di Livorno (Via Goldoni, 8) . MEL1To nr NAPOLI. 5 q unclrier1 ni dee .

ìVIo!

Scad . 30 sett ..; L. 9500 e

S. MARIA 'frB ERINA (Perugia). - Scad. 15 sett. ; L. 10.000 e 4 quadrienni dee ., oltre L 3000 t rasp. , c.-v. in · L .. 790 ~ ; t a ssa L . 50 . TE

NAvJ.: (Brescia) . -

Scad .. 20 sett.; con Bovezzo; L. 9000 e 6 quinquenni dee., c . .,v., L. 2000 trasp or to , ecc .

CosENZA. Ammi nistrazione Provinciale. Per titoli ed esami . Direttore della Sezione MicroPAOLA (Cose n za). - Scad. 30 lug.; L. t>OOO e 5 grafica d el Labor a tor io Prov inci~le di Igien e . Sti- • q u adrienni dee.; et à lim. 45 a. p endio L. 16.000, oltre 2 aumenti quadrie1111ali PARi\tA. Osp edale 'kf aggiore. - Primario chirurf \no a L. 17 .8000, indenni là servizio atli o lire go; L. 6000 e 4 quinq ue11ni; percentuale. Età lim. 4200. caden za ore 12 d el 30 se ttembre. Richie40 a . Rivolgersi agli Ospizi Civili. Scad. 30 lug. dere b a11do alla Segre teria d ell 'Amminis trazion e Prov in ciale. PERREno (Torino) . Scad. 27 lug.; conso·r zio 3 comu11i ; L. 10.000 oltre L .. 900 uff. -san . . L. 3500 CosE ZA. A mministrazione Prov inciale. 'Per cav. , L. 600 alloggio; età lim. 45 a.; tassa L. 50. liloli ed esam:. Assisle11le della Sezione Ch imica Prozzo (C uneo). -:-- Scad. 15 ag.; L. 8000 oltre e Assis lenle della Sez ione 1\1ediCQ~Micrografica d el Labor a torio Provin ciale di I 0aien e e Profil assi. L. 500 uff. san . e assegno mezzo lrasp. Stip en d io p er ciascun posto L. 9500 elevabile a PostTANO (Salerno). Scad. 15 ag.; L. 7Gp0 L . 11.GOO ollre indennilà servizio aLt ivo L. 2100. e 4 quaòrienni dee . , oltre L. 500 uff. san . ; età Scade11za ore J 2 d el 30 settembre. Ri.chied er e hanli1n. 35 a. do al la Segre teri a. P OZZUOLO DEL FRIULI (Udine) . Scad. 25 lug.; C?RE~IA (Cr en1on a) . co n sig l.io d egli Istituti OspiL. 000 oltr e L. 500 serv. alt., L. 900 uff. san.; 1 t aller 1. l\ Ied ico as islen Le; e là m assima a. 35; L . 3000 trasp. Chiedere ~vviso.


[ANNO

XXXVII, NuM. 28]

REANA L. 8000 san., L .. tassa L .

DEL RoIALE ( Udine) . Scad. 16 ag.; e 6 quadrienni dee ., c. -v., L. 800 uff. 3000 cavall o Q automob.; e tà l:.m . 40 a.; 50.

RoAs ro (Verc elli). Consorzio Sanitario RoasioiSostegno. Per titoli; po.s ti due n1edi ci ·cond. · stipend\o. J.J .. 8000. lnde11nit à Ufficiale Sanitari~ L. 500. I11dennità trasporto· seco·n do mezzo p-O·s sedut-0, escluso auto•m obile. Aumenti periodici di le,g ge. .Documenti di rit-0. Scqdenza fine luglio. Assunz1011e ser vizio 15 a iorni dalla no1mina. Per eh~rime11,ti rivolgers~ ~la Seg·reteria Comu11ale di Ro asi-O·. 1

R~1vt:A'. lvlinistero della Giierra. Ventic:nque posti d1 tene~te medico in servizio- permanente nel R ... Eserc!t~. . Al co·n corso potranno partecipar~ g-I~ uffic1al1 in servizio permanente effettivo o di co!ll:plemen.t~ cE qualsiasi arma o COTpo·,r i sotitu!fic1al1 e m1l1tari ·di truppa sia in servizio che 1n congedo, nonchè i medici c~vili, i qual~ tutti noQ oltrepassino· il 32° anno di età alla data della i10 rnina a t enente in servizio· permanente effettivo.. Per gli ex-co·m battenti il limite è elevato· di 4 anni. I docum,en.ti do·v ranno essere p·r esentati ai d istretti o ai corpi non più lardi del 31 agosbo. Gli ammessi dovranno sostenere le pro1v e di esame. 1

1

R UDIANo (Brescia) . - Scad. 25 1ug.; co·n sorzio ; L. 9000 e 6 quinquenni dee ., oltre L. 800 uff. san. S . GrrvrrGNANO (S iena) . - Scad . 31 ag.; L. 7500 oltre L . 3500 cavale.; età lim. 40 a .; tassa L. 50, 10. S. GroRGro JoNrco (Taranto) . Scad. 20 ag.; L. 10.500 e 5 quadrienni dee., c. -v.; età lim. 40 a.

SAN Por1To SANNlTrco (Benevento) . Abitanti 1406 di cui 376 nelle case sparse. Stipendio lire 8000 annue lorde. Dq.m andq in carta cla bollo da L . 3 e d.o cumenti di r ito da iQviarsi non p::ù lardi del 30 settembre (ore 12) alla Segreteria Com,uQale. SIGNA (Firenze) . - Scad. 15 ag.; per S. Mauro; L._ 8500 e 8 trienni dee., Qltre indenn. mezzo trasp.; Et~à lim. 35 a.; tassa L. 50,10. Sr:rvIAXIS (Cagliari) . Scad. 20 ag.; L. 9000; 4 quinquenQi dee.; . p . cavale. L. 1500; p. uff. san. L. 500; età lim. 40 a. ' rEn .l\MO.

Consorzio Provi11ciale Antitubercolare.

- Direttore del Dispensario; L .. 16.000 e 5 qua(lrienni dee., oltre L . 3000 serv. a tt. ; età lim. 45 a.; rivolgersi alla Seg·reteria (Palazzo della Provincia). Scad. 25 lug.

'

1045,

SEZIONE PRATICA

TRAREGO-VIGGIONA (1Vovara). Scad._ 25 lug.; L. 8000 oltre L. 500 uff. san ., L. 500 trasp., 1 L. 300 ambulat., c. -v ., dieci. bienni. ventes.; tassa L .. 50; docum. a ~ mesi da11 '8 giu.; ab. 809 di cu1 80 pov. Chied. avviso. VALFABBRrCA (P erugia). Al 31 ag., ore 18; 2.a condo tta ; L. 9000 ~ 4 sessenni dee.; c . -v. ; età lrm. 40 a.; •tassa L. 50, 10·; doc. a 3 m esi dal 1° luglio. VALLI DEL PAsuBro ( Vicenza) . - A tutto 31 lug.; L. 9000 per 1000 p-O·v ., oltre 6 quadrienni dee .;

L. 1000-1800-2500 trasp.; L. 300 ambul at .; c. -v. ;: ei.à lin1. 45 a.; tassa L . .50,10; doc . a 4 mesi da1 21 · g:.u. CONCORSI

A

PREl\tIL

I.a Farmochimjca Itali a11a S. A., co,n cessionaria esclusiva dei proll c~·~ ti delle RR. Terme di Salso1naggiore, indice un concorso, tra i medici chirur g·i cl1e rives tono l a car·c a di aiuto n egli Ospedali e r1ell e Clinich~ i11 Italia, p er la compi- . lazione di un lavoro· scie11tifico., sul tema: « L 'acido u ri co nell 'organisrno ». Il l avor-o deve constar e di 15-16 pagjne di sta1npa ed essere così diviso•: Breve riassunto Sl1llo stato attuale della questio ne del r :·cambio, con speciale riguardn· all 'acido urico; Cause dell 'uricerriia; Effe.tti dell 'uri · cernia ; Cura dell 'uricernia (con particolare riguardo all 'cc Urosal )> e con breve casistica) . I lavori presenté)j~i diverranno proprietà d ella Far1nochim :ca Italiana S. A. A quelli che saranno . giudicati mig·liorj, verra11no assegnati i seguenti premi : 1°, L .. 3000; 2°, L. 1500; 3°, L. 500. Modalità consuete . I la,vori (dattilo,g rafati in duplice ·copia) do~ranno essere · ind :·rizzati - alla "B'arrr1ochiinica Italiana S. .A.. , Via l)arma 22, Ron1a , entro ~l 1° settembre 1930. 1

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. Quale rap presentante dell'Italia al Co ngressc m edico di Mo·n tevideo· 1)er il centenar:IO dell 'indipenden za urt1guayana , è stato ufficialmente invitat-0 il J)roif. Ni cola Pe11cle, clinico medico di Ge1101va. 1

1

l Ja R. Accademi•:l Nazionale dei Li11cei ha assegn ato ?J premio Battista Grassi p er la paras- sito lo1g ia al pro.f. Ocldo Casagrandi, titol are della. cattedra d'igiene alla R. Università di Pado·v a. Ra llegramenti. · Per .il concorso a p.remio della « Fondazione Riberi pro ufficiali n1 edici del R. Esercito• e della R. l\llarin a », scaduto il 31 dicen1bre 1929, rela-· tivo al rifo!fnin1e.nl o idrico deg li eserciJti in guerra, è pervenuta in tempo utile alla Direzione g·er1erale di sanità militare una sola me1n-0ria. La co·m miss.=0 11e g iudicatrice l 'h a ritenuta meritevo~e <lel premio fissato in L. 4000. È risultato appartenere ai tenenti colonnelli med.ici Casarini Arturo e Costa Fau s to·, ai quali resta pertanto· agg·iudicato il premio.. 1

1

Con decr eto Reale del 26 aprile u .. s. su pr-0~ po·s~a del Capo del Govern o è stato conferito il l)iplorna di Benemerenza di 2a classe con facoltà d~ fregiarsi della medaglia d 'argento· al dott. Do11ato Giuseppe1, Centurione Medico n ell a M. V. S . ì~., dirig·ent~ iJ Servizio Sanitario Provinciale-di Terra J onica , per l 'opera partico lar1nente efficace e la proficua att~vità svolta a vantaggio· dell 'O. N. B .. 1

La Societ à tedesca di medicina interna ha nominato· preside11te ~l pro.f. I ..ich t11itz d i Altona e 111err1bri del Co n s iglio i proff. Stander di Norimberga, Assman di Lipsia, ~lartini e Salle di Berlino Koranyi d ~. Bud apest e Katsch di Greifswald . 1

1

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IL P OL ICLINICO

1046

,Congresso italiano delle scienze. st ato fissa to il program1na del Congresso nazionale delle scienze, indetto dalla Soc!età italiana per ]l progr esso delle scienze. Esso av~à luogo nell a Venezia Tridentina, e si svolgerà in due tempi: a Bolzano dal 7 al 10 settembre e ~ Trento dall '11 a,l 14 settembre. . Interverranno tutte le rappreserutanze degli ~nti ed ]stituti scientifici italiani e i delegati delle n1aggiori soc:.età scientifich e estere. Il Tou ring Club, per invitp~dellé!; Presi~enza, provvederà a11 ·organizzazione degli alloggi, delle escursioni e deìla propaganda. . La riunione assumer à importanza ecce~ioll:ale: Tra i molti temi ricordiamo le coinun1caz1on1 di Carlo Foà sul problen1a demo,g·rafico· dal pun ~ to di vista biologico e di padre Agostino Gemelli sulla p sico-fisiolog\a degli sports. È

Convegno regionale per gli studi sulla tubercolosi. L '8 giugno s=, è aclunat o a Varese, nei locali del Palace Hotel , il 3° Convegn o annuale della

Sezio11e Lombarda della Società Italiana Fascista di Studi Scientifici sulla Tubercolosi. Riferirono il prof. Emilio Veratti. sul « "\rirus filtrabile tubercol are » e il prof. Felice Perussia su « Il quadro· radiologico della tubercolosi polmonare ». Durante il Convegno la Presidenza del Consorzio A11titubercolare Provin ciale di Varese riunì i direttor !· dei Con sorzi e d e~ Dispensari Antitubercolari della Lombardia, per uno scambio di idee su important~ questioni prat~che.

1

'{)ongresso francese di chirurgia.

1

·Congres~o

belga di neuropsichiatria.

Si terrà a Liegi dal 28 al 30 luglio; sarà il 10° della ser:1e. Al tempo stesso verrà festeggiato il 60° anniversario della Società belga di medicina mentale. Per informazioni rivolgersi al segretario ge11erale Dr. A. Leroy, rue Beekmai1 18, Liége.

Il convegno medico di S. Pelleg1·ino. Il conveg110 ha svollo le inl eressanti relazioni ch e erano in programn1a, ch e hanno destato vivo ~.pteresse. Ne daremo un breve resoconto in un prossimo numero. 1

•Cònvegno regionale per la lotta contro la tubercolosi. Si è tenut o a ~loden a, il 23 giugno, il 1° Congresso della Sezio11e en1iliana roinagnola della Federazione per la lotta contro l a tubercolosi, indetto dalla presiclenza federale. I lavori si sono sYolti nelle sontuose sale del Palazzo Provinciale del Littorio. V'intervennero il sen. Maragli a110°, presidente della Societ à italiana per gli studi scientifici della tubercolosi, il prof. Gasbarri11i, presidente della Sezione, i proff. A. Ascoli, Balli, Bacchetti, segretario generale della Federazione, Cattaneo, Centanni, Ottolengl1i, Ro11zanj, Tarozzi, ecc.. All 'inaugurazione portarono il saluto ai congressist1 il prefetto con1m. R. Pinlor-~Ia111eli , jl presidente del Consorzio provinciale antitubercolare modenese comm. Rebucci ed il con sole comm. Testa; parlò poi il prof. Gasbarrini. Uno dei temi più discu ssi fu la vaccinazione

XXXVII, NuM. 28]

preve11tiva contro la, tubercolos:., sp ecialmente ~ rapporto al tragico avvenimento .di Lub~cca; v1 parteciparono ! proff. Ottolengh1, Ascoli, Ce~ ­ tanni, Cattan eo, ì\!Iaragliano; si con cluse che il lnetodo Calmette non può essere incolpato. Altro tema discu sso fu la coordinazione di lavoro fra tutti gl~ enti che partecipano al.la lotta antit~­ herco1are. Si è con cluso con un accordo sulle dir ettive principali di lav?ro., ch e . si concreteran~o in un reg·olamento unico, specialmente per ciò ch e rig·uarda ~ medici condotti.

JYOTIZIE DIVERSE.

L 'cc Association Française de Chirurgie» terrà il 39° Congresso a P arigi dal 6 all '11 ottobre, sotto la presid enza di lV{aurice Auvray, agrégé alla Facoltà ì\ifedica chirurgo dell 'Ospedale Laennec. Temi: cc Pancr~atiti cron'.~he )), r elatori Pierre Brocq (Parigi) e Miginiac (1'olosa); « Spo:ndilite traumatica (malattia di Kummel Verneuil) », relatori Froelich (Nancy) e Alber.t Mo nchel (Parigi); cc Preparazione dei.. malati all 'ol?e:azioi:e », relatori Lon1bret (Lilla) e Sauvé (Parigi). Rivolger si alla segr eteria generale dell 'Associazio·n e, rue de Seine 12, P aris (Vle) .

[ANNO

I

Lotta contro la tubercolosi a Milano. Presiedut a dal gr . uff. Silei10 Fabbri si è riunita la rappresentanza del Consorzio antitubercolare di Milano. Dopo l 'appro·v azione del contp consuntivo del 1929 ch e si chiude con un attivo di 1.705.172,94 l]re 'controi un passivo di L, 1.702.636,90 ed un avanzo di amminis.t.razione di L. 2.536,04, il presidente ha ampiam ente illustra to le n orme per la lotta antitubercolare ch e m1rano a rendere p·i ù co,m pleta ed o,m o·g enea l 'azione contro il t err3,bile fl agello. 'fali no·r me prevedono, tra l 'altro, la costituzione di un org·ano cei1trale avente p er scopo di riassumere ,tutta la lot ta antituber colar e nella provincia di Milano·. Esso è presieduto d al medico provinciale, e compo.sto dal direttore del Conso·r zio', dal d;;rettore della Cassa Naz. delle Ass. Sociali, dall 'ufficiale sani lari.o d~l Comune di Mil ano. Inoltre nell 'inten to di determinare la compe' . tenza passiva dei vari r icoveri e la graduatoria degli st essi, secondo l 'urgenza, è stata nom ;nata l1na Commissione compo~ta di un r appresentante per ciascun o dei segu enti Enti : Provincia, Co1nune di Milano, Cassa di Risparmio, Cassa Naz. Ass. Sociali e Consorzio Prov!,nciale Antitubercolare. Il Consorzio potrà così più agevolmente in~en­ sificare 18; sua azion~ in perfetta collaborazione cogli altri Enti che si occupan-0 dell'importante problema umanitario e sociale. 1

. Assistenza sanitaria ex-Combattenti in Roma. La F ederazione provinc~ale ~x-Combat tenti di Roma ha is,~ituito u11 particolare servizio di assistenza sanitaria, amlJltlatoria ed a domicilio a favore degli ex-co·m hattenli di Roma e della Provincia, regolarmente t esserati, con la estensione <li tale beneficio ai co11giunti diretti di ogni associato. La direzione del ser vizio sani tario è staita af. .f:data al dott. prof. Moi sè Pagliaro. Le visite aro-


;[ANNO

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SEZIONE PRATICA

.bulatorie sono assolutamente gratuite. Per le visite é\ domicilio, invece, è stabilito un compen so di L. 10 3. visita per i casi che rientrano n ella m edicina e chirurgi a g enerale. È s tata anch e assicurata la collaborazion e d i ·specialisti. Per le vis:te a domicilio d ei m edici ·specialis ti è stabil1to UQ compenso di L. 25 a visita. Per lutti ~ n1ezzi di diag nost ica gen erale su ssidiaria : esami, analisi, radiografie , radioscop :e, protesi d entarie, ecc. so110 stabiliti onorari mitissi111i e fac! l~tazioni eccezionali già concordate co n la Presiden za della Federazione.

1047

laz:<0ne, illustrando la varia attività d ell 'Ufficio d 'igiene e sanità. Prese poi la p ar ola il Podestà, ch e promise di é\Ccoglier e le proposte presentate. La cerimonia si chiuse con una visita ai locali.

Nuovo Istituto ospedaliero ad Arezzo. Il nttqvo I~ituto osped aliero S. Giuseppe è st ato ~naugurato ad Arezzo d al cardinale Rago11 esi, con l 'intervento delle autor~tà civili, mili ta~i ed ecclesiastich e.

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1

L'ambulatorio della Casa del Fascio a Firenze. La Ii'ed er azion e l)rovinciale Fascista, convinta dell 'opp1.1rtunità di un tale impianto n ella Casa del Fascio, decjse _ch e a tale scopo venissero destinati alcuni ad atti lo cal~ al pian o t erreno, in un a11golo appartato e cqn facile accesso an ch e a m ezzi d i trasporto, non tro·p po disturbato d al _passaggio continuo d el pubblico che affluisce agli tJffici d ell a I?ed er azio11e . L '~dea, approvata d al Se.gretario Fed erale dott .. Pa,volini e dal Presidente d ella Irr1111obi1iare f ascista on. Ilidolfi , fu studiata e sollecitamente attuata n ei suoi partir colari dagli ing·eg11eri Burci e Roganti11i. Dalla sala d 'aspetto, si pa,ssa iil un corridoio -0ve si apron o i r eparti p~r le special1tà mediche, .per la chirurg] a generale e per la chirurg ia spe1

~ializza ta .

L 'ambula torio centrale di cui ci occupiamo ha .due scopi : din1inuire l 'affollamento n egli ambul atorii rional ~ ed eser citare la con sulen za affidata .ai più chiari docen ti d ella Un~versità. L 'ambula lorio, ammirato an ch e d al Duce n ella su a visi llt alla Casa clel Fascio fior entin a, d à, uni·tamente agli ambulatori dei Gr\lpp! rion ali, un ,più vas to e proficuo limit e all 'oper a di ben e. Con l 'istituzion e e il funzionan1ento d ell 'AmJ:>ulatorio l 'opera assistenziale fascist a, g ià n ot evole per la sua !importanza e µ suo· sviluppo, ba dato pri11cipio· ad un lavoro altam ente umanitario a favor e d el popolo e dei soffer enti.

Le Terme di Calitea a Rodi. Il 30 giug·no furono inau g·urate a Rodi le Reg ie Terme di Calitea, a breve distanza dal capoluog·o. Dall 'analisi fatta dalla direzione g enerale d ella Sa11it.à Pubblica è risultato ch e la compo:-,izione d ell e acque di Cal1~ea è m olto simile a quella di ~Jontecatini.

L'infermeria marittima di Napoli intitolata a Camillo Cucca. Con r·eccnte Decr eto, il Ministro d ella Marina am m iraglio s ~1ri a11n~, accogliendo la proposta del capo d ella Sanit à Niilitare l\1arittima prof. Giovanni Saccon e, h a disposto ch e l 'Infermeria autono1na militare Niarittima, di nuova istituzione a Napol;, sia bait t ezzata col Jlo·m e del Generale Medjco Ca111illo Cucca, ch e fu vanto d ella Marina da Guerra . Questi a, lung o diresse l 'Osped ale di Marina in Napoli, r endendolo un vero Istituto di Trau1natologia .per n1ezza città : tutta l a parte occidentale, priva di posti di pronto soccor so. L 'in :.ziativa rlel comm. Saccone è stata accolta con plau so ~ ricor1oscen za da tutti i m edici napoletani, memori d el valor e scientifico di Lui, ch e lasciò orme incan cellabili on or aite, an ch e com e Direttore dell a Casa d egli Em~granti.

I nuovi edifizi dell'Università di Bruxelles.

Il presidente generale della Cr oce Rossa Italiana, se11. Filippo Cr em on esi, si è rec~ to in Sard egn a, per con cretar e la costruzione d i un san at orio antitubercolar e della provincia d i Nu oro. La Cr oce Rossa collabora così, con q uesta nuova oper a assisten ziale premurosamente sollecitata -e sorretla ùal Diret tore gen er ale d ella Sani là pubblica, all 'esecu zione di quel vasto progr a1nma ve.Iulo ed ord i11ato d a S. E. il Capo clel Governo per met ter e in efficienza e po ten ziare le forze vive della Sar clegna.

Con grar1de solenn~ 1t à sono slati inaugurati i nuovi edifizi d ell 'Univer sità di Bruxelles, costruiti per la Faco·l l à di Medicina e per la Facoltà di Diritto col con cor so, rispettiva1nente, della cc Rockefelle r Fo·u ndatio·n » e della cc C. R. B. Education }"'oundat:on ». Alle cerimonie p arteciparo,n o numerose delegaziòni delle Università belgh e e stran iere. Per primi, jl 23 g iug·no , furon o inau gur ati gli edifizi d ella F acoltà d !. Dirit to, al Solbosch. Alla cerin1onia fu present e il Re. 11 g iorno su ccessivo ebbe luogo l 'inaug urazion e della nuoYa Scu ola di Med icin a, al boulevard Wa terloo, presente la Reg·i11a; parlarono il d ecan o prof. Bordet e il rettore prof. Sn1ets. Le du•3 impo,n en ti cerimon ie fu rono i n~egrate d a vari festeggiam enti .

L'Ufficio d'igiene e sanità di Milano.

Nuova Clinica ortopedica di Lipsia.

t>er un sanatol'io antitubercolare nel Nuorese.

Il n uovo p alazzo d 'ig-iene e sanità d el Comune .di Mi.lan o, in via Stqtuto·, al lato opposto del vecchio ecl ormai an g usto edifizio di via Palermo·, er a stato inaugura to ufficialmente il 28 ot .tobre dello scor so anno; ma l 'inau g urazion e scie11·tifico-sanit aria si è avuta il 29 giug n o, presenti il prefet to, il p.od està e altre spiccate autorità . Il prof. d olit . Carlo Baslini, segretario d el Sindacalo nled ico, com e incaricato d ella sovrintendenza all 'in Lportante Reparto, lesse un 'ampia r e-

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stata, solennem ente i~ augurata a Lips: a l a nuo,va Clinica ortopedica, univer si taria; è d irett a d al prof. Schade.

Commissione per la difesa antigas delle popolazioni civili. Nella sede d el Comitato Centrale della C. R. I ., il sen ator e Cremonesi, presidente gen er ale d ella C. R. I. , h a insediato la nuova Comm ission e incaricat a di studi are l 'or ganizzazione della d ifesa

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IL POLICLI NICO

antigas alle popol azioni civili 1 i11 caso di g u erra ch:m ica, compito questo, che p er recente disposizione l egi sl a l~va è stato affidato alla Croce Rossa Italiana. Di ·t ale Co111n1issione, presiecluta dall 'illustre patologo senatore Lustig, fanno parte autorevoli rapprese11tan ti del Minist ero dei Lavori Pubbli,. ci, dell 'Aeronautica, d ella Milizia V. S. N., della Direzione Gen erale della Sanità Pubblica, d el Cen tro Chin1ico Militare e d ella C. R. I . Il sen atore Cremonesi , n el porger e !l suo saluto alla Commission e, ha parlato dei posti di prima a sist enza ch e att ualmente si stanno organizzanrlo e sviluppando in tutta Italia, affinch é venga eventualn1enle studiata la possibilità di far convergere verso questi centri. assistenzia· li, ai q11ali o.ffiuiscono g·ià le a ttività delle varie Associazioni di J.->u])bli ca .i\.ssisten za ch e la C. R. I . va assorbendo,, an ch e l 'esp licazione di quest o nuo o comp :to di g·r ande importanza nazionale, den1anclato alla .Croce Rossa Italiana. Il sen atore Lustig ha preso poi la parola ringr aziando !l se11. Cremonesi delle cortesi espressioni av ute per tutti ·~ componenti della Commissione, d opo di ch e so110 sta ti inviat ~ due vibranti telegram1ni di 0 n1aggio, al Capo d el Governo, ed al Ministro della Gu erra . 1

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La fusione delle Associazioni di Pronto Soccorso a Milano. Jl 29 giug n o, al Palazzo Sforzesco di Milano, n el Cor lile d ella Rocch etta, sono stati dati i11 consegna alla Croce Rossa i vessilli delle d :~ciolle associazioni volontarie di publ)lica assistenza cittadine, assorb1~ e dall 'Ente, in se.g11ito a disposizion e del Capo del GoYerno . Numerose le autorità presenti, alla cerimonia. Parlarono il co111missario della C. R. avv. Innocen zo Pini, cl1e lesse un m essaggio del ,.presidente generale sen. Cremortcsi, l 'avv. Emant1ele Gianturco, che pro nu1u iò jl d iscor so ufficiale, e il Podestà. I vessilli delle disciolte assoc:,azioni furo,n o poi reca ti in corteo i1ell a sed e del Comitato Mil a11ese d ella Croce Ro .. sa, in via Silvio Pellico 8, ove rin1arr anno cu stodjti.

I medici e lo sviJuppo delle stazioni idroterapiche . e termali. L 'ufficio Eitar11pa del P. 'N. F. comunica: Il Segretario del P. i\". F. 011. Turati· esaminat a l 'i11iziativa del Sindacalo n azionale fascista dei ineclici di Yoler disc =pl inare in sen so t ec11ico lo Y1lu1)PO ecl il funzio11an1e11to delle st azio11i idroterapich e e t ern1al i <lei Regno; ha incaricato il suddetto Si nd ac:'li~O nazionale di svolger e questo progr a111111a, ai fini , di u 11 se1npre maggiore r en din1en to per l 'econo111ia del Paese prendendo tulle quell e i11iziative ch e valg·ano a perfezionare tanto le di. cipline idro.Jog·iche ed affini, quanto a vilupp::tre l ·importanza clei luog hi di cura s te : e }Jrocura11d o ' pecialn1ente di renderli accessibil i a i più larghi trat i dell a p opolazio Ite 111 e 110 abbiente. 1

Pe1· gli esperimenti sull'uomo in Germania. La Con1n1issio11e })er lo studio del nuovo Codice I)e n ale tecle co h a soppresso il seguente com n1a, co11ler1uto i1ell 'art. 264 del progetto elaborato u el 1927: « Chit1nque i11fligge una lesione

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corporea col 00 nsenso della persona lesa, è esent e da pena, salvo che tale atto r:.sulti una violazione della b11ona morDle » . La soppressione di questo comma significa che diverrà :mpossibile, senza incorrere n elle sanzioni d el Codice, di oompiere d elle esperienze su soggetti volontari, esp er!1enze spesso indispen sabili, per risolver e problemi scientifici, diagnostici o terapeutici. La « Lega dei Medici n della Germania ha fatto prat \cb e perch è, alla second a lettura, quel p ar agrafo sia accetta to. Il Consiglio Sanitario Federale ha con sacrato una seduta a disc uter e il problema d elle esperien ze sull 'u omo, g·iungendo al risultato, che esse sono indispen sabili, lna che vanno cir condate di garenz je, tra cui il con sen so <lei pazienti o di chi per essi quando si tratti di bambini. 1

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Nella stampa medica. La rivista cc Lotta contro la, tubercolo s~1 n ha lo sco,p-0 d i rispecchiare l :intenso movimento impresso dal Regime alla lotta contro la tubercolosi, di documentarlo, tli promu overlo. Esce in fa scicoli m ènsili, a: grande tiratura , in veste lussuosa. l~ d ;r etta dagli on. proff. 1\II aragliano, Morelli e Paolucci; n e è r ed flttorre capo il prof. Bocchetti; vanta, nel corpo redazionale, molte spic1cate p er sonalità della tisiolog·ia italiana . Pubblica in gran copia l avori ed artir.oli orig'. nali, r ecensioni, r esoconti di congressi, n o tizie, un questionario e tre rubrich e car atteristiche ch e riguarclano le att ;.vità d ella Direzior1e Generale della Sanit à Pubblica, della Feci erazione Nazionale F ascista p er la lo't ta contro la Tubercolo,s i (di cui la nuo,va riv:.st a sostitui sce il Bol'lettino) e dei Con sorzi Provinciali ,t\.ntitubercolari. Direzione, Redazione e ..\.mministrazione h anno sede in via Nazion ale 172, Roma. I no-stri auguri fervldiss'mi accompagnano la bella iniziativa. 1

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Esposizione d'arte medica a Parigi. L 'XI « Salo·n d es N[édecins », or gan :.zza to come di. con su e to :i al dott. Pa1tl Rabier, ha ripo r.tato ur~ pieno su ccesso. Gli espo,sitoifi sono, stati 140, tra lned:•ci e p arenti di m edici. ·Not ati e< les souvenirs d 'Orion » del prof. M. Labbé, pittore delicat o e incantevole ; cc Ch at reve11r », opera squisi ta d el dott. Villandre; una m edaglia di fine fa ttura del prof. Hayem .: g·li acquarelli d eliziosi del dott . Escat; ~ leg11i sco,l pit!. e le acqueforti del do tt. Rollet; ecc. Numerose le espositrici: n otevolissime le tele dell a signora Zicca. Una sezione speciale venn e d estinata alla medicina ed ai medici q u ali sono veduit i dagli umor :·sti ; comprendeva una ser ie d 'opere di artisti rinon1ati: Barrèr e, .T on as, Léandre, Villa. Nella m ostra fig urava anch e una collezione di ex-libris med ici . 1

Onoranze ad A. Ferrannini. J~el

C\rcolo d ella Slan1pa di Napoli e col co,n ~ cor so di numerosi ed autorevoli intervenuti, sono· sta te t r ibuta te calde ono,r anze al prof. Ferrannini, di recente n ominnto accad emico, di Montpellier. Vi furon,o vari ed elevati discor si , ai qual! risp ose infine il Jesteggtato, p arlando della missione del giornalismo m edico, cu stod e dell & gloria del pensiero sc=~nt ifico na zionale~


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SEZIONE PRATICA

Un monumento a D' Antona.

Autolesionisti in massa.

La cittadina di Diesi h a voluto eterr1are n el mìarmo il sen. prof. D 'Antona, cu i. essa dette i .nalali. • J.J 'o ra,t0Te ufficia.le, prof. 1\-fur11n1ul a, direttore idell 'O.spedale d~ Mazzari.qo, rievocò i meriti del~ 'illustre scienziato e ne descrisse la carriera. Ricordò ch e, in occasione d el trentesin10 anno d 'inse-gname11to, L11i viven le, f u g ià inaugurato all'Università di Nap{)li un suo busto in bro·n zo, per offerta e plebisc~to d~~ chirurgi di tutti ~ .Paesi. Un altro discepolo del D 'Antona e suo concittadino, 11 dott. Giu seppe Celestri, tessè l a vita del tvlaesiro, d.ichiarandosi fj ero della celebrazione. •

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Qttattromila interventi sulla tiroide. Il chirurgo pri111ar ··o do,l.t. l 'rban, dell 'Ospedale delle Su ore della 1nisericordia di Linz, eseg l1ì qualch e m ese addietro la, quattromillesima 01)erazio11e di g.qzzo. Qu es:o eccezio·n ale avvenin1ento fu ricordato dalla direzione e dal corpo inedioo dell 'Ospedale con, un ' all.ocuzio11e eQ un augur·p nella saia operatoria. Nessun altro· chirurgo europeo- può va11tare ltll numero così rilevante di OJ)erazioni sulla tiroid0.

Due medici belgi in Tribunale. Il 'Tribunale correzj.o nale cli Bruxelles h a conclar111 ai~:o co·n dizionalmente due medici a 175 f r anchi d 'ammenda ciasct1no, percbè no·n si era110 presentati alle operftzjoni cl,: l eva: avevano n1andato, ~ scu sare la loro asser1za, ma non la avevano giustificat a, qnde t1na denunzia d el colonnello presidente d ella Co·ron1jssione . Nel Belgio, è fattQ, o·b bligo ai medici civili cli .ass~s~ere alle operazio ni di leva; i medici che devono coim piere questo. d.qvere, vengo no designati solo ~l g io·r no J)ri1na, estraendo a sorte i loro llo1n~, e ciò per evitare l~ inframmettenze eventuali deg·li esam~nandi. Per molti medici siffatta designazione si risolve in un vero disastro ... 1

Si ~ ta svolger1(lo a Ro1na un grosso processo contro c1nquanta operai e quattro proofessionisrti ritenuti colpevo1i di truffe a danno d elle Assicurazioni Infortuni, perpetrate co·n lesio·n i procur ate coir~ la coo·p erazio,n e e con l 'au silio di una catena d~ 1mplicati.

Chiassate alla Facoltà medica di Parigi. Dop o 11 char i-var i contro ~l professoTe di chi1nica Bla11chetière, d~ c u:, den1r110 già notizia, determinato più ch e altro dé\l suo rigore agli esami, g·li s tudenti, sottq lé\ m inaccia di chius.u ra durevole d el cocso, sA erano limitati al boicottagg io delle lezioni; ma il corso è stato eh :,u so u gu almente, fil10 a ottobre. Altre lnanifestazio,n i sono· sta·te dirette contro il pro.f. Leveuf, d i p-atologia chirurgica, ~l quale si era limitato a spiegare il funzion amento· d elle assic·u razioni ' sociali. Gli studenti in medicin a so110 esasperat i per queste assicurazioni, ·poich è il 111agr :ssir:ho compe11so assegnaio ag'li interni e(l esterni d 'ospedale, i11 7 franchi q} giorno, vien_ e ad essere falcidiato di 35 centesimi. È da con,siderare che n10.it=. studenti si trovano in condiz1o·n~ di povertà quasi assoluta, ta11to d a adatt ar si a gt1adagnare la vita facendo modesti m estieri, come quello d i chauffeur; qui11di essi risentono il 11uovo g·ravame., per quanto. possa sembrare m odestissi1no. I,e dimostrazioni non er ano clire:t te contro il Leveuf ' ma . avevano lo scopo di rj chiamare l 'atten zione del Governo e d~ forz arlo a cons iderare i co1111)ensi asseg11ati ag·li studein ti in rr~edi cina, addetti ag·lì ospedali, non g·ià con1e con1p·e11si r egolari , ma come con1pen si provvjs-ori ~ perciò non sog·ge.~ti alla tassa d 'assicuraz1o·n e. L '~sito è stato, una quantità di ve tri rotti ·e cl=. 111obili danneg·giati : ne è seguita la chiusura del c oTSO· orclinata d al clecano . 1

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Strada intitolata a un medico. Il prefetto della Se1111a ha deciso di dare il i1o·m e del co•m pianto prof. Fernand VVidal a una via, di Parig i, recenten1ente aperta nella zo·n a XIII.

Bambini uceisi dal tallio in Spag·na. Nell '« Hospicio Provincial » dt Grai1a ta furo,110 trattati con ace1tato di taJl~p 16 bambini affetti da ti.g11a, che aveva resi stito ai_ raggi X, agli antisettici, ecc. Il trattamento era stato· deciso dal dot,t. Carlos l)u ertas, che aveYa in cura i banìbini, autorizzato d al dott. Bi&sco Jleta, capo· d el! 'Ufficio munic~·p ale per l 'assistenza all 'infanzia, -e rlietro p arere fl~l dott. Sainz de Aja, specialista per le trico.fizie, cii Madrid . De.:1 bambi11i trattati ne sono rr1orti 14:: con sin·t omi dapprima attribuiti a mielo-encefalit~, n1a poi ricon osciuA.i d i avvelenarne11to da tallio. P are dimostrato che la ca tas trofe sia dovuta ad un erro·r e co,m messo nel pesare il medic.inale. È stata intentata causa penale contro il medico· curante, per om~cidio colposo, llOnchè contro u11 altro medico· ed il far1nacista, come complici, e co111tro una suora ed un-0 studente di medicina, per avere ten;tato· di occultare i fatti; viene chiesto globalme11te, a tutti e cinque, un indennizzo pari a un m~ Jione e mezzo di lire it. ! 1

Gli studenti di medicina in Francia. Il pro·f. Bal thazard, presidente d ella Confede~ razione. dei Sindacati- Medici Francesi. e vice-de. cano della Facol.t à ·Medica di Parig-i, r :Jeva con inquietudine ch e il n,umero deg-li studenti di m edicina in Fran,cia aumen,ta di anno in anno : da 8779 nel 1911 è passato a 14.574 nel 1929. La proporzio·n e delle do•n ne si è r:.dotta molto, da 30 a 10 % incirca. Invece la proporzione degli stranieri è aumentata, (la 12 a 25 ~ki incirca. Così l '« Echo de Paris ».

Per i medici rumeni morti in guerra. Nel parco' dell 'Osp ed ale ~filitare Regina Elisabetta i11 Bl1carest si è in at1gur~~o un n1onumento ai medici d ell 'Eser cito caduti per la Patria durante la g11er ra 1916-18. Il monumento è sobrio e imponente. Si deve all 'iniziativa del gene.: rale inedico Papiu, direttor e del Centro d 'istruzione m edica dell 'Es~rcito run'),eno·.

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IL POLICLINICO

RASSEGNA.. DELLA. STAMPA.. MEDICA... R ev. S ud. Aniér. de Méd. et de Chir., feb. 1

P. Escu nEHO. Diabete sospeso. B. VALDEHlìE Uretriti latenti d 'emblée. l\!I. GoNZALEZ 0LACHEA. Cl assificaz. clinica degli itteri. An1i. di Ostet r . e Gin., feb . - L. Los10. Ctperazione di _.\.lfieri. T. Cui zzA . Cocchi, gra1r1r1egativi diversi del gon ococco nel tratto g·f11it. femm. A nn. cle l 'lnst. Pasteur, feb . - L. 8ouc11 '\RD . Tent ativi di terapia del col era col batteriofago di d 'Hérelle. P. MAURIAC e E. AuBEHTIN. Vacci n azio 11e speri111ent. con BCG. G. \\· . \.V1GODTCIIIKOFF e N.. l\!IANONILLOVA. P arafagociLos:. ltlorgagni, 2 mar. L. DE GAETANO. J\lalaltje ossee della crescenza: pseudotubercolosi. Rif. Med., 24 feb. - ~~. FERRATA e A. F 1Fsc111 . Cosidelta « pseu dol e11cemia n. J~iv. di Patol. nerv. e men.t., 1 n1ar. -- U. DE GIACOl\IO . Il nucleo rosso. -: C. Rizzo. Cistj cer<:os i cerebr ale . .'\eta Med. Scand., I. - A. LuNDBERG. Fratture aor tiche g u ari t ~ . E. FoRSGREN. Attività funiionale del fegato e sen sibil~ tà all 'insulina . Supple rr1 . XXX II.. J. MYGGF.. Epidemiol. dell 'influenza. Bull. d. Se. "A1eci ..' 5. -- V. BISCEGLIE. ColturP. in v itro di sang·ue. l~iv. di Pat. e Cl. d. Tuberc., 28 feb. B~IAGGIORA e A. ILVENTO. Infez. tbc. l atente negli a11imali in esperimento. Arch. Mal. App . Digest., ecc., g·en . - M. CI11~AY e A. Lol\·ION... Distonie e d !.scinesie vescicol ari. Journ . Nléd. Franç., gen . Numero su}) P. operazioni nuove. Acta Radiolog. , Su ppl . IV. - Inseg·nam. e addestramento in radiologi a medica. Wien . J(lin. Woch . , 6 mar. - vV. FAT.TA .. Rapporti del] a pi11g u edine e della magrezza con l 'organo in st1lare. l~ev. l\'eurol., feb. L. BENEDEK e F. KuLCAR. RiClesso naso-orale. L. CoRNIL e P. KrssEL. A. tassia acuta post-\Taricellosa. Prensci Méd. Arg., 10 fe]). -- E. DovVLING. El eittrochirurg::a d ei tumori encefalici. Presse Méd., 5 mar. · - E. DESl\IAREST. Appendici le traumatica. ~1. Ro1vrNrE. Psittacosi. Ilaematologica, Recens . I. - A. CESARIS DEl\IEL. Iviegacar=i0citi e piastrine . L. ZoJA. Ricambio emoglobinico. Jour1·tal A. M. A . , 24 fe]). J. I. lliRTl\iIAN e al . Eziologia d ella spasmofil'.a infan tile. W. \ iVEsToN. Fattori diversi dalla v~~an1;na D n el rachitismo. Jlm,er . .Journ. Obst. a. Gyn. , feb. R. vV.' .T ONSTONE . I .. a nuova fisiol ogia d ella n1estruaz. G. D, RoYSTON. Riparaz di lacerazione perineale co111pleii a. Paris 1v l éd ., 9 mar. - L. BRounA. Diagn. biologica di g r avid. J .-S. ScHvVARZ1\1ANN. Nuovo i11e l. di tra ttam. dèll 'angi11a di petto. J ou rn. <le j\r[éd. de L~1 on, 20 feb. Numero su ll a incdici11a infantile . • .4.rc/1. Alal. du Coeu r, ecc., feb. - J.-J. 1\iloRER e P. Dl- CHOSAN. Studi elel trocardiog·rafici. C. l~ \CALOGnLu . .A.neurisma parielale del cu or e . Folia 1\lerl., 15 feb. - P. _.\TzENI TEDESCO. Et'. opa loge11e i del favis1no. 1

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XXXVII, NuM. 28);

Radiologia Med., rr1ar . - D. TARTAGLI. Anoma-· lie co11genite dell 'intestino. - l\iI. CATALDI. Mecca11ismo d ·azion~ de~ raggi ultra-viol. Riforma . Med., 3 mar. G. PENNETTJ. Prova. della ipofisina ed escrez. biliare. -· G .. PIERI eU. TANFERNA. Irritaz. e traumi n ella genesi dej tun1ori. An1i. d'lg. , feb. C. PANÀ. Azione di estrattidi g h iandole endocrine su fung hi e b atiteri. V. CILLI. F issaz. del complemento n elle mescolanze di anatossina tetanica e siero antitossico. ,4.rc7i. . I t. di Chir. , 6-bi s . - Resoconti di Con.g ress1. l~iv. Ospedal., feb. l\II. BARBARA. Eredodisposizione -o. eredoimmunit.à ? Presse lVIéd., 12 n1ar. - R.. DEnRÉ e al. L·'e,n ,.. cefalite del morbillo. L.. GARNET. Le form eextra-articolar1 dell'a m alattia reumaticà. Soc. d . Ch.ir., 7 feb . - R u RENs-DuvAL. Amput azio11e parzi ale d el seno per epitelioma. PA-.. STEAu. Vesriculografia . PLANSON. ~arcinoide­ del tenue. Are/i. dello I st. Biocli. !tal., feb . B. FRATTINI e "NI. lVI. MAINO. L 'or111one follicolare. - G. FASOLI. Avit aminosi ~ sviluppo dei tessuti dental i. A ~·lrc,r.,IAVACCA. R~generaz. del midollospinale nei feti e n eor1a ti. 1 Pren.sa IVIéd .. A rg ent , 20 feb . E. l\iioucHET. Meccanismo dell 'emozione. Bril. J\tled. Joizrn., 1.5 mar. - T. LEvv1s. La. sci enza in medicina. Deul. ~led. vl' Oc]i.' 14 mar. MoLITOR. Dis turbi del sonno e lor Q trattam . Gaz. d. 1-Iop., 15 mar . - F. MoREL. I gruppi sanguigni . Studium, 1 inar. P .. l.,oRNARA. Il reumat _ ar t. ac. nell ' infanz~a. Arcli. di Ost. e Gin., mar. - CANDELA. Incretoterap,ia follicolare, luteinica, mammaria . Rifvrma tvled., 10 1nar. D. SOLI. Amputaz_ spontanea dell 'append ice . A1iinch. Med. Woch., 14 mar. MEIRo,vsKY. J.,a Spirochaeta p allida . E. SPOHR e H .. L AMPERT. Esame fun zionale del cu ore. Riv . San. Sicil., 1 mar. S.. LATTERI. Arteriografia con l 'Uroselectan. Rivista d{ Terapia MO d . e fvl ed . Prat., ~1::.1 ano,. giu gno 1930. - Pel libro medico ital. - Lavori premiati con co,r so (< Rivendicazioni scie11t. ital . ». - Per idrolo,g ia ital .. - Icono grafia med. ital. ·No tizie. 1

1

ANNALI D'IGIENE. Periodico mensile. Avvertiamo ohe n·o n ai accet~ano più abbonamenti' per l'n..nuo in c·orso, poichè il successo librario di questa period.iro ha fatto esaurire le riserve di alcuni fascicol i dei' primi mesi dell'anno. Viene. ora, istit uito uno speciale abbonamento se· nlestrale per i mesi di 111glio-dicembre, al prezzo dii L. 3 O in Italia, L . 5 O .all'Estero; per gli abbonati a l « Policlinico» rispettivamente L. 2 7, 5 O e L. 4 5 • Ohi si affretterà a m andare l'importo riceverà anchE: i n1uneri di maggio-giugno. Per ottenere quanto sopra r.ivolgersi direttamenteall'ed.itore LUIGI POZZI, via SÙ)tina 14, ROMA.


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1051.

SEZIONE PRATICA •

CUORE E CIRCOLAZIONE .

''IL POLICLINICO,, SEZIONE MEDICA (mensile)

Periodico mensile diretto dal prof. VITTORIO ASCOLI

diretta dal prof. VITTORIO ASCOLI

Redattor e-capo : prof. CESARE PEZZI I l Numero 7 {Luglio 1930) contfene: Lavor i origi na li. - I. - s. BIONDO: La cura della mio- . cardite cr onica, non s;pecifìca, e dell'angina <li pett<J per me·z20 della diater.mia. - II. - I . G. POMODORO: Rlicerche e1ettro,.o!llrdiogra.fìielhe 5Ul bloic co di branca. III. - G. GIIERARDTNI: In ris·p osta alle osservamooti ·del prQf. Cesare Minerbi sul mio studio « Sul significato ·di alcuni ~osì detti riflessi cardiaci, ecc. ». Rasseg ne, Riviste e co1ngressi. - Clini ca: R . SOHMIDT: Patogen·e & e ·cl.i ni.ca degli stati doù.orosi anginoidi. - T. McORAE: Angiina pectoris e ma.latti a delle oo· rona.rie. - E . DON ZELOT e R . BOUCOMONT : L'in· farto del mioca.r.dio a forma 3/ngino.sa. - V. CIANNELLA: Aneurisma dell'arco aortico. Contributo al· la •conoscenza delle algie ameu1·.ismatiche. - DRESS· LER: Sull'iinsorgenza del ritmo dd. inter-feremza dissociata e su•lla prop·a -gazione retrc.grada delle extra. e i stoli ventricolari. - H . FENDEL : Sulle forme larvate di insufficienza cronica del cuore. - O. JF.RVELL : Il metabolismo basale ne11e m alatme -0ardia·· ch e. - Terap ia : M. LOEPER e A. LEMAI RE : Il re- · gime dei cardia ci e l a nutrizio.ne del cu-0Te. - L .. B UERGE.R : Cura chi.rurgica ·della gangrena dia be' tica e delle malattie a,rter•iose. Not izie b i b l iografiche. C. LAUBRY: Maladjes du · coeuT et des vaisseaux.

I l Numera 7 (io Luglio 1930) oontiene : LAVORI

ORICINALI : I . - R. GOSIO e .A.. DI NATALE: Sulla funz ionalità

,d el midollo ossoo. nella tuibercolos.i polmonare. Da.ti ema tologici e i stolo,gi•ci. II. - G. F. CAP UANI: La caJ.loid~l~bhlri.tà plaa,mati .~a nella tubercolos\i.. III. - G. SABATINI e M. PL\.ZZI: Modifìca.7Joni d~l taeoo glicemico i ndotte negli inidivti.dui ~pergJ jce~DJi~j e glicosurici da minime dosi di sali c:ei ro.etalli oligodi1n amioi. IV. - R. CARUSI : Sutlle seca:ezioni pancreatiche. Nota III: Le secrez.ioni pancreatJiche ùopo l 'in·ie· ziane di p ~tone. V. - M . SCELBA: Pulpitie d·a Stireptocoocus v1ridans. Endoc31r.dite lenta . N-0d11li fibrosi periart•1ool a r i . Abbonamento annuo alla Sezione Medica,

per l 'I talia L . 4 5. - Per l'eetero L . Un numero sepa!'aito : L. 6.

5 5.

SEZIONE CHIRURGICA(mensile) diretta dal prof. ROBERTO ALESSANDRI

Il Numero 7 (15 Lu.g lio 1930) conterrà: LAVORI ORICINALI :

T. - MANFREDO ASCOLI: Studio -cLinico sui tumorj 'Primitivi del fegato. II. - G. CICAI.A : Contributo alla conoscenza dei tumori ipernef roidi del rene.

Abbonamento pel 1930 : I talia L. 4 O; Est.er o L . 6 O. Per ghl assoc.iati a l u Po1iclinico '' : I talia L . 3 6 ;..

Estero L. 5 O. U·n numero separato L. 6.

RIVISTA SINTETICA :

AVVERTENZA - Per dare modo a quei Colleghi che non conoscono ancora questo nostro Periodico d1 poterne sperimentare la sua imp~rtanza, apriamo un abbonamento semestrale di saggio:

G. P ETTA : Le 1diepl asde e&see pil"i.m1itive. Abbonamento annuo alla Sezione Chirurgica,

per l'Italia L . 4 5. - Per l'estero L. 5 5. ' Un numero separato: L. 6. I non abbon:::t.ti alle suddette Sezioni potranm-0 ottenere su bito l 'uno o l'a ltro numero inviando relativo Va· glia· all'editore LUIGI POZZI, Via Sistina, 14, ROMA.

buglio-Dicembre 1930, per sole h. 20. Per abbam.arsi, invi3Jre Vag1'ia al'l'editore LUIGJ POZZI · Ufficio Postale Succur.sale diciotto - ROMA.

Indice alfabetico per materie. Allergia e immunità tubercolar e . Pag. 1Q37 )) 1037 ~t\.llergia tifica Appendicectomie se11za affond amento )) 1021 del moncone . )) 1035 Bevande alcoolich e: azione })attericid a )) 1033 Bibliografia )) 1026 Callo osseo: ~·11nest i sperimentali )) 1039 Carcinoma dei giovani )) 1036 Cistectomia totale . )) 1035 Cisti cla echir1ococco . ConsullaziOni per corri sporidenza )) 1042 )) 1039 Cordoma in sede non abituale Dermo,p atie: cura con calcio e vjg·an)) 1040 tolo ~ )) 1039 Eczema cronico : cura Fegato: insuffic :enza . . . . . . )) 1033 Fratctura: consolidamento acceleralo per me7.zo del silicato calcico )) 1026 Leucemie: patogenesi )) 1034 lvl edicina sociale . . . . . . . . )) 1043 Microrganismi: azione della luce U. V. )) 1034 sulle proprietà t intoriali . ìvlola vescicolare: forme cl;njche ed esiti )) 1035 ~1orfo logia : ricerche . . . . . . )) 1036 )) 1028 Occlusione intestin. d 'origi11e biliare )) 1029 Ortopedia : primi apparecchi . . Osteomielite acuta del pube . )) 1025 Osteo1nieli te fibrosa cron =.ca . . . . )) 1026 Pielografia endovenosa coll 'uroseleclan )) 1036

Pne11mo1)ielografia ~ pnet1morene: vaPag. lore diag11ostico Pneumo1Lorace ter.: s1r1cope grave superata con iniezio11e intracard. d 'adrenalina » Porpore en1orragich e : classifjcaz. patogenetica . )) R :.1flesso di prensione )) Roèntg·enterapia: i11djcazioni e risultati )) nelle 1nalatt~e r1ervQ·se )) Siringomielia: tra ltam. ch ir11rgico . )) Stomaco ptosico: trattam. chirl1rgico )) Surreni: imp= anti eterolog·l1i in conigli Surreni: insufficienza acuta n1ortale da tubercolosi )) 1'raumatismi cranici: variazioni della )) vertigine voltaica )) ·rubercolosi :· profilassi aJla Spezi a Tun1ore; della. .ghiandola carotidea ; exe. )) r es~, guar1g1one . . )) 'Tu1nori :ìddon1inali di difl1c:ile diag11osi )) Tumori in lo,b i inamn1ar! aberranti . )) Tun1ori maligni: febbre Ulcera duodenale : m eccanismo della )) sindrqn1e Ulcera gastrica e d t1odenale : i11terventi 1027, )) illna : a1101na1ia

1037 1019' 1035 1024 1023, 1024 1028 1017 1034 1035 1035 1034 1038 1039 1039 1027 1028 1039

Non è consentita la ·rista1npa di lavori pubblicati nel Policlinico se non in.. seouito ad autorizzazione scritta dalla redazione. ~ vietata la pu1Jblicazione di sunti di essi senza citarne la fonte.

Di ritti di proprietà riservati. •

Roma - Stab. Tipo-Lit . .i\rmani di M. Courrier . •

V. AscoLI, Red. r esp .


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LANNO

IL POLICLI NICO

XXXVll,

l~UM.

~8J

Pep i corsi di puericultupa. Nostra nuova pubblica7ione: n

Dott. prof. RENA1'0 POLLITZE K

Docente di <?J.ini~a P~dti.atrica nella R. Un1vers1tà d1 Roana .

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Prof. LUIGI SPO L V EN.Il'LI .. DIRETTORE DELLA CLINICA PEDIA 1'RICA DELLA R. UNIVERSITA

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Le recenti acquisizioni della scienza ·---------------------------------------------------------------------su 11 a alimentazione della prima infanzia Con presentazione del Prof. Sen. ETTORE MARCHIAFAVA SOMMARIO. - Lettera del prof. E. Marchia/ava. Pag. 3 e 4 Indice. Pag. 5 e 6. Introduzione •. Pag. 7 a 10. - CAPITOLO I: La digestione e l'uso delle sostanze amidacee nei primi mesi di vita. Pag. 11 a 18. - CAPITOLO II: La patogenesi e la cura delle comuni dispepsie da latte di donna e di vacca. Pag. 19 a 28. - CAPITOLO III: Gli studi di fisico-chimica colloidale del latte ed i Loro riflessi nella pratica alimentare infantile. Pag. 29 a 42. - · CU>l.TOLO IV: L'azione ~utrofìca degli alimenti irradiati. Pag. 43 a 61. Volume in-8° di pagine 64. Prezzo L. 1 O più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 8, 5 O in porto franco.

Dott. Prof. R. POLLITZER L. Docente di Clinica Pediatrica nella R. Università di Roma

:Come si alleva il bambino sano e come si assiste il malato con Prefazione del prof. FRANCESCO V ALAGUSSA Sub- Commissario dell'Opera Naz ionaie per l a Protezione della. Maternità e I nfanzia

Questo volumetto scritt o dall'apprezzato nostro collaboratore Dott. Prof. RENATO POLLITZER, docente di Clinica Pediatrica nella R. Università e Direttore Sanitario d ell'Istituto-Scuola « San Gregorio » al Celio in Roma, consta di circa 120 pagine con 66 figure nel testo, e mentre riesce utilissimo nei CORSI DI PUER[CULTURA disposti dall'Opera Nazionale per la Protezione dell'Infanzia e della Maternità, costituisce anche una sicura e preziosa Guida ad u so delle Maestre (Visitatrici scolastiche), Infermiere assistenti infantili, Levatrici e Bambinaie.

Prezzo L. 15 più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati sol e L. '.l 3,50 in porto franco . Per ottenere quanto sopra inviare Vaglia all'editore LU ICI POZZI, Ufficio Postale Suooursale diciotto, ROMA


ANNO XXXVII

Roma, 21 Luglio 1930

Num. 29

fondato dai professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DU.R ANTE

SUZIONE PRATICA.

REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI SOMMARIO. J.aote e contributi : L. Oap,pelU : Oons•iderazioni dci J.'adiobiologia antineoplaAS·'bi·c a. L'irn.t ensità e 1::-.. d>0se ami· togene, Osservazioni cliniche : G. Conte: Ren·e i.idronefrotioo .che svia la diagnood fa,cendo p erus a re a cisti ovari•o a at· torcigliata sul peduncolo . Tecnica: G. Millul: Su di un partiicolare d·i tecm ica da seguirsi durante il I1 tempo dell'operaziione di Freyer. Commenti : G. Ayala · A 'Proposito della puntura dei ventricoli cerebrali. Conferenze: H. Piohler: Sul:le infeZiioni stomatogene. Sunti e rassegne : TISIOLOGIA: G. Ruffini: La setticemia tuberool!1re amiliarica. (Tifobacillosii di Landouzy) . C. Bartolc.tti: Sui rapporti tra pleuriti ,e tubercolosi polmonare. - SISTEMA NERVOSO: Tburzò: L'orga,nii.sm-0 ep.il~ttioo e i sintomi di ep il essi a . J. Lherrrnti.tte: Le manifestazioni nervose d ella poliglobuld•a . - V. Sci· mone: La terapia cal cica nell'emicrania. Cenni bibliografici. Atcadetnie, So-c,età Mediche, Congres·s i : Reale Accademia di Medicina di Torino. - II Congre.sso Nazionale di Nipiologia.

-

'N OTE E CONTRIBUTI. R.

I

ISTITUTO FISIOTERAPI CO OSPEDALIERO

DI

S.

MARIA E

S.

GALLICANO - ROMA .

Conside1'azioni ùi radiobiologia antineoplasticn. L'intensità e la dose atnitogene. (Nota preventiva). Prof. Lu 1GI CAPPELLI 'C.a po del Servizio di Radiumterapia. La Commissione del can cro dell ' Organizzazione ·d ' igien e dell.a Società delle Nazioni, ha dato incarico ad una Sottocommissione di studiare la questione della « Radioterapia (1) del c ancro », con l 'encomi~bile intendimento di {}ivulgare le tecniche d.a i dati statistici risultanti come attualmente p iù consigliabili. Ora, questa Sotto-commissione, composta dei di~r e ttori di gran parte dei migliori I stituti uni(1) Inter1dasi per Radioter apia in generale tan-

·tio la Ronlgen- quanto la Curieterapia . •

Divagazioni · G. Pieri: Jl[ ecli-ci· e malattie n ella poesia idi G. G. Belli. Appunti per il medico prat ico : MEDICINA SCIENTIFICA: In· f11u:enza delle vitamti.ne e ,delle ruvitamincsi sulla ci· catt'izzazio ne delle ferite etu.d iate col metodo grafico. - SEMEIOTICA : Insidie nella ·diagnosi urol ogica. - CA· SISTIC~: Oo!'i>i estramei n ell'utero. Le emo1Tagie del '()Ost-part um. - La gravida nza ed il parto nelle cardiache. - Sull'·a ppendicite acuta in gravi·danza. - Effetti dell~.. sim'Patectomia dell' a. ipogastri·c a sugli organi genit3..li ·i nterni f emminili. - TERAPIA: Accidenti rena li ·della traASfusd..cme. - La tTa.sfusione di sangue e di s iero di siamgue nelle 1i.n .fezioni gravii. - RUBRICA DELL'UFFICIALE SANITARIO: A . . Fra.n.chetti: La vigilanzia igienica sug1i aliment i: c001serve alimentari, s.ciro'P'Pi, marmellate, ecc. - POSTA DEGLI ABBONATI. - V ARIA. Nella vita 9rofessionale : Servizi i gieni0o-$anita ri. Concorsi. -- No mine, p romoziioni ed onorificenze. 1Nostv-e corrispondenze : Da Bruxelles. - Da Fire11ze. Notizie diverse. Rassegna de.Ila stampa medica. Indice alfabetico per materie.

versitari e non universitari del mondo, ha ,d ato a sua volta, per cominciare , incarico a tre Esperti: dott. J . Heyman, dott. A. Lacass.agne, prof. Fr. Voltz, ·d i presentare una relazione concernente appu nto l 'org.a nizzazione, le tecnich e e le statistiche di g uarig·ione ottenute in tre 11rescelti Istituti: quello ·del Radium dell 'Un iversità di Parigi, ·diretto ,dal prof. Claudi o Reg.a ud, quello d el Ra·di1unhemmet di Stoccolma, diretto dal prof. 1F orssell , quello della Clinica gin ecologica dell'Università di Mon.aco, dir·etta dal prof. Doderlein e di cui il prof. Voltz dirige a sua volta il ·d ipartimento ra.diolog ico. I tre E sperti suddetti h anno, invero , presen Lato a Ginevra una r elazione, con cernente la radioterapia del can cro ,d el collo uterino , in essa riferendo appunto e org.anizzazione e tecnich e e statistich e dell e malate guarite da non m eno di cinque .anni, . come risulta .d.all 'esam e dei documenti dei loro importanti Istituti . Si è co ì raggiunto l'accordo sopra un sistema semplice e pratico di organizzazione dei dati stati tici, coi quali è intanto emerso ch e cc i


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I L POLICLIN I CO

risultali oltenz1ti dai meto,d i radioterapici sono altretta1ito buoni, se non migliori, d ei risultati chirurgici » tanto ch e alla Frauenklinik del l' n iversità di Monaco il prof. Alberto Doderlein, che ne è il direttore, n on cc opera più i carcinomi dell'utero », ma li sottopone escJu, sivarnente al trattamento radioterapico. E notate ch e, dovendo le malate essere risultate guarite da non meno di cinque anni, le statistiche si arrestan o al 1923, mentre proprio da questa d ata in poi le tecnich e radi.oterapiche, avendo ubìto notevoli perfezio11amenti, ,,'è da attendersi tatistich e ancora • n1igliori. Questo punto fermo n1i era n ecessario intanto prem ettere, perch è gli spunti critici che io sarò or.a co tretto a far risaltare in una branca del].a tera11i.a co ì giov.a ne, in continuo . progresso e pu r cosi' promettente, non costituiscano motivo di menom.a zione, trattandosi , infine, di ·deficienze non tanto proprie a lla radioterapia, quanto .alla biologi,a de i n eoplasmi in gen erale, di cui la radioterapia non è ch e un.a particolare applicazione. Mentre, adunque, l 'accordo sulla organizzazione e sui metodi dell.a inchiesta stati stica fu per la Sotto-commissione subito pacifico, quando si è stati a scegli ere un tipo di tecnic.a cc standard » da proporre, a Ginevra, l 'accordo n on si è p iù raggiunto. Le tecnich e r isultarono troppo diverse, nè poteva preconizzarsene una senza, in pari ternpo , condannare le a ltre, g·iustificate ognuna peraltro ·d ai buoni risultati di cui ho f.atto cenno. Vale la pena di considerare alquanto più profondamente il fatto. Esaminando le tecnich e esposte n ella pubblicazione dell'Igiene .della Società delle Nazioni, n oi vediamo ch e il criterio biologico domin.ante, e sul quale si.amo tutti diuturnamente . d 'accordo , è quello di limitazione dell e dosi somministr.a te a quel m aximum compatibil e con l 'integrità dei tessuti normali. È, in fatti, un criterio n eg.a tivo, quello di non no.cere , cl1e cruida attualmente gran parte della radioterapi.a antin eopl.asti ca, non quello ideale di a C\O}utamente giovare. Accade, infine, J1er le n ostre ra.diazioni, qu·el ch e suole accadere per quasi ogni altra arma terapeutica, la quale, costituita ·da un doppio taglio, è costretta a lim itare al minimo n ocumento l 'effi cac ia dell.a sua cc dose ». Ora, per dose , in radioterapia, s' inten·de es~(_) n zia 1m ent e un prodotto di due fattori: irt, tensità e tenipo. Ben si comprende, quindi, cl1e ~e t1n criterio biologico obbiettivo non in1-

[!\~~o

XXXVII, NVM . . 2.9]:

pon ga una misura precisa dell 'uno e dell'altro , purch è la dose o prodotto final e sia lo stesso, le intensità ed i ten1pi restano al criterio personale dell 'oper.a tore. Di qui la disparità dei m etodi risultati a Ginevra e la dolorosa impossibilità di stabilire un 'u11ica norma, di front& alla sanzione d ei r isultati statistici n ei tre casi ugu.a lm -ente buoni . Posta adunque, com e barriera insuperabile. la dose, immediatam en te consegue una classificazion e dei neoplasmi a seconda della loro vulnerabilità di fronte ad essa. Se questa vuln erabilità è integralmente :-compresa nel.Ja dose massima sopportabile _·d.ai tessuti normali da ri spettare, l 'effetto terapeutico sarà pieno, inr caso contra rio sarà p.a rziale o nullo d el tuttot Di qui la divisione dei tumori in ra.d iosensibi li , mediocremente radi osen sibili, radioresi:..... stenti. E questo in via ragiobiologica .assoluta, ai. pre cindere dalle diverse considerazioni della malignità clinica, ch e può essere, come nei linfosarcomi, in assoluto contrasto con una· sorprendente ra,d iosensibilità . Ora, di fronte al numero dei neoplasmi mediocrem ente ra diosen sibili o non sensibili afIatto alle radjazioni, condizione d ella loro incompleta giustizi.abilità e ·della n ostra impotenza, b en si comprende come s'accaniscan <> gli sforzi di tutti i ra diobiologi, perchè un criterio nuovo scaturisca dall'assiduo stu.dio a far sì, che qualch e .a rtificio biologioo passar }Jortare ad una sempre più razionale e miglior e utilizz.azione dei fattori, pur r estan.d o sempre dentro le colonne d 'Ercole il prodotto final e o dose. La questio.n e, com e vedesi, pu~ essere fisica, ma, intanto, resta, a mio credere, sopratutto biologica . Tentativi molteplici in tutti i sensi sono stati fatti a questo scopo qua e là. A m e pi.ace ricor.darne uno , ch e, sebben e sfatato dai fatti nella su.a con cezione teorica, resta tuttavia un: tentativo biologico geniale, fecondo di ammae:... stramenti e colleg.a to con quanto sott()esporrò. Noi sappiamo ch e come vi sono elementi" neoplastici ra·diosen sibili e altri più o menoradioresistenti, così vi sono momenti funzionali, nella vita d ella stessa cellula, in cui questa assume una maggiore radiovulnerabi1ità: precipuo fra tutti il periodo della cariocinesi. In base .a questa fondam entale cognizione De Nabias e F or estier pensarono che se,. per esempio, un tum ore di un centimetro cubiro di volum e impiega quindici giorni p er r.arrgiungere il volun1e di due centimetri cu•


[ANNO XXX\;II , NuM. 29]

bici, ciò vuol ·dire ch e tutte le sue cellule si sono divise per cariocinesi. Sottoponendo allora quel tumore per quindici g iorni continui alle radi.azioni del Radium, si colpir.anno tutte le sue cellule nel momento della loro massima l abilità, v.ale a ·dire qu.a ndo entrano in cariocinesi, e l'effetto terapeutico non potrà essere ch e co111pleto. 1\{esso , quindi, in relazione il tempo di ra d·doppiamento di volume in alcuni tipi neopla stici epiteli.ali , col rapporto fra mitosi e cellule in ri1Jo o , ciò ch e g li AA. chian1ano indice ca:riocinetico, D e N.abi.as e Forestl.er sono gi:unti alle eguenti conclusioni •. Un tumore cdn un rapporto di 1/ 50 (una mitosi su cinquanta cellule in riposo) a 1/ 100 richiede circa 10 giorni continui d 'irradi.azione perch è i abbia la sua totale distruzione. Un rapporto, invece, ·di 1/ 150 a 1/ 200 sta con un 'irradiazione ininterrotta da 15-20 giorni, e 25-30 giorni -sono richiesti da un r ap1Jorto ·di 1 / 250 a 1 1300. La concezione, come vedesi, è molto in gegnosa, ma, a parte molteplici altre m e.n de di varia natura, essa al~ 'a tto pratico è caduta, ed è caduta, per me , soprattuto perchè troppo pre ... cin-de nella sua linea matematica, da uno di quei canoni biologici fondam entali, ch e così pesso vengono dimenticati. Il rilievo dell 'indice cariocinetico d eve necessari.amente esser praticato, m ediante esam e bioptico, prima del1'in Lervento r.adiumter.a pico, v.a le a dire in un momento in cui la cellula r1eoplastica evolve d el tutto indi sturbata nelle sue mansioni vitali. Ma quando n oi questa cellul a avremo sottoposta all '.attività antibiotica d elle ra-d i.azioni, la sua biologia non può non modificarsi per chè perturb.a ta e dai danni immediati inerenti al1'efficacia delle radiazioni, alteranti gli equilibri fisi ci d ei suoi complessi colloidali, e perchè sede d 'in sorgenza di conati 'difensivi. Ogni organismo vivente, messo in con.dizioni contrarie alla sua fisiologia, p er m eglio assicurar e la conservazione di se stesso sospen d e temporaneamente , o in definitiva, di provveder e alla continuazione della specie. Tnfatti, studian·do una serie ·d i preparati microscopici, concernenti un tumore prima, dopo e durante l'irra·diazione, noi vediamo tra l 'altro progressivamente diminuire, fino a totale scomparsa, il numero d elle cariocinesi tipiche o effi caci. Non è questa un.a difesa? Ora, un tal fatto, ch e, p·e rturbando il normale svolgimento d·e l ritmo cariocinetico, sovverte in pari te1npo ogni calcolo preventivo circa la relazione fra in-d ice cariocinetico e te1npo, costituisce appunto lo scoglio contro cui ha naufragato la concezione .di De Nabias 0

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SEZIONE PRA TIC..\

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e Forestier . Se le cellule n eoplastiche , in qualunque stadio vitale si trovino, sono radiosensibili , il tumore sarà ' 1 into; se n on lo sono, r esterà soltanto più o n1eno modificato , come di con su eto , eludendo la cellula, col r estare in riposo, il trucco preparatol e di sorprenderla in un momento di estrema vulnerabilità. E noi restiamo imbottigliati in questa situ.azione, p er c ui , di fr onte ad una cellula ra.dioresistente , non abbiamo fa coltà di agire su di es a con una inten sità illimitata, che finirebbe per averne r agion e, ma, costretti dalle pastoie di una dose imposta, non possiamo ch e modifi care secondo la person.a le preferenz.a il v.a lor d ei fattori. V'è co ì chi preferisce attaccare con forti inten sità in tempo breve, e chi con inten sità ridotte ·d i lunga ·d urata o, perfino, in più riprese. Si parla ben spesso e si scrive l 'espressione di « tecniche corrette n, ma, sotto questo punto di vista, sarebbe vano domandare quale sia la vera tecnica corretta. Og·nuno in.dividualmente può vantare la su a . ma , m essi poi a confronto, come è accaduto a Ginevr.a , nessuno ha potuto più f.arl o per mancanza d'un criterio biolog ico rigoroso ·disciplin.a nte i ·d ue fattori: inten sità e ten1po , non che per la uniformità .d ei risulta ti . Stando così l e cose, dopo avere sperimentato p er anni le migliori tecnich e in u so, d opo di averle modificate e averne tentate di nuove, anche io ebbi b en presto a convincermi di tale nec·e ssità. Con una norm.a biologi.e.a rigorosa le nostre possibilità , nei casi di radio._ resistenza, verrebbero ad esser forse enormemente accresciute ed ogni ·disparità subiettiva sarebbe in pari tempo eliminata. Da circa due anni, appunto, io ho con cepito, m editato e sol tanto discu sso con i Colleghi a me vicini e . testimoni di tale lacuna, un piano biologico che .a m e pare orientato verso ]a soluzione dell'arduo problema. E poichè penso ch e ogn i t entativo diretto in tal sen so abbia diritto al suo posto e non possa riuscire sgradito, così ora soltanto mi d ecido a pubblicarlo , con l'unico ·desiderio di con corr ere a ll a ri cerca d'una via d 'u scita n ella situaz ione, in cui la m ediocr e o la scarsa radiosen ibi] ità di n1olti n eoplasmi ci tiene costretti . D ebbo premettere ch e l e tecnich e, g ià d efinitivarnen te acquisite com e d el tutto effi cienti, non en trano in questa discu ssione , e cl1e io mi sono magg iormente occu1Jato d ei can cri epiteli.ali , perch è formanti un comples o di forme n eoplatiche sotto og ni rispetto più tipi ch e, più definite e più a-d atte, infine, allo studio . •


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IL POLICLINI CO

Io penso, a du11que, ch e un.a fortezza im~ possibile a pren·der si d 'assalto , com e ora no~ si.a mo costretti a fare, .a ttaccando con dosi intenzionalmente citocide una cellula tumorale a quell e dosi ra dioresistente, possa esser presa d 'assedio . Se l 'esam e istologico ci h.a dimostr.a to ·e lo ste so n.aufragio della concezion e di De Nabias e Fore. tier ribadito, che avviene l 'arresto ·della cariocinesi in un tumore sog ge tto alle radiazion i (diminuzione e scomparsa per le attuali tecn iche solo ten1 poranea), io ere.do doverosa la ricerca, e forse possibile la ventura, di stabilire un 'inten sità di radiazioni necessaria e sufficiente a metter la cellula in riposo amitotico. Si tratta in primo tempo, quindi, d1 trov.are quella inten sità opportuna a provocar l 'arresto dell 'attività m oltiplicatrice o mitosi (interisità amitogena), .d.al qu.ale conseguirebbe intanto, com e primo effetto, la paralisi della m alignità del n eoplasm a, di cui il nun1 er o d elle cariocinesi rappresenta ap1)unto l ' in·dice rivelatore. Si è parlato nei tumori a n ch e di una divisione diretta e, per comune consenso , si è ritenuta come r.ara e·d inefficace o, per Io m eno, trascurabile·; ma io pen so ch e se la cellula n eoplasti ca in condizioni a11tibiotich e ottempera al principio egoistico ·di difender soltanto se stessa, anch e questa problematica m odalità di accrescimento d ebba r estare sospesa . L'inten sità amitog·ena, per intender ci, dovrebbe rivestire i seguenti caratteri: esser , cioè, m inima, necessaria e suffi ciente. Perch è necessaria e sufficien te n on è mestieri dimostrarlo; dev 'esser minima, invece, perch è la

sua azione dovrebbe insistere in,in.terrotta fin o a che la cellula neoplastica abbia compiuto il suo ciclo vitale. Ognuno com prende, invero , che se fo sse possibile inibire la m oltiplicazione degli elem enti neoplastici fino a lla ·loro morte, ch e avverrebbe, per così dire, sen za eredi , il tumore finirebbe per estinguer si. Non sarebbe ch e question e ·d i t empo. Si tratta, adunque , d i tabilire come secondo da to questo tempo, conosciuto il quale, e solo allora , si potrebbe parlar di dose a n zich è di intensità amitogena. Ma quanto vive u·na cellula n eoplastica? Abituati a conce1)ire la sua vita da un.a divisione cariocinetica a 11 'altra, quando questa secon·da a ttivit à fo e soppr e sa, noi non possian10 dire a priori qu el che avverrebbe di essa. Comunque, sapendo ch e il m etabolismo dell'elem ento n eo1)la tico h a una intensità estren1amente elevata ri petto .all 'elem ento fisiologico, e ch e le cariocinesi vi sono di gran

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lung.a più fre quenti , noi possiamo supporre ch e il suo ciclo vitale si assolva in un tempo relativamente breve; tanto più se si pensi ch' esso è esposto al continuo fuoco delle radi.azioni , le qua li molto · b ene concorrerebbero ad a ffr ettarne la fine. Ora, poichè questo tempo n oi 11on conoscia mo e possiamo supporlo anch e n otevolmente lungo, così ci è necessario ch e l 'intensità .amitogena sia la minim.a, affi11 ch è non s'incappi nel rischio di saturar con le ra diazioni ancl1e l'elemento normale. Un 'inten sità, diremo così, specifica per la mitosi poco dovrebbe offen.dere le cellul e nor1nali, in cui le cariocinesi sono estremamente r.ar·e. Questa intensità, inoltre, non essendo diretta a d u ccider la cellula, potrebbe eliminare la questione della radioresistenza. Ma se esiste, come pare, un'intensità amitogena , si può con essa superare impunemente il tern po n ecessario a che tutte le cellule d'un tumore muoi.ano, per invecchiamento e p er le radiazioni, senza essersi riprodotte? Decisam ente nessuno sarebbe in gra.do ·di a f(ermarlo. P erò, un esperimento preliminare ·d a m e eseguito sull 'animale in uno stipite di carcinoma del ratto fornitomi dàlla cortesia del prof. Blumenthal, avrebbe dato esito ap])ar entem ente favorevol e. Di esso, .come di al tre esperien ze strettamente tecniche, riferirò in seg·uito. Qui non intendo esporre che il ·p rincipi o general e. Se esi te un 'inten sità amitogena, converrà veder e in secondo tempo due altre questioni ·d i importanza capitale: è essa intensità uguale o differente per tutti i tipi di epitelioma ? E , posta come trovata l 'intensità adatta, si manifesterà essa egualmente effi cace per tutto il tempo necessario a raggiungere lo. scopo terapeu tico d ell'applicazion e ? Dobbiamo, invero, prospettar ci anche il remoto caso di dover sormontar e l 'eventualità di possibili adattamenti da parte d ella cellula tumorale. E , inoltre, il lempo richiesto per ch è questa intensità ragg iunga lo scopo, come varierà rispetto ai vari tipi morfologici di neoplasma ? Ognun vede, intanto , la ricca m esse di quesiti radi obiologici ch e vèrrebbero a scaturire da un tal -gen ere di ricerca, anche a prescindere dalla possibilità ch e I.a loro risoluzione, fi ssando una volta per empre con norme biologich e del tutto obbiettive l 'intensità da usare e il tem po .dell'applicazione, toglierebbe ftn pari tempo il criterio aleatorio dell 'arbitri o personale e le tecniche resterebbero cesì invari.a b iln1ente fi ssate. L 'intensità , infatti, sa-

rebbe in rapporto con quanto basta per ar-


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SE ZTO~E

restar la cariocin esi; il tempo con la durata, in quelle condizioni, della vita cellulare. Questi i problemi puramente biologici. Resterebbe ora a discutere le · difficoltà tecnich e, rna per esse, già da me prevedute e con siderate, farò l 'oggetto di un articolo a parte. Dirò, intan to, ch e se una tale risorsa trovasse un g iorno la sua pratica applicazione, dovrebbe totalmen te mo·dificarsi l 'a ttuale strumentario radiumterapico (poichè col solo Radium sar ebbe possibile la cura) e n ella cari ca e n ella form a, e ch e ]a distribuzione spaziale e topografica d ei focolai radioattivi sarebbe g uidata da criteri diversi. Naturalmente con J 'avver ar si di un tale sistema, I.a collaborazion e cl1 irurgica diverrebpe indisp en sabile e più intim.a, in a ttesa ·d el tempo in cui il rad iumterapista sia anche chirui-g·o o il chirurgo r a.diumterapi sta. Lontana da me la presunzione di volermi creare la paternità di una nuova teori.a, mi ha soltanto spronato la buona volontà di aprire un nuovo campo di ricerch e, n elle quali continuerò a cimentarmi , b en lieto se anche altri le stimerà degn e del suo lavoro. Nell 'incer tezza in cui siamo, a me è parso com e un nuovo senti ero in fondo a l quale brilli una r emota fi ammella di umana speranza, n è mi scoraggerò se a n ch e abbia per via a·d esting uersi, b en pago dei problemi biologici sui quali e sa abbi.a potuto gettare la sua pur pallida luce. RIASSlJNTO. 1

L 'A. rileva ch e l 'attuale ·disparità d elle tecn ich e radioter.apich e (Rontg.en e Cur1.eter apich e) ·e gran parte della impossibilità radioterapica n elle cure dei tumori, dipen·dono d.a] Ja mancanza di un criterio biolog·ico rigoroso, ch e, tog·liendo l'arbitrio personale n e]l.a scelta d ei valori rappresentanti i fattori d ell a dose, disciplini obbiettivamente e rigorosam e11te l 'inten sità e il tempo. Ad eliminare tale con .. fusione e a migliora re i risultati radioter.a pici, egli propon e la sostituzion.e del criterio della dose direttamente citocida, rileva tosi insufficiente n ei casi di radioresistenza, con quello più biologico rivolto ad utilizzare la p er si~ tenza ·d ell 'attività frenatrice ·delle radiazioni sull.a moltiplicazione cellulare (inten sità amitog·ena), p er tutto il tempo necessario a ch e l 'elemento n eoplastico assolva il suo ciclo vitale (dose amitogena). In tal modo l 'ostacolo della ra.dioresistenza vien e ad essere evitato e i fattori della dose (inten sità e tempo) r estano in ogni caso definitivamente fi ssati .

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PRATI CA

OSSERVAZIONI CLINICHE. Rene idronef1.. otico che svia la diagnosi t·acendo pensa1·e a cisti ovarica atto1·ciglia ta sul peduncolo. Dot t.

G r ANNINO

CoNTE (S.an Bellino di Rovig o). 1

Errori in tema di idronefrosi non sono nuovi (dott. Andre.a Vitale, Policlinico); credo però u gu almente opportuno citare questo mio caso, ch e mi fec·e sbagli.are l.a ·diagnosi. Sig11ora N. N., anni 60, cla S. Bellino. Anamnesi fam.igliare: Null a. Anamne$i personale remota : Na,t a da parto regolar e; 11ormale 1'j11fan zja e lo svolgimento del1'e tà pubere; prima m es truazion e a 14 anni .. Ebbe 9 part ~. a t ermine. Ha godutq sempre buo11a salute fino ali 'età della m en opausa, 48 anni, d alla quale epDca comjnciò a lamentare disturbi vari,· tra i quali e pii.t r1oordati, dDlori gastrici ~ gon fiore di stoJnaco dopo i p asti ; fac'.le irr~tazione p sichicq. Qt1alch e ten1.po d o·p o l 'l1l ti ma gravidanza si accorse di u~ ~o·tevol e ingrossamento, del entre, ma affer1na che non ebbe m ai n essuna noia per quest a deforn1ità. Qu a ttro· inesi prima, cioè al] 'inizio di g iug1to·, accusò i seg11ent! di s turb~: pollach iuria, mi11zion e d olor osa, emissione cti ori11e torbide; p er ò questi fatti durar ono, pochi giorni, tanto, d a passare q u asi. inosser vati i)er la p aziente. Anamnesi p ersonale prossima: L 'attuale malallia, secondo le dj ch :arazio11i della d onna, era cominciata un 'or a, c~ca prjma d el mio arrivo, verso le sedici; ne era s ta ta presa improvvisa111ente, in, piena salu te. Si ntomi: Dolv·r e forlissi1no, ch e died e sen so d !. annien;tamento alla m ala ta e riferito· alla meià si11istra dell 'addome, occupante parte del quaclrante superiore e tu1 to l 'inferiore, accompagnato · prima da co·n a ti cli vo n.1ito e vomito·, p-0i da intensi brividi di frecldo. Alvo parzialmente cl1it1so, per s:·s lendo tut.~ 'ora l 'en1issione di venti. R. O. Aspett o di person a n1olto sD.ffer ente. I li11ean1enti del viso sono· stira ti, di tanto, in "'t anto i nc·~ano contrazioni certamente d eter1ninate d allo acutizzar s;. periodico del dolore; gli occhi ono cer chiati ·da lln alo11e curo. Ctl te pallida e secca, ling·ua r o sa e secca. Pol5o 180, piccolo, qua i ft1gge alla palpazione. 'f emperatura: 37°,5. Tor ace: negativq all 'esa111e del cuore e dei polmoni . Addom.e : ! spezio.n e: mol Lo grosso, di forn1a globosa. La presumibile m assa, che lo d eforma è tutta spostata sulla m e tà sinistra d ell 'addome al di là della linea med ~ 1 ana . Divjdendo la massa in 4 parti, si vede ch e essa è tag·liata tra il p rirno e secondo quarto superiori dalla linea ombellicnle trasver sa. Facendo re pirare la malata, J1on Yedo ch e qt1ella inassa si sposti. Palpazio ne: la massa in que tione della gr os. ezza ltna voltri p l11ezza t1na le ta di adulto, è 1


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JL

P OLICLI NI CO

assa; dolente, d i con sisten za d u r o-elastica, liscia in ogn i su a p arte : n o,n si spo sta coi m ovimenti r e pira tor i. Pr aticand o l 'acconci a m an ovra, per cepisco n ett issimo senso d i fiotto. Non rj esco a d ar le sp ost an1 en li <l a D. a S., è invece alquanto spostab ile d all 'alto \n b asso e vicever sa ed ho la sensazione ch e la globosità abbia le sue origini n ella piccola p elvj, d·o ve sembra continuar si, affo11d andosi . Esplorazione vagi11ale : il f~rnice di sinistra è sch :arcia to d a u na m assa, duro-elastica, dolente assai, l~scia. Face11do pression e col dito, riesco a spostarla alqu anto solo verso, l'alto. Pra tj ca l 'csam e bimanuale; prem endo la m assa co·n un dito della m an o in·terna avverto ch e I 'esterna, p osat a st1lla tumefazion e, vien e r espin ta. l)iccoli colpi inferti COil; un dito. d ella mano esterna ven go110 d al d•to interno percepiti conle sen so di fio tto. Dopo questi esa1ni, mi sembr a cli p oter ricavar e la sicurezza ch e la massa vccl u ta e p alpa ta all 'esterno è la stessa clte i n ter n amen to io sento premer e sul for11ice . Proseg uendo n el niio esan1e, con la m an o int erna faccio far e all 'utero d ei m o;vimenti ver so l 'al to e d a D. a S. e contemporaneam ente sagg ·o cort l a, in ar10 esterna posata sulla superficie d ella m assa: con questa m an ovra ho n etta la sen sazi01te che l a g1 obos~ I à segu e i n1oviinenli d a m e )m p ressi all 'ute.ro. Esan1 e delle orine: colorito r ossastro, limpide. Albumi na 1)rese nle in tracce e assai trascurabili; · n ega tjyi l u~~i gl'. , altr i esarru.

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po muta l a .a na mnesi i)er poter e pensare a d un ileo d 'orig ine 'tumora le, perchè questo a vrebbe d ovuto avere i caratteri d'un ile o . cr onico. Ileo a cu to ? Pe r invaginam·ento o per vol\1ulo. La massa non faceva percepire i borbor ig·m i , ch1e si .s entono a monte di uno strozzam ento , non notai alcuna traccia di esagerata per istalsi d esig nantesi sulle pareti ad.d omin.a li. Trop po r ecente era poi l'acuto insorgere .d ella sindrome, p·er ch è si potesse conciliar e con la g r ossezz,a d ell.a massa , ch e a vrebbe dovuto ra ppresentare la ·dilatazione compen satoria a m onte d ell 'ipotetico punto strozzato. Infine com e JJOteva formarsi in così )lreve tem po tanto liquido , d a ·determin.are una così g·rand·e ten sione e una co si spiccata fluttuazion e? Non pen sa i a d una idron,efrosi e ·del re sto 111i n1an cava ogni ·d ato ana mn est,i c-0 , ch e ine n e ·d esse l 'appig lio. L 'unica ipotesi, ch e n1 i riman eva, era quella di una .c isti ovari:i. c.a attoir cigli.ata 1s.u l p eduncolo. I I ca r at ter i m orfolog ici ·della m.assa, tut ti i segni obbiettivi ril evati mi sembrarono altretL.anti d ati ufficien ti pèr condurmi .a questa dia g no ·i . Con siglia i il ricovero imm.ediato in un r ep.a rto chirurg ico per l 'intervento . I famiIl caso era da porre in quella categoria così g·1iari rima nda rono la d ecisione al g iorno ·d opo e voller o un consulto « il colleg.a chiam.ato fu c.a r.atteristica d elle sindromi .addomin.ali acute. Scarta i senz 'altro l 'idea d 'una per itonite ·d 'accord o con me ». L '.a. fu portata i1el reparto e11irurg ico d el acuta local1 zz.a ta , p er i segni obbi et tivi offertim i dalla g lob osità in q uestion e, per la m an- ])r of. Carrara ·d ell 'Ospedale Civ ile di Rovigo. can z.a n ella .a n.a mn.esi di og ni d.ato , ch e mi I l p r o fessor e, oltre la di.ag·n osi .di cisti ova ri ca, fa cesse pen sare ad uno d i qu ei focola i ch e emi e l 'idea ch e si t ra ttasse di un ileo. Oper.a tor e il prof. C.arr.aro , .a ssist.e nte il d o·i t . son o i soliti com uni n ell.a cau sistica d elle sindrom i p er i tonali acute. Se n ella m ia mala ta Bar on i : fu g r and.e .e di tutti la sorpresa , quanc 'er.a qu.al ch e co.._ a d i peritonico , questo era do il r eperto op·er.a tori o n1ostrò l 'esistenza d i 'lln 'en orme .pionefrosi purulenta di S. , ch e occer tamente econ dario ad un a ltro fat to. cu p.a va tutta J.a corrisp on·d ente porzion·e infeSi poteva pen sar:e a d un ileo ? Data l 'età d ella paziente, i poteva J)en sar e riore ·dell'a ddom e entrando anch e n ella 71ica ll '.azione occlud ente d 'Ùn car cinoma localiz- 1col.a 'l~elvi . Qu esto e.n or m e ing ombro insoli·[o, zato n ell 'ultima porzion e d el colon ·discen- data la ede n orm almen te occupa ta dal r en e, d ente; m.a 'J,n carcinom a così voluminoso ·d .a er.a d etermin.ato non solo d.a ll.a grossezza d elJ,a d are or a una o truzion e così perfetta, non n1a a , ma a nch e, ed in m olta parte, dal fa tto avr eb b e for e d o,ru to cau ar e .a lla p.aziente di- ch e s'i tr.attav.a d 'u11 r en e ptosico . sturbi del gene r e anch e preced e11ten1en te, n oLa n1a a fu a sportata . tifi can do il qua dro ·dell 'il eo croni co? La donna è .d eceduta otto giorni più tardi Poi un car cin on1a a \ 1rebbe 1dati dei disturbi per in ufficien za r ena l e. gc11er ali ; inoltre un o sviluppo car cinom a toso Molte cose p otrebber o esser e d ette su qu·esto co ì in1pon en te a\1 r eb b e avuto profonde r ad ici caso. Sar ò breve però . di fi . . an1 en to , m en t r·e in, ece la m a ssa era P r ima di tutto: è co1n pren ibil e ·e pl.au ib i] e nlobile. il in io erro:re di d iaan osi ? Criedo ch e sì . Il J\ llora l 'o tru zion e pole\1 a e er e d etermjnata silenzio qua si assoluto .dell 'an amnesi, I 'ubicln l111 l)Ol iy10; ma anch e quc . . to aYrebbe d ate caz ione d ella m as a, a11orn1ale per il r ene, d e 1le g11ie })recedenten1en te al I a .acu ta j n1prO\'- la sintomatologia obiet li, 1a r ilevata mi sem' i:--n si11çlro111e at tl1ale. ~1 i ~ e n1 brò du11que trop- bra11 0 da ti Sl1fficienti J1Cr con fortar e l'e rrore e 0

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SEZIONE PRATICA

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l>astanti per spiegare l 'inganno in cui fui {!ratto. C'è l 'episodio orinario .del mese di giugno; troppo piccolo per dare il suo peso n·ella discussione diagnostica e d'altra parte è assai facile ch 'esso salti alla m ente oggi, dopo un ~osì completo e chiaro esame dei fatti. Ora mi sembra utile rifare all 'indietro il cammino, cer can·do come fu preparata .e pro-:vocata la sindrome. Il rene non ·e ra calcoloso ·e·d invece fu fa cile -:rilevarlo come un r·ene ptosico, il cui uretere •.era piegato su se stesso;· per questo possiamo -spiegarci l'idronefrosi e la successiv.a sindron1e; non posso, senza cercarn e il per ch è, com;prendere uno scoppio così a cuto non preceduto ·da n essun avvertimento , da nessun ·dato nella • :.anamnesi. Un r ene ptosico jdronefrotico portato a lezione d.al prof. Don.ati , qu,a ndo insegnava an·-cora n ella clinica ·di Padova, aveva dato una -sindrome dolorosa intermittente; an ch e Forgue parla, in q11esto caso, ·di idronefro si in1

~ermittenti .

La spiegazione di questa intermittenza è data dal fatto ch e l ' uretere può ripren·dere la -sua continuità raddrizzan.dosi. Credo dunque che un tale ilenzio i11 una idronefrosi datante certamente da molto tempo sia stato d ato da ·tre fatti : 1) l 'equilibrio funzionale mantenuto dall 'a ltro r en e; 2) l 'esse,r si l 'idro11efrosi mantenu~ p er lungo tempo esente d.a inquinamenti ·.s ettici; 3) la mancanza ·di infezioni in qualunque a ltro segmento dell 'appar,a to orinario. Del :·est~ que.sto mi sembra il miglior modo ,d1 spiegare tanto silenzio di sintomi con una così voluminosa idronefrosi 1e ch e sia ~stato proprio una infezion-e, ch e ruppe il compenso funzional e mantenuto ·dal rene sano. Ora, a fatti conchiusi, ·dopo una così comp leta ch~arifi~zione del caso data da l reperto ·-0perator10, viene logico e spontaneo d.are impo:tan..za, come fattore patogenetico, al fatto <0rina:io del m ese di giugno, il quale può es:~ere interpretato come manifestazione ·d'una infezione cisti ti ca. La donna m i aveva ·dichiarato ch e era stata sempre bene fino all '.a ttu.a le sin·drome, essen•don~ stata ~olpita in piena salute; ma ogni medico. pratico n ella sua esperienza sa quanto ·spesso in campag na si tiri innanzi o per igno-ranza. o :per c~ns_u e tudin·e .a non dar peso .a i propri ·d1sturb1 , inoltre si sa, come specialmente n ~l. se~so femminile, siano ingannevoli ~ subdoli 1 intorni d 'una cistite. P er que to si può dedurre ch e da giugno a 1

settembre la donna abbia sof[erto qualche di. sturbo, ma che l'abbia taciuto, mentre, reso noto , avrebbe forse dato al m ed ico il dubbio ·di un 'infezione orinaria in atto. Premesso questo, due ancora sono le vie che condussero allo scoppio d ella sindrome. Ren·do noto un dato d el rep·erto operatqrio; l 'orin.a levata d.a lla sacca idronefrotica er1' purulenta; dunque tutto l 'albero sinistro .dell 'appiar.a to orin.a rio ·e r.a ammalato. La donna è morta otto giorni dopo l 'intervento per insufficienz.a r enale; d.a questo fatto mi sembra di potere conclu·d·ere che lo chock 01)eratorio h,a dato il crollo a quel resto ·di funzionalità mantenuto dal rene r imasto e che questo rene doveva essiere g·ià prima in catti ve con.dizioni per r eggere così poco dopo l 'intervento. La stanchezza d el rene destro troncò l 'equilibrio funzionale .ed allora, r esasi del tutto insuffioiente 1'e1in1i11azione ·or.ina·r ia , sco·p piò la sindrom e. Anologi.a con l'asma car.di.aco in un cardiop·a tico compen sato o con l 'edema acuto poln1on.are. Ma la sindrome poteva esser e causata da un 'altro fatto e precisan1en te con lo s~esso m eccanismo come per I.e colich e litiasiche. Supponiamo che l 'idronefrosi non fosse completamente chiusa, ma ch e esistesse un parzi.ale scolo dell 'orina; dai calicetti o da l. l 'uretere si sarebbe staccato un coagulo purul1ento, il quale, qiuia.si fosse un calcolo, avrebbe totalmente r eso impervio I 'uretere stesso. Si .a ggiunga la deficiente funzionalità ·del rene d·estro., .e·d ·ecco .oh e .a nch e in questo caso divien·e facile il compr·endere lo scoppio della sin·drome ·dolorosa. Con qure ste brevi note mi sembra di avere almeno in parte , ' toccati tutti i punti d ' un' certo interesse rilev.abili in questo caso. 1

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RIASSUNTO . Illustr.azione di un caso ·di idronefrosi ch e ~a sviare la diagnosi; spiegazione dell 'errore , impu~andolo .al silen zio sintomatologico che prece·d·ette la sin·drome. L' A. cerca di chiarire la patogenesi riferendola a scompen so r enale o a occlusione d ell '1t1rete1ìe .si;n istro c·o n un coag1lllo purulento. BIBJ_,JOGPt1\FJ.t\. . I dronefrosi in un r ene unico r l1 P. rlri sindrome di pseiido occlu sipne inte~ st inale. Policlinico, Sez. prat., 1929, p. 1625. 2) FoRGUE . Patologia S[Jecial e Chi r urgica, vol. II .

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A N DRE A

VITALE.


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IL POLICLINICO

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TECNICA. Clinica Chirurgica Generale della R. Universi tà di Pisa diretta dal prof. DOMENICO TADDEI.

Su di un particola1·e di tecnica da segui1·si durante il II tempo de11 ·ope1·azione di Freyer. Dott. G10RG10 MILLUL, assistente. Tra i vari interventi che il chirurgo urologo deve prati car e sull 'a p1p·a ra to urinario in genere, l 'adenomectomi.a intraprostatica occupa uno dei primi posti, sia p·er l 'importanza del1'intervento , sia per quanto rigu.arda la posizione numerica di detta operazione, sia per lo stu dio di cui è stata ogg·etto d.a non pochi anni a qu.esta parte. Gli stu·dio.si h.a nno pjù volte richiamata ]a loro attenzione su questo fatto eçl hanno c onsiderato distintamente i vari problemi ch e con esso sono col legati sia risp etto allo studio dei malati , sia alla tecnica operatoria, sia al decor o post-OJ)er:a torio e si può dire ch e o·g ni Scuola ab.b ia cercato di diminuire progressivamente la mortalità, impressionante in un primo tempo, e di diminuire il periodo ·di degenza degli infermi sotto•p osti al trattamento propo sto· da Freyer. In questa brev·e n ota ometterò non solo di riferire i vari proc·edimenti proposti pe.r all eviare le afferenze post-oper.atorie, ma ianche ometterò di discuter e l 'opportunità (ch e a]cuni chirurghi h.anno con iderato di recente) di praticare l 'adenoim ectomia previa ·e picistostomia soprapubica; unicaim ente cr edo utile invece illustrare un particolare di tecnica ch e nella Clinica viene seguito sistem.atic.amente da circa quattro anni a questa parte. Già il mio Maetro richi.a mava l 'atten zione a propo·sito ·del trattamento 1p ost-operatorio di questi malati, fissando un p·a rticolare allora seguito (Riforma !t1edica n. 3, 1926) per rendere più fa cile l 'applicazjone del drenaggio vescicale una volta tolto il tubo sifon·e applicato al termin·e dell ' 01p e~azione stessa. I risultati pratici ottenuti furono veramente lusinghieri in quanto il ridurre .ad un minimo il trauma in m.a lati, così poro r esi tenti , r endeva più sicuro il decorso ed assicurava una gu.a rigione assai più rapida. A tale procedim,e nto p erò ·furono praticate successiva m ente alcune n1odificazioni in quanto , in alcuni ca i, il dovere superare le difficoltà r h e oppongono al cateterism o uretrale la preenza e la irregolarità della loggia p·r ostatica dalla precedente enucleazione degli adenomi , richiedeva talora un ripetere di tentativi accompaO'nati da non p och e afferenze, da lieve 1

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emorrag·ia ecc. Per ovviare a ciò la tecnica precedent.emente illustr.a ta è stata modificata in mo.do da se.m plificare realmente questo tempo. del decorso post-operatorio e cioè fu proceduto n el modo seguente: - una volta tolta, l.a son·da di Pezzer dell 'epicistostomia, primai di pro·c-e·derè alla enu cl·eazione degli adenomi fu posta in vescica, a ttraverso l'uretra , una, con1une sonda metallica, la quale, ol tre a rappresentare una guida utile durante l 'intervento ,. rappresenta un elemento indi s·p e11sabile per l 'attuazione del cateterismo immediato per via r etro·g rada. Co mpletata l 'operazion e, avanti di applicare il tubo per il sifone ipogastrico, si fa fuoriuscire dalla ferita il becco d ella sonda. stessa e su questo viene fissata con seta robusta una N·elaton comune e si pratica così f.aciJ.m.e nte il c.ateterismo retrogr.a·do estraen do dall 'uretra d etta sonda, ciò ch e avvien e senza diffi coltà alcuna, specia l mente se il dito in vescica g uida la sonda in corrisponden za det collo. Attraverso g·li O·c chi dell ' estremo dell a 1Nelaton sporgentè dalla ferita soprapubica ,.. viene a ssicur.a to un filo .di seta r obusto che è· fatto fuoriuscire da]] 'angolo inferiore della ferita i·p og.astrica e mo·m entane.amente mantenuto in posto da una comu n e pinza emostatica. Applicato il tubo sifone, terminata la . parziale ricostru zione della parete addominale~ ponendo un piccolo drenaggio di garza n et Retzius, si to·g lie l 'emostatica e si assicura Iaseta annod.a ndone i capi attorno ad una piccola: garza opport unam.e nte piegata. Avanti di attivar.e il sifon e si ha cura di chiudere con. acconcia lega tura l 'estremo libero della sondacl1e fuoriesce dal m eato uretrale, applicata in. un primo tempo. Quando si toglie il sifone (e ciò avvien e generalmente in 2a., 3a. e 4a. giorn.a ta) è fa cile fare funz ionare la .sond.a uretra le; infatti . m ediante il fi.]o di seta ch e è applicato all 'estreme> vescicale si fa risalire questa e si praticano, a giusta distanz·a uno dall 'altro, alcuni occhielli in mo·d o d.a rendere più facile il funzionament01 della son.da stessa. Questi possono essere praticati m ediante un colpo di forbice sulla ·guidadell 'indice sinistro al momento di introdurla· in via r etrograda nell 'ure·t ra. Si ap·r e 1'estrem 0i esterno finora mantenuto chiuso e si applica· la sond.a a punto giusto in modo <la avere la fuoriuscita dì urina goccia a goccia e si: pone (avendo applicata adeguata medicatura· sulla ferita) la sonda stessa di lato o m eglio.. ancor.a rivolta verso la spina iliaca in modo da abolire o da diminuire notevolm ente I 'angolo. pen o-scrotale. Onde rendere ferma la sonda~ in modo ch e con il suo estremo affi ori allaferita , sì da drenare p erfettamente ed evitarer 1

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il più piccolo ristag·no , non occorre fissare questa .al pene, ma sarà suffi ciente annodare di nuovo il filo di seta, applicato al capo vescicale 'intorno ad una g·arza. Tale disposizione può essere utile in caso di n eoessità di lavande vescicali (coaguli, fru stoli), lavan·d e che gen ·eralmente nel,la clinica non si praticano in condizioni con11uni e cl1e generalmen·te devono essere sconsigliate. T enuto conto della tecnica descritta si con1prende come la sostituzione della sonda uretrale sia facile in quanto ch e sarà sufficiente utilizzare i.l filo di seta precedentemente applicato per innestare .all 'estremo vescic.ale della sonda in po to l 'estremo di tale ·della nuova Nelaton e, una ·y olta assicurata la perfetta unione, eseguire il cateterismo r etrogrado ch e riesoe senza difficoltà alcun.a. Il filo di seta viene mantenuto com e r e.pere ino a quando la sond.a non l)O·'"' a es ere abbandonata in ve-scica, cio·è qua11do la ferita addominale sia notevolmente ristretta e q11.ando si può ritenere c he il cateteris mo ·p er la via uretra.l e riesca ser1za la · più piccola difficoltà e ciò .a vviene in media tra il 10° ed il 12° giorno. Quesito particolare ch e può esser e seguito ·a n che in quei casi in cui il chirurgo non riltenga indicato l 'appli ca1~e, com e facci.amo nella c linica, un grosso tubo sifone, m.a preferisca a.pplicare nuovamente o una P ezzer o·d .altro 1ubo, com e per esempio quello .di r-,reyer, 1quello di M.arion o quello di Sigurtà, non trova alcuna controindicazion e rn a 11gualmente permette di miglior.a re le condizioni di questi m.alati sia diminuendo le sofferenze, s ia realiz.zando la possibilità di ottenere sino dalla ·t erza g iornata cl1e la m edicatura ipogastrica si mantenga r elativ.amente e talor.a assolutamente asciutta e sin o da que... ti primi giorni si vien e c osì a favorire la cicatrizzaz ione dell.a ferita stessa ch e rapidamente si pre enta spogliata e bene gr.a nuleggi.ante in n1odo da potere ottenere una g·u ar.ìgione assoluta in un tempo piutto to bre\re ed evi tando sia le alter.azioni -c utanee do,'ute al continuo scolo dell 'orina sia ·ottenendo una riduzio11e n otevole d ella ferita non uturata e quindi din1inuendo la possibilità di even trazioni po t-operatorie. 1

RIASSUNTO. •

L 'A. richi ama l 'att enzione u di lIIl particolare di tecnica da seg·uire subito ·dopo l 'a·denom ecto1mi.a, facendo notare ch e il cateterismo r etrogrado in1mediato riduce di n1olto il trauma po toperatorio ed .accelera il p·r ocesso di guarigione.

COMMENTI A proposito della puntura dei vent1·icoli cerebrali. Nrella n1i.a com ·u11icazione alla R. Acca.demia M-e di·ca ·di Roma (31 maggio 1930) sulle cc in1dicazioni, i vantaggi e la tecni,ca d.ella puntur.a v·entricolare n ei tu·mori cer ebrali », venendo a parlare delle ind1icazion.i curativ·e di questo piccolo interv·ento·, rilevai quale n e fo ssero l'importanz.a ed i ben1efi cii nei pazi enti min.acci.ati , n ella loro· vita e nella loro facoltà visiva , da un.a iperten sio,n e endocrani,c a eventualmen te .acutizz,a·b ile·. M,e ttevo in contr.a:sto i v,an taggi ·della puntu1ra ventricolare con i pericoli ben .n oti della pu1i tura lombare, ].a qu.al1e di regola è mal. toil ler.ata e, non Tar.a m·ente, riesc.e fatale n ei casi ·di t umori 1d·ell1a fos a cranica poteriore, specialmente e dà·nno luog·o a idrocefalo o·s truit tivo di a lto grad·o , in conis eguenza delle .g ra'v i perturbazioni d ella idro statica e d ella .i.cùro din.amic.a ·en.cefali ca ·Ch e produce, e sulle quali n on è qui il caso di so·ffermarmi. Ora, n·el rieso,c onto ·diell.a su1dd,e tta mi.a com·u nicazione, comparsa n.el n. 27 d.el Policlinico, la.dJdove è riferito• il m io p en siero sorpria ·. èp~1n­ ciato su11 'eff.etto our.ativo della puntura ·v·e ri1ricolare, per errore ti·p og rafico o del ·d.a ttilografo, mi si fa ·dire proprio il contrario. La frase del t erzo capoverso d el J.'·esoco·n to, va così corretta : « La •p untm·r.a ventri.col.air e, eseguita teim pestivamente, può salvare la vita di qiuesti individui ; invece la piintura lombare riesoe spesso .fatal e .qu1a ndo esiste un iclro·cefalo interno o.s trut1tivo di alto grad·o d.a tumori d ella fossa cranica ·p osterioTe, e specialn1·en te n ei ca i di tun101'i .d•e l IV ,rentricolo n .. In qu1esti e.asi, come allora dissi , diminu.endo la pressio,n e endoc.r.a nic.a a n1onte ·dell 'ostacolo, si alleg·gerisce la spinta in basso eser citata dalla massa ce~ebr.a lle srul tronco d ell "en cef.alo e sulla b a e cranica, e si fa,c ilita, co ì , la circolazion·e sang uig na n egli orga·n i i•t u.ati n ella fossa cranic.a p osteriore, ·di1minuendo i danni e il pati n1ento funzion.ale d ei centri b·u lbari. Il co11 trario avviene que.ndo si ottrae il liq·u ido dagli pazi ubar.acno'id1a li S·p i·n .ali , a m ezzo d1e]J.a puntura lo1n1ib.a r e, · p·eci.almente quando e i te il blocco o un gra·ve o tacolo delJ.e con1unicazio·n i \'entrirolo-. ubaracnoi dal i. G. AY'"\L.t\. . 1

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ETTORE MARCHIAFAVA

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- Ufficio


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sepsi di' or1g1.ne or~l e, n1a, sulla f~eqD:e~za i p.a reri sono d1scor d1. Non e p erò. g~ust1f1cato, come fanno alcuni , n egare qualsiasi rapporto Sulle infezioni stomatogene. fra sepsi cronich e e fo col.~i ~entari, solo· È l 'arg·omento scelto ~a H. Pichler (Wiener p er ch è questi sono straor.d1nar1amente freJ(lin,. llioch. , 29 maggio 1930) per la sua quenti e quelle molto rare. . pri111a lezione all'Istituto Universitario ~don­ Praticamente importante è la questione della toj.atrico , p·er l 'importanza de.Ila . questione, g·u.arigione o meno delle infezioni ~eneral~ in ch e deborda dal can11p o 01dont0Jatr.1co per en- seg·uito all'allontanamento dal focolaio settico: trar e in quello .della medicin.a gener.ale , e per .a ncl1e qui i p.areri sono discordi, poichè ~ difil sa1pore di at1tualità dovuto sopratutto al cla- fi cile g·iudicare d·ell 'influenza della t~ra·pia su more ch e gli a ng·losa ssoni fanno su tal.e aT- malattie di questo genere. A volte il trattag·omen to. . . -. . m ento ·d·ella lesione dentaria è seguìto da reaÈ un fatto conosciuto dai tempi ant1ch1, che zioni di fo colaio (Falta). le malattie o.ra li po·s so·n o essere la porta d ' inDopo aver accennato alla importanza della g·r esso d 'infezioni a cute , sia .delle immediate ton1silla come sorg·ente di sepsi stom.atogena, vicinanze che d el ~esto ·dell'organismo : e le l 'A. passa a d·e scrivere i1 granuloma che si prossimiori sono tant.o frequenti , ?h~ vengono form.a per infiammazione cronica nel tessut0> opportate con atteggia m ento fatali stico', e non l)eriapicale ·d ella ra·dice del dente : il quale può pre e in seria co.ns~derazi~ne. A . torto;. com~ decorrere senz.a .a lcun sintomo, o provocare didimostrano le statistiche dei grandi centri: cosi sturbi di grado molto diverso (sensibilità al.Ja l 'A. n el 1924 ha osservato sei casi letali, e ne pressione, scuotimento d·e l dente, formazionepuò aggiungere oggi. anc?ra ot~o . Nella mag- ·di u n ascesso sottomucoso e infine di un~ figior parte di questi casi ac~ti , la sorge~te stola), e, .a differenza d egli altri focolai infiamdella sepsi è chiaramente manife~ta : .una p1c- m.a tori, non è susc·e ttibile di g uarigione sponcol.a ipartte rim,a ne fr.a le « se.p si cri ~t~gen e­ tanea. Può durare dei d·ecenni e alla fine il ti ch e n, .di un g·ran numero d.e.Jle quali e me~ dente vien e espulso dall'alveolo. V'è una certa rito degli sp·e ci.alisti l'.aver scoper~~ la porta ~1 an.a logia con i piTocessi ch e si svolgono in·t orno inaresso n elle tonsille, nelle cav1ta accessorie a d un corpo estran eo infetto o a ·U D sequestro. o . ·de1 na so, n ei denti. Un .a ltro · gruppo di fo colai dentarii è costiMa è in i.specie .dei fo colai di infiammazione tuito dalle infezioni accate para.dentarie, che, cronica intorno all'apice de11.a ra·dice d·ei denti a differenza dei focolai peri.a pi cali, comunicach e I' A. si occupa. ·n o con l 'esterno, p·ossono gu.a rir e spontaneaSecondo la ·dottrina dell'infezione dentaria mente, e hanno importanz.a molto minore foc ale, da que,sti focolai, ch e p.a ss.ano del tutto quale sorg.ente di sepsi. inavvertiti, si posson o diffondere in tutto l'orRigua~do alla cura dei focolai periapicalit ganismo batteri o to~sine, e proyo ca~e mala!- l 'A. sostiene che buoni successi si hanno con tie gen er.a li , o local1zz.a te nei diver si orga~i. 1'ottur.a zione accur.ata e completa dei canaliCon tali focola i dentari sono state m esse in coli defle radici , che di regola è seguita d~ r.ap1Jorto non solo le sepsi gen·eralizzate cro- g·uarig·ione ·del gr.anuloma, l 'asportazione del nich e, l 'en·docardite, tutte le affezioni reuma- quale non è necessaria; si mostra scettico sulla· tich e delle articol.azioni, muscoli, nervi, pel- possibilità di st erilizz.are completamente un le ecc., ma anch e le infiammazioni delle vie dente infetto .: .s e non è sufficiente l ' otturazione biliari , de11 'appendice, delle sierose, de~ r eni} dei canalicoli, n è ].a resezione dell'apice della l 'ulcera dello stomaco e del duo.d eno; e inoltre ra·dice, non rim.a ne ch e .asportare il dente. la poliomielite, la n eur.a stenia , le dispepsie, le Della n1assima importanza è il trattamento cefalee le an emie, ·l a scarsa ca•p acità o ten- p1ro·filatti co delle infezioni ·dentarie; che si ·denza ~al lavoro, tutte le m .alattie psichiche, deve far e sopr.a tutto sui b.ambini e nelle scuoe così via. E siccome, secondo gli estremisti , le ed è diretto a conserv.a r e an.a I.a polpa denl 'unica cura possibile di tali fo colai è l 'estra- tari.a. F. BIGNAMI. zione d ei d enti , n e è seguita in America una er,a ecatomb e di d enti. Interessant e pubbl icazion e: In Germania tale tendenza estremista è stata Prof. dOtt. PAOLO STANCANELLI accolta piutto to fredd.amen te. Così W eiser h.a della R. Università di Napoli fatto o servar e l 'enorme frequenza di tali focolai in person e del r esto san e, e m esso in evidenza i buoni risultati della cura conservativa. E oggi si tende a ritorn.a re in.dietro da la 1i esagerazioni. Un volume in-8° di pagg. vin-100 (N. 9 delle MonoIl cerchio d elle malattie attribuite all 'infe- gr a fie Medii.co-Chirurgiche d'attualità ») . Collezione . de} P oliclinico n , nitidamente atam•pato su oarta sem~P8:­ zione fo c.a]e è più o m eno ampio a econda d e~ "tinata. Prezzo L. 1 2 . Per gli abbonati al « Pol1cl1vari Al\ . 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CONFERENZE.

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L'asma bronchiale

nei moderni concetti 11


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SEZIONE PRATICA

SUNTI E RASSEGNE. TISIOLOGIA. La setticemia t11be1·cola1·e a1nilia1·ica. (Tifobacillosi di Landouzy). (G. RUFFINI. Areli . di Pat . e Clin. 1\1 ed . f. III, febbraio 1920).

Seguendo il concetto .d el Vio·I.a , nella deno~ minazione di setticen1ia tubercolare .amili.arica il Ruffini include i quadri d escritti dal Landouzy com e tifo-bacillosi, dagli autori ted eschi com e sepsis tub erculosa acutissima (R eiche , Scholz) o tifo-tuber colosi (Fraenk el) o setticemia tubercolare (Banting) . Lo stato setticemico è cara tterizzato non clal1.a presenza o m eno di localizzazioni prima rie o ta'Pdive, ma esclusivamente dall 'impiantarsi d el germe nel sangue, e di tale d efinizione, d ovuta a-I Viola , si portano le ragioni cliniche. Ch e il san gu e coltivato sia sterile, non depone contro la setticemia , secondo tale concetto , p er ch è ·delle condizioni possono fa vorire tale tate di cose. Premesse queste notizie a chiarifi cazione della nuova definizione, e ·di come debba intendersi il concetto di setticen1ia, vien con si·derata l 'te tiologia e I.a patog.en e.si di tale forma , e sono confrontate le du e teorie della scuola fran cese e te<lesca; second o la prima, durante la fase pur am ente febbrile, i b.a cilli si trovano n 1el san g u e e sparsi in molti tessuti ; secondo l.a scuola te.d esca i bacilli sono localizzati già nell 'organo ch e poi si altererà . Il qua dro an.a tomi co descritto dal Landouzy è costituito da fatti infia mmator i gen era.Jizzati, da a umento del volume d ella mil.1.a e del fegato per congestione, e qualch e volta da rari picco.Ji tubercoli grig·i .appena vi sibili '. . Il quadro a natomico descritto dagli AA. ted eschi è sostanzi.almente diverso. Clinicamente l 'inizio della m.alattia può essere brusco, sen za sintomi prodromici, accompagnato da brivi.d i di fre·ddo , oppure len to, g raduale. Stabilitasi la febbre, essa assume un cara tter e co,n tin·u o o continuo-r,emittente; in corrispon·denza delle remi ssioni febbrili si h anno sudori, di preferenza la n otte. La facies ricorda quella d ei tifosi ; il pol so, in rapporto .alla temperatura, è notevo1mente frequente. La milza ed il fegato so·n o a umentati di volum e. L 'apparato polmon are non fa rilevare nulla ·di an ormale, b en ch è spesso vi sia una tosse secca, frequ·e nte. Nulla al cuore; a cari co ·d el1'apparato gastro-intestinale· si nota stitich ezza di alto g ra·d o. Il sensorio in gener e è lucido. Nell 'urina lieve albuminuria; n el san gu e leucopenia con linfoci tosi. La cutireazione è in gen,er e positiva, ma n o,n in modo accentuato . Nel sangue e n elle urin e compaiono a poussées b acilli tuber colari, che è possibile mette1

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re. in . evid.e nz.a con speciali accorgi men ti teen1c1. Il decorso è vario, e può assumere le più diverse forme : da quella · passeggera , lieve. gu aribile, a quella a cuta g rave , m ortale. Il Ruffini le ·divide in 4 forme: 1) semplicem ente setticemich e, benig n e, guaribili; 2) iperacute, ra1)i1dan1ente letali già n el periodo setticemico; 3) ad evoluzione in tre periodi distinti : period o setticemico, periodo libero e periodo di localizz.a zion.e; 4) forme tipicam ente setticemich e insorgenti durante una infezion e tuber colare già in a tto. . La d iagnosi differenziale d ella sepsi tbc . amiliarica è assai difficile ; bisogn.a prendere in consid·erazione sopratutto l 'infezione tifica, la tuber colosi m iliare, le malattie se tticemich e in genere. La sintomatolog ia di queste varie infez ioni , e sopratutto il r eperto positivo del bacillo di Koch in circolo od il r eperto negativo dell 'esame radiografico polmonare possono essere u tili fattori differenzia li. Come terapia g iovano g li stricnici , dati però a grandi dosi , cominc iando da 1 m gr. e giungendo a u·n ctgr. al giorno. La ·p rognos i della setticemia tubercolare amiliarica è in genere favorevol,e. In appendice sono r iferite le storie di tre ca i di ett.i cemia tuber coJ.are amiliarica. CARUSI.

Sui rapp••rti tra pleuriti e tubercolosi polmona1·e. (C.

BARTOLOT'Ì'I.

Riv .. Pat. Clin. Tub erc., f. II ,

f ebbr. 1930). Quale azion·e ha la p leurite essudativa sul decorso di una coesistente tbc. polmonare? I Moro ch e sj è occupato largamente ·d ell 'argon1ento ritiene che la pleurite essudativ.a g iova n ei tbc . polm. non per la presen za nel liq u di sostanze anticomplementari difen sive, m a per un.a maggiore reazion e d ifen siva loca le polmon.are provocata ·dal processo tbc . Secondo Bordet l 'azione favorevole è da ascrivere al la stabilità del mediastin o, provoca ta daJl e a·derenze eh.e formano come dell e soli,d e travate. In sostanza tutti gli AA. sono concordi n el r iconoscefie alla pleurite un valore indif~erente o favorevole; solo Besançon e W eill sosten gono ch e la pleurite secca abbia un 'azione vulnerante. La difficoltà sorge n ello stabilire il meccanismo d'azione. Allo stato attua le non possediamo elem entt i)robativi per riconoscere a lla pleurite essuda" t iva , o fibrino sa se decorren te con .al ta febbre, la capacità di determinare poteri immunitari,. e .d i co tituire quindi un ottimo coeffi ciente d i cura della tubercolosi polmonare; si potrebbe· oltanto ammettere ch e l 'una e 1'a·l tra forma. possan o agire stimolando i poteri di dife a d el-


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JL POLICLINICO

l'orga nismo come fatto reattivo, così come può ri.sco,n trar si d·u ·r ante il corso di proce,s si feb-· hrili di qualch e entità. La ipotesi di una . immunità umorale ha b.a si m eno solide. Tuttavia in con,clusione l 'azion,e b en efica d 'un versamento pleurico è rife rita .a.d un fattore di immunizzazione (umoraJe o istiogena); g li esiti (a·d eren ze) di pleuriti fibrino e ·od essudative sono effi caci sia c h e agiscano come elemento di immunizzazione (is tiogena), sia come fattore m eccanico. Partendo da ta'li premesse, l 'A. ha voluto, r icer care: l "ev-entu.ale effi cacia di .a.derenz.e pleuriche , ex sé, cioè seni.a il con corso di a ltri interventi, e solo per lo stato di riposo in cui vi·en e a trovarsi il polmone m alato. D.alJ.a con si d·er.azion·e di cento casi ·di p1 eurite essuda tiva si può dedurre ch e gli esiti ·d i tale pleurite n on costituiscono un fattore .d i im1m 1u nizzazione .c ontro la tb·c . polmonare. AJJpia.re invece ch e l 'utilità ·del processo è d.a mette r e in ·r apporto con i reliqu.a ti delle pleuriti - sine.chie, a d·er enz·e - e de,re e ser e considerato .a lla trie gu.a .d 'run fattor e fi siomeccanico. L ' efficacia delle aderenze è in rapporto alla lo:ro sed·e, esten sion e, solidità, ecc. · 1 l casi di pleurite fibrinosa presi in esame furo,n o 82. Lo ·Stu·dio di q·u esti ca i ha fatto notare .c h e i pazienti i quali soffrirono di pleu, rite fibrin osa presentano una m ortalità a ssai alta; i miglioriamenti invece sono scarsi. Anch e queste forme ·d i pleuriti, a imig lianza d elle precedenti, non ha·n no a lcun.a capacità di imn1unizzare contro 1e localizzazioni tbc. dt altri organi o tessuti, n è possono &timo1are .generici poteri di difesa, qua·1e proces~o febbrile, p erch è decorrono con scar a tempera t ura. Quindi se qualch e vantaggio po sono arrecar.e .a l processo tbc. q u esto dev' e ere r ife:rito ad un'azione fisiomeccanica. · Come deduzione d 'in·dole t erapeutica n e ·scaturisce ch e, in casi di tbc. polmonare in .cui si stabilisca un.a pleurite e u1d.ativa, bi·sogna estr arre il liqui·d o e so tituirlo con ga ; .ciò va fatto a p·r ocesso pleurico esaurito, ma :non troppo tardi, per evitare di incontrar d elle a·derenze, capaci di limitare o inibire la col.Jassoterapia . Lo stesso trattamento va esteso ai versan1enti pioidi o purulen ti. In ca o di :3Jderenze già co tituite, non v'è po si bili1tà di pnt.' il qu.a le d 'altro1l!de sariebbe di scarsa necessità, perchè le aderenze di per sè assicuran o uno stato di riposo polmonare suffi ciente a fa cilitare la guarigione di lesioni con• àecor~o ·d'ordinario torpido. È oppor tuno tentare il ipnt. all orch è le ader en ze, anch e molleplici ono circoscritte u zone, e perman, 1

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gono egni di mobilità respiratoria e di attività del }Jrocesso polmonare. Non riu cendo il i)nL. in tali e.a i, si può ricorrere alla frcnicoe ~e re i , la cui utilità è limitata però dall e : t e ~ e aderenze pleurich e.

C..rnu

I.

SISTEMA NERVOSO. L'o1~gani smo epilettico

e i sintomi di epilessia.• (THu Rzò. Mediz. Klin ., n. 20, 1930). Partendo ·da l concetto ch e oggi domina nel campo ·della m ·e dicina inte·r na, l 'A. riprende la qulestion·e ·d ell 'eipilessia attraverso lo stu·dio di t·u tto 1'organ1ismo, e del chimi·smo d ei suoi umori . Lo studio delle contrazioni epilettiche non può a nda r disgiunto infatti ·da quello del tono muscolare, ·e questo, a sua volta, dalla influenza che il ricambio, il sistem.a vegetativo e I »endocrino ·esercitano su ·d i esso. Si è messa poi in ·evid·e nza I.a .presenz.a di un.a sostanza to ~sica. n ell 'urina ·e messa subito dopo l 'attacco ep1lett1co; ma sostanze simili possono trovarsi anche ·dopo altre p sicosi . L ' ini e_zi~n e di siero di san g u·e ·di epilettico nel 0on1gl10 ha provocato la comparsa di crisi convulsiv·e; p er 1qu.a nto rig u.a rd.a la tossicità ·d el l i quor non abbiamo dati pPecisi per affermarla; certo non vi si riscontr.a no .a lterazioni d eg n e di n ota. Dal punto di vista di.agnostico m eritano atten zione tutti i m ezzi suggeriti per la provocazion e ·degli attacchi. Di questi m ezzi (iniezioni ·di cocaina , alco.o l , compressione della car otid·e, ecc.) l 'A. ricord.a sopr.atutto l 'iniezione di a~renalin!; noi . non n e conosciamo il n1eccan1smo, n e sappiamo quanta parte vi pren·da il sistema n eurovegetativo; ma, ragion evolmente, l 'A. si rifiuta di a derire a quelle vedute di stretto simpatico o vagoto·n ismo ch e sono ·di moda , ·e sostiene ch·e sia le funzioni ·del sistema ch e quelle d ei n1edicamenti ch e su di ·esso agiscono a bbi.ano spiccato carattere difasico, simpa tico, cioè, e vagotonico insieme. L 'iperventilazion e è stata anche usata d.al1'A. per t udia r e la provocazione volontaria degli a ttacchi ; i suoi risultati non sono stati en1pre favorevoli e perciò meno brillanti in complesso di qu·elli di .altri .autori ch e h.anno con .eguito dei notevoli su ccessi; secon·do l 'A. I 'iperventilazione agisce d eterminando una din1inuzione dell'acido carbonico n el san gue d'onde un di turbo dell 'equilibrio acido-b.asic~ che a~men la_ la pre·disposizione agli attacchi ; e .altri .autori h.a nno .afferm.ato ch e nella .epi]essia il sistema n ervoso centra le h a p,e rduto la capacità ·di regolar.e l 'equilibrio acido-basico. Oggi. le ricer~}:ie ulteriori d eb:bon o perciò ri' rolgersi non piu sul campo d ella anatomia e d.ell~ i tol?gia , ma n el campo d ell e modificazionl degli umori dell 'organi n-10. V. SERR.~. 1

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Le manifestazioni ne1·vose della poliglobu1ia. (J..LHERMITTE. Gaz. des H op., n. 36, m aO"g10 1930). L e po l'ig1ob u Iie ono tate divi e da Aubertin e Mouquin in pOllig lobulie econdarje e1


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SEZIONE PRATICA

primitive, cri1p togené tiche o eritremich e. Mende l inveoe distingue una poliglobulia con cian osi, emorragie, splenomegalia e qualche volta epatomegalia, d e-nom.inata anche policitemia m egalosplenica o malratt. di Vaquez , ed una poliglobu.l ia con oi.anosi , a.um·ento del11.a pressione vascolare, ma .senza splenomegarli:a , d etta anch e m.alatti.a di Gaisbo·ck. In qu·e sta forma l 'ipertensione si aocompagna con aum·ento d eil v1entri·colo si·n i·stro, pes so con rumor di g.a lop1p o, alb.u minuria con n.efrite atro~ica: è ovvio ch e in questa e\renienz.a ii di·sturbti n iervosi sono, f.riequenti, p·erch è determinati dia un dupli•c e fattore : I.a m o·d i·fio azio·n ·e dell.a 'S truttur.a d el sangue e l 'i,perten sion e. . E ister ebbe infine U·na terza forma di p o1iglobullia, a sociata a notevole i•p ertrofia d el·l a m ·ilza, ad urobilinen1ia ·ed a c irrosi epatica. Qu esta ·divisione non può essere pre a in senso assoluto , p'er ch è esistono m olte forme di ·pas ag·gio, ch e n on h.anno c.ar.atteristich·e nette. I di turbi n ervo i ch e i presentano n ella 1p·o·l ig·lobu1i a ono leg.a ti .a lesioni org·.a.n iche dei centri n ervo.si: ora è 1'emiplegia , ora l'afasia, or.a l.a paraplegia o u·n .a sintom.a tolog i.a pseudo-bulb1a re oh e m ette oin evid·e nza le lesio·n .i. Ma .a ccanto .a qu.esti 1d.i1sturbi evi1d enti , esi to.n o d ei di turbi subbiettivi vaghi, d 'a·p parenza b.anaJ.i, e ch'e sono misconosciuti fino a1l g iorno in cui l 'esam e di sa.n gue mette in evidenz.a lo stato d el sangue. Tra qu e ti di turbi si notano do1lo.ri , en sazioni p eno e, i)erturbamen ti cen·estesici ; ta] ora oe failee diffuse e tenaci, o vamip ate di calo,r e , o sootom1i o vomiti. I dolori , molto frequenti alle m e·mbra, 11an1n o un c.ar.ati er e speciale : si m.anif.estano ·Con sensaz io·n e di rottura, di torsione, id i ten1sion.e .p1rofonda, asso.oiia ti a sen sazion e id i ind,o l·enzimento a1lle man i ed ai pie di. Le aagi·e ta.lora non si lin1j1tano al,Je m embr.a , ma invado·n ·o ~l torace e l 'ad·dome; peso so·n o mi1sconosciute, perch è non p r e entano nulla di caratteristico; vi sono inveoe dei dolori i quali seguono da vicino i di turbi vasomotori : i dOll{»ri alle estremità , loca.lizzati spesso ia1l'l 'a1lluoe, più inten.si duranle i,I r iJJ0 o a letto; .di.n 1inuiti dalla taz·ione el'etta e dal can1min-0; qu esti dolofli i avvioin.ano a'll'eritrom·e'l algi.a di W ei.r-Mitche,JJ. Questi di turbi do lorosi sono evi1d en•t em ente leg.ati ai di turbi circolaitori d ell '.eri1remia, e for e allcuni fenomeni cen estopatici sono diiJ)8'n1denti d.a · mo·dif.icaziioni circolia torie dei centri n·ervosi. È noto ch·e la g·u.a rig·ion·e d·el'l1e lesio·n i suic cessive ad un focolaio cereb.r a·le ·dipen de da.]]a distruzione d efinitiv.a d el parench1im.a cerebral e; nelle eritremie non su oced e lo stesso, perch è i 'in1 or ge·n za in1provvisa di fenomeni e·m i·plegic i, afa ici , aprassic i,. emianopsici, poss?no conc luder si in una g uarigione completa; s1 po ono ai1che ri·petere, cambiando di sed e. 1

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Questi di turbi n on S1Qno da m ettere in rapporto d'una trombosi, ma di pen1dono dal ra llen tamen to d.ella velocità de l sangue, favorito ·dall 'aumento d ella viscosità plasmatica, con su coessiv.a .a nossiemia d·e1l1le diver se reg'ionri de'll 'en oefulo. I p·erturb.an1e·n ti d ell.a poligilobu1lia si po-s sono esten.d el'e alla sfera psi1chica e veg·etativ.a : si po ssono ave re scoppi di eociitaz·i one e. d·epression·e , affaticamento psic}:lrico e n·euro-musco .. la r·e; d~minuz·ione d·el1la m emoria di fi ssazione, diffiool tà ·d'attenzione, della con·cen trazione, .am.n esia la.oun.ar·e , aillu,cinazioni, confu,s ione amnesica di I\.or.s akow, ecc. I sintomi di natura vegetativa, diipen,de nt.f. con probabilità dall '.eritremia, sono rappresen~ tati da fenom en1i secr-etari: sall ivazione esagerata, iperidrosi, sete, bu1limia, e diis turbi del: onno, con sistenti in una continu.a sonn-0lenz.a con sen o di p eso al ca1po, fino a g i1u ingere talora allo stato di n.a r·oo:lepsia, o sindrome di G'eilin eau. Talora quesito sintomo da solo può vela·I"e u·n a eritr.emia oocu:lta . Qualohe A. ha voluto rife-ririe a l·l a p·01lig lobulia g li attacchi di miiocl·o ni,a e di cor·e a che i notano in tale forma morbosa; ma · finora ma•n cain o g·li er1 em·e nti per stabilire un.a dipend enza tra le due form·e, e·d i cas~ riferiti non g iu1&tifica·n o ta·Je 0 1p inion1e. Simiilmente se si con siderano i disrurbi o-rgano-Y.eg·e tativi ossell'vati n ·ella po1iglobulia com e da questa di1pen d ente, non abhriamo sicuri elem enti per afferm.arn e la dipen·d enza, p er chè nulla vieta di pensare c h e i disturbi organo-veg,etativi siano n on ~i.a con·segu1enza d el] 'eritremia, ma dipe n denti daJla ste.ssa cau sa ch,e agisce su.g li org.ani forn1atori d·ei globu1li rossi, e principal1nente d el midollo osseo. 1

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CARUSI .

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TJa terapia calcica nell'emicrania. (V. ScIMONE. Min. Med., n. 21, magg io 1930). La terapia d ell 'emicrania è quanto mai varia e·d in.d ecisa; questo fatto di p ende dalla incerta patogenesi che si invoca p er là spiegazione d·ell ' emicrania. Le diverse ipotesi sono i1umerose, ma non sufficienti, sia ch e si conideri il fattor e v.a sale, in rapporto alle turbe va on1otor ie , sia ch e s'invochi una disfunzio11e endocrina , sia infine ch e si voglia fa r entrare l 'emicrania fra quelle manifestazioni a~ · n.afil.atti•c h e ch e costituiscono le malattie allero·ich e. Le note olinich e e sperimentali , con cutire.azioni positive, non mancano, per poter sosp·e ttare eh-e :q uesto speciale s tato anafilattico ia la base fondam entale del.}' emicrania; tuttavia se g li ·elementi in favore di tale ipate i possono s pingere a ricer ch e indirizzate in tal sen so, non ancora abbiamo sufficienti elen1enti ch e affe rmino tale ipotesi. Partendo da tale c oncetto, l'A. h a voluto apJ)1lica re in casi di emicrania la terapia d ei 1


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IL POLICLINICO

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sali ;:Ii cal cio, oosì come pratica 1da molti anni nelle forme allergiche. I casi trattati furono circa 60; tutti più o meno presentavano note di malattia all·e rgica. Fu usato il cloruro o il g luconato di calcio, iniettato n elle vene; in tutti i casi 1e c utireazioni, eseg uite con c irca 400 antigeni dettero s~mpre esito n·egativo. Fu praticata un.a .seri~ di 12 iniezioni, sia quotidiane, sia a ·giorni alterni. Nella maggioranza· d ei casi 1a terapia çalcica ebbe b en efico e ffetto; in alcuni casi ,f u d el tutto sorprendent~, facendo scomparire emicranie ·che duravano da anni, e c}le non si ierano giovate id i a~1cun .trattam·ento. N·ei casi in cui il miglioramento fu temp-0raneo , una nuova serie ·di iniezioni fu sufficiente a far scomparire ogni disturbo. Solo ·i n pochi casi, tale terapia si .mostrò in efficace. Da tale constatazion·e 1si potrebbe ay,ra lor.a re l 'ipotesi che l'emicrania sia una forma anafiilattica; ma giustam·e nte l'A. con i dera insuffi ciente ed infido il risultato d'una t erapia per affermare la natura patogenetica di una form.a morbosa. Egli crede c h e il calcio n ell ' emicra·nia 1potrebbe agire diminu,endo l 'eccitabilità del sistema nervoso vegetativo ·dovuto a situazione .neurorm.onica a n ormal e con riper cu ssion e sul ricambio del calcio, o a d azione di sostanze tossiche, per es. : istamina, o per a ltre cause, 1lasciando impregiudicata la questione sul meccanismo terapeutico del calcjo nel[',emicrania. È tuttavi.a con'8igliabile tale trattamento, per i benèfi ci effetti ch e ha dato. CA~usI.

Non inancan,o , infatti d ettagli per le prov·viden ze di importanza m aggiore, quali le applicazioni d 'aria ca].d.a, i tutori ortopedici, la mobilizzazione forzata !incruenta delle articolazioni. E. VENEZIAN.

L. D uvERNAY. L'arthrite chronique de la hanclie . Un vol. di 148 ·pag. con 51 fig. Masson & C., ·ed. F:ns. 40. L 'artrite lor oni.ca (deformante) d.e}l'an·c a è aiffezion·e frequente, spesso misconosci·u ta e, con1e tutti i medici b en 1sanno, generalmente riblelle ai c omuni presi.di ten:~ap1 eutici . L '.argomento ch e risp etto alla sua im.portanz.a può dirsi in ·oom ples·so poco noto a ll.a m.assa, è reso complicato .a causa delle r eoenti a cquisizioni sulle ·m.a lfor·mazioni congen.ite dell 'anca e S·u lla loro im·p·ortainza !n ·ell 'etiopatogenesi dell 'af~ez ion e in dis.c orso. La interes ante monografia d el Duvernay costi tui1sce un' esposizionre completa, chiara , sintetica dell'argom ento. Il I.avoro illustrato ·da un.a ricca serie di ra, diog'.l'afie assai dimostrative , è completato da un importante inrd ice bibliografico e d a una notevole a.ppenidice su a lcuni aspetti radiografi ci del cotile norm.ale e patologico. E. VENEZIAN. 1

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CENNI BIBLIOORAFICI (1) DouTH,VAITE A. H. The traitem en.t of Rheumatoid Arth ritis. Un vol. di 80 pag. E·dit. Lewis & Co., Lon don , 1929 . 1

L'A. espone sinteticamente qu.anto oggi si sa sulla etiolog ia di quella forn1a di affezio11e articolare cronica, ch e dagli ang lo-sassoni vien detta r eumatoide, e il poco ch e n oi po siamo per il su o trattamento. E' ·noto com e questa forma morbosa colpisca a prefer enza fan ciulle e g iov.ani .donne e , r.e11ga caratterizzata da una tumefazion e d olo rosa cl1e colpi sce simmetricamente molte articolazior1i e da un a sintomatolog ia gen·erale (po] o fr equente, pressione bassa, sudori pr o fu ~ i) ch e parla per lino squilibrio del simpatico. Momenti infettivi e disturbi en d ocrini son o. a quan to pare, i fattori causali cui bisog na attr ibt1ire I.a maggiore importanza . L 'espo izion e d elle nostre scar se risor e Lerapeuticb e, pur mante nuta in lin ee a. sai solbrie, è equilibrata , chjara , esauriente. '

(1) Si prega d'inviare due copie dei Lihri di cui si d es idera l a recensione.

E. P. BnocKMAN. Cong eriital club-foot. Un vol. •di 110 p·a g. con 92 fig . J. Wrright & S., ed. · · Bristol. J 0/ 6 ·d. Com·p leta e interessante n1onografia s ul pied e torto congenito, b.a.sata s·u llo stu.dio di 200 r.a"' i fatto n el Di1p artim,e nto Ortopedico ·del St. Thoma 's Hospital ,d i. Londra . Dopo un.a diffu a t rattazione storica, .an ato1nica e 1clinica) l 'A. affronta il probl1em.a d ella ter.a1pia e d ei s.u oi ri ultati: il capitolo, appunto per ch è ba..ato ull.a I.arga ·esperien z.a ·di un.a istituzione di g r an fan1a, accruista un valore particolare e , arà con sultato con pro.fitto . Bella la veste tipog rafica, numerose le illutr.azioni e le re~eirenze bibliogra fich e. L 'o1Jera è tata p1'emiata con la m edagl ia {l oro Robe rt J on·e p er il 1928 d·ell.a So·c ietà Ortopedica Britannica. E. VENEZIAN . . 1

R ic ordiam o l 'Interessante pubblicaz ione del Dott. EN' RICO TRENTI A.eeietente nella R. 01ini ca Medi<'a di Rom a

Il Granuloma Maligno (Morbo di Hodgkin) Prefazione del Prof. VITTORIO ASCOLI

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XXXVII,

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ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI ~eale

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Accademia di Medicina di Torino. Seduta del 6 giugno 1930-VIII. Presidente ; Prof.

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SEZIONE PRATICA

BALP.

tDati confermativi sull' efficacia della pireto-solfo-terapia associata con cure specifiche in malattie del sistema nervoso.

Prof .. IloASF.NDA. - Ricorciata la comunicazione fatta un anno prin1a, riassume i rj sultati otit enut~ da allora con lo stesso metodo in sedici p. ricoverati n,ella Cljnica neuropatologica. Quattordici p . ottennerQ miglioramenti notevoli, taluno anzi r~levant issirno. In un mielitico l 'attdatura spastica r:.tornò quasi n ormale, scomparvero i dis turbi n ella i11inzione ed il senso. di fasr,ia adclorr1inale. Un p . affetto d a epilessia Bravais-J acksoniana, i fenome11~ sono cessati del tutto. In undici tan :ci i risultati ottenuti n o,n furono m eno notévoli per qttantQ rig u arda i dolori, i disturbi vescicali, l'atassia, ~l se11so di fascia addominale; .anch e ! disturbi visiv:, ebbero un 'evoluzion e favprevole. Non si poterono fare esa111i sist ematici in tutti i p. sul sangue e sul liquido cerebrospinale; nei -casi in cu! fu p ossibile il confronto, si p otè n otare, in taluno di essi il ritorno, alla n orn1a d elle reazioni ecl in altri la p er sisten za della po-sitività. Tutti i p. tra ttati son.o seguiti con inassirna a tte nzione .

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Miastenia bulbo-spinale.

Prof. RoAsENDA. ·- L 'O. ha rilevato : 1) coim e -si possa110 aYer e d ei casi di miast enia bulbo-spin al e, i quali an r l1e d ecorrendo ~ n m odo acuto _possono gu arire. Nel p .. studiato, l 'episodio· mia.stenico, grave e ca,r alteristi co·, r ag·giunse l 'acm e d ei suo1i d~ stL1rbi in pochi g·iorni e n e g uarì i n n1eno di quat tr o ir1esi. Il p. da venti anni non .enbe più sintomi d ella rt1alatlia . 2) Approssimandosi la guarig ·o n e si avvici11arono alla n orma pri1na le r eazioni miastenich e dei m-0vim enti volontari e quelle con stat a})ili in seguito a stimoli faradic~ e galvanici ap(plicati sui tronch~ n ervosi, m entre per sist evano 0 1~co,ra cara tt eri r•~iche le reazioni miasteniche, qua11do lq st in1olo far adico, e risp ettivan1ente g alvanico erano porta ti direttamen te sul 1n u scolo, c<»mpo rtan1e11to ch e l 'opp-0sto di quanto si Yerifica nelle pseud o-rni astenje di orig ine nervosa periferica e cos ti1~ui sce un dato i n1p ortantissimo p er la d~agno si d ifferen ziale n ei casi dubbi d elle due sindromi n er vose. 1

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$ ull' organizzazione clinica e gli indirizzi attuali della chirurgia negli Stati Uniti d' America.

Pro[. A. ·~I. D oGLIOT1' I. Fa l1na interessan·t issima r elazio11e viYa1T1enl e appl audita sull 'or g anizzazione clini ca e gli indirizzi at t uali della ·Chirurgia n egli St at i Uniti cl ' ,·1 merica. La rela-

.zione era ~!lustr ata d a una serie di nitide proie.zio11i.

Seduta del 20 giugno J 930-VIII. •

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Preside11te: Prof. BALP . Porfiria familiare con ' sintomi polineuriticL

Pro.ff. F. Mx c HELI e G. Dol\r1N1c1. - Vengono ill us trai~i due cast di porfiria riscontrati n ella madre e n ella fi gl;·a, eventualit à ch e n ella letter a tu r a appare eccezionalissima, decorrenti n ella m adre d a dieci a nni e n ~lla fi g-lia d a oltre due anni con accessi acuti di porfiria, m a an che con fen omeni cronicj d :1 sofferenze addominali. Nella madre il quadro moirboso, si è chiuso con ltna p aralisi acuta. ascend ente del tipo Landry, ch e in una ventina d~ g iorni trasse l 'a. a morte. Nella figlia si sono avuti d~i fenomen~ p ar alitici li1n~t.ati ~ quattro arti ed al facciale sin. , cl1e nel lor o1 aspetto han,n,o a,ssunto · un caratter e progr ediente,• ma che pQi s~ sono' arrestati. Le or :,n e conten eva110 co·p roporfirina in scarsa lJUantità e· in,vece moltissima uro.p orfirina, specialmente quelle d ella madre. Coproporfirina abbondante n~lle feci. Nella figlia immodificati l 'azoto, il glucosio, la cole&:erin,a d el san g t1e ; funz:1on alità d el feg ato buon a; asse11 za di fenomeni di aumentata emolisi . Nei famiglia,ri nessu11 segno di porfiris1no. Si fa n otare che l 'anomalia porfirica colle sue con segu en ze, per quan to r ara dev 'esser e più frequente ùi quanto s: cr ed a; inoltre si n1ette in evide11za il decor so cronico dei cas:. espos ti e la p ossibilità ch e i fen om eni nefri t ~ci p osson o esser e l 'unico segno d ell 'an om alia p orfirica (come r :sulta da un terzo caso osservato). 1

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Neuro-ipofisi ed erezione.

Prof. G. RoASENDA. - Ricordata la fisio·-pat ologia d el sjstem a dien cefalo-ipo·fi sario1, espon~ i risultati di su e esp erien ze in un p. affetto da m eningo-n1ielite luetica, a cu i iniettò prep arati di n euro-ipofisi. Dop o l 'infezion e, oltre ad altri fen om e ni già conosciuti, l 'a . presentò invariab :lmente er ezio11e e m inzion,e. L 'esperin1 en to si r ip0tè un con siderevole numero· di volte . I pro"" dotti opo,ter apici ch e died ero cost anteim ente tali risulta ti furono .tl pituglandolo e la pituitrina di Parke Davis. I n altri amn1alat:. d el sistem a n er voso n on si ot tenner o, consimili effoc t~. L 'O: p en sa ch e in questo caso, per p articolari condizioni si m e tta in, ~videnza l 'azion e d ella i1euro-ipofisi sulla n1uscolatura lise: a r esponsabile d ell 'erezione, an alog·a1nente a quanto è già acqui sil o rig·u ardo all 'azion e di essa sulla muscula tura liscia della vescica, del r etlo della vecicola ])iliare, ecc. ~ p a,rticolarn1ente d ell 'utero. Alterazioni anatomiche' e funzionalit~ del fegato nella simpaticectomia dell'arteria epatica.

J)ott. C. DE FER ~·1 0. - L 'O. in r icer ch e speriin entali ha risconlra lo· ch e l a si1n pa ticectomia dell 'a. epatica de termina p er un periodo di tempo r ela tivan1er1te breve ipog·licemia, appiatt imento della curva d i :.per glicemia ali111entar e, aumer11~0 d ell 'indice il ler o; per contro , n essuna rn odificazion e apprezzabile h a n ota to n ella leucocitosi di~;-e.stiva , n ell 'eli1ninazion e della sost anza colorante, n el conte11uto in azoto residuo del san gu e.


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I tologicame11te fa lti di s t asi sang·uigna, cui co1i. eg u on o alterazioni d egli eleme11ti parenchi111ali caral4~erizz ate da atrofia da compressione e da scarsi fatti rlege11e r a tiv~ , alterazioni ch e- sono co mparse d op o circa 50-60 gjorn! dalla slinpaticec to111ia . Dott. G1ovA N l VILLATA.

II Cong1·esso Nazionale di Nipiologia. (Bolzan o, 4-6 1 g·iugno 1930) . Qu e to Co11gresso, .g·enialrr1ente co1n cepito e diligente111ente organizzato, ebbe ottimo1 su ccesso. L 'Op era NazionaJe Ma ternità e Infanzia fu rapp,r ese11·~a ta d a~ , proff'. , . _\LAGLSS I\ e D 'ORl\IIEA . La Direzione :YJedica d ella Soc ietà clelle Naz:•oni fu rapprese11tata dal d o !t . PANTALEONr. La seduta inau g ural e ebbe luog·o. co·11 g rande ole1111ità ~l 4 g-iug no n el Palazzo d ell 'Econ omia Nazio11al e di Bolzano co]l 'i11tervento cli tutte le .i\.ulorità politicl1e> ciYili e mil : ,~ari della citt à e d~ tI~olti congr essisti (c~rca duece11to), tra i quali t i1otarono i)arecch1 e illus lrazioni scient:fich e i talian e. Pronunziaro110 applauditi discori . E. il Prefetto della Provi11cia, il prof. CATTi\~Eo, pre i<le11te della Soci0~à ILalia11a di P ediatria, il prof. CEvOLOTTo in n o1ne d ella Croce Rosa Itali ana, il d o tt. Rn1ANI i11 n on1e d ell 'Ordi11e dei ì\Iedic :. della Provj11ci a e clel Sirtdaca lo ~Ie­ ciico . Ji'a ci. ta, e il prof. CACACE fondato r e della i\ipi.ol og.ia. e presid en te cl el Co~itato· Reg-io11ale . Di po i !1 pro[. VALAGUSSA, sub-con1missario del1'.0.N.l\I .I. , t en11e la co11fer~nza inau gur al e : L 'a1

zton e dell'Op era 1Vazionale p er la Protezione della ~Iate rnilà e dell 'In fanzia riell 'assistenza del latlrin te dal Congresso r./'i JVipiO·/ogta di An.con,a e quello cli Bolzano.

Fu 110111inato all 'u11a11i111ità, il prof. 0ACACE J)r esid e11te del Congr esso.. . NeJle se~lu~e sci entifiche s:. svol sero le segtienti 11111)orta 11l1. s Lme ed origi11ali r el azioni: 1) Prof. CATTANEO (~filano) : L e cure 1nari11.e 1 ,

1nortl a7i e

e

climalic lie · nell ' elà de'l lattante'· 2) Prof. ALLARIA ('f orino) : La. protezione del lal~ l ~1:le 1i ellc fabbriche)· 3) Prof. D 'ORl\IEA (Roma) : L 1n1porlanza cle n?.Og r afica clella Cat tedr a Ambulan le di Pu ericOlttira in. rapporto al lal t an,te)· 4~ Dott. T..o MoNACO-APnJLE (Ro1na) : L 'Assicura: zo11r di Al alern11là in rapporto all ' allalta1nento · 5) Prof. li'1onE (Pisa) : I l problema dell 'aillatta~ 1~ e 1ito)· 6) Prof. PACCHTONI (Ge11ova) : consicler az ~ O Jli su i , .vomiti .d~i lal tanti; 7) Prof. N~\sso (1VIes1na) : L t1 nmun1ta clel n.eonato e del lattante )· ) Do~t. l\IAZZINI (In1ol a) : Il lattante nell'arte in ra~p o rt o a.Ila ~iologin)· 9) Prof. S11v10NrN1 (l\ifode11 a ~ : .La btologta clel laf lrnLl e 1i egli scrittori clei [Jrt1ni .secoli del "!vl ed_io E1io; 10) Prof. G1s1vtoNDI ( Sa 11~p1erclarena) : L ' impOrlrcnza delle m alatti e r esp11·nt or i e c~me causa di mortali I à del lattante ed i 1n ezzi per preue1iirle )· 11) Dott. l\IATTEucc1 (Dolza110) : Le co11osce1i ze al luali cl ella psicologia del lattant e,· 12) Prof. C0Ll1cc1 (~apoli) : L 'igiene Jn enlale d el lallan.le. 1

Le . rel.azio11i ft1rono segui te cl a importa11ti disc u tOrl 1 e <la numerose comu11 :.cazio ni. Fu approYa t o il egu e11te ordine del g iorno: « fl II ~011gre o ~azional e cl i ~iIJ iologia, trdita la e ·nur 1crtte r el azio::te d~l prof. Allaria sulla pr0 Lc:z io 11e sanjlaria del lat.~ar1te d elle ·f abbriche, con teier a le Ja scars: tà e le co11dizioni a ttuali dei i1icli cle11 e fabbriche s tesse , ed e presso un plau-

XXXVII, NuM. 29J

[ A NNO

IL POLICLINICO

so, a quegl~ i.nd11s triali , ch e, co1ne Habegg, Borsalino, Pirelli, hanno risolto jn r11odo pratico ed t1rnanìtario1 il pr{)blen1.a d ell 'allattamento e del goYeruo materno co t1tinua·~o d aj lattant~1 delle madri operaie; fa YO li ch e l e dispo,sizio11i di leg-· ge relalive a ques to compito vengano or~ app licate effe ttivame11te r1elle grandi industrie ital i._a11e e ch e :,n, prosjcgu o si g it111g·a a co11cedere alla r11adre-operai a l a clispensa su ssidiata dal l avoro di fabbrica p er tutti i mesi n ecessari al1'actemjpimento del suo sncr o do.v ere ma1~erno. })re- e p ost-11atale. I .e pro~; icl enze eco nomiche ·per r aggiungere questi scopi ·JJO lra11no essere rea-lizzate dalla Cassa di l\ilatern :tà e cl agli Enti Assicura to,r i, coordinati dall '0 . i\'. ~!.I. ». F11 approvato il 11uovo Statuto della Società Italiana di Nipiolog·ia e ft1 ele;~to il nuovo Consiglio direttivo, così costj ttt :to: presidente : prof. Cacace; vice-presidenti: 0·11. avv. Giuriati e prof_ F ini zio; con siglieri: prof. Brtisa, doitt. Camelli,. l)rof. Della Ciorppa, p.rof. Ft1à, prof. Fornara, }Jrof. G\smondi, prof. Graziani, dott. Mazzini, dott. i\lagni, pro f. Raffa,e]li, prof. P estalo·z za, doJlit. R ap isardi ; seg·r e tario g·e11erale: prof. Vaglio; Yice segr e tari: dott. De lVIare e do,t t. Macc1"ila: economo: dott. Repetti; cassier e : cav . uff_ Bia11co" 1 11t l\IIerano si tenne l a se<luta di chiust1ra nell a qual e il presidente prof. Cacace ed il ' pro,f . B.aglio n; , ch e prese parte attiYa alle discu ssionj ,. ria sun.ser o, _i ris11lta~i cl ei laYori d el Congresso_ Ft1 f1 s. ata, come sede del J)rossi1no Congresso'r l a Città di 'faormin a. A. 1

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1

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DIVAGAZtONI. Medici e malattie nella poesia di G. G. Belli. L 'otJera poet:ca di Giuseppe Gioacchino Belli Yiss uto. in Roma dal 1791 al 1863, pur nella su~ appare11te frammentariet à p ossiede una sua mag11 ifi ca unità ar tis tica: 1n essa rivive con una vivacità icastica inco1npar abile, tutta ' la Ro·m a i>apale di un secolo fa. Può tentare 1·:,d ea di indagare fra le molteplici ~nanifestazioni d ella musa v~,rnacola, quelle ch e r1guard~no il inondo nledico dell 'epoca: le perso nalità pjù spicca le, l e in1pressioni dell 'artis ta daYa11ti ai. fatti patolog·ic:1 di comt1ne osservazione, la n1entalità d el po1)olo in fatto di medici e di malati A.ttraverso i sonelti d el Belli sfilano, di proposito o accidentalmente, i. colleghi più in vista nell 'ambiente sanitario ro.ma110 di quei tempi: l~e son e.tti sono addiri ttura dedica ti ad 0 magg10 di medici di eccezionale valore, qual:. Carlo. Maggiorani (A r zo r DollOr "1. /aggior ani) che perle sue O})i11io·n i J jberali fu destitui1t-0 dalla catt edra universitar:a e cos tre tto ad abbandonare Roma, 1\.lessandro Tavani (-4r zo r L esandro Te.vani) ispettore sanit:ario delle truppe pontificde,. P a?l o Baro·n i (Ar zor Professor Pavolo Baroni) chirurgo, m o lto popolare dell 'epoca. Caratteristica è la chiusa umoristica cl el so n&~to dedicato Rl Baroni : 1

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1

or professor e mio, Dio lo dis ti11i a ttro,v à dapertutto mal cle r eni . nch e r o tte e mill 'antri ca11 ch er ' :pi. cia


... f ANNO

XXXVII, NuM. 29]

,

'E i1el so11etto L'operazione da la parte der cor(parrebbe una operazione per ascesso peria.nale) così esplode I 'entusiasmo per i- ~operatore: ll ile

Nun ce so ttante ciarle;, er zor Baroni, v ivà la faccia sua·, è un pezzo grosso d 'accenneie, pe 'ddio, li lan ternoni. ·Quanno ve mette lui le mani addosso :fa te puro a1nn1annì l~ maccaroni · pe 'vvia .che ssete ~già a ccavallo ar- fosso I

'f iè dd ~ gamme a,ccusì : tanta de panza ...

Stramonn~

che me visitòne .quell i du ' sgraffi derèto a la schina ... \racconta nel Pizzico il ferilo che si recò a farsi inedicare la cc puncicata » alla Qonsolazione. E il cordoglio per la 1nQrte del Trasmondi (La morte de Str amonni) dimostra, sia pure con qual..che battuta un po' lepida, l 'ammirazion e da cui -egli era stato circondaito in vita. :È mmorto · er gran ceru sico Stramonni

.e loi spe·d ar de la Conso lazzione n un ze pò cconzolà dda la passione

.

, .

"

.

Poveraccio .I fa pproprio · compassione: pare ch'ar naso ciabbi avutò• _un . pugg_n o; l'occh ~ nun je se vedono, e cor gru gno somijja tutto quanto a u;n mascherone.

Parole evid entement~ a,ccompagna.te dai gesti corrisponden ti, e qi una scu ltor;a efficacia rapprese11tativa. . Così il verso in cui, parlando delle condizioni in cui si era ridotta in, ava11zata vecchiaia Letizia Bonaparte (Prla4arr:ia L eltizzia), la madre di Napoleone, allora vivente a Roma, viene rappresen tata l a. cifo~.i ·senile ch e h a curvato il corpo COipe un gomitolo:

E ppe I& vita è ddiventata un gnommero. . Un ma lato di affezione ~cerebrale cqn paralisi d"e i nerv~ qculotnotori (L 'arnmalatìa der pad r one) :

Sta inmale qCcusì bbene, poverello, che nlmò.. h a ffatto inz:nente I 'occhi storti·, · e 8! med~co1, cp~ . Cristo se lo porti, dice che ttutito er male è in ner cervello . Descrizione di" un proba.bile reumatismo deforn1ante generalizzato (La vecchiarella ammalata):

••

J.lassano poi a ttraversq ~ son,ettt del Belli altri 1.11edici molto n oti, dell 'epoca : Tagliabò, ~ltro c hirurgo pri~ario de11 'osp~dale della C?nsolazio.Ìle (Girolimo ar ce rusico della Consolazione), Delarocca (nel Re de li ·dolori), Mucchielli (in . L a morte del ~o r Meo), ecc. A proposito dell'epidemia colerica del 1837, che è il soggetto di una sorta di poemetto in 34 sonetti (E r còllera m òriqbus) vengono ricordati il 'forti. deputato a dirige~e la lotta contro i l flagello, ~ i medici Cappello e Viale, inviat~ dal (Joverno a studiar~ I 'epidemia man~festatas1 l'anno preceden te ad Ancona. Del Viale si ricorda che ritenne di aver sco,p erto l ' agen~e patolog ico del colera in un dittero pressochè micros copico, e 11e ma11dò un ·ragguagljo (con d~segno dell'insetto) a,l De Matthaeis, aJlora pro~e~spre <li clin:ca 1nedica dell 'Università di Roma 1 Una clelle cose più ~nteressanti per il medico, 11ella poesia d el Belli, è l a r appresentazione accidentale di quadri clinici: poche · pennellate, ma vigorose e di una efficacia d escr!ttiva sorprendente . 11 volto di un eresipelatoso· ·ELa risipil·a) : ...

Co 'na scanzìa nell 'ughela e co· ·ttutte' le tonzibbile frasciche ggiù i;n gola, povera Checca! nun pò dl pparola si je la vòi caccià cor gam1uaut te. pico) :

i\tla fra i medici. colui che godeva la più gran, ~e pop-0larità fra la plebe romana (e se ne co1n,.prende la ragione) sembra fosse in quell'epoca .An 1.onio Trasmondi, chirurgo primario dell 'Ospe-dale della Consolazione, dove si ricoveravano (come fino a, qualche decennio fa) gli1 accoltella ti e i. traumatizzati.

.che jje scià ffatto ggià pperde li sonni. Oh cauello era davero un omminone • ·de studi profonniss~mi e profonni ! . ~he ssi ar monno v7ienivano du monni O'Uariva a ltutt 'e ddua la scolazzione. • -o Nun ze trovava a Roma a11tro cerusico che cconoscessi m:ejo la maggnera de crastà un galanto·m o e ffall-0· musico. Tigne, rogne, sass~te, CQrtellate ... .A.nnàvio da Stramon11i, e bbona ·sera: .v 'erano ~n, quattro zompi arimediate.

Una angina cangrenosa. (Se ne va) :

Qualcuno parlando qi un idropico (L'aritr ò-

1

Er zor

1069

SEZIONE PRATI CA

'Gnisempte peggio~ pÒrl\ vecchia nostra: ·· · ppiù vva a van ti, ppiù vva, pp:·ù sse scon occhia. Già er barbozzo je tocc& le ginocchia ... l>bè ccli 'abbi men 'età de- quer che mmostra·. · Ma -cala a vvista, e "g11i momento scrocchia.'.. Dì, s t 'a11no sa,nto, quanno l 'hai viduta, nun po~eva fà invidia a le sorelle, dritta come 'n a spada e ciaccaruta P E i.n zett 'anni gg·:à vva co le stampelle I

-

TJna probabile can crena

ischemica

del piede

(La jija am.malata) : I

Mò er piede che cciavey~ er rumatisimo je · se fa scuro co1ne la fuliggine . e nun ce sente manco er zenapisimo. Le condizioni jrebbe) :

d~

un

mnlar~co

• croruc9

(La

Succeçle istessa1nente · a mmi' inarito, · si nun è una, è 11 'antra sit tin1ana, turutt1f, j 'arioca . la terzana eh e ssi lo vedi, è proprio arifinito. Li ggiotn,i che nun v:.è sta frebbe càna, sta mmoscio e arresta Ili tutto annissito; : e mme ggira pe' casa . COI' m ar1~o [caldano ] freddo ppiù dde la .pietra qe funtana.

TJn quadretto di seineiotica è n~lla descrizione cp.e la p~ziente fa al medico dei suoi d :s.turbi, dovuti verosimilmente a ·una dispepsia nervos~ (L ' inappetenza de · Nina) :

Eh sor dottore min, che vvorà dì che ·mm 'è sparita quel! 'anzianità che Ili:\ vorta sentivo in n er mag_n à anzi nun posso pià add'. liggerì P · f\1e s 'è mmessa 'na boccia proprio equi : 'gn~ ~ompre ho vojja d 'arivommità .. ..


1070

IL POLICLINI CO

Ecco i1 racco11tq cli u 11 parto distocico con presentazion e d i faccia (Er p ar lo de la moje cle m a·.stro Fi li§ce) : Bba&ta, a fforza cl 'erlic1u ie e dd ' agg11tt sd e~ ~ o pra l ~ p a.11.za, arfi u e s ta111111a tina ''erzo diescior a h a l)p ar lorilo 1 ina e ha ffa lto u11 n1asc.:l1io f)più g rosso, d e lei ... Se d iscor c ch e cc1uell a cr aluraccia ùo p1)0 n qv 'or a de prè1nit i e ddojje, s'è appreser1ta ta ar l>uscio co' l a facci a ... Un

accoltellato (lo s lesso cl1e abbiam o vis to esser ~iI r ecalo all a Co11solazion e p er farsi curai·e . d al Dot tor 'Iras111011di) così parla, delle sue f erite al dorso co11 lesio·n e polmonar e, o almeno }Jleur ica, e p11eun1otor ace, di c ui una richiese u1t ab b o11d ante t a1n p o11an1e11lo (Er pizzico) : P o ' abboccaso ll o s lèson1e i11 zur letto c.01ninciò u 11 bùscio a fr '.gge; e a ltura e a ltur a~ .. Ah , !'ia laYa> 1Jeddio, co111e u11 zoflleitto, ! Vedi l a d escrizio·n e d1 u11 tulJer cololjco i11 st adio aYa11zato i11 E r tis ico, · l "acce11n o a u11 grave itt ero probabil111e11le da occlusiq1'1;C c.:alco1osa del coledoco in La JJr ·ucle n,za <.le r prelc ... .

U11 p azie11Lo così descrive le ,a troci sofferenze d el dQlore di de11ti (Er r e d.e li ctolori):

i\Ia ccli~ ppolagr a e ppa11ari ·ce: se11li, tu i1e po~ ine11tovà ssin-0 a ddo111ani ina u110 sp~si111.o si111il e a li d e11ti Crist:oggesu111111:ari a , ma1,co_ a li ca11i I Pe m111e sso cch '!(), d a cliesci g gior11i a vve11ti ciò i1t b occa sce11to infer1~i sa111 saiti , ~· ~equ a de la Scal ~ , · ~ 111marva, e i11g· uenti, e .~ sé 11lisce chjcrurgl1i, e cc]arla la11i ! G-11e11t e: ppi_ù cc~ i1e faccio e ppiù i11111 e ·dole ... V ale l ~ p e11 a ~li rip{)rlar e p er i11ler o u11 altro sonello La rri edi cal ura, i11 c ui. è rappresentato, . . l

,·iva effic~cia, i.l t or111e11to d ella 111 ed1 cazione di lt11a ferita op er a toria :

ro11

. \ [• aclascio, f~ p1)iar~i110, llaffaelle, <~ .... , p edclìo, tt1 i11.m ' ario11ri er tajo ! Clic spasi111q d 'i11ferno ! Ji'e r111e te ... ajjo ! Cris to · 111e fai ve<l è l tt1tte le s telle. .Eh i11u1e sbajjo la b))ug·g·era , mme sbajjo. S b ajji Lt1, che 1111n,e scort i.e h ! l a pelle . Oh vvedi uQ p ò ssi sso' i11n1a11ier e qu~lle d e medicà UJ\ cristi~no a lo sbarajjo I So cch 'a lo s tacco cle la p~zza sola cj<> ir~t~se tul l~ l 'ago11ie de morte e s lrozzan11nese er fia to· i11 de la gola. Ièso, sce sudo freddo'. Arlro" Madon11a, ch e cchiodi ~ spin e l rYia111ma mia che ssorte {le pat ì ! cch e ttre111à l pparo una fronn a l U110 d egli asp~ lli Jlil'.t caratteris lici, dal pt1nto d~ vista m edico, çlelJa p oesia d el Belli, è il freq u e11te accen 110 ai pregjudizi popolar~ sui mali <.; sulle cu re. Cl1i 11a sofferlo di ercsipel a si g u é\rder à di non\i11are l a i11alal lia, se vu ol e eY1tar e u11a r ecidiva ll\ortale. I n terrogat a sulla su a S'\lute, risponde \lna clonn a ( T~a r esip ola) cli esser s tat a a letto

lt\ NNO

XXXVII,

NU?\1.

29]

cor u11a })bona p or cl1eria i11ort~l e. - Porch eria? I ~ sar ebJJe i> Ani1110: l est a . - Eh ... ssarebbe ch e .. . i11zomma è c1t1el go11fior e ch e ppijja pe ' la faccia e ppe ' la testa. - .Ot1~1que dite : ris:1)ola . - Ul1 Ssig nor e ! Zitla p e' c::carit à, cch è ssinnò cques ta ar ~torn a cl a capo e cce se n1ore . ' Bisog n a g u ardar si d all "ad clor111enl ar si dopo il sal asso (L a cacc i al a de sangue) :

E appress'a l a, sa11gl1ig·na, Gj amma ttis ta , fai l a, COJjoneria d ' appen11icatte ? I Bbacla , cl1e m111ò a ddorn1ì ssoffre la vista e l e pò11110 cascà le cateratte. Un a collez'.<>11e cli prece tti })is lacchi è 11ei quaittro so11etti : IJi rini ecli simpatichi:

E ppe qquattro n1oroide 1 Caterina, ce sudi da la pena ggoccia a ggoccia ? ècchele equa ' na cas tng11a J)Or <.:i11a: tu pportel a co ' t te sempre i11 z~ccocci a .. . ... a, ln 1)npu, poverella, su la i11uscol a proprio der i1 asino je s 'è scuperta t1na Yojjh de Yino [urt a1iyioni a] ch e ppare use! to inò dcla la cupella. l\1a gg~à 110 dde tto ch e lJpijji l1na pad ella ch ' abJ)i fritto un })on a11 110 sur cam1n i1to, e cce la facci strufinà u11 La11li110 og·ni sera pe mman d 'l1na zitella . 1

Per l a con giu11tiYite : 1

1 11 appiccecl1ele un pezzo d 'os tia rossa sopra la te111pia, e cq11es to i1up. p òi cr ed e come tira l 'u1110.r e eh 'è i11 dell 'ossa. Seg·u e !J rin1edio per l'orzai uolo: Abbas ta d.e pijjà 11 'aco i11Iilato e ffigne. de cu scì, tte s 'aridt1sce l 'orzarolo cl1e ssub)) ~to è ppassato. ~n sigli

a t1na donQa p er Qtten ere la g·t1arigione d el marito tubercoloso (La medisci11a sicura) :

. .. er giorno ch 'er zole cnlra n er canch ero: S~ va allora tre ssere a })piedi scarzi su e ggiù pe · Roma disce11110 er rosar:o, e doppo s ' arza lt1i quan110 Lu tt 'arzi. J\1 t.ro consiglio terap eut ico

(La cura sicura) :

. d~co

Io ve eh ' a tutti l 'a1n1nalati d e dojje esterne e cldolori aromatichi j~ se da ll'ojo cl 'arcndi vola,tichi [alcali volatile ] ~n certi ])otto11c.ini smerijjati.

E p er l a blenorragia (La

~colazione):

Hai l a pulenta P... Senti, va a nno111e i11io da lo spezziale de f accia al cantoI1 d e Torzar1g uigna, e ffatte dà un pò d 'acqua cl e g respigna stillata cor un pizzico de sale .


.. [ANNO

XXX,ìlI,

:NuM.

29] ·

1071

SEZIONE PRATI CA •

l\ila cl~ tutti il consiglio n~e110 s·tolto è (per ìl caso in spec~;e) quello che qt1alct1110 dà a L 'am-

colgont> con, in_qllo e11tu sia 11).0 l 'abolizione che il papa J.;eon,e XII fece dell 'obbligo d~ vaccinazione con la, motivazione cl1e ' i introduceva co·n essa n,el sangu~ u111ar10 u11a !)arte della natura dei br11ti:

rn.cilato im1nagi1iario:

Su: a ffit1111accio sp~zziali e spezziaria L 'omo can1pa quagg·~ì1 de quer cl1e 111agna, E 'r curasse è la peggio amrnalatìa.

Vecl i che bell ' jdee e.la fra111a soni d 'u ttaccaje pe fforza li vaglioli p c ffajje arisve1jà ll 'infanL1jjoli e stropp ~acceli poi come scroppioni ! Guarda mQ, cc .... ! pe ssarvajje er viso da clu' tarme, s~ leva a u11a cratura la SQrte d 'arrubbasse er paracliso.

Ecco ~ precetti cli u11a vecchia faL~ucchiera che ha un 'alta iclea delle sue risor se lerapeutiche (La medichessa) :

Eh, ppe Pl)OSl<\111e e ppa11ar1sce rotte, è inutile, fijjola, ~o so' mn1aestra; e mme sce ggiucherebbe la 111inestra co li spezziali e 11 'antre ggente dotte. Pijja un bajocco. d 'ellera terre&tra e un pizzico de tartero cle bbotte, bbùlleli, e ffalli stà ttulla sta i1otte ar zere110 de fòr de la f!,nestra. Dim~Jl i all 'nrb~ poi, doppo vistita, cola quell 'acqua, ~ c~acqtLete a ddiggiu110, fallo tre o cquattro vor le, e ssei guarita.

L 'on1eopati~ era evide~te1nente anche in quell'epoca in fé\vore presso certuni, poichè un sostenitore di essa così obbietta a un inedico (La mediscina piOmm_a tica) :

- E volete provibbì a la gente de fasse cusc~nà da chi. jje pare ? chi se n 'a da pentì, ppoi sse ne pente. Djsse: - Sarà accusì. mma pperchè ppoii tante bbag·g·ianerie, tante cagnare p ei; in1pedicce d 'am.m azzalli noi ?

Spesso ricorre l ·opin)~ne dell 'efficacia infallibile del vino e dei 1!1quoi:i contro i più svariati nlali. Così p.. es. per il colera (Er còllera mòr~bbu s) , e in questo casQ ~l consiglio, è avvaloratQ, da u~ preludiQ cl i erudizio ne patologica:

Co·111e si vetle, il ritornello clel nledico che uccide invece d~ guarire era moneta spicciola corren,te anche allora,. Così 11on sfuggivano anche allora · agli strali clel })oriolo n1ordace certe st1scetl ibilil à freque11ti fra i m edici; vedi Er .4 ecoro

1

de la mediscina :

Vo1enn.o arrag·gionà, st'ammalatia, Giovè sta còlla-morbida, a un dipresso pe ' cquer che ssentqi dì, pare che ssia u11 'l1sscita eh~ vva,di p~' st1ccesso. Bbè, la diarella, ossia la cacarella, tutti san110 che vviè da debbolezza d 'intestibbile op·p uro de bbuclella. Qua11no sta vèr1tà ss'è ben capita, o er male nun se pijja, Q ss'arìppezza co, 'na bbona fujjetta d 'acquav1ta.

Fu aclclrittura una frebbe inf!an1n1atoria e 'r medico ·1ne clava er zorforé\to [solfalo] e ss.i nu11 era Icldio che m111 'ha ajjutato, io ggià sarebbe er zor borla-rn,e1noria. Come d.icq, ero ggià bbe1l 'e astremato, r1t1a11no un zu1)pre11te, veden110 st 'istoria 111e fa ssette sangujgne, e ottiè l a groria d 'avemme, s~ po ddì, 8:risuscitato'~Ia cch è ! er medico slenne un men1or iale contr 'er zuppre11te, pe ' la su ' inzolenza cle f u ssette sangu~gne a echi sta inmale. El)bè~ ei: zupprent~ fu cacc~~to., sen za potè ssapè si è llegg·e de spedale che ss 'ab])i d 'amn1azz.à ppe ' ccqnvegnenza. 1

L 'ammalorcicato (~l mala,ticc'..()) h a il grave torto d 'essere « beslèmmio » (asten1io). dal vino:

Avess 'io la patacca de dotto1'e l o inetterebbe ar zugo de la bbotte pe ffallo aringrassà come u11 zig·gnore. orrebbe i11~briacallo gg~orno e notte ...

Nè un trattame11to più l11sing·hiero viene fatto

'T

al chirurg·o che eseguì a do111icilio una OJ)erarazione, parrebbe cli fistola perianale (La bbotta Cert~ te~denz~ pa11 tagrueliche possono anche der zor Pippo). Parlét: ~l do111est!co del paziente, fruttare u~a pate1~te di asinità al medico cuche, ha assistito, . . all'intervento: . rante (Er dottore so1naro) poichè il convalescente 'f e ggiuro, .A.n11a i\·Iaria : quanno er padrone enbe a pent~rsi dell 'avere così seguito il consise vor.tò a bboccasotto su quer letto glio cli tornare a una dieta meno rigorosa: e cquel cirusicaccio maleclet to Me magg·nai dunqt1e ~an.o un pagnottonc se tn~sse a pprincipià l 'operazione, casa,reccio, Ul~ zalame, una gaJlina, me fesce un 'impressio11e, un 'in1pre ·sio11e, ·11a casciotta, u11 cocQmmero e un melone. che mme se~ti~ co1n'una botta a,r pello: me s'appannò la Yi...ta, e ffui oostret Lo Del resto l'epiteto viene distribuito con molta d 'arregge1ne tren1anno é\ un creden zo11e. facilità e larghezza ai medie~ dai popolani\ vociNun bisoggnava ess '01nmini, nJ,a a s1, feranti n,ei ~on~tti del Belli,; nè par~ che essi pe vv~clè sfrag·g·ellajje, poverello, a))b~ano una opin,ion,e molt~ lusinghiera clegli tutt 'er co:qfin de Ii paesi bbassi. ospeda,li (L 'amm_alaticc io) : Quer inascellaro sce ficcò er col'telJo che ppareva, per Cristo, che ttajjas i ... . E a lo sped~e 'na fetta, de cular cio o de scannello! cc sete stato? - _I\ mme? ! dimme. oojone I « So111aro-macel1aro » : questo · si direl)be siu, Nu11 zai eh' a lo spedale sce se more ? per la plebe roma11a clell 'epoca (e salvo le poche La pratica della vaccinazione antivaiuol9sa vie- eccezioni, ch e abbiamo già Yis to) jl sinon imo del G1~0 Pi ERI. 11~ da essi ostegg.iata, (Rr . i : i~T.lest~),, ps~ GUi· ac-·.. bino1'JiiO ·« n1edico-chirurgo ».

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IL POLICLINICO

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APPUNT·I PER IL MEDICO PRATICO. '

SEMEIOTICA.

MEDICINA SCIENTIFICA .

Insidie nella diagnosi urologica.

lnfluenza delle vitamine e delle avitaminosi sulla cirntrizzazione delle ferite studiate col metodo grafico.

M. H andfiel d-Jon es (Lancet, 30 nov. 1929) fa rilevare alcuni errori che talvolta si hann<> n e lla diagnosi urologica. Le influen ze di m olti a g enti fisi ci e chimici Pielite acuta. - :È importante la sede del sul processo di c icatrizzaz ion e d elle ferite, dolore. Ha sempre origine nella parte laterale sono state oggetto di s tudio di parecchi os- dell'addom e e viene spesso d escritto nella. servatori, m entre poco numerosi sono gli fossa iliaca, · ma mai nella ~parte centrale delAA. ch e h a nno esaminato il comportamento J'addome. Può essere anche riferito all ' inguid elle rigen er azioni n elle avitaminosi oppure n e, grandi._ labbra, scroto e coscia. :È con t inuo con tr.a t tam ento vitaminico. e non a tipo di colica. Spesso si ha vornito; Scopo d el Saitta (Scritti Biologici, vol. , ,, temperatura elevata, sui 40°; un buon segn<> 1929-30) è stato a ppunto di ripetere ed estendiagnostico è il brivido, costante nella pielite d er e le ricer ch e su]l 'influen za d elle vitan1ine a cuta . La frequenza ed il dolore alla minzione e d elle a vitaminosi sulla cicatrizzazione d elle .(irr itazione della vescica) si hanno dopo q11alferitè, varia ndo opportunatamente le moda ch e g iorno. Costante è la piuria . lità d egli esp erimenti. Anzich è poi esprimere Nella diag nosi differenzial e è da te11er si prei risulta ti .d ell e 'ricer ch e con fa si approssi- sente soprattutto l'appendicite . In questa : ·1) il ~ a te, · l 'A. li h a m isurati e tra dotti in gr ad olore h a origine n ella parete cei;itr.a le d ell 'a dfiche. · d om e, attorno all'ombelico e si diffo nde alla 1 Il processo di cicatrizzazione di ferite cu- fossa iliaca; 2) l'elevazione della ten1p era tura. tan ee in cavie alim en tate con dieta scorbu - non raggiunge quell.a d ella pielite; 3) n e1 l 'ar>tigena di L op ez Lomba e Ra ndoin , si compendicite non complicata non si h anno bri vidi, che sono invece costanti n ella pi elite pi e n o rll!a I m ente n ella prima 1quindicina d el.J 'ali mentazion e iavita min osica; in .seg11ito acuta; 4) l 'esame d el! 'urina è e ssenziale per· qua ndo le lesioni scorbutiche si vanno fa - .la dia gnosi. cendo via via più m anifest e, il processo di riIl tipo fulminante d ella pie1ite ac11ta può p ar azion e cicatrizial e diviene m eno attivo dare occa sione a scambi con ulcera perforata· fino· ad arres tarsi d el tutto . Una m edicatura o pan cre atite. diret ta d ell e ferite spennellate con estratto Idronefrosi. - :È ·d el I.a ma ssima importanza vitamini c o fa cil ita il prooesso id i cicatrizzala diagnosi precoce di idrone fro si , allo scopo zion e. An ch e n ella avitamin osi B, i p oteri di di impedire ch e il t essuto renal e ven g a a dicicatri zzazion e di ferite d ella cute e d el t es- · str u gger si; si t en ga presen te che i sintomi su to muscolar e st r iato son o u g ua lmente diclassici d escritti p er l'idronefrosi appartenminuiti, ma basta la sommini strazion e cong on o allo sta-d io avanzato di questa. Sul print~m poran ea p er es. di estra tto di germog li cip io, l 'unico sintoma può essere il dolore ch e . d1 or zo, frum ento e seg-.ale per ann.ullare gli n ei ca si acuti, si a ccompagna a vomito, sen za e ffetti d an nosi ·d ell a a vitaminosi B. febbre nè brividi , n è modificazioni urina rie . . Qu an!o d etto p er la vitamina B e C può Nel tipo cronico , si hanno attacchi ri correnti r 1peter s1 per la .vitamina A. D all 'insiem e p erdi dolore, che diventano sempre più lievi ed tanto di quest e ricer ch e si ve·d e ch e a lle varie un d olore sordo ai lombi con.. a·ssenza di ogni a zion i n ot e d elle vit amine sulla cr escen za sulla a l tro sintomo. Gli errori diag nosti ci sono nufi ssazione d el calcio , sulle secr ezioni in'terne, m er osi; il più comune consiste nello scambio sul to n o e la mobilità gastro-intes tinali , sui con l'a ppendi cite cronj ca; in ogni caso dì processi ~mm unitari ecc., è d a aggiung ere questa , si ricorra a tutti gli esami possibili , q u esta azion e favor ente i processi di riparaziospecialmente alla pielog rafia. ne cicatriziali . E7natiiria sen za sintomi. - Spesso questa rivela la presen za di tumore renale; patognoL ' A. h a in fine voluto ved er e il c omportam en to d ei processi di c icatrizzazion e d el1 e fe- m onico p er questo sarebbe , secondo l' A., l 'eliminazione di un coag ulo sanguigno, vermi ri~e S?tto l'azion e d ell'er g ost erina irr.a dia ta fil. (v1tam1na. D) con la d ose .di 10 gocce al g iorno form e, un vero cilindro ureterico. p er e.s. di u~a solu zion e oleosa di e rgosterin.a CASISTICA. irradiata ali 1 %, l 'A. ha osserva to un ritardo d i c~ catr~ zzazione fino a l 44 ° g iorno ,· mentre Corpi estranei nell'utero. la c1ca tr1zzazione avvien e in 14 g iorni , riducen do la d o e a 8 gocce per os pro die o sp enUna .p luripara trentottenne, al 40° giorno di n e lJ an do la ferita con la st essa quantità di so- a m en orrea , ricorre, a seopo abortivo, alla inluzion e oleosa. troduzione en·douterina di una forcella metal- lica per c3:pelli, <be -rimane in sito per cirC-al A . P. ~ 1

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SÈZÌONE PRATI CA

trenta ore, senza ·p rovocar e nè travaglio abortivo n è febbre. Rimossa, dopo tale la sso di tempo, con una comune pinza d a aborto, la gravidanza prooede oltre, tanto che la p . partorisoe spo.n taneamente al settimo m ese e m ezzo due bambini ch e muoiono dopo un mese per de ficienza di sviluppo. Pare ch e la p. fosse Ticor sa an·ch e nove anni prima a tale procedim ento per altra g·ravida nza , .con esito però po.s i tivo. , La ~fonica (La Cliriica Ostetrica, 1929) attribuisce .la ·m .ancata in sor gen za d el trav.a glio abortivo, la seconda volta·, al fatto ch e il corpo estraneo non riuscì a sorpassare l 'ori ficio interno e quindi ·a provocare un parziale scoll am ento ·dell'uovo ·per l 'ipertrofia long itudinale d el collo ch e, probabilmente, non esisteva la volta precedente; e la mancata infezione ad una maggiore esaltazion e d el potere battericida d ei secr eti vaginali dur.ante la gravidanza. A. CARELT,A.

Le emorragie del post-partum.

(Revue franç. de Gynécologie et d'Obstetrice, n. 5, 1930) ricorda come le emor-

prima del parto ed il parto ces.areo sotto anestesia locale.,costi tuiscono, secondo l 'A., la terapia raccomandabile in quei casi in c ui si può tem er e che lo stra pazzo d el parto non possa essere sopportato. fil .

Sull'appendicite acuta in gravidanza. Di fronte alle statistich e di Téd enat e d i Schmidt ch e d ànno una mortalità d el 55 % per la madre e fino. al 100 % del feto si h anno le statistich.e alqu.anto più conforta nti dj Jerlov , di I-Ioffmann, di Szenes , ·d i Conrad e di altri . Hrom.ada (Zent. f. Chir., n. 16, 1929) riporta 4 casi operati .n el periodo acuto del! 'appendicite con contemporanea gravidanza e t ranne ch e in un caso nel quale si ebbe 1'aborto dovuto alle manovre per 1'ablasione d'una cisti ovarica d estra ch e era addossata all'appendi ce, n egl i a ltri ebbe la guarig ion e per prima della madre e lo svolgimento norma le d e lla gravid.anz.a. Si ·d eve seguire in questi casi il concetto di fare il minimo delle manovre operative in modo da non disturbare l'uter o g ravido .

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R.

Balard

ragie ch e seguono al parto si.a no frequ enti e possano esser e m ortali: talora . esse sono in rappqrto ad una riten zione di 'cotiledoni, talora n o : sebben e la di agnosi non sia facile, pure la comparsa tardiva d el le e morragie, la presenza di lochi fetidi, i dolori sponta n ei e locali zzati d ebbono far pen sare alla ritenzione . Anche la prognosi è a ssai incerta: e, in quanto alla diagnosi, essa deve adattar si alle circostanze; sen za intervenire su bito come a lcuni con sig li ano . L'A. consig lia perciò di astener si, in princip io, dal raschiamento e dal tamponamento; 1'ablazione d el corpo, d el delitto deve essere fatta con il dito. le L 'i sterectomia sarà praticata quando • • e morragie si.ano abbonda nti , o m1nacc1ano V . SERRA. complicazioni infettive .

La gravidanza ed il parto nelle cardiache. B. Tuni s (M ed. Klinik, 27 di cembre 1929) osserva c h e siccome la g r avidanza ed il parto non son o senza conseg·uenza sulle cardiach e, così in qualche 'c aso si dovrà considerare l 'interruzion e p r ecoce d e11a gravidanza. Quando la gravidanza è avanzata e non vi siano delle indicazioni v itali, attender e ch e i] bamb.ino possa essere vitale e, quindi, predisporre per un parto fatto nelle mig·liori con•

ZlOill.

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Pa rticolarmente pericolosa è la stenosi mi trale. Le cardiache, durante il parto od il puerperio, raram ente muoiono per in sufficienza cardiaca, ma piuttosto per endocardite. Qualsiasi intervento end outeri n o è a datto per ._ iayorire ]o sviluppo d ell'endocardite. Un adatto tra ttame~ to contil)ua to a 1~1n go •

BRANCATI.

Effetti della simpatectomia de11'a. ipogastrica sugli organi genitali interni feruminili. Chian ello C. (A rchivio Italiano di Cliirurgia, fase. 4) in un.a serie di esper ime nti s.u cag n e ha praticato ]a simpatectom ia d ell 'a. ipogastrica e sacrificando g li an im ali ad in tervalli varii di tempo ha proceduto sistematicamente allo studio istologi co d ei corni d ell 'utero e d elle ovaie sia dal lato sano ch e da quello oper.ato . Aven,do l'A. osservato una chi ara influenza benefica sullo svi luppo sopratutto d ella parte nobrle d ell'ovaio p r odotta dall a simpatectornia peripogast ri ca arteri o·sa, l 'A. si sente autorizzato a qual ch e induzion e ter apeutica sembran dogli verosimil e ch e ]a sim pa tectomia arteriosa peripogastrica possa g iov.a r e n ei casi di ritardo o di arresto di sviluppo d ei ge11itali interni femminili ed in quelli di senescenza precoce ol tre ch e n ell e a lg ie ch e accompagnano le svariate affezioni d egli organi p elvi r i . Bu cc1. 1

TERAPIA. Aeeidenti renali della trasfusione. P er quanto la trasfu sione d el san g u e venga sempre più brillantem ente in1piegata e n ell a m edi cina e nella chirurg ia, si hanno tuttavia a lamentare di quando in qu-ando dei gravi in cid.enti ad essa consecutivi , ch e h anno scosso 'un poco la sua riputazione. Ta li .accidenti van no distinti in m eccanici, da ch oc umorale e r enali . · E' di questi ultimi ch e si occupa F. De Harven in un es.auri ente recente lavoro (Le Scalpel, 7 m.aggio 1930) . La loro patogenesi è stata fino a d oggi molto oscura e còmpito dei ricercatori è stato quel lo di scoprire se ci sia .una c,ausa_, ancora ign_o ta c.apace di provocare 1.a

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IL POLICLINICO

:i cer ch.e rà per mezzo di bevande diuretiche 111o rlc jJer bl occo del re11e oppure se si tratti cli i11antenere fin da principio una corrente Jicli jncom1Jatibilità g lobu].are non riconosciuta. I i11Lomi cl1e si manifesta110 in tali casi con- quida continua n el rene. i tenterà ancl1e l 'azione diu retica del i1ovaistono i11 oliguria prima, anuria completa poi urol . e co1isegucnti disturbi ur.en1ici . e co11 que li n1ezzi ch e tendono a J)rovocàre L 'esame anato1110-patologic_o dei r~ni- rivela i segni cli una deO'enerazioue parenchimatosa l 'eli1ninazio11e dell' emoglobi11a a ll o stato c.Ji 0·1:a,re, associata ad · u11· ·accu111ulo. d-i pigmenti "olu zion c nelle urine, non _si ottengono rapi · dan1ente buoni risultati, bisognerà decidere ernatici e fra111n1enti g·Iobulari . Causa ·d ella morte è l'uremia e il dosaggio e11za attendere ulteriormente la convenienza dc.Il ' ure.a nel sangue J tlO ~ tra d elle cifre sempre di un intervento chirurg ico. , J)iù e]e at e. Per quanto la capsulazione dei reni abbia L'-0sito fatale non è sempre r8:pido: talora si og·g·i una mediocre riputazione, bisogna p, J1 a dopo due o tr~ settimane. l\Ia i11 certi ca i riconoscere ch e di quando in q11ando si segna. il fu11zi onamento ·del rene si ri stabili sce spon1a110 delle g·uarigioni in seguito a d essa e che tàncam enl e o ii1 seg·uito allo ca1)sulame11to -c.l el tali succe i si ha11no piuttosto i1egli acciden.ti r en e ~ri cs~o . . cl.a trasfusione ch e i1on nelle a ltre forme di 11eL 'A. si i11 indug·ia a discutere i vari fattori frit e. VICENTINI. patogenetici di q·ue ti accidenti renali e giung·c La trasfusione di sangue a ll e conclusio11i: e di siero di sangue nelle infezioni gravi. - 1) cl1e la morte per ure1nfa con secutiva W. Baum.a nn (ftl onatss. f. /{inderhelikunde, alla trasfu sione è probabilmente sotto la ·dipe11~re 11n. 1930) ha u ato tale tera1pia in diverse afdenza di un.a emolisi dei g.l obuli iniettati; fez ioni infantili. 2) cl1e il blocco clel rene deriverebbe ·da Distrofie della [Jrima età. - Trasfusioni di una pr~cipitazione ·d ell 'emoglobina che ing·omang·ue, generalmente nei seni venosi . Risulbra i 1ubuli, le cellu le e i capillari; 3) ch e l 'emolisi si .accompagn.a ad un.a ag·- tati nettamente sfavor evoli . g lutinazione ch e è passata ino . ervata a cau a . lnjantilis-r:io ~ntestinale. - Con complicaz1on1 che implicavano una prog.n osi grave. c.l ell a ua lentezza. Da tali teorie patog·eneticl1e ·si dedu ce clit; Tr.asfusioni ·di san g·ue; rist1ltati soddisfacenti in due casi. la profila si ·dell '.accidente Tèn.a le è dorninatu clalJo Ludio dell'agglutinazione e dell 'emolisi. lri.fezio11i polmoriari gravi, co11 c1111)ic111a Grazie olLa11to ad u11a migliore conoscenza cl i od a ltre suppurazioni. Iniezioni di siero u1nac1ueste reazioni biologiche si potrà sp·erar e cl i no., .alla dose g iornaliera di 10 em e. Influenza ovvi.are ai gr.avi disordini r enali. favorevole; su 15 jndividui così trattati si eb' -Le tecnicI1e attuali ba ate sulla clas ificazio- b ero soltanto due ·mort). Jn pratica è più se1n11 e d egli individui bas-ata sui 4 gruppi sangui- ·plice usare il sang·ue anzichè il siero; ba ~ ta gni , si sono dimostrate al l L1n1 e di r ecc11ti inprelevar e, ogni g·iorno , 20 em e . di sangue . (l.ag ini difettose, perchè ad e se ono leg·ate daJla ve11a di u110 dei genitori ed iniettarlo forti cause ·di errore. in1mediatamente nei g·]utei d el bambino. Per con egu enza è consio·liabil e l a determiDi 4 bambini affetti da artrite purulenta. 11azionc d el g·ruppo : si farà invece la prova di- co ... ì tr.attati, due moriro110; due bambini afr etta ·dei sang·ui, cl1e con si te n el n1ettere a fetti cla endocarclite grave g uariron o. Su 6 con tatto il l)lasma clcl malato con i g lobuli bamb ini con scarlatti ria maligria, 2 furono ros i · d el donatore. · g·uariti con le iniezioni di sang·u e e :3 J11oriro110, • arà inoltre -molto prudente praticare sempre uno J)e r emorr.agia postoperatoria in seo·uito le 11r0Ye crociate i11 modo da poter e scartare ad a111igdalite gangrenosa. t11 n donatore ch e agglutini fortemente i g lobllL ' :\ . conclude ch e la sieroterapia umana 1i ·d e1 ricevente. · re11de cle i servigi prezio i nelle infezioni gravi. l.0111t1némen-te i11 tali proYe si adopera come fil. a ntiroa!llllante il c itrato di sod.a in soluzi one; ina per la sua azione antiagg·lutinante e .ai- 14 · Importante pubblicazione:_ ~ per i,ra può dar luogo ad errore. ·Lo si .sostiProf. Cl USEPPE SANAqELLI Direttore del R. Istituto d'Igiene dell'Un. di Roma tuirà coli' ossalato di soda in polvere. Al i)ari delle conoscenze i1atogenetiche .anche Nuove vedute sulle infezioni . la tora1)ia degli accidenti renali da trasfusione dell'Apparato digerente è ·cieca ed empirica.' CondizioJ1e di g·rande in11)or tanza è cl1e il tratlamento sia precoce e Un volume in-8. di pagg. VIII-184 'N. 1~ del!le nostre n1olto ra1)ido. Monografie Medico-Chirurgiehe d'atta.aJità), nitidamente su carta semipati111ata., oon 28 fìgm-e inter·l\d impedire le condizioni umorali favore- et.8Jmpato calate nel · testo. ...,... Prezzo L. 2 5 più le &pese p<>eta.JJ ' oli dalla preci pi taziono d ell >en1oglobina, si <li spedizione. - Per gli abbonati al • Polielinioo • '-01111ni11islreranno alcalini a forti dosi (iniezio- eele L. 2 2. 5 O in porto franoo. ., ni cli ~iero _ carbon i:.tto, ·b e:Y.a nde .co1r ])icarbona- · Inviare Vaiglia aiPeditore LUIGI POZZI ~ Ufficio lo o })orato· ·m sod io) . ~ POcStale Rnccnr.sale dicjotto - ROMA. 1

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XXXVII, NuM. 29]

SEZIONE PRATICA

RUBRICA DELL'UFFICIALE SANITARIO . La vig·ilanza igienica sugli alimenti. Conserve alimentari, sciroppi, marmellate, ecc.

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La produzione ed il comn1ercio delle conser~ -ve a limentari h anno avuto negli ultimi anru un con siderevole increme11to, così ch e l 'indt1.stria d ella loro prepara7.ione rappresenta ora una 11otevol e somn1a di interessi econon1ici. E' i1atuTalc , pe rtanto, clic a 11che le norme per la vigila11za ig·ie11ica su queste sosta11ze ali111entari si iano arricchite di nt1ove e più co111plesse disposizioni, in aggiu11ta di qt1e1le del Regolamento 3 ag·osto 1890. Questo proibisce la vendita ,di conserve alimentari: a) i)reparate con sosta11z·e animali o vegetali avariate; b) ch e abbia110 sul)ìto su ccessiva m ente un })ro~sso di a lterazione ; e) addiziona te con so tanze di v.alore a limentare o con1n1ercia] c minore di quello di c ui la conserva porta il i1on1e, qua11do la mi~cela non sia chiaramen te indica ta; d) ad·dizionate di ac ~di i11inerali liberi, di glucosio impuro, di g-Iicerina, di saccarina , di. essenze nocive o di .altre ostanze pure no-c1ve. Le con serve preparate co11 prodotti natural1nente colorati non -d evono conten ere materie -coloranti estranee; è am111e o, n elle conserve. l 'uso dei sali di rame nella })roporzione di un -d.ecigramn10 per cl1il ogra111rno in }Jeso. E ' ,·ietata la vendita di sciroppi, canditi , niarniella:te, polp~ e saccJii vegetali: a) a lterati; b) colorati con so tanze diver e da quella natu~a.Je de.I frutto col qual e on pre1)arati; e) conten~nti compo ti di n1etalli to ici , saccarina, g licerina, acido ossalico, od agenti di conservazione, quali .a cido borj co, sali cilico, ecc .; d ) fai ·i fica ti per o tituzione del frutto, come della sostanza gela tinosa, d ella materia colorante, o d ell 'es.senza del frutto is tesso, o del su cco vegetale sotto• ]a cui denomi11azione si vende il prodotto. . La legg·e ed il reg·olame11to per la repressione delle frodi n ella preparazione e n el comn1ercio ·d i sosta11ze di u so agrario e di prodotti <\grar i (R. decreti: 15 ottobre 1925; 12 agosto 1927; 1° lug lio 1926) contengono an cll e disposizioni per le conser)re, sciroppi, ·ecc. di o~igine vegeta'le, dej quali ·d ànno pure la esatta definizione. Infatti il nome di << sciroppo di frt1tta )> è riservato al prodotto della Goncentrazione dei s uccl1i .di ·f rutta con o senza aggiunta di saccarosio ; i nomi di « con ser,ra di frutta »'· di « m a rmel1ata », « gela tina » sono · riservati ai t]_)rodotti ottenuti per concentrazio. ~e delle polpe e dei su ccl1i di frutta , con o senza aggiunta di sacca r osio., sino a con sistenza pasto a , o fino .a c11e il prodotto i rappren1

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da, o solid.ifi.c l1i per raf f re·d damento. E' vie"' tata vena.ere . come sciroppi, conserve, 111arme1late o g elatine di un dato frutlo prodotti di frutti diversi da quelli indicati. E ' confermato il ·divieto .di vend·e re prodotti colorati con sostan ze coloranti diverse da quelle d e] frutto col quale son preparati; tuttavia per i prodotti di fragole,· cili ege, .am.are11e e prug·n e è co11sentito di ripristinare il colore, per.duto o alterato durante la lavorazione, mediante l'agg ipnta di · sostanze coloranti innocue, m etten· ·doli in commer cio coll 'indicazione: cc colorati artificialmente con èolori con sentiti dalle disposizioni sanitarie ». Sono pure vietati gli sci. rorppi , ,c onser·ve, ecc. ch e conten.g an o organi· , mi animali o vegetali o presèntino colore, saJ)Or e od _oçlore ·Sensibilmente disgu stosi ".o d a11ormale; ch e derivino da frutti immaturi o al .. lcrati; a cui siano state aggiunte sostanz~. e dulç o~~anti ,sint~tiche, q so~tanze ·estr.a n·e·e . alla .oomµosizìone d el frutto, quali agenti antisBttici, farina od a ltri amidacei, ecc. E ' permessa la addizìÒn è .(Ii acido ·sol~oroso, in quantità ~ non . uperiore .a mg. 200 di a nidride .soliorosa . toLale per chilogrammo, ~gli . sciroppi di uva e simili prepa1~at~ ·senza aggjunta di saccarosio. ella preparaz ione di gelatina .di frutta è per:n1esso l 'uso di ag·ar, pectina, colla di pesce e ae}atina, ' rispon.deri.ti.1 ·queste du e ulti~e, · all~ prescriziru;ij della :F arn1aco1)ea Ufficiale , pt1r-:r l1è in quantità ..non su periore al sei per _cento :del prodotto. Sono permessi g li sciroppi n_q.n ottenuti dalla concentrazione ..di succl1i di frutta, a coIÌ·dizi~;ne ch e . n~n conte.ng.an o sostanze o ·colori nocivi · o iano. n1essi in commercio colÌ ~ jndicazion e di' (è° scirop1)i artificiali ». Nellit ])re 1)arazio11~ dell~ con&e,r.v a di pomodoro ,è yie.1.ato ] 'U:sp di . còior.i'_ estranei , anch .e :p.on nop.iv i' e cli cloruro di sodio in. quantità superiore n.t 5 %· E' - pure. vie~ta la riutilizzaziò.ne· di conserv~ già. . f-<ibb;ri~a ta ch e prese~ti aspetto,· cd.~ lote, odore e &ap~ore an ormali; cI?.e . contenga nella massa· organismi .animali o sia invasa _-cl,, orga nismi_ :vegetal.i'. ;. èlie abbia un 'acidità s~r>c .. riore a l 12 % (ac . citrico); ch e çontenga zucchero in quantità inferiore a l 35 %. . Qlti·e alle disposizioni .pra ri cordate,. meritano 11n accenno , per la loro i1nportanza igienica , anch e qµelle del R. decreto legge 8 febbrai o 1923 ~ n . ·501 (conve rtito n ella leg·ge 17 a-. prile 1925·, n. 4 73) e del rel<itivo regolamente 14 ottopr~ Ì926, · n. 1927, cl1e più propriamen ... te si ;rifer~i scon.o .all:industrja ed al. co1nmercio· d elle con_s~rve alimentari preparat e con sostanze ''ege~àl i. ~l ·d~creto stabi lisce- 1:obb!i~o d ella denuncia aJ Prefetto da parte d1 chi intende fabbr icare conserve alimentari di .sosLanze ·ve~ creta li; . ~ :vietato fabbricare ·tali con ser ve :· a) .in locali -in cui non siano osservate . e· n1antenute le necessarie con-d izioni igieniche (lo • s.anit.arie ;. , . . , . _: b) con · s·o~tan..ze vegetali non genriin g,. _guasle, infett~ ,. -, . ._colpite da .. malattia. 'eh-e ·n e .~ ltr ri · J

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POLICLINICO

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la composizione, o comunque non adatte ali' alimentazione; e). con un processo di . lavo~·azione che non garanti sca la ig ienica preparazione e la buona conservazione del prodotto; d) con aggiunta di antife:men~a~ivi, edulc oranti artificiali, acidi, colo:r;1 noc1v1 (e qual: si.asi col ore anche inn6c~o per la conserv8: d1 pomodoro) o qualunq1:1e altra sosta~za noci.va. · Ogni fabbricante d1 cqnserve alimentari è tenuto a far analizzare annualmente la sua produzione da un 'laboratorio. autorizza;to dallo Stato. Le co.nserve alimentari m esse · in· comm er cio· devono portare le seguenti indicazioni : a). na.t ura della coµserva ; . b) composizio;ne qu.an~i~tiva ·degli elem enti essenziali ch e 1a cost1tu1scono; e) peso netto; d)° denominazione e sede della ditta fabbricante; · e) dichiarazion e di esser confezionata in conformità delle norme vigenti. . Le conserve preparate con sostanze vegetali di qualità i:r;i.feriore, o riutilizzando conse,~ve già fa bbricate, devono esser vendute coll indicaz ione di << seconda qualità ». La concessione della licenza .di fabbricazione è subor·dinata agli accertamenti di una commissione composta .dal me.d ico provinciale, da un delegato dell 'I stituto nazionale. per le. conserve alimentari ' di cui dir·e mo in seguito, . . e. dall'ufficiale sanitario. del Comune ~h cui s1 trova la fabbrica. I locali debbono -e ssere tenuti puliti e corrispondere alle esig·enze della igienica lavorazione e conservazione dei prodotti; la loro su perficie e cub~tura ~o~ deve . essere inferiore ad un determ1n.ato 11m1te, e deve esservi· buona ventilazione ed illuminazione naturale ed artificiale, se occorre. ··I prodotti agricoli · destinati alla preparazione delle conserve non ·possono ammassarsi alla rinfusa , ma debbono essere collocati sopra piani impermeabili, facilme.nte ~avabili e be!1 :puliti: Prima d-ella lavorazione il pomodoro e gli altri prodotti agricoli debbono esser lavati con -acqua corrente e con m ezzi adatti a liberarli dalle impurità. 1 locali còntène11ti le· macchine per la lavorazione d·e lle conserve d evono esser separati da quelli d egli altri macchinari e forniti di pavimento e pareti (fino a m. 1,50) impermeabili e lavabili. I r ecipienti contenenti i prodotti d ella l avorazione (vasche, ecc.) debbono essere fatti di materiale impermeabil~ e inattaccabile e ter1uti coperti; · l 'aèqtia u sata abbondante e riconosciuta potabile. Non mancheranno pog li atoi e latrine ig ieniche, · distinti per ~ due .se i, e g li ·op~rai indosseranno speciali abiti da lavar.o. ' La fabbricazi on e di con serve alimentari, oltre ch q all:a v ig ilanza igiienica dèll 'Autorità sa . n it~ria. è ... ottoposta anche ·S quella ·de'l l 'Isti-

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tuto Nazionale per le conserve alimentari, con sede in Roma (creato col citato decreto-legge 8 febbraio 1923 -e modificato éol R. decreto 31 agosto 1928, Il:. 212 6), il quale. insiem~ colla R. Stazione sperimentale per le industrie delle con~erve alimentari in Parri).a, ha, . (r.~.. glj altri, il cÒmpito di invigil~r.e la fabbricazione a.elle conserve ~limentari d'origine vegetale e animale e di proporve al Ministero norm~ per la loro prod~zione. A tale scopo esso si . vale cli propri delegati che possono essere scelti an-_ ch e fra gli ufficiali sanitari. Come ·per l ~ c9ns·erv~ . aJimèntari propria- . mente dette , per garantire la salubrità dei prd-

dotti alimentari della pesoa conservati in recipienti, prodotti che, se n on sono igienir..amente preparati, possono dar luogo a forme di avvelenamento gravi ·e talvolta mortali, sono state di recente emanate provvide disposizioni, ch·e è dovere ,.dell'ufficiale sanitario conoscere e far applicare. Il R. .decreto-legge 7 luglio 1927, n. 1548 (convertito ~ella legge 7 giugno 1928, n. · 1378) e le. r elative norme reg·olamentari approvate c-0n ~- ·'"decreto 27 g iugno 1929, n. 1427, riguardano appun~o la f.Abbricazione, l'importazione ed il commerci.~ dei prodotti alimentari della pesca con~rva!1 i11 recipienti; ne ricorderemo solo le d1;Sp.os1zioni più importanti. -· Chi fabbrica a scopo di commercio prodeiti alimentari della pesca (pesce, _uoya 4i pesce, molluschi' crostacei), conservati in scatole o in altro recipiente, è obbligat.o a farne denunzia ..al Prefetto .indièando le materie prime ohe intende lavorare e il modo di preparazione dei prodotti. La fabbri cazione è vietata: a) in locali nei quali non .s iano osservate e mantenute le necessarie con·d.izion~ igieniche; b) con personale che non sia irp.mwie da n1alattie infettive o ·diffusive; . · e) con un processo di lavorazione che · non garantisca la igienica preparazione, l'efficace terilizzazione e la buona conservazione. del prodotto; . . . d) ·con .uso di scatole o. altri· reoipienti non conformi . alle disposizioni d·e lle vigenti leggi sanitarie. La salubrità dei locali di lavorazione e de .. posito, ànche in rapporto al! 'igiene del lavoro, deve risultare da . una dichiarazione dell 'ufficiale sanitario, e può sempre ~sser control,lata dall'Autorità sanitaria. L'immunità i· del per~onal~ . della fabbrica. da ~alattie .i n.f ettiye e diffusive, d e ve pure risulta·r e , all'atto· .del1'assunzione . del personale, d~ ·_una dichiarazione dell 'ufficiale sanitario. Verificandosi la inalattia n el peFsona]e già in servizio,·. questo sarà .allontanato, e riammesso solo con certifi ~to di cessato pericolo di oo~tagio, :rila: . sciato d.àllo stesso ufficiale ·sa:aitar4:>,, il ~ qual~ ha facolt_à, in qualunque tempo\ : ài ·aeeertas1 ci el.~~ c~ndizioni di al11te del · person~le ··sud-.. detto.·


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XXXVII ,

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SEZI ONE PRATICA

L 'effica cia d ei processi di steri lizzazione, e a.i quelli inte i a garantire l 'igienica preparazione e con ... er, azione dei prodotti, deve ri sultare da una dichiarazione ·del direttore di un laboratorio pro in·cia le ·di vigilanza igienica o dell.1 R. taz io11e perimenta1e p er l 'industria d elle -con erve alimentari. Dagli ste si i tituti ciascun fabbri cante è obbligato a fa r analizz,a re annu.aln1ente la su,a produzione. Le scatole conten enti prodotti della p·esca conservati ·devono ri ponder e .ai requ isiti prescritti per le suppellettili .da cu cina e da tavola e per g·l 1 oggetti de tinati a porsi in contatto con a limenti o b è,rande.. .I recipienti .s tessi non posono e er m e i in commer c10 se non porta no le eO'·u enti di chi.arazio·n i pecifiche : a) del prodotto contenuto; ò ) della qualità di olio o di altre sostanze in1pieg.1t e p er la conserva zione; e) del p eso n etto d el contenuto ; d) ·del nome del produttore e ·del lu ogo di produzione, oppure dal marchio di fabbri ca .a utorizzato. Se11za insister e, per brevità, su altre diS])Osizioni ·di carattere con1merci.ale e su quelle r ela ti ve a lle con tra vvenzio11i ed alle pen ali 'Là. pos i.amo conclu.dere cl1e tutta la r·ecen te legislazione ulle conserve alim.e ntari co titui e<: un 'e ffi cace O',a r.an zi.a igienica p er un in1portante g ruppo di commestibili , ch e ' 1 a diventando di '"'empre più I.argo con·sumo , ed offr e un nuovo documento della cura ch e il Governo Tazion ale dedi ca alla tutela della pubb'l ica salute. f\ . FRA CRETTI.

VARIA.

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POSTA DEGLI ABBONATI. Lattoproteino terapia. 1

All 'abb. n. 6590:

Le fi.a]ette di latte st erilizz,a to, p er proteinoterapia, da 3 a 5 em e ., i trovano in co m1nerc io e ono .a ll estite .cl.alle princi1pali Ditte ital ia11e di l)rodotti vaccino-siero-terapici. Volen do prep ar.are per conto pro,p rio il m ateriale da inocu lare si u,s i latte di vacca a·ppe:c.a munto e bollito, facendo l 'iniezion e subito do11)0 il raffreddamento ·p er evitare inquina11lenti del '}.atte. In questo caso u ,a re p·er la iniezione a ahi g ro i da calomelano., p erch è il g·ra so ostruì ce i con1uni ag·hi ,d i Pr.av.az : .a ques to ri O'Uar·do il latte ·m esso in co•m ,m e·r cio dalle Ditte rp·r o·d uttr.ici è pDevi.amente scremato. L~ iniezioni si fanin o enido·m uscolari n ei glutei con dos,e ini zri.a le ·di 2-5 eme. per adulti (1-3 cm,c . •p er bambini), arriv.ando fin o a 10 cc. Le reazioni loca1i e generali sono foTti , spe o in11pre•s sion·anti. I fenomeni ana·f ilattici sono 1)robabili in indiv1dui sen· ib ilizzati ; praticameitte non vengono presi in con iderazione data 1'eccezionalità di tale sen sibilizzazione. B. M. 1

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L'automobile e i 1ne<lici. .

In Italia si con idera qua i u11 lu so, per i ·n1 edici, a ere l 'auto111obile; invece altrove non i 1conce1)i ce qua i l 'eser cizio della m edicina en za l 'u·so del} '.automobile : n on soltanto negli Stati Uniti, n1a ancl1e i11 alcu 11i Paesi d 'Eurorpa, come la· Fran1ci.a , è orn1a i g·en er.a]:e questo conicetto. Ce n e ·dà u11a prov.a u11a ente11za del cc Giud ice ·di Pace n della ga circois criz ion e di Parig j . i.n data 10 .apri]1e 1930 (riiJ)OrtaLa da L 'Hygiène· Sociale, 25 giu. 1930), r elativa ad una conte·tazione sorta tr.a il dott. Bilh au•t ed una Società ch e gli affittava u11 garage. ' Qu.e ta Società a' rebbe voluto riav·ere la diponibilità del garage, }Jer ch è alcuni vincoli tabili ti dalle leggi france .. i 1 a1)rile 1926 e 29 aiu o·n o 1929 ])er · le ca e ·d '.a f•fitto e per i loca li a dibiti all 'esercizio profe~ sional e n on si a pip.Jich.erebbero al garage. D ic.e la senten za : ... «A tt esoch è ... è ce.r to che alla i10· tra 1ep101ca un m e.d ico p:r~ati:c.ant e n·on p1u ò esercitare la ua 1pro·f e io11e senza un 'automobile, t.anto a P.ari g·i con1e in can1pag na ; ,c h e l 'auton1obile .p uò ·esser e co11si·dera to come uno trumento di lavoro pel n1edico ; ch e lin locale adibito unicam ente a d accogliere lo trumento di la,roro è un locale afflerente al] ' e er cizio della profe·s ione ... ; p er questi moti,ri il dott . Bilhaut h.a diritto .alla l)r oroga le gale ... )) . Il praprietario del ga.rage è stato conda·n n.ato ,a lle spese del a iudi zio. A. P. 1

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PU BBLiCAZION I PERVENUTECI 1\ . CoRDERO. ,' )ulle co1n plican ze im1n ediat e e r em ote d ell 'appendicit e. - Tip. Coo,p erativa, Par-

111a, 192-9. P. Prccu I N r. I contrib u t i della J-1ssociazion e Itali an a ài i clrologia e Clirn al ol ogia . - S Lab. Mozza ti lVIi1ano, 1929 . \ ' . R ONCHETTI e G. C E S ANA. Rivede n do 1720 cedole rl i f orm e tifoidi. . tal) . Stucchi-Ceretti , ~fi­ lano, 1929 . D. l)ALIERr. .4bor to ]Jrovoc afo .. T i p. Ran cati, ì\Iilano 1929. R. lVlAnOT'rA . [_,_,occhio 1n e11in git i co. - Tip. A. Pa11aro, Kapoli, 1929. M. Br.Jrsso. -. L e coxop ali e cl ef orm arili e le idee d el Cal ot. - Arti Gr af . Giachi110, Tori110 1929. G. R o ASENDA . L e vi e del la sensibi lità sup·erficiali e cl i quelle profonde p er la / acci a. - Ind . Graf. Nicola, Varese, 1929. D. P .-\LIERJ. Rott 11ra dell'uter o prol assat o clie v ien 1 ,

1 ,

f uor i adrlossato alla t esta f etal e. "' til'ura-guarigi on e. F. Va1lrtrdi, 1\[ilano, 1929. G. VrsCHIA. JZ proble1na de ll ;angi11a p ec t oris.

St . S. Bernardi110, Siena , 1929. G. OLrvrERI. Sulla biol ogia del baci . co li rt elle cistiti. ·- L. Cappelli , Bolog11a, 1929.


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IL P OLICLINICO

[ANNO XXXVII, NuM . 29J

NELLA VITA PROFESSIONALE. .Anco1~a

della n11ova mo1·ale prof'essionale.

Le n o tre con sideraz ioni sulle ardite teorie .commer ci.a·li ste ch e un colleg.a p.a1ermita110 ha ·esposte e so tenute, a dir vero poco brillantemen•te, h a trovato molti con en si. Ciò prova quanto sia squisita la sen sibilità morale della .classe m edica i talia·n a. Il giornal e La Federazione m edica, ch e ave-va ospitato I 'articolo incri·m in.a•to , h.a p reso n·ettamente posizione contro le i.dee ultrainnovatrici dell '1etica profession ale. Ha pubblicato un assennato articolo d el -dott. T offoletto ed ·u n a ltro molto garbato ·d el ·dott. Barbieri, il respon sabil e ·della fo cosa e ·sb.alordit:iva r eazione d el colleg·a siculo. Ambedue m ettono al punto la quistione, e ·sopra tutto m ettono in rilievo come in fatt o di •com·m er cialis·m o i me·dilci italiani h anno i.dee con.faci1enti .al pre. tig io ed a l decoro della classe, adeguate alla loro mis ion e. V'ha di più: u11a dichiaraz ione dello stes o :auto·r e d ell 'articolo ch·e ha sollevato tante discu ssioni, a lla quale La Federazione m edica pone il titolo suggestivo di Viaggio a Ca1

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·nossa .. . Ed è una vera Can ossa . Pig·liandosela ·Con il proto ch e h a om esso qualch e fr ase, facendo a1p pello alla b on tà delle su e intenzioni , chiamando para·dossali le ·u e idee, fa ammen·da di tutto e ringoia felioemente og ni cosa. Non r e t.a ch e a l1g urargli espiazion e lieve e buona di cre -tio11 e. Pangloss.

sarebbe stolto far altre din1en te risolvere . . SCUSSlOnl. Il DtLce ha detto ch e a ques~o si arriverà. La paro1a del Duce è sempre stata mantenuta, e perciò su questo ar gomento, che mi s tava molto a cu ore, io taccio., n ella certezza .che la promessa dell 'at tt1azione dell ' assic l1raz ion~ contro tutte le 111ala ltie sarà mantenuta, con1e mantenuta fu 1'assi011rnz:t0ne contro la tubercolosi. Di questa aiscul en11no, ed io stesso ne discussi a lungo, p arecchi a1tni fa: quando me110 pensavamo alla attuazion e, il Duce ce l'ha donata ; dobbiam-0 per si11cerità dire che quando le condizioni lo perm ette ra11no, avremo pure, senza ulteriore indugio, a11cl1e l 'ass:1curazione contro tutte le malattie. E an ch e per un altro fatto pens-0 ch e sia g ius to a ttendere: il Duce d isse ch e l'assicurazione · con,! ro la tub ercolosi. era il primo passo; ed io, clal in io punto di vista, mi permetto aggiungere ch e è il primo s tudi/o di im1)ostazione della legke assicurativa contro tutte le inala ttie. Io penso cl1e la riuscita O· meno dell 'assicurazion e contro la tubercolosi sarà quella che d im ostrer à se sarà bene inolit rarci nel campo d ella più vasta assic urazione. Vi confesso ch e è per questo ideale contingente, e spec;.al1nente per l 'id eal e futuro , ch e io dò tutte 1e mie energie. Sono convinto ch e solo l ' unione di tutte le forze a ttive d ella Naz ione potrà f are b en funzio·n are l 'assicurazi-0ne contro lq tuber colosi e potrà dim ostrare l :utilità della gen er alizzaz:.one d elle as. . . s1curaz1o·n i. Venendo alla quistio n e della tuber colosi_, cp:edo giusto dire qual 'è l 'impostazione di questa lotta, quali sono le dire ttive, ql1anto ha fatto la Cassa n azion ale p er 1e assicuraz!..o·n i sociali ch e ha avuto l 'orcli11e dal Duce di atituare l 'assicurazione obblig·aloria. Se volessi esser e s1Jperficiale e riscuotere facili approvazioni b asterebbe dirYi che g ià 5754 individui sono curati a domicilio., 13.092 sono c11rati in case di cura , altri 7285 si trovano in l uogl1i speciali di cura; con un totale, dopo pochi i11esi, di 26.131 am1n alati attentamente curati . \ 'i potrei dire · u11a cifra che può essere ~ba­ lord'. ti va: in un anno o p oco più da ch e è approvata la legge, la Cassa ha dato già più di 3 milioni di g iornate · di presenza. Vo·i vedete qu anto ])ene la Cassa nazionale ha saputo fare : di ciò va an1pjamente lodata. l\ii a io mi d om and o : è tutto bene questo? Ci si deve fermare a questa forma di a'.uto o d eve esser e rapidam ente modificata ? Sono t roLop.o _forti le cifre di cure a domicilio. È, questa cura, imposta dalla d eficienza at. t uale, desid er a ta nlollo dagli ammal ati, ma da elim=nare. E debbono diminuire i nu1neri dei curati in case di cura no~ p erfettamente a ttrezzate. Tutta 1

·S ERVIZI IGIENICO:.SANITARI Il problema

~ssieurativo

alla Camera.

In sed e di discu ssione del bilancio d el l\ilinis tero d ell e Corporazio·n i, l 'on. prof. Eugenio Morelli h a pronunc:,ato un discorso di cui riportiamo larga parte: Pen so ch e i1e l carnpo assict1ra tivo sanitario il Mini&~ero delle Corpor azioni abbia p arte lar ghi s-

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s~a.

Avrei d esider ato discuter e di tutte le ques tioni d; assicurazion e, e specialment e ini s tava molto a cuor e, l'assic iirazion e. obbl,igatoria contro le m alaltie. l"c qlle tione difficilissima ed es tremamen1~e delicata, della quale ~utt avi a r eputo di non do" ver oggi ])arlare, p er cl1è il sottosegr etario di Stato all 'inl ern.o, r amme11ta11cl o la Carta de} LaYor o, ha ricordato le p ar ole d el Duce d :chiaranti ch e l'assicurazion e obbligaloria rontro la tuber colosi a cuore l 'as :1curazio n e obbligato~ia contro le malattie. Ha aggi t1n~o r 11e n on è ancora il mon1ento di prOYVC{lere, perch è le condizioni economich e gen er ali 110 11 lo p ern1ctto110. Pen sQ ch e dopo le parole del otto egr e tar:>0 - ch e le ques tioni sanitarie a a ffrontare con ei1tusias1no e r apida1


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SE ZI O~ E

la Nazio11e h a cerca~o di dare quan to più h a potuto, 111a clobbia1no per sincerit à dire ch é la ia.zione n o,n era ar1nat a. Dobbiam o con ven =r e che per le cure d a svol.gersi Yerar11ente secondo tutti j dettami igienici , ·con tutlo q u anto occorre per questa categor ia di ammalati, n101f~o an cor a })isogn a far e. Qu indi ·queste cifr e che p otr ebbero serr1brar e incantevoli -ci devo n o '.11vece spinger e all ~ costruzio11e r apida di sanaitori . Ma la rostruzio11e implica alcuni .anni. Voi sap ete ch e la Cass~ n azionale h a dieci anni di tempo p er assolver e ~ l su o compito ; ma io cr edo di p oter vi dire ch e la Cassa n az=on ale in m en ò della met à lù saprà àssolver e, per l 'e~1tusiasm o di t utta la Nazion e, cl1e h a accet~ato J.a lotta alla tuhercolos=, ingaggiat a dal Duce, com e un co1nando. E comn1ovenle, p assando di provincia in provincia, Yeder e le at1torità e i pr=.vati ch e ven go no incontro, ch e pr egan o, implorano · e fanno do11azioni purch è si costruisca: I tut~e le tituban ze d i ieri, tu tti i, dubbi igienici, tutte le Jot te so no fi11ite. Solam e11te ieri, quando s ~ p arlava di costrùire un sanatorio, di cos truire t1na casa p er tuber coloti ci , si assisteva alla lotta d'. tutt e le città per ·n on volerli. È b astato, ch e il Duce segn asse la via, p er ch è tutti ora l~ vo·g lian o, perch è tutti li I'eclamino; e nQn c'è pit1 n essuno ch e dica ch e un san atorio è un campo di infezion e. Orm a~ tuttj h a11no compreso ch e n el sa n atorio si r 1:ir an o color o ch e invece an dr eb ber o spar ge11do l 'inf ezion e; ritirati, son o perfettam ente d ifesi e diventan o inoffens~vi . 1

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Le cifr e cl1e vi h o detto portan o a questo concetto : occorre il pron to ricovero. E infatti si sono mobilitate tutte le case d i cura esistenti. Per ò il pronto ricovero ora n o11 è f acil e, poich è i letti sono e1snt1riti . fJobbj an10 co.struire r apidam ente i sana lori. Il progr amn1a è q1 1es.~o: costruirne p ossibiln1e1tt e uno i n ogrii provincia. E va dat a m ol ta lode alla Cassa n azion ale, la quale, an zich è voler dare una espr ession e p u ram ente econ omica alla l o·~ta antituber colar e (a lei sarebbe con venuto far e pochi gr andi ospedali interprov~·nciali) , 11a voluto diffo n der e al m assimo l a difesa,• p er aYere pronto l 'accorrere del malato al :san a torio. Ormai si è st abilito, con1e linea di m assima, ·che in og ni provincia, generalmen ~e presso il -capol uogo1, si costruisca un osp edale san atoriale, ·com e enl e di primo soccorso e di sm :·st am ento. Ho, detto ch e ogni provi11cia e ogni e11te provin-cial e fa a gar a 11ell 'aiuto : e cr edo dover oso m et t ere in evid en za ~l fatto, per ch è dell a g~nte di poca v i ~ tn aveva pen sato ch e fra Co11sor zio e Cassa n azion aJ.e vi pot essero esser e delle an tites\ Io -vi p osso dire, j nvece, ch e in ogni città d 'Italia, il Co11sor zio è il primo ad aiut are. Si g iu11ge al punto cl1e 0 1rn1ai la Cassa n azion ale costr u ::sce n on sola1nente p er i propri assicurati , m a an ch e s pessissi1n o per il Con sorzio, pen sa11do ch e quan-

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P RATI CA

do un ente p ar as tatale h a l 'on ore di i11gaggiar e una lotta, deve vedere il problen1a d al punto di • vista r1azion ale .. Non si dà m ezzo m il ~ardo ad u n ente per una ~dea ben efica, se esso 11on è lungi~ir~Tu~e .

Se la Cassa avesse pqs trui to so.Jam ente per gli assicurati, avr ebbe '' fallit o al proprio co·m pito, avr ebbe compiuto errore g ravissimo. Il m erito d ~ questa in1postazio1i.e d :1 uni on e fra Co n sorz i e Cassa risale v~r ament~ al l\1in,istero dell 'interno . La Cassa Nazionale a no,). non permette di fare uri passo, di procedere n ello s tudio nel~e siJ1gole prov'..n cie, se n on v~ è con n oi un isp ~Jtore del Ministero del! 'interno : p er ciò le questioni son o studiate in pienissimo accordo e n ella mi sura che le pro·vincie possono. dare. In quanto . il Minist ero è d 'accordo in tutto ques to, tutto procede r apiclam ente, sen za ~n terfcr en ze. Vad a il no s.~ro ringr aziamento al . ministro e la lode al valo·r oso direttor e di sanità, S. E. Fornaciari, e ai suo~ c~ll abor~tori .

Qu asi og ni provincia l1a d at o il t erren o di costruz=1one, l 'acqua potal)ile, le fogn ature, eçc., be~ con1prendendo ch e qu est a lo·tta super a il momento e il den aro, e ser ve per la co·&~ruzione ·d ella r azza istessa . Dop o j san atori d~ p ia11t1r a, biso,g n ava p en sar e ai sa11alor i cli mon t ag na. Qu i i co·n cetti son o diYersi . l\ilentre i san atori d:. p ianura debbon o esser e al 1nassin10 diffusi p er il ricovero immed iato e per lo sm ist am e11to, per il san atorio d i 1nontagr1a il r agionan1ent o è jn Yer so. Il san atorio d i m ontag11a è .: r o1)po cos toso se p oco p op olato. È del =1ttuoso nella ben eficen za sprecar e il den aro. Qu an clo si pen sa ch e un san atorio di cento o du ecento letti, ch e sorge in m ontagna, h a bisog n o d i dieci o quindjci · chilo m eLri di strad a-, d i co·n dutture d 'acqua e d i u11a quantit~ di ~m ­ pianti p er il su o funzionameni~o, io dico ch e quest o sanatorio· cos ta tropp o" Bisog·n a cambiare il sisten1a. Dobl1iam o cos tr t1ire veri villaggi sanatori ali con ln ille, d u e1uila e p iù abitan t i, perch è in tal caso le spese verran no cli molto dim in uite: il sanatorio di m ontagna coslerà pr esso a poco come q u ello d~ p ia11u ra, poic11è solo in tal caso conYerrà far e q u elle fì~rade, q u elle funicolari e filovie ch e ser"vir an no a d imir1ui re le spese. Vediamo così ch e si va capovolgendo l 'in1postazio·n e collettiva del problema. Fino ad oggi, per ch è si con1batteva il tu bercoloso anzich è la tubercolosi, il tubercoloso si n ascon deva e noi visitavarn o· co,stan temente i malati gravi ch e and avan o a finire in quei tuber colosari ch e eran o l 'anticamera della, ni orte. Oggi l a cosa è be11 d i ver sa; oggi il malato è cur ato gratuitamente, la fam ig·lia è protetta , e ved4a m o q u el n1alato ch e pr ima si nascondeva per amore della fan1ig·li a, per poter lavorare e gu adagn ar e fin o allo estremo delle forze, p urchè i figliuoli non restassero ir1 n1iseria, oggi invece 1


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lL :P.OLJCLINICO

farsi curare il p~i1 preslo possibile: e la famiglia lo sp :pge a curarsi percl1è possa rnpjdamente guarire e ancora proteggere l a fn1niglia stessa. Qui ndi noi abbiamo capovolta l ' in1postazio11e patologica: ora vediamo ~l n1alato all 'inizio della forma morbosa. Ecco percl1è, dobbian10 cl qre n1aggiore sviluppo al sana tor ·.a di alta n10·n tagna, che è indicato p er g li am1nalati lievi, che 11011 al anatorio d~ pianura, ch e è più indicato per i 1)1alati gravi. Però, come dissi, per d:minuire il cos to del malato. occorre cos truire Yeri pae"si sanatoriali. ì\oi s i ian10·· s ll1diando quattro sa:1.1atori: u110 nella Sel va di Ter11ova, UilO· in provincia a:. So·n <lr io" uno i11 Abruzz.o e l 1n a'' ro nell a Sil a. Non di co ch e tutti si faranno, l)erchè m entre '=: facile la costruzione di un sanatorio di pianura, p er ch è qui 1.1 clima no11 11a gra11cle ~ J11por­ tanza tratland.osi di ricovero i1nmediato, quanclo invece si deve costruire un sa11atorio i1el quale • ìl clin1a ha p arte precipua, dobbiamo studiare atte11tamen te le condizioni clin1atiche, p ercl1è i1essu110 si p0rmellerebb~ spendere cinquanta o .. essanta n1ilioni p er un villaggio sanatorial e, se11za avere la certezza assoluta che tt11~te l e condizio11i curaliv,e sono perfette. Spero cl1e fra non i:nolto p otrc1110 iniziare i ·yill agg; ~:ina lor i ali aln'leno in tre località. Olten.uta CGl ~anatorj o l a gt1arjg·io11e, dobbia1uo pensare a I11a11te11ere l a salute riacquis~ata . Purlror)pO dal snnntorjo escono individui guariti ì, n1a non così r o])usti da garantire l a conti11uità de] benes er e: spesse volte accade ch e, passando dal sa11R torio all 'o.ffic :,nR, essi si riamn1aliu o. Qt1esto purtroppo è cbnsta ta1 o p er una p ercent11ale elevai~i ssin1a. Per ciò la Cas a nazionale rlell e ass:curazioni sociali costruirà d elle colonie post.-san oloriali, do:ve trover a11110 ricover o tutti i malati u sc:.t,i dai sanatori, prima di tornare all 'offi ci11a. Ql1i i11]ziera11no il loro lavoro e sara11no studiali nell a loro ca1)acità lavora tiva. Il mal at o sarà ri n1nncl ai~o nll 'o.ffi cina solo qu.ando avrà cliT11o·s lralo di poler l avorare senza danno. È bata lo r l1e . si annu11ciasse ques to desiderio, p err h è l11olte p r 0Yì11cie e gl i enti, annuncino alla (~a111:era cb e l)arec.chie provincie e città clonarono il terre110 , col desiderio cl i arrivare pri1ne in queto e perimento, che è un esperin1e11to di mas, ì1no be11·e. C1lo Imola , No ara, B:1ella, Imperi a, ch e d onarono terr~ni r l1e per c:.ascuna provincja Yar1ano dai 30 ~ì 100 e.~ I ari. È il g it1oco di chi <lo11a, perchè ognuno des idera rappresentare una parte atti a in qu est a l ol t a co·n1a11data dal Duce e d esiderata dalla Nazione tutta. E 11o·n... olo v::tnno d on~11do le proYince e gli e11li , 111a i priYat: le s i. Ad e en1pio in Sicili a, cloYe t111a vol la non si poteva parlare d i . lo~ta a11 li l u lJercola1'e, p er cbè l)areva un ,offesa, abbia1110 a' ulo ·donazio11i co picue. A Trapani, una fa111igl ia 11a donato noYe ettRri di terreno per ,')oter e co trt:1ire ~l sanatorio, sentendo cl1e in tal 1

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i11odo alta~ente onorava l a inemor:a del padre. J~cl in Sicilia dove noi nulla avevamo, stanno sorg·endo sette sanatori provinciali. Gli s tessi privati offr on o il loro lavoro gratuito, e ra1)idél;mente si costru~sce. Vi sono i.ndustrial1 che clanno il m ateriale richies to, a prezzo di costo o so ttocosto< questa prova meravigliosa credo si a dovuta comple1amente allo Stato Fascista e CorporatiYo·. E rreclo doYeroso re11clere noto alla Camera che· l 'esen1pio è Ye11uto da due nostri colleghi, rappresentan4 della S·o cietà Mo11tecatini e della Lave110, gli onorevoli Donegan,i e Sco tti . Donegani,. offriva otlo co~~o le vernici, tanto ch e no·i, pri111i, polre1no l élrg·an1en te ·u sar e le vernici all a 11itrocellulosa, ch e prima avevano per noi prezzi ])roib itivi; l 'altro offrì sotto costo l e piastrelle di: riYes tm1ento . È bene ch e l a Ca1nera dia questi esen1pi : . percJ1è tutti senta110 che ql1a11to· è esp·r essi·o ne di be11e Cicenza stat~le non qeve essere og·getto dj g uaclagno: cleve essere l11Rssimo orgoglio, potere abbo11ctan t€>mente dare. 1

No detto che il massiI110 tl:tile è app~rtat()) dalla i11tI·111a collaborazio11e fra i.I lVIini st ero del-· l 'I11ter11(> e ~l JVfjnistero d.elle Corporazioni. Però i11i i)ern1et to clire che tale collaborazione i1on è a11cora con1pl c la e deYe esser ancor pii1 accentuat a. Essa è p erfetta per i consorzi antitubercolari . Vnr1ei vederl a più i11t~ma coi laboratori ]H·o vinciali: ques:o i1011 d :co per ipercritica, ma per desj·clerio di cel er111e11te cos truire. Io vorrei - e l 'h o g'ià detto I.n altro mio discor o pareccl1i anni fa - ch e i me(lici condotti pote ero avviarci grat uitan1ente i i11ateriali da e n.111e cl1e occo·rro110, aln1e110 p er i malati rli tu])er colo_i, cioè l 'cspe~torato e .:1 materiale purul ento so 1)etto specifico. La cosa si attuava già i11 Austria, e ritengo ch e sarebbe molto facile o ttenerla J)resso di 1101. Il Ministro Ciano, ch e sa ll llire l a rettitucli11e a1nn1in:.strativa con la grancle bontà e l:~ comprensione d ei bi sogni suciali, cr edo as~ eco11der à que&~o progetto. Se il inedico pra1 ico potesse mandare ai Iano~ t a tori i)rovin ciali ques ti espettoral i. senza spes~ postali, grand e ne sarehlJe 1,utilità, giacch è molt e volte l 'indiviclt10 diverita infe tta11te sen za saperlo, e per il mecliro 1a diagnosi, con gli scar s ~ • m ezzi che possiede, può esser e impo·ssibile. Pensate special1nente ai Yècchj , che tante volte ignorano di essere n1ala ti: si cr ede sia110 affe tti da· ca tarro cron :ico senza importanza e possono es sere })Orlatori di b acilli tuber colari . Pen sate at clanni ch e possono derivare all 'inter a famiglia epi'L1 ch e tutto a~ b ambini, poich è è frequente~ che i) vecchio· t er1ga st1i g'.11occhi, cu s todisca 1. ba.m bini, comunicando l or o l 'infezione. Ora l a pos'sibil~~à di mandare ai lnh oratori gli e ~ pettorat i delle perso11e ospetle di tuber colosi' rappresentere})be un immenso van tagg·o· per la7 • salu te d i tanta gente n1inacciata.

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SEZIONE PRATICA

Vorrei ancora eh~ in ogni provincia si facesse un piano regOlqtore di tutte le opere igiertiche -<'he in un doterminato periodo di tempo po.tran110 sorger e, dagl :, ospedali ai sanatori, dai Jaboralori provinciali ai ricoveri assistenziali, dai locali di di sir1fezior1e ai lazzaretti, affinchè non accada p er l 'avvenire quanto ogg! trop·p.o spesso .accade di osservare .. Qt1este opere so·110 dissemi11ate ser1za criterio e perc~ò con enormi spese .di gestio11e. Io penso· che nell 'avvenire tutte ques te opere cl ovra11r1.o o polranno essere gesitile da lin solo er1t e: non s~ deve però p ermettere che a capriccio siar10 eseg·uite. Ir1 ogni paese si deve .cer care cl:, is tit11ire il villaggio sanitario, · d o·v e enli e privati seconclo fl{lrme stabilite, potranno .costruire.

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.l?in qui ho parlato di quanto abbiamo fatto e vogliamo fare Per ò intendo parlare anche un po' dei d:fe tti di questa pur mirabile legge e delle correzioni che co11verrà apportarvi. Se res tasse al punto in cui è, 11on darebbe il 1nassimo bene. Per n1e i difetti so,n o specialmente questi. I. 'assicurazio:µe obbligatoria fa sentire la sua L1tilità sp eci alrrtente ~ull 'operaio, e quasi non tocca l a campagna. l Jna delle cose belle vedute i11 Regime fascista è che l 'industri<:t si è sobbarcata ~ metà del peso. della .lotta antitubercolare co11 ani.1110 generoso ed ha voluto andare anche pj ù in 1à per dimostrare la sua gioia per la salu ~e degli operai: ha dato larghi n1ezzi per costruire 1'Ist!tuto « Benito ~1ussolini » per lo studio rleUa tubercolosi, be11 intendendo che sarebbe inutile l a lotta quando non si cr eassero i condo ttieri, cioè i medici sp ecializzati. ~Ia, l 'agricoltura, ha dato al treittanto, e altrettanto darà ? Il con,taclino è p arimenti d :feso ? No,, certq.

Un a ltro legaine ch e bisogna s tri11gere forlemenle è quello co11 1'0pe.ra della lYiaternità e Infan zia. È istituzione di tale importanza p er l 'avvenire d ella razza italiana, h a, bisogno di, così gra11di rn ezzi, che sarebbe p eccato no11 si accorSe l a Cassa nazionale avesse con siderato con dasse, irL og·ni passo, con g l i enti a11titubercolari occhio puramente assicura Livo la questione antiper cv j L::t.re doppioni Q ir1lerfere11ze, e ar1cl1e più tubercol are, i1on · si sarebberç> fatti sanatori in perchè le forze unite dan110 molto magg'.:or reni1essuna delle .provincie di campagna. Basiti dire {ii1nenlo. cl1c i.n tl1tta la Sic~lia, dove n oi faremo sette saCosì pure dicasi p er Je Colonie marine. Le Co11atori, 11on vi sarebbero 1a11ti assicurati da rien1lonie 111arine non sono oggi in una nlano sola: pire n1e1,zo sa11atorio I Vengo da u11 viaggio fatto .sono distrib11i.te: tra il Fascio, la Provincia, l a ir1 Abruzzo. Sarebbero bastati dieci letti ad AquiMaternità ed Infanzia, l 'Opera Bal :lla, i privala, di ec '. o cruindici a Chieli, anche meno a Peti, ecc. Se si pensa ch e mol te volte queste Co- scara I lonie sono compos te ò a 4-0 o 50 bambini, ai quali Avremmo così. fallito completa1nente al no-Oevono andare a far vjsita , spesso in pom1)a inas tro còmpito, perch è il contadino sfugge all 'as. . g na, il Podes tà, il I)refetlo e tu·~ te le al lre aus1curaz1one. torità, e se si pensa che il nu1nero esiguo dei Ora questo fatto d eve essere considerato molto r'..coverati richiecle in proporzione tro1)pO persoseriamente e severan1en te: B u11a dicerìa danno11ale sa11jt orjo, ci si accor ge quanto esse vengono· sa che la campagna abbia pochi tubercolosi; pur.a cos tare, e allora si dedt1ce cl1e se molte cl: queste troppo, stanno capovo lge11closi Je cifre; e noi arpiccole col o,n ie fo ssero rjunite e affidate a persorivia1no ad a,vere nelle ca111pagne un quantitanale sanitario sp eciéllizzato, ques.ta s tessa so1nma t:.vo l1g·uale a quello delle città, ed in al cune lopolreJ)be essere spesa per prodt1rre n1olto mag·calità an che superiore. E co11 questa differenza: g ior bene. ch e nelle città siamo pit'l o meno armati per la Bjsog·11a dire, a11che alle famiglie, . ch e l a Codifesa, Jna nelle campagne no11 siamo per nulla l on: a marina è un 'espressione n1ir abile di bene, armati d questo scopo. ma ch e molti. bambini potrebbero altre lta11lo Quando pnTljamo di l.lrbanes imo e del modo bene essere curati nelle colonie fluvialj, sui bandi vinc~rlo, penso ch e un o rlei p ochi n1ocli sia ·chi di ghiaia, e in sen1plici campi bene esposti quello d \ costruire opifici in can1pagna. ì\Ia non al sole. 1\on 11ego ch e il mare ir1 alcu11! casi rendobbiamo dimenticare che in qu anto costruiai110 da di pi-L1 , i11a p er la inassi111a p arte otterremmo opifici, portiamo tutta Ja espressione p a,tologica lo stesso })ene e be11efich er emmo un numero legata all'opifi cio stesso, e naturalmente p ortiamag·giore di ])a1nbini, istituend·o delle colonie 1no la 1nal attia sociale dell 'l1rbanesimo, l & più eliote1'a.piche i 1i ogrii paese , che la11to posso110 forte, che è la 1 ubercolos:. Ora l a tuberco1osi nelservire no n solo p er l a salute, ina anche l)er difl a casa di un co·n tadino fa slrnge. I p erch è sono fo·n .dere 1'ectucaz'.•0ne nazionale. i)arecchi. Il con ta<lino troppo sp esso· non ha u11 Basla vedere come sen1plice1nente sono costinutri1nent.01 adeguato al l avoro che co1n1Jie. La tuite lali colonie, per rendersi conto, con1e pos- 11ostra can11Jagna non è alcoolista. Ln n1alasano ag·cvol 1nente esser fatte in ogni piccolo i1ae- l ria sol o jn parte ba contriJ1ui lo alla cliffusio11c se. Andate a vedere <Jtiei ba1nl)ini abbronza li clal della tul)ercolosi. ~·Colto si d eve all a g u erra e forsole, 111ir ab il111en~e. ripresi in un inese di v: ta se, più ch e alla g u erra p er se s tessa, alla prial sole, e se11za aYere subì to i danni e le spese g ionìa. Anche pit1 clella pr!gionìa deYe essere i11di un lungo viaggio dal proprio paese al mare. colpala l 'e1nigraz)o11t . 1

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IL POLICLINICO

Allro J)U11to fo11d an1e11tale è ques to : cl1e una d ell e mala{ lie precipue cl el co11 Ladi110 ch e vie11e in ciltà, è la tul)er col osi . Ques la inalattja, ad ese111pio, m ie le le su e viltin1e sp ecial111ente Ira l e d o11nc cl i ser yjz .Q. l? i11cl1è il co 11tadi110 r est a 11elle s ue con<1izio11i di amJ1ie11le, è sano e forte; rn a 111esso :,i1 altre co11dizioni, s'infet ta colla massirna faciJi,~à. Le r ag·nzze di campag n a vengon o 11egli op ific ~ e n ell e case di citt ù e qua ndo· s 'infe t tano, torna110 a curar s i in ca1npagn a. Ma la casa di campag·r1a 11on è cos truil a p er la difesa co11tro la tuberco losi . Son o case d ove, 11ella s tessa s t anza, dormono i11sierne qt1a llro, ci11que, sei p er sone .. P en s ia rno all 'auspica lo at1me11to d elle n nscJ te: i ])nn1bini cr escono e v'..vono in contaitto coi mal a ti . Se n on vi è po.ssibilità di appartare il m alnto·: chi pri11cipalmente vive a c.011tatto co11 lui è il bambir10 . . Al tra c ·,r cos tanza aggrava nte è che jn cnrr1pag n a cl1i r es ta a cu s todia d ei baml1ini r pro·prjo il debole, il m ala to, poich è tutte le p e rsone V<ll ide si allo11ta n a n o dalla casa per ar1dare al l av-0ro. Nelle ca1n p ag r1e una èl elle cau se precipue d ell a i11fezio nc~ è data dall a cucina, ch e r apprese11ta la ca1nera da co11vegn o e la camera d a pranzo. Le cuc:·n e cJj campagna son o al pia11te rren o, ·sp esse vol le buie e senza pav i111e11to; sono un1ide sia p er l a posizione sia per ch è la co ttura dell e vivande ·m an tiene uno s ta to di llmidità permanent e, cl1e è una co ndizior1e disastrosament e mirabH e j)Cr jl mnn·~enim ent-0 !n vi ta d el bacillo. I bimbi ma11g ia110 i11 cu c ina. Ora il bimbo ch e n1ang ia in cu cina raccog·lie certamente quel t ozzo d i pan e cl1e g li casca i11 t err a, e se l o n lang ia. I~ nlzol a i1er t errn , e porta in bocca le man~ intri se cl el s11èlicio sa turo di ])acil1i . Ed è dimo·s trnto che l ' infezion e, for se pil) che p er via r esp iratoria, avvien e ne~ hamhi11 ~ l)er via gastrointesti n ale . Voi cap ir e te b eni ssimo ch e pl1llula r e d i infezion e, qua11do vi sono in fami g·lia tubercolosi ch e, p er 111 an can za d! edt1cazio·ne, espet..~o­ rano in ter rn ! ~Co q u es te. n on son o ch e le cau se co11comitanti : l a rag ion e vera è ch e il contadino non è, com e or g ar1ismo, in co11di zioni i.don ee di d ifesa contro l a tuber colosi. Sape le tu l ti ch e chi h a av u lo n ei. propri asce11d cn li qual ch e malato di tuber col osi , può rite11ersi in i1a r~e immunizzato contro il m ale, e certame11te o ppone m aggiore resist en za al suo progr enire. Il contad in o r esis le for tem e nte all a infezion e· n1 a se all 'i11fez:-011e arriva, questa lo distrug bo rél pidarnc n te, e con l u i di s trugge l 'inter a fa 1nigl ia. Credete, p er ci tar e un esempio, ch e i Sl1danesi in Fra n cia sia n o s ta li distrut ti solo dal piombo 11 en1iC'o ? No-: son o s t at:. so pratutto falciati dall a ll1be rcolosi. I nos tri contadin i sono soggetti ad un'an ~1 l oga l egge di natura. Come i p opo li orig innr inme nle jmm1rn i, q11a11d o ve n gono in zo n e h1fo~ t c cl all a ll1l'1ercolosi, s'infe ttano con violenza 011or111e, co ì :, contadini, venendo dalla campa1

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g na in c i l là - n1essi in cond izioni ig i e11iche in usi la le e dannose s'infe Lta no con fac ilità. E I. ~ ca1npng·110, ripe to, 11011 è adat ta all a difesa con tro il lerrib'le n1o rbo. Ecco per c h è dobbiamonclle campagne asportare r ap1da1ne11t e i inala ti di tuber colosi . Un al·t ro da to·, ch e può sen1hrare stran o a qualcuno; da to d a 1ne raC'collo d opo u11 Yiaggio in Sar deg11a. La Sardeg11a è infe tta dalla tuber colosi in n1oèto spave11loso . P er chi ric-0Tda come dal-i 'isol a ero ica siano venuti i, nos tri migliori soldati: il fatto non può non d es tare dolor-0sa preoccup azione. Orbe n e, mentre in tutte le cit~à di Italia la tubercol osi r appresenta poco· più dell 'un p er n1ille, in Sardeg na rappr esent~ il 3, il 3 e mezzo,, e p er s ino il 4 per m :lle. In tal modo l a. p opolazione dell 'isola corre ver so l a d is truzione_ E J11a n can o i m ezzi di difesa, n è si può at tendere il te1npo occorrente per costruire d ei g·randi san ato·r i . La Cassa Nazio11al e ha fatto cos truire dei parliglionf improvvisati , in m odo che essi p ossono, in p ochi m esi , essere alti alle prime difese . Io son o p er suaso che così facendo si apporterà r ealme nte una grande utilità . Sono sana tor~ di pochissimo costo, tar1to che se 1 ne a1nmorliz za il prezzo n ei tre anni di attesa per l a co·struzione dei. sana·t~ri definitivi. Nei tre anni q11incli l a sp esa è ammo rtizzata: e si sarà nel frattempo ottenuto un g·randi ssimo util e. Di ques ti san a tori se ne cos truiranno par eccl1i, sp ecialme nte n elle local ità pi1.1 disag:µt e: e i primi a, sorg ere sar ann o quelli di Sassari e Caglj ari , p oi quello di P al ern10. L a Cassa Nazio n al e n e 11a fat~o cos lrt1ire uno )n n1ontag11a e un altro all 'I s tituto « Be11:.to Mussolini » p er s t11d iarli 11el l or o fu11 zio11amento: noi ab b iamo l a sen sazione ch e p-0ss-0no servire egreg iament e .. Bast a , ripeto, ch e essi ser vano p er g li a11ni di attesa d el sana torio in ml1ra tura . Ho p erò la certezza che ser v:.r anno per d ecenni. P er essi sarà leva ta l a superinfezion e, quella che avviene per contagio dire tto dal m al a to ai famigliari. Me11tre sarà enormemente diff~ciJ e scender e al disot to d all ' l per mill e, sar à assai f acile far di~cendere l e p er centuali di m ortal :tà di quest e popo.] azioni da tre all ' l per mille. Sarà, cioè, difficil e l evare la t11ber colosi lega t a all a costituzion e, n1a sarà facile levar e quella dovu ~a alla convivenza. Sarebhe disones to se noi n o,n fa cessimo di t11tto p er eli m;nare tutte le for· me tubercolari dovute ~ q11esto st1per contagio.

••• E ancora c'è l a question e dei m ezzadri. Deb~ bon o esser e an ch essi assicurati. E c-0sì i piccoli propr ietar i! Io penso all ~ mia provincia , penso alla Valtell :n a in clii tutta l a p op olazione è fatta di piccoli proprietari , piccoli proprietari che certamente non guadagnano, tutto sommato, le 800 lire d i s tipen rlio al mese ch e costitui scon o il Ji~ m il e di ass·,curozione per l 'in1piegato. 1

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SEZIONE PRATICA

Il piccolo pro·prie~ario che avesse 800 lire 1.l mese da spend ere, .d a noi sarebbe co·n sider ato u 11 ricco. Ora questa ge11te, ·ch e è verarr1e11te l a base d ell.qi Stato , questa g·ente dai molti fig li,, no·n è difesa. Nella provincia di Sor1drio si arr:.va a questa stranezza: di a,ver e nu1ner osi san atori per i ricchi ; d i nvere un villagg jo sanatoriale per gli assic Lrrati; e d~, n o11 pqter ·difendere i pi ccoli propriet ari. Arriviamo a, q u est o assurdo: colui ch e h a lavor ~~o enormem en te per cos truirsi una ·piccola pro· prietà, cl1e ha cl ato tutto quello che poteva per aumentare la ricchezza e 1a po·tenza della Nazion e, e.ostruendo quella piccola pro·p rietà ch e è la espressione massima del lavor o e della produzione, ancora nor1 è difeso. Arriviamo a questo enorn1e paradosso, che un bracciante, ad esempio, eh~ può essere .forte lav.o ratore ma ch e cau salmente potr ebbe anche essere un disutilacciq ~ u11 ubbr~acone, è ass~u­ rato, mentre il piccolo propriet ario, che ha tutto dato, che t11tto dà , e eh ~ è veramente l 'ideale italiano, poichè è l 'uo·m o laborioso e ch e crea le molte vite, non è assicu ra to. Se l& tuber colosi capita in quella famiglÌ.a, accade la distruzio·n e co1npleta di essa I Ecco p er ch è vorr~i ch e a~ piccol i pr.oprietari si dovesse pensare. Spero ch e jl Ministro delle Co:rporazio·n i vorrà favorire l 'allargamento dell a leg·ge assicurativa; p er ora però vorre~ ch e S. ]~ . Bottai ottenesse al~ rne110 ch e nell~ campagn e fosse completamente attuata l 'assicurazione g ià imposta d alla legge attucV.e. Basterebbe ch e i Sindacati e gli uffici di collocan1eD:tQ stabilisser o ch e il lavoratore ollre la tessera po·l itica dovesse sempre presorttare ancJ1e quella t essera sanitari a ch e dimo·stra la, gioria e ]a ricon.oscen za del lavor at ore per le previdenze ch e lo· St ato fasc~s ta hq in1po·s to a suo b enefic:o" 1

**• Vi è po·i u11 'alttra questione, eq è quella dell 'assicurazio1n e dell ~ maest r e e dei maestri . Nel Con gressq internazionale dell 'anno passato il Ministro déll 'Ed11cazione Nazio11ale, ben co.n scio dell :importanza del problema, aveva detto che le ass!.c11razioni per le m aestre sarebbero state effettuate. Prego 1'on . M·inistro, che ha ~ 'abi1 udine di provvedere rapidamente qu ando è per su aso di un problema, di vo ler considerare ch e DOTI: è lecito non assicurare le maestre. Sc11sat emi l a paro·l a: è quella d i un monta11aro co·sì profondamente discipli11ato ch e può per1netter si talvolt a di dire delle dure parole per ch è rappresentano iJ sentimentq vero dell 'animo. L'infezione tubercolare s~ propag·a specialmente ai traverso j barr1bini, ~ perciò non deve essere permesso ch e llna m aes tra ~ubercoJosa po·s sa prender e per mano una hi1nba, p-0 ssa chinarsi su lei per inseg11arle le aste e le prime lettere dell 'al1

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fabeto, perch é può poi accader e ch e quella maestra t o·ssendo i.nfetti l a bambina. k no·n si dica ch e le legg·i sanitarie imped isco110, alla maestra. m alata d i insegnare, perch è ~l tubercolotico si nasco11de q u ando s~ di n on, esser e protetto; e p·erciò i m ae~'~ri possono nasco·n dere la loro malattia, perch è sartno, ch e al tr.\menti verrebbero e1

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lin1in,~ti.

Ho motivo per cr edere ch e il Goiverno abbia già pensato a, costituire quest a, a,ssicurazione. Per gl ~ imJ>i egat·i dello Stat o sq• benissimo che il M :.nis tro delle Finanze dic~ che le condizjoni del bilancio non lq permettono . Ma il Governo h a giustamen•t e preteso che g·1i in,dustriali, che i datori di lavor o, facesse ro l 'assicurazio·n e, pagando la rr1età ~l datore di lavoro., met à il lavoratore. _Il Go·v erno per gli imp·: egati n on lo· ha fatto. Io penso ch e si deve entrare anche p~r essi sulla stessa via di condotta, perch è è doloroso, estremar11ente dolorqso ch e l 'impiegato· n on sia protectto. Non dico gI~ alti impiegati ; ma s~ voi avete detto ch e l '0 per·aio stno al guadagno di 800 l?J'e al mese. deve esser e assicurato per obbligo, sareb~ be logicQ e sarebbe giust~ che a,D:che l 'impiegato~ di Stato,, almeno fin-0: ad, equivalente stipendio,.. clo·vesse· essere assicurato .. L 'i1npieg·ato dà 1no.Jto allq, Stato·, e ama lo Stato; ma il r ammarico, dell "ammalato può camb~~- ­ re l 'affe tto i:n, tmprecazione. E' attraver so il do•lore ch e spesso l 'animqi si costruisce. Il medico ben l o sa ch e troppe volte sente o la parola di bontà o })élrole di ribellione: ribellio·n e quando un padre o una madre ved-0:n,o i pro·p ri. figli malati e no n li possono curare I Lacrime di gioia ~ benedizioni q u ando il figlio· può a,vere resurrezione. J>o1ssano. tali benedizio11i andare al Governo fasci.... sita, p er chè avrà t eso l a mano alla cura dei propri~. dipendenti. E dob]Jiamo ar1dare più in là . ·Molti ufficiali del . 11.ostro esercito ~ della nostr~ marina, se di tubercolosi s~ ammalano,, n o•n posso·n o curarsi per condizioni economiche disag·iate. E ~o domando: ma è giu stq ch e ciò avven ga ·p Dagli ufficiali tu.tto si deve pretendere, m a .~ssi debbono esser e costantemente protetti. Essi dar anno la loro forz a come olocau sto· alla patria, m a nella malattia devon.o essere difes~· . Siamo ormai su una strad~ retta, su u~a strada ch e si apre, su una stra,da che porta - io ne so110 p:·e n am ente convinto alla assicurazione 1

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obbliga·toria contro tu.tte l e malattie.

Per ch è qu~ n qn si 'tratta d ~ sapere a chi non 1~occa pagare il canone assicurativo. Se debba esser e dato d al dato·r e d:~ lavoro o debba essere dato dal Governo, qalla Provincia o dal Comune. Non è questo· il problema. L 'importante è: dobbiamo s~lvare l a popolazione, p erch è in molte pr~vincie, in m olti paesi non c 'è difesa. Andate in Sicilia; andate in Sardegna; andate n ell 'I talia mer:dio·n ale, e voi troveret~ dei posti assol 11 tam enite indifesi.


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[ ANNO

IL POLICLINICO

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cbè ù elle prov,·iden ze per evi1~are la diffus·-0ne di 1naJattie intestinali e della febbre tifo ide in particolare. Poich è d 'altro11de è stato segn alato . ch e, talvol ta, lavoratori irrlmigrati per ragioni di lavoro nelle r~saie, hanno dovuto essere rimpatria.~i a cau sa di n1anjfestazioni di malattie già preesistenti, coL a vigilanza igienico-sanitaria nelle stazioni di vil- 111e epilessia od altre, si pregano le EE. LL. di. richiamare l 'attenzjo11e degli ufficia] =. sanitari , i leggiatura. qt1ali, a termini dell 'art. 82 d el testo delle leggi Mentre itelle stazio1ti clin1atich e e b al11ear~ e nei luogh i di cura si va r acco·g lie11do· la co n s,u eta ' sani I arie, devo110 rilasciare la dichiarazioin e me<lica p er i mondai~or:. ch e i11tend.o no emigrare in folla estiva ch e sfugge i calori delle gra11di città, risaie, acciò essi no·n li1n itino l 'esame d ell 'indiil. i\'Iin:.ster0 degli Intern i 11on h a 1nancato di Yiduo so ltanto n ei rjg u ardi clell e malattie trasmi sjnviare len1pestivan1e11le istru zioni i1r ecise ai prei::ibili , ina lo estendano anch e per quelle malattie fetti del Reg110 perch è sia assicurato l 'ade1n1)imento di tut te q l1elle 11orn1e sa11itarie ed igie- generali ch e i1on consentono d i attendere, senza danno, regol armente e pro.ficuam ente, a un lavonich e che Yalga110 ~ n1:.gliorare sen11)re p i L1 l 'at ro 1Je11e sp esso gravoso co1ne è quello della n1ontrezzame11to· delle 11ostr e s1)iag·g"ie e dei n os tri da del riso. p . il l\1in:stro :· ARPINATJ » . .Paesi m o11ta11i. Sola111e11 te inet te11cloci 1)er questa strada avremo vera1ne11le la resurrezione del Paese. So1lan1enle met tendoci per quest a strada otterren10 ch e coloro ch e, non aiuta.~i, sarebber o dei ribelli, saranno invece i buoni ch e benediranno al Governo Fascista e al Duce che lo g uida! ~

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11 J\.1 injstero, clo1)0 aver raccoma11data la vig·ilanza d elle acque }}Otab il i, h a d a lo precise istruzioni per il 111igliora111enlo de: ser vizi d i 11 ettezza urba na, al fi11e d~ll a n1aggior pulizia delle strade e della pro11.t~ ri111ozio·11e dei rifiuti cittadi11i, misure queste di gra11cle ~ rn j)Ortanza i)er la lolt a contro le inosche . DoYrélnno anche essere inten-sificati i ser vizi di vigila11za anno naria, con particolare riguardo al co1n1nercio d~l latte ed al f unzion a111e11to nei p·u hbl ici mercat: . Inoltre la lregolare Yigila11za st1gl i alberghi, sulle pe11sioni, -sugli st abili1nenti di c1tra da parte degli 11ffici sanitari dovrà C.J sere segui-~a col n1.agg\or scrt1polo. In 1al n1o clo potrà accertarsi se essi trovans~ in buo11e confl jzio11 j igie11ich e, e potranno proporsi quei i1rovvedin1e 11~ i ch e verra11no riconosciuti d; rt1ag·g·ior n ece iti1 ed urgenza, i11 conformii à a qt1anto Yie11e clis11osto col reg·olamento rig u arda i1te le i11igliorìe ig ie11ich e e sa11i tarie negli albergh j.

Vigilanza igienico-sanitaria nella campagna risicola. Il l\il'·11istero dell 'I11ter110 (Direzione Ge11. d ella Sarti tà) ha cliretto alle RJ{. Prefetiure la segtiente circolare: Nell .i 1r un i11enza clella tagio11e risicola si ri·ch iama l 'at le11zio11e d ell e E l~ . LL. sulle p r escrizioni igienico-sani tar ~e, co11sid erate n el t~tolo IV .del testo t1nico delle leggi sa11i tari e e nei regola·menti gen er al• e speciali sull a ri sicoltura , sia 11ei irig uarcti della di c ipli11a igie11ica di eletta colti'Vazio11e, .sia J)er la tutela sa11itaria dei lavoratori c h e vi ono addotti. Neces : ta infatti che le E'E. LL. i as ict1rino cl1e n el le zo11e ri icoJe, da par le degl i E11ti o]).bJ igati, ia110 adotta li ttrlti i proYYedimenti i1ercssari alla pie11a effi cienza <lei erYizi ig ienici e di as j lenza a11i taria, alla protezio11e delle abilazion: e cl Pi locali rl i ricoYero dalla pe11etrazio n c clelJe za 11zar e i11alarige11e, alla J)rOYYi ..ta ed alla r egolare 0111111inis trazio11e cl el cl1ini110. pec inle cura dovrà a11cl1e portarsi nei riguardi de.1l 'approvi·ig iona111e11to clell 'acqua potabile, non-

L'assistenza sociale di fabbrica.

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Viene segr1ala to il mag r1ifico sv iluppo 1>ratico ch e va prendendo l 'assiste11za sociale. d i fabbrica, t1na pro·vvida iniz:ativa ch e n ell 'arnbilo d el lleg,i1ne è p erseguita dalla Confederazio11e g~11era le fascista dell 'indu slria. Sco·p o, del! 'assistenza sociale cii fabbrica è quellq di assis tere 1'operaio e la su a fan1iglia e di aiutarlo· attraverso prestazion '. tec11ich e e di con sule11za n elle difficoltà materiali e 1notali in cui esso possa eventu alme11 te trovarsi . Le pra tjcl1e per le quali sj può ricorrere all 'ass ist enza soc~al e di fabbrica sorto r accolte jn o tto titoli, tra cui : 1) ricovero di operai o mernbri del1 e loro fa1niglie in istituti di cura (osped ali, sana tori, cor1valescen ziarj); 2) invio di oper a=, o n1e.m bri d elle loro fan1iglie a inedici specializzali, amb ula11ze, Opere 1) ie, dove si p6sso110 aver e agevo·l az io11i d i })rezzi, visi te n1edich e, operaz io,ni eh :rurg·ich e, esa111i SJ>eciali, radiografie, radjoterapie; invio delle ges tanti agli ambula~ori ~1a te rnit à e Infan zia d ell 'Opera NaMazio11ale l\i[aternità e Ir1fanz ia e Cassa Nazionale . ternità ,· . :3) iscr :zione a u so degli adulti e dei pi ccoli alJ e Colonie es live m arin e e montane e al 1e altre opere di assistenza clei fasci fe1n 1ninil i, d e ll a Cassa tlz ion ale cl e11 e Assicurazio·n i soc ial i, ecc . Dalle relazio1ti dei Yar: 11ffici di assist e11za risu lta ch e ~l servizio dell 'assistenza hR interessato 11el 1929 circa 100.000 ·Oper ai. Calcola11do che a ciascur1 oper aio corrisponcl F1110 cinque persone di fa111ig·lin bisognose cli ass istenza, s; I1a da con cluclere ch e le persone assisi i'te son o &~ate l 'anno ~co rso aln1e110 un milione . Quest 'anno si so·n o aun1enta le e perfezio11ate le ass j te11za, clistribue11clol e r1ei 111aggiori ce11 lri industria!• del paese. Il laYoro risult a più ch e raòÒO])pia I o e interessa orina i duecentomil a operai . r iò ch e ignifica che son o più di t1n milione lt J)er so11e assistite. Si tra·~ta , come si Yede, d i un a grand iosa e pOC-0 nota nU OYa Opera d:, solidarietà socia]e lipica del nuovo tempo.


[ANNO XXXVII, ·NuM. 29]

CONCORSI. I

POSTI V ACANTI.

ACQUASPARTA (Te rni) . - Scad. 25 sett.; per Portaria; L. 8000 oltre L. 2500 serv. att., c .-v., lire 500-2000-4000 trasp.; eità lim. 35 a.; tassa L. 50. AscoLI PtCENO. - la. cond.; al 1° ottobre; tassa L. 50, 10; doc. a 3 mesi dal 1° ll1g.; età l~m. 35 a.; atip. L. 8000 · ~ 10 bienni ventes. pel 25 % della popolazione. • BASSANO DEL GRAPPA (Vicenza). Ospedale Civile. - Primario medico. Scad. 10 ag. Bn1s1GHELLA (Ravenna) . Scad. 13 ag.; per l\farzeno; L. 8500 oltre L. 2500 trasp., 2 c.-v.; addizion. L. 2 oltre i 1000 pov.; età lim. 35 a. ; tassa L. 50, 10. CAMPAGNATICO (Grosseto). Al 5 ag., ore 18; 1 a condotta; ab. 1144; pov. 20 circa; L. 9700 e 5 f(Uadrienni dee., c. -v. se ammogliato; età lim. 40 a.; tassa L. 50,10; doc. a 3 mesi dal 27 giu. CAMPORo\SSO. A mministraz. Provinc. - Direttore sanitario della Sala di ricezione degli illegittimi; L. 6000 e fi qt1adrienni dee.; età lim. 45 a.; specializzaz. in puericoltura. Scad. 25 sett. CATANTA. R. Prefettura.. - Uff. san . di Acireale; L. 10.000· e quinquenni dee., oltre L. 2000 capo• uff. d'igiene. Scad. 31 lug. CoSENZA. Amministrazione Provinciale. Per titoli ed esami. Direttore della Sezione Micrografica del Laboratorio Provinciale di Igiene. Stipendio L. 16.000, oltre 2 aumenti quadriennali rno a L. 17 .8000, inrlennità servizio, attivo lire 4200. Scadenza ore 12 del 30 settembre. Richiedere bando alla Segreteria dell 'Amministrazione Provinciale. Cos ENZA. Amministrazione Provinciale. Per 1itoli e<l esam'. Assistente della Sezione Chimica e Assi sten te della Sezio·n e l\1edico-Mjcro•g rafica del Laboratorio Provinciale di ·Igiene e Profilassi. Stipendio per ciascun posto L. 9500 elevabile a L. 11.600 oltre indennità servizio attivo L. 2100. Scadenza ore 12 d.el 30 settembre. Richiedere bando alla Segreteria. CREMA

1085.

SEZIONE PRATICA

(Cremona). consiglio degli Istituti Ospi-

Medico assistente; età massima a. 35; st=·p en<lio annuo L. 4000 oltre caro viveri in L. 1820 e indennità giornaliera di L. 8 per la guardia medica in turno con l 'altro assistente; camera. Documenti a 3 mesi. Scadenza 31 luglio. FERLA (Siracusa). Scad. 20 s~tt.; L. 10.000 e 5 quadrienni dee.; età lim. 35 a.; tassa L. 50. FosGIA. Amministrazione Provinciale. - Direttore del Brefotrofio Provi.nciale. Stipendio annuo L. 16.000 suscettibile · di tre aumenti .quadriennali del decimo, oltre la indennità di servizio at1~ ivo in ragione del dieci per cento dello stipend :o. 'ritoli di studio: Diplo·m a di abilitaz. all 'eserc. medico-chir. e diploma di specialista in puericultura. Al nominato verrà corrisposta, se dovuta, la indenn. caro-viv. a norma vig. leggi. Termine per la, presentazione domande e documenti 31 luglio. Rich:edere bando di concorso aJJa Segreterill dell'Amministrazione Provinciale. lvREA (Aosta). -Uff. san. consorzio 11 comuni; L. 14.000 e 10 bienni ventes., oltre L. 6000 trasp. Scaq. 30 sett. Rivolgersi presidenza del consorzio. · talieri. -

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LcvonNo. Amministrazione Provinciale. Per titoli ecl esami. Coadiutore della Sez. Medico-Mi-. crografica del L.:tborat. Prov. di Igiene e Profilassi. Stipendio annuo lordo L. 12.000, i.ndenn. serv. attivo L._ 2800, caro-viveri nella misura in cui viene corrisposto agli altri dipendenti del1'Amministraz. Provinciale. Aumen to del dee: mo· sullo· stipendio in corso dopo il primo quadr_iennio e per quattro trienni consecutivi. Età mas-sima a. 35, salvo eccezioni art. 9 del R. Decr. 16-1-1927, N. 156·. Documenti indicati dall 'art. 8 . di detto· R . Decr. Scadenza 15 agosto, ore 18. Assunzione in servizio entro 15 giorni dalla par-tecipazio ne sotto pena di decadenza. Agli aspira11ti sarà notifi calo in tempo debito. il luo·.g o e il giorno in cui avranno luogo gli esami. · Per chiarimenti rivolgersi alla Segreteria della Amministrazione Provinciale di Livorno (Via Gol-doni, 8). 1

MAnOSTICA. Ospedale Civile. - Al 30 sett., ore 18; med. -ch;r. assistente; L. 6000, vitto e camera;età li111. !35 a.; doc. a 3 mesi dal 24 giu.; tassw L. bO, 10; nomina e conferme biennali. Rivolgersi alla Segreteria della Congregaz . di Carità. M0NTEPRANDONE (Asco li Piceno) . - A 30 giorni dal 3 lug., 1 a condotta; stip. L. 8000 e 5 qua- . drienni dee. pel 25 ~{, della po1polaz . ; addizion. L. 4; indenn. laurea L. 500, serv. forese L. 1000, se uff. s;:i n. L. 700, cavale. L . 3000; età lirn,. 35 a .; . · tassa L .. 50; doc. a 3 m esi dal 3 lug. MoNTE S. MARIA TtBERINA (Perugia) . - Scad. 15 sett. ; L. 10.000 e 4 quadrienni dee., oltre L. 3000~ trasp., c. -v. in L .. 720; tassa L. 50. NA\IE (Br escia). - Scad .. 20 sett.; con Bovezzo;_ L. 9000 e ~ quinquenni dee., c ...v., L. 2000 trasporto, ecc. PAOLA (Cosenza). - Scad. 30 lug. ; L . 6000 e 5. quadrienni dee. ; età lim. 45 a. PERRERO (Torino). -. Scad. 27 1ug.; consorzio.. 3 comuni; L. 10.000 oltre L .. 900 uff. san . . ·L. 3500· cav., L .. 600 alloggio; età lim. 45 a.; tassa L . 50. PIACENZA. R. Pref etlur a. Ufficiale sa11itarie>. del capoluogo; proroga 10 agosto. Prozzo (Cuneo). - Scad. 15 ag.; L. 8000 oltre L . 500 uff. san . e assegno mezzo lrasp. POZZUOLO DEL FRIULI (Udi ne) . Scad. 25 lug . ~ L . 8000 oltre L. 500 serv. att., L. 900 uff. san.; L. 3000 trasp. Chiedere avviso. REANA DEL RoIALE ( Udine) . Scad. 16 ag. ;: L. 8000 e 6 quadrienni dee., c. -v., L. 800 uff. san., L._ 3000 cavallo· o automob.; età 1:m. 40 a.;. tassa L. 50. Ro.\SIO (Vercelli) . Consorzio Sa11itario Roasio.. Sos tegno. Per titoli ; po·sti due medici cond.: stipend :'°. L.. ROOO. Indennità Ufficiale ' Sanitario L. 500. Indennità traspo·r to secondo mezzo po·s seduto escluso auto·m obile. Aumenti periodici di legge. ' Doc11menti di rito. Sc&denza fin~ luglio. Assunzio11e servizio 15 giorni dalla nomina. Per ch:.a.rimenti rivolgersi é\lla Segreteria Co1nunale di Roasio. Roi\rA. l\IIinistero della Giierra. - Ventic: nque· posti di t enente medico in servizio permanent& nel R. Esercito. Al con cor so potranno parteci-


J~ .

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pare gli ufficiali in servizio permanente effettiv~ o di complemento di qualsiasi ar~a .o corp?, . i soLtufficiali e militari di trupp? . si~ .i~ ~ervizi~ -che jn co·n gedo, nonchè i m ed1ci civil.i, i quali · tu t li non oltrepassino il 320 anno di età alla <lata della 1101m ina a tenente in servi~i~ p~r~a­ nente effettivo. Per gli ex-combattenti il limite -è elevalo di 4 anni. I documenti dovranno ~s­ scre presentati ai dis tretti o ai co1:pi non più tardi d el 31 agosto. Gli ammessi dovranno so:st en er e le proiVe di esame. Ro1,rA. Niinistero delle Co n1.unicazio ni. Per titoli ai seguenti posti di medico. d~ Riparto .Chieti .r (Ancona), Bagni della Porretta (B~lo­ :g11n), Brisighella (Firenze), Lucera (Fog.g1a), Como I (MiJ a110), Racalmt1to (Palermo) , Spez·fl II, ~Ca s tagneto· Carducci e &:icciano (Pisa), Tropea (Reggio Calabria), Attversa Scanno, Sulmona III, ·Orte II e Tagliacozzo ~Roma~ , Valmadonna (Torino) , Mogliano Vene lo1 e S. St~no'. di .Li~enza {Venezia) . Inviare d on1anda ~ r1c~1ed~re. i~for~ mazioi1i a,~\ rispetlivi Ispettorati Sanitari (1nd1cat1 :sopra fra parerrt esi) . Scad. ore 17 del 20 agosto. 1 :

RUDIANO (B rescia) . - Scad. 25 lug.; co nsorzio; L. 9000 e 6 q~inqu enni dee ., oltre L. 800 uff. san. 1

S. G10RGIO JoNico (Taranto) . Scad. 20 ag.; .L. 10.500 e 5 quadrienni dee., c. -v .; età lim._ 40 a. SAL~rouR

Scad. 15 ag_ ; con Fossa110 {per le frazioni Loreto-Stura) ; L. 7000 p er circa 110 iscritti e qt1inqu er1ni dee., oltre L. 1000 ca: . val ca lura ; età li1n .. 45 a. al 1° lug.; doc. a 2 1nes1 -dal 1° lug.; tassa L. 50,10. ((; u.neo). -

1

S.\N POTITO SANNITICO (Benevento) . - Abit?nti 1406 di cui 376 n elle case sparse. Stipendio lire "8000 annue lorde. Domanda in r.arta da bollo da .L. 3 e documenti di rito da inviarsi non p :ù !ardi d el 30 settembre (or e 12) alla Segreteria -Com.unale. SIGNA (Firenze). - Scad. 15 ag.; per S. Mauro; L. 8500 e 8 trienni dee., oltre indenn. lnezzo ·I r asp. ; ·e~à lim. 35 a.; tassa L. 50,10. VALFAnsn rc A (P erugia). - Al 31 ag. , ore 18; :_2a. condotta; L. 9000 e 4 sessenni d ee.; c.-v.; età Jim. 40 a.; tassa L. 50,10 ; doc. a 3 mesi dal 1° 1uglio. VALLI DEL PASURIO (Vicenza) . - A tutto 31 lug.; ·L. 9000 per 1000 pov. , oltre· 6 quadrienni dee.; L. 1000-1800-2500 trasp.; L. 300 ambulat .; c.-v . ; -e là lim. 45 a.; tassa L. 50, 10; cloc. a 4 m esi dal :21 g;.u. Quando non è al trimenti indicalo i co11corsi si riferiscono a condotte mediche, i compensi allo stiper1dio base. ,t vvertenza. -

'-CONCORSI

[Al'.NO XXXVII, NuM. 29]

f' C LICLINICO

A PRE.l\'TI.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. Inau g urandosi l a nuova Scuola d! Med~cin~ d ell :l ini versità di Bruxelles, sono stait1 nominati dottori Jion.oris causa per l a medicina: E. Ba taillon. H . W. Cu shii1g, A., S. Flexner, E. Gley, H . Hérissey, J. D. Rockefeller jun., . C. Scott Sharringto11t, G. E. Vincent; per le scienz~: E. Borel, ~1 .. Caullery , V. Grignard, A. Lac:o~x, P. Langevin, C. Maurain, C. Pérez, J. Perrmi, W. J aokson Pope, A. P.ietet, P. Zeeman.

Il 1)ro,f. sen. Giulio Fano, .di !~tolog~a . e fisiologia ge11crale alla Facoltà ~i Scienze d? Roma, è non1ina1to Lnembro slran1ero onorario della Ilcale Società di Edimburgo. 1

Quali 1nen1bri effetti, i del R.. l stitut? Lom~ bardo di Scienze e Lettere, per· la Sezione . di· scienze 1nediche sono nominati il prof. Achille Monti in sostil ~zione del prof. Luigi Sala e il prof. Riccardo Galeazzi ~n sos'tiituzion,e del pro·f. Luigi l\!Ian g i a galli. 1

Sono abilit a,~i alla libera docenza i dottori. Virno Vjncenzo , anatomia umana normale; Francesch ini Pietro anato·r nia e istologia normale; Pacchioni Giu seppe, batteriologia ~ profi~as~i <delle mala ttie del })estiame; Sorges Felice, ch1m1ca broinatologica; 01: ani Ettoife, clinic~ ?hiru~gi­ ca; Beret va s Leopoldo, clinica dermosif1lopa,t i?a; Serra Gio·v anni clinica oculistica; Abruzzese Giuseppe, Arman in~ Ca~lo, ~ibel~i M?I~o, clinica ost etrica e gineco1log 1.ca; Ricchi Luig', oiftalmoiatrja e clinica oculistica; Peruzzi l\!Iario, patolog·= a eso1ica; . :Lonero· Giuseppe, Serio l!'ranc~sco, Vol terra Mario, patologia speciale medica dimos trativa; J3usinco1 Ottavio, radiologia medica; ~1a­ riotli Et tore, patologia e clinica dermosifilo·p atica . 1

1

1

I cl ottori Ru s tjn Mc Intosh e Bengh Hamilton, clcll 'l Jniversità Johns Hopkins di Baltimora, sono i1on1 i11ati professori dt ped~.atria rispettivamen~e all 'lJ t1iversità Colu1nbia dt Ne\v York ed all 'Un1Yersilà di Chicago·. 1

Il dot t. L. S. P. Davidson, dell 'Università di Edirnburgo, è r1om~nato regio professo:e d~ me· dicina all 'Univer stt à di _i\.herdeen (Scozia), in sostituzioi1e del prof. A. \~. Mack:·ntosh, ritiratosi. Al concorso per medici degli ospedali ·di Parigi (primnrì) sono risultati l~ dott.a BertI"andFon t aine e i dottori Gt1tmann e Hamburger. La Commissione era composta d i Baudoin, Ren é Benard , Cain, Claisse, Debré, Gougerot (presidente), Herscher, Lion e Jules Renault. . È la prjma votta ch e un,a mediJchessa conquista, jn Francia, per pubblico con corso, una posizione così elevata (v 'è un precedente, ma era J11 a11cato il con corso). La Bertrand-Font.aine è figlia llel celebre geolo go Marcel Bertrancl e 11=pole del matematico Joseph Bertrand. Fu nominat.a esterna negli ospedali di Parigi nel 1920, interna nel 1921; passò poi 'per vari ser vizi ; fu assis tente di Widal e di Abran1i; nel 1927 e n el 1928 ottenne le aue ammissibili là regolamentari. I suoi lavon più noti concerr1ono le pneumopatie da bacillo di Friedlander , il r e11e amiloide e la nefrosi lipoidica. Conta ora 34 ~ n11i. Ha due figli. 1

..4ssociazio11e 1Vazio11ale Fas cista Medici condotti.

ll 2° concor so indetto dall 'Associazione scade i) 15 agos to. Temi: 1) Il problema d ella natalità; '21 Or!.!anizza1 ione d ei sanitari al servizio1 della ... lo ll a co11lro le i11ala ttie sociali. Prem!: due m e<lnglie cl 'oro e due d 'argento ; ad 0 gni medaglia -<l 'or o ·ara11no aggiu11te L. 500. Chiarimenti alla . cde, Yia ~ l oclena 5, Roma. 1

1


I ANNO

XXXVII,

'NUM.

29]

NOSTRE CORRISPONDENZE. Da Bruxelles. Le giornate mediche di Bruxelles. ...

1087

SEZIONE PRATICA

(28 giugno-2 lugl io 1930).

La ·ctecima sessione delle g:1ornate n1ediche di l3rt1xel les, ha avuto quest 'a11r10 uno splendore part~colare, perch è coincideva cQn l a ricorrenza -{lel Centenario dell 'Indipendenza Belga. Postr sotto l 'alto patro11ato delle LL. ìvIM . il Re e la Reg ina del Belg·io, e sotto, la presidenza .-eff P; ~tiva del prof.. Giulio Bordet, direttore del1 'Istituto P ::is teur d :. Bruxelles, furono inaugurate alla presenza delle LL . l\{ivl. e d ei rappresentanti ufficiali d~ 46 i1azioni, nell 'aula del Palazzo di .:Belìe Arti, con un disco rso del l\1inistro dell 'Inierno, un'allocu zion ei d el prof. Bo rdet, ed una 1nag istrale conferenza d el pro·f. J . L. F aure sul i erna·: « Scienza e coiscie11za in chirurg:1a » . S. E. il prof. Dante De Blasi e il prof. Roberto A lessandri, d~ettore della Clinica chirurgica di Roma, erano ~ delegati ufficiali d el Governo ItaJiano e come ~( colleghi es teri, vestivano la toga. Il prof. Alessandri, n ella seduta di chirurgia gaslro-intestinale, operò n ella Clinica del d ot t. Mayer un caso d 'ulcer a digiunale d opo1 gastro~ntero1stomia e fu m olto ammirato1 p er la tecnit.Ca impeccabile e l 'eleganza operatoria, dalla nt11nerosa folla di chi,\1rgh: co nvenuti. _ In una seduta rlel p omeriggio fece una conferenza sulla cc tecnica d elle reazion i gastrich e p er c nncr o e per ulcera», conferenza che illustrò con -due film& fatti eseguire con scopi didattici dal1 'Istituto cc Luce ». La niitidezza e lum~n-0sità d ell e immag ini furono vivam0nte ammirate e lod ate dal numeroso pubblicq ch e tributò alla fine •flella proiezione, un caloroso applauso al grande <'hirurgo roma110. Tra le comunicazion~ ch e destarono i11aggior in teresse ricord er emo qu ella d el prof. Caln1ette su '<' Ul travirus tuber colare ed infezione b acillare », u11a di Arth11s di I.osanna sulle cc Anatossine », quella di Heimbeck di Oslo s-ull '« Infezione naturale tuberco~are e I 'infezione artificiale col .B. C. G. per iniez\oni sottocutanee», ed infine quella del dott. 5tefano,p.ou1o d 'Aten e sulle « Riicerch e recenti su l virus della febbre gialla ». IL segretario generale d ott. Beck er s e il dott. J\Iayer dimostrarono u11a volta di più le loro g randi doti di p erfetti organi zzatori e seppero ri affermare, 1a. 1rad iz:•o ne cli signor)le osp.italità 10fferta semp re d al popolo Belg·a. La s,tampa m edica er a presente in g·r an 11u111ero: tre p eriodici j taliani ~rano1 r appresentati: (( Il l"oJiclinico » dal doLt. T. De Sanc ti -Mon aldi , 1a cc Rinascenza Medica » d~l d ott. Renat o De Blasio, e la cc R~forma Medica ». T. D. S.-M. 1

1

1

Da Firenze. :Il prof. Luigi ferraanini alla Scuola di applicazione di Sanità Militare.

Tl prof. J.J11ìg i F errannini, dìre1tor e d ella Clinica m edica dì Catania, invitato p er una confer e nza alla Scuola di applicazione di Sanità m~li­ t are, ha trattato delle n1alaittie di cuore d al punt o di vista sociale. rla dimo1s trato co1ne ora si muore per i11alattie di cu,)re più che per qualsiasi altra n1al attia, con1presa la tubercolosi i·n tutte le sue forn1e e

loc;:ilizzazioni, e co111e la m ortalità per nlalattie di ct1ore va sempre ed o·v unque aumentand o; ha d escritto com e questa mortalità si distribuisce secondo· i paesi, le razze, i sessi , le età, le pro~ fe ssioin i; h a calcola to' le alte probab'. lità di morte per malattie di cuore ; ha descritto la freque11za d elle malattie di cuore nel popolo, alla scuola, alla leva militare, tra le gestanti, n egli ospedali, tra g·li assicurandi e gli assicura ti . E, dopo aver calc-0la to· quanto' cos tano quesiti malat ;, di cu ore, 11a trRcciato. il progran1ma per la prevenzione e 1'assiste11za . P er la prevenzione h a indicat o quan to si può r ealizzare 11ell a protezion e d ei predisposti, rtella profilassi delle cardiopatie tra i r euma t :2zèl ti, i sifilitici e gli arteriosclerotici . E per l 'assisitenza si è specialmente fo·r n1ato a discutere l 'efficaç~a colle cure cli convalescenza, l 'ordinan1ento· r elativo e la prevenzione di og·11i altra infezio·n e. Ha invocaito· quindi un efficace intervento per la Jo tta co•ntro, le malattie d~ cuore, a torto r :,.e11ute i11ellLlt abili e fa tali. A. 1

JYOTIZIE DIVERSE. Il Congresso Idrologico di Rodi. 111 u11a recente sedut a d el Consig·lio Direttivo della e< i\ ssociazion e Ital~ana di Idrolo)gia » t enutasi sot to la presidenza del prof. L. Devoto (presenti t proff. Ascoli :NI., Bover1 , Caro, Casagr andi, Cattane-0•, G avazzeni, Giuffrè, Lenci, Pepere, Piccinini, l\ondoni, Saccani; Valenti e il segretario prof. Gozzi) si trat"!.ò a1npiamente d ~ qua11Lo si riferisce al XXI Congresso Nazio.n ale Idr ologico1, da, tener si a l'.\odi. Co11statate p er ò le gravissin1e difficoltà oppo·n e11tisi alla effettuazio·ne cli un v1agg:10 collettivo <i ei co11gressisti a prezzi no11 eccessivi, pure essendos~ il se11. U. Gabbi attivamente occupato cl,elle trattative presso tul le le con1pag nie italia ne di navigazione e pure avendo av11to l 'ap·p o·g gio di S. E. Lago e di altre· alte p erso,n alit~ , il C-Or1s:g'l i0; Dire ttivo, su precitato , dopo avere votatq alla unan)mità un vivissimo ringraziamentq al sen. Gàbbi per qua11to· da lui fatto· con alto· sen so di patri0i~tismo, h a deciso cli rin1andare il CongTesso di Roèij a quando venga r ealizzat a la p ossibilità d el viaggio a condizioni sufficienteni.ente favorevoli, augurando ch e tali condizio11i s~ present ino al più presto .

Il corso per med·ici italiani e stranieri a Varese. 11 se11. Gio vanni Gentil e, preside11te d ell 'Istit l Ito i11leruniversitario· itali ano, h a inaugurato a v-ar ese i cor si organizzati dall 'istituto stesso per n1eclic:. italiani e str anieri e destinati acl approfondir e le co11oscen ze n egli argomenti di maggiore ù1~ t eressc scientii~co e. di p iù (liscu ssa at tualità. Quest 'a11no si tratta110 le malaittie cardio-va col ari . I corsi di · Varese sono ap erti anche agli studenti de.I quinto e sesto, anno di med:cina d elle R. U11iver sità italiane. · 1

Corsi internazionali di perfezionamento medico a Berlino. Avran110 ll1ogo ro n l 'appogg io della F acoltà ni ectica del l 'Univcr sit à, d e1la Lega dei docenti per i cor si d i vaca11ze e d ella casa I1nperatrjce Fede. r 1co.


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[ANNO

IL POLICLINI CO

Nuovi Ospedali a Parigi.

Cor si pern1anenti h anno l a durala d 'un mese e di q uir1dicj g iorni , in tutti i campi d ella m eclicina; inoltre sono ammessi uditori n el le cl in'.ch e, 11egli ospedali e n ei labora tori , per la durata di due a tre inesi, eventualmente di più , per chi vo·g lia lavorare sotto una direzione s:.ste11ta ti ca. Nell 'atttt1nno si terra11no i segu enti cor si: pratica di l aboratorio (dal 29 settembre al 4 ottobre), onorario 40 m arcl1i; medicina interna, co11 sp ecial e rig uardo della cl =.nica (dal 6 · al 18 o•ttobre), on orario 75 marchi ; p erfezion an1ento p er l e innlatlie d 'i11fanzia (dal 29 settembre all '11 o·ttobre), onorario 100 marchi ; p erfezionamento in oculis tica (dal 1° all '11 ottobre) , ono·rario 80 march i; cor si singoli i11 t11tt: i campi d ella medici ria con esercitazioni pra tich e . ' . . P er la prirrLavera 1931 so110 annunz1at1 : un cor so speciale di chirt1rg·ia, uno di r oentgenologia, uno gen er ale p er n1edic:, pratici (una settiman a di terapia, un 'altra di diag nos tica), uno <li pa toJ-0,g ia (durata 8 g·iorni) . , Rivolgersi alla Dozente11vereinig ung, Luisenpl at z 2-4, Berlin· NV\T. 6.

Corso di perfezionamento a Berck.

Per la stampa medica italiana. Qu 1li e quanti son o ~ p eriodici m edici italiani ? Come so110 essi raggruppabili secondo l e varie branch e, ch e· 11el l oro insieme co~tituiscono le scie11ze m edich e, medico-soc)ali e biolo giche? Quale è l a fi sonomia ]Jropria d ei singoli p eriodici n1edici , ch e compl essiva1nente sommano, a var:e centinaia, ? A t utte queste domande ri sponde un fascicolo supplementare d ell a cc Rivis ta di Terapia Moder11a e di Medicin a Pra tica », d ed icalo alla « StamP.a ~'fedica Italiana » e che riesce inleressa11te so tto multipli asp e tti. L 'importanza de~ periodici medici italiani no11 deriva soltanto dal l oro g rande nun1ero, e d alla 11 0.~evol e variet à di essi, ma d al loro. valore scientifico e pratico sempre più ricon osciuto anche al! 'est ero. Il sudde lto Numero supplementare (1N. 6-bis, 1u glio 1~30~ VIII) ed artch e un a n1011og r afia intiLolata « La parola di illt1s lri lVIaestri .a favore dell a Stampa Meclica Italiana », possono aver si facendone richiesta all '« l.Jffi cio .. Lampa Medica Itali a11a », via Vallazze, N. .'39, Milano. 1

1

Nella stampa medica. Gli cc Anal es de Vias Digestivas, Sangre y Nutrici6n » h anno da poco iniziato la pubblicazione ad Ava11a; sono dire tti d ai dottori O. ~Iadariaga e J. J. Chalous; segretari di redazione ne sono i do t tori H. f\Iadnriaga e 1\. . Cor o d el P ozo; l'abbonamento annuo imponla 5 dollari ; g-Ii uffici hann o sede i11: ..\ Yenua r\ . S. de Buota111a11 le 12, Ve<lado , La IIaba11a (Cuba). At1gurì.

'

Il Consiglio n1u11icipale di Parigi ha appro· Yato lo stanziamento di ] 3 ...100.000 franchi per la ricostruzione ~ l 'arredamento dell'Ospedale Bich at, d el qual e sono g: à completati vari padiglioni, destinati ai tubercolotici. Ha p·u re stanziato 18 milio·n i di franchi per eriger e un ·Osp edale-sanatorio a Champeneal ,. presso Memecy, nel diparti1nento Seine-et-Oise ; :,1 Governo centrale concorre nella spesa con altri 10 milio·n i di franchi. Il Consigljo mu11icipale tii Parigi ha. stabilito rli far abbatter e l 'ospedale Beaujon; l a, somma ir:g·entissima che verrà r:.cavata dalla vendita del1'area, snrà il estinata a costruire un grande osped ale moder110 rt Clich.y, su di un 'ar ea che appartiene all '« Assis tance pub liqu e ». Al posto. del Benujon verrà organizzato solta11to un piccolo posto di pro,n to SOCCOlfSO medico-chirurgico. ·rra le altr e d e1=,b er azioni d el Consiglio municipale di Parigi r elative · all 'assistenza ospedaliera , va nncora segnalato l o s tanziamento, di 188 mila franchi per crear e t1n Centro di malarioterapia presso' il Serviz:o il ermo-sjfilog rafo· del l 'Os11eclale Cocbin.

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Dal 4 al 16 agosto avr à luogo. un cor so di p erfezionamento sulla tubercolosi O Sl~eo~articolare e g aii.glionare, i1ell 'Osp edale Marittimo di Berck, sot to l a òirezjone del dott . E. Sorr el; tassa d 'i scrizione 300 franchi. Rivolger s '. al Dr. Delahaye, Hopital Marili111e, Ber ck-Plage, P. d. C., Fra11ci a.

XXXVII, NuM. 29]

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Per gli Ospedali di New York. 11

Dipartjmen.~o

p er gli Ospedali del Municipi<> di New York annunzja lo stanziamento di 21 milioni di dollar: , pari a 400 milioni di lire it. , per nuove costruzioni, ingrandimenti e sp ese s traordinarie . Questo prog·ramma dev'essere svolto e attuato in 4 anni. Esso comprende: un ospedale, per t11ber colotici , capace di 500 le tti, a Brookly n , dell 'importo di 3 m :lioni di doll. ; un osp·edale general e, d ell 'impor.to di 3 milioni di doll ., a Brooklyn oppure a Queens; nuovi padi gl ion i p er gli ospedali Iliverside e Villard Parker , cl ell 'importo di 4.00.000 dol . per c:·ascuno dei due ospedali ; vari centri sanitari . Si provvederà anc h ei all 'acquisto dj 2 grammi di radior per 1'importo di 130.000 dol., il ch e porterà a 7 gramn1i l a dotazione di rad:,o degli ospedali municipali ili Ne\v York. 1

Per un sanatorio antitubercolare a Catania. 111 ség nit.o al vivo inter essame11to dei rappresentanti degli Enli ci~tadini provinciali, Comune e Co·n s0Tz :t0 provinciale antitubercolare, la, Cassa Nazionale As icurazioni Sociali ha deliberato l a cos truzione in tre anni di un san a torio anti.~ u­ bercol ar e a Catania. I tre E:nti ha11no deciso di offrire il terren o necessar :(), ch e è stato scel·! o dal1'on . 'Niorellj , direttore tecn~co d ella Cassa stessa, sulla rid ente e salubre collina di s·anta Sofia. . . ....Il d iret tore gener al e della Ca.ssa, alla comun1caz1one f a t tagli, 11a rispos to ringraziando e assicurando cirr n i1 c:ol leci Lo ·111izio dei laYori. 1

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Ambulatorio per cardiopatici a Chicago. Il « Baron Hirsch \"\' oman 's Club», che è u11v d e i p :i1 antichi circoli isr aelitici di Chicago, ha d on a to 10.000 dollar:., pari a circa 200 mila lire it . , affinch è sia i tituito un amb11latorio p er card i O}Hl tir i, presso l ' Univer silà locale.


[ANNO XXXVII, NuM. 29]

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SEZIONE PRATICA

Padiglioni per servizi igienici e ricerche scientiflche agli stabilimenti Carlo Erba.

La questione del riso.

Con l 'intcrve11 lo del so:toseg·r etario alle Corporazioni on. Dino Alfieri e di molte al tre autorità, sono stati inaugurati due p adig·lioni presso. i grandiosi sitabili1nenti di Dergano d ella S. A. Carlo Erba p er prod otti chimici-farmaceutici: uno è d estinato agli s tudi e alle rtcerche scien t ifiche, l 'nltro racco glie i servizi ig ien !.ci e di assistenz~ (bagni, lavatoi, cam ere d 'allattam ento, refettori, servizio sanitario , ecc .).

il prof. Luig i Devot o l1a fat,~o un 'i11leressante comunicaz ione sul valore 11t1lritivo del r iso.

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La '' Misericordia ,, di Pisa. Il n~ ha assegnatq u11a grai1de m edaglia d 'oro )Jer le n1nnovre cli pronto soccor so indette ir1 occa~done delle fes te ce11ten arie della << 1\1iser ::cord ia » di Pisa ed il Capo d el Governo h a destina·t o p er le 's tesse r11a110Yre un grand e orologio con b ase in ar gento cesellato.

Donazioni.

1\l Il. Is tituto Lombardo di Se· enze e Lettere

li prof. Pende a Rio de Janeiro. L 'Accaèlemia bras iliv11a di medici11a ha invitato il prof. Nic.ola l)enclc, clell ' lJniver si tà d i Gen ova, a tenere l1i1 cor so di cor1ferenze sul! 'endocrinologia a, Rio· de Janeiro. I.. 'i11v'..Lo h a carattere ufficiale·.. Il prof. Pende sar à ospite del Go;verno bras'i]iano .

In onore di Marey. L '-~ccude1nia

di Med icin<t di Parig i h a festegg ia.to il centenario della nascita di uno ch e iu tra i più illustr~ suoi membri: Marey. Il prof. Cl1arles Ilichet, g ià allj evo, collabor atore e an1ico ò cl g r a11de fisiologo, nP tracc iò ]a storia d elle scoper te, r elaliYe sovra lt1lto ai t11etodi grafici, tra cui il ci11ematografo. Alla comrne1noraz:1on e assisteYa un gruppo di nledi ci norrt-americani.

Il cav. Augusto J'jrap n11i ha d on ato, al p refetto di 1\1 a tera L. f50.000 d q. destinare all 'erigendo Ospedal e, a dimos trare il suo co1np:.acimei:ito p er l 'operazion e svolta d alla Questura n el ricuper o di oltre un milione d i ti toli d el Littorio'.

120 Congresso della Confederazione internazionale

La nuova legge sanitaria in _R omania.

Si sYolgerà a Bruxelles d al 12 al 20 agoisto, so,t to J 'alto patronato d el Principe Ered itario· Leo poldo, Duca di Brabant-3, é dei Minislr:.

1

Una speciale Commissione, pres~eduta dal ~~­

nistro Moldoveanu, h é\ elaborato il Lest o def1n~ tivo del proo-etto di leg·g·e sanitaria p er l a Romania. L 'es~rcizio professionale medico vien e éonse11tilo solo a la ureali. I n1ed ici stranieri sono at1torizzati all 'eser cizio professionale, a con dizio11e che superino un esame i11 farmacologia, m edicina legale e jgien e _pubblica sosten"?to i!1 lingua ron1ena. ' ' iene disci1)linata la spec1alizzal:ione (cor si biennali, salvo pe.r color o che hanno un d ecennio di pra.~ica). Ve11go110· r egolat e l 'apertura e il funzio,n an1ento cl: labora lori , gabin etti, istil titi c urativi privali, far1nacie, ecc. Nelle rubrich e di con sul tazio,n i inedich e sui g iornali non medici, è vietato d,'.. dare prescrizioni terapeutiche. Ai m ed ici è vj etata la pubblic~tà sui giornali . È vie ta ta la pubblicità ciarlat an esca di qual-siasi specie su rnedic:.n ali Q meto9-i cu rativi. Gl~ ospedali ~ tu Lt~ g l 'istituti sanitari sono soggetti a lla sor veglian za del ministero d ell 'i gi~ne. Sp ec iale attenzione è r '.volta alla lotta contro le mal::!Ltie ven eree. Si può ottenere d a chiunque la c ura gratuita di q11este m alattie. I militari infet.~i posso no essere tratte11uti sotto le armi , fino a complet a g u ari gion e. Chi · contag:.a di una malattia ven er ea, pt1ò essere punito con l a prigione d a tre a sei mesi, anche se il co11tag·io- è avvenuto· a sua insapula.

Nuovi ufficiali medici. U11a d ispe i1sa strao·r dinaria d el l3o1Jet liuo Ufficia le del Ministero della Guerr a con t··e11e un d ecreto col qt1ale so no n on1inati e d esli11ati 444 so tlole11enti n1edici di con1plemen~o ed un centinaio circa tra so ltotenenli farmacisti e veteri11ar:.. Essi devon.o presentarsi il 21 corrente ai corpi cui so·n o destinati.

degli studenti. 1

Inchiesta sulle infezioni stomatogone. Il pro!. S. Palazzi, diret~ore d ell 'I stituto di Odontoia tria d ella R . l !niversità di Pavia, ha pro1nosso un 'inchiest a sui feno1neni clinic~ detti da cc oral sepsis » nel · sen so di localizzazioni di ger1ni ~ n corrispond enza di focolai orali, con me~ taslas i i11 organi vari e sis temi - allo scopo d1 p.oritare un contributo a quest a grave q11~sti?~e di p atologia e di clinica con l 'aiuto del g1u~1~10 di cultor:. di clinica e patolo g ia m edica, cl1n1ca e p ato,log·ia chirurgica, clj nica odontoia trica ~ dei m edici pra tici. A ricl1ies la s 'i11via lln qt1est1onario affinchè le rispost e s:.an o1 o,m ogenee e compa1'.abili. Rivolger si al prof. S. Palazzi, v ia Valp·elrosa 10 (Via Torino), Milano (7). 1

ir 1\RTHUR CONA DOYI . E, il reputatissin10 cr eatore d ella novell a, pQliziesca, pe11to s~ in et à di 71 a11ni, s~ er a l a11realo in medicina a Edin1burgo nel · 1882; avev<l: pre&~ato ser vizio quale m edico di bordo; poi pri vatamente a Southsea si era for1nat a una d jscreta cl ien~ela. Anche quando venne attratto co·mr:>l eta1nente dall~ _letteratura, gli rin1ase la pa ssio,n e della medicina, di cui seg l1~va i p·r ogressi Stl libri e periodici. Durante la campagna an glo-boera presLò serviz:·o di 111edico militare e d iresse un ospedaletto cla campo, 11 (( Lan gman Field Hospital »; poi descrisse q.u esta gu erra in clL1e volumi ch e furono tradotti in dodici lingue e ch e gli valsero il titolo di cc $jr». In p ar ecch i rlPi ... uoi libri ricorrono le sue conosce11ze m ed ic:l1e. P.


1090

RASSEGNA· DELLA STAMPA MEDICA. '

[ ANNO

IL POLICLI NI CO

,4.1ner. J ou rn. Med. Se .. mar. - L. H. NEwBCRGH. Azjone nefropa t :,ca di una dieta ricca di carne e fegato. ·_ ~1. B. STRAUSS. Tachicardia ' e ntricolare p arossis tica. - T. B .. RrcE. Batteriofagoterapia di affezioni suppt1rative. J. GoTTi~ Sl\lAN e D .. PERLA. Poliposi intestinale . H. HoRSLEY GANTT e G. V. Voi,noRT:EL Azione del solfato di magnesio sull 'att '.vità secretiva delle gl andol e djger. - F . B. LYNCH e S. A. SHELBURNE. ~1e ning ite, da cc B .. enteriditis ». Journal 11. Atl . A ., .1 mar . F. ~I .. MEADER. Sierop·r ofilassi dell4 scarlatt. G. KoLISCHER. Il problem a del cancroi. Presse 1VIér1 ., 15 n1ar. - - F. BEZANçoN e J. DE1,ARNE. Granulia e granul azione tbc . ./Yiediz. J{ l inik, 14 mar. B. LEICHTENTRITT. L 'infez. reumatica n ell 'et à infant~ le. P ari s Nléd ., 15 m ar. Numero sul cancro. Surg., Gyn. a. Obst., n1ar. N. J. HowARD. P an crr,n s anulare . - A.. H .. E. DoRSEY. Batteriol ogia e p atogenesi dell 'appe11d1cite . Journ. Nc rv_. a. Merit. Dis., mar. C. v . EcoNOì\10. 11 S-0 nno co1ne probl em a di localizzaz. L. H . S1vr1TH. e P. Sr.oANE. Abuso d '7pnotici. Med. Welt, 22 m ar. E. VEIEL. Costituzione as tet1ica e ct1ore . - fl. A. E1CKE. Puntura lombare ambulatoria. .N!erl. [( lin.i k, 21 mar. 1'. BRUGSCH. L 'ittero. - W . U.osENF.ELIJ. Ost eomalacia fru sta. Deut. J.Yl ecl. w ·och .. 21 mar. GOEBEL. Frat1 ure r o tulee. IlAJ6s . lmpjego· terapeut. dell 'estra lto di u rtr atiroidi. Arch. Ilal. ~ di .4nal. e I st ol. palol., gen. -feb . - P. F oLTZ. Patogen esi d elle a trofie sen1plici del fegato. R. :NfARZlANI. Localizzazio,n i osteo -per iost ee del linfog·ra11ulo ma mal. Prcs se i\l éd. , ] 6 i11ar. ±\. . CALl\IETTE. \ yiru s

XXXVII, NuM. 29}

lbc., g rant1le1nia i)rebacillare e bacillos~.. P. V ALLERY-RADOT e al . Esploraz. radiolog. delle vie ur1n. r1Tl ie n. Kliri. w oc h., 20 mar. STANDENATHSignificatQ e compiti della patol. gener. Brit. Med. Jourri. , 22 mar. W. LANGDON BRovvN. Predes tinazione nelle malattie . An.n. de Méd., feb. F. BEzANçoN e al. Ipeire1nolisi. - P.-E. v\TErL e P . IscB!-WELL. Sindro1ne spleno-adenica della l~ucemia mielo4de. E. BPNllA1v10RF. e al . Agranulocito&i. Bull. Ac. de M éd ., 11 mar. P. DELEET e P. BnETAU. Invecchiamento e magnesio. A re/i . lt. di Chir., mar. - P. BARCO. Equilibrio1 ::lciclo-basico ir1 r appor t o alla narcosi naroolei11ica. - L ... BAJ. Batleriemia post-traumatica. - A. B1cK. Studi sperjment. sulle anestesie. J ourrial ..4. NI. A ., 8 inar. W. D. SHELDE1~ e vV. J. LILLlE. Campo visivo e diagnosi dei tun1ori cer ebr. - W. P. SHE:PARD. Fattori del decren1cnto della tbc.

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Nnn P cnn~Pntita In ri.~ tam11n di Lrz.1, nTi nul>blicati n PI Poholin•co ,.p n1111 in dalla redazione. "/i] vietata la v11.b blicazion6 di sunti di essi senza citarne la /onte.

l\oma - Stab . 'fipo-Li l. A rman i di M. CourrjP.r .

V. AscoL1, Red. resp .


[ANNO XXXVII, NuM. 29)

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SEZIONE PRATICA

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[ANNO

XXXVII, NuM. 29]

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tologia g enerale, Semeiolo gia Tera.pia generale - Cla.esi fi ca zione delle malattie cutanee. Parte speciale: Disturbi di circolazione e malattie d v asi - Dermatiti · Dermatoei che sogliono presentarsi nel corso di malattie del sangue e de g li organi emolinfop <' ietici - Pemfigo e P emfì go idi . Sclero de rmia e s tati s r lerodermiei - Atrofie _ Nevrodermie - Cberatosl - Affezio ne degli anneEIBi e delle appendici cutanee An om a lie del l a pi~mentazione - Tumori - Malattie infettive s p ecifìehe e parassitarie - Pitirias i rosea Bo riasi - Lichen ruber. Appendice : Dermatosi dei lavoratori - Derma.toei sim u la te. Vol. I di pagg. XVI-348 oon 32 flgore. Prezzo L. 5 O. P er i nostri abbonati sole L. 4 5, 2 5. Vol. ll di pagg. XIT-432 oon 44 figure. Prezzo L . 6 O. P ei- i n ostri abbonati sole L. 5 4, 7 5. Dott. Prof. BER~ARDINO MASCI

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Roma. 28

.ANNO XXXVII

Lu~lio

1930

Nnm. 30

fondato dai professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

sgzIONE REDATTORE CAPO: PROF.

PRATICA:

VITTORIO ASCOLI .

SOMMARIO. Rivista sintetica : L. Tonelli: L'ascesso di fissazione. 'Note e contributi : G. Fornri: Nota sul trattament o di

malattie e ferite setti-che. Osservazioni cliniche : E. Tarantelli: Su di un caso di pellagra. Commenti: G. Scollo: Sul metodo delle iniezioni tntraarteTiose di argento colloidale in casi di flemmone. Sunti e rassegne : VASI SANGUIGNI: E. Leechk-e: +i'ao1'. tite sinlitica. - I. Hutinel, F. Coste e A. A1."Illau1det: Peri-aJrter.ite nodoea di Kussmaul (forma sp1eno-in· testinale). - FEGATO E VIE BILIARI: E . Massobrio e M. MicbJailaff : · Sul com'Portament-0 d·e1l'aJci,do latti·o o del sang ue nelle epato.patie. - F. Clauser.: La cistifel· lea in g·r éllvidanza. -.Conferenze : Maiclood : Il diabete come problema furlologiico. ' cenni bibliografici. Accademie, Società

Mediche, Congressi : 20 Congresso

Internazionale sulla Malarda. Scienze Mediche di Palermo.

Appunti

per

il

medico pratico:

R. A-0cademia dellE 1

MEDICINA

SCIENTIFICA:

RIVISTA SINTETICA L'ascesso di fissazione.

L.

TONELLI

aiu.t o medico n·eg·li O.spedali Riu niti di Roma. 1

Già Ippocrate aveva .nota to com e alcuni m atati guaris ero qu.a ndo n el loro corpo si formava una suppurazion.e, e que_sto con cetto non an·d ò mai perduto n ei tempi. Nelle infezioni si notò ch e in alcuni casi si aveva coincidenza tra il mig liora m ento e la comparsa di ascessi ch e furono in·d icati com·e critici. Si g iunse così al 189 1 quan.do !f ochier {Lyon ~1 édical, 23 agosto 1891) con sigliò di p rovocare a rtificialmente l.a formazione degli ascessi n eg·li stati infettivi, allo scopo di faciiitarne la gu.a rigione. F ochier lasciava allora. indecisa la questione d el n1odo . di ,a gir e · di questo. ascesso ·di fissazion e, m a riten eva g ià ch e il m etodo « fosse applicabile .a tutte le settic-emie nelle qu.a li I 'infezione ha una tendenza a u ccidere per azion e gen era le, piuttosto ch e a localizz.arsi otto forma di suppurazion,e ». Da allor,a in poi la fortuna di questo metodo fu assai varia, e molti lavori specie dell a 1

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Ricerche s.ulla. funzione del lobo ainteriore dell'ipofisi. SuJ.l'etiowgia delle -cietJi ovariche. L 'in.flUSBo esogeno del ricambio placentare. - CASISTICA : L'epilessia funz.ion·ale. - L 'eDJcefalite ti.fica. La meningsite primitiva da oreo(}bioni. Moll'ho di Hod gkin e parC11plegia per locaJlizzazioni m·e ningee. TijRAPIA : Il tratt.a.;men•t o delle p.].euTit i purulente tubercolari. Effetti dell'a.limentazione priva reti sale sulle malattie tubercoLari. - Trattamento del1a tuberoolosi con calcio -ed jodio. - VARIA: ll Sel"Virlio Meteorico Sanitario Italiano. Politica sanitaria e giurisprudenza: G. Selvaggi: Nuove -disposizioni per il ri.c onoscimento della qualiifì,c a di epecialista. Nella vita professionale : Serv•i zi igien!ico-sanitarii. Med icina sociale.. - Orona,ca del movimento professionale. - Concorsi. - Nomine, proanoziloni ed ono· -rificenze. 0

Notizie diverse. . Rassegna llella stampa medica. Indice alfabetico per materie.

·scuola di- Lyone n·e ha nno orn1ai precisato la tecnica, le indicazioni e·d i risultati tutt'altro ch·e· trascur.a bili , onde non sarà m.ale dare uno sguardo d"insieme al metodo. T ecnica: Essa è, nelle su e linee generali, semplice: si tratta di iniettare una sostanza .c.ap.ace di creare una suppurazione locale. M.a quale sostanza iniettare? Furono proposte: il solfato di cl1inin.a a·cidificato, l '.aci-do fenico, l 'ossi.do g·iallo di m ercurio , l 'acido solforico diluito, le .essenze -di lavanda, origan o, lo xilolo ecc. Crawitz propose l 'essenza di trementi11a ch e è oggi la sola u a ta . Alcuni AA. raccom andaron o l 'essenza vecchia ossigen.ata od azonizzata al con tatto d el1'aria. Delore (Le Journ . de A1éd . de Lyon, 20 april e 1930) raccomanda l 'essenza ,d el com111 ercio ch e non .abbia ubìto un.a ossidazione troppo m.ar cata. La su a -ebollizion·e è inutile. Circa la dose 1f o chier con sigliava un em e. n ei casi lievi , due n ei più gravi. Ma n ella letteratura si tro\1ano du·e casi in cui per errore di infermieri si iniettar ono · 25 em e. sen za g·ravi con segu en ze (cas·o Boissard, caso Bayle) . .Delore con siglia I.a dose di ·Un cn1c. o un cn1c. e m ezzo e non vede la necessità di dosi più alte. L 'iniezione deve essere fatta nel tessu to cellulare sottocutaneo, n è troppo profonda, nè

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IL P OLICLINICO

troppo superficia lmente . Si d eve evitare il muscolo e il d erma sotto p ena ·di necrosi dolorose. Com e sede, la parete antero-laterale sinistra d ell 'ad1d ome pa r e la più indicata. !F ochier indicava com e punto di elezione, l'ipog astrio , a m età d ella verticale ch·e unisoe la spin.a iliaca anterior e superiore alle ultime coste. Dopo l 'iniezione si sviluppano le note locali d ella flogosi: dolor, rub or, calar et tumor, po i a ppar e I.a fluttu.a zione più. o m eno evidente, p iù o men o estesa. L'inizio della reazione è d ato da l ·d ol ore che iniziasi tra la , 6a e la 1oa. ora e d h a il massimo tra· I.a 36a e la 48a o.r a ed è l 'incon veniente più g rave d el m etodo. P erò le reazioni più dolorose sar ebbero dovute all'avere iniettato un.a quantità . di trem entina superior e a un em e . ; n ell'avere fatta la iniezione tro·p po profon.da o per eccessiva sen sibilità d.e l paziente. In m edia 18 ore dopo si può dire se l'ascesso attecchisce o no: com .. pare una infiltrazione, e ver so il terzo giorno l'ascesso è tipicamente co·stituito. La reazione termica è in gen ere assai . scarsa. Talora l'ascesso attecchisce tardivam·ente, talora evolve in modo tiepido o freddo (Delor e) sen za dolore n è rossore. È raro che assuma andamento fl emmonoso. · L'iniezione va ripetuta solo qu.an.do, I '.infezione essendo g rav·e, la ·p rima iniezione non ha provocato r·eazione. Delore attende 24· ore e se allora non e' è ancora reazione netta, ripete I 'iniezione .di 1 eme. e così di seguito per va r i g iorni. Un altro caso in cui occorre una reiniezione si h a quando si è aperto un ascesso maturo e l 'infezione non ha ceduto : allora si deve provocar e un altro ascesso , cosi d etto di rimpiazzamento , e d è questa una condizione essenziale al successo d el m etodo n ei e.asi gravi (1Fochier). L'incisione dell'asc·esso d eve esser e tardiva, non prima d ell'ottavo giorno, ma certo questa r egola non può essere fissa. La cicatrizzazione è r api da , anche presso i vecchi e in qua che gi orno tutto è t ermin.a to. Gli accidenti sono ecceziona li con una tecnica corretta. Si può av·er e sfacelo e gangrena se non si r esta con la iniezion e strettamente n el tessuto sottocutan eo. I fl emmoni diffusi d erivan o da mancanza di a sepsi . "\Ti è un unico ·caso di Voron e Gen et (Lyon Méd. , 1906) di apertura n el p eritoneo di un ascesso d ella par ete a ddominale. Comby (Bull. et Mém. de la Soc . Méd . des Hop. de Paris 1926) ch e ha fa tto il processo a ll 'ascesso da fi ssazion e, lo chiama un metodo barb ar o, e ripor ta perfino un caso di morte, ma la scuola di Lyon e r itien e ch e ciò sia d ovuto a dose eccessiva, a d inci si on e troppo ri1arda ta, e fa notar e com e d el r esto questo caso . e' un1co. Le controindicazioni a l m etod o sono date d.a ]l 'ed cma e dal diabete . L 'e tà avan zata non 1

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è una controindicazione: così neppure l'età giova n ile, sebben e alcuni autori lo pretendano (Campana e Co·d et-Boisse. Gaz. Hebd. des Se. Méd. de Bordeaux, maggio 1904). P ehu e Pillon (Lyon Méd., 1913 dicembre} inv·ece a ccetta no e raccom.a ndano l 'ascesso df fissazion e in pediatria. In genere ci si d eve atten ere a dosi a ssai piccole: al disotto di due anni sar à prudente non sorpassare 1I 4, 1I 3 di em e . ; ·da i due ai cinqu e anni non si supererà il m ezzo em e. · · 1

Modo di azione dell'ascesso da trementina: è più esatto parlare di ascesso da trementina ch e non di a scesso di fissazione, perchè questa seconrd a ·d enominazione coinvolge già una teoria sul modo ·di azione, m ientre in verità questo non è affatto chiaro, nè pacifico . Le teorie· sono a ssai numerose; vediamole: . 1) teoria della fissazione dei microbi delle tossine, è la teoria di Fochier , ma è assai i·nter essante ricordare ch·e il pus di que,&ti ascessi d.a trem·e ntina è sterile, cioè non vi si dimostrano germi nè con l'esame diretto, nè con l1e in.dagini culturali . (BaueF, Carle~, Du.r ot,. Béju e cc.) Fè>chier e Carles han risposto che 'ciò ·d ipende dal fatto che i germi sono stati uccisi dalla trementina. Carles avrebbe dimostrato (Thèse Bordeaux, 1903) una vera fissazione di agenti chimici che si troverebbero nel pus .c:lell 'ascesso in concentr.azione maggiore ch e ne l fegato stesso. Di più l 'ascess0i ,da trem en tin.a r ealizzerebbe un vero salasso· leucocitario sbarazzando così l'organismo dei veleni assorbiti .d .a i g lobuli bianchi. Ma la teo~ ria della fi ssazione non spiega tutto; 2) teoria dell'assorbimento dell'essenza di trem entina c onsidera ta come un antisettico e un ossidante generale. Questo assorbimento è· certo , ed è già sve lato dopo poche ore dal1'odore di viola assunto dalle urin.e . Le pro•prietà antisettiche ed ossidanti d ella trem entina sono ben note . Questo meto·d 6 rientrerebben el campo d ella ossidoterapia. Se questa teoria fo sse giusta si potrebbero e dovrebbero cercare altre vie di a ssorbim·e nto; 3) teoria della rivulsione: ha scarsi sostenitori (Mauquat, Aruozou, Revilliod); ma è· troppo poco assimilare questi ascessi a un seton e o un vescicante; 4) teoria della leucocitosi: p er Cha uffard' n ei casi favorevoli si produce una intensa leucocitosi con polinucleosi ; m .a sebbene altri AA. siano di questa opinione, Del ore (J ou,r. deMéd. de Lyon , n. 24 7, a prile 1930) ritiene ch,e la polinucJeosi non sia p er nulla costante; ·5) teoria delle m odificazioni umorali: Feuil]é (Tlièse de Paris, 1909) fa notare come I 'ascesso p·ossa sottra rre in qualch e giorno, diverse volte la quantità totale d ei leucociti primitivam ente in circolo. Questa leucolisi libera a1bumose, citoglobin e, citasi , al exine ecc., ch e r ealizz.ano ·d egli << ch ocs » più o m eno silen-


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ziosi come se si fossero fatte iniezioni ·d i peptone: si tr.qttereb e di una « leucocrasiterapia »; 6) teoria d ella derivazione: per es., nella p.o lmo·n ite si può amm·ettere che i~ processo sarà tanto m en o esteso quanto minore sarà l 'affiusso d ei leucociti; l'ascesso da trementina agirebbe p er d·erivazione leucocitaria. I.n conclusione si d eve ritenere con D elore ch e il meccanismo di questa azione terapeutica è un complesso di cui i fattori ci sfuggono in massima· parte.

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Indi cazioni della terap·i a con l·ascesso da jissazione: esso costituisce il trattamento eroi co d elle in·fezioni; qua lunque infezione n e è g iustiziabile, quando, per la sua gravità appare al disopra dei m .ezzi terapeutici usuali. L'infezione puerperale, rappresenta 'la in.dicazion·e più nota; sebben·e non tutti siamo d 'a·c cordo, è certo ch e .s i ono avuti ·d ei casi di guarig ione insperata. Invece nella peritonite e n ella mania puerperal e r.e sterebbe ineffi cace. Nel] 'infezioni chirurgiche: è in·dicato in tutte le setticemie strepto- e staffilococcich e, specie n elle setticopiem ie. Pi e (Rev. de . M éd. , ottobre 1911) lo con sig lia com e assa.i utile nella eresipela. Creya (Jour. de Méd. de Bordeaux, n . 9, 1926) ha avuto ottimi risultati in infezioni da streptococchi, enterococchi, e tetrageni. Sebbene Fochi·er disse che cc pus non vale contro pus n, Pie durante la g·u·erra ebbe buoni risultati anche in feriti suppur.anti . Te r son (Soc. de Patol. Comparée, IO dic . 1918) lo usò come ultima ratio in oftalmologia umana , in ca·si di flemmone dell'occhio, oftalmi e, iridocicliti gravi . In otologia ebbero buoni risultati Col1adon (R evue 1\1 éd. d e la Suisse romande, 1895) e Netter. Questo m ezzo di te rapia fu tentato anche nell·e lo·calizzazio ni nervose de·lle infezioni e precisamente ne lla encefalite ep1demica e ne lla m eningite cerebrospin.a le. Nella prima è indicato sopratutto nella fase acuta e nelle form.e gravi, miocloniche. Netter scrisse ch e « i sintomi parkinsoniani sono molto più frequenti presso d·ei sogg·e tti ai quali non è stata applicata questa tera pia ». Poco note sono le applicazioni d e l meto·do nelle malattie m entali: P.a sca l e D.a v.e sne (Masson 1926, Trait . des Mal. Mental. par le ch ocs) avrebbero avuto d ei buoni risultati in molte psicosi, si da consi1d er.a rlo la medicazione per eccellenza di tutte le agitazioni essenziali e sintomatiche . Questi stessi AA. ha nno ottenuto la cessazione d elle crjsi di stato di m a le epilettico e consigliano il m etodo nelle form e convulsive. De Fine Licht (Paris Méd., 1917, p. 49) lo consiglia come attivante la diuresi, nelle nefriti acute, e Carles e Pie citano molti casi di albuminuria scomp.a rsi in seguito a d a scesso da trementina. 1

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F ebbri esantematiche: l 'asces•s oterapia è indicata qui n ell e forme maligne. Nelle forme ipertemiche od emorragich e d el vaiolo; nella scarlattina, in cui agirebbe anch e come profil att ico d ella nefrite. Nell 'infezione tifoide si sono avuti anche d eg·li interessanti successi ma non è certo la condotta ordin.a ria da seguire. . P erfino nelle infezioni esotiche è stato usato . Ch.au vin nel tipo ·esantematico (Thèse M ontpellior, 1910) ha ottenuto coll 'ascesS-O da trementina una percentuale dell'80 % di guarigioni in Algeria . Si può supporre (Delore) c~e· esso ·d ia utili effetti anche n.e lla febbre gialla e n ella peste polmonare. Il m eto·do è stato tentato anche con risultati incoraggianti nelle infezioni le più diverse: en.d ocardite gonococcica, reumatismo cerebrale, pseudoreumatismo infettivo, febbre di malta ecc ... Pe rfino nelle intossicazioni: Bezu infatti lo r.accom .an·d.a n elle crisi acute e gravi di sat'urnismo ogni volta che i metodi classici hanno fallito. A ffezioni bron.c o polmonari: ma è qui . che l 'asoesso da trementina trova le indicazioni più numerose . Pie e Delore dicono che nella polmonite esso è indicato o dalla forin.a clinica a carattere setticemico, con assenza ' di :defervescenza normale e con passaggio alla epa tizzazione grigia, oppure da.J te rreno orga .. nico in cui si svolge il processo (alcolizzati, vecchi) . Nelle broncopolmoniti essi invece provocano I '.a scesso non appena sicuri de ll.a diag·nosi . Un altra importante indicazione è data dai casi di grippe grave. Gli AA. aven·do osservato per fino un caso di stato di male asmatico totalmente 'interrotto ·d .a un ascesso di fissazione pensano ch e anche in casi simili si debba tentare il metodo. Non m .eno interessanti sono gli studi volti ad. indagare la efficacia o l'effetto del! 'ascesso da trem entin.a nella tubercolosi: si può dire eh.e sul d·ecorso delle tubercolosi acute e subacute l 'iniezion·e di trementina ha praticamente una azione nulla. Nelle forme invece di tubercolosi polmonar e cronica si sarebbe ottenuta una diminuzione passeggera della ·espettorazione. È certo ch e si può intravvedere una azione ·d erivativa ch e merita di essere fors e esperimentata all 'inizio d elle pouss ées congestive evolutiv·e . Per termina re non si deve dimenticare ch e tutto il mondo medico riconosce: cioè il valore prognostico d ell'ascesso di fissazione. Ogni volta ch e, malgr.a do la ripetizion·e delle iniezioni, non si forma l'ascesso, la progrio i s i deve considerare come fatale . Se si sviluppa I 'ascesso la g uarigione non è certa, ma è tanto più prob abile quanto più la r eazione è pronw e il flemmone resta circoscritto bene. ,


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NOTE E CONTRIBUTI. Istituto di Patologia Chirurgica della R. Unive rsità di Bologna.

Nota sul trattamento di 1nalattie e ferite settiche. Prof. GHERARDO FoRNI. Credo possa riuscire molto utile render nota l 'esperienz,a d.a me f.a tta per circa sei mesi n ella cura di oltre 70 malati di ferite e lesioni setticl1e me·di.anbe lo sterid.r olo , di produzione italiana, già favorevolmente u sato per altri scopi dal prof. Ottolenghi, Direttore d ell 'Istituto di Igie·n e ·della R. Universi tà di Bologna. Lo s teridrolo viene definito quale ·derivato di clorato del.I.a serie aromatica e· çli costituzione stabi le. Contiene il 26 % di cloro ed .a contatto dell 'acqua e di piccole quantità di sali .a lcalini inorganici si sciog lie formand o _acido ipocloroso, quin·di cloro ed ossigeno allo :-stato nascente. Tenuto al riparo dell 'umidità -si tè:.onserva per tempo indeterminato in tub i recipienti di vetro chiusi da tappo <li su-

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~hero .

Trov.a.si in commercio o in forma di polvere bìanca o di compresse da gr. 0,1 a gr. 1. Sciogliendo g r . 5 ·di steridrolo in polvere al 20 % d i cloro attivo in un litro di acqu.a , si ottiene una soluzione di cloro attivo al1'l %o : qualch e volta abbiamo adoperato la soluzione al m ezzo per mille, cioè abbiamo sciolto cinque grammi di. polvere in due litri di acqu.a . Tali soluzioni sono state a doperate per impacchi , per lavaggi e d isinfezioni esterne , per imbizione ·di drenaggi , per .deter sione di cavità ascessuali e n eoform.a te o di cavità preesistenti colpite da suppurazione (arti colari , pleurich e, vescicale). Le malattie c urate m ediante lo Steridrol o sono state in riassunto le segu enti . Impacchi e disinfezioni esterne in otto casi di ferite lacero-contuse e piodermiti. Drenaggi e la va nde in tren totto casi ·di infiltrazioni , e raccolte purulente (ascessi ·del sottocutaneo e profondi · favi della n u ca, paterecci e flemmoni, linfoadeniti , cisti sebacee borsiti e bartolinite suppurate, ascessi paranali e fistole). Infian1mazioni acute dell o sch eletro: sette casi (mastoidite ed osteomielite acuta; pioartrosi). Gangrena vascolare degli arti e da congelam ento : cinque casi. lnfian1n1azioni purulente della pleura: tre casi (empiemi m etapneumonici). Malatti e dell'apparato genito urinario: cin-

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que casi (ipertrofia prostatica, orchite e pachivaginalite). È ovvio ch e il trattan1ento mediante lo Steridrolo è sempre stato preceduto, accompag·nato, seguito d.a cure locali chirurgiche (incisioni , svuotamenti , drenaggi, raschiamenti ed operazioni più complesse) atte a creare le condizioni fisiologi ch e migliori ed a promuovere cosi intense difese locali . L 'azion·e d ello ster.idrolo si esplica efficacem ente m odificando il_ tessuto nel quale il germe h a iniziato il suo sviluppo e sulle par eti delle cavità contenenti il prodotto del1' infiammazione. Svolge quindj un 'azione antib.a tterica in virtù degli elementi n ei quali si scinde: cloro ed ossigeno allo stato nascente. Si sa infatti che il cloro, come g li altri alogeni , fluoro , bromo e iodio p er la loro tenden za a combinarsi con id·r ogeno, riescono antisettici e che l ' ossigeno è dotato ·d i proprietà .a~tito ssiche . Come l 'ossigeno d ei tessuti cos tituisce un mezzo di difesa naturale contro i ',·eleni , cosi i farmaci atti a liberare l'ossigeno i n istato di ' attività e partic0la rm·ente lo Ste:ridrolo, possono eser citare una azione analoga. IJ giudizio ser eno eh.e si può trarre dall'uso :prolungato di tale preparato non può essere c h e sintetico dopo aver osservato e seguito, com e è stato fatto, un buon numero ·di malati colpiti da forme morbose svariate per se.de e t essuti; per quanto quasi t11tte sostenute dai .comuni piog·eni, ·dal pneumococco, dal bacte-

rium coli. Ricerche batteriolog·ich e eseguite su molti malati a scop o diagnostico 11anno dimostrato spesso trattarsi · di infezione 1p ura, ma ta.lvolta f urono osservate infezioni miste. Le osservazioni d.a l lato anatomico così . ' riassunte , hanno messo in evidenza una più Tapi<la ri soluzione dei processi infi.ammatori e ·detersione delle superfi ci purulente o n ecrotich e, un miglior aspetto del tessuto di granulazione, compatto, di color rosso vivo, scarsa1nente san guinante, una a ccelerata riparazione e cicatrizz.azione. · Le soluzio·n e ·di steridrolo in v.a ria concentrazion e sono quindi da preferirsi p er la rapidità e la semplicità ·della loro preparazione e perch·è sono costanti nella loro azione, avend o un titolo determinato di cloro attivo ed . . ' infine per ch è sono b en tollerate ed innocue anch e se adoperate per lungo tempo. L'uso per impacch i e p er lavande di ferite lo rende preferito ag li a ltri antisettici comun emente adoperati non essen·do irritante sulle parti vicine, n è avendo cattivo odore, n è macchiand o la bianch eria o la cute. Se la solu1


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zione è adoperata calda , acquista azione calmante e favori sce aumentando la circolazione sanguigna d ella parte, la risoluzione d el processo infian1ma toi·io. Nell'uso per lavaggi di cavità suppuranti, esercita un'efficace azione detersiva e stimola le proprietà riparatrici · del tessuto di granulazione. Le superfici sierose e mucose infiammate risentono beneficamente d·ell'azione antibatterica e il perio,do ·della malattia n1e è ab. breviato. Coincludendo, lo steri·d·r olo è innocuo, antibatterico d eodorante. Le superfici suppuranti da esso irrorate eliminano più rapidamente j I prodotto dell'infiammazione e le granulazioni del tessuto di riparazione sono rosso vive , co111patte e poco sanguinanti. Lo steridrolo infine costituisce un buon .a lleato nel trattament!O delle ferite e d elle malattie settiche e può sostituire con vantaggio le soluzioni antisettiche comuni e la soluzione a base ·d i ipoclorito ·di Dakin-Carrel . RIASSUNTO.

L' A. , in base ad .e sperin1enti clinici pr.aticati su 66 ammalati di processi suppu.rativi, gangrene, favi , osteomielite, ecc. , raccom.a nd,a l 'uso del·l o steridrolo , antisettico nt1ovo , di produzion·e itali.an.a.

OSSERVAZIONI CLI N ICHE. R. CLINICA DERMOSIFILOPATICA

ROMA. Direttore : Prof. P. L. BosELLINI. DI

Su di un caso di pellag1·a. Dott. EUGENIO TARANTELLI, .a ssistente. Al VI Congresso Nazionale Pellagrologico tenutosi a Venezia nel maggio1 1922 , alla vig ilia di chiudere la crociata contro questa terribile malattia, con tanta fede intrapresa e con felici risultati condotta, il prof. Antonini così si esprimeva: cc ma, per la scienza e per la pratica, sarebbe doloroso assistere ad un arresto dei lavori così bene avviati, di fronte alla circostanza ch e ormai la pellagra è vinta. Sarebbe r endersi in.degni d ella vittoria ». E così si esprimeva Fiocco : cc • • • si può aggiungere che questa malattia scomp,a re S·enza che si ' sia con1pletamente sviscerato il qua·dro d·e i pellagrodermi ·e specialmente senz.a che si conosca sufficientemente l'anatomia patologica d elle lesioni cutanee ». Non d eve perciò apparire strano se oggi io torno u questa m .a lattia; un caso occorso n el1.a nostra Clinica me n e offre occasione, anch e per alcune strane particolarità d 'in sorgenza.

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CASO. - Padre vivente, ha avuto pleurite nella giovinezza; da qualche anno soffre di diarrea all 'in~zio della primavera; non ha soffer to mai di eritemi come la paziente, n ò presenta pigmentazioni o atrofie nelle sedi più frequentemente col- · pite dalla pellagra .. A dire della paziente una zia paterna ha sofferto ~a stessa forma morbosa: cc arrossamenti e spelature sul dorso delle m an i. e sulla faccia », diarrea ih alcu11i p eriodi . La n1adre è vivente e gode ottima salute; 11on ·h a mai avuto disturbi gastro-enterici: ha avuto un aborto e 10 gravidanze a term:ne. Dei figli tre sono ~orti: uno a 4 anni, di tifo ; altre due sono morte a 3 mesi e a 5 mesi con conv11lsioni. I morti sono della 3a., 4a. e 6a. gravidanza . Sette figli sono viventi: ~hanno 1'aspetto molto flor~do, viso .congesto; non soffrono di disturbi intesti:-nali, nè di disturbi mentali. La paz~ente è nata a termine déi parfò eutocfco~ nella provincia di Ancona; nel 1916 con tutta. lau famiglia si è trasferita nell 'attuale dimor~. Rosalia all'infanzia e frequenti vertigini, cotr accentuata asten;,a. lVlestruata a 16 anni il flusso ' mestruale è continuato sen1pre irregolare, ha avuto delle mancanze mestruali anche di due anni, n ei periodi miglio·r i le mestruazio·n i si prescnt avano .qgni 2-3 mesj,; la durata è stata sempre scarsa (al inassimo un giorno) . A 24 anni contrasse matrimonio con uomo sano; ha avuto due gravidanze a termine; i figli son o· viventi e d 'aspetto non troppo florido. Durante il per~,qdo coniugale le mestruazioni sono state. egualmente irrègolari. La p. riferisce che anche nella seconda infanzia soffriva di vertigini ed astenia, aggiunge inoltre che non d i. rado, in quell 'epoca, andando a far legna in un bosco, per la stanchezza cadeva a t erra ed era costretta, per rialzarsi, a chiedere aiuto. Durante la sua permanenza nella Marche si nutrì quasi esclusivamente di mais, mai mangiò carne. Trasferilasi nella prov~ncia di Roma · non mang~ò più rnais ed ebbe una alimentazine sempre varia, abbondante e ricca (carne, uova, frutta parie bjanco), tanto che le condizioni generali d:venner-0 buone, mangiava con appetito, non sen tiva startchezza, nè avvertiva vertigini. Mai ha abu sato di vino, saltuariamente ha bevuto pochissimo vino durante ~ pasti. Nel marzo del 1929, dedicandos~, alla cultura delle viti, fu colpita da un eritema sul dorso delle n1élni, sul collo dei piedi (andava scalza), e sul collo: non ebbe febbre n è diarrea e la der111atosi sco1nparve dopo circa un mese, nonostante eh 'ella seguitasse ad esporsi ai ragg!· del sole_ Quando fu colpita da questo eritema da quattro mesi non aveva il flusso mestruale; e Ja1 scon1parsa della dermatosi coincise col ritorno: <lelle mestruazio·n i. L 'inverno successivo trascorse in b11one condizioni. Circa un mese prima che fosse accolta in Clinica, la dermatosi ricomparve colpendo però anche la faccia, risparmiando invece i ])iedi, poichè questa volla ella andava al lavor o cori i pied~ calzati : la r ecidiva coincise eon Ja ripresa dei suoi lavori campestri al sole. In questa recidiva però la p. oltre che dalle ma11ifes tazioni ct1tanee, fu colpita anche da gravi disturb~. generali, consist~n ti: in period~ diarroici 1


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IL POLICLINI CO

alternanti si con stipsi, anoressia, n au sea, vomi t o, astenia intensa agli arti inferiori con nevrite d ei m ed es=mi, disturbi delJa visio11 e e neuropsichici (m elan conia, depressione, irr!tabilità). Per tali disturbi mai avvertiti credette bene f ar si ricoverare in Clinica (11-3-930) . E. O. Temperatura febbrile al momento· del! 'esan1e. Costituzione scheletrica regolare, masse m uscolari ben sviluppate, pannicolo adiposo ben -conser vato. Cute : colorito della cute, nelle parti sanP., brun o pallido. 'f anto sul viso, a guisa di masr.hera, 'Che sul collo, é\ guisa d\ collare, s.i nota u11a zona di un colore rosso v~vo, i cui limiti non sorlo tro·p po nelti; sul limite eritematoso delle regioni zig omat'.rehe, immediatamente al di so\to d elle palpebre, si nota un lieve stato di pigmentazion e bruna. . Ar1ch e s1Jl dorso delle mani e sulla faccia esten soria d egli avambracci si n ota lo stesso stato eritematoso ~·ntenso; stil dorso d elle mani però

quest a condjzione pogg"ia su una cute leg·germ en te a.trofica, si notano punti desquam anti o con tenden za alla vescicolazione, qualche r agade superfic:ale (vedi figura). Mucose : lingua leggermente disepitel!zzata sui bordi, ma non eccessivamente arrossa ta ; gengive tumide, r osse, fa cilmente sanguinanti. Nulla a carico della inucosa vulvo-vaginale. Sislem a g angliare: micropol!:adenop·atia ingui110-crurale. 'I'or ace : simmetrico, le basi polmo·n ari si espand on o eg·ualmente bene, nulla si riscor1tra alla per ct1ssior1e ed all 'ascoltazione a carico d ei polmoni . C11or e r1e~1 limiti della n orma, ritmico, soffio sisto.Jico dolce sulla base d el cu ore, non riferibil e a lesioni valvolari. Pression e om er ale massimfl 140, mjnima 105. Adclome: p oco trattab;.le, indole11te, ineteorico . Milza e fegato nei limiti norm ai~. Sis t em a ner voso: espressione triste, te11de11za al pi anto, intelligenza mediocre . Nessun disturbo esiste a carico delle sens:bilil à, pupille eguali, be11e r eagenti alla luce e all'accomodazione. Rifl e i t endinei prese11ti, eguali, molto vivaci . Esame r adioloaico : del torace e del tubo gastro-enterico r:.sulta n egativo. Ur ine: quantità n elle 24 ore em e. 400, densit à " 15° C. 1022. colore giallo aranciato, reazio11c acida, albumina tracce, g lucosio assente. Urea: 8,2 %, acido urico: 8 %, cloruri 8, 7 %, p igmenti bi]iari assenti. v

XXXVII, NuM. 30]

Urobili ria presente . in gran quantità, sali biliari piuttosto abbondanti, indossile abbondante,

aceton e assente, sangu e asse11te, emoglobina assente, ematoporf:rina assente. Nel sedimento: numerosissin1i leucociti, parecch~ epiteli delle vie basse urinarie, abbondanti urati amorfi. E same delle jeci : reazione acida, assenza di a n1ehe. Cu 1ture in terreni vari m ostrano oltre i comuni germi (stafilococcq aureo e bianco) in scar sa quantità, abbondanza straordinaria di un ·coccobacillo, gram-negatj;vo, che non fa virare i terren :. tornasolati, non agglutir1ato dai sieri an~idi ssenterici, incapace di dare dissenteria ·al con :.glio. Oltre a questo bacillo si riscontra in grande abbo ndanza un fungo del gruppo monilia. Il siero della paziente non agglutina nè il bacillo ll t la monilia. Sangue : globuli rossi: 5.200.000, globuli bianchi 6000. J~moglobina: 64 ql Flei srhl. Valore globulare : 0, 61. Form11la : polin.u cleati neutrofili 50 %, eosi· nofili 12 %, basofili O ~b, linfoc::ti 33 %, monociti 5 p er cenl@. Glicemia: 0,83 %; azotemia: 0,26 %; uricemia 3, 49 ; colesterinemia 1,05 %. Reazione di '1Vassermann e ì\1einicke: negative. Prove per la fun.z ionalità epatica: funz :one glicogen e tica : normale; funzione proteopessica: posiitiva. Prove farmacodinamiche: a) adrenalina (1 mmgr.) per via ipodern1ira e gr. 100 di zucchero< aum ento cl ella frequenza del polso (da 67 a 105 dopo 1 ora), d:min1iziqne della pressione massima (da 140 a 125 dopo· 40') R. O. C. = - 6 (dopo 40'), br:vido intenso dopo 40 '. Assente la glicosuria adrenal inica. b) Pilocarpina (1 cg r. ), zu ccl1ero gr. 100; polso imn1utato·, pressione massima e n1inima immut a te, R. O. C. = - 6 (dopo 4.0 '), lieve salivazione, assen za d:, sudo,r azione ed eritema cutaneo. Zuccl1er o assente. c) Atropina (1 mmg r.) : aumento del polso da 70 a 100 (dopo 1 ora), n essuna variazione della pressi,o ne, B. O. C. = + 4, i1otevo,l e secchezza fauci g ià cl()p o 20 ', n essuna variazione del] e pupille. 1

Saggi enclocrini: Prova tiroi de : iniezio11e di 1 eme. di endotiroi-

dina .(I. S. M.) . Je ·s11na variazione d el polso, nessuna variaz:on e d ella pression e, R. O . C. = -- 2. Prova de ll' ip ofi si : iniez. di 2 em e. di endo-ipofisina (I. S. M. ). L:evissima diminuzione clel pol so,, nessuna vari azio11e d ella pressione, R . O. C. = + 2. Cu f ire a::ione e intradermoreazione alla tubercolin a n egative. Cu l i r eaziorie con caseir1a, gliadina, ze'. na e al])umina della carne n eg·ative. L a sen sibilit à rl ella cute rispe tto ai raggi ult r avioletti studiata con dosi scalari sia s u zone san e (coscia), come su zone malate (dorso delle n1ani), compar ativa1nente ad un soggetto nor~ale ed uno affetto di xerod er1na pigmentoso, non ha n1ostrat o m aggior sen sibilità della cute (sana o m al ata) d ella paziente. Il sangue della pazierrt~ (5 cinc. ) n on sen sibilizza -:.1 topolino bianco a1 r aggi ultravioletti. B i opsia.: un tratto di cute del dorso della man o, prelevato quando lo stato acuto era ~ià trascor so, died e il seguente quadro istologico: lo


iANNO

XXXVII, ·NUM . 30]

SEZIONE PRATICA

:Strato corneo presen ta una certa basofilia, ed è ipercheratosico con parach eratosi; lo strato lucido si presenta di aspetto n orn1ale; lo strato granuloso

si presenta ispessito ed ! suqi elementi son o addossati gli uni. agli altri r iccl1i di granuli. Il derma: n on: presenta alterazioni i1otevoli, i piccoli vasi del derma s11perficiale si presentano leggerm.en~e d~lalali con · par eti ~.spessite e pro,l iferazio1n e dell 'endoteli-0:. Le stesse alterazio·n i vas ali si riscontrano nel derma medio . Nulla sj ris contra a caricq delle. g-11i~ndole sudor:pare. Il tessuto elastico nel derma s11perficiale si presenta povero, con fibre asso·ttigliate e in qualche punto discontinue. Il t ess11lo1 connettivo si presenta compatto e con spar si accu1nuli linfocitari. Diario: durante un prin10 p eriodo di osserva.: ;z;ione e senza alcuna cura ge11erale o locale, i pellagrodermi scomparvero sp ontan eam ente. I disturbi a carico rlel tt1bo gastro-enterico (diarrea, anoressia), l 'astenia inten sa, le n evriti e i disturbi <li ord:ne nervoso rimasero in1mutati. Allo scopo di vedere se la p. , n ell 'eventualità di un ritorno mestruale, avesse migliorato n elle -condizio11i generali, furono somministrali preparati ovarici, - rria questi rimasero· sen za effetto· sia s ulle rnanifeslazio·n i gen.erali suddette, che sulle lfunzio·n i inestruali.. I dolori n evritici. invece si .accentuarono e con essi anche lo stato, di abbattimento e la diarrea.. In seguilo a somministrazione di qualch e limone (un solo giorno), la diarrea scomparve; dopo qualche giorno cominciò a tornare l 'a11petito, e in breve migl :iQrÒ notevo~1ne11te in segt1ito ad iniezione di glicerofosfato-arsenico ed alimentazione ricca in carne. Rimas ero solo i dolori i1evritici agli arti inferiori, per c ui ella voll e u scire dalla Cl~nica. Nel maggio , dopo circa due mesi , le co11dizioni generali erano ancora m;gliorate, erano scomparsi i dolori r1evritici, ri~omparvero le mestruaz ioni che d a inolto tempo mancavano.

La sindrom e clinica testè es·posta , costituisce un insiem e completamente riporta,b ile al quadro ·della pellagra vera : eritema simmetrico d elle parti scoperte (masch era , g u.anto e colletto) con iperch·eratosi, desqu.a mazione, ragadi e in qualche punto accenn.o .a lla solleva:zione ·epidermica, turbe . intestinali con gengivite, inappetenz.a, nausea e ,d iarrea profusa, turbe nevrose (nevrite arti inferiori), turbe psichich e (depressione, impressionabilità). Non è mio intento riprendere qui in discus-sione le tante teorie .a ffacciate oggi sulla pellagra : ai fini .di una più facil e comprensione della oscurità che fino ad oggi regna su ·qu.e sta malatti.a e per un,a più facile discussione del caso, ricorderò soilamente le teorie più ?-CCr·editate : la teoria m.a idica che poggia sugli studi classici dello Strambio, Lussana e Albertoni, la teoria tossicozeista bandita per 'Opera di Lo mb roso; la teoria parassitaria, sos tenuta da Ceni (aspergillo), Tizzone (streptobacillo), Sambon (protozoo), Long (ameba), la teoria i·drica sostenuta da Alessandrini e Scala

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(silice colloidale), infine la teoria vitaminica (Funk). Il caso è interessante, n oin per il quadro pellagroso in se stesso, ma per ch è male si a ccorda con le varie teorie su cui oggi si basa tutta l 'etiopatog-enesi della pellagra. Infatti, sulla scorta di quanto 1a storia clinica ci dice, noi non possiamo invocare la teoria maidica nè la tossicoz·eista, ambedue legate al m.ais, poichè, sebb.en·e la p. abbia mangiato mais fino a 14 anni fa, non si spiega come I.a malattia sia insorta , così tar·divamente, quan·do ella non mangiava più mais e per giunta in un mom ento in cui, al contrario, si nutriva di una alimentazion·e sana, variata ed. abbondante, e non si verificavano quindi le condizioni di miseria che per lo p~ù a ccompagnano l 'insorgenza ·della pellagra da mais. P er quanto rigu.arda I.a teoria parassitaria, sebbene non abbia ·e spletato apposite ricerche su questo campo, tuttavia in quelle fatte sul sangue (emocultura) e sulle feci, non fu riscontrato' .alcuno dei p.ara ss~ti ·d,a ,a ltri ·d escritti (aspergillo, ameba, ecc.), ad eccezione di una monili,a ·e di un bacillo non bene identificati perchè , per g iunta, non agglutinavano il siero d ella paziente. Ma indipendentem ent~ da questi risultati, il fatto che .nessun caso di pellagra è stato riscontrato, da quanto mi risulta , n ella stessa zona di domicilio nè tra i famigliari, era suf. ficiente ad escluder e si trattasse di una qualunque forma parassitaria, ragion-e p er cui non . ritenni strettamente n ecessario fare delle rigoroise e complete ricerch e ch e il caso poteva richie.dere. L 'assenza di .altri casi nella zona d·ella nostra malata, e sopratutto nella famiglia, escludono senz'altro la teoria idrica. Altrettanto possiamo dire per quanto riguarda la teoria vitaim inica in quanto n ell.a n ostra p. n on esistono condizioni di carenza alimentare tali da fa r supporre la mancanz.a di vitamine n·ell 'alim entazione quotidiana. In questi ultimi anni (1922), a coro1llario dell e incerte e varie teorie suaccennate, Nicolas, Massi.a, J.ambon e d a ltri h anno avan zato I 'ipotesi ·d i una insuffi cienza alimentare. A m e pare ch e a nche questa ultima spiegazione n on trovi conferma n el mio caso , anzi proprio qu.a ndo la p . passò .ad un 'alimentazione ricca e . varia, si ebbe l 'esplosione della malattia. La gu·erra a tale riguardo ci fornisce una prova sperimentale di somma importanza ; nei classici esempi di mi seria organica legata principalmente al d efi cit a limentare non si è mai vista la pellag·ra , n è se n e sono mai constat.ati tra i reduci dalla prigionia.


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IL POLICLINICO

Non possiam o pens.are ad una p ellagra alcoolica p erch è manca completamente il fattore principale, n è infine possiamo r.a vvicinare il nostro caso a quelli d escritti da Cruchtfield; secondari ,a d altre malattie (pellagra secondaria), perch è ]a p . non .ebbe alcun 'altra malattia prima dell '.attu.a le, anzi, a suo dire, questo fu il periodo più florido della sua vita ed i sintoim i veri d·ella p ellagra (turbe nervose e gastro-intestinali) comparvero un anno ·dopo le lesioni cutanee: la loro pTim.a comparsa si ebb e n ella prin1avera dell 'anno 1929 . Le alter.azioni en·docrine, da alcuni primieran-iente invocate n ella pellagra e ch e n ella nostra p. potrebbero ·e ssere m esse in discussione, fanno 1)arte del quadro sintomat~logi co della malattia e non n e possono1 essere la caus.a poich è, a J.)arte il fatto ch e le en.docrinopatie riconoscon o per lo più fattori tossi-infettivi, la sommini trazione di preparati ovarici non died e alcun miglior.a mento , n è si spieg·h er ebbe percl1è la sindrom e non sia co1nparsa prima (pubertà), qu.ando1cioè di già esistevano ]e condizioni discrinich e e la p . viveva in condizioni di vera miseria. Sicchè il nostro caso presenta un interesse particolare; ciò che mi ha in.dotto a fa rne oggetto ·di studio, appunto perchè l 'insorgere d ella malattia contrasta con tutti i momenti etiopatogenetici ch e oggi si invocano a spiega· re questa v.aria ·e complessa sindrome della pato1ogia un1.a na . Non intendo inoltrarmi in ipoit esi sul primum move ns ch e ha determinato la sindromr, in oggetto perch è sfuggono gli elem enti di convalida ; un solo fatto risulta .dalla storia clinica, ossia l'insufficienza epatica. Difatti la nostr.a p. presentava a l momento dell 'esam e abbondante quantità di urobilina , indossile, -e sali biliari nelle urine , la prova della emoclasia digestiva n ettam ente positiva, eg·ni .questi di una alterata fun zionalità ep.atica. Non è improbabile quin.di che l 'insorgen za della nialattia sia legata alla insuffi cienza d el feg·ato, tanto più che in questi ultimi tempi on o stati de critti numerosi ca i di pell.agr.a da alcool , pre umibilmente per lesioni epati· ch e; è b en n ota , infatti l 'influenza da nnosa dell 'alcool su questo organo. Amn'les . . o cl1e n ella nostra anìmalata il mom ento principale sia stata la le ion e epatica, cerchi amo di piegarci con qual e m eccani m o si ia avuta l 'espio ione ·dell e manifestazioni cutanee. Perch è queste possano trovare una spiega· zione, bi ogn erà ch e noi ci rivolgiamo a qua dri m orbo i ch e si pre enta11 0 con modalità

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[ A NNO

pressoch è identica e n ei quali il fattore luce, raggi solari o trauma non sono forse estranei~ E' noto infatti ch e le manifestazioni cuta11ee si presentino nei pellagrosi con }'.esposizion e ·di essi ai prin1i raggi solari (i pell.a grod ermi delle parti riparate dal sole sono molto rari); perch è però esse si producano occo rre una dose suffi ciente su cute non assuefatta: infatti esse si producono quasi sempre dop0> l 'inverno e quasi mai a lla prima e sola esposizione, .a m eno che questa non sia a ·dose sufficiente. Trasco1rso il periodo .acuto esse mostrano· possedere una fa se in cui non sono susc~ttibili ai r.a ggi ·del sole. Ebben·e, questa insorgenza acuta dei p ellagrodermi e l 'esser e essi leg.ati quasi sempre ai raggi solari, la presenza di una fase ~n cui la cute d·ei pellagrosi non è susc~ttibile .a i r.aggi solari, mi fanno ravvicinare i pellagrodermi a lla p·ellagr.a .a lcoolica, .a lla pellagr.a secondaria , alla fotodermatite, a qualch e dermite1 medicamentosa, ma in special modo all 'hydroa vacciniforme nella qt+ale inoltre possono riscontr.a rsi fatti degenerativi del tipo della pellagra a carico d ·elle cellule malpighiane, dei fasci col lageni e d elle fibr e elastiche, ch e spesso si riducono a fini fibrill e fino a completa scorriparsa. A parte il momento etiologico vario di questi stati morbosi , ·essi si producono tutti per il concorso di due fattori : i raggi solari (leparti col.p ite sono proprio quell e .direttamente· soggette ai raggi del sole) e una sostanza sen$ibi lizzante J.a cui n.atura per lo più ci sfugge. Per l'hydroa vacciniforme, n ella quale è· n oto p ossono manifestarsi solo eri temi diffusi sulle parti scoperte con tato edematoso più .o meno accentuato, è din1 ostr.ata l 'importanza dell 'ematop,o rfirina qual e fattore sensibilizzante. I\.onig dorffen ha accertato .la presenza· di finissimi granuli di porfirina sotto lo stra to basale 1dell 'epidern1ide, nelle cellule del corion; e la presenza di ematoporfirina in questi sogg·etti è molto frequente . Per la p ellagra alcoolica dove si ripete un a spetto clinico pressoch è eguale a quello del pe1lagroderma, non .è improbabile che interven gan o so· tan ze tossich e sen sibilizzanti prodott<1si per ] esioni del f eg,a to (così precocen1en te colpito dall '.alcool), o pigmenti anormali prodotti ·d allo s.te so fegato a funzionalitàimperfetta e resi più atti,ri dall'azione solubil e dell 'alcool Cl 'alcool costituisce ~econ·do­ F errer un importante fa ttore etiologico anch edella vera pellagra). el Cuba dove sono frecp.1entissime detteforme , esse sono pro1)rie di indi,1 iduì dediti 1

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I ANNO

XXXVII, NuM. 30]

SEZIONE PRATICA

all 'alcool (Pardo-C.astello), lo stef'so si verifica negli Stati Uniti (Cannon) e in a ltri centri dell 'America ·d el 01r d . Qu.a nte volte poi questa forma non vada imputata a pigmenti sensibì· lizzanti contenuti in vini più o meno genuini € difficile poter precisare !.. . Accanto a queste manifestazioni pellagroidì da alcool vanno ricordate le forme di Pellagra cosidetta secorydaria, a111piamente illustr.ata d.a Earl Crutchfield, recentemente, su uno studio di numerosi casi . Q11esto .a utore, su 109 casi esaminati, riscontrò ch e il 74 % circa ave-yano storia di gastro-enterite, colite, sifilide, alcoolismo o carcinoma, il 6 % .av.evano ostruzione gastrica, il 16 % m alattie pelvich e, il 4 % r estringimento rettale o cancro d el retto. In b.a se a queste sue osserv.azioni l ' A. rileva che la pellagra è secondaria a lesioni d el tubo gastro-enterico, e che per qu·este lesioni si producono sostanze (tossich·e) sensibilizzanti ]q. c ute. L 'influenza delle tossin e nell 'estrinsecar.si della sindrome pellagrosa è illustrata ·daj seguenti casi.: una donna con tutti i sintomi car·dinali della pell.~gr.a non mig·liorò .affatto con dieta appropriata, l 'autopsia svelò un grande cancro del cieco; .a ltro esempio simil e fu visto in un caso con un cancro della prostata, però asportato il tumore le manifestazioni .a carico ·d ella cute scomparv·ero; in un altro caso affetto da fibromioma pelvico e n el qual e le manifestazioni r e i te,rano a lla .dieta preoper.a toria queste i!!-vece cedettero do·p o l '.aspo1rta1iione de l tumore, in un a ltro infine in cui le m .a nifestazioni non ·e rano scomparse con I.a dieta osp e.daliera esse scomparvero dopo l' evaeuazione di un ascesso pelvico. Tutte queste · inter·essanti osservazioni ed a ltre ancora rìferite d.a O' Le.ary e·d altri, stanno a dimostrare ch e in questi fo colai si producono d elle sostanze ch e rendono l a pelle sensibile non sol o alla luce (Sutton, O ' Leary, Oliver, Ormby) ha anch·e a traumi o irrita- . iioni (Crutchfiel·d). Quest'ultimo A. fa notare, che traumi di varia specie giuocano probabilm ente una parte più importante che l'azione fotodin.amica n ella produzio1n e d elle . manifestazioni cutanee; a sostegno di ciò ricorda le m .anifestazioni cutanee d el ·dorso, gomito, ~acro e malleoli indipendentemente dalla luce. 'Secon·do O' Leary anche la fotodermatite è una 'f orma a llerg·ica e si· sviluppa in d.iretto rapporto con l 'esposizione al sole e con l 'amebiasi intestinale, la quale, probabilmente, sal'ebbe la causa della ip~rsen sibilità cutanea. Infine non vi è dubbio ch e oltre alle sud-dette forme anche a l cuni eritemi polimorfi e d :alcune eruzioni medicamento e insor gano per

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uno stato di sensibilizz.a zione tossica su regioni colpite dal sol e e da a ltri agenti dannosi riconoscendo così uno stesso m ·eccanismo patogenetico. Se è ·dimostrato quindi che le porfirine posseg·gano speciali proprietà sensibilizzanti, che egu.ali proprietà spettano a lle tossine batterich e (pellagra secon·daria) e.d altri vel eni -(pel .. I.agra a lcoo1lica), non è improbabile che altri pigmenti (pigmenti biliari, uroeritrina, urobilina) possano comportarsi in mo.do perfettamente identico, sia ai raggi solari · (Radaelli) ch e ai traumi (Crutchfield), astraendosi dal fatto se la parte scatenante sp·etti ai raggi ultravioletti (secondo la maggioranza d egli AA.) o ai raggi calorifi ci (Sparacio, Buquicchio). Nel n oistro caso per }'.appunto e sjsteva grande quantità di urobilina e di in·dossile n elle urine alle quali prob.abilmente d.eve attribuirsi una parte importante. Come è noto il gru1ìpo d elle urobiline è tutt'altro ch e definito d al punto di vista ch imico; s.appiamo di certo ch e fra queste n e esi te una cromogena alla quale potr·ebbe attribuirsi l 'azion e sensibilizzante già sospettata dal Ra dae]11 ; d ' altro canto non si può escluder e ch e anche l ' i.n.dossile, cl1imicamente affin e .a i fenoli pOS· egg·a capacità sen sibilizzanti già ammessa per i fenoli in seguito agli studi .di Gosio, nella pell agra, sull 'acido penicilli co . Ricordando queste v,arie forme, ch e clinicam ente presentano una certa identità patogen etica io non vorrei lasciare l'impressioine che o per mancata compren sione d el quadro clinico d erm.a tolog ico ·della pellagr.a ·O per amore alla semplificazione nosologica io abbia inteso identificare tra ·di loro questi o alcuni d ei quadri morbosi suddetti; la questione fu ampiamente trattata d.a Strambio1, Blasko, Merk, Sturli e Fiocco a proposito di manifestazioni cutanee pseudo-pell.agroidi e specialm ente di quelle ch e si riscontrano in alèoolizzati o cach ettici. A me interessa solo mettere in rilievo come, a somiglianza di quanto si verifica in altre ·dermatosi, anch e nei pelJ.agrodermi vada ricercata una sensibilizzazione cutanea e precisamente una foto sen ibilizzazione (piuttosto ch e una sen sibilizzazione ai traumi), senza però che questa si.a in ·d iretto rapporto con i 1 pigmento d el mais come ritennero Roubitsch ek, Horbaczewski e Lobe ma con pig mento o tossine prodotte da organi interni a lterati (fegato in prima linea). . Prima di terminare il mio lavoro mi si consenta fare qualch e considerazione su alcune vedute di autori stranieri ch e si sono occupati della questione (Nico]as ,. M.a ssia, Du P.a quier, Janaton). Que ti autori pre cindendo da ogni 0


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[ AN~o.

IL P OL ICLI NI CO

m on1e11to etiolo:g ico intendono riunire in un sol g·ruppo clinico la pellagra vera, mala ttia en dem ica-epidemica, legata all 'alimentazione n1aidica con stati m orboi5i vari a carattere pellagroso riscon trabili in cacb ettici, a1coolizzati o in dividui in preda a intossicazioni di a ltro gen ere. Io pen so invece ch e sia dover oso ·d a parte n ostra n on corr er e tro1p po faci}m.ente ver so J,a sem plli ficazione : la )storia ·di 1alcuni gruppi in orb osi ci insegn.a com e da un gruppo clinico .a tutta prima om og·en eo spesso si sian o a nd.ate su ccessivam ente separando a ltre form e m orbose a sè. Nel caso d elle cosidette sin drome p ellagrose, a parte l 'etiolo·g ia varia dei quadr i m orbosi in esse r accolti (alcool, tossiinfezion e ecc.) ch e già costitui sce un fattore importante per la loro differ enziazion e, esist on o un complesso ·di f.attori second.ari ch·e non vann o tr ascura ti. Limitan.doci al campo delle m.anifestaz ion i cutan ee .a d es. manca n ei pseudo-pella.g rodermi la specia le ch eratosi inten sam ep.te pigm en tata , e le lesioni eritema to e e d eritem ato-pigm en tarie si riscontrano molt o più fa cilmente n elle Tegioni non esposte ali 'in fl uen za attinica (organi genitali, fa ccia interna coscie, ascelle) o a i traumi (dorso, go.. mito , sacro, m alleoli), quasi m ai colpit e n ella p ellagra vera . Un a differ en ziazion e è possibile an ch e istologicam ente p oich è a mano a mano ch e il pellagroderma si avvia ver so il periodo atrofi co-an elastico si vedono comparire e accentuarsi em pr e p iù i fatti ·degenerativi d el tessuto collagen o ed elastico, m entre · n ei pseudopellagr odermi col proceder e del processo ver so I.a risoluzio!lle si vedono scomparire i fa tti di infian1mazion e acuta , di edem a d ei tessuti, e .d i in filtr.azion e leu cocitaria sen za ch e il . conn ettivo ·e il tessuto elastico presen tin o speciali d egener.azioni: cosicch è qui si assiste ad un a qua i (qualch e focolaio di pign1en tazion c an orm ale) restitutio a.d integrum del tessuto (Fiocco) . Concludendo : il n ostro1 caso presen ta un certo in teresse in quanto l ' insorgen za della m.alatti a contrasta con tt1t ti i m om enti ·etio1Jatogen et ici ch e og·gi si invocan o a sp iegare il con1 1)le so q uadro d ella pell agra. Sebbene il m om ento etiologico sia differente (alcool , m ais, ematoporfirina, tos ine battericl1e ecc.), tanto nella pellagra ver.a ch e in a ltre dermatosi (l1ydroa vaccin iforme, intossicazion e etilica , batterie.a ecc.) l 'esplosion e d ell e m anifestazioni cutan ee r icon osce uno st esso m eccanismo patogenetico n ella ensibilizzaz1on c.

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Non i può escludere ch e la sen sibilizzazione cutanea si possa a vere tanto p er le tossjn e b atterich e (pellagra secondaria) che pervelen i o pigm enti (uròbilina , ur oeritrin.a, pigmen ti b iliari) prodottisi a causa dell 'alterata. funzionalità deg.Ji org·ani colpiti. RIASSUNTO. L 'A. ri1ferisce u11 ca so di p ellagra ch e per it suo modo . d 'insorgere contrastà con tutti ì n1omen ti etiop atogen etici ch e og~i s 'invocano. a spiegar e il complesso quadro ·della pellagra. In base a d evidenti alteroazioni epatiche avanza l 'ip otesi si possa invocare una sensibilizz.azione da pigm.enti o tossine prodottesi perinsufficien za dell 'organo suddetto. L ' A. cerca di suffr.a gare la sua ipotesi appoggiandosi a i m om en ti retiologici invocati ia a ltre ·derm.atosi a base a llergica. 1

LETTE R.ATt 1 R_~ .

1

1

ALBEUTONI

e Tu LLlO. Policlin ., Sez. Med. , p. 493,,.

1927. CANNON.

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siphil. ,

1928,.

p ag. 605. Ct\R LE. lbid ., 1928, pag. 907. J~Anr. Cn1rT CH F rELD. Ihid., 1928, pag. 650. FERRER . Ibid. , 1929, pag. 823. Gosro. VI Co n gr esso Pellagrologico, Ven ezia, 29-3() n1agg io 1922. Nr coLAS, lVl ASS IA , D UP t\ SQlJ I :r:n. Ann. de Derm. et syp hilog., 1922, fase. I . O' L EARY. Arch . of . Derm. a 11d s~ phiJ. , 1927, pagina 107. 0LI VER e FrNNEn u n . Ib id ., 1928, p ag. 117. P ARDO-C t\ STELL O. Ibid., 1929, p ag . 823. PALADI NO. _ l\.rch. di f arm . s p erj111 . . Anno XI, 1907 .. P1 c c 1NTNL \' I Con gr esso Pellagr ologico. Venezia~ 29-30 m aggio 1922. Sr::RENI. Riv. Sp er. òi frenia tria, fase. I, 1907. STuRr...r . III Co11g resso l'Iazion ale, Tr·estc, m aggio,. 1920 . Slr s~tAN. Arch. of Dér·n1 . and siphil., 1928, pa-. g in a l l'ì. Sl• TTO~. Jhiò ., 1927, p ag. 327 . . \ìVi:.:1n!,rAN J~. Ihid ., 1928, J)ag. 72P., 1927, pag. 497 1

Pubblicazione Importantissima : Dott. ANTONIO S EBP- STl:J~I Medico a iuto ìllegli Ospedali di Roma

I disturbi del ritmo cardiaco P refa.Zlione del 'P rof . Giuseppe Bastianelli. Esp cne in mo do chi aro e sem p lice l'a r gom ento i:a apparenza c-0sì comp•le0S10 delle arit mie. Il ma nu a le che è dedicato essenzialmente a l m ed ico pratico, è oorr&dato da n ume1J.·-0si e ntltidd. elettro·c ardiogr am m i (tutt). e.a.sii osservati per son a lmente d all 'A.), specia lmente all-0 scopo di f a r in t ender e m eglio. i n che oooa coneiete il disturbo; vi sono r ifeMt...e le verl11te p iù recenti riguardo. all a patc.genesi : ed ogni capi t<:>lo è chiuso dai « -da.ti clin i ci 11 oh e si nifer iscono a llo speoia.le disturbo tra tta to. Volum e in-So, dii pn,gg. VIIl-143, n i tJida m ente etam· pato su carta se.mipatinat a, con 73 figure int&rca lat e n el testo. P rezzo L. 11 8. Per i nostri aibbonati eol~ L. 1 6, 2 5 i n ,p orto fran-00. Inviare Vaglia a ll' e.di toTe LUI GI POZZI P oetale Sucr:uTsale d iciotto - ROMA.

· Ufficio.


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SEZIONE

COM MENTI. Sul metodo delle iniezioni intra-a1·teriose di argento colloidale in casi di flemmone per il dott. GrusEPPE ScoLLO chjrurr g.o a~uto d egli Osp1edali di Ro ma. 1

Gen.eralmen te il giudizio sull 'azion.e terarpeutica di un rim·e·dio , comun•qu.e intro·dotto in casi ·di infezioni a cute ·di cui il .d ecorso può essere v.ariabile e risent e di quella « vis natuTaie m .e.dic.atrix » 1che noi spesso dim.e ntichiamo di v.a luta.r·e, ·è, fr.a qu.anti il m edico può em ettere, indubbiam ·e nte ·u no d ei più .difficili e non .di rado il m eno obbiettivo. La psicGlogi.a poi .di chi , av·endo p·er primo es·per~mentato in i)atologia uman.a un nuo.v o metoido terapeuti.ca, n e ottiene al primo caso un risultato .brillante è di certo diver sa della psicolo·g ia di colui il quale, con obbiettività , rip·ete l'esp·erim.anto pell' co.n trollo. Ond 'è che non fa meraviglia, se n el caso cl1e ci i.ntieress.a, io, per un senso ·di sincerità scientifica, posi d ei. dubbi e delle riserve, là d ove il ooll eg.a B onol i non avev.a che espresso entus iasmo. . Scri,ren·do d.e ll 'insu ccesso avuto n el n1io c.aso ·di fl·emmon-e della rna110 col 'meto do .d ella ini ez io11e intra-arterio,s a di arge·n to colloida le, n on .ammisi senz 'altro :d i .av·er.e ado-per.ato il m etodo in uno stadio ·d el flemmone non p·e rfe1tamen te infil trativo, ca.m e, forse per comodità di polemica, vo.rrebbe cre dere il dott. Bono} i. Accennaj solo a Ila possibilità ch e un tale rimprovero (ed .era l 'unico!) poteva essermi fatt o, _p.u re essendo intervenuto precocemente e qu.a ndo clinican1ente a n cora non vi er.a in- . clizio· di forn1.az ione ·di pus, p er affermar e che ~e il m eta.do .agisce solo nel primo stadio, della co.sid.e tta jnfi]trazion e d el flemmon e, pratic.a mente m olta limitazione n1e viene .al suo uso, p er il fatto che i veri flemmoni, ch e volgono a suppur.azione, dimostrano una tendenza precoce alla fu sione necrotico-purulenta del sottocutaneo, e quin·di presentano una condi zione an.ato1m o-p.a tologic.a d.estin.ata al fallimento del m eto·do. Quanto alle ipotesi d.a me formulane sull'azion e che può eventualmente esplicar e l 'introd t1z ione ·del1l '.arge·n to colloid.aJe per la vi.a arteriosa, -.e che il dott. Bo.n oli ha voluto discutere, non è il caso ·di so·fferm.a r si ulterio·m~nte. Le ipotesi e i ragio·n amenti connessi p·OS·S011 0 rappresentare un più o m ·eno utile ese.rcizio d ello spirito, ma solo i fatti b en coin statati e

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PRATICA

v:agliati nella n ostr.a .disciplin.a contano e costituiscono i car.din i d ella verità scienti' fica. Or.a tali fatti .a uguro che il colle·g a Bo.noli ci pr,esenti con una serie ·di casi di fle·mmoni tratta ti brillantem ,ente col s.uo m~eto0 do , e 1allora ritornerò ben ·volontìeri sopra il mio giu ·dizio scettico .a l rigu.ar1d·o . 4

SUNTI E RASSEGNE. VASI ·SANGUIGNI.

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L'aortite sifilitica. (E. LESCHKE. Pro•c. of the Royal Soc. of med., m .ag·gio ~ 930).

L 'aum .ento .della fr.equ enza e de.J.Je morti p er aortite sifiliti ca verificatosi n.e gli ultimi due dre cenni è non soltanto un pro·b le·m a scientifico in1te-ress.ante, m .a anche un.a qu·e,s tionie 'di alta importanza per la lotta co,n tro la sifili,de e lia salute .d ell.a .p o1po.J.azion,e. All '0 s·p·e d.ale dell.a « Charité n di Berlino , ·dove si e.seg·uono· in medi.a 1400 a·u to.pisie .a ll'.a nno , vi furo·n o 75 casi di aortite &i~i1itica n·e l guinqu·ennio 1905-1909, ve n.e furo·n o 230 n el quinqu·enn·i o 1920-1924 e 265 ·n ·el 1925-192 9). D.alle OiSS·er\r.azioni statisti.che com plessive dei diver si paesi, risulta eh.e l 'aortite .s·i filiti·ca è .a'Umentata notevolmente dal 191 0, n·e lla stess.a proporzio11e eh.e gl.i aneurismi. Si è voluto tnet'ber·e tale fatto in ra1pp·o rto con la cu·r .a salv.a rsani ~a d·ella sifi.Jide, ma si osserva ch e l 'a'llm en to in question·e da•t a d.a un tem·p o antece·d ente a l tra ttamento, s.alvarsanico. Che i l tr,attan1ento· .a·r senobenzo,l ico precoce ed intene ivo d-eil la sifilide non s ia r es.po·n sabile d ell '.aun1·ento .d ell 'ao.rtiite , lo dimostra a n che la sta tisti.c.a p·e:rso·n .ale del l 'A. , in cui l '80 % non aveva avuto affatto ou re salv.a rsaniche e d il 19 % l e aveva avute tardive e scarse. Neil 39 %· i suoi pazienti ig nor.av.ano la loro sifilide. La ste·ssa pro·p orzio·n e si trova nelle statistich e del1'0sped.a.Ie d ella cc Ch.arité >>. La cau sa r·eal e ·d ell 'au·m ento d ella sifili,d·e vasal e ci è ig n ota qu.anto la prefe:renz.a ch e h.a tale malattia p er l 'a orta to·r acica anzich è per qu.ella addo1m in.ale. P rob.a bilmente il m .ag·gior lavoro che o.ra si r ichied.e dai vasi sanguigllli n ella vita e nel lavoro odierno, entra in p1a rte in quHsto aumento. Ciò spiega anche la m aggior pro·p orzione D·el sen so femminile (sette voil te m eno ch e n el m aschile), mentre la fre~ qu·enza -d ell 'infezione offre se.arse ·differenze. L 'invasione d·e1ll·e pareti vasali -d a parte delle spiroch ete ha luo·g o fin d.ai primi stadi d ella &ifilide. I risulta·t i d i autoips]a dimostra no· ch e l '.aorti te sifilitica iniziale può aversi in in divid·ui ancora sotto trattam.ento d ell 'u]cera pri1r1itiv.a o d entro i prim.i due .anni dall'infezione. J,n m olti casi , l 'ao·r ti•te sifil itica si accom1

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IL POLICLINICO

p.ag·11a a Jl 'infez ione d el s i ~ tema n ervoso centrale; 11ella m età dei casi di tabe ed un terzo di qu·oJli di d em·e11za paralitica e ·di sifilide cer ebro-spinale, si aveva aortite ~ifilitica. Nei ca i d ell 'A. di aortite sifilitica, vi aveva n el 40 % partecipazione .anche ·del sistem.a nervoso oentrale. L 'età d ei pazie11 ti variava d.a 24 a 7 6 anni; i.I 75 % era fra 40 e 60. L'intervallo fra l 'infezione e la compra rsa delrl '.a ortite, a prescindere dal 39 % che ignorava la propria si1filide , era di 6 .a 40 a1llili, in medi.a 22. Nel 62-69 % d.e i ca i la Wassermann era po·s.itiva nel san gue; negli .altri era po1s itiva n el liquor, oppure .I1a T'8azione d·ell 'oro· colloi1daJ.e dava la conferma s ierologica d·ella diag nos i.

'L 'asm .a ca rdiaco si os erva speci.almente nell 'artrite coronaria sifilitica, ch e non raramente accompagna la miocar·dite e la miodegenerazione specifich·e ed è u ·n a cau ·s a frequente di morte subitane.a. 3) L 'aortite ascendente provoca spesso i più l.i evi di ~urbi dlinic i , ma sOll·t anto un aumento c ircoscritto di pulsazion·e d ell'aoirta ascendente, che è un siegno i:i;n·p ortante e pr.e coce dell '.a ortite sifilitica . La dilatazione ·è l 'aneurisma de Il '.aorta ascend·en'te si·b uata al ·d·i sopTa de11'le v.a lvole p uò produrre u.n soffio simile p·er },a fo.r mazion.e di un movimento rotatorio nella corrente sanguigna, com e n ell 'insuff.ici·enz.a aortica . Con l 'ulterior e a1umento d ella dilatazione, si h .a la compressione veno a, d.a•pprima .a·lle ven·e d·el collo al lato d estro e po.i d 'entrambi i lati (doppio colS 1NTOMATOLO GJ,.\. lare di Stolte ). Il polso ra·di.ale d estro è sp1esNei ca i osserva ti d.al l 'A. si a vevano i se- so più debole e la pressio.n e mino.r e (specialgu.en ti da ti : m ente a ·br.a.c oio esteso). La tria,chea è d.a :ppriPressione del sa.n gue : sotto 100, 3 %; fino a 1n.a spo tata (esa;m e ai raggi X) e poi ristretta; 130, 47 %; fino a 150, 26 %; fino a 180, 16 %; co ì pure, si hanno spostamenti dell '·e 01fago e, fino a 200, 6 %; fin o a 220, 2 %. talvoata , dell'a·r teria polmo·n ar·e. Si può avere Complicazioni: dilataz1io.n e car:dia·c a 65 %; di- .an ch e la p erfor.azione di ques·ì i org·.an.i . 1 4) L 'arco aortitico ·è la forma più frequ·ente sturbi cir:colato•r i 53 %; di s·p nea 83 %; asma cardiaco grave 48 %; fibrillazione aurico1are e pro,roca la metà circa rd eg li .aneuri•s mi. . 32 %; blocco cardiaco 2 %; ri·g urgito .aortico Di sp eciale .im portanza sono pure· i sintomi di compressione : a) d ell.a carotide (con verti26 %; angina p ectoris 15 %; sintom·i cer eb rog ini e disturbi visi~i) ; b) dell'arteria anonima s pinali ±0 ·%; tabe 9 %; a po•p le ia 6 %. o su cclavi.a con ·differenze n el polso fr,a le cadilat. ac uta Ane11rjs1T1a rot1i·di e le ra1diali d·estra e .sini1stra; c) paralisi del 1:1-ervo larjngeo; d) compr.e&sione del sim75 %· D olore r etrost ernale 50 % patico (da·p p·r ima irritazione poi paralisi); e) Ir·r adi.az . al b ·r accio s i11. 5% 42 % comp.r essio·n e del vago (ita.chi cardiia); f) com83 % 83 % DiSip n·e a pressione della trachea e d·a l bron co sinistro, T osse 51 % 58 % sintomi di Oliver-Cavdarelli e di Musset, spo2 ~b Pulsazioni visibili 42 % stamento a·d arco· d ell 'esofago· ch ·e può da-re Oliver-Cavd.are11 i 2% 35 % difficoltà di deglutizione . 6( % Dil àtazion·e ·candiaca 50 % I/aneurisma ch e ~·i ·forma nella con cavità Soffio si toli co 44 % 42 % de ll 'ar co ao rti co spesso rim.ane ignorato anSo f.fio diasto1ico 26 % 25 % che .c on le raidio1g rafie; si ·d eve tein1er p1'esente ·Ac·c entu.az . II tono 77 % 80 % qu.esto fatto n ei pazienti in cui la diffico1tà .di Difterenza ·d el poij, o 15 % 42 % res·p iro rimane inespl.ica ta; qualch e in·dicazione P,a r.al.is·i d el ricorren t e 5% 25 % si può avere con la bro1n coscopi.a . R eaz.ion·e di Wa .. 1_ erm an1n 66 % 75 % · 5) L' aortite discendente e l 'aneiuri sma d ell 'ao1Tt1a .d.i·scen1dente sono spesso diffic ilmente L 'A. differ en zia ]e ~egu.e nti forme di aortite riconoscibili sul principio. Si farà l'esame aj sifilitica a seconda della loro· localizzazione. Taggi X neDla second.a posiz.ione obl·iqu.a , con i] 1) Insufficienza aortica sifilitica. Si trov,a va riem ·p imento simultaneo dell'esofago. Sul prinin un qu.arto d ei casi. Può e&seI'e Ja prim.a macipio, i sintomi clin.i ci sono as~ enti. nifestazio1I11e d e]la malattia, ma può svilu1p parsì Nella ,dilatazione, compaiono i sintomi d a soltanto negli stadi avanzati. Qu.asi due terzi compressione (n eu·r.a·1 gie intercostali .a sinistra, d ei casi di insuffici1enza aorti1ca h .a origin·e sinon raramente di tJurbi va omotori e sudorali, filitica; n on &i deve però dimenticare che una sintomi ·di irritazione e di paralisi d~l simpaaorti te si filiti ca può impiantarsi sopra un 'intico sinistro, con aniso·coria , paralisi delle corsuffici1enz.a di origine reumatica od altro'. D'alde vocali, rigonfi,am·ento d ella giugulare s itra parte, .i è anch e osservato l 'impianto di •n istra , ·di~fi coltà di deglutizione e di respiraun 'endo1cardite le11t.a opra una lesione valvozione). lare ifilitica. La n1ortalità per aneurisma (C1iniche dii Ber. 2) Sclerosi coronaria sifilitica. Si manifesta lino) è del 33 %; netta è I.a pre·p ond1e ranza dci con i intorni di angina pectori . L' A. l'ha ossesso m aschile. servata n el 15 % dei suoi casi e non può conLa prognosi è, evidentemente seria . La magfer1rtare le c ifre e levate degli autori francesi. .g·ior parte <lei pazienti muo.r e entro i tre a1111i. 1

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SEZIONE PRATI CA

_i\.d ogni modo una cur a pronta mig liora l a l)rognosi e ad essa si d eve la minore mo·r tali tà attuale per la p erfor.azionie di an,eu•r .i sm a . Le condizioni essen zia1i p e.r il prolungamento della vita sono: 1) Una diagnosi preco·oe, c h e si p uò otten ere con l 'esame a.i raggi X e l a reazio·n e di Was,s ermann, meto,di di ·e1s a.n1e che dovrebbero far si in ogni p1a ziente co.m 1e ~i fa l '.ascoltazio·n e, la p·ercu ssione, ecc. In molti pazie nti , di fatto, l.a malattia fu scoiperta .a cciden talmente; .a.louni potero,n o lavorar.e in piena effici en za a11cora per 15 anni. . 2) Esam.i e tr.a ttam.e nto ri·p etuti ad interva1lJi r egolari; la :r:iegatività d ella r eazione di Was. erm.a nn non ha impor tan za ,nè pronosti ca, n è t erapeuti ca. 1

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Dall 'introduzione del bi muto , l 'A. non usa più iì mercurio e non in forma di salyr gan, p er ottenere un e ffetto 1diu·r etico e d1eidr.ata~te suali edemi; è b ene sosten er e le forze card1ach~ ·con I.a strofa ntina , la dig ital e e simili. Il trattamento d ei disturbi cir colatori non d eve intr.alciarie qu1el1o anti sifi l i~ico. . . . Mentre la durata d ella vrta d ei paz1ent1 o·sped,alieri di aortite sifilitica è .d.i 2-3 ,anni , nei pazienti ,della pratica priv:a.t a .p uò. p rolun.g ar.si in buone co.n dizioni per 15 .a nni e più. Il tr.atLamento · ripetuto e combinato costitu.isce quindi un o·r.ande pro·a resso n ell.a ter.apii.a dell1e mal.atti e ~ifilitiche d egli organi viscerali , }.1 p iù comun e d elle qu.ali è l'aortite sifiliti c.a. fil.

Pe1·i-arterite nodosa di Kussmaul (fo1~1na spleno-intesti nate).

T ERAPIA .

(I.

F. CosTE ·e A. ARNAUDET. Société "f\1 éd. des Hopitaux de Paris, seduta 17 genH u TINEL,

I principi i d el tr.attamento sono i segu enti: 1) Le affezioni sifilit·i che del sistema circona.io 1930). Gl i AA. con1 unicarono un caso ·di questa r<xl.atorio vanno sottoposte al trattamento antisifiliti co in qu,alsiasi stad.io· senza consid,erazione ra sima m a lattia, ch e sarebbe il secondo os<li eventu.a le esi stenza ·di insuffici en za cardiiaca. ser·v.ato fin or.a in Francia. . 2) J.l tr.attamento antisifilitico d ella si~ili,d e Si tra ttava .di una fanciulla di dieci ann1 v:i•s ceralle va condotto sulla bas e ·d eilla cura . amm.alatasi il 25 genn.aio 1929 con febbre, com ·b inata salva r san-bis·m •u to-seplo-j od. Il solo asteni.a d olori a ddominali e articolal'i. Il j od1uro è insuffic.iente. g iorn o' segu ente ·essendo sopraggiunta. una L'A. con·du·oe la cur.a n el mo d9 segu ente: em orTagia intestinale, la p. fu o pedal1zzata. Iniezione endomuscolare di 1 em e . di un _ La p. eta molto palli~~ e l)resenta~a u~.a .eru11repar.ato di bi n1uto ·due volte la settimana; zione a tipo scarlatt1n1forme su g·I1 arti in feuna ' rol ta la settimana, 20 em e. di septo-j od. riori. Ad essa . n ei giorni segu enti si sostituì ed un '.altra volta la stessa quanti tà in cui si una er~zione purpurica, con elem enti .a bb~n~ · sciog{lie il n eosalvarsan. La quantità di salvar- ,d,anti e r.avvicin.a ti. In tanto i disturbi d1gestiv1 ....an v.a .a umentata fino a lla dose IV; n ei ·pazi.en- ·1)ermasero molto a ccentuati: la p .. ebbe dolori ti m .a gri e d eboli è preferibile ferm.ar. i all a III acl doinin.ali, vomiti verd.astri , feci muco-san(cg·. 45). · g·uinolenti . L 'ad·dome p erò. era m~ll~ . e. trat~1 I1 sep tO·-jod (o soluzione .dii Pi:·egl) è costibile. Continu.arono pure i dolori ,art1col.ar1, tuito da una m.i·s cela d-i joduro e ·di j o1da.to in ..:cn za cl1e p erò l 'esa1n e obiettivo d ell e varie soluzio.n ,e isoto nica e n·eutra; la soluzio·n e cona iunture mostr.asse nulla di notevole. La temtien,e cg. 60 ·di j o,dio og·ni 20 eme. e rimane steperatura era o·sci,llante intorno .a 37°.5, il polso rile. In ·e ssa, il n eo·s alv,a rsan si scio·g li·e ra•pid.afrequente e r.a pido . mente com e n ell 'acqua. Le iniezioni endovenaSi p ensò da prima a·d un a porpo.ra r eun1a: se ·di n eo al,rar san vanno fatte con g rande len taide : ma un .accur.ato e a111e d egli el en1ent1 eruttivi e là mancanza di ap11rezzab ili turbe tezza, qua si goccia a goccia. Questo trattamento dura da 10 a 12 settima- all 'e an1e d el san g u e, fecer o cartare tal e dìa ... n e, in modo da son1n1ini strare 5-6 g·rammi di gno i e feoer o rivolgere l 'attenzi on e ver o una . neosalvar an . Esso, n ei p:nimi tre anni , va riforma setticemica di dubbia natura. ei primi 1)etuto tut ti g·li anni e·d , in seg·uito , a d inter- g iorni di febbraio l 'eru zi one si .a 11dò canceJ, Yalli 1Jiù lt1nghi (di 1-3 anni). . landa .e così pure di parvero l e e1norrag ie inIl pericolo m .ag·giore consiste n ell 'indulgentestin.ali . Il 4 febbraio .apparvero in1port.anti za d el m e.di co ch e abbrevi.a il tra ttamento. Nel m odificazioni: n el viso i n otaron o d elle ul cec.a o 1ch e questo si.a intermii ttente, si fa·r à una r azioni n·ecrotich e ri ie·denti a livello ·dell e iniezione supp1en1entare tutti i m esi. or ecchi e, d el naso , d ella bocca .e m ento . Sco .. Nei casi p r ecocii, si ha il mig lior:an11e11to d ei prendo l a m al.ata ch e continu.ava ad esser e ·de8Ì11ton1i e, nei casi favorevoli, il processo dib ole e note,rolmente p.alljd,a, i fu col piti d alla J)r c . . enza, u11a fa ccia anteri or e d ell e g·inocventa tazionario per molti anni . Sono sp·esso evidenti i su.ccessi co.n la scomparsa. d el.la cl1ia, sulla fa ccia ]JO . lcriore d ei go1nili e dor·dispnea, nell'an.g·ina, d el dolore; come p ure la , a ]e d ei pie di , .di papule porgenti , en1i$ferich r·, ~comparsa di fen om enri ca:rdiaci (aritmia , tadi color ro~ . . o. n1ol11 , i1on do]oir ose a ll a prescl1icardia , pol o .altern.ante). In m olti casi i ~ io11 e, a contorn i b e11 d elimitati di 111n1. 3-5 di h.a una conferma dal1 'esam ie radiolog ico ch e di ametro. <l·in10 .. tra una riduzion e d ella dilatazione. Fu que to special e quadr o cli11 ico e partico1

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IL P OL I CLINICO

larm entc la n eg.a tività ·d elle ripetute emocul Lure e i n oculazio11i cl1e il dott._ R eilly, fece la ·diagn o i di p er i-arteriten odos.a o malattia di Ku ·s111aul-Maier , confermata poi dall' esam e anat om ico . Da qt1e to momento la n1ala ta aggravò rapida m ente, le ul cerazioni .a11mentarono in numero e la temperatura si el evò notevoln1en tb , La nlorle . . oprag·g iun e il 7 febbraio alle 10 di sera. A ritopsia : a ll 'e ~ am e m acro copico dei va ri or gan i venn ero in luce sc.a r ._e lesioni · ad eccez ione d ell 'intestino . Quello ch e colpì fu la p r esen za ·di un numero consider evole di gang li ipertrofici estendentisi lung o il m esen Lere t pecialmente vicin o all a terminazione d el] 'ileo. Alla .a.p ertura .d el] 'in te tino a pparvero a ] ivel lo d el colon iliaco e d ell 'intestino tenue d elle n od o ità g iallastre d elle dimen sioni di u na tes la di pillo, con l3u ffusioni an g uj g·n e e c1t1a e là ·degli elementi spor genti , identi ci a qu elli o s. ervati sulla p elle. All 'e .am·e istolog·ico il feg-.ato , il J)an cr eas e i r eni ri ultarono normali. I g·an g li m esenterici pre e11tarono un.a proliferazione conside- 1 r e,role ·di foll icoli lin fatici e una con gestione v.a colare i11 ten sa . Sull e "ezioni ·dell a pell e " i vid e una bolla g ig·a11te ca sca·v.ata, .an.a log.a .a quell e ch e si os ervano n egli eriten1i nodo i e polimorfi ; n el d erm.a ol'to ~ tante s i n·otav.a un.a arteri 0111 te e ca1)illarite a d uno tadio r ecente. A livello d ell ' inte tino furono riscontrate ·d elle arterie qu a i interamente chiu e da en .. ·d oarterite in via di or g.,a nizz.a zione fjbrosa. La tu11i ca inedia er a ·J)r o fon dan1·en te l e a, mentre integra era l '.a v,1en tizia e j} te uto p eri-avven tiziale. L 'e arnè d ell.a mil za mise in evidenza una lesione g·en eralizzata d elle arter ie ch e risiedont> .al ren t r o d ei corpuscoli di M.alpig hi; per i] r est o la struttura d ell a polpa e ·d ei seni era n orn1ale. Le lesioni arteriose variavano da un punto a I 'altro ·d el preparato e s i notavano tutti g li tadi ·d ell a arterite di Ku s maul. e questo è il econdo caso d ella malattia c.api t.ato e illustr ato in IF r.ancia, l ' A. ricorda cl1e oltre 150 ca. i son o stati ·esamin ati in Gern1ani.a dopo il 1866 epoca in cu i I\.us maul e Maicr n e fecer o la prima ma cr i trale d escri z1on·e. Qua 1e è 1'essen za ·d ella malattia P i tra 1ta di le ion i arteri ose e viscerali multiple ch e si i11 anife tano con di turbi ·dige tivi , fen om en i cu la.1i.ei, acci·denti di n efrit e en1.aturj ca, iniositi e t1olin et1riti. A tali fen om eni si a ccompagn.a u110 tato ubfebbril e, speciale con pallore, a . Le11ia, d eJ)erimento. ~ il quadro di una set1ircmia r apidamente cach ettizzan te. La patogen e i è ancora sclono e iuta : due t esi . i con tendon o il cam ,p o· l)er al cuni, diffcrc11ti cau e sar ebbero l 'orig in e d ella malati in; . erondo altri , ]) ÌÙ nu111ero .. i , c i .:ar ebb e t1n ge r111e . . pecifi co. 1

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Gli AA. basandosi sia su le ricer che di questi ulti1ni , ia su esperienze person.ali credono a ll e\ e iste11za . d ella specificità d ella infezion e ed .alla .autonomia d·el morbo di l\..ussm .aul e lo ela ._ i fi cano per ora a ln1eno tra quelli ·dovuti a germe specifico sconosciuto. VICENTINI.

FEGATO E VIE BILIARI. Sul ( J~ .

compo1~tamento

dell'acid<, lattico del sangue nelle epatopatie.

lV[ASSOBRIO

e M. rvrrc HAILOF F . A1in. Med .,

i1 . 16, aprile 1930). Le r icer ch e sul con11)ortam ento d ell 'a cido lattico nell ' organismo , specialmente rispetto a lla funzion.e d el ricambio d egli. idrati di carbo11io, hanno .a vuto un gra11de viluppo per 1'opera principale ·di Embden e ·d ella sua ~c uo].a.

Allo stato attuale, malgra d o. molti punti restino .ancora d.a chi.arire, si può stabilire che l'a cido lattico è un composto chimico ch e sta al centro d el ri cambi o d egli idrati di carbonio; tale ricambio si svolge in m assin1a parte n ei muscoli e n el feg·.a to; m a m entre nei muscoli i l)rocessi del ricambio ·degli idrati di carbo·n io 11.an•no un.a funzion e ·p rev.a len tem,ente disintecr·r ativa , n el sen so ch e n e 1pern1etto1Ito l 'os idaz i~ne ' n el fecr.ato invece si 11.a un preval ente o . J) rocesso di sintesi, con a ccumulo e depo.s1~0 di m .ateri.ali ch e dovranno essere scomposti in u11 secondo t empo , ed in rapporto alle esig·e11ze d·ell 'org.anismo. Ora le ricer ch e fatte h a n110 potuto mettere i11 evi·d enza che il fegato h.a J.a fa coltà ·di for1nare zu cch ero da l1'a c ido I.atti co circolante n el san gu e .e prodotto n ei n1u col i d al glucosi o, cioè la resintesi d el1' acido lattico . Accanto però .a questi esperimenti ch e m otran o la capacità indiretta del fegato a forn1are lo zucch ero dall 'acido lattico, esistono altre ricerche le quali provano cl1e il fegato è capace ·dire ttamente di prepar are g li idrati · di carb onio, u s ufru en·d o d ell 'acido lattico circolante. Prem esse queste informazioni sul comportam ·ento d e]l '.acido latti co, n e scaturi sce J.a n ecessità clinica di conoscer-e il con1portam ento di tale a cido in m .a latti e ·del feg.ato. Anche .a tale scopo , le ricer ch e non mancano per opera di AA . str.ani eri ; quelle ])resenti sono le pr1r11 e ricer cl1e e egu ite in Italia, e con esse glj '\ \ . si son o p roposti .d i chiarire il comportament o d ell 'acido lattico n elle epatopatie, sia dosando quest '.acido , si.a esegu endo ].a prov.a di cari co ·del] ' acido lattico. Il inetodo di do aggio u sato è quello colorin1etrico di Q. Disch e ·e D . Laszlo, in parte modificato . Da tutte le ricer ch e cn1erg·e cl1e i1elle mala tt ie epati cl1e legger e, e 1)articolarm ente in c1uel'I e n on in teres an ti il paren chi111a, 1'a c.


IANNO XXXVII, Nu1vr. 30]

SEZIONE PRATICA

~lattico

d,e l sangue o non è aumentato o lo è -soltanto leggermente. Aumenti notevoli si notano n elle forme che ..colpiscono il tessuto parenchimatoso del · fe.gato. Si ·p uò ann,e ttere quin,d i alla iricerca de'l contenuto in a cido lattico del sangue anche un valor·e prognostico nelle n1.al.attie epatiche. . Nei cardio·pa tici scompen sati l 'a c. lattico del -sangue è aumentato in rag ione del grado di .scompenso e sopratutto del grado di stasi -epatica: . La prova di carico ·d·ell 'ac. lattico h.a v.a lore .ìn ·q uanto anche in soggetti in cui l'ac. lattico nel sangue è i1n quantità normale, può m ettere ìn evidenza una diminuzion e della capacità di r·e sintesi dell '.ac . I.atti co da parte del feg.a to . Si tratta quindi di una prova ch e all' esame funzionale del fegato può fornire elem enti di giudizio diagnostico e prog nostico di non dubbia importanza. CARUSI. •

La cistifellea in gravi danza. {F. CLAUSER. Rivista Italiana di Ginecologia, luglio 1929). Molto scarse sono le ricercl1e sulla a na tomia :e sulla fisiologia delle vie biliari n ella donna gravid.a , nè l ' introduzion·e del m etodo colecis tografico ha valso ad ampliarle in quanto che ,es o è stato pochissimo u sato finora in tale -campo. L ' A. si è p roposto di colmare la lacuna esis tente pratican·do ricer che sistematich e in una ·s eri e di .donne gravi de col metodo colecistog rafico. Furono esaminate 20 donne n ell 'ultimo trim estre della gravidanza .e 10 con liev.i affe2ioni dell'appar.ato g enitale comè controlli. I 11 tutte le esp erien ze, di cui l 'A. descriv,e ·minutamente I.a tecnica, fu u sata I.a cc jodotetra-gnost » Merk, iniettata per via en·dovenosa. 11 m eta.do di esame risultò perfettamente inn ocuo sia n elle donne no11 g ravide che nelle gravide. L ' A. discute i risultati ottenuti n elle sue Ticerche, esaminando i vari fattori delf' esame c olecistog rafico ·e confrontando quelli ottenuti nella ,d onna gravi.da con qu.e lli della non gravida. ,1 1) R apidità di co1npar a dell '01Jacam ento ini ziale e dell'op,a camento m.a ssimo. Questi due tipi di opacam ento sono il risul?to di due diversi processi ch e si svolgono in organi differ.e nti . Un ritardo n ella compar&a -dell'ombra della cistifellea è indizio ·di un . di·stt1rbo funzionale del fegato , m entre un ri:tardo n ella comparsa dell 'op.acamento m.assirn o parla per una disfunzion e della cistifellea. In gen ere il· tempo normale ·di comparsa d ell'opacamento iniziale si aggira intorno alle 4- 5 ore. Nelle donne g·ravide esami.nate, tal e <>pacam ento iniziale si m anifestò i11 ri tardo , n el 55 % dei casi ; tale ritardo , poco n ot evole. 1

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oscillava tra due e tre ore e ru attribuito ad un ritardo nella eliminaz ion e della tetraiodo dal fegato nella bile e, come fat tore econdaTio .a.d un diminuito poter·e di concentrazione d.e lla cistifellea. ..L'o1pacamento m.a ssim o co:11 parve empre sia n elle donne non g·ravide, ch e in quelle gravide in un p eriodo di tem po oscillante tra le 8 e le 12 ore: ciò starebbe a dimo tra re ch e il potere ·d i concentr,a zion·e ·della ci tifellea durante la g ravidanza non è gen eralmente .alterato . 2) Durata complessiva ·dell'opacamento: è questa una quistione di grande importanza , perch è è in rapporto col delicato probl ema d i fisiologia dello svuotamento dell.a cistifellea , cl1e avvien e per opera di molteplici fattori. In tutte le donne non g ravi.de esamin.a te, l'ombra della cistifellea er.a scomparsa entro le 24 ore d.a ll 'iniezione. I risultati ottenuti n ell e gravide furon o . dal1'A. divisi in tre gruppi: n,e l i)rimo, che compr endeva 6 pp. la scomparsa dell'ombra avvenn e entro le 24 orè (svuotam en to n orma le della cistifellea ); n el secondo, cornpr endente 3 pp. l 'ombr.a scomp.a rve .a ssai prim.a ·d el tempo normale (s,ru otamiento ·della ci tifellea accelera to), n el terzo , r.a ppresentato da 8 pp. , la scompar sa a vvenne tra le 24 e le 35 ore (svuotamento dell.a cistifellea ritardato). La ·dura ta dell 'op,a camento inferiore alla nor ma, è dunque un fen om eno raro e deve attribuirsi ad uno quilibrio nel tono del istema n ervoso vegetativo, con aumento d~ll 'eccitabilità parasimpatica e consegu ente acceleramento n ella ·espulsion e ·della bile ·d alla cistifellea n el duodeno. Invece la durata dell 'opacam en to superiore a lla norm.a è n ella ·donna gra ida un fenom en o frequente dovuto ad uno squilibrio n el1'inner v.azion e veg·et.ativ.a con a toni.a d elle pa r eti della cistifellea e spa m o ·dello sfinter e di Oddi e ad altri diversi fattorj cl1e cau sano un ritardo n ell 'espul jone d ella bil e dalla cistifellea. 3) Mancanz,a dell ' opacam ento : in tre delle g r.avi.de ·esaminate non si riu cì a·d ottenere la visibilità della ci tifellea. L 'A. esaminò minutam ente le cause di tale fenomeno: esclu a og·ni r esponsabilità da parte del fegato e di org·ani vicini ma lati rivolse la su a a ttenzion e al sistema delle vi e biliari. Però n essuno ·dei vari proces i p atolog ici in ter essanti la cistifellea con po sibile azione sull'esito della p rova di Gr.ah am- Colle potè essere invocato n ei casi riferiti dall ' A. a spieg.ar e il m an cato riempimento ·dell a vescich etta. Tale fen om eno trovò la sua spiegazion e i n una parzia le occlusione infiamma toria d el dotto ci tico favorita da fen om eni di ri tagn o della bile e dal passaggio di germi ·da] duoden o n el si tema bilia r e. ±) Intensità e reg·olarjtà del l 'o1)acamen to: n elle o·ravide ~tu.di a te l 'on1bra de lla c i tifel]ea 1


1108

!L POLICLINICO

risultò sempre omogenea; la densità invece dell 'ombra apparve spesso inferiore al nor. m.ale : n e sono cau sa I '.atonia della cistifelle.a con stasi e con segu ente n1ag·giore diluizione della bile a lla tetr.ajodo e il diminuito potere di concentrazione della mucosa della cistifell ea. 6) Forma ·della cistifellea : tutt 'altro che facile è lo studio d ell 'ombr.a radiografica della cistifellea, perch è essa varia sotto l 'azione ·d i diver i ·fattori: il gra·do di riempimento·, i l grado :di distensione ·degli organi vicini, il tipo costituzio_n .ale .d ella paziente ecc. Nella gravidanza avanzata, lo sviluppo del1'utero, ·determ in.a, si.a pure jn.derettamente, dei fenomeni di compressione capaci di provo. car·e n ot evoli ·di versità di form a dell.a ' re ci· chetta biliare. 6) Posizione della vescich etta bili.are : n elle ricer che eseguite sulle donne non gravide l ' A. ha costatato ch e l 'ombr.a della cistifellea si presenta a·d altezza variabile tra la I e la III vertebra lombare, sempre vicino alla colonna vertebrale. La gravi.danza porta alla sede della cistifellea tre sp ecie di modificazioni: 1) spostam ento ver so l 'alto (fr.a la X e I.a XII costola); 2) sp ostamento verso l'esterno , tra la mammillare e l '.ascellare .a nteriore; 3) rotazione d ella cistifellea sui propri ass.i , di m odo che il polo caudale viene .a trov.ar si più in a lto di quello era· niale. In conclusion e durante la gravidanz.a si verificano spesso tutti quei fenomeni ch e favoriscono il ristagno della bile n ella cistifellea. Ta le rista.g·no .a sua volta favorisce e ]a formazione di calcoli e I.a a scesa di germi dall 'intestino, il che spiega la frequenza dei processi patologici .a carico della vescichetta in sorgenti durante o ·dopo lo ·stato puerperale. 1

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VI CENTINI.

CON F E R E·N Z E.

[ A NNO

XXXVII, NuM. 30}

teme nte ·dalla cura, il qu·o ziente re·s piratorio che poi . n on fu potuto esaminare perchè u~ incen1dio distrusse gli a·p parecchi. · Questi cani presentarono interessanti fenom eni r iflessi condizionati: u·n o di essi aveva a bbondante salivazione qu.a nido vedeva il custode colla siringa per l 'iniezione di insulina, la quale •e r.a &em1)re seg·uit,a .da somministrazione di cibo. Inoltre i ·due cani erano grossi e. .au1n ·e11tarono di peso nei 4 .a.n ni d 'osserva-z1on e. Dieta degli animali spancreatizzati: in esperi1m er1t.i co.m piuti pri·m a ·dei preoedentem,enteci escritti si stabili ch e l'in u1ina più carne e u.n po' di gr.a ssi n ·on è sufficiente r.azion e alimentare, mentre aggi·u ng·endo a quest'alimentazione dello zucchero ·di cann.a l.'.animal e aur11 e 1) ta di peso. Non si ottenne so1 p ravviv·e nza elle por 8 rnesi, probabilmente .p er l 'insuffi... cie11za cligés Liva per le proteine. e i gra.ssi da assenza di su cco pa11creatico. Difatti, aggiungendo a questa dieta pancreas crtJtdo gli anim.a li che prima d e.perivano ri.a cquistav.an~ i1eso. Nel 50 % .cl.e gli a·n imali ·esistono no·d·u ]i dì t~ssuto pancre.a tico senza p erò isolotti di Langher.a ns sulla p·a·r·ete d·u odena]e e questo spi ega pcrch è in a lcuni e&perimen ti g 1i ani.m ali sopravvissero sen ia b.isog·no .di alim entarsi con· pancr eas crudo. 1

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Gravidanza di un ariimale spancrea.tizzato. Un o dei due cani tenuti ìn vita .p er 4 anni ebb e una gravidanza che non portò ·n essuna mo<lificazi«11e .alle c ondizioni dell 'animale e chetern1 inò colla na·&cita di 6 cu ccioli, t:r:e n.ati .morti e tre viventi. Nell 'a llattare i J)iccoli la· cagn.a ebbe fenom·eni gravi di ipogli,oemia a cui si riparò con so,m ministrazione .di zucche1 o. ln1portante ,a11ch e n otar e ch e nel decorsode~la g·ravida11.za la glicemia non si modifi. cò,., 11 ch e irldica ch e l 'insu1in.a fetal1e rimase senza: influenza sulla madre. L ' o~~po·sto 1 ·di ciò fu os. . ·ervato invece in un.a donna ~gr,avida d.a l Lawren ce . Jl va lore clcll 'irisalina negli esperimenti su; a7tirriali è notevole ·p erch è ha p ern1esso .di fareosservp.zio.n i p er lun.go tempo in un medesime> ani1nale, quindi ancl1e .dopo scom.p arsi i fenon1eni clo·vu Li ad w1 'oper.a zion·e grave come la span c:r eatizzazio•n e. J\1acleod osservò ch e gli animali morti ·do·p<> spancreatjzzazion e (an,c h e molto tem1p o do,p o) p.re entano ridotto il glicogeno muscolare ed epatico, m .a m ai scomparso. I saggi dei rimedi antidiabetici .devono essere fatti , secondo Macleod , non sulla loro capacità ad abbassare la gli,c emia in animali nor1nali ma a permettere la sopravvivenza in animali . j)an creatizzati. Egli affèrma che questat azion e è l10sseduta solo da 11 'in ulina. 1

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Il diabete come problema fisiologico. Su que to argomento 11a fatto du e confer enze .al Reale Co}]ie gio dei m e.d.jci ·di Londra n ell'april e 1930 il Macleo d (Th e British P.1edical Journal, 10 maggio 1930) riferendo quanto fu fatto n el suo laboratorio di Toronto. Cani spancreatizzati: furono tenuti in vita m ediante somministrazione di insulina per 4 anni due cani completam ente spancreatizzati. La morte avvenne in un caso al 5° e n ell 'altro a l 6° giorno ·di sospen sione dell'insulina. Macleod ritien e ch e questi cani avrebb ero potuto viver.e qua nto cani nom1.ali se si fo sse continuala la somn1inistrazione di in ulina. Questa non f 11 data più per deter111inare, ind~.penden1

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R.

LusENA ..


[ANNO XXXVII, NuM. 30]

S~ZIO:'ffi

CENNI BIBLIOORAFICI (l> V.

E.

S.

Grund.. lagen der atiologische Behandlung der N!e.renentziindungen. Un vol. in-8° ·d i ·p ag. 158. :F. Deuticke, Leipzig e Wien, 1929. Mk. 9. KoLLERT,

SuoHANEK e

SrNGER .

Nello studio d elle n efriti , m e ntre noi vediamo da un lato una note vole quantità di fatti clinici assodati, troviamo invece scarse le nozioni sul]' etiologia e nebulose le teorie sulla patogenesi, m entre sarebbe oltre mo1do utile potere impostare la terapia su una sicura base ezioJogica. Gli AA. studiano appunto la questione sotto tale punto di vista e trovano ch e la parte es5enziale ·d ell'eziologia della n efrite è dovuta :ill 'infezione del ren·e da parte di un fqcolaio primjtivo, per ·10 più di dominio oto-rino-laringolugico ·O stoma totogico, ma che può trovarsi anche altrove (intestino, apparato genitale, ecc.). I ,a cura di questo focolaio porta com e co11seguenza la guarigione d ella n efrite acuta e subacuta e la r etrocessione d ei sintomi di quella cronica. L'idea non è nuova, perchè il concetto di infezione focal e prevale d:a tempo n 1elJ.a ·letteratura medica americana. Lo studio degli AA. costituisce. una buona applicazione d el m etodo ed è 1di g rande utilità per il m edico pratico ch e, in luogo di un passivo nichilismo, può instaura·r e una terapia attiva ed ·e fficace. fil .

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· PRATl CA

form azior1e, le funzioni di sintesi , le funzioni di ossido-riduzione, le funzioni di idrolisi e quelle di distruzion1e d ei corpi chetonici. Le funzioni interne del r ene non facilitano solo l 'escr ezione d ei prodotti del metabolismo, ma esercitano b en sì anche un risentimento fisiologico con siderevole sull 'insiem 1e d ell 'orga• n1smo. L 'A. discute la parte di queste funzioni intern·e n el mantenimento dell'equilibrio ac~do­ b,a.si co e la distruzione dei · corpi ch etonici. L 'inter esse di questo libro appare evi1dente consi1d erando ch e non si possono abbordare un certo numero di problemi fisiolog ici , fisiopatolog ici come l'acidosi , il coma diabetico, diag n ostici (significato dell 'ammoniuria), terapeutici (l'opoterapia r en.ale), senza tener conto d e1l 'esistenz.a ,d,e lle funzioni interne del la ghiandola r enale. · . 1

A. L.

Pozzr.

e E. P1CARD . Lehrbuch der urologischen Di.a gnostick . U n vol . di pag. 473 con 372 fig . Edit. G. Thieme . Lipsia . M. 46. CASPER

Il libro di C.asper riem1p i1e u.n a lacuna nella bibliogr.a fia urolog ica tedesca, un libro di di.ag nostica urologica. La trattazione rivela subito l 'esperta mano d ello scrittore, uno d egli urologi tedeschi più a utorevoli. Bellissime riproduzioni di as.petti cistoscopici, an ch e rari in qua.n to il crite rio di frequenza n o·n conta o conta ·p oco n 1e lla di.a gnosi differ enzial e; studio accurato e illustrazione precisa d ella pielografia; esposizione chia.ra e tenuta in limiti giusti d egli esami funzionali, d ell 'esplo razion e dell ' uretr.a, d.ell'esa111 e ·delle orine: ecco i pregi di questo libro ch e può essere c o.n sigliato non olo all ' ur.ol9go 1esperto, per con sultazi-0n.e , ma an.c he a chi cominc ia , per istruzione. 372 figure, moltissime a colori , illustr~no il testo . 1

Les ll1aladies d es R eins et leur traitement. Vol . in-8° di p.ag. 162. l. B. Bailliere. Paris 1930. Fr. 25.

RATHERY.

In questo piccolo volun1e son o riunite 6 conferenze tenute da.Jl 'A. all 'Hotel-Dieu, ch e possono riuscire utili ai pratici, per alcuni problemi di patolog·ia renale in esse svolti. I titoli d elle confer enze sono: valore prognostico e diagnostico d ell e albuminurie, pressione àrteriosa e nefriti , g li ed emi brigtic i, riserva alcalina e acidosi r enal e n elle n e friti , importanza d el cloruro in patologia r·ena le, nefrosi lipoidica . Sc opo. dell 'A. 11on è stato quello di fa re u110 studio com .p leto d ei grandi sin1tomi 1~e nali ; ha scelto invece que lli ch e, dal punto di vis ta pratico, presentano interesse particolare per gli studi speciali di cui sono stati oggetto in questi ultimi an11i. .I\. P ozzi.

J_,. .J USTIN-BESANçoN. L es j orictions interries dri rein. Vol. in-8° .di pag. 372 . .Masson et C. Paris, 19'30. Frs . J.Je funzion.i interne del r en e sono nu1nerose; I 'A. ne di sting ue c inque principali : l'ammonio(1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cui 6i desidera la recension~.

1

VALDONI.

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1110

IL POLICLINICO

ACCADEMIE, SOCIETA' ·MEDICHE, CONfiRESSI 2J Congresso Inte1·nazionale sulla Malarià. In · conforrr1i Là ad un:a decisione · presa dal 10 Cong·r essq· I n ternazion ale sulla Malar~a, adunatosi a Rom a i1 el 1925, U 2° Congresso si è tenuto in Algeria. Ques ta località è p iuttosto r en1ota dal movim enl0 scientifico conternporan eo, il quale vi figura accentrat o sqltanto, o quas:.~ nell '~stitut-0 l)ast eur di Algeri. 1"uttavj a . ~l ino tivo della d ecisione era plqu·sib)le: celebrar e jn forrna sole1~ne e p er co·sì dire uni ver sa] e ~l semicen t enario della scopert~ d el J)ar assjta d ella m alaria, effe tLua la da LAVERAN. appunto in _.\.lgerj a . La ce]ebraz:one veniva a coi11cider e con le feste per il cent enario dell 'occupazione dell ' Alg·eria d a . parte della Francia. Mo tivi clin1él!lologici · 1ocalt h anno rego,lalQ· la scelta d ei g io·r11i ~el C'..on gresso all 'iniz~o, della s tagione calda. ln t al inodo· si è r aggiunto· anche il risu ltato d i far coincid er e i lavori con altri a tti dei festeggia1nen t i p er l 'occupazione. Nell 'insie1ne, l a scelta risullò indovinata, poich è l ' Algeria è un vero gr ande campo sperimentale , in cu~ la profilassi antimalarica ha consegui to una delle maggior:. viLtQifie. .

lllllf.*

LANNo XXXVII, NuM. 30] ... .. * .

La sedul~ ~na,ugurale, particolarmente brilla11Le, si tenn~ .j_l 19 rnagg·io, 11el palazzo delle Assemblee algerine. Il governatore DoRDEs dette il benvenuto ai congressisti. , Dopo, altri oratori . ufficiali parlò iJ. presidente clel Con gresso, -prof. I~ .. MARCHoux, il quale prese occasion e rlalla scoperta di Laveran per tracciare la storia delle scop erte sulla malaria; fece obbiettivamente e in termini cordiali la parte· dovuta agli ital :ani Golgi, Grassi, Big nami, Bastianelli, Marcl1l[lfav a : di qtlest 'ulti:n10 lesse un te~egram1na e tra gli applausi gli mandò un commosso saluto. Il d ott. Lu TRAnro parlò a, nome della Società d elle Nazioni e clelle delegazioni straniere; lesse un telegramma di. V. A.scoL1, des tando il plauso d ell ?Assemblea. · I lavori scientifici sL sonQ svolti fino al 21 magg jo n ell 'JI()t el S·aint~Georges, in u11 ambiente di lu sso e çli eleg anza. Le sedute furo no molto. freque11tate, tanto che i\1AncHoux, nel . chiudere i lavori, c~bbe a rilevare come i congressisti siano s ta ti. di una puntualità e di un 'assidl1ità del luttQ eccezionali. 1

I lavori.

Sono stati ripartiti i:q 6 Sez:oni. Naturalmente l1a divisione degli argomenti non potè risultare netta e decisa e si determinano· inteFferenze fra le var~.e Sezioni. Quasi · tutti ~ lavori hanno avuto luogo in assemblee generalL . In considerazjone dell'importanza che la malaria ha per noi, facciamo . seguire un resoconto un po' dettagliato. Non ci atterremo ad un ordine rigorosamente cronologico.

Malgr ado la m alaria sia una delle malattie più diffuse del m ondo,; offre un campo di studi e di ricerch e sp ecializzato: qt1indi non c'era da attender st u11 'affiuen za straordinaria di congress~ .. sti, e ciò anch e in rag·jon e del disagio· inerente al viaggio. .Tuttavia i congressisti hanno .ragg-iunto il . nu, mero cosp =1cuo di 150 e tra essi fig uravano molte SEZIONE I. - Parassitologia. delle maggioTi illustrazioni e competenze specifi.' · . G. RAFFAELE (Roma) reca un contributo alla che mondjali. Erano r appresentati 38 P aesi (Nazio1~i, Colonie sistematica dei plasmodidi degli uccelli. L'argoe Protettora ti), 32 Facoltà di Medicina ed altri m ento è importante, a causa dell'impossibilità Ent:, la Societ à delle Nazioni. · di conferire la malaria dell "uomo agli animali I congressist·i italiani erano in buon numero.: e data la forte sorp.ig~ianza tra i parassiti 1naA. L11TRARco, presiclente della Co,m missione malqrl1C~ avi&rii e quelli , u~ani, tanto che l~ riJariologica della Socielà dellè Nazioni e capo delce:r-che eseguite sui primi posso·n o appli_c~rsi ai la d elegazione italiana; E.. J ANDOLO, direttore gesecondi. È così che si è partiti dai parassit~ manerale della Bonif:.ca integrale; A. LABRANCA, dilarici degli ltccelli (Dro:Nrs1, Ross) pef le r1çerche re;twrr. capo di divisione alla Direzione generale sulla trasmissione della malaria umanà e che della Sanità pubblica; L. BoNAM1co, vice-direttore oggi è s11lla malaria d egli uccelli che si 'c ompiono e G. LEGA, segretario della., Scuola Superiore di molte ricerche sperimentali di terapia della maMalariolog~a; A. M1s srnoLÌ, direttore e G. RAFFAElaria. c:ò malgrado, lo studjo sistematico dei LE, vice-·élirettore della Stazione sperimentale per plas1nod idi degli uccelli è trascurato. L 'O. ha la lotta antima larica: D. -o ·TTOLENGHI: direttore ·. potuto differenziarne, in Italia, due specie: Pladell 'I stituto · il 'Igiene· d~ll 'Università di · Bologna; smodium praecox Grass~ e Feletti (corrisponT. PoNTANo, della R. lJ11iversità di .Roma; G. Rrzde al cathemerium Hantman) ed una specie inZUTI, p el Ministero della Guerra; E. CAVALLINI, dividu~ta daJl 'O., il quale la designa come P. p el Min:.s tero della l\1arina; C. MAR1Nucc1, pel major. Per solito le due specie sono associate; Ministero dell 'Aeronautica ; L. VERNEY, per la l 'O. f> riuscito a separare la prima, non la re« Rivisté! di Malariol~gia »; G. FnANCHINI, diretconda. tore d ella Scuola di patologia tropicale di Bolog na; D. MAzzoLANr, medico colo,n iale a Tripoli; I-I. SouLIÉ (Algeri) ha studiato i parassiti mu. Sig . ra A. CELLI, d ~ettrice della infermeria cc Soclarici all ' ultramicroscop~o. I primi stadi sfuggo cor so e Lavoro )) . .u n altro ital!ano presente era no d el tutto, ma gli stadi ulteriori si, riconosco·n o G . P1rrAL1TGA, d ell 'Universiità di Madrid, capo m eglio che alla, luce ordinaria e se ne posson(J seguire meg-Iio alcuni processi biologici, come la d ella del egazion e sp agnuola. Lar gam en te fi g uravano . la Fran cia , la Spagna, flagellazione dei ~icrogametociti. I 'Im p er o Britannico, le Indie olandesi . I medici al gerini n on solo erano nun1erosi, ma si sono L. C ÉARD (Algeri) ha confermato la distribuzione presenta ti con una copiosa m esse d 'osservazioni irregolarissima del parassita qu.artanario: nel die d i s tudi, a :m oslrando com e in Algeria si lavori s tretto di Orano (Algeria) si addensa in alc11n~ e si sappi a lavor ar e zon e, scomp~e in altre.


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Alla d:~cussione sul tema partecipano SouLIÉ e R. s~NIOR-WHITF.. Q11est '11ltimo rileva che in India la ql1artana va riducendo·si e si presenta in focolai principali ed in foco.J ai secondari dissemin~ti; sussistono ~ncertezze sull 'agente vettore. C. ScHrLLING (Berlinoì sospetta che 'i parassiti 1nalarici possano presentare variazionj di viru'lenza an,aloghe a ql1elle da lut studiate per il 1'1'J'panosoma brucei. La comunicazio·n e viene . discussa da D.. 0TTOLENGIII.. 1

SF.ZIONE II. -

Entomologia.

Speciale interesse h a destato un,a comunicazio· ne di N. H .. Svv ELLENGREBEL (Amsterdam), fattà .anch e a nome di A .. DE BucK ed E. ScaouTE, sulla differenziazione di due razze dell '<~ A nopheles macullpennis », il qùale , com 'è noto, in Europa costituisce il })rj n cipale vettore della 1nalaria. In base ad :una n1ole in1ponente di. ricerche e ~isuraz ··oµi, gli AA. han110 i11dividuato in Olanda, '~ue r~zze q V(!.rietà d] questo anofele. UI\a di ~sse, ad al i lunghe, co11duc~ vita l~ bera nei campi, è specialmente attiva quando la malaria no11 si trasn1ette .e cessa di .nuit rirsi in autunno, per entrare in iber11azione ; si sviluppa in acque dolci ; s:. nutre ùi IJrefere11za con su cchi. vegetali, di ci.d la Se 11 011 I e lia climoslrato l 'influenza nefasta sull 'anfionte; non propaga la m~laria. L 'altra razza Q varietà, acI· ali corte, non ibernante, esclusivamerlte ematofag·a, ad 3:bitudini _domestich e, st sviluppa in acq11e salmastre; è la sola vettrice a:. . . malaria. Queste ricerche interessanti porterebbero a risolvere, c=µmerlo p er l 'Olanda, il problema tuttora così enigmatico dell ' n.no/elismo senza malaria. Difatt~ tale fenomeQQ risulterebbe lega·t o alla presenza della prim,~ varietà di A nopheles 1 ,

.maculipennis.

· ·

Un comportamento simile gli AA .. hanno osservato nel delta del Bengala e nell 'Assam, ove il vetlo·r~ l)rincipale di m alaria, l 'A nophele~ minimus, cessa di moltiplicarsi quando può aver luogo la trasn1issio ne, poiche le acque sono allora rese li1nacciose e i11adatte al suo sviluppo, .dalle eson(laz ~-On L D,u n.que le condizioni idrografiche possono agire fortemente su gli anofeli, en,tro i limit~ di una stessa spec ie, sia favorendo lo sviluppo dt una varietà (Olanda), sja ostacolando e facendo rital'-· .dare lo sviluppo dell 'insetto (Indie) . Se 11 e traggono conseguenze pratiche; per es., conviene ridurre le acque salmastre (Olanda) Q far esondare le torbide, secondo un su ggerimento cli Benlléy (Indie): · In mer-ito alle due vari~tà di m ac u.lipennis definite da s,vellengre])el e collaboratori, va ricordaito che . già E . Rou])aud j:n Francia aveva tentato di accertare due varietà morfologiche, in base al numero dei dentelli mascellari; in Italia ·n .. Falleron~ si era pure cimentato ad una differenziazione, in hase specialmente al colore delle u ova e. alla grandezza degli adulti, (var. mesiseae e var. labranchiae); G. Alessandrini aveva trovato che g li anofeli delle paludi sono più piccoli che gli anofeli delle risaie; P . H. van Thiel in Olanda aveva descritto una var. atropa.rvus. Tutte queste r~•cerche sono state superate da quelle sopra · riferite, co·n cui però converrebbe probabilmente, di co-0rdinarle. ' P. H. VAJ'i THIF.L (JJeid a) ricordò la sua varietà, piccola, con indice 1na. cellare alto., cli colorito 1

1111

SEZIONE · PRATICA

scuro; ma a questo riguar4o E. MARTIN! obbiettò che ~l color~ è varié!biliss~In:O ~I non può fornire un. c~attere differe11z.:iale, come risulta dalle 'ricerche · di J .. Achun,dow (son,o -da aggiungervi quelle eseguite r.ecentemen,te in Italia da A: Corradetti). . . Allri contr~buti allP variazioni moi'fologiche del maculipe~nis furo·n o portati d~ J. PELNAR .(Praga), F. TnENSZ (Algeri), C. A.. KLING (Stocolina), ecc. ., •

Un altro problema n1olto d:scusso riguarda ia lu1ighezza di volo degli an,of eli~ Si tratia di un probl~m.a tn1portar1te, <lacchè la. distanza· cui· posso110 sp Ji.gersi gl! ar~ofeli regola il raggi~1 in cui v~n.n.o e.segl1it~ le rn,isur~ . ~11tilarvali, ,dirette a difend ere u11a località dalla malaria. Il problema v~n11é sollevato· da E.. MARTINI (Amburgo) tl quale disti11gue tr~ specie di vòl~: 1) quellt abituali o gior11aJieri, che non sorpassano i 3 Km., salvo il caso d~ uné\ produzio.n e 10 cale eccezionalmente copiosa d '.a nofeli; 2) . quelli d 'ibernazione, osservati in, Palèstina; Germania, Russia (San1ara)_, Italia ~ che g iungonò molto1 pili lontano ; :3) ~ vol~ d! migrazione, paragonabili allo sc iamaggio massivo di molti altri insetti quan,c.lo lascian,o' località troppo· po·p oJate. . Le ultime dùe specie ·ai voli fanno aumentare le difficoltà e le spese della lòtta antil arvale. Nella discuss~one En. SERGENT, rileva che prati~ camenle iQ Algeria basta circoscrivere la lotta a 2 Km.; R. SENron-WarTE aggiunge che in India è pure bastevole un, raggiqi di 2 Km.; A. Miss1ROLI crede che si debba ten,er conto delle contingenze localj, come d~&tanza · dei vivai idrici e stazion,i di. rifornfu1ent~ ali~entar~, topografia, ·ecc.; N. H .. S'YELLENGREBEL fa, osservare che occorre te11er: cQn,to (lelle specie d 'an,ofelini della località; BouFFARD e Monrn segnalan,o l 'influenza dei monsoni nell 'Estrerr~o Oriente ..· · I. K .. KLTGLER (Palest'.na) , in collaborazione con G. MER, ha osservato che · 1'A. elutus può spin.: gers~1 fino a 14 Km. di distanza, in più tappe, nel corso · di 2 settjmane, dùr3:nte il periodo ibernaQte e preiliérnante; sono le zanzare grasse non vettr~?i, d~ J:?ala;ria, ~he co~piono quest~ lu11~.he m.1graz1on1, le quali, perciò, presentano mediocre ii,1teresse pratico. Alla discussio·n e partecjpano A. Mrs.srnOLI . . e N. H ~ s~'""ELL.ÉNGREBEL. · 1

1

1

•••

Altre cornunicazion!. di entomol<:>gia furono fatte da G. SENEVET C-~lgeri) sulla identificazione specifica dell~ ninfe, .d a G·. FRANCHINI . (Bol'ogna) sull.a fauna anofelioica d~lle Colonie italiane, da H. RIVERO SALv1nn6 (Caracas) su quella del Venezuela, Cl~ R. V .. TALICE (Montevideo0 su quella dell'Uruguay, ova, t11ttavia, la malaria manca del tutto per va,rie ragioni, come la scarsa de11sità della popolazio·n,e rur~le e la zoofilia degli anof~lin,i.

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SEZTONE III.

.

Epi<j,eniiologia.

Molto ~nteresse ha destçi.to l}na co1nunicazione ai L .. w. HACKETT (Roma), in collaborazione con A. M1ssmoL1, sulla scom]Jarsa spon.t anea della malaria in zone circondate da terr~ torio malarico e tu~tora popolate da Anopheles maculipennis (ano-. fel1smo se11za malaria). Gli AA. ha11110 condotto (lelle ricerch e cornpa-


1112

IL POLICLINI CO

rative, al riguardo, ·tra Massarosa da un lato, Fiumicino e. le. Paludi Pontine ' dall 'altro. . ~ da esclud~re che n~lla pr~ma località gli anòfel !. sian,<> divenuti poco recettivi all 'infezione. Dif~tti si è riusciti a,d infettar!~ artificialmente, neU ~ stesse proporz~oni di quelli catturati in paesi malaric4. È anche da escluQere che i:} largo uso di chi. nin,a abbia soppresso, nella p:r:ima località, i porta tori di ga1netociti, c~Qè ! soggetti capaci. di d~ffonclere l 'i11fezione. Socc~rre, a,ll 'uopo , un 'esperie11za eseguita dagl~ AA .. a, Torpè (Sardegna) ove, malgrado la chinin,izzazione su larga scala, cont~1'ua,ta per tr~ ann~ (sen,za ricorrere ad altri m~zzi) , l'incidenza della malaria no·n si è ridotta.. Du0:que l~ chin~na, ·cl1e è prez:o.s a per la cura, n,on giQva a modifica,re p·r a1ticamente la trasmissibilità della- malaria. Altrove invece l 'as. . . sen,za cjella malar~a, dipen,d.e .dallo scarso numero è\i a,nofeli. P~r spiegare l 'anofeli~o senza malaria d i.t Massarosa, gli AA .. fanno i(ntervenire una diminuzione de~ rapporti tra anofeli e u omo, in seguito all 'aumen,to numeriCQ del bestiame stabulato. Qt1esto au111ento è stato reso necessario, d allo sviluppo d ell 'agr!coltura ir1ten,siva. In tali condizioni si è accentuata l'attrazione esercitata dal bestiam.e s ugl~ . anqfeli, i . qual~ vengono sviati d al! 'uomo. Si è form;at a, cioè, una « razza biolog1ca » nel sen so di Grassi: n.qn è dimostrata, invece, la differenziazioi1e, nella località, di una razza tnorfolog~ca. A l\ilassarosa l 'attrazi6ne esercitata dal bestiame s ugli ar1ofeli, rispetto a quella esercitata sul1'uomo, è risult8;ta 50 volte incirca p~;ù elevata ch e n Fiumicino o n elle Paludi Pontine. La · zOQfilia s~ stab il~sce lentamente, solo nel corso d! anni. Intan·to va ingaggiata la lotta contro gli anofeli. In lale con,cez:one l 'a11ofelismo sen za malaria rappresenta una situazion e instabile: siccome i portator~ di gam etociti non difettano mai (provengono dalle zone circostanti), basta che il numero degli anofeli aumenti molto, perch è queSiti s~ riversino sull'uomo e ripristinino uno st ato di malaricità. Se n 'è avuta una prova indiretta 11elle v~cin,anze di Nemi, ove, in seguito al prosciugamento parziale del lago, si sono prodotti molti acquitri11i , ch e h anno fatto aumen itare i.I numero d egli anofeli; questi h ann-0 determinato 11umerosi casi di malaria: si è dunque resa n ecessaria la lotta antianofelica. Alla comunicazione seguì una lunga disc us• s'°ne. E. MARTIN! stima impro))abile la differenziazione di razze biologiche cori decise preferenze alim entari: "dif,atti a Nemi gli anofeli pr.odot1 i i11 eccesso s~ son,o immedia tame111~e riversati sul 1'uomo. HACKEIT rileva ch e però JlOn si tratta di « anofelismo senza malaria »; òjfatti a Nem i 1'anofelismo era, in preced er1za, scarsissimo. C. Sca1LL1Nc chiede se nei Castelli Romani, in genere, l 'anofelismo non sia bastevole per la trasmissione dell a m alaria. l-IAcKF.rr risponde di constargli eh~ vi è scarsissimo. L 'ing. L. BoN.\~11co rileva ch e furono repertate le larve d 'anofeli nelle vasche e nei canali d 'irrigazione presso Nemi, come pure lu11go i 111arg ini del lago, pr!.1na d 'iniziare il prosciugame11to; l uttaYia 11011 si previde il })ericolo. HA CKETT

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XXXVII, NuM. 301

risponde ch e, r1el preve11ire la malaria, gl 'ingegneri italia1Li so110 pit1 edo~ti e più attenti ch e gl '~ngegneri di altri Paesi, o.ve .spesso i lavori di t err a cr eano gr avissime epidemie. P . MuHLENs crede ehe la chinina possa speg n ere d ei focolai malarici: se n'è avuta una ,prova in, . Germania, per due focola~ post-bellici di terzana, uno ad Essen e l ' ~ltro in un so·b borgo: nel pr!1mo si è pra1icat a una cura chininica efficien t.e e la malaria è scomparsa, mentre nel1'altro la malaria, persiste tutt 'ora. _t\.NNA C:E.'LLI adduce un, fatto analogo: la chini11a è b ast a ta a sradicare la malaria a Stagno, presso Pisa. J. 1lonH.\IN presume che a Torpè la chininizzazio11e · non sia ·stata sufficiente; ma HACKETT risponde ch e non, s~ sarebbe potuto fare di più.

••• R. D 'ENGEL (Szeged , Ungheria) ha sollevato il problema ' d e.i cicli epicl em i ci piluriannuali, i"1 base a tr~ recrt1descenze della malaria verificatesi nella Transcaucasia durante !l cinquantenn :p 1870-1920. Crede che queste variazion~ epidenliche cicliche siano inerenti a proprietà del parassita (i:Q conformità ad un,a concezione di CELLJ) . ·rale ipotesi vien,e però contrastata, da ~ ·. MARTIN! (Amburgo), il quale fa intervenire delle variaz!..oni meteori~he . N. H. SwEI.I.ENGREBEL ricorda ch e in Olanda durante il secolo scorso si sono avt1ti cicli di circa 15-20 anni, attraverso ~· quali si è prodotta una r egr essione generale. Il compilo d elle condizioni meteoriche, d ell 'ambiente fi si co e delle slagioni sulla malaria è stato lumeggiato ~a parecchi disserenti: A. BARn11~n 1 per l 'Argentina, F. ~1 . ./\ .. LEGENDRE p el Madagascar, S. · N.. SuR per i1 Bengala, M. KoIDZ UMI per li'òr1nosa, H. G. S. Moc1N per la Cecincina. G. l''ni\Nf:HlNI (Bologna) Lrova ch e n elle zone ri5icole del bolognese la malaria manca quando la pro tezione animale è effic"ce. (7. PITTALUGA (Madrid) espo11e il pro·bJ ema della malaria nelle zon e risicole per I ~ Spagna. P. HuHLENS (.A.mburgo) e H .. ZIEl\i!ANN (Berlino) si _ occupano della valutazione degli indici splenic.:o e parass itari o; F. DE MELLO (India portoghese) e S. ll. Cnn1 sTOPHERs (India inglese) de1Ja splerionietria .

G. RrzzuTI (Paler1no) riferisce s1111a malaria n ell 'Ese r cito .'ètaliano duran.te l~ guerra e dopo, riporta11do vari dati sta tisticL Rileva che la profilassi chininica è difficile. Fa valere l 'utilità dell 'azione di persuasione sulle truppe. Mette in evidenza il c6mpito dei m edici militari-, che .d e-vono essere compe.tenti e preparati. · A. LuTRARIO (Roma) in nome di C. Russo, coadiutore nel Laboratorio batter~logico della Direzione generale della Sanità, r1ferisce sulla recrudescertza della malaria durante · e dopo la gue rra in Italia; tn genere ha ceduto facilmente;

in alcune località invece essa ha resistito alle misure profilattiche, e ciò sembra in rapporto con la p1:esen za di anofeli pi~ piccoli, e più recetti' i, secondo una con cezione di Alessandrini. R. BBLOT (Tunisia) descrive una recru descenza di malaria presso Bise rta prodottasi durante gJ i ann! 1828 e 1929 n ella popol azione mil itare. Cre-


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d e che la cura a fondo sia un elemento di profilassi e che la profilassi chininica sia utile. l{acoomanda i l ibretti 'individu~li, per seguire i malati .. (Continua) .

R. Accademia delle Scienze Medi che di Palermo. Sedut a del 24 maggio 1930-VIII.

L' equilibrio acido-basico nelle stenosi ed occlusi oni sperimentali del coledoco. L 'O. riferisce sui risultati di u11a serie di r~cerche sperimentali le qua!i dimostrano che tantq, nell 'occlusione quanto n elle stenosi del coledoco si verifica, costantemente u11a caduta della R. A. di un 11.um~ro di unità che varia in rapporto al grado della lesione provoca la ed al tempo trascorso daJl 'atto O·p era tiYo. Nei casi in cui fu praticata l 'occlusione, ;nlerron1pendo così i~ modo brusco e co mpleito la corrente biliare, si osserva fin dall ' in~zio una netta d i111inuzione nei volumi di C0 2 , che, pur andando inco·n tro a delle osc:.llazio11i, si n1a11tiene tale })er tulta la durata, dell 'esperi1nento. Negli ar1imal~ in cui si praticò 11na sten·osi dopo lI~a lieve diminuizione osservata nei prin1i giorni dall ''..ntervento i valori della R. A. Lendono ad aumentare accosta11dosi alla cifra 11ort11ale. E tali si ma11te11gono fino a~ 20-30 gior11i circa. A datare da, tale periodo la valutazione della riserva degli alcali mette in evide n za u11a })rogressiva caduta dei volumi d ;, C0 2 . Si va così incontro · ad uno sta to di acidosi, simile a quello osserva lo nel primo gruppo di esperi1nenti. Per c~ò che riguarda il comp ortamen lo del pH urinario si sono avute delle oscillaz ··oni piut,t osto lievi , che in. linea di n)assin1a, r1 enlrano nei limiti .11:ormali. LATTERI

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SEZIONE PRATI CA

S. -

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)

La durata della sopravvivenza dei leucoc iti nei tumori mal igni. Rossi C.. - L 'O.. ha studiato, 20 tu1nori maligni e c~o<~ 14 epiteliomi e 6 sarcomi. 111 _tutti ha trov-ato una evidente e costante diminuizione della sopravv~venza dei leucoci·~.i risultandogli questi ultimi morti alla 35a o 43a ora ~opo .il preleva.roento dall 'organismo e con servazione 1n soluzione fisiologica 0,85 % mentre che n ei soggetti normali, con la tecnica da lui usata, si ha la morte di tutti leucociti solo al 3° g iorno. Nei casi seguiti. da intervento radicale, dopo un mese dal! 'operazione qu ando· cioè è trascor so ql1el periodo post-operatorio im111~diato 1 (sino al 15° giorno), nel quale indipendentem ente dal tipo rl 'intervento e dall 'anestesia si ha un aumento della sopravvivenza dei leucocit! , ha notato una durata di sopravvivenza n1ag·giore che si avvicina a quell ~ normale. Ciò suggerisce al1'0. l 'ipotesi che la din1i1111ita sopravvivc11za dei leucociti ne:. tumori 1naligni sia presumib ilmente in rapporto con sostanze circola11ti d e:rivate dal metaboli smo del neopl asma. C..oncl ude per ~l valore pratico ch e t ale ricerca puo nc::sumere nella diagi1osi di tun1ore 111aligno assieme a tut te le altre ricer che chi111icb e e sierologiche proposte ne~ medesimi avendo il vantaggio s.u quelle della costanza e della grande

facilità di ~secuzione per es er basata sul rileva1ne11Lo d~ un fenomeno abbastanza evidente. La glicemia nelle varie col iche addominal i. R1 ~DONE

A.. - L 'O. riferisce di avere istituite ricerche sistematiche. sulle variazion~ d el tasso glicen1jc~ nei soggetti in preda ad una delle varie forme di coliche addominali. Ha esaminato finora 4 casi di colica epat=ca, 8 casi di colica renale, 3 casi d i colica appendicol are e qualche caso di colic~ intestinale e di oo1ica uterina. La cliagnosi per molti dj questi. soggeLt~i è stata con~ fermata al tavolo operatorio. I risu ltati ottenut j si posso110 riassumere, p er quanto· in manie.té provvisor~a, nelle seguer1ti proposizio ni: Il tassq glicem~co durante l 1na colica epatica da colec1stjte calcolosa è di soli to aumenta.~o no~ l eYol1nen te, e torna alcuni giorni do po la fine della colica ai valori nòr111ali. Ques to rrperto collima coll 'osservaz ione cli11ica che durante .la colica epati ca vi è spesso gl:cosuria. Nelle colich e re11ali da calcolosi renale o ureterale si riscontra spesso iperg·licemia di grado iQ.feri or e d~ quella O·sservata n el gruppo, precedenle. Anche ?,n ques~o caso i valori d el tasso, g'lice in =:co rj tornano 11ormali d opo pochi giorni. Nel le coliche :ippe11dicolari, i 111~ es tinali, uterine o n-0rt si han11u variazioni o esse p arl a110· per una dirn,i1111~zione. [ligu ardo all 'interpret azio ne di qt1est'.. risultati è presun1i.l>ile che essi sia110 da rjferire ad una irritazione dei filuzz~ sim11atici dire tt~, al fegato, co11 ~ u ccessiva maggiore mobilitazione d elle riserve di zu cchero conte11ule i11 . quest '-0rga110. Tale irritaz~one è di grado, n otevole nella co~ lica epatica, m eno i10,~evole n ella colica r enale,. 1nanca nelle altre coljch e. 1

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Ricerche sperimentali sul potere di eliminazione sierose. PASQl.'AL~o

dell~

G. - L 'O. ha studiato il potere di eliminazione delle sierose 111iettando nelle cav~tà perito·n eale e pleurica l iqu.id'. . a. Yaria co11centrazione, in cani nor1nali e ad ureleri lega ti. !Ia fermata la sua atten.zio n e stilla eli1n inazio·n e dei cloruri e òe11 'urea. I prjmi r ag·giungono nel li<1u :do perito neale e pleurico la concentrazione d el sang·ue, usando acqua diSitillata o soluzioni ipoloniche u sando i1L vece soluzioni isotonich e od iperto11ich e, raggiungono una più bassa concen. Lrazione. L 'urea, indifferentemente per le varie sol uz1on :. u sate raggiunge e supera il tasso urej111co . . Co11 successive iniezioni e sottrazioni di liquido dal peritoneo, ha visto· di111i11uire la quantità di urea n~l sangl1e . ·La legatura deg-li ureler! n o11 pro oca un aumento no~evole della eliminazione clei cloruri L 't1rea invece viene elin1inat a j n Il1ag·giore quan tità . corrispo ndente1nente all 'au1nenlato t asso uren11 coi. L 'O. h a inoltre studiala la elj111inazione d : alcune sostanze iniettate per v ia end0Ye11osa. Fin ora ha pott11~0 vedere che l 'jod uro di sod io si elin1ina attraverso il periloneo, dopo 4-5 in i11uti prirni, qualunque s~a la soluzione u sa la , il blù cii metilen e, mentre ch e pral ica11clo l 'idroperiton eo isotonico si elin1in a, con quello iperto11ico 11on i elimina. Il rosso Co11go n on si elimina aLtraver ~o ~J perito11eo. A. 1

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[ANNO

TL P OLICLINICO

XXX,lII, NuM . 30]

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. MEDICINA SClENTIFICA. Ricerche sulla funzione del lobo anteriore dell'ipofisi. B. Zond·eck (Dtsch. Mediz. vV0 cherisch., n. 8, 1930) è g iunto a lla con statazione ,dell'importanza d el lobo a nteriore d ell 'ipofisi , studiando l 'ormone sessuale femminile: n egli anim.a li , portati con la « follicolin,a >> .a.d uno LaLo di pubertà precooe, le ovaia non si motr.a rono affatto modificate; l '·effetto d ell ' ormone era extra-ovarico, e pre·c isam ente ]a su a azione si .e s·p licav,a s ul l obo ,anterio:r:e d ell 'ipofi i; esso è dunque il motore della funzione se suale, e il suo ormone è un vero ormon e sessuale. .Lo Zo.nd.eck ricol'da 1poi che la r;eazione ·della g ravi1danza si basa appunto sulla presenza n elle urine d·i orinane 1d-el lo·b o anteriore d el] ' ip·ofisi; e&sa è po sitiva solo n ell 'uomo ~ n ella .scimmia. In quanto all 'orimone, estratto com e è n oto . col nome di Prolan , e so h a due .azioni be11 di tinte, contrarie ,an zi : un.a di m .aturazione ·d ei follicoli e una di inibizione d ello sviluppo d elle uova, on1d e va con sid erato come formato di due ormo.n i diversi: il Pro·l an B e il Prol.a·n A . ~fentre essi son o t utti e due presenti n elle urine d ella gravid.anz.a il Prolan A è presente <la solo; in piccola quantità , n ell 'urina di pa:zienti affette da tumorj d ell'appara to genitale, e nei casi ·di arr esto d ella fu,n zione sessua le; l e ricerch e sul clim.aterio e sull a castr.azione perm ·etto·n o al Zon d·e·c k ·d i .affe,r m.a:De ch'e la comparsa di Prolan A n elle urine è in diretto ra•pporto con la ces azione dell 'attività essuale e ·pern1ette di a ffe·r m,a rla obbiettivamente. V. SERRA. 1

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na ra,p pr·esenta un organo di accumulo per le vitamine. Essa possederebbe infatti proprietà attive, p er le qu·a li attirerebbe con grande en,erg·i.a dai tessuti m .aterni le sostanze costitutive residue. Se quin·di le vitamine materne sono scarse, anch e le riserve del feto vengono ad essere piiocole, e .la resistenza verso i danni extr.a uterini minore. Per mezzo di prove su uomini e su r atti si è dimostrato infatti che ~ 'introduzione .ecoessiva di vitamina D durante la g·ravi.da nza a urm·e nta notevolmente il conten.uto vitamin1ico d·e l feto. Così pure le cure pvenatali , l 'igiene e la nutrizione sufficiente h.anno grande imp,ortanz.a per Ja form.a zione ·d e-I •n uovo 1e ssere. L 'inBlusso esogeno d e.I ricambio placentare i esplicheDebbe , in d efinitiva , sul ricambio n1in erale e sul co.nt~nuto vitaminico. 1

M.

CASISTICA.

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Sull'etiologia delle cisti ovariche.

L~epilessia

funzionale.

Acca11to alle f 01rme s1c hema tiche e -0la1s siche d·el1l ',epil,essia .con l 'inizio nell '·e tà infantile, l 'involuzion e verso la d em enza, e le caratteristich e somatich e, Manz (Deutsc.he Mediz. Wochenschrift, n. 20, 1930) ·r icorda l 'esistenz.a di a ltre forme .di epilessia : .sono quelle in cui i11,ancano e n ell 'aspetto personale ·e nell'eredità a li elementi d ella malattia, e i1n oui_la compar sa di .atta cchi ,assol·u ti pone i,l medico, app1unto per la mancanza di .dati anamnestici, n el più gr.ave imba·r azzo ai.agnostico. Come è noto la cau sa d·ell 'attacco epil·ettico eco·n do le veduit e mo1d1ern·e - v.a ricercata jn disturbi ·di circolo e s·peoialmente in fatti di angio pas·m o, con riduzione brusca e inten sa delta circolazione. Ora uno stato di eccitazion·e vasale e quin.d i una fa chlità agli spasm~ - è rilevabile in un certo << tipo » ·d i donn e g·e n1eralme·n te - ch e l 'A . .chiama cc capaoe di trattenersi n in contrasto 001 cc t ipo » epilettico ol.assico, ch e ten.d e non solo a non trattenere, ma a fare ·esplodere i suoi s'entim,enti. ,Si tratta invece qui di peTSone sen sibi1li - fin emente e·ducate - con una vita interiore assai agitata p er il contrasto tra -la forza decrl 'istinti natura.Ji e la volo·n tà di tr,atten,erli ; la n·ecessità ·di una lotta quotidiana per la ' '.ita , il contatto con l ' uomo, l'urto con tutt·i i lati brutti d ell 'esistenza contribuitScono a c rear<e uno s tato di esaltazion·e subcosciente di cui il sistem a ciTcolato,r io ·Cer ebrale è i·l primo a risentire : si tratta d e}.l 'accumulo lento e proaressivo di cau se epilettizzanti . Le 1emozioni, i piccoli traumi, i disturbi della m eno.p ausa possono scatenare g li attacchi. L 'i terismo n on entr.a a ffatto nella pato- aenesi di qu esto complicato meccanismo. V. SERRA. 1

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Ini ettando n elle cavie estratti pituitari, G. R oh d enburg e A. Hellman (N. Y. State J our11.al of m edici ne) sono riusciti a provocare la form.azione di num·e rose cisti nelle ovai.a, per u.na di turbata r egressione d el corpo luteo . Ciò po rta .ad un.a atresia di alcuni follicoli ch e, ad ogni conge tione ·d ell 'ovaio, aumentan o di volun1e e dànno dolorte. Anch e 1n1e lla donn.a gli AA . h.anno potuto mettere in rapporto l 'iperpitu itarismo con le crisi dolorose ovariche , e con la formazione di cisti: la terapia tiroidea e varica si è talora dimostrata utile . Però, J1n r {_'o.ntinu.a n do la terapia endocrina , è spesso n e-cc. ari o ricorrere alla rad io t erapia o a 1l ' in terven Lo chi·r urg ico. DoRrA. 1

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L'influsso esogeno del ricambio placentare. Ric.er ch e sperimentali sui ratti, e eguite d a I-I. Gugg i .. b erg (Deut. med. Wochens., n. 47. 192!1), h an n o dirno trato cl1e la placenta un1a-

FABERI.


.[ANNO XXXVII, NuM. 30] L'.e ncefalite tifica.

J. Chali..er e R. 1F.ro11nent (Journ. de méd. de Lyon, 5 giugn·o 1930) r.ilev.ano che, se·b ben1e .no.n sia stata messa in ·causa ch,e d·el tutto e·coezionalm1ente., .J ' enoe.falite ti1ft1ca ,sembT.a r.elativamente frequente. Se la sua esistenza è stata finor•a miisco·n osciuta, ciò si deve al fatto che p'l:'ima d.ella recente .e,p i..die:mia di encefalite non si sospettav.a .a ffatto .il poli1m orfism·o, .nè il carettere. sp:esso larvato .e ipoco ap.p air is,c ente della sintomatologia ·en.cef.alii tica. Le forme clinich·e meglio .c aratterizz·ate del1 ',enceJtalite tifi ca so.n o: 1) la forma 0 oulo-psichi·ca; 2) l e farm·e psichich e purte (.çlelir.i acuti, -deliri ·della ·c onvalescenza) ch e .p o·ssono lasciare -Oelle sequ.ele mentali d efinritive ed an,che uno stato 1demenziale sjmile all:a d em .enza paralitica; 3) la form.a emi1plegica 1e la for m.a a fa.si.ca ; ·Ch·e poss ono a ssociar'S i; 4) la form.a convulsiv.a, ch·e può esse1"e l 'ori-gin·e 1d i un stato ·comiz·i,ale d efinitivo ; ,5) Ja forma ·C·erebello-spais tica, ch e r ealizz.a un.a sin.d.r ome ·più o meno tipica d.i sclie ro·s i a pla.oche ·O ·di atassia a outa . Aoca·n to a queste forme b en e ·car.atterizz,ate, d .ev·o no ·e sistere ·de lle form·e fruste o larvate <l ell 'en oefalite tifica; tali S·o no le tifo-psicosi c he, in a ssenz,a ·di ·u n.a tifoi1d e ti1pica, rivesto1n o j_:>iù o men·o la m .a sch·era d·el.la alien.a zio•n e m ·e·n tale; così, certi stati m ·enin.g·ei ·Cur.abili , osservati n el ·de·c orso della tifoi1de; numer01se m enin.giti p·u riformi asettich e s·embrano pure 1entra·r ·e in questo o:rdine di fatti ; fino a lle forme ·g·r.avi di tuphos ch e f.an.n o p·en·sare ad un'infi.ammazio·n ·e .en ceifaliti·ca più o m eno Jegg·era. L '·esame 1del liquor .aiuta la ·d i.a.g nosi . J_,e sue modifi cazioni (linfo1c itosi disoT·ete e sopTattutto i·n ·stabi1e, conservazione ·della rq u.a ntità dello :z·u ccher.o , assenza 1di germi infettivi an1che alla c ultura) eis cl:ude.n.do un 'tlnfezion,e m·ening.e.a~. pe:rm.e ttono ·di afferro.a re l 'esistenza di una infiammazione vicina. Es.se so.n o ·com p·l etamente parag·o·n abili a .q uelle cl1e si o·sservan·o nell '·e n cef.a lite e.pi1demica . fil. 1

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SEZIONE PRATICA . ·

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La meningite primitiva da orecchioni.

Nella parotite epidemica , la più sempli ce, il liquor presenta sempre delle modificazi oni r.ito-chimiche, ch e non si traduc ono g·eneralmente con n essun fenom eno clinico. In qualche caso , però, si h a un episodio m eningeo spesso vjo]ento ma breve ch e pre, senta le seguenti caratteristi ch e. Inizio brusco , febbre elevata, polso inod eratamente frequen. te, cefalea violenta , continua, con vomiti, c·ostipazion e, ventre retr.atto , rigidità d ella nuca, l\.ernig, con attitudine d a cane da caccia; talora delirio od .agitazion e, m .a non coma. Il liquor è limpido, iperteso, con ipera lbulinosi (0, 60-1 g·.); g licora chia quasi norn1al e,

un po ' diminuita (0,40-0,60) ; linfocitosi abbonda nte , 50-300 per mmc . Liquor steriJe: · Lo stato d el malato (p er lo più bamb1n1 o giovani) non si modifica per ·3_5 g iorni; compaiono poi i segni di una parotite bilateral_e ed i sintomi meningei regrediscono prbgr ess1vamente. Secondo V. De Lavergne e P. l\.issel (L'Hopital, m .a ggio) si è sempre avuta g uarì• g1one . . Diag nosi differerizia.le. Può essere talora imbarazzante. Si eliminerà dapprima la sifilide; l 'assenz.~ di espettorazione rugginosa e di seg·ni polmon.a ri ~ara~n? eliminare 1:1na. sindro· me m eninge.a d1 or1g1ne pneumon1 ca. La natura tubercolare potrà essere eliminata per il fatto d ell'inizio brusco, dell ' inten sit~ d~lla r~gidità ~ del I{ernig,_ per. l ' assen~a di d1sturb1 oculari, d.all.a quant1ta d1 cloruri non abbassata nel liquor. . . In presenz.a di sindromi men1?ge~ a l~q~or limpido e senza manifes.ti segni. ez ~olog1~1 _o clinici, si dovrà pensare .a lla men1ng1te pr1m1tiva da orecchioni. . :È poi prob.abile ch e quèsta d etermini :i1!1 certo numero di reazioni m eningee, curab1l1 a linfociti , di c11i spesso la cau sa non .puo' essere d eterminata . fil. Morbo di Hodg·kin e paraplegia per localizzazioni • meningee.

Non è un fatto raro osservare in una linfog r.a nulom.a tosi m .alig·n.a una compressio11e ~i­ dollare per diffusion.e .d.el p.rocesso all e -vertebre. Sonò invece r.ar.e le'" co1m plicazioni midoll:a ri per m etastasi m ·e:r;iingee pure! senz.a interessamento osseo, e d1 queste Ca1n, Rach et ~ Horowitz (B. Soc. Med. Hop., n. 35 , dic . 1929) ne riferiscono due casi . In un caso si tra ttava d'un.a inv.asion e p er m etastasi della ·d ura ma.dre del tessuto granulom.a toso ' senz.a lesion·e d el midol· l o . o del ra. chide '· n ell 'a·l tro caso la lesione. giungeva . .a contatto del midollo , e compr1mev.a I v.as1, con successiva n ecrosi midollare. Le radici ed i g.,angli r.a chi.diani erano sp.a riti , ing.J ob.ati nel tessuto linfog·ranulomatoso. 1Questa di~fu sion~ è rar.a? e di. r~go.J.a le ~om­ pressioni m1dollar1 o rad1colar1 in una 11nfoar.anulom.atosi sono condizion.ate d.a n eoform a~ioni d ' orig·ine osteo-periostee. _ In questi casi inv·ece non vi e ra a lcun.a parteci p·a zione d ell e v·ertebre : . , . . C.ar.atteristica è la r.ap1d1tà d appar1 z1one e ·d "evoluzion e d ella parap legia n ei due casi: ~ e 15 g·iorni ; in uno a ssun·se la form.a d 'una mielite diffusa n ell'a ltro il quadro fu qu ell o d 'una sezi one co~pleta d e.J midollo corri pendente: In entrambi i casi non vi fu alcun a n ota d1 tuber colosi contr.ariamente a qu.a nto cr ed on o a lcuni AA'. sulla gen esi d ella li n foQ;ranulo m a tosi . 1

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CARUSI.

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TERAPIA. Il trattamento delle pleuriti purulente tubercolari.

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[ ANNO

IL POLICLINI CO

P er il trattam ento di qu este forme, ·di questi « .ascessi fred·di pleurici », iè n ·e cessario, come per la· cura della tuberc olosi, pazienza e lunga p er sev,eranz,a . J. Rieu x, (Journ. des Pratic., n. 22 , mago-io 1930) rj ferisce un caso in cui la pleurite durò dieci n1esi; furono fatte dieci punture e:vacu a ~ri ci , ed estratti 7500 cm ·c . di pu s pleurico. All ~ estr.a zioni ~~i pus , l.' A. 11a f.atto seg11ire, la prima volta l introduzione di 500 em e . di a ria, e le volte su ccessive un.a soluzione ·di olio d '.eu caliptolo al 2-5 %, in co·m plesso litri 1 500 di olio ·d '1eu cali ptol o. ' Tale tera ria a g isce n el sen s o ch e la i)ur1tur.a evacu atr1ce, fatta con le dovute pr,ecauzio- ni, evita l 'infezione pleurica econdaria a aermi piogeni; 1'iniezi on e d 'aria attenu:a 1' infi~ m­ mazion·e ·p leurica e 1' oleotorace , irritando la pleura , p~ovoca una essu·d az ion e ch e lique fa il pus pleur ico , e n e fav o ri ce l 'a s1)iraz ion e . Ta lora p erò l ' oleotor.ace a gisce in m odo da jmpe.dire la sin1fi si pleurica. Allor ch è ad un ver sam e nto ple uri co si a cc?m pag·n ano fen oim eni gen.era]i gra vi , e spec1.alment.e la febbre, è necessario r en.d er e p il'! fr,equent t ] e l ) U l1 Lure evaou a-tri ci, le qu.ali d evon o 1es~c re !atL_e con m .aggior .attenzione p er evitaDe infez1on1 seconda rie o seni fistolosi· si con~iglia . l?er~nto di. pra ti care le punture 'con .aghi sott1l1 , ·di f.ar gIBcer e il m alato in ,d ,ec·u bito lat er ale, su·l lato OJ:>J)O t o .a q uello m ala to , dopo l 'operazio.n e, e di introdur r e n el lu·m e d .e ll 'ago, i111 111 e 1cli .at am cnt e p rima <li ritjrarlo il n1~n drjno ri caldato. ' on o st ati J) l'Ol)O ti alt r i 1iq11idi ni odifi cato ri jn luog·o d ell ' ol eotorace, ma l 'À. è i)arti·g·iano di que to m edi cam ent o . Il comp0Tta n1 ent? tera peutico .diventa più c omple~so allorch è il ver s.am ento p1 eurj co pur~l ento t ub e rc~l a re diventa settico , p er infez1on·e. seco.ndar1a cau sata ·d a germi pioge ni . Convien e in qu esto caso ricorrere all a pl eur ot omi.a? An c11e in tali casi è con i a lia bil e di otten er lin mi rrlioramento con cure m ·ediche con si... tenti' jn frequenti evacuazioni d el vers~ m en to , egu1te o non d a o leot oTace o ·da l.avagai mo0 difi cat o ri . È cons ig liabile inoltre u . ar e le ini·ez io ni en doJ)']euri ch e di filtrati vaccinici di Besr e·dka o anch e di vaccini lisizzati . Se ] 'insist enza ·d i t al 1 intcrYenti n on riesce a n1odi fi car e la natura del 1iq ui·do re lo st ato gen er.ale, i dovrà come u lt in1~ condizion e p en sar e alla pl eurotomia. .lcu n1 AA. h anno ott enuti buoni su ccessi praticando una p leurotomi a con drena aaio conti, d I . on n.l10, s~111to . a avagg10 tpleu r ico con soluztone cli ~ak1 n o di eter e jod o formico. Quest e plcl_Jrot o1n 1e lar g h e _son o p e.rò d ep·r ecat e d a nl1 r1, per le i 11 fez i orni cl1e pos on o ago-iung erc a quelle g ià e ... istcnti ; è con igliabile in

XXXVII, NuM . 30]

tali evenien ze far e d ei pi ccoli fori, di 3 cn1 . ufficienti ,a d ,a s icurare 1'evacuazione del pus ricorrere cioè al drenagg io discontinuo a torace chius o . Se a n ch e tal e intervento è insufficienté, e si h.a difficoltà a ll 'accollam ento pleurico, con lJersisten za d '·u n.a cavità suppurante e con fistola pl eur o-parie tal~, talora anche con comuni cazione p leuro-bron chiale, è necessario ricor1'e:r:e a g li interventi cbjrurgici, a lla fpenicectomia , alla toraco,p lastjca, separate o a ssociate . C.i\Rus1.

Effetti dell'alimentazione priva di sale sulle malattie tubercolari. La dieta r accoman.data d.a A. H erma.nnsdo rfer (Zeit. f. Tub erkulose·, n. 4, 1930) per la cura d ell e a ffezio ni tuber cola ri differj sce .dalla 1dieta di Ger son nei punti seguenti: G . conceiel e I.a .c ari1e in qu.antità molto limitata 100 g·ram m i al.la settimana ; H. in quantità di 600 crr. 1la settima na. G. proibis·ce, H. raccomanda l e interiora (milza, animelle, feg·ato , ·p olmon e . . r en o) . G. conced e solo 70 g r . di p e ce alla ett1n1.an.a ; H. a vol ontà. G. d à 1/ 4 ·di litro di l.a~te al g iorno e 40 gr . compl.essivi di a lbum1n~; H. un litro di latte e 90 gr. di albumina al g io·r no. G. cons ig }i.a poco· g'rasso, proibisoe la pan.n.a, dà m olte patate, il tuorlo solo del 1'u o-vo ; H . dà 160-20Ò g r. di g rasso al g iorn o perm et~e .1 / 4 di panna al g iorno , e l 'uovo int eiro,. 11m1ta }.e p,atate a1d un massimo di 125 g r. a l g ior n o . Com e G. an.ch e H. proibisce iI ale, i cibi in èon·serva, le carri-i affumicate o insacc.at e e limita I.a farin.a (30 g r. al g·iorno), lo zu cch ero (30 g r. al g iorno), il riso , tutti g li altri fa rinacei , la birra , il vino, il caffè, il tl1~ l,a c.am omill.a. Fig u.r e a colori illu, tra no m eg·lio di quanto ~ o potrebbe fare qu.alsi,asi d·e-scrizion.e clinica 1 buoni risultati ottenuti con la dieta di Her~ m.a11n dorfer in tre ca i. Nel primo caso lup·u s u l'ceroso e crosto·s o d el viso , d ell 'a·d1do1m e e d1e l ])raccio s i·n istro: g~u.ari g i on e q·u .asi completa. Nel econdo •Ca so , tuber co·1osi secondaria d ei 1)olmon i , &pi·n.a vento.s.a fi s.tolizzata dell 'in°di,c e ·d estro ,. t~b ercolosi (ist olizzata d ella quinta co, t o]a ....1n1sbra, uJ cer.a tuber colar e all a parte inter na ·d el gin o·c chio sinistro: ·dopo 11 m esi di cura : p olmoni g u ariti, fistola costal e e ulcerazione cutan ea cicatrizzate , indice sinistro molto m 1eno 1n g ros1.ato , .secr ezione qu.asi cessata . L 'an1m alata venne rivista dopo un anno del tu tt o g u,arita . Nel t erzo caso lu1pus ulcer~so e q u am o o ·d el dorso d ella ma·n o d estra e fistole tubercoJ.ari .a l co,s tato eli sinistra. Guarigione com1)1eta . Prossimamente ] 'autoir e riferirà su m ol'~i ('(\ i. 'an.alo·ahi. POLLITZER . 1

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Trattamento della tubercolosi con calcio ed jodio. J(.

Fraser (British m ed. joiirn. , 24 magg io

19:30), b asand osi sul fatto ch e n el.]a tubercolo. i v 'è un certo grado di de fi ~ien za minerale, h a curato alcuni pazienti con la somministra-


[AN:-10 XXXVII,

~uM. 30]

1117 .

SEZIONE PRATI CA

zione ·d i calcio colloid.a le per ii1iezioni endon1uscolari (da eme. 0,5) o con lattato di calcio per bocca (30 cg. al giorno) e tintura di jodio (senza jord uro di potassio !) in quantità di eme. O 18 in u.n cu cchiaio ·di emulsione di olio di ' . feO'ato di merluzzo, tre volte al giorno. C> • • I risultati, a qu.anto osserv.a l'A. e comp·r ova con grafiche di temperatura, del peso, ·dr conte bacillari n ello sputo , sono stati soddisfacenti. fil.

r.ati; m, migliorati ; g, guariti), perch è è na turale ch e di alcune malattie non i h anno spe so nuovi casi, o non è facile la gu.a rigio·n e. P. e. in un m anicomio· si potranno notare quain ti furono in ciascuna d eca.de i nuovi m.a la1ti di m ente venuti e quanti quelli ch e s i p·o terono co·n s ider.a rè, sia pure provvisorian1en te, g uariti, tanto da poterli adibire ai v.a rii servizi famigliari; m .a non sarà facile notar.e n,ella mag·gior pa·rte dei 1p azzi un miglior.a m en to o u n peggior.amento , e m olto m eno da un giorno all 'altro. Trattandosi però di epilettici , l 'i.ncari 0ato d el r eiparto di questi potre·b be pren der n ota, n ella secon·da colonna (p), qu.anti furono i n ciascun giorno gli accessi e1pilettici; ess.enrd o natu·r ale che se un giorno n on si verificarono a ffa tto ·e d un .a ltro giorno m ·o lti, la cau sa di questo pe·g gio ramento potrà f.a.cilm ente trov.a~si in qu.alch 1e fenon1 eno .atmo... f er ico di quel giorn o. Tutte le qu.a ttro fa si potran•n o· inv·e c·e f.aciln1ente notarsi in occasione ·di m alattie esantemich e o in,fettive, speoi.almente nei collegi e nei semina ri, dove è m olto fa cile sa·p ere quanti sono , ·n ella giornata, i nu·o yi casi, quar. ti i ·pegg·iorati , qu.anti i mi•D'liorati e quanti quelli ch e si po sono conside·r are g uariti. -1) Essendo molto facile ·p ren1d er nota ·d i quie ti dati n egli osp e.dali, n elle clinich e e n egli istituti .di ·educazione, i m edic i possono .af fidare la co1m pilazio·ne del modulo a qu.a]ch e infern1i er e intelligen te e di buon.a volontà, dan·d o·g·lj, naturalmente, tutte le istruzioni , aiutan1do1o s·p ecialme·n te n ei primi m esi e domand.andog·li conto , volta per volta , di ciò ch e ha ·notatò, onde co~egg.ere qualch e eventuale difetto. Ma ·Se si a ocorgeTà che la persona n on 1prende a cuore la cosa, non se n,e serva, perch è i dati raocolti con poca esattezza o per ... i·nteresse, .r i escono •p iù a.annosi che utili all e ricer ch e scientific h e. 5) P er la t essa ragion e, essendo· facile a]]a Direzion e del Servizio· l\1e·t eorico Sanitario Italia n o .accor gersi quali m edici prendreranno più a cu ore l 'in carico ch e viene loro a ffidato, dopo l '·esip,e ri,m ento del primo .a nno si accetterà so]o la collaborazion.e di quelli ch e più daran·n o aff.i,damento e ch e si ·dimostrera nno più d·i ligen ti; e a questi benem·eriti della scienza italiana sarà data un.a sol.a ricompensa: quell a di ad~ ditarli . alla riconoscenza della Patria, e spe .. ci.al•m ente ·deì Duce, il quale, come h.a b en detto il P. Paoloni alla fin e della sua con ferenza, n on fa m .a ncare il su o incoraggi.amento e il , uo· aiuto a quegl 'italia ni ch e si sforzan o ·di _con serva r e all 'I talia il primato su tutte le cose. Chi ·desidera prender parte al Servizio n1 cteorico Sanitario Italiano, si rivolga p ertanto .al Diretto:rie. Prof. Giulio Ceresole (Os.pedale ·1 I Mare di Li·do-Venezia), il qua le fornirà gra·lttitan1ente n on solo i m oduli , ma anch e u nn copia della confer enza del P. Paoloni sui ra pporti tra I.a m eteorolog·ia e l.a morbosità umana. 1

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V ARI A.

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Il Servizio Meteorico Sanitario I taliano. Il 12 maggio u. s. il pa·dre Paoloni , di1~et­ tore dell 'Osservatorio Geofi ico di Montecassino, tenne a Lido-Venezia, dur.a nte il corso teorrco-pratico di tala•s so-terarpia, . una conferenz.a suri ra.pporti tria la m eteorologia e la morbosità umana; .sc·o po de]Ja qual e e.ra di fon·dare , c ome fu realm·ente fondato , un r egolare Servizio Meteorico Sanita.rio, il quale g iusta,m ente si è .c hi.amato italiario, non solo p erch è sarà organizzato in tutta l 'Italia, ma anch e perchè è una istituzione ch e esiste solo in Italia. La direzione del Servizio· Meteorico Sanita1'1io Italiain o è tata .afnidata al prof. Giulio Cer esole, con sede centrale presso l 'Ospedale al M.are del Lido. Il padre Paoloni e il •prof. C·ere ole perano di trovare n ei m edici italiani, ·e spec ialmente in qu,elli che frequ·en 1tano cliniche, os·p:e1d:ali e d i tituti di e ducazione, molti collaboratori. E ' assolutamente n ecessari o Lavor.a~e con crit eri u.nici , e perciò .a spiegazion e e ~omple­ m ento delle n orme esposte ·n ella confer enza del P. P.aoloni, questi, d '.accordo col prof. C1ere. s ole, crede o,ppo.rtruno di aggiung·er e quanto segue: 1) Non è a so1lutamente n eoess.ario, per incominciare a collabo-ra~e, d 'irrupiantare subito degli a·p pareochii m e·t eorologi ci. Questi o si potranno avere col tempo, coll 'aiuto di qualche c li·n ica loic alre, o si potr.anno .avere i ,d.ati m•eteorologici daJ.l 'Osser,ra torio più vicino; ma a11ch e se tutto ciò non fosse possibiJ.e, non p er q·ue to le sole oss·ervazioni .s anitarie saranno meno inter essanti , b.astan.do .alla Direzione d el Servizio, per lo studio ch e si ,,uol fare, il sa pere qu.ale fu l '.a·n 1da-m·ento di questa · o di quella malattia n ei diver si mesi e nelle divier se .s ta.g ioni. Ecço p·erch è per riempire la pri1ma parte del ·m o·dulo si c~edo·no s·u ffi1cien ti i d.ati n1eteorici dell'Osservatorio 1p iù vicino ; 1ed è noto ch e in ogni ·provincia esistono parecchi o serva tori m eteorologici. 2) Nelle caselle in bianco 1de.Jla seconda parte d cl modulo non occor·fle ·pren·der nota delle fasi di sei o sette :m.a lattie, ·n1.a ba ta prend·e r nota delle fasi della m .a lattia predominante in quel mese o in q'u ella ;stag ion e. 3) Così non è n ecessario prender nota di tutte le quattro fa si (n , nuovi ca i ; p , ·p eggio1

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IL POLICLINICO

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POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA.<*> Nuove disposizioni per il i·ieonoscimento della qualifica di ~pecialista. I

La Gazzetta Ufficiale ·del 3 luglio, n . 154, ha pubblicato il R. D. 15 mag·g·io 1930 ~ n. 861, conten·ente nuove disposizioni per il riconoscimento della qualifica di specia]ista n ei vari rami dell 'eserçizio pro fession.ale. Ag·li art. 1, 2 ·e 3 ·del R. D. 29 ago,sto 1929) n. 1823, sono sostituiti g·li .articoli segu.enti: Art. I. - Coloro i quali dimostrino con titoli e documenti di avere esercitato lodevolm ente p·er cinque anni, computati anteriorm·e.n te .al la d.ata di pubblicazione ·del R. D . 31 ·dicembre 1923, n. 2909, e cioè al 18 gennaio 1924, la specialità in un ramo pro fessionale, posson o assum ere la qualifica di specialista. P er coloro i quali .a bbiano prestato servizio m ilitare durante il quinquennio anteriormente al 18 -g·e11naio 1924, i.I periodo di lo·devole servizio ant eriore a tale data è ridotto a 3 anni. Lo te so ben efi cio è con cesso .a coloro i qualj · di1110 trino di aver µ-re stato· servizio militare ·d ur.ant_e la g uerra 1915-191 8. Sui titoli e docl1menti presentati dagli aspir.a nti a l riconoscimento· giu·dicano Comn1 issioni appositame.nte istituite ai sens i d el l'art. 2 del presente ·decr eto per ciasc11n.u delle professioni. per le quali sia possibile di ammettere I '-esistenza di spec i.al ità. Ciascuna Con1mis ione, prima di g· iudicare in m erito .alle sin g·ole don1ande, deliber a, ca so per ca o, se per 1'importan za e la serietà della s1)ecial ità, p er la qu.al e si è richiesto il ri conoscimento ·d ella qual ifica, si possa dar corso al] 'e ame della ·don1anda prese.n tata , e determina la de11ominazione della specialità stessa. P er co loro i quali avessero consegt1ito anteriormente al 18 gennaio 1924 diplomi o titoli d.i sp·e ciali tà presso Istitt1ti super iori di perfezionamento legalm ente .a•utorizzati a rilasciaifli , le C:on lmissioni co m11etenti g it1dicl1eranno se i diplon1i o i titoli stess i possa no riten ersi sl1 ffi cienti l1er la con ce sion e del ri con oscim ento della q11alifi ca e e g·l 'interessati debban o esere invi1ati a din10 trare il lodevole esercizio qui11ql1 ennal e o tri enn ale di cui ai corr1n1 i i1reccde11ti. · Arl. 2. - I.e (on1n1iss ioni g iudi catr ici so110 n on1inate d.a] 1\1ini s1ro llCr l'edu ca zione n nziona le, di con certo co•n gli altri Mini tri interrs~.ati , e son o compo·s te di cinque m embri : dn e scelti fra i pro.fe sori ·uffi ciali della l Tniverit à e degli I tituti superiori, dti·e fra i liberi profe ~ ioni ti ·delle ris pettive profess ioni ~ 11 trrn e de, ig nat e dalla C:onfederazione nazionale ~indara_t i fa scisti professioni ti ed artisti 11er 11 tram1 te del 1'1in istero del1e Cor1)orazion i, ed 1

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u110 tra i funzionari del ruolo arnm inistrative> del Ministero dell 'E:ducazione N.az ionale, di g·rado non inferiore al sesto. Per ciascuna delle caLego·r i e indicate nel comma precedente sono nominati a ltrettanti supplenti chia111ati a sostitl1ire i rispettivi titolari n el caso di a ssenza. Col decr eto di cos Lituzi on e della Comn1ission c il Ministro per l 'Educazione Naz io.n ale nomina il presi·d ente. E' in fa coltà del ·1)residente stesso di prolJorr e .a l Ministro, tutte le volte che ne ravvisi l 'opportunità, la nomina qual e 111embro aggreg·~ to con voto consultivo di ll n pro.fe ssore univer sitario o di un cu ltore di una i)artic.olare specialità. A richiesta del p residente potranno anche essere .ag·greg·ati, con voto consultivo, altri due liberi professionisti della regione cui appartengono i sing·oli a spiranti, st1 d es ignazione della Confe·derazjone nazionale Sindacati fascisti profession isti e·d artisti fatta per il tr.a mite del Mini stero delle Corporazioni. Il Mini tro per l 'educ.azione Naz ionale, in relazio.n e al numero degli aspiranti, ha la facoltà di nominare un '11n ic.a Commissione per più professioni affini tra loro. A·demp.iono alle fun zioni di Seg reteria dell& Cor11miss ioni funzio·n ari della carriera amministr.a tiva del Ministero dell ' E.ducaz. Nazionale. Art. 3. - Entro il 31 dicembre 1930 colorC> cl1e as11irano a l r iconoscimento di cui all'art. 1 debbono presentarne dornanda al presidente dell 'Ord in·e o Colleg io competente ·della circoscrizione ove l 'aspirante ha la residenza, se Ja form.azione e la tenuta ·d ell 'albo J)rofessionale sia -dalle leggi vigenti a ffid ata ad un Ordi11e o Collegio, o, se si tratti di J)rofessione ]Jer ]a quale non sia r ostitnito Jegalrn ente u n Orcline o Collegio, al ] 'organo co mpetente d elle a ~. ociaz ioni s in dacali legalm ente riconosciute, .:11 quale, g iusta la legge 3 aprile 1926. n. 563, ed il R. D. 1° lug·l io 192 G, n. 11 30, sia a ffidata la te11u ta del l 'alJ)o. Ove man chi an ch e l 'asso ciazione sindacale 1eg«1ln1 en le ri co nosc iutD, la ·doman.da deve essere in viata direttam ente al J\ili11istero dell'Educa- · zi o·n·c N az ion a le. . Ln domanda, redatta in carta legale da L. 5 e ·d iretla .al Min istero dell'Educazione Nazion ale, deve essere corredata ·dai seguenti docum enti: I ) certificato di n ascita; 2) certifica to di cittad inanza italiana o certificato di cittadinanza di uno Stato estero avente trattamento di reciprocità con l 'Italia; 3) certificato di reside·n za; ±) certificato generale del Ga&ellario gi11di1

,. , L& pTeaente rubrica è affidata all' avv. GIOVANNI SELVAGGI. ooer cen t e jn Ca~sazione, eone. legale del nOBt!'o periodico.


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SEZIONE PRATI CA

ziale di data non anteriore a tre n1esi a quella della prese•n tazione della domanda ; 5) certificato di moralità rilascia t o d al podestà ove l 'i stante ha il suo domicilio o la sua residenza abituale , di .data non anteriore a tre mesi a quella della presentazione d el la domanda; 6) titolo di laurea o diplom a o titolo in base ~l quale il richie·d e11te abb!a ottenuto la a bilitazione, in oTiginale od in copia autentica; 7) oertificato rilasciato d.a ll 'Ordine o Collegio competente, o , se I ' Or.dine o Collegio non sia legalm·ente costituito, cl.all 'Organ o incaricato della tenuta dell'albo , aal quale risulti ch e l'as pirante è abilitato all'esercizio d el la professione della qual e fa parte la spec ialità . Se manchi l 'associazione legalme.n te riconosciuta c ui sia affidata la tenuta-· d ell 'albo , ovvero se 1'esercizio professional e non sia subordinato a ll 'iscrizione in un albo , l'a spirante si limite1·à a presentar·e il documento di cui a l n. 6 ; 8) certifi cato com11rova nte il servi zio militare·, 9) titoli e ·documenti comprovanti 1'eserc izio quinque;nnale o trienn.a le d el la sp ec ial i tà ; IO) relazione dettagliata ciell 'a ttività professionale dell'a spirante con l'indi ca zione d egli studi co rn riuti, d egli esperim enti fatti e la s pec ificazion e di ·d ate e località precise ch e possano age volarne l 'eventuale controllo; 11) e len co in triplice esem plar e d e i d ocu m enti e titoli presentati . Tutt i i d ocumenti specificati nei numeri d a l a 7 d ebhono essere, in o·g ni caso, legali zzati: i doc um eP. ti ~recifi ca ti n ei num eri 8 e 9 sarann o . legalizzati, ove la legalizzazione sia ne cessa r1 a.

Stabilisce lo stesso dec reto che rimangono ferm e le disposizioni degli art. 4, 5 .e 6 del decreto 29 agosto 1929 , n. 1823 . Per completezza clell 'ordinamento gi11ridico circa la qualifica di. specialista riportiamo artche qu,este disposi.

Z lOnl :

Art. -1- . - ])i m a no in mano ch e le ·d on1ande sono present a te esse d ebbono essere inv ia te a l 1\1ini. tero d ella Pubbli ca I struzione dai presid enti d egli Ordini o Coll eg i o d ai competenti organi d elle a ssociazioni sindacali , legalm ente riconosciute, coin la , r elativ.a .documentazion P, aggiungendovi il proprio parere m otiva to. Art. 5. - Il g iudi zio ·d ell e Comm issioni è insindacabil e. Le d elibe·r.azioni sono v.alide an ch e se alle adlin<lnze relative no·n abbia partecipato la totalità d ei n1 embri costitu·e nti c.i.ascuna Co·m mi ssione, sempre che s ia presente o partecipi ..alla d eJiber.azione un r.a ppresentante di c iascuna categoria di cu i al prim o comma d ell 'art . 2. Il gin·dizio d elle Commissioni v1erne comunicato dal Mini stero d ella Pubbli ca I struzione .agli interessati pel tra mite d ei Con sig li o d egl i Ordini professionali o d elle associazioni leg-almente ri co11osciute, ovvero direttamente d allo

I.e so Mi·n istero , qualora m anchi l ' Ordin e, o il (~ ollegio, o l 'or gar10 sinàaca1e incaricato d ella tenuta d ell 'albo. Ove il giu.dizio sia f.av o·r evole, viene rjconosciuta all 'inter essato, m e·d iante d ecr eto d el Minist er o p·er la Pubblica I struzione , la quali fica di specialista. Art. 6. - Nul la è in·n ov.ato all e disposizioni d ell 'art. 19 del R. D. legge 23 ottobre 1927. n . 2105, per qu.a nto rig u ard.a il contributo deg li aspiranti alle sp ese pel funziona m ento d elle Commi ssioni.

Le modificazioni più importariti rig uardano i requisiti per il riconoscim ento del titolo. E' da notare, anzitutto, clie l'art . 1° del R.. D. 1929 specificava così l'obbietto dell'attività: cc Un.a special ità in qualsjasi ra 1110 profesion.a le »; l'art. 1° del decreto 1930 usa invece questa formula: cc Sp·ecialità in un r.amo professionale >> . La differenza .non è soltanto letterale, ma si riconnette alla disposizione del quarto comma dell'art. 1° del decreto· 1930, la qua.le stabilisce che <e ciascuna Coni 1nissione) prima di giudicare in m erito alle singole domande , delib era caso per caso se, per l'importa.nza e la serietà della specialità per la quale si è richiesto il riconoscimento della qualifica, si possa da.r corso all' esa.m e della domanda presentata e determi11a la denominazione de lla specialità stessa

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Non è valutabile, d nnque , q1ialsiasi specializzazio11e in un ramo professionale; l'attività deve riferirsi ad un campo di studi che, rr r importanza, possa essere co11sidera.to obbietto di vera e propria specialità. Opportunamente si sono voll1te evitare da11nose frantu,mazio·ni. La condizion,e del servizio anteriore a.l 18· gennaio 1924 è m odifica.ta per coloro. che· hann.o prestato setvizio militare : il termine è ridotto, per essi, a tre anni. Per questo eff etto, è si:ifficiente dim ostrare la prestazione di servizio militare, anche se non attinente alla guerra , anteriorm ente al l lf genna.io 1924 o la prestazione di servizio miljtare durante la guerra, per qualsiasi durata. l mportante è la innovazione risultante dall'ultimo comnia dell'art . 1°. Le Commissiont possono riconoscere il tilolo di specialista indipendentemente da.lla diniostrazione del servizio lodevo·le p·revisto dal primo comma dello stesso a.rticolo, qualora il richiederite abbia coryseguito , anterio•rmente al 18 gennaio 1924 , diplo·mi o titoli di specialità presso istitriti superiori di perf ezio11.amento, legalmen le autorizzati a rilasciarli. Non basta, però, qiialsiasi titolo o diploma : la Commissione deve valiitare se. teri.uto conto della importanza. del corso, della du rata, del profitto risultante dni voti , della serietà dell'ordinamento , il titolo sia idoneoallo scopo di a.ccertare la competenza specifica , che è il presupposto sostanziale del ricono-sciniento della qualifica di specialista. 1

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IL POIJICL I NI CO

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NELLA VITA PROFESSIONALE. SERVIZI IGIENICO-SANITARI. Alla Società delle Nazioni. . Il Con siglio della Società, n ella seduta del 14 m aggio·, ha accetta to le raccoma11dazioni presentate dal Comitato d 'lgie11e in merito alle proposte del Governo cinese per una collaborazione con la Società delle Nazion,i in materia d 'ig:e11e. Il Con siglio ha 1nvitato, il Direttore m edico ad assicurare il concorso della Organizzaz:pne d 'Igien e p er l 'espletamento di questo programma. Il Governo c~nese ha già dalto una sanzione ma l erial~ ~l programma, destinando, un credito speciale di un lnilione di dollari messicani alla cr eazion e d elle istituzion~ sanitarie ind~ spensa­ bili . Prima ancora che i1 Ct0mitato d 'Igiene si fos e riunito p er l 'ullima Sessione, d ~1 marzo, il q11into dj ques ta so·m ma era stato posto a disposizione d~l Ministero d'Igiene della Cina. 11 (~on siglio i1ella seduta del 15 maggio ha proced u1~0 a lla rinnovazione di alcunl Membri d el Uomit a lo· d 'Igiene, il c u~ mandato veniva a scad ere col 30 giugno 1930. Del nuovo1 Consiglio entrano a far p arte p er l 'Itulin: A. Lutrario e V.. Ascoli. 11 Con siglio·, n ella s~duta del 14 maggio, ha preso due d ecision:. che segnano una t appa im- · portante n ella, lotta contro l 'o•p pio e gli stupefacenti, l 't1na relativa all 'allargamen,~o della composizio,11e d ella CommissioD:e dell 'Oppio; I 'altra alla con vocazion e di un a Conferenza per la limitazion e della fabhricazione degli stupefacenti. Nel sette1nbre ultimo s~ era raggiunto' l 'accordo alla X Assemblea sul principio della limitazione della, fabbricazione d egli stupefacenti e sulla co-r1vocazione d i, una, Conferenza diretta ad attuare (1 t1e&tO· principio. Avendo la Commissione d ell 'Oppio n el g·ennaio 1930, durante la sua ullima Sessione, elabor~to, un pi ano de~ lavori di questa Conferenza, il Consiglio 11a, rite11uto che questo piano r appresentava una base prat:ca di discu ssione e che doveva essere co1nunicato a~ Governi con i11vito di trasmettere le eventuali osservazio·n i entro il termine di. tre m esi. . Esso ha d'altra parte fissato provvisoriamente la Coafer en za p er il 1° dicembre 1930. Saranno inv•tati n on soltanto i Paesi di fabbricazione ma · anche t Go erni d~i princjpali Stati con sumatori. Il Consiglio ha anche predisposilo le misure p er lél preparazione dei lavori della Co·n ferenza. Il Consiglio· h a, preso atto del rapporto prelim :,nare d el Comita to centrale p ermanente dell 'Oppio sui l avori delle tre ultime Sessioni. Eruerge d a questo r apporto che le r elazioni tra il Comit ato e la Commissione dell 'Oppio assumono un carattere sempre pii1 def~nito e soddisfacente. La Commissjone p er l 'in segnamento dell 'igiene e per In medicina preventiva si è riunita a 1

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Parjgi, il 30 n1aggio, sotto la presidenza del prof. l ,éo11 Bernard. Essa ha studiato, in collaborazione coi Direttori di Scuole d'Igiene pubblic~ di otto P aesi, fra cui gli Stati Uniti d 'America e il Giappone, le question~ r~la,tive alla attività ge11er ale e all 'insegnamento d elle Scuole d'Igiene ]Jubbl :ca esistenti.. QuattrQ di queste Scuole, quelle di Budapest, di V arsa,via, di Zagreb e di Lon.clra, sono sorte di recente. È st a to comunicato a,lla Com1nissione il progetlo di ~stituzione di una Stazione centrale di Jg je·n e a ~ankino, conformeme,n te alla r:chiesta d el ~ [inistero d 'Ig iene della, Cina. La Co1nmissione per la malaria ·Si è riunita il 21 1naggio ad ~i\.lgeri sotto la presidenza del prof. Lutrario. Dopo aver preso visiQne di un Rapporto s ul viaggio compiuto n,elle Indi~ dall 'agosto al dice1nbre 1929, ha proseguito le ricerche sul pr-0b lema d~i delta dei fium~ in relazione alla m al aria, nqnchè sul trattamen;to. di questa malattia median,te alc aloid~ secondari e chineti.

M E D ( e I NA

s o e I A LE.

La scomparsa della pellagra nella Venezia Tridentina. La Gazzetta ufficiale pubblica un regio decreto di cui l 'importanza non risiede tanto nella sua p.ortata quanto nel suo sign~ficato speciale e nella con sta tazione delle migliorate condizioni sanitarie di un 'i11tiera regione: il Trentino. Il regio decreto in questione sopprime « iJ fondo. pellag·r a » p er la provincia di Tre11.t o e devolve il suo patrin1o·n io al Consorzio provinciale antitubercolare della provincia medesima. Occorre premettere che il cessato Gorverno au ~triac0, con una legg~ del 1904, al fine di. com, battere la, pellagra nella regione Trentina, aveva costituito l 'ent~ autonomo denominato « fondo p ellagra », all a formazio•n e del cui pa•t rimonio concorsero lo Stato, la Provincia e i Comuni. Ma or a, grazie agli sforzi del regime fasc~·sta, il tristissimo male è totalmente scomparso dal Trentino; venute a mancare le cause per cui ~l fondo pellagra venne istituito, ~ cessata per conseguenza ogni ragione di tenere in vita l 'enrt e medesimo, si è provveduto a devolverne l~ att~.vità a . favore d el ConsorziQ· provinciale antitubercolare di Trento, p er ch è siano impiegate aj fini della pro•f ilassi e della cura della tubercolosi.

Il vasto programma delle Mutue sanitarie nel Milanese. Alla li'ederazione provinciale milanese, fascista d elle coop erative e delle mutue si è in fervore di oper e e di attivit à, per creare un nuovo ordin amento delle Mutue sanitarie e tutto un imn1ediato programma di lavoro. Questa attività a;1Il10&tra quanta sia, l 'atte11:zione con cui l '01l.


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SEZIONE PRATICA

Pever elli, che soprassiede con tanto amore l a Fed er azio1ne delle coo1)erative e delle mutue, seg·11e ... il vasto programma altamente so,ciale. Il pro,g ramma di lavoro e di riordinamento è sta to delineato, con una perfetta visione dei bisogni, dal cav . Enrico Bassani, segretario della Federaz~\On~ stessa. Esso comprende anzi tutto la orga nizzazion r. d ella più ati~iv~ propaganda presso tutti i Comuni e le Mutue sanitarie esistenti per diffondere i.l c<?"ncett~» della n ecessità della orga11izzazion e razionale della mutualilà san'..taria in pro· vincia di l\1ilano. Si dovrà perciò provvedere alla diffusio11e di pubblicazioni, indire riunioni, co11ferenze e cong ressi mutualistici sanitari per ogni zona de1la Provin cia, iniziare contatt '.., accordi con en·t1 similari di altre provin cie e èon le autorità provinciali e locali sui problemi che inter essano la generalità delle Mutue san~ tarie. L 'a llività dovrà esser e estesa alle consulenze private, agli ospedali e case di cura , al trasporto malati, ai con valescen ziari, al servizio farmaceutico, alle stazioni b alneo-termali , ecc. Queste sQno le direttive sulle quali si crede d: indirizzare la Federazio,ne sape11do così di darle i còmpiti ch e più sono aderenti alle necessità assistenziali delle l\Iutue come ad ovviare alle molte ~.mperfezioni che oggi diminuiscono la loro efficienza impedendo il diffondersi dell a pratica 1nutualistica. Fascismo e umanità.

Per chiarire subito q uale pos lo occupano oggi fra l~ inultiformi 111anifest azi on~ della previder1za umana le ~1utue sanitarie e di quali sviluppi esse possono essere ancor a capaci, basta pensare anzitutto che, mentre la Mutua soccorso rispo11de ancor a sol o al primo ed originale criterio del, · la previdenza - eh~ er a quello in11anzi tutto di risarcire il l avor~tore in caso di malattia di almeno p arte del suo salar io giornaliero tale compito è st ato oggi rilevato e aggiorna~o dalle Casse :m,utue malattia paritetiche; Casse Mut11e il cui !mp,o n en te sviluppo fa pensare cha saranno destinate ad assorbire domani le precedenti Mutue soccorso ch e così si ridurranno, per la maggior parte, a,d essere un semplice cluplic~tto. Le Mutue sanitarie rispondono poi al ~oncetto fascista qi assicurar e un ~ assistenza medica, ambulatoria, ostetrica, ospitalier a, farmaceutica a tu~ti ! compon enti della famiglia del lavor atore, e basta pensare ancor a che a questa ior ina di organizzazione mutualistica iJ F ascismo st a dando gjà in parecchie provincie tutta la sua collabo1r!lzione perchè riconosce ch e specie n elle migliorate condizioni sanitar ie delle nostr e rop<>luz:oni, stanno in gran parte quelle riserve den1ografiche ch e il Regime co-r1sidera lJno c.tegl i elementi 11ecessari per . l :avvenire d 'Italia . Non si di1nentichi infatti che l a Mutua sanit aria rapp.r esenta u11 'assicurazion e dei capi famiglia con trp gli eccessivi · pesi ch e verrebbero

a gravare sul bilancio famig·liare per l 'imprevisla i1~cessità di detern1i11ate assistenze med'.che od o·spitaliere ai sl1o·i con1po11en ti. A lumeggiare ancor cli più le fu11zioni delle· Mutue sanitarie e come queste, oltre che a non essere degli jnu til ~ doppiOilÌ, Yadano ÌllOltre ad,. elargire i frutt~ dell a fraternità umana, su sog-getti che altrimenti rimarrebbero avulsi da ogni forma di assis tenza, bast a il fatto ch e fino ad o,g gi esse sono l 'unica !,111porlan te forma di organ izzazio·n e mt1tualist~ca ch e estenda a tutti i . -membri della famiglia Jc s11 e uguali assistenze .

I primi risultati. Da~o

così iJ quadro della r agione d 'essere e delle funz:!oni ch e sono chia1na te a svolgere leMutue san,itarie, soffermi an1oci ad esa1ninare la(. situazione ch e a questo proposito prese11t.::t. l a, . Provincia di l\tlil ano. Il Fascis1n o mil anese cl1e h a be11e i11teso le funzioni altal!lente benefiche ch e possono svol-gere q ueste ist~tuzi oni, ha, per il loro sorgere e per il loro rifiorire, svilup pato una in.ten sa· pro,pagancla, e continua1n~r1·~e ne sta svoilgendo;l rr1ezzo dei Fasci della Provincia affir1 ch è nessu11 Comune ne r es ti privo . I risu1tati di questa laboriosa azione sono ch e a tutt 'oggi le Mutue sanitarie esistent'., n ella Provincia sommano a centottanta e altre numerose· se ne stanno costituendo. Gli in scrit ti si possouo sommare già a tut-· t'oggi a oltre un m ezzo milio·n e, e t ale cifra, accurat ame11te co 11-lrollata, se. è già per il F~sci­ smo m ilanese una ragione di orgogl =10 , perch è dimostra come con i fat ti positivi si seguano le direttive del Duce ch e esorta i dirigenti del Regirr1e ad andare incontro f\i b ~sogni delle p,opo-lazioni, vuo1e essere anch~ un ottimo punto di parlet1za i1er perfezionare la org·anizzazione al f j ne di r enderla sempr e più cfficente. Il Direttorio Fecl eral~ h a esaminato il programma ch e la presidenza aveva formulato ed l1a delibera lo d!. iniziare subilo una vasta propaganda da svolgersi i11 coll aborazione con la orgar1izzazion e politica e sindacale in tutte le zone della Provincia, per r ender e edotte le ~Iuitue­ sanitarie del nuovo, prog ran1ma che la Federazione Fascista sta per attuare. Per questo il Direl torio h a slab'.Jito che gli. interventi della Federazione ·presso le l\1utue saranno intesi a r endere più f~cile lo svolgimento delle loro attività benefich e, alituando il controllo ammini~trativo ma rr1a11ter1endo intatta la loro 1''.sion o1nia locale. Perciò si è deciso di modificare lo sta tuto federale ~l fine di precisar e J)ene quali saranno i rapporli che intercederann<> fra la Federazione e le Mutue. Venendo poi ad esaminare l 'a.ttrezzamento dir ettivo della Federazione, 11 Direttorio ha chiamato a d~rigere gli uffici il sig. Rossi, affidandogli I ;incarico di preser1tare, n el più breve tempo po,ssihile, il pro·g ramma più urgente, affin1


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[ ANNO

IL POLICLI NICO

chè l 'azione della Federazione assuma al più presto caratler~ d i efficen za. Con questo la prima parte organizzativa, ch e ques to nuovo organismo svolge nella Provin cia viene ad ultimarsi, p er d ar luogo alla trat tazio11e ·d~ tutti i p.roblemi pratici per l 'assistenza di queste numerose istituzioni ha posto ~Il 'attenzione del Fascio Milanese. L 'on. Peverelli, concludendo l~ discussione, h a rilevato lo spirito di profonda collaborazio ne manifestatosi n ella riunione fra ~ rappresentanti dell 'organizzazione mutual;,9tica sindacale e p olitica. ~ da , questo h a tratto i migliori au spici sull'azione che sarà fatt a a favore d elle popola. zion~ più bisognose de~la Provincia. 1

Cronaca del movimento profess ·onale. 23° Congresso Nazionale dei . Medici .Condotti. Avrà luogo a Venezia nei giorni 18-20 sett embre. I medici conqotti. che intendon o p·artecipar e al . Conveg110 òovranno indirizzare la sch eda di adesione al segretario provi~ciale del Pubblico Impiego, rag. Gardenio Granat a, Calle al Ponte del1'Angelo', 5314, ' Tenezia. Chi intende trattare uno Q più temi è pre~ato di m andare sub:.to, alla Segreteria Nazionale (via Modena 5, Roma) il titolo del t ema e un rias• sunto d ello, svolgimento. Inviar e l~ adesio,n~ il più presto possibile, non oltre il 15 agosto.

: Sindacato Medico Fascista della provincia di Milano. Si po·r ta a co11oscenza degli1 interessati che la sede dei Sindacati Fascisti Sanitari e degli Ordini dei San itari della Provincia di Milano è stata trasferita da v;.a Dogana, n. 2 a via Giulini, n . 2 (telefo no 88-318) . 1

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Posn VACANTI. AscoLI P1cENo. - 1a cond.; al 1° ottobre; tassa L . 50,10; doe. a 3 mesi dal 1° 111g .; età l ?m . 35 a.; stip. L. 8000 ~ 10 bienni ventes. pel 25 % della popolazione. CATANIA. R. Prefettura. - Uff. san. di Acireale; L. 10.000 e quinquenni dee., oltre L. 2000 capo uff. d'igien e. Scad .. 31 lug. CrrERNA (Perugia). Scad. 30 sett.; L . 8000 e 4 qt1inquenni dee ., oltre L. 600 serv. att., lire 1200 supplenza, c.-v., L. 4000 se cavallo o automobile, L. 2000 se 111otocicl .; abit az . con orto e giardi110 dietro i11od~o canone; età lim. 35 a.; tassa L. 50. FEnLA (Siracu.sa) . - Scad. 20 sett.; L. 10.000 e 5 quadrienni dee.; età lim . 35 a.; tassa L .. 50. MAROSTICA. Ospedale Civile. - Al 30 sett., ore 18; med.-ch i1r. assistente; L. 6000, vitto e camera; età lini. ~5 a.; doc. a 3 mesi d al 24 giu.; tassa L. bO, 10; nomina e conferme biennali. Rivolgersi alla Segreteria, della Congregaz. µi Carità.

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MELFI (Potenza) . - Scad. 10 ag.; p er i:roggiano; L. 7000 e 6 quadrienni, di L. 500 e di L . 600; età l i1n. 40 a .; tassa L. 50,10. MoNTEI>RANDONR (Ascoli Piceno). - A 30 g iorni dal 3 lug ., l a. condotta; stip . L. 8000 e 5 quadrienni dee. pel 25 ~6 d ella popolaz.; addizion . L. 4; i11d enn . laurea L. 500, serv. forese L. 1000, se uff. san. L. 700, cavale. L. 3000; et à li:m,. 35 a.; tassa L .. 50 ; doc. a 3 mesi dal 3 lug . PIACENZA. R . Pre.feltura. Ufficiale sanitario rlel cap oluogo; proroga 10 agosto. RESUTTANO (Caltanissetta) . Scad. 15 sett.; L . 8500 e 5 quinquenni di L . 500; t assa L. 50; et à lim. 40 a . l\occE~L.o\

VALDEl\IONE (M essina). Al 2 sett. , ore 12; L. 9000 e 5 quadrienni dee.; età lim. 35 a . ; doc . a 3 me.si dal 20 lug . ROl\fA. Ministerd d elle Co municazio ni. Per titoli ai segu enti p osti di m edico di Riparto: Chieti J (Ancona), Bagni della Porretta (Bologna), Brisighella (Firenze), Lucera (Foggia), Como I (Mila110~ , Racalmuto (Palermo) , Spez~a II, Castagn eto Carducci e &ticciano (Pisa), Tropea (Reggio Calabriaì, Anversa Scanno, Sulmona III, Orte II e Tagliacozzo (Ro ma: , Valmado·n na · (Torino), Mo·g liano Veneto e S. Stino di Livenza (Venezia). Inviare do·m anda e richiedere informazioni ai rispettivi lspettorat~ Sanitari (indicati sopra fra parentesi).. Scad. ore 17 del 20 agosto. 1

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SAI.l\tOUR (C: iineo) . - Scad. 15 ag.; con Fossano (per le frazioni Lor.eto-Stura); L.. 7000 per circa ' 110 iscritti e qt1inquenni dee., oltre L. 1000 cavalcatura; et à lim .. 45 a. al 1° lug. ; doc. a 2 mesi dal 11) lug.; tassa L. 50, 10. I

STORNARA (Foggia) . - Scad . 20 ag.; L. 9000 oltre L. 1000 se uff .. san., 5 quadrienni dee.; età lim. 45 a.; tass1 L. 50. TERNI. Amministrazione Prov inciale. - Per titoli ed esami. Direttor e Sez. Medico-Micrografica ed Assis tente Sez. Chimica Laboratorio Provinciale di Jg jene e Profilassi. Direttore stipend'i0 L . 14.500, cinque a t1menti quinquenn. di L. 1250 ciascuno e servizio attivo L . 2500. Assistente stip endio L. 10.000, cinque aumenti qu :nqu enn. di L. 900 ciascuno e servizio attivo L. 2000. Indennità car o-viveri se do,v uta e come per altri dipendenti Pro·vir1cia. Stipendi e indennità al lordo r:tenute di legge . Scadenza 15 otlo·b re. Per ch iarimenti e bando i~tegrale rivolgersi Segreterja Provincia . TORINO . B r efotrofio Provi n c. - Medico· della Sezione di Torino; medico direttore del L aboratorio; medico d ella Sezione di R~voli pei servizi di ped :a tria· m edico della Sezione di Rivoli pei ser' . . vizi d i g inecologia . Titoli scientifici e prat»c1. Scad. 29 sett. Rivolgersi alla Segreteria Gener. dell 'Amministraz. ProYinciale. Scad. 30 sett.; L. 8500 e trie11ni. dee.; per cavale. L. 2500; e tà lim. 35 a.; lassa L. 50,10. VAGLIA

(Firenze) .. -

Quando non è altrimenti indicato i concorsi si riferiscono a condotte m ediche, i compensi allo stipeI1dio base. Avvertenza. -


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SEZIONE PRATICA

fiOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. •

Il prof. I<... F .. V\Tenke11bach di Vienna è nominato .dottore •honoris caiisa dell 'Università di Edimburgo. Ai proff. Levaditi ~ Sazérac, dell 'Istituto Pasteur di Parigi, è stato conferito il premio John

Scotl, JJer l a, scoperta della bisn1utoterap\a della sifilide. .. Al posto ~i decano della Faco1 là medica d~. Parigi è stato eletto il prof. Balthazard, titolare .della cattedra di inedici11a legale; egli sostiturrà il prof. Ro.ger col pr-0ssi1no ai1no accademico. S. E. Aug11sto ·rurati ha nominato l 'on. prof. Ermanno Fioretti direttore del serv:zio sanitario · allo .Stadio del P. N.. F. e suoi collaboratori i' dot.tor.i Fausto Angelucci , Augusto Fioretti e Corradino Pampersi, medici della F. I. M. F. 1

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Il prof. Arcangelo Il eD;tq è stato m esso a capo

dei ~ervizi antitubercolari presso la, Direzione Generale della Sanità Pubblica. Il dott. Luigi Barchi è nominato direttore del Consorzio Provinciale Ant~tubercolare di Reggio Emilia. Il dott. Cestan, professore di neurologia e psi~hiatria

alla Facoltà mista di medicina e farrna.cia dell 'l Jniversilà d~ 'fo1osa, è trasferito alla cat1ledra di cli11ica medica della stessa Facoltà, con .decorrenza dal 1° ottobre 1930, i11 sostitu zione del ·prof. Morel, andato a riposo. 1

Alla Facoltà mista di med :(cina e farmacia di Algeri sono nomina ti: il dott. Por ot, professore <li . patologia generale e di patologia inedica; il cdott. Lehn professore di· terapia (cattedra di nuova istituzione) : a,ssumeranno U posto a parti;re .<Jal 1° otto·b re. Il prof. 1'urchini, è no1ninato titolare d 'istologia a l\ilontpellier. Il prof. H. Bonnin è r1ominato titolar·e di patologia esotica a Bordeaux. Il prof. !!:rnst Herzog, di Erlangen, ha accettato la, direzione dell'Istituto· anaitomopatologico .<Jell 'università di· Concepci6n, al Cile. 1

11 d<>tt. Juan Cuatrecasas è nominalo professore di patologia, generale all 'l Jniver sità di Cadige. Il doll. He11ri Fi sch cr , assistente alla Facoltà medica di Bordeat1x, oto-r1no-laring.ologo, già premiato dall 'Acad émie de Médecine, e dalla « Société des Chirurgiens » di Parigi, h a ottenuto il premio Dartigues p er la chirurgia generale. Egli ne li.a fatto un dono all "« Umfia », .affinchè istituisca un altro premio-. (Tema: e< Le -dismorfie cranio-facciali congenite n ei loro rapporti con la clinica, )>; scadenza 1° dicembre. Post\Ono parteciparvi otutt!, i mediG.i delle r egioni neola~ine. Rivolgersi a,lla sede sociale, rt1e de l a Pompe 81, Parigi). 1

ffOTJZIE DIVERSE. La ScuoJa Superiore di Malariologia. Una delle Istituzioni di cui il Go·v erno Italia1Lo può a, rag:one menar van,to, e che h a desi~ato l 'a1nmirazione di. t11tto il mondo, è indubbiamente la Scuola Superiore di Malariologia istituita da S. E. Mussolini nel 1927. Questa scuola, n ata per la r edenzione igienica e soc:,ale delle terre paludose e che prepara militi esperti nelle 0 pere di bo·n ifica del suo.lo e nella lotta contro l 'endemia malarica, è oggi in piena efficienza . Abbiamo sott'occhi la Relazione fatta dal prof. Vittorio Ascoli - che della nuova Scuola è, più che· D~rettore, animatore fecondo - ed in realtà c'è da andare alteri dei ri s11lta,ti ottenuti, leg. gendone le conci u sioni. La frequenza dei malariologi della Società delle Nazioni alla Scuol a Superiore di Roma è indice :sintomatico dell ':1mportanz~ mondiale che essa ha acqui&~.at o. Essa è divet1lata il ce.11tro, n on solo delle più elette competenze internazionali, in materia di lotta an timalarica, ma ha ottenuto la collaborazione. di quasi tutti gli I&tituti affini. Essa è oggi l~ f11cina n1aggiore d 'ogni a1tività per la ])onifica integrale, mag11ificamente affern1a,la e preparata dal Capo del Governo Italiano. !\ ttrezzata scientificamente i·n forma perfett a, mercè l a disciplina, lo zelo e l 'attività del personale tecnico, la Scuola St1periore di l\ilalariologiai intesa e volu1a come B:ffermazione cultu· raie, è diventata (\n,che t1n poderoso' strumento di elev<:lzione so<:iale. D:. questi teccelle11ti risultati va data ampia lode al prof. Vitto.r io .i\scqli, il nome del quale è giust a1nente circondato da ammirazione e rispetto uegJi ambienti scientifici internazionali. · (Da '<< Il l\ilatt~.no d 'Italia » di Buenos Aires, 24 giu. 1930). · 1

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2° Congresso Naziona.le contro il cancro. Nella seconda decade di dicembre p. v. avrà luogo in Bologna, i11detLo dal Consiglio Direttivo cen·trale della Lega Italiana contro il Cancro, il II Congresso Nazionale. Il Comitato ordi11atore è stato così costituito: presidenti onorari i: S. E. il Prefetto di Bolo·g na dott. G. Guadagnj ni, il com1n. Berardi, Com1nissario prefettiz:o del Co mune, il prof. sen. Alessandro Lustig, presidente della Lega; a presidente effettivo il prof. sen. Giacinto Viola; a vice-presidenti i proff. Eugenio· Centanni e Pasquale Sfameni; a con siglieri i pro ff. Arturo Berretta di Clinica odontoiatrica, Carlo Ceni di Clinica psichiatrica, Anto n :p Gasharri.ni di Patolog·ia n1edica, Leonardo l\i[artinot t ~, l J1nberto l\1onari, presidente del Cons·o rzio Bolog·nese per lo studio e la lotta contro il cancro, Bartolo l igrisoli di Clinica chirurgica, Donato 01 tolenghi di Igiene, Maurizio Pinch erle di Cl:nica pediatrica, Vittorio Putti di Or·topedia, Giulio Tarozzi di Anato111ia patologica, Piero Caliceti, inc. di Clinica otoiatrica, Gherardo Forni, i·n c. di Pnlologia chirurgica, G. Giuseppe Palmieri d,i Radiologia. , I temi di rel~zione saranno i seguenti : 1) Con1e si debba istituire e debba funzio1

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IL P OLICLINICO

nare una Sezione ~ relativo centro diagnostico (prof. sen. B. Pescarolo, relatore) ; 2) Le moderne vedute eziologiche sui tumori e loro critica (prof. Rondoni, relatore); 3) Rapporti fra, ·t umori maligni e tubercolo i (prof. Cent anni, r el atore) ; 4) Rapporti fra costituzione e cancro (dott. Benedett:, relatore). Coloro· ch e intendono fare delle comun:i:cazio ni inerenti ai temi di discussione od in qualsias:. modo attine11 ti allÒ s:udio dei tu1nori mal:·gni ed alla organizzazione ed al funzionan1ento dei Centr j a11tica11cerosi, so110 pregati di rivoJgersi a:. segretari clel Congresso proff. Dalla Volta A. e V. Bi ceg·l ~e, Osped ale Sant 'Orsola, Bologna. 1

190 Congresso stomatologico italiano.

Avrà luog·oi come è ~oto·, a Venezia dal 15 al 21 settem])re p. v. Be:qchè si tratti del consueto annu ale Congresso promo sso e organizzato dalla Federazione Stomatologica Italiana, e~so avrà quest 'anno un carattere inter11azio11ale, poich è ospiter à da 150 a, 200 st on1atologi stranieri, di tutti i paesi di Europa e deg·li Stati· Un~ti d 'Am erica, i ·q uali vengono· a renclere omaggio al 11ostro paese che è all 'ava11g·u ardia in fatto di 'legislazione stomatologica . Essi po·r teranno anche u11 l argo co11 lributo ai lavor! scientifici del Congresso.: son o infatti annunciate a •t utt 'oggi circa quarant~ comunicazioni di tomat ologi stranieri , sui più svariati e interessa nt'.· ar g·omenti dell a s1)ecialit à . I lavori ,si svolgera11no nella Biblioteca del1'0spedale Civile, mentr~ la solenne inaugurazio11e del Congresso avverrà nella sala Napoleo i1ica del Palazzo l""leale, sotto la, presidenza di S. E . GioYanni Giuriati . T11tte le maggior~ auto·rità venezian e fanno parte del Comitato d 'onore. Il pro,gran1n1a con1prende, accanto a quattro giorna le lavorative, inoiti e attraeniii svaghi: un riceYirnento del Con1une e l1no della Provincia, u11a v:·sita all 'esposizione Internazionale d 'Arte co11 la guida di artisti, lln banch etto all 'Ho~el Excelsior del lido cqn serata da11za11te di g·ala al l :h ez-\'ous, un~ gita in mo~o scafi alle isole del1'Estuarjo con visita alle fabbriche di vetri e di merletti; una gallegg'. ante serenata nel Bacino di S. ~!arco: Yisita. con guide ai principali monu1nenli della città; intervento in speciale tribuna al concorso inotonautico internazionale. Dt1rante il Congresso avrà luogo una n1ostra 1ibrar· a attinente alla specialità e una esposizio11c di forniture dentarie ed affini. Il giorno 20 se ttembre si terrà l 'assemblea generale dei sqci dell 'Associazione stomatologica internazionale. Possono partecipare al Congr esso, oltre ai soci della Federazione Stomatologica I tal :ana, tutti i 1nedici e g-li odontoiatri che ne facciano domancla al ])resident e di questo sodalizio, gr. uff. prof. Giu ·eppe Cavallaro, via Tornabuoni 10, Fir e11ze . 1

1° Congl'esso spagnolo di patologia dig'erente. i adunerà a Va1e11za clal 9 all '11 o ttobre, sotto

la pre::.i<lc11za onoraria di F. Rodrig uez Fornos, deca no dell a Facoltà 1\tleclica; l a commissione organizza trice è pre iecluta cla F. Re:g Pastor ; seg retario Ile è D. Ricardo Orero. Temi : e< Itteri

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emoli t~ci » (T .. Hernando); H Megacolon » (F. Gal1art) ; « Periv'.sccriti >> (F.. L6pez Vicent); « Trattan1ento chirurgico della litia s~ biliare; risultati· immediati e lontani >) (L. lJrrut~a). Sono in progr amr11a Yar1 festeggiamenti.

Congresso nord-americano di lingua francese. L '11° Congresso dei m edici d! ling ua francese dell 'AmericR del Nord è i11detto a Montréal (Canadà) dal 16 al 19 settembre. Il Governo francese vi l1a delegato il prof. Rou ssy. Temi: « 11 fondamenti razionali e scientifici della fisioterapia » (L . 11 ariseau d: Th1011 tréal) ; cc Gli agenti fisici n ella m edicina industriale n (Chiray di Parigi) ; « La biochimica delle coiecistitf » (A. Desjard'.·n s di llochester}; cc La diagnosi clinica. dellecolecistiti >> (R. Boucher di Monlréal); « La chirurgia <lelle colecistit~ » (1\lbef't e Achille Paquet di Québec) ; cc Gli agenti fi sici e il can cro » (J .-E. Gendreau di Montréal); « Le applicaz~oni della. diatermia n (Perron di Québec).

Congresso tedesco di farmacologia. La Società tedesca di farmacologia si aduneràa J(onigsberg il 4 settembre e ss. Temi: « Il problema farmacologico delle malattie febbrili >>1 (prof. J:i"'reund); cc L 'allergia >> (prof. Storn von Leuwen); <e Problemi del sisten1a ret~colo-endote­ liale J> (prof. Schulemann); « Il pr'oblema del1'infiammazione n (pro·f. Starkenst ein). 1

Corsi di perfezionamento a Vienna. Presso la Facoltà merlic.a di Vie11r1a si svolgerà· un cor so dal 29 settembre al 12 ottobre sui problen1i medici d 'at~ualità più importanti, co·n spe· c=a1e riguardo alla ter apia; è destinato ai medici rurali (condotti) ed h ~ carat tere internazionale;. il diritto d ·iscrizione importa 50 scelli11i. Seguiranno: un corso internazio11ale sulla p ediatria,. con speciale f:·g·uardo alla teì·ctpia, dal 24 novem})re al G dicembre; uno s ulla t e1api a delle malattie interne, con rig11ardo alle zo·n e limiti, dal 2 al 4 febbraio 1931; ecc. In co,l legam ento col primo dei cor si suddetti; (38° della serie), avr anno luogo vari cor si speciali, ncJJ a 2a. 01:.nica medicél. nell~ clinica pe-· diatrica, nella 2a clinica, gjn ecologica, n ella cli-· i1ica dermosifilidologica, i1ell 'ambulatorio medico, nell 'amb11latorio p el pronto soccor so, nonchè sulla puericoltura. Per il pro·g ramma e per j.n formazioni rivolgersi al Dr. A.. Kronfeld , Sekrettir der Internationalen· Fortbildungskurse, Porzellangasse 22, Wien IX,., At1stria.

Una interrogazione sulla Università di

Napoli~

L 'on. Giunio Salvi h a presental-0 una interrogazione al 1V1inistro dell ' Economia Nazionale « per apere quando sar à rei11tegrata alle Università la omma che esse so110 ten11te a perdere nell 'anno.. colastico . 1929-1930 per 1'esenzione dalle tasseco11cessa agli stt1de11ti apparte11enti a famiglJ,e i1u1nerose; somma che per l 'Università di Napoli· supera il inilione e che è assolutamente necessarja agli Aten ei per chiudere i propri bilanci _ g~us l a i. preventiv~ e per dare agli insegn anti le Lluote ad essi dalla legge assegrtate, m entre d 'al-


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SEZIONE PRATICA

tra parte rappresenta una diminuzio·n e non pre~ vedibile nè prevista allorq11ando·, applicandosi la ·legge sull'autonomia delle Università, i bilanci di queste furono consolidati sopra il numero allora accertato degli, sturlen,ti p aganti e sopra il relativo gettitq delle tasse » .

l'intervento dell'Alto Commissario d i Napoli S. E. Castelli, le terme ora riscattate sono state bened eLte dal Cardinale Ascalesi.

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:Società di Cultura medica tra i medici tiella Provincia di Cuneo. i: stata istituita ad iniziativa del do.tt. Croce Sclocchini, medico provinciale di Cuneo, con I 'autorevole consenso di S. E.. !l Prefetto e con l'ades,=<0 n e d~ .tutti i m ed)ci d ella Provincia stessa. La Società terrà periodiche riunioni, alcune .circondariali e altre provinciali, e promuoverà an·Che Io. svolgimento• d~ Congressi regionali. 1

Donazioni. Il prof. Cesare Serono ha assegnato L. 10.UOO all 'Isti t11to lVlussol ini d i Roma .« Clinica della ·rubercolosi e d elle malatUe r espiratorie n, per la formaz:o11e di una biblioteca. l Tn grande industriale italiano che vuol conservare l 'anonimo ha destinato altre L. 250.000 allo stesso I &tituto..

I rappresentanti della Lega delle Croci Rosse a Milano. Numerosi delegati della l . ega internazionale delle Società della Croc~ Rossa, rappresentanti 57 Naz: on1 di tutte le parti del m ond-0·, sono· stati r :~evl1ti a Milano n~l palazzo· della Provincia, convocali dal preside avv. Sileno Fabbri che · ha fatto una precisa dettag·liata relazione sui serviz1 igienico-sanitari provinciali. 1

Il nuovo Istituto fisiologico di Heidelberg.

stato costruito dalla Società Imperator e Guglielmo per il progresso delle Scienze. Venne ~naugurato il 27 maggio. Ha forma di croce; -0gnuna delle ali. comprende una Sezione (di fiNella stampa medica. -s~iologia normale, di fisiologia patologica, di chiIl cr escente i11teresse deg·li stud: scientifici e mica biologica ~ d~ fisica biologica, dirette ri·spettivamente da Meyerhof, Krehl , K11hn e Haus- pratici Sl1lla tubercolosi viene attestato dal moltiplicars i d~i p eriodici specializzati di tisiolog:·a. ser); nel centro è la biblioleca . Tra le caratteriAbbiamo sotto gli occhi il primo, numero· di stiche del nuovo Istituto sono : una sala termocostanle; 11na sala ~( isolata» (nel senso elettro- « Sanatorium n, eh~ avevamo g ià annunziato; sl magnetico, termiro, con tro i ragg·i t1ltra-pene- · presc11ta in, g rande formato, con una copertina tranti, ecc.), una cella frig·orifera capace di fordi tÌpo· antico e che ricorda gli albo·r i della stamnire il freddo a tutto l 'edifizio· per n1ezzo d i· con- pa. La rivista è diretta da U. Trevisan e ne è redattore-capo G. Andreoni; ospita memorie oridotture, ecc. ginali, una rubrica, di- errori (Errando· discitur), echi di con gressi, recensioni di libri e di riviI Sanatori della Mendola. ste, ecc. È n periodicità trimestrale. L 'abbonaL 'interessamento del Cap 0 del Gover110 per la mento j1nporta L. 50 ?11 Italia, L. 75 afl 'Estero. realizzazione della trasfo,r mazione sanatoriale deGli uffici hanno sede presso l 'Ere1no cc Miazzina » gli Alberghi del Passo d ella Mendola non è i11ai (Novara). cessato, dall'epoca in, cui eg·li firmò il decreto La « Revista Espafiola de 1'uberculosis >> è, inautorizzante lq trasformazione (9 settembre 1929) vece, di forn1ato p~ccolo, in-24°. Ne è direttore ad oggi. J . Vnldé.s Lambea, ~ seg·retario di redazione J . La trasformazio ne sanator:,ale dei Grandi Al-. Ruiz de Guardia. Fa p-0sto a memorie orig:·nali herghi della l\!Iendola - che in quest a stagio·n e ed a, recen sioni di libri e d i riviste. È a periosi sono riaperti ai villeggianti ed ai turisti - si dicità bimestrale. L 'abbonart1ento annuo importa inizierà dopo la chiusura della stag=1o ne, cioè pese..tas 15 per la Spagna, 25 per i Paesi a l \ngua .dopo il selte1nbre. Tecnici m edici ed ingegneri spag· nol a, ao per gli altri Paesi; gli uffici hanno -sono già pron t~ e la, trasformazione sarà comsede a I\Iadrid, Almagro 25. _piuta con la n1Ag·giore celeri1à perchè la Società Ai due periodici i nostri auguri per la gesfio11e d~i. Sanatori vuol .mettersi in grado di inaugurare, nel mino.r tempo• possibile, Pro studenti di medicina in Francia. un centro sanator·iale italiano capace, non so1o Il dotl. Del1at ha stanziato 100.000 franchi, da ·di gareggiare per le bellezze naturali e la saluessere assegnati a s tudenti francesi di 1ned~cina, brità del cli111a con le più fa1nose stazioni sain ragio11e di 1000 franchi ciascuno', affinchè posnatoriali estere, ma d~. attrarre e deviare, a besano trascorrere bene le vacanze. neficio d el nostro Paese, la ricca clientela interIl dott .. HeI1ri Bordier, agrégé alla Facoltà di nazionale di malati ch e ora affolla le stazioni medicina e farmacia di Lione, ha istitu~,to una climatiche sanatoriali d ella, Svizzera e della rendita perpetua di 3000 franchi .I 'anno, p er due Francia. pre111i di 1500 fran cl1i ciascuno, da esser e asseÈ i11tend;,n1ento degli iniziatori di dare la pregnaiti a un diplon1ando ~n medicina e uno. i1n ferenza e la precedenza alla Sezione d estinata farmacia, per ail1tarli a sostenere le ultime sp ese . agli impiegati, eh~ sarà i:n,titolata al nome di Michele Bianchi. Un medico letterato. È

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Terme di Pozzuoli.

Le secolari 'ferme di Pozzuoli so110 state riscattate all 'industria privata e donate alla beneficenza: oltre 10.000 infermi p otranno ora fare .annualmente la cura graluita delle acqt1e. Con

L '« Acad émie França ise » ha assegna tq il suo massimo premio a Georges Duhamel , ch e appartiene alla famigl~a m edica (per quan1to pochi lo ricordino). Viene gi11dicato·: cc p ar la quali té sensible de son esprit, par la forme tran sp aren te de son art, un grand écrivain d e Fran ce ».


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IL POLICLI NI CO

Tra le opere di questo valente scrittore, ricordiamo: « Viaggio ~ zig-zag nella Repubblica d elle Lettere », cc Quadrivio di volt\ », « Lettere al Patagone », « Scene della v"ita futura » (giudicate il suo capolavoro), « Analisi spettrale dell 'Europa », « I piaceri ~ i giochi », « Gli uomini abbando,n ati », ecc.

Il Prof. Guida in Inghilterra. Il prof. Guido Guida, della R. Clinica Otorinolaringoia trica di Ro·m a, invitato· dai colleghi inglesi, ha preso parte al Congresso della R. Soc=età di rvredicina, che si è svolto ultimamente a Nottingham. I

Un medico che dà il suo sangue. Il dott . N~col a Pellegrini , assisten te n ell 'Ospedale Civ; Je di C.o·s enza, ha dat.o , per la 3a volta, il proprio sangue per t1n transfusione, praticata in un ricoverato del nosoco·m io.

Contro il dott. Asuero in Argentina. Le società mediche di Bueno·s Aires hanno denunziato il dott. Asuero per eser cizio illegale della mediciina. Hanno ch:,esto l 'in.tervento delle autorità sanitarie, per violazione della legge.

Si opera da sè di appendicite. Un pasticciere di New York, Luigi Cap etta, di 42 anni, colpito da appendicite e non volendo essere ricoverai~o i·n un reparto per poveri, volle operarsi da sè, con una l ama da rasoio di sicur ezza, sen za anestesia e s~nza antisepsi.. Poichè i dolori persistevano e la ferit a non cicatrizzava, egli si fece poi'tare aJl 'Ospedale Lincoln, ove dest ò lo sl)alorclimento de'. chirurgi, i quali fecero di tutto per séllvare l 'improvvisato rivale, ma senza riuscirvi: il Capet ta moriva di peritonite, sei giorni d.o po essersi operato.

Spille inghiottite per scommessa. I giornali recano ch e a, Kormeaburg, presso V:<3nna, un giovan~ ventunenne a nome Giuseppe Riebenbauer inghiottiva, in seguito a sco·m messa, 16 spille di sicurezza non chiuse; poco dopo veniva colto da atroci dolor! e perdeva i sensi; trasportato all 'ospedale, si trovò ch e lo stomaco e l'intestino erano· lacerati; non fu p oss=·b ile salvare ~1 disgraziato, ch e moriva durante la notte. 1

Viaggio in Germania. La rivista « ~1inerva ~Iedica » ha organizzato · un viaggio in Germa11ia, dal 1° al 14 settembre, pren<len<lo occéJsione dalla, Esposizione internaz:i<>nale di Igiene ch e è stata inaugurata a Dresda il 17 n1aggio e che rimarrà aperta sino . a tutto ot~obre. Verranno visitate anche Berlino·, Mo naco, Lipsia, Fran coforte, ecc. Il prezzo complessivo è di L. 2790 , nelle quali è con1presa anche la tassa di inscrizione di L. 200. Chiusura delle iscr\zioni: 10 agosto. Per dettagli e ulteriori chiarimenti, rivolgersi alla Rivi ta cc l\llinerva Medica )) 1 via Martiri. Faci" ti 15, Tor:no. 1

Nel fase. 29, p. 1078, col. sin. , al posto della ses.t 'ultima riga, leggere : è il pri1no passo p er l 'assic1.1razione contro le maco rrig enda. -

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XXXVII, NuM. 30}

RASSEGNA DELLA. ST.A.MP.A. MEDICA... l\tinerva Med., 24 mar. -

M. GALERA. Il pne"Qmogramma e la capacità vitale durante il pneu- · m otorace e dopo frenicoexeres:) Clin. e lg. Infant., mar. - G. MACCIOTTA. Rapport~ fra secrezioni endocrine e ricambio salicilico n el! 'organismo infa,ntile. Rall. de l ' Ac. de NI~d., 18 mar. A. CALì\IETTE. (i-ranulia prebacillare e bacillosi. L. MARTIN e al. Controllo dell 'immunizzazione an1idifiterica . Nederl. Tijdsch. v . Gen,eesk ., 22 mar. - R. R. RocBAT. Actinomico·si .. J . GoNDSMIT. Anem~a combinata pernicioso-diabetica . Wien. Klin. TiVOch ., 27 mar. - KATSCH. Patologia dei riflessi condizionali. Rass . di Med. applicala al lav. industr., mar_ - N. Pr::~nE. La biotipiologia umana qual.e fondamento .qella moderna fisiologia, e patologia del lavoro . · Ann. <;l~ Ost. e Gin., 31 mar. - F. D 'ERCHIA Perforaz. d el fondo dell'utero da residui placentari abortivi incapsulati f\~ll a p arete uter ;pa. Anrt. In stitut Past eur, m ar .. - ì\1. C. KAHNCiclo1 di sv~Juppo d el bac~1lo tubercolare. ASARTORY e al . fvii cosi ossee. - O. A. OsTROVSKAYA. 1 Riflesso condizionale ~ reazio11i d ;immunità. Miirtcl i . .~1ed. Woch., 28 mar. - B1cKEL. Balneologia speriment .. ·- ' '' ESKOTH. Balneotet'~pia ericambio . Proc. R . Soc. of Med., mar. - Discussioni su: Tumori i,ntratoracici, Co1npl~cazioni delle operazioni per emorroidi, ~1al atti e tropiçali da carenza dietetica. J ourn. de IVléd. de Lyon, 20 mar. - ·Numero. di oftalmologia. Presse 'Nléd. , 28 m ar. - G. I.AROCHE e J. SÉRANENefri li croniche ure1nigeri e senza ipertensione art_ Nled. Welt, 29 mar. - W. LAHM. Progressi nel campo dell 'eziolog~a ~ della terapia dei tumori. - H .. Ros1i~ . Lo sco1np enso cardiaco iniziale. Bull. Méd .., 29 mar .. - Numero, sulla, patolo·g ia, r~nale.

Ann. di Med. Nav. e Col., gen.-feb. -

G. PENREITANJ _

so. Ameba parassita della vescica ur. Bartonelle e bartonellos.i. Ann. lta.l. di Chi r., 31 mar. - L . DE GAETANO. ìvial attie ossee della crescenza. (Pseudotubercolosi). - F. PAor...ucc1. · Modificazioni delle c~llule interstiz~ali d el testic. in seguito a· resez . del deferente. Soc . d. Il op ., 24 mar. - J . .TR01s1ER e WE1ssRoo1NEsco. Crisi d 'ipertens. da in·g estione d 'adrenalina. AVARITSIOTIS. N~l1rotropismo della1 d~ngue.

Arch. A rg . Enf. Ap. Digest., ecc., feb .-mar. -

D. HENRI. Forme addominali del morbo di Hodgkin. - C. BoNORINO UnAONDO e A. RAFFO. Coma· diabetico con fattore renale predisponente. Zbl. f. Chir. , 29 mar. -- G. WoYTEK. Fibromadella r egione glutea. -- H. PFITZNER. Distop~a renale crociata .. A.. CsEREY-PEcnANY. Morbo di ~1aùclung.

Clinica Chi r. , feb. -

E .. CATTANEO. Interventi chir11rgici. in esiti di viziose consolidazioni d~ fratture. .4.1iales Fac. de Med . (Montevideo), dic. - M. HAENDEL. Biochimica del cancro. Paris Mécl. , 29 mar. - ..-'\ .. B'A1 1 n0urn. Lez. inau-


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XXXVII, NuM . 30]

SEZIONE P RAT ICA

g u rale d~ patolog:.a e terapja general i. - P . CHÉYALL.IER e· J. BEHNARD. Il prurito p leurico . Gaz. d . Hop., 29 mar. Centenario' dell 'Alg~ria .

Min. Nl ed. ,

31 mar .. -

F .. NEGRO. Pato.g enesi dei

ci:amp~

funzio·nali .. Practilioner, apr .. - A . P. THoMsoN. Psittaco·s i . - J. Cr.1FFonn l l oYLE. :Nlctabolism·o del calcio in rap·p orto alla terapia. A . A. OsMAN. Acidos~ e amenorr ea . - J . BRovvNIJ-IG ALEXANDER. 'frattam. medico del! 'ulcera gastro-ò.uod. . Pediatr ., 1 ap r. G . SALv10L1 . Rontgenterapia delle glomerulonefri ti act1te. P'r esse Méd ., 2 apr. - A. I1ovELAOQUE e al . Il n er vo carot ideo. - P .. B. PHOTINos . Le alopecie del cuoio· capelluto. , Gior n. di Batterio l. e lrrimunol., mar~ - G. M. ANTONEI.LJ . Cateterismo delle vie urin. e batteriemia. - G. MossA., Azione dei ragg '. U. V. sui tubercolotici. Revue Sud-,4.m. de Med. ecc. , mar. A. AuSTREGESILO. Parentela tra at rofie m ,u scol ari. - J. C. PJ..A. Ipertensione' venosa. Revue Belge des Se. A1éd., dic. R .. APPELMANS e I~. P1nAno. La malattia di Kohler del secondo metatarso. Jou r n . dc Microbiol. (Leningrado), 3 . M. GLUSl\1AN. Il vir u s r abi co è invisibile? - P . L . SoLITERMANN. Anem~a pernic. i nfet tiva. - L . J. LESCHKOWTTSCH. Azione dell ' ip·riLe sulla microflora pailoger1a. Deui. f.1ed.. ltVOch., 4 apr . v . BERGMANN, W1LHELM. Compen so e scompenso nelle cardiopat je. - HocnE. J.,,a crescente impreparazione degli st11aenli in medicina. J ou r n,a.l A. 1\! . A., 22 1nar. - E. NovAK. Fisiologia dell a mestru az. - 1\1. Nrr:LSEN ~ E. L. EGGLESTON . Disinsulinismo f unz'.<>nale con accessi epilettiformi. M·3rliz. 11,.e,lt., 5 apr . - · AscRHEIM. Rapporti tra ipofisi e genital i femmin. - W. AnRIAN J. Cr TRON . ~Ia 1 attie denla]i e generali.

Amer._ Journ. Obsl. a. Gyn. , mar. -

A. R . BA-

CON. Ipo fisi ant. e grav~da11za . - A. H. ALDHIDGE. I 111terve11ti per salpingiti. - .T. E. F. LEIBE. Lesion i t1r0Jogicl1e i11 gin,ecolog'ia. Riv . Ospedal., mar. A. PIRRONE. Stato chimico e anestes~a chirurgica. Ann. de Méd., mar. 1\1. GARNIER e · P. Ru -DAUX. .Basi sperimer1tali . dell 'insufficienza epatica. - J. HAGUENAU e A. L1cHTw1Tz. La sifilide pseudo-tun1orale del midollo. - ' M. SEUDRAIL. Prova dell a tolleranza al} 'insulina. J<>u r h . de A1éd. de L:yon, 5 apr. L. BÉRARD · e al .. Prova di Meltzer .. Lyon e indicazio,n i chinir- gich e . - L. MoRENAS e P. LAGÈZE. Reaz:~·ne di Caso11i . Revue Neur<>l., mar. G. G. J . RADAMAKER. F isiologi a del c.e rvellett.o. L... BARD. Compito .. fisiolo·g ico del fascio pirami dal~ direitto.. · Jou r nal A . M. A. , 29 mar. Numero, sugli· .ospedali. Pr ensa 1lféd. A rg., 20 mar . - A. A. MARTINEZ._ Mal nr·iot.erapia .. 1

Interessante pubb.licazione: BORIS H. WASSILEFF

Dottore in Medicina e in Scien21e Gi uridiche; gàà della.. R. Clinica Moo:ica d i Genova e dell'Istituto Cli.ni~o­ Mar.agliano. .

la responsabilità penale del tuhercoloticQ . Me dieo-I~egale Prefa~ione del Prof. A,. MORSELLI,. (Opera t,radotta in tre lingue : Tedesca, Russa, Bulga~)v

dal punto di vista

Vol ume iin-80, di pag1ine 212, nitida.m·e nte stampia;t-0 su ·c arta uso m ano. Prez2io L. 2 5 più le epese pcstaili. . di speclizione. P er i nostri abbonati sole L. 2 2, 6 O in porto fr.an·co. I nvJ.a re Vaglia all'editore L UI GI POZZI 'Poetal e Sucouraale diciotto - ROMA.

- Uffici<J

===========================================:============================================ ~

Indice alfabetico per, materie. Aort ite sifilitica . Pag. 1103 Ascesso di fissazione )) 1094 l3ibl :()·g rafia )) 1109 Cistifellea in gravidanza )) 1107 Cisti ovarjche: eziologia )) 1114 Coledoco: stenosi ed occlusioni speri)) me11tali . . 1113 )) Cronaca del movimento professionale . 1122 )) Diabete come problema fisiolog·~co . 1108 )) Er1cefali te tifica . . . . . . 1114 Epatopatie: cb mportan'l,ento dell '.acido )) lattico del sang-ue 1106 )) Epilessia funzionale . 1114 FlemmQ;ni: iniezioni intra-arteriose di )) argento collo,: d ale •. . 1103 )) Glicemia n elle ooliche addominali 1113 )) Infezioni: trattamento 1096 )) Ipofisi: funzione del l obo anter. 1114 )) Malaria : congresso . 1110 1

112011 )) 1114 ))· 1116;.

Pag.

Medicina socia.le . 1\1ening·i.~e

primitiva da orecchioni Meteorologia medica . . l\10rbo· di Hodgkin e paraplegia per l ocalizzazio·n i meningee Pellagra: casistica . . Peri-arterite nodo·s a di J{ ussmaul Placenta: r :~amhi o . Pleuriti purulente tuber co.l ari: tratl am el1to . . .. 1

)) )) )) ))

1114.1097 1105·· 1114

Servizi igienico-sanitari .

)) 1115·· )) 1121

Sier.o se: po·tere di elimi·n azione

))

1113

Speciali~ t a.:

nuov e disposizioni per il r iconosc im en.to della qualifica

Tubercolosi: effetti dell 'alimentazione priva di sale . . 'fubercolosi: tral tam. con calc~o e jodio TumoTi maligni: sopravviven za d ei leucociti . . . . . · ·

)) 1115. )) 1115 )) 1113.

Diri tti d i pro pr ietà r iservati. - Non è consentita la ristarri.pa di lavori pubblicati nel Poliolinico se non in· seouito ad autorizzazione scritta dalla redazione. E vietata la yuhblicazione di su·n ti di essi senza citarne la fonte.

Roma - Stab. Tipo-I~it . _.\.rmani di M. Courrier.

V. AscoLI, Red-. :r.esp\


1128

[ANNO

IL POLICLINICO

XXXVII, NuM. 30]

Rammentiamo /'importantissima opera del

'

Dott. pt'of. VINCENZO MONTESANO DOCENTE DI CLI N I CA DERMOSIFILOPATICA NELLA R.

' DI ROMA UNIVERSITA

;M a ·n u a I e d i malattie cutanee ad u.so dei medici pratici e deg1i stu.de:n.1:i Opera in due Volumi di complessive pagg. XXVllf-780, con 76 figure nel testo.

Eccone il sommario : ·PARTE CENERALE: Ainatomia e Fisiologia della cute sificazione delle malattie cutanee. ·PARTE SPECIALE: Disturbi di circolazione e tarsi nel corso di malattie del sangue dermia e stati sclerodermici • Atrofie cutanee • Anomalie della pigmentazione rosea • Psoriasi - Llchen ruber. APPENDICE:

Dermatosi

d~

Patologia generale, semeiotogia, Terapia generale • Clas.

malattie dei vasi • Dermatiti • Dermatosi che sogliono presene degli organi emolinfopoietici • Pemfigo e Pemfigoidi • Sclero• Nevrodermie - Cheratosi • Affezioni degli aninessi e delle appendici • Tumori • Malattie infettive soecifiche e parassitarie • Pitiriasi

lavoratori • Dermatosi Simulate.

Riportiamo qualcuno dei tanti giudizi es pressi dalla stampa medica su quest'opera del prof. J\1oNTESANO: « Un altro eccellente volume ha ora aggiunto alla sua « Collana del Policlinico» l 'editore Luigi Pozzi ·« con questo ottimo lavoro del prof. Vincenzo Mon tesano. «La generazione dei medici romani che una tren tina d'anni fa s'avviava a lasciare le aule universitarie .e< per lanciarsi con varia vicenda nella vita e nella prc fessi on e, vede sempre con simpatia nostalgica la pro« duzione di questa Casa Editrice che le ricorda il vec chio e fido compagno dei primi passi nella pratica, il ·« giornale, allora sorto da poco, oggi onusto e glorioso, cui d emmo con fierezza giovanile e fiducia mai de«< lusa la nostra adesione di novellini, fregiatì allora allora del titolo professionale. «E anche quest'ultima pubblicazione è un vero regalo fatto ai medici italiani dalla Casa Editrice del « Policlinico »· «La competenza del Montesano non ha bisogno di essere ricordata ai lettori di «Difesa Sociale»; in -<< questo suo lavoro l' A. ha saputo mettere dottrina e metodo, dove l'una e l'altro, per la natura stessa -<< della disciplina trattata, dovevano riuscire estrema mente ardui, il Montesano ha vinto gli ostacoli e ha ·« dato ai medici e agli studenti il libro sintetico, chiaro e pratico che loro occorreva. «L'edizione in finissima carta americana con mo: te belle incisioni, è degna del lavoro. (Dalla Rivista La Difesa Sociale, Roma, 1928). A. CARELLI. I

«È uscito edito dalla Casa Editrice Pozzi un Manuale di Malattie Cutan.ee, opera del Prof. V. MoNTE-

·«

già aiuto del compianto Prof. Campana, alla memoria del quale il libro è dedicato. « Il trattato si compone di due volumi in bellissima veste editoriale con numerose figure chiare dimo-<< strati ve intercalate nel testo: in essi la trattazione della materia è semplice e piana e riccamente corredata « da dati bibliografici. « L'A. fa precedere l'opera da brevi cenni di ana tomia, fisiologia, patologia, semeiologia e terapia ge- ' « nerale della pelle, indi passa alla trattazione delle malattie cutanee, seguendo la classificazione d el Neis« ser: I ) Disturbi circolatori e malattie deì vasi; 2) Dermatiti propriamente dette e loro varietà; 3) Derma·« tosi che sogliono presentarsi nel corso di malattie <l el sangue e degli organi emolinfopoieticì; 4) Pemfigo «e dermatosi pemfigoidi; 5) Sclerodermia e stati scie rodermici; 6) Atrofie; 7) Nevrodermie; 8) Cheratosi; « 9) Affezioni degli annessi e delle appendicì cutanee; 10) Anomalie della pigmentazione; 11) Tumori; « 12) Malattie infettive specifiche e parassitarie. « Il Trattato, scritto per medici praticì e studenti, è a giorno dei notevoli progressi che in questi ultimi -<< anni ha fatto la Dermatologia nei riguardi della etiologia e patogenesi tuttora oscure di molte dermatosi; « e nei riguardi delle relazioni tra malattie cutanee e malattie interne non tanto perchè mette in rillievo la « esistenza di questi rapporti ormai noti da molto tP-mpo - rapporti più che nelle altre specialità intimi « e complessi anche se non sempre definibili - ma quanto perchè pone in rilievo in quali circostanze que« sti rapporti si stabilÌscono e qual'è il momento che determina, in presenza di un medesimo stato morboso «dell'organismo, la diversa fisionomia obiettiva della reazione cutanea. « Le alterazioni di varia natura che si riferiscono alla bocca (actinomicosi, leucoplasie, pemfigo, tuber« colosi, ecc.) sono u gualmente messe in rilievo dal M ontesano. « In complesso l ' opera è ricca di pregi e sarà letta con grande profitto non solo dagli studenti e da « coloro ch e si occupano d ella specialità, ma anche cl a quei cultori di altri rami di medicina, che deside« rano compl etare la proprìa cultura spingendo lo sguardo oltre il confine del proprio campo di attività ». (Dalla Rivista La Stomatologia, Roma, gennaio 1930). ALBANESE. Vol. I di pagg. XVl-348, con 32 figure. Prezzo L. 5 O, più le spese postali di spedizione. Per gli abbonati ai nostri periodici , sole L. 4 5 ~ 2 5 in porto franco. Voi. II di pagg. XII-432, con 44 figure. Prezzo L. 6 O più le spese postali di spedizione. Per gli abbonati ai nostri periodici, sole L. 5 4' 7 5 in porto fran co. SANO,

Per ottenere quanto sopra inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI - Ufficio Postale Succursale diciotto - ROMA


ANNO XXXVII

Roma, 4: Agosto 1930

Num. 31

#

fondato dai professori:

GUIDO BACCELLI - . FRANCESCO DURANTE sgzIONE REDATTORE CAPO: PROF.

PRA. TICA.

VITTORIO ASCOLI .

SOMMARIO. Note e contributi: V. Ca;via1letti : Emorragie meningee sintomatiche ed emorragie meningee &pontanee. Osservazioni cliniche: E. Capecohi : Un caso singolar e di addome chirurgico da impalam ento. Tecnica : G. Baggio: A piropooito di suture introflettenti. Sunti e ras,s egne: CUORE: D. Hubble: Angillia peotoTis ed afifeziom -cor·ona.:rie. - A. S. Hyman : L'angina pectoris postinfluenza:le. J. Chalier e Bouyseet: La trombosi cardiaca nella difterite. - Levy e Ba vach: L'uso ter31Peutico dell'O&S<igeno niella trombosi delle coronarie. - ORGAN 1 DIGERBNTI : S-chlesinger : Os-eerva2'ioni sulla div·e rticolite. - Jaoquet, Gally, Poreaux : Il rita~do del ,paesagigio ileo-cecale e la. ipertonia segmentairia del -0eeo asoonrd ente nei loro rapporti con la aJ)pendicite. Ha.milton Bailey: Il t ratta.mento ·di Ochsner-ShCTren (:ritardiato) della aI>pendicite actl'ta: ·i ndicazioni e teoni·c a. - E. Just: Sulla questione dell'interiposizione del colon. - REU· MATiaMI: W. s. c. CoI>eman: Princd:pii generaLi del tra.ttamento delle ma.lattie reumatirche. Cenni bibliografici.

Accademie, Società Mediche, congressi : 20 Congresso I•n ternazionale sul1a Malaria. R . A.c crudemia Medica di Roma.

NOTE E CONTRIBUTI. POLICLINICO UMBERTO I IN ROMA. Pa·d. VIII ·diretto dal Prof. A. CARDUCCI. Emo1~ragie

meningee sintomatiche ed emorragie IBeningee spontanee

per il dott. V. CAVALLETTI, assistente. Qu.ando pr.a ticando un.a puntur.a lorr1b,a re, 3ccad e di vedere il liq11ido fuoriuscire emorragico, la prima idea che viene, specie se il piccolo intervento è stato un poco indaginoso, è ch e il sangue si sia mescolato al liquido per 1a puntura accidental e di un vaso; ma ove la puntur.a sia riuscita senza difficoltà, al primo tentativo, si prospetta anch·e 1'ipotesi se non si tratti di un 'emorragì.a m eningea . È po sibile distinguere le due eventualità ,con m ezzi molto semplici e anzitutto con la prova classica delle tre provette. È naturale infatti ch e in caso di puntura .accidentale di un vaso il liquor si vada facen·do man m.ano che 'fuoriesce, m·e no en1orragico,

Ap1punti per il medico pratico: MEDICINA SCIENTIFICA: I l virus de11,a s clerosi a plruoohe. - Su·l comportamento della « Brucella m elitensis » e della « BT. a..bortus » di fronte ad aJ.cun~ colori idi Mlilina. - CASISTICA: Osteoperiostite sifilitica.. gommosa tardiva in sog.g et,to ·c on 1ue oongenita ignorata. - Su le cosi ·dette -O'is<ti ossee. - • Studio cl'litico dell'1rurtr·o patia di Char<:ot. TERAPIA : Le iniezioni di zucchero nel ·d iabete e nel coma diabetico. - L'in6llllina nel tratta.mento dei bambini ]J>otrofìci. - L'ergota.mina nel morbo di Ba-sedow. Contributo .a.11.a.. mor.foio·g ia dello struma basedovico trattato 1C<lln lo iodio, co·n isipecia;le rigiu·a .rdo a l problema sul Tapiporto t..r,a eff ettQ anatomico e 1olin·i eo della cura iodica.. - .RUBRICA DELL'UFFICIALE SANITARIO: A.. Franchetti: L a vigilan~a igienica su alimenti e beva..nde: coloniali, droghe, bib'ite, SU'P'P'edlettili , calori nooivi. - VARIA : Gli OÒOl'i. .in 0 1m P.t'O. - POSTA DEGLI ABBONA'J'T Nella vita professionale : Intereesi corporativi. - Medd·c ina socia1Je. - Concorsi. - Nomine, promozion·i ed 001.arifì.cenze. 1Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabeti~o per materie. 1

1

p,e rchè l 'emorrag·ia ten·de spontaneamente ad arrestarsi : mentre in caso di emorragia meningea il colore sarà uniforme in tutte e tre le provette. Inoltre I.asci.ato il liqui.do qualche ora a sè, si forma a l fondo un deposito ematico più o m eno spesso. Il liquido sovrastante è incolore, acqua di rocca, e allora si tratta ·della pun tur.a accidentale di un v.a so, oppure è più o meno roseo, giallastro (xantocromico), e .allora si tratta di emorragi.a meningea, poichè l'emolisi -dei globul i rossi che determina tale colorazione è un fenomeno vitale che in vitro non si produce mai. In caso del tutto eccezion,a le tale strato sup eriore di liquido potrà apparire limpido, pure l 'emorr.agia non essendo provocata , e cioè quando essendo que ta avvenuta da breve ora 1'emolisi non abbi.a .a vuto tempo di prodursi .. Infine come terzo cri terio si osservi il de~ posito ematico al fon.do della provetta; in caso di emérragi.a meninge.a, il suo limite superiore appare orizzontale e netto ed agitando , il sangue si mescola uniformemente al liquido sovrastante , mentre n el •caso opposto tale li-


--

113ù

IL POLICLIN lUO

mite è irregolare per la fibrina che agglutina le emazie ed agitando si vedono coaguli più o meno grandi nuotare nel liqui·do. Secondo la sede le emorragie che interessano le meningi si possono ·dividere in due gruppi: emorragie extradurali od epidurali ed emorragie subaracnoid·ee. Quelle epi.durali sono per la rr1assima parte dei casi di spettanza chirurgica, essen·do di solito la lesione trallma tica della m eningea me.dia ch e permette al sangu e di raccogliersi tra dur.a m.a dre e parete ossea nella zona scollabile di Marchan·d. In tale evenienz.a la dur.a rappresenta un.a robusta barriera che impedisce al sangue di penetrare negli spazi subar.acnoidei : ciò che può avvenire quan·do essen.do lesa anche la dura l 'emorr.agia si facci.a insieme epi- e subdurale. Le .emorr.a gie subar.acnoidee richiedono un breve commento anatomico. · Alla f.acci.a intern.a ·d ella dura è accollato intimamente il fog lietto parietale dell'aracnoide: il foglietto viscerale di questa che passa a ponte sulle circovoluzioni cerebrali forma co] primo una cavità virtuale che è lo s·pazio aracnoideo vero e proprio . Tra foglietto viscerale dell.a aracnoide e pia madre che segue la superficie cerebrale ir1 tutte le sue accidentalità si formano gli spazi subaracnoidei (laghi o cisterne, fiumi e rivoli) in cui circola il liquido cerebrospinale. Quindi ·dal punto di vista anatomico si distinguono al di sotto della ·dura uno spazio ar.acnoideo o cavità aracnoidea (tra i due foglietti della aracnoide) e uno spazio subar.acnoideo tra aracnoide e pia ma.dre. Tale distinzione non sussiste in patologia perchè anche se l 'emorragia iniziasse n·el cavo aracnoideo vero e proprio, inva·de subito gli spazi subaracnoidei essendo il foglietto viscerale troppo sottile per far da barriera al sangue stravasato. Per cui in pr.atica si parla unicamente di emorragie epidurali e subaracnoidee, comprenden·do sotto quest'ultima denominazione tutte le emorragie che avvengono tra pia m.a dre ·d.a una p.a rte e facci.a intern.a .della dura dall 'altra. Le emorragie subaracnoi dee possono essere secondarie ad una emorragia avvenuta in un punto vicin·o : oltre il caso già ,a ccennato di emorragia subaracnoi·dea consecutiva a lesione arteria a epidurale con contemporanea iesione del]a dura, tale evenien za è possibile nel caso di un'emorragia dell'asse cerebro spinale che si faccia strada fino agli spazi subaracnoidei : evenienza relativamente più frequente nel cer1

1

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vello e allora si parla di emorragia cerebro meningea, eccezion.a le nel midollo spinale ove l 'ematomielia è per solito centrale e separata dalla superfi cie d.ai densi cordoni ·della sostanza bianca. Nella pachimengite intern.a emorragica il liquido cerebro spinale di regola, rimane limpido. Inf.a tti la malattia è caratterizzata dalla formazione sulla faccia interna della dura meninge di membrane più o meno spesse, molto vascolarizzate, contenenti spesso tra i loro strati cavità di grandezza varia piene di liquido ematico. Le emorragie più recenti avveng·ono tra gli strati ,p iù interni e finchè l 'aracnoide è rispettata il liquido rimane normale. Qualche volta tuttavia può apparire leg·germente xantocromico p·e r diffusione (Quincke). Ma se la pressione dell 'em.a toma sottodurale riesce a produrre una soluzione di continuo -d ell'aracnoide, il sangue arriv.a negli spazi subaracnoidei e il liquido cerebro spinale è a lla puntura francamente emorragico. La malattia, che molto spesso, non è diagnosticata, può essere sospettata in qu·ei casi in cui dei piccoli ictus si ripetono a intervallo più o meno breve, corrispondente ciascuno ad una nuova emorragia, siano presenti segni di irritazione o di deficit corticale (convulsioni unilaterali, paresi monoplegiche) e dati etiologici noti (.alcoolismo, demenz.a, lues, nefrite cronica ecc.). Le emorragie mening·ee strettamente localizzate n egli spazi subaracn oidei fin dall'inizio, costituiscono un grupp 0 importante e complesso, la cui evenienza è tutt'altro che. rara com·e è dimostr.ato ·dall'esp~rienza ch e la clinica ha fatto ·da quando Quincke, volgarizzando I.a puntura lombare, ha permesso la biopsia, del liquido cerebro-spinale. L'argomento è stato trattato fin dal 1905 da Ascoli, che ne riportava tre casi, diffondendosi lung.amente sulla sintomatologia, sull 'anatomia patologica, sulla patogenesi. Dopo d'allora i casi riportati da noi e .all 'estero si sono moltiplicati tanto che la letteratura relativa è molto vasta: ultimamente da noi F.aberi trattava di nuovo l 'argomento, a proposito di un caso ·di emorragia meningea riferibile a ll 'eredo-lues. Tali emorragie meningee possono manifestarsi nelle più varie . circostanze -e condizioni morbose e costituiscono a llora il gruppo delle emorragie meningee sintomatich e, ·d i fronte a cui sta il gruppo di qu.elle primitive, nelle qu.ali l'emorragia meningea , m.anifestatasi sen1

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SEZIONE PRATICA.

za causa apprezzabile all 'in·dagin·e clinica, rappresenta tutta la m a latti a. A parte i tra umi, la presenz.a ·di san gue nel liquor è stata riscon~rata all 'inizio o nel d ecorso di m eningiti sia tubercolari ch·e meningococciche; può essere fenomeno parziale di un.a diatesi emorragica g·en erale, quale si può av.ere nelle leucen1ie, nell'emofilia, nelle pot· pare, n egli itteri gravi: può essere l 'espressione di uno stato ipertensivo ed è stata descritta in seguito a convulsioni epilettich e e nell 'eclampsia, n ei cardiaci ipertesi, nei n efritici cronici, n ell 'iperten sione solitaria. È riferendosi a tali casi èh·e Vaquez ha parl a to di epistassi m eningea . • In molte malattie "infettive acute è stata segna-lata la possibilità di un'emorrag ia m eningea : polmonite, reumatismo articolare acuto , febbrP tifoi·d·e , febbre ricorrente , endocardite. Anche l 'en ce falite letar gica, cosi polimorfa n ei suoi aspetti clinici, non ha mancato di m.a nifestarsi sotto I '.aspetto di sin.drom e m eningea e sono d escritti dei casi in c1jì il liquor era alla puntura sanguigno. In altri casi la cau sa è da ricer care n ella sifilide sia allo stato secon-da rio ch e al terziario. In tali forme sintomatiche la sindrome m e· ningea, ch e si manifesta in segui to .a.Ila presenza d el sangue negli spazi subaracnoidei, d à luogo a difficoltà diagn osti ch e notevoli, e solo l 'esame d el liquor estratto alla puntura, 1'evoluzione complessiva e i sintomi della malattia fondamentale possono far escludere una complic.a zione infettiva vera e propria d elle me• • n1ng1. Nei casi in cui non è possibile invocare nessuna ·d elle suddette condizioni morbose si parla di emorragie meningee primitive. Questa evenienza è lung i dall 'essere rara poichè Simmonds su 268 osserv.azioni di emorragie m eningee, ne conta 68 spontanee. Si è parlato ·d a a lcuni di emorragie meningee dei giovani, perch è veramente si osservano con maggiore frequenza in qu·esta età: m a la r egola n on è assoluta, n on mancandone esempi in soggetti di età alqua nto .a vanzata . Da altri si è parlato di emorrag ie m eningee curabili, in vista della buona prognosi che suole avere I 'affezione : ma anche questo è troppo esclusivo , ·dato che sono stati segna lati dei casi, molto rari è vero, con esito letale : e d 'altronde la cura bilità non costituisce un criterio nosolog ico suffi ciente non essendo ·fondato su alcun fon.dam ento an.a tomico. Mich on parla di emorragie meningee spinali ,.

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ritenen.d o spinale la sede d ell 'emorragia, so· pratutto in base al dolore iniziale· improvviso alla nuca, colpo ·di pugnale rachideo, che è in verità frequente di osservare. Forse l 'aggettivo più proprio di tali emorragie è quello di spontanee, di emorragie cioè, in cui anche di fronte ad una indagine clinica la più accurata e minuziosa, la causa vera e propria s fugge d el tutto. La sintomatologia clinica è caratterizzata .dalla comparsa improvvisa di una sindrome m eningea il più spesso in soggetti giovani o ·di media età, in cui non si riesce a trovare una sifilide, uno stato iperten sivo , una m .a lattia infettiva acuta, una qualsiasi altra d elle cau se più sopra enumerate che n e spieghino in qualche modo I 'insorgenza. La sindrome si inizia di solito con un improvviso e acuto dolore nucale (colpo di pu· gn ale rachideo ,di Michon) e si completa in poco tempo. Rig idità nucale sintomo di J(ernig , di Bru·d zinski, di Lasègue, vomito , stipsi, ·dermogr.a fismo : nulla manca per far pensare .ad una m ·e ningite acuta; c'è anch·e la febbre ch e compare di solito dal secondo giorno, si m a ntiene modica per breve tempo, ed è interpretata come conseguenza· de l riassorbimento ematico (febbre ematolitica di Froin). Però anche sen za la puntura lombare la distinzione da una meningite è in certo modo possibile, m .a ncando costantemente i segni di infe~ione gen era le come l'herpes, Je complicazioni a rticolari, renali, ·oculari, auricolari ch e fanno parte d ella mening ite, specie di quella a -forma setticemica. Alla puntura lombare si trova il liquido cer eb.r o spinale più o meno emorragico; inoltr·e n ei primi giorni è pressochè costante una forte r eazione polinucleare a cui poi segu e una semplice lin foci tosi. Tutti i sintomi si attenuano di r egola rapi.d.a mente e la guarigione completa si stabilisce in 10 o 15 giorni. Nel rep.a rto del prof. Carducci abbiamo avuto occasion·e di osservare, in pochi mesi, cinque casi ·d i emorragie meningee, di cui due sono da interpretare come .e morragie m eningee sintomatiche e tre come emorragie m eningee spontan ee. Eccone brevemente riassunte le storie cliniche. CAso I. -

Un uomo di 65 a., luetico di anti ca data, che quattro an:n,i prima aveva avuto· un i~tus, da cu~ era residuata una paralisi del fa-. ciale sin istro, dopo qualche prodromo, consistente sopr atutto in una forte cefalea, il giorno stesso del! 'ingresso in osped~le, è caduto in uno s tato di sonnolenza, che si è fatta sempre p iù profonda~

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In osp edale, Ja s<:>nnolenza si è ·tr asformata in sopore pressoch è continuo. All 'esam e obbiettivo n on si not a nulla a caricQ degli organi interni. Sp·i cca invece una evidente rigidità della nuca: h a vomito ripetuto e perde le urine. Alla puntura lombar e jl liquido fuo riesce a zampillo, fortemente ed uniformem ente em orragico. R. W .. nel liquor pos~tiva oompl~~a. Il giorno seguente si 1)ratica una seconda puntura, ch e dà esito al liquor CQn gli stessi caratteri. Si inizia u~a cura di ciaQuro di m er curio n elle ven e. Nei g:orni seguenti le condizioni gen er ali miglior ano rapidamente e dopo circa quindici giorni i s~ntoimi .di ~rritazione m eningea sono scom parsi del tutto. 1

II. - Una donna d :. 47 anni, il 16 gen11aio 1929, in pieno benesser e è colta da vertigine e da un forte dolore all 'occip,i te : insiem e è comparsa febbre : non vomita. La coscien za rapidam ente s~ è andata oscurando. All ' E . O. la malata in stato semi soporoso presen ta: nulla ai polmoni; aJ cuore rinforzo del secondo aort :co•: netta rigidità della nuca : Kernig e Lasègue b ilaterali. A carico dei n ervi cr anici si n ot a u n a eviden te paresi del r etto esterno sinistro. Nulla ~ carico degli altri nervi cranici. R~:flessi !tendinei normali: dermogr afismo vaso paralitico. Nelle o rine si riscontra il r eperto, di una n efrite cr on :ca. Ad una prima puntùra lombare il liquido, cerebro-spinale era n ettam ente em orragico ; n el sedimento oltre le em azie e le ombre di em azie si notavano numerosissimi polinucleati. .R . W. nel liquor e n el san gue n egativa. Gl~.corachia: 0,65 per mille . Azo,tem ia: 0,35 per mille. Fundus òculi normale. Nei giotrni seguenti lo stato di sonnolen za persistè invariato; invece. la rigidità nucale si andò attenuando r apidamente. Una seconda puntura lombar e, p·r aticat a al 14° giorn,0 di malattia, dava esi1to ad un liquido xantocr omico, n el cui sedimento si rinvenivano numerosi elem en ti cellulari , m a questa volta con prevalen za dei linfociti sui pol j1n ucleati. Il sopore caratteristico, l 'irtteressamento, dei centri m esen cefalici, la glicorachia, orientar ono la diagn osi ver so una fqrma di en cefalite let arg~ca, d \agn osi ch e v~nne poi con validaita d al1'ulteriore svolgim ento ~ella malattia e precisam ente d alla comparsa, a circa due m esi d all 'inizio, di sintomi p arki.nsoniani, quali leggeri t remor.~ , una bradicinesia spiccata ed un rallentam ento di tutti i processi psichici. CA SO

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III. - Un uomo di 36 a., sen za n essun precedente. degno di nota, ~l 9 m ar zo 1929, è stato preso da un improvviso m alesser e per cui è caduto p er t erra privo di coscienza: dop o poco, trasportato in ospedale, è tornato lucido m a con t ;nuava a lamentar si di cefalea, di dolo·r i lungo gli arti, accu sava nausea, e presentava lieve t em per al ura febbrile. Al! 'esam e obbiettivo n on si n otava altro ch e una evidente rigidità della nuca ed un dolor e alla pressione sulle docce par avertebrali . La puntur~ lombare praticat a solo all '8° g ior110 d i 1nal~tti a dava esito a l~ quid.o di coqor e giallo ambra, nel cui sedimento si rinven ivan o n u merosi linfociti e p olin ucleati in proporzion~. pr essoch è u g u ali e scar se em azie. R. W . nel sangue e n el liquor n,egativa. In 11a. giorC ASO

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IL P OLICLI NI CO

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nal a la rjgidilà della nuca era scomparsa quasi del tutto .. In 2oa. giornat a la g uarigio·n e era completa . IV . - P. R., di anni 31. Il 26 luglio 1929 il p . n el sollevar e un tronco di legno ha improvvisamente avvert:,to un acuto dolore alla nuca ed insie1ne un senso di malessere gen erale, sudori freddi, n au sea. A casa ha avuto vomito ripetuto. Dopo circa 48 ore i fenomeni si sono atlenuati nQtevol1ne11te tanto ch e il p. ha p-0tuto u scire, 1na dopo altre 12 ore sono tutti di nuovo ricompar s!\ an cora più accentuati. All 'E. O. il complesso ineningitico è al oomp·l eto1: rigidità nucale, vo milo•, stipsi, l{ernig, dermografismo, febbre. A 3 giorni d'inizio della malat~..ia si pratica l a puntura Jombare : ~l liquor ch e esce a gocce m ol to r avvicinat e, è uniformem ente commisto a san g u e. Lasciato sedimentare lo strato superioTe appare xantocromico su un fondo em atico . Nel cenlrifugato; oltre le emaz:e , numerosissin1i polinucleaiti e qualche linfocito . R. W. nel liquor e n el sang ue n egativa . Dop o una sacornda punt1rra lo mbare praticata il giorno seguente le condizio1n i gen erali sono molto miglio.rate ~ l a rigid\tà della nuca è molt o dimi11uita. Una terza puntura praticata in 112a giornata dava un liquido· appen a giallas.tro: n el sed~mento ques ta volté\ prevalevano i linfociti su i, leucociti. In 26a. giornata il p. veniva dimesso guarito. C ASO

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V.. - R. L. , d~ .a nni 45, ferroviere . Racconta che 5 giorni prima dell 'ingresso· in ospedale su])ito post-c-0itum è st ato preso da un imp rovviso ~ foTtissimo dolore alla nuca e d a vom :~o ripetuto ·D 'allora ha avuto cefalea presso.chè continua, piccole elevazioni febbrili, stipsi ostinata. L 'an amnesi per son ale è del tutto neg·ativa. La sindro·m e m eningea ch e l 'infermo presenta all 'esam~ 0 bbiettivo impon e la puntura lombare che viene prat~cata al 2° gio·r no dall 'ingresso: essa dà es~to a liquor di co1l,o rito giallo ar an cio1, nel cui sedimento, si rinvengon o m olli polin,ucleati, scar si linfocit~., scarse emazie. R. W . n egativa. In tredicesima giornata di malattia l 'inf~rmo s~ lamenta sempre di cefalea ed l· sempre rigido: la febbre è scomparsa : una seconda puntura lombare d à un reperto analogo al precedente, dopo di ch è il miglioramento sebben e lell)to si è sempre pit1 accentuato finchè dopo circa un mese dall 'tnizio della malattia l 'infermQ si poteva con siderare del tutto g uar ito. CASO

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Com e risulta dalle storie, lo tesso quadro clinico si ripete con uniformità in tutti i casi riportati. Negli ultimi tre casi, non è stato po ibile rintr.a cciare una causa dell.a emorra.. g·ia meningea , in tutti e tre l'evoluzione è stata ben ign a, la g u.arigion e perfetta; il caratteritico a cuto dolore iniziale a lla nuca si è ritrovato tipico negli ultimi ·d ue casi: è un dolore ch e l\ii ich on paragona ad un col po di pugnale. Appunto in b.ase a qu·esta localizzazione del dolore Michon pen sa ch e la em orragia nella _ m.aggioranza dei casi abbia sede spinale e pre-


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cisamente dorsale alta. Ma la scar sezza dei controlli anatomici non permette a tale riguardo delle conclusioni precise, come non ne permette riguardo alla patog-enesi della emor• rag ia. Sono interessanti a questo proposito le ricerche di P. S. Weil. Egli ha trovato in taluni di tali malati delle modificazioni em,a tiche caratteristiche ·dell e sin·dromi emorragiche: diminuzione del numero delle piastrine, ritardo del tempo di coagulazion-e, segni di fragilità vasal~. Da altri è stata notata la frequenza in malati colpiti da emorragia m eningea di altre emorragie : emorragie nasali , gengivali, uterine, emorroidali. Goldflam ha richiamato l'attenzion.e st1l'l a frequenza ·del] 'emicrani.a in tali malati e pensa ch e disturbi delle ghia ndole a secr·e zione interna e del sistema n euro-vegetativo , costituiscano il terreno su cui 1'angiospasmo in certe condizioni, la vasodilatazione in altre, possono realizz.ar e l 'emicrani.a e I'em orragia meningea. Ma per quanto interessanti possano essere tali con si.derazioni , qu·e ste emorragie meningee ci appaiono veramente, per quello ch e oggi conosciamo, come spontanee . La loro prognosi è buona, essendo del tutto eccezionali e forse di interpretazione dubbia i casi a·d esito letale. Il tr.a ttamento non potrà essere che sintomatico: la puntura lombare nel mentre permette la diag nosi, riesce insieme ]a cura di elezione. 1

RIASSUNTO. L'A. riferisce su 5 casi di emorragie mening·e e e fa alcun e osservazioni sulla loro sintomat0logia e patogenesi. 1

TIIBLIOGR_i\.FI~i\. AscoLr V .. Emorragie meningee spon tanee. Policlinico·, Sez. med., 1905-1906. FoLLET e CHF.VREL. H emorragies sous aracnoidiennes spontan.ées des jeunes gents. Gazz . des IIòp. , 3 avril 1910. GoLDFLAl\1. Beitrag zur Aetiologie und Sympto1

matologie der spontan subaracnoid Blutungen. Deut. Zeitsch . f .. Nervenheilk. , 1923, B. 76. P. E. WEIL . Sur l'existence des lésioris sanguignes au cours des hémorragies méningées. Bull. Soc .. Méd. des I-Jòp. de Paris, 1924, p. 324. C. AoHAHD. Clinique méd. de l 'Hòp., Beaujon, 3a. serie, • p. 149. P. MrcHoN. Le coup de poignard rachidien. La Presse Méd., 1928, p. 964. L. RAMOND. If émorragies cerebro~méningées . La Presse Méd., 1928, p. 1571. M.. FABERI. Emorragie spontanee subaracnoidee ed erede>-lues. Polj,cl., Sez. med. , 1928.

OSSERVAZIONI CLINICHE. OSPEDALE

CIVICO DI CESENATICO (IF ORLI').

Un caso singolare di addome chirurgico da impalamento. Dott. E.

CAPECCHI,

chirurgo-direttore.

Il giorno 27 maggio 1928 fu trasportata d 'ur.,, genza irL qspedal~ un:a contadina, certa E . Angela in C., di anni 45, nel ventre della quale poche ore prima era penetrato il manico di un forcale. Il fatto era avvenuto così: ~entre. la donna trovavasi sopra un biroccio stracarico di f~eno tenendo fra le mani un forcale del quale si serviva per scar'..carlo, ~mprqvvisamente, p er la rottura del sql to,p ancia del cavallo, il biroccio si innalzava all 'indietro, la donn:a p~rd~va l'equilibri<> a ca d<?v~ p·e r terra tenendo stretto il manico del.i forca1e sul quale credeva di trovare un punto d~ appoggio. Accadeva invece eh~ l 'estremità del manico del forcale, grossolamente e irregolarmente aguzza, penetrava co11 violenza, rivestita dagli stessi indumenti della p., nel cavo addominale attraverso un lungo trag~.tto avente il suo inizio in corrispondenza del mQnte di Venere. .<\l momento della sua entrata in ospedale la donna qveva un aspetto distintamente sofferente co11 lineamenti alterati. Presentava una ferita lacera e. contusé\, crateriforme e, sanguinante nella parte centrale d ella regione pubic~ del cu!· siste1na pilifero ne era sco1nparsa una certa porziQne. Si lamentava di dolori vivissimi a tutto l 'addome, ina più accentuati a qu~llo sinistro dove la pressio·n e, dolentissima, prqvocava una marcata contrattl1rn della parete .. Il pu11to però di più squisito dolore era locali zzato J1ella regiqne ipocondriaca subilo a s~ni­ stra della Jinea media11a. Il polso era piccolo e frequente. (125 al m ') , ~l r~spiro breve e leggermente dispnoico, la temperatura sub-no·r male (36,5), i1otevole il pallQre della cute e delle mucose visiJ)ili. Vi era stato due volte vomito biliare. Data la sede della lesione esterna, la sintomatologia clinica ed anche l 'impossibilità assoluta ' d ella p. ad urinare era logico, considerata anche la qualità della les:o11e, pensare subito ad una rottura della vescica; ma il cateterismo, subito praticato, dava esito ad un 'orina perfettamente norrnale. La specillazione prudente e diligente della ferita po,r tava lo stru1nento molto profonda1nente per l1na lunghezza di oltre 20 cent;Jnetri lungo una specie di tunnel avente una direzione dal basso all 'alto, daJl 'inter:Qo all'esterno e dal1'avanti all 'jndie lro, che dava la sensazione di raggiungere la cavità addominale al l!vello del1'ombelico ed a sinistra della linea mediana. I fatti riscontrati non ammettevano dubbi circa l a risoluz~.one da pre11dere. Praticate alcune jniezioni eccitanti allo scopq di diminuire lo stato di shock, in anestesia eterea, eseguii un taglio laparotomico seguendo il dito indice della mano sinistra introdotto lungo il tramite della ferita f in ch è dopo un tragitto fra sottocutaneo ed apo11 evrosi, lungo oltre 15 centimetri circa, pervenni in eorrispondenza di un a breccia peritoneale localizzata in prossimità dell 'angolo formato dal colon trasv~rso e dal d'..sce~dente, che allargai


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lL POLICLINICO

ampiamente allo scopo di r~cercarne eventual~ lesioni viscerali. Nello scostare cautamente alcune anse del tenue in istato di nqtevole ipei:emia l'osservazione cadde pr'. ma ~n un c~uffo di peli adeten ti in toto ad un tratto di cute ridotta ad una .specie di poltiglia di tessuto cutaneo grassoso ch e iu facile riconoscere per quello mancante sul.la -regjone pubica i.vi trasportatQ dalla violenza di penetrazione del manico del forcale. Nello stesso p unto vi er ano altri brandelli di tessuto adiposo·, .alcuni peli staccati commisti a qualche coagulo d: colora nerastro. Negat~va fu la ricerca all 'intorno di possibili lesioni in,teslinali. Una piccola chiazza ecchimotica di un, 'ansa del tenue fu per prudenza affondata con alcuni punti di sutura. _1\ ccuratamente deterso e cosparso di due fialette di electrargolo, i.l fqcola).Q di contusione venn e fognato e tut,to il resto della ferita traumatica ed operatoria l asciatq aperto. Il decor so operatoriq fu abbastanza buono tanto eh~ la p. potè essere dimessa guar!.ta dall 'Ospedale dopo 22 giorni di degenza. '

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L 'interesse di questo caso e co st1tu1to unicamente dalla maniera colla quale si è verificato il trauma e dallo strano rilievo f.atto nel focolaio di contusione peritoneale. L'essere intervenuti precocemente e l'aver salvata la vita ·della p. minacciata da una peritonite non assume importanza deg na di riferimento, in quanto l'urgente indicazione era segnalata, oltre che dai fatti generali e laic ali presentati .d all'inferma, anche dalla necessità di seguire il tramite della ferita la quale, anche da sola, se accuratamente e completamente ·e splor.a ta, ci avrebbe condotto verso la constatazione della lesione peritoneale e del contenuto indubbiamente settico portato in cavità dall 'agente traumatizzante. Pur non essen.do ancora chiaramente Tisolta la questione del trattamento dei traumi a.d dominali , è un,a nime ormai l'opinione fra i chirurghi ch e ·e bbero ad occuparsi d ella chirurg ia d 'urg.e nz.a in guerra ·e d in pace sulla necessità d'intervenire in tutte le ferite penetranti n ell 'ad·dome anche se la laparotomia dovesse risultarè solo esplorativa. La forte riduzione dell'indice di mortalità di questo gruppo di pazienti, rispetto ai tempi n ei quali si procrastin.ava a·d oiltranz.a l'atto operativo e si attendeva la comparsa netta di tutti i sintomi di lesione visceral e, è la più bella ·dimostrazione della fondatezza dell'attuale orientamento chirurgico. Non uguale unanimità esiste n ei riguar.d i d elle contusioni addominali recenti. Da una parte la con statazione di una fa cile risoluzione di contusioni addominali che sembrano1 gravi, dall 'a]tra la constatazione di morti per ritardato intervento, lasciano molto p erple si nel fi sar e una linea principale di condotta chiruro- i ~'l, come si è potuto fare per le ferite penetranti dell 'addome . 1

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Riteniamo che l ' in·d icazio ne .ad intervenire non possa essere data che da un insieme di elementi la cui valutazione non può essere affidata che alla pers.p icacia ed allo spirito critico .del chirurgo. A raggiungere questo scopo, assai spesso urgente, sarà data una giu sta importanza alla ricerca del meccanismo ·d el trauma e d alla sua ·e ntità, giacchè è noto come una contusione per pressione O• contemporanea ad una contropressione p·o rti con sè più f.acile l 'e,'entualità di l esione di un visoere en• doperitoneale, e come fa cilmente si complichin o a lesioni del tubo g·a stro-enterico i traumi dovuti a violenze dirette da corpi duri e di limitate proporzioni, quali i calci di cavallo1, le cornate di bue e, come nel nostro caso, gli imp.a lamenti , ecc. Illuminati sul meccanismo delle lesioni si v.a luteranno con un accurato esam·e clinico iniziale le condizioni del p. , indi si seguirà attentamente l'evolversi dei sintomi e si noterà l 'eventuale insorgenza di nuovi fenomeni. La comparsa d·e i segni .di un.a r.accolta ematica o di una contrattura riflessa di difesa della par·e te .addominale, anch e se questi sintom i non saranno molto pronunciati, sarà un 'in·d icazione per l'intervento. Questo sarà fatto d 'urgenza e la laparotomia dovrà essere a~pia e condotta senz.a incertezze; e, trattan.dosi sempre d 'interventi .ardui e ·difficili, essi dovranno esere eseguiti dopo .aver preso1 l e misure di una J1erfetta esecuzion·e. 1

RIASSUNTO. L 'A.' riporta un ca.so di addome chirurgi co da im·palamento, singolare e per il meccani.smo col quale è avvenuto e per i'l lungo trag itto p ercorso dall'agente vulnerante e per lo strano rilievo fatto nel fo colaio di contusione ·p eritone.al.e . Rilev:a ancora una volta la n ecessità ad intervenire· immediatamente in tutte le ferite penetranti ne~l 'a.ddome e' a ccenna ai criteri che devono inform.are la linea di condotta chirurgica nej ·casi in cui le ferite non raggiungano il peritoneo. 1

Prof. MICHELE BOLAFFIO Direttore della R. Clinica Ostetrico-Ginecologica dell'Univers.i tà ·di Modena

Lo stato attuale della Radioterapia Glnecologica Volume in-80, di pagg. VIII-112, nitidaanente stampato su ottim a carta. eon 10 figure in.t ercalate nel teeto e altre 20 su sette tavole fuoTi teeto. - Prezzo L. 2 O, più l e aipese posta li di spedizione. Per i nostri a,bbonati sole L. 1 8 in porto franco. Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI Postale Su00ursale diciotto - ROMA.

- Ufficio


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SEZIONE

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PRATICA

giu.n .a le. In tali r.a.p porti dei margini, l 'ago · comu·n e punge i due ma.rgini riuniti e la mano •stituto di Patologia Chirurgica della R. Università di Cagliari. si muove co·m o·dam·ente in direzione trasversale. A proposito di suture intI·oflettenti. Giunto all 'an golo dell.a breccia opposto a Prof. G. BAGGIO, direttore. quella di inizio e per tutto il tratto ant~riore della su tura, Egidi contin·u a ad a ttraversare La recente po·l emica dilucidatoria Egicli-.Chia(se h o b en compr-eso) mucosa gastrica, sierosa 1·olanza, pubblicata in questo p·eriodico (io non g.astric.a, sierosa digiun.al.e, muco·s.a digiunale . ..assistei alJ.a se·duta del Cong:nesso in cui Egidi In qu·esto nuovo ·rappoTto dei margini, - distanfece la sua comunicazione) ·e l 'annu.n cio di un ziati fra di loro anzichè accostati, co·m e si troprossimo vol.ume ch·e sarà, certo , molto van o nel tratto posteriore d·ella sutura , il punto utiìl e su punti e nodi , mi inducono a .d eve ess,e re eseg·uito in due tempi: prima, parender nota la sutur,a an.as.tom o·ti ca che uso rete ga.s trica isolatamente, p·oi, isolatam.e nte anch 'io da molti anni con l 'intendimento di an cor.a, parete intestinale. introflette.r e i m argini anteriori della breccia. M.a, per fare come Egidi, mi pare ch e si Al p,a ri di qu.elJa di Egidi, essa non sfrutta · debb.a e.ambiare il v·e rso del br.a ocio o della a ltro artifizio che quello di inizia r e e termi- mano o cambiare a ddirittura di m ano. Difatti, nare il punto, anch·e sul tratto anteriore dell? Egidi acoe11na anche ad impiego della sinistra. sutura, com e su quel·l o posterio:r·e, an.dando Io credo ch e, facendo a mo.do mio, anche da mucosa a mucosa. Essa è - vorrei dire qu.esti, piccoli inconvenienti si.ano evitati. I.a stessa sutura di Eg~ di o di San Giacomo , All'estremo tern1inaJ.e della sutura posteriocom 'eg·li d esid·e ra ch iamarla :' di cui - }>erò re, cioè all'angolo della breccia, qu.a ndo il filo · non avevo conosoenz.a .alouna prim.a d ell.a pubè u scito dalla mucosa digiunale, invece che blicazione di questi g iorni. punger e p·er prima la mucosa gastrica, come In ch e m-0do ne sia sorta l 'ide.a n ella mia ho fatto fino .allor.a, rip ungo l.a mu,cosa digiumente e come sia an.dat.a maturandosi, non nale, in vioinanza dell 'ultimo foro di u scita del ricordo. Posso dire so.Jtanto ch e per lungo filo , ·ed ·esco quin.d i dalla superficie sierosa del tempo usai tale sutura (con mo da }ità o·p po·s ta) d.i giuno. Poi pungo la sierosa gastrica e 11er nei miei es.peri1m enti e a n ch e ,s u ll ':uomo per la ultimo la muco·s a gastrica. E· contipuo così. G. E. , a,Jilo sco.p o ·di €,stro·fl.ettere i ma.rgini poIn que-s ta m a niera, i·l punto si compie, com e steriori, anzichè di introflettere qu·elli anteriori. per il tratto posteriore, an·da.n do da muco~ a Essa è. concepita _:__ però - su un partico- mu·c osa e senza ch e i·l filo si interponga ai lare di tecnica che mi p.a re ne r·e!l da l 'esecu- m.a rgini (questa è I.a caratteristica di tale suzione p1iù agevole di quella lasciata intendere tura : introflettente e . .semplice n·ello stesso da Egidi . tempo) m.a, a nzichè inizi.are d.aJla mucosa gaSoltanto per ciò trovo giustificata la pubbli- strica,, si 1nizia ,d a qu·ella digiunale . •cazìone c he ne faocio: non per averne paQuale il vantaggio ? Questo: che i moviternità. menti de1ll'op,e ratore si compiono ·nella stessa Prirp.a di venifle all 'a rgo m ento, d esid.e ro ri- direzione di prima , e I.a sola differenz.a ch e çhiamare anch'io la tecnica solita: mi ri·u scirà p·a ssa fra e·s si e quelli richiesti dalla sutura pocosì più semplic·e il . dimostrare di qu.a nto pic- steriore è di essere eseguiti in due tem·p i anc ola cosa si tratti e come, nello stesso tempo, zich è in un tempo solo. ~e n e po.s.sa. ritrarre un.a n on disprezz,abile P,e rò: non b.a sta la mo.dalità del pu11to per praticità. assicura1"e l ' introflession.e dei margini. Qu.esta La sutur.a an.astomotica p uò esse.r e eseguita , deve essere co.m piuta d.a l filo m entre viene tia seconda della disposizione dell?- breccia, in , rato. Bisogna quin·di ch e il filo sia tirato e direzion e longi tudin.ale o in direzione trasver- teniu to sempre n ella direzione di sutura, e bassale. Nel primo ca~o la comincio dall',e stremo so. An,cora: una volta pa.ssato l 'ago, non si ch e corrispon·de all.a mia sinistria! n el secondo , dev:.e agg~iu stare il filo in qu.e-1 punto di m ar dall 'es tremo a me più lontano. gin e a:l qua1e dev-e corrispond.er·e quand o sarà Per tutto il trBtto posteriore essa viene con- tirato (coim e è b ene inv~oe ch e si faccia per dotta col solitq siste-m a del so·p raggitto; per il tratto p-o ster.ior,e della su tura se si vuole ch e oui , riferendomi , per esem:p~o, a d un'.a nasto- qu1e sta eserciti pression,e uniforme, equidistanmosi gastro-digi unale termino-la tera le, l'ago ziata, sui t·essuti) al oontrario, bisogna lasciare ch e il filo si aggiunti da s olo: per effetto della incontr.a successivam·e.n te: mucosa g.a strica, s ierosa gastrica, sierosa digiunale, mucosa ditrazione. cui vien e sottoposto.

TECNICA.

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[ANNO

IL P OL ICL INI CO

E questa trazione è sufficiente a p or tarlo a suo posto, perch è 11 fil o scorre su su perfici sier ose, che lo lasciléln o scivolare, n on su m ucose, ch e l 'ar restano , com·e è per la sutura posterior e. In fine, bisogn.a aver e l'avverten za di comprendeve n el punto .p iù super ficie sier osa ·c he mu cosa. F ilo basso, in direzione d ella sutura, ago ch e passi sot to il filo, pr im.a a ttraverso il m a rg ine sin.istro d ella b reccia, poi attraverso a qu ello d estro, filo ch e sia ripr eso e tirato sot to a l p r ece·d ente, portando con sè p iù si er osa ch e m ucosa, d àn no una introfl essione ch e, se n on è com pleta sem pre, è suffi cien te a d otten·e r e lo scopo, ed a ffrontan o i m .ar gini d el tratto a n teriore d ella breccia negli stessi r apporti nei q u.a li essi ven g ono a ffrontati posteriorm·en te. Al termine d ella sutura, il filo r it r ova il capo iniziale di essa n el lu1m e d el viscere e quivi g li si unisce con altro n od o . I o - per ò - n on ch.ied o alla sutura a ltro com ·p ito ch e q u e1lo di in trofletter e, e ripeto ch e pure q uesto n on è r.ag·giunto n ella preci sa misura n ella qua.le si ottien e, J>er disposizione statica, I '.a ccollamento 1e sterno d·ei m a r gini p ost eriori , m a basta per ò, secondo me, a co·rnp en sar e J 'espedien te. P er l 'em o·stasi io faccio affida 1m ·en to soltanto su1'Ia legatura d i tu·t ti i vasi •d el1la sottomucosa gastrica, ch e si rendono visibili qu.a n·d o siano inci se sier osa e muscoil are e ch e ven gono p resi p r im a ch e si ano in terrot ti . 1

RIASSUNTO . L 'A. u sa una su tu.r.a co.n ti·n ua il c ui punto va, a n che p er il tratto anterior e d ell 'anastom osi, come per il posteriore, da mucosa a mucosa; m a, p er jl tra tto .anter ior e, · in vece di attraversare p rima il m a rgin e d estro d ella brecci a, attraversa i l sinistro. 1

Di imminente pubblicazione: Dot t . Prof. CUIDO ECIDI

Chi rur go Primari o n egli Ospedali di Rom a.

Atlante schematico di punti e nodi chirurgici compoeto di 25 tavol e contenenti 66 n itidissime figu re, racchiuse, snodate e tenute ferme con due perni d'ottone, in elega-nte a l b11m rivestito alla bod<>.ni a.na. Prezzo L . 3 O, pliù l e spese postali di spedi1Jione. Per i nostri abbc.nati sole L . 2 5 , 9 O in porto fra.JltCO. Inviare Vagl ia P oetal e a ll'editor e LUIGI POZZI U f ficio Poetrule Succur sale diciotto (18) - ROMA.

XXXVII, NuM. 31]

SUNTI . E RASSEGNE. CUO R E. Angina pectoris ed affezioni

corona1~ie.

(D . H u BBI.E. Lancet, 26 a prile 1930) . Le teorie sull e cau se dell 'angina pectoris son o ·m olteplici. La più r ecente e più sod.disfacente è quella ch e attribuisce il d istu·r b o a d un '.ano·ssi emi,a d el mioca:rdio. Ma quali sono l e con.dizioni ch e provocan o questa a nossiemia ? E' ovvio pen sare ch·e la cau sa di un ·d efi ciente a p1p·orto ·d i -0ssigeno a,} m iocardio risieda in un affezio n1e d·ell·e coro n.arie . Le an.a l ogie tra il d o] ore ·d ell 'infarto cardi.aco e quello d el1'angina pectoris giusti1fica·n o questa ipotesi. Sta di fatto , p erò , ch e in 1n umer osi casi di a n g ina anatomico alcu na len on si .r iscontra al tavolo . sion.e ·d ell·e coron.arie . E d a llora · si è a,1an zata l 'ipotesi d ella costrizion e sp.astica d elle cor ona rie. M.a di questo i11eccani mo p·a togen etico n on si è ·d ata e non si potev.a ·dare a lcuna prova. Anzi son o state fatte varie obiezioni rilevando fattj ch e con t r aster eb 1 b ero tale ip·o tesi . Allo sta to at tua le d elle nostre conoscen ze si ·pu ò afferm .a r e ch e, quan tunque in molti casi ·di angina pectoris si riscontrino l es ioni ·d elle cor onarie, ]a teoria coronaria n on è semp r e suffici en te a spieg.are il distu rbo in tutti i casi. Allb u tt avanzò l 'i potesi cl1e il d olor e d ell 'angor fosse d ovuto ad un 'im provvi sa ten sione d ella prima parte ·d ell a orta, ch e sarebbe in tutti i casi ·di .a ngina I.a sed·e di lesioni infia m m a torie. E la morte im p1rovvisa , secondo lo stesso autor e, sarebbe d a a ttribuire all ' inibizion·e vagale. C 'è da obiettar e ch e non in tutti i casi di angina pectoris sono dim ostra1bili lesioni aor t ich e, ch e queste d ecorrono ge.n era lm ·en te. sen za a n g in.a, c·h e l '.aortite si fil itica è più frequente in individui p iù g iov.ani id i quelli n ei qua li è più frequ.ente }'.an g ina . D 'altr.a p.a rte la teoria .aortica si r i al.laccerebbe a quella cor o.n aria in quanto le lesioni aor tich e provoch er ebber o un 'a l te.r azion e .cl.ella circolazio·n e coronaria ed i·n qua nto le lesioni aor tich e sono quasi sem pre accompagn ate d a corrispondenti le ioni cor onarie. Le teor] e ch e fa nno .risie·der e n el miocardio l 'orig ine dell'angina pectoris son o tre : esaurin1@n to , ·disten sione ed an ossiemia d el miocard io. La t eoria ch e l'angina pectoris sia d eterminata da un esaurimento acuto d el miocardio è sostenuta d.a J. M.a cke nzie. Si tratta di un 'ipate. i sem plicista, vaga, poco con vincente, ed in ogn i m od o con tra·ddetta da i fatti. Non si spiega in effetti per ch è l 'ang·in a non sopravviene nei vizi cardiaci n ei qua li le for ze ·d i r iserva del m iocardio n on son o risparmiate. L ' ipotesi ch e ,}'angina pectoris sia d eterminata cl.alla di ten sio n e acu ta d el m iocardi o si ba a unicam en te su fatti ana logici . Com e quef1

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[A.': -.:o XXX\TII , Nu ìVt. 31 J

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SEZIONE PRATI CA

lo gastrico ed esofag·eo, i.l dolore cardiaco sa,rebbe 1prodotto ·dalla pe~dita del ton-0 e conseg.u ente ·distensione del muscolo, eid il nitrito di amiJ.e agirebbe stimola1n do il 1niocardio. 'è da obiettare: I ) che il dolore dell'angina pectoris tende · a scom.p arire con J'indebolimento congestivo ·del cuore; 2) che in molti casi di infarto cardiaco il dolore manca proprio quando . il cuore è precedentemente indebolito e dilatato; 3) ch·e .non è vero eh.e il nitrito d'amile stimola il mioca~dio; 4) eh.e le analo.g ie con il dolore gastric-0 e.d esofageo no·n sono ammissibili date le ·differenze struttu ir ali. La teoria dell 'an.ossiemi.a si riallaccia a quella coronaria in quanto il difetto di circolazione produce una diminuzione d ell 'apporto ·di ossigeno al miocardio. E' questa la teoria che più si .acco:r:d.a oon i fatti. Il fenomeno ·d ell'anossiemia si verifica in modo evid·e nte n.ella trombosi ooron.aria, ed in effetti il ·dolore che si ha in questa condizione non differisce da quello dell'angina pecto·ris. Le differenze clinich e rigua~dano solo l'imponenza e la ·p ersi stenz.a d elle manifestazioni. · Nell 'infarto cardiacç> sono patogno·m onici la durata dell'attacco, il coll.asso, l 'ipertermi.a, la caduta della pressio.n e sanguigna, la nausea e I 'anoressi.a ed i fenom·eni ·di stasi n el fegato e n ei polmoni. Interessante è il fatto ch·e l'infarto miocardico è spesso prece·duto da attacchi di angina pectoris, che ·sono in r.apporto a.l pro·g rediente r estringimento d el lume vasale e quindi d ella • • anossi-emi.a . Tutto ciò conforta l ' irpotesi ch e in d e fini tiva 1'ango·r è l'espr·essione di un 'affezion.e ·d elle co• ronar1e . E' impossibile precisare in qu.a le momento della ·lesione coronaria si han.n o g li attacchi anginosi . Vi sono .attacchi ·dipen.d enti dall'occ lusione gra·duale d el lume di una branca princ ipale id.e lla circolazione coron.aria o, m e.n o probabil.men te., ·della trombosi di un piccolo ramo che per la sua importanza non è in g ra do ·di dare il qua·dro c linico dell ' infarto miocardico. Qu.a ndo le coron.a rie son·o lese solo legger- . n1 e·n te O·Ccorre uno sforzo forte per provocare l 'anossi·emi.a del mio·c ardio , qu.an.do invece la alterazione delle arterie è grave esse diventano in capaci ad a·dattare il loro lume .a lle n ecessità d ella ci.rcolazione, e bastano sforzi leggeri per provocare l'attacco anginoso . Nei casi n ei quali è $labilita la trombosi coronaria la circoil azion e è d e·finitivam,ente ostruita , ed allora l 'attacco si scatena an.che quan.do la richiesta d el cuore è minima, anch e qu.ando il paziente è i.n riposo a letto. Dal punto di vi sta ter.a peutico è interessante disting u ere g li attacchi anginosi prodromici del! 'infarto da quelli di semplice angina pectoris. A differenza dì quanto avvien e in questa u.ltima .gli a.c cessi SO·n ·O indipendenti cl.a gli sforZl e ·dalle emozioni e non si calmano subito con il riposo. L"attacco iniziale può essere bre1

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ve, ma do·p o ·qualch e ora o qual ch e gior·n o aumentano di frequenza .e d 'inten sità fino a dare u·n o stato .a nginoso prolun.g.ato che culmina n·e lla sin1dro·m 1e dell'infarto cardiaco . tipico. L'intiero 1processo può svolgersi p er giorni o settimane. Gli attacchi sono spesso, n el loro a cm ·e, accompagnati da dispnea. Qualche aut-Or e ha tentato ,di differenziar e questi attacchi ang inosi prodromici d.alla semplice angin.a, tenen.d.o conto del carattere, della posizione e della intensità del' dolore, ma in re.altà questi caratteri .n on costituiscono sicuri elementi dia• • gnost1c1. Un dato importante per la diagnosi è fornito dall 'azion·e ·dei nitriti, che calmano il dolore d e11'angina pectoris, mentre restano inefficaci o m eglio han.n o un'azione temporanea negli attacchi prodromici ·d ell'infarto. Il m odo di a gire dei nitriti nell'all evi.are il do.J or e an·g inoso è· ancora incerto. Probabilm ente agiscono abbassando la pressione sistolica e dilatando le arterie coro·n arie, cioè a dire riducendo il lavoro d el cuore e·d aumentando l 'apporto di san g u.e. I nitriti sono controindicati non solo nell 'infarto en1orragico g ià form.a to, ma anche dura·n t·e lo svolg·er si del processo tro1m botico. Il sollievo transitoTio ch e essi procurano è seguito d.a un ritorno d el ·d olore oon m aggior e violenza. In conclusion.e g li .a ttacchi prodromici ·del1' infarto car·diaco si ·disting uono ·da quelli d el1'a,ngina pectoris : 1) p·erchè so•no indi:pend·e nti ·dag·li sforzi e dalle emozio.n i; 2) perchè il riposo non dà so'1lievo; 3) p·er la ri corr•enza e la du.r ata d ell'attacc9; 4) perchè spesso accompag·nati ·da dispn ea; 5) per la tipica r eazione ai nitriti. DR. 1

L'angina pectoris postinfluenznle. (A. S. HYMAN. Journal American Medical Association, 1930, n. 15). L 'an g ina pectoris postinfluenzale fu per la prim.a volta notata da Samson n el 1892. Egli osservò un rilevante numero di casi nei qual.i dopo un attacco d .' influenza si av·ev.a un dolor·e per lo più a tipo· parossistico n ella region e ·del cuore . Qu·e sto ·do1ore spesso era accompag·nato da parestesie all'arto su'Periore sinistro e talvolta a n ch e d.a ·di.spnea indipendentem ente da ogni sfo·r zo. Nello stesso anno Gibson a ffermò che l'influenza d eve essere con sid erata come uno dei piiù imrp·o.r itanti fatto·r i e.tfrologi ci 1d·e ll 'angina pectori,s . Nel 1924 Vaquez e più reoe.n teim ente Brooks dimostrarono la parte ch e spiegano le iniezioni, e so,p ra tutto l 'influenza, nello sviluppo del1'angor. L'A. in 412 casi d'·i nfluenza acuta h a visto seguine l 'angina pectoris nove volte in individui che prima non avevano avuto n essun acceis so. 1

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In que ti ca i, ch e si verific aifono tutti in soggetti ·di m cdi.a età, .} 'infl1u enz.a ·era .d urata d a due a sei giorni. Il primo attacco angin oso si ebbe dppo una rmedia di d iciassette g iorni dalla ces azione della febbre, sen za che vi fosse alcun rapporto tra la durata d ell 'infeziion1e e qu,e lla ·di d etto i·nter,ra llo e l 'intenfiltà d egli • accessi. Dei nove pazien ti tre morirono,, uno do1p o il primo attacco, uno a l 'secondo ed WlO al terzo. Tre .erano già affetti d.a malattie caDdio'Vascol.ari, uno er.a i·perteso, g li a ltri cin que erano assolutamente sani . Se si ti en co•n to ch,e l 'influ·e nza n on di ra·d o è causa di a ltre alteTazi o.n i cardiia·ch e, com ·e il blocco, la bradicardia persistente e lesioni m iocardj che irrimediabili bisog·na convenire ch e questa infezione generalmente ritenuta capace di colpire solo l 'a.Jbero 11espira tor~ è tr.a i fattori 1più importanti e più frequ.enti deùl.a etiologia 1d ell.e malattie cardiovascola ri. Quel ch e sopra tutto è inter essante si è ch e non v'è a lcun r.ap1porto tr:a l a g r.a v ità ·d ·e lle maniifestazii.oni clinich e d el per.io1do acuto· e d il danno che n e può seg·uirre al cuore. L 'an g ina pecto·:r.is co.nse,g u·e11te ad una i.n•fezi one cardiaca n on è rar.a, n1a non è più g r.ave ed apparentemen te più frequen·t e di queJ.la postin fl uien zalie. 1Gli iniseg·namenti pratici dii questi stud·i son o i seguenti : in ogni caso d 'influenza bisogna sorveglia:r:e il ooore, ed il perio d o .della con valesoen za d eve ess·ere protratta fino a qu.a.ndo l 'apparato oincolatorio non appare p erfettamente in ordin1e. Al rigu.a rd o pruò d.a1r e utili informaz·i oni l 'e1etrocardiogriamma ch e in ogni caso ·di angin.a ·p ectoris po tinfluen zale mette in evidenza g ravi a lterazioni miocandiche . 1

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DR.

La trombosi cat'diaca nella dit•teritt... (J.

[ANNO XXXVII , NuM . 3l:V

IL POLICLINICO

C HALIER

e BouvssET. Journ. de méd. de

Lyo n, 5 ·g· iu g:no 1930). Gl i AA. h anno dimostrato , in lavori preced enti , ch e la malig·nità nerl.a difterite è d.a ta ·da una iperi11tossicaz ione, ch e ·co1pisce di pireferen z.a i Teni .ed i surreni. Il. ,cuore è col·p ito con una frequenza m inor:e di quanto si a mm·ette gener.alm1ente. T.al e evenienza però . . i verri fi ca e può a ccom pagna r si a trombo i ca rdiaca, ·di cui g li AA. pubblican o u•n ca·so n1olto dimo,s trati,ro , co·n embo1ismi. cerebr.al i e ·n ella femora le. La trombo, i ,ca:ridiaca ·difterica si manifesta n elle .an g in e n1.aligne o tr.att.ate troppo tardiv.a men te e fa pairte della sin.drome seconda.ria n1aligna. In e . _ a i segni cardiaci manca·n o ·d i prec i. ione. Rit1110 cardiaco frequente (100-140) norn1ale , ten .. io11e a rteriosa ba sa, primo tono sordo , erondo Sipe o indebolito; talora ritmo di galopJJO. La dilatazi o11e dell1e cavità c.ardiach e è m e 1

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in ·evidenza dalla de viazione d ell'urto d ella· punta, ·d .all'aum·e nto ·d ell ' ottusità precordiale, dalla 1di sten1si O[l:e d ellre g iugu1ari, dall 'aumentod·el vol.u m.e del fegato . Vi è ·dispnea, cianos i d ell·e labbra , d elle · estr:emità, .m .armo.r eggiaturre agli arti. L'astenia cardiaca ·Si a ccent•u a , il .p olso si fa filiform ·e e si h.a la morte in sin.cope o con ooll.asso· p rog r es sivam 1e nte crescente. In q•u a lch e caso, si h a evoJ.uzion e favorevole. La scena, p erò, è del tutto dominata dalleembolie : 1) cevebralii, ,con tutte le consegu·en ze; 2) degli arti (d olor:e brusco in c orrispond en z.a d ell 'obliter.azione, im·potenza muscolare, arto fred1do, livi1d o); non bisogna affrettarsi a predire una gan gr ena estesa, in quanto ch e la· ciricolazio·n ·e ana.s tomotica, specia lm·e nte nef bambino, può offrire m o1te vie alla supplenza; 3) ~dell 'ao~ta ad.<J.0 minale; 4) ·d elle arterie def reni (em .a turie), ·d ella milza, d el1e arterie polmonari (per lo .p·i ù sorprese d 'autopsia) . In 1complesso, peTò , i tratta ·di fatti di un-ae.erta rarità. fil . 1

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L'uso tet"ft peutico dell'ossigeno nella trombosi delle COl"Onarie. (LEvY e !BAvACH. Th e Journal of Th e A merican A1 edical Asso ciation, 3 maggio 1930). 1

La brusca chiu ur.a trombotjca di un ramo d elle coronarie pro.d uce uno stato iniziale di sh ock. L 'inten sità d el disturbo funzionale sus· seguente dipende dal calibro e da lla localizz.az ion·e d el v.aso occluso com e pure dalla ·ditribuzione e ·dalle anastomosi delle coronarie n e]} 'individuo colpito. Se la risultante zona d 'infarto mioc.a rdico è estesa si h anno sintomi d i deficienza car.diaca. L'azion e cardiaca di' 'en la ·d eb ole, fr equente , irregolare; si pub .q,,rer e ritmo ·di g.aloppo; l a pressione san g uigna ca d e bru scam en te e si mantien e ad un livello relativam ente b asso; compajono cianosi e ra ntoli a lle basi polmonari; il r espiro si fa frequente e difficil e. Si ha il quadro d ell 'asfi ssia acuta da insuffi cienza miocar.dica. Se il cuore n on è moito g r.a vem ente colpito e può con servare un 'ad eguata circolazione, il paz iente sopravvive all 'attacco. Si u sano abi1-ualmente stimolanti cardia ci (digitale, ca f~ fein.a) m .a il l oro valore è problematico e di diffi cile .appr ezz,amen to. Si sa cl1e n ei malati d'inst1fficien za cardiaca il contenuto in ossigeno· ·d el san g ue venoso e ·di quello arterioso è spesso ·diminuito e c'è diminuzione d ella ventilazion e polmon.are. Burach e Woodeve11 h anno osservato ch e n ell 'inu ffi cienza cardiaca l ' in.a1azione di ossigeno al 40-50 % aumenta la suturaz ion e tanto arteriosa ch e venosa. Ten endo presente quest 'osservazione gl i AA. ten taron o la omm jni trazione di os igeno in 4 amm alati .gr«lvi con trombosi coronaria. L 'o igeno fu dato in con centra-


SEZIONE

LANNO XXXVII , NuM. 31]

zione d el 45 % costanten1ente per un periodo oscillante .da 5 g·iorni .a 2 settima n e. Fra i -± casi, 1 solo paziente vive ancora due anni d r1'attacco di trombosi; g·li a ltri tre sono m orti in un p eriodo vaTio (da 3 settimane a due mesi) . Secondo gli AA. con questo m etodo s i ha mig lioramento d ei sintomi subiettivi in 1-3 ore dall 'inizio .della somministrazion e di ossigeno e specialmente d ella ·d iffi coltà a r,es.p ir.a re ) si ha diminuzion e notevole e anch e .abolizione d ella cianosi , diminuzione ·d·ella fr equenza ·d el ritmo respir.atorio con t endenz.a .a scomparsa d el respiro di C·h eyn e-Stokes (se c'er.a ), come pure diminuzione d ella frequenza d el ritmo cardiaco e maggior ampiezza ·d el polso. Qual~ ch e volta il sospen·d·er e la - somministrazione d ell 'ossigeno, prima ch e i d istu·rbi circolatori si fossero a·d egu.atamente compen ati , riconduceva alle condizioni preesistenti. P er questo, n ei casi in cui la lesione miocaPdica ·da trombo i d elle coronarie è passibile di guarigione,. l 'os igeno-terapia p uò esser e un valido aiuto a manten er e una circo1azione adeg·u.ata, 1fin ch è jl cuore si rimetta d ei disturbi da cui è · tata a cutamente colpito. R. Lu sENA.

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PRATICA

tutta la circonfere11za d ell ' inte ~ ti110 e un 'ernia ch e si produce p er l e ioni d elle fibr e inuscolari . Certamente la d ivel'ticulosi si osserva quasi sem pre associata a focolai settici in a ltra ed e (infezion e d entaria, artrite vertebra'le , colecistite). Un 'altra teoria patogen etica ·è quella per la qu1al.e i ·divert·i coli ·dirpen·d er ebbero ·d.a1la sti ti1ch ezza ·p •er g li sforzi di pres.sion e su musco- · J.atur.a con genita·m ent e 1d eb o,l e o d ebo1e sul ·p unto ·d 'ing·iiesso d ei vasi sanguig ni . Secon·do Davies-Colley l,a d eb o1ezza ·dip,en.d er ebb e d a eccesso, di g rasso attorno al colon ; ma Sprig·gs n ota a que to ·pro.p osito, ·ch e -s i h a nno molti casi di diverticulosi in individui m agri e deperiti. I.n quanto ai sintomi è d ·u bbio ch e i diverticoli p er sè st essi ip r,e sentino sintomatologia apprezzabile. I s intomi dipendono invece da m odificazioni m ecca·n ich e e infiamrm atorie d ei diverticoli. Le m odificazioni m ·eccanicl1·e r11e con si stono n ell 'accumulo progressiv.am ente crescente di feci n el diverticolo e po,s son o· condurr e ad una p·erforazione durante i m ovimenti pe.r i.sta1tici sen za a lterazio·n e in1fiamn1atoria d ella par et e. L 'infi.amim ·azione è però p iù frequente e •p iù i1m portante e può ·esser e ac11ta o cronica co.n ri.acu.tizz.azioni . N·e1le in fezio11i a·C'U·t e, ch e sono r are, si h a•n no m odificaz ion i somig lianti a quelle dell 'a,p p·en d i.c ite con g.an~·ren.a e perfo·r .azione ch e può com pari r e anch e i~ poch e ore conduoendo a p eritonite generalizzata . Un caso ·d i questo gener e riferisce brevem ente 1'A . Più frequ,ente è l 'infi.ammazione cronica a ssociata ad ispessim·ento e ri o-idità d e'l l 'intestino; può dare a n ch' essa p eritoni te ·di v~rio .grado', circoscr itta o gen er alizz,ata, asce·s s1 .p eritone.ali , .ader enze colla ve cic.a col1'in·testino t enue, colla p aret e, fisto,l e di 'vario tipo (1più frequ ente quella fr.a intestino e vescica) . Ci sono varietà cliriiche .dovute .allo studio della malattia. La sintomato1o·g ia m er ita una r evi.si o.n e speci.almen te per poter distingu·e re la 1d ivertioolite ·da lle su e co1m 1plicazion i il ch e è importante specialmente per la terapi.a. In ogni p aziente di più di 40 anni ch e si Ja111enta di fastidio all 'a·ddome, sp ecialmente a ll a fo ssa ilia,ca sinistra , con stip i, irritazion e ' 'e cicale e ogni t an to febbre si deve pensare a ll.a di,rerticolite e a llora quasi sempre si h a ·d olore a lla fossa iliaca sini str.a o sopra il pube e c i può esser e ispessimento d el colon o anche una tum ef.az.i one locale. L' esame radiolog·ico conferma lai ·diagnosi . P er l a .s intom,atolo.g i.a s i posson o di stino-u,ere tre ti•p i : infiam.m a•t o·r io , o tru.ttivo e .g enitourin.a rio. Nel ti·p o infi,a mmatorio s i h anno attacchi simili a quelli wppen1di1c o]ari, ma localizzati a sinistra , ch e po sono comin ciare improvvisamen te d opo un pa t o pesante, o du~ant e la ·defecazione o un clist ere o dura nte il la, 1 oro o g iuocando. Questi attacchi ono di o-ra,rità di,·er a secon·do l 'esito (peritonite, 1

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ORGANI DIGERENTI. Osservazioni sulla dive1·ticolite. (ScHLESINGER. The Lancet , 21 g iug no 1930).

I diverticoli d el col on furono d escritti per la prima volta da l Cruveilhier n el 1849. Sebb ene ci sia no stati poi a ltri lavori pubblicati , questa condizione a cquistò i1mportan za patolog ie.a e clini ca solo una ventin.a d i .a n.n i fa e o1o ·dopo i ·m o d er.n i p eriiezionam.enti d ella ra·<liolog·ia è possibile ved.er e i diVlerticoli anch e 1)iccoli. Secondo i da ti dell.a clinica M.ayo si hanno diverticoli 1 vo1ta su 8 pazie·n ti al di sopra di 45 a nni. La sed e più frequente è il sig·ma (-1:0 %) ; nel 30 % d ei casi i ·diverticoli sono spar.i per il colon 1e su gli a ltri sono localizzati a lla fl es ura ·Splenica, al col on trasverso, al cieco, .al r etto . . N,el col on ascendente non si trovano m a i. D e Quervain e S·p riggs h anno proposto di chiamare diverticulosi la presenza ·di diverticoli ·e diverticolit e la loro, infi1a mm.a zion 1e. I diverticoli h an,n o· 1dimensioni a vol t e quasi micro1s copich e , a volte .sono d·el di,a m etro di 2-4 cm., molto raramente più gran.di. Son o per lo più pi.cni di feci . Per l'origine dei diverticoli ·p·ois.siamo dire cl1e, sebbene ci si.ano casi in·dubbi di diV'erticoli co ng.eniti , p er lo più ,e s,s i sono acqu isi·ti . Se n·e ha la prova n el fatto ch e ve.r so la m età della vita i sviluppano e se n e ·p uò segl1ire lo sYiluppo coi raggi X. Secondo prig·gs e Marxer c 'è uno stadio prediverticolare in cui si h a infiamm azione di 1

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I L POLI CLI NICO

aderenze). Spe so il paziente avverte irradia~ione del dolor e verso i testicoli o la vagina : ,s.e e' è tumefazion e questa può ridursi o scomparire dopo l 'attacco. Nel tipo ostruttivo l 'errore di diagnos~ col can cro è frequ ente anch e per la sorveglianza n el ·decorso. e'è una lu·n ga storia di stipsi i)rogres ivamente crescente. All'ost~uz~on~ . i unisce dolore e febbre .. Il dolore d1m1nu1sce dopo· vuotata la vescica. La leu cocitosi è sintoma ·diffe:renziale da l carcinoma. Nel tipo genito-urinario si ha frequenza della minzione ch e è urente ; i di.sturbi v escicali ,p ossono insorgere acuta.m ente col passagg io di piccole particelle fecali n ella defecazione; l 'urina h.a odore fecale ed h.a se·dim1e11to .abbond ante; il passaggio ·di gas n ell 'uretra fa cessar e il dolore. La fi stola è c onstatabil e col1 a cistos1copia. Per la diagriosi , se n on ci sono co1n1Jlicazio·n i , il ·d olore, la febbre irregolare, la leucocitosi m oder.ata, l 'assen za di san g u e n elle feci, l ' irritazio11e vescicale fanno i)en sare a diverticolite. La sig·moscopia è utile. Però il miglior m·ezzo dia1g·n o·s tico è l 'osservazione r~dio­ logica; però e' è da notare ch e dopo clisma opaco l 'immagine radiologi.c a può in.d icar e un diverticolo molto più gran de di quel che è V·e ramente. e' è diV!ergen z.a di opinioni circa la frequ enza con cui sui diverticoli si svilup1p a un ca-n ero. E a n ch e la di.agnosi differenziale fra di loro è difficile. Per la profilassi occorre curare la sti·psi in tutti qu elli in cui radiologicam ente si nota un ·div.ertico.Jo. P er la cura, e la diverticolite non è a ccompagnata da p eritonite basta la cura m e~i ~a: 1ripo1so ,jn le tto e ·dieta fino a scompa r sa d ei sintomi; util e la somministrazione di paraffina per cli tere da ritenersi p er parecchie ore. Si . dc,re dare atropi11a, con o sen za ioscina, p er bocca o i)er in iezio11e ipodermica; non si devono dare purganti. P1el tr.attan1·ento cl1.irurgi co è d a notare ch e non i deve far e l 'asipor•tazione del diverticolo se c'è peritonite, perch è altrin1enLi si u ccide i1 paziente. Se c'è perj to1n ite si a pre e si ·d rena con irrigaz ion i alla c .arrel . Se c'è un as_ces?O i a pre e i fa la colo tomia o la cecostom1a; 1n un secondo t e1npo si può l)O i toglierie il diverticolo. In qual cl1e ca o è possibile fare la r eez ion e primaria con utura capo a capo. Per.ò il più delle volte si deve oper.are in più tempi. P er la cura d ella fi tola vescicocolica i deve pri1na far e una colostomia e solo in secondo tempo prociedere a1la chiusur.a d ella fi sto~a . In molti ca i p erò ci i deve conten tare d1 una colo tomia permanen te con chiusura total e del1'inte tino sottostante. R-. LusENA. a soe o

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Il i·i ta1·do del passaggio i Ieo-cecale e la ipertonia seg1nonta1·ia del ceco ascendente nei loro rapporti con la appendicite. ( J ACQUET , GALL Y,

PoREA.UX. Presse Méd. , n. 14,

15 febbraio 1930).

Le ricerch e .ra.diologic l1 e si so110 li1nitate fino al presente, in ~ateria di appendic.ite, allo. studio .dell 'appen d1ce stessa; ora gl1 AA . . r1teng·on o di p oter afferma re .che esiste un co.mrportamen to pecia le d el tr,a tto intestinale vicino ch e può fare porre la diag noisi di lesione a p- _ pendicolare. . . Essi 11a11no esaminato sotto questo punto d1 . vista 205 m.al.ati col n1etodo d el doppio pasto opaco e ven gono all e seguenti interessanti conclu ioi1i. 1 Fi iolog·icam ente presso u11 soggetto norn1ale .e sei ore dopo il pasto ·0 paco il b.a rio è v.ersato dal tenue quasi in totalità n el ceco ascende11te ch e è nettamente visibile. La colonna. opaca .riempie l 'ascend·e nte fino all 'angolo epatico e c ominci.a talora a g iung·ere nel traver so; n elle a n se d el ten·u e non esiste più che un leggero r·~)siduo di bario. Negli app·endicolari il i)assaggio appare ritardato. All.a fine d ella sesta ora g ra n parte della massa opaca è ancora n·ell 'i.leo. Il cero a questo momento è appena in,d icato, l 'ascendcnte n on è vi· ibile. Sui 205 casi studiati questo fenome110 è stato riscontrato 38 volte, e si ebbe n el 12 % ·di individui non sofferenti ·di .appen·d icite e i riscontrò 11el 40 % d ei soffer.enti di appe11dicite cronica. Gli AA. fan n otare cl1e .essi non intendono richiamar e l 'atte11zione sulla sta,si dell 'ileo il cui valore .co·m e riv~l.atri ce di una importante lesione del cc car riefour n inferiore, è .già di1110str.a to, m.a b en sì inten,d ono ·s egnalare l 'im1p ortanza del semplice ritardo del p er·cor:so ileo cecal·e, cioè d elle minime sta.si di questa r egion e. Si tratterebbe di un ·~enom·eno abbastanz.a o-en erale 11e11 '.a'lJlJendice e di un segn o relativam ente sicuro. Già Carmann di Fila·delfia segnalò nel 1921 la Spasticity of the Colon co.m e segno di presun zion e d·ell'.appendicite. Anch e d a queste recenti ricer ch e ri1su}.t a rCh1e ìl a contrattura g·en er.a]i zz.a ta del quadro coli co è b en lun o-i da l] ' e~­ ser e r ar.a durante la appendicite. M.a gli AA... segnalano il fatto ch e lo spasmo ·colico rim.ane locàlizzato al ceco ascendente, non sorpas a I '.angolo d estro del colon , e rispetta in tutta l.a sua esten sion e il trasverso e il disoendente, rl ch e è an ch e più 1caratteristico. Questi fenon1 en~ sono tati trovati ·p resenti n el 20 % (!) degli .appendicolari, m en tre si h an solo n el 3 % d egli altri malati; ma se ci si limita a ten er conto della semplice ipertonia del ceco ascendente: la frequenza di questo sinton1·a è ancora a ssa1 }) ÌÙ n otevole. 1

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SEZIONE PRATICA

Niell 'app·endicite esisterebbe quindi una sin-

farà prendere a l p. dell 'olio di paraffina. L 'indrome indiretta e d'i reale valore caratterizzata fermier.a a•d d·etta .all 'infermo riferirà subito se d.a uno sta.to contratto del ceco e del colon de- a umenta la fr equenza d el ~pol so, se la t empestro soli, eccettuato tutto il ·restante del gros- ratura sale, se c'è dolore o vomito ed anche, so· iritestino, ed associato ad un ritardo abituale n-e i periodi più a vanzati del trattamento, se dP.l passaggio ileo cecale. insorge diarrea o p.a ssaggio di muco nel le fe ci . L. TONELLI . Sono questi sintomi ch e saggiamente apprezzati e interpretati possono con·durre .a d abbandonare il metodo. Il t1-attamento di Ochsner-She1-ren (rita1 U n p. ch e b en · sopporta questa terapia, d opo dato) della appendicite act1ta. Indical e p rime sei ore di trattamento, n on dovrebbe zioni e tecnica. p iù accusar·e dolore. È solo dopo sei giorni e m ezzo circa ch e si ( HAMILTON B AILE1.-. Tlie British Medical J ourpotrà segn.al.are il su ccesso ottenuto. nal, gennaio 1930). Dopo quanto t empo, il · malato ch e ha b en Scopo di questo rr:ietodo di tera pia è di cer - sopportato il t:r;attamento ritarda t o, d eve escare di ridurre la mortalità per appendicite che sere oper ato? · · ancor a og·g·i è, n1algrado tutto, c ospicua. L '.a p·p endicectomia subito dopo I.a risoluzione Non si tr.atta di un semplice rinvio dell'op·e - clinica è spesso una operazione molto difficile razione e tanto meno di una sostituzione al- e ,d 'altr.a parte si s.a ch e è ·necessario che pas1'interven-to m .a di una seria pre·par.azione ad sino circa du·e ,n1es1 da tale epoca p er chè i proesso. Solo un chirurgo p u ò intraprender~ dotti dell 'infian1mazione si risolvan o com p1equesto metodo di c ura e solamente in un ospe- tam ente. . dale chirurg·ico o in u11a casa di salute ove Ma pocl1i r eJ.ativ.amente sono i p.a zienti c he i.a no p·ersone addette all 'assistenz.a del malato d opo i ~ue m esi si r ipresentan o a l chirurg·o. ch e ·siano esperte in questo trattamento. L'A. h a escogita to il segù ente piano: quando Convi en e anzitutto fare un.a accur.ata scelta un p. ch e h.a b en eficiato d el trattamento di dei malati al ·ch e si g iung·erà attraverso una O. S. esce d all 'ospe·dale, -e gli g li fa firmare es.atta anamnesi ·ed esame obiettivo oculato . due cart e su1le quali è seri tto: · Quan do l 'inizio d ei disturbi, riferito con si« Dichiaro di esser e stato colpito da un a tc urezza ad .appendicite acuta, ris.ale a meno tacco di .appendicite. Il cl1irurgo ha considedi 48 ore, l 'operazione imm·ediata è q u asi rato ch e nel ·n1io caso era più sic11ro differire sempre consigliabile. 1'operazion·e. Ma se sono trascorse più di 50 or e dall 'ini- . · Con1pren·do piena men te il pericolo d i lasciazio d ella m .a·latti.a, e non appaia r agione a lr e l 'appendice in po.sto e sono ·d' accordo di cuna impell ente a lla · rimozione cl ella app·en- torn are in osp·e da le il... e di far conoscere se dice, il chirurgo -e sperto nel m etodo Ochsner- pTim.a ·d i tal e data h o qual ch e disturbo ». Una Sh erren, lo applicherà sul su o p. tranne l e se- car1;-a r esta a l P" e l 'altra al cl1irurgo . g·u en ti eccezioni : Ciò è fatto sia a scanso di r espon sabilità da 1) 1'ipere·stesi.a è presente; parte d el chirurgo, sia per ricor·d are .al p. la 2) il p. h a rr1 en o di 5 anni di età; data ·d ell 'op·erazione che viene fissata per due 3) la ·diagno i di a1)p endi cite non è si cura; m esi dopo l ' u scita d.all'osp·eda le. 4) è sopraggiunta una peritonite genera Anche g·li ascessi app endicolari purchè di modeste ·pro·p orzioni possono b en e fi ciar e de1 li zzata; · 5) è stata sommi11istrata a1 p. di recente trattamento ritardato. In tal caso ] a tumefa. zione diviene sempre più piccola e finalm ente un.a purga energica. Tecnica : il p. vien e posto nella posizione scompare. a lta di Fowler. Il pol so vien·e reg·istrato ogn i Se però do·p o i'l quinto giorn o di tra ttamen to la tun1efazio11e non rimpiccolisce od anzi auduè ore ·e la t emperatura ogni quattro. m .enta, oppure la temperatura è elev.a ta, o iì Se il p . h.a vomito , qu-esto fatto vien e nop. è in età in fantil e, o c'è fluttuazione ~pprez­ tato, come pure l 'ora in cui avvenne, la quanzabile il metodo O. S. deve e ser e subito abtità e i caratt·eri di esso. ' per l'operazione imm ediata. P er qu.attro giorni od .an ch e più a l p . vien e bandonato Se in un malato di appendici.te .acuta sodata solo acqu a. Al 5° giorno se il pol so e la pragg·iung·e una p eritonite generalizzata, il temperatura sono soddisfa centi , e il p. ha fam e si inizia un.a prudente .a limentazion e ch e vi·Bne . trattamento ritardato potrà ancora essere molto utile allo scopo di trasform are l 'infiammag r adualment e accresciuta n ei g·iorni seguenti. Nessun.a medicin.a sarà somministrata : sa- zione peritone.ale g·eneralizz.ata in un.a raccolta di pus localizzata infra ombellicale o p elvica ranno specialmente proscritti i lJur.g·anti e la n1orfin.a fino a ch e la risoluzione i1on è com - ch e sarà f.aci lm ·ente aperta e dren.a 'ta. L'esp·erienza insegna ch e il semplice drenag pleta. gio, senza 1'asportazi.one d ell 'appe11dice prima Al 4 ° o 5° giorno vi en fatto un piccol o clidi questa l ocalizzazione ha raramente con cor so stere con g licer ina; dopo ch e' p·er una settimana il ·d olore e i segni fisici sono assenti si · a sa lvare la vita d el p. 1

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D 'altra i)ar te n el maggior numero d ei ca si di ca11alizz,a zi on e intestinale . P er 1'in car ce ra la r.apida rimozione d ell 'appendice in iem e al zione e l 'ile o cronico è indicato un in terve11to. dren ag·gio sovrapubi co è la mig liore linea di Se le condizioni generali lo p ermettono si pt1ò fare u11a :resezion e, a ltrimen ti si ricorrerà ad condotta d a seguire n ella appendicite perforata con p eritonite ·diffu a, a patto per ò ch e 01)er.azioni palliative (enter.anastomosi , ecc.). V. GHJRON. l 'operazion e sia sollecita e la .a nestesia i:>erfetta. • Ma se ciò n on è possibile ott en ere si a })er REUMATISMI. J.a scarsa capacità t ecnica d ell 'operatore ~ i a perch è 1'an estesista non è suffici entemente P1~incipii generali del trattamento esperto n ella so1nmini trazione di g.as e d os· s igeno, sarà molto m eglio sottoporre il malato delle malattie reumatiche. al tra ttamen to di O. S. (W. S. C. CoPEMAN . British m ed. Journal, 24: Al solito metod o s i avrà cura d 'aggiunger e : n1agg·io 1930). in iezioni di siero fisiologico ·e d i siero antigan g r eno o; so111n1~ni trazione di olio canfoL 'A. a dotta la olassificazione pr oposta dal rato; r egistrazion e d el pol o og·ni or.a ; .aspira- l\1:ini tro d ella salute pubblic.a d 'Inghilterr.a , zione d el con t e11uto d ello ston1aco se c'è ''0ch e è la seguente. mito. Grii.ppo A. 1) Febbre r eumatica; 2) r eun1 aIl meta.do è con troindicato n ell 'infanzia e tismo suba cuto. n ella prima adol escen za . Gruppo B. Manifestazioni n on articolari . Se la ·p eritonite g·en era lizzata è dovuta a r e- :)) R eumati smo musco1are (mialgia), comprese cente apertura di un a scesso app endicolar e, il la fibro site, la pleurodini.a, il torci coll o; semplic e dr·e n.aggio d ell '.a scesso salva quasi 4) lombagginé, cla ssificata da sola p er la s Ja sempre la vita d el p. import an za professionale; 5) sciatica e neurite Tra l 'ag·osto ·d el 192 7 e il novembre del 1929 brachiale. l 'A. 11a curato 315 malati con appendicite , Gruppo C. Lesioni .a rtico tari cronich e. 6) A rl rite reumatica (periartrite infettiva); 7) Ost eoacuta : di essi 242 furono operati e vi furono ~1 rtrit.e; 8) gotta .acuta e cronica; 9) lesioni .'.) 4 inorti; 73 furon o tr.attati col m etodo ·di ticola r i cronich e non classificabili. q c11 n er-Sherren e uno di essi m orì . Q u·e st 'ulIl gruppo A) va con sid era to d el tutto a part1mo er a stato oper at o in eg·uito all 'insu ccesso d el tra t ta1n ento rita1dato. te e n on è trattato d.a ll 'A. P er qua nto riguarda il gruppo B), si d eve I n con clusione l 'A. è convinto ch e la chiave a nzitutto t en er presente ch e la r eazion e d el ch e erve a risolver e il pro,b lema d ella dimi11uzione d ella n1ortalità p er a})'p endicite acu ta, 111uscolo in riposo è alcal in.a , m entre qu.ando . ., ta n el poter trov.are un g iusto criterio di a p - es o si co11trae, si ha formazion e -d i calore e di a cidi lattico e su ccini co ch e, nel t ess1rlo prezzam ento sulla elezione d ei n1alati: quelli ?h e d ebbono subito e ser e oper ati e quelli cl1e i1orn1ale, vengono rapidamente o idat i in C02. invece d ebbono es er e affi,dati al trattam·e nto · T.ali prodotti di rifiuto v.anno eliminati pronlam ente; se invece il drenaggio linfa tico è ritarda to. V1cENTINT. b loccato, essi si a ccumulano, provocan o irrit.~1Sulla questione dell'inte1·posizione del colon. zione ed il tessu to risp onde a questa con 1'infiammazion e. Il risultato di quest'u·Itima è la formazione ·di piccoli n oduli e di strisce fi(E. J usT. D. Zeit . f. Chir. , vol . 220, 1929). bro·se, . ch e possono f.a r si scomparire col m ,asL 'in t er1Jo izione d el col on è, secondo l 'A., ~ agg i o. co Lituita d.a l colon ·ch e si va .a metter e n el'lo Le forme migliori di trattamento ·d i qu,este ... pazio tra il fegat o e il diaframn1a e può essere malattie sono quelle idro.Jogich e e fi sich e, sp euno ta to pat ologi1co t en1po.r .aneo o durevole. cialm ente se si p uò provocar e la s udorazion e. (~ linicamente si può SO·Sp·ettarlo , r adiolog·ica- . Com e con sigli gen era.Ji , evitare il fr eddo e la 1nen Le se n e 11a la conJ1erma . costi1)azione e fa r e u so di una dieta b en e equiL 'i11test ino si sp osta da lla sua sede e si inlibr.at a n ei su oi componer1ti . chimi c i e vita• • • .. i11u a tr.a fegato ·e diafr.an1ma. P erò t ale f.1tto m 1n1c1. . . i ' ~ rifj ca a~ inter.mitte11za . La patogen e i è Nel gruppo C), ch·e è uno d ei più impor,d a ri ce rcar e 1n una n1al,form·azion e o alter.azio- lant i, rientrano una g ra nde parte d ei pazien t i 11e 1>atolog ica d·el co1lo11 con ecta ia e allung·acl1e i vedono ambul.atori ament e. Molti di ess i 111er Lo d eJI 'inte tino 1.,. le so , cl1e è co ì dotato hanno sofferto, in anteced·e nza , di disturbi jn di t111a t11ob ili tà ab11orrn e. testinali e, talora, di vert ig ini. Può e. ~ere n10n1 e11to con con1i tant e un 'alteL ' A. tralascia di con siderare la gotta, ch e r az io11e di forma e p osizi one d·el fegato e anche ha g ià un.a ' 'era letteratura a sè. alterazion i pato'log ich e d el diafran1ma. Dal l)u11 lo di vi ta t era p eu tico p er 1'int erposizione L 'ARTRITE REUMATOIDE. inter111 ittent e vale il trattamento ch e si u sa i)er le :--1llac11optosi ; e co ì pure p er la in terposizioP er quanto ri guarda poi l 'artrite r eum.a toide. n e p ~ r111 n11'enl e qt1a11do non \'i ... iano di turbi l 'A. osser\'a ch e tale d en ominazion e è for se 1

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una di quelle pi1ì erroneamente usate in me- · varie forme di spondilite non sono altro che -dicina. Si ammette generalmente che essa stia del le manifestazioni osteo-artrit ich·e alla colon.ad indicare un.a malattia che si osserva più na v.ertebrale. spesso fra le giovani donne che si ap·p licano L'osteo-artrite ~i manifesta di solito, ad .a d occup.azioni extr.acas.a1inghe e che è car.atteun ',e tà più av.anz.ata che l'artrite reumatoid.e ·e rizzata da un processo di atrofia, di rammol- l 'artrite infettiva. Le p·r ov,e a.cldotte da a;l cuni 1imen to e di rarefazion.e dell '.e stremità ,artico- su11'origine infettiv.a non sono affatto convinlare ·delle ossa; quan.do i muscoli ed i tendini oenti. I disturbi ·del m ·etabolismo, associati si retraggono, ne risulta un.a deformità. Si spesso a leg:g eri tr.aumi ripetuti, sono d.a rihanno inoltre notevole .distruzione dei muscoli te n·er.si le cause più frequenti . e compartecip,azione dei tessuti peri.articolari. Neil tr.attamento di qu.esta forma, si d eve Le articolazioni comunemente affette per tener presente la nec essità di favorire l ' elimiprime sono quelle piccole d·elle dita , quel'l e nazione di qu.ei prodotti del metabolismo che tendono, nell'età in cui la malattia si inanimetacarpo-falange·e, del pug·no· ·e, spesso, della mandibola. Le lesioni h.anno tèn·denza ad es- festa, a·d essere tr.a ttenuti. P.er qu.esto la cura -sere simmetriche, progredi cono continuamen- ·di Spa ·d à .e cc·ellen ti risuil ta ti. Il trattamento ·t e e si accom p.a gn.a no spesso con anemia se- locale è dir·etto speci.ftlmente ad allevi.are il -con·daria: _ ·dolore ed a migliorare l e funzioni delola cute e id ei muscoli co11 'i,drotera.p ia e col massaggio L'eziologia è oscura. Il Ministero della sa~ute pubblica inglese ritien·e che tale malattia ed , in seguito, con l 'idroterapia. Ne·l caso ch e :abbi.a origin.e infettiva , m .a l 'A. h.a ve.duto si formino d egli osteofiti , è necessario impemolti casi i.n cui tale origine poteva logica- ·clire l e posizioni - abnormi , usan·do un 'adatta ortope dia. È .anch1e importante elvitare ogni m .e nte escludersi . In g·r.an p.arte dei casi, si può ammettere un disturbo d el m etabolismo , eccessivo aum-e nto del peso corporeo, specia]m·en te n.e}la così d etta .artrite clim.a terica. uno squilibrio endocrino. Il trattamento di questa forma ·d eve essere PRINCIPI! GE~ER ALI DEI, TRATTAMENTO . diretto anzitutto a lla eventu.ale cau s.a infettiv.a se si riesce a trovarla. Esaminare i denti ai Rimozio ne dei foco lai infettivi. - Si era atraggi X ed elimin.are quelli sospetti; cur.are i tribuita al colon una gran.de importanza come disturbi ·d igestivi. Esclud.ere, nei locali di la voro, e nelle stanz·e d 'abitazione l'umidità e fo colaio di s·e psi, m .a si è visto ch e la questione l·e correnti d'aria. Siccom e mo1ti di qu·e sti pa- non è così semplice come appariva a prima .-zienti h.a nno una b.assa toller.anz.a per gli zuc- vist a. Ad ogni modo, è un f.a tto ch e in a lcuni .cheri, limitare i carboidrati n ella dieta , evi- in dividui l'impianto .del Bacillus acidophilus tando il pane, lo zucchero, le m. arm·el1ate, la n ell ' intestino può essere giovevol e e ch e, se vi è stitich ezza, I 'uso di lassativi e di a cqu·e pur:pasticceria, le patate, e ·dan do cibi con grassi, g»ative o solfo-ros·e può essere utile. ,, proteine, vitamine, specia1mente B. Vaccini. - La vaccinoterapia n ell'a rtrite è Siccome in questa forma si ha spes5.o come c onseguenz.a un.a deformità , l '.a p p licazione di stata una vera de·l usion e. Forse, ne.Jl e speranze stecche 1diventa un.a qon.dizione sine qua non che si e rano poste su tale terapia, non si era della cura. Della cura i·dro1ogi ca e fi sica si abb.a stanz.a co·nsi,derato che, se anch·e vi è un fo colaio infettivo, non è a dire che esso sia parlerà in seguito. L'A. ha ottenuto dei risultati soddisfacenti con la tr.a sfusion.e di sangue . il solo ch e provoc.a }',a rtrite. Atten.d,er:e da un vaccino il ritorno d·ella funzionalità ·di un .'ar. ticol.azion.e contratta o·d .an·chilosata appare ogL 'OSTEOARTRITE. gi assurdo. V·eniv.a una volta riur1ita all 'artrite reumaProteino-tercnp1ia non specifica. - H.a avuto toird e sotto il nome di artrite .deformante, de- una certa voga per a·l cuni anni ed è anch e da ' . nominazione orm.ai antiquata, da non più consider.arsi r.azion.a1e p·er J.a leu cocito i ch e • pro·v o ca . Sono stati riportati d ei buon.i risultat.i . usarsi . Dieta. - La cre·d·enza ch e I.a di.eta .abbia ·N el.J 'osteo-artrite, le l esioni primitive r~sie­ dono nella cartilagin·e e n elle ossa, anz1chè una grande inìportanza nel trattamento d ell e .n ei tessuti periarticolari ·e ne1la capsula; I.a con dizioni .r eum.atich e è stata .a bilmente sfrut<cartilagine p uò essere del tutto sostituita da tata da pa~ecchi ch e spacciano le cure naturali tessuto fibroso. I di~turbi sono, di solito, lo- e che h .a nno .assunto un.a certa popolarità calizzati ad · una o d·u e grandi articolazioni , (l 'Italia non è esclusa! N. del red. ). . Vi sono però , in p-roposito, d·elle ri~er cl1~ quali l'anca, il g·inocchio, l a spall.a . M.a ncano .generalmente disturbi generali, sebbene il r ecenti , specialmente di P emberton e d ei suoi dolore locale, specialmente n el movimento c oll.aboratori. Una cinquantina d 'anni fa venne en1essa poss·a essere grave. Le· ·estremità delle ossa si · ingrossano _ con formazione di osteofiti. In I 'idea ch e questo g·ruppo ·di m .ala ttie er.a dolComplesso, tale forma p·u ò essere consid·erata ·v uto alla presenza di a cido urico n el san gu e e com e un'artrite ipertrofica, m ·entre l 'artrite ch e i cibi i quali fornivano t ale sostan za com e reumatoide sar ebbe una fornìa atrofica. Le p rodotto t erminale d o,re sero esser e esclusi 1

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IL P OLI CL I NI CO

dalla dieta: principaln1ente, fra questi, gli or.: gar1i (fegato e d altri) e le carni cc rosse ». Par ecchi di noi h ann o sospettato ch e tali cibi fo ssero, in realtà, m eno dannosi di quanto si cr ed eva ed è interessante il rileva re che gli stu·dios i americani hanno dimostrato che es i , anzi, sono indicati n ei casi in cu i la condizione è accompagnata da anemia, appunto come rigeneratori di sangue. La maggior parte delle cure specifich e indir.ate per tali m .a lattie incomincia con un pel'i odo di dieta totale o parziale. Cosi, l 'opinione ch e l 'intestino ·c rasso abbia una parte importante n ella gen esi d elle malattie reumatiche h.a con dotto a l•l a prescrizione d elle irrigazioni d el colon. Si è poi notata sp esso 1'associazion e d elle m .a lattie r eum.atiche con i d~sturbi dispeptici, siccllè l e nostre indicazioni collim.a n o spesso con quelle dell e cure specifich e, a llo scopo di diminuire il carico d egli organi diger enti. Importante è soprattutto .Ja riduzione d ei carboi·drati . Per quanto riguarda I.a cura m edicamentosa , si ten ga pr·esente quanto segu e. Joduri. - Sembrano r ealmente attivi in alcune forme e va11no tentati n e'lla maggior parte d ei casi . Lo jodio colloidale sembr.a d el tutto ine ffi cace e così pure la tintura di jodio; i buo- · ni r isultati ch e si attribuiscono a questa sar ebbero da riferirsi al contenuto in joduro di potassio. · I salicilati. Non h anno affatto azione « peci fi ca » n ei r eumatismi cronici ; come l 'aspirina possono e ser e utili per le l oro ·proprietà an.algesi ch e. L '.aspirina , poi , fini sce per r ender e anc or più miseran.da la vita di questi pazienti , disturbando l 'appetito e la d igestion e e provocando uno stato di ·d e1Jr ession e. Può essere unita agli j oduri. Recentem e nte, si è vantato l'acid o orto-j odossi-ben zoico. L'arsenico. - Pare ch e a bbia dato buoni r isul lati, specialmente n el tipo atrofico; lo si dà a dosi piccole g radatam ente crescenti, per lung hi periodi. È particolarmente indicato nei casi che si accoro p.a gn.ano a·d .a n emia , ma può essere utile anch e quan·do il san g u e è normale, per il suo effetto sul m etabolismo generale. Il cacodila to di so di o è la forma più innocua . Estra.t ti tiroidei. - L 'osservazione ch e, nel r eun1atism o il m etabolismo è abbassato ha cond otto a lla somministrazion e di tiroide, ch e è utile, specia lmente n ell 'osteo-artrite climaterica, specia1me·nte se accompagnata da ob esità . Zolfo. - Gli e ffetti ch e si vantano sono dovuti prob.a bilmen te all 'azione disinfettante sull'intest ino , e for se al fa tto ch e in queste con dizioni, il metab olismo d ello zolfo è di sturb ato. 'F JS JOTERAPIA ED I DROTERAP IA .

Calore. -

E o produce la dia foresi, aun1 ento di frequenza d el polso, iperpnea, aun1e11to de] metabolismo gen erale e proteico e d cll 'alrali11ità r elativa d el san g ue e d ei tessuti ,

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iperemia d ellçl cute, r ilasciam ento dei tessuti muscolari ed un e ffetto generale sedativo. 1-a}i effetti son o più evid.enti q uando il calore è applicato gen eralmente anzichè localm ente. Essovien e u sato in vari mod i: localmente, si fa uso d elle lampade elettriche (calore radiante} negli apparati infrarossi, d ella corr ente ad alta. frequen za (.diatermia) dei bagni '10(;~!! ad. aria c.alda, ecc. Massaggio. - Ha l 'e ffetto d i a u m entare il· flu sso d el s.angue nei tessuti, di aprire i piccoli letti capillari, d i migliorare il m etabolismo g·e n·e ra.Je e l oc.ale della pelle e dei muscoli edi prevenire I 'atrofia d ei muscoli . Il massaggiC> va preceduto da u n 'applicazione, generale o loca le, d i calore. · Esercizio. - I movimenti, attivi o passivi,. ono gene ralmente pl'eceduti da.I massagg io~ e si, se vi sono aderenze, ·debbono essere ese~ g·uiti con g r and e cau te·la, tanto più che in a lc uni cas] si sono anch e avute d elle fratturen elle ossa r.a refatte da l processo. Quando si eseg uiscono entro il bagno, costituiscono, si può dir.e, la p1arte più attiv.a d ell'idroterapia;· in tali condizioni, per il caldo del bagno, sir .h.a un r il.asciamento ·d·e.Jlo spasmo, m entre la ile istenza d ell 'a cq ua impedisce ch e si facciano. rnovim enti esagerati e dan nosi. Molte forme d ella elettroterapia, q uali l'elettricità farad i ca e g.a lvanica, agiscono ·essenzialm ente per i i110vimenti passivi che provocano . Nell 'artrite di g·ra·do moder.ato , si potrà incoraggiare un certo.. ~port, che impedisca 1o stabilirsi della rigid ità .articolare. Riposo. - La natura provve·d e al riposo del1'arto amn1al.ato n elle a ffezioni a cute in quanto c he ogni movimento provoca i1 dol ore. Que ll e cronich e incominciano spesso con la en sazion,e d i stan ch ezza e di affaticamen to ch e è ben e rispettare . Actino•terapia. - I raggi ultravioletti , associati a d altre ter.a pie, possono dare risultati assai so.d·di sfacenti, specialm ente n ei malati cotretti a letto con un certo grado di anemia di cattiva n u trizio·n e. In complesso, .Ja cu ra . d i qu.este forme non d.eve ,e sser e basata sopra un solo m etodo, ma sulla combin.azion·e d ei d iver si metodi . fi l .. Jnteressante pubblicazione:

oott. AZEGLIO FILIPPINI Dir.i gente i.l Reparto ·di Ig.iene ap.pl ica ta nell ' I etjtllto sperimentale delle :14\F. S.S. in Rom a~

Prontuario dell'igienista Pref a zio(ne del Prof. Cl USEPPE SANARELLI Direttore del R . Ievituto d 'Igiene dell'Univ. di Roma ..

Manuale comipilato con crit eri em·i ..nentemente pratici a d uso dei medici oondotti, d·e gli ufficiiali sa.nitaTi e di tutti i fUinzionari addett i alla vigilanza igienica. Un volume in-8, di pag. XVI-564, stampato su carta.. di lusso, in nitid•issimi t ipj tipografici e ;r.iJ.egato artisticamente à..n tUJtta te1a, oon isorizion.i eul piano e suJ: dor so. P rez.zo L. 5 2. P er j nostri a bbonati sol& L. 4 8, 5 O franco di porto. Invia Vaglia a ll'ed ito1·e I iUIGI POZZI, ROMA , Suc~urGale di ciotto, RO MA.


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CENNI BIBLIOORAFICI (1) La Clinica moderna. Redatta da autori speci.a listi sotto la direzione di G. e F. KLEMPERER. Traduz. diretta d.a 1F . M1cHELI e C. GAMNA. A fascicoli in-8° di 80-100 pagine ciascuno. Unione tip.--'Bditrice, T orino. Prezzo dei singoli. fa scicoli L. 10. Abbiamo già data notizia d ell 'edizione originale tedesca di questa opera ch e, sotto il nome di Neue deutsche J(linik, costituisoe una vera e,nciclopedia di me·dicina pratica, r ed atta con particolare riguardo alla medicina interna ed infa ntile èd ai campi .a ffini dell.a ostetrici.a, d ella chirurg ia e delle specialjtà . La tradurionie italiana, fatta accuratamente con note e·d aggiunte origin.a'li, segue l'edizione tedesca e si vien.e p ubblicando abbastanza rapi d.a mente. I singoli capitoli costituiscon o d·e lle riviste .sintetiche ampie a n ch e una ventina di pagine, redatte con sen so pratico senza in.u tile sfoggio di eru·dizion·e ed accompagnaVe dalla relativa bibliogr.afia . Buone figure e bel1e tavole a cdlori illustrano efficacemen te il testo. La d·i sposizione d ella m .ateri.a è fatta con ordine alfabetico. · Alla fine dell'opera, ch e consterà di c irca 8500 pagine, un ricco in,dice alfabetico faciliterà la consultazione . fi l. 1

Berliner Klinik . A. 37°, . 1930, fascic. 414 . .Fisch er. Ed. Lipsia. M. 1.

Bel1mer , direttore d ella Clinica P e.diatrica di Gottingen, tratta in questo fascicolo il tema discu sso d ella a limentazione d el lattante . In poche pagine, il lettore vi troverà espo·sti i concetti da seguire n ella a limentazione sia nei lattanti sani, sì d a prevenire i disturbi della n·u . trizione ch·e in quelli m .alati . L'allattamento artificial·e ha un posto importa.n te n ella trattazionie . VALDONI . 1

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A T extbook oj the practice o1 medicine. Un vol . ìn-8° di pagg. 1871, con 115 fig. , rilegato. H . Mil·dford, Oxford University Press, Lon·don, 1929. Prezzo: Se. 36. Dopo un primo capitolo sulle febbri, l 'infezio11e, la terapia immunitari.a, le singole sezioni trattano i segu enti argomenti: 1) malattie infettive; 2) tropic.a li; 3) d.a metazoi; 4) da agenti fisici e chimici ; 5) d el metabolismo; 6) delle ghiandole .e ndocrine; 7) del si stem a di gerente; 8) 1d el sistema linfatico; 9) del sangue, della milza ; 10) .del sistema circolatorio: 11) del sistema r espiratorio ; 12) d ei reni; 13) d ell e .articolazioni e d ei muscoli e ·d eile ossa; 14) della pelle; 15) del sistema nervoso; 16) psichiatria. Un trattato completo, quindi, ·d ovuto alla collaborazion e di 26 specialisti , sotto la direzione ·di W. Price, medico a ll 'Ospedale Naziona le per le malattie cardiache. La trattazione, pure essendo sintetizzata ed un poco sch emati9\, è fatta con notevole chiarezza e senso pr.a1

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SEZlONE PR.i\Tl C!\.

tico. OtLin1i capitoli introduttiv i (p. es., st1 l m etabolisn10, sull '.acidemi.a, .a lcaJemi.a, su]l e analisi di urina , .ecc.) forniscon o utili nozioni generali sull 'argomento tr.at tato nelle singol e • • sez1on1. L'eccell ente e d.i zione su carta fina ren.de q U ti sto manuale, nonostante il grande numero di pagine, comoda m ente m .anegg evole. Un ri cchissimo in.dice alfabetico fa cilita la consultazione e·d i raffronti. fil. 1

:F.

Th érap·e utique , p·harmacologie et matière médicale. Un vol. in-8° di pag. 878. ARNAUD.

rilegato. Masson et C.ie. Paris, 1930. Frs. 95. Il presen te tr~ttato h.a lo scopo di rendere IJiù agevole lo studio della terapia, riducendola .a lle nozioni pr.a tich·e veram·e nte in.d ispen~.a­ bili al medico, coordinandole ed unendole fra loro, in un' esposizione metodica e razionale per quanto lo permettono i limiti delle nostre conoscenze. L'A. h.a quindi r iuniti i medicamenti in gruppi, sceglien.do quello più importante d.el gruppo stesso p er una ·d escrizione completa, in modo ·ch e, per g li altri, sono sufficienti pochi accenni. Gli agen ti terapeutici sono divisi nelle seg u enti categorie: I ) modificatori delle infezioni (immunizzanti , antisettici generici e specifici); 2) modificatori d el sistema nervoso (i1)notici , analgesici, antispasmodici, eccitomotori); 3) della circolazione; 4) delle secrezioni (a stringenti, vomitivi, purg.a nti, diuretici, sudoriferi, ecc.) ; 5) d cll.a nutrizione (medicazione rivulsiva, emollienti e topici, ferruginosi, arsen icali , ecc. , opoterapia, an.alettici); · in questo capitolo sono anch e trattati gli alimenti, le b ev.ande terapeutich e e la fisioterapia. Larga parte è fatta ai medicamenti vegetali (fitoterapi.a). Un ricco indice .a lfabeti co rende ag·evoli le ricerche. Il trattato, frutto ·di un.a lung.a pratica d e]1'in segnam ,ento, rispond e bene allo scopo e sarà utile per lo studente ·e per il medico pratico . fil. R. DuB ors DE SAuJoN. L'hydrothérapie médicale. Un vol . in-16° di pagg. 129. GauthierVillars, é·d. Paris, 1930. Prezzo: Frs. 15. L 'idroterapia, per molti medici troppo infatu.ati dell.a terapia con i farm.a ci, non gode quella co11siderazione che meritano la sua importanza e la sua efficacia. In questo libro l 'A. si propone appunto di divulgare in proposito le n ecessarie nozioni, a cominciare dall'azione fisiologica del! ' a cqua calda e fredda. sull 'organismo, seguitando con i procedimenti idroterapici e coadiuvanti, e diffondendosi special m -ent e sull 'azione terapeutica nelle diverse malattie. Questo libro, n ella sua brevità e chiarezza, permette al lettore di conoscere meglio e ·d i utilizzar.e l'azione di un agente fisico che è a portata di mano e eh.e può essere tanto giovefil . vole.


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IL POLICLINICO

ACCADEMIÈ, SOCIETA' MEDICHE, CONCìRESSI 2° Congresso Internazionale sulla Malaria. •

(Cont. e fine; v. num. precedente) .

SEZIONE IV. -

Patologia e Clinica.

Ha, destato interesse una comu~icazione di A. F. X .. IIENRY (C-0sta1'1=tina) sulla sierodiagnosi della malaria, ifl: qua11to eh~ questa sembra suscettib~le d1 applicazioni prat.i che: le· due reazioni propo st~ da He11ry per~eitterebbero di riconoscere le forme croniche, laten:tt, larvat~ di malaria e di accerta:r:e qu~ndo la guar~gio·ne è definitiva e quando ]a cura deve essere continuata. L 'O. r1e aveva già fatto argomento d~ alcu11:e pubblicazioni. T~gl~ Qrq h a confermato la specificità delle due reaz '.;<>ni (al pig1r1ento di coroide e al metilarsinato di f~rro) , fuori degli accessi febhr~lì (durante ! qt1ali gli anticorpi circ~la11ti nell 'or ganismo ve11gono fissqti, fiai parassiti e scompaio·n o). L 'O. ha, lurneggiato le applicazioni possib'..li del suo procedimentò non: solo per la diagnosi e per guida al trattarnento, rna anch e per determ~nare l 'incidenza della malaria in una data loc~lilà.. . B. LE BouRDELLÈS (PaFigi), ~nsieme con R. LIÉGEOIS, qà un: '11lteriore CQQferma sulla specificit~ delle due reazioni. Preci,sa alcun~ dettagl~ d1 tecnica come la lettura dopo 3 ore, ovvero dopo (se l 'antigene melar1ico è a granuli più fini di quelli precon~zzaLi da Henry). P. CAHTANA CASTELLA (Barcellona), ~n collaborazione di J. ToRRADEl\•IE MoLINÀ, ha ve rificato le reazioni · di Henry nei malar~zzati artiiic:almente dell 'Ospedale di Gerona. La reazione alla ~el~­ nina risulta più precoce di quella al met1lars1nato. · A. BoNNET (Costantina), valendos~ delle reazio11i di He11ry, ha scoperto molti portatori, in cui i 'esame e1natologico e fisico ~rano rimasti negativi; così po1 è definire la natura malarica di svari3t:1>si1ni disturbi (che erano sta.t i diagnosticati come reu1natismi cronici,, J)Ciatiche, nevralgie · varie, cefaJee, p erfin:Q crisi gastriche tabetiformi, ecc.; . 1

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BENHA1\1ou (Algeri), con Gu1.1.E, AssAN e MuNARET, conferma il va,lore diagnostico della bilirubin.entia nella malaria, rico11oscibile già al semplice colore del siero; essa permette anche di giud:,care I 'efficacia del trattamento. Non ha valore prognostico. Un valore prognostico spetta invece all 'azote· niia, come ha rilevato lo stesso O. con A. LÉVIVALENs1; essq è indice della scarsa permeabil =tà renale nelle forme pernicios~; pro·b abilmente vi ha parte il sistema reticolo-endoteliale del rene, bloccato dal pigmento malarico. En.

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A. CcucA (Romania) unitamente a L. BALLIF e M: V1ERU ha studiato l 'immu.nità antimalarica, quale è n1essa i11 evide11za dalla malar·oterapia. • B r1oto che nei paes:, malarici· i soggetti refrat-

tari "lla malaria inocu lata sono in fo\rte proporzione : in Roman~a solo 53 % dei soggetti inoculati contraggono la terzana, 61 % la quartana, 80 % sub,terzana. Gli. altri reagiscono poco o nul1a. Il fatto si spiega ammettendo che essi sono stati resi refrattari da attaccl1i precedenti di malaria, contratta naturalmen!t e. So·n o in forte proporz i011e anch e coloro ch e, dopo aver contratto la malaria i11oct1lata, ne guariscono spontaneamente: i11 Romania più del 95 % dei soggetti trattati con terzana, il 30-40 % di quelli trattati ,c on quartana. Dunque la loro recettività è solo parzi ale . L 'i1nmunità ontimalarica emerge anche pel fallo che uno stesso sogg·etlo si dimo·stra per lungo tempo r efrattario, o quasi, a inoculazioni ripetute di terzana, ~ proporzione del 100 %; dunque l 'immunità lasciata dalla terzana è abbastanza tenace. Ma è r elativa solo allo stesso cep·po; cambiand o ~1 ceppo, si è ridotta al 67 %. La quartana rendeva pt1re refrattari ~ soggetti; 1na solo in pro·p orzione del 75 %. Non esiste alcuna immunità crociata fra le tre specie pri·n cipali di parassiti malarici. 1

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J. R1Eox (Parigi) si è occupato del tempo richiesto per la guarigione della malaria. Negli individui sottratt~ a re \i1oculazioni, i parassiti scompaiono, quasi imm3:ncabilmente, entro u11 anno: tale scompar sa traduce la guarigiòne. Possono aversi reliquati, ma non più parassitari. Altre malattie febbrili possono far credere a r=.;tcFurono fatte parecchie allre co1r1unicaz ioni sulla composizìo·n e ~ le proprietà del siero dei ma- censioni della malaria: così la tubercolosi, le fehbri bilio-settiche, l~ f~bbri urinarie, ecc.; n1a larici . \ B .. LE BounnF.LJLÈS (Parigi) ha riconosci:uto che . l 'ematozoo, per solito, ma11ca. I ril:.evi di R1Etrx sono stati confermati da M1sì sieri malarici sono iperf locculabili~· da questo rilievo l 'O. è condot to ad una con cezione aller- SIROL1, SouL.TÉ, S\.VELLENGltEBEL, MoRlN, a11ne110 gica dell 'infezione malar'.ça (formula,ta per pri- per la general '.tà dei casi. I11vece H ENRY crede che la negatività del rep.erto })arassitario non basti a mo da \ 7 • Ascoli) : egli fa dipendere, con Lumière, i fenomeni allergici dalla flocculazione delle far escludere la malaria e ch e ciò emerga applicando il suo metoclo della sieroflocculazione. proteine. · D 'altra parte AtrnuY, DuMORLAND, GAnIN, credono · F. LE Ca1sTON (Tu11isi) ha osservato che nei maincontestabile la cronicizzazione della malaria larici non luetici' la r eazio ne di A1einicke può essere positiva fino a clue rnesi e mezzo·-tre mes1 anche qnando non avvengono reinoculazioni de) dopo gli accessi ; dunque durante questo perio- virus. do non h a significato diagnostico n ei rigua~di H. Z1E1\ifANN r(Berlino) prospet.ta il proble1na della l ue. della malaria di guerra, ir1 rapporto con la guaL. Dt· ~ rOLARD (Algeri), con G. Au nRY, SAN- rigione definitiva per l a Yalutazione delle penRRON Y, Trr1onET e IlrBÈRE, ha dimostrato una sion~.. Rileva che la malar)a di guerra ha per d i1n.i1iu.zion e delle proteine (globuline e, più an i11csso di elucidare alcuni problemi, come la ducor a, sierine) nel siero di indigeni nlalarici. rala òella latenza pri111itiva (incubazione) e della


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SEZIONE PRATICA

latenza secondaria (co·n secutiva alla guarigione .clinica e cl1e può essere interrotta dalle recid~ve). L 'A. ha ~ndaga.to la cqs'..detta « chininoresistenza » la quale può dipendere da localizzazione dei parassiti entro ~ capillari i1tterni m '. nuti, ove sono poco accessibili alla chi11i1~a; pvvero da scarse dosi del ri11tedio e conseg·t1ente assuefazione dei parassiti; od ancl1e, ~ più sp esso, da poteri. difensivi i11sufficient~ dell 'orgar1ismo, indebolito dagli strapazzi e dalle privazioni della guerra . Ma an.c~e ammeltendo che, per questo motivo., si stabili·sca una s traordinaria tenacia della malaria di :g·11erra, i1on si presentano mai recidive al di là -O i 6-6 ann :1, se non co~e grandi rarità. È, anche -O.a considerare che esse divengono sempre più miti. Quindi non va esag~rato1 il compito della mala1·ia nella patolog~:a dei reduci . Pur essendo guarita, la, mal~ia può certo lasciare, quali residuati, lesioni permanenti de,gli -0rga11i; n1 a ciò accade solo do-p o la malaria perniciosa. D 'allra parte non sono dimostrabili rapporti di causalità tra malaria ed anemia perniciosa, leu cemie, p oli g·Jobulia, linfog r a11ulo1natosi, neurastenia. Dunque non s'.· giustifica di :far risa] ire 1a r esponsa])i] ità di tut~e queste forme inor})ose alla malaria d'. guerra. Sull 'nrgomen to pre11de la parola T. PONTANO. 1

.A.. LÉvY-VALENSI (.i\lgeri) ha studiato, co11 J. MoNTPELLIEn, l 'anatorn.OJJa.tologia delle perniciose. Ra Qsservato il blocco del s)stema r eticoloendoteliale (cellule di IC u1)ffer del fegato, endotelio de:· _glomer11li r e11ali, vasi sa11guigni dei surreni, rivestimento alveolare del polmo ne) . Crede ch e questo blocco, proilot.~o dalla melanina, abbia importanza nel determinismo della sintomatologia. T. Po ~T.{No ricorda, al riguardo, che il quadro -clinico delle per11iciose comitale ha più adeguata spiegazione nelle conoscenze sul blocco capillare (Marchiafava e Bignami). Il fenomeno del blocco ret~olo-endotcliale può essere varia1nente interpretato.

I( . E. SunEK (Indie Ola11desì) ha o sservalo vari tipi di nefropatie in malarici : dall 'albuminuria semplice, ascrivibile ad .:.1)erpiressia, si va alla nefrite acuta, secca .q edematosa, con oliguria, ematuria discr eta, ecc., per solito prodotta da P . falciparum. La quartana d etermi11a, con r elativa frequenza, sovrat utto· tra i banl.hini e gli adole-scent~ e nelle '.nfezio11i gravi, una nefrite suba.cu la parenchimatosa, idropigena, albuminurica. Tutte queste forme cedono pres to ~Ila chinina. SouL1É conferma l 'azio11e r apida della chinina sulle n efro·p atie. Così pure AuBnY, a condizione però di 11011 lasciarle dive11:.r e cronich~. R. D 'ENGEL (l fn g heri a) ha osserva lo 31 casi di nefrite fra 2190 malarie~; le forme acute erano prodotte special1n.cnle da P. falcip arum e il qua<lro corrispo,n d eva a quello d ella n efrite. scarlattinosa; g u arivano irnrnediatameµte ~ completamente per azione d ella ch=nina. Il f alciparum poteva produrre anche Jesio.11i croniche irrime<Jjabili, ma di rado. Ot1est.e forme cro·n iche era.... 110 pii1 frequenti, i11vece, nella malaria da vivax e anr J1e in quell a da malariae, perch è in tali casi le alleraz =.orlt re11ali s'impo·n evano m eno· all 'atlenz jo11e e quindi evolYevano per più lu11go tempo. A. TAl\IALET (Tolosa) rileva la· frequenza, r1ei 1nalarici, delle glicosurie ber1igne, che ascrive ad ~11terazioni funzio11al: del fegato, cui possono so-

vrapporsi infezioni d ello s tesso organo leggere alterazioni del pancreas, ecc. ' Lo stesso O. ha osservato la litiasi biliare nel1:8-9 <J~ dt antichi malarici . La spiega -èon l 'emo-_ ]!:si, l 'emoglobinemia, l 'in gorgo epatico la stasi bilia,re, l 'ipercolesterinemia. Una volta' costituitasi, può persistere. J. RonH~\IN (Delgio) invece con testa la frequenz~ della ~itiasi biliare nei malarici, per quani~o riguarda il Congo.., H.. ZrE?YIANN (Berlino) la co-r1. testa per l 'Arrica orientale, ove sono rare in. ].e infezioni tifoidi e la l Etjasi biliare.' s1eme, E. BENHAMOU (Algeri), i11 una comunicazio·n e redatta con ll . MAncn10N1, AssAN e SuRMELY, r '.,corda i suoi noti studi sul cuore malarico, glohoso e flaccido, a battiti Jentt e molli. Ne ha fatto ogg~ttq di numierosi telerad iogramm~ , e lettrocardiogrammi e sfigmogrammi . Questi ril :evi co~sentono d'interpre~tare molti sintomi ascritti ad anemie, a lesioni renali, ecc.. e con sigliano I 'uso di cardioton:ci e di ang iotonici insieme alla chinina. Dl! l\10LARD ne dà conferma.

D. MAzzoLANI (Tripolj) indaga ~ rapporti tra tubercolosi e malaria; crede che debbano variare cort· lo stadio della tuber colosi e co n la natura <lell 'infezione malarica : può suss'.·s tere antagonismo.. H .. ZIEl\fANN obbietta di no·n avere mai osservato tal~ antagonisn10 nell 'Africa orientale, malgrado la, malaria vi sia intensa. · 1

H. 1Juuou c11Eu ( Algeri), in collaborazione co11 A. :MANCEA ux, fa una r ev=1sione generale sulla malaria in ch.irurgia: l a malaria può essere ridestata dai traumi, comcpresi ' quelli operatori, come pure da vaccinazioni, ecc.; può modificare il decorso pos t-operativo; può provocar e o favorire infezioni secondarie, come il noma, ~:nfezio·ni hil i ari o diger enti, ecc .; inollre la chinina può essere causa di ascessi, di nevriti, ecc. (~i\..lgeri) ,

in collab.orazione con CouNIOT, s~ occupa d ella chirurg·:a d ella milza malarica (p er ematom~ ~.ncista,ti, ectorpla, torsio·n e, rottura) . Rileva ch e la malaria pl1ò provocare algie addominali, ascrivibili a, simpa~yi cotro·p=.smQ dei para ssiti: esse svia110 la diagnosi. A tale riguardo G. AuBRY (.l\lgeri) osserva che il d olore çlel plesso solare è quasi p a tognomo11ico all 'accesso malarico acuto. Egli ha anche osservalo una s=.11drome di Ra ynaud cl 'origine mal a,rica. · ·CosTANTINJ

A. LAFFRONT (Algeri) ha indagat o, con H. J AHTER, il c61ripi t.o della nialaria in os le tricia: nel 30 % d elle inalarich e il p arto ridestava le febbri ; sono s tati frequenti gli aborti (14,1 %) e i part=. prematuri (19 %) ; t feti era.no sp esso piccoli : Lo stesso O. , con H. f u rtcoNrs, ha indagato il problema della. ma.laria congenita: non risulta legata a lesioni is tolo·g ich e delJa placent a . Nel 11eonato i parassiti possono mancar e (forme latenti) . J. RonHAIN h a trovato . scar sa la malaria conge11i{a n el Congo. H . Z1El\IANN l a mette in dubbio. (fJarjgj) riferisre sui buoni risultati del la malar~zazione terapeutica. In caso d 'jnI\.

l\1ARTE


1148

[ANNO XXXVII, NuM. 31)•

IL POLICLI NI CO

succes o o d~ su ccesso parzjaJe, co11vie11e ripetere la n1alarizzazione, variando il ceppo o la specie d~i p·arassiti.

..

SEZIONE V. -

Terapia.

Nel campo della terap:Kl l 'atte11zione del Congresso si è co,n centrata specialmenite sull~ plasm.ochina, che è stata oggetto di una relazione riassunt:.v a presentat<;\ da P. MuHLENS, redatta con B. NocHT. Gli AA.. preconizzano un nuovo rapporto tra chinina e plasmochina: g. 0,3 della prima, g . 0.01 della seconda per ogni compressa; il prodotto Vq sotto il n ome di « chinoplasm ina »; avrebbe il vantagg:o di evitare in modo quasi assoluto· le intossicazioni, grazie alla proporzione lievemente ridotta di plasmochina, in confro·n to all 'antica « plasmQchinéi; composta» . La chinoplasmina può impiegarsi anche per vi·a intramuscolare. Per la cura nei paesi tropicali corrisponde un trattamento continuativo, di 10-21 giorni. Gli AA .. mettono· !n rilievo I 'azione profilattica della plasmochina, non solo nei riguardi individt1ali, di difesa contro l 'infezione, ma anche nei riguardi soc:,ali, in quanto che distrugge i gam etociti o li rende infecondi: al secondo scopo basterebbe perfino una sola dose di 0,5-3 cg. Nella discu ssione non vi fu · accordo sull'efficacia della plasmochina. E. V\7.\LCII (Indi e inglesi) contesta l'azione antigamet:ocjtica di una dose unica. Su1 lo stesso argome11to _!\. •. l\f1ssinoL1 ha presentato una comunicazione di L101A P1NTO, la quale conferma, invece, tale az~one; ma altre ricerche sono i11 corso. J .. RonHAIN . (Bruxelles) ric.hiama l'attenzione sui fatt~ tossici provocait i dalla plasmochina e st1lla necessità di controllo medico.. A tale riguardo H. Zrul\IANN (l\erlino) rileva che, nell 'isola Fernando Po·, la plasmochina si è so·m m1-nistrata an1bulatoriame11te agli indigeni, sui quali è quasi ~mpossibil e la vigilanza medica; eppure non si sono prodotti accjdenti degn~, di nota. G. PrTTALUOA (Madrid) obbiett a però che gli indigeni mostrano una resiSttenza diversa dai bianchi; così ~l tetracloruro di carbonio è tollerato benissimo• dagli, indige11i nell'America meridionale, inentre a l\1[11rcia h éi; provocato alcune intossicazio ni letali. A richiesta di WALCH, 1'1i,iLHENS informa che si sono s0Ìn1ninistrati fino a 6 cg. · al giorno di, plasmochina, per vari giorni, se~za fenomeni tossici'. S. GonERT (Tunisi) ha indagato, con M. Knoucn e G. V1LLAIN, il valore profilattico della plasmochina; ma stima n ecessari ulteriori studi. I. J. KLIGLER (Gerusale1nme), con G. MER, ha eseguito un tentativo di profilassi plasmoch~nica sulla popolazione indigena di due distretti, non altrimenti difesi, della · Palestina: si sommin5.stravano g .. 0,9 di chinina e 0 ,03 di plasmochina pro die. agli adult~, e dosi proporzionali ai bambini, per 5 giorni. Venne trattata in tal modo la n1aggioranza della popolazione (oltre 1000 abitanti ). I risulta ti furono ottimi: i portatori si ridusero d el 75 %; ma il successo non si è mantenuto: dopo 15...17 giorni l 'indice parassitario era tornato al livello prin1itivo; fJll alche g io,r no dopo rioom1

parve~o

i gametocit;. Si deve tener conto delle r e:nfezioni. S. DE BuEN (Madrid) riferisce le prove con plasmoc11ina da 1ui esegu'.,te in Spagna. L. I. LEISERMANN (Ucraina) osserva che la plasmochina agisce ~nche riduc~ndo le splenomegalie.

•••

Ur1 allro

argome11to che ha interessato viva-· Inente il congresso è stato l 'impiego de~· chineti. G. LEGA ha riferito, al rigua,rdo anche a nome di V. AscoL1, le ricerche sulla ter~pia della malar: a eseguite nella Scuola Superiolfe di MalarioJo-g ia di Roma. Dopo avere affermato che la chinina è: il farmaco per eccellenza della malaria, sost:.e ne che nor1 si devo·n o trascl1rare an che gli altri alca-Ioidi della china, 1 quali danno risultati ottimi, permettendo inoltre una scamb!evole sosti.tuzione· nei casi rari di intoll eranza. Di più l 'accelftamento · del potere t erapeutico dei singoli alcaloidi della chjna pern1ette u~ migliore orientamento per lo· studio e l 'imp\ego dei chineti: l 'esperienza dimostra che questi sono efficaci al pari della chi11ina, cql vantaggio d~ essere più accetti all'infern 10, poichè non sogliono provocare fenomeni collateréll:. L 'O. crede che l 'impiego dei chineti cost.il.11irà af\Che u11 vantaggio economico, per1nettendo di usufruire degli alcaloidi così detti ~econdari della china, ch e og·gi restano in grande parte inutilizzati; nonchè di ritornare alla coltivazio·n e delle vecchie e rustiche specie di Cincho... na, le quali non hanno molte esigenze e cresoono in varie regioni e non solta11to a Giava, come la seleziona1 a C. ledg eriana. Passando agli altri prodot.ti ant:.malarici, nega un efficace potere agli arsenicali (neosalvarsan, stovarsol) e ai chino-arser~icali (eh :nostovarsol), specialmente nella malaria grave; mentre la plasmochina presenta una azione decisa, pur no,n valendo la chinina, con cui dev'essere, genera,lmente, associata. L 'O. conclude ch e l 'indirizzo moderno dovrà rivolgersi a UD; pii1 largo impiego dei chineti, oltre ch e proseguire nelle ricerche sui prodotti sintetici, via dimostrata pro1nettente dai risultati conseguiti dall'impiego della plasmochina, i quali lasciano intravvedere non lontana la mèta. · Discutendo questa comunicazione, G. P1TTA1_.uGA ha osservato che il pro·b lema terapeutico della malaria non può considerarsi ancora risol•tO1

1

•••

La chinina ha fatto oggetto di varie comuni• • caz1on1. T. PoN1'ANO (Roma) ha illustrato la chinino-resistenza, da lui indagata sperimentalmente sui p arameci; questi protozoi si adattano a vivere in soluzioni deboli d i chin~na, ma vengono uccisi forzando le dosi. Anche nell 'uo1no basta aument are le dosi, per vincere la malaria chinino-resistenrte; inoltre giova di cambiare la via di somministrazione del rimedio. Il fenomeno è, comunque, eccezionale. Sull'argomento prende la parola H. ZIEMANN,. cui r :,,sponde 1'0.

J . D. Ec.HEl\IENDIA (Cuba) non crede ad una vera chininoresistenza; st tratta sempre di casi mal curati. Gli arsenicali non so110 da consider are come succedanei della chinina, ma solo come coadiuvanti . La plasmochina pres1rmibilmente


(ANNO

XXXVII, NuM. 31]

distrugge i g ametociti meglio della chinina, so' vratutto nei subterzanari; ma va associata a que-

sto

alc~oide.

M. MAZIÈRE (N~zza) stima che le dosi efficaci di · chinina - dosi optima, non maxima - variino con d !versi fattori ; alla chinina con vien e sempre as~~are gli arsenicali.

H. SouL1i-: (Algeri) ha usato. l argamente la chinina per via endovenosa. T. PoNTANO obbietta eh~ la v~a orale è sufficiente per la cura dei malarici : di regoJ a l'endovenosa non è n ecessaria e deve essere cortsiderata solo co1ne mezzo di cura eccezionale. An che. S. DE BuÉN cr ed e che s'. a da preferire la via orale.

G. LAZZARO ha presentato una comu11icazio11e in cui preconizza il trattamento della febbre i·t tero-emog loùin urica con la chi11ina, identicam e1lte ai casi di malaria semplice: il rimedio· è ben loJlerato anche quando ha scat en at o l 'accesso. V1sBECQ (Parigi) ha fatto u so dello stovarsolalo 'li chinina. Il rimedio sterilizza completam en te i malati di subterzana e iugula i sintomi della terzana e della quartana; l 'O. precon izza lln trattamento discontinuo, in serie di 10 giorni a dosi di 1 g rammo pro die (proporzionalmente ' ridotte p er i bambini) .. L. C. SotrI;-A (Tolosa) e· IlAnJI (Te,h eran) sono r ".oorsi, con vantaggio, all 'op oterapia spleni ca n el}'anemia post-malarica; h anno impiegato lipidi insaponif'.ieabili estratti dalla milza.

C. MAn1Nucc1 descrive un co~n valescenziario ant imalaric o, costituito é\ Nisida per il p ersonale di aereonautica. Onde accertare l a gu arig ione, si ricorre al trattamento provocante con l a tuber colina ; spesso Ja guarigione d ei casi latenti si ottiene solo dopo questa riattivazione. L 'O. rileva una caratteristica d~lla plasm ochina : accentua in modo straordinario la, sen sibilità dei para ss= ti malarici alla chinina. SEZIONE VI. -

1149t

SEZ·IONE PRATICA

Profilassi.

E. J ANDOLO ha esposto le nuove direttive della legislazio·ne italiana sulla bonifica integ rale, ispirata al con cetto che non b asta pro,s ciugare Je ter re risanande, ma occorre procedere anch e all 'lttilizzazione agraria intensiva e continuativa di es· se, po·r tandovi una popolazione rurale stabile e densa; quest 'oper a va fianch eggiata d alle misure igienico-sanitarie. Lo Stato delimiita, in primo tempo, i comprensori di bonifica. Tutte le opere di carattere pubblico necessar~e a cons~guire la redenzione del terr:.torio sono compiute dallo Stato; le opere di miglioramento fondiario dei singoli appezza1nenti di terreno sono rese obbligatorie per i proprietari interessati, a cu~ vengono ofierte facilitazioni di vario ordine. Le une e le altre d evono compiersi secondo un pian-0 generale e secondo un ordine di, tempo prefisso. Per es., la bonifica integrale viene attuata tenendo conto dei legami idrologici tra la montagna e la pianura. Vi concorrono vari Enti in un'azione coordinata; così i Consorzi di bo~ifica ~ d 'irr' gazione costituiti tra i proprietari, il Segretariato della Mont a-

gna, ecc. Alla bonifica integr ale il Governo ita... liano h a destinalo m ezzi finanz '.ari ingentissimi: più di 7 miliardi di lire. Il ritmo va acceleran dosen e; d a 30 milioni n el1'eserciz='° finanziario 1922-23 si è p assati a 63{}1 1nilioni nell 'esercizio 1928-29. La bonifica inte ... gr ale sarà uno dei 'm aggiori titoli di b en emer e11za d el Governo·. A. Mr ss1noL1 dimostra l 'azione risan atrice del1'agricoltura, facendo l ~ storia d elle grandi bonifiche italiane. Tutto il passato attesta ch e, per d ebellare la malaria, non è sufficier1te prosciugare i terre11i, non elevar e il ben essere economico, non costruire buo·n e case colonich e. Occorr e, invece, di sviare g li anofeli dall 'u omo, il ch e si ottiene med ~ante l 'allevam ento degli animali utili all 'agricoltura. Si tratta però di una azione lenta; n el fra ttempo importa d:.fendersi,. il ch e può esser fa tto meò i an~e mezzi meccan ici o m eòi:inte l a lotta ant11ar vale, col concorso,. sem1Jre n ecessario, dei rimedi antimalari ci.

L. BoNAl\n co illustra l 'or gan izzazione e il funzion ame11to della Scuo la Superiore di Malariologia diret la . dal prof. V. Ascoli : a differenza d elle Scuo.Je omologhe, comprende una Sezion ep er :n gegneri e per agr ari; . h a il vantaggio· della grand e ricchezza di materiale din1ostrativo· a sua disr>osizione od a sua portata. Co,&titu~sce dunque. un centro completo di st11di sulla malaria. r~.

RouBA UD (Parig i) illustra l 'utilità delle poi-. veri lar Pici de (triossimetile11 e, verd e di Parigi, or ... pimen,to), da lui per primo preconizzate. A. P1ÉDALLU (Algeri) <le lle gambusic.

tra\ ta

d ell 'allevamento-

l). CoPANARIS (A t en e) informa ch e la lol ta ani i malarica in Grecia è sta ta organizzata col concor so di malariologi specializzati, m ed: ante la division e del territorio in settori di profil assi (principali e secondari) e con la creazione di centri a11timal ar~tCi modello; per eseguire il programma di risanamento, si spendo,n o, 24 milio,n i di dracme l 'a11no. H usSAl\ffiDDIN BEY (Angora) informa ch e la lotta· anti1Ytalarica nella R epubblica Turca è st ata intrapresa n el 1925; n el 1929 vi furono destinati lOi 1nili oni di franch;. Nelle località ove si pratica la pro1fil assi antimalarica, l a malaria è sUbito divenuta rara; contempor aneamente vi si è ridottai la n1ortalità generale, e vi è aumentata la natività. In qu este zon e la situaz=Qne economica miglior a an che in virtù della coltura intensiva. J. Sc1rwETZ (Belgio riferisce sulla lotta anti... n1alarica nel Congo belga. Nelle città (Léopold vjJJe, Slanleyville, Elizabethvill e) le piccole misure antilarval: si so·nO dimostrate insufficienti ;. in attesa di u11a lot ta più organica, g iova la chininoprofilassi, intesa nel senso di cura dei port atori . 1)

C. CoNTE (Tunisi) traccia l a storia della lotta antimalarica nella Tunisia, a partire dal 1903~ crede ch e per il risanamento defi11itivo occorrano. altri l ~vori idraulici . H. SouuÉ (Algeri) f a la storia della malaria in Alger ia ed espone i mezzi di lotta attuab;Ji. La-


1150

IL POLICLINICO

profilassi chinini ca va incont ro a difficoltà pratich e, d à risul1atj incerti, es1)011e a sprechi, quind~ h a un 'importanza ristretta. Occorre intensificare e organizzare la cura chininica e l utte le volte cl1e le circostanze lo p ermettano', praticare la disanofelizzazione, ~n a ttesa della bonifica d el s uolo. Altre co·m unicazioni sulla profiJassi e sulla s toria della malaria sono fatte da: CoLOl\iIBANI (Marocco), J. B. V1NCENT (Orano) , C1AVALDINI (Algeri) , 'f. ZA!\ovrrT (l\1alta) , ANNA CELLI-FRANTZEL (l-lo1na) , A.. FnEYD (\ rarsavia), J. W. W. STEPHENS (Ing 11 l·terra) . =

1\. LuTRARio, in seduta plenaria, espone l 'atlivilà d ella c:oni missione Nlalar iologica della Società delle ìVaziOni, is tituita nel 1923. Questa commis-

sio11e 11a compitlto· ricerch e scientifiche ed inchies te epidem iologich e (in vari Paesi d'Europa, i11 India, n ei d elta fluviali, ecc.), ha dato· consultazioni a Governi, ha prom.osso. o• secondato 1a forn1 azio·ne di personale tecnico· (nelle Scuole d i An1burg·o, Lo11dra, Parigi e Roma). f\ proposito delle consultaz~o·ni ai Governi, 1'O. acce11na ai punti nodali d el programma di profilassi tracciato d alla Commission e Malariolog?ca . RileYa con1e lo Stato· Italiano· abbia prevenuto tut1~i i s ugg·eri111enti <lella Coilnmissione, co·n 1'attuazione di tre grandi iniziat'.ve e cioè: 1) <p presln rr1ento. d el rimedio specifico, mercè l 'Azie11· da <lel clii.nino di Stato e le coltivazioni di chì11u nella con cessione d~. Giava ed in Eritrea; 2) prep ar azion e di p er so·n ale t ecnico, mediante l a Scuola St1periore di i\1alariologia e la Scuola di et luno, rispettivamen.t e per il personale superiore e p er quello subal lerno; 3) l a completa l'ed e11zione delle t erre malariche, mediante l a grancljosa opera della bonifica !integrale. Con/er ertze.

Furo110 tenute tre ro11feren ze. l~ . J1i:NHAì\·rou (Algeri) tra ttò d elle prove di sple· noco11tra,zi one n.ei rnalari ci, eseguite in collaboraJ. io11e deg·li nlliP.vi J ·un'f., No1rCHY, 1\llARCH10N1; rileYò che l a milza dei malarici r eagisce all 'adre21alina c.om e qt1ella normale, a differenza clel la Jl1'1za ingr ossal a per altre mal attie: tale comport a1ne11to si osser a anche all 'esame radiologico. Oltre all 'immissio·n e in circolo di elementi corpt1sco1uri del san g ue, si ha il passaggio dei p ar assili , il ch e p ermette di assicurare l a d:agnosi n ei casi dubbi. Inoltre il trattamento viene a<l esser r e o più efficace. vV. A. P. ScHUFFNEtt (Olanda) descrisse il viag-

gio

di studi della Commissione l\tlalariologica dell a Società d elle "J\1azioni n ell 'India Inglese. Esso

€ duraito quattro mesi interi. Furono visitate 12 provincie, con m olte città e con 143 villaggi, e furo110 esami11at!· più di 8000 pazienti, di c11i m e tà adulti. Si è compiuto uno studio epidemiolog ico del Yasto territorio. S~ sono rilevati ed apprezza t =. vari forzi ch e veng·o·n o· compiuti per d ebellare l a 111alaria, alcuni dei quali significativi . S i è J)resa Yisione di molti st11di e metodi di ri·c erca al tt1at;. d ai malariologi n ell'India Ing lese.

E. \V.\LCH (Ol anda) trattò del risanamento di ·a lcune paludi saln1aslr e nPll'India Olandese.

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Escursioni.

IJ 22 maggio ebbe luQgo un 'escursione alla pia11ura della 1\ilitig'ià, per rendersi conto delle mis ure attuate in Algeria allo scopo di · combattere Ja 111 ~lari n.

Qu ella pianura; oggi rideD:t~ e prospera, rispecchia i g·ra~d i progress~ che soinQ stati realizzati clalla Francia in tutta 1'Alg~ria; v~ hanno avuto 1nolta p arte i, medici. Ql1ando, nel 1830, l'Algeria venne occupata, il tifo esantematico, la dis&enteri3:, il vaiolo, la, sifil(de. e specialmente la malaria, vi facevano grandi stragi. Dell ' Algeria s~ diceva: « ove manca I 'acqua sii in11ore di se le, ed ove c'è 1'acqua si muore di febbri ». Il gener3:le Duviviez affermava : « in Algeria sono. i cimiteri. le sole colonie che a t11nent ano » . I luoghi più fertili erano i p~ù malarici. In alcuni punti lé\ cqlonizzazjone veniva resa del Lutto irr1pos&lbile dalla malar:Va. I medici h anno reso ab~tabile i). terri.torio. Nel 1834 il medico militare F .-C .. Maillot introdusse J '11so· della chinina. Sopravvenuta, dopo un cinquantennio circa, la sco·p erta di Laveran, da cui <lerivò quella relativa alla trasmissione, i tecnici Jurono utilizzati in pieno e. l 'Algeria divenne un ca1npo propizio d ~ ricer che e di studi, di produ71ione e di ricchezza . • [n .p rimo _luogo si pe~sò a combattere la mal aria. Ed è special1nente tn virtù di questa loitla, che. gli el1rop ei in Algeria sono aumentati da 600.000 n el 1900 a 2 milior1i nel 1930. La lotta c1ntimalarica attuata ]n tutta l 'Algeria durante l ' ultimo- venticinquennio, è descritta in t1n mag11 ifico volume de~1 fratelli ~ergent. I lavori idraulici COID:piuti n~lla Mitigià 1'Agro Algerino - sono <lescritti in una monografia dell 'ing. Carcopino-Tusoli: risulta che una p alude dj JOO K1n. per 10-15 è stata prosciugata òa ca11ali e da fossati. I congressist:. poterono &mmirare i risultati. A s~ i s tettero anche ad una dimostrazione di chininizzazione curativa e profilattica e visitarono un 'azienda agricola moclello ~

••• Il 28 m aggio l congress:1s li parteciparono, a Costantina , ad u11a cerimonia co.m memoTativa svoltasi l1ell 'Ospedale Milii~are, ora intitolato a Laveran e nel q11ale questi, il 6 novembre 1880, esaminando il sangue <li un soldato, scopil'ì i parassiti malarie~. La stanza ove ebbe luogo la sco· p erta è og·gi con siderala come un santuario" Nel 1882 Laveran co11fermava la sua · scoperta a Ro1na; intanto Richard, altro medico. dell 'Al. geria, la co·n fermava nel Congo. · Un altro grande merito spetta a Laveran nel campo d ella malariologia: per primo·, fin dal 1884, eg·]j inrlicò il modo probabile d; trasmission e della malaria per m ezzo delle zanzare e ne preci~ò l e ragioni. L'ipotesi fu molto criiticata; ma p oi essa ricevette l 'adesione di Manson, che aveva <limo~trato il compito delle zanzare nella trasmissione òella filariasi. Le tappe successive della scoperta sul compito vettore delle zanzare si svolsero in m orto brilla11 te: Ross nel 1897-98 la dimostrava p er l a 1nalarja degli u ccelli.; Grassi, Bignami e Ba tin11ell i n el 189 l a dimostrazione per l ' uomo.


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SEZIONE PRATI.CA •

ID: una pubbl:ieazione ad hoc, riccamente illu:straita, è fatta la cronistoria ·delle ricerche di L averaD: ed è ripor~ta integralmente la comunicazio1ne da, lui, fa,tta all 'Accad emia delle Scienze il 24 ottobre 1881; egli v! d escrive la sco.p erta, g i à annunzi:tta all '_J\ccade mia di l\1edicina ~l 23 n o vembre e ;i.l 28 di ce1nbre 1880 .. Molte tavole e figure corredano qu~sta, ·pubblicazione: rendono l a regio1ne e ~l ]uogo della scqp erta, alcuni ritrat1~i di Laveran ~ riproducor),o il fil:anoscritto della pr~1n.a comunicazX>ne. La cerimo nia, co,m mem,orativa, si è svolta attravetsQ una lu rig a seri.e di discorsi. Il gen rr1ed. DoPTER tracciò la, biografia di L averan. Parlarono , tra gl~ altri, A. L u TRARro p er l a So·cietà d elle Nazior1i e p er l 'Italia, G. FRAN C H I NI per gl~( alli~vi del grande sci enziato. UD: fatto poco n oito, d ella vita di Laveran è ch e e gli, a causa del suo· spirito, ct 'indipende n za e di fierezza, provqcò il risentimento d~ un ministro, il qua,le volle puD:irlo trasferendolo, nel 1894, a Lilla, ed a Nantes, ove m a n cavan o labo,r atotj ed € gli 11Qrt po teva più co,n linuar e i su oi studi. Ma in tal modQ quel ministro puniva sè· st esso . si ~onda11nava di fronte alla p os terità . l~ quando, D:el 1895, ve11n e o r ganizzat a l a sp edi zione qi Madag ascar , si volle co.n tinua r e l a r ap presaglia, 11,0fl: afilda,nqo al Laver an il c6mpito di -0rganizz~re la difesa antimalar:ca d el corpo d i s p eclizio11e; n e and aro11~ di inezzo· le truppe, m al difese. Infine LaveraD: si decis~ a r assegn are le d imis.sioni ; egli contava, allor a 50 anni. Fu su b ito, ac.colto d all 'Ist~tuto Past el1r di Par iig!, e fatto capo,.servi zio onorari~·; venne m esso a, l avorare accanto .a ~1esni1. Qua ndo, nel 1907, g"li fu con ferito il p r emio Nobel, eg·li volle d estinare 100.000 fran chi (oltre m ezzo milio,n e di lire in valuta attuale) a l} 'Istituto Pasteur, a t i.t olq d i g·r atit u cline p er I 'ospitalità ricevutavi .. 1

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Il 24 ID:ag g'io,, presso Batna , n el villaggio ch e .oggi poif:ta il no·m ~ di L aver a n, venne scop erto un m ,o,n umento al so mmo s tudioso e n e f u fatta l a cq~segna 8:ll 'am1ni11istrazion e comunal e . Il C:ongresso si chi11se con l a vi sita alle rov ·~1e d i ·ri1ngad, l e q11ali attest a110 com e ~ r o·m ani abb iano· lasci ato anche nell '.A.frica set ten t rional e, m emo·r ie impo·n enti d ella loro· civiltà . 1

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L 'organizzazione del Con g resso è stat a ottima; .sp eciale pla u so. va fatto· al segr et ario, gen er al e d el Co1nitat o locale L. P arro t . L e autoTità s~ so·n o pifodig a te p er i co·11g ressisti. I n p articqJare gl 'italiani furo·n 0 o·g getto di qiolt e cor tes~e e di .cordialità . Gl '1talian.i rico·r de ranno an ch e l 'amabile accog lien za ricevuta dal Ct0·n sole U . Sab et ta e d alla s u a gentile e co1ta s :,g nora, figlia del sen. P e.stalozza . I l avori furono · intran1ezzati d a fest e e tratteni1ne,nti v ari. P ri111a d~ chit1d ersi, jJ Co11gresso n ominò m embri d el Comitato permanente dei Congressi int er 11azionali sulla inalaria : Schuffner, Swelleng r ebel, Hussameddin _b ey , Mazza. Fu d eci so eh~ il 3° Con gr esso, abbia luogo 11el 1935 a, Madrid. V. 1

R·. Accademia Medica di Roma.• Seduita del 28 giugno 1930. Presiede il Prof. R. DALLA VEDOVA.

li tempo di emorragia, di coagulazione sanguigna, l'azo· f emia e la velocità di sedimentazione dei globuli rossi

dopo narcosi etilenica.

Do.tt. G.. F1LIPPA. -- Pre1nesso che d op o gli·. interventi 01pera~o-ri esiste sempre UD: aumento az.o temico., l 'O .. riferisce di aver dimo·s.trat o sp erimentalmente, nel cane , ch e l a narcos~ eterea e cl oroformica, ed in un certo grado an ch e la rachia nest esia, deterrninano, una azotemia ch e 11011 si riileva ~D:vec~ n,e~. rigu ardi d ell 'an es·t esja 1ocale, n è della narcos i etilenica. L 'O. n o n ha, invece no·t ato variazioni, in r app orto alle varie forme di anestesia, per ciò ch e si riferisce alla velocità di sed~;mentazione di g lo-bul i .r_o ssi , D:è riguardo al t~mpo di coagulazio n e. 1

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Sul valore della vaccinazione antinfluenzale a scopo profilattico nel lattante.

Prof. G. C. BENTIVOGLJO. L 'O. riferisce cl1e in una sal a di crescita i stituita presso' l a Clinica Ped~a trj ca, si ebbe a, l a m e11tare una elevatissima Jnortali là d ei l attanti rico1v er a,ti ch e arrivò quasi al 50 %: l a cau sa più forte di mortalità fu l a bronco 1p~Jmor1i t.e influenzale . Fu p er ciò st abilito di ricoTrer~ all 'u so· d ei co sidetti vacc:111i anti-inf1 11 e1tzali, C<>mpo.sti d~ B . di Pfei.f fer , strep t ococco, pneumo,coçco ~ micr ococco cata,r rale . Co1n id onee do si di vaccino s:l ottennero d ei risul.t ati molto· lusing h :eri, t anto da r egistrar e una m or talità p er br~nco1polmonite influenzale d el 3,50 % dei vaçcina ti, di fronte al 34 % n ei Il.on vacci11ati. Il proif. P ONTANO, d o1po· aver rilevato ch e i11 realtà 11.on si tratta d i vaccinazioni i11fluen zalj , ina di vaccinazioni con.t r o l a più t emi.bile co1m 1)Jicazi on e influen zale, dirr1ostra un cer to scetticismo, 11ell 'a,ccettare dei d a,ti m o lto· o t ti1nistici d esu11t :. d a una ~sservazion e r elativa1nent e breve, in un campo· ~el qual e so·n o n ot e · le difficoltà p er arriv are a cos tar11t i r eazioni i1n muni tarie . Il pro.f . SPOLVEHINI esprime invece l a su a fiducia in questo g enere ~ rilev(;\ com.e, d at a la elevat a m o rtalità p er bronco1)olm-0nite n ella sal a d~ crescita, n ecessita p~end ere un r :,rned io . Il prof. BENTIVOGLIO co·n vien_e col p rof . Ponta no ch e si tratla ~ffettiva me111te d i vaccinazio ni contro l~ ~mplicaz ioni influen zali , tanto è ver o ch e a n ch e i vaccinati ebbero, l 'influen za durant e le epidern,~ e verificn t esi, m a ad essa n o n fece seg uito al cuna co1m plicazion e n~ll a gr and e m agg ior a n za d ei casi. 1

tubercolare umano Studio biologico di un micobatterio ' avirulento (T. P.)

Prof. V. P uNTONI ~ Dott. M .. SABATuccr. - Gli 0 0 . comun icano di aver studiat o l 'azio n e b io logica n,ella cavia d i unq stipite di b . tuber colar e uman o diven,l1tp sp-01n t an eam e nte avirulen to, e d esig n at 9 come T. P. (tuber colar e P untoni) . Già l 'inoc ulazione so ttocl1tanea, ch e q u ella endoip erito n eale d i . dQ,s i an ch e · elevate di q u esto 1


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IL POLICLINICO

stjpite (5-10 mn1gr. ) produce solo d elle alterazioni localizzate, senza alcu11a tendenza all'evo1uzione, n è alla diffusio·n e per via linfat= ca, anzi con cos tan le esito di guarigione . . Degno di particolare n otll. è jl f atto che l 'inocu lazione endop eritoneale d el T. P. d etermina la :for1nazione cli una serie di ascessi ben deliminati nell 'epiploon , ch e s~ dispongono· a coroncina so·t to - lo stomaco ~ ch e posson-0 perdurare oltre un anno. Tentativi di vaccinazione hanno avuto esito incerto. Pare che le cavie trattate endoperitonealmente con T. P. p ossan o n1ostrare una certa pren1unizione verso b. b. tubercolari virulenti ' sol. tanto se quesl:. sono inoculati in dosi assai d eboli.

Studio istologico delle reazioni provocate da un micobatterio tubercolare avirulento (T. P.) Dolil . G. LuzzATTo-FEG lz. - L 'O. riferisce ch e le reazio11i locali determina te dal b. tuhercolàre sl11òi<i lo da Puntoni e Sabatucci (1'. P.) , consj stono· d~ prima prevalentemente in formazioni ascessuali formate da leucociti polinucleati p:.l.1 o me110 alter at~ e necrotici, inisiti a bb. acidor esis lenl'i. Poi compaiono cellule epilelioidi e cellule gigant!., ma n on si ha l a f.o·r mazion e di tub er r.oli , i1è di focolai t t1ber colari tipici. La successiva evoluzione con sist e in un rincap sulamen to fibroso degli ascessi che volgono· ii:ifine a guarig·ione con ~sito in cica trice, sia che si formino sotto la cute p nella cavità perito·n eale (epiploon). Le ghia11dole linfatich e tributarie delle regioni i11oct1late possono mostr are, nel primo mese dopo l 'inocl1l azione, un certo grµdo di iperplasia, ma sen za alcu11 carattere di sp ec:·ficità, e sempre temporaneo.. L' indirizzo terapeutico dell'ulcera digiunale post operatoria. Dott. P . VAr.noNr. ·- Sull a b ase dell 'esperien za fatta n ell a Clinica Chirurgica in 14 casi di ulcera p ep.tica post-operatoria, 1'O. riferisce che l 'jnlervenlo curativo, di elezione è la r esezione gastro-duodenale ~mpia, C0n r esezione d :giunale. Dei vari tipi di anasto mosi quella ad Y presenta la massima p ercentuale di recidive'. L 'an astomosi gns tro-digiunal e t ermin-0--laterale è pure seguita da r ecidive, ina pi11 raramente. I r :sultati migliori furono otitenuti col metodo Billroth I, modificato anastomizzando il moncon e gAstrioo con la II porzio ne duodenale, dopo rnobilizzazione . Co·n tal metodo oltre che avvicin arsi a condizioni di canalizzazio·n e pressochè i~ormali, s:, ottiene che la n eostomia venga a corrisponder e p er gran tratto alla porzione infrap apillare del duodeno, disposizion e questa favorevole p er l 'alca linizzazione immediata d el su cco gastrico a livello della stomia. 1

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Ricerche sull'etiologia di polmoniti da irritazione del peri t~neo da cause varie (chimiche e meccaniche). Dott . V. GnrnoN e Dott. S. ScANDURRA. - 11 dott . V. Gh;ron comu11ica che per d elucidare il nleccanismo d elle polmo11iti ch e seguono· ad operazioi:ii inleres anli il p eritoneo, h anno praticato esperimenti sui cani so ltopon endo il loro peritoneo a s timoli meccanici , co11s:ste11ti sopratutto 11ello schiaccia1u ento del gan glio celiaco e con tusioni d ei meso, ed a stim oli chimici. Hanno cosl ottenuto d elle broncopolmoniti, ed an ch e

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NUìVI .

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lesio11i epat:,ch e q-qa11do ft1rono usati sti111oli chimici . Con ricer che sul r1tmo respiratorio e cardiaco, hanno inoI tre st abilito che la tecnica sperimentale aclo·p erata non determina alterazioni del ritmo r espirator :P, mentr~ le determina sul ritmo cardiaco. Perciò gli 00. co•n cludono che gli effetti sull'apparecchio respiratorio debbono verificarsi indire'Li~ amente per l 'intermezzo di perl urbazione dell 'attività card\aca.

L'umor acqueo di seconda formazione come mezzo per la coltura dei tessuti in vitro. Dott. R. STRANTPELLI. - L 'O. dopo aver parlato d ella difficoltà che talora st incontra a preparare il p lasma per la coltura dei tes.suti in vitro, e dei risultati per lo più poco buoni che si ottengono adoperando tutti i surrogati s=11ora proposti, riferisce di aver condotto ricerche per utilizzare, a scopo di coltura d ei tessuti, l'umor acqueo. l\Ia i11entre l 'umor acqueo1 direttamente prelevato dalla camera anteriore dell'occhio i1on si pres ta, a causa della sua incoagulabil~ità, egli ha potuto s~abilire che ottimamente corrisponde J 'umor acqueo di seconda formazione, preleYato dopo 15-20 minuti d a un pri1no svt1otarnento dell~ ·camera anteriore, essendo· coagula1>ile. L 'O. dimostra, co·n la proiezione di microfotogr afi e, lo sv:.luppo d~ alcuni tessuti e la rigogljosa migrazion,e di elementi cellulari nel terreno.

Ormone ipofisario e diagnosi biologica di gravidanza. Dott. G. I"\ nnEs s1. - L'O. premesse alcune no1.ioni storiche s111la difficoltà della diagnosi })ioJogica della gravidanza nei primi itemp,i, r ?iferice di avere eseguito. una lunga serie di osservazioni per studiare il valore del nuo:vo metodo di Aschheim e· Zondek, consistente nel rilevare la presenza d ell'ormone ipofisar:o nell ' urina delle g ravide, mediante inoculazio ni di essa in topine impu}Jeri, e n el rt] evare, se avviene, l 'iper emia dell 'ovaio con presenza d i emorragie endo:follicol ar:, ~ p articolari fenòmeni nell 'ambito della formazione del corpo luteo. Sperjmentando s11 60 donne grav~de, 8 gravid anze extrauterine, 16 puerpere e 24 controlli, l 'O. riferisce di aver ottenuto risultati m olto soddisfacenti, tantQ da .fargli concludere che o·r mai il problema della diagnosi biolog'.ca precoce cl i gravid anza può dirsi risolto con tal Jneto·d o" Il . egretario: V. PUNTONI. 1

.,.... Importante pubblicazione : Prof. Oott. GIULIO MÒCLIE docente nella R . Università di Roma

Manuale di Psichiatria ad uso dei medici pratici e degli studenti Prefazione .del Prof. SAN'l'E DE SANOTIS Dirett o re della R . Clinica delle Malattie Nervoee & Mentali ne lla Università di Roma. Volume in-80, di pagg. XVI-420, nitidamente etampn.to in -0arta americana, con 68 figure intercalate ne.1 testo. Prezzo L. 5 6 più le spese poetali di spedizio· 1:1e. Per i nos tri abbona.ti sole L. 50, 7 5 in porto franco.

Inviare Vaglia all 'editore LUIGI POZZI · Ufficio P ostale Succursale diciotto - ROMA.


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SEZIONE PRATICA

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. MEDICINA SCIENTIFlCA Il virus della sclerosi a placche. Rivoire (Presse Méd ., n. 56 , .1930) ricord a le r icer ch e di miss Chevassut e d.ei suoi collaboratori suTl' etio~ogia della sclerosi a ,p lacch e e i risultati estrem.amente interessanti .a cui sono giunti. Attraverso una . lung·.a serie d 'infruttuose ric erch e è finalmente riuscito a questi AA . .di ()S&ervare ·delle sing·ol.ari modificazioni del pH n elle cu1tu re di liquido cefalo-rachi·deo di sc lerotici a placche in liquido di Hartley, più si ero umano. Ricorrendo a llora a culture sol ide , otten u te .con speciali a ccorg imenti di t ecnica-, n'liss Ch·evassut è Tiuscita a osservare esattamente, ali 'ultramicroscopio, la presenza id i piccoli grup·pi o colonie ·di .c·o rpi sferici , .a1ouni ·d ei quali sembrano a·d ·e rire a piccoli granuli rifra ngenti: possono esserci anche parecchi granuli in un.a stessa sfera. Se il a coltura è un ·po' vecchia si vedono , tra le coloni e, .d ei gr.anuli isolati, liberi : talora un filamento uni.sce ·Un g ranulo .a una sfer.a . . Questo virus, ch e miss Ch evassu t 11a chiamato Spherula anularis, è molto. vicino m~r­ ·f olo o-icamente a qu·ello della per1-·p neumon1te bovina; sarebbe p erò a ssai più piccolo di questo. . Ulteriori ricerche hanno dimostrato ch e queste colonie hanno la capaci.tà ·di m oltiplicarsi, sono sensibili alle modifi cazioni d ella temp·eratura e alle oscillazioni d el p!-I .d el'l 'ambiente, e fermentano gli zu cch eri. . . Questo virus sarebb.e alta m ente ·spec1f1co: -o-li AA. l '.avr·ebbero ritrov.ato in 179 casi su l88 osservati. L ' inoculazione nelle scimmie non ha d.ato risultati convincenti e nei conigli non è · stato possibile mettere in ·e videnza la i)resenza ·d i anticorpi. . 1S ono .stati fatti d.eg li autovaccini: anche .ques ti non h.anno d.ato risultati c ostanti; m .a in linea g·e neral e essi si sono .m ostrati tanto mig liori quanto più pTecoce è stato l 'interve.nto. A questo punto stann o attua lmente le nce:.ch e ·d i miss Cl1ev.assut e ·d ei suoi colla·bor.ato.r1. Il Rovier., pur e'l ogiando altamente 1a loro difficile e t enace op era, osserv.a pe~ò ~~e è a~­ -eora trop po presto per dare un .g1ud~z10 def1~ ni ti vo , e che l '.esperienz.a .di n umeros1 scacchi s ubiti in passato inse gna a·d a ccettare con .Prutlenza tali risultati, p ur atten·d endo con 1nteresse e simpatia .il loro ulteriore sviluppo. V. SERRA. 1

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S ul comportamento della ''Brucella· melitensis,, e e della '-Ilr. abortus,, di fronte ad alcuni colori d:i anilina.

S. Saitt.a (Gior. Batt. e !mm. , n. 4, 1929) h a saggiato c o.n accurate ricer che la sensibilità dello Br. m elitensis e ·d ella Br. abortas di fron -

te .ad alcun.i colori di .a nilina (viol.etto di genzian.a , fu csin.a b.a sica , verde n1alachite) a g giunti in d etermin.a te pro·p orzioni all 'agar. L ' A. ha p·otuto notare un a differ·e nza di sensibilità in quanto che, in genere, l o svi·luppo d ella Br. melitensis è ostacolato in confronto ·d ello sviluppo della Br. abortus. T.a le differente sensibilità però, se pure va·l e a dimo·str.are .a ncora un.a vo·l ta ch·e le due Brucelle non possono e ssere con si.derate com·e un unico g erme, non può ·e sser e utilizzato a scopo diagnostico differenziale. A. P. 1

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CASISTICA. Osteoperiostite sifilitica gommosa tardiva in . soggetto con lue congenita ignorata. U.n a r.a g1azza di 18 anni, .ad .anamnesi fami liarie e p1ersona l·e immune .da lue, p rese nta da q1u .aJch·e m ie se· sulla su pe·r fi·Ci·e 11.a ter.a le sinistra d1el naso una tum.efazio ne di colorito cianotico , d ella g.ro·ssezz,a ·di um. uovo d.i p1iccione, a m .a rg ini ben limitati. Alla palp.azione ~etta les.ion~ è flutt.u an·te e p.o·co do1l1e·n te. Alla rinoscopi.a &1 oisservano al disopra del turbinato m e dio, tumido e volumi.nois o , d elle g r.anul.azioni p1atl.lide, 01ccu1panti . tutta la parte superiore e p ostei:riore d.e}.l.a fo ssa nasale s inistr.a . La radio1Sco1p ia del tora·oe m ostra un r ep erto n·onm.al·e · la r.adioe-vafia lat era.le del.le ossa del , u 1' na·so fa notarie una fo.rte ra.riefazio1n e d e 1 osso p·r oprio d el naso con dei picco~i sequest~i. sparsi su tutto l 'àmb.j:to d.ella lesione . Pos1t1va la cuti.Peazion·e .ailla Pirrqu et. La re.azio·n e di Wassie rmanin risu lta fo.r tem e nt e po·si tiva co1n q11a ttro .antigeni , tanto col siero di san gue d e.Ila paziente ch e con quello d eilla m a dre . . Una 1n: tensa cura arsenobenzolica provoca in pochi giorni l '.a p·ertur.a spontane.a d ella tumef.azion.e con .eliminazione di a l cuni fran1menti .ossei misti .a pus e g·uarisce in due mesi la lesione residu.a ndo una cicatrice raggiata e infossata .sul piano de lla cute sottostante. Riveduta I.a paziente dopo sei m esi e p rat icata nuovamente la W.asserma nn, questa r isultò. parzia lmente posi tiva . L'im portanz.a di questo ·caso pubblicato ·d .a G . Lucch ese (Il Valsalva, 1930, n. I ) risi·ede n el fatto ch e pur n ·o n p l}esen ta.ndo la i)azien te nessun caratte.r e di sifilide congenita e n pn avendo avt1rt o nè l ei, n è la su a famiglia a lcu·n i indizii di d.etta m .alatJtia , la lesione er a incontestabilm.ente ·di natura lJUJetica , sia p er le caratteristich e lesiòni ossee ch e p er il criterio ex-;uvan1

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tibus. Il fatto di non a ver m .ai avuto la m .adr·e d elJa ,p·azie,nt e alcuna m anifestazion e sifilitica, p ur essen·d o un.a er edo-luetica (la n onna, con una polimortalità di ban1bini , p ot rebbe fa r sospettare ch·e fosse un sogget to Ju.et ico) indu ce J'A. a pen s.a re ·ch e in tali caisi, localizz.a tasi l 'infezion·e a live1lo d ei genita.1i, a d ogni espul ione di feti m ala ti e ad ogni m estruazion e si h a


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[r\~~ o

IL P OLI CLI Nl CO

con1e una "'erie di rip,etute vaccinazioni ch e immunizzano tali soggetti pur avendosi una Wasserma nn positiva. L 'A. spieg·a infine l 'assenza di ogni traccia d 'infezion·e luetica n·ei fratelli della paziente, sia con .l'esclude.re l 'esistemza di U'na l.egg·e general,e per cui ogni fig lio di lu·etico debba 1esseire affletto da sifiilide congenita, sia co1n l 'ammiettere il fenomeno d el.la attenuazione na.turra le dovuta al tempo ed alla sua influenza sul.la trasmissione ereditaria d ella lue. V. A. 1

XXXVII, N u:vr. 31]

La sir1.drome t1 pica, nell.a maggioranza d ei casi, sembra essere una sifilide cerebrospinale inattiva o arr·estata, essendo in gener·e presenti pochi sintomi riferibili alla sifilide. Il fattore e tiolo·g ico de·f initivo sembrerebbeessere la perdita delle vie nervose afferenti al-· l'articolazione, la ·qu.a.Jie viene in tal mo do ;re.sa inabile a ·difender i dai traumi. 1

M.

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FABERI .

TERAPIA.

Le iniezioni di zucchero nel diabete Su le così dette cisti ossee. e nel coma diabetico. Luigi Bacoarini (Archivio Italiano di ChirurPrima d ella scoperta d ell'insulina, si usagia, vol. XXl,T, fa se. 4) il1lustra 2 casi di cisti. .a no le iniezioni en.doveno e di zucchero nel o ...... ee cadute sotto la Silla osserv.azione n ella coma diabetico; tale pratica venne continuata l,.Jini,c a cl1iru1r g ica p·ediatrica diretta dal prof. a n ch e .dopo la scoperta d ell 'insulin.a , si.a perG. Gatti. una certa azione anticetonica dello zucchero , In un caso si trattava di una cisti ossea del sia per evitare la crisi di ipoglicemia . . III sup. dell'omero sin. in un bambino di St. Lorant e E. Froehlich (Klin. Wochens.,. dieci anni, l1e sione che ·poteva fa:vsi ri salire ad 1° febbr. 1930) obbiettano però che, nel com .a un violento trauma subìto nellia stessa regio·n e diabetico, l'ipoglicemia non costituisce un pericolo, in ·quanto ch e l 'obbietti,,o della terapia due anni prima. La r eazione di W~sserrnann si è .appunto di .abbass.are l o zucchero nel n el paz. era positiva . N.e.JJ "altro caso trattava si dj una cisti ossea sangue, mentre l 'azione anticetonica dello zuca carico d el III sup. d el radio sin. senza traurmi i chero, se è bene stabilita per l 'organismo dia prieced·enti .n ella r.egione, in una paz. di cinque betico, non è b en certa durante il coma, a11ni. Esisteva lues nel1la anamnesi m .at.erna, quan·do cio,è il funzionamento delle isole di Langerhans è del tutto arrestato. Jì 0•s itiva la Wassermann n·el:Ja pricco,l a paziente. Trattam ento eseguito: apie.rtura d ella cavità P er stu·di.are la questione, g li AA. hanno d el·la cisti , sviuotamie nto .d.el contenuto, souc amministrato ad un diabetico comatoso 8 chi.ai,a mento d e1lle paneti , drcn.agg.io. Gua,r igiog·rammi di d·estrosio sciolti. in 20 em e. _ di n e per seconda. Le culture fatte su dive:nsi ter- ,a cqua, dosando poi i corpi ce tonici nel sangue r eni aero,b i, co.J oontie·n uto ·d ellla ciis ti, n·egative. n elle due ore successive. Si è così veduto che, L 'A. fa notare la presenza di lues n le i pre- un 'ora dopo l 'iniezione, i corpi cetonici del ocd,en ti di q u estti du·e ·pazj1enti, ·p ,e.r c.ruan to poss.a .a ngue si elev.ano .a l 40 % a l di sopr.a del loro e. er u ti•l e qu e to dato dal punto di vista d ella valore iniziale. La stessa osservazione è stata quest io.n e eti op1atogeneti c.a . f.atta in un caso di precoma. Un 'iniezione di G. D'AMICO. in ulina, praticata contemporaneamente a quella di zucchero, no11 modifica il risultato; Studio critico dell'artropatia di Charcot. i corpi cetonici aumentan o ugualmente. Nel di.abete non .accom pagn.ato d.a com.a , si . J. Wile e d M. G. Butler (Jourri. A. M. A., è os ervato ugualmente ch e l 'iniezione endoven. 1±, 5 aprile 1930) n e hanno studiati 88 casi, nosa di zucchero .aumenta la quantità dei corpi i)erv.en endo alle segu enti conclus ion i: L 'età più fr equente di que ta m .anifestazione ceton ici nelle prime ·du·e ore, dop,o ·d i che la ci.fra ritorna a quella inizi.aie. fil. m orbosa è tra 35 e 55 anni. 1

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L 'inizio è p er lo più g r.aduale e subdolo , e . . i protrae per m esi e·d anni. Se talora sembra ch e· l 'inizio sia stato im~ provviso, si tratta per lo più di un trauma, il quale ha messo in evidenza un p.r ocess,o preei . . tente. · L'artropatia ·d i Gh arcot è poi 3 volte più frequen te n egli uomini ch e n elle ·donne, parago n.ando J.a fr.equenz.a ·d ella tabe n ei 2 sessi. Si tratta in gen ere di a ffezione poliarticola r e, non essendo risp.armiata articolazione .alct111 a d el co.r po, predomina tuttavia al ginocç l1io e a l! 'an ca. Nell,a m .a ggior.anz.a dei casj. i11oltre, coesi tono sintomi di lues cer ebro-spi11ale; ·l'a en za di que ti, comunque, n ei casi lÌJ)ici , dim o tra ch e questa non è il fattore etiologico e sen ziale. Se ono presenti, si tratta })C r lo più di fen om eni tabetici.

L'insulina nel trattamento dei bambini ipotrofici • G. Care·d du e L. Giu.a (Riv . di Clin. Ped., XXVIII , n. 6, giugno 1930) portano un a ltro contributo al trattame.n to di bambini ip.otrofici per mezzo d ell'insulina. Vi h.anno infatti sottoposto 14 so·g getti, dell 'età da 2 a 27 mesi, notevolmente .deperiti a causa di disturbi nutritivi protratti, sorvegliando in tutti l'andam ento· ·delJ.a curva glicemica. Ha·n no in tal modo potuto constatare la buon.a tolle ranza del trattamento, il quale ha provoca to un aumento r egolare d el peso corporeo, a ccompagnato dalla ripresa d.e l benesse r e gen erale. Ancl1e ,delle manifestazioni cutanee a tipo _ e ...... udativo e ne ono notevolmente avvantagg iate. 1


. S E ZIONE PRATICA

(ANNO XXXVII, NuM. 31]

Gli AA. hanno avuto ca1m po di osservare anche degli altri da~i importanti. Il comportan1·ento della g1.icemi.a, ad .esempio , presenta nell '.i:potrofico, dopo l 'ing,estion.e di zucchero, un lieve r~ta.rd9 n1e l r~tOlìil·O ai valori a digiuno. L'ipotrofico, inoltre, si porta abbastanza b e, ne, . in seguito .a iniezione idi insu lin,a , con .abbassamenti ·del tasso g licemicQ attorno a 0.4 p·e r mille, al 1disotto ·d el qu.a l.e limite comincia ~ presentare disturbi ipoglicemici. La cura insulinica, infine , sembrerebbe capace di aumentare la tolleranza int·estin.aJ.e v.erso gli i drati ·di carbonio a n ch e n ei sog·getti in cui risultava diminuita. M. ·F ABERI. 1

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L'ergotamina nel morbo di Basedow. Da parte di diversi autori, si è t entato l 'u so dell'ergotamina nel morbo di Basedow, m ,a con risultati contradditori, p er cl1è, secon.do R. Platt (Klinische Wochens., 8 febbr. 1930), non si è tenuto conto sufficiente del riposo e d elle . influenze psichiche . L'A. h.a t:r.attato 3 ,donne con Basedow, nella prima settimana , con riposo in letto ed iniezioni quotidian e di .acqua sterile. In seguito , ha sostituito l 'a cqua con l'ergotamina alla dose di 1/ 4 .di m g . , 2 volte al gior'no (2 iniezioni a l g iorno) . Sotto ques ta m -e dicazione, il polso è diminuito ·di frequenza in modo transitorio, ma il m etabolismo basale non è stato modificato . In una ragazza di 16 anni , in cui le d osi .abituali. di ergotamin.a non .avev.ano d.ato alcun ~ffetto, si iniettarono 3/ 4 ,di m g . due volte al giorno; si ebbe allor.a 1a comp·ar sa di spasmi ai vasi delle estremità inferiori, con sensazione di fre ddo e d.a g.a mba rnorta, cianosi , ecc. La somministrazione di scopolamin.a portò rapido mig lior.amento. fil.

Contributo alla morfologia dello struma basedovico trattato con lo iodio, con speciale riguardo al problema sul rapporto t1·a effetto anatomico e clinico della cura iodica. Il lavoro di A. Troell (Arch. Klin. Chir., vol. 155, fase . 4 , pa.g . 614 , 1929ì s i basa sul1'osservazione di 14 7 casi di g ozzo baseid ovico trattati icon la strumectomia ·d opo una cura iodi:ca. La somministr.a zione d ello iodio deve essere tanto più protratta (10 ,gocoe 3 volte al giorno dell.a .soluzion·e i odio 1, ioduro 2, a cqu.a 20) quanto ·m ag.g iore è la tossi cità ·d el caso. L 'osserv.azione istologica id ei g ozzi a sportati dimostra che 1qu esti av·evano un a spetto id·eritico a l .g ozzo .colloide banale in 24 casi , o in mo do prepon1derante (55 casi). In 37 ,casi in modo pre pond.erante e in 31 in mo·do .assoluto, il qu:a·dro istologico •era qu·ello d el tipico struma b.asedoyico diffu.so. Queste mo,d ific.azioni ·dipendono, sec. l 'A. , dallo io dio somministrato. Il. termine di par.agone ·del migliora mento c linico c on la cura preoper.a toria id i iodio era rappresentato dall 'aum•ento in 1p eso. Questo .aum ·e nto .era massi mo n·ei p azienti ch e dimostrarono le maggiori mo·d·ifi.cazioni an.at omi·ch e 1

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·della tirai.de, minimo n ei ca.si di scarso o n1ancato r isentimento strutturale . Questi stessi casi dimostrarono l'aum·ento maggiore <lel rica111bio b.a sale (m ,edia + ·54 %) e l a · n·eoessità di prolung·ar e I.a cur.a io·dica fino .al 12°-13° giorno . VALDONI.

RUBRICA DELL'UFFICIALE SANITARIO La vigilanza igienica su alimenti e bevande. Coloniali, droghe, bibite, suppellettili; colori nocivi.

Caffè. -

Il reg·oliam ento 3 .a,g o·s-to 1890 (.art. 155 a 157) proibisce di v.end·ere come caffè sosita·n ze .i n g:riani od in polv·er e n ·o n co tituite esolusivam·en t e dal prodotto d·ella pianta d el c arfè (Coffea arabica), e ·di vender e : c.a ffè orudo in g raini coil·o rato ·c on sostanz·e n o·cive; c,a ffè torvefatto o m .a.c inia to av.ariato· o misto con po1vere ·d i caffè esaur.ito· o con polveri cstr.an·ee . I succedanei del caffè, così largam·ente dif ~ fusi in ·c omm·erci·o, e le misoele di su cced anei co n c.a ffè, non d evono co·n tener·e sostanze no .. c ive -e .d e·v o·n o porta.re l '1in.dicazio·n ·e .d ella nat u ra .d1egli in·giredie.nti u sati per la lo·r o prepa ... r.a zion-e ; pr.escrizione qu1est 'u1ltim a ch e non sem1p r·e vi ene rispettata dai fabb:ri,canti. I su r ... r og,a ti non debbon·o .a v·er.e I.a form.a d ei sem i di caf~è . Oltre queste ·di.s1posizioni fo.n ·d.a me ntali, in ... t er.ess.a conois ce·r e i'l R. ·d·ecr eto-J.egg-.e 15 ot ... tobre 192·5, n. 1929 (iconvertit_o n.e•l la l e·gg·,e 18 m .a r zo 1926 , n. 562) ed il :rel ativo regolamento 19 d e·oembre 1926 , n. 2415 , co·n te·n·en ti prov1

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ve-dim enti per combattere le frodi nella torrefazione del caffè. Essi m irano ad impedire I '.a.gg·iunta .al c.affè torr·efatto di sostanze estr.an·ee, o id i aicqua, fatta co'l lo scop·o ·di d·a re a.I c affè di qua1Ii1tà inferior.e l '.a ppai:r-en za di quello di qua lità su·p erio·De, o di aum·e ntarn·e il p e.so. La legge in1fatti vieta , n ella torrefazione ,e: n1e.11le operazioni su•c ce.ss-ive, l 'u so di quatsiasi m .ateria estr.anie a , .ad .ecc·ezion.e di quelle so-.. stan z.e ·ch e r~sipo·n,dano a ,riconosciu·t e ·esiig·enze. t ecnicl1e e commer ciali e ch e v er ranno aut or iz-. za te. con d·ecr.eto mi.n ist erial e; e proibi·sce l 'ag .,_ giunta d '.acqu.a .al ·c affè torPef.atto , pPescriven.d o ch e la p er centuale di umi di tà \del ca ffè post o. in v1endita non .può eisser e su1p1erio·:r.e .al 5 %. Forti penalità colpiscon.o la violazion e di ta1li disposizio·n1i e l 'im-por t az.i·on.e di caffè t r attat o. co11 pro·cedimenti proibiti dalla legge. G.li. eser- . centi ch e cint en.d ono far u so ·d.e1'1e sostanze, d1ell e qu.a li è autorizzato l 'impie·g o n e.1;Ja torr efazion-e ·d·el ·o affè, ·d ebb·o·n •o farne p r even tiva d enun cia .a l Prefetto, colle m oda lità in dicate n·e.l lìegOil.amento . Il caffè così tr.ait tato d e,;e essere sp edito e posto in ven·dita coll 'indicazio·n e : caffè lavorato co!n (d·e n·o min.azion·e della sostan za) riella prop orzione del (in.d i cazione ·d ella p er cen tu.aile). Qua n do ven g.a sommi n istrato in b evanda caffè pre·p arato. con caj f è lavora.t o n e ·d e,;e .e .ser d.at o .a vvis o ai c]iienti n·el l ocn Je di con umo. P er g.l i esa mi an ali tit i d el ca ffè t or~ . 1

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IL P OLICLINICO

refatto i campioni, di alm,eno gr. 200, da prelevarsi colla con sueta procedura, d evono raccogliersi in r.ecipi.enti .di vietro ben asciutti e ben chiusi . . L 'unica sostanza di cui fi n ora è stato con.cesso l 'uso nella torre fazion e ,d el caffè è l 'olio di vaselina avente i requisiti prescritti dalla !Farmacopea ufficiale ed agg iunto in misura tale che il caffè n on n e con ten ga più del 0,5 % in peso (Decreto ministeriale 19 febbraio 1927). r ,a le aggiunta, oltre rendere il chicco del caffè più lucido e brillante, ne conser'ver,e·b be I ',a roma e \lo rpreserve:rabbe dal1'umidità esit erna, ma può anche prestarsi a mantenervi un 'umidità eccessiva e quindi ad aumentarne i1l peso. Sp·etta perciò all'autorità sanitaria vigil.are che il caffè torrefatto non contenga una quantità di olio di vaselina maggior;e di 'quel.la permessa, o tanto meno altre sostanze n on autorizzate, e ch e la sua umidità non superi la peroentuia le toll·e rata d.alla legge . Tliè . - È proibita la vendita di thè (fog] ie di Th ea chinensis) color.ate artificialmente, sofisticato con foglie estranee o con materie min erali, parzialmente esaurito o avariato. Cioccolato. - È proibita la ven·d ita del cioccolato (polvere di sem·i ·d i Theobroma cacao e .zucch ero) sofisticato con calce, ocra o con altri m.ateri.ali vegetali o minerali indigeribili . . 1

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O n OClVI .

Droghe e spezie . - È V'ietata la vendita di drogh e e spezie la cui qualità non corrisponda al nom·e sotto oui sono vendute o ch e siano avariate, esaurite od in qualunque modo alter:rate o fal sificate. Ri cordiamo che una d elle d rogh·e più com unem en te falsifi cate è il p epe. Acque gazose e limonate . - Chi vuole attivare una fabbrica di a cque gazose d eve dare all 'a'lltorità com·u nale la dimostrazione d ella potabilità dell'acqua che intende adoperare e indicare il meto·d·o d i f.a bbricazione. È projbita la ven.dita di acque gazose preparate con a·cque insalubri, o contenenti acidi minerali, ram e, p iombo e materi·e edulcoranti diverse dallo zu cchero. Le stesse disposizjoni si applicano ai gelati, limonate, ecc. A proposito di questi credi.a mo che se l 'ufficiale sanitario spingerà spesso il .suo occhio indagatore nel retrobottega o dietro il bancone, ·d ove, d' esta te, si preparano in grande quantità le bibite e·d i gelati deslinait i a rinfrescare la gola dei cittadini , potrà, non di rado, scoprire gravi offese all ' igien·e; alle quali offese non è escluso si debba attribuire, almen o in parte, 'l 'aumento di alcune malattie de1'l e vie digerenti da rante la stagione calda . P er i l ghiaccio il regolamento 3 febbraio 1901 pre crive che quello messo in ven.dita per uso alimentare, sia na turale che artificia le, non debba proven ire da acqua impura o soggetta ad inquinamenti. Gh iaccio di altra provenienza ·d eve es er venduto con I 'indicazione: per aso industriale. P er quanto ora qua. i ii9vunque si V'enda iJ ghiaccio fabbricato artificialmente, pure gli ufficiali sanitari 1

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non devono mancare di assicurarsi che l 'acqua usata nelle fabbriche sia veramente pota.. L1le e sia difesa da inquinamenti durant;e le div.er~e maì1 ip01lazioni, e. di sorvegliare 1'eventuale commercio ·d i ghiaccio naturale. Sup·p ellettili da cucina ed involucri delle sostanze alimentari. L'a.r t. 125 del regolamento 3 febbraio 1901, modificato da1l R . decreto 23 giugno 1904, n. 369, v•i eta la vend.i ta d-i suppel'lettili da cucina o da tavola, o di altri ogg,etti destinati a porsi i.n oontatto diretto con sostanze alimentari o bevande, che . si.ano: a) fatti di piombo o zinco o con le·g he contenenti più d el 10 % d.i piombo, ad eccezion·e diè i tubi per 1'a cqua potabile; b) sitagn.ati internamente con stagno conten·en te piombo al di sopra d·ell'l % (tale limit,e vale a n che per i fogli di stagnola); e) rivestiti internamente di uno strato vetrificato o smaltato che messo a contatJto per 24 ore con una soluzione dell 'l % di acido .acetico a ll a temperatura ord·i naria, ceda piombo al liquiào; d) fatti di rame ed ottone e non rivestiti intername.n te di stagnatura integra, o sa1ldati t on lega di stagno e piombo oonten·e nte di quest'u.Jtimo più del 10 %. Gli oggetti su·ddetti non possono contener e più di un centigrammo per cento di arsenico. I giocattoli, poppatoi, tiralatte, ecc. fabti d i gomma, n on devono contenere piombo, zinco', antimonio, arsenico od altri metalli nocivi. L'art. 126 fa divieto di avvolgere i proidotiti alimen tari con carta usata, stampata o preparata con gesso, allume, barite, od altre sostanze ch e si prestin.o a frode nel peso, ovvero co(l orata con sostanze noc ive, o ch e ceda fa ci,l mente il colore. l nipiego de lle materie coloranti nelle sostanze alime ntari e negli oggetti d 'uso persona.le e domestico. - A norma d el1l 'art. 115 del T. U. dell e leggi sanitarie, spetta al Mini stero d e:ll 'initerno compilare l 'elenco dei colori nocivi, ch e non possono essere impiegati n ella l1re1)arazione delle sostanze alimentar.i o bevand e, o nella colorazione delle stoffe, tappezzerie, giocattoli, carte da involgere alin~ r.11i: e d altri oggetti di u so- persona1le e d·o·m ·e,st1co. Tal e materia, già in parte disciplinata dal reg·ol.am·e·n to gen erale saDJitario e da quetllo speciale del 1890 (art. 166: profumerie, cosmetioj, dentifrici), è stata fatta ripetutamente ogg·etto di appositi decr:eti intesi a mantenere agg·iorn.a to, ·di fronte a i progressi dell 'industria, 1} '·elenco dei colori nocivi. L'ultimo id i ta1 li decreti (R. decr eto 30 ottobre 1924, n. 1n·: riordjna e compl eta le precedenti disposizioni. E o in fatti elenca i coloranti organ.ic i, n.aturali e art ifi ciali, dei quali è permesso 1'impiego, di ch·ia rando nocirvi .(e perciò vietati) tutti gli a ltri , come pu•r e quelli contenenti arenico, antimon io, bario, cromo , mercurio, piombo, rame, s tagno, zinco, uranio e d erivati del cianogeno. Le sostan ze permesse per


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SEZIONE PRATICA

la colorazio·n e rd egli alimenti e b·evande, d>l?vono esser v·en·drute in involucri portanti la indicazione d el.la ·d itta fabbricante o venditrice, e quella d·ei colo.r anti, o dei oomp.on enti le loro miscele, specificati secondo la d eno111inazione u sata n el d ecreto ovvero col no1ne scientifico. Nella colorazione d ei giocattoli è vietato l 'uso d ei colori ·p roibiti per l e sostanze alimentari , f.atta eccezion·e per alcuni eh.e sono insolubi 1li, o ch e vengano appil icati com·e vernic e a·der ente ed insolubile , od incorporati n ella m as ... a per g li oggetti di gomir1a. Nella colorazione di stoffe, parati, m obi·l i e d altri oggetti domestici ·sono proibiti i co1ori arsen1icali. P·er i dentifrici, e i preparati d estinati all'igien·e buccale, valgo,n ·o g li stessi criteri cl1e per la colorazione d egli alimenti e b evande. Specia'l i n·o rme riguardano i saponi, i cosm.e tici e le tin.t ure; qu·esti due u1timi prodotti d·evo·n o portafte l 'in·dicazione dell.a ditta fabbricante o venditrice e, se contengono so· stanze velenose, anche la dic hia.r.azione e atta d el loro contenuto, oltre ad una striscia g i.alla oon le 1p1arole : può esser nocivo, stamp·at·e in m c do chiaro, con caratteri a:lti a lm ·e·n ·o !1: rnm. Ora ch e la moda impone al esso gentile un largo u·so di cosm etici , non sol o n elle città , ma an·c h e n ei più r emoti borghi , non sarà inopp.ortuno ch e g'li ufficiali a·n itari t engano pres·ente l e disrposiizioni di legge cigu.a:rd.anti qu1e sti prodotti per la be1ll·ezza, i quali sembnano diYJentati ·di .p rima n ecessità non m eno d·egli alimenti e d el v estiario. 1

A.

FRANCHETTI .

V ·A R 1-A. Gli odori in Omero. R. Dondi (Nuova mediciria italica, 31 g iug no 1930) ricorda l 'antico studio di M. L. Pa-

bienti e .c osì pure le vesti si profu,mavano per· imbib.izion e col fumo di r esine combuste e di legni odoriferi :Oruciati. Gli unguenti , che fu.rorno tanto usati e com·p licati in seguito, si ri ·d ucev.ano allora ad ·Olio profumato, ossia carico di olii essenzi.ali pro,reni en t i d.a fiori, erbe o resine in soluzione. 1

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In Omero, tutto è n atura e semplicità di sen so; l 'odoroso seno di Andromaca è un seno odoroso di o·dore naturale , spir.ante il g rato · odore d ella salute, ben diver so d.al seno d ella nutrice ch e poteva aver e l ' odore gr.a so d el latte, t·u tt 'a ltro ch e poetico e sen sual e. Non è· un seno profum.ato, come sar ebbe stato quello ·di .u na donna di epoca post eriore, come ne troviamo, ·p er esempio, un a ccenno in questa strofa di Alceo : cc Ma alcuno , intrecciat e coron·e di aneto, ne cinga il collo e g·iù versi grato olio odorifero sul petto a noi )> . Nè si può supporre ch e Andro;n1aca .si pro-. fuma sse il seno a fin e di lussuria, tanto più ch e l 'aggettivo xriworiç riferito a seno si trova una sola volta, me·n tre comp·a re negli Inni rif.e-rito a terra,· nel sen so cioè ·di frag rante, di odoroso, anzich è di <e profumato >>. el lu.sso libidinoso .d ell e ,epoch e posteriori, l 'abuso degli unguenti fu invece di moda e· v.ar.i n e furono usati, qualj l 'opob.alsa mum, il il foliatum . la mirra, l 'olio di cedro e soprattutto f.a111oso il n.a rdo, da1l 'odoTe forte e tenace. Ci si profumava a fin e ·di lussuria , com e app.are d.ai ve.r si di imonide, là do'ne di una donua di·ce : cc spalmati di ung·u·en ti profum .ati e diventerai, per fo·r za, piacevole 1>. E, al pari d el sen so voluttuoso, l ' idea mistica si" circonfonde e si r.a ffina n1egli odori d ell 'incenso e d el b elzuino , sicch è i profumi ebbero · ed ha nn o g ran p.a rte ne'l ·culto d ella Divinità , n el culto dell e tom•b e, come appare da antic he iscrizioni sepolcral.i (« Negli ung u enti , o figliuolo, l 'anima tua n) , dai « Sepolcri » d el :F o,s colo, ecc., p er qu el cterto valore simbolico· e mistico ch e si attribuic::c e ag]i odori , com e ai suoni ed .alle luci. fil. 1

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trizi, in cui questo autore, ricercan·do la frequenza con cui ricorrono ·nei poemi omerici le v.a'fi,e imm.a gini sen soriali , trovò pre.dominanza di quelle visuali, per ·Cui ne concl use non esservi poeta più vegge nte e più visuale di Omero. Nei poemi omerici , invece, :ricorPOSTA DEGLI ABBONATI rono raramente l e imm.a gini olfattive. Il .suo olifatto r egistra appena gli odori naturali , co- Al ·dott. G. M., abb. n. 8322-1: me l 'odo-re pingue e·d il fumo odoroso d·ell 'ecaIl limite di età per g li ex-comb.a ttenti , agli tombe , l 'odore d ella t erra,. d ell e vivan·d e, d eleffetti d ell 'ammissione ai concorsi, è elevato l 'olio ·di oliv.a , fil.a n on parla n è di incenso, di anni 5. S. n è di nardo, n è .di aromi. Gli agg.ettivi sinonimi ·e relativi all 'olfatto, ora espri mono il Al dott. A. M. : compiacimento e il a dilettazione ·d ell 'o·dorare Confronti: L EONE. l 'elioterapia e le siie ap( Évworiç = suaveo.Jren s), ora equivalgono a cc profumato n ( -re0uµévoç ), a par a di iaco plicazioni clinich e. Palermo, Scuola tipografi( &µ~péi:Jtoç ), or.a esprimono l 'odor·e empireu - . ca d el boccon e d el povero, 1925. La materia è più l argamente tratta ta , anche· matico aouto d erivante dalla sublimazione di aromi in forza d el calore ( 9uweric; = vapor.ante) . ·p er q·uanto riguard-a la fototerapia artificiale, n el Com pendio italiano qj, terapia fi sica. CoAi t empi di Omero era sconosciuta la distillan10, Caval~ari, e d. L. 100. 11ione e g li olii essenziali si ottien.evano per Il manual.etto d el L EONF è però su fficiente. pressione od inc1s1one, erano pochissimi e E. MrLANI. provenivano, per lo più, d all ' Oriente. Gli am1

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IL P OLICLINI CO

[A:--1No XXXVII, NuM. 31]

NELLA VITA PROFESSIONALE. •

INTERESSI CORPORATIVI. I compensi ai Sanitari.

Il Ì\1inisLro d elle Co rporazioni con nota del 9 febbraJo 1930-VIII, h a dir e tt o all 'On. Confed erazioi te az=pnale Sind acati Professionisti ed Artisti, la segu ente c ~rcol are : Il Sinciacato Provinciale dei Medici di Arezzo, h a posto il quesito se le tariffe dei compensi per le preslazioni professionali d ei san :tari stabilite dai Sindacati siano sog·gette alla appr ovazione . dell~ rispettive Prefetture. Al rig uardo si osserva che l 'approvazione prefettizia è rich~esta soltanto p er le tariffe de: comp en si d ovuti ai m edici condott~ per le prest azioni professionali di d etti sanitari in favor e d elle p er son e non ~-seri tte nell 'elen co dei p overi. 'Iale approvazion e, i nfatti, fu prescritta dall 'articolo 4 d el R. D. 30 dicembre 1923, n. 2889, sulla riforma degli ordinamenti sanitari che, n el sancire l 'obbligo, p er i medici condotti, di prestare, se rich :~sti, la loro opera anch e ai non aventi ~ diritto all 'assistenza gratuita, stabilì altresì, che t ale oper a do,vesse essere con1p en sata in base a speci&li tariffe, cla stabilirsi dai Consigli amministrativ~ degli Ordini dei Medici e da approvarsi · d al Prefetto. Alla coni.peten za d ell 'Ordine è subentrata quella dei Sindacati 'in seguito all 'entrata in vigore . della legge s1.illa d~sciplina giuridica d ei rapporti collet.tivi di lavoro e del testo unico, di coordinamento <ii tale legge con quella · su gli ordini delle professioni sanitarie; ma, poichè nessuna incompatibilità sussist e tra le n orme di dette leggi e quella d ell 'art. 4 d el citato R. D. del 1923, ch e so~topone all 'approvazion e prefett~:Zia queste speciali tar jffe, ne risul la che, per questa p arte, l 'art . 4 è sempre pienamente in vi. gore. In conclusione, quindi, le t ariffe dei liberi ·esercenti non sono soggette alla approvazione d el Prefetto; lo · sQno invece, quelle d elle prestazioni . de ~ m edici condotti n ell 'eser cizio d ella professione liber a. · Nei rig u ardi di d etti sanitari , iiivero, anche .Ia . esplicazione d ell 'a ttiv~tà professionale, in confronto d elle p ersone n on in scritte n ell 'elenco dei poveri, rap presenta un dovere d i umc=,0 , connesso all 'obbligo spe ttant e al Co1n une, ai sensi dell 'art. 24 del 'Testo TJnico delle leggi sanitarie, di. assicur are il servizio locale di assistenza sanitaria . L 'intervento del Prefetto, quindi, n ell 'approvaz ione d ella tariffa è in dire t ta dipe11denza d ell a q11alità , ch e detti m edi ci ri ves tono, d i p11hbli ci impiega li , e ch e si r:fl et te an ch e tl ell a esplicazione d ella anz idetta at ti vit à profession ale. Con l 'occasione s'avver te e h e il Ministero dell 'Interno ha segnalato a questo d elle Corporazjoni u11 in cor1veniente ch e si è verificato ;,n qualch e provincia, d ove il Sindaca to dei 1\1edici, nel formare le t ariffe in parola, h a rite11uto di stabilire anch e !1 cornpen si per le operazioni chirt1rgich e eseguile a pagam enlo nei pubblici osp~dali, inòicando p er sino le p ercentu ali spe ttant1 , risp ettivantenle, ai chirt1rghi o·p eralori , agli ass:stent i e agli en ti ospenalieri. Qualch e altro Sind acalo h a ritenuto i11ollre di compre ndere n ell e tariffe anch e i compensi do-

vuLi d agli abbier1ti per prestazio11i da essi ricevute, 11egli ambulatori a11nessi agli ospedali. Al riguardo i1 pred etto Ministero osserva ch e l~ correspon sione del compenso da parte d elle person e a rn messa ~Ila cura ospedaliera a paga· m ertlo r apprese11ta un rapporto ch e si svolge dir ettamente tra I 'amn1ala lo e l 'ospedale , me11tre che la cor respon sione cl i quell a perce11luaJe del compen so eh~ l 'ospedale su ole effettuare in favor e d cl medico ch e alJbi a eseguito la cura e 1a oper azione ch =rurg ica dell 'abbiente, costituisce t1n rapporto di jmpiego tra amministrazio,n e e sanit ario. Sotto l 'uno e l 'altro riflesso, le t ariffe sindacali n on possono in alcun modo v jncolare l 'ente autar chico ch e v~ sarebbe interessato e, per tanto, anch e d al lato pra tico, è opportuno ch e i Smdacati li1nitino i,l loro i11 lervento alla fissazione dei compen si d ell 'attività profession ale auto11oma. Questo Tvfi 11istero cor1vjene n elle osservazioni d~ quello d ell 'Interno, le lJUali son o fo·n d ate sul principio · che l e Associazio~i sindacali clei profess ionisti r appresentano gli appart en enti all a categoria i11 q11anto eser centi una ] ibera pro.fession1e e. non in quanto jmpiegati presso le Opere Pie, le qu ali, come è n oto, n on son o soggette alle di spos izioni d ella legge sinda_çale. Si prega codest a 011. Con federazio·n e di impartire opportune disposizioni al Sindacato Nazion ale dei Med \c~ dandone assicurazione, con cortese solleciLudine, a, que.sto Minist ero. Il A1inistro: BOTTAI.

M E D I eINA

s o e I A LE.

Provvidenze a favore dei militari riformati per tubercolosi.

Il Ministero d ell a G uerra, in seguito ad accordi intervenut'.. COI\ la Direzione gen erale della San.ità pubblica, allo scopo di provved ere alle neccssarie misure di pro,f ilassi ed eventualmente di assistenza sanitaria p er gli i scritti di leva e i mil'.Lari riformati per tuber colosi, con una rerente ci.rcolare, con la q11ale è richiamata la rig·orosa applicazione dell e dispo·sizioni cont enute in altre circolari del 1916 e d el 1917, ordina quanto segue: « Le segnalazioni dovranno essere fatt e ò all e Direzioni d~ <)spedali alle Regie Prefetture (uffi · cio d el medico provinciale) nella cui g iurisdizione il riformato risiede, e nelle quali saranno com un ir.ali i segt1el\ti; d ati: 1) cognome e 11om e e pa.~ernità e data di n ascita del riformato; 2) suo domh;ilio abituale ~n modo da r enderne facile la r operihlli.tà ; 8) diagnosi precisa d ella forma tubercolare che h a m otivato -; 1 provvedimento di riforma; 4) se il so·g getto abbia oppure no in cor so la assicurazione contro l a tubercolosi (per i militari se l 'aveva prima di venire alle armi) e in caso affermativo se abbia pagato le dodi c~ 1

m en silità n ecessari.e ad acquistare il diritto all 'assi9~enza della Cassa nazionale ·assicurazioni sociali .

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fANNO

XXXVII. NuM. 31]

SEZ IONE PRATICA

Qt1esto Ministero raccomanda la mass~ ma accura tczz~ nel trasmeltere le indicazioni di cui sopra, in modo ch e ness11n riformato per tubercolosi sfugga alla seg11alazion e prescritta, trattandosi di un 'opera di cui è ben n ota l 'alta importanz ~ sociale » . · f'A>11 queste disposizioni, la, cui _:,mportanza n o11 -può sfu g·gire ai lettori, il Ministero della Guerra porta un nuo·v o validissimo. contributo alla str.enua lott a contrQ la tub~rcol9·s i ing·aggiata dal Regime fascis ta. 'cc

CON .CORSI. POSTI VACANTI .

AOSTA. R . Prefettura. Per titoli ed esami. Ufficiaìe Sanitario Consor ziale di Ivrea, Bolle11go, Borgofran co, Banchette, Cascinette, Cl1iaverano, Fiorano , Lessolo, ~1011talto Dora, Pavone, Salerano e Sam o11e. St~pendio ir1iziale L. 14. 000 annue, oltre L .. 6000 a11nue per indenn. trasporto. La residen za per l 'elet~o a tale posto è fi ssata in Ivrea . Domande e docu111.enti di rito vanno presentati eT1tro il 30 sett embr e alla R. Prefettura di .A.ost a. C1TERNA (Perugia) .. - Scad. 30 sett. (V. N. 30). CoRIO (Torino) .. Scad. 6 s.e tt. ; 2a cond. ; L. 8000, ecc. i.. .ERRARA. Amniinistrazion.e Provi nciale. Per titoli ed esami. Posti di Direttore e di Assistente nella Sez. Medico-~1icrografica e Batteriologica del Labor atorio Provinciale di Igiene e Pro.filassi. As-segr•o p er il Direttore an11ue L. 16 .000 con 5 aument i quadr. del decimo, oltre a una indenn. di 1 serv. attivo di L. 4000 e eventuali premi di -Operosità in relazione al lavoro p er le indagini di interesse privato. Assegno p er l 'Assistente annue L. 12.000 con 5 aum . quadr. del decimo, oltre a una indenn. di serv. attivo di L. 2000 e indenn. car o-viveri se dovl1ta, n onch è eventuali premi operos:tà jn relazione al lavoro p er le in dagi11i di interesse privato. Entrambi g·li assegni sono al lo-rd·o della tassa di ricch. m ob., deJlu Impost a Compl. , della ritenuta per la ·Cassa di Prev. pen sioni sanitari e dell 'I . N. I . E . L. La nomina sarà fatta per un biennio ?1n pro;va, cor1 obbli go r esiden za in Ferrara. Sèadenza 15 settembre 1930. Per aJtri chiarimenti rivolger si alla Segreteria dell 'Amministrazion~ Pro vinciale. Gu BBIO (Peru.gia) . - Per titol~,. Medico di città {3° Repnrto) e medico-chir11rgo condotta rurale: Scritto (7° r eparto). Stipendi annui lordi: p er il medico di città L. 8000, p er il m edico-chirurgo della fra zione Scritto L . 9000. Per entrambi indenn :1tà serv. attivo L. 1800 e caro viveri, se dovuto, con riduzione di Jeg·ge, fino a conservazione. Età mass. ~· 40 salvo eccezioni di legge. Docu1n enti di rito più vaglia di L. 50, 15 inteslato Ftll 'Economo del C'...-0-m l1ne di Gubbio, oltre ai certif. di iscrizione all'albo dei Medic' e. c., e dipl . di l aurea in med. e chir., nonchè certif. di esame di Stato per coloro cui spetta. Per il 1nerli co di città è richiesta altresì la prova di avere con1piut o r egolare assistent ato p er almeno due ann!· in una Clinica o primario Osp ed ale. Sçadenza 30 settembre. _'-\.ssunzione servizio· entro trent a giorni dalla partecipazione sotto pena di rlecaàe11za. Per chiarjrr1enti rivolger si alla Segreteria Com11nale. li'oGGIANO (Potenza) . - Scad. 10 ag. (V. N. 30) . 1

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2a. cond .. a tutto 31 ag.; r esid. i1el capoluogo; L. 8000 ~ 3 quad~ien11i dee., oltre c ..-v., L . J200 con supplenza d1 un mese, L. 1000-2500 trasp. ; r :conoscim . serv. anteriori; et à lim. 40 a. ; ta ssa L . 50,15; cloc. a 3 mesi dal 25 lug. RESUTTANO _(Caltanissetta ). Scad. 15 sett. (V. N. <lO). RoccELLA VALDF.MONE (M essina) . Al 2 sett. (V. N. 301. ' SEGONZANO (Trento) . - Scad. 31 ag .; L. 9500 ? 5 quinquenni, oltre I.. 950 uff. san. , L. 1800 indenn. vta, L .. 1400 indenn. alloggio., c. -v. STORNARA (Foggia) . - Scad. 20 ag. (V. N. 30) . 'fERNI. Amministraziorie Provinciale. - Per titoli ed esamt. Direttore Sez. Medico-Micr ografica ed Assistente Sez. Chimica Laboratorio Provinciale di Igiene e Profilassi. Direttore stipend:o L . 14.. 500, cinque aument i quinquenn. di L. 1250 ciascuno e servizio attivo L. 2500. Assistente &tipendio L. 10.000, cinque aumenti qu :.nquenn . di L. 900 ciascuno e servizio alU vo L. 2000. I11dennità caro-·viveri se dovuta e come per altri dipendenti Provir1cia. Stipendi e indennità al lordo r :t enute di legge. Scadenza 15 ottobre. Per chiarime:q.ti e bando integrale rivolger si SegreLeria Provi11cia . TORINO. Brefotrofio Prov inc. - Medico della Sezione d~ Torin.o; m edico direttore del Laborat orio; m edico della Sezio11e di Rivoli pei servizi di pea: a tria ; medico della Sezione di Rivoli pei servizi di gin ecologia. (V. N. 30) . VAGLIA (F'irenze) . - Scad. 30 sett. (V. N. 30). V ICE.l'izA. Ospedale Civile. Chirurgo pr:1!lario; proroga al ] 4 ag.; or e ] 8. P OTENZA PI CENA

Imp.ortantiss;~ma

(f't1ace rala). -

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Casa, di sp ecialità m edicinali di assoJ11to valore scientifico cer ca un medico, prefer i})ilmente éi:bilitato alla docen za, per la direzione della prQpri~ propaganda medico~scien­ tifica. Si tratta di un posto· molto importante; stab:.le, di grande fiducia, adeguatam ente r etribuito; offerte documentate a Cassetta 1 V. Unione Pubblicità Italiana, M~la.no. CONCORSI A PRENII . La Societ à F arinochimica Italiana, data I 'unanime richiesta da parte rlei sign ori con correnti, di u11 periodo di esper \mento dell '« Urosal » alquanto p iit lungo di quello stabilito n el bando di concorso pubblicato il 14 luglio 1930; ader endo di buon grado aJla richies.ta, la quale null 'altro rjvcla se n o11 1a })t1ona volontà e la serietà degli ir1tenclin1en li de· jg n ori con correnti, proroga al 30 ottobre 1930 la da ta di chiusura del con corso per l '« .Urosal » . Per coloro poi ai quali fosse sfug·gita la pubblicazione del b ando dt concor so, si r ipeto,n o qui appresso le r-o ndiz1011 i clel co·n corso st esso, le qun~:. r i1na11g·ono s tabilite co,m e a1)presso : 11 Farn1ocb.in1i ca Italian a S. A., con cessionar ia esclusiva dei prodotti delle RR. Terme dj Salson1aggior e, indice un concor so tra i medjcj chirurg i che rivest ono l a carica di a=,u to n egli Ospedali e n elle Cliniche in Italia, l)er l a compil azione di un laYoro scientifico, sul ten'la: « L 'aci do urico nell'organis1no; cause, effetti, r imedi » .

Il lavoro deve co11st are dj 15-16 p agine di stampa cd essere così dj,·i o : Bre·ve riassunto su llo stato attuale dell a questione del ricambio, con speciale rigu ardo all 'acido urico; Cause dell 'uricen1ia; Ef-


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IL P OL ICLI NI CO

fetti dell 'uricem :a; Cura d ~ll '11ricen1ia (con particolar e rig uardo all 'cc Urosal n e con breve casistica). I la ori presentati •liverranno proprietà ·d ella Farmocl1imica Italiana S . .A,.. . A quelli che saranno g iudicati migliori, verranno assegnati ~. segu enti premi : 1°, L. 3000 ; 2°, L. 1500 ; 3°, L. 500. l\Iodalità consu ete. I lavori (dattilografati in duplice copia) dovranno esser e indirizzati al1n Far1noch =mi ca Italiana, S. A., via Parn1a, 22, Roma, entro il 30 ottobre 1930. La giuria è co,m pos.ta da,i proff.: V. Ascoli (Roma), A. :Bonanni (R-0n1a), A. lVIilani (Roma); segr etario n e è il dott. G. Bnschj eri (Roma) . NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. Sono s tati chi am ati: il pro·f. Franz Hamburge, di Graz, alla catt edra d :. Clinica p ediatrica d ell 'Ur1iversi tà di ' 7ienna, in sostituzion e d el compianto pro f. von Pirque L; il prof. Johannes Lange, di Mo·n aco, all a catiteclra di Clinica p siGhia trica di Breslavia; il prof. Viklor lVIiiller-Hess, di Bonn, all a cattedra di n1edi ci11a legale di Ber lino. 1

È s tata conferita la Croce dell a Legion d 'Onore

a I dott. Ren é Rosenthal, dire LLor e dell 'Is.tituto d entario di Nancy. T-'a consegna è s1~ata fatta con i1npo nente ceri·m onja , dal decan o d ella Facolt à rnedica Lou s SrJillmann. · 1

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L '« Institut de France » ha conferito un premio Osiris al Cl o tt . Gley, professore Cli fisiologia al cc Collège d e France » cl =. P arig i.

NOTIZIE DIVERSE. Il disastro tellurico della zona del Vulture. ella luttuosa circosta11za ch e colpisce vaste gener o,ge r egioni dell 'I tali a ~Ieridjo11ale , è da rilevare. 1a pr.011tezza r apida ed ordinata, premur osa ed efficace., con cui al centro ed alla p eriferia son o s tati appro·n ta t:, i mezzi di soccor so. Il pri1no esempio è venuto, d al Capo del Gover110, (.'he dal suq posto di lavoro 11a i1npart~ to le disp osizioni pil.1 urgenti , e d al Sovr ano, ch e si è recato· sul pos to. Nelle zon e colpite d al t erremoto si sono speri1nen lat e l 'utilit~ e l 'efficien za della or ganizzaz:l()n e d ei ser vjzi di p ronto soccor so in occasion e di }Jubbliche céllamità, istituita d al Governo f ascis ta col R. Decr eto 9 dicembre 1926 e r ego.Jamentata col Decr eto Minister'..ale 15 dicembre 1927. L 'alta direzione dei servizi di pronto· soccorso compete al Ministro d ei l avori pubblici, col quale collabor an o il Sottosegretario di St ato e il Direttor e gen erale dei serv!zi sp eciali. Un a p arte assai vasta e import ante n ell 'azione di })r onto soccor so è st ata affidata al servizio sanitario, a c u~ provYede la Direz ione Generale della Sanilà Pubblica presso jl ~1inj lero dell 'In~er110. Con tutti j m ezzi d:. trasp orto disp·o nibili, la Sanità Pt1bblica h a inviato m ateriale adatto che unilu1nente con qu ello r equisito sul posto o 111andato da associazioni di soccor so e similari è s tato l1t.ilizzato per lo sgombro ollec= to d ei feriti e d ei malati m eno gravi, e per l 'assisten za e la cura j n sito dei feriti , d ci m alati e delle gelanti eh.e non potevai:io muover si. Inoltre h a pro,·veduto all a vig ilanza sanitar =-a sui profughi , al b11011 go erno igienico d egli a ttendamenti e dei lJaracca1nc ntj provvisoril, all 'ig"en e d el suolo,

[ A NNO

XXXVII, NuM. 31J

a]la vig·il an za ig ienica su gl: alimenti, su11 'acqua p otabile e sl.1ll a m attazione clegli animali , ai provvedin1e!1ti profjl a ttici contro le inalattie infettive, a~ servi-zi di polizia mortuaria. A tutto ciò attende un p er sonale specializzato, che comprencle medici, igienisti, batteriologi, chimici e tecnici provetti n el montaggio d ei p adigl =oni e nel. funzionamenl-0 degli appa,r~cchi e degli impianti. (Jltre i p ad iglioni ci sono t ende smontabili e Lrasportab '.Ji, cap aci di esser e utilizzate così per il ricovero di malati e di fer~ti come p er l 'isolarne11Lo di m alati infettivi ; oosì per allo,g arvi s1az~o,ni m obili di dis =1nfezione co,m e per farvi fun z ~on.a re . lab?rat.ori voil~J?-ti chimici e batteriologici, 1mp1a11t1 d1 potal)1l~.zzazione, depositi di med i1 ·i11ali e di disinfe ltanti, ecc . È stato per tal· m odo facile far sor gere n ella zona terremotata1 de=, Yeri e propri c~ntri ospedalieri, forniti di tutto il necessario e attrezzati per ogni servizio. Al p er sonale della Sanità Pubblica è demand a to, in un seco11rlo tempo·, di pròvvedere alla riorgan~zzçlzione ~ àl ripristino· dei serv~ zi di assislenza e cura ineqico,-chirurgi ca ed ostetrica e· di assistenza farmacei.1ti ca e zooiatrjca e di fornire altresì tut1te le i11d:ruazio11i di carattere igienico n ecessarie per la r azionale sistemazione e il buon go,v erno igieni c-0 dei baraccamenti uer uso di abitazio,r1e, p er gli ospedali e per tutti -gli i.m1 pianti -ig ienico-sanitari. L 'op era della Direzione Generale della Sanita· Pubblica è stata integrata da quella dei Prefetti. d ei Podestà, dei Segretari F~d erali e dei Fasci ch e han110· provveduto subito. ·alla organizzazion~ delle squadre cl i soccorso e di disinfettatori dan' deldo alle popolazioni la prima tang;J:>ile prova l'assistenza d el Reg ime. Parilnenti en comiabile è stata l 'azione svolta <i.alla Sanità l\1ilitare, coadiuvata co,n alto spirito <li abnegazione dagli altri repart~. del! 'Esercito e della Milizia. La Croce Rossa, sotto Ja direzione del suo presidente sen. Cremonesi , è st at a provvida nell 'op er a di soccorso ; ha dislocato un treno, di soccorso nella zo11a terremotata. Il So-vrano, Orcline di ~1alta ha predisposto l 'invio d i·, un treno-ospedale. Va segnalata in modo speciale, l'opera prontae diligente prestata dal servjzio· sanitario delleFerrovie. In breve, tutte le organjzzazioni di assistenza son o state mob~ litate . Le p opolazioni colpite h anno dato prova di disc1>lina, d.o minio e compostezza ammirevoli.

1° Congresso internazionale di Microbiologia. Com e avevamo an11u11ziato, questo Congresso,. or ga11izzato sotto il p atror1.ato d el Presidente d ell a Repubblica Francese, si è S\'Ol to a Parigi dal 20 al 25 luglio. L 'inaug urazio.n e ha avuto luogo con particolare solennità nel ....Q'rande Anfiteatro dell 'Istituto Pas teur, inna11zi a llna folla di scienzia.ti accors: d a ogni parte del m o11clo. 1\.i disc0rsi del presidente d'onore dott. Roux,. d el l)residente cl el Co11gresso prof . Bordet e del' presjclente del Corr1ita to d 'Ig ien e dell a S. d. N. prof. J\'lacl sen , 11an fatto seguito le risposte dei varj dele.Q"o ti i.1ffic'.ali. Per il GoYerno italiano bapn.rl:ito if d elegat o l1fficiale prof. Belfanti di Mi lano. Do1)0 di che, p er incari co e a nome di tutti gli antirbi allievi s tranieri cl ell 'Is tituto Pasteur,.


TANNO XXXVII, NuM. 31]

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SEZIONE PRATICA

ha avuto la parola :(1 pro,f. Sanarelli di Ro ma il .quale, in una elevata ed elo,quente allocuzione, ha rievocato g·li . ineslim abili benefizi apportati ·dal! 'opera pasteuriana a pro dell 'umanità e del progresso eco11omico e civile di tutti ~ popoli. Il Sanarell~. ha reso, infine, a nome di tutti i Jnicrobiolog·i, u11 devo lo e caloroso omaggto, alla .bella fig ura di Emilio Ilot1x, depositario e continuatore jllustre della tradizione pasteuriana, ·Chiudendo con un alato] saluto au gt1rale alla Fa.tria di Luigi Pastet1r. I lavori, s~ so·n o svolti ~ttivissimi; vi hanno .avuto molta p arte g'li sludiosi italiani. Ne daremo 11n breve r esoconto in · un prossimo numero. 1

20 Congresso internazionale di tecnica sanitaria. Corr1e abbiamo annu11z iato, il prossimo Congresso internazionale di tecn~ca sanitaria e di ig=.ene 11rbanistica ch e si riunì la prima volta a Praga lo scor so marzo, si terrà a Niilano, durante il periodo della Fiera ca1npionaria, ~ell 'aprile del 1931. Simultaneamente al Co·n gr esso vi sarà la esposizione internazionale di tecnica sanitaria e di ~giene urbanistica nei padig lioni della Fiera. In detta mostra verrà luminosamente dimostrato il progr esso dell'Italia e i11 p arlicolar e cli Milano ir1 q uesto campo di attività.

20 Congresso internazionale ospedaliero. Presso la Lega dell e Sqcietà della Croce Rossa a Parigi si è costitui:ta un ' Associaz =()ne internazionale degli Ospedali, che ha lo sco·p o di federare le Associ~zioni ospedaliere nazionali. Ne fa parte un Comilato, il quale organizza a Vienna, per il giugno 1931, un Con gr esso internazionale, chQ farà seguito al 1° Con gr esso .internazionale, ad unatos~ lo scorso an~o ad Atlantic City (S tati Un~ti) . Il Cornitato, pQ-sito sotto la presid e11za del dott . René Sand (Belgio), ha già fissato i temi in discu ssipne e desjg·nato i relatori: cc Il costo di costruzione degl~ ospedali » (D~stel) ; cc Il costo della giornata d 'ospedalizzazione » (Gon achon); « La legislazione ospedali era n (flarper); «Compito dell '!·r1fermiera negl i ospedali » (miss lleimann) ; « I servizi accessori degl! ospedali>> (V\Tortman); cc Lq ler1ninolog·ia ospedaliera » (Wirth); inoltre verr an no so t,:oposti alla discu ssio11e dei -congressisti i segu enti argomenti: « Le con sultazioni es terne >> (Co-rw~n d!. Londra); « L 'alime11tazio1ie dei malati » (von Noorden di Vienna); (( Gli effelti dell 'assicurazione-malattie sulla pratica osped aliera» (Smith Wilhaker di Londra); « Il posto della neurologia e della p sich:,a,tria n ell 'ospedale g·enerale » (1\.1 ter di Di.isseldorf). ~l Congresso sar ù unita un 'esposizion e. Sono 111 progr a111ma varie escursio11i ed una visita a Budapest. Per jnformaz ioni rivolger si al presidente del Con1j tato. Tjg ue des Soc\é lés de la Cro-ix Rou ge, ruc ' ' e!a ' q11cz 2, Paris (VIIIe), ll'r an cia.

12° Congresso francese d'ortopedia. Si t.errà jl 10 ottobre presso la Facoltà medica di Parig·i (anfiteatro Vulpia11). Temi: << La coxa vara degli ' adolescenti >> (r elat. Hue di Parigi) ; « Le paralisi ostetr: ch e dell 'arto superiore » (relatore A11clré Rendu di Lione). Per informazioni

rivolger s i nl Dr. Sorrel, secrétaire général de la Sociét6 Française d 'Orthopédie, boulevard SaintGermain 179, Paris, Francia.

Congresso olandese sulle cure domiciliari. Dal 25 al 27 sette 111br~ si terrà ad Utrecht un Congresso sulle cure doirl:ic~li,~ri e sull 'igien e rurale, organizzat o dalla grande società dell a Croce Verde. E soste11uto dal Governo; il Comitato d 'onore conta il diret tore gen er ale dell 'igie11e pubblica e numerosi ministri ; l 'inaug uraz ior1e sarà fatta dal ministro del l avor o, del commercio e dell ': nctustria, il quale è incaricato an che dell 'igien e pubblica. Sono annunziate m olte conferenze, ch e riguardan o specjalme11te il compito del le infermiere visitatrici e della medi cina . pre· ventiva. Per inform azio1n~ e progra1nm'. rivolgersi ai seg·retari , J. Beyerma11 e Ad. Ter Cocik, Nieuwegracht 69-a, Utrecht, Olanda.

Congresso medico ungherese. L 'Associazione Nazionale ~1edica dell 'Ungheria si è adunata n ei giorni 4 i11agg·io e seg·uenti. Essa h a car attere corporativistico e perciò si è interessata esclusivamente d 'interessi professionali e di deontolog·ia. Tra i temi discu ssi sono: le assicurazioni sociali, g·l ~ st=.p endi clei m edici ospedalieri , l a soppressio ne dell e prest nz joni medicl1e gra lu~~ e, 1'istittizion e di u 11 ~ufficio di col locarnen to. 1

Corso di perfezionamento in gastro-enterologia a Barcellona. Avrà luogo a Barcello11a dal 13 o,: tobre al 20 dicembre, presso l'Ospedale della Santa Croce e di San P aolo, sotto la direzio,n e del prof. F. Gallal't Monés, col concor so di altri quindici inseg11antj , tra cui Marafion cli l\iiadrid e Gutmann di Parigi. L'iscriz'.:e>ne importa 100 pesetas. Per iscriz·io11i, informazioni e progr amm:, rivolgersi alla: i\dn1ini straci6n del Hospital ct e la Sanla Cruz y San Pablo, Depqsiiaria, Barcelona, Spag11a. 1

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Corso di perfezionamento in oftalmologia a Vienna. organizzato dal 1° ottobre al 5 dicembre. 11ella J e nell~ II Clinica oculistica, presso l 'Ospedale Gen erale. È pron1osso dal! 'Associazion e ~1Ie­ dica Am ericana di Vienna e perciò l 'in tero insegnam ento s~ t errà in inglese . Per ch è il corso abb~a luo go·, si richiede che le iscr =-ijoni raggiungan o il minimo di 10; n on si accet t ano più di 16 iscrizio·n i . .È. questo ~l 7° cor so del genere. Le iscrizioni importano 250 dollari, di cu i. un quinto v~ corrisposto jn anticipo. Rivolgersi al Prof. A. Fuch s, Sko dagasse 13, vVien VIII ; o•p pure alla A1nerican Niedical Association , Alserstrasse 9, Wie11 VIII. È

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Nella stampa medica. Continua la fioritura di nuovi per ·,odici, ch e attestano, l 'esuberanza editoriale dell a classe medica. Segn aliamo cc Il Can cro », rivista trimes trale del cc Ce11tro per lo tudiq, diagn osi e ct1ra dei tum ori presso l 'Ospedale di S. _0-iovanni e della Città di Torino »; co nta sette direttori, ch e sono i proff. sen . B. Pescarolo, preside .del Centro, B. "Niorp11rgo, F. l\[ich eli, _..\. Poch ettino, f\II. Donati, l\II. Bertolotti e A. l\·I . Dogliotti; redattore 1


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JL POLICLINICO

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r esponsabile è il prof. P. Pietra, assistito da vari r edatlori ordinari. Ha lo scopo <li pubblicare i resoco11ti (l~vort e discussioni) delle Riun]oni mediche-chirurgich e-radiolog iche dimostrative d el Piemonte per lo s tudio·, diagnosi e c ura dei tum ori. Il pri1no fascicolo comprende una serie di lavori, un referendum del sen. Pescarolo, ecc. Abboname11to a,11nt10: Italia L. 20, Estero L. 40. Redazione: v=a Ospedale 36, Torino; ammjnistrazione: Cas. Post. 358, 'forino. Si' è anche iniziata la pul1blicazio11e di cc Medicjna I11fan tile n, rivis ta men sile cli m edicina e lerap-ia d ell '~nfar1zia, diretta dal prof. G. Genovese. TI primo i1un1ero è co·n sacr ato alla m em oria del prof. Lujg·i Co ncett~ ; reca anch e un l avoro d el prof. ì\1arti11ez ' ' argas di Barcellona, ecl una serie di recens ioni e nole di t erapia. Il nuovo periodico si ar1nunz=a vi tale. L 'abbonamento annuo :i 1nporta L. 30 per l 'Italia, L. 60 per l 'Estero. Gli uflì r.i h anno sede in Roma, vja S. Croce 98. Alle due i1uove r~clute d ella s tampa medica un sal uto· aug·ur:lle .

gu=·te delle norme conformi alle direttive del1'on. Augt1sto 1'l1ra ti. Gli esçin1i sar a nno presieduti dagli ispettori reg·ion ali. Ai med ir j cl1e avranno superato detto esame verrà con , egnato un diploma. È s tato definitiYamente approvato lo schema di valutazione fis'ca e sportiva compilato· dal prof. Viola in colJ abor azio11e col Comitato medico nazionale di c-0llura fisica. Ne sarà iniziata subito l a s tampa e l a distr ;buzione a~ medici sportivi per co1ni11ciare subito i l avori nelle società sportive . . Furo no formulati alcuni desiderata ché saranno· sotto·p-Os li all 'approvazione dell 'on. Turati e di Clli s', darà notizia non appena verranno sanzionati dall'approvazion e d el sommo gerarca dello sport nazionale. L 'on . Errr1anno Fioretti 11a presentato all 'on. Tu rati, al P al azzo del Littorio·, i componenti del Co1nitato tecnico. Nella sede del C. O. N. I. il segretario g·enerale g·r. 11ff. Beretta ha pure ricevuto i componenti il Comitato tecnico.

Le Terme di Viterbo.

Viaggio medico Pi1·enei-Oeeano.

11 13 corr. sono s ta,te inaugurate ufficjalmente l e Tern1e di Viterbo, cedute dal Comune al! 'Opera azion al e Dop ol avoro , che ha provved11to· a r es taurarle comple ta111ente ed a m etterle in valore, dimo s tra~dq di saper asso] ere il suo compito d_i assistenza, social.e ed igienica a favoife delle classi l avor atrici. Gli, stabilimenti sono, dotati di ·un 'organizzazione e di un attrezzamento· tecnicosa11itario rispondenti alle più moderne esigenze. Le comun icazioni con ~ centri vicini . sono state r ese più comode: è stato i&tituilo un .servizio automobilis tico d jretto cla e per Roma. Le cure son o r ese accessibili a t:to~o' g'ratuito' o' semi-g·ratuito a tutt~ ! dopolavoristi d 'Italia. · ~.\.11 'inaugurazione intervennero S. E. Turati, il Ministro Bottai, ~l Sot tosegretario, Alfieri, l 'on . Er1nanno Fiorelti e altr e aulorilà.

Il 2° viaggio medico ai P~ renei e sulle coste del1'0 ceano Allantico si svolgerà dal 6 al 17 setternbre. Per i prog r ammi e p er qual siasi informazione scrivere al Dr. 1\1. Fa11re, La :Nialou (Hérault), Francia.

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Federazione Nazionale Medici sportivi. Nei locali del Si.nclacato medico fa scista si è adt1nato p er Ja, !?rima volta jl Comitato tecnico della Federazio n e Italia,na medici sportivi sotto la presidenza dell 'or1. Ermanno Fioretti1, preside11te del.la F. J. ~1. S. Erano present i. il segretario nazionale d ella F. I. 11. S .. dott. Corradino Pampersi, insieme agli altri membri co•m ponenti il Comitato, n elle persone del prof. F au sto Angelucci (Lazio) , prof . Massimo Cartasegna (P~emonte) , prof. Nicola Cast ellinò ('Napoli), prof. Giul io Ceresol e (Venezia L::d o), pro f. Giovanni Pin,i (Emilia) , prof. Enrico Polacco (Venezia Giulia), prof. Ern~sto Podest à (Pugli a) , prof. Goffredo Sorrentino (Marche) . L ·on. Ermanr10 Fioretll d op o breve esordio h a iniziato la discu ssione degli importanti e numerosi argomenti iscritti all 'ordine d el giorno. Fu deliberato ch e jl m anuale p er i m edici sportivi verrà compilato entro il mese di novembre mediante la collaborazionP cliretta di tutti i componenti il Co,m itato, ch e si son o divisi i diversi argomenti da trattare. La comp jlazione definitiva è s tata dall 'on . preside11te assegnata al prof. Pini, cui spett a il compito di co{lrdinare i lavori di coml1ne accordo con i singol i-. collaboratori. Il n1anuale sarà breve, semplice e di massima utili tà 11ratica per i meclici sportivJ. Per l 'istrl1zione d ei medici sportivi saranno se1

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Servizio telefonico d'informazioni sui medici a Budapest. I. 'azienda telefonica di Budapest ha istituito uno speciale serv1z10 informazioni, grazie al quale i pazienti possono inettersi in rapporto· con i loro inedici j.n qualunque momento. I inedici prat:.canti l aséia110. informata la centrale telefonica dei loro spostamenti q,uotidiani e dei numeri telefonici con i quali possono essere chian1ati n elle varie ore del g iorno. Chiunq u e abbia bisog110 dell 'ass:,st enza inedica può limitarsi a fare il nome d el m edico desiderato: l ' ufficio centrale provvede immediatamente a far gil1ngere la richi esta. (Jl . Med. Ass. S._ A. , 11. 9) .

I decessi dei neonati di Lubecca. Il dran1ma della maternità di Lubecca è definitivamer1te chiaritto dai risultati dell'inchiesta ufficinle, compiuta sul luogo per ordine del ~Ii ­ n istero dell'Interno, dal prof. Haendel, diret~ore clell 'Ufficj o d 'Ig iene d el Reich, e dal prof. Lange, dell 'Isti tutò R. J{och.. Tale inchiesta ha dimostrato l 'inesislenza assoluta delle accuse fatte al vaccino Calmette. I }Jroff. llaendel e Lange, dopo aver eseguito esp erienze cliniche e di laboratorio, S-Ono giunti alle conclusiorti seguen ti : 1) Il vaccino inviato da P arigi a Lu])ecca è stabile e non ha subìto modif;.cazioni; 2) Il vaccino del prof. Calmette è assoll1tam ente inoffensivo e adempie completamente agli scopi per ~ quali fu creato. 3) Le morti d ei n eonati, avvenute alla maternità di Lubecca, si d ebbono imputare unicamente al personale, che è r esp on sabile di inquinamenti ~ro­ dottisi nei t err eni e nelle culture del vaccino francese. Sono questi inquinamenti, sovrapposti ai bacilli completamente ~noffensivi del Calmette, che hanno causato la mor,._e dei neonati


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SEZIONE PRATICA

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Omaggio a Castaigoe. Gli an1ici ~ gli all1evi del prof. Castaigne gli offl'iranno, nel prossimo novembre, in occasione del suo giubileo, un volu1ne di memorie ed una artistica m edaglia. Il C-0mita Lo d'onore è presieduto d ai proff. Chauffard e Achard di Parigi, Chi sottoscriverà un min:.m o di 100 franchi, r1cever à una riproduzio·ne della medaglia e un esemplare del libro. l,e csottoscrizioni vanno indirizza te a: Dr. Henry Paillard, avenue d 'Aubière 27, Cler1nont-Ferra11d (Puy-de-Dome), Francia. Si è spento a Roma il prof. gr. uff. ANGELO RAFFAELE C8R.VELLl, colonn ello medico a ripo·so, decorato d :, medaglia d 'argento· al valor militare; da oltre un trentennio er a, m edico della Camera dei Deputati. Del prof._ DEOD.l\TO l)E CARLI, spentosi in questi g iorni tra ~l rimpian to dei moltissimi amici ed estin1atori, dare1110 una breYe necrologia in llil prossimo n u1n~ro.

ANNALI D'IGIENE. Gli « Annali d 'Igiene » costituiscono il periodico più vario, più riooo, più intereeeante di m edi ci•n.a preventiva, sanii.tà pubblica e biologia applicata. Vi .collaborano i più reputati igienisti, patologi ge· nerali e micr obiolog.i italia ni. R-ecano una densa rubrica di recensioni ed una cc· piosa m e&Se d i notizie documentative. Sono l argamente diffUBi e accreditati in tutti i P aesi. Si rendono uti·l:i a tutti i m edici. Abbonamento sem eatrale (luglio-dicembre): Italia L. 3 O, Eetero L. 5 O ; ai n·o stri ~b bona ti r.ispetti va.. mente L. 2 7 ,50 e L . 45. Rivolgersi direttamente all'Editore LUIGI POZZI, via Sistina, 14 - ROMA (5).

Il Diritto Pubblico Sanitario Period~co rnens~le

di legislazione e giurispruder1za. Direllq~j : On. dott. Ari stide Cara p elle, Cqnsigliere di Stato. Avv. Giovann i Selvaggi, Esercente in Cassazione. Il Numero 7 (Luglio 1930) contiene: Att r ibu zi-o ni e doveri dei medici e dei farmacisti nella . ten uta e nella somm inistrazione dei prodotti stupe facen ti .

Note s in tetiche: L'elenoo dei poveri ai fini de ll'a&si· stenza s a nitaria gratuita. Rasse~na d i gi u ri ~vrude n za : · Medico condotto conso.rziale. Obbligo di r e:ei·denze. Dimissioni d' ufficio. Mecli ~o ·oo·n ·dottc. Invalidi. Preferenza. EeeTcli.zio.· proiesaiolllale P..ibusivo. - Resp·o nsabilità pen•ale e civile per preteso fatto colposo del sanitario di un ospedale. - Medico dii I stituto privato.. Qualità d 'impiegato. - . Impiegato di manicomio interprovinciale. Competenza. Licen·z iamento. M·a lattia profession a le. Infort uuli. Crirter io d-ifferenziale. - Competen•z a. Leggi e Att i del coverno : Vaccinazioni a ntidifteriche. - Con~orzi provinciali antitubercolal'li. EsenziO'De cLl tassa d i bollo. - Riconoo.cimento, ai fi·ILi del computo delle campag.n e di g u·e Na, del tempo passato~ in luoghi dli •cura. Tariffe staJbilite dai Sindacati; a.pprc:.vazi one p r efetit i zia. Ricon·o sci m ento· della qualifica di speoialista n ei var.i rami dell'ooercizio ,professiona le .. - M.qdifi,c he alla Leg.g e 6 giugno 1929, n. 1024 , reca. nte p r·o ivvedimenti •a f avore dell'in C!a'en1ento .d emografico.

Abhonamento per il 1930: Italia L. 3 6. Per· gli :ihbo11a t~~ al « Policlinico » sole L. 3 O. Un nu-· mero s~par a tq L .. 5. Ai nuovi abbonati si inviano subito i Numeri pubblicati da Gennaio ad ora. Inviiare Vaglia all'editOO'e del «Policlinico» LUIGl. POZZI - Ufficio Postale Succursale diciotto - ROMA.

Indice alfabetico per materie. Addon1e chirurgico d a i1npalame11to Pag. 1133 Angina pectoris ed affezioni coronarie » 1136 _.L\..ngina pectoris post-. ·,nfluenzale » 1137 Appendicit~ a,cuta: tra ttamer1lo di )) Ochsner-Sherren 1141 Appendicite : ritardo del passaggio ileo·)) cecale e iperto.n ia seg1ne11tar:1a del ceco 1140 )) 1151 Artropatia di Charco t . )) 1145 Bibliogr afia <t Brucella m elilensis » e « Br. abortus »: comportamento di fronte a 1153 colori q 'anil~na . )) 1154 Cisti ossee : sulle cosidette )) 1142 Colon : in ~erpo sizione )) 1158 Comp ensi ai Sanilari Diabe te e. coma diabet!co: iniezioni di )) 1154 zucch ero )) 1139 Diverticolite ·. En1orrag·ie meningee spontanee e sin)) 1129 tomatiche .. Gravidanza : diagnosi biologica e ormo)) 1152 ne ipofisario . Insul irta n el tralta·m ento di bambin:. )) 1154 jpolrofici )) 1146 ~Ialaria : congresso •. ))

Malattie reumati ch~: principii genePag. ral i d~l trattan1ento )) "Ili/. edicina sociale . )) l\tiorbo di Basedo'": cura ioLiica )) ~Iorbo rl :, Basedo\v: u so dell 'ergo tamin a )) Narco·si etilenica: r!cer che sul san gue )) Udori ~11 Omero Osteoperiostite sifilit~ca gommosa tardiva. in. eredoluetico . .. Polm.oniti da, irritazio·n e del per:toneo )) )) Sc lerosi a placche: agente eziologico ))

~uture

introflettent~ coltura ~n umore

))

1142. 1158· 1155 1155· 1151 1157 1153 1152 1153 1135· 1152 1138

'f essuti: acqueo )) 1'rombosi cardiaca n,ellé\ difterite . ·rrombosi cardiaca, : u so terapeutico del)) I'ossigenq .. 1138 Tubercol os~, : micQbatterio umano avi~ul~nto .. .. ._ . . 1151, 1152' Ulcera digiunale post -operatori a: indi)) rizzo ter apeu tic~ 1152 Vacci n azior1e anti-influenzale profilat)) 1151 tica n el lattante . l' igilan.za igi enica v ande

s1i

))

alirn,enti e be))

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Diritti di propriet à r iserva ti. - Non è consentita la ristampa di lavoTi pubblicati nel Pol icli n ico se non in Beouito ad autoTizzazion e scritta dalla redazione. "JiJ vietata la vubbZicazione di sunti di essi senza citaTne la fonte.

Roma - Stab. 'f ipo-Lit. A rmani di M. Courrier.

V. AscoL1, Red. resp.


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IL POLICLINI CO

LANNO

xxx V11,

I UM. 31 J

/mportanti pubblicazioni a disposizione dei Signori abbonati al " Poli cli nico,, ;

Prof. Dott. LEONARDO D0'1INICI Direttore della .R. Clinica Chirurgica delt' Un1verstt à di P erugia I

I

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Prefazione del prof. ltOBERTO A..LESSA..NDRI Ecco conle si esprime l'insigne Clinico Chirurgico .questo nostro volunte: « Piocola chirurgia e ohirurgia di urgenza. «Ecco due caJpitoli dellia chirurgia che veillgono « molto spesso nell'insegnamento clinico trascurati o «svolti m eno estesamente àegli .altri, e che invece « dovrebbero per le necessità del1a pratica, in specie «per coloro ohe .appena laureati vogliono o debbono « esercitare, per lo ·p i.ù in picco]i centri, costituire «la. parte più imp1o irtante. «La così detta piccola chirurgi.a è l'unica chirur« gia che si possa fare, ne1Je campagne e nelle mi« nori città, d.aJ n1edico condotto spesso isolato e con ·« scarsa possibilità di consigli e di aiuti. E per lui « non è piooo~ia; e neppuire per il malato! Special« mente per tutto riuello che riguarda la prepaJ"a« zione, l'anestesia, il materi.ale, qualunque atto OJPe« rativo, .anche il più semplice, h.a la sua importanza, << poiohè 1a trasc:mranz-a di norme, ohe devono essere «seguite come per interventi più complessi, può de« terminare complioazroni gravi, che anzi si vedo no « eeguire forse più spesso a •p iccoli .atti operativi che <<non ai grandi , pei quali la preparazione si fa sem« ptre con maggiore iattenzione, e si richiede un ohi·<<rul'lgp .più provetto. « Preziosa è perciò tutta La prima parte di questo ·« nuovo Manuale, in cui con esposizione chiara e -<<precisa è riassunto tutto quello che è indispensa« bile per la preparazione e la condotta di qualunque « inteTvento, e 1a p~rte quarta dove è ~sposta la -4< teanioa delle operazi1 oni 1più comuni. 1

di Roma nella Prefazione che si è degnato scrivere per

« La chirurgia d~ urgenza è l' a.ltro capitolo di cui «s'intende senz'altro l' impoirta.n za 'essenzi.aÌe.. Qui « spesso non si tratta di. picco1 l i interventi anzi è « in questo oam1po in cui possono occorrere i' ca.si più « difficili e complessi e non soJo per la tecnica e la cc condotta delL' operazione, ma anche per I.a diagnosi «e la indicazione e soprattutto per sapersi guidare «e decidere durante l'atto OIPer ativo, che può porcc tare a variazione del piano p r estabilito; si richiede «cioè spesso esperienza e .abilità di chirurgo oonsucc mato . « Pure è 1a chirurgia, che ohiunque p u ò essere per « n~sità costretto a oompiere, non si può rima.n<t dare l'intervento e occorre iprendere una decisione « raipida ed è spesso indispensab ile saper giudicare « rettamente e intervenendo o applicando gli oppor« tuni ausilii, soprattutto non nuio cere e provvedere « iaJ. soccorso più urgente, r inviando quando è possi« bile, quello definitivo a m omento migliore e a mani (( più e~erte. « Verità indiscussa è ohe in questi ca.sj l'esito del1a « lesi10:ne e spesso la v ita del malato dipende dalla « condotta del medico che primo lo esamina e lo soc« corre; l'esposizione pur su ooin ta del Do,m inici nelle « molteplici evenienze di traumi ed in geneer di le<• sioni che richiedono urgente intervento, può esser8 « di guida preziosa ial chirurgo giovane, e permet« tergli di comportarsi correttamente nelle molteplici <\ difficoltà dell'esercizjo professionale ». 1

PII'Od:. ROBERTO ALESSANDRI.

Un volume di pagg. rv-452, con 225 figure intercalate nel testo, nitidamente stampato su carta semipati· nata ed artisticamente rilegato in piena tela inglese, con iscrizioni sul piano e sul dorso. Il libro è elaborate con criteri di assoluta praticità, e corrisponde in tutto alle esigenze odierne dei medici chirurgi condotti, del giovani laureati e dei laureandi. Prezzo L. 5 6. più le spese postali di spedizione. PP,r i nostri abbonati sole L. 6 2.

Prof. DOMENICO T AD DEI

DTRETIORE DELLA R. CLINICA CHIRURGICA DELL'UNIVERSITÀ DI PISA

NUOVE NOTE E LEZIONI DI CHIRURfilA PRATICA Perchè i lettori possano valutare l 'effettiva importanza di quest'opera: ne riportiamo l 'Indi ce : Prefaz,ione - Come allevi a re e evitai:e il dolore nelle medicazioni - Sull'u·so della carta ipergamena in ohi· rurgia - Sull'uso dei guanti di gomma per parte del medica pratico - La estrazione degJj aghi infissi nei teseuti - Il fattore .. ristagno,, nella patogenesi di molte affezioni locali - Di un accesso freddo primitivo della lingua - Il megaesofago primitivo soprafrenioo - L'ascesso freddo sottocostale di origine per.ipleurica - Una freq,u entissima sindrome caratterizzata dalla dolorabilità aortico-ilia-0a - I ipunti doloroei aiddomina.li .provocabili colla palpazione - L'ulcera gastrica e duodenale considerata da un chirurgo - La tecnica della gastroenterootomia - Per l a teen.ica. delle sezioni gastro-intestinali - Sul tratta.mento delle aderenze dell'omento a l peritoneo parietale Sindrome apparentemente urinaria dovuta a colite ei,eco~aaoendente Sull'ass-0ciazione della sindrome oieoo-colica (da tiflocolite e per.i tiflocolite, membraine pericoliche, cieco mobile, ecc.) e della appendioite Su un caeo di paipillomatosi vescicale. - L'ascesso pr-0eta.tico meta.etat ico - La sclerooi primitiva della pr<r

Gtata - Fiatoìa veooi co-otturatorio-cutanea conseguente a permanen~ di corpo estraneo in vescica - La tecn ] ~a migliore dell'epicistostomia. temporanea e defi.nitiva - LI trattamento post-oper atorio nella prostar tectomia soprap·u bica - Le nefropieliti acute e eubacute - Di una nefroureterectomia totale per cal-00looi pR.ravescicale dell'uretere con pionefrooi - Autoplastica per inversione con sezione lineare e ccm reeezione cuneiforme b ipolare nella cura delle fistole cutaneo-mu-0aee - Di un seminoma sviluppa/tosi in testicolo ritenuto interstiziale, lussato eecondaria·mente nel ventre _ Di un ascesso periveecicale apparentemente primitiivo _ La torsione d el peduncolo nei ft.. bromi dell'ovaia _ Di una tromboflebite esterna traumatica _ Di un tumore pa.l'avertebrale lombare sinistro - \ 1 olumin0Gissimo ascesso fr eddo delle linfoghiandole lom•b oaorti che - Le -spcmdilooi Di un tumore a miéloplassi - Ginocchio valgo bilaterale degli adolescenti ed alterazioni endocrine - Le apofisiti superiori dell'omero.

Volume di pagg. IV-280, con figure nel testo, nitidamente stampato su carta semipatinata. Prezzo L. 3 6 più l e spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 3 2, 5 O in por to franco .

Per ottenere quanto sopra inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI - Ufficio Postale Succursale diciotto - ROMA


.A.NNO XXXVII

Roma, 11 Agosto 1930

N11m. 32

fondato dai professori:

GUIDO BACCELL'I

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE REDATTORE CAPO: PROF.

PRATICA

VITTORIO ASCOLI.

SOMMARIO. ·111ote e contributi : A. Avoni: La cura ohirurgtlca del·

l'osteomielite emato.gen;a acuta,. - G. Nisi : Tra tta· mento incruento dell'unghia in·ca.rn ata. Osservazioni cliniche : B . De Lu ca : L 'emiplegia infant ile da mP#la.ria. :Sunti· e rassegne : P.l'!LLE: Gaté: Le malattie cutanee indi·c i di mala tt.iio degli orgaJn.i interni. - SchurerWa1dheim : Eti ologi a , teraipia e p•a togenesi ·del prurigo. Nervtl ·d·e l priu.rito. - G. A. Rost: Il problema dell'eczema consi.derat<>. dal 'PU'Ilto id i vist a et'iQgenetioo. - SANGUE: Blau·d, Goldstein e FJrs,t : L'.anemia fu3i01l-0•g ica .della .g ravida.nza,. Jagi·c e Spen.gler: Raidil()terapia nell•e mala.1ttte del san.g u.e. - EREDOLO· GIA: G. J11et: Basi 1dell a dottrin·a dell'eredità umana. .Cenni bibliografici. .Accademie) Società

l 'insulina su1i depo..siti ·di glicogene niel diabete. Stato idel midollo Q&Seo p.rima e 1dopo la splenectomi-a n ella titteriziarJ e m olitica. - SEMEIOTICA : La febbre d'Òrigin ·e sconosciuta. ·- D1ia,.gnosi differenziale del.l e rfebbri croniche tubercolari e lll(>.n tube~coliari. - CASISTICA : Il .rene dei vecohi. - La fu·n zione renale n egli ammalaJti di g·o tta. - I ren.1i nell'irufe· zione I>·n mnnoooccica. - La chilu•r .i a nell a sifilide ve· scicale. - I l ·oolom. focolaio ·di infezi001e .n ella pielite ctronica, nel1la cistite e nella prostatite. - TERAPIA: L'effetto dei idiverei r i medi nell 'i·pertensione. - L'oleato di sodio come m edioaanento ipotens ore. - Cura dell'eplis tassi degli arterios·cl·ero.ti ci. - Morbo id i .Vaquez e oura con la f eni'lidrazina. - TECNICA: Cul· tu•r a del bacillo •della tTuber·o olosi drulle t1rine. POSTA DF.GLI AUBONATI. - VARIA : La criminalità m i stica nella società m-0dern1a. Nella vita professionale : Medi oina socia;le. Concorsi. -- Non1ine, piro·m ozioni e d 0:norifi:cenzie.' Nost re corr is.pondenze: Da P arigi. - Da Pa·dova. 1

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Accaidemi a La-ncieti.ana .d i Roma. Sociietà M·e dico-Ohirurgica della Romagna. - Società di Coltura Me dica Novar rese. - I II Convegno annua le regionale dehla Sezione Lomb ar·d a della So·c ietà ItaJ1iana Fascista di studi sci.entifì·cli su lla tubercolosi. · .Appunti per il me-dico pratico : MEDICINA SCIENTIFICA : Studi sul·lia fun zione del f.eg ~#to. Glli effetti del· Mediche,

Congressi :

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NOTE E CONTR IBU171. DsPEDALE « CosTA » - BAGNI DELLA PoRRETTA.

La cura chirurgica dell'osteomielite ematogena acuta. Dott. ALDO AvoNI, lib. doc. ·di Patologia Chir. n ella R. Univ. di Bologna , dir·ett. in c. .

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Sui ban ch i ·della scuola d.a lla viva voce dei m.a estri prima, d.allo stu.dio delle op·ere medich e e dall 'osserv.a zione clin ica o~ped.a)iera poi, avevamo appreso com.e il trattamen to razion,ale dell'osteomielite inf.ettiv.a ematogena / acuta dovesse ess·er e tempestivo, pronto, spesso urgente. non troppo eco11om ico e rap·p resentato ·dall 'ampia apertura dell 'osso colpito previe g·enerose incisioni ·delle p.a rti molli fino al midollo. Nella pratica successiva avevamo seg·uìto questi precetti con risu ltati .assai lusinghieri nonostante la g·ravità spesso estrema d i tale infezione. Le statistiche operatorie uscite numerose fra noi per le stamp·e dur.ante parecch i .a nni .a vreb .. bero voluto docu men tare la g·iustezza di un ta-

Notizie diverse. · Rassegna della stampa medica . lndiC'e alfabetico per materie.

le proceder e; sen onchè da qu.alch e tempo .a questa parte si son o levate qua e là voci di disapprov.azion.e e di con.d.a nna per qu esto meto·do corrente perch è forse troppo radicale, eccessivo e pericoloso; voci suffragate invero .d.a casi clinici assai numerosi a evoluzione più raI)ida e più reg·o1are (m inori e m eno temibili complican ze) e con percentuale di guariti più elevata, casi clinici cur.ati appunto con in terventi men o d~molitori , più econ omici (in cisioni sem·plici delle p·a rti molli e d_el p·e riostio senza intaccare il midollo, punture evacuative) . Così, per citare qu.a lche ·esempio, Rost e i suoi ·discepoli, come g·ià prima Ritter , Miiller, Rostock , afferm.ano - in b.ase ad una statistica assai numerosa di otto a nni - non essere indicat.a la tr.a pan.azione ·dell 'osso e jl dre n agg·io della cavità midollare , giacchè la percentu.a le della mortalità e delle complicanze sa·r ebbe ·m eno alta con la semplice apertura dell '.ascesso sottoperiosteo in quanto non si infetterebbe il midollo ancora immune. Och sn er e Crile con sigliano un.a trapanazione ossea immediata esplorativa 'ch e ampliano poi scopren·do ampi.a~ente la cavità midollare, solo in caso ch e in questo ci sia ·del pus.


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[ ANNO

IL POLICLINICO

Krosn obaew, rendendo di pubblica ragione 4:28 casi di osteomielite acuta, afferma anzitmtto che nei primi 15 o 16 anni della sua pratica è stato interventista sistematico perdendo però in tal modo amnlalati per shoch operatorio o per narcosi. Egli crede che la trapanazione d ell ' osso non ra p·p resen ti una pan.acea m entre invece sarebbe .di urgenza assoluta la in cisione semplice in anestesia locale. Conclud e ·p·oi sosten endo oh e occorre ten er conto dello stato generale ·~el malato ,e delle sue forze avendo il n1assi1no riguardo per i suoi tessuti, evitando n ei . primi stadi dei casi più gravi una attività eccessiva e sopratutto la narcosi gen-er.ale . Consiglia inoltre n el primo stadìo settico d ell 'osteomielite, ·d i .accontentarsi d '.a prire precocemente l 'ascesso incidendo fino all'osso e curan.do in seguito il flemmone con uso parchissimo e brevissimo di tan1poni o drenaggi .. In casi di osteomielite epifisaria dei bambini più piccoli - ad empien1a articolare non an• • • • • • cora formato - com1nc1are con asp1raz1on1 ripetute del pus per m ezzo di un.a semplice siringa, ·e soltanto negli adolescenti o in seguito 1 <\ invasione dell.a capsula da parte del pus, o in caso di flemmone, praticare incisioni e ar~ trotomie economiche senz.a tamponi. Vorrebbe infine toglier e ai m·edici il con cetto del legan1e indissolubil e : o_teon1i elite, tra pan.azione che, ten endoli inattivi, fa loro p er~ere un tempo • prezioso. Aubert m ette in g uardia contro le complicazioni pericolose che possono seg uire all 'apertura precoce d'urgenza dei focolai osteomielitici a cuti n egli adolescenti costitu endo essa un tr.a uma ·dannoso e con siglia di rin1andare tale ap ertur.a .a m.a tur.azione a\rvenuta del focolaio con mezzi m edi camento i. A o legno di questa te_i porta due casi : 1) .R ag·azzo undicenne : apertura al terzo giorno di un focolaio osteomielitico del perone eguìto dalla comparsa rapida di cinque nuovi focolai e d.a un aggravamento ·dello stato general e, così da rendere improro o·abile l 'an1putazion e. 2) Giovane ventenne: apertura all'ottavo g iorno di un fo colaio recidivante della tibia ~eguìt o da morte in capo ad otto giorni mal@:rado aperture larghissime d el fo colaio. Sen za dubbio l 'esistenza di queste voci e più di tutto il fatto obbiettivo indi scutibile dell a ca istica , devono far riflettere ~ eri amente quant i con frequenza magg iore o minore sono chia 111ati a curare amma lati ·di osteomielite infettiva en1a togen a acuta ; in a ltri termini il tra tta111ento corrente classico seguìto dalle nostre scuole arebbe per lo m eno eccessivo.

XXXVII, NuM. 32)

io credo - non va presa La questione tanto alla leggera giacchè una certa diversità nel meto·do curativo può assumere in pratica una importanza non lieve. Se infatti i sostenitori della cura ·economica fossero nel vero, noir seg·u.e n·do il loro consiglio, verremmo ad abbreviare note\7olissiman1ente la durata della m.a lattia con inestimabile vantaggio d egli infermi e delle amministrazioni ospitaliere non solo, ma .a ttenueremmo o .eviteremmo in gran parte le complicanze fatali minaccianti la vita di questi pazienti: per cui credo non del tutto ozioso esaminare un po' da vicino quest'argomento di così grande importanza pratica. E ' accertato dalla clinica e dall ' esperimento ch e l 'osteomielite ematogena acuta è una m,a lattia infettiva i cui germi per una causa qualsiasi spesso insignificante in apparenza o imprecisabile o inavvertita, da un focolaio primitivo, rintracci.abile -0 meno, passano per via ematiC'a n elle ossa e precisamente nei punti in cui più acoentuato è il processo di accrescimento, più ricca e iattiva si compie la circolazione (·metafisi) : e p er ·l 'appunto detta ematog·ena a cuta . Questo trasporto di germi in am, m.assi più o meno cospicui e il loro successivo fis sarsi nell'osso· ·e particolarmente nel midollo sono favoriti d.alla sp·eci.ale ud.divisione dei v.asi sanguigni (L anger, Le~er , Kuliga, Turck, Nussb.aum), vasi termin.a li n·ella m etafisi e an.aston1izzantisi nelle epifisi e nella diafisi: ·da cui u110 sviluppo straordin.a rio dell.a r ete capillare d.a un lato .e il deposito dei germi per semplici condizioni meccaniche e forse anche per affinità chimiche sp eciali ignote, dall'altro. Questo rigu.ardo alla localizzazione dei germi n eI mi·dollo ossia alla forma iniziale di mielite; mar com e è noto e arcinoto, il processo, lungi d.aJ rimanere circoscritto in un punto, dopo brevissimo t empo - ore - si diffonde alla corticale e a l periostio di gran parte dell'osso e al]' osso intero. Come, e perchè? Sappiamo dall 'anatomia che l 'osso è formato da1 periostio, dal mi·dollo e dalla corticale; le quali parti non possono essere certo consider ate in·dipendenti, distinte l 'un.a dall 'altr.a, ma formano· invece un tutto; sono leg.ate -cioè anaton1icamente e in modo .assai stretto. Infatti troviamo: il periostio, membrana fibrosa .avvolgente e nutritizia che con la sua faccia in terna aderisce alla corticale per mezzo di un.a ricca r et e i cui vasi vi penetrano, per l 'esistenza delie fibre di Sharpey e per quella dei linfatici in r.apporto con le gu.a ine periva· scolari dei canali di Havers; il midollo ch e colma ogni cavità del tes- uto osseo e irrorato da ·divisioni e suddivisio1

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[ANNO

XXXVII, NuM. 31]

ni di vasi provenienti in . parte dall 'arte~·ia nutritizia e il1 ·p arte dalle arterie periostee; la corticale (sostanza ossea) crivellata da fori e canali, che comprende: I ) i canali di H avers · che comunicando ampiamente fra loro formano una rete unica e sottilissima e si aprono o all 'esterno dell'osso per mezzo ·dei fori di terzo or-d ine, oppure si ripiegano ad ansa per continu.arsi poi con uno dei canali vicini. I canali di Havers contengono i vasi e i n ervi .dell 'osso e sono circoscritti dalle l?-melle ossee reciprocamente incastra te (Testu t); 2) i canali perforanti di V olkman_n ch·e contengono pure v;a si e comunicano ampiam·ente e variamente tra loro e con quelli dt Havers; 3) la sostanza fondamentale disposta concentricamente .attorno ai canali haversiani; -4) i co·rpuscoli ossei od osteoblasti. cavità microscopich e che sboccano nei canalicoli ossei, a decorso irregolarmente flessuoso e anaston1izzan ti.si così ·da formare un.a ricca refe diretta in parte esternamente nei fori di quarto ordine e in parte n ella cavità inidollare. Circolazione arterio-sa delle ossa. - E' data dall 'arteria nutritizia che, entrata nell 'osso per il foro nutritizio, irrora il n1idollo clan·do due rami ·divergenti, ciascuno dei quali forma: a) un ramo midollare per il mi.dallo; b) rami ossei decorrenti n ei can.ali di Havers e comunicanti con i rami ·dell'arteria periostea, eh.e penetr.a no nell 'osso per i· fori di terz 'ordine e come capillari occupano anch'essi i canali ·di Havers.

Si hanno quindi tre reti: rete del midollo. rete dell'epifisi , rete della diafisi, comunicanti fra loro e quindi reciprocamente solidali qv r· ~ Lunque sia ii tipo di osso considerato (Testut). La patologia poi ci insegna che questa solidarietà intima, pien.a, reciproca , rimane inalterata al letto ·dell'ammalato, cosi che l'infezione iniziale può rimanere localizzata ad una di queste parti so~tanto per brevissimo tempo e in condizioni straordinariamente favorevoli : nella immen sa maggioranza d ei casi con grande rapidità - ore - il processo infiamm,a torio si diffonde da un punto a-Il 'altro ed anche ai tessuti molli circostanti coi sintomi, coi segni e con'. le alterazioni a tutti ben noti. Sappiamo pure dalla patologia ch,e i ·g _e rmi provenienti da un focolaio qualsiasi rintracciabile o meno , arrivati per la via arteriosa al midollo d.ella porzione metafisaria più spesso, o a l periostio o alla corticale m eno spesso, danno luogo per se s~essi e per le loro tossine a fusione purulènta, la quale, per i rapporti reciproci tra le varie parti ossee, diventa p·anostei-

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SEZIONE PRATICA

te. Si ha poi più o meno rapidamente, a secon.da della comp&rtecipazione e compromissione -d el circolo arterioso, nutrizione scarsa o insufficiente e quindi necrosi. Così stando le cos·e il taglio semplice delle parti molli e l 'apertura più o mèno ampia del periostio possono tanto 'd a troncare il deçorso inquietante e spesso fatale della malattia e da evitare complicanze serissime sempre? Co~ .questo intervento si mette, è vero, allo scop·e rto il focolaio e una parte, perm,e ttendo al pus di fluire all'esterno cosi da deconge· stion.a re le parti, ma ·n on si riesce a svuotare d·el tutto la corticale e il mi.d allo sottostante, qu.a si sempre presi e alterati fin d.a ll 'inizio, in partic0lare quest'ultimo appunto perchè gli amm.assi di germi, come si è visto , segu-0no la via arteriosa e vanno direttamente al midollo stesso; e in ·definitiva la necrosi ossea tanto temuta (sequ·e stri) non è prevenuta, ma favorita. . Come si p;u ò pretendere infatti di portare . .a ll 'esterno i prodotti morbosi senza trapanare la cortical e fino al centro? Se per la migrazione d ei germi da un focolaio vicino o lontano furono più che sufficienti le comunicazioni tra. periferia e mi.do1lo , ·esse non bastano certo più ad .elimin,a r·e l'essu d.a to pur~lentq e i ~.prodotti di sfacelo ben costituiti, anche se ampliate e façi1itate id.a as:pir.azi·oni 1e incisioni economich e. II confronto istituito da .alcuni ·fra osteomielite acuta e mastoidite mostra pienamente l 'eccellenz.a della trapanazione generosa e precoce: noi vediamo infatti gli otoiatri n ella cura operatoria delle m.astoiditi .da otite m edi;a puru, lenta acuta non contentarsi di uno scalpellam·e nto r.apid<? ·e g rossol.ano·, ma aperto l'antro mastoid·eo e individua to I'aditus, ricercare e mettere allo scop·erto con pazienza ·~ cura spesso meticolose ogni singola -.•oellula allo scopo ·preciso di prevenire il più piccolo ristagno e con ·esso .elevazioni termiche eventuali e complicanz.e postoper.atorie noiose. Nè basta : trapanando generosament.e a_n éhe in quei r.arìssimi casi in cui l 'infezione rimane localizzata al periostio non si trasmette certo ·q u.esta .alla corticale e .a l ~midollo ancora immuni perchè la breccia operatoria riman.e aperta .e, .drenata più o meno .ampi.aro.ente, così da perm·ettere ·~ favorire il deflusso dell'essudato· .a ll'esterno, .anzich è I 'inn esto delle p·a rti sottostanti. Non si riesce poi a compren.der,e come m .ai in questa malattia infettiva a decorso acuto e talora acutissimo, l 'i.nterve·n to operatorio· generoso, non economico, sia· troppo grave per la prognosi : poichè in qualch e· modo bisogn.a pu1

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i1.6a

[ ANNO

IL P OLICLINièò

re agire Cl 'astensione è ìnammìssìbìle e inconcen~bile), non è forse per lo m eno imprudente per;de,re ore preziose in punture evacuative, in aperture minuscole incapaci del tutto a dominarei _il processo infettivo? Quantità insignifi~ canti di etere· somministrato a goccie basteranno a compiere l 'intervento radicale con grande beneficio dell 'in·fermo e piena sod.disfa zione del chirurgo che - qualunque possa essere l 'esito definitivo - ha così tranquillizzat_o la propria coscienza. Chi abbia avuto. l'opportunità di osservare, studiare e operare presso sezioni chirurgich.e ove questi ammalati vengan o di preferenza avviati ha radicato profondamente nell'animo l'imprescindibile necessità ·d i ag·ire a l più presto trapanando ampia mente 1'oss? colpito attraverso a incisioni delle parti molli. e favorendo con drenaggi di g.arz.a o tubulari il deflusso del pus: rischi eguali, se n.on . m a~gi ori, si fanno correre molto spesso ._a_ 1 malati per interventi chirurgici di .elezione I · !o, nella mia carriera ospitaliera ormai non pìù breve, ho potuto osservare numerosi casi di osteomielite emat0:gena acuta e nella cura· di questa formà morbosa - ripeto - dopo averlQ visto seguire, ho seguìto sempre il metodo corrente, dirò così classico, e con risultati veraIJlente lu~inghieri , di cui fanno fede le cifre ch e riporto più sotto. A documentare poi la bontà e razionalità _di questo m·e todo aggiungo la statistica- che alcuni Colleghi hanno voluto gentilmente in• • v1arm1. 1

AvoNI A. C~si 63 cQn un morto (mortalità: 0,63 %) . Arto superiore,,: omero 8 ; radio l; cubito l ; metacarpo 1 .. Arto inferiore: femore 13 (un caso con localizzazione multipla; un caso con frattura patologi· ca) ; tibia 23 (un caso dt morte; un caso di localizzazione multipla); perone 6; astragalQ 1; cub oide 1; metatarso. 6 . ,, Mandibola 1 .. Osso iliRco. 1.. ANGELETTl

E. Casi 61 con 3 morti (m-0rtalit~:

4,81 %) . Ossa della faccia 1 : scapola 1 (con un morto). 1\.rto superiQre: omero 3, cubito 2. Ileo 14 Arto inferiore: femore 20; tib!ia 29 (due morti); perone 4. CAvn~A

G.

Casi 43 con 7

morti

(mortalità

16,29 %). Clavicola l~ Scapola 1. Coste 2 (un caso con altr~ fQoolai). Colon11a vertebrale 1 (morto con altri fQCOlai alla n1ano). Arto superiore: omero 2; radio 2; cubito 2. Arto inferiore: f emore 14 (mqrti 3), (un caso

XXXVII, NuM. 32]

bilate~ale) ; t~.bia

lò (morti 2); (due casi bilateral i) ; ~e~oxe e tibia 2 (morti 1); ossa piede 6 (2 casi con al tre localizzaziQni) .

FoHNI G. Casi 68 con 6 morti (mortalità: 8,82 %). Frontale 1. Clavicola l~ Arto superiore: omero 3; r adio 3; cubito 4. Ar~o infer~re : femore 27 (3 morti, 2 luss . patologich e dell~ testa femorale); tibia 23 (2. morti) ; perone 3 (1 morto) ; calcagno l; cuneiforme l; met at arsQ 1.. 111 sei casi si sono ~vute localizzazioni multiple.

RIASSUNTO. '

L'A., in base a considerazioni di anatomia, di patologia e di clinica, suffragate da statistica operatoria personale e ·d i altri colleghi, sostiene che il metodo razionale nel trattamento dell 'osteomielite -ematogena acuta consiste nella tr.apanazione ampia, precoce d·ella corticale con messa allo scoperto della cavità midollare. 1

BIBLIOC; RAFJ_i\.. At:JBERT ..

Soc. (le Chir. de Marseille, 1929, giugno.

Du traitement de l 'o,s teomiélit e hé1r"atogène infecti euse aigiie. La Chir. Org.

KRoSNOBAEV\i .

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RosT. Muss man be~ alfut er osteomyelitis den Knocl1en a11fmetsseln. wenri schon ein subp eJ'iostaler Abzess vo rhan den ist? Munch . med.

\Voch, 1920, p. 1493. ' l"EST UT.

Anatomia Uniana. · Vol . I : Osteologia.

DIVIS IONE CHIRURGICA O SPEDALE DI GROSSETO

diretta dal prof. O. CIGNOZZI. 1.1 1~attamento inc1~uento

dell'unghia incar-

nata. Dott.

GINO

N1s1, ufficiale sanitario - Grosseto.

Lunga serie di autori ha pubblicato processi per la cura dell'unghia incarnata. Per quanto abbia cercato, tutti questi autori parlano di cura chirurgica e nessun trattamento incruen· to è stato menzionato. Basti pensare ch e tali trattamen.ti chirurgici per la ·cura dell'unghia incarnata, al tempo di Velpeau r aggiungevan o il centinaio, e ch e molti ancora ne seguirono, ed aumentarono considereY.olmente la serie. •


'[ANNO

XXXVII, NuM. 31]

116'9

SEZIONE PRATICA

Oggi si ammette se.nz 'altro che per l 'unghia sezione, ed i tessuti si deformerebbero di quél incarnata non può essere assicurata la comple- tanto, che potrebbe permettere la loro elastita guarigione, se non .con la totale o parziale cità; a causa della rigi,d ità e della forma ardistruzione della matrice dell 'unghia; e tutti cuata dell'unghia stessa, la distribuzione delle i processi operatori presentati h anno per base forze non è più ripartita, ma concentrata in la asportazione del letto ungueale. Potremo, ad al.c uni determinati punti. Infatti l 'azione delesempio, ricordare fra i principali, e il proce- l 'unghia nei sottostanti tessuti, non può eserdimento del Follin-Gosselin e il trattamento citarsi altrimenti che lungo le tangenti nei del Quénù e quello del Dardig·nac. punti di appoggio: si hanno quindi due forze La lettera tura Francese poi è ricchissima di c 9nc~ntrate agenti su di una superficie molto limitata. menzioni in proposito. Il sistema si comporta quindi come un arco Non è il caso qui di esporre la tecnica e i tempi comuni a tutti questi processi ormai · appoggiato agli estremil e sollecitato da un ben noti. Solamente mi permetto richiarnare l 'atten, I zione su tale genere di cura ch e non è fra lé più umane, e non del tutto scevra di noie per chi la subisce. Infatti lo strap·p amento n ecest sario dell 'unghia e la necessità di m ettere allo scoperto la matrice sotstostante, provocano violenti dolori, che si mantengono per mo~te m edicature, e ch e obbligano il paziente ad una forzata immobilità per IJarecchi giorni. Per usare un trattamento più umano, e per evitare tutti gli . inconvenienti esposti , presento, FIG~ 1. un metodo, ch e provato in diversi casi h a sempre dato risultati magnifici , senza bisogno carico nella sommità del~'arco. Le spinte eserdi ricorrere al trattamento cruento. Mi sono permesso di chiamare questo pro- citate sugli appoggi risultano determinate in cedimento ch e form a oggetto della presente grandezza e direzione, ed hanno senso tale da .nota ·clinica : Trattamento incruento dell'un- comprimere l'arco sull'appoggio . Per consegu_enza l 'unghia ha naturalmente ghia incarnata. la tendenza a penetrare nei sottostanti tessuti . .E ben noto, che, quasi esclusivan1ente, l 'alOccorre anzitutto togliere questa resistenza luce è il dito soggetto a questa forma morbosa e tanto frequente. p Perch è l 'unghia s'incarna P Per due ragioni essenziali : 1) per difettosa calzatura; 2) per poca o .irrazionale cura del taglio periodico dell'unghia. 1 Le condizioni anatomiche cui è preposta la funzion e dell 'alluce, che riceve gran parte del p peso del corpo n ella deambulazione, sono quelle• ch e conducono lentamente all 'infossamento di una parte, o delle due parti laterali dell'unghia stessa, n el tessuto. ---------Premesso ch e l 'ung·hia ha una struttura ad arco di volta; se isoliamo n ello spazio 1'alluce, durante la deambulazione, vediamo ch e esso è soggetto alle seguenti forze : una rappresenF1G . 2. tata dal peso che g·rava st1ll'allu.ce, l 'altra determinata dalla reazione ·del terreno, ch e ha al centro , che è quella che permette il lento grandezze e direzioni ug·uali al] e· precedenti e e continuato infossamento delle parti laterali • in senso opposto. dell 'unghia stessa. Qualora in fatti si determìSe l 'un ghia non presentasse una certa rigi- r1i una diminuziohe di resistenza sulla somdità , e non avesse la forma arcuata, que te mità dell 'arco, il sistema si comporta com e ·se forze si distribuirebbero uniformemente ulla le due metà dell 'unghia fossero incastrate nel

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IL POLICLINICO

punto di contatto centrale, e fossero sollecitate da una forza agente all'estremità ed avente la direzione dal basso in alto. Per conseguenza le due metà dell'unghia roteranno verso l 'alto fino a trovare la posizione di equiJibrio, e non potranno più eser~itare la spinta ve~so il basso come prima si ~eri fica va. Quindi, per ottenere questa minorata resi:stenza sulla som1nità dell 'ar co dell'unghia, 1.e~pongo il procedimento da me adottato: ~.1.n 1.lD bisturi o semplicemente con una lan-

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te guarisce, permettendo al paziente di non interrompere le sue normali occupazioni. Quindici o venti giorni sono sufficienti per ottenere la guarigione completa. P·er giungere ad una risoluzione più rapida ho completato il procedimento con l'applicazione giornaliera di lembi di cerotto adesivo, che ho attaccato per uno dei suoi margini, . sul cercine fungoso, e con accurato stiramento, ho eser citato una trazione lateralmente, avvolgendo il lembo intorno a-1 dito; ed ho determinato così uno scollamento del tessuto di reazione che ha permesso di facilitare maggiormente il rialzamento spontaneo delle parti la terali dell 'unghia stessa. Non ho omesso di racoomandare al paziente dopo la guarigione, di curare il taglio pe-

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FIG .

3.

F1G.

cetta tagliente, teniu ta inclinata tangenzialmente sull 'unghi.a , lungo i1 suo asse n1aggiore, ho scarificato , ho d emolito, o meglio, mi si permetta il termine, per r endere più chiara l 'espressione, ho raschiato l'unghia longitu dinalmente lungo il suo ·d iametro antera-posteriore nel suo punto centrale. Ho portato tale operazione fino a che lo strato corn eo non fos e qua· si sco.m parso, senza naturalmente arrivare ad intaccar.e il tessuto sottostante, sensibilissimo , lascian.do a protezione. un emplice velo di tessuto ungueale. Con tale procedin1ento ho raggiunto lo scopo di togliere completamente quella resistenza centrale, di cui ho fatto sopra menzione. Togliendo questa resistenza ho levato ali 'unghia la causa principa!e del suo in cun~a­ mento la terale; in breve, l 'ho alleggerita centralmente e lungo l'asse antero posteriore, determinando lo spontaneo e naturale sollevamento delle sue parti laterali. Ho ottenuto cosi che il tessuto del dito maltrattato, non venisse più a risentire l 'angolo penetrante e tagliente dell 'unghia. Tale tessuto , rappresentato da carni fungose di neoproduzione, lentamente e spontaneamen1

4.

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riodico dell 'unghia mantenendola quadrata e non rotonda nella sua porzione libera, in maniera da evi tare un incarnamen to se·c ondario. Tale raccoma.n dazi-o ne credo di ritenerla non completamente inutil e. Mi sono permesso rendere noto questo mio pro.cedimento perchè mi ha sempre corrtpletam ente corrisposto, evitando ai pazienti così curati operazioni dolorosé e imm obilizzanti per mo lto tempo. •

· RIASSUNTO. L ~A.

investiga il meccanismo patogenetico ·delil 'unghia incarnata e b~ sa su quello ·il suo m etodo ·di cur.a, con sistente nel raschiare l'unghia lungo il diametro antero-posteriore n ella parte cen tr.ale. BIBLIOGRAFIA.

TH. AIGES. Sull'unghia incarriala. Bull. di Chirurg ia, 1889, t . 15. AuGus . BROCA. Onyxis lateral. Traité de chir. de D uPLAY et RECLUS, 1897. vol. II . DARDIGNAC.

Quelques réflexion.s sur l'ongle en-

carné. Rcv. de Chir., 1895. CH. MoNon, S. VAVVERTS. Trattalo di tecnica operatoria, vol . I.


[ANNO XXXVII, NuM. 32]

SEZIONE PRATICA

1171

OSSERVAZIONI .C LINICHE.

estremamente raro ch e si conservi come sind:ome .pura, coesistendo il più delle volte segni R . SPEDALE DELLA MISERICORDIA - GROSSETO. d1 patimento di altre parti dell 'asse cerebro spin.a] e ». Patriek Manson di ce ch e cc various DIVISIONE MEDICA diretta dal prof. G . MEMMI fo·rm~ of apo:ple tic-1.~ke conditions ·and of paSEZIONE PEDIATRICA. r.alys1s, comb1ned , it may b e, with a phasia, may occur ». Castellani e Chalmer s pa rla n o di L'emiplegia i nfantile da malari a «. IIemip~e?ic }Jernicious fever » e di << Aphaper il dott. BENEDETTO DE LucA, s1c p~rn1 cious fever » come di tipi sp eciali di m al.ari.~ acuta. Mar choux ·dice ch e « les h émor- ~ .aiuto medico e pedi.atr.a . ragies (dans le paludism e aig u ) peuvent eri .. t~.a~ner toutes I.es suites d es h ém orragies d es Le manifestazioni cer ebrali n ella malaria non sono og·gigiorno m olto fr equenti a d os- v1e1llards >> . Z1emann : << H emiplegien und s eryarsi, ma, per la g r ande diffusione della Aph.asien sind r elativ h aufig n. Brooke << t ra ninfezione p alustre , tutti i malariologi possono sient hemiplegia an·d aphasia are not infre· quently seen » . Schmi·dt descrive un caso di citarne d ei casi. Generaln1 en te le sindromi n ervose da m a laria insor gono coll'accesso feb - mala ria a cuta subter zana con ·emipleg ia d estra d.a lui o servato nel Con bero be]oera in brile e rapidam·ente scompaiono speci e se in- ed afasia . terven ga la cur.a en er g·ica con la chinina: solo un g·1ovane congolese di 30 anni: I.a sindrome Taramente esse persi stono più a lung o , m a n ervosa .andò attenuandosi con la cura chini· ·quasi m .ai h.anno l.a tenden za .a divenire per- nica fino a scom1Jarire completamente nello manenti o, p er meg·lio dire, a lasciare pos tumi spazio di quin·di ci g iornj. P er quanto rig·uarda la m a laria n ei bamperm.a nenti . In un mio precedente lavor o con1parso in Policlinico Se z. Prat. 1927 d escrissi bini , di casi decorsi con chiar.a sin·drome emigià un caso di m a laria subterzana a sindrome plegi ca ho trova to n ella letter atura soltan to acuta bulbare osservato in un bambino di 12 quello d escritto d allo polverini , rig uard.a nte anni. Negli anni 1928-29 ho a vuto occasione una bambina di 11 m esi, la quale n el settembre 19~9 fu colta d a febbre eleva ta seguita di osservare due casi di m a la ria infa ntil e con sin.drome emiplegica e mi sono indotto a pub- dopo circa 10 ore ·da attacchi convulsivi toblicarli perch è, dall o spog lio d ella letter atura , nico-cloni ci g·en eralizzati che durarono circa ho potuto convincermi cl1e le o ser vazioni in un g iorno , d opo i quali la piccola paziente proposito non sono ·d avvero numerose. L'Asco- m os trò en1ipar.ali si a d estra. La sintomatololi , n el suo classico trattato, dice che la emi- g ia clinica fe ce pen sare in un primo tempo ad pl egia , n ei malarici è freque nte a verificarsi e una flog osi m eningea, ma poi, r esultato d el -venne già osservata e descritta dal Torti; pon e tutto norm.a le il liquido cefalo rachidiano e però sull'avviso ch e n ella maggioranza d ei g li .altri esami (Widal , urine, ecc.), non aven· c asi , più ch e ·d i ver.a e propri.a emipl egi.a d a do . dimos trato nulla di importante ' fu in semalaria, d eve trattarsi di emiplegia in mala- g.u1to a·d un esame em .a tologico che venne rici, n ei qu.a li cioè, l'episodio· n ervoso ch e .chia rita la diag nosi di febbre malarica subterz.an.a. La sin·dron1e emipl egica n el caso d ello ~uole verificarsi per lo più in individui vec .. Spolverini n on . poteva ripetere altra ori 5crine chi ed ateromasici, deve èsser e interpretato come una. pura ·e semplice concomitanza ; alla che da lla m ala ria perch è l 'emiplegia presentò m .a laria poten·dosi .a l n1assimo .attribuire l'im- deg li a ggravame nti e dell e r emissioni in coinportanza di una sempli ce d eterminante. An- ciden za ·d egli .accessi febbrili mala ri ci e J.entam en te scomparve n el periodo di circa due c h e lo Schiassi è di questa opinion·e e·d af'ferma che d ebbono con siderarsi di natura si- m esi dopo ·e nerg·ica cur.a chininica. I due casi di mia osservazione somig liano c t1ramente malarica « le emiplegie ch e .accompagnano la malaria a cuta, in individui di so- n1olto n ell e linee gen er.a li a quello d escrit to lito ancor giov.a ni , e·d in cui i disturbi si at- dall o Spolve rini. Riferisco brevem e nte le stotenuano o si dileguano rapidamente al cessar rie clinich e. -d~lle febbri con la terapia chininica ». Egli M. Giuseppina. di a11ni 3, Cli Grosseto. Nelc ita anche i nomi di Lapponi , Dumolard, 1'anamnesi famigliare i1oitasi ch e i gen itori hanAubry e Trollard, Salmoni , Léri , D escomps, no sofferto entran1bi cli febbri m alarich e· la m aQu?r cy, Fraenk.el, Bend.a, i quali h.anno d e- dre h a avuto tre gravidan ze condotte a termine· n on abort~·; n on lue, · n è etilismo. La bambin~ ~cr1tto casi di emipl egia da mal.ari.a. Affe rma inoltre che « l'emipl egia si può presentare con è i1ata a termine della seconda gr avidan za ed ha avuto, allattamento n1a~erno. A sette m esi h a tutte le gra·dazioni di disturbo funzionale ed è sofferto, per la prima volta di febbri m alariche 1


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e da, quell 'epoca ha avuto i1u1nerose recidive. Vers-0 la metà di marzo 1928 ebbe qualche accesso febbrile isolato. Il 2 aprile rit-0rnarono gli accessi, questa volla a tipo quotid:ano, e, risultando inefficaci le so1nmi:qis.trazioni di cioccolatini a,l tannato di chinino, ! genitori. ricoverarqno la bambina in Ospedale (7 aprile). All'esame· clinic-0 s! const ata: stato di nutrizione buono, pallore delle mucose visib~li , normale 1'apparato. linfo-g·hia11dolare nelle sue stazioni p alpabili. Temperatura a 39°,5. All 'apparato to racic()1 scarso, reper1~-0 di bronchite.- Cuore e sistema vascolare 11ormali. Addome trattabile lna leggermente dolente all 'epigastrio, ed all'ipocondr=10, sinistro ove si palpa la milza debordante due dita d all 'arcata costale. Genitali es1terni normali. Sisten1a nervo so no rmale. Pratichiamo un esame en1oscopico. in goccia spessa e striscio col Giemsa e troviamo numerose forme di plasmodiu1n viua.x in varie fasi d :, sviluppo. Prescriviamo un gr . di euchinina al giorn~ in pozione 1

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binski.. Poi lentamente la motilità si ristabilisce nell'arto inferiore e. scompare la paresi del facc~ale. L 'arto superiore destro mostra maggiore difficoltà nel ripristino della sua funzione motoria. L 'afasia, che nei primi giorni era &~ata con1pl eta (mutismQ assoluto), dà luogo in secondo tempo ad una specie di articolai-ione monos:llabica, assomig-Iiante al suono del th ingle~e. La bambina che prima degli accessi convulsivi parlava con :rn,olta vivacità, dimo stra poi di comprendere perfettamente le parole che le si ri- volgono r11a ad esse risponde sempre con quel suono indistintamente arti.colato. Po~: pian piano, come sotto l'influsso di una rieducazione del li11guaggi-0, la bambina riprende a parlare, la funzione 1notoria ritorna co11npletamente norma-· le e così pure la sensibilità. Il g:·orno 23 g iugno, quando esce dall'Ospedale, essa non presenta· più segn o alcuno di mino·r azione del sistema nervo,so, i parassiti malarici so1no scomparsi e l 'ematosi è tornata norn1~le. 1

sc~ro.pposa.

Il g iorno segu ente (8 aprile) nuovo accesso febbril e, q11esita vo1ta, accompagnato da convulsioni tonico-cloniche gen eralizzat e a, tutto il corpo ma inolto p;iLl intense nella n1età destra. In primo lempo p e11sammo1 trattarsi di fenomeni convulsivi concomitanti 1'attacco malarico e che n ei :Qa1n])i11i so·g liono molto· spesso sostituire il 1 periodo del brivi.do febbrile: d 'altra parte il reperto ernatolo·g ico dt terza11a lieve contribuiva a renderci tranquilli circa la possibilità di complica11ze nervose da malaria, le quali s~ risco11trano quasi esclusivamente nelle forme di subler za11a. Il gior110 dopo (9 apr~le) durante il periodo cli apiressia no.Liamo che la piccola paziente presen~a jJ quadro completo di una em~plegia deslra: abolizio11e d~ Qgni inovimento volo·n tario degl~ ar li superiore ed inferiore, paresi facciale n1arcala, diminuzio11e notevole della sens:1bilit à ed afasia completa. Praticata una puntura lombare si estragg·ono circa 10 cc. di liquor a pressione lievemente aumentata e con caratteri fisici assol11tamente normali: assenza del reticolo fibrinoso del Mya, r1egative le reazio11e di Nor1ne-r\.pelt, Pandy e Baveri. L 'esame m: croscopico dimostra la presenza di r arissimi linfociti, quello batterio1og~co è co111pletamente negativo. orinale ~l poitere riducente. Ripet 11tosi 1'att acco· malarico nella stessa g= ornala con ritorno dei fenon1eni convulsivi e constalata ancora presenza di numerose forme di cmosporidi di plasmodium v ina:t, i11iziamo la t erap: a c11ininica per iniezione in dose cJj 1/2 gr. al giorno. Contemporaneamente si applica borsa di gl1iaccio al capo e si clanno dei sedativi per ])occa (cabrosol) e per clistere (cloralio). La febbre viene d omi11ata prontamente nello spazio di due g iorn;, ecl i paras iti malarici scompaiono in quarta g iornata d.i c ura dal sangue periferico. 111 istiamo p er 10 giorni di seguito con le iniezioni cli cl1inina, sos t :.lt1endole poi con la, chinina ]J er os 0,40 pro ilie. Il Cluadro morboso emiplegico p erò ri111ane invariato per circa venti g iorni. La inotililà p·ass:,va, che in un primo, l e111po era esagerata (paralisi flaccida), secondaria111enle d iYiene più clifilcile p er lo stabilirsi di una ipen~on : a n1usco1are (paralisi spastica), con riflessi t endinei acce11t11ati ed accenno a Ba1

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Il secondo caso riguarda una bambina : M. Ines di mes:, 11, da Grosseto. Nulla nel gentilizio. Nata a termine, lattante al seno materno. Il 20· luglio 1929, in pieno benessere, venne colta improvvisamente da · febbre elevata, la quale con larghe remission i persistette per tre giorni sen za essere accompagnata da sin,tomi speciali. I genitor~ credettero trattarsi di febbre intestinale e si limitaro110 perciò a purgare l a bimba, senza chiamare un medico. La mattina del 24 la biml)a re1Je11tinament~ ebbe convulsioni tonico-cloniche generalizzaite e perciò i gen:1tori la rico-· verarono d 'urgenza in Ospedale. All'esame obiettivo constatiamo: buono stato di nutrizione, lieve pallo·r e d~lle mucose visibili, temperalura a 39°. Nulla al torace ed all'apparato cardio-vascolare. .t\.ddome poco trattabile: la m~Jza lievemente aumentata di volume, fegato normale. Nori si pl1ò praticare lin esame del sistema nervoso perchfi l a paziente è in stato di convulsioni generalizzate e subentranti. Pensiamo a tutta· prim:=t trattarsi di una fo·r ma di eclampsia i;nfantile, ma un esame en1atolo~ico praticato din1ostra la prese11za di nu1ner osi anelli di subterzana. Contemporaneamente una puntura lombare no,n fece osservare alc11na modificazione apprezzabile nel liqu!do cefalo-rachidiano. VienPcosì chiarita la diagnosi di perniciosa Il).alaric~ !\ tipo ecl amp sico. S'inizia immediatamente 111 terapia ch !.n inica, somministrando per via int.ran1.uscoJare 0,40 di chinirta pro die. Nei giorni successivi la piccola paziente subisce, con alte~, na vicenda, dei miglioramenti e pegg:orament1 Gli accessi convulsivi tendono ad aggravarsi con i1npress]onanti crisi di spasn1i laringei. Il giorn o 28 ~ g·enitori tolg·ono dal] 'Ospedale la bambina perchè vogliono farla n1orire in casa propria. Quivi ~nvpce, ancora per alcuni giorni rimase in uno stat o di. estrema gravità nonostante il chinino, gl~ analattici, ecc. Finalmente il 4 agosto. cessa~e le convulsioni e calmata la febbre la bambina sembrò av,-iars:, in convalescenza. ' L'esame ematologico, che era stato sempre positivo nei precedenti esami, fece notare la scomparsa degli emosporidi di praecox il 6 agosto. A carico del sisteni.a nervoso però residuava una emiplegia destra , la quale, completa per i


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due art~ superiore ed i~feriore, e:a appena accennata a carico del facciale omonimo. Il 7 agosto sospendemmo la chinina per iniezio?e, iniziando la sommin :.strazio~e di plasmochina per -os i.n dose di 1 otg. al giorno. La b_a mbina migliorò r8:pidamente nello- stato . generale e nel1'ematoisi, ma fu tenace la persistenza della paralis~ spastica, la, quale solo lentarr;i.ente eb?e tendenza a regredire. Emoscopie p·raticat~ perio.<i !camente si dimois trarono sempre negative per il parass~ta della subt.erzana. Nell'ottobre la bambina era completamente ristabilita e nessun segnq. residuava a. carico del sistema nervoso.

I due casi sopra esposti si prestano a svairiate consid·e razioni ·d 'indole di.agnostica e patogenetica~ Nei riguardi della diag nosi, al1'esame discriminativo di diagnostica differ enziale, varie entità morbose si presentavano -e prima fra tutte la emiplegia sp asti ca infantile. Con tale nome in verità sp esso accade di confondere qu·ei casi ch·e molto probabilmente traggono origine da una lesione flogi stica primari.a della c-0rtecci.à cerebrale (la così detta polioenoefalite di Strumpell), con quelli che si sviluppano n ei bambini in ràpporto con malattie a cute, ad es., tifo , scarlattina, mala1

ria , ecc. Nei nostri due casi. se l 'esam ·e d el sangue · non avesse chiarito l 'etiologi.a, .a vremmo potuto porre con molta fondatezza la -d iagnosi di encefalite primaria intesa nel sen so di Strump ell. Anch e la diagnosi di encefalite acuta infe ttiva poteva essere a mm·essa in un primo tempo . Però contro tale diagnosi depon eva il r eperto di assoluta normalità del liquor oefalo rachidiano, ch e non presentava i segni di r eazior:e m eningea, i quali non m .ancano quasi mai nelle forme ·di encefalite e che si tra.d ucono in un aum·e nto dell '.albumina, degli elementi figurati, ecc. Terza ·e ntità morbosa .d~ porsi in discu ssion e: l 'emorragia cer ebrale. Ma contro qu.esta diagnosi stava il criterio d·ella frequen za. L 'emorrag ia cerebrale è rarissima n ell'infanzia ed anzi alcuni autori la neg,an o addirittura. Inoltre n ei n ostri casi si ebbe sempre febbre elevata , anche nei giorni precedenti gli a ttacchi convulsivi, mentre la temperatura nell'ictus apoplettico non è quasi mai febbrile; seppure l 'aumento ·di temperatura segue a distanza di qu.alch·e giorno per il riassorbimento dello stravaso sanguigno (la così ·d etta febbre di Charchot). Aggiungasi poi la normale limpi· dezza ·d·el liquor, l 'assenza di ipertensione arteriosa, 1'assoluta mancanza di fattori morbosi preesistenti che avessero potuto produrre lesioni vasali, e si comprenderà facilmente com e la possibilità di una emorragia cerebra le fu d,a 11oi esclusa.

En1bolia dell 'arteria silviana di sinistra. Per ar11rnettere tale evenienza preceduta e d accompag nata da febbre elevata, dovevano esistere e p reesistere segni di lesioni endoca:riditiche o fl eb ite acuta infettiva o qualche ascesso con apertura in un vaso: nulla invece potè con• statars1. Nemmeno da -d iscuter si la di.agnosi generica di meningite contro la quale deponeva l'assoluta mancanza -d i reperto patologico nel liquor. La positività invece .dell 'esa1ne em.atologico per i parassiti malarici, la concomitanza degli accessi convulsivi con gli attacchi febbrili, l'avere gli attacchi febbrili preceduto di giorni lo svilupparsi della complicanza nervosa, eran o elementi sufficienti p er farci ammettere l 'e fficie11za causale id.ella m alaria n ello sviluppo della sindrome morbosa emiplegica. Cl1i.arita così ·1,etiologia malari ca della ·emiplegia, vogliamo spiegarne brevem ente la pa· togenesi.

* ** Sono note p er gli studi del 1\!Iarchia fava, Bi· · g nami, B.a stianelli, ecc. le alterazioni anatomo patologiche che la malaria, .specialmente la forma subterz~na pro,d uce n el sistema n ervo.s o. Nei territori capillari dei vasi cerebrali si ha in un primo tempo un rallentamento della circolazione ch e può giungere fin o alla stasi ; la quale dal Laveran fu chiamata trombosi parassitaria, perchè i vasellini rimangono come trombizz.ati ·dai gloib uli rossi p.a rassitiferi. Ciò non può affatto m eravigliare, se si considera d.a una parte lo spiccato tropismo d ei pl.a smodi n1alarici p·e r il sistema n eryoso, e dall'altra s i tien e presente lo stato di diminuita elasticità degli eritrociti parassitiferi , la quale impedisce g ra n·demente la progressione dei m edesimi nei capillari cerebra li. In tali condizioni gli endot·eli subiscono ;dell.e a lterazioni degen erative secondarie a difetto ·di nutrizione, le quali divengono ragione nuova -d i maggiore rallentame nto fino alla stasi completa. Come coneguenza della sta i cir~c dJatori.a può aversi la produzione di emorragie puntiformi, che avvengono per di.apedesi attraverso gli endoteli alterati e degenerati. Con tale meccanismo patogen etico n oi passi.amo b enissimo spiegarci la sintomatologia nervosa nei nostri due casi, ,ammettendo ch e le sopradescritte alterazioni anatomo·patologiche abbiano colpito tutta la zona rola n.dica sinistra. In un primo tempo per l 'enorme accumulo di parassiti nella zona corticale si son o prodotti fen omeni irritativi della corteccia, i quali h anno dato luogo alla

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e plo ion e deg·li acce i con vulsivi a tipo Jacso- Secondo il nostro .a vviso la teori.a tossica e-n iano, accessi ch e si sono esacerbati con i suc- quella meccanica o vascolare possono benisce ivi attacchi febbrili coi quali coincidevano imo integra r si a vicenda. Come dice lo. verosimilmente nuove invasioni parassitarie Scl1iassi cc la preponderanza in u n caso delnei territori dci vasi corticali . Cessate le febbri 1'azione tossica non esclude che in altri possaper azione ·d ella chinina, rimase il quadro preponderare l'azione diretta dell 'infarcimentocompleto dell a emipleg·ia destra , la quale si parassitario, e·d è ovvio che se v'è un'azionespiega fa cilmente ammetten·do il }?lacco temtossica questa possa ·essere maggiore quandoporaneo della funzione delle cellule corticali m aggiore è I.a densità parassitaria ». p er difettosa circolazione. e nutrizione. UgualP,o che parole debbo aggiunger e riguardanti> mente si spieg.a l ',a fasi.a ammetten·éio identich e la rarità d el primo caso ·di mia osservazione. lesioni vascolari nel centro di Braca. Non può I~e sindromi n ervose da malaria sono semprefare meraviglia l'ulteriore f.avorevole .s~olgi­ dovute alla forma subterzana, ed io non homento della sindrom e n ervosa, ove si consideri 1rova to n·ella letteratura descritti casi di terI.a ripar.abilità delle lesioni anatomo-patologi- zana lieve decorsi con fenomeni n ervosi emich e vascolo-nervose. Si deve infatti ammettere plegici. oh e in tutta la zona rolan.dica sinistra non si Vero è ch·e Puccinotti , Villard, Mancini,. sia avuto arresto completo della circolazione, . Granet parlano di febbri terzane e quartanem.a solo una deficienza circolatori.a, la quaJe decorse con sin.dromi nervose, m.a tali osserabb ia permes o in qu.a1cl1e modo la nutrizione, vazioni fatte in un tempo precedente alla scoia pure parziale. Per azione della chinina poi. })erta degli ematozoi del Laveran debbono estroncati gli accessi febbrili, cessata la sporuer e accolte con molte riserve. 1.azione d ei plasmodi, e·d .avutasi la loro distruLa mia osservazione invece non si presta ad zione più o meno compl eta, i capillari trom- equivoci perchè convali.data da ripetuti esamr bizzati si sono di ostruiti permettendo così il ematologici in goccia spessa e striscio sottile, · ripristino normale del]a circolazione cerebrale i quali dimostrarono sempre la sola · prese11za e con c.iò il ritorno ·della funzionalità corti- di parassiti di plasmodium vivax. Nulla di cale. Tale meccanismo etiopatogenetico che particolare da dire in riguardo alJ.a cura: laha il suo fondamento nei rep·erti istopatolo- chinin.a , come sempre, si è din1ostrata rimedio. ovrano nel troncare gli accessi febbrili. I gici m essi in eviden za dai maestri della scuola ron1ana , ha avuto ulteriori conferme d.alle ri- postumi nervosi guarirono lentamente senza cerch e ·d el Durck , il quale, oltre le alterazioni bisogno di cura fi sica alcuna, ma solo per descritte, .a vr ebbe trov.a to delle alterazioni neo- forza riparatrice naturale. produttive perivascolari, ch e egli designa col RIASSUNTO. nome di granulomi malarici. Tali lesioni neoproduttive sarebbero state ri contrate anche da L 'A. descrive due casi di emiplegia infantile .a ltri osservatori (·B enda, Weingartner, Seyfarth, ecc.), ma ·esse h anno bis9gno di. ulte- da malaria risolti con la completa guarigione. In un caso si trattava di febbre subterzana, riori conferme. la quale con relativa frequenza dà luogo a sinParallelamente alla teoria vascolo-nervosa, dromi n ervose, mentre nell 'altro si rinvenne il cl1e ha la su.a base positiva, sta la teoria tosl)]asn1odio della terz.a na lieve. L' A. cre·de esser ica sost enuta da Schupfer, Queirolo, Dopquesto caso il primo veram.e nte accertato che ter , ecc., econdo la quale la genesi d èlle sincompare n e]].a letteratura. dromi nervose deve attribuirsi alla -elaborazione di parti colari veleni da parte del plaBIBLIOGRAFIA. modio e ch e avrebbero azione elettiva sul sist ema nervoso. Molti rifiutano tale teoria per1. A scoLI V. La malaria. lJ. T. E. T., Torino. ch è dicono non essere stata an cora isolata una 1915. 2. B r.R~ARD A. et DE TAYRAC . Paludisme et comvera e propria tossina malarica, ma questo è plications nerveu ses. J ot1rn. des Se. Méd. de argomento soltanto n egativo e quindi può Lil]e, n . 14, · 7 avril 1929. avere 'solo un valore molto 'scarso. D'altra 3. BaooKE. Medico-Tropica!. Practice, 26 éd:tion,. parte furono osservati vari casi di perniciosa 1920. 4. C ASTELLANI and CHALMERS. Manual of Tropicon sindrom e n ervosa nei quali l 'esame anacal Medicine, 1910. ton10 patologico non mi e in evidenza reperti 5. DEscol\orPs et Q uERCY. Citato da ScB1Ass1. va colo-n ervosi d'importanza ed i quali quindi 6. FRAENKEL M. Ibid . non i spiegano con la sola teoria vascolare. 7. LAPPONI. l.J'emiplegia malarica. Policl., 1901.

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Mt\.NSON

P..

Tropical Diseases,

6th edition,

1919. 9. MARCHoux. Paludisme. (Traiité de médicine de G 1LBERT et CARN01' , 1926). 10. ScHIASSI li'. La m alaria e le sue forme atipbch.e. Edjzione Cappelli, 1923. 11. ScHMIDTH F. S. '"1 . Gas de paludisme aigu avec apoplexie cér ébrale. Ann. Soc. Belge Méd. Tr-0p., sett. 1928. 12. ScHUPFER. Sopra alcu.ni disturbi n ervosi n ei malarici. Boll. R. Ace. Med. , Roma , 1901. 13. SPOLVERINI L. Emipl egia da malaria in un bambino lattante . Policlinico, Sez. pratica, n. 51, 1919. 1

SUNTI E RASSEGNE. PELLE. Le malattie cutanee indici di malattie degli organi interni. (G ATÉ.

Journal mad. de Lyon, n. 2±9 , 1930).

In un articolo a ssai brillante e ch e si legge con piacere e con interesse l 'A. passa in rivista tutte quell e manifestazioni della cute che possono e debbono r ichiam are l ' a'ttenz ion.e ·dcl n1edico sug li organi interni. Seguiamolo nella su,a lung.a ie sposizione. Prurito: escluse le vari.e cause parassitarie, i pen si all 'obesità, a lla gotta, a ll ' in suffi cienza epatica latente, ai disturbi d ella funzi onaliLà ren ale, al morbo di Hodgkin . Eritema . Non solo le malatti e « esanten1 atich·e », b en note, ma i disturbi utero-ovari ci sono spesso a fondam ento di queste poussées acneich e (acne rosacea) ineleg.an ti e dolorose. I geloni , le cc live·do », ecc., parlano per uno stato di sendocrinico ·e forse .a nch e per un.a tl1hercolosi; gli eritemi emotivi per un di stiroidi ._ mo; certi eritem i senza causa .apparente p er d i. ordini del feg·a to, ·d ei r eni; ed esiste una eritro·dermia pre-micosica (I(apo. i) che porta alle leucemie vere. Le manifestazioni emorrag iche, esclu so il reumatismo e le grandi infezioni , debbono far pensare al fegato, al1'apn.arato emopoieti co e al la tubercolosi. All 'eczema , un ten1po di p er tin enza escluivam ente derm.atologic.a , si ri conosce oggi in molti casi una n.atura .a n.afilattica : e c'è chi parla di tubercolosi, e chi parla di eredo-lues. Jmportantiss ime le manifestazioni cutanee della sifilide, non qu ell e secondarie a tutti n ote, ma qiu elle t erziarie: spesso una piccola placca circin ata-tubercolo-ulcerosa, è il segno rivelatore di una sifilide in sospettata e . ci spi eg herà la comparsa di molti di sturbi gen eral i . Si ri cordino anche le ·derm.atiti pig m entate e purpur iche d el le gambe e ·1e form e d ' isp.es ir11ento del primo metatarso .e della prim.a falan!{e (endomegapiede). La tubercolosi cutanea non ha in gen er e la ~ l essa importanza, perchè si manifesta quan do 1

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SEZIONE J:>RATI CA

le corrispond.enti lesioni polmo.n.ari sono gen eral•m en te già ev i·denti ; ir1 qu alch e caso però essa è il segno rivelatore d el terreno tubercolare. Tn conn.essione con i tumori abbi.amo le· m etastasi cutanee, noduli o placch e, dure, aderenti alla cute, violacee, e l 'acantosi s nigricans ·di Darier, questa singolare manifestazion e ch e si accompagna di solito a qual che neoplasma profon-d o , in gen er e d ell 'intestino. Talora siamo m essi sul sospetto di un.a leuremia dalla. presenza dell e leu cemidi , pi ccole tun1efazioni molliecie o dur.e,' :rosee, senza loc.al izzazioni caratteristich e. Importanz.a g t~a n·de h.a p·u r.e l '·eSa•m e dell e mu cose : bisog n·e rà sap·er riconoscere le leuco·pl.asie, 1.a g 1ossi te tpi filiti ca terzi aria, e la cos idetta cc ling ua fi ssa », ch e secondo alcuni va m·essa in rapporto con ·u no stato artriti co. Si esaminino con cura g li organi g·enitali; n on solamente il prurito, m.a ma nifestazioni di balanite, di vulvite, ecc. possono indicare la esistenza di un di.abete (diabetidi genitali). I solchi ung ueali , 1'alopecia a chiazze ci faranno pen sare a lla sifilide. Con clu1den.do, I' A. ri conferma la n.ecessità delJ.a collabor.azion e della m edicina intern.a colla dermosifilopatia e conclu·de con le parole di Nicola s : cc Non si può èssere buoni dermatologi se n on si è eccell enti m edi ci ». V. SEHRA. 1

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Etiologia, te1·apia e patogenesi drl pru1·igo. Ne1.. vi del p1·n1. ito. (ScH URER -v,rALDIIE IM.

Wi en . Klin. lfVoch.. , nu-

m ero 16 , 1930). Nel prurig·o il prurito è determinato da sostan ze tossich e cir colanti n el san gu e, provenienti dall'intestino .e dal ricambio . Un aum ento dell'attività della pelle migliora i sintomi , p erchè veng ono allora e limin.ate le sostanze tossiche ed i prodotti acidi ·d el ricambio; perciò :1.a malattia si riacutizza durante l ' inverno, migliora nell'estate ed ogni qualvolta si provoca il sudore (sole d'alta montag na, pilocarpin.a, ecc.). Per la tera pi.a · del prurigo è perciò importante oltre a r egolare l'alimentazione (dieta povera di albumina, ricca di vitamine) .agevolare I.a funzion e emun toria di tutti gli organi: lo svuotam ento r egolare dell 'intestino, la diuresi, la sudorazione. Le sostanze dannose circolanti n el san g ue ven gono eliminate, n ella p elle, da i vasi sanguig ni dei corpi papillari : in queste r egioni e se ·eser citano uno stimolo su specia li term5nazioni ·n ervose, i cc .n ervi ·del prurito ». L ' esisten za di tali n ervi specjali è dim o trata da a1cuni casi di m alattie del si tema n ervoso in cui il sen so del prurito si .dimostrò d el tutto in·dipendente non soltanto dalla motilità , ma anch e dalle .altre pecie di sen sibili tà. Così in un bambino a ffetto da paralisi del braccio d e1

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stro, r ~ ito di polion1ielite, si sviluppò alcuni ann i dopo la para.lisi una prurigo ferox che si e te e a tutto il corpo tranne cl1e al braccio parali zza lo ; in questo braccio non venne mai avvertita en sazione di prurito, eppure 1.a sensibilità tattil e, termica, ·dolorifica e le reazioni ' 'a omotorie erano conservate e quasi normali. E'riden te.m ente la prurigo non si può quindi con si derare un.a neurosi ' rasomotoria, nè ha nulla a ch e far e con i n ervi sensitivi: nelJ '.ar to p,a ralizz.ato non sono comparsi i noduli di prurigo, perchè ivi è mancato il prurito (e lo timolo .a •grattarsi) per la . par.a lisi d ei cc ner' ri del i)rurito » ·p aralizzati insieme ai n ervi n1otori e quindi prob.a bilmente anch '.essi d.a lle cellule ganglionari 1delle cor:na anteriori d el midollo. Se queste ipotesi sono ver·e, la sensazione ·d el prurito de,re rimaner conservata, nonostante la scomp.arsa delle .a ltre specie di sen ibilità, in quelle affezio·ni ·del sistema n er' 'O o ch e, lasciando intatta la sostanza grigia d elle corna anteriori, ledono i cordoni po st e ~ riori od .altre vie o centri della sensibilità. Effettivamente, in due casi di siringo·m ielia in cui erano abolite le sen azioni tattile e doloyj'fica , si è potuto per m ezzo di polv eri prurig ino e pro, ocare la en sazione di prurito n ell e zone di anestesia. Così pure si riuscì a provocare prurito in un caso di tabe , in cui erano quasi abolite le sen azioni termiche, mentre era con serv.a ta la sensazione tattile; e così anche in casi ·di l esioni talamiche con intensi dolori centrali, ed ipoestesi.a o .a nestesi.a p er tutte le altre forn1 e di sensibilità. 1

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PoLLITZER.

Il proble1na dell'eczema ~onside1·ato dal punto di vista etiogenetico. (G . A. RosT. Deutscli. medica.l Wochen.s chrij t , lln. 7, 8, 9, 1930). ello studio delle affezioni cutanee si sono co11siderati, secondo i tempi, dei punti di vi ta del tutto diversi. Così, la teoria un1orale 11a do1ninato all 'inizio d el secolo XIX e rim.ane !•uttora v~va nel popolo, fra cui sono sempre in voga I cc depurativi ». In seguito, la class ifi cazione si è basata so·p rattutto sullo stu.dio nlorfologico, che serve ancora per la differenziazione ·di un certo numero di malattie cu·· ta 11ee. _I dati batteriologici hanno permesso di disting uere qualch e gruppo di affezioni che attualmen te veng·ono classificate, qualsiasi la loro manifestazion e dermatologica , secondo l 'agente eziologico. Più recentemente ' si è in. . i: t1to ,s ull'importanza .dei fattori ohimici e fi .. ici (irra diazioni) 1da cui ·deriva un altro gru1)})0 di affezioni cutanee. Le n1oderne ricercl1e appaiono interessanti i1err l1 è stabiliscono la n oz ione 1dell ' importanza 1

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L-\NNO XXXVII, NuM. 32]

lL .POLICLINICO

d el terre110 sul quale agi cono i fattori J)atog·e11i. La soluzione del prob1ema consiste nel determinare quali sono i fattori, di cui l 'azione simultan ea i)roduce il quadro clinic o. Sullo tu.dio di questi fattori, l 'A. ha basato una classificazion,e, parten·do /dal punto idi vi sta etiogenetico. In ogni caso clinico, si d evono anzitutto consi,d era re i fenomeni tipici, co·m uni a tutte Je forn1e della malattia: fattori essenziali. Intervengono poi ~ fenom eni che ·danno al quadro clinico il suo aspetto speciale, di fferente in ogni caso, individuale: fattori accidentali. Questi ·diversi fattori possono essere esogeni od endogeni; i primi meglio conosciuti, gli .altri ineno bene delucidati. È .all 'azio11e di que, ti fattori ch e noi dobbiamo il ·quadro clinico; la 1norfologja no!l interviene più, quindi, co111e elen1ento essenzi.al.e di classificazion e ma f'oltanto come la risultante ·d ei fenomeni patologici determinati da i 1detti fattori. Ne vie11e, che anche le modalità evolutive ha11no una i1n1)ortanz.a n ella ricerca dei fattori etiologici. 1

LA

NUOVA CLASSIFICAZIONE.

Si n-iettonp in un primo gruppo, le affezioni ad agente eziologico noto; è però della n1assi1na importanza lo studiare anche in questo g·ruppo l'influenza dei fattori endògeni , fin qui troppo tr.a scur.ata. Questo gruppo di affezioni a fattore pr.e dominante esogeno costituice le dermatiti, di cui I.e su1d divisioni sono .. tabilite, non già secoJ?.dO l 'aspetto morfologico, m .a secondo 1'intervento ,dei fattori endogeni. Il secondo gruppo comprende le lesioni che . embrano d erivare so 1)rattuttu da fattori en.doO'eni , n elle qu.ali, la re.azione cutanea , qualunque si ,s ia il suo aspetto sar,e bbe essenzialmente condizionata da .alterazioni viscerali funzionali od org·aniche. Tali sono , p. es., le manifestazioni cutanee dei diabetici , senz.a tener conto dell'eziologia del ·d iabete stesso (sclerosi endogena pancreatica, infezione esogena sifilitica del pancreas, .ecc.). Così pure, affezioni cutan ee con genite red ere,d itarie rientr.ano in queto gruppo delle dermòpatie. . Mentre le d eflmatiti, lesioni cutan ee r.a ziona1i, sono .generalmente passeggere, acute e curabili , le dermopatie, ·dovute a modificazioni cellulari , dei tessuti ed umorali profonde, costituiscono di olito ·delle .a ffezioni cronich e e recidi,1anti. Alcune lesioni, poi, a n cora m.al conosciute potranno essere ascritte provvisori amente al1'uno o·d ,a ll 'altro di tali gruppi. 1

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DERMATITI ED E CZEMA.

Per m eglio chiarire il problema etiogenetico ,d ell'eczema, è n ecessario determinare quali


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XXXVII, NuM. 32] ·

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SEZIONE PRATIO.' \

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sono i fattori esog.e ni e d endogeni che condi... 2;ionano il qua·dro morfologico dell'eczema e ne determinano l'evoluzio,n·e . Da questo gru·p po, vanno .eliminate anzitutto le lesioni che di pendono da fattori ·endogeni noti, qualunque si sia la loro morfologia: J.e .eczematidi, gruppo abbastanza esteso .e che verrà ad .aum-e ntare in base a ricerche più precise. Rimangono poi ancora degli eczemi, di causa endogena a.ncora mal nota, ma in numero abbasta,nza ristretto. Gli ecz1e mi da causa esogena sono conf.iusi ,a torto co·n le dermatiti tossiche, reazioni cutanee ·d.e terminate d.a agenti ·e sterni su delle pelli sensibili. L '.evoluzione permette un.a differenziazione che la sola morfologia non autorizz·er·ebbe sempre: I.e dermato si tossich.e gu,ariscono con la soppressione d ella loro causa, mentre l'eczema, anch·e se provocato da un 'influenza esogen.a perman.e ugu.a l·mente e si ripro;duce sotto influenze variabili ; esiste, in quest 'ultimo c.aso uno stato ~ellulare speciale che è la disp·osizione, la qu.al e dimostra l 'esist enza di una b ase en dogena d·ell 'affezione . ·Questo stato dell 'org.anismo può essere · contrassegna to da stigmate, che indicano il terr eno costituzion.a le patologico. Q·u esto, in veTità, p er l'eczema è mal -precisato; il che non toglie che alcune propri.età cutanee .d,egli eczematosi st~bili scano una 1person.a lità biolog ica di eczematizzazione la quale su cced e alla d ern1atite tossi ca ed indica }'.esistenza di uno stato virtu.a le di ecz,ema, di un.a disp·osizion.e sp eciale, probabilmente er editaria. Trattasi, forse, non già di un.a mo·dific.azione u1noriale, m .a ·di uno stato ·d elle cellule cutane·e, sp ecialmente epi1dermich e, e delle terminaz ion~ n.ervose , ch e spi1egano le predisposizioni regionali e la frequ,e nt·e simmetria. Differ enze cellula ri che , per I ' attuale imperfezion·e d ei nostri ,m etodi di ricerca, non si possono· dimostrare . Gli stessi fattori esog eni che d·etermina110 I.a ·comp arsa ·delle ·derm.a titi tossi ch e posso110 , se esiste la disposizione, esser e all 'origine d el]' eczema vero. In oerti casi, poi, l 'azion.e ripetuta ·della ·c ausa esogena potrà modificare il t erreno cellulare e ·e re.a re il terreno r eg·ion.ale d el]' eczema orm.a i reso ·d efinitivo. · Ne viene ·che, nel caso ·d elle dermatiti tossich e, l ' elemento primordiale è esog·eno ed i fattori en1dog·eni rim.ang ono .a ccessori. Inve ce, 1'eczema vero dip·e nde· essenzialmente dai fattori endog.eni , si.a che questi si.a.n o soli in cau~a, sia che gli elem enti esogeni interven g an o per. determinar.e le lesioni o, più · ria ra m ente, a bbiano parte n el d eterminismo r egionale d ell a sen sibilità patolog ica. La morfolo·g ia delle lesioni è· variabile; .si cchè. le lesioni ·eritem.ato-vescicolos e di a spetto })Ol1morfo possono aver si indiffer entem ente n el.l'uno e n,ell'.altro gru·p po di affezioni car atterizzate da lla loro evoluzion e e dal loro in od o di r eagire .a lla terapia. 1

Gli eczemi. veri costituiscono un gruppo abb.a stanza ristretto d estinato .a d essere disgre· gato a profitto dei gruppi vicini, man mano ch e p-rog r e·dirà la tecnica d·e lle ricer che.

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G:LI EC ZEMATIDI.

In questo grup po in.1portante , ch e compren d e pure delle lesioni di asp·e tto morfologico varia·biil·e, rie11trano .le affezioni ·d i origine endog ena prim.aria; in esso è utile stabilire d ei sottogruppi caratterizzati dalla loro eziol ogia; ognuno di .es·si è -d efinito da uno stato, d.al terreno speciale costituito dall 'insieme di stigm .ate. 1) Eczema premicosico, ·c l.a ssific.ato in ino·do provvisorio e senz.a prov.a .assoluta, fra gli eczematoidi; possono essere dis·cussi i suoi rapporti con il morbo qi Hodg·kifl . · 2) Dermatopatie ciariotiche, o·d eczematoidi varicosi o v.aso·m otori: cianosi ·d.elle gambe con ~ U·dorazione e, tal ora fenom.eni infiamn1atori o·d ulcer.a tivi, ch·e ]1..anno in in·dividui va ricosi ; lesioni consecutive alla stasi circolatoria, ch e costituisce lo stato ' 'aricoso. 3) Ecze·ma seborro·i co, con le su e stigm.a te b en note : ip.ertro·f ia e moltiplicazion.e d el]e g·hiandole seb.a cee, sp ecialm ente in certe reg·ioni ·dov.e· predominano le lesioni eczematose , sen ibilità sp eci.aJe d ella })elle in queste stesse r egioni. Fra g li altri fattori eso- od endogeni 111aJ.e precisati , si deve an1·m ettere forse una })artecipazion e d elle ghiandole sudori·p a_r e. 4) Eczem atidi essudativi, sp ecialmente frequ enti n ei ban1bini, ma che p·o•s sono aversi a11ch e n ell 'adulto. Il loro polimorfismo li ha f.at t i rie11tr.ar e finoJ'a in una serie ·d i gruppi differ·enti: eczema s,ecco , prurigo diates ica, ·p rurig o .asm .a tic.a , ecc. .L 'eosino·f ilia , là linfocitosi .sanguftg·n.a , la · din1inuzione ,d el poter e di combin.azione ·d el sang·ue con l 'a cido salicilico, l 'ipog·licemia c o~ sti tuiscono . le principali stig·m .ate biolog icl1e e chimicl1e cli questo· stato , come pure il d er - • m o.g·rafismo., i distur bi v.asomot ori, le altera zio11i funzionali en docri11e, la sen sibilità cu ta11e.a .ag li .aller g·en f. 5) Gli eczema:tidi iz.ricen1ici, a11cor a p oco studiati. 6) Gli eczematidi scrofolosi. In questi. il fattor e esogeno, il ba cillo di I<.och si sviluppa su un terr eno speciale : stato linfatico, in cui un 'iniezione piococcica ha mo·dificato g li organi linfoidi rino-faring·ei. Ne risulta una particolare sen sibilità ·dei g.a n gli , i qua li r e.agiscono alla superinfezio11e b acillare co·n infiam111.a zion e e suppurazio11e .e n on g·ià con la ca' seificazion e. Anch e la ·p elle è m odificata e si h anno l esi oni di un tipo· speciale, .a ll.a bocca , al n aso , alle or ecchie. L 'A. r iti en e ch e qu esta classi fi cazion e di un 11l1ovo tip·o possa aprire la via a n u ove e fef il . con de ri cer ch e . 1


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SANGUE. L'anen1ia fisiologica della gravidanza. (BLAUD, GoinsTEIN e F rRsT. Surg ery, Gynecology and Obstetrics, g iug no 1930).

[ANNO

IL P OLI CLINICO

Gli AA., aven·do g ià studi.ato il sangu·e ·d i 300 dotDne .gravide ed ave11·do .osserva to in circa l.a m·età dei casi d~minuz i one d el numero d egli eritrociti e della quantità .di ·emoglobiJla vollero .estendere le ricerch·e a·d un mi' g liaio .di casi. Lo studio fu fatto in donn e ]JOvere im a san e. Il primo a osservare ·u na riduzione deg li eritrociti in gr.avidanz.a fu il N.asse n el 1836. Oltre l 'anemia fi siologica, in gravida nza si possono av·ere ·due a ltri tipi di a n emi.a : a tipo pernicioso . e emolitica. C' è anch e un'an·emìa del puerperio. . Gli AA. notarono su 1000 ·donne grav id o (senza tener co.n to ·d el p·er i o·do clella g ravid.a n·z.a) 4 74 (cioè 4 7, 4 %) con .a n·emi.a g r ave o n10dica e soltanto 161 (16,1 %) con più di 4 milioni di eritrociti. Su 121 ·d onne esaminate nei primi 2 trimestri di gravidanza il 34, 7 % preentava segni di a n emia di ,rari o g r ado , m entre su 722 esaminate il 56 , 7 % aveva anemia di vario grado e su 157 ·esa minate dt1r.an te il parto il 21, 7 % avev.a ·eritrociti al disotto ·d i 3. 600.000. Su 586 casi esarninati il ta sso emogl obinico -er.a del 70 % o m·eno n el 58,6 % e sol o n el 12, 9 % era al disopra ·di 80; con poca d ifferenza per centuale d i riduzione d el tasso emoo-lob inico fra primi pare e ml1ltipare. Non ci furono differenze r is1)etto .all "età delle donne g'ravi·d e. Micr oscopi e.aro.ente furono n ota ti ani socitosi, policromatofilia .e poich ilocitosi. In tutte l'in·d ice colorimetri co er.a inferiore a 1. P er quanto rig·ua rda il decor o .dell 'aneni.·ia dt.1ra nte la gravidanza su 100 donne esaminate 55 ave,1ano più di 3. 500. 000 erj trociti e presentarono .al t ermine dell.a g'r.avidanz.a di.min11zione ·di 200.000 e più globuli rossi, m entre Sl1ll e 45 .anemich e solo il 28 % presentav.a ques la .diminuzion·e al termine .a ella g ravidanza. I mmedi.atam e nte dopo il p arto si notò ch e . . u 106 ·do11ne con anemia n el 16 % si aveva ulteTiore riduzione deg li e ritrociti m entr.e n el 58, 4 % si a veva un a umento, ·e st1 94 donne con eritrociti normali si avev.a n el 73 ,4 % una nol evo1 e riduzione . Nel 72 ,6 % delle 106 anen1i cl1e er.an o notevolmente mig liorate 7-10 gior11 i .dO])O il parto. Su 60 d onne e aminate durante la gravid anza e 6 m esi d opo il parto , solo in 4 l 'anen1 ia n o11 era g uarita; n ei riguardi dell 'emoglol)i 11a si ebbe il 95 % di aumento 6 mesi dopo il parto. Di. Cl1Le1l do qu e ti da ti , g li AA. ritengono r l1 c ])r11 poca influen za l1an110 sull a g ravità

XXXVII, NuM. 32]

del! '.anemia focolai infettivi d entari, tonsillari e dell e vie urinarie; lo tesso si può dire d ella sifilide. La cau sa specifica dell 'an emia secondaria della gravidanza riman e sconosciuta. çi sono in proposito ·varie teo·r ie: secondo Andral si tratta ·di u.n a clo-rosi, secondo Kiwish , Wilcocks e· altri si tra tta di un 'idremia (quindi di appar.ente oligocitemia), secondo Peter, :f ehling, Mey·er e Sch roeder dipende da a 1im entazione insufficiente, secon.do Hofbauer si tratta di ·distruzione del sang u·e materno da emolisina sinciziale delle cellule ectodermich e d el cor ion . In a lcuni casi di a n·emia in g ravidanza (e pre·cisamie nte m..e i rcasi in cui .I 'an emia n on compa!ìe alcuni mesi do·p o il parto) si tratta J1Tobabilme.nte ·di anemia preesistente alla ge. taz ione. R. LusENA.

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Radioterapia nelle malattie del ( .J AGI C Il .

e

SPENGLER.

sangu~.

Wi en. Klin. Wochenschr . ,

23, 1930).

Non esistono fin ora osservazioni abb.a stanza n·u merose su i risultati ottenuti con la ra dioterapi.a nelle leu cemie e n elle 1infogranulo1natosi, nè confronti tra l 'efficacia della radioterapia e quella della roentgenterapia. Gli a utori irradiano sopTattutto la milza , le linfogl.an.dole ingrossate, il fegato . La sostanza radioa ttiva veniva collocata su una piastra di . ugb.ero in modo da trov.a rsi all.a distanza di 1 cm . .dalla superficie del corpo . In g~n erale si applicava no 100-200 milligr-elem ent-ore. I pacch etti g landolari vengono irradiati n ella lor.o totalità da una, al massimo da ·due poizioni. Per l 'irradiazione d ella milz.a occorrono a lmeno 3, .se essa è molto ing randita fino a 6 'c ampi, in quest'ultimo caso, 2 campi anteriori , 2 laterali, 2 posteriori. Analogamente si procede per il fegato. Si irr.a·dia a serie, irr a diando og ni campo per 2, al ca so anch e p er 3 volte .. In tutti i casi, rigorosiss imo controllo e.m atologico. Nelle mielosi leucemich e così trattate, sia il volun1e della milza ch e il numero d ei leucociti r egr ediv.ano ·solo lentamente; g li elementi patolog ici non scomparivano ·d al sangu e, n e pp·u re nei casi in cui il numero d ei leu cociti era .g·ià basso. Molto notevole era invece il mig lior.amento delle condj zioni generali e d ell 'appetito, e la rapida scomparsa d ella febbre. Volume della milza e num ero d ei leucociti continua,rano a ridursi ancora varie ·settiman e d opo l 'ultim.a irradi.azione. L'irradi.azione era sopportata molto b en e anch e n ei casi avanzati con febbre, cachessia ed anemia. In complesso dunque, azione più lenta e meno intensa ch e con la rontgenterapia, e r emissione più breve; })erò migl ioram ento più rapi·do d elle condizioni genera] i e assenza di fenomeni con comitanti molesti. 1


~{ANNO

1179

SEZIONE PRATICA

XXXVII, NuM-. 32]

Nelle mielosi aleucemiche e subleucemiche la radioter.apia h.a forse d ei v.a ntaggi di fronte ~lla rontgenterapia, perch è essa agisce meno i11tensamente sul numero dei leu cociti. Si otiiene un rapi.do mig lioramento delle con.d izioni generali e dell 'anemia e un impiccolimento -della milza. Nelle linfomatosi leu cemich·e, rapido impic.colimento delle g lan·dole ing·rossate e miglioramento dello stato gen er.ale; si osserva anche un 'azione a distan za, una riduzione del tessuto linfatico non direttam·ente irr.a·diato; scar:sa azione sulla linfocitosi. Nella linfogranulon11atosi non troppo .a van.zata, rapido miglior.a_m ento ·delle condizioni generali, pronta riduzione del volume ·delle g landole ing rossate. Un v.a ntaggio n on tr.ascur.abile d·ell.a r.a·d·iotera pia è ch e essa può venir eseguita a domicilio <lel paziente; per questa ragione e perchè essa migliora rapidamente la sta to gen erale, deve preferirsi a lla r ontg·e n terapi.a n ei casi molto .avanzati, con cachessia ed anemia profon.d a. 1: invece da preferirsi la rontgenterapia se è necessario ridurre rapidam ente tessu ti linfatici ìngrossati, p. es., dei tumori me·diastinici ch·e PoLLITZE:R . c omprimono le vie aeree. •

EREDOLOGIA . Basi della dottrina dell'e1"edità umana. ( G. JusT. Munch. l\1ediz. Woch., n. 22 e 23 , 1930).

Lo stu·dio dell 'ere.di tari età n el] ' uomo n on si può limitare. a stabilire la trasmissione delle .qualità attr.a verso le gen er.azion i. Infatti ven..gono ere.ditate non già le « qualità n, bensì le disposizioni : dj pend.e poi da diversi fattori , se d alla disposizione si svilup·perà oppure no la -qualità. C6rnpito dello stu·dio dell 'ere·ditarietà un1ana è stabilire le leggi che reg·olano la tra-smissione delle di sposizioni, .o , per essere più -esatti, d ei « Geni » cui esse sono legate. Queste leggi sono in parte g·ià chi.arite, in gran parte ancora oscure . Anch e per quelle perfettam ente chiarite, si è stabilito · soltanto in che mGdo un determin.a to « gene n venga trasmesso da un indivi·duo a lle gen erazioni. su ccessive; non si è studiata invece la parte più importante, il modo e le condizjoni. cio·è che1fanno usciT·e ·dal « gen e n la qualità, ·e proprio una determin.ata qua lità individu,a le con le su e spe-ciali particolarità qualitative ·e qu.a ntit.ative. · Le condizioni pTincip,a li. cl1e influenzano i -rapporti tra i « geni » e le « qualità n che ne deriva no, sono 4. Anzitutto og ni « g·en e n trova un rinforzo in un altro .cc gen e » la cui attività si esplica sulla qualità identica. Di questi 2 « geni )) , ch e forman ·o insieme .u n p·a io -di e< geni » cc alleli » (o cc allelomor.fi n) di solito uno si er e.dita dal padre, l 'altro dalla madre. I n secondo luo·g o q u.esto p.a io .·di « geni » può

agire ~o ltanto in rapporto .a tutte le altre particolarità ere.ditarie , cioè .a l « genotipo n. In terzo luogo, il genotipo ti1tto è in rap·p orto con lo stato della cellula o dell'essere policellulare ch e lo porta in sè. Infin·e, si.a I.a cellula ch e l 'organismo policellulare risentono l 'influen za d ell'ambiente. . I « geni alleli n, possono ·essere tra loro eguali oppure diversi. Prenden·do come grossol.ano esempio .di qualità .div·erse, le qualità cc sano » e cc amm.alato >>, un in dividuo può aver ricevuto da ciascuno dei genitori una dis.p osizione norm.a le S, opp·u re d.a ciascuno una disposizione anormale A, o infine da uno .d ei genitori_u n.a disposizione S, .d all 'altro un.a di. sposizione A. L 'uovo fecon·dato (il « zig·ote ») avrà quindi o due « g.e ni » diver si per l.a stessa qualità, sarà cioè « ete.rozigote n , (l 'individuo eterozigote ch e si svilup1pa-.d.a un tale u ovo si potrà designare come S A) oppure l 'individuo sarà « omozigote n, avrà cioè due cc geni » eg·uali , S S, opp·u re A A . Natur.a lmente g li individui SS sia ranno sani , g li individui AA saranno amn1ala ti. Se gli e ter ozigoti che portano una disposizione pa tolog·ica sono sani , se cioè la disposizion e A, associata a quella S, non si svilupp,a, si chi.aro.a quest'ultima .dominante mentre quella patolog·ica si dice recessiv.a. Se invece l 'eterozigota AS, non è normale, bensì a mrnalato, la di~po ­ sizione p,a tologica A, è quell.a domin.a nte. Chian1eremo da ora in poi le q ualità ·d ominanti D , le r ecessive R , in·di fferentem ente qu.a le sia la normale ·e quale la patologica. Disposizioni recessive sono p. es. quelle .all '.albinismo , al sordomutismo costituzionale, all 'epilessia mioclonica; .disposizioni domin.an ti, q li:elle .a}l.a bra chifalangia, alla ch eratosi palm.a re e plantare, ·alla poliuria, .a d un.a form a speciale di emeralopia, alla malattia ·di Huntington. Una d elle caratteristich e principia li dell'eredità dominante è nei casi tipi ci la ,discen·denza diretta del 1p·prta tore di un.a qu.a lità d.a un portatore d ella stessa .qualità. Se è dominante una qualità patologica, i portatori eter ozigoti ·di questa (DR) sposano n ella m.a ggior p.arte ·d ei casi individui n ormali risp,e tto a quella qualità (RR), e procrean o ,a ccanto a fig li normali (RR) fig·li eterozigoti amm.aJ.ati (DR). Le .d isposizioni ere·ditarie patologich e dominanti , ci sono note soltanto n ella loro forma .eterozigota. Infatti i « .g·eni » ·dominanti, ch e già in combinazione eterozigota determin.a no qu.a lità p.atologiche o malattie, in combinazione omozigota ren·dono di so.Jito imp·ossibile la vita (fattore letale) . Si conosce un esempio di m.a trimonio tra due eterozigoti affetti d.a .accorciamento simm etrico degli indici: ·d i ·due figli, una era un mostro non vitale, privo ·delle dita .alle n1..ani e ai piedi, e con anom.a lie id i tutto il -sistema scheletrico. L 'eredità recessiva è invece caratterizzata dal fatto, ch e dalla ·disposizione si manifesta 1


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la qua lità soltanto n egli .omozigoti: gli indivi,d ui DR sono invece san i. Per ciò le manifestazioni esterne della salute (il cc fen otipo ») non e eludono affatto la presen za di .disposizioni patologich e n ella massa d ei « geni n (cc genoti·p o ») . Così da un matrimonio fra due in dividui sani possono n .ascere dei figli ammalati se ciascuno ·dei due genitori è un eterozigota ·ch e .p ossie de Ja stessa disposizione patolog ica R: 1I4 d ei figli saranno omozig oti RR e quin·di ammalati. Se invece un tale eter ozig ota DR si unisce coii un sano omozigota DD , tutti i fig·li sono sani: la metà di essi p erò possiedono latente la ·d isposiz1ione · patologica D1R , la .dispo·s izione patologica può così ·passare latente id i gen erazione in generazion e fino a che una unione con un altro indivi.duo DR determina la mala ttia manifesta. Esistono disposizioni r ecessive ch e si tr.asm etton o soltanto a ttraverso indivi,d ui eterozig oti, m,a i attr.averso .inidivi·d ui omozigoti: sono i così d etti cc geni letali » ch e n egli omozigoti d etermina n o .J.a m orte precoce. Appartien e .a questo g ruppo la ittiosi congenita. Natura'lm ente n ei matrimon i tra consanguinei a um,en ta idi molto la probabilità ,d ell 'incontro di due stesse .dispos izioni p atologich e latenti. Sarebbe molt o importante trovare dei dati obbiettivi ch e p ermettesser o ·di riconoscere n egli indivi1dui sani eterozi·g oti la presenza ·d i disposizioni patologich e ·l atenti . In questo campo tutto è ancora a farsi; si ,è p. es. p otuto constatare ch e n elle .donne conduttrici d ell 'emofilia si ri contrano ·a n om alie de]la coag ulabilità ·del sang ue. L 'er edi tari età d omina11 te e r ecessiva presentano cara Lteri stich e s p eciali qu.an.do esse sono legate ai così ,d etti cc geni » legati al sesso. Sappia m o oggi con quasi sicurezza che il sesso maschile p orta due specie di spermatozoi , quelli ch e da nno luogo a m aschi e qu.elli ch e danno luog·o a femmine. Questa specie di trasmission e del sesso è leg.ata ai così detti cro. m osomi X ch e n ella d onna sono presenti in num ero di due, n ell'uomo in num ero di uno : ogni ovulo femminile possiede per ciò uno di questi cromosomi X m entr,e n ell 'uomo olo la n1età deg·li sp ermatozoi ricevono un tale cro1110 orna X, l 'altra m età n e è .priva . Nella fecon dazion e se l'ovulo è fecon•d ato da uno spermatozoo con ten ente il c r omosoma X risulta un individuo femminile, se da uno spermatozoo ch e n on lo contien e, un individuo m aschile. Tu tti quei cc geni n i qua li sono legati a l cromosomo X seguon o naturalmente n ella loro eredi tarietà la di tribuzione di questi cr omosom i. Un a tale er editarietà legata a l sesso può e sere d o·m ina nte oppure r ecessiva. Domina nte è p. e . n ella ch eratosi follicolar e, r ecessiva , n ella cecità ro so verde, o in una fo rma sp ec iale di cecità n otturna legata a miopia. Nel1'emofilia, an cl1e legata al sesso, la doppia dose dcl « gen e » emo filiaco h a azione letale, 1

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le donne sono perciò conduttrici ma mai emofili ch e. In pratica, domina nza e recessività son<> concetti no·n così assoluti come finora si è ,d.e tto, ma molto più relativi; infatti Io stesso cc gen e » può essere ·dominante oppure recessivo .a second.a del cc gene » « allelo » che g'li si a ssocia. Così un « gene » A2 può essere r ecessivo se esso si associa con Al in un eterozigota Al A2, mentre esso sarebbe dominante se si a ssociasse .a.id A3 in un eterozigota AZ A3. È probabile ch e la visione normale dei còlori sia legata ad alle1i multipli; forse si dimostrerà I.a stesis a cosa per l 'e~editari età dei • • • g ruppi sangu1gn1. Esistono ·dei « geni » che indipendentemente ·da tutti gli altri, seguono la loro via attraverso le gen erazioni . A'Itri cc g eni » invece si er editano associati. Ci sono altri cc g.e ni » che oltre .a·d agire su un solo ·determin.a to processo, influiscono an·che su a·Itri processi molt<> diversi : 6i può parlare di una cc azione po1ìfen a » d ei cc geni ». Così p . es., un gene specia le r ecessivo sub1etale nello stato omozigota ag isce n·e1 cane danneggiando di versi organi :norte diminuzione della pign1 entazione cutan ea, disposizione a malattie, malformazioni ocula ri , spesso cecità ,e sordità. Gener.a lizzandoquesta azio·n e cc po1ifena )) d ei cc geni » si può ·dire, che ogni singolo cc gene » oltre a.d .a gire su una determinata manifestazione, influenza tutto il complessivo « fen otipo » : inversamente si può dire , che lo sviluppo ·d i ogni sing ola cara tteristica è subordinato non soltanto al cc g·en e » p·e r essa specifico, bensì all 'intero cc genoti po >> . Anche influenze ambientali agiscono sui cc geni ». I ra·p porti tra ambiente e individuo sono p erò com·p1icati; in~fatti sul processo di sviluppo 1de1l 'iindividuo possono veram ente agire soltanto quei fattori .a mbientali, i cui stimoli l ' in.dividuo può ricevere in merito alle sue proprietà r ecettive specifiche. Tra tutte le influenze ambientali l 'individuo si può dire che scelga alcune, form.anid one il suo ambiente individual e, soggettivo . II modo ·e il g r.a·do in cui I '.ambiente influenza I ' individuo son o p erciò in alto grado ·dipen·denti dalle disposizioni specifich.e er editarie e non soltantodagl.i stimo1i am,b ientali obbiettivi. Finora si 1è par:J.ato .d ei cc geni » come se essi fossero immutabili; in rea1tà però essi si trasformano, si modificano , per i processi dì cc mutazione » o di cc idrovariazione » . Va rie sono le ·cau se capaci di determinare queste mutazioni : così si è potuto dimostrare sulla piccola mosca cc Drosofila » , ch e i raggi Roentgen e così pure le alte temperature riecon o a determinare delle mutazioni. È possibile ch e n eTl 'uomo l'irradiazione con i raggi Roen tg.en , l 'alcool e d altri 1danni culturali posano determinare delle mutazioni di cc g eni » e quin di la comparsa di nuove particolarità patologich e er editari e. PoL1,1TZER. 1

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CENNI BIBLIOORAFICI <1> GrovANNI GALLI. Le neurosi del cuore e dei vasi sanguigni e lo·ro cura. Soc . Ed. Libr. Mi1lano, 1930. L. 50.

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SEZIONE . )?RATl CA

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Co,n qu·e·sto s uo libro il G.alli, noto studioso d ell e malarttie del·l 'apparato cardiovasoo1are, poTta u1n contributo ·di gr;and·e interesse all.a conòscenza d eill e mo1dificazio·n i funzionali del! 'attività d el cuor.e e ·d-ei v.a si. Alla prima parte di n.a tu,r a g.en erale, ricca di cenn•i stori ci e den·sa di conc·e tti fisiolog.ici svolti secon·do le più mod.erne ve~ dute .seg·uono in ordin e : I.a tr.a ttazione della tachicardia, ·cl.elle .extrasistoli , ·e i capitoli interessanti e·d origin.a li sull.a neurosi mitralica (il morbo X di Ma.cke.n zi·e) e sull'a•r teriopalmo. Vengono p oi ·e sp·o ste tutte J.e modificazioni d ella funzi onalj tà: d ei vasi centrali e periferici i. ed un capitolo di consi·d erazio,n i psichich e e moral.i chiud e il lavoro. L'a1ygomento, di p·er sè inteTessan·t e, è stato tr.attato d.aJ Galli in modo così brilil.a-n te e· gie ni.ale ch e il lettore non avv.e rte mai noia o diffi coltà Tuel1a lettura che è a un tempo pi.acevole, piana . e d erisa d 'istPuzion e. ~1a I 'istruzione non pesa: l 'intercatare continuo di esemp,i , tutti intere.ssan·t i, l1e citazion·i se.m1pre giuste, g li aneddoti g u stosi r.endo11u qu.est 'ope1ra, di sicuro valore sci entifico, d,iver te nte co1ne un roman zo . Lo·dia..m o altresì i-1 sistem a cl1e l 'A. h a. seguito, di f.ar p neced ere le p-rin·cip1a li notizì·e anatomo-fisiolog ich e al trattam .ento d ei singoli argom.ent1. Tutti i lati d el ·complesso p:r:ob1ema, c1uello m1eelico, quie.Jlo m e·dico-leg.ale, qu·ello infortunis1tj co e que'l:lo psichi·co sono stati cons.ider~ti e trattati . L 'argom·e n·t o de lla cura è ampiamente svolto. Con·olud·e n·do il ribro ·d el Ga:lli, scritto da persona .di larga esperienza .e di m ·ente g·e ni.a.le, m ·&rita ed avrà il mig lioTe sucoesso. A. Pozzi. 1

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H. V.AQUEZ. Malatti e del cuore. Tra·d. italiana su1la 2a fran·cese. V-01. in-R 0 di pagg. 190 con 139 fig . Un . - ·1.,ip. Ed. Torinese. Torino, 1929. L. 60.

pres enta i~ bella veste tipografica, avrà anche essa ·oer tam ·ente, a l pari de-l1le .altre, r.apid.a diffusione e contribuirà alla affermazione delle idee d ella souola fran cese d.i c.ardioJ.ogi.a. · A. P. 1

HE ~s .

Bliit k r~ islaufes . Ed~t. G. Thieme,

Die 11.eg_µ,lierang des ·

Un vol. di pag . 162, Lipsi1a , 1930. M. 12.

La regolazione della circolazione sanguigna avvien.e gr.a zie a un m eccanismo co·m plesso in cui i var.i fattori hanno una importanza che vari.a a secon.d a del bisog n o richiesto. La più importante è la funzione capillare che a sua voltq ·dipen-de da l sistem .a arterioso e venoso. Il cuo.r.e, che dal punto di vista fi sico sta come org·.ano d'importanza principal·e n ella circolazione, da l punto di vista d:ella r egolazion·e d el c ir colo h.a un.a importan z.a molto minore del sistema dei capillar i. Nel suo libro l 'A. si p r·efigge il c6m.p ito di delu·c idare il meccanismo complesso della re- · gol.azio·n e del circolo su qu.este basi. Numero·~e · figure, in part.e a colori. VALDONI. 1

R. TouRNAY. Les varices . Un vol. in .32°, di 264 pag. con 22 fig . N. Maloine , Paris, 1929. Pr·ezzo Fr. 20. Il trattamento d elle varici co·n le in~zioni scler·o.santi s-i è orma.i affermato ed è passato n·ella pratica, offren·d o -e's so una oerta facilità cli applicazione e, mo)l to spesso, d ei buoni risultati . L'A. , dopo un 'introduzione sull 'anatomia, fisiologi.a e sintom.atolog·i.a delle varici, si occupa .d ella tecnica del trattamento c-0n le in iezioni sclero·s anti, detl l 'an·d .a m·ento della cura, d·elle in,dicazioni e controin dicazioni, dei diversi incidenti a cui esso può d,a r luogo, d el trattamento d·elle complicaz.i oni; il tutto esposto con chia r:ezza e precision.e. Segue una riçca e·d interessante casistica. 1

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fil . V.

PAUCHET-A. BÉcART.

Transfusion du sang.

2a Edizione, pag. 166 , con 91 figure . G. Doin. Paris, 1930.

La prim.a edizion1e del volumetto di Pa u ch etBécart si è esaurita rapidamente, indice del favor e inco.n tra to. Anc he qui vi troviam-0 lo È sempre i·l mig·Iio·r e trattato di cardiolo·g ia stile b.r illante e l '·esposizio·n e chia.r a cl1e caratmo·dern.a che la bib lio·g rafia fran·o ese offre ai terizz.a le o·p ere di P.a·u che t , la ricchezza del cultori di questa branca d ella m .edicina; ir -d ettag lio ·e 1'abbond.anza delle illustrazioni. noto prestigio d e ll 'A. d 'ailtr.a parte rende su Nella parte gen erate è trattato dell'indicaperflua qual1s ias i parola di presentazione o di zion·e alla trasfusion·e, d elle nozioni sulla omoencomio. gen·eità sanguigna e delle prove con cui vien.e Questa nuova edizione ita'l ia na, a cu1·a del ricer cata. Segue l 'espos i~ione di un.a tecnica prof. F errio , e _ ch e l 'Un . Tip.-Ed. Torin·e se · personale con la sirin ga a pistone autovasell inato:r.e e un.a appendice in cui sono -d escritte le tecnicl1e più conosciute di a ltri autori. (1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cui ' V.~LDONT . si desidera la recensione. 1

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ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONGRESSI Accademia Lancisiana di Roma. Sedut~

del 10 luglio 1930.

Idronefrosi da vasi anomali. Dott. V. Lozz1. - L 'O. rifer isce su 18 casi di u ron efr osi cau sati d all'a11gol azion e o compressi<>n e del t r at to iniziale del! 'uretere o d ell 'unione p elv: -ureterica det erminata d alla presen za di vasi r en ali aberran ti .. Riferisce brevem ente sulla sintomatologia, d iagn osi e cura e poi ricorda i due u ltim i casi, eh~ p r esent avan o un inter esse sp eciale, il primo p er l a sintom atologia rappres~n­ t ata quasi esclu sivam ente d a u:h.a em aturia abb ond ante, ~l secondo p er ch è l 'ost acolo, al d eflusso d ell 'urina dipendeva d a un decoTso anomalo d ei vasi u ter o-ovarici .

Metodo semplice per la diagnosi e l'identificazione del micete nelle micosi dell 'orecchio. Prova della striscia di garza. Prof. R. MoTTA. ·- Il metodo consist e nel m et tere nel con do l to uditivo· estern.o, una striscia di garza bian ca s terile. Dopo 24 or e quest a viene ri ~irata e, se i1on presen ta m odificaz:-0ni di colorito, si r in1et te den tro l 'or~cchio per altre 24 or e. Nelle micosi la gar za cambia color e n ella porzi one p r ofon da p er svilu ppo d egli el em enti frutt ificati del fungo. All0ra si taglia un p ezzetl !ino cl i g·arza nell a parte colorat a, si m onta in g ljcerina e si guarda al m icr oscopio per osservare il micete nei su oi particol ari. Il resto d el I~ gar za si i)one in una provetta steril e., do ve il fungo co11 tinuerà a svilupp ar si. Ql.1P.sLo JTiètodo l arg.el111en le provato dall 'O. rispo11de ot tini.an1ente : è sempl :ce, n on richied e mezz j culluralj, evita la l)Ossibilità ch e il mice1e possa can1 biare aspetto (come talora accade n ei tJassaggi jn terreni di co J ~ura artificiali), p er1ne tle di osservare a·.rettan1ente il m icet e sviJuppn I osi a contatto con la garza.

ti significato del quadro di coagulabilità e del tempo di emorragia del sangue nella diagnosi di cancro e di ulcera dello stomaco. Dolt. C. FTLIPPA . - L 'O. appo·r t and o una m odificfl zi<.,ne ~l melodo cl i Fonio, h a studiato il tempo d~ emorrag·ia e d i coagl1lazio11e su 19 casj di can cro ed ]n 36 casi di ulcera gastrica pr ima e rlopo 1'i11tervento. Con cl ud e contrariam ente a preced en t i ricercatori cl1e no11 e.sis1e differ en za t r a i due st rati morbosi p r ima d ell 'intervento., n1e.n tre invece, t1n aumento avvien e dop o gli jnterven~i stessi .

La batteriofago-terapia nelle infelioni piogeniche localizzate. Oc t t . G. PA CETTo. - l ,'0. 11a curato col b atteriofago d~ D'Herelle p er '.:n iezjoni l ocali . 36 casi -di i11fez ioni pio,g er1ic]1e lor alizza1e · e rjg uardanti foruncol i, an traci, pa~erecc i , idrosoad eniti, ascessi, fl em1)1011i, i11astit;.. I11 30 ras i (88, 2 %) il successo fu completo dopo 1-3 iniezioni e l a gt1nr igion e si o ttenne in un t emp o Yariabile da 2 a 10 giorni sen za in1ezion ;, 2 casi furono p erduti cl i vist a dop o l a prima 1

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IL POLICLINICO

iniezion e. Solo ir1 4 casi (11,8 ~~) il processo suppura tivo pur r esis tente al batteriofago• e necessario quindi l 'inter vento, chir urgico'In n essun caso po tè const atare un peggioram entD in seguito alla c11r~ col batteriofago. Da ta l 'innocuità del metodo e la forte percentuale di risulta li buoni l'O. stima che il m-etotlo andrebb e preso in seria co11siderazione e merit er ebbe una m aggiore diffusio ne. 1

Società Medico-Chi1·nrgica della Romagna. Seduta del 22 giugno 1930. Pres~denza

: Prof.. F.. GruGNI.

Due nuovi casi di dissenteria amebica nel Cesenate. PLAoucc1 P .. (Cesena) . L 'O. illustra due nuovi casi di dissenteria am ebica nel Cesenate, osservati nell 'Osp ed ale « M. Bufalini » in que&ti u ltimi ann.i. Sostien e l 'origine autoctona di essi ed j.n siste sulla n ecessità di un'intima collab~razione fra ufficiali sanitari e medici pratici, allq scopo d~ svel ar e eventuali focolai d 'infezione.

Metodo personale plastico per la cura chirurgica delle emorroidi. SoLIBRI S. (F orlì) . - P assati in rivista i vari i1rocessi cruen ti di cu ra della molesta infermità, ed espost e le manchevolezze di essi p er cui s i ha non di r a(l o risul-~ato1 incomple to·, che scredita l 'i n t er-ve.nto chirurg:ieo, descr ive il m etodo ch e egli usa cla molti anni 0011 esito completo e dur atu ro, senza sten osi Q· · prolassi d ella mucosa'. Tale met odo' co11sisle nella escission e sul con t orn o dell 'ano djvulso di 3 o 4 losangh e r oml1oidali di cui il t riangolo !·nLern o· porta viq i gozzi ~morro·idari nel ca1npo n1ucoso (ci oè gl~ i11lerni) ed il triangol o esterno· i gozzi e n oduli esterni. Tra l 't1na e l 'altra l osanga, q t1ando occorre, si può far e s11lla p arte mucosa ~n a punta d\ ft1oco. _I\. g u arjgione avvenuta la r egion e anale è p erfetta m ente regolare e liscia, per corsa da tre o qu a t tro cica tr ici lipeari raggiate, ch e, sorpassalo l 'an ello sfin terale CO!lt~inuano, in al to s ulla m u cosa. I par ticolari dell a tecnica son o dimos tr ati d a figure.

Della utilità di un apparecchio per la cura delle fratture dell'omero. ORTALI O. · (Ravenna) . Presenta ed illustra u n su o appar e<'ch io m~ tallo legger o (allum :11 io) p er l ~i1nmo·b ili zzazione delle fratture d el1'omero. Tal e apparer.cl1io è costitui to di tre branch e a doccia; u na cli m,aggiori d imen sioni, verticale, b r anca di sostegno, all 'em ·, ~orace corrispondef1;te alla fr attura a m ezzo di cingh ie; la seconda, orizzont ale ch r d à appo.g·gio al ))r accio fratturato; e l a terza trasver sale che r rceve e fissa l 'avambraccio. Tali branc he essertdo articolate fra l or o, godono di una certa indipenden za di m ovime11ti, ~ rerLdon o perciò l 'appar ecchio adattab:le p er qualsiasi tipo di fra~~11ra riducibile incruente111ente ed an ch e p er quell e ch e richieggono posizioni sp eciali d ell 'arto ~d es. con accentuata abd11zio11e e r o tazion e es terna.

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L 'apparecch = .o è munjto inoltre di un congegno per l ~ trazione sull 'arto, continua e mi. surata. L'apparecchio seco ndo l 'O. è raccomandabile p er le segue11ti rag·~oni: 1) è di facile applicazione e può essere ad-0ttato sia come apparec. chio provvi sorio, i11 primo tempo ch e come apparecr.hio defin~.tivo n elle fr atture ridotte in. cruenle mente o cruentemente; 2) è adattabile a qualsiasi tipo di frattura po~endo esso assumere tulle l~ posizioni richieste n ei casi speciali; . 3) perme tte il controllo. radio·g rafico essendo l 'allumin:<> in lamine non spesse attraversabile dai raggi X . E perm ette inoltr e, sott o la visione di · ques.:i, d~ i1oter esegt1ire in cas.i di rjduzione insufficiente della frattura, delle m anualità sul1'arto onde ottenerne la, r idu zione completa, sen. za ch e per questQ vi s:.a bisogno di 'to·g liere l 'ap_pa,recchio. 1,

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Contributo alla cura sclerosante delle varici secondo il metodo Schiassi. N1cnLIN1 M. (Santarcangelo). - L 'O. dopo aver ricordato i principji fondamentali ~ 1a tecnica del 111 etodo Sc hiassi per la cura delle varici del1'arto inferiore, espone ~ risultati intorno a 35 cas:., opera li dal prof. Frar1chini n ell 'Osped ale di Santarcange]o. l\1ette in evidenza la semplicità della tecnica, la, innocuità della, soluzion e adoper at a dim ostrandone l a sicura efficacia specie in quei casi di fle})ectasie idiopatich e num erose ·e voll1m\ nose (con tt1l tj i fenomeni morb-0si inerenti ai g r adi n1ol ~o elevati rli jperemia passiva) e sistematizzate al territorio della safena. Dei 35 casi, 16 guarirono st abilmente, 18 notevolmente migliorarono, 1 r ecidiYò. 1

Ricerche sulla cutireazione tubercolinica contemporaneamente bilaterale. C l VAT,LERI I . e CERONI S. (Faenza) . Gl~1 00. riprencle11do e modifjcanrlo le ricerche sulla cutireaz ion e r egionale, h anno studiato, nei tubercolosi. pleu ro~polm onari, il con1portamento della cuti- ~ della i11trader111'0-r eazio11e tubercolinica praticate conl]}f}ralivan1ente e simmetr'.camente ai due avambracci, in r apporto alla sede monola terale esclusiva o prevalente delle lesi-0ni viscerali specifj ch~. Per q ua1tto rigu arda la c11tireazione, hanno ottenulo nel 68 o/e.. clei casi esaminati una p =ù evid e11le reazione all 'avam])rnccjo ch e corrisponde al ] a,~o in cui prevale od ha sede esclu siva la le·sione. Per l 'in trader111oreazio·n e ir1vece, n ella g ra11de magg io['anza d ei ca~i (94 %) l 'inten sità reattiva d e:. due avambracci è uguale n onostante ·1a 1nonola teralità nel p rocesso morboso pleurico J>Olmonare tubercolar e. Gli 00 . inettono in r :·lievo quest a differenza .di comporla1nento tra le ·due prove cutanee tuherco Unich e, ed affaccianq ipotesi sull 'interpret az ione dell 'i-r1te·r essanle p er quanto oscuro fenome110. rUlteriore diffusione di casi di linfogranuloma venereo (Malattia di Nicolas e Favre) - Alcuni appunti di terapia dell'affezione. G r1TcN1 F. (Lu g-o). I...'O. riferisce su 12 casi -veri ficatìsi i1ei 1nesi ct i gen11aio-n1ar zo n el Lu~

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SEZIONE PRATICA

ghesc dove non era affatto. nota prima d 'ora la inalattia, mentr~ si aveva. no~izia. di un i1ucleo ep:,d~mico recente a Faenza. Le indagin,i epidemiologiche hanno accertato cli.e in 5 individui la rr1alattia fu contratta, pressochè contemporaneamente, da una prostituta ospite di una locale casa di toller an za . L 'incu bazione variò dai 1O ai 20 giorni. In quasi tutti mancaron.o localizzazioni iniziali agli. organi genitali; in due soltanto' vi fur-0-no lievissime manifestazioni erpet?~he. Nella maggioranza si ebbe risentimento unUaterale delle glandole ing t1inali, in due casi partecipazion~ delle glandole profonde addominali. L 'O. insiste sulla n ecessità ch e siano noti ai m edici l 'esistenza nonchè i ~egni clinici di tale affezione a,i fini di una t erapia precoce ed efficace. Seco,n do l 'O. in questi malati., ritenuti gen eralmente affetti da bubbone venereo, viene favorita con le solit e applicazioni local~ la suppurazione delle glandole colpite, mentre la cura coi preparati di antimo1~io, istituita sub~rtamente, fa scomparire in pochi giorni la febbre e molte volte r egredire l a, reazione gl~ntlolare, evitandole lunghe e noiose fistolizzazioni.. e .il tardivo1 cicatrizzar e dell ~ ferite chirurgiche. L'O .. ha usato· il neostibosan per via endovenosa, con d-0si iniziali di O, 10, quindi di 0 ,20 e 0,30 prati~ando in media 12-14 iniezi-0r1i, a giorni alterni, ed ottenendo buoni e r apidi risultati.

Illustrazione dell'apparecchio " Elios Salus,, per la cura razionale del sole. CA1\1PORESI E .. (F orlì). R un apparecchio, com odo, pratico ed elegante, costituito da m10 schermo-filtro ch e intercetta in parte i raggi infrarossi, ritenuti ormai ur~iversalmente dann-0si, sp P.cje in certe inalattie, e lascia invece p assare !, raggi ultravioletti fino alla lunghezza d 'onda di 2967 .A. 1\ifediante questo schermo-filtro che evita i clanni, pur conser vando i vantaggi della cura solar e, vi~n risolto, con la ma ss~a semplicità d i Jnezzi il pro blem,a d ella elj-0terapia r azionale; non sarà pii'.l necessar~o, espor si al sole per reg ioni, al1mentar1do gradualmente il tempo, n elle prime -0re del matti1to" ~"1a l a cura potrà essere fatta con jrradiazio11i di tu;~ta la per sona fin dal primo gjorno, 11elle ore pii1 comode e p er p er iodi di tempo assai più lunghi; cioè int ensivamente e sen za pericoli di sorta. Dunque non più u stioni - ch e impediscono la penetrazione dei raggi ultravioletti (Freund) - non più febbre solare, no·n pi1ì é1nopto:. da eccesso di irrad iazioni calorifiche, non più ematurie, ecc. ecc. A conforto di quanto espone, l 'O. riporta una casi&~ica quanto. mai lusinghiera e interessante. Il Segretario : Dott. PAOLO GALLI. 1

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Soe.ietà di

Coltu1~a

Medica Novarese.

-Seduta d el 2 giugno 1930. Presidente: Prof. Lu1GI BACIALL1.

Presentazione di casi. Doll . VERCELJ.1 GrusEPPE. -- 1) L 'O. presenta un caso di sclero si a p lacche conc lam alo trattato co11 evidente sli rcesso con la terapia mercuri?le; 2) un 'osservazione di lu es co niugale ignorala


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IL POLI.CLINI CO

e m a11ifes ta tasi dopo 20 anni dal contagio del marito, quasi contemporaneamente :Qei due coniugi con u na tabe dorsale stabilitasi.. in modo rapidissimo; 3) un caso d~ lu es midollare misconosciuta la cui unica m~n~festazione accu sata è costituita da ritenzione parziale de11 'urina, ch e dura da due . . ann-:;; 4) up caso di sindrome adipo·so-genitale con alterazione della sella turcica, so·s pettato· di meningite sierosa, e sottoposto a rontgenterapia d ei plessi e della r egione sellare; 5) U:Q caso di epilessia così detta extrapiram idale em!lateralizzata, con ventricolografia ch e depo·n e per una forma neo1plastic~; 6) un caso di tumor cerebri con emisindrome ipertonica e crisi d~ ipertono, i:Q cui l 'autopsia con fermò la diagno.si cl~nica di tumoT del n_ucleo cat1dato. Pro~.

M. AnTOM. - Pemfigo volgare. Presenta una do-n na di 34 anni entra~a in Ospedale p er u11 p emfigo assa~ esteso. Malgr ado l 'apparent e gravità, la dermatosi cedette assai r apidamente alla ter ap:,a istituita , e si ebbe una remissione co1nplet a in ·poco più di 15 giorni: le co11dizioni generali d ella malata son o ottime ed anche l a so1nministrazione di iodio per via orale non h a determinalio alcun falto cutan e-01. L 'O. ricordando che nel caso presenta lo n on esiste assolutamente a lcuna r :,tenzione di cloruri, discute del va]ore prognostico che p uò assumere ]a rit enzion e d ei c1oruri n el san gue e n èlla cute n el cor so del p e 'il:figo .. 2) Lich en. piano boccale. Presentando una do·n n a di 52 anni affetta da lichen piano boccale, senza alcuna altra localizzazione di t ale d erma t osi, l 'O. d iscute il diagnos~ico d;.fferenziale di tale .forma e.on la leucoplasia e le al tre forme di glossiti. Ricorda i principali dati r elativi ai. moderni co11cetti sulla ez:opat ogenesi del lichen piano ed ai te11tat1 vi t erapeutici va.rii specialmente trattar1do della rontgenterapia spi11ale. :3) Ep iteliomatosi mullipla della cute . Presenta l i ll:'l donna cli 30 anni nell a q uale esisto·n o spar si nl viso, al tronco cd agl~ ar ~] , nun1erose forme ct1tan ee (p iì1 cli 30) ch e cli11icamente cliffer e-n zia11 0 l 'ttna dall 'allra, ·m a cl1e ist9logicamente si di1n o trano essere t11l li e1)itelion1i basorellulari di cu i alctn1i assu111o n o· il caratter e cl:, epiteliomi piani cicatrizialj , altri di epiteliomi baso-cellulari vege~anti, alcuni cli cpiteliom:, ter ebranti . J) iscute quale ptiò esser e l a cau sa di tale precoc i là e inolleplìcità òi car cinon1i; esclude siano in g ioco appare11ti i11oclificaz'1oni con genite d ella cute e fattori profession ali, r ileva sol tanto, una p reclispo izion e ered itaria csser1do il padre e la lll "ldre clell a paziente affetti da epiteliomi cuta1tc i e d\scute il valo,r e di tale dato. 4) Jttiosi e cheraloma pal1nare e plantare con.gen.J l o. - Presenta un bambino di 3 anni ( fi glio <li una donna di 23 an11i affet La d a g-r ave ma1a t tia d i Basedo' ) i11 cui si osservano una lj eve i ~fios:t ed un i11te11so ch er ato1na pl antare e paln1 are. Discute e nel caso presentato si tratti di u11a en1plice i tliosi ch e abbia determinato le lesioni d elle mani e dei piedi , se si tra tti cl:, un a forma d elle eritroder1nie con ge11ite it liosiformi cle scri~te d al Brocq, o se si trat ti invece di assoc:nzione di illio i e di ch eratosi p<lmare e plan 1

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XXXVII, NuM. 32]'

tare, ed esp on e le ragioni per cui è favorevole a t ale ultimo con cetto. Discute il valore che nella determinazione della dermatos~ del bambino può av~r qSSU:Qto ~l distir~idJs.mo materno.

Ganglio interdigitale a tipo metacarpo-falangeo. Dott. C. GARAMPAZZI. - C .. V. Maria, di a. 83. Da più di 1m anno si accor se della presen za ~ uri corp-0 sfe~·i~o all'ul timo interspazio digitale della mano s1n~stra: ha raggiunto, il volu1ne di u11a g·rossa D:OCci~la: non ebbe mai traumi loca.Ii ; non h a dolori diffusi in alto, sol<» qualche sf1Lt a locale: all 'ab lazio·n e il tumoretto cistico ci di111ostra conten~re un liquido denso, filante, Jeg·g·ermente ematico (era .stata fatta una puntura esplorativa) ~veva rapporti colla faccia radiale qella falange basilare qel mig·nolo ed era co11tenuto nello spessore d elle partii molli della piega interdigitale; non era mobile OQi movimenti di fle~sione ed estensione del mignolo : rileva il fatto della rarjtà dei' gangli della regione volare palmo digitale, in confronto a quelli dorsali della mano (regione dorso radiale) e a quelli dorsali d el piede (anco,r a più rari nella regione· cuboidea). Circa la patogenesi ricorda lat eor=.a d ella estroflessione erniaria d ella sinoviale· articolare t endinea di Teichmann Gosselin le os' colservazioni di Bied el e d~ Koning sui rapporti ~a capsula articolare, quelle di Witzel colla guai11a t en_d inea, (Juelle col p eriostio - per ven.;.re ~no alla tP-oria di Zedderhose dell 'origine d ei tessuti pararticolar~ per degenerazio·n e gelatinosa cjt <l il lavoro del Bufalini, aiuto, della Clin!ca del Taddei, al qltale appo·g gia la teori~ d ella dipend Pn za d::\lla guaina tendinea piuttosto che dalla arti colare (C71ir. degli organi del movimento, 1928) . Con clude ch e la questio,n e patogenetica si svolge tuttora in forma non definita .

Calcolosi urinaria ed uroselectan. Dott. R. R1NALDI. - L'O. presenta alcuni casi di calcolosi urina,ria studiati con l 'Uroselectan. Le turbe escretorie dellq Jitiasi sono messe fa· cil1nente in evidenza con questo metodo .. La ri1ten zio:Qe e la distension e d~lla pelvi quando il calcolo è situato all 'jmbocco pr-0ssimale d el! 'uretere sono fra le manifestazioni più comuni. In un caso· di calcolos~ bilaterale, renale a destra, ren ale ed ur~terale a sinistra l 'Uroselectan n on sqlo permise la localizzazione perfetta dei calcolj ma diede utilissi1ne indicazioni all 'interven:to.

Tumori della vescica urinaria. •

Dott. l{ . RINALDI. -- L'O . illustra alcuni casi di tumori peùur1colat1. delìa vescica in cui dovette intervenire a cielo ap erto p er la insufficienza del trattamento abituale alla Beer. Le caratteristiche istologiche dei tumori asportati autorizza110 la diag:Qosi di malignità.

Considerazioni sopra due casi di tetano cefalico. Pro·f. C. F. BrANCHETTI .. - L'O . riferisce di due forme di tetan o parziale, at ipioo che hanno avuto sed ~ unica n el segmento cefalico : patogene~i insolit a trattandosi di indi1vidui con lesioni pr11narie dis tanti dalla zona tetanizzata . Nel 1°· caso individuo di 37 anni con lesion e


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SEZIONE PRATICA

d 'arma da fttoco a,l piede destro· e frattura esposta ~el V lll:etatarseo; . do·p o 10 giorni , malgrado la s1erqterap1a prevent1;va, comparsa di fenomeni di l~ta1'o cefa~ico con trisma, leggera disfagia, co11lrattura de~ muscoli fa,cciali, leggera paresi della palpebra sup. destra; qu.1lc1!P. accenno a r~g~dità della ~uca. Sieroterapia intensiva , guar1g:o1?'e d?po c1r~a a,ltri 10 gio·r ni. Nessu11a generalizzazione de~ fenQIBeni tetanici. Nel. 2° ca8?: don~a di .32 anni, operata di append1cectom1a, e ~1otom(a p·i lorica sottosierosa ~r fatti ~~ . appendicite cro·nica, a tipo gastralgico. Guar1g1one per pr~mam operato,r ia: scom parsa dei d~sturbi addominali. In 9~ giornata co1nparsa. d~l. fe~omeni disfagici, di tris1I1a e di 1~g~era, r1~1d~tà de~la nuca; aggravamento rapid1ss1mo dei sintomi, sovratutto della disfagia che assume il tipo idrofobico : elevazione di tempe. ~tura a 39..40: terapia inefficace. Morte dopo m eno di tre g:orni. La donna pare che abbia avuto circa 1 mese prima una piccolissima lesio~e alla mano, destra di cui però non rimane traccja. Quale la porta di e"Qtrata.? La l~sione precedente, quindi un !ungo periodo Qi incubazione e co·n decorso, rapid=.ssimo, Q tetano postoperatorio da catgut ? Ii1 qualsiasi (lei. ca,si le lesio~i come nel paziente precedente, s1 sarebbero ~anifestate in t erritorio notevolmente distante dal pu~to di entrata del germe. . Il fatto è assai raro e la patogen esi va forse r1cerca,ta nel]a modalità di assorb ~ mento della tossina tetanica (per via ematica) e nella particolare recettività dei centri nervosi bulbo-protuberenziali. 1

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Su di un metodo di cura della sciatica.

burrascoso nei primi giorni, guarì in m~do perfetto. L 'O. espone, dopo la stQria clin:ca del caso alcune considerazioni sull~ ~ecessità di evitare i~ un caso. come questo la manovra ·gravemente traurnat1zzante di una riduzione incruenta. .

Considerazioni sulla vaccinazione Jenneriana. · ~o~t . .Pro~ .. P. Fo~NAR1\· - L 'O. co~stata le oppQsiz1on~ .ed 1 dubbi ?gg1 .forse p :ù che un tempo. presen~~t1 d~l. pubblico. r~spettq alla vaccinazio-n e JennPr1ana: r1co~ferma, di fronte alla indiscussa u~iltt.~ del~a vacci~azion~ stessa contro iJ pericolo d1 .1ns1sta .epidemie di va3olo ' la. necessità che il medico nell'imporre la va,ccin~zione: passa in rassegna gli. accidenti Qella vacc=Jlazione mettendo in evidenza ! mezzi p~r evitarli o ridurli ed in particolare comunica i propri buoni risultati ottenuti cori la v~cc'.1 nazione intradermica per trasfissione di agq in dérma attraverso il vaccino. dep~s to s1illa, c ute (metodo Trambusti) la quale tecnica se dà in s1>ec~e coi vaccini deboli una percentuale minore di positività, dà la s:curezza di e~i~are le inf~zioni secondarie della pustola vacc1n1ca, e., dà .pustQle vacci~iche più limitate, più nette, p1u piccole. Fa un elenco degl~c accidenti d ella vaccinazione distinguendoli in: I) accidenti infettivi secondari locali: a) da contaminazion~ del vaccino; b) da contaminazione della pustola vacc~ ­ i1ale (o per insufficente asepsi del vaccina~ore o per virulentazione dei ger1ni della pelle d el v~c­ cinato, o per infezio n e secondaria della pustola da grattamento); Il) accidenti infett~vi secondari generali: eruz~oni vacci~ali (rash vaccinici) che vengono considera,t~ Q come u~ 'eruzione tossi-infettiva banale o di 11alura anafilattica da i~tolleranza p er le albumin~ di specie bov~na; Il~) accidenti da ano1nalie di sviluppo della pustola vaccin:ca: 1) per pustole troppo estese o escarot \che; 2) per pustole disseminate per auto.-i·n ocu1

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Dott. V .. DE BENEDETIJ. - L'O. espone alcune considerazioni pratiche sulla cura d ella sciatxa essenziale, mediante l~ iniezioni sottocutan ee di olio solforato al 5 %. Egli premette ch e l a terapia da lui indicata è efficac~ nelle forme veramente essenziali e si; diffo11de sulle diagnosi di lazion~; queste forme ~ sui sintomi che le caratterizzano. 3) vacci110 ge~eralizzato ch e si può suddiSopratutto egli ricorda la, concezione del Putti videre in,: per cui la m~lattia è da considerarsi sostanziala) vaccino general~zzato senza lesioni · cumente come un 'artrite localizzata alle articolazio. tanee preesistenti; ni lombo-sacral!,. b) va,ccinQ generalizzato· in soggetti eczePerciò la sciatica volgare richiede di esser e cu1nat;.z zati, spesso per vaccinazio·n e accidentale rata CO"Q gli stessi metodi con cui si trattano le (vaccinosi a,ccidentale - eczema vaccinaticum) . affezio11i articolari. Le injezioni d i olio solfor ato L 'O . n e espone un ca~o personale terminato in si. praticano ogni 5 giorni partendo da una d ose morte; d~ . 0!20 per raggiungere il massimo di 0,50. L 'iIV) accidenti viscerali a distanza di cui i più· n1ez·ione è seguit~ da febbre e da una eYentuale noti , oggi tanto d isr.u ss! sono le en cefal =.ti post?sacerbaz~one : ~l risult~to viene per ò raggiunto v a,ccin~li. in modo rapido· e definitivo. Riporta u11a abbonL 'O. ritiene che tra i casi pubblicati sotto quedante casistica. sta denominazione in questi ulti1ni anni occorra d ar e lln 'accurata selezione: occorre d:·stinguere i Un caso di inversione uterina totale . casi comparsi epidemicamente (quali quelli osservati in Jnghilterra e in (J]anda e non in ItaDotl'. G. CASSANI. - L'O. riferisce u11 caso di lia) e cr11elli sporadici. I casi sporadici so,v ratutto inversio·11e uterina ver~.ficatos~ in una gio vane di vanno ben discuss~. e tra di essi occorre clistin1·9 a~ni in seguito a mano.vre alquanto e11ergiche guer e: praticate da una levatrice per far cessare. con la a) i casi di conv111 sioni sintomatiche da iperspremitura dell 'utero una violenta emo·r ragia t ermia in soggetti spasmofillici o nervosi; post-partum. L'ammal .. venne portata in Ospeb) i casi dovuti a infez :oni secondarie ·d-ella dale 24 ore dopo che all 'orificio vulvare si era pustola vaccinica; · falla presente l a massa carnosa dell'utero rovee) j casi apparentem ente legati in modo disciato a dito di guanto. r etto alla vacctnazio11e. Per qt1esti casi fervono. L'a. venne immediatamente operata di ist erecle discu ssioni n on ancora risolte se si tratti: dì tomia totale vaginale e tiopo un d ecorso alquanto 1

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IL POLICLINICO

en cefalitg dovuta al v~ru s vaccinico· o ad altro viru s (erpelico-en cefalitico o altro) attivato dalla vaccir1az1one. L ·o. espone casi p er sonali d~ convulsion~ presentatisi n ei primi giorni dopo la vaccinazione, d i polmonili, di tonsilliti, di meningiti purulenLe osser vati n ella stessa condizione, affermando cl1e appar e qt1i11di verosimile che in questi ~asi la vaccj11azion e agisca co·n1e un attivatore aspec:ifico del inicrobism o latente del vaccinato·. Il che però n on esclude che in altri casi, ed in ispecie 11ei casj di en cefaliti epidemiche o multiple, conternpor an ee post-vaccina,li, si possa incriminare u n 'or=·g ine direttam ente vaccinale. Sul trattamento dei fibromi in gravidanza.

Proif. L. B Ac1Ar.r..1. -- L 'O .. passato. in rassegna quel co·nl JJlesso di nozion~ pratich e e necessarie a cor1oscersi sulla presenza del fibroma in gravid anza (frequenza, varietà· di tumo·r e e di sede. modificazioni che il tumore può portare alla gravidanza stessa, e modif ~cazion~ di esso' dipendenti d alla gr avidan za) si sofier1na in particolar modo sulla sintomatologia del fibroma in gravidanza e sulla su a diagnosi .. Merita speciale attenzione a q uesto r~guard o il sinton10· dolore, dolore non provoca to sempre da compressio·n e sui, varii 0 r g·ani della pelvi e da torsione Q· da contrazioni ulerine m a ben fl n Co· d alla insorgente necrosi del tu1ì1or e stesso con1e è già stato ripetutamente di111ostra to ~ ritenuto da numerosi Autori. Prem esse le qpportu11e co·n sider~zion~ in m er j lQ alla toller an za dell 'utero gravido agli stimoli inecca11ici ed ai traumi ch e posso no prodursi su d i esso durante gli alt~ operativi addon1inali gin ecologici Q :QO, t oller an za nlolto discussa e le111t1ta per il p assato 1na oggi ammessa nel m odo più p alese, prem esse le i 1ndicazioni oper atorie delJa rniom ec tomia fuori di g·ravidanza, inizia il lraltarr1ento dello st essQ atto operativo sull 'utero g·r avido rip·o rt ando i11 primo t empo le statistiche sui risultati '. m1nediati di esso e nei riguardi delle fulure gr avjdan ze, sulla mo~talità m ater11a e su quella fetale. su ll 'int erruzione di gravidanza <l opo l 'intervento. La tecnica della miom~c to1mia in gravidanza 11 011 dilferi sce per nulla da quella fuori di gravidan za e l '!,ndicazione di essa, a m eno ch e non s i tratti di fibroma sottosieroso·, non può essere ·d ecisa che a ventre aperto ~ caso per caso, a seconda del numero dei fibromi, della loro sede ·e del loro impi.anto: accenna a .quei casi nei quali <- dover oso, ricorrere senz'altro all 'isterectomia pri1na d ~ qualunque t er1tativo conservativo ad oltra11za p er ! pericoli delle emorragie, della difficol Là di sic11ra emostasi ~ della rottura de1lle m e1n bran e e d al numero e dalla sede di certi lum o·r i fibrosi. 1\. in llicazioni ginecologicamente esatte e scrupolosam ente ,1ag1:,ate l 'O. si mostra assai fav~re­ vole a detto intervento sia per i suoi esiti imn1odiati che rem oti ossia per la p6ssibilità di r irn.11o·ver e t1na cau~a di aborto, per la po·s sibililà cl: . n u ove gr avidan ze e p er la possibiljtà de.I proseguin1en to della vita sessu ale della donna.

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f11 s11fficiente ad ottenere la guarigione. Si diffonde sui segni clinici dell'affezione e sulla sua p atogen esi, e sulle indicazioni operatorie. •

Su alcuni casi di tubercolosi cutanea.

Dott . G. FRnnEnò. - L 'O. riporta un caso di tuber colosi verrucosa localizzat~ alla faccia dorsa le della mano destra in U:Q malato ricoverato nel San atorio locale. Alla descrizione morfolog:-ca della lesione osservata egli aggiunge alcune consicler azioni ist"ologiche e cliniche mettendo in r apporto la sede della, lesione con la facilità con la quale la mano pttò essere portata alla bocca. Si tratta per Io· più di auto~,noculazione nei tisici da p arte del Jo,r o escreato. Ricorda poi alcuni dati sull a t erapia,. d~ queste forme. Il S egretario: R. R1NALDI.

III Convegno annuale Regionale della Sezione Lombarda della Società Italiana Faseista di studi seientifici sulla tubercolosi. Varese, 8 giugno 1930-VIII.

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Peritonite pneumococcica diagnosticata e guarita chirurgicamente.

DolL . Co. TANTINI. - L 'O. riporta un caso di })eri to ni te pneumococcica ~n cui I 'atto· operativo

Il Co11vegno ebbe 1uogo alle orre 10 presso 1'fiot el Palace di Varese .. Numerosi i medici in1 terven u ti ·da]] e varie provi:Qcie Lombarde : rappresentat '.. tutti ~ Consorzi Provinciali di Lombardia. Notiar:no fra le personalità intervenute, il Prefetto di Varese; l'ing. Puricelli, presidente del Coin sorzio della Provincia di Varese e preside i1te d~ quel cOnsorzio provinciale ant:.tubercolare; il prq.f. Spelta, fiduciario del Partito per ~a Provincia di Varese; il dott. Bobba, segretario della Sezione Varesina medici condotti; j,l sen. Maragliano l 'on. Eugenio Moi::~lli, 11 prof. Pepere Alfieri, Cattaneo, ecc. If~nno preso la parola all 'inaugurazione l 'ing. P-cnrcELLI, il prof. SPELTA e il sen. MARAGLIANO, be11e aug urando alla missione. Il prof. Lu1Gr ZoJA, presidente qella Sezione, h a riaffermato in un applaudito discorso, le finalità colturali ~ pratiche della Sezione, insistendo sui vantaggi che da questa missione ne deriva alla coltura tisiatra. Alle 10,30, · f:<nita la, cerimonia inaugurale, il prof. EMILIO VERATII ha ~sposto iJn un ' a~plaudi­ d:a conferenza il tema a lui affidato: Esiste un v irus tuberc0Ìa1:e sotto forma diversa del bacillo di Koch ? Nella sua lezi~ne, ~sposta con particolare coim petenza e con fine critica, il. p~of~s­ sor e della R. Università di Pavia, ha 1.ns1st1to p ar ticolarmente sulla struttura del bacillo tubercolare; sui granuli cti Much; sulle recenti ricer- · che 5ulla, mol·tiplicazione del bacillo tubercolare; sul virus tubercol are filtrabile; sul meccanismo ed effetti clella filtrazione in generale; disposta in chiara sintesi la storia delle esperienze sui filtrati di materiale tub~rcolare, passaggio di elem enti filtrabili dalla madr~ al feto; messa in eviden za la, importanza della questione nei ~i­ g u ardi della pratica, riassume così le conclusioni alle quali è arrivato : allo stato attuale delle n ostre conoscenze I 'esistenza di una fase filtrabile i1el ciclo di sviluppo del bacillo della tubercolosi non si può accettare come dimostrala i n inodo definitivo. 1 ,


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SEZIONE PRATI CA

Il prof. FELICR PERUSSIA ha svollo la sua refaLti transitori di atelettasia p er tubercolosi bronlazione sulla tubercolosi polmoriare nel quadro chiale si~enosanti ed ancora rappresenti una maradiologico. La r elazio11e esposta con la compenifeslazione metastatica con poussée acuta broncopnewnoL1ica in forma ap·cale tuttora late11te, si tenza che al l\1aestro è riconosciuta, è stata illuh a ragione di lin1itare· di mollo la portata della strata da, numeros issime nitide e chiare •liapodoltrina d ell 'Assmann, qualora questa volesse sitive . R stato calorosamente applaudito d alla lro pp0 generalizzare il conca~ to dell 'inizio acuto assemblea.. Le c-oncll1sior1i della ~.nteressante rero11 focolaio pneumo-n ico tuber colare isolato. lazione sono dall 0. così riassu11te : 'l'utt 'altro ch e rara è anche la consta tazione J ) Dal punto di vista tecnico, si deve ricor ad=,ologjca d ' emblée di focolai tubercolari diinoscere l 'asso1uta n ecessità che 10 s tudio' radioscopico d ella, tubercolosi polmonare sia integ r ai usi e non è nepp11re escluso p er l 'adulto un inizìo1 d~ fo colaio primario pneumonico con rito da nitidi rad (ogr ammi, specialmente nei casi apparentemente neg·alivi. È op·p ortuno standarsc11 timer1 to ganglio11qre dell 'iJo, com e avviene di dizzare la tecnica, rendere p ossibili confronti su solito nel bambino·. 5) La qu est.1one della interpretazio ne anatomateriale di diversa prove11ien za e per segu.ire 1110-paoi~ologica delle diverse immagini ch e apl 'evoluzio11e del processo inorboso•. paiono sul r adiogr a1rtma d el tubercoloso è trat2) Premessa indispensab=Je allo studio clel t aLq a fondo dal Relatore con particolare riguar quadro radiologico· della tuber colosi pol rrto1.1are do alla, dotLrina dualis tica di GraefI e Ji.uerp1erle si è l 'esa lta conoscenza ~d interpretazio11e del che vie11e so ttoposta a, critica serrata. radiogra1111na norn1ale del pol111one. Per q tll!S·to, 6) Il Rela tore si ·chiede quindi. quali deduil relalore ne dà una 1ni11uta descrizione, iu etzioni prognostiche sia lec~tQ· trarre dallo studio tendo in rilievo tu tla l 'importanza del fci l lùre dei r adiogr a11tmi dei tisici e, dopo aver risposto vascolare nella costituzione del cos',d e lto d isE:gno 111111·utan:1en1te le cor1cezioni moderne sulle possidell 'ilo e del polmo11e e seg11ala11do le C:lu se d errore più com uni che ricorrono 11ella iett11ra dPi ·bi1ità ai1atomiche d~ guarigio11e a ei- ioco1a1 t ubercolari ~ s ulle lorq- corr1sp onde11ze radiologiradiog·r a1runi toracici e gl i esp edient..1 alii aj elicl1e, co11cl ude tutta via per la impossibilità c.he 2ninurli. ·!l solo repertq r adio1og1co valga a dare il giu3) Dimostrato con1e !l })inomio· « acce11tuadizio defi11itivo di g uarigio-n,e della io·r ma 111orzione delle ombre dell 'ilo, q'l1ale seg·no cli linLo sa. foangioile p eribronchiale » abbia i)er troppo • te111po formalo la base della diagnosi radiologica d ella tuberco.Josi i11iziale, per u11a interpretaz:10:\el pomerigg io a ll e ore 14 i soci della Sezione ne il più spesso erratq del disegno vascolare del si sono riu111l.i in sede amm~n . s trat1va per la polm o11e, il relatore lumegg-ia cqn seI1so realiapprovazione del Regol q1ne1~·tO d ella Sezio11e e stico la questione delle cosidette peribronchtti per l a non1ina del Co11s1glio direLtivo . A dirig·etubercolari ed affern1a che ~ pr =mi sintomi rar e l 'Associazio·n e vennero chiamati dall 'asse1ndio,Jogici della t111.Jercolosi cronica d ell 'adullo JJlea i- pro.ff. Lu~gi L.oja, presidente, E . Aliieri, van110 oggidì ricer cati con crileri ben più l arghi lJ .. Carpi, 1\11. Ilectaelli, L.. l'onticacci a , con siglier i e senza alcun preco11cetlo nè di cleterminata 1nae G. li.onzoni, segretario. nifestazione morfologica elemen tare, nè d :, loca.Esaurita la parle a1nministrativa ebbe luogo lizzazio11e obbligata. l~ discussione vivace della ~elaz1one Perussia. Vi 4) ~'lesse in rilievo Je difficoltà fisiche della han110 p artecipato PoNTICAccIA, 1-lEDA.t::LLI, CARPI, dirr1ostrazione radiologica ve.rantenle precoce di GENNARI, ~cc. 1'" umerose e inLeressanti le comufocolai in '.ziaJi, il Relatore co11sidera le diver se 11icazioni svolte a, re1azio11e esa urita dai dottori dottrine della genesi apicale e di quella sotloGENNAHI, RONZONI, D.E BENEDETTI, CORBETTA, CARclaveare d ella tubercol osi polm-0nare d ell 'adulP I , CECCHINI, ecc .. to, dand o spec iale svolgimento alla dottrina delNel p o1neriggio in altra sala del Palace Holel l 'Assman11 d ell 'infillrato precoce . Il Relatore amsi s.0 no ri11niL1 so tto la, preside11za del ·presjdente m ette la .frequenza della localizzazione primi:.iva d cl Consorzio d:, Varese e dell 'on. l\ilo1IBLLI i d iapicale, la quale però è spesso di r =·conoscimento r e llori ùei Consorzi e dei Dispensari Lo111bardi difficile ed è pii1 prop;i-ia dell e forme a decorso per u110 scar11bio di ved ute sui r apporti fra i lento, subdolo, . eo11 te11denza all a sclerosi . Non L)t pensari Ai1titubcrcolari e Cassa Assicurazio 11~, è difficile ch e l 'ult eriore progTesso d ella forn1a Sociali nell~ applicazio-n e della Legg·e sulla Ass p ecifi ca in sen~o· cranio-caudale possa simulare sicuraliO·n e obJJ11gatoria co11tro la •luber colosi. u11 inizio solo apparente sottoapicale, i n quanto llelator e è s tato il prof. RoNzoNr di l\ililano il in tale sede si rencl-0no appariscenti focolai ant} u ale ha sotloposto, a d ·,scu ssione le varie necesche più evo·l uti di orjgin e apicale. In questo sità ch e in ques tQ prin10 periodo di esperimento senso limitato alcune n1ilnifes lazion!. radiologisi sono messi i11 evide11za n ei rapporti ira Cassa che del ·tipo delle s trie dello Stuertz possono anNazional e ~ Conso-r zio inqua(lranao: la discussiocora con siderarsi co1ne segni precoci ·d ella tune nel campo della pra lica e della reallà. Alla bercolosi polmonare. _ discu ss 'ione h anno p artecipato, oltre l 'on. l\IoCon freque11za r elativan1ente mag·giore di quel HELLI, nurn erosi rapprese11,ta11ti dei Consorzi e ch e l1on si pensasse un temp o, ma non certo dei Dispensari Lombardi. coine manifestazjone costa11te, la tubercolosi in =,Un a colazione riuniva, in cordialità, 11elJa le e ziale può presentarsi al r aòiologo co1n l 'aspetto sede dell 'Hotel, i soci i11ter enuti . dell'infiltrato precoce dell 'Assn1ann in sede extraLa IV R =u11ione annuale dell a Sezio11e sarà apicale. Tenuto conto della po·ssibil~ à ch e ur1 le11uta nella pri1naYera a Berga1no fra Je Proapparente jn fil l r ato i) reco ce p ossa d erivare inve' i ncie Lo1nb arde orrr1ai fra le prin1e 11e11a or~ ce da u11 semplice ~nfarci1nerito emorragico postg·a 11izza ~ione ocial e antitubercolare. emoftoico Q da ess11dato perifocale aspecifico o da r\ . 1

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POLICLl ;\lCO

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APPUNTI PER IL MEDICO ·PRATICO. MEDICINA SCIENTIFICA.

I '.adulto.

Studi sulla funzione del fegato. M. Takuvva (1'he l apan. M ed. World, n. 10, 1929) rileva che n·egli a·m malati di feg·ato lo zucch ero libero d el san gue è di solito norn1ale. Invece lo zucch ero co,m binato aumenta v.ariam ente, .a secon•d.a ·de l gr.a·d o d·ell.a lesione epatica ; esso ra•ggiunge i valori massimi nel1'avvelenamento a.c uto ·da fos foro e n ella malattia di Weil. Nei malati di fegato la sommini trazione di 15-50 gr. di zu cch ero d etermi·n .a una spiccata iper glicemia, e la g lioemia tarda poi molto .a ri.divenire ·n orm.alie. Se ad in·dividui col fegat0 san o si somministra no 30-50 gr. di zucchero, lo zuochero com1bin.a to ·d el sangue ·diminuisce da principio, per ritornare poi gradatamente .ai valori normali. Invece negli amn1alati di fegato si osserva, in seguito alla somm inistr.azione d ella stess.a 1d ose di zucchero, un aumento ·dell o zu cchero combinato d el sangue: non esiste sempre par.allelismo tra l '.entilà di questo aum ento e la sp·ecie e g ravità d ellia m.a]atti.a. PoLLITZER.

Questa r:i.attivazion e si caratterizza con una r eazione eritropoietica pr.edominante a tipo ortoplastico. Si osserva g rande quantità di nidi di e ritroblasti, di·scr eta re.azione le ucopoietica e alc11 ni istiociti. Ora gli .~A. pubblicano i risultati di du·e biopsie mi1dollari eseguite n e lla identica zona d el midollo prima e dop·o I.a sp1en ectomia . Mentre .n el preparato d ella prima si v ide una grande qu,antità di eritroblasti in tutte le su,e fa·si di maturazione, alcuni in mitosi, e qualch e cellula bianca immatura, nella seconda biopsia si trovano solo tre eritroblasti ortocromatici con nucleo picnotico, uniche forme immature che si in contrano nel preparato. È in discutihile che la splen e.c tomia fu seg uita da un cam1biam·ento fondamentale n ello stato d el midollo: alla intensa attività ematopoie tica rile·vata con la prima biopsia, seguì uno stat o di riposo funzionale; qu·esto permettedi sospiettare ch e l 'attività del midollo di a fi?ario sia secondaria alla .emocat er.esi -s-plenica esagerat a. L. TONELLI . 1

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SEMEIOTICA.

Gli effetti dell'insulina sui depositi di glicogene nel diabete. Nel 1di.abete non tr.a t bat o con l 'in·sulin.a vi è la ten·denza a l1 ' immagazzinam·ento d el ~li coge ­ no nel rene e precisam·ente .u n 'infiltrazione g licogenica d ell '·epitelio ·d ell 'an sa di H enle. Con il trattamento insulinico, com.e dimostrano le ricerch é di S. W.arren (A mer. Journ. m ed . Se., aprile 1930), i depositi patologici di g l icogene t endono a sco·mpari1~e, m ·entre t endono ad aumentare quelli normali. La sepsi diminuisce 1'1effet to d el·l 'insulin.a n el mantenimento ·della distribuzione n ormale ·d el g li cogeno :nell 'organismo. La di tribuzione del glicogen e· n .el] 'organismo può coc:tituire un v.a lido aiuto p eT la diagnosi retrospettiva id i un diabete attivo. Il glicogten e, n·ell ',epi te1io ren.a],e, può r appresentare un t entativo d ell' organismo per impedire il di perdimento d ea-li i d:r.ati di carbonio con l'urina. · Le vari.azioni d ei depositi di g licogene n ella p elle dei diabetici possono esser e in un cer to r~11por l o con l,a loro su scett]bili tà a l] e i1n ~e z ioni. fil . 1

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Stato del midollo osseo prima e dopo la splenectomia nella itterizia emolitica. f·~sr'nclero

e Varel (R ev. l\1ed. Latino-Anier., n. 165, 1929) già in prece,d enti ricerche din1 0 trarono, ed ora es i cO'Ilfermano cbte n el la i t terizi.a emoliti ca e i t e un.a ria ttivazione d ella ftu1zi one emopoietica d el m.idollo osseo, in CfU C' 1le zone (di a fi i delle os a lunghe) che n orn1aln1 en te . ono funzionalmen te inattive nel1

La febbre d'origine sconosciuta. Ch e sia talora difficile specificar e la diag nosi di un prooesso ~ebbri-ile non acco.r npagna1to da ~enomeni cai:ratteristiicì, lo ri:p rova u·n o stu1drio di H. L. A!lt e d H. B.ark€r (Jour. A. 1VI. A . , n. 19 , 10 maggio 1930). Su 34. 000 pazienti, infatti , ricoverati in un OS pe dal e, 173 ruro·n ·O dimessi COil la diagnosi di « 1febbre di · origine sconosciuta ». Ristud in ndo tali ·c asi , ed assumendo informazioni ulteriori, si riuscì a·d avett.e n otiziie più d ettag liate in 101. Di 44 di tali pazienti la cui febbre er a du:r.aita m ·eno di ·d ieci giorni , 42 non ·p~esentarono ulterio ri manifestazioni morbose, m entre in uno si m.a·niEest ò un.a insufficienza mitra,lica, ed in uno la tubeTcolosi polmonare. Di 57 poi, la CUJi ~ebbre era dur.ata oltre i 10 gio rni, 36 restaTono non diagnosticati. Due di q 11 r,sti si riammalarono in seguito , e cinque mori·r ono per cau se ch e n on fu po ssibile acce'flLare con le informazion.i assunte. In 21 pazienti ·con febbre prolungata fu iniìine dato di stabilire una diagnosi, ~::ssend osi trattato in ~ran m .a ggioranza o di tubercolo i , f · d i infezione rel1matica o di affezione malrigna. M. FABERI. 1

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Diagnosi differenziale delle febbri ci;onlche tubercolari e non tubercolari. Br n tler e Glo~.auer (Die Al ed . lrVelt , n. 23, 19:10) hanno voluto ·d imo tr.are, con l 'esem,p io di un ca o occorso a ll a loro o ervazion e, quanto si debba an,d.ar guardinghi n el fare la

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diagnosi di tbc .. al.lorchè. ci si t~ova . di fronte .a ·p iccole elevaz1on1 termiche abituali. Una signora di 26 anni, n el 1927, dopo aver .su·p erato una influ~nza, .cominciò a pr.esent are 0 .disappetenza, a.s tenia e temperatura d1 37 , 1370, 2; fu diagnosticata una tubercolosi . polrr;ionare in·cipiente, b enchè ~l r eJ)erto ra·d1olog1 ~0 :fosse negativo, e fu inviata da un sa~ator1~ all 'altro; in ognuno fu confermata la ·d1agn?s1 pur seguitan·do .a m .a ncare il conforto ra·d10· logico. . Le febbricole cedev.an o un poco; poi tornavano a comparire. La paz ..assai d eperita e abb attuta fu osserv.a ta recentemente dagli AA. .ch e non trovarono alcun elem ento su cui ba· sare la diag no i di tbc . e le r.a ccoman·d.arono di r iprendere la sua vita e le su e attività, senza curarsi delle piocole febbri, com e ella h a fatto con immen o risultato. Noi sappiamo ch e esiston o delle persone c~e vanno partico'larmente soggette a queste pie.cole e'lev.azioni termich e : e 1dobbi.amo ricovdare ~he non esiste una tubercolosi po'lmonare ch e d ecorra a lungo, febbrilmente, senza d.ar e segni di sè all 'esame radiologico. V. SERRA. 1

CASISTICA. Il rene dei vecchi.

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SEZIONE PRATICA

stazioni gravitino attorno ad una sola lesione. La descrizione delle n efriti cr onich e senili non è ch e la · dissociazione artificiale d 'un insieme patologico o di lesioni multiple, ch e si svolg·ono parallel.amente ed agiscono le une sull e altre. fil.

.La funzione renale negli ammalati di gotta. La prova della funzi.one r,e nale adottata . da E. Gottlieb (Acta ll1ed. Scandinav., n. 3, 1930) è una semplioe prova di 00 n oen trazione . Si tien.e il pazi,e nte p er tutto un ·giorno a vitto asciutto e lo· si fa urinare alle 6 del pomeriggio e poi ..alle 6 e a lle 8 della mattina seguente, pri•m a ch e esso b eva nrulla. In molti pazienti € stata anch e stu,d iata la con centrazione ·del.l 'urea e dell 'açido urico n·el sangue e nel1'urina a lla fin e della prova di concentrazione . Negli individui n ormali i r eni ono stati capaci di .aumentare la conoentr.a zione dell 'acido urico fino a venti volte, e quel.la dell 'urea fino a 80 volte il val or.e -iniziale; invece n ei gottosi, così come nelle form e più gravi di nefrite cronica, i r eni sono riusciti a con centrare l 'acido ,u rico soltanto 3-7 volte, l'·u r·ea soltanto 20-40 volte il valore inizi.ale. Non è possibile, con qu·e ste prove di concentrazione, dimostrare un.a ·d iffer enza tra i reni d.ei gottosi ·e .i reni dei nefritici.· È probabile ch,e la di1minuzione d·ella funzionalità rena le, specia lm .ente nei rig uardi dell 'a cido urico, abbia importan za n el determi11ismo della gotta. 1

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In uno stu·dio sintetico sull 'argomento , Pa s teur Vallery-Radot e P . Delafon taine (P~·es~e m édicale, 22 febbr. 1930) o serv.ano ch e 1 ·disturbi funzionali r enali n eg·li individui anziani costituiscono la regola e son o caratterizzati anzitutto da una diminuzione n ella eliminazio·n e d ella fenolsulfonftaleina. P ossono aversi an ch e d elle perturbazioni di un gra ~? maggior_e, ch e costituiscon o delle vere n efriti , le qu.al1 però s ono latenti n ella maggior parte d ei ca si. Abb.astanz.a frequ.e nti sono lè p iccole. .azotemie ch e sono bene sop·p ortate; rare , invece, son~ le grandi .azotemie, con una quantità di urea sanguigna non oltre i ·d ue grammi, con u na sintomatologia frusta, evoluzione graye, ma in cui i'l quadro classico del coma uremico è ecceziona le. Gli edemi dì origine puran1en te renale, co11 il qua·dro della n efrite clor.u remica, non si o ser van o. Il più spesso, gli edemi sono in rapporto con l 'insufficien za cardi.aca od appartengono ad un insiem e patologico, talmente complesso, ch e non vi si possono dissociar e g li e"lem enti renali d a quelli cardiaci. Gli incidenti d 'insu fficienza cardi.ac.a costituiscono le manifestazioni clinich·e più importanti nei vecchi a ffetti d.a n efrite, ma è assai difficile apprezzare ]a parte della nefrite n e] d eterminismo di questi incidenti , tanto più ch e i ·d isturbi di origine cardio-vascolare sembran o predominare su quelli dovuti a lesioni renali. D 'altra parte, è ill.usorio il volere isolare, n ei vecchi , dei tipi clinici in cui le manife-

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PoLLITZER.

I reni nell'infezione pneumoeoccica.

V. Neale (Brit. m ed . Journ. , 17 nov. 1929) ha stuid iato 287 casi di polmonite lob.a.r e n elle loro com·p licazioni ven.ali . Egli g··iunge a lle segue·n ti con·clus:ioni. Nella polmonit·e lobar.e la n e.frite non è frequente, m,a è ,a ssai C·0 m une un lieve stato d egen·erativo del paren·c hima ren,ale . La n e.frite, se .si mani~esta , è mite, di breve durata , e g iunge per lo più rapi dame·n te a uno stato di apparente guarigione. An ch e altre localizzazioni del pneumococco danno sim ili complicazioni ren.ali. Le complicanze renali de lle infezioni pneun1ococcich e son o assai simili n eg·li adulti e nei fanciulli . Egli crede non inutil1e questo suo studio date le notevoli discord·a nze a questo riguardo tra i vari autori , di cu i a lcuni ritengono il. pn·eun1oco·cco respon sabil e frequente di gravi nefriti e n efro·si. DoRIA. 1

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La chiluria nella sifilide vescicale. La ch iluria vera, quale segno di lesione luetica vescicale non era mai stata osservata d a nessuno , perciò il caso unico ch e rifer i ~e ValvePde (Journ. d'Ur ol., ott. 1929) :acquista un notevole interesse scientifico, perchè viene ad aggiungersi ai casi di cl1ilurie vere , non cau-


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Tl ,

aie da fi laria. Il caso riferito presentava una chiluria vera da più di due anni, per I.a presenza di una gomma ulcerata in vescica, nella quale si apriva no i lin fatic i dilatati . Non er.a stato possibil e dimo ~trare I.a presenza d ell a fil aria. Una cura ant iluetica stabilita immedia tam ente condusse a g u.a rigione d efin itiva la paziente. L 'osserv<izione inter.es.s.a, p,er la ra rità d·el caso che la sifilide possa dare chiluria , pel r eperto cistoscopico cara t teristi co, e p er la g u.a rig ione raggiunta rapidamente co·l trattamen1o spec ifi co. V. Lozz1 .

Il colon focolaio di infezione nella pielite cronica, nella cistite e nella prostatite. L 'autointossicazion e intestinale dovrebbe esser e con s.ider.ata , econdo H. F. Re de"'ril] , J. E. P otter, e I-I. A. Garri on (Jo•u rn. A. M. A., n . 10, 1930) com e entità morbos.a vera e propria, in rapporto a molti casi di stipsi o tinata e di stasi intestin.a le. Il colon è poi da riten ersi un oentro di infezione a focolaio; cau sa diretta di infezioni a cute e cronich e n on gonococcich e, d elle vi8 geni to-urin.ari e. In tali c,a i di infezion e ~ecal e d el colon, si ·d eve cer care ·di cura r e lo speciale tato morb oso, preferibilm ente modificando la fl ora inte tinal e, di ~tru gg-endo i germi colpevoli, pri ma ch e 1'infezion e genito-urin aria divenga irr eparabil e. La flora intestinale può esser e modificata si.a r egol.ando la di eta , sia sommin istrando per 3-6 settimane dell e culture a cidofil e· in veicolo la tteo, si.a per m ezzo .di irrigazioni medi·cam entose alte fino al colon , sia infine trapiantand o con la sonda ·d elle culture di b. coli a parti eat1 a li con d estrina riscaldata. A tali fini dovreb be esistere stretta cooperazione tra urolog o e internista, onde accertar.e le cau se e curare ,d i con segu enza. 1

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[ANNO XXXVII, NuM . 32)

POLICLINICO

FABERI.

TFR APT A.

L'effetto dei diversi rimedi ne11'ipertPnsione. Zeiss e Bram s (Amer. H eart Joiirn., 1930, n . 5) osservano che spesso il trattamento d ell ' iperten $ion e non porta buoni risulta ti p er ch è si riti en e d a molti ch e i nitriti r idu can o la pre sion.e ·sa n g11i g-na qual siasi Ja cau sa ch e l 'h a prodotta . Essi h an n o quindi esamin ata l 'azion e d ei ·diver si rimedi e ven gon o alle seg uen ti con clu sioni. La nitrogl icerina provoca una rid11 zione d ella pre $~ ione n egli ir-d i vid11i normali (controlli). ma tale effet to è in cof'tante n ei caRi di iperten~ione . J] nitrito d 'amil e provoca tal e riduzione in en trambi i ca$i. In un certo n 11m ero di pflzi enti r h e h ann o ricevi1to l '11no o l'altro di tali rimP Òi si h a però t1n inn alzamento seC'OT' dario nPlla pres~ione; ad orrni m oòo, il nitr ito d'amil e ef'ercita i su oi effPtti più n otevoli e più duraturi ch e la nitrogli cerina; il

uo .u o, p erò, può e er e seguito d a sintomi g·r.a d evoli. L 'acetilcolina è stata trovata inerte n ei normali e n egli ipertèsi, un r eperto d el tutto diver o da quello d ella r ecente letteratura che y.1nta tanto qu·esto rime dio. fil.

L'oleato di sodio come medicamento ipotensore. l\{. Renaud (Soc . m éd. des h opitaux, 2 maggi o 1930) h.a potuto riconosoer.e ch e l' iniezione di saponi div·er si e specia1mente qiuella d el1'oleato di sodio, d etermina un abbassamento imtp,o rtante e dura turo d ella pressione sanguign.a . T.ale pro1prietà può esseir e utilizz.ata in tera•p ti a e·d è tan to più preziosa in quanto ch e il i11eccanis·m o d.ella sua azion e sembra del tutto diver o da quello d elle sostanze ch e agisco·n o u l ... i tem.a v.a so-motol"e. D.alle su e o,s1seirvazioni si verrebbe alle conclu ioni seguenti: 1) l 'iniezione en·dovenosa di oleato di sodio n on determina nell'o·r ganismo n essun d·isturbo che n·e po ssa far temere I 'uso; 2) essa agisce sulla ten si one arteriosa, di cui d etermina un abbassamento progressivo e 1 d uraturo. Talie abb a&Sa·m ento non si pro.duce cl1e parecchie ore doipo l 'iniezione e raggiunge 6-10 gradi d el P.a.ch o·n . La ten si·on e m.inima si abbassa quasi parallelamente alla tensione massi·ma e si .a ccre ce il r.apporto oscillomet rico. Tale azion e sembra più. effi cace quanto l) LÙ ,e J ev~ta è la ten sione; 3) n egli ipertesi, l e iniezioni di ol eato di so dio d eterminano in modo regolare l 'abbassan1ento d ella tension e; esse sembrano il m ezzo J)iù effi cace ch e abbi.a·m o a di sposizione p er diminuirne i da nni; 4) il m eccanismo con oui .agisce l 'oleato di so·dio è tutt ' ora oscuro ; si può ritenere però c}1e si tratti di modificazion·i p uramente fisiche d elle condizioni di circolazione. fil. 1

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Cura dell'epistassi degli arterosclerotici. •

La sed e di queste e•p istassi è quasi sempre n ella p.a rte anteriore d el setto. Bergmann (!i lunch. Mediz. Woch en schr., dic . 1928) raccom .a nda, di toccar e il punto che sanguina con un ba toncino molle contenente O, 15 p. 100 di nitrato di argento ch e si schia ccerà nel p·u nto voluto con una pressione sull'ala d el n.aso. Segu e un.a forte secr ezionè nasa]e che l)UÒ d.are qua lch e fastidio, m a la emorragia si arre ta istantaneamente. · L . TONELLI.

Morbo di Vaquez e cura con la fenilidrazina. Gazzotti (Cuore e Circolazione, n . 1, 1930) riJJOrta un caso di eritrem i.a (morbo di Vaquez) n el quale egli ha tentato la cura con la fenilidr.:iz ina , sommini strand o in totale gr. 3 di sostanza in 35 gio·r ni, d apprima in dosi giorn al·i ere d.i 0.02 gr. per ini,ezioni, indi a dosi di 0.10 p er os. L' A. ha notato una n etta ed evidente diminuzione d elle emazie ,e d ei leucociti; oltre a


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SEZIONE Pl-\t\TICA.

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ciò i disturbi soggettivi gr.ad.atam1e nte e pTogre·ss·i vamenite son-0 a11dati sempre più mig li oiranid o, sino a quasi soon1p1arire. Già .da altri AA. e·r a stata notata l 'influe nza dri ta1le sos.tanza in questa affezione, p er cui il .raso ~n esame po·r ta un 'ulteriore con ferma all'opinione che la fenilidrazina debba considerarsi a-ttualmient e come il m ezzo preferibile nel tentativo dii cruir a d:e1l m . di v .a qu ez . AR. 0

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TECNICA. Cultura del bacillo della tubercolosi dalle urine.

_tan·d o le urine per 60 ' con a c·ìdo. Optimun1 di sviluppo fra 37 ,5° .e 38,5°; ·p erò discr eto sviluppo idi colonie si ha anche a 40°. Le colonie appaiono grigiastre, grandi quanto un.a testa di spillo ; crescendo si sollevano. dalla superficie e in alcuni punti hanno· coalescenza, ·donde a spetto verrucoso. Il tipo umano è bia n co grigiastro, quello bovino è r osso mattone con ten d·enza ,a l giallo·. S·u 1200 culture gli AA. videro a·ssoc iati i .due tipi una .volta: sol.a. .Se l 'urin.a è ricca di sedimento ne bastano 50-100 cc., se no n e occorrono 250- 300. Col se·dimento si fanno anch e dei preparati colorati. Si m escola .a l sedimento 15 % di .acido so1lforico e si centrifuga sterilme;nte per 3-5 si decanta il liquido soprastante e si semin.a il sedimento m e.diante ansa di platino. r er evitare l 'evaporazione è b en e, dopo l.a semina , chiu d·er e la provetta con paraffina. Le colonie compaiono su terreno a ll'uovo dopo 8-20 giorni, m entr e su patata ·d opo 3-5 settiman·e. · 50 volte su 200 gli AA . ·e bbero culture positive d.a urine il cui ·sedimento color.a te non dava b . della tubercolosi. Essi riten gono che il metodo . d ella cultura sia preferibile a quello ·dell 'inoculazione nella cavia ·e s e non è più diffuso ~n pr.atica è p èr le scarse con oscen ze della relativa tecnica. R. LusENA . 1

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La ricerca del b.a cillo d ella tu·b er colosi n eJ'l,e urine è importante per la diag n osi precoce ·di tubercolosi renale ·e 1perm~tte di fare I.a diagnosi qu.an do la malattia è ancora unilaterale. Qu·esta ricerca è fa·cilitata d.a ll.a tecni ca mo1d erna per la quale si può raccog·liere separatamente l 'urina di ciascun ren.e. La tecnica .b atteriologica si è p·u re perfezio·nata in questi ultimi anni e ·di essi si o·ccup.ano Von Huth e Lieb ertha l . La tecnica da essi adoperata nella Clinica Urologi ca d ell Univ·e rsità di Bu·d ap.est (Surg ery Gynecology and Obstetrics, giugno 1930) è quella di Loewe nstein-Semeyoshi sul t err·e no di Lubenan mo difi cato d.a Hohn. Il metodo fu trov,ato ottimo do·p o ricerche su 300 casi di tubercolosi urogenitale. Preparazione .d el terreno a ll 'uovo· id i Hohn: si puliscono 3 uov.a con .a lcool, si p erforano POSTA DEGLI ABBONATI. oon scalpell o st erile lavato con alcool, se ne versa il contenuto in un p allon·e s teril e ·e si La riflessotera1pia. - Al dott. P. D. , Lodimescola, si misura in r ecipiente gradu.a to stevecchia : rile, si aggiunge un terzo d el volume di broConsulti : A. LEPRINCE : Traité d8 réfl exothédo con glicerina acida al 5 %, si versa il tutto rapie. A. Ma l oine, P.a rigi . Vi trover à ancl1e in un Erlen m .a yer, si versano 5-6 cm é. in· una utili in1dicazioni bibliog r,a fi ch·e . provetta sterile, si scalda a 84°, poi gradualDR . mente fino a 87° e si tien e a questa temperatura per 10' , poi si raffre,dda lentamente te- Al dott. M. D 'Ambrosie , d a S. : nendo la p·r ovetta inclin.a ta; a1d og ni p~ovetta Consulti: L. 1BARD. Précis des examens de lasi aggiungono eme. 0 ,8 di bro·d o sterile sen za boratoire employés en clin.i que. Masson, ed., glicerina e si tappa col cotone; si saggia 1a Paris; V. Gru nTCEANDREA. Diagnostica m edica: sterilità tenendo le provette per 24 ore a 37°, e mezzi sussidiari di lab oratorio'. L. Pozzi , e'd. , poi si conservano in ghi.a cciaia.. Roma ; À . JurLLET e L. GALAVIELLE . La pratiGli AA . prima p-relevavan o le urin·e col ca- que microscopique. Doin, ed ., P.aris ; P. SrsTo . . tetere; però pruò bastare rac·c og lier e le urine Microscopia e chimica clinica. U nione t ip.-ed., sen za catetere, aggiungendo a d esse 15 % di T orino. fil. acido solforico; con questo m etodo si è anche sicuri di evitare la. coltiv.azion e dei b. d ello Al dott. L. C., abb. n. 7672: smegma. Il trattamento d ell e urine con acido Il volume d el GANASSINI: Come si es.t1•aggofu fatto anche ·per 60-90 ' (Loew en stein ne prescrive 20') e nonostante questo ]e colonie di · no e come si titolano le vitamine, è stato edi to dall 'I stituto Biochimico Italian o di 1\1ilano. b. d ella tube r colosi furono rig ogliose. fil. Le culture sottoposte .ai ragg·i X .a 18 dosi eritema si mantenevano vitali e i passaggi perAl d ott. Nichitas Dimitriu, ·d a Castelros o: mettevano la coltivazj o·n e ch e mostrava culCon sulti: E. VENEZIAN. Pron,tuario terapeuti .. ture dopo 18 giorni. Con raggi di 30 dosi eritema _i bacilli morivano. Nel fare ]e culture . co. L. P ozzi, ed. , Roma; C. P. GoGGIA. Forma-. lario ragionato di clinica m edica e terapeutica. si adoperaro•D·o ogni volta 4 provette, 3 con V. Idel son, Napoli ; LYoN e LorsEAu. Form1zlai~ terreno di Hohn e una con patata g licerinata. re thérapeiitique. Masson , ed ., P.aris. fil. Gli inquinamenti si · evitano certamente trat1

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VARIA. La c1·iminalità mistica nella società moderna. Co tedoat (XV Co ngresso di medici11,a legale francese, 1930) ingloba nel suo studio tutte le reazio ni antisociali tinte di misticismo, i suicidi, i furti, le truffe, le fugh e ed i delitti di ~~gue, limitandosi ai fatti di ovdine pararel1g1?so, senza ·e sten·drer si a l do·m inio politicosoc1ale e fa un confronto sull 'influenza del misticismo .n ella oriim in.a lità attu.a le con quella <lei secoli scorsi. . Le reazioni anti.sociiali di questo gruppo deriv.a no, quan·do s1 tratta ·di individui isolati da psico·p atie od anch e da veri stati di aliena~ .zione; .sono quindi an.alo1gh·e a que lle ch e si trovano in altri stati m entali, differendone solt~i1to per le mo.dalità, in quanto ch e il misti'C1sn10 non h a, per se stesso, alcun valore crimi.i10~-.e·no . ~e vittime appartengono a lla cerchia immediata dell 'o.m icida; vi si ·distinguono d egli atti da p seudo-giustiziere, a ltri ch e rivestono u·n a maschera altruista, dei delitti s11ì tipo del sacrificio d 'Abramo , a ltri contro i « po seduti », gli stregoni; si tratta spesso di viol1en ze imp.u lsive. Gli . attentati contro se stesso ' di ordine altru1 sta, espiatorio, purificator·e riv.e stono la forma d ella castrazione, dell'incinerazione, d ell 'enucl.eazio•n .e ·degli occhi ; si son o persino vedute d elle crocifi ssioni. La criminalità collettiva è ancora .p iù violenta, per il fatto stesso di essere collettiva . I d elitti c ontro i pseudostregoni ne costituiscon o la parte più importa·n te e si sono avuti anch·e reoentem·e·n te in Fra n cia (Bombon , N.antes). Dalle stesse credenze dipendono gli atten~ati contro i possed .u ti, co·m e si .ebbe sul principio d el secolo scorso, la setta .dei' Poschlid·n·er , n ell 'Alta Au stria . L 'A. cita inoltre il fatto di Beyl•i s, l 'israelita russo che v~nne ac.cusato di avere assassinato un giovan e cris~1~no alJo scopo di usar.n e il sangue p er certi r1t1; f.atti ed acouse analoghe si sono ripetute spe o. Gli attentati contro i sacerdoti contro gli increduli , que lli di natura sadica' (fla 0a.ellanti) n on .sono delle rarità; vii sono ancora <lei credenti i qu.ali rifiutano l 'intervento del m edico per se stessi e per i propri· figli! La setta russa .degli Skopzi o castrati è un b·ell '•e sempio de l pericolo ch e rappres~ntano certe cred~D:z~ deviate che possono an ch e portarie a l su1c1d10 collettivo (mu·rati vivi di Tarn o.1)01), massacro del governo di Perm, a1u tocon1bustione dei fedeli , del m onaco 'F ala ley , ecc. Le sette devono , naturalmente attirare l 'attenz1one specialmente per la. loro composizione con1plessa, in cui si trova ogni sorta di person e: psicopati, isterici, ·deboli mentali indiviclui in mala fede, cred.enti e ntusiasti ,' a ttorno 1

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a i q ual i g ravita.no spesso" de·g li abili commercia.n ti. .I n. co~fronto ~ queste, i mo.vimenti politici crim1°nal1 sono, in generale, più durevoli e si propaga· . . n o maggioT·m ente; ben diversi ne sono i capi. . L ' ~· .si. doman.da ·p oi qua~e è la parte che ha il mist1c1smo •n ella produz1one di questa cri111ina lità. Al piari di tutti gli stati passionali, esso può essene fattore di reazioni antisociali ed. .im.pr~mere · loro il .s uo maiichio ma non a. ' g1soe, sia esso associato o no·n a stati .m entali patologici, ·c h e liberando delle ten denze anteriori .a lla su.a comparsa ed ·estranee ad esso. Nel corso ·degli ultimi se~oli, si è poi venuta .~ttuan.do una trasformazione a questo proposito. Le accu.s e di cc malefizio » non trova n? più cDedito pfiesso i giudici ohe, invece, or.d1nano. 1d·elle I?erizie •psichiatri·c he. Le leggi D:O~ puniscono più gli atti di magìa, nè i deli~ti ·contro la religione; inoltre, la tinta mit~ ca ~ol ara sem pr·e di meno i deli·tti degli al1 en at1 che sono · maggiorm.e nte preocc.u·p ati d·elle scoperte ·scientifiche modern~ o delle con cezioni J?Olitico-sociali. Si può qui·n di parI.ar1e, .anch e in questo ca1m 1p o di una vera evo'l uzion,e . ' Come poi ha osservato Piédelièvre allo stesso. ~ongresso, è n ecessario ,d istingue.re fil'a il m 1 t.J.co· ed il de liirante mistico. In entrambi si h a un '.i•dea prevalen~e, la .quale è compatibile n el prt•m o con la vita sociale normale m ·e ntr~ è . inco;'Tipatibil~ n~l secondo, prov~cando dei diso:vdin1 (reaz1on1 antisociali). Così San Paolo (mistico puro) sapeva adattare la sua vita a lla su.a id·ea mistiic a domi nante, senz.a e sere alla sua completa ·diipen.denza siochè alcuni ·dei suoi viaggi (come quello di Roma), son o ·stati con·dizionati da avvenimenti ·della su.a vita in·d:ipen.denti dal misti,c ismo. In mol!i .di ques.ti fatti, poi, il malato, il psicopatico· e il caporione, ch e tra.s cina con sè d·e lle person e del tutto sane, sicoh è .si vengono a scate11a·D~ :d~ll 1e passioni omici·de , degli i·m •p ulsi collet tiv1 istan.t anei in individui che, presi isolata.m ente 1sono dei n .o rmali del tutto ino·ffen ivi. fil . 1

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PUBBLiCAZIONI E.

PERVENUTECI

~l0Nn10.

La Rodanio.-Calcio-Diuretina Knoll riella czira dell'iperto·nia. - Tip. Giannini, Na-

poli, 1929. G. RrvA .. Tracoma-limite. - Tip . Operaia Romana , Roma, 1929. A. PANTANO. Colloidi e Tumori. - F. Vallardi, Milano, ]929 .. L.

J_,e malattie ve neree e la sifilide a l\f ila110 dal 1914 al 1 9.~8. Poligrafica OpeqATTANEO .

raia, MilaD:o, 1929. ce.ntro per lo studio, diagnosi e cura d ei tumori . - Tip. i\{inerva, Tor~no, 1929. M. I{oASENDA . Spasme de torsion dans les muscles du membre sup eri eur gauche dans une l ac.7.l:iair e. Sociélé Française Q'lmprimerie,

B.

PESCAR.OLO .

P o1t1ers, 1929.


[ANNO XXXVIl, Nu.M. 32]

SEZIONE PRATICA

NELLA VITA PROFESSIONALE. M E D IeINA

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s o e I A L E.

Art. 4. - Il . - socio do,v rà og11i volta presentare o far presentare dal proprio famigliare al medico la t esser a d ell 'assistenza sanitaria d ella cui esattezza e r egolarità egli è per O·nalmente respon-

I servizi di assistenza ai ferrovieri. L 'on. E .. Ferre tti, Segretario Nazionale d el Sindacato Nazionale Fascista de~, Medici, ha diramato, ai Segretari e Co•m missari dei Sindacati Medici Pro1Vinciali, la seguente circolare: « Il Sindacato Nazionale Fascista dei Med =ci sta trattando con l ' Associaziori;e Nazio nale Fascista dei Ferrovieri p~r l'assistenza sanitaria a tutti gli iscritti. cc 1) Scopo precipllO è stato anzitutto quello di ottener~ la l~bera scelta e pagamento a vista p~u ttosto ch e ~l contratto a c~fra capitaria. cc 2) L 'Associazione Ferrovieri ha già disdetta la convenzione che finora a,v~va con la cc Vigile » circa ~ servizi di assistenza sanitaria, e, con apposita, circolare, ha impartito ordini alle dipendenti Sezioni provinciali p~rchè si rivolgano al Segretario del Sindacato PrQ,v inciale de~. Medici. « 11 compen so, relativo all~ visi.te m ediche generiche, verrà n,otif~cato ad ogni Segretario· Provinciale, che n,e curerà la r igidà applicazione . « Per le visite degli. special~sti dovrà essere con·· cessa una ridl1zio·n e del pO % sulle tariffe minime cli ciascun, SindacatQ Provinciale. << Si sta stt1diando la, convenz!one per le cure r1egli Ospedali e nelle Case di cura. cc Data l 'in1iportanza della tonlvenzione avvenuta fra crues to s:.ndacato Nazionale e l 'AssociazioI1e Nazion al~ F~scista d ei F erro'Vieri, ch e fr a iscritti e famiglie a,ssomman-0 quasi alla elevat a cifra di un milione, ogni Segreteria Provinciale curer à a ch e ~.l ser vizio m edico venga espletato con discipljné!, diligenza e massimo, zelo. « A norrr1a di tutti i medie~ ch e si occuperanno delle cure degli iscril ti a tale Associazione, si trascrivo.n o· le norme per l 'a,ss!,stenza sanitaria recentet11er1te pubblicate dalla stessa Associazio·n e .. << La sucldetta ·Convenzio·n e .è andata in vigore col 1° l u.glio 1930, a. VIII ».

sab~l e.

1\rt. 5. - Se il m edico., nella visita d on1icil ia-re , non r iscontra una rp.alat~ia, il socio è tenuto· a corrispo nrlergli l '011orario secondo la tariffa del' Sindacato Provinciale ~ledico. ..\rt. 6. - A visita fatta il socio o il fan1igliare- · del soc=.o deve r ilasciare al medico un t agl iando staccato da apposito libretto , distribuito ai socf dalle Segreterie di cronicità . Per le visite notturne il soc=,o r~lascia al sanitario due tagliandi. Sono visi te notturne quelle effettua le dalle ore· 20 alle 7 dal 1° novembre al 30 apr~le e dalle ore· 22 alle 6 dal 1° maggio al 31 ottobre. Art.. 7 .. - 11 medico deve denunciare al Segretario di Sezione i casi di malattie do vute a sregolatezze o colpa che r :.scontri nei soci e famigliari e riferire j casi qi cro·n icità. Deve a~che denunciare tutte le irregolarità o gli abusi che risco11tri Ò di cui abbia anche i n direttan1ente conoscenza. 1

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III. Del servizio m edico specialistic0.

Art. 1. - Il servizio d ei medici specialisti è rlato ai soci e famigliari g·rat11itame11te e p er tutta la durala, della cura negl :. An1bulatori del1'1\ ssociazion e e, in n1anca11za negli A111bulatori dei rn,edici speciali sti. _1\ rt. 2. - Nelle Sezioni ove è costitu~ to un amb11Iatorio dell 'Associazione ~ soci erl i famigliari clei soci d ebbono r ecar si clire ttamente alla visita d el m edico spec\alista presso l 'ambulatorio , secondo l 'orario stabilito, esibe11do al medico o all 'incarical o la tessera dell 'assisten za. Art. 3 .. - Nelle Sezioni ove non è costit1tito un. Ambulatorio rlell 'Associazione, i soci ed i famigliari de~ soci debbono recarsi alla visita del n::i-e<lico specialista presso l 'ambulatorio d el med100 esibendo oltr~ la t essera, I ~ credenz!.ale lor o forII. Del servizio medico generico. nita dal' Seg·r et ario Sezio11ale e da questi rilascia ta ai soci e famigliari dietro dichiarazione Art .· 1. - L 'assist e11za medica gen erica ai soci scritta dal medico gener~co· c;r ca l a necessità dela fan1igliari è data ~ domicilio d ei soci su loro la visita, spe·c~alistica. r~chiesta e negli ambulalor~ d ell'Associazione. A visita, effettuata il socio rilascerà al medicoIl socio deve richiedere l a visita domiciliare del un t agliando di visita. m edico generico solo quando le sue condizioni Ar t. 4 .. - Le prest azioni di opera dei sa11itari di salute non gli con sentono di recars~ alla visita per 1nedicaz~oni, i1~i~zioni e. v~cc~n~zion~, ese~ presso J 'ambulato,r :o dell 'Associazione e in mant e d a, medici gener1c1 ~ spec1al1st1 a: soci e famicanza presso 1'ambulatorio del medico. .. gliari negli ambulator:i d ell 'Associazione o, in · Art. 2. - Il socio che abbia bisogno del medi1nancanza n egli an1bulato,r i dei sanitari, sono a. co a do micili-0·, sia p er sè, sia per uno, dei suoi car ~co dell 'assisten za. famig liari, deve dare avviso scritto o telefoni·C0 Art. p. - Per gli interventi cl1irurgici di qual·. al recap >to qa l ui stabilito, indi.cando, in ogni siasi i1al ura il socio e i fan1igliari d el socio sono caso ' no1ne e coano· 1ne d el malato ed il su o preten,uti . a ,p agare direttamente al sanitar~o gli o .. ci so inclirizzo (quartier e, via, n,umer o, scala, inonorari in base alla t ariffa n1inima concordat a terno). con 1:Associa,zione. Art. 3 ~ - Il med~co dev~ recarsi al domicilio Art. 6. - Sono a carico <lell 'assi Lenza gli in terventi chirurgici dello sp ecial '.sta ostetrico, nel~ del socio che lo h a chiama,to al più presto posle occasion~ di parto delle socie o delle moglll sibile ed in og~i caso· e"Qtro s~i ore da quella in dei soci. cui la richiesta pervenne al su o r ecapito. 1

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Art . 7. - Le 11r estazioni clel m edico sp eciali:s ta in ven er eologia so110 cl ate a'. soci e famigliari dei soci con jl p aga1nento da p arte del socio dePOSTI VACANTI • .gl ~ onor ari spettanti al n1edico secondo l a t ariffa »ninima con cordata co11 l '.'\. ssociazione. Il pagaAosTA. R. Prefettura. Per titoli ed esami. men lo è fatto dire ttamente d al socio al medico, Uffici~le Sanitario Consorziale di Ivrea, Bollen il qu ale è tentito acl appl:.car e at soci, l a tariffa go, Bor gofranco, Banch~tte, Casc~nette, Chiaveconvenzionata di etro presentazione della tessera rano, Fiorano, Lessolo, Montalto Dora, Pavone, ·dell 'assistenza sanitaria. Salerano e Samo,n e. St :pendio iniziale L. 14.000 annue, oltre L .. 6000 a11nue per indenn . trasp or Art . 8 .. -· Le prestazion~ clel m edico specialista to. La r esiden za per l 'eletto a tale posto è fisin odon toiatria son o cl a te ai soci e famigliar i· dei soci gra tui tan1e11 le per qtianto rig uarda l a cura sata in Ivrea . Domande e documenti di rito van.e la p ulizi a della bocca e le estrazioni d ei d enti. no presentati entro il 30 se ttembre alla R. Prefettura · di .A.osta. Per ogn~ al tr~ op era e per l 'applicazio·n e de!> materiali il socio e il fan1igliar e è tenuto a pagare CA~1PosAsso . .4.mminisfrq zione Provinciale. -direttamente al sanitario gli onorari in base all a Per t itoli ed esami. Coadiutore presso la Sezione tariffa 1ninima co·n corda t a con l 'Assoc~ azione. ~Iedico-1\iicrografica del Laboratorio Provinciale di Art . 9 .. - L 'oper a d ei medici sp ecialisti a do\gien e e profilassi. Stipe11dio annuo lordo lire micili o d ei. soci è amm essa nel solo· caso, di con11 .000. Ind en.nit à serv1 zio attivo L . 2200. Età sulto richies to dal n1e<lico generico e d:·etro aurnassima anni 35, salvo eccezjoni di leg·ge. Scatorizzazion e (l el Ségretario Sezionale. den za 31 o ttobre 1930. Art . 10. - Nort è am1T1esso il rimbol'S0 di sp ese CANALE n 'I soNzo (Gorizia) . Consorzio; .scad. ·sostenu te d ai soci p er esami di lab or atorio: chi21 set t.; L. 10.000 oltre L. 600 serv. att., c. -v., mici, cl~nici e. hromato.l og·ici. L. 3000 trnsp., con obh] ig·o di at1tomo.b ile, 6 quaArt. 11. - I i11erlici. dell '.r\ ssoci azione p·o ssono drien11i d ee., età lim . 35 a.; ab . 9562 su Kmq. 149 rilasciare certificati ai soci e famigliari dei soci ir~ terrenq inontagn oso. rel ativa111ente alla mala tt 1.a da loro sofferta pur·ch è non occorrano al socjo p er fatto del su o CASTRF.ZZ .t.TO (Brescia) . - Scad. 20 sett. ; chied. impi E:go n ell 'Amministrazione F err oviaria. an~unzio. · L '011or ario ai 111edici per ~l rilascio· d ei ·certifi- · -ca t~ stessi è a carico d el socio. 'C4TAN7.AHO. .r4 .mministraz. Prov inc. - Direttore sa nit. ciel Brefotrofio .: L. 10.000; è con sentito l 'eser cizio professio·n ale libero; età l?·m . 40 a. ; doIV. De.ll 'assisten.za ai parti. cumenti n on anter. al 30 apr.; tassa L. 50 al Art. l. - · J,'<1ssis te11za al parto è data p er parto . Cassiere P rovinc. (Banco di Napoli) . Titoli di sp ecializzazione (chiedere barido) .. Scad . oire 12 del d elle socie e d elle mog·li dei soci e con1prende 20 Qtt. I 'assistenza prim a e il opo il parto. Art. 2. L 'assjstenza al parto è assicurata CESANA T0RrNFSE (Torino) . - Scad. 15 o,t t.; co·n òall 'o1)era d elle levatr:ci , dei m edici generici e Cl avières; L. 10.000' oltre ·1 . 1800 cavale., L . 500 ' d i n1edici specialisti in os tetricia. uff. san .. È con1preso n ell'assis tenza il p acco ostetrico. Conro (Torino) .. Scad . 6 sett.; 2a. cond .; Art. 3. Prima di richiedere l 'op era d ella L. 8000. leva l rice, l a g·esta11te ~a l 'obbligo di r ecar si a v\'Sita dallo· sp eci ali ta ostetrico presso l 'ambulatorio :FERRARA. AmniinistraziOrie Provincial e. - - Per d ell '.Associazion e e ii1 mancanza presso l 'ambu titoli ed esami. Posti di Direttore e di Assistente latorjo d el medico. nella Sez. l\1edico-l\1jcrografica ~ Batteriologica d el Laboratorio Provinciale di Ig iene e Profilassi. AsArt. 4 .. - T.J 'assisten za al p arto può essere data segr10 per il Direttore ai1nue L. 16.000 con 5 au presso una sed e di Yersa da quella n ella quale la m en t i quadr. del decimo, oltre a l111a indenn . -socia o la moglie d el soci o è iscritta, se1npre ch e d i1 serv. attivo di L . 4000 e eventuali premi di n e Yen ga fatta anl :cipata ri chiesta al Segr etario operosità in relazione al lavoro per le indagini . Ge11er ; 1.Je e questi abbia d atq il b en estare. di interesse pr~vato. Assegno per I 'Assist ente annue L. 12.000 con 5 aum. quadr. del decimo, olV. Del ser vi zio dei gabin.etti r adiologi ci. tre a una indenn. di serv. attivo di L . 2000 e indenn.. caro-viveri se dov11ta, n on chè eventuali Art. 1. - Su richies ta scritta dai medici d elpremi operos'.tà in relazione al l avoro p er le in1' Associazion e, previa autorizzazione d.el Segret adagi11i di inter esse pr~vato. Entrambi gli assegni r:p Sezionale, i soci e i famigliari dei soci possono al l ordo dell a tassa di ricch . m ob ., della sono frl1ire d ell 'opera d ei gabinetti conven zionati Imposta Compl., della ritenuta per l a Cassa di -con l 'Associazione per esami radioscopici e raPrev. pensioni sanitari e dell'I. N. I. E. L. La diografici. nomina sarà fatta per un biennio ~tn prova, con Art. 2. Le prestazioni gratuite ai soc~ e obbli go r esidenza in Ferrara. Scadenza 15 setfatnigliari d ei soci sono date esclusivamente p er lembre 1930. Per &Itri ch~arimenti rivo.l gersi alla radiografie e radioscop·i e. Segreteria d ell 'Amministrazio·n~ Provinciale. Il medico <leve con segnare al socio copia del1 'esan1e radiografico comp.;·uto e l 'interpretazione Gnos sETO. Amm~nistrazio ne Provinciale. - Per -scri.lta del! 'esam e r adiografico e radioscopico. li ~oli ed esami. Ass~stente della Sezione Medicol\Iicrog r afica e Assistente d ella Sezione Chimica Art. :3. - Per ogni altra cura fisiot erapica il d el Laborator:o provinciale di igiene e pro~assi . -socio o il famigliare del socio è t enuto a p agar e -direttame11te al sanitar :i0 gli onorari in base alla Stipendio in~ziale per ciascu~o dei due posti tariffa minima con cordata con l 'Associazion e. L. 9500 aumentab. di un decimo per ogni quadr.

CON CORSI.

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SEZIONE PRATICA

fino a, raggiungere !l massimo di L. 14.250, più un supplemento di serv. attivo di L. 1500, ptù una indennità di allogg·io dt L .. 500, ed altra in·dennità di caro-viveri, se ed in quanto dovuta, nella misura e dt1rata che sarà con ser vata agli .altri impiegati della Prov ~·n cia, nonch è una quota di compartecipazio·11e alle contravvenzioni, ed il 10 % sui provent~ p~r ricerch e, an,alisi, ecc. Domanda, d,ocun1enti, certificati, ecc.. (p er questi r :.chj edere il ban,do di con,cor so) debbono pervenire alla Segreteria dell 1.A.mministrazio'l1e Pro·vinciale nq·n oltre le Qre 18 del 1° ottobr·e 1930. GuuBIO (Perugia) . - Scad. 30· sett.; 3° r eparto urbano e 7° rurale; I... 8000 e L. 9000 r: sp ett. , -0ltre L .. 1800 serv. att ., ecc. ; t assa L. 50,15; età Ji1n. 40 a . POTENZA P1cENA (Mace rala} . - 2a. cond .; a tutto 31 ag.; r esid . i1el capoluogo; L. 8000 e 3 qua·drien11i dee., oltre c ..-v. , L. 1200 con supplenza di un nlese, L. 1000-2500 trasp.; r :conoscin1. serv. anteriori ; età lim . 40 a.; tassa L. 50,15; doc. a 3 mesi claJ 25 lug. <Il o:\rA. j\fin,ister o del la Guerra (Direzione Central e cli , an.i tà lVlilitar e) . ·Nella disp en sa 42a. in data 25 luglio è stato p·u bblicato ~l band o di concorso per titoli ed esami per 25 posti di tene11 te m edico i11 S. P. E. V~ p otra11n o parteci:pare gli t1fficial:, in S. P. E. e d~ complemento •fli qu:llsiasj arma o corpo, i sottufficiali ed i mi·litari cli truppa, sia in serv~zio sia in congedo, monc.h è i m~ct: çi civili , i quali no n oltrepassino il 32° anno, di et à alla d at a della n omina a tenente m edico in S. P. E. Per gli ex combatte11ti il limite di età è elevato di 5 anni. La dom anda, diretta al Minist ero della Guerra (Direzion e generale per son ale ufficiali) ed i r elativi documenti doYranno essere presentati ai Comandi cli Di5 tretto, per i 1nilitari in con gedo, ed ai Comandi <lei Corpi od Enti cui son o effettivi, per i m:li.t ari in ser vizio , non ol ~re tl 31 agosto. 1

llol\1A. r;onsorzl.o proviriciale antitub err 1 lare. Direltore sanitario. Concorso per titoli di carrj era, cli11 ici e scier1Lifici ; i t!tol i clinici e di carriera a-· Yra11no prevalenza su quelli scientifici generici. St ipe11dio L. 38.000 , con due aumenti quadrien11ali del dec'. rr10 ; ind en11ità servizio attivo fi ssa ed invariabile di L . 12.000 a1111ue. Iscrizione alla Cass:-1 rii previd enza per ]e pen sioni dei sanitari. Inibizione dell 'esercizio profession ale, d i con sulente e(l ogni altra attività òel gen er e presso privati ovvero Enti orl Ammi11islrazioni pubblich e o :Private di qt1alsiasi specie. Docun1enti : n ascita, cittaclinaitza, penale, buo11a condotta , obblighi di leva, san a costitu zione (per gli inv alid~ di g u erra, d isposizion'. dell 'art. 6. d~l R . D. 31 dicembre 1923, 11 . 2029), stato cli fam1gl1a ( tutti i1on anteriori a 3 m esi d al 26 luglio). Diplo1na di laurea consegui ta entro i.I 31 clicembre 1924 '(o 31 dic. 1925 per qt1elli che. si trovano nelle condizioni del R. D. citato). Dt1plice elenco dei do~u­ menti scientifici di carriera e clinic!. Età no·n in' non superiore ai 45, al 26 luferiore ai 30 anni glio (eccezioni 1 eg~li) . Limite mass~mo non appli1cabile a chi occupi posti di ruolo presso Istituti· antituber colari dipendenti da pubblich e Amrnini~ tr az~cnn i . . Il Direttore è alle dipend enze del Presidente del Consorzio ed è preposto all 'organizzazione ed al .coordinamento di tt1 tt~ i servizi sanitari ed amn1i-

nistrativi del Consorzio, al la sorvegliar1za ed al contrQllo di essi, allo stu dio dei provvedirnenti atti allo sviluppo qell 'azio11e del Con sor zio'. Commissione agg"iudicatrice del Concorso, composta di: un professore titolare cli Clinica m edica, un professore univer sitario s pec~ali s ta in malatt:~ degli org·ani respiratori (tisiologia), un professore ordinario di igiene, un professore univer sitar:,o di radiolog~ a, un rappresentante del Sindacato nazionale fascista m eòici. La Co1nn1issione presenterà u11a g·raduatoria di merito (escluso l 'ex aequo) e la nomina a,vverrà seg·t1endo r '. ,g orosam ente l 'ordine di tale g raduatoria. Disposizioni legali di favore per gli ex-combatt~nti Assunzione del servizio entro 15 g·iorr1i dalla nomir1a. B~enn,io d~ prova. Scadenza: ore 12 del 30 se ttembr e. Schiarimentt presso l a, sede del Con sorzio Provinciale An t itubercolare di Roma (P alazzo della Provincia), Via Quattro Novembre 119-A, nei gior11i feriali d alle 9 alle 12. S. G1GL10 ToRINESF. (1'orino) . -- Scad. 30 sett .; L . 8000 oltre L .. 3500 trasp ., L . 800 alloggio, L. 500 u.ff. sa11. SEGONZANO (Tren to). - Scad. 31 ag.; L. 9500 e 5 qu ir1quenni, oltre I.. 950 uff. san., L. 1800 indenn. v~a, L .. 1400 ind enn. alloggio·, c.-v. Direttore della Sez. m ed .-micrograf. e assistente della Sez. chimica del Laborat. Provinc. d'Igiene e Proifilass!; rispettiv. stip .. L .. 14.500 e L. 10.000; 5 scaitti . quinquennali di L .. 1250 e L . 950; serv. att. lire 250D e 2000; c. -v. Tassa I .. 50, 15. Scad. 15 ott. 'l'ERNI.

Amrninistràz. Provinci al e. -

ToRrNo. Brefotrofio Provinc. - Medico della Sezione d~ Torino; medico direttore del Laboratorio; m edico della Sezione di R~voli pei ser vizi di ped :atria; medico della Sezione di Rivoli pei servizi di ginecologia . (V. N. 30) . VICENZA. Ospedale Civile . Chirurgo pr:1Uario; proroga al 14 ag. ; ore 18. Qu ando n on è altrin1enti indicato i con cor si. si riferiscono a co ndotte m ediche, i con1pe11 si allo stipend.i o base. Avve rt enza. -

1

Importantiss:·m a Casa, di specialità m edicinali di assol11to valore scientifico cerca un m edico, preferil)il1nente abilitato alla docenza, per la dir ezione della propria propaga11da medico-scientifica. Si tratta di un p osto mo1to importante; stab:.le, d i grande fiducia, adegu at amente ret~i­ buito; offerte document ate a Cassetta 1 V. Unione Pubblicità Italiana, Milano. Dctt. Cav . Uff. ALBERTO VIGO (Doctor Justitia).

LA LEfilSLAZIO.NE SANITARIA :: in rapporto all'esercizio professionale :: (Ma.n1.11a1e ·c ontenente ~eg.gi, .D ecreti: Re~l!l'menti, ~­ col ari e t utto ciò che s1 n fensoo a ll eeerc1z10 professi~ uale ad uiSo dei Medici -con dotti, dei liberi esericentJ., degll ll!fificiali sanitari~ e. deil p ersona le a.id.detto ai laboratori <Li v igilanza i,g1en1,c a) . Prezzo L. 1 6. P er i nostri a,bb~ti sole L . 1 3. 7 5 in po.rto fran-00. Inv.i are Va.glia all'editore LUIGI POZZI • Ufficio Postale Suconraale diciotto - ROMA .


1196

IL POLICLINICO

Per le he11emerenze acquistate nel lungo pe· riodo dj servizk> ospedaliero ~l prof. Giuseppe Pollacc i è stato testè, meritatamente, nominato primario consulente dell 'Ospeclale Civico di Pal ermo. Il premio l\.Iaragliano per il 1928 è stato asseg11at o al prof. Mario Barbar a, incaricato di semeiolica med :.ca nella R .. Univer sità di Genova, per il suo volume su « J,a costituzione d egli eredotubercolo<Si ». Al prof. Barbara le nostre più vive congratulazioni. Con R. Decreto, il president e della Congregazione di CariLà di Roma, avv. Carlo Scotti è stato insign = Lo1 clella medaglia d'oro al merito della Sanità Pubblica, la pi-l1 alta distinzione onorifica di ordine sanitario, in premio alle eccezionali bene1nrrenze dell 'avv. Scott~ acquistate coll 'opera costa11te1nente svolta nell 'i.n teresse della salute pubblica.

NOSTRE CORRISPONDENZE. Da Parigi.

XXXVII' NUM. 32J

ptoi. Belfanti a nome del Governo Italiano, ed.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

Primo Congresso Internazionale di Microbiologia . (20-25 luglio 1930).

[ANNO

infine !l sen. prof. Sanarelli, in una felice improvvisaz:ione portò il saluto commosso e riconoscente di tutti gli allievi s tranieri dell 'Istitu to Pasteur. Sul t ema « Variabilità i11icrobica e fenomeni litici n ol tremodo seguite furono le relazion~ di Bordet, d 'Hérclle, Ledingham e Arkwright, e di Max Neisser. Di so·m mo interesse per l 'autorità. dei relatori furono i rapporti di Serafino Belfantii e di Sachs su « I l~poidi n ella immunità ». II prof. Carbone di Milano parlò d ell a « Immunità nelle piante >> ed Uhlenhuth della « Spirochetosi ittero-emorragica e spirochetosi d'origine idrica »Sull a « Etiolo,g ia, profilass1 e terapia della scarl at.t:.na n (Cantacuzène, Doch ez, Friede.mann, Teissier p, Wads"·vorth espressero le loro opinioni t alora contrastanti; ~ sulla cc Febbre ondulante e l 'aborto epizoo tico » furono moJto applaudite le relazioni d i Bang, Kling, Rinjard e del prof. Verno:Qi dell ':çniversità di ):loma. Dotte relazioni furono quelle di Borrel , d! Con·t i, di Carrel , Fischer e cl ella Sig.ra Erdmann, Sl1lle « Culture dei tessl1ti e dei tumori » e di Nicolle e Anderson sulle cc Spiroch etosi san. gu1goe >L Levaditi , Netter e. Rivers presentarono ]e varie ipotesi e s11ggestioni Sl1gli cc Elementi filtrabili' dei virus neurotropi », mentre sul « Coler a )) Kitashi1na e ~l prof. Sanarelli di Ro ma avan zarono interessanti idee sulla patogenesi della malattia. Sull a torment ata q11estion e dei e< Gruppi sanguig·ni » Hirszfeld, Land stein er e !11 prof. Latte& di Modena comunicar ono dei brillanti r apporti. Infine R. Pfeiffer espose in una dotta relazione le più recent~ vedute su lla cc Etiologia della influenza ». Grande fl1 il numero delle comunicazioni ed anim::lte le d iscl1ssioni alle quali parteciparono brillantemente ~ numero s~ ital~ani, una trentina dei quali presen tarono i risultati dei loro interessanti lavori. Tutti i partecipanti hanno lodato la perfetta organizzazione del Congresso, dovuta alla sagace a~tiv=1tà del SegrP- tario Gene:ra1e, il dott. Dujarric de la Rivière. Tra gli italiani presenti oltre la delegazione e i. relatori ufficiali furono notati: proi. Anclrei ('forino), prof. Arnaudi (Milano), prof. Azzi (Torino) , dott. B~ancal ana (Torino), dott. Bergonzin i (Napol]), proif. Caronia, prof. Canta11i (Napoli), pr.of. Castell ani, dott. Cerut~i ('forino) , prof Craverj (Torino), dott. De Blas1<> (Napoli), prof. Dessy (\tlilano), dott. De Sanctis Monaldi (Roma), dott. Finucci, dott. F:Qrio, dott. Foà (Torino) dott. Lanfranchi (Bologna), dott. Leone (Torin~), prof. ~1arocco (Ales~andria), prof. Mino ('forino), clo tt. sa ~1orelli (Firenze), dott. Muggia, d(Jtt. l\1ussa (Torino), prof. Ninni (Napoli), prof. Pal1li, prof. Pepere (Mil ano), dott. Pugnani (Torjno), dott. Ravas=.n i (Padova), gr . . uff. dott. Ruggiero Guiscarcli , dolt. Revelli. (Torino), dott. Reitano (Alessa11driaì, dott. Sepp1ll1 (Padova), do.t t.sa Sindoni, dott. Trivell!ni (Tor~no) , prof. Verdina (Torino) e prof. Volpino (Mess:na). T. D. S. M. 1

1

Nel g·rande anfiteatro dell 'Istituto Pasteur di Parjgi, si è aperto per la prima volta un Congresso orga11izzat0 d~lla Società Internazionale di Microbiologja. Pi\:1 di 25 nazioni, hanno delegato per ra1)presentarle ~ membr ~. più eminenti delle loro accademie .. L 'Italia nel Comita to d 'onore era rapprese ntn ia dall 'Ambasciatore ~ Parigi, S. E. il con te ~Ianzoni; e la delegazione ufficiale era così costituita: presidente : prof. Serafino Belfan li, pres=·dente della Sezione Italiana della Soc i c~à Internazio11ale d:, Microhiologia; membri: prof. i10]). llon1ano ~1ag·giora Vergano, in rapprese11La11za della Direzior1e Generale di Sanità; t en. col . mectico pro·f. A.1.fredo Ger1nino e cap. 111ecl. (J. Reitano, in rappresentanza del Ministero a ella Guerra; ten. col. n1ed. dott. U. Demare, rapp1esc11lan te anl ì\!Iii1jstero dell a l\Jiarina. Sci relatori uffici al: so110 stati scelti tra gli italj a11i: essi sono il sen. prof. Sanarell i di Roma, j} prof. Vernoni di Ron1a, 'il prof. Serafino Belfa11 ti e Carbo11e di \1ila110, 11 P.rof. Lattes di Modena e il prof. Volp:no di ~Iessina. Dopo u11 breYe saluto di benvenuto, il prof. A. Calmette, sotto-direttore dell 'lstituto Pastel1r, scu sò ?il suo collega ed am ico dott. E. Roux, direttore <lell 'l :; lil11to: ch e per inotivi di sall1te, non aveva potuto presiedere la seduta inaugurale del Congresso. Il pro.f. Bordet , direttore dell 'Istiiuto· Pasteur di Bruxelles ricordò gli scopi della Società, che i1ell 'ordine materiale so·110 l 'organizzazione scientifica della bibliografia, lo sca1nbio d~ ricerca,t ori tra i vari paesi, la cr eazione di standard di metodi, l 'unificazio11e della no1ne11clatura, e nell 'ordi rie m orale creare delle relazioni più ;,ntime tra gli sce11ziati d elle varie nazioni e aiutare ad unirle in ltn ideale cii pace e Cli solidarietà, qual 'era l 'a pirazione d el gran cuore d: L. Pas teur. Il prof. ~lad er1 presidente del Comitato d'Igiene dell.a . d . N. parlò a non1e dei delegali s tranieri; 11

Da Padova.

Il chiar.n10 prof. Boschi della nostra città è stato nominato relatore della Società di neurologia di Parigi per la prossima ri11nione ch e a'Tà luogo nel 1982 nella capi~ale francese sul tema delle


t A.NNO

XXXVII, NuM. 321

SEZIONE PRATICA

,

1197

Mening iti s:erose » , in collaborazion e col prof. prof. GabJJi, esse ora sono state assicura le. La « Compag11 ia Italiana · Transa tl antica (Citra) » •Claude dirett ore della Clinica n ella Univer sità di mette a flj sp osizion e il p :roscafo « Città di Trie!Parigi e flarré di.retlor e della Clinica della Uniste » alle segu enti condizioni : p ostt di prima wer sità ~ ~trasburgo . classe N. 81 a L. 1.250 per p er son a; p osti di seÈ nolo cl1e la Società di 11eurologia, ch e conta conda classe N. 87 a L. 1.150 p er p er so11a; post i 100 soc\ in tutto il mondo , è una fra le Societ à di ter za classe 'N .. 32 a L. 1.000 p er p er sona. 1'ali scienlifich e più sever e. .i-\.lle riunioni n on si può partecipare se n on djet ro invito d ell a Società · prezzi so110 comprensivi del n olo trasporlo, le tto e vitto p er l ':.n tero v iaggio d 'andata-ritorno, ma stessa il cui r egolamento è so tto il controllo dello non de~ diritti d 'imbarco e sbarco d ei p asseggeri .Stato fran cese. nei v::trii p prti d 'approdo. Si tral ter à però d i miI r elatori in gen erale sono fr an cesi -e raramente ni1no sovraprezzo. L 'i t.in erario si svolger à dal 22 ;accada cl1e sia aggr egato uno stran~ero. L 'invito al 30 setlen1bre, d a e p er Br:1n.disi. È urg entis.al prof. Bosch i onora, qui11di , _la Scienza italiana simo ch e tuttt gli iscritti (che g ià. h a1l110 fat to ·e n o i c i con gratuli amo vivamente con l 'insigne il versam e11Lo d i L . 30) ver sino ora L . 600 per la ·nostro conci ttadino. pr i1n a r ;:\ ta sudde t~ a, o an che ~ possil)il1nente la L. P. intera q:u ota su precisata, var iabile secondo la cl asse cl1e int endo110 presceg·l :er e. L 'invio d elle somme deve farsi all 'inclirizzo: e< Ufficio Stampa ffOTIZIB DIVERSE. rviedic~ I talian a (U.S . ~l . T .) >>, ch e h a assunto il ser vizio di cassa, par ticolarn1ente afficlato a u110 dei seg ret:lr i, dott. Carlo Corbellin.i, aiuta~o dal .L'opera della ''Croce .Rossa ,, nel Vulture. r agion.iere s ~g . ll . Cordar1i. L 'lJfficio, h a sede in Il $ena tore Cremor1esi , presiclenl e della Croce vi a Vallazze 39, l\[il an o. Nel caso che il numero Rossa, h a dato ragg·uag li s t1ll 'oper a prestata d a degli ader enti n or1 sia t ale d a r end er e p ossibile il quest a provvida ?,s iituzio11e in occasione d el terYiaggjo, aranr10 r es i i tuile le somme versate, salr emoto. vo la tassa cl'. iscrizione. cli I.,. 30, trattenuta per Già nel treno del ì\lini s tro d ei Lav.or i P ubblici le sp ese gen erali. alcuni vagoni era110 des tina li al trasp o·r to di maSar anno fa l te pra tj che p er otte11ere p ossibilteriale e p er sonale della Croce Rossa, compren111ente l1na speciale riduzione nel viag·gio di ciadente oltrech è t1fficial i e militi, squadr e di pronscu n congr essis ta <lalla p r opri a sed e a Brindisi to soccor so, m a ter: ale di attendamento e soccor so e vicever sa. sanit ario, ch e p11ò r itener si il primo giunt o· sul luogo, e. clte h a jrr1mediatarn ente esplica lo la su a Congresso . tedesco di neuroiatria. attività in tut te le quattro, zon e in cui son o stat e distinte l e r eg·ioni devas ta le. La Socie tà t edesca tli n euroia tr:.a terrà il suo Dopo appena 36 ore le linee telefon :ch e erano Con gresso a Dresda n ei giorni 18 set t embre e sein condizioni di poter ft1nzionare, così quelle teg u enti. Tema principale in discu ssion e: cc Teoria legrafich e. In 4.8 or e in q uasi tutti i comuni era e pratica d el 11roblen1a della res is~enza n el d o-stata ripristinata la luce e a sole 24 or e di diminio, (lel sist ema i1crvoso n; r ela tori i proff. Boes tanza tutt e le s trade che avevano subìto avarie Jc.e (Utrecht) , Sp a lz (l\ifon aco), l\i[a tthe:i (Bo11n), . notevoli er an o inesse = ,11 condizioni di p oter esFoerster (Breslavia) e Golds tei11 ( Berlino) . sere p er cor se. Ques ta. immediata .riat tivazion e dei più impor- Sedi delle Casse Mutue di malattia. tanti servizi h a per111 esso di p oter effet t uare co·n m aggior pronlezza 1'assisle11za ai feriti, lo sg·omPret'so jl ~Iin i s t ero d elle Corporazio11i h a avu to l)ero della m ag·g·ior parte d i es.s~1 e l 'inu1nazione luogo u11a riu11io11e, <les linata a s tabilir e ove dbimmediata d ei morti, tanto ch e a 48 or e di d ivr anno aver sede le Casse ~r u tue di malat~ ia p er stanza erano tu t.ti inun1ati, ad eccezion e di quei i lavor a tori add e tti all 'indu sLria. I rappre ei1tant~ pochi cad averi r.h e p er le difficili condiz:1oni stad ella Co·n fod erazio11e d ej Sindacati dell 'i11dustria it=che Q.cgli edjfici p ericolanti 11on era s tato- p osh anno r ilevato l '011port11nità ch e le an zidet te Musibile sottrarre dalle m acerie. tue a bbiano sede presso i Sindacati d ei lavor aLa Cr oce Rossa Italiana ha fatto immediatatori, n1entre :: r appresentanti della Confed erazio.m ente affiuire da tutti i comitati viciniori n ume11e d ell 'Industria ha11r10 insi stito sull 'utilità che rose personalità e material e di att enda1nento e le sed i siano fi ssa te, i11dipendentemente dalle or·sani tario cl1e ha reso benefici incalco labili. ganizzaz ion i sindacali cosi dei datori di lavoro come de ~ presta tori d 'op ere1. Dop-0 ainpio esa1ne Oper e di soccor so l a Croce Rossa h a inserito in quell e dell 'Eser cito, della Milizia, d ei Fase~ , d el del i)roblem a, ~ r appresenta11Li d elle due or g a11izzazioni sindacali inter essa le ne hanno rimesso Genio Civile. al ministro on. Bo l ~ai 1a soluzion e. ·e<

1

1

21 o Congresso Italiano di Idrologia, Climatologia e Terapia fisira.

Un Sanatorio per il Clero d'Italia.

In co·n forn1i tà alle deJjberazioni d el Con siglio Direttivo del] 'Associazione Italiana d i l drolog:a, Climatologia e T.. F., er a stato· an11unciato ch e si rimandava di n ecessità il Congresso di Rodi, a quando si fo ssero· ott enute condii ioni abbastanza favorevol :1 p er attuare coll e ttivamente il viaggio, e si facevano vo ti che al p ii1 presto tali .condizion~ p otesser o otten er si . P er op er a del sen .

s ta to costituito un Co111iiato Pro111otor e e "Proteltor e l1er un an atorio d estinato al Cler o . Ne fanno part.e i Ca:rdi11alj, delle principali Sedi A.r civescovili d 'Italia, m ons. Ernesto PioYell a, Arcivescovo di Cagliari, p er la Sardegna, e 1'1\.r civescovo di Trento, ch e ebbe la prima iclea e fece il primo ùon o per la generosa iniziat~ Ya. Il Pod es tà di Ar co h a scritto alla Federazione È


1198

Per l'Ospedale di Faenza. Il Capo del Go·verno, p( r i11ter essa1ne11to del Sottosegretario di Stato agl~ Interni on. Arpinati, h a con cesso u11 s11ss i.dio di I~. 25.000 a favore del1'Ospedale Civile di Faenza.

Donazioni e lasciti. I~ a

Fondazione Rockefeller ha donato all 'Un '. ver si là J ohns Hop1ki1ts d~ 11altimora 887 .500 doll. , pari a circa 16 n1ilion\ di lire it. , per promuo·v ere le scienze biologiche, e 100 ..000 doll., p ari a circa 2 n1ilieni di Jire it., }Jer le cliscipline t1n1a11itarieL . _Al hancl1etto annuale della Facoltà Med!ca e degli ex-allievi del ({ Rush l\ledical College » del] 'Università di Chicago, il prof. Frank B:lling , il q11ale . n e fu per n1o1 l.i a11ni decano e professore di clinica m eclica, an11unziò d~ aver fatto una donaz '.()•n e di 100. 000 do 11. , pari a circa 2 milioni di lire it. , per istituire quattro borse . di studio, le quali r ech eranno ~ noini di quattro insegnanti, cu_i eg·li le ha dedi cate.

,,r . _A niline

~ 1[a theson ,

ex presidente della c1 Na t~onal and Cheruical Company », h a l asciat-0 m or endo 600.000 doll., pari a circa 11 inilioni di lire it., per r :.cerchf! mediche , e 400.000 doli., pari a oltre 7 milioni di. lire it. , per la Fondazio11e ch e reca il su o n o111e e ch e ha scop : scientifici, didattici e carilri lt•Yoli; uno dei prin1i ron1piti di q11es ta Fo11dazione sarà lo studi-0 del1'e.ncPfa lite ep :.demica. .J.

Per evitare l'illecito spaccio del Chinino.

Il ~Iini s lro dell 'Agricoltura e delle Foreste, . E. Acerb-0, h a prese11tato alla Camera un diegno <li logge rliretto a disciplinare in una or-

32]

l

,

Allo scopo di ~n1pedire che il Chinino dello Stato in t~volette inzuccherate (Bisolfa ~o, Iclrocloralo, Ricloridrato) forn,ito a prezzo di fayore alle Provincie, ai Co111t111:, ed agli Enti - e dai 1nedesimi distribt1ito gratuitamente ~ sen si di legge ai coloni, impieg·ati ed altri aven~i dir:itto nella zone malaricl1e - possa da parte di questi formare oggetto di illecito smer cio, co11 evid.ente clanno degli E11ti distribulor:. e del! 'Azienda Stat ~le, l '.A.1n1ninistrazio11e sta provvedendo a dare ai detti prodotti una colorazio11e caratteristica bleu, in sostit.uzi-0n~ di quella attuale in rosa. In tal mòdo ~ suind!cati preparati saranno facil1nen te rico11oscibili clai co11generi a prezzo ordinario destinati alla venrlita al pubblico, che seguitano acl essere colorati. in rosa; e si potranno cpsì persegu~re ulter·,ori abusi, elimi11ando ìa possihjlità eh~ essi possano r estare i1npu11iti , con1e finora. Pertanto, non appena ulli1nate le scorte dei del ti prodotti con . la colorazione in rosa, man 111ano ch e si allestirar1no i nuovi, gli Ent\ riceveranno, nei pro·ssimi rifornimenti, Bisolfato inzuccherato, Idroclora to e Birloridrato in tavolette col orate in bleu.

L'educazione fisica nelle Scuole. L 'Opera Nazionale Balilla ha pro1nosso e pro111uove contir1uamente cors:. fra gli insegnanti elementari., attraverso i quali questi acquistano l 'abil~tazio11e all 'insegnamento dell 'educazione fisica. Lo scorso anno si sono effettuati corsi informativi, -0rg·anizzat:. da~ Co1nitati provinciali dell 'Opern, in numero di 150 e u11 corso nazionale in Roma al quale hanno partecipato 1200 insegnanti . Quest 'anno il numero dei detti co·r si è salito. a 250 Dal 1° n,1 31 ag·osto prossim-0, si sYolgerà il secondo concorso a carattere 11azio·11ale per direttor~ didattici go:v ernativi e 1naestri appartenenti ai rtLOfi r egionali. Ogni direttore governatiYo, che sia i11segna11te rle l rt1olo regionale, riceverà dall 'Opera azionale Balilla un complessivo contributo che va da lire 550 a L . 700, secondo le regioni , a tit-010 di contr ·.buto alle spese che gli insegnanti dovrann0> ir1contrare. 1

Le '' dispense ,, universitarie. Il MiJ:tistro dell 'Educazio11e Nazionale, on. Balbino G~uliano, ha diramato ai .Rettori delle Univer sità e degli Istituti Superiori una circolare in cui deplora }'abu so della riproduzione rlelle lezioni dei professori a mezzo di dispense che, non essendo autorizzate e q11indi rivedute dai professori medesi1ni, possono non ri pecchiare o addiri1 tura alterarne il pensiero; r:Jeva la necessità che abbia a cessare siffatto abuso,. doppiamente riprovevole perchè le ·dispense di cui trattasi reca110 il nome rlel professore che ha impartito il 1

Per le piante officinali.

Nu~i.

ga11ica serie di disposizioni la collivaz :ione, la raccolta e il commer cio delle piante officinal:.. Il cliseg110 di legge è prececluto da una a111pia1 relazione illustrativa del Min!·~tro e da 19 allegati. conten e1~ti tl lesto delle relazioni prese11tate dai! singoli cornponenti clell 'a1J11osita co·mmissio11e dii slucli-0 dal Ministro stesso costitu•ta.

fra le Associazioni clel Clero in Italia mette11dosi a disposizione della Presidenza, perchè nella bella cittadina sorga Il Sanalorjo. La Direzione, ecclesiastica e n1ed ica, del Sanatorio del Clero francese, a 1'h-0renc, ha i11viato i suoi augur.i e la promessa di interYenirc all 'i1Jagurazione. Il Clero at1striaco spera di poter profittare dell 'opera caritatevole del Clero cl 'Ita] : a. ~1011s . Bartoloma si opportunamente ha scritto a tutti i Cappellani militar] perchè mandino il loro personale contributo e facciano la massima propagar1da per la raccolta clei fondi n ecessari. Propqs ~e pratiche si son fatte, s~a per la cost;tuzion e di u11~ special e Commissione in ogni Diocesi, sia per incitare i Sacerdoti più provveduti a sottoscrivers\ per L. 1000, sia per invitare tutti ~ Parroci d'Italia, p er mezzo dei \ ' icari For an ei, a sottoscriversi almeno per 50 lire. I cattolici potranno esser chiamati per al~ra Yia a contribuire. Il 11ecessn-!10 è che quanti hanno fede e cuore iinitino Clero· e laicato et ttolico· della Fra11cia , dove in poco tempo si è riuscito a raccogliere, per 1'incitamento· e I 'esempio viobilissimo dei loro ' ' escovi, quasi se: milioni di franchi, mentre per il Sanato-rio del Clero d 'Ita 1 ia basterà mol~-0 m en o, appena un terzo.

Il $ig·.

[ANNO XXXVII,

IL POLICLINICO


[ANNO

XXXVII, NuM. 32]

corso, s ia anche perchf>, jn base alle suddette, gli stu<le11ti comp ·1ono la loro preparazione agli . esam1.

Nella stampa medica. 11 periodico « L ' Ospedale. Maggiore » di l\!Iila110 viene ·comple tamente rin11ovato, aumentato, di i11ole, s tampato in carla d i lusso e con tipi più nitidi; esso farà l argo posto, oltre che a m em orie sc=1e11ti.fico-clinich e, a11che ai problemi di tec11ica Qspedaliera, ogg·~ alquar1to trascurati nella stampa 1nedica italia11a. La direzione del periodico è st ata riassu11ta dal prof. Enrico Ronzani, il ql1ale, com ' è 11oto, era stato ~en1poranea1nente allontanato dagli istituti ospedalier~ di Mila110. Egli sarà coacliuvato da clinici e studiosi del valore cli B. Rossi, L. Zoja, I Boni, C. Bagozzi. Direttore am111inistr ali vo sarà l 'avv. G. Castelli ; segret ario .di r edazio,n e il clott. G. Brunetti, c ui va ind ~rizzato· tutto il ma~eriale di r edazione (presso l a BiJ)lioteca d egli Istituti Ospitalieri, via Ospedale 5, iiila110) . .A.I confratello i i1ostri au g uri sentiti .

Inchiesta internazionale sul trattamento abortivo della sifilide. L 'Is t:tuto Ve11e1reolog jco d i l\tlosca ha compiuto un 'inchiesta internazio11ale sul tra ttaID:entq abor· tiv<> d ella sifilide e sttlla profil assi della sifilide co11geni la. La (lisc-0rdan za dell e r lspos te ch e vengono prese i11 esame da F. Gamazo Go·m e u « Rev. espafi. de l\1ed. y Cir. (luglio 1930), proYa come non possano · darsi r eg·ole r:~se in questo can1po.

Il prof. Lasagna. E-' ritornato d alla n1issione scientifica corppiuta

119 9~

SEZIONE PRATICA

nell '_1\merica del Nord l)el' il lVIinistero· d egli Esteri e l 'TJificio r~cerche, il J)rof. Lasagna, d ella R. Università d: Parm a . Il suo Yiaggio, ch e aveva p er iscopo la p artecipazione é\i Cong·ressi medici americani e lo stl1dio degli osped ali delle Univer sità a1nerica11e e d egli Is tituti d ~, cultura, ha avuto se1npre la più cordiale accoglic11za da parte delle autorità norct-arnerican e . TI prof. Lasagna presenziò al Congresso q to ..ri110-laringol ogic.o di Atl antic City.

La dotta. Bertrand·Fontaine. Abbia1no dato notiz =,a, n el fase. 29 (p . 1086), della dott.a .Bertrand ..Fontaine, la prima doJin a che in Francia abbia raggiunto p er co11cor so il posto cl i n1eclico degli ospedali . Si apprend e ora dal Journ.al che l a BertrandFo11tai11e è nel {emp.o stesso ui1a _virtuosa di violino, un asso d el « te11nis » e d: altri sports, senza co,n t are ch e è un.a braYa m<ldre di fan1iglia e che h a n1esso al mondo alcu11i figl ittoli . Stud e11tessa, ~eguendo j co-rsi severi della medicina, trovaya il tempo per eseguire, con arte finissi1na, la I)1usica a:. Bach, Lisz t e Ch opin, maneggiava co,n ab ilità l a r acch et la e n uotava coraggiosa111ente nell~ "!VIanica. Qua1cu110 allor a ri"..e neva ch e questa a ttività ml1 sicale e sportiva avrebbe nuociuto al bt1on e.si to dei suoi esami. C.onquis tandosi un posto così raro p er una do11na, essa rl à 11na lun1inosa smentita a coloro che in etteYano in d11bl):I{) il s110 sapere medico.

Il « J ournal » rileva ch e i11ol ti i11geg11i so110 . stati versatili ed eclettici, ricor cla l 'ese1npio inas ·· sirno · di Le-011ardo da V i11cj . Un filosofo dell 'antir hit à affern1ava, ch e coltiYare un 'unica arte o un un~co esercizio fisico , sarebbe come se dei cinqu.e sensi se 11e coltivasse uno solo. Ip not~zzati , ~ piL1 , d alla loro riuscita in una cosa speciale, no11 t e11tano 1nai di uscirne ed i gnorano q1tale rjposo troYerebbero nel manifest ar si :n aspetti cliversi..

Un medico che si finge ciarlatano. I giornal~ r~ca110 da ' ' ienna la 11otizia di u1l' giovane inedico il quale, non riu scendo a guadag narsi d a vivere, si era fatto accettare, n ella cittadina di Hateseg, corne garzone ci abattino; si dette a praticare nell e C'llre miracolis tich e, co1n\n ciando dalla figlia d el principale; il su o successo inrlusse l a polizia ad intervenire : egli fu arres tato sotto l 'imJJl1tazione di eser cizio illegale della medici~a, ma potè dimostrare di esser e forni ~o di laurea.

Vittima della professione. Il dott.

L-0ura~Qur,

medicq capo dell 'as= lo d ' alie11at i d ella Celette (d~partime11t o della Creuse in Francia), procedeva alla, visita g iornalier a quando Yenne selvagg·iamente ferit o al ventre da un p azzo divenuto subi,t amente furioso. Trasportato su11=.tQ nell~ Clinica · Sai11t-An1abl e a Rovat, ~l L<>l1radour vi fll operato dal dott. Piollet, chirurgo-capo dell 'Hotel-Dieu, il quale trovò 1'intestino leso in sei posti , p er la vio.Jen za e l a brutalità del colpo. L 'in·t er ven to i1011 è val so a salvare l a vita d el sanitar~o. Qu esti con tava 62 anni e d=.r i geva il manicomio dell a Celette da 26 anni . Era s tato ferito ~. prigio11iero d i guerra. l~ra decorato della Legion d 'Onore .

Il 28 luglio si è spento a 1'or !110 il sen. prof. BELLOM PESCAROIJO. Il se11. Pescarolo er a fr a i cultori p iù i11sig11i delle sciertze medich e e uno dei inaggiori e dei più s li111ati clinici d 'I tal =a, co11sule11te ricer cato e autorevol issimo.. Nato a Torino nel 1861, a ventiqualtr 'a11 ni si l aur eava in quella UniYersità e quasi sub~ to entrava nell 'Ospedale d i Sa11 GioYanni d ove ragg'11n e il grado <li pri1nario. Ot ten11e la doce11za di neuropa ~o logia e cliresse u11 ga]Ji11e l to di elettroterapia, frequentatissin10 da studenti e medici: cliress.e pure l a sezion e cli neurop alolo·g ia all 'I s lit11t.o 111edico tori11 ese per gli :llfortuni s11l l avoro . Aveva presta lo· pi-L1 volte · 1e su e cure a 1nen1.bri della Fam iglia Reale, tra cu~ la Duches a di Ge- · nova. 1\.lle benen1er enze conqui tatesi nell 'esercizio pra tico d ell 'ar te r11eclica, :.l prof. P escarolo volle a quando a qua11d o aggi11ngerne altre con n1agnifiche el arg·izioni. Era mol to prodig·o e i deYono a lui ed ai suoi jng·e11 ti rontribu t i fi11anziar: la forn1azione e.li un centr o' osp edaliero per gli an1n1alaJ.i d i pelte è di un centro di studi per le n1alal!ie del ca11cro. Era 1nembro della Reale Accademia torinese cl i medicina ed era stato el eYafo agli onor· del lati- clavio il 16 ottobre 1913.


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1200

IL POLICLINI CO

ltA.SSE~N.A. DELLA ST.A.M.PA ME DICA..

Q u aderni

Pari s l\ll écl. , 5_ apr. -

Numero sulla gastro-enl er o logja. · Arch.. d. 1\tlal. d . R ein s ecc ., apr. - E. PAl'IN. ill r~11usso vescica-ureterale n~i prostatici. Dtag nost. e Tecn. di Lab., 25 m ar. - ~1I. PRoTo . Veloc cli sedim. d egli er :trociti n ei tu1nori mal . Paris Jl.I éd. , 5 apr. - l\111mero di g astro-enterologia. J ourn . JVl éd. Fran,ç., ·feb . - Numero sull 'o,~~ru ­ zion e co ron a ria ac uta . Os1Jecl. lviagg., 31 m ar. D. CA &SARINI. A11eu:r:ismi d ell ' aorta addon1 . ft!Iin er ua Ni ed ., 7 apr. P. G uERHA. Sclerite d 'orig ine tbc. Radiol. j}[ed., apr. - Q. VrscHIA. R adio-diagno-stica e r aclio.-ler apia d e \ tu1n-0ri d ell a gbiando~ a ipo fisaria . - A. G AvAzzi::Nt. Coliti cr on. Bu ll. 11c. rle Nl éd., 1 a1)r . - - C. D u a o1s e N. SoLLIER. Vaccinaz . d ell 'u omo co11tro il 111.elileris1 :s . Paris :1 léd., 12 a 11r. - J. D ul\<ION T e P. ScB l\IITE . La su ccessio,n e jppocrat ica ritmata dal cu ore. 1Vederl . Tijd. v . Gen eesk., 12 apr. - E. C. VAN R1JSSEL. E rtce falite p ost-vacci11'..ca. Nl edi z. J( linik , 11 apr. vv. BlJ DDF. . r\ zio11i generali cl "interventi chirurg ic i. R. ScHl\IIDT. s.~a ti d ol.or osi an g inoidi .

[ ANNO

di

XXXVII, NuM. 32)

Psich.. g en .-feb. -

G.

l\lloNDio.

Alcool e sist. n erv. t\lediz . liVel t, 12 apr. - Fis io- e climatoterapia. i•l u nc li . ì}lled. woch.. , 11 a1>r. - LESCHKE. Valor e cli1Lico d egli streptococchi. PFANNENSTIEL e ScH ARL~lr. Vitamine e infezioni. Rif. Nl edica, 7 a pr. - ll. PAL1v1A. Narcosi al coo1·,ca p er vi a endovenosa. Rii.·. Sa n. Si cil.. , 1 apr . F. LoNrBAnno. Co1np orta m enlo d ei g ermi s u t erre11i irradiati. Br.i f'. 11'lell: Journ., 12 apr. - ~ · l\1ALLENBY. Rapporti tra cl1eta, salute e malat.t1a. D eul. l\'led. VVOch ., 11 apr . - GRXFF. Vie d 'en, trat a e d ' i11vasio~e <lel .retuna tis1110 infettivo spe cif:co. •

Zbl. f . inri. iVIed ., 12 apr. Ri c.:a111bio e se· crezio 11i intern e . Dermosijll ograf o, apr. G. P1CCAHD. Sifilid~ ed alcoolismo. Annali d 'Igi ene, m nr. G. SANGIORGI. Forme di cc Blas tocystis » nell 'i11tes tino· uma110. A. S EP P CLLI. Acque potabil :, e idrog eno solforato. A. ScALA e S. J .\ CCARINo. Stati acidi e alca lini. R ivis ta T er apia :YfOd. e .llrl ed . Prat. , ~filano, lug lio 1930. - Lavoro Scie11t. ital. nel campo ginec. I conco,r si l ibro n1ed. ital. - Per idrol. ital. Iconogr . med .. ital. - Notizie. )

.

Indice alfabetico. per materie .

_Anemja: I· -

della gr avidanza .

A ssis ten za : servizi di -

ai ferrovieri.

P ag . ))

Bibliogr afia Cbiluria e sifilide vi scer ale Colon ed infezioni ur:;n arie

))

Corrisp on de n za

))

.

Crim111alità mis lica: la i1ella socie Là :mo d erna Cutanee : n1al a tti e - e m al. deg li org ani ~in t erni . Dissenlerja am ebica: cas~ n el Cesen at e E czema : ~tiogene si E lio te rapia : appa,r eccl1io p er l ' E miplegi a infantile da n1ala r ia Emo rro idi: cura chirurg"ica . • Ep!.st assi : c ura negl~ ar terioscler o tj ci Er edil à uma n a : d o ttrina dell ' F ebbre d 'o,r ig ine sco11osciula F ebbri cr oniche : di ng nosi differenzia le . . Fegato: fun zione d el - . S L11di l.,eniìidrazi11a : l a n e l n1orbo di Vaquez . F~bro1ni i;n g ravicl an za : Lra tla1nento . Frattura d ell 'o m er o : cura G ang lio in lerdig itale a tipo m e lacar p of al a11geo G o t ta e fu11zi0n e r e11a le Gr avidan za : a11e1111a fi siologica Infezio ni u r i n arie e colo11 Insulina : e.ffe t ti su ·, depo sit~ di g licogen e lperten ion e: effe t t i d ei cl iver i r1-

me d ì

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Ittero emoliticq: stato del inidollo osseo . Pa.g. Linfogra11ulon1a vener eo: diflus ione , )) terapia .. )) Ialaria ed emiplegi~ infant:le )) 'Vliao llo osseo ect ittero em olit1co )) Oleato : l ' - di sodio come ipolensore () steomielite ematog ena acuta: cura )) chirurg ica . .. )) l)emfigo volgar e )) P eritonite pneumococcica )) P11eumoco cc:c a : infezio11e - e r eni )) l?rurigo: etiologia, patog·enesi, t erapia )) Ilenale·: funzi.one nella g otta . )) Rene : il dei vece bi )) lleni ed infezio,n e pne umococcica )) Ricambio : il idrosal~no . )') l{ivend:cazioni . )) Sang ue: m alattie del - ; radioterapia )) Sciatica : cura . . )) Sifilide viscerale e chiluria )) .. Tetano cefalico . T ubercol are: bacillo - ; coltura d al)) le urine . )) Tube rco1i11ica: r eaz ion e bilater al e Tu b er colosi: convegno lo1nbardo del)) l a Soc :,e tà italiana . Un g hia incarnata: trattan1ento in)) cruento . )) U ter o: inver s ione totale Vaccinazione je11neriana; c onsidera)) zioni . Vaquez : morbo di - ; cura con la )) feni1 idrazina )) Varici: c ura col m e todo Schiassi 1 :\

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Diritti di proprietà riservat i. - N on è consentita La ristampa di lav ori pubblicati nei Pol ioli nico se non in 9eouito a d autorizzazione sc1"itta dalla r edazione. E vietata la vu1Jblicazione di sunti di essi senza citaTne la /onte.

Ro1na -

~tnl>.

Tipo-JJit. Armani di M. Courrier.

V. Ascou, Red. resp.

~


Roma., 18

ANNO XXXVII .-

Ago~to

1930

Num.

~3

fondato dai professori:

GUIDO BACCELLI •

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE REDATTORE CAPO: PROF.

PRATICA

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. Hote e contributi : P. Porru: La lattoterapda in oculisti-0a,. Osservazioni cliniche: G. Bombi: La sim'Patectomi·a peria.rterioea nella. terrupda ·dei doler .i da emiplegia cerebr-a le. Rivendicazioni: A. Ferrannini: Le a.nomalie del rica.mbio -idrosalino. Questioni del giorni>: Calmette e '\Ta1tis : Il virus tubercolare. (Gra,uulemia prebacillare e ba.cillosi). Sunti e rassegne: ORGANI DELLA RESPIRAZIONE: Hoflbauer: Complicazd.onii seoon.d·a.rie i n m a 1at i d'empiema pleurica. - J . HeaJd: La regola zi001,e del ~eepiro dopo paralisi .dell'emidi aframma. - G. F ·e rreri: Contributo aillo studio ed <i.'l la casistica delle stenosi traioheobroncbiali eredo-lu·e tiche. - L. Hallion: Sulla fisiologia 11ormale e patologica dei muscoli bro.nehiaLi. - TENDINI E FASCE : M. Grodensky : Studio degli epaz.ii f asoi aH. ·del piede e loro importanza sulla diiifusione ·delle infezioni. - · L. Dur·ante: Un cae•o di retrazione ischemica dil. Volkmanrn tratt ato con la resezione della gn.aJna perineurale del m ediano e del cubitale. cenni bibliografici.

Storia della medicina : A. Botto-Micca: Una rivendi-0Mlione italiana: La trasfusione d el san gue. Accademie, Socie-tà Mediche, Congressi : Reale Accade·

NOTE E CONTRIBUT,. {)speciale Militare Firenze - Reparto oftalmico.

La lattoterapia in oculistica. NOTA CLINICA

del dott. P1ETR0 PoRRU, ten. colonn. m edico. Dopo i risultati brillanti ottenuti d.alla proteinoterapia nella m edicina e chirurgia gen erale, numerosi sono i lavori e gli studi f.a tti sul suo impiego in oculi stica. Trattandosi però di un argomento sempre utile per .il me·diço pratico e per il medico militare in specie, che può in molte contingenze avere a portata di ma no il rimedio, per ch è sostanza facilmente reperibile ed utili zz.abile, h o creduto non privo d '1nteresse far noti i risultati da me ottenuti in varie forme ocula ri , delle iniezioni di latte ch e furono quelle ch e su citarono le maggiori simpatie. E noto ch e Muller e T.a nner .di Vienn.a n el 1916 furono i primi ch e applicarono la g·al.attoterapia in form e di irite ed irido-ciclite, sia per via endovenosa ch e sottocutan ea , ottenendone be·n èfi ci effetti. Dopo di loro, Von Plug ·di Dresda nel 1917 1

m·i a di Medicina di Torirno. A cca.deiniia MedicoFisica l'ioo-entina. Società Medicc,.Chirurgica di 1 1 reviso. Società Medico-Chirurgica Bellunese. Società di Scienze Medi.ohe di Conegliano e Viiittorlio. Appunti pe.- il medico pratico : lYIEDICINA SCIENTIFICA: Il problema ·della gastrite. - L'urea e l"ammorriaca ·dei Liquidi igru;tricJ allo stato n ormale e p atolo gi-co. - CASISTICA : Orticaria. solare. - Il piede d.i Mad'ura. - Mi cosi del condotto uditivo esterno. - TERAPIA: La guard.bilità della sifìl•i de. Sull'a~ione t er apeut:Lca del Myooalva r san. - La .g.o norrea nelle donne. Sua •CYUra colla diiatermia. - IGIENE : L a se'Parazione delle tubercaloei chiu.se da quelle .aperte, nei sanat-0ri. - Nuove v edute sull~.. profil assi a n t idifterica. VARIA: La.. m·a no ed i dist urbi en·docrirui. Politi ca sanitaria e giurisprudenza : G- Selvaggi: Controversie giuridiche . Nella vita professionale : Un simJ>atico e cor aggioso atto d·e l Sin.d acato NazicmaJe Fascista Med·i ci, a pròp-0sit-0 •d elle epeoialità medicinal·i. -- Con•oorei. - Nomine, ·p1romozioni ed onorifi.cenze. Nostre corrispondenze: Da Ma.reiglia. Notizie diverse. Rassegn a della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

·1'usò nelle più svariate form e della patologia oculare, ottene.n do dei risultati \reram ente effi caci. Il Pillatt I '·esperimentò nella congiuntivite blenorragica. Il Platt nel tracoma con esito però negativo . Il Lieb f? rn1.a n ed il Bargy nelle più variate manifestazioni oculari. In . Itali.a i primi }.avori si ebbero n el 1920 per opera -d el Trerotoli , Addario, Pissarell o, e do1)0 ·d i loro m olti altri, in quanto che i buoni _risultat_i ottenuti consigliarono gli studiosi a sperim en.tare questo meto·do di cura su I.arg.a seala . L'introduzione del latte nell 'organi mo per la via endoven osa è stata ben presto abbandonata per chè non priv.a di pericoli: per via sottocongiuntivale diede luogo a violen ta reazion e locale con edema palpebrale, ch em o i congiuntivale, ing rossamen to del ganglio preauricolar e. Vi en e perciò preferito i] metodo delle iniezioni sottocutanee O· en·domuscolari che n on dà luogo .a complicazioni, sempre quando i sian o accuratamente seguìte le norme dell 'a .. epsi. E' bene però ricordare ch e n on man cano n ella letteratura casi d 'anafila si la quale è più pericolosa n ei bambini e nei ' recchi , in quanto •


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IL POLI CLIN I CO

- con1e è stato osservato - sono assai sen· sibili. Neppure mancano casi ·di morte sebb ene la lettera t11ra ne registri tre soli e riferibili però a cause dipen·denti da risveglio e complicanze di a ltri gr.avi prooessi m orbosi di cui l 'or ganismo era in preda. All'iniezione ·di latte segu.e dopo 5 o 6 ore la r eazione febbril e che talora è as~i impon ente potendo la temper.atura raggiungere l 'acume di 40°.5 dopo 10 ore per poi ·diminuire lental!lente ed .av·e rsi la ·d·efervescenz.a completa dopo circa 20 ore, lasciando nell 'ammalato, in gen er e, un.a legger.a spossatezza ed indolenzimento passeggero n el punto dell'iniezione. Quale sia il vero meccanismo d 'agire del latte introdotto nell 'organismo per iniezioni, num.erose e·d ,ass.ai dispar.ate sono le opinioni dei vari a utori. Secon·do Dim itry l 'agire benefico di qu·e sta terapia deve attribuirsi ad un aumento della le u cocitosi , a ll 'iperpiressia , ·.all 'a umento degli antifermenti. L 'Andoin I '.attribuisce all 'aum·e nto della leucocitosi. · L 'Amat ritiene che per l 'azione dell 'albumi- · na del latte viene prodotto , da part.e delle cellule ·dell 'org.a nism o, un fermento proteolitico ch e digerisce e trasforma quest'albumina in peptone. Questo fermento sparso n el torrente circolatorio, oltre a distruggere l '.albumin.a del latte, distrug·gerebbe an ch e q uella formante gli essudati .e quella dei corpi batterici. Donnee spiega I 'azione proteinica con la formazione di .a nticorpi con azion e antitossica. Pi llat fa consistere l'azione del latte n ella cura ·della congiuntivite blenorr.agica nel! 'ipertermia , e pensa ch e l 'introduzione dell'albumin.a ·del latte aumenti l'immu-nizz.a zione dell 'organismo. Guist amrr:i.ette ch e l 'azibne benefica sia dovuta non solo all'ipertermia, ma an ch e all 'eccitata .attività cellulare . Leddg_ren ammette un aumento dei poteri . . pecifici d ell'organi smo.

* ** altre teorie

Trala ciando le emesse, ch e di1110 tran o magg iormente come l 'azione non sia ancora b en conosciuta, si può ritenere, con la m a 0 ·gioran za -degli autori, ch e le e teroproteine del latte sen sibilizzerebbero e rinforzerebbero i po teri di difesa ·dell 'organismo, provocando iperemia e ipertern1ia e relativa leucocitosi e ubitan eo intervento degli anticorpi specifici e -i tenti n ell 'organismo e portati al più alto grad o di co1nbattività.

XX.XVII, NuM. 33}

Circa il latte da impiegare, numerose sono le esperienze tentate per ottenere il la tte ideale1n m-0d o che ess0, pur sottoposto alla steriliz. za zion e, non abbia ·din1inuite le sue proprietà terapeutiche. Furono perciò studiati vari metodi di sterilizzazione per modo ch e n essuna alterazionechimica avvenisse n ella costituzione chimica del latte, pure ottenendosi la distruzione di tutti i microbi in ·esso contenuti , compreso. quello ·d ella tubercolosi . . Il Louis .a doperò un m ezzo di sterilizzare ch e consiste n el far passare u na corren te di 20003000 wolts a ttraverso il I.atte .durante il suo· passaggio in un tubo; la corr ente viene applicata .al liquido per mezzo di tre elettrodi di rame, ciascuno rinchiuso in un ricettacolo di vetro, ottenendosi in tal modo una sterilizzazione ideale. T.ali sistemi però non risultano possibili d.aJ lato pratico e pertanto generalmen te si ricorre per la sterilizzazione a l e.Jal-0re, pur riconoscen' do ch e in questo mo.do si mo,difica la complessa costituzione del latte, non trovandosi più allo stesso stato gli elementi ch e lo form.a no. Nella pratica fu u sato il latte di vacca, di p ecora e di capra, che si arebb e dimostrato . ' attivo. . p1u Circa le ·dosi da in iettare nell 'organismo ammalato alcuni autori cominciano con 5 cen timetri cubi , altri u s.an o dosi minori : l 'Am.a t consiglia ·d i iniettare per la prima volta solo I o 2 centimetri cubi e .di salire g·r.a datamen·te fino a 5 centimetri cubi e di non oltre·pa:ssare m.ai tale dose. CASI STI CA PEHSONALE.

Nel lleparto Qftalmico· d~ll 10spedale Militare di Firenze è da lungo tempo praticata la galattote· rapia nelle varie forme oculari. llaggrupperò i casi trattati in 3 gruppi senza descri:v erli particolar:mente, riten endo soJo utile alcune consid~razion~ generali. GRUPPO

1.. -

Afjezion.i gonococciche .

CAso I . ·- C. Antonio, sergente maggiore di ca-

valleria, da Cec~na : irite gon ococcica O. D. CA so II. - M. Giovanni, caporale 88° fanteria L;vorno: irite gonocqccica 00. CAso III. - . G. Giu seppe, soldato 84° fanteria Firenze : congiuntiYite blenorragica O. D. CAso IV. - l\ . Elio, soldato 91 a. Compagnia distret tunJe Udine: congiuntivite blenorr;ig. O. S. CA so ' ' . -

M. Scipio11e, 7° r egg. arit iglieri a da can1pagna Pisa: co11giuntiY1te blenorragica O. S. CAso VI. - C. Antonio, sergente maggiore cava1ler1a Cecina: irite gonococcica O. S. (recidivo).


[ANNO

XXXVlI, NuM. 33] GRUPPO II. --- Affezioni dell'iride.

CAso ' TII. - F. Nello, carabiniere Stazione Grosseto: irite reumatica O. S. _ CASO VIII. - P. Francesco·, carabiniere Stazione Massa: iri.te re11matica 00. •

CA so IX. - P. Pietro, sergente 3° bersaglieri Livorno: irite reumat?ca O. S. CASO X. - C. Git1seppe, soldato 19° arti.gl . da campagna Firenze: irite reumatica O. D. CA so XI. - P .. Enrico, soldato 11a co1npagnia distrettuale Fii-e11ze: . - irite reumatica 00. CAso ·XII. - F. Carn1ine, soldato' 3° bersaglieri. Livorno: iridocicl~te plastica 00. GRUPPO III. -

Traumatismi. 0

CAso XIII .. ·- L. Pie.t re, sergente 7 regg. genio Firenze: ferita scl erocorneale O. D. da scheggia di chiodo. CASO

XIV. -

1203

SEZIONE PRA1'ICA

N. Nello, soldato 83° fanteria

P!~

stoia: ferita i)enetrante O . .D. con procidenza di iride e cateratta traumatica. •

CAso X\/ . -- D .. Pietro, appuntato Scl1ola cen. drale CC. RR. Fire11ze: cherato ipo·p ion O. D. CAso XVI. - B._ Pietro, R. guardia di finanza, gruppo Arezzo: episclerite 00.

In tutti gli ammalati fu ·sempre prescelta la via ipodermica: iniezione intr.a muscolare glutea. Ho usato latte intero e surrogati, ma ritengo più efficace nelle forme trattate il primo. Il -q uantitativo di I.atte necessario fu prelevato da quello portato in mattino all~ospedale e fatto bollire a bagno-maria in apposito recipiente per 5-10' e curan·do che non venisse inquin.a to dopo I.a sterilizz.azion-e. Tenendo conto ,d ell e condizioni generali buone che in genere hanno presentato i miei pazienti, giovani e senza lesioni agli altri organi e apparati, le -d o i .adoper.a te furono inizialmente di 5 eme., a11dando gradatamente aumentando fino a 8 cn1c. nei casi più restii e • gravi. Le iniezioni furo110 praticate, come è consig·liato, a giorni alterrii. Contemporaneamente a lla lattoterapia venivano però praticate le altre cure, quali istillazione -di collirio e fumigazioni , cure ricost1 .. tuenti , giacchè è naturale ammettere che l'ef. fi caci.a della cura è aumentata dal] 'azione degli altri rimedi ch e V·en gono solitamente us~ti in ter.apia oculare. Tutti gli ammalati sopportarono le iniezionì, senza che si siano verificati inconvenienti degni di nota: le temperature massime raggiunte variano dai 39°. 5 ai 40°. 2 : solo in un caso (XI) , date le condjzioni generali dell 'am-

malato, dopo la terza iniezione di 5 eme., si ebbe, coll'iperpiressia, cefalea intensa e reazion e locale che si protrasse per due giorni, impedendo la libera deambulazion·e , ma che si risolse senz.a alcun reliquato. In tutti i .casi i miglioramenti furono otte· nuti dopo la terza o quinta iniezione, e posso confermare che dopo un certo numero (sei o sette) è inutile insistere, giacchè l'organismo non r·e agisce più in nessun modo. Giovamento chiaro :e netto ho ottenuto in tutti i casi di irite, specie nella forma reumatica: nella forma gonococcica, che potei spe• • • • • • r1mentare in sei casi, ottenni sempre un miglioramento nell 'intensità e durata dei fatti infiammatori. Così pure brillanti furono i risultati ottenuti neÌ cherato ipopion curato inizialmente, guarito dopo la terza iniezione, e n ella forma di episclerite, nella qual-e .la produzione del nodulo e l'iperemia fu vista diminuire dopo la secon-da iniezione. L'unico risultato ottenuto negativo si ebpe n.el caso grave di irido-ciclite plastica con propag·azione del processo a tutta l'uvea (caso XII). Malgrado le 8 iniezioni di latte, cl!e raggiunsero la dose di 8 eme. con iperpiressia a 40°. 5, il processo andò sempre -estenden.dosi senza gravi fenom-e ni infiammatori, fino ad a- · versi un occlusio pupillae ,e fenomeni di glaucoma secondario: questo fatto conferma quan• to già fu osservato da altri, che, cioè, il latte introdotto per iniezione ha spesso un benefico effetto risolvente nei processi infiammatori del globo anteriore dell'occhio, m entre che poco o nessun v.antaggio si ha nell e alterazioni delle m~mbrane profonde. RIASSUNTO. L 'A., ·qopo .avere enumerato i vantaggi ottenuti colla Iattoterapia in molte form e di malattie oculari, espone il metodo seguìto in alcuni casi trattati con questa terapia, con clu·dendo che essa è efficacissima nelle affezioni della porzione anteriore del globo oculare, mentre non corrisponde nelle lesioni delle membrane profonde. BIBLIOGRAFIA CONSULTATA. TANNER. Med . Kl:n ., 1916. AnDARIO. Archivio d'oftalmologia, 1921. Prs IAHELJ,o. Giornale d'oculistica, 1921. TIEROTOLI. Ibid., 19~1. SP1zz1. Arch .. I tal. d 'ofta1mo1ogia, 1922. ~1AGG1NI. Ann. d 'oftalm. e c1in. oculistica, 192:3, DENTT. Bollettino d'oculistica, 1923. VoN BERGER. Ibid., 1925. MAZZEJ . Archivio d 'oftalmologia, 1921 . MuELLER e

.... '


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1204

IL POLICLI NI CO

OSSERVAZIONI CLINICHE. OSPEDALE CIVILE DI MONTEBELLUNA.

Dott.

chirurgo prim. e direttoife.

G. MENEGALr,

La simpatectomia peria1..teriosa nella te1"apia dei dolori da emiplegia cerebrale. D ott.

GruLIO B OMB I,

chirurgo-aiuto.

La casistica d ella chirurgia del simpatico perivasale non ha solam ente un interesse episodico, ma oggi .a n cora, dopo le .altern.a tive ·di .entusiasmo e di pessimismo cui ha dato luogo la divulgazion e d ell 'intervento proposto1 da Le•rich e, la con oscenza dei su ccessi e d egli insuc·cessi della simpatectomia può essere ·di note-vole giovam ento. Questo non solo per una mi~gliore conoscenza ·delle indicazioni di tale intervento, ma anch·e perchè la fi siologia del simpatico perivasale, fondamento n ecessario di -0gni utile azione tera:peutica, può attingere alle conoscenze di clinica' e di terapia elem€nti utili alla soluzione delle su e numerose incognite. Sono appunto queste con siderazioni che mi spingon o a rendere noti i risultati ottenuti con ' la simpatectomia periarterìosa in due casi di emiplegi.a cer ebra le .acompagnati da sin·drome dolorosa. Se è vero che in gen ere , n ella emiplegia cerebrale , la sensibilità è disturbata solo in tenue grado1, è però noto che iri alcuni casi gli emiplegici vanno soggetti a parestesie dolorose ed a veri dolori acuti, lo'c,a lizzati dal lato emip1ec gico. Alcuni di questi dolori si verificano in modo affatto tr.an sitorio nel p eriodo iniziale della affezion e, ma altri divengono persistenti • .e persino abituali, così da dare a l qu.a dro clinico a lcune particolari caratteristich e. Se si :Pensa che . gli emiplegici, i quali si adattano con facilità al 'l oro deiicit motorio , sopportan~ invece molto male queste sofferenze dolorose ch e li irritano e li abbattono, e se si pensa ·d ).altra parte che i comuni a nalgesici fàlliscono per lo p!ù n ella terapia sintomatica di tali ·disturbi, non sembrerà su perfluo cercare per altre vie un mezzo atto a portare sollievo. • Il carattere accessual e .di tali dolori mi h a spinto, colJl · oriteri in fondo piuttosto empirici, a praticar e in due malati d el gen ere ]a simpa.tectomia periarteriosa; il • risultato dell'interfVento è stato singol~rm ~nte incoraggiante, e iVale ]a pen a· di . esser e conosciuto a n che per il ;profondo contrasto fra 'il risultato stesso e le teorie oggi a ccettate sulla patogen esi di tali d olori. 1

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[ A NNO

XXXVII,

NuM.

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Il prin10 dei miei malati , oper ato nel luglio 1926, era un uomo di 62 anni, e1nipleg~co a destra da p:·"lt di un anno, ~l quale, dopo qualche tempo dopo Jq st abilirsi della emiplegia aveva comin ciato a soffrire di uno stato quasi permanente d~ parestesie dolorQse n ell 'arto superiore destro, intramezzato di tanto in tanto d a. veri dolori acuti. parossistici; queste esacerbazio:Qi acut e, ch e erano sempre di grande violenza, sembrava all 'infermo ch e fosserQ per lo più provocate da eccitamenti periferici, sopratutto dal freddo. Obb iettivamente l 'inf~rmo presentava il quadro tipico della emiplegia cerebrale; all 'esame della sens:bilità obb~ettiva si trovava solo una modic~ ipoestesia superficiale ~ carico della sensibilità tattile e do loriJi ca . Fu praticata in anestesia locale la simpaticectomia periarteriosa d~ll 'omerale e dall ' ~ntervento il malato trasse U:Q imrnediato e completo giovamento delle sue sofferenze ; il be11essere si mantenne poi per il periodo di circa un annQ, al termine del quale il p . decedette in seguito ad un secondo ~ctus. 1

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L 'altro 'infermjo, anche esso ~essantenne ed emiparetico a destra, presentavé\ · un~ sindrome simile all a precedente.; in q11esto però ~ dolori erano lQcalizzati. in tutti e due gli arti del lato paretico, erano U:Q pqcq meno violenti di 1 quelli del precedente infermo, e non s~ accompagnavano ~d, alterazioni rilevabili della sen sibilità obbiettiva, sia superficiale che profonda. Nel giugno 1928 gli praticai in due sedute su ccessive ~a simpatectomia periarteriosa, prima d ella omera,le e p Q~ d ella fem orale, sempre in anestesl,~ locale, ed anche questo infermo, ·come I 'altro, trasse dalla operazione un im1nediato ben eficio. I-Io p qtuto pQi seguire il malato per qualche 1nese e sempre egl: mi affermò ch e i dolori non erano più ricomparsi; poi l 'ho perduto di vist a ..

D.alla osservazione ·d i questi fatti sembra qµin·di di poter affermare che vi sono dei casi in, cui i dolori , che talvolta entrano a f.ar parLe .d,el qu.a dro ·della emipl egia cerebrale, posso110 . essere beneficam ente influenzati dalla simpatectomia periarterio a . Sarebbe naturalmente molto ·d esid.erabile ch e esperimenti del genere fossero moltiplicati , sia per controllare la veri·dicità dei fatti osserv.a ti, sia per stabilire quali siano i limiti e lè condizioni più favorevoli per un inter vento ch e difficilmente si può immaginare come indicato a tutti i casi. Qu ello ch e r esta di soluzione m olto difficile è il contrasto fra il b en eficio arrecato da t1n intervento assolutamente .p eriferico, quale è quello da m e praticato , e la natura invece probabilmente centrale dei dolori degli emiplegici. Se fino a qualch e tempo ad.dietro questi dolori erano interpetrati come dovuti a d .una irritazione dei nervi p eri ferici per contratture, p er processi n evritici , per flogosi articola ri lente, ecc., oggi, credo concor-demente da tutti i n euro1 ogi , si fanno invece dipendere da stati 1


[ANNO

XXXVII, NuM. 33]

SEZ IONE PRATI CA

1205

irritativi d elle vie ·sensitive en.do-oerebrali . Queasso1lutamente periferica. Essa infatti viene sto concetto dei dolor i ·di origine centrale, già con siderata come un m ezzo d estinato a porenunciato da Edinger, è stato poi sviluppato tare modificazioni nella innervazione vasomotoria e forse anche trofica della zona situata specialmente da Déjerine e dai suoi allievi; è ad essi ch e dobbiamo la concezione moderna a valle del tratto di arteria decorticato; ricerdel talamo come centro di raccolta di tutte le che clin,iche e sperimentali numerose, fra cui vie sensitive, e come centro di ·elaborazione alcune anche recenti, n on si allontanano da di stimoli sensitivi elementari, ch e sarebbero questo' punto di vista, ed esso n on è tale da poi sottoposti al controllo cosciente d ella cor- ·d a darci una spiegazione dei fatti osservati, a m .eno che non si voglia ritornare per alcuni tec·c ia, prob.a bilmente del ·l obo parietale. La sindrome talamica, come è ·descritta da casi ·di parestesie dolorose degli emipl egici , al Déje rine, comprende ap·p·u nto fra i suoi eleconcetto della origine p eriferica. . menti i dolori dal lato emiplegico, dolori perSenza avere la pretesa di risolvere il pro·b le- · sistenti, accessu,a li o parossistici, che n on ce- ma, questa nota non ha .altro scopo ch e queldono agli analgesici. Certo i dolori non pos- ·10 di richiamare su di esso !'.a ttenzione,. sono essere int~rpetrati com e esclusivi di 11na giacchè di fronte ad ogni teoria, per quanto-. lesione talamica , sia perchè esistono lesioni ta- autorevole e seducente, i fatti onestamente e· / lamiche a ccertate alla autoipsia che i11 vita no11 dilig·e ntem ente -Osservati hanno una dignitàJ • non minore. avevano dato luogo a dolori, sia perchè sono state osservate sindromi .dolorose in casi i1e1 Indipendentem'.~nte poi .d.a lla interpetrazione quali l 'e ~ ame anatomico ha mostrato lesioni d el meccanismo con cui la simpatectoim ia posdel lobo parietale (Roussy e Foix) o della cuf- sa avere agito, queste osservazioni, ove fo ssero confermate, mi sembra che possano interessafia (Raymond e Castain). E' probabile, com ·e soistengono 1F oix e Nico- re il pratico, a l q~l e .01ffrono un . mezzo semlesco, che esistano ·dei caratteri comuni a tutti . plice e d .assolutamente innocuo, adatto ad ali dolori di orjgine ganglion.are, sia n ella pri- leviare delle sofferenze particolarmente increma stazione n el midollo o n el bulbo, sia n ella sciose per il malato e ribelli ai m etodi u su.a li stazione talamica, si.a n elle termin.azioni corti- ·di tera pia. cali; oltre che per lesioni gang·liari i dolori si RIASSUNTO. possono a\rere anche per l esioni d elle vie sensitive centrali in tutto il loro d·ecor so , e quinL ' A. riferisce di aver ottenuto buorni risuldi nel midollo, n ella calotta, nel tratto t91.atati colla simpat~ètomia peri.arteriosa in due mo-cortical e; ad oghi rho do pèrò· si trattereb- .casi ·d i emiplegia cerebr.al'e accompagnata da dolori persistenti n el ·iato emiplegico. Richiab e sempre di fatti centr.a li, e nel caso di emiplegia cerebrçile, di tati irritativi d elle vie ma l '.attenzione sul contrasto tra i fatti osservati e le conoezioni teoriche universalmente· sensitive endo-cer cbr.ali. ' Il fatto ch e i dolori a tipo parossistico siano .accettate sull 'origine centrale di' queste sindro-· mi dolorose, e fa osservare quanto po1ssa esspesso provocati da irritazioni periferich e ansere interessante I 'importanza pratica del! 'arch e minime, speci.alm ente dal frèd·do (Marie e Bouttier), non sembra contrastare con que- gomento. sta concezione; di tale fatto ch e esistev.a apBJBLIOGRAFIA. punto in uno d ei miei infermi, H ead dà una 1. M1NGAZZIN1. .4. natomia clinica dei centri nerinter essante spiegazio n e che val.e la p en.ct di vosi. Torino, 1913. ricordare. Secondo questo Autore la corteccia 2. RoussY. In RoGER, W10AL, TE1ssER: Nouveau . Traif.é de M~decine, vql. XLX, 1925, pag. 26. esercita per mezzo d elle vie cortico-tal.amiche 3. Ro11ssY. Questions .neurologiques d 'actualité, un controllo permanente sul talamo; quando 1922, pag . 89. · · per una lesione. ·di queste vie o dei centri c~r­ 4. Fo1x. Su r les troubles sensitifs de l ' h émi-. ticali il controllo venga a mancare, il talamo plegie avec aphasi·e. Revue Néurolog:.que, 30 verrebb·e a trovarsi in uno stato di iperattività genn .. 1912. . 5. H EAD . Cortex and sensation. Brain, vol. XLr; permanente e tenderebbe a r eag·ire in modo p . III, 1918, pag. 253. esagerato a qualunque stimolo sensitivo, (sur6. In. Sensation and the cerebral co rt ex. Ib:d. , reazione di H ead). · vol . XLI, p. II, 1918; p ag. 57. 7. In. Studies in neurology. London, 1920. Di fronte a questa con cezione tutta centrale 8. IìEAn e HoLl\-IS. Senso ry dislurbances from ce-d~i dolori ·d egli emipl egici , , stanno i risultati rebral l.esions. Ibid .., vol. XXIV, 1912, pag. 102. ottenuti con un intervento come la simp.a tec9. N1coLEsco. Contribution à l 'é tude d es synd rotomia periarteriosa al quale fino ad oggi non mes doulour euses par atteinte des r elais celsa:ppiamo attribuire nulla di più che un 'azione lulaires de la sensibilità. Thèse de Par'.s, 1923_ 1

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COLLE

[ANNO XXXVII, NuM. 33]

IL POLICLI NI CO

e PEcco. Ricerche sperimentali e osser-

vazioni istologiche sulle arterie dopo simpa. . It. di Chir., vol. XXI, f. I, ticectomia . . i\rch aprile l 928. 11. I o., In. 1V:Iodlficazioni delle arterie in segu ii o a si111patectomia. Alti della Soc. I t al. di Chir., o ttobr e 1927 .. J2. flunAsc1row. Simpaticectomia. Zentralbl. f. Chir., vol. IV, n. 12, marzo 1928. J3. MuLLER . Simpaticectomia periarteriosa. Ann. of Surg., vol. LXXXVIII, n. 3, se tt .. 1928.

RIVENDICAZIONI , Le anomalie del ricambio idrosalino. In un suo lavoro sul diabet e insipido (Giornale di Clinica M ed'ica, 1930, fase. VI) il dott. L. Vernetti Blina afferma che spetta a Veil « il m erito di aver posto nello studio d ella patogenesi ·d el diabete insipido la questione ·del :rp.eccanismo istogeno extrarenale » e cc il merito di avere richiamata l'attenzione sui disturbi d el ricambio idrico-salino intermedia• r10 ». Vi si legge pure che in alcuni infermi ·di diabete insipido può riuscire efficace terapeuticamente una dieta povera di cloruro di sodio cc in base alle dimostrazioni d.a te da Tallqvist ». A si1ffatte affermazioni contrasta il fatto ch e le pubblicazioni estere citate, tanto quelle di Vei.l , quanto quelle di Tallqvist, ,s-ono abbastanza po~teriori per data ai miei lavori, prima d ei quali nessun osservatore, nè in Italia , nè all'estero, aveva dimostrata o illustrata, n è nel diabete insipido, nè in altra malattia,· la esist enz.a di perturbamenti extraren.ali , cioè intraorganici generali, nel ricambio reciproco tra cloruro di sodio, acqua e sostanze proteich e, com e nessun osservatore, prima dei miei lavori , aveva provato che il cloro nell 'a1nbien te intraorganico può riescire un tossico in alcune c ircostanze ·p eculiari e p er queste circostanze peculiari convenga a scopo t erapeutico una dieta scarsa di cloro. In r ealtà , i miei primi lavori furono pubblicati in Riforma Medica (1893), indi sulla medesima Rifo1ma Medica nel 1897 (n. 181) , n egli Atti del X Congresso Italiano di Medici~ na Interna in Roma (ottobre 1899), in una memoria sintetica delle varie mie ricer ch e e i risultati , fuiro·n o pubblicati su questo Policlinico, volume IX, n. 12-bis (di·c embre 1902), con il titolo: cc Il diabete insipido come a n om alia del ricambio. Resoconto completo d elle ricer ch e ». Pre cin.do dalla c itazione d ella mia prelezione del 19 novembre 1903 al Corso di Clinica Medica Generale n e lla R. Università di Napoli , pubblicata il 15 marzo 1904 sul Giornale In-

ternaziorwle delle Scierize MedicJie. Il titolo di

q~· esta prelezione pubblicata fu: cc Le anomalie qu.a lit.ative n el ricambio del cloro » . Invece, la pubblicazion e di Veil è del 1925 (trentadue anni dopo il mio primo lavoro); la pubblicazione di Tallqvist è del 1903 (.dieci anni dopo il mio _primo lavoro) . Prima di tali miei lavori nessun osservatore .avev.a proposta la dieta ipoclorurata o aclorur ata, nè nel diabete insipido, n è nelle malattie d ei r eni , nè n elle malattie del ricambio. Infatti, la dietetica a clorurata nei nefritici venne proposta d.a Achard nelle nefriti per la prima volta n el 1901, ·d.a ta posteriore di otto anni al mio primo lavoro d el 1893, b er1e inteso però ch e in una mia lezione stampata sulla Medicina Italiana nel 1904 (n . 28) dal titolo: cc Il sig nificato della ritenzione dei cloruri nei nefriti ci », in base a lle mie osservazioni cliniche posi in g uardia i prati ci su·l l 'abuso della dietetica a~lorurata nei n efritici e sulla sua inoppo.r tunità niegl ' in~ermi , in cui manchi iJ fenom eno dell.a ritenzione dei cloruri, come riten~i fuori proposito quella dietetica negl 'infermi ·d i ·diabete in·s ipido, nei qua~i manchi q,u el1.a ch e .chia:rp.ai cc cloro-ipevdiali.si » o cc cloro• • iperosmos1 » . Napoli, 1° agosto 1930-VIII. Prof. ANDREA FERRANNINI.

QUEST·IONI DEL GIORNO.

I

Il virus tubercolare. (G1'anulemia prebacillare e bacillosi). ( CALMETTE

e VALTIS. An.n.ales de l'lnstitut Pas-

teur, giugno 1930). E' in questo articolo esposta la sintesi di se tte anni ·d.i esperim·e ntaz.ioni, osser,razioni b.a tteriologich e, istopatologiche, espletate nel1'I stituto Pasteur di P arigi sotto la direzione ed il co ntrollo di Calmette ·da u11.a fitta schiera ,di studiosi: J. Valtis , A. Saenz , Van Deinse, A. Bouquet, L. Nègre, A. Certonciny, De Sa11ctis Monal1di, J. M.isiewicz, Lacomme, Couvelaire, eoc. 1-\iassumiamo anzitutto bre~emente i fatt.i: nel 1910 Fontès, brasilj.a•n o, corrtt1nica di aver notato c he il filtrato di gangli tubercolosi, privo -d i bacilli , er.a capace di pro.durre , inoculat o , l'infezione alle cavie; la tubercolosi così prodotta era un.a tbc . atipica e Fontès n e attrilDuiva la causa al1le granulazio·n i viste e d escritte ·da Babès, Strauss, Much , ritenute spore, oggidì note quali ·p iccole masse protoplasm atich e, lipoidfChe. Nessuno credette al IFontès. D odici anni dopo Vaudrem er constatò in cu ·l ture di bac illi tbc ., &u terreni anazotati e a•l).aglicerinici, la comparsa ·di form e atipiche non acido-resistenti, e di forme filtrabili; con 1


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XXXVII , NuM. 33]

-su coessivi passag·g.,i in a.Itri terr eni potette a.vere culture formia te d.a fil.an1enti .a n.a·s tomizz.a11tisi, granuli, non acido-resis ·~e11 ti, che inoculati nelle cavie pro·duc·ev.an o, a secon·d.a d ell a -vi.a seguìta, o indur·imenti locali, o l)Oliadenie taridive, o poliartriti, o pus in g.an g·li caseosi c onte n eni i granuli acido-resistenti trasforrr1abilii co·n cultu re in tipici b.a cilti di l{och. Nel 1923 ·si iniziano le ricerch e .d ell 'I stituto P asteur ·di "Pa:vi:gi: V.altis con.f erma i r isultati del :F ontès ·sull '·e si·sten za d e·l l 'ultravirus ·tubercolare, cioè s ulla esistenz.a di elementi virulenti, i•nvi sibili , filtrabili, n ell '·e spettor.a to d ei tb c ., n el pus caseoso, nel prodotto ·di triturazione di organi tbc., n el sangue civcolante, n ei diversi umori ed essudati. Valtis, Bouqu•et, Nèg·re li trovano nei veli g iovani de lle cult ure tbc . Calmett.e, . V.altis, Nègre ecc., nel materi.ale d ella Clinica Ostetrica del Couvelaire (ov·e era .s tato impiantato uno ·speci.a le servizio per gr.avide tbc.) scoprono ch e ·g li elem enti filtrabili passano attravierso la placenta come p1a ssano attraverso il filtro, e sono capaci di infettare più o meno gravemente il f.eto. ·Non ripeteremo qui le tec11ich·e u sate dai ricercatori e descritte minutamente 1n ell '.a rtic olo: sono interes•s anti l e con clusio·n i ch e n e vengono dedotte. Per ·ess·e le con cezio·n i classiche sull'infezione tbc. , ·n ei rig·uardi d ella patogenesi. Si può or.am,ai amn1ettere ch e la tubercolosi , caratterizzata dalla presenza n ei diversi or:g.a ni, princip·alm·e nte n ei g.an g li linfa tici e n ei polmoni, di cellule giganti e di noduli tuber col.ari contenenti d ei bacilli _di l\.och più o meno virulenti e r ein oculabili in serie su ccessive agli animali sen·sibili , n on rappre'Senta che la form.a cro·n ica o la fase terminane 1di una iD1fez.Ì10n·e T1eafilzzata i•n izia 1l!m ente da un ultravirus i cui elem·enti presentano uno 'Speci1a l•e ciic lo d:i evolruzion·e. Qu.e·sti ele·m ,enti dapprima invisibili ai piu forti ingrandimenti dei microscopi, e capaci di passare attraverso i filtri, com·p aiono n egli erg.a ni linfa tici dove si moltiplicano, e nelle culture ·di speciali terreni, sotto l 'aspetto di nuvole di gr:anuli di polv·ere ·e strem amente tenui , poi ·di g·ranuli cocciformi , ·di cui .alcuni d ànno origine .a bacilli finiSi&i,m i , i ·qu;ali .si .allung.a no 'e ·si divi1dono per scission·e tr.asversale divenen.do , con l 'acquisto d-ell 'acido-resistenza , veri e propri bacil'li ·d i I( ocl1. C. M.orton l~ahn, in una s·erie ·d i rece•n ti l1avori, ha esattam·ente osserv.ato queste fasi p.a rte-ndo da una cellula u11ica intro.dotta con lR micropipetta 1di Chambers in un.a can-i_era umida, e sviluppata sotto l 'obiettivo s tesso d el mi• c roscop10. Fiino al l oro ultimo sta.dio baoitlare e fin chè non si sono a·dattati .aJ.I.a vita par.a ssitaria in un organismo sen sibile, g li ·elemen ti nati d a]l 'ul tr.a viru·s son·o sprovvisti di ogni atti tud iin·e a ·dar .luogo a noduli tubercolari: essi n on sono tubercoligeni. In·ve·ce, dur.ante un breve pe[)iodo d·e lla loro evoluzione, ed in alcuni m ezzi 1

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SEZIONE PRATICA

n.a tur1ali ed artifi cia li, si mostf!ano capaci di pro·durre una tossina attiva , ch e sembra avere un.a gr.an·de .a ffinità per i centri nervosi: essi possono a llora determinare diso:ridini rap idamen te mortali, sovratutto neg·li animali g·i ovani ·e n·e i bambini. Allorchè non portano a morte, la loro evo luzione pTosegue , senz.a inci·d enti g ravi per il loro ospite, fino al patassitismo b.acillarie ch e può essere perfettamente toll erato, o eh-e può p.rovo.c are diverse manifest azioni p.ato.Jogich e, la cui origin·e tuberco1are, sospettata dai cl inici, non era stato possibiile finora dimostra r e. · Fra qu·e ste ·manifestazioni bisogna compren ·d ere un gr.an · nume ro di versamenti (sierosi, pleurioi, •p ericardici, periton.eali, meningei, a rticolari); a lcune affiezioni d ella p·elle (eritemi no.do·s i, sarcoidi, tuberculidi pa pulo-n·e croti·Ci , ecc.), ,a lcune setticemie inglobanti la sindrome, così comune n ei bambini e n·egli adolescenti, .a lla qua le Lan·douzy aveva .d.a to il n om e di tifob.a cillosi: i·n fine la stessa g·ranulia n ella qua l·e è così difficile scoprire il bacillo di I\.och, me ntre il sangue conti·e ne in abbond.a nz.a elen1enti filtr.ab~ li di ultra viru s. . Per tutte q.u este foi·me di infezion.e d ove l 'ultravirus sembr.a .avere la IJ.arte più importante, e .che (ad eccezione d ella cosiddetta d enutrizione pro·g ressiv.a ·d ei n eonati, d ella m eni·n giite e ·d ella g ranulia) sono J.ìe.Iativamente ben.i·gne . Ca)mie tte e cO!llJa,b ·o rator·i c:r:ed·o.n 10. uti1le ,e re.a re un.a .dJenomin,a zio·n .e ch e li 1d iffe:renzi n·ettam·e·n te dail la baoillo si proipria·m .ente ·d etta , e iJJrropong.ono il nome ,di cc gr.anrulemia preb.a ci·l 1.are », m·entne sarà riserv.a to il no·m .e di tubercolos i, o m eglio, di bacillosi, alle infezioni gen eralizzate , o ·l ocalizzate che caratterizza la formazione ,di noduli tubercolari o tuber coli . e ch·e evolvo·n o cro·n icam·ente. Da molto- tempo B.a umg.arten e recentemente E. Sérgent avevano presentito l'esisten za di una ta·p pa cc p!ieba.ci1l.Iar.e viruU1e·n ta » a vanguar·dia ·d·elle lo·calizzazio·n i tube:rco'lari. Qu.e ste ultime i·n realtà non son 0 ch e I '.a tto fin.ale di un dram,m a , il ·cui prologo è stato una infezione gener ale linfatica o sa·n guigna r ealizz.atasi pet mezzo d ell 'ultraviru•s, sia con l.e form e prim.a ·granuli ch e, poi b acillari. Appartiene ora ai olinici la .d elimi·tazione d el ·dominio r ispetti ve della gr.anulem ia preb.acillare , della g·ranulia propriam·e·n te d·et ta (forma di transiMoNTELEONE. zione) e d ella bacill osi. 1

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R.ammentiamo l'importante volume del :

· Prof. DOMENICO TADDEI Direttore della R . Clin·iCfL Chirurgica dell'Univ. d1 Pisa

Muove note e Lezioni di .Chirurgia Pratico Vol11me di pa,gg. IV-280, con figure nel testo, nitidamente 13tampato s11 carta semipatina ta. Prezzo L. 3 6, più le 43pese postali di spedizione. Per i nootri abb<>· nati sole L. 3 2, 5 O in porto fran-co. Inviare Vaglia a ll'Editore LUIGI POZZI, Ufficio Pc> stale Succursale diciotto, .R01r1.A.


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[ANNO XXXVlI, NuM. 33]

lL P OLI CLIN I CO

SUNTI E RASSEGNE. ORGANI DELLA RESPIRAZIONE. Complicazioni seconda1~ie in malati d'empiema pleu1·ico. (HoF~AUER.

The B ritish Medical Journ., 16 novoonbre 1929).

L'intervento chirurgi,co n ell '·empi ema , osserva l'Au tore, se elimin.a il pericolo imm e~ d·ia to di m or'te, non d à quasi m ai la restitutio ad integ rum . Spesso seguono sup1p ur.azioni cronich e, ch·e posson o anche oondurre a morte e cl1e obbligano ad interventi su coessivi ; per lo meno r esi.duano, spesso, disturbi funzionali e d eformazioni anato·m ich e. Le com1p licazioni po·st oper a tori e posso·n o av·ersi tanto .se l 'interv.ento h.a am·p iamente aiperto il torace, quanto se si è limitato a svuotamento seg·uìto d a pn eumotorace art ificial e. E &e si d.ividono in tre g·ruppi: 1) d eform·ità; 2) di sturbi funzion.ali (dispn ea, di&turbi circolatori); 3) p~ricolo di n1orte per piotoraoe ex vacuo. Di·&turbi fun zion ali (affanno, op1pressione, d olore) si possono avere qu.ando il p1azierite dalla pos-izion.e se·du ta si pone in d ecubito laterale (a volte solo n·el .d ecubito su1'lo stesso lato d el l 'empie ma, a volte n el decubito contr olatera!le); essi si spiegano facilrh·ente notando ch·e ·la normaJe dislocazione d·ei visceri coi cambiamenti di posizione viene a d essere ostacolata dalla presenza di a.de-venze. Qu·e ti di turbi possono essere tanto im1pon·enti ·da condurre ad una vera « clinofobia n; coll ' os ervazione sistematica si può stabilire un Tap·p orto fra la forma cl.e lla clinofobia e la sed·e d,elle a d er enze: se il d olor·e compal'e i.n d ecubito la tera le l 'a.d erenza è pure laterale, se in decubito .prono o supino l'aderenza è .an teriore o p·osteriore o d ell 'an.golo costo 1 di~frammatico . Ch e siano le ad·e r.enze a p r ovocar e la cli110fobia lo prova a nche i1l fatto ch e s i ois servano m odific.azioni n on olo d ella forma ma anch e d ell a funzione diafram·m ati ca. L "essudato pleurico tend.e a rac.coglierisi .a lla ba ... e anche do1p o puntura evacu ativa o altro intervento e questo fatto è anch·e favorito d alla d.i n1inuita rm obi'lità tor acica e specialmente diafr.a1nm.a tic.a . Ci si p uò dom.and.a"De se è u tile in qu·e ti ca i sti·molare g li atti respiratori . I. 'A. riti·ene ch e si può portare il diaframma più v icino po·ssibile a lla po·s izion.e espiratoria c.ol d erubi.to u•l lato m .al.ato, per par ecchie volte al giorno e per un certo tempo ogni volta. Si pl1ò trov are difficoltà a farlo; però coll 'eser ci zio g-raduale ci si riesce e a llora si a ccelera il g·ra·duale ritorno del diafr.amm-a all.a po izione norma1]e e già durante la cura si osserva u11 alimento d elrl ' escursion e re pir.a toria, aumento cl1e i può anche favorire con ginnastica r e1

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spiratoria che provocl1i movime nti espiratori d ella parete addominale. La g inna ti ca respiratoria i JÙÒ a n cl1e ridurre gli in co11veni enti d elle adePenze a lla p·a rete tora.c ic.a, .proce.dendo naturalmente con ca utela .. In quanto a lle defo~mità secondarie, non è ohi1ar.a la p1atogenesi della iScoliosi post-empiema . L 'A. h a n otato un rapporto fra il comportamento diafr.a1nm.atico 1e l 'atteggiamento della coJonna vertebrale : una malformazione diaframmati c.a si accon1pagna a scoliosi c on con vessità verso il lato sa'.n o e abbassamento d ella sip.all.a .al l.ato :aff.etto, m entre con diaframma .libero si h a convessità d ella colonna d.a ] .J,a to malato e asce•n sion·e d ell,a spalla dello &te o lato. Queste d eformità sono b en efi camente influ·enza te d alla g inn.astica respiratoria~ Si può •Osservare una suppurazione cronica segu·en te l 'in.terven to; p·u ò essere suggestiva 1'i.dea ch e in questo caso si tratti di piotorace ex vacuo e allora può g iovare un intervento plastico ch e fa ccia aderire le due pleure . La: re trazion,e ·d el tessuto polmon.are d all.a p.a rete toracica è favorita d alla diminuita funzione respir.at oria e allora è u t ile riat tiva r e questa. M.a in alcuni casi questo m·e.todo fa llisce e 1 cer cando acouratamente si trova ill·el1 a ·m aggior parte d ei casi che la suppur:azio,n e cronica è m ,a ntenut.a d.a corpi estran'e i n ella pleura (p ezzi di .go m ·m .a cl ei tubi di ,dr.en.ag·~i..o. lerqhi dii fibrina). R. LusENA. 1

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La regolazione del 1·espiro dopo paralisi dell'emidiafram1na. (J. liEAD. Sargery, Gynecology and Obstetrics~ gi ug no 1930).

La ·par.alisi dia fra.m matica è la rgam ente usata n ella cura ·d·ella tubercolosi e può dare buoni ri ultati. tanto per lesioni· b a ali ch e per lesioni ap·icali , il ·ch e si spiega col fatto ch e il polmon.e ha .a n ch e un 'espansiDne vertic.ale. I risultati terapeutici variano dalla guarigione , al mig liora m .ento, .al ·p eggioramento. V.a l la pena occuparsi di co,m e si r eaola la re~pirazione n·e lla parali si d el] ' emidi.a fr.amm.a. In questa condi zione il compen so si d·e ve fare o con aumento d ella frequ enza respiratoria o con maggiore espan ione ·di tutto o di ·p arte d el tor.aoe. Secondo l 'A. non c'è .aumento di frequenza respi~atoria n ell'uomo e n egli .anim.ali . (secon·do 1t'.o sserv.azion·e di .altri inveoe c'è .qu·est'aumento ·nei prim i tempi :e anch e .n otevole. Nota d. R. ). ·Già Gal eno aveva notato ch e alla contrazione ·di.afr.amma tica si accompagn a un movime nto di elevazione delle costole a cui si inserisce e questa con oezione persistette ·fin ch è Bar elli emise l 'i-potesi ch e la contrazion e dia framm .atica deprime invece le costole inferiori . I\fa Duchenne confermò l e vedute ·di Galeno,. ch e furono invece poi nuovam€n te contra d-


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d ette n el 1913 d a H oover , il qua le notò maggiore ·esp an sio·n e d ell "emitorace ver so 1'alto e l'esterno d opo paralisi d ell ' emidiaframma. Più r ecente m ente Lem on n ei cani e n ell'uomo non ha notato m o·dificazione ·costale dopo freni cotomia. N·el 1926 Roith affermò che esi ste un aumento d el movi·m ento di tutte le costol e dal I.ato op er.ato e consigliò la sezio·n e dei n e.r vi inter costali superiori p er controbilanciare questo ri sultato n·e i casi in cui I.a frenicotomi.a era fatta p er ·c urare lesioni apicali. Schnippenkott er notò , oltre all'aumentata ·escursione ·d elle costole o·m ol.ater.a·l mente, a n che un 'ipertro1fi.a mu•s colare omolaterale. L ' osserv.azion·e di 200 e.asi fa tta d.a ll'A. dimostra ch e ne ll 'uomo la parali si d ell 'emidiaframma è seguìta d a .aumento om O'latera l e d el movimento costale. Ques to non si verifica n ella parte superior e d el torace se la lesion e tub er cola r e è ·d el lobo superiore, e non si verifi ca n elJ a porzion e inferior e se c i sono ader enze, il ch e ·di mostr.a un 'indi pen d en za ft1nzion ale fra l e co·s to·l e superiori e quell e inferiori. Ciò dip·ende da va ri e cau se : 1

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dalla rimozione della forza che il diaframma . . . che. si con.trae esercita sulle . costole a cui si inserisce; b ) dalla modificazione della pressione endoaddomina_le (n.o rmalmente n el] ' inspirazione è positiva e n eg.ativ.a n·ell ' es pir.azion·e; 1'oppoa)

sto si ha n ella par a lisi .emidia fra mmatica);

dalla modificazione della pressione endopleurica (ch e è aumentata di circa 3 cm . di c)

a cqua) . Da tutto ciò si ·d educe ch e la para lisi em i.diaframm atica è compen sata pri·n cip almen te d al l 'aumento d ella r espirazione costale, omolaterale. La freni coexer esi è più efficace n el trattam ·en to delle l esioni b.as.ali. Nell e lesioni apicali in alcuni casi si ha effica cia , in .a ltri no . Nei casi con à der enze diafra mma tich e n ella par ete toraci ca si h.a il m assimo a umento d ei} movim·ento costale e quindi i peggiori risultati. E. con sig li.abil e pr.ati ca r e o·l tr.e l a frenicoexer esi un intervento ch e par.alizzi la m otilità d elle costol e d e11o stesso la to. L 'A. confermò queste vedute con osserva zioni n ei conig li. R . LusEN.<\.. 0

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Contributo allo studio ed alla casistica del le stenosi tracheo-b1·onchiali eredoluetiche. (G.

FERRERI.

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SEZIONE PRATICA

Il Valsalva, 1930, n . 2).

La sifilide colpisce la trachea ed i bronchi m olto più ra r am ente d ella }.aringe, e p er lo più n ello sta·d io terziario -0 n ella form.a er editaria . La sin tom a tol ogia .è all 'inizio quell a di una irritazion e diffu sa d ella mucosa trach eo-bronchial e. Si h a to se accessionale, latrante, violen ta con espettorato scarso all ' inizio d ell 'at1

tacco dispnoico , poi muco-purulento ·e d alla fine fluido e·d abbon clanti simo (stadio 'ir ritativo). Si h a poi dispnea par ticolarm en te violen ta dura nte la n otte, g li ammalat i son o fortem ente dimag rati con febbre a tipo e ti co, con a:ffanno continuo (sta dio d ella ·dispn ea perm.an en te). Infin·e si h a lo st adio d ella soffocazion e in. cui l 'affanno è accom pagn ato da sen so di oppressione e lacer.azion e duran te }.a to·sse ·e si può avere l 'obitus al primo g rave attacco di so·ffo,cazione. I dati plessime·trici e a scoltat ori non sono co·stan ti ·e varia no d all ' ipofon,esi a l timpanismo, d.a ll'indeb olimento d el murm·u re alla presenza di ronchi. Le compli cazi oni diret te d ella sifilide te rziaria trach eo-bron chial e son o r ap p r esen tate da perforazione n ell '.a orta o in un.a .arteria polm onarie o nella ve·n 'a oava su·p eriore, con la rapida morte d el! 'ammala to. Se ·la p·erfora zione avvien e n ell 'esofago si produce una gangre na polmonare m or tale op1pure so ffo cazion e ab ingestis; se la propagazion e si dir ige verso il tesuto m ediastini co, si .a vrà una m e·di.astinite purulenta od icorosa . Gen er almente l 'ammalato muor·e di po1lmonite crup·al e o ·d a aspirazione . La diagnosi n ello stato irritativo n on è. facile specie n ell 'a ssen z.a di les ioni luetich e del n.a so 1 farin ge e la ri11ge . Il su ssidi o diagn ostico mig lior e è d.ato d alla trach·e o-broncoscop i.a ·diPetta ·Con la quale si possono scor g·er e i fatti gommosi e d ul cera tivi. La W as.sermann positiv.a con fermerà la su p]'.)O izion·e. Nei casi dubbi ci si g iover à d el criteri o ex adiuvantibus. Nello stadio d ella .d ispnea perm an en te la dia g n osi è più facile per ch è una trach eo-b ron costen osi permanente d eve sem p re fa r pen s.are a lla sifilide .a nch e se non ·e sistono altri segni di lues. La trach eo-bron coscopia farà scor ger e direttam ente i punti stenotici e i cer cini cica- . triziali eh-e chiu·d·o no o .strozz.a n o il lum·e trach eo-bronchiale. La prog·no·si abba stan za buona, quando l'amm.a~ a to p ossa ·esser e .c u rato d·u r.ante lo stato irritativo, .d ivien e assai riserv.a ta quan do i fa tti sten otici si sono g ià stabili t i. La ter apia n eosalvar sanica o mer curiale d eve esse re .en er g icam ente con.d otta . L 'allar gam en to delle cicatrici sten osanti m edian te il son daggio è m etodo assai perico.l o o per J.e facili perfora zioni e su ssegu enti polmoniti o m edias tiniti. La bron coscopi.a perm ettend o di asportar e g r an ·Copia ·d ell '·essu·dato settico che r istag·n a n ei bron chi .e ·c h e è cau sa principale d ell a febl)re a tip.o etico, mig·Jior a di per sè as.sai le · condj zioni g··en·er.ali ·d egli infermi". Nei due casi comunicati d all 'A. la diagn osi fu controllata tr.ach eobron coscopi·c am·en te , istologicamente e sierolog·icamen te. La localizzazione lu eti ca coJipiva in tu t ti e due i e.asi spe, ·cialmen te l 'albero b ron ch iale d e tr o ed in una d ell e m .alate aveva dat o luogo alla formazione <l i n eopr oduzioni g ra nulomato e. L 'energico tra ttam en to specifi co d ette i migliori ri ultati. V. A. 0

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IL P OLICLI NI CO

XXXVII ,

[ ANNO

:\Tl} \ •I .

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Sulla fisiologia no1'"male e patolog ica dei m11scoli bronchiali. Arcliiv . 1néd. chitur. de l'appar. respiratoire, tome n. 1). Da la la t r uttura an atomi ca ·d cll 'albero r e-

(L.

,

IIALLION .

I'''

·pirato rio, po~ ·iarno p~ragon a rl~ a.ll'alber~ arterio. o : g·r os i bron chi , bron ch10]1, canal i a ìveol ari , ri cor d.a n o le g ros e .arterie, a m .alapena contrat t ili, le arteriole, inu colo e, i capillari san g·ui gni d estinati agli scambi , t a l quale com e g·Ji alveoli polmonari. La tunica n1 u col ar e d ei broncl1ioli può con siderarsi uno 1 f intere ca p ace cli far variare i 1 pa saggio d e I '.ari.a fra i g r os i can.ali r e. pirat ori e gli .alveoli ·del polmon e : i muscoli bron chiali, circ olari i1cl c on trar1i .a ffj] an o i can.ali .aer ei. L 'az io11e d cl pn eun10.g a tri·co e d el simpatic o sui b ron cl1i è og·gidi b en st abilita: il primo è bro11coco tri ll a r e, il econdo , broncodilatat or e. Secondo W clJr r. i bro11coco Lrittori h.anno du e centri: u110 i1ell 'en cefalo , l 'altro n el midollo spina le, ed i broncodilatat ori un centro n e1 n1idoJl o ... 1)inal c. E p crien ze multi1)le on o ·s Lat e f.atte con le ost anze farn1.a co,din.a mich e a·d az ione . u i b ron chi: alcuni utilizzando la tecni ca d cl T r cndelenburg, i ol ando un bronco e m e ltendolo in ' Oluzion e di Ring·cr co11ten en Le la sosta11z.a d.a esamin.are, ovvero con e pcr i111 e.nti sul polmone in sitii. i è 'isto ch e fr.a ]e ost anze vasocostrittive d ebbo110 m etter si quell e a d azion e vag omimeti ca , fra le broncodil a ~a tr ici , le sost anze sin1paticotrope : l a rnu ca ri11a 111a , azion e :b r oncocostrittiva marcata: ].a ·dispne.a ch e essa d et ermin.a n egli .anin1ali ricorda m olto la dispnea ·degl i asmatic i. Jl pep ton e, iniettato n el sang·ue è fortem ente costrittivo : n elle cavie determina inten sa d'ip n ca, fe110111r n o ch e noi r itì·oviamo n ello cl1or a nafila ttico. 1F ra ]e sostanze broncodilatatri c i il primo post o spet ta a ll 'adrenalina, .azion e ch e sp erimen1·alrrten te s i apprezza m eglio non n ei bron chi n orm ali , n1 a i1ei bro11chi previa111cn te in f' Lato di cor1tratlura ; a zio ne va od ilatatri ce 11ann o .an ch e I '.atr opina, p ar ali zzante d elle .e trcmità 'd el vago , la chinina, l ' ioduro di · odio , i nitrili , ] 'en1etin.a , i compo ti b enzilici, i ·d erivat i d ell a purina , c ioè caffeina e t eob ron1ina ; secondo Loehr l 'azione dell 'acido carb onico e d el cloroformio sarebbe paralizza11t c co11 do i d eb oli , eccitante con le forti ; azio11e eccitante a vrebbe l 'eter e a n cl1e alla concentrazion e g iust a p·er otten er e I '.a nestesia. T r e11d ele nbur g attri b ui ce .al cation e H , fa·1tore di .a c j dit à , e·d all 'ani one OH , fattor e d i al calin ità. u n r ilasciam ento n el primo caso , un;-) contrazion e n el secon·do. Nella provocazione della crisi di di J)Dea d eJ1'a n1.a, 11a importan za lo spasmo dei bronchioli cl1e r estringe questi condotti , e ]a secrezion e ch e ing ombra il loro lume già ristretto . L ,a <lr c11aljna dl1n que d etermina una dilatazion e b roncl1i ale col ri l a ~ ci am ento d ella mu1

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sculatura, effetto inver so di quello che e a eser cita sulle a rterie. P er m ettere in e'1idenza p erimentalmente I 'azione broncodilatatrice .d e,11 'a dr,enalina , bisogna anzitutto 111etter e i bronchioli in sta to di spasmo, ad esempjo con l "e erin.a : gli effetti ono migliori qua ndo al1'adrenalina si a ssocia l 'ipofisi; l 'ipofisi compliet a 11'.azione .d ell 'adrenalin.a ed attenua la cong·.estione p·a sseggera ,del polmone. E inter e ant e cono cere i ·d ati d ella patolo o·ia ]Jerin1c11tale sul giuoco d ei broncl1ioli : se i bron chioli, sui tagli microscopici d el l)Olmone norm.a le si mostrano collabire, la loro b eanz.a d eve esser e a s icurat a n elle c ondizi 0 11 i n orma li da forz o puramente fisiche di trazione, e er citate dallo stroma el.astico d el poln1on e, come pure .dalle pressioni interne ·d el1'.a r ia . Si può considerare il gr.a·do d i perme.a bilità di ·qu.esti condotti come la resultante, i11 og·ni m om ento, d cll'o·s ci1lazio.n ·e fra queste ·pire~ioni interne che t endono ad allarg are il loro lume ·e 1'elasticità d elle l oro pareti che tende a r estring·erli. Ma le fibre li ce d elle loro par eti oltre cl1e el.astiche sono contrattili, e non passivamente, n1a attivamente, normalmente,. eid ~ n n1.o·d o i}e1·111.an•ente. J~ q ucsto to·n o è re1 g ola to dal ist ema n ervo o senza dubbio, n o11 solo , n1.a è .a supporre che interven g a una r cg olazio11e umorale . Come la surrenal e secerne n orm.aln1ente e continu.am·e nte .adren.alina i)er mantenere il tono dei vasi in modo atti,ro, 11'011, p 0Lr·ebb e11"0 le urren ali inter·venire a ·eg r egare l 'adrenalina con azione frenatrice , q u esta volta , p er r egolarizzare il tono d ei broncl1i ? Abben ch è ]a prova sp·erimentale non ne s i.a stata d.at a, c iò è molto probabile. Altro fa tto da ben determinare è l 'autonon1ia funziona l e d ei .differ enti punti dell '.albero . r e pira t orio: per esso p:a rler ebbe la presenza n ell e p ar et i ·d ei bronchi e n el te st1to perib:oncl1ial e di .a mmassi di cellule n ervose, m 1nuscoli ~entri n ervosi. Ad ogni modo, con l 'azion e del sistema nervoso, il ca]ibro d ei bron cl1ioli ·è costantemente suscett ibile ·di modi ficaz joni. E p erta nto i musce li bron chiali l) O~ ­ sono p er l.a loro parte influire su l r egime di pressione sulla velocità ·di rinnovazione d c11'.aria n ecrli alveoli ed .anch e, m eccanicamente.. o sulla circolazione d el sangue n el polmone e n ei bronchi: l e modalità ed i ri ultati d el loro intervento nelle condizioni fi iolog ich e non sono esa ttamente J)recisa te. MoN'.fELEONE. 1

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TENDINI E

~'ASCE .

Studio degli spazii fasciali del piede e loro impo1. tanza sulla diffusione delle infezioni. (M. GRODENSKY. Surg-. Gyn. a.nd Obst. , 1929). L 'A. h a fatto uno tudio a ccurato d ell e varie :reg·ioni d el pied e e d cg·li sp~zii .c~e . i ~)Os~ono d elimitare. Inoltre h a eseguito 1n1ez1on1 d1 .gelatina e p araffi11a p·e r stu d iarne i rapporti e 1'cst en ion e. 1


I ANNo

xxx,111,

NuM. 33]

Dallo studio a naton1ico degli spazii apone-vrotici del pie·de l 'A.' dà · alcune norme per le incisioni da pratica,Iìsii n ella our.a delle intezi?~i .acute. Delle incisioni sull.a faocia plantare cr1t1.ca l 'incisione m ediana per la cicatrice dolorosa 11Ch e ne risulta . Inoltre ricorda che molti sepimenti .apo·nevi~otici dividono il primo spazio in -varie loggette ·e ch e questi sepimenti debbon~ essere ape'l·ti p er .aprire tutte le saccocce da. pu1s. Il secondo spazio potr.ebbe essere anche ..aperto .dal l.ato plantare, i11a oltre che si può ·sollevare la stessa obbiezione per il precedente, -si d eve p·a ssare attraver o il n11u scolo del fles~ore br·e ve, in mo do ch e si drena male e può ·~esiduare un.a p1erdita di funzion.e. . . La incision e p'l antare per g·iungere agli altri ·d ue s.pazii presenta inoltre il pericolo di le·<l·ere le struttuJDe p1la11tari laterali che si poggiano siul .pavimento del II spazio. È meglio ·dunque un'incisione ch e sia lontana dalla parte p·lanta~e. Dallo tudio an.a tomico si ril ·eva come tutti qu·esti i)azii h anno .una parete mediale com iu ne che li epara dal lungo e breve flessore dell 'all11J ce e i)iù medi.almente dal mu-scolo abduttore dell 'alluce. Un ' inci ... ione dal lato m 1ediale d el piede ii1 corri lJondenza della supertiicie .anteriore d el primo o o 1netatarsale conduce sotto l 'abd.u ttore dell 'alluce e il fles~ore deill ',a llu c e .a'll.a p·ariete m·edi.a le comune da cui ciascuno d egli spazii plantari m edi.ani può esser e facilm·ente aperto con un Klemmer. Inoltre da questa inci ione si può do·m inare tutti ·g l'i spazii, d.ata la possibilità ch e _l 'infezione si diffonda da un o all 'altro spazio. Una controapertur.a . . i può otten er e avanz-a n<lo il I\..le.mmer dalla parete laterale dello spa~ zio .a1perto verso la f.a ocia pJ.antare al m,a rgin e superficiale del muscolo III intero seo plantare a cui è jn erita la pa1rete laterale. Invece una controapertura , e l 'incisione fo sse fatta later.almente lungo la sup,erfic.i e anteriore de.I V m eta·t arseo , sar·ebb e ostacolata ,da l III e IV intero eo dorsale ch e do,-r ebbero es ere tagliati. L 'inci ion,e m ediana n·el III p·azio può ·e sser e este a p o teriormente seguendo il tendine d el fle sore lungo dell 'al luce al suo incrocjo co'l lungo flessor.e d el1le dita . Ug·ualm ente dicasi per j 1 II spazio. In un 'infezione deg·li spazi i lon1b rica li l 'incìs ione sarà fatta com e n ella mano dal lato m edial e della fa'1.an ge pro, imal·e al ca1)0 prossin1ale dello spazio. Se v'è t.ata diffusion e allo spa zio ottocutaneo dorsale , 1'incision e deve essere llg1J.a lmente estesa dor ._.almen te dal suo capo ·di tale. Se l ' infezion·e è dtiff.u, a a llo pazio plantare m ediano , lo si può aprire dal capo pro simale d ell 'incisione lombri·cale. J ,e infezioni ·dello 1piazio laterale so·1to l 'adduttore del ' ' dito sono dre11ate b e11e dalla parete laterale di qu e~ to SJ)azio e quelle d ello pazio 111edi.ale otto 1'abduttore dell ' allu ce .attraver o ]a parete m edjana. 1

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I

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SEZIONE PRATICA

Le infezioni do rsali suba po.n evrotiche di solito rimangono loca'l izzate e sono ap erte faciln1ente dal dorso del pi ede, m,a se sono secondari1e a.d infezioni degli spazii plantari profonidi JJossono essere drenate con dvenaggi a doppia u scita. Le infezi·oni profond1e n e1.1.a g-.amb a si drenano con incisione bilate.ralm·e nte al tendine d 'Achill e. Le in1fezioni lungo i p eriton·ei saranno aperte direttam ente in corrispondenz.a di questi muscoli. V. GHIRON. 1

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Un caso di ret1·azione ischemica di Volkmann tratta.t o con la 1·esezione della guaina perineurale del mediano e del cubitale. (L. DuR.-\

'TE.

Arch. l t. di Chir. , fa c. IV, 1930)

L 'f\.. , ·dopo .a,rer esposto le v.arie teorj e p atogen et ich e d e.Ila r. di V., riporta un caso da lui operato, nel qua le la sindrome eT.a insorta a seguito di una ferita da taglio ch e. aveva sezion.ato a lla pieig.a del gomito le a r terie r,a,.diale e ulnare, determinando il formai'si di un en1atoma pulsante. Dopo 4 mesi dalla ferita 1'A. intervenn e per ! ' insorta r etrazione isch emica con la resezione ·della gu.ai.n.a perin.e ur.ale del m ediano e del cubital e al 3° in f. del braccio. L 'intervento portò al1la rapida scomparsa ,di tutto quello ch e p·o teva essere conseguenza di un 'irr ·i ~azion e n·evritica n el c.ampo della senibili tà e de], trofi mo ed alla J)O sibilità d ella quasi com•p leta esten io,n e deille -d ita, pur stando la mano in est en sione sul] 'antibraccio , portan.do , cioè un.a qu.a si com·p l·et a r emissione d ella in.d rome di V. L 'A. d.a que . . to risultato crede appaia \r.a lori zza ta la dottrina della n eurite simpa tica n·e1la r. di V. 1

G.

M ATRONOLA.

Interessante pubblicazione: Dott. Prof. ENZO ROMANELLI

Docente n ella R. Università di Napoli.

Il Croup e la Tecnica della Intubazione SOMMARIO : STORIA, p aig. 1-4. STUDIO OLINJOO , pag. 5 a 13. MoRFOLOGIA , pag. 16 a 26. ls'IRUM ENTARIO, p ag. 27 a 36 . - TECNICA DIDIJ:·A INTUBAZIONE, pag. 37 a 48. - TECNICA DThI.!1.A ESTUBAZIONE, pag . 49 a 68. - INTUBAZIONE E TRACHEOTOMIA , pag. 69 a. 79.. - CURA MEDIO.A DEL OROUP , p.a.g. 73 a 78. - SIEROTERAPIA ANTIDIFTERIOA, pag. 79 a 86. MALA'ITIA DA SIERO (anafilassi), p.ag. 87 a 92. PROFILA SSI AN T"IDIFTERIOA , p ag. 93 a 106.

Volume in-8° di pagg. VIII-106. Prezzo L. 1 4. P er i nostri .ab bonati sole L . 1 2 • 8 O in porto fr ainco. Inviare Vaglia Pootale all 'editore LUIGI POZZI Ufficio Postale Succursale diciotto (18) - ROMA.


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[ANNO XXXVII , NuM. 33J

POLICLINICO

IL

CENNI BIBL/00 RA FICI (1)

no svolte con ch iara -ch·ematicità. La parte clinica .è trattata con n1 aggio,r respiro e m •e tte al corrente il m edico sulle possibilità della rontgenterapia. E . MILANI. 1

Handbuch d er gesamten ,Strahlenh eilkunde, Biologie, Pathologie und Therapie . Volume II, puntata IV. !Berigmann, ed ., 1930. M.a:r.chi 22,50. Con questa IV puntata ha termine il II volume del.l 'o1pera pubblicata sotto la direzione del Lazarus : l 'importanza dell 'opera è ·dimostrata d.a l fatto che ancor l 'edizione tedesca non è terminata ie g.ià si annunzia la tra.duzione spagnola. Un b el articolo di Lazarus sulla radioterapia co·m e m ezzo di lotta contro i tumori apre il fa scicolo: articolo den so .d i statistiche ·delle più varie cu ole, il cui confronto ci d à un i·n teressan te col po d 'occhio sul valore della radioterapia co1n1e m ·ezzo di cura prev.e ntiva o radicale. Parri iu la 1c ui competenza è nota in fatto di m alattie d el sangue ha scritto il capitolo ull 'impi ego d ella ra.dioter.a·pi.a in medicin.a interna passando in ra ssegna le nuove indicazioni della radiotera·p ia n elle m.al.attie interne (asm a , artrite, ulcera, n efrite, dolori cardiaci, &esipeJa e.oc.), nelle malattie d elle ghiandole a secrezione intern a per passar e largamente in rasis egn a g li effetti d e·l l a cura Roentgen n elle varie malattie del sangue. Salomon tr.atta .a parte la roengenterapia d el Ba edow : Bacmeister di cui è nota la competenza n ell'arg·o,m ento ha scritto il capitolo d ella radioterapia dell a tuber colosi. Béclèr e ·e Levy h an scritto un capitolo magistral.e della ra·diote·r a.p ia nre lle malattie del sist ema n·ervo·so: tumo·r i cer ebr.ali , tumori midollari , 1n1alattie dei n ervi periferici; Czerny e Karger sulla attin·o.t erapia n,elle m .a lattie detl 'infan zia. Il capitolo infine swlla r.adioterapia nelle m alattie infettive è stato scritto da Milani e Meld o.le.si; al libiro , per invito di Lazarus, hanno partecipato così i r.adiol ogi d elle va rie n.az1011i di Europa. E. MILANt . PAUL LAZARUS.

1

Radiologie clinique du tube digestif, so,u s la· 1diriection de P. DuvAL, J. Roux, H. BÉc r ÈRE~ Masson, éd,, Paris, 1930.

I fasci colo ·della II parte dell 'opera « R.adiologia clinica d el tubo diO'erente n. Gatellier , Montie r e Porch er h anno t~attato in· qu esto volum:e I.a r a·dio1ogia clini ca d ell 'esofago, d el tenue e del colon. È stato seguito l<> s tesso sch en1.a n.ella tr:a ttazion·e facendo premetter e nozioni di te·c nica ·e modalità ·d 'i n·d.ao-inee ·p oi illustran.do con un gran numero ai ra~iog~afi.e i r e:p.erti osservati. A ogni radiogra .. f1a si contr appone uno schema in cui si rilevano i dati essenziali e si illustr.a no con dizioni i particolari. Il libro si presenta di particolare interesse· per la copia d.e11e osservazioni· clini che e perla chja,rez~a della esposizione m.anten.u ta purtuttavia in tetrmini molto concisi. IJ volume è ·edito· in fo·r mato in-4 °, d.i 17& rag . con 416 ra diog rafie e 407 sch emi. VALDONI. È u scito il

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,

LEnoux-LEBARD ed E . PIOT. La radioth érap ie nénétrante. Collez. delle attualità fisioterapich e. Gautl1ier-Vill.ars, e d. , 1930. · Un vo]. in-8° di pag. 82. Frs. 15. 1

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In ,p iccola mo}e g li AA. ha·n no cercato di riassum ere i dati tecnici e clinici della ra·dioterapia penetr.ante (d icitur:a in realtà ·m igliore ch e non r. profonda). \ Una m età del libro è destin.a ta a lla tecnica, 1'altr a m età alle ap·p licazioni cliniche . La tecnica è volta con semp·l icità , rr1a naturalmente tiene conto d egli apparecchi francesi e delle n1i ure u ate in Fra n cia; tuttavia le basi fondiam cntali fisiche, sperimentali , bi0tlogich e so-

.

Ergebnisse d. medizinischen Strahlenforschung. Vol. IV. Un vol. ·di pag. 694, con 395fi g ure. Edit. G. Thie·m e , Lipsia . M. 94. È ru·scito il IV volume · di questa raccolta di riviste sinteti ch e ch e rigu.ard.a no g li argomeritt ·di attu.alità in r.adio:l ogia ·e i prog rcessi più recenti . In qu1esto volum·e troviamo articoli: ulle alteraz'ioni d.i forma ·e posizione d·ello stom iaco dia cau•se ·esfJrin sech e, sull e radiografie· del r en e e dell'uretere co·m e· m ezzo di diagnosi n elle tum.ef.azioni .a ddomin.~li, sui r aggi ultravioletti e la vitamina D, sulla protezione da· r.agg·i, sull'eritiema, arti coli sul can cro dell'utero·, .sul.la c u.ra de.i n eo1p la1sm·i , su1lla diatermia il!_ oto-rino-laringoiatria, sulla ra.diografia dello tomaco operato. Gli articoli sono scritti da ra.diologi particola rme nte competenti n ella materia trattata e ra.ppr.esen tano, grazie alla estesa bibliografia, unra tr.attaz io ne completa dell'argomento. Edizion e in caria patjn.ata ,. riproduzione· inecccpibi1le dell1e figm e. VALDONI. 1

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F. TALIA. Siii tumori dell'ansa terminale dell'ileo. ( tudio clinico-raqiologico). Messina,. Tip. Curti . L 'argom ento è uno d e-i più interessanti nella radiolog ia dell 'ap·p ar.a to digerente ·ed è statovolto dall 'A. largam ente e isull a scorta di nu1n ero i ca i personali. Num·erosi radiogramm i illustra no il libro (p. 154) che pe>trà esserecon ultato con inter esse non sol o dal radio100'0 peciali ta, ma an ch e dal m edico pratico_ E. MtLANI. 1

(1) Si prega d'inviare due copie dei lihri dJ cui si desidera la recensione.


{ANNO XXXVII, NuM. 33]

SEZIONE PRATI CA

STORIA DELLA M EDI CI NA Una

1~ivendicazione

Italiana.

La trasfusione del sangue. .Dott. AuausTo Bo1·To-l\11ccA - Torino. Se si cons111 tano ~ vari lavori riflettenti l 'origine della trasfusione del sangue o si scorrono .i diversi trattati della s loria della medicina, su tale argomento si riscontra ~n quasi tutti o il -silenzio più .assoluto o soltanto un raro accenno .ai veri primi studiosi, che si occuparono di que.sta operazione, ricordandola n ei loro libri. La ~Priorità d = questa in11ovazione medica ven11e da molti attribuita all 'in,çrlese Wren ed al francese Denys (Spre.n gel : St. d. 1n edicina, vol. 3, pp. 235236; Bouchut : Hist . d. la niéd., v. 2, p. 325), .mentre essa è prettamer1le italiana, come ricordò il De Renzi (S t. d. medicina in I talia, v. 4, pa,gine 1 85-186) e come g ius tamente rivend=cò ultimamente in 1nodo succinto il Castaldi (Una centuria di rivendicazion.i di priorità ad italian.i in .contributi scienlifi ci n.ella 1nP.dicina e chirurgia, n. 81, Il Policlinico, Sez. pratj ca, 1929, fase. 41, 4>ag. 1479). A contribuire in modo pi1) assoluto a questa rivendicazione ~taliana, come dimos trazione palese d el valore degli studi e él elle innovazio11i n1e-dicl1e in Italia nel passato, s i è cr edulo opportuno tracciare queste note storiche, nuove certamente per non pochi: ~

La magg1or parte degli 1\ulori rilengor10 la jt rasfusio11e del sangue come una delle pr·me conseguenze della scop erta della circolazior1e sang·uigna; ma ciò è vero solo in p art e, se si presta fede .al calcolo crorlologico, come si vedrà in seguito. lliguardo alla circolazio11e san guig na già fu -spiegato (Castiglioni: Guglielmo J.-Iar vey)· in Il Policlinic0, Sez. pratica, 1928 , fa se. 19, pp. 905~07) che se l 'Harvey l1a portato alla soluzione del problema ]a parola decisiva e definitiva co·l suo libro « l~xercitatio anato1niea cle inotu cordis et .-sanguin=.s in animalibus, 1628 » l a sua scoperta venne preparata rlag1i s tudi anatomici di parecieh~ scienziati, che, tranne uno, furono tutti italiani. Ognuno di cosLoro intravvide i fenomeni -in qualcur10 de: loro del taglj , ma nessuno seppe .raccoglierli assieme e m et terli corne base di una .nuova teoria: questo ineri to spettò all 'Harvey. Ad ogni modo è opportuno ric.ordare quanta influenza abbiano avu~e le scoperte degli anatomici anterioTi; cos1 Berengario da Carpi d escrisse la valvola sen1: lttna re. nella cava ascendente e le mitrali nella polmonare ~ le altre valvole arteriose, ·di cui con sta tò l~ r assomiglianza della strultura, .e pensò, siccon1e s'aprono verso il c uore, cl1e esse impedissero il ritorno del sangu e (Commenl. in Mundin., f. 349, a, b) . Lo stesso Autore riconobbe I 'errore del setto merlio clel cu ore annunziato da Galeno ed attraverso il quale, pieno di for =., dovrebbe passare ~l sangue dal ventricolo, destro al sinistr o (C onini. in Alfu11d., f. 341, a); e tale asserzi one venne anche sostenuta da Vesalio, che '"itenne il setto inedio · assolu tan1ente impe11etra-

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bile al sangue (De corpo re h.u 1: L f ab r., lib. VI, c. 15, p. 519) . Fu allora ch e Michele Servet (lo s tesso che venne bruciato p er ordin~ di Ca:v:110), osservando che il sangt1e no11 p11ò passare c1al cuore destro nel sinistro, data l 'impene l rabiJ i Là del setto medio, è necessario che ~l liquido (cc a, pulmonibus preparatur, flavus efficitur .. . ») p assi per l 'arteria polmonare nel p.olmone per ritornare attra. verso la vena polmonare ncll 'orecch\etta sinistra d el cuore, formando così u11 circuito o circolazione poln1or1are,. Si tro;y~ in queste co·n clusioni l a prima traccia della importante scoperta della circol azione del sangue per i polmoni (1552) (Restitut. christianism., lib. V, p. 169) . Sei anni più tardi Co:lombo scoprì ugualmente l a circolazione polmonare, affermando che la arteria ven osa (vena p olmonare) porta sangue e non aria (De re anatomica, Jib . VII, p. 325). Andrea Cesa] pino d 'Arezzo, che non cita il preceden le Autore, ricorda lo s tesso fenomeno, al quale eg·li dà per l a pr:.m a volta il nome di cc circolazione n. Egli conobbe anche la grande circol azio,n e degli umori p er t1.rtto il corp o e1, mentre, osservato jl gonfiamento, delle vene tra l 'estre-, 1nità lor o ed una legatura, parla d'un flu sso e riflu sso del sangue nelle vene, non se ne mostra certissimo, n on conoscendo l 'esistenza delle valvole venose (Quaest . medie., lib. II, c. 17, p . 234) . Le parole del Cesalpi110, eh~ si rifer:scono alla rjrcol azione sono le seguenti: cc Infatti n egli ani« mali vediamo l 'alime11to (sa11gue) esser condotto « al c11or e attraverso le v~ne·, come ad un 'offici · « 11a clel calor e e, ricevuta ivi la sua ultima per« fez:o·n e, esser distribuito in tutto il corpo attra« verso le arterie, sotto l 'azione · dello spirito, che cc si origina nel cuore dallo stesso alimento » (De planlis, lib. I, c. 2, p. 3) .. (« Nam in animalibus Yide1nus alimentum per venas duci ad cor, tamqt1a1n ad officinam caloris iu sit'. et adepta inibì ultima perfectione, per arterias in universum corpus u]slribui, ager1te spiritu, qui ex eodem alin1e11to ~n corde gignitur ») . Questa frase sig n · fi cn tiva spinge lo Spreng·el a dichiarare 1che, se ~l Cesalpino fo·sse s tato altrove più coerente ed avesse appoggiata la, sua alla scopert a delle valvo.Je rlelle vene, non esiterebbe a ritenerlo con1e il vero inventore della grande circolazione. Fabrizio d 'Acquapendente nel 1514 scoprì le valvole dell~ vene e i1el 1603 pubblicò il suo trattato cc D~ venarum ostiolis », dal quale l 'Harvey . tolse le figure p er il suo libro . Guglielmo Jiarvey (1578-1657) , inglese d 'origin e, n1a italiano di studi, giacchè frequentò l 'Universilà cli Padova,, do·v e si l aureò, seppe trarre profil to <la tutte queste conclusioni preparatorie degli s tudiosi italiani ed, accomunandole al fruLto delle sue r =.cer che, riuscì a porre sopra basi scientifiche ~l nuovo sist ema della circolazione sar1guigna, dettag liatamente d~scritto i1el suo lil)ro edjto nel 1G28 . L 'ul tim~ scoperta integ·rali a cioè la scoperta elci vasi capill ari venne fatta da l\Iarcello Malp:ghi n el 1GG7. In questo inodo dqpo q t1 a . i quindici secoli di vita veniva ~bbaltuta }Jer se1rtpre la co11cez1one galenica d ella circolazione sa11guig11a, cl1e aveva sino allora in1perato.


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••• Esanl inalo i1 proceclin1ento, a l traYerso il quale orj gi11 ò l a scoperta clella cjrcolazione sa11guigna Yed ian10 in quale m :sura essa abbia avuto una infJ u e11za · sull 'inve11zione della trasfusio11e del sa11g·u e. Già fin dal secolo xv iYi arsilio Ficin o (1433-1499) aYeva i11tuito un i11igl iora111e11to in seg ui to all 'introdÙzio11e di nuovo angue n ell 'or ganismo, non p er via ve11osa, n1a p er os. Egli infatti,. fra gli eccellenli rimedi , atti a prolung are la v1La, propo11e ai Yecchi di bere ii san g u e di perso11e g ioYani e sa11e (De vita humana, l ib. II, c. 11, p. 77) e Jo stesso principio contiene :,1 suo « antidotus epiden1iarum ». Parecchi ann ! dopo ~l m edesi1no argo1nento ven iYa r i1Jr eso dal Cardan-0 (1501-1576), il quale lo indicava con qt1c te parole: « su11t qui cum alio cc juve11e ])onorun1 n1orum duplici fistula, alij cc u11ica, co n1mutare sa11g·ui11e1n po·sse sperent; cc quod i fial co1111nuta])unlur et mores ». (Cont.radic. n1 ed., lib. IV, c. 6, p. 688). .A.1 princ:.p i o del secol-0 diciassettesin10· Andrea Libavio accc11nò alla trasfu sione del sang·ue, ma i11 tono qi.1a i cherzoso, cqn1e operazione fantastica, g iacch(· s11ggerilagli da un ciarlatano, molto 1)robubiJ1nenle apparte11ente alla setta dei « r'r ose-rosei ». (D efens . sy ntag1n. arcanor. chym icor, p s:i. i g i11ngc cosl attr aver so a quest i accenn: più o ine110 concreti al prin10 studioso, ch e parlò clr inra1nente d~ll a 1r asfusione del sangue, an ch"e se non n e j11(Ucò il m ezzo di effettuazione. È quesl i Giovanni Co lle, d e tto .To·h annes a Collibus. Nacque a Bellu.110 nel 1558; studiò medicina a Padova sotlo la g u :1da di Gerolamo Capivaccio, J\1 bert o Bo t toni ed Emilio Campolongo. Prese la laurea nel 1583, andò a stabilir si a Ve11ezia, dove durante qujndici anni eser citò la professio,n e con su ccesso·. Il s110 nome fu ben presto circondalo d i fama e celebrità. Intorno al 1600 venne da Fran ce co ì\1aria II, d11ca d 'Urbino, no,m inato suo primo n1ed :co, carica ch e tenn e con mollo decoro p er 23 an11i, diventando nel co·n tempo meclico ancl1e d el Granduca di rfoscana. Nel 1623, lascia ta t ale fu11zione · e ricevuta, la pension e d i 500 duca ti, il Colle fu n om inato professore di n1edicjna all ' l~niversit à di Padova, ove fu su ccessore di Rodrigo F on seca. Egli compì così bene la sua 1ua11sion e ch e si att irò la stima dei più g·rnndi iriedici: J10n sol tanto si r ese utile al pub}Jl ico })er le sue lezioni, ch e erano assa i istruttive, rria a11clJe p er j s·u oi scr '. ttj sulle differenti p arti d ella ined icina. i\ Iorì a Bo1ogn çl nel 1631 cli 72 anni. l:;'r a le e lle oper e, cl1e di l ui rin1ango110 (v. Bib liog r c1fia·1, <1u ella, che . è utile particolarn1ente al presente t en1a, è jl « Methodus facile parandi cc jucu11cla, Lula et noYa m edica111enta et ejus ape< 11lica li o aclvers us ch yn1icos . De vita et senectute cc longius protral1enda. De alexipharmach ymicis cc aclver ·t1s on1nia venr.na necn o11 de antiqua morcc bi gallici nati tra ej u que sy1nptomatibus, nou Lilia e t 1neclela ing11lari. De plica, cyrrl1:·s, ca· e< pil lort1n1 agglo1neralio et eius an liqua o·r ig jne. cc J)e fa ~ c ino clig·nosce11do e t curando ». A 11ag. 170 , ca1). VII d al titolo « Pro vita et sc11cclulc lo11gius procluce11da » il Colle parla della lrasfu .. iÒ11e <lel san gt1e co111e cl i t1n 'opera1

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zionr. da l u'. p crfettarnente con osciu ta e fors'anche pra Lica ta se non sull 'uo1no certo sugli ani111ali. Le su e s tes e parole, qu antu11que tratti110 la que. tione d a l la to teorico, pur tuttavia 11e fanno. fed e. Il CoJl e infat ti si propone la d o1nanda ri<ru nrdo al ring iovan in1ento se e< è proprio vano. ~ il 1entare quest 'operazior.1e, quando con piccoli « n1ezzi si p ossonò otte11ere bene e g iustamente« j f in i clesid er a ti, come se uscendo il sangue « dall a vena di un giovan e sano ~ sce11dendo ate< traver so un tragit to entri n ella ve11a del vec« cl1io, esse nd o il g iovane il donatqre ed :.1 vec<< ch io il ricevente e l 'inspirante, in 111odo ch e e< il sang·11e d el g"iova11e veng·a attratto d entro dal « vecchio ])er non la,sciarlo ritornare; giacch & cc q11 esto sang u e p11ò ripar ar e l 'umidQ e la tem« peratura , in ~egnar1dolo Aris tot=Je, se il vecchi<> <e otten 11e in tal ni.od o l 'occJ1jo del giovane forse<< ch è i1on vedrebbe come 11n g-iovane? non senticc r Pbbe e penserebbe co1ne un giovane ? se pos« sedesse il c uOiff> ed il cervell o d el giovane, an« cl1e du11que e ot tenesse i1 sangue del giovane~ << vivrebbe da giovane » (« Denuq. ~1ns.urget aliquiscc fr11 tra h aec esse tentanda, dum p er pauciora cc aec1ue e l l)e11e vale1nu s con seq11i optata, veluti cc si quis san g·uis a vena cxilien s iuvenis admo.c< Ju1n salubris per fistula1n calens in Yenam se« 11js perm ee t ins11flan te iuvene et se11e attra« ,h ente e t in~pirante, t1t san g uis iuvenis intus. <e altr ah attlr a e11e e t. n e hu:u s sanguis egredia« tur, n a1n hic sangt1is po test r eparare hu1nidurn. << e l Lemperan1entun1, docente ,\rislotele, si senex. cc haber e l oculum juvenis .non1 n e v]deret uL ju<c Yenis ? no11 sentiret e t ratiocinaret ur ut juve« n is ? si cor et cerel)r11m juven is po·ssideret, er e< go et iam si san guinem iuvenis obtineret ? vi« veret u t juvenis ») . . Il Co1lle a c1ues ta dom a11cla r isp onde negat1va1nente dicendo cJ1e t11tto c:ò non p ossiede il minini.01 ' cii ver o·, g'iacch è J)er quanlo si richieda nella nutrizione e nella vita vege lale l a facoltà sanguifica lrice in atto ed in atto la nutritiva ed an ch e il genuino caldo d ella t emper atl1ra, ch etr asformi q11el sang·ue ~.ntrodo tto, s~ d esider~ ancl1e 11ecessf:lria1nen le ch e no·n aillu1sca continuamente quell 'Ùmido ed il caldo d ella t emperatu r a che seco·n clo le t estimonia11ze di Ippocrate e cli G~ler10 i1el lib. L : De diaeta, c. VIII, nel lib . I: De tuenda valetizdine, c, I , II e III, incessanteme11te dai principii !nterni e dall 'aria dell 'am.bie11 te viene. mosso, n1a le azioni dei sensi e l 'i11 tell e l Lo 11on p r odticono i proprii oggetti,. bensì sol t.l1n to li ricevono o rendono evidenti,. p er c;ò n.on è po·ssibil e che i:nodi dissim~li pe~-­ n1ang·ano n8i luog·hi suddetti: p er la discordia i ribell a110 si combattono e dissentono tra loro. il fuoco e l acqua dell a temp eratura; questi sono i pri11cipii ar cani d ella filosofia medica .. ( e< Re« spondendum haec m:.n i1ne veriLatem attingere, cc quonia1n in nutritione e t vita veget~li actu r~­ « quir irtur sanguificatrix, actu expet1tur nutn« tiva facultas e t genuinum calidum temper amene< ti. LJUOcl tras1n ute t san guinem illum jntro.duccc tun1, n ecessar:P e liam d esid eratur, ut conl1nuo <e n on effluat illud 11umicl um, e t calidum ten1pe« ra1ne11Li, quod te le liippocra le e t Galeno li~ .. « pri111 0 d c cl iae la oc taYo, primo d e tue~da pr~­ <c 1110 secunclo e t lertio incessantcr ab intern1s cc pri;1ci1Ji is e t ab acro a111J) je11te lacessilur, .a~t: o­ « i1c Yero ~e 1 t ·ttn1 c l i11tellcc lu s non conf1c1unt 1

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SEZIONE PRATICA

sibi propria obiecta sed solummodo ea r ecipiunt aut illustrant, non potest, qu.o d dissimiles mores h abet in d ~·scordibus locis permanere: disco·r dia rebellant, pugnant atque inter se dissiclent ignj s et aquae temperamenta: hae sunt p11ilosophiae medicae arcana n).

vrano. Non sent endosi più di continuare in d etto « incarico, dqmandò di r ~tirarsi, lasciò l a Toscana {< e si stabilì in Citerna, ove mQ·r ì nel 1685. « Mente dalle vedute mo~to larghe, si occupò ol1« tre ch e di medicina · anch e di agricoltura e di « fisica; inventò l 'igrome tro a corde adattato ad un termo•m etro·, ciò che rese questo più adatto all~ osservaz :iqni :m,eter~o1lo,giche . Fu uno dei maggiori propug·natori d ella scoEcco le frasi d el Colle r1guardo la trasfusione perta della eircq.lazion e sang·uigna ed in quest o del sangue. Esse sono abbastanza chiare; e, se casQ si può veramente dire che i risultati degli no,n sonQ indicati g-1~ strumenti atti all 'operaz:pstudi dell 'Harvey l1anno avuto un 'indub})ia inne, ques ta p erò è descritta in modo co·sì precisa fluenza sulla trasfusione da ll1i comp~uta per la da n o·n lasciar dubbio sulla sua possibilità, for· prima volta jn presen za di un sovrano. Le su e sa11che sulla sua g"ià avvenuta effettuazione. stesse paroJe lo atles.tano. Esse. si trova110 a paQualcu110 (De Renzi, o. c.) volle attribuire a g·ine 44-45 del suo trattatello cc Dialogo intorno ques ta una dire tta der=.v azione dalla scoperta delalla cultura della vite », in cui l 'Autore r affi gula circolazione sanguig 11a dell 'Harvey, ma cr edo ra un dialo•g o• t ra padrq·n e (sotto le cui spoglie che ciò non corrisponda perf~ ttamente a,l vero. si n asco·n de l 'Autore stesso), il Fattore ed il LaEsa tniniamo, le d a te. voratoife, i qual: discutono s11l miglior nletodo La pt11Jblicazio·n e della « Exercitatio anato1nica di coltivazione dell a vite e se vi sia qt1alcl1e mezd e 111otu cordis e t sang·t1inis circulatione n delz.q che r1e aumenti ~l reddito. Per s1)ieg·are di 1'Har vey risale al 1628, m a, nello stesso anno venche natura questo debba essere e quali effetti n e edito ~l libr.q del Colle, del q·ual~ vennero ri·· debba produrre, il Padrone p orta ad ese111pio la feriti i passi suddetti. Si presenta spontanea una trasfusione d el sangu e; il dialog·o tra i tre p ersod omanda: « è mai possibile che in uno stesso n agg\ si svolg·e nel modo seg·uente: anr10 colle scarse co·m u11icazioni di quel tempo tra· l 'Ingl1ilterra e l 'Italia si p o.te.sse avére nel· priP. - ... m a llna fra le altre (invenzioni), ch e mo })élese la stampa d ~. un libr-0 e nel secondo la mi piaceva assai p er l a g·randezza del p en siero e co n oscen za di questo, gli esperimenti sulla tradell 'utile, 110 sell'.1:pre cq·n ansietà bramata e cresfusio n.e e la, pubblicazione dei ri sultati relativi ?n . duta po·ssibile, benchè io non 11e avessi fatta la Molto prob ~ibilmente il Colle deve aver operato esperienza, e tale fu la trasfusione del ~ang·ue: . eh~ d a sè, iitd ipend entemente clagli studi d ell 'Harvey, fin d all 'anno 1654 alli 13 di agosto io ardr . d1 a rneno ch e il primo non abb ;.a avutq sentoTe palesare al serenissi1no Gran Duca in ogg'i. felic~ s­ d ell e iclee espresse sulla circolazione dal secondo simo d o-in i nante F erdinando II e d a me già scr1t~ sin dal J 613 e ch e non ebb ero una sanzione det a, che fino adess.o ha dato da fare e da dir' alle finitiva che dop·o 15 anr1i di esperienze. Un altro più celebri scu ole d!. Europa, ma perch è sen1pre fatto cla n ot are è che l'Università di Padova fu no1n · ha prodotto il desiderato effe.tto, p er ciò r esta la p alestra, in cui tanto l 'Ha,rvey quanto il Colle indecisa e parteggiata da, chi la spera e vilip esa e si eserc=tarono n ei loro studi : il primo come stucr eduta impossibile da chi fin da principio la veddente, il secon clo c.01n.~ studente e co,m e profes- de co,n mal 'o·cchio, e p erc'.ò ànco scon sig-liante l 'esore. Può d ar si ch G l 'ambiente ~ l a co·n 1unanza sperienza. La circolazione d el sa11g·u e scop er ta dal di maes tri e d i s tudi abbia infl11ito sulla, quasi dottissimo Arveo e l 'inestar dell e piante produspariLà dei risLLltati clegli esperimenti di quest ! sero questo· ter zo p ensiero nel m iq intelletto; e scienziati. Certo si è ch e non si può sulla scorta si co·m e diver se p·iante di diver so luog·o concorrodei dati cro·n olog·ici affermare ch e le dichiarazion o all 'aumento· d'un sol frutto, così potei faciln~ del Colle derivin q dalla sco•p erta dell 'Harvey. m ente credere che maggiormente potesse seg·uire n egl :, huo·m ini ~t animali della m ede.sirna sp ezie, con m egliorarne il s ug·o d 'un più g·io·van e; I1on voo1io adesso p q>rtarvi altre ragioni filosofiche e Se il Colle, pur parlando apert~1uer1te d ella tram;dich e cl1e mi diedero speranza, m a vi basti che sfusio·n e del san g·ue, n on diede notizia precisa non dispiacque il pensiero, n è fu cr eduto· i1111)ossulla sua effettuazione, })Ochi anni più tardi però ·s:bile si com e ha avuto t anto del verosimjle cl1e in Italia un al l.ro medico lasciava delle parole, h a tr~va to padrini in Ing·hilterra, in Francia ed che sono la l)it1 lampante dimostrazio·n e ch e tale ancora i11 Italia e vorrei aver lanto· di vita, che interventq n on ebbe culla in Ing·h=.Jterra, n è in riuscis.se p erfettamente, p er g·odern_e un ta.nto ])eFrancia, ma 11ella no>Stra Penisola. Questo medico n efizio·, o pure jo levasse affatt~ il pens1e~o da è precisamente Francescq di Dom enico Folli da questa sp eranza , ch e per esser mio parto, n11 sarà Popp·i (Arezzo) . · alqua,nto condonato se tanto l 'a!110 : l a sp er?. Nato i11 detta lo·c aJità il 3 m aggio 1624, non si F . - Oh se cotesta cosa r uscisse gua1 al declicò co•m e i S·U·Qi vecchi, parecchi d~3· quali avemo11do ! vano ottenuto dei su ccessi brillanti, alla p olitica p,, - Io nli creder ei d 'o·b bligarmi tut to il g·eed alla letteratura, ma, seg·u en do la su a· incl inan ere umano e vqi ine ne minacciate u11 g·ran biazione, ag·li s tudi delle scien ze naturali. Laureatosi si1110 .... . il fine di t ale inven zion e sareb])e cl i gioin med =cin a ver so il 1648, es~rcitò l a su a proiesvar e a tutti almeno nell 'infermità; se po: g1'huosjone in Bibbiena, donde ve11ne richiamato nel n1i ni se ne ser visser o male, provocl1erebbero Dio 16G5 per anelare medico particolare della casa Meforse a nu ovo d iluvio p er sp eg·n ere tal ca ttiva ' . dici i11 Firen ze . Qualche anno p assato alla corte g·ente e ]a m e111oria d i simil fa?c~nda , co11 1scorg·li rese insoppol·tabili l ~ catene di tale ufficio, ciare la vita com e h a del Yeros1n11le ap1Ju11to r hP per q u a11to ne ve11;sse al leviato dal :favore del soseguisse n el' pr~mo 11niversal dilt1vio ed i11 al tr i cc

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particolari, che d0Ltissima1nenle ha provati il Sig. Niccolò Stenone; pote11dosi dalle f~vole raccoglier e ch e tale trasfusion e fosse u sat a dagli antichi, come di Medea, del fonte e di Circe si l egge; e se è vero che sian o sta t : l i Giganti come h o sentito esserne ritrovali alli nostri tempi I 'ossature, n on so se Noè fus~e Gigante come li su oi figlioli ... ma il n on trovare più (d opo jl diluvio) può dipender e da due cause : l a prima perch è Noè non sapendo forse l 'u so· della trasfu sio·n e d el sangue, non l a p otè tram andare all'. posteri: e così appoco appoco venu ti in d eclinazione et in quella sol a figur a e grandezz1 ch e Iddio creò Adamo ed Eva, i quali per sap er grande infusogli d a Dio, p-0tè egli e suoi posteri servirsene e diventare giganti, p erchè st1pposto ch e l a trasfusione guar~ sca ed allunghi l a vita, f acilment e s'induca a credere ch e p ossa far ing iga·n tire, usa11dola dico avanti si finisca . di cr escere con sangue di giova11etti più fecondo di umido. rad =.,c al e ..... li' . - Orsù prevedo ch e n oi saremo liberi da lll1ovi di1uvii p er chè i1on credo ch e la trasfusio11e sia per fare mai t~nti danni al g·en ere t1mano: ch e in s11perbito· meritò t an to gas ti g·o, almeno J)fegh iamo Dio che no11 r ··esca se cjò seguisse. • •

Ilo crecluto di riportare i11tegraJmente tutto il brano d el « Dialogo della coltivazione dell a vite >) riguarda11te la trasfusion e d el san gue per d are u11a 1)r o a inconfutabile s1.1lla priorità dell 'Italia in quesla operazione. Anche qui è quest=-0ne d i date. Si sa, cl1e i1el 1657 (l 'ar1n-0· stesso· della morte clell 'Harvey) Cristoforo vVren, fondat or e d ell a Socie1à delle scienze in Londr a, propose un 'op erazione cl1e, co1nprovando nel modo più evidente l a clottri 11a harveyana dell a circol azione san guigna, venne ritenuta con1e un rimedio eccellente i1el] a cura d i varie mal at t =e. In seguito all e persuasioni del Wren altri s tudiosi i11glesi, Timoteo Cl arke, llo berlo Boyle, Hensh a-Yv e Riccardo Lo,ver, fecero d elle esperien ze iniella11do dei rimedi nelle ve11e d egli ammalati quando non pote.v ano ingo~1ar e. Ciò succedeva n el 1657. · ~Ia tre an11i prima, se si deve credere alle dicl1iarazioni del Folli, le quali doveltero avere una base di veri Là se non vennero rinnegate da nessun scri ttore dell 'epoca, nel 1654 l a trasfusione d el sangue era cla questo l\Ied ico « palesata » al Granduca di 1'oscana. Qual : limiti raggiunga nel sign ifi ca to tal e verlJo è difficile a precisar e, gi acchè esso può indicare sia una vera e propria esperien za e eguiia « p al am et aper te » davanti al Sovrano sia i11vece ìl solo enunciato ver])ale di questo p oss:bil e i11lervento senza alcun esempio eviden le. In allre parole non si h a l a prova certissin1a ch e Folli abb ia e eg·uito davanti il Gr anduca la trasfusione d el angue, per ò si h a l a quasi assoluta certezza che ques la è avvenu ta tra l e parel i del l aboratorio su co rpi di animali se no11 su quello di pazie11li un1an=. 1'uLlo ciò rende inneg·abile l a priorjtà d egli stucliosi i Lar an i ·u gli s tranieri rig uardo alla trasfus io11e del sa11gu e. l\1a v'è di pi\t. Se l a s tamp a è <ft1ella cl1(l con trilJui ce e talora co tit11isce il diritto di priorità, q u e Lo appartiene, per q u anto rig t1arcla la dc crizion e cl ella tec11 ·ca d ella trasfu sione . n<l t1n altro ital1ano: Carlo Fracassali. Mentre in In g hille rra si e 0g ui,ano l e ricordale ricer che

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dai surldetti studiosi, in Italia il Fracassati compiva Je medcs\me prove e nel 1665 pubblicava i risultati nel « Tetras anato1nicarum epistol arum » dire tte al ~ralpighi, in cui dà un 'esatta relazione delle sue esperienze e d elle sue iniezioni di sostanze acri , in seguito a lle qual: seguiva la morte degl i animali . Contemporanea1nente a quest 'opera usciva a Berlino il tra ttato di Giovanni Sigismondo Elshol z (« Chysmalica nova ))), ~l quale dava anèhe il risullato quasi u guale dei suo! esperi1nenti . Solo l 'anno d opo, 1666, Giovanni Ba ttis ta Denys, professore di filosofia e matematica in Parig:. e medico d el re, eseguiva la trasfusione di sa11 gue di agnello n elle vene di un giovane di 16 a nni, spossato dalla febbre in seguito a frequenti salassi e lo guariva (in « Journal des Savant s )), 1667, pp . 87-185) . Gli studiosi inglesi solo nel 1667 pubblicarono n elle « PhilosoJ'ical tran sact :pns » i risultati delle 1oro esperienz~. Pochi anni prima cc u110 scritto.re assai paradosso » (come lQ chiama lo Sprengel, o. c., v: 3, p. 235) Giovanni Daniele lVIajor 11ella sua opera : Prodromus a se inventae chiru rg iae infusoriae (1664), aveva tentato di appropriarsi la glor:a di aver trovato l a trasfusione, ma I 'aveva appresa da altri, p er quanto t entasse invan o n ella · su a nuo·v a operetta (( 'fria n ova i11ventà )) (1669) di dimostrare la gertuinità della sua scoperta.

'ferminato l 'esame clei primi studi sulla trasfusione del san g ue, occorre p er il nos tro scopo· trar11e delle con segu enze e g iu11gere ad una con clu·.q11e d efinitiva. Da quanto si è visto e basandosi speci almente s ulle date di pubblicazio11e d ei l avori, illustranti i risultati d elle esperienze al riguardo, n on si può ch e affer1nar e nel modo più r eciso ch e la trasfuione del san gu e fu u r1'op eraz:one di origine prettamente italiana e ch e n ella n ostra p e11isola dalle opere del Ficino, del Cardano e sp ecial111ente del Colle ~ d el Folli p artirono le prime idee, e 1e prin1e notizie d i esperimenti, le quali, r acco·l te, assimila te ed a mp.J =ate dagli .studiosi tranieri e dai n o,strani produssero a dist anza di d iversi an11i l a pubblicaz jone di un caso· di trasfu sio11e di sa11guc animale all'uomo. Si p arl a di << pubbl =,eazio·n e », g iaccl1è negli scritti dei nostri n1edici : Colle e Folli, pur parlando chiaramente di ques t 'o·p erazione, n on si d à la notizia precisa della sua avvenuta effe ttuazione n ei riguardi d el 111odo e dei sQggetti so l teposti. V 'è bensi la dichiarazione, da p arte del Folli di averla d escritta, 1na per or a quest a r elazion e, se esjs te, n on è ven u ta alla luce. Resta ad ogni modo di 111ostrato ch e la trasiu. ione d el san gue è di orig ine italiana ed è da par te n ostra dove,r oso co1npi ere questa rivendicazione d i . una delle tante glorie della n ostra scienza medica, ch e g'.acciono dimenticate o ven gono usurpate dagli s tranieri. Ricord erò p er finire ch e, mentre in parecchie torie d ella medicina si tace in questo campo sul con tribu l-0 portalo dagli Italiani e più an cora (si co1npre11de), sulla nostra pr:orità, ed in altre se ne fa11110 appena pochi cenni, un Francese, comp il a tore del cc Dictionnaire des scien ces m édica-


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SEZ IONE PRATI CA •

les » a pag. 176 del vo1. 4 riconosce la priorità del Folli con queste parole: « Il parait aussi avoir « été le premier qui ait essayé lé\ lransf11sion, « opératio11 que les accidents redoutables ava~ t « fait interdire par l 'Autorité ... » . Infatti nel 1675 la f4coltà medica di Parigi in seg·uito ai gravi accidenti successi sollecitò ed ottenne dal Parlamento ~l veto a, quest 'operaz'.-one e l~ condanne più severe per quelli, che avessero osato di tentare questo intervento sull 'uomo. Do,vett.e passare molto tempo << Jors<1ue les . anglai!?, h ardis « jusqu 'à la témérité en chirurgie se sont avisés e< d~ la, pratiquer de nouveau il y a quelques cc ai1née1 s ... )>. Superato· così il primo ostacolo, la trasfusione del sangue andò subendo attraverso tutti i tempi continue mod1fiche, pur rendendo sempre alla 1nedicina ottimi servizi. • 1

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' ' ES ALIO

ANDREA. Opera-edi z. .-\ll>i11u -Ll1gd un i Ba-

taYorun1, 1725.


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IL P OLICLIN,TCO

[ANNo

XXXVII, NuM. 33)

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI

Co ì riesce agevole determinare l 'azoto residuo evitando la distillazio·n e e l ':.mpiego di soluzioni n ormali .

Reale Accademia di Medicina di Torino. Seduta d el 4

lt~glio

La tripaflavina nella cura della maltese.

1930-VIII.

Presidente: Prof. BALP.

Analisi capillare e siero labilità. •

Pr of . A. BRos sA ~ dott . G. BozzoLo. - È nota la proprie tà ch e là, carta da filtro ha, d !, fissare u 11a sost an za p osit~va Q- di lasciar diffondere una sostan za colorante : questi fenome11i vanno co11osciuti sotto ~l n ome qi elettro-capillarità; la car La cos] si comporta c-0n1e se fo sse un ammasso di l ubi cap~llar?)o Gli 00. hanno s·tud~,ato l 'influenza che può avere sopra tale assorbin1ento capillare delle sos·Ia11ze colorànti l 'u so di sostanze i proteiche e precisam ente d el siero, ~ trovarono ch e un colore positivo addizio,n ato a sier o ha tendenza di ve.oire m eno f:ssato ed a magg~ormente diffonder si. L 'op p os tò avvien e per una sostanza colorante n egativa . Per ragio1~i tec11ioh e ven~ero soltanto st l1d iate s·o stan ze colo:ranti posit ive e colloidali e più precisam ente ~l n act-blau. Era ovvio· il cercare se le varie s,p ecie di s:ero (o san g·u e) comunicassero un 'azione adsorbente diver sa alla sostan za colorante st udia ta: e ciò ir1 base alla diver sa composizione del siero (sangu e) n ei su oi co1~pone11t~ prot eici (aumento o• dim~ ­ nuzione di globul ir1a n el sjero, aumento o di1ninuzione di globulina e . f~l)r ino·geno n el sangue). Gli 0 0. presentano d elle tavole illustranti il comp or ~an1e11t o di sier o gravidic.o . e. siero fetal.e doiVe t ali comportam enti sono t1p1ci. lVIeno evidenti sono le differ en ze tra il siero n ormale ed il sier o carcino111a toso·. La r eazione è una semplice r eazion e di labilità aspecifica, m a ch e può porgere un valido aiuto diagn ostico . La r eazion e è documentata su una carta da filtro.. 1

Un micrometodo diretto per la determinazione dell 'azoto residuo nel sangue. Prof. G. A. BRossA e dott. L .. GEDDA. - I metodi ch e servono a questo scopo son -0 una derivazione d ei. 1netodi originali di Kjeldahl o di Folin. Di quest 'ultimo espon gono particolé\rmente le difficoltà d~ tecnica. A m otivo di ciò i relat or :~ p en sarono di stabilire un nuo•vo micr o1net odo dire t~o· basato, su una reazion e co~orante ch e l 'ammoniaca presen t a ~ e cin1entat a co11 ipoclorito sodico in p:r:_esenza di fenolo.. La reazio11e è d i u ri bleu inten sissimo ; per qunnto f i 11 d al secolo scor so essa venne . in . seg uito trascura ta; fu già studiata quant1tat1vaman ~e rla 13rossa e d a Fontan a. In or di11e a tale reazione i relatori precisarono i vari le1n pi d el micr om etod·O· u sando' una pa~­ tic-0lar e dealbu1n inizzazion e con acido solfo salicilico l 'i11cen eriro ento con acido solforico e solfa lo p otassico, l a neut:ral~zzazione con idrato sod :co e l 'an alisi finale colorimetrica.

Dott. CoNTERNO. - L 'O. ha curato· 14 casi di febbre inal tese e ne ha segui to il decorso. La tripa flavina fu usa~a alla dose di 10 cc. di 'soluzione al 2 % p er iniezioni endovenose, che venivan o ripetute ogn·~, due giorni per 8-10 volte . Ebbe i.I 64 % di guariti. Non h a trovato delle controindicazioni di sorta alla cura. Pochi amm ala ti ebbero dei vo1m iti n élle prime ore dopo 1e iniezio,n i e sen so d~ calore alla faccia: ):.. 'O . notò ancora una intensa pigmentazione gialla d ella c ~t.te e delle orine dopo le iniezioni, 1na a questa colorazione non potè attribuire alcuna importa nza, perchè tutti gli esami prati.ca tj furor10 nega t ~vi . Il Segretario·; Dott. G. VILLATA.

.Accademia Medico-Fisica Fiorentina. 'Seduta del · 3· lt1glio· 1930.

Ricerche sulla identificazione dell'en.terococco. Proff. M.. DECHIGI e· G. MusETTINr. - Gli 00. studiarono 24 ceppi di streptococco, differenziando fra questi un gruppo con caPatteristiche biochimiche e biologiche abbastanza costanti, ch e corrispondeva110 a qtielle dell 'ente:rococco. V ~sta però la labilità di certe qualità, così dette obbligatorie . dt questo inicr organisn10, ritelilgono d oversi all<;lrg8;re la denominazione classica, parJn ndo pitit t.osto di enterococchi e vedendo i11 essi streptococchi di regola t~rmo- e biloresistenti, n on ch è capaci. di scindere l 'esculina e più incostantemente l a. mannite. . . . . ~

Aspetti della ·flora batterioa nel corso di una enterocolite cronica. Prof. ~lf. DEc H1c1. - L 'O. ha studiato sistema- . ti camente un caso· di enterocolite cronica, stabilendo innanzi tutto i numerosi simbionti , differf n ziando fra quest~ l 'enterococco di Thierce1:,.n , 1n e l tendo in evidenza l.1n principio litico e osservando flu l tuazi-0ni d~ll a flora m.icrobica e d el ba ttericfag0 n ei vari periodi della affezione e in r appo·r to al vario. a11damento clinico . 1

Apparecchio per tracheo-bronco-esofagoscopia. ' Dott. A. · 0nLANDINl. L 'O. accenna breve1nente ai dati s~orici della T. B. E. ; d ice quali crede le rag:oni dell-0 sc~r so sviluppo che quest a ha jn I talia e presenta il suo nuovo apparecchio·, descrivendone i vantaggi e intratter1endosi brevemente su la tecnica della T. B. E. I 1

Prime ricerche con l'ergotamina nell'encefalite cronica. Do tt. U. S1l\IONDI. - L'O. espone il risultato di alcune prin1e ricerch e con l 'ergotamina nel1'en cefalite cr onica. Essa ha dimostrato di posseder e un 'az:1one d eprimente sul tono · muscolare sar coplasmatico con risultati quindi favorevoli sulla rigidità. Nel quadro ematico dop-0 iniezione di er go tamina si ha una not evole monocitosi e~ un a m od esta eosinofil:.a senza t1n accentuarsi 1


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[ANNO

SEZIONE P RA T ICÀ

,della linfoci tosi, che egl~ h a riscontrato in tal . sQ'ggetto. Il t asso· della colesterina i1el sangue dopo iniezione c11 .ergotamina noiri, si è modificato• in maniera · apprezzabile e costante.

..

Seduta del 10 lugl:p 1930.

Sopra una maggiore resistenza alle soluzioni ipotoniche degli eritrociti circolanti nei capillari cutanei in confronto a quelli circolanti nelle vene .

..

Prof. A .. MONTANARI. - L'O. espone le proprie ricerche suJ.la resistenza globulare, condotte in 24 soggetti, co1nparat.ivamente ··sul sangue capillare e venosq. ·

Calcolosi multipla dell' appèndice. .

,

.

Dott. D. MEsSUTI. - L'O. illust:r::a un caso, da .lu i opera ~o d~ urgenza, di calcolosi multip,l a del! 'appendice ("Q . 6 calcoli verl, d~ grandezza varia) co n app~ndice perforatjva. L 'ammalato è v~vo e sano'. L 'O. si ferma a fare delle co·n siderazioni sul numero e sulla compo·sizione chimica dei calcQli stessi, presentando pezzi, preparetti e d isegni. 1

Sulla terapia pituitrinica per via nasale nel diabete insipido. Prof. A. LuNEDr<.:r. - L 'O.; ricordati i benefici effetti che ha la tera~a pituitrin!ca contro la · poliuria e la polidipsia nel diabet~ . ins1pido e i notevoli inconvenienti che essa presenta quando si impiega jl metodo delle in;ezioni sottocutanee, inconYenienti rappresent3:ti sopratutto dalla ne.cessità di iniezioni ripetute p er l a breve durata dell 'az.io11e del merlicamento e ricorclati ~ buoni r isul tati ottenuti di recente co·n l a s-0·m ministrazione di polvere del lobo p-0sterio·r e di ipofisj l1er via nas~le , presenta un caso che è stato trattalo appunto con tale m etodo e nel quale i risu l tat~ sono stati veramen,te ~ncoraggianti. J Seg retari : L. P1ccHI e P. NrccoLINI.

Soci età Medico·Chiru1"gica di Trevisoo Seduta del 2 luglio 1930. Presidente: Prof. P . FronANI. ·

L' epitelioma maligno sperimentale su cicatrice cutanea . l)rof. G. CAGNi;:rro e A·~ CESTARI. - C0ilnunicano ~. r isultati d i ·1netodiche ricerche sperimental i is litt1iLe con l 'objettivo di accertare se le ·Cica~rici cutanee co11segl1enti a scottatura d~ secondo e terzo grado si prestino a fungere d~ matrice dell 'epitel iom.a generato, d~ uno st1ID:?lo ·Chin1ic-01, come è l a spaln1atura d!. catran1e. Losservazione clinica ha da tempi immemorabili segnalato che su cicatrici cutanee p~ò svil~ppar~ un tumore maligno, sen,za che finora 1 esper1me11to sia riuscito -~ r:,p rodurre il fenomeno. L.,i nge11lissima messe di lavoro sul caD;cro da catrame non arreca in propo si~<> alcun d ato probativo. Jores, sul p adiglione auricolare del con iglio, e, d.i recente Parodi , su l dorso del top? biar1co non 11a11no po tuto confortare con la riprova ' sperimentale ;,l portato dell 'osservazione .clinica ; anzi entrambi questi autori negano al 1

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tessuto di cicatrice ogni' attit udine in merito. Gli 00. sono i nv~c~ r iusciti a confez:rnare sperimentalmente ·il fattQ, assistendo grado a grado allo sviluppo dell 'epiteli9ma dall a . forma di verruca papillomatosa, a quella di genuino cancro infillruto. . Gli 00. illustrano la loro CQmu nicazione con epid~1 ascopie e microproiez~oni . . •

Intorno all'atonia gastrica postoperatoria·, e ad un nuovo mezzo per prevenirla. ' . Prof. D .. CA~AV.\RA·. ·- L'O .. tratta brevemente dell 'atonia gastrica post-operato,r ia · (specie di par alisi che c-0lp isce talor a lQ stomaco dopo gli interventi chirt1rgici) che ra,ppresenta una · delle p iù gravi e temibili compl =canze èh~ minacciano gl~ operati: compl~cpnze contro· le: quali talora non gio;va alcun ·mezzo:· terapeu tico: - L .'Q. si è' proposto1 di ricercare un mezzo per prevenire tale atonia, e lo ha, trovato nell 'iniezione. di estr atth i p-01fisar~, da· praticarsi nello spessore. delle pareti gastriche subitQ dopo l 'intervento.· In una quindicina di o,p erati tratta1i con questo metodo il decorso post-operatorio fu èei più felici .. L'O. quindi crede d~ poterne oonsig1iare l 'uso su vasta scala. · Note ed osservazioni di patologia del mesentere. Dott. G. BoMFI. - L 'O. riferisce su sei casi di affezioni del mesentere, ve:o,uti in sua osservazione per av~r generato· sindromi · addominali acute; due casi di cancri del mesentere, un caso di peritonite purulenta diffusa da perforazione intraperitoneale di glandQla, mesenterica suppur.ata, tre casi di occlusione acuta per volvolo tot ale dell 'iloo da torsione della rad:ce mesente• rica. L 'O. riferisce i risultati de]la cura chirurgica, e richiama l 'attenzione sulla rari1 à delle affezioni stesse e. su alcuni particolari puntj del quadro r.1 :,uJco•. e del reperto oper~torio.

Contributo ailo studio della sifilide intestinale. Dot~. S. P1LLONI. -·

Dopo aver premesso che oggi, inercè le Jnoderne possibilità diagnostiche si Lrovar10, pi"L1 frequenti i casi d i lue del tub~ digerente, illuslra un caso clinico di osservazion e personale. Si tratta di un g!1ovane che presentava sin ton1i di occlusione intestinale; la radiog·raf ia lnise in evidenza uno strozzamento· a f~rro di cavallo in~eressante 4/5 del sigma. Si escluse Ja diagnosi di fatto tubercolare data la sede del processo e dato che le les:'°ni tubercolari con esito jn ste11osi difficilmente decorrono silenziose. EssendoiVi lue celtica nell'anamnesi, si pose la diagnosi di stenosì sifilit:ca e si iniziò un 'intensa cura specifica con la quale venn e a11che elin1inato il dubbio di coincidenze moi'bose perchè la terapi~ spec=ifica restituisce comp1e~~une11te la canalizzazione del lume intesti11ale. Interessan te è n otare ch e nessun risul1ato si era })Otuto ottenere mediante cura arsenobenzolica, e che il su ccesso si dovette al mercurio usato per frizio11i esterne in forma di unguento. Un'ult ima radiografia esegu =1ta due anni dopo la guarigio11e clinica dimostra essersi mantenu te integr e le condizioni an.atomiche dell 'i11testino gu~rit o .

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LANNO XXXVII, NuM. 33}

IL POLICLINJCO

Società Medico-Chirurgica Bellunese. Sedute Qel 7 mé!ggio e d~l 4 giugno 1930. Presidenza : G.. Prnn1, presidente. La cancrocirrosi del fegato.

Prof. L. MANINI. - Nel QecQrso di quest'anno h a diagnosticato due cas~ di cancrocirrosi del feg ato, e n,ell 'unQ e n:ell 'allro ca,so la diagnosi cliD:ic~ fu COD:fer~ata .d~l :r:~pert.~ di au~ops~a. L O. fa, llll:a de scr1z :i0n,~ succin,ta dei due predetti casi. Pqichè la cancrocirros~ del fegato non è u~a malattia molto rara,, e con:siderando che nei trattati di patologia medica si fa di questa ent~tà morbosa un: accen:n,o troppo sommario riassume i crite:r:~ cliD:ici che d~vo1n:~ guidare all~ diagD:osi di questa, forma morbosa, e mette in rilievo ! da,ti qifferenziali per. dist~guerla · eia al tre affeziQ>ni che clinica~ente potrebbero scambi1arsi e~ essa. Risulta.n do l.~ caD,crocir:r:Qsi Qel fegato dall 'asSQCiazione di due proo~ss~ morhos.i (il cancro e la cirrosi) espone le ragion~ per cui ~-n ogni verosimiglianza si deve ammettere che alineno riella generalità de~ casi pr~ceda il processo cirrotico µ qt1ale preparerebbe le condizioni favorevoli per lQ svqilgersi successivo di · alterazio·n i n:eopl~s ttche. Su un caso di Jinfogranulomatosi addomimale.

Dott-. G. M. ZANINI. - Illustra un caso di li11fogranulomatosi addominale il cui interesse è da,to da,l decorso acuti.ssimo e dalla .sintomatologia affatto pa,rt~colare. · · · Si tratta di un uo·m o di 33 anni, forte bevitore. La malattia si iniziò alla metà dello scorso febbraio con. sintomi va,ghi (malessere, astenia, d?lor~ . di ventre) cui dopQ pochi, giorni si aggiunsero febbre alta continua remittente accompagnata da dia:r:rea, e poi m eteorismo, gorgo·g lio ileocecale, modicQ tun'l,o·r e di milza, sensorio obnubil ato . L~ diag11osi clin~ca fu d4' prohabile infezione i11tes tinale, sebbene la reazion~ di Widal si 1na11tenesse n egativa. La morte sopraggiunse, . in seguito a progressivo peggioramento, e per l a comparsa di un flemmone gazoso alla c:osc~a destra, il giorno 11 marzo. L 'autopsia dim,ostrò che le ghiandole linfatic~e preaortiche era,no notevolmente i~grandite e ?1 aspetto neoplastico; esse comprimevano ~d i:iglobavano j vasi i~esent.erici alla loro radice (11 ~hc potrebbe spiegare la sintomalo·l ogia inLest1nale) ; l 'esame istologico di esse dimostrò la tjpica s truttura d~l linfogranuloma maligno . . ~ 'O . !n iste sulla djfficol là della esatta diagnosi tn 11itam: mancavano· tumefazio·n!, ghia11dolari paJpa}Jili ., mancava il prurito cutaneo , la febbre era cont1nua, il tumore di milza modico. Sul problema del ringiovanimento.

Dotl . G. Pnorr1. - Questo va inteso n on nel sen so ... esst1ale, come si fa comunem ente ina n el sen so di una riattivaz ion e dei processi ' 1netabolici dell 'organismo. L 'O. partendo d al con cett o ch e la Yeccbia~ a può es ere rappresentata co1ne uno stato di car enza ormonica (anormo·n ia), e d alla con statata esi lenza n el an g u e u1nano delle radiazioni m i-

toge11~t iche

scoperte dal Gur,vitsch (radiazioni che 11anno fra Je altr.e la prop,r ietà di stimolarela ~ariocinesi) , espone un suo metodo d~· ringio-v.animento che egli pratica con successo da oltre 4 anni. I~ pote~e :r:nitog~netico d.el. sangue è molto più attivo n ei g1ova~1; è possibile misurarlo facendo agire il sangue su culture di determ;~ati ferm ent~ (saccaromices, nadsonia, ecc.); la iniezione d1 sangue ricco di radiazioni mito genetiehe p7oduce n el soggetto eh (} lo riceve, se è in stato di carenza, \In aumento del potere m~·to·genetico, e. se1nbra ~g.1re m?lto f~vorevolmente sui processi. metabolici dell organismo (probab.i lmente per l '1nfl uenza che esercita sulle ghiandole endocri-n e) ~ l 'azotemia d~scende, I '~lim,inazio:n,e dell'urea e de~ cloruri aumen:ta, ... E anche la c.e nestesi del r icevente, ne viene favorevolmente influenzata. La tecnica di cui l 'O. si serve è molto sempl ~ce e consiste in, un.a serie di iniezioni endomuscolari di sangue (~miinn·esto) prelevato da un datore appartenente a un determi1n ato adatto gruppo san guigno, e il eui sangue all'esame preventivo si è dimostrato ricco di radiazioni mitogei1.etiche. .. Segue una discussione alla quale partecipanoi soci prof. COLLE e dott. TANI<'ERNA. 1

1

L'alternazione dei climi mare e montagna nella cura della tubercolosi chirurgica.

Prof. S. VACCUELJ.I. - Il valore di un clima è basato sulle reazioni1 che suscita in un dato individuo in quan t.o tùtti gli organi subisco,n-0· una eccitaziQne verso l ;accomotlamento al nuovo amb iente. Pertan.to. U clima ha un valore solamente nei rapporti d~ quegli individui1 i quali a ques to clima. non son.o' abituati. È noto come la tul)ercolosi ossea tragga no:tevolissimo giovamento dalle. ct1re elio-climatiche. Tutlav~a succede spesso, dato il lungo decorso della malattia, che dopo· lunghi mesi di perman enza in · un dato clin1a, vengano a cessare gli s tin19li utili e che perta11to il progressivo miglior ame11to subisca un arresto. 111 questi casi può essere di gra11de util~tà 11 cambiamento· cl =, clj -111a; e dato ch e i climi n~are e montagna pure esse11do specifici 11ei rapporti della tubercolosi ossea 11anno compone.nt.j n1eteorologici diversi , così poss.ono con vantaggio essere alternat~ ind l1cendo nell 'organismo s~mpre nuov~ sti~oli. L 'O. .p resenta varie stat istiche a sostegno del suo asserto e fa vqti eh~ questo concetto del1'utilità dell 'alternazione dei climi sia più larga- mente conosc iuto · ed applicato dai medici e dai dirigenti gli Enii assistenz;.ali. Sulle perforazioni gastriche e intestinali.

Prof. G. CoLLE. - Riferisce su venti casi, nove éli 11erforazioni gastrich e da ulcera, nove dj apven cr ·ci te perforata, uno di perforazione dell 'ileoda tifo, uno di perforazione dell 'ileo da ascaridi , tutti sotlopo. ti <tll 'intervento; di essi -guariti ottoperforati gastrici ed otto perforati appendicolari . Rit=ien e ch e ~l buon esito, specie p er i gastrici, sia dovuto · alla rapidità ed alla semplicità del 1'intervento (occlusione della perforazione e gastro<li a iunostomia) alla detersione meccan.ica accuratà del peritÒ~eo, alla somministrar.io11e . di scar so a nestetico gcr1erale (etere), alla appl~~a ­ zione di drer1aggi multipli , m a in parte anch e


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SEZIONE P RATICA

ad altro, fattore indipe11dente dall 'o·p erazione, e .cioè al fa tto ch e il contenuto gastrico• anche copiosamente versato in peritoneo n on è di per sè i nfettante: non lo sp a11din1ento, ma la p er sistenza p rolungata dello span,d~.1nent o., provoca peritoni te. Per gli appendicitici crede che il buon esito s ia stato dovuto all'età ; in individui no·n più g iovani· la perforaz ione appendicolare d eco,r re inolto meno g ravemente ch e ne: soggetti g iovanissimi, forse perchè, dal terreno su cui si piantano, i germi r isen tono o, u n esal tamento, o• una atte11uazio11e della loro virule11za.

Contributo alla cura della tubercolosi articolare fistolizzata col Metodo Solieri. Dott . M. lVCANTOVANI OnsETTI. - Po ichè la d iscussione pro e contro il m etodo Solieri è anc ora viva, l 'O. ritiene 011portuno u11 modesto con .tributo casjst ·co all 'ar gom ento. Egli ha trattato con tale metodo. 6 casi (2 d el .g o1nito, 2 dell 'an ca, 1 d el ginocchio, 1 del piede) .ed in ~ d i essi ha otter1uto un risu ltato, ottimo dopo un periodo d i trattam ento d ella durata da 8 ~ 2ù mesi; in un caso ha dovuto sospendere il trattamento perchè ad o·g n i tentat~vo si notava un ag·gravame11to., aggravamento· che egli ritie11 e dovuto alla infezione piogen,icB: inseritasi n e1 fow laio tubercol a re. L 'O . t> del parere che questa infezione secondaria rappresenti l'ostacolo più serio al inetodo Solier~ e che ad essa siano dovuti certi ca ttivi risu l ~a ti ; p er ev itare e superare questa infezio·n e c r ede ch e sia sempre necessario· prep ar are accurata1ne.n te l 'articolazione malata (vuotare ascessi, r ascluar e gr anul azio11i, ecc .) com e h a indicato il Solieri s tesso e gl :, 1\ A. che si so110 occupa ti d ell 'argo1nento. Prof: P1En1. - Oa lung·o t en1po è divenuto un fautore cle1 rnetod o Solierj per i risu ltat i favorevoli che. 11e h a frecruc ntemente o~ tenuto . ·Naturalme11te esso appare u11 inetodo di cura di ne.cessj tà e n on di elezio11e; è adatto sopratutto per i p azieuti d elle classi d ·sag·iate, ch e n o11 possono sopportare. la spesa della cura in appositi istituti, o dell a l unga d egenza n,ei r eparti ospedalieri . l / es,p erien za dell 'O .. si es te11de fi11ora a cir ca 30 -casi (d :, cui alct1ni ancora in corso di cura) con una percentuale d i su ccesso cl1e si ag·gira intorno all 'SO %. H.ecentemente l 'O. h a r ealizzato una nu-0 va in·dicaz ione per il m etodo· Solieri ·nei casi di resezio1n e articolare prat icala per processi tubercolar:, n.ei quali al to,g'liere del primo apparecchio s i osser van.o i segni di una · r ecidiva d el processo tubercolare~ questi casi, che altrin1en~i finiscono <{uasi sempre con la a1np·u tazione, sono stali non -Oi rado guariti <ialla cura alla SoJier\, Prn.f ' '··\r:cHELLI . Sel)])en e eg·li diriga u11 sanatorio (l sti t. u to Codivilla cli Corlina d 'Ampezzo) n el quale la tubercolosi chirurgica viene trattata ·co11 ~u t ti i p :.ù svariati e con grui metodi mo·der11i dj. cura, pure ha jn alcuni speciali casi (artrosino,v it i tubercolar i inultifistolizzate in pazienti che voller o r.011t:,nuare la cura a domicilio) o·s ser' 'ato qualche bel successo d el metodo Solieri. B difficile comprendere quale sia !.l m eccan i1

smo di azione d i questo ; ma forse h a u11a gran parte di mer ito la perfetta immobilizzazione che e~so r ealizza.

Tentativo di cura chirurgica della ipertensione arteriosa. Prof. G.. PrEnr. - Nel Co ngresso d ella Socjetà Italia11a di Medicina del 1924 :J prof. PENDE ventilò Ja p ossibilità di una cura chirurgica dell 'iper tensione qr:eriosa primitiva; p artendo d al con cetto ch e la p a tog·er1esi di questa vada r~cercata in u110 squ ilibrio endocri110 co n p r evale11za d ella secrezione midollare delle cap sule surrenali, propose la r esezione dello splancnico d i sini stra, che innerva ambedue i su rreni. L 'O. ha per il pr:,mo·. fissa to la t ecnica e esegui~o, n ell 'u-0.m o la resezione degli spla11cnici , per combattere certi stati atonici dello stomaco e d ell 'in:estino; e ha constatato ch e in realtà in· questi casi si verifica d:. solito dopo l 'op erazione un a])IJassam enlo della pression e arteriosa . Ha applica to, per la prima volta questa 01)erazione (resezio11e d el g·rande e piccolo s1}lan cnico di slrl i. tra) in una paziente che presenLa all 'assemblea . s:, tratta di una donna di 67 anni che da 14 anni soffriva .d i p alpitazioni cui d all 'est ate scorsa si aggiungeva sen so d i violenta cos~rizio,ne r etroslernal e, se11za irradiazion i doJoìfose; qu·e sti al tacrh: si er a110 r esi più frequenti e violen ti n ea li u l ti n1i mesi. l\Ia11cavano sintomi di lesio,n i valvolari e di arteriosclerosi . La pressione sanguigna al Pachon er a l\1x 200, Mn 110. ll 14 1naggio l 'O. praticò la resezione cl '. ambedue g1i splan cnici di sinistra; dura11te l 'operazione potè palp are l 'aorta toracica e con s ~atare l 'a sscnza dì les ioni arterioscler o tich e. La pressione san g uign a m :surata 20 g ior11i dop o l 'opernzione d à fvix 160, l\f n 100. La p aziente ·non J1a, rlopo l 'op er azio11e, avvertito, clistur})i sogget tivj. Ce.r to è troppo presto per p a·r lare d i u11 su ccesso m a il tentat=1vo merita forse di essere fin da ora segnal&to. 1

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La resezione dei nervi otturatori nella cura delle paresi spastiche . Prof. G. PrEnI. - ·Nei p azienti con paresi spast: ca d egli arti inferiori (e t ipicamente nel morbo. cli l ,itile) si verifica abitualmente una co11trattura di quest i in adduzion e, e r o:azion e interna che ostacola grande1uen te ~l camn1ino. In questi casi si praticava f'nora l a leno lon1ia d egli adduttori cort risul tati spesso mediocri. Recentem ente Selig h a proposto invece di resecar e i 11ervi ottura:ori. L ·o ha praticato l 'operazio11e in 3 p azient \, di cui prese.n t a t1no all 'assemblea e si di chiara soddisfa tto dei risu] tati ottenuti, ch e nel più antico caso si n1anlengono alla distanza di o] tre 3 ann~:. Egli procede alla resezio11e cleg-Ii o~tura lori dalla via addominale extr aperiloneale, a ttraver so incisione inedian a soprapulJica. Questo processo· 11a tre va11t ag·gi: 1) pern1ette cli r esecare gli otturator: cli ambedue i lati attraverso una incisione unica; 2) sezio11a i 11ervi pr:n1a cl1e da essi i d istacchino i rami di sud divisione; 3) è t ecnicam ent e molto più sen1plicc e facile ch e non l a resezione a ttraverso incisione crurale. Il S eg retario: Dott. G. LocATELLI.


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co11cluso co111c la i11Lrader1noreazione alla Società di Scienze llediche colesterina coll oidale IJer111elle di sYel are il t erre110 artritico aYc11clo gli .!\ •..\.. o ttenuto la forn1adi Conegliano e Vittorio. z:,011e in sede d elle i11iezio11i d~ tofi volle eseguir~ Secl uta d el 5 maggio 1930. delle esperie11ze di co11trollo su 40 soggetti di l)re icde il Prof. A. CoLETTI. c ui 20 i1on affetti d i forn1e artrit] che. L'O. r)ervenne ~i seg11en ti r~sultali: La modificazione di risonanza delle basi polmonari in 1) l 4 in ~raclcrn1oreazio·ni colla soluzione co1rapporto alla posizione degli arti superiori. loicla1e di coles ter i11a r ';sciro110 positive in tre quarti cl ei casi da 1ui scc lLi fra l e n1alattie artri-· Do tl. G .. V ASCELLARI. ~ J.,'(). a endo1 cla 11101L: l icl1e e litiasic11e : a111Li portata l a su a attenzio11e sulle variazio11i 2/ I 'O.. r iscontrò po ·ili.ve le i11trq<lermocoiepless.i1nelricl1e d ella b ase del tor-ace in rapporto f'~e rini che ne ll e. affer:;011i cl1e Perrin e ~1aihjeu éilla po· izio11e d egli ar t~ superiori e co11stata to ch ia111.ano p arartrilich e, ecl in altre malattie aYe11che i11 condizio11i normal i l a base d el torace si r · scl1iar a co l sollevan1e11to del braccio 0111ologo t i i)ur1to· di contatto colla dia tesi urolitogen a; . . tt1clia le cau se ch e ne d eterminano il fenome110 3) otle11ne intrad erm o· positive anche in inalai ~ie n o11 facenti capo a]l 'artrilis1no 1.n più dele cl1e so110 clovu te : 1) all 'alla.rg·an11ento d egli sp azi i11tercos.i ali la n1età dei casi (t achicardia parossistica con proper l a r olazio11e in alto ed in fu ori d ell e costole; babile tachisistoli a a tri ale, epa lo splen omegalia in 2) ali 'allargamento alla base d el tor ace pron1ala to cr onico, ecc.); dot la dall 'al>ba a1n ento d el diafra1nn1a p er cu i 4) 11ei casi cl:, !)CsitiYità co11 l a soluzion e cols i allarga jl corr i..p onclente se110 co lo-cl iafra111loidale cli colesterina l 'O. n o lò u g ualme11te posi111alico cl1e per111e ttendo un au111e11lo clej di ali,·e e q ualcl1e volt a in g·rado 111agg·io·r e le intra1l1elr :, d cl ~orace r ende possibile u11 'ulteriore der1u o eseg·ui~ e co11 soluzione uralo-colesteri11ies1)a11sio·11e del pol111011e colla ispirazi-011e d i una ca, cl a lui p er pri1110 allestila; CJua11 l i là cl i aria i11ag·g-iore che po·r ta ali 'au1n e11to ;5) la positività clell 'I.r1lradermo· non è se111di ri ... 011a11za della cassa t or acica . S ludia qui11cli 1Jra ta all 'O. legat.a al quar1tita ti 0 di colesterina co,n1e si co mporta q u est o ·seg·110 nei casi p at oloecl ·acido· "t.1rico n el sa11gue i::ir cver1tivamente dalo·ici d ella base fl el tc r ace e h a p otuto stab~lire 1j ·o. clo·s ati ; ~l1e n ei processi infianìmato,r i acuti 0 cr o11ici clel 6) nella dia tesi uroliLoge11a è il l asso. coles~e­ polm on e, l1el l 'a t~ el ettesia com e n ei falli . di. s1asi r i11e111ico cb e risultò all '() . qt1 asi sempre aumen o nelle ip0fonesj d a epato e splenon1 egal1 ~ il. sol - tato iuentre l 'uricemia si i11a11tenn e n ei lillliti leYa n1ento del braccio· dà se1npre un r·8ch1ar a- 1?or111ali. 111cn to d ell a p arte superiore dell a zo11a ipofoIn base a quan to sopra 1'0. co11clude che l 'in11e l i ca . traclermo alla colP.steri11a 11011 h a il Yalore di r ealnYece nelle affezioni !)leurich e que t~ eg11~ zio11e specifica i1el1 e affezioni artritich e e nelle si co1nporta in Jnodo cliYerso a sec?ncla ch e ~ 1i tia ... i. t ra tti di forme pl astich e od ess11da1 JYe avendosi n el printo· ca o un n1oc1ico ri cl1iara111e11 to del la Tre casi di ulcera duodenale perforata. l)a. e rJua11do· le aclere11ze sono l asse e i1on h an110 Dott. 'fol\L\ 1. L ·o. riferi sce le s~orie cl' ni])loccn lo con1pletan1ente il seno pleurico, m e11lre 11ei versa1nenti liberi i1essun r ischiaramento r l1e relative a lre operali, i11 due d ei quali la i olli e11e co L 1 la mano;v ra in discor so pur es- diagn osi ·p osta ai colecistite a?ut~ eh~ re~l~~ava un sollecito interve11to per fa lt1 p er1ton1t1c1 f~ se ndo scar sa la quantità clel liquido J>leurico . L 'O . si dà rag·ione d el fatto da lui con st atato r: scontrata all ,atto O'})er ativo non esatt a essendo'Vl pc11sando ch e il liql1ido s: a<la tta alla nuova f?r- i11 quella vece co n stala trt la prese11za di ulcer a n1a cl1e assun1e il toi·are durante l a n1anovra 111- duode11ale p erfora ta n ella cist ifellea, nel m entresin11anrlosi con1e un ' "elo tra le due pleure age- 11el III caso Ja cliao·nosi fu esatta perchè prevenliYan1ente il soo·getlo fu s0Lto1)ost o• ad indag ine Yol alo cl :-ill fl spi11ta Yerso il basso ch e subisce il 0 radiogr afica ch e aveva messo in evide.nza l ' u lcus: !)Ol 1n.on e. cluodenalis e n el quale all 'atto operativo fu conL ·o. richian1a 1'a ttenzione <lei colleghi sulla statato il duod eno circondalo da t enaci adere1111 tilità rl i ,1uesto segn o co11cl udendo ch e la mancanza d i r :schiara111e11to della b ase d el p olmon e ze infi ammat orie ch e lo fissavan o alla cistifellea n ell a quale l 0u lcera era in proc: nto di perfocon p.1esta m anoYr a J) U Ò essere utilizzat a a diagnosl 1car e la pre. en za di liq11id.o libero nel cavo rarsi.. · Discute co11 Yalidi arg·o111enti sulla difficoltà plc"l.tr ico. della diaa11osi d :ffer e11ziale tra colecisti e ul cera L'azione dei preparati renali sulla durata della vita negli duo<lenal ~ e fa rilevare la rarità d ella perforaanimali nefrectomizzati. zion e di qu esta n ella colecistj , fatto ch e indusse n ei due pri111i casi più facilmen~e _in err?re . p e.r Do·l t . G. VA SCEIL!\RT. - · Da11·:,11sje111e d ell e e l)eri e11ze (lé\ 1u i co·ndot ·~e n o11 ri ul lano al R. d ati l a sinton1alologia prese11tata d agli inferm-:, 11n 1. . le in entran1be ]e for111 e m orlJose . r l1e dirn o. lri110 1'esjst e11za di l111a secr ezio11e inNe descr ive l 'atto 0p eratj,v q (colec1stectom1at 1cr nn r c11ale, e rlepo11g.on o CDntro l 'utiljlà dell~ .. on1n1j11i lrnz io11e cl] prepara l ~ o J)Otcra{) ici renal1 1rsezion e ga tro-duode11ale) i11et tendo in luce la· t1lil i ~à che può in qt1es ti casi essere veramente ll ellc ~f fcz'10 11i nefriticl1e, an zi d alle ri cer ch e eseclecisiYa p el concetto diagnos tico cl ell 'es~e. r ag· uilc )~sa nrebbe piu llos lo eia riten er i clannosa. d :ioJoaico 1nen t r 0 i . .l a li cli11ici pur prez1os1 talora ~on~ insufiicie11li a d ec id er e cla soli sulla Sul valore diagnostico delle intradermoreazioni alla cole· sterina colloidale nelle affezioni artritiche e nelle litiasi. di a oano i ct i fferenzi a le clelle due malattie in di~co r o, Do l~. \ . C RJ \ELT.. \Rr. I ,'Q . rifere11clo i agli JI .-, egre! ari o: Dott. P. FABRIS. s l ucl i cl i l.oPpcr e Dehrav in pro1)0 i lo , cl1e nYe, ·a 110

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SEZIONE PRATICA

APPUNTI · PER IL MEDICO PRATICO. MEDICINA SCIENTIFICA

L'urea e l'ammoniaca dei liquidi gastrici allo stato normale e patologico.

Il problema . della gastrite.

N·ei trattati class.i ci ·e·s istono po·che indi·cazioni a qu·esto riguardo ; invece una conoscenza esatta dell'argom·e nto· po·t rebbe servir·e bene· alla diagnosi ·dell 'uriemia gastric.a, sp·ece a qu.elJ.a id·e-lle fo·r me fruste ch e non .si accoro-, pagna.no ad un aumento troppo elevato ·d el-1'.a zotemi.a. Sir·n i,c i, Vla1desco e Papesco (A rch. des mal. de l'app. digest. e de la nutrition, n .. 5, 19.29) hanno istituito delle interessanti ri cerch e a . questo riguardo. In sog·getti norm.a li essi dosando l 'urea col: m etodo di Barkr-0·f t hanno trov.ato n el succo ga~stri co a digiuno d·el:Je cifre ·di O, 1±-0,42 per milil e, ·e in ·pieno periodo dige stivo il O, 180, 34 o/oo. Col meto do .d i Fosse inve·ce h·a nno. ottenuto le cifte .assai più b.asse del 0, 04-0,11 per m ille a digiun o e .di 1O %o n.e.] pierio do-.. dig·estivo . Stu·diando- d.ei n efropazienti es.s i credono pi poter .a~ferm.are ch e un.a cifr.a su·p erio.re ,a g r. 0,50 %o (metodo Barkroift), o .a l 0,26 %0(m etod·o Fosse) nel vomito deve fare sospettare .ch è questo vomito sia patogeneticam entele.gato a·d una lesion e . renale. La st essa patogen esi renale si può sospettare quan·do 1s i trova n el vomito ·O n el contenuto g·a strico una. ci1fr.a -d i .a mmoniaca s:u.periore a gr. O, 140i per litro.. 1

L 'importanza d,elle gastriti è sta.ta .a lung·o tras~urata, m.entre ora si è n!llo·v amente richiamata l '.attenzione su di ;essa p1er i n·u merosi metodi biologici, c.h e iperm·e ttono di precisare la di,a gnosi clinica sullo stesso vivente. Si ·è così rilevata la frequenza di gastriti croniche, che ·dur.ano p·er .anni senz•a de·t ermin.are achilia , .di gastriti localizzate, sp·ecialmente di antriti ed anch.e ·di. forme ·diffuse. Le classificazioni morfologich.e o quelle basate suJle modificazioni ·de-Il.a secrezione non hanno importanza in clinica ; an ch·e la differenziazion·e attu.a1e in far.m e acute o cronich e, secondo G. von Ber.gmann (Deut. _m ed. Wochens., 18 ottobr·e 1929) non può essere mantenuta, per.c h1è la mag1g io·r p·a rte delle forme si svolge cori attacchi acuti s opr.a un fondo cronico, con processo di rig.en.erazione lenta in tercal.a r.e. I criteri . anatomici e clinici non sono sovrapponibili . Si osser.va una gastrite cronica co·n attacc.hi paro1ssistici, sia come m .a nifestazione secondaria (ulcera, .colecistite, affezione epatica), sia .come .qua dro c1ini·c o isolato. Il qu.a·dro clinico .ad attacchi, 1d el resto·, può pr.es.e·n tare una rassomigiian·za qua·si a ssoluta co.n l·e c ri·si periodi.ch e · dell'ulcera. · La gastrite è spesso la m.anifiestazio·n e di una lesione epiteliale ·c on infia•m mazione secon.daria ·onigin,a ta, p~ù ch e 1dall 'i·rritazion.e locale di origine. a lim.entar:e, ·da fattori emato·g·eni (germi infettivi , prodotti di ·disintegr.a zion-e 1di sostanz,e organich e). Il pro blem.a ,d ella g.a strite diventa così una p1a rte d·ell.a qu.estione gen·e rale delle reazioni . t essu'lari infiammatorie e del1e sensibilità tessul.ari in gen.ere. Gli elementi ancora mo1to insufficienti 1dj diagnosi fanno sì ch·e, i n molti e.asi , non si riconoscano 1dell;e 1gastriti in quadri abusivam.e~te etich·e ttati per ·dispepsia , disturbi .c}igest1v1, .ecc. La frequ·enz.a d elle g.a striti isolate ch·e accom·p agnano le ulceri o.d il c.arcinoma, le colecistiti,· le epatiti, ecc., non d·eve ·esser-e misconosciTita. In pratica, iSi devono trattare m e·t?dicame11te tutti i e.asi ·d·u bb1 ch·e possono 1der1vare 1d a lesioni della m -u cosa .ed evitare di . c?nsi~er.arli ·com.e ·dei sem1plici disturbi funz1onal1. Si eviteranno co·s ì la tera.p ia alcalinizz,~nte o·d il s~emplice tr.a ttamento p sicoterapico, rlcor·d.a ndos i ·d ell 'importan za d e]la dietetica. 1

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L.

TONELLI ..

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CASISTICA. Orticaria solare.

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fil.

Gol.dschlog· (Prezglad Dermato·l o·giczny , n. 3·, 1929) riferisce i'l caso di una donn.a che, ·dopo, ogni espo.sizion.e, presen tava orticaria , sia ·d '·estate eh.e ·d 'i.nverno ed anche se il sole penetrava attrav.e rso i vetri. Al contrario il ca-. lore id ei for.n elli ·di cu cina ·p ro1duce,r.a solo pru-. rito , mai orticaria. . Tutte l·e p.a rti del corpo di quell 'infer1na ec-cetto le mucos·e erano ug·ua1n1ent e sen sil:>ili al1'azione dei raggi; il calore, il fre·ddo, i r.aggi X non davano ·eruzion·e, la lam pa 1da di Qu ar zo pTo·dl1cev.a u.n ' er uzione orticari.ante liev,e e ritardata ; do pio un 'in-iezione endovenosa di rosso Congo, i pomfi dell'ortic.aria rion si colora -. va·no in ro•s so. Tira ci. vie tri co1lo·r ati quelli ch e. m eglio preservavan o l 'amn1alata erano i ro si, i vetri g·ialli e verdi la protegge,rano m eno , i: v.etr i bleu per niente. L 'A. da tali esp erienze, con clude ch e l 'orti -. cari8 sol.are è dovuta a quei rag·g·i ultr.a violetti· ch·e sono di on1de p.Jù lun gh e ·e d i raggi più vicini allo spettro vi ibile (raggi di lun gl1ezz~ 1


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IL POLICLINI CO

d 'onde dal À = 313 al À == 365 µµ). L'orticaria olare sembra perciò differenziarsi dal1'hydroa vaccinoforme, ·dallo xero-derma pigmentosum, risultante ·di una sensibilità elettiva ai raggi ultraviole·t ti. A. P.

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Le ini·cosi pri1m itive e lo·ca lizzate del piede

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si n i) .

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La diagnosi presenta n otevoli diffic:oltà, p er ·cui è em pre indispensab ile l ' esé!me istologico. An cl1e l 'esame radiografico può assum ere un particolare interesse (Benassi e F iaschi). Le cure jodich·e hanno dato pier l o -p ilì scarsi'" im.i risultati. Occorr~ pertanto, un,a volta ·a ccertata la diag nosi di micetoma d el piede, esecruire .al più pr·e sto l'interveJ!tO chirurgico, co11 cui al p aziente si ri parmi eranno lu.n ghi anni di inutili soffer enze.

C.

GIACOBBE .

Micosi del condotto uditivo esterno. A. IVI.arr ena (l l

Valsalva, sett. 1929, n. 9) os-

... erva ch e le affezioni ;micotiche ra·pp-resentano più d el 5 p er cento fra gli ammalati di orecc 11 i, .naso ·e gola. La i·ntom.a tologia di tal,e .affezione è v.aria: por olito il m .a lato a ccu sa un prurito spiacevole nel con.dotto uditivo, un senso di pienezza i1011 di rado accompagnato a dolori lancinanti -.: l)Cr i.a1tmente notturni e n ell.a maggioT parte d e i ca -i a co fosi fino a lla soppressione della percezion e d ei suoni gravi. Altri s intomi ono: elevazione t ermica, tos-

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se, vertigini date dall.a com pr:essione sulla men1brana dell 'ammasso micotico, scolo sieroso ·dovuto .all 'essudato prodotto da ll 'infiammazion,e e da1l.l a macerazione consecutiva del1'ep idermi1de. L '·esam·e otosco1p ico mostra n.el condotto uditivo la presenza di un voluminoso turacciolo lanugg i·n oso, di colorito· biarnco, grigio-scuro, V·er·dastro o tendente a l giallo-rosso, formato da faldelle di epidermidce e carico di mir.eli, spore e cerume. P·e r solito l e par;e ti d el condotto sono rosse e sanguina·nti per i traumi prodotti dal gra ttam.e n·to o per la ·p rese·n za di foruncoli . Le ·otomi cosi .sono dovute agli ifomiceti, funghi inf,eriori privi di clorofill.a, i quali vivono parassitariamie-nte a spese d.ella sostanza organi.ca su cui si im1piantano. I miceti patogeni più comuin i sono: l'A spergillus jumigatus e lo Sterigmatocyst.is nigra. :È ancora po 0 0 chia.ro il m ·eccanismo patog.enetico di tali a ffevioni e ·l a terapia specifica a base di fi1trati sul s,i.,s t.eima Bewedka ha dato ni sul taiti inoerti.

Il piede di Madura. sono rarissime in Europa; abbastanza frequenti in,rece n elle regioni dell 'India , in cui l 'affezione è enclemi.ca (donde il no.m e di piede di lltfadura dal no·m e della città india.na in cui furono egn.al.ati i primi casi). I casi osservati in E1Uro1p·a e descritti son o 19 . ai qu.ali p·erò bisogn.a ag.g iun gere un ventesimo illu·strato da Dal Prato ed un ventunesimo d.a Ben.as i e Fiaschi (Chirurgia degli Organi di Movimento, vol . XIV, fas e. 3°). Il micetoma d·el piede , ch e ha lento de.c orso, è preice duto qu.a·si sempre d.a tr.aum.a e si presenta ta.J ora come un.a tJumef.azione mostruosa, non do1lorosa, co.n p·i ccole tuberosità a ·forma ~nodula:rie, di volum.e variabile da u.n gr a no di n1i.g lio .a un p.isello, con inter essamento so·l o ~n secondo tempo dello sch·eletro. I noduli fi11i scono per ulcer.a rsi , d.ando 1e&ito a un liquam e vi chioso con g ranuli d ella grandezza di piccoli semi di mi g li o , di colorito vario, donde la va1·ietà ocroide, J.a m elanoide e - ecceziola rossa. Altra classificazione è n.a ]mente b a. ata sull'identificazio.n .e d ei mic eti patogeni, ~e l1lJie n e si tende oggi a com·p rend1er e le varie fo 1n1e n ell a g·rande famiglia d ell 'Actino·m yces. Il processo micotico può a•s sum·ere l 'asipetto tumor.al·e (M11rphy, I sr.ael , Bruns, P ou cet , Bas-

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V . A. 1

TERAPIA. La guaribilità della sifilide. Sull.a guaTibi1lità d ell a sifilide in seguito a cure ben fatte non esiste concordanza di par,e ri, p1erchè a l1ouni ammie tton o ed altri negano la perfetta ste·r ilizzazione d-ell 'organismo. Per poter consi.d erar gua1·ito run individuo bi.so·g na ch e non vi sia alcuna maniFestazione .cutan•e.a o viscerale, che i ba·m bini nati dopo la cu·r a non abbiano alcuna tara eredOlluetica, ch e la sierodi.agnosi sia n·e gativ.a per diversi anni, oh e il l iquido cefa'lo-=rachidiano sia normale. Ac canto a queste condizioni, le quali s,p esso ·posison·o essere fallaci, e serbare delle sonprese Sez.ary (Presse Méd., 30 nov. 1929) dà la massima importan za alla crura, la quale deve essere precoce ·e sufficiie n'.t e. Per tale g iudizio l 'A. ha con•dotto una indagin.e su 400 individui curati con div·e-r:si m etodi, e dalla osservazione di tali casi ne conclu.de che la cura esclusivamente mer.curia:l e è insufficiente; anche g li ars·eno·b enzoli, se non .son praticati tempes.tivam·ente e · intensiivamente non evitano le lesioni tardive luetich e. Per le c ure bismutiche è tro•p po pre·sto poter dare un g iudizio . SlOUTO. Egli ritiene tuttavi.a .p referibile la cura mista arseno-bi smu,t ica, la quale consiste nel praticar.e, a1p pena fatta la diagnosi di lue, una serie end ovenosa salvarsanica .da O, 15 a O, 90. e ripetendo questa dose fino ad runa quantità totale di gr. 6-7 di arsenico; 1contemporan~­ m ente fare da 15 a 20 iniezioni endomuscolari di un.a sospensione oleosa di un sal e di bismuto. La cura va .sospesa per un mese, e ripresa con ll~ua }P, ritmo dopo ta·le periodo. 1

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SEZIONE PRA TI8A

Qu·esta cura vi·ene con.so1i·data con c icli più La cura di qu.e st'infezion.e n ella donn.a è pasdistanziati, e meno intensi, p·er la dur~ata di ~ata a ttraverso vari staidi: ch imico, chirurg ico; quattro anni. poi cauterizzazione, poi diatermia . Un 'altra 'c ondizione ·essenziale per la buona L.'am1p utazioin e del collo uterino si ·d eve ririuscita della cura è la preco·ci.tà dell 'inter- gettare sen z'altro dalla prati ca. vento. La d·iat~rmi.a è ottimo m·ezzo, però dev'essere. Una cura istit:u ita nel.Je prime setti man·e dalla praticata con ap~ar,ecch·i potenti: voltaggio comparsa della roseola può gjov.ar·e più di . 35. 000 e fr,equenz~ non minore a 2 mii.ioni perqu·ella istituita quando si sono stabilite mani- seoon.do1. f.estazioni secondarie, ·di org.ani . visoerali, le Il princi pio su cui si b.a s.a que:sta cura è ch·e quali sono molto più r.esistenti alla cura. la febbre (cio·è il calore) inibisce l o svilup·p o Come conclusione si può stabili:ve che una del gonococco. La diatermia d.a u sarsi n e11.a cura rapida ed intensa praticata d o·p o la com- blenorrag ia è quella sedativa (m assimo 45°). parsa del sifi1lom.a o alla comrp·a rs.a dell e prime Bastano in genere cure d.i 20 minuti per elimiroseole, e continu·a ta per quattro .anni può gua- nare ~l gon ococco dall 'ur:etra. rire la sifilid e. Niel p eriodo t erzi.aria , la cura Le zonie infiamm.a torie ch·e .persistono nelle· può ·guarire le mani_fèstazioni lu·e tiche, rm a non ghia.n dole ·d i Sken 1e d evono· essere coaugulate la malattia, la quale si presenta in questo m ediante u·n el.ettrosk·enoscopio di W.alther. periodo rihelae ad ogni m ·e·dicam ento. A volte si. sviluppa una caruncola uretrale, C ARUSI. ch e deve esseir e elettrocoag111lizz.ata. A volte s-ì hanno masse po1lipoidi del collo vescicale; anSull'azione terapeutica del Myosalva.rsan. c h1e queste si curano coll '.elettroco.a g ulaz·i one. Anch e l 'endo·cervicite uterina si cura col la G. Jaia (Arc·h . It. di D erm., Sif. e Ven., fadi:atermi.a ; la cura v.a continu.ata bi settim,a n.alscicolo IIJ , :J.930) ha u s.ato "in circa 300 luetici mente fin ch è almeno 5 esami del secreto sono· il myo-salvarsan, prodotto analo.g o al neosalvarsan dal quale si differ enzia per 1.a sostitu- sen za gonoco·ochi. Alcuni .autori h.anno avuto . z.ione del gruppo form.ald·eide-sol fossi la to-sodi- risultato rapidissimo: in una seduta di 15-20' . L 'esistenz.a ·di piosaliping·e n on co11 t.rorindicar co con un gruppo · formaldeide-bisolfito-sodico. Il preparato presenta il vantaggio di poter -e s- l 'u so della diatermia. .S ui 500 cas·i così tr.a ttati d.a ll 'A. i ebbe il sere iniettato per via sottocutanea o intramu70 % di gu.a rigioni. Le mag·giioTi difficoltà si scolare (preferibile la prim.a perchè m eno doh.a nno nella c.ur.a d.e ll e uretriti , p1er ch è non lorosa) e la sua azio•n e pronta ·ed efficaoe g li tutte le pazie nti so1p po·r tano l 'elettrode ure~ per.m ette di poter rivalegg iare con i comuni trale. arseno-benzoli iniettatli per ·via Jintravenosa, R. Lu E"lA . senza poter ·essere sostituito a questi in una maniera generale. Lo si ri serverà specialmente alla ter.a pia infantil e e .a quei casi n ei quali la · IGIENE. via ·del circolo non possa venire utilizzata per diffi coltà .meccanica o p·er co·n dizioni partico- La separazione delle tubercolosi chiuse da quelleaperte, nei sanatori. lari del] ' infe~o ch e r enderebbero pericolosa l'introduzion·e per tal e via. Le reazioni locali (dolore, infiltrazion e) sono H. Brauning (Zeit schr. j. Tub erkulose, n. 4, scar ~e, ta·l volta nulil e; l e proprietà tos ich·e del 1930) osserva com e un in·dividu o ano, ma stam edicam ento non e&sen zialmente diverse ·di to infettato di tubercolosi, può amn1a J.are di quelle del comune neosalva r s.an. tuber colosi i·n seguito .a r einfezione con b acilli ·di J(o·ch. P.azi enti affetti ·da infiltr,azioni pri .. MoNACELLI. m.arie e pazienti ch e si trovan o nel periodo La gonorrea nelle donne. Sua cura colla diatermia. secondario .allergico della · tvbercolosi po sono p eggiorare in seguito a superinfezioni. Gli adulti a ffetti da form e pro duttive o produttive Winfi·eJ,d Soott Pug h (The Medical H erald, cirrotich e di tubercolosi possono a n ch 'e i peggiugno 1930) ha veduto in 27 anni parecchie migliaia di donnie blenorr.agichie e r iti ene che g iorar1e in seguito a·d una reinfezione ; guariti solo pochissi.m .e guarirono, specialmente per- da tali form e essi possono nuovam ente a mmachè i blenorr.agioi non si sottomettono volen- lare di tubercolosi se ~einfettati. È ouin di n ecessario ch e n ei sanatori si p r ovvedà non soltieri alla lunghissima cura n eoessaria. tanto .a proteggere il person ale di a i tenza Un errore ch e commette s.p esso il m edico c h·e esamina una donna blenorrag ica è quello sano dalla r einfezione tub er colare, ma an ch e di non esaminare l 'uretra; se è ver o ch e la sede a tener e compl·etamente separati i J)azienti .affetti da tubercolosi ch iusa o non più attiva da più frequente d ella m .a latti.a è il collo uterino, non bisogna trascurar1e l 'ru:Detra che è col- qu.elli afifetti da tuber colosi aperta. Sarebbe opportuno ch e n egli elen chi dei tubercolosari pita spes~i ssimo . 1

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e d e i an atori s i dioess e in quali di e SL i pazienti con tuber colosi aperta e quelli con tub er colo i chiusa sono tenuti in edifici separati . 1

PoLLITZER.

Nnove vedute sul1 a profilassi antidifterica. E. Lo\ven stein (Nliinch. JV!ed. Woch., n. 2~, maggio 1930), ideat.ore .di un unguento .p ro f1latti co contTo la d1ftente, sulla base d1 un.a esp erienza d[ parecchie .d,iecin~ di mig·Jiara di casi esalta il valore ·del propno m etodq. Questo infatti assolver ebbe tutti i postulati stabiliti ·d.a Behring fin dal 1913 riguardo a lle sostanze vaccina nti: attività , innocuità a ssoluta, fa. . . . . cil e .a pplic.azione. G1li a ltri m etodi basati sopra in1ez1on1 , tanto con mi. cele ·di tossina-antitossina, quanto con vele11i. formolizzati, non avrebbero, secondo l 'A. , .u gu.alm ente corrisposto appie~o,. d.a l pu·n to ·di vista d ell 'innocuità e d ell 'att1v1tà. 1

M.

FABERI.

V ARI A . La mano ed i disturbi endoc1'ini. L . Levi (La Clinique, 1930, n. 142) distin. gu e i segu enti tipi ·di mano in rapporto alle perturb.a zioni en.docrine. . . . P.1.a.no invernale : acrocianosi, stasi venosa ·e linfaLica . La mano h.a color.azione violacea , ch e spari ~ ce con la pressione e ten de a ri compa~ rire; d à una sen sazione di freschezza e, nei ca s i e tremi , dj ghiaocio, sensazione la qual e può e er e in cosciente p er il malato op1p ure è co c iente e g·li rie ce p enosa; si presenta in oltre lievem ente umi·da o con secrezione a bbondante .e con tume,fazione od impastamento dell e p arti molli. Si h.anno an ch e spesso screpolature, geloni , p at erecci e tuber culidi. La i trova p iù spesso n el sesso femminjle ed è s Lata inter•p ,e trata n e:} sen·s o di un 'insuffi cien za tiroid e.a , tanto più ch e spesso, la cur.a tiroida.J.e riesce effi cace. Secon1do M.aranon , e ssa è lega.ta all 'insufficienza genitale giovanil e; si. inizia n el periodo prepuber e, prima d ei m estrui , spari sce col matrimonio o colle gr.avi·danze e d è migliorata da una cura ovarica int en a e prolungata. Spe o, si tratta di in ufficienza a ssociata tiro-ovarica e, talora , anche dì dis turbi del1'ipofi i. . 1\1a.no eslìva1le)· eritromelalgia. Ha caratteri d e] tut to oppo ti , compr.e a anche la traspir azi on e ch e, in tal caso, è calda. La si trova n el m orbo di Ba edow, n el} 'ipertiroidismo . 1\1a.no ipofi sa1·ia. Oltre .a lle form e di ver.a e pro pria a cromegalia , si hanno ipertrofie della m ano (o d el pi e·d e) per effetto, p. es., della g r a\ ida n za o d ella m enopausa sull 'ipofisi. Una 1

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01Jot er.api.a .antagonista può farla diminuire. È pure a d azione ipofisaria ch e molte donne debbono I.a loro mano da uomo e certi uomini la mano di donna (intersessualità). Caratteristica d ella m.ar10 ipofisari.a è l 'iperdistensione le. g.amen to sa. Jl1 ano surrenaJlica.. Nell'insufficienza surrenalica, si hanno p igmentazione, secchezza ? trapir.azione profusa, aspetto scleroderm100 o mummi1ficato; carattere in teressante sono le n o,d osità di Bou ch ard , inspessime11ti situati fra la falan!Se· e la falan g ina, che non permettono di rav\ricinare le dita . Altri tipi diversi di mano sono quella di ciioca ,c,ap.ace di affin.arsi con la cura tiroidea; la man.o fine, aristo·o:riatica, con dita lu nghe e . ottili d ell ' ipertiroi,deo ; la mano angelica, d~l ­ lo stato timico-linfatico, rappresentata dai pitLori primitivi toscani, la mano dell' assa.ssino, da iperpituitarismo, la mano ovarica con ra p-· 11orti con I.a m .ano d ell ',a con1droplasia; la mano m ongolica, con una specialissima distendibi1ità ipopituitarica; la mano puerile, infantile, femminile n ell 'uomo e la mano da uomo nella clonn.a , in r.apporto con i disturbi di ·diverse ghiand01 e en.docrin·e (tiroide, ipofisi, gonadi, 1 surreni) . fil . 1

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Ricerche spir omet1'iche sui lavorator i della voce. F . San chirico (Folia medica, 15 mag. 1929) h.a f.at to d elle ricerch e sistematiche su div·ersi individuii , ch e possono consid·erarsi come lavo.r.ato,ri d·ell.a voce : professori, decl.am.a tori, cantanti , sia prima che do·p o l'affaticamento l)rofession.ale, ch·e richiede una i·p erfunzione r espira toria. Ha osserva.to che le çifre spirom.etrich e ottenute (capacità vitale, aria di repirazione normale, aria di riserva) dopo l 'affaticamento , sono di molto inferiori a qt1 elle ottenute do po il riposo. fil. 1

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI G. M1uo~E e U. RE1TAN1. Sul valore dell'associazione mictobica e tossica del b. Perfringens con, bacillt dissenterici e metadissenterici. Tip. Ed. Min. , Torino, 1929. E. AI.FrEnI. L.avoro e M af,ernità. - Tip. già Coop era tiva, Parma, 1929. E. ALFIERT. Lezioni cliniche sulla infezione puerp er ale. Tip. Cnrd. Ferrari, Milano, 1929. U. · R EJTANJ . •) ulla probabile azione aggravante del B. P erfringens nel corso della febbre tifoide. - Riforma ~Iedica, Napoli, l 929. F. BARETTONI. Sulle fratt.ure artico·lari dell'arto superiore. - Rassegna Pred. Soc., Roma, 1929. V. R. P E nRETTI . •<;ulla tub ercolosi nodulare diffusa de l miocardio . - E. Oliveri, Genova, 1929. A. Lu TRAnro. Comité permanent de l 'Office JnterriaLional d 'H ygiène p11bli que. P~ris, 1929. G. CALL IGARI S . Le. catene linear i del corpo. l\1in . l\'fed i ca, Tori110, l 930.


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SEZ TONE PRATICA

POLITJCll SllNITARll\ E GIURISPRUDENZA. CONTROVERSIE GIURIDICHE. XIX. - Rapporti tra professionista e cliente : ono• rara. lin i)r ofe ioni ta inviò la parcella d ei i)ropri onorari al cliente, il quale non rispiose. Pr.oced ett e .Poi .a lla liquid.azio11e g·iu·d jzi.al e, a ]Jp11cando r1gorosan1·ente le norn1e della tar'iffa. Ne risultò una so1nn1.a n1ag·giore di quella ri .chiesta 1prima. 11 cliente 0 p•p ose cl1e la parcella '"\7Ìncolava il richi edente , il qual e non p ot eva perciò pretend·ere una somn1a i11aggiore, anche se conforme a11a legge. Si trattava di pre tazione d opera legale; ma la ri saluzione d ella controversia h a ri fl e si per tutti i casi ana.logl1i. La qui ... ti one si presentava, in sostanza. così: 1.a ric,h i e ta obblig·a "' enz'.a ltro il ])rofe . . ~ ioni­ ·sta? La Corte d '.appello rispose in e11so affermativo . Ma la Cassazione, con . . entenza 26 marzo 1930 (F e.rr.ari c. Calzarara), 11a con·si,deTato errata questa risoluzione <e non po·t en·d osi riconoscer e forz.a obblig.a tori.a a qual . ia .. i o f·~erta, se non ia stata accettata dal la pa rte c11i -€Ssa è. rivolta , perch è solo .al n1om ento d ella ·acce ttazione avvien·e l 'incontro d ei du e con .. en si n ecessari a:l] a form azion€ di un \ 1 in colo g iuridi c ~ obblio·atorio p er le parti contraen ti , il ch e s1 de urne chi ar.amente d alla di spo . . izione dell 'art. 36 d el codice di commer cio il quale , disciplinando il conttr.atito fra assenti , ha enun. ciato un prin,c1pio di carattere generale, app·li cabile perciò in ogni gen ere di contratti bil.1t ena}i n. << D '.altr.a parte - so gg·iunge 1.a ~·ente·n 2.a - J.a ·proposizione enun ci.a ta dalla C:or1 e è con.traria alla g·iurispru·d·enz.a adottata i11 ~ in1 il i cor. trover i.e da qu esto Supre1no Coll e.g·io , i I quaJ.e ha ritenuto che l 'avvocato· (identico è il ca o ·del medi co e di qualsiasi al tro profes·sionista - n. d. r. ), quando la n otula da esso spedita al proprio cliente n on sia stata da qu e. ti .a~ce ttata e bonariamente liquidata , icchè egli sia costretto ad ,a.dire le vie g iudizi.arie p er ottenere la ta. saziane d ell e ])roprie competenze, non sia obblio·ato a contenere J.a domanda n ei 1imiti di d etta n otula , ma b en po sa rj ch ied e·r~ l 'integ·ral e pag.atnent o di quan•t o a i1orm .a d1 l egae g·l i è do,1uto per l 'op·era professionale da lui ip r·estat.a, appunrt:o p er cl1è I.a mancata .accettazionie .d ella par cella fa ca·d e1~e la ricl1iesta ..1n ess.a contenuta, la qu.al e. .a l tro valore non ·])l~Ò avere s e non qu·e llo di una p11ra e sem·p l 1ce rpro pos ta per la amicl1evo.Je definizione de l rapporto obblig·atorio ». . E' an che da segn alar e la sentenza d ella \.ort e di rn$ ~az ion e 27 febl)Taio 1930 rie. R endina e. Di 1\ilaio, r el.ativa a d una contro,'er sia tra m edi . co-chirurgo e cliente. AQ']i effetti del] 'on orar10. oppone,-.a I 'i11tere~$ato (1na ine. attan1ente) cl1e I 'int erven•to chirurg·ico n on aYe,'a a''U:to il s11ccesso perato. J.Ja \.orte di \.ns. az ion e ha J)erò consid eTato <e r he il con111'enso è d 0Yt11

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to al 1)rofe ionista con1e corri i)etti,ro della ]Jr e+ tazio11e della sua opera , i11dipendentemente cl.al buon e ito ·della Le ... a; i ] anitarjo non IJ UÒ r endersi m~lll evadore di. una tabile g·uarig·ione, .allo stesso n1odo ch e l '.avvoca to non i:>uò g·arentire il buon su ccesso d e1l1.e liti ·da lui J)atrocin.ate ». T.ale ri· oluzion e è certam·e11te corrett a . Es. en1d o stati con.d.annati ... olid.a ]m.ente l.a p·erso11a assistita e i figl i di e a, que ti ulti111i avevano eccepito id i n on aver richiesto l 'opera cl el cl1irurgo e cl1€, ·e n1ai , era obbligata la n1adre. Ma la Corte di e .a azio·n e 11a con fer111at o il giudizio della Corte d 'appello, ricono~ cen,do ch e tutti er.a110 obbligati: <e J.a prim.a J)er .il fatto di esser i sott oposta spontaneament e .allr cure del m edico; i ... econ·di per il fatto di a, .er·e tra ttato col m edico per l 'inizio e Ja c es ....azione ·d ella curia n. cc Uopo è ri conoscer-e, . 1o·g·g· iung·e la sen··t ehza, abbi·a tacita1m 1ente conferito m .and.a to a 1] p1rofessjonista chi n·e ac·c etta la ·J)irestazion·e d'opera, an che se no11 l 'abbia c. _p-re . _.r:tn1ente richiesta. Chi riten·en.d o non pjù r1 eoe sa.ria n è u til·e l 'opera di lui licenzia il prof e.~ ~i on i t a, si com •p onta da m .an1d.ante anche n ella iJJO•tesi che il mandat o S'ia stato per suo ro n to .da .a ltri con ferito. Quando il man•dato è stato con ferito da più p er on e, anch e se solt.ant o tacitamente da talun·a di e e p er un in1er e, e comun,e (in concveto la salvezza d ella R e111dina 'l a cuj ,,ita era in p ericolo) l' obb]i a o di corrispondere il compen so promesso o do-vut o al] professioni ta jncombe in olido a tutti i n1andanti >> . Qu.alche riserva è da fare circa il rap1Jorto <li 111an.dato; ·è 1da riten ere cltc, g·eneralm1en.te , ron1e in a ltri casi ha ritenl1to J.a ·uess.a Corte .d1i Ca ssazion·e, ·si tratti di locazione d 'o1)era . Tuttavia, ecce.ttu.ata la qui tione r elaitiva .all.a ~01li·dari·età , la conclusion e a1]]a quale i giung·e agli effetti dell'obbli go na .. cente d a i11cari co La cil o, J1011 . ar ebbe diver . a .a.a quc111a .. 01)ra incli caita. 1

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XX. - Concorsi: formazione dcl gi udizio; preferenze. i fa an cor.a con fu ·ion e, in y:ualcl1c caso , tra g li eile1n1!enti ~alutab'ili agli effetti del giudizio ·di +ido11eità assoluta e comparativa e i titoli .di pre ferenz.a. Accad e talvolta ch e le Co,m mi ioni 1te11gàno conto, n ella formaz'ione ·d el g iu.di- . zio, de j titoli miO itari non · in quanto corri•])IOJ1·d·a no ad attività an itaria, ma com e titoli d i bene1nerenza. Questo procedimento· è errato. Per il giudizio di idon eità e ·per 1la g raduai ori a ·d e,rono esser e ,ralutati solLanto i titoli co... i d et ti di m erito , cioè titoli profe .. sionali, di carri era, di •tudio , e cc. Accertato co ì il ,·al ore ,di ciascun concorrente e forma ta la graduatori a , se n e risulta una condi zion e di u guagl ianza è e ffi care la pre ferenza , quando n e ia il ca~o . R ece11ten1ente, con d eci ion e 2 i11aggio <

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IL POLICLINICO

1930, n. 248, la V Sezion·e del Con,si·g lio di Stat o h.a dovuto annu'llare un.a deliber.azion e di n omina app·u nto p er ch è la Commission.e giudicatrice , v,a lutando i tito'li dei concorrenti, aveva t enuto conto dell e ben·e merenze m ·ilitari attribuendo ad ·es si un coefficiente di sei p~11ti . i quali contribuirono, c on quelli assegnati .ai titoli d el1le altre due catego1rie, a fo.r mare la votazione comp~:e siva per cia scun conicorre,n te a·i fini della g·raduato·r ia finale. L'errore è evidente. 1

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XXI. - Concorso; sanitario condotto; distribuzione dei punti.

La Commis· ion e attribuì 18 punti, ·in dose u g t1ale, a tutti i con.c orrenti , senza riferimento •a ~o.n1cr1~t,a valutaz~one ,di titoli" Dir tinse poi questi in piu categorie e a segnò i dodic i punti r esidu.ali , a seco·n ,da d el giudizio speci fico . Fu nominato il concorr·ente gr.a.duato ultimo. 11 primo ri.c orse .al Consiglio di Stato in sede g iurisdizionale . Due quistioni erano da risolvere pTeli min.armente: il p1rimo gra·duato aveva interesse giuridico di agire contro i1l giu·dizio d ella Commis ione P Era legittimo il procedim·ento r ela tivo all 'assegnazione dei punti? La V Sezione del Consiglio di Stato, con dec i ion·e 30 lug lio 1930, ha dichiarato amm·i ssibi:le ed b,a a·ocolto il ricor o. La prima risoluzione non ha partièolare importanz.a. Poi cb è si ·di cuteva d ella ·l egittimità ·de1l giu1dizio r elat iv·o a l con·corr·ente ch1e er.a · tato nomin.a to, non er.a dubbjo l'inter esse d e1 1primo g ra duato di chied ere l 'annullamento 1de:l1 l '.a tto ·di nomin.a e d e]J.a conclusione della Commisi ion·e. Finalità d ell'azion e era la r eviion e ·d el g iudizio a l fine ·d ella esclu·sioi1e del concorr.ente dicl1iarato idon.eo e poi nominato. Qu e to punto no.n può essere dubbio . Importante è, invece, la secon da ri oluzio'ne. In ui1 ca o analogo, il Consig ljo di Stato ritenne n o.n ill egittjma l 'a ssegnazion1e di un certo numero di punti in misura ug u ale p er 1' amm ission e al ooncorso , con sid-e ran1do ch·e, . . e il procedime nto era irrego1J,are, in quel caso n on ri ultava ch e avesse prodotto effetti di d eviazionie . Con la d ecisione sopr.a in·di·cata, invece , la V Sezione riconosoe (come n.oi sost en emm o a nno·tando la precedente risoluzione) pi·enam,ente i11Jeg ittimo il ]Jro,cedim1ento. J..,a no tra opinion e è n ota ai lettori di qu1e~ to periodico. Credia m o ora n on inutile ri·p ort ar e i i11otivi d1ella decisione ·d e1l Con j ,gJi o n· Stato, t anto più ch e, sia pure dal punto di vi._ l a d el indacat o di legittimità , è m essa in luce e r epre·s1a la pos ibi]ità di a rtitlicios·e 0 ner.azioni , ])r eordin.ate al fin e di r ender e pos ibil e l 'a . . eg-naz ion e d el minim o dei punti , necesari o ag·]i effetti d e·l la idon,eità. · I ,a d cc i. ione d e, e es. eire b en co·n. idera ta dall e Commi ...... ioni e amin atrici d ei tito~i dei concor1•ei1ti , an cl1e p er ca i analoghi. l. ertamente n e ri ulta un con tribl1to ai m ezzi di difc . . a della ~eri e tà d ei con cor si. 1

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« Il Collegio g i udi e-a fondata la dog lianza r el~ t'iva alla i1leg·itti mità de~ criterio, second o il qu1a,1e ·I.a Commissione, ·dis ponendo complessivamente di 30 -p unti p er ogni concorr ente, ne assegnò b en 18 a'll 'ammissione d el concorso. cc Anche i resistenti impli1oitamente riconoscono ch e tale criteri o sarebbe illegittimo se con ·eSiso la Commi ssion·e s~ fosse lim itata a tr.adurre in formula numeric.a i·l giu·dizio pur am ente formal1e sulla regolarità dei titoli di ammi sione a'l conco'r so. << E non è infonda1to i1 ·dubbio· .c h·e tale sia stato il criterio della Commissione. Ma pur vo:J..en·do a mmettere con i ~es·i stenti ch e la Comn1i sion·e abbi.a, inviece, voluto formulare un g iu·dizio compl·essivo sul minimo di capacità occorrente 1p er partecip•are al concorso, la Sez'ion·e ritiene che, anche soito ta·l e profilo , il cri1 erio più volte cenn,ato si,a censurabile e per violazio.n e di }re gge (art . 35 d el R. D. 19 luglio 1906, n . 466) e per e·c cesso di potere. cc Il regolam·ento or citato non stabilisce , è vero, i criteri che le Commissioni debbono seg·uire nella attribuzione d ei trenta punti per ..ci.a ,cun can-d i·d.a to. Ma ciò non toglie che la legge ia violata e, comunqu e, i poteri conf.8·riti d aill.a l egg·e medesirn.a alle C·ommissioni siano ill·egitt•iman1ente esercitati, quando le Com•m issi.oni .attribui scano i punti con criteri difformi dalla fin alità della l·e gge e dallo scopo 1del .con1corso. « Ora tal e difformità si ravvisa nella fatti. p ecie, in cui lia Commissione giudicatrice imp1ieg ò ben il sessanta per oento d·ei punti a su a ·d isposizione per ci.ascun can.did.ato (e cioè. l R punti- su 30) esclusivamente per livellare tutti i co·ncorrenti. cc Difatti , trattan1dosi di punti stabiliti come titolo minimo p er la ammission e a l concorso, non era possibile la attribuzione parziale di esi , e l a Commissione, preci samente, assegnò a ciascuno d ei candic;l:ati il massimo ·dei 18 punti. cc Se (e operazioni di cortcorso lia.n n.o per fine essenziale la selezione dei canilidati, agisce in contra.sto con tal fine quella Commis.çione, la quale impieghi più della m età dei punti per m ettere allo stesso livello tutti i concorrenti. « Da questo criterio è a n ch e derivato che, fTa l'altro, è stato artificio·s amente reso po·s sibil1e ch e qualch e candidafo raggiungesse il minimo d ei 27 / 30 volutò da·lla l egge. Si può fondatam ente riten·ere· (~ questa considerazio.n e non t:r.a·scende i limiti d el sindacato di 1E'Q'ittin1ità, i·n virtù del qual e sii po sono delibare i fatti , qu.a rdo questi risultino travi sati o ·quando st1·ssi ta una palesie contradrlizione tra i fatti m ed·esim~ e l'atto ammini strativo) si può riten er e che il dott. Marena , abilitato allo eser·cizio professionale da pochi mesi e sfornito, com e risulta dalla el encazione f.attane d ::i ll a C ommi ~.sio.ne, 1d·ei . titoli r elativi alla pratica rpro fession,ale , non avrebbe ra~giunto il minin10 de i 27 / 30 se la Commiss ione non ave se ri cor so al cr iwrio or censurato ». 1

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SEZIONE PRATICA

NELLA VITA PROFESSIONALE. Un simpatico e co1·aggioso atto del Sindacato Nazionale Fascista Medici, a pro· posito delle specialità medicinali. Il Segretario Nazionale del S. N. F. 1\11., prof. Ermqnno :Fioretti ha dira111ato ai Segretari provi11c!,ali ed ai commissari, uria circolare in cui si viene a chiarir·e u11a situazione che riguarda essenzialmente il decorq e la dignità della classe, med~ca, su cui gl~ errQri di pochi potevano gettare una luce falsa. 'fal~ c~rcolare fa presente quanto segue : 1) È . severamente violato a tutti i inedici di prender e comunque accordi 0o·n le Case produttrici di spe.cialilà nledicinali per l a quotazione, ord inazione e vendit~ d~ quest~ . 2) Costituisce vera e propria colpa accettar e omaggi àalle Case produttr~ci, tanto più quando essi ve11gano promessi e dati in seg·uito ad accordi e contratti fra medici ~ Case produltrici. Il medico nelle sue q-rdinazion,i deve essere guidato sol tanto dalla sua scienza e coscienza e non da qualsias~ . wrnaconto più o meno larvato. 3) La nostre\ leg·ge sanitaria proibisce a qualunque m edico d~ esercitare la professione di farmacis ta , e ciò dev 'essere d ai m edici interpretato nella 1nassi1na larghezza; cioè essi devono nè apparterlere, n,è esser e azio·n ..,sti, nè dirigere alcuna azienda di produzione farmaceutica. Questo po- . trà con cedersi a quel medi.co che abbia assolutamente lasciato l 'esercizjo professionale, dedicandosi ~Ila pr~duzione Q al commer cio dei medici11ali. . 4) Sono da, b~asimarsi le pubbli cazio11i evi·denternerile p seudoscientifiche che valgono solta11to a mettere in valore i prodotti di questa o di quella Casa produttrice. 5) Cl1iunque fra gli iscritti al Sindacato si r enderà colpevole di t rasgressione alle sudd ette dispo sjz~oni, verrà de11uncialo alle superiori gerarchie e can cellato dal Sjndacato; indi denunciato a11 ·ordine dei Medici. 6) Qualsiasi mec:Iico che venga a co,~os.cenza di si1nil i accordi tra colleghi e produtlor:. d1 specialità farmaceutiche, dovrà farne denuncia al suo Sind acato provinciale, convinto ch e solo così co1npirà oper a veramente fascis ta a vantaggio della dig11it?l della classe inedica italiana.

La visita periodica agli assicurati dell'Jstitt1to Na· zionale delle Assicurazioni. Fra il g r . uff. dott. Ig11az jo Giordani, direttore generale d~ll 'Istituto Naz. delle Assicurazioni e l 'on. nrof. Ermanno Fioretti, segretario del Sindaca l o~ Naz. FHscista dei Medici è intervenuta, nella rispettiva loro qualità, la seguente convenzione: L 'I stituto Naz. delle ·Assicurazioni con ced e, in via ·di esperimento, b uoni di visita med;(:a perio(lica ai propri assicurati.

Il Sindac.atq i' \az. Fascista d ei ~ledi ci plaude alla i11 i z : ~tiva che, varcando g·li interessi degli assicurati, rispo11de alle direttive del Regime, per· quanto rig·l1arda il miglio:ramento, della saluit e e· il prolun gamen,to della vi ta umana. Il Sindacato medico co11corda con il suddetto, I stitutq i1cl sisten1a clell a li))era scelta del med:co· purchè iscr~tlo al Sindacato l<'ascista dei Medici. Il Sindacaito fornirà all 'I stituto, entr o due mesi1 dalla data della presente convenzione, gli elenchi dei inedici d ei vari Sindacati Provinciali disposti ad esegt1ire la detta visita medica. E per ch è j). 11un1ero cl ei medici tra i quali l 'assicl.IT<l to po·s sa scegliere, sia il maggiore possibile, !1 Sindacato farà opera perchè in ciascuna Provincia ~l maggior nun1ero dei medici iscritti ai rispet tivi Sindacati Provinciali , vi ader::sca. L 'Istituto corrisponderà l 'onorario di L . 2Qt (venti) a visita ch e verrà pagato direttamente dall 'I stituto stesso a ciascun meflico che farà perven~re, ad esso, il modulo concordato ed allegato. allq convenzione. Il medico per queste visite, è obbligato al segr~to professionale an ch e verso l 'Is tituto e quindi non deve redigere alcun referto, ma solo inviar e alla Direzione dell :Istituto il modulo di cui. sopra, che ha l 'unico scopo di far n oto che ?l me-dico ha visitato l 'assicurato e gli ha dato i con sig·li sar1it ari del caso.

CON CORSI. POSTI VACANTI.

A1ouss1NA (Go rizia) . Consorzio Aidussi11a,.. Santa C:roce; L . 9000; 6 t1uadrienni del dee.; serv. att. L. 500; u ff. san .. I . . .. 1000: automobile L. 3000 ;. c. -v.; età lim .. 4:5 a. Scad. 15 ot t. ANDRETTA (Aveni no; . L. 8000. Età mass40 a. Iscrizione al P. N. F. Scad .. 31 agosto . BAnn1 (Parnia). - Al 3° reparto (3000 ab.) per· i soli pover~; e tà n1ass. 40 a., salvo ecc. leg. I .... 10. 500 per 1200 poveri., L. 500 in più per ogni 250 oltre i 1200; 5 qt1adrienni d el dee.; c.-v.; cavalcatura L. 4000. Scad. 31 agosto. CA~1ronAsso. .4.mm in istrazione Provinciale. Per titoli ed esami. Coadiutore pressç la Sezione ~Iedico-l\1icrografica Qel Laboratorio Provinciale di :,g iene e profilassi. Stipe11dio annuo lordo lire 11.000. Inden.nità servizio attivo L. 2200. Età inassima anni 35, sal vo eccezioni di legge. Scadenza 31 o ttobre 1930. CANALE n 'I soNzo (Gorizia) . Consorzio ; scad. 21 sett.; L. 10.000 oltre L. 600 serv. att. , c.-v.,. L . 3000 trasp., con obbltgo di · at1tomobile, 6 quadrienni d ee., età lim. 35 a.; ab. 9562 su I\1nq. 149· in, terreno inontagn oso. CASSINELLE (Alessandria). L. 8000 ; 5 quadrienni del dee. ; uff. san. L. 500; tra p. L . 850 ; L. 3-5 per visita a,i poYer! oltre il 3 % della popolazione. Età 45 a. Scad. 31 agosto.


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IL POLICLINICO

CAsTnF.ZZ.\TO (Bresc ia). . annunzio.

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nonch è i med;çi ciYili, i quali non oltrepassino il 32° anno di età alla data della nomina a tenente medico in S. P .. E. Per gli ex combatle11ti il limite di età è elevato rli 5 anni. La don1anda, diretta al Ministero della Guerra (Direzione generale personale ufficiali) ed i r elativi documenti dovranno essere presentati ai Comandi rii Dis tretto, per ~ militari in congedo, ed ai (;omandi d ei Corpi od Enti cui sono effettivi, per i m~ li­ lari in servizio, non oltre il 31 agosto.

Scad. 20 sett.; chied.

C4TAN7.AHO. J4 mm ini straz. Provi ne. - Direltore sanit. rlel Brefotrofio : L. 10.000; è consentito l 'esercizio professionale libero; età l'.m. 40 a.; documenti non anler. al 30 apr. ; tassa L. 50 al ·Cassiere Provinc. (Banco di Napoli) . Titoli cli spe·CiaHzzazione ·~chiedere bar1do). Scad. ore 12 del 20 ott. CESANA T0RTNESE (Tori11oì . - Scad. 15 ott .; con ·Clavière&; L. lQ.000. oltre ·L. 1800 cavale., L. 500 uff. san.

R.Ol\1A. Con.sorzio Provinciale AJ},titubercolare. Concorso p er titoli al posto di DirettoTe Sanitario . d el Consorzio Provinciale Antitubercolare di Rom a. Stipendio L. 38.000 a11nue (con dir:,tto a due FAGNANO ALTO (Aquila) . - L .. 9500; uff. san. aumenti quadrien11ali co11secutivi di un decimo), L . 500; cavale. L. 2700; e tà m,ass . 35 a. Scad. nonchè una indennità .di servizi.o attivo (fissa ed 25 agqsto. invariab;.le) di L .. 12.000; gli assegni di cui sopra sono al lordo della ritenuta di R. M. Il concorso FALCADE (B elluno) . - L .. 10.000; 5 quadrienni è per titoli di carriera, clinici e scientifici; i titoli ..del dee.; uff. san. L .. 500 j trasporto L. 1000; c. ~v . clin~ ci e di carriera avranno prevalenza su quelli Età mass. 35 ~· Scad. 31 otto·b re. scientifici genera li. Possono prendere par.te al conGouNo (Bergamo) . - Consorzio Gorno, Oneta; cor so t11tti i sanitari che abbiano conseguito la L. 10.000 aument . di un dee. ogni quinquennio ; lat1rea in medicina e chir11rgia entro il 31 dicembre ·1 924 o conseguita entro il 31 dicembre 1925 uff. sa~ .. L. 500; cavale. ~ disagiata residenza, lire da co·l oro che si trovassero nelle condizioni pre.2000. Se.ad. 15 "ottobre. viste dall'art. 6 del R. D. 31 dicembre 1923, nuGRADISCA o 'IsoNzo ( Gorizia) . L. 8000; 6 qua1nero 2029. Documenti di rito. Ter1nine perento·tlrienni del dee. ; serv. alt. J_, .. 500; c.-v. ; autom. rio per la presentazione: ore 12 del giorno 30 sei~,L. 3000; età "iirn. 35 a. Scad. 31 ag. ' tembre 1930. La nomina è soggetta ad un periodo . di due unni clf pro·v a. Per chiar:menti rivolgersi GuARDIST.<tLLO (Pisa) .. - L. 10.000 ; 5 quadrie11alla Segreleria del Consorzio, Palazzo Provinciale, ni dee. ; c.-v.; cavale. L. 2000 ; uff. san. L. 500; Ro1na . .L. 3 per o·g ni p.qvero oltre i 500 . Età n1ass. 40 a . .Sca,d. 15 o·t tobre. RovERETO (Trerito) . - Per titoli ed esami. Ufficiale Sanitar:i0 e Direttore l Jfficio Municipale di MARCELLINARA (Catanzaro) . L. 7500; 5 quaIg iene. s ·t ipendio annuo L .. 11.000 al lordo trait·drienni dee. ln<lenn.. malaria L. 500; uff. san. tenute legali, 5 aumenti quadriennali di L. 1000 .(temporaneo) L .. 1200. Età mass . 45 a. Sc.adenciasc11no. T11dennità di servizio· attivo annue lire ..za 2Q agoslo. 2000. J)iYieto di massima di pratica privata, per1nessa consulenza~ R;serva del Comune di affidare, MAROSTICA (T1 icen za).. Ospedale Civile. - Assise.condo le conting·enze, altri incarichi re~ribuiti . ·s tente; L .. 6000, vilt-0 aJlo·g gio·. Nom'i na per bienDo·ma11de,. debitamente documentate secondo R. D. 11io e proroga. Età lim. 3~ a. Rivolgersi Segre29 novembre 1925, N.. 2266, al Municipio di Roveteria Congregazione Carità. Scad. 30 se~tembre. reto fino al 6 ottobre 1930, ore 18. Per chiar~r me11ti ·rivolgersi al :i\111~icipio di Rovereto o alla PADOVA. Ospe(lale <Jivile. Assistente riparto R. Prefettura di Trento. inalati di petto. Abitazione cqn qbbligo di pernottarYi; eve11tualmente, a turno, serv. di acS. G1GL10 'foRINESF. (Torino). - Scad. 30 sett.; celtazio11e e di pronto soccorso (medaglia d '. L. 8000 oltre L. 3500 lrasp., L. 800 _alloggio, L. 30). Biennio di prova, ricq~ferm~ per 4 anni. L. 500 ti.ff. san. Età massima 30 a. Certificati temporanei non anteriori a 3 mesi dal 31 luglio; Cert. sana fis. POTITO sA_~NITTCO (Benevento). L. 8000; ·sica costituz. Tenuta !~n considerazione l 'appar5 quadr. dee.; età lim. 40 a . Scad . 30 settembre. lenenza al P. N.. li' ..· ~ lo stato di famiglia . AsTAlJRISANo (Lecce) .. L. 8500; 4 quadrienni ·sunzione serv. entro 20 giorni . Stip. (esclusa del dee. Età lim. 21-35 a. -qualsiasi indenn. c.-v.) L .. 5500 lorde, con 2 bienni del dee. Scad. ore 18 d el 30 ag. Don1anda al 1'RAMONTI (Salerno) . 1a. circoscriz. ; L. 7000; presidente del Con siglio ospedaliero·. 4 quadr. <lec.; cavale. ·L. 3000; età mass. 35 a. Iscrizione al P. N. F. Scad. 31 agosto. PonTOGRUARO ( fl enezia) . - 4a cond otta ; L. 9000; .f) quadr. d ee ..; c.-v. Trasporlo L. 1000-4000, seCondotta esterna; L. 8500; 'f1v0Lr (Roma) . c ondo il ni ezzo usato. Scad. 30 settembre. 5 q11adr. c.lel dee. ; c. -v. ; caYRlc. L. 6000. Scad. 31 agosto'. R.oJ\rA. ll'lin,i.stero della Guerra (Direzione Cenlrale di Sanità Militare) . - Nella disp ensa 42a. in VENEZIA. A.f anicOn1.i centrali. Medico internidata 25 luglio è stato pubblicato il bando di s ~a égrado 9°) per la Colonia Medico-Pedagogica concorso p er titoli ed esan1j per 25 posti di tePa11crazio in l\1arocco di ~Iogliano Veneto. Obne11te medico in S. P. E. vi potranno parteci])ligo di servizio anche per l 'Istituto Sordomuti. pare gli ufficial:. in S. P. E. e di complemento Serviz:o di guardia. Stip. da L. 11.600 a L. 13. 700 •<li qu:1l siasi ;lTn'la o corpo, i sottufficiali ed i mioltre L. 2800 di serv. att. Eventualmente, paslitari cli truppa, sia in serv~zio sia in congedo, saggio al grado ·-8°, con stip. da L. 13. 700 a lire 1,

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I ANNO XXXVII,

NuM.

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SEZIONE PRATI CA

16.000 e serv. att. di L. 3500 ; c.-v. clj legge. Do·cumenti comprova11ti ·p ratica sp ecifica in n1ed. interr1a, inalattie infettive e pediatria; titolo d : preferenza pral ira assis t ~nza m entecatti . Documen fi temporanei, in data oltre 2 agosto . Età massin1a 40 a.. (45 per ex-combatt.), salvo per medici in piar1ta s tab . in pubbl . ammin\str. Conc. per titoli scic11tifici e pratici. Scad. ore 17 del 3 se tt . D<:»m flnrle a Segret~ria Manico,m i ce11trali veneti (S. 1\1aria Forn1-0sa, Calle d elle Ba11·de, Ramo Ven:!er, f~. 5269-A), \ ' en ezia.

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decreto e la n omina di t111 nuovo d ecano per scindere la Fac-0ltà attt1ale in due altre: una d i medicina e I 'altra di farmacia. Buona p arte degl~ Istituti scienlifi ci sono stati nllogati nel g randioso castello del Phar6, fallo cos truire (lall 'imperatrice Eu genia, la quale vi sog-

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Avvertenza. - Qunndo non è al trimenti ind it~ato i co11corsi si r ifer!scono a condotte mediche, i compe11si allo slj pe11dio base. (.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. Nel con cor so per esami e Litoli a tre p ost i di -chirurgo primario i1egl~ Ospedali di Ro1l1a, testè -espletato, sono s lat ~ classificati: 1) do tt. Angelo Chiasserinj ; 2) d ott . Lucio l Trbani ; 3) dott. Gerolamo 1\fatron ola. Sono riusciti iclonei: Martfredo Ascoli, Er1nanno "Mingazzini, Aurelio Stoppoloni, Francesco Ciancarèlli , Luig·i Caravani e Fran cesco Tari. Viv;<ssi1ne congratuJazior1i sia ag'l ~ eletti e sia .rigli idonei, quasi tutti valorosi collaboratori d el << Policlinico ». Dalla Vedova Riccardo·, d i OP~opedia .e Trat1n1atologia a, Ron1a, è st~to n ominato Uffic.i ale d ei SS. Maur~zio e Lazzaro. Il pro f.

Sono s tati i1omina li Cavalieri dei SS. ~1auri­ .zio e Lazzaro: De Rlasi Da11te, di Ig ien e, a Napoli; l\iluscatellQ Giuseppe, di Clinica chirurg·=1ca, a Catania; Ovio. Giuseppe, d,i Clinica oculistica, .a Roma; Sfamer1i Pasquale, di Clinica ostetricog inecolog=,ca, a Bolog·n a; Vi-0ra on. sen. Giacinto, <li Clinica med~ca, a .BoJogna. Libere do cen ze: Conferme definitive: Clinica Qculistica: _i\lessandrello Giovanni; Mala~tie mentali e nervose: Magg·iotto · F erdinando ; Mediclna operatoria: Fas~no l\1arto·; Pat-01ogia m edica di1nostrat~va: Secondari Epamino·n da . Abilitazioni: Clinic~ liermosifilop.at~,ca: Spicca Giusto; Clinica oculistica: Giannantoni Camillo; Clinica qstetrica ginecolog:1ca: Mandruzza Giuseppe, Pianese Francesco, Volpe Amilcare; Clinica -pediatrica: Mor abito Ferdinando; P atologia ed -Ostetricia dei bovini: Gerosa Giuseppe.

NOSTRE CORRISPONDENZE. Da Marsi g lia. La Facoltà Medica.

· 1.n n uova « Fac9ltà di me<l 'ieina gen erale e colo11iale ~ d i farmacia » di Mar sjglia ha co·m inciato a ft1nzionare col 1 o maggio ed è ora in pie11a attività . I credili 11ecessari sono s tati fornit:. per intero dalla città di Marsiglia e d al dipartimento delle Bocche del Rodano; lo S ta~o non vi h a con cor so in nulla o quasi: è il solo esempio, i11 Francia, di una s1tt1az:i0ne simile. Gl 'istituti e i servizi sono così numerosi, bene allogai i e b en e attrezzati, che m~ca solo u11

Chateau du Pharò

giornò solo p oc·h i mesi. L 'edifizio osp i tava già alcu 11i lab or atori di farm acia, ch e ora hanno ~log·gi:1to. È s tato ·.r1ter amente rimesso a 11uo.vo. Nel parco si ·è e-0s trt1ito t1n g·rande p adiglione per gl ' is,~ituti di anatomia normale, di a11atomia l)atologica e d i m ed icina operatoria. Le cliniche 11artn o tr ova to p osto nei due ospedal: Hòlel Dieu e Co·n ception , in attesa che si costrui sca l 'ospe<lale clinico. La F acol là conta an ch e due inse-

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H ot.el Dif!U

gnan1enti compl eti di ined icina colo11iale : u11a cc Ecole de l\IIédecine colo11iale » per ufficiali , installaLP. al Faro, e un cc T11s ti~ut d e l\iléd ec: ne colo11iale » per n1edici civili, ch e funziona da pii1 anni . Tl << ch ateat1 du Phar6 » d à a11che asilo ad una Scuo1a cli edu cazio·n e fi sica. Un cenlro anticanceroso è s tato is tituilo ir1 un sobbo·r g·o: esso ha o t'l e11 uto iJn concorso d ello S lato aLtraverso :,1 ~IV[inis l ero clell 'igiene. }~l tra istituzione è la Scuola llentaria. I11fi11e, va l11en zion a la Ja Scuola per in fern1ier e. La nuova Facoltà si J)r e:-e j1la adu11c1ue con1e u11 tutto organ ico. l\iporliarno qui il m ag11ifi co cc Cl1à leau du Phar6 » e l 'os1>ed ale l-Iò lel l) icu . R. d . B.


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[ A NNO

TL P OLI CLI NI CO

XXXVII, NuM. 33]

JYOTIZIE DIVERSE.

Il Sindacato Medico per i medici danneggiati dal terremoto del Vulture.

La Delegazione italiana ad Oslo per la Conferenza antitubercolare.

Il Sindacato Naz. Fasc=sta dei Medici ha messo a aisposizione dei Sindacati Medici delle Provincie cli Avellino, Poten za, Benevento, maggior1nente colpit~ dal terremoto del Vulture, una prima somma di L. 6000 in favore delle famiglie ae=, medici più gravemente danneggiate. .

La òP.legazione ufficjale italiana ch e h a partecipalo alla VII Co11fere11za Internaz=9n ale contro la Tuber cclosi tenutasi in Oslo tra, 1'11 e il 15 corr en te fu così costituita: ' ()n. pro·f. Raffaele Paolucci, v·1ce president e della Camera dei Dept1tati , presidente della Federazione Nazio·n ale Italia11a, Fascista p er l a lotta contro 1a Lubercolosi, capo della Delegazione; on. prof. Edoardo Nlaragliano, .se~atore d.el Regno, delcrralo del Consor zio Pr ov1 nc1ale Antitubercolare Gen ova; on. l)rof. Euger1io ~1orelli, deputalo al Parlamento, direttor e dell 'Istituto «Ber1 =to Musso·l ini » Clinica delle malattie tubercolari e resp iralo·~ ie, delegato del Nlinis~ero della Educazione Nazion ale e della Cassa Nazionale per le Assicurazioni Sociali; prof. .A.rcangelo Ilvento, Ispettore gen erale m e.clic-o presso la ~ir~zione Ge11cr ale della Sanità, delegato· del l\ll1n1stero dell 'Interno, dell 'Opera Naziona)e Inval :di di Gu_err a e della Croce .R0ssa Italia11a; prof. Feder1go Boccl1etti, capi tan o medico, dirett or e de~ ~ana­ torio Mili tare d.i Anzio, del egato del M1n1stero della Guerra e della, Fed~razione Nazionale Ita1iana Fascista per la Lotta contro la Tubercolosi ; , dotl. Azeglio F :Iippini, _dell '{Jfficio Sanitario Ce~­ trale della Direzione del lVlinistero delle Comu111cazio ni : ·prof._ Cesare Gian nini , delega;to della Cassa Nazionale per le Associazioni ~ociali; pro~. Rol)e rto .Alessandri, del~g·ato dell 'I st~tuto cc Beni~ to iVIussol\ni )), Clinica delle malattie tubercolari é r espiratorie; prof. Ltligi Duranti, delegato. de~l a Società J1 aò iologica Italiana; dott. Mario D1 .G1~­ con10, delega,~o del 1\1ini.stero delle Corporaz.1on~ ; prof. Un1berto Carpi, deleg·ato del Comune d1 M1-

di

la~o.

Oltre ai component ~ la Del egazione Ufficiale, c}r ca 60 medici direttori di sa11atori, clinici, igien isti t~aliani b arino preso parte alla Conferenza. Per I 'occasione l a Feclerazione Nazionale Itali ana Fascista per la lotla co·n.~ro la tuberc?'losi! d 'intesa con la C. I. T. , or ganizzò una serie ~1 inter essanti visite ~lle inassi1ne istituzioni antitubercol ari di Berlir10, .i\.n1burgo, Copenaghen, •i\.1nsterdam, Zurigo, Davos. Nelle dette città si costituirono. comitati p er la p:ì1 deg11a accoglienzn dei colleghi italiani .

La medaglia d'oro al merito della Sanità Pubblica al sen. Cremonesi. R slata ul timamente notificata l a co11cessione clell a medaglia d 'oro al merito della Sa11ità Pubblica con la seguente letter a del ~IinisterQ del1'Interno: « Con R. Decre to in d::tta 18 ll1glio, Ella è stato, insig11ito della medaglia d 'oro al m erito della S~11ità pubblica per l 'opera complessa, efficace e vigorosament e riorga11izzatrice cspl~cata n ella sua qualità di Presidente Generale della Croce Rossa ltalia11a. Nel dc1rglien e partecipazione, Le esprimo il .n;io vivo compiaci111ento per l 'alta d:stinzione onorifica ch e l_e i: stata conferita .

Jl Congresso di neurologia a Lilla. Si è chiuso a Lilla ~l Congr esso di neurologia e psichjatria iniziatos'. il 21 luglio. Il rappresentante italia1101 prof. Arturo Donaggio ha pronunziato un applaudito discorso n~lla seduta iniziale e ha destato vivo interesse nei congressisti r :.ferendo i risultati delle sue ricerche sull 'en cefalite epidemica e sulle sue personali vedute in proposito.

Una Scuola di perfezionamento io Medicina det lavoro a Roma. L 'Università di Roma , in seguito a voto unanime della Facoltà m ed =;ea, ha deliberato l 'istituzione di una Scuola nj perfezionamento in Medicina ,del lavoro, con lo scopo di p erfezionare i n · questa disciplina ~ l aureati in Medicina e Chirurgia e di conferire il diploma di specialista i,n Medicina del l avoro. Il corso ha la durata di un bien11io; direttore dell a Scl1ola è il preside della F acoltà n1 edica dell 'l T11iversità di Roma. La Scuola ·com}:n cerà a funzio·n are col prossimoanno scolastico. Gli insegnamenti comprendon() corsi di lezioni sopra le materie fondan1entali della Medicina del lavoro e co11ferenze integrative da· parte degli stessi direttori di clin:che e istituti della Facoltà medica, ch e così partecipa diretta1nente allo svolgimento dei cor si. La Direzionedella Scuola si riserva di affid are alcune conferenze su ar.cron1enti di Me(licina del lavoro ancl1e a per-. sone eminenti di altre 1.r11iversità. Le lezioni s1 svolgeranno nella· sede del Po] iclinico del lavoro di Roma, fondazione dell 'l Jnione i:ndustriale fascista del l avoro che ha messo a disposizione appositi lo- ' cali per le lezio~i , nonchè i suoi modernissimi gabinet,t i tielle varie specializzaz:..o·n i ; in tal ~od~ la Scuola potrà anche portare le sue osservazioni sperimentative st1l nl1n1ero di lnvor atori che affluiscon o al Policlinico del lavoro . 1

1

~

Conferenza di propagando. sulle opere assistenziali e sanitarie del Regime. Il Sindacato Nazio11ale Fascista "'l edici ha dira111ato ai Segretarj. Provinciali la seguente circolare: D'i11tesa con 1'011. Di GiacOm.o, Presidente della Confederazion e Naz. Sindacati Fascisti Professioni-· sti e APtisti è intenzione di questo Sindacato Nazion .a]e cl~ drganizzare per l a propaganda e istruzione popolare, delle. conferenze illust.rative sulle oper e assistenziali e sanitarie del Reg1me che sa~ i-anno tenute in tutte le città e sopratutto ne1 . . paesi rurali. La prego di prep arare, in a,ccordo con ~I C<?m1tato Provinc:,ale d~i S .. F. P. A. , l 'organizzaz1onerelativa e di farmi avere una nota dei vari medici ch e sono particolarmente indicati per esplicare quesl 'important e opera ù~ prop aganda.


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XXXVII., NuM. 33]

1233

SEZIONE PRATICA

Gazzet la l .l f1iciale » p11bblica il decreto d el 10 lug lio col quale viene .a ccettata la do11azione <ii u11 miljo,n e di dollari f a tta d al s ·,g·nor Giorgio East.1uan p er ] a costituzione in Ro1na di un Istituto superiore di odon.toiatria con annessa u11a Scuola ·univers~taria di perfezio11amento per i laureat:, in medicina e chirurg·i a e una Scuola pratica di specializzazione in odo11loiatria e igiene della bocca per assiste11ti s anita,r~e visitatrici . Col decreto medesimo tale Istilt1t o v::ene eretto in er1te morale e ne è approv ato lo Statuto.

5885 (24,07) e 5305 (20,64) ; a Bolog n a 3608 (16,04) e 3502 (1J, L16) ; a f\1essi11a 4781 (25,58) e 4601 (22,69) ; a Bar~ 5061 (40,36) e 5964 (37,32) ; a Livorno 2362 (19, 53) . ~ 2063 (l f> ,20) . 'L ' cc 1\genzia di Rorr;i.a )) osserva ch e ques te c: fre devono essere meglio chiarite . Di esse, l e più impQrtanti per la illt1strazione del fenon1en o , sono quelle d elle perce11tuali, p er cl1è le cifre assolute posso·n o ii1durre in errore, i11 quanto fra il 1925 e il 1929 sono a vver1uti, p er mol te città , mutament:, tali, r1ella es.~ ensio ne territoriale , da aumentare consirlerevo]mente la massa della po,p olazio·n e appartene11te alla città e quindi le nascite, se anche queste siano proporzionalmente diminuite. Dall 'esame d ell e cifre prqporzional \ risulta che: 1) vi è una grande difJ'erenza di n atalità fra il Nord ed il Sl1d naturalmente, si trocv ano i lnass imi al Sud e ~ minimi. al Nord ; 2) v 'è u11a tend~11za a una più r apida decrescenza dell a nata]ità nel Sud , ~nvece che nel Nord, dove l a natal ~ià , ·aver1do rag·giunto tassi r elativamente bassi , inostra piutlosto una tende nza alla stasi e in qualche caso a un,a lieve ripresa, come a Milano e a 'forino ; · 3) i li velli massimi di natalità si .trovano attualme11te a, Bari, Tarar1t-0 (27, 79 per mille abita11t i): Rorrta e Catania; i l~velli minimi si tro,v ano a F irenze, Trieste, Torino e Bolo·g na.

Plètora di medici anche in Francia.

L'annuario dei falsi medici di New York.

Le recenti s tatis licl1e si11dacali francesi mostra110 come i 1·uoli e,lell u profess io~e medica siano straordinariamente affoltatL e ammoni scon~ i ger1itori frances:, a indi rizzare i loro figli ver so· una altra ,pro.fessior1e se n,on, vogliono creare loro, uno stato di sicura povertà. Nell a, sola Parig·i vi sono 5000 dottori e, dato che Ja città conta tre milioni e inezzo di abitanti, uri medico a, cu i arrida un s uccesso medio può contare solta11to su 700 clie11t;. potenziali. La ~tatisti ca fa un confronto tra la si tuazion~ attual~ e quella ciel 1275, in cui non vi erano ~ l)arig i pii'1 di setle o· otto dottori, appoggiali a 30 o 40 farrr1acie : in quell 'epoca la città aveva non, più di 200.000 anime e un medico poteva CQ~tare su una clier1tela di 4000 malat~,. Si deve aggiungere però che in quel tempo, molte malattiè oggi consiclerate gravi non preoccupavano .gran che . Tutto questo però no·n tog'lie che o·g gi .i l numero dei medici sia eccessivo e che il disagio della 11oslra, cl asse sia tale da ~mpens :.e rire realrnente.

L ' Ufficio d 'ig·ien,e di Nuova York h a pubblicato un ann uario che contiene i n .o n1i d i 25.000 sedicenti 111edici, i qu~li1 posseggo·n o g abinetti di consul tazio11e ma non hanno dipl o1ni o n e sono f.or 11iti dei più fantasti ci . L 'armuario in questione dà cenni relativi alla carr:.era di og11uno, alla speciaÌità e alia natura dei rimedi di cui fa t1so . Molti di questi ciarlatar1i ri corrono alle emissio·n i rad :,ofonjche per procurars ~ clei clienti.

.Epidemie di poliomielite. .llnfierisce attualmente i11 r\..lsazia u11 'epide111 · à d i ;pC>'lion1ie lite, di cui il 29 lltg lio so110, sta ti denun·ciati nove nuovi casi; s i seg·r1ala anche qt1alch e caso fr<~ g li adulti. In tot~Je, nella r egio11e · del Basso Reno si sono· avuti firtor a 234 casi ; i1ell 1Alto Reno, l 'epidèmia sembra stazjon arja. Un 'altra epidemia è seg·r1alala in Finl andia, do;ve .'S i sono anche avuti nurnerosi n1orti. In molti v:Jlaggi, le scuole sono s ta te chiuse e trasformate i·n -osp·e dal_i; l 'epide1nia si è ve11ut a es tend endo anche nella Svezi a settentrionale.

1

La donazione di un milione di dollari per l'Istituto superiore di odontoiatria. L~ cc

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1

I coefficienti di natalità nei grandi centri italiani. L ' cc Agenzia di Roma n dà alcune interessanti notizie sulle variazioni della natalità che si veri. . ficarono r1e:ll~ più gra,11di città italiane, negli ult~mi anni. Le n~tizie si rl~eriscono a due anni tipo - il 1925 e il 1929 - e so·n o ricayat e dalle el abo·r azioni che viene compiendo l 'Istituto centrale di "Statistica. Risult.a , dunque, che a Napoli i n ati, vivi sono -stati 23.249 n el 1925 (25.92 p er mille abitanti) e '21. 782 nel 1929 (22. 46 per mille abitanti) . A Milano rispettivame11te, 12 .. 716 (14,60) e 14. 723 {15,45) ; a Roma 18. 949 (25,14) e 21.092 (23, 53) ; a GGnova 8G34 (14-, 98) e 9146 (14,80) ; a Tçrino -6507 (12,60) e 8380 (14,42) ; a P alermo 10.408 (25) e 10.196 (22,99) ; a Firenze 3980 (15,03) e 4424 (14.06) ; a Catani a 6484 (24,47) e 6472 (23,08) ; a 'Trieste 4293 (17,86) e 357 4 (14,34) ; a Venezia

Un rapporto

~ciale

sui fatti di Lubec<-a.

Il I\t:'n jstro dell 'Inter 110 della Germania h a pubblicato 11n rapporto sui fatt i di Lubecca. Risulta da esso che le A utorjtà di Lubecca n on avevano informato l a })irezione ce11lrale di Sanità, prim a di u sare il B.. C. G .. , ment re sarebbe stato loro dover e di farlo·, in quanto che la stessa Direzione aveva raccoma11dato d elle r :serve sull ' apl)licazione del metodo. Sarebbe inoltre s.tatQ dover e di provare l 'innocuità delle subcullure fatte d al cep·p o orig inale di Calmetle, prima di distribuirl e per l 'u so . Inoltre la sorvegl~anza, ai b ambini vacc::n a ti è stata insufficie11t e . · Si deplora inoltre che il prof. Deyck e abbia d istrutito tutto il m a teriale, impedendo co·s ì ogni contro·l lo e che, a,nche do,p o ch e l 'autop sia aveva confermat.~ l a causa di m or te, si era l asciato i.I vaccino in mano all~ levatrici. Il nun1ero dei morti è ora arrivat o a 52; alcuni bambini che avevano avt1to d ei inig liora menti sono ora, p eggior ati e tutti i vaccinat i rim arranno p er p ar ecchi anni sotto l a minaccia clella malattia.

,

Come è accolta in Francia Ja legge sulle assicu• • raz1on1. Il p artito co1nunist a, in Fr an cia 11a iniziat_o m1 l :ir cro movirnento C0n tro l a legge still e ass1curazio~i, pretendendo ch e l a quota di assjcu 1

....


123..1:

IL POLICLINICO

raL1011e ia !)élga l a soìlan io· clal cl a lo·r c di laYO['O. Tre n la Ill ila op erai sarebbero =,r1 sciopero a P a1 jg i e i11 Yarie località di provi11cia, p er protes tare co11l r o C[tiesla legge . L 'agitazione sar ebb e JJa rticolar111c11lc viva ad A.rn1e11J~ières, do·v e sono i11 sci opero pili di 10.000 addetti alle ~ ndu­ s trje tessili, e dove han110 luogo quasi quotidia11a n1ente incidenti Yiolenli. t" el Di11arti1ne11to d i L =11a jl moYimenlo di sciopero prende pure estensione; tut;te le officine n1ctallurg iche della regio·11e hanno dichjarato lo· scio11eT0 Anche 11elle o·ffi cine di Ro·u en 2000 operai han110 ·abbandonato il l avoro . 1•

Gli esperimenti sui malati. Il Cqnsig·lio, di Sanità clella (:i-ern1a11ia ha fatto una deliberazio·rLe sugli esper im~nt =· che si fanno sul ~ 'uomo. Ha riconosciu~o che essi sono necessari J)er il progresso d ella scienza medica, ma ch e e;:;si vanno faLtj seconcL.o l '~tica medica. Sono anzitutto da evi tarsi qu~lli che si posso·n o fare bene ugualm ente s ug·l~. anin1ali e quelli sui moribondi, qt1 ando· i10T1 abbiano lo scopo di tenLarc di sal var11e l a vita. I i1uovi rimedì a lti'1 non va~~o provati sull ' uomo se non dopo l ' esperi~ento sugli animali e co l corLsentj n1ento· 4el pazie.nte. Gli esperin1enti ~n ospedaJe va11no fatti soltanto dal capo1 o sott..q il suo cont rollo personale . Nelle pubblicazioni medich e} no11 si deve n1ai dimenticare il rispetto dovuto all a persona del paziente e, sotto ~aJe rig·uardo, la r esponsabilità dei medjci va fatta pTescnte agli stud =i0si. 1

Un corso sull'educazione fisica e medicina sportiva. st atq tenuto, ad iniziativa . del Comune cl i Milano, e coin frequenza obbligatoria, u:µ interessante corso co11 le seguen ti confere11ze presso la Clinica d el Lavoro : 1) CaraL~er i 111orfologici differenziali, dei fanc=.ulli p ararnorfismi i11nati o acquis tat~ e l 'imporla11za dell 'eclucazione fisica. Var iazio11i nor111ali, sub11or1n.ali e patolog iche (pro.f. C. Ca ttaneo) ; 2) La respiraz io11e e circol azio11e d el ban1bi 110 (prof. CarJo Foà) ; 3) L 'alin1entazione (prof. Cattaneo) ; 4) L 'accrescin1ento so·m atico dell 'età dei Balil la e le cau se e he l o =.11fl11 cnza110 (prof. Ferruccio, Zibordi) ; 5) La coltura fisica dei Balilla e che cosa si debba intendere per eser cì.zio fisico, riposo e sr~rapazzo (dott. Roberto Rertanzi) ; 6) I vantag·g.i ed i pericoli ch e può present are l 'eserc»zio tisico; l 'allenamer1to fisico ed j danni delle specializzazioni premature (prof. Giuseppe Aiello); 7) La col t11ra fisica i11tesa co1ne igiene e l 'igiene della col tura fisica; il bisogno del moto i1ei fan ci ull] e la 11ecess iti\ di ben reg·olarlo (d.ottor Giuseppe Belloni); 8) I gi11ochi e glt esercizi fisici all'aria lib era, ii1 paleslra e nell 'atila (dot t. Casloldi) . È

Corso di perfezionamento sulle malattie del cuore e dei vasi. Si terrà a Parig i, aJl '( ) p eda]e Broussais d al 13 al 2r. o ttobre . Dire ttore n e è il prof. Ch. Lauùry, col con cor so di f). Roulier , J. vValser, G.

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XXXVII, NuM. 33J

l\1Iarcl1~l,

L. Deglaude, A .. J at1bert, A. Van Bogae.rl., l\. He im, De Bal sa e, J. Moussoir, J . PounJailloux, P. Th:roloix, Y. l\ilevel e Th. Brosse .. Prezzo d 'iscrizione: 130 fra,nchi. Indirizzarsi al· Dr. Mevel, Osped.:lle Broussais, 96, rue Didot (14e),. p er il prog ramma particolareg·giato del corso, eh(} comprende argomenti vivamente interessanti, di grande illltual it à.

Le vittime dP-1 caldo a New York. L 'ondata di ca,ldo eccezionale, resa maggiormente fastidiosa dalla accentuata umidità dell 1atr!1osfera, ha. fa t t..q n e:. quattro g io·r ni di massima intensità circa, 150 vittime. I casi di prostrazione seguit~ ~a ~orte sono stati 55, e le rin1anenti 95 vitttme sono perite annegate perchè colte da co11g~stione nella maggior pante de~ casi me11tre cer cavano nelle acque dei fiumi e del mare un pq' di refrige):'io.

Un progetto di legge per le assicurazioni sociali nel Relgio. J!: attualmente allo studio t1n progetto di legge

per le assicurazioni social~, che intende regolare il trattamento medico e l a somm:.nistrazione dei medicamenti. Sarebbero obbligati all 'assicurazio11e tutti quelli che hanno u~a rendita mensile corrispo·n dente a circa 500 lire.. Gli assicurati avrebbero la lihera scelta d~:, medici e dei farmacisti in,scritti, che h anno accettato le tariffe prop oste.

La prevalenza della popolazione maschile in lnclia.. Le r ecent i st<\ti s tich e della Commissione .Simon hanno assodato che, in I11clia, il numero dei maschi ecced~ di 9 m~lion~ quello delle femmine . Ciò sarebbe dovuto· all 'alta mo·r ta]ità delle madri, dov uta alle abitudini di vila delle donne,. che si sposano troppo precocemente e ch e, dall e consuetudini indù e maomettane ~ono costrette a rimanere segregaite in case anguste e sudicie_ 1

Il movimento nazionalista indiano ed i medici. Il inovi111ento naz=()11alisla ch e si ha ora 11elJ e Indie h a, avuto ~ su oi riflessi anche nel campo. medico. J, 'lng hjlterra ha rifiuta to il riconoscimento rlolle approvazioni d ei medici ind;1api perchè le U niYersità india11e hanno· rifiutato la sorveglianza jnglese sulle condizioni dell 'insegna·mento e degli esam:1. é' uscito oggi dallo Stabilimento di legator1al'atteso

Atlante schematico di punti e nodi chirurgici del Oott. Pro.f. CUIDO ECIDI

Ohi rurgo Primario negli Ospedali di Roma. L 'Atlante si oompQIIle di 25 Ta:vole, contenenti 66 n1tidiss:ime figure, ra..ccbi11se, ma snodate e tenute ferme ·con due perni d 'o.ttone, in elegante ·a lbum rilegato al'1a bodoniana. Prezzo L. 3 O, pdù le spese poetali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 2 5,9 O in porto franco~ Inviare Vaglia Poetale all'editore LUIGI POZZI · Ufficio PoetRile Succursale diciotto (18) - ROMA.


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XXXV'ìl, NuM. 33]

1235:

SEZIONE P.RATICA

RASSEGNA DELLA STAMPA MEDICA. A re h . p er le Se . l'.1ed ., l'nar . G . SABAT1N1. P11e un1-0coniosi. F.. PENATI. Deformazione d egli er~tro citi . Presse ì\-1éd., 9 a1)r. - A. ScHwAn'l'Z e al. 1'ratlam.ent o delle par ~ssitosi i11testiI1ali con benz.o·111eta-cresol-. Zbl. / . Chir. , J 2 a pr. ·- S. l i' nEY. l3iolog:a della cicatrice. H.. PunL. Epdidin1i te 11on specifica . - A . ZF.ITLIN. ~f.orbo o deforn1ità di Mad.elung P Soc. des Chir., 21 fe]). - PLANSON . Litiasi pro•statica. - RoussF.AU . .A.no1nalie d el r en e. - Id. , 7 m a,r. BA.nBET e PASTEA1J. Appencl icite e salpingite d estra a perte n ella vescjca. V10TOR-PAuCHt;:T e G. L uQUET. Diverticolo d ell ' a11sa sigmoide. - CROISIER . Volvolo d el col on p elv] co. · A r ch . iV.lal. du Coeiir, mar. - G. ETJENNE. Miocarditi r e umatiche acute essen ziali . Soc. d. fTop ., 28 mar. -- J. Tno1s1E1L Spir ochetosi meningee d 'origine fluviale. J . CoIVrBY. Stati meningei c11rab'..li n ei fanci ulli . - E . ~1AY e. A. SouLAS . L a broncoscopia n el tra tta1n. d egli ascessi p-0lmon . Arch. Méd. -Cliir. ,4.pp. respir. , r i. 6. - M. CRouZET e _i\. w IGLIOLI.E . Riat tjvaz. d ei g·a11gli jlari nello scoppio d e1Ja tbc. poJm. Riv . QtO-Neuro-Oftalm., ge11.-feb. - Dl MARZIO. Paralisi oculari co11secut:ve alla rachia11es tesia ed alla rachicentesi . -- 8AnBADINL Meningiti sjerose r ecidivanti.

Anier . .Tourn. "ti1ed. \Se ., apr . - D. P . BARR e· H. A. BuLGER. Iperpnraliro'idismo. - H. M. CLUTE.. e D. H . DANIELS. Iperitiroidi smo e gravidanza. - J . ~1. fl ATt . Ittero err1ol :tico congenito.. - J. J. PHESSMAN. Assorhim . del g·lucosio p el retto. Presse l\t!éd., 2 apr. -- E .. Tou Loux e al . Ence-· falite p sjcosica acuta azo.témica. - A. D1As. Azo- . temia clo·r openica. .)tuilium , 1 npr. G. 1 'Eo ESCHI. Patogenesi,.. cl assifica e cura delle nefriti. Presse Méd:, 16 apr. - J . N1coLAS e al . ·Le si-· fil idi n,ov a rseno·~ resis tea ti. Mii11cl1. Med. Woch., 18 apr . - ScHLEYER. Trap :;anti di t~sticoli di sci1nrnia all 'u om o'. Rass. In ternaz. d i Cl. e Ter., mar . - I{. H ~ J(nABBE . Meningiti l infocitarje be11ig·ne . Mediz. W elt, 19 apr. - O. THOJ.'1SON. Ulteriori divisioni dei g rt1ppi sangtlig ni n ell 'uomo. - E. PLATE. Fo,r rna del do,r so . i\1ed. J(li nik, 17 apr. - O. NonDMANN. Il dolore· di schiena in chirurg ia. -- NtfRUBEnG. Aumento, di trombosi e di . . . emboJie. Pathologica, 15 apr. G. SANGIORGI. Pato·g e11icit;l della « Blas tocvstis h ominis ». L. MEN'" CARELLI. Aneurisma congenito del setto membra-n aceo. Brit . !11ed. Jou.rn ., 19 apr. - C. BoLTON. Me-· dicin::t e ch irurgia nel tratta1n. delle ulcere gastr .. (l11oden . ~1ed. H erald a. Physic . Tlierapist, ap-r. C. C . . SuYDEll. Stitichezza e defecazio·n e.

.

e

Indice alfabetico per materie.

I

Appendice: calcolosi mull ;pla Pag. 1219 Artritiche (affezioni - ) : intradermo)) 1222 reazio·n e con la coles terina Azoto nel sangu e: mi crometo<lo per la determinazione )) 1218 Bibliog·rafiq ., . )) 1212 Bronchi ali (muscoli - ) : fisiologi·a e :patologia . . )) 1210 Capillar e (analisi - ) ~ sierolabiliità . )) 1218 )) 1219 Diabete insipido (la pituitrina nel - ) Diaframma (p ar al = ·si dell 'emi ..) : r egolazion e d el respiro· )) 1208 )) 1226 Diff.eri te : profil assi Emipleg ia cerebrale : trat tamen,to dei dolo!fi COQ la simpatectomi a . )) 1204 Ernriema plourjco: complica?'.ioni secondarie . )) 1208 E11cefalj te cro n ;ca (l 'er gotamin a nell '-) )) 1218 Endocrini (disturbi -) e l a mano )) 1226 E11teroc.qcoo: i d ent~fioazion e )) 1218 )) 1218 Enterocolite cror1ica : flora })atterica )) 1219 Epitelio·m a maligno. sperirnentale . fasciali (spazi - ) c;Iel piede: ~ mportan­ )) 1210 za nelle infezioni . )) 1220 Fegato: can crocirrosi . .. Gastric_a (atonia-) postoperator ia: pre)) 1219 venzione . . . . . . )) 1223 Gastrite (~I problema della - ) . )) 1225 Go11orrea n elle do•n ne: tratt ament o . )) 1221 Ipertensione arteriosa : cura chirurg·ica )) 1201 L~.tto ter3 pia (la - ) i;n, oculistica )) 1220 L1nfogra11ulomatosi addominale . · . )) 1218 Malta (febbre d i -) e tripafl a vina )) 1224 Madura (il piede di - ) . . . )) 1226 1\1ano e d isturbi endocrini . 1

Pag. 1219". Mesentere: p atoJogia )) 1224 ~1icosi del condotto uditi vo )) 1225 Myosalvarsan: azione .. )) 1223-Orti.caria sqlare . Paresi sp ast jche: resezione ·dei nervi ot)) 1221 turatori .. . )) 1220 Perforazion~ gastr~ca ed i11testtinaJe . )) 1222 . Polmonare (acustica -) . )) 1222 Renali (preparati - ) n ei i1efrectomizza1.i )) 1206 , Ricambio, idrosalino: a11omal~e . )) 1220-· Ringiovanimento (il problema del -) . Re trazio·n e ischemica di Volkmann: trat)) 1211 tamento Sangue (trn sfus i.one del - ) : rivendica)) 121& zioni it~liane . )) 1224 Sif:lid~: g uari.bilità )) 1219 • Sifilide intestinale· Si1mpatectomia periarteriosa nei d olori )) 1204' da eIQiplegia . . • T'racheo-bronchiali (stenosi -) eredo·)) 1209 J luetiche ·r rach eo - bro,n co - esofagoscopia: appa)) 1218 recchio . Tr =.paf]avina (l a - ) nella febbre di )) 1218 1\1alta .. .. . . . • )) 1206 · 'Tubercolare (vµ-us - ) . Tubercolosi çirtic.qlare: tra ttamento col )) 1221 metodo Solieri 'fubercolosi chirurgjca: alternanza di )) 1220 · climi . . 1 ubercolosi chiuse e tubercolosi aper)) 1225 te : separazione )) 1222 . Ulcera du-0denale p erfo·r a.t a )) 1226 Voce (lavoTatori della,-) : spirometria 1

Diritti di proprietà riservati. - Non è consentita la ristampa di lavori pubblicati nel Policlinico se non in ~ seouito ad autorizzazione scritta dalla redazione. B vietata la pubblicazione di sunti di essi senza citarne la fonte. Roma - Stab . 'fipo-Lit . .Armani di M. Courrier.

V. AscoLI, Red,. resp.

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' 1236

[ANNO

IL POLICLI NI CO .

XXXVII, NuM. 33]

P ERIODICI EOI'".1~I D A LLA NOSTRA CASA

Sommari dei Numeri pubblicati nel mese di Agosto 1930:

(, IL POLI CLINI.CO,,

CUORE E CIR.COLAZIONE

SEZIONE MEDI_CA (mensil~)

Periodico mensile diretto dal pref. VITTORIO ASCOLI . Redattore-capo: prof. CESARE PEZZI

diretta dal prof. VITTORIO ASCOl:.I

il Numero. 8 (io .A.g-0sto 1930) contiene: LAVORI ORICINALI : I . - .A.. POZZI : La reazione di Henry uel.l~ .m ala,ri a. "JI. - A. ALLODI e G. P.A.LOl\!B.A.: Valoi_»e .'oli111l·C<? dell~

ricerca .delle lip·a si a,tO:xil e ·chin.m-0,,resisten1'~, e studi delle steese sotto deter:mii.nate oon•d.i• zioni. . . . U:II. - .A.. F.A.BRIS: E.dema polmonare acuto da chimno in s·o ggetto intollerante. . . . . . IV. _ M. F.A.BERI: Osservaz:ione clinica e consi><;leraZ110~1 sopra, u·n nu-ovo caso di morbo di St1ll. Abbonamento annuo alla Sezione Medica, per l 'Italia. L. 4 5. - P~r r e'3.tero L. 5

5.

Un numero separato: L . 6.

Il NfUmero 8 (Agosto 1930) contiene: La vori originali : I. - P. TREMONTI: Nota !V. - Azione di fa,rm'a,c-i singoli e associati sud. vasi e su.I cuore in animali om eoterm i. - II. - G. DA.GNI NI : Anomalie ·d:i numero delle val~o·le polmonari. Rassegne, Riviste e Congressi :

Fi ~ iopatologia :

H. KAAnatomia

LIEBE: Disturbi di S'Viluppo del ouore. p atoJo g i~a : B.A.C.A.LOGL U: L'aneurism a J}ar i,etale de1 cu-0re. - DUMAS BERN.A.Y et BOUCOMONT: GxoSB() , infar to del m io.car diio ·Con abbassamento della pres· siionrti in l1r1 i·perteso. Foco.lai em or ra,gici cerebr ali mu1ltipli. - Clinica : H . ROSSLER : Ccmtrti.bti.t o a llo srtndio ·dei vizi congenit i di .cuore. Su.Il a d·e strocardi a conge11ita, li.solata. - · L. CONNER : Il fattore peiohi<·o nei disturbi ·c ardia,ci. - B. O. FORESTI: La diagnosi delle braidical"die. - ·v. ORINI e A. GUSSO: Indagini cJri.r uche su1l cooì detto « cu or e c1a fibro m a» . 1

.SEZCONE CHIRURGICA (mensile) diretta dal prof. ROBERTO ALESSANDRI

Il Nùntero 8 (15 Agosto 1930) contiene: t LAVORI ORICINALI :

I. -

o. BARTOLI :

L"infllu en.ZJa del sistema ner voso sul· l'atteocihi·m ento .degl'inn·esti om oiplastici di tes- · au to m.u scolare stri.ato. II. - V. J URA: Il gluitatione nei tt1mori umana. . I II. - G. MAZZAOUV A : Contribu to clin ico ·a llo studi o delle perigastro·duodeniti da .c olecistite . .[V. - .A.. Z.A.GAMI: Sulle eeostooi ost.eogenetioh e m ulti.pile. Abbonamento annuo alla Sezione Chirurgica,

p er l 'I talia L. 4 5. - P er l'ester o L. 5 5. Un numer o sepa rato : L . 6. I non ab bon,!Lti a,lle sud•d·e tte Sezi on i potr aruno otten e·r e subi to l'uno o l'altro n u m ero invi ando -relativo Vai· ,gl ia a ll'editore LUIGI P OZZI, -Vi a Sistin.a , 14, ROM.A..

LA CLINICA OSTETRICA Rivista mensile diretta da Paolo Gaifami fil Nru.mero 8 (.A.goeto 1930) ·OOntJiene: .i.avori originali : G. ADDESSI: Sulla, .d.i,a,gnos·i biolo· gitc a di graviidanza col m.etodo di A.s.chheim-Zondek. .f'atti e documenti : r;. MOLINENGO: Endom etrioma della .r egione -0ruraile. - M. ORRU' : Fibro.a ng.iom a p eduncolato del .g rande labbro. . !.a rubrica degli errori : F . VOZZA: Errore dii ddagnosi in terna di gravidanza extraiuterina. .La rubri ca n1edico-leg ale: M. MASSAZZA : Rottura t r a u matioa dell'uterQ oomplicata da lesd.o!Illi. i nteetinali segu ita 1a parto operativo su·c ceesivamen te tentato da vari operatori . . . Mediicina sociale : P . GAIFAMI: Le provvidenze d.el Regime per Ja tutela della mate.rndtà . :Note di tecn i ca : C. Pll1PANINI: Del1a cscelta del metodo opera,t ivo n·e lla retroversiop_e dell' utero. Dalle riviste : Ostet!'i ci a : S11lla foirm a e sulla crescit a dellJ.a testa dei feti u m wn.i. - Mortaliità nelle cardi].opatie complicanti gravidanza. - . Note sl.1 30Q casi di tm.bercol<>Si polmonare in grfuvi1damza. CI neCO· .1og ia : La i~ailium-te-rapia in ginecologi.a.. - Tlrattamento del dolore nel c1:1-11cro ino.per-~bile delil 'utero. Lo etrep.t ococoo nelle Qistiti. - . Le piurie asett iche. - Particolare formazione id i un cailicolo nelle vie urina.rie. - P.ed ia tri a : Ittiosi f.etal.e e di.strlroiidismo. - Il f.erro nel latte della don1I1 a, suo d·o s.a ggio e s ue v aria~ieini. - La rifra.zione oculare nei primi -anni di vita. I l ibr i. Servizi igienico-sanita ri : Le nuove i struzdoni per l'eseroi.zio prof essi OITlale delle levatrici. varietà· 1

4 O; Ester o L . 60. Per gJd associati al « Policlinico » : Itali a L. 36; Estero L . 5 O. Un numero separato L. 6. A bbonamen to pel 1930 : Italia L .

Abbonamento pel 1930: Ita lia L. 40; Estero L. 60. .Per g.J.ii asso c,ia ti al (( Polic lin ico » : I talia t . 3 6; .l!Jster {> L. 5 O. U·n numero s·e pa r a to L. ().

IL VALSALVA RIVISTA MENSILE DI OTO-RINO-L.A.RINGOJATRIA ·d i•r et ta da CUCLIELMO BJLANCIONI lil

~um·ero

8 (.A.gooto 1930) ?On tiene:

Raecolta dì fatti : I. - G. BIL.A.NCIONI : Sinusite oole-

steataru atosa etmoi1do-m aacellar e. ÌI. - E. BORGH ESAN : Prod•u z.ione polipoide recid.iv·a nte della m ucosa etmoidale in acromegalioo. Osservazioni di clinica: I . - G. SCALORI: Reci>diiva mal.ari.ca in seguito a,d operaz.i()llle p·e r sin·u site fronr tale. - I l . - B. RICCI : l Jn .c aso d'ii.n clu &i-O!Il1e del -can1ino s11perio.re di sinistrflt ·c on susseguente einusit~ mascellare. - I II. - A. RAFFONE: Piosinusite frontoetm oi do-masoellare. Complicanze . Affi1n1ità e analogie : V. TA..NTURRI : Alteraz.i001i m orfologiche e p.atologi oP,e dell 'oz-erua nasale e disturbi ocular-i.

Note di tecnica clinica: Y. ARSL.A.N: Sullla oura delJe

stenooi croniche della l aringe. Recensioni : P aroti de epi demica. Tentati vi ·di riprodu· Zlione eperilmentale negli ·a nimali e ri cerch-e s u lla secrezione S·a ltvare. - CQIIltributo a ll'a,natomia patoJ.og:iJca ·della parotite epidemica. - Contributo arlo S'tlldia s ull'ezi ologia dell a parotite epidem'i'Ca. - Un caso di calcolosi del dotto di '\Vh·arton. - Còntributo a;llo studri.o della ptia:lolitiia.s'i bilaterale del dotto di Wh axton. - A.spetti radiografici dei pToceasi osteom:ielit i ci della mandibola. - Sopra a l cuni .casi di fu5toile del me-nt-0. - Stenooti. totale congenita <lell'eeofago. - · Reazi.o ne cllimioa della saliva dlindiiv-i•d ui sani e d'individ11i iaffetvi da cari e. - Nuova m odaJità l'iflessa simpaticc-vagale visceriale: il riflesso stomaco cardiaco. - O!Slservazioni clindche e eperimentali su di . un singolare caso di rirro-faringo-eclerom·a,. Aneuriam.a traumatico della carotide primdtiva. Sui t n mori ben.1igni .de1le tonsille. - Sul linfosarcom a ·della gen·g iva. · La nota storica: G. BII ;ANCIONI : Al cune mostruosità che iinte-ressan-0 i l laringologo, descritte d.a Giovanni Bian'°hi (Jan-o Planoo). 1

1

Notizie e questioni.

4 O; Estero L . 6 O. P er gli associati a l a Poli()linii.co » : Italia L. 3 6; Ester o L. 50. Un n umer o separ a t o L. 6. Abbonamento pel 1930: Italia L.

Per ottenere quanto sopra inviare Vaglia all' editore LUIGI POZZI - Ufficio Postale succursale diciotto - ROMA


ANNO xxxv1·1

Roma, 25 Agosto 1930

Nom. 34

fondato dai professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SSZIONE

PRATIOA

REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI •

SOMMARIO •

Osservazi0in.i cliniche : G. Baggio: Per la cura dell 'er-

nia ing.uin.a le. - G. Beccherle : Contribu to a l la cura dà. oerte ernie inguinali m edia.in.t e 1a mioplastica col m uscolo sartorio - F. Magnani : Su un caso d-i infiammazione di sacco ernia.rio vuoto. Dalla pratica corrente : N. Sette : Sigmifìcato da attribuire al reperto dà. .parassiti n el sedi·m ento u.riniario . Sunti e rassegne: SISTEI\1A NERVOSO: M. Reichchart: S1.tl1e coei<lette neurosi. - .T. Lhermitte: Natura, patogenes i e cura ·delra scl er-0ai a placche. - INTESTINO : Monnerol-Dumaine: Le diarree cr oniche dell'a,dulto. - Ph. B. Matz : La tubercolosa inteetinale. - J. H . Oltremare : La colotiflite. - ADDOME: G. Hoeemann e W. La,ng: Su·l lipoma recidivante ·r etroperitoneaJe. G. Fiilippin·i: F·i broma pri.mitdvo del 'l egamento splen-0e-01ico.

Cenni bibliografici. Accademie, Società Mediche, Congre-ssi : Ospedale Maggi.ore di Bologna.. - Società rli Coltura Medica Novarese. - Aooa.demia Medica Pistoiese « Filippo Pa-

cirui ,;_ - Società di Scienze Medi.che d·i Con egliano e ' 7 ittorio. Appu nti per il medico pratico : MEDICINA SCIENTIFICA: Nota sul metabolismo dei tumori. Osaerva.zioni cliniiche e s•p erimental'i su'lJ.a sensib-ilizza71ione e desensihilizzazione alle rad.iaz.i()IIli lu.min-OSe. SEME· !OTICA : La diagnosi delle malattie site nella m età destra dell'addome. - CASISTICA: G1i incidenti della pTim~ denitizione . Osservaziond su .alcuni ri tard'i della deambulazione nei bambini. - Esietono una quarta, qttinta e sesta m alattia? - TERAPIA: Le cure jodiche nella tubercolosi polmonare. L'actinot& rapia nella tubercolosi ~h·irurgi.oa. - IGIENE: Il latte a ll'acido citrico nell'.alimentazione i'llfantile. - RuBRICA DELL'UFFICIALE SANITARIO : A. F'rrun.ch·e tti: La vigil anza igienica sugli anmenti e le bevande: vino, biirra, liquori, a-ceto. - VARIA : Le r adiazioru. vitali. Nella vita professionale : Servizi igienioo-sanita~i. Conco.rsi. - Nomine, promozioni ed onorifì·o enze. 1

Notizie diverse.

Rassegna della stampa medica.

Indice alfabetico per materie• •

OSSERVAZIONI CLINICHE. Istituto di Patolog ia Chirurgica della R. Università di Cag liari.

Per la cura dell'ernia ing.uinale. Prof. G. BAGG10, direttore. Ch e cosa di nuovo avrà mai da dire? » n1i do111ando ogniqualvolta leggo titoli riguardanti l 'ernia inguin.ale. P erciò dichiaro ubito eh 'io non intendo di -dire proprio nulla di nuovo; .anzi : ch e scrivo , invece per· rich iamare l 'attenzione di chi legga, -sull 'opportunità di famig liarizzarsi, in questo argomento , con le conquiste del passato e abbandona re l 'elucubr.a zione di novità: ricordando ch e Bassini h a ideato e disciplinato un 'operazione la quale non può ·esser e modificata fin ch è non si modifichino anatomia e fisi ologia. È vero che le deroghe dalla Bassini inguin.ale soin o tutte di d ettaglio e non mutano sos ta~zialn1en te il con cetto dell ,operazion e. Ma è .a nche vero ch e : assottiglia d.a una parte, rinforza da un 'altra, con tessuti ch e non ricc

1

spon·dono .ai requisiti opportuni ; dà un punto di meno in qua , un altro in là; sutura dove capita, invece ch e dove si deve; il metodo finisce col non con servare ch e il n ome, profanato; e la nuorv.a tecnica ch·e lo sostituisce, potrà ben soddisfare l 'ambizione del nuovo autore, rna storpi.a l 'operazione: e , se anch·e risponde alle esig·en ze della cura n el caso particolare, comprom·ette la cura m edesima n ella gen·eralità d·ei casi. È per ciò eh.e si arriv.a poi a leggere espressioni di questo gen ere: La cura oper atoria delle ernie inguinali, spesso non h a d ~ radicale ch e il nome ch e le si vuol clare: le r ecidive, nl1merose, implicano cau se 1nolteplici. All .infu ori di certi malati la cui operaziqne non è stat a condotta in modo corretto (in particolare, saccQ no11 r esecato), ce ne sono nl tri 11ei qual~ l 'ernia è r ecidivata, sia in seguito all 'impiego d 'un cattivo processo oper atorio, sia p erchè si tr ittav a di ind1vidui a muscol atura deficiente, n ei quali l 'ins uccesso era probab; le e che si avrebbe fatto meglio a non operare. Dopo tali insuccessi e he cosa si deve fare ? Si deve r:fiutare a questi malatj la r ipetizion e del1'o per azione ? Si devono rioper ar e, come lo sono stati già (suppon endo che il - primo interYento


1238 •

IL P OLICLINICO

sia st ~to corretto) qffrendo lqro altrettante probabilità di r ec:,diva di quelle che hanno già cor so ? . Noi pen siamo ch e ci sia di meglio da fare e ch e, se n on si può confidare legittimame11te ai loro muscQli addomin~li il cqmp:1to di ricostituire una parete solida, è possibile di farlo, co11 poco costo, gr~zie a un trapianto prelevato i1elle vicinanze. (fluet et .Rlonclin: Sur un proc~dé

[ A NNO

XXXVII, NuM. 3!]

condo è f.acilmen te ragg iungibile e mobilizzabile. Sfruttato il muscolo retto fin dove è possibile , si g iunge poi sempre ad utilizzare lateralmente quel tanto di trasverso e piccolo obliquo ch e può agire realmente da strato contentivo contrattile. In tal modo, tutta la nuova par ete posteriore ·d el canale inguinale viene formata da tessuto muscolare, mentre così m yop lastiq u e emp l oy ant l e musc le couturier , n o1n sarebbe se ci si limitasse a.d abbassare il dans l e t r ait em ent d e certai.nes hernies inguin ales. J ournal de Chirurg·ie, XXXV, n. 1, genten-d ine cong iunto e le poche fibre muscolari naio 1930). re~idue ch e g li fanno seguito. E non è superfluo ricordar e a questo proposito che le reciOra, io non intendo di po~·emizzare coi due dive si form ano di solito n ella parte m ediale colleg.h i fr.anio esi per ·di1f.endere il prestigio di d ella regione . un ' operazione i tali.a na (alla quale però, essi , Seco,n do punto d ell '.ar g·o·m ento , no1n meno n on ch e la nazionalità, hanno taciuto anch e il d el primo fondamentale. n om ·e m ondiale dell 'autor.e) : dovrei prim.a Bassini faceva le su e suture in seta. Molti , chia m a r e in causa gli AA. italiani che hanno anzi i più, inveoe della seta usano abitualsentito ·e gualmente il bisogno di aggiunger e mente il catgut .anche per le ernie. Il catgut alla Bas ini la loro tecnica complementare. espone facilmente a recidive dell'ernia. Ne ho Io mi p·ern1·e t to di pubblicare qu.este poch e avuto la dimostr.a zion·e pratica personale e mi righ e, sol tanto per i g iovani che ancora non spiego il fatto a questo modo. Il catg ut, non sanno e d esiderano s.a pere . Chi cresce, forma solo lascia scio1g liere facilmente i nodi , anche la sua istruzione sulla dottrina della giornata . , quando siano eseguiti correttamente; ma , Le oonoscenz.e .andra nno poi estend·e ndosi e p ure resistendo n el nodo, va poi incontro .a radicandosi con l'acquisto di cog nizioni anch e riassorbimento. Il quale avverrà in epoca più più lontane n.el tempo e con l '.aiuto ·dell 'espe- o m eno lontan.a , m .agari di un mese ·e più , ma rie n za per son a le. l\IIa , ·da principio si ascolta fin isce con l 'abbandonare la cicatrice ·di adee si leg·ge, cio1è si imp.ar.a , ciò che vien detto sion.e , alla so1la sua resistenz.a intrinseca. Ed e scr itto al momento. Per questo sento il do- io cr edo· ch e il fatto di essere essa una cicaV·er e d i opporr-e a ll 'esperienza -d i chi scrive trice di .adesione, .a nzi ch è di ripar.a zion.e , non con1e h o ripor tato dian zi , l 'esperienza mia , sia indiffer ente a i rig ua rdi d ella r esisten za . Il la quale, in m .a teria di ernie inguinali, vor- connettivo che si n eoforma tr.a un muscolo e d r ebbe concluder e invece a questo modo: la un 'aponevrosi m essi a mutuo contatto, non alla cur.a ope r.a tiv.a d ell 'errti.a inguinale può .a vere , coi ·due tessuti , qu·e ll.a intimità di Bas ini - è e sen zia lmente e abitualmente ra- continuazion·e ch e si stabilisce invece fra due dical e. Se tale non riesce, si è perchè l ' ope- m arg ini di ferita e la cicatrice che li unisce . r azione non viene eseguita a dover e. Ricordo a questo proposito la recidiva di Questo cc a d over e >> si può intendere con un 'ernia inguinale ch e non era stata Oip erata tutte le per son ali impronte che ciascun chi- preoed entem ente da m e. La recidiva avvenne rurg·o d ia al su o m odo1 ' di operare; m a non in seg uito .a sforzo , diver si anni dopo l'operap u ò prescinder e m a i da quei preoetti ch e Bas- zione. Al nuovo intervento trovai un vero e sin i pon e,-.a a fon1d.am .ento 1d·ell1a su.a piJ.asti ca . proprio distacco in toto dello1 strato muscoE fra tali precetti , due vorrei richiamare, più lar e dall 'ar cata . Ricor d o un altro caso , operato d egli a l tri importanti. da m e anch e l.a prim.a volta, n el quale la rePrim o. - La parete posteriore ,d el can ale cidiva inter venne alcuni n1esi ·d opo l 'operaing uina le .deve esser e. ricostruita a sp ese di tut- zion·e. Qua ndo riopera i , trovai muscoli ed arto i:l t essu to muscol are e 1d eve esten,d er si al- cata distaccati e prepara ti quasi come se n on 1'inter o t r at to compreso fra il nuovo anello in- fosser o stati n emmen o posti a mutuo conta tto . g·t1inale interno ·e ]a spina d·e l ,p ube. P er assi- I g·noro se il primo caso fosse stato suturato cu r are re i stenza .alla pa r ete p osteri ore anch e con catgut. Con catg ut era stato suturato il n ella sua parte mediale, Bassini comprendeva n1io : m a n on lo avevo trattato per il r esto in i1ei p rin1i punti , da l p ube a ll 'esterno , il mu- ino·d o diver so d a come lo trattai poi serven ._coJo r et to dell 'addom e. Ora, in soggetti ch e d omi d ella seta e curandolo così radicalmente . abbiano i muscoli la rg hi d ell 'a,d domè flaccidi An ch e n on a' rven endo1 il distacco, un conod a trofi ci, il re tto può esser e a bbassato per n ett ivo di n u ova forn1azion e, abbandonato lu11go tratto, ver 01 l 'a n ello interno; an zi: a lla ola sua r e ... isten z.a intrinseca, sen za rinquanto p iù i p rirni difettan o, tanto più il se- forzi passivi, in un a r egion e d el corpo ch e 1

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SEZIONE PRATICA

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deve sopportare tensioni abituali, va incontro Contributo alla cura di certe ernie inguinali a graduale ,d istensione, che permette ai mu- mediante la mioplastica col muscolo sartorio scoli di allontanarsi e che può finire col laProf. Dott. Gu1no BECCHERLE sciare soltanto tesst1to inerte dove credevamo invece di avere assicurato la resistenza attiva Direttore dell ' Ospedale Civile di C.astiglion~ del tessuto muscolare. ·delle Stiviere. - Lib. Docente di Pat. chil'. Si è perèiò che già da tempo io· ho abbando, n elJ.a R. Università di Firenze. .. . nato definitivamente, nella sutura posteriore per l'ernia inguinale, il catgut e adop·e ro solSi è tanto scritto e discusso .sul modo mitanto seta. Uso ancora il catgut, per esempio, gliore per eseguire l 'operazione p er la cura nelle suture della linea alba (specialmente dell 'ernia inguinale, senza in fondo, arrivare sopraomb.elicale) ma per l'ernia, no. E usan,d o a modificare i concetti che stanno a lla base la seta, intendo di mantenere fra i tessuti una ·dell 'operazione indicata dal Bassini. resistenza fisica in aggiunta alla loTo r esistenza Eppure vi sono delle ernie inguinali, nelle fisiologica. quali, si impone una modifica ra.dicale alla Ho potuto constatare che altri chirurgi han- tipica operazione del Bassini e che sono state no preso la stessa determinazione , col mede- piuttosto trascurate dagli erniologi . simo preciso obiettivo di ovviare a recidive. Sono quelle nelle quali, per la scarsezza del' Penso che altri ancoir a, I.a cui attenzione si tessuto muscolare del piccolo obliquo e del fermi su questo argomento , fara nno lo stesso trasver so, in parte per fatto con ff eni to, ma più, in seguito. Sono intim.amente persuaso che se e talvolta solo per atrofia da pressione, o da tutti coloro che seguono per il r esto le diret- fatti infiammatori , non è possibil e rifare un tive di Bassini, usassero nel piano posteriore conveniente piano profondo, che dia garanzia la seta invece del catgut, le recidive da essi di duratura r esistenza. J.am·entate .diventere bb·ero ver,a m,ente .ecoezioSi tratta per lo più di ernie reci,d ive e più nali. volte r ecidive che presentano qu.ale substrato· Ora, siccome ciò norn costituisce nulla di patogenetico o l'atrofia congenita dei ~ue mu .. diverso da quanto ha praticato e consigliato scoli al loro margine inferiore,_ o l 'atrofia e l ' ideatore del m etodo, concludo ripeten·do: la sclerosi da sepsi , conseguente al} 'operazione. facciamo prima fedelmente quello ch e ha in- · Talora si tratta invece di ernie molto volusegnato Bassini ; dopo , si potrà g iudicare la . minose ad .a mpia porta, n elle quali i due mlira·d icalità o m eno della cura dell 'ernia ingui- scoli p er la pressione sono molto atrofici. nale: prima, no. In qu·esti casi non è a volte possibile portare A conforto dell'utilità di seg·uire p edestre- e m a ntenei;:.e con una sutura i detti muscoli mente l)·esperienza di Bassi11i, giorva poi pen- in rapporto col legamento inguinale: oppure, sare che l 'operazione d'ernia, di qualunque se a n ch e ciò si può ottenere, è sottbpon·e n.do ernia si tratti , è un' op·erazion·e p·lastica: ch·e i muscoli a tale pressione, da ri sultarne com. costruisce ex novo, non , che ricostruisce. Si prom essa la resistenza. dedichi dunque a queste operazioni , I '.a ttenAven.do avuto occasione di operare due casi zione che meritano invece di considerarle con di voluminosa ernia ingD:inale r ecidiva, ed estroppa di sinvoltur.a . La facilità loto consiste sendomi trovato nelle condizioni di n on potutta e solamente n ella loro tipicità. Ragione tervi fare , coi tessuti a disposizione, un buon di più per non all ontanarsi .d.a l m etodo1 clas- pian o profon·do, ho ricorso ad una plastica • muscolare, che mi h.a permesso di otten ere un SlCO . . bu on risultato duraturo. Ho seguito in questo il criterio, or non è RIASSUNTO. m olto espresso, ed ampiam ente illustra to dal Pre.n,dendo argomento d.a un.a proposta di Comolli, di fare una plastica col muscolo sarmioplasti ca col musco lo sartorio per il trattatorio. Ne ho anch e seguita la tecnica ch e mento id i certe ernie inguinali, l 'A. .affern1a espongo n ella descrizione dei casi ch e più che la Bassini è operai ion·e abitualmente r adioltre · riferisco, e ch e cr edo inter essanti , p ercaiJ.e, se eseguita secon·do i ,precetti del m etodo ch è essi mi dànno mo·do di discutere a lcune origi·na.rio, e ricor.da fra questi l 'opportunità que tioni di tecnica, e di in si tere sulla bontà di compren·dere il retto d e.11 'aq·d ome ·n el piano è sulla convenien z.a del m odo di proced ere posteriore e di eseguire la sutura di questo a dottato. Questo a mio parere do·vrebbe entrar e piano in seta. n ella pra tica . comun e, m entre invece ancorai 1

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IL POLICLINICO

non pochi chirurg hi o sconsigliano l 'atto operativo o si limitano a,d eseguire la comune operazione per l 'ernia ing uinale col risultato di una recidiva sicura. Ecco breyemente le storie cliniche d·ei due operati colla plastica del muscolo sartorio. CASO I . - r. ~.1[addalena fu Angelo, d 'anni 64, nala a Pontevico. Entra ~l 23 settembre 1929, esce il 21 ottobre 1929. La p. fu operata circa 4 anni prima per ernia inguinale sinistra strozzata che recidivò quasi subilo. Due anni do·p o : n seguito a nuovi fatti di strozzamento erniario, fu sottoposta a nuovo atto operlltivo, il quale però, sé dette ottimo risl1ltato suhito,, non tardò a rivelare che purtroppo la bozza erniaria cominciava a ricomparire e anche a dare qualche dolore,. Stanca e sf~duciat~ dai precedenti interventi la p. si era abituata a tenere un cu scinetto di cotone e garza nella regio·n e inguinale e poteva alla meglio, così attendere alle normali occupazioni. Negli ultimi· tempi però, la contenzione dell'ernia era diventata sempre più difficile e la sintomatologia dolorosa :sempre più grave, talchè la, p. era costretta a tenere quas~ sempr e. il letto. Lo stato generale d~ nutrizione ~ sanguificazione era discretQ. Null~ di patologico era rivelabile all'esame dei visceri toracici. L'esame dell 'or~na era negativo. L'ernia presentava il volume e la, forma di una grossa mela occupante la regione inguinale e aumentante naturalmente sotto i colpi di tosse in posizione eretta scendente ' in. parte nella regione crurale. La pelle era qua,si atrofica, le masse muscolar~ flaccide. Il 26 setternbre 1929 v,;•ene sottoposta ad atto operativo. Narcosi eterea. Incisione elittica con asse maggiore dir~tto dall 'alto in basso e dalla regione laterale alla 1nediale. Si asporta la vec.chia cicatrice ed un sottile strato. connett!ivale. -s'isol a il sacco .che si asporta previa resezione di -0mento aderent e al sacco stesso. Si mettono a nodo, i margini del piccolo obliquo· e del trasverso, le c11~ f :hre muscolari sono atrofiche, l 'aponeurosi del grande o·b liquo specie in basso è quasi distrutta. Si pratic~ altra incisione che partendo d all 'estremo della prima si porta in basso, lu11go ~l decorso del sartorio, f!,no a permettere di scoprirne il t erzo prossimale. Si incide longitudinalmente la, guaina del muscolo si scola questo profondamente, andando dal! '~s terno verso l 'interno, e rispa~miando il marg: n e m ediale dello stesso. s~ evita così di lederne i rami n ervosi , ch e dal nervo crurale arrivano a,l margine mediale del muscolo, e si distribuiscono alla faccia profonda. Lo scollamento viene fatto, fino alla distanza di alcuni centimetri d all a spina iliaca anteriore superiore. Si sezione trasver salmente il muscolo all 'altezza voluta . (è bene prendere molto muscolo, per 1

non so tto,po1rre poi le fibre dello stesso ad eccessivo stiramento); s' flette, e si torce il lembo mu~colare

ch e così risulta, e lo si p orta sulla brec,cia da colmare, in m odo ch e la faccia posteriore .del lembo ven ga a corri spondere profondamente, .e la facc:a posteriore, superficialmente. La fissazione avviene con al cuni punti di catgul al mu·scolo retto anteriore dell'addome , al piccolo obliQl'O , al trasverso, ecl al legamento inguinale. Si

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sutura la, g uaina del sarto,r io e la cute, applicando adatti drenaggi tubulari. Questa precauz:one si r ende necessaria, specie, e come nel mio caso, quando la recidiva dell 'ernia è dovuta al decorso non ascettico dell 'atto operativo precedente. Decorso· oper at orio· nor1nale ; ho tolto i drenaggi dopo 4 giorni - al settimo giorno ho tolto i punti - i1 lembo inuscolare si mantiene f·n buone condizioni: esso infatti s~ contrae quando la p. fa agire il muscolo - nessun inconveniente dal lato della funzione per la mancanza del sartorio. La p. si alza dopo tre sett~ mane localmente guarita - carrtmina bene, non ha più dolori la parete addominale è solida, e il lembo muscolare si contrae bene. Ho rivisto periodicamente la p. ed ho potuto con statare che 1a plastica con U m. sartorio è r:u scita perfettamente a dare solidità alla parete addominale; la p. aittualmente attende senza noie, senza dolori e senza fasciature alle sue normali occupazioni. CA.so II .. -

B.. Giovanni, d 'a,nni 35, fenoviere di ~f ~irradi. È stato operato nel 1919 per ernia inguinale s~nistra, eh~ recidivò quasi subito. Presenta n ella regione inguinale sinistra ernia del volume di un uo vo di piccione e viene da me rioperato nel! 'aprile 1925 eseguendo la plastica 1con arrovescia1nento del sartor~tO col metodo sopra descritto. Il p . fu dimesso dopo 24 giorni guaritQ con parete ben solida e lembo plastico che si contrae bene. H~ ripreso quasi subito il faticoso lavoro di ferroviere e riv?,sto1 anche recentemente ·ho pot11to constatare che le condizioni ~~Ila parete addominale e dell 'atto ~no perfette. 1

Già prima del Comolli qualch e ·a ltro chirurgo era ricorso al muscolo sartorio in casi simili·, e a quanto sembra, con buoni risultati . Ma è a Lui che si deve uno stu,d io completo della questione. Riconosciuta l 'importanza d el fatto che, perchè un lembo plastico muscolare si manteng.a deve ·essere rispettata la innervazione, Egli ha accuratamente stu.d iata la innervazione del sartorio, ed ha indicata, la tecnica operatoria adatta, ad evitare lesioni, o stiramenti ·d ei nervi, e a fissare il lembo plastico in rapporto con la parete a·d dominal". A questo proposito voglio richiamare l 'attenzione su quanto hanno testè comunicato Hu·e t e Blon-d in sull 'argomento. Questi autori nei casi da loro operati hanno eseguito la comune operazione per l'ernia inguinale secondo il metodo del Postempsky, e ciò fatto , hanno applicato e fi ssato il lembo plastico al davanti d·el cordone spermatico, decorrente n el sottocutaneo, ad,agiato sull 'aponevrosi del gran.d e obliquo ricostituito. Ne segue con tale tecnica, ch e il cordone spermatico, viene ad uscire di sotto al lembo in corrispon·d enza del suo estremo m ediale, cioè presso il pube, tenendo così sollevato il lembo · , tesso n el punto più deli cato , dove la r esi-


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SEZIONE PRATICA

sten~a d ella parete a1ddominale è meno accen-

tuata . Il Comolli invece non si preoccupa ta.nto di ricostituire una parete addominale secondo il concetto d el Bassini o sua mo.dificazione. Ciò del resto , n on è sp esso possibile, poichè tutti i tessuti della parete interna ed inferiore della regione inguino-a,ddominale sono molte volte nelle ernie recidive tra forma te in una lama connettivale unica. 1

Egli chiude invece la breccia con una sutura e al d.avanti di tutta la parte debole fissa il lembo plastico, al quale solo è affidata la resistenza duratura d ella parte: f.a ben~ì u scire il cordone spermatico alla Postempsky in co1rispondenza dell 'orifir.i o profondo del canale inguinale, ma lo fa decorrere superficialmente al lembo plastico. La parte inferiore interna della regione dove mag·giorm ente si fa sentire l 'influen za della pre si.one addominale, rimane così b en protetta dal l ~mbo muscolare ch e è fissato col suo estremo al margine del retto a·d ·dominale e a lla g uaina aponeurotica di questo. Per ovvie ragioni credo pure preferibile all a inci sione unica a V rovesciato d ei due àutori francesi le ·due incisioni staccate indicate dà} Comolli, un.a sulla regione inguine-addominale, l 'altra sulla inguir10-crurale a cui si aggiunge la tunnellizzazione sottocutanea fra le due incisioni ch e p ermette ·di pa ssare il lembo di sartorio arrov.esciato in alto , d.all.a se.de sua crurale a lla nuova addominale. Questi che ho riferiti sono i d.a ti miei e quelli di a ltri sull 'uso .d el muscolo sartorio a scopo d i plastica per ripar.a re a p·erdite di sostanza dello strato muscolo-aponeurotico di certe parti della parete addominale. Essa offre a questo scopo un mezzo semplice, pratico, sicuro e duraturo . in que1le .e rnie, _inguin.ali, nelle quali , lo state> della parete muscolo aponeurotica, non ~ffre garanzie sufficienti, come in quelle voluminose a.d ampia porta, come in quelle recidive. I risultati, utilizzando . il muscolo sartorio per le plastiche della parete addomin.a le appaiono dunque ottim·e, ed io penso ch e un tale metodo sia destinato ad avere J.arga applicazione nella pratica. RIASSUNTO . .

L 'A. in base ai dati pratici operatori propri - propone che per le e rnie recidive e quelle ad ampia porta - si faccia u so della mioplastica con il m . Sartorio, ampiamente e dettagliatamente studiata, dal Comolli.

LAVORI CITATI . Processo di plastica muscolare per ernie inguinali recidive o voluminose. Con1un~~zio­

CoMOLLI.

ne all 'Acc. Med.-Fisica Fiorentina, 26 giugno 1924; Lo. sperimentale, a. LXXVIII, fa se. IV e V, 1924. In. La plastica col muscolo sartorio in un caso di ernia postlaparolomica ed izn altro di ernia della linea semilunare dello Spiegel strozzata.

Ibid. ; Lo Sperimentale, a. LXXX, fase. I-II, 1926. . In. La innervazione del muscolo sartorio. Arch. Ital. Anatomia e di Embriologia, vol. XXIII, fase. I. Firenze, 1926. In. La mioplastica col sartorio secondo la mia tecn1:ca per la cu ra .radicale delle ernie inguinali r ecidive ed in genere dei vasti dij~tti muscolo1-aponeuritici della parete addomina.le. Ar-

chivio Ital . di Chirur gia, vol . XXI, fase. 20,_ 1928. H uET P .. e t BLON DIN S . .Su r un procédé myopla-stique employant le muscle coutu r ier, dans le· traitement de cc rtain.es hernies inguinales,... .Tol1rn al de Chirt1rgie, t. XXXV, n. 1, 19&0·,

Ospedale Civile di Mantova - Reparto Chirurgia generale.

Direttore primario: D .

MAMBRINI.

Su un caso di infiammazione di sacco erniario vuoto. Dott. IF .

MAGNANI,

aiuto.

Lo studio d egli accid·e nti ·e rniari rimonta alle più lontan e o·rigini della sci enza m edica, ed oggi, lungi ·dall 'essere esaurito, rimane ancora argomento di attualità .per acquistarne una ·conoscenza· più esatta in tutti i p unti . 1F r.a questi a ccidenti l 'infiammazione e rniaria è un capitolo va to e importante, ed è stato campo per gli stu·diosi di osservazioni profon<le e di ricerch·e id iligenti sia per l 'eziologia, c h e ·p er la terapia. L 'in fi.amm.azione di sacchi erni.a ri senza la presenza di visceri~ ch e forma l 'argomento di qu e ta mia nota, è stata presa in considerazione da Chassaignac nel 1855 in una pubblicazion.e ch e contemplav.a 20 oasi di sacchi erniari infiammati, fra i quali alcuni senza visceri, m .a ripieni di liquido sieroso, sanguigno o purulento. Poco ·dopo Danzel raccolse solo i casi di sacchi erniari vuoti per stabilire che la infiammazione di essi può produrre sintomi an.alo,g hi a quel'lo d·e llo strozzamento, faoendo nello stesso tempo notarre come la diagnosi differe·n z·ia le .d ell 'ernia strozzata e d·e ll 'ernia semiplioemente infj ammata riesca dciffi ci]issima. Le difficoltà di.a gnostiche spesse volte · non sono tali solo in riguar<lo agli accidenti ernia1

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ri, ma anch e in riguardo a·d altre a ffezioni ch e hanno la stessa sede anatomica: la regione crurale pres·e nta qu·este insidie con alcune affezioni a carattere acuto, quali l'ernia crurale strozzata, 1'infiamm.azione erni,a ria, la tumefazione acuta del ganglio di Cloquet. ..Riferisco in breve il caso: d~

anni 56, casalinga, da Rovigo . Entra in Ospedale il giorn o, 8 m aggio 1929; viene inviata d 'urgenza per ernia crurale sinistra strozzata. La p. riferisce di non essere mai stata ammalata; non s 'è mai accorta di esser e u11 'erniosa. Circa otto g=-0rni prima del r~covero in ospedale aveva nota1to al piede sinistro una ragade guarita irr breve t em1)0 . Quattro gioTni pri1na dell 'ingresso cominciò ad accusare alla radice della coscia sin ;>stra un dolore no·n molto intenso' e n ello stesso tempo notò la comparsa n ella detta regione di una tumescenza che aumentò grada tamente di volu1ne; l a cute si era arrossat a leggerment~; col riposo della notte la tumefaz~q,ne diminuiva di volume e il doJore si attenuava. Non ebbe mai vomito· nè nausea. L 'alvo stitico d:. n orma, non risultava chiuso a · feci e gas. All 'esame obbiettivo si nota tr att arsi di donna di buona costituzione fisica in condiz;io ni di nutrizione discrete, u~ po ' sofferente n ell 'aspetto. Null'altro da rilevare all 'esame generaJ e. Addome leggermente globoso" nqn meteorico, a pareti flaccide, ben trattabile in ogni punto. La regione jpguino-crurale sinistra, è sede di una tumescenza diffusa, la cute leggermente arrossata ed edematosa, e al termotatto l a temperatura superiore .alla nonna. Modica elevazio11e febbrile: 37°.3. Con ·l a palpazione si può rilevare u11a tumefazione rotondeggian,te del volurne di una grossa noce avellana; è dolente su tutta la sua superficie, è mobile, irriducibile, fluttuante e non s:, percepisce peduncolo. Sott o tosse n on aumenta di volume ed il dito che esplora non riceve impulso. Nulla da Tilevare all'arto inferiore sinistro; al piede si11i:Stro, '.·n corrispondenza della prima falange dell 'alluce dal lat o plantare, la ragade ricordata nell 'anamnesi è completamente guarita. Dalle notizie anamn estiche ~ dall 'esame o,b biettivo n o11 era facile pronunciarsi su una diagnosi esat ta ; si era pensato ad un 'ade11ite se mplice, ma i caratteri della ~umescenza e la sede facevan o sorgere j-1 d ubbio che si trattasse di un 'ernia contenente un lembo di omento in .preda a processo infiammatorio o slrozzato; ch e si tralitasse di un 'ernia strozzata interessante l1n 'an sa intP,stinale; si credeva po terlo escll1dere d al complesso dei sintom·'. ch e datavano da vari giorni . Nell 'incertezza si decise l 'in.tervento d 'urge11za. Operazi.or1e: 8 maggio 1929, ore 16: Narcosi morfio-eter ea regolare. Operatore: primario Mamhr:ni. Incisione s11lla tumescenza concava i11 allo. La cute ed il connettivo so ttocutaneo son o infiltrati, edematosi. Giunti sulla tumescenza, questa viene isolata e si nota che si fa strada attraverso l 'an ello crur ale .e ch e si tratta di ernia. Isolato bene ~l tumore .erniario dalle lasse aderenze coi tessuti vicini, si ·nota che h a il volume di una piccola noce, è tt1rgido ripieno di l :quido ; non si riscontra alcuno strozzamento al colletto. Si pratica allora una pie-

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cola apertura nel sacco e si vede fuoriuscire liquido purulento fluido; aperto ampiamente e svuotato d al liquido si osserva che non vi sono cQnte ntLti visceri ; il sacco ~ ispessito· e al colletto è obliter ato. Viene esciso previa legatura e completalo l 'intervento col 1netodo Novaro Salzer. Il decorso post-oper C1torio è stato leggermente febbrile per i primi cinque giorni, massimo 37°.9. Dalla ferita si è avt1to un po ' di secrezione s:·eropurulenta, ma ~n 17a. giornata dall'interven.t o l'a. uscì co1npletamente guarita.

Riassumen,do , si può osservare come fosse possibile solo una diagnosi di probabilità. L'a. escludeva assolutamente di aver sofferto di ernia in passato e a ccennava invece alla ragade al piede sinistro; per quanto l 'anamnesi abbia la sua importanza, tuttavia alle volte bisogna accettarne le n otizie con una certa relatività o .almeno ch e ·vi sia un nesso logico fra queste e ciò eh.e l 'esam e obbiettivo din1ostra. Non vi era alcun dubbio ch e si tratta se di un fatto infiamm,a torio: la tumefazione , la pastosità della cute e il lieve arrossamento di essa, il dolor e, la temperatura; ma ch e cosa era interessato d.a questo processo ·d i flogo si? Il pensare all'adenite del ganglio ·d i Cloquet era log·ico, tanto più per I.a preesistenz,a- della ragade; ma la sedé, la tumescenza rotond·e ggiante portavano pure .a pe·n sare .a,d un 'ernia epiploica strozzata ed infiammata. Dinanzi a questo dubbio non si potev.a chiedere al tempo la decisione, poichè se poteva essere in·d ifferente l '.a sp.ettare nel primo caso, nel secondo poteva essere fatale per 1'ammalata. Si era dianzi escluso ch e si tr.a ttasse di ernia contenente una ansa strozzata o anche infia mmata perch,è non si sono avuti sintomi .a ddominali, e l'alvo era aperto a feci e gas. Fra le varietà di accidenti erniari in riguardo .a.:lla infi.a mmazione, il presente caso di infiammazione erni.ari.a con sacco vuoto e con obliterazione al colletto è uno dei più rari. La obliterazione può essere avvenuta per processi infiam:rpatorii pregressi passat~ inosservati dal1'ammaJ.ata ·e a caratter.e non .acuto ma cronico. L'infiammazione erniaria può essere infatti .acuta o periodica, latente, cronica, e quest'ultima è la forma più frequente. L'eziologia dell 'infiamm.azion e erniaria in m olti casi appar~ ben netta e l 'intestino per lo più ne è il punto di partenza (corpi estran ei nell'ansa erniata, appendicite erniaria, infiamm azione negli org.a ni ch e costituiscon o il contenuto di un 'ernia, ecc.). Talora invece non si riesce a trovare alcuna causa, e allora bisogna pensare che gli organi erniati siano in uno stato di minor resistenza e rappresentino un mezzo di coltura favorevole per i microrganismi ch e vi sono portati dalla circolazion e; oppure riesce facile

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SEZIONE PRATICA

render si conto della infiammazione di un 'ernia intestin.ale col p.a ssaggio dei microrganismi .attraverso 1e pareti inte ·tiina li, quando abbia a.gite una causa determin.ando una lesione della vitalità dell'ansa erniata. P er da r si poi r agione d ell 'infiamm.azion e, della presenza di microrg.anismi in un sacco erniario vu oto , bisogn a ricorrer e all'idea dei microrg.anismi circolanti che possono spiegare la loro azione n el luo ao di minor resisten z.a stabilito · ·d.a cause sp eciali, qualora I '·ernia n on abbia contenuto prima anche un'ansa intestin.ale rientr.ata in seguito in cavità addominale. Questi fatti avvenuti successivan1en te ed in varii stadii n ella n o t ra malata chiariscono la eziologia e l a patogen esi del r eperto operatorio . Il Purp ura riferisce anche i risultati ·d elle ricer ch e b.atteriologich e d el D·e-Fran cisco sul liqui·do contenuto n el sacco di alcune ernie infia mm.a te. Sui casi esamin.ati , in 16 le culture riuscirono sterili, in 7 si sviluppò il bacterium coli e in due casi , oltre a l ba.cterium coli an' ch e lo stafilococco aureo . Per qua nto rigu.ard.a l.a cura si impon e l 'interven to operativo immediato anch e n ei casi come il presente, in cui la diagnosi è dubbia , poich è, se è innocu o p er una semplice a denite n el caso di una infiammazione ·erniaria , fa evitare invece i gravi da nni .della cura aspettante. RIASSUNTO. L' A. ·d·e·&orive un caso di 1infi1amm.azion e ·d i sacco erniario vuoto. Discute la diacrn osi .dif~ • b l!erenz1a le c on a ltr e a ffezioni a carattere acuto e aven ti la stessa sede .an.atomica, e fa 0 sservaziani .sutl l '·eziologia e 1pato.g·en·esi dell 'infiamm.a zion·e ·e rniari.a. 1

BIBLIOGRAFIA. F.

Sugli acci denti erniar i con sp eci ale rig uar do all 'inf iam1nazion e. Pav ~a, Tip . e Leg . P u RPl.TRA.

Cooper ativa, aprile 1906. C. 0LrvA. Su l lo p seudo-strozzamen to er niario da p eritonite puru.lenta. Policlinico, Sez. Chirurgica, fase. 9, 1926. U. BTJTTTNT. Sopra un segrio ch e f acili la la diagnosi d i er n i a crurale strozzata. Policlinico Sezione Pratica, n . 18, 1928. '

M.

D oNATI.

Cliirurgia cl ell 'addom e.

Interessante pubblicazione: Oott. CENNARO ROMANO

la Milza dal punto di vista chirurgico Sua utilità e valore nella difesa dell'organismo contro le infezioni chirurgiche i Unb vo}n,me in-8. di pagg. 256. in nltidJ. ti.pii, etamlJ}ato n nona ea.rt.a. Prezzo L. 3 O. Per i noetri abbona.ti eo1e L. 2 7 • 6 O in vorto rramoo. ·

lnv.iare Vaglia all'Editore LUIGI POZZI, Ufficio Po st ale Succursale diciotto. ROMA.

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DALLA PRATICA CORRENTE. Istituto di Parassitologia Medica della R. Università di Roma

diretto dal Prof. GIULIO ALESSANRINI.

Significato da attribui1~e al reperto di parassiti nel sedim~n to urinario. . Prof. NrcoLA SETTE Direttore del Lab. Patologico - Ospeda le Civile di Ancona. Il rinvenimento di parassiti o di elem enti parassitarii n elle urine dell'uomo o d eD'li anim ali ,d om estici non costituisce un fatfo eccezion ale.· Per a lcuni di essi il r eperto è costante ed a ssume l 'importanza ·d i un dato diagnostico a ssolutamente prob.ativo. Così il trovare uo·v a di · scl1istosom1idi n elle urine o n elle feci vi en e a conferm.a re I.a diagnosi di iBilarziosi vescicale od intestinale ' con1e il rinvenire scolici od uncini di echinococco ci a utorizza a pen sare ad una echinococ . cosi r en.ale, e la pr1e enz.a n elle urine di uova di eustro:rigy lus c~ dimosfra una strongilosi r-ena le. Ma, alle volte, elem enti parassitarii diversi posson o presentarsi n elle urine e dimostra rci un i)arassitism o erratico ch e può essere seguito d.a disturbi o lesioni talvolta notevoli. Così i coccidii, abituali parassiti d el! 'intestino o del .fe·g.ato, poss.o no emigr.are n elle ghiandole genitali (testicolari od ovarich e) e d eterminare la castrazion e parassitaria diagnosticabile con l'esam e delle urine. Questa malattia riscontra ta con r elativa frequ en z.a n ei polli e n ei maiali, può verificar si anch e n el1'u omo. , Il pro f. G1ulio Alessandrini infatti , n elle sue lezioni , cita interessanti casi di castra zione parassitaria in galli ed in ma iali ch e, dopo essere stati per un periodo più o m en o lungo ottimi riproduttori di razza finiron o per divenire impotenti non solo, ma pr esentar e completa a trofia dei testicoli in consegu enza d el i)ar.a ssitismo ·d.a coccidii . . Nè si può escluder e ch e con l 'esam e ·d elle u1~in e si possa svelare la p resenz.a idi q ua lch e larva ·di Anchilo-stom a o Necator quan do queste, avvia ndosi per la via sang uigna verso la sede di elezione, p ossono pen etrare n ei vasi r en,a li e far si un.a stra.da a n orm.ale giungendo n el bacinetto e da questo n ella vescica, com e fu . ·d imostra to n elle urine di cavalli per le lar,re dello Sclerostomum equinum ed in qu elle dei suini per le larve d ello Stephanurus dentatus, ed an ch e in quelle delle volpi e dei gatti , risp ettivam ente per le larve del T richosom um plica e del Tri. felis.


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IL POLICLINICO

è mancan o osser,raz ioni di acari (Tyrog liplius, Cylodectes ed altri) riscontrati n elle urin e del! ' uom o o degli anim.ali. Ta li reperti para itarii non sono quin·di sempre indice di vero e proprio parassitismo. Spesso rappresentano accidentalità; qualch e volta invece si.amo in presenza di parassiti erratici e n on d i rado in presenza di contaminazioni delle urine te se. In quest'ultim.a evenienza non si può J?a rl are ·di i)ara ssitismo , sotto qua lsiasi aspe tto esso si con ·ideri , per ch è i pa r.a ssiti stessi e gli elementi parassitarii sono g·iunt1 fortuitamente nelle urine d.all '.ambiente esterno , n ello stes o n1odo in cui può verificarsi l 'inquin.amento batterico di sostanze sterili .

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A quest 'ultima categoria appartien e il caso capitato alla mia osservazione qualcP.e ten1po fa: S i tra ttava di un i11d '. viduo, B. A. , di anni 24,

m eccanico', da Ai1co11a. Entrò in Os11edale e ve11n e curalo per « Seno f~stoloso all 'emi1t.orace destro, sul! 'ascellar e posteriore,· in co:rrispondenza ·dell 'ottavo spazio., e per nefrit e acuta co11 g·ravi fen o1nen i uremici » . Nei numer-0si esam: di urina fatti , riscor1trai nel sed in1e11to, en1azie, leu cociti ·e cili11dri ialini e ialino-granulosi . Il m alato, migliorato, lasciò l 'Ospedale, co111t'.11uò la cura an1bul.atoriamente p ortando di qua11.. do in quando ad esamin ar e le sue urine. Nel giug no scorso, all 'analisi di queste, n el sediinenlo o.t te11uto per centrifugazjone, vidi alcuni eleme nV1 figurati, immobili, a contorni r egolari, che potevano simul are, a piccolo ing randimefù~O, dei cilindri . n1a , osservati a m edio i11granùin10nto, sì ricon obLer o· subito i1er Nematorli . 1\lla la pr'1na domanda ch e mi feci fu quella , di sap er e se si trattasse di u11 Nem atode par.assita ,. 0 pp11re di un parassjtism o erratjco· od accidentale od an che un a semplice e fortuita c-0n taminazion e delle urine. TJna qualche somiglian za con il Nem at ode da me ·trovat o, presentano gli embr:•Oni dell 'Euest rongylus gigas (Diesin g, 1851), il quale fu rinvenuto più volte n ell 'uomo anche in Italia ed un ca o descritto ultimamente da Mastrangeli in Tivoli (Roma). Nelle urine da poco em esse, p er ò si trovano sempre e solan1ente le uova dell 'Eu strongylus m entre le l arve vi s:. riscontrano dopo qualch e tempo e sol-0 r ar am ente. Non ~ra q11in d i possibile p en sare a larve di Ei1stron gylus dal mo·n 1ento ch e le urine del inal a lo· furono da m e esaminate non pii1 tar.di di due ore dopo la inini ione. Quindi p er la brevità del lemp o trascor so fra l 'emissione e l'esam e, se !l mala to fosse stato affetto d a Strongylosi r en ale, le uova non si sarebb er o poit ute sviluppare . D 'altra parte un esam e accurato fece subito ril evare 11otevoli differenze fra i piccoli Nemat-0d i da n1e rinvenuti e le lar ve di Eustrongylus. Inoltre i piccoli vermi ch e per la cenlrifugaz;one 1

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delle urine raccolsi in g r ande quantità nel sedirnento, si presentavano in fasi svariate di sviluppo, an zi alcuni avevano ragg:,unito Ja maturità sessu ale.

••• I caratteri presentali dai vermi isolati da me,. erano ?, segu enti: Bocca mùnita di tre piccole labbra ; esofago clavif.orme seguito a, distanza da un bulbo arrotond ato. I m aschi erano lu11gh\ da 0,8 a 1,05 mn1 .; avevano l a borsa copulatrice cuoriforme,. con 9 cos tole per ciascun laito, ed armata di due spiculi. Le fem1nine erano lung·h e 3 mm. circa, ed avevano la cod a lesiniforme; la vulva si apriva a 1/3 posterjoife del co·r po. Le larve, lunghe circa 200-220 micron x 14, erano assottigli ate all e due estrem :.tà, con l 'estren10 post eriore lesiniforme e l 'esofago a clava seguito a distanza da un bulbo. In base a, qt1esti car atteri e specialmente per l 'aspetto cuoriforme della bor sa caudale del maschio, pen sai si trattasse di « Rhabditis » e precisamente fosse la « Rhabd!ti s pellio » (Schneider, 1866) . Quest o Nematode, da giovane vive nel lo·m brico e passa n ella terra un1ida quando viene espulso dall'intestino del verme: ed è stato dimostrato dall 'Oerley, che può viver e e crescere nella va1 g"ina del topo, n1a ch e mt1or e in qualche minuto nelle urine .

In rari casi è stato trovato n ella ~agina ·d ell e donn·e (contadine Un gh eresi) com e parassita accidenUlle. Sch eiber descrisse un caso in cui la ma l.ata di 35 .anni , era .affetta da pleuropolmonite destra corr1plicata da catarro gastrointesti:çi.ale a cuto e pielo-n efrite interstiziale. Le urine della malata erano torbide, giallobrun.astre cupo, e di veni van o alcaline poco dopo la loro emi ssione; eran o albuminose, sanguig·n·e e purulent,e. In tutta la durata dell3 m alattia vi si rinven nero abbond.a nti Rhabditis, sia -a llo stato 1.a rv.a] e ch e .a quello a·dulto. Scheiber stesso ritenne però ch e si trattass& di un parassitismo acci d·entale; le Rhabditis entrate in vagina si erano sviluppate e veni' '.ano trasportate n ell 'urina in nu;mero maggiore o minore in ogni minzione. el caso da me descritto, ritengo invece ch e il Nematode non provenisse dalla vescica urinaria. Ciò lo deduco per il f.atto ch e in su ccessivi esami di urina , praticati al malato, n on ho mai più rinvenuto alcun parassita . La infestazione quindi n on poteva essere ch e accidentale e la presenz.a dei parassiti n·elle urine, più che dal malato, doveva provenire ·dall'esterno. Le ind.agini eseguite, infatti, mi condussero a stabilire ch e i r ecipienti usati per l 'invio delle urin·e er ano stati ben sì puliti accuratamente da per son e ,di famiglia del malato ma, allo scopo, si usaron o gusci di uova per ot1


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SEZIONE PRATICA

tenere una pulizia maggiore. Ciò mi induce a supporre che le uov.a stesse deposte sul terreno fossero contaminate con larve di Rhab-

ditis. La non com un·e frequenz,a di reperti simili nelle urine, la possibilità di errori diagnostici per le minime differenze che corrono fra le larve ·dei Nematodi in genere e·d in specie fra quelle di Rhabditis e qu·elle di Strongilidi, la facilità con ·c ui Ùn ·r eperto simil1e· potrebbe far scambi,a re un.a semplice contaminazione delle urine con casi di parassitismo, mi h anno indotto a rendere noto questo caso.

. presentano soltanto alcun.e particolarità ch'e ric hiedono atte•n zione nel teno.r·e ·di vita (p. es. I.a•bilO.tà .del sonno re a:um:entato !bisogno di so•n no). Si 1p uò 1calcola~e che si·n go,Ji disturbi neiurorpatici .s i trov.a.n o in circa 1il 25 % degli indivi1dui che ha·nno ·p ·a ssato il 25° anno. Si posson o ·d ivi1dere l·e neuropatiie iin: 1) ip articolarità e possibilità di reazioni d1urat11re e imm·u tate dur.ante la vita (labil.i tà dei vasomotori del s.o.n no, ecc.); 2) 1a frequente C01stituziooe ·d·e·b ol1e (astenica) e la ·più rara costituzione di~p·lias.tica. Molti ·deboli non .sO. ·Svilu,p pano a tempo druran te la pubertà; · essi 1devono rinunciare a professioni richiedenti fati ca, m.u scoli e cuore non sono atti a compiti difficili e spesso neppure a compiti u suali; 3) ·sintomi id i neuro p.a tia si osservano speoi.alm1e nte in duie .pe.rio1d i critici. Il ·p rimo '.Periodo Jl el .p eriodo· roa i.l .secon1do e il terzo .decennio, il secon1do periodo fra il 4 ° e il 5° decen11io. In questo secondo :periodo critico si tratta molte volte di manifestazioni regressive fisiche che ·determinano ma.n ifestazioni reattive psichich e secon1da rie (incurvamenti della colonna viertebr:al e tor.acica, p·i ed·e piatto, .'d ebolezza muscolarie, 1dimi.n·u zion1e del peso, scleroi .a oiftica precoce, enfisema polmonar·e, .artrite deforma•nte, :re·u matismo , ecc.); 4) nell'età più avanzata l 'involuzione fisica d etermin.a sp esso n eurosi , m.ela·n conie, sin·dromi ·p aranoiche o catatoni1formi. An,c he in .c ondizi oni norm.ali l '·età dorpo il 5°-6° dece.n nio (speci.almente in in·dividui ohe han·n .o· condotto vita irrazion.ale, troppo deditti .al mangi.a:r:e 1ed al bere) 1p orta ·c on sè una minorazione soggettivamente penosa del.la capacità lavor.ativa o d egli impulsi psichici; 5) forme gravi progressive ·delle cosidette n euro· i viscerali . Pnaticamente è sp1esso i.mp.01ssibile 1di,s tingu.ere nel caso singoil·o il compon·e.n te ·p rs ichirco ·d.al componen te endocrinoneu.r opatiico 1e in g«enieoole dal fi sico. T·u tto il v.a sto campo dell.a cosiddetta nervo ità costituzional e è probabilmente in parte determinato da cau·s'e veg·etative e en1doorine. Talvolta la nervosità costituzio1n .a le rimane latente se le con1dizion.i di vita sono favo•r.evol~, in .altri casi però si s·viluppa·n o forme g ravi del tutto differ entemente ·dalle condizioni ambientali; 6) reazioni n europatiche (vegetative o endocrino-vegetative) comunii anche n egli individui normali in seguito a traun1i fi sici o 11' ichici, si ma.nifìe tano in modo p iù violento e 1più dur.aturo nei ipredi spost~ alla n europatia. Os·servi.amo vari ti.·p i di queste reazioni n europatiche: a) la reazion·e neu.ropati.ca esclu si,ram-e nte ·p sichica estern.a, p. es. in seguito a malattia o a trauma; b) la reazione neuropatica del genere dellia reazion.e di spavento o ·di shock; e) i centri vegetativi n el tronco cereb:r.ale vengono stimolati soltanto in seguito ad una esiperienza lavorata ulteriormente dalla p8ich1e. PoLLITZER. 1

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RIASSUNTO. L '_!\.. ricord.a ch e il reperto di par.ais si ti, o di lor.o uova, n ·el ·sed:iim·e nto urina:riio, non costituisce 1s-em.p r·e l 'esipon.einte .di. una infestaz~ione: descrive infatti un caso capitatogli al'l'o·sserva.zione, li.n cui la .pr·es·e nza di una Rhabditis peltio è da ascriversi alle manualità di pulii.zia del recipi1ente, in ·c uti le urine furono i1n vi.a te dal malato. P·er la non co·m un·e frequenza . di reperti simili, richiama l 'attenzione del lettore sulla possibilità di run ·e rrore di.a·g nostico.

SUNTI E RASSEGNE. SISTEMA NERVOSO. Sulle cosidette neu1 osi. 9

( M.

RE1CH CH1\RT.

Deuts. med. Woch., n. 20-22).

S'intende per n eurosi una anomalia psichica ed tUna .a nom.alia fis i·ca. Lo psichico f.a risenti1re di solito la •Sflla in·fluenza sul fisico. ln a·l tri casi però un.a p·r imitiva .a nomali.a fisica può portare a manifeistaziòni n ervose del ·Carattere della neurosi. La nuova dottrin.a delle localizzazioni nel tronco cerebrale ha ·dimostrato che in tale r egione il fisico e lo p sichico hanno la loro comuniloazione centrale. Secon.do i conoetti a01tichi ·n 'eurosi indica una vera mal.a ttia; mentre secoin do i ·c on·cetti mo.d erni psicopatologici .n eurosi significa una r e.azione di con flitti. Origi•n a.r iamente la parola neurosi i1ndicava ·una cosa fisi ca veg·etativo-endocrina; il c o·n cetto moderno psicopatologico attribuisce la neurosi esclusivarm ente alla p siche. È necessario div.ideTe le n·euro·p.a tie .d.all e psicopat~e: neuro1p atie sarebbero disp·osizioni abnor•m i e distulf'b.a nti n·el cam.po veg.e tativo (v.a·somotilità, sonno, riic ambio, regolazione termica, ecc.) e lllel campo eTudocrino, p i.copatie sarebbero anomalie qua·n titative nella fera degli impulsi, del tem.peramento, dre1 caratter·e. La neuropatia p uò lasciare integre ·1e ca·p ac ità fisiche e mentali. La magg~or parte dei n 1eu:ropatici è cam.p l•e tamente .a tta al lavoro, essi 1

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Natu1·a, patogenesi e cu1·a della sclerosi a placche. (J . LnE~MITTE . Gazette des Hopitaux, 21 giu-

g no 1930). L 'ana tomia patolog ica .dell.a sclerosi a placche ·dimostra tr.a ttarsi .di una ma lattia tossiinfettiva. Per ·alcuni neurologi le lesioni infiammatorie prover ebbero l 'azione d 'una tossina la quale altererebbe tutto insieme vasi, n eurog·lie e fibr e mieliniche .- Per al tri sL tratterebbe d 'una r eazione .ad un agente n1icrobico. Questa secon.da ipotesi è più verisimile. In effetti tutte le intossicazioni acut·e o croniche del sistema nervoso centrale attestano che le tossine sono incapaci di determinare lesioni a focolai isolati e su ccessiv.i analog·h e a quelle ·d ella sclerosi .a p'l accl1e. Questa è un 'affezione ·del! 'asse cer ebro-spina le dovuta alla penetrazione n ell ' organismo .di un germe vivente. Molti sono stati i tentativi sperimentali per dimostrare l 'origine infettiva d elle sclerosi a placch e ed individuarne il germe. Gli studi ·· più conclusivi furono quelli di l(uhn e Steiner i qu.a li iniettando nel peritoneo, nel g lobo oculare, nel cervello ·d i conig·li liquido cefalo-rach idi.ano .di sclerosi a placch e riu cirono a provocare una sin.drome clinica e lesioni a n.ato1110-patologich e an.aloghe a quelle della malattia uma na. Gli stessi autori trovarono nel sangu e degli animali inoculati uno spiroch ete, che essi ritennero I 'agente specifico ·d ell.a sclerosi a placche, e ch e si trasm etter ebbe non per contagio ma attraver so la puntura d ' insetti. I successivi studi di altri autori avrebbero conferrnato q u esta ·e tiopatogen esi della sclero i a placch e. Lo spiroch ete oltre che negli animali inoculati ~u riscontrato anche n el midollo spinale ·di ammalati morti di sclerosi. :Nia se da un.a parte si otten evan o risultati positivi, non mancavano dall 'altra comunicazioni di .a utori i qu.a li pur avendo adoper.ati rr1eto di r ig·orosi n on riuscirono a trovare l·o spiroch ete d i J(uhn e St·e iner. A questo punto era la questione quando g li studi furono ripresi n el laboratorio di W·estn1in s·~ er Ho pjtal ·d.a a:niss Cheva'Ssut, Bra to n Hi cks e Hoohing •Sotto la direzione di Purves Ste\vart. Chev.assut , in base a lle .alterazion i chimicofi sicl1e del liquido cefalo-rachidiano, venne alla con cl11sion e ch e le lesioni della. scleros·i a placche son o ·determinate da un agente tossico prodotto ·da un mi crorgan i mo. Non potette individu ar e que t'ultimo al microscopio, m a n e ottenn e la cultura. Mesc olando il l iquido cefalo-ra chidiano con brodo di Hartley a·dd izionato di siero umano d opo 24--36 ore a 37°, si sviluppano picco} i gruppi di colonie di corpi sferici. La cultura cl1e si sviluppa solo aerobicamente è molto srn . ihil e .alla reazione .del liquido. Il virus è fil lra bile. 1

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u 188 casi Ch evassut trovò questo microrganismo 176 volte. Le ricerch e di controllosu individui sani dettero esito negativo. Fatto interessante, le culture non si s' iluppano se a l brodo di Hartley si aggiunge sierodi individui affetti da sclerosi a placche. Le rioerch e di Hoching m entre con fermavano quelle di Chevassut circa la presenza del microrganismo n el liquor di in·dividui .affetti da sclerosi a placche, dimostrarono che il virus ·esercita un 'azione idro li ti ca sulle proteinee su i costituenti lipoidi del sistema nervoso· · centrale. Purves Stewart ·e Braxton Hicks inocularono a ll e sci·m mie le. culture .d el virus isolato dalla Ch evassut. · A sette scim m ie la cultura fu iniettata nell& vene o nella cisterna magna. Due ·di queste scimmie (4 ·e .5) mostrarono sintomi clinici e· lesioni a.natomo-patologiche simili a quelledella sclerosi a placche. La scimmia n. 4, alla quale ·erano stati inocul.ati per via ·endovenosa 5 eme. di cultura , dopo un m ·e se dimostrava la presenza di virus nel liquor. Dopo nove .m esi comparveuna paralisi transitoria ·degli arti posteriori, çhe si ripetev.a a freq·u enti intervalli. Dopo. quattordici mesi la paralisi si estese agli arti a nteriori. L'animale fu u cciso e si con statarono n el midollo spinale trattato con il metodo di Marchi focolai ·di degener.azione nei cordoni .postero-laterali. Fatti analoghi si ebb ero n ella scimmi.a n. 5 alla quale oltre all 'iniezio·n 1e endovenosa ,er a stata p raticata la iniezione in tracisterna1e. Tutto quin.di .farebbe pensare che il germedella Chevassut sia specifico ·della sclerosi a placch e. Esso è stato infat ti isolato e coltivato~ e l 'iniezion e delle sue culture possono d.are negli animali una malattia clinicamente e anato·m opatologicamente simile a quella um.ana. Pu rves Ste\1'\rart ha preparato con il germei olato d a Ch evassut un v.accino autogeno ed ha sottoposto con esso al trattamento 128 ma1.ati id i sclerosi ,a pl.acche, ·d i ·cu~ 66 per un tempo molto, lung o. T malati presentarono tutti modificazioni biolog ich e del siero sanguig n o che acquistav-aproprietà microbicide speci fiche . ,s u 70 casi in 8 il progresso della malattia si arrestò completamente, in 32 si ebbe un evi·dente miglioramento, in 30 casi non si ebbe .al cun effetto. P ersisteva sempre 1a virulenza ·del liquido cefalo rachidiano. DR. 1

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INTESTINO Le dia1·ree croniche dell'adulto. ( MoNNEROL-DuMAI NE.

Gaz. d. Hop., 54-56-58)_

Grazie a l1·e migliorate con osoenze della fisioolog ia gastro-inte tina'l e e al perfezicmament~ d·ci metodi ·di Ilicerca, lo studio del problema de1la diarrea h a fatto in questi u)l ti.mi tempi prog r essi notevoli.


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L' A. n,e t·r accia il q1ua,dro ·c linico e coprdlog·ico, e ne di scute I '.etiologia e •l a terapia . Dopo qua·l ch e a ooenno di fisiologia intestina-. l·e - tJra oui v.a speci,a.Lm,e!Ilte notata la questione deil l a s ineirg·ia d ei fermenti e degli organ1i dig.erenti - l 'A. i)iass.a .a trattare il cap,i tolo d eill'anamn,esi . Essa m ,e tterà in ri·Ii,evo se l'infermo, è stato sempre dis·p·o to alle .d iarre·e , se ha vissuto in reg ioni tropicali ; poi indich erà l e modalità d ella diarrea , qua1i so110 le causre che il 'influenzano, qual ' è l 'asipetito ·e •l a frequenza .d1elle scariche, e t utti quei sii ntomi, d 'ovdi n,e g enerale , che accompagnano qu,el.li loca'l i. L'.e same g en eTa le d1e-ve esseT,e pPaticato con malta ouTa; e non si ,dimentichi la poss-ibiJ.ità di complicazioni naso-faringee , ch e hanno una evoluzion e :p arall e·la a crueBa d ei disturbi intestin.ali : .an ch e I.a P' i ch e c1e1l m .al.a to d ev;e ess,e1r e ondata, g iacch è s.p•e o r isente profondamen te d1e.ll·e tuirbe 1diarro·ich e. La ;retto co1pia, infine, ha un ' in1port.anza ch e non sarà m .ai abbaistanza va1lutata. L 'esame d1e1lle feci non è m ·e no i1m po1rtante; m .a pierrch è esso dia d ei risul tati .a ttendibi li , è n.ece.ssario farlo· p1r1e,o eder e, p er qualch·e giorno da un 1pasto b·en conosciuto e cl1e, sen za entra.re n1e}l,e m ;inime particoil arità , d eve esser e com1p o1s to di carn·e aNosto, 1p1a tate fritte e burro: si saggeirà cosi i•l comportamento d ell e fibre qarnee, d ell 'ami.do e dei grassi. L ' esame d·eJ.le feoi sarà prima macrosco1pico: collore , ·qu.a ntità, consi stenza , odo·r e. All'esame mioro1sco1p ico, di fa oilissima teonrica , si rioer ch erà la 1presenza di nuclei di fibre musco]ari (Schmidt), di connettivo in eccesso , di gocoe o cristalli g r:assi; ]a co1lo·r azione con lo ·iodio m ie tteTà in 1evidenza i g ranuli di amido. Ne.Ile ~eci ìp0 ssono ritrov.air si cris.t.al]i (di Charcot-Leyden, o ammo1n iG-magn esiaci), g lobuli T0 &si e brianic hi, e v.a ri tipi di flora b.a tterica (iodofila o ferm entativa , sa ccaroilit,ica Gra m-n·egativa e putrefattiva Gr:am-positiv,a) ; .si riceTcheranno inf.ine i ·p arassiti (amoeb.a , Lamblia e anch e il Tri comonas). L'esam,e chimii co deJ.l,e feci stabilirà quale sia la !loro r eazion1e : si r:ico·r di ch1e quella normale è meiubra o leg·g ermente a1lcalina : la r eazion e si fa .a cida per ecce,s.so di ferment,azio·n e, ,a lcalin.a pe1r eccesso di pu trefaz.i one. La ricerca d ell 'albumina solubile (Tribo11let) indica le con.dizioni della pare·t e intestinale: anche }',eccesso di muco parla p er un.a lesione parieta}e. L ' A. 1propone una classificazione ch e, natu1~lm ente , ·n on va .a sua ste·ssa confessione - com,ptl etamente e sente d.a critiche : <id ogni m o·d o è quel:J.a che sembra più avvicinar si alla Ve'I'Ìtà: d i.arT1ee fa1se ; diatrr ee org ani1ch e (da malattie d ella parete in te tinale) ; 1diarree funzi onali (da a1terazione ·della funzion·e d·el tubo digerente) . 1

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SEZIONE PRAT1 C.\

Diarree fals e. -

Sono pro prio i co tiipati ch e pret~e·ntano qu.este fal se di,ar1iee (N0 Ll111 agel); sono feoi da stipsi diluite n el liquido p,r ovenienbe da1ll'irritazion·e ,d ell ''lrltimo tr.atto d·c~ co lon . L 'esame chin1ico din10 tra i car atLeri .d1ella suip erd'igestione, tip ica d ella s tipsi; infine l 'u,s o d el carbon.e o d el oar·min~ o· dimostr,a c h e il p1a ssaggio d ell e fieci è in :realtà rallentato. Diarree infiamma,to·rie. - Sono dovute a leioni ·della pa-ret e intestina l·e, e si divi,d ono in: a) parassitarri1e cronich e : rientrano in que. ., to g·rup1po l 'amebiasi , la }.a mb1li.as1i, ch e p1u ò d ar e anche d elle epatiti, p,er ch è l 'agente ri sie,d.e ·di prefer enza ne l duod eno e n ella cistifellea, e le forme ·da Tric om onas, Tricocephalus, Balantidium coli; anch e g li spiroch eti sembrano es ,ere respons.abili , .a volte, ·di form,e cronich e di diarrea; b) diarree inrettive . IJ g erme ch e a.g·i ce . . ul]a ,p,a rete intesti11.a1e può esser e sp1ecifico o n'o n1eil p rimo caso ab biamo ]a dia:r r ea ....ifi'l iti c.a (consider.ata sino1r.a coim e mol·to rar ,a, piiù s1Je~ . . o n el p er iodo terziario), e la tubercolare . Non t utte le diarree d ei tub eir co.Jo i si d evon o co n id e1r are di natura sp ecifica : m a è certo eh.e essa lo è molto frequ en tem en te e v.a attri.})uita or.a all 'abt1so· ·di p r ep ara t.i coonie· il cr eo~o to ecc., or.a all 'iper al im entazion·e forz.ata, or.a all 'in uf fi cienza di qu·est a o que•l la frun zion e dige t iva. Noi ricordi.a1no I.a diar1r e.a .d.a tuber colosi d el tenue, con carich e pro.fu se g·rum o·Sie, h r un.astre e rib e.Jli .a ogni cur.a, da tub e-r col o i clel colon , da tubercolosi d el periton eo. Tr.a l·e di.arr.eie ·d a ag·en te as1)eci fico· van110 rico 1~da te qu·elle da colit1e ulcero•s a, la cuti et1 olog·j a è .an cor a discuss.a, e in cui l e scarich e fTequenti sono a ccompag·n.a te da emission e di Il1e111br:an.e di san gue e d i p u s. L 'esa·n1·e local e rive1la la ·dolenzia ·e l 'ing·oT'g·o di questa o qu ell a p.ar et e d el colon , p iù Sip1esso .d,el tr.atto sig 1 no ido-r etta'l e; esse ha nno una infl·uenza notevol e u tutLo 1} 0 sltato g·en1e1rale; 1p o1sson o coml)licarsi di emoirrag·ie, di periton ite e di .re tri11g imenti r ettali; infin·e, la r et tosco1Jia ch e motra l 'ed em a , l 'ecchimosi d ella n1ucosa, g·1 i ascessi submiliari ci d ella par ete, ecc. , 1.a coprolo,g·ia e la r a diolog·ia (salti di Stierling) conferm ano la di.agn osi e v.anno sen11Jre JJraticate. Diarree tossiche. La cau sa ·d el:}'in to s icazion e può esser e esterna ed inter n a :. tr.a ]e pri111 e la lunga per m an en za .in sale di auto p ia, l 'u o d el c ia n t1ro di m er cu,r i o, ecc. P'er l av,arsi le m a11i ; tra le seconde la gotta , il di abete, ecc. , m a opr,atutto l ' in suffir ien za r en.ale. Diarree da cause speciali: q t1elle ch e accom1J.agn an o l '.amil o ido i ·e qu ell e importan tissim1e ch e accompagnan o il can cr o d el r et to : oa ni di arrea cron ica ,d opo la cin quan t ina d eve f~r p en sar e a qu esta eventualità. Sii ricordino poi le diarree da actinoma co i ·e da .a rteri a cler osi addo·m ina le. Nel secondo gr an·de g rup po dell e diarree fun11ion<ili il contenuto in testinale è a n or male. e la par ete lo diventa solo per una irritazio1

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n e secondaria ; l 'a llerazio11e d e lla dige tion e alimentar1e favorisoe l.a pullulazione di un micr obismo anorma le ( econdo Strasburger), m en tr e, . . ec. \ 7 • Noorden , le m odificazioni d·e l micro1bismo a:vebbero i l fatto prim·itJivo. La cau a 1d:i ques Le diarree può "Dicercarsi n·e'l1a booca (dentatur.a g ua s t.a , tachifagi.a, eoc.) € n1 ello . . to111aco ; il oibo , m al modificarto dall 'insruffici1e11te chimisn10 gas·truoo, passa n·el duodeno ·insufficientem ente p:veparato. T ipich e son o le diarree d ei g a stro- en•t erostomizzati. Le feci delle cli.ar~ee g·a trog ene hanno tutti i carat t e·ri d eillle ·feci di put1,efazi one: il connettivo sa pra tuitto è 1co1n servato quasi immuta.to. La ca u sa va ·ricercata n ella in uffi cienza scc1ietoria ,d.e11o ,stomaco 1e, n1.a solo di r a.do , t alora an cl1e n ella esagerazion e d ella ua p er istalsi. Ricordi.a m.o poi le diarree fer,m en tative; le anse sono ripien e di gas, le fe ci appaiono giallastr·e , .a,erate, d 'o.dorie a oido . In gen·er e , i .a t•tribuiscono .~Ila fermientazion e d ell 'amido e all 'abu o alimentaPe ·deg l 'idrocarbonati. Le 1diarree d 'or·ig ine pan creatica e da .lesioni <lelle vie bili•a ri o 1d1e1l ~eg.ato cos.t itui1scono i 1l prototi1p_o 1del1e dian~ee cc g r asse » con feci in .gran.d e quantità , grig i.a t1'e , putride, oleose. Molte 1diarvee si ri1p 101rta·n o a d un fattol"e Diflesso : così queJl·e da r.affr,eddam ento d el ventrre, da u so· di thè e caffè, .l e 1dia1r re1e p o·s bprandiaQi ,dJeg.li ~p1a:ti oi, },e di.arTee d egli emo1rroidari ; rien•trano in questa cat egor1ia le ·diarree anafi1attich e n 1e i .oui 1po rtatori è possi·b ile sveLar·e J'idiosincr a sia ver so un dato ,elem ento. Accanto a ques~e va·n no ricoridat1e J,e dia rr.e:e e.m ·otiVie , ben note , e quelle d ei fobic i. Tra le diarTie e ch·e d erivano da un.a malattia n eirvo, a vanno· rico~date le ·t ab etiich e, in1d or]enti e ribe1l'li .alle oure, e quelle based ovian e : s i tra tta sempi!'e in qu1e ti di diarree da i1p e.r ci.nes i,a int e· tinal·e, e l e feci conten gono sos,t anze (sopr atutto amicl o) indigerite. Es 1ste poi tutto m1 caos di di.arDee n on class ificabili: ila più importan t e · è q·u el1la chiamat a cc diarne.a cro·n ica ·d.ei p aesi caldi n e m essa in riappoil'iO con lo S1prue. I lavori p iù rece11ti (Cas t ella ni) sembrano a 1nn1 e tte1~e, come a gente etioHogioo, il a Moriilia Psillo·sis, ma la qu e5tione n on può con1sid er.ar i riso•l ta . E' un.a di.arre.a t en a ce , ribelle, ch e si a ccomp·a gna a n1eiteorr1s1no, vomiti , st on1a tite aftois a 1e grave prostra: z.i on e gen erale : si p·uò g iunger e a veri stati d1 cach es ia. Gl.i a oriici po son o essere colti da diarree a cute (ed e·n1a d ell 'intestino); i cirroti ci e i mitralic i ·s oom pe111sati posson o ave:rie diaTree a cui si a t tribuisoe oau a m eccanica . E finalm ente vi. s o,n o m anillfestazioni 1diarroic l1e oronich e, ribelli , ch e n on ricon oscon o alc una cau sa in1n1edia ta e vanno ascritte a1l g rupp o dell1e m a lattie co·stituziona li. 1

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T etapia. Si distingue u na t erapia g en erale ed 1

un.a specifica. 1Nella so·m ministraz,ione del.la di:eta il n1edic o non d·ispriezz.€?rà 11'esperi enz,a per.sona•lle ·dei mala ti: i1l latte e il e uova talora sono, talora non ono toll1erarlJe, 1e quindi v,anno sag·g·i.ati con 1p1rud1enza. Anch e iù probl€11na degli idrati ·d i carbonio è d1e licato: .so,n o meglio tdtlerati, in genie re, i Jeg u·m i senza buccia e le farine : il pane sp·es o ri1e oe 1p1esiante; i oe1n eali e le paste .a lim,entari s,en za burr10 ·sono inveoe ass.a i rl egge:re. In quanto al1la carne, essa sarà consiglia ta i1.e'1Je form e di diarDea ferm·entativa; ma l e ca·r 11i .g r.a&sie e i 1g r.ass.1 in g en erre d ebbono e s_ere eliminati. I fo1rmag gi bia n cl1i sono 1perme si, qu·elli f.ern1 en t ati 11).0 . Si ricor·d i infine che og ni r egime tro1p po severo è un I1egim·e di ca:venza 1e ·fin~soe per s tan care il ma1ato: on·d·e bisogna oercare di variarlo, 1en:tro i suoi lim·i ti , quanto più è possi])i1le. L 'a nti·di.arroico sovrano è l 'oppio (p olvePe di oppio, estratto t eb a ico e laudano di Sydenl1am, 2-3 gocce prim.a d ei pasti n 1elle di.arriee prandiali); clas ico è l ' eli ir p ar egoico a'lla do.,e di ·u n cucchiaino d,a ca.ffè. Il bismuto è m olto a d o.p erato e, in g en er e, 10 .si to'11leTa b en e ; iassai u s.ato anch1e il cao'lino che si :può .aSisociaue a.I bi muto; se c 'è meteol'Ìsn10 si dà il carbone; buono a stringente è il tannino. In questi ultiimi ·tempi è enJtra·to in u so I ' os ido id i zin1c o, riri pa.stiglie da 20 ctg.r . 10-12 al 1dì; ill ,o}oruro 1e il g1lucona to di calcio sono a sai effi cac i n ella cura d el·le diarre:e dei tub erc olotici. Tutte l1e forme ·di .arsenico organico per os hanno la migliore azione. (Stova1.,so.Jo i.J.1 com1presse da 25 ctgr., 3-4 al dì; arsenobenzolo in compI1esse da ctgr. 10, 3-4 vOllte al dì). Utilre 1riesoe I.a cura fisi oa e t ermale (Plombiènes, Vichy) . La Ver.apia si deve p erò ·n1odi.fiicar,e di volta in volta , segu·e n,do }',etiologia rispetti,ra . I fal si di.arroici vanno cur ati come stitici. L 'amebiasi si oura con l 'emetina (non più ·di 8 ctgr. a·l dì e di 1 gr. al m ese) o con g li ar senici org an1ici per os. Rava.u:t conJS.iglia la u,a p·asta (1p.o lv1e11e di c.a rbone Viegetale; sotton itra to ·di bisn1uto; sciroppo semplice; glicerin a , anagr. I 00 ; porlVie1w e ·d 'i p ecacua11.a , g r. 4 ; mescola1~e) alterna ta all 'arsenico: i tedeschi Io1d a no 11',a zion e d ello Ya'tren, u sato p·e r iniezione o p er lavaggii. La lambliasi, a ssai Pesistente, cede in g enere p erò alJ,e ·c uir e di stovarsoll o e arsen.o benzolo; ril Tricomonas si cura con la tereben•t ina; il Tricocephalus ,c on il timolo; la biilarzia c on l 'an~ timonio. Nelle rettocoliti uloerose il r egime deve eser e privo id i sostanze a lbuminoidri putr,eifattibili ; si oer ca <li combatter e la putrefazione con 1

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la ferm1entazion.e (1attois io, amido); si u sano i più svariati anti ettici intestinali (bismuto, b en zo-na·fitalo, sali ·d'.a rgento, ecc.) e le polveri (caolino·, bis.m uto). I vaccini h.a nno dato risultati incor aggianti: i m1ig·liori sono g li aiutovaccini, ma la loro preparazion.e uria in mille difficoltà. Il vaccino si d à 1p er bocca ogni m attina a:lla dose di 10-20 c·m c . Il vaccin·o è ott.e1iuto dalla coltura di stre,pto-stafiloco·o chi, ·p rotei ·e b. coli, e la su,a efficacia ,com.p orta I' irp·o tesi di un pol~morfis1no ·e tioi] ogi·co· :di queste afEezioni. La sieroter a.pia è u sata n eg·li Stati Uniti , ma I '·e sperien za è c.aDsia. Si sono ten tate an ch e, nelle forme rib·elli , le de posrizioni ·l ocali d ell·e ostanze m edicam ie ntoe, g1iova n,d o1i di sonde di Ein.h orn particolarm ente .ad.atta te . L ' intery;ento chiru·r gico ha lo scopo di « m etter.e in riposo » un tratto d.e1ll 'intestino e va riser·b ato in casi antichi e inveterati. Nelle ·diarree boccali si cur,enanno i denti e la mast1cazione; in quel!J.e d 'origin e gastrica giova molto 1.a . sommin'i1str.azio·n e di aci do clorid1r1co (X-XL gocce) durante i pasti. In quelle f.e·r men·t ativ:e si I'1ego·lerà la dieta e i u se.r anno i fer.menti lattici . Nello spru e l 'alim.en tazion·e v,a ridotta a latte, carn e e frutta crude : secondo Le Dan·tec si do;vrebb e attuare il r egim·e alhumino·i d eo .esclu sivo. P er co·m ba ttere l 'an em1ia si con siglia .Ja cura di VVhi·p ple. . Le ·diarree emotive richiedono una cura psichica. V . SERRA. 1

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La tub.e1·colosi intestinale . (PI.I. B. MATZ. Amer. journal med. scierice s, . april e 1930). In q.u esto studi o f.atto su 200 p1azienti morti per tubercolosi al U . S. Veteran Bureau , l 'A. arriva alre con clusioni seguenti: 1) in cau sa dei sintomi vag hi ·d ella tuber~ colosi intesti•n ale, è difficile stabilire la vera proporzione cori cui si veri·fica tale com·p licazione nella tubercol osi .p olmon.are; ·dalla serie dell 'A., risulterebbe ch e essa si trova nel 60, 5 per cento d'ei casi ; 2) su 849 pazienti ricoverati p er tubercolosi intestinal e, il 93, 95 % .a veva tuber colosi polmonare ; n ell '82,4 % con caverne, nel 77,6 per cento ·con le ioni bil.ater.ali con più di un terzo ·di polmo11e aff.etto . Ne1la gr.an•d.e m aggioTanz.a d ci p,a zienti , si av·e vano ]esioni ess.u dative o com binazione di lesioni essuda tive con fibro e; :3) il perio·do d i tempo inter cor o fra la diag no i di tuber colosj pqlmon.ar e e la comparsa della complicazione intestinale variava con ider cvo1111 ente , ed er.a in m edia d.a u110 a tre an11 i ; 1

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SEZIONE PRATICA

4) i sintomi iniziali deJla forma in testinale erano vaghi, sì da rendere difficile una diagnosi esatta, la qu.ale n on ft1 fatta, n ella ma·g·gior parte dei casi, ·ch e d opo sei n1esi ; in molti anch e dopo un a nno, in a lcuni anche ·d opo 10 anni; 5) i sintomi più frequenti era no i seguenti: ·d olorabilità o· colich e addominali, percl ita di p eso, formazion e di g.a s, diminuzione del1'.aipp etito·, m .a lesser e· do p•0 i •p 1a sti, di.arr·ea, ·ema~ i az io·n·e, dispepsia, .alternative .di costipaz ion e e .dj diarrea, na.u sea, n ervosis1no ed irritabi.lità. ' 6) la diagno i ·di t uber colosi intesti11a]e venne fatta n el 43,3 % con il m eto,do clinic o ed i raggi X; n el 36 % soltanto clinicam.e nte, i1el 7,7 % con i soli ragg.i X e nel 12 ,6 % o] tanto a ll 'autopsia. L 'u so combinato del rr1etodo clinico e d ei raggi X è quello che fornice la ma.g·gior quantità di diagnosi esatte ; 7) n el trattamento, si u sarono: iriposo, d ieta, elioterapia n aturale ed artificiale e n1e·dic.am enti diver si, fra cui il cloruro di calc jo; 8) fra g li 849 paz1ie·n tii co·n tuber colosi inte.. : tinale, si ebbe n el 21 % m iglioramen to e circa n el 2 % g uarigio11e; nel rimanente, si eb·b ero peggio·r am·en ti ; il 42,4 % v.enn'e .a ·m orte . Si d·e ve dunque tener presente ch e questa con·dizion.e non è disper,ata, m .a ch e si possono aver e miglior.amenti e d {lnch·e gu arig ioni; 9) . le localizzazioni più fr equenti d elle leioni furono le seguenti: c ieco, ileo , colon a soend·e11te, colon tr.asv·er so1, yalvol.a ileo-cecale, colon discen·de nte, dig·iuno , appendice, duodeno, r etto, sig·moide. Vi fUi compar tecilJazion·e d el peritoneo n ell '8,5 % e l esioni in g·r.an parte d ell 'intestino n el 3,3 %; 10) m en tre, n ella m agg·io·r parte dei ca i ; I.a tubercolosi intestin.ale è secon·d.aria a lla for-rna polmonare, in qualch e caso il fo colaio d 'infezione si trov.ava .altrove . La frequ.en z.a , in orclirie disoendente è la seg· uente : polmoni, o ....a, tr.a tto uro-genitale, nod i linfatici a ddo111 inali , pleura; 11) •p iù ·d ella m·età dei p.azien ti avev.a qualc he complicazione: ulcerazioni , p erforazione, occlusione , con maggior fr equenza , ulcera. . z1on1; 12) le caratteristich e radiolog ich e più frequenti furono l e seguenti : difetti di riempin1en to nel cieco e n el colon a scen.dente, irreg·olarità n ei contorni d el cieco e p erdita della seg·m entazion e d el colon a sce11dente, ipermob ilità alle sei ore ed alle 24, difetti di riemlJimento n el cr.a sso (oltre ch e n el colon ascen·d·ente) stasi ileale con ritardo ,d el riem.p imento d·el cieco , mo dific.a zioni ra diolog·ich e - :in seg·uito a l clistere e fi ssazion e del cieco; 13) poco u punto su idio ven n e dai r e})erti di laboratorio ; anche nei casi in cui si tro,,a r ono d ei b acilli tuber colari n elle feci , è da ritenersi ch e es i a,·e er o orig in e IJoln10nare ; 1

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14) )a n1orte si ebbe p er diffu ion e d el! 'infezion e tubercolare o i)er q u alch e com p licazione, con1e perit onite o m ening ite; 15) in una serie di 236 casi trattati in m odo diver so e venuti all 'au topsia, la mag gioranza ,avev.a a'ruto il t r.att am ento san ato!ial e, poch i i raggi ult r avioletti o soli o uniti a ,riposo ed .a dieta .a d a tta . Mol ti av ev.a no ul ceri a tt ive cd a lcuni a n ch e di q uelle g·u arite . ,S embra, in com p lesso, ch e i r.ag.gi ultr,avioletti , da s oli od insieme al r.i poso e·d .a lla ~di eta. abbian o t1n certo effetto b ,e n e fico Sl1lla tub ercolosi intest inal e, ma è d u bbio ch e essi po ano portare a lla guarig·ion e. fil. \

La colotiflite. •

(J. H. OLTREMARE. Arch . mal. a.ppar. digesti/ et des mal. de la nutrit. , n. 5, m aggio 1930).

11 quadr.ante in ~eri or e d estro d el) '.a ddom e co t jtui. ce ci l pu·nto più difficile ·p er una e at ta d i.ag·nosi , e m ·entre un t empo sii a t tribuiva a l 1'a1)pen di ce 0 gni misfat to , oggi inv,ece a·l tri e rg.ani, com.e l 'ileo t erminal e , l 'epiploon , i l colon a cen 1d ente, ecc. si .dis·p utano l 'onore 1di p r ovo,c a:re i d.istur bi di questa :Degi on·e . Ogg·i f'I Ì ·con1i11cia a n otare u na serie id i a ffeziion i i cu i car:atteri clinici e ·p atolog·ic i v.anno sernpr e p iù p r ecisandosi , e ch e rin1p,i azza·n o a poco. a µoco le vecchie n ozion i d'appendicite cronica. I n un caso rifer ito la. sin tomat ologia col d olor e addominale nella fossa iliaca d . .con d ife~a mu colare, con pu·n to di ~1 ac-Bu rn1e y nett issimo fa cevan o ·d1iagn osticar e un 'appe11'd icite acut.a; all 'oper,azion e fu trov.a ta una l arga perforazione cecale, circondata 1da una zon a d ' infiltrazio111c di con si st enz.a ,c oriacea; tale perforaz ion e era sulla faccia antera-est erna d el cieco, a qu.attro di ta tr.asv.ers·e ·p iù alt.a d·ell ',ap])en d ic:e, ch e era libera e no,r male. Qu,e to caso m ostr:a ·c ome un.a oolotifli te 1a ·cu ta l)UÒ simula re ru·n 'ap·p·endicrite. lJ l .a1tri e.asi , in cui si h.a un d ecorso cronico, con d ol ori localizzati a lJ. ·qua dra nte ·d estro d cl] 'a1ddon1e , e con di stur bi d el colon riscontrat i rad iogra fic am,e nte e con l 'esame fecal e, l '01per.az i on e n on h a .m es~o -in ,e,ri.den z.a alcuna le, ione de1ll 'a1p pendice -0 d el colon. Di t ali ca i son riferite 4 o sser vazio·n i. J_,a d iagn o i di ffer en ziale tra la colotiflite e 1'appe n d icite n on è facile; in ogni mod o una e. alta cl iag·n o i h a scar sa importa·n za, e i tien cor1to cl1e in ·en trambi i •casi qu.ell o ch·e si i n1 no11c è l 'op·er.azione 1ohirurgica . \ 1 olic ndo t u tt avi.a p re cisare run.a into.1n.a to1lo.p·ia icl'i ffer cnziale, biso gna n ot ar e ch e la colotifl i le . i })l~e enta in in divi•dui oh e 11.anno un l)Rs:'ato inte tinale, rap p resentat o ·da ])eI)iodi di \0. li1)azi one altem .at i .a •p eriodi ·di ·d iarrea. \ c iò . i aggiun ge un senso d i m al e er e .d oloro. o .~l l a fo$Sa iliac.a d estra, ch e ~ i accentua con lr fa1 ir he. co11 le n1-e truaz io11i , col regime .al i ll 1n ll la r r.

Non esi st e un ver o p unto d oloroso ccm e n ell 'appendicit e, m a d 'una zon,a dolorosa .a ]la lIBlpazion e. Non v 'è difesa muscolar e . L'esam·e d elle feci , c h e ·d eve es ere sem1)r e fatto , mostra run 'alterazione n e1lla ·digestione dei g·rassi e d ell 'amido, c h e d enunzia il patim en to del colon. Se ·la colotiflite acuta non i1I1pone a lcun pro. . blem .a t er.apeutioo, ·essendo n eces.sario I 'intervent o, n on è così p·er q,e for:m e cronich.e, in curi si rest a in dubbio se a p p licar1e un.a cura m e·d ica 01d asp,o rta r e un'appendice ch e in fon.d o 'l lon presen ta a lcun.a .a ltier.azione. Tuttavia nella fo r n1a cr.o nica bisog na prima t entare la cura 111·edica, e solo qua n.do n·on si ottien e alcun g iovam ,ento si può ricorrer e a·d i·n terve nti più radicali. CARUSI. 1

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ADDOME . Sul lipoma

1.. ecidivante

PARTE

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1·et1·operitoneale.

CL I NICA.

(G. H osE MANN . A rcli . J{lin.. Chir. Vol. 155 , fas.c. 2, pag . 336 , 1929). 1 Se non si può parlare dire tt amente 'di mal ignità p er i lipomi retrop1erito·n eali per la n1.an·canza di m ·etastasi e d ell 'aocre scimento infilt r ativo e distruttivo, bisogna pur ricon·oscere cl1e d al punto di vist a c.Jinico è giusto an1111ettere una m a lig nità di questi tumori. Ca1~atteri ch e la fa nno a fferma.r e sono l 'a ccr escin1ento continua tiv-0 e la facil e r ecidiva. Per il ch irurgo p r esen tan o grand.i difficoltà p er le loro dimen iSioni sp esso en ormi e per i rapporti cl1 e ven·g ono a prender e con gJi erg.ani a d d ominali . Questo ti po di lesi on i h.a, quasi &em pre , 1'as.p etto i stolog ico d,e ] lipo·n1a p uro , talvol ta del fibra- o d el mix oli.pom .a , m .a qu.asi m .ai fa r ico·n oscere porzioni in evoluzione sarcomatoa . Molto spesso i tumori son o m11ltipli mentre p er apposizi.on.e fra di l oro po·ssono dare l '.a pp.a r.en za di una m assa unica. J_,a mol teplicità spiega la facil e r ecidiva ·e confe rma 1'ipotesi di blastomi dis ontogen etici. Crescendo, ro m primono gli uret eri , 1'intestin o, i r eni , le ' 'en e del bacino e posson·o condurre quindi a idron efro si , ocolusioni , ecc. Nella di.agnosi differen zia le bisogna disting·t1ere il n e urino,m a ch·e si ori g in a anch e esso vic ino alla colonn1a verteb ral e, cr esce lentamen te e può presentare g·li st essi sintomi. Si possono disting u-e re p er ch è sono fissati pi i1 m edi almente , non si s.p ostano lateralme·n te, son o p iù duri , .cresco.n o più lentamente e di r.a d o raggi.u ng ono le dimen sioni d ei lipomi ..I fibro sar com.i si differ en zi.ano p er l 'a ccr esc1n1e-nto r apido e la g rande mali gnità . ono colpite più frequ entem ente le dorine e al q u arto decennio . Si trovano s.p esso num ero. i liir>omi più piccoli simmetTic i ch e seguono 11ell a lor o dispo izion e , il polo inf. del r en e, 1

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SEZIONE PRATICA

l'uretere, . il de~or?o d el deferente e ciò parla per .u na ipotesi d1 alterazioni di sviluppo nel periodo emb·r ionale. La diagnosi gen erica di solito è facile. Ci può ess_ere oltre alla pseudo·fluttuazione, una fluttuazione vera per l 'esistenza di cisti Focolai ~~cro~ici . ed emorragici sono fr equen.ti, così calc1f1caz1on1 e vere ossificazioni. , L'uni~ca ou·r a è, qu.a ndo può essere eseguita, I e:x,eres1 del tumore ma la r ecidiva è la regola. La radioterapia è inefficace. .L, A. fa seguire l 'illustrazione del caso da lui osservato e oper-ato due volte sempre se.guìto da recidiva. '

sede e interessante per la sinlo111atologia pressochè muta, !Ilonostante i ra1)port i del tumore stesso con visceri importantj. ~ . p., una donna di a . 32, con anamnesi famil1~re . e r em ota quasi n egat iva si era acc,<?rta in c1d~ntalmen te , quattro i11esi prima del. l in·g resso in Ospedale, ·di una tumefazion e a l !ianco sinistro, ch e le dava solo sen so di peso in detta regione. All '·e same obiettivo l 'addome era normale p~r forma ·e volume e trattabile n ei quadranti di destra. Nell 'ipocondrio sinistro e nella reg ione laterale dello stesso lato si palpava una massa dell'appa.~enza di un grosso rene, indoJ ent~ a lla pressione, a superficie liscia, che seguiva le escursioni r espiratorie e ch e si sperPARTE ANATOMO-PATOLOGICA. deva in alto sotto l 'arcata costale. All; ~tto oper.a tivo si trovò e si· .asportò un ( W. LANG. Arch. Klin . Chir. Vol . 155, fase. 2, volum11n oso tumore duro, liscio , grande come pag. 349, 1929). un g rosso uovo di struzzo, capsul.ato, intimaDe~criziione accu~ata 1d1el :reperto a niatomo-pam ente aderente al colon trasver so all 'omento ' ' tolog1co . - Il territorio di origine del tum-0re a l legam ento gastro-colico e al polo inferiore -è rappr~sentato dalJ.'~ngolo ~n feriore della cap- della milza. su~a adIJpo~a, da qui e o:r-esciuto v·erso il bacino L 'esam e istologjco dimostrò trattar si di un .e . il mesosigm.a. A spiegar:e questo a nd.a m·ernto fibro·m .a. h1,s o.g.na amm.e ttere ch·e la costituzione della Riguardo a.l'la sed e primitiva del neoplasma fascia pr,e- e retroren.ale corrispond.a rea.lm·ente l '~: , è di opinione ch e sia con grande proba.a quai:ito afferma Wog t ch e, cioè, la fascia reb1 l1 ta lo spessore del legam ento splenocolico: t-r?pen~onea·l e rappresenti una parte della lal 'esistenza in tale organo di un fibroma primina fibrosa del peritoneo parietale , e la fascia mitivo trova su ffi ciente ragion e n ell a esistenza prerenale ra·pp~esenti il periton·eo p,a rietale condi tessuto coin nettivo in tal luogo e pare losen:ato do'Ye il r en e pren de connessioni con gico a ttribuirsi lo svi luppo del tumore a carico altn1 organi, m entre ·m an·ca, o in altri termini, d egli scarsi fa scetti connettivi dissem inati nel-è rappr.e sentata dal p eriton·eo parietale stesso, 1.a compagine del m eso . addo·m ina le. <love manlc ano queste conn essioni. I du·e foSulla gen,esi di tali tumori solidi r etro-perig li·etti si rjuniscono meno ch e a ll ' inte~no, in toneali e m esenteri ci avrebbe secondo alcuni mod? da formare un sacco chi u so, aperto sol o a utori (Mucci , Fich era, Pretti , Labbé e Rem y) m edialmente fra i vasi renali e su rren ali . grande importan za la g·ravidanz.a , amm ettendo . Dall 'esam e istolog·ico accuTa to il Lang cr ede un certo n esso tra essa e la produzion e di ford1 . confenmar·e l 'ipot esi ·di w .ass·ermann del 1nazioni connettivali. cos1 d,e tto o.rga_no primitivo. Questo è co,~tituito Sempr.e assai oscura è la ·S intomatologia deld:1 v~ge~zioni avventizi.ali s·p eciali in un ter- le forme addominali intra legamentose: in gent<:>rio d1 un ricco :r.eticolo vasale n eoformann er e si attribuiscono a l viscere ad ·esse più adetes1 e fa pa.r ·t e d el sistema r etico.lo-e ndoteliale. rente ,o ppu-Pe sti è deviati darla f orm.a ·de~ tu1 Da qu e~to organo primitivo si sviluppa il tesm ore. Le donne sono portatrici di fibromi r es ut? ad1iposo c?n una .infiltr.azione grassa dei tro,p eritoneali e intramesenterici più spesso che ret1col~endo,tel1. Eocez1one _ a questo modo di non gli uomini . formaz1on.e e fatta dal co.s1detto tessu to adiQueste neofor1nazioni sono nel 50 % dei casi poso bruno. a tend.enza malign a. Tuttavia anche le forme L 'esaJ?e ist?logico· del li.p oma in i tud.io per- istologicam ente ·benigne sono capaci di prom ette d1 se~u1re tutte le fasi di tra form azione du.r re g ravi disturbi da compressione. dell '0rga no primiti~o in g.ras.so con in più Il loro sviluppo è lento ed essi si rivelano <Jualch e aspetto atipico in r elazion e alla natur:) solo quando hanno raggiunto n otevoli dimenneoplastica. . . s1on1. VALDONI. La prognosi di questi tumori abbandonati a per i disturbi di compressione ; Fibroma primitivo del lega1nento spleno- as.èn chè einfausta la prognosi operatoria è grave per lo colico. ch oc e le lesioni vascolari inevitabili. Si cerch erà perciò, p er quanto è possibile, di enu(G. FILIPPINI. L 'Osp. 'f'rl agg.,· 28 febbr. 1929). cleare il fibroma il ch e sarà possibil e solo se ~_'Autore ri~eri ce un caso .di fibroma pri11 tun1ore è isolabile dal te ~ uto celll1lare lasso m1t1~0 del legamento splenocolicQ, tumore ad- · e,d è IJro·v visto di capsula. dominale raro per la natura in rapporto alia VICENTINI . 1

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[ ANNO

I L POLICLINICO

CENNI BIBLIOORAFICI (l) I . _i\.r EN CITAT. Influenza dell'educazione sugli anonmali originari. Giannini , ed. , N.apoli, Prezzo L. 120. L 'A. cr ede alla virtù dell 'educazione. È un 'opinione b asata su indagini accurate, studi pazie•n ti , induziioni ilelici . In qu·esto grosso volum.e. ·e spone largamente le leggi del] 'er e·ditarietà, a ffronta risolutam.e nte la quistion·e ·d ella trasmissibilità dei carat. teri acquisiti per venire alla conclusione ch e gli istinti innati sono su scettibili di modificazioni , e ch e queste possono essere trasmesse .alla prole. L'uomo è p erfettibile come indivi1duo bi ologico ,e com·e in divi·duo socia le. L'·educazion e influisce non solo sull 'indivi.duo, ma , a ttraverso questo anch e sulle· su ccessive gen erazioni cr e.a n.do un.a nuova .atmosfera socia le. Individui .av.ari.ati in .ambiente eticam ente idoneo, con l 'educazione adatta, con il lavoro, con ] 'igien e fisica ·e .m ·entale, possono :diventare el em enti non solo socievoli •p er se stessi, m a capaci di procreare figli moralmente sani . L'A. passa in rassegna i mezzi ch e egli ritie11e idonei ad otten·e re que ta « bonifica umana ». Il libro si r.accoman.da alla lettur.a d·egli studio·si non solo perch è -. è un a tto. di fede che concilia con l.a vita, m.a .anoh e perch è costituisce un contributo notevole al progresso della pedagogia. 1

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XXXVII , ~UM. 34)

Dopo av.er d.a to cenni sulla natur.a e sul mo·d o di azione dei più comu·n i stupefacenti l ' A. espone la clinica d elle rispettive tossicoma nie. Studia le drogh e stesse come veleni sociali, i ra pporti tra le tossico,m anie e la ·de.Jinq.uenza. ·S p.ecia-li capitoli .so·n o dedicati alla terapia ed .alla pro·filassi. Li1b ro certamente utile per i m edici , ma anche raccomian dabiJ.e a lla lettura di tutti 1

DR. Handworterbuch der m edizinischen Psychologie. U·n vol. di pag. 668 . Edit. G. Tih~eme> 1

Li•p sia, 1930. M. 48.

Qu esto dizionario

d~

psicologia m.eid1ca , diretto d.a Birbaum e scritto con la collaborazione di numerosi psicologi tedeschi , vuole esere un m·ezzo di con sultazione r.a pida su. problemi psicologici che sono in intimo rapporto con pensiei::o e pr.atica m1edica. Gli articoli hanno una estens ione differente a secon·da dell ' importanza dell'argomento sempre dan·do maggior p eso a considerazioni d ' importanza prati ca. Il m etodo scelto r·end·e f.a cil·e la consulta-z ione del testo. 1

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VALDONI .

M. Roso DE LuMA. Aberracion1es psiquicas del sexo. Mor.ata, ·ed. Madrid. Pr.ezzo Pesetas 10. Ampia tra ttazione delle psi copatie sessuali con ricca docum entazione clin ·i ca e originalità di vedute. DR. 1

DR. Der Einfluss des Geschle.chtsverkehrs auf das Befiriden der Frau. Editore

H.

Le mariage parjait. Physiologie et technique. Tra d. dall 'olandese. Un

TH. H.

0FFERGELD.

vol. in-8° di pag. 276, con tav. col. Ed. Montana, Horw-Luoerne, 1930. Prezzo fr. svizzeri 13,10 (fr. fr,a nc. 65) .

F. Enke, Stuttg.a rt , 1930, 2a edizion e. •

E' un ·contributo alla conoscen za dell 'importanza del fattore sessu.ale n ella vita femminile, con r iferimento a ll e p sicoanalisi, ch e può esser letto con interesse. (Ne inseriamo un la rgo riassunto in La Clinica Ostetrica, sett. 1930). p. g. 1

P . MAR FORI. Gli stup efaceriti. Editore Idelson. Napoli . Prezzo L . 10. La lotta contro le tossicon1anie si fa, oltre chie con i ·p rovve1dim·e nti legisl.ativi, con }'.educazione. La propaganda sui danni dei veleni voluttuari e sul modo con il quale si può evitare di cadere vi tt ima d·elle perverse .abitudini è runo dei m ezz i più effi caci id i profilassi sociale. Con que to int endin1ento i.J p·r of. Marfori ha scri tt o qu e to ' olum e . 1

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(1) Si prega d 'jnviare due copie dei lihri di cui si desidera la recension e .

VAN DE VE L DE.

Un matrimonio non può essere per1etto che a condizione di r ealizzare una perfetta unione -d el corpo e dello spirito. La prima, lungi dal}'.escludere la seconda, la integra e la rende miglior·e; essa molte volte, invece, per effett~ di ignoranza (tutt'altro che rara anche negl:i u omini), di incompren sione, di insufficiente confi den za, non è completa e n e risultano disturbi di ogni gen ere, ·dissapori, disgusti; la l etteratura p sico.analitica fornisce .abbon.dant~ prove di questi fatti, che; del resto, sono d1 osservazione comune ad ogni medico . Ma una pudibonda ipocrisia ci vieta spesso di parlare di funzioni sessu.a li quasi che queste fo ssero .diverse da tutte le altre e fa sì che si accumulino su .di esse .d annosi pregiudizi, mentre il folto velo con cui si vorrebbero occultare n on fa che acuire la cu r iosità ~ renclerla malsana . Un insegnamento di tal fatta , che da qua!cuno può essere consjdorato come pornografi ... 1

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SEZIONE PRATI CA

co, è· inv·ece altamente morale; certa1nente esso esige, oltre a d una gr.an de competenz.a, un cer .. to coraggio per sfidare le facili ironie e l e ingiuste accuse. E coraggioso può .dirsi ·davvero questo libro dell 'A., già direttore della Clinica ginecologica di Ha.a rlem ch e, come tare, ha appunto avuto o·ccasio'n 'e ·d i vedere i tristi effetti dell 'ignoranz.a in tale mate~!a. Vi si td escrivono la fisiolog·ia g·enerale ses .. suale, I '.a natomia e la fisiologia qegli organi genitali, i rapporti sessuali e 1'igiene fi sica e psichica del rr1.atrimonio; il tutto con stile a dizione chi.ara ma severa , e si .danno, in proposito, utili consigli per rend er·e migliori i rapporti fra i coniugi. Nonostante il giudizio che possa farne qua lch e osservatore leggero , questo libro è da ritenersi di a ltò valore morale; I.a madre dei nostri figli non pe:rde null~ :del rispetto e della ven erazione che si m erita se anch'·essa può avere quel sod.disfacim·ent9 ch e n oi uomini cerchi.amo, senza curarci , spesso, ch e esso sia ricambiato. Il volume, ch e porta a·d epigr,afe la nota citazione di Balzac: « Le mariag.e est une science n, verrà seguìto d.a a ltri du.e sulla lotta contro l 'avversion·e coniugale ·e sulla fecondità e sterilità. fil. • J. ToRRUBIANO RIPOLL. Teologia y Eug enesia. Morata, ed. Ma dri.d. Prezzo Pes.etas 5.

ACCADEMIE, SOCI.ETA' MEDICHE,

CONCì~ESSI

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il libro di un teologo spagnuolo molto combattivo, ch·e tende a porre al p unto la po· sizione d·ella tedlogia n ei pro blem1i dell 'eugeÈ

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.JllGa.

Studio in teressante che risolve felicemente al,cuni confli.tti tra 1e esigenze dell a religio·n e e le n ecessità ·d ella r azza. ~ 1

DR.

Ospedale Maggiore - Bologna. Seduta del 29 giugno 1930. Un caso di lebbra nervosa.

Prof. F1LJPPO FRANCHINI .. - L'O. ·m ostra un malato di leb,b ra "Qervosa co11 intensa parali s~ spastica degli arti inferiori d~ origin~ manifestame~te sp~nale . Ebbe1 .qccas~1one di v~sitarlo pochi giorn~ fa, quale fiduciario ~ella Cassa Nazionale p er l 'invalidità e vecchi~ia. La, diag·nosi di lebbra è assicurata prima di tutto dalla presenza di una eruzion~ er~tem,ato-maculo·s.a, a chiazz~ to·n de, po1iciclich e, circinna te, sp a,r se su quasi tutto il tronco, e dalla n·O·ti~ia di un lungQ soggiorn o nello st ato di S .. P aolo 11el B:r:~sile dove la lebbra è endemica. Poi d alla notizia. di. una eruzione . pen1f:.g oide pr~gressa che occupò le m ani e gli avambr acci e lasciò come esito chiazze acromiche )n queste parti : da un,a mutilazione d ella terza falange del 1nignolo délla mano destra accaduta lentamente . e sen . . za dolore: da una r etrazione d ella aponeuro·si palmare d ella mano· d estra : d a, una diffusa, p~rziale atrofia, di quasi tutti gli interosse~ della stessa mano· e dei muscoli del c~ng.olo scapolare sinistro : da una quasi tipica termoanestesia (non costante per il caldo) con analgesia, ~· persisten za della sen sibilità tattile, localizzate esat tame"Qte sulle _chiazze della dermatosi ma rilevabili1 con distribuzio•n e capricciosa per tt1tto il resto d~l trO'QCO e in vari tratti degli art~ superj.ori e, assai meno, anche degli inferiori. Qu esto. disturbo di senso deve attribuirsi ad alterazione I'Qi:dollare di tipo siringomi0lioo che è fra quelli che la lebbra può cagionare. Alla stessa alterazione midollare debbo·n o attribuirsi le atrofie muscolari ··notate agli arti superiori e l a paralisi sp~st:ca agli arti inferiori per qua"QtO questa sia, nel mal ato ch e si presenta, assa,i più intensam.ente spast;,ca di quanto si vede d'ordinario nella siringomielia. . Il .'Jegretario: C. L. ElVIIÌ.JANI . ~

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Ricordiamo le /nteress{lnti pubblicazioni: Prof. GIUSEPPE CALLICARIS

Lib. doc. di NeurOlptatologia nella R. U1niv. di Roma

La catene lineari del corpo e dello spirito <ed. 1928). Volume in-8° di pagjne 62 con 6 ftguTe nel testo. Prezzo L. 1 2. Per i n<>etri a.hbonati L. 1 O in porto fra,noo.

Le catene lineari secondarie del cnr.pn e dello spirito (ed. 19ao). Volume .in-8° d i pag-ine 227 eon 8 figure e 5 tavole intercala.te nel testo. - Prezzo L. 3 O. P er i n<>Stri abbonati L. 2 6, 7 5 i·n poTto fran·co. Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI - Ufficio Postale SucooTeale diciotto - ROMA.

Società di Coltu1·a Medica Nova1·ese . Seduta del 7 111glio 1930. Presidente: Prof. L . BACIALLJ. La gastrite nel quadro dell'enterocolite muco-membranosa.

Prof.. PIETRA . - L 'O.. s.tud!.an,do· le variazioni d~l chimismo gastrico 1n, cqr so di colite muco~ 111embranosa ha notato che a tale affezione si accompagnano pressochè costan,;temente alterazioni della secrezione peptica cor risponden ti i11 generale al quadro della gastrite inu cosa: e cioè prese11za, specie nel su cco gastrico estratto a dig~u no, di una grande quan,tità di muco, viscido, denso cl1e dà al succq un aspEitto filante e ch e si addensa n elle prov~tte in una, massa v~rea omogenea~ ta,lvolta difficilmente rovesciabile. A1 l 'esame microscopico tale massa si presenta costitu1ta da mucin,a addensata, inglobante scarsi e1emen ti della mucQsa gastrica e più o m en o ab1

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IL POLICLINICO

l)ondant:, nuclei l eucoc~tar i liberi. Come valori del! 'acido cloridrico libero e dell 'acidità totale : a digiuno per solito cifre basse; talvolta anche as$enza con1pleta di HCI libero; dopo la colazione di prova invece valori di HCl e di AT· assai più elevati vic~i spesso alla norma, talvolta anzi superiqri, sicch è effettivamente pare, secondo anche cp1t\nto sostengono Simch o"vitz , Bichels che non v~ sia rapporto fra i valori d ell 'acidità e la f( uant.iità di muco. L 'U .. accosta tale quadrQ di allerazio11 i gastrich e a quello d ella col!1te muco1nembranosa poichè come in tale affezione, pur con, r eperto ~i abbondante secr ezione mucosa, assai scarsi sono (almeno fin quando, n,on sono sopraggiunte complicazioni) i segni di reazione inf:ammatoria - cosicch è sarebb~ p iù proprio. parlare di stato mucoso - egu almente a carico dello stomaco in tali casi non esisto,n o· o sono, in generale liev~ accanto a,l quadro dell 'ipersecrezione inucosa, i segn~ di reazione infiammatoria e la s~crezione gas.tric.a durante i.l pasto si dimostra pressochè normale. L 'O. pertanto· ritien e che queste ~11e manifest azion,i pressoch è identiche che si svolgono contemporaneamente. nei due tratti intestinali altro non, siano ch e l 'espr essione di uno stesso disturbo fondamen,tale che si espl~a su varie po·r z io·ni d el tubo intestinale, il qual modo di vedere assai più si conèilia col con cetto pato..:. genetico dominante ch e nella colite m.-m. si· tratti di un d :.s1turbo del sistema nervoso n eurovegetativo, disturbo per sua natura a ripercus= . . . .. s1one assa~ ampia,. Rico,r da infiD,e l 'O. an,ch e per il suo valore pratico l 'associazione - bene messa in rilievo d a Mich eli - d~ lesioni apical i sp~cifiche, attive o· spente, al quadro della colite m . m., alle quali lesior1i son,o gener almente da ricondursi quelle febbrjcole ch e alle volte s'accompagnano a t&le affezione e che da n1olti medici an cora son o, con sideraite di natura int~s tin ale. Ritiene 1'0. che nella cura della gastrite mucosa possano recar g iovamento.. gli alcalini.

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1,

Rivelazi~ne radiologica di un caso di probabile cisticer-

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cosi umana.

Prof. AnMANc (Biella:' .. - L 'O. esp one il caso di una donna cinquantenne, inviatagli all 'esame radiografico1 per- sosp etta Qsteomielite del femor e, mentre invece si trattava di ascesso da probabile suppurazione di trichin.a incapsulala e· calci.ficata. Le radiografie di Yarii segmenti del corpo, dimos trano la presen za di nurriero·si · piccoli C0rpi allungati, calcificat~ , n ello spessore dei muscoli striati . La diagn osi di trichinia si si basa su t ale reperto, suj dati anamnestici (inges tione di carn e d:. moia]e cruda con disturbi gastro-intestinali) e su alcuni dati obbiettivi. 1

~~te

su alcune esperienze fatte col cuscinetto radioforo.

Prof. An~rAN I (Biella). ··- L 'O. presenta diverse pellicQle radiografich e impressionat e dall 'esposizion e al cu scinetto radioioro. Dopo 8 oi-e si h a già l 'impress: one, ch e è, fo tograficamente, ottima alla 12a ora. Egli ha poi curalo fin 'ora sei casi, n1entre alt~i ne ha in cura, o~tene11ci o i ~i­ gliori ris11lta t.i negli a ttacchi di gotta semplice, n elle nevr.a lgie e dolori1 reumatici. 1

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Gravidanza extrauterina recidivante.

Dott. NoÈ (Novara). - L 'O. riferisce un caso di gravidanza tubarica recidLvante . Il caso fa richiamare all 'O. le più recenti t eorie sull 'etiologia dell 'impianto tubarico dell 'u ovo spe.cie quella dj Sfarne~ sulla migrazione indiretta. L 'inf. ebb~ per il passato un. fatto annessiale bilaterale precedente alla 1a. gravidéµlza tubarica : tale constatazjone lo a utorizza a considerare in questo cas-0, condizioni flogistiche a,nnessiali, come pur1to di partenza sia della I a. che della 2a grav~d anza .tubarica,. Su un caso di nefrite interstiziale.

Prof. PTERO Foni"'lARA. - L'O. ricorda la biblio• grafia -. da lui racco.Jta, - in una recent~ rivista sintetica, d ei rari casi, di sclerosi renale primaria infantile d i cui riun,ì 78 casi, uno solo dei quali n ella letteratura italiana : espone un -caso osservato iQ b ambino di 7 anni e mezzo, .che pres~nta p oliuria, ~ pollachiuria (datante dal 1° anno di vita) : 15 giorni fa ebbe breve poussée. d 'ematuria: a,btualmente presenta: jpertens:Qne (175 Mx), cuore aumentato di volume, reperto oft almoscopico dj retin,ite al buminurico-emorragica; aumentq deJl 'azot o r esiduo del sangue, capacità di concentrazione e di diluizione r en ale quasi abolite. L 'O . d !scute sulla probabile eziologia di questo caso in, cu~ la m,adre ha "'rassermann positiva ed in cui il p adr e fu 8 anni fa operato di nefrectomia per pionefrosi. Presentazione ili un caso di eritema nodoso con albumi. nur1a.

Prof.

FonNAI\A. - L 'O. presenta il caso di un~ bambina di 6 anni che da 8 giorni ha febbre con con1par sa d i elementi. tipic.i di eritema nodoso alle gambe ed elementi papulo-eri,. temat:osi disseminati per il resto d el corpo : la cutireazio,n e t ubercolinica è fortemente positiva. La B .. presenta an che albuminuria con orine torbide e 11umerosi let1coci,ti co·n 'cellule p!elo...véscica,li . · L 'O. esp one la bibliografia dei vari casi di E. N. cQ-n, albuminuria (Ernberg, Comby, Meynier) a tipo1 g1on1erulo-n efritico, notando che n el suo caso l 'albuminurfa h a j caratt~ri di una pielocistite, termina rie.or.d and o la propria. conceziQne ch e fa dell 'E . N._ una malattia infettiva che può presentare varie complicazioni e che talora è epidemica, e cb e nei soggetti tbc. aller gici si presenta con U tipico elemento nodulare. PIERO

Sulle cosidette Wassermann oscillanti.

Prof. NI .. AnTo~r . -- L 'O. espone i risultati del1'osser vazio11e personale r elativa alle an-0malie ed ai parado·ssi ch e la reazione <li Wassermann può in alcuni casi presentare. In primo luogo si sofferma su un gruppo di f atti riferentisi a~ 1 malati ch e, nonostante le Dure più regolari ed efficac! presentano delle r eazioni irriducibilmente positive e n ei qttali qualch e volt.a app51iono, senza causa apparente, d elle brevi fas:. di negatività. In secondo l11ogo riferisce esempi di piccole crisi cl i p usilività del1a W assermann in individui rcgol:lrrnente tr~ttati e n ei quali la reaz :.one d 'a-


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bitudine è negativa; posi.t ività che è assolutamente ingiust~ficata. In terzo luogq-, accanto <I: questo fenomeno che consiste in passegg~re oscillazioni, tratta di un gruppo di r~az:,qn,1 di W ass~i:rnann paradossali -determinate qa oscillazioni di pos~tività e di ne_gll!tivit à lente e prolungqte e pure esse senza giustificazioD;e. Accenna alla difficqltà d~ dare una spiegazione t~r:ca, di tali f~nomeD:~ e ne trae deduzion~ pratiche dimostrando· che se le :r;e~zi~ni sierologiche poi::tano un p·r ezioso a~u1'o nellq. svel~e la sifilide., a questo si riduce ~l lqr:o ruolo ma che basarsi esclus~vamente su di ess~ p~r trarre un prognostico e regqlare u~a terapia, o volere da esse un giudJ1zio quantitativo d_ella gravità dell 'infezione, 11on è scientifico. 1 ,

L'ematuria nelle malformazioni renali •

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SEZIONE PRATICA

Dott. R.- R1NALDI. - L 'O.. fa. considerare le. difficoltà tecniche che si incontra~o nello stabilire la diagnqsi di sede dell 'eIQaturia nei cas! di malformaz:!One del tratto escretore alto, e presenta -due emn1turici, 11el primo dei quali la pieloscopia, <lisegnand.o a destra un qoppio ur~tere no n prima diagnosticatQ·, an~ullò totalmente il valore dei dati fl1nzionali raccolti col cateterismo bilat erale sempl 1ice, mentre nel secondo· la presenza .él destra, di un uret~re doppio ed a sinistra di un uratere bifido, impedì la determinazion~ esatta della sede' èlell 'ematuria che grossol ana~ente -11oteva essere giuclicata sinistra. Presenta i relativi documenti radiog·ra,f~i.

so a,lla

caverq~zzazione .

Il fibrotorace insorge sopr~tutto pe:r: condizioni favorevoli di terreno quando queste sono sorrette ed aiutate da una lun ga degenzè1: q-spi_tal:~ra. Però, considerando la possibilità di risvegliQ, anche assai .tardivo di lesiQni sclerotizzate no~ si deve rinu~ciare a quegli ~Qtervent~ (pneumotorace artif. cure chj.rurgiche) che applicali precocemente raggiungono eff~tti terap~utici più stabili e favorevoli.

L'uroselectan nella pratica ospedaliera. Dott. LAVATELLI (Novar~) . - L 'O .. dopo a,ver accennato all 'impiegq ed, alla tecn~ca, del nuQvo metodo di pielograf~a endoveqosa con l 'Uros~l~ctan, espone alcuni casi di tbc. e calcolosi renale sottoposti ~ tali indag~~e, ~ IQelt~ ,in rilievo l 'utilità del metodo specialme~te per la valutazione de~le co~dizion~ secretoz:ie ed escretorie dell 'appar~ urinario. Il Segretario: Dolt. RINALDO RINALDI.

.Accademia Medica Pistoiese '' Filippo Pacini ,,.

1

Le associazioni bacteriche del bacillo di Ducrey. DotL. FERREno (Novara). L 'O. ha &tudiato la flora batterica dell 'ulce~a venerea allo scopo di <leterm inare r1uali germi iri questa si associano al B. di Ducrey e quale importanza essi abb:ano n~ll 'evoluzione · e per le complicanze dell 'ulcera. In 16 casi di ulcera venerea ha trovato· diversa1nente associati: 7 volte lo · st~filococco aureo, 4 volte l'albo, 2 volte lo strepitococco, 2 volte un <)OCCO polin1orfo gram-positivo, 1 volta uri diplorocco gram-neg·ativo, 4 volte tl colibacillo, 1 volta il p=1ocian~o, 6 volte dei banali spirilli. In 3 ulcere da auto~nqculazione sperimentale trovò una sol~ volta lo stafilococco aureo. Divide dal punto di ·vista pratico: 1) le asso... ciazioni bacteriche banali; 2) le associazioni con germi special~, capac~ di modificare il decor so delulcera, riferendo gl ~ esempi . trattati dall 'osservazione persona le. A parte tratta più a lungo delle ulcer e miste, dovute cioè a B. di Ducrey ed a spiroc11eta pallicta, esponendo le n1odalità cor1 <:ui queste si presentano ed evolvono. 1

Seduta del 3 maggio 1930.

L'organizzazione scientifica della lotta antitubercolare. Prof. RAl\iOINO (Genova). - s~ riporta alle disposizion~ legislative emanate dai gover~t di Lucca ~ - di Firenze tendenti a fare opera di profilassi antitubercolare, dispQsizioni cui anche oggi ci dobbiamo inspirare e riportare per impostare razionalmen·t~ Ja ]q.tta antitubercolare. Tratta dei vari modi di ir1fezio0ne e di reinfezione tuberco-

lare in rappQrto ai va,ri problemi di profilassi indtvidu~le ~ collettiva, combattendo concetti ormai superati, si~ dal lato scient~.fico che pratico. Con serrate argomentazioni, dedotte da lunga esperienza aqaitomo-patologica e clinica, combatte il pregiudizio che la tubercolosi sia malattia inguaribile . rr ratta della organii.Zzazione scientifica dell~ lo·tta antitubercolare: centro e fulcro di lotta i Dispensari fissi, dotat~ di mezzi adeguati e affia~cat~ da Qpere collaterali di cura e di profila ssi. Profilassi. specialmente infantile, volta a proteggere gli esposti al contagio, ist~tuzione di nidi per ~eo·nati d a madri tubercolose·, colonie marine e mqntane, laboratori per giovani operaie pred:sposte, ~efettori, ecc. Illustra tutta 1'oper~ delle visitatrici e la loro importanza nella lotta antitubercolare.

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Fibrotorace tubercolare. Dott. l 'occo (Novara). - L 'O. dopo aver espos to gli elemen,ti che caratterizzano, il fibrotorace tbc. e n e permettono la diag·nosi , presenta copie radiografj che che illustrano casi clinici e conclude essere il fibrotorac~ llna entità clinica rispondente ad un processo se non di guarigione, di €stre1na ~nYoluzione di un processo tbc. iniziato quasi sempre in modo acuto e giunto molto spes-

Seduta del 10 maggio 1930.

Alcuni aspetti dell'infezione tubercolare nef Pinfanzia. Prof. F10RE (Pisa) . - Si ferma sulle manifestazioni subdole della tubercolosi n el bambino, _n el quale la, subdola aggressione, se superata, dh· venta u tile episodiq vaccinante. Oltre le lesieni classiche considera le manifestazioni dovute al1'azione del virus tubercolare filtrabile , che ritiene abbia una particolare importanza proprio ncll 'infanzia. R :corda gli stati atrofici di certi bambini eredo-t11bercolosi, certe febbri di ignota i1atura, manifestazioni ghiandolari, sierose cuta11ee, <~ j legami fra manifestazioni da ultravirus


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e qu~lle baci.Ilari e ~l passag·gio dalle prime alle seconde. Rileva i dati diag11ostici e la importanza di certe manifest azioni nel campo immunitario. Seduta del 10 giugno 1930.

La vaccinazione Calmette nel brefotrofio di Pistoia. Dol.t. MAGNI (Pjstoia). Non ebbe mai a riscontrare inanifestaz!i0ni do vute a infezione tubercolare, ma pqtè osservar~ dei fatti a tipo setticemi1c o gra,vj, oppure degli stati di atro·f ja indipenden_ti da alterazioni dell 'apparato digerente; n è gli uni nè gJi al·tri, causati dal bacillo tuberco]are. l~ spone i segl1enti dubbi: 1) cl1e il vaccino ar1titubercolare B. C. G. in speciali casi possa determinare uno stato (li anergia tale, da rendere l'organismo vitti ma anche di germ~, banali, che si sieno trovati nell 'ambiente e che non sarebbero stati capaci di recar d~no a bimbi posti n elle stesse conclizioni ma non vaccina1ti; 2) che 1a vacci11azi!One possa facilitare per un certo periodo di tempo la nlobilitazione e la diffusione dei germi. infettivi n ell'Qil'ganismo dél vaccinato, quando in ~sso si verifichi~o comun~ infezioni, abitualmente a, caratter~ locale, rendendole così piì1 gravi e pericolo·se; 3) che forse in qualche caso o la reazione cellulo--umorale, o forse l 'esistenza nel v~ccino di virus ultran1icroscopico possa valere ad aggravare lo stato di debilittà dell 'organ~smo, ~ ì da determi11are alcuni speciali stati di a tro.fja. Co·n clude che la v13:ccinazione non p·u ò essere dichiarata · del tutto innocua. Sarebbe opp-0rtl1r10 vedere che t1n determinato dosaggio rlel vaccino in rapporto cQi caratteri individuali rlel soggel to, non potesse evitare dei danni. R:tiene opportuno sospendere l~ vaccinazione in ogni periodo di epidemia, anche grippale , · specie in luoghi di ricovero, e di porre i vaccinat! per u11 certo tempo al riparo rla ogni cau sa morbigena e da ogni c~ntagio. ' 1

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Società di Scienze Mediche .. di Conegliano e Vitto1·io. Sed11la d el 18 g·iugno 1930. .,

[ ANNO

lL POLICLINICO

Presiede il Prof. CoLETTI.

Dell'importanza e del sign ifi cato di alcu ne afl ezioni del naso faring e nel lattante. Prof. Bn1soTTO. - l .. a rjni~c cronica del lattante, ritenuta a torto catarrale, è spesso di natura l?~lica. ·M ostra nlcuni prepara ti con reperto pos1t1vo del treponema nella tonsilla faringea rl ;. lattanti eredo l•l1etici. e viene alle seguen,t i conc]usioni: 1) con1e non si debba parlare di ri11ite luetica ma di adenoidi te l t1et!ca; . 2) eh~ ~a ~ordità n el periodo terziario pl1ò r1collegars.1 1nò 1rettamente alla stessa adenoidi te ~ ch e l 'olile media s~filitica P l 'epifenomeno del-' le le ion i specifiche del cavo naso faringeo; 3) una grave jperplasia d ella tonsilla faringea nel l aittante d eve farci sempre pen sare alla lu ~ da ricercar i anch e quando i genitori, sembrino sani e ~nanchino altre stigmate, poichè l 'ereclo1uc è spe so senza sintomi e si ma11ifesta tardivam~nte ap]Jt1nto perchè ci sfuggo110 i seg11 i rivela tori . 1

XXXVII, Nul\1. 34) 1

Di un caso interessante di otite tubercolare. Prof. Bn1soTTo. L'O. riferisce il caso clinico di una donna cinquantenne con s·i11drome complessa nella quale il dolore provocato dagli sposla1nenti laterali della testa, iil dimagramento, il rtalzo termico serotino potevano trarr~ in errore specie per l~ presenza di una tumefazione retrofar'.ngea che faceva sospettare un inorbus Pott. Alla paziente che soffriva dolor-i all 'orecchio d. e ronzii e, cl1e pl1r presentava un quadro ,timpanico no·r male fu consigliato l 'intervento sulla {masto·ide ed incisione dell 'ascesso freddo, alla parete faringea. Fu riscontrato all'atto o·p erativo mastoide eburnea per osteite condensar1te e nella parte al ta dell a stessa una cav.4tà a pare~i liscie piena di pus oaseoso, la quale per l 'aditus comunicava all'orecchio medio m entre in un punto la meninge era allo· scoperto. Così il relatore spiega la cefalea , e colla ria. cut1zzazione del processo anche le otalgie coincidenti probabi1mente col vuotarsi dell ascesso· freddo attraverso la cassa e la tuba. Una cavia alla quale fu iniettato il pus morì i11 setl i111a giornata e nel liquido peritoneale fu n1esso in evidenza il bacillo di Koch. 1

A proposito di un tumore cerebrale. l)ro f . ,.fnA1v10NT1N1. ·- L 'O. espone l 'interessante caso relativo ad una sua ammalata presentante· sindrome cerebrale a focolaio e i' cui s:.n tomi principali preceduti da cefalea, vomito,. ottundim ento mentale erano: emiplegia destra se11za falli convulsivi, perdita della favella, ipoestesia sinistra, ptosi , palpebrale sinistra, paralisi del facciale destrQ con integrità dei muscoli oculari e iride:,, presente il Babinski e l 'Oppenheim tardivo a destra, papill a da stasi a sinistra. In base a questi s intom~ pùr facendo osservare l 'O . la mancanza di alcuni controlli diagno·stici preziosi (reazior10 <li V\Tassermann, radiografia, avendo egli osservato il caso nell 'immecliato dopo guerr a) pone la diagnosi d i tumore cerebrale e con <Jjalett:.ca serra ta esclusa la sede dello stesso nei lob i frontali, parietaJj '-~ ·te1nporali lo localizza nei gan g]i della base di sjnistra e nella porzione posleriore della capsula in terna con con1pressione d el peduncolo corrispo·n dente. L'O. larn e11tn il man.ca lo permesso del controllo artatomico. Il Segrel.ariO : Dott. F ABn1s. _.. Interessanti pubblicazioni : Prof. ANTONIO DE CASTRO Docente di Clinica Chir. e di Medicina Operatoria

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di I>OTto.

Inviiare Vaglia all'editore LUIGI POZZI Poetale Suconraale diciotto - ROM.A .

- Ufficio


[ANNO XXXVII, NuM .. 34)

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SEZIONE PRATICA

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. \

MEDICINA SCIENTIFICA.

Ricerche sperim en,t ali in tal sen so sono state. fatte per spi egarne l 'intiim o m ·e ccanismo, e F. Fl~Per (Arch: I~. Derm., Sifil. e Ven., f. VI, n1a·ggio 193 0) p1Jglia·n 1do lo s punto· d.a due casi con eritema aut.an eo ·da ,ra diazion e solia r.e ' ·h a . . . i st1tu1to una serie di ricerche p er portare un contributo all 'a.r gom·ento. Egli si è servito: del liqui•do estr.a tto dalle· h.o~le. d-ell 'eri te.ma, e ch·e iniettava in altri pa-11~ en~i ·n ormali, sottopo·sti •po.i a11le aippli·c azion1 cutan.e e di raggi u1travioletti con la lam1)ada Kromayer. Dalle ricerche em·eflg·e che il liqu~do· con te-. nuto n·e ll1e bolle d 'un.a 1d•ermite legata ,a ll 'azio-. n e d ei raggi solari si 1dimo·stra .c apa,ce di azio:.. ne ipersensibilizz.a nte .all.a luce, se iniettato i11tra.dermicamente in soggetti normaJ.ment.e :r·eagien~i ·~l1a luce stessa. T.ale azion:e, p er ch è si es·pl1·ch1 , ha bisogno· d'un i1n timo contatto ·del 1iquido con l 'epi·d ermide del sog·g·e tto. Il tempo . n ecessario allo stabilirsi d ell 'i1p erreattività oscilla d~ 5 ·~ 48 ·or~; in du1e casi era pres,en te d?'Po 8 .giorni; 1es~a e str.ettam·ent e locale e sp 1ecif1·ca '. in quanto il siero· idi sangue ·d eg1i stessi r:1~lat1 ,. .n?n ·dava alcun segno ·d i ip·ersensibil~ta , se iniettato nelle stesse condizioni di .e sp·e-. r1mento. Com·e con·clusione l 'A. avanz.a l 'ipotesi eh -e· la d·esensi.bilizzazi·one , ;m.a n jfestantesi i·n su coessive irra diazioni , di·pen·d'e ·d a •modifi cazioni d ell '·epi d ermi de ch,e a1ppunto· per 1 'irra-d iazione stes1~a ~iverreb·be meno permeabil·e .a i r.ag·gi lum1nos1. La sensibilizzazion.e invece è un fenomeno· più com.pl:sso, forse da riportare all'azione opp osta. , c1o·e ad un.a m .aggior·e penetrazione d ei rag·g1. CARUSI. 1

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Nota sul metabolismo dei tumorJ.

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Da ricerche di Otto Warburg e suoi colla'b oratori risulta che il metabolismo della cellula del tumore con·sta di due funzioni, la respirazione e la glicolisi. Poi si vi.de che la glico~isi è prorpri~tà ,~i vari tessuti ani·m ali, poic1hè in assenza d1 ossigeno ogni tessuto .anim.a le produce aci do la·ttico ·d ai carboidrati, sebbene ogni diverso tipo di tessuto n ·e produca una quantità differente. Per un certo tempo parve che la ragione della crescita malign.a fosse la insufficiente respirazione del tessuto tumorale per cui non si poteva impedire lo svilu·p po d i ac~do lat~ico . Gertal?ente il tumore pro·duce a cido lattl'co an,c he in stato aero·b ico m entre l 'embrion-e ha poca o nulla glicolisi ~ero1bica. Si vide ch·e i tumori benigni occupia no una pos1z1one intermedia fra tessuto a sviluppo normale e quello a svilu·ppo maligno. Successivi lavori dimostrarono ch e anche i t~mori 1!1aligni po~sono avere am pia respirazione. D1ckens e S1mer (The Lancet, 5 luglio 193~) han.no vol~to fare dell·e ricerche in proposito e in ·p articolar mo do sul m etabolismo ossi~~tivo dei tessuti. Essi non h anno potuto stab1l·1re la pro:p orzio·n ie di oarh,o idr.ati u sati dai tessuti normali e patologici nel] ' ossid.azione nè dire se c'è pro·p orzion·e fra la quantità di carboidrati usati nell 'ossidaz.i one e il potere del tessuto a for.mare acido lattico dai carboidrati, nelle loro prime ricerche. P erò h anno potuto poi rnigliòrare la tecnica e stabilire che nel tessuto normale il quoziente respiratorio ha. ra pporto colla glicoli_si ana·e robi ca, mentre nei tumori, nonostante l 'elevato catabolismo anaerobico degli i drati di caPbonio l ' ossidazione _dei carboidrati è . scarsa. Questi ri sultati non s1 possono .s·p iegare collo scars o contenuto d~ insuli_n.a ne~ tessuti tu·m orali , p erchè l 'ag·g1unta d1 insulina non modifi·cava .q u.esto comportamento d el ricambio tessurale. R. Lu sENA.. 1

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SEMEIOTICA. La diagnosi delle malattie site nella metà destra dell'addome. Le ma1la 1ttie ,d,e1la cav·i:tà addo1n 1inal.e so,n o le· più difficili a .di.aigno·sticare; ma m en..:U'.e ]a metà sinistra d1e l1l \a.d·d·am e sp esso pr·esen ta Jllla sintorrtatologia eviden t e in ca·si di 1esioni, la m età· des tra inveoe è irta di .difficoltà diagnostich e . Corncorrie prin.cipalrnente a stabilire tale difficoltà, dice H. W. Cars,on (Gazz. Osped. eClin ., n. 49, dic. 1929) la proteii form e attività d.e l1l 'a p1pen·dice, rulla qual·e spesso si attribuiscel ',orig in1e d'una J.esion1e o d 'un do1·ore ch e n on ha nuJla a che V·ed er e ·Con l 'app.e ndiroe. l Tn altro organo ch·e co.mrplica la diagI1ost ica de~la m ·e tà q estra è la cistifellea; è tra dizionale~ome n·o n sia punto facile q.u a lcb e ,rolta stabilire se la sede d el .dolore sja in dipendenzai 1

Osservazioni cliniche e sperimentali sulla sensibilizzazione e desensibilizzazione alle radiazioni lu• m1nose. ~ id i osserv,a zione comune che l 'e.&posizione

uella cute allè ra diazioni luminose pro·duce u.na. i~ritazione, la quale in su·c cessive ·e sposizioni e sempre min·o re d'e lla prima volta. Questa 1diminuita reazio·n e cu tan ea ·O d esensibilizzazione no·n ancora h.a trova to una sufficiente. spiegazio·n e; an·ohe la maggiore pigmentazione invocata da alcuni a spiegazione del 'fenomeno. non resist e a tutte le critich e. 1

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~-i\.~"lo

IL POLICLINICO

della cistifellea o del duodeno, dato anche gli inlin1i rapporti che ·e siston o tra i due organi. È più facile, secondo l 'A., prendere una colecistite p er un 'ulcera duodena·le, che viceversa; infatti la sintomatologia de11 'ulcera duodenale se ha dei punti di somiglianza con la colica biliare, dillicilmente si manifesta con i viol·e11ti a ccessi dolorosi ch·e caratterizzan·o questa. Maggiori difficoltà sorgono nel periodo di la.tenza p er una d.iagno·si difte.renziale tra le due l1e.sion i. In rta1 caso. bisog·na d.ar·e im.p ortanz.a .a tre fatti : 1) la storia dell 'attacco; ~) i sintomi ·del perio.do intervallare (nei casi id i u. d. spesso il p. non ha soffer~enz.e, in caso di cole.litia.si ·p ersiste ·di&p1ep &ia, flatulenza e dolore ottuso a.Ila spalla IJ. ) ; 3) l 'esame dell 'addome. La ricerca del sin tomo di Murphy è di grande giovamento per meittere in evidenza il dolore di.p endente da colelitiasi. Do po ta·le ricerca clinica, si passa a quelle <li laboratorio, 1principale que],l a radiografica. la quale dà utili indicazion.i, se non asso,l ute , su1·1a e·sistenz.a d 'un 'uloera duod enale, e su.Ilo stato della ci.sti~eilJea. L 'esame chimico d.e,l contenuto g.a strico, an~ che e fatto frazionatamente, non dà risultati importanti, n1·e ntre il m·e todo ·di Meltzer-I.,yon :può f orni:ve in·d:i cazioni inrt eressan ti cosi nell 'u•lcer:a duo·d·ena;l,e come ne1le ma.Jatti e d.e lla ·~i tifel.lea. A!ncl1e i ca.lcoli di ossa.J.ato possono accompagnar i ad l1na sintomato·l ogia tale da simulare un '.ap·p endicite od una occlusione intestinale, e di ta·li casi è rife·r ito qualche accenno. Un 'altra diagno·s i differ.enziale va fatta tra .[ 'aprp endicite e a.lcune malattie dei reni. .8 diffici1l·e con fondere un asoesso perirenale -c111aLogeno con un ascesso appen.dicolare retrocecale; m .a è difficiil·e distinguere un 'a.pp1endicite retrocecale da una pi-e lite ascendente acuta in un.a g·ravida, specialmente se il rene non .funziona più, e <}1Uindi non v'è piu:ria. I s·i ntomi più i1m 1portanti della pielite sono: 1) la -d.01I.01rab.i.l~tà dell 'ango1lo costo-vertebral1 e; 2) il brivido in·izi.ale; 3) una temper.a·tuira eleviat~ . Dei dolori ·localizzati alla fossa i·1 iaca destra bi ogna distinguere quelli spontanei dia qu.elli provoca ti con la pressione; i secondi sono più lii:rnitati e forniscono criwri più sic1Uri; i primi inve ce ono vaghi ed in ra.pporto alla costiitu.z ionie del paziente. l\lolte indic:..a.zioni .p uò fornire la storia del paziente, la qualie ·p uò attirare la nostira atten.zionie per es. verso .u na la•o erazione dell'obliq110 esterno o un '•e rnia, oppu.r e fa:r sospettare un appendicite o una e·n teroptosi con tutto il p-r.ave .oorteo sintomatologico ch·e a ccompagna tale disturbo. A proposiit o .del1l'enteroptosi bisogna ri cor<la r(' che talora anche n ·e i normali 1si può tro\'arc un colon tra verso ch e giunge alla pelvi ì n J10, izione eretta; lo stato patologico è de-

nunziato alla radio copia dai segni d'un~ fisazio11·e anormale e della ritardata funzione. La linfadenit•e mesenterica tubercolare può simulare l'appendicite, specie nei bambini, ed il sintomo principale è il ·dolore colico. CARUSI.

CASISTICA.

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Gli incidenti della prima dentizione.

L 'eruzione dei primi denti si accompagna frequentemente .a d incidenti ·di cui si è voluto, a torto, negare il rapporto con la dentizione. P . Muller (Journ. de méd. de Paris, 1° maggio 1930) osserva che, sintomo comun·e di tali incidenti è la febbre, spesso leggera, talora intensa; il bambino è agitato, piagnucoloso, porta spesso la mano alle gengive. Si distinguono tre forme : 1) polmonare. - Si ha più spesso in inverno; il bambino ha tosse, all'ascoltazione si osserv.a dell.a bronchite banale e talora delle zone di con gestione, in tal caso 1a temperatura è l)iù elevata. 2) digestiv·a. - Più frequente d'estate: di.arrea ver·de cl,assi ca, talora dei vomiti (g«1stro-enterite banale); talvolta semplice « liquefazione n dell e feci, tal 'altra , enterite mucosa. 3) nervosa. - Che si osserva in tutte le stagioni, in b.ambini a·d eredità nevropatica. Si manifesta con convulsioni, generalmente cronich e, con le modalità coreiformi ed atetosiche . Il nesso fra l'eruzione dentaria e tali disturbi deve intendersi nel senso che la prima, forse per il dolore. che provoca, mette il bambino in uno stato ·di minore resistenza e lo rende più facile preda dell 'infezion·e, dovuta a ll '·esaJ.tam.e:nto di virulen·z a di un microbo latente . Gli inci d·e nti della dentizione si osservano nell '.e ruzion·e di qualsiasi ·d ente e sono più spiccati nel caso .d i eruzione simultanea di più denti. Il trattamento varia secon·do le forme. In quella polmonare si farà una legg.e ra rivulsione e si somministreranno degli sciroppi calmanti ed espettoranti; se vi è congestione polmonare, si farà una rivulsione più intensa ·e si daranno dei preparati ammoniacali . Nelle form·e gastro-intestinali, il regime costituirà la base de1 trattamento: proscrizione ·de] latte , che si ·SOS·tituisoe con brodi vegetali . Nelle forme nervose, il bromuro di calcio (sorvegliare la posologia I) e.d i bagni tiepidi. Nel caso di forte febbre, ghiaccio sulla testa , eventualm ente suppositori di chinina. Frizioni sull e gengive, dolci , prolungate e ripetute, con le dita bag nate con qualche sciroppo da dentizione. fil . 1

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[ANNO

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SEZIONE PRATICA

-Osservazioni su alcuni ritardi della deambulazione nei bambini.

A. Borrino (Clin. ed lg. lnjan,tile, a . V, n. 2, 1930), sulla scorta di 8 o.s&ervazion.i personali m ette in rilievo i danni che possonD aversi il). alcuni bambini n ell '.e tà dello sviluppo psicom oto·r io, qu.a lora ven ga trascurata l '.a,d .a tta cura delle funzioni connesse a llo sviluppo stesso.. Ciò spiegh·erebb·e perchè ·d ei b.a mbini d,a 2 a 6 anni possono n otevolmen te r ita:ridare ad av.ere un.a 1 deambu~az ion,e vegol.arie, b e·n ch è il loro siistema n ervoso e g li ·organi destinati al mo-vim,e nto siano del tutto immuni da m .alattie. Tale r itavdo, poi, persiste a lungo, div·enendo . . .em·pTe più grave e diffici[,e a,d essere vinto. L'A. prqrpone di chi.am .ar.e l ' insiem e di qu·es ti ~enomeni da ritardo col n om·e ·d i: sin.drome a tassi ca d a ritardo. .Si tratterebbe , in compl esso, di una insuffic ienza funziona le, la quai.e può essere gu.arita -0er cando di mo dificar·e lo stato emotivo 1d el baro.b ino e di ri ed11 care i su oi .apparati lo·c omotori. •

1dimostr,a .u n notevole .a umento dei linfociti e dei m on ociti. La febbre si a ccompagna a lievi m.anifestazioni catarr;a li, di modo che il qua·dro c linico è m olto simile a · quello d ella grip1)e legger.a : ·durante lo stato tebbrile e' è una lieve leu cocitosi . La malattia non è molto contagiosa; si sono osserv.ate 1p erò d elle infezioni fami liar i . An cor a non è b en · stabilito se si tra tti di un.a malattia a sè oppure di una grip 1p e con esantema. P oLLITZER.

TERAPIA.

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Le cure j odiche nella tubercolosi polmonare.

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Lo j odio è stato vari,arnen te a·p prezzato nei div·er si tempi per la cura della tubercolosi polmonare e.d anch e or.a l 'accor·do è ben lungi dall '.esser e ottenuto. Sono anzitutto da esclu·dersi g li j oduri, e d in ciò tutti .sono· ·d'aiccordo ; per qua n to rigu ard.a lo jodio metalloi·de, è n·ecessario ·C onsid erare la sua azione sin golarmente sul b.acillo, s ulle tn ~sine e sul terreno d el tuber coloso . M. F..<\.BERI. In 11~apporto, all '.azione ,s ul b,acillo , si può di.re ch e non esistono prove sperim en tali ch e dimoEsistono rina quarta, quinta e sesta malattia~ strino ch e lo jo dio impedisca od attenui lo svi. Ne tratta H. Ri etsch el (A1 ediz. Klin., n. 14, luppo d ella tuber colosi nel! 'animale, per quan1930). La cosidetta quarta malattia assomig lia to I.a ricerca sia stata fatta ripetutamente. Così .p u re , n·e111.a pro.v.a ·c h e e·s so .a bbia t1n-a molto a li.a scarlattin,a; essa se n ·e disting u e p·er qu.a lch e azion e distruttiva sulle tossin,e. Neli l carattere mit·e . L '.entità nosolog·ica di questa m ,a lattia non r·esiste però .a ll.a criti ca; i casi 1'organismo tubercolare, però esso può stimolare l '.antergia cellular e e-d umor,a le .an tibatte-descritti ·col nome di quarta mala ttia non sono ch·e •forme lievi di scarlattina ; in .a lcuni ca- r ica e forse anch e antitossica, m ediante un si 1si trattava fors'an ch e ·di a ltre m .a lattiie esan- .au:rnento d ei consumi org-.a nici . Lè iridicazioni d ello j odio sono così r iassuntematich e, specialm·ente rosoli.a. e .asi ·e d epite da G. Breccia (R iv. ital . di tub . e di difesa -demie di ,scarlattina particolarmente liev·e sono sociale, maggio 1930) : 1) form.e fibrocaseose in fatti ·b en noti . Stabilito quindi che n on esiste una ,quarta mal,a ttia n on si p u ò nemmen o no,dular i confluenti o dissemina te; 2) forme parlare id i un.a quinta e·d un.a sesta :m .a l.attia. prevalentem ente fibrose zonali o ·diffuse, p urLe malattie ·d·esignate con ,q uesto n ome sono ch è si tr.atti di form.e ip·otossich e, i podistrofi-entità nosologich e 1d.e finite ch1e vanno ch iamate ch e, .a len to 1d ecorso; 3) stati pr etuber colari , cio·è distro fici , -emo,di spla s.ici , subfebbrili , con c ol loro nom,e V·e ro, cio·è la ·p 1rima « eritem a i seg·ni d ella im·p r egn azion e tubercolare. infettivo », I.a second.a « ·esantema improvvi1L e controii n.d i·cazioni si trov,a no nei tubercoso >>. L'.e ritema infettivo· si a1c compagna a.d un lotici evolutivi, faci li a con·g estioni, ad eleva-esan tema\ ,p olimorfo, m .aculo-·papuloso, sp·esso confluente. zio·n i febbrtili a lte, ·o vvero durevo.Ji, nelle foirLe r egioni più colpite sono sempr e il ,riso e m ·e avanzate, cac·h ·ettich e, od a cute (granuli.a le ·parti ,e sten sorie e Ile ,estr.emi tà. Nel cor so polim ·o nare o p·o·l m.o·n ite •c aseo1s a), o fo·rn1e ro 1 della mal.atti.a l 'esantem .a ,assum·ei un .c olore ros- sen sibile in stabilità circolatoria , in cattivo staso sempre più scuro i e specialmente a ll 'estr·e- to ep.a torenale. mit'à un .aspet to m .armorizz.ato. Lo stato gen,e In generale, sembra ch e ced.a no allo jodio Tale è poco IGOID·p~ome sso. L '·e sante1n a imp rovquelle forme ch e ced er ebbero , prim.a o poi , -vi so rè il ·nome eh.e ·d esign.a una m .a lattia eh.e · a lla fisio.dietoterapia sanatoriale, quindi le for-colpisce a preiler.e n za -lattanti e ba mbini ne i m e 1b eni.gn e ·c h e, anche abbandona te a se stesprimi d ue a nni ,di vita. Essa è ·c ara tterizzata s.e, finiscono poi p1e·r sclerosarsi ·e c ircoscrida feb·b re alta 1della 1durata di 3-4 g·iorni , , ch e v·eI'si. La cura jodica faciliterebbe e,d a ccelere ca·de in modo critico; .do·pq- lo 5febbran1ento rebbe il processo; però , se non si h a ripresa di compare un ·esant ema morbilli form e, speciali)eso , ·di appetito , diminuzione di temperatura m ,ente al tronco. Non si h.a d·e squ,am .azione. o di tosse e di espettorato , n on convien e inE' caratteristico il qua1dro ematol og ico ch e ... ister e. 1

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IL P OLICLINICO

Tn. coniplesso, i gr1,adagrii clinici sono conte-

stabil;. Giu tamente p erò l 'A. richiama l 'attenzione d el m edico ugli effetti sp,iacevoli. Sicur.a è, m algra.do opposte affermazioni, l 'azione conge tion.a nte e sicurissim e, sono le emotti si da j odio, n onch è la pos ibilità di riaccen sione d el le lesioni. :È probabile che, nei casi in cui lo jodio è b en efj co , esso ag·isca come la tuber colina conge tion.ando e provocando r eazioni locali. Inoltre, è positiva l 'azione ipertiroidizzante ·dello jodio, per cui si dev·e contare sopra un aumento dei con sumi, quin1di la sua somministr.azion·e, a d ogni modo , si farà soltanto nelle forme torpide e fino a che sono tali. Le diverse vie di somministrazione sono: 1) respirato·ria, 3-20 g occe di soluzione jodojodur.a ta al 3-6 % in acqua bollente, per inalazione di vapori; 5 g iorni di riposo ogni 15 · oppure iniezioni di ' lipjo·dol per via endotrach eale . L'azione è local e sui fo·c olai aperti ed in via di .eva cuazione , si tratta di una cura irritante e non tollerata d.a tutti; 2) digerente, a gocce cr escenti di tintura di j od io n el ].atte, si forn1'a llna casein.a jod.ata al 7-8 %. Al cuni arrivano a dosi fantastiche; in gener.a le, passate le 100 gocce, si h.a nno dolori ga trici , nausea , vomito , ch e impediscono il proseg·uimento d elJ.a cura. In genere, si tratta di una cura sconsigliabile perchè è n ecessario ri sparmiare l o stom aco d el tubercolot ico ; 3) parenterale , vi sono nu·m ero· i ~ si m e formule ch e, se conten gono poco jodio, po sono essere co·n tinuate ·p1er un .p·o' senz.a f.asti1di. In comples o , poche speran ze può dare la cura jodica, da u sarsi tutt'.a l più in .1:Jazienti ch e n on temano r iprese; p erò si sono osserv.ate g uarig ioni in casi gr avissimi . si potrà anahe tentare in questi. .. sub specie desp·era1

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tionis.

fil.

L'actinoterapia nella tubercolosi chirurgica. L . G. Dufestel (Bull . Médical , 2± maggio 1930) di tin g·ue, ·dal punto di vista dell'actin oterapi a, d elle forme actino-sen sibili , che risentono da essa notevoli b en efici e delle form e a ctino-resistenti, in cui essa non ,può avere ch e un effetto coadiuvante. Di regola, ad ogni mo,d o , l '.actinoterapia può sempre ·e ssere tentata n ell a tubercolosi chirurg i ca, sia per il su o e ffetto tonico gen erale, sia come irradiazione locale, ]a qual e ha l' effetto di indurre n·e lla l e .. ione fredda d el1 e r eazioni infiammatorie ch e i11d i ca n o la r eazione d ell 'organisn10 contro l ' infez ione e ].a ,rjtalità d ei tessuti. · P er quanto r i O'uarda la tecnica d 'applicazio11 e, è an zitutto n ece ario seguire le r egole 1

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gen er ali che compr·en·dono il bag·no generale ultra, 1 ioletto e le consu ete prescrizioni igienich e ·d ietetiche e medicamentose (jodio, olio di feg.ato di m erluzzo , glicero-fosfati, ecc .), nonch è la cura climatica (n1arittima o m ontana, secondo i casi). · Per le sing ole forme, si terranno presenti le .segu enti in·dic.azioni: '

Adenopatie tub ercolari. -

l\TelJ e form e con s uppurazione, fistolizz.ate o non: bagno locale con lamp·a da ad arco, in quelle dure, raggi X localmente o fortissime irra.diazioni locali con la lamp1a da a vapori di m ·ercurio.

Tub eircozo,si peritoneale. -

Irra diazioni locali d ella parete a·ddomina] e anteriore a d osi fortemente eritematose · con la lampada ad ,a rco. N·elle form1e ascitich e, bagni locali di luce rossa.

Tub ercolosi osteo-articolare. -

Intervento chirurg·ico cruento ridotto a l minimo , puntura ·d elle raccolte, se vi è 'n ecessità , immobilizz.azione. Sui foco1ai osse i od osteo-articolari, irradiazione locale con I '.a rco o la luce rossa. Tub erc&losi renale. - Eccezionàlmente, nel tr.a ttamento delle fistol e dopo ]a nefrectomia, applicazioni locali a dosi fortem ente eritematose sulla r egion e lombare . .La brevità d el trag itto ed il suo calibro permettono l'eliminazion e rapid.a d ella suppurazione f'e il trattamento è applicato a tempo, cioè ne1le tre settimane ·dopo l'operazione.

Tub ercolosi

epididimo-testicolare.

Nei casi d 'idrocele o di infezione seco11dari a del fo co,la io fistolizzato, .ap p1licazioni locali d 'ar co. o ·di luce ross.a . 1

Fistole tubercolari. -

Non irradiare mai localmente l 'orificio esterno di una fistola anale; far prati care l 'e scissi on e d el tragitto e·d irradi.are il fondo d eJl.a ferita O}Jeratori.a con dosi loc.ali molto forti. Nel] 'intervallo fra le sedute, uno stuello impedirà OO'ni cicatrizzazione intempestiva. La ·d urata ·del trattamento è v,a riabil e secondo le forme e la loro localizzazione; le forme più lunghe a gu.arire sono quelle osteoarticolari d elle gran.di articolazioni , ch e p o sono e iger e parecchi sem estri. Invece, in certe ade niti fistolizzate ed in certe tuber colo i 6steo-articol.ari superficiali, la guarigion e può aversi in qualche settim.a na. Non bisogna po i .diment~ care ch e 1'actin oterapia costituisce un agente profilattico di primo ordine e che, speci.alm ente per gli individui g iovani che vivono in ambiente tubercolare o sono d eboli costituzion.a lmente, si dovrebbe ricorrere all'irradiazione sistematica, tanto. più ch e non tt1tti que ti po ono goder e d ei b e11efici d elle cure marine o montan·e . 1


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IGIENE. Il I.atte all'acido citrico nell'alimentazione infantile.

Gonce e rfem•p leton (Amer. Journ . di s. of childreri, 1930, p. 265), in uno tudio completo sull 'argomento , trova no ch e I.a ragione principale dell 'u·so del latte all 'acido citrico sta n ell1a facilità di ·prepar.azione. La con cen trazion·e idrogenionica del contenuto gastrico, a ll '.a ~me d:ella digestion e, in bambini nutriti con tale latte .ero: di 3 , 72 n ei norm .a li .e di 4, 15 n eg·li a n ormali. Ai bambini, a quanto· sembra, il latte ali ' acido citrico pi.ace; esso non determina mai ,,on1ito. Tali bambini, sia all 'ospedale che n ella pratica priv.ata, gu.a·dagn.an o id i peso più di q ua n to ci si aspetterebbe g·en era·lmen·te. Le loro feci sono pastose o con sistenti ,e sono run po ' p iù frequenti ch e n ei bambini nutriti con le consuete diluizioni di latte. L 'acido citrico . nella quantità di 4 grammi per litro circa, no11 h.a mai mostrato .azione tossica sui r.eni. Gli AA. r itengono ch e il latte all'acido citrico, ·p er il fatto di ·esser.e facilmente accetto e per i su oi ·b ·u oni r isultati, sia da considerarsi uguale .a quello a ll 'acido lattico , m entre b a, su questo , la s uperiorità della m.ag·gior f.acilj tà di preparazion e specialm ente n ei distretti rt1rali e do,re non vi .sia de1 g hiaccio .a dispo izione. fil. 1

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RUBRICA DELL' UFFICIALE SANITARIO La vigilanza igienica sugli alimenti e le bevande. . Vino, birra, liquori, aceto .

L ' importanza ch e ha il vino com e b evanda di largo con sum o e la somma di interessi economici ch e esso r.a ppresenta , come principalissimo fra i prodotti d.e1la nostra agricoltura , ha indotto il legislator e ad eman are numer osi provvedimenti ·diretti a g·arantire la 'alubrità ed a tutelare la g·enuinità di una b e,ra11da, ch e così fa cilmente si presta ad adulterazioni e d a frodi commerciali. Oltre le .d isposizioni del Regolamento gen erale sanitario 3 febbraio 1901 , e di quello sp<?cia le 3 ago to 1890, ric orderemo . o]o· il d·ecr:eto-J.egge luo·g ote•n .en zialc 12 aprile 191 7 , n . 729 (con cernente la preparazione, la ·vendita e il commercio dei vin i), col relativo vegolam ento 21 febbraio 1918, n. 316, i quali sono stati sostituiti, da lla p arte relativa al vino del la legg·e e del reg·olamento per la repr ession.e d elle frodi n ella prepara zione e nel commercio di sostanze di u so agrario e di prodotti .agrari (R. decr eto-leg·ae 15 ottob re 1925, n. 2033 ·e R. decreto 1° lug·lio 1926 , n. 1361). Il regolamento 3 febbraio 1901 (art. 122) si limita a proibire la ven.dita, con la qualifica di vini nattirali, d ei vini contenenti solfati in 1

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S EZIONE PRATICA

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qua n tità superiore al 2 per mille, quando non si tratti di vini di lusso con almeno il 15 % in volume ·d i alcool ; i vini comuni col suddetto tenore di solfati devono esser venduti coll 'in·dicazione ·di vini. gessati. Il r egolam ento 3 .agosto 1890 (art . 137-141) vieta la vendita del vino sen sibilmente alterato per ma lattia, e di quello avariato notevolmente p er sapore di muffa o simili , o contenente sostanze nocive. È ammesso il trattamento conservativo, e la su ccessiva vendita , ·di vini conten·e n-ti g·.ermi di malattie, ma non ancora sensibilmente alterati. È vietata l 'aggiunta a l vino di sali solubili di bario, magnesio, a lluminio, piombo, di glicerina, ·di acido salicilico o solforico, di alcool etilico impuro, di zucch ero, fecola, saccarina e di m aterie coloranti artificiali. Come per .altri prodotti agrari, il decretolegge 15 ottobre 1925, dà la d efinizione del vin.o riserv.a n·do q uesto nome a l pro·dotto d ella fermentazione alcoolica del m osto di uva fresca o leggermente appassita in presen za od in a &sen z.a ·di vin.a cce, 1e con.si der.a com.e non· genuini tutti i vini non corrispon·denti a tale definizio11e. La p1roduzione a scopo di commercio e la ven.dita di vini non genuini è vietata. Quando però detti vini a,bbi.an o un g ra.do alcoolico inferiore al . 9 % se rossi e all '8 % se bianchi, la vendita è permessa, a condi z i on ~ ch e sia indicata e documentata la proven ien za dei vini e purch è la loro composizione corrisponda, a quella dei vini della medesima località e ·della stessa annata. E' proibita ta detenzione delle vin.acce, salvo ch e per ,d istillazio11e, per ali1m ·entazione d el b estiame o p er u so industriale E p ermessa p erò la d eten zione 1delle vin.acoe , per prepa rarne i vi11elli e per i 1 gov.erno dei vini all 'u so toscano, limitatam en te al periodo di tempo da stabilirsi, anno i1er anno, ·dal Prefetto della provincia, .entro i l m ese di settembre. So110 perm essi il commercio e la vendita del vinello ottenuto dalla fermentazion e o dall' esaurimento con acqua delle vinacce di uva fresca, pur- . cl1è la d enominazione di vinello ri ulti chiar.an1ente sui recipienti, n ei luogl1i di vendita, ecc. I n applicazione d ella leg·ge, il regolamento contien e numerose disposizioni st1i trattamen ti pern1essi per i vini , sia esteri ch e nazionali ; sulle agg·iunte e manipolazioni ch e è consen tito far subire al m osto; su i cosidetti m osti muti , filtrati dolci , mosti con oentra ti, ecc. ; su i processi ·di vinificazio1n e e di con servazione del vino e sulla preparazione dei vinelli e d r i vini sp eciali. Si tratta di norme strettamente tecnich e, le quali riguardano più l ' enologo cl1e l 'uffi ciale sanitario. Basterà perciò ricordare ch e in tali operazioni è permesso u a re i fermenti alcoolici, i carbona ti di potassio e di calcio, il tartrato n eutro di potassio , l 'acido tartarico, l 'acido citrico (entro certi limiti ). il tannino , l 'ani dride solforosa, il bisolfito e metabisolfito di potassio, il carbonato e il fos fato 1

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IL P OLICLI NICO

ai11mo11ico e l 'enocianina e tratta dalle bu cce di uva n era . Per i vini specia li è pure amm es a l 'aggit1nta ·d i a lcool etilico r ettificat o (entro certi limiti), di saccarosio, di cara m ello e di oslanze amare o arom atich e permesse dalle norme vigenti, e, per i vini spuma nti, quella di anidride carbonica. ~ vietato l'uso, come conserv.a tivi, di aci do borico, acido salic ilico, acido benzoico e b enzoati, essenza di sen.ape. fluoruri, allume, ecc. Il r eg·olamento contien e inoltre disposizioni che si r iferiscono a lla composizi one d ei vini , dei vinelli, d ei mosti , ecc. e ch e interessan o particolarmente i laboratori incaricati dell e analisi, ed a ltre che disciplinano la detenzione d elle vinacce, nei casi permessi dalla legge. Birra. - Il r eg·olamento generale sanitario stabilisce il clivi eto di ven·diia della birra fab bricata con altra materia prima ch e non· sia il malto d 'orzo o di a ltri cereali , il luppolo, il lievito , o fermenti selez ion ati , e colorata con materia diversa da quella ch e proviene dal malto torrefatto; n onch è d ella birra a lla quale siano state agg·iunte sostanze estranee e noc ive, qual i i sol fiti , l 'a cido sali cilico, borico od ossalico e la g·licerina . Il regolam ento .d el 189U specifica i mezzi di chiarifi cazione permessi n ell a f.abbricaz ione d ella b.irra ed aggiunge il divieto di vendita d ella birra en sibilmente affetta dalle mal atti e del} 'inacidimento, d ella vi cl1iosità , ecc. o comunque avariata. P el trasporto d ella birra sono prescritti i recipi enti di leg no o d i vetro oscuro non p iombifero o di a ltro materiale op.a co inattaccabile d.alla birra. I tubi d ell e pompe, e d egli altri ap11nr ecchi a pressione, per la ·distribuzione d ella birra , d ebbono essere di stagn o puro o di vetro non piomb ifero, esclu so qual siasi a ltro m etallo al terabile e spec ialmente il piombo; l 'aria utilizzata per ].a pression e si <;leve prendere da l1'atmos fera libera e deve esser possibil e l 'i sJ>ezion e e la fr equente pulitur.a d ei r ecipienti destinati a conten erla. P er g li spiriti e le bevande alcooliche, oltre l e disposizioni dirette a limitarne il consumo per comba ttere 1'alcoolismo, delle quali dir emo in al tra occasion e, esiste il divieto di vendere co~nac, a cquavite, liquori, eoc. cont,én en ti acido ciani drico in d ose nociva, acidi miner.a li, metall i tossici , materie coloranti n ocive, al cool met ilico, a cido -picrico, gommagutta e drog-he m ed icinali a dose di rimedi o. È pure proibito vendere col n ome di tintura od essenza di... e si1nili seguito dal nom e specifico, una sostanza diver sa o che non sia cos tituita interamente da quella d esig·n.a t a col n ome specifico stesso. P er l'aceto le d isposizion i d el regola m ento 3 agos to 1890 son o sta te integrate da qu el le d ella legge sui prodotti agrari e d el r elativo reg·olamento. Con1e aceto o aceto di vino si .... deve intender e solo il prodotto della fermen-

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lazion e acetica d el vino o ·d el vinello conten ente almeno il 4 % in peso di acido acetico, senza ag·giunta di materie coloranti o ·d i altre sostan ze. Gli aceti ottenuti dalla birra, dal sidro, .ecc. s i devono ven.d er e com e aceto di birra, di sidro, ecc. e non possono esser e me-· scolati con a ceto di vino, n è col orati" artificialmente. ~ da notare ch e la vendita, p er uso commestibile, d el cosidetto aceto artificiale, ottenuto p er diluizione d ell 'acido acetico puro, g·ià ammessa dal r egolamento d el 1890, è stata u ccessivam ent e vietata, com e sono vietati la 1)r eparazione d e1ll 'aceto dall 'aciido pirolegnoso ed anch e la semplice aggiunta a l} 'aceto di acido. acetico puro. È proibito vendere I 'aceto ottenuto d.al vino corrotto, quello g u,a sto o cont en ente acidi estranei, sostanze vegetali di sapoire forte (pepe 1dà Spagn.a , 1ecc.), a ldeidi, o&tanze empireum.a tich e, sale comune in eccesso, composti metallici tossici e sostanze colo ranti anch e innocu e (compreso il caramello) . 1

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FRANCHETTI .

V ARI A. Le radiazioni vitali. G. Creimon·e se h a esip·ostç> in uma monogirafia (1), r ecentem ente rpubbl1icata, una serie di e per'Ì•m enti atti a docum•e.ntare l 'emissione di peciali r adiazion.i da paTte degli organismi viventi. I r.isul tati cui è g,i unto J 'iaru.t or~e sono tanto più pe·r is u.a sivi in qu,a nto sono otte·n uti con un 1nezzo sem·plice e &icuro : l ' imp ressione di lasrtre fotogr.a fi ch e. L '.ipotesi ch e la materia viv:ente emette ener g·ie fisiche è stata da tempo amm essa e.d è rito.r nata in ·discu ssione ·Con i p1ro.g re ssi delle no: :i trie conoiSoe-n ze sulle radiazioni e suJle oncLe el ettriche, le cui app1licazioni tecnichie costituisco,n o la m eravig·lia d el nostro secolo. Nel 1903 BJo.n ·dlot trovò ch e a lcune sorgen.bi lu1minose (tubi di Crooks, b ecco Auer, lampada Nernis t, metaJ.li scaldati al rosso, luce sola'I'e) e co1rpi i1on lumi·n osi (corpi com pi·essi, co.r pi sonori, cam po mag·n·eUico, 0 scillazioni h1ertzi.a.n e, essenz·e, fe1rmenrti , t e·ssuti v:egetali e a nimali) em ettoin o r a diazion1i ch e n·ello sp·ettT'O so·n poiSte oltre l 'ultr.avioletto. Queste r.adiazioni furomo chia.mate N, ·dall 'injziale di Nancy, c ittà n ella quale furono fa tti g li studi . Cl1arpen ti er affermò di avere scoperte le r a·d iaziomi N d el co1rpo umano, ch e avrebbe m esse i·n e vi·d.enz.a con il so'l1fuTo di calcio fo sfo:rie1scente e così fotog·ra fat e. Per .a]tr:a via Lakhovvsky em jse l 'ipot esi ch e il r·ettlco:l o cr omatico delle ce·1 lule agisce com e Jdotettocr.,e <l·elQ1e oscil'laziollli ·el ettromagnetiche 1

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(1) G. CREl\10.~ESE. I r ag,gi della v ita fotografati . Editore P . Cr em onese, Roma. L. 12,!JO.


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ambienti e reai procamente com.e a.p paroccbio emi tten te. Nel 1922 G·u .rwitsch di Mosca dimostrò che i tessuti .g iovani vegetali e animali emettono Tadiazioni ch·e attivano a dista·n za il processo di cario·cirn·e·si in oell·u le appa1rten·en ti ad altro tessuto in via di segm·entazione embrio·n ale. Queste radiazion·i mitoge·n etiche furono sicUJrame.n te dimostrate n ella ra·dice di aipol•l a, n ei germo·g li di girasole, nel lievito di birra, ne ll 'est'Pemità oefalica dei girini di rrana, nel sangue in vitro ed in .c irco1lazion.e, n·ei tumori . A queste radliazionri fu assegnata la ;lunghezza d 'onda di circa 2000. Gli studi furono uipPesi da Rei ter e Gab6r, i qura li ·detevmin.aro:n o la r:adioattiv ità di vari le·&suti vegeta1li e animali , assegnaro·no alle 1·a~ diaz.ioni stesse a l,tre lungh.ezz.e ·d ' 0 nda e adoperarono il metodo fotografico ottenendo risultati positivi solo in un caso. Cremonese ha .adoperato oome m .ateri.ale d1 studio il lievito di birr.a , che si presta m .e1g lio perchè le cellule del Saccharomyces hanno una straordinaria attività vitale e si m oltiplicano rapi·damente e rigo·g liosamente, e queil che più importa .si può co'l tiv.are agevolmente con mezzi semplici. Su1c ce.ssivam·ente ha adoperato culture di param eci, germog·li ve.rdi d i piante, semi in .germinazio·n ·e, ·p olline floreale, muffe e fe·r menti ·l attici. Con dispositivi che e1limina110 o·g ni possibilità di az·ione ·d i fatto(fi estr.ane.i· a quelli d el ma te ria le vivente a·do·perra to, e con pose variab11 i da 10 giorni a 7 mesi si è ottenuta l 'impre&sion,e d·e lle la stre fotografliche. Le. ra·diazioni ch e attraversano la carta nera da fotografia, sono d·el tutto .a rrestate ·da una placca di ottone ed i n parte dal cellophan. L 'intensità e forse la qualità delle radiazioni vari.a da stagicm e a stagio·n e c9n un massimo favoirevoJ.e in primavera. Non .attrave1Dsano uno strato d'ari.a siu,periore ad un cm. e m ezzo. Non sono di una sol.a 1unghezza d 'onda. Non sono tutte le onde emananti da.Ila materia viv e111 te. C1remo·n ese h a ìfiegistrate fo·tograficamente anche le .r adiazi oni ·emananti dal corpo umano. Al riguardo ricor.da ohe nel 1925 Cozz.a ma}lj esegui es.perimenti s ulle Tadiazioni d el sistema nervoso umano . A·do peran·d o un dispo•s itivo la cui parte es.se.n zi.a]e (oltre un sistema di radioinduzioin te) è costitui ta da una camera atta ad isolare in modo asso.J uto , chi vi s.ia dentro da•l1l1e radiazioni di qualsiasi gen·erre, onde lung h e o cortissim·e, che abbon·dan·o a ]}'esterno. Orbe·n e dall 'app·a recchio radio adop erato com e ricevitore e trasmettitore si p erce pivano rumori e suoni di vario genere a seconda dello stato del so·g getto esa.min.ato. L'ipotesi ch·e solo il sistema n ervoso emette radiazioni nori è veTisimiJe. Perciò Cremon e e

l1a stu·diato co11 il suo m ·etodo fotoig ra fi•co la r.adio:a ttività di liquidi oirg.a nici (sail iv.a e sangu·e) e d ell'intero orga·n ismo, otten·e.n do risultati ch e se nori concovd.ano esattamente con quelli dati dal lievito di birra, prr-ovano sicu .. ramie nte che iJ oo·r p 0 um.a·n o err1ette radi.azioni. Il Cremonese si pone il problema: queste radi.azioni si d ebbono in·te.rpi:retare com.e raggi deJila V'i ta o raggi d ellla morr te, si debbo110 attTibuilre ad un 'attività in .atto o ad u·n '.a ttivi,t à .e h.e cessa ? E' diffi cile rispondere - ,egli dioe - ; ma in ogni modo qu·esite Tadiazioni che vengono oe·dute come effetto di un lavoro co1m p iuto rappresentano, sia pure come fantasmi, altre ra-diazio·n i ch·e ·d·etermin.a no l 'attività vitale e n ecostitu1sco1no J ',es1senza. Il m e todo fotogr:afico per la su.a semplicità Sii presta ad una larghissima applicazion e, e· 1'autore si augliir.a eh.e esso s•i.a con brolJ.a to l ar-. gam,e nte. argo.

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SEZIONE PRATI CA

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PUBBLìCAZIONI G.

SANTORO.

PERVENUTECI

Elogio del prof. P. Giuseppe Spinelli .

Napoli, 1929. P. N1c0Lò. La reazione di J efimow nell'elmintiasi. - Tip. Sangiova11r1i e F., Napol i, 1930. · F. i\l{orroLA. Di un tumore soliclo del mesentere. - Rin. Medica, 1929. E. B ENA SSI. Ric erche radiologiche speri1nentali -

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siilla funzione motoria della cistifellea e sulle sue prove farmacodinamiche. Nota I e II . -

'fip. Giannini, Napoli, 1929.

1

E.

lrradiaziOne Roentgen e color~t'one degli elemen ti rct.icolo-endoteliali.

B ENAssr.

vitale

l~ . Zerboni, M:lano, 1929. B ENA SSI . Ossificazione post-traumatica

Tip.

E.

biale. -

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E.

BENASSI.

para-ti-

Tip. l\'losso, Biella, 1929. Sifilide gastrica a tipo pseudocance-

r oso. -- L. Cappelli, Bolog·na, 1929. G. PtGHJNJ. Ricerche sul liquo r f ollicoli. -

An.

Emiliana , Reggio Emilia , 1929. R. MATTOLT. Il trattam ento ifelle linfoad eniti acute. - Tip _l\gnesotti, Viterbo , 1929. E. Bc\RROS La psitacosis en la Republica Argentina. I~ ns Cien cias, Buenos Aires, 1930. E. B ENASSt.· Situs inversus viscerum totalis e turb e ca rdiache. -· Tip. Parmense, Parma , 1930. E. B E N ..\SST e P. FT.4~CHJ. n,f ice toma del p iede e della grrmba. L. Cappelli, Bologna , 1929. L . AJELLO . La qu es tione della trasmissione lransPol: gT.

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place n tnre d ell 'u ltra 1Jirn s tub er co lare e cOnsiderrrzio ni sui suoi presumib i li rapporti con la patogene:;i d i cnlcu ni qiiadri morbosi della tbc. - T :p. Cangiano, Napoli, 1929. G. FnANp BtN I. Rarrorto ·s ul funzionam ento della scu ola di patologia colonia.le. Tip. P. Neri,

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1

Bolog n a , 1930.

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L.

L 'ass ist en za pro t eti ca ai mutila ti di gu erra. Tip. Castaldi , Roma, 1930. E. B ENAss r. Qualch e particolarità r adio logi ca in un. caso di acrornegalia. - Tip. Coop. Parmense, Parina, 1930. R osARIO.

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LL P OL ICLI NI CO

[ ANNO

XXXVII , NuM. 34]

NEL LA VITA P R OFESSIONALE. SERVIZI IGIENICO-SANITARI.

ANDRETTA (Avellino) . L. 8000. Età mass. 40 a. Iscrizione al P. N. F. Scad. 31 agosto.

La lotta contro Ja tubercolosi. Disposizioni del Ministero della Guerra. Il ~1inis tero della Gu erra, in seguito ad accordi inter venuti con la Direzione Generale della Sanità Pubbl:1ca, allo scopo di provvedere alle necessarie misure di profilassi ed eventualmente di assist enza sanitaria per gli iscritti di leva e i militari ri format~ p er tubercolosi, con una recente Circolare, con la quale è richiam ata la rigorosa applicazio~e delle disposizioni contenute in a ltre circolarj de] 1916 e del 1917, ordina quanto segu e: . « Le segnalazioni dovranno essere fatte dalle D '. rezioni di Ospedali alle Regie Prefetture (uffic io dcl Medico Provin ciale) nella cui giurisdizion e il rifo-rmato risiede, e nelle quali saranno comunicati i seguenti dati : 1) cognome e n ome e p aternità e d ata d i, nascita del riformato ; 2) su o domicilio abituale in modo da renderne facile la r ep erjbilità; 3) diag nosi precisa della forma tubercolare che h a motivato il provvedimento di riforma; 4) se il soggetto abbia oppure 110 ?,n corso la assic urazione contro la tubercolosi (p er j militari se l 'aveva prima di venire alle armi) e in caso affermativo se abbia pagato le dodici n 1ensil :,t à 11ecessarie ad, acquistare il diritto ali ·assiste n za ò ella Cassa Nazionale Assicurazion i Socia l~. cc Qu esto Minist ero racco·m anda la massima acc uratezza nel trasm ettere le indicazioni di cu i sopra, in modo che nessun rifo,r mato per t uber colosi sfugga alla segnalaz:,o n e prescritta, trattandosi di un 'opera di cu i è ben nota l 'alta importan za sociale ». Con quest e disposizioni, la cui importan za non può sfuggire a~ letto,r i, il 1\1inistero della Guerra porta t1n nuovo validissimo· contributo alla strenua lot ta contro la tuber colosi ingagg1at a d al Regjme fascist a.

Al 3° reparto (3000 ab .) per i soli poveri; età mass. 40 a .,, salvo ecc. leg. L. 10.500 p er 1200 poveri,, L. 500 in più per ogni 250 oltr e i 1200; 5 quadrienni del dee .; c.-v.; cavalcatura L. 4000. Scad. 31 agosto.

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e o Ne o RS I. POSTI

V ACANTI.

ACQUASPARTA (Terni).. Stipendio annu o lordo L . 8000 più L. 2100 per indenn . se1rviz101 attivo. Indennità m ezzo di trasporto·: L. 500 per biciclett a, L. 2000 per motocicletta; L. 4000 per cavallo od autom. Caro vi.v eri se dovu.to. Età limite anni :3i5. Scadenza 25 settembre. Consorzio Aidussina, ArnussINA (Gorizia). Santa Croce; L. 9000; 6 quadrienni del d ee.; serv. att. L . 500 ; uff. san . L .. 1000; automobile L. 3000; c.-v.; età lim .. 4!5 a. Scad. 15 ott. AscOLI PtcENo. - Conrlo,tta urban a. Stipendio ann uo lordo L . 8000. Dieci aumenti b iennali. Indennità per i poveri oltre del 25 p er cento della popolazione. E tà massima anni 35. Scadenza 1° o ttobre.

(Parma). -

l3AnD1

CAl\:IPOBAsso. Direttore Sanitario Sala ricezion e degl ! illegi,ttimi. Stipendio annuo lordo L. 6000, con cinque aumenti quadriennali. Età inn ~sjma anni 45. Scadenza 2~ settembre. FALCADE (B elluno) . - L., 10.000; 5 quadrienni d e l dee. ; uff. san. L._ 500; trasporto L. 1000; c. -v. Et à m ass. 35 a. Scad. 31 ottobre. Go1lNo (Bergamo) . - Consorzio Gorno, Oneta; L . 10.000 aument . di un dee. ogni quinque:nnio; uff. san .. L. 500; cavale. e disagiata r esidenza lire 2000. Srad. 15 ottobre . GRADISCA n 'IsoNzo (Gorizia) . - L. 8000; 6 quadrienni del q.~c. ; serv. att. L .. 500; c.-v.; autom. L. 3000; età lim . 35 a. Scad. 31 ag. 1

GUARDISTALLO (Pisa) .. - L. 10.000; 5 quadrienni d ee.; e.-v. ; cavale. L. 2000; uff. san. L . 500; L. 3 p er ogni povero oltre i 500. Età mass. 40 a. Scad . 15 ottobre. AssiMAROSTICA (T1 ic en za) . Ospedale Civile. stente; L. 6000, vitto, ~lloggio. Nomi1n a per biennio e proroga. Età lim . 35 a . .Rivolgersi . Segreteria Co 11gregazione Carità. Scad. 30 settembre. 1

~lELITO

DI NAPOLI. - Stipendio annuo lordo lire 9500 con cinque aumen. quadriennali. Scadenza 30 settembre .. MoNTE S. MARIA T1BERINA (Perugia). - Stipen dio annuo lordo L . 10.000 con quattro aumenti quinquenn. del d ecimo L .. 3000 per mezzi di trasporto, p~ù L .. 720 p er caro-viver i. Scadenza 15 settembre. 1•

NAVE (Brescia). Consorzio con Bovezzo. Stipendio1 annuo lordo L. 9000 con sei quinquenni. L . 2000 per m ezzi di trasporto. Scadenza 20 settembre. 0HTA S. GIULIO (Novara). - A tutto settembre 1930. Stazior1e climatica, pel Lago omonimo. Abitan ti 123q. Stipendio L. 8000 ed accessori. Docu1nenti di rito. Tass~ di oo~corso L . 50. Scadenza 30 settem l)re 1930.. Schiarimenti e capitolato a ctisposizione presso iJ Municipio. 1

PADOVA . Ospedale. Civile. Assistente riparto malati di petto. Scad. or e 18 del 30 ag. Domanda al p resid ente del Consiglio ospedalie:r:o. (V. N. 33) . PORTOGRUARO ( Venezia). - 4a condotta; L. 9000; 5 quadr. dee.,; c ...v. Trasporto L. 1000-4000, secondo il mezzo usato. Scad. 30 settembre. RovERETO (Trento) . ·_ Per titoli ed esami. Ufficiale Sanitar!p e Dtrettore Ufficio Municipale di Igiene. Stipendio annuo L .. 11.000 al lordo traittenute legali, 5 aumenti quadriennali di L. 1000 ciascl1no. Inden:dità di serviz1o attivo annue lire 2000. Divieto di massima di pratica privata, per111es a con sulenza. Riserva del Comune di affidare,


[ANNO

XXXVII ,

Nu~.

34]

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SEZIONE PRATICA

secondo le contingen ze, altri incarichi r etribuiti. Doma11cle, debitamente dorumenlate secondo R. D. 29 n ove111bre 1925, N.. 22G6, al Municipio di Rover eto fino al 6 o ttobr e 1930, ore 18. Per chiar'. menli !'ivolgersi al ' 'f l1nicipio di Rovereto o alla R . Prefet tura di Trento . S. POTITO SANNITICO (Benevento). L. 8000; 5 quadr. dee.; e~à lim. 40 a. Scad. 30 settel)1bre. SAssor.OR\'ARO (P esar o). Interinato medico, prevalenteroen1e c l1irurgico, per la prima condotta. Stipendio L .. 10.500, oltre L. 2000' per la Direzion e dell 'Osp edale Civile, oltre l 'indennità care-viveri; no·11ch 0 il 50 % per le operaz:1oni chiru rgii"'h~ erl il 70 % per la cura ad ammalati abhie11ti ricovera ti a p agamento. più il 15 % sulla diaria degli ammalati poveri abbisognevoli d~ cura chirt1rgica e il 10 % su quelli abbisognevoli di cura medica; infine il 25 ?lo sull 'intro :1~0 lordo d ei proventi del Gabjnetto· r adiologico. Ospedale modernamente at trezzato. Nuovo fabbricato d i Ospedale in Yia d ' ultimazione. Documenti, subito, al Podest à. 'frvoLI (Roma) . C-Ondotta esterna; L. 8500; 5 q11adr. del d ee.; c.-v .; cavale. L. 6000. Scad. 31 agosto . .TRAMONTI (Salerno). - 1a circoscri z.; L. 7000; 4 quadr . d ee.; cavale. ·L. 3000; et à mass. 35 a. I scrizion e al P. N. F . Scad. 31 agosto. VENEZIA. l\-Canico n1.i centrali. - Medico internist a (grado 9°) p er la Co]onia Medico-Pedagogica Panc r;izio in l\1arocro iii l\1ogliano Veneto. 0 11bligo cli servizio anche per l 'Is tituto Sordomuti. Serviz=o di guardia. Stip. da L. 11.600 a L. 13.700 oltre L. 2800 d1 serv. at t . EYentual mente, passaggio al grado 8°, con stip. da L. 13. 700 a lire 16.000 ·e serv. att. di L. 3500; c.-v. di legge. Docum enti comprovanti pratica specifjca in m ed. intern a, malattie infe~tive e pediatri a; titolo d~ preferenza pra l ica assistenza mentecatti. Documenti temporanei , in data oltre 2 agosto. Età massima 40 a. (45 per ex~combatt. ), salvo p er 1nedici in pia11ta st ab . in pubbl . ammin \str. Conc. p er tito] i scie11 tifici e pratici. Scad. ore 17 del 3 sett . Domande a Segret~ri a Man icomi ce11trali veneti (S. 1\IIaria Formosa, Calle dell e Bande, Ramo Ven::er , l'T. 5269-1\.), Venezia. .

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. S. E. At1gusto Turati h a nominato l 'on. prof. Ermanno f'iore.~ ti , d irettore del Servizio Sani tario all o St adio del P. N. F. , e su oi collaboratori il dott. Faus to 1\.ngel11cci, il dot t. Augusto Fioretti , il dott .. Corradino Pampersi, medie:. della

F. I . l\1. S. Il prof. Cunéo, di anatomia m edico-chirurgica e di tecnica oper atoria alla Facoltà medica di Parigi ; è nomin ato professore di cl~nica chirurgica presso l 'I-Iòlel-Dieu nella d etta Facolt à, a partire dal 1° ot to·b re prossimo, in so·s ti tuzio11e del prof. Hartman11, che va in riposo. Il prof. Giacinto Quarta, stimato libero docente di p atologia 1nedica d~ll a R .. Univer sità di Roma, è stato r ecentem ente nominato Gra11de Ufficiale d ella C~orona d ' Italia. Rallegramenti e au guri vivissim;.

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IYOTIZJE DIVERSE. 23° Congresso Nazionale dei Medici condotti. Il XXIII Con gresso Nazion ale dei l\1edici Con- · dotti avr à lu ogo q u est 'anno a Ve11ezia nei g'.or ni 18, 19, 20 settembre p. v. I medici condott i che intendono· partecipare al Convegno, debbono restitu\re, debitamente riem-· pita, l a sch ed a di adesione al Segretario Provinciale del Pul>blico Imp =~go·, ra g" Garde11io Gran ata, Calle _al l)on ,te dell 'A11gelo, 5314, Ve11ezia. Chi i11tende trattare uno o pi'L1 temi è pregato · di mandar e subito· all a Segre teria Nazionale (via ~Io·dena, 5, Roma) 11 titolo del tema e u11 riassunto d ello svolg·imento. I medici condotti sono i11vi,.~a ti ad inviare le · adesioni il pil'1 prcs lo possil)ile. Il programma part:çolar eggiato sarà pubblica to in altro num ero.

6° Congresso internazionale di Medicina Militare. 11 Comitato permanente dei Congressi di medici11a e farr11acia militari re11de noto che il Go-verr10 ungherese b à declinato I 'invito di tenere a Budapest là 6a R :,unione. L'invito è stato accollo in vece dal Governo ol and ese: perciò la detta Rit:.nj one avr à luogo all '1\ia , 11el giug·no 1931. · I tern i ge nerali po·sti all 'ordine d el giorno ri- · m ang·o no quelli fi ssati n el precedente Congresso · internazi.o·n ale ad unatosi n Londra nel 1929.

300 Congresso francese d'Urologia. L '« Association França =,se d 'Urologie » terrà il suo 30° Congr esso a Parigi, presso la Facoltà m edica, a par tire dal 7 ottobre, sotto la presidenza del do tt. CheYassu <l i Parigi. Ten1a in disct1ssione: cc Le contt1sioni renali ed i loro esiiti remoti »; relatore :.1 do tt. Gérard , ci i Lilla. Per qualsiasi inforn1Rzione riYolg·cr si al dott. O. Pasteau, avent1e d e Villars 13, Paris VIIe. ,

Congresso americano dei redattori e degli autori· medici. L 'cc American 'Niediral . Editors' anrl Author s' Associa l ion n h .a t enuto la st1a 55a riunion e annua a Detroit il 24 gi ng110, in occasione del Congresso clell 'Associazio11e l\1edica America11a, sotto · la pr8sidenza rlel dott. I-I. L ons Hunt , d;, New York. Il successo dell '<1 ssociazjo11e è atlestato dal fa t,~o · ch e ~l J1umero degli iscrit I i ha raggjunto quasi il mig liaio; che ques t 'a11no tra gl 'iscr it ti figura jl prcs=ctente dell '.A..ssociazjone l\Iedica _1\mericana, dolt. W. Gerry Morgnn; ch e domande d'iscrizio- · i1e sono giunte dal Canarlà e dall'Europa. Si è del~be.raito di elevare la quot a d 'iscrizione a 10 dollari. 1

1

Conferenza internazionale dei Capi del Servizio Sanitario Militare. A Liegi h a avuto luogo una conferenza internazionale dei capi e d ei r appr eser1tanti del Servizio San itar=,o militare .. Vi avevano aderito 32 Nazioni 24 delle quali erano rappresenta~e. Per l 'I talia hanno partecipato alla conferenza il f en. Ri va ed il col . Caccia. La conferenza ha special1


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JL P OLICLINI CO

1111en te d iscu sso dl1e ar goinenti: l 'istituzion e di un ufficio _;•_11ternazion ale di document azion e in edico-miJ jtar e e lo scambio internazion ale di ufficiali d el ser vizio sar1itarjo. a scopo di is trltzione e per ten er e confere n ze. ~ s tai~a approv a t~ la -ereazi9ne di u n Ist :tuto int ern azion ale. Infine .questo Congr esso h a poi fa tto voti affinchè le nazioni ad er en ti favoriscan o lo scambio (li l~ffi.cial i. Il contributo d ei delegati italiani ~ Il e vnr je sedute è st&~o notevole e m olto apprezzato per la gr ande compe ten za t ecnica e la profon c1a conoscen za degl i importanti probl emi tra t t·::tti dim ostra t::i d a~ d elegati stessi .

J>er il Congresso della stampa medica latina. Si è tenuta a Bru xelles u:çt 'aduna11za d ell 'Associazio,i1e d ella stampa m edica belga, incaricata ·di organ '.zzare il Con gTesso della stampa m edica lati11a . Il dott . Becker s, segretario, gen erale del,l 'Associazion e, espose il programma con cr etato. Si è d eciso d t offrire un lunch ai colleghi, il ·28 se ttembre. Il prof . Forgu e, di Montpellier , h a .annunzia to una conferen za sul tem a « Il gior11ale m edico e il g:ornali sita m edico contempor an eo »; essa avr à luogo durante la seduta inau:gurale. Il dott. Tricot-Royer terrà una conferenza ad Anversa il 30 settembre; p arlerà di Palfyn, inventor e d el for cipe, di cui ricorre il bicente. nar10. ~'Associazione

l\ledica Americana.

[ ANNO

XXXVII, NuM. 34]

Già due g rl1ppi di ricover a ti hanno raggiunto ·1e p roprie sedi di cura n ei n1 esi di apr:Je, magg io, giug no e luglio. Si è, in oltre, già disposto il rjcover o· in san atori dipend enti dalla Croce Rossa di tre g ruppi d'i lavora.tori che vi saranno invilnt i qt1anto prima. La retta di d egenza rester à a carico della Croce Rossa Italiana per il p eriodo di tre m esi a decorrere dalla d at a del ricovero.

La Commissione per la difesa antigas alle popola· zioni civili. Il 26 g it1guo 11ella sede del Co mita to Centrale della C. R. I . il sen . Cremonesi, presidente ger1er a le d ella. C. R. I., ha insediato la nuova Com · n1 :ssion e i11caricata di studiar e I 'organizzazione d ella difesa antigas alle p opolazioni civili, in caso di g tierra cl1imica, con1pito qu esto che pe r recente disposizione legisla tiva è stato affidato nlla Croce Ro·ssa It aliana . Della Con1missione, pres:eduta d al prof. Lus tig, fanno p arte r apprese11tanti dei Lavori Pubblici, d ell 'Aer eonautica, d ella Milizia V. S. N., dell a Direzion e g enerale della Sa11ità pubblica, d el Centro Chir11ico Militare e d ella Croce Rossa I tal :,ana. Il sen. Crernon esi h a p arlato d ei po·siti di prima assisten za ch e si stanno organizzando e sviluppando in tutta Italia , verso cui affiuiranno le at1 tivi tà d elle varie Associazioni di pubblica assistenza.

I-Ia 1e nl1to il su o Con g resso anµu ale a Detr oit d al 23 al 27 g iug n o; v~ h ann o P.artecipato ol•tre 5000 med :ci, numero certo imponente , ep.p ure sen si1)ilmen t e jnferior e a quello degli ultimj anni.• I l avo ri si son o svolti sul gr andioso « Masonic ·Temple n, costruzion e ch e contiene numerosi e cap ac i ,, auditoria » , ove h anno lavor ato· le s: n :gole Sezioni d el Congr esso; con.tien e anche num er ose sale, ad a tte p er le riunioni d ei Comitati; ·ospita r istor anti, n egozi, ecc., il tutto lussu osam ente rifin~tQ :i. n marmi e bronzi. I lavori son o stai-ti. intensi e proficui. Tra i temi ·discu ssi segn aliam,o : creazion,e di un Ministero ·di san~ tà ; Centri m edici accessibili al pubblico n on abbiente; educazion e d el pubblico sulla m edicina; il proibizio11ism o· d egli alcoolici; la criminalogia in rapporto alla m ed ic'. na; socializza.zion e d ella m edicina; servizi m edici governativi ir1 contrasto con gli osped ali privati, ecc. Le sale d i riunio11e son o state affollate sino alla chiusura d ei lavQri.. Tra le note caratteri·stjch e, varino segnalat e le di1nostraz;ioni cinematogr afich e, l 'esposizio11e di n1.ateriale patolog ico ·fresco, l 'csposizione di biolQ.gia sc ient~ fica, ecc. Molte or g anizzazwni m edich e, senza rapporti · ufficiali con l 'Associazione l\fedica Americana, si son o aclunate a De troit n egli stessi giorni . Alla presiden za dell 'Associazion e è stato chiam a to il dott . W. Gerry Morgan . Per il Con gresso d el 1931 è st a·t a scelta Filad elfi a. 1

La Casa dei medici a Bruxelles. Una Con1missio·11e ad lioc ct el Collegjo d ei Medie~ dt Brl1xelles annunzia di aver provveduto all 'acquisto d ell 'immobile ch e diverrà la Casa d ei Medici; esso è situato al boulevard d e Waterloo 54. (Jn o d ei membri del Comi ta to direttivo del Collegio riceverà t visitator ~ tutti i g~orni d alle 18 alle 19 .. I m edici che si r echeranno' a Bruxelles, sono invitati a visitare la nuova hom e. Si spera ch e gl 'interessati sottoscriveranno almeno un 'azion e per completare ~l c ap~.tale necessario; ogni azion e cost a 500 franèhi e compo·r ta un inter esse d el 4 %, di modo ch e si tratta anche di un buon investimento di capitale .

Per il nuovo Ospedale universitario di Bruxelles.

1

'L'assistenza antitubercolare ai lavoratori agricoli. La Confeder azion e Nazionale dei Sind acati fascisti dell 'agr icolt ura, presied11ta d all 'on . Lu~ gi Razza, si sta vivam ente inleressando p er il ricovero in sa11a tori di lavoratori agricoli affetti d a tubercolosi e ch e. n o11 godon o dell 'assicuraz=one ..obbligatori a testè istituita contro la tuber colosi .

Il sig . Louis Solvay ha versa·~O un milione di frar1chi p er contribuire al completam ento del1'0spedale l Tniver sitario di Bruxelles, la cui costruzione h a luogo nell~ sede dell'antico ospedale Saint-Pierre. La famig lia Solvay aveva già fatto mo.Jte altre elar g izioni all'Università di Bruxelles. 1

La legge delle assicurazioni sociali in Francia. La Confed eraL:ione dei Si11dacati Medici della Fran cia ha tenuto un 'assetnbl ea generale straordinaria, per precisare, in modo definitivo, l 'attitl1d' pe del corpo m edico di fronte alle assicura · zio·n i sociali, lo quali sono cau sa di gr avi m alcontenti e h ann o provocato mo] ti scioperi n ella classe operaia. 1

Donazione di radium. I l nb or a tori di ricer ca d el « London Hospital » h annr, ricevuto, da due filantropi ch e intendono m anten er e l 'an onimo, due gr ammi di r adium, del valore complessi vo di 24 .000 sterline (oltre

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:2 milion i di lire) ; uno dei donatori h a ar1che .assegnato 13.000 s terline p er attrezzare u11 i1uovo laboratorio di applicazioni terapeutiche d el r adium .

100.000 lire di radium ad un Ospedale di Bologna. La Direzione d:, Sanità d i Roma, ha assegn a{\ 510 milligrammi di radium elemento ad un nuovo p aclig lio11e p er lo studio· e l a 'cura d el iear1cro, che trover à sede n ell 'Ospedale di S. Or.sola . .come è 11oto, Bo.Jog·na vantava già, presso l '« Ospedale Mu ssoli11i » dot a,to del m aggior quantitativo di r arlium, la sede ammirata non sol o :in Italia, m a an che al! 'Estero dell 'Istituto per la lol ta contro ~l can cr o, cliretto dall 'insig n e r adiologo pro.f. A. Rover si. Con questo nuo·v o acquis to, la città si accr esce or a di nuovi imponenti n1ezzi di lGt ta contro il t erribile fl agello .

Un nuovo· grande serbatoio dell'acquedotto di Napoli • sta to recer1tement~ inau g urato a Napolt il nuovo serbatoio dell 'acqu edotto a quota 100. TJ 'op era è cost a ta 12 milioni. Per mezzo di essa le zone d el Vomero, Posillipo e di Fuorigrotta sono rifor11ite orina?. di acqua. Il ser])atoio, costruito in due gr andi gallerie scavat e nel tufo, è capace rli con tenere 25.0QO m etri cubi dj accrua. È

Autosieroterapià della tubercolosi• I quolidiani infor1nano ch e all 'Accad emia Medica di Bl1dapest il d ott. Stefano J anks6, primario m e<iico negli Ospedali della città, ha comunica to gli eccellenti r :.sl1ltati ollenuti d all 'autosi eroterapia n ell a tubercolosi polmonare: su 114 sogge l ti, 111 sar ebbero g u ariti clinicamente entro 11r10 sp azio di tempo, varial>ile da uno a sei mesi. 80110 state espresse d elle riserve.

Nuova sorgente di radium in Cecoslovacchi a. La st am1)a cecoslovacca comu11ica ch e sar ebbe stata sco·p erta una nuova sor gente di ·rad:um nel villaggio di Tiefenbacb , vicino a Schlaakenwerth , i11 Boemia. Secondo il prQf. J. Sto·k lasa, radiologo rli Prriga , t a11lo l a sorgente quanto l a t erra su cui si trova son.o des tinate a grande avvenire. Ogni acqua mischiait.a con questa terra diventa sub~to raclioattiva e presenta una ~ateria che serve a farè bagni (sp ecie di fanghi) di effetto· .curativo assai gr ande. 1

Alla Clinica dermosifilopatica di Strasburgo. L'8 gil1gn o fu solennemente inaug·urato a Strasl>11rgo un nuovo grar1de ed:tfizio, annesso .alla Clinica dern1os ifilopa tica; corista di 4 piani e d el so ttosu olo; è desit ~n ato all a biblioteca, al -I 'a ula per i corsi, al ser vizio di elettroterapia, alle cure ambulatorie e all 'ospedalizzazione della pro.s t~ tuzione. La Clinica comprende anche: un ospedale di 100 letU , un padigl ione p er m al ati privati con 12 letti, un padiglio·n e p er l e visite ambulatorie e p er gli allog·gj. La cerimonia ba offer:to l 'occasione dj1 uria calda manifestazion e di simpa tia al direttore dell a Clinica , prof. P autrier.

Per una via intitolata a Laveran. Al Co11sigl io l\1unicipale di Parigi è s tata present at a una propos ta, perch è si a d a to il nome di Laver an ad una via di P ari g i, oppure alla piazza siituata avanti l ' iD;gresso dell 'Osped ale Militare di Val-de-Gruce.

Un solarium girevole. Il 26 luglio venne inaugura to ad Aix-les-Bai11s uri so l ario girevole , ideato dal dott. J ean Saidtna11, direttore d ell'Is tituto di Actinologia. Comprende una torre fi'ssa ed una piatt afo,r ma mobile, ch e in:p,ura 28 m etri di ampiezza e 4-11 metri di profondità; cont.ie11e diec~- cabine d'irradiazioue ed al centro un osservatorio p er lo studio d ell 'iFradiazione sqlare. H a lo scopo di cap.tare 1e radiazioni sol ari, filtrarle, con centrarle ed associarl e alle varie sor genti di poliradioterapia. La facciata si orienta in modo d a essere sempre di fronte al sole.

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Medicina preventiva. Il cc l\!Iilitary Surgeon » - g ior11al e di medlcina militare degli Stati Uniti d 'America - riporta un articolo del magg. m ed. G. Perilli dal titolo : « The Gor gas Idea », n el quale è riassu11to· il movimento in favor e della m ed:çin a preventiva ed è prosp ettata l a necessità di org·a11izzare internazionalmente i.I servizio delle visite m edich e p eriodiche per i sani. In Jtal~a siam o a })uon pun to: abbiamo segnalato ch e ques te v:site sono ora offer,te grat u itamente agli assicurati dell 'Is titu to azionale d elle Assicurazioni, con · g·rande Yant aggio per la p rop agand a igienica e ..._ con un p o' d i Yant aggio ~conomi co an ch e per la cl asse medica . l\1aggior utile a lutti certamente arrech erà il proposit o « Ist~. tuto Nazionale per il prolungamento della vita e mig lioramento della r azza », p er il quale da anni il dott. Perilli insiste.

Borse Roussel. Il dot ~. Rou ssel h a m esso a disp osi zion e d ell '« Associati~n g·énérale des m édecin s d e France » dieci borse da 10.000 franchi ciascuna, da essere assegnate a fam :.glie numero,se del corpo medico. Una commissione, all 'u opo nominata, ha preso in esame 71 domande; ha conferito 7 borse a medici, padri di 17, l 3, 12, 11, 10, 9 e 8 fig li e 3 a vedove di m edici , le quali hanno a proprio carico 12, 7 e 6 figli .

In memoria di Sicard. l ! n fascicol o di « l\1arsei1le l\ Iéclicale » è consacr ato per inter o · alla men1oria di J .-A. Sicard . Ne riporta uf\ 'au tobiogr afia e rjproduce i discors] pro11unziati in due occasio11i: all orch è, il 22 dicembre 1929, venne inaug11rato un medaglione del corrtp :anto e val or oso l\i[aes tro n ell 'Ospedale Necker di J?arig i1; ed allorch è, il 15 febbraio 1930, ne venne inau g·urato un monumento 11ell 1« HòtelDieu n di Marsiglia. 1

Notevole diminuzione della mo1·talità agli Stati Uniti. Uno dei piit grand~ su ccessi consegu1~i in questi ultimi ann i, dai m e<lici americani è l a riduzio11e della mortalità per difterite, riduzione del


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cui è tenuto in Ispagna il t~tolo di et maestro per 1'in segnamento primario)). 'f roviamo molto simpatico questo avvicinameRto, che porla ad abbracciare in un senso di gratit11dJne unico gl 'insegnanti di tutti i gradi.

95 per cento. Un 'altra forti ssima diminuzione è

quella della inortalità }Jer tifq e per le febbri paratifoicii. Il tr at lamen·~o ch \rnic9 dell 'acqua, la pastorjzzaz io11e del latte e il controllo delle fog11ature h anrLo ridotto la percentuale della mortalità cau sata da t ifo e ·para~t ifo1 da 34 persone per 100 000 a 4.,9 per J 00.000. La riduzio ne fu a11che più notevole per quel ch e riguarda i sold ati , non poclti dei quali 1111a volta morivano d :, tifo. Mentre durante i primi due anni della guerra civile il tifo cau sò 19Gl morti su 100.000 soldalj , clurante i prin1 i. due anni della g u erra 1nond ia1e solo 5 soldati Sll 100.000 morirono' di questa iuala·t tia. Il rapporto co 11stata inollre ch e alcune malattie, come il col~ra e l a febbre gialla, ch e infestarono, g-1: Stati TJniti n el secolo scorso., son o quasi ~ornpletamente sco·m parse: ciò ch e si attribuisce ai pro·g ressi igie11ici ecl all 'ocul at a profilassj . . Prima del 1900 la mortalità er a dal 20 al 30 per 1000; 11el 1 ~28 l a percentuale è discesa al 12 per 1000. No tevoliss ima è poi la r :.duzione della m orrtalità i11fantile. La battag-Iia contro la tubercolosi h a p11re avu to su ccesso : la m ortalità è di1ni11uitél d a 194 per 100.000 (1900) a 79 per 100.000 (1928). Le princ~pal i cau se di questa diminuzio·n e ven gono attrihu=t e alle m igliorate condizioni eco,.. n omich e gen erali ~ alle campagne p er la diffusio·ne dell 'igiene.

Procedimenti idioti e•••• mortali.

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Grandiose piscine a Francoforte. Il i11agni fico parco Brentano, ch e l 'anno scor so p assò irt possesso della cit1~à <li Francofo'fte sul "1eno . è st ato ora in gran parte, e cioè per una es le11sione di :10.000 metri qua,drati , ridotto a bag·no puhblico per tutti i ceti. L 'accrua per le piscin e ch e h an.no complessi · van1en te urLa este11sior1e di 20.000 metri quadra~i , viene fornita da lln braccio del fiume Nidda, co·nflt1ente del Meno. La Jung·h ezza complessiva de:. r iporti per ~l nt1oto è di 400 metr i. quella del riparto per i non nt1ot atori è di 120 metr] ; iri ullirno si ha anche t1n grande riparto per bambini. Il hagr10 offre com.o<la possibilità Cli b agn ar si R ben 30.000 persone. 1

Un l~gato di 50.000 lire per l'Ospedale Fatebencsorelle. La compianta sig n ora E t1genia Lo·m bard'. ved. Maccia - morta in Como il 24 Jnaggio u . s. con. su e disposizioni testam entarie o·l o,g rafe legò a favor~ dell 'Ospedale Ciccri, deti:o Fateber:iesor elle, d ~ Milano , l ~ somma di L. 50.000.

In onore di Ram6n y Cajal. La « .Federaciòn del Profesorado de Diputacion es y Patronal os l ~1bres de Espafia » ha portato ista11za al Ministro dell'Istruzione Pubblica ch e venga concesso a Ramon y Cajal, ver a glo·r ia scientifica spag·nuola, il titolo di t< maestro onorario » quale quello ch e si rilascia dalle Scu ole Normali per l 'abilitazjone all ' :.n segnamen to elementare. La con cessio11e di ques.~o titolo avrebbe per i scopo l 'uniiicazione spirituale di tu! to il corpo insegnante sp agnuolo, dall 'Università alla scuola: primar ia e rappre~e11 t erehbe per Ram6n y Gajal t1na Yera onor :.ficen za per l 'alta con siderazione in

I giornali di Berli110 riportano il processo con rel ativa condan,na a morte, del chirurgo dentista Gu tnl.ann, ch e assassin ò la moglie per venire in possesso della somma di un'assicl.lrazione sulla v~t a fatta far e sul suo norr1e. Stipulat a l 'assicurazione e r icevuta l a lettera d] conferma da parte della società, egli si era r ecato agli uffici per accertarsi ch e tutto fosse in ordine e un 'ora do·p<> aveva gi?l accoppata la moglie. L 'aveva strozzata n ella vasca da bagno fingendo e inscenando un incidente. Il processo h a molto. interessa.to l~ curios:tà pubblica e i g~ur~ti, . accogliendo la richiesta del Pubblico l\1inistero, h anno pronunziato il verdetto di co·ndanna a morte. È da notare ch e già l a prima 1noglie del G11tmann, anch e essa assicurata, era stata trovat a morta n ella camera da bagno per un simile i11cide11te, e forti sospetti s·o no sorti, d tLrante il processo, per questo altro assassinjo, ch e però i1on si è po·t uto• provare, Co111e avranno certo pensato i giudici - · ma sen za esprimerlo - questo volgare delinquente,, camuffalo da m edico, ha m eritato· la su a sorte, · non solo pel r eato in sè, ma anche pel modo· primitivo e sciocco o·nde 1'ba compiuto, metten-· do a nudo tutta la sua g·noranza in fat~o dii lnedicina moderna. =

La Clinica Odontoiatrica dell'Università di Rorna. Il Capo del Governo ha ricevuto . l 'on. proj. Amedeo Perna, ~l quale gli ha presentato · i diseg11i dAl cos tr 11endo edificio destinato a cl :nica o·~ ontoiatrica, secondo i desideri del donatore, s1g. Eastman di Rochest er. Questo· edifjcio di· gr andiose proporzioni, sorgerà nei press'. del Policlinico. Il Capo del Governo hfl st ab ilito ch e l '1nauguraziorie dell 'edificio stesso avvenga il 28 ottobre 1932 . .

Elargizioni.

l.,a signora Walter Gaeme J,add h a donato 5 milio11i di dollari. (pari a 95 milioni di lire il.} per una « :Fondazione Josiah' Macy J r. », destir1at a alla ·prevenzio n e e cura delle malattje e ad alleviare le sofferenze u1na11e ; la nuova istituz io11e coopererà co·n, quell e già esistenti, siano esse t1r1i,·er sitarie, ospedal;.ere o igieniche. 1

Istituto della Nutrizione in Argentina. Con, clecretQ del Poter e Esecutivo in da·ta 21 magg·io: si è creato in Ar gentina un « Institut<> 'NacionaJ cle la Nutricion ». La direzione ne è affid ata aJ dott.. Pedro Esctiedero, pro,fessore di Clitt ica medica alla Facoltà d! medicina di Buet1os Aires e pro.fess ioni s t~ specializzato n ella patologja <lel ricambio. Le funzioni dell 'isititut<> son o: 1) fornire al Governo nazionale, al] e autorità rrtun jcipal !. della capitale ed ai governator ati pro·vi11ciali tutti gl ~ ele1nenti r elativi all 'alimentazione del popolo, alla pro·fila ssi e al trat-

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ltame11to de1le malattie della n11trizione; 2) crear e .u n refettorio modello annesso all '~:sti tut-0, per il .trattament-0 clei malati del ricambio, m ediante un 'alimentazione idonea ; 3) creare un centro di irieducazjone professionale, per adatt~e il lavoro -òegli infermi inguaribil ~. alle lo·r o condizioni fi-siche. Per sostenere le spese iniziali di funzio·n amento, è destinata l~ somma di 100.000 pesos (ch e equivalgono a c~rca 650.000 lire it .).

sentimento ~ i11l im ità cl 'aifel li , pianio sconsolatam ente dai su oi, ch e clopo t an ta perdita non hanno altro, che la religione d ella sua sacra memo.ria. Lo ricor clano con l 'anirr10 cornn1osso· gli, amici eh~ lo ebbero dolce compag n o d 'interi anni, con-

Infortuni professionali. . Il dott. Ile(laelli, specialisla di terapia fi sica a Milano, per imprude11za di un elettric:sta che lo coadiuvava nell 'impianto di un apparecchio elettroterapico è s tato colpito da scarica a elevatissi1no p-0fe11ziale; rimase per qualche ora privo di se11si e ripo11tò gravi, u stio·n i.

Avvelenamento in un Ospedale austriaco. Velllt isette suore e qua ttro p azienti d ell 'Ospedale Maggiore di l'leunkirclten, dipendente dall 'Ammin ~,-strazione co1nu11ale, son-0 stati colpiti improvvisamente. da dolo\r i acco1npagnati da vo·1nito; sinto·m~ attribuiti a cibi avariati. 1

...

lntortuni di sanitari Il dott. ,A. gostino l\tla<lclalo,r ti di ·Sa11 Vi·~al~.ano, dell'età di 38 anni, me11tre rincasava venne raggiunto da tr.e co·l pi d 'arma cla fuoco esplosi d a uno sconois cittto·. Ricoverato all 'Ospedale dei Pellegrini Ji N~poli , è stato dichiarato guar:bile con • .riserva.

DEODATO DE CARLI • Con la rnort~ del compian,to prof. DEODATO DE CAHLI , strappato anco·r gio:vane all 'affe1tto <lei ~u-01 i cari e al sincero attaccamento d ei numerQsi e fedeli amici e discep-01:., sco1npare p er ia famiglia 1nedtca italian,a un alto intelletto· che .aveva brillato in, ard11i problemi scientifici: Dotato d~ preclnri qualità di clinico ed op er at<)re, .ornato delle piit b elle virti1 morali cl1e completavanq l 'altezza dell '~ngeg110·, il prof. Deodato De .Carl~ rappresentava un, 'eccezio·nale figura di uomo, che della professione rnedica aveva fatta la mission,e della sua . vita, ~issione c0·11solatrice, .alleviatrice d,el dolore, esemp~:o d 'inco,m parabile .altezza m qirale per quant i ebbero la ventura di .conoscerlo, d~ segt1irlo o di averlo guida e 1naestro. I numeros~ Ìll:Carichi affidatigli presso molte istituzioni mediche e sc;entifich e, le speciali di'Stinzioni concessogli in pace e in gu erra per la su~ opera mirabilmer1te efficie11te, le varie n omine accademiche , · quale spo·n tanea conferma di t ale sua azione, e da ult :irno la sua designazio·n e a professore ordinario presso l a R. Univer sità di Napoli furono ~l git1stQ ricon oscimento del suo v~lore e di •Iltell 'indefesso e pro·ficu o lavoro da lui per tar~ti a,nni compiuto. Il mo·m ento in cu~· <'On r innovato s1Jirito e nuQva e:µergia egli si accingeva ad eserci~are tale am})ito mandato, un fulmineo morbo r ecideva la sua preziosa esistenza. Sereno come visse, accolse rassegnato· la morte che lo separava d alla fam~gli a ch e ta11to aveva amata e a cui aveva co•n sacrato ogni suo dovere di spo.so e di padre esemplar e co n purezza di 1

sigliere dei 1nom enti più tristi, sos.tenito·r e in tutt e le amarezze; i g·iovan~ ch e Io ebbero maestro, protetto·r e, quasi p adre n elle gravi d~·fficol-tà di tutti g l.i inizi, n elle tormentose incertezze della difficile prD.fessio n e m edica . Una elevata, spe ra11za religio·s a riunisc~ tutti coloro che dolorante ricordo co·n serveranno del1'uorno esemplare, ch e del;J)eratament.e modesto volle per stia es.pressa volontà scomparire qu asi ignorato·, chiudendo e confermando così, co\n tale nobile gesto, una vita tutta con sacrata alla bontà e al dovere. G. VrnAu . 1

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Dopo breve e penosa malattia è morto il prof . G .. FELICE GARDENGI-11, ti tolare della cattedra di igiene e polizia medica d ella R. Unive.rsità di Firenze. Era nato a Lugo dt Romagna n el genn aio 1875 ed aveva insegnato alla R. Scuola Superiore vete:çinaria di Napoli: e nella R. Univers1~à di Parma. La guerra lo t rovò capitano n1edico al fron te n ella zon a di S. Marj a d i Tolmino. l?u tra gli org·anizzatori dei servizi sanitari m~,­ litari e civili ir1 Gorizia liber at a. Durante l 'ar1nistizio organ:<zzò la pro·filassi i)er fronteggiare l 'epidemia di tifo esanten1a tico sviluppatasi tra i 2.5.000 prig ionieri di gu~rra a Genova, in modo che n essun caso si ebbe tra le popolazioni e! iVili. Ot.~enuto il èon gedo venne promosso a professor e stabile e n el 1919 fu ch ia1nnto con voto una11ime alla li'acoltà medica di Pat ina a coprire quella cattedra di igier1e e polizia medica. Pa ssò nel 1925, sempre per voto unanime, presso la Il. UniYersi llt cli F \renze òove si distinse con1e osservatore ill11n1in ato e colto, djmostrando doti di insegnante nssiduo ed effi cace. Era ~enente colonn ello n ella riser va.


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IL POLICLINICO

RASSEGNA DELLA ST.A.-P.A. MEDIC.A. Riforma Med ., 14 apr. -- F . HENRIJÉAN. I n1e-

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U rol., inar. -

gi11~ pe:: ~~1 r-j_s i-·ost-influ~nzale.

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R evue Neurol. , apr. -

A : So1JQUEs e H . BARUK.

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[ANNO

XXXVII, NuM. 34]

12'71

SEZIONE PRATI CA

della tbc. polm. - S. NlANCINI. Patogenesi della t.bc. miliarica ger1eralizznta. De11t. A1.ed. ~'Voci?. . , 9 mag. BnunNs. 'fratlamento del! 'eczema cr o11ico. L 1~NDLE, Gnos. 1~arcosi avertinica. Wien. J(Lin. TVoch ., 8 i11ag. ALEXANDER. Mastqidismo e mastoidite cror1ica. Stndium, 1 mag. G. ZAGARI. Diagnosi d '. J stati febbrili e subfebbrili cronici. Radiologia. J\lled ., mag. M .. ìvlAINO. L 'esame radiologico per la diagrt. di 1norte. - P. OrroNEuLo. ' ' alore del potassio i11 radiolo·g ia. Soc . d. Chir. , · 4 apr. Cop :•osa casistica. Gazz. d. ().e;[). e d. Cl. , 4 ntag. - A. CLE1uc1. L3: quarla 1naJattia ve11erea: la linfograr1ulon1atosi inguinale. J\llediz. J(linilc, 9 mag·. O. v . FnANQUÉ, L 'eclampsia. - li,, RE1c11E. l{ite11iio11e idrica e d1u• resi. Surg:, G~'11.. a. Obsl., mag. - E. L. co~IPERE. Alterazioni ossee nel] 'iperparatiro · di sn10. R. H. JAFFÉ. 'fumori maligni d el letto ungueale. A. C0HOLES ANnnus. Complicazio11i circol atorie della prostatecto1nia. Rass. "11'1.ed i ca, ~pr. O. CozzoL1No. Diag·nosi e terapia della n1al. di Hein e-1\Iedin all '!nizio. Paris Méd., 10 rl1ag· . G. BELGODÈRE. Le ulceri blenorragiche. - J\. ~101TGEOT e ' ' · Au BER:r"OT. Le acque n1inerali cc mezzi vitali n ; ]oro azion e sulla cellula miocardica . .4.rch. RourrLaines Palli . Rxp. el J\IIicrob., di c. 1929. - O. BoNcrN .. Gli s treptococchi scarl att:nosi D.. Col\IBIEsco. Mezzi di isol ati in Romenia. colt. e proprietà antige11e clei g·ermi. "t.1.ed. Ib era, 10 mag. - S. M. GoNZALEZ GALVÀN. 11 gaslrotonon1etro per lo studio del chi11tismo e della motilità gastrica. .liiv. San. Sicil., mag. - G. L10NTI. Epatectomia parziale per residui epatite am ebica. Arch. Jt. Urologia, apr. S. LATTER1 . Cisti solitarie d el rene. - R. PALl\IA. Perforazio1le d el 1'appendice in vescica. Arch. Pat . e Clin. Med., apr. C. M1NERB1. riproduzione del murm11re vesc:1col are e suo de-

terminismo fisico. - A.. SANGUIGNI . Il rica1nbio• · n1ate riale n_el · d~abete grave. Ri/. Nled., 12 mag. - G. LAMI e G . AcQUAFRED· DA. L ' azio~e dinam~co-specif'. ~a cQme riflesso vegetativo. Pathologica, 15 mag .. - C. N1NNI e R. DE BL\· s10. Diag~osi sierolog~ca d ella sifilide e della tubercolosi col « fenolo )>. - E. SA1\1EK e !\1. M1cHELAzz1. Fisiopatologi~ del tessuto osseo. .TtV ien. Klin. Woch., 22 ·1nag. PFAUNDLER. Il rach itisn~o ~ l).n 'avitaminosi? A rch. dj Antrop. .C rim.in. ecc. J in,ar .-apr. L. BADER e G. CANUTO. I canali di H avers in. r apporto ~Il 'età. Rass. Internaz. di Clin. e Ter., apr. - L. l\iloRICONL L 'esostosi bt1rsata. Lan.cet, 24 mag. W. B. CANNON. Il sisten1a. nervoso· auto·n omo" - G. \\T. Tr-cEOEALD. La causa . dèll 'eclarnpsia., Ned. '1,ijcls ch. v. Geneesk. , 24 mag. - T. VAN. LEEU\.VBN. Prurigo circu scriplum. Morgagni, 18 mag. - A. MAROTTA. M:cosi pol-1n,0110.re ~nfa t1tile. Miinch. Med. woch., 23 mag-. - LowENSTEIN. La profilassi aptidifterica. - KRuIVrERICH. Cause-dello scompenso cardiaco. Ann. di Ostetr. e Ginec ., mag. M. B. CETRONJ. I cosidetti « miomi rossi » dell 'utero. 1\1. NIZZA. Labilità colloiqale de~ . sieri di g·ravide, . puerpere e di neonati. A r ch. J\llal. App. Digesti/ J ecc., apr. J .-C. Roux. Equilibrio tra fermentazioni e putrefazio-ni nel colon. J ourn. J>leri1 . a. A1ent... Dis. , mag. -- T. FAY. L 'epilessi_a, Zbl. f. c:hir. , 24 mag. - F. NESTl\IANN. Preparazione all ':n~ervento per Basedo''T•· - P. lVIEYEnR u EGG. Progressi d ella chirurgia della tiroid e e del timo. · Jo u.rn. d. Prat., 24 mag·. --: LEGUEU . ContU- · s.i one del rene. Presse Méd. , 24 mar. J .-L . FAURE. Misfatti del raschiamento esploratore nel cancro del corpo l1leri110.

Indi ce alfabetico per materie. Addo111e: mala·t tie site nella metà des tra Pag. 1257 )) . 1261 Alin1enti e bevande: vi gilanz~ igienica Bacillo di Ducrey: associ azioni batte)) 1255 riche Cisticercosi umana: rivelazione r adio)) 1254 . logica di un caso di )) 1250 Colotifli1 e .. Cu scir1elto radio.foro: note su alcu11e . )) 1254 esper1e11ze )) 1259 Deambulaz =,one nei bambini . . )) 1253 Dentizione : incidenti della prima - · )) 1246 Diarree croniche 11ell 'adul to . )) 1255 I~ n1 al.uri e nelle malformazjoni ren.a]i )) 1254 Eriten1a nodoso e albuminuria )) 1237 ~~rnia inguinale: cura . )) 1239 Ern:a inguinale: mio11lastica . Fibron1a pri111.itiYo del leg·nmen•to J)lenocolico )) 1251

}, ibrolorai::e tl1bercoJare Pag. 1255 Gravidan za extrauterina r ec idiva11le » 1254 Latt e all.,ac~do citrico » 1260 Lipoma r ecidivante retropcri loneale-. » 1250 Nefri l~ i.nterstiziale » 1254 Neurosi: sulle cosidelte . » 1245 Radiazioni lumi11ose: sen sj])ilizzazio11e e d~se11:s~bilizzaz io11e )) 1257 1262 J~ adiazioni v \tali )> Sacco erniario vuoto : 1nfiam1nazione » 1241 Sclerosi a placch e : r1att1ra, p a togenesi » 1216 e cura l 'ube rcolosi chirurgica: actinoterapia » 1260 Tubercolosi pol111onare: cure ioclich e )) 1259 1249 1·ubercol os! ~n testinale )> Tumori: metaboli mo n ei » 1257 Uroselectan: pratica ospedali er a » 1255 Wasserrnann oscillanti: sulle cosidette » 1254

Non è consentita la 1'istampa di lavori pubblicati nel Policlinico se non in seguito ad autoTizzaaione sc1'itta dalla Tedazione. È vietata la pu1Jblicazione di sunti di essi senza citaTne la /onte.

Diritti di proprietà riservati. -

Roma - Stab. Tipo-JJit . A.rmani di M. Courrier.

V. AscoL1, Red. resp .

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IL POLICLI NI CO

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XXXVII, NuM. 34]

Pubblicazioni a disposizione dei nostri Signori abbonati: Prof. Dott. ARISTIDE RANELLETTI

.wbero dooente di Patologia del Lavoro nella &. Univer&ità d·i Rom.a

Le l\tiala ttie da Lavoro ~ I. Patologia e Clinica - Il. Assicurazione. L'importanza della pubblicazione si desume dal fatta atesso che essa ha vinto il primo premi• di L. 111• . nel Concor&o nazionale del Ministero dell'Economia Na. . zionale per studi inerenti alle assicurazioni sociali, au•

·tema: • MALATTIE DA

~

vo.a.o •.

Riportiamo alcuni. giudizi dell'On. Commissione a.grgiu.diioatr.ice: 11 E una trattazione esauriente del tema « p1oposto; ... un lavoro ç,oecienzioso, diligente e dotto, • •.. oorj:edato da tavole stat.iisti~he, da molte figure, e ·«da un:a ricca documentazione tratta specialmente da ·«lavori italiani... Notevole è il contributo personale ·•che l'A. porta alla classificazione delle malattie da. cc 1'avoro... La parte dell'Assicurazione è svolta ~on ·« esposizione sobria e precisa : non si fanno discus. • sioni prolisse e si rifugge dalla rettorica; ma l'argomento è trattato da tutti i punti cli vista, e sol)r& · •ogni questione l'A. es.prime la sua opinione; pre-•senta infine un piano di proposte concrete per l 'ae• sieuraz.ione contro le malattie professionali... Si a.e"" segna il 1° premio di L. SOOO in considerazione dello «sviluppo dato alle due parti del tema, del modo se. • reno, preciso e completo della trattazione e del con. · •tributo personale portato dall'Autore nella discu.s. • sione di a.lcuui argomenti 1> Un volume in-S, d·i pag. 317, con 74 figure, nitida· mente S'tampato. - Prezzo L. 5 2. Per i nostrd ab bo ·uati sole L. 4 9, 8 O in porto f raneo.

• C(

Dott. Prof. CARLO DE CRECORIO Libero docente nelì1a R Università cl.i Roma

SINDROMI IPOFISARIE

~SOMMARIO.

-

Introduzione. -

PARTE PRIMA: Premesse

di morfologia, fisio-patologaa e diagnostica generale ipofisaria. Cap. I. Anatomia dell'apparato ipofiea..rio I qnattro tessuti che lo -compongono. Oa.p. II Fisiopatologia· eperimen.t ale e cliniica; le

localtzzazioni funmonali dell'apparato ipofisario. •O&p. III. Semiologia e diagnostica generale dell'ipofled. Alterazioni della sella turcica. Sintomi oculari. ·Sensibilità agli estratti ipofisari. Cefalea pituitaria. .Ad.ipoeit.à ipofisaria. Ipotermia. A1terazioni nella tol.leranza dei carboidrati. CachesEiia. Disturbi dell'ap,parato genit'\le. Sintomi scheletrieii. Sintomi tegumentari. Sintomi neurovegetativi. Poliuria. Sintomi ,peichiei. Sonnoleni;a e narcoliseiia. Sintomi di squilibrio in~rglandolare associ ati alle lesioni ipofisarie. PAllTB SECONDA: Le sindromi cliniche ipofisarie. •C91P. I. DivJeione clinica-patQgenetica delle sindromi ipofisarie. - (}a.p. II. Sind.rO!llli iipafisarie: 1) Caches·eia .i .ipofisaria; 2) N aniS11D.o ipofisario; 3) Infantilismo ipofisario; 4) Femdni1ismo ipofieario; 5) Distrofia adi.J)-OE!(>-geuitale; 6) Diabete insipido ipofisario; 7) Acro·mega.J.à.a; 8) Gigantismo ipofisario .ed .aoromegaJo-gi.ga.ntismo; 9) Temperamento ipopiituitarioo, iperpitui·tariico, dispituitarico. Un volume in- <lii pagine 156, COIIl S figure e 6 tavole 1fuorl testo. nitidamente stampato, eu ottinia carta. lllrezzo L. 1 5. Per i nostri abbonati sole L. 1 3, 7 5 franoo rti porto. 0

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La Funzione Endocrina delle ghiandole Sessuali 1Cionierenxe tenute ai RR. Istituti Clinici di perfeziona.mento in MJ.lano diélù proff. Bruni, Champy, Cley, LU· ,garo, Thorek e Voronoff, per inizi.at··va. dell'Istituto Sieroterapico Milanese. Un volruane :.i.n-S di ];)ia.gg. 253 nitid amente stampato .au ottima -0arta, con molte illustrazioilii. Prezzo L. 2 5 p'Ì·Ù le spese poetali dii eipedizion.e. Per i nostri a.ib bona.ti sole L. 2 4, 3 O in porto f.ranoo. 0

,

0

Funzioni e disfunzioni tiroidee Lezioni Le11ule ai P1..R. I stituiti C1in:ici di perfezionamento in l\1ilano, d ai professori : Castaldi, Pighinj , Cerl etti, Rossi, Lugaro. Un volume in-So, di pagg. 287, con figure e tavole nel testo. - Prezzo L. 1 5. più le 61H!6e pc.atali di spedimone. Per gli abbonati a l u P oliclinico » sole L. 1 4, 3 O franco di 'Porto.

Oott. WILLIAM

SEAMAN

BAINBRIDCE

A M.. Se. D., M. D., C. M., LL. D. Commendaitore della Corona. d'Italia. Membro oorriispondente dell'Aooademia Medica di Roma..

Il Problema del Cancro Traduzione ,i n riassunto dalle edizioni ingleee, fra.n· ccae e spagnuola, a cura dei Dottori Ciovanni Perilli e Arnaldo Pozzi.

Prefazione del Prof. ROBERTO ALESSANDRI DaTe.t tore della R. Clln. Chi.rurg. della Urnoiv. d.i Roma Il libr > contiene ò.noltre un eaJP'i,rtolo originale

Sulla lotta e s1gll studi contro il cancro In Italia del BU~·detto pro!. R. ALESSANDRI e del prof. R. BIANCATI, 1• aiuto !Jellf. R. Clinica Cbirurgioa di Roma, nonchè tutt~ la bibliografia oncologica Italiana più recente (1910-1926) .

La prima copi.a di questo libro, venne presentata a S. E. MUSSULINI iJl quale, compiacendosi vivamente con l'autore e con i collaboratori, ha molto gradito l'omaggio, e ha conseuna.to al prof. Bainbridge una sua fotografia con dedica. Un volume in-S 0 , di circa 400 pagUne, nitida.mente s·t a,mpato, ed a.rtùstica.mente riJegato in piena tela, oon iS-OTizioni sul piano e sul dorso. Prezzo L. 6 O, più le speec postali· di IJpedizione. Per i nostri abbonati, sole L. 5 4 d.n porto franco. Prof. dott. RAFFAELE CALVANlCO

lib. doc. di Patologia spec. chirurg. dimostrativa nella R. Unlv. di Napoli

Il cancro mammario e i metodi da preferirsi nella sua estirpazione INDICE. - CAP. I. _Concetto generale del Cancro e vario modo di costituirsi delle Meta.stasi nelle Neoformazioni maligne. pag. 1 .a 20. - CAP. Il. Maniera di dif· fondersi del Oancro mammar.i o e ragione dei differen.t i processi operativi, pag. 21 a 56. - CAP. III. Tee. nica dei vari processi operativi e ragioni per le quali sono da preferirsi, nell'ablazione del carcinoma m.am. ma.rio, il metodo dJ. Tansini o quello di Handley, pag. 57 a 92. - CAP. IV. Risultati prossimi e remoti della ·ablazione ,d el Carcinoma mammario desunti dalle più recenti statistiche operatorie, pag. 93 a 136. - CAP. v. Rdsultati della terapia chirurgica del Ca..rcinoma m.a,mmarìo combinata oon le irraidiazioni Radio- e Radiumterrupiehe, pag. 137 .a 166. - BIBLIOGRAFIA, p.ag. I a CII.

Volume in grande formato con XXVIII. tavole in 11ero fuori testo. Prezzo L. 9 O. Per i nostri ab· IJonati sole L. 7 5 in porto franco.

Neoplasmi Lezioni tenute, per in°i ziativa dell'Istituto Sierot~r~ pico Milanese dai proff.: Barbacci, Truffi, Franch1n1, Santelice, Pentimalli, Fichera, Sachs e Rondoni. Un volume in-S cLi pagine 326. Prezzo L. 2 5. Per i nostri abbonati sole L. 2 4, 3 O • 0

Prof. Dott. ALBERTO CIOTOLA Libero docente cU Patolo~ia Chirurgi~ R. Uni'venrita dl Roma

neoplastiche Metastasi (Prefa1Jione prof. del

C.

Perez).

Un volume in-S di pa,gg 344 con 23 figure intercalate nel testo e 2 ta"9ole fuori testo. - Prezzo L. 5 Per l nostri abbonati sole L. 4 6. 6 O ln porto frarnoo.

Per ottenere qJtanto sopra, inviare Vaglia all'editore LUIGl POZZf , Ufficio Postale, Succur sale dictotto - ROMA

o.


I

ANNO XXXVII

Roma, I Settembre 1930

Nnm. 35

fondato dal professori: .

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

S:eZIONE REDATTORE CAPO: PROF.

PRATICA

VITTORIO ÀSCOLI

SOMMARIO. Lezioni : L. Ferran11ini: UID. caso di sifili.de epatica sclero-gom mosa. flote e contributi : V. Lozzi: Contr.ibTuto clinico a lla cura del·l e ridroso::J;deniiti m edia.in.te 1asp·i razione e iniezione .d i una .sostanza meclicamento6·a . -Osservazioni cliniche : R. Mann•ini: Su di un caeo di i sch·i a l1gia sintom atica di fra ttuir a in1d·iretta di una apofri.si trasversa. della V vertebra ilom.bare. Sunti e rassegne : R ICÀMBIO: W. Meyer: Recenti a.cqui s i zioni rulla ou:ra e eulla .cGncezi one .d el d·i abete. A. '\iVin-ter Rowe e M. Mac-Manus: Q!Jrucoeurie n·o n dia... betich e. - M. Pfa undler : E' il rachitismo una avitaminosi? - E. Rothlin: Sul ri.a ssorbimento e meccanismo d•i aziione· del .g luconato di .calcio. - FEGA'IO: Koster, GoJdzi eher e Cc.llens: Il rapJ)orto· dell'ep•atit e con la ool ec istite cronica. - P. La,mbin: Studi sull 'urobilin·u ria. Cenni bibliografici. Accademie, Società Mediche, congress i : Reale Acca,dem ia d·i Medicina di Torino. - Associaz·ione Med1ica 0

0

Tniestina.

per il medico pratico : MEDICINA SCIENTIFICA:

App ~1nti

Patogenesi dell'angina mcnocitica. - La questione della comparsa .di una ifase negativa nell a va.ccinazione atntidri.fteri oa. - SEMEIOTICA : Sulla diagnosi precoce del ·c ancro d·e llo stomaco e dell'intestino. - Sul valore clinico della cromoscopia gastrica. CASISTICA : Tubercolcei aipicale e sottoarp·:Lcale. - Pnei.1.m-0peritoneo nel e.orso di pneumotoratce antif.icial·e . Il rapporto fr.a tubercalosi ·gh'iatnidolare e tubercolosi polmonare. - Le pclinev,r iti n·e i tu bercolosi. -· Emottisi e di stnrb-i V·a.8-0-motori. - TERAPIA: Triattamento del dolore 1con iniezioni neu rolitich e. - L a m alarioteraipiia 1de lla scleros i multipla . - Gli u81i del cloiret · ·ne - Cura dell a 'P!:Lralisii. r~pira~to!l'ia della pallio. mielite in una ca.mera r ·e S'piratcria. - Intossicazi one da as'.Pdrina. - Le iniezionri. di epinefrina. nell'emd1cr ania. - VARIA: I paranoici nella l'ivoluz.ione francese. Nella vita professionale : Medicina social e. - Conoora.i. - Nomiine, pTomozioni ed onoI'ificenze. Nostre corrispondenze : Da Oslo. Notizie diverse. Indice alfabetico per materi e. 1

1

1

I Signori abbonati che non hanno p -3gafo ancora la seconda rata semestrale a com· pimento del proprio abbonamento pel 1930, sono vivamente pregati di farne sollecita rimessa, mediante vaglia postale da farsi riscuotibile presso l'Ufficio Postale 78 - Roma. L' Eo1roRE: LUIGI POZZI, Via Sistin a 14, Roma

Meniento

N. B. Del Vaglia Postale che s'invia devesi conservare il polizzino di ricevuta.

LEZIONI. CLINICA MEDICA DELLA R. UNIV. DI CATANIA diretta dal prof. L. FERRANNINI.

Un caso di sifilide epatica sclero-gommosa. Lezione d el direttore prof. Lu IGI FERRANNINI raccolta da ll 'al'l. int. ALFREDO FERRANNINI. on ha nulla ·di speciale la inalattia di questo infermo; ·i n.a .dal punto di vista pr,atico-diag n osti,co e curativo si presta per tante nozioni ~ con sid erazioni utili. Di Ma .. . Matteo fu Francesco, di anni 48, da C.a tania, cocchiere, ammogli.ato; modico fumatore, discreto bevitore; n ei suoi preced enti l1a di importante qualch e malattia ven erea (due ulcere ritenute semplici ed una blenorragi.a seguìta d a orchite bilater ale), e tre attac-

chi ·di polmonite rispettivamente a 34:, 38 e 45 <11111i. La mog'lie, seinpre .a n a, non h a avuto a lcuna gravidanza. Egli dice che, .solo a lla [i11.e di febbraio scor~ o, cominciò .ad .avvertire, enza una causa apprezzabile, un molesto en o di tension e all 'addome , a ~ tenia prog·ressiva, ed un certo grado di di pne.a; per cui a metà di marzo ha dovuto r l1iedere ricovero in Clinica. E' un uomo , come vedete, in condizioni d i 11utrizione g·eneral e d efi ciente, di costitu zione ... cheletrica normale, con mus ~oli flaccidi e e nte di colorito bruno-pallido, con pannicolo adiposo scarso , con legg·ero col orito itterico ~ pecialn1ente .apprezza]) i} e ull a con g iunti,ra e , u] fr enulo della ling·ua. Agli ing uini e all e a celle si palpano 11umero e linfoahiandole piccole indolenti , po tabili; non se n e palpano invece alle epitroclee. Spicca sopratutto in lui il volu n1 e dell 'addome, ch e non sembra ecces ivo in quest o mo-


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men lo p·ercl1è qual cl1e or a fa è stata praticata u11a IJaracente i di tre litri, per rendervi più agevole l,a palpazione, ed un 'altra paracentesi d i 3500 em e . è stata eseguita due settimane or ·s ono. L 'addome è slargato modic amente ai fian chi , -ma non ha la classica forma batraçiana , inoltre è protuberante in corrispon,d enza ·dell 'epigastrio. La fossetta ombelicale è appian ata ; lungo le pareti late.rali dell 'a,d dom.e si notano r eti venoise sottocutan·ee partico.Jarm en te evidenti n el quadrante superior.e d·estro. Abbian10 cios:ì tutti i segni id i u·n ostacolo al circolo portale, dimostrato anche dai caratt eri ·del liquido, g iallo-citrino limpi·do ed alc.alino , .estratto co-n I.a p1ar.acente.si, •ch ·e so·n o p·r evalentemente i caratteri di un tr.asud.a to per la bassa den sità (1010), lo scarso contenuto albumi11oideo (9 p er mille), la re.azione di Rivalta neg·atiya, quantunque fosse riuscita legg·ermente positiv.a quella di Gan gi e nel se.dim en to vi fo ssero rare cellule en.doteliali di fronte a pochi leu cociti polimorfon~ cleati numer osi linfociti. Il liqt1i.do ancora d-iscr etamente abbonrlante si trov.a tuttora n ell '.açldome, ove con la palpazion e bimanuale si ipercepisoe · b en n etto il sen so del1la fluttuazion e. La IJalpazione su tutto I '.a mbito a·ddomin~le provoca un.a r eazione di ·dolore che l 'infermo accu sa più vivo nella regione epigastrica: e rileva un aum.ento diffu1so ·d i tensia.n e della parete anteriore, subito al .disotto della quale e n el1.a p.a rte superiore de-ll 'addome si r.aggiungono due g·rosse masse ch e non fanno corpo con la parete stessa . Quella di ·d estr.a , fuoriuscen·do dall 'arcata costale , arriva in basso sino all 'unione dei tre quarti superiori co1l qu.a rto inferiore della linea xifo-ombelicale e sulle linee cos to-pubica e costo-iliaca di destr.a oltrep.as&a rispettivamente per 5 e 7 cm. l 'arcata costale: in ·dentro ·ed anteriorm·e nte oltr.e p.a ssa per poco la .·costo-pubica di sinistra, m entre in fuori e posteriorm ente si sente an·cora verso la line.a an golo-scapolare. E ssa ha consistenza in egualn1 ente ·d ur,a - tra il dur.o elastico della parte m e·diana e·d il duro lapideo di altrove - , superfi cie inegua le legg·ermente accidentata più protuberante verso l 'epigastrio , e margini arrotond.ati e frastagli.ati con una profond.a in cisura in corrispondenza quasi della linea costopubic.a .d i destra . Questa m.assa è mobile per effetto ·dei movimenti respiratorii , quindi in alto deve arriv.a re proprio al di.aframm.a , m.a è poco s·postabile· passivamen te; ed .è leggermente dolente alla p·a lpazio·n e . Ha insomma tutti i car atteri del fegato. La massa di sinistra vien · fuori anch' essa dall 1a rcata costale, rr1a ha un volume più modesto , arriva in indentro ed in .avanti alla linea cost o-iliaca ·di sinistra, in fuori ed in.dietro qu.a si all 'angolar e della scapola ed in b.a sso oltrepa sa per 3-4 cm. l 'arcata costale ; ha consist enza duro-elastica uniforme , superficie li-

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sc i:.i, margini arrotondati e senza a1)prezzabili inegu.aglianze: è mobjle per effetto dei movimenti respiratorii ed anche alquanto ~postabi­ le, indolente alla pressione. Ha insomma quasi tutti i caratteri d ella milza. La perc ussione ci assi cur.a meglio ch e si tratta del fegato e della milza, e conferma la p-resenza ··di liquido libero nel cavo a·d1dominale~ I11fatti, a parte quanto si riferisce alle masse suddette, noi possiamo plessimetricamente dividere 1'a d~ome in due zone : una superiore e median.a, .a suono chi,a ro, ed un.a inferiore e laterale a suono ottu·s o; separate· da una linea curv.a a conèavità super101t che nel punto più basso sulla linea tn·e diana taglia quasi a metà la ombelico-pubica e ris.ale p,oi lateralmente.· · Queste ·d ue zon.e si spostano con i cambiam,enti di 1decubito con servando però g·li stessi caratteri. Vi è dunque ancor.a liquido libero e discretamente abbon·dante n el cavo addominale. La percuss ione sulla m.assa .d.e ll 'ipocondrio destro dà suo no ottuso per tutta l '1estensione ·della ·m ass.a stes.s.a ch e p.-0 già descritta, ed ·i ninterrottamente verso 'l 'alto sino al quarto spazio sulle lin,ee 1m argin·o -sternale, para-sternalee·d ·e miclaveare di destra, al quinto spazio sul1'.ascellare anteriore, al settimo sull '.ascellareposteriore : si tratta dunqu e sjcuramente del feg.ato che si spinge più d ell 'ordin.ario ancheverso l'alto. Similmente a sinjstra la nì.a ssa descritta èla milza ingran1dita, la cui aia plessimetrica si ·e stende ininterrottam·e nte d,a ll '·o tta\r.a costola. sull'ascellare posteriore fin oltre l'arcata costale ·e dall '.angolar·e 1d1ella .scapola fin oltre la. costo-iliaca. Questi- tre f.atti culmin.anti - ascite, epatòmegalia., splenqmegalia - · obiettivamente constatati ed incontestabili, caratterizz.ano t1n. processo di epatite cronica, e possiamo anche aggiungere subito di epatite croni ca venosa per l' evidente inceppo del circolo portale di cuì sono sicuri esponenti il m.arezzamento venoso· sulla cute dell 'ad dome e l 'ascitè. Per questì dati noi possiamo fare di.agnosi di « cirrosr epatica v:enosa ipertrofica » (si.a pure per una~ ipertrofia preatrofica) . Ma qui v 'è anche un ittero, ittero cl1e non· 11a a ssolutamente i car.a tteri di quello da ritenzion e, perchè le feci di questo infermo non. sono state m .ai scolorate, acoliche: quin.di trattasi di un ittero pleiocromico ch e non presume ostacoli nelle vie bilia ri. Nell 'urina in un primo tempo abbiamo trov.a to solo bilirubin.a m entre più tardi sono-com·p·a rsi i pigmenti biliari. Trattasi quindi di un ittero pleiocromico ·Orto e meta-pigme11tario. È questo un ittero dissociato perchè nel1' infermo non abbiamo riscontrato nè il prurito n è la bradicardia nè l 'ipotermia , che sono i principali elementi delJ.a classica sindrome d ' into·s s icazione col emica. La ricerca chimica-1,

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IL POLICLINICO

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SEZIONE PRATI CA

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ingro ato e CO Ì pro fond.an1ent.e deformato d.a dei . ali biliari i1elle l1rine n on è tata fatta, perchè è una ricerca laboriosa, difficile, per la un ca1'cino1na, qu esto cai'ci110111a c i .avrebbe qu.al e occorre molto te1npo e qui n on ci pos- dovuto ·dar.e a n che n1eta ta i cach ess ia marasn1a , n1entre n el n o tro infermo t11tto questo ~iam o permettere tanto lus o. La ricerca or.di11aria di Hay con i fio ri di zolfo,, che vo·i co- 111anca, egli è de1)erito i:1erch è m a lato e non è cachettico ed ha be11 ±. 000. 000 di g lobuli r o noscete, e,d è molto comoda, n eanch e è stata fatta perchè è una r eaz ione in fid a, quindi non . i })er cn1c. di a11g.ue. Non si h an 110 tanti globuli rossi, e enia al ler azio11i qu.alitative, in ci saremmo potuti fondare sul suo risultato. una cach·e i.a c.a11cerig·n.a ! Altro dato iii op1)0Il comportam ento dell.a temper.a tura m erita sizione all a dia.g nosi di carcin on1a è d.ato dal qualcr1e c·onsiderazione. Qua11do è solo l 'ittero a·d i11fluire sulla ter- dòlore : il n ostro infermo non si è ma i lag·nato di .a ver avuto ·dolori spontan.ei, ·dol ori mogenes i dell 'organi smo, la ten11Jerat11ra corcontinui , dolori inten si, dolori trafittiv i, ep·li porea si .abbassa; se n el n ostro infermo quei11vece .a ccusa un po' di dolore solo quando sto nou si è avuto sempre, e la temperatura g·li J)alpiamo l 'addome , dol ore ch e è ·dovuto qu.alcl1e volta ha potuto perfino oscill are sul 37°5, dobbian10 ritenere ch e sia in ter,·enut o alla di te11 ione della ca1) ula di Gli_ on ed a J)eriepatite jn1n1a11 cabil e in un i)roce o di ci r(1ual cl1c altro fattore a m odifi carl a in senso . ron1 rario a quanto fa l 'ittero e compensan·d o rosi. La poli11ucleo i (73 %) non è cara LLeristica nd abun.daritiam l ' azion~ ipotern1izzan te deldel c.arc inom.a J) ÌÙ cl1 e non sia di qu alsias i l 'ittero. Al fatto ch e il n o tro infer1no non h a ]Jre- c irro. i e1)a ti ca, con1e l10 dimostrato pareccl1i senlato il classico prurito n on dovete dar e in1- anni f.a. Il so J)e lto di carcino111a clunque i1 on 11a alportanz.a , ricord.atevi ch e trattas i di u11 sinto· ma subiettivo e co1npr e11derete com e que to cun erio foI1da111 en to. For e sarebbe stato più log·ico sos pettare dato, speci.almente in un ittero leggero corne una c irro i splenica, il morbo di Bant i, g·iacquello del n ostro a111111ala to, varii da soggetto ch è }Jarecch i .an1mettono ch e la splen omegali.a a soggetto secondo il temperamento. Con tutto J)rimitiva di Banti IJOssa J)Ure accom1)agnar si questo non voglio dirvi ch e qui vi è un ittero con cirro i biJj.are e mi ta del fegato oltre ch e t'OmJ)] eto. Il certo è questo: ch e tr.attasi di un ittero <Clovuto ad i·1Jer1Jroduzione di bile o. sia con c irrosi ve~1 osa. Ma c i n1anca qui la caratad uno ·s tato .d 'irritazione della cellul a epati- teristi ca sindrome en1a tolog· ica, la tri ade (li ca : ciò val quanto ammettere ch e anch e la cel- Senator con diminuzione dei globuli ro si, dr· glob uli bia11chi e del t asso emoglobin ico, men lula ep.a tica è alterata. tre n el no tro ca o solo la leucopenia (±000 leuSaremmo così portati acl amm ettere . p11re cociti) pt1ò .avere ·in11)orta11za g·iacch è lJ~a diuna cirros i ip•e rtrofic.a biliare tip,o H.a not, m enminu zione · di g·lobuli rossi a ±.000.000 ]) UÒ tre prima abbiamo dimostrato l 'esi tenza di · averla qu.al i.asi malato. un.a cirrosi venos.a: noi possiamo attribuire beI\1a ricordiamoc i ch e qui la r eaz ione di '~as­ 11iss imo l 'ipertro fi a del fegato con l 'ittero alla f'e rmann è riuscita po itiva. biliare, e tutti gli altri sin1omi alla circirrosi Voi sapete , cl1e io son dell 'iclea che a ll e • rosi venosa . ricerch e di laboratori9, an ch e qu.a ndo sono fatA questo punto la diagnosi clinica, senza te a cc uratamente , non bi ogna dare inai un tener conto dell '.an.a mnesi, è di « cirrosi epati- valore assoluto quan.do n on con cordano con i ra venosa e cirrosi epat ica ipertro fica biliare » fatti clinic i; ma se n oi non vog·l iamo accettare ossia di un.a forma mj sta di cirrosi. , d.ati cl1e ci ''engono .dal lµbor.ato ri o dobbiamo E veniamo alla diag·nos i ·di natura. An ch e aViere rperò degli elementi per s,ralutarli, non a non tener conto d·ei dubbii dell 'anamnesi, possi.arno r espingerl i senz '.altro. Noi non ab<1ui . ta il fatto ch·e la r eazion·e W .asserm.ann l.a biamo n el nostro ca o n1ol ivi per in fj r1nare c1ualc era riuscita n ega tiva il 15 m.arzo, è ri11il \ alore di una reaz io11e d i 'ì\1a scrm ann posisci ta poi positiva il 25 dello stesso 111ese dO])O tiva; infatti , quest 'infermo .n on è .a ffetto da riattivaz ione. La sifilide, dunqu e è 11iù ch e un saturnismo e n eanch e d.a m alaria, d11e condi"-Ospetto nel n o tro i·n fermo , tanto più ch e essa zi_oni ch e possono far apparire positiva la r ea. i1el periodo terzi.a ria non ri sparmia 111ai il fe- zion e di Wa serm.ann anche senza ch e vi sia g.ato, per il qual e ha quas i direi una predile- infezione lu etica. Dobbiamo dunque a ccettare zione, e percb è forse I.a m.ag-g·iora11za delle cirin tutto il suo valore la positività d i questa rosi epatich e è di natura sifilitica. reazione, e ritenere ch e il nostro infermo è iNel caso no tro non po iamo i11 })roposito filiti co . ~are alcun valore al dato an amnestico negaEd ora , ha potuto dare la sifilide Ja sindrot 1\io dell 'infermo ch·e esclud.e di a' ;ere avuta 1.a n1e ch e presenta que t'infermo? enza d1ibbio. ~ j,filiclc: egli anche fa risalire l'in iz io ·d-ell 'atVedian10 ora se ]a lue ci sp iega gl i altri fa I ti lual e n1a la ttia .alJ.a fin e d el m ese di febbraio ch e .abbian10 o... crvato. u: s . . e ne uno può credergli che quaranta Voi ricordate ch e dai ri ultati degli e ami di g1orn1 fa q11esto fegato fosse an cora sano ! labo ratorio il li n11i do e~tr::itto ron 1.::. T)::tr~rPn­ Alcuni di loro hanno sospettato u n carci notesi ha quasi tutti i caratteri di un trasudato, n1a epatico. Se questo feg.ato fo se stato così 1 11 ~ [ln ch c qual cl1e ca r.a ttcre di e ~ ltdato; in_1

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iL POLICLI NI CO

fa i li la r eazion e

di Gar1g·i è tata d eboln1cnle po itiva ed · il reperto citolog·ico è più ,da e u dato cl1e da tr.a sudato. Qu e~ to i1on è avv·enuto, com e .a l solito , d opo i)ar ecch ie pa.racen tesi ch e abbiano potuto in tradurre n eil peritoneo g.ermi ·d'infezione: n1a i è trovato fin d a prin cipio come con corso d i un processo infiammat orio cr onico lieve cl1e qui a nient 'altro può attribuir i ch e non sia l a ifi}ide. La lue è 1'altro [attore cl1e .agisce ull e oscillaz.ioni t er1nicl1e di que to infermo in sen o opJ)O to all 'ittero. Infat ti tan to la ifilide epatica qu.anto l a 1si filide visoer.ale ·d ànno sp esso un lieve aumento d el la t emperatura co!'lpor e.a, insomma u11a febbricola (e chi sa quante febbricole sono di natura l uetica l), in un d eterminato periodo dell 'infezione e propriamenle qu.a11do si }1a il d isfa cimento ·d ei prodotti sifi liti ci. Voi infat t i sapete anch e ch e durante la cura specifi ca s i h.a un l ieve aumento d el la t emperatura apipunt o p erch è i 1ned·icamenl i producono di sfac imen to d el prodotto sifiliti co. Ora se noi togliamo all'aun1ento di temperatur.a dovuta a ll a lue, l 'ipotern1i.a prodoL La ·d.all ' i'ltero, abbian10 la curva t ernìica cl1e pre enta \ qu est 'i11fermo . Ch e forma di e1Jatite luetica è questa il. Anatomo-p.a t ologic.am ente si disting uono tre form e: 1) sclerosa od interstizi a le; '2) g·o1nmo a · 3) mi sta (scl ero-g·ommosa). Queste tre for.n1e sono di tin g· uibili non solo anaton10-paLol ogicamentc m .a ancl1e clinica111ente e corrispond on o p erfettam ente a lla form a infiltrata, n odulare e mista (can cro-cirro i) d el fegato . . La forma scl erotica 0 d interstiziale è c aratterizzata d .a i nfiltrazione di tutto il feg.ato ch e si mostra quindi. molto ing·randito o poco o niente d efor1nato. ln que t a fo rma ed in qu ella mista , essendo inficiato tutto l'or gan o e non r est ando qt1ind i ch e poco ·o niente t e sut o epatico ft1nz iona n te, s i h ann o t11tti i s inton1i d ell 'in u[ficie11za epa ti ca . Invece qu ando 1rattasi di t1na le ion e a b bnsla11za circoscritta , con1e l o è ]a gomma, n o11 è fa cile aver e sintom i d 'insuffj cienza epat ica , perch è n orm.a lm ente la quantità di parenchim a epatico è su perior e ai bisog·11i. d ell 'orga11is mo , e se una })art e non funziona o mal funzion a p er effetto d ella le ion e, quel ch e r i1na11e ano basta ad a sicurar c una fu nzi one c11ntica u f ficien t e. Or.a quest o lJazien te present.a ~si cur.a n1en ·1 c l1na di funz ione ureogen etica, infatti n el] 'esan1e pr.atica to il 28 marzo u. s . .abbiamo ricontrato il 28 %o di urea .p er soli 400 eme. di urina, il ch e fa appena grammi 11 ,2 di u rea per 2± ore, quantità assolu tamen te d e fi c ienle in confronto ·dell 'alin1·entazion e quasi e clusi.·v an1ent e latt ea cl1 e egl i fa. Inoltre, e p er quant o JJO a ,,al ere, ]a l1ro,ra d ell a somministr a zion e di 6 a r. di acetato di ammonio h a f.a tto radclo1)11iare nelle urine l 'a1nmoniaca ch e il ren e non 11a po111to trasformar P in urea. 1

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Del la le ·ion e dell.a fu11zion e biligen etica ho g·ià d et to. La fu11zione glicogen etic.a n on ap1Jare intacc.ata. Voi ricord.a te che , qu.ando a prorposito di u n .al tro infermo, abbi.amo discu sso le varie prove ·di funzion.a lità epatica, vi dissi come la prova d ella glicosuria alimen tare per stu.diarc la fu11ziona-lità epatica non 11a alcun valore se riesce positiva. Inf.atti il riscontrare zu ccl1ero r1elle urin·e, dopo a ' rerne a bbonda11teni.ente dato per bocca, n on è indice sic11ro eh.e è leso il f eg·ato , n1.a bensì ch e è leso in qu.a l che punto 11 complesso sisten1.a di org.an i a,dde tto a ll 'asorbirriento e a lla trasformazion.e d egli i.drati di carbonio. Occorrer ebb,e in tali c asi , se mai , dimos trare ch e tu Lto il si t ema di or g·ani d est inat o .alla trasfor1nazione clegli idra ti di carb on io è sano eccettuata l a cellula epatica. Nel n ostro infer1110 dopo la somministr.azi.0 ne di 150 g·r. di n1i ele n on abbi.a1110 avuto g·licos uria al i111entare quindi possia1no r iten ere ch e il comple ... o di org.a11i adibito alla trasform azio11e d eg·li zu ccl1eri fun zic n a b en e sia pure con qu.a lcl1e upplen za funzional e n-e i rapporti con qualch e punto non i)erfettamente integro. An ch e l 'ol iguria , Tene e cuore integri , è seg·n·o in·dubbio di lesa funzi..on.a lità d1el feg.at o , come tante ' 'olte h o ·detto; e il n ostro malato , l) Ur essen·d o a di eta lattea, n on fa più di m ·ezzo litro d 'uri11a a l g·iorn o. Ma qu·e l ch e è ancora più ic uro indioe di insuffic ienza epatica qui r l 'urobilinu.r ia , la q ·u ale ·dimostra ch e il fegato i1on arri,Ta più a trasfor1111.ar e la qu.an t ità di urobilin.a ch e g·li perviene d.a]l ' intestino. No i ])OS._ iam o esser e sicuri percjò cl1 e il proces. o 111or. boso ha i11v.aso tutto j] feg-.ato , ch e la sifilide non vi h a })rodotto una lesion e localizzata com e può es er e la g·on1n1a ma ch·e vi 11a jndotta t1n 'alterazione diffusa sotto forma sclerotica od i11ter tizial e oppure sclera-gommo a o m.isia. Qui I.a d eforn1azione ·d e] fegato ·e le acci.dentalità ·d ella su a 1sup·erfic ie fanno cr edere più: ad un.a 1form.a scl ero-.g·om n1osa. Cosa avverrà ·di qu e ~ L 'infern10 ? Qu.a ndo l ln fegato è così profon·d a1rlente alterato· con solch i e·d irregolarità tanto da avvicin arsi a l fegat o lobato , q uan·do c io è la ·p rolif.erazionc e la retr.azione conn·etLivale .alterano così profondam·ente il feg·at o, noi non possia mo assolu tamente sper are ch e dall e n o tre cure s i abbia 11n.a restitiitio· ad integru1n , ossia la r esurrezione di un m orto . oi possiamo sp er are con i n ostri n1ezzi t er.apet1tici di gar entire il fegato da un 11lteriore IJr orrr e ~o d ella le ione, di cl ife11der e c ioè il t essuto epatico ch e non è stato a n cor a le o o cl1e è appena intaccato , m a non rpossi.amo .a ssolutame11te fare r egr edire i] J)rocesso. Noi pos iamo c ioè al ma·ssimo l)r o11or ci di arre tare il processo. Teniamo J)r ese11te però ch e molte volte la c irrosi comunque prodotta , continua a progredire .an ch e se viene (l cc. $arne la cau sa. Il n ostro infermo quindi d eve fare la cura ~ 11ecifi ca (ar sen obenzol i , l1i sm11t o, m ercuri o . ..) 1

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n el n1odo ch e voi già conoscete m a cqn sper an ze a ssai limitate, sen za troppe illusioni ed an cl1e non sen za ·difficoltà. Voi sapete cl1e le c ure specifich e, ed . in particolar m od o la cura rner curi.ale, ri escono ·d eb ilitanti , p er cui n oi con temporaneam ente a d esse consig l iam o· sem })re llll·a ipera limentaz ion e. Ora se noi inten~ifi ch iamo l 'a lim en tazion e n el nostro infermo, il f.egato cosa far à? Questo feg.ato che ·n on è sufficiente n ep pure per il lavoro mite r ich iestog ìi d.a li '.al i m en tazi one prevalen tem ente I.a ttea dell 'in fermo d eg·ente a l etto , com e si comporterà se n oi g·li chied er emo un '.a ttiv ità n1agg·ior e ? Con tutta probabilità v·edremo cresceTC i sintom i d 'insufficien z.a ep.atica , quindi. d ovremo fare la cura pecifica in con.dizioni assoluta m ente favorevoli. Non potrem o n eppur far e, come d e ider er em m o , una cu ra specifi ca inten siva (in iez ioni en.dovenose d i prepar a ti ar~enob enzo l ic i o bi mutici ·e frizi oni m er curiali) n on solo p er questo , m .a a n ch e i)erch è i farm ac i p ecifici ono t ut:t '.alt r o ch e ·indiffe~enti p er la cellula epatica san a, fi gu r iamoci p·er un.a cel lul a eipati.ca .g·ià les.a! Ten en·do c onto ·di tutto rru·e . . to noi qui d obbiam o ag·ir e con molta cir00s1Jezion e e far e u na cura specifi ca n on molto int ensa ed a ltern.a r l.a a p·eriodi di riiposo. (:om e voi sape te u na d elle fu n zio11i più iml)Ort anti .d el fegato è q ue] J.a antitossic a, cioè di tra tten ere i p rodotti tos ici ·e d i trasformarli in pro dotti n on tossici, q uin di n el n ostr o infern1 0 d obb ia m o cer care d i n on intr odl1rre tossici , d i farne sviluppar e dag.li a1in1en ti in tr odo tti la minore q uan tità possibil e ed in fine di eli1n in.a rli r.a J)i·damentc e con1pletam en te. Qt1i11di non intro,du r r e g·li alimen ti ricch i d i <llbumi noidi , e sali ·di lJotassio . l·n q uesto ca o I 'a limentazion e d eve ·e& er:e sempiice, prevalentem ente latte.a, rna in ten,di.amoci n on esclusiv.an1ente lattea perchè sar ebbe assolutam ·e nte insuffi ciente. I o far ei così: .alterner ei brevi periodi di solo la Lte , con a ltri egual1nente brev i di alimentaz ion e m ista con la tte. È o·p portun o ch e il p assaggio fra un p erio·do e I 'altro a,,_ ·ven ga g·ra d,a tam ente face11do m .a no m ,an o cre~cere o diminuire la q11antità d i latte e corrispett iva m en te d im i11uire e cr escer e g·li altri a lim enti. E que ti al tri alin1 en ti dovr ebber o e sere pri n c ipalm ente i latticini freschi (escl t1d endo quelli ferrr1entati), i farinacei , i vegct ~li verdi (e eludendo quelli ricch i di pota s10 com e g·li a IJa ragi, g li spinaci , l 'acetosella .. . ) . Proibiren1 0 eviden tem ente gl i alcoolici, le spezie, gl i aron1i, le salse picca n t i,. .. Contemporan eam ente .aiuter emo tu tte le funzioni ·d ~1 1 'ap1para to d jger entè e q u indi , a seconda d ei b 1sog·ni·, som1ninistrer em o a ci do cloridrico ferme11ti la ttici .. . È an cl1e opportun o .a gevol ar~e l 'eli minazione d ei r esidui in ie tina li , d a to ch e la stasi fecale sarebbe d a nn o ~ a : quind i son1ministrer em o sistematicam ente dei la sativi ' e con sig~' ]ier en10 nn pur~ante alino d opo la dieta mi sta, ia per . p ulire l 'inte tin o , sia per f.a,rorire l 'elin1 in az10 11 r del liquid o 71er iton eale. 1

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SEZl ONE PRAT I C.-\

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La par acentesi si d ovr à p r.a ticar e solo qu.a ndo ve ne sar à assolu to bisogn o, come n el caso ch e s' inten sifichi la di pnea, ch e a umen ti l 'ostacolo alla circolazione, e ciò per ch è quanto p iù si svuota l 'addome p iù si riform a il l iquido e questo contien e il 9 % o di a lbum ina ch e vien e sottr.a tta .all 'org·.a ni sm o, per il qua l e così una par acen tesi e quiva le a d u11 salasso, ch e non è proprio indica lo Jlel' un org.,an i m o così deperito. Si so.g·lion o som rn in ist r ar e diuretici ag·li i·dropi ci ·p er s.n1.ail tirn·e i v.er s.am enti liqui di. No11 capisco ch e vantaggio c i sia a sfer zar e il r en e quando inv·ece è m .al ato il fegato ed il r en e fa il su o d o,rer e (e n el n ost ro inferm o cacci.a u r ina co n d en sità di 1024- 1028 sen z'albumin.a e senza elem en t i r enali); ar ebbe ...lo stesso . ch e pig liarsela col e.avallo qua 11do è il cocch iere ch e non sa fa r e il uo ·d overe. Se si Vl10J d ar e u n d iuret ico b i ognerebbe per lo ineno sceglierlo tr a quell i cl1e ag i con o sul feg·ato com e i prep.a r.a ti i11 ercuria li , ch e .avr ebb er o anche 1' indicaz ione etiolog ica cui h o g·i \ .accenn,a to .

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Epicrisi. L 'an1mala1o n on h a tr.a,tto alc·u n van tagg·io d.al la cura s-1)ec ifi ca a ttu.ata, è .a n d at o peg·g·ior ando, e d è m orto il 13 aprile con sindrom @ ,d ' insuffi cien za eJ)·atica . All 'au topsia si è trovato : se i lit r i di l icruid o · 11el lJer iton eo; il fe.g·ato en orn1em ente .aumentalo ·di \rolun1e (cir ca tre volte il n ormale) p r esent.ante alla superfi cie <li tao·lio le car at ter iLi cl1e d i una cirr osi a o·randi n od i con zon e J)lÙ .a111pie d i colorito g·i.all o-ro eo m olli e paslose, evid e11tem ente protundenti an ch e alla u perficie ,dell ' org.an o; il p.a ncr eas indurito con eg·ni di cir r osi; la m ilza aun1 entata d i volume e di con sistenz.a duta con i per p r oduzion e con 11ettival e. All ' esam e m icroscopico il f.eg·ato, oltr e le note d ella cirrosi ati p ica JJr esentav.a cc qualch e :a spetto Ch·e f.a so pet tar,e la lu e n ,· la milza d av.a il r e1)erto d ella s.plenomeg.,alia d ella cirrosi ep·a tica , ed il pa11creas qu ello rl el1.a cirrosj pan cr eatica, 1

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Ricordiamo l'Inte r essa nte volum e del oott. CIUSEPPE CIORDANO Medico negJJi OapedaJi Riunit i di Roma .

ba sifilide del midollo spinale . SOl\f !YIARIO IN RJASSUNTb . PARTE CENERALE : Cap . I. Intro d u zion e, p ag. 1 a 6. - Ca i>. II. Eti ologia, pa.g. 7 a 22. - Cap . III. Cenn i a in a tomo-fisiol ogici, p a g. 23 a 32. Oap . IV. Pato· genes i, pag. 33 a 44. - Cap. V. A n a t omi a P a tologica, pag. 45 a 82. - Cap . VI. c e nni Se m e io log ici e Fis iolog ici, pa g. 83 a 92. Cap. VII. Sin t om ato log ia, p ag. 93 a 120. Ca.p . VIII. Diagnos i, pag. 121 a 148. Oap. IX. Evoluzion e, de corso e prognosi, pag. 149 .a 150. - Cap. X . Terap ia , p ag. 151 a 158. - Cap Xl. Sifilide eredit a r ia d e l mid o llo s pinale, p n g . 159 a 171. PARTE SP EC IALE : Ca c: o pri mo !pe rson a le), pag. 172 a 192. Altri c as i c l in i c i, p ag. 193 a 218. ·- cono!u s ioni , pag. 219 a 220. - ~ Bibliogra fia, pa.g . 221 a 225. Un volum e in-8° di pagi ne 229. Prezw L . 2 5 .più le si.ese 1)0Sta1i d i SJ>edimone. Per i n oet-ri a bbonati sole TJ. 2 2, 7 5 i n por to frane(\

Inviare Vagli a a ll'editore J,urnr POZZI Post ale S uccursa le d iciotto - RO:\fA.

- Ufficio

'


1278

IL POLICLINICO

NOTE E CONTRIBUTI.

[ ÀNNO

XXX \111 , Nu:v1 . 35]

r endendo più agevole e più rapida la guarigion e. Esso r appr e enter ebbe il m etodo ideale di Istituto di Clinica Chirurgica della R. Università di Roma cura, quello ch e si dovrebbé _ attende r e dall a di retta dal prof. RoBERTO ALESSANDRI. vaccinoterapia e dall 'autoem oterapia , ma ch e 1110110 spesso non si ottiene. A questo scopo Cont1·ibnto clinico alla cura delle id1·oso- h o scelto fra i m edican1enti quello ch e nli d e adeniti mediante aspirazione e iniezione se la sicurezza di accoppi.are un a lto potere di una sostanza, medicamentosa. battericida , a lla massima innocuità verso le celDott. V ENANzro Lozz1 , a sistente. lule ·d ei tessuti . Esso è ra ppresentato d.a l Rivan·oil·o « H·o1e·eh st », ch e j 1 Morg·h e·n·roth , Schn1i tSé111brer ebbe superfluo scr ivere anch e una zer, Rosemb erg, Rosen stain, I\..l.ap, H artel ed J)Ìccol.a n ota su tin argom ent~ di così lim itata a ltri hanno dimostrato , attraverso numerose .importanza, se l 'esperienza n on avesse di mo- osservazioni , possedere- gran·dissin1e proprietà .. trato .abb.astanza suffi cientemente, già d.a mol- battericide verso i germi (specialmente) piogeto tempo, come la terapia in questo campo abni , annidati n el tessuto v ivente, unite a l minibia frequenti in ucces i. Succed e s1)es o così, mo poter e 1lesivo verso i te su ti dell 'organisn10. in inoll i imi can1pi della scienza, ch e l e co e Il Rivanolo è un antisettico derivato dalla i1iù comuni vengan o trascurate spes o, opra- acridina, ed è precisamente un cc lattato di tutto n ell 'inseg·n an1e11to a i giovani m edici, per 2etossi- 6-9dian1inoacridina » : si p r esen ta sotto cui questi inco11tra no le prime difficoltà proforn1a di IJolvere gialla, fjnemente crista1lin·a , re io11a li appu11to sugli argomen t i più comuni. $Olubile in acqu.a c.ald.a. flo cr edulo IJert.an to ch e l 'arg·om ento n on E sso è s tato largamente u sato in Germania fo s e ·d el tutto privo di un certo interesse prae in Ru sia e·d or.a .an ch e in Itali a, n elle su pti co, ·d.ata I.a fr equen za d ella lesione e d.a ti i I)Urazion i da cocchi piogeni , con ottimo risuJ. in·c1odi i1on troppo e fficaci di cura u sati fin tat0. E ' stato u sato in oltre per la profilassi e e.i u i dal la m .ag·g·ior·anz.a d ei n1edici . di -infezione delle ferite, i1er l 'antisepsi profonQ I11faLli, l 'idrosoade11ite curata con il n1etodo d.a , n1ediante iniezio11e n eg·l i ascessi caldi, a ncon1u11e ·delle ap1)lic.azioni caldo-umide, o im- tra ce , m astiti. forun coli , fl emmoni. Non h a 1)accl1i a11 tisettic i, fino al rammollimento d ei az ioni secon·d.arie danno e, e non produce ch e Itoduli flogi st ici, eg·uìto da incisione e d re- una lieve irritazione locale; la sua _tossicità è 11aggio, ricl1ied e un n otevole lasso di tempo mi.11 ima . Es o ' 'ien e u sato in soluzioni all 'u1101Jrin1a cl1e il n1.alato possa g·uarire; e, data poi tlu e per cento , e queste oluzioni son o quelle la . . ed e prediletta nelle r eg·ioni ascellari, la fr e ~ ch e m eglio corrispondono n ella pratica, spec ie que11za delle recidi,re, le con.dizioni socia li dei iJer le in iezioni in tessuti già infetti . Quan.d o paz jenti più frequ entemente colpiti, n e d eriva si d eve infiltrare un tessu to infetto , per no11 un lung·o periodo di in.abilità a l l.avoro. provocare doler.e , vien e usata una soluzione di Nè i vacc ini , au tovaccini , s ieri , autoemote- riv.a nolo .a ll'l %o col 0,50 % di novocain.a. r a·pia 11anno un in flu sso d ecisivo sul decorso Tali soluzioni rispondon o · m .agnificamer1te ·d ell 'affezione, sì da d etermi11 are un sen sibile anch e per la cura di l infoa·d eniti rammollite accorcian1ento d el te111po ·d i g u.a rig ione. Così ·di origin e speci fica con infezione mista, specie pure d e\re dirsi d ella Roen tgenterapia, da a lcu- n el collo. 11i t entata. Aspi ran·do il contenut o di una cavità a scesL ' idr o ~ oa d en i 'le delle r egioni a cell ari, per la suale, i.n cui 2-3 g iorni prin1a era stata inietfac ilità di dare r ecidive multiple per inocula- tata una soluzion e di ri,ran olo, i p uò notare z ion e ·diretta d elle ghiandol e sudoripare vicin e in un preparato per trisc io com e siano scomal focola io primitivo , diventa pe o un.a af- lJarse tutte le forme di coccl1i piogeni, e com e fezion e lunga -e fastidio-sa, ch e obb l io·a i })amolto spesso, in pari tempo, l e colture restin o J. ienti a frequentare lungam ·en te g li ambulato- sterili. L'esam e batteriologico culturale è stato i ·i cl1iru r g·ici. La cau sa d elle r ecidive è, come fatto in 6 D O· tri pazi1enti , ment.ne n1e gli .altri Ca. i è d etto, l 'in o.cul.azi one diretta d e]] e ghia11do- si , in cui si era estratto pus, si è praticato u11 l e sudoripare, p er m ezzo d el p u s ch e si versa semplice esam e batterioscopico. . fu ori ·d a i focolai g ià aperti e ch e contribuisce Si è n otato ch e sempre erano presenti i sta:\ n1antenere in sito per ennem ente l ' infezion e; filo cocchi piogeni n el pus estratto prima de]~ i co1n pren·d e perc iò come un 1netodo, ch e riu1'inizio de ll a cura , m entre scomparivano co. ci .. e a sterilizzare r apidan1ente i fo colai puru- st.antemente d opo 3-4 giorn i d alla inoculazion e l enti , enza produrre d el le le ioni econda r ie, d el rivanolo . ~a i1111)ed ire così la infezion e di nuove g h ianIl metodo di c ura d a m e seguìto per l 'jdro(1olc :u doripare, porterebbe un migli or amen to soadenite è stato sem1)li c i... s i1110. tabilita la tlon inclifferente i1ella ct1ra di qu e ta affez ione, di ag·no. i e ro n, tn1nta 1'c"i . lenza di l l il focolaio ...


TANNO XXXVII, XuM. 35]

di rammollin1 ento , si aspira con un ago di medio calibro il pus, quindi ·i inietta n ella cavità ascessuale una certa quantità di soluzione sempli ce di rivanolo all ' l-2 %0, corri pon~de nte, presso a poco, alla m età d el volume del pus .aspirato. Non si a vverte ch e un lieve dolore. La parte viene protetta con un piccolo tamponcino e si lascia in riposo per 2-4 giorni. Poi si prooe·de ad una secon da a ·p irazione 1

NO

E tà

-d' ordi n e

1279

SEZI ONE PRA.TICA

la to affetto

Profess·on e

e·d ini ezio n·e : .e questo p1er 2-3 vol te fi·n o·.a comparsa di ogni segno infiamn1atorio. Ciò avviene in m edi.a tra I.a IX-XV gjornata di cura. Può succedere che, qual cl1e giorno µrin1a d ella guarigione, si verificl1i un.a scarsissi111a fu oriuscita di liquido ematico-p·u rulento attraverso il foro prodotto d.all ' ultima aspirazione : ma tale gemizio si esauri ce rapidamente, in qualch e or.a, ·e no11 h a nes una irn portanza. 1

1

Presen za Iniz; o "' N u mero I ntervallo del cti fra e qua nti tà male ini e zioni iniezioni. di pus giorni

Sinistro

5

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destro sinistro

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1 eme. 1 1/ 9 eme.

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-

1280

lL

POLICLINICO

Qua11do ci Lroviamo di fron te ad un nodulo n o n ra1nmollito, esso vien e, con un sottile ago , infiltrato uniformem ente, sia n el centro ch e alla ·1Jeriferia , con una pi ccolissima quantità d ella ol uz ione di rivanolo col m ezzo p er cento di novocaina. In qu est ' ultimo caso assistiamo all a ri oluzione ·d e] .proeesso çon una rapid i1 h a n cora n1aggiore ch e n on n el caso precedente. Infatti i fenomeni flogistici , il dolore , regr edivan o r a1)idam ente g·ià verso la III, p er scomparire d el tutto ver so l.a VII-X giornata. Questi ri ul tati , ch e mi sembrava.no sorprend enti qu.a.n.d o cominci.ai ad applicare questo m etodo di cura, non mi ·m erayigliarono più, in seguito , e divennero a bitu.ali e normali in tutti i casi cura ti così. Essendo capitati casi d 'idroso.ad eniti bilaterali , es_i mi .servirono. corn o t ermini ·di confronto p er la dimostrazione d ell'effi cacia d el m etodo , esegu endo a destra la cura con i comu11i metodi, m entre all 'altro lato se.g uii l a • mia cura. T risulta Li , i1ei due lati , furono compl etam ente differ en ti : .le lesioni , trattate coll'ago- ... pu11tura ed i till az ~ on e di rivanol o, g uarivano in un temJ)O ·di g ran lunga infe r iore a quell o occorrente per .].a g11arig ione ·d ell e lesio ni di con troll o. . . . Ri.assu1no brevcrne11te le m1 e osse rva z1on1 n el I.a tab e11.a s urri })O r·~ a ta.

[.\ xNo XX\. \ "II , Nul\lr. 35)

dieci, d odici g iorni , al po t o d el fo colaio flog istico, n on rima n e ch e 11n piccolo nodul etto duro cica triziale, affatto indolente. Il t empo richiesto p er J.a g uarigione, dal1'inizio d ell a cura , varia da 7 a 18 giorni> co lla m edi a di 12 giorn i, t empo di gran lunga inferi ore a quello richiesto per la guarigione d ei casi trattati con i comuni m ezzi . I casi di controllo, curati con i metodi ordinari , richi ed evan o p·er la gu.arigione, in media, una tron tina di o·iorn i : ossia un t empo quasi tre volte m aggior e . Concluden.do , si può d ire ch e, il metodo seg uìto n ell.a cu·r .a d1ell 'idroso.a d·enite, 1per l.a fa cilità e innocuità di appli cazione, rapidità di g u.arig ione, e m an c.anza di r ecidive, apporta un notevole ' 'antaggio ai ·pazienti , per cui è a11g urabil r ch e subi ca una magg iore diffu. s1one.

RIASSU·NTO. L '1\. proponie com e n11etodo . di cura d.e]l 'i<l.ro oadenite, l 'a.sp1irazion·e ·d el pus, 1e iniezione di un.a solu.z ion.e 1di Riv.anol.o al 1 ·p er mille, ripetuta 2-3 volte . Riferi sce i ri ultati di 28 o erv.azioni , ch e ta.n no a dimo ti~ane l'·effi cacia ·d el m ie to·d o. 1

1

OSSERVAZIONI CLINICHE. Arcispedale di Santa Maria Nuova - Turno Chirurgico

CONCLUSIONI.

d ir etto dal Prof. OscAR MARCHETTI , chir. prim~

Da ll a r apida esposizione d elle osservazioni clinich e, .. i ve·d e subito come il m etodo di cura d a in e eguìio ~bbia con.d otto empre a lla guari g ione d ei fo col a i di idrosoadeniti in un tempo assai breve. I risultali c on co1~di e p r e och è costanti ott enuti p ern1ettono p er ciò ·di trarre delle d edt1zion i .abbast anza precise. Dei 28 casi di idrosoa d enite da m e trattati , 4- solam ente n on er.ano an cora r ammolliti , n1e11tre dag·li a ltri 24 si es tra se }-)llS con preenza d ello La fi] ococro ])lOO'eno. In sei ca i, d al pu estratto la prima volta fu coltiv.a to lo stafil ococco, ch e non si colti,rò più d alla ecrezion.e estratta alla II-III aspirazione; n eO'l i a ltri casi, a l emplice e ame b at teri o copiro i con statò co mparsa dei cocchi a ll a II-III .aspirazione . Il 111e todo è semplic i i1n o, alla portata cl '1 qu.a l ia i m edico pratico , non r ichiede 11u · ' di $r)ec ia le, 11on è co" to o, i1on è fa t idioso ed è qua i in dolore. I n oduli di idrosoa d eni1 <'. otto l 'azio11 e d cl ri,ra11ol o, ubiscono un deci o ca111bi amento, n el en o ch e i fatti flog i"' ti c i r cgr ecli .. cono r<"tpi·dam en te, per scomparire d c l lt1 lto i11 breYe t e1npo. pe o dopo

Su di un caso di ischialgia sintomatica • di frattura indiretta di un'apofisi trasve1·sa della V vertebra lombare. ,

.

Dott. R oMANELLO MANNINI, assislente. Lo tudio d elle fr.a tture isolate d elle apofisi trasverse è stato g ià ampiamente fatto e·d in qu1e ti ultimi tempi speci.alm ente, div.er si AA. i sono inter essati dell'argom ento portan·do a r,o.n Lributo la r)er sonaJ.e casuistica. Perciò mi limito soltanto a ricordare come la presenza di queste lesioni si sia r esa sempre più manifesta successivamente all 'impieg·o d ella radiog·.r afia. Infatti i r.ari oasi , p er prjmi 1d1e oritti sul fini.-Pe d el sec. xix, non furon o a ltro ch e r ep erti di n·ecroscopie (l\.althoener e Th.ammen ) o con tatazi oni operatorie (Gostynski) . Tutti gli altri casi riferiti in seguito venn ero dimostrati ra·diograficam ente. Ma se giu tamente l 'esam e r.a diog r;a fico ci ha forniti ·di un potente m ezzo d ' indagine diagnostica per questo tipo di leione sch el etri ca , tuttavia stimo cosa sommam ente util1e conoscere la pec uli.are, a volte assai varia si11to1nato.l ogia clinica, affinch è, ri chia111ata l 'at ten zion e u1l 'eventuale po sibilità di 0

1


[ ANNO

XXXVII, NuM. 35]

1281

SEZIONE PRA1'I CA

tira tal e le ione, si pos~a tempestivan1 ente ri-

chi edern e l 'esame radiografico a fin e di confermarn e l 'esistenza, stabilire l'entità e la c ura. La r el.ativa frequenza con cui tali fratture vengono da noi con tatate fa logicamente pensare come la scarsezz.a d ei casi osservati in pratica ,d ebba dipen·d ere più che da una reale rarità clinica piuttosto d.a una poco diffusa, conoscenza delle modalità patog·eneticl1e e sintom.a tologiche di queste lesioni. Infatti qu·este n ell 'enorme maggioranza dei casi vengono diag.no ticate come siem·plici contusioni lombari , c ome ematomi muscolari, come lombaggini traumatich e, mentre in a ltri casi ancora i1on si è esitato perfino a sospettare di una calcolosi ren.a le, di un.a .a ppen·dicite, di un.a spon·dilite. Per queste brevi con siderazioni, ed allo scopo di richia mare sempre più I '.a ttenzione sull 'essenza di queste lesioni, ch e grande attinenza possono avere con l 'infortunistica, ri~erisco un caso capitato alla mia osservazione ch e oltre a pr·esentare qu.alch·e parti col.ari tà sintomatologica di .u n certo interesse rispetto agli .a ltri, poteva, per le proprie mo·dalità di d etermjnazione, essere misconosciuto. Riferisco il .caso. H. G. fu MassimiJ ia110, (li a1111i 45, op erajo , a bitante a Ses.to Fiorc11.ti110. Nt1lla di particolare ~si s le n ell 'anamnesi re1no ta. La madre inorì j11 t ard a età per t1n n eoplasma addomi11ale, mentre il p:lclre morì jmpr0Yvi sa1neni~e a 63 an11:.. La mogl je e l e di lui figlie sono viYenti e sa11e. H o godut o se1npre ottima salt1te. Fu esente cl al servizio militare p er rag ioni di fa1n~1glia e I1·0 n accusa di aver sofferto d i alcuna m alatti a vell erea . Il 22-11-1928 si sar ebbe 1)rocurato uno sforzo all a reg·jo n e lomb are destra nell 'atto di caricar si -sulla spa1l n una balla (li vinaccioli del p eso di c irca 70 J(g. Il p aziente, s.u bito visitato d a un sa11i Inrj o, ve11i va r:,scontr ato affetto da u11a lombaggine d a sfor zo e gli veniva applicata una fa-scia1~ura a scopo irn1nobilizzante. Il paziente tuttavia . seb])ene 11on fosse p :ù in -condizioni di proseguire il su o faticoso inestier e ili facchi110 conti11ua·v a a l aYorare presso la solita <lilla ~11 qu alità di sorvegliante. Dop o due g:•orni dall 'avYenuto accide11te tra umatico l a d~t ta cessò il laYoro ed il paziente sebbe11e in forzato riposo n on migliorò dell a lomlJaggine, m a a11zj qne.s ta si faceva pii1 torn1entosa p er ~ l sopragg iu11ger c, all a di st a~za di circa dodjci giorni dal trauma, di l1na irracliazio,n e dolor osa lung·o l 'arto 1nferiore destro . C-0sì il p azient e do·p o aver s,p erime11tato p er var :e settimane lno·l te cure infruttn osa1nente ricorreva a un sanit ario che avendogli r~scontrqti si11tomi netti di ischialgia a carico clell 'arto. des tro, con si·g liò il ricorvero ne] l a Cl:.nica Ortopedica. Così il 5-V-1 928 ~l paziente entrava i11 Cl jnica e clall 'e ame della car~ella, 11ei riguardi dell 'obbie t tiYità òa esso presentat a, p-0ss=!an10 rilevare con1e n e tta fosse la sintomatologia dell 'infermo n ei i·igu ardi deJl 'Ischialg ia. Cosi mentre il p a-

zie11 le riferiva di u11 clolore quasi co11ti11uo a sede l ombare con irradiazio11e lungo l 'arto inferi-Oife d estro posteriormen.~e e ch e trovava solta11 to tr~gua n el <lec111Jjlo orizzontale, all 'ispezione gl ~ veniva ri] eva ta una scoliosi 101nbare a con cavit1. ver so d estra, _111e nlr e l 'arlo i11feriore rla questo l ato appar~va lievem ente di111inuito di

FIG.

1.

volum0 (ipotrofia n1uscola re) 111 confron to del sini s tro. La pressiorte a11cbe lieve stilla region e lon1bare, com e pure J11ng·o Lu l io il clecor so dello sc:·atico ~ d estra, · provocava <lo1or e; n1entre viva cl0Jei1zia veniva risvegliat a puife lt111go lo sciatico d estro•, con partico lare accentl1azio11e in sede lombare, fac.e11do. flettere l a cosci a desi~ra sul b a1

1

Fio. 2.

cino od imprimend~ t1n m ov i111ent o cl i ·~or ion e e d 'i11cJi11azione d.ell<\ colo1111a verte})rale Yerso ~.1 la lo sinistro. Prese11ti in Jl1aniera i1etta er ano pure i si11tomi del Lasègu e, d el Ker11i11g, dolorosa l a n1anovra d el Brundzin k i. I mu coli era110 ipoto11jci ed j riflessi patellare ecl achilleo indèb oliti . rulla ve1tiva r~l e,·ato a car:<'-O della sen sibili là . L 'esan1e r adiogr afico della colonna Yertebrale nella reg 1011e l ombar e (Yedi figg. 1 e 2 qt1i ri-


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IL POLICLINI CO

por tale) chiariva il quadro sintomat-0logico· mettendo l i11 eviden za « la frattura dell 'apoifisi trasversa destra della V vertebra lombare senza apprezzabil e spostamento dei fr ammenti ». Al pazien~e Ye11ivan,0 così applicati in temp~ su ccessivi Lre apparecchi ges8ati ecl in,fin,e fu fornit-0 di un busto ortop edico, Il 20-VJI ... J 929 l 'j.nfortuna· t o entra. nel turno ' . chirurgico difettq dal pr9f. l\IIarch etti per pe• riz1a. Esame obbiettivo. - Il p azien,te appare di conforut azion e ro,b usta, 'ben nl1trito·, con masse muscolari assai bene svilu1)pate. Nessuna deformità è rilevabile a carico dello scheletro. I v:.sceri toracicj e addominali so,n q apparentemente normali. Se si fa una modica pressioD:e sulla regione lombare destra, a, 1 :-v~llo della IV-V vertebra, il paziente accusa dolore assai vivo che dice irrad;p.rsi subitq alla coscia d.~llo stesso lato fino al poplite -- es~gue tuttavia, de~ movimenti di lateralità e di flesso - estensione del segmento lombare della colo·n na ventebrale senza accusare. ma11ifesta1nente della d.qlo·r abilità. Egl~ riferisce trarre g·ran giqvamento dall 'uso del busto orto.pedico" p erch è p't1ò ter1ere bene la posizio,n e dr~i­ ta sen za sentire le sen_sa,zioni dolorose surriferit~. L 'esa1ne volu1netrico comparativo_. dei due arti inferiori no n dimostra alcuna differenza, quindi non ·a tter~ te cq-nd\zio ni trofiche. Cute e cellular e appaiono n ormali e non si notano· dif-' feren ze con l 'altro lato. I riflessi tendinei rotulieni e del piede , sebbene un po' esagerati, appaio·n o d~ eguale intensità .bilateralmente. Il punto d i, emergenza dellQ sc~a,tico destrq è dolproiso alla, pressione, me11tre una certa dolorabµità alla pression e si rileva lungo tutto il decor so del n ervo fino al poplite. L 'esame elettrico dell 'arto inferiore destro non fa rilevare nel campo del nervo sciatico, ta,r1to con la corrente faradica che co~1 la galvanica, alterazioni dell 'ecr.itabilità nervosa e muscolare s~a i·n qualità che in quan.t ità. 1

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Il caso che qui per intero ho riportato, oltre al suo valore, come ve-d remo, dal lato infortunistico si presta molto bene per le sue particolarità di decorso a formulare qualche consi·d erazione importante sull'argomento ed a precisare ,alcune parti colarit~ sintom,a tologiche. Qual ' è il meccanismo di queste fratture? Viene fatto di domandarci come nel nostro paziente nell '-e seguire uno sforzo modico per la sua costituzione di uomo robusto ed abituale p~ r il suo mestiere, possa essersi fratturata l '.apofisi trasversa di un.a vertebra lombare? È ormai da tutti ammesso come in queste fratture duplice sia il meccanismo patogenetico, vale a dire ,d uplice l'azione che agisce n el determinismo di queste lesioni, cioè il trauma diretto e l'indiretto; quest'ultimo determinato m er cè lo sforzo muscolare. Tuttavia senza addentrarmi n ella patogenesi d i queste lesioni, sebbene esista ancora diparilà d 'inten·dimento fra gli Autori circa il preva]ere dell 'uno o dell 'altro m eccanismo di

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frattura, rilevo come nel nostro caso il meccanismo indiretto abbia determinato la lesione ossea. Questo m eccan.i smo d 'azione è interpretato· dai più com·e effetto di valide e rapid-e contrazioni ·delle svilupp ate masse muscolari che prendono inserzione sui processi rachidei lombari, e che facilmente entrano in giuoco nei lavori fatico si e negli sforzi. Nel nostro paziente infatti i du·e fattori essenzi.ali per il determinism•o indiretto ,di qu,este fratture, masse· muscolari ben sviluppate e sforzo subitaneo, furono presenti. Conviene rilevare frattanto come un tale meccanismo di .azione, che assai spesso intervien·e quale momento eziologico· nel determinismo di queste lesioni, non richiami facilme·n te alla mente di chi esamina· la possibilità di un.a eventuale lesione vertebrale, ma sibben·e sia per il suo moido di prodursi sia per la mancanza di lesioni esterne· locali, faccia propendere spesso v·erso la diagnosi di semplice lombaggine traumatica . Il nostro paziente con una frattura localizzata in un.a appen,dice ossea d.ella colonna verte: br.ale po,teva lavo.r are .an.c ora ·per qualche giorIl·O. Di solito gli in·d ividui colpiti da frattwre analoghe si trovano n ell 'impossibilità di compiere i movime·n ti del tronco e solo m.a lamente qu·elli degli arti inferiori. Tuttavia dobbiamo rilevare come la sintomologia in questi cas1 sia in gran parte subiettiva e perciò. legata molto all.a sensibilità individualie ed alla mentalità dell'infortunato. Nella recente statistica pubblicata dal dottor Toschi cc Sulle fratture isola te delle a po·fisi trasverse !delle vertebre lombari >> su diciotto casi riuniti nella i·n for. tunistica della Cassa Nazionale Infortuni di Bologna ve ne ha uno solo nel quale l 'infortun.ato, che av,eva ·r iportato la frattura 1d1ella prima apofisi tr.asversa lombare, poteva proseguire il suo lavoro per i primi .d u.e giorni con,s ecutivi all 'a ccidente. Il nostro paziente presentò pure una scoliosi. In questi tipi di fratture infatti si può avere i11clinazione -della colonna . vertebrale con concavità dal lato della lesione (Lussana) oppure dal lato sano come sostiene il Colle. La scoliosi che o:r.dinariamente suol prodursi per una lesione dei corpi vertebrali (schiac· ci.a me·n to o scivolam·e nto laterale) e che si identifica in una deviazione ad latus della colonna vertebrale può anche aversi per una le~ sione muscolare o per ·Una contrattura dei muscoli che si attaccano alla colonna vertebrale. Ora n el caso di frattura di una apofisi trasversa solo per questa secon·d a modalità patogenetica può aversi una scoliosi. Le lesioni 1

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muscolari det.erminate dall.a fr.attura, il frammento staccato dall 'apofisi che viene a·d assumere una anorm.ale posizio·n e possono essere fattori determinanti una contrazione muscolare ed in definitiv.a una contrattur.a con effetto in scoliosi, ma questa è sempre temporan.e.a appunto perchè le alter.azioni muscolari essendo di poco momento, tanto più se la frattura è indiretta come nel nostro caso, non possono indurre stati permanenti di miosite con esiti in contrattura atti a d eviare il rachide. Quin.di la deduzione logica di non immobilizzare il l ·achide per lungo ten1po in apparecchi gessati . Ma ciò ch e m erita particolare rilievo n el nostro caso e sul quale stimo utile richiamarvi l'attenzion e è la sintomatologia ischia lgica in-

proposito riporto· qui una tavola schematicà nella quale è particolarmente· evidente il rapporto anatomico sopra ricordato. Un taie meccanismo patogenetico ci spiegà anc..h'e come il dolore potè insorgere nel no-strò · paziente, più acuto e con irradiazione lu·i lg·o l·o sciatiic o, a vari giorni di distanza dalla lesione con un cr.escendo ch e raggiunse l'acme ·entro un.o spazio di v.arie settimane per po·i <l·e cresceJie gradatamente. Infatti riportandoci all 'esposizion.e sopra fatta del caso clinico è facile rilevare come, per la lesione riportata il nostro p.aziente fos~ in grado di a-ccudire sia pure parzialmente a~ proprio lavoro e come soltanto più tardi, dodici g'iorni circa dal trauma so fferto, in un periodo di completo riposo insorgesse gra.daI .

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N. ischiatico FJG.

sorta in un perio do di tempo r elativamente' distante dal trauma. Consultando la vasta bibliografia sull 'argomento con speciale riguar.do a lla sintomatologia riferita, non ho trovato alcun caso ch e i)resenti le peculiarità sintomatologiche riscontrate n el nostro paziente. Come la lesione scheletrica del nostro paziente può aver dato l'ischialgia? Certamente per l 'effetto della fra ttura in sede di lesione devono n ecessaria mente 1essere insor.ti fatti flo.g·istici reattivi, sia determin.a ti da stravaso sang uigno n ella rima di frattura, sia dagli strappi muscolari dei fascetti a lla loro inserzion e sull'apofisi trasversa, fatti flogistici ch e hanno n ecessariamente interessato i filetti n·ervosi vicini ch e allo sciatico si riferiscono per la sua seconda radice. Si è così costituita una nevrite con effetto sintomatologico in nevralgia. A questo 1

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tu-mente nn dolore piuttosto vivo lungo tutto il decorso dello sciatico di d estra , dolore che non cedendo a svariate terapie spingeva il pa:.. zienle in un primo tempo a consultare un sanita1·io, indi a ricoverarsi nella Clinica Orto:.. pe·di ca (5 maggio 1928). Dall 'esame della cartella clinica abbiamo veduto come chiara fase la sintomatologia pr.esentata dal nostro pàziente, -estrinsecantesi in dolore vivo lungo tut. to Io sciatico di destra, con Lasègue evidentissimo, con diminuzione dei riflessi tendinei e con scoliosi omolaterale. Sintomatologia que.. sta non dubbia per una diagnosi generica di sciati ca; tuttavia bene analizz.a·n do i sintomi presentati dal! 'infermo vi possiamo trovare elementi diagnostici di un certo v.alo4e per precisare la natura dell 'ischialgia con statata. Infatti nel nostro paziente potevam o rilevare che, mentre il decubito orizzontale era tollerato in ...


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quanto ch e immobilizzava il segm ento lombare della colonna vertebrale e non provocava viva pPessione sui proces i laterali, ·d olorosi ed insopportabili apparivano invece i decubiti laterali com·e pure I.a stazione eretta e quella seduta senza spa1liera,- posizioni quest'ultime ch e richiedevano per il ma ntenimento del1'equilibrio, l 'azion-e continuata dei muscoli d el dorso, ·d ei lombi e d egli pso.a s-iliaci. Mentre ch e il paziente affetto · da scia ti ca essenzial e s i gjova delle posizioni ch e mettono a riposo eminentem ente lo sciatico sia con la posizione seduta sia con il cammino. Se n ei riguardi d ell 'atteggiamen to qu·esti potevano essere i rilievi sintom.atologici differenzi.ali fra l 'ischialg ia essenziale e la sintom ét.tica , non minore importanza in favore di quest'ultima acquistavano i rilievi obiettivi presentati d.a l nostro paziente. C·osl m·entre alla palpazione potev.asi ll':i\eware com e il dolore provocato dalla pres::sione digitale locale fo sse più_ netto e più sen1tito lateralmente in vicinanza d ella colonna l~~r~.' co·r risp·o n·dente all 'a.po.fisi tra·s versa l esa, cosi si riusciva a provocare intensa dolora bili tà lombare sia n el movimento di flessione ·della coscia sul bacino sta·n ·do il paziente in posizione supina, si.a nell 'inclinazion·e laterale dal lato sano della colonna vertebrale, movimenti questi che m etteva·no in contrazion e e rispettivamente in ten sione i muscoli lombari che prendeva no inserzione all 'apofisi trasversa fratturata. Nei riguardi poi d egli altri s intomi presentati dal nostro paziente, deviazione della co1onn.a vertebrale con spostam ento del b.a cino , ·sede e·d irra·diazione del dolore, disturbi d ella tonicità e dei riflessi non vi potev.amo trovare dati speciali per differenziare questi due tipi ·d 'iscl1ia lgi.a, se si aggiunge pure ch e mai n el nostro paziente poterono rilevarsi tumefazione n è m acchie ecch imotich e lomb.ari. Quindi eh.b en e in gen erale non si possa stabilire un qu.a dro sintomatologico n etto p er questi tipi di lesione sch eletrica tuttavia la conoscenza dell e loro .partic@l.arità sintomatologich e oltre a richiamare sempre più alla mente la possibilità di queste lesioni,· potrà pure servire a differenziare queste forme morb ose da a ltre consimili, m entre un ulteriore esame ra diografico potrà com.p letamente svelarle . Così ·n el nostro paziente sebben e i d.a ti anamnestici fossero poco chiari potevamo g iungieue, soltanto attr.aver.so i rili·evi sinto... n1atologici , a1 con cetto diagnostico di un' eventuale i chialgia seconda ria mentre l'esame rad ioO'rafico; appositamente Tichiesto, poteva dimo trare la lesione sch eletrica vertebrale la quale era cau a della sintomatologia nervosa

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su rilevata. DaL lato r.a diolo.g ico però dobbiamo rile,rare in gen ere come anche questo vali.d-o m ezzo d 'in.d agine diag nostica non sia sicuro in maniera assoluta. Infatti a seconda del diverso contenuto della cavità addominale ·della disposizione d elle guai·n e ch e avvolgono' le masse n1uscola ri lon1bari, d ella varia disposizione d ei lobuli di grasso n egli interstizi muscolari ed apon·evrotici, possono essere lasciate delle impronte da renderne incerta l 'interpretazione radiologica. Senza ·dire per a ltro eh.e oltre alla permanenza e quindi al suo rilievo r.a·diologico della lin.ea e pifisaria della prima apofisi trasversa lotnbar.e ch e norma lmente è ossificata al 25° anno circa di età , in casi di frattura dell 'apofisi trasver sa delle prime due vertebre lombari, radiologicam ente bisogna sa per riconoscer e i caratteri della costa lomb.a re, l.a quale appare costituita da una masserella ossea r egola rmente configurata a contorni netti, quasi continuazione del processo trasverso, dal quale è se.par.ata <i.a un initerv.al1lo chiario .a limi ti b1en marcati simili ad una articolazione, m entre ch e n ella frattura oltre a ll 'obliquità ed alla irregolarità d ella linea di frattura esiste sempre un discre to spostamento d el framm.e nto apofisario. N-ei rig ua rdi dcll.a cura -d obbiamo ritenere com·e ne l nostro caso, in un ·p rimo tempo, a ·cau sa ·d1e'1l 'err.ata diagnosi il 1pazi1ente non veniva tenuto p·e:r il t em po n.ecessario (tre settimane almeno) in riposo assoluto in letto come suol farsi in questi tipi di frattura. In un ·Siecond·o t·empo inv.ece, stabilita ·1.a diagnosi di fr.attu:ria apofisaria, la cura con apparecchi g. essa ti in.di con un busto. ·o rtopedico a.ppare inadatta se non d el tutto dannosa. Il prof. l\1arch etti n el trattan1ento di queste fra tture condivide l 'idee e n1·esse dal Toschi, nel capitolo << Sulla cur.a d·elle fr.atture delle ap·ofisi trasverse >>. Egli così sostiene la n ecessità di ten ere i pazienti subito <iopo il Lr.auma in riposo assoluto in letto p er almeno tre settimane, facendo seguire subito ·dopo un 'ad.a tta cura fisica p'er il ripristino completo della funzione. Infatti è facile comprendere com e la riduzione ·di una frattura di apofisi tra versa lombare incruentem,e nte sia impossibilie. La sede profon1d a d ei frammenti nascosti e spostati dalle g~o·ss1e masse muscolari dorso lombari -rende vana la mano,rra di riduzione. D 'altra parte l 'applicazione d 'apparecchi gessati in questi fratturati i1on è giustificabile per il fatto ch e oltre a non servire alla coattazione d ei framm enti nè a mettere in riposo assoluto i mucoli cl1e 111a11ten gon o l 'equilibrio , contribui. ce sen1pre più a fomentare la morbosa m entalità 1

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di questi soggetti, · che se infortunati sono particolarmente proclivi ad esagerare . Mentre possiamo affermare con certezza in b.a se .a molti casi trattati , che la m ,a ggior parte di questi fratturati può guarire in due mesi circa com e pure ha osservato Mag nus il quale riferisce che nel maggior numero di questi frattur.ati ebbe la scomparsa dei postumi ent:r:o il S:esto mese. •

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* ** Il caso qui riferito infine h.a pure molta importanza pratica anch e dal lato infortunistico poichè ci mostra come la sintomatologia ischialgica a ccusata dal nostro paziente, sia pure insorta in un periodo di tempo r elativamente distante d'a l trauma, aves e un r eale rapporto con lo sforzo preced entem e11te fatto in occasione di lavoro e come giustam ente dovesse essere v.a lutata agli effetti dell 'indénnizzo. Da ciò rilevo ancora una volta tutte le necessità di una ·d iagnosi quanto più possibj] e precoce di queste Jesioni e ciò principalmente per I.a prognosi, per stabilire un'opportuna cura e p er la n ecessi tà della valutazione d e·finitiva d el danno eventuale. Così 11el nostro paziente per il per istere .di turbe dolorose a carico d elJ.a regione lombare e dello sciatico d·i destra, fatti que ti fa cilmente imputa bili a ll 'imbrigliamento di fil etti nervo i delle radici dello ciatico n el callo di fra ttura, ebheme1 nessuna a ltr.a tracoia 1rin1,anesse della sciatica sofferta, alla distanza di circa 23 mesi si dovette liquidare, .agli effetti ·della capacità lavoràtiva con una parziale peTmanente.

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fi si t rasverse delle vertebre lombari. ~1iner­ va. Medica, a. V, n. XI, pag. 332. fi-1AGNu s (Bochum). Die Querfortsatzbruche der ivirbelsaule. Zentr . f. Chir. , n . 22, 1928, p ag. 1364-1366. P1ERI G·. Le lesioni traumatiche della colonna 1Jertebrale. Archivio di Ortopedia, vol. 23, pag. 1·78 . 1'ip. Amosso. Biella. PrERI G .. contributo allo1 studio delle fratture dell 'Atlante •.\rch!.v. Ital. di Chir., vol . 17,. a. 1927, p ag. 273. TANTON. 11'ractures isolées des apophises transverses. Revue de Chir., vol. 42, pag. 1101, 1877 .

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ZAN IBONI

A. Frattura isolata di un processo

trasverso vertebrale rla probabile contrazione muscolare. Arch.. It<;\l .. qi Chirurgia, vol. 12 (in o nore di Q. CAnr,E). 9) Toscar G. Fratture isolate delle apositf trasi;erse delle vertebre lombari. La chirurgia1 . cl.egli organ'. · del m ovimento, vol . XIV, fa-scicolo. :~ , 1 92~ , pag. 285. Editore Cappelli,. 11olo•g na.

.

10) GosTYNSKI . · Inaug. Dissert, Greiswald, · 18_97".. 11) C.o\..~AVERO G .. Sulla frattura delle apofisi tra-

sverse. delle vertebre lombari. La chirurgia deg'li organi d el mo-v imento, vol.. XIII, fascicolo 3, 1929, pag. 323. 12ì C HAVANNAZ J. J.,es fractures isolées f ermées des apopJiises trari.c;verses lombaires. Revue de Ch~·rurgie., 1929, t. LXVII, n. 1, pag. 40-92 et n . 2, })ag. 121-195.

SUNTI E RASSEGNE. RICAMBIO. Recenti acquisizioni sul1a cu1·a e sulla concezione del diabete. ( W.

MEYER.

Die Mediz. l·Velt, n. 18 e 19, 1930).

La cu1~a d.el ·diab ete deve ten1der1e .a flendere il mala to aglicosuri1co. L 'agli1co su.ria ·d eve essere J!erò asso luta, l ' urin,~ d,eve ,e _ser.e cioè priva di ZIUICCh·ero in trutti i g[orn•i e in ogni porzion·e g io1rn.aliiera. Solo n el ·di abetico m.antenuto d el 1JUt.to aglico•s uric.p, può infatti migliorare la n1al.att.i.a,_ 1può avensi cioè un progressivo mig lioramen·t o della toJ.leranza agli idrati di carbonio. L 'agl.ico uria s·i ottienre col regime die tetico o con l ' insulina. Il r egime deve essere j)Overo in C410r·i e (28 calorie per kg .), e povero. in album~na (0 ,8-1 gr. p·er kg.). La quantità dr idrati -d i calJ'bonio varia a econda de.Jl.a tolleranza, in n essiU.ll caso e a sup1er,e rà i 60-80 g r _ L 'en ergia _viie.n,e fornita .al d1i,a betico principaln1ente dal g~asso . In alcun1i casi basterà il solo regi:m e diet·eti·co, in al tJri ca i sar à n eicesario 1icorrer;e anch e all'insulina. Il paziente v~-ene' tenuto ..per 2 giorni ad una di eta che seg ue i criteri suacoennati, ma priva di idrati di caTb onio. S:e al . secondo giorno di tale dieta l 'u1~i na n_on ·c on.tiene zu cch ero, i potrà fare a m eno dell 'insulina. Si proibiranno. ancora per alcu·n~ giorn°i gl i idrati d·i carbonio, si sommini ti--eranno quindi in do i proo-:ries ivam ente ere cen ti, controllando continuamente l 'u rina . 1

RIASSUNTO.

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L'A. 11el~ '.es1)or:rie un :caso vero ·d 'i schialgia sintomatica di frattura indiretta di un 'apofisi tra versa della V vefltebra lombare e tr.aie motivo per parlare del 'meccanisn10 d 'az ione di queste frattu·re, della loro specia le intomatolo gia e del m ezzo per diag n·osticarle. L ' A. infinie .di cutendo i veri i ten1i di cura fin ora in u o, precisa il con1portan1en to ~erapeu·tico di que te .1esioni non tr.al.a ciando di rilevarne il valo·r e ptognostico sp·ecie n.ei l'i g u.ardi d ell 'ir1 fortunisti é.a.

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BlBI.. lO GRAFI~~· .-

Contributo alla conosce1iza della frattura dei p1'ocessi laterali · delle -vertebre lombari. Archivio Ita1. Chir. , v-ol . XV, p agina 489, 1926. 2) (~oLnoN D. Fraclures isolées des, apopliises transverses rles verlébres lorn,baires.. J-0ur11. de Ilaòiologie et d 'Elec trologie, t. X I, 11. 4, avril 1927, p ag. 239 (Clvadea, Roumai11e). 3 ) L uss i\NA S. Della frattura isolata delle apo1) CoI.LE

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IL POLICLINICO

Trovata in tal modo la quantità massima tollerata senza glicosuria, si consentirà nel vitto giornaliero una quantità dj idrati di carbonio coDrispondente a.i 2/ 3 della · quantità massima tol•l er.aLa. Una quantità di almeno 25 gr. al g·iorno basterà ·d i solito ad evit.are il pericolo dell 'acidosi. Se invece al secon1do giorno ·di pròva il diabetico 1elimina ancora molto glucosio ne.Il 'urina , si dov.rà ricorrere a1Il 'insulina. In gener.ale si do;yrà calcolare una unità di in·s ulina per o.g ni gr. di glucosio: si inietterran:J?:O qu indi giornalmente tante unità, quanti sop.·9 .i g rammì di glucosio eli·m inati nel! 'urina delle ~* ore, e in più di 30 unità per fare tolllera!e i 30 gr. di idrati .di carbonio che è •n ecessario somministr.a:r.e. La dose di insulina verrà sud-. divisa ~n 2-3 (talvolta sono necessarie 4:-5) iniezioni giornali.ere, fatte 1/ 2 ora prima dei pasti con ten.enti gli i·d rati di cal'lbonio. Tranne ch e nei casi molto gravi, l·a tolleranza ve:r.so gli id1~.a ti .di carbonio del ·d iitetioo raziona.Im1ente cura to· con 11'in.s ulina migliora progressiivamente : già dop·o 8 giorni è per.ciò necessario dim inu·ire I.a dose di in·s ulina. Ogni terzo o quarto giorno si .d.i min.u irà la dose ~1i 4-~ _unità: Dopo alcun.e .settimane idi c':1ra ~n~u11_n1ca si riesce così costantem ente nei ca·s i l1ev1, abbastanz.a spes so nei ra&i medi di ottenere un bilancio attivo d·i idrati d·i carbonio anche senza in.sulina. Qualsiasi infezione invece peggiora la tolleranza del diabetico: durante ·i nfezioni febbril·i , p. es. la polmonite, possono essere n ecessarie fino a 200-300 unità al giorno por otten~re l'aglicosu·r.ia. La convalescenza si accompagn ~ ad un rapi·do miglioramento della toller.anLa, e perciò n ecessario d·iminuiire la dose di insulina di 30-40 unità al giorno, se non si vogliono determ inaI'e gr.avi i.pogli~mie. Prima id i operazioni, si darà l_'insulina in e.ccesso, per rid·ur.re al normale ~l C?ntenuto ii_i g1ucosio d·el sangue e dei tessuti: ~i au·~ente ra d i 5-10 unità al giorno la dose d.1 insulina, anch e dopo av·er ottenuta l 'aglicosuria. Così per piccole operazioni si daranno in più di 20 unità , 1per g.randi operazioni, 40 uni~à ~i insulina . Nel coma diabet·i co la prognos'l dipende dalla p~ecoci tà della ouif'a. i:isulinica. L 'in~l_i~a iniettata non più tar.di di 6 ore dopo l iniz10 ·d el .coma salva costantemente la vit.a. Si in·ietfano 100 'unità (50 per via en·dovenosa) insiem•e a soluzione glucosata. Dopo 4 ore si in1etterà un.a quantità che va:r.ia a secon1da del con·tenu•to in glucosio ·d·e ll'urina emessa nel frattenTpo. La sintalina l 'unico preparato anti·d iabetico attivo per via' orale, abbassa la g;licem.ia solo nei casi non g.ravi. Il rimedio de~rmin~ a. l~n­ go andare quasi costantemente sintomi di intolleranza, inolrtre esso influenza in senso dannoso lo stato generale. 1

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PoLLITZER.

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. Glicosurie non diabetiche. ( ALLAN

W I NTER RowE e Mt\RY l\tIAc-MANus, The

Amer. Journ. of the Med. Scienc., giu. 1930). Prem esso cl1e essi u·s ano la parola dia bete per. indicàre solo la condizione derivante da deficiente funzionalità d·elJe isole del Langh erans, gli AA. riferiscono i ri sultati di osservazioni fattè su circa 2000 ammalati. Essi .dividonò le glicosurie non diabetiche in en·docrine e non endocrine. In più di un terzo d·ei casi non nota·rono alterazioni delle ghiandole a secr ezion·e intern.a e in .q uesto gruppo essi escludono l 'importanza dell 'età e del seso; notano nel 70 % d ei casi un.a malattia ?en definita (psicosi, malattie d el sang·ue, . neoplasmi maligni, malattie del fegato, o lues). Nel gruppo delle glicosurie non qiabetiche di n.a tura ,e ndocrina essi distinguono un gruppo con disfunzion e pitu~ta.r~ca ( ipoatt~vit~ del lobo anterior.e e iper.att1v1ta del postenore), uno con disfl1nzione tirai.d ea (tanto ipo- che ip·erfunzion·e ·d imostrabili n ell~ stessa· persona), un gruppo con ·d isfunzione ovarica (o donne castrate o con disturbi simili a qu.elli da castrazione), un gruppo di m.a lati ·de~le su:renali (iposurr•ena'lismo o an ~he .morb? d1 Add1~on) e un gruppo con alterazioni plur1gl~nd?lari . . In 1/ 8 di questi casi da alter.azioni en·docr1n·e esistevano però lesioni non en·docrine. a cui si poteva attribuire la glicos1:1ria ( tumo~1 cerebrali, psicosi, malattie epatiche, gravidanza. lu·es). Nei casi di glicosuria non diab~tica. gli AA:. nor1 trovarono ch e 10 casi con g11cem1a al disopra di 120 mgr. per cento e. s-01? 4 a~ disopra· di 130 _(il numero totale dei casi fu d1 28?). Nei riauardi d ella tolleranza al galattosio, i1el gruppo non endocrino prevale la po?a tolleranz.a mentre questa è normale solo in 1I 6 dei casi · in un solo caso ci fu tolleranza aumentata' ed era in un malato di sindrome.·parkinsoni.an.a d.a encefalite. Una diminuzione di toller~nza al galattosio fu pure osservata_ nella m.aggioranz.a d·ei casi del gruppo eI~:docri~o .. Gli A.A. stu·d iarono anc!ie la glicosuria ~n 100 rlonne gravide; J.a trovarono 18 volte e in tutti i casi con glicernia n ormale. . . Discutendo quanto hanno esposto gl1 ~A. , _r1conoscono che fra le ghiandole a secrezione i~­ terri.a, escluso il pancr~as, l 'ipofisi ~ la . più importante nel metabolismo dei ca:boidJ:ati. Il meccanismo di produzione delle gl1cosune non ·di.ab.etich e è certo molto compl·esso. R. LusENA.

È il rachitismo una avitaminosi1 (M. PFAUNDLE~. Wi ener Klin. Woch ., 1930).

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Si potrebbe consi derare il rachitismo una avita-m inosi se si riuscisse a dimostrare: . 1) ch e la sostanza antirachitica è una VItamina; 1

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SEZIONE PRATICA •

2) ch e un.a d1efìcienz.a in tale vitamina de- d etta provitamina D non si potrebbe più con·termina per sè sola la malattia o almeno· ne si,d.erar e come appartenente al g ruppo delle vi-0osti•tuisce il punto di partenza e l' elem ento tamine. :essenziale. Alouni autori affermano ch e nell e r egioni poVitamine sono con sid,e rate da tutti gli autori vere ·di solie, specialm·ente in quelle polari, il .sostanze contenute n egli ali m enti , fornite al- rachitismo viene evitato in seguito all 'u so di 1'organismo p er vi.a ·esogena 1e ohe 1'organìsmo gra.n di qu.a ntità di olio di feg.ato ·di pesce. Tra nòn è in gra·do di formare da solo. La vitami- le rp·apolazioni polari il rachitismo potrebb.e al.na anti:riachitica è oggi id·e ntific.ata con l ':ergo- lora fino ad un certo p unto esser con siderato sterina attiva . Ques ta è però una sostanza ch e un.a avitamonosi . noi riscontriamo soltanto n ell ' olio di fegato di Anch e qu·est 'ultim,o rifug io ·dell a teori.a avi.aloune 1d·eter.minate specie di p.e.sci e nel tuorlo taminica dell 'organismo si è però dimostrato di alcun.e ·u ova. Queste s·ostanz·e, le sole ch e inesatto: infatti i lattanti rn on r ic.evon o n elle .contengano la presunta vitamina antirachitica, reg·ioni polari drell 'olio ·di feg.ato di pesce, nè non fanno di solito parte d·ell'.a limentazione esso fa parte ·dell'alimentazion e d·el le donn e <lel lattante n ei ·p rimi due qua-dri1mestri di vita. gr.a vi.c1e .a d ·ecoezion e ·delle popolazioni lungo l e Non p ossi.amo quin1di dire ch e il Lattante nor- coste del mare di Behring, dove vengon o conmale non ·d iventa rachit ico perchè rioeve con sum.a te .aringhe i cui fegati furono trovati do1'alimento la vitamina antira·chitica. Si potreb- tati di azione antirachitica. be 0 1b biettare ch e l 'organi smo del lattante conLa sostanza antirachitica sia essa fornita d altie1n e riserve di qu.e sta vitamin.a fornitegli du- ! 'esterno per via alimentare o sia essa formata Tante il p·eriodo fetale e proveni enti dall'ali- d.all 'org.anismo· stesso in seguito .al I 'irradiaziom ,e ntaz ion·e m.atern.a. Si sa però ch e ~"uso an- n e ultravioletta, previen e e cura il rachitismo. che abbondante di uo·v a da parte d elle <lanin e Questo non dimostra •p erò ch e la causa d,el ragravi·de non impe-discé ·11 r,a chitismo ·n ei loro chitismo consista in una ·defi cienza in tale solattanti; ·d'altra parte al·o oni popoli si astengo- stanza. no per r.agioni rituali dall '·uso -d i uo·v.a di u cSi .potrebbe benissimo ammettere ·ch e la so-0elli, n1è pven·d:ono ·dell'olio di fegato di pesci stanz.a an tira chi ti ca regolarizzi dei processi abieppure i loro lattanti non amm.al.a·n o di r.achi- normi ·dovuti a tutt 'altre cau se endogen e optismo con più frequ1enza di quelli di altre repure esogene. gioni. Anch e durante la g u erra in alouni pa1esi Così p. es. si potrebbe ammettere come cauied in al.cune classi sociali le uova sono state sa di rachitismo una mejopragia costituzionalie per d ei m ·esi escluse dall 'alimentazione, eippu- (cong.enita oppure acquisita) d·egli e11em.enti ch e r ie il r achitismo non è aumentato nei lattanti. _ form.a no o che a ttiv.ano l '·er.gosterin.a; un tale Alcune donn·e sono costr.ette a·d asten·ersi ·del organismo .a mmala di :Mchi ti sm·o· a meno ch è tutto dall 'u·s o di uova a ca·u sa di g·rave idiosin- esso riçeva dall 'esterno la sostanza attiva opc rasia; i loro lattanti non sembrano particoJ.a r- ·pure i raggi attivanti. Il rachitism·o potrebbe .a nch e dipend·er.e d.a m ·e nte disposti al rachitismo. Non possiamo quin1di .attribuire il r.achiti- una .a n,e rgia protop1asmatica per cui tutto il rismo alla man,canza ·d ella .cosi-detta vitamina an- cambio si ·d epr.ime; l 'er:gosterin.a attiva acceletirachitic.a . Mentre I'.er gost·er:in.a .attiva, I.a cosi- ra il ricambio e guarisce la malattia. Le modetta vita·m ina antirachitica D, è contenuta sol- d.alità con cui si ·d iffonde il rachitismo , il fatto tanto ·n,ell 'o}i,o di ~egato .d i alcuni_ pesci e n el ch 'esso colpisce l 'in.dividuo oggi in età più tuorlo di alcune uo·v a, l'ergosterina inattìva , g iovane di quanto non lo fa.cesse alcun~ decencl1iam.a ta provitamina D è contenuta nella ni fa , e la predisp osizione del sesso maschile maggior.e parte d1ei ·n ostri alimenti. Noi sa1ppia- sono .argomenti importantissimi in favore delmo però ch e il conten·u to in provitamin.a d·egli la genesi costituziona le ,d ella malattia. Il l"achiti&mo, r.a ro n el! 'antichità , un po' più alimenti nbn evita affatto il rachitismo, ch e il rachitismo si evita e si c ura soltanto se l'ergo- diffuso .durante il m edio- evo, si è ·diffuso rasterina inattiva viene trasformata in ergosteri- pid.a·m ente in modo quasi •pan·demic o, tr.a tutti n.a attiv.a, com e av\riene in seguito .ad irr.adi.a- gli stati culturali della zona temperata duranzione ultravioletta. Noi possiamo curare il ra- te i secoli 17 11 e 18°. Non è possihile spi eg.a re chitismo in mod·o r.apido e sicuro senza a lte- questa ·diffu.sione nè -c on la teo·r ia dell 'avitamirare per .n ulla l '.alim·entazione ·d,el m.alato; il no1si, nè con · qu.e lla de ll 'anactino,si . Nella prim.a rachitiis mo non può q·u.indi considerarsi com e ln·età d·el XVIII secolo, il rachiti smo si diffuse una malattia da d·eficieiilza di so.s tanze fornite specialm,e nte in In·g hilterra, mie.n tre questo dag li elementi , ma tutto al più una malattia ~pa·ese 1era prospero ,e &i .diffuse s·pecia1'mente tra dovuta a ·d·efi cienza ·di raggi , lln' cc anactì- J,e classi a.gi.a te del pa1ese e tra i l.a ttan ti al seno·. nosi n. Sembra inoltr.e ch e la •p rovitamina forOggi il rachitismo colpisce il lattante in età nita con gli alimenti, contrariamente a quanto molto più giovan·e ·d i quanto non abbia fatto accade d,ella vitamina non v,enig·a affatto as- n·ei secoli scorsi; esso col1pisce con predil,ezione sorbita, e che il contenuto provitaminico d el- il sesso maschile , tra i rachitici i maschi stan1'organismo venga formato p er via endogena. no alle femmine com e 3 :2. Una malattia ch e n el corso di due secoli si Le vitamine sono sostanze che l'organismo non è in grado di sintetizzare, quindi anche I.a cosi- di.~fonde rapidamente fra tutti i centri cultu1

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IL POLICLINICO

rali del vecchio e del nuovo mon·do, senza ch e ciò po ~a venir pi eg.a to con u11 peggioran1er1to delle co1~·dizioni a limentari o ig ienich e, una m.al.at Lia clie inoltre colpisce l 'in·dividuo in età sem1p re I)iù giovane, e si dimo,stra 11ettan1ente leg.ata al sesso si ·d·eve oo.n.s i·derare do·v·u ta a cause co-Lituziona] i-degen erative; naturalmente nei ca i ingoli p anno import anza d.i fattori coadiuvanti varie cause dannose ambientali. Non è ]J O sibi1e .d ire quali circo.s tanze abbiano.' co1n tribuit10 .a diffon1der e tanto larg.am ente le cau se CO· tituzionali. ·del r.a chitismo. Potrebbe trattar i di tre specie di influenze danno. e agenti sulla m.assa er.editaria: idioca: nes i, di1 Lurbo della selezion·e, e contrase1ezio.: n e. Co·~ ì lJer es. n1ei rigu.ar"di d1el rachit ismo umano u11 elem ento turbante la selezio·n e 1)0trebbe e ere l 'a lim ent.azionie al seno , quaSli. gen·eral1e prim.a d el ecolo xvrr: infatti tr,a i latta·n ti rachiti ci muoiono qu.a i esclusivan1 ent e qu elli ali-111entati artificialmente, 1'alimentazior ·e artifici.1le togli e quin1di ·di n1ezzo u11 gr.an nu1nero di individui i quali portano n ella loro n1 a ~~ a er editari1 a .J,a degen1er:azio·n e co tituzionale ·cl1e po.rta al ra·chitismo . Il fattore prin.cip1aJ.e del r.achitisn10 sarebbe quin·di un fattore costituzionale ereditario; r esta .a chi eders.i qu,ale im.portanz.a .abbia tra i fattori coa.diuvanLi ,eso.geni la ·deficienza di cosidetta vitan1ina antirachitica. Si è cercato di d.a re g·ra·nde i11Jporta·n za alla d·e.fi cie11za i11 vi tan1 in.a b asan do i sp ec.i a ln1en ·ic sul fatlo ch e i pre111aturi son o p·a rt i'co]armente dispo ti .al ra·ch,i ti mo . · La IJI~e.dis.po izione d ei pre111ai ur i al racl1iti . .,n10 p uò e er·e s11)iegata ,com.e . u11.n defi cienza delle ri . .1erve vitaminich e in que.. t i i1eonati, an ch e questo argom en to è tato però din1 os tr1ato f.a l ~ o , perch è il feg·ato del IJr em a.Luro co11tiene eguale quantità di osta11za ant1ir.a cl1i ti•c,a qu.a11Lo il f.eg.ato· ·di un n·eon,ato a t·er111in e. Nè i può dir·e ch e il !p ren1at uro sia po,,ero in ergo t erin.a inatti, .a perch è in tal ca, o l ' irrad iazi one ultravioletta n on dar ebbe gli ottin1i r i ultati ch e notori.a1nent.e dà. La ·d eficienza ·d i o tan za an.tira·chitica non si può consi1derar e il fattore princip.ale del r acl1iti·sn10; a nalo.o·a1n1en te a d altri fattori (ecce o e di. . turbi di corr·elazione ·del.J 'al im ento , danni da a·d clon1'e ~ ti c.an1·ento , dan·n i igienici) 1 e o è invece u11 fatto·re im·p·o rt ante p·e.r il deco.rso e l 'esito {lel rachitj. n1o. Il ra·chiti mo ste so i1on si può co11 ideriare un.a avitamino i, nè un.a m alattia da carerza, .11emn1eno un anact ino ~ i , bensì un a 111al.att.i.a costituz.ion.alie . PoLLITZER. 1

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Sul riassorbi1nento e 1neccanismo di azione ciel glt1conato di calcio. Zeits. f. d. Ges. Experini. "A1ediz. , lJe(t 5-6 , 1930) . L'A., ill base a ricerch e sperimentali , è riucito a(l o ervare u11 indi ct1tibile a u1ne11to

( ~~ . l \ 01· rr r. 1 ~.

[ ANNo

xxxvn,

NuM. 35]

clel tasso calcen1ico dopo la son1ministrazione l1er bocca del g lu conato ·d i c.alc.io nei conigl1i. I valori riscontrati co.r rispondono q11antitativam en te a quelli conosciuti n·ella letter.a tura p1er il cloru.ro ·d i calciò e per il lattato di calcio. La qu.a ntità di calcio ri.a ssorbita è proporzionale alla dose somm inistrata. La durata: dell 'aumento d el tasso ·calcemico è di 7-8 ore. Questo r eperto è un argomento decisivo pe1~ il. fatto ch e il ria ssorbimento int.estin.ale a,r_ vien e più celermente ch e l 'eliminazione di calcio e co ì il calcio può esplicare I.a sua azione per lungo tempo. Il tasso calcemico a umenta molto più rapid.a m·ente. con l.a somministr.azione per via ipodermica ch e per via orale e l 'aumento è maggiore J1'er il gluconato di calcio cl1 e per il cloruro ·d i calcio. La causa è da ricercarsi nel fatto eh-e il glucon.a to di calcio si ri.a ssorbe facilmente e senza nessuna reazione; invece il cloruro di calcio cagion.a una forte irritazione locale (ostacolamento del riassorbimento e ritenzione). Il comportamento d·el tasso calcemico dopn omn1inistr.azion e endovenos.a di glucon.a to dr calcio è iden tico a quello ·dopo cloruro di ca]-. cio. Dopo il v.alore mas imo, ch e i osserva in cinque n1inuti , il livello ·del calcio si abbassa rapid.a m·ente; circ.a dop·o 2 ore si arriva di 11u.ovo .a l v.a]ore di p·a rtienz.a. Tl gl11con.ato di c.alcio non lJO iede le proJJrietà tipich e di altri ali solubili di calcio dì c.a gion.a re infjan1mazioni e n ecro i. Esso viene tollerato senza nessuna reazione tanto p·er via intracutanea, eh.e p1er via so tt.o·ctrtan e.a in una oluzione al ·1 O fino al 20 %. ello st esso tempo il glucon.ato di calcio p o ~ i.ede in quantità equì111olecola ri , la st essa azione fisiologica e far1n.acologic.a ,d el cloruro di c.alcio. ·Questo re-· 11erlo trovato in e .p erin1 enti u animali l è . tato confern1ato .an ch e n ell'uon10 dove il pro(lo l to è per fe ttan1e11 Le tollerato l1'er via endo1r1t1scolare. L'applicazion e terapeutica del calcio ha peci.aln1ente. -d ue jndirizzi : come sostanz.a su1>· 11 Jem entare in casi di m etabolis1no di acido di turbato n.eJ sen so di un.a ·den1ineralizzazione con o senza ipocalcemia esistente (rachitismo, Lelania); .com·e farn1aco sp•eci fi co i1.ei casi .di en1orragia; n ei disturbi ·del si ten1a n ervo o ' 'egetativo, specialn1ente n elle forn1e vagotonich e; con1e m ezzo inibjtore della ecr ez ione; per aiutare I '.azione dei glucosidi c.ardiaci; per· inibirè l 'azione di choc e n1an.ifestazioni al lergicl1e. A que ti ·d i,rer i po tulati bi '"' ogna confor111are an ch e il modo di so rn nljni strazio11 e. f) p 1 il 1° gruppo è raccon1andal)il e in n1aniera pre~1 o nderan te I.a somministr.azione ora I e, 1 seco11 do quella endoven osa. A. P. • 1

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I ANNO XXXVI!, NuM . 35J

FEGATO.

cellu~ e,

Il rapporto dell'epatite con la colecistite • cronica. • .

(KosTER , GoLDZIEHER e

CoLI.ENS .

Surgery, Gy-

necology and Obstetrics, g iugno 1930). . Molti .op,er.at i ·d i colecistectomia p er m.alatlta cronica d ella vescica biliare n on 5o·ua r·iscon?. ·d·e ~ ..sinto,m i per i quali sono stati sottopo' t,1 all 1nterv~nto. e questo non si può spiegare i1e colla cost1tuz1on1e n eurotica n è con con co1nitanti lesioni cardiovascolari n è colla vecchiaia. Cli nicam en te si sa· ch e più a lun O'o sono durati i dislurbi prima d ell 'intervento e meno 12rpbabilità c'è di guarigion e com pleta . P er spiegare questo basta pensare ch e o servazioni a n atomich e h.anno djmostrato dilata~io~e permanente ~ei . canali biliari intraepatici insieme alla colecistite, ch e l 'infi.amm.azion e c~onica d ella colecisti con ripetute esacerbazioni anche possono aver ostacolato il normale funzionamento ·d ello sfinter e di Oddi in modo d.a P.e1:m·ettere riflusso di bile n ei d otti pancr ea t1ci, donde pancr eatite cronica, e ch e ad erenz·e ·d en se d ello stom.a co o d el duo·d en o colla cistifellea possono ·d isturbare · p ermanentemente J.a motilità gastrica. Gli AA. hanno voluto esaminare il fegato di 27 n1.alati d i col ecistite. I prel evamenti di tess uto epatico furono fatti tanto al lobo d estro ch e a l sinistro e sempre a non m en o di 8 cm . di di st~nza da lla vescica b iliare. In qualch~ caso pr1m.a d el pre lev.a·mento furono iniett-8:t1 nella vena ·gastro-epi ploica sinistra 5 em e. d1. soluzio1:1·e ail ' l % di trypan·b lau o ·d i inch1ostr~ ·di china . I pezzi prelevati pesavano al m.ass1mo 1 gr:ammo ·e·d .e r.ano imm.ediatam·ente fissati in formaldeid e ed erano esaminati <lopo col01razion·e coi metodi comuni. In 25 su 27 casi si trovarono n ette mo·difica~ioni istologiche. In uno d ei due casi in cui r l fegato fu riscontrato normale la colecisti r>iresentav.a un 'infiltrazione lepoide d ella mucosa senza infiammazione. Negli a ltri casi , a piccolo ingr.an·dim·ento si notavano numerosi fo colai di infiltrazion e oelJulare specia lmente n el connettivo circostante i p iù la rg hi .rami intraepatici d ella vena porta, raramente circondanti completam ente il lume asale, ma per Io più posti eccentricam ente da 11n lato. L'in.filtrazione aveva caratter e diffuso ron tendenza a espand·e r si sulle ra.m ificazioni (}.ello stro1n.a periportale. Le aree più infiltra te oran.o g~ el~e in cui si potevano ve·d er e piccoli dotti b1l1ar1. In qualcuna di qu·este are.e si veclevano spesso larghi vasi linfa tici . !~oltre c'.era no spar si nel tessuto ep.atico a lcuni no·dul1 , con un dotto biliare visibile al oentro e con infiltrazione n el connettivo a ttorno al dotto. Le cellule trovate nelle zon.e di infiltrazione ~ n ei n oduli er ano varie: linfociti , plasma1

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SE1.TONE PRATICA

istiociti , fibroblas ti , leucociti poljnuclear1 e ·:raramente eosinofili. Gli istiociti erano n ettamente dim ostrabili n ei casi in cui si era fatta l 'iniezion e di inchiostro di china o di trypanbJ.au . f\11 ' in fu ori dei noduli e d elle infiltrazioni per1v.asco1.~r~ il. te~suto 1epatico presentava alcune mod1ficaz1on1 ·di varia intensità e precis1a m·ente un num·ero m.a ggiore .di cellule di l{u p1fer e pr~se~za n el lu,m e d.ei cap,illa ri int~r~rabecol~r1 d1 cellule (poli nucl eari, linfo'. c~t~ e ~p,e ~1a l~mente m onon·u cle.a ri). Queste mo·d1~1 c.az1on1 s1 ;n.otav.ano sempr·e e sempre non u g ~alm ~ n t:e d1.ffu se n el prep·a r a to . S1 puo sintetizzar.e queste mo1dificazioni così: c'è un 'epatite interstiziale di inten sità varia l? calizz,ata ·e~senziallill:' ente n,el con·n ,ettivo pe~ riportale, a tipo cronico. Già Gr.a h.a m aveva afferma to }',esistenza di le ioni in1fiammatorie epatich e n ella col ecistite; second? q.ues~ ·~ . in .d.~·e modi si può avere qu es t~ les1on1, cioe per via ·e m atica o per via linfatica . I germi circola nti nel san g·u.e certam.ente • passan,o n.ella bile, .come confermano ~u,m·e ros.~ 1e~p·erim.enti. Secondo Gr.ah.am }',epatite cominci.a n·el tessuto periportal e, l 'infezion,e è p 01rtata .al ~eg-.ato d.a ll1a v·em.a-porta .e forse raram~n te ·dall '~rte ria .epatica e p·o i si ha p eric.olan~·1 te c~e s1 estend.e alla cistifell1ea p er vi.a 11nfat1ca. Ci sono dei casi i·n cui il processo c?l,ecistitico. è. prod.ott?- · da germi g iunti n ella bile e altri in cui si tratta di un 'infezione ascendente. Gli AA., concordi con Rous -e Mc Master rit.e·n gono ch,e .il ·? eco r so d ei linfatici si.a opposto a qu.ello in.dica to da l G.ra h.a m · cioè i linfati.ci n on vanno d al fegato alla cistifellea, m a v~oeversa. Un .I.av·o ro sperimentale ,di Wilkie d1mostr.a l 'o.rig ine disoen1d.e nte ,d alla colecistite p·er infezio·n .e ,di contatto e I.a presenz.a di co.n comitanti l esioni epatiche. Il Graham stesS? P.iù .tardi . ammise l,a possibilità di modif1caz1on1 epat1ch·e su ccessive alla colecistite. Am,m·essa I.a preesistenza di lesioni coleci stich e a quelJ.e 1epatich e, jl n1 eccani smo di queste ~ltim,e ri~~ne .a.n cora oscu.ro; probabilm.ente s1 tratta d1 infez1on e propagata dalla, cistifellea .al feg.ato attr.averso i linfatici. ~osì. si spie~a l 'oss~rvazion e clinica d i opeT.at1 d1 lcolre cislte!ctomJ.a. ch le non guariscono completamente ·do·p o l '1ntervento e si ha un argo.m ento. i~ . .'favore d ell 'intervento .pr.ecoce nelle colecist1t1 croni ch e. R. LusENA. 1

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Studi snll'nrobilinu1·ia. (P.

LAMBIJ\T.

R ev . Belg e des Se. lt1éd., n . 8,

nov. 1929). . ~ 'A .. riferisce g li tudi di O. Bang sull 'urob 1l1 n1:1r~.a .allo stato n orn1.ale ed in casi patologici. Il m etodo u sato per d osar e l 'urobilin a è q uello di Einar Larsen. · Dalle ricerche emerge ch e la concentrazion e


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d ell'urobilina è indipendente dall'intensità d ella diuresi e d.al·l e variazioni del P. S. Era stato notato c h e la costi·p azione produceva un aun1ento dell 'urobilin uria, per as, orb.ime11to di stercobiJina, ciò ch e Bang non l1a confermato; le diarree invece possono far diminuire l'urobilina. La curva di . eliminazione del! 'urobilina presenta un aumento tre ore dopo il pasto; una dieta idrica non fa assumere alla curva le irregolarità notate in rapporto ai pasti. Secondo Salen l 'urobilinuria postprandiale si spiegh erebbe con il riassorbimento dell 'urobi1lina preesistente nella bile al m omen to del suo pass.aggio nell'intestino; lo svuotam ento vescicolare potrebbe costituire ancl1e un fattore importante. Per ricercare t.a],e m ·ecc.a·n i smo Bang l1a oss.e.r v.ato· 1e variazioni dell 'urobi linuria in pazienti colecistectomizzati, ed h a notato i11 essi un aumento del1'urobi ]in uri.a dopo i pasti. N·ei n eonati Bang ha trovato l 'urobilinuria .nelle prime ore d ella vita extrauterina; questa osservazione sarebbe d 'importanza capitale contro la teoria intestina le dell ' urobilinuria; ma egli ha potuto però notare che 1'urobilinuria .d ei n eonati è in pro porzione con l'urobilinuria materna prima e durante il parto; diminuisce in seguito, per aum.e ntare dopo la ottava settimana; bisogna quindi considerare questa urobilinuria come di origine materna. Da una serie di 500 • determinazioni di l1robilinuria in 73 casi, ·B ang d e·duce che ·s i d·eve considerare patolog·ica una concentr.azione D. L . superiore a 1 :40; ma questa cifra non è assoluta, .p erchè in molti pazienti con affezioni epatich e accanto ad u:na D. L. superiore ad 1 :40, s'è notato anche la D . L. inferiore; quindi se un.a D. L. superiore .a 1 :40 è patologica, quella inferiore non esclude tal e possibilità. La p·a rte impo.rtante ·dell e ricerche di !Bang è quella ch e costituisce l'influenza d el regime a limentare sull 'urobi·l inuria . Egli h a notato che si può..aggiungere al regime ordinario 400 g r. ·di ca rne ·di bue, 6 u ova o 100 g r. di grassi senza provocare aumento d'urobilinuria. Ma se si sottopone il paz. ad esclusivo regimè carneo, l 'urobilinuria aum.e nta 4-5 volte la concentrazione abituale, e tale aumento può durare 2 giorni dal.l a sospensione d.el r egime. Un regime ricco in grassi provoca lo stesso e ffetto; quello di idrati di carbonio non pr()v.oca au·m·ento; tuttavia Bang conc lud.e chie non è il regime carneo o ·di grassi ch e cau sa l'urob ilinuria, ma l'assenza d egli idrati di carbonio. come appare riducen·do a l paz.i ente g·li idrati di carbonio a m eno di gr. 55-100. Le iperurobilinurie si accom•p agnano a presenza di corpi acetonici nelle urine. La SJ~i egaz ione più verosin1i le di tale fatto è che la scar sità di idrati di c..arbonio produce un certo gra do d 'in. ufficienza epatica, ciò ch e è confermato dalle conoscenze a'ttuali , ~econdo le quali il glico1

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geno esercita un 'azione protettrice della cellula epatica, essendo legate alla presenza di glicogeno le funzioni disintossicanti e metabolich e del fegato . La medesima s.p iegazione vale per l 'urobilinuria che compare in' aumento com e conseguenza di dieta idrica. Nei diabetici a regime povero di idrati di carbonio l 'urobilinuria era molto elevata; una somministrazione di tali alimenti, .con o senza in sulina, riportava l 'urobilinuria ai valori norma li. L 'A. crede quin·d i prudente somministrare ai diabetici una certa quantità d'idrati ·di carbonio p er assicurare il buon funzionarp.ento d·ella cellula epatica. CARUSI. CENN~

A. C.

BIBLIOORAFIC/(1)

L'endocrinologie et les états endocrino-sympathiques. Vol. III. Doin, éd. Paris, 1930, p.ag . 600. Frs. 45 . GuILLAUME .

Con que to terzo V·olume si completa il trattato del Guill. a ume di cui abbi.a mo fatto cenno • n ello scorso anno a proposito d ei primi due volumi. Nel III volume vengono studiati gli stati endocrino-sin1patici r egionali , gli stati viscerali ed i disturbi endocrini « delle gran.di funzio·n i » e cc .d.ei grandi ap1p arati ». Secondo il piano ·d ei primi due volumi la materia è trattata seguendo le moda lità con cui nelle loro caratteristiche morbose i vari stati patologici en.docrino-simpatici sogliono presentarsi in clinica. P er il pratico questo modo di esposizione ha i suoi vantaggi, e l 'o per.a, che · è scrj tta con cltiar ezza di esposizion e, incontrerà certo il faYorn ch e le .auguriam o. D. M. \..;

f. P. . .l osr r~. Th.e T reatnient of Diabetes mellitus. l n ' yol. jn-8° cli IJ. 1006, con fig. Lea e :E'eb ig·er ed. Philadel phia. Prezzo doll. 9.

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[ANNO

POLICLINICO

Il trattato di .Jo~lin ch e v,ediamo qui nella ~11a IV edizion e, è ben n oto a tutti gli studio i ch e si occupano del ·di.abete per le su.e qualità di essere chiaro, pratico e completo. Con si.der.a d.a pprima il problema d el diabete e la storia dei cani span cr eatizzati , con cui si è gi unti .a]J.a scoperta d ell 'in ulina . Tratta poi ,d i questa :la sua natura, l 'azione e la s-µa somministrazione nel diabete. Passa in seguito alle teorie d el diabete, alla frequenza, eziologia e curabilità. Dopo un vasto capitolo sulla fisiopatologia , di circa 200 pagine, passa ai diversi esami (u.r ine, sangue, r espirazione) ch e si fan-. no nei dia betici ed alla dieta, n el normale e n el .diabetico .. Si occupa poi del] ' inizio, della diagnosi, progn osi, sintomatolog ia e del trattamrnto del di.ab ete, d ell'intossicazione acid~l, del con1e e delle diverse complicazioni. Esami(1) Si prega cl '\nviare òue copie dei }jbri <li r 11i s i d esidera la recensione.

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(ANNO

XXXVII , N u M. 35]

:na poi i rapporti del dia b ete con I 'arte riosclerosi, con le malattie cardiache ·con gli interventi chirurgici, con la gra vida nza e le secre:zioni intern·e ; il diabete nell 'infanzia e della vecchia ia, il trattame nto d el dia bete in ambu1atorio ed in ospedale. Oltre a molte figure , 342 tabelle di dati inter essanti sul diabete e sul ricambio in genere .a ccompagnano il .volume. I consig li ch e l 'A. forni sce sono di incompara bile utilità, tanto più ch e, sen za aver e per nulla l 'aspetto di peda ntesco , si diffonde su molti particolari ch e, a ll 'atto p ra tico , potrebb er o J.asci.ar,e n el1 ' imbar.azzo; .s i ved an o , per' .esemJJÌo, i .c apitoli sull 'ini ezioni d i insulina e sulla di.eta. L 'a ltu.ale ·edizione è aumen tata di circa 200 J)agine in confron to d ella p r eced ente. L'ampia "trattazion e risponde a d una n ecessità, a n ch e per il fat to ch e il dia b etico, oggi, conosce fin troppi particolari sull.a sua m a lattia ed è n ecessario per il m eùico avere a ·disposizion e un l ibro ch e gli per metta u na vasta conosoen za .d ella mat eria . E questo libro di J oslin sarà per lui il più fed ele con sig liere, pron to a risponder e a tut te le d om ande ch e possono far si ·s11ll '.ar gomen to. fil. 1

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1291'

SEZIONE PRATICA

e R. W AGNER. La n utrizione del diab etico. Urba n u. Schwa rzenber g, 1928. Berlino. Mk . 18 .

tiasi, a i pregi intrinseci d el lavoro ch e sonorappresen ta ti principalmente da ll 'esser e questa d.el Ga ll uppi una monog ra fia completa ed a ggiornata sulla cos tituzion e d ei litiasici ed una ricca esposizione ·d ei concetti di artritismo e d elle varie dia tesi e sindromi diatesi ch e. A nostro modo di p en sare d à ancora p regio e sapore a ll'op era l 'inter esse ch e l e deriva d a l ve der ap·p licato n ella su a com pletezza , a ttraverso l'a m pio contributo clinico per sonale dell'A. , quell 'in.dirizzo e quel m etodo di studio costituziona listico unitario e correlazionistico che prom ana d alla scu ola del P ende. Ta le m etodo di studio d ei p roblemi d ella costituzion{3, sia pure a ttraver so le d ifficoltà e le complessità d ella sua a p plicazion e (il ch·e nulla d 'altron.de può in sostan za significar e) d obbiamo certo con·s id·er a rlo, in qua n to analizza ,e d 1esamina e coordi:n a il la to morfol1ogico 1ed il tem pera m ·ento·, cioè il lato dinamico-umo.r ale, .e.d il lal to psicologi co ·d ell 'individualità .d.el sogg etto , il p iù vas.tamen te ·e pro fondamen te ·c on cepito per a ffron tar e i qu,esiti che I.a clinica c i pan.e. Il libro d el Galluppi è a n ost ro par ere uno dei frut ti e d es,empi m ig lior i di tale indir izzo e n on m anch erà di esser-e a pprezzato· e di ffuso c ome m eri ta. 1

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D.

M ASELLI .

P1RQUE T

Il Diritto Pubblico Sanitario

In coll ab or.azi-011e con W a gner , Pirquet h a la n ciato ancor a u n 'opera n ella quale il su o· si- _Periodico m ensile di legislazione e giurisprudenza stem a ·di. utilizz.azion e d ella n utrizion e è esteso a lla d ieta d el ·diab etico. Direttori : Il sistema del N em è ba sato sul confr onto di On . dott . Aristide Carapelle, Con sigliere di Stato. tutti g li alim en ti con il latte d i donna. Il N em -0qu iv.al e a d 1 gr. d i I.atte di d on n a con u n va- Avv. Giovanni Selvaggi, Esercente in Cassazione. lore calorico pari a 0.67 g . calorie. P er il ca lEditori F .Il i POZZI - ROMA .\olo ·dr.l bi sog·no in·dividu.ale è preso il q u.adrato d ell 'altezza in posizion e seduta . Il Numero· 8 (Agosto 1930:) contiene : In q u-esto libro i v.alori in N em d egli' a liIl medico provinciale nel nostro ordinamento n1enti ven g·on o con siderati an~he in rappor to sanitario • .con jl contenuto in carb oid rati , m entre per lo i nnanzi lo erano sol o p er il contenuto in al - Note sintetiche : La costituzione delle Commission~ p er i concor si a medico condotto. b umina e in sostan ze com bustibili. Il sistema d i Pirqu et è specia lm ente costruiRassegna di giurisprudenza: PreSttazionoe profest o e .. arà ·di g rand.e u t ilità a t u t ti quelli ch e vi sionale . Onorario . - Far macie. Assist enti abili lati . Tilo ~on o b en e appr ofon d iti ; l 'applicazion e per ò . lari.t à.' 11on è facile, e ciò forse impedirà a l si stem a Leggi e Atti del Governo : Testo unico d elle leggi <li di·ffondersi in p ratica. sul la Cassa di previden za p er le pensioni dei Nel libro son o conten u te pareccl1ie ricette ~ an i tar i. di a lin1entazion e, util i a l m edico ed al m alato. Abl)onan1en to per il 1930: Italia L. 36. Per A. P. gli ;ibbo11ati al cc Policlinico » sole L. 30. Un n um ero sep arato L .. 5. A . GALLUPPI . La diatesi litogena. Cappelli , ed . , Ai nuovi abbonat i si inviano subito i Numeri pub· · 1929. P rezzo L . 32. 1

blicati d a Gen 'llaio ad ora.

L 'i11teresse ch e può su scitare il libro d el Gallli pp i 11on c i appare limitato soltanto , com e q l1ell o drll e altre buon e p t1bbli caz ioni sulle li-

.. I nviar e Vaglia a ll'editor e del « Policlinico» LUIGI POZZI - Uffi ci o Postale Succursale diciotto - ROMA.


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IL POLICLINICO

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONCìRESSI Reale .!ceade·m ia di Medicina di Torino. Seduta del 18 luglio. 1930-VIII. Presidente: Prof. BALP. Fibroma della regione lombare.

Pr<:>f. R. ANGLESIO. - Presenta un tumore del peso di 5 Kg. asportato ad una donna di 59 .anni. Il turno-re a sede retroperitoneale, non aveva dato disturbi di importa11za, e nellò sviluppo aveva L11globato il rene destro_, ch e si dovette asportare con il tumore stesso. Istologicamente presenta la struttura <ii un fibroma a connettivo lasso. Particolarità degne di nd1~a sono dunque: la sed e, il volume, le s tr~ttissime connessioni con iJ r e ne . Sulla plastica ali' italiana nelle lesioni del palmo della mano.

Prof. It A NGLESt-0. Il Jen1bo venne scolpito stilla regione anterolat.erale des lra dell'addome a peduncolo superiore. Fu scelta questa regione, perchè la posizione con l a mano jn avant~ è me. nq molesta che non quella con mano indietro. Il ris11ltato è s tato molto buono. Composizione del sangue normale e sua influenza sull'adsorbimento capillare.

Prof. (;.. A. BnossA e Dott. G. GEDDA. - llicordata la tlifferenza di composizione del siero negli animali (es. quoziente albuminoid eo nel cavallo 0,58, nel co-rtiglio 2,50) e della. conseguente stabtlità, rispettivamente l a})ilitù serica, gli 00. parl:ino ciell 'asso~bimento· capillare di mescolanze di sangue e di Nach-blau nel cavallo e nel coniglio. Dimostrano le tabelle di due rispettivi nssorbime11ti e l 'apparecchio con cui si fa l 'adsorbimento stesso cori strisc:e di carta da filtro facendone notare le caratteristich e. Applicazione dell'adsorbimento ca pillare al sangue patologico.

Prof. G. A. BHoS S:\ e Dott. G. BozzoLo. - Gli 00. basandosi s t1i principii espos ti nella precedente con1lJnicazione presentano un apparecchio per l 'adsorhimen.~o capillare iòeato da uno di es~. ~on tale apparecchio l'ad sorbimento avvie.n e r.o11a lnassim a regolarità e le carte da filtro sono molto più òimostrative ch e non quelle otlertule cort semplici strisci ; p er ragioni tecniche venne sostituito al Nach-blau un altro colore colloidale, il Janus grum. La tecnica è un poi' più del=·cata e richiede un altro apparecchio assai semplice. Gli 00.. dimostrano con tavole le differenze assai notevoli o ttenute tra il sangue normale e quello rarcinomatoso. Beninteso la reazione no11 è specifica, come non sono specifiche tutte le altre reazioni proposte a tali scopi. Sulla sorte del midollo osseo nell'innesto omoplastico.

Dott. G. VTLLATA. I)agli esper'.menti condotti su i ratti albini risulta confermato che la cartil agine costale ha t111a lunghi ssin1a sopravvivenza n ell'inn es to omoplasti co nei muscoli, che la sostanza ossea si manlie11e in parte a lu11go, ma nella maggior parte necrot;·zza, chè gli osteoblasti specinlme1ite <JUelli parietali n on solo so-

[ANNO

pravvivono,

ma

proliferano

XXXVII, NuM. 35] e

1or111a110

o::~o

Il UOVO.

Il rr1iclollo s i ~vvia alla atrofia e si riduce aù una trama con alcu1ti fagociti pigmentati e pochi l~nfociti , però per un periodo che o1trepassa sicuran1enle ~ 30 giorni continua a funzionare per l 'ernalopoiesi tan,to bianca che· rossa; fra il 30° e 60° g ior110 , essa diminuisce rapidamente fir10 a scomparire. Sed uta del 25 · 1uglio 1930-VIII. llresidente: Prof. PAGLIANI.

le alterazioni delle mani di mungitori di latte vaccino. P1of. G. QuARF.l.LJ. - n=,corda di avere g·ià descrjtte delle alterazioni scl1eletriche nei mungitori cli latte vaccino, perchè essi &~ringono il capezzolo fra la faccia pa1mare del.le ultime quattro dita e quella dorsale del pollice, esagerando la flessione di esso e ricorda che ~ osserva in questi lavoralor{ l1na malformazio.n e schel etrica rileva})ile già ester iormente, ma ~n modo chiaro· radiograficamente, in una sublussazione in dentro della prima falange . . Spec:\\ln1ente nei primi tempi della professione, tal~ Inl1ngitori accusano dei dolori particolari , dell e infia1nmazioni con arro·ssamento dei t egumenti dell 'articolazione metacarpo-falangea e di fJuella 'della fala11ge colla falangetta . Dalle fotografie presentate s i rilevano a11cora òe~ calli che ha11110 per sede caratteristica l a parte estensoria della artico.Iazione della falange del pollice e il margine interno della falange; t.ali calli si associano ad altri posti nella faccia paln1are della mano e delle dita non aventi, quesli l1ltimi, alcun che ù~ caratteristico, esse11do $imi li a ql.ianti s~ osserva110 in molti lavo·r atori manuali. I calli del pollice sono molto volumino·si e si accompagnano talora a. f~L~i in.f:.ammato·r i, raramente q suppurazioni del sottocutaneo corrispon<ler1te, sono dolorosi e spesso si associano ad infiammazioni delle articolazi.o ni sottost anti con conseguente incapacità funzionale delle d~.ta ed impossibilità al lavoro. Si i!.ratta di manifestazioni caratteristiche che òevono essere classificate fra le n1alattie dipende11ti da pos:1zione e da quantità di lavoro. Un nuovo apparec~hio per la separazione degli elettroliti e dei proteidi dal siero per mezzo dell'osmosi elettrica. Prof. G. A. RnossA. - L'O. presenta un apparecchio in vetro per l 'el ettro-os1nosi nelle sue applicaz ioni a lla biologia. Tale apparecchio dovrel1be tra l 'altro servire per la purificazione dei sieri e so·stanze affini, per la separazione de~, co... stituen ti del siero (albumina e g lobulina) e per la sepnrazione e analisi degli el E:?1ttroliti; quest ':il-· tima parte però viene solo accennata di sfuggita perchè l '0. non ha sufficiente e~erienza in propos ito. L 'a1)parecchio consiste in un tubo a T e due rigo·n fiame11ti sferici. 'l;'ra il tubo a T e i due rigor1fiamenti sferici vengono tese 1e membrane; nelle sfere stanr10 gli elettrodi ed è possib~le u11 continuo rinnovamento di acqua distillata. Le membrane devono essere di materiale diverso cvi deve essere una differenza cii poter1ziale tra di loro ; per questa elettro-osmosi è necessaria una corrente continua di. 120-240 volts perchè le resisle11ze presentate dall'apparecchio sono grandi ssirne. J_, 'apparecchio è basato sui concetti di v . Schwer!z, di Runghe, di Freundlich.

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[ANNO

XXXVII, NuM. 35]

SEZIONE P RATI CA

Gravidanza ed adsorbimento capillare.

ProI. G. A. RnossA. -

Preseil!~a

in una ser ie di cro rnog rammi j risull a ti. dell ' ad sorbime11to capillare su iniscu g li di sier o d i m ad r e e di i1eo11a to addiziona t o a colori colloidali . 11 1r1a le riale di c t1i s:. ser ve l 'O. è cost itu ito d a .cart:• ._<1a. filtr.o <li de te:min~ ta q~aJ i~a, Lagliata 111 s 1 ~r 1 sc1 e e immer sa in m 1scu g l1 cli sos tai1ze colora11 ti adclizioi1a te a! r isp ettivi sier i. . Prese1lta . f)ure 1111 pi ccol o strumento da lui idea to. col qu ale -è possi})ile ad sorbir e d etti m isc.u ~ I i s u ù i~c~i <.~ i cart a t esi sopra special ~ cor111c· ~ I colo r1 imp~eg·a ti. ~o:rio colo.r i rtegativ i (r osso Con g·o) e co1or1 p os1t1 v1 (Nach:~ b l au o .T anu sg ru 11 1) seco 11d o i casi. · · Le d iffer e n ze preser1t~te cl nlla l abililà o d all a sl aJ)il ilà collo ida le ser vendosi del) 'ad soTJJi1nento cap ill a re, so rto i11olto n o tevoli . L a labil it à e l a s la h'.i ilà d ei s ieri so u o massim e r1el siero d ell a in aclre e d el n eon a to. La determinazione quantitativa dei corpi chetonici (acetone e acido beta o ossibutirrico) nel sangue quale prova funzionale del fegato. ,

P ro f. G. Do1'·I 1N 1c 1 e Do tt. G . O L I VA. 80110 rife rì t i. i. risu l·~ a ti d elle d et ermin azio11i d ei corpi c he to1u c1 p er le qua li r is11l t a ch e n ell e affezioni e pa lic he e p art ico la rn1e111 e !111 quell e a car a lter e d iff.u ~o (ep a ti ti , itteri cat arrali) i d etti corpi ch elo111c1 ~ so pra.~utto l 'acido bet a-oss.ib u t irrico si presertta110 alq t1a n1o in a umento r :,spe tto ai ,~ ni . L 'al ter azi? HC ris11l ta assai pi11 frequent e e spicc~ t~ se . .s1 ~ol t o1)on~ l 'a. per 24 h . a diet a priYa d1 ~cl ral 1 ò 1 rnr ho1110, che h a p er effet t o d i esal ~u re il n 1cc-ca11is1no cli p r ocl11zione clell a chctos~ o n de le cifre dei corpi ch e to nici : ed i 11 m od~ p ar .ti col are .clel l 'acido :b e ta-0ssib u ti rrico, salgono a. c 1.fre co11s 1d ~rcv ol i in r ap porto a~ sani, 11ei qt1al1 s1 ha11 n o sp os lar11 enti mi o imi o null]. l a rl1etosi, es po r1ente rlell 'in1p 0Yeri1nento <iell a ce11 ll la epatica i i1 g ] ico·g e110, inci ica l a v:.a c11ro.Liva che la11lo pi Ll si i mp-o n e in quanto l 'accumulo cl i ro r1)i ac i.ò i agg·rava a sua vol ta l a lesio·11e fun1dona]e o ci sp iega 1'azione bèn ef] ca della co11 ,•en1poranen so1nn:l :n is lrazjoi1e di g lucosio e cl i jnsulina . Sulla terapia perorale con la cholosulin.

Prof.

~10RAC<':.HIN I

e I)ot t. HERT.ITZKA. - Gl i 00. 1 11a1111() esp eri n1e11la lo j11 una ser ie d i casi d i diah~tc i11 111edia gravi tà e l eggeri l a cholosulin })er 'iu orale ed h a11no. trovato ch e la curYa .o-l ice1n ica a <lig·uno non sul >isce ap prezzabili J11od if i r nzio1ii , n1al g·rado il tr a. ttamen lo. i~11che iÌ decor so clinico della m a lat ti n 110 11 ,-iene 11cr n u ll a 111odifi cato si a per c1u a11to r ig-uarda i s intomi cli11ici ch e obb ie ltiv: a n cl1e clo 1~0. rl osi pi?-ltost o elevnt e (GO U). ( 1 11 00 .. spiegan o la sc~rsa azione ipog]jcc1r1izz.a11~e . clel p rP..p a r a to per l a p resenza cli sa l i }Ji 1 ·~r1 111 . esso. Co11cludon o, n egando ogni valore t er a pe t1t1co al cl1olosu li~ . l 'influ enza della dieta ipocarbonata e ricca di grassi sull ' assimilazionè dei carboidrati.

Prof . R. lVIoR·\ GC n1 N1 e Dol t. S. BATTJ TIN1. Gli C.!O. rife riscon o u esp erien ze in p arte a11cor a i.n cor o co11d ot le n el te11t atiYo d i pro ocar e u11 d 1abc...~e speri rnen tale. I n 7 incliYidu i convale ce11ti 11 a n r10 f issato una die ta pr=ya (li idrn li

d i car bonio e conte11e111e 40 g r . di pro teine e 200 g r . d ·, g r assi _: sa turaYano l 'acidosi così pro voca ta c?l b i.rarbor1ato soclico; eseguivan o :poi le· c_urve .gl1ce1n1ch e .d opo car boid ra ti e dopo gluco-s10 prima d ella d iet a e d opo d i essa , coni~roll an- ­ do 1a eventu ale comp arsa della g licosuria. L a durat a cl e1la di e ta er a varia a seconda d ella.· t?lle ran za d egli in divià u i i11 esame (da una set - l1n1a11a a qu:11dici g ior11 i'l . S ubito d opo l 'inizio ., d ell a d ieta co1npariva acet on e ed uro,b ilina n elle . ori~~ · In tutt ~ i casi le curve g licemich e h anno·: st1bì ta una m o d ificazion e n el sen so di un innal -zam en t o d ell 'iperg licem ia d : r eazione ed a vol te · ancl1e un, rallen.~ amento d el d ecor so d ell a curva. No11 risco11trar on o <liversi.~à cl i comp orta m ent<J1 p rima ~ dop.o l a cliet a cl ell a differ en za esist ente · tra il san g u e capill are e qt1el lo venoso in conte-nulo di g lucosio'. Gli 00 . cr ed on o cl1e le al t eraz ion ~ d el ricam -bio provocate si an o so·p r a tu tto d a m e t.lter si in r ap-p orto con al ter azioni furtzjon ali ep a tich e p er· qua11to a volte an ch e l 'appa r a lo insu l ar e si a cl a· inet tere in cau sa. Studi sulla cal-cem ia e sulla potassiemia nella iperten-sion e permanente. e~ RIONDO. -

CIPRIANI, Dotl . ~lf OLFESE e Do t:~. ~~ . ~lo- ' Riassume11do ~ ri st1llati d~ prorpr =e r icer ch e rileva11.o c h e i1ell !jperten.sione p erman e n t e·· sen za sin ton1i r en ali o co11 l ieve gr acl o di arteriosclerosi re11al e, 11o·r1 è à i111oslrabiJe n ella mag g iorattza dei cas: . u n a ipocalcen1ia o un abba ssa ~ m.e11to d el r ap·p or to 1)0 tassi o calc io. T ale abbas&a111e uto si osser Ya J) Ìt 1 freque nlemen te n elleiper.~ensioni con nefro·pn lie 11ell e q u ali tuttavi a non si pùò p rescinnere d nlle con comitanti al t re al terazioni delle con d iz:.oni ch im ich e del sier o·· (ipoalbun1osi , ac:·d osi , iperfo fa ten1ia) ch e ven . ~ono ad i n.fluenzar e l a par te ioni zzabile del cal cio. Le 1niezioni d i clor u ro cl i calcio end oven o·s e n ell ' i1)erten sione p erni.an en te abbassano tran sito-· riame11 te il r appor to I<-Cn , lna 11o·n abbassan ol a pressione , anz t aun1ent ar10 lra11 i l.0r ian1ente l a · p ression e sis tolica . Pr0f.

1

Micrometo di per la determinazione delle frazioni proteiche-· del siero e del plasma nelle nefropatie.

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Prof. C. C1PHIAN1 e Dolt. :\ . C10N1N1. - Vengo110 espo st1 j r isu l l n L:. o t te11t1ti col 111 e lodo refr a llo1ne tr ico cl i B_ober lso11 e col se111i111icromelodo d i HO\Ye (I(jenòa hl ) i 11 confro11lo· a11che, perle pro leine 1~otali . a i ri ~ ul t a t i seco11do le tavole di Rr.i ss . Da ta l 'in1possibjl · tà cl i ri as l l ll terc cl1iara tnentei11 hrrvc spaz io il l a,-oro, i co11s=glia d i leggere il leslo or iginale sul Gior11nl e dell '1\ ccad en1i u. 1

Alcune considerazioni su lle nefrosi.

Prof . I.. Foi\'TANA. --

Furon o ricer cale le al terazio n i pr o topl as111a t i.cl1e clc · le ucocit i 11eutroiili (gra n u l az i·o ni t ossiche e vac11 01i) in 4 ca i d i nefrosi lipoidea. I.,a r icerca i t11ost rava interessan te in ·tale affezione, J)Oicl1è le s uàde tt e ul leraz·oni r ap prese11l ano u11 seg·no di focolaio di infezione coccica in atto e q u in d i la co11 la tazio11e cti esse avr ebbe pol uto rapprese11tare llll da Lo fa,-or evole a lla t eoria cli .Kellert e cli altr i, che sosle11go110 l a dipend enza delle n efro · , con1e d elle nefriti in genere, cla un focolaio i11fe t li' o che può esser e s~~uato in varie parti d e11 'orga11isino. '


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tL P OLICL I NI CO

La ricerca ha dato un risultato completa1nente .negativo e se in tal modo non viene dimostrata I 'assenza di un focolaio infett;.Yo d ~ qualsiasi natura, tuttavia viene d imostrat..a l 'assenza d i uri ,prezioso segno atto a rivelarlo. Viene poi de11unziata in con tra,sto con affer. mazioni recenti d i alcun~ aut or i americani, la freque11ljssima presenza nei casi d i nefrosi di ur1 ' certo graclo di anem,ia, d i tipo ipocromico, senza impronte spec:.a li.

Studi sull'artrotomia longitudinale transrotulea. Prof. A.. BERTOCCHI. - Di fronte al fatto che 'la sezione dei t endini e delle esp ansioni ter1d inee d e termina ip otrofia r apida d el muscolo quadricipi d e, l 'O. em ette l 'ipotesi che ci.ò d =,p e11d a da lesion i concomitanti dei f usi n euromu scolar i e d egli or gani 1nuscolo t end in ei del Golg i cl1e si trovan o r ispett =vamen te al1a fine dei ven t ri m uscol ari e a11 'inizio dei t endin i . Di qui ne trae la con segu en za ch e l a artrotomia 1011g it u dinale t r an srot11lea si può chia1n ar e « fisiologica » nel sen so cl1e div= d e p er il lungo ''I 'appar a to osteotendineo legam entoso, sen za in ·t erro1nper ne la funzion e di trazion e. Col su ssidi o d i prep ara ti is lologici espone il ·rapido p r ocesso di g u ar =.gion e della r ot t1la ad arte --seziQn ata e con l e proiezioni dj diap ositive de-scrive l 'op erazio n e di m eniscect omia m ecli nn te ..questo 1ne torto di artrot omia ch e d·à ampia luce n ella art =,colazione. Dop o aver esp osto le con clusioni sp er im entali . . ··e ana to1no-fi siologich e d ell e su e r icer ch e, è ò el parer e ch e l 'artrotomia long itudinale t r an srot u1ea sia d a adottar si p er lo m en o n elle lesioni bilaiter al i del m enisco, n elle lesio11~ d ei legam enti cr ociati ; n el1a m alatti a d i Hoffe d el 1ega~mento ad iposo, ecc . Il Segretario: Dott. G. V1LL.ATA.

Associazione Medica Triestina. Sedut[\ d~l 1° 1u gl '.lO 1930. Presidente : Dott. A.. CoFL·ERI.

L'eziologia della sclerosi a placche. · Il d o tt . MARcov1cn esp on e una serie di lavor i -provenie11ti d al W estminst er Hosp ;tal di Londra nella eziologia e terapia della scler osi a pl acch e. 'M,'1iia:i li.., ripetuti esami del l iqt1or n ei quali venne spesso riscontrat a p ositiva la r eazion e dell 'oro -colloidale e aumento d elle globuline, gli AA. inglesi ven gono alla con clu sio11e dover si trattare d i una innlattia sern i infeittiva. Infatti colture eseg uite con una tecnica d el tutto sp eciale permi~.e­ ro l 'isol amen to di un m icr or ganism o (o. 1 µ) n el ·93 % d ei 189 cas~ di scler osi a placch e esaminati . '1 tent a tivi d i riprodun·e ]a malattia n egli animali furon o vani. Un vacc;.n o prep ar ato con queste -colture h a dato arr esto d ella malattia e · miglior am en to in 40 su 70 casi osser vati p er oltre 3 .anni. Qu esto m icrorganism o n o·n ha nulla a ch e far e coll e sp·iroch e te di I<uhn e Steiner , ed è un virus filtrabile per ch è i filtrati attraver so m em'brane d i collodio in ap·p ar en za s terili lasciavan o in qualch e g ior no r icompar :,re di nuovo i tipi ci granuli e sferule. Tumore della regione prechiasmatica. Dott. SA1. - I t u mori di questa sede d anno i11 l\ln primo tempo un)camente emianop sia bite1n-

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XXXVII, NuM. 35]

porale con atrofia dei nerv~ ottici sen za st asi p er compressione del chiasma e so·l-0 coll ' ulter~ore accrescimento al terano il profilo sellar e, d e terminano sindromi ipofisarie e cecità. Un u omo di 61 anni venn e accolto n el rep arto çhirurgico del pri1nario D 'Este in st adio già avan zato d i rr1ala ltia, presentava am aurosi si11is tra cori a trofi a del 11er vo ot t ico, emian op sia tempor ale d estra, fatti d iscr eti qi d ege11er azio11e adjposog·e11il ale; all a sella le apof~si clino; dee an teriori er an o schiacciate in b asso, le p os ter iori r ecl \11a le i r1dietro, ser1 za . ver o svasa111e11t0, sellar e. 1Vlcdia11 te l 'en cef nlogr afia so1~toccipit ale si mise in evidenza la dilat azio11e dei ventrjco·li la ter ali con sp osta1nento dell e cor11a a11 lerior:, ver so I 'al to a rj1>r ova dell e., sv jlupJJO soprasellar e d el tu1nore. Il dott . D 'Est e op er ò l 'ammalato i n an estesia locale per via tran sfrontal e second o la t ecn ica, in d :.cala d al Cu sh in g; sollevando il lobo fron tale si arri vò . alla piccola ala d ello sfen oide, ed alla r egione sellare si riscontrò il tumor e ch e venr1e parzialme11te asportato; dopo 12 o re '. J m alato sp\rò per lo ch oc oper a torio. All 'autop sia. il tµ m ore di sede p rechiasmatica presen lava la g rossezza d i u n tiovo e micr oscopicame11:te a,veva i car a tteri <lell 'en do lel iom a. L 'O. i11siste sulla n ecess ::là d el la cJ iag·nosi precoce e del1'opera~ ione tempestiva di qu esti tu1nori, qt1ando si trovano an cor a n ell a fase J)rimi ssima del loro sviluppo; i rtsultati O·p er a tivi son o allora brillant: .

Un caso di psoriasi. Il prof . GnANDr prcsertta un a r agazza di 14 anni, op er a ta d a lui p er esostosi all 'a11golo m a11dibolar e. Dop och è la ferita er a g u arita p er prim am , si andar on o for mando sulla cicatrice d elle squam e ch e apper1a all o11tnnate, ten devan o a ritornar e. Passate quasi 4 settim an e dopo l 'op er az:pn e la p aziente fu presertta ta per diagn osi al collega prof . Fround, ch e diagnosticò cc p soriasi ». Difa tti s L1l gorn ito d ell a p iccola p azien~e s =· p oteva n ota re l,lil simile al tacco eg u ale a quello ch e sl era anda to forrnar1do s ull a cicatrice. A questo prop·os=·t.o osser va, ch e la p soriasi si può proprio localizzare in luoghi di m en om a ta resisten za· e la ferita p·r odoit ta h a b astato p er farvi insorgere il 11o to processo. S8dt1ta d el 4

lu g·l ~ip

1930.

Presid ent e: Dot t . A. CoFL:Eru .

I sistemi psichici, elementi di psicopatologia e terapia psi coana litica. Dot t. vVE1ss. - L 'O. esp on e la p sicol ogia dei ·sen t imen ti, affu~ ti ed emozioni, del dolore svolge anch e il con cetto d el t r auma e spiega il 111eccanismo d ella n evrosi trauma tica. Il processo 11sich =,co n el su o p ercor so d allo s timolo fin o al . pe n sier o coscient e e ali 'az ion e attraver sa p ar ecchie tappe di sv iluppo·, ciascuna car atterizzat a d a f er1o·m eni p articola ri. A second a della t appa di sviluppo ( = sis tem a p s i ch~co') ch e m an ca o è def:ciente si 'forman o· i qu adri cli11jci delle forme am en ziali , n evrotich e o schizofrenich e. Segu e una descrizion e d el grup po d ell e affezioni n evrotich e ( ~sterismo, n eyr osi ossessiva e car atteri n evr otici) ch e sono access=hili all a cura p sicoan alitica. Si m os tra la rtiffer en za fra questa e le altre di car atter e su ggestivo. Si spi ega p er sommi capi la tec11ica p sicoanalitica e l 'importan za d ella trasla~ione. Il Segretario : W1N T ERN 1Tz.


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SEZIONE PRATICA

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APPUNTI PER IL MEDICO MEDICINA SCIENTIFICA Patogen~si

g·ani e ra conservata, solo un po ' ,a1lterata in seguito alla proliferazione d ello strom a r eticolare. Anch e g li endoteli v.a sali era n o alterati: ispessim·ento ell 'intima di un 'arteria , liev.e tumefazion e e prominenza d ell 'en.d.o telio ven.oso. Mid·ollo osseo senz.a .alcun segno di g rav.e a lterazion e ·d el tessuto emato poietico.

dell'angina . monoeitica.

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Il qua·dro morboso ·d·ell 'angina monocitica è costituito ·d a uno stato infettivo a cuto con àngin.a, a.d1enopati.e, epato- splen·om ega lie moderate, l eu cocitosi e m ononucl eosi. N·on sempre PoLLITZER. esistoho tutti qu esti sintomi : c o·sì I '.a ngina può mancare, le a d enopatie possono ·essere gen·eralizzate o localizzate , l,e·pato-splen omega- La questione della comparsa di una fase negativa nella vaccinazione antidifterica. lie po.ssono esser1e lievi ssim.e o anche man.c are. 11 segno ch e non m an ca m a i è la mononuLe corr1unicazioni r iportate ·dalla l etteratura c lie osi, ch e si .può osserv.a r;e piccata a n che se sulla com1p ar sa di manifestazioni difteriche in m .an.ca l.a leucocitosi . La m ononucleosi è d ata eguito ad una prim a iniezion e vaccina nte, fandahla presenza n.el san o-ue ·d i celluJ,e della serie no p e.nsare ·ch e si tratti ·d i ·u n.a dimi.nuzione di bian ca, consider.ate di solito g ran.di linfociti, r esistenza iprovocata in tal \modo inel1l 'indifoiime ·di pa ssag gio, cellule di Turk o di Rie- viduo. d·er. La patogen esi è ancor,a · oscura, .essendo in.T. Siegl (A1.ilnch. m ed. Woch. , n. 25, 20 fatti la· mala·ttia per lo più be n ign a, manca·n o g·i ug·no 1930) h.a st u.di.at·o l.a quest ione sopra o son o scarsi i · r ep er ti ana:tomo-patolog ic i . Il alcuni sog·getti sottoposti a vaccinazione con &olo ..studio · ·clinico non permette di stabilire tossoide (tossin.a ipon·eutr.alizzata oon formolo) , un rapporto soddisf.acente tr.a lo stato degli ed h a in rea ltà riscontrato ·u na diminuzione organi ing rossati (ton ille. milza , fegato , g la n - del titolo in .a ntitossin.a d el si·e ro , tale da ragdole) e lo stato anorma1le d el san g ue . L' A. con- g iu.n,g er e talora anch e la m età del titolo prisid era l 'angin a monocitica una infezione di n1i ti,10 , e sopr.a vven.ente ·dopo 24 or.e d.alla pritutto il sistem.a r eticolo-en.d ote1.i.al e, come col- ma iniezion·e . Nello spazio di 8 g iorni si dip isce in gra,d o più o m eno spiccato il r eticolo . inostrav.a no ·poi di nuovo raggiunti i prin1itivi dei gangli linfatici, d el la milza, d.el fegato, e ' ralori. g.li -en·doteli vascolari. Il tessu·to linfatico stesIn ,a ltri soggetti , invece , tal-e fatto non si so - non partecipa a l .p rocesso morboso, o vi verificò , e tale ·differenza in·dividu.al e si spiepart-ecipa solo indivettamente, per un edell)a g h er ebbe c·ol principio emesso ·da Hamburger d el .reticolo. La m onocitosi ch e accompagna d ella poichil o1filia e d ell ' isofilia. e · ch e caratterizza -la ma~atti a è di origine reComun.qu.e, I.a possibilità di comparsa di una t icolo-en1dotelia le : d.ai rivestimen ti e n.dotelia1i fase n egativa , mette i.n guardia contro l 'esecue dai r eticoli infiammati si d e quamano e pas- zion.e ·d ella va ccin.azione .a] lorqu.ando il sogsa.n o ·n el sangue circoJanite, in g ra n numero g·etto viva in ambienti infetti, e quando g ià le cellulari, son o essi i « monociti ». su·e c.avità n .aso farin·g·e·e alberghino il g erme. Ne~ caso stuid iato ·da A. H . Du Boi (Acta ~l. 1F ABERI. Med. Scandin., n. 3, 1930), dopo uno stadio grippal e .di 8 giorni ch e sembrava quasi g uaSEMEIOTICA. rito, si m.a!ni~estaron o .u ·n '.a.n ,g ina r.apida1m .ente Sulla diagnosi precoce del cancro · necrotica, febbre elevata, sudori profusi, adedello stomaeo e dell'intestino. nopatie, e pato-.splenorrnegalia , tachicardia e Le verità dur.ano fatica a far.si stra da nella mononucleosi intensa (61 % monociti). Dopo 6 g iorni, ·c om·parsa di u.n esa:ntem .a &carl.atti- Jn·en te dei me·di1ci, ma J.e leggend·e v 'impiantaniforme a l tronco e a.ll'a·d1dorne ch e l'A. at- no forti ssim·e ra,di·c i . E unra leggen.d.a è a ppunto ch e sia possibile far e con certezza ·una diatriibuisce .a l esioni .d ell '.endotelio v.asa'l e. La g n osi pr!eco~e id i c.ancr o d ella toma,co e d elbiopi.a ·del midolrlo osse o (1puntur.a d.ello sterno) esclu se la leu cemia: nulla di anorm ,a1le 1'intestino. A ·dimosLrare la fondatezza di questa sua tra nne i numerosi m onooiti, .d.eriva·n ti · d.al sangue mescolato a l midollo. Numerosissimi mo- as&erzionie il Boas ricorda (Mediz. Klini k , nunociti .nell '·espettor.ato . Mig1iorata l'.a ngin.a , su- me.ro 22, 1930) come il c ancro d·e lla m ,ammelbentrò un empiema a d estra ·ch e portò rapi- la , .di un- organo ·cio)è estern·o ·e facil m ente acdamente a morte i1l paziente. An ch e nel pus oess.ibil.e sia, n.e lla g r an·d,e m .aggior.an za de i pleurico, fluid o, grig iastro, fetido , si ritrova- casi , tavdivo : e questo b en sanno e lam entan o i c hirurghi. i:ono a lcun.e poch e cellule monocit ioh e dagli Si ·n oti poi c h e il malato di can cr o apparstessi caratteri di quell e ritrovate nell 'espettorato. All 'auto·p sia , oltre a il l.a pleurite purulen - titen e alla categoria d ei malati m eno m olestati ta e una lieve endocardite mitralica, si trova- dai dolori; e la mancanza di distu.rbi subbietrono ing rossati la milza, il feg.a to e dei gangli tivi in •p rimo tempo, rend·e la diag nosi precoce linfatici . l stol ogica1m ente la struttura d egli or- diffic ilissima . 1

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IL POI,ICLINICO

XXXVII, NuM. 35)

Più si risale in alto nell 'apparato digerente, più difficile i fa la diagnosi : il canc ro del re tto po trebbe es er e più spesso individuato se j m edici si abituassero a fa re .r egolarmente l'e s.a1ne diig ilale d el r etto . Ma ch e fare per l e localizz.azioni .a lte P Le tat i tich e di Lubarsch , ull,a percentuale di diao·n o i clinich e erirate in confronto al ·r e0 perto di .aulo1psia, sono impression.a.n ti; e difatti , malg ra.d o tutti i m ezzi di ricerca più mod1e rn.i , e malg·r .a·do l ' ai·u to ·d·ei raggi, nei 3/ 4 d ei e.a i la diag n.osi si fa n el p.e riod.o più tardivo ·d ell.a m .a l.attia ! Que to è lo stato attual e d elle cose, e pochi e.a i e·ccezion.ali d ovuti .a p1a.rticolari fortunate co·n dizio·n i n on n e infirmano la g ravità. ' . eppur:e l e ri cer~che siero.log:i1ch e, ~Im eno s~n o~a c i h.an no .dato buoni r1sultat1: ond.e il Boa ' con clude ch·e il ·problema d ella ,d iagnosi precoce è com e quello d ella quadra tura ·d el c ircolo I :E: tuttavia po sibile raggiung·er.e dati ·p iù mod e ti, qu.alora ·c i si content~ di f.a.r~e . ~~n una dia.crno, i ·di certezza , ma d1 probab1l1ta, una pr·ediag·nosi (Vo·r.di. ag~ose~ : qu.alona il .medie.o la formuli, essa doVlra spingerlo ad a.ffi.dare il m .al.ato in un a mbiente a·d.atto, dove si posson o prati,care tutte le ricerch e d'.u so. El1ementi fond.am entali ·di qu·esta ·p ve-di agno.. . i, ono : 1) l ' anamnesi ch e ci rivelerà l 'orig ine in1p·r ovv i ~a d ei ·di -. turbi in un .i ndivid·uo ch e.._!. in quel m omento , sta,ra . compl etam~nt e _b ~ne, e l 'e,1er1Lu.a]e e i tenza d1 una p r ed1 spo ·1ztone fan1 ilia1e al can oro ; 2) l 'età , ch·è r e11d e altam ente o pette l e ·emorragie ,anal.i! le .alterna- . tive di ti1p i e di diarrea ; 3) la fac1es, ]a vox e I.a e.a.ch e i.a car cinon1atose; 4) I.a perdita d ell 'a1p1pe lito; 5) la caduta d el p eso. Qu·e ti e]en1enti n on p·erm etter.anno ,al m ·eidi10 0 di_ « afferma r-e >> l 'e· i tenza .di un can·cro , ma di cc osp et ta1r 1o »; col loro 1aiuto il m 1e1dico avr à f.a tta ' a sua cc diagn o~c:;i di sos1petto n. V. SERRt\.

h a luogo l 'eliminazione d el rosso neutro, o sii fa molto tardivam ente, da due a tre ore. I:rn a lcunì casi di anacloridria è stato possibile oservare la presenza d el c olorante n ello stomaco enza ch e I.a sua presenza significasse una e liminazione per parte d ella mucosa gastrica . . In Tealtà il rOSSO n eutro non solo Si elimina attraverso la mucosa d ello stomaco, ma anche· attr.averso le vie biliari , in modo ch e il reflusso quasi costante d ella bile n ello stomaco che si osserva in questi m .a·1ati , può essere motivo di errore: di qui la necessità di assicurarsi che non vi sia stato r eflu sso bili.are. La elimin.azione del rosso n eutro si verifica attraverso la mucosa dell'antro pilorico: nei gastro-enteroanastomizzati generalmente la eliminazione non ha luogo, però se in qu.al che caso si verifica la presenza d el colorante, questo può signilfi ca r e una resezion e ga trica insufficiente ovvero un riflu.sso biliare. P er la sem·plicità, con1e p er il vantaggio di poterlo praticare sen za molestia n el corso d eT ond.aggio gastrico fr.az ion.ato, il n1·et o·d.o della cromosco pia gastrica è con·sig liabile, poich·è perm ette con la sol.a ispezione del succo gastri co, di orientarsi immediatamente sopra lo stato d ella mucosa d ello stom.a co, e, ·d ata là sua sen sibilità , p ermette la differ enziazione fra le anaclori·drie m .a lig·n e e le an.a cloridrie benign e, in specie n ei ca i ·dubbi di d eformazion e gastri ca per un.a n eopla i a o .per un processo ·di p erigastrite, casi n ei qua·l i nè la sintoma- , tolog i.a clinica, nè l a e plorazione radiologica sono sufficienti p er a icurare la n atura della lesion e. Infine ten endo pre ente l a r eg-ione don d·e .s1 elimina il rosso n eutro , ila! cromosc·opia g astrica p uò far J so pettar e la localizzazione di ' un processo malig no. MoNTEt.EONE.. 1

Sul valore clinico della cromoscopia gastrica.

M. Fi8hberg (Brit. Nf ed. Journ. , n . .358;]:' aao t o 1929) trattan·d o dell e due localizzazioni· tubercolari ri cord.a ch e quelle a picali spesso· d ecorrono senza 111anife ta sintomatolo.g-ia, · e-e sono sol o svelate .a] J' autopsi.a. Anch e qu.and.O $Ì accompagnano a fen on1eni gravi, come em oftoe, presenza di b. ·di J(och nell 'espettorato , spesso d ecorron o in modo b enigno. non di rado g u.ari scon o ~.pon t a n e.a ment e, e d anno u11a mortal1ità de l 7 %. · Le lesioni sottoapicali invece sono più gra ... vi, p erch è .danno luogo all e diver se form e della t i i polmonare; si 1pres.entano con un fo colaio broncop·o lmonare sottoclavi colar o, più o meno g r an de, circon·d.ato da un a lone infiamm.atorio n on specifico, e forni scono scar si segni sem'eiologicj a ll 'osservazion e clini ca, essendo ta..: lora svelati soltanto dall 'esame radiografico. Que te forme •Sono frequ enti tra i 20 ed i :35 anni , raramente oltre i -i5 anni; rapida111e11te progr edi con o d·ando luo.g-o a d egene-

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[ ANNO

L 'e ·1Jeric11za di J. Villardell e P. Babot (A ria.les del lios pila.l de la S ta Cruz, m .ar zo 1930) i1crn1cl te cl i riten er e ch e nei soggetti normali Il cli111in azio11c çlel rosso n eutro ·per parte d ella muco a g·aslrica , ha luogo dai 15 a i 20 n1inuti d opo J ' i11iezione; raramente dopo 10. La anticipata co111parsa d el rosso neut.r o n el su cco g.a .. tri co i11'dica sen1p r e iper.ac idi tà e qua11do n el 111ede_i1110 tempo si appr ezza un aumento b ru co ·del la q ua11 ti tà d el color.ante, e i te in IJit1 u11a ipcr secr ezìon e : è quel ch e si o serva n ell ' ul cer.a p il orica o duo·d en.a,l e, e ta loir a 11ell 'ul cer a l)CpLi ca, ·p ecialmente se ci si a ccompagn a un.a ga trite ipersecr etiv.a . egli lati i·po .. Leni c i, con ipoacidità , esi ste ritard o d ella elin1inazio11e d el colorante, tanto più m a r cato quan to IJiù i va ver ~ o l 'anaoloridria. ei proce" .. i a11acl oridric i, come nell'anemia perni c ioa , i1 c I le n eo1)la ie ga trich e, n elle achilie, non

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CASISTICA. Tubf)rcolosi api<-ale e sottoa.picale.

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[ ANNO

XXXVII , N u M. 35]

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SE ZI ONE PRATICA

Jrazione ca eosa, con su ccessiva form az ion e di piccol e caverne. Il d ecorso della tbc . sottoapicale è duplice : ro tende a lla cicatrizzazion e con forn1azion e di processi fibr a i , allor ch è la reazion e organica piglia il sopr avvento, oppure si estendono in alto all' apice e·d in basso , .dando luogo alle varie forn1e della tisj polmon.ar e. ,.f alora si può a~ere un decorso acuto, in cui la lesione l"apidam.ente si diffo.n de .all ' intero lobo, con rapido esito. :E: im,portante, d.al lato terapeutico , differe11ziar,e l1e ·due localizzazio:n i tuber colari , per ch è la prima n o11 im·p one r estrizioni ig ienich e r1è: cure en erg ich e sanatoriali , la tbc . sottapicale invece h a bi ogn o di cure ,a ppropri ate ed inten se, e ·di rig uardi igien ici e profilattici.

. m ai Late colpite. Melville Dunlop (E di m burgh ll1edi cal JournalJ m.a rzo 1930) ritien e ch e l 'a soci.azion.e .di 1.esio·n i g hian1do,J.ari m .acroscopicam.en ~e evidenti con l·ei ioni po]n1on ari , sia più f1iequente di qua nto si a s eri ~ ce comunerm·en te . Su 68 ca i di tbc . polmon.are cu.rati alla Colon.i.a an ato."rio ·di So utl1fi1eld , 13 p1'€.sentavano que t 'as.so1cia zio1nie, cioè una propior zion e del 18, . 9 %, . b ~n div·er sa 'd all ' 1 % degli .autori .an1er1ca·nL. Di qu·esti 13 m.alati 3 soli sono a n cor:a vivi; g·Ji altri sono morti do·p o una varia durata della m.al.attia . Nei 3 vivi la m .alattia pol1n o11a1ie è or.a quie.soente 1e d h a a \ruto un. ·decorso ve ran1ente cronico 1e · mite. La tbc . polmona re ch e segu e quella ghian·dola re n o11 è quin di inva riabilmente b enig n a . R. L u sE NA. 1

C ARUSI.

Le polinevriti nei tubercolosi Pneumoperitoneo nel corso di pneumotorace La question e di sapere e esiste realmente artificiale. una p olin·evrite tuber col are primitiva n on è a nNel ca o descritto d.a Ste·phan i .e Desb oeuf cor.a stata risolta. È un fatto ch e i tuber colosi r impinzati di m edicamenti presentan o sp esso (Archiv. m éd . chirur . de l ' appar eil r espirat ., n. 5, 1929), si tr.a ttav.a di un.a ventitreenn1e dei sintomi ·di polinevrite. In tal caso, si d·eve .con vasta tbc . ul•cero caseosa del po.Jmonie d e- soprattutto incriminar e l 'arsenico somministro, all.a quale otto giorni dopo I '.arrivo n el str.a to sotto form.a ·di cacodilato di sodi o o d: .san.ato.r io ·d i Montana, fu iniziato il pn·eumo · liquore del Fowler, oppure il cr eosoto . H. Ro.artif. Introduz·io11i di g.as sem piie diifficili ; for- g1er ,e P. Sim eo n (Jou1·nal des pratici en s, 4 _mazione dapprima· di una piccola ac ca precar- genn. 1930) critican o m olto il trattam ento dei .diaca, di p oi di una maggior cavi tà sopra.dia- b.a cilJ.ari con forti d osi di cacodila to ·di sodio , mentre non si dovrebbe oltrepas are la dose di frammatica. Alla ventisettesima in ufflazion e, 5 cg . .al giorno. Da ciò l 'er rore ·d ella tera pia form.azio·n e di b olla sot·oodi.a fran1n1.ati ca con modern a . .d.ol·ore, ogni qu.al vo1ta s.i ripeteva l 'ini·ezion e A11cor p iù frequente è la pol in evrite . da .al fi.an·co destro. P ression e costantem ent e int orno allo zer o, vomiti , n au see. L 'immagine creo oto. Sop:r;attutto si ·deve ·d iffidare del fofato di creosoto, ch e va con sider.ato com e un radiosco pica dello pn·e umoperiton eo si m anti en e p er due n1·e si do po i quali la p . lascia il agente n ocivo di primo or.din e. Tipico è il fatto riporta to d.a Ber tolini, di un m.al.ato ch e, San.a torio. Per gli AA. I '.aria sarebbe passata -sotto il fe-g·ato attraver so le vie n aturali, of- dopo aver e ingerito qlia ra nta cap ule di creoferte d.all 'hiatu s ·esofag·eo 0 d ·a ortico, .ed una soto in 15 g·iorni , fu colpito d.a una polin·evrite sen sitivo-mot rice, ch e durò 14 m esi. volta a·p ertasi qu·e sta strad.a , il g·as l 'h.a eg·uifil . ta costantem ·e,n te, per 110 m en o parzi.alm·en te in -c iascuna insuffla zion·e. La localizzazion·e sp·eEmottisi o disturbi vaso-motori. -ciale potev.a ·esser e spieg.a ta d.a un.a pr ecediente Da tempo, Bezan çon 11a piegato la frequensepime ntazion e cau sata d àlla p eritonite p ecifiza de11 ' em ottisi n ella tuber colo i fibra a, con cea sofferta tre anni prima dall.a m.alata. Le con seguen ze d i un tale pn eumoperiton eo l 'e istenza di ricch e n eoformazioni vascolari, fac ilmente riconoscibili a l m icroscopico n elle cc spontan eo », sono minime e n on con tr oindizon e di scler a i od in vicinanza di queste. ·cano la continuazione del trattam en to . Ogg·i, invece, la q u estion e i posta , ])OrtanM oNTELEONE . dosi piuttosto ullo tudio del terren o individuale. Qu,a ndo si completa l 'o er vazione dei Il rapporto fra tubercolosi ghiandolare m ala ti , con l 'esplorazion e del r ifl esso oculoe tubercolosi polmonare. m otore, con le pro·ve farm.acodinamich e, con Spesso si è .afferm.ato cl1·e .e iste .a11tag·onilo . tu1dio del istema n°e rvo o v.egetati\r.o , del -smo fra tbc. g hi.an1d.olar.e e tbc . p"olmonare. t empo ·di coag ulazion e e _di sang uin.am en to, i W a ng osservò solo 20 casi di tbc . p olmon.a re .ve.de la parte essen ziale ·delle per t urbazioni va-su 2000 n1ala ti ch e avevan o avuto lesioni som otrici n ella produzion e delle emott i i di ghia·n dolari , e in qu.esti 20 ·casi n otò tendenza tali individui . .a mig liora re rapidam·ente colla sola cura aLo stesso ordine d i fattor i i trova a lla base. natoriétle. Secondo Sir Robert Phili p il fatto non solo di n1ol te em or ra O'je delle ,-ie aeree che pochi m ala ti di tbc . p olmon ar e pr esen tan o su per iori , m a a n ch e di diver e forme di edecicatri ci ·da Je ioni g11ia ndolari pregres e, i1on ma poln1on are acuto ch e i o ervano in pabasta per dire ch e n ella n1agg ioran za dei ca j di r ecch ie n'1alattie del i tema n ervo o e n elle fetbc. poln1onare le g hia ndole cer vicali n on son o rite cranio-en cefa lich e. Si a \rrebbe una sin1

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IL POLICLINICO

drome va on1otrice complessa, un insieme conO'e tizio che interessa tutta I.a parte cefa5 lica del c~rpo. In questi casi~ .~re?bero d a prescriversi i medicamenti spec1f1c1, il tartrato di ero-otamina o l 'atropina. (Be~ançon e Jacquelin , Presse med., 5 giugno 1929). ~· fil.

TERAPIA. Trattamento del dolore con in iezioni neurolitiche. Nei casi in cui il dolore è di1penden.t e da una cau sa pe·r sè stes.sa g rave, corr:ie p~r es., n·ei n·e oplasmi inoperabili d e'l le reg1on1 i-nnervate dal plesso sacro-~occigeo" brac~i.aJ.e'. cervi1cale ricorrt:re ad interventi mut1 lant1 per abolir~ il i11toma dolo·r e n on è giu stificato ; per que to nel 1926 Reding pro•p ose l 'a.l coo,J.izzazione d e l pile so. E. van Erps (Le Scalpel, n. ~6 , ap.rile 193 ' riferisce su tale n1ezzo te.r apeut1co, r1cor·dando ch e Pitres e Berger n el 1895 ~e~ i.pr~mi.sug­ gerirono ed impiegarono l e iniiez1on1 d1 .a lcool nel dolore. I / A. s'è servi.io d ella soluzion·e· propo sta d.a Sicar1d: alcool a 94° 20 cm ~ . ; m .entolo 10 ctgr. ; novacain.a 20 ctg·r. La soluzio ne si i·n ·ietta intorno a l tronco nervoso, proprio alla sua errn~r­ genz.a dal fo.r o di co·n iug.az.iione, 1prima . ch e s! sia formato il plesso, al di ·dentro dei ram·1 comunicanti, ch·e son composti di fib.re affe:renti ed efferenti. I stologicam·en.te .] 'alcool dist~gge ~,e fibre mieliniche ed amieainic h·e, e d I gan g l1 ; segue una rig·enerazione più o meno rapida. . Le dosi da in-i ettare sono: eme. 1 a1d ogni foro èLi coniugazion e seg·u en·do la linea paravertebrale; eme. 4 a livello d.ei due fo·r i saor ali post·eriori S 2 (quin.di eme. 8); per un n·ervo (.nevrite) è sufficiente 1 eme. Il num·e ro .d e.Ile ini·ezioni è dipen,dente d.a,11.a loca'l izzazion•e o g·.en eralizzazione d ei fe n.o m·e n'Ì dolorosi. Le iniez·ioni neuro.litiche si accompagnano sempre a t'emper:ati.Ira febbrile, ch e cessa d opo 2-4 giorn·i . Non ono state osservate paralisi; le paresi invece sono mo1lto frequenti, ma scompaiono comp.Jetan1ente o in breve (1 ora) o dopo qualch e gioTno. ~ ovvio ch·e l 'alcoolizzazione .n on sopprime la cau a; la cessazione del dolore può persitere d.a 6 a 18 m ·e si, ciò ch e è .di enorme g iovam·ento per l 'amma1ato. CARUSI. 1

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La malario-terapia della sclerosi multipla. La i11alarioterapia della sclerosi multipla non rap,p re enta, secondo G. L. D1~ey fus e K. Mayer, un trattamento p ericoloso, purchè siano tenuLe presenti le controindicazioni relative, e purcl1è si orvegli l 'apparato circolatorio, il che è possibile solo in ambienti ospitalieri. Controindicazioni assolute sono rappresenLal e dalle gravi alter.azioni d el ricambio, dal catlivo ... lato generale e dalle malattie della 1

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circolazione, in quanto gli acces~i .febbrili sono sopportabili solo se questa e integra. In tutti i casi, se non si è completamente tranquilli, cp·n viene far i)r~ce der~ .a lla febbre un~ iniezione endo·veno a d1 soluzione glucosata d1 tro fantina. Saranno inoltre esclusi dal trattamento i casi o·ra:vi con m .a nif.estazioni notevoli di dejiait ~nidollare e cer ebral e, anche se 1'iniz~o ,della mal.atti.a risalg.a a poco temp 0; com e pure ne saranno esclusi i malati la di cui malattia d.u ri da più di 3-5 anni, non potendo·si .a llora sper.aDe a lcun risultato· oclidisface·n te. Tanto più breve è la du'rata d·ell '.a ffezione,. tan.to più sicura sarà . in generale, la durata: dei risultati . Già dopo due .anni dall 'inizio ] 'influsso tera.p eutico diminuisce i1n maniera notevole. L 'età ·del malato più propizia per la cura sembra essere tra 18 e 40 a·nni. La forma cronico-progr essiva della sclerosi n1ultipla può essere migliorata dalla malario~­ rapia altrettanto b en e quanto la fo·r ma a riprese. II .sesso no.n influisce per nulla nella prog1nos1 . Nessun rischio esiste nell'uso di inoculazioni di plasmoid i prov·e·:r;tienti _ ~·a. sogget.ti. .rr:i-e~sifi ­ Iitici a so·g getti p·ol1sclerot1c1 non s1f1l1t1c1. Gli AA. attenendosi ai precetti summentovati , n ei corso di 5 anni di esperienza, hanno potuto registrare successo nel 3.0 -40: 100 dei casi. Sarebbero d esiderabili ulte.riori ·r ioerche per stabilire se, dopo una malarioterapia ad esito positivo non fosse indi ca to completare J.a cura con ·p reparati salvarsanici o antimoniali, proviocan1do dopo urn .altro an.n o degli accessi febbrili con sosta.n ze pit.eto·g ene (sulfosin, pirifer,. sapro.v itan, r.ecurre·n s, ecc.). M. 1FABERr. 1

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' Gli usi del cloretone. Il cloretone è I '.alcool butilico terzi.arie triclorato; e-sso è u sato. con su ccesso· nel male di m .are W. E. (Lancet, 14 dic. 1929) lo raccomanda caldamente nel trattamento <lella corea· i movimenti coreici scompaiono in cinqu~ giorni circa ed il malato abbrevia notevolmente il soggiorno all 'ospedale. In un bambino affetto <la tetano, con attacchi ad ogni ora e con siderato come perduto, un clistere di g. 1, 3 di cloretone portò la scampar.sa a.elle crisi e la guarigione. Il cloretone agisce con ottimi risultati net casi di irritabilità della vescica (un.a capsula da 325 mg. ). . Nella cong·iuntivite d.a gas di guerra, s1 sono ottenuti buoni effetti con 1'uso di 28 grammi di soluzione satura di cloretone (g . 1,62, in 28 di acqua) con 7 grammi di adrenalina all ' l per mille. . L 'effetto è immediato anch e in caso d1 febbre da fieno , usando la oluzione precedente per polverizzazione.

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SEZIONE PRATICA

Il cloretone agisce bene anche nella flatul1e nza g·astrjca acuta, n.e lla dismenorrea, nel singhiozzo persistente e neJ dolori dello zona. Infine, l 'A. ha ottenuto la guarigione della pertosse in una settimana con la stessa soluzione somministrata quattro -y:olte al giorno, in r.ag·ione di 65 mg. per dose; dopo due giorni, la somministrazione si fa la sera e la mattina, per .altri tre giorni . fil.

Cura della paralisi respiratoria della poliomielite in una camera respiratoria.

La paralisi ·del respiro · è la causa più frequ.ente di morte n·ella p·oilio·m ielite acuta. Shambangh, H.arrison e :Far:riel (The Journ. of The American Medical Association, 3 maggio 1930) curarono tre casi ponendo i malati n el] 'apparecchio respiratore di Driuher ed ebbero un caso ·di guarigione. L 'apparecchio è composto di una cassa d 'ari.a in cui si pone a giacere il paziente; nella cassa si può modificare I.a pressione ·d ell '.ari.a me·diante un apparecchio ·el·ettri·co, in modo che l 'aria è introdotta nei polmoni ed estratta d.a essi alter~a­ tivamente, cioè facendo una respirazione arti· fi cialie . Il tutto è co1n gegn.a to in mo.do ch1e ·d urante la permanenza nell 'apparecchio è possibile somministr.are al malato clisteri, rettoclisi, ipoclermoclisi. Il p:rimo tentativo di curare I.a paralisi respiratoria della poliomielite colla respirazione artificiale a macchina fu fatta nel 1.926 da P etrèn e Syowall con un apparecchio .di Thunder. L'anno scorso Driuher e McKhann riferirono di un caso, trattato col r espiratore Driuher, in cui si ebbe I.a morte per polmonite. Il primo caso di guarigione è uno di quelli rife .. riti dagli AA.; negli altri due da essi tr.attati si ebbe morte per polmonite. Per ·evitare questa complic.azione. il paziente dev'essere posto precooemente n.el respiratore e deve .c ambi.are spesso di posizione. Occorrono quattro uomini per cambiare di posizione al paziente. Questo meta.do per ora è ·da applicarsi soltanto in ambiente ospedaliero. R . LusENA. 0

Intossicazione da aspirina. So110 noti i disturbi dei preparati salicilici, ._pecialmente del salicilato di ·sodio, consistenti in ronzii d'orecchio con diminuzione dell'udito, tachicardia , ·dolori gastrici, stato nauseoso. Le forti dosi di aspirina possono dare in certi casi, un esantema e,d anche un enantema e talora an·che 1dell 'ipertermia. Krasso (Wiener klin. Wochens., 12 dic . 1929) riporta il caso di una donn.a di 2:5 anni che, a scopo suicida, aveva ingerito 60 compresse di aspirina, da 50 cg. Un'ora dopo , comparvero ronzii <l'orecchio, vomiti, sete inestinguibil e. Esame obiettivo n egativo, a prescindere ·dal rossore della faccia, dalla sec~hezza delle mucose, tl.a lla respirazione del tipo di Kussamul e dall 'ipotensione. Si trovò,

nell 'urina, dapprima un.a piécola quantità dii albumina, poi 1dell 'urobilina. All'esame del sangue, anemia medi.a con i pe:rleucoci tosi. Decorso favorevole; il trattamento consistette: in lav,a n·de gastriche. · fil ..

Le iniezioni di epinefrina nell'emicrania. Vlasto·s (Journ. de méd. de Paris , 16 gen-naio 1930) ha ottenuto buoni e·f fetti in alcuni casi, per m·ezzo di iniezioni ·d i 1I4 a 1 mg. di epjnef.rin,a, fatte lung·o il decorso dell'arteria. p.a rietale o fron·t ale e precedute da una dose · di caffein.a (IO cg.), che n e a·u m·enter.e bbe l'ef-· ficacia. In un caso, p. es., di una do·n na di 22 anni, ch e soffriva di attacchi di emicrania dall 'età j di 16 anni , le iniezioni fecero scom'parire og·n i disturbo ed il bene-ssere ·dura da due anni. I·n · un 'altra donna <li 28 anni, in cui l »emiorania; era particolarmente forte ed accompagnata da vomito, l 'iniezion·e di 1/ 4 di mQ' . di epinefrina venne seguita (10 min·u ti dopo) da tre- · more, oppnessione 1e tachicaPdia (fino a 16.0 ). L'accesso passò; il giorno seguente, se n.e iniet- . tar.Qno 3/4 ·di mg. eid a'l terzo giorno, iri pre- senza ·di un altro accesso, se ne iniettò 1 ~g. D.a ·oltre ·due a nni , non si sono più presentati: . fil. aocessi.

VARIA ..

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I paranoici nella. rivoluzione f1·ancese. I,e g randi crisi d·ella storia so110 dominate · da person.aggi la cui m entalità trovas.i al con- fine della patologia mental·e o la varcano sen- z '.altro. ~ difficile dire se e per quanto questi in- -. dividui d'·eocezio·n e determinano le svolté del- la stori:a o gli avvenimenti e l'ambiente socia- 1.e ne favoriscano lo sviluppo e li portano ~Ila > ribalta. · L 'esagerato apprezzam.e nto d-el pro1p rio io, . l 11e·sibizionismo, il fanatismo, il proselitismo,. la rigi d~ tà m entale, l 'ideali1s mo sono i loro ca- ratteri peculiari . La mancanza dei disturbi , allucinazioni é · in1deboli menlf:o intellettuali, ch e sogliono riscontrarsi n ei folli conclamati fa ritenere questi psicotici indivi.dui sani e fuori della nor- malità solo per qualità ammirevoli. · In .effetti la par.anoi.a è una malattia · costi- . tuzional e spesso compatibile con un 'esistenza .a ppa1iente·m iente normale, ,.a ccomp1agn.ata tal- volta da una reale superiorità int ell ettuale~ Il rparanoico si con si·d er.a un e ssere superi<> re che deve su.p erare tutte le resistenze, distrugge~e gli ·ostacoli contrari alla propria idea dominante. · Duhamel (1) rileva che il periodo della ri1

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(1) J.

R61 e des élémenls paranOiques da.ns la génèse des idées révolutionnaires. Edi- tore Vjgné, Parigi. D u HAl\fEL.


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IL POLICLINICO

voluzione francese è stato particolar111e11te fecondo nella produzione di n1al.ati di que to ge11ere, soffermando si sopra tutto n ello studio d,e lJ.a personalità p sichica ·di Saint-Just, J\iJarat e Rob espierre. Sai11t-J ust ipoeta apprezzato a diciannove .anni., tr.iumviro .a venticinqu·e, ~ec.e carri.er.a r.apida e b1villante. Si fece subito notar.e p·e r il f.an.ati m o mi surato, J.a 1)aradossalità delle sue idee, la 'fero.ce rigidità ·del uo c.ar.at~ere. La sua sola r.a.g ione d ,e ser-;e al·l a trib11n-R è qu·el].a di esigere ·Leste per }Jrepara1~e il re.g no d.e].la virtù. La sua arroganza non ha lin1 iti. Il suo stile -è l 'es·p ressione ·del suo car:atL.er·e autoritari o, preciso, laconico e vio].ento. Lo provano le seguenti frasi: cc Non sapete ap·1)r ezzarn1i perchè siete tuit ti vili. Tuttavja la palina della mi.a glori.a s' innalzerà e ' 'i ~·etterà 11ell 'ombr.a. Infart1i, mi chi.a.m ate furbo e scell erato solo perchè non ho d.anaro per con1pr:ar·vi. Strappatemi il cuore e n1angiatelo , diventerete quel -che non siete, gran·di! n. Mi santropo, utopista, vendicativo, Saìnt-Just doman·da ed ottiene infornate di con.danr1e, e f.a g·higliottin1are, seduta stan1te, generali e·d interi ·s tati m.a ggiori p er motivi se non futili p er lo meno ·discutibili . Vinto, si chiude in. un muti smo assolt1to e muo~e senza J?·a rlare. Marat, con1e scrive lui stesso, è divorato .dalla passione della gloria e si sente ingiustamente perseguitato e martirizzato. I su oi insuccessi n el campo ·d1ella scienza sono in _gran parte la ragione d·ell 'odio contro la so.cietà del v·ecchio regim·e. Mar.at perseguitato, vilipeso, scor.agg·iato per i suoi sca.cchi acc.a.dc·n Li ci di vjene il n emico irriducibile di coloro ch e egli .a veva sollecit.ato senza su cce sso. . Gottscl1a lk. scrive: « Timore continuo d 'essere p·er:segt1itato, diffide·n z,a verso tutti, convinzìone ard·ente della propria sincerità e della prc•1tria in.fallibilità costituiscono gli elementi del~n follia di i\tlarat. La sua scienza è talre che ritiene ·d ·avc=,re esaurite tutte le combina.zioni d ello pirite umar10 in fatto ·di rnoTale, ,di filosofia e di politic.a. Se non siete a11:a1tezza . di co1nprendern1i, egli disse una volta, . _peggio per voi ». Il c;a o di Marat, scrive Cobanès n el suo slu.dio su la neurosi rivoluzionaria , riguarda uni.can1ente la p ichiatria. Sfortunatamente la rivoluzicme ·110 prese sul serio, invece di man.d.arlo al manicomio. Spirito inguaribilmente fal so, a111bizioso, invidioso, perseguitato-persecutore, predica tutti 1 giorni la morte ed il mass.acro. L'ami d u JJeuple lo tien·e in comu11ione con il popolo .ch·e g.al v.an iz-za. La sovra11i tà d el popolo è il suo princi1)io a 1 quale informa tutta la sua condotta ed al quale Lu1 lo ·de,re essere sacrificato. Per ij trionfo di qt1est ' idea reclama 270. 000 . • ,.. t e '° " · ~1a si111iliano Robe J}ierre si fa ben pr·e sto 1

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un.a reputazione d 'austerità ed è ritenuto un sa11Lo . Diven ta l ' idolo d el popolo, che !egli porta a lle sLc·l le. P·e tion lo d·efini sce un essere insocievole, ch e vede d.a per tutto co-rr1plotti, tradin1enti, pr·e cipizi, no11 ascolta ch e sè stesso, non toller.a con trar ietà, non perdona mai, non ri conosoe m .a i i prop·r i torti , s'irrita al più lieve sosp·et·to, non co·n osce le convenienz·e, e.ere.a coin affettazion e l 'applauso ·delle fol1e, va11ta sempre i propri meri ti. L.' « incorruttib1i1le » parla di Dio ·e della Provvi·denz.a come di enti che lo prie·djligono, i dichi.ar.a amico dei poveri, qei ·die boli , si fa seguire d.a.Jl e donne e dai deboli di spirito e riceve giornalmente le loro adorazioni ed i loro omaggi, scompar e davanti al pericolo e si vede so1lo lui quan·do il pericolo è scomparso. Ro·b espierre non è altro che un prete: i su.oi discor.s.i son o predich1e, i suoi c:oll1eghi sono catecumeni. È sotto questo aspetto ch e sopra tutto si estrinsiec.a l1a sua p.ar.anoi.a: tutto ciò che il popolo d·es1ide.ra è leg·ittimo. Lo si ritiene disinteressato, g·iu,s to, buo·n o, ;accessibile all1a pietà, fero·ce solo quan.do si tratti del bene pubb,Jico, d ella fe]icità del popolo , d e'l'l'interesse d.ello Stato. A misura cl1e gli avvenimenti precipitano la morbo.s ità d·ella sua cost ituzione 1nentale si acoentu.a. L 'i.nvasione degli str.anieri, la guerra civil.e, le lotte nel Co·n siglio ottenebrano il suo g iudizio 1e I.a in.drom e paranoica si aggrava . ' .. sempre p1u La dittatura di Robespierre è assoluta; com .an•d a .d.a padrone n1el Comitato di Salute Pubblica; la llivoluzion.e ·s ' imper sona in lui. Il terTOTe cornin·c i.a con la ·dittatur.a del1'incorruttibile. I suoi costumi" sono puri, egli è << 1' unico ». Da p·er tutto sono perversi, intriganti e tra0

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d~tori.

Rimane solo: lui. La festa dell 'Essere supremo n,e è I.a prova: egli solo in qu·e l giorno pr.en·d-e rà .Ja parola, e l 'i·m men so canto di gloria , il T e Deum laico sarà indirizzato a ll 'entc metafisico com e a.J uo mini tro conc reto, Rob.e~pjerre.

Del resto sembra accerta to ch·e un.a delle su.e ambizioni fosse .d1iventare i1 Pontefice m assimo derJ.a nuova religione. Il carattere paranoico della m entalità di Rob espierre è foir se I)iù evid.ente ch·e negli altri g·ran di attori della Rivo] uziOJ?.·e fran.ce,se: esagerazio11e .accenit u,a ta n el ricono·s cin1ento dei prop,r i pregi, lui solo il puro, lrui l 'inco,r rut1ibj·}e per definizione , lui solo jil sostenitore d ei diritti d.el popolo; ten.den za alla fon·dazione di una nu.ova religion,e dell,a qua1le aspira a di"entare il grande sacerdote, sospetto di tutti e di tutto; persecuzione impJ.a cabi•l e contro g li avversari della ua per ona e della sua idea domin.ante. argu . 1

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SEZIONE

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PRAT~ C A

NELLA VITA PROFESSIONALE. M E DI e I N A

so e I A L E.

Schema. di statuto tipo per le Casse mutue di assistenza. per malattie. Il fa scicolo 30, in data 15 giugno, d el Supplemento per la pubblicazione dei contratti collettivi. di lavoro del Bollettino Ufficiale del Niinistero delle Corporazio:Qi contiene lo schema di Statuto (con cordato :Qello scorso marzo fra la Co1nfederazion~ generale fasc~sta dell 'industria italiana e. 1~ Confederazione nazionale dei s:.n dacaiti fasc1st1 dell 'industria) per l~ Casse mutue professionali, interaziendali o interne di assiste11za p er malattie in favore dei dipendenti da az'.iende industriali. Tali Casse hanno lo scopo di corrisp ondere aglj iscritti > in caso di malattia una indenr1:.là g·ior• ' naliera: di prestare gratuiitamente l 'assistenza medico-chirurgica e farmaceutica e co11correre eventualmente nelle spese di r~covero in case di cura; di erogare al CQniuge o ai congiunti viventi a carico dell'iscritto un sussidio in caso di morte dell 'iscritto stesso; di COl1corr~re eventualmen.t~ nelle spese per altre forme d~ assistenza, quali cure in stabilimenti idroterapici, climatici , bai:. neari o in CQnvalescenziari; di concedere su ssidi straordinari. agli iscritti che si trovino i11 stato di indigenza per gravi mala.ttie o per eventi luttuosi di famiglia. Anche alle donne viene conressa in caso di parto, l 'indennità g iornaliera d '. cui ;opra con deduzione del su ssidio percepito in base al R. decreto-legge 13 magg·io 1929, n. 850, sulla tutela . delle operaie ed jn:1p~ eg·ate durante lo stato di gravidanza e d: puerperio - , nonchè l >assistenza ostetrica o di maternità. L 'iscri zione alle Casse di malattia è obbligatoria p er t t1tti gli operai di ambo i sess:, in forza del patto contenuto nel contratto colle t1 ivo di lavoro. Le e11trate delle Casse sono cos tituirte d ai contributi la cui misura viene stabilit a p er ogni· Cassa in ragione della retrib11zio,n e degli iscritti. I cor1tributi debbono essere corrispost ~- in parti uguali dai datori d~ lavoro e dai lavorar~ori. L 'indennità di malattia viene liquidata all 'assicurate, in U"Qa percentuale del salar:tO, quando la malattia abbia una durata non inferiore a un certo numero di giorni - da stabilirsi per ciascuna 1'futua - e renda l'assicurato st esso i11abite al suo lavoro abituale, e purchè 1'iscritto abbia versato alla Cassa l'importo di almeno 18 cor1t:ributi settimanali. Per le donne ch e abbiano partorito, l'indennità è concessa p er ! 20 gjorni precedenti e i 20 successivi al partoi. Sono stabilite particolari norme p er i casi ò i decade11za dal diritto al sussidio e d :, innmmissibi1it.à del diritto stesso. L >assistenza medico-chirurgica, ospedaliera e farmaceutica compete fin dal giorno stesso in cu ~. l >operaio si è iscritto alla Cassa; 1'assi sten za medico-chirurgica comprende le cure di ambulatorio, le cure a domic~lio e gli j.n ter venit i chirurgici il cui costo non superi le L. 800 ; i casi di maggior gravità saranno esaminati di volta 1;n volta. I medici in genere son.o designali dalla Cassa; soltanto . in casi eccezionali e di urgenza , può essere consentito di rivolgers~ ad altri n1e1

dici ~

Le entrate dell e Casse si divido110· in ordinarie (contributi ; iillteressi annuali a carico d el dator~· di lavoro sulle somme trattenute a~, l ~voralor1 a titolo di d ep-0sito di garaniia; interessi patri1noniali) e s traordinarie (eccedenza di ~ilancio ; n1ulte discipl :nari imposte dal datore di lavoro ao-li iscritti . alla Cassa; al tri eventuali in troiti p~evisti dal contratto. colle ttivo di l av-O·r o; donazio1ni, lascit=.). Le uscite si divido110 ~nch '~sse i n ordinarie (in-Oennità e altre forme d1 assis tenza; spese per il normale funzionamento d ella Cassa) e s trao·r dinarie (spese di impianto; tuti~~ le altre spese per ~I raggiung:1mento degli s~o~1) . . Ciascuna Cassa è r etta da un Cons1gl10 d1 amministrazione composto di 4, 6 o 8 nìembri, secon<lo trattisi di casse aziendali, interaziendali o professio11ali nominati ~n pari numero dall 'Uniorte provincj~Ìe dei sindaca t :. fasci~ti dell 'in.dustria e dall 'Associazio·n e dei datori d1 lavoro interessalj : uno di questi ultimi assumerà la funzion~ di ammin:,stratore delegato, mentre uno de1 membri designati dall'Unio·n e d ei sind ac~ti ass umerà la funzione di direttore gen erale. V1 sono in.fin e due sind.aci , u110 di p-arte padronale e l 'altro d e\ lavoratori. .. Og·ni trimestre d ev 'essere compilato un r~nd~­ co11to finanziario e, ogni anno entro gennaio, il hilancio consuntivo p er l 'anno decor so e il pre-· ventivo per la nuova gestione finanziar:a. Og·ni a11110 ciev 'essere compilata una relazione stille prin cipali vicende d ella Cassa: ' copia nella rel ~-­ zione e fl ei bilanci dovrà esser e trn sm e sa nl M1ni.s lero, delle Corporazion~.

CONCORSI. POSTI VACANTI. ACQUASPARTA (Terni) .. - Stipendio ar:i~ùo lo.rdoL . 8000 più L. 2100 per indenn . serv1z10 atti:~· Ind ennità mezzo di trasporto: L. 500 per b1c1cletta, L. 2000 per motocicletta; L. 4000 pe: ~a­ vallo od autom. Caro v~ veri se dovuto'. Età l1m1te an11i :35. Scadenza 25 settembre. A.scoLI PrcENo. - Con dotta urbana. Stipendio annuo, lordo L. 8000. Dieci aumenti biennali. Indennità per i poveri oltre del 25 per cento d ella popolazione . Età m assi ma an11i 35. Scadenza 1° ot lobre. BAn1 R. Prefettura. - Per titoli ed e~ami. Ufficiale sanitario e capo· cle,11 'Uffi cio· d 'Ig·ien e di Bisceglie. Popolazione legale 39.272. Stipendio an-nuo L. 14.000 aumentabile a L. 21.000 per effetto di 5 aument;1 quadr. del d ecimo dello stipendio inizia1e. Obbligo di eventuali funzioni di m edico. di p orto. Divie~o libero eser cizio professionale. Domande e doclrmenti d ebbono perven\re non oltre le ore 12 d el 30 ottobre alla R. Prefettura di Bari (Ufficio del Medico Provinciale). Per ottenere chiarimenti, bandQ di con cor so, ecc ., rivolger si comesopra. BrsCEGLIE (Bari) . - Uff. san it. (V. Bari). CAl\IPOBAsso. Direttore Sanitario Sala ricezion e degli illegi·t timi. Slipendio annuo lordo L. 6000, co·n cinque aumenti quadriennali. Età rna~sjma an_n,i 45. Scadenza 25 settembre. CASTIONS DI STRADA (Udin,e) . - Medico chirurgo. t ip. 9.000 ; serv. a tt . 500 ; Uff. san. 800 c. v.


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[ANNO XXXvìI, Nu~. 35]

!"J. P OLICLINI CO

d i legge. Ii1de1111ità trasp orto. Scad . 15 setle1n b re. Docu menti e inform azioni Munic:pio. C1TERNA (IJertzgia). Stipendio · annuo lordo Da. Oslo, 16 agosto. L . 8000, con q u a ttro . aumentj quinquennali, pii1 La VII Conferenza dell'Unione Internazionale L. fiOO p el ser vizio a ttivo e L . 1200 p er indencontro la tubercolosi. 11ilà . upplett:va di ser vizio . Car o viveri. Pel m ezzo cli tr;:) sp orto L. 4000 se au to o L. 2000 se b iNumerosi sono i convenut~. da 33 Nazioni in cjcle'. ta. Et?t n 1ass. an n i 35. Scad en za 30 o ttobre . ques ta simpatica e tranquilla città nordica, dove MELITO DI NAPOLI. - Stipendio annuo lordo liun clima m 1te ed un limpido sole primaverile r e 9500 con cinque aumen. quadriennali. Sca- / ci han1~0 compensaito delle giornate fredde e bur·d en za 30 se ttembre. rascose passate nell 'atlraversare l 'Europ,a centrale. Mo~TE S . MARIA 'frBERIN A (Peru gia ). Stipen Fotfte il g ruppo degli italiani (65, esclusi i dio an nuo lordo L . 10.000 con quul lro aumenti m embri di famiglia) , che viene subito dopo quello d ella Francia (67). ed è seguito dalla Germaquinq u enn. d el clecimo. L.. 3000 p er mezzi di nia (63) , P olonia (42) e Stati Uniti (38). Fra gli tra~ porlo, p iù L. 720 per caro-viveri. Scadenza 15 selte1nbr e. jtal~1ani , oltre a quelli facenti. parte della Delegazion e, de~ quali il « PoJiclinico » ha già dato N" vr~ ( Bresc ia) . Con sorzio con Bovezzo. Stin otizia, abb=;amo no1tato i prof.f. U . Carpi, D. Camp endio a11n uo lord o L. 9000 con sei quinquenni . p a11acc; , G. Costantini, G . Forni~ p_ .Gaifami, L. 2000 per mezzi cli trasporlo. Scadenza 20 setL . Piazza, G. Ronzoni, L. Urizio ed altri. t em b r e. La seduta i11aug urale, svolt~si alla presenza dei 0 HTA S. G 1 u1 10 (Nova ra ) . - A tutto se ttembre R~ali, è stata all :·etata dai cant~ di un breve poe1930. St<tzior1 e clim atica , p el Lago omonimo. Ab :111a , in cùi un medico di qui, ~l dott. A. Brincht anli 1235. Stipc11dio L. 8000 ed accessori. Docu1n ann h a espressq i~ vers~ pie~i di aelicato senm enti di rito . Tassa, d i concorso L. 50 . Scaden za ti1 n ent o la disp erazione che la tubercolosi mduce 30 se~ te1n hre 1930. ·Schiarimenti . e capitolato a n el tranquillo fluire della vita ed il benefico socdisp osizion e presso il M1111icipio. c-01r so ch e ò·f fre l ~ santa armata antitubercolare, ~he s'avanza sotto il simbolo della doppia croce PnALoniv10 (Tori n,o) . - 1\IIedico· condotto'. Slipen rossa. ·dio i11i zial e L. 8. 000. Scad . 12 o ttobre . Condizio·n i Segre teria Comunale . Una delle sedute che si presentava co,m e molto R Ol\JA. M i niste r o c on1iinicaziOni. P er titoli int eressante è s tata quella in cui, si è trattata la p osto Medico Rep arto• F errovie St a to. Reparto quest=·on e d ella vaccinazione antitubercolare c(»l Orte . Linea Civitavecchia-Orte . · R eS'lid e n za Orle B CG. I r ecenti fatti di Lubecca, la presenza del Cjl Là o Orte s·cal o F erroviario·. Domanda e d ocu ... Yen er an clo sen. Maragliano, correlatore, davano m en ti I sp e tlor at o Sa nii~arjo F errovje. SrFt rl . or e 17 all 'argomento un sapore di viva attualità e face·d el BO sotten1 b re. van o prevedere vivaci discussioni. Ma nell 'atmoSAssorott' Ano (Pesaro). Interina lo m eclico, sfer a tranquilla della conferenza, in massima preval entert1 en1 e c hir urg ico, p er l a pri1na co11p arte favorevole al Calmette, le voci disoordi s~ do lla. Docu m e11ti subito·. (V. N. 34) . sono sp erdute o non sono state ascoltate. Ai fatti <li Lubecca, è stato fatto soltanto un accenno dal "f ERN I . Osp eclale Civi le. _ P er titoli ecl esan1j . IJfOf. l\iJaragliano il quale ha detto che essi non :Pos ti di Medico Pri1n ario Dire tto r e, Ajuto chirursono d a lt1i valutabili e dal dott. Hamel' di Ber,g o e tre A ssi &t e1i.~i 1\1Iedici-Chirurgl1i ; s.t ·pendi .. lino, p·r esidente dell'Ufficio di Sanità pubbl!iea del annui lordi risp e tt. L. 12.000 più L. 1100 ind . Reich il quale ha confermato che la coltura in- er v . atl ivo e L. 3000 asseg·110 di direzio11e ; L. 7000 viata dal Calm,fi~tc a Luhecca era « ir'reproéhable n :pit1 L . 1100 i11d. serv. attivo,; L. 4000 più L. 1100 e che si deve ammettere t1na pro1bab~.Ie contamiind. serv . a Lt . Scadenza 1° o"ttobre. P er chia11azior1e ulteriore . . rim enl ~ e presentazion e d om ande e d oct1111 en li 1\. quest 'ultimo l1a risposto il sen. Honnorat, ri o lg·er si Co ng r egazio11e di Carità. 1)res\d c nte del Co1nilato francese antitubercolare, 'l'1tr-:ooz10 ( Forlì) . - L . 11.000 con un n1nssi1no il q11a]e h a espresso le sue vive condoglianze per ·di n un1e11lo p er ogn :. biennio di servizio eff. fin o i fai ti lu1ttl1osi di Lt1becca, che hanno avuto in a tt n 111assimo di dieci bienni del ventesim o . Ind. Fran cia la più Jar g a eco. Da questi avve nimenti, -caval . L. 2500. Scad. l5 settembre. egli aggiunge, deve risultare una lezione per tutti sull a ~ ndispensabilj là di prendere dovunque le NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. più rigoro·se J)recauzioni. nella manipolazione d elJ e colture . L '1\ e111l.J ea della Facoltà di medicir1a e far La disc11ssio·11e che si pot,eva prevedere a pro111acia di Bord eau x h a clesig11ato, ad unanimilò, p osito dei metodi di vaccinazione Maragliano e a ll n c a la~ed ra cli chin1i ra biol ogica : 1° il prof. DeCalmette è mancata, sopra.ttutto perchè il prof. la.unay; 2° ~l dot t . Vitte . rvJ ar agl iano, pure accennando- alla pr:1 0rità delle Yedt1te d ella scuola italiana sull~argomento, ha L'Unive r ità di C:air o 11a 11omi11 a lo dotlo·r e ho-1ioris causa il d oitt. A .. Dam as ~1ora , direttor e portato con g ra11de cavalleria la trattazione dell 'argom ento in un campo molto elevalo e sereno .gen e ra le ri e i Servizi cli Sani là e Ig ien e cli A11Ha riconosciuto l 'azjon e immunizzante del vacgol A, clel cru ale on o apprezzati i l avori sull a cino Cal1nette, confermando che esso è innocuo n1nl a l1~i a d el 011n o e sulla su a prof "l a i. nella n1assima parte dei casi , facendo solo rileYar e ch e esso non è l 't1nico, in quanto egli apIl clol l. F rerleric 7 • Sr l1nl lz, d ell a Faco ltà ~ le­ plica sull 'uomo il vaccino antitubercolare· con ba«l ica di ~li n nc·apoli , è n o111in a lo dire ttor e d ell a cilli 111orli fin rlal 1903. 1\1a ha riconosciuto a ·Cli 11 i( a peci ia lrira clell 'UniYC'r s: là rli Chicago e d el Calme tte il m erito <li aver continuato st11d!. e ri-pedocon1 io « l\fen10rial Bobs Roberts Hospital » cer ch e, n r ui s i <leve e oggi l'idea d ella vacci·de 11a ~'-·e~. a e i t l :..

NOSTRE CORRISPONDENZE.

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I ANNO

XXXV~l, NuM.

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SBZ rONE PRATICA

J1azi-011e an.t~ tubercolare si è djflu a i1el i11ondo. L questo è I i•np9rtante, egli ·ag·giu11ge; sull 'effi<;acia dell ' uno e d ell 'altro meLodo , si potrà avere un g:udizio dalle s ta tislich e, ma l 'esse11ziale è .ch e si vacci11i. Affer111azione 11el lame11te j Lalia11a questa della vacci11azio11e. Nella sua risp os ta, jl CalmeLte afier1na di professare per ~l ~1 [araglia110 u11a g r and e Yener azio11e; è al grande sc jenzialo i t al ',an,o. che si de' e 1)er prin10 J'idea di proporre - l a vacci 11azio11e ai1titubercolare per l ' uo1no·, mentre Strauss l 'aveva l)ropos lo per ~ soli a11imali. Naturalmente egli, s oslenitore d ell a effLcacia dei s-01'. vacci11i vivi . 11on ritiene pQssibile ottenere ur1 'jrr11nuni·~à cli lunga ùurél!ta, quale si esige n ella tuber colosi con j so li Yaccir1i morti.

IJ grttppo d egli italia11i (E. l\Iorell i, ·u rizio, Boe(' hel ti e Il vento, Costa11.tini e Alberto' Ascoli) h a parlalo iii italiar10. Quesla sitn1)a tica 111anifestazione d :. i1 alianità , può per<• cosliluire un 'arnia a do·p pio lagli-0, se (co1r1e s~ fa sp esso 11ella Babele d ei Co·n g r essi i11ternaziorLaJi), non si fa seguire una breve trn<luzi-01r1 e i11 altre 1:ngue. È così accacltito qui ch e gran par le delle osserYazioni degli italiani è a11data sperduta ed è ri111 asta ignota a i110 J li co11.g·ressis ti, nr1ch e perch è gli italiani era110 fra g J.i t1lt:mi , qt1 ando l 'assen1lJlea èra sta11ca di tre 0 1re (li disc11ssione. l~cl è st ato un ver-0 pecca lo, soprattutto perchè g·li italiani, 11ell 'osan11a delle ·voci i11r1eggianti a Calrr1ettc sor10 s tati fra i po<'h i ch e ha11no cor1siglialo la prud e11za nella valutazione de~ ri '5 ultati e nella l ar g·a a1)pl icazjoJ1e del m e. to_d o. Essi p oi sono s tati (l\Iorell i, Urizio, Costantini) gli u11ici che h anno ril evnto l a 11ecessi.tà dej dati cl i11ici p er portare un g:1udizio s ul Yél ccino Calmetle. Da tutti gli altri a])bi amo se11tito di sr. ussioni sui risultati d:, laboratorio, s ulla e ffi cac ia rtei g·r a11dj o nei J)iccoJi anin1ali , s ul Yalor e da attribuirsi alle var:·e s tatisti ch e nla l 'impon~anza della rigorqsa osservazione clinica è risultnta sollanto dalle comunicazioni degli ila1ianj. I quali ha11110 avu t-0 anch e u11 altro merito, lt1tt 'a ltro ch e p:.ccolo in ques ti Congress i, quello di essere brevi , chiari ed i11cisivi. lVIe11lre a lc11ni si sperclcvano· nella estenuante fl escrizio11e iCli eccessivi })articol ari, od =1n inutili fras i, eò altri faceva no perdere il temp-0 con ir1terminabili l)fOiezjoni di pag jne cl i r eg·is tri, g·li italiani hanno p ortato il contributo delle l oro osserYazi-0ni -e deJl e loro critiche nella loro vigorosa parte sos ta n zi a1e . L 'ordine del g iorno che da Caln1ette e sostenitori si voleva assol utan1en1e favorevole al accino Calmette, è s tato, g raz=.e alla r esisten za dei rap1Jresenta11ti italiano, tedesco e canadese, c oon le11u to in lirY1iti p jù 111oclerati, afferma11<lo la n e<'ess itn <li nuovi stuni e cli t1lteriori esperienze.

La seconda giorn ata è s ta ta ded:1cata agli interve nti c7ii rurgici nella tiibercolosi polmonare e in. :Special rnod:o alla toracoplastica.

Ln r el azio·n e generale è st ata pre e ntata ò nl 'J)rof. Bt1ll di Oslo, che h a espost o a ni chinra1r1enlc e completamente lo s lato attuale d ell a ql1etior1 c e ~ risultati finora otten11ti , fern1a11cl osi -specialn1e11te s ulla impol'tanza di t1na J)rec i a in<lknzì.o n·e all ' inlerYento (for111a ai1aton10-pa lologi-

1300

ca, unilateralità, ii11p oss ib :,lità d ello pneu111otora· ce), sulla tecrtica operativa e in p arlicolare sull a questione dell 'anes tesi a ei a u sare, d all 'o·p erazionc i11 uno o più tempi, loital e o, parziale, più o meno es lesa, e su quelle complen1enl ari (frenicec lom =.a, piombagg io, apicolisi, ecc .), sulla necessilà di u11 certo ter11po di attesa co11 cura sanaloriale e ulla d.iffer e11za p~r ! risultat~ a seconda che l 'op e1·azione venga pratica ta i11 un sa11a lorio speciale o in uno dei comun:, repa.rli chirurgici. H a infine riferito la sua s tatis Lica e quelle di u ! lr:. < J1if ùrghi norveg·es i con ri sultati assai buoni. 1-Ia n1os lra.to _a11che numerose radiograI~e e diretta111ente m olli deg·l~ O·p erali p erfe ttam en te g uariti. Su <1ues ti punti hann o a11ch e p arlato p arecchi c-0rrelnlor] , uno p er c iascLtna nazione, fra cui il prof. Sauerbruch di Berlino, uno cle;, pionieri della t or acoplastica n e11 a cura della tubercolosi polm011are, che ha p ortato u11a statistica assai numer qsa e con buoni risultali, il d ott. Du111ar est per Ja ll'ra11c ia, il Morrist on-Da ies p er l 'In gl1ilterra, E inar Key per la Svez ia ed altr'.1. J1 correlatore . per l 'Italia pr-of. Leo tta n o11 h a p ot uLo 111ler,·e11ire percl1è indisposto. lVIa l 'esp erienzi-l i tal ia11a è stata comunicala al Co•n gresso da i11olt~ dei no s~ri ti siolog"i e chirurgl1:., fr a cui ricordia1no, il Ma] a11 di 1'ori110, ch e ha rilevato alcun.ii d ati assai importan li n eg·l :, i11ler,·e11ti, i I Carpi di Pavia-N[ilano·, ch e ha esposto assai chiaramente le indicazioni r>er l a collassot erapia i11 genere e p er la to·raco1)lastica in particolar e, rip ort andosi alla dottrjrta fo11clan1en·~aJe del Forlani11i , il R onzo.n i cli J\ifj] a110· ch e ha riferito la st atis tica clel Redaelli , che è r1uello ch e in Ilalia h a I11aggiore esp erie11za :,rt prop osito e più 11un1e1·osi casi oper ati. Co·n p art =co·l ar e attenzione è sta to asc0ltato jl i1os1tro· JJrof. R. Alessandri , il quale h a jf\s=stito sul va11taggio di una s lretta collaborazione lnedico-ch irurgica scientifica; come si r ealizza nell.'Istitt1to· B. Mussol ini , il ch e spiega i risulta tt assai favorevol ~ 01~ tenuti, e h a brcven1ente fissato le indicazioni e la tecnica.

L 'ttltima ques tione riguardava 1'inseg n amen.to d ell a tubercolosi agli si urlen I i ed ai 1nedi ci . Su òi essa 11a rif1~rito vV. 1-Iis d i Berli1to cli1nos1trando che l 'l n seg11arnento d ella tuber colosi deve rie11lrar e n el quadro dell ' insegnan1e11to clini co d ella inedicina i11terna, d ella inedicin a jnfar1tile, d ell a chirurgia e d ella d ermoto1ogja . Queste clinich e d ev-0·n o accogliere un nun1 er o· sufficie11te di tubercolosi a tutti gli st ael ii e teners: eYentualn1ent e ii1 rapporto co11 i servi zi p er i tubercolosi Jn altrj osp cdalj , con i sanatori ed i dispensari. Gl i s tudenti devo110 avere l 'occasione di v1s 1lare dei san ator~ e d ei d ispen sari. ono altre ì desiderabili dei corsi sp ec=al i e degli èsercizi sull1 tliber colosj, nia n on è n eces aria cl1e e i siano obbliga tori. I corsi di perfezionan1e11to d es1 ~i n a li ai i11edici sulla patolog:1a, la diagnos i, i] tra llarn enlo e Jn profilassi dell a tuberro·l osi deb]Jono es ere orgn11izzati in i11odo che i })ra tici p ossano og11 j ta nt o rinfrescar vi Je proprje co11 osce11ze. È in o lt r~ desiderabil e ch e si or ganizz i110 de:. cor si ro n1pleti sull 'ins ien1e d ell a tubercolosi e st1 cer ti J)rO])le111 i sp eciali. Ai m edi ci , ch e de id er an o perfezionars i, si deYe forn=re l 'occasione cli frequ er1Lare cl ispe11sari e sana~ori. • I ftinzion ari mediri h nnr10 bi -0gn o cli 11n él for111azione e di un i)crfcz iona111en to ap1Jro l'oncl ilo


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IL POLI CLI NI CO

s ulla tuber colosi; le Au torit à del)hono i11o lt~e faYorjre la frequenza ai co11gress1 n az=o n ali t d i i1leruaziQnali . Il relatore ilalia110, o·n . prof. E. MORELLI , .ha a11zi tut1o r n evata la 11ecessità d~ s labili1·e u ua dis li11i:ione fra l '111seg11a1nent o sc ier1tif'..co e quel lo cl ;nico d ella tubercolosi ; il primo può farsi i n qual sia si js l itulo pr-0vvisto di mezzi adeguati . 111 riguardo nl seco11do, egli osserva che ogni clin ico può e d eve inseg nare l a tisiologia e non si d ebbo110 quindi avere divisioni r1ell 'insegname nlo co1l1une, i11a ch e è n ecessario costruire d elle se u olc di specializzazio11e· i11 cu i il clinico debba a' ere. una con~pe tenza asso1 t1la riel campo d el la tubercol osi. Si d ebbon o,, perciò, aver e pochissi111c r u olc cli t is iolog'ia, ma p erfettamente e l ar ga1nente organizzale dal pu11to di vis ta della d elaz io n e e del nu1ner o d~ n1al ati , i11 cui l ' ir1segna111e 11to va affid a lo a cli11ici flj 1ned:c ina gen erale s pecializzali in L.i siol og·i a. La s peci alizzi:iz ione, p erò, i1on va fatt a in tisiologia p u ra, ma d eve comprend er e l a clin:·c a dell a Ln})er colos i e d ell e n1al attie d ell 'apparato r espir atorio. Egli h a descritto poi , col su ssidio an che di 1) roiezio11i , l 'I ~~ itulo, Benito ~1ussolini , a ttual1nenle !n cor , o cli costruzio11e, ch e cos tituirà un vero 1nodello d el gen er e co·rn.e i s tituto scientifico e clir1ico·, cori numerose sezioni di chirurg·in , p e(J!·atria , rad iol ogja, O·s ~e l.ric i a, ecc. L :inseg11amento, egli ag·g·it1nge, n o11 va fa tlo nel sa natorio d ove si vedo110 l e ole i11alattie d el po lt11one, ma comprendere , in get1eral e tutte l e n1alattie respira tor !;e. Aderisce, inol tre, all'id ea cl i 1.. n er 11arct sullo sca1nbio degli stucl iosi d ei cl :,ver si paesi ed annunci a, a t ale proposito, che n ell 'Is titu to B. Musso·1ir1i sar a11110 is tituite du e ])or se di sl ud io per g·l i stranier:. Fra 1 ~ diverse com un icazioni , citiarn o cruc1 la òi Ronzoni , secondo cui ·l 'insegnam en lo d ella l isiologia d eve esser e essen zialmente cli ffer e n z =a1e e no·n fatLo i1el sen so sp ecjali stico con sueto. J~sso d eve· avere sopr a ttutto riguardo alle finél lità ~oc i ali . Il n1eclico deve avere l a p arte prep onder a11 le n ella lotta antitt1ber colare, p er ciò egli d eve aver e l 'ad eguata preparazion e; lo studen te va i s truito in prop osit o· ed :1 m eélico pratico va t e11uto nl ·corrC'nte di t11lli i progr essi d e1l 'a ttività clinico-sociale in tal campo. . Gasbarrini osservi:t che questo inseg11a1nen to h a tutti i requisi ti d elle scienze 1ned:<:he gen erali . Sol o, con l a conoscenza cl ellfl palolog·ia e fl ella cli nica il med ico, potrà ron lribuire alla lotta anti tubercol ar.Q. l~ J?.ecessaria la preparazion e di sp eci alis t i (corsi della dura t a di un trie11nio) per la di rezione d eji servizi an 1~tt1bercol arj. L 'in seg11amento deve essere in1partito in i s tituzioni ad lì.oc, t an to p iù necessarie p erchè oggi si r~ tiene indisp ensabile l 'inquadra1ne11to dei medici condotti e pratici nella lotta ant1lube.r colar e. Giannini . mel te in ~ilievo. l '!1mport a11za della profil assi e l a complessilà dell a l o1~ ta a ntitt1her col <.t re , espon end o le diretti ve dj ques ta ch e-, in Ttal 1a, son o i11 v ia cli attu azion e. 1,

'

All 't111a11 in1ità r J)OÌ s ta ta ap])TOYa ta Ja propo t a della Delegaz io11e fr ancese d :. in11alzare in l{o1na un n1onu1l-ienlo alla n1e111oria cli Carlo Forlani11i ; al la ott o crizione p arteciperan110 i n1al ati ~tna-

XXXVII, Nuivr. 35}

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riti di og·11i p ar le .del n1011do. Il Cap o d ella Deleg·azjo1l e italia11a, S. E. Paolucci, h a ringraz '\JtOr a i1on1e clell 'Ita I ia, p er la clec jsione adottala .

.. "

~ riceYi u1e11ti, oltre a quel lo so11tuoso_ offe rto dalla ~111nic ip alità di Oslo a tutti i Cong·res-

Fra

tiis t :. e quel lo a ])alazzo Real e limitato ai rappresentanti uffici::lli , ricordian10 con vero piacer e, per il su o caratte re cli intima cordialità , quello del l\'linistrQ d ella n ostra L egazione Co11te De l\ilarsanich che, con la sua ge11t ile Sig·n ora, ha riunit() l utli gl i ilal ia11i , i1el ricordo d ella Patria 1011tana ~

Il prossim o Con g r esso si terrà, nel 1932 all 'Aia _ A. F!Lil>PI N J.

NOTIZIE DIVERSE. Prossimi co11gressi medici. Selle1nhre, 13-20, Li eg·i : 5° Cong·r . internaz. difj ioterapia . Segr e t ario: l )r. Dubo~s-1'rép agne, rue Lo uvrex 25, Liége. ' Settembre, 11-.21, Venezia: 19° Congresso s to111a tol ogico italiano. Presidenza: prof. G. CaYallero, via Tornabuon~ 10, F irenze . Se tlcrn bre , 18-21, Lieg i: Co·n g·r ., d ella Lega i11ler11azion al e contro jl r eumatismo. Segr.: Dr _ ~lf ar cel Ory , rue L amb ert-le-Bègu e 22, L:ége . Se ll e r11.b re , 23-27 , Lieg·i : 21° Cong·r esso fra11cese d i inedicina . Segr. : prof. Ro ~kam , rue Beck111an 16, Liége. Settembre, 25-27 , Ut recht: Co·n gresso ol a11dese rle ll e cure do m icjliari. Segretar! : J. Beyerman e Ad. Ter Coclc, Nieu egracht 69-.a, Utrecht, Ola11da _ 1

Sett embre, 28-30, Bruxell es: 2a Riunione ò e1l aS ta1npa medica l a tjna. Segret. : Dr. Beckers, rt1e 1\ r ch imède 36, Bruxelles . O tt-0b re, G·12 , Parigi: 39° Congresso francese cl i cl1irurgi a . Segr eteria : rue de Seine 12, Pari s (6e) Otlohre, 7 , P arig i: 30° Con gr ess·o fr an e . d 'urolog·ia. Segr. : Dr. Past eau , avenue d e Villars 13, Par!s (7e) . O t tobre, 10, Parig i : i2a J{j unione d ell a Soc ie tà francese d 'ortopedia. Segretario: Dr. Sorrel, ] )OU levard Saint-Ge:rmain 139, Paris. Ottobre, 11-18, P arigi: 2° CoI1gresso internaz. <li patologia comparata. Seg·r e teria: rue Consta11t ~adaud 2, Par~s (16e) . <) lto])r e lJ -23 L :sbona: 13° Co11g r esso inter11az_ ' , cl 'idrologi a, climatolog ia e geologia m ediche. Seg ret ario: p rof. Ra1)aso d e ~1ega lhae s, rua Buc11os .Aires 3, Lisbona.

360 Congresso della Società Italiana di 1\l edicina

Interna. Il 36° Cong resso de ll a Socie t à Italian a di Med=cina fnter11:1 -si terrà a Ro1na presso la R. Clinic<t. l\1edica nei g·iorni 13-16 o ttobr e p. v. Te:n1 i di r elazione sono : 1° L 'e clema polmonare (prof. C. Fn110 0N1) .

2° D iag 11osi differenzial e tra n evrosi viscerali <>rl o rganopo f ie. (prof. P. CASTFLT,tNo) .


.[ i\ NNO

XXXVII'

Ul\1.

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SEZ IONE PRATI UA

3° Diagnosi e terapia del le e1naturie (prof. .A. FERRATA) .. 4° Il servizio militare e l'indirizzo costituzio1ialislico in .lJ.iolog~a ed in patologia (1nagg. me~lico u. CASSINIS). Non sono accett a te e non i11scr'. Lle all 'Ordine -<lel g iorno co1nuni cazio11i di Soci non i11 regol a ..con i paga111enti e di aderenti che 11011 a1Jbiano ver sa lo l a relativa qu~}ta (L. 50). Le comunicazioni, 1e quali d~bba110 esser e pre~entate non ol.tre il 20 sel lembre, d ebbo110 rig uardare preferibiln1e11te ar g·on1en t i a LLiner1L i i le1ni di rel azione. Ogn i so·cio o adererLte non può presentare più -O: due comunicazio11i. Sono concessi .i co11st1e li ribassi ferroviari. Per chiarimen ti rivolg·ersi: Segreteria 36° (~011gresso ài ~ [ediri n a Interna, presso fa R. Cl inica l\•[ed:s:'a, Ro1na.

I Lre cardinal i vi por lano la se re11ità d ello spirito, Ja 1nente filosofica ab:Lua ta alle alte sp eculazioni e u110 di essi (il cardinale Lavitrano) una grande compe~er:iza nell e scienze fisiche. L'inaugt1razio11e avr à luog·o in Camp idog·lio: le sedt1 Le si terran110 al Palazzo Dor'ia (Circolo cli Ro1na) e j)er i, films scie11tifi ci ch e saran110 girati dai deleg·a ti della Ger1nania, d ell 'Ing·h 11 lerra e della Fra11cia 1 il Goverrtatore h a gentilme11Le concesso la Sala Borromini . Vj sarlt tin ricevime nto in Campidog·Jio e un altro offerto 11el s uo pal azzo· d el la co·n tessa Gabriell a Spa ll elt i R as1Jo11 i.

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~7°

Congresso Italiano di Chil'ttrg·ia.

l i prossi1no Con gresso de11a Socielù I lal ia11a di Chirurg'.·a avrà luogo in Roma nei g·iorni 13-16 oltobre p. v. I t e1ni d i rel azio11e sono: 1) 1'ratta1ne1èto d ei tra11mi cranio-cerebrali (rel atori: Egidi, Gjacobbe, Alberti); 2) Emaluria (diagnosi e cura) (relatori : Ferrata; l,asio) . Per chi ari1ne11 t ~ rivol ge rsi: pr-0f. R. J3ra11 cati, Jt Clin.ica Ch.ir11rg·ica, Jlon'la.

Congresso di Urologia. IL 9° Congresso deJJ a, Società ilalia11a di Urologia si terrà a Roma nei g iornii 15 e 16 ot:A~obre 1930. ·remi;. di relazio~e: « L a p~elografia ». Relatore: prof. C. Ravasini. Pt-r chiari men i i e dettagli rivolgersi: prof. E. 'Nli n g·azzini, 83, vi a Tirso, Roma. ~onvegno

internazionale di medicina omeopatica.

l\e i prin1i q uattro gior11i del lJr o si1110 setle111])re, si 1errà a Roma una riun =:o11e inter11azio11ale di iT1edici per lo stuc.lio e l 'i11c remento d ella 1nedic i11a omeo·p atica, come dottrina scie11 tifica e .co1T1e p ra tica professionale. Il Coni.ita lo d 'onore è con1posto da Guglieln10 Marco1ti, del m~ 1nistro d ella Ed ·u cazi one Nazio11ale 0 11. Gi1di a1101 dal cardi11al Pon1pili, Ascal esi e Lavttrano, dal go vernat0Te dell 'llrbe, principe Bon.compagni, dal prefe l to l\IJ011Luori,• dal prof. Nicol a l)e11de, dire l tore de1 1a Cl in ica i\Ied ica di Gen ova, .-d al prof. Tloberlo· Marcolungo dell 'U11ivers: tà di Napoli e accademico dei Lincei, dal i11archese Fjlippo Crispol ti, sen. d el Regno , dal IJrinc ipe Pall av icini e dal principe Chigi Alba11:.. È signif~ catiYa la p ar tecipazione al ConYegno di ().ttg ljclJrto Marcon i , come presid en Le del Co-Inirtalo t lelle Ricer ch e e co1ne colu :. che ha aperto g li -occl1i d el mondo sull a esjst enza e sulla potenza (li [orze so tti)j ssime all e vibrazioni delle quali si a ppoggia appu11 to il sistema d elle d osi infiniles:1nnl i dell a cura omeopatica. No r1 meno irnportante è l 'adesione del prof. Ni·col a Pende, assertore t e11ace insieme al suo mae~ tro prof. Viol a di t1na medicina costi tuz;i0nale ·ch e è poi l a }Jase di una terapia strettamente in·cl ivici11ale com'è quell a fonòata da Samuele Han1e111a11n. 1

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4° Congl'esso Talassoterapico. Nei g· iorn i 6, 7 e 8 corre11Le, avrà luogo a Tries te i_l IV Co11gresso Talassot erapico·, Raclt1no i\azionale cl ella Sezion e Talassoterapica ciel I 'A . JV[ed ica llaliana cl 'Idrologi a, Cl imatologi a e 1'erapia f~ · ca. Il Rad uno avrà uno svol g imento origin ale e conforme alle final ilà cu ~ s'i spira la benernerj ta Società che quest 'a11n o pavticolarmente hu volulo 011orare l a n os tra Reg·iorne, si svolgerà cioè in fo·r 1na di cr ociera intorno all'Is tri~ partendo da 'frj este il prjn10 g iorno per arriva:çe ad Abbaz=.a l ' ultimo giorno. L 'argo111enlo all'or dine del g iorno è: cc ~lelocli di ricerche sui risultali prossimi e lor1tani clelle cure 111ar;1ne »- Relatori ne saranno il dotl. Ga11dolfo e il dott. Gio·seffi. Presid ente del Comitato promotore è il P od està d i 'frieste sen. Pilacco che h a pron1esso il suo alto appog·gio morale a quest 'iniziativa che unirà alti scopi ~c:ientifici a quelli di far 1neglio cor1oscer e Je 11ostre splendid e stazioni marin e all e aut..orità mediche delle al.t r e provincie. Presid ente del Comi ta to esecutivo è il d otl. C. A. Lang; l 'ufficio d ~ segreteria è affidato ai sigg. dottori Battigelli Giacomo e Rinaldi Ettore. Presiederà le ad unanze scientifi che d el Congresso il proif. Ceresole di Venezia , presidente d el Co1nilato p er1nanerte della Societ à. L a Direzio11e centrale delle Fer rovie dello S ta to ha accordato un ribasso del 30 % per le proYe~ienze da tutto il Regno . La tassa d 'is.cri zione è di Lit. .50. Per le i scrizioni al Co ngresso rivo,lgers~, al Sinrla rato Fascì sta Medici di Trieste Osp eif aJe « Rcg'ina Elena». 1

Congresso internazionale di Biolog'ia. Co 111e nbi)iamo· già a11nunzialo, si svolgerà o ~1011 LeYid eo dall '8 a 1 12 ot tobrP. e farà parte dell e ceri1nonj e co1nmemoraliYe del cenlenario dell .i11clipe11de11za uruguaya11a. Sarà riparti lo, in 5 sezio11i: 1a Bio1og:,a ge nera1 e; 2a Citologia, I tologia, J~mbr jo.Jo·g·ia, Ana to111.ia ; 8a Fisiologja e biochi111ira: 4a Parassitologja, ~·Ti crobiolog:a, Ematol ogia, S ie ro log ia; 53. l\1Ie1~odologia e diclaL Lica clelle scienze l)iolog icl1e. Le cotnunjcazioni i1on deY0110 superare 10 J)ag'.ne di tes to ; si ricevono sino al 20 settembre. La quota rl 'isrrizione jmpo·r t a 5 p esos ar genlini (125 franchi france i, 93 lire ; ,~al ja. ne). Per qualsiasi in.for1rtazione rivol gersi all a segret eria , casilla del e .areo 567, ~Io11tev)deo 1 Urugt1ay. 1

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Congresso oftalmologico i pano-americano. La So·c iedad Oftalmol6g i c~ Hi })ano-A1nerj cana , t errà l 'as emblea generale a anliago cl i Carnpo-


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IL P OLICL I NI CO

tela d u i a1 LlC j g iorni 15-1 se tle111 hrc. ' 'e rr it di~c u sso j l le111n : « r3jo1n =c roscopj a dell ' ir jde »; i1e a r à relatore il p r of. ìVIar ia110 Soria Escudero , di J ~arcell o11a. Sono annunziat e numerose comunicazioni . Av r an no luogo escursioni, gite, vi site , lratlen i1n enti. Per informaz=oni rivolger si al dott. L aca r re re, Plaza rle Or ense, 2-A, L a Corufi a, S1)agna. !-

Congresso dl endocrinologia. L 'e< Associa lion foir the Study of Inler11al Serrelion s » 11~ te nut o l a su a 14a sessio n e scientif·i ca annuale a Detr o i.t , ?11 23 e il 24 g iug n o', sotto, la pr esicl e11za clel flot t. Pe ter Bassoe d i Chicago. L 'a ffl uen za di con gr ess :.sti , m aggior e ch e i1egli nt111i p r eced en1ti , at test a il c rescente inter esse d es tat o 11el i11011d o 1nedico dagli studi e ndocrinologici . 1

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8° Congresso medico cubano. Si ler rà ad A va11a cluran te l a prima q ui ndi ci11a cl i cl ice1nbre e sar à d ivi so' in 5 sezioni : m edicina ge11er a1e, chirurg i a g·en erale, s tomatologia, farn1acia, Ye ter inari a. P er informazioni rivol ger si al dott. Mig u el -~- Branly, secr e t a rio g ener a! clel VIII <~ongreso ~1édi cq Nacion al , L a Ha bana, Cuba . 1

Corso di perfezionamento in ortopedia a Bordeaux. Sar à tenuto dal pro!. H. L. Roch er , co,n la collnborazjo11e cl i. var1 capi di clinjca, m edici d 'osp ed ale , ecc., d al 13 al 18 o~toibre. Tassa dii jscrizion e: 200 francl1i. Le iscriz ioni si accettano· fino al 18 ot to·h re. Rivolger si al « Secrét ari a t d e la Facu l té de Méd ecine », Bord eau x.

Il secondo corso dell'Istituto di Cultura medica. L 'Istituto I11le•:11111versit ario I tal: an o h a t enuto· a Varese il secondo corso estivo di c ult ura m edica, dal 10 al 30 lug lio . Dop o la con fer enza ina u g·ural e pronu nzi a ta d al sen. G iova11ni Ge ntile, notissimi sp eci al :,sti ba11110 trat la to l 'em])riologia e l a m orfologia d el cu ore dei vasi e d ei r eni ; la patologia g·en erale della circolaz jon e e d ell a secr ezio ne r en ale; l 'a nato 1m~.a patologica cl ell 'appar at o circolatorio r en al e; sono s ta t i illu fJ~rati i m o d erni mezzi di ind agine , circa le fun zio11i càrd :,o... vascol ari e l a funzio·n alità r enale. Le l ezioni t eorich e, sp erimentali e clinich e sono s ta te s11ssicliat e e integr a t e d a , 5 con fer e.n ze. Il corso è st ato assiduam en te frequent ato da 54 m ed ici ital iani e &~ran :•eri . L 'I s tituto d i cu ltura m edica, presieduto d al coinn1. Ug·o Introin i e diretto d al prof. Cesare Ca ltaneo, si è ch i u so an ch e quest 'anno· con un bil ancio assai lu singh :ero d al lato scien t ifico e tu r ]sliro. In ordine d el] 'andam ento d el secondo cor so, per i n i zia ti va d ella presiden za d ell 'Isti Lu to , ha avt1 to luog·o , una riunione, n ella quale è stato él eli ber a lo, di t en eTe a Var ese n el 1931, il ter zo cor so still a n1od ern a t erap~a . Il cor so si svol gerà in e ta te ccl avr à com e sed e una sal a d ell 'Ospedal e d i Circolo. 1

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xxx VII,

N UM . 35}

J)ire l ~ori

d ei ...,cry1z1 Sa11 · lnri dc i d i' ersi l)aes~ ap l)art ie11c nll a Direzio11e Ge11crille di Sa11j Là ùel GoYerJ10 Be1ga, la quale h a ser11pre i11ostrato di aYer e m olto· a cu or e !. proble111i inlernazio11ali della ì\lled:·cinn ~1lilil are. L ·appell o d el Governo Belga h a a, ·u to u11 co11se11 so ' er a111ente entusia&~ i c_q e sig nificalivo, p oicl1è 24 ~az i oni sono s ta te u fficia lme11te rappresen la te ecl 8 h a11no inYi a t a l ~ lor o adesio11e. · L 'Italia er a r ap1)r esen tata (!al Tene11te g e11erale· 111edico con11n. Riva d o tt. U111berto, Direttore Ge11erale d ella San =.tà Mil il are prèsso il Minis1~ero.. (lella Guerra, e dal Colon11 ello inedico Caccia F ilip1)0, Direttore di Sanità d cl Corpo d 'Armata di Ro1na . I,o scopo d ella ri unio11e è s tato duplice: cr ear e u11 Ufficio inter r1azionale di d ocumentazio n e n1e• clico-1r1:l i lare, e prorrluover e ]o scambio culturale i11 ten1po (li p ace d ei inedici militari. Le discu s:;io ni so110 s ta te sempre ser e11e, obbie ttive e sopratutto profic ue. I rlesider a la, vot a ti ad unanim=tà tlai Dire ttori d ei Ser vizi Sanitari d elle Nazioni r appresentate, saranno invia te d al G<>ver110 Belga, p er via diplolnat :.ca, alle cli ver se Nazjoni, e ci aug·u r i an10 ch e l 'npproyazion e di essi n o11 t ardi a Yenrre . Il i)roble1µa d ello sca111bi o ct1lLurale d ei medic i inhl "1tari tra le diver se Naz io·n i in tempo di. pace, è della più g·ra11de attualità, · e la soluzionedi esso procurerà vanlag·gi d 'o-rdine p er son al e , 11azio n ale, inter11azion ale . 111 quest a occasion e s:. è rjt111j to anch e il Comi ta to permanente dei Con g·ressi int ernazionali di Medj cina ~!ili.tare , ed h a <leci so ch e il futuro Cong r esso , ch e avverrà all 'Aia , s ja riunito n ella prim a qu!ndicina di g i11g n o 193J . Ad esso p osson<> partecipare anch e Uffici ali ivledici in con gedo, di complem ento e d ella .ri serva. Per qual siasi inforn1azion e in proposito rivolger si al Direttore d: Sanità d el Corpo d Armata di Rom a , oppu:re al Direttor e del Giornale di i\Iedic~na ~filitare, Minist ero d ella Guerra. •

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Una. benemerita della carità cristiana.

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Assemblea internazionnle dei Sf)rvizi di sanità dell'esercito, della Marin.a e dell'Aeronautica. Qu P... t 'A. se111l)lea è

s~ata

t enuta a Liegi d al 18

al 21 I u g l jo 1930. l .. ' idra di rin n ire in .A.ssernbl ea in lernaz jon ale i

Suo r V eror1icll , al seco·l o A11gel a Rizzi da Trescorre Balneario d elle Suore. d ella Cariit à della B. Capita11io, è stata festegg· i a1~a in questi giornirl a autori·~à e b en efi cati p er il suo, cinquantesi1110 anno di servizio· presso l 'I s tituto ch e la g en erosità d egli uomini er esse p er jl ricovero d ei rle n1 e11ti della Provincia d.: Ber gam o .

Il prof. Avila. E torua to

Italia l 'in s ig 11e sci en ziato argen tino dot t. prof. A. Ag udo Av ila ch e da pochi m esi n 'era partito d op o aver con corda to con S. E. Dino Grandi un prog r amma d 'inter cambio cultural e fra le due Naz ~i0ni l a tine. Il dott. Agudo Avila è presidenle d el Consiglio superiore Cl 'ig iene dell a Re pubblica Argentina ed è, indubbJam ente, l a p er so n al :ità ch e più fervidame nte propug na e prep ar a sempre più stretti rapporti spir=.tuali fra il s u o ecl il n ostro P aese. ]~gli h a sintetizzato in t1na felice autod efinizio11~ l a p r opria appassir}'uala a mmirazion e p er ~ i11agnifici r:.sulta ti ch e scien za e p olitica assicu rano alla 11.ostra salu~e sociale. Dop o aYer e r jcord a li i ì\laestri j ta1iani ch e più h a n contribuito alla S1:la per son alità di scie11i ia t o , ha d e tto d;: es~ere re l l n figlio intelle ltu ale Ci el] 'Italia ». ì11

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[ ANNO

XXXVII, NuM. 35]

1301

SE ZIONE PRATI CA.

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Ordinanza di Sanità marittima. Co11 ordinanza n. 12 le prove11ie11ze da Beirutl1 (Siria) sono sottoposte a)le m~sure profilatlich _e contro la ~ste, prescritte dall 'Ord:n anza di Sa11ità marittima n. 1 del 12 ge~naio 1930.

Provvedimenti vari. Con RegiQ Decreto, viene modificato· l 'art. 21 dello statuto dell'Ente antimalarico delle Ven ezie approvato con R .. D .. 9 gennaio 1927, n . 35; il patrimoniQ del Monte d~ Pietà d~· Pieve di Sacco· viene trasferito a favore della Co11gregazione di Carità del luogo, con l'obbligo di. er ogar e l e rendile annue del patrimo,~io s tesso p er scopi el e1nosinieri; viene approvato· il nuovo· st atl1·~0 del]'_i\.ssociazio·n e padovana contro l a tubercolosi « Raggio di sole » con sede i11 Pado,v a.

Pesti di soccorso stradali. L ' Amn1i11 '. slrazion~

provinciale di Roma h a fat.to attrezzare per l 'assistenza alle p er sone ed ngli autoveicoli le c·ase cantoniere lungo l e s trade Jnaggiormente battute dal traffico: a t al e scop o esse sono state forn~te di un compl eto arn1 adio fRrmaceutico e ~~ pezzi di -ricambio. 1

Pletora di medici in Svizzera. • Nel 1889 esistevano in. Sv:p;zera 1530 n1ec!ici su 2.900.000 abiit anli. Nel 1908 il l oro• nun1ero si era elevato a 2230; ma il 1'Umer o· d egl i abitanti era nuinentato in, misura proporzio11ale, a 3 .650.000. ~el 1926 il numero dei inedici raggit1nse 3100 su 3.900.000 ab;,tanti, p er Jnodo ch e si è st abilita 11na forte eccedenza di m edici. L 'Asso c iazio11~ Svizzera dei 1\fedici ha, per'!.anto, richiarnato l 'a tlenzione dei giovani - med:1ante l a stampa quolid iana su~ pericoli ch e essi corr ono a sceg liere di studi d~ med~ci11a.

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Si ù spento a Ì\ [il a110 il J)rof. 1\ N -IBALE BEl{TAZZOLI: dis tinto ginecologo" Il ~ompianto u o1n10 era n a tivo d i Po·n levico (Brescia) e si er a l aureat o a 25 a11ni a Pavia. Ottenulo il doltorato, con seguiva un an1bitissin10. premio: . quello, dt Vittorio Em anuele p er un pos to di perfez innamento - ed a·ncor giovanissimo. fu aiu to n elle Univer si tà d i Parn1a e Genova. A Milano divenne aiuto - e t~le r:·111ase per molti anni - · d el senatore · Porro. Ebbe alla Mat ernità, dall 'illustre maestro, 1'in car ico dell 'insegnam en to alle allieve lev~ tric i. Quindi ottenn e p er esami la liber a doce1'Z~ presso l :U11iver si1tà d:. Parma ed occupò per dieci anni il posto di n1edi co primario specialis ta presso I 'Ospedale Maggior e. Uomo di scienza, cultotr·e profondo delle s ue1nat erie , pubblicò dott\ l a ori 11el campo· os tetrico-g·inecologico. Pubblicò e diresse a11ch e un bollettino « La i)ral .ica oste trica-gin ~cologica » perl a divulg·azione <leg·li s,~ud i , de ti e sco•p erte, ecc., n el d :tficile e d elj ca to r a1110 dell a sc jenza ostetri ca. , 11 dott. Bertazzoli 11011 limitò l 'attivi Là alla so·l a scien za, ina comprende11d o gli altri b isogrti d i car att er e sociale diede Ja inente e l 'au torità del no1ne all 'Associ azione Milanese con t ro l a tuherco1osi, della quale fu pres:dente per molti anni; fu presid ent-e d i un o d ei primi p a lronati scolastici d ell a città, d ella Sezio11e l\ Iilan c è della società Jtalia11a d elle evatrici. Partecipò an ch e alla vi la pt1b})lica, com e consigliere e assessor e con1unale. Fu tra i pri11'1 i d emocr a ti ci che entusiast.icamen ite ad eriro·n o· sin d all 'ir1izio al Partito fasc:.sta, e fu socio fo,n d a tore e primo presidente del Gruppo rionale Baracca. 1

Indice alfabetico per materie. Absorbimento capillare del san g u e P ag. )) Angina monociticà. Patogen esi )) Artrotomia -transrotulea . . )) Aspirina : Intossicazione da )) Bibliograf: a . Cancro dello stomaco ed intestin o. Dia)) gnosi precoce . . . Carboidrati (Assimilazioni dei) . 111)) fluenza della dieta . . . . . Ch etonici (Corpi)' nel sangue e pro"a )) funz:()nale del fegato . . .. )) Ch olosulin (La) in terap~a . )) Clor e tone :· usi . . . . . )~ Col eci~tite cronica e fegat o )) Cromoscopia gastrica . . . )) J)iabete: concezione e cura . . . . )) D'/terile: vaccinazione . Fase n egativa Dolore: trattamento co·n iniezioni n eu)) rolitiche . . . . . . )) Elettrolisi: separazione . )) Emottisi e disturbi vasomotor i n Fegato e co1ecistite cronica. . )) Fegato: sifil :.de sclero-gon1mosa l) Fibr()ma alla regione lombar e. )) Glico"urie non diabetiche . . Gluconato di calcjo. Ria ssorbi1ncn~o ed azione . . . ))

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Gravid anza ed adsorbime11 lo capillare. Pag . 1293 ldrosoadeniti: cura )) 1278 Iperi en sione perman ente (L a calcern =a )) 1293 e la potassien1ia i1ell ') . )) ] 280 Ischialg ia sintomatica Mal ario-tera11ia (L a) n ella scleros i n1ullip la .:. )) 1298 ~1ungilor i d i l att e. Alteraz. delle 1na11i )) 1292 Nefropa tie. Deter111 i11az:()ne delle fr a)) 1293 zi oni pro.teich e )) 1293 Nefrosi : co nsiderazio11i . )) 1299 P ar a n oici '(I) della rjvoluzior1e .fran cese )) 1289 Plastica all 'italiana )) 1297 Pneu1notor ace ar t . e pnet1n1op erilon eo )) ] 297 Poi \n evriti (Le) d'3i tu})er colo·s i . Poliomielite: cura della p ar alis i r esp. )) 1299' Psico•p atol ogia e sis temi psichici )) 1294 )) 1294 "Psoriasi (U11 caso d i'J . )) ]286 Rachi tismo (Il) come av: ta1ninos i Sclerosi a p1ncch e: eziolog ia . )) 1294 Sclerosi in ul tipl a. Mal ariot erapia . )) 1298 )) 1273 Sifilid e epa tica sclero-go·1n1nosa Tubercol os j apicale ~ soL~oapica]c )) 1296 Tubercolosi gh: anò ol are e tubercolo i p oln1onare. Rapporti . )) 1297 )) 1297 Tubercolosi' (Le p olinevri li de i) . )) 12 9 Ur obilinur ja (Studi sl1ll ') . 1

Diritti di prOpr1età riservati. _ 1Vnn i> cn11..qPnt1T n In r ùitamTJn di ln,1 nri nnb blirn.ti TIP1 - Policlin ico 11 e n n .,, in seouito ad auto'Tizzazione scritta dalla r edazione. E vietata la vu h blicazion6 di sunti di essi senza citaTn~ la fonte.

Roma - Stab. Tipo-Lit. A rmani di M. CourrjP.r.

V. AscoL1, Red. res p .


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IL POLICLINICO

[ANNO

XXXVII, NOM~ 35]

Rìcordiamo l'interessante libro del Prof. VINCENZO GIUDICEANDREA

DOCENTE DI PATOLOGIA. SPECJAI.R MEDI CA NELLA R. UNIVIUISITÀ DI ROMA

lC •

e mezzi sussidiari di Laboratorio Manuale per Medici pratici e Studenti (con

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figure in nero ·e a colori intercalate nel testo).

ln questo libro vengono coordinate e inqu,adrate nel campo della completa osservazione clinica le varie ricerche di laboratorio; e l' A., giovandosi anche della sua lungu esperienza professio11ale e didattica, ha trat· tato la complessa materia seguendo un indirizzo eminentemerite pratico. In rapporto alle preventive nozioni sui vari orga1ii, ~lle varie /orme niorbose ed a/,le loro possibili com· plicazioni, vengono considerate le particolari indicazioni per le indagini su~sidiarie. Di queste sono espo· sti i concetti fondamentali e le norme di prelevamento, con le più precise indicazioni di tec1uca per quelle che ogni medico potrebbe eseguire, e insistendo sovratutto sulla reale iniportanza diagnostica e prognostica di ciascuna, senza trascurare le conoscenze che per tutti rappresentano necessari elementi culturali. Le nurnerose figure, in gran parte originali e spesso eseguite in f orm,a di riproduzioni schematiche, concorrono all'efficacia dell'esposiziorte, estesa anche alle cono.scenze ed ai metodi più recenti, al contributo ,scien· tifico italia1io in questo campo ed alle indicazioni bibliografiche. ll libro quindi può dirsi per gli studiosi in, genere un indispensu.bile co11ipletamento dei trattati di Pato· logia; e potrà essere sommamente utile ai Medie.i pratici per regolarsi quando il solo esame dell'infermo non .dà sicuri elenienti di giudizio.

SINTESI DELL'INDICE SISTEMATICO. - Esame della funzionalità pancreatica. Glicosuria e Glicemia. Acidosi. J)iagnostica SDeciale delle malattie del pancreas.

PARTE PRIMA. MALATTIE DA BATTERI O DA PARASSITI.

Mezzi generali di diagnosi. )Mez11i particolari per le differenti ma]attie: da batteri, da spirocheti, da protozoi ematici, da parassiti animali di varia localizzazione, da elementi micotici.

.. •

PARTE SECONDA. MALATTIE DELL'APPARECCHIO CIRCOLATORIO •

lfezzi sussidiari per la dia.gnosi. Modificazioni ematiche e urinarie. Edemi e versamenti liquidi intracav!tari. Metabolismo basale. E sa1ne radiologico.

PARTE QUINTA. MALATTIE DELL'APPARECCHIO UROPOIETICO.

Le urine in condizioni patologiche: esame terpretazione clinica. E same della funzionalità renale. Diagnosi speciale delle Nefropatie.

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10·

PARTE SESTA. •

PARTE TERZA. MALATTIE DELL'APPARECCHIO RESPIRATORIO.

Particolari niezzi di diagnosi. Espettorato - Versamenti intratoracici. E same radiologico. Diagnosi delle varie malattie pleuriche e bronropulmonari.

PARTE QUARTA. 'MALATTIE DEL SISTEMA DIGERENTE E DEGLI ORGANI ANNESSI.

- E same della funzionalità gastrica. Diagnostica speciale delle gastropatie. - E same della funziona]ità inte~tinale. Diagnosi d elle varie affezioni dell'intestino. - Esame della funzionalità epatica. L'insufficienza epatica. Dia gnostica speciale delle malattie del fegato.

CONDIZIONI PATOLOGICHE DEGLI ORGANI EMOPOIETICI E DEL SANO UE.

Preliminari di Morfologia ematica e di Anatomia e Fisiologia del Midollo osseo, delle Linfo· glandole e della Mllza. Apprezzamento clinico delle alterazioni mi· dollari. Diagnosi delle varie Adenopatie. Concetto anatomico e diagnosi differenziale d~lle Splenomegalie. r'\ ffezìoni emorragiche. Particolari sindromi ematiche. Sinte~i clinica delle Anemie.

PARTE SETTIMA •. MALATTIE DEL SISTEMA NERVOSO E SINDROMI ENDOCRINO - SIMPATICHE.

Il Liquido c. r. in condizioni patologiche. Diagnosi delle Meningiti e di altre malattie ce· rebro-spinali. Mezzi di studio delle affezioni endocrino-simpa· tiche.

Volume in-8° di pagg. XVl-488 nitidamente stampato in carta patjnata. Prezzo L. 6 8 , più le spese postali di spedi zione. Per i nostri abbonati, sole L. 6 0 in porto franco. Per ottenere quanti> sopra inviare Vaglia all ' editore LU ICI POZZI, Ufficio Postale Succursale diciotto, ROMA

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À~NO

Roma, 8 Settembre 1930

XXXVII

Nnm. 36

fondato dai professori:

FRANCESCO DURANTE

GUIDO BACCELLI ..

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SEZIONE PRATICA

REDATTORE· CAPO: PROF.

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. Note e contributi : G. Lucchese: P~.ncreatite acuta. (Contributo eliillCQ e anatomo-patologico). ·Osservazioni cli1niche: F. Sti1p·a: Su di un caso di ectaeiia ga.stJrioa acuta. - D. Arp,ici: L'insulinoterapia nell'atrepsia della .pJrdma infwnzia. Sunti e rassegne : DERMATOLOGIA: H. w. Siemens: D1iagno&i. gene:r>ale e sistemati ca dell'eczema. - W. Berger: La p::1..rtooipazione della pelle all'iallerg-ia degli organi interni. - 'ruBERCOLOSI: R. G. Oh.andler: Affezioni simulanti la tubecr.'lool-0si pu1monare. - G . .A..rao.~ Alfaro : Il grado d.i eur·a bilità delle lesioni 1mberoo· lose polmonari. - F. Maccari: Tuber-o oloai e porporia. - ESOFAGO: L. Ramcnd : Cancr-0 ·d.ell'eeofago. - Bra-ize\\' : E~,erienza oon l'esofagopl astica cutianea pretoraci ca. · Wendel: Eeofagopl-astiica pretora.c i1c a. :cenni bibliografici. Accademie, Società Mediche, Congressi : Società Medico-Chil"llrg.iiea di Pavia. Os•p edale Maggio.re di Bolo.gn•a. •

Commenti : .Al 2° Oongresso intel'nazionale 8Ulla malaria. Appunti per il medico pratico : SEMEIOTICA: TI sigmdficato c-linico della sierodi~.gnosi della g.o norrea. L'intTad.ennoreaz-iaine nella linfogranulomatosi iillguin ale. - CASISTICA : La p·o lvere della casa quale cau-~a ·di asma. - Mor.te n.el òOO'so d'un aocesso d'asma. ·L'wna·f ilassi nell'emofilia. - ' Litiasi sa1ivare. - TERAPIA: Il trwttamento dell'a,nemfa secon·daria. - La topoanalgesia nel tratt a.m.e nto delle algie ·cardiache. - I l ealtcili?..to di sodiio nell'·Emd'Ooar·dite reumatica. - Il benzoato d·i benzile come diureti-co. - VARIA: La funzione sociale della .proo.tittlZione. Nella vita pro fessionale : Medi1cina sociale. Con· corsi. Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfa1betico per materie. 1

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Tra Ie sindromi addomi11.ali .a cute quella di-

special mo.do ·d ei medici pratici, acciocchè in presenza di una sindrome .a ddominale acuta teng·ano presente allo spirito l 'eyentualità. di una pancreatite acuta. Oltre che da queste ragioni d 'in.dole pratica siamo stati indotti a descrivere questo caso ·d i panèreatite acuta, recentemente ca·duto sotto la nostr.a osservazione, da altre con siderazioni quali l 'età giovanile del paziente, contando egli poco più di 20 anni, lo speciale reperto anatomo-p.a tologico riscontrato all'atto operativo, !1a ·difficile interpetr.azione etio-patogenetica.

pendente da una .a lterazione del pancreas, vag li.amo dire da un.a p.a-n cre.atite .acuta, non è tuttora delle più conosciute, specialmente dal medico pratico. Ciò dipen·d e ·dal fatto cl1e la malattia è rela.tiv.a m.ente rara e ch e qu.ando essa insorge i suoi sintomi non sono i:ulla .a ffatto caratteristici . Nella maggior.anz.a dei casi infatti I.a di.agnosi esatta non solo non viene posta ma n eanche sospettata. E, d 'altra parte, ta1i 1nalati molto giovandosi -d 'un intervento chirur.g·ico pr.a ticato tempestivamente, noi crediamo utile richiamare su questo argomento l 'attenzione dei m·e dici, in

!vI. Emilio, anr1i 21, . facchino , da Firenze. Pa~ dre i11orto a· 45 anni per polmo·n ite doppia. La madre è v!vente. Conta 5.9 an11i; .è sofferente per n1ala ~i ia di cuore, ed ha disturbi a carico dello st.on1aco. Essa ha avuto sette fig-Ii ed u11 aborto . :Qei figli è vivente solo quello di cui ci occup:amo. Gli al tri se~ sono rn,orti: quattro maschi e due femmine. Dei masclt:. due sono morti di tbc. polmonare rispettivamente a 30 e a 26 anni; mentre gli altri due sono mortj in tenera età di mal attia no,n precisabile .. Delle femmine una è inorta a 17 ann:, l 'altra a, soli 4 anni, tutt'e due di malattia imprec~sqbile. Il paziente è naito a termine ed ha avuto allattamento materno. Nella prima infanzia ha sofferto di morbillo prima, di gastroenterite poi, a

NOTE E CONTRIBUT,. · R. Arcispedale di S. Maria Nu ova e Stab. Riuniti di Firenze.

I TURNO CHIRURGICO diretto dal Prof. OscAR MARCHETTI.

Pancreatite acuta. (Contributo clinico e anatomo-patologico) per il ,dott. GIUSEPPE LuccHESE, aiuto. .

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IL POLICLINI CO

5 anni,. A nove anni, in seguito a forti dolori addominali, ha emesso col vomito numerosissimi vern1i intestinalt (ascaridi) da riempirne, a detta del pé\ziente, Qlle vas!,. Rimonta pure a quell 'età \l 'insorgenza di un 'affezio11e a carico dell 'orecch io cli sinistra con secrezione purulenta abbò11dante e per cui poi a 11 anni h a subìto un inter venlo chirurg~.-co. A 19 anni, nel 1927, in pieno benessere, di sera, dopo aver e sm essq di lavorare, yeniva colto da dolori all 'epigastrio cqn von1ito e sen so di freddo diffuso· per tutto il corpo. Prese una purg·a, però senza alcur1 effett.<}; n e prese allora u11 'al tra seguita questa volta da abbo11danti scarich e alvine. I dolori all 'epigastrio clurati dura11te tutta la notte, erano la mattina segu ente scomparsi. Però per qualch e giorno ebbe febbre · modica (38). Dopo un anno, nel 1928, durante il servizio inilitare, è stato a11cora colto da dolori addomi11ali, qt1esta volta localizz~ti più specialmente ver so l 'ipoco11drio di destra . Tali dolori accompagnati da conat~ di vomito, Yertigini, lipotimia, sono durati alcune Qrc. Non 11anno lasciato postumi . Il 3 djcen1bre 1929, la ser a verso le ore 17, in perfetto benesser e, mentre attendeva al suo lavoro trasp ortando sulle spalle delle casse piuttost o pesant;., h a comjnciato ad avvertire un do·lore diffuso in corrispondenza dell 'epigastrio, irradiantesi al dorso ed alla spalla destra. Esso è au111e111 Rto a poco a poco di i11tensità ma non è divenuto tanto forte da non p ermettergli di contint1are il Sl10 lavor o. Tale dolore era accompag11ato da sen so di nausea, con ati di vomito, nonch è da sensazioif1e di freddo per tutto il corpo, e da inarcato pallore del volto. Dopo cjrca un 'o·r a, smesso di lavorare e tornato a casa, sempre con i disturbi ora detti , prende una purga oleosa : questa è seguita da due scarich e al vine però non abbondanti. Cont in ua11do il dolore all 'epigastrio il paz;:ente fa delle ~pplicazioni calde locali. Dopo di che il dolore si attentta per scomparire quasi del tutto, dopo alcune or e, tanto ch e il paz;ente può ·prendere sonno. :rvl a durante la notte, e precisamente alle ore tre, in1provvisam en te si sveglia in preda ad un dolore violento sempre in corrispondenza dell'epigastrio, con irradiazion~ al dorso ed alla spall a de ~ tra . L 'intensità del dolore è molto forte tanto da strappare al paziente delle grida. Ha vomi to prima alimentare p oi biliare e a nulla giova no le applicéµ ioni calde. Il dolore persist er1d o invariato, dopo alcune o·r e, il paziente si decide a chiedere ricovero· in Ospedale. Noi lo osservian10 la n1at~ina del 4 dicembre alle or e otto. Esame Obbiettivo. Individuo di costituzione sch eletrica r egolare. Stato di nutrizione scadente. Masse muscolari poco sviluppate. Naso a sella. Otite media purulenta a sinistra. Il sen sorio è integro. Decubito laterale: il p. decombe sul lato cl estro con le co·sce fl esse sul b ac:no e le gan1be flesse sulle cosce. Aspetto offerente. Lineamenti del volto stirati , orchi incaYali. Colpisce l 'estremo pallore del viso e delle estremit à. Il colorito p allido tende al cianotico special1nente )n corri pondenza degli art i jnferiori. Questi , oltr e ad avere aspetto m ar-

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catamenle cianotico sono molto freddi. Respiro prevalentemente tor (!cicQ. Polso molto frequen_te (150) piccoli ssimo ; ad intervalli non si riesce a per cepire la radiale. Gli organi respiratori so110 integri. Cuore n ei limiti nQTmali ; i; toni cardiaci sono deboli. Addome : coll 'ispezione si può rilevare una quasi cqmpleta jmmobil~tà della parete addomi11ale durante gli atti resp~.ratori. Il ven.tre si presenta incavato con accentuata contrazione di difesa dei r etti addominali. La p alpazion e r~esce poco agevole. Tuttavia, con appropriate manovre,· si riesce a stabilire il punto di massima dolorabilità in corrispondenza dell 'epigastrio ~ preci,s am ente in corrispondenza del punto medio della linea xifo-ombelicale. Man lnano ch e ci si allontana dalla suddetta zona il dolore alla pressione diminuisce, ma con min<?re int en s:1tà è presente su tutti i quadranti d~ll 'addo.1ne. Si risco·ntra dolore alla pressione anche in corrispondenza dell 'angolo inferiore della scapola destra . Gli organì ipocondriaci, fegato e milza, per quello ch e s~ può apprezzare dalla percu ssione, l1anno limiti pressorh è normali. Ottusità ep atica con servata. Non segr1i di versamento libero nell 'addome. L 'esan1e delle llrine è stato. n egativo per la ricerca dell'albumir1a e dello zucchero . Non pre . . Eenza di tlrob:lina e di pign1enti biliari . Negativo l 'esame del sedimento. Wassermann negativa. Glicemia 1,10 %0. In presen za di questa sindrome addominale insorta in pieno benesser e, con fatt~ generali molto gravi, abb~amo cercato, coll 'aiuto dei dati anamnestici e col vagliare il complesso dei si11tomi presentati dal malato, di risolvere l 'importante quesito· diagnostico. Diciamo sl1hi to ch e dopo t1n primo accurato esame del p aziente siamo venuti nel convincim ento di trovar ci di fronte ad 1lnO di quei casi di affezione addominale ch e gli Ingles~ chiamano, con frase molto espressiva, « addome acuto» ed in cui l 'intervento chirurgico d 'urgenza ha quasi sempre lé\ sua, ~r1dicazione . Ma, ci s'. a.mo domandati: quale precisamente l'organo leso? e quale la lesione di questo organo ~

Si poteva agevolmente esclucler e un 'appendicite a€uta p erfo·r ativa per la sede del dolore alla pressione. Difatti sappiamo ch e i ·appendicite può certamen te esordire co·n dolore all 'epigastr~o e difesa addo111inale diffusa, però, con pazienti, delicate mano,vre, si riesce sempre a localizzare il 1nass imo del do·l ore alla pressio11e in corr.:,spondenza della zona appendicol are. L 'ipotesi d~ u11 'occlusione in les tinale (volvolo, strozzamento interno, ecc.) poteva senz 'altro esser e esclu sa. Il n ostr-0 paziente aveva avuto due scarich e alvine in seguito alla somministrazione di un purgan te. Non era poi da pensa.re a fenomeni riflessi addon1inali per semplic~ coliche r en ali od anche ep atich e. L 'assenza di, ogni disturbo a carico della sfera urinaria faceva escludere le pri111e. I gravi sintomi ge11erali pot non potevano essere attribuiti a dell e semplici colich e epat:che . Si poteYa ad ogr1i modo pensare all 'eventualità di una lesione perforaljva delle vie biliari. Ma stava con-


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SEZIONE PRATI CA

tro questa ipotesi l 'assenza d 'itterizia e la 1nancanza di elementi della bile nelle urine. Certo elementi, specialmente questi ulti1ni, di valore non assoluto ma che avevan o la loro importanza uniti al fatto ch e l a massima dolorabil~tà alla pression e non corrisp9ndeva sul punto cistico ma sul punto di m ezzo della linea xifo.:ombelicale. Rimaneva ancora da considerare l 'ipotes '.. d'una perfo,r azione d 'ulcera gastrica o duodenale, ed

torno di Gobier) a cui tutti gli Autori annettono gr ande valore per la diagnos~ di p)lncreatite, faceva nel nostro caso difetto, o per lo meno non era apprezzabile data la contrazione dei retti; ma d 'al.tr.a parte a rendere non del tutto chiara e sicura la diagnosi di perfora zione gastro-duodenale v'era110 dei fatti non certamente trascurab:li. E primo fra questi v 'era il fatto ch e il paziente dopo l 'inizio del dolore aveva potuto prendere u11a lJt1rga seguita da due scarich e alvine dopo

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Fra. 1. - Gl~. orga11i della parte alta dell 'addom~ sono sede di innt1merevolj 1nacchioline biancastre dovute alla necrosi del grasso. Le aj,~erazio11i sono più marcate nella zona peripancreatica. infine quella di una affezio11e acuta del pancreas e precisamente d~ una pancreatite emorragica. Pochi dati dec.I,sivi aveva~o a nostra disposizione per pqterci indirizza,re verso l 'una · di ·queste due affezioni piuttosto che verso l 'altra. La frequenza· di gran lunga m aggiore della perforazione gastro-duodenale rispetto alla pancreat;te acuta ci h a fatto in un primo t empo propendere per la prima di tali eventualità. A favore della perforazione gastro-duoden ale avevamo una forte difesa dei muscoli retti che come sappiamo non manca ma:, ~n questa affezio11e, almeno durante il prirno periodo. Il meteorismo localizzato sopra-ombelicale (sin-

di che aveva av11to un per~odo di tregua durato alcune ore. l ln altro. fatto da tenersi in con si. derazione e che stava pure contro una perforazione gastro-duodenale era la adinamia profonda del paziente e specialmente le gravi condizio,n i del polso. È noto che i~ polso dei perforati, superato il primissimo periodo dello schoc, è generalmente valido, ampio, sostenuto. Cambia •1uando jntervengonq i primi sintomi della periton ~te. Sono stati i fatti ora detti, ch e male si inquadravano colla sindrome perforativa gastro-duodenale, e a cut bisognava aggiungere la cianosi mnrcata del volto e delle estremità, che c~ han-


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IL POL ICLINICO

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lasciato perplessi n ell'ammettere sen z 'altro TI tessuto peripan cr eatico è fortemente edemauna i)erfor nzion e gastro-duodenale, facendoci intoso rosp arso di m accbiol ine bianco-g: allastre. A vece propender e p er una probabile lesion e acuta cau .5a dell 'edem a cospicuo i contorni della g1andel p ~ncre a s e precisamente per una p an creati te d?la n o11 s<?no apprezzahil =.. Non si n otano segni ac,u l a. rl1. .emorragia n è stil p an cr eas n è sui tessuti vi. In ogni caso l 'intervento operativo costituiva c1ruori. sem p re un 'Lndicazione d'urgenza. , In corrisponden za dell a base d 'impianto del 4 tto opr.r at ivo. L 'intervento oper ativo ese1nesocolon trasverso pratichiamo una piccola ing uito la m attina del 4 dicembre alle ore 10, cioè cis~ one ed asportiamo un piccolo frammento che d opo poch e .qr e dall 'ingresso d.el paziente in ci servirà per l 'esame microscopico. {)spedale, è stfltQ iniziato con anestesia locale Poniam o a ridosso del . pancreas un drenaggio 11ov0cain :,ca , su ssidiata, perchè ~nsufficiente, daldi garza che facciamo affiorare alla superficie atla anestesia. generale eteric~. traversando . la breccia prati cata sul legamento Incisio11e m ediana xifq-ombelicale. Aperto il gastro-colico. Prat 1,chiamo la chiusura parziale periton eo si procede all 'ispez~one degli org·ani della parete addo1ninale . e n do-addom :,nali. Dopo l 'atto oper ativo le condizioni del paziente Notj amo an zituttq una modica distensione delpermangono g ravi an cora per due giorni con lo stom aco e del colon trasverso. Un 'accurata, p er quanlq rapida ispezione dello stom aco e del duodeno, c! mqstra ! 'integrità di questi organi . I i pil or o è perv~ nè si notanq fatti aderenziali peri pilorici .. Nulla all 'appendice. . 11 fegato n on appare ~ngrandito. La cistifellea però sì m ostra repleta, tesa._ Le sue pareli sono .un po ' iniettate, arrossate; ma d'altra parte appalon o, ll,sce e mqrbid.e.. Colla palpazio ne no·n si .apprezzano1 calcol! nè in corrispondenza della ci:stifell oa n è in corrtspQil;denza dei grandi dotti b iliari . Durante queste man~vre la nostra attenziorte v:,ene a ttratta d~ caratteristiche alter azjoni avenli 5cdc n ella parte alta dell 'addome e specia lmente n elle vicinanze del pancreas. Andiam o ad esaminarle pii1 da pressq. Qu este ~lterazion~ sonq costituite da m accl1ie bian co-giallas tre, d i grandezza vari~bil~ esse1uto .alcune gra11d~ quanto una lenticchia, altre di dimen siorti più piccol~, e di cui alcune han110 i contorni ro ton degg '.,a nti, ~ltre invece alquanto ,an golosi. rf ali m acchie ch e sq110 estese sul grande epip loon , sul m~socolon trasverso, sul legamento F1G. 2. ( ( )C. 2, obb. 4, I<oristka). In mezzo al g·astrocr lico, e sulla superficie delle anse del tetessu : o g r assoso normale son o visib=li qua e là nue \lella parte alla qell '.a ddome, n~nchè sulla delle zone in cui le cell t1le adipose hanno persuperficie del colqn trasv~rso, hanno l 'aspetto di duto il loro corLtorn o e l a loro trab ecolatura ! a.riti corpiccioli posti sotto la sierosa peritoneale, norm.ale. ' . in1n1er si in un tessuto fortemente edem atoso, di .colorito verdognolo. Facendo pressione col dito s ulla su perficie sierosa si vedono ques t~ corpic- polso piccolo e frequente, pallor e e cianosi del ciu oli bian ch i spostarsi eccentricamente e fare volto e delle estre1nità, p er sisten za del dolore alcoron a at torno al puntq in cui s 'è affondato il l 'ep :gastrio ed al dor so. [>alla t er za gior11at a inig·lioramento progressivo dito. Si 11a l '! n1pressjone di tante pallottoline di g r as o in disfacim ento quasi sospesi e nuotant i delle condizioni gen er a] j con diminuzio11e dei dolori addominali. fra 111ezzo ad un tessuto divenuto molto l asso p er Il dren agg:o vien e 111ob jlizzat o un p oco in la forle i111bibizione. Queste alterazioni son o p=ù i11arca le n1an m ano che ci si avvicina al }ìan- qltarta giornata. Si h o fu oriuscita di poch.i cm~. creas . La base del mesocolon trasverso costitu i- di pus piuttosto òen so sen za caratteri part1colar1. sce la zon a dqve ess~ hanno il loro massimo di Durante la prima se ttiman a modico rialzo term :co che raggiung·e i 38 C. per solo due giorni, i 11~en si t à (fig . 1). . Non esse ndovi alcun dubbio che quelle da noi indi la temper atura ritor n a alla norma. Il drenaggio vie11e tolto del tutto. al 20° g1orr:o. co11stalate fo ssero alterazioni del grasso (citosteat o11.ec1osi) imp,utab]li ad una affezion e della g·lan- Si h a quinòi, dopo qualche altro gi orno ~ la ch1u<lola pa11creatica, abbiamo voluto m eglio esami- sura rle1J a parete addominale ed il paziente può 1tare, attraverso un 'apertura prat:cata sul lega- essere dimesso d all 'Osp edale :n trentacinquesirrta 111en lo gastro-colico, le condizion~ del pan cr eas . giornat a cornpletam e11Le guarito. Esa1ne i sto l ogico . L 'esa111e microscopico del Ispezio11ian10 così la retrqcavità degli epiploon clovc troviamo le identiche ~Iterazioni a carico fram mer1to asport alo (fig. 2) fà rilevare, in m ezzo clel gr asso, con l~ =d entica imbibizion e dei tes- a tessu :o adiposo n orm almente costituito, dell~ s ut i. Anch e q 11i le alter azioni sono più inten se zone in cui le cellule gr assose presentano ipterruzi on e ed an ch e scompar sa della loro trabecoi 11 vici11an za dcl pan creas . nq

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SEZJONE PRATICA

latura normale. In molte cellule non è più apprezzabile alcun contorno . Inoltre il tessuto adiposo in esame appare solcato da fasci con11ettivali attorno ai quali sono visib:li elemen~i di r eazione istiocitaria in discreto numero . Qua e là si osservano elementi di reazione prove11ienti dalla proJiferazione delle cellule adipose. La sierosa no11 presenta alterazi-0,n i degne di nota. Il caso da noi ·e sposto si presta ad alcuni rilievi interessanti su cui . ci sia lecito richia1nare qui l'attenzione. Da notare anzitutto l 'età molto giovane del paziente, avendo esso poco più ·di 20 anni. Tale età non è certo concorde con le sta ti~tiche generalmente date dagli Autori, specialmente trattandosi di un uomo. Difatti tutti gli Autori sono conco:rxli nel dire ch e quasi sempre la pancreatite acuta colpisce individui tra i 30 e i 40 anni, per lo più obesi. Grant (1928), riportando 12 casi di pancreatite ·e morragica appartenenti due ad uomini rispettivamente di 55 e 65 anni, dieci a donne di 20, 22, 25, 26, 29, 32, 33, 54, 62 e 63 anni, osserva che nei suoi casi, mentre le età degli uomini sono in· accordo colle statistiche generali, quelle ·d elle donne indicano una proporzione notevole di donne molto giovani. D 'altra parte è vero ch e non mancano osservazioni in cui la p~ncreatite acuta è stata riscontrata in uomini molto gio.vani. Cito fra queste quella del Coen (1929). Questo Autore descriv·e un caso di pancre.a tite emorragica grave riscontrata in un. giovane di 16 anni in cui l'intervento ha fatto ' 'e·dere notevoli alterazioni ·del pancreas con un vasto em.atom.a · d ell.a retrocavità d egli epiploon. Ed ancora, a ·d imostrare che l 'età in questa affezione non abbia un valore .assoluto, si cita il caso di H erzog riguardante una bambina di 2 anni ch e, morta in seguito ad una affezione addominale acuta non diagnosticata, alla .au .. topsia è stata trovata una pancreatite emorragica con steatonecrosi. Ad ogni modo bis.ogna .p erò a.m mette·r e ch e sono sempre casi abbastanza rari. Di pancreatiti emorragiche riscontrate in fanciulli Holzmann , citato da Herzog, n el 1927 n e ha potuto mettere insieme solo 1O casi. E' ancora ·d a segnalare nel nostro C<l·so lo stato generale del paziente: individuo non grasso od obeso, ma magro e d enutrito, contrari.amente a quanto avviene n ella grandissima maggioranza d ei casi. K erschner, su uno studio fatto r ecentemen te (1929), su 41 casi di pancreatite emorragica , mette in rilievo che nella grande maggioranz.a si è trattalo di individui g rassi o addirittura

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obesi, grandi mangiatori. In essi la pan~reatite è insorta quasi sempre dopo un pasto abbon·d ante. E della stessa opinione sono in generale gli altri Autori. Per ciò che riguarda la diagnosi, ,come gen eralmente avviene in questa affezione, anche nel nostro caso essa ha presentato notevoli difficoltà. Ne abbiamo parlato riferendo del caso clinico. Siamo arrivati alla diagnosi (solo di probabilità) di pancreatite acuta, più per esclusione che per i sintomi propri a questa malattia. Ciò non reca alcuna meraviglia perchè sappiamo che il più delle volte I.a diagnosi di pan.-• • • creat1te acuta non viene fatta. Il Kerschner fa notare che nei 41 casi dai lui riportati solo 17 volte era stata posta dia-gnosi di pancreatite acuta, mentre 8 volte era.i stata fatta diagnosi di colecistite, 8 ·volte di ileo, 5 volte di perforazione d 'ulcera , 5 volte di peritonite d'origine indetérminata. In genere fa .d 'uopo contentarsi d'una .d iagnosi di probabilità. In tutti i casi di dubbia diagnosi si è d'accordo nel consigliare l'intervento chirurgico. E questo va consigliato, secondo noi, non solo per il timore che una panc·r eatite acuta possa rirr1anere · misconosciuta e quindi non operata, ma anche, e soprattutto, per 1'eventualità che possa trattarsi di qualche altra affezione pure essa grave, anzi più grave, come, per esempio, una perforazione d'ulcera gastrica o duodenale, una colecistite · con pevforazione o una peritonite .a cuta d'altra natura. Difatti in questi ·ultimi casi l'indicazione a·d un interv·e nto è più assoluta che nella pancreatite. Nel nostro caso l'incertezza della di.agnosi ·di pancreatite e.d il sospetto ch e potesse trattarsi di una perforazione gastrica ci hanno subito fatto decidere per l 'intervento. A riguardo dell 'intervento operativo nelle pancreatiti acute si pensava, fino a poco tempo fa, che l'unica via di salvezza consistesse nella laparotomia praticata al più presto possibile, seguìta dal tamponamento del pancreas e d.a l ~renaggio. Certamente questo è vero per i casi molto gravi con estesa n ecrosi del pan... creas e cospicui fatti emorragici ed in cui le condizioni generali d ell 'ammalato divengono rapidamente allarmanti. In questa evenienza si è tutti concordi nel dire che bisogna sempre intervenire al più presto. l\1a, al di fuori di questi casi, c'è, da parte di alcuni Autori, la tend.e nza a limitare questi interventi d'urgenza seguendo una tattica temporeggiatrice. Il Walzel, che si fa sostenitore di questa


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IL POLICLINICO

con.dotta, la appoggia con alcuni dati statistici di certo valore. Questo Autore, su 40 casi da lui studiati, accusa una mortalità del 66 per cento in tutti quei casi in cui l'intervento è sta to il più precoce possibile. In 9 casi in cui la diag nosi di pancreatite er.a certa e ch e non sono stati operati si sono avuti tre morti; ·d ue malati hanno avuto in seguito una pseudocisti d el pancr ea s_di cui sono stati operati con succ esso; gli a ltri quattro sono stati operati tartlìv.a mente ·di colecistectomia, ed in tutti i cast si sono trovate tracce di steatonecrosi antica. 1

Il Walzel critica, a questo proposito, la stati tica di Schmie-d en che dà il 76 % di g uarigioni n ei casi operati precocemente. Dice ch e lo Schmieden ha ottenuto questi buoni risultati non già per dei casi di pancreatite emorragica con steatonecrosi e d emorragia, ma sem. plicemente per dei casi nei quali esisteva solo un edema d el pancreas. P olya app,oggia le ide,e di Walzel, ed. egli è d' opinione ch e nei casi ·d i pancreatite emorragica con uno stato gen·e rale ben con servato è preferibile temporeggiare: i malati possono guarir.e spontaneamente ed ·è preferibile di o·~­ rar-e in un secondo periodo nello stadio di collezione incistata. Contro questo modo di vedere Sii leva K 1er sch ner, il qµale reclama sempre l'intervento d'urgen za. Doberau er è egualmente interventista, così come lo sono molti altri Autori. Andremmo al di là dei limiti i·m .postici se volessiim ·o a d1dentraroi nell.a discmssio·n e di qu esto problen1a, in cui i pareri sono .an cora discordi; discor.danza dovuta probabilmente alle diverse con.dizioni di osservazione in cui si son trovati i vari Autori. Noi personalmente siamo d'avviso ch e in generale conviene intervenire anche per il fa tto ch e la diagnosi quasi mai si può porre con a saluta certezza. E n ell'incertezza è b en e intervenire. Veniamo ora al reperto anatomo-patolog ico presentato dal nostro caso. L 'atto operativo m ette in evidenza alterazion i del tes uto grassoso in corrispondenz.a 1d ella parte alta dell'addome, specialmente n ella zona circostante a l pancreas, con ed em.a ·e gu.alm ente marcato e diffuso. Ne abbiamo parlato rifer endo dell'atto operativo. Qui insi stiamo· sul fatto ch e non siamo riusciti ad apprezzare emorragie di sorta n è grandi n è piccole, nè in corrispondenza del pancreas n è altrove. Se ci fo e dato di così esprimerci diremmo di trovarci di fronte ad un caso di pancreatite emorragica senza emorragia. Epperò n oi par1

liamo più volentieri di pan creatite acuta in gen ere. Questa a se11za di fenomeni . emorragici, mentre non fa difetto la necrosi ·del grasso, ci porta a·d ammettere ch e quelle sostanze o corpi, qu,a li essi iano (fern1 enti, kinasi , ecc.), ch e h.a nno .agito sul te suto grassoso provocandone la necrosi, non hanno avuto invece alcun pot ere sugli elementi v.a sali . Non è improba bile ch e nelle pancre.a titi entl'ino in g ioco sostanze differenti çli cui .a lcune h.anno un potere distr~ttivo sul tessuto gras o, m·e ntre altre lo 11anno sulle p ar eti dei vasi. Altrimenti n on sapremmo spieg·are le alterazioni cospicue del g·rasso senza la bench è minim.a .a lterazione d ei vasi (necrosi pura). Questo modo di vedere arebbe conv-a lidato ·d a quanto alcuni Autori h anno osservato. Di. fatti I(.erschner ha l)Otuto con statare casi di pancr eatite a cuta con semplice edema, senza necrosi e senza em orragia (10 %), casi con n ecrosi senza emorragia (7 %) e casi infine, la 1n,a ggior parte, co11 necrosi ed ·e morr.a gia (87 ·per cento). In un caso oper.a to d.a Grant in cui erano presenti piccoli calcoli n el coledoco non si os.servav.a no sinton1i di interessamento ,del pancreas. All'autopsia fatta 2 giorni d opo vennero scoperti necrosi gra a .attorno al pancreas e muco-pus n el con.dotto di Wir ung. A questo proposito è in1portante stabilire se l'ed ema costituisca lo stadio iniziale -d ella pancr eatite emorrag ica. W a_lzel ammette ch e l ' edema d el pancreas si riscontra spe o n el corso di colecistiti acute. Qu·e st'-e d ema , secondo Wal zel , non deve consider.a:r:si com·e lo tadio iniziale ·d el].a pancrea .. tite emo;rrag·ica. E per questa rag ione lui è ·di avviso con il Poly.a ch e spesso si fa l 'interesse -degli ammalati nel temp·oreggiar e l 'intervento , perchè essi gu.arirebbero pontaneamente. . Come spiegare d'altra parte i casi in cui insieme a ll 'eden1a si h.anno fatti di n ecrosi d F' 1 pancreas e d el gra so degli organi circonvicì .. ni P Come n on pensar e ch e questi casi non abbiano avuto il loro inizio in un semplice ede, ma cui si sia n o .a o· cri unti i fatti di necrosi? Noi pensian10 cl1e probabilmente in questo ultimo modo si .. i.ano svolti i 1fatti nel n ostro paziente do·ve, pur nell'assenza di un fatto emorr.a giqo, n1.arcati erano e l 'e·dema e la ne. erosi grassa. P.e r il Verdozzi cc la lesione iniziale e fon:.. cc damental e è la n ecrosi . del tessuto adiposo cc interstizia le d el pancreas, da cui poi il pro« cesso si di ffon·de al paren chima e ai vasi cir« costanti ; dalla necro i d elle pareti vasali, ch e cc decorre senza una contemporanea trombosi, cc sorgono le gravi emorraµ-i e interstiziali. I pie1

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« coli focolai di n·e crosi adiposa d ell 'omento « presentano g li stessi caratteri i stologici n. Ne con segu e quindi, secondo il n ostro modo di ve.dere-, ch e a n che i casi in cui in un primo tempo non vi ha ch e semplice edem a, o piccoli focolai ·di n ecrosi grassa, non . vanno essi esenti da una ulteriore evoluzione verso lesioni più estese e più g r avi . P er cui è sempre bene ch e essi ven g·an o trattati con un tempestivo ed appr opriato intervento chirurgico. Vogliamo da ultimo accennare al fattore etiologico che invero non è b en chi.aro n el nostro pazie nte. Solo in via prob,ativ.a possia1no .a mmetter e c he anch e qui , com e n ella grande maggioranza de,i casi, la sindrome pan creatica sia stata provocata da una alterazione d elle vie biliari. Le precedenti colich e so ffer te d a] pazjente qualch e anno prima andrebbero rjferite a.d ·u n'\ .affezione epatica. Nell' ed em a verdog n olo riscontrato all'atto oper.ativo era no facilm ente riconoscibili i pig me nti d ella bile . P erò l 'esam e da noi praticato durante l 'intervento non ci ha m o&tr ato calcoli in corri· spon·d en za d ella cistifelJea e d ell e grandi vìe bilia ri , calcoli alm~no apprezzabili coll a pal • paz1one. L'.esp lorazion·e h.a m ie s o in ·eviden z.a s<;>lo una vescich etta biliare r epleta, tesa e con pareti .ar rossate, con i segni insomma ·di t1no stato infiamm.a torio. , E d 'altra parte fanno difetto altre cause a cui potere attribuire· lo scaten.a rsi d ella sin dr:ome. Man ca l 'ob esità , l 'alcoolism o. Non s'è riusciti .a dimostrare la sifili d e. Non tuber colosi . Il paziente ha sofferto di vermi intestinali ma parecchi anni avanti , ed ora n on h a disturbi riferibili alla presen za di essi. L 'esame .d elle feci non ·d à uova di ascaridi n è d'altri parass iti. L'.ascaridiosi è pure fra le c.ause ch e possono provocare la pan cr ea ti te, e l 'An dl er n e h ·\ pubblicato un caso (1928). Abb i.amo , ancora, m ancan za in a tto di intossicazio11i e di infezioni in gen er e. Non v'è presen z.a di ul cer.a gastrica o duo,d ena le a cui ' rien e sp esso attribuita l'insorgenza d ella pan cr ea ti te. E 1 assenza infine di febbre nei g iorni imm ediatamente preced enti all 'attacco ci f.anno esclu·d er e ogni rapporto con una forma infettiv·a acuta . 1

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SEZIONE Pl:\ATICA

F.a rilevare la giov.a ne età del paziente il quale è anch e un d enutrito. All'atto opera ti,,o : e·d em a d el pancreas e dei tessuti circostanti; ·d iffusa necrosi d el g·r asso (èÌtos.teaton.ecrosi) . Assenz.a di fatti em orr.agici. . Discutendo il p r oblema d ella terapia l 'A. si di chi a1~a in linea di massima favor evole all 'intervento. L 'o serv.azione è corredata d.a un.a fi g·ura r iproducen te le' alterazioni riscontrate a ll 'atto operativo, oltre ch e da un.a microfotogra fia ch e i11ostra ]a n ecrosi d el g rasso. BIBLIOGR~t\.FIA.

Pan creati te acu ta e ascaridiosi. Brun 's Bei tr . f. Klin . Chir ., n. 3, 1928 . CJI:\ VA:'-lNAZ et GuYoT. I n LE D ENTU et DELBET. Nouveau traité de ·eliirurgie. (Vol. XXVI: Maladie du pancreas, pag. 32). CoEN V. Un caso di p ancreatite emorragica in soggetto di 1G anni . Policlinico, Sez: prat ., n. 12, ANDLEtL

192:~.

Cita to da K.ER~r.HNER. GE1N1Tz . I perglice1riia nella necrosi aciita del p an,creas. Zentr . f. Chir ., to1ne LV, n. 33, 18 aout 1928. GRANT. Nec rnsi aciita. del pa1icreas . Brit. Med. J. , 1928 . HERZOG . Pancreatite a1.;u ta ernorragica in una · bamb ina d i 2 an,ni. ~1i1nchener l\1edizinisch e W och enschrift, a. LXXVI, n . 5, 1929. HOLZ lVCA~N. c~ t ato da H ERZOG . KERs cuNr~n . Della ner.ro:;i acuta del pancreas. Bruns' Bei tr age zur K1 ir1!sch en Chirurg ie, t . CXLVII, n . 1, 192H. ScH M JEDEN. Citato d a '1VALZEL. VERnozzi. VIII Riun jor1e d ella Societ à It aljan a di Patolog~a , 1913. ·vvALZEL. Diagnosi e t rattamerito della p ancrea.tite acuta. · l3runs 13citrage zur Klin . Chir ., t. CXLVII , i1. 1, 1029. DoBERAUER.

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Interessante pubblicazione: del Oott. Prof. CUIDO ECIDI

Chirurgo P rimario n egli Ospedali di Roma.

Atlante schema tic o di punti e nodi chirurgici L 'Atla n.te si oompooe di 25 Ta.v ole, oontenenti 66 n1ttdissime figure, ra.cchi11se, m a snodate e tenute ferme oon due perni d 'c.ttone, in elegante ·a lbum rilegato a l'1a bodoniana.

RIASSUNTO. L' A. d escrive un caso di pan cr eatite a cuta in un giovane di 21 a nni , trattato col tamponamento e drenaggio, seguìto da su ccesso.

Prezzo L. 3 O, più le spese postal i di spedizione. Per i nost ri abbonati sole L. 2 5, 9 O in porto fra.n.co.

Inviare Vagl ia P octale all'editore LUIGI POZZI Ufficio PoetFLle Succursa.le diciotto (18) - ROMA.


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IL POLICLINICO .

OSSERVAZIONI CLINICHE. Il Padiglione Chir. al Policlinico Umberto I in Roma.

Prim.ario: Prof. O. MARGARUCCI.

Su di un caso di ectasia gast1·ica acuta per il dott. iFRANCEsco STIPA, assistente degli Osped.ali Riuniti .

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Il caso clinico ch e siamo per descrivere, se non nuovo n ell,a letter.atura, offre nel suo decorso a·lcune caratteristiche degne di rilievo. Il ·p rimo caso di dilatazione gastrica a cuta, .a quanto afferma Oeconomos, sarebbe stato pubblicato d.a Bonnet nel 1674. Il primo a richiamare l 'attenzione sulla possibilità della ectasi.a .acuta gastrica in seguito a compressione del duo,deno per m ezzo della ra·dice del mesentere unitamente ai suoi v,a si fu il Rokitansky . nel 1842. Dopo 11 anni si occup1arono dell '.a rgom·ento Muller, Humby, Bamberger, Hescl ; in seguito Bennet, Wilks, Brinton. La form.a postoper.atori.a· fu segnalata nel 1884 da Morris e Goodhart, poi d.a Wolf Hirsch e Jessop nel 1888. Lavori di una certa importanza sono .da attribuire al Nicaise, Glénard. Se ne occuparono poi Keilyn.ach, Boas, 1F raenkel, Schnitzler, il quale preconizzò come terapia il decubito ventr.ale e seguirono una serie infinita di lavori. In Italia i primi casi furono pubblicati da Turazza n el 1888; Gangitano ne riferì un caso nel 1903. In seguito comp.arvero i lavori di Muscatello, Tad,d ei, Arcangeli, Romiti, ecc., a cui bisogna aggiungere le osserv.azioni ine,d ite di Roncali e quelle di Sfameni , Alessandri, P,arl.avecchio, Aoconci, Min,e rvini. 11 n ostro caso riguarda un uon10 di anni 72. G. S., pen-sionato, con moglie e tre figli viventi e sani . Forte bevitore e fumatore; ha goduto sempre ottima salute; venti anni fa circa, fu operalo di ernia ingui11ale destra. c:nque an11i fa ft1 ricoverato all 'Ospedale di Bracciano p er chè colto da forti dolori addo·m inali e gonfiore dell 'addom e i11 seg uito ad abbondante pasto. Sen1bra ch e tali rlisturbi si siano protratti per una vent;pa di gior11i durante i quali gli furono praticati impacchi ghiacciati sull'addome. Ieri alle 16 ~n seguito ad abbondante pasto si recò alla stazione per partire ma venne colto improvvisamente d a violenti dolori addominali e da vo1nilo · ri~ondotto a casa i .dolori e il vomito si protras~ero tutta l a i1otte; l 'addome si fece tun1ido e teso; !.l paziente emise una sola volta feci, in minima quantità. P er sistendo i dolori e il von1ito e aggraYantisi le condizioni gener ali, vie11e ricoverato d 'urgenza. E. O. Condiz:t0ni generali gravi; d ecubito supino; sen sorio obnubilato; s ta~o di agitazione.

Lineamenti stirati, occhi infossati . Cute e mucose visibili pallide. Lingua fortemente impaniata umida. Stato di nutrizione scaduta. l?olso 100 ritmico teso. Respiro aumentato di frequenza a, tipo toracico . Temperatura 37°,5. Apparato respiratorio: nulla di notevole. Cuore : ne~ l~miti; azione cardiaca concitata r itmica. Addome : all 'ispezione si nota una tumefazione · posta tra l 'ombelico e l 'epigastrio e in parte estendentesi ancl1 e agli ipocondr~~ allungata leggerm~nte , CO"Q grande asse vert~cale u11 poco· maggiore del trasversale, a limiti abbastanza i1etti; è pochissimo spostabile coi movimen ~i respiratori, la cute ch e la ricopre è normale. I quadranti infer=ori e medi dell 'addome non mostra110 alterazioni visibili all'infuori della già ricordata immobilità r espiratoria. La difesa muscolar~ diffusa su t llt ti : quadranti non permette di eseguire una palpazione profonda. La percussione sulla tumefazione dà suono timpanico. . Alla laparotomia mediana sopra- e sotto-ombelicale (1) eseguita in anestesia locale appare lo stomaco· enormemente clilat.ato, circa sei volte il suo normale volt1me, teso; viene esteriorizzato. Si riesce così ad esaminare gli intestini· e si nota che tanto il tenue co·m e il colon sono flaccidi. Si localizzano perciò le ricerche nella regione pilori ca che S:'. presenta normale. La palpazione del duodeno no,n dimostra presenza· d i calcoli o .. rli stenosi sia intrinsech e che estrinsech e. Ma intanto n elle mano·vre di sollevamento e abbassamento dello, s tomaco, una porzione del tenue si è andata riempiendo di co,n tenuto gastrico. Si rit:ie.ne oppor~t1no, tenuto conto delle condizioni del paziente, di praticare una gastro-enterostomia, qu ale op erazione di tecnica rapida e semplice. Pertanto si inlroduce nello stomaco un grosso trequarti estraendo abbondantissimo liqu;do torbido, con detrito; chiusa la breccia prodotta da trequarti con regolare sutura a piani si pratica la gastro-enterostomia. A un esame radioscopico praticato quindici giorni dopo, l 'J.nterve11 to, il bario progredisce bene al traverso l'esofago; lo stomaco· è s·ollevato, fi sso. Esso pres_enta in corr;spondenza d el polo caudale una intaccatura corrispo·n dente alla bocca anastomotica. Lo svuotamento avvien e rapidamente attraverso di essa . Nessun ostacolo aI su ccessivo svuot amento d el digiuno. Il bario-dallo stomaco si. dirige anch e verso l 'antjco piloro. Dopo sei ore lo stomaco è tutto vu oto. IJ bario si r:nviene n el cieco e nell 'ascendente. Dopo 24 ore si riesce nd esaminare il colon il qt1ale non presenta alterazioni di sorta. Angoloepatico e splenico normali com e posizione.

Sul meccanismo della dilatazione gastrica molto hanno discusso g li autori, specialmente riguardo alla qu estione se l'occlusione segue all.a dil1atazione. o piuttosto la preceda. Alcuni pensano che il fatto primitivo sia la · compressione del duodeno in corrispondenza della sua terza porzione, tra la radice mesenterica, stirata in basso, e l 'aorta e colonna ver1

(1) L 'atto operatiYo fu compiuto dal prof. Rai-

moldi,

aiu~o

chirurgo.


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SEZIONE PRATICA

t ebrale. A questo livello la terza porzione del Chav.a nnaz). Per a ltri la dilatazione di stomaco duodeno sta situata tra le branche di un com- sarebbe ·d ovuta a scialo-aerofagia (ossia d eglupasso arterioso chiuso i n a.lto, ·di cui la bran·c a tizione ripetuta -d i .a ri.a e saliva) - Lardennois. anteriore è data datla arteria mesenterica su- Mathieu, Leriche - . Per altri ancora a i·p osurrenali&mo acuto (Haperio-ve e la branca posteriore dell'aorta. Spesso anzi la m·esenterica superioire lascerebbe ruzo Kuru, Adolfo Arcangeli). Per Roncali e traccia del suo passaggio sotto forma -d i solco Bellelli la ragione precipua di questa sin·drom t su1lla .faccia anteriore del duodeno. Altri am- ~avrebb e ricercarsi in una predisposizione conmettono inv·ece ch1e il fatto primitivo sia la di- genita del siste·m a nervoso (in un.a labilità spe1.at.azion·e g.a stric.a, e la com·p ressione duo·d ena- ciale del c9mplesso dell'innervazione gastrica e ·dei centri aventi sed·e nel sistema nervoso le per tensione della ra.d}ce del m·esentere, la con·s egu·enz-a dello spostamento in basso della centrale e in quello del simp·a tico); a fian co massa 1del tenue in causa dt}lla -d ilatazione e del fattore nervoso esisterebbero quali cause de~'l'abbassamento dello stomaco. con·c omitanti, fattori tossici di origine esogena Braun ammette che vi sia una compressione o endog·ena. . · duo1d en.a le arterio-mesenteri.ale primitiva, con o Riportan doci al caso nostro e tenuto conto senza dir..l atazione gastr~ca secon1d.a ria; ed una del pasto abbond.a nte consumato poco prima com pressione duodenale arterio-mesenteri.ale d ell 'insorgenza della sindrome (tutte e due le secondaria, consecutiva all'azione di trazione volte) si potrebbe p en sare ch e la superingedello stomaco primitiv.amente dilatato. stione di cibo abbia determinata una paresi Il primo tipo , secondo Braum, sar ebbe mol- d ell.a muscolatura gastrica. La funzione mototo più raro del secon do e si riscontrerebbe di ria e secretoria sarebbe stata maggiormente alsolito in casi di in1divi dui magri, talora cifo- t·erata in seguito allo svilu·p po enorme di gas scoliotici. In tali casi la massa del tenue vuo- e prodotti tossici ch·e il materiale ristagnante to ca de nel piccolo bacino · e vi rimane come avrebbe liberato and.an·do incontro a processi incuneata facendo trazicin·e sulla radice del me- di fermentazione. sentere. Queste cause dunque avrebbero determin.a to La completa r.ap1da chiusur.a del duodeno una dilatazione acuta primitiva dello stomaco provocl1·erebbe per via riflessa un'alterazione il qu.a le a su.a volta avr·ebbe chiuso il duodeno del tono e della motilità d ello stomaco e del col meccanis~o sopra ricor:dato. duodeno, ·e d un forte aumento nella secrezione A giustifioazione ·dell'operazione eseguita dj · g.astro-duodenale, stimolata sopratutto d.a]la rò ch e non fu provato il trattamento m edico • sta i e dalle fermentazioni gastriche. (svu otam ento dello stom.aco e lavanda gastriPiù fr·equente sarebbe I.a compressione del ca, trattamento de]la positura di Schnitzler, duodeno, da parte della ra·dice m esenteriale, giacitura genupettor.ale alternata con la giacisecondari.a a .d ilatazione g.astrica acuta. tura ventrale) perchè la 1diagnosi non fu posta . . Lo stomaco, che va dilatan dosi ed o·c cupan- con prec1s1one. do gr.ado gra1do la cavità .a.ddominal e, ten-deRiconosciute le alterazioni a ventre apert<' r ebb e a cadere verso la parte bassa dell 'addofra I.a gastroenterostomia e la duodenodigiunome e in tal modo sospingerebbe l 'intestino te- stomia (Petit, 1900; Barker, 1906), fu data la nue vuoto n·el bacino e là lo tratterrebbe. precedenza alla prim.a per la rapidità della esbCon questo m·eccanismo però non si avreb- ouzion e, tenuto conto delle gr.avi condizioni bero solo con1pressioni duodenali .d a p·a rte ·del- d el paziente. la r.a.dice me'Senteriale nel punto classico (cioè RIASSUNTO. nella terza porzione d el duodeno), ma si potrebbero avere .a nche inginocchiamenti in altri L'A. riferisce un caso di dilatazione gastripunti del .duodeno, nonchè compressioni lar- ca; si ·diffonde a parlare sulla etiologia e pagh1e per il peso dello stom.aco e delJa porzione togenesi ·della affezione ed interpreta il suo dilatata del duodeno. caso come dovuto ad una prob.a bile paresi per Circa le teorie che cercano di spiegare 1n super-ingestion e di cibo. dilatazione acuta primitiva dello stomaco, senza entrare n ei particolari, ricorderò ch e per BIBLIOGRAFIA. alcuni si tratterebbe di una paralisi gastrica .da· Per la bibliografia sull 'argon1ento completa avvelenamento da anestetico (per i casi postfino al 1925 rimando al lavoro di1: operatori) - Morris, Von Herrff - ; oppure di BELLBLLI FRANCESCO. Ectasia acuta gastrica e ocparalisi gastrica consecutiv.a a infezioni più o clusione duodenale arteromesenterica. Napoli. m·eno manifeste (Reynier, Roitier, Halsted, Casa Editrice Libraria Vittorio Idelson , 1925. 1

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IL POLICLINICO

L a di latazione acu ta e cronica del duoden o. L ' i leo gastr omesen terico.

J osEPII

CoLT,

B LoonGoon.

Archiv:o Italian o di chirurgia, vol . 18 (scritti in on or e d i R. BASTIANELLI) , 1927. l\1ARGARucc1 e S TOPPATO. Occ lu sion e i ntesti nale. ll elazione alla 32a Adunan za d ell a Societ à Italian a di Chirurgia, 1925. P IERRE DuvAL, J F.AN C HARLES Rot.rx, H ENRI B ÉCLÈRE. Ét udes médico r adio-ch i rurg icales sur le d uodénu m . 1\1asson et C., éditeurs, P aris, 1924.

DISPENSARIO I NFANTILE DI ASCOLI PICENO.

L'insulinoterapia nell'atrepsia della prima infanzia ( 1). Dot t . DOMENICO AMICI, P ediatra Direttore.

I

Con i nomi di atrepsia d el P.arrot - atrofia d ecomposizione .d el Finkel, del Lesage t e in - , in clinica pedia trica si vuole in·dicare qu.ello stato m orboso caratterizza to da l!na esager.ata denu trizione, ·d.a un in.arrestabile disfacimento dei te~suti ·del corpo ch e conduce a.d un vero ma r.a sma o cachessia di Nobecourt. Il dimagrimento è progressivo sino ad arrivar e di frequente a d 1/ 3 del peso orig ina rio. Avvien e proprio una decomposizione della sostan za organica, con gravi p er.dite patologich e dei componenti organici solidi e liquidi. T.ale stato m orboso acca·d·e osservarlo n ei bimbi della prima infanzia, e per quanto p ossa an ch e osservar si entro i primi due anni di vita, m aggior contributo d i o sservazioni lo da nno sopratutto i bimbi del primo e secondo sem estre. R b en noto il qu.a·dro impression.a nte <l·ell 'atrepsico: asp-e tto senile o di scimmia , la cute di colorito g·i.a llo-cereo, flo scia, priva a ssoluta m ente ·di adip·e e per ciò cascante, fontan ella depr essa, g li occhi scavati profondamen te n elle orbite, il volto g rinzoso, le gua n ce infossate, le costole rileva te a l di sotto della cute d el tor ace, l 'ad-d om e ·di solito rigonfio con la cute fortem ente assottig liata; i muscoli on o r ilasciati -0 al contra rio ip ertonici ; il bambino g rida quasi di continuo (g r id o d i a n go eia del Pa rrot). Le cau se n ocive ch e posson o pr ovocare l'at repsia son o diverse : sopra tutto l 'alimentazion e d i fettos.a e le m alattie delle vie dig·er enti, a lcuni sta ti infettivi sp·ecialmente la sif il i·de e la tuber colosi. Rig·u ardo la patogen esi a lcuni AA. a ttribui~c ono n otevole in1portanz.a a d a lterazioni d i alcun e g h iand ole end ocrine d im ostrando ch e la indrome sia ·d o-v uta a d una ip er funzion e ti(1) Con1 t1nicazione fa tta all '_.\ccad en1ja ined ico-

cl1irurg ica d el Piceno il 6 aprile 1930.

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roidea accompag n a ta d a una ipofunzione timica; a ltri , da nno importanza a disturbi vitaminici. Sta d i fa tto p er ò che la teoria chimica sia la più dimostrativa, ed abbia chiarito il problem a almen o in parte : g rave squilibrio del metaboli smo cellula r e, altera zione dello stato acido-b.a sico, e ·d elle funzioni fi ssatrici dell 'acqua e ·d ei sali, per cui si arriva alla impression.a nte disidr.atazion.e dei tessuti . Numerosissimi trattamenti sono stati indicati per la cura dell '.atrep sia: iniezioni di soluzioni isotonich e, ·di sieri g1lucosati, iniezioni di latte di ·donna , di sangue m .a terno o di siero di cavallo, somministrazione di gocce di alcool p er utilizz.ar e la sua a zione stimol ante· m olti AA . h anno indicato cure opoterapiche,' iniezioni di adren.alina, irradiazioni di raggi ultravioletti , la somministrazione di estratto secco ·di plac·e nta um.a na. L'insulinoterapia è stata in principio u sata dag li Americani , ed in seguito da numerosi sp·erimentatori di cui parte ne hanno descritto su cc·e ssi, e molti di a verne avuto risultati negativi. · In questi ultimi tempi fra le in.dic.azioni extra-diabetich e dell ' insulina, la cura d ei casi di ·denutrizion e rappresen ta uno d ei campi d 'azione più favor evole. Sono b en noti g li effetti dell 'insulinoterapia osservati da molti sperimentatori n ella cura ing rassante : .aumento di p eso, mig lioramento della crasi sang uigna , scomparsa d ella depressione psichica, .a umento dell '.a ttività generale,. azione stimolatrice dell 'appetito. Sembra ch e I '.azione d ell 'insulin.a si esplichi mo·dificando intimamente il m etabolismo cellulare, favorendo sopratutto la ritenzione del1'a cqua sui tessuti determinan·d·o la diminuzione ·dell'acidosi e consegu entem ente d ei cor pi a cetonici, influen zando quindi l' equilibrio acido-basico, r eg·ola rizzan·do la funzionalità ga strica ripor tandola sp esso ver so la norma sia n egli iper clor idri ci ch e n egli ipocloridrici , espl icando n otevole azione vagotonizzante. Dato ch e a lcuni AA . ha nno avuto risultati incora gg ianti con la terapia insulinica in b ambini in stadi più o m eno a va nzati di ipotrofia e atrofia infantile, h o voluto provare questo metodo cur.ati,ro in ·d ue casi di a trep sia da m e· osservati nell 'autunno scorso. CAso I. - F . Caterina, m . 14. Allattam ento matern o ed accrescimento r egolar e. Nel m ese d~ agosto ven ne completa lo lo SYezzam en to e dopo pochi g iorni la bimba amn1alò di g astro-enterite. D 'allor a si iniziò una continua e progressiYa diminuzion e cli p eso e, nella seconda quindic! n a d el mese d i se ttem bre, pur noteYolmen te


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S E ZIONE PRATICA

migliorando le funzioni in testinali, la bimba non accennava a iniglior ar e n el p eso. Venne alla mia osservazione il g·iorno 8 ottobre e il suo p eso et a di k g . 5,350 e presentava l 'esatto quadro dell 'a trep sia. Lim;.t ai d apprima il trattam ento cur a~ivo n el r egolar e l 'alimenta-

. .

Co1nplessivam ente fl1ron o praticat e n. 13 1n1ezioni. Fin d alle prime iniez:.oni fu evidente l 'au1nento di p eso pur rimanendo invaria ta l 'alim en Lazione : Il 22 o tto·b re : 3a iniezion e, kg. 5,050 ; 14 n ovemhre : 8a iniezio,r1e, kg . 6.

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F ra. 1.

F1a. 3.

zio11e e persistendo lievi tl1rbe intestinali prescrissi dell e farinate al lar os an ; dop o due giorni le f unz ion~ intes tinali po·t evano con siderarsi quasi normali e la bimba co,n sumava i suoi p asti vole ntieri ·ed abb-0r1dantem ente. Non accennava p er ò ad· alcun 111igli or amen:to n el p eso, m a anzi il g ior110 17 ottobre doveva con s tat ar si an cor a una n ot evole dimi nuz= one: kg. 4, 750 (inver sion e del processo nutri tizio del Parrol). Fotog·r. n. 1.

10 dicernbre : 13éÀ. il1iezjon e, kg. 7,150. Con l 'aurnento· d el p eso mig·liorarono le condizio11i ge11erali, riìto.rnando· gr adata1ne11t e la bimba a riprender e un asp etto n ormale. Il 14 genn aio il su o p eso era di kg . 8, 150 (fo togr . n. 2).

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Fra. 2. Deci i allor a d i tentar e l 'insuli11oter ap ia e pratica i alla bjmba la prim a in~ezione d 'in sulina di 3 U. C. Le iniezioni ven11er o continuate con in ter vall o d i 2~5 giorni ; la d ose di in sulina aum enitata progr essivam ente f'. n o a 6 V. C., e venn e inietta la sempre in siem e a 20-25 cc. di siero glucosnlo (Lock e-R'nger).

CAso 2. - C. Giulio, m. 3 1/2. Allattam ento m er cen ario. La nutrice a cu' il b'.m b o er a affidato, avendo _ pochissimo· latte , so1nm~nis trava alimenlo inad at to· ed irreg·olarmente tanto da provocar e al bimbo disp ep sia g astro-intes tinale, arresto e dim:nuzion e n otevole d el p eso. Il bin1bo presentava asp etto sofier e11te, volto grinzoso, cute floscia ~ sprovvis ta di adip e, si l am entava con tin u am ente (p eso k g . 3,630).

F rG,. 4.

F u sub1to affjd ato, rlie tro m io consiglio, ad altra e niigliore n u tr ice . Dopo circa q uindici gior n i fu r ipor tato alla m ia osser vazion e p er chè il bin1bo con d ifficoltà si at taccava al sen o, popp ava co·n g r ande lentezza qu asi n on aves e la forza, e in circa n1ezz 'or a riusc~wa appen a a pren -


d ere 20 gr. di latte; trovavasi in un-0 stato di vera inanizione. Il · suo peso· era diminuito an cora: kg. 3,200, m. 4; per~isteva1lo le turbe in~estinali, le condizioni• .gen erali aggravate: aspett.o 'senile, occhi scavati n elle orbite, pelle _secca, floscia, cascante (fotogr. n. 3). In tali C-01n dizioni iniziai l ' insulinoterap~a : 8 o ttobre 1929. Co·111e n el caso precedente le iniezioni furo·n o prat\cate o·g ni 2...3 gio·r ni; l'insulina nella dose 2-5 U. C. venne inieittata cQn 20-25 cc. di siero glucosatò· complessivamente furo·n o prat;cate numero 12 iniezioni. Sin dalle prime il bimbo manifestò un notevole 1niglioramento: comin c.iò a poppare con p;.ù energi a (40-50 gr. di latte), ad essere più vivace, e gradatamente miglio·r arono le funzioni intestinali . Alla 12a iniezione , 18 novembre 1929, dopo q u aranta giorn~ , il peso del b ambino era di kg. 5. Alla, fine del m ese di gennaio pesava Kg. 8 (fologr. n . 4).

In .ambe·d u·e i casi I '.azione benefica dell 'insulina ·è stata evidente , sia per il . notevole aumen to di peso ottenuto in breve tempo, per il miglioramento rapido .delle condizioni ge . . n·erali in cui erano caduti i due pazienti, si.a anche p er l 'influenza stimolatrice su l'appetito .e sull'.attività generale, che fu molto. evj·d ent e n el 2° caso in cui il piccolo paziente er.çi ca·duto in grave d·e pression e vi tale: Dalla piccola esperienza di questi due casi parmi dov:er concludere ch e l 'insulinoterapia nell 'atrofia e d ipotrofia infantile ~ia un trattamento ch e può recare notevole su ccesso. RIASSUNTO. •

L 'A. descrive d,u e casi di atrepsia da gastro-enterite uno .e l 'altro da alimentazione in.a·da tta e dispepsia gastro-intestinale in so.g getti risipettivamente dell '.età di 14 m . e 4. m ., tr:attati con suc•c esso con iniezioni d 'insulina unita a siero g·lucosato. _...

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XXXVII, NuM. 36]

SUNTI E RASSEGNE. DERMATOLOGIA. Diagnosi generale e sistematica dell'eczema. (H. W .

SIEMENS.

Nederlansch Tijdschrift voor

Geneesku.nde, 8 marzo 1930) . L "eczem.a è una ·delle ma·l attie cutanee più frequ enti e, quindi, praticamente più im·p ortanti. Esso non è contra:d.distinto da una speci.ale ·efflores.cenz.a, ma è la cau sa di una serie ·d i fenomeni diversi. È una malattia cutanea essen zia lm·ente polimorfa ed ha, per ciò, grande interesse ·diagnostico perch è molte altre mala't tie cutanee possono essere confuse con esso. Ne segu e ch·e la cono·s cenza precisa delle diverse forme ·di .eczema, al pari di quella del1l'an cor più ,polimorfa sifilide, è di gran.de inter esse per il m edico che si occupa di questioni .d.ermato•logiche . Il con cetto di eczema n on h.a gli stessi limiti per tutti gli autori. È pacifico ch e esso va consi der.ato come un processo infiamm.atorio banale degli strati cutanei superficiali (epidermo-dermite o, m eglio, e·p i dermo·cutite) . L 'infiammazione .può aver.si ·per diversi fattori, specialmente per m ezzi ·chimici e cessare co·l cessare .d ella causa. P·er qu.esto, alcuni autori parlano di dermatite, riserb.ando la denominazione di" eczema a quei casi che rap·p resen'tano i diver si stadi di un processo cronico, con minore ten·denza alla. guarigione . Soprattutto la scuola fra n cese u sa l '·espressione di eczema per i processi infiammatori di origine ·en dog·en.a. Le ri-oerch e cliniche ·e sperimentali moderne hanno p erò dimostrato ch e, p·er la dif~erenzi.azio.ne di d ermatiti e·s ogene da'l le 1en.dogene, vi sono molte ·difficoltà ·d 'in•d ole pratica e teorica. Di fatto, anch·e in presenz.a di ·u n.a 1d.ermatite arte/acta, si ammette g.e.n er.almen te una ipersen sibilità e, quindi, la presenza di un fattore endogeno, mentre, d 'altra parte, .a nch·e nel tipico eczema en.dog.eno non è possibile ,e sclu·d·e re l 'azione ·d i un fattore esogeno. Si p·en si, per esempio, alla d ermatite ·da primula, la quale sembrava essere un tip ico eczema costituziona'le reci divante, fino a ch e si è invece 1scoperto ch e è dovuto al vel·eno ·della primuJ.a stessa. Ancor più fon·dato sulla p·a tologia costituzion.a1e ,è il con cetto di eczematosi, u sato per. indicare una malattia diatesica, ch e si manifesta speci.almente con .} "eruzione eczem.a tosa. Anch e per questa , però, si amme~te ch e quasi sempre incominci in rapporto con uno stimolo, sicohè si :d ovrebb e distinguere un 'origine allergica e·d un ulteriore sviluppo di un.a d ermatite artefacta. De'l resto, un.a di stinzione n etta fra eczema e d·er:rnatite artefacta :non è n.emmeno necessa .. ri.a . E sebben·e, n el linguaggio comun e, si ascrivano alla de·rm.atite i processi infiammatori a cuti ·dell.a cute, m entre invece all 'eczema 1

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M-edioo della Fa miglia Reale, Dirett-Ore e Pmma:rlio det Preventolio per latta nti « E . Maraini », Medico prt. m a.rio nell'Ospedale infa.ntile << Ba m bino Gesù•. Doeen•t e dii Clinica pediatri.ca nella R. Università d~ Roma,.

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IL POLI CLINICO

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- Ufficio

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quelli cronici, si d eve ritenere ch e non esistano fra i due processi d elle differ enze fon,damentali. ·

STADI"

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SEZIONE PRATICA

DELL ' ECZEMA .

Si com·prende, in generale, sotto il nome di eczema quel processo ·ch e ha un ti pico d ecorso cli~ico; qu.an·do questo è compl eto, si ha dapprima un 1e ritema, da cui si orig·inano delle papul e (eczema papulosum), ch e hanno tendenza a formare d elle vescicole (eczema vesciculosum), per cui si formano n ello strato edematoso di Malpighi d e'lle piccol e cavità che, per confluenza, ingr.a ndiscono. La vesci cola è ?operta da uno strato poco resi,s tente, per cui in conseguenz,a d el grattamento consecutivo al prurito si ha , al p osto ·d ella vescicola, una erosione (ecz'ema erosivum e m adidans). Questo stadio vescicola-erosivo rap,p resenta il culmine del processo infiamm.atorio; durante esso, con1e in tutti gli stati erosivi , si può avere un 'infezione da parte di comuni piogeni, donde la formazione di croste (eczema crustosum). Ne'll'eczem .a fortemente cro~to so , però, non abbiamo più uno sta•dio ·d·e l vero eczema, ma una infettiva ·d ello stadio vescicolacom,plicazione . erosivo. Quando il processo infiammatorio h.a rag·g iunto il culmine esso ten d e a1d esaurirsi e si ha la formazione di sq,u.ame (eczema squ0>mosum), per una maggior e proliferazione cellulare d egli strati epidermici , dovuta a11'iperemia infiammatoria. Gra,da tam en te diminuiscono l 'iper·e mia e I.a ·d esquam.azione e si ha la restitutio ad integrum. Si possono poi avere spon g iosi, parach er.atosi ed acantosi . Questo decorso clinico-istolog ico tipico può subire d elle modificazioni e r etrocedere , anch e in con seguenza della terapia. Se il processo infiamm,a torio è torp1ido , si h.a un d ecorso cronico e I 'eczema può presentarsi in uno solo d ei suoi sta.di, papu loso, vesci coloso o squamoso. L ' eczenia cronico papuloso consta di papul e emisferich e (n.e.i cais i a cuti puntifo rmi), tutte. ad in gran parte aperte per il grattamento, essendo molto prurig inose; esse posson o passare allo stadio vescicoloso umido. Le papule posso·n·o essere .a.ggrurp,pate o di sseminate. Que.Ile aggrup·pate formano d ei focolai più o m eno c ircoscritti, nel centro d ei quali le efflorescenze sono tanto ravvi cinate · ch e i limiti fra di loro scompaiono , aven·dosi la così d etta lich enificazione . La pelle, in questi punti, .ap~are inspessi·ta per l 'e·d ema e per l 'infiltraz10.ne cellulare e con l 'apparenza di cuoio sag:i:iato, dall'asp etto 1di m o aico. La pelle lich en1if1~ta, per i fenomeni infiamm.atori può .app~r1re r~ssa, ma ha più spesso un co.Jore grig ia tra-giallognolo. Alla uperficie si può a ver e una finissima desquamazione talora pigment~zione, più r ara m ente una depi~n1 entazion e, imil e alla ,ritiligo . Ai m arg1n1 d ell a placca 1

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~ichenifi cata , si hanno spesso a'l cune

papule 11 solate, talora con con torni iperpig m entati. Questi re czemi cronici lich enificati si .p ossono distingu ere dalle altre malattie cutanee p er la pr~ se.nz.a del~.a pa·r uI.a che è l 'elemento cara~terist1co. Noi ·trov1amo delle pa,pule dissemina te o raggruppate con placche lich enifi cate, n el lich en ruber; da ciò il n om e di lich enificazione. Ma la papula del lich en si disting·u e b en e da quella d ell 'eczema p er i suoi margini .angolosi, sf.accettati, coperta da uno strat~ corneo iper cheratosico, ch e apparisce quindi lucente e che non è fa cilmente asportata ·d~~ g ra ttamento . . Alla sup erficie d elle papule piu g:ross·e,. a·P:paiono, come pia tognomonich e, le strisce di W1ckham , a forma di rete biancobluastra, traspar ente, ·data dallo strato o-ranul_ar~ i:nsp~ssito. Gli eczemi papulosi ci~co­ scr.i tti d1·fferi.scono 1per la loro· fin1ezz.a d.a.Jl '·e fflorescenza ,del lich en ruber, ch e è piuttosto grossolan.a . Si tratta di eczemi lich eni-simili i quali ve?gono riuniti da Vidal n el gruppo ·del lich en simplex cronico , distinto d.a l ruber. Gli eczemi p aipulosi son o pur,e contraddistinti d,al prurito inten.so, tanto che alcuni au~ t?.ri .ha:r;ino ammesso come disturbo primario l irritaz1one n ervosa, a cui sarebbe con secuti_va l 'eruzion~ 1d elle papule.; si par la quindi ·di neurodermite, espression e ch e, p er ora n on appare g iustificata. Migliore è la denominazi?ne di N eisser di dermatite lichenoide pruriginosa, la quale non pregiudica nulla e corrisponde ai fatti. Osserv.ano però altri d ermato~01gi ch e, se 1e rp1 a1p uile s·on,o più ,d isseim ina te, il quadro clinico r.a ssomigli.a, anzichè al lichen ruber , a lla prurigo di H ebra. Trattasi , in questo caso, di una m a lattia ch e si manifesta per lo più n ei pri mi anni di vita, preferibilmente a lle :riegioni estensorie; con delle papule e misferic.h1e ch e ip1o·sso,n o a:n che 1~iuni,rs.i in pJ a.cch e ·liich,e nificat e ·e ch·e vie.n go1n o, .peir lo pi~, aperte col grattamento. E gli eczemi papulosi con efflorescenze ch e si m a nifestano al lato est ensoria rassomig liano , senza dubbio , alla prurigo . Questo h.a portato g li .a utori francesi a contrapporre la prurigo volgare a quella di Hebra e si .p arla di prurigo volgare disseminata e circoscritta. M.a anch e lo stato eczen1.a toso v.escicolare può aversi isolato, n ello sta:dio subacuto e cronico . ' a cui segue, quan.do il processo r etrocede, lo sta·dio squamoso. Le vescicole si manife tano al'le m .a ni e d ai piedi ed anch e fra le d ita , di preferenza n ei m esi estivi. Contrariam ente a quanto accaide per l' eczema .acuto ed in conseg u en za del maggiore spessore d ello strato corn e,;o , queste vescico le si \apron o rarame!nte. Molto semplicemente si potrebbe quin1di par1,are ·di eczema cronico ve ci coloso od anch e disidrotico, il ch e significh erebbe ch e tale ec~ema d eriva da una ·disfunzion e d elle ghiand ole sudoripare. Vi è però un fatto che i] contenuto ·d ella vesr.l cola, anzich è a cido com e è 1

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IL POLICLINICO

il sudore, r eagisce alcalino, come ogni essudato infiamn1atorio; oltre a ciò, essa, .i tologicamen te, non è affatto connessa con le g hiandole udoripar e. Si agg·iunga ch e noi non cono ciamo nulla sulla disfunzione d elle ghiand ole sud ori•pare e che anch e l 'a•s serzione ch e t ale m .alatt i.a si manifesti in in.dividui ch e soffro110 di iperi·drosi alle mani o,d a i piedi , nor1 è fon,d.a ta. Altri autori incolpano invece una d eficienza di su·dore . M.a se .a nche, come l 'A. ritien e, un ' a·b bon·d an te secrezione sudorifera prepara il terre110 f.avorevo1e p er tale malattia, non possiam o parlare di « disi drosi n, com e forse anch e j)er l 'eczema intertrig inoso, per cui il rapporto con la secr ezione su·dorifer a n on è indiffer·ente. A d ogni n1odo, tenuto conto ch e l 'eczem a vescicoloso pur non aven·do un ra·p porto diretto col sudore , in molti casi può esser e in r elazione con esso , l 'A. propone di chiam.arlo « eczema disi.drotico n. Negli ultimi tempi, si ·è assodato cl1e posano aversi qu.a dri clinici d el tutto simili a quello d ell 'eczema cronico ve cicoloso , m a provoc.ati d.a i·f omi ceti. Si tratta, cioè, di d erma tomi cosi, di cui la .diagnosi clinica di ffer,e n zi.ale è r.a ramen te possibile; si ricorrerà quindi a!la ·diag noisi batteriologica, i)articolarm en te importante per I.a t erapia ch e è divera i)er l 'eczema vescicoloso e la d ermatomicosi ve cicolosa. Una n ozion e -d i g ra nde im·portanza pratica è quella dell 'eczema squamoso cronico , ·di cui il no111e più diffuso è quello di eczem a seborroico , il ch e però non d eve far cred ere ch e que ta forma di eczema stia in connessione con una disfunzione d elle ghi.andol e seb,acee. In questi ultin1i tempi , si è voluto dare a queste form.e il -nome ·d i eczem atidi (separ,a nd.o l e d agli eczemi , a cui sono· inv,ece co·n nessi per molti •punti di p.assaggio) per I.a ten•d en za a ·p a are, col grattamento, a forma umida . oltrechè per le caratteri sti ch e istolog ich e. ~ quindi m eglio parlare soltanto di eczem a er o• nico squ.am oso. Questo , n ella form a eritemato- quamo a , dovrà e ere differenziato d.alle forme similari ·d elle epi·dermofizie superficiali e d ella psoriasi. i è quindi parlato ,di eczemi tri co fitoi cl i. psoria iformi e simili alla pitiriasi rosea, n omcncl.ature non g iustificate d.a i fatti percl1è le form e on o d el tutto diver se . 1

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· DIAGNOSI

DIFFERENZI ALE.

La diag nosi differenziale d eve tener l)re ent e .. OJ)r.attutto quell e forn1e in cui l 'efflorescen za ra ... o 111i a l ia ai vari tadi d el] ' eczema. L'eczema papu.loso circoscritto si differ en zi.a dal licl1en r uber per la diver '"' ità d ell a eruzione primaria, la differenza n ei vari effett i dcl gratta1nento, vera1nente pjù i tolog-ica cl1e cl ini ca. Ton se1n•pre però la que tione può e .. _crc clec i:.-a; ci si può allora ~io,Tare del cri-

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terio a juvantibus, p e1rchè l.a te.rarp ia .a rsenicale 11on riesce nlai negli eczemi papulosi. Nell'eczema papuloso disseminato, non si 11anno differ en ze cliniche tali da distinguer lo con sicurezza dalla prurigo di H·ebra. Si può ·dire, è vero ch e la papula della prurigo incon1inci.a come urticari.a·, ma non bisogna dim enticare ch e ogni malattia idiosincrasica cutane,a deriv.a d.alJ.a r ete v.a.sale cutanea (edema d ella cute) . La prurigo è da cons~derarsi una malattia .allergica , con1e del r esto .anche l 'eczema, di cui si osservano anche delle guarigioni spontan ee a11'o,siped,a l·e. Vi sono, fra le due ma~ lattie, n1olti punti di passaggio, tanto ch e si P'UÒ Ti ten·ere elle la ·pruriigo 1)a1ssi, secon.dariamen te, n ell 'eczema. Le differ enze praticamente più esse11ziali n ella prurig o si trovano soprattutto nel d ecorso clinico : inizio precoce, con diffusione d ell 'eruzion e sulle parti estensorie, la r esistenza e g li scar i risultati della ter.apia .antieczem.a tosa. Qu.ando si tratta , invece, di una malattia iniziatasi mentre il paziente è già .av.a nt i n egli .anni, qu.anido l 'eru zione non h a grande esten·sione, si p·u ò dire che si ,tr.atti di vero ·ecz.ema p,a puloso. Una ·differ en ziazjone sicura, dal punto di vista eziolog ico, può invece farsi fra l'eczema vescicolo)so e le epidermofizie, ·col reperto d ei r elativi parassiti. stesso vale per l'eczem a squamoso e l e epidermofizie ch e g li rassomig li ano. In questi casi, però, è possibile spesso anche la diagn osi clini e.a. Nell'eczema tri co fitoide, ·Si 11anno limiti non 11ett i ch·e •p ossono far e pa . . aggio .ad un g ruppo ,di papule; invece, nel la n1aggior parte delle micosi, I.a d esquam azione si h.a uniformen1ente .al centro ed al]a periferia, in questa si trov.a un m .argine n etto eritem .a-toso, squ.amoso od anche vescicoloso. Anch e n elle forme figur.ate d ell 'eczem.a squ.a moso, non si osservano mai tali b elle form e anul.ate. Per quanto rigu.ard.a la ·di ff.eren ziazion e d.all.a p sori.asi, si tenga p.resen te ch e questa si mostra con forte eritema, n otevole form ,azione di squame conten enti aria e, perciò con lucentezza a r gentea, con limi ti n etti , localizzazione dorsal e, n1entre quella ·d ell 'eczema squamoso è p er lo ni1'l ' 'entrale e, n on ra r a1n·ente, intertriginoso. Ma la psoriasi può an ch e a\rer e altra localizzazione e, qu.a ndo l e squ.a me ono scar se, si può rimanere in ·d ubbio se si lratti di vera psoriasi o di eczem .a p ori.asiforme. A potiori fit denomiriatio, fino a quando n on si p·otrà stabilire una diagnosi sicura, sulla base eziologica finora sconosciuta (probabilm ente infettiva) -d e Ila • • IJ or1as1. In singoli ca i , può anche es er e praticam ente importante la di agn osi differ enzia le fra eczen1a ed a ltre malattie cutanee : eritema e sud.ati,ro multiforme, h erpe simplex, morbo di Paaet , lupu eritem a todes, sifilide secon daria. Tutto ciò dimo. tra il aran d e interesse pratico e teoretjco ch e h a 1'eczen1a l)er il d ermafil. tologo e IJer il m edico pra ti co. 1

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La partecipazione della pelle all'allergia degli organi inte1 ni. 9

(W .

BERGER.

Wi en . Klin. Woch.,

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1930) . Si chiama cc aller g ia idiosincratica » la disposizione ch e. han~o ~l cuni in1divid~i a reagire con man11festaz1on1 morbo ~e o in gene~ r.a le in modo ·d iver so ·d.a lla m .agg1or parte d egli uomini , a farma ci, ad alimenti, ad altre sostar1ze v egetali od animali , inno~ue pe~ i p iù: La partecipazione d ella pelle all a llergia d egli ora.ani in terni può manifestarsi n el sen so che, b . contempora·n eam en te o n on contem1p oran ea · m ente con que.sti organi, I.a .p elle r·eagisoe a l•l a stessa o stanza d ann osa con sin tomi di allera i.a manifesta : eTitemi , orticari.a, eczemi. In ~ltri casi invece l 'a llergia cutan ea n on dà sinton1i clinici, r esta J.a ten te e si può dimostrare soltanto con le cc prove cutanee al.le;rg ich e ». L e osservazioni clinich e dimostrano ch e si.a n el] 'allergia ch e n ell '~di osincrasia al cune r eg.io11i .d el corpo , special-mente quel.le più esposte a ll 'agente dannoso , sono paTti·colarmente colpite; ch e per lo ·più però l '.a ller gi.a interessa contempo.r aneamente più sistemi, anzi tutto l 'organismo (allergia a ten·den z.a gen·era.l izz,ata). Nei pazienti affetti d a febbre da fi eno l 'al ler g ia cutanea manifesta è rara . Su 30 m alati , 3 accusavano, dur.ante 1'.asm .a, prurito sen~ a se: gni cu tan ei evidenti , 2 presentavano er1tem1 prurig ino ì, 2 una d esquamazione all~ front~ e a1lle m a ni , ver so la fine d ella stagione d ei pollini. Più frequenti era no m ani_festaz_ion! cutanee, ·di sospetta n atura allergica, ind~pen­ d en ti d.al pollin e : orticaria d.a fr.agole in ~ ca i , da .p rug ,n e ·seoch e in 1 cas.o, da crostacei in I ca.so, id.a ,causa in·d eyer·min,ata in 4 casi , acn·e ioidi ca in u n altro ·caso, •ecz.eima cla primole in un a ltro, eczem.a acuto ed eczema cr onico, grave, univer sale, in altri 2 casi. Sembra quindi ch e J.a p elle d ei pazi enti a ffetti da febbre da fieno ia sogget ta a d una cc poli ensibilizzazione ». Le prove cutanee (iniezione intracutanea di O 001 cc. di diluizioni diver se ·di estr.a tti; reazioni po itive sono solo quelle in cui il dian1etro d ell.a papula super a i 7-9 mm .) di.m ostr ano ch e in tutti i casi ·di febbre d a fien o e iste un.a a ll·er g ia \CUtane.a .a lmeno l atente. Queste pirove c·u tanee confermano ch e la cute d ei d etti pazienti è <e polisen sibilizzata »; riescon o infatti spesso positive, se pure in g r a·do meno spiccato, le prove cutanee ver so molti .altri antig·eni , in m od o particolarmente frequent e ed inten so ver so g li estr.atti di cer eali , e spec ialm ente di g rano. I pazienti .aiffetti da asma bron chiale presentano talvolta manifestazioni cutan ee, seo-no di a llergia m an i fe ta d ella pelle ; n el 6± % d ei casi tudiati dall 'A. o-li riuscì di dimo trar e un 'aller g i.a cu tanea laten te (prove cutanee po1

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SEZIONE PRATICA

sitive v0r so sin goli o verso · più antigeni). Le stesse prove seguite per controllo s u individui esenti da asma, died ero risultati positivi soln n el 20 % d ei casi. Non tutti i ca i d i asma co:u re.azioni cu tane·e negativ1e si devono consi·d·erarre di n.a tur.a non a llerg ica : tra questi casi sono co·m ipresi sia il gru ppo di asma non all ergico ch e il gruppo di a sm .a a ller g ico in cui non si è potuto identificare la sostF1nza a llergizz·a nte, e infine an ch e qu·e,l g ruppo in cui pur avendosi un 'allergia d·e gli o·r gani, a questa a llerg i·a no·n parteciip1a la pe ll·e. Negli asmatici e n ei controlli con prove cu tan ee positive non si riesce a dimostra r e una e agerata r eat tività d ella pelle di fronte a d agenti tr.aum:atici e chimici; n è si riesce a dimostra·re un ' iporeattività d ella pelle n egli individui coin •p rove c utan ee n egative. Le prove cu tan ee indicano proprio una a ller g ia d ella pelle : in molti casi si può dimostr.a re una preced en te sen sibilizzazione (co ì più d ella metà d egli in·dividui ch e lavar.ano a contatto con la farina presentan o un 'all erg·ia cu tanea ver so g li estr.atti di farin.a), e in una parte d ei 1 ?as~ ~ ' A .. h a put~to dimostrare n el siero d egli ind1v1.du1 r eag·ent1 ad un d etermin.ato estratto . ' anticorpi specifici trasmissibi,li. P oLLITZE R .

T UBERCOLOSI. Affezioni simulanti la tubercolosi pulmonare. (F . G.

CHANDLER.

ottob~e

British Medical Jour nal, 19

1929).

M.o.i.t e a~fezioni .rassomigli.an o sin.tomaticam ente alla tuber.c.olo si pu.Imonare e possono olinicam.e nte simul.arl.a sopr.atu tto per l ' iperte·rimia , il d.eperi·m en•to, l 'em otti si o per ch è esistono segni di sclerosi pulmon.a.re o di ve r sa•men to pleurico. Le con.dizion i cronich·e che posson o assum er e aspetti simili a lla tube·r colosi sono: la b ron co-pulmonite o la pulmonite irresoluta, gli empiemi di orig i,n e oscura, la fibrosi n on tubercolare, il catarro apicale, la J)neumoconio i, I.a bronchiecta ia, l 'ascesso pulmonare, i tumori , le infezioni fungose (actinomicosi , a~perg·illosi , b lastomi co i), la spirillosi o spiroch etosi bronco-puJmon.a r e, la disto·m ia pulm onar e, la cisti idatidea, la tenosi mitra le , la sifilide, i co,r pi -estr.a ne i n ei bron chi, la stenosi b1ronchiale . La tub,e:ricolosi b.a sale m .assiva pu ò simulare u na pulmonite irresoluta specialmente quando l '.a ffez'Ìon·e seg·ue apparentemen te un attacco inflluen zale acuto. Lo stato aen erale d el paziente, l 'assenza di leu cocitosi, J.a p r e enza di bacilli tubercolari conducon o alla diagn o i e a tta. I \ er samenti pl eurici oltre ch e dalla tubercolo i possono esser e provocati dai linfade~~­ n1i , d ai tumori m alig ni p rimitivi e meta . . tat1 c1, 1

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clalle cisti, dal]e affezioni cardiache e renali, d.all 'ascesso subfrenico, dalla polisierosite. Il linfadenoma può provocare un complesso :;intomatico simile a que1llo della tuber colosi olt:De che per la produzione del versam.e nto pleurico, per la febb re prolung·ata, per fatti lscoltatori pulmonari. Tuttavia n el lin fadenom.a la febbfle assu·m e u·n o strano d·ecotr so ·01d esacerbazio1ni inteir:mit· tenti. L '1esa·m e ·r adiologico rivela .la presenz.a di tnasse g·1lan·dolari n·el mediastino, che, qualora esista versamento, può essere messo in evidenza sostitu·endo l 'essudato con 0 ssigeno o aria. Un buon elem·ento di.ag·nostico è dato dal su ccesso della cura arsenicale e dalla radioterapia n el linfa denoma. La pneumoconiosi .(antracosi, silicosi o calicosi, s iderosi, asbestosi , bissinosi) si di tingue dalla tubevcolo-si in base ai dati anamnestici, al reperto r.adiologico, a ll 'a.s senza di b.a cilli tubercolari, al r eperto radiologico, e d, in a·lcuni ca i di a~betosi , all.a presenz.a di fibre i1el1lo sputo. I segni · fi sici so110 quelli di una fibro.si . delicata o forse di u~ enfisem.a . Più tardi si può avere con trazione della p·ar.ete toracica e ottu sità a lla per.cu ssion·e. I fatti a scoltatori sono qu.elli ch e si riscontrano in altre clerosi pulmon.a ri. Il l'eperto radiologico varia con lo stadie> della malattia e con. la qualità delJ.a ostanza malata. La diagnosi differenziale tra la sclerosi tubercolare e non tuber.colare si fa soltanto in base al reperto batte.riosco1p ico. S·p esso do,p o alcune a ffezioni pulm,o nari acute, dopo l ' influenza in ispeci e, pe:vsiste per qua!J·ch e tem'Po un focolaio di crepitio agli apici che fa pensare alla tub.ercolosi. Ma questo catarro apicale o meglio n on tutti q·u esti oatarri apiic a,l i postin~ettivi 1son,o sp1e cifici . In qiues.ti casi la . diagnosi si . fa ,prend.en·do. regolaiI'•m en te la temrp1eiratura sera.le e·d il peso d1el oorpo, praticando l'esame degli ·e spettorati ed eve11tua1'mente l 'esam•e ra·diologico. Fino a qual·ch e a nno f.a la di,a gn osi differenziale tra bronchiectasia e tubercolosi pulm onare era molto difficile. I sin.tomi speci e nel periodo iniziale della bronchiectasia son o , imili: tosse, espettoraz.ione, emottisi . P erfino il reperto radio1ogico non chiarisce la diagnoi . Solo l 'esam,e dell '·espettorato dà sicuri indizi del male. L'ascesso pulmonarf. può essere facilmente differenziato 11lediante l 'e·s an1e radiologico, ch e in detta afiezio11e d~ repie rti mo1Jto chia.r i . Le affezioni sifilitich·e dei pulmoni sono ca1iatterizz.ate cl.al.la produzion.e di gomme che pos ono simulare alt,r e fo.r mazioni neop·lastich e, la bro·n ·c hiectasia e I.a tubercolosi p·u lmonaPe. Il dubbio ch e si tratti di una l esione lruetica deve sorgere ogni qual volta Ja sin tomatologia non è chiara per altre affezioni o qu~ndo nell 'ana1nnesi vi sia n o elementi di certezza o di dubbio del con tagio sifilitico. 1

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La diagnosi sarà ,chia rita da lla reazione di Wassermann, dall 'e~a me radiologico, e dai risultati della cura specifica. P er la diagn 0&i <lei corpi estran ei n ei bronchi è necessario I 'esame broncoscoipico. Tale esame è· n ecessario, insieme a un ' iniezione di li·p iodol, è indispenoobile ,per l'aocertamento della bronicostenosi. Molti casi di febb.re persistente senza alcun seg·no fisico di lesione dei vari organi possono essere so·&p·ettati come tub.ercolotici. Ciò av· vien e particolarn1ente in casi di febbre m.e liten·se, di m .alaria, di colibaci1llosi , di raccolte nascoste di pus, di ~ebbre sifilitica, ecc. In tali casi dubbi conviene praticare gli esami microscopico, culturale e serologico del sang·ue, ch e nella maggioranza d.ei ca·si chiariscono la situazionr, . Anche l 'ipertiroidismo per alcuni suoi sintomi, ,come la tachicardia ed il deperimento, può far pensare alla tubercolosi , ch e può essere esclusa p er l 'assenza di febbre, di segni fisici pulmon.ari, ev en tualmen te d.i baci·l li di J(.och negli sputi . La stenosi mitr.ali ca può àsso·ciarsi a tubercolo1si pulmo·n are, ma talvo·l ta an ch e in assenza di qu·esti ulti·m i &i possono· .av.ere forme emotto,~che ed infarti pulmonari che fanno sosp ettare I.a lesione specifi ca. L',esa me degli sputi , il risultato dell 'esame fisico .e d eventualmente di quell o radiografico concorrono a chiarire la diag·nosi . DR. 1

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Il grado di curabilità lesioni tube1·colose polmonari ..

Revista m édica latino-americana, n. 173, 1930).

(G. ARAoz

ALRARO .

L ' A. ricorda con Redeker ch e gli stu·di mod erni sulla tisiolo·gi.a h.anno f.atto ca.dere parec·chi dei dogmi ch·e sembravano indiscutibili fino a pochi anni .addietro; a·d es. quello della prognosi assolutamente infausta della tubercolosi del lattante; quello della disposizione e « ,d ell 'a1b ito tisico » ; quello della tubercolosi apicale, punto di partenza della tisi m ortale dell 'adu.lto , ecc. In m ezzo a tutti questi d ogmi ricord.a u gualmente quello riferentesi alla gua rigione ch e si può .solta·n to sperare nelle le· sioni inizi ali per m ezzo della sclerosi e della calcificazione. Noi oggi sappia·m o ch e la guarig·ione può otten ersi an che n elle lesioni avanzate, grazie a un meccanismo diverso dai precedenti, I.a 'risoluzione, ch e porta ad un.a cc restitutio a,d integrum ». Tuttavia simili gu,a rigioni non sono affatto freq·u enti , ·e n on deve ritenersi, come qualcuno pretende sostenere , ch e la tubercolosi guarisca facilmente. Araoz spiega questa modificazion e di concetti dati i nuovi elementi di giudizio, specialmente i raggi X, di cui attualmente


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SEZIONE PRATI CA

si dispone, e dato il progresso degli studi .di cui radiografie ripetute permettono . di cons_taanatomia patologica. ta1"e che, m.a.lgrado I 'anteriore esistenz.a di leClassicamente non si .ammettono che tre for~ioni polmonari estese, qual ch-e volta anche me di evoluzione della tubercolosi polmonare : · con grandi aavern·e, queste appaiono in seguiI) caseificazione e fusione; 2) trasformazione to guarite per sclerosi, alcune favorite dalla fibrosa e 3) calcificazione. sanocrisin.a altre ·dal pneumotorace o dal clima di montagna. Si accetta ugu.a lmente o,gg·i il cc riassòrbiNei casi di grandi caverne che non possono mento semplice >) o « risoluzione » com·e nei proc·essi infiam.amtori · a cuti, _gr.azie al qu.a le -esser,e beri.efic.ati d.a l pn eum-0·to:ria.ce, l '.autoT·e scompaiono non solo le lesioni infiammato;rie consigli.a la toracoplastica. pneumoniche o perifocali, ma anche gli stessi La gu·a rigione per calc:i ficazione può soltanto piccoli tubercoli o granulazioni tu·bercolaTi, essere effi cace nei processi a pioceli no duli income hanno constatato diversi .a utori (1B esanfiltrativi d el polmone o dei g·ang1i. çon e Brauer, 1912; Léon Bernard, LereboulL'autore termina fa cendo osserv.a1·e nuovalet, Savy, Rist et Ameuille, ecc.). In un nu- mente la grande evoluzione subita dalla tisiom·e ro di casi ·g li esami ra1diologici in serie han- logi.a in questi ultimi 25 o 30 .anni e le conno permesso di rilev.are questi fatti, dimo- quiste di grande valore ·d ella terapeutica; sebstran·do la risoluzione più. o meno perfetta dei bene esse non giustifichino .a ncor.a l 'estremo focolai tubercol.ari, qualche volta abb,astanz.a · ottim.ismo dì Grancher, esse ci p·e rmettono senestesi. Questo processo curativ.o è possibile se- z.a alcun ·dubbio, di guarire un numero di condo J.acquerod « in tutti i casi di tubercolosi malati molto superiore a quello di un q.u arto polmonare in cui I.e lesioni sono recenti >> , di secolo fa, ·e .s pecialmente in certe q.ategoopinione ·che ~'autore consid·e ra un po' ottimi- rie di malati condannati , a quel.l'epoca, a m ost.a. A·l contrari.o .e gli ritJien,e che i pTocessi rire a breve sc.adenz.a . MoNTELEONE. infiammatori di ca.rattere essudativo e di data recente sono i soli suscettibili di un.a risoluTubercolosi e porpora. zione più -0 m eno con1pleta. Conferma questo criterio con osserv.a zioni person)a li e pr·esenta alcune radiografie molto dimostrative e-d a•c - (F. MAcCARI. Arch. !tal. di Der. Sij. e Ven. n. 4, 1930). cetta l 'idea che simile regressione possa compiersi Stpe>ntaneamente, specialmente in quei :È nota la frequenza con I.a· qu.a le forme di malati in r:ip oso, con cu·r e igieniche e clima- porpora si manifestano su terreno tubercolare tiche, come hanno dimostrato parecchi autori e l 'importanz.a che molti AA. attribuiscono a e l1e sue ste:sse osservazion.i . questo fatto. Il fattore tbc. può contribuire a In altri casi il riassorbimento non :;>uò es- provocare la comparsa .di un.a porpora sia sere che parziale e lascia una tr.ama fibr'"'~a e agendo sul contesto delle pareti vasali colqualche no·d ulo indurativo isolato, dove prima 1'azione dir,e tta del suo agente specifico o delle sue tossine, sia per localizzazioni speciali ?u sembrava esistere un blocco indurato. Nelle forme produttive o . miste la risoluzio- certi org.ani, come quelli a funzione omopo1etica e aul sistema endocrino e sulle capsul e ne non può essere che parzi.ale. surrenali. L'·eliminazione .d elle parti colliquate e la L'A. riferisce un caso clinico interessante, sclerosi o fibrosi, sono i prin·c i-pali fattori su- poichè non solo la porpora si è .mani~estata jn scettibili di guarigione lasciando delle stim- t erreno tubercolare r11a su ·p art1colar1 elen1e11. ' . mate capaci di pro,d urre, di tempo in tempo, ti, a tipo· tuibel'oulide, preesistienti ·e d esclustlv.ain alcuni c~si che sembrano guariti, l 'espetto- men t·e su questi. . razione b.acillifera ed anche d elle metastasi. Trattasi .di un ragazzo di 14 anni, il quale Questa gu1ariigi·o ne pe.r trasfo·r mazio•n e fibrosa è 3 .anni prim.a avev.a sofferto di pleurite secca la forma cl.assica e . ben conosciuta. I metodi terapeutici moderni: pneumotorace, sanocri.si- e po-i di u·n'otit~, in seguito. alla. quale si ma,na, tuberco.lin.a, favoriscono l 'eliminazione nifestò una n efrite acuta .emorr.ag1ca ·e al ten1po stesso si presentarono ~iccole. em?r~agie: e~­ parziale e I 'ulteriore sclerosi, specialmente in taniee .a ti.p·o ,d i peteccl111e a·gl1. arti infier10.r1, quei processi in prevalenz.a essudativi o case.och e scomparvero dopo pochi giorni per ricomsi, nei quali il pneum-o torace agisce così effiparine poi i.n ·n umerose. alt1~e p oussées :accompacacemente, mentre nelle form·e indurative o gnate· sempre da mo d1ca .febbre. Tali e~orra­ produt~ive (fibrose) esiste la ten,denza alla guagie a'revano /sede .esc~us1va~~nte su p1c~ol e rigio~e spontanea per sclerosi; quest 'ultimo papule folli colari ch e 11 p. g1a da tempo 1mprocesso è specialmente favorito dalla climaprecisabile avev.a notato a lla reg. antero-este~­ toterapia e tubercolinoter.apia, poichè il pneun a ·delle coscie, delle gambe, e sulla fa cci~ n10~0r.ace e la sano•c risina · sono meno e fficaci estensori.a .degli arti superiori. Ques~o sta.te ~r in esso che nelle forme caseose. cose si era prolungato con a lternative <l1 m1L'autore riporta in seguito qualche osserva- g·lioramenti e di ricadute fino al ricovero d el zione clinica 1del <lott. Jacquerod, di Leysin le p. in Ospedale. 1

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J L POLICLINICO

ul]a di particolare fu rilevato a ll 'esam e obiettivo dei vari organi, all 'infuori di una lieve i pofonesi della r egion e sottospinosa alla base dell 'e mitorace sinistro . Micropoliadenia cervicale, sottomascellare e inguinale sia sulla faccia esten soria diegli arti superiori, che su quella lateI"O eSterna degli arti inferiori ; g li osti dei follicoli pilo-sebacei si presentavano rilevati e formanti piccole eminenze papulose di forma conica, talvolta sormontate da una piccola squam.a , ad·erente tal 'altra abrase e ricop erte ~da una crosticina ·ematica; spesso centra te da un pelo più o m eno atrofico. Tutti questi elementi sia pap·u losi ch e papulo-emorragici enan o perfettamente si'mm etrici , ma n on davano luogo a n essun fatto subiettivo. L 'esame morfologicio d el sangu e risultava normalè·, n elle urine al.bumina 0.50 %o, numerose ·em.azie, cilindri ialini e granulosi . Prova d el laccio positiva, normali il temrJo d i coagul azion e e di emorragia. Cutireazione positi,ra, reazione di Wassermann n egativa. Su di un terreno quindi tubercolare (pleurite sofferta, micropoliadenia ecc.) si era manifestata una porpor.a , con la car.att·eristica di impianto sulle lesioni ostio-follicolari preesistenti .a .a tempo. Ciò ch e però può riuscire arduo è forse l 'inquadramento del caso fra i vari tipi di porpora e la sua spiegazion e completa. Senonchè vall1ian.do i suoi sintomi uno a uno si J1UÒ facilmenLe giunger.e alla escl.usione di una porpora da diatesi en1orragica intesa nel senso di predisposizione generale all 'emorragie r cosi pure ·d i u na porpora secon·d.ari.a ad intossicazio11e, e malattie di org·ani interni , non esistendon e n el p·aziente, mentre I.a discussione si limita alle sole cause morbose notate n el p. ·e cioè : I.a tubercolosi, l.a setticemia o la tossiemia, l ' uremia e la n efrite. L' A. dopo aver discusso le varie ipotesi ritiene la porpora dipenden te da un fattore determinante occasionale r.appr·esentato da tossiemia in prima linea e da n efrite a cuta poi, a tto .a provocare la comparsa di porpora, esclusivamente e in quanto si trova ad agire su un terreno preparato da u na lenta forma di tubercolosi. A questa preparazion e di terreno è pertanto d.a ascTi,rere un.a fondam.entale importa n za, in quanto essa è assolutamente n ecessaria alla campar a della porpora; il fattore occasionale può essere quanto mai vario e se in questo episo.di o è costituito d.a un.a tossiemi.a accidental e, in altri eventuali episodi o in altri casi potrà avere la più di,rersa natura. Il caso ad ogni m.odo pu ò essere dimostrativo a d indicare come n ella porpora la tubercolosi rappre enti il primum movens e costituisca il terreno fa,'ore,'ole al suo manifestarsi. A. P. 1

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[ ANNO

ESOFAGO. Cancro dell'esofago. Presse M éd. , n. 18, 1929). L 'A. ri1ìerisoe il caso di u n uomo di 65 anni , nel qu1a le imp1·0vvisa·m ente si stabilì una di.s fagia, d.rupprima per gli a li1m enti solidi, poi an ch e per i liqui·d i . L 'esame somatico completo, l 'ispezione della bocca e del faringe, la palpazione del co.l lo e della nuca non rilevavano nulla di anormale. L'impossibilità di deglutire può essere dovuta ad una vera disfagia da ostacolo locale alla deglutizione o soltanto all 'impossibilità psichica di inghiottire, com e si verifica alcune volte in certi psicopati ci o n evropatici. Nel caso in esame fu facile all'A. escludere tutte le false disfagi e, mentre ammessa una vera disfagia rimaneva da precisare quale fos se la n.a tur.a dell'ostacolo e la sua sede, e cioè se n el faringe o n ell 'esofago. P er i caratteri della disfagia, la causa del disturbo della deglutizione doveva risiedere molto in alto, all'origine del tubo diger ente ~ sul faringe o alla sua estremità inferiore, poichè gli alimenti non riuscivano ad oltrepassar e I.a gola. D'altra parte mancavano i caratteri delle disfagie da stenosi esofagee : non rigurgito o ritorno in bocca, dopo un certo tempo, del b olo alimentare inghiottito, non vomito di catarro, di saliva o di mucosità sanguigne, n è scialorrea. In corrispondenza del farin ge, due specie di m alattie possono essere causa di disturbi dell.a deg·lutizione: le infiamm.a zioni acute o crorn . . ch e e · 1e paralisi. Nel primo caso si h.anno contemporaneam~n~ te dolori, n1odificazioni della voce, tosse, sintomi locali all' esam e della gola; nel secondo caso, la disfagia si verifica quando sono inte· ressa ti gli ultimi n ervi craniani: il glosso f.a~ J'in geo (IX), iJ ·p n·eumogasirico (X), lo spinale (XI) e l'ipoglosso (XII). Questi ·n ervi di rado sono colpiti isolatamen .. te, per lo più lo sono simul tanear;rien~e ed_ a llora si hanno una serie di sintomi: d1sfag1a e n1ovimen to di tendin.a della parete posteriore llel faringe, per paralisi dei co.s trittori ~el fa: ringe innervati dal glosso-farmgeo; d1stUTb1 della voce e paralisi del v~lo p~latino , p~r lesione del vago-spinale; em1atrofi8: ? ella 11ng:~a per paralisi dell'ipoglosso; par~l1s1 e d atro~a dei muscoli st erno-cleido m.asto1deo e trapezio, per paralisi della branca esterna dello spinale. Tutti questi sintomi n el caso d·ell 'A. eran.o però assenti e siccome d '.a.1tra parte no? es1 .. steva a lcun fattore etiologico capace d1 provocar e sin1ili paralisi (traumatismi, sintomi dl tumore cerebrale di tabe, di sifilide nervosa), · fu con cluso per '1a presenza di un tumo:e. di natura maligna in corrispondenza dell 'or1g1ne (L.

fuMON D.

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SEZIONE PRATI CA

..del! 'eso fago . L 'esame radioscopico e quello laringoscopico confermarono l 'esattezza dell~ .diagnosi di cancro. La prognosi i11 tali ca~i è sempre fatale e a breve scadenza, solo la gastrostomia permette .di a limentare ii;i parte l 'ammalato, ma se ese_guita tardi, spesso è inutile e può anche afrrettare l a morte.

Espe1·ienze con l'esof'agoplastica c11tanea p1·eto1·acica. ( BRAIZEW.

Arcli. I\lin. Chir. , vol . 154, pag. 320,

1929). Ha applicato il n1etodo originale d~ Birch er in 7 casi, di questi i11 5 h a .avuto pieno ~uc­ .cesso, un paziente è n1orto per ·u na compl1ca_zione otitica, nel seco11do è sopravvenuta una stenosi d el n eoeso fago. In tutti i casi si trattav:a di stenosi esofagee non dilatabili, da i~­ gestione di cau stici e in tutti era st~ta appli.cata preventiv.a1nente 11na g·astrostom1a. L 'intervento viene ·eseguito in più tempi e .con questo ordi11~: . gastrostomi~ (oltre q~ella già esistente) a s1n1stra della linea mediana, ..estrinsecando una piega dello stom.a co con una laparotomia transrettale e s~turando ,la mu· cosa gastrica alla pell e; sezione del! esofago .cervicale fi ssan d o il moncone superiore alla pelle della reg·ione sopr~cl avi_colare sinist:a e chiudendo il 1noncone inferiore; formazione d el tubo cutaneo dalla pelle del torace sut1:1ra~­ -do sopra di esso i margini della breccia in modo ch e le due suture non si corrispondano. P er favorire la mobilizzazione dei margini occorre i)raticare delle incisioni lu·ngo l'~so~ll.are .anterior·e; la perdita di sostanza che qui r1~ulta viene fatta gu.a rire per second.a ; .anastomosi del tubo cutaneo con il moncon e esofag·eo co~ un lembo cutaneo peduncolato preso d.a lla reg1on.e sopraclavicolare sinistra. Faci~mente, per. dei-scenza parziale della sutura , s1 formano fistole .ch e tal,rolta g uariscono spon tane_ament~, . talvolta richiedono piccol i interventi pl~st1c1. L ' ultin10 tempo consiste nella_ unio.ne de,l neo-eso fago a lla g·astrostomia ; ~u1 le di~ colta sono minori perchè la c ute dell addon:i~ e se.o rrevole e la formazione del lembo p1u. f~c:l ~. Ottent1ta la cicatrizzazione completa si inizia la alimentaz ione per os e si chiude la gastro-ston1ia .an cora esistente. · I pazienti, os ervati a distanza dall 'inte~ven­ to, sono capaci di deglutire qualunque cibo e in qualsiasi posizione. Il rivestin1ento cutaneo d el n eo-esofago .acquista un aspetto simi.le ~ mucosa e non va inco ntro a n essuna alterazione. In base a ll 'esperienza personale, l 'A .. c?nsi.g lia di dare la preferenza al metodo or1g1nale di Bircl1eT piuttosto ch e a tutte le numerose modificaz ioni prOJ)O ·te. VALDON I.

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Esof"agoplastica p1·etoracica • ( WENDEL.

Arch. Klin. Chir. , vol. 157, p. 295,

1929). In un.a donna di 18 a .n ni per ingestione di acido solforico si er a determinata una necrosi dell.a mucosa esofagea ohe venne espulsa in toto. Perch è anche lo stomaco era gravemente leso, fu impossibile pr.a ticare una gastrostomia r.en.den1dosi n ecessaria u.n a diigiu ·n ostomia. I tentativi di cateteri.smo esofa.g eo fallirono per l '01b literazione com•p leta dei lume. Dopo pochi mesi, a monte della digiunostomia si formò uno s·p erone ch e fa ceva deviar.e all '·esterno tutti i suochi d·u od·e n.a li producen do un·a macerazione estesi·s sima della pelle dell 'ad·dome. La pazi·ente era i;n condizioni gravissime di ina• • n1zione . L' A. riuscì i1n un p1~imo tem.p o a eliminare lo iperorn e a monte de•l la digiuno·s to mi!3. in modo da fa1· affl1u iPe nell 'int,e.s tino i succhi duo dena·l i. L 'esofagopla stica fu eseguita in sedute su ccessive. Iniziò l 'intervento con una esofagostomia laterale, poi, con grande ·d ifficol.tà per le numerose .aid erenz·e, ·c hiuse la fistola digiunale e a·pp1icò un.a g·astro.di,g iunostomia a valle delil a fistola pregressa . Nella stessa seduta riuscì a creare una gastrostomia. L'ultimo ·tem1p o fu la form.a zione di un tubo di pel.le ch e congiunge .J 'esofa.gostomia alla gastrostomia scolpendolo a lembo sulla parete toracica. Il risuil tato è stato brillante. La paziente ha riacquifs tato 25 ·chilogrammi di peso, i liquidi scendono ra1pidamente mentre per i cibi solidi è necessario di farli progredire con movimenti ·di pressione dall 'esterno e da.Jl',a!lto in b.a sso nel neoeso·f ago. L 'illustr:azione ·d el caso o·ffre occasione a] W endel di sohierarsi in favore ·del m·etodo di BiT1cher da lui eseguito e di consigliarlo in sostituzione di tutti ~li altri meto·di in cui .l a re.so·f.ag·o1pl.astica viene es:eguita oon un org ano cavitario. I :risu·l tati 1}00.tani sono migliori con il metojd o fS1eguito specie pe:rchè non -s ubentran o restringimenti nè ulcerazio·n i. Numerosi ·dettagli e con sigli di tecnica completano il lavoro . VALDONI . 1

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1• • Jmporta.11.tlsslma pubbllca.zlone : Prof. Dott. LEONARDO DOMINICI

Docente ,di Patologia, Ohirurt?ia. Olinica Ch1irurgica e Medioina Op.eratoria nella R. U.Illivereità di Roma.

PICCOLA CHIRURGIA E CHIRURGIA D'URGENZA ,

Prefazione del ,p rof. Roberto Alessandri. Un volume (n. 16 della nostra Collana M·a nuali del « Policlinico») di pa.gg. IV-452, oon 225 figure iintercalate nel testo, niti1damente stampato su earta eemipatinata. ed art isti e.ament.e rilegato in piena tela inglese, oon inscrizioni sul piano e sul dors-0. Il libro è elaborato con crjteri di assoluta prati-cità, e corrispond.e in tutto alle esigenze odierne dei medici chirurgi condotti. d~i giovani laureati e .dei Iau.reandi. - Prezzo L . 5 6. - Per i noetri ab bona.ti S-Ole L. 5 2. Inviare Vaglia all'Editare LUIGI POZZI, Ufficio PQ-' sta.le Succursale dieiotto, ROMA.


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I I.

CENNI BIBLIOORAFICI <1 > L. DE GAETANO. Compendio di Patologia Chirurgica. IV E diz. riveduta ·ed ampliata. Un vol. di pag. 1021. con 186 figure. Edit. V. I<lel son , Napoli, 1930. Il ucced er si d elle edizioni d el libro del De G:1etano, ' direttore ·d ella Clinica Ortope.d ica di Napoli , è un in.dice d el favore ch e h.a inco,n trato n.o n is olo fra gli stu;d enti m ·a a nc he fra i m e.dici . II libro risponde bene a lla premessa di essere « per g li studenti, perchè serva di preparazione ìe di avviam ento allo studio della Clinica Chirurgica generale e .d elle Cliniche chirurg ich e specializzate; per i medici pratici, p er ch è abbriiano a portata .cli mano un manuale per i bisogni quotidiani della pratica chirur• g1ca » . H.a:nno particolar.e importanza i capitoli sulla patologi.a chirurg ica d ell'apparato, motore . Il lettore vi troverà anch e illustrati am·p iam ente, molti .c apitoli sulle ·d eformità congenite e àcquisite d eg·li arti, argom enti ch e in gen er e sono tr.attati incompiutamente d ai manuali idi chirurg ia più usati. 1

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VALDONI.

A. B.

MARFAN .

Le Rachitisme. G. Doin, Paris,

1930. :F rs. l o.· In questo lavoro, che fa parte di una nuova co·l lezion·e : cc La pratique médicale illustrée n il. Marfan ha sa·p uto raccoglie r e in 52 pagin~ d1 testo tutte Je più recenti ·acquisizioni riguardanti l 'etiologi,a, la patogen·e si e la cura d el rach itisn10, offrendo a l m edico la possibilità d i d~re un r.a~i· do sgu.a:r.do d'assieme a questa pagina tanto -impo-rtante della patologia infantile.

M.

P.

[A

POLICLI NICO

FABERI.

Die Behandlung urid Verhiitung de r Rachitis un~ T etanie. Be·r lin , J.· Sprin-

NO

XXXVII, NuM. 36J

ca.p itoli assai interessanti su l1a diag nosi , l'e tio-· log ia e la patogenesi d el rachitismo e d ella tetania. La bibliog·r afia oitata è assai abbon.dante, e com .p rende ·1573 citazioni d 'a'Utori, tra i qua li, peTò', abbiamo pobuto con statare come sianori·p ortati quel.J.i italiani in quantità addirittura insignificarrte. M. FABERI . 1

La ,practica obstetrica y Gynecologica en la m edicina rura.l . E·d . J.

V. AzA-M: ~1orata.

CAJ,'.\RERAS.

Madrid, 1930.

Gli AA. partirono dal con cetto che .il libro· ·di ostetricia scritto pen sando all'ambiente ru-· rale non esisteva. Non investono tutti i t emi ostetrici ma quelli ch e h anno maggiore frPquenza clinica e tengono sempre presente i l pubblico medico al quale si rivolgono . Sono premesse a lcune nozioni di ostetricia gen erale (pag. 27-G4); poi a lungo (65-82) ~ i parla d ei prepar.a tivi· da fare p er l'assistenza ai parti n~ ll 'ambi ente rurale (con sen so pratico· e grande chi.a rezz,a, e con l 'aiuto di alcu11e· figure .dimostrative); poch i cenni di anatomia ostetrica e· subito ven gono trattati argo·m enti di olin'i ca, sia de JiJ,e comrp licazioni con l.e varie · .m ;alia ttie mediche, sia 1d1ella patologia : un capitolo speciale è ·d edicato a lla pituitrina jn ostetricia; n ella terapia è dato Jargo svo1gime11to alle embriotomie (pagg. 395-482). U na seconda paTte d el .11ibro (•pag. 136), d ettata ·dal V. Aza è d edicata a i problemi g inecolog ici rurali; è scritta in modo piano, chiaro, pratico, prendendo spunto dagli argom enti ch e· possono interessare il m e1dico generico. Nell'insieme quindi è un 'opera r accomandabile a l pratico: I.a facilità con cui I.a lingua spagnuola può 'esser compresa fra noi p otrà concorr.e re a d ,a ssicurare la diffu sion e ·del Jibrcr pure in Italia. p. g. 1

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GYoRGY.

ger , 1029. R . M. 9.60. P . Gyorgy, ·professore ad Heid~lberg, rappresenta u·n o ·degli studiosi più adatti a trattare d elle qu€-stioni concernenti il rachitismo e Ja tet.ania , essendosi occupato da più anni e con .pubblicazioni n ume rose di queste particoJa.r i m anifestazioni morbose d el! 'infanzia . La sua fatica di raccogliere e coo:r.dinare i numer o issimi contributi .a p·p ortati in tal campo di stu·dio, ci sembra sia stata covonata da s u c~s o ,. p~rch è n el·la .Jim1p ida esposizione d ei vari . cap1tol11 de.lla presente sua monog.r a fia il n1 cd1 co può f.ac1lmente prendere c onoscen za di tutte Je p iù r ecenti acquisizioni sull'argo·m ento. L 'A., ino1t1'e, non si è .limitato, com~ i l titolo fa rebbc supporre, alla trattazionie d ella c ura e deJ.J.a profila si , ma h a fatto precedere (1) S i prega d 'in viare due copje dei lil1ri di cui si desidera l a recensione.

B.

Geburtsliilflicher Ph aritorn Kurs . Te rza .ediz., pag. 94. J. Springer, KRoNI G-0 . PANKOw.

Berlino. Legato: M. o. 5.80. Edizione e legatura ci,1ettuola, carta patina-ta , presentano g ià piacevolmente il piccolo testo, curato ora e rinnovato n ella terza edizione ·da·l l 'a-llievo d,el Kl'On·i g, prof. Paillko,v. È un m an•u a letto elementare, fatto a domanda e risposta, ti po ch e forse non corrispon·de tantoa lla psicolo·g ia ·d·e l nostro stu·dente, ma d ella cui effi,c acia di·d.a ttica non si p uò dubitare. Un capitoletto nuovo, e l 'unico illustrato, a ggiunto .da Pankow, si rife risce al.la sutura d elle lacerazioni p erineali e a ll '.epi siotomia. Il successo avuto da l libretto, testimoniato da lle molteplici e.dizioni , non faccia però invogliare qua lc h e editore a fornirci ·una ·d elle tan: te traduzioni .di opere elem entari , d elle qual1 n on sentiamo il bi sogno , e contro cui abbiamo altre vol te scritto, in nome d ell 'A. italiano ~ p. g.


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132~

SEZIONE PRATI CA

P . A. CARRIÈ . Les syndromes ictériques, vol. in-8° di pagg . 452 . G. Doin & C. Paris 1930. 1

Fr. 85.

ACCADEMIE, SOCI ETA'.MEDICHE, CONfiRESSl Società Medico-Chirurgica di Pavia

L ' opera è .divisa in due parti : dapprima l 'A. tratta a lcuni problemi non ancora completamente definiti , com e la gen esi dei pigmenti bili.ari , i l meccanismo dell 'urobilinur.ia, il significato degli itteri dissociati , il m eccanismo fisiopatologico d egli itteri e la loro classificazione in m eccanici , ep·a tici e·d emolitici, classificazione mo·derna ch e l 'A. adotta dimostrando però anclie come sov·ente riesca d iffi cile far rientrare questo o quell 'ittero nel quadro della classifi cazion e. Successiv.amente l 'A. passa in rassegna le differen ti varietà di ittero comun·emente amm esse : da occlusione, da infezioni, da intossicazioni, da fragilità globulare, completando la tr:a ttazion.e cl1in°ica con l 'inidicazione d·e i criteri tera·peutici più adatti per ogni forma, stabiliti in base .a.Jl1e riic erch e più moderne. 1

A. P.

Seduta del 25 luglio 1930. Presid ente: Prof. A. FERRATAFistole stercoracee. E. G10JA. -

L'O., fa la storia di sette casi di fi-

stoil e st ercora,cee manifest aitesi in modo· ap·p aren t emente spontaneo dopo i,nterventi per appendicec,to·m ia o p er incision e di ascessi periappendicolari, su cµ-ca 250 operatio·n i per ap·p endicite acuta, subacuta o cro nica, eseguiti n ella Clinica ch :,rurgica di Pa,via, nell 'ultimo quinquennio e n egli ultimi sei m esi· d~l 1930 . Metite in rilievo il fatto ch e d~i sette casi , ben cinque appartengono ad un grup·p o di append~citici acuti graviss~mi ricoverati n el marzo, 1930. Divide i su<>i cas:, in 3 gruppi. Al primo gruppo apparten gono 5 casi , p ei quali l 'inttervento• iniziale con sistette nella ap ertura di più o meno vasti ascess~ appendico-lari, con O· sen za appendicectomia; e le cause presumibili sareibbero1, seco~do· l 'O., l 'azione distruttiva del processo suppurativo sulla parete intestin ale, l 'azione traumatizzante dei prolt1ngati dren aggi , la presenza di co,p roliti, la suppurazione tardiva di piccoli trombi settici formatisi nella parete dell 'i·ntestino. Al secondo gruppo appar tiene un caso· nel quale si fece l 'append:cectomia per appendicite acut a con [\scesso re lroc~cale, in indiNiduo• affetto da perilonite tubercol are e viscerale diffusa , plastica. Al t erzo g ruppo infine app artiene un caso nel quale l a fisto.Ja co•n seguì ad un 11emmo·n e sterco~ r aceo della parete, fo,r matosi a parecchi m esi di dj stanza da una append~cectomia, e cecoliberaz.~•one per appendicite cro,n ica co n membrane periceca1i, seguita d a, guarigione regolare. Poich è in n essuno di quest i casi le fistole dimostrarono tenden za alla guarigione spontanea,, e ~ soliti ten tativi - spesso a lungo protratt~. p er estin g 11erle ·:riuscirono vani, si dovette ricor r ere ad inter venti 0 perativi, praticati o attraverso ]a prec~l ente breccia laparoto·m ica, o med;ante relaparoJtomia. Gli in·terventi co nsistettero essenzialmente in ent erorrafie; con r esezione abbastanza ampia del cieco in 2 casi; e una volta in una resezione di 17 cm. di ileo, seguita da ana-· stomosi termino-terminale. Il su ccesso fu com ple.to in 6 casi . "L 'O., stabilite le indicaziçoni dell 'intervento .. espone la t ecnica seguila nei suoi casi, e richiama l 'ai~tenzione sulla difficoltà e la delicatezza di sim ·ili operaziio,n i, per le quali una linea di condotta uniforme 11on può, per ragion~. molt eplici, essere tracciata. 1

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J.

et R . CLEMENT. Les icterès infectieux. G. Doin & C. Paris, 1930. FT. 18. TRorsrER

:È una picco.Ja m onogra fia ch e aggiorna com-

pletam·ente, in ba·se ai lavori mo.derni , le conoscen ze sugli itteri infettivi. Dopo le in.disp en sabili nozioni an.atomich e, fisiologi ch e ·e patogenetich e ch e ri1nangono sempr.e a base della sindrome, ·dell 'ittero infettivo, g.Ji AA. propongono una nuova c.Jassifi c:azion e clinica, b asata sul terreno etiologico. Il primo g ruppo morbos o rientra n el quadro · della spiroch etosi ittero-emorragica. Il secon·do gruppo si allon tan.a d al qua·d ro d el.l 'a ntico ittero catarrale, poich·è gli AA . con il n om e di ittero comun e apirettico descrivono u.n .a v.er;a mala ttia .a form e clinich e varie che può giungere fino all 'ittero grave m ortale. Un terzo gruppo rigu.a vda l 'ittero comun·e febbrile e d è accura tam·e n te distinto dal precedente e dalle infezioni tifo-par.atifiche . Gli AA . si occupano p·o i ·della sin1drom·e itterica n elle febbri ricorrenti e n ella febbr.e gialla, prima di passare alla descrizion e degli itteri secon·dari ; infine n el capitolo .d ell.a diagnostica sono· m·essi bene in evidenza tutti gli elem enti n ecessari per differenziar e gli itteri tossici. · 1

A.

Pozz r .

Prof. DOME.NICO TADDEI Direttore della R. Clinica Chirurgica dell' Univ. d1 P isa

Huove note .e Lezioni di Chirurgia Pratica Volnme di pargg. IV-280, con figure nel testo, nitidamente etampato su carta semipatinata. Prezzo L . 3 6, più le epese postal i di spedizione. Per i n ostri abbo· nati sole L . 3 2, 5 O in porto fran co. Invia Vaglia a ll'editore LUIGI P OZ ZI, ROMA. Sue· '.lUI'Eìa le diciotto, ROMA .

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Sulla presenza di elementi istioidi nel liquido di boll a in alcune dermatosi. A. F1ESCHI e F .. FLARER. - L 'osservazione del con lenuto di bolle in alcune dermalosi bollose (derma ti te erpetiforme) h a mostrato, se pure in m odo non cost ante, la presenza di elementi in funzion e macrofaga. Per accentare la presen za di elementi istio;d i in altre dermaitosi si sono provocate bolle arlificiali e si è proceduto per l 'identificazione dellecellule a coloraz io 'li vital;.


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IL POLICLINICO

L ·esan1e di varie categorie di dermai~osi h a mostr a lo da un lato la possibil ~tà di tale reperto ·e so1)r a tulto in for1ne sistemat~che granulomatose . dall 'altro lato il polimorfismo degli elementi ep~tel iali e d egli stessi elementi istioid:.. Ne Yrng·ono fissati e descritti i caratteri differenziali. ,11 comportamento del reticolo-endotelio del midollo osseo nella atrofia mieloide progressiva.

P. l NTnozzI . - L 'O. dopo aver messo in luce l ':·mporta11za ch e ha jl sist ema r etjcolo,-endoiteliale n ella jslo-patogenesi delle emopatie, ricorda il quadr o anatomo-is tologico del midollo osseo nella mielos i g lobale aplastica, che, secondo l 'O. , si potrebbe éti1che chiamare col no1ne di atrofia mieloid e progressiva, denominaz :t0ne quesla ch e forse me o-Jio corrispo nde al concetto anatomico e al co11cetto d el decorso clinico. St11dianclo anatomo-istologicamente il midollo osseo di un c~so di atrofia mielo ide progressiva, nel q11ale furono prat:(Cate prima d el decesso ben nove trasfusioni d~ sangue, l 'O. h a osservato la presenza jn discreto numero di questi elementi cellu l ari: in base ai loro caratteri morfo•logici, ch e corrispondono a quelli i11dicati da n: GugJieln1,o, e sopratutto in b ase alla spiccatissima él ttività fag·ori.taria in essi provocata d alle profuse trasfu "ioni di sangue, l 'O .. r:.tiene di po ler affermare ch e quegli eJementi che sopravvivono nel 111itiollo o,s seo n ella éktrofia mieloide progressiva, si d ebbono effettivamente con siderare elementi di natura is tjocitar~a , elementi cioè del reticolo. 1

[ ANNO

XXXVII, NuM. 36]

ch e negli edematos:, per forn1e morbose simili alle studiate, è dimi11uita la capacità del r ene di eliminare acg_ua durante l 'aumento dell 'appon~o idrico t~stin1oniato dall 'idre111ia. I germi contenuti nell'aria soprastante a Pavia studiati dal velivolo.

A. BACCAREDDA. J, '0. co,m unica di aver eseg uito ~s8:mi bacteriolo 1gic~ dell 'aria soprasta11te alla città di P~via e .alla campagna adiacente servendos,i d,el ve1livolo, mezzo che offre 11ote,rol~ vantagg·i, jn confronto dell 'areositato, in rappo,r to all '~satt ezza delle osservazionj. Risultati preliminari. 1

Contributo allo studio delle alterazioni delle isole di La ngherans.

P. LocATELLI - In cavie venute a ·morte per infezioni q intossicazio 11i, varie h o pott1to osserYare gravi ed estese alterazioni d elle cellule costit uenti gli is<Jlo~ti di IJan g h erans (ptcnosi dei nuclei, d ~,sfaci n1 ento· gra11ulare del protoplasma). Il tasso glicemico negli ani.mal~ infetti presenta interessanti, in a non gravi d evjazio•n i dalla no,r ma. Il Segretario: F. R1ccI. 1

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Ospedale Maggiore - Bolog.na

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Sulla diffusione dell'anchilostomiasi in provincia di Pavia .

G. CAJ_·LERIO. - L 'O. presenta una statis tica di 18 individui affetti da anchilostomiasi ricoverati nel! 'Is tituto di Patologia Med:~a negli anni 1929-30 pro e11ienti d a paesi d ella proyincia di Pavia , ed aggiunge alcune considerazioni di -Ord ine epidemiolog ico', clin:co• e terapeutico su questa for1na 1norbosa.

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Ricerche sul batteriofago nel tifo.

G. CA-LLBu.10 e G. ScHt.\.NTARELLr. - Gli 00. hanno ricercato il batterio,fag,o nelle feci di 21 ammalati d i tifo: esso ft1 rii:rovato in tutti i paz1enti esriminati dura11te ;.I secondo e terzo settenario e n ei prim1 giorni della convalescenza mentre la ricerca è tat~ negativa dopo il 25° giorno dallo sfebbra1nento. Sui rapporti fra idremia e diuresi nei soggetti normali e nei soggetti edematosi. •

G. PELLEGRINI. - L 'O. h a st11diato le var iazionj clell ' idren1ia della pressione colloido o smotica e d ella diuresi dopo iniezioni endovenose di Ur . s. di solt1zion e di acqua fisiologica in sogge·tti nor1n ali ed in sog·getti edematosi\ da malattie d el c uore, del fegato e del rene. Ha osservalo che nei soggetti i1ormali I 'idremia così ·p rovocata dura 25-30' conten1poraneamente e parallelamente ad -e a si ha poliuria. Negli edematosi l ' jdrem1a dura i11ol1lo più a lungo, oltre 5-6 ore in alcuni <'a i , i11e11 lre la diuresi aumenta in n1odo insignificn11le. Dopo bevuta l '0. ha osserva to un com11orl n111en to ... osta11zjalmente analogo. . e d educe

Seduta del 10 lt1glio 1930. La globinorrachia.

Dotloiri C. I~ . El.\.IILIANr e -~· Sil\IILJ. - Gli 00. sulla scorta di analoghe o sservazioni fatte per primo da F. Franchini nella urina d i emoglob~1n urici, hanno risco ntrato ch e l ' aumeTu~o dei proteici dei liquidi cefalo-rachidiani, inquinati da sangue, come quelli ad es. delle emorragie cerebrali ~ men~ngee, delle compressi<J,n i midollari per tumore o per Po tt, d elle fratture vertebrali, ecc. ~cc. è do•v uto :·.11 gran parte non a sieroalbumiJl:a e siero-globulina, ben sì a glo,b ina. La q ·u al siqst8:n za, che chi1nicamen,te è un is.tone e che costii:uisce ~l compo,11ente proteico della emoglobina, da questa si libera - co1ne l 'ematina clopo la lisi d~gJ ;, eritrociti ed aumenta così di sè (spesso in misura assai elevata) il tasso' dei proteici clel liquor .. Essa , talvolta, si cela sotto l 'aspetto incol<!TO del liquido cefalo...rachidiano per essersi la ematina o r \assorbit a del tutto o forse an che trasformata in composto scolorato, con1e talora si vede accadere in vitro. Resta allora la globina da sola, Ja quale è quasi incolora e spesso .resta a 1ungo ultimo ves tigio di una em<Jrragia. Il valore rliagnostico della ricer ca è notevole nppu11to p er questo. Esso ha, per esempio, pern1essa la d:agno i di emorrag ia cerebrale (co·n statata poi all 'autopsia) in malati i cui liquor limpidi e appena xantocromici o del tutto, scolorati la contenevano in mi sura eleva1ta (1 %0), liquor ch e perfi110 n on davauo i1eppur e le r eazioni. chi1nich e del sangue. Perciò in tutti i liquidi cefalo-rachidiani. la glo])ina deve essere ricercata e la sua presenza non deve, p er esattezza, essere indicata con il nome di albumina. Gli 00. mos trano varie J)reparazioni di globina pura ottenuta col metod o di Hoppe-Seyler, semplificato alquanto senza p er ò danno del risultato ; e le rela tive reazioni. Fan110 os ervare che la confusione 1

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SEZIONE PRATICA

dellf\ g lobina oon l e albumine e glo bul'..ne accade p er ch è le reazi~ni ch e comun~mente si fanno per r ~cercar~ e dosare le 1~ 1ro·teine d el siero s-01n o quasi tutte, fmo ad una certa fase, comuni anche alla globina (per esempio· acido acetico più ferrocianuro di potass=·o, acido n 1trico a freddo, acido solfosalicilico a freddo) p er differenziare l a quale bisogn a proseguire co1t accorgimenti speciali; per esempio il precipitato· di globina ottenut-0 a freddo con ac:1do nitrico, (no11 ecceder e con l 'acido I) e meglio CQ11 il sqlfo,salicilico si sciog-lie al cal ore e r iprecipita a freddo, ridisciogliend osi a caldo, e re1)ric~pitando 1 n freddo indefinitamente e con bellissjn1a evidenza . Qu alch e al tra reazio·n e è in,·ece diversa fin d a pr:ncipio; p er esen1pio, una soluz ion e di gl obina riscaldata non s 'intorbida punto oppure può dare un i,ntorbidamento ch e si scioglie 1n presen za d i m)11ime tracce di acido acetico. Inoltre p er ch è le r eazioni dell a globina siano così evidenti è ind ispensabile ch e l a glob:na venga preparata in solu zione il più ch e sia possil)ile priva di sali e n eutra, donde la d i ffico~tà d! d i1nostrare queste proprietà della gl obina sen za preparazioni sp eci al i in quei liquidi organ~ci ricchi ò~ sali e n on n eutri come l 'urina . 1

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FnANCRINI F .. - El ogi a il dott. Simil i. p er avere accurata1nent e p r epar ata la gl obina semplificando il metodo clf.lss ico· di· Ho•p pe-Seyler e p er averne 1nostrate l e proprie tà. Ricord a ch e l a presenza di questo corpo nell ' urina d egli emoglobinurici da freddo in terpretato come siero~albumina e sier oglo})ulina ha fatto i11fer ir e erron ean1ente ch e essa fo sse l 'espr ession e cl i una l esione renale ch e si producesse duranite l 'accesso . ·

ve~osa

con Uroselec tan. U tile nei casi m cui no 11 si P·Ltò fa;r:e la piel ografia ascendent~ (bambini_, s·ogg·e t ti i.n, età avanzata, os tacoli m eccanici al cate terism o, em,aturia ecc.) essa è p 1iù accett a ai m alati e offre ~1 vantaggio di dare r ep erti in combinazione an~tomica e funzionale. Controindicazior..- verè ~ proprie il m etodo non ne ha. Può mostrar e qualch e inconv~nie~t~ (notato dall 'O.) come ad es. un,o sp asn10 tale d ella vena, durante l 'iniezione, p er cu~ il l :quido cessa dall 'entrare in cir colo1; dolori lungo }'arto ; qualch e fenom eno· di intollera,1za - osservato in, 2 casi - d o'Vuto co11 molta probabil~,tà a p iccola parte d i jodio liberatosi ('{al pr eparato. L 'O. d ice che se con l 'Uroseleeitar1 n o n si h anno pielogr afie di evidenza pari a quelle per via ascendente, cion onost ante il pielog·ra111ma, sapenclolo ben l egg·ero, è u gu alment e utile. Esso· poi h a il vantaggio di m ostrar e l e v~e 11rinarje nel lo·r o aspelto1 fis~ologioo e n on in quell o modifj cato ad a,rte con Je so st anze introdotte so,~t.o pressio,n e. E poi l ' lJroselect ~n n o n toglie ch e si facc:·a an ch e l a p iel ografia ascend ente; anzi a que ta si deve ricorr er e quand o restino dubbi ch e si supponga sien o eliminabili con l a vecchia indagine. L :O. mos tra infine jl ·r isultato d~. al cune rjcerche r el ativam ente facili e rapide, ch e egli m ercè precip itazio•n e, con, acidi forti, dell 'Uroselec tan elim:'n ato con le urine h a ottenuto, e col quale cr ede d i po.ter integrare i g iudizi sull a funzionalità renale dei 20 infermi d a lui osser . . vati . I l , egretario: C. L . EMILIANI. 1

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COMMENTI.

Appunti sul lanestesia sacrale epidurale.

Al 2° Congresso internazionale sulla malaria.

Dolt. G. ZAJ\IPA. - Dopo esp os101 i concetti generali s ull a tecnica, sul t erritorio di a11al gesia, e sulle indicazion :. d ella anestesia epid u ral e sacr al e, l 'O. fa notare co·m e a torto questo n1etodo sia troppo scarsa1nente eseguito e poco, preso ~.11 con siòerazione. Aggiunge ch e buo·11a part e degli insuccessi è d ovut a a tecnica difetto.sa. Esserido1s i r eso conto delle scar se d ifficoltà tecnich e e d elle var:.e r agioni deg'li insu ccessi, i quali, an ch e con ])uona tecnica, ragg·iungono l '8-10 p er cento, ritiene che l 'anestes~a ep idurale debba e ere il metodo d i scelta i n .t ulle le operazioni su i gen itali esterni, sul perineo, sull 'ano, e sopralu l lo sulla proslata, do.v e può d are r isultati ecce1len t!, fil )specie Jlei vecchi prostat~ci in co·n d izio.n i cardiovascolari e r enali se1npr e assai compro1m esse . Riporla r1dosi agl:, autori ch e l 'h anno 1argamen;te u sala nell 'ipertro.f1 a d ella prostata, I 'O. r iporta 39 ca i di epidurali eseguite per diverse operazio11i sul p erineo e sull a prostata con tre insu ccrssi . In quattro casi di prostatectomia p er:,neal e qt1es ta forma di anestes ia è apparsa nettamente superiore alle altre, in gen er e, per la sua semplicil à e per l 'assen za q1.1 asi assoluta di fenomeni tossici econd ari. Egli us~ 40 ctgr. di tu>toca!!na in sol11zion e acquosa all '1 ~{, sen za aggiunta di adrenalina e con siglia di attendere circa mezz 'or a prin1a di cominciare l 'op er azione.

iner ilo al resoco11 to pl1bblicato i1ei N. i 30 o 31, il prof. D. Otlolenghi d :. Bolog·na ci scrive lJer r ilevar e ch e: 1) egli r appresenlaYa il Co11sig lio· ·Nazionale <.l ell e Ricer ch e e co·m e lal e gli co111peteva llll posto l)iù alto di quello asseg·11atogli, nell 'ordine di precedenza, dal nostro, resocon to ... ; 1na a 1ale r~,­ guard o d ich iariamo ch e, nel no1n:~1are gl ' in terve1tuti, non, abbia1no seg·uito alcun or d ine prot ocol lare ; 2) è st ata omessa una su a co1nunicazione ; per altro quest a er a fuggi ta all 'attenzione del 1'Uffic jo di Segr e teria ; 3) la, Scuola cli Patologia Colonial e dell 'Istilu~o clii P ato log:,a Tropicale di Bolo•g na è attual1ner1le di retta dal prof . G. Vio la; n e prendiamo atlo. La comunicazione cut si rifer isce il prof. OtLol en g l1i riguardava la far111acoproifila i d el la 1nal aria. Facend o seg t1ilo a precedenti ricer che, eglt h a accertato ch e la ommin istrazione quoli cliana o b i seti~imanale rii ch inin a o d i plas1nochina semplice o di plasmochina co•m posta, per l a durata d~, t re m,esi, valeva a tener sospesa l 'i11fezion e t erzanaria od es tivo-autunnale , conferita a più rip,r ese 11er m ezzo di zanzare. Cessata l a son'lminis trazione d ei far111a ci, comparvero d egli accessi febbrili , t al,rolta mitissin1i ma sempre con paras :1ti circolanti, t ra cui le forme se su ali . EmerQ'e all 'evid enza l 'int er esse di tali ricer ch e, così d al punto ò~ vista d ot trinale come nel campo pratico; qui11(li b en Yolentieri riparia1110 all 'involontaria omiss!1one. V.

La pielografia endovenosa.

Doll . S. ZANETTI. - L 'O. ch e h a prat :c ata in 20 rnalati degli org·ani 11rinari l a piel ogr afia end o-

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IL POLICLINICO

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO . •

SEMEIOTICA.

di1arsi 3 settim.an e d·opo l '.i nizio ·della malattia, e ·durare in·definitam ente. Il significato clinico La vaccinazione s,p.ecifi1c a non modifica in della sierodiagnosi della gonorrea. n essun modo il comportamento di queste reaV. SERRA . Sull 'argomento delle sierodiagnos i d ella ble - . zioni. nor,r ag·i.a le opinio.n i d egli a utori sono ancor.a CASISTICA. molto di scordi. Blum.entha l (D eut. med. W och. , n . 25, 193O) cri.a ssum.e e coo.r din.a i r iLa polvere della casa quale causa di asma. sulta ti ottenuti sinora dp.i vari sperimentatori , L 'importanza della polvere della casa n ella cercan1do d.i tr.arne ·dell1e conclusio·n i pratiche patogen esi d ell 'asma fu m essa in evidenza dad al ,p unto ·di v1sta clinico. La positività della gli a utori .americani fin dal 1921, e della fondeviazion.e del con1plem ·en to si avr-e bbe in medatezza di tale ipotesi fanno fede sia le cutidia dopo la 2a o la 3a settimana dall'infezione. reazioni positive, sia la presenza di sostan ze Una sieroneazione positiva più precocemente antiallergiche n el sangue, nei soggetti sensidovrebbe p iutto·sto ~a:r pensare a una reci·diva. bilizzati. Le form e no·n complicate .èfan.n o in m edia il W . StoTm vatD. Leeuwen e J. J. Brute! de la 30-60 % id i ·p ositività, p ericentua l.e ·c h e aumenta Rivière (Miinch. ·M ed . Woch., n . 24, 14 giu· sensibilmente n,ellte (oomp1li.c.azioni., tper rag~ g no 1929) esan1inano il problema dal punto di giungere quasi il 100 % n elle for m e settico- vista terapeutico. · m etastati chte. In linea generale si può ritenere ch e il conImiportanza s1p eciale, per le diagn1osi ·d i guatenuto a ller gico della polvere don1estica varia rigio,n .e, .a webbe ,i l poter fi ssare il momento. in a seconda delle località, essendo maggiore in oui la r.eazione .ridiventa n egativa, m a special- quelle umide con livello d 'acqu.a sotterran ea mente su qu·e sto punto so,n o dive·r genti ~ie opi- alto, piuttosto ch e in quelle secch e, con fonnioni degli a utori . Qui natura lrmen~e b.1 sogn ~ dam·ent·a di sabbia, ghia!~, roccia, e basso 'lifare una ·di stinzione tra gli ammalati n.e1 crua l1 vello di acqua. L 'esp erienza ha infatti provato la r·eazio,n e nòn è stata mai po1s itiva e quelli ch e la polver e prelev.ata in località .alta sul lin ei quali invece è p1a.ssata alla ?ega~i~i~à dop~ vello d el n1are ha un contenuto allergico miun periodo più o m eno lung? d1 pos1tr~1tà. Nei nore, e così pure ch e gli estratti delle polveri primi natJuralm le nte I.a r eazio.n e n egativa non provenien ti da case poste su fond.a m enta sabpruò esse·re in n ·e ssu.n modo· p resa a sostegno biose danno r eazioni cutan ee n egli asmatici della .di.agn oisi id i gu.a.r igione, nei secon·d i in- m en .o inten se ch e quelle provenienti da locavece ·r a·p p·r esenta u.n argomento no·n trascura- lità argillose. bile c h e va però co.n siderato nel com p lesso La spiegazion e del diver so comportamento d ei f~1tti clinic i e batteriolog ici. No,n si dimenpotrebbe essere fondata sul fatto ch e l 'aller1 ti,c hi d 'altra parte eh.e trattandosi, a difflere~z a g·en e della polvere di casa non si.a altro ch e d·ella 1reazion.e ·di W ais sermann , ·d i una reazioun prodotto di microorganismi, i quali si svin e specifi1c a a.n tigeJ!.·e -an tiic orpo non è a prj ori lupper ebbero più facilmente negli a mbienti del escluso ch e anticorpi possano, a n che p er la duprimo tipo con siderato. rata ,di ~nni , perm.an e:re n·ell 'or.gan.i sm o d el U 11 miglioramento del malato si può intanto paziente 1dopo Ja scom parsa ·dell 'age.n te pa- avere . sia cambiando abitazione, sia, quando toge.n o . M. MoNACELLI. ciò non è possibile, migliorandone i caratteri con opp·o rtuni 1p 1ro;vv.e dimenti. 11 trattam~nt~ L'intradermoreazione nella linfogranuloma.tosi vero e proprio sa:rà poi fon;dato su meto~~ d1 inguinale. d·e .en sibil1izz.azio·n e speciifica e n on specifica. Nicolas, Fav.r e e Lebe·u ·f (J ourn . de méd. de Tralasciando quest 'ultima , comune a tutte Lyon, n . 249, 1930) h a n.n o com.piuto n·u me: le forme di m anifestazioni anafilattich e, gli rose intra de.rmoreazioni in linfogranulomatos.1 1\ A. mettono subito in rilievo il fatto ch e la ing uinali , usando o l 'estratto glioerin~to dei desen sibilizzazione specifica, eseguita n ell 'amgangli linfatici (di1sseccati priima, poi. conbien te stesso ove il paziente alloggia, provoca servati in glicerina, indi tritati al ·mo~ta10 con in gen ere dei peggioramen~i. . . . soluzion e fi·siologica un mo·m ento ·p rima delLa cura eseguita invece in una clin1 ca o i:° 1'applic.az.i on e) o l 'an tiigene tipo Fr.ei (pu s prele- .alta montagna è ricca di. resultati. favorev.011: vato dai aan gli , diluito in soluzione fisioloLe modalità di preparazione degli estr~tti d1 gica e cald.a to 2 volte, per un)ora, a 60°). polvere domestica, da usare a s.copo d1agn oLe r eazioni ch e si ottengon o possono· assutico (intradermor eazion e) ~ curat.iv.o, sono l'r~­ 1n·e re la forma pa1)u}o,s a, la papulo-vescicolare, cisati dagli AA. , secondo i qua li il valore rimane inalterato per ogni nazion e,. si da farn ~ I.a papulo-1pustolosa e la supp~rativa: .. ritenere l 'impiego pre soch è universa.le, nei I du e antiaeni 11anno ·dato r1sultat1 parallelJ. : , oaa etti sen ibilizzat i ver o questo special e anu 14: ca i l; r eazion e è stata 13 volte positiva. l\f. F ABERI. Lo talo di sen ibilizzazione sembra inse- tigen e. 1

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Morte nel corso d'un accesso d'asma. P er quanto la maggior parte d.e gli AA . abbiano ripetutam ente affermato ch e l 'asma non è mortale e ch e anzi la prognosi ne è molto b enign.a, pur tuttavia di quando in quan.do vie:ne segnalato qualch e caso di morte nel corso di un accesso di asma bronchiale. Pasteur Vallery-Radot e G. Maurioe ne h ann o recentemente riferito uno nella seduta del ~ inaggi·o 1930 .d1elila So ciété Méd.i cale d es h op. de P.a ris (Bull. et M ém ., n. 15). Si trattava di una donna ·di 40 a . nella quale le crisi di asma bronchiale er.ano insorte durante l'inverno 1927- 28; esse, da prima lontane, divennero in seguito molto r.avvicinat~ . Nella seconda m e tà del 1929 avevan o però d1minruito ·di intensità e ,di frequenza . All 'in gress.o in ospe·dale (28 sett. 1929) lo stato gen erale della p. non era tale da .d.a re inquietudine e l'esame clinico ~on : ivelava alc una lesione polmon.a re o card1.aca importante. La m orte della malata sopraggiu·n geva durante un accesso iniziatosi il 30 sett. 1930 e dur.ato 26 one. Nessun 1r1·e-dicam.en to eT.a v.a lso a.d attenuare la dispn ea. Non essendo stato possibile fare l'autopsia, gli AA. si m .a ntengono sul ~erre:r:io ·d elle ip?tes i circa le ca u se della morte. Po1chè non v1 fu cianosi e I.a dispnea r estò fino alla fine asma .. ti·ca t i1p ica, ,essi scarta·n 0 la morte .p er asfissia eid in°d i•cano inve ce una improiVvi.sa iin·s uffici.e11za d el miocardio. Tale ipotesi sarebbe conferm.ata ·d.alle modificazioni del polso durante l 'attacco: esso da prin1a piuttosto raro e r egolare era a n·dato a mano a mano facendosi frequente, piccolo e :aritmico per presenza di estr.asistoli . 1

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SEZIONE PRA'fJCA

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VICENTINI.

L'anafilassi nell'emofl.lia. Vines n el 1921 trovò casualmente che il tempo di coagulazione del sangue di u:r:i emo: !iliaco, tra ttato terapeuticamente con. s~ero d1 cavallo diminuiva in maniera sens1b1le. In s8o-uito' r iferì 3 casi egualmente favorevoli, e dopo di lui C. A. Mills ne riportò. ~e~li altr~. Il metodo con sisteva n el sens1bil1zzar e il s og·getto emo filiaco verso i~ siero di . cav~l~o, ·provocando poi l 'ana fil assi con successiva in1e.zione di piccole dosi del siero stesso. H. H. Riecker e D. E . Lichty (Th e .Journ. ·,of Lab. and Cl. M ed., vol . .XIV, 1:1· 8, magg io 1929) h anno voluto applicarl o 1n un . caso di emofilia capitato sotto la loro. os~erva~1one, ma il r esultato fu quasi nullo, d1g u1sach e non ~è stato loro possibile confermare le vedute de·g1i AA . precedenti. M. ·F ABERr. Litiasi salivare. La bocca è la cavità del nostro organismo dove con abb.astanza frequ enza possono riscon·trarsi dei calcol i, i quali po sono rivestire ,.quattro tipi: 1) quelli ch e si sviluppano al

livello delle g landole salivari e dei l~ ro cond otti escretori; 2) quelli ch e si origin.a no nelle pareti della gu.a ncia n el fondo delle ghiandole mucose (rari); 3) quelli ch e si producono tra il dente .e la gengiva (frequ enti); 4) quelli che si depositano negli appar ecchi di protesi . La costituzion e è identica per tutti . essendo formata principalmente d.a fosfati e carbonati terrosi, ed alcune volte da ossalati di calcio. In ognuno, si può distir1g·uere un.a parte <?rganica ed una inorganica. Capitale importanza per I.a formazione dei calco I~ h a ~ 'igie.n e .de.II.a bocca : il ristagno d.e lla saliva, i res1du1 alim entari, le gengiYiti, le stomatiti sono tutte condizioni ch e favoriscon o la precipitazione d ei sali di c.alcio. Così pure la presenza di corpi duri (i denti, n aturali od artificiali) iri una cavità bagn.a ta costantem ente dalla saliva, favorisce il ristagno di sostanze insolubili, . intorno alle qua li si form.a il nucleo precipitante delle meno solubili. Fr.a le ipotesi .a mmesse per I.a litiasi salivare, quella più accetta è stata quella di Galippé, secondo la qu.a le tutte le calcificazioni patolog ich.e sono di orig ine parassitaria . Tale teoria è confermata dalla formaz ione << in vitro » di precipitati n ella saliva stessa e clinicamente è stato potuto vedere ch e il tartaro saliva r e è una sostanza vivente. Intorno ad un nucleo or ganico, formato da microorganismi o d.a cellule epiteli.ali inv:ase dai microbi, si costituisce una sfera per il d eposito d ei sali terrosi. Per Vig·nal, i batteri respon sabili del tartaro sono lo cc spirillum sputigenum n e il cc vibri~n . regula ~> e l e altre specie che producono 1 acido lattico. . Fr.a le .altre opinioni .esposte, la concezion~, em essa da Hulin , è quella che pure va acq~1st.ando sempre più importanza . Secondo Hulin , la saliva con tiene albumina del gruppo delle g lobulipe, molto sen sibili .a li~ modificazion} di concentrazione d ella m edesima, ch e non e altro ch e una soluzione diluita di cloruro di sodio. Le g lobuline sono precipitate dalla sua olu.zione per aggiunta di acqua o di un ione H . anch e in piccoli ssima quantità .. L.e ferm~nta­ zioni. b occali ch e producono .a cidi d eboli sar ebbero sufficienti a determinare ]a loro precipitazione e la formazione di. cal ~oli . . . Venendo ora a con siderare il primo tipo di calcoli , quelli delle o-landole sa.liva~i , si vede ch e .le o-hian·do.J.e .sotto mascellari e 1 l oro cond otti sino quelle pii) frequentemente affette, ia per il ristagno della saliva, sia per 1~ grandezza del dotto di Wharton. Grande importanza hanno pure le particelle di tartaro, distaccantesi· dagli inci ivi inferiori, luogo di pre. dilezione, anch e nelle b occh e b en e curate. I corpi estranei (spine di pesce, os. a di frutta) si fermano con fa cilità sotto la lingua e possono introdursi n el condotto. Nella statistica di Closmadene si trovano 11 casi di calcoli del condotto di Stenone e 101 del condotto di Wharton , dalle statisticl1e di . 1


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IL POLICLINICO

Bucl1,,·ald e Wenzel si ha 61 % di calcoli nel dotto di Warthon e n ella ghiandola sottomascella r e, 20 % n ella parotide e nel dotto di Stenone e 18 % n ella glandola sublinguale. La litia i salivare è più frequente nell'uomo ch e n ella donna ; l 'età adulta sembra favorirla. La sintoma tolog ia è pressoch è la stessa, qualunque sia la ghiandola o il condotto affetto, solo varia per la sede. Quasi sempre inizia la scena il gonfioTe intermittente a 1ivello del1la ghi.andoJ.a rispettiv.a , specie all'ora del pasto o a lla semplice vista dei cibi ; la tumefazione è uniforme e d epressibile, e scompare dopo qualch e ora; sono i primi segni della ri tenzione salivare. Altre volte il gonfiore si accompag n a a dolore, a tipo colico; in alcuni casi si può notare la mancanza d ella fuoriuscita d el liquido dai rispettivi orifici, in altri invece si vede fluire un liquido sieropurulento. Con l 'e plorazione bin1anuale si può apprezzare il corpo e traneo e con una sonda toccare la sua superficie. Il trattamento consiste nella estrazion·e del calcolo , previa incisione d el condotto o della ghi.andoJ.a, seguita d.a sutura. Alcune volte può rendersi necessaria l 'estirpazione parziale d ella g hi.andola, specie qu.a ndo vi è degener.azione d el paren chima ghiandolare. Il secondo ti1po di liti.asi boccal·e è quello che si forma n el fondo delle ghiandole ch e tappezzano la mucosa, sopratutto .al livello delle guancie e d elle labbra. La diagnosi è fa cile e basta ampliare un po' l '.a pertura per estrarre il calcolo. Il terzo ti•p o di liti.asi boccale è quello che si forma intorno ai d enti, ossia quello che si chiama il tartaro dentario. Esso uuò crescere indefinitam ente, sino a volte a raddoppiare il volume d ei d enti , speci e qu.ando si deposita allo sbocco delle g·hiandole salivari, sulla parte ling·u.a le d egli inci sivi inferiori, sulla faccia ve tibolare d ei molari superiori. Il tartaro è oltremodo nocivo alla vita d ei d enti ed in certo qual µiodo anche all'organimo intero , per la doppia attività meccanica e set tica . i d etermina infatti una gengivite più o m eno a ccentuata , ch e favorisce l 'impianto d ell a piorrea al,reolare con la perdita prematura d ei d enti. Queste gengiviti costanti inoltre determinando un punto di minor r esistenza n ella b occa, punto più settico di tutto il nostro oro·ani m o costituiscono un focolaio di elin1i .. ' . nazioni di prodotti dannosi. La profilassi qt11ndi è il miglior trattamento, ad ogni m?do. la tartrectomia praticata d.a t1n buon odonto1atr1co con1pleta la cura. . Il quarto tipo infine di liti.asi salivare è quel la ch e si forma sugli apparecchi di 1>rot e i: e sa h.a importa nza in quanto aumenta la eltic ità boccale, potendo provocare ulcerazioni d ella mucosa; la sua profilassi Bi limi ta all 'u o di un buon pazzolino ed eventualmente all ' t1 o di qual ch e acido diluito ch'1 di sciolga i cal coli p erfettamente . A. P. 1

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TERAPIA. II trattamento dell'anemia secondaria. Fr.a i diversi problemi terapeutici che il pratico si deve porre da,ranti ad un caso di ane1nia seconidaria, R. L. Ha den (Th e med. herald, maggio 1930) consid,era i seg·u enti: Ariemia acuta emorragica. La perdita improvvisa di un terzo d ella massa totale d el sang·u.e p:orta .a lla morte, a m ·e·n o chie esso non si.a su.b ito reintegrato; invece la perdita g·raid uale di due terzi ·della m.assa (p. 1es. in 24 ore) può no.n ·esse:re fa tale, perchè il liqui,do viene man mano sostit·u ito. Il tiI'attamento di questa forma va diretto a lla sostituzion e del volrum.e ; la soluzione fisiologi·c a può avere un certo valore, almeno temporan.e.amente; rarame nte si potrà ricorrere, n ei casi d 'urgenza, alla soluzione di gomma arabi ca, ·d i più .alta visco ità. Il trattamento di scelta è, evidenteme11te, la trasfusione, ch e è .a ssol.u tarnente necessaria qri.a ndo siano stati l)er.d·u ti due litri di san gu·e e vi ,siano p·r e·s sione p ersist enteme.n ·t e abbassata ed altri segni di .d eificienza cardiaca. Anemia da emorragie cronich e. Si osserv.a specialmente nelle emo;rragie ·u terin.e o da emorroidi. Oltre .alla rimozione ·d ella causa si i mpon·e anzitutto il riposo in letto, ch e è anche n 1e oessario per poter mette:r:e il paziente in buon e condìzioni per sopportare l 'operazion.e. Assai utile è la somministr.azione di ferro (citrato o cloruro) a dosi elevate, specialmente se vi è un b.asso indioe emoglobini·co. Se questo è ri·dotto fino a 50, il ·r iposo, il ~erro e la dieta a·datta sono suffici enti; quando invece la ri·duzion.e -va al disotto di 50, è indicata la trasfiusi1one. P er qiu.anto rig uarda I.a di.eta, si teng.a presente che, più ch e qualsiasi sostanza sp ecifica, è importante per essa di essere compl·eta; il fegato non ha , per queste forme, la stes.a importanza ch,e nell 'an emia ip1ernicio·sa, sebbene esso costituisca un 'ottima s orgente di ferro. Feg.aito e roene sono gli a limenti più u tili , vengono in seguito i vegetali a foglie, le albicocch e, l e prugne, l 'uv.a; da ultimo il pesce, il latte ed i suoi prodotti, il pane. Anemia cccrcinomatosa. Il trattamento della anemia passa in . seconda linea e·d è il più spesso in.efficace; può soltanto 1essere utile com e preparazione per f 'operazione. In qu.e sti ~a­ si I'an·emi.a è dovuta .a deficienza della funzionalità d el midollo osseo, ma può anche essere in dipendenz.a d ella per.dita di sangu e (carcinoma .d ello sto maco o del colon). Il ferro è di scarso valore, la trasfu ionie è un.a misura palliativa , ma può esseTe indicata come prep arati,ro per l'operazione; importante è il somministrare una buona dieta. Anemia delle infezioni. Dovuta ad aumento n ella distruzione del angue e, più spesso, a deficiente fun zionalità de l midollo o seo. Talora l 'infezione n on può e .. ere d el tutto eliminata (reumatismo, o teomielite), .altre volte . 1

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invece, ciò è possibile (sepsi dentale). A sua volta , il decor so d ell 'infezion,e è molto influe nzato dalla condizion e di an.e mìa. La presenza di un 'inf.ezione è un.a ragion·e di più per insister e sul riposo e sulle a ltre misure ig ienich e. Di solito, si somministra il ferro, a men o ch e non vi sia ittero em olitico e saturazion·e d elle em azie con eirnog·lobina. Di 1g rande im·portanza è la tra·sfusione, ch e va u sat.a più frequ1e ntem ·ente di qu.a nto si faccia. Spesso, poi, I 'anemia è sostenuta ·dalla dieta d efi ci ente, e d .a ciò va rimediato sopra·t tutto n elle infezioni cronich e (v egetali a fo glie, protein·e d ella carne, frutta ch e formano emoglobina, quali albicocch e, prugne, p esch e). Anemia ed intossicazioni croriiche, di cui il tipo è offerto da lla intossicazione saturnina. Abitu.a lm·e nte è in·dicato il ferr9 , r.a.r am.ente è n ecessaria la tras.fu sio·n e; importante è la dieta; se esiste n efrite cronica, le proteine d ella carne n on son o in,dicate e si r icorrerà preferi bilm·ente a lle albicocch e, prugne, p esch e, u va. Nelle anemi e associate a·d aclori,dria , p robabilmente dovute ad intossic azioni , si otten gono buoni risultati con la tintura di jo·d io, 1'aci·d o oloridrico e d il ferro; spesso a nc h e l 'i potiroi1dismo può ·esser e in causa. In complesso, di fronte a d un 'anemia, il m edico seguirà il segu ente sch em a di trattan1ento: 1) riconoscere e rimuover e la cau sa; 2) riposo in letto· se l 'anemia è marcata; 3) som1m inistr.azione .di ferro Sie l 'incli ce 1emog lobiniCO è basso; 4) trasfu sione, quando sia indicata ; 5) ·dieta a•datta, 1d i cui si è g ià dat9 l'accenno. fil. 1

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La topoanalgesia nel trattamento delle algie cardiache. Risulta, -d.a r ecenti riic er ch e, ch·e I '.an estetico J)OI'tato nel territorio di proiezione . cutan ea dei dolori viscerali è c.ap.ace di influenz.arli notevolmente. Parten.do da q.u esto principio, R. God et (Presse m éd. , 4 g iugno 1930) ha applicato il n1 etodo alle algi e cardiach .e, l e quali sono tanto frequenti e·d impressionano j l paziente. L ' A. u sa un.a preparazione oleosa ch e contien e d el s.a licilato di b en zile (corpo ·d efinito , di cui i n u clei ciclici h.anno .a zione .an.a lg·esica) e della canfora Gh e rinforza l 'azione se.dat iva . Le iniezioni ven gon o fatte in pieno tessu to cellulare n el 1pu·n to .pr.eci o in cui il dolor e rag giunge il m assim o d 'inten sità; si introducon o 5 cn1c . d ell a soluzione, avendò cura di spostar e la punta ·d ell ',a go,· in modo .d a distribuire il liqui1tlo secondo la topog r a fia d ell 'alg ia. Se si 11anno d elle irr.a,di.azioni .a nche. a lla sp.a lla, si fa anch e qui un 'altra iniezione. ~ ella gra!l1d e mago-ioranza d ei casi , il 111.i~ glioramento si è fatto sen tire n elle tre prim e ore, preceduto talvolta, d.a una sen azion e di bruciore; l 'in·domani , ogni dolore er a scon1par... o in 12 malati su 15 così trattati. In due n1alati, cl1e avevano risen tito poco effetto d a lla

prima 1n1ezione si ebber o buoni effetti da u11a secon da praticata tre giorni d opo . Le a•lg i:e cardiach e 1e'r ano in alcuni casi a ssociate a malattie organich e o funzionali d el cuore, in a ltri non ; buoni risultati si ottennero anc h·e in oasi di angina pecto1·is. fil . 1

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Il salicilato di sodio nell'endocardite reumatica. C. Cau ssade e A . Tardieu (L'Hop·ital , aprile 1930) riportano l' osserv.azione .a n.atomo-clinica di un in1dividuo di 18 anni a 1ffetto da poliartrite r euma tica .a cuta grave (secondo a ttacco) comiplicata fin ·d all 'inizio co·n pa.n cardite, in~ f~rto polmonar e, ver· amen to pericardico, fren1te con singhiozzo incessante e disfag ia, che r·enrd ev.ano diffi oil.e 1a111che l 'ing·estion.e di liquidi , con,geistion1e pl~ u.ro-·p · ol.m·ona1r e ·e d a lbuminuria (0,20 a 2/ 1000). • IJ sa licilato di so1dio, Ja dosi m edie (6-8 grammi quotidiani) e poi elevate (14-16 g. ) si rivelò effica ce cont-ro la poliartrite e la febbre inizi.al e; ma fu impotente a·d impedire l 'esten s ion e d elle lesioni en,d ocarditich e frenich e e polmon,ari . All 'a·u topsia, non esistevan o ch e lesioni card iache r ecenti, sprovviste di fibrina, senza ·m icroorganismi dimostra bilì, n emm en o in cultura . Ai polmoni , l esioni ed ematose e con gestizie. Questa osservazione rimette sul tappeto il problema controverso sulla specificità e sul1'effioaci.a d el salicilato di sodio n el tra ttamen, to d elle complicazioni a cute e r ecenti d ella polia rtrite r eumatica; in qua nto ch e tale m e·dicam ento non avrebbe azion e manifesta ch e sulle l esioni sierose. F ra le lesioni viscer.a li , sp ecialm ente le endocaflditi , soltanto quell e ch e evolvono le·n tam ·en te ha n no probabilità di essere in·flu·e·n zate dal r.imeidio. fil. 1

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· Il benzoato di benzile come diuretico. A. Seren a (Bull. Scienze mediche, Bologna, 1929, fase. I) u sa da tempo il benzoato di b en zile in casi di n efrite diffusa cronica , riacutizzata o non , con insuffi cienza r en ale, alla scopo di a umentar e la diuresi e la qu.a ntità di iure.a e1 .imi.n ata. In un caso .di n ie·frirte postang in o a n el quale , in egu ito a d una riac11tizzazion e la diuresi era ridotta a 400 em e. quotidia ni , questa aumentò rapidamente fino a triplicarsi, con la somministrazione d el b en zo.a to di b en zile; sospendendo que to, invece la diuresi r itornava a cifre basse. Con l 'aum ento ·d ella diuresi , si osservav.a l 'abb.a ssam ento a cifre n ormali d ella pression e arteriosa e la diminuzione d ell'azotemia e della co tante di Ambar·d . on h.a n1ai osservato fenomeni tossici, sebbene abbia u sato dosi r elativam en te alte e continu.ate per qualch e m ese ininterrottamente. L '.assu efazion1e a l farm aoo è soar..,a e tardiYa. 1

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V ARI A.

se ch e sie si to·g liessero le m er etric i ogni casa umana sar ebbe turbata dalla libidine. S. Tom m .aso .affermò ch e la prostituzione è paragonabile a lla cl oaca d el palazzo, tolta la quale esso divien e un luogo fetido ed impuro. S. Alfonso scrisse : cc Tol te lre meretrici n e vervebbero 1p eeca ti peggiori, com e di sodomia, di bestialità (accoppiamenti con b estie), ·d i malizie (toccam ,e nti e viellicam ienti), oltTe l,a prevaricazione d elle ·d onne oneste ». Fatto inter e' sante : la prr osti·t uzion.e assunse nel ·m edioevo il suo m a ssimo sviluppo durante le crociate. L 'allontana mento d egli uominj ·dalle case favorisce l'amore m er cenario. Il postribolo è 11'ruppari•n a.gigio indisipensabile d·e lle caserme e ·d egli .a ccampamenti. Una d·elle cure dei comandanti ·d' esercito è quella di provvedere le femmin e per i biso.g ni delle truppe . Del resto n·el m .edioevo qu.a.n tunque pubblicamente d eplora to il ·meretricio era non solo toll·era to :ma spesso costi tu i va una fonte di 1.ucro per principi e signorotti. r .alvolta i postriboli venivano ·dati in feu do e costituivano uno dei red·diti d elle p ubblich e finanze. Ogni tentativo di SO})'J)r essio11e di quesLa bruttura sociale è rimasta senza effetto, p er ch è la p rostituzion.e è un m ale n ecessario. . E' una bruttura, una bassezza per la quale il r.apporto ·dei ·sessi non a.v viene in seguito ad una r eciproca attrazione, ma solo per la soddisfazione di una impe1lente necessità fi siolog i·oa d.a un.a parte e per danaro d.all 'altr.a . E intanto questo fenomeno biologicam·ente immorale salvag ua roa la m orale. E' la negazione d ella fa mig lia e insieme concorro a l mantein.i m.ento ·di q u·esta istituzione. Consente a i g iovani di attender·e il tempo n ecessario per essere in grado di mettere su famiglia. La dirfUJsi,on·e d ell1e 1m alatti e vener.e e avrie bbe dovuto dare un colpo al meretricio . Ma la paura ·di mali terribili non costituì alcun freno. Gli uomini continuarono a frequentare le donne pubbliche con la stessa inten sità. E le premure ·d ei governi furono rivolte sopratutto a reTud1er re m eno d1a•n no se Je prostitute. Ciò ·prova ancora com e il m er etricio sia un fenomeno ch e resiste a tutto. Il guarire quindi la società di questo m .ale non sembra per ora possibile. Tempo forse verrà n·el quale, mutati i principii informatori d ella moral e sessuale , l 'amo. n·o n sara' p11u . ' n eoessar10. . r e m er oen.ano Le prostitute SO!TuO attualmente oggetto di dispr ezzo, e for se è una n ecessità socia le ch e co. s1' sia. Ma co1loro c h e sanno , non possono faTe a meno ·d i pen sar.e con pietà, s·e non con ricono-soenza, a queste donn·e ch e con i·l loro m estiere v ile compiono un 'im.portan·t e fuJlzione a salvag u.a rdia d el1a morale. argo. 1

La funzione sociale della prostituzione. La prostituzione è un fen omeno tutto umano ; essa non si verifica in n essuna specie animale. E' un prodotto d ella civiltà. A misura .ch e I 'i stinto sessu al e si sublima, a misura ch e l a m or.a le e d il diritto conten gono entro limiti rpiù o m eno ristretti l 'amore, la prostituzione :si svilu pp.a . È una valvol.a di sicur·ezza oh·e I.ascia sfuggire quanto ·di primitivo c'è ·n ella funzione amorosa, una ol oaca nella qua le si vie:rsa tutto quanto d ' im1puro e di b estial e rimane n.ell 'erotismo. La ·p rostituzione ch e abbassa la don:p.a al <l: ·sotto ·d ella b estia finisce per essere un elemento purificatore d ell 'amore. 11 m eretricio è esteticam ente ripugn.ante, ocialm ente pernicioso perch è alimenta la d elinquen za, pu ò riu·scir e igienicamente nefasto perchè diffonde le malattie veneree. M.a di fronte a ques ti caratteri n·egativi, n e b .a uno ·p osi1tivo: qu·eil lo di conoo·r vere a lla di"fesa d ella morale sessu.a le ed a lla salvaguardia -d ell·e fami glie. Certo la prostituzion e è una con segu enza d ei limiti, forse eccessivi , posti da lla rriorale a ll 'attività sessuale, ed a sua volta è una salvaguar-dia d ella morale stessa. Gli impul1s i erotici in coer cibili .d.e i gio·v ani trov.an·o nie lla v,en e-r·e ·m:eiroenari.a il fa.ci l1e m ·ezzo ·di soddisfazion e. Se questo non fosse possibil e g li impulsi stessi avrebbero estrinsecazioni più o men o violente o perver se e certamente ·Contrarie a ll 'attua l e organizzazione d ella fa.miglia. · I più gr.a ndi legisl.a tori lung i d.a l comb.a ttere la p rostitu.zion e si sono ~ireo1 ccurpati ·d i regon a,didirittu•r.a di i·n cl'!ementa:r1la: ].a1~1.a se no1 Solone ricevè i1 plauso di tutta la Grecia per avere arrestato l 'incr em ento d·egli stupri e della sodomia con la costituzione del dicterion , n el quale le schiave dovevano darsi per un ·obolo. D el r esto in tutta l.a Gr·ecia .a ntica le prostiLute god evano una con si·d erazion e meno spFe gevo'le di quella n ella quale sono tenute ogg i e funzi on avano da sacerdotes e n ei bempii di Ven er e ·d ove più ch e dispr ezzate erano apprezzate per la l oro funziolThe precipua, ch e era quella di vender e il piacere. A Ba bilonia ogni donna d oveva nella sua v ita almen o un.a volta pros tituirsi per d.anaro a d un uo·m o qual.si.asi n el te·m 1p io 1dii. ~eneTe . E' con Roma ch e la professione ·di meretrice comincia a e sere ritenuta infamante, sen za ... ch e per questo il numero d elle venditrici d 'amore fo s e minore ch e altrove. L 'indispen abilità d el m er etricio fu ricon o·sciuta ·d all a Chie a Cattolica . S. Agostino scris1

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NELLA VITA PROFESSIONALE. M ED I e IN A

eoNeoRs

so e I A LE.

La mutualità sanitaria nella provincia di Milano.

I.

PosTI VACANTI.

La diffusio11e data alle adunate mutualistiche 1 APPIANO (Bolza110) . Prima c-011dol t a c-0mu-svoltesi in questi ul·~imi gio·r ni in v ari centri nale. Stipendio L .. 7500 co11 5 aumenti quadrien-· 11al i òel d ecim-0. Indennità per mezzo di tra-· della Prov\ncia, ha portato· alla ribalta uno dei sp-0rto: se cavallo o motoc~cletLa L. 3600, se aupiù in1portanti problemi sociali che il Regirne tom.o.b_il~ L. 6000. Indenn:tà alloggio L. 2600:. fascista, tol tolo, co·m e tanti àl tr i , dal torpore in Caro viveri eome per g·li altri impiegati comucui vivacchiava, vuoil e r~soJvere con l a massima n ali. Docume11ti di rito. Tassa di ammissio11e al ~olerzia . Ed al Regin'),e fa sc:sta la mutualità de~e concorso I,. 50.. Scadenza 22 set,tembre. Chiedere· essere sincerament e e profondamente grata. avviso di concorso aJ ~1unicjpio. Nel mentre numerosi organizzatori pro,n 1uovo_l\.scoL1 P1cENO . Scad . 30 sett. Chirurgo pri-· no riunio·n i, spiegando gli scopi d el nuo vo inmario osteitrico; L. 8000 e ] O bien11i ventes.; tasquadramento, riscuotendo ampio· e g·enerale consa L. 50,10; età lim. 35 a. senso, il Direttorio della Federazio·n e delle Mutue BARI . R. Prefettura. - Per titoli ed e~ami. Uf~ Sa11~,tarie , del quale è presidente I 'on. Peverelli, ficiale sanitariQ e capo clell 'Ufficio d 'Igie11e di Bi-· ba compil ato lo statuto federale, il quale si comsceglie. Popolazione legale 39.272. Stipendio anpone di sedici ariticoli brevi, chiar.i, precisi, ed nuo L. 14.000 aumentabile a L. 21.000 per effet lo· in tanta brevità è oondensato tutto un programdi 5, aument!. quadr. del decimo dello stipendio· 1na d i f inalità, di norn1e, di attribuzioni, di diiniziale. Obbligo di eventuali funzioni di medico.· ritti e doveri, senza retorica , ina - ciò che imdi porto. Divie~o libero esercizio professionale. Do-porta - senza lacune. 1nande e docl1men ti debbono perven \re non oltre· le ore 12 del 30 ottobre ~Ila R. Prefettura di Bari· Come sorse la Federazio~e Pro·vi11ciale Milane(Ufficto del Medico Prov~nciale) . Per ottenere chia-· &e delle Mutue Sanitarie Fa,scis.~e P Lo dice chiarimenti, bando di concorso, ecc., rivolgersi comcramente e prec~.samente l 'articolo 1 : « per inisopra. ziativ.a della Federazione l\fil anese delle CooperaBEn1zzoLE ( Bresc ia) . Scad. "10 11ov. ; L. 9000? tive ~ ì\1u1ue, d. ella Federazior1e Provinciale del. e 6 q11inqucr1n i dee., oltre L. 3000 trasporto, P. N .. F .., di quella dell 'Associazione Nazionale L. 150 a cr1lJulat .., c ..-v ..; repu,rto a sera. Combattenti e d ell'Unio11e dei Si11dacati Provi11BrBBIENA (Arezzo) . - Scad . 15 ott.; l a condotrt a; cfali dell'Agricoltura e dell'Industria n . L. 9000 e 4 qu~drien11i . dee.; per uff. sa11. lire~ Il pro·g ramma della mutualità sanitaria lo si 1100; c .-v.; tassa L: 50,15; e tà }jrn. 35 a. può qualifica,re il riverbero di quello più vasto del Regime, rivolto alla ricostruzio·n e wtalitaria BISCEGLIE (Bari) . - Uff. san,it. (V. narj) . del I>aese . Sempre ~ d,ovt1nque assistenza t ec11i· CASTIONs nr S11lADA (Udin.e) . Medico chirurca, mater: ale. é mo-rale. Vigil anza e tutela giorgo. S,~jp. 9.000; serv . att. 500; Uff. san. 800 c . v. naliera sui ricoverati in ospedale e case di cura , èl i legg·e. I11de1111ità tras.p orto. Scad , 15 sette1nbre .. affidata a visitaitrici e visitatoT-i f ascisti, c he al Documer1ti e informazioni Munic~ pio. letto di dolore porteranno una parola di confo·r to C1TET\NA (P erugia) .. Stipendio annuo lordo e la sensazio·n e che il Fasc~.sn10 fa loro da scolta L. 8000, con quattro aumenti quinquennali, pii1· amorosa. .·L. GOO j)el s~rvizio a ttivo· ~ L. 1200 per inden l\fa ciò che oltre ad essere eminentemer1te uma11ità supplet t :.v a di servizi-0 .. Cqro viveri. Pel me~­ • zo di trasporto L. 4000 se auto o L . 2000 se b111itario è altresì molto bello e patrio ttico, è l 'asci cle~ta. Età mass . an,ni 35. Scadenza 30 ottobre. sis~e11za che le Mutue Sanitarie si sono prefisse di portare alle donne italiane, residenti all 'esteENNA. Scad . 20 sett ..; dirett ore del dispenro, che ver1gono a sgravarsi illl Patria. Assistensario celt:1co comu11ale; J_, .. 3000; età lim. 25-40 a .. za larga, premurosa, gratuita alla p·u erpera ed Mo:\TTEU BoERo (Cuneo) . - Scad. 20 sett.; cofit al neonato., che verrà battezzato a cura della MuS. Stefano Boero; L . 9000 e 5 quinque11ni, oltre tua . Trascorso il periodo del puerperio, sempre L. 4000 trasp. e L. 600 uff. san. la Mutl1a Sanitaria, faciliterà il r1~or110 n el paese MoRGONGIORI (Cagliari) . Scad . 15 sett.; lire~ straniero della madre e \.lel bambino; e n el cuore 9500, oltre L. 500 uff. sa,11., c .-v. di ql1ella maèlre, insieme al ricord.o ed alla graOs11'10 (,4ncona) . .1\.1 23 sett. , condotta di tit11rli11e, f:.orirà più rigoglioso il sentimento della ci t~à ; L. 8000 ~ c . ~v. ; chi eder e JH1 11d o. Patria, che ai figli apprenderà ad amare, come P.RALORNIO (Torino) . - Medico condotto. S~ii;>en~· un dono di Dio. dio iniziale L. 8.000. Scad. 12 ottobre. CD11d1z1on1 Segrete.rià C-Omunale. DOVERI MORALI DEGLI ABBONATI: Ro1vr.-\. l\1inistero Comunicazioni. Per tito]_i... Diffondere il <e Policlzni.co » tra i colleg li i , faposto :Nledico R eparto Ferrovie Sta~o. Rep a rto· cendolo conoscere ed apprezzare e procurando Orte. Linea Civitavecchia-Orte. ReSJ.denza Orte nuovi associati; Città o Orte Scalo Ferroviarjo. Doma11da e docuProvvedere al pagarrienlo della quota dovuta almenti Ispettorato San~tario Ferrovie. Scad. ore l 'Ti l ,Ammi nistrazione, sen.za farsi sollecitare. d el 30 settembre. 1

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IL POLICLINICO

Ro1\1A. lvlinistero delle Comunicazioni (Ferrovie · d ello Stat o) . Co11cors~ per titoli ai seguenti pos ti di medico di rip·a rtQ: Raiano, Foligno III, Varano (Ancona); Otran,to (Bari); Lavino, Fidenza I (Bologna) ; Lentini III, Piazza Armer!.na (Catania) ; Signa (Fire11ze) ; i\·I enfi (Palermo) ; Catanzaro II (Reggio Calabr~a) ; Orte I (Roma) ; Paol a I (Salerno) ; l)o ten za II (Taranto) ; Montiglio ìvlurisengo (Torino) ; Gorizia Centrale (Trieste); San Donà di Piave, S. M<Wtin,o Buonalbergo · (Venezi:a) . Inviare d$)manda e richiedere info·rmazio11:i ai rispettivi I spettorati Sanitari (indicati fra parentesi) Scadenza 30 settembre. RoMA. lvlinistero della Nlariria. - Concorso per l a nornina di 12 t enenti med~ci in servizio p ermanente n el Corpo Sanitario Militare Marittimo. Età massima 30 ann~ al 20 ago&to. Domande in carla d a L. 5; d ovranno perv~nire al Ministero della Marina (Direzione Generale del Personale e dei serv~zi Militari - Divisione Stato Giuridico) entro i,l nova11tesimo giorno dalla pubblicazio11e della notificazione di con corso sulla « Gazzetta Ufficial e d el Regno». Copia della r elativa i1otifi. cazione d i 0011corso (con annesse istruzioni e prog ra1)1mi di esame) potrà essere richieS1ta direttamente al M:.nistero d ella ~farina ed alle direzioni · degli Ospedali Militari Marittimi di La Spezia, Taranto, Venezia. Pola, La Maddalena, alla Direzione dei Servizi Sanitari della R. Marina d :, Napoli ed a, quella dell 'Infermeria di Brindisi.: S. G1onc10 · FILIPPO (So11Llri o) . - Scad. 15 sett.; L . 8500 per fiOO :pQv. ; addizion. L. 5; c. -v.; trasfel"te L. 670; per l1ff. san. L. 400; cavale. L . 3500 ; quirtque11ni del decimo. SANT 'EusANIO DEL SANGRU (Chieti). - Condotta unica n1ed:1C-O-chirurg~ca. Stipendio L. 9500 aumenl abile di un decimo per . 5 quadrienni. In. denni1 à, quale l Jfficiale Sanitario, L. 500. Il capitolato è a dispos~zione dei con corr enti presso Ja Segreteria Comunale. Scadenza 11 ottobre. 'fERNI. Ospedale Civ ile. _ Per titoli ed ~sami. Posti di ~edico Primario Direttore, Aiuto chirurgo e tre Assis·ten.t i ~1edici-Chirurghi; st!;p endi annui lordi risp ett. L. 12.000 più L. 1100 ind. · serv . attivo e L. 3000 assegno d i direzione ; L. 7000 più L . 1100 ind. serv. attivo; L. 4000 più L. 1100. ind. serv. att. Scadenza 1° ottobre. Per chia' rimen l ~ e presentazione domande e documenti rivolgersi Congregazione di Carità. •

ToRRICELLA SAnINA· (Rieti). Scad. 15 sett.; L . 10. f>QO ol tre L. 400 uff.. san., L. 2600 trasp .; età lin1. 40 a. 'fnEnoz10 (Forl!) . - L. 11.000 con un n1assi1no di aumento p er ogn :. biennio di servizio eff. fino a un massimo di dieci bienni del ventesimo. Ind. · caval. L. 2500. Scad. l5 settembre. TRENTO. n. Pref ettura. - l Jrf. san. (li Rovereto; L. 11.000 e 5 tJuadrienni di L. 1000, serv. att. L . 2000; co1npensi e incarich ; r e lribl1iti. Età lim . 45 a. Scad. G ott. VoLT ~11A NTOVANA (Mantova). Scad. 30 sett.; . . L . 8000 oltre L. 1200 direz. Ospedale, c.-v., 5 quadrien11i dee., L. 2500 ca vallo o automob.; età lirn . 40 a .

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IYOTIZIE DIVERSE. Il Congresso internazionale di dermatologia e siftlografia. In ques ti gior11i si è tenuto a Copenhagen u11 Co?gresso internazionale di dermosifilopatia, il primo d~po la grande gueri:a, prima della ·quale, e proprio nel 1912, fu radunalo l 'ultimo a Ilon1a. Questa circostanza h~ fatto sì che il concorso è s lato· notevole e ci(1è di un migliaio di dermatol0gi di tutte le nazional;1tà e c-0ntinenti. Molto })iace.vole p~r noi italiani fu la constatazione che l 'Italia ne ha mand ati più di una trentina fra i qu~li diversi diret.lor! di Cli11iche universitarie primari di ospedali e cultori dèlle sp ecialità: no~ levQli ~ proff. Bose]lini, Truffi, Pasini, Serra Ver~ttt, Tom.mas~, l\ilonacelli, Engel, Monte~ano·, C1ambellott1, Artom, Cattan,eo, Freund Porcelli 'f edeschi, De ,Favento, Cas.~elli, ecc., cui faceva11~ corona le sig r1ore e sjgnorine loro le quali h a11no p ortato una nota di leggiadra signorilità tutta italia~a . 1 lavor ~ del Congresso s~ ~ono svolti durante · quattr-0 gjornate co11 l~ trat~azione . di molti interessanti argomenti, dopo l 'aperLura solenne del Congresso ch e fu fatta all a presenza di Re Cris tiano e delle alfe carich e dello. Stato. . Dei temi itrattati ebbero speciale discussione I 'eczema e l a Jue sperimentale. Per questo ultimo argomenlo era r elatore :1 prof. Truffi. La sua relazione e le notevoli comu11icazioni degli altri congressisti i1aliani interessarono vivamente l 'ucijtorio eh~ apprezzò ~l co·ntr~buto po·r tato dalla ra ppresentanza ital'..ana ~Ila riuscita scie11tifica del Congresso. Il Con1itato danese di org·anizzazione è stato oltremod-0 largo di ospitaJità a,i congressist~ cui furono dati solenni e sontuosi ricevimenti. Le feste sono ·state chiuse 'con una · g :.ta 01ff~rta dalla · Socielà .dn11ese di Dermatologia lungo la costa dell 'Oresund e. una colazione all 'Hòtel Marienlyst sulla riva del Kattegat.

6° Congresso internazionale d'infortunistica e medicina del lavoro. Si adunerà a Ginevra nell 'agosto d el 1931. ·remt: « Resultati remoti e recenti nelle lesioni traumatiche d el rachide» (proff. Magnus, Michel, Ac.k erman11, 1-ìanquez; corr~latore: Crouzon) ; cc 'fraumatismi dei vasi sanguigni, ariteriti e tromboflebiti >) (proJff. Imbert, D:ez e dott. Danis) ; cr Affezioni cutanee i11 rappQrto col lavoro : infortuni e mal attie » (proff. White, K-0elsch e Oppenheim) ; « Influ enza d ello stato anteriore sull e con segu et)Ze degli infortuni del lavoro » (dotit. Pometta, proff. Tovo e Liniger) . Oltre ai temi fissat~, potranno essere trattate ufficialmente altre questio·n i , r elative specialmente allé;\ medicin~ del lavoro; i dettagli verranr10 resi noti in segui1:0.. Segretario generale è il Dr. Yer sin, rue de la Monna;e 3, Genève, Svizzera. È in progetto una ~1ostra di radiografie, fotografie e modelli. Per le inform azioni r elative rivolger si al Dr . J eu tzer , rue d e l 'Université 8, Genève, Svizzera.


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8EZIONE PRATICA

8° Congresso Nazionale di Medicina e Igiene coloniale. La Società Italiana di Medicina e d 'Igiene Co' niale, che ha sede in Roma, ha deliberato di tenere il suo III Congresso Nazio·n ale nella c:ttà ·di 1~ripoli dal 3 all '8 ottobre prossimo·. I temi scelti dal Consiglio Direttivo della So·.cietà per il III Cong·resso i\Ied~co a Tripoli rivestono una partieolare ;:mp-qrtanza anche per la nostra r egione. Essi sono.: Framboesia o pian, Febbre r:corrente africana, febbre dengue, tripanomiasi animale. Saranno inoltre presentali e discussi ~ numerosi e ~mporta11ti ~rg·o·menti med'.co-igienici d a parte di 1nolti altri sanitar~ dell 'Italia e d elle Colonie, e specialmente d ella Tri1)olitania e della Cirenaica. Al Co ngresso sarà annessa una espo·sizione di proçlott:. farmaceutico-sanitari. E, coim e si suole fare in occasione di ogni Congresso, il Comitato Ordinatore ha preparato anch e un programma di festeggjame11.ti e di escursioni. . 1

Per gli aspira11ti, laureati in que&~o Aten eo, sarà sufficiente I 'inoltro d ella domanda in carta legale da L. 3 al Ptettor:e; i laureati invece in altre Univers:tà dovranno corredare l a do1nanda co11 tl cer tificato di laurea.

Corso di perfezionamento in medicina del lavoro a Pisa• La Facoltà l\ifedica della R. tJniversità di Pisa ha qeliberato di jsti.luire per laureati in ìVledicina e Chirurgia un corso di perfezionamento in « Med~cina del Lavoro », che avrà quali materie fondamentali d~ insegnamento l 'Igien e d el Lavoro, le Malattie del Lavoro, gli Infortuni del Lavoro e le Assicurazio ni Sociali. Questo cor so, dovrà dare l 'abilitazione all 'esercizio delle n1ansioni d: l\1edico Ispettore del Lavoro, di Medico di Fabbrica, di Medico delle Assic11raz_io11.i Sociali, di l\1edico Specializzato :n Malattie del Lavoro ed in Infortunistica, i11iziand-0si così la preparazion~ di una nlaestranza di san~tari idon,ei all 'applicaz io~e dt tutte' quelle Leg·gi e. Regolamenti che disciplinano e tutelano il lavoro degli operai e dei co11tad:ni, ed il cui coni.plesso cos~itui s~~ una delle maggiori benemerenze d el G.qverno Nazionale verso le classi laVO\.;à tric i . Il corso sarà tenuto sotto la direzione d el titolare di Clin,ica Medica ch e curerà la coord:nazione dei vari in segnamenti. Esso avrà carattere largan1ente dimostrativo e la durata di un anno; terminerà con un.a prova di esame e colla presentazione e discussione di una •tesi. A~ promossi verrà rilasciato uno speciale diploma. 1

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.Congresso internazionale di medicina omeopatica. Si è t en1Llo in qt1esti giorni a li.01na. Alla solenne inaug11razione, che ebbe luogo al, Campirloglio, inlervennerQ il Gover~atore di Roma, principe Boncompagni Ludovis=, i senatori Marchiafava e Si1nonet ta, ~l di.rettore dell 'Ufficio di Igiene di Ro·m a prof. Pecori e altre per sonalità. Parlarono il princjpe Boncompagni Ludovis.:. e il dott. Dandolo. l\iiattoli, presidenit e d ella Lega Internazionale <.li medic~na omeopatica, il quale 1·ivendicò ul Regime Fascista la prio·r :tà anche riguardo al rico·n oscimento della Omeopatia nel l 'Europa.. Difatti n on si deve dimenticare che 1'Italia è stata la prima grande Nazione del vec-chio mondo a riconoscere uffic~·almente la farmaco.Pea o·m eopatica j1 alia11a: ciò avvenne nella seduta del Consiglio Super1ore di Sanità, presieduto d al prof. Marchiafava (22 dicembre 1922, a. I dell'E. F. ), del qual e facevano parte vere illustrazio•n i italiane.

1° Congresso di chirurgia ripnratrice, plastica ed estetica. La « Sociélé Scientifique Française de Chirurg· e Réparatrice, Plastique et Esthétique » terrà il suo primo Congresso n ei g iorni 3 e 4 ottobre a Parigi (Hotel Ch ambon, MaisQn des Syndacats Médicaux, rue d.11 Cherche-Midi 95) . Vi sarà annessa una l\!Iostra di strumenti chirurgici, modelli, radiograf1e e fotografie. Avranno anche luogo delle sedute operé\torje, in alcune Cliniche. Sede sociale: rue de la Po·n1pe 81, Paris; segreteria: rue d ' Avian 41, · Bordeaux; presidente : dott. Dartigues; segretario: dott. Claoue.

Esami di stato. La R. Università degli Studi di Siena ci cotnunica : Per norma d egli interessati si r ende noto ch e sono aperte le inscrizioni per · essere ammessi all a freque11za a,lle ClirLiche del Policlinico Universitario, in preparaz:1on e agli esarni di Stato, di a~ilitazione al l 'esercjzio d ella professione di m ed.1co-chirurgo per i car1did a ti della prossima sessione 1930. ,

Corsi di perfezionamento a Berlino. So~o

annunziati ·~ seguenti corsi: pra;tica di laboratorio (20 setten1bre-4 ot lobre), ~ed~cina interna (6·.18 ottobre), ped1atria (29 sebtembr e-11 ottobre), ocl.tlistica (1~11 ottobre), oto-rino-laring·ologia (27 ottobre-4 noven1bre), chir11rgia intratoracica (20-24 ottobre), ecc. Rivolgersi alla cc Dozenlenve1·~! iDig·ung· », Luiscnplatz 2-4, Berlin NW6, Germania.

Corso di perfezionamento per medici a Locarno. Avrà luQgo d al 29 settembre al 14 o~tobre, a curn ciell a Fondazio11e To1narkin, ramo· della 'foma:r1rin _ 1~011ndation I nc. di re,v York, la quale si propone d :1 contribuire all 'incremento d ella biologia generai~ e della terapia sp eri1nentale, con ~peciale rig11ardo alla tuber colosi. Tra i conferenzieri saranno: F . Sauerbruch, G. Sobernheim, R. von 4,en Velden, A. Besredka, C. Levaditi, v\T. S. vo11 L~eu,ven, E. Bertarelli, H. Alexander, F. Silberstejn, ecc. Tassa d ':.scrizion e: fr. sv. 40. Facilitazioni di soggiorno . Rivolger si alla segrc t eri~ della Fo11dazion e, in Locarno, Svizzera.

Innugurazione dell'Istituto di Radiologia fl Terapia fisica del Policlinico Universitario di Siena. Con: solenne cerimonia recente1nente è stato inaugurato l 'Istituto di Radiologia e Tera.pia fisica del Policlinico Universi tar~o di Siena. Interver1nero S. E. l 'Arcivesco,vo, che impartì la bef!edizione ai locali, S. E, il Prefelto, il Segreta-


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IL POLICLINICO

rio Federale e tutte le Autori~à cittadine e della Provin cia, numerosi professori un :.v ersitari. Il Niagnifico Rettore dell 'U11iversità prof. Lunghelli porlò il saluto dell 'Università stessa e parlò sul! 'importanza dell 'insegnarnento della Radiologia rivolgendo parole di elogio al prof. Salo1~ti elle la Facoltà ha voluto incaricar e del corso d : radiolog ia. Sulla sloria dell 'Istituto p·arlò il Rettore degli Ospedali com1n. avv. Rosini. Il discorso inaugurale fu pronunciato dal prof. Salotti , direttore dell 'I st~tuto , che ne espose il programma sc:·entifico-pr at.ico e trattò dell 'indirizzo clinico che l a, radjolo·g ia deve seguire sia per la diagnostica che per la t erapia. L 'l sti tuto, di cu~ il prof. Salotti h a qiretto la formazione., 1>ossiede qua,ttro apparecchi radiologicj (due per diagnostica e due per terapia), diatermia , lampacle di Qur1rzo e Sollux, elettroter apia , hagni di l11re e di aria secca, ginnastica, meccanica, ecl ha inoltre 80 milligrammi di radium con lre picr,ole sale di degenza p er malati in cura ed in osservazione. Un apparecchio per d :agnos tica è destinato nelle sale di anatomia alle ri cerch e radiologiche sul cadavere.

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Eastman ».' Del Co11s:iglio fanno parte: 1'on. prof. Ainede<? l)erna, ch e n e è il presidente ; il dott. gr. uff.

ste, ch e sentano speciale vocazione e particolariattitud :ni alla professione del servizio sociale, cioè alla assistenza morale, educativa ed economica degli operai dell'industria e delle loro famiglie, che parta, dalla fabbrica come centro di avvicjnamento e di conoscenza reciproca. Il corso , tuttq i!l!ernato obbligator:,o, avrà la durat a di un anno (da] 15 gennaio al 15 dicem-bre 1930: ~nterrotto dalle va,canze di Pasqua ed estive .. Alla fi11e del corso avranno luogo gli esami scritti ed orali, che le allieve devono supe11areper ottenere il diploma di assistent•l fasciste di fabbrica, con i.I quale esse saranno assunte, come funzi<:>narie s l~pendiate dalla Confederazione def1'Industria ed inviate n ei cenitri industriali ~ poss:bilmente nelle città donde sono venute edove hanno le loro fami glie. Il l)rogramma d 'insegnamento comprende materie giuridiche ed economiche, mediche ed igieniche, la tecnica ed j metodi del servizio sociale,, e il t:Tocinio pratico assistenziale. Per poter seguire con profitto le lezioni ed avere lo spirii~o pronto ed assimilarne le idealità, seguirne le direttive, le allieve debbono essere fornite di cultura superiore. Quind:\ in li11ea d~ massima sono preferite quelle aspiranti che presentino il diplo1na Cli laurea o di magistero superiore. In casi eccezionali e quando v:, siano speciali attitudini, le candidate potranno presenta,re anche il diploma <li licenza magistrale o di scuola secondaria superiore o dichiarare d: volere sostenere un esame di cult11ra generale presso la Scuola. Le ilo1nanòe di iscrizione dovranno essere in-

Ugo Frascarelli, direttore g enerale al Minis tero

dirizzate alla Direzione del P artito ,

dell 'Educazj.one Nazionale ; il dqtt. gr. uff. Stefarto De Ruggiero, direttore generale al Min1s~ero dell 'T11terno; il dott . gr. uif. Gaetano Basile, r eggente . ]a Direzione Generale clell a Sanilà Pubbl ·,ca; iJ prof. dott. Giova1111i Per ez , direttore dell 'Isliluto cii Patologia Chirurg~ca della R .. Uni,·er sità cli Roma ; \il dott. cav. uff. Mario Romane11·, ispettore s up ~riore del Tesoro nel Ministero dell e Finanze ; il dott. comm. Enrico Vallerin :i, Diret tor e Capo Div1sio·n e n el Ministero dell 'Educazione Nazio11ale. 11 i\1inistro ba, con elevate parole, p arlato della solidarietà sa11itaria internaz ~·a n ale r ealizzata ora con l 'al1~,o 1nunifico del filantropo americano, dei progressi scientifici della odontoiatri a e della su a 11olevole utilit à prat :,ca n ella m edi cina sociale. Il Minis tro ha finito ~l su o discorso inneggiando ai gr andi benefattori dell ' umanità. Ha risposto il preside11~ e on. prof. An1erleo Perna ringr aziando !.I l\Iinistro del suo intervento. Ha affermato che il Consiglio di fronte a quest a grande oper a assistenziale sanit aria nazion ale, cl1e concorrer ù efficacem ente a,l mig-lioramento della razza second o i com andamenti del Duce, saprà corri sponclcre alla fiducia in esso r :posta. Dopo di ch 8 11 Consiglio ha inizi àto i Sltoi laYori, a i quali è 81tato chi am ato a par tecipare l 'arcl1itetlo prof. Aldo Fosch :.r1i.

Fasci femminil '. , ed essere corredate , oltre i documenti di rito. della tessera del P. N. F. e del· « Currir11l1tm vitél e », redntto o scritto di tutl() 1 , pugno dalla candidat a.

L'insediamento del Eastman.

Cons glio

della

Fondozionc

~{i11is tero della Educazione Nazionale il minis~ro Balbino Giuli_ano ha insediato il Consiglio· d 'Amminis trazion~ della FQndazione « Giorgio·

Al

La Scuola Superiore F~scista di assistenza soelale in Roma. L 'Umc·io Stampa clel ]). N. F . comunica: Son o aperte Iè iscrizioni alla Scuola Superiore Fascjsta di Assisten za Sociale in Roma , la quale 11a lo scopo di prepar are le giovani p.onne fasci-

Segreteria

.

Per la Congregazione di Carità di Perugia. S. E.. Arpinati, Sotl.osegr etario a11 'Interno, com11nica che il Capo del Go·v erno, dando prova di benevolenza verso la Città di Perugia, ha concesso alla locale Congregazione di Carità: L. 100 inila per l 'Osp edale Civile ; I_, . .50.000 per l'Orfanotrofio Masch =1e; L. 20.000 per l 'Ospedale deg1i In ci.1rabili.

Museo d'igiene sociale a Norimberga..

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Si è inaugurato a Norimberga un muse<> d 'igiene sociale, che si r:nnoverà ogni anno e che J1a lo scopo di prospettare i vari problemi r elativi all 'igiene dell 'aljmentazione, del bambin o del lavoro dello sport, delle collettività, af ' ' r '..saname11ti, ecc. La sala delle conf erenze d.ispon e di 180 posti ed è fornita di apparecchi dj. proiezione; le conferenze Yarranno a mantener~ de&~· l 'interesse degli allievi delle scuole, deglt operai e dei varj gr11ppi pro·f essional ~' sui probl emi d'igiene sociale. I servizi igienico-sanitari nella provincia di Roma.

Il prefetlo Umberto Ricci, ora dest :na~o. alla Provincia di 'forino i11 J 5 mesi di amm1n1strazione straordinaria ha saputo dare alla Provincia cli Roma l 'impronta delle sue larghe concezio11~. di amministrator e e èl ella sua attività, anch e nel campo igienj ro-sanitario . 1


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Rileviamo ch e, presso le ca,se can Loniere più j1nportant~ p er ~l tran,siw, ~l R. Cqn1missario·, .con geniale ~n, '.· ziativa, ha costitu~to un postq di J>rontQ soccorso sanitar~o . ed autQm.o·biliSc~ico me.dian te deposito di medicin,al~ e presidì p er i soc.cors~ pii1 urg~nti. In altro campo ~l pr~fettq R "cci h a dato in1pulso alle aziende di lavoro presso l 'ospedale provinciale di S. M. d ella Piet à, sviluppando quelle .già in eserciziq ed organizzandor1e altre. J:>arti.colarmente notevol~ è lq sviluppo da to all 'azienda agricola in una vasta superfic:.e annessa all 'osp~<1ale. Quale presidente -d,el Consorzio Provi11ciale Antitubercol are, il prefetto Ricci, coadiuvato dalla Giunta Esect1tiva, pur n~lle strett ezze di un ~bi­ l an,cio inadeguato ai vasti b~sogni dell 'assistenza sociale. con,tro la tubercolosi, ha sapuito d ar e larga espan sione alla b e11efica o·p era, creando' collega111enti con. i va ri Enti che, in R.o·m a e Provi rtcia, t~r~dono a, fi11i analoghi, e specialmente coQ i med'iei condolti per la preYenzione e profilassi d ella malatti a, proced endo a numerosi ricoveri. di 111.alati ed all 'in vio in colonie climatic l1e cl i molti f anciulli pred :. sp osti, all 'impianto €d all 'organizzazione d ei clispensari di Tivoli 1 Subiaco, l.,rascati, Fondi e: l\Ion~ero tondo e della Colonia profilattica di P alestr:_na. 1

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l _:delegati esteri della Croce Rossa nelle zone terremotate. I delegati esteri cl el la Con1missione i11ternazio11ale della Croce Ro ssa visitanclo i comuni colpiti dal terremo,t o ciel Vulture, vollero rendersi ancl1 e co11to dei ser vjz i sa11ilari :.s Li·~uili in quelle località dall '()pera n azi.on ale m at ernità e infanzia p er i soccqr si ~ p er l 'assist enza delle ~adri e rle i fanciulli. . I• Essi vis'. taro no la ~[a t er11i Là provvisoria di ~I elfi ch e provvista di sufficienti mezzi sanilari, fin .(lal 23 lug·l io s~ arri cch ì d i ben ventiquaittro culle, gli a1nbula.tori os tetrici e quell~ pediatrici di l\'Ielfi, Aquilo·n ia, l ,acedonia, Villanova cl1e ol tre a 1·ecare pronto soccorso a quell e p opolazioni as-sis tetlero e contint1a110 acl assistere t1na gr ande -quantità di 1naclri e di fan cit1ll :, distribuendo anche alimenti specializzai i, medicinali e coi'-redini. Vis itaro110 altresì il centro infant:.le di Avel1 ino che fu anche organizzato dall 'Opera i1azionale per raccogl1ere ed assistere provvisoriamente i fanciulli abbanclona ti di q1lella provineia. I~ 'o,n. Cremonesi, pres:.d ente della C. R . I. , r en<lendosi iialerpe1tr e dei sentimenti di soddisfazione dei delegé\ti esteri h a inviato all 'Opera ~a­ zionale il seguen te te1eg·ramma : cc ~ Ii ssione delegati esler !. · Cr oce Rossa avenqo visitato a ttività ch e svol gonsi Godes ta Opera in collaborazione Croce Rossa nella zon a terremotata incaricami di render1n i interpetre d el suo plauso per inagnifica organizzaz:i)ne . F.to : Cremo• n esi >L

Una delegata della Croce Rossa americana a Roma. Presentala alle varie Cr oci Rosse del mondo <la tina lusinghiera let lera fii John Bar ton P ayne, presidente della Cr oce Rossa A1nericana e dell a Lega it ell e Socie tà d ~ Croci Rosse, è s tata a Roma Mrs. K .. F : Bo,v111an, Delega:ta gen erale della Croce 'Rossn dello ·stato di Virginia, la quale compie I

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SEZIONE PRATI CA

in questQ perioclo Ull: giro tli sludio presso le Croc~ Rosse europe~ al fi.n e di r endersi esatto c9f1=t~ <l elle var~~ a ttività assiste11z·.ali esplic~ te da quest e Soc jetà . L 'illus tre visitatrice è sta ta ricevuta d al sen . Cremonesi, prcsid~Il:le generale della Cr oce Rossa l l aliana, il quale è s tato be11 lieto d i renderla d etlagliatam ente edo tta circa ~l nuovo grande sv~l uppo che ha avuto in questo ultimo te111po l a nos tra Cr oce Rossa, non sol o p er effe tto dell e nuove direttive impresse, ma p er l 'alto incondizio nato appo·g gi o d el Governo Fascista ch e ha valori1zato quest a Associazio11e com e u11a delle organizzazioni assistenzial~ pj1ì vive e p :ù fattive del R egim~ . Il sen. Cremonesi h a disposito inoltre che, a co11ferma di ciò, l 'illustr e ospi te, accon1pagnata, dalla march esa S tagn o, vice ispettr:ce delle In ferm,ier e Volo11tarie d i Croce Rossa , si r ecasse personal~ente a visitare le op ere assist en zia li g·es tite in Rom.a dalla Croce Ro·ssa Italiana, qual~ fra l 'altro, il Preven1~orio per lattan ti cc E.. 1\1araini >) e l a Scuol a Convi tto lnfertn1er e.

Onoranze nazionali a Morgagni. Il Cap o del Gover1to ha in questi g'-0r11i firtna to un d ecre Lo cl1e co11se11te alJ a città di Forlì di ordin ar e Oll:Or an ze i~ az io 11a li al gr ande ana to1nico forlivese Giovanni Ballist a ì\!Ior gag11i, e h a concesso r1ello s tesso' tempo l 'a lto su o· patronato all e maniles taz ion~ ch e s ~ prepar an o. In occasione d e:. fes leggiamenti, si trasferirà in sede d e·corosa e pubbl ica i.l monun1ento in11alza to al l\llorgagn i n el 1875 n el cor tile d el Palazzo degli Studi , già apparten e11te ai Frati delle 1\II issioni. Tl ino nun1en,to, risorgerà nell a, Piazza Morgagni, d irimpet to allo stesso l)al azzo degli s:uct=,, con })asamento rinnovato s u d isegn o orjg in.aJe. Per l e on oranze i1azio11ali al ~1orgag·ni le U11ire r silà italiane 11anno d a tempo o1ferto un contributo e nnnunciato l a presenza di loro rappresentanli . Anche t magg··.o ri J\ ten ei s1~ranieri h ann o ch iest o di essere presenli. Nu ove adesio11i si att erHl o 110. Nel la solenne, circosta11za sarà pubblicata la traclu zione delle « Lettere Emiliane » del 1\1orgagni, curata dall 'Amaducci. ·verrà esposto e illuslrato i1ella civica p: n aco teca il prezioso cc Fundo ~Iorgag11 i n pos ·eduto <lalle città di Forlì , Pad ova e Parma. Una altissima personal ità d ella medicina italiana commemorerà lo· scien ziato. Si ,crede in,fine probabile ch e l a Soc:el à Italiana di Stori a della ].\.fedic)na faccia coincidere le sue annuali assise con Je onoranze morga!?·n inne, convocandosi in Forlì. - Intor110 all 'opera dell 'ana to1nico, clin :.co, archeologo e fine umani s ta forliYese , ch e ebbe celebr ata ca ttedra i11 Pado a nell a seconda metà del '700, sono sempre vivi gli s.tudi, massim a111ente in Gern1ania , dove l a sua Scuola ebbe diretti continuatori. 1

Jl premio Goethe a Sig·mt1nd Freud. Que t 'nnno il pre1n io a1111uale Goethe di 10.000 lnarchi è s tato assegnato al prof. Sigmuncl Freud, il notissjmo crea.tore dell a p sicanalisi. 1~ l n prima volta che il Freud vie11e onorato su l .;ontin ente europeo, mentre nel 111onòo a11glo... sassone egli ha g ià avt1to nu1nerosi riconoscime nti.


IL POLICLINICO

1342 Incidente radiologico al prof. Pavone.

ni a

Il prot. Mich ele P~vone, ferito d~ guerra, decora tQ con medaglia d 'argento e due di bronzo, p oco è ma11cato n,on rin1an esse vittima di un infor tunio sul lavo,r o, durante l 'esecuzio n e di una radio·g rafia. Alla <listanza di circa un metro dall 'apparecchio, al t er zo secondo <li posa, una scarica ad altissima ~ensione l 'inveslì alla reg ione frontoparietale destra. Sulle modalità di t~l~ infortuni-0 ancora nulla si sa di preciso e si attende una seria e dotta per =zia. 1

1

Medico turco sotto processo. Il dott. Aram Peliche:µiiam, da Brussa (Turch :·a) , cbP. esercita a, Milano, è stato denunziato a11 'autorità g iudiziaria dalla cliente sig.na Zoe A11dò (Cl1gina in secondo grado dello scomparso a ttore Flavio Andò) , in segui.~o a danni che le sar ebbe ro flerivati òall 'appJicazione dei raggi X, p er l a cura di un fibromio·n1a uterino·. Il perito del 'frihunale, prof.. Cazzaniga, ha riscontrato una radiodermite grave, eh~ dura da oltre un an1lo; p er ciò il medico• è stato· r :nviato a giudizio. Egli ha, fatto opposizione con una controp erizia, redatta dal dott. G. Veneroni .

Fame e pellagra nelle zone degli Stati Uniti colpite dalla siccità. Secondo le info•r mazio·n i pervenute alla dire .. zio·n e della Croce. Rossa di Washington, nella vasta r egione colpita rlalla s~1ccità , si è notato un progressivo peggiorame11to delle condizioni sanitarie. I cas:. di pell agra vengono segnalati in numero insolitame rtte grande . Nel S11d si in cominc~a a patire la fame. Casi di inanizione si SO·n o verifica ti in molte case. Le cor1dizioni sono peggiori che altrove ·nella Virginia, n el Kentucky e nell ',\rkansas.

La tifoide a Gallspach. Tra la numerosisstma clientela dell 'Istituto z e=,Ieis :l Gallspach si so110 manifestati d ei casi di tifoide, 011de ~l Con siglio Comunale di Grieskirch e n ba votato un ordine del giorno alle autorità superiori, p er chè l 'Ist'. tuto stesso sia chiuso, così da evitare ~l pericolo cl1e l 'epidemia si esitenda.

'' Nord-Sud ,,. È o rn1ai conosciuto dalla classe medica di tutto il mondo col nome di cc Nord-Sud >> il viaggio

annuale che l 'E.N.I.T. organizza - sotto l 'esperta gu'.da del prof. Guido Ruata - alle maggiori slazio11i ai c ura nazionali. Un treno special-e di priina classe trasporterà, anch e ques t 'ann o in sèttemhre, quattro gruppi di m ed) ci - di li11gua italiana, francese, inglese e tedesca . - a v;sitare i cer1tri più importanti OYe la 11ostra cor aggiosa industria t ermale idrocli1uati ca ha saputo mettere in valore i tesori n aturali delle acqu e e de i climi. Il programma di quest'anno si presenta particolarntente interessante : vis;ta e soggiorno a Venezja Lido, San Martino di Caslrozza, Cortina cl 'An1pezzo, Grado, Portorose,· Brioni, Abbazia. Lat1rana, Abano Terme, Salsomaggiore; escursio-

[ A NNO Mis ur~11a,

Aquileja,

XXXVII,

NuM. :16]

Grotte di Postumia,

F ~ume,

ecc. Diffonder e nella classe medica internazionale la conQscenza dei valori r eali d elle nostre Stazioni di cura significa gara11tire alle Stazioni stesse u11a clientela, sempre ~aggiore: e qu:ndi è deg na di lode l 'iniziativa dell 'E.N .I. T. che ai medici d el « Nord-Sud » garant~sce ogni conforto di viaggio e di soggiorno a 1nodesto prezzo.

Strascichi della tragedia di Lubecca. Il prof. Deyke e ~l ~ott. Allstadt, implicati nei dolorosi i.nfortuni di Lubecca, han110 rassegnato le di1nissioni.

Malattie veneree e prostituzione a Strasburgo. rnpp-0rto del Min:~tero d ella Sanità di Francia ri sulta eh~ la chiusurà delle case di prostituzione effettuata n el 1924 a Strasburgo non ha avuto &lcuna azi.011e sulla frequenza della sifilide. I casi ::iccerlati di nuove infezioni che prima d el provvedimento eranQ· 53 sai :.rono a 55 nel })iennio· 1925.-1926, a 66 nel biennio 19271928 e 45 !l~l 1929. Le form.e secondarie seguirono la medesima curva. Oa un

Richiesta di letteratura. 11 prof. Giovanni Galli ha in lavoro una monografia sul reumatismo e prega 'tutti i colleghi

che hanno pubblicato l avor~ su quest 'argomento d~ volergliene i:n,viare un estratto. Indirizzo: prof. Galli, Largo ~1a11zoni 9, Lecco.

Il 29 agqsto, dopo breve ~ala:tt :.a cessava di viv~re l 'illu str.e prof. G. B. UGHETTI . Nato a Ver1aria Reale nel 1852, si laureò a Catania nel 1876. Fu nominato per concorso, i1el 1882 L1tolare della r.attedr~ di Palolo gia generale~ il cui insegnamento irr1partì fino a tre anni fa con grande onore. G. R rJghctti possedette un ingegno forte> brillante, ve.r salile. Fra l~ s11e numerose pubbl:cazionJ 1neritano uno speciale rilievo i trattati sulla « Patologia del fegato n e su « La febbre » . In qt1esl 't1ltimo l 'A. prQspettò la sua teoria corpuscolare che ebbe larga eco di diffusione nel rnondo scientifico. G. B .. Ughett:,, fu uno scrititore facile, elegante, piacevolissimo. Collaborò còl .p seudonimo di Iris in varie riviste letterarie . Fu osservatore e critico argt1to. Son prova di qt1este eminenti qualità i numerosi l~.bri come: « Medici e Clienti >» e< L 'arte di riposare n, « Il rloLt . Vajdina », «Un viaggio attorno al . mio studio », << L 'arte di non invecchiare », « Il Inondo senza donne», « L 'umorismo e la donna >) . ·Nell a poesia tentò lo stile vernacolo e scrisse i cc Cento sonetti d ~ale ttali » . Amò la pittura d el] a quale sono i testimoni v~rii bozzetti. Fu anch e lln conferenziere ricercato. Questa sua grande versatilità non lo distrasse dall'esercizio d ella medici:n,a pratica, n ella quale ebbe 1nolta fortuna. Catania, che egl~ amò e dalla quale fu inten samente riamato, ne piange la perdita. Ca tania, 30 agosto 1930-VIII. A. Tol\1ASELLI. 1


[ANNO

XXXVII, NuM. 36]

RASSEGNA DELLA. ST.!MPA MEDICA. Journ. de Méd . .de L yon, 20 mag·. -

di

Numero

de~m8:tolog"ia ~ ve~ereolo·gia.

p

Studium, 1 giu.. - . A. · SALMON. Cr:,si narco lettiche. • M ed. Paiso.s Cal., m ag . A .. DIAZ FLOREZ e J .. GIL CoLLADO. Biolo g ia d ell '« Ano,p heles maculip~~ni s ». A!Jorgagni, 25 ma-g. AMATUCCI MALLUDO. L 'elettrocardiogra.inrll.,a e le al'.itraje extra-si.s/tolich e . Practitioner, giu . G. -R .. Mu RRAY. Tratt an1 . dell 'insufficienza t iroidea. A. E. MoRTIMER W oLF . .A.ffezioni delle vie biliari . - C. W. BucKLEY. Sciatica. Riv . Otoi--Neuro-Ofta.l rn.Ol.' mar. -april . NEUSCHULER. Paralisi inveterata dell 'abduce11te. CARR.f\U. Ascesso ce~ebellare o;~ogeno·. Dull. M éd. , 31 m ag·. N11mer o di OTtopedia. Ann. de Méd . , apr . - P . TEISSEIER e al . Immun;ità t~·fica .. R evue de Méd., apr. ·- i~umero di cardiologia. M e1l. W el t, 31 mag. - LANGE, ScHIFF. ·vaccina~. Calmette. BEcKER. Litiasi salivare. Nled. Klinik , 30 mag. R. STERN. Chimica colloidale e biol.o·g ia .. - I. BoA s . Diagnosi precoce e ant:;cipata· d i carci11oma gastr. é intest .· Nled . Tijd. v. Geneesk., 31 mag. - A. J . ·CHoLTE. Ana,t. p.at. della p sittacosi . Arcli. f. Sch. - u. Tr.-Flyg ., giu . - H. E. NEu l\1ANN. Tral ta1n. del l 'ascesso epatico dissen,terico. - M.. RosENBERG. Ipotonia arteriosa. Acta Dermat0-Ven.ereoz., apr. ·N. MASCBKILL.Ersso~. A:miloido·s i della cute. TARRAs:-WAHLEBERG. ColQraz . Giemsa con soluzione t ampone. Are li . It.. di Chir ,, 81 mag. O. AMOROSI ~ Mesenìterite cron . r e trattile essenzial e. - O. PEL-· LEGRINI. Epifisite acuta infettiva dell 'an ca nel1

Ind. Jour.. Med. Res . , apr. - C. NEWCOMB e al. Patogenesi de~ calcol~ uriri:. M. BRUCE.. Inflt1e11za dell 'umid~tà relativa sulla vita e s ull 'infe,t tivi tà delle zanzare. - P. K .. DE e V. SuBRAH MANYIAN. D2.sinfezio~e e sterilizzazio.n e. S.. D. ' S. GREVAL e al . Reazioni cli ,V.. dubbie. - W. F. - . HARVEY. 'l ariazion,i 11ei g ruppi sangu~gn~. Supplem.; J .. CuNNJNGHAl\·I e R.. H . MALONE. Vaccino antirabbico eterizzato . . . Bull. Ac .. de 1\11 éd._, 20 1nag· . J. HERKMAN. L'encefalite pos.t-vacc~n . e suo trattarQ. con si ero omologo. Rev .. Méd. Lat.-Arner. , mar. - C. LIAN. Angor acuto coronario febbrile. Proc. li. .. Soc . Med. , m ag. Discu ssioni S,.u : aortite s~filitie a, pi~de piatto spasmodico, il radium ~elle affezioni g·i·n ecol ogjch e. Copiosa •

1343-:

SEZIONE PRATICA

cas~i&tic~.

!Vlin.erva 1\1.ed., 26 mag .. -

V .. ScrMONE. Terapia C. DE l~ERMO. Cal cemia

calcica dell 'emicrania . nei cancer~si . _W i en . Klin. Tifi och., 29 mag. RUBRITINS. 'frattam. ch~urgico <l:ell ' insufficie~za rena,le. . Cli.n, . Chirurg ., apr .. F . RossI. Pi~lografia endovenosa C{)n uTose l ectan. Riv . I l. (l i Ginec., gen . - E .. CuIZZA . Annes.siti supp·ura~e cro1nich e . - S. SCAGLIONE. Gravid. e pa:r.to ~elle giovani primipare . Gazz. d . Osp . e d . Clin., 25· :rnag. - A. CHIASSEnJ:NI. Pro·g ressi e sQste nel campo della, chirùrgia. Lancet, 31 mag. - . J. TnoMSON WALKER. I pertrofia prQst ica e prostatectomia. Brit. Med . J o·urn ., 31 mag .. D. M. LYoN e . . R. M. Mu kRAY-LYON. L'asma.

c.

l '~nfa~z~a.

An,n . Soc. Scienti/. Bru.xe lles, .31 dic. -

P . VANGEHUCHTEN . Patologia del sistema pallido-striato_

• •

Indice alfabetico per materie. Algje ce:1rdìache : topoa11alg·esia Pag . 1335 Allergja degli organ,i interni! : par·teci)) 1323 pazione d~lla p elle . )) A~af;Jassi n.ell en1of~lia . 1333 )) Ai1chilostomiasi in prov. di Pavia 1330 )) An.emia secondaria : trattan1ento· 1334 )) 1331 A11estesia sacrale epidurale )) A ria : r icerche . 1330 )) Asma da polvere di casa 1332 )) Asma: morte nel corso di t1n accesso 1333 )) Batiè-riofago ne] tifo . 1330 )) Biblio·g rafia 1328 Dern1atos:1: elemènti i.stioi<l:ì, i1el l iquido )) di boll a . . 1329 Diuresi e idremia in so·g ge.tti noTmali 1330 e ed~mato~.i . . . n Diuresi m ediante benzo ato di b en zile . )) 1335 1320 Eczema ~ dingnosi general e e sistèmatica >> End o'Cardite reumat;,ca : salicilato di )) sodio . . 1335 )) Esofago : can cro . . . 1326 )) Esofagopl<l stica pretoracica 1327 )) Fistole st er coracee . 1329 1

..

#

-

1

Gonorr~a

: sierodiag·nosi . Pag . 1332.: I nsulino,te.rapia n,ell 'atres~a della prima )) ' ir1fanzia 1318 · Linfogranulom.~tosi ing ui11ale : intraderm~reaz~l()·ne

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1336

L~quido1

ce.falo·-rachidia110: aumento di globi11a . . Litiasi sal~va,re . Malaria : · congresso Medicina sO'ci ale MidoJ lo osseo : r eticQl-0-en,do telio· nel1'a troifia, mielo\de prog r essiva Pancreas: ricerch e . P an cr eatite acuta PielogrHfi a endovenosa Pro.st1 tt1z~o·n~: f11nzi-0ne sociale Stomaco.: ect asia act1ta Tubercolosi e porpo·r a, Tuber colosi polm onare : affezioni che l a simulano 'Tubercoilosi polmonare-: grado di curabil'..tà dell e lesioni

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Diritti di proprietà riservati. - Non è consentita ia. ristam pa di lavori pubbZicati nei Poliolinico se non in seguito ad au.toTizzazione sc1"itta àalla redazione. È vietata ia pu1JbZicazione di sunti di essi senza citarne la font e-.

Roma - Stab. Tipo-I..it. Armani di M. Courrier.

i

V. AscoLI, Red. resp.


1344 ......

\

I L P OLICLINICO

[ A NNO

XXXVII, NuM. 36]

Interessanti pubblicazioni a disposizione dei nostri abbonati:

.

LEZIONI E CONFERENZE DEL I° CORSO DI

OSI

.

TI~IOLOGIA

tenute sotto gli auspici della Direzione Generale di Sanità Militare nel Sanatorio Militare di Anzio, dai .proff.: G. MEMMo; E. MARAGLIANo; V. AscoLI; R. ALESSANDR1; A. D10NISI; E. MORELLI; A. Busi; D. Da CABLI; S. R1ccI; R. C1AuR1; A. GERMINO; F. BoccHETTJ. . . . Raccolte e coor~inate dal Cap. Med. F. BOCCH ETTI. . . Prefazione del Prof. Sen. E. MARAGLIANO.

Questo corso di tisiologia è il più importante di· quant{ finora ne sono stati fatti in 1talià perchè ,.v i hanno contribuito i maestri fra i più insigni delle varie Università · del Reano. In esso .l'arduo •tema d·ella t1tbercolosi nei suoi vari pr.oblerrii patog enetico, i ~rt niu n itario, clinico biologico terapeutico, radiologico, profilattico, sociale e militare è stato umpi.amente trattato con vasta dottrind e sopratutto -col pratico . intendirnento di mettere gli allievi in condizione di poter dirigere un reparto di accer.tamento <liag n ostico, un, dispensario e di curare la tubercolosi. Questo volu nie che viene alla luce i·n wn momento di grande attualità per la lotta contro la tubercolosi indetta clu.l ()averno Nazionale sarà di grande utilità per tutti quei niedic i che sarann o le future maestranze della lotta stessa. Un volume di pagg. _ XVI·344, nitidamente stampato, con impressa, sulla copertina, la fotografia di S. E. iJ ·Capo del Governo, Benito Mussollni, fra i ricoverati del Sanatorio Militare. Prezzo L. 6 O, più le spes1J postali di spedizione. Per gli abbonati ai nostri periodici sol e L. 5 O in porto franco. ,

Dr. Prof. UBERTO ARCANGELI

LIBERO Doc:. DI PATOLOGIA E DI CLINICA l\iIEDICA NELLA R. UNIVERSITÀ - l\'lEDlCO PRil\'IARlO NEGLI OSPEDALI RIUNITI DI ROMA

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UNJVERSJTÀ DI ROMA

Sulla esplorazione radiologica del torace nella tubercolosi polmonare •

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Roma, 15 Settembre 1930

ANNO XXXVII

Num. 37

fondato dal professori: GUIDO BACCELLI '

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRA ~ICA.

REDATTORE CAPO: PROF.

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. Lavori originali : G. Lega: Il r apporto 06siemoglobina: Emoglobina i.in alcune anemie. Note e contributi : M. Mazzetti: Di un nuovo segn<> fisico nel eieropneumot0;raice : jl suono id!l'opneumotQracico cli otre. Osservazioni cliniche: E. TI"lWZi: Un caeo di frattura i>er ·affondamento traumatico della cav.i tà cotiloide con lussazione intrapelvi-0.a della testa femorale. Sunti e rassegne : SISTEMA NERVOSO: w. Pdres: La pUJnt ura àottoooipitale. R.-J. Weissen•b aoh: La meningo-encefalite da orecchioni pil'imitiva. - RENl E VlE URlNARIE: J. Caetaigne: L'azotemia-ti.mite e l'uremia .c ironica. - E. Becher : Oome poosiwmo !l"ioonoscere p.recocemente il -d estino di un m·a lato di ecleroei rena le in base .al reperto ohimico del sa;n.gue? - E . Papin : Le uJ.cere semp'lioi cr<liniche della verecica e La cistit.e crostosa. - R . o. Ha,miill : L'enuresi. Cenn! bibliografici. Commenti : M. Di Segni: Sulla storia della traefusione del sangue.

.

Appunti per il medico pratico : MEDICINA SCIENTIFICA: .La permeabilità delle mening.i . - Sul1a natura intima della d.pnoainesteeia. - TECNICA: Un nuQvo metodo di omogeneizzazione per la ri:ceroa del b. di KQOh !Ilell'espettorato. Dimostrazione del baA}hllo della lebbra m ediante i l cerotto cantaridato e la neve al biossido di carbonio. - OASISTICA : L.a fì·brosite. - Le flogosi del tessuto cellulare sottocutameo. - I pericoli delle f.er ite da spine. - TERAPIA : L'applicazione di iniezicn.i · sìetematiché ipruravertebraJi nella ·Cur~.. dell'ain.gina di petto. - L'ossigeno nella trombosi ide1le 1ooronarie· RUBRICA DELL' UFFICIALE SANITARIO : A .. Fram.ch1etti : Misure contro la diiffusione d elle m~..lattie infetti ve. - POSTA: DEGLI ABBONATI. VARIA· Nella vita professionale : MEDICINA SOCIALE: S: Bolieri: Per la lotta cOIIlltro la. tubercolcs.i chil"Uil'gica. Oon<'orsi. Nomine, J>romoz.ioni ed ono.rifìcenze. Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice aJfabetico per materie. •

J Signori abbonati che non hanno pagato ancora la seconda rata semestrale a com pimento del proprio abbonamento pel 1930. ·sono vivamente pregati di farne sollecita rimessa, mediante vaglia postale da farsi riscuotibile presso l'Ufficio Postale 18 - Roma. . L'EDITORE: LUIGI POZZI, Via Sistina 14, Roma

M etnent o

N. B. Del Vaglla Postale che s' Invia devesi conservare il polizzino di ricevuta.

====================================

LAVORI ·oRIGINA~I. Istituto di Clinica Medica della R. Università di Roma diretto dal Prof. V. AscoLI.

Il 1·apporto Ossiemoglobina: Emoglobina in alcune anemie per il dott.

G-iuLIO LEGA.

La rice1·ca quantitativa .d ell 'Hb e d ell'Oflb del sangue con l 'indagine spettroscopica presenta il vanLaggio della maggiore esattezza sui comuni metodi chimici e fisicochimici. l\1a a11 ,_·or l)ÌÙ sensibile è il m etodo spettrofotometrico che, imprimendo sulla stessa lastra fotodrafica le caratteristiche b.ande di assorbio mento dell'Hb e dell 'OHb, perm.ette di va lutare contemporaneamente le più fini variazioni quantitative di entrambe queste sostan ze, senza esporre, anche l'occhio più esperto a facili errori di interpretazione. Noi ci siamo proposti di studiare con lo sp~ttofotometro Zeiss a reticolo, mod. ±779-3a, anno 1928, le eventuali variazioni del rappor-

Lo OHb-Hb in .alcu·n1e .anein1ie senz.a tra l.a sciare d 'altra parte, la rioeTca quantitativa dell 'llb con }'.e mometro d el Sahli , il conteggio dei globuli ro.s si col Thorn.a-Zeiss e la resistenza g lobulare. Quest'ultima, dopo alcune osservazioni , fu tralasciata non sembr.andoci fo.r nisse elem enti utili al nostro studio. Tutte le ricerche furono eseguite alla mattina .a soggetto a digiuno, afebbrile, in riposo. Per l 'ind.agine spettrofotometrica il sangue viene prelrevf).to con una pipetta esattamente graduata, nella quantità di cm. 0,05, dal lobulo dell 'or:ecchio, punto con ago di 'F rancke e indi versato in un matracino contenente 20 cc. di soluzi,o n·e di carbonato ·d i Na a ll ' l per mille. Agitata a tappo aperto questa miscela per 5' si riempiono con essa le apposite cuve tte cilindriche tarate log·aritmicamente in ordine decrescente. Quest·e, ad una ad una sono successivan1ente poste allo spettofotometro e fotografate in serie sulla stessa lastra. P er uno speciale dispositivo d ell 'apparecchio a ogni posa, all'immagine della cuvetta in esame, corrisponde al.tra immag ine sovrastante, data dall'estinzione 1

1

1


1346

IL POLICLINICO

della luce per m,ezzo ·del settore rotante. Si hanno adunqu1e sulla stessa lastra fotografica tante pose (una sotto l'altra) quante sono state le cuvette impiegate: ogni posa risulta oomposta di due zone: una su·p eriore (sipett·r o dell 'estinzion1e d·ella luce) e una i~feriore (spettro 1

[ANNO

XXXVII, NuM.' 37]

correre a soluz.ione-campione prepa~ta con Hb ed OHb umane fornite dal commercio (Merck, Schuchardt) ma dov·e mmo ben presto seguìre altra via, sia perchè non ci fu possibile trovare, anche . presso le miglio-ri Ditte, l 'OHb , sia perchè l 'Hb fornitaci, oltre non essere per-

..., .SPESSOl\tj CM\. S, o 2. •. ••

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0,63 ~

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.. 0,39 ( .. 0,3 ~ ',. o. ~s O,.< o ~ .. 0, 1 s-

"

f

• •

.

1

i o.o~ <

0 •.1 i

I •

Spettro di sangue . nQrmale. - Sangue eme. 0.05 in 20 eme. di soluzione di carbo11ato di Ca all 'l per m,ille. 1a. banda (dall 'alto) : estinzione della luce; Ila banda (dall 'alto) : spettro della soluzioµe; O corrispondente alla cuvett~ di cm. 2.00 = OHb; o corrispondente alla cuvetta di eme. 0.31 = Hb. •

della ,s ol.uz.ion:e). La banda, o l1e bande, d el liquido in esam·e, per il decrescente spessore d,e lle cuv·e tte, vanno progressiva·m ente riducendosi di intensità sino a raggiungere l 'estinzio·n1e compl,e ta, r~ppre&entata dal punto, ove l'intensità di questa banda o di queste bande, sono egua li a quella sovrastante corrispondente a11 'estinzione della luce. P,e r ·p!ìocedel'e alla determinazi1on·e1 quantitativa occorre innanzi tutto conoscere il coeffioente di estinzione (e), d.ato dallta formula 1 To e = - . log. - dove : d T d, è lo spessore d1ella cuv;et.ta To, luce ientrante T, l'llce uscente. Nel caso nostro, col settoire rota.n te di apertura 72° 'fo To è uguale a 5, ed il log. = O. 7. T T Noi, per le nostre indagini, cercammo di ri1

fettamente pu.r a, prese·n tava, a seconda della sua provenienza, coefficienti di estinzione di•

V'8l'S1.

Pensammo quindi di ricorrere al sangue di individui normali prelevato .ed ·e saminato come sopra abbiamo esposto. In soggetti con circa 5.000.000 dì gl. rossi e 100 di Hb al Sahli trovammo costantemente il punto di · estinZ>ione ·d·e ll 'Hb niella cuvetta di cm. 0,31 e quello dell 'OHb nella cuvetta di cm. 2. Per ·dar.e valore a questi punti noi abbiamo supposto ch e in cc. 0,05 di sangue (quantità prelevata) .esistono gr. 0,0067 di Hb e gr. 0,005 di OHb. Il primo dato viene a corrasponde.re a un dipresso a1la percentuale di Hb nel sangu1e u.m ano normale (gr. 13,5 %), m ent:r.e l'altro si discosta maggiormente dai valori fisiologici. ·Ma ciò, a nostro avviso, non ha eccessiva im·p ortanza nell·e ricerche di indole clinica, ove a valori assoluti, possono sostituirsi valori relativi. Prese come punto di partenza queste cifre> Hb 0,0067, OHb 0,005, abbiamo oltenuto il rapporto OHb-Hb, uguale a O, 74.


[ANNO

XXXVII, NuM. -37]

1347

SEZIONE PRATJCA •

Per il dosaggio della soluzione ig n ota di tali so·s tanz·e siamo ricorsi alla formula :

.

Gaso

Diagnosi Cli:µica

e1

C1 = .- : C2, dove

€2

C1 è la concen trazion·e ignota ·della sostan• za 1n esame; e1 è il valor·e del coefficiiente di estinzion·e della sostanza in esame, trQvato col m ·e todo sopr.a detto ;, ell è il coeffici.ente di estinzio·n e della soluzione campion·e, t:rovato pure col metoid o sopradetto; C2 la cen oentrazio·n ·e no·t a. Con qu·e ste tre quantità note è evid·ente che si possa t:r:ovaDe I.a qu.arta, ·cioè C1 CD1n rentrazione ign-0ta ·d ella sostanza · in esam e. 1

C-0·n . tale procedi-mento .abbiamo .d.o·s aoo l 'Hb e l'OH·b . Per l ' OHb dobbiamo far no·tar.e che, date le difficoltà dii tecnica (e forse l 'im.p ossibilità) di manten·e re il sangue durante tutte le maru. pola.zi-0ni di ricerca fuori .a.al oon~tto dell'ari.a, a1b biamo ,e seguiti ri ·d b1s aggi, come S-O ~ pra acoennato, al contatto ··di questa. I nostri dati quindi non ·C01rrispon·derann-0 .e sattamente a quelli del sangu,e circolante nei oap~llari, ma al ·p otere di ossidazione che il sangue, da noi estratto, poss1ede in .aria-.a mbiente. Per contr-0110, abbiamo in va.rii casi ripetute le ricerche a breve tempo .d,i distanz.a , .o ttenendo sempre risultati co·n coPdi . P-0.s1si.am·o, quin·d.i, ritenere atte11dibili i valori, che ripo.Ytiamo nella seguente tabe,lla. N·ella tabella .r iportata noi trovi:am·o soggetti normali ai casi I e II, anemie postemorragiche dal caso III .al c.ais o VII, anie mi.e perniciose dal .c a,oo VIII al caisq XI , anemie ma-lari.che dal caso XII .al oa·s o XVI, .anemie in tbc. da l caso XVII al caso XXII, an·emie varie ·d al caso XXIII al caso ·xxVI. Per l 'Hb n·o i possiamo innanzi tutto con·s tat.ar·e che i valori ottenuti col Sahli cornispondono ais sai gré>issolanan1ente a qu,elli spettrofotometrici. Questi ultimi sono in gen·ere più elevati dei primi, ta·nto ch e in varii ·casi, Sie que ste cifre foss·er.o prese a b1a se per s tabilire il valore globulare, esso Tisulter·ebbe superiore a~l 'unità anche in moil te ·anemie n on perniciose. Ma quanto richia m a la i1ostr.a a ttenzione è il rapporto OHb :Hb. Nell1e anemie d.a ·emorragie noi trovi.am·o un rapporto pressochè ug uale o su·p e·r iore al san.gue normale, e cioè una percentuale di OHb pre-ssoch è ug uale o superiore a quella d,eJ sangue in condizioni fisiologichie. Il oaso III e IV

-

.

Sogg. normale 5.000.000 100° o 0,0050

Il

S'ogg. normale 5.100.000 .100° o 0,0050 I a. da emor ragi ~ 2.200.000 40 O/o 0.0025

I li

Hb

OHb

I

OHb Hb

O,OOB1i5 0,74

0,00675 0,74 0,0033

O,'ì5

-

IV

a. da emorragia 3.800.000

45 O/O . 0,0!25

0,0033

0,75

V

a. da emorragia 2.420 000

80 o.o" 0,0039

0,0045

0,86

VI

a. da emorragia 4.160.000

60 °/o ' 0,0031. 0,0041

0,75

Vll

a. da emorragia 3 250 000

60 o. o 0,0039

0,0041

0,95

vIII

a. per.a1c1osa

1.800.000 40 OJo 0,0025

0,0033

0,ì5

3.100.000 80 o·o 0,0039

0,0045

0,86

0,0041

0,61

..

.

IX

a. pern101osa

X

a. per n 1c1osa

2 150.000 50 O/o 0,0025

XI

• • a. pern1c1osa

3.800.000 80 O/o 0,0039

0,0045

0,86

XII

a . malarica

.2.000.000 40 O/o 0,0019

0,0033

0,51

XIII

e.. malarica

3.100.000 50 O/o 0,0021

0,0041

0,5]

XIV

a. malarica.

3.400 000 55 O/o. 0,0025

0,0045

0,55

xv

a. malarica.

1.300.000 25 O/o 0,0011

0,0016

0,68

XVI

a.. malarica.

2.650.000 50 oo

o0025

0,0041

·o 61 '

XVII a. in T.b.c.

2.110.000 40 O/o 0,0019

0,0033

o57

XVIII a. in T.b.c.

2.810.000 55 O/o 0,0021

0,0038

0,55

XIX

a. in T .b.c.

2.900.000 55 O/o 0,0021

0,0038

0,55

xx

a.. in T.b.c.

3.070.000 55°/o 0,00'25

0,0045

0,55

XXI

e. . in T.b.c.

3.890.000

65 O/o 0,0031

0,0045

0,68

XXII a. in T.b. c.

3.920.000 80 o o 0,0039

0,0059

0,66

XXIII a. linfosarc.

3.'200 000 55 O/o 0,0031

0,0045

0,68

XXIV a. leucemica

3.820.000 '75 O/o 0,0039

0,0034

o'72

xxv xxvr

a.. post. tifica

2.800.000 55 O/o 0,0021

0,003?

0,63

a. post. tifìca

3.220.000 60 o·O 0,0025

0,0041

0,61

1

1

Esame . spettros<'opico

,,..... ..... .o~~ r.n

Numero dei . globuli rossi

..

I

.

I

riguardano lo stesso sogg.e tto, u?mo di 60 anni , con proifusa em orr.agia 1emorroid.a le: la prima d-eterminazion-e fu fatta du·e giorni appresso J.a perdita emorragica, la secon·da a circa 15 g iorni di distanza a con·dizioni di sang·uificazi on e ·assai migliorate: in entrambe risultò u·n 1'appo.rto di O, 75. Il caso V · e VI riguardano pure ~o ste-ss·o soggietto , uo·m o di 32 anni, con emo·rragi.a profusa da uloera duodena le : I.a prima d·e tern1in.a zione fu fatta pochi giorni ·dopo l 'a pparir:e della n1elena, ni-en tre persisteva san gu•e n el.l1e feci, l:a seco·n ·d.a dopo circa 15 g·iorni da lla scomparsa d el san gue . Ne1ll,a prima i~ sul tò un rap11o·r to di O, 75, nella. seco·n da di 0,86 : rapporto quest'ultimo as~i sittperio1~~ a quello d·el sangu e normale. Il caso VII riguar·da una donna co·n profusa e1norr.agira post-partun1: la detetrminazionie fu fatta dopo molti giorni (circa 20) dalla ~essa ­ zion.e d1ella perdita di sangue : il rapporto lo troviamo salito a 0,95. 1


1348

IL POLICLINICO

[ANNO

N ell '.a nemia perniciosa abbiamo lo stesso fe- ma ematopoci.etico, diminuito invece nelle anen omeno ugualmente evidente. I casi VIII e IX mie con tendenza i·p origenerativ.a, specialmenrig u.a rdano una malata prima .e dUJrante l 'epat~ dipen·dente da infilu·enze tossi-infettive . tot.erapia , i casi X e XI un ma...lato n elle medeRIASSUNTO. sim1e condizioni .. Il rapporto, prima dellà cura col fegato in entrambi gli infermi, sta pressoL )A. si è proposto di studiare, in base a rich è sui valori fisiologi ci, seibb.en.e un po' più cerche spettroifotometrich·e, il rapporto OHb :·Hb basso nel secondo infermo. A cuTa inoltrata, in alcun,e anemi1e, rappo·r to che è risultato sumiglior.ate l1e condizioni di sanguificazion·e, il perioìfe a qu.e ll 0 fisi olo gi1c o sulle an·e mie da rapporto .s ale a 0,86. emorragie e nelle anemie perniciose, mentre Nell1e an·e-mi e da m ral.attie in,fettive (mal.ari.a, è risu·l tato in~eciore in alcunie anemie seconda tbc., tifo) trovi.amo rapporti sempre inferiori a rie a infezi.o ni (tubercolosi, marlaria, tifo). qu.elli n ormali , cioè una ·diminuta capacità, da • parte ·d el sangue, a fissia'i'e l' ossigeno. NOTE E CONTRIBUTI. Da quanto esposto e m erg·e, a dunque, che il rapporto OHb :Hb devi.a, ora in più, ora in me .. Osped. Maggiore di Milano, Cattedra di Semeiotica Medica. no, da quello fisiologico. Noi abbiamo trovaP.r of. U. CARPI, direttore. to valori più alti n·elle anemi.e post-iemorrag·ich e e n elle anemi·e perniciose e precisam.ente Sanatorio della C. R. I. di Cuasso al Monte (Varese). ove esistev1a una intensa attività eritropoietica, · ·Dir.ettore incaricato: Dott. ·M. MAZZETTI n elle prim·e fisiologica, n e'l le secon.d e provocata dall,a c ur.a col feg.a to friesco.. Abbiamo, inv·ec·e, trova to valori più bassi n·e11e al tre an·e.,. Di un nuovo ·segno fisico nel sieropneuin ie ov1e l 'e.ritropoi esi o gli stessi globuli rossi motorace: il. suono idropneumotoracico subivano i ' ·danni di otre . di una infezion e Pecente o an.cora in a tto (tifo, malaTia, tuber colosi). per il dott. MARIO MAZZETTI. · Potremmo quindi pensare, che l 'attività ri, gen,e!atrice del sistem.a e·m .ato poietico, oltre alle note morfologic he caratteristrl.che, si a cR.ecentemente, in due m.a J.ati portatori di compagni 'a modificazioni, più 0 mie no evi- idro·p neumotorace, nel de:Li1mitare con la perd enti, \d·ella 1f11ai.zione emoglobinica oon au- cu ssion·e l'altezza del livello del J.iqui1do, sono rimasto sorpreso n el rilevare un suono idroaem.en tato potere di fissare l 'ossige·n o; m entTe la tendenza iporigenerativa del sistema ematopo- r~co tipico, come segno di sieropn,e um.otoraoe. Esa·minanrd·o \più attentamente 'l a letteratura al ietico, Sipecie sotto .influenze tossi-i nfiettive, si rig·uardo, ·n on trovo descritto d.a alcun Autore a sooi a una ,particolar.e inibizione d el m,e tail fen.o-m·eno in parol,a . 1 boli sm,o o.s s.ie.m oglobinico. Cito ·per tutti il Riccioli il quaJ.e nel suo bel9u1e sta tu:tqvia è un~ sem ·p lièe ipotesi, ch e · lissi·m o . ·l ibro .sulla semeiotica ·del pneumoto1101 prospetti.amo oon :riserva e con la neoessa' race parla estesam ente e compiutamente della ria prudenza, poich-è s oJtanto più vaste e più risonanza e d el timbro al-la .percussione n el co,m pl ete os.s ervazioni potra nno (almeno spe- siero-pneumotorace. Egli non fa alcun cenno riamo) chiariire il fenomeno da n oi osservato, d,el fenomeno da me trovato e dopo aver elen1·i velandoci, inoltr.e, se la maggiore o minore cato 1e diverse modalità di suono corrisponfacoltà a fissare ossigen·O, Sia Jegata ad altera- denti ahJ1e variazioni de lle COn1dizioni fisiche del zion i o modificazioni dei globuli rossi o ad cavo ·p leurico iin HPNX con clude: cc tutti quelina speciale proprietà 1dell 'Hb stessa. su elementi :Possono diversamente combinarsi P er ora le n ostre riceirch e, ch,e d·evono confra loro e dar.e luo·g o a n1odificazioni e varias i·der arsi come uno smdio di orientan1ento, zio·n i pl essiche notevoli ». ç.i din1ostran.o : 1\1algrado tale formul,a sia v.astaim ente coma) ch e in condizionf p·a tologich e, i globuli pren·siva, tuttavia si può aver ragion·e di cr edere ch e il suon,o di otrre no.n sia stato specifiros·si contengon o una percentuia.1]e v,a ria, in a l- catam ente descritto come fenom.eno ·di HPNX . c urui casi maggiore, in a ltri casi ininore, sia di Hb , sia di OHb;' · Il Riccioli .p·a rla sì di tin1panismo e di me b) clie, in c on·dizioni patologich e, il .rap- tallismo riscontrabili in ca\ro pleurico oontel)O:rto OHb :Hb devia , or.a in più, ora in m eno n ente gas ,e liquido, ma ciò evidentem ente non da quello fisiologico, risultando aumentato è sufficiente a dare i·d ea del suono di otre da i1clle a11emie con atti,rità rig·e n erativa del siste- m e risoontr.ato. 1

1

1

1

1

1

1

1

XXXVII, NuM. 37]

1

1

1


[ANNO

XXXVII, NuM. 37]

Riporto i dille casi osservati, poichè alcuni particolari di essi possono esserci ·di gui·d a nel.la interp·retazi-0n1e del tieno men,o fisi co. I._ - L. O., a. 42. Entra in sanatorio con pneumotorace sinistro totale in inerpression e che h~ provocatQ un ·~r~ia m ediastinica antAro-supe1·iore, evenienza questa m olto rara a tale età. È individuo di, rob11sta costituzione fisica . . ' brachi. 'ipo, con torace ampio, a pareti spesse. Qt:-C\lche tempo dopo il soggiQrno in san atorio, si manifesta, con scarsa sintomatologia generale, un versan1ento pleurico dalla Pél:rte del pneumotorace. 11 liquido estratto alla puntura torac!ca è limpido, citrino;. e all'esame citologico si n ot a una netta prevalenza di elementi linfocitari sui granuloc:hti pol :,nucleari. Cercando di delimitare colla percussione il livello del liquido, si provoca un n etto suon o idroaerico, più chiaro percuotendo lungo la 1;'11-ea tra l 'ascellare po·ste.riore e l 'ango·l are della scapola: meno netto lungo le altre linee toraciche verticali. Le pressioni endopleuriche sono: -4+ 4, paziente in posizione s111 dorso. CASO

CA so II.. - C. F. Entra in Sanatorio co·n pneumoto·r ace totale destro, ver same.nto in atto.: dislocamento mediast!;nico verso sinistra, abbassam ento del diafram1na des tro; fatti ulcerativi del lo·b o superiore di si11istra. Temperatura o-scillante intorno ai 39°; notevole dispnea (24 r esp!ri al m '; pols-0 frequente 110 m'), t en sione arteriosa bassa : 105-80. È i:Qclivicluo· long: ~1po, con torace esile, scarno, spazi intercostali larghi, pareti toracich e sottili. A una puntura esplorativa s~ estrae un liquido limpido, citr~no , a elem enti linfocit3:ri prevalenti. Anche in questo caso, n el rilevar e l 'altezza ·toracica del versamento sieroso lungo l 'an go1are della scapola, si provoca alla percussione un suono idroaerico più caratterist~co che n el caso precedente . Tale su ono ha la massima inten sità circa un dito trasver so sopra il livello del liquido; dimi~uisce gradatamente verso l 'alto e verso il basso e scompare completamente a circa due dita trasver se dal punto di 1nassi1na intensità .. I .e pression! endopleuriche in questo caso sono: -5 +8. _ Qualch8 giorno dopo si procede a una toracentesi eseguita con l 'apparecchio del l\ilorelli : si estraggono 1200 cc. di liquido sieroiso limpido e si ins uffiano fiOO cc. di oss; geno. Malgrado ancora la presenza di una certa quantit à di liquido, dopo tale interventQ non si riesce più a provocare il su ono idroaerico di percu ssione : le pressioni endopleu'ricb e, dopo Jo svuotamento e l 'introduzione di ossigeno sono le seguenti : - 1- 10.

I due casi ·espois ti, capitati al1a 1m ia os.servazion.e a poca distanza uno dall '.altro non lasciano du·b bio alcuno sulla esistenza del fenomeno in ·p arol.a . In ch e con siste esso? Da qua1li condizioni fisich.e si origina? La parola stessa ·di suono idroaerico ne ·de finisce I ' essenza: esso è a ssolutamente car atteristico e ne1l 'ascoltar.lo si rioonosoe, sen za esitane, il su o originarsi in un recipiente ch e contien e aria e liquido nello stesso tempo. È difficile ripro1

1349

SEZIONE PRATICA

duTlo artificia1lm~nte; vi si Tiesce percuoten-d o un otre parzialmente ripieno di Qiquid-0, o lo stomae-0 d'un aerofago dopo il pasto. Perchè esso si formi è n 1eoessaria I.a presenz'a , n ella pleura, di aria e di liqui do. Tuttavia se a ria e liquido so.n o necessari, r1on sono 1p1erò suff~ci.enti. Per cerca.r e ·di stabilire una interpretazione i'l più possibile esatta del fenom 1eno acustico in parola, cerchiamo di a.nalizz,a rlo n.ella sua esse·n za, e. di 1divid·e r 1o -possibil.m en te n ei ·Suoi elem enti costitutivi. Secon·d o m e esso è un tiimpanismo metallico; il su ono timpanico dato ·d al sistema uniforme· · d el!J.a Taccolta ga,ssosa, è m escolato a i )p ertoni m etallici disarmonici ·orgina.n t~si n ella sacca stessa in cui sono 1presen ti ·p arti.c ol.ari C0ndizioni fisiche. Sa·ppiamo oh e 11 suono timpa1n ico si chi.ama ,c osì perchè somigli.a .a l su ono de'l timpano, è, cioè, sonl()ifO corn1e il tiro.p ano. I toni mu·&iicali per ~a 1loro arm~ia sono suoni sonori 1p er eccellen za; caratteristica acustica del tim·p anism o è l 'esistenza <li un tono don1inante sopra alti toni parziali. Secondo Paul Marti·n i due 1sono i fattori fisici dai qua li dipen,d e il gra·d.o di -tim·panismo: a) Quanto più un siste·m a 1è uniforme, tanto più fa cilm,e nte re sso dà luogo al,}a produzione d 'un su ono ·d omi·n ante. E nel corpo UJmano i s~stemi più unifo·r mi sono quelli conten enti aria (stom.aco, intestino, pneum.o torace, ·caver.ne). b) Quanto .Più il suon-0 è forte e sottile il m ezz·o 1di tra·s mi1s ione (parrete toracioa, par et·e a1dd1omi nal1e) tanto più n etto è il timpa• n1smo. Secondo Carpi un fattore importante perchè si forn1i il su·o no ti~rpanico, è che le paret·i ch e racchiudono i11 gas no n 1siano eccessivamente tese; ra1g ion.e per :}a qu.ale difficilment·e si for .. ma· suono t~m·panico i1n pneumotorace terapeutico, poich è la pressione en 1dopleurica in esso ,r aggiu·n ge sempr.e valo·r i elevati, e solo 1q uando la raccolta pneumoto·r acica sia piccola, e le pareti che aa raochiudono poco tese, può otten·er-si a.alla •p1er cu ssione .s uono timpanico; n•e'l quale caso si avrebbe anche la convibrazione 1d·ell ',a ria .esisten te nel] 'albero bronchia le. Tuttavia , secon·do Riccioli , per ~a pro1duzione d i su ono tim.p anico, non è conditio sine qua non 1a piccol1ezza 1d ella cais sa acu:stica, per oui campare ti·m panismo tan to su cavità piccole (intestino) come su cavità ampie (stomaco). Nell 'idrotorace, I.a raccolta gassosa, sistema unifoNn e, può dar luogÒ al tono dominante, necessario ·p er la formazion,e .del suono timpanico. Nei casi .sopracitati, 'n ell1'un o e nlel l 'altro avevamo pressioni nè troppo elevate n è trai;>-

1

1

1

1


1350

IL POLICLINICO

po ba e, cioè pressioni medie aggirantisi intorno a llo zero; la sacoa aerea e ra nel primo ca o piuttosto ampia e ·n el secondo un po' m eno, ma sempre notevole. Gr~ande differenza. in' 'ece ·esisteva nel11e pareti ·to~aciche, spesse, grose n el primo, sottili nel secon·do caso. E queta differenza ·del mezzo di trasmissio·n ·e d el . . uo110 , era causa cl.ella evide11te diffierenz.a ·del g·rado ·di t~mpa·nismo nei due casi citati. Ma .a .dare .a.I ~uono che d.escrivi.amo }a peculiarità spiccata che lo di:Stingue e ch·e n·e determina :}'essenza ca-ratteristica, concorre, ed è fon da·m entale, un altro el•em ento: ·il metalli1110. Secondo Wintrich , citato dal Carpi, il suono meta!l lico si produce per 1la percussione di a111pia raccolta di aria circondata da pa11eti lisciie, c hiuse, o con '1 'a.p ertura molto stretta; in tali candizioni sarebbe possibile runa riflessione iperfetta d·e lle on·~e son.ore contro i)ar,eti 1liscie· del~a cavità, in mo do ·da formare u11 si tem.a di onde chiuso (Wintrich). Gei1g.el, c itato pure da Carpi, s i rifà alla doti ri11a d ei suoni ,d i' H·elm·otz. L 'alta tensione d ei i11ezzi elastici fornisce la discontinuità 1del suo·no di p ercussione, e gli stati vibratori ·discontinui son.o condizione favo·r evole per 'la produzione di ipertoni. Dalle vibr.azioni discontinue nascono non solo toni arn1onici del fondap1en1tale (ipertoin i a.r monici), anche nu·mer osis imi i1p ertoni disannonici che prevalgono sui primi e dànno le caratteristiçhe del suono m etallico (ipertoni m,e tallici). Il suono preval.ente può scomparire ,(Geigel) ma può an1

[ANNO

XXXVII, NuM.

~7]

più sensibilmer1te. le proprie condizioni di vihr<l ti li tà in r~lazione alle variazioni della pressione endopleurica e riproducono quin·di più squi0lta111Gnte le condizioni fisiche per il suono rr1etallico. Resta ora a vedere se le condizioni sopra descritte per il timpanisn10 e il metallismo si ritrovino presenti n·ell 'idro-pne,µmotoraoe percl1è qu·e sto sia atto a ·dare suono . timpa·n icon1f~tallico.

0

1

1

le

1

1

• •

1

.che sussistere con quello di risonariza meta{lica (Sahli). ~

n eoes:sario quind.ì, perchè si pr·odu,ca il sµono tm·etallico in un.a cavità, che le pareti sia110 liscie, tes,e, p e-rchè i toni alti vengono assorbiti d.ai tessuti flacci di, n1·entre sono ben,e condotti ·da q:u·e!l li solidi, tesi. Di più, è n ece aria un.a certa grandezza della cavità (che Paul l\1artini indica di alm,eno 6 cm . di diam etro) poichè qq.a·n to più ampia è la sacca aerea ta11to più ravvicinati sono i toni superiori. Secondo Martini il nun1ero delle vibrazioni .d el suono metallico è .d i circa 3 mila al secondo , ciò che corrispon·d·e all'a ltezza di tono d ell 'ottava alta tagliata 4 volte. I rilievi clinici di Carpi dànno i.I su·ono metal·li co pr.e sente in pnx an1.pi, a pressioni po.. iti,·e, purchè n·o n eccessiv.am·e nte. E così, semJ)re secon·do Carpi, è favor,evole alla produzione d el suo110 metallico un.a particolare conformazione della parete toracica; cioè è più evidente in 1)areti cedevo-Ii con scarsi te suti di rive,_ li me11lo, poich è le pareti sottili 1110.d ific.ano 1

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E i·nna.n zi tutto è possibile ]a co.esistenza in ltn suono .delil e due suddette prop·r ietà? Rispon·de affeirm.ativ.amente Sahli ·dicendo che è pos-

sibile la coesistenza di un tono dominante con ipertoni disarmonici di risonanza metallica. Tuttavia a spiegare I.a peculiarità speciale del suono che descriviamo io non credo che sia ~1 1ffi cie11te ciò ch·e è stato detto innanzi su] timpanismo m·e ta:l1lico. Teoricamente, secondo i con oetti classici esposti, esso si ·d ovrebbe potere avere .a nche in una sacca non contenente liqu·ido ·p urchè .in essa si trov.assero presenti le con·dizioni fisic·h e neoessarie e suff.ici.enti per I.a form. azio11e d,el s11ono timpanico-m·etallico. Ora a mio m·o·do di v-e d·ere· non è- assoluta·mente possi.b ile 1'esistenza ·di un suono ·di otre in u·n .a cavità non contenente liquido. E allora b.isog.n a .concluder.e che a dare al suo.n o di otre i·l car.attere che n e fo·r ma la differenza specifica da ogni altro suono, con·c orra n ecessariamente il liquido presente nella sacca. In che maniera questo può avvenire? La risposta non sembra fa cil e· e l 'interpretazion·e che se ne può dare non può avel'e la pretesa della verità assoluta. Un rilievo ,s emeiologico però può metterci sull.a vi.a ,d i tale intel'pretazione. Io ho notato che :J.a formazion·e oClel suono di otre si ha facen·do la percussione circa al livello del liquido o un dito tra sverso al di sopra di esso; nel qual .punto l'jntensità del suono è ma.s sima ·e va diminuer1do si.a verso :I 'alto che verso il basso per una esten sione totale non superiore a due o tre dita trasverse. La massima intensità ·del suono si ha quin.di praticamente al livello del liqui·do, tmentre m1anca >assolutamente percuoten·do sia in piena sacca aerea che in pien.a raccolta liquida . Tu~to ciò fa pensare ch e la p ercussione fatta al pelo del liquido tr.asmetta a ll.a su,p erfici·e di questo le vibrazi·oni della parete tora cica le quali provocano sulla sup erficie del liquido stesso ,n umerose ond·e ·di picco:la ampiezza le quali '.Il.·el _m.ezzo .aereo adatto acqui tano il timpanismo metallico caratteristico ·del suono in parola. Percuotendo invece in piena sacca aerea o in piena raccolta liquida verrebbero a mancare le onde 1


[ANNO XXXVII, NuM. 37]

SEZIONE

suddette poiçhè I.a sfera di azione del corpo di })ercussione si sa che è n·ecessariamente limitata. A provare tale spiegazione sta un altro dato .semeiorlogioo; facen·do inchinare in avanti il malato in maniera da spostare il liv·e llo del liquido, si spo·s ta anche il punto di formazione del su·ano di otre; ciò che sarebbe una convincente riprova di quanto è stato detto. Abbiamo asserito innanzi ch e il suono di o·t re si può provoCafle percuotendo uno sto·m aco eontenente ·n otevole qua·n tità rd '.aria in una oe~ta tensione e 1liqui.d o, come avvien·e in individui aerof.agi. Nello sto·m aco si può avere il suono di otre percuotendo anche a una oerta distaIUa dal livello ·d el liqu·ido perchè in esso le condizioni fisic he sono· notevo.Jm.ente differenti da qu1elle del torace, ·e ssen.do le sue pareti m·o lto più sottili, quin1di più fJ.essibili e più facilmente vibranti e perciò più facilmente trasmettono le loro vibrazioni alla su•p erficie del liqu·i do in :esse contenuto. Tuttavia, se si ha l'accortezza di fare la percussione molto leggermente, il liquido non entra in vibrazione e manca il suono di otre. Possiamo quindi ritenere che .alla insorgenza ·di questo ne11 'idropneumotorace concorrano le onde che sii provocano, con la percussion.e, sulla superfice d·el liquido; tali onde D·On possono essere, come abbiamo «letto che di piccola am.p iezza; quando questa aumenta si giuii ge al ru·moir:e di SooUazzamento, e al:la .s uccussione ipocratica; p·er la qua:} ca.s a il su.a no di otre, fatte ·l·e ·d·ebite proporzioni ha le stesse determinianti fi siche d·el fe nomeno di succus. • s1one. Quale importanza ha la parete toracica per il suono stesso? Sappiamo che le vibrazioni degli organi interni deJ torace sono trasmesse attraverso le vibrazioni imrpresse alla pa.r ete toracica; quindi ·due son,o le oomponenti: a) s uono proprio della parete tora.cica; b) vib.r azione degli organi en.d·otoracici trasmessi alla parete stes.s a. Le oscillazioni della pa·r ete toracica, essendo qu·e sta un co,r po ampio, sono esclusivamente trasversali e la flessibilità d·el corpo vibrante determina l'amrpiezza dellre vibr.azioni trasversali, cioè la capacità di vibrare; qu1anto più l1a pa.r ete è flessibi~e tanto megli·o, rq uanto più è Tesistente tanto pegg·ÌO le vibrazioni del suo contenuto si trasmetto.n o a questa parete ·e da essa ali' orecchio .del medico (Martini). La flessibilità della parete tor.acica 1dipen1de dalle co1ste, d.al-la muscolatura, ·d al 1pannicolo adip·oso. N.ei ·du·e casi nostri ave' 1amo due tipi completam.e nte opposti, a pareti toraciche g rosse, resistenti I 'uno, sottili esil,i , fLessibili l 'altro. Nel primo il suono di 1

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PRATICA

otre aveva una intensità notevolmente più ,debole dell'altro, così come n·e llo stomaco l 'inten.sit~ è ancora maggiore perchè assai flessibili sono le sue par·e ti. . . Quanto allo stato fi sico d.el liquido esso può avere ·notevole ri.miporta·nza inebla .gen.esi de;l suono descritto, i·m portanza dipendente ·dalla densità ·del liquido stesso; in liquido limp1ido, poco denso più facilmente si formano alla sua superficie l e onde di percussione; ·m entre in raccolta di liquido d·e nso purulento, assai più ·difficilm ente ciò avvien·e; per cui teoricamente è più facil.e trovare un .suono di otre in un 1dro-pn eumotorace ·e h.e in un piotorace. Per quanto sopra si è detto· e corrispondentemente al reperto clinico, il punto in cui bisogna ipercuotere per otrenere il suono· di otre nella sµa m.assima inten:sità è circa u·n dito trasverso al di sopra d·el livello del l~quido; diminuisoe e scampar.e gr,a datam,e nte a partire da questo punto sia v·e rso l'alto che verso i'l basso. Lungo le linee toraciche verticali posteriori s i provoca più facilmente che in quelle .anteriori e later.a'li, ma è chiaro eh.e tal1e· rilievo non può avere valor·e se non in quanto il poln1on·e sia scoll.ato compl·e tame.nte, non potendo oerto il fenomeno veri1ficarsi in corrispon.denza di zone adere·n ziali ·d.el le pleure. Riepilogando, vediamo ora se sia possibi·l e stabilire le OO·n dizioni fisiche nelle qu.a li si produ·oe il suono in parola. Ciò non sembra affatto agievole; i :rilievi clinici dànno una straordinaria instabilità ·di tale suono. lo· I 'ho visto scomparire faoen1do piegare il paziente· sia di lato che in avanti o all'indietro·; l'h·o visto .scomparir.e anche dopo che il ·p azi.e n te, f.a tti alcuni mavì.men t~ col torace in diverse direzioni, riprende la posizione che teneva prima e nella quale si aveva il suono di otre; e l'ho visto ricomparire dopo alcuni istanti <lacchè il paziente aveva ripreso la primitiva ·p osizione; così oom.e .n el seco·n do caso ·da ·m e descritto, il suono spariva dopo aver estratto dal cavo pleurioo u·n a certa quantità di liquido ·e ·I n•Sl.lfflato un minor vo:lume di 'o ssigeno. T·u tto ciò in·dica comie insta.b ili d·e bb,a no es. ere le condizioni fiisic he del cavo pleurico nelle quali il fenomeno è presente. Possiamo dire col Riccioli ch e 'le variazioni plessimetriche n ell 'HP!NX sono in rapporto specialn1ente coi segue·n ti elementi: a) .a mpiezz.a della camera; . b) quantità ·d·el liquido; e) tensione del gas; d) ·levigatezza delle pareti; e) presenza e . forma delle .ade ~enze; sclerosi ·d·elle pareti. 1

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IL POLICLINICO

[ANNO

Se le leggi fisiche rimang·ono inalterate n ella determinazione d ei vari caratteri del suono, tuttavia regole semeiologiche fisse p'er stabilire 1

le condizioni anatomo-patologiche in cui si ottiene un certo suono, non possono essere sta.bilite. Tuttavia, dai oasi da me osservati ho riportato l 'impressione che affinch·è 'Si abbia il suono ·di ·Otre in HPNX ·debbano· ·essef\e presenti almen,o l.e seguenti co11d.izioni: a) notevol.e volume 1d,e lla sacca .a er·e a; b) 1pr1e ssione .di essa ·:non inferio·r e allo z1ero; e) notevole quantità di liquido; il) s·c arsa densità di questo. Tali con,d izioni erano clinicamente prese,n ti n ei du e mi,ei casi, mentre in ·m olti altri ove esse mancavano non si riscontrava il suono di otfle per quanto accuratamente cercato. In 1con·clrt1sione possiamo ·dire che in verità è 'd ifficile poter stabilire le ·eSatte co·n dizioni fisich,e in cui si pro1du·c a i1 suo·n o in parola, 1poichiè l.a sua straordinaria instabilità in un cavo toracico contenente gas e •l iquido, la scia perplessi dinanzi a qualsias i ·t entativo di asse·r to definitivo. 1

RIASSUNTO.

XXXVII, NuM. 37)

OSSERVAZIONI CLINICHE. Ospedale Civile di Mantova - Reparto Chirurgia Generale. Direttore primario: dott. MAMBRINI.

Un -caso di t•rattura per affondamento traumatico della cavità cotiloide con lussazione intrapelvica del]a testa femorale. Dott. ENzo TRuzz1, assistente. Con la. denominazion.e di frattura per ·'affondan1-ento traumatico della cavità ·cotiloide con lu·s sazione intrapelvica della testa femorale reoentemente introdotta dal Romani, si ' intende un tipo .speciale di frattura della cavità cotiloide in cui, attraverso al fondo fratturoto rd ell 'aoetaibol10 , si ha la migrazion e ·d ella testa femorale nel bacino. - Questa rara affezione è assai interessante oltre che per la prognosi, che è spesso letale, anche per le scarse cognizioni che si hanno sulla sua patogenesi, ·diagnosi e cura. Noi la troviamo descritta con d·e nominazioni varie dai diversi autori: « Lussazion·e centrale dell 'anc.a » (Sonntag). « !F rattura cotiloidea con lussazione intrapelvica. d·ella testa femorale » « Luxatio femoris centralff s » (Delitala, Kronl1ein, W olf, Wor.n.er, Amante). « Irruzione pelvica della testa femorale » (Froelich). « Lussazion.e pelvica transcotiloidea della testa femorale » (Ro·cher). I francesi la includono nella d·e nominazionegenerica di « 1F ractures· par enfocem.ent de la cavité coti.J,oi' d1e » (Cottal-0nda). :È chiaTo pe:rò che la definizione del Romani anche dal lato eziol-0gico è la più esatta e compren siva della lesione in parola. Descriviamo un caso capitato sotto la nostra • osservazione. 1

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L ' A. d.escrive un nuovo fenomeno fisico riscontrato nel siero-rpneumotoraoe che egli propone di ,c hiamare : « Suono idro-pneumotoraci:

co di otre o . semplicemen.te: suono di otre ». Ta:Je feno•m eno è dato '.da un timpanismo metallioo sui g en.eris e trova la propri.a d etern1inan te fisica in peculiari con.dizioni del cavo pleurico n1e l qual e siano p~esenti li,q uido ed aria in d,o vute iproporzioni, ·ed a ltre condizioni particolari d ella parete torac ica. 1

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Ricordiamo l'Interessante pubbllca.z/one: Dott. RAIMONDO DORIA

Med. aiuto degli Osp. Riun. e deU'Iet. di Patol. Medica della. R. Univ. di Roma

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Dott. CIULIO CESARI

Med. aiuto degli Osp. Riun. cli Roma - I.spett. San.iit ario delle Ferrovie dello Stato

Il PftEUHOTORACE TERAPEUTICO Prefazione del Prof. Achi·lle Artgelini Primario Medico Consulerute deg1i Oapedali Riumti già Direttore del Sanatorio Umberto I in P...oma., Volume di pa,g.g . VIII-87, con 20 figu,r e intercalate nel testo, n :tidamenite e tampaJto eu carta eemipatinata. Prez~ L. 1 2 1 .p iù le spese postali di spedJizione. Per i n06tr.i aib bona.ti sole L. 1 O, 9 O iin porto franoo. 1

Invia Vaglia all'editore LUIGI POZZI, ROMA, Sue· <>ursale diciotto, ROAilA.

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P. Z., d~ anni 42, contadino, di Goito. Entra ricoverat.Q d'urgenza nel Reparto Ch:rurgico dell'Ospedale di ~1:an tova il 30 maggio 1928. Gentilizio n egativo. Nessuna malattia deg11a di nota nei precedenti personali. Il paziente riferisce che nel]a mattinata è caduto da un o-elso. dove era sal'.to a raccoglier foglia, battendo fQrtemente a terra con il fianoo sinistro. · Ha avvertito subito un forte dolore all 'anca e i1on è stato più capace di alzarsi. . Esame obiettivo. L'a. appare un uomo di costituzione fisica robusta, nel pieno v!igore delle sue forze, co11 masse muscolari bene sviluppate 8 toniche. ~


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ANNO

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SEZIONE PRATICA

Giace in decubitQ l aterale destro lene11do la coscia sinis tra flessa sul bacinq,. ~1lesso in decubjto supino l 'ar~o i.nferiore sinistro ussume l1n a ttegginmento di rotazio11e esterna ~ l eggera abduzion e . I n1ovimenti dell 'arto sono rido ttissimi ed alquanto dolorosi. La r egione del gra11 trocant ere appare appianata e Ja n1ano in d e tta r egione s! p,u ò infossar e pii1 che a destra . · Notasi vasta zona ecchi1not~ca alla r eg"ione ing ui110-crurale sinistra. Con l 'esp1orazion e rettale

ischio-pubico sospin to nel bacino, ha fatto perno sulla tuberosità ischiatica e branca ascendente dal µube ch e si sono frat turate . Il foro otturatorio è m olto rimpicciolito. Trattamento (Prjm. Mam])rini). 1-1,7-28. ~1esso l 'a. sul le ttino d el R ossi , in narcosi s~ compie prog r essiva trazione longitudinale Slill 'arto n1cntre altra forte trazio n e si esegue all a radice d ella coscia, ~n sen so trasversal e secondo la direzione del eqllo del femore. Si f=ssa I ' arto in apparecchio gessato grande. Il giorno 4-VJI-28 si toglie .I 'apparecchio ges-

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s i nota, in altQ, la prcse11za di una intu1nescenza rolo,ncteggiante, mobile, in1prin1~nd o inovimentì .all 'arto, assai dolente. · La linea dl Iloser-Nélato11, di Scl1umach er, il triangolo ùi Bryant ri velan o ch e il gr an trocant ere sinis tro è risalilo cti circa 2 cn1. più ch e d=. 11orma. Procedendo alla n1i suraz ione degli arti dalla -spina iliaca anteriore superiore al malleolo interno si ha: a des tra c1n. 89; a s: nistr a · cm. 87; -cioè s1 constata un accorcian1ento di 2 cm. a carico dell 'artQ inferiore sinistro . l /a. accusa di sturl1i di p ar esi vescicale. Le urine son o norrna1i. · Esame r adiologi co (Dott. Mantovani). - La ra:.. <liografi n. rlà ~l seguente referto: L11 ssazione centrale dell 'an ca sinistra d et ern1inata dalla co1npe11etrazion e d ella callotta femorale nel bacino p er · frattura della cavità cotiloi<lea a tutto spessore in corrispondenza della sed e della cartilagine ad Y; il grosso fram1nento ileo-

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1. sato e dopo aYer con sta tato il m1n11no accor cian1e11to (1neno di 1/2 cm .) e l a buo,na fun z·ion alità r1 ell 'arto si dime tte i.I p azi ente chirurgjcam ente g u ar =.to raccolnandando cure chinesi-terapiche. Ptivediamo l 'a . d·o po circa un anno e cioè il·

6-' ' -29. L 'a. ha deambulazione solo lieYemente cl audicant e; sale benissimo le scale sen za appoggio alcuno di bastone. I n1ovin1enti d ell'articolazione coxo-femorale si cort1piono corpe d J1 norn1a ; residt1a sol~a nto, una leggera l in1itazione n ell 'adduzione e flessione. L '<\cco rci amenlo d ell 'arto è insensibile (meno di 1/2 cm ) .

Il primo autore ch e parla d i questa lesione è il c.allisen nel 1788. Più accurate osservazioni anche basate su dati an.a tomopatologici furono fatte in seguito da parecchi autori.


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[A NNO

IL POLICLINICO

Dal 1902, e poca dopo la quale comincia il su ssidio prezioso dell 'in·dagine ra·diologica, le osservazioni si moltiplicarono sia all'estero ch e in Italia . Nel 1928 il Romani n ella sua magistrale monografia n e raccoglie 135 casi, escludendo p erò i 1 O di Cottalro rd.a ed i suioi 4 personali. Se a questi aggiungiamo un caso descritto da Catterirla, un altro recen te di Mocquot e la presente nostra osservazione, possiamo concllu1d ere che i casi s inora descritti assommano a 152. Eziologia. - Come la d enomin.azione da noi adottata chiaramente indica, la eziologia ·di questa l.e sione è quasi esclusivam ente traumatica. Ci limi ter e1no soil tantto ad accennare che anche cau s·e patologic he possono ,p rovocare la lussazione centrale d el ·f.emooe. Valentin e Miil• ler infatti n e descrivono tre ca·si: in uno trat- . tavasi di tumore secondario ·da epitelioma del1'utero , n el secondo di .u na coxite specifica, nel terzo di un.a forma gonoooccica. Nella strag rande maggior.a nza dei casi è un trauma cospicuo ch·e colpisce i l p·aziente in co•n ·d izioni cin·e·m atich e speciali e secondo una determinata ·direzione agisce . Trattasi per lo più di in·d ividui ch e ca·dono da una con si·derie vole a ltezza a terra battendo fortem ente con una d elle r egioni trocanteriche. In casi isolati si è avuta la lussazione centrale con m eccanismi di pro duzione eccezion a li come una ca·duta violenta sui piedi (Kroenlein, Aseilza , Fouller , Kousm ene) un colpo violento inferto sulle spalle per la caduta di un sacco d a un terzo. piano (Campenon-Fran·ç ois) o suJ ·sacro (Miil1lieT). Oooorire 1dun1qu e, peroh è la testa d el femore riesca a sfon.dare il tetto d ell'acetabolo: l ) traumatismo sufficiente; 2) collo femor.ale molto resistente· ' 3) applicazione d ella forza traumatizzante secon·db la direzi.on1e .d,e 1 co·l.Jo d el fe m ·o re · ' 4) d eterminata posizione de ll 'arto che ' ' sedando le e.sperien z·e .sul cadaver e; sembra sia esten sione, posizione interme·dia fra l 'abduzionie e l 'a.d1d uzionre, r otazione interna. Nei rig11ar·di d elle penetrazioni seco·n dari e della testa g iuocan o . un '.azione senza dubbi o im·p ortante, i muscoli de l cingolo pelvico ed anch e la pressione atmosferica second-0 le esperienze d ei fratelli W eb er. Per ren·dersi ragione del determinismo di produzi()1n 1e de•Jla 'lesione furo\110 ·f atte d·a gli autori numerose prove sul cadavere. Vireveaux e Théven ot avrebbero per i p rimi tentata la riproduzione sperimentale della lussazi on e cen1

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trale d el fen1or e. Ed il primo di questi autori sarebbe arrivato a risultati eccezionali (4 volte su 16) mettendo ·l 'arto in esten si-on e, abduzione e rotazione interna. Ama nte su 60 esperienze sul cadavere in 2 soli casi riuscì ad ottene r e la lesione (Romani). Cottalo1xla afferma di essere arrivato alla ripro·duzione quasi infallibile della frattura con un trauma tismo diretto obliquamente in basso e·d in d.e ntro, l 'arto essendo in estensione e rotazione interna forzata e con una po·s izione intermedia fra l 'abduzione e I 'adduzione. In tale mo,do l'ottenne per tre volte consecutivam e nte. Sem.p re con tale m eccanismo il Romani riuscì una sol volta su 22 casi a riprodurre I.a lesione. Il Catterina su 6 esperienze mai una volta riuscì ad otten er e la pura lussazione centrale ·d el fe more. .. Anch,e noi abbi.amo eseguito 3 esperimenti sul cadavere segu endo la tecnica del Cottalor·da, ma sen za successo. Le ·difficoltà d ell a rip1:oduzione sperimentale stanno dunque a dimostrare qu.a li ostacoli si 0 1ppongano alla fratt~ra d ella cavità cotiloide e com·p enetrazione d ella testa femor.ale nel bacino. P er contro ci danno ragione d ella ra rità ·d ell 'a f~ezione . Circa la frequenza , nei riguardi d·el sesso 1p·eir ragio111i .sociali più ·frequenti nel1'uomo (più esposto ai traumatismi) nei riguardi ·d ell 'età più n·e i g iovani che nei vecchi (a coll o femorale assai de bole). Siritomatologia. Questa particolare va·rietà di frattura de ll'acetabolo è caratterizzata da un qua·dro clinico b·en d efinito. L 'arto colpito è il più sovente in atteggiamento di rotazione esterna , ab·d uzione e d estensione .p iù raramente si nota la rotazione inte rna combin.ata all 'ad·d uzione. Boekel ha fatto rilevare che questo attegg iam·e nto è immediato e più spesso fisso. Si ha notevole ap piattimento d ella r egione del gran trocanter·e (segno di Roux) il quale appar e per lo più risalito; questo segno ci' sarà svel:ato co,n ]la ricerrca de l1la lin1e a di Ro&erNélaton, di Schumacher, e d el triangolo di Bryant. Esiste sempre un accorciamento reale del1'arto che può .an·d .a re da 1 sino a 5 centm . È classico dare com e frequente la comparsa di ecchimosi sopra l 'ar cata di Poupart (segno di Lassen) o al-lo scroit o (ecchimosi nummu]a re o .se·g no .di De tot). Secondo Cottal-0rda questi sintomi sono invece rari. Come segni funziona li si ha l 'im.p otenza assaluta immediata ed il d olor e spontaneo e 1

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[ANNO XXXVII, NuM. 37]

1355

SEZIONE PRATlCA

provocato con la pàlpazionè sul gran trocantere, al pube, alla fossa iliaca · e con la provocazione de i movimenti. Altri segni molto più rari sono la crepitazione, la tumefazione .a.d dominale, il se gno d1 Allis (flaccidità d el tensore fascia lata). Inoltre si possono av;e re disturbi di paresi ·del retto e della vescica. Però i criteri patognomonici su cui si basa la diagn 01si di l11xatio femoralis ce·ntralis ci sono dati: I ) dall 'esplorazione rettale; 2) dall 'in·dagine radiologica. Con 1'esplorazione r ettale si riesce a pal.par~ un co:rpo duro , r otondeggiante , · dolen te, spostabile coi movimenti impressi all 'arto , ch e è la testa femora le spostata n el bacino. E da quando il Boekel n el 1880 p er primo rilevò que to segno quasi tutti gli autori sono d 'aicoordo n el ritenerlo sintoma 1patog n om.onic o .d e ll'a liesione quant unque ·due ?u tor-evoli c~i­ r~rghi francesi (Cottalorda e Lenormant) t endano .a sminuirn.e l 'importanza. ~ la radiog rafia infine ch e ci dà la chi ave della diag no·si. In uno studio r.a.d iologico assai a ccurato Cottalorda disting u e : 1) fratture senza irruzione (ch e a n oi non inter essano); 2) fra tture c on irruzione parzia le. Le caratteristich e sono le segu enti: a) a sp etto a sca cchiera (en da mi er ) del}'estremità superiore ·d·el 1femore . (due zon e ohiare ep ar a t e d.a una zona scura c orrispondente alla proiezione ·d e l cotile sulla t esta ch e ] 'attraver sa); · b) accorciamento d-e l collo femorale; e) scomparsa di ogni traocia dell 'articolazione coxo-femorale. 3) fratture con irruzione totale . I segni radiografici principali sono: . a) a sp etto a scacchiera ·d e ll 'estremità superioI'le d el f.emare (due z·on•e chiar.e : testa e • gran trocantere ; una zona sc ura: collo) ; b) contatto d ei punti femorali e p elvici . Diagnosi. - La diag nosi precoce di questa affezione è quanto mai necessaria p er un trattamento effi cace. Ora se si tiene conto ·dei s intomi sopra esposti difficilme nte si è tratti in errore . La lussazione centrale del . femore può essere scambiata p er una frattura del collo chirurgico, .p er lussazione anteriore pubica o p er una semplice contusione d ell'anca . In questa ultima diagnosi non bisogn a adagiarsi con eccessiva sicure zza e n el dubbio eseguire l'indag ine radìo.logica . ·S embra infatti ch e i· casi di contusione pt1ra d ell 'a n ca sia n o estremamen te rari. 1

Prognosi. -

Sempre di una certa gravità è

spesso letale. Dalla statistica riportata dal Romani su 135 osservazioni sono se gnalati 21 esiti infausti , 77 guarigioni con riduzione funzionale , 29 guarigioni com.p le te. Cottalorda di 86 casi in cui potè seguire l ' evoluzione completa riferisce i seguentj risultati: m ·or.ti 24 = 27 . 5 %; anchilos i 35 = 40 ..6 %.r gua.rigiorni 27 = 31. 3 %· N·el nostro caso possiamo parlare di guari-: • gione. La fotografia ch e si presenta I ©ì d~mi0stra chiaramente. Quali complicazioni ch e possan ©' aggravare1

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F1a . 2. -

la prognosi si possono aver e, oltre allo schock, l esi-01n i vasali de.lii 'arteria otturatoir ia (Ru otte), de·l la v.e1n.a i1ia.c a esterna (Gr.ae,s sner), ne rvose da compressione d·e l n ervo otturatorio (Froe1i1ch-Vi'I'eveaux-Lawson), d1el n·ervo femoral,e (Amante), 1del n.ervo c ru:ral'e e ischia tico (Goodl1e), d el nervo peronier o (R al1m.an·n ), 11esioni dell 'ur.etra (Fulle r ), d e lla ve cica (Vireveaux), la rottura del colon (Katz) , em a ton1i ·dello psoas con t e11denza alla suppurazione. Tra t tandosil di lesione ch e n ella maggioranza dei casi è Iai. consegu e nza di un infortunio sul lavoro an ch e, ·dal punto di vista m edico-legale la p rognosr e· di una c erta importanza. Gli autori hanno osservato lJna riduzion-e· funzionale con diminuita capacità lavorati v·a t· oscillante dal 15 al 60 %. Cura. - Un trattamento sic uro ch e di~ ga- ra n zia d i p erfetti risultati funzion ali a n cora · non si conosce. Furono tentaii m et odi diver si , dai più semplici, quali la comune trazion e a • p esi in sen·so lon g itudinale ai più d iffi cili : e · cruenti com e la r esezion e d ell 'anca· di Ollier:1

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Ri sultato.


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con il trapianto di aponeurosi ·d i fascia lata vica della testa femorale è una affezione rara (Catterina). a riscontrarsi ma a qu.a.dro clinic o e radioloDelitala è dell 'avviso ch e non vi siano re- gico ben definito. gole generali da poter applicare in tutti i casi 2) e .a none fondamentale per ·Un trattamento poichè a seconda d el grado e del punto di effi cace è ·di intervenire precocemente. frattura del cotile variano i rapporti di questo 3) Prima di prooe-de:ne con sistemi complicol collo e col capo femorale. cati -0. cruenti conviene tentare il metodo della Nei due casi da lui descritti in uno ottenne trazione combinata in senso longitudinale e la riduzione con la semplice trazione continua trasvers.ale in narcosi che h a dato i migliori a pesi e dopo 10 giorni applicazione· di appa- risultati. recchio gessato, nell 'altro essendo riuscite vane le manovre di riduzione con I.a trazion e RIASSUNTO. longitudinale, praticò una incision e della cute L' A. descrive un caso ·d i frattuTa per affonin corrisponden za del gran trocantere scoperto il qua-l·e, af~erratolo con una ·pinza di Museau , dam.ento traum.atico del1a ca' rità coti1oide con potè ·esercitar.e una :forte trazionie 1ater:ale ot- lussazion,e intra-pe1v~ca diella testa iemorale. D,o po av.e1;nie tTatteggi.ato il quadro clinico e tenenid·o il ritorno del .c a>p o ~emoifale a l pro~ ra"]i<Yl ogico, 1'A. ·Si diffonde .a parlare dei d-iprio p osto . 1 ·VeTsi metodi d i .tur.a c.ru1einti ~d i n,cruen1Ii, Melohior esercitò la trazione in senso trasversale avvitando sul g ran trocantere un tra- -0on clu1dendo che per ottenere buoni :risultati funzio niali del Ja .I:esione, r.aira .a ricontrarsi ed pano da miomi. Franke con siglia di sostituire al trapano una ai quadr.o clinico-.ra dioliogico b en · d·efiniro, ocvite di legno posta con l 'estremità ad uncino ·OOrf1e inuerv·e1ni:re pneoocemente con una train m.01do d.a ia!Ppil ica.r vi .p [ ù facilmente un.a tra- zion,e oombinata in sen.so lio ngitudinale e trasv·e rsa·1e. zione continua a pesi. Putti ha i.de.ato un metodo speciale per BIBLIOGRAFIA. mezzo del quale esercita la trazione seguendo I 'asse longitudinale del collo del femore su Ai\IANTE. Atled. degli Infortuni sul ' lavoro. Perugia, 1909. un chiodo traversante la base ·del gran troBASSE'T. Arch~v . Francq.-B~l g·es de Chir., n. 12, cantere. La contenzione è stata ottenuta con 1924 .. un gra.nJdie aippaTieochio gessato sistema With- BorKEL. Gaz. Médic . de Strasbourg 1873 · Ib1.d ., 1880. . ' , mann. Tutti gli autori però insistono nel con cetto BosoH. Sch weizerische mediz. Woch en sch . , t. LI, 1921. che il tra ttamento ·debba essere quanto più CATTERINA. I .a Chirurg. Org. di Movimento, vopossibile, precoce. lume XI, fase. 6, 1927 . Così Froelich , così Withmann, così Romani CHIARUGt. Archivio di Ortoped~a, fase. I , 1915. che in uno dei . suoi casi si servì della sola CoTTALORDA. Thèse Mo11tpellier, 1922; Lyon Chirurgical, 1923, n. l; Marseille Médicale, 1922, trazione tr.asvers.a le alla radice della coscia. n. 9; La Presse l\tiédicale, 23 mars 1929. Nel n ostro paziente ottenemmo un risultato DEFOUR. Thèse de Montpell ier, 1925. ottimo mettendo l 'A. in n arcosi sul lettino del DELITALA. Arch ivio di Ortopedia, vql. XXX, 1913. Rossi ed unendo alla trazione longitu.dinale la DRONART. Thèse de Paris, 1926. trazione in senso trasversal.e indi fi ssando in FuoELICH. Revue d 'orthopédie, a. XXVI , t . VI. GuELTON. Thèse de IJill e, 1922. apparecchio gessato gran.de . Bruns ' Beitrage zur Kl~nischen Chir., Anch e dalla bibliografia consultata questo GuNz~El,l. t .. CXXXIII, n. 4. appare il metodo più sem1p1ioe e ch·e ha ·dato i GuILLEMIN . Bull . et 1\1ém. de la Soc. Nationale migliori risultati. de Chirurg., n . 29, 1928 . Citeremo infin·e alcuni autori (Len.drich , HEuNscnEN. Beitrag·e zur Klin. Chirurg., vol. LX, 1909: Worner, Wolf, Simon) ch e stimando inutili ltATZ . Ibid., XXXIII, 1902. tutti gli interventi cru enti od incruenti, ab- Kn.oENLElN. Deutsche Chirurgie, 1882. bandonarono g li ammalati al loro .destino. · LAwsoN. The Lancet, vol .. I, 1878. Come ·esito però ebbero costantemente anchi- LE CoNTE nEs FLonrs. Thèse, Alger. 1926. losi più o meno oompJ,e ta, deambulazione clau- LE GALL-LA S.ULE. Revu e brétonne d 'Obst . et d e Chirurg., 1922, n . 3. dicante e dolorosa. 1

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CONCLUSIONI. 1) La frattura per affondamento traumatiéo

della cavità cotiloide con lussazione intrapel-

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LEGRos . Gazelte des Hopitau x, n . 108, 1910. LENORl\IANT. La Presse ~fédicale, n. 50, 1928. Nuzzr. Ri~rma Medica, t. XL, n . 27, 1924. PILVEN. Gazette Méd . de France, 192.8, n . 4. PUTTI. La, Ch~r. Organi di movimento, voi. XI, 1927.


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SEZIONE PRATICA

Beitrage zur Kli~i~che Chirur. , 1921. ROMANI. Chirurgia Org .. Mov., t .. XII, f .. 4, 1928. REcHEMBEnG. Ì)iss. Berlin, 1904. RouvlLLAIS _et MAISSONET.. La Médecine, 1925, II. 81LVESTRINI. Gazz. I~tern. di Med. e Chir., n. 8, 1914. VAI.ENTIN ~ MuLLER. .i\rchiv. f .. Klinische Chir., 1921. VERooz. Rev11e de Chirurgie, 1926. VERTRAETz. V CQngrès Internatiqnal des accidents <j.u travail.. Budapest, 1928. VIREvAux. 'fhèse de Lyon, 1889. WHITMANN. Annals o·f Surgery, t . LXXI, n. 1, 1920. . WoLF. Annals of Surgery, t. LXXI, 1920. RAHMANN.

del liquor è equilibrata da un meccanismo regolatore, la cui zona riflessa è localizzata ne1tia J>e.g·ione ~sacralie. La piU!I1tura ·lo·m bare prov-0chooe.b1b1e un' iper.secrezio1n .e vle ntricolare rifle1s.sa, men.tre la oottoccipital'e non .ec·ciwebbe il mecc.a nismo, Tego1latone. La spiegazione è più .semplice e basata sul. !:a patogen·eisi d egli aoci denti. La :neg.ione sottoccipitale si presta meno al ·d renaggio sotto.a racnoi·deo. La dura ma,d re è meno distesa .e gen·e ralmente la pressione è b.a.ssa o negativa. Perciò un.a volta ritirato l 'ago non si ha più scolo di liqui·do e quindi la mancanza di fenomeni d'intolleranza. La puntura sottoccipitale è largamente applicata in clinica a scopi .diagnostici e terapeutici. La ·p untur;a può ,e ssere fatta in posizione .sedruta o in ·decubito laterale. Nel primo caso n,ella cisterna la .p res·s ione è negativa ed il liquor deve essere aspirato, n.e lla posizione orizzontale la pressione .è generalmen•te .eguale a .quella della regione lo m•b are. È preferiib ile, speci,e per gli psicopatici, la p·osizione orizzontale, che consente .anche la misurazione della press ione del _liquor. È necessario che 1a testa sia inclinata in avanti in modo che il mento tocchi la parte superiore .dello sterno, ed in mo,d o che il piano In·e1dio-sagittale 1d.el tCapo coincida rigorosam -e n,t e con il pi.ano m eidi.o-s.agittale d el tronco. Com~ :eunti di orientamento si p~ssono utilizzare in a'lto la p·r otuberanza occ1p1tale ·esterna, in b.asso l 'apofisi spinosa, lateralmente le e·s tremi1tà ·d·e lle apofisi 1n1asto1dee. Riunendo questi quattro punti con .lin,ee si ha all'intersezione sulla linea me·d iana il i)unto nel quale si ·deve praticare la 1p untur.a. Il criterio più sicuro è qu.ello ili fare la puntur.a imrmediatam.e nte .al di sotto ·d·ell 'occipitale. . . L'.ago s'introduce obli1qu.amente montando verso il forarne occipitale. Sonmontata la prima resistenza (setto m edio ch e separa i muscoli ··d ella nuca), segue una secon·da (membran.a a·t loid·e-o,c cipitale interna). L 'ago non d·ev.e essere ulteriormente spinto per oltre un cm. e mezzo. La sen sazione di attraversamento della dura m ,aidre è più netta che nella puntura lombare. ed il p,a ziente in quel momento accu·s a uno sho ck quasi convulsivo, ch e è il segno evi·dente ch e la punta dell 'ago trovasi in piena cisterna. È o·p portuno avvertire che quan·do si forza .l a massa muscolo·-llegamen,t o sa , l'orientazione d e'll'ago è com e se volesse raggiungere la regione frontale a 2 cm . al di sopra della regione sopraciliare. È prud·e nte rinunziare alla puntura quando · l 'ago non può raggiungere il con·tatto con 1'osso occi1p i tale. Seco'llldo Nonnie e Hartwich l 'ago noin deve ·e ssere affon·d ato per oltre 3-8 om. di cui un cm. e mezzo verso la parete e.entrale del ven1

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La puntuta sottoccipitale. (W. PrnEs. Presse Médicale, 25 gennaio 1930).

La puntura sottoccipital•e o d·e lla cisterna magna fu per 1a prima volta praiticata sull 'uomo nel 1919 d.ai medici .a mericani Wejefort, Ajer ed Essech .e raccoman1da ta in Germania nel 1921 in un lavoro di E·s chuch·e n . Essa ha notevoli vantaggi sulla puntlllra lombare. La cefalea, la rachialgia, le v-e rtigini, le nausee, i vomiti e tutto l 'insieme dell 'intolleran'Za si v•e rificano .solo .raramente. In dieci casi n ·ei quali si erano avuti disturbi in seguito alla .p untur.a lombare, la puntJura sotto-occipitale praticata un mese dopo con la fu.o riuscita della medesima qu.antità di liquor non dette a lcun sinton1a· .d 'intolleranza. I:u quinidici ca·s i nei qualj la i)untu:na s1ottoccipitale .era .stata perfettamente tollerata, la puntura lombare praticata un mese dopo estraen1do la stes:sa quantità di li.quor provocò sintomi d 'intolleranza m .alg:ra·d o tutte le precauzioni adoperate. Le due specie di P'u ntura fuirono fatte con a·g hi del me·desimo calibro. Le Sltatistiohe d·el'l'autore, che ha praticato 4500 punture lo·m ·b ari e 1528 sottocci·p itali danno il 20 % di accidenti più o meno gravi per la prim.a mentre solo nell ' l % p·e r I.a seconda si ebbe una cefalea ch e durò due o tre giorni. Non si ebbero n1,a i a cci denti· mortali. Laplan.e registrò tre casi di cefa] ea su 300 punture sottoccipita'li. Nonne nel 1924 praticò 310 punbure sottocci1p itali. In un vecchio ·di 70 anni affetto da arteriosclerosi si ebbe la morte prodotta dal1'emorragia d•e ll '.ar1teria cerebellare posteriore ed in(eriore, che invece di essere laterale era deviata verso la linea m ediana. I casi di morte consecutivi alla puntura sottoccipitale sono rari e e.erto con u'na percentuale inferiore a , quelli consecutivi alla puntura lombare. · Golia ed Hermann hanno spiegato questa minore pericolosità <le'lla puntura sottoccipitale con un meccanismo com1p licato. La press.i one 1

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tricolo. P er evitare ch e I 'ago continui a p en etra r e a l di là 1d el limite n ecessario Nonne ha fatto g ra duare I 'a g o in cm. La d eviazion e diell.a ·linea m edi.ana de ve es~swe :assolutaim e nte evitata. • Gen era lmente la c isterna trovasi a cinque ·cm . di ·profon1dità, ma qiu·e sta profondità è :molto vari.a,b ile. &L 'em·orrragi:a iè rara; N·oil..Ille 'I 'h a osservata Q5 volte in 1310 casi e l 'autore 35 volte in 1528 • casi·. L 'an est esia locale è inutile. La puntura sottoccipitale. è quasi in·disp ensabile p er ìa diagnosi r.a·diologica d elle m a la ttie mido1la ri secondo il proce·dimento di Sicard . Il lipiodol iniettato n el ca11.ale rachideo con sen te ·di diag nosticar e tumori , fra tture, ade r en ze, ecc. S'inietta un em e., m .a i più di 20 em e ., di olio ioda to al 20-40 %, m ett endo molt a ·cur.a a d evitare le bolle d 'aria . Quin.di il paziente è p osto in posizione vertiica1le e con picco.J,e soois se si facilita .J,a disoesa d ell 'olio iodato . P·eT lo' ·più si hanno .dolo ri co·n seg·ni man,itiesii ·d 'ir.ritàzione m e ningea. P on·e ndo il paziente a testa bassa l 'olio iodato f.a un cam mino inver so ed entra attra verso ~l g ra11de joramen ed i p eduncoli cer ebrali. La d eco·mpressione m e diante la puntura sott o1c c.ipitale g uarisce la m eningite si1er o a. P er d etta via si possono introdurre m edicam enti (tossina antitetanica, siero m ening ococc i·co , ch in.ina, ecc.) c h,e ven g o no a di.r etto contatto con il cervello ed il midollo . Ava la ha •Ottenuto brillanti r~sultati cura n .. do f' epilessia con iniezioni di lumin.a l n ella ciste rna m agna. Vi sono casi n ei qu.a li la puntur.a sottoccipital;e è sp ecificamente in1dicata : blocco sot1toar.acnoi1d eo , m ·e ning ite localizz.ata, calcificazione legameniosa ·d ella r egion e lombar e, tumori cer ebra li. In casi di con1·p ressione midolla re l e punture sottoccipitale e lomb,a re consentono di. apprezzar e le differ enze d el liquor sopra e sotto la com pressione . La pu·n tura so ttoccipritalie p er la su,a impor. tanza in diagn ostica e d in t era pia d eve entrare n ella p ra tica c0011une d ei n eurol ogi . Le diffiden ze d eterm in.at e da:lla importanza e ·d elicat ezza d ei t essu ti presso i qua li si fa l a puntura n on. h anno r.a.gionJe ·d 'e sere. La puntura sottoccirpitale è m eno p er.icolosa e m1egli.o tollerata dai pazienti, di quel ch e sia DR. la p untura lomb.a re. 1

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La meningo-encefalite da orecchioni primitiva. 1((R. -J. W ErssENBACH, G. B AscH e 1\1. B AscH.

Paris ll1 édica.l , 7 giug n o 1930). Me n t re le r eazioni m e ningee os erva Le ne l .corso d el'l 'ievoluzion e d egli orecchioni sono og$ Ì b,~n cono c iute, m olto scars i son o invece i •

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casi :pubbl1icati , n·ei qu.a l1i le m a nifestazioni encefa'l o-m eningee i•mpo·r tanti hanno preceduto di p rurecchi giorni i fe·n om en i pairotid1ei, i qual1i d 'a ltTon,d·e po·s sono anch e mancare . Due qua dri cl.i nfici v.anno pre·si in considerazion e : 1) la m ening o-en·oe fa-lite da orecchioni pri·m ·itri.v.a Sit\:,O-UÌta d.a caratteristici ovecchioni, ch·e p e.rò n1anitesta si sotto tre forme : a) f orm .a m ·eil!ingea pur.a n 1el1a qu.a l1e i sin tomi dì localizzaz.i on·e p1aven·cl1ima•w sa sono lievi e spesso co·n fu si ·n 1etl qu.a·dTo d·e'1le r.ea zioni meningee; b) focma di m e·n ingo-e noe falite con seg·ni di localizz.a z.ion·e p aven chim.a t o sa im,p ortanti o pred omina·n ti ; e) forma co·m a tosa ; 2) la m en·ingoen ce:fa l.ite p r imitiv.a sen za orecchioni consecut ivi ·o d aUito·n oma . In qu·esti casi s.i tra tta di fanciulli colpiti im1provvi sam ente da sindro·m ,e m e ninge a tipica : 1a pu.n tura lo.m bare m ostra una netta r eazion,e cito'log·~ca; improvviis.am .e·n te la rna1lattia Pegr edisce e il fan ciu1llo gua risce. Una inchiest a accu r.ait a es·e guita n e.Ila fa 1nig lia, n e l vicinato, n ella co1llebtività fr~e quentata dal malato riv.e lano ] ',esist,enz,a di c.a s~ ·di ovecchioni e la .p·o1s•s ibiJ,i tà di · in tezio·n ·e. Lo .studio co·m ip let o d·el liquido ce fa.Jo-1~achi­ diano anois tra d·el·l e inodificazior1 i molto vicine a qu·e1llie con.s tata t e n ell·e fo rme i)rimi ti ve seg uì,te da o r e.o chi o·n i e n e11e foTm e secondarie osservate dura nte e do p-0 g l1i orecchion·i . Gli AA . son-0 venuti n ella convinzione che lo s tu·d.io d el liquido oe·fal o-rac hidiano possa fornire e lem e·n t i diagnosti co-pro·bati.vi n elle 1ne ningo-en oofa1J iti d.a orecchioni. Se questo studio, ch e d eve essere il più completo possib·ile, n o11 p ermette di affe.rmare con sic ur·ezza la na tura d ella ·m ening ite, i)ermetterà però ·di e1imina.r e le ,a~it;re forme , come la ·tub·erc olare, la sifilitica, la m eningococ. c1ca, ·e·c c. G.Ji AA. ,· con.sid.err an·do i ris u,l1ta ti della 11t1ntura lomb.are in un certo num ero di casi di n1enin·g o-·ence fa'lrit e da ore,c chio·n i , han-no potuto getta1ie •],e b a.sii d el·la sin·dTome umorale cefalo-ra.c hi•d.e a d ella m·e ning o-en ce.falite da orecchioni primit iva . J.l liquor è chiaro, amicr ob·i co , conte n ente un.a cifr.a r e·la tiva m e nte b assa d 'a lbun1ina, sp ecie in rappo r to all a g ra n.de quantità di cellul e m-0n·o·nuoleate li1nfocitari e; il tasso d ello zuc ch ero è quasi n orm a.Je e q11 elil-0 d ei cloruri un poc o abbassato ; l.a fibrina è a ssen te . E' ·d a no.tair:e l 'evoluzio·n e abbast a nza rapida ·d.e.ll ' i11)er~eu·cocitosi ve.riS 0 ·u n ·n iurmer.o d ,ebol:m.ente aum·en .t ato .p rima, n oir ma·l:e 1poi d ei ·]1euc ociti per millii m·et·r o cub.o . Di fronte ad ·u.n o stato m eningeo ch e soprag ~ i·un.g·e in un paziente fiinor a in buona salute, è h en·e t e'Iler e sempTe presen·te la po·s sibilità di 11n.a m en~n.gi te d a orerchioni . Si esp lorera nno J)er c iò le r egion i par otidee, sottomascellari e sottolingu.a l1i ed in assen za di ingor go si ricerch èramn o i .punt~ d olor osi . Ne'l la evenie nza di una fo·r ma auton om a s i indagh er à circa l 'esi1

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5te•n za ·di casi di orecchioni nella famiglia de1 almeno rimaner e stazio·n aria od aggravarsi pazier1te o n ·e'l vici.n.a to. molto 1-entam ente ; 2) la forma anemica, ch e Gli AA. passano quin·di in rassegna le pos- si acco·m ·p ag.n a · generalmente a cloruremia s ibili diagno si .d ifferenzi.ali, specialmenit e ·d.a l secc.a e può complicarsi con acidosi; si tratta di casi ad evoluzione rapidamente grave, in punto di vista d·etll 'esame del liquor. La 1p rogn·o si d·el1la m·e·ni.ngo ...enc·efalite da o- cui i ma lati possono morire prima di avere recchioni primitivi è fav0Tevo1le: in geneir e si un 'azotemia elevata. L 'evoluzion.e d ei malati con azotemia-limite .t ratta di una fi.a mm.ata effi1m .era. In rari casi tuttavia si sono stab;ilite les.io.n i è variabile; ·dalla statistica ·dell 'A. risulta che il 43 % dei malati sono ritornati allo stato durature manifestate dall.a persiste·n za dri ce falea, foto fo·b ia, segno· ·di K.ie·r nig; 01ppu:re aste1n ia , normale, il 21 % rimane ancora allo stato di bra·dicalf'dia, irritabilità ed anche crisi eipilieit ti- azotemia -limite, n el 20 % si è avuta un 'evoluzione lenta verso l 'iperazotemia, il 16 % che frus te. ono morti rapidamente senza n emmeno diT·eirminando il loro lavoro gli AA. rjchiam.ano ~'attenzion e su du·e fatti senza dubbio im- ventare iperazotemici. Il valore ,p ronostico dell '.azoten1ia-limite è portanti : il primo con cerne la frequenza e la dunque variabile secondo i casi; essa va conestensione della infezione ·parotid·ea epidemica, di fronte all.a qual1e essi si domand.an.o se n el siderata insiem·e a·d altri fatti: 1) dosam ento ·dell 'urea sanguigna, prima grupip 0· de,g li cc .srtati m·ening·ei acuti cu·riabili » non si d1ebb.a riscontra.r e un posto di u·n a oerta e ·dopo un regime di dieci giorni senza sale im•portanza alla m e.n ingo-e.n°c efallite da orec- n è azoto; se l'urea diminuisce nettamente la ' cl1ioni prim:iti,ra; il ch·e rischiar.ere·b be I ',e tiolo- prognosi. sa~à buon.a ; 2) ricerca del la cloruremia secca e del.gia d'Ì un oerto •n umero dii stati m ening.ffi acu! ' acidosi nei m.a lati , in cui, con la prova preti ceir ebrali cri ptog~en1 eti ci. L'altra nozi.one sul1a qua l1e gli A . in istono . cedente , non si è avuto abbassamento dell'urea san g uigna. Si hanno .a.Ilora l·e seguenti poscon cern·e la fi.sio-patolog·ia generale deg1l:i ore·csibilità: -chiond. A ) non vi è n è cloruremia secca, n è aciDiversi fatti han·n o con.d otto i n·ostri AA. . a tlosi ; la prognosi è ancora relativamente poco pensare ch·e, co11trariam ente alle attuali teo·r.ie, le a lte1razioni de:l 1liquido rach·i·diano rnon d·eb- ~ rave; si può prolu.n gare I.a vita d el malato b ano con.siderairsi com e manif.estazioni primiti- n1·edia nte un r egime evero ed un tenore di ve, ma come r eazioni secondarie d·e1le lesioni vita a·datto; B ) vi è rite·n zione clorurata, ma non aciparench·i matose ce·rebro-m1idoil la·r i, dovute esse stesse a lla loic alizzazion e del virus ·d·egli orec- dosi ; prognosi grave, ma il malato può so,p ravvivere ancora .parecchi anni, pur con uno stato -chioni su1l sistem a n·ervo· o central e. · Finolfa l 'a ffi11ità . del virus deg1i o·r ecchioni ge.n er.a] e precario; · C) presenza di cloruremia. secca e di aci:per i'l ·parenèhima n ervoso era sconosci·u1ta od fil . anch e ne.g ata. Tale affinità d ell r esto presenta dosi; prognosi grave a .b reve sca·denza. in gein,erra1l,e gli stessi caratteri di q.u.ell.a p1er ri1l Co1ne possiarno riconoscere precocemente paren·ch~1ma ghia·n dolare e cioè : inizio brusco d1eii sinito mi, evoluzione rapi d.a, ces.s azi-0 ne con1il destino di an malato di sclerosi re· plleta o qua i . VICENTINI. nale in base al reperto chimico del 1

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sangue~

RENI E VIE URINARIE.

(E .

L'azotemia-limitf e l'uremia croni<·a. Académie de m éd. 3 ·dic. 1929). L ' A. 'l~agg·rurp1)a sotto I.a ·deno.n1·in azio·n1e d'i azotemia-lùmite tutti i casi in cui l 'urca .clel saingu.e h.a ·d·ei val•<)ri di O, 40-1 g·ran1,111·0; qu·esti va.l ori non o no a~15·0J 1 uti , in quanto ch·e pos on-0 ir~entma:re m..ell.a 1dien .on1in.az.i1one .a n che dtei casi con 0,35 oon1e degli altri co·n 1,20. Su oltre 600 m.a lati di n1orbo di Brigl1t, ] 'A. ha trovato n eil 73 % circa dei valori ch e ri entrano nell 'azotemi.a-limite , proporzione cl1e si eleva al 77 % se si includon o a11 ch e quelli con valori fino .a g. 1,20. I tipi clinici degli in·dividui affetti da· morbo di Bright sono: 1) la f orma florida, dovuta generalmente ad eccessi a·limentari ch e può guarire (se il r egime è istituito a tempo) od (J.

CASTAIGNE.

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BECHER.

Alf uncih. m ed. ·,Woch. , n. '12, 1930).

Il de tino dei pazienti affetti da sclerosi re, n.ale' lè v.a rio . Molti fini scono ·col m·o rire in seg·uito a·d insufficienza cardiaca . Un piccolo num ero soccomb.e .a d .ap.o plessi.a, un num·ero ancora minore a polmonite od altre malattie intercorrenti. Gli altri finiscono con in .u fficienza r enale re muoiono p er uremia vera. E ' n1olto1 i•m ·portante riconoscere in casi di i1)ertonia essenziale, se essa per lunao tempo arà sopportata .b ene, rimanendo i r eni suffic ienti, oppure se esista il ·p ericolo ·d el passaggio in sclerosi m.a lig na; in que t'ultimo caso si u seranno tutte quelle misure terapeutiche che i applicano in cas~ di glomerulo-ne frite ·diffu a cronica p·er impe·d ire per quanto è posibile l 'insufficienza dei reni. Nella nefrite acuta I 'insufficienza renale, fino a ch e. non esiste anuria , determina un pre1


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IL POLICLINICU

coce aumento dell 'urea e 1d ell 'acido uri co n el sang u e, m entre manca un aum en to n el an o-u e d ei p rodotti d ella ·p utrefazione intestinale (ind olo, ~enolo , cresolo, ossiacidi a roma tici ecc.). Nell 'insufficien za r enale d·el ren e scler otico si ha un comportamento opposto : aumentano più precocem ente e più rapi.damente ch e n ella n efrite acuta, i prodotti .a romatici di ·p utrefazi on e intestinale n el .sangue. Spesso si osservano aumenti isolati dell 'ur·e a e 1d ell 'acido urico n el sang ue; questi aumenti a ccom pagnano anch e scle rosi ·b enign e e non sono un indizio ·di g ravità. In ·questi casi il ·deco,r so si dirige spesso verso l 'insufficienza car·di.aca o l '.apoplessi.a. In quei ·casi inv-ece in cui nel ·d ec or o ·d i una sclerosi ren.ale b en ig_n a si osserv.a un a umento progr essivo delle sostanze aron1atich e 11el sang u e (sp ecia lm ente xan top:r:oteine e indacano); que . sto indica ·p recocem •ente il ·p assaggio ·della m ala ttia n ella sclerosi malig n a. PoLLITZER.

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crede ch e sia secon·daria al processo infiammatorio : la questione ~ an cora da risolvere. Clinicamente bisog na di stinguere l 'ulcera semplice da ll 'esulcerazione superficiale. Questa ultima si può a ccompagnare ad ematurie .abbon·da nti , le quali p erò p ossono anche mancare, ed esser e sostituite da sintomi ·dolorosi di ten esmo, la cu'i inten sità non è in ra pporto con l 'importanza della lesione. I sintomi dell'u1 cer.a semplice della vescica sono ·d ue : i do1ori vescicali e l 'ematuria. Il })aziente .avverte i'l bisogn o imperioso e doloroso di urinare. IJ dolore s'irra,dia a l sacro, ai fia n chi, .ai lombi , ver so l 'uretra; i dolori a1l 'ure·tr.a talo,r a so•n o co·sì violienti da oostPingeire ili malato a st1~in.gere il canale ur.etra11e pe·r dimi1I1uirli. I doil ori, perm.a nenti, sono acoontuati da.Ila minzione; :talora vi sono ·dei vieri 1dol1oiri minz.i o•n .ali , otto forma di bruciore , puntura . L'ematuria, altro sin ton1a importante, può Le ulcere semplici c1·~niche della vescica essere macroscopica. o mi cro~copj ca . e la cistite crostosa. L 'esame ·delle urin e m ostra scarsa acidità r talora reazione a lcali11a, e conti ene sempre pus, (E. PAi'P IN. Arch . Nlal. d. rei11.s et d. org . gén.sang u e e microbi . . ur. , n . 1, giugno· 19310). L ' es.a•m e · cistoscopico in f orm.a sul n um,e ro In una lezione clinica , sono presentati otto d.elle u11ae11eì (ulc1e11~a .s101lit.aria o m u·ltipla) sulla casi con lesioni vescicali, consistenti ii1 ulse·de, sul~a forma ·e ~·ran1d,ezza. Inter.essante è cere semplici· croniche, e sono r iferiti i r ep erti l '.ulcera a stalattiti ·di Zuc K.erkandl , dovuta a istologici e cistqscopi ci. numerose incr ostazion i, e ch e può sin1ula r e un L 'uJ cer.a semq:>lice cronica della vescica è calcolo .vescicale. tale perch è si differ enzia da quelle 's pecifich e La perforazione del] 'ul cera semplice croni ca tuber col.ari , lueti·ch e, n eoplastich e; tuttavia su è rara; questa e·ventualità si presenta nell e fortale lesion e, la quale è più frequente di quanto m,e a cute. si po sa supporre, i trattati classici non richiaLa diag n osi differen ziale va fatta tra l 'ulcemano a ufficien za l 'a tten zione. ·ra sem plice e l,a tube:ricolaTe. Quest ' ultim.a coEtiologia : l 'ulcera sem·plice si ri con tr.a con •ne lesione unica, sen za altre lesio:o.i vescicali m aggior frequenza n ella donna rispetto all 'uoè r a:r.a; in og ni modo chiarirà la diagnosi l'em o; ap·p ar e in gen,e rale nell'età m e.dia , da i 30 same .delle urine, sia diretto sia per inoculazione a lle cavie. ai 50 anni; ha come ·caratteristica una lunga durata, da un anno fino a 20 ,a nn i. L 'ulcera .~1empl~c1e si di fft1.r enzi.a da un piccolo La p,atog eriesi dell'ulcera semplice ·della ve- can cro infiltrante, d,a i car atteri di qu·esto: in scica h.a d.ato luogo a numerose ipotesi . gen erale jl tumore è JJiù esteso ed a più ra1 pi·da prog ression e. F enwick pen sa ch e dipenda da una infiamm azione en1orragica acuta; Le Fur con n l1meAltra dia.g nosi differ en ziale va fatta con i rose r icerch e sperimentali è riu·s cito a riprocalcoli, la leu coplasi.a, le ul1cer azioni ti:a umadun~e 1'affezion e inocula nid o diverse specie mitich·e, :l a siflilide, la n1 arlaco1p lasia. cr obicl1e; Blu·m con sidera que te ulcere alla I l trattamento consiste o in topici locali stregua d1eil]fe u loefle peptich e, con1e distuTbi la ,raggi a ll 'a cido latt1co 1 %- o n el curettage, purpurici della vescica · e dipendenti dal po- o n e1J.a folgora zi on e 0d infine n eill 'escission e. tere p eptico dell 'urina , ciò ch e n on è accetLa m a:ggione diffi c.o1,t à coosiste nel ·decidere tato dagli urologi ; la teoria ch e m erita m ag- su questi due ultimi m etodi , e pur considegior v.a}ore è quella micr obica, in seguito ad rando l 'escission e come il trattamento più raembolia o trombosi infettiva della vescica . ·dic.ale, esso va prati1cato dopo ch e gli .altri m ezCosi intesa ]a patogen·e si , è chi.aro ch·e le sorzi non hanno ·dato alcun ri sultato sod1disfagenti ·d 'infez.ion e sono numerose, e rappresenC.ARUSI. cente. tate .a.a moltep1lic1i m .a lia tt iie; tutta, r·ia .alcun€ L'enuresi. sp ecje di streptococch i prevalg ono n ella gen esi de11l 'ul1ceira semplioe deTia vescica . (R. C. lIAMrr,r,. Journal A1n erièan, 'fvledical Association, 27 luglio 1929). Un punto importante è costituito dai rappor ti tra I 'ulcera semplice e la cistite crostosa. L ~enure.s i è u.n disturbo della condotta in Qualcuno con sidera I 'incr ostazion e come pri- r.a pp orto a certi stati dell a coscienza dura nte mitiva (Pa chki s), qua lch e altro autore invece il sonno. 1

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SEZIONE PRATICA

Q11esta .concezione si basa sulle segu.enti considerazioni: 1) l 'adulto anche nel sonno può avere la guida di alcu·ne azioni; 2) il ragazzo continua · a dormire in condizioni n elle quali l 'adulto si desterebbe, per qu.a nto si possa avere l 'im11)ressione che il ragazzo continui volontari.a mente a dormire; 3) il complesso di stimoli sensitivi che a ccompagnano l 'atto della minzione, il p1assaggio dell 'urin.a attraverso l 'uretra ed il contatto del liquido con la superficie cuiane.a , sembrano essere più forti di qu·e l li n·e·cessari per destare un dormente. È di o·sserv.a zione comune ch e g li adulti hann,o n·e J , •On·no consapevol•ezza del tra. corre re del tempo e la capacità di mo·dificar e l o stato di co ci enza. Se la sera ci si propone di sveg'liarsi alle 5 anzich è a ll e 6,30, si può essere sicuri di destarsi qualch e minuto prima d,e ll 'ora fissatasi. Una n1adre si d esterà se il r espiro d el · su o bimbo n1ala to si a lteri, mentre il rumore d·el p.a ssaggio di un treno o di un 'automobiJe non turberà il suo sonno. Lo stre1)ito di un tem.p orale ·p uò i)assare anch e inavve rtito , m entre ci dester emo non appena saremo chian1ati p er nome .anch e a bassa voce . Un b am])ino continuerà a dormire anche e una persona entra n·ella sua camera, accende la lu.c e, all eva le sue cop·erte ed anch e e lo }Jrende in braccio e lo porta a l g.abinetto. Può r estare er etto sul capo anch e per qualch e te1npo. Così sotto la suggestion.e dell 'adulto il bam1Yi110 inizia l!B. minzionie forse con l ieve sforzo. enza dubbio questo è un atto volontario quantunque sia fatto in un ap1)ar ente stato di sonno. Ch e egli continui a dorm]re n on si può avere l 'assoluta sicurezza perch è il b.ambino può o .non può avere al mattino il ricordo dell 'esperi.enza della notte. Il ragazzo può non ricord.a re n.u lla ed allora tutti i fatti su riferiti si verifi cano senz.a turbar.e affatto il sonno , con1 e n eil c.a so d ella m adre ch e non si desta al fra.casso provo·c ato dal pass.aggio di un treno o di una auto·m obile. Se si domanda ad un bambjn o perchè h a bag nato i·l letto , e·g li talvolta risponde eh.e faceva tro·p1p o freddo o era troppo incon1odo levarsi per a11dare ad urinare. Il ch e im.p lica ch e anche ·du.r ante il .sonno eig li è stato capace di fare •'l,a celta tra due .azioni : quelJa del levars~ o ·del bagna.re i l letto. Si vien1e OO·S Ì .a] la con clusione ch e l 'en Ulfe i è un dis~urbo fun zionale, la cui guarigio·n e si può otten·e re solo r.afforzan·d o il sen so di responsabi1ità del ban1bi·n o. Tu·t te le a ltre m ·i sure terapeuticb·e (belladonna , bro·m uri, riduzione d·e i liquidi~ circon cisio11e, tonsi ],Jectomia e simili) servono solo a con fon·d ere le cose ed a scusare la condotta del ba1m bino. Le cu.r e st·esse non fanno ch e costituire un alibi , mentre si deve infonder e nel piccolq paziente la convinzione d ella ne1

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ces ità e della possibilità d·e·l controllo su sèstesso. I bambini di 2-3 anni sono i più inclini ad esegu.ire g li insegnamenti ri cevuti ·senza discutere. Questa è l 'età più favor evo.l e p~r influiresulla loro condotta, più tardi le restrizioni e le. minacéie non fanno ch·e aggravare la situaz1one. Si suole trattare i ragazzi .a ffetti da enuresi d.a pprima con minaccie e puniziqni e poi con1 cure ·d i vario g·en.ere e quando qu.este 11on hanno successo si fini sce per scusare la condotta dei ragazzi. Tutti i si.ste·mi, tutte le cureson o rim.a sti in·e flicaci, dunqu·e il male è indip·endente da.J.l a vol ontà ed è incurabile. La contraddizione e la confusione d ei metodi di cura non fa ch e confermare il ragazzon eilila opinion~ ch e egli non può in alc un modo· influiire sul disturbo. Il ·f.a.tto av,1iiene n el sonno, dunqu.e egli non n e può avere la consapevo1,ezza, no·n può evita.r lo. L 'i·dea ch e d el di·sturbo· i p reo·ccupano e si occupan o altri lo esonera da qualsiasi re.sponsabilità e lo distoglie da qu.a l·si.asi co·n tributo attivo inteso a non ripetere l 'atto n.el so nno. R.agazzri sottr.atti all 'influ enza d·e i g·enitori e ricoverati in c'lin,i ca n on hanno bagnato il lett0i fi11'ch è so·n ·o r_im.asti lon ta.n i dalla casa, hanno r~presa l 'abitudin·e n on apJ}ena vi sono ritorn.a ti. In un g ruppo di 80 ca i trattati con questometod·o d1elil!a 1sug.gestio·n e l 'A. ebbe in ±0 la scompansa .com1p1Jeta d1elll''enuresi , in 2 u_n mi-· g1lio.oom einto .dur.atrtl·o ed iin 11 un miglioramento so.l·o durrante il trattan1ento. Le con c1lusioni cui vien·e l 'A. son o le se-· g u enti: L '.enu,r1esi è un ,dis.tu.rtbo d ell.a c on·dotta, e· ch e sco m p1a re quan·d o il ragazzo lo d·esi d era . Oocorre che il paz.i·e n.t e assuma la r esip·onsabi-· lità d·ei pro·p.ri atti durante il sonno. Tutte le· a ltre form·e di tratta·m ento sono nocive. Lo stabiJ1irsi a.e lla r eSJJ)On sabi1lità dura~te il sonno ·dipe nde da molti fattori, di cui l 'essenziale è il controllo del medico, ch e no·n puè> ese.r citarsi utirlm·en te se non i stabi1lisce un rapporto d'intesa fiduciosa tra medi co e paziente . DR. 0

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Rammentiamo l'Interessante volume del Dott. Prof. A. ROMAGNA MANOIA

Docente dii Neurop·atologia. nella R. Unive,r s'ità di Roma

I disturbi del sonno e loro cura Prefazione del Prof. GIOVANNI MINGAZZINI \Talume in-8,

di pagine VIII-196, n it idamente stampato s u carta semipatin,ata, con 12 figure nel testo ed una ri11scit'issima illuetrazione sulla ooipertina. - In!

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IL POLICLINICO

CENNI BIBLIOOR.AFICI (1) Lezioni di cliriica m edica. Edizioni Rinasoenza medica, Napoli. L. 85. ln questo bel volu·m e i.} Ma:rtelli ha raccolte una .serie ·di lezioni sru. argomenti di varia na.. C.

!vlAHTE LLI.

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Neozo lfoterapia.

IV. I stituto Edit. Cisalpino, Milano. P.r-ezzo: L. 10. MARANELLI.

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Vol .

Questa q.uiarta ra ccolta ·d i studii e di espe~ 1·ienze clinich e su·11a terapia dello zolfo compren.d.e I.avori di Ma.ranel.J.i, Catalani, Rizzati , Confalcmieri, Raffaelli, P.era , Nobilre-Balistrietura , ·d ettate da egregi Clllltori ·della m edicina· ri ~ Pieri, De Luca, Pagan.i-C1esa , Della T,o rre, Marte1li, J eanselm·e, J.en1ma, D 'An1a to , Da vide . t.u tti· co1m1p rova1n ti l '·efficacia curativa nel1l-0 zolGi,or:dano , Annes Di.as, Tho·m .as, Santoro, Pat1fo in varii stati moirbosi (malattie del ricam .. ch et, Caforio, Gasb~arrini, A. 1F'abrizio, Scig·liabio, sifili1d.e, d ermatosi, in1f.ez ioni acute, ecc.). no, Alh.a i1que, Labbé, So1fuè, Le·g·u eu , ~,apin, Il volrume è .d.edicato .a JI,a m ·emoria ·d i StaniDi Cristina, Giar.dina, V·e.rrotti, 1F. D.e Na1p oli, lao Ca·n rn izzaro. a. a. P.a c,e, Arenia, Jan1·o t, Belli, Cattaneo, Gaifa1ni, A. ZIMMER. Die Behandlung der rheumatilzar, Pe·n de, F:ranco, Mo scati , Sant·e d e ~n­ schen Kran.k heiten. Un vol . di pag. 265 con ctis, F.auite. ±7 figure. E·dit. Fisch er-1\..o.rfel!d. L~psia, L 'el·e n co degli autori vale a dimostrare qua n1930. to varii iano g li argomenti trattati in quest.a :r a·c colta, ch·e costituisoe una v·e ra miscellanea Numerosi sono i collaboratori del libro, tutm edica. ti .a.p parten•enti a un a mbul:a.t orio spec:i.alizzato Og.ni J,ezione riguaroa u·n.o d ei ca pitoli più JJer le cure d elle affezioni r eum.atich e fon<l.ato interessanti ·e più ·di scussi della patologi;a . . dal Bier nella Clinica Chirurg ica di i3erlino. DR. L 'esperien za d eg1i AA. si b.a sa su moltissimi casi e prende in con si·d erazio·n e in diversi ca..\ . THEILHABER . Die BekiinizJjiing der f(ra:nkeitsdisposition als H eilm ethod.e. Hiipp·okra- pitoili, Je moid alità di cura e i risultati ottenuti nelle singole m.a nifes.tazioni del re umatel Ver,l,a,g . Stuttg.a1~t. tismo inteso in sen so lato. L 'afori sma che val m ·e glio 1pr.eve11i.re ch e cuI'l lettore vi troiveTà .p er esteso il m·o do di rnr:e le malattie v.a .a cquist.ando empre ma.g·- esecuzione d elle cure più svariate, una indica g ior sen so di verità. La n1e dicin.a mod·erna va zione esatta a'l ti,po d ella cur.a e le cau se più sempne più ·d ecisamente orientandosi verso frequenti di insu ccesso. VALDONI . que to prin ci1p io. Il v·olume d el Theilh.aber co tituisce un pod eroso contributo allo svilu.p po di qt1.est-a tenCOMMENTI den za. Sulla storia della trasfusione del sangue. L ' A. t udia i fattori pre disponenti ·di ogni malatti a re p necisa i m etodi atti a1d eliminarli. Riceviamo: 1

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DR.

P.

RE CKZEH.

Wirtschcnftliche K ra,nke1ibehand-

lun,g. Un vol. di pag· . 158. Edit. ·F i cher l{.ornfeld . Lipsia 1930. · Cnme è ·d etto n ella .p refazion e, l 'A. 11a voluto ràccoglier e una serie di consigli ai 1nedici sul m odo di diminuir e le spese di cura per j m alati. Abolizione ·d elle p ecialità qu.asi assoluta: qua i tutte s ono ostituibili con una ricettazione di o tanze ben conosc iute. An ch e n ell a pre crizione di m edicam enti comuni si p11ò otten ere u na riduzione d ell a spesa evitand ·o 1)repar.azioni complicate e :r ego1ando J.e quan tità. L ' A. .p rende p oi in consi d erazione per l e ingole inalattie i m edican1ènti più usati e {;Onsigli a di .attenersi solo a quelli ch e hanno t1n e ffe tto più sic,uro con la mas i111a semp.Jic ità di J)r eparazione. Il libro è i pirata a1 concetto di ·di111inuire le pe .e d ei m ed ecin.ali per l e casse .amma·la ti e otto que to punto di vista riu cirà util e fra i dirigenti e i m edici d1 q·u e te istituzioni. 1

VALDONI .

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:Si

i prega d ':,nviare due copie d ei libri di c ui

d e ~ icl e ra

1a recen sione.

Ho letto con piacere nel N. 33 del Policlinico_. Sez. Prat .., pag . . 1213, un lavor o· del dott. Aug·u sto Botto-Micca, sulla priorità italiana della transfusioin e del sangue, lie to che al tri AA. co11tr~buiscano, a rliffonclere lra l medici la 11ecessità di rivendicare le 11ostre g lorie nazionali. ~Ia n on posso fare a m e110 di perme1ttermi di richiamare I 'a tten zione su due miei lavori sull 'argome11to: . 1) Rivendicazio11e Naz:,011ale: I l contributo italian,O alle Origini della transfusiOne del sa ngue e della iniezione di m edicamenti n elle ven e. (Nota preventiva). Bollettino ed Atti della Acca-

rlen1ia Lanc:1siana di Roma. Seduta del 13 giugno 1929 (ri corda.~a anche cl al « Policlinico », Sez . Prat. , N. 26, 1° luglio 1929). 2) Id. , Id . ( ota co·mpleta). Bollettino d el1'Istituto, Storico Italiano dell 'Arte Sanit. , 1930, fase. II, marzo-aprile e fa se. IV, luglio-agosto. [11 de h~e pubblicazio11i, no.11 so,lo · h o creduto opportuno di r accogliere tutta l a bibl!1o·g rafia esistente , ma ho. inesso in eviden . za numerosi . documenti origin al i fir1ora ined iti , e da m e ri11· ve11uti, ch e ci permet to·n o finalmente di asser;1re con prove indiscut~bili da me fornite, la prioriità italiana delle due pratich e suddette; ivi compresa la prova della relazione verbale fatta dal Folli al Gr anduca Ferd:.nando II il 13 agosto 1654, e che l 'egreg io dott. Botto-~ficca credeva n on fosse an cora ve11uta alla luce . ì\fosÈ D1 SEGNI.


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SEZIONE

1363

PRATICA

APPUNTI ·PER IL MEDICO PRATICO. MEDICINA SCIENTIFICA La perm.ea,bilità delle meningi.

L 'origine d el liquido cefalo-rachidiano, secondo quanto ri~erisoe J. Vonkennel (Deut. Arch. f. Klin. M ed., CLXV, n. 3-4, 1929) dipende i11 mass1m.a parte dal plesso, e in m 1in ima parte daoi vasi del1la pia ma1dre. P er studiaTe la permeabii1ità d el.l a barri era e1m ato-·enoefaai1ca, o piruttosto, oome vorrebbe J'A., la bar:rier.a san giue liquido c . r . , eg·1i s'è -servito d '·U!na so·sta1nza cOllo.r ante colloidale; con :taile n11eZZ<f ha potuto· constatare che nei b,a mbiini da 3 a 12 mesi la ba'ITiera s'è mostrata ~mpe1'!fl.1,e8.'b1i l1e . P.e r g1i .adiu1l1ti h.a constatato che i1nietta·n do n1el1J.e ven·e eme. 20 d '1una soluzione ·d 'uranina a1Jl '8 %, ·dopo 65 m~nuti il liquido .c. r . d e1l1la oistevna rrna.gna era già coJoTato; ~l 11quido inv·e·oe deil ia r egion·e lombare ap1 p are colorato d opo 1u n ·tempo più o meno variabile; -siochè in r.a.pporto al!l.a perme.a bi.ltità l 'uranin.a, che è u n anion·e, si comporta seioondo la reg·o lia id i D onn.an, Ill!e·n tre .i cationi non con·servano tall·e II'legoùa; infatti l 'in.Siu·l'ima ini ettata lnsie1m e a1l l·iqui1do col orante arumen ta la permieabi.I.i tà , mentrre scarso effetto ha11110 g lti iipn oticii. . Anche g li .aneleittrolrit.i si comportano -aumentando la permea·b iJ.iltà; così la somminii traz-ione dii 80 gr. di g lucosio aun1enta la ;g1l1icoria:ch.i,a; ma 11 giltJJcosio d,e l liqui do c . r . raipi1da·m ente ritorna a l n.cxr:malie ; l 'a1umento della press"ion e ne~ liq:uiiid-0 per la pro,ra di 'Queckenis te.dt norn s'è com,p o,r tata in modo unifoprn.e sul1l1a g1licora,c h,i a. Qu esti fatti din1o·s tram.o cbe la bairriera sangue-liqu.iido c . r . non JPU.ò esiseve con1si d1eratta come ef ~etto d 'iun.a fun 2'ione puramie nte f~sica, ma vi deVte con1c o1rrere l 'attività · ce;J.liullare a modificare l ',eq·u~·librio. In ailourni ma1lati di bl·enonragia, curati con la p ir·etotter.aptia, m e.Tcè inoouiazione d ella mail.aria, la permeabilità è stata st·u dia·t a durante g1i .a ccessi i!ebbTili, anche bloccand·o l '.aJPpariato reticdlo-·erndoteilìale; ma la perm.e abi1ità non s'è n10 trata ·i,n nessun caso alterata ne.i primi due aicoe,s.si; d1a1 terz·o la b arri1e,r:a divie n,t.ava .i mperm eab:iae, e ta.]1e stato v.eni,,a inte,n siEicato dalla -sommiuiistr.azio·n ie d·eil chinino. L 'in.oou1lazìo1Ile inveoe d eala ~e1bbre ric orrente provoca UQ1.a m1en1in.g ite .a car.atteirre J,i nfooit.ar:io, -senza se-g ni clinici; in tale caso si ha un aum ·é nto d·8'1•11a perm1oob1ilità, e mai dimi-n 1u zione di essa, coim e n ,ei],]a mailaria. CARusr. 1

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asseri ch e se così fosse, non si comprendeva co~e sottraendo l 'azione degli anestetici, si ripristinasse la funzione n ervosa alterata. I. Novi (Gazz. Sanitaria, 5 mag·gio 1929) e la sua scu ola si sono oocupati dell'argomento fin dal 1910, e d elle ricer che sperimentali condotte in tal s,en so h ann o potuto dimostrare che l ' inalazione di cloroformio provoca u11a diminuzione dei lipoidi cer ebrali d el 20-10 % ir1 confronto d ei casi norm.'Jli (Carati e Novi), e più precisamente si trovò una minore quantità di colesterina, ed una q11antità maggiore di lecitina. Con un 'altra serie di esperienze, l ' A. asportando la lec itin.a, e lasciando nel cervello I.a colesterina, ottenne fenomeni di eccitamento con contratture, spasmi alternati a fenomeni rJi abbandono e rilasciamento muscolare . Inoltre i ni1etta1n 1d:o dei l~poidi (Bi oplastin.a l trovò un aumento di essi n el cervello, fatto ch e sta a dimostr.are com e tali sostanze si pos .. sano fa cilmente fissare n el cervello d 'onde ne sono u sciti per effetto d'un solvente · (cloroformio). Queste ricerche confermano quindi l 'opinione un po' empirica di Bibra e Harless sul meccanismo d egli ,a nestetici n ella ipnoane .. stesia CARUSI . 1

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TECNICA.

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-SUila natura intima della ipnoanestesia. L'ipnoanestesia , impropriamente d etta narcosi, provocata con cloroformio o con etere è dovuta , secondo l 'antica opiniòne lli Bibra e Harless, al fatto ch·e g li .an estetici ag·iscono asportando dal cervello quei corpi ch e oggi sono chiamati lipoidi. A tale teoria si oppone il Meyer, il quale

Un nuovo metodo di omogeneizzazione per la ricerca del b. di Koch nell'espettorato.

P er la diag nosi certa di tubercolosi, è nota a tutti l 'importanza d el r eperto positivo per il bacillo d i Koch ne ll 'espettorato, ed anzi non pochi tisiolog i afferro.an o . di n on porre n1ai l 'etichetta di tubercoloso ad un infermo, nel qu.ale l 'espettor.a to si.a n egativo. Spesso p erò anche co11 analisi le più fin i, la ricerca è n egativa , m entre l 'inocul.azione nella cavia, d à luogo aJla produzione d ell e lesioni çaratteristich e di n.atura bacillifera, e così pure a volte, pur essendo l 'e pettora to n eg·ativo, l 'esame clinico , g li .antecedenti , i r.a·g g·i X, l 'andamento, ecc., provano invece nettan1ente la n1alattia. Le ragioni d ella n egatività d el reperto bacillifero ono v.arie : anzitutto il b . di l(och non si trova ugualmente in tutte le porzioni di un n1ede .. imo e pettorato, e sul porta-oggetti può esser e appunto messa una di queste parti; oltre a ciò I.a m .assa fibrina a e muco a dell 'espettorato può difficoltare la ' ri ione d ei bacil· li , specie se questi sono car si. · P er ovviare a que ti inconvenienti molti procedi•.n1 enti di omogeneizzazione . .. . e di con.' centraz1one sono stati posti 1n pratica, con p1u o meno buoni risultati. Ora Bonorino U.daondo , I . Renner e O. Ma sig·lia (Prensa ~1ed . Arg., n. 3, 1929) propongo.


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no un nuovo metodo di omogen eizzazione da loro ideato. La tecnica è semplice: a 5 em e. di un espet . tarato si aggiungono 25 eme. di soluzion e fisiologica a l 15 per mille, ch e poi si stemperano bene in un mortaio . Si pone quindi la misc·e la in un batraccio ·e si lasci.a per 20 minuti in autoclave a 120°. Quando si è fr eddata, si aggiunge nuovamente soluzione fi siologica fino a riportar.e a l precedente volume; verificand o la densità, questa deve essere superiore a 1015. · Si mette quindi in 2 tubi da centrifuga una parte della miscela, vi si aggiunge alcool amilico in p.a rti u g ua li e si centrifuga per 3 minuti. Fra la iniscela e I 'al cool amilico s i forma .una capp.a , ed è in essa ch e vann o ricer cati i b acilli . F a tt i gli strisci, è b en e porli per qua lch e minyto n ella stufa per far scomparire il resto d ell 'alcool, indi si colorano con il m etodo di Ziehl . Gli AA. affermano di aver ottenuto , con tal e metodo, r isultamenti quasi sempre veran1e nte soddisfacenti. A. P. Dimostrazione del bacillo della lebbra mediante il cerotto cantaridato e la neve al biossido di carbonio. P 1eT la mian.c an za di un adatto ter:De·n o di cu1ltu1r a e di un animalie di la boiratorio r ecettivo il b. leprae p1u ò essere d1mostrato solo dall '·e ·a m e diretto d·el m .at1eria:l1e pl'ell1ev.ato d.al malato. M.a .} 'esam e ·d·el s.ecreto n 1asal1e co me pu re qu ello d ,el u cco di ghiandola linfatica (prerl evata chirurg icam 1ente) rp uò darre ri su:] tato n1eg.ativo .anic h·e in e.asi di m .aJ.at t ia in.du·b b.i.a. Ch 'uan-l\.1u '.ei Hu e J.u i-Wu Mu (Th e National ,~1 edical J oiirnal of China, aprile-giug-n o 1930) ce·r carono dl b. leprae .nel iero di vesci ch·e ottJenute m edi:an·t e oerotto· cantarid.ato e m 1e·d i1ante n·eve c.a.rbonica. Il primo metodo è origina'l e deg1J.i autori, il secon d o fu usato solo d.a Ha son. E si . tudiarono 13 e.asi di l ebbr.a (3 d,el tipo n odul.a.r.e e 10 d el m .aculo-a·n ·e stetico), tu1tti olin1icamente tipici e di · durata mani1festa o ci1Jan t e ·d.a tre m1esi a se.t te anni. Otrtene ,rano v·e sciohette da cantaride a.pplican1do un oerotto di 0,5 per 0,5 cm. , SUJlla l·esione ·C utanea cp1er ·dieci O!I'e, e vescichette da n •e ve ca1rboni ca appli1can.do 1pe1r circa un min·u to e premendo forte il a punta di una matita di neve c.arbonica. Le vie cich.e t•t e da neve ca.rbonica .. i formano 2-3 ore dopo 1'appli cazion e, per ò so1lo ·d·o1p o una diecin.a di or:e si prel,e va il ieiro. G•li AA. fe cero dei controlli su secrezione na ale, su su cco di g hian1dola linfa tica e u p ezzi di cute o di ghian dQlla linfatica fi sati in fcwm.a1in.a . J.n 7 n-i,alati (56 %) trovare.n o bac i1lli a cido-resi tenti nel siero d e1ll e vescich etlle da can tarid1e , in 9 (70 %) li trovarono n el .. ie·r o dii ,.e cich ette da 11eve carbonica, in 4 (30 %) li trovarono nella ec:rezionie nasale, in 1

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6 (46 %) n el succo aspirato .da ghiandola li.n fatica, in 9 (70 %) n 1el suoco dii t-essuti escissi, in 10 (77 %) n 1eill1e sezioni colorate di tessuti fissa·ti . J.n 3 ca:si (23 %) si e bbe·r o risultati negativi con tutti i m etodi suiindicati . Il m eitoid o d1e lla biopsia è quindi i!1 migliore',. ma i1l meno pratico, 1e q·u:e'l:l o d elil e vesci,chetteè migliore di que1l1lo d el•l 'esam e d el secreto naale e d·el S1Ucco Qinfoglando:lare. R. LusENA. 1

CASISTICA. La fibrosite. Clayt on e Livingsto•n e (The Lancet, 28 giug-no 1930) osservano e h .e la fil•b rosit e è '.l 'infiammazion·e d ell·o .s trato fibro so ch1e rappresenta !la stnutturra di sostegn-0 d·ei muscoli en ervi, d ei 11e ga·m enti articolalfi , d elle fa soe, dei tendini. Microsco1pi1cam ente si h.a essu·d.aziOIIle sieiro1fihTin osa senza notevole re.azion e cellular·e . Le cultluT·e non ·dànno g1ermi . Su·ooessivamente l 'edfe•m a s i riassorbe e c'è proliferazionefibro·b lasti oa; le v.ene e 1e .arteri·e sono in preda a 1procesiso infiaim mato·r io e le fibrille ne·rvoseis ono i spessitle. Si g iunge a lla formazione· di un 'area <li tessuto fibro so bian10 0 coi vasi cli-costanti iisipesisiti. A1terazio1n i simili .si ottengono spe:r i1m en·t alm ·e nte ~·niettan·do mirc r.o rganismi n e:ll e v1en e di .animali. R·e oenti rioe~che h a nno dimost:r.ato ch ,e ci può esse,:rre batteriemia .senza un,a malattia d·efinitiva. I fattori etiologici sono vari : infezioni (tonsilliti, sin.u siti , asoessi dfe ntaTi , co!li11e, prostatite, influenza) so1pra tutto n elle fibrosi acute, poi t:naumli e disto:r.s ioni (il gomito d.a te nnis p. e. è una fibro s'ite e fi-bro1siti si po·ssono avere d opo fratture specialm•ente se contemparan·earm ·e nt e c'è un· focolaio settri.co), po.j alterazioni m 1e·tab·o1l.i1ch 1e di orig in·e 1e n·dog·ena ed esògena e in ~ine i·l freddo e l 'urrìi.dità. La sintomatologia può avere inizio gradu a le con i sp«:}s1sin1•ento ·d ol oroso nei m iu s.c oli e sulle taisioe ·e c1iepitazion1e a:rticolalf!e ooi m 1ovime nti . Poi .può avemsù rig idità, do lori n evral1gici e dolorabiil ità a.J matbino c h1e 1s com ipare col moto. Si ·p o·s.soin o avere anic h e cra mpi. La f~bro~i'tle ·p uò rima nierte mite ·e esser·e dol o1~osiiss11ma, giorno e notte , o av,er e sollo esacenb.azi·o1n i in ra.p •pocto con variazioni atmosfe11iiche, trau1m i o disturbi diet•e tici . Ci son o v.airi ti,p i di fibr.01sit·e : dei muscoli , dei nervi, dei tendini, d elle a rticolazioni , d ellefasoe. Qu1e l1la dei musco.l i ·è r aram,ein te localizzata agijii arti , qu1ella d·e i n·e rvi presenta i segni elleIla n·eurrite e, se il n ervo è superfi ciale, si apprezza un ~ngrossamrento in qualch·e punto d el su0> d ecors 0; quel1a d1eill e airticolazio·n i col pisce i legam enti , quel•la d!ei tendini è rara. La diagnosi si sbaglia qual ch e volta per insuffi oiiente esame obbi ettivo . Per la cu.ra, esclusi i casi lievissimi, il ma1

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1.ato d1ev·e sta']}e in l etto e f.a:re a•pplioazioni di 1

.ca:lore seoco. Uti·1i i ba.g ni ca1di e i bagni alla .turca. La dieta dev'.esseire liqui«:1a e calda solo per le pr.im e 48 ore. Me·di.ca.me:µitJi: polvere del Dower e aispirinia. Si fa·n n.o .a!Il,c h1e moviime·n ti .e m8Jssaggi, v·e ntose ·Secch e, ·agapunture. Ne·l le form·e <J'r onich1e si agi1rà contro i focolai setti1c i .dopo averli indivi1duati, sii. com,b attmà l 'obesità se c'è, si darà iodio, estr.a tto di tilroid.le, ·o1'tre Il e n01ITI1e di terapia fi sica già in·d icate. Nelle ·form1e di peri11Jeurite si f.ar.a·n no a.p pli.cazi·o n1i .di . dJi1a temn1ia ·n·e llo stadio a·o uto, po1i m:ais.saggi. · Se in qualche Sletitiman.a il ·d ·olor.e Tuon si è .attJenu.a to si ri.coflflerà alla curia chirurgica : -esc1.1ssione in an•e:ste&i.a locale deii n o1d;uli dolo·rosi. È n·e oe1s,s a·r i1a l '.an·este:s ia generale se l 'ispeissimen to d101oroso è sul.llo .sciia tiic o ohe si s.twerà d ·QPO av;er in,ciso l 'i1spes1simento. La distensione dello sciatico Sii può anc he faire ini1ettand·o 100 om c . di soluzione fi,s .iologica o so.J.u zio·b e dà. chinin.o e urea a-Il' 1 %- Per ouraire gl1i i1sp1eis.sim1enti d!elle regioni lomb.a:r i e scapolari si pOtS1sono infi~itrare i muscoli con una soluzion·e d1eosa in1d~cata dagli AA. colle inizi.ali A.B.A. R . LusENA. 1

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Le flogosi del tessuto cellulare sottocutaneo. J. Foriestner (Bull. méd., 2·5 g,en1nai.o 1930) respinge il nome di cellulite, ch e abitu.al1m ente si usa per indicare queste affezioni a cui egli preferisce ·dare il nom.e -d i adiposalgia o pannicolalgia, sebbene tale affezione non si os-se.r vi soltanto negli obesi, ma anoh1e ·n·ei magri. Questa sindrome si h.a sp·ecialmen te .a ll 'età me·dia, verso la cin·q uantina e specialmente nelle donne. L'A. ne h.a osserv.a to' 128 casi ad Aix-les-Bains e ritiene che la si riscontri nel ·20 per cento della clientela di r eumatizzanti -od endo.crini, ch e fre-q uentano que'lla stazione termale. I dolori spontanei ch e caratterizzano l 'affe:zione sono p.a r.a gon.a ti .alla sen sazione di indolenzimento, co.m e 1di ·st~nchezza intensa a·d -ogni movi·m -e nto. Il m .a1ato cer ca invano una buona posizione e si sente torpido come se fosse in un.a cor.azza. Il ·dolore diffu·so può essere esacerbato da un con 4ttto superficiale, d.al fre.ddo ed è invece calmato dal riposo in letto. Col dolore, si trova I.a fragilità dei capillari sottocutanei , che dà delle ecchimosi al minimo tr.aum.atismo, I.a frequenz.a degli eritemi, speoi.a11m:ente ·dell 'orticarr ia, l '·esag.er.azione -de.Ll·e secrezioni seba.c ea · e sudorifera, uno 6ta1o speciale di nervosismo e l 'insonnia. La palpazione riv·el.a l 'esistenza di un dolore .acuto più o n1·eno localizzato e permette di -sentire, si.a dei noduli sia d·e lle vere placche fibrose , lignee, cretacee, nel tessuto c-e llulare. La diagnosi va fatta con la m .a latti.a ·di Derç um - che forse non è. che una forma più intensa di tale affezione - , con le lipoma-

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tosi, le iperestesie cutanee e so,p rattutto le mi.algi1e, Je a:rtr.al1gi.e, lte n evr.algiie, le fl1ebalgi-e . Il massagg·io , il cal o~e e l'idroterapia sono g li elementi del trattamento. fil.

I pericoli delle ferite da spine. •

Tutti i medici di campagna co-rioscono l a gravità dei fenomeni infettivi, che si hanno taliora in seguito a ferite, anche insignificanti, da spine : linfangiti, flemmoni, talora tetano . I contadini di con.o che la spina è « avvele .. nata»>, spiegazione comoda , ma in.esatta, di fatti indiscutibili . La presenza dei germi d el tetano e della gan.g rena gazosa è ritenuta ubiquitaria, ma ~ssi si trovano soprattutto nella polvere, mentlìe le spine d ei cespugli dovrebbero 'sfuggire a tale conitaminazi·o ne. U·t eau e Boug·et (Journ . des praticiens, 12 g.enn. 1929) trovano la spiegazione di questo fatto nella osservazione che la pie-grièche Cl 'averla , di cui parecchie specie esistono anch.e i·n Italia), u coell·o ~e:datore .p e·r ,eccellenza e distruttore di u ccelli piccoli, dopo aver fatto delle caccie abbon·danti infilza la propria preda (se questa è in quantità eccessiva per i bisogni della nidiata) alle spine dei cespugli , come riserv.a. Quivi i ica:dav!e·r i 1dei :'p iccoli /anim.ali (u ccelli , topi, luçer·t oJe) putrefanno e lasc iano quindi sulle spine d ei germi patogeni, che potran.n -o infettar~ chi si punge con tali sp·i ne. A·n alogamente, si osservano infezioni gravi nei pescato.r i di merluzzi, ch e usano come esca sugli ami dei pezzetti di carne· più o meno putrefatta. La spi1eg:azi.on·e è, p1e.r 10 m .e.n,o, in·g eg·n o.sa e varrebbe la pena di con troll are se anche da noi essa puè1 valere . fil . 1

TERAPIA. L'applicazione di iniezioni sistematiche paravertebrali nella cura dell'angina di petto. Vari son.o gli scopi ;p1er .cui so.n o is tate ini.ettate paravertebralmente sostanze farma cologich e .a.d azione an.estetica; e cioè I '.anestesia n egli interv.enti sull 'ac1dom e, la diagnosi differenzi.al.e di .alcune m .a la·tti.e degli organi interni, il trattam·ento ·d i diverse rnalattie degli organi interni e ·di nevralg ie. Fine ·d ell 'intervento è quello di agire sulle fibfle sim.patich1e eh.e con·durc oin o .a.i d1ol1olìe , . ,a nest etizz.an·do o provocando una d.egen erazione profonda dei gangli si·mpatici paravertebrali; tale mezzo ter.a peutico è stato anch e applicato alla cura dell'angina di petto . In molti mo·di si è tentato ·di agire su questa malattia con interventi chirurgici; allontanando tutti i gangli cervicali ed il primo toracico di sini stra; a llontanando solo il primo ganglio cervicaJ.e sinistro; gli ultimi cervicali ed il primo toracico ; tagliando da un lato o da 1

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tudine ; diminuisce e scompare la cianosir tutti .e due il n ervo d epressore, insieme o no scompare il ritmo di Cheyne-Stokes, la frecon l 'intervento sui g.a ngli. Il Pletnew (Die Mediz. Welt, n. 24-25, 1930) quenza d elle pulsazioni cardiache si abbassa, h a u ato la via paravertebrale per iniettare nel i toni cardiaci dive ntano più forti ed aumen1°, 2°, 3° e 4 ° gang lio toracico ·di sinistra 5 cc. ta il volun1e del pol so . Se si. sospende troppo, di una soluzione di novocarina all ' l % e dopo pre to I.a somministr.azione di ossigeno, si ve-· d ono rapidamente ricomparire i sintomi . qua lch e minuto , 5 cc . di a lcool al 70 % o alTutto quest o dimostr.a che l 'anossiemia l1a l '80 %: ta·~o·ra a·n .c h e a «iiestra. Ta.li inie zioni sono sistematicamente ripetute n ella stessa r e- g ran parte nella determinazione dei fenon1eni: d ella tro1nbosi d elle coronarie e la grand e utig ione p er 5 o 6 volte. I ri ultati sono stati n el1'insiem e sod1di sfa centi ebbene non siano . ·lità ch e vi è n ella som·m inistrazione di ossigeno, ch e deve essere dato alla concen trazio-. man·c ati casi i·n cui l '1infission.e dell 'ago o la n e d el -15-.50 •per cento e continuato abbastanza iniezione d el liquido .p rovocò lo catenarsi d ella crisi an·ginosa; la durata diei ri u ltati stessi è a l·u ngo. Nei ca i, in cui la lesione non è inco111pav.aria e si disting uono e.asi in oui il miglioratibil e con la vita, il paziente potrà ri.aversi. m ento è stato passegg·er o da altri in cui è durato :a lungo. · fil . La cute d el braccio sin1istro e d ella m età sup eriore sinistra ·d el p etto e d el dorso diviene RUBRICA DELL' UFFICIALE SANITARI<> ip·o es tesica; ma la sen sibilità, ed eventualmen' te la dolora bilità si manten gono invariati all.a Misure contro la diffusione gola e alla man.dibola; in un caso all'iniezione delle malattie infet.tive. seguì un.a tipioa s indrom·e di Horner. Iniziamo c ol presente articolo l 'i1l•l ustrazione Tale s'Ìn·drome si spiega con l 'irritazione provocata dall 'al cool sul primo ganglio impatico d elle disposiz~oni dii legge e di r egolamento. 1 cervical·e; e d anch e lo scorppio d elle crisi an- ch e a 11 'uffic1a,le sanitariD spietta con·o.s cere ed g inose si spi,e ga con la tillazione del simpa- appl1ioare niel campo d·e11a profil,a,ssi delile n1ala ttie inf.ettive. tico. Ba·s ta cons i1d er.ar:e l 'in11portanza ch e h,a la diUe vie n ervose simpatich e si mostrano dunfesa contro qu1este ma.Jattie per la conserv·a que completamente a·d.a tte alla trasmissione zi·one e per Il ' inc re m ento ·detl patri.1monio d en10d el dolore; e l ' A. pensa che una speci.al e forma g rafi1co niazi-0tnal e, per co:m pren dre r·e co•m e il di angina p·ectoris p ossa esser e riportata a·d una infiarnm.a zion.e d ei gan g li si mpatici (Sim- pr9vv·ed ere a l1Ia loro pro·f!ila·s si, debba costituire u·n o d ei compiti fondam entali d eJ.l 'uffipathicoganglioniti ) . c ia l1e sanitai:nio . M.a qure sto compito è .p ure r V . ~F.RRA . g.r an lunga i!l ·più diffi ci1le. P er ad·empierlo con e ffi ca1oi.a, l 'uffi·ci.a le san°itario deve, non so1loL'ossigeno nella trombosi delle coronarie. pato1og ifl. p·oss~de re le con.o•s cen z.e teori:ch·e id i 1 La trombosi in1provvisa d ell e coronarie, con di clinica, d·i epi d emidlogiia, sulle qu1ali si· l 'arre -to de 1'la oircol:az.ion e calfld ia ca . provoca basa la profi1la·s i d1el1Je sing-0le malattie infet-uno stato 1di cc sh ock ». Il g rado d el disturbo tive , 'm a an1ch·e sarp er•le a1J1p licare agli svariafunzion.ale 'ch e n e segu e dipende d al c alibro Vi·s imi ca·si , ch e si presentano n el·I.a pratica, e dalla locali zzazione d el vaso occluso , nonch è e che so110 quasi .sem ·p re n101to differ enti da dalla ·di stribuzion e delle .an.astomosi . Se l '.area que111i ·c h e egli può avere osservato n·el l abo -~ ·d ell 'infarto è notevole, si hanno s intomi e seratorio , n·e l1la clinica o n el,] 'ospeda1le. A questo g ni di d e fi cien La cardiaca conge. tizia. L 'azion e proposito davvero si può dire d eJ.l 'uffi ciale sa- · d el cuore diventa d ebole, frequente ed irregon~tari·o: « q·u i si parrà la tua nobilitate » lare; si può avere un ritmo di galoppo, la pres- :perchè o ccoTir.e ch e sappia in t eg.r are le cognisione s i abbassa e così rin1an e; si ha c ianosi , z;ioni scientiiflic h e , aipprese n e1l'l a scuola , col si odono rantoli umi.di alle b.a si polmonari; l.a frutto d·e l s~o razio·c inio e della sua persionale· • r espirazione è frequente e ·diffi c ile. esperienza. Ta l e ·qua dro è quello di una d efi c ien za a cuUn a.Jtr-0 concetto fondamentale, inoltre, è ta di ossigeno, dovuta a lla in ufficienza d el b en·e ri&sar e, per mette.r e anohe maggiormente· mioca.rdio . Se la lesione non è troppo g r.a ve in :ni1ieivo l 'importJanza di quesito com pito d eled i.l cu ore può manten ere un 'adeguata circo- l 'ufficia1l·e sanitario, la necessità cioè, ch e la lazione, il paziente può sopravvi,rer e all 'attacvi sion·e d e.J1.a di~e.sa d·ell.a popolazione d.ai danni · co . Gli stimolanti cardiaci (dig·itale, caffeina) de.JJ.e n1ia!lattie infettive info.r mi tutta l 'opera gen eralmente u sati h anno però uno car so e fde-11 'ufficiale sanitario stesso, in qualunquefetto t erapeutico. R. L. Levy e A. Barach cam1po essa si svolga. Egli deve tener pre ente (J orirn. amer. m ed. assoc. , 3 m agigiio 1930) ch e I.a .p rofil.assi non si fa sollO· .a pplicando le h an n o trovat o n1olto utile in questi casi la n orme re lative a·lil e d enuncie, a 1l·l 'isolan1 ento, omn1inistr.azione di ossigeno , ch e in 1-3 ore a lle di1sin·fezioni, a!lle vaccinaziDni contro le ])Orta notevol e miglioram ento . . ubbiettivo, nonn1alattie infe ttive, ecc. L 'ufficiale sanitario fa · r h è 11ella r e i)irazione e n el]o tato di inqui e- UO'ual1m ente d e11la ·p rofi·lassii quando pro' ' rede 1

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SEZIONE PRATICA

a rimlllovere le ca·u se d 'tinquinam·e n·to del su·o~o, de~l'abitato, o d·e lle a.oque potabil1i; qu.and-0 tutela la saiJ .ubrità d el latte o di · altri a1rim·en ti; qua·n1d·o combatte senza quartiere le mo1scbe, e via 1dioen1do. Come gli igiè nistri affermano che la lotta ·oontro le ma[attie infettive (e sipeci·a lmenite contro la · tu1b·eDcolo1si ) oompen 1dia tutta I 'igiene, c osì ·n-Oi potremo dire che qu.asri non vi è disposiz~one deil la le gge sanitaria che, dire ttam·ente o ii.n1di:r:ettam·ente, non concorra alla ditesa ·c ontro .q ·u este ma~aittie , in . quanto tende , sia a·d e1fimin,are .Je sorg enti ed i veic oli , d1e l oontagio, .sia a cr.eare .le .c o·n ·dizioni ·d i ambiente più fav·o1ievo1i p er irrobustir~ l ' organi1smo e per rend.erlo r·es istente agli agenti inft6ttivi. · I~ Cap. II Sez . I (art. 123-131) de~ Te.s to Un1ioo de l1·e Ie·g gi sanitarie ed il Titolo V Cap. XIII (arrt. 129-148) d e1 Regolam·e·n to ge11era[·e sanii tario, n <)nc·h è il R. d ecre to 30 dic·e mbre 1923 , n. 2889 (rifo1r ma d·e g•l i or·d.i:nan1·enti sanitari) e J.a leg~e 23 giug.n o 1927 . n . 1070 (disposizi-0·n i vari·e su 111a sa·nrità p.ubbli1c a), cont•e ngono le norme gen er.ali contro la diffusion e ,del·l·e malattie iTifettive . Prime fra queste è l'obbligo della denuncia da faflsri al Podestà e a1ll'uffi ciaJ.e sa·n :itario da qualunque m edi co abbia osservato un cais o di 1

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malattia infettiva e diffusiva periC'olosa o sospetta di esserlo. La denun1cia si fa su app·ositi moduli forniti gratuita11f1'e11te dal Comun·e e ne.i moidi in.d.iic ati dal1l 'art . 130 1d:e1 Regol1am ·en.t o gen1oo:al.e sanitario e cl.a ll 'art. 4 d1el decreto ministeri.ail e 15 ottobr·e 1923 (sull.a denun.oia de11e malattie infettivie) . A1l·l 'obb·l i·g ·o d:e lla ·d enunc ia si .aggirung·e , per i11 m edico, qu1ello di coadiu·v are, OVie o ocorra, l'autorità sanitari.a ·n ·etl·I '.e1s1e cuzione de.I l-e più urgenti misurie di pro filassi. Le m .alia ttie .d i cui è ob.b'ligatori.a la d·enunzia S'o no indi cate ne l citato d ecr·e to ; è da nota~e ·ch·e esso ha aggiunto· a·l le m .al.a ttie e lenca·t e n 1el•l 'art. 129 del Rego1Ian1ento g·en era le sanitario le seg1u1e•n ti, a'lcun1e . ·d·ellie qu.a li er.ano state ass·o·g g·ettate a die.n unzia co·n p rovve.di m ·enti speci.ali: varicella; in·fezio.n i paratificb e; febb-r·e m edi tJenr.anea ; l·eisl1m.a n.iosi (k.aJ.a-.az.ar); di1ssen.terira b.a•c i'1·l1a;re e am·eibica; m ·eningite oeIiebro-·spi•na~e e·p id'emica ; polio·m ieliite anterio1r e a cuta; 1e·n cefa lite l·e targ ica , pertosse , parotite 1epid1e mjca, i n1fli\llen Z<a · 1eipideimi oa; 11e bbra ; infezion.i rool1er iformi , .e t.ito ricorre nte.; inoltre la tubevco101si poil monare cons tatata nell e oolle ttività in g·e·n e re; l,a pehlagra; l1a sifili1de co·n ma•nif.estazioni contagio1se riscontr.a ta in ool·l ettività; il tra·o oma e le oong i·u ·n fliviti ig·r anulore n eill·e coll1e ttiviità e n·egli adde tti a1'J.e coltivazioni d·e1le ri1sa~ e; J'anchilos to·mi.asi neg li opera i d1ei: lavori in ga 1l·lierie, mini·er e, ca·n tie-ri di 0 1p er e pu·bb'1i che, fo rnaci, opific~; la trichinos1i; le tign·e e la scabbia n·e i lav-0ratori 1de11e Tisaie e nel11e 1co11eittiv.ità . Per le· scuol1e, a sili , ecc., è pre·s critta la d enunc ia an,c he di altre forme morbose trasmiissibi~i , 1

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com.1e ve·d .r em·o a

suo tempo tra•t tan·d o d el-·

I 'igie ne scola1stica. A1lla pena poouniaria per la conrbravvenzione .aill '.o bb1igo d·e1la ·d·enu·n zia, già stabi1lita dal T. U. d1elle 1eggi sanii·tarie, la legge 23 g iug no 1927, 1n . 1070 (a:r t. 15) ha aggiUlllto i provvedi·m .enti di.sci plinarii ch~e il Prefetto può ado ttare in ip r'o prio o far adotta;rie dag.J,i Enti oomunaai o conso~ziali o .da.gli Ororini d.e i Saniitar i , secon,d·o i casi. Poichè l'esatto adempim e,n to ·d ell 'obbligo della d·e n·u n1cia c ostituisce il presu1p po1sto di qualsiasi intervento profi1iat·t~:G O p er par.t e ·d·e hl 'a·u to:rità sanitaria, sp etta a l1l 'ruffi.oi.ail e sani tari·o , ·J'leisp,o nisabi le d·e l buon andamiento 1del servizio a lui affida t o" di prom ·UOiVere d.a1l Pod1està i provvedim·enti di legge ·contro il m edico ch·e , p er un malinteso rigua.Fdo v·er so la famig.Jia d·ell 'infermo, ve.nisse n1eno a tale obbligo. In p articola.rii. circostanze epi,d ,em .i ch e, I 'a utorità 1Sra·n itaria ha faic oltà .dij_ r en,dieir;e obb1liga tori.a la d·en·u nzi.a , di un.a o pU.ù m .alia ttie i•n ~e ttive, an•ch.e per gli alb er giatori 01d affittacamer:e. L 'ufiì.c iale sanitari·o <lieve immedi.atam·en·t e comuni1c.are aI m e!dlioo p·rio·v·i nic i.ale J.e d·enun zie rioeV1ute (aIT'1t. 1215 T. ' U. ). È surperfiluo avvertire com e, sp·e ci.alrmen te qu.an,do si tr.att i dii n1alatti·e g ra,ri, malto ·diffu·sive, o,d esotich·e, qu1esta con1uni oazio ne d ebba f.ar si n·e l min·o r tem •p o e col m ·e zzo più ra:pi1do. pos1sibi1l1e. Oltre .a .talÌ· segnalazioni singo1l1e e·d <l.1nm·edi.ate, I ~·uf­ fici:a·l1e sanit a.r io, è ten.u 1to a trasm •e tter e alla pre:fettuir.a un bal1ettin10 m e.n sile ·d ei c asi di malattia infettiva d·enunziati ·n e:l Com.u:n e, co:m pilato sugli a·p positii mo1duQi forn1irti d alle p.re f.ettur,e st e1s&e. M.a il com 1p ito d·ell 'uflì.ci.a1e sanitario· non può limitarsi a q·u,e ste p·r atich e di caratter e burocr.atioo; rioevute una d·e n·u·nzi,a è suo ·dovere ind·a·g are anche sui},}' origin e ·della mala ttia e suUl1e co·n ·dimoni ·d .e ll '.abi tazi10.n e d el m .alaio · ·e1d aooertarsi ·c he il m ,ed1co curan te abbia da to le n·e oessarie i·s truzioni :p er impe d'.i r·e la di ffusio·n e d el contag i,o , e ch e la fam~g.Jia le a bbia e.s eguite. Non occorr.e m ,e tter e in ri·l i e1v o. l ' impo1Itanza · ·d i queste in·d agini. Esse valoirizzano il p rovve.d ime nto d e]J.a d en.u nci:a, perme ttendo, . molte ,rolte, di. sco·p rire la causa p rima d el .oontagio (b evan1d e o a.Jim,enti inquinati, og getti i·n~ettii , po1rta1tor.i , ecc.) e quin·di di eliminarI.a e di circoscrivere il co·n tag i-0 stesso con opportun.e m-isure pro.filattiche . Da.II.e co·n dizionti. defll '.ambiente, oltre che ·dalla na tura ·d·el1 'infez1ion1e, dipender à, ca·so per caso , il d ec i1d er.e se m .a niten ere l 'amma la to a d-0mi.cilio, se trasportarlo a ll 'ospedale com ru.n e o a qu·e llo d 'isolam e•n t·o . L 'uffi ci·o d 'ig iene pr ovv·e derà a nch e all ser vizio .d i vig ilan za ed a lle disin fezion1i dur.a nte la m a la tt ia . Tutto ciò quanido la diagno si <l·ella ma·l a ttia sia sicura ; se i·n veoe la d·enunz·i.a riguavda un oarso sospetto, l 'uffi. cia le sa·n itario, sen za ritardare · l 'applicazione d e}le mi1sure profilla ttich.e , provved·er à nel m o·d o più sollec-ito all 'accertam ento diagnosti1

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IL POLICLINICO

.co,

i.a per via clinica, ricorrendo , se è neces'.Sario, al parere di medici specializzati, sia .con .i n·dag ini batteriologic he o sierologich e da farsi e ... eguire presso il laboratorio provinciraile <li igien e e profilassi, ch e ,d eve esser sempre pronto . e perfettamente attrezzato per tali ricer che , o presso il laboratorio com unal e dove ·esi.ste. ~ bene ricordare, a questo proposito, -ch e 1'a.r t. 6 del R. d·e creto 30 d·eoembre 1923. n. 2889 , ,d1ioe espr.es.sa m·ente ·ch e le sezioni m edi1co-mi crografi·ch·e d ei labor.atorii provin.c,iali funz·ion·e ra·n ·no ·da cenbri di accertam.e nto di.agnostioo per le m.ail attie infettive e soci.a1li. -Oli ufficia'li sa·nitari d eibbo·n o valersi il più largamente pos sibile di talj accertamenti , ne l1 'intere se della profi lassi de lle form e morbose in fettive clTe si m .anif.estano nel territorio de l Con1une. A questo sco·p o sairà opportuno che richiedano aò. laboratori, e che tengano sempre pronta, la suppellettile neoessaria a] prelevamento e a}l 'in,rio di m.ateri,al.e ·p atologico ·d a ·sotto(porsri a1d 1e same (1) . .. Aggiungi.amo in:fin·e ch·e i l m·edioo provin.ciale, ·d10, r·ePo·sam.ente e tempestivamente info.r m .a.to d eill1e indagini di.agn·os.tich1e Eatte intr.aP1',e·nd1ere dall 'uffi·c iale sanitario, potrà, colla propria a·utorità, a·p poggi.arne e dirigerne l.a 'SUJcoe·ss.iva azio·n e profi.]atti•ca. A. FRANCHETTI. 1

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XXXVII, NuM. 37]

c hiè non si u sa farlo sotto Je armi. Tutta,~ia awebb-e impara·to ma.n iere più civili se avesse lasciato il l'eggimento ·da molto tem.p o. Ha una c•ert 'aria ·di auto rità e ciò din1ostra ch e è stato sott'ufficialie . E, inoltre, evid.entemente scozz.ese a g·iu dicare dal suo a ccento. Quanto, poi, .alla nesidenza .alle Antila·e, lo prova il fatto .che eg·li soffre di e l·efantiasi, malattia n10Ito frequente laggiù ». 1

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POST A DEGLI ABBONATI. Al dott. E. M. di C. l\i. : TI1ovasi attualm-e nte in commie rcio un buon libro , p eir qiue.n.t o non aggiornato , compilato d.atl ten. colonn1ello VrLLA SANTA . in cc Servizio Sanitario in p.ace ,e d in guer-r a n, edito da Mealli e Stia11ti, tipografi .e ditori, in 1F irenz.e.

A. C.

VARIA.

L. Pron ·(Le Praticien ~u Nord de l'Afrique, 15 g iu. 1930) nicord.a come l1a medicina om;eopart ica impieghi do i j,nfinitiesimaJ.i d·ei prodotti attivi : la tren.t esin1.a diluiz1vn e dei sali più in u so n on co11te1.,r ebbe ch e la milionesima parte, incirca, di un.a molecola o•g nì litro· di solvente . . . : è rid'ioolo pensare ch e qù-es·te dil:uizioni possano .essere attiv;e. Se .a nche ci fermiamo all1a 1decima .diluizion·e, ·essa Tacch~ud1e solo 1 milligrammo ·di "' O•Stanza atrLiva Qo"ni 10.000 litri; tsi 1può ·dubitare rdi qualsiasi possibilità d '.az:i.on·e di do1si cosi .esigu.e. Eppu.ne Bertra.n d ha n1o·st:rato·, è già molto, tempo, .ch e 1 · m.g . di m.an1gian·ese, a·ggiunito a 10.000 litri di hflodo-colftur.a, .attiv.a 110 sviluppo ·dell 'Aspergillus riiger. D '.a ltra parte Rich et ha dimo·s trato che l ' a·g.g iunta di vanadio all'acqua -d i mare, 11tell.a s·t essa diluizione , favorisce i ~enomeni ferm•entativi. In base a questi ri1lievi, l 'A. JJr econizza u.n .a riconciliazione e d un.a colla·b orazione tra allopati e d omeo'l)ati. A. B. 1

Una strana guarigione. L 'Espafia ll1édica niferisoe il seguente ane·ddoto. Un m.edico, idi talie nto eccezionale, è chiam,ato a visitar.e un.a donn.a c.h e h,a perduto I.a parola. Egli si oonvin ce di av·er da fare con una iste.rica ·e la 1inve·ste, in prPesienza del ma1uto' con oani specie d 'insu.Jti. Ad u·n oe•r to o punto a:i.J mari.t o si riib,e lJ,a •e in.te-rviene en,eTgicam .ente, per diteDJd·eve I.a mo g lie. Le cose sta.uno per p:rien1d,ere b,r usca.m ·ente u·na cattiva p1eg.a , quan.do l.a mo:g li1e s'O.nt.riomette aid alta vo~, i)eT t-en tare di rti tabili.re la ca ]ima . . Il m edico esclam.a sorridente : è quello che vo1evo; la guarigio•n e è operata: sono cinquanta p esetas .. . 1

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I l tipo di '' Sherlock Holmes ,,. Il tipo di Sherlock Holm.es fu ispirato a Conan Doyle - ·scrive la Tribune de Genève da uno d ei tSuoi professori, ril dott. J oe Bell, eh-e aveva straoridinarie qualità ·d eduttive. Un gio·r no, all 'ospeda1l1e ·di EdimbUTgo, il dott. Bell interrogava .u n paziente: cc Avete prestato servizii·o tillell '1esercito, gi,ovan.01tto? » - cc Sissicc Non dev,e ,esser.e molto tempo g n,ore ». c h·e aVietJe lasciato il ireggim·e nto I » - cc No· . . ;ig n10-ve >> . cc E si tr.attava di un Teggim en1to ooz;iese ! n - « Sissi•g n otre ». - cc Voi si:e te sott 'ufficiale? n - cc Sissignore n. - « Eravate di r esid1enza alle Aillti·HJe ? » « Sissignore ». cc Come ved.ete, spiegava i l buon dottore ai sruo i allie,1, quest 'uomo ha un atteggiamento ri _petlo o; n1a non si è tolto il cappello, per1

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(1) Tale invio a norma del R. D. 8 febbraio 1923, n. 345, può far si •in franchjgia post ale com e

campio11e senza valore raccomandato.

Le dosi omeopatiche in 1n edici11a allopat ica.

PUBBLICAZIONI

PERVENUTECI

G. T u nTuR. .c::;arcon1a dell 'Or ecchio medio e della mastoicie in una bambiria di tre anni affetta da otite m edia purulenta cronica. Tip. L. ~ìiccola1, Firenze, 1930. . G. TuRTUR. contributo allo studio dei neoplasmt benigni Liel condotto uditivo esterno. L. Pozzi, Roma, ] 930. . . C. VF.nool\rBELLO . Il rendirriento scolastico cleglz adenoidei nelle sciiole elementari del Comune di tvlilano. - Medicina Italiana, 1929. . 'C. FABRrs. Ricerclie sperimentali su i process i es tensivi fibrosi stenosant; delle sinoviali t end inee. Tip. G. Campi , Foligno, 1930. . U. F '.\BRlS. contributo allo studio della PtiatOlttiasi bilaterale del dotto di lVarton. Tip. Campi, Foligno, 1929.

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SEZIONE PRATICA

NELLA VITA

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PROFESSIONALE ~

MEDICINA SOCIALE.

vo o coniservativo può avere il sussidio importa·n tissimo che vJi.enie ·d a ll 'ambiente speciale cl,imatico? · Più volte in sooo alJa Giunta de1 Consorzio provin,c iale antitubercolare di Forlì, <lii cui faccio parte com.e ·deleg.ato del C-0·n siglio Provinciale sanitario, avevo prospettato la necessità di occu·p arci anche della tub ercolosi · chirurgioa. La Giu·n ta del Con:soil'zio, inv.estendosi dell 'arg·o m·ento, d•e tte .a me il còm·p ito di ri~erire sul1'argomento per la se·duta deJ 2 luglio c. a. Nella stessa a·dun.a nza la Giunta arpprovò il seguen t:e ordin·e del g.io.r no da me pr•e sen ta to : « La Giunta esecutiva del Consorzio antitubercolare della Provincia di Forlì, udita la relazione, del prof. Solieri, ri~enendo essere necessario che anche la tubercalo·si esterna o chirurgica abbia da parte delle competenti autorità assistenza e provvida éura, considerando che i mezzi finanziari a disp·osizione dei consorzi antitubercolari sono per ora appBna su;fficien.t i a combattere la tubercolosi polmonare, fa v·oti p,e rchè le pubbliche amministrazioni, alle quali comp ete l'onere della cura di deiti infermi, li inviino anzichè nei comuni Ospedali, in Istituti specializza,ti, nei quali può essere più facilm ente raggiunta la guarigione mercè i sussidi terapeutici di cui essi dispongono ». La Giunta, nell 'app1rov.a:r.e [ '011dine de.J gior no, ·delriberò ·di darne .comunicazione a tutti i •Comn1·n i ed Istituti di cura della Provincia ed a tutti i Cons.orzi antitubercolari d 'Italia . Vo·g lio subito dire che già parecchri. Enti ha11no risposto ch·e, accettando quanto dall 'ordiin·e del giorno è 1su~gerito, si sa'f!ebbero ad esso uniformati per l'avvenire. Poche pa.ro·l e da a·g giungere aQlo scopo di tranqu~lizza·re g li Enti, a cui spetta l'onere di assistenz.a, cirrca la · spesa g.i•o rn.aliera più e1eva ta ch·e -eis si a·n dTanno a1d incontrare. È fuori dubbio .chie negli Istituti di cura speaial izzati al mare od al monte gli infermi di tubercolosi chiru::rigica gu.a.:u:iranno più presto e che quindi ill numero g·lobale di giornate di degenza sarà min·o re; oiò v.arrà a compe·n sare il maggiore cos.to ·dell'unità ·d i giornata-·degenza. Ma, una volta richiamata l'attenzione sul 1>ro·blerrna, le supreme autorità, ch e ora stanno organizza·n1d o i gr.a ndi ·Ospedali ed i sanatori per la ouTa degli infermi di tubercolosi p<Ylmon.are, non man.cheranno di a·p prontare i tituti nuovi ·e sclusivamente destinati alla cura della tubercolosi chirurgica, poichè quelli esistenti per ora in Ita]ja dispongono dri un numero di 1

Per la lotta contro la tubercolosi chirurgica. Pr-0f. SANTE SoLIERI.

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In tanto ~ervore d1i ·Opere assistenziali ppron tate ed m Viia di preiparazione per la lotta contro la tuberco·1osi, la forma co·s l detta chirurgica o·d estern·a della tuiberco~osi mi è sembrata, alm.eno ,per ora, negletta, se non de] tutto dime·n ticata. Le cause di questa, diTe.m-0 così, poc.a attenzio·n e S·o no m ro lte ·e d .anche in parte comprensibili. Anz~tubto i n1ezzi finan~iari, per quanto gran.di, non sono ancora così ingenti quali rich·ied e la gi•g antesca lotta intrapvesa e bisogna convenire ch e, fra tutte }.e localizzaz~oni defla tp·berco~osi, quel-la polmonare è la più frequente e la più 1p ericolosa alla società. Si aggiunga la convinzio·n •e, diffusa tna i medici ed anche tra i ·p rofani, che la tubercolosi chirurgica è forma benigna. Però, se si facesse una ·statisti.ca d1egl-i infermi di tu1b ercolosi chirur.gica in Italia, si vedToebbe quanto è grande. il numero d·egli iniEelici che per anni ed anni trascinano la loro miseria claudican te o su•p puran te, per fini1re spe·s so storpi o d.e. formi, invalidi al ·l avoro, quan·do una localizzazione ·secoru:lania meningea o polmonare od una granu·1ìa nio n tronca la ·disgraziata esistenza. Mentre è oerto chie n ella m assima parte dei casi la tubercolosi chirurgica, curata per tempo e berie, guarisce. La povera gen te c he fa ·c a·po a n-0i chirurgi generici negli Ospedali, dove i pa:nenti :rie.stano mesi e mesi , .dice ch·e ·è una malattia da signori, pe:rich1è sa ch e gua·rivebb·e meglio e più presto in ambiente di cura più idoneo. Non vornei qui esser.e frainteso nel se·n.s o che qualcun.o possa crede.re che io neghi aii chirurgi generali rdegli ospedali la capacità e la possibilità di curare, ed anche bene, la tmbercol1osi chirurgica. Io stesso, .chirurgo gien.erale, qualch·e OO<Sa h o· .f atto per_la cura della tubercolosi chi.r u.r gica ed ho lS ostenuto lotte, che ·s ono viuscite non del tutto infruttuose. Ma n-0i tutti nell,'att.o in cui n·ei nostri ospedali, •pu:ne ottimamente attrezzati, diamo l'oip era nostra volenterosa alla cu.r a del;Ja tmberool osi chirurgica, ci cr-aimmarichiam.o di n.o n avere a di·s po.sizion.e il bel sole de1la marina o l'aria sal uhre ed iecoitan te dell'alta montag na. Ed allora perchè non inviare piu·ttosto gli ammalati di tubercolosi chirurgica nei luoghi più adatti di cura, dove il trattamento operati1

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lL P OLICLI NI CO

letti n on sufficiente. Forse il problema potrà anch e avvantaggiar.si dalla sistem.azione nuova d.ell 'assistenza ospe d.a lier,a, ch e paré vog lia devolver·e alla Pro.vinci.a l 'onere delle ospedalità. La Provin cia, organo centrale, 1potrà con più fa cilità di cr imin.a re quali provvid.enze singolarmente si convengono per le varie categorie di infermi e quin·d i anche per i sofferenti di tubeTcolosi chirurgica. Forlì, ago.s.to 1930. 1

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CONCORSI. POSTI VACANTI. ANCONA. Ospedale Civile Uniberto I. - Direzione San itr1r ia. Cer casi Assistente volo11tario con tutti i clovcr~ .d egli Assiste11ti effettivi e coll 'obbligo di sostitu~rli durante le loro assenze. Probab:lissima promozjone ad AssiS1tente effettivo rende11dosi vacante un posto di Assistente.. AlJoggio e Yitto tutt~ i g iorni . I11viare cu rriculum v itae e p er informazioni rivolgersi alla Direz=.one Sani tariR.

rio L. 500. Per cavalcatura L. 3500. Per .t rasferta L. 1000. Caro viveri sino a conservaz:one. Adeg uato co1npenso per geslio11e Armadio farmaceutico. Eventual~ allolg gio a patti d a con venirsi. Aumento q uinquennale L. 1000 dop-0 biennio. Età minima anni 25, massima 35. Domanda e documenti di r:.l o (dei quali si potrà otten ere l 'elen co e gli altri chiarim enti ch e si vogliono facendone richiesta all ;Uffici.o co,m unale) debbono pervenire all a Segreteria del Con1une entro jl 15 ottobre. • MANTOVA. - Per titoli · ed esami.. Medie.o agg iunt o presso l 'Ufficiq d 'ig\ene d el Comune di Martt.Qva. Stipenrlio annuo L. 11.500. Indennità di carica L. 1500. Indennità caro viYeri, se conit1gato, rido·t•:a a sen si di legge. Tern:µne per l a presentazione domanda e documen;t i di rito, ore 18 d el 30 novembre-. Richiedere l 'avv~so di concorso alla Segreteria del Comune.

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APPIANO (BOlza110). Prima condotta comunale. Stipendio L .. 7500 con 5 aumenti quadriennali d el d ecimo . Indennità per m ezzo d i trasporto : se cavallo o motoc~clet la L. 3600, . se automobil~ L. 6000.. Ind enn~tà alloggio L. 2600. Caro viveri come per gli altri impiegati comunali. Documenti di rito. Tassa di ammissione al concor so I .. 50.. Scadenza 22 setit embre. Chiedere avviso di con corso aJ ~1unicjpio. AscoLI P1cENO. Osp edale Civile C. e G. Mazz_oni. Se.ad. 30 sett. Chirurgo prin1.ario o.st etrico L. 8000 e 10 bienni ventes., oltre L. 4000 di.r ez. Istituto Materno tassa L. 50,10; età lim. 35 a.

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BEDIZZOLE (Brescia) . - Scad. 10 nov .; L. 9000 e 6 quipquenni dee., oltre L. 3000 trasporto, L. 150 a1nbulat .., c ..-v ..; rep~rto a sera . BIBBIENA (A r ezzo) .. - Scad. 15 ott. ; 1a. condotita; L. 9000 e 4 qu~drienni d ee.; per uff .. san. lire 1100; c. -v.; t assa L. 50,15; età lim . 35 a. BnoNTE (Catania) . Scad. 31 o tt.; L. 8000, con riduzione di legge; 4 quinquenni dee.; addizion. L. 3 oltre 500 iscritti; età lim. 35 a.; t assa ·L. 50, 10. CruusI DELLA VERNA (A r ezzo) . Scad. ore 18 del 25 nov ..; L .. 10.000 oltre L. 2000 cavale., c.-v., 4 quadrienni dee .; età lim . 40 a.; t assa L. 50,10. CITTÀ DI CASTELLO (Perugia) . - A tut to 15 ott. , due condotte; L. 8000 e L .. 7000, oltre 5 sessenni dee., c. -v., L. GOO serv. att., L. 500-2000~4000 trasp.; tassa L. 50,10; serv e11tro 20 gg. CoL1,10 ;

1

(B r escia). -

Scad . 31 ott.; L. 9000 oltre

L. 3000 trasp. ·ENNA. - Scad. 20 sett .; dirett ore d el dispensario celt!ieo comunale; L .. 3000; età lim . 25-40 a. F ALCADF. (Belliino). - Scad. 31 o tt .; L. 10.000 e 5 quadrienni d ee., oltre L . 500 uff. san., lire 1000 bicicl. , c.- \' .; età lim. 25-35 a.; tassa L. 50,10. I.. 1vIGNO (S ondrio) . - Per titoli. Stipendio annuo lordo · L.. 10.000. Indennità Ufficiale Sanita-

lVIEzzENILE ( Torino) . - Scacl . 30 nov. ; L. 9000 oltre L .. 700 uff. san ., L. 1800 trasp., aumenti. MONTELEPRE (Palermo) . - Scad. 25 nov .; consor zio; L . 10. 700 oltre L . 775 uff .. san., 5 quinquenni dee., e tà lim . 2~-35 a., tassa L. 50,10. Mo~TEU BoERO (Cuneo). Scad. 20 sett.; con S. Stefano Boero; L. 9000 e 5 quinquenni, oltre L. 4000 trasp . e L. 600 uff. san. Os1Mo (,4ncona). Al 28 sett., condotta di città ; L. 8000 ~ c ...v.; chiedere bando. Scad. 30 settt.; cond-0tta forese di S. Giustino; L. 9000 e 10 bienni ventes., oltre L. 4000 cavallo od autovettura, c. -v., a:ddiz~t>nale; età lim. 35 a.; t~ssa L. 50, 10. Ril\UNI .

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1

I

I

RoMA. Minist er o delle Comunicazioni (Fer.rovie dello_ Stato). Concorsi per titoli ai ·seguenti posti di m edico di riparto: Raiano, Foligno '1ll1 Varano (Ancon a); Otranto (Bari); La~ino, Fidenza I (Bologna) ; Lentini III, Piazza Armer:.na (Catania) ; Signa (Firenze) ; ~1enfi (Paletmo); . Catan?:aro II (Reggio Calabr~a) ; Orte I (Roma); Paola I (Salerno); l)otenza II (Taranto); Mantiglio Murisengo (Torino); Gorizia Centrale (Trieste); San Donà di Piave, S. MaPtino Buonalbergo (V~ne­ ziia). Inviare dprpanda e ri~hied ere informa~i?ni ai r~spettivi Isp ettorati Sanitari (indicçtti fra parentesi ) Scadenza 30 settembre. RoMA. Ministero . della Marina. - Conoorso per la nomina di 12 tenenti med~ci in servizio permanente n el Corpo Sanitario Militare Marittimo. Età massima 30 ann1 al 20 agoSito. Domande in carta d!i L. · 5; dovran,no pervenire al Ministero della Marina (Direzione Gef\erale d el Per sonale e dei servizi Militari - Divisione ·s tato Giuridico) entro 11 novantesimo g iorno dalla pubblicazione della n otificazione di con corso sulla « Gazzetta Ufficiale del Regno ». Copia della relativa notificazione di concor so (con annesse istruzioni e prog ran1mi di esame) pQtrà essere richiesta direttamente al M:.nistero della Ni arjna ed alle direzioni degli Ospedali Militari Marittimi di La Spezia, Taranto, Venezia. Pola, La Maddalena, alla Direzione dei Servizi Sanitari della R. t\1arina d~ Napoli ed a quella dell 'Infermeria di Brindisi. •

I

ToRBOLr: CASAGLIA (B r escia) . Scad . 12 nov.; L. 9000 {} 6 qu'.·nquenni dee., indenn. serv. att., L. 1000 trasp ., L . 3op uff. san.; età lim. 35 a.


[ANNO

XXXVII, NuM. 37]

Uff. san. di Rovereto; L. 11.000 e 5 quadrienni di L. 1000. serv. att. L. 2000; compensi e incarichi retr~buiti . Età lim. 45 a. Scad. 6 ott. TRENTO .

GRANDE (Udine). - A ore 18 del 15 nov.; L. 9000 e 6 quadrienni dee., -Oltre L. 500 serv. att:., c.-v., L. 1000-3000 tra:sp.; addizionale L. 150 ogni 100 iscr1tti oltre 1500: 4; tassa L. 50. (Spezia) . Scad. 30 sett.; coi~ Ma~ssa11:a; L .. 9200 o] tre L. 1200 ind~nn. residenziale, L. 2340 cavale. LIGURE

Scad. 30 sett.; L. 9000 oltre L. 3QOO trasp., L . 600 uff. san., c ..-v ..; età lun. 35 a.; tassa L. 50. VELO

NO'FJZIE DIVER5E.

R. Prefettura. -

'fREPPO

VARESE

1371

SEZIONE PRATICA

VERONESE (Verona) . e 4 qu~·nquenf\i dee:,

VoLTA MANTOVANA (Jl.ifantova) . - Scad. 30 sett.; L. 8000 oltre L. 1200 direz . Ospedale, c.-v., 5 quadrienni dee. , L. 2500 cavallo o automob.; età lim. 40 a. Medico praticissi1no condotte otti1ni titoli prega colleghi volergli ~ndicare od offrire interinatQ Q supplenza dovunque.. Scriver~ a,l doitt. Lu:g~ Pansin~, Ruvo di Puglia (Bari).

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. Il Cor1siglio d '_.i\1n111inistr azione dell 'Ospedale di S. G-iova11ni e della Città ·di . 1'orino, ad unani, m~tà di voti, ha · nomi11ato preside del Centro di studio, diag nosi e terapia dei tu111ori il' prof. Benedetto~ Morpurgo - in unione ai proff. Micheli. Donati, Pochettino e Bor.tolotti, i quali dir;,gono le varie Sezioni - in sostituzio·n e d el co1npianto prof. Bellom . Pescarolo. ·Ha a,nche deciso di elevare a quest'ultin10 ·un r~cordo marmoreo, in attestazione dc1le sµe alte benemerenze. Il dott. Car]o Faelli, assistente del prof. Pende ,nella Clinica medica d?, Ge11ova, è stato chiamato aJla importante carica di medico consulente del1'aeroporto del Littorio in Roma. La· Compagnia nazionale di aeronautica in,izia eosì l 'impianto, d : un servizio sanitario specializzato in quanto il .d ott.. Faelli, cl1e si laureò con una tesi di medicina aviatoria, è già co11-0sciut-0 presso il M~. ­ nistero d ell 'aeroraautica per il conferimento delle patenti d~ p~1lota in Ligur:ia. 1

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Hanno avuto luogo j seguenti passaggi : prof. Lodovico Tomma,si, di clinica dermosifil-0patica, <la Siena a Palermo; prof. Hans von Haberer, dj clinica chirurgica, da Di.isseldorf a Colon?a; prof. Peter Pitzen, cli cli11ica orto·p edica, da Monaco a Gjessen; prof. o/àlther: Vogt, di anatom,ia, da l'Yionaco a Zt1rigo; prof. Viktor Mi.iller di medi· cina legale, da Bonn a Berlino (quale' successoir e oi St.rassmann). 1

· Il prof.. Alexander vo·n L :clitenberg, di clinica medica a Berlino, è nominatQ professore ho~oris causa dell 'Università d~ Pe~f\sylv~r1ia a Filadelf~a. Il prof. G·ayet è nominato titolare della cattedra di cltnioa urologica all a Facoltà mista di n1edic:.n a e f~rmaèia di Lione, a partire dal 1° ot. tobre, ~n sostituzione d el prof. Rochet, ultin10 titolare.

3° Congresso internazionale di radiologia medica.

. . Avrà luogo nel 1931, dal 27 al 31 lugl:o, in Parig~, sotto la presidenza di A. Béclère. Con1prender à 6 Sezioni: 1° Radiofisica; 2° Radio biologia; a0 Radiodiagnosi ; 4° Radioterapia (Rontgen e' C11rie.t erapia); 6° Elettrolog\a medica; 6° Elioterapia naturale · e artificiale. Tassa d'i.scr1z1one 300 franchi. Sarà anche organizzata un 'Espos;· . z1one. Per quanto concern~ il Congresso rivolgersi al segretario ge11er~le, R .. I..edoux ..Leba1·d, rue de la Boetie 122, Paris (VJIIe); per quanto concerne l 'Esposiziu11e rivolgersi al sig. H. P!lon, comn1issaire général d~ l 'Exposition de radiologie, l)Ot1levard de Vaugirard 34, Paris (XVe). '

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21° Congresso francese di medicina. Ricord1a1no che avrà l uogo a Liegi dal 23 al 25 "~t tembre., sotto la presidenza del pro·f. De Be~o. Temi: cc Gli ipertiroidism1. » (M. Labbé, Azerard e G. Dreyfu s di Parigi, Da11trebande di Bruxelles, Bérard e Peycelon di Lione); « Il metabolisn10 del calcio )) (Brull di I...iegi, P. W eil e Guillaumin di P~rigi, · Mouriquand e Leul:er di Lione); e< Le indicazio·n i terapeuticl1e del~ 'insulina .al di fuori dt>l diabete » (IIoct di Lovanio, Aubert1n di Bordeaux, Biokel di Ginevra, Le Fèvre de Arric di Bruxelles). ,i\d ogni r el azione seguiranno la discu ssio11e e le comunicazioni sull 'argomen·~o. · I l pro·gra111ma dei festeggiamr.nti comprende ~n ricevimento offerto clal Goverr1atore della provincia di Liegi, uno spettacolo teatrale, un concerto i1ella Sala dei festeggiamenti dell 'Esposizione, un banchetto. Un comitato di signore riceverà le famiglie d ei ~ ongressisti e le accompag11erà a visitare la c'. ttà e i dintor11:i e l 'Esposizione internazionale di Liegi. Saranno organizzate varie escursioni, tra le quali una agl~ stabilimenti idro terapici d~ Spa. I congressisti beneticieranno di una riduzione del 35 % sulle· ferrovie del Belgio e d el 50 % sulle ferrovie fran,cesi. L8 quota dt iscrizione al Con~esso è di 100 fr .. belgi per i memb:c:ii ader~nti, d1 50 fr. belgi per t me111bri associati. Inviare le · adesioni, con la relativa quot a, nel più bre'{l! tempo po-ssib~le al prof.. Schoofs, te sorier~ del Co ngresso, ru~ Louvrex 41, Liége, Belgio. Dl1rante jl Cona-rP.sso. s1 tPrrà un 'esposizione di prodotti farmaceutici. e diet~tici, di acque minerali, di apparecchi di igien,e e di radiologia, di istrl1menti di laboratorio., ecc. Per n.o.tizie rivolgersi al sig. i\faujoin t, rue de l 'Ecole de Médecine 25, Paris. Segretar:o generale è il prof. Roskam, rue Beekn1an 16, Liége, Belgio. 1

16° Congresso di medicina legale di lingua francese. Si terrà a, Parig!. dal 25 al 27 maggio 1931, con Ja presenza del do~t. Ch. Paul. Tenìi: << Studio n1edico-legale degli infortuni q.utomob;•l istici )) (Si1nonin); cc IBc~~a traurnatica dello stomaco » (Etienne lVIartin) : cc I delitti :passionali » (LéYyValensi) ; (( La responsabilità medica» (DuYoir e D@11nedieu de Vabre~ . 1

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1372

IL POLIOL INICO

49° Congresso Nazionale dei medici tedeschi. Le due principali organizzazioni corporativistich e dei medici i,n Germania, la Federazione delle Società. ~Ieòiche e l a Lega Hartmann - che accolgono l~ quasi totalità dei medici d~lla Germania - si so110 adunate in giorni successivi a J{olberg sotto la stessa presidenza del dott. Stander di Nor'.mberga. I ·temi più discussi fùro,n o: la riforma delle assicurazioni sociali, la pleto ra medica, la rifQrma degli studi medici. 1

Un Congresso sull'urolitiasi.

[ANNO XXXVII, Nul\1. 37)

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cienza ~el corpo sanitario milit~re ed allora si stabil irono a G!nevra nel 1863 le basi per la Croce Rqssa futura, già au spicala da Palascifill:O. Fu deciso ch e og11\ nazione avesse la sua propria sQCietà, e ch e la preparazione della medesima fosse fatta in tempo di pace per i bisogni della g:uerra . La Croc.e Rossa britannic~ spiegò un 'azione v~ra:m,ente efficace durante la guerra franco-prussiana nel 1870 ..71, essendo animata dal · propositq di dare aiuto ad entrambi ~ bellige1 anti. In meno di u~ . In:ese, una sottoscrizione a per· t a dal Lord Mayor di Londra fruttò l a somma di lire ·sterline 200 ..000 ~ 40 medici furono mandati in zona di guerra: 20 presSQ l'armata prussiana e 20 presso quella francese. Alla fine della guerra ~l personale crebbe a 200 persone. Con i fondi rima~enti si fonclò una scuola d 'infern1iere all'ospedale Regina \ ' ittoria. Le ben emerenze dell~ Croce Rossa· inglese sono numerose. Il suo lavoro nella guerra europea fu immenso. Basti clire ch e la sottoscrizione aperta allora dal « I 'imes » fruttò la somma di lire sterl?ne 21.885.635. In .s eguito fu aggregata ali 'Ordine di S. Giovanni in Gerusalemme. Dall 'ottobre 1914 al giugno 1918 più di 2.000.000 di lire sterline furono sp ese ~ trasporti di ferit;,, 5.000.000 in lavoro e provvigio·n i per pri·g ionieri di guerra, 5.000.000 in uffici all'estero e 1.500.000 in viveri . È un bilancio eh~ fa onore alla provv:da istituzione inglese. In questa èra d~ pace è autorizzata da un deéreto reale a dare soccorsi (< per la prevenzione delle malattie, per il miglioramento della salute e per la mitigazione delle sofferenze estendendo la st1a opera in tutto il mondo ». 1

Viene organizzato dalla Società di Medicina d~ Vitlel, &q•tto gl~ auspic~ dell'Istituto d 'IdroJogia della Facoltà Medica di Nancy, col concorso della Societ à d 'Idrologia e di Climatologia dell 'Est della Franc~·a. È indetto per i giornJ 24 e 25 maggio 1931 (Pentecoste), sotto la presidenza dei proff. Legueu, Labbé e Villaret. Sarà d~viso in tre sezioni : medica, chtrurgica e idrologica; sono fissati complessivamente 25 temi ufficia} ~< ; si accettano anche coml1nicazioni (il testo d-0;vrà pervenire alla segret eria i1on oltre i·l 1° marzo). Al Congresso sarà unit~ un 'esposìzione di calcoli e di renelle. La quota d 'i scr'.zione è fissata in 25 franchi. Durante il Cong·resso l'alloggio· è offerto gratuitamente dalla Société Générale des Eaux Minérales; sui ·p asti è accordato· uno sco,n to del 25 %. Rivolgersi al: Secrétariat général du C-0,n grès de la Lithiase, Vittel, Francia.

Il tesseramanto dei medici alla F. I. M. S. La Segreteria del C.0.N.I . comunica: Co11 il 1° settembre ' rlll è &tata iniziata la distribuzione delle tesser e della F .I.M.S. a tutti quei medici che hanno fatto perven~re la loro adesione. Dopo :U necessario limite di tempo imposto1 per la presentazione delle domande affinch è si potesse creare l 'organizzazione della F.I.M.S., resta de.finitivamente stabilito ch e tutti i medici capi provinciali possono da . ora innanzi accettare tutte le domande che ad ess!. perverranno per poi trasm,e1~ter1e volta per volta agli iJspettori re. gion ali. È stata oifferta la tessera ad honorem della F.l.M.S. all 'on. Augusto Turati, Commissario straordinario del C.O.N.I., all'on. Arpinati, al grande 11fficiale Berr etta, all 'on. prof. Ermanno Fioretti, presidente della F .I .M.S. e ad altre personali.l à dello sport e della medic?na sportiva. Con la distribuzione delle tessere si viene a · dare veste ufficiale a tutti quei sanitari ch e con vera passione si . stanno dedicando all 'esercizio del loro alto mandato a tutela della giovinezza sport~va d 'Itali<\. Così mediante l 'aittività dell 'on. prof. Ermanno Fioretti, presidente della F .I .M. S., e dei suoi più vicini oollaboratori si viene rapidamente esple· tando il programma che I 'on. Turati ha voluto che la Federazio,n e Ital!·a11 a Medici Sportivi esercitasse in seno al C.O ..N.I. 1

Giubileo di diamante della Croce Rossa Britannica. La Croce Rossa britannica ha celebrato, l '8 agosto, ~l suo giubileo di diamante. Essa ha una vita di 60 anni , essendo stata fondata n el 1870. Le esperienze della g uerra di Crimea, ripetute, in Lombardia n el 1859, dimostrarono l 'insuffi-

La nuova Maternità di Nancy. Il presidente del Consiglio dei Ministri della Francia, André Tardieu, assistito dal Ministro dell 'Igiene, Désiré Ferry, e da altre alte autor itlà, ha "i:uaugurato la grandiosa ?\faternità dipartimentale di Nancy. Nel suo di1scorso l 'ha dichiar ata cc ii pi_1) be1Jo stabilimento del genere in Francia >). È stata co 11cepiita e diretta dal prof. Fruhinsholz (assistito dall'architetto Charbonnier) ; egl~ ne sarà !l direttore. In occasione della cerimonia, gli è stata conf~rita la medaglia d ~oro ci ell 'assistenza pubblica . 1

Club medico internazionale a New York. stato stabilito allo sco·p o di attivare i rapporti tra ~ medici nord-american;l e quelli di altri Paesi residenti negli St~li Uniti o di passaggio, come p11re tra le società scientifiche di. varie Jingue degll Stati Uniti, · e tra le Società scientifiche degli Stati Uniti e quell~ di altri Paesi; n onchè allo scopo di facilitare, ai propri membri, le visite, le missioni- e gli studi in altri Paesi, e di facilitare l 'accesso e il soggiorno n egli Stati Uniti a m edici eminenti di altri Paesi. Si fa affidamento sulla reciprocità da parte di questi ultimi. È.

Cineteca medica in lngbllterra. La grande importanza del cinematografo per l 'insegnamento medico è st ata riconosciuta appieno in Inghilterra, ove già 25 anni or sono, al « \Vest London IIospital », vennero cinema~o- -


{ANNO

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XXXVII, NuM. 37]

SEZIONE PRATICA

1373

.grafate per la prima volta alcune operazioni chirurgiche; è ora venuta, costituendQsi una « Kodak Medica! Library » che comprende 60 buone cinematografje, classificate secondo i so·g getti.

mero di candidati furono: Napol:, con 380 (idon ei 295), l\oma COD: 195 (181) e Padova con 119 (104). I medie~ h anno formato il gruppo più J1umeroso dei neo-laureqti.

()rociera medica di '' Bruxelles-Médical ,,.

La mortalità dei medici negli Stati Uniti.

Si s·v olgerà ~urante le vacanze d i Pasqua del 1931, da e per Mars~glia ; verrall;no toccati i seguenti porti: Tripolj, Al~ssandria (esc11r~ione a Cairo, Giaffa, Gerusalen1IQe, Betle~me , Tel Aviv, .che è la, D:UOva capitale ebr aica, Beyrut, D~asco) , Rodi, Stambul (visita dj Cosla,n:tinop<»li), Fireo .ovvero Falena, (gita ad Ate~e), Corfù, Nap oli, {gite ad I schia, Capri, Pompei). La croci~I.<> avrà luogo col cc Champollion »; prezzi per ~ ~edioci :. in 2a classe fr a,nchi fran.ces~ 2825, in ia classe B 4575, iD: ia classe A 6475. Alla crociera, possonq prender parte anche dei non m~dic i, purchè presell;rtati d a inedici, ai prezzi rispettivi di fr. francesi 299~, 4970 e 6865. 'Si avver:te che anche la 2a cl asse ha o·g ni conforto e locai~ lussuosi .. Prezzo delle escursioni e -delle gite, tutto compreso, c~rca 3000 franchi

L '« 1\merican Medicai Associatio·n » registra rigorosament e i ID:edici eh~ si Cliplo~a110 negli Stati Uniti e le loro mortj.. OgD:i anno il gior~ale dell ' Associaz~o11e r accoglie e analizza questi dati. Nel 1929 sono st ate rifer1te 2797 morti di medici. L 'età rn,edia è stata, d i 64,9 anni, il ch e segna ltn brusco aumeD:to, di 2 anni, rispetto al 1928. La cau sa più comuD:e di m orti fu d ata dalle cardiopatie, il che si risco11tr a già da lungo tempo; seguon,o le polmoniti; p oi le emorr:agie cerebrali; al 4° posto, sta11no le n efriti; al 5° l 'arteriosclerqsi ùiffusa; al 6° gl 'infort11ni. Questi produssero 202 morti, contro 135 nell'anno preced ente : il forte salto si d eve so] o in p arte al1'automobilismo, ch e ha de terminalo 65 morti; 10 ft1rono prod o tte d alle ferrovie, 16 da cadute, 8 da annegatQe11t:., 12 da ferit.~ d 'arma da fuoco, ~ da med~cinali presi in eccesso . I suicidi furono 47, come l 'a11no precedente. Il massimo nu1ne~o di morti si ebbe a dicembre. I diplomat~ durante l 'anno scQlastico chiuso il 30 g iug no 1930 ~ono sta ti, 4446; de1traendo11e i motti, si h a un incremento di 1646 n1edici, ch e non è d a con siderare come eccessivo, poich è corri sponde all 'increm ento dell a popolaz ione.

franc~si.

Per informazioni rivolger si al cc Bureau d es voyages de Bruxelles-1\tlédical », boulevard Adolphe Max 29, Bruxelles, Belgio.

Il prof. Putti in Argentina. Il prof .. V~ttqrio Putti h a chiuso a B11enos A~es il ciclo delle sue co1nfer enze, seguite dappertutto in Argentina col pii1 grande interesse, e con vivissima ammirazio11e. Il prof. Putti h a inau g urato l 'Ist1t uto ortopedi.co ar gent;:llO, alla cut creazion e egl1 diede validissimo au silio, conaigli e suggeriment~. Le autorità, i medici suoi allievi e gli ·studenti hanno fatto. allo 8cienziatQ ~la,l;p.no calorose ma11ifestazioni di

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s1mpai ..1a.

Il prof. Rondoni a Montevideo. I>er invito 1lell a Società d i biolog:.a di ~Ionte­ video, organizzatrice d el Con gresso internazion ale di ))ìo]ogia ch e si t errà prossi1nam ente in quella ciittà, si r ech erà a r appresentare l 'Italia al Co11gresso '.l prof. Pjero Rondoni d ella R. Università -di ~1i l ar10. Il prof. Ro·n do ni h a avuto l'in caric·o. di rappresen!are il no,stro Ministero della Educazione Nazionale. Come ~e abbiamo già d ato i10 tizia, ~l prof. ·N . Pende è st atQ invitqto al parallelo Corn gresso dj Medicina. 1

1

In onore di Eiselsberg. J~

sla·to festeggiato il 70° complean110 di Anton Eiselsberg, il cli11ico chirurgo che meglio continua Je tradizioni di Billroth, ben n oto per gl 'i,nterventi sperimentali e clin,ici sulla tiroide, i quali aprirono la via alla fis'i olog :.a normale e pa tolog ica di quesl 'organo e all 'opoterapia tiroidea; egli 11a recato altri no1~evoli co11tributi alla scienza. 1

I medici abilitati in Italia durante il 1929. Dalla sta tistica degli esami di Stato per l 'abil1tazione all 'eser cizio professionale nella sessione 1929, si. desume ch e per l a n1ed icina si presentarono 1552 candidati, alle dieci sedi di esame; n e furono dichiarati idonei 1360 e respinti 192; le l ,.niver ità da cui proveniYano il maggior n u-

Disciplina dei medici nella Gran Brettagna. · Nella Gra11 Brctt ~g11 a la disc ipli11a s11ll 'esercizio d ella prof~ssione m ed ica è affid ata al cc Consiglio Gen erale di l~ducazione e Registrazione m ed ;,ca- n, che costitt1isce t1na vera, ~ propria corte di g iustizia per i medici stessi. Il Con siglio riceve le accuse ed istruisce un processo regolare con sedt1te pubbliche, . in, c11i vengono intese ]e p arti Jese e i t esl :r1n on i, e l 'accu sato lia modo di prese11tare le · proprie difese. Non vi sqn o avvocati ; 1na qu esta m an ca11za, mentre n on nuoce ai fi11i dell a gi ustizia, permette di celebrare il git1di zio rap:damente e sere11amente. La pubblicità del processo offre piena garanzia di g iustizia; d'altro canto, la pubblicazione d el resoconto e della sen tenza i1ei periodici medie~ r nei g iornali quotidiani r appresenta 1111 freno poitente per i m edici clisposti a ~al fare. Il giudizio del C.t0ns:glio n o n intralcia i diritti dei terzi, i qt1ali possono adire i tribunal i ordinari, civili e penali. Nell 'ultìma sessione f11ro110 eh :alnati i n g·i11ò izio vari n1edici per aver adescat o iJlecitan1ente i clienti sottraendoli ai colleghi, 11er seduzione di malate, per ~tti contr o n atura e p arecchi dentisti per djson està professionale e violenza carnale. (D a Rinasc. Aled., 1 set t. 1930) .

Infortuni di sanitari. Dal San atorio Umber to I di• Livorno tornavan o i11 ciitt à, su . d\ un auto])tls, set te m edici d el! 'Ospedale Civ;.le ; ad un })assaggio a livello I 'autobus f11 investito da una locomo~iYa e lancia to tra i b inari; il condu cente rimase ucciso; tutti i m ed ici furono più o m eno gravemente feriti e dovettero essere r :.-cqYerati n ell 'Ospedale.


1374

ÌL POLICLINICO

RASSEGNA DELLA ST.illPA. MEDICA. 'Jiorgagni, 1 giu .. -

R. DE Nul'\NO.

~!:,cosi

1 'appara1o respir. Riv. di Pat e Cl. d. Tub . , 31 mag: -

del-

R. PA1ca10L1 ~ l\1... ScAnzELLA. ì\'Ieningo-mielite tbc. M. 1'1 AZZET1 r... Sindrome basale an ter. con trolaterale riel corso del pneumot. terap. Minerva Med., 2 giu .. A·.. C10N1N1. Differe11za delle varie for~e d 'ipertens.. art~riosa. Wien. Arcli. inn. i\1ed., 3 g·iu. D. DANIE1..o·PoLu. Ton.o norm. e patolog .. dell 'apparato circolatorio dell'uomo·. - O. SATKE e R. BARTOLOMEY. Contenuto basico-,acido dell 'organismo. - R. R usSE\V. Setticemia nella tbc. F .. DEUTSCB. Morte cla commotio cordis nel pugilato. - G. FÉNYES. Azioni dell 'istarnina. Cu lt. Med. Mod., 15 mag. V. C. PIAZZA. Splenoterap1a nella tbc. polm. Ned. Tijd. v. Geneesk., 7 giu. - A. A. H. VAN DEN BERGB .. Angin~ pectoris. Revue Belge des Se. Méd . , inar . G. MELLI e G. 'fASSO. Dest'.no del cloruro sodico e di altri sali per via endoven. Journ. Méd. Franç., apr. Numero su: sordiità, vertigine auricoJar~. Brit. Med. ,Tourn .., 7 giu. - G. EvANS e W. A. RonB. Febbre glandolare. Gazz. d. Osp. e d . Clin., 1 giu. - U. CASSINIS. Gli sports al mare. Deut. Med .. .WOch., 6 giu. - FRIEDMANN e ExELES. Roentgenterapia dell 'agrqnulociit-Osi. C. ScuILLING. Chemoterapia delle mal. tropic. RadiOl. Med., giu. G. BALESTRA e A. GB10: Quadro rad~ologico polmon. nei vizi valvolari di cuore. R. VrvrANr.. Ulcera extra-bulbare del duodeno. Zeit. f .. Tuberk., giu .. - W. LANDAU. I processi di guarig. della tbc. polm. Diagnost. e Tecn. di Labor., 25 mag. - U. S1:rv1o:NELLI. Determinaz. dello zolfo neutro nelle urine. · Mediz. J(linik, 6 giu. Numero sulla tubercolosi. Miinch. Med. Woch., q giu. Id . Presse Méd., 4 giu .. QunARD. Forma ambulatoria dell 'appendicite acuta. - A. V1ELA . I misfatti dell 'ignipuntur~ della amigdale. Arch. Ma.l. du Coeur, ecc., mag. ~1 . LABBÉ e al .. Arteriti da punto di. partenza venoso. Bull. Ac. de Méd., 27 mag. - L. TnABAUD. La malaria, malattia convulsivante. .4mer. JOurn. Obst. a. Gyn.. , mag. - J. P. GnEEN\VJLL. Tagli cesarei cervicali. - C. R. STEINKE. T J tero rotto con madre e bambino vivi. P . OG1Nz. Ergotismus gangrenosus . Zbl. · f. Chir._, 7 ~iu. - H. F1NsTEnER. Anestesia splancnica. - B .. MAR.TIN. J>revenz:-011e dell 'embolia polmon. letale. Revtie Neurol . , mag. - I. BERTJ\AND e P. MARECHAL. Complesso olivare inferiore. E. MoN1z. Miopatie mioclonich e. A r ch. dell'Istituto Biochim. I ta.l ., feb. B. FnATTINI e 1\1. l\!I. MAINO"' Ormone fo1li co1are. G. FASOLJ . Avitaminosi e sviluppo dei tessuti dental~. A. MrGLTAVACCA. Rigeneraz. del midollo spin. nei feti e neonati. .4.rc11 . lt. di Chir., 2. - G. l\!IonoNE. Colecistiti micotiche sperimentali. - F. C. B1ANCHETII. Diabete insipido da trauma cran~co. - G. GALLOTTA. CoJeci$tec.tQm; a ideale.

[ANNO

XXXVII, NuM. 37]

F. DE SANcT1s ~fo­ NALDr. Azione patogena del BCG e suo valore in11nu11izzante nelle cavie. - I. CATTANEO. · Diffus. del virus vaccinico al sist. nerv. centr. Nlorgagni, 8 giu. - G. BALICE. Riserva alcali11a e. colecistectp-mia. Paris ~ 1Iéd., 7 g~u. Numero sulle malatt'e i11fettive. Journal A. kl. A., 24 mag. C. r\. ALnn1c11. Ne.f riti nell 'infanzia. - A. S. HYl\IIAN e A. E . ...p AnSONNET. Miocardosi. - L .. KESSEL e A. RoMAN01"l~ . i11fezione gen. cla difteroide. - J. C. MASSEE e J. S. RooNEY. Mcni11g·ite da Tor11la hi &~olytica. Id., 31 mag. - J. D .. HEARD. Cura del paziente. S. S1LBERT. 1'ro·m boangite obliterante (Buerg~r) . Journ. de lWéd. de I ,'j'Ort., 5 g·iu. - J. CHALIER e R. :F'nol\IENT. L ,encefalite tifica. ;1rcli. Jt. di An. e I stol. Pa,lol., mar.-apr. G. Boi\IPLl\NL Dottrina del l'emolisi. - G. SCAGLIA. Sarcosporidiosi cardiaca. - F.. VoLANTE. Eterotopia della sos.~anza grigia del cervello. - P. RoNDONI. Basi chimico-f:.siche della tecnica istologica. - F .. L1sr. Infa:nto dell'utero e « apoplex~~ uteri vetularum ». Rass. Jnternaz. di Clin. e Ter., 1nag. - C. F1TTIPALDI. Peritelioma dell 'utero. - E. DEBENEDETTJ e G . .SoARPARONE. Retraz .. dell 'omento nella cirrosi epat. Wien . Klin. wocJi., 12 giu. - F. KERl\ilAUNER. Trattam. 1ielle tossicosi gravidiche.. NEwIAnowsx1. Eziolog:ia del cancro nel topo. Deut. i\1ed. WOch., 18 giu. KYR1As1n1s. 111fluenza della malar~a sulla tbc. - W. W. S1EBERT. Cinernatografie endQtoraceli. Mediz. ~Welt, 14 giu. - NoNNENBRUCH. L'edema cardiale. - PLETNEW. Iniezio11i paravertebrali nel1'angina pectoris. Giorn. di Batteriol. e Immunol., mag. C. NrNNI. Ultravirus tubercolare. - A. Azz1. S~ero­ diagnosi della sifilide. A1'ch. App. Digesti/, ecc. , mag. HAl\fANT e P. L .. DR.oNET. Colecjstite acuta con ittero protratto, drenaggio medico delle vie bil. - A . HoRowrTz. Compito patogen. di alcuni protozoi intestina} i. klunch. Med. Woch., 15 gju. PocHLMANN. Grupp~ sang. e sifil)de. Zcitsch. f. Tu.berle., giu .. G. WoLFF e al. Cau se della regressione della mortalità da tbc. in alcuni paesi civ ~.li. Dermosifilografo, mag. C. RAl\tORINI. Dermatosi fnr.ciali d'origine dentaria. Rev . Méd . de Barcelona, mag. - F. CARRERAS. <~i sli della placenta . L. SunÉ Y MEDAN. Siriusalgie frontali. Mediz. Klirtilr , 13 giu. - vorJDSCHEIDER. Nuove acquisizion i su11a patol. e terapia della circolaz. - J. J. STtJTZIU. Massaggio prostatico. Surg., GV'n. a . Obst., giu . - P. BRoOKE BnAND e al. Anemia della gravjd . H. KosTER e al. Rapporti tra epati te e colecistite cronica. - W. R. MEEKER. Anestet;1ci locali. -Acta 1\!ed. Scandin., III. - E. GoTTLIEB. Funzione renale nei gottosi. - A. H. Du Bo1s. Angina monoci-taria. - J. RtrssFTZKI. Sindrome piramidale. Annali d 'Ig ., mag. - F. ~EHI e F. SThtONETTI. Presenza e sianificato del colibacillo nel latte. G. TrzzoN~ e·- G. DE ..\NGELIS. Immunità contro l 'adeno-carciooma sperin1. - V. DELFINO. L 'Ope- _ ra san~taria del Consiglio ::\!azionale dell 'E<.lucaz. de11 'Argentina. Riforma Nfed., 26 inag. -


(ANNO

XXXVII, NuM. 37]

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SEZIONE PRATICA

L. Zuccn1. Isoe1noag~Ju ­ tinine nei trast1dati, essudali ~ l~qujdo cef.-rach. - B. BAnun1Eni. En1atologia comparat a. Journ. Nerv. a. /lttent .. Dis. , giu. - H . WoLFF e W. A. llRA1'<rs. · E11cefalite post-vaccinica . - S. BERGS~lA. Meralgia pares thetica. Japan Journ. A!ed. Se. , I I, 1. J . OGAWA. Concentraz. idrogenion~ ca n ei tessutj. - J. l NADA . Il fegato i1elle spirochetosi sperime11tali. Amer. .Tou r n . M ed. Sciences, giu. W. O. Tno1v1so!'I e al . Mixedema durante la so·m ministrazione di iodio nel gozzo esoftalm. - F. P. CuRHIER e D. B. DAv1s. Lipodistro·f ia pro·g ressiva alla n1enopausa. - :\ . ·~r. RowE e M. l\!Icl\1ANus . Gl~ .. cosurie non diabetiche .. - N. KoPELOFF. Malaria d'inoculaz. - F . J. LEIBLY. Morte da emetina. Endocrin,Ology, mar. ~apr . - J . C. JANNEY e B. S. WAr_,rrnn . Sos.t anze estrogen e. - S. WrNCENT e J. H. Tno:\fSON. Cornpi to d ella m _idolla a<lrenale ne11a pressione sang. A1iner va Med., ·16 giu. 1.. CoNDORELLr. Cirrosi di H anot e sifilide. Br it . Med. Journ., 21 g'.u. - M. H. MAcLErn. Affezioni cutanee da funghi simil~ ai lieviti. Sang, 3 .. - N. FTESSINGER e C. M. LAuR. Tecnica di preparaz . dell e emazie gr&nulose o reticuJociti. - F. FRANçON. L'acido urico nel sangue. Presse Méçl., 18' g'. u . - E. SERGENT. Lipiododiagnosi e false immagini cavitarie . - L . DiA"·: MAun-BERGEn e al ._ 1\tlal formazioni del rachide cervicale. Ilaematozogica, III. -

Gli 11 Annali d'Igiene,, costi t aiscono il periodico più var-io, più ricco, p iù interessan te di m edicina preventiva, santit à .pubblica e biologia appl i.cata. Vi oollaborano i più reputati i gienii.sti, p atologi gene-rali e mi·c robiolog.i italian·i . Recano una densa rubrica di recensioni ed una co· p.iosa messe d i notizie docum entative. Sono largamente diffusii e accreditati in tutti i Paesi. Si r endono u tilii. a tu.tti i medici. Abhonamento semestrale (luglio-dicembre): Italia L. 30, Fietero L. 50; ai nostri aibbona ti :rd6pettiva.. mente L. 2 7, 5 O e L. 4 5. RivolgeTS'i diret tamente all'Editor e LUIGI P OZZI, v ia Sistina, 14 - ROMA (5). Per ottenere quanto sopra r.ivolgerei direttamente all'eddtore LUIGI POZZI , via Sistina 14, ROMA . •

IL VALSALVA RIVI STA MEN&ILE DI OTO-RINO-LARINGOJATRIA diretta da CUCLIELMO BILANCION I Il Numero 9 (Sett~mbre 1930) contiene: .

Artis : S. SOLIERI ~ Ossificazione dei padi-

Rariora

gldoni au.ricolairi.

Osservazioni di clinica : I . - A. MALAN: lJue ca.ai di rumore endotico di proibabile ocigine staipediale. II. - G. KELEMEN. : Dil.placusis dysh armqn;iaa,. III. - G. G. OARRARI: Di un ca.60 di colesteatom a primitivo dell'orecchio. Tromboflebite necrotica. Settico..piemia. Radicale .alla Barany. Gu,a rig.ione.

Pra tica ospedaliera : F. FIORETTI: Un caao di settico-piem ia da streptocoooe>. viridane, d'o:rdgin-e otoma.stoidea : Gua,rig io ne.

Esperi1nenti e saggi : E. BUYS : Des mouvemen ts a..ngu1aires habjtuele de l a tete.

In biblioteca. Recensioni : Su a lcuni c a si

di pseudo-botrioanJ.o0oma rnell 'uomo. - Paralisi del velo palatino consecu t ive a parotite epi1d·e miica. - Il retioolo endotelia le nella regione larinigea. - Studio oomiparativo sul M. ti.ro.~ arit-enoideo e sul le~amento VQcale, con particolare riguaJI1do all'inserzione del musoolo srul le gameruto ed alla struttura dJ a l.cune parti del J.egam enì.9 stessa, e con osservazrioni eullo svitluppo 1del processo med i a-uo della .cartilaig1ne t i·r oide dell 'uomo. - St omat ite fusospirillare ulceromembra nosa wn troo:nbOSB:i>a e monocitosi. - Un caso di ,m egaesof.ago in .gravidanza. - Tons i1liti, nefriti e tC.on.do emo,genioo. - Sulla etiruttm-a del nervQ ·e dell~ mucoea olfattiva. - Oontributo clini-ca a-Ilo studio delle · stenosi infiammatorie .a.icute della t rachea. Un irruro caso di asceSBO endotracheale. - L a zona rifleseogena naeof.aringo-laringea ·n ella genesi della merte improvv.isa nell'acqua. - Su di un ca.e.o di rudenoidite acuta. Su un <;iaSQ d i .pQrJ>ora e morragica da strep.t ococchi. - P-Olliar trite a.outa e infezione tonsillare. - Import-3Jrula della tonsilla lingu-a le nella p atologia del'la goia. Su11'.angina inomocitica. Sulle tonsilliti .a cute m'icaeiehe. Il ren.d i·m ento soolastico degli adenoidei nelle scuole elementari del Comune di Mdlano. - ·C ontri1buto alla i stofisdologia del1'a ·g hia ndola tiroide. 0

La nota stori.c a. -

Notizie e questioni·.

Abbonamento pel 1930 : Italia L.- 40; Ester o L . 60. P er gli assoeia.ti a l • Policlinico•: I t a lia L. 3 6 i FA!iter o L. 5 O. U·n numero separ ato L. 6. I nviare · vaglia P oetal e all'editor e L UIGI POZZI Ufficio Posta.le Su ooursale diciotto (18) - ROMA.

Indice alfabetico per materie.

i\ ngina di petto : i~iezio11i paravertebrali .. .. Anemie : rapporto o ssiemoglobina :en10globina . Anestesia: ipno- (n ar cos:.) . Azotemia-limite e uremia cronica Bacillo tle1la lebbra : dimostrazio~e Bacillo di J{ocb : r~cerca i1el l 'espe1ttorato B ibliogr a ;fj a Celluliti . • Enuresi ._ . Fer:1te da sp irte : p ericoli Fibrosite .. . • Frattura p er .. affondamento trauinatico della cavità cotiloide COA lussazione intrapelvica della testa del femor e .

~Ialattie infettive: misu r e cont ro la dif-

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zotta . .

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Ul cere semplici croniche della vescica e cj stile crost os& . ._

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fusi one .

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~Ieningi : p ermeabilità Men·~cn.go-encefalite da

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orecchio 11i . pri1

mitiva · Pneumo torace: siero.. ; nuovo segno fisicq . .. Puntura so ttooccipi tale . Ren~: riconoscimento della sclerosi in base al r eperto chimico d el sangue . Trasfu sione di sa11gue : st oria . . . Trombosi òelle coronarie: u so dell 'os. s1geno . .. .. . . 1

Tubercolosi contro la

chiurgica:

per .

la

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Roma - Stab. Tipo-Lit . .Armani d i M. Courrier .

V. AscoLr, Red. resp.


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IL POLICLINICO

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ANNO

XXXVII, NuM. 37

E' uscito in questi giorni l'importante volume del ·

Prof. ODORICO VIANA DIRETTORE DIDLLA R. SCUOLA OSTETRICA DI VERONA

a blenorra 1a ·nella donna Manuale. ad uso dei medici e degU studenti (con 22 figure in nero intercalate nel t e sto e 7 su tre tavole a colori fuori testo)

Prefazione del Prof. P. LODOVICO BOSELLINI Direttore della R. Clinica Dermosifilopatica dell'Università di Roma.

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Ecco come si esprime l'Illustre prof. Bo SELLINI nel presentare al pubblico medico Italiano questa pubhli· cazione del nrof. V1ANA. ~

« Invitato nel Dicembre scorso a presenziare ii XXVIII Congresso della Società italiana di ostetricia e gi· necologia, perchè il primo tema scientifico da discutere era la BLENORRAGIA NELLA DONNA, ebbi la opportunità di ascoltare la bellissi1na relazione - ufficiale del prof. Viana, al quale espressi tutto il mio compiacimento per il lavoro compiuto». «Egli infatt.i aveva presentato ai convenuti un corpo di dottrina ed una raccolta diligentissi1na di dati biblio· grafici italiani e stranieri sull'argomento, ordinato razionalmente il tutto in tanti capitoli, nei quali non mancava una severa critica suggerita e sostenuta anche dalle osservazioni personali tratte dalla sua pratica professionale. N e risultava così ben sviscerato sotto tutte le luci il dijficile ·argomento in u~ quadro armonico, atto a dare un'idea del grave problema della blenorragia, (visto dal lato del sesso femminile ), problema che non ha ancora nella m ente dei medici quel posto che gli compete; il che r~nde maggiormente preziosa ogni trattazione orga· nica della materia, diretta a v olgarizzare la conoscenza di questa infezione, co11,siderata e trattata ancora t7'oppo alla leggera, pèrchè sopra di · essa si nutrono molte illusioni dal lato curabilità e guaribi]ità ». « La discussione ampia che seguì alla relazione del prof. Viana portò ad una concorde conclusione pessimi· stica sopra questi due punti - cura e guari~ione - del che io, pessimista ad oltranza, mi compiacqui, perchè ravvisai in ciò la proniessa che da quel congresso dovesse uscire u1i valido mònito di serietà ai medici specializ· zati o no nella vènereologia maschile e femminile ». « Quando il prof. Viana poi mi domandò poche righe per presentare al pubblico, sotto forma di Trattato, la sua relazione opportunamente ampliata, io ad~rii al suo desiderio con grande piacere, sicuro di incoraggiare una preziosa opera di v olgarizzazione; anclie fuori dell'àmbito degli specialisti, atta a combattere il temibile fla· gello, che insidia la vita fisica e morale degli individui, delle famiglie e della società>> • • « I o non prenderò ad esaminare particolarmf3nte le si1igole parti e capifloli di questo bel libro di fisionomia italia1ia, chiaro, provvisto di belle illustrazioni ed accessibile a tutti e che dovrà far parte della biblioteca, sia pure modesta, di qualsiasi m èdico, perchè ognuno nello scorrerlo ne rileverà subito i pregi, facendo facilmente tesoro del 001itenuto. Vorrei soltanto che l'attenzione del lettore si fermasse più a lungo sulle notizie ben aggiornate che l'Autore dà sul punto fondame1itale del problema dell'infezione blenorragica e cioè quello dell'agente causale, della sua biologia, dei m ezzi per dimostrarlo nell'ammalato, delle infezioni secondarie che vi si asso· ciano; in quanto riferito tuttociò all'apparato genito-uririario, considerato nella sua complicatissi1na ed inaccessi· bile stritttura, il lettore, ripeto, si re11desse conto del perchè la blenorragia è malattia ribelle troppo spesso ai m ezzi di cura, di cui o0ggi si dispone, iv i comprese certe decantate cure fisiche alla moda divenute campo fecondo di ignobili speculazioni ». « Fatta questa coscienza il m edico saprà giovare veramente, anche nella sua dolorosa impotenza, agli infermi e diventerà infine, ciò che più conta nèll' oggi, il migliore propaga1idista per la lo,tta antivenerea ». Roma, settembre 1930- VIII.

Prof. P. L.

B .o sELLINI.

Volume di pagg. XIl-456, con 22 figure in nero intercalate n el testo e 7 su tre tavole, a colori, fuori t esto. Prezzo L. 5 8 più l e spese postali di spedizione. P er gli abbonati al « Policlinico » sole L. 5 3, 2 5 in porto fran co. Per ottenere quanto sopra inviare vaglia all'editore LU I Cl POZZ 1, Ufficio Postale Succursale diciotto, ROMA

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ANNO XXXVII

Roma, 22 Settembre 1930

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Nnm. 38 '

fondato dai professori:

GUIDO BACCELLI •

FRANCESCO DURANTE

sgzIONE

REDATTORE CAPO: PROF.

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PRA. TICA

VI~TORIO

ASCOLI

SOMMARIO. •

ffivista sintetica: M. Monacelli: Cura della psoriasi. t.avori originali: u. Poppi : Funzione e struttura delle cellule del

Tu ber cinereum _». ; Osservazioni cliniche: F . Benedetti-Valentini: Una sindrome eccezionale determinata da un linfosarcoma del digiuno. Sunti e rassegne : ORGANI RESPIRATORI: T. N. P a rish : La dia.gnosi prec-000 dei tumori primitivi del pulmone. Etieune Berna r d: Recenti nozioni eull'amebia& polmonare. - , W. J. M.. Scott: Atelettasia m assiva del polmone e polmonite post-operatoria. - Petit de \Tilléon: Chirurgia dell'ilo del polmone. - R. Fontaine e F. Orban : Ascesso acuto del polmone guarito con la frenicotomia. - CUORE : A. S. Hyman e A. Parso11net: La miocardosi. - Lo Scaglia : Sulla sar ooeporid.ioei cardiaca. - Nonnenbruch : Gli edemi cardiaci. 1<

f;enni bibliografici. Commenti : Conferen z.a antitubercolare di Osl o.

' f M etnen o

Storia della Medicina : M. Cardini: Di Ippocrate il Grande.

Appunti per il medico pratico :

MEDI CINA

SCIENTIFICA:

I·l con,t enuto in zinco dei principali alimenti vegetali. - Influenza degli elementi inorgan.i-0i contenuti negli spinaci eull'emopoi esi. - SEMEIOTICA: L'esame citologica delle feci. - CASISTICA: I tumori benigni dell'uretra femminile. - Car ei.noma primitivo dell'uretere. Actinomicosi delle vie urinarie. Sulla dilatazione ureterale con·g enita unilaterale. Stenosi valvolare congenita dell'uretra piroetatica. TERAPIA : Il trattamento moderno delle setticemie. Il t r attament-0 d ella polmonite col si ero. - La questione della dose di antitossina nella difterite. VAR1A. Nella vita professionale: Servizi igienico-sanitari. Medicina socia le. - Ooncorsi. - Nomine, promozioni ed onorifie.enze.

Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. l1ndice alfabetico per materie .

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I Signori abbonati che non hanno pagato ancora la seconda rata semestrale a compimento del proprio abbonamento pel 1930. sono vivamente pregati di farne sollecita ,/messa, mediante vaglia postale da farsi riscuotibile presso l'Ufficio Postale 18 - Roma. L' Eo1roRE: LUIGI POZZI, Via Sistina 14, Roma

N. B. Del Vaglia Postale che s'Invia devesi conservare Il polizzino di ricevuta.

RIVISTA SINTETICA Clinica Dermosifilopatica della R. Un,iversità di Roma diretta dal Prof. P. L. BosELI.INI.

Cura della psoriasi a)er il dott. M. MoNACELLI, aiuto e lib. docente. Se Audry, n ello scrivere il suo capi tolo sul·: a ])Seriasi nella Pratique· dermato,logique or -sor10 circa trent'anni , potev<t dire che l 'ar enai9 terapeuti co di questa m alattia era estren1am ente ricco e complesso, b en più giustificata f;a rebbe questa osservazio1n e oggi. Ognuna d elle tante ipotesi ~ teori e che, specie in que . . ti ,1 llin1i anni, sono state formulat e a spiegare {'enigma ezi o-patogenetico di una tra le dermatosi più diffuse e, per quanto riguarda la -sua n.atu·r a, più oscure, ha portato come corollaTio pratico nuove indicazioni terapeutiche. Medicamenti da u sar e per via e terna ed inter na, preparati glandolari , metodi fisioterapici sono stati volta a volta vantati come specifici

contro que sta malattia, ma, pur non volendo negare, alme110 ad alcuni di questi m etodi, un effettivo valore pratico, ch e si sia ancor ben lontani d.al l '.aver fi ssato la terapia d efinitiva d.e lle psoriasi ce lo prova il fatto ch e nessun dermatologo serio p uò , al lo stato attuale d elle cose, affermare di aver in modo ·definitivo guarito un s.o lo psori.asico. Passare in rivista tutte Je teorie ch e ancora si dividono il campo n el voler spiegare la n atura eziopato gen etica .d ella d ermatosi, teorie ch e vanno da ll 'orig ine n ervosa a qu ella endocrina, dall~ natura para itaria alla er editarietà, ci porterebbe troppo lontano. Accenneren10 soltanto alJ' ipotesi çli s .an1berger che oggi trova molti con sen si tra i d erm.atologi, ipote~ i ch e, pur non rientrando in n esst1no d ei g rur1pi sopr.a ricordati, n e ri assume e ne fon.de g li elementi mig liori. La c ute d egli psoriasici sj troverebbe in uno spec iale s tato di dimjnuita vitalità ch e ne modifich er ebbe il modo di reagire agli a l) ituali s timoli, i quali, s ia dal! ' interno c he dall 'esterno, vengono ad espli care la loro azione sulla 1


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stessa. Questa di1m inuita vitalità non sarebbe limitata agli strati epidermici, ma inter esserebbe anche elementi dermici e tra questi specialment.e i capilla.r i sanguigni; ·n·ei primi si esplicherebbe con una d eviazione dal normale proce o di ch·era~illlizzazione, secondo I.a quale in' ece di giu·n g.ersi , attraverso· le note trasformazioni ·della cellula ma1'pighiana, alla formazion e dello strato corn·eo, si avrebbe il fen omeno conosciuto sotto il nome ·di paracheratosi e caratterizzato ' dall'assenza dello strato granuloso e da l perim .a nel'e d·ei nu·c lei n elle cellule cornee. P e.r quanto riguarda i capillari del derma questi presente.rebbero uno stato di dilatazion e permanente, causa di una difettosa circolazione locale e che non eccezionalmente si tras·formerebbe in una completa vaso-paralisi, il ch·e clinicamente -coririsiporide alla comparsa cl.elle eritrode-tmie .esfoliative post-psoriasiche. In u.n a parola, la ·c ute psoriasica si troverebbe in tino speciale stato ch·e, per usa.r e l 'espressione di s ambe·r ger' chiameremo diatesi paracheratosica, e a ca·u sa a.e1 quale la cute stessa risponid erebb,e in un m ·o do univoco, e cioè con la formazione della ·chiazza psoriasica, agli stimoli più diver si (infezioni microbich·e, azioni tossiche estern e e interne, traumatismi). E ' sempre di Samberge·r l 'osservazione che gli psoriasici non an·drebbero ch e eccezionalll!ente sogg·etti a lle comuni pi.oderm iti, p e.r chè una volta iniziatisi i fa tti reattivi ai piogeni ·s otto form.a di micro-ascessi epidermici 1 questi verrebbero eliminati dalla ireazione paracheratosica s5nza potersi riunire in pustole macroscopiche. La scabbia stessa sarebbe in questi pazi1en ti rarissima. Dal punto di vista biochimico questa alter.ata rie.a ttività delle cellule cutan·ee sarebbe legata, secollldo g·l1 stud~ di van l(erckhoff, ad un.a diminuzio·n e ·dei pro·oessi intr.acellul.ari di ossi.dazione. P er modificare questa predispo·s izione all.a parach er atosi, ch e safiebb e i1l più ·delle voJte cong·enita e fa migliare, s amberger ha pensato di servirsì dell '0rmon·e ch e sembra avere più influ e.n z.a sull.a vitalità dell.a cu te, e precisam ente dell 'ormo01e timico, somministrato p er via orale o sottocuta·n e.a. I buo·n i risultati da lu.i ottenuti avrebbero trovato una conferma ne lle oss·ervazioni di Brock che ha visto 1e psoriasi aggravar.si i.n s-eguito ad ir:radiazioni Rontgen a forti ·dosi su I.a r egion e del timo, migliorare .e guarire ilil seguito ad irradiazioni più deb oli, a ·dose ·eccita·n te, su la stessa r e• g1o·n e. Ma, m entre per Bro_ck l 'insufficiente funzion e timica sarebbe ~'unica causa d·elle psoriasi , questa per samberger non sarebbe che urio dei momenti patogenetici ch e, data 1a presenza n el soggetto di una diatesi parach€ratosica, porter ebbe allo stabilirsi delle psoriasi. Ad ogni mod o il con cetto ·d i una diminuita vitalità del1

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l 'epidermide poi'ta, come indicazione terapeutica generale, di stimolare il ripristino di questa vitalità, favorendo, più che sia possibile, la vita all 'aria aperta di questi soggetti, consiglian·do bagni freque.n ti, medicamentosi o emplici, esposizione della cute ai raggi sol.ari o irradiazio.n i ultraviolette. Misure terapeutiche queste ·che già em·p iTicamente facevano parte ·di. .q·u elle abitualmente consiglìate agli psoriaSl Cl.

Van · Keiickhoff che, c0me ho d·e tto, considera com,e tipica per la malattia una dimin·uzione dei processi ossidativi ep1dermici, consiglia l 'uso di m.angam.ese colloidale per via ipodermica, col qua-le si otterrebbe un aume.n to di attività d elle ossidasi intr.a oellùla ri . Lo stesso arsenico, ·di .cui è tradizionale l 'uso n·e lla psoria·s i, agir.ebbe in qu·e sto senso. Dirò subito come ricerche di co·n trollo esegui te anch·e niel1a nostra Clinica, sull'efficacia del manga.n ese colloidale e della terapia timi·Ca, sotto ·forma di preparati glan·dolari o di irradiazioni a ·dose eccitante, abbiano dimostrato che ·questi m ezzi non giova no che incompletame1I1te e soltanto in una scarsa percentual1e di pazf.e.nti. Altrettanto si può dire di nume rosi ailtri met9·di, tra i ·quali ricorderò l'uso di iniie zioni di preparati bismutici e aurici, le irradiazioni ultraviolette ·dopo sen sibilizzazione alla lu.ce con iniezioni ·di tripaflavi1na, la terapia i·n suliinica e quella con estratti di squame psoriasiche, la proteinoterapia e la ,a iatermocoagulazio,n e di singole chiazze alle quali ·d ovvebbe seguire il riassorbin1 ento spo·n taneo ·delle altre. Anch e i tentativi di m odificare la dermatos i agendo sul chimismo org·a.n ico gen erale di qu.e sti soggetti, n O!n hanno avuto ri sultati m olto brillanti. Se è vero, come abbiamo d etto, ch e 1mtt[ gli stimoli possono consid·erarsi ·Sufficienti in determinati soggetti in cui sia presente la diatesi ·p arach.er,atosica .a provoca.re ].a com·p arsa d ella psori.asi , questo deve valere anche per le azioni tossich e endogene da alterato ricambio. Questi pazienti vanno perciò sempre studiati da questo punto di vista per individua.r e ed eventualme·nte correggere le deviazioni ·d a1lla norm.a . . Ricerch e in serie hanno dimostrato ch e e non è .po·s sibile stabilire una formula costante del bioch:imis.m o degli psoriasici, pure n ella n1aggioranza di essi è possibile fissare l 'esis tenza di un certo grado di ritenzione azotata. Sono questi i cas-i in cui, ·p iù che dell 'arsenico, gli ammalati si giovano di una cura fodica e d ·ev.entualmente tiroi·d ea . Ma ancl1e qui l 'osservazion·e clinica aveva pPeceduto il laboratorio. D.a tempo· 1la .denominazione di cc morbus fortiorum » data alla malattia ne aveva fatto un attributo di soggetti obesi e a ricambio rallentato. E tuttora 11'osservare la psoriasi in i1n dividui che n001 abbiano le stigmate degli artritici sensu lato ci sembra urtare cont·r o qual- 1

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che regola che non M:ppta·m o bene i1eppure fatto uso p iù volte, in occasion·e di altre pousnoi stessi q·u ale si.a, ·e così l 'osservazion·e, ra- sées della ·m a.l attia, di pomate analoghe senza risentirne· alcun ·danno. I tipici fenomeni ra .m a non eccezionale, di psoriasi in ragazzi e gener.ali (ronzii, oefal·ea, iposistolia, cona ti di bambini. Abbiamo. detto come, almeno in una gran vomito) cessarono rapidamente con la sospensiotn·e de.ll '1u so d ell 'acido Jsalicilico e con .}.a parte dei casi, n ·on ci sia da atte11dersi g randi vanta.g gi dall 'u so d·e i su1 idi terape1u tici più o somn1inj trazione per os ·di abbon danti quanme.no .d i r eoen te vanta ti coin tro la psoriasi; pur tità di bicairbonato di sodio ch e a1calinizza.ndo non rp erdendoli · ·di vista, specie a·l cuni vera- I ' urina a·u menta la ra1piidità di ·eliminazione mente inte:ressa·n ti per le i·n duzioni che la loro del me dicamento. Se usato con le d·ebitJe premaggiore o minore etfi.cacia ci permetto·n o cauzicmi (si abbia cura anche di non farne sull 'iessenza stessa ·dell·e dermatosi , ·e riservan- u so ,n ,elle ·donne in periodo ·di allatta,m ento doci di metterli in uso in quei casi che pre- per evitarne il .passaggio n el latte) l 'acido salisentino d elle particolar.i indicazioni, in questa cilico fomirà in un ·p rimo tempo degli ottimi come i·n altre malattie ·de·l 1a pelle sarà bene risultati. Si ric ordi, prescriven·d olo in vaselnon tr.ascu-ra·re .anche ·I.a .c on oscenza e I '.appli- lina 1per il corpo o in olio di o1ive in caso di cazione d.ei metodi di ·c ura locale. Con questi, psoriasi ·del capillizio, ·di aggiung.er·e sempre è bene .non dimenticarlo, i vecchi dermatolo- olio ·di ricino in propoirzion.e del 10 % per augi, forti della loro n1ag·giore esrperie11za, rag- m entarne la solubilità ed im·p edire ch e rimangiungeva·n o molte volte più rapidam·ente e p~ù gano d ei criis talli in·discio1ti eh.e irriterebbero sicuramente lo scopo di quanto non acca.da la cute. spesso oggi a eh.i va alla ricerca ·d i ter.api1e più Allontanate le squam e, il ch e gen eralm ente brillanti e sci,e ntificamente più suggestive. avvi·en e dopo pocl1i gio1~.ni di cura, è il moI medicamenti usati per la terapia esterna mento di passa-re alla oura crisarobinica amdella psoriasi sono anch ',e ssi .n·u merosissimi, mes1so che non si tr.a tti ·di una psoriasi con ma volen·do limitarci ai ' principali, ch e .a nche special.i .ca-ratteri irritativi (sog·g etti . che già in oggi trovarno più larga applicazione, rico;rde·r e- precede:p.za a bbiano avuto 1delle eritrodermie, mo l 'acido salicilico, i m €rcuria li, i pveparati psoriasi a piccole chiazze che si mol tiplican0> di catrame, la crisarobina e l'acido pirogallico. :r.a1p idam1ente, fBcc.). In q•u esti casi sarà bene·L'acido salicilico, grazie al suo potere che- limitarsi a m .etodi di cura più blan·di (prepai... iratolitiieo , è usato nella parte preliminar:e del- rati mercu.ri.a li o ·d i catrame) com·e pur.e sala ·c ura .anti.p soriasica, quantlo ci •s i propone ·d i ·r ebbe con·sigliabi1e non prescrivere mai cura allontanare le squame, a volte abbondantissi- cris.arobi.nica negli ammalati a mbulanti ma lim.e e in ver.i accumuli ch·e ricoprono le chiaz- mitarla a qu.ell i ch e •p ossono essere seguiti in ze psoriasich e. Bagni frequenti e prolungati e ma niera continuativa d.a l CU·r ante o riservarla u so di v.aselina salicilica a l 3-5 % sono le pretra gli a1mb1u lanti a quelli che diano maggi<:>r scrizioni più raccomandabili durante questo affidaim ento di eseguine con oriterio 1e con esatperiodo. Ne·I bagno le chiazze ' rerr.anno intezza le prescrizioni. saponate con sa·p oni ipergrassi pure all 'a La crisarobin.a , ch e si presenta come un.a cido salicilico· e qua!n 1do le sq uam,e siano polvier:e gia1ll1a ch1e ·divi·ein .e rapidan1ente bruna molto abbondanti e si allontanino con dif- all 'aria ed è ottenuta dalla corteccia di una ficoltà, le chiazze stesse· potr.anno anche es- euforbiacea oh 1e CDesoe n el1e I n1die portogl1esi sere. frizionate con un.a certa energia con uno (polv·e:rre d i Goa) e nel1l 'Americ.a .del Sud, da spazzolino. Si ricor.di ch e la psoriasi i·n genere, quando è stata introdotta in Europa (1878) ha meno casi specia)i ai quali accenne·remo più occ·u pato il posto ,d 'onore nella terapia della tavdi, va considerata 1co•m .e una ·d ermatosi non psoriasi. Effettivamente è a vo'1te impr.essioirritabil1e ed è perciò p101s sibile sottopiorlia a tratn.ainte I.a rapidità con I.a quale le chiazze psotamenti terapeutici piuttosto ·energici. Altra riasi.ohe scompaiono sotto l'azione ·di questo cosa che non va però dimenticata è l 'accresciu- medicam'Bnto: lo si u sa gen er.almente incorto poter.e ·di assorbi·m ento delle chiazze psoria- porato in vaselina o in paste di zinco, talora, sich e sì ch e di og·ni medicamento cl1e su di specie in fo co·l.ai limitati, in traumaticina, un~ esse si ad0tper.ì convien e 1sem·p re osseirvare l 'e- soluzione di guttaperca in cloroformio, in conventHale attività tossica. E questo va detto an- cen trazione gra.datamente cr escente: I , 3, 5, 10 che per 1'acido salicilico, ing iustamente dai (20!) %. Jadassohn racoomanda dosi n1olto più più ritenuto sostanza d el tutto innocua. basse - 0, 1-0,5 % - con le quali effettivaSono stati descritti, e più specialmente in · m:ente molte volte si raggiunge del pari Jo bambi·ni, ancb·e casi di morte per I 'u so di scopo espon.e ndo il paziente a 1pericolo proporpomate saliciliche a concentrazione piuttosto zionalmente m inore di fatti tossici. Sotto I 'aelevata (IO %) e a·p plicate oo vaste superfici zione della crisarobina le -chiazze cominciacutanee; un caso di intossicazione salicilica ho no a·d impallidire, dalla periferia verso il cenosservato di r ecente io stesso in un paziente tro) l 'icnfi1ltrazione diminuisoe e nel contemche aveva applicato su gran parte del corpo po compare tutt'intorno alla chiazza un alone u.na 1forte quacntità di vaseli·n a salicilica al 5 %. ·Tosso violetto ch·e va sfumando verso le parti Lo stess-0 soggetto aveva già precedentemente sane. La cura cri5arobinica non deve con side1

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rarsi ultimata fino a ch e la chiazza in tutta !,estensione che era in precedenza ricoperta di squame non mostra più traccia di fenomeni infiammatori e si prese,n ta ,d i colorito bianco mentre l 'alone peri:fieri,c o ,è divenuto francamente brU1D.o, sì che la cute del paziente, specie quando .la cLe·r matosi e:r a molto diffu1sa, assume un aspetto che rico:vda qu.ello della ·vitiligine e che va sotto il nome di leucoderma post-psoriasico . A questo punto si so~pen­ deirà il trattam,e nto crisarobinico, ma sarà bene; ad ev.itare troppo ra.pid,e rrecidive, ·di raccomandare al paziente di fare ·u so per qualche tempo ancora di pomate :leggerm·oote che:r.a:tol,i ti che (a:d es. resarcina 1e aci1do salicilico 2 %). Durante I '.u so della crisarobina sarà bene non dimenticar·e alc·u ne norme fra cui quella di non permettere bagni troppo frequ·enti ai 1p azirenti (al ma·s simo due per settim.ana) e q•uallldo si tratti di psoriasi che oocupi gran parte del coripo ·di non sottopoirl,a ·Che a sezioni ail trattamento .c risarobinico. Le ottime qualità di questo prezioso ·m edicamento sono pu·r tropipo accor.rn:pagnate da tutta u.n a 1se,r ie ·,di ,a zioni aooèsso.r ie spiacevoli chie ne riducono non i·n ·ditife:ven1tem1ente il va'l ore terapeutico. E innanzi tutto l'alone di aNossamento ch,e abbiamo 1ri1c ovdato circondare le .chiazze pso['i.asich e ·dur.an te il tr.a ttam1ein to può in determinati soggetti o in zone particolarmente sensibili (ge·n itali) assum·e re il 'as·p etto di una veTa dermatite tossica, ·diffonden1dosi alle zone vicine e fon·dendo·s i con altrre chiazze sino a condurre talora a v;eifi stati eritro·dermici . E' perciò sempre consigliabile in soggetti dei quali non si con·o sca la tolJeranza alla crisarobina iniziare con l 'uso di pomate a concentrazione crisarobini ca molto d ebole ·e applicate su superfici di non vasta estensione o meglio ancoira far preced ere alla cura una prova funzion.a l1e cutan1ea col metodo di Bloch per mettere In evidenza una eventuale ipell'sensibilità v·erso il medicam·ento. Se alcune regioni deltl a cute presentano una 1spooiale sensibilità verso il a crisa:robina sien1sibilissim.e sono le m'Ucose e tra queste più specialmente la congiuntiv.a. Per diffu1sione ,d i un,a dermatite crisarobinica o per apporto diretto del m edi' camie nto sull'occhio, ad esempio con le mani sporche di .pomata, si ha la com·p arsa di gravi congiu•ntiviti con fotOfobia, .seorezioin·e prorusa, iniezione ciliare e talvolta anche fatti ulcerosi della cornea. Perciò l'indicazione di evitare assolutamente l'uso della crisairobina nelle psoriasi del viso e idi limitaTn~ .anche l'uso alle m.ani o, i•n caso di necessità, applicare il medicamento sotto una medicazione occl·u siva. Fatti di intossicazione da riassorbi.m ento si osservano invece raTamente ed event·u almente _si limitano a sintomi di irritazione renale. Un altro svantagg io che presenta la crisarobina, e , del quale ..bisogna far sempre avvertiti i . '. .

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paziienti, è quello di colorare la cute, le appendici cutanee e, in maniera quasi indelebile, anche gli ind·un1e·n ti ·che vengono a contatto col medicam·e nto. Le unghie divengono rosso-brune, i capelili, specie se bion•d i, assum0no una tiinta giallo-v.erdaistra. Questo in.conve·niente è 1nveoe p1'8~entato in man~era m1o lto più r.i dotta da una sostanz.a molto vici na alla crisa:robina, della qual·e po9Siede Ìiilv.ece tutta l 'attività ter.apeuti,ca, sosta·nz.a ottenuta per la prima volta sirntet~camente ~n Germania durante la g uerra per sopperire all'impossibilità dì procur.arsi la crisarobina ·dai luoghi di produzione e rimasta poi anche più tardi in uso per le su,e buon.e qualità. Si tratta della cignolina, un diossi-a·n tranolo ch!e differisce solo per la mancain za di un gruppo metilitico nella sua molecola dalla crisarobina (rdiossi-metil-antranolo) e •c h·e tera·p euticamente è dotata di attività molto maggiore sì da ·d ov.er essere usata in concentrazioni più ba.sse (0,10-0,25 %). .Prima che veni·sse intro,d otto i,n Europa l"u·s o della orisarobirna, i l m.edicamento più usato contro la psoriasi era il catrame; tuttora però preparati di catrame conservano in determinati casi le loro indicazioni. Usati vengono genera-1mente, piuttosto che i catram·i min~rali, quelli di origin·e vegetale, ottenuti per distillazione . secca di legni resinosi, e tra ,q uesti specialm ente l 'olio di cade, ricavato da determinate qualità ·di ginepro. Lo si può adoperare puro e in questo caso la sua a·p plicazione deve essere limitata a superfici relativamente ri•s trette e necessita una sorvegli.a nza min·uziosa, sia per la compar sa di fatti di intolleranza locale (acne ·cadica) che per fatti tossic i generali (n.efrite 1 paralisi di oTigi·ne cen.trale) o inv:ece incorpor,atò in concentrazioni v.a rie per lo più in glicerola to d'amido. Sotto questa forma può esser.e affidato anche ,a pazi,e nti che non possa1no sotto·p orsi a una ,c ontinua vigilanza del curante; ne1il a ·pratica ambulatoria presenta però lo svantaggio del suo odore caratteristico 1e pen·etrante, per cui I ',u so ·dev·e essere generalmente limitato alle or.e della notte. U·n altro m1odo di impiego dell'olio di cade è quello di aggiungerlo sotto forma di emulsione all '.acqua d1e l bagno. Ho ,d etto come i bagni sianq sempre in·d icati in tutte le forme di psoria,s i e durante ogni periodo ·di cuTa (con qualche limitazione durante l'uso della crisarobina) e ciò a differenza di quanto· avviene nella gran·d e maggioranza degli altri denrnopazien ti, ma i bagni me dica ti all'olio di cade tro·v ano una speciale in·dicazione nelle forme di psoria,s i gen1era1lizzate e irritate con tendenza a·l l 'eri trodermia. È in questi casi che gli autori tedeschi, da Hebra in poi, consigliano addiritt'qra il bagno a permanenza, misura terapeutica certam ente a volte di mirabile effi·cacia, applicabil,e però soltanto in istitu·t i specializzati, fo~iti degli impianti necessari e di .persona le addestrato. 1

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L 'u.so dei prepar.ati .m 1ercuriali, soli o associati al catrame, è pure ravcomandabile i.n casi non sot>toponibili alla terapia crisarobinica, o per speciali loca'lizzazioni della malattia. Così peT la psoriasi ·del viso .e del capillizio vengono specialmente u~ati il precipitato bian.co di merourio o i·l calom·ela;n o, .u niti a va'selina o a pasta di zi111co, in proporzione d.all ' l al 10 %. Ma per il cuoio capel1uto, n·el1'a·mb:ito del q·u ale le chiazze ·p soriasiche mo·strano tante volte u·n a spe,c iale resistenz.a alle cure, il m·e1dicamento ·d i .e lezione, .s pecie quando si tratti di soggetti bruni, è l 'acj:do pirogallico da usaTsi nella con·c ootrazione massima d-el 5 % in vaselina o i·n alcool o in acetone. Ma anche nell'uso dell'acido pirogallico non bisogna mai di men ticaue le speciali proprietà di assorbimento della cute psoriasica e sorvegliare con la massima cura i pazienti. L'acido pirogallico i·n fatti , se assorbito in q•uantità notevol1e, è fortemente tossico. Esso provoca la formaz.ione di m etemoglob.ina. Il sangue divien·e bruno, com·pa:re em·oglobin·uria e rnetemoglobin.u ria con colorazion·e ver1d·e nerastra delle urin·e. Si può giungere all 'anuria e all'u:r emia. È b en.e, pe·:rciò, contTol1are di freqUlente lB urin.e durante l 'u.so ·di questo m·edicamento peT so·s p•en·d·ern e l 'applicazioBe ai primi .seg.ni di in tolleranza'. Abbia·m o visto come le num·erose sosta·n ze che siamo venuti enumerando sia no tutte dotate di efficacia più o meno notevole, ma anche di propri.età tossi·che 1e qua·l i ren.dono la cura locale ·della psoriasi un ·compito spesso non agevole, e sempre molto d elicato. N·uOV1e possibilità si sono presentate in questo campo per il di·ffo·n d·ersi n egli ultimi anni dei metodi di tera·p ia fisica. ·F ra qu.e sti due specia1lmre n·te .assumono maggio~.e importanza per la terapia ·della psoTiasi, e preci,samente la Roe·n .t g.en tet.a pi,a e 1'actjnotera pi.a. 1Fin dai suoi a lbori la Rontgenterapi.a è stata voluta sperim·entar e ·n ella cura di questa malattia, nie lla spera nza di ottenere con essa d.ei risultati più duraturi di quelli che si otten gono con la com·une tera•p ia locale. Ma , se si è visto che era possibile con delle in·adiazioni Ron·t gen esattamente dosate ·e giu sta.m ente applicate ottenere la r egressione e la scomparsa di eruzioni psoriasichre, si è dovuto d'altra parte con statar e che le recidive erano altrettanto freque•n ti e ·p recoci con questo ch e con ogni altro gen ere di terapia. Qu·esto dimi1n uisce notevolm.ente la portata pratica dei raggi Rontgen in questo camp·o per chè. se pure p er il parientJe sarebbe spesso ·p referibile sottoporsi a·d essi piuttosto che all 'a1pplicazione di po1\late, è intuiti'Vo ch e la Roentgenterapia , per quanto u sata in questa malattia a dosi molto ridotte, non può essere ripetuta più e più volte, anche a interval·l i di una certa durata , n ello s~sso paziente~ senza esporlo al pericolo di rad1odermiti. Troppo poco infatti sa·p piamo an1

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cora su la possibilità .di accum·u lo dei raggi Rontgen nella cute anche se, come dicevo, somministra ti a dosi ridotte, e mo1 ti danni osserv.ati appunto in questi :pazienti e comodamente attribuiti a ·u na idiosincra·s ia ai raggi Rontgen, d el resto ancora da dimostrarsi, sono quasi oerta.m ,e nte da riferire a un numero eccessivo di serie di :irradiazioni praticate ~d ogni succesi.sva poussée della malattia. A diminuire inolitre il va1lo::re terapeutic~ dei raggi Ron~g·ein sta anchie l 'osservazione spesso fatta che la loro attività verso l 'e-ruzione din1inuisce, dopo i brillanti successi iniziali, ad ogni su ccessiva a·p plicazione. Ma, fatte queste prem.esse, non si può negare che in alCIU!Ili caisi ·di 1eruzioni partico1a.rfilrente resist1enti alle oure comu.n i - il che si osserva più specialm·ente in a lcune localizzazioni della d·e rmatosi (palme e piante) - e non troppo estese su l 'ambito cutaneo sa!r à senz'altro it:n dicato il ricorrere aJ.la Rontgenterapia·.. Quando si sia, ·d'a•l tra parte, assolutamente siouri ·drell.a ·d ose che si som ministra, si farà cosa molto g.rata ai pazienti irradian1do le . Iocalizz.azioni ipsoriasi1c h e delle pa.r ti scoperte (mani , viso e 1o is tesso cuoio capelluto) otten·en·done così rapida·m ente I.a r egressione senza dover ricorrere all'uso di pomate, con i loro i·n convtenienti di irritazione ,e per alcuni med1ca·m enti , ·di colorazione della cute. All 'acti·n otera·pi.a, sotto forma di ba·g ni ge11erali di luce ultravioletta si riserverà invece U·I l altro compito, direi quasi più profilattjco ch e curativo, cioè quello 1di agire su tutto l 'orga.n o cutaneo per acoelerarn,e i processi ossidativi ed aumentarne la vitalità . L'azion·e diretta d·ei r.a ggi actinici su le singole chiazze psoriasich e è per lo più scarsa ·e bisogna rag:.. giung·e:re forti gra·di ·di irritazio·n e, non sem~ · pre piacevoli per il paziente, p er ottenere dei ri sultati .a·p prezzabili. Allo scarso valore pratico de l vantato metodo di ,sen sibilizzazione alla l•u ce ultravioletta con l 'iniezione e·n 1dov:enosa di sostanze fotosensi·bilizza·nti (tripaflavina) ho già accJ~nnato , in principio. Questo ed altri metodi, sui quali a·n cora non ~ detta l'ultima parola, van•n o :Per ora lasciati allo studio degli istituti specializzati n·ei quali iSono possibili osservazioni in se;.; r ie sotto la più stretta osservazione dei malati. Jil pratico potrà ad ogni modo il più delle ·volte con u1n a oculata e prudente terapia locale liberar.e il paziente 1dalla sua ·P·s oriasi, specie q·u a•n do q·u·esta pe.r ·la sua localizzazione e per la sua eistensione gli sia ·c ausa ·d i qualche fastidio. Chiazze non ecoessivam ente estese, non mostr.anti ten·denza a·11 'accr.escimento , localizzate n elle zone di pre1d ilezio1n a (gomiti, ginocchi , regione sacrale) potranno essere lasciate a·l loro destino senza n essun pericolo., o verranno semplicem ente sottoposte all'azione di gra.s si o pomate inerti che impediscano l'accumularsi di squame ·e combattano l'eccessiva secch ezza della cute. 1

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IL POLICLINICO

. IL A\V o R I

o R I G I N A LI.

MANI C01"IIO PROVINCIALE DI AN CONA.

G.

Dire t tore: Prof.

MODENA.

Funzione e struttura .delle cellule del '' Tuber cinereum ,, (1) Dott. UMBERTO POPPI. • •

( Nota preventiva).

ln numerose affezioni morbose (parkinson vero e postencef.alitico, diabete insipido e zucchie rino, acromegalia, acrodinia, ecc.) sono state ' istologicamente riscontrate lesi~ le cellule che costiitJuiscono i nu.c lei 1pri n cipal1i 1drel Tub er cinereum (n. perivenbricolarie, n.i d·ella b andexiell.a ottica, n . v·en.tral e 1e n. diffuso) b enchè di tali cellule non si conosca ancora con certezza la struttura normal1e. Questa osservazion,e ha tanta maggior importanz.a in quanto I '~spetto no.rmale d elle ~llule di dett~ nuclei n~\l 'uomo può -ess~re facilmente sca~biat? per patologico. Infatti la sostanza cromat~ca ~1 trova ad·densata in sottile strato alla per1·fer1a celÌulare; i1 citoplasma, col metodo d.i N~ssl, risulta chiaro, cc vitreo n; il nucl eo è il più d~lle volte eccentrico, ma è grosso e vescicoloso e non a ppare mai scl1iacciato contro il bof!do delle cellule. Il reticolo endo-cellulare che ho stu,d iato con i metodi 1di Don1a ggio e d 'impregnazione argentica si comporta analogamente al tio-roide essendo conglutinato e compresso 5 ' . . a·l la peri~eria cel1lulare; non si m~tte 1Il e_v1denza nel ,oentro del citoplasma, s1 colora invece e s'impregna nei prolungamenti. Causa di dette disposizioni è }.a presenza di grasso nell'interno del citoplasma: questo grasso esistente anche nei fanciulli , si accresce con l '·e tà, è colorabile col su·dan 3°, con lo s·c arlatto e con altri r·e attivi per i _grassi e per i lipoidi. È quasi insolubile in acetone, ~ mostra di essere costituito di una parte d1 elementi birifrangenti. In molti casi la presenza del grasso determina la dissoluzione ~el protoplasma, cosicchè i granuli di grasso s1 possono rinveniDe nel tessuto circostante. Che non si tratti di semplice infiltrazione grassa lo dimostra l'aspetto del nucleo il quale è spostato si ma non schiacciato, come si verifica n ell 'atrofia pigmentaria. Oggi poi si tende a conisi·derare il grasso delle cellule nervose non più come un prodotto di disintegra1

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(1) Il l avoro in esteso· verrà pubblica to nella Rivista di Patol, nerv. e mentale.

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zione, ina al contrario come un prodotto di integraiione (Buscaino), p er cui la presenza di d etta sostanza grassa che apparirebbe costituita da grassi neutri e d~ lipoidi non è destituita di notevole importanza biologica. Altro reperto dagno ·di . n ·o·t a è dato dalla pre enza di numerose granulazioni endocellulari ch e si mettono in evidenza nelle stesse ' oellule col m etodo di H ei,d enhein all 'ematossilina ferrica. Dette granulazioni che ricordano q·u ell1e ·del,l 'ipofisi e delle siu.rren~li, ove v~'" ·g ono con1sider.ate come l '·espression e ultima della secrezione ·l ipoid.ea, sono visibili solo a torti.s&im10 ing!ìandimen-to·, occupano tutto o 1p arte d,e l citoplaisma, e, n ·e i casi ove questo ~ in via ·di ·d isfacim,ento , si possono colora·r e lib é·rie, o apparientem-e·n te tali, nel tessuto circostante. A qu.este constatazioni citologiche devo agg'iu.11.ger:e che I.a vascolarizzazion·e ·d el Tuber ci .. ne.reum .da parte die1'1e aa . comunicanti posteriori (pedicel[o-pedun.c0l10-tuberiano) è del·l e più ricche, e si disting ue da quella molto meno esuberante del tal.a.m o ottico. Detti J.iili,evi acq·u i1stam.10 un10 .s peciale valore .alla luce di recenti osservazioni sulla pre .. senza di sosta.n ze ad azione eguale a quella del lobo posteriore e medio e forse anche ante:i:"iore n el Tub er ciriereum ·del ca·n ·e e diel gatto. Dalle prime riceréhe di Collin (1924) in questo senso e da quelle contemporanee di .Tohn A·b el, il quale ritiene che l'ormon1e ad azione specifica d1el lobo posteriore dell 'i·pofisi, no~ solo· si ' trovi, ma si formi anche nel Tub er cinereum, si g iunge .all,e b elle esperienze di Sato (1928) il qu1ale co,n la poltiglia di Tuber di a·n imali norma1i o >ipofisectomizzati ottenne effetti sul1l'utero i·s olato eguali per qualità a quelli propri all'estratto ·del lobo posteriore del! 'ipofi si. Sull.a base qelle semplici osservazioni istolog ich e esposte non si può in alcun modo avianzare d.elle ipot~si, tuttavia ritengo che i fatt i mi autorizzino a porre il quesito se le oellule del Tub er cinerc11m si.ano da considerare qua li semplici serbatoi del prodotto elaborrato d,el lobo posteriore oppure, se siano esse stesse dotate di funzione en docri1n a . 1

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RIASSUNTO. Le cellule ·dei principali nucl ei tuberi.ani conteno-ono una notevole massa di grasso. com.. 'I o I posta in part e da lipoidi, che determ1na o sposta1nento della sostanza cromatica e l 'addien san1 e·n to della nceu11'0-rete alla periferia cellulare. ,. 1


SEZIONE PRATICA

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Dette ceiluile conbP"'· ~ono in oltr.e nun1erose granulazio1n i sidero fil e di .n atura lipoi·dea simili a quelle propr1e d·e lle oellu:lre ipofisarie e surrena li. L 'A . rirr> r da le ricerche di Abel, Collin e Sato i r1u.altl. ha nno ritr.ov.a to n.el Tub er un pr1ncipio a ttivo eguale a qu.e.1lo d.el lobo posteriore d el! 'ipofisi , e si doman da se d ette cellule abbiano una semplice funzione di serbatoio o piuttosto un.a fu·n zione endocrina loro . pro pr1a. 1

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OSSERVAZIONI· CLINICHE. OSPEDALE DI

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s.

GIOVANNI IN LATERANO - ROMA.

Primiario ChiTurg o: Prof. ANTONUCCI

dagini clinich e e· soprattutto radiologich e siano istituite, sarà possibile talvolta con più serio fondamento porre la diagnosi di tumore d el tenue ed agire al più presto con la terapia chirurgica radicale, la quale qu·e sta volta potrà riuscire veramente utile. Io sono sollecitato a riferire la storia clinica di un paziente da m e accolto e soccorso al1'0spe·da le di S. Giovanni , n on tanto per agg·iungere un caso alle non ricch e statisti che dei linfosarcomi del piccolo intestino , quanto perch è I '·episodio acuto ch e condusse questo m alato alla nostra osservazion e si svolse con n1odalità diver se ·d·a quelle con suete quali sono descritte dai trattatisti e dagli autori delle varie monogra fie .

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Una sindrome eccezionale dete1·minata da un linfosarcoma· del digiuno. Dott. 1 F ABIANo BENEDETTI-VALENTINI. « Il sarcoma, d·ell 'intestino tenue, per la scarsezza d·e i sintomi ch e presenta dur.ante la sua evoluzione, non è mai clinicamente diagnosticato nel!l ~ im1dividuo a du lto n [P . Dù.val (l )] e si può appena sospettare n el fanciullo per il preoooe ·s tabilirsi di .u n.a griave cachessia ch e nel breve volgere ·d i pochi m esi conduce questi fatalmente alla m orte. Per ciò se in un bambino profon.damente denutrito ed anemizzato, dispep·t ico· e diarroiico, l' esame d·e:Jl 'addom·e svelerà la presenza di una tumef.a zione più o meno cospicua a superficie irregolare e molto mobile, sarà lecito pensare, oltre ch e ai sarcomi· ·d el ren e, ai tumori della milza, dell 'ovai10, ·dell ~ om:erh to, ·d e l m'e·sent.ere , all ' invaginamento cronico e·d .a lla peritonite tubercolare fibrocaseosa, anch e ai tumori intestinali in gen·ere ed ai sarcomi del digiuno-ileo in . lspec1e. Ma n ell''adulto , ove· l 'inizio di tale. m a lattia è subdolo , il <lecorso il più delle volte silenzioso, perfetta rimanendo la canalizzazione e florido lo stato gen erale, la diagnosi potrà essere .a vanzata, e sola m ente come ipotesi, a llorquan.do un .esam e dell ' addome praticato per altre ragioni ci faccia accidentalmen te consapevoli della presenza di una tum efazione mobile e indolente n ella regione centra le del! 'addome. Ma sarà solo un episodio acuto, la perforazion e, ch e, obbligando il chirurgo alla laparatornia d 'urgen za, svelerà, per lo più troppo tardi, lo stato r eale d elle cose. Se invece una enterorragia ed un attacco di piccola o grande occlusione, evenienza assai più rara , richiami l 'attenzione del paziente o d el m edico sul tubo digerente ed adeguate "in1

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P. 1\rturo, di anni 37, fotografo cinematografico. Si presenta al posto di soccorso alle ore· 11 del gior110 18 gennaio 1930 per dolori addominali . Egli dice ch e tali dolori, localizzati da prima nell a p arte a] ta dell'addome e diffusi poscia a tutto il ventre, sono insorti improvvisamente e violentemente il mattino di quello· stesso giorno, ed afferma di aver em esso poco dopo feci sang uigne e an cor a di aver vomitato in grande copia sangue rutilante. Circa l 'anarn11esi remo~a rifer~ sce ch e da molti anni era sofferente di bronchite cronica particolarmente modesta per l 'abbondanza dell 'escreato. Interro·g ato diligentemènte in proposito ricorda di esser e stato 1nolestato saltuariamente negli ultimi m esi. da dolori addominali vaghi, i quali non erano per a1tro accompagnati nè da an oressia n è da vomiti · nè da irregolarità del1'alvo. Nega Iues . È mo·d eslo bevitore e strenuo fum atore. J~same obbiettivo. Individuo di statura piuttosto p :ccola, a scheletro proporzionatamente sviluppato: nutrizione assai scadente; colorito della cute profond a1nente pallido, alquanto violaceo quello delle rr1ucose visibili e dei letti ungueali . Dita a bacch etta di taml)uro con unghie curve simil~ a vetri di orologio. Stato an sioso. Respirazione frequen te (35) . Polso (130) piccolo , molle, ritmico. Temperatura febbril e (38°,31. Torace: scarno, simmetrico ~ Il fremito vocale tattile è bene ed u g ualmente trasmesso su tuttfl l 'aia poln1011are. All a percussione : suono chiaro, timpanico su tutto l 'amb'.,to. All 'ascoltazion e : ro11chi , sibili e rantoli a grosse e medie bol le diffusi; ta11t o all 'emitorace destro ch e al sinistro, così Yer so gli npici come alle basi. (~t1ore : n ei l'.1niti , azione concitata, toni normali. Addome: L'esame praticato in un primo tempo d à: im1nobilità delln paret~ durante i movi1nen ti respiratori, rigidi.t à su tutti i quadranti, dolorabilità squisita e difesa netta nel quadrante inferiore sinistro. La percussion e fa sentire una ott usità nell e parti declivi. Tale ottusi1tà si sposta face ndo decombere il paziente su11 'uno o sul 1'altro fianco. Un second o esame, praticato un 'ora dopo, m en tre ~l pazie11te è in attesa nell 'a111t~camera

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IL POLICLINICO

operatoria dopo aver avuta un 'iniezione di morfina, pone in rilievo attraverso la parete resa più docile, una bozza della grandezza e forma di ur1 limone, a limiti irregolari, di consistenza piuttosto dura, facilmente sposit abile specie nella direzione trasversale. Aia epatica scomparsa. l\1ilza non palpabile per la soverchia tensione della parete. Esplorazione rettale: nulla di notevole se si eccettua la constata,zione direitta della presenza cli sangue nell'ampolla. l\'lentre ·le no1izie riferite dal paziente circa l 'insorgenza del dolore e la primitiva localizzazione alta di esso, l 'ematemesi e l 'enterorragia, unite alla sicura es~stenza della difesa addominale ed alla presenza di liquido libero e di gas nell 'addome mi avevano fatto pensare dopo il primo esaine obbiettivo ad una perforazione da ulcerii dl1odenale, per cu~ già mi accingevo ad eseguire una laparotomia ep:~gastrica per espletare il solito soccorso; la const atazione sicura della tumefazion e in corrispondenza del quadrante inferiore sinistro fatta nel secondo esame mi spinse a pe11sar e, di fronte ad un soggeito quasi sicuramente affetto da tubercolosi avanzata, alla poss ib:le esistenza di un granuloma intestinale ul·cerato. co·n la qual diagnosi i vari segni potevan~ tutti trovar lé\ l oro logica spiegazione se si eccettui 1'abbondante ematemesi ch e mi lasciava tuttavia alquanto, perplesso . L 'ipotesi d! un invag·inamento intestinale acuto con necrosi e perforazione dell 'intestino fu a11che avanzata; ma si pensò doverla scartare data la so,v erchia brevità del tempo intercorso lra l 'inizio del dolore e la formazione del versamento idro-aereo nel cavo addominale. In o,g ni modo anche per tale affezione non sembrava regolare la r '..salita del sangue fino allo stomaco. Così pure, per l 'assenza di sintomi antecedenti di i11ala ttia infettiva generale, per la sicura presenza invece di un tumore addominale, ed ancora per l 'emai~emesi , si scartò subito la pos- . sibilità d \ uné;\ p erforazione da ulcera tifosa. Al neoplasma intestinale non si pensò ch e di volo per la nlancanza con1pleta di disturbi di ca nalizzazione nell 'anam11esi del paziente, per la topografia del tumore che non sembrava potersi riier ~ re alle zone occupate da] colon ove sogliono per lo pi11 insorger e tali affezioni; ed anche per ch è si sa che t can cri dell 'intestino raramente sono cau sa di perforazio11e nella libera caviità <iel per~toneo. In ogni modo· non si poteva ma~ comprendere come un versame11to sanguigno prodottosi nel lume intestinale, per quanto abbondante esso fosse, potesse risalire fino allo stomaco provocando vomilo sanguigno data l a contemporar1ea e sis~enza di una comu11icazione più o meno a1npia fra Jume intest~ 11ale e cavità peritoneale. Comunque, indiscutibile essendo per t sintomi clamorosi presentati dal paziente l 'indicazione operatoria diretta a curare la cer ta perforazione a: un organo cavo n ell 'addome, procedetti senza indugio all'intervento, il quale fu quindi iniziato due ore circa dopo l 'ingresso del paziente al posto di soccor so. Operazione: 18-1-30 ( Dott. Fabio Benedetti Valentini). Rach'.aneslesia t.utocainica gr. 0,04+ + + . ~Ientre si pratica la, puntura lombare, il paziente è preso da un viole11to accesso di vomito

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col quale emette circa un litro di sa11gue rutilante !. . . Nondimerio si procede subito alla laparotomia ipomesogastr :ca mediar1a mentre vieue infusa nelle vene del malato abbondante quar}tità di soll1zionP. fisiologica glucosata. Appena aperto il perit.011eo ur1 lieve sibilo ed un sottile zampillo di sangue nerastro dimostrano la reale presenza d'. abbondante versamento e1nalo-g·assoso nella cavità, Grossi coaguli ricoprono le anse del tenue poste un po' più in basso ed a sinistra della cica,t rice ombe1licale. llimo\'endo tali coagr1li la mano tocca e l 'occh :o vede un tumore in leressante l 'intestino, il quale jn quel tratto è aumentato di volume fi110 aci assumere ]e dimensioni di t1n arancio. La parete di esso è largan1e11 te ecl irregolarmente squarciata; ·e dall 'omp: a laretazio11e, la quale è solo in parte ostruita dall 'omentù che vi ha 1ar.gamente aderito, protr1Jdono grossi coagt1li san. . gu1gn1. Il tratto ò i inesentcre corrispo11dente all 'ansa presa dal processo patolo,g ico è occui)nto da ghiando~e grosse come olive, non deforn1ate, lisce, di colore giallastr-0, di cons:stenza durissima. L'intervento consiste nel la resezione del tratto intestinale malato e del relativo mesentere seguita da anastomosi termi110-terminale. Si cerca di sgombrare per qu::t11to è possibile il per'.toneo dai coag uli e dal san gue in esso riversati e si termina con un tamponame11 to ampio a ventaglio spinto in tl1tte le direzioni. Il pazie11te sopporta il non lungo !nterven ~o abbastanza bene e sem ])ra essere, dopo l<l pratica di una trasfusione sanguigna di 250 gr. col n1etodo diretto di Joubet, i11 condi7.ion i del tut~o soddisfacente. Tale apparente mjglioran1ent{) dello stalo ge11erale con cessarione coin11let:l del YOmito si mantenne per circa tre g: orn i. Il quarto gior110 però il pazie11te cominciò ad essere molestato dal singhiozzo, si aggr avò r a1)iclame11te e morì. Dietro i1ostro ripetu~o interessamento, ci fu concessa dalla famiglia l 'al1topsia a patto che ci lim:tassimo al solo esan1e degli organi accessihi] i dalla ferita laparoton1ica. L 'e~nme dunque è lirn itato alla raYità addomi11a1e e agli organi in ess& contenuti: si consta,t a anzitutto presenz<1 di un liquido bruno nelle part'.· decl jvi del ventre, artse alquanto meteori~l1e jper rmiche non cope rte di essudati. J.J.a sul.u1·a intestinale, cl1e rlis.ta circa 60 cm. clall 'nngolo <l uodeno dig·il1nale, si mostra perfettainente çontinel\te. Lo st omaco è mol1o an1pio e contiene liquido bruno come posa di caffè. Le pareti di. esso sono sottili , jl rivestimento sieroso è normale e integra è pure la mt1cosa ove J1on si rendono evidenti nè ulcere nè altre alterazioni. L'anello pi~orico, cor1 particolare cura esami nalo, si presenta artcl1 'esso in co·n di1ioni del tu l to normali. Integre sono pure le altre parti del tu])O digerente: dltodeno, digiu110, ileo e colon . Il lume rli questj vari segmenti è occupato nelle porz~11i alte da liquido brunastro, nelle porzioni più basse da materiale scuro simile alla pece. A carico del mesentere non si osservano al tre alterazioni ghiandolar!., oltre quelle già visite dura11te I 'intervento per quel tratto che co rrispondeva alla porzione d 'intestino resecata. 1


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SEZIONE PRATICA

Esenti da qualsiasi alterazione il fegato e le vie biliari , il pancreas, la m '. lza e i reni. Si cer ca infine di accedere alle cavità pleurich e e di es;trarre j polmon~ attraverso due tagli praticati nella volta diaframm,at!ca, ma non si riesce allo scopo per la esistenza di ader enze vaste ~ tenaci. ,. Tl segmen to intestinale resecato è costituito da una sp ecie d i sacca arteurismiforme del diame-

11on si riesce a ricon oscervi i. varii strati ad eccezione di quello sieroso, al disotto del quale si osserva un tessUt:o lardaceo, uniforme, di colorito giallastro o rosso grigiastro, in qualche p arte variegato p er la presenza di infiltrazioni emorr agiche, di con sisten za dura elastica coriacea. L'esame microscopico di un frammento fissato in formalina inclu so in paraffina e color ato con eosina ed ematossilina, d \mostra che: « La struit tura d ell 'intestino è scomparsa completamente perch è la massa del tumore ha invaso tt1tte le tuniche; è solo con servata la sie1

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FJG. 1. tro di circa 01tto cent=metri, la quale si continua tan~o a n1onte ch e a valle con intestino d i aspett o normale. La superficie estern a della sacca è liscia, riYestita d i sierosa normale. Nella porzione libera

FrG. 2.

Pic'c olo ingrandimento.

clalla ins~rzione mese11 terica s~ osserva una larga apertura irregolarmente ta.glia:a. Lo: spessore della parete che in inedia è di cinque o sei m ill imetri, in co·rr=.sp ond enza dei ~argini della rottura non ne m··sura che d ue o tr e. Il rivesti1nento mucoso non è piit in alcun punto riconoscibile; 1na vi s~ osser va invece per tutta la estension e una zo11a coperta di bottoni carnosi rosso grigiastri di piccole dimens·l()ni simili alle g ranulazioni di una piaga di cattivo aspetto. Praticata una sezio11e trasver sale d ella parete,

F1G. 3.

Forle ing r andin1ento.

rosa peritoneale leggermente isp essita, ricca di vasi sanguigni ed infiltrata d!. elementi piccoli ider11~ici a quelli della massa tumor ale . Il tumore è fatto essenzialment e d i cellule piccole, rotonde, di aspetto linfoide, in mezzo alle quali si nota una sol t!le trama connettivale e si veggono an che m ol t~ vasi sa11g uigni a p areti sot tili molto ampii e ripieni di sangu e. In alcuni punti d ella 1nassa tun1orale si notano ~ n-filtra­ zioni emoir ragiche » . Diagnosi istologica: « ljnfosarcoma dell 'intestin o t enue ».

La relazione di questo caso può destare qu.alch e i'n te resse : 1) per la rarità d ella les ion e riscontrata nel soggetto da n oi osservato, la quale vien segnalata da tutti gl·i autori (P. Duval, Kaufn1ann, Bergmann). 1\1ikulicz su 100 tumori maligni d ell 'intestino 11e annovera ± soli del tenue e Nothnagel su 2±3 casi n e conta solo 6 a localizzazione dig iuno ileale. Nell 'ordine poi di frequ enza rispetto alle varie specie istologiche dei tumori, il linfosarcoma si riscontra un po' meno spesso del sarcoma globocellulare: ·s arc·o m.a globo celll1la1re 21 lin fosarcoma 15 sarcoma fusoce llul arc 5 sarcoma alveolare 1 sarcoma fusoglobo cellulare 1 1

2) per la poca frequenza della perforazione

ch e n ei sarcomi del tenue si osserverebbe solamente nel 6 % secondo J{l eebank (2);

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IL POLICIJINICO

3) per la localizzazione che non è la consu eta. I linfosar corni primitivi dell 'intestino infa tti prediligono la fine del digiuno e l 'inizio drel'l 'ileo [Trém olière e Caoosade (3)], son o eccezionali n el crasso (Glinski, Lecène) . Nel nostro paziente il tumore si era sviluppato su un segm ento digiunale distante appena 60 cm. da l lig.am ooto ·di TT.ei tz; 4) perchè ·e sser1do insorta un.a sindrome da perforazione in un soggetto sicuramente tubercoloso (si ricor·di la bronchite cronica con abbondante es·petto~ato , la voce afona, le dita a bacch ette di tamburo e la pleurite adesiva basale che vietava l'accesso al torace per via tran sdiaframmatica) si poteva pensare che o l'elemento specifico ne fosse responsabile • 1

per lo meno vi avesse qualche parte.

P errot e Varcellier (4) infatti . h.anno ann esso grande importanza alla preesistenza d el .. le enteriti croniche specialmente ulcerose e sopra tutto alle ulceri tubercolari nella etiologia del linfosarcoma e del sarcoma del

tenue. Hofmeister (5) vide svilupparsi un linfosarcoma sul fondo di un 'ulcera tbc. g u.arita. P er quanto fo sse facil e n el caso sospettare che tal e fattore fosse in giuoco, pure l'autop•

sia non dimostrò alcuna lesione ulcerosa a carico della mucosa dell 'intestino esaminato in tutta la sua lungh ezza , ad eccezione di quella vastissima prodotta dal neoplasma; 5) d egna di a tten zione è inoltre la form a

assunta dal tratto intestinale preso dal processo patologico che ricorda quella di un sacco aneurismatico, qu.a le hanno già d escr itto Mad elung (6) , Lecèn1e ( = sarcom.a di Leoène), Treves e !Baltzer . L ' origine prima del neoplasma dallo strato sottomucoso e la precoce distruzion e d ell o strato muscola r e, integra r estan.do lungo tempo la sierosa, spiega a ssai ben e la precoce ectasia dell 'intestino privato d ell 'elem ento con trattile. Tale dilatazione con l 'assenza assoluta di sten osi spiega chiar am ente come po sa questa m ala ttia r estar e per tanto tempo d el tutto latente . Duval su 45 casi n e ripoTta 2 sdli con sten o·si cont ro 38 ect asi zzanti ; 6) n otevole è ancora la unicità ·e la circosc1'izione del processo al solo intestino e d alle r elative ghia ndole m esentericl1e le quali sono d el r esto il più delle volte inter essate (75 % secondo P. Duv.al). L ' autopsia n el n ostro caso n on h a m esso in evidenza lesioni n eoplastich e di n essuno d egli altri visceri esamina ti (fegato, r en e, ecc.). E poichè tale r eperto è in que ta m ala ttia quasi costante, si può affermar e ch e se si potesse precocem ente scovare q uesta insi diosa m .a ]attia, l 'inter ven to tempe1

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stivo e radicale (resezione ampia dell'ansa e del m esentere corrispondente), potrebbe essere seg uito da risultati ottimi e forse anche definitivi. Oggi, secondo P. Duval, la mortalità operatoria è -d el 26 %· Circa gli esiti lontani i vari Autori (Czerny, Mikulicz, Kalu, Willy Meyer), annoverano sopravvivenze senza riproduzioni apparenti in par.ecchi casi per un tempo vario ch e oiSci!l'la da un mri:ni·m o di sei mesi a d un m .a ssimo di dieci anni e mèzzo; 7) ma l'interesse particolare di questo caso d·eriva soprattutto dalla singolare modalità dell 'episodio acuto che ha svelato improvvisamente oon segni non comuni una malattia rimasta fino allora del tutto latente. Una triade sintomatica costituita da idropneumoperitoneo, ematemesi ed enterorrag ia , e·d osservata in un giovane che è stato preso in modo rep entino da violenti dolori addominali, tende piuttosto ad allontan.a re che ad avvicinare ì.a nostra attenzione al resto del tubo intestinale per fermarla invece con maggior confidenz.a allo sto~aco e al ·duodeno, sede ordinaria dellé ulceri callose che tanto freq~entemente sogliono perforarsi e che possono , sia pure in via eccezionale, provocare contemporaneamente l 'emorragia e la perforazione. Or.a, se si ammie tte la eveni1enza , peraltro non frequente, del contemporaneo stabilirsi di questi due gravi a ccidenti in un antico p ortatore di ulcera, si comprende facilmen te come essi d.ebbano cr eare un qua dro clinico del tutto simile a quello con il quale si presentò a noi il malato di cui sopra abbiam o riferito . Se al contrario pensiamo ai fenomeni ch e sog liono f.ar &eguito alla perforazion·e intestinale, noi compr·e ndiamo facilmente il versamento endo-peritone.a le idro.a ereo, ci spi eghiamo ancora l 'enterorragia se la malattia r esponsabile ·della terebrazione suol essere abitua lmente caµ sa di emorragie; ma non concepiamo come da una sezione del tubo diger ente più o m eno lar gamente perforata. (o deiscente come n el caso nostro) possa il san g u e invece di riversarsi in modo più o m en o completo n el cavo periton eale, incanala r si ancora lung o la porzion e inferiore d el tubo diger ente per fuoriuscire d.a ll '.a no -o risa] ire .ad·diri ttura n ella porzion e superiore di esso, fino a superare l'anello pilorico e riversarsi in gran copia nello stom aco per poi ·esser e da questo espulso a ll 'estern o per la bocca . Com e ha potuto dunque n el nostro paziente la presen za di un a larg l1issim.a u sura del] 'intestino conciliarsi con questa triplice e irregolar e m a n ifestazione d ell'em orragia ? I o cr ed o ch e la successione d ei fatti d ebba 1

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essere stata questa : per lo sfacelo di una parte del tumore (fatto frequente n ei linfosarcomi e sarcomi in genere), o anche per l'improvviso stabilirsi di un infarto emorr.a gico di un tratto intesti11ale successivo ad obliterazione di una arteria mesenterica (compressione da m etastasi ghian.dolare ?) una forte quantità di sangue si è riversata nel lume intestinale, h a invaso la porzione di stale e prossima le dell'intestino, ed ha superato ancor.a il non lontano anello pilorico per rive r sarsi n ello stomaco. Qualche condizione speciale (co.a guli ?) ha fdrse reso IJOscia non facile il prog resso d el materiale cruor0so sia .a monte ch e a valle d ella fonte emorragica. Ed allora la parete intestinale già assottigliata e dilatata dal processo neoplastico ulceroso ha ced uto 5otto l ' impulso d ella pressione così r a pidamente cr escente, rompen~ dosi largamente e·d irregolàrmente nel luogo di minor resistenza . Invano l 'om ento è accorso per sbarrare la strada al rapido fluire d el sang ue e d el contenuto intestinale n ella libera cavità del ventre, ch è le aderenze di esso a l tumore larg.a mente squarc iato non han potuto stabilirsi nè così complete n è così salde d a salvare la g ra nde sierosa dalla fatale contaminazione e d il paziente d.alla m orte. RIASSUNTO. L 'A., dopo .aver ricordato le conoscenz·e sul linfosarcoma d ell ' intestino, espone un caso persona le operato d 'urgen za p er gravissima sindrome di addome a cuto, la cui p eculiarità è n·ella coesistenza di ·ematemesi, m elen.a ed emoperiton eo, d eterminata dalla perforazione a mpia d ella p1ar ete d el digiuno invasa d.al neoplasma. L 'A. conferm.a I.a diffie-0ltà di.agn ostica in vivo della rara affezione. Roma, 1° maggio 1930. 1'ESTI E MEMORIE CONSULTATE.

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DuvAL.

Pathologie de Z'intestin: BÉBouRGE01s, D u vAL, ecc. Précis de PathOlogie Chirurgi ca.le, tome IV, pag. 549. 1\1asson et C.ie, éditeurs, P~ris, 1928. KLEEBANK. J(asuist Reitr. z. Path. Anat. der Diin n clarmsark ome . In Diss. Mi.inchen, 1904. F . T RÉMOLIÈRE et CA1rssADE. Cancer du j ejunoiléon ; RoGEn-V1nAL-TF.1ssrnn. Nouveau traité de médecine, fase. XIV, p ag. 259 , Masson et C., éd., 1924: . VENOT e PARCELLIER . Le cancer primitif du jeju no-iléon. Revue de Chirurgie, 1915. H OFl\IEI STElt. c:.t at o da vV. KoRTE. ( B ERGl\IIANN: Trattato di Chirurgia Pratica, vol . III; Chirurgia dell 'add~me, pag. 356) . Soc. Editr. Libr., 1909. . M.\.DELUNG . Citato da KAUFMANN. Trattato di Anatomia Patologica speciale, pag. 731. Vallardi, edit., 1925.

P1ERRE GOUI )l,

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SEZIONE PRATlCA

SUNTI E RASSEGNE. ORGANI RESPIRATORI. La diagnosi precoce dei tumori primitivi del polmone. (T. N.

PARISH .

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Practitio1ner, agosto 1930).

I prog r essi ·della chirw~gia toracica hanno messo in evi·d en za l 'impOTtanz.a de lla diagnosi p.r ecoce de i tumori .primitivi ·d·el pu1n1o·n e. Al riguardo '1 'A. ha fatto uno S!tudio su 32 casi di d etta malat·t ia. Nella m .aggioranza d·e i casi l 'inizio è i ooidioso. La m a'lattia comin·cia con distt1rbi ·di scarsa iif!·poirtanza ·e d il pazien te si ·d ecide a e-011s.u.Itare il m edie-0 molto ta:ridi. · In tre casi l 'inizio fu ap·p arentem ente in1·p rovviso con una si.n dr·o·m e acuta clinicamente rassomig liante a:lla ipn eumonite. In questi casi la dia.g nosi d if~er·enzial.e tr.a n,eoplasma pu·l mon.a re e p ul·monite irresoluta è diffi ci}.e. I 1primi si11tomi n o.n hanno nu.Jl:a di partiool.are ch•e faocian·o pensare al tumore . La toss·e è quasi sem•pre presente ·e d 1n un buo11 numero d ei casi costituisce il primo si11toma. Hun·t trovò come p rimo sintoma il d o1ore n·el 36 % d ei casi ·e consid·era qu,esto fa tto· di g railJde i:r;np·o·r tan za ·p er la diagn osi ·difterenzia- · l1e con la tubercolosi, nie lla qua.l e il dolore non è molto co·m une. A·ltri a u tori ritengono cJ1e il d olore sia r.ela tivam·en te raro . N·ei casi esami.n ,ati si trovò il d olore come sin·toma inizia.I.e n el 22 % ed in altrettanta proporzi,on·e esso si m a nifestò su•c cessivamente m a sem ·p re presto. Il dolwe talvol ta è lan cina nte, ta·l volta è costituito da un sien so di m.a l es~ere o ·di peso. La disp.n ea .p uò .esser.e ·dovuta .all 'occlusione de i bronchi, a l blocco ·d egli, alveoli o al ver, sam·ento .p1lieurico. Si "riscontr ò oome sintoma iniziale n·el 25 % ·dei casi . Del resto in tutti i · casi ],a dispne.a si manifestò in seguito a sforzi anche lievi . L',espettor.azione sang_u i.n o],enta si .ebbe precocem ·ente n el 9 % ·dei casi. Sucoessivament e si manifestò n·el 37. 5 % ·e solo due volte si e bbe una vera emottisi. D1avi1d son tro·v ò ch e .l a perdita di pe o non è un sintoma i.n iziale costante. Hunt ril eva ch e 11 0 stato ,g en eral·e si n1.anti en e buon·o per n1olto tempo. Adler, a l contrario, notò casi nei qua] i la cach.essia si m .anif.estò quando manca,'a ogni altro sintoma d ella malattia. L 'A. trovò perdita di peso, ma m ai ma rea ta, n·el 5 % d ei su oi casi ne1la fase iniziale . La v era cach essia si h.a quan,do lo sputo presenta segni d 'infezion:e e la temperatura è febbrile. I.n tre casi si n otò qua1lch e a lterazione d el la voce d ovu ta a lesion e ·d el ricorrente. Adl er af1

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Nello stesso periodo il versamento non è ferm.a eh.e nei tu1nori pulmonari si h.a paralisi di ambo i ricorrenti, mentre nelrl'an-euri- .a bitualmente emorr.agic o e non dà un reperto mic roscoipii•co• costante. sma aortico è compromesso solo il sinistro. L'esa·m e .r adiologico dà un reperto caratteriN·e llo stadio inizia1e si trovò ingorgo ·de1le stico solo n1e l tipo a}v.eolare. DR. g landule &opr.aol.a vicol.ari due volte, ·di~fag~a da pressione sull 'esofago una volta, su•dor1 notturRecenti nozioni sull'amebiasi polmonare. ni in un caso . I segni fisi1ci d·ei tun1ori pulmonari nelle for( ErrENNE lBERNARD. Archiv_es méd. chirur. de 111e inizi.ali posson·o essere ·divisi in t:r:e grupl 'appareil respirat., 1929, n. 3). pi: da o~lrusione e ateJ.ettais ia b:ronchia·1e, da · È il capitolo· di patologia polmonare agi,nfiltrazion·e ip ulmonia re, e da V·eirsamento pleugiunto·si in questi ultìmi anni: intendendo rico. I primi so·n o ì .Più ~equenti perchè in effetti il cancro 01rigin,antesi ·dai bronchi è per a. p. una localizzazione primitiva, per lo molto più comune di quello 1che ha origine rr1e.no in appare11za, nel polmone, dell 'amebi.asi, escludendo pertanto le complicazioni dall'€Apiteili·o ·degli .a lveoli pu·l mion.ari. pol1nonari dell 'ascesso epatico dissenterico in In ·28 casi si· riscon:Lrò febbre all'ammissione .a ll'ospedale. n°e gli altri casi la febbre com- {rvoluziont od antico o cicatrizzato~ · Ma spesso la reazione epatica non può essere svelata , J?arve con· l 'infezione secon daria. . , ovv·ero l'ascesso si può trovare nel lobo supeL'espeftor.ato \è muco-.p uru·Lento giaill,o-bruri ore del polmone destro e magari nel polnastro., come ·s uoco ,d i ;prugne. Non si risco·n mone sinistro dando luogo a veri ascessi pritrò ·m ai la pr.esenz.a di oeillul·e ca.vcin·o m.atose. mitivi polmonari _per migrazione sang:uigna: Il versam ento pl1euri1co era preseUlte in ~et,te casi, in du.e id ei quaJ.i e:ra ·e morr,a gioo.. Succes- I casi· ·di amebiasi polmonare sono d1venut1 frequenti specialmente in questi ultimi anni, sivam·e nte si manifestò in altri nove casi. L'esam re microscopico· non dà . alcun eleme·n to per i contatti più intimi delle pop·o lazioni europee con le località en·demiche di amebiasi. im·portante. per la ·diagnosi ·di natura del·l a malattia. Si ris·c o.nt:r.an·o n·u ·me:nosie cellule di vario Merita pertanto di ana]izzare alcuni punti relativi .alla .diag1D.osi dell 'a[fezion·e in discorso. tiipo e g·ran,dezza, .molte d·ell1e quali .sono enl] no degli elementi più importanti per la 1d oteli.ali in fase di attiva pro liferazione . L ' e.sam.e d·el sang·u·e no·n . dà un Teiperto ca- diagnosi è costituito d.a gli antecedenti dissenterici, spesso antecedenti recenti, talora più ra tte.ristic-0 . lontani. In un certo numero .d i casi non si ri. Al.I 'esame ra.diologico in 14 casi si trovò. una trovano questi antecedenti . 0111br.a ilare ·di vari.a densità, ·e d in qualche caDi scarso aiuto sono i segni fisi ci ascoltaso il re·p erto d1ella broincoe·c tasia e del·l 'atelet- tori e cos'ì pure non particolari sono i sintomi tasia. L'esan1·e praticato. do,p o il pneu·motorace funzionali: ·d olore puntorio, ascensione tera~tifici.ale pru ò far rilevare i ;r.ap p·o rti del tumica evoluzione lenta o rapida. Importanti . inore pulmona.r e co·n la parete to.racica, e, con sono ' le emottisi : che si manifestino a carico 1'iniezionie 1di lipoio1d ol ,, può far rilev.a re 1~-Oc­ . della mucosa rettale o del parenchima epatico clusione bronic hiale. o polmonare, è proprio dell 'ameb~asi d~~· I si.nto·m i ed i segni fisici d ei tumoiri pulluogo ad emorragie. Rapidam·el!_te all emott1s1 mon.a ri sono tro1ppo ·p o·co costanti per po·t ere si mescolano espettorato purulento, ed allora ·d,are el ~m·e11t} ·di.agnostici sic.uri nei primi sta- l ' espettorazion.e di questa suppurazione polmodii d'ella malattia. n.are acuta prende l 'aspetto così .spesso d eGli studii fatti .d.all '.autore su i trentadue scritto « c ioccolato », << vin·o so » o di cc fragol e ca.si .a.a lru.i osservati fanno veni.rie a ll1e seguenti schiacciate n·e lla crema ;». Nella fase acuta que1 conclu.sion i : st '·espettorato può ess.ere eliminato con V·er~ e Non c'è .alcuna relazione tr.a lo svilupp·odelpro·p rie vomich e, comparenti in date v.ar1ala m .a lattia e l 'occu·p azione d·el pazie·n.te. Essa bili. In queste espettorazioni inizia.li si ritrova è p·i ù frequente in in~iv~dui tr.a i 55 ed i 60 il principale sintoma « l '.a microbicità », caa nni di ·età, ·p iù frequ·e nte nei maschi , ed è rattere questo clje scompare rapidamente per pre v;alentemente l oca1izzata a ,d1e stra. I.a ·p ullulazione microbi ca avvenente nel bronco L 'inizio è per il o p iù insidioso, ma può es- ch e drena l'ascesso. Sè l 'affezione diviene serie a nch·e im.p rovviso. lenta, l 'esp ettorazione può divenire fetida, . e La ·toì s.se e la dispn ea sono .i sintomi più mostr.arsi 1evemtu.a·l m.ente anaerobi, fuso-spi• l)recoc1. r illi. In casi d e1 ge·nerie il a puntura dell 'ascesL 'emottisi , l 'alterazione 1d ella voce e la ca- so può mostrare pus s terile : infine, non si c11essia non sono con1Uùli nella fa se iniziale. ritrova mai nell'espettorato l'ameba, la quale I segni fisici sono quelJi d ell '·o cclusione bron p uò essere sv,elata solo s10ille pa:Peti dellia sacca. chiale, m e no comuni que lli dell 'infiltr:azion-e Al -c ontrario, nelle bronchiti .amebiche le puln1onare e d el ver samento pleurico. Di soam ebe sono numerosissime n el} 'espettorato. l ito si h,a qualche grado ·di febbre. Ra diologicamente , si ha un'ombra idroaeL 'es·p1ettoraziome abba stanza friequ en te non è rica con livello visibile in pieno parenchima nbitualn1ente emorragica nei primi tempi. _p olmon,are, ombra separata dal diaframma da 1

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uno spazio chiaro. L 'ascesso amebico del polmon·e può accompagnarsi ad una reazj one pleurica di vicinanza che può contribuire a far errare la diagnosi. N.ella diagnosi e n ella cura dell'ascesso amebico non occorre fare l' elogio d ell 'emetina ch e ha fatto in diversi casi correggere errori di diagnosi: tubercolosi, pleuriti interlobari. L 'emetina può essere adoperata sola od associata con nov.arsenobenzolo, o con stovarsolo, o treparsolo. MoNTELEONE.

Atelettasia massiva del polmone e polmo· nite post-operatoria. (W. J. M. ScoTT. The Journal of the Am. Med. Ass., vol. 93, n. 2).

larmente desiderabile in questi operati di pratica.r e Ufil,a iperventilazione con C02, da continuare sopratutto se sorngono sintomi che fan·n o pensaTe a.lilo &viluppo d·i comiplica·n ze polmonari post-operatorie. M. AscoLr.

Chirurgia dell'ilo del polmone.

L' A. pre'Slenta una do1n na g iova1n e operata per u•n proi.e ttil1e incluso ·n ell 'il10 del polm·o1n 1e e ch·e dava luogo a ,delle emorragie molto gravi. Eglì ha a·p plicato il suo m·eto.do ·di ·e strazione d.ei proiettili i.Jari in un sol tempo e cioè la toraco-!pneumotom.ia posteriore nella losanga in terscapolo-vertebraJ.e. Egli incide un lembo ad · U a cerniera interna comprendendo tutte le parti molli, reseca la VI-VII costola, poi, sotto il controllo radioscopico, penetra coll 'indice sino al proiettiJe che dolcemente mobilizza ed estrae con una pinza, quindi sostituisce al.J 'in·dice che ·c omprime , un .tam,p on.a mento 'che poi t?g.lie gra·dualmente in IV-VII giornata. Gua .. r1g1one. Buccr. 1

Ir1 una serie di 2850 interventi, nei qu.a li l 'iperventilazione con C02 secondo Henderson venne impiegata durante tutta la durata o solo al terrnine ·dell'intervento, l 'A. ha visto come I 'atelettasia massiva post-operatori.a del polmon·e .e ·p robabilmente anche le altre p iù g ravi complicanze poist-.operatorrie a ca-rioo dell 'apAscesso acuto del polmone parato respi·r atorio .s iano gran1d1e·mente dimiguarito con la frenicotomia. nuite ,di frequenz.a . L'atelettasia m.a ssiva dal 0,6 %, quale si ebbe in una prima serie di 2000 (R. FoNTAINE e 1 F. 0RBAN. Gaz. des hopitau:n interventi senza venti.l azione al C02, scese al ·n . 4 7, giugno 1930). · ' 0,15 %! Ha usato anche la iperventi!l azion·e a La maggioranza degli AA. ha abban·donato scopo terapeutico precocemente n ei casi nei quali ·s i era manifestato un collasso massivo l 'uso d ella frenico tomia, in quanto essa non del polmone e ha visto come essa produca un è sufficiente da sola a guarire un ascesso p olimmediato notevole miglioramento d ell 'o.p era- mon.a re cronico, a cuto o subacuto. A . torto, osservano g l.i AA . , perchè essa può to, dimostrabile anche radiologicamente. In parecchi casi all'uso del C0 2 ha aggiunto il de- for·n ir·e n·elle suppu.razioni polmo1n,a ri quel micubito sul lato sano, secon·d o Lante, e ha .p o- gli1or.ameìlto che· perm·ette run interve·n to più tuto ottenere una sco·m parsa dell 'atelettasia in 1·a·dical1e. A tal proposito riferiscono il caso clinico di / breve tempo, quando essa non era stata ulteriormente complicata. Negli orperati così 'trat- un giovane di 26 anni, il quale, in seguito ad tati i sintomi dell'atelettasia ·p olmonare non un.a broncopolmonite influenzale, presentò un d·u rarono mai più di 24-48 ore, m·entre prima ascesso acuto del lobo iJ11feriore d estro, che si anche i casi che risoil v·evano favorevolmente aprì in seguito in un bronco. L'ascesso d ecorre in una forma molto grav~, non duravano mai meno di una ·settimana .' con febbre elevata; in due mesi il paz. era . o p1u. A causa d ella difficoltà di d eterminare i li- ridotto in cattive condizioni generali, senza miti esatti dell.a po1mo nite 1p ost-operatoria, aver tratto alcun giovamento dall'arsenale tel 'A. non è in g r ado di fornire ·dati statistici per ra·p eutico u sato. P er le gravi condizioni, si d ecise di interveprovare come l 'iperventil.azione polmonare alla nire in un primo tempo con .u na frenicotomia , Hend crson sia efficace anche ne·l la profilassi e n·e lla terapia della polmonite. Crede però che per ottenere un miglioramento ch e p ermettesle com plicanze polmonari po·s t-operatorie senza . se un intervento più radicale. Con anestesia spostamento d el cuore, .siano fonda·m ·e ntalmen- local1e, e pe1~ .I.a via retro-ste.rno-clei1do·- m.astoite simili in origine 'al col1lasso .m assivo, e rpuò de..a, si pratica l 'asportazione di 26 cm. der assicurare co•m e l 'iperventilazione si.a per lo nervo fnenico 1d estro. L'effetto di tale operam eno un utile rime dio sintoim atico nella pol- zione fu sorprendente: la sera successiva il monite. Oramai si ammette generalmente ch e paz. er.a quasi· apirettico, e resta tale nei giorni la frequenza d ella polmonite si ha sopratutto successivi. In poco tempo il controllo radiodopo due gruppi di interventi: 1) quelli n ei grafico informò .della completa guarig ior1e; il quali l 'incisione è posta nella metà supe·r iore paz. potè in breve riprendere la sua capacità dell 'addome e 2) quelli nei quali si ha una di- lavorativa; le condizioni generali si rimisero minuzione de·l la capacità vitale. d el tutto, e il ·p eso ritornò rapidamente a quelCARus-i. Conseguentemente appare come sia partico- lo inizia le. 1

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Bull. et Mém. de la Société des Chirurg. de Paris,· t. XXI, n. 1·5, 1929).

(PETIT DE VILLÉON.

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IL POLICLINICO

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CUOR E. La 1n i ocardosi . (A. S.

A.

Journ. Amer. 1ned. Assoc., 23 m .a ggio 1930) . HYMAN e

PARSONNET.

Gli AA. fa nn-0 .r ilevare ch e il terrrùne di miocardite è ·del tutto improprio) p er chè non si tratta ch e ii1 via occasional1e di lesioni itllfiam111ator.ie d el m.ioca.r dio, ma inveoe di l esio1n i d eg·e·n erative, preT cui ·essi riteng ono che sia l) ÌÙ .a datto il non1e di n1iocardosi. I pazienti che ne so•n o col1p iti appartengono in g·en era l·e .all 'età n11edia, ch e va d.a i 35 ai 55 a 11ni, a •Secor1.da d elle caratteristiche ere•ditaric, d·el n 1 0 do di vita, ·d·elle .abitudini, della dieta, d elle occupazioni. I sintomi della deficiienza cardiaca, che si i11anifestano con dispnea, senso ·di pr·essione ottostern.ale, disturbi g.a·s tro-i.ntestin.ali, inson11ia e rapido insorgere della stanch ezza muscol are, possono presentarsi improvvis.am.e nte, op-~ pure in1so·r gere gra·d.a tam.ente. Questa fase ·d ella d efi cienza c ircolatoria è stata ·descritta sotto dive1~si nomi : malattia cardiaca non valvolare, c uor.e ·deca.d ente ·d el}'.età m edia, ·d ebolezza cardiaca improvvisa . Qu.a ndo le ·lesi.o ni c~rdiov.a scolarr 11.a nno ·r.ag g iunto u·n certo limite, insorgono i sintomi ·d ella stefi.ocardia e·d, e ventu.a lm·e nte, il qu.a.d ro drammatic o ·della tro mbosi o d'e lla occlusione d el'l·e coron.ari·e, ch e va diventarn.do b en noto al m edico pratico. Quando· i f.enomie ni do1lo·r osi ono riferiti .alla parte bassa d el torace -0d a quella supe riore ·dell 'a·d.dome , assumo•n o· l 'a spetto ·di un 'indigestion·e a cuta. Il dolore epigas trico , le eruttazioni di gas , la nausea e d il vomito p·ossono indurr.e in ing.anno i·l paziente come il m edico , ·ed in qualch e caso questi sintomi si pir ese·n tano in modo così violento, che si è tentato lln intervento chirurg ico, con quale tr.agico risultato s i può imm.agina : e. . Più ii1si diose sono quelle forme 1n cui è m aggiormre nte a ccentuata I.a dispnea, che si l).resenta a·d attacchi improvvisi, ·dopo lie~i forzi od anche in riposo; spesso è questo il primo sinto·m o d·ella d.e·ficienza miocar·dica . Altr e volte rl ',attenzion1e ·del n1.a lato è richi.am.ata ul cu ore dalle palpitazioni o da alterazioni del ritmo extrasistole o fibrillazione auric olare. Il ; ru•ppo più num·e roso , però , è quello ·di individui ch e si lamentano di mal.essere retros ternal e al minimo esercizio, com.e salire le sc.ale, portar e p esi leggeri, corse m~d~ra.te. (per es, i)r ender e il tranvai). Sono questi 1 <?8-Sl che 1 rispon·donlo m1eglio alla ter.a pia, m entre 11n quel} i in cui la d egen erazion e d el mi~ca:rd:i<;> è ar~ rivata ad un •pUIIlto tale d.a da-re · s1ntom1 gr.av1 ogni tra ttam .e nto rie ce vano. Salvo n·ella trombo i .delle çoron.a rie con occlu ion e e su segu ente infarto d el miocardi~ , i pr ocessi infi ammatorii .son o del tutto ass~nti, 111ent:re n·el p rimo caso s1 h a nno come reazione in fi a111111at oria. 1

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La prognosi d ella miocardosi ·dipende dalla età in cui si manifesta. E' pessima nei casi che si presentano n egli ultimi anni della . terza decade o n ei primi d ell.a qu.arta; un po ' meno in quelli ·d·e lla quarantina- cinquantina; più favor evol,e è invece qu.a ndo la mioeardosi si presenta sui 60-70 anni, in quanto che a tale età è m aggio·r m·ente sviluppata la circolazione capil·l a r e d ei miocardio e le richieste di sforzi sono minori che a.d un'età pi~ ba.ssa~ La miocardite, con l e sue lesioni infiammatorie, può essere considerata una malattia dell'età g iovanile. La miocardo si , inv.ece, è il risultato di un ·processo di senilizzazione, è costituita .d.a l esioni d eg enerative e si osserva n.ell 'età più a vanz.ata. fil. 1

Sulla sarcosporidiosi cardiaca. (Lo

SCAGLIA.

Arch.· !tal . di Anat. e Istol . Pa-

tolog., 'n . 2, 1930). L 'A. ha cpmpi.u to. un lavoro degno del m.assim·o i·n tevesse, 1e 1per l'ampiezza dell'argom ento trattato e d·ella cultura dimostrata, e p1eT i ris·u ltati a cui tali ricerche han•n·o condotto. L' A. stu.dia dapprima il ciclo del parassita, I.a sua 1distribuzione, i l suo incapsulamento nei tessuti e le varie reazioni di questi all'ospite. Studi.a poi più da vicin·o il meccanismo del contagio, ricorda i vari tentativi di una riproduzione sperimenta·le .dell ' infezione e ricorda come I 'uomo, benchè ·d i ra do, possa esserne colipit-0. Quel che è veramente notevole è la frequen za con cui il miocardio e il fascio di Hiss son o stati trovati lesi, senza .che gli animali , portatori · di una così grave lesione, risentisser o di alcun disturbo durante 1a loro fati cosa e dur.a attività gior.naliera. L 'A. ine oonclu d e ch e la trasmissione degli stimoli non deve esser e seria·m ente danneggiata e·d ammette l'ipotesi che, il solo tessuto musco'l.are essendo colpito. il tessuto n ervoso resti indenne e permetta · il continu.a rsi regolare del ritmo. I ·d anni della sarcosporidiosi sono in vece da riportarsi a·d un 'azione tossica generale, eserc itata d.all 'ospite. V. SERRA. 1

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Gli edemi cardiaci. ( NoNNENBRU CH.

Die

~1 e diz.

lVelt,

n.

24 , 1930).

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La oliguria d ell o scompenso cardiaco è ben nota; quan.do essa m a nca bi~ogna pensare ad una concomitante lesione dei reni (insufficienza n elle iperten sioni da r en e grinza). Il controllo d el peso d el corpo ci darà il miglior m ezzo per decidere se esistano os'c illazi oni n el ricambio d el l'acqua. La sede più frequ ente degli edemi cardiaci è .alle gambe, ma sappiamo anche che essi po sono occupare il dorso (sacro), e trovar i an ch e a livello d egli arti superiori (lato interno d el gomito). Esi .. tono poi i casi di edemi


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SEZIONE PRATIC..<\

ben localizzati, in cui il fea.a to solo può es- " CENNI BIBLIOORAFICI <1) sere gonfio e dolente, o si può avere soltanto G . LAscnr. Tecnica radiodiagnostica. "Vol. di un versarpento pleurico, pf3r lo più sinistro. pagg. 288. Cappelli, e d., 1930. Prezzo L. 35. Tutto q;ue~to ci i?dica ~he la natura della patogen·es~ ·d i qu.est1 edemi non è semplicemente Il libro còlma u 1n a laouna n·ella l,ette:r atura n1eccan1ca. r.~di?log·ica: co_lui infatti ch,e vua1e impa·dro'Alcuni Autori D.a nesi infatti vorrebbero at- n1rsi d ell}a tecn1ca radio logica sa b en e le diffitribui:e _la n:aggiore importanza, so•p ratutto 10.01ltà che deve incontr.are in qu·e.sto campo e .alla d1m1nuzio·n e della pr,e ssione oncotic.a o di fino .alla comparsa di quesito lib·r o sul m ie rcato rigonfiaTI?-·ento ·delle pro·~eine (a s'cm1iglianza di itali.a.n o - uscito qu.asi co,n temp,or.a·n,ean1ente q_u~nto s1 -~·~mette oggi per g li .ed-e mi n efroa~ ma~uale d el ~·onzio, d·e1'1'« Utet » - ognuno sici ed epatl'c1). Nonnenbruch p·er suo conto dà ,d1 no,1, pru.r ,anzi.a,n o, no·n potev.a con,sio-liare 0 g·ran·de importanz.a anche .al fattore « tissuche testi franceisi o t e.d:e·schi. T·ale, n, . ~a~;ato sull~ permeabilità ca'p illare e M·entDei il m .an uaJ.e ·del Pornzi·o è però clinico, sull atti vita de~le singole cellule; p·oca imporqu1esto ·d·el La-s chi è es.s,enzialme,n te tee-nico e tanza avrebbe invece secondo lui la pressione l'A. maneggia 'la ma•teri.a - no,n semp·rre fa~iile endocapill.are che eserciterebbe solo una scar- in modo pia.n o e sem·p1lice , sioch·è per gra·di sa influenza sulla permeabilità dell '·en,dotelio. 1 'A. , do1p o le n10,z io ni di ·e1ettricità e ·di .el·e ttroIl disturbo del ricambio dell '.a cqu.a ch·e sta fi1sica dell.e ra.ctiazio,n i, dop.o il1 caalla ba se ·d egli ed·emi è assai complesso e cer- .t~anica, di plt·ob~ .sul 1l~ amp?'l:lie :radi.01 Jo,g iche e sugli appatan:iente imp~gn.a non .soltanto questa o quella sezione d·el circolo, ma tutto il sistema vasale 1~ecchi radiologici ,e sugli ,a coessio·ri i1n r.adio logia, poir ta i l ,J,ettore a b·ene interp retare l 'ime tissurale. . .m~·gi~e 1~.a1 dio11~ica fino. a fargli ooin os,c ere ]e Il sangue non partecipa a lla com ·p arsa ,dela ri1e pe·r I '.e same del1'edem.a; è v·e ro ch·e esso ristagn.a nei cosid- pnn.c i1pal1 trecn1che .n.eoess, 1 , .del to·r aoe, ,dei} l'.a ppa.r ato d etti « organi-depositi n ma qu·esto ristagno l'~ppar.ato1 sch·~letrico 1l apparato. urog,e•n ital10, ecc. dig, e r:en· t e, . deil non è necessario a lla form.a zione dell'edema. E. MILAN!. Tutto il compl1esso sistema di scambi! tra il s.a ngue circolante, il sangu.e dei de-p ositi e i W. W1QUAL. Radiothérapiie. Les consultations tessuti è .alte.r.ato od impie dito. Co·m e si vede i:l journ.alières. Vol. di pagg. 424, con 67 fi 5o-. meccanismo ·degli edemi cardiaci è assai più . . . F.r;s. 28. D 01,.n , e'd . , P.a.ngi complicato di quanto non si pensasse un temPiù di un.a metà del 1lib:ro è dedicata al1la p·o; o sopratutto si ·d eve insistere sul fatto ,che i reni non hanno alcuna importanza per la pa.r1te tecnica ·e succintam.e nt·e I 'A. dà le -n .otizie fo~~m·en·~ li surl:la pra.ticq. .:voe•n.t genterapiloro comparsa e che invece l 'attentio1ne va rica, ouri.etera.p'.l.ca, .attin.oter.apica. volta verso tutti i fattori extrar.enali. La tera pi.a si baserà sui concetti orm.ai clas- . L~ 1Secon·da ~rte del li1biro è uin.a specie ."1 i sici della cura « della fa.m e e della sete » · la i n.dioe ,dellie v.a.n e m:a!Lattie co·n la tecnica da di.eta sarà povera al massimo di sali; si d,a;an- seguire r1erl·l a cura. L'A. in rea.lità pren1·ette che ·egli ha indica.te · no preparati ·digitalici e ~diuretici, sp·ecia1m·ente quelli ,attivissimi a b.a se di mercurio; ottimi s ol10 ·l1e tecniche migliori e anche queste n on a??he i ~re·parati tiroidei. Tutti questi .diure- rapp~esentano dell1e reigol1e :r igid·e m,a modifitici ese·r cl'tano ad un tempo azion.e reJlalie ed cabi'11J. a secoinda d,ell·e circoistanze. I1l 1librro quindi rapprese.n ta un.a guid.a utile extrarenale. La ·dispnea rappres-enta un 'indicazione a .d.a 001n su1lta·r e special1m ·ente dai pratici. E. MILAN !. svuot~re imme·d i.atamente g li eventu.ali versamenti nelle pleure; si noti infine che ogni tenMA~CEL LAEMMER. f:a d~athermie· dans les aftec~tivo di cura e d ogni sforzo p,e r attivare la tions du tube digesti/. P.ag. 98, tascabile. diuresi sono destinati a fallìre quanid o il rene Masso1n , éd., 1930. 1f .r,s. 12. non si.a suffièiente. V. SERRA. . La dia t~·rmia - entrata h1irgamen·t e n1 e~la praRicordiamo l'interessante volume del: t1c.a m edica t::vova oggi nel La.emmer un Oott. ENRICO PERITI yalig.a:r izzatore della su,a ·e fficacia nelle m .alattie Mooi-00 aiuto nel R. Areiei-pedale « s. Maria Nuova,. ·dell 'a pp1a ra1to .di g·er.en te. di F'iren ze. . BDevi pre·m ,esse - ·data la piccola mole del . L'INSUFFICIENZA DEL CUORE libro 1e ooroenti diatermiche e _s ugli ap-. l con speciale riguardo ai concetti moderni di Fisiopatologia. pariecohi : 1 A. fa n·otare cl1 e le ma l1att1re de1l tuPrefazione del prof. LUIGI SICILIANO bo dig·,er'einte presentano - a · pa:rte alcUJil.i se. della R. Università di Firenze. - ùn ~olume ·in-8°, cli ·pag. XII-118, stampato eu ca.rta gnri particolari per ciascun tratto - alcuni sesem.ilp.atinata, in niti,dissim.i tipi bodoniani, oon 24 fì. gni co·m runi e pr,ecisamente: a) uno stato congure llnter.c,alate nel testo. • Prezzo L. 2 2, più le spese pos:tali di spedtizione. 1

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siu!

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Per i nostri abbonati sole L. 1 8,9 O in porto fl'a.noo.

Invia Vaglia a ll'editoTe LUIGI POZZI, ROMA, Su-0· .cureale diciotto, ROMA.

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(1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cui si desidera la recensione .


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POLICLINICO

gestivo ·d elrla mucosa o del•lre ghia.n dole digestive (fegato, pa·n creas); b) U.!Il-O stato doloroiso. I?1 eoonge1Slti1o~D.Jarre, . oailm..are lo spasmo, a·n .alges1zzare sono appunto i tre ef~etti essenziali delta diatermia. L'A. passa in ras~egna brevemente le varie malattie d1ell 'apparato digerente. E. MIL.~NI. 1

ALFRED fuy. Photogra:phisches Praktikum fiir m ediziner und Naturwissen.schaftler. Springer, edit., 1930. 209 figure , 3 tavole, pag. 530. Marchi 39. · Il libro pubblicato per cura di Hay è stato scritto in collaborazione da Abel, C·er.ny, Daimer, Degner , Hay , . Guist, Hesch, Petersen, Spiegler, rfhiem e, Weber, ecc. . Il titolo stesso del libro ne in.dica la finalità: Hay h.a scritto il 1° capitolo sui fondamenti ottici della fotografia; seguono: i fonda menti per i procedimenti per la fotografia positiva e negativa; la fotografia in a.n·atomia, istologi.a, antropologia, psichiatria; la microfotografia; i meto di di registrazione nelle malattie ciroolatorie; I.a fotogr.a fia in dermatologia; la cinematografia m edica e la _microci,n ematografia; la rontgenfotografia. Il libro, corredato da ·m olt·e figure, -è un libro di consultazione e di tecnica raccomandabile a tutti gli amatori dell'arte fotografia in qu.a lunque campo della medicin.a . E. MILANI. 1

COMMENTI.

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STORIA DELLA MEDICINA Di Ippocrate il Grande. Prof. MASSIMILIANO CARDINI. libero docente di Storia della medicina nella R. Un~;versità di Roma .

P.r atica.n ·dosi di Tecente degli scavi ·n ell'antico teatro ;rom.ano i.n C·oo, si è trovato, tra ail t:rie statue, qu·ell.a d 'Ippocr.ate il Gran.de: statua di marmo pario, gran.diosa e, tranne la mancanz,a ·di un braccio, ancora molto ben con servata. Essa rappresenta l 'uomo eccelso in atteggi.amento meditativo., come si conviene a ~hi, av,e ndo il cuoPe pari alla mente, non solo J. ntes.e ,a scrutare i segreti d·ella vita, m.a l 'animo vigi.le applicò pUT·e a studiare e lenire J.e soffevenze um.a ne. G.r ande è stata la contentezza della città di Coo per questa resurrezione d·el•l 'uomo che restò, con Om·ero e co·n Dante, tra i pochi&sin1i nomi immo·r tali sempre presenti a }},e m·e nti umane. Perch è se la poesia, contrariamente a .que.l ·che cTed1e .J.a g ente pr.a tica, r.esta i.1 più des1ato ·e sostanziale cibo ·degli uomini, l'arte di sanare è pur essa l 'a tro gr.an.de bisoano umano, corrispondente al desiderio di fuga;e il dolore e a quello ·di allontania.r ·e ]a morte. Chè la vita vovrebb.e ro gli uo·m i·n i immortale, se 'P lll.' così ·poche siia no le rose eh' è ·dato di cogliere a traverso le spine la~eranti che J.e difendono. E il. più ·ra~ioso ·d·e gli Dei, Apollo , non sdegnò di a pparl're anche ll'Il! Dio della m,e dicina co.m e colu.i che colla lu,oe e il calo~e dà vi~ a tutto il creato; e Giunon·e fu anche Giunone Lucin.a, cioè col·ei che pr,esied·e ai parti feli ci. Così Cristo v,o]le 1esser.e sanatore di morbi; e lo fìurono sa·n ti n.on pocl1i e papi e re come i Luigi di Francia. ' ' Si legge che gran folla di popolo sia accorsa a d ammirare il redivivo eroe della scienza e ·della carità umana. E non è stato questo solo un omaggio postu·m o, ma anche u-n attestato di affetto per l 'arte ·datrice della maggiore ricch•ezz,a che sia n·e l mondo, cioè la salute. E l 'omaggio pare Tann.0 darsi a·d un commovien te an~ico us~ delle nutrici; J.e qua1i, avendo le api costrU'.lto u111 loro alveare, ·c he dicesi dll.Lfasse lungo te:m.p o, sul monumento d 'Ippocrate, accorrevano a qu·ello - guida te ·da un amor.e pei loro ·p iccoli, ch·e si confondeva con l'affletto pel :ffiago. benefi?o - p~r un.ger.e le afte dei fa~c1u~lett1 col miele, de.r ivante la maravigliosa e fficacia dal grande ch·e riposava sotto l 'alvea:re. Nè strana paja la tradizione narrata ·da Lo~ano, ·indicante la dolcezza di quel·la memoria che ri~?rda ~ella di .Nestore, l'uomo dalle pa~ role p1u soavi ·d el m1el·e. Chè nulla più commuove d.ella ·h·ella parola e del ben e·ficio datori di -un.a dol cezza che ri calda il cuor~ sere1

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Conferenza antitubercolare di Oslo. Il prof. Anton:p Gasbarrini, direttore dell 'Istituto di Patologia medica dell'Università di Bo.. logna, ci scrive per ramm,aricarsi che nella « Corrispondenza » pt1bblicata sul N. 35, relativa alla Conferenza suddetta, il suo pensiero è stato svi.salo e ci invia !,l riassunto della sua comunicazione sull 'insegnamento della tisiologia. Faccio rilevare che, lungi dalla pretesa di redigere un resoconto, ho inviato una semplice cc Corrispo·n denza » allo scopo di informare i lettori s11i punti che mi sembravano più salienti. Ben altra estensione avrei dovuto darvi per un resoconto e si comprende che, costretto in poche righe, U pensiero sviluppa·t o dagli 00. in diverse pagine, possa apparire incompleto o anche deformato. Il prof. Gasbarrini non ha parlato di triennio d!, istruzione per gli specialisti: trattavasi di un lapsus d 'interpe~razione degli appur1ti da me presii mentre egli parlava, nei quali ho letto triennio invece di tirocinio. La stta com1111icazione aveva essenzialmente lo scopo di d~mostr?re la necessità di realizzare al più pres~-0, 11elle Università, un insegnamento permanen~e, sistematico ed obbligatorio di tis:ologia, àd uso degli studenti, essendo egli fermamente co11vinto che la tisiolo·g= a ha già raggiunto il grado e l 'importanza di una disciplina che merita una partico]are trattazio11e. A. FILIPPINI.

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SEZIONE PRATI CA

na·mente, e(l è più cara della g ioja Tapitrioe d,ell 'anin10, che ti appare e ti la.scia senza che tu abbia n eppure il tem.po ·di contemplarla.

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-d isia. E c'erano p·erfino - oh Dei infernali! egli aggiunge - ad aspettarlo i ragazzi. l\1a non pare ch·e n ean ch!e a ·l ui .mancassero le arnarezze, se gli si fa muovere lamento che a lu.i pu re toccò 1d ' espe.rillnentall'e la stoltezza .del pUJbblico ch e lo da gli Dei se il male g u.ansce ·e biasima iil m edico se esso malato vada al m 01n do, deg1i in ~eri .

La vita d 'Ippoic rate? Leggend1a:ria ed incerta; sì ch·e qui d el.la legg13.n ,d a n .on [pOtr,e mmo tentare n1ean1ch e ·u na cri ti ca. Sa1p ipiamo ch e nacque in C,o o; e si V0}}1e ch e disceind•eSS€ per parte di m.adre da Eroo·l e, e, dial · lato· paterno, da Escula pio. Ma·e str:i a ·lui il · pad-re suo Er~­ clide, · Go rgia di Leo,n _ti,n i - · i~ cel ebl'le sofi: sta - .e quel Demo onto1 Abd.er1ta.n {), che qui piaoe di ricordare per la visita da Ippoci:ate fatta, per invito di qu·ei di Ab·déra, a quel filo~ sofo, ch'e.gJino piangevano co~e pazzo ~e1rc~e lo vedean vivere solitario su di un poggio, ridendo spesso e in m ezzo a d anima·l i ·d.a lui uccisi per istudiarne .J.e viscere. Del qual ~ J?emocrito, do,p o aver sentito come e perc? e radesse degli uomin~ , senten ziò Ippocrate lui ,~sser savio e pazzi quei ch e or edevan o v.anieggiasse un savio di taìllta gran·d~zza . . . . Anch e PI.aton e, eh.e visse doipo ·d1 lui , .Jo ricorda n el su-o P.r otagora ·com e un ma.e stro ,d a cui si an1d,a va per appr·e ndere I '.arte m.e dica. E a tal,e fama arrivò il nom·e suo, che non solo egli era chiama to in tutta .I.a Grecia, m~ a i:ich e dalle genti straniere, av·e-n·d olo, tra a!tr1, il 1:e di Per si.a invitato a r:ecarsi colà per liberare Jl suo re0'1n o da·l flagello della p este. Il quale in~ vito sa~ebbe stato da lu<i rifiutato - come s1 dioe n elle },e tter.e fal sam ente attribuitegli - , al par di quelli a vuti d,a gli Illiri e . ·da i Peoni , peI'Ch è, amante .coni 'era della Grec ia, vo~.le resta.re ne ll 'Ellad·e .p er difend·erla d.alla pestilenza: ch'eO'li atten.deva colà mig rasse po:rtata d ai venti. Mo·r ì in ,e tà av.anz.a·t a, chi ·dice di 90 anni, chi di 104, altri id i 109. , . Legge.s i eh' eg.l i am!Il.a,es~ra.~·~ n,e.Jl arte 11be·r almen te i volente1r os1. Che s ·e l non volle ar, ricchirsi, almeno co·m e maestro, non e men vero ch·e grandi ricchezze avrebbe ·po~uto ac: q.uistare se sol per le visit e 8: D_emocn!-0 quei di Abdera g li offriron o b en ·d1ec1 ~l.e·nt~ ; ~u~l­ ch e cosa c ioè com.e più ch e due m 1l1on1 d1 lire n ostre, calcola ndo che, a ·parte ~ 'o dier~o sva~ lutamento .d,ella rnon eta, questa ln que te·mp1 valeva quasi ·dieci volte J?iù ~he n~ll 'an teguerra. E chi sa quanto ma i g:1i offn , .se pur 1ia tradizio1n .e mon è J,egge.n,d a , il .r ·e .persiano, <lacch è egli dice - o gli si fa dire i.n :una delle ri,cOT1da te lettere - cl1e certo n·o'n s1 può a,c . c u sa.r lo ·di a mor dèl d·en.a ro s'ei · viiene per dieci talenti, qua.udo av.rebbe poit uto a cce~tare ~nv~­ oe },e più la rgh e p:riofferte 1d·el re de1 Pers1.an1. Quanto al-la sua fama, basti ·l a le~tera a Damageto, in cui egli , o chi la scr'lsse, . narr.a che qua1n do andò ad Abde.ra p er Democrito vide da .J:ungi i citta·dini affollati a.J,le. po_rte ~e~ aspettarlo·· com e la moltitudine de1 c1ttad1n1 che acco~e a l .p orto per vedere CalliJ"oe bellissima n el romanzo g reco di Car:itone d 'Afro1

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Delle op,ere su e, J.e più di qu,e.1'l e ch e son comprese ne.1la antica ra,c co1lta ·degli scritti ippo·cratici o n el cosid,d,e tto Co.d ice ·di Coo son:a spurie, difficile esse•n do .I ' a,r gom,e ntare qua lJ., oltre a 1p ochissime su cui si è con cordi Ilrell 'assegnarle ,a l Gra·n 1d,e ·di Coo, 1possano con maggiore pro babiJità essere a ltUi ascritte. Il più oelebre tra ~li .scritti genuini è ~sti: tuito da qu,e gli Aforismi, ch,e, commentati n e1 secoli fino all 'età modern.a, ·ebbero pur lodatori n el.l 'ottooento, in cui Guido Baccelli, presentandone al p ubbl.iCQ una n ostra tr.a duzione, poteva ·dirli ~ali ,c h e essi .r acch i.udono le più conferma te sintesi clini.che . Oltre g li Aforismi, .J.e a.ltr.e du,e op·ere .su cui tutti .g li .a uto·r i s·o·n con,cordi circa la loro genuinità, so.n o quella Delle arie, delle acque, dei luoglii , e du,e libri degli Epidemi, cioè il primo ·e il terzo: t8.rzo che il Puccinotti per . sue .i )artico.l ari ragioni classifica com,e secondo (I ). Al Puccinotti, ch e con tanto aniore studiò l'opera d 'IppocraLe, p·a re dover si a lui assegnare anche gli scritti Delle fratture, Delle articolazioni, Il Mochlico (2), Delle ferite della testa; ·e al Del Gaizo, 1ch e pure attese con molto z,e.lo a p orre un po' di luoe n elJ,a difficile qu·estion·e , ·semb.r ò ch e alle ope11e ammesse dal Puccin,o tti si ,a v.esseir d.a ,a ggi·u ng,ere Il prognos·tico, Del regime nei morbi acuti e L 'an,tica m edicina. C·erto tr,a gli iSCritti assegn.ati al Gran·de id i Coo i tr·e con co:ridemente attribuitigli sono i ·p iù ca:r.at.teristici e fors'an,c h e i •p iù inte-i~essanti. Nè d 'altronde potnem·m o q ui ·disten·dre.r ci oltre su ,d i un argofilento, su cui d8:i Corizonti Ale,s sa·n d:rini fino a questi ultimi tempi, si• sono esercitate tante dotte e indotte di• SCUSSion1. 1

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(1) Il celebre -~nuzio Foesio, che ebbe a tradurre ir1 latino tul:ito il Codice di Coo, ascrisse

ad Ippocr ate ben quindici) opere, tra cui - a par.~e quelle di cui parlano .il Pu cc~notti e il D~l Gaizo - le segu enti : De~1li umori, J?elle predizio·n i D ella natura dell'uomo, D ell 'alimento, Del m etodo dietetico nei morbi acuti, Dei luogJii nell 'uom o Del lab0 rat orio del cliirurgo . Il Littrè 1

d à ad Ippocr ate, oltre ai sett~ scritti. ~i c~i parla il Puccinotti, quelli Dell 'a11tica m edicina, I l pro: gnostico, Il giuramento, La legge. Il De Renz1 e il Dar emberg non si pronunziarono sull 'annosa questione. Ch~ vuole, con su lti le più r ecenti opere di Storia della medicina. (2) Da mochl6s, leva. Le leve son~ le ~ssa ~el: lo schele~ro. Il Mochlico compendia gli scr1tt~ sulle fratlt1re e sulle articolazioni.


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Quanto a.I concetto informativo della m edicina ippocratica, è di lui il grande precetto ch e, espr esso nie1 tra.dizi on.ale latino, è ~ermato n elle n ote parole: naturam tamquam ducem sequi; cioè qute ll'attenersi alla natura m edicatrix, la quale, com-e manda l e malattie, dà anche gen era1mente ai corpi i m iezzi per superarl·e. Il qua}e con cetto fu pur qu1e.llo d ei seguaci d·ella m edi·cina .i1ppo·cr.a tica; sì ch e l 'ignoto autore d e·l VI libro deg·li .Epidemt potè scrivere :

Invenit na.t1ira sibi ipsi vias non ex cogita.tiorie ... ; et cum niliil didicerit , fit quae expediunt; come l 'autore ·d el De alimento poteva sentenziare: natura omnibus subvenit. Ed ippocra tico è anche quel quo natura vergit, che sig nifica ·dover si alle e missioni e le depurazioni orga nich e di qualunque sorta favorire l·e vie abi1tualm,ente .p rescel te dalla natura. Le pvede tte m.assime parranno in vero semplici verità di palmare evidenza a chi ricordi ch·e, tanti secoli do p,o , lo stesso Petr;arca, non m ·edico, racco·m an·dava l 'o,s servazione e l 'atten·e r si all e provvide·n ze d.e}la n.a tu.r .a. Ma egli è che, a parte il fatto ch e i_ g.r'an1di ingegni spessb si incontrano n elle grandiose con cezio·n i generali, bisogna ·p ensa:r.e aJ.lo stato rd·ella medicina anteriore .a lu.i, sull.a qu,a le ·e gli, colla osservazione diretta dei fatti e col re tto :razio·c inio esercitato su.Jl 'os&erv.az.~one. stessa, colla sem1plic ità d el.l e cure in luogo -de lla ridondan·t e terarpeutic.a fin al-lor.a esistita, portò un.a vera rivoluzion·e, in modo da poter essere salutato i l più g r ande benefattore d el gene.re umano . Chè a lui , c ioè più ch e alle su·e affermazio·n i a.I suo mietodo,, sempre r-i corse la m e dicin.a quan.d'essa ebbe bisogno di sollevarsi ·d a.Jl a morta g·or.a del,l e teorie filosofiche, · ·d elle super stizioni , dell 'autorità , della cecità che più voJ.te '1 'h.a n fatta decade.rie: d.a Taddeo a l Redì, a l Bufali:n.i, a l Baccelli , a l Murri, a.I Gro·c co, ai più g ran·di osserv.atori dei fenom eni del corpo sano ed ammalato. 1

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P eccato ch e egli n on sia stato sempre chia ro, come attesta lo stesso Sorano; per quanto 110 n co-sì poco chi.aro come Erac lito, d etto l'Oscuro, o come A.r}stote·l e, di cui lo stesso Cic~ron e .afferm.a va la difficoltà d ella interpetraz1one. Agg·iungasii. l 'incertezza delle opere ch·e a lui d·ebbono attribuirsi; e i.inoltre l·e interpo·l azio•n i · o l.e mo difi cazioni dei co pisti, dei chiosatori anti1chi ·e via discorr.end-0. Si sa poi come g li uomini abb:ia.n sem pr.e veduto, n eg li autori ce.1.ebri, l e cose co·s ì com 'essi l·e vogliono - · Dant e informi - ; sì ch·e involontariamente la lrettera fu dagli studiosi tropp 0 spesso torta a convalidar.e le loro. opinio•n i. E però Greci deJla ·d eca.denza ed Arabi ·ed uomini de l rinascimen to e conservatori d e] Secento, tutti, pure eg.u a.lm·ente lodan.do~o, trovaro·n o in lui quel che a lo·r o m ·egli o piaoeva, e lo fecero sostenitore d elJ.e 'l oro· teorie . A ogni modo, s,em ·p re fu vessilJ.o dell.a scienza m edica qu·esto nome immenso, pur n·e ' tempi in cui G,a.Jeno e g.I.i Arabi· furono g li a:utori p·e1diss·equam·ente &eg·uiti. Lo dirà g ià pochi secoli dopo .1.a sua m ·o rte Galien·o scrivte·n1do n·e11.a SU1a ope1~ètta Qti aristos iatr6s kai philoSOp1h OS ch e tutti .p ortano .a}l1e stell1e quel nome, pur fa oendo l 'opposto di qu1el ch e egli insegn.a . Nella comme1dia gol:donia.n a La finta amrnalata, quell ' ig norante e pPesru.ntuoso d el dottor Mal atesta, copr·e·n do la sua a sinità col paludamento del 1.atin·o, chiamerà in causa Ippocrate sentenziando rC)On lui: « si sufjicerit m edic1is 1

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ad cognoscendum sufficerit etiam ad curandum ». Il m .a l,e è ch e ·e i non sa,peva e n·eippur 1

c urava d 'inten.de:r.e qu.al tosse ·la causa ·d el ma- , l e. E così J.e sentenze ·di Ippocrate e rano ricorda·t e egualmente d.aì buoni 'e dai non buoni. Oggi Ippocrate 1pa.r e ch e a·n cor p iù sia, col'l '·e sser n ostria l 'i sola di Coo, u.n o d ei numi tutel ari dell 'antiic o p•en si ero itali·co, fatto insie·m e di lati11ità .e di que lla grecità, i l citi oontributo si vorrebbe stra·ppare ·dall 'antica civi1tà del.l 'Itali!8.. La quale 1e bbe, tra .altro, I.a Grecia in casa sua, ·e fu an1che, colla ~lagna Grecia, Grecia ·essa s tessa, olt:Fe ch e l atinità pura, e pen siero e civiltà e truschi. 0

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Nato ne llo stesso secolo ch e d ette , come una m .aravi.g liosa effiorescenza , Fidia ed Erodoto, P ericle e Socrate e P.l atone ed i più g randi uomini ch e abbiano mai illustrato il mondo , il confronto ch e più vi·en facil1e alol.a mente è qu.e}l o con Socrate; col qua.le ei preluse a que lla r etta osslervazione e a qu·e lla specula~ione fondata su.i fatti, che dov,ean .poi darci co·n Le-onard·o e Galileo, in Ital1ia , un nuo·v o modo di co·n cepire e ·d i studia:ve il mond-o u'(.liv.e rso . Socrate - di sse Ciceronie - de dusse la fi.}osofia dal cielo in terra , crean.d o quel·la morale ch e d el pensiero umano è l.a cosa più bella ~e J)iù utile . Ippocrate dov·eva fondar.e, col.la cl~11ica e co·llo studio ·d el malato , 1a vera medic ina cientifica, non avente nulla a c he fa,r e col vol O'ar e empirismo, n è colle teorizzazioni an1tich e e d ei secoli posteriori. 1

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Interessantissima pubblicazione :

Scritti Storici e discorsi pertinenti alla Storia del la medicina e ad argomenti di versi · del Sen. Prof. DAVIDE CIORDANO. (Volume edito a cura della Riv. di T er. Mod. e Med. Pratica a tot.a le beue.fieio degli orfani dei Medici cadut i in guerra). · Opera di pa,gg . XTI-630, con 91 illustrazioni nel testo, nitidamente stamp.a te eu carta luoid.a. . Prezw L. 7 O, più le s pese poetali di spedizicme. Per gli abbonati aJ « P oliclinico », eole L. 60, in porto fl'runco. Invi a re Vaglia all'editore LU IGI POZZI, Uffici.o Postale Succursale diciotto, ROMA.


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SEZIONE PRATICA

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. MEDICINA SCIENTfFICA

Cu nella propo rzione di 37 : 1, ha·n no osservato un aum.ento ·dell '·e mog·lobina due volte più ra pido e del 25 % più .alto, di quello ottenuto con Fe .e Cu puri alle stesse pro·p orzioni. Le oeneri dell '·estr.atto .acq·uoso ·di spin•a ci dato a man.g iare ai ratti in dose tale da nqn variare I.a qua.n tità del :F e sommi nist:r.ata , causaro·n o gli stessi effetti ·dell'estratto o·rig·in.al·e. Le oen·eri non solo furono efficaci a llo stato secco, ma anch·e in soluzio·n e in HCl, purchè abbastanza poco coin oentrata da poter essere inge.r ita. Sipuò sospettare la presenza n elle ceneri di qualche coirpo. solubile, che deve essere ricercato. 1

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Il contenuto in zinco dei principali alimenti vegetali.

G. Bertrand e B . Benzon (Bull. Soc. Hyg. alimen.t ., vol . XVI, n . 10) hanno alimentato dei topi con sostanze meticolosamente sb.a razzate dallo zinco. che conten·evano ed altri con le stesse sos~anze .a cui era stato aggiunto lo zinco in quantità piccolissima e nota . Risulta, dalle loro esperienze, ch e le minime qu.a ntità di tale metallo contenute nell'organismo vi' rente hanno una grande importanza paragonabile a quella del ferro . Gli AA . hanno poi determinato la qu.antità di zinco contenuta nei diversi vegetali utilizzati nell'alimentazione um.an.a . Tale quantità varia, non solo ·da un prodotto all 'altro , ma . anche secon·d o che il vegetale è studiato allo stato naturale o·d al momento dell 'utilizzazione; le variazioni sono notevolissime. . In linea generale, si può dire ch e lo zinco è scarsissimo (meno di 2 mg. per chilogrammo) nella parte polposa delle frutta (prugne, albicocche, pesche), nelle foglie di piante intristite (indivia), nelle radici parenchimatose (carota, navoni, ramol.accio), n ella polpa del1'arancio, nel sugo di limone, n elle foglie povere di clorofilla. Ve ne è un po' di più (2-3 mg. per kg.) nella parte comm.e stibile del sedano-rap.a, della banana, del cavolo-fiore, d·ella patata, del pomodoro, del tupinambur e d.a 3 a 4 mg. nel1~asparago . · I.1a quantità di zinco si el·eva negli organi ricchi in clorofilla; foglie di lattuga, ·d i spinaci, di crescione (da 4 a 6 mg. ). 1 Le quantità più elevate si trovano n ell'aglio (10 mg.), nella cipolla (mg. 13,8), n egli organi ~olli, n elle leguminose (10-50 mg.). Il chicco di riso decorticato contiene soltan .. to mg . 2, 5, men tre la cru sca di riso ne contiene fino a 30 mg. Questa localizzazione sembra la regola nella granella; così, la farina ~i frumento al 75 % contiene 6-7 mg., mentre il pane integrale n.e contiene 10-15. Le foglie ne sono tanto più ricche quanto più clorofilla contengono; così, nell'indivia non ve n'è che mg . 0,4, mentre la lattuga roman.a, la scarola, il crescione, gli spin.a ci arrivano fino oltre 9 mg. Tali de.t ermin.azioni hanno gran.de importanza per lo stu·dio dell'alimentazione dell'uomo. . fil. Inftuenza degli elementi inorganici contenuti negli spinaci sull'emopoiesi. S. Elena Mitch ell e Lila Miller (Proc. Soc. Exp. -Biol. a. l\1ed ., 1929, v. 26, e Ann. d'lg., 1930, n . 5), somministrando a ratti tenuti a dieta lattea l'estratto acquoso di spin1aci, che I 'e an1e chin1ico ha dimostrato contener e Fe e 1

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SEMEIOTICA. L'esame citologico delle feci.

H . Gol.die (Revue d ' hygiène, aprile 1930) raocom.a n•d.a il seguente procedim·ento . Si usano le soluzioni in a.e qua diistillata : 1) ro·s so n·e utro a 1/ 100; 2) flawna a 2/ 100; 3) fuosi·n a b.a sica a 2/ 100. Al mom·ento d·ell 'esame, si fa u.n a mescolanza delile tre so:luzioni, prten d·eindone 1-4 gocce della 1a); 5 della 2a) 2-3 d·ella 3a); si dil·u.isce con 5 cm·c. di acqua distirlata. La soluzione, · a tempe·ratura b.assa, può conser,rarsi per qualch e giorno. Surl porta-oggetti, si mette un •piiccolo pezzetti:n·o del m'll!co o d·el1e feci; in questo secondo caso, suJlo stesso porta-oggetti, si lava iT ~ezz.ettin·o di fe~i, con . sol1:1~ione fisiolo:gi_oa 1 f11n o a ren·d·er'lo In·o olore ra p1u ch1e è po1ss1bil1e; si assorbe il ':e ccesso di liq·u id.o con ca·r ta da filtr.o. · Si aggiu:n·g e la soiluziom e oolorr.ante in quan~ ti·t à sufni.cirenrte da ricoprire la so stanza da esa mi:n.a·r e e si rimie scola delicatam.e nte con u·n ago p 1er 10-15 secondi. Asportare l 'ecoesso di 1iqui1do com carta da fi:l tro, applicare i1l portaoggetti ed os1seirvaire. Le cellule vive.nti ass01rbono anzitu tto la flaviina e poi il rois so n1e'Utro; gli elrementi degen erati o n·eorosati si coloc.ain.o con la fucsina. I neutrofiQri ed i linfociti si còlorano in giial.lo cl1i.aro, ·dappri•ma il protoplasm.a ce poi i nucleii. Nei maorofagi, il protopla ma è rosa , il nuol•e o g·i.al~o; ·le gr.anul.azio·n i ro1sso-gi.a1]1lo. J vacuoli, &e ve ne sonio, gial}i, le cellule epiteJ.i4li vjventi gi.all1e, di gr.ad.azio1ni diverse; gli e1len1enti 1endoteliali necrotizzati o deg~en, erati , r ossi. M.a n man,o che gli elem·enti vanno more.n·do (n·e1'l10 stesso prieparato) il numero di quelli color.a ti in iiosso (fucsina) .aumenta. Le amebe, acri.che non d1i enterich e, si co·l orano in giallo moilto pal1lido e n1o trano dei granu1li rossi . Le cisti non si colo•r ano. I fla,ge.l lati pren dono una ooloraz io•ne analoga a quelil a d elle amebe, ma conservano più a lungo la ' ' italità. Le blastocisti si colorano inten1

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IL P OLI CLINICO

sa.mente in diverse g radazioni ; le spore degli ifomi1ceti in g ia llo e d ill lotro micelio in r osso. Lo stu,d io citol,o gico dellle ~eci ·p resenta un g rand e in t eiresse, specialm en te da l punto di vi.sta paraissitologico, p er la J:1ifferenziazi?ne de~lia ·d i·s sen ooria .ame b,i ca, da queJ·lia ba tterica, com e rti1sullta da i da·ti ch e segu ono : 1

Dissent eri a batte:rica 1) Essu dato cellular e abbondante con gr a'r1de q u antità di polin,ucleari. 3) Degen er azio·n e di tutte le parti. della cellu la ivi c.ompreso il nucleo (n ecr osi tossica). 2) Neutrofili : 97 -98 ~~

EosinofiU : 1-2 % Linfociti. : qi1 alch e p1asmofago·. f

Dissenteria bacillare 1) Scarso· essudato cellt1lare con predo1n in an za dei m ononuclear i1. 3) Degen er azion e ch e incomincia alla per iferia della cellula e r agg·iunge in seguito il nucleo (digestione pro teolitica). 2) Neutrofili : 20-30 % Eosinofili : 1-2 % Linfoc'. ti: 70-80 %. I nuclei dei p olinu cleari so·n o ta1ora mol to segmentati.

I.a <leg·e11er azion e progressiva l ascia t alora ?;nt atto soltanto il m ar gin e circolare delle cellule (cellule-fantasm a, sp ettri d i cellule, Ghostcells). La presenza d i ques te cellule in gr anùe q ua11 t il~ è car atteristica della infezione ])al terica.

CASISTICA. I tumori benigni dell'uretra femminile.

G. Nora (Jour n. d ' Urol ., nov. 1929), avendo \

avuto ace.asi on e di osserva r.e un c.aso di mioma puro dell 'uretra· femminile, passa ra·p idam,ent"e in rivista i ,differenti tumori b enigni d ell 'u retra ·della donna. Ve.rneuil (1853), Hoer.n ing (1869), Tén1oin son o c;tati i 1p r imi ad occu parsi dell 'ar gom ento inentre Laurent (1896), Baury (1896), W all a~h (1899) e Duvergey (1902) ce n e h anno da to• gli stu·di più completi . . . I tu m ori b eni~nli d·ell 'uretra ·COSt1tu1scon o Ùn '.affezione molt-o ra ra; essi posson o essere: polipi fibrosi , polip i mucosi , _mixo~i , miomi: fibromiomi ' .a.n·O'iomi , adeno-11nfom 1, a.den omi o . . e cisti · m a gen eralmente son o tumori m1st1. Occor;e p erò s~pararli dai fa lsi tumori, ossia dalle n eoproduzioni flogistich e : papill om·i del m eato, vegetazioni e forn1 azioni poii1poi·d~ . Fra j ·ve ri tumori b enig ni, i tumori vascolari sono i m eno rari, m entre i m iomi· puri · rappresen~ ta n o la r arità : i.nfatti solam en te 6 (con que.Ilo dell 'A.) n e sono stati descritti. La sede a bituale di questi tumori b enig ni è in vicin an za del m eato, o, a livello di esso; sono facilmen te peduncolati bench è in origine iano se ili, e s ' impian tan o su un terren o preparato da u n 'irritazion e cronica. Si incontran o generalmente nelle età m edie, e dan n o una 1

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sintoma tologia 1p oco di stinta, per le diverse categorie di tumori. Da nno sp esso segni fun zionali , come disturbi della sen sibilità ed anch e della motilità. Il dolore può esister e in alcuni casi, specie ·p r ovocat o, e può avere d elle irra.diazioni a di'Sitanza . Tra i disturbi u1rinari: lìa p ol Lacmia , l 'in co,n tin en za , la ·de formazione d el g·etto so·no frequeitti, così pure le em orragie nei tumori vascola·.ri. . Questi segni son o p,er lo più associati, e· sono quel1li ch1e conducono il p . a l me dico. L 'evoluzione ·è gen era lmente lunga ed è quella dei turr1ori b enigni , J.>E;rò bisog na ri; ordarsi di alcu·n e complicazioni n on infrequenti: em orrag ie a bbon·dan ti , disturbi urinari par ticola rmente inten si e I.a p ossibilità di una t rastormazione m alig na. La diagnosi n on pre. . senta particolari difficoltà quando il tumore s'è 1p rolassa to daill 'orificio uretrale, giacch è non è difficile distingu erl o dal prolasso d ella · mucosa u retrale ·o della dilatazione cistica d el1'estremo inferi or e d el1l 'uret er e. Le difficoltà sorgono, quando ·b isog na precisare la n atura b enigna di un tumore ulcerato, infiammato ed indurito, o qua ndo si vu ol differ e.nziare la varietà del tumore b enig n o. Qu·e st 'ultim,a cosa non ~ sem·p re poss ibile clinicamente ·e per eissere sicuri o ccorre l'esam e istologico di un pezzettino ·prelevato . Per la tera pi.a si p uò dire ch e l 'elettro-coag·ulazione è il migliore 1procedimento c onservativo, ma ch·e il 1procedim ento di elezione, ch e ci m e tte al riparo dall 'eventuali tà delle recidive con siste .n ell.a resezione dei] tum or e e ·d ell 'estremo inferiore dell 'uretra . V . Lozzr. 1

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Carcinoma primitivo dell'uretere.

11 carci.n oma primitivo dell 'uretere è raro . Solo 49 casi Rousselot e Lamon (Surg . , Gyn . a. Obst., 1930) hanno potuto raccoglier e nella letteratura oltre il proprio. Il t~po più comune è il cosiddetto epitelioma papil1lare. Meno frequente è il tipo a cellul!e _squamose, ·c h e è .a1ppunto il caso degli autori . Dànno •f.acilme·n te m etastasi p er via venosa o linfatica, sp esso vi sono calcoli renali. Alcuni AA. riten gono ch e essi, agendo come corpi irrita.n ti , sian o un importante fattore causale del tumore; m a n ei casi raccolti i calcoli sono rari . I sintomi più frequenti sono d dlor e e em aturi.:t. Tuttavia raram ente è stata po,s ta .]a di.a gnosi prim.a d el1l'inter vento. Con la ci·s toscopia e i raggi Roen tgen si può sospettarla . Com e cura: l 'ablazion e del r en e e dell'uretere. Il decorso postopera torio è ge-n eralme n te infausto . Solo un caso di quel1li riportati era senza recidiva dopo 2 anni e m ezzo. V. GHIRON. Actinomicosi delle vie urinatrie. Cu1nrning e Nel on (Surg., Gyn. a. Obst ., 1929) osservan o come 1'albero urina rio n on è frequentemen te sede di lesioni actrinomicotiche ; I 'interessamento del ren e alla malattia è


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SEZIONE PRATJCA •

.da considerarsi come un fatto secondario nel più delle v·olte, e ~u,ando il. processo è confi~ nato al rene, fac1lm·ente s1 formano ascessi perinefritici. Non son·o noti casi di lesioni vescicali actinomicotich e. La malattia viene .diagnosticata dal re:p erto di g·r anuli tipici, n el1'urina, nel pus o n ei te.s suti stessi. Dal de.corso e dai dati dell ' esa.m e fisico e urologico si d·eve porre l.a diagnosi <;liffe:renziale con la tubercolosa renale e i l n eoplasma reiia~e. Un segn-0 importante è l 'anemia. :È raro che sia ·stata fatta la diagnosi esatta prima dell 'inter-vento. L 'anamnesi p uò far sorgere il sos.p·e tto di un 'infezionie actin10.m icotica e indirizzare 'l e riicerche di laboratorio in tale senso. La prognosi è grave, giacchè sono generalmente presi anche altri organi, e il trattam ·e nto chirurgico del rene a1nn1alato viene fatto genieralmente trorppo tardi. c .omunque l.'·u ni.ca operazio.n e consigliabjle ·è la nefrecto·mia. Si può unirvi il trattame11to radioteira:pico, la sommini.s trazion e di joduro potassico e solfato di rame, ma solo do.p o la nefreotomia e il drenaggio. I casi raccolti n ella letteratura sono 51 di cui 9 .sono di actinomicosi apparentemente p1rimitiva. Gli AA. riportano altri due casi proprii pure di a ctinomicosi renale apparentemente primitiva e guariti col trattamento chirnrgico . V. GHIRON . 1

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'Sulla dilatazione ureterale congenita unilaterale.

In un paz. di 22 anni con coliche renali tipich1e l1ocalizz,ate a si-nistr:a, I.a pi el10-weteTografia ha dimostrato che mentre la pelvi e i caliç i erano qu.a si affatto dilatati, tutto l 'uret:ere, traiin:e una p1iocola parte iuxtavescical1e, er.a dilia tato sì ·da .av·ere ·il calibro ·d el colo·n . JJ paz. guarì dopo la uretero-nefrectomia. Nel caso descrit·t o d,a A. K.a lo (Zeit. j. urol. Chir. , vol. 28, p. 4-5) si tratta di una ectasia ·p.r in1itiva di tutto I '-uretere, ect.asi.a da riferire .ad ano·m alie di svilu·p po. Quesito r eperto è -m olto raro e.d è cara.t terizz,ato d.all '.assenza di una idrone[rosi. Nella l etteratura esistono solo -d ue casi simili che per analogia alle deformità -del colon si possono classificare come rne·g aur.e te,r.i. Pare che la g·enesi possa essere una i1Jerpla·si.a . semplioe. Nel caso o&servato , l 'A. pensa .alla possibilità di una dilatazione secon,daria _.a. un.a plica valvolare dello sbo·c co ureterale. Queste valvole sco·m ·p aiono ancòra n el p erio·d o fetale , la persistenza anormale di una di esse potr-e bbe in.d urre l 'ectasia del tratto situato a monte. VALDONr. 1

Stenosi valvolare congenita dell'uretra prostatica.

ad . una diag nos i esatta. Altri 10 casi furono pubblicati da You·n g ed altri 9 sono ri1p ortati n.ell 'articolo riassunto. Di qu·e sti 21 casi, 15 ;:)ODO stati operati con buon es.ito. :È di capitale importanza il fare un esame urologico co,m pleto e raccoglieTe pure l'anamnesi, per la diagnosi, di ricercare se esiste u11a drl.atazi,one vescicale ur.eter.ale o pe.lvica, di av·e ve le cifre dell '.azotemia, di ricercare la strada fra le varie formazioni valvo.Jari per m·ezzo di cate teri ure~erali affilati. Il fare una ul'etroscorpia e un cisto·g ramm a m etterà meglio in evid.enza le fo·r m.azion.i valvolari. P e.r inciderl·e gli AA . con sigliano uno spe- . ci.al.e u:retroscoip io munito di un bordo tagli ente ideato da Young (Baby punch ) il cui· uso avreb- ' be d.a to sem·p re buoni risultati. Prima è però necessario di sotto porre gli amm1alati ad un trattamento volto a migliorare le condizioni. gen·erali e lo·cali. 1

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V.

TERAPIA. - Il trattamento moderno delle setticemie.

Trattamento locale. I tr.aumi gravi, il rino·faringe, le vie g.enitali .posso.n o ra.p presentare 1a sorge nte di pare c0hie ·S·ettice1mie e così le infezioni bucco·-·denta.rie. Il focolaio inizia 1le d ev.e quindi esseve l '01gg·etto di cure m 1inuziose ; buoni risu1tati si ottengono, seco11id o R. Mìgnot (Presse médicale, 1O m .a ggio 1930) co·n la vaccinoterapia lo·c ale a mezzo ,de-i broid o-filtr.a ti d.i Besre dka. Trattamento generale. Dis infezio·n e -d ella bocca e ·del i~i·no... farin·g e, bibite abbo,n danti, ·diuretici , 1stim.o·l anti diffusi1b ili, .ca·r dio·t onici, ba1g.ni t!iepidi , app1ic azioni d.i ghi.a ccio sul ventre, ini.eziòni ·di siero fi siolog ico o glucosato. Medicazione leucogena : I ) L' asc,esso di fissazione (iniezio·n e alla faccia ester·n a della coscia .di 1-2 em e. ·di essenza ·d i tr·em·entin.a); tale pro:c edimento è stato cTtiti,cato, m a S1p esso dà bu·o ni risultati e d è (inoltre un buo·n in·dice di pro·g nosi, perchè q:uest.a è cattiva se non si ha reazione; 2) L'acido nucleinico (in forma di nuol1ein.ato di .s.odio o di litlio, .ch e dà r eazion.e leu co citaria a tipo polinuclear e; 3) il m eto·do di Jentzer, consistente n1ell 'iniezion·e e'n dove·n osa di 1:Jna miscela di essenza di foglie di pino, ·di ·cann·ell.a, : ·d i b,alsamo d·el Perù, di elemi e .di timol; non si avr.ebbe nè « sh.ock n, n1è anafilassi, n è altri d isturbi. Tr(JJtta,m ento con gli << sliock », u tilizz.ando i metalli collo1id.a li , il siero di animali, il la tte, I.a casei•n ra, i•l p1eptone. Biso~na contare sull.a resistenza del malato. In questa ca tegoria pu ò rientrare ij'autoemotera1pia (pr elevamento di 10 , em e . di san,g u.e ·del m alato ed ini.ezione immediata n ei glutei , rip eter e og ni due giorni) che pillò esser e tentata in ogni infezion·e g rave, specialm·ente se vi è localizzazion e c.ardi.aca o r enale . Trattamento biologico: I ) Sieroterap ia, cl1e deve essere pr·e coce ed u ata a d o i sufficienti ; 2) Vaccinot erapia (stock-vaccini od autovacci1

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11. Young e R. M.a cl\.ay (Surg., Gyn . et Obst ., 1929) ripo·r tano 21 casi di forn1azion e valvolare congenita del! 'uretra posteriore osservata ..all 'I stituto urolo·g ico Brady . Due di questi erano riportati da Young· nel 1913 e furono i primi casi o·p erati in seguito

GHIRON.

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IL POLICLI NI CO

ni) ; 3) Trasfusione di sangue, indicata 11elle ~ente . (tipo I ~ II); ~ !l microbo è in seguito e tticemie gravi ccm a'Ilemia, in cui ha dato ident1f1cato, si somministra il si,ero dello stesso buoni risultati, n.o n·c h iè negli stati infettivi ad tipo . In con1plesso, p·erò , l 'A. non ha otten.u to evo1uzi.o ne lenta (tif.oi•d e); dosi m edie (200-300 con i sieri , i ri~ultati brilla nti affermati dao-li eme.) ogni tre gi orni, non utilizzando lo stesautori ameripani. fil .'O so d onatore 1per più di ·due volte; 4) Immuno:ta questione della dose di antitossina trasfusione; ~niezio1n1e di sangue di un individuo ch e h a ricevuto pr€ced enteme nte un 'inienella difterite. zione di vaocino d el germe d el malato. RaccoTale questione è stata molto dibattuta in man·dabile nelle infezioni da strepto- .e stafi questi ultimi tempi, tanto più che si viene oslococco . Trattame nto chemioterapico: 1) salicilato di servan.d o , in generale, la n ecessità di somministra r e delle dosi elevate di antitossina se si sodio : iniezione en·d oven osa di ·una soluzione a l 5 % •in .siero g lucosato ,al 10 %; 20 em e., 1-2 vogliono ott.ener~ deg,li effetti si~uri .. I pareri sono però ·d1vers1; oos1, p. es. , W1 dow1tz usan volte al g 1orn·o·; n·elle infe zdoni g;r avi .o-en e ra lizd o ·d elle picco·l e ·dosi di 1000-2000, raramente z.a te; 2) il solfato di rame ammoni.acal~ : 2 em e. 3000 unità immunizzanti non ha avuto un di una soluzione a•l 4 %, mattina e sera in,tra vena.m ; ra.oco~and.atc;> h~1ll.e in;f.ezio ni stPe:p ·to'" · sol.o caso ,di m .orte fra i b ambini d ella pratica privata tra ttati precocem ente. · Invece, nonococc1ch e; 3) g li . arseni.~li, specialmente gli arstante l 'u so idi altissime dosi (120.000 e 200.000 sen ob en zoli ,· n ·e1 ·m alati con fegato e reni sani; n e.i casi g ra vi fino a 300-500. 000 n ei gravissi4) i •derivati dall 'anili nà e dal1la chi'Ilina fra cui · mi). ha a.v u to il 18 % di mortalità (24 % nei a) il vio:letto di genziana (20 ··cg. in 50' omc. ,di casi gravi). acqu.a , intra venam ) avr.ebbe dato buoni TisulF. Reich e e Reye (Deut. Med. Wochens., Il tati nell'·end ocard.ite lenta; b ) il m ercurocromo lug lio 1930) esaminano la questione parago220 (ini ezion-e end 0Vle1n .o sa di 25-30 em e ..d.ella nando le statistich e di due ospeda1i di Ambursoluzione a 1I 100, ·r ipeter.e o.g ni 2-3 giorni); g·o, che ·si veniva no quin·di a trova re in conavrebbe dato buoni risultati nelle setticemie da . stafillococ~hi , nu.lli in quelle da streptococ - d~zioni pressoch è u guali. Di fatto, per entrambi la per centu.a le d.ei casi .ammessi in stato gra~hi); e) )a tripafldvina (gonacrina, acriflavi na) vissimo, quasi moribon-d i, fu sen sibilmente la in soluz1,o n.e a 2/ 100 (steri~izzare per un 'or.a a stessa (25 ,3 nell 'uno ·e 25,7 n ell'altro); analo70°); 15-20 em e . intra venam, ri!p etere evenga era pure la quantità di casi lievi o gravi. t~alm:ente d~ 2-3 giorni e d.o,p o a ltri 3 Ora, nell 'uno si u sarono ·dosi di antitossina di g1orni , n om ins1ste'Ile sie · ·n ·o·n si han,n o risul4-6000 unità immunizzanti, raramente fino a tati; !in.di ca~ ~el.l1e m .a lattie in.fettivie in ge12.000, .m entre n elJ 'aliro si u sar ono per lo più n ere, 1nfezio,n1 1ntestina.Ji ,e d uri•n a·rie tid osi di 20-50. 000 e fiin o a·d 80. 000. La 111ortafoidi g ravi, ii:ie ffi cace. 11'ell1e streptococci~mie, lità fu qu.a si la stessa : 8,1 % n el primo e avr1ebb.e .b1uo·n i ·~ ffe tt1 ,n .elJ.e tif.oii di. gravi; cont:o1ndic ata tI1'~i casi di n.efri te; d) l ' op- 7 ,6 % n el secondo; la morta lità d ei casi gravi tocliina ha ammiratori co me detrattori ,ed è fu ·di · 28,8 % n el primo e de1 30,2 % nel secondo, il che starebbe a din1ostrare che, n ei meglio atten d·ere oh e i risultati vantati da taoasi gravi, n emmeno l 'u so di enormi qu.antità luno siano conf.erm.a ti , tanto1 più ch,e essa h a di antitossina può salvare dalla morte. anch e .gravi erfet.~i nocivi; e) lo y(]Jtren, molto In complesso, si può quindi ritenere ch e u ato in Germania a potere b.atterici1da intenl 'u so d i ·e normi quantità di antitossina non so e d a to~sicità nrull.a, u sato pie r iniezioni en.a ppare g iustificato e ch e è soprattutto essen doven·?se, i.n molte p repia·r azioni corrispon.d enti ziale l 'u so tempestivo .di questo mezzo teraalle d iverse in ·dicazioni . fil. peutico. Tutti i metodi contano d ei risultati buon i o cattivi , in quanto c h e il loro successo dipende da molte e svariate cause. Il meccanismo VARIA. di azione ·di vari proce&sli rimanie tutt'ora oscuCom'erano puniti i medici _nell'antichità. ro, sicch è l 'empirismo. teràpeutico è spesso la ~I.a 110~0 base. Si dovrann·o quin·d·i u sar e con Un te111po ~ra pericoloso essere medici di d1scern1n1ento adattan.doli al caso particolare. potenti. . fil Il m ie.dico di Aleissan.dro il Grande, non aven Il trattamento della polmonite eol siero. · ·do saputo curaTe il .SJUo illustre cliente, venne A. H al lern1.ann e II. K ahler (J(linische vVo- lapidato. Più tardi ·l a stessa sorte toccò a l me- . cliens. , 5 aprile 1930) h anno osservato che il dico per sonale ·di Augusto, Musa, perch è non siero di cavallo n ormale agisce b ene su'l lo sta t o ·e ra r·i uscito a sa:lvar,e .da l1la morte il nipote d elgeneral e e fa,rorisce l 'azione dei car.diotonici . I l 'in1pe.rato,r.e, Miarcell10 . In tempi più vicini a ieri specifici , sia monovalenti (tipo I o Ii) noi , ncl 1305, Maestrro Manuele da Vercelli ~ cl1e polivalenti (tipo I e II) non hanno da to ri- n1edico del Marchese di Monferrato, non avens ultati migliori. do p1otuto ,s ottr.arre dalla morte iil suo nobil e Quando sono presi parecchi lobi, gli AA . cl·i ente, venne addirittura sbran ato dagli infesomministrano sul principio un siero poliva- rocì ti cortigiani I 1

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SEZIONE PRATICA

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NELLA VITA ·p &OFESSION ALE. SERVIZI IGIENICO-SANITARI. Poliomielite anteriore acuta. Il Ministero dell ' Inter~o (Direz. Generale della San~tà Pubblica, Div. VI, Sez. I), ha diramato la seguente circolare N. 2.0 300.2.P. /14429, in data. 31 ago stQ 1930. La riproduciamo, i·nitegralmente, in, COI.l:Siderazio·n e dell'esattezza dei dati ch e vi sono raccolti e dell 'interesse ch e il tema pre1 senta: 1

Questa svariata nomencl atura occorre tener presen Le agl~ effetti della de11unzia della malattia, r esa ob·bl~gatoria, anch e per i, casi sospetti, con il Decreto del Ministro per l 'Interno in data 15 ottobre 1923, e su di essa dovrà richiamarsi l 'a1t en zione degli ufficiqli sanitari, dei medie~· · eser centi e della Presidenza dell 'Ordine dei Medici. ·

Non è ~nopportuno riassum ere SQ'.111mar ~amen,te alcune caratteristich e della In vista della manifestazione di importanti malatitia, che posso·n o· giovare per la identificaepidP.mie d h poliomielite a:n,i~riore acuta all 'Esite- zi~n,e d~ essa. · ro, specialme:n,te ne.I dipartimentq del Basso ReLa poliomielite anterio:r:e acuta è una m alattia no, e data l a eventualità che la malattia possa infettiva, ben.e individu~ta, indubbiam ent e conavere, anche presso d~ · n,oi, dUfusione epidemica tagiiqsa, il cui age11te causale è stato recentemensia p er esaltazione del virus, il quale fino ad ora .te rico·n osciuto ~n un, v~rus filtrabile spiccatah a datQ f! co ntin1:1a a dare soJtan:o rar:1 e sparsi mente . n,eurotropo, n.qn ancora perfettamente casi a, cara,ttere sporadico, sia per importazion'e no·i o dal punto di v~sta m,orfologico. Il virus è di virus già esaltato, questo Min~stero ritie11e optrasmissibile alle scimmie, men,tre i co muni aniportuno richiamare la particolare attenzione delle m al; da esperimento (cavie, cqnigli) non, sono EE. LL. su alcuni pun~i importanti ai fini di recettivi Q lo sono scarsam ente. · una razion ale ed efficace profilassi . Il contagio dalla persona mala~a si avvera so-pratutto nei p'r~mi st adi e si diffonde per mezzo ' del secr etq n aso-faringeo. Il faringe e le fosse Difficoltà della profilassi . In questo campo· n asali costituisco·n o, infatti, un, vero serbatoio si prese11iar10 difficoltà non lievi e tutte speciali. di v :~·us. La diagnosi della malattia difficilmente si fa Oltre i malati e convalescenti , h anno grande e s~ può. fare D:ellq st adio iniziale, qua11do magimportan za nell~ diffusione della malattia, i colgiore è ~ pericolo del eoniag~o, e .ciò è perchè il piti da fo·r me fru stre ed i poi'tatori sa11i di virus, nledico spesso n,on, è chiamato che al momento rappresentati dagli ind ~vidui ch e h anno avuto della CQmp ai;sa dell a paralisi , e perchè nei1 casi co niatti con malati e che, pur no n presentando sporadici, che costi-~ uiscono il p·u nto di p artenza segni di malattia, con servano n el secreto· nasodella diffusione della malattia, viene a mancare faringeo il virus e lq qiffondono. il criterio epidemiologico, ch e può in moltiJ casi Non è del tutto escluso il . contagio· per via in.: supplire la presenza d~ sintomi propri e netti diretta per mezzo· degli al iment~, dell 'acqua, degli insetti (mo·s cheì ed i11 specie della polvere: della malatti~ . La porta d'ingresso è la mucosa naso-faringea, Si aggiunge, poi, la circostanza ch e in questa da dove il virus per via linfatica, e forse anche for1naf morbosa s:. hanno in gra11 numero1 fo rme frustre ed abortive, · le quali non determinando per via sangu ign a, raggiunge i centr:, nervo·si . La m alattia si presenta specialmente in estate , paralis~ 1n.9'torie, vengono confuse CO·i1 banali afed au t unno e predilige la prima età (tra il 1° f P-zioni catarrali delle vie r espirato.r ie, con ente. riti, · con l 'influenza. Ed è così che, fino a quan- e ~I 4° anno). Il periodo di incubazione è in media di una do non si è oostitu~ :ta l 'epide~ia, è solt anto la settimana: ma pl1ò oscillare tra due e d~-eci 111sorgenza del caso tipico con il suo· corteo di. paralisi ch e in ette sullo avviso e fornisce ele- giorni. Clinicamente si distinguono quattro periodi: menti per . una esat"ta diagnosi. 1) Stad:-o fel)brile prodromico; 2) stadio delle Qu este difficoltà ·della profil assi vengo·n o acparalisi; 3) stadio delle riparazioni; 4) 9~adio tercresciute dalla n1ancanza di aus=lio da p-art e del minale Q definitivo. laboratorio, non avendos~ an cora un. mezzo siPrimo stadio o periodo febbrile prodromico. curo ed agevole per l 'accertam'ento della malat- L 'inizio d~. solito è brusco: la febbre sale ratia e per ~l riconoscimento dei portatori di virus, ai quali si deve <lare grançlissima importanza pidamente anche a 40° : si ma11tiene alta per due q tre giorni con remittenze più o meno fo,r ti, nella d:ffusione del con,tagio. Nella poliomielite anteriore acuta, perciò, più poi cade per l~s~ o p er crisi. Ir1 alcuni casi la febbre è lieve e può durare che in, altre malattie infettive, soltanto la dilisolo alcune ore, !.n modo che la su a presenza genza ed accuratezza dell'esame clinico e dell 'indagir1e epirlemiologica possono dare el ement~ utili · può sfuggire. Co n la febbre si possono avere sintomi vari µer la prof1~assi e :per la c~rcoscrizione dei primi che non ha11no nulla di caratteristico, perchè foco,l ai infettivi . posso no presentar si in m,olte malattie febbrili È utile a tale proposito ricordare ch e questa acute: angina, bro·n chite, disturbi gastro-intestimalattia , propria dell'età infantile, ma che può anche colpire individui di altra età, viene desi- nali. con vomjto, dolori di ventre, diarrea; fenognata con vari nomi d!· cui i più comunemen~e me~i di irritazjone IDeningea (cefalea , rigidità d P.ll a colonn,a vertebrale); sintomi psichici (agiu sati so110: Poliomielite anteriore. aciita; Malattia t azione, delirio, son11olenza); convulsioni, generadi Fieine-Medin Paralisi spinale infantile; Paralizzate. lisb essenziale dei bam,bini; Paralisi infettiva eièt In· questo p~~i odo si possono osservare alcuni epidemica acuta. 1Votizie cliniclie. -

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IL POIJICLINICO

sin1~o tni

che debbono far pe11::iure alla paralisi infantile e ciQè: l 'iperestesia d ella cute, generalizzata o localizzata, la st1dor az::011e profusa, le ipoto11ie in alcuni g ruppi r11uscolari, le co11trazioni spo11tai.tec tonic h e o clo11ich e n egli arti ch e p oi sar annq paralizzati. Secondo stadio o periodo delle paralisi. Le· p ar al '..si compaionQ di solito i11 m odo brusco e per lo più dopo finito il periodo febbrile: le · gambe sonq colpite a preferenza, p oi in ordine di frequenza ; muscoli d el tron co, le braccia, i muscoli addomi11ali. Le para li s~ so110• flaccide co11 perdita dei rin

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.iieSSl.

Vi possono essere disturbi d ella sensiJ)ilità e d egli sfinteri, m a questi sono difficili a valutare data l 'e tà de i m alati. T er zo stadi·o di r iparazione. Scompaiono i distur})i dello st a to generale; i disturbi motori migliora110 più o ineno r apidamente: torna la motililà attiva, ricompaiono i r '.iflessi tendinei, rit orna il tono noro1ale. Dove la p aralisi si fa perman ente si staJ)ilisce un 'a trofia spiccata: al1'esame elettrico si ha la r eazio11e degenerativa. Quarto stad10, terminale. - È car atterizzato d alle p ar alisi atrofiche, non più su scettibili di miglioramento, dalle d efo,r mità sch eletrich e consecutive, e dej disturbi trofici. Questa è la <( f Orrna spinale » della paralisi infantil e epidemica, ed essa è la più fr eque11te: ma il virus si può localizzar e ir1 al tre p arti d el nevrasse: c.Qsì è ò escriitt a: una forma bulbare, cara l terizzata da paralisi un:J aterale del facciale, d a iperestesia n el territorio d~l trigemino; una / Orma ce r ebrale, caratterizzata da una emiplegia spastica; una forma ch e si svolge sotto il tipo della paralis~

ascenderi te acuta di Landry.

Più importanti per le difficoltà diagno,stich e sor10 le f orme a'Q.ort ive i11 cui mancano le paralisi; e, secondo la predominanza di alcùni s'.ntoir\i, esse possono essere djslinte in tr:e gruppi: 1) con partecipazione d egli organi del r espir o (angi11n, corizza, bronchite); 2) con parlec ~pazione degli organi addomin ali (gastroenterite acu ta); 3) co~ partecipazione delle meningi (forme n1en~ngee) o d ei nervi periferici (forme poline-

v riti~l1e) .

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In l a li casi la diag·nosi è poss :,b ile, specie in tempo di ep·iderni a, se si faccia attenzione alla presenza d ei segni fo11d an1e11 lali quali : I 'iperestesia cula11ea, 1 ~ s udorazione, l 'ipotonia musc-0lare, la scomparsa d e\ riflessi te11dinei e d i quelli addo1ni11ali. La puntura lombare, specje nelle forme m eningee, può dare util~ indizi. Il liquido cefalorach j<li ar10, con pressione aumentata, e di aspetto li111pid o, presenta li eve linfoc~tosi, aument o del tasso di albun1ina, e reazione per la globulina di Pa11dy e No11r1e-Apelt positiva. Qualch e volta s~ h a coagulo con apparenza di reticolo, e ciò potrebbe indurre in err ore con l a meningi te tubercolare.

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Carallere della contagiosità della malattia. -

Nei r ig uardi della p olio1nielite anteriore acuta è ancora da r icorciare l 'andamento tutto speciale · d e1le nlanifestazioni. Que le compaiono cli solito come manifestazio-

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ni sporadiche, delle qual:,, per lo più, non si riesce acl ider1tificare l 'origi11e: di ta11to ~n tanto per circost anze e condizioni non bene note si h a sviluppo di epidemie, n elle quali spesso è d1mostrab1!e la conca tenaz~o11e dei casi ~ l 'origine da precedenti casi sporadici. In ger1ere la diffusione ~n una località si avvera cort casl, spar si, apparentemente se11za alcun legam~ tra· essi, eù a termi11are tale compo,r ta1nent o d eve indubbiamente aver valore la constatazione ch e nell ~ diffusio11e d~ questa mala ttia, pii1 ch e i malati in evoluzione, hanno particolare i1nportanza ! portatori di v ~rus, siano essi costituiti da individui guar~t 1 e dai colpiti da forme frt1stre, ovvero da indiv:,dui sani ch e in q u alunque m odo siano ve~uti a contatto con rn,al ati. Sonoi ques ti ~ veri e più pericolosi propagatori d ella malattia, ed il pericolo è .t anto m aggiore in quanto quesli portator~ ~on sono identificabil i e p assa110 inosservati. Per lo sviluppo della malattia e per la costituzione d·1 focolai ep,i demici h anno, poi grande valore le condizioni d =, recettività individuale, e di disp o-sizion~ locale, o ambier. ~al e e di tempo: condizioni queste n on bene d efinite. Ma, se la contagio-sità d ella p olio1niel:te anteriore acuta non è cosl spiccata e grave come in altre malattie infett~ve, ciò non deve far credere ch e essa sia m eno p ericolosa, e che possa trascurarsi. Trattasi di rnal attia sempre grave che, oltre ad essere cal1sa di m or1e nei bamb=11i, lascia consegu enze quasi sempre lung h e e talvolta anche irreparabili, che si risentono per tutta la vita, e ch '3 rendono inabili promettenti giovirtezze.

••• La lotta contro la polio1niel!te, pur prese11J~andosi ardua, va ingaggiata con perfetta co,n oscen za del problema da affrontare, e con energia lJer jmpedire ai casi sporadici di ge11er are una vasta e1)iùe~ia. All 'u opo le EE. LL. vorranno cu raré e vigilare che ~,1 pia11 0, orga~i co delle misure profilattiche sia indirizzat o alle segue11ti finalità: 1) Per agevolare il comp·i to d ella diagnosi, spessQ (iifficile e n,qn sicura, r~ndesi n eèessario richiamare l 'atten zione de~ medici sulle particolarità clinicl1e della malatt:a, la quale n on è r apprcse11ta La della sola for~a della paralisi in/ari ti le, n1a può presentar si molto varia e complessa. A rendere più larga ed esatta la con oscenza del~ 'importante quadro morboso, questo Ministero sla curar1do l 'aggiornamento della pubblicaz::One riguarda1i:te l 'epid emiologia, la clinica, e lo, }Jrotfilassi della p oliomielit e · anteriore acuta, già nota alle EE. J.. L. ed ai medici provin ciali per la larga distribuzione fattane nei precedenti an~~ ~ 2) IJa ctenu.n zia obbligaloria deve essere pronta, e dovrà cur arsi ch e essa no·n ven ga mai 01nessa an che per casi l ievissimi o semplicemente sospetti; 3) L :isolam enlo d ei malati, pro1tratto per 3-6 settimane, in inedia 30 g: orni dall'inizio· de11n m alattta, va altualo con savio discernimento e con le dovute garenzie specie nello stadio i11iziale che è il più contagioso .: 4) L ·ospedalizzazione d ei malat; rappresenta un ptOYYeclimen.~o da prendersi n el1 a maggiore Profilassi . -

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. SEZIO NE PRATICA

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co11siderazionè. Questi mala t~ hanno bisogr10 (li t:ure speciali e lunghe, e p er la cura di essi richiedonsi !.nterventi di radioterapia, di cure elettriche, di diatermia, di m assaggi, di g innas tica orlopedica e di apparecchi per correggere posizioni false , interventi ques t'.. che difficil1nen te possono aversi 11elle famiglie, e che, applicati in tempo, pQsso no rendere m eno g ravi ed anche rnigliorare gli esit: d elle paralisi ; 5) Mi su.r e profilati iche da prender si n ei ri>guardi del malato e dell'ambiente in cui esso è ricoverato .

Qt1este devono consistere: a) n ella raccolta scrupolosa e distruzio·n e rapida di tutte ~e secrezioni,. special~ente de_i _prodol·ti cli secrez:o·n e naso-faringea, e n ella d1s1nfezione degli o,g getti che vengono a contatto· con ~l maJato; b) n ella pulizia e disinfezione m etodica d ella gola, bocca, 11aso del inalato (peridrolo 1 per mille, mentolo, ecc. ); e) n ella ig iene e 1'ella accurata pulizia dell a casu, speci al111e11te n ei riguardi d ella polvere e delle mosche; d) nella accurata djsi11fezio11e terminale d ell'abitazione· . ' 6) M_isure proji.lal L.iche rie i riguardi dei f an1igliari: a) irrigaz=i0ni anti.settiche del naso-faringe,

per evitare ch e essi diventino portatori di virus (p eridrolo, ecc.) ; • b ) vigilanza sanitaria al fine di venire a con oscenza di eventuali lll:anifestazioni anche lievi d elle v=·e respiratorie; 7) Misure projilatticlie d 'ordirte generale: a'> chiusura rtelle scuole e d egli asiili del rione .q d ell e località, in ct1i si fossero verif:-cati casi di poli on1iel ile ; divie1to di riunione di bambini; ch \usura dei luoghi di rico·v ero e di g iuoco; divieto di viaggio di g ruppi infantili ; b ) v~gilanza sulle collettività infantili. A tale r '.guardo si richia1na l 'attenzio·n e delle EE. LL. sul provvedi1nento ch e spesso si adotta nella contirtge11za di n1anifesl azioni di casi di inal a.~ ­ lia infettiva in collett~vità (collegi, convitti ed !!slltuti di educazione in ge11ere), co11sisten~e i1el chiudere queste ed i11viare ir1 vacan za i ricoverati. C.iò deve evitarsi ; 11el caso d e.Ila p olion1ielite, n ella qu ale è facile l a costituzione di portatori, ~l provved'.rr1en lo può risultare dan11oso alla profila ssi , })C?rch è si vie11e, in l al inodo, a favorire l a disseminazio11e , del contag io altrove; e) sospension e della vaccinazio·n e jenneriana durante la ricorre11za epidemica; d) migl~ramen to, delle co·n dizioni igieniche ne11 'abitato e l otta efficace contro la p ol vere, le inosch e, ecc.; 8) I1nniunizzazione: La identificazione del virus d ell a polio mielite ha razionalmente indi-1 rizzate ì e ricer che immunologich e. Il s'.ero di sangue dei co11valescenti, quello ottenuto da scimmie ii1fettate sperimentalmente (Pettit), e anche il siero di cavallo preparato con inoculazione d~ midollo infetto, avrebbero seco·n do1 recent~ sp erimentatori proprietà curative, e l 'impiego di essi, f nt.t o a ten1po, può talora limitare i cianni dell~ paralisi o quanto ~eno· impedire che <ftieste si estendano ad altri g rupp i muscolari. Si è t entato a11che l ~impiego di d etl·! mezzi a scopo profilattico per determinare nei ban1bini 1

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esposti t1na immur;tizzazione contro la malaittia; però ~n questa materia n on si po1Sseggono ancora esperienze ~ dat!, sicuri ch e n e possano consigliare I 'u so ai fini della profilassi individuale e colle ttiva, ed occorre qui11di procedere con la inag·giore riserva. Le norm e anzidette d evo·110 guidare l 'azione delle Ef:. LL. e delle .i\.uto r :tà Comunali n .e lla profilassi della poliomielite a11teriore acuta. La gravità della mal ai~tia i1npo11e massimo rigore, specialme11te all 'inizio, e questo Ministero è si.curo che anche in questa opera d :· prevenzione profilal tica dell 'ir1fan zia verrà dato, il maggiore e personale iilter essa111e11to d elle EE. LL. e dei m eclici pFovi:Qci alj. Si attende assicurazione. P el Ministro: ARPINATI. •

M E DI

e I N A s o e I A LE.

Contro il traffico illecito dell'oppio. Il Comitato ce11tr~e p ermanente dell 'oppio ha· chi 11so i lavori della sua qt1in ta sessione a Gi..! nevr a il 1° setternbre. Il Comitato ha cer cato principal1nente di ren.d er·e possibile l a pratica· attuazione clell 'art. 24 dt>lla convenzione di Gin evr a ci el 1905, ch e autorizza ~l Comitato centrale stesso a chiedere spiegazjoni a quel paese che mi11acci di divenire un centro cli traffico il-

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] eCI ~O.

P er far cièJ bisog11ava ~~abilire u11 criter!o· che permettesse di determinare il niom ento in cui un pae.se debba essere co11siderato co1ne in possesso di quantità eccessiva di sosta11ze oppiacee. La con s n1nazio 11e effettiva cl : un dato paese e la dist anza che separa questo paese dalle sorgenti di appr ovvig iona111en lo cosi~itui sco·n o clue fattori evidenti del probleni.a: ma inoltre i p aesi devono· esser e classificati in paes'. unicamente consumatori e ir1 quelli ch e fabbricano· o dis tribuiscono l 'oppio, oppure an ch e in quelli ch e compiono l 'u11a e l 'altra di t ali funzioni. Per esemp!I!:} u11 1)aese t111ica1n ente co·n s~ma­ tore, ch e è confi11ante c-011 t111 paese fabbricante, po·tre])be essere autorizza to a detenere una certa fr azio11e del t10 c011 un10 annuale, e un paese· lontano , apparten ente alla inedesima categoria , potrebbe essere autorizzato a d e le11ere lilla frazione u11 })O' più co·n s icler1:vole; ;n1a un pat-~e che sia i1ello .s tesso te111po con umatore, distributore e fabbricante , dovrebbe e ser e autorizzato· a detenere 1.1na certa frazio11e d elle qu a nl ~ tà combinate che entrino ·n el su o con sumo, n ella sua distribuzione e n ella su a fabbricazione annualj. L 'esame d ell e stqtist~cbe ch e erano a disposizione d el comitato h a din1ostrato· che è assoluta1nente impossibile d:. fi ssare un criterio uniforme. In primo luogo molte s ta ti&tiche si riferivano· n o·n alla consun1azione effettiva, ma alla con sumazione estimativa, e altre davano cifre di r-0nsumo che potrebbero esser e ritenute assai éllte, tanto, da lasciar suppo.rre che comprendano· una c·enta quant~tà assorbita dal traffico illecito. D'altra pa:r.:te si è dovuto anche ten er conto· dei fini a ct1i m~ava la convenzione e stabilire una differenza fra il caso di un p aese molto esteso, ch e con sumi annualmente un chilog ramma di una sostqnza oppiacea e ch e detenga uno. « stock )) di due chilogrammi (corr:.spondenti ap1

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IL POLICLINICO

tparenteme11 te all 'approvvigiona1nento di due anni), e jl caso di un paese che consumi an:nualmente un centinaio di chilogrammi e pos·sieda degli approvvigionamenti per due anni. . Inoltre. per esempio degli << stocks » corrispondenti a degli approv-vigiamenti di dieci mesi in un paese dove si siano potut: rilevare centi sintomi di traffico illecilo, sarebbero più significativi che degli approvvigionamenti di un anno in un paese che fosse esente da ogni sospetto. Quest:, esempi potrebberq essere :Q'\Oltiplicati. Ma essi bastano a dimo·&~rare che il caso di ogni paese òeve essere esaminato· separatamente, in virtù delle attribuzioni semigiudiziarie che · riveste il comitato. La quest:1one sarà trattata mo1to più ampliamente . nel rapporto an11uale del comitato stesso: L 'esame appro·f ondito d el grande num,ero di statistiche che il comita.to aveva a sua disposizione gli ha permesso, di con centrare l a sua attenzione s u alcuni paesi che sembrano essere in possesso di riserve troppo con siderevol'.. di stu1

pefa~enti. ~1algradò che il materiale disponibile dopo un anno so~o di lavoro non g iustifichi ancora l 'ap-

plicazione dell 'art. 24 della convenzione, il comitato: t11ttav!a t errà d'occhio in avvenire la situazione di questi paesi. 1

CONCORSI. PosTI VACANTI. ANCONA . .Ospedale. Civile Uniberto I . - Direzione Sanitr.Lria. Cercasi Assistente volo11tario con tutti i doveri degli Assiste11ti effettivi e coll 'ob' bligo di sostituirli durante le lor'o assenze. Prohab·: lissima promozione ad .l\ssi&tente effettivo Tendendosi vacante un posto di Assistente. Alloggio e vitto tutt~ i giorni. Inviare curriculum vitae e per informazioni rivolgersi alla Direz~one Sanitaria. · BRACCA DI CosTA DI SERINA (Bergamo) . - Scad. 25 ott. ; L. 10.000 oltre ~n,dennità c. -v., uff. san. , elenco poveri, mezzi qi trasporto e ambulatorio. BnoNTE (Catania) . Scad. 31 ott.; L. 8000, con - riduzione di legge; 4 quinquenni dee. ; ad-dizion. L. 3 ollre 500 iscritti ; età lim. 35 a .; tassa L. 50,10. CAMPOBASSO. Consor zio Pro-vine. Antitubercolare. - Direttore t ecnico; L .. 22.000 oltre L. 2000 serv. att.; età mass. 45 a. Scad. 25 nov. Rivolgersi al Presidente. CHIUSI DELLA VERNA ( Arezzo) . Scad. ore 18 -del 25 nov ..; L. 10.000 oltre L. 2000 cavale., c. -v., 4 quadrienni d ee.; età lim. 40 . a.; tassa L. 50,10. CITTÀ nr CASTELLO (Perugia) . - A tutto 15 ott ., due condotte ; L. 8000 e L. 7000, oltre 5 sessenni -Oec., c. -v., L. 600 serv. att., L. 500-2000-4000 lrasp.; tassa L. 50,10; serv entro 20 gg. C1vITELLA PAG.\Nrco (Grosselo) . - Scad. ore 18 -del 20 ott. ; per Pari; L. 9700 e 5 quadrienni dee.; età l :,nL 40 a. ; tassa L .. 50,10; serv. entro 10 giorni partecipaz. nomina. CoLL10 (Breseia) . - Scad. 31 ott.; L. 9000 oltre L. 3000 trasp. DELEBIO (S ondrioì . ~Iedico-co11dotto consorziale. Per t~toli. Stipendio L. 8000. Indennità trasferta L. 500 ; trasporto L. 700 se bicicletta, L. 1800 se motociclo, L. 3500 se automobile. Sca·denza 15 o tto})re. Per chiarimenti rivolgersi al Presiò en te d el Con sor zio sig. ing . Ettore Bass i.

[ANNO

XXXVII' NlTM. 38]

FALCADF. (BellttnO) . - Scad. 31 ott . ; L. 10.000 e 5 quadrienni dee., oltre L. 500 uff. san., lire 1000 bicicl ., c ..-v.; età lim. 25-35 a.; tassa L. ·50,10. FERRARA. Arriniinistra.zione Pro-vinciale . - Proroga ~ tutto 15 ottobre dei concorsi a direttore e assistente della Sez~one Medico-Micrografica e Batteriologica del Laboratorio Prov:$lciale di Igiene e Profilassi di Ferrara; rispettiv. stip. L. 16.000 e L. 12.000; L. 4000 e L .. 2000; 5 quadrienni deci1no; premio di operos~tà . J,,rvrGNo (So ndrio). Per titoli. Stipendio annuo lordo L .. 10.000. Indennità Ufficiale Sanitarjo L. 500. Per cavalcatura L. 3500. Per ·t rasferta L. 1000. Caro viveri sino a conservaz~one. Adeguato compenso per geslio11e Armadio farmaceutico. Eventuale alloggio a patti da convenirsi. Aumento quinquennale L. 1000 dopo biennio. Età minima anni 25, m,assim,a 35. Domanda e documenti di r:.to (dei quali si potrà ottenere l 'elenco e gli altri chiarime11ti che si vogliono facendone richiesta all 1Uffici-0 comunaleì• debbono pervenire alla Segreteria del Com une entro il 15 ottobre. L uccA. R. Prefettura. - Per titoli ed esami. UfficiFtle Sanitario del comune di Lucca. Stipendio minimo j1niziale an,nuo lorde L. 14.000, aumentabile di u11 decimo per ogni quinquennio cli effettivo servizio e per 5 quinquenni; indennità di serviz:o attivo ann,ue L. 3000 e indennità di trasferta a forfait nella misura di L. 1000 annue. All 'Uffi ciale Sanitario spettano inoltre i compensi di cui l 'art. 31 del R. D. 30 dicembre 1923, n. 2889 e flell 'arl. 6 della Legge 23 giugno 1927, n. 1070, stabiliti con decr. prefet. N. 19517 de·l l 'll ottobre 1928. Divieto del libero eser cizio professio:µale. Domanda e doc11menti legali1zzali debbono pervenire all 'Uftìcio del Medico Pro·v inciale di Lucca no11 oltre le ore diciotto del 15 ottobre. Allo stesso l Tffic:.o gli interessati possono chiedere il bando di con corso con l'elenco d ei documenti e tutti -gli altri chiarimenti. MANTOVA. - Per titoli ed esami. Medico aggiunto presso l'Ufficio cl 'ig'.~ne del Comune di Marttova. Stipendio annuo L. 11.500. Indennità di c::irica L. 1500. Indennità caro viveri, se coningato, rido·t•ta a sensi di legge. Termine per la presentazione domanda e documenti di rito, ore 18 del 30 novembre. Richiedere l'avv:so di con corso alla Segreteria del Comune. lVlEZZENILE (Torino) . - Scad. 30 nov.; L. 9000 oltre L. 790 uff. san., L. 1800 trasp., aurnenti. 1VIoNTELEPRE (Pal ermoì . - Scad. 25 nov . ; consorzio; L . 10. 700 oltre L. 775 uff. san., 5 quinquenni dee., età lim. 2~-35 a., tassa L. 50, 10. PALERl\IIITI (Catanzaro) . - Scad. 30 sett. ; L. 8000 e 5 quadrienni. R11\11NI. - Scad. 30 seitt. ; condol ta forese di S. Giustino·; L. 9000 e 10 bienni ventes., oltre L .. 4000 cavallo od autovettura, c. -v., addiz:i>nale; età lim. 35 a.; tassa L. 50, 10. RoccA PrETORE (Belluno) . - Scad. 10 dic.; lire 9000 e 5 quadriennii dee. , oltre L. · 1000-2000-3500 trasp. , L. 500 uff. san., L. 540 spese ambulat., c.-Y. Tassa L. 50, 10. S. ELPco10 A MARE (Ascoli Piceno). - Per una zo11a del capoluogo (500 ab. circa); L. 9000 oltre L. 1000 inden11 . foriera, L. 500 j.n denn. studio, 5 quadrienni dee.; obbligo assistenza poveri fino a 25 % degli abitanti; direz. dell'Ospedale; assistenza chirurgica in tutto il Comune. Età lim. 30-40 a. 'fa ssa L. 50 ,10. Chied. annunzio.


[ANNo XXXVII,

NuM~ ~8]

1403

SEZIONE PRATICA

SANl.f'' Eu:S.\\NJO DEL SANNIO (Chieti). - Il PDdestà iinforl'Il:a .che il ~nco·rso a questa condotta con :scademza all 'll ottobre, è stato sospes-0. 'l_'oRBow: CASA.GLIA (Brescia). - Scad. 12 nov.; L. 9000 e 6 qui·nquenni dee., indenn . serv. att., L. 1000 trasp., L_. 300 uff. san.; età lim. 35 a. 'fREPPO GRANDE (Udine). - A ore 18 del 15 nov.; L. 9000 e 6 quadrienni dee., oltre L. 500 serv. att'., c. -v ., L. 1000-3000 trasp . ; addizionale L. 150 .ogni 100 iscritti oltre 1500: 4; tassa L. 50. VARESE LIGURE (Spezia) . - Scad. 30 sett.; coi" Ma.;,ssana; L. 9200 oltre L. 1200 indenn. residenziale, L. 2340 caval~. r• VELO VERONESE (Verona). Scad. 30 sett. ; L. 9000 e 4 qu;.nquenni dee., oltre L. 3000 trasp., L. 600 uff. san., c .-v ..; età lim. 35 a.; tassa .L. 50.

ff~TIZIE

DIVERSE.

19° Congresso italiano delle scienze. Con lar g hiss~mo in tervef\to di .0 >ngressisti, si è svolto -a. Bolzano ed a Trent-0 . . . . l 'annunziato Congresso della Società italiana per il progresso delle ., . ::scienze. : L 'if\augu~azio·ne. ebbe luogo aJla presen za del Ministro, dell 'Educazione Nazio11ale on. Balbino ·Giuliano, i.I\ rappresentanza d el Goverf\O·; eranq pure presen,ti le p~i1 alt~ personalità della scienza italiana, molti se11atori, deputati, a,lti funzion él:ri, alti ufficiali, gerarchi, il Principe Vescovo di Bressano,ne, ecc. PI,'eserq la, p_arqla il pr~s~dente della S.ocietà O·n . Bla11c, il podestà di Bolzano ~11g . Rizzini eQ ~l l\1in,'. .st:r:o Giuliano, il qvaie ha affermato l 'alto interesse del Governo fascista per l 'opera degl~ sci~nziat~ e per gl~ svilupp~. d ella scienza italiana, ir1teress~ eh~ n,Q n è ~,iame11:te formale Q ritua,le, ma, cl).e si sostanzia D:el controllo ~t­ te:qto, f\ell 'i11coraggia1nento continùo ~ nel ricon~ scimen to dell 'al ti ssiID:o posto che le sc~enze occupaD:Q nella vita della Nazio·f\e . Il fasc~smo _inLertde riconsacrare. tutti. -·i valo1ri e armonizzare . . . . . .. . la scief\za, ~ l 'azion,e. · I lavoiri si so·n o svolt~ att~viss~~i . Vi hanno assun/tq' parte no.t evole le discipl~ne biologich e; segnaliamo) Uf\ importaf\te disco·r so di F . Bottazzi sulla fisiolog·ia d el lavoro·; le co·mur1icaz:roni di C.. Foà sulla politica demo.g rafica; di R. Colella sulla gen es:. idrica del go,zzo; di G. M. Fasiani sulla natura dei co·sidetti i1oduli di Gamna; di G. Pighini sui veleni a·u toctoni del sistema nervoso centrale; di A. Gemel.l i sulla psicol-ogia speriment ale sullo studio degli esercizi fisici:; di G. D 10rn1ea st1ll 'Opera N:azionale J.\tlatern~tà e Infanzia; di Q. F:chera sui· i1t1ovi tentativi t erapeutici co,n tro i tun1ori ID:éilign.i: questa comunicazione ha de..stato ID:0 lto interesse ed ha sollevato· una viva e lunga discu ssione ottenendo· larghi con sensi e . l 'a1nbi to plauso del sen. Marconi. . I lavori sono continuati a, T~ento, con la partecipazi-011e del Principe di lJdine, tra inolte cerimonie e solennizzazio11i. Sono stat e fatte altre r-omunicazio11i da L. Devoto sullq, lotta e la vittoria contro Ja pellag·ra, da G . Bil anc~()ni su Felice Fontana , anato·m ico e fjsio·l ogo· · trentino, da Prott i st1Jla gemma irradiante, ecc. A Trento si è pure adu nato i.l Co11si gl~o Nazionale delle Ricer che, sotto la, presiden.za del sen. Marconi. Sì è? adunato i·noltre ~l Co1nitato, Centrale per la distribuziion e1 dei fQndi dest~nati all'incr emento di studi e ricerche scief\tifiche.' È stat a inaugurata, dal Principe d i Udine, la Niostra Trentina d ~- Storia delle Scienze. I congressisti hanf\o partec~pato a ricevimenti, gite, escursi-0ni. · Ad unanimità l 'at tuale ufficio di pres~rlenza è stato• in~itato a rimanere in car 3ca per il prossin10· bie11rJo. Ci riserviamo di dnre, in un prossimo numero, . un breve r esoconto dei lavori, n el campo <1 elle scienze biolo·g icl1e e mediche. 1

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Medico praticissimo condotte ottimi titol~ pr~­ :ga c@lleahi volergli ~ndicare od offrire interi.nato q ~upplenza dQ-vunque . Scriver~ al do·~t. Lu:.gi Pansin~, Ruvo Qi Puglia (Bari).

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. 11 gr. uff. elio tl . Raffaello Fornaciari, già diret-

tore ge11erale clella Sanità Pubblica, è statò no1ninato prefetto della Provincia di Milano. La regg~nza della Sanità Pubblica . è stata as:Sunta 1ial vice-(lirettore generale, gr. uff. dott. \G aetano Basile. ·

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· · Il Ji>I Of. Enrico Ro11zani è nominato presidente 1della Reale Società d'Igiene. · Il <iott. Hans Tb. Schreus è nominato profes·so11e di dermatologia all'Accademia Medica di rD·t issel do:rf. Il tlott . I(orn el Perplan, assistente all 'Istituito di anatomia patolog:ca di Praga, è stato invitato ·a<ii as~u1nere la direzione del! 'Istituto di pawlogia ..gelil:erale - dell 'Univer s~tà di Buffalo (Stati Uniti). Il prof. Max V\' es1ter1hofer, titolare di cliajca tnedica a, Berlinò, è stato .ch!.amalo· come direttore generale dell'Istituto sfi anatomia patologica del Cile a Lima. Il dott . Fabre. è nomirn ato titolare della catte-dra di fisica medica alla Facoltà mista di medi<:ina e :farmacia di Lilla, a, part'.:re èlal 18 ott-0bre, 'j!Il sostituzione del prof. Doumer, ultimo titolare . 1

L a cattedra di dermatosifilografia d i Fra11co~1;@rte st1l Meno è stata offerta al prof. Oscar Gauss, -di Hei·d elberg, 111 seguito alla giubilazione del i)rof. Her xh ei1ner ; quella di Berlino, rimasta va1Cant:e in seg·u~to alla morte del prof. Arndt , è -stata offerta al prof. :Bruno BJoch di Zur:.go. Il dott. E:rnesto A. Molinelli Wells è nomi11ato direttore dell'Ospedale l\!Iufijz di Buenos Aires.

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Il clott. Miguel Salles è nominalo professore di 1nedicina leg·ale a Rio de Janeiro, in sostituzione del prof. Rego ·Barros, morto recenteme11te. \

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40 Congresso italiano di talassoterapia. Il IV Congressq Talassoter apieo dell 'Associazione Medica Itali.a~a d 'Idrologia, Climatologia e 'f er apia Fisica, ch e doveva tenersi a 1.,rieste nei g iorni 6-8 sett.~, è statQ rimandato ad epoca da ...


1404

IL POLICLINICO

stabilirsi ~ probabilmeD:te alla prossuna primavera. Per jl Comitato orgaD:izzat-Ore i:i:volgersi al do,t t. Ettore Ilinaldi, Sindacato Provinciale Fascist a dei Medie~, Ti:i~~te. · '

2° Congresso argenti».o di chirurgia. Si è tenuto a Bueno·s Aires dal 13 al 20 luglio, n ei locali clella Scuola d~ ~fed:.cina. Parecchi chir urghi clegli Stati vicini - C~l e, Uru gu ay, Brasile, Bolivia, Pe:r:ù ~ Paraguay ·presentaro·n o delle comunicazioni, o l~ mandaro·n o affinchè fosse:r:o lette. Argomento ufficiale, ampiamente ddscu sso, fu: le sequ ele e l~ ·co·m plicé\zioni dell 'appendic~te . · I lavoTi ft1rono presieduti dal dott. E. Belast egui, coad:1uvato dai segretari E: Bengolea, A· Buzzi, P. J aregui e R. Rodrigu ez Villegas. . Il prossimo Congr esso si adu11erà a Buenos _A.ires nell ~o,~ tobre 1931. Il Comitato esecutivo. è sta to co·s1 co slituito: pres'.dente dott. Ernesto Ro·magosa ; vice presidente do tt. Arturo· Zabala; segretari dottori R. Rodrig u ez Villegas e Adria11 · J. Bengolea. . 1

4° Congresso argentino di medicina. ll Congresso nazionale di medicina, ch e doveva adunarsi ~ Buenos Aires quest 'a11no, è stato rirnandato al 1931. Unic~ tema ufficiale di discu s.S:l()1n e sarà la lebbra. Il Congresso è po·sto· sotto la presiden·za del prof. José Aree. Per l 'or ganizzazione il Goverx10 ba st anziato la son1ma di 100.000 pesos, pari ad un milione di lire it . '

È u1de tto per ~l 2 Oitt obre e seguenti a. Split

(Jug-0slavi11). Hanno già annunziato· la loro partec\ p&zion e quattrocento medici d i altri P aesi, noin soltanto sl avi, ma an ch e tedesch i, lati11i (vengo1no seg11a1a le moJ te .so111mità della m edicina f r a ncese), ecc. .

Il viaggio organizzato dalla Federazione Fascita contro la tubercolosi. ...

La l~ederazione Nazio11ale Fascista di lotta contro Ja tubercolosi in ·occasione della Conferenza di Os lo aveva orgahizzato un viagg~o di !.struzione 1)er visit are le magg·io·r i isb1tuzioni antitubercolari della Germa11ia, d ella Danimarca, dell 'Olanda, d~lla, Svizzera. A questo1 v::aggio di grandissi1no il},teresse h anno partecipato 42 italiani guidati dal segre1~ario g·enerale d ella Federazj o11e prof. · Federig·o Bacchetti. Tra i. p artecipanti c'erano, oltre ~l presidente della Fed er azio·n e 011. prof. Paolucci, parecchi professori universitari- fr,a c ui i proff. Alessandrj , Gasbarri1n i, Ilvento, Costantini, Omodei ZoriQ.i , Carpi , Ro11zoni, Giannini, Ur~ zio, Calabrese, Chr,rubi11i, Cogl:f;lt:i, Duranti, Fernandez, Letlieri Forni, Gastaldi e. i do,t tori Piazza, Passalacqua , Carnpa11acci , Fil ip1)ini, Miceli1, Borri, rfriolo , 'fucci, Velasco, Siervo, ecc. Per 1'Ufficio Stampa il prof. Zucca e l ' uffi c~o t11ristico il comm. Grand =. La pri 111a tappa fu a Berlino dove sot to la guida del prof. flelm visitarono il ·di spensar iq della ci~_Là, un I stjtuto di tuberQ.olo·si chirurgica, un Sar1aitorio d~urno per donne, 1>Istitt1to· Au gusta Vittoria a Charlottenhurg in cui d estò molta ammirazion e il museo · per 1 'educazione della madre e del p opolo per ·1a difesa della mortalità e m orbosità jnfantile. L 'ultima istjtuz.io·n e vis;.tata

XXXVII, NuM. 38J

fu la cliD:ic~. ~~l · prqf.. ~~u~rbruch, dove I 'insigne chirurgo tenn.e un,a lezione teorico mostrando num~r~sissim~ casi di lupus guariti colla Cl1ra casi di tubercolosi . Gerson. e numerosissimi . polmoD:are trattat~ colla toracoplastica. All~ prese11za degli ital~~n~ tenD:e aD:che un:a seduta ope~ ratoria iD: cu! fu ~segui,ta u:q~ tqracopla&~ica parziale. Nella serata da insigni scien:ziati tedeschi fu offerto· un ~icevime:qto in cui parlaro:Qo i proff. His ~ Helm ed ~ cu~ risp~~e l'on. prof. Paolucci. Ad An1bu:r:g~·, seco·nd~ t~ppa del viaggio, gli italiaD;~ pres~ro parte a~ lavori del convegno organizzato in una maniera ini~itabile, dal prof .. Brauer. Vi furono conferenze di varii scienzia>ti; di tutte le p~rti del mond~ frà. cu~ Fo:Qtes, Petroff, Much, Vaudrei:n,er, Arima, Neil, Hallé,. ]( irchner, ~cc . · Sull 'elettrobronco1g r afia p·a rlò il p~of. Lu~·sada;. altri or ato.r i trat taro·n o dell 'asma bro·n chiale. Suscitò l 'an'l1nirazione in tu.tti la visita d ei grand~osi laboratori d elf'Ospedale Q.i Eppendorf sulla cura chir·urgi·c a delle af~ez;1oni polmonari n_on: Lubercolari ; parlarono ! proff. Brauer e Denk~ Nella serata Ufi: sontuoso ricevimento fu offerto· dal Borgo.m astro di .i\.1nburgo . Per tutti i medici esteri presenti prese la parola app·l auditissimo in rispos~a al B~rgomastro il sen.. Edorardo Maragl; a.no, fatto segno1 sen1p:i:e a grande amm-iTa• z1one. Dopo ~l soggiorno di Oslo la comitiva italiana, semp·r e ~tto, la guida d~l segr~tario g enerale d ella Federaz~one per lé\ lotta contro la tubercolosi,. si fermò a Co,p e11aghen dQ-ve ha assistito alla conferenza del prof. Faber e del dott. Bang sulla· lot..~a contro la tubercolosi in, Danimarca. Il prof. Ilvento jn r :,sposta al prqf. Faber disse ch e la vera lotta contro· la t ubercolo·s i è quella che sì fa ap·p unto in Danim,arca, i cui risultati stanno a provare che la via sòciale intrapresa è quella che e~ _ farà r agg·iunger e lq scopo. Furono visitati l 'Osp edalç dellq R. lJniv~rs~tà e l 'Is.ti.tuto di Finsen. ~t\.lla fine fu offerta molto gentilmente una colazio·n e in on ore dei congressisti. La tappa ad Am st erdam, è stata organizzata i11 n1odo partiool~e dal seg·r et ario· ge.nerale dell 'Asso1ciazione Olandese ' ran Gils ed è riuscita di grande iJ1ter esse. Fra le istituzio11i visitate vanno r icordati il San atorio d i l ,aren diretto dal dot·t l)e Bloeme e la Colonia Post-.San~toriale della << Sonn estral >> diretta dal Qott. Van Liez costruit a in 8: ile razio11ale. Alle varie conferenze tenutedal prof. \ Terchugl, Van Gils 1 rispose brillante1nente j_l prof. Ronzo·n i. Al r~cevime11to1 offerto dai colleghi oland~si prese l a par ol a il prof. Cherubini di Roma, ch e ~ mise jn ev ldenza lo sforzo compiuto dall 'Oland'a nella lotta contro la tubercolosi. A Davos, in Svizzera, l 'ultima tap·p a del viag~io1, ft1rono visitati l ' Ist~tuto di r icerch e diretto dal prof. Lovy, il Sanat orio d el dott. Biland ch e fece una jmportante esposizioQe dell'influenza· d el clima n ella cura della tbc. e vari sanatori p,o p·ol ari. Nell a serata il dott. Staub illustrò con 1)ro:.-0zioni la s.~azione climatica di Davos, opera tenace e geniale di numerose generazioni di medici e di i11clustriali. Parlarono in quest~ occasione ~ proff. Costantini e Carpi. La comitiva dopo ventj, giorD:i di vita in comune, dopo un l avoifo di sicura efficacia si sciolse a Milano lasciando nell 'animo d~ t1.itti il più grato ricordo per 1'incomparabile viagg io compiuto . 1

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Congresso medico dei Paesi slavi.

(ANNO

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