Il policlinico sezione pratica anno 1935 parte 1 ocr parte2

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SEZIONE PRAT1CA

In condizioni pa tologich e non ha avuto ri- 1ion e con ormoni· ovarici. la donna gravida, in sullali prob a Li,,i l . :f3alzano ( 11) n egli adenoi- ( Ui n on si h a più la maturazione dei follicoli dei con estratLi linfatici e di' adenoi1de . di {}raaf me11tre p·ersiste il corpo luteo ? Invece Jacchia (12) h a otLenuto una vera A questo proposito desidero accenna re e.b e crisi emoclasica n egli ep·a to pazienti a cui ha ho in ro•r so osservazioni sisten1atich e e ohe la ini ettato 2 etc . di es tratto ep a1tico e non ha a- ir1costa11za dei risultati mi costringe a r ender Yuto invece risultati clinicamente probativi ne n 0Li i risultati stessi solo dopo più accum ediante intraderruo, cuti e oftalmo,r eazione rate indagin i, che spero p os.sano chiarire· la a prei.~rati e·p atici n egli epa topiazient r, iprur q uestinr1e. avendo ottenuto in alcuni delle reazioni locali 2) Com e si com po rtano n ei riguardi delle i1ette, che somig lrano m olto ai quelle da me &tesse in Lradern1 oreazioni ad ormoni ovarici le c ttenute coi preparati ovarici e per l 'aspetto r é'.gazze impube:ri P Ifo fa tto scar se ossenazioni e per il tempo di comparsa e di durata. in proposito e n e h o rife·r ito più su . I risultati Quindi nulla mi ha dato la letteratura n el- sono stati contradditori n ei poohissimi casi osl 'interpretazione dei risu)tati da m e ottenuti. servati , quindi an ch e que·sto pro·b lem a richieI.e mie ricerch e so110 le prime fatte sistemade ulte riori ricerch e. ti camente cogli ormoni ovarici e se questo 3) Quando sco111pare n elle don ne in merappresenta già di per sè solo un fatto che mi nurJausa la reattività alle ini ezioni intrader mipare d 0oo no di nota, esso merita di essere se- ch e di ormoni ovarici ~ Solo ricerch e lun gh e gnalato, ancJ1e e specialmente per g li' svilu p1p i e pn zieuti potranno dircelo. che possono derivarne. 4) Come si comportano alle. stesse intra1Esiste una t eoria della m estruazione ch e ne der1noreazioni le donne con dis.t.urbi m e·ammette il farttore determinante in un feino stru ::l 1J P meno ~nafilatti co. Quest'ipotesi, emessa dal 5; Come si comporta l 'uomo sano di fro·nCarlini (loco cita to) n el 1924, è certamente te ad intradermoreazioni con estratti testicomolto suggestiva: la n1estruazione si manilari e corr1e si comporta il vecchio i' cui testif6Sta rapidamente, r apidam ente scompare es.i coli sono fuori uso P accompagna a fenomeni generali e locali ch e o) Come si comportano i norm ali e i ma·non è possibile spiegar e con se·m plici fenome1.ati per iper- o per ipofunzio n e delle varie ni riflessi. Bisogna am,m etter e, per spiegarli , g J1iandolEJ a secrezio1n e i11terna , oltre le g·hiandei fenomeni umoraili, e il fatto an afila ttico dole sessu·ali' (e precisam en te tiroidè, i)ar atipotreibbe rientrare h enissimo in questo, grup po.. . r oide, ipofisi : pan creas, epifisi , surren e) a d in Di quest a teoria del Carlini non c 'è una ditradermoreazioni con estratti degli or gani mostrazione sp·e rimenta1e . Le mie osse·r vazios t essi ~ ni possono rappresentare un vali'd o· app oggio Tutti questi p•r oblemi io mi propon go di a quest a teoria, an zi , cre do~ l'unico sperimenst11diar e (ed ho già cominci.ato ricer ch e sistetalmente indubbio. n1atiohe in proposito) e lo farò n ei lim iti ch e n1i saralTlno consentiti dal servizio ospedaliero. * ** Le m ie ricerc.h e dUJ.Ilque dimostran o in mo- F orse altri potranno, in istituti specializzati , do sicuro l 'esisten za di una se·n sibilizzatzion e fare più e meg li o di quanto potrò io e an ch e normale e spontanea agli estratti ovarici n ella per questo rrtotivo mi son o d eciso a ren de·r e donna sessu aJmerlte normale e una scomp ar- puhbiliahe le mie primie osservazioni. Nel campo nn docrinologico è stata provata sa di questa sensib ilità nella do·n na in m enopausa e d~unno un .1 ppoggio sperimiemtale alla sperimentalm ente l 'assuefazion e all ' uso di teoria anafilRtt.ica della mestruazione in quan- prep araiti endocrini: ob esi, ch e eran o mig liorati con preparati tiroidei , non m igliorano to questa sensib·i lità è di tipo anafilattico. Esse inoltre ri'sveglian o alcuni pr ob·l emi ch e d opo un certo t em po se n on adoperando dosi n otevolmente m ag!!i'ori , oppure n on m igliom eritano di esser e am piam e•n te studiat i : r fln o più n em.m eno con dosi molto forti . Que1) Come si com.po1ta1 al] 'intradermoreasta assue1fazion e è stata pure constata speri(11) I . BALZANO. R eazioni al lergi che e si erolomentalmente e per spiegarla il Collip ha patrgi clie nell 'ade n oirtismo. Rassegn a Italiana di OtoJato di cc antiormon i » (13). Zondek (14:) l 'ha 1

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rinolari.ngologia, n . 1, 1934. (12) J ACCHIA. Un n uo110 metodo di di agnosi n el-

le affezioni epati ch e mediante la crisi em oclasica. Diagn ostica e tec11ica di 1aborat orio, n . 10, 1932. J ACCHl A e RAPUzzr. La crisi emo,clasica da estratti di fegato. Arch. di Patol . e Clinica .medica, agosto 1934.

( 13) C o LI,IP. • om e r ecenl aclvan.ces in. the phys. o/ th e anter . piltuitary. The Journ . of The Am er. l\1edic. Assoc. , maggio-giugn o l 934. (14) Z oND EK. Die H ormon e des Oiiari11ms u n d d es H y sophysen. Berlin, J . pr inger , 1931.


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notata con iniezioni negli animali di una soNOTE E CONTRIBUTI stanza antei'pofisarios,imiile p1roveniente da urin e di gravida, osservando chP in primo tempo si hai aumento del volume delle ovaie, ma poi, pur continuando la somministrazione, si ha A.leone note sulla terapia vaccinica per una regressione fino al rito·r no del volume via endovenosa nella ''l"ebbre melitense,,. normale. Lo stesso fatto fu notato anche da Prof. :F RANCESCO GrlJGNI, medico p1rimario. SeJye llans, ColJip e Thompson (15) , da Herz e Hi~a"'' (16) . Rstralti antitirotropi furono preDiverse co nside.irazio,n i consigli.ano di torparati da Co llip e .l\ nderson. nare a questa prima nomenclatura dopo le Questi esperimenti furono tutti fatti sugli molte adottate; e vi.ene qui a proposito un ani.mali, come pure sugJi animali ha fatto uno studio interessante il Brunelli (17) che ha detto di M. Proust: cc la Medicina ha fatto oLL.enuto I.a fissazione di follicolina cristaliz- progressi in ogni campo fuorchè nel suo vozata, iniettata endovena, in una zona cutanea cabrJJario » . Anzitutto l'odierna vastissima diffusione sottoposta a stimolazione co·n clorofo·r mio xi·' della malattia, nota in tutti i paesi d'Europa, 1010, etere e all ' altezza, di bolle o pomfi intradermJici da istamina e specialmente da mor- ed estesa anche agli altri continenti, non può orm~i portare alcun pre·g iudizio al nome e fina. Queste osservazioni sono state ai.tate per alla salubre fama della bella isola mediterrac0mpletare quanto, 110 potuto trovare di affine nea (1) . J...a rlenominazione più in uso cc febbre onal lavoro che sto facendo, ma m entre si tratta di e·s perin1enti f.atli su animali. e quindi no11 du]a ?Jte. », se riproduce una caratteristica clinica del lunghissimo decorso febbrile, consiriportabili se1nz 'altro all'uomo , si tratta anche, per :ruanto riguard~ g li ant.iormoni, di studi derata ::inzi un elemento di diag nosi differensu d1 un fenomeno nettamente opposto a quel- ziale, non è più in carattere oggi ch e l'accennai.a diffusione porta già ad un più facile orienJo <i.a 1ne osservato. tamento diagnostico, mentre i moderni e precoci mezzi di accertamento, e infine la terapia RIASSlJNTO. vaccinica prontan1e11 te efficace non lasciano L'A. ha praticato l 'intradermoreazion e al1a più osservare le lunghe ondulaizioni f ebbriJi luteina e alla follicolli11a in donne in attività che giustificavano jn. qualche modo quell'appellat;vo. ~essuale e in. donne in menop,a usa. Ha ottenuAncor me110 proprio, a p1a rer mio, è il terto reazione p0sitiva nel 100 ~~ delle donne in aLtività sessuale, r1on grarvide, ment.J·e ha otte- m ine di cc brucellosi ». Senza voler entr~re qui nuto 8'6 ,66 % reazioni n e gative n elle donne in n ella tanto discussa questione della duplicit~ dei germi patogeni, di !Bruce e di Bang, è mooo 1)ausa. prevaJenle og;g i il co,n cetto ohe il quadro l..ia reazi one posi li va è ac. c omp, a rnata da . 'O l eucop·en1a e la sua s·e nsibilità spontanea ad morboso nell'uomo sia clinicamente unico, invariato nei t empi diversi di osservazione, n elle ormoni ova.r ici è stata trasportata dall 'A. da d?n11e sensibili a donn.e insensi·bili, per cui è di,rerse regioni e nelle. varie razze colpite. d.11nostrata la natura anafilattica di questa rea(1) In proposito è da ricordare che fu il Bruce zione. stesso a chiamare « meli tense » il germe patogeno . d 'A. L s1 p·r opo,n e i cons11ltare queste ricerda lui isolato , e che a Malta furono compiute le r ]1-e, estenclendoJe an dhe ad altre ghiandole ricerch e più importanti sulla etiologia ed epidee11do ·rine, co n un program·m a di Javoro che 1niologia rti questa affezione, e ciò col concorso di illus tri medici maltesi. Fra questi è da ricordare indica·. 1

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(15) SELYE HAN S, J. B. CoLTJIP e D. L. THoi\1PsoN. L oss of sensibility f.o anlerior pituitary like hormone of frequan,ces urine. Soc . exp eri1n. Biol. and ~1e~. , gennai0 1934. (~6) HEnz, Rov, H1 s Aw. Efje ct of f ollicle sti1nulatin.g and luteinizung Pituvlary extracts on th.e ovarzs of tlie enfantile and invenil sabbi l. Amer. J ourn. of ~hysiol. , aprile 1934. (17) B. BRUNELLI. Su lla possibilità di provocare la fissazione locale di ormoni ci r co lnnti. Folia The1 apeu lica, 30-6-1934.

TEODORO ZAMl\IIIT, noto non solo per la lattoreazione agglutinante che porta il su o nome, ma per aver scoperto che le capre, cioè gli anin1ali più numerosi n ell 'economia don1estica dell'isola, andavano soggette all'infezione, trasm ettendola col latte al1'u omo. Sarebbe interesi:;ante illustrare in pieno quanta parte abbia avuto in detti studi, collaborando con la Commissione Inglese, questo scienziato maltese, dottissimo non solo come medico, ma come archeologo, illustratore di memorie storiche d ell 'isola mediterranea, e sopratutto fedele assertore della ling ua e dell'italianità della sua isola. 1


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1J 'esperienza mia personale in una re·g ione dove non esisteva questa infezione, mentre in questi ultimi 12 anni si sono verificate alcune centinaia di casi, è deci.sarm ,e nte concorde con J'unicità del quadro clinico, tanto se l'agente patogeno il b. di Bruce, giunge all'uomo attraverso la pecora, o la capra, o, come è di gran lunga più frequente nella zona, attraverso la vacca. che generalmente ba abortito. Infine l'unicità del quadro clinico e del suo agente bacterico trova un'altra conferma nei recenti successi terapeutici con la vaccinazione per via endovenosa, ohe attraverso una reazione specifica tronca decisamente il periodo fetbbrile. 1

••• Della terapia vaccinica per via endovenosa nella feb,b re melitense, e dei suoi sorp,r en ·denti r isultati fu ampiamente t rattato nell 'ultimo Congresso di Medicina In terna dove fu riportata e discussa la vasta casistica delle CliIliche di Catania e di Pavia. Sorprendenti ap·p arvero questi risultati spe~ialmente a quelli che da molti anni curavano i malati di feh·b ,re maltese, anche coi vaccini specifici, e talvolta per la via delle ven e. iFin dal 1925 anch'io scrivevo che la vaccinazione specifi c a , al con franto degli altri nun1erosi tentativi terap·eutici, dava i migliori risultati ad abbreviare la lung.a , interminabile ~ffezione febb·r ile, ma bisogna apertamente confessare che nessuno,- pri111a di questi ultimi anni aveva decisamente adottato un metodo, che ricorda un po'· l'uovo di Colombo, cioè la sistematica introduzione per leJ vene del vaccino, a dosi progressive, tanto da provocare reazioni attive ed efficaci. :È merito del :F errata, del ·Di Guglielmo, del Veratti , del Bianchi che ha la priorità nella pub1b.l icazione dei risultati ottenuti, e di altri studiosi delle Scuole di P.a via e Ca1ani~. di aver sistematizzato e valorizzato questo m etodo di cura che porta a guarigione rapi'(la e sicura, in una p·r opoTzione pressoch è totalitaria, una malattia che ha p er .caratteristica la durata lung hissim1a, ed ha presentato una diffusione minacciosa ~n tutto il globo . Forse non è ancora b en apprezzata e valutata la grandissima importanza di q11est a applicazione terapeutica dovuta agli studi di Ita li ani. ~ opportuno segnalare oggi decisame·n te questo primato, perchè non ci sia un giorno ·contestato, e non si debbtfl ri correr e a rivendi cazioni p ostume . Se vi sono ancora de·; du bbiosi , e, giustam ente, d egli scettici sulla affermata propor.zione del 100 per 100 nei successi , non così 1

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sono quelli che avendo esperienza di molti casi po·ssono fare i. confronti tra i risultati del passato e quelli odierni.

••• Sco·p o di questa mi'a nota non è soltanto di portare u11~ piena conferrrta all'efficacia tera11eutica della va(;cinazione endovenosa, pur con 11n modesto contrib·uto numerico· di cas5., ma di illustrare alcuni pu11ti, ancora discussi sull'argomento, cl1e riguardano le modalità, il t en1po e il nu1r1ero delle iniezioni, le dosi del vaccino, e sopratutto la refrattari'e tà, vera o apparente, di alcuni soggetti, e infine i fer1omeni che si osservano nelle vivaci reazioni febbrili', nonchè le eventuali controindicazioni alle alte dosi . Il mio assistente dott. Sella ha reso noto i r.-asi da noi trattati (Terap·ia, maggio 1934) che sommano a tutt'ogg i a una trentina, riferendo in dettaglio la storia dei più inte·r essanti. Più r ecentemente ha illus trato questi casi in Uf!~a comunicazione alla Società Medica di Itorr1ag na n ella sedu,t a dell'll dicembre. Altri 18 casi, con identico successo terapeutico ha comunicato nella stessa seduta il dott. Cicog·nani dell'Ospedale di Ravenna.

••• Il principio fondamental e pe-r ottenere i'l s11ccesso terapeutico, cioè l'interruzione del periodo febbrile a mezzo del vaccino per via endovenosa e il successivo inizio deciso di guarigione, sta nel produrre una reazione febbrile

vivace ed intenso. Tanto più la rea zione è intein sa tanto più essa è efficace; ed è efficace soltanto se è intensa. La reazione febbrile da ,,accino deve essere superiore all'aom,e d ella curva termica in quella fase della malattia , anche se essa segna gradi elevati. Non ,è controinclicata l'in1e2io·n e endovenosa quando la temperatura è in fa se attiva e ascendente , cl1è anzi' i migliori risultati e i più rapidi su ccessi, si ottengo·n o iniettando il ,,acci'no nel periodo di attività febbrìle della malattia . Si' ha quindi una somma di reazioni , e un rinforzo della natt1rgle reazione termi ca a ll'agente infettivo. Le dosi di vaccino, specie in questi casi, d e, 1 ono essere più o m eno forti, a seconda della reazione individuale procedentemente saggiata. Tale saggio si pratica in gen er e con 5-10 milioni di g ermi. Dopo una o due di queste iniezioni di saggio è opportuno passare rapidamente a iniezioni forti di 50-75-100 n1ili'o ni : sono queste le effi caci . In .gen er e l'intervallo è di 2-5 ai orni.


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Se si inietta jJ vaccino in una fase discendente deJla curva termica o in istato di ap,i ressia del malato, le reazioni sono più le,n te e torpide, le dosi necessitano più forti, meno ravvicinate e in numero maggiore. Avviene come un'assuefazione dell 'organismo a queste iniezioni stimola11ti. In alcur1i di questi casi noi abbiamo dovuto raggiu11gere i 200 e fino i 3'00 milioni di gern1i p·er ottenere la reazio,n e efficace. Anche qu.a ndo si pTati,ca una serie di 8-10 inietZioni, si p11ò constatare che una o due soltanto furono le veramente efficaci, e furono quelle che provocarono il massimo di reazione febbrile, a 40,5, fino a 41,5 gradi. :F u soltanto dopo queste forti reazioni· che la fe.bbre venne troncata , talvolta ·decisamente, e si osservò col pronto miglioramento del malato la rid11zione rapida 11el volume d el fegato e della milza. Le iniezio,n i successiYe a queste efficaci., anche se praticate con dosi di vaccino supe riori, danno una reazione sempre meno intensa. Noi.. ci siamo serviti sem1p1re del vaacino antimelitense prr eparato dall'Istituto Sieiroterapico !\1ilanese, per iniezioni endover1ose, con dosi rrogressive da 5 a 100 mi'l ioni di germi . 1

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••• Questi concetti che sono condivisi più o meno integralmente cl.agli AA., che si sono occupa.ti dell'argomento confermereb1b ero l'ipotesi che ascri,rc il meccanismo di azione della vaccino-terrapia ad una desf:lnsibilizzazi'o ne che il vaccino compireb,b e sull'organismo in istato· di allergia. l\ilentre le piccole dosi non varrebbero che a stimolare lo stato alle1rgi co, quelle forti, raggiungendo quel dato grado di intensità riuscirebb·ero ad estingue·r e, con la forte reaziooe generale, questo stato di ipersensibilità al g·ern1e infettivo acquisita gradatamente dall 'organismo. È da supporre, come pensa il ~Ii·cheli , che 11011 la sola azionei piretogena oo tri nel deter n1i.n i mo di questo choc, ma un comples o di azioni, per ora non ben conosciute, ch e risve· glia e attiva i vari meccanis mi di difesa del1'organismo. Se ·è indubitato ch e l 'azione piretoge·n a per r<i ggiungerf} 11n risultato efficace derve essere portata a quel dato grado elevato. non si può s11pporre che sia il solo grado di temperatura raggiunto ch e an11i_.entando la vitalità dell'azione del germe infettivo produce la interruzione del processo morboso. Questa induzione alqu anto sen1pl icisl a è contraddetta proprio dal comportamento di 1

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questa malattia, ch e in altre contingenze, specjie dalla climatoterapia può trarre un identico pronto effetto benefico. È infatti di comune osservazione che un rapido miglioramento e la i11 terruzio·n e del ciclo febbrile si ha in molti di questi malati dal loro trasporto irt clin1a diverso, specie d'alta montagna. È la cosidetta frustala che l 'improvviso sbalzo clin1atico richiamante· tutte le riserve. organiche,. dà: all'indivi.d uo malato, che pur essendo evidenternente di tutt'altra natura di quella piretogena da vaccin0, porta in ultima analisi agli stessi effetti risoluti.vi, talvolta con identica rapidità. Un caso piename11te dimostrativo dell 'efficacia deci's iva c.h e ha l'inten sa reazion e da vaccino si è verificalo nel nostro Ospedale, ed è stato illustrato da Sella e Drei (G. di Clinica Medica, fase. XIII, 1934). l Tna prima e sola iniezi·o ne endovenosa di 100 milioni. di germi praticata in fase aruta fe·b b·r ilei, in ve·n tinovesima giornata di malattia, ad un uomo di 30 anni, bastò a troncare decisamente lo stato feb,b ·r i·Je, e in p1ochi giorni si vide re gredire l'ep ato-splenomegalia, mentre la guarigione si e:bbe completa e permane·n te senza dover riC'O rrere ad ulteriori inie7.ioni. 1

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Possono essere pericolose, o comt1nqu e clann.ose, queste intense reazioni' febb·ri li? È questo un pu11to importante sul quale è doveroso portare l'esperienza dei propri casi, tanto più che forse da esso originarono I'e incertezze, i ritardi e le soste nell'adottare si'stematicame·n te una terapia che in fondo era in t1so, sporadica ed incompleta , da diversi anni. È Of>P'O rtuno anzitutto considerare la faci·l e tolleranza dello stato febbriJ,e da parte dei malati di infezione. m.a ltese·, ed è questo uno dei noti caratteri differenziali da altri stati febbrili sostenuti da altri germi, specie da quelli tifici (2). . Vi sono malati di melitococciemia che con reazioni febbrili a 39 e più, conservano un sensorio integro, appetito e fur1zioni digestive buone, e un aspetto vivace e spigliato. Riferi,ro in uno studio 1'osservazione di 3 individui app artenenti ad una famig lia colonica, da me 1

(2) Sarebbe da tentare, come è stato dai me proposto, l'inoculazione della f. maltese col successivo trattan1ento vaccinico nei malati di paralisi progressiva, con la provabilità dj ottenere una piretoterapia più intensa di quella da malaria. Identico tentativo potrebbe attuarsi nella leuce111ia mieloide, tanto più che una casuale associazione di queste due form e in un caso .riferito dal prof. Palmieri, e disgraziatamente perso di vista> nllesterebbe un i11alleso risultato.


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sorpresi a zappare la terra, me ntre il termometro all'ascella segnava 39-39,5 di febbre. In tutti i casi da .noi trattati che riguardano soggetti di media età, non bambini nè vecchi in età avanzata, le reazioni feb•b rili che raggiunsero in alcuno anohe i 41, fino i 41,5 gradi all'ascella, furono sempre ben tollerate, data anche I.a breve durata dell'acme febbrile che si riduce in genere a p,o che ore. Il dato che più attrae l'at,tenzione è la notevole frequenza· del polso, che porta in taluni una le g gera .ambascia resp,i ratoria. È consigliabile1, oltre l'appli'c azione della vescica di ghiaccio sul capo, la c·o ntemporanea somministrazione di sedativi, bromici, o prep,a rati di valerjana o di passiflora. Nel caso ricordato in cui p·e r un fo rtuito di.sguido la prima iniezione di vaccino, che rimase l'unica, fu di 1·00 milioni di' germi in~ vece dei 10 prescritti, con I.a violenta reazione termica furono alquanto preoccup·a nti lo stato di eccitazi·one generale e la tachicardia, ohe però dovevano ascriversi anc·h e ad un imp ro·T>rjo trasporto del :gialato con autoambulanza du.r ante l 'acme feh .b-rile . Devo far constatare che tra i nostri malati t1essuno prese·n tava le·s ioni . del cuore, o dei reni , o del fe gato, o co·m unque segni di defi cit organico tali da sco·n sigliare le dosi elevate, e adottare la massima prudenza anche in quelle di saggio. 1

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••• Non rappresentano controindicazioni alla cura alcune co·mplicanze sintomatologiche frequeinti e caratteristiche della infezione melitense, quali le nevralgie improvvise ed intense, dovute di solito a radicoliti, le artralgie, le orohiti, e specialm ente le artriti vertebrali, così dolorose e ribelli alle altre cure. Non è molto attendib·i le , co,m e hanno pensato alcuni AA., che lo stesso vaccino, stimolando una speciale sensibilizzazione ne favorisca la comparsa. Nei nostri casi ciò non si è mai verificato, ma invece in seguito alla terapia vaccinica que·s te complicanze, se momentaneamente si sono acuit1e durante la reazione termica, hanno poi avuto tregua e sono scomparse con Io scomparire della febbre. Non rappresentano una contro indicazione nemmeno le complicanze, fortunatamente assai rare, di reazjone m te ningea. A questo pro.p osito il Dì Guglielmo accenna in una sua recente memoria (Minerva Medi ca, n. 45, 1934) ad un caso ohe sottoposto alla cura vaccinica presentò una sintomatologia meningo-encefalitica c11e ROrtò ad esito mortale . Il malato non f.u og 1

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getto di osservazione i11 ospedale, ma soltanto di una visita di consulenza col curante Interessantissimo e dimostrativo è, ai fini dj questa applicazione terapeutica, un caso co·n simile di mi'a rec,e nte osservazione che il dott. Sella illustrerà in una nota a parte. Si trattava di un giovane di 21 anni p-0rtato in Ospedale dopo 10 gi(Jl'ni di una malattia acuta febb·r ile imprecisat3, che aveiva dato in seguito una intensa si11dr<)1ne meningea: il malato era in condi.7.io1i-i gravissim1e per la febbre alta, la cefalea violentissima, ]o stato di' eccitazione psiohic.a, la rigidità nucale, con segno di Kernig, dermografismo, polso raro ec:c. Alla puntl1ra spinale subito praticata fuoriuscì un liquido torbido, lievemente ·xantocro·m ico , senza ~11mento di pressione, che all'esame dava i seiocru.e nti car:-ltteri: a]bumina 1,20 per 1ni lfe - re.azione fortemente positiva delle glo,b uli.n e SC[~r~a riduzione de] CuSo4 assenza di sa ngue -- n10Jti ssin1i g·lobuli bianchi nel &edime11t•J dovutj a l1nfociti e polinucleati in prororzione presso·rhè uguale assenza di . g errr11. Nella rapida disamir1a diagnostica sull'etiologia della forma infettiva che aveva portato successiv.an·1ente alla rnie ningite acuta , l 'atte,n zione fu attratta dal notervole ingrossamento non sol<, de.Ila milza, ma anohe d€1 fegato.

(1.. 'ingrandini ento del fegato, CC?ntemporaneo !" soven.te più precoce di quello splenico, fu riµetut am enle da me segnalato ed illUJsbrato conie uno fra i più importanti e precoci segni diagnoslici dell 'irifeziorie melitense). l,a reazione agglutinante subito eseguita riu1

scì positiva ad altissimo titolo per il germe di Bruce. No~o stante la gravità dello stato generale, l 'alta ten1peratu:ra , e il quadro meni.ngeo acc1ennato, intr.ap1resi la vacr,inazione p er via. endovenosa co11 la dose di 5- mili'oni di germi. Avendo constatato una m:omentanea . tregua 11ella cefalea , due giorni appresso la dose fu r>ortata a 10 milioni, poi , con interva.Ili di 4 giorni, a 25 , indi a 50 milioni. In seguito a qu est 'ultima la febbre ohe aveva alquanto ceduto ripre-se vivac emente dando un'esacerbazione della cefalea e riacutizzando i sintomi mening·ei, ma dopo 36 ore il malato era sfeihbr ato e il quadro meningeo totalmente di'l eguato . Ad un 'altra iniezione endovenosa di 75 milioni. di germi praticata una settimana dopo. il rialzo ternu ·c o fu scarso, i11odica la cefalea, e, il malato entrò in convalescenza, a cui seguì rapida e completa la guarigione. Non fu possibile ricontrollare il liqi1or per il rifiuto d ell 'infermo , ansiuso di lasciar e l 'Ospedale. 1

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* * .. Esistono dei casi refrattari a questo n1etodo dì cura , nei quali il successo è nullo o parziale ? Affermo subito ohe in tutti i casj da noi trattati si è ottenuto, con maggio·r e· o minore r~pi.dità, la guarigione. Ho accennato avanti che no·n a.b biamo 1ncontrat.o soggetti che per s1> eci'a li condizioni di d efi cit organico imponessero limitazio·n-€~1 nelle dosi. del vaccino·. La reifrattarietà in alcuni individui è ap parente, e il mancato succe·s so comp·l e·t o è dato., o da insufilci·e nza delle dosi 1niettate e della ('.OnsegD.ente r eazione non completamente eiffic.ace, o da] non approp·r iato distanziam ento delle iniezioni, o, infi11e dalla coes is tenza di a]tri· processi morbosi ch e mantengono lo stato febb·r ile. In un 11ostro n1alato dopo una serie di iniezio1ti che avevano po·r tato una riduzion e rapida n el volume del fegato e della milza rirr1aneva una fe·b ·h re continua che si ri'velò originata da una pJeurite secca b.a silare di natura tbc. Dopo un periodo di sosta in cui. si eib·b ·e la r egressiorte d ei fatti pleurici , il ripres o andamento· feh·b·r ile dell'infezione maltese si potè domiinare completamente con un 'altra serie di iniezioni a dos.j piiù inte·n se ed opportuna m ente cli sta11zi~Le. U11a delle cause cl1e più facilmente simulano la r efrattarietà di alcuni soggetti sta ne-ll 'abitudir1e e nella conseguente mag giore tolleranza cl1e 1'organismo ac.q uista alle dosi di vac.cìno se queste sono· piccole all'inizio, e il loro crescendo è lenta·m ente progressi.va. In questi casi non si hanno le reazioni efficaci, e si richiedono dosi altissime per pro·v ocarle. Questo fatto si verifi ca anch e qua11do la terapia si inizia in malati febbricitanti da molti e molti mesi, forse perc hè la stessa reazio·n e febbril€ r.ontinuata e .ahi tuale ha r eso m eno se•n sibil€ 1' organismo al vaccino. Ma anch e in questi sog getti si p1u ò rendere efficace la r eazione iniettando dosi brusc:arr1ente elevate, dopo oppor• • • tune iT1terruz1or11. JJo già accennato ad un individuo in c ui si giun8.e alla dose di' 300 milioni di g·ermi; fu questa oh e died e la r eazione efficace. In un caso r ecentissime che riguarda u11 soggetto o-iovane e robus Lo ' febbricita11te da circ·a due 5 . m e·si una seri e clj 8 iniezion i , d elle quali la ' . ulLima di 125 mi1ioni, pur producendo for ti r e.a zio11i n on rit1sci a do1ni11are completamen te. la febbre ch e d op-0 3-4 g ìor11i di tregua riprendeva il suo ciclo. C~ià la n1an cata riduzion e n e l volume deg li organi addominali ci faceva µT e ~élgire ta le ritor110 febbrile, n1a un;:i 1

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[Ai~NO

XLII,

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ini·ezione cli 2UC n1ilio11i di germi, distanzjata' qualche giorno di più dall'ultima, ha finalm ente tronc~-1 to, é· questa volta definitivamente· il ciclo fe,b·b rile, mentre il fegato e la milz:1 sono tor11ati rapidamente al volume norm a le >e il malato è già ir1 istato di perfetta ~·u ari• gione . Un particolare degno di nota è che ìn r~e ­ guito alle reazioni efficaci non si ha una ver::t caduta per crisi flella temperatura, da ugurig liarsi allo choc della polmonite crup.aJe, r11a la febbre ..tleclina G sco·m p.are gradatame nte i11 24:-48 ore, presentando sp-esso una picco·I a· riacéer1sio!le di rimb,a lzo; p·a rticolare questonotato dal Bianchi.

* ** Le con cJ'usioni che sj posso110 trarre dal trattamento di ql1csti miei casi , Ghe rappresen t aP..() una piena conferma d ei risultati ottenuti iI1 un numBro mol1o più n o tevole di C3si dagli • AA, ricorda li: son o principalm ente queste : 1) ::;i posso11<) provocare delle forti ed anche f 0 rtissime reazioni feibb·r ili con. vaccino actlime,lite1).se per ·via endo\ enosa, essendo e~so· ge;n era l1nente be n t0Jlerate, e non pericolose,. nè sottc1 alcun rig~1; t rflo dannose. Se non esistono spie ciali controindicazioni iner enti a le.sioni in alto . o a defj~it organico dei sin goli individui, biso~na ricorrere alle dosi molto• forti , che sono, le so.le e·fficaci non soltanto a tro11care lri feb};re , 1na a vincere rap1ida m e nte· la r11:1latti:1; ... 2) quando non esistono tali controindicazioni che ol)hligl11nc) a limitare le dosi d el vaccino ~ e si l)OSSt>no ir1vece ragg·iung·ere con I.e alti dosi delle f(;rti e intense r eazioni febbrili, secondo le r1or1ne acc,e11nçtte, la guarigion·e si ottiene rapida m1ente· e costanten1ente. Gennaio 1935-XlII. 1

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lt f ASSl :L'1,.f O. 1

L ' A. porta un contributo alla te•r apia vacci11ica per via endo·v en·osa nella « feib1b ·r e inalte~ se »'. m ettendo in evidenza il m erito delle Scu ole di Pav·i a e Catania n ell ' aver sist em atizzato e· , ralo·r izzalo u11 rr1etodo dì cura di rapida e sicura effi cacia. Illus tra le modalità, il 11umero delle i11iezioni endovenose , le dosi d el vaccino e le conseguenti r eazioni termich e, discutendo i casi di apparente refrattarieità . Conclude affermando che quando si pos 0-110 i:[.ovocare con alte dosi di vaccino le n e-· r essarie forti r eazioni , l 'efficacia te:rap euti'ca è1)r onta e costante. 1


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SEZIONE PRATICA

OSSERVAZIONI CLINICHE. 0 SPED...\.LE

CIVILE DI TROIA

Voluminosa cisti di eehinococco del Donglas Dott.

ANTO NIO VENTURA,

cl1irurgo-direttore.

Il caso ch e n1i appresto a ~es crivere merita di essere pubblicato per la sede retro-peritoneale sem.pre rara, come risulta da tutte le statistiche finora pubb licate sulle cisti di echinococco; per la difficol tà diagnostica che ha presentata, percl1è l 'affezione 11a dato fin dal! 'inizio i primi disturbi a carico della vescica sul cui organo attir(1va l 'attenzione dell 'osservatore; e sopra1tutto per l'abnormie volume raggiunto dalla cisti idatidea che occupava tutto l 'addon1e e cor1ten eva otto litri di liquido. 1

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Bald . ~Iichele, di anni 14, da Caslelluccio Val1naggiore, contadino, ricoYerato n el i1ostro Ospedale il 31 dicembre 1926. Nulla di n oto nel gentilizio per chè fig-Iio adottive, : Cresc iu to !11 casa dei coniugi Giuse1Jpe Jt'enu to e Resce Concetta, alla llato al sen o di quest 'ultima, l>erchè il Jiglia nacque morto. Da piccolo è anda to sempre i11 ca1npagna e attende tuttavia al lavoro agricolo. Anamnesi prossima. Il malato fa risalire l 'inizio d ell 'attuale malattia acl un anno prima dell 'ingr esso n eì noslro O ped ale, p erch è fin d 'allora avvertì i primi disturbi consistenti in dolori addo· minali nell 'atto d ella minzione. Il malato insiste riel dire che i prin1i disturbi furono a carico della vescica e ch e em et leva l 'urina con dolore perchè egli ritien e dipender e tulto il suo male da una i.1retrite che, a d etto del malato, aveva sofferta qualch e m ese prima dell 'inizio dei suoi primi disturbi, m a di questa uretrite non sa precisare la natura e assicura di esser e guarito senza alcuna cura. Questi d olori erano dall 'infermo ben sop· portati tanto da permett ergli di attendere ai lavori di campagna, n è pen sò mai a farsi visitare. Chiesto al n1alato e ai famigliari se la minzione era regolare o no, se l 'urina era abbondante o scarsa, se vi era al terazione i1el getto, essi non sanno precisar e null a, m a ripetono solo che la minzione era dolorosa e frequente; mai ematuria. Senonchè due m esi prima deJl 'ingresso n el nostro ospedale, i d olori add ominali si accentuarono fino a farlo camn1inare curvato ed essere costrettò a metter si a letto e chiamare il m edico. Questi, aYendo n otata una tumefazione n ella fossa iliaca d estra che estendevasi . all 'ipogastrio fin oltre la linea mediana destra, p en sò a fatti peritiflitici per cui con sigliò dieta liquida e riposo a letto. Questa die ta, però, i1on er a ben sopportata d al' malato, ch e, n on avendo avuto mai febbre, desiderava m angiare e p er ciò quando gli riusciva, mangiava qualch e cosa di nascosto dalla madre adottiva, ch e voleva osserYar e scrupolosamen le la prescrizione m edica. Da quel giorno il m alato è stat o sempre a letto e dice ch e l 'addome aumentava sempre più e che i dolori, specialm ente n ella minzione e su ccessi.vam ente an ch e n ella d efecazione, andavano sempre cresce11clo. ~~ggiunge ch e sentiva spesso il

bisogno di urinare, il cui atto non avrebbe, egli dice, mai voluto fare per i dolori addominali che esso provocava. In queste condizioni stette per lo s pazio di due mesi senza chiamare alcun medico , sia p erchè il bambino non aveva feb·b re, sia per chè il medico curante si er a stabilito a Foggia per l 'esercizio professionale. Il 31 dicembre, cioè dopo due mesi che l 'i11fermo era d egente a letto, il medico, ritornato a Cast elluccio per stare due giorni in famiglia, è chian1ato a visitare l 'infermo, special1nente perch è non può urinare; e rima11e i1npressionato dall 'enorme volume d ell'addome d el ba1nbino, e, pensando ad una ascite JJerito nitica, con sig·lia l 'immediato ricovero n el i1ostro Ospedale, dove il giorno stesso è portato. Esam e obiettivo. Ragazzo dì costituzione scheletrica regolare per la su a età, pallido, il volume dell 'addome fa s ubito contrasto con la sua ma~ grezza, da dare l 'impressio11e nell'aspetto di un m alato con peritonite tubercolare: masse muscolari flaccide, ipotrofiche, colorito pallido della cute e delle mucose visibili. Torace: negativa la percussione e l 'ascoltazione. Polso : regolare per ritmo , ma frequente. 1,emper at.ura: 36. Addome : globoso in toto ; l 'en orme volume dell 'addome in un ban1bino deperito per insufficiente alimentazion e è tale da richian1are tutta la i1ostra attenzion e. La pelle è tesa e lucida, ma non fa i1o tare alcun reticolo venoso. La intumescenza è immobile e non si lascia influen zar e dai movim enti r espiratori. Alla p alpazion e si nota una resistenza molle-elastica, cl1e non fa apprezzare 11 essun organo endo-addominale, e non proYoca alcun dolore. La percu ssione è ottusa su tutto l 'addom e; ma nella r egion e epigastrica su perior e e precisam ente sotto l 'apofisi en siforme, e n elle par ti latero-inferiori, destra e sinistra, si ha un su ono chiaro timpanico. Gli atti r espiratori, prevalente1nente toracici, n on modificano le condizioni addo111inali. Il suono t jmpanico 11ei fia11chi si inodifica ina non sco1npare n ei m0Yin1enti di later alità. Con il catetere non è p ossibile penetr are in vescica onde avere un po' di urina d a esaminare, rJonost ante che il piccolo affermi di non aver avuta alcuna emissione di urina dalla notte precedente. Non è p ossibile far e al tra ricer ca p er la gravità delle condizioni dell'infermo. Con la diagnosi generica di ritenzio11e di orina alle ore 22, cioè dopo circa due ore dal suo ingresso nell 'ospedale, si procede all 'atto operativo. Operatore: qott. Antonio Ventura, assistito dal d ott. Tommaso Campanaro medico curante, ch e h a accompagnato il malato. Anestesia eterea: taglio ipogastrico com e per la cistotomia soprapubica. Dopo la incisione dei vari piani, sen za incontrar e il p erito11eo, si cade sopra una membrana tesa, che in un primo t empo sembra confermare la diagn osi . Ma una volta aperta ·1a resist ente membrana si vede t1scire una grand e quantità di liquido caratteristico com e « acqua di roccia )), e numerose cisti figlie cli diversa gr andezza onde è chiara la diagnosi di cisti di echinococco. L1 n1arsupializzazion e dell e due lab,b ra della m embrana m adre in cisa pone t ermi11 e all'at to operativo. Il liquido es trat to er a circa 8 ]i tri. Il decorso post-opera torio fu dei più n ormali. Fu dimesso d all 'ospeda1e il 21 febbraio 1927 , ma 1


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cc lL POLICLINICO »

la guarigione completa e definitiva si ebbe dopo circa quattro mesi. Rivedo ora il giovane in ottime condizioni di salute.

Due fatti noitevo.Ji risultano dalla storia cli· n ica di questo infermo·: 1) i disturbi hanno avuto inizio a carico della vescica e più precisamente erano in rapporto con la minzione; 2) l'aumento rapido avuto negli ultimi due n1esi senza alcuna complicazione che l'abbia determinato. Questi due rilievi anam11estici che si accordavano perfetta1nente con l'anuria delle ulti1ì1e 24 ore e con l'esarne obiettivo che metteva irt e\ idenza una tumefazione tesa , elastica, nettamente fluttuante, che terminava con una convessità superiore e si estendeva con limiti indistinti nel piccolo bacino, che fra la co·nve·ssità della tun1ie·fazione e le arcate costali si aveva uIJ . chiaro suono timpanico intestinale, m 'indussero nell'errata diagnosi di ritenzione vescicale. Qt1est 'errore diagnostico si spiega subito, pensando che i caratteri clinici di una cisti di echinococco, che si estrinseca dal piccolo bacino nell'addome, collimano perfettamerLte con quelli di una di1stensione vescicale. D'altronde l 't1rgenza del caso non mi fe·c e pensare a·l la cisti idatidea: 1) per l'insistenza del malato a riportare tutti i suoi disturbi a carico della vescica; 2) per l 'anuria delle ultime 2t ore; 3) per l'aumento cospicuo, al dire del 111edico, raggiunto dalla tumefazione negli ultimi due mesi. In breve la diagnosi di distensione vescicale da ritenzione fu fatta pe·r chè era l'unica ipotesi diagnòstica che si acco·r dava perfettamente con l'urgenza d·el caso, con l'esame obiettivo, e in un certo modo anche con I' ananmesi. Ho detto in un certo modo con l'anamnesi perchè questa parlava solo di dolori durante la rr1inzione, ma non precisava n·e ssun fatto che facesse ritenere trattarsi di una ritenzione che si è avutai con certezza solo nelle ultime ore. Vi sono infatti casi riportati di disten~o·ne vescicale enorm·e, contenente parect;hi litri di urina residua, come quello· riportato dal prof. Negro M. il quale estrasse 12 litri di urina residua in un individuo affetto da adenomai prostatico. Del re$tO s.e fu errata la diagnosi di natura della tumefazione, fu esatta la diagnosi ge·nerica di tumefazione cistica extra peritoneale che aveva la massima importanza per la cura : nel1'uno e n ell'altro caso avrei dovuto eseguire lo stesso intervento. Circa la prima diagnosi peritiflite appendicolare del dottor Campanaro debbo dire che questi non aveva potuto seguire il decorso del1

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la malattia, perchè il bambino viveva quasi sen1pre in campagna con la famiglia, e che solo due mesi prima era stato invitato a visitare il malato, che poi non po.tette seguire perchè assente dal paese per ragioni professionali. ..\gg1ungo del resto che non è la prima volta che una tumefazione eh~ invade prevalentemente la fossa iliaca destra è scambiata per una peritiflite appendicolare, che è la maJattia a cui più facilmente si p·e nsa di fronte a qualsiasi in tumescenza che si estende a quella parte del) 'addome. Anche la diagnosi di ascite peritoneaile con cui mi presentò il malato è u11a diagnosi da prendere in considerazione di fro11Le ad una raccolta liquida che occupa tutto l'addome. Senonchè questa diagnosi io, potei facilmente scartare con un attento esame obiettivo il qua,l e dimostrò che il liquido non era libero nel]' addome, che la tumefazione terminava superiorrr1ente con un margine convesso e cJ1 e al di sopra ed ai fianchi si percepiva un i1etto suono tin1panico che non scompariva nei diversi mo·v im.e nti dell'infermo. Ed ora vediamo brevemente che i due dati anamnestici surriferiti potevano spiegarsi e m ettersi d'accordo anche con la diagnosi operatoria di cisti di echinococco. Il p1rimo rilievo va messo in rapp101rto con la sede di origine della cisti che evidentemente ha avuto il suo inizio nello spazio retroperj~o­ r1eale del Douglas, e che poi per il suo ulteriore sviluppo ha respinto in alto i visceri a,ddominali precisame1n te come un ingrossamento uteri110 o una distensione vescicale. Il suo sviluppo è stato lento e progressivo, e a mano a mano che aumentava il suo volume aumentavano i dolori dell "a.tto della minzione per ovvia azione meccanica. ID·u e mesi p rima del1'ingresso nel nostro Ospedale l 'aumento di volume doveva provocare disturbi tali a carico deila minzione e della defeca.zione da rendere J1ecessario l'intervento del medico : è pro1prio di 11na intumescenza occupante lo spazio del Douglas il dare dei disturbi contemporaneamente a carico della vescica e del retto. .. Il secondo dato rilevante dell 'anamnesi, cioè quello dell'aumento ra.p ido raggiunto dalla cisti n ello spazio degli ultimi due mesi, è quello che va preso con qualche riserva. È noto che le cisti in genere aumentano in modo lento nello spazio di anni, se nessun fatto nuovo viene a turbare il progressivo e lento sviluppo, come un trau~a che ipuò determinare la rottura o un agente irritaitivo che può r.ausare la suppurazione della cisti. Ma nel caso surriportato non vi è stata nessuna di queste cause, tanto che la cisti era integra e non suppurata pur dovendo ritenere che non è 1

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SEZIONE PRATICA

certo mancato qualche stimolo periferico dovuto specialmente allo stato di relativa pienezza della vescica e del retto. In ogni modo hisogna ritenere che lai cisti datasse da più di un anno, perchè l'infermo racconta che da uri anno prirr1a dell 'intervento aveva avuto disturbi a carico della minzione; evidentemente già da un an110 prima la cisti era di un discreto volume. Del resto, riprendendo p1iù aittentamen~e in esame il racconto del medico si trova che quest.~, due mesi prima d·e ll'ingressu nell'Ospedale, dice di aver osservato l 'infern10 e di aver notato una massa della grandezza di una testa di feto ai termine che occupava ìa f ossa iliaca destra e l 'ipog astrio fin oltre la linea mediana, e che si estendeva a lin1iti indistinti nel piccolo bacino. Ora, mettendo insieme il dato anamnestico che fa risalire a più di un anno prima l 'inizio dei disturbi del bambino con l 'osservazione del medico curante , bisogna ritenere con certezza che l'intumescenza notata due mesi prima dell 'a:t to 0 perativo era di dimensioni molto più grandi di quelle di una testa di feto a termine. l Jna cisti che dal Douglas si este·n de superiorme11te nell'addome fino a far fare diagnosi di peritifilite appendicolare deve già contenere parecchi litri di liquido che poi è ulteriormente aumentato negli ultim~ due • mesi. Da quanto sopra bisogna concludere che anche il caso surriferito di cisti di echinococco del tessuto retroperitoneale del Doug las ha avuto il suo normale sviluppo e decorso come gli altri casi finora pub.b licati e che l'unico fatto nuovo che giustificava I 'urgenza del caso era da1to dall'anuria avuta nelle ultime 24 ore. 1

* ** Avrei potuto pe11sare alla cisti di echinococco prin1a di accingermi all'atto operativo ? Certo con molta pro·b abilità se l 'urgenza del caso mi avesse permesso di fare quegli e· sami necessari che avrebbero potuto chia:rire la diag·nosi. Infatti in uno studio su ce·n to casi di cisti di echinococco osservati nella Clinica chirurgica di Roma (Prof. Alessandri), Grifi riportò i 5eguenti risultati co·m plessivi delle ricerche: 'futte le reazioni e la eosinofilia presenti nel 56 % d ei casi. Tutte le reazioni e la eosinofilia presenti n el 9,80 % dei casi. Assertte la sola reazione Ghedini vVeimberg nel 14,60 % dei casi. Assente la sola eosinofilia nel 6,10 % dei casi. Assente la sola intradermoreazione nel 3,50 % clei ca i.

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Assente la sola Ghedini e l'eosinofilia nel 5 % deir casi. Assente la sola Ghedini e la Casoni nel 3, 70 % dei casi. Assente la Casoni e la eosinofilia nel 1,30 % dei • casi.

Questa statistica della Clinica chirurgica di Roma, dimostra la grande importanza che la ricerca ematoìogica e le reazioni biologiche hanno per la diagnoisi. Se nessun segno è paLognom.i co e nessuna ricerca è sicura, in ge11ere è co·m unemente ammesso che b·asta avere il sospetto della presenza di cisti di echinococco perchè la diagnosi si può fare in quasi lutti i casi mettendo insierne un 'accurata anamnesi, un attento esame clinico corroborato dalle suddette ricerche speciali. Avrei potuto fare una puntura esplorativa che avrebbe potuto essere decisiva per la diagnosi qualora nel liquido estratto awessi ril'contrato i caratteristici uncini , nonchè i segni fisici e chimici del lj<quido da echinococc.o. Ma a p·arte il fatto che nel caso su riferito 11on avevo messo in discussio·n e la c. e. la puntura esplorativa è comunemente messa· da parte perchè essa espone al perico·l o di dissen1inazione del parassita, ed in genere il chirurgo preferisce farla a cielo aperto, o meglio come primo tempo dell 'intervento chirurgico. D'altronde data l'urgenza del caso, non era facile per1sare alla c. e. di fronte ad una massa occuipante tutto l'addome. Si pensa faciln1ente alla cisti di echinococco di fronte a· qualsiasi rnassa che trovasi nel Et.gato o nel polmone sapendo la grande frequenza dell'affezione a carico di questi organi, fre.q uenza che si spie·g a con la pato·g enesi della c. e. Si sa dalla p·a tologia che la << Taer1ia echinococcus n è parassita dell'intestino del cane, e ch e nell 'uomo si trova il cisticerco di questa taenia, detta comunemente cisti di echinococco. Dall 'uo;vo della tenia, emesso r.on le feci del cane e g iunto con gli alimenti o comunque nell'intestino dell'uomo , sguscia l 'embrione ch e passa nei vasi sanguiferi e 'riene trasportato nei diversi organi, nei quali si trasforma in cisticerco. Qu·esto ricordo spiega perchè tu.tte le statistiche danno co•m e sede preferita il fegato , a cui segue in ordine di frequenza il pol•m one , e le altre sedi. Ma si conoscono pochi casi di cisti di echinococco che hanno avuto sede nel Douglas, e questi casi nelle statistiche vanno considerarti con la localizzazione generica del tessuto cellulare, e del resto neanch e di questa localizzazione, data la sua grande rarilà, si riporta una percentuale a parte, ma essa è compresa in quella n1uscolare che è più frequente. Nei casi della

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lL POLICLINI CO

st atistica surriferita della Clinica Cl1irurg·ica di orna cl1e va fino a] 1929 ,-i è la locali.zzazione n ei muscoli n ella proporzione del 2 %, ma non i è a lcun caso a sede n el t essuto cellular e. Sen on ch è a distanza di 2 anni SrJinelli della stessa Scuola di !{orna pubb lica un caso di cisti di . er;.h inococco del Douglas oper ato da Alessandri e g u arito p er pr.i.ma intenzion e in modo da poter essere dimesso dalla Clinica dopo 14 g iorni di degenz.a. Questa rarità di localizzazio·n e non dispe nsa il medie.o dal dover pensare alla eventuale presen za di una cisti idatidea di fronte a qualsiasi r accolta liqui·da, circoscritta, e specialmente se a forma emisferica. Prim.a di chiudere la trattazio·n e del caso surriportato, desidero fare un cenno sulla cur a chirurgica di quest 'affezione . Anche in questo ·capitolo la cl1irurg·ia mo{lerna h a con1 pletamente n1odificato il suo indirizzo . Fino a qualche anno fa. si discuteva an cora sul trattamento o n1eglio sui trattan1 enti, perch è occorreva110 diversi interventi quando una cisti era indovata in un organo d ella cavità tora·cica o addo·m inale - e anche {Jer le cisti che si tro·v avano fuori de-Ile sierose per molti chirurgi cisti di e·c hinococco era si. nonimo di marsupializzazione . Questo norm ale tra ttamento di una volta in tutte le cisti sterili. è stat o sempre più abbandonato dopo cl1e il De,·é con sig liò il cc forn1olage » per impedire l 'i11oculazione e la diffu sion e del p :-i r a--sita. Da .allora è $tato sempre più introdotto dai diver si chirurgi il metodo d'8l ,,u ot am ento della cisti e chiusura per primam senza d re11aggio. Il Taddei nel 1922 in un suo lavoro sulla cura deìla c . e., pur riconosce•n do ch e bisogna a1dottare. la pratica del Devé di svuotare la cisti , do po· aver praticato in essa l 'intr odu.zion e d ella soluzio11e di formalina per impedire l'inoculazione e la diffusion e a.e} par assita, lin1ita la chiusura p er primam a~ casi ir1 cui è possibile }~asportazione della cisti e d el p eri cistico insiem e, riconoscendo ch e que~to trattamento è p ossibile solo in pochi casi n ei quali la cisti ,è circondata da un :piano di scorrimen to. Marg·aTucci n el 1927 pub·b licò un su o lavoro sul << trattamento senza dren aggio delle c . e . » in cui scrive ch e, per quanto rig uarda le indicazioni , può in linea gen erale affern1arsi ch e il m etodo del trattarr1ento sen za drenaggio delle c . e•. è applica.bile a tutti i casi di ci sti non co·m pl'icate, agp·i u11gendo solo cl1e ' a t enuto de bito co,n to d ello stat o o-en erale del paziente. Alessandri n elle sue lezio·n i descrive con q uest 'ordine tutti i dettagli della tecnica del trattam ento c::en za dren aggio della1 c. e. : a) nlessa all o scoper to della cisti; b) iso,lament<•

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degli organi circostanti con un })rimo strato di garza sterile e p oi con un secondo strato di garza imbevuta rJi soluzione di formalina; e': introduzione n ella cisti di un ago p er diminuire il liquido cistico , sollevando con delle pinze il p ericistico i)er impedire l 'affloscia1nento delle pareti; d) attraverso lo stesso ago, i11troduzione della formalina e successivo vuo·tan:iento completo della cisti; e) do·p o il vuotan1ento, esplorazione della cavità, sollevando se1npre le pareti, strofinandola con dei batuffoli imbevuti di fo,r n1alina; g) chiusoca per primam delle pareti, esegu·endo due piani di sutura della ir1cisione cistica. In ultimo egli afferma: cc per espe rienza di numerosi chirurg i e nostra , il inetodo risponde bene e de' 'e essere applicato a tutti i casi di c. non suppurart:a » . Egli ricorda di a\ er operato n ella Clinica ~hirurgica di Roma , alla presenza di alcuni chirurgi americani , una voluminosa cisti di e . del fegato , Ja quale, col suo margin·e inferi ore , ragg·i ungeva quasi la fossai iliaca destra , conte11ente 7 litri di liquido , senz~ lasciare dre11agg·io alcuno, e il malato guarì in p·o chi giorni p er primam : e aggiunge cih e que- . sto m eta.do non 1'avrebbe adottato in quest o caso· se lo stesso non gli arvesse pr ecedentemente rispost o bene, in altri casi di cisti di dimensioni più piccole. È superfluo far notare i grandi vantaggi sociali derivati da questo trattamento chirurgico m oderno: basti considerare ch e, con pochi giorni di de·g enza , si restituiscono al co•n sor zio civile quei malati , che una volta do vevan o stare ricoverati in Ospedale per parecchi m esi. 1

I-\IASSUNTO.

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L'A. seg11ala un caso di voluminosa cisti di echinococco dello sp azio del Douglas , non solo p er la sua rarità , ma sopratutto per chè il suo enorn1e volume determinò un 'anuria nelle ultime 24 ore ch e richiese l 'intervento chirurgico d'urgenza , simulando una disten sione vescicale da ritenzione, e termina con un sintetico cenno alla cura chirurg ica n1oderna di questa affezione. 1

BIBLIOGRAFIA. ALES SANDRI. Manual e clj Cl1irurg·ia, 1934. Busi. L 'esplorazione r adi ol'ogica de l tubo diger ent e : Trattato di Diagnostica Chirurgica del Tadd ei, 1928 . CAVINA. E cli inococco r etro-perit on eale. Riforma m edica, 1924. CoRNIOLY-CHARLEs. Contrib utio n a l 'étude d es K i Suisse llomande . F ANU GCI . Ci sti della f os.sa i l iaca r etr op eritoneale. Policlinico, Sezion e Chirurgica, 1927 .


.(ANNO

XLII,

~UlVI.

12)

GR~FI.

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' PROBLEMI D'ATTUALITA Intorno alle arsine aggressive belliche. Sen. Prof.

ALESSANDRO

563

SEZIONE PRATICA

LesTIG.

Dura1tte la g u erra m ondiale molte furono le arsirie esplorate n ei labo ratori sperimentali con la mira di ul.ilizzarle a scopo aggressivo. I in rea.ltà alcui1i composti d ell 'arsenico, della sf\rie alifatica ed aromatica furono impiegati , d a i t edeschi per primi, a scopo b ellico.. I tedeschi, partendo dalle esperienze di laboratorio, credettero ch e questi composti so1idi o l~quidi, conter1.uLi i11 p·r oietti ad. alto esplosivo, co11Lrassegn ati con croce azzurra, per lo scoppjo di quesLi, si sarebbero sparsi e s uddivisi tanto minutamente nell 'atmo,s fera da penetrar e 11elle vie respiratorie a n che attraverso ai filtri, che costituivano la parte essenziale del re~ j)iratore (masoh era) in u so per la difesa indi 1riduale d ei n1ilitari. In modo che questi ulti111i - so tto la viole nta azion e delle arsine ch e provocano . oltre gli starnuti insi'S tenti e oltremodo molesti , tosse stizzosa, e vivissima irritazìo:n e delle mucose d elle vie r espiratorie si sarebbero prontamente liberati d ella ma:scb era, soccomb endo cosi all 'azinne di altri gas p iù letali lanciati conterr1poran eamente o ir1 un secor.1.do tempo . Nella pratica però - cioè sul campo di battaglia - quesle co11<1izioni non si sono di soìi~ o avverate, perchè le particelle di arsine di:s11erse nell 'aria dallo scoppio dei proietti, seb be11e mol to frazionate, furono ancora troppo 'oluminose per attraversare ì filtri delle ma1 :

~c.l1ere.

111 guerra si u sarono , per quanto a noi con::;ta d ella serie alifatjca la mctildicloroarsina e ~ 'etilclicloroarsina. lJn terzo composto di questa serie cli cui tanto si è parlato n egli ultimi tempi, ed ·an ch e fantasti came11te, la clorovini-

larsiria (letvisite), i1on fu ancora u sato a scopo b ellico; tuttavia esso sarà l 'argomento più interessan Le di questa breve n ota. Dellè arsi11e aromatich e, (alogenoarsine aron1alich e), ch e in gen erale sono meno tossich_e clelle alLre sebben e esercitino u n a vi'o lenta irrit azione s~lle t11ucose, furono usa te dai bellio·erarLti la dif en.i lcloroa,rsina o cloruro di difen.iia.rsin a, la dif en ilcianoarsina o cianuro di rlif e 1~ilars ina e il cloruro di difenilamminar-

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szria. Non i)o:sia1110 qui, p er ragioni di SJJazio (1), c11 lrar e in Lro11pi particolari ~ui ~aratte~ ~si ci , cl1imici e biolog ic i dei princ1p,al1 composti arsenicali aggressivi ; ricorder emo eh ' essi sono d ei tossici cellulari, ch e agiscon o s ul protof>lasrria vivente quando v.en go~o ~ con tatto con i tessuti, a llo stato solrdo , 11qu1do o gas~oso, provocando processi. in fi a~n1a to~i e n ecroLici sulla pelle, n elle vie r esp·1ra tor1e, st1lle ruucose, particola1'm·e11te .s u quella_ ocular e, ea esplican o inoltre. una azione tossica generale ::; uJl 'organismo per riassorbimer1to d el prodotto a ttraverso i tessuti colpiti. L'idroge1no arse1iicale (Aslla) ch e, come è uolo ha un d ebole odo·r e di aglio , ·è un forte vele~o· del sangu e, è emolitico , forma metemoglobina, e agisce sul siste:ma ~ervoso centrale n on ha trova lo applicai1one in gu erra. E ~e.n1n1eno il tricloruro di arsenico (AsCL1), c:t1·e è potente veleno - n e bastano 0,1 mgr. in un litro d 'aria per renderla irresp~rabile e provocare lesioni dei polmoni, ch eratite , concriuntivite e dermatit i - ha trovato larga applicazione. I b èlligeranti lo imp·i egaro·n_o p er_ò quale solvente di !1,ltr~· gas! i:iol~o per1colos1, ron1e il fosgen e e i acido c1an1dr1co. Invece le truppe nord-a111eri can e u sarono I!ella g uerra n1ondiale, _in !F rancia, la m etil~i­ cloroarsi·na (Clis. AsCl2J ch e è poco solubile neJl'acqua dalla quale non viene decomposta. All a co11centr.azione di 25 m gr. per m 3 d'aria qu esto prodotto, g·ìà ~o·po. un . mi'nut~, .det~r­ m ina n ell 'uomo e n eg·l1 animali forte irritaz1011e delle Jnucose, n1entre allo stato pur o provoca sulla pe lle la formazione di vescic h e· come i gas vescicatori (iprj t~). . Più usato i11 guerra, part1colarmenle dai ted e;scl1i in 1n iscela col 20 <)'~ di etere dicloromef ilico, fu J •elildicloroarsina ( C~ 2 Hs . A"s Cl2). Quesl o com1posto è molto tossico: alla con centrazione. di pochi milligramrni per m 3 d 'aria pro-voca .ir1Cìa11u11azione d elle mucose, dispnea, paresi e tal volta paralisi d elle estr emità , deliqui, vomito , starnuti ·p ersistenti. Allo stato liqurdo, se viene in con tatto cori la pelle, p ro' uca vesciche con contenuto sier oso, e vere 1l eu.riti dolorose n el letto ungueale . Il cloruro di calce n eutralizza co11 grande rapidità que~Lo cqµipo Lo. 1

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(1) Nel volume: LusTIG e collaboratori: Effetti dei gas di guerra (2a. Ed izione, Milano, 1934-XII), abbiamo i11dicato in una t al>el la i prjncipali compos li ar senicali aggressivi .


564

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<< IL P OLTCLTNI CO

Durante la guerra mondiale fu fatto I.argo uso da parte di tutti i belligeranti della difenicloroarsina - (C 2 Hs)2AsCl - composto conosciuto anche sotto i'l nome di croce azzurra Clark (tèdeschi), sternite (francesi), D.A. (americani). Questo composto, che si decompone a contatto dell 'aoqua, si scioglie nel fosgene, J).el telracloruro di carbonio e nei comuni sol, enti organici. Con la difenilcloroarsina , da sola o in mescolanza al 20 % con fosgene e cloropicrina, si caricarono bombe a mano e proie_tti ,d 'artiglieria a forte carica e·splosiva i quali scoppiando disperdevano nell'aria il t<)mposLo allo stato di finissima· polvere molto stabile. Una concentrazione di 1-2 mgr. per m 3 d'aria può riuscire molesta e dare anch e disturb1i m1otori e sensitivi di non breve durata; n si hanno tal volta persistenti dolori e disturbi del ricambio materiale con dimagramento p er alcuni m esi (:F lury). Nurnerosi furono· in guerra i colpiti dalla difenilcloroarsina, e furor10 trattati in vario n1odq secondo la gravità del loro stato. Il pTurito inolesto cutaneo si è mitigato con fregagioni di ammoniaca concentrata (20 parti in u.n l~tro ·d i alcool a 95°), e successivamente con impacohi con olio di lino o unguento di ittiolo. J\nche l 'ungue·n lo alla perr.aina, il c:alcio lat tic.o e l 'aspiriria hanno corrisposto n el prurito persistente. L 'ammo niaca alcoolica giova pri1na della formazione delle vesciche cutanee, cl1e insorgono dopo l'edema quando il composto p uro colpisce direttamente la pelle: le vesci'cl1e si pungono per vuota:r:le. Se i disturbi al torace persistono si co·n siglia il salasso, l 'irlalazione di ossigeno , e i soliti medicamenti che agiscono sul cuore. Più irritante per ]e mucose e p~ù persi's toote nella sua azione, è il cianuro di dif enilarsin a -- (CaIIs)2 .t\ .s . CN - (la croce azzurra Clark JT dt:t~ tedeschi) che 11a uno spiccato odore di rriandorle amare; il limite di ri'cono,s cimento di questo compost.o nell 'atmosfera è di 0,005 m gr. in un mri d'aria, e il limite minimo di tollerabilità per l'uomo e per un minuto di respirazione ·è di 0,25-1 mgr. per m 3 • Lo si avverte nell'aria per l 'irritazione della mucosa n.asale e delle mucose delle vie respiratorie superiori; dà cefalea e dolori agli orecchi , ai denti , allo' mascelle e provoca violenti sternuti . Anche questo composto viene neutralizzato dal cloruro di calce. Molto affine per i suoi effetti alla difenilcianarsina è la difenilam1incloroarsina detta Adamsit, o D. M. dagli america.n i , i quali l'impieg?-rono largamente ~per lo svilup·p o di nubi, conten.enti minutissime particelle del tossico , danpose agli organi respiratori, di rapido effetto e di lunga durata. Questo composto è mortale per l'uomo dopo 2-10 minuti se è contenuto n ell 'aria nella proporzione di circa mgr. 6,2 per litro. Un buon filtro della mascl1era respiratoria trattiene però questo tos1

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SJCO.

Per caln1are l 'irritazion e della mucosa na-

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[ANNO

l~UM.

XLII,

12]

$ale e della gola provocata dalle arsine in genere si usarono al fronte lavaggi con soluzio11e fisiologica di cloruro di t:>odio o soluzione di acido b,orico; i tedeschi fa cevano odorare polvere di cloruro d1 calce. Per frenare gli sta.I·nuti &·introduceva nelle narici una soluzione di cocaina in gliceri11a (1-2 %). Utili si sono mostrate le ir1alazionì di una miscela compo~ta di : . alcool 40, clorofo·r mio 40, etere 2:0 , a1nrnon1ac,a gocce 5-10. Contro la cefalea a. . ' sp1r1na_ Tutti questi prodotti possono contaminare l 'acqua e gli alimenti in genere, in seguito ad i11gestione dei quali si possono avere gravi disturbi: è necessario in tal caso far espellere il tossico provocando il vomito e somministrando s uccessivan1ente un blando ·purgante. !F ra le arsine aggressive vi è un composto che ha .d estato un grande clamore pe·r le pubblicazioni degli amerioani del nord che lo cl1iamarono il supergas, la rligiada della mori e (the de.w of tlie death); o 1Vlethyl M. I . Si tratta di un composto della serie etilenica: la /3-clorou·inil&icloroarsina (lewisite) preparata in America nel 1918' da W. Lee Lewis, ma già nota anohe nei suoi effetti ai chimici tedeschi, se.ibbene non fu impiegata a scopo bellico. Il composto impuro, detto lewisite tecnica, è nerastro ed è costituitQ da una miscela di L. primaria, secondaria e terziaria, mentre la L. pura. è un liquido i11coloro o giallognolo dal caratteristico odore di geranio; è solubile nei comuni solventi organici; si idrolizza a contatto dell 'acqua fo·r mando un ossi'd o innocuo; gli alcali la de comp-0ngono sub1ito forn1ando acetilene. La L. primaria e quella secondaria h anno u11a azione vescicato ria e tossica, m entre la L. t'erziaria è p1o co tossica e non vescicatoria. Questo composto i1on fu ancora usalo in guerra, ma la sua azione b1iologi ca è stata sperin1entata su gli animali, e in parte anche sul1)uomo , n ei laboratori americani, da alOUJili rJuei collaboratori, e poi da H. Buscheir in Germania. Senza entrare, in troppi particolari diremo ch e la levv·isite è realn1e11te url potentissimo tossico ch e esplica un 'azio·n e simile a quella di un altro potente gas vescicatorio: il solfuro di etile biclorurato (i'prit.e); l'ar senico del cor11post<;> penetra anol1e nell' organismo attraverso l<t cute e si ritro-v·.a nelle urine; è un potente starnutatorio ed ìrrita enormemertte le vie res1)ira,torie. Allo stato di vapore è letale, per gli animali, alla conce11trazione di mgr. 0 ,048 per litro, e la concentrazione vescicatoria è di mgr. 0,334 per litro. I vap,o ri dì L. p rovocano dapprima lagrimazjone, secrezione nasale, vo1nito, poi tosse stizzosa, violenti starnuti , congestioile polmonare, edema. La morte avviene ir1 poch e t)re (in m edia 30). Durante e subito dopo l 'esposizione dell 'anim ale la te1npern tura si abbassa; anche il cuore ne risente . La lewisite ha uno violenta azio:!e· sulla cu.le 1

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(.A.~Ko

.\LII,

~L- ~ 1.12 ;·

aC;ll'~o rn o, 1io1i così .dell'~~>ril e . Si calcola

SE ZIO~E

567· .

PRATJ C.\

tardi< Q•· però come quella · co11ta lto dire tto <lel tossico provoca una · irr1.: .

( \ .cdder) c l1e la do se letale pe r rias:sorbi111e11 lo uul-aneo per i · uo1110, ~ia ùi e.e. 0 ,U~ pe r c n1:: e per Kg. di peso cor-· }JOreu, onde sarebbero s uflicien Li c . c . 1, ± di L. .spaln1ala s ulla c ute di un uomo di 70 l(g . per 1irovocare un avYele n arr1en to ·· Co11 cs i to leLale. Le a pplicazioni di dos i sublela li di L. liquida pJ:cvoca110 prol'onde ed estese u slio r1i · co11 .co11segu ento n ecrosi diffu sa · della J)elle e d ei l.t•s5ulo sottoc ula11eo. ~ell 'uo111 0 abbiarn o osse r valo lesioni · d el ìelto ungueale cori g uarigione l)Cr caduta dell 'esr1l ra r1ec rotica dopo b-lu g io r11i , con1e lo dim·o stra la fotografia -0rig i11a Je _(1'av. \T) cl el 11ostro vo lun1e (liff0tti d,,,i gas di guerra, :2:\ ediz., l\1iia no , 193-1-XII). Degli ai1imali a" vele11ali pe r via c uta n ea con L. liquida il 50 ~G 111uoi0no entro le 2± ore, :b I i a] t ri dopo 2-2O g i o r n i . l\"e ll 'uo1110 la L. pe n e tra rapidan1 e ntc n e]J a pell e e i)rovoca st1bito bruc io re, dopo pocl1i rr1 inuti i lJeremia , dopo poch e o r e si fo rn 1an o piccole Yescicl1e e dopo 24 ore b-0lJ e g ra11di .ce utralì. Nel secondo g iorn o 1'infiarnrn azion e ~· i11 g'(:;11ere a l rna&si1no. ·Dopo 3 gior11i url braccio leso per le,visite (2 gocce) è g i ~1 sgo11fluto e dopo 14 g iorn i . ... r n o r1 si associa no in fezioni seco11dari e, si può avere la guarig ione. lnleressanli sono Je no ·tre osservazioni con1 v ar at i' e tra le lesioni c utanee da le\visite e quelle d a iprile: queste l1anno un decor so n1ol1o più le11to e l e di s truzioni d e i tessuti i i.>ritati suno p iù gravi e profonde che non nelle lesioni da lt: \visi te. <~ om plete so n o l)Oi Je 11ostre osservazioni sug li a nin1ali mort i r1r r a YYele11an1ento .con le, ..·isite; l 'arseni co è stato ritrovato fJer ' 'ia (j1ir11ic.a iil tulti g li o rg·ani erl in n·1aggior qt_a11tit.:1 11 ej tessu ti sottos ta nti a lle zone trattatP., 1·e l fegato : n ei ren i. n ell a n1iJ za. Jrnpcrla.1tle lJc.;r la 1'Jraficn (> il sape re c l1 e .a1)1ilic.n nil) le1l111es tivéin1e11t e s ull a ct1le t1na soluzjo ne acquosa al fJ :~ di idr:.:.to sodi co , con succe~s i ,.i lavaggi cli ncqua pu ra p er evita re l 'aziont• irritante d ell 'i'<lrato ~od i co, è IJossil)ile arrestare 1·az io 11 e del 11..; .s iro. Ancl1e 6 parti di idÌ·ato fe rrico e l d i g li ce rina g ioYano .a ]lo scopo. J3i.i sc her usò il c lo ruro di calce secc0 con buoni ri suitati . Nel Lrattan1 e nto d ell e vesci ch e da le,visite si consig lia, per facilitare la guarigione di pun ge re ]~ vescich e con ago .st erile per vuo ta rl e sen za aspo rt élrne l 'epide rn1j cle. I n con clus ione sull 'azio n e fì siopalologica d elle arsine in ge11er ale possian10 a ffermarf• ch e qt1esti co111posti in fo rti con centra zioni d a nr1 0 per riassorb·imento il quadro dell 'avvelcna1n ento acuto da -1r senico; in cleboli concentrazioni son o irrita nti sen za arrecare dan no r~otevo l e. Sulla pelle e sull e mucose eSJ))i.cano .un 'azione Yescicar1le più o n1eno intensa: n elle vie r espiratorie ])rodu cono · alter azioni delle vie aeree superiori e d ei polmoni con 'forn1azioni di pseudomembrane e di ed ema pollllonare acuto. Cayatteristica di que~ti con1posti è ch e il 1

1

la zione d ei r1e1vi serìsiti1vi di gran lunga ma~r­ giore di quella provocata da lJ.Ualurique a i L·~o cou1posto chimicart1ente rlefinilo. Si i1oti a n cora che le arsine sor10 in generale .P oco solubili n·ell 'acqua, .molto invece nei sol-' ver1ti org·n.nici e 11ei grassi; })Osseggono . un~ elevato coeflì ci cn le di rip·airlizion e per i li voi di, qui11di( pet1etran0 facilmente in tutte le cellule OYe esp1iea no ]a loro azione alterar1do od ostacolando · quelle fur1zioni ch e sono di vitale in1portanza· peI" le cellule stesse . A fine })ratico ricordiarr10 cl1e se la diagnosi d elle forn1e . d'intossicazione pura da 1arsine è facile p ercl1è si b·a sa essen zia ln1en te sui segn i n1olto caratleristici <li violenta ed immediata· irritazione delle mucose e d ella c ute, essa non è> così sempJi ce quando in g uerra le a r sine vengot10 Janciate s ul campo di battaglia conten1poraneamente ad altri g·as, specialmente a~fissian ti, nel qual caso si ha u11a sin tomatologia rr1olto più complessa . 1

1

D al Laboratorio cliiniicv mililare.

fisiopatologico del Cen tro

y

F'irenze , n1arzo 1935-XJIT .

''

1

SUNTI E RASSEGNE. TISIOLOGIA. La diagnosi della

tube1~colosi

p0Jmona1·e

iniziale. ( 'vV. Bu·~·roN Vv-oon. Brilisli m ed. Journ ., 16 fehbr . 1955). A tlu.a ln1ente, 11oi possiarno sperare .di scoprire la tubercolosi ad uno stadio in cui i tessuti' polrr~0r1ari r11o~trano il p-rimo segno di desir1leg·razione; in tali casi, la forma iniziale ]J UÒ Yenirei diagnosticata e spesso arrestata. 1\1a, J11alattia iniziale no1n signifi ca malattia li111 itala poicl1è, specia lmente nei primi anni di Yita, ess~ si diffonde rapidamente e può involvere un m ezzo poìmon e in poche settimane . Ij: 11oi dobbiamo abituarci a riconoscer e non f'oltanlo la n1ala tt.ia iniziale, ma ogni recrud escen za iniziale; in tale periodo d ella vita, ogni mese g u adagnato n el riconoscer e il nernico aun1e·nt.a le probal1i lità d ella vittoria.

I

DUE TIPI DI

TUBERCOLOSI.

Si dividono ge11eralmente i ca i in proliferativi ed essuda tiv i ; si tra tta di termini un TJ0 ~,mbarazzanti , ma però utili in quanto che d ei termini più p recisi non definirebbero alt.1 ettanto bene d ei fenorneni ch e sono fin ora i1nperfettamente corr1presi . 1) La malaltia proliferativa è 'del tipo cronico; l 'essudazione che caratterizza il suo inizio d ecresce rapi da men te p~-r lasciare il posto a lla ..caseificazione ed a lla fibrosi. Le radiografi e ci mostrano il processo in modo evidente. 1

1


568

« lL POLICLINICO >)

Dei cordoni fibrosi <leJineano i bronchi, cir·· condano le aree caseificate , sottolineano le fessure polmonari e for1nano delle pareti rigide delle ca ver11e. ln generale, la tisi degli. adulti e della media età corris1)onde a questo tipo, ch e può però riscontrar.si anche nell'ir1-; fanzia. n el.l 'adolescenza e nei giovani adulti. 2) Il tipo essudativo si riconosce soltanto alla radiografia e non si ha, come per quello pro!!ferati,,o, l'occasion e di verifi carlo ali' autops~a. In questa forma, tipica per la tisi degli' a doles(;enti , la caratteristica principale è data dalla tendenza all 'ess u·d azione parenchima le e dalla formazione di cavità a pareti n1olli, di forn1a esattamente circolare che, al pari della circostante essudazio11e, si sviluppano rapida n1ent e e spesso scom paiono pure rapidan1e11te, lasciando u11a sottile cica trice linear e del •parenchin1a. Nor1 corrispondono alle caverne ch e . si vedono all'autopsia e vennero a lungo consideraie non com e degli ascessi poln1onari, n1a come degli a1telli pleurali. Talvolta sono chi amate cc ombre anulari' », ma erro j1eam ente p erchè 11on s i tratta di anelli, ma di sfere, come si può confermare con l'esar.ae laterale od obliquo o con la stereosco1Jia. SecoP..do qualch e teoria, e5se vanno considerate come d elle bolle d 'aria , il cl1e non è poicq è esse non si svuotano q11ando vengono pu11te con l 'ago esplorativo; d 'altra parte, la l<>ro corrtunicazione con i b·ron chi può essere di1n9slrata dal fatto ch e i bacilli di Koch persi·~tono fino quando tale caverr1a mol]e riman e nella radiografia e s0on1paiono dopo la sua cl1iusura. Il loro co nlporta1n enLo all a collassoterapia (sotto l'influenza della quale essei si contraggono con centri camente a m eno ch e n on siano tenute aperte da aderenze) costituif-;ce un 'altra prova ch e esse son o realmente una sp accatura n el polmone. 11 termine di cavern e elasticl1e o silenti si riferisce al loro carattere transitorio ed al fatlo cl1e esse non possono essere dimostrat e da fSeg~i fisici , poicl1è questi non dipendono da1l 'estcnsion. e della malattia ben sì dal suo ca.. ra.ttere. 1

-

PUNTI

IMPOnTANTI

NELLA. DIAGNOS I.

Dal punto di vista diagnostico, la differe11za più importante fra la forma proliferativa ed essudativa consiste neJ fatto ch e la fibrosi pol111onare è associata con modificazioni più o 111eno caratteristich e dei segni fisici, mentre l'essudazione non Io è. Spesso, mancano del tutto i segni fisici abn orn1i e, d 'altra parte, l ' A. critica l'atteggian1ento di mo·l ti AA. cl1e si ostinano a ricerca re dei sottili sintomi clinici per la diagnosi di tubercolosi ; uno di questi , citalo dall 'A. , insiste, p. es., sulla grande importanza della palpazione, mediant e la quale, si possono diagnosticare l 'infiltra1io11e, la fibrosi cronica , le caverne... Ora, osserva l'A. , in un decimo di secondo, l 'osser,·azio11e radiologica ci dice n1olto di più ch e

[ANNO

XLII, Nul\t. 12)

un 'ora spesa per vellicare la pelle sui muscoli ,. percuoter e le strisce di Kronig, osservare la deviazione della lingua, ecc. È come se si usasse un ce falotrib o per estrarre un dente di. Jatt.e ! .. Nei tem1>i, })recedenti la radiografia, soltan-· t.o ìl 25 % della tubercolosi in atto veniva scoverto; questo viene I ro1)po spesso dimenticalo• da quelli cl1e coI1siderano la radiografia solta r1Lo con1e una conferma d ella diagnosi. !Bisogna, invece, m etter si i11 mer1te cl1e la tubercolosi polmonare è u11a I)) a]attia relativamente silente ed è appunto questo che la di fferenzia da altre malattie torac ich e croni cl1 c : l)ronchile, broncl1iectasia, tun1ori maligni, p1leun1oconiosi, poln1011e fibroide, ch e da11110Lutti dei segni pi ti o 111e110 caratteristici. Siccb è, quando un 1nedico ci di ce: cc non trovo alcun segno fisi co, ma sospetto la tube rcolosi >& uon fa ch e subire le conseguenze di falsi inse.gnamen ti. Egli dovre,b·b e i11vece dire : non trovo n essun segno fi sico e, qiiindi, sospettala tubercolosi. Ilenis&imo, si dirà, n1a allora in tal caso ch eresta a fare al inedioo pratico? Og·nuno può,. piil o m eno, leggere un.a radiografia chirurgica; ma l 'interpetrare un a radi ografia del tora ce esige una coltura da specialista. Nessun bisogno, aggiunge l 'A., di sottoporre ai raggi, X og11i persona che soffre di tosse . Il proble1na è più semplice di quanto non sembri. Tutti sanno cl1e vi è un tipo di ane urisn1a ch e è dimostrabile mediante segni fi sici ed un aJtro che si rivela media11te srntomi. Ora, i1 tj JJO di tubercolosi fibro-caseosa forni sce dei sf.gn i più o meno caratteristici : ottusità de1 lob o superiore, respiro aspro, crerJitazione fi broli'c a, ecc. 1\ila il ti po di tubercolosi, cl1e ] 1011 dice nulla alla perc ussione, si traduce pure con dei sintomi. E11 trambi i tipi elirr1in ano dei bacilli o dan110 dell e caverne , il ch e i 1011 vuol dire cl1 e la saliva del pnziente dia risul tati n ega ti vi alla ricerca di laboratorio. Due o tre esan1i di sputo possono essere necessari , ma talvolta lo è positivo il primo, anct.1e in casi ch e sembrano del Lutto iniziali ; ed ancl1e il paziente timoroso ch e in goia il suC> SJJU lo può dare un risultato posi tivo a11 'esamedelle feci. La prova dello sputo è la più semplic~ ed, a parte l 'esan1e ai raggi X, quella· ch e dà i' risultat.i più sicuri è, pur troppo, beJJ e spesso n egletta . Il dispositivo per l 'esame dello sputo deve essere sempre pronto per • • ogni . evenien za . 1

LA

S I NTOMATOLOGIA GENERALE.

Dalle> spoglio di 5,Q casi di tubercolosi in gi ovani dai 15 ai 25 an11i, risulta ch e per quasi tutti vi er a qualch e accenno di quello che, non i seoo ni fi sici , ma i raggi X e l 'esame dello sputo rivelaror10. Tralasciando 6 casi in cui la malattia durava da sei m esi, l 'A. trova ohe 37 degli altri 44 avevano dei sintomi che suggerivano l 'idea di


[Axxo XLJI, Nul'r. 12]

569

SEZIONE PRATICA

tubcr coìosi. In 11-, si a,·eva tosse con esp ettorato, in 23 si er a a Yuta emottisi (da un sernplìct; sputo san g ui g110 ad un 'emorragia fran.ca). Nell '80 % circa , ' 'i er a un 'anamnesi fan1igliarc di tuber col osi o si' am111etteva un cont a1lo s tretto con tubercolosi. L 'e5an1e fi sico d ava dei seg1ti sosp etti solto.11to in una m e tà dei 4± casi, m entre neg li altri 111.an cavano od erano dubbi. L' A. ritie11 e ch e la vecchia d enominazione di diatesi tuber colare co11tenga u11a i)arte· di verità , il paziente c t1e n e ha l 'aspetto è anch e tubercoloso con rnaggiore probabilità di un a ltro ch e tale as petto non h a; e se .attaccato : il pri1no soccomberà più faci'lni ente d el second o . Co·n I ·approssimarsi della n1ezza età, e n el f-.FS.So r11ascl1il e, l 'a pet to d el p aziente è m e110 r1ettamente distinto. t raro, se pur esis te, il tub.er coloso ch e piag11ucola sul su o r11ale; i11vece, la tenden za a ridurre, al mini1110 i sintomi', a da re risp oste evasi ve ed offrire spiegazioni per ogni sinto111a cl1e vien e an1rnesso con riluttanza è tanto ti pica per il tuber coloso ch e essa su ggerisce, stcondo l 'A ., la Lub·er co] osi. Ciò. vale sop r at1utto p er lo spulo s.an g uig n o ; se il tuber coloso r1on l 'l1a n 1ai avulo, la n ega i11 n-1od o così reciso com e fosse insulta to da un 'o ffesa ])er so11ale. Nelle em otl1 si d a al tr e cau se, il p az iente f a tesoro del su o esp et tora to , v i spiega il fazzoletto insan guinalo o vi m ostra quasi co11 or goglio u n a b ottig lietta c-01 san g·ue espuJ su. l n1porta11te è a n cl1e l 'asp etto clel paziente, ro11 g li occhi lucenti e la complession e del icat a; la p elle fin a dei tuber colosi è n ota fino cla Ipp ocr a te; an ch e n ell 'età rnedia, essi h an no la pelle d el t orace liscia e fin a . Il su do re alle ascelle è più signific.ati vo ch e n o n q u el lo Jlo lturno, ch e ·è tro1}{)0 frcque11te per aver e ur1 sig ui fica t o . 1

S I NT OMI E SEGNI.

Per q uan to ri gu,a rda l 'esar11c fis ico, ]'ispezio 11e dell a forn1a e dei m ovin1enti del torace l1a scar sa in J portan za p er la diagn osi p recoce di tu.b er colosi ; lo tesso si pu ò dire de ll a per f u ssi(·Ile, a 111en o ch e n on vi sia una co1np·l icazìone di p leu r i le con ,-er samento o di consolidazion e bronco-pn eumonica. l\iaggior valor e h a l 'ascoltazion e, in qua nto ch e un a ffi e,·olimcnto d cl respiro si puù n ot ar e in un 'area di i11filtr a to p recoce; in1porta11za diag n ostica h anno dei ra ntoli cr epitanti fini ed urmidi , specia lrr1ente udibili n ell 'inspirazion e ch e segu e un a breve t osse, sulla zona a·p i cale o sot · toapicale . Ma n o11 ci si asp etti di sentirli sen1pre; essi indican o una m alattia m olto att iva e d una diffusa com partecip-azion e d el lobo affetto. Oltre .a lla nota zona d 'allarme all 'inter110 d ella spi11a d ella scapola , è d a m en zi on ar si u n 'alt r a zon a i11 cui si cer ch er anno i cr epi tii , d Il' i11 terno dell 'angolo d ella scap ola stessa. L 'esam e dello sputo verrà ripetuto varie , ·olle; e 11ega ti vo , s'impon e senz 'altro la ri -

cer ca d e i ragg i X, printa di em etter e ur1 g iudizio. l\'I a an che con questo, si può incorrer e i11 errori , poich è una e.attiva r adiografi-a od 11na erronea interpre lazio11e di una buo11a 1~a­ ùiografia IJO&sono condurre su una falsa s tra.da. I / A. c ita un caso di r ece11te osser'Vaz1one di l!n paziente ch e ave.v a lavorato p er moJti arl11i· con la silice ed in c ui !a radiogra fia most ra·v a una piccola cavità tuber colare ed una r>unt0ggialura miliar e di entran11b i i polm 0ni , ~i cchè venne di,ag11osticala u11a silicos i co11 tubercolosi n1iliare. l 'ocl1e sellimane più lardi , l 'auto p sia rivelò trattar si di carcinorr1 atosi 1nili.are con una sola caverna tuber colare in -: sig·nificante . fil .

Contributo allo studio del pneumotorace opaco. (J\iI.

ì\tlAITI ~A .

Riv. di l )al. e Clinica della T a-

/Jercolosi, 31 o ttobre 1934). Nel cor so della colJa ·so lerap ia p11et1motor a cica , la sezio11e d ell 'emi torace cor r isponde•n te al cavo p leurico ins uflla lo appar e r a diologic:am ente con1e una zorta di m .ag'giore trasp ar enza, n1entre la sezione corrisp onden te al polmon e collabit o è più o m en o inter1 sam enle opaca . P'-ecentern1ente. Cardi s e Bourguig n o·n hanno richiamato l 'at te11zion e su] fa tto ch e in det erm ina te circostanze si p u ò aver e una inver siorte di tali r a1pporti di opacità, co:sich è è la sezior1e corrispondente al p olmon e collabito quella oh e app ar e più chiara . Interpretar ono il fen om en o com e d ovuto ad una pachip leurite dcl foglietto parie ta le del ca"·o pn eumot or acico. Nello st esso tem po altri AA. r eser o n ote ana logl1e osser vazioni a lle quali detter o an aloga in terp r et a• z1on e. ~fa non se111pre questa è la gen esi del pn euro.o lora ce opaco: in un ca so di Omodei-Zorir1i l :aÙLopsia n1ise i11 eviden za ur1 pneumotorace extraple-urie;o parieta]e; seco11do Pod està il pn. o. corrisponder ebbe a lle di ver e lappe, da te111JJ O nole, della pachip leu r ite p lastica nel corso della collassoterap·i a. I / ..i\. h a osser vato due casi di pn e·u motorace opaco, su 136 infern1i tratta ti con p11eumotorace i1el San atorio cc V. Cervello » di P alernJo. Egli nota anzitutto oh e contrarian1entei a11a opinion e corren te sulla discr eta frequenza del qu adro descrit to, 11el cor so delle p leuriti da pn eumotor!lce, l 'averlo ri scontrato so lo due volte sopra un discr et o nt1mer o di t ali p leurit i con ver sa111ento (circa il 40 <J~), significa ch e non in tutti i casi di pleuriti pn eu mot ora cich e si producono quei fattori n ecessari al rnani'fcstarsi del pneumotor ace opaco. Di scordi son o i par eri sulle cau se di tali pleuriti: i più le ritengon o di orig ine flogi's tica , a ltri di origir1 e circola toria, altri irritatiecc. Dumarest disti'ng u e in tre gruppi g li e it i delle ple uriti pneumotoraciche: la sclero i pleu rica insorgente dopo la pleurite ecca o 1

,.a.,


570

cc IL P OLI CLJ NJGO »

J>lcurile o s udati' a, il c ui ver same11Lo 11011 si è più riprodotto; la sinfisi p leurioa .co111lJ le l~ o parziale; l 'isp essi111e11t o fibroso n otevole deJia ])leura o pachi pleurite, ch e può o JlO assun1 ere caratter e sinfisario . Di fro11le a ques le con1·p lica zioni la sorte d el µ11 c u111 o loraca è varia: i11 a lcu11i casi l) UÒ esser e ag·evol1J 1en le. co11ti11 ualo , irt a ltri è o-s ta colttlo a l pu11lo da doverlo abba11do11are. 1.,ra i duu eslren1i vi è un certo nun1ero di casi n ei quali o p er l 'arresto d el pròcesso p le urico ades i ro o }Jer c ltè la lJachipleurite non 11a preso il caratler e si11{ìsario , il penun1otorace l)UÒ esse r e• contir1uato, per 4ua11to in condizioni Ill C110 Le lic i. t in questi casi , nei quali può a1)par i re iJ qua dro d el pneumotorace 01)a co . 'F ati or e i11di sp en sabiJ e a lla sua n1anifeslazion e è l 'ipes§imen to n o tevole e •p r evalente d el fog lietto }JlCu!·i'c o parietale d ella sa cca aer ea ; ·è pure n ecessar ia la d eposizi'o ne di grosse masse di fi bri oa . A~tro fat i.ore irr1porta11te è la ader en za di u11 len1bo polr11onare in riespansione, a lla lì are t e cost ale. L 'A. 11a risco11trato p arallelam ente a lla rics1Jan sione , il ritorno del r esp iro e lj e;y i s l'rega 111e11 li , in una zon.a ove prim a era silen zio r e J)i ra lorio . Irt co11clusio11e l 'A. ritiene cl1e il pneun 1ot o ra ce o pa co sia un ·q ua dro radiologico b en d e{ìn i to corri s po11d ent e ad una particola r e con d i 1iQn e an a tomo-fi sicr:t del tora ce; la . u a con1pa rsa è u11 scg·no r a diologico certo di p leurite sirtCì$aria e de, 'e m ettere in ~·uardì a onde p r e11der'-l i f'l'Q'' V•·' <iimenti n el c.aso cl1e sia n eces. a ri0 nta n ! en er e il p olm one collassat o. ciOJJu

1

1

'' r cE~ TI '.'lI.

SINDR011I TOSSICHE. Gli itte1~i della chemioterapia. Analisi pa· togeneti ca. fil . CACHIN e .J. B oYE R. Bull. et 1'1 é 11i . Soc. 111 éd. H op. de Paris, 25 febbraio 193G).

(1\ .

' [ z AN CK ,

P arla11do di il l er o tossico da ch e111i0 Ler apia s i esp rjn1 e l '1dca ch e il n1edica1nento a bbia in ta li casi w1 'in1p ortanza diretta. In effetti , la qua i lo la lità d egli itl eri si o serva u a ndo i sali ar en1ca li , mol lo più r ari son o g li il leri iii seguito a cure 1ner curiali , rarissimi con le i11iezioni di bisn1uto . ~la se l 'im1Jortanza d ell 'i11tos icazion e è certa e no11 è tra c urabile, l 'c jen1ento tossico non -è il solo ad esser e in ca u sa , p oich è i11 caso di gu arig io n e si può , in quas1 tutti i casi , ripre11der e le iniezioni d ell o st o. . o p r odot to :en za n1ai riprodurre l 'itter o. i è a t lribui t o l 'il 1er o , in questi casi , a d u 11a r eazione cli H er xl1ei1n er . Dla l 'itter o a t i po d i Herxl1ein1er è r arissin10 . D 'altra i)arte , l ' jpotesi l}àl ogen e tica cl1e aLLribui ce l 'itter o rl a cllen1iot er apia acl u 11a ep a to-rica duta n on è sost enibile, per cl1è l 'epa t o-ri ca duta è a ~a i r ar a e p u ò sem p r e esser e evil a la con un trat tan1ento corretto. 1

[A NNO

XLII, .J\ Ul\>I. 12] .

(;li 1\..A. riteng·o110 cl1e ·le i_iJ'O Lesi ·da prende1'6 i11 co11s.id'erazio11c sono esse111.i almente due: secondo 1' una 1'illero àa ch e111j otera1Jia n on sarebbe ch e u11 illero infettivo banale dovuto a g ern1i esallali sotlo 1'influenza del trattan1ento, secondo l 'a ltra l 'iltero viene consider~t.o corne una r eazione di intolleranza epat.1ca . La cor1ccLione infelLi·va d eg li itteri pos t-terapeutic.i pog·gia jn prin10 luogo s ulla identi~à assoluta di questi u l lim i con g·li itteri cl1e in lerven.g·o110 a Jl 'infuo1 i di ' og·ni m edica zione. Restereb·b·e a :spiegare l JBr qua Je ragione questo i l Lero infe ttivo non r ecidiva riµ e lendo la t erapia; bis@gncr eb·b c am111cllere cl1e si tra tta di tu1a i11fezio11e i111n1unizza11t c. Ug ua lm ente p lau sibile &embra · ag li AA. la i polesi di l1na r ea zion e di intolleranza epatica. Gli a r gon1enti ch e p a1lan o i11 favore di quet 'u lt ir11a i j)Otesi . 0110 di,1 er s i : come p er ]e él ltre i11LolJ eranze ' 'iscerali o cula11ee, l 'intoller an za epatica può esser e la stessa p er cause assai di,rer se (arsenico, r11 er curio , atofan); es ga può ug u almente; i11sorger o i)er dosi le più varie, seco11do i so,g gelli ; Ja r eazione una volt a n1anifestatasi scompar e il p iù s1ìesso senza ]& sciar traccja; frequ e11tem ente si accon1pag na a d a l Lr e n13nifc5tazio ni di intoller anza tissu ~ lare od org·a11ica . L'accidente è a s oluta.n1e11Le indi pendente d a ogni 1ara ep ati ca anterior e. Quest 'l1ltim o car atler e sottolin ea lo. differ en za a ssol11ta fra le due Jlozioni di into ller a n za e di insufficien. 1<1 organ1 C? Dato cl1e il leiimi11e i11Lollera n za è frequenLe1t1e11 Le usa.Lo, occorre p r eci ar e jl suo ver o ·ig·ni (i ca lo . L 'inLos icazio11e si disti11g·u e d all a i11lolleranza J1on solo lJer cl1è i ·u11a è 11n fen o111e110 c hir11ico e 1'a l lra u11 pir o cesso d i ordin e rr ico (fl occ ulazio11e, colJoid oclasia), 111a anch e per cl1è la prima l1a un i11 eccanismo stretta n1ente n1t"li e ria le, l 'allra è u11 feJ1on1 eno di or di11e essen zialn1enle b,iol og~co. L 'intolleranza ~.. i11 r elazioì1e con I 'er edit à e i caratteri a coLl ui:5i ti d a ll 'org·a11 isn10 ed è 1'espressione di u11a patologia a lLiva del Lcssuto vivente capace di reagire secondo la sua i)ropria individua li tà i11 n1odo i d entico a cau se differ enti ed i11 in odo differ ente· alla s lessa cau sa. Lo studio di questi i lleri ci mett e p er ò i 11 JJr esen za di un fatto nuovo: contrariamente a quello ch e avvien e per i fen om eni di intolle !'a11za a carico d egli al tri or g·a11i e t essuti, il feg·a Lo 11on r eagi sce di 11uovo ad una sostanza dimoslralasi n ociva e l 'organo può sopportar e u lleriorn1ente senza d anno la s lessa medicazio11e . .f~atlo questo a prir11n vi sta scon cer tantP.. 1\fa la sviegaz ione di questo caratter e IJa r a d osE-a1 e si può. trovar e i1clla fì siolog ia della ghiar1dola epatica. Il fega to è incarj cato d ella trasfor1nazio11c d egli aìin1 en ti i)r o, ·cnien ti da1 tubo digeslivo ed csse11 d o q l1esti a limenti es lr r 11Lam ente ,·ari , }'organ o epat ico deve cos l::.a 11Len1ente a d atl ar si alle circostan ze: a l con t rario di ci ò ch e nYvicne per il r ene , organo 1


[AKNO XL Il , Nui\11. 12]

573·

SEZIONE PRATICA

· di epurazione del sangue, cioè di u·n n1ezzo di composizione rimarchevolrnente fissa. Si comprende pertanto come il fegato abbia la possibilità di adattamenti irr1possibili ad altri organi a ad altri tessuti e possa quindi desen sibilizzarsi da sè. I caratteri comuni a quelli propri dell 'int(>lleranza epatica rendono cor1to della maggior parte degli itteri di cui noi non p1o te1vamo, a pri•r na vista, fornire un 'interpretazione patogenetica . Le due co11cezioni patogenetiche illustrate no11 sono incomprensibili ed è possibile cl1 e l 'una e l :altra si appliohino a casi particoil armcnte differenti ma clinican1et1te simili. Ciascuna di e&sa deriva da una veduta dottrinale differente. La teoria ,d istrofica riporta l 'accidente ad un georrr1e infettivo esaltato dalla m edicazione, la teori.a dell'intolleranza re11de l 'organismo r espoi1sabile della reazi'one rispetto ad lilila me:dicazione, cl1.e nort ·è tollerata . Gli A.A. pensano ohe questa doppia interpretazione sia applicab·i le anc:h e al pr.ocesso fo·n dan1entale dell 'infiamn1azione, n el sen so ch e l:} partecipazione infettiva non è necessaria. C. ToscAN01.

coìla c.om.e solve·11te del novarsei1obenzolo, preparando delle fiale di 5 cc. di una soluzione sterile di glicocolla al 4 %. I risultati sono stati molto buoni. ·u11.a ampolla ·è sufficiente fi110 alla dose di O, ·;-5. Per le dosi di 0,9·0 si adoperano 2 ampolle di u cc. Qu·a ndo una dose di O, 75 non sia ben tollerata, l ~1\. per I 'iniezione seguente adopera 2 ampolle; gli accidenti allora scom• paiono. L'A. ha traltato con questo 1n.etodo 20 donne che notoriamente non tolleravano il n o.. var ~enob enzolo esegu endo 108 inie,zio.n i endovenose . Su questi 20 casi, 16 hanno dato suecesso assoluto, 4 un successo parziale. ]_;a spiegazione dei buoni risultati che si ottengono con il m etodo prop1o·s to è assai difficiìe. L 'A. p ensa che moJto probabilmente la glico·c olla ag·isce come stimola11te della funzione antjtossica del fegato. C. TosCANO.

Profilassi degli accidenti dovuti ai novarsenobenzoli. Metodo personale.

Gli &t.l1di s11ll 'allergia han fatto in questi ulti1ni . an.ni sì !ung·a strada. cbe il seguirne· gli s\•iluppi attraverso la vasta letteratura com parsa r aJ)p•resenta per lo sturlioso una difficoltà !1.0il piccola; il fiori're, accanto ai fatti acc0rtati , di ser11pre i1uove ipotesi e· interpretazio11!, spesso fra loro· in co·n tras.to - com'è proprio di ogni branca di scien za in sviluppo - re11de n ecessarie p1eriodich e revisioni di quanto è stato fatt,() e og·ni 'k"\11to una messa a punt,o delle questioni risol te e di quelle da ris01versi . La prima edizione del libro d el Kamr11erer , pub1b licata nol 1926, rispose a questa n-e cessità e come tale fu favorevolmente accolta, e pe.r n1olti an n i è stata u110 dei p·i ù utili libri di s onsultazione per gli studiosi dell 'argo111en to. A otto an ni di distanza, esce ora la seconda edizionP,, cb e, pe•r essere accurata1nente agg·ion1ata sulla letteratura anche recentissima· e opportunarrtente riveduta e arricchita in base ai nuovi dati acquisiti , rappresenta un contrib·u to prezioso a questa branca di studi . J l l(ammerer, ahe sì larga n1esse di ricercl1e ])a .al suo attivo 11el car11po dell'allergia e cl1e, colla sua concezione della diatesi allergica, ha recato un utile ele•m ento coordinatore· nel la r.ongerie di fatti e d'ipotesi sull 'argomento 1 a' 'eva veste e auto·r ità per far ciò e ottimamente co11 questa seconda edizione del suo libro l1a adempiuto il su o compito. Senza addentrarci nella disamina dei singoli interessanti capitoli , che ci porterebbe troppo lontano, ci limitiamo a riportare un elenco degli argor11enti trattati, il ch e varrà an che a dare una

(J. BÉl'~ECH . Presse Méd. , 20 febbr. 1935).

In numerose circostanze i novarsenob·ein zoli non so·n o tollerati dai malati e producoJJ O disturb·i di inte11sità e di gravità assai varia. Esistono dei g radi nelle crisi nitritoidi eh e sono il tj·po degli aC'cidenti immediati. Lasciai1do da parte ancora gli accidenti gravi e m.o rtali dei primi giorrn i , l ' A. consi'd era gli altri accide11ti tossici ch e si riscontrano più frequenteme11te, specie le reazioni termiche accorr1.pagn,a te da cefalea, rac:h ialgia, vomito e • • inso, nn1a. Sono questi accide11ti cl1e , per la loro frequenza h anno indotto n1olti nledici a n o11 più i1npiegare g li a r senobenzoli. N11rr1ero·si mezzi soi10 stati p·ropositi petr dim.inuire la tossicità degli arsenobenzoli. l\1ilian 11a preco11izzato con successo l 'uso dell 'adren alina P '6f bocca o p1e r via intramu scolare per le intolle-ranzc riconosciute. Si è proposto 1'u so di soluzioni n101to diluite e l 'iniezio11e n1olto lenta. Sono stati saggiati vari s,0 Ivc1Jti con risuìtati. favorevoli (soluzione glucosata, soluzione di iposolfito di sodio·, eosinato di cesio). L 'eiosi11alo di cesio 11a reso dei serv i.zi, i11a è di difficile preparazione e di alto costo e la stia colorazione rossa n on p1ermette di renderci c.011to bene dell 'aspirazio ne del sangue nella siTi11ga per ,~edere se l 'ago è b,e ne a posto. ~ia tutti questi J11etodi h a11110 dato spesso risultati insulficienti. L ' A. partendo da a lcun e esperienze di Rebaudi, che dimost.rano il l)Otere antitossico degli antinoacidi, ha voluto esperi:metn tare l 'u so di soluzione di glico1

CENNI BIBLIOGRAFICJ<1> II.

Allergische Diatliese und OJlle.rgische Erkrankunge1i, lla edizi'one, ed .. K .AMMEREB.

Bergmann. Monaco, 193'4. l\:II(. 26.

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(1) Si prega d'inviare due copie dei Jibri di cui si 'iesid er a la recensione.


« IL POLlGLJN I CO »

idea d el piano d ell 'opera . Nella parte ge nerale , clo1)0 aver definito il concetto di allergia e dì 111alattia a llergica, 1'1\.. tratta d ell 'anafilassi ~~erirn entale, della ·di~ates i allergica, d ell'idio.sincras ia, d ei vari allergeni e delle p1rove dia ~J)OSLi che, dell'eosinofìlia, d ella crisi emocla.sica di Wicla l , ohiu·de questa prima p·a ite un -capi tolo in cui vie11e ampia.m ente trattata la ter apia gener a le dell e .n ialattie a lle·r gich e. La seconda _p arte è d edicata a lle malattie al~erg'iche : sono oggetto di ampia, esauriente tra1Lazione l'orticaria , l 'asma h·r onchiale ' la . febbre da fi eno e la rinite vasomotoria, l 'ede·m a ;: t1J g ioneurotico, a lc une malatti·e d el tubo ga·Slro-ent e·ri co di n.alura allergico-anafilattica, l 'em icr ania , l 'ep·i lessid, l e l.ossi cosi g ravidi che, ]a porpora di Sch onlein-H.enoch. Sono altreSlì s1udia ti i rap·p orti fra allergia e rica mbio del1'ac ido uric9, Ira allergia e reurn~tismo arti·coìar(:j, fra allergia e al tre malattie da in fezion e, fra a llergià e mala ttie cutanee, fra aller gia e . r11alatti e renali, malattie del cuore e d ei va s1 ecc. Og rti argomento è esposto con perspicua (·hiarezza ed ob·b ict.tività e correda to di una docurnentazion e b·i b·liografi ca ricca e p1recisa, C·h e i1o r1 rappre5:en l.a ce'fto il n1inor pre·g io d el lib ro. Dt1e indici , p er nomi d '.at1to·r i e p·e r n1alerio , corr1pletano il volume, cui I 'accurata \ 1 est e t ipogra fi ca ag·giu11 ge d ecoro. I) . .MOLINA.RI-TO SATTJ. 1

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·f;..

La regolazione d fl ricambio en.ergetico. Vol. i11-8°, di XV-349 pagg. Ed. di <e ·E,is iologia e J\'ledicin a », Ilo1na. 1934. L. 40. L ,\MI.

rJ·o~l·era

ohe ci presenta G . Lami , d ella Cli-

nica ]\f edica di Pisa, dop•o anni di fe condo la'jOro a ttorno ad un problen1a al quale l 'A. h.a ·d edicato t anta attività portando contributi d e]la ir1 assima imi)ortanza ch e non son o certo -sfu ggit i a .q u an ti tra n oi e a lJ 'Est ero si occupano di fi siopa t ologia clel ricambio , è vera111cnte com p1let a . J,a si c ura co11oscen za d ella 111ateria, 1'essere l)en~t.ra.to a fondo n c11 'intirr1a n atura d ei ferio·m eni studiàt i , una anali si n1i11ut.a attraverso r.azi ente indagine di d ati e tli fatti, t1na costante 'risione sintetica che s i "F1acca d alla nozione d ell 'ult.1111 0 fatter(Jl] o per a ,-er e di mira u11a con cezione più unitaria e più ampia, so110 gli el em enti fond ame11t.ali Gl1 e d anno forrna .alla vasta cultura dell 'A. 0 nll ' indirizzo biologico e clini co dell 'op·er a. Ln una trattazio·n e a fondo d el ricambio energetico n el su o si gnificato ·d i problema biologico e gi fattore clinico , r1on ci si poteva Jjmitare, con1e invece in opere di questo ge11ere a11ch e da parte di autori stranieri di in·dubbio valore è st at o fatto fìnora , a d una arida segrtalazione di d ati , ad un crite:r;io cioè fondamenta11nente stati co, ma si dove\ a affrontarn e lo studio ch e t enesse conto delle su e n1olteplici correlazioni e i~e1g·olazi'o·ni, n.e·l ch e ·consist e in uJtirrJ.a analisi ] 'irr1 portanza biolo g ica e clin i ca di un fatto. E t ale sembra esser e ~ ta lo lo SCOJ)O per seguito dal Lami ; e dalla l et1

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[ANNO

XLII, NuIVr. 12]

tura d ei den~i ca.p-it.oJi, dalla trattazione degli e lP.menti fondamenta li del ricambio e11ergetico a lla sua regolazio11e neuro-umorale, alle correlazioni funzio11a li svariate coi sisten1i tli trar-:porto d ell ' organisrr10, alle infJue11ze recipro r~be con c_:Pndizioni fi siologiche e patologi cJ1r diverse, si ha chiara l 'impression e che il difficile scopo è stato pienamente e brillantem ente raggiunto. La n1onografia del Lami apre ag1i studiosi a111pi can'lpi d 'indagine e di n1editazione, sp eci e a quanti , col rifiorire della medicina costiLuzionalistic.a, vedono sempre più la fonda1ne11tale unità del1 'organismo intesa nel suo complesso biologico , n ella sua attività normale, nelle su e r eazioni alle condizioni rnorbose . L >op·era fa on.o re all ;Autore e alla Scuola cui egli appartien e. CnrNr.

L. IloEMIIELD. Pra.ktische i.JiJatelilì. Iva edizio.. U11 voi. i11-16°, di 226 p·a gg., rilegato. ·.b i~chers r11ed. Bucbhand. , Lei})e;ig, 1935 . Prfzzo RNI. 6,20 . llf:. 1

La dietetica è lJÌ uttosto trascurata dai 110~Lri µ1 edici pratici , ch e si lirr1itano per lo pliù

a dD:re d eii co11sigli vag]li e generici', sp·e sso ;lucl1e t ropp·o unilater,ali. Essa è invece d !3lla 1

r11assi111ra in11)orta1iza fondamentale nel trattar11ento di n1olte malattie, in cui meglio di ugni altra p r e:scrizior1e vale una di·eta adatta. Buono e rr1olto pratico è questo libro che costituisce il rifacimento di un noto manuale di C. Pari ser e cl1e ha raggiunto in pochi an11i la quarta edizione (1quella p1rece.dente er a del 1 ;l 3~J . Nella pTi:r11a 1)arte , clà le prescrizioni diet eticl1e secondo le di,rerse malatti e, descrivendo n1irrùta11je11to i si11g·oli pasti e da11°do la lista cleg·li ali111e11ti pe.rrnessi e proibiti . Tratta co,sì : I 'ulcera gastro-duode11ale, i cat arri i'ntesti11ali cro•n icì , con di.a rree persis tenti , la atonia cronica d ell 'intcs.tino , la dieta per i la.b·i li Jtervosi ed i reun1.a ti ci , que·l]a ipo- od aalorurata, la dieta d 'ing·rassan1ento e di dimagra11lento, quella de.J diabe tico. :Nella seconda IJa rte~ lroviamo oltre 500 ri cett e ottin1~ e ben d escritte, su cculento libro di cu cina che a leggeT1o fa ' 'enire l 'acquoli11a in bocca. Natt1ra lmen te, non t u t t e le ri'.c ette po tra'11no a dattarsi ai nostri gusti sebben e sia da con sig liare, a.n ch e in questo campo, u11 s<tno eccleti smo. fil.

Lavori dell' I slìtuto di Clinica medica della· R. Università cc Beriilo Miissolini » in Bari, diretto dal p·rof. Lu·ro1 ,~..,ERRANN INI. I\1olto opportunamente, il prof. L. iF errannini vie11e raccogliendo in vo.Junu i lavori suoi e d ella sua SGuola, ch e ne testi'moniano la fecond~ e complessa attività. In questo , che è il Ili d ella serie e ch e com p r ende l 'anno 19331934, troviamo 29 lavori , dei quali 6 dello st esso prof. L. F errannini, 4 del prof. S. Caccuri, 3 d el dott . A. Ferrannini, 3 d el dott . v-. Gaudio, ecc., tutti di note, 1 ole interesse clini-


{Ai,No XLII, NuM. 12]

SEZIONE PRATICA

:eo od illustranti punti controversi di vari argo1r1~nti .

I11teressante ·è la leezior1e di chiusura dell 'anno scolastico, in cui lo stesso prof. L . Ferrannini illustra l 'attività della sua Clinica a cui 11a dalo un importante indirizzo soci·ale, istj~ue11do speciali sezioni p·e·r la tubercolos i, il diabete, il c.ancro, le malattie esotiche, le cardiopatie; soltanto · per 1q ueste ultime, sono oltre 3QO i rnalati che vengono seiguìti, periodicamente visilati, co·n sigliati ed aiutati. Lo stu~ dio puran1e11te scientifico, le applicazioni pratic.11e e le attività sociali si fon.dono quindi in questa Clinica diretta con tanto rum.o.r e e ta11ita sagacia. fil.

!E.

DELLA

rneclico).

Vivere san,i (Con svgli di un Istituto Nazio·n ale delle Assicura-

S.ETA.

zioni, Roma , 1934-Xll. Un vol. di pag. 304, in-8° pi0c. Prezzo: L. 10.

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quelle turb·e n el prop1ri o h e·n essere che vur arrecando qualche fa~tidio , non ostacolano loro le. ab ituali oacup,azioni. Naturalmente n10 lteplici so110 gli argomenti svolti dall 'A. sia nel cam1)0 della igiene indivi'duale (alimentazione, vestimenta, lavoro, relazic ni sessuali! abitazioni., ecc.) che della rr1edicin.a preventi. va (cardiopatie, tumori maligni, tuib ercolosi, affezioni delle vie urinarie, reumatiche, ecc.); ma due capitoli si presen. tano di un.a suggestiva efficacia pel lettore cui è de&tinato il lib·r o: i cosi'detti « segnali d ' allnr1ne » della salute (emicra11 ie, emorroidi, alito cattivo, insonnia, ecc.) e la sanità de.I la donna, a p-roposito della quale, il pro·b lema estetico ed il problema me·d ico i11terferiscono irl g uisa recjproca e moltep1ice. Onnai è noto come il libro del nostro Della gela, abbia meritatamente conseg uito l 'O·n ore d'un premio di notevole somma, in rispettivo c.oucorso bandito d.a ll 'l stituto Nazionale delle 1

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Pocl1i so·n o certo coloro ch e e·v entualmea1te TEGONI. :Sa11110 redigere in modo adegu.ato un lib ro di As~icurazioni. volg.arizzazìone medica 01d igienica: Invero, ·ciò non è con1pito ab·b astanza facile; pur tuttavia assistian10 ai nostri g iorni - in cui si ,c,e-r ca di diffondere tra le masse le più fond.aR. Accademia Medica di Roma. me11.t ali concezioni di euge11e lica - ad una efflorescenza contir1u.a di pubb·licazioni divulgaSeduta ordinarj a del 26 g·ennaio 1935 'ti,re d'igiene, n1olte delle quali raffazzonate Presidente: prof . .s. BAGLIONI. :alla svelta, tarale di lacrune o vir.e·v ersa ·d i superfluità, o scritle con elocuzione non adeg·u 'a- L'oftalmoscopio strumento essenziale nella semeiotica la allo scopo cui rnìrano. 11 divulgato·r e, e parneuro-psicopatica. ticol.armeniei q11an.do si indirizza al cosidetto Prof. O. PARISOTTI. - L 'O. svolge soltanto la ,ceto colto, ha duo·p o di u sare uno stile cP.e si prima parte della sua comunicazione, riser vando re11da gradito .a lla lettura, ed in ogni caso, va- il seguito p er la sedl1 ta successiva. l e a dire anche ·q uan.do si rivolge alle persone <li lJOca cultura., deve conoscere esattamente i Il comportamento del ''tasso idremico,, in alcune epatopatie. 1·ig·orosi li·m i I.i entro cui deve svolger e la sua Dott. C. CosTANZI. - L ·o. lltilizzando il metotr.a ttazione. Abbiamo ora sott:ocohio il presente volume do del r esiduo secco di .J var Bang, ha ricer cato i11 7 epatopazienti, con ascite o con ittero, lo stat o del Della Seta. Ne abb ian10 scorso le pagine di idremia a digil1no, dopo b evuta di 1000 cc . .cer Gando d 'indagarvi criticamelilte eventuali di acqua e dopo son1ministrazio11e di cibo misto clifeitti di {or.ma e di sostar1za , ma dobbiamo e salato, asciutto o con acqua. Ha otte11uto in -Gandidamente confessare ch e in tale nostra lulti i casi soltanto piccole variazioni d el tasso 111i'ra ,a lqua11to ·demolitrice no11 abbiamo av11to i<lremico, ch a rientrano nei limiti della normaU là . Ammette pertanto l 'interYe11to di m eccanifortuna. Il lavoro d el 11ost1·0 n1ite e valente amico smi r egola tori d ella dis tribuzio11e idrica, i qualj, .sfugge abilmente alla critica, essendo dotato rir1Gh"3 a fegato leso, riescon o a mantenere, il tasso .di qualità intrinsecamente buo11e per gli sco- idr'3mico abbastanza cos tante . Discu ssione: proff. ANTONELLI e 1'EsToNI. J)i divulgativi, e princ!ipialmente per la sua elo,c:uzione suadentemente semp1lice ed egregiaAppendicite cronica fibroplastica si mu Iante f umore. mente didattica. :È Ji·b ·r o ohe abbiamo scor so Prof. V. J U RA. - L 'O. m ette in rilievo le p arti-e.on piacere anche noi, pur abituati a conti- colarità anatomicl1e alle quali son o legate l 'in11ue letture « pesanti ». teresse del caso, e la natura delle lesioni rinveI capitoli scritti dal Della Seta costituiscono nute all 'operazione n ella osservazione ch e illustra. Un uomo di anni 33, con nessun precede11te 11rl con tir. u.o· richiamo, fatto con g.arb10 ma ·con fermezza , affi i'Lchè l 'in,dividuo , u o·m o o . n1orboso degno di rilievo; a m età dicembre 1933 per una settimana fu colpilo da dolore gr avativo ·du11rta, in vìgili con sen so di opportunità e di .a utore&ponsabilità b enefì.cl1e, le proprie condi- alla fossa iliaca D. e 38° di fe])br e. Dipoi saltu aamente vaga dolenzia, a volte acce11tuantesi, .zioni di s_tllute. Questo riohiamo , questo mo- ri per cui dopo 2 m esi si ricoverò in clinica. Il 9 Jtito è continuamente inquadrato da co11side- febbraio 1934 nella fossa iliaca D. presentava u na 1·azioni di. medicina prerventi'Va, individuale e tumefazione quanto u11 111and arino a. limiti indj.sociale. I / inventario della proj)ria salute s'im - stinii, d ole11te, fissa, ch e in circa 10 giorni diJìOne a tutti, e specialment.e agli indi,ridui ch e, 1ninuì di volurne. Non febbre leucocitosi 13.000. o.ssillati dal la,roro, sono i·nclìni a trascurare Din1esso, in 2 n1esi la lt1mefazione subì osc illa1

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI

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« lL POLICLINICO

[ANNO XLlI, NuM. lZJ

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zioni per guanto riguarda"-a il volume ed il do.. lore persisteva. Non febbre_ Il paziente ritornò i11 clinica per le condizioni pressochè invariate della tumefazione che da 15 giorni era ricomparsa nelle condizioni del febbraio; leucocitosi 20.000. Radiologicamente non si dimostra alcuna irregolarità morfologica del cieco. Coll 'operazione il 18-41934 fu proceduto a r esezione ileo-oolica con emicolectomia destra per la presenza nella fossa iliaca D. di una tumefazione quanto un arar1cio, fissa n ella parete posteriore. Essa era costituita da un ammasso di tessuto connettivo di proliferazione, che seppelliva l 'appendice, la quale sepolta da aderenze t enaci si presentava allungata, aumentata di volun1e (cm. 2,5j specie nel suo terzo m ediano, dove era angoìata; quivi aveva un diametro di cm. 4,5. Istologicamente il lume era obliterato per la preser1za di tessuto connettivo di jalino; dei ~ollicoli linfatici rari residui in mezzo a tessuto connettivo di proliferazione del tipo fibroplastico, che attraverso la muscolare si estendeva in proporzioni sempre mag·giori alla sottosierosa ed alla sierosa_ Sul tra tto distale dell 'appendice le lesioni, in via di progressione erano meno avanzate. La natura delle lesioni del tipo fibropliastico autori.ma110 a riportare il quadro della m alattia tra le appendiciti cro11iche, quan.tunque all'inizio come di regola vi fossero le note dell'appendicite acuta. Influenza del tallio sul sistema ipofiso-genitale.

Prof. P. TESTONI. - L 'O. ha studiato l 'influenza che il tallio esercita sul peso e sul contenuto idrico dell'ipofisi, delle gonadi e delle capsule s urrenali dei ratti bianchi anche in rapporto al sesso. Egli ha osservato che il metallo, pure influenzando in varia misura il peso ed il ricambio idrico di detti organi, n on inodifi.ca sostanzialn1e11te i r apporti fisiologicamente esistenti tra ipofisi a gon adi. Così come so110 rispet tate le correlazioni chimiche del siste1na ipofiso-genitale, si presume lo siano anche q1uelle funzionali. J

Sul valore clinico della pressione arteriosa media principalmente nelle arteriopatie e cardiopatie arteriose.

P,rof. G. i\.NTONELLI. - L 'O., sulla base di numerose osservazioni oscillografiche eseguite specialmente nelle arteriopatie e cardiopatie arteriose, durante il loro decor so ed anche in seguito a1lo sfor zo, è i11dotto a riten ere che la pressione rr1edia arteriosa rapprese11ti un dato di grande importan za. sen1eiologica, non soltanto considerato per. se st esso, ma anch e e sopratutto in rapporto alle pressioni estreme, le quali (special111ente la ~Ix. ) p ossono nlascherare molto del loro reale significato qua:ndo i1on siano integrate dallo studio della pressione media. Quest 'ultima fornisce un criterio più esatto intorno al fondamentale regime circolatorio e le sue variazioni esprimono assai m eglio di quelle a cui vanno soggett e le altre due, particolarmente la p. sistolica, l 'evoluzione clegli squilibri circolatori ch e fanno p arte dell'insufficienza cardiaca; la su a ricerca non deve esser e mai scom.pag n ata dal rilievo delle pressioni estr eme, e solo così deve entrare nel dominio dell 'ordinaria semeiologia dell 'apparato cir colatorio ; solo se m essa in rapporto col comportamento delle pressioni estreme , la p. m edia può esser e feconda di preziosi insegnan1eP. ti di ordi11e diagnostico e prognostico.

da presumere che lo studio della p. media sia destinato· al1e più larghe applicazioni nel campo della patologia carclìovascolare e ad un crescente sviluppo dottrinale e clinico. Discussione: proff. BAGLIONJ e ARCANGELI. Data l 'ora tarda, il Presidente sospende la seduta. Il Segretario: G. AMANTEA. .È

Società Medico-Chirurgica di Catania. Adunanza del 24 gennaio 1935-XIII. Preside·n te: Prof. F. A. FonERÀ. f!~Bilancio di un triennio di terapia delle brucellosi.

G. }'I GuGLIELl\fO. - Dalla casistica ora.mai numerosa (circa 400 casi trattati in Cliniche e Ospedali diversi d 'Italia) e dai giudizi espressi nel1'otto·b re u . s. in due Congressi di Medicina, a Napoli e a Roma, risulta che la vaccinoterapia endovenosa delle brucellosi è un metodo innocuo e sicuramente efficace n ella quasi totalità degli ammalati, riducendosi gl 'in successi a percentuali cosi basse da essere praticarnente trascurabili. L 'eventuale prolung·amento d ella cura nelle for1ne a impronta violentemente setticemica non può con siderarsi insu ccesso, perch è si ottiene sempre la guarig-ione, m entre in casi consimili , 11on trattati col vaccino per via endovenosa, è frequentissim 1 l 'esito letale. Per quanto questo inetodo di cura si sia oramai imposto , è necessario però insistere per una maggiore diffusion e nella pratica privata. Siccome iì problema delle brucellosi non è soltanto terapeutico, ma anche epidemiologico e profilattico, l 'O propon e che si istituisca a Catania un centro per la lotta antibrucellare. Sindrome petecchiale da setticemia diplocCJccica.

Prof . F. FLAR~. --= Ill ustrazio11e di un caso di manifestazione eruttiva a tipo petecchiale con stato g-enerale febbrile g.rave ~n una donna. Viene isolato dal san gue un diplococco capsulato ch e era1 stato visto all'esame diretto in goccia spessa. Il diplococco si dimos lra patogeno per la cavia inoculata direttamente; col san gu e della pazien te e con la cultura del germe. Guar1gione della forma in dodicesima giornata. 1

Brucellina e brucellosi.

Prof. A. ALESSANDRINI. - Tra le siero-reazioni la prova della agglutinazione costituisce oggi il mezzo più pratico di diagnosi della infezione b.r uceìlare tanto n ell'uomo che negli animali. ·L a siero-agglutinazione p,r esenta, però, come è noto, degli inconvenien ti di ordine tecnico e pratico; sicchè m olti autori hanno pensaito di ricorrere alle reazioni allergiche, ma che per ora non hanno dato alcun buon risultato diag nostico. Del tutto r ecent e1nente il Mirri 11a affrontato brillantemente il problema mediante la sua provélJ allergica intrapalp·e br ale con un antigene da lui stesso preparato e che h a chiamato cc Brucellina ». Le ricer ch e eseguite dall 'O. con questa prova allergica alla « Brucellina >> confermano pien amen te le osservazioni del Mirri e di1nostran o come la reazion e alla « Brucellina » rappresen ti per sem plicità, praticitfl., specificità un mezzo di diag nosi i1nmunologica per nulla inferiore alla siero-agglut inazione. Il SegretfJJrio : Prof. G. Di MAcco.


[1\XNO

~UM.

XLII,

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SEZIONE PRATICA

APPUNTI PER IL MEDICO PR.ATICO. CASISTICA E TERAPIA.

Il trattamento dell'artrite cronica.

Affezioni articolari neuropatogene. Bergmann (Dtsch. z. Chir., 243-3-1934) rileva c1he affezioni osteoarticolari sulla base di u11a i1europatia erano note sin dai tempi di Charcot; fu l\1itchell , nel 18'31, ad attirare l 'atte11zio11e s.u tali forn1e . Malgrado i nume~o­ f.:.issimi st udi accomulatisi da allora sull 'argon1ento, I1on si è arrivati p·erò ad un completo c.cc0rdo sulla natura ~ltima d ella affezi1on.e . Su un punLo sono tutti d'accordo , e cioè ch e 11on si traLti di una affezione specifica locale n1a di origine n eurogena. L'accordo però cessa à llorchè si tratta di definire più da vicino il tipo d el]a affezione . Secondo Charcot si tratta di forrma distrofica. Secondo Virchow di lesi0ni s.u b ase osteoa.r tritica di origine meccartjca. Tale 01pinione prevalse nettamente sulla 1>rima. Essa si basava1 specialm ente sulla verosimiglianza d el meccanismo p atogenetico. Le lesi'o ni sare·b1b ero dovute al gravamento ecices8ivo dell'articolazione n ella tabe a causa deJla ata~sia e d ella insen sibilità locale. L' A. crede però sulla base della sua e1s p erjenza di dovere t ornare alla teoria piuttosto abbandona,ta da Charcot sul]a base degli argomenti segu~nti: 1) La osteoartrìtis deform ans non presenta le a lterazioni atrofiche ahe invece prese11ta specialmente ne·lle forme atrofiche l 'osteoartrite n europatica. 2) Le alterazioni intervengono anohe in malati g·iacenti in le LLo. 3) I/ osteopatia neuro·p atica non sopir av· viene che in casi rarissimi nel cor so del]a sclerrosi a placch e in cui si ha anche .a tassia ed ipoestesia. Cliniaamente le forme di artropaitia neuro· gena, sono ben note e non occorre parlarne trattandosi di quadri classici. Si notano differenze fra form e di origine tabica e di origine siringomieliLica. Le form e 1.abioh e sono localizzate generalmente agli arti inferiori m entre quelle sinringo-mieliti ch e ~gli arti superiori. Le forme tabich e sono ~.pesso bilaterali e quell e si'ringomielitich e uI!i laterali . Nella t ab e la frequen za di complicazioni articolari è d el 5 % circa. Nella irin gomj elia d el 10-20 % circa. La terapia ,,a direttta d ai una parte all a a ffezione basale (t erapia specifi ca e malari zz.ante nella tabe. terapia chirurgica n ella si.rin gomieli a) . L' A. afferma di aver e avuto inoltre vantaggi notevoli con app1areochi tendenti ad al1eggerire l'articolazione. Però m algr ado ci ò il decorso della malattia sembra i1iuttosto seg-t1ire la linea delle r emissioni e aggravamenti' spontan ei ch e le sono propri piuttosto ch e l 'influsso di questo o di quell 'intervento.

R. L. Cecil (Jo11rn. amer. m ed. assoc., 24 nov. ì 934) considera in modo speciale i casi recenti e di modica gravità. Trattasi, p er lo più, di adulti giovani e la malattia è n elle sue prime fasi, le rurticolazio·11i sono ancora poco o punto alterate. I sinto.m i sono lievi ed il de<.:10rso l ento. \ ' i so110 delle dita fusiformi, vi è dolenzia al polso e rigonfiamento e dolore alle ginocohia od alle caviglie. La diagnosi è basata sul quadro clinico, sull'accelerazione della velocità di sedimentaizione dell e emazie e d un lieve aume11to di cellule immature nel sangu e . Nel 60- 7 O ':lo dei casi, vi sono ne1 sangue delle ag,glutinine specific h e .p er lo Str. h emof)·ticus. Di grande importanza è l 'allontanar e i focolai· d'infezione: anzitutto le· tonsille., nei pazienti sotto i 50 anni; si t enga p erò presente che se la tonsillectomia ·è fatta da un operat<>re poco pratico può portare una eisacerbazione. L 'estrazione dei denti infetti si farà soltnnto in presenza di evidente in fezion.e periapicale. L'eventuale inter vento sui seni va deciso dallo specialista . Di grande eiffic a1cia è il riposo e sarebbe consigliabile ch e il paziente ai primi sintomi si prendesse un riposo di 6-12 m esi . Naturalmente ques to non potrà farsi ch e in casi eccezio11ali'; ma il paziente dovr ebbe almeno stare in letto ogni giorno per un paio d 'or e dopo la colazione di mezzogiorno. Non va trascurata l a e.ara. vaccinica, con uno stok-va ccino di streptococco , da farsi p·r eferibilmente p er via endo, enosa, incominciando ron 50.000 germi ed .aumentando gradatarnien te fino a ragg iungere i 100 milioni ; l 'iniezio·n e si. ripete og ni 4-5 giorni e si d eve stare m olto attenti alle dosi , sotto pena di vedere un 'esaGerbazione anc.h e grave . Eventualmente , si faranno le iniezioni sottocutan ee, a dosi più forti . L:=t cura va continuata a lmeno per 3-4 mesi. Scarsa importanza h a!Iln o i niedica·m enti, di cui . si u ser à particolarmente il ferro (citrato ammoniacale) per combatter e l 'an e1m ia secondaria e l'arsenico. Poca effi cacia hanno i pre11ar at.i di solfo e di jodio. (.;.li autori francesi vantano la crisot erapia. La dieta do;vrà aver e un b·a sso contenuto di carboidrati e u110 elevato di vitamine (A, del1'olio di fegato di merluzzo concentrato: B. del lievito di birra ; e, d el su cco di arancio o di po1m .odoro ; D , in form a di viost erol). Si cur erà molto l' eliminazione in.testinoile, sc1mminis trando J'o lio di paraffina od altri lassativi ed eventu almente le irrigazioni d el colon. Molto importanti son o an ch e i bagni, da farsi a 40°, per 30-45 minuti , t en endo eventualmente un panno bagnato fresco sulla t esta; all'uscita , si farà una spugnat11ra con

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ALDO CALÒ.

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e< IL POLI CLINI CO n frc ~ ca

cd alcool ed il pazie11te andrà a

letto. No11 ... en1pre e ffi cace è la terapia fisica; alcu11i i1azienti si sentono n1eglio con le applicazio11i calde: in altri, co11 la diatermia od i ragg·i infrarossi:, si han110 esacerbazioni. Co111e clinia , sono consigliabili quelli a n1inin1e variazio11i bair ometrich e; n1olto utile ·è sen11pre l 'elioterapi.a. Ancl1e la psicolero.pia p uò dare vantag·gi ; sopratutto, sarà 11ecessario far c.omprendere al paziente la g·ravità del suo male ch e, se non curato, i:>uò portalfe a disturbi e d e fo,r mazioni • gravi. Nei casi attivi febbrili, è consigliabile la pir etoterapia , con vaccini (6-7 i11iezioni di quello antittfico) o con proteine estra11ee. ei casi cro11ici , stabiliz:,aiti , sono da prend er si in con sid e.r~zione le cure ortopedicihe ed i11 quelli costr etti a letto , i1011 vi è nulla da fare se non dimi11uire i dj sturbi del paizienle. 1

fil. L'infiltrazione novocainica nei traumatismi arti· colnri. Q,u alch e arnno f.a , Léri~h e a,-eva pro .p eit tato

[ANNO

XLII , Nuì\r. 12]

st orici in cui porta a conoscenza come i primi tentativi di rese.zioni artjc olari furono eseguite da M. A. Severino , dall'Argillata, e del Larghi di Ve,r celli, il quale ultimo fu il primo a riconoscere al perios tio funzione osteogenetica, acquistand<) poi tanta fama da spingere il grande Ollier a scendere in quella piccola cittard ina italiana per conoscerlo. Quindi tratta i c o11cettì fondamentali sruilla te011ica delle r esezioni articolari, ed in base a questi, parlando di tali interventi nelle varie articolazioni (spalla, go·miito, po.Jso, anca, giri occhio , piede) discute con se11 o critico e con basi a·nato n1ich e e cliniche i vart metodi proposti ed a do1perati dai vari AA. facendo rilevare c;ome la tecnica del Catterina proposta per le lirticolazioni su nominalte, e specie per la resezione del polso e d el p iede, è in genere consig·Jiabile pE,Tchè soddisfa ai requisiti teorici s1111e r esezioni art i'co]ari, e; n1 erita magg iore diffusione ed im.piecro. I vari n1etodi sono f·sposti per e~t eso n ei su cces~iv:i t emn1i e bene illu. tratj. R. GRASSO. 1

La riduzione delle Inssazionl della spalla.

R. Bonn eau \.io1zr11al cles pralicieris, 16 feb])rai o 1935) ado·pera da circa tre•n ta anni u11

l 'in1portanza della innervazione sensitiva articolare n el can1po d ella fisio-patolo,g ia delle 111,e lodo di riduzio11r d ell e lu ssazioni della spalarlic.olar io11i , riuscendo - n1ediante infiltrala cl1e eg·li· racco1r1anda ai colleghi per i b·r ilzion e' d i n0Yocai11a - a di soci.are i faltti puraJanti risultati rhe c on esso si ]lOssono ctte11ere . r11.ente fun zio11ali da quelli a11atomici e rileII paziente è comodan1e11té adagiato su di vando , in ge11ere, la scarsa ill!portanza di queuna sedia ed un aiuto ir1 l1iedi dietro di lui in1 i::ti t1lti111i, 11er ct1i i 11a speS-80 rapida o-uari1nobiJizza i due emi'cin goli scapolari appog• g 1one. giando fort emente le su e n1ani &tllle spalle. II G. :\fa11gion e e R. G. Bugliani (l\Iin erv01 m ed., chirµrg o sta seduto dina11zi su di una sedia un 2:2 dic. 193±) 11.a11no applj cato il n1etodo a nupo' più basE·a. La mano d e . . tra d e]} ' opeTatore rn ero ... i ca .. i di dis torsio11e e co11tusione articor>en etra n el fondo d ell 'ascella e le ... 11e dita \·anlare, non eh è di lussazioni , ot t en e·n done e ffetti JlO dietro il graude p etlotale ad ur1cinare la ter apidi ed eccell enti . f'ta dell 'omero. I.,,a mano si11i tra afferra saldaCon le c.011 .. u e l e c.arutele (trat 1.amento della . 111ente il gomito (l 'a\rambrac cio del pazier1te è cu te c,011 ~i11Lura dj j o4io, as11irare prima di ~J es o ad an,golo r etto) e lo porta sul torac,e iniettare) si pra1tica - medjante una ... i'r inga ~ulla st essa verticale d ell 'a cella. Infine il chiRccor cl ecl a,g·11i da n o,·ocai11a - l 'in filtra zio, rurgo pone la pro1p ria t e ta all'indentro del 11e co11 una solu zione di noiVocaina all 'l %, nei ]Jolso de I n1aJ3to e con uno spostamento del l e~s u I i 11Priartico]ari a rido . . _ o dell a ca1Jst11a capo verso la sinistra fa ruotare il r1olso e l 'ae specia l1rle11te all 'intorno d ei t e11dini e dei le' 'a;31braccio in fuori j_11Lorno a ll 'asse del bracga n1ent i. Bao..: lan o in g:enere 10-3 0 c111 c., 111a si cio n1anienuto Ye rLicale. Dolcem ente e Jentapu ò a11rl1e ~arri\-are a ±0-60 (rara111ent e). 111ente Jr. due rna11i r d il ca po dP 1 chirurgo JaI di .. tt1rbi (-.11ecialn1ente il d olor e) con1 - \'Ora~10 per cinq11<:· a dieci n1i1111 ti sincronicaJ)aio110 a11c.11e i111111 ed iatamente: i11 e.guito si n1enle. La n1ano destra cl1 e sta n el] ' ascel.Ja h a ta]Yolta t111a ri11r esa dei dol ori . cl1e i può ~ente ]a t esta dell'om ero dis incastrarsi ed a]con1 b,a l lere con l 'i11iezione di i11orfi11 a1. 1011 La11a rsi d al tronco e l)Oi con un legger o Il 111etodo è t1tile p er chè pern1et1e la n1obisbalzo tornare al suo posto. lizzazionc i)r ecoce - attiva e 11assi,1 a - dell 'arVI CE NTINI. ti cola zi on e : ad ogni n1odo, per l 'arto inferio,r e s i a11drà gi.1ardi11ghi pri1na di p ermettere il Cisti idatidea neoplastiforme del femore. 1'1ortera111 111ino cd occorrerà sen1pre qualch e a iorno da choc anafilattico. di letto. L 'echinococcosi ossea. si n1ani'festa quasi Nei casi riferi ti d agli liA. , so110 state ... empre se1111)r e n ella forn1a r11ull i]oculare per s''ilupSl! ffiri·en l i 1-2 infiltrazioni. fil. po esogeno d elle ve' cicale fi g lie da quellla maLe resezioni delle articolazioni. dre. Così pure i1el ca o di B . .1\11 ... art (Jorn. dell1éd. 20 nov. 193-1:), in cui però, contrariaJ\ . C:attcrin a Ju11ior (La Cl1irurg . Or~1. di mente al solito si era aYuta tale u11a reazio~fo v. , 'ol . XX, 193±) fa dapprima d ei cenni 1


[A~ :'\O

\Lil , \e . i. :~ i

583'

FZ l0 1 E PRATIC \

i1e periostale da es er e . in1ulata L111a for111 a i1eo1)lastìca. Il r ep e rto operatorio fu a 1)1)unto clic la l11mefazione aveva un buon gu cio· osseo e, all 'interno, cavità cistich e, di volu·n1·e ,,ariab·i le, alcune con p,a reti r eg·61ari, rive tite di cuti'co· la, altre co11 pa1reti an fraltuo e, a contenuto puriforme , acca11to 3 zone di necrosi ossea. Era appena finita l 'ablazione d ella m assa. cl1e s i , ,erificò ab·b assam ento· della p r es·sio·n e , polso filif9rn1e, sudore freddo , midria s i, intorni coi quali I 'in fermai ven11e a morte a tre ore dall 'inten7ento. Morte dovuta, secondo l ' A.. a choc anafilattico J)er penetrazio·n e d el liquido idatideo nel san gi1.s·. In t al senso - e cio·è n1ort e da c~1oc an a filattico da cisti idati'dea dell e os a il caso sarebbe unico. BA s o .

casi la seconda operazion e l)UÒ essere risparmiata. Dei 2± casi d ell 'A., 6 erano del tipo di ta le graYil à ch e og·11i trattan1e11t.o locale si rendeva i11ut11e e finiro110 con J.a morte. Negli altri 18, Ja te1n11}eralura scese ra1)idame1n te ir1 17; in 11110 rin1a e elc.va1a e si abbassò soltanto d opo Ja ~eco11da operazion e. 'futti vennero di.messi dall 'ospeidale g u ariti. La conYalescenza fu fac ile e e.n za dolore . L 'A. r-i t ie11e cl1e, co11 questo n1etodo, un 'e]e,1ata percentuale d..i casi di osteomielite acuta f'UÒ g·uarir e '"' en za passare allo s tato cronico . In quest'ultimo ca o , il tr.a t'la m ento differì cei solt ant o p eir un a più r adical e asportazion e d el1·o . . "O interessa to; la cavità cl1e ne risulta , talora e11orrne , viene riempita con oliq di fegato e i appli ca poi l 'app·a recchio. Il l)rinci 1"io s u cui si b asa il inetodo1è que.llo di no11 di turbare i tesst1ti , abbandonando qui11di i· disinfettanti , i dre·n aggi, lei gar ze e le, frequ enti 111e dicature. Dei 26 pazien ti co n os1e;on1ielite cr onica, u.no m orì per embolisn10, 3 no·n g uarirono e 22 in , 1 ece guarirono con111lc la111ent.e e ven11ero dimessi se11 za fì tole . 1

1

Un nuovo trattamento dell'osteomielite cronica..

A1. .A. Stewaat (S ury. yy11 ec. a obst., febb·r aio 1934) raccomanda il m etodo seguente. Lavatura della ferita con una soluzione a cquosa di acido picrico a 1/ 400 con 1'8' % di glicerina; poi polve•r izzaizio·n e.·, nella ferita st essa ... di una sosprn ione acquo a di cn r bonato di calcio a 1110. . Le i11edicazioni si fa11no, d apprima, oo-ni giorno; dopo 8 ·15 giorni , basta fairle 3 ' 'Olle la settiman a . S·i otterr ebbero, con tale m eto do, ri t1ltati a n.a log l1i a quelli ch e i 11a n11 0 con le larve cli mosca, sE-nza averne gli incon , enienti. Nel caso c.h e esistano delle p lacch e di ne· er osi alla superfiç ie della f('ri la . si F1 1"n11li c~ t1n a solu zione acq110~.a di tio feno1 a J /10 . 1

1

fl l. L'olio di fegato di merluzzo nel trattamento della osteomielite. W. Lo~1r (Are/i. f. ì~ lin. Chi1· e .Tourn. amcr . r~lelt. c4Jssoc., 22 di c . 1934) ri11orla 2± ca i di o~ l.eo1 ni e li Le

d ell e o ·a lungl1c trattati con olio di fegalo di 111erluzzo i.11 applicazioni }oc.ali. li ca 111po opcr alorio ,,ien e reso esc.l J. si pTatica u11'il1cisione lunga n elle parti m olli; raran1 e11Le è n ece ario tr.a1)an are l 'oso. La ferita viei1e riempila con olio di fegat o di 111e rluzzo e la inci sioin e cutanea viene lassam ente s11turat.a con qua lcl1 e punto di sutura . Si. a i)plica poi un gesso cjrcolare . Nei giorni se;gue11ti , si ha una p·r ofusa clinùinazione di un 'en111l1one di p u s ed olio. Il con1porta111en lo d ella ferita si giudica es::;enzialme11te dalla curva d ell a tempera tura, dall 'a pe•lto della li11 g ua , d all 'ap petito e dal sonno. Alla fine d el1 a econda o terza etti1nana , si asporta l 'appar ecchio ed una r a diografia indi oh erà l 'ester1sione del processo patoJog·ico. 111 tale. stadio, il pazie11te ,,iene sotto110~lo acl un secondo allo· op er at ivo per l 'asip·o rt azio11e d el ·equestro e la riempitura della cavit[t ossea con olio di fega to di n1erluzzo. I n 111olti 1

1

1

fil. Rottura del capo lungo del bicipite brachiale. Gilc.:.reest (Surg. Gyn . ()b st. , 1934) riporta una trentina di casi di r ottura o lacerazione J)ar ziale d el ca110 lungo de1 b·i cipi te del braccio. Il capo lungo è assai più di frequente colpi lo da lesioni di tal g·e11 cr e cl1e i101l il capo bre ve. 11 p unto più esposto è dove il leindi11e si innesta nei fasci n1usco1ari. Ma anche in prossimità dell ' inser zione tendinea la rottura n on è rnra e infine po ono es ere i111 eressate an che le. fibre muscolari. La dia·a-n osi si può b·a sar e sui dati locali e i11 . pec ial n1o·do sulla tumefazione, un solco cl:1e sepia ra i due· tratti del muscolo e del t endine, l 'ecchimosi , la sensazione del te11dine r e tratto e costituente una piccola tum efazion e solida ; la min orata ft1nzior1e cor rispondente alla scar sa p otenziali Là del rnuscolo, ecc. La t erapia mig liore è quella di in erire il ' ten cli11e sul capo bre,·e d el bicioit e con lu1a 1obus la sutura. V. Gnrno·N. 1

MEDICINA SCIENTIFICA. La reazione del glicogene nei protozoi. t\.. Giova11n0Ja (.11roliiv f iir Proti st enkund e, '<. ~·3, i1. 2, 193\l-)

h a a1)p licat.o due prove d el glicog )ne, di B est e di Bauer , a vari proto:~o i na togeni (d ei o-eneri Ein1 eria. "A1 onocisti s, (; rcgo rina, e Trichom.onas) e liberi (rizopocl i). 1~ r i.. u l tato c l1e non v'è con cordanza tra le due r eazioni. L 'A. in lerpreta la diverge11 za H?11111ettendo ch e la r eazione di Be t riveli , e ffet Liv~ment e, il g licoge11c, n1e11tre quella di Ilau er metterebbe in evidc11za lln polisacca ride }) LÙ ele,·aLo : J) UÒ dare esit o n ega liYo i11


.5 4

« I L P OLICLl NI C.:0 »

.p resenza di un poli::;accaride facilmente solubile. La reazione di Bauer, indag inosa e costosa, .è di data recente (193'3) e perciò poco nota; s li1nian10 utile di descriverla. Il nl ateriale (s1,r isci su vetrini o sezio11i) vien e fissato con liquido di Carnoy, poi. rivestito di un sottile strato di aelloiélina, pe,r evitare che il glicogen e o altri polisaccaridi solullili siano asportati; si passa il preparato in soluzione acquosa di acido cron1ico al 4 %, per un'ora , n el1'o curità ; si I.a,ra in acqua corre11te; si tratta per 30 ' con a cido solfofuc ir1j co (reattivo di ermel); si lava con acqua co11ten ente andri·da solfo,r osa ; poi ancora co11 acqua corrente; infin e si colora con ematossili11a di Delafield '(la stessa t1sata per la reazione di Best). A. Pozzi. 1

''T

IGIENE. 'Snlla innocuità delle stoviglie di allttminio.

Le stoviglie di allumi11io sono state a ccusate o sosp ettate più volle di cagion are gravi danni e in parlicolare di favorire lo sviluppo ·del cancro. 1\iI. Talenti, il quale si era gi,à occupato <lelìa que tio·n e, l ·ha ripresa ora in un b reve .nrlicolo (/ gea, allegato agli Annali d'Igiene, n. 1, 1935) ove egli reca dei fatti molto si·gni fica tivi a sostf\:,onO dell 'assoluta innocuità dell 'alluminio. Risulta, ad es., Ha ricer c:he SJ)erir11entali di Os1,orne e l\tendel e di Litch el e Scl1midt, che gli animali ai qt1ali ,reni,ra -somministrata und dieta artificialmente arricchita di saJi di alluminio , an ch e in quan 1,i là notevoli, hanno di1n ostrato un migliore sYilupipo corporeo ed una più soddi sfacente ripr oduzion.t, ch e g li a11imali di controllo. A11cora più' notevoli sono le ricer ch e di Bertran d e Serbescu , i quali 11anno studiato l 'in·rluen z.a dell 'ingestio·n e quotidiana di' solfato d 'a Jlumini.o sulla c.an cerizzazione artificiale del coniglio per m ezzo del catram e : gli a11i·1na]i ch e ri'cevevan0 l'alluminio h anno r esi.stil o alla can cerizzazi.one m eglio dei controlli. Alcune ricerch e sulla i)r esunta azione can.(',eri zzante dell 'alluminio erano state definite dall '.I \. come anliscientit1 cll e; irl seguito Levent e~prin1-eva un 'opinio11e in tutto &imile. Si tratta di ricerch e condotte sen za m etodo e interprel a ie ...arb·i lrariamente. Si è più volte rileva lo ch e l'incr em ento n el1·u so delle sloviglie di cu cina in alluminio, ha ~c oinciso con .. l 'incr em ento del cancro , e si è volulo vedere tra i due fatti u11 leg·ame causale; m a, dice Ledent , si è prodot to a n ch e un au1nenlo n el consumo delle banane o n ell 'uso dell 'auton1obile 1,.e, si potrebbe aggiungere , n elle tn sazioni . .. ). Le coincidenze non b·a stano e' id cn ten1en te a stabilire rapporti di causalità. Tutto con sidera to , è presun1ibile ch e n o11 --si debb,a più ]Jarlar e del cancro com e do,ruto .a]} '.alluminio. A. P. 1

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XLII,

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POSTA DEGLI ABBONATI Sulla terapia delle verruche. -

Al dott. M. C.

da G.: La cura delle verruche, dure o volgari o paJ>illo11i.atose (porri), e cli quelle piane o giovaniJi, ·è essenzialmente locale (radium-terapia, radiot~rapia , crio-terapia, asp ortazi'o ne c·h irurgica , termo-cauterio: applicazione di sostanze chi1t1iche come acido I1itrico, acido fenico, bisolfj lo di sodio, cerotto all 'acido salicilico ecc.); le iniezioni intran1usco·i ari di salicilato di bis111\ltO che , secondo qualche A. , farebbero guari.re in breve tempo ed in modo completo quest.~ piccole neo-formazioni, si sono invece din1ostrate del tutto inefficaci. È noto cl1e a sportando da un grup·p o di verru0l1e quella più grande, anche le altre posso110 rapidamente scomparire . In quelle piane o giqvanili l'irradiazione di pochi eleJIIlenti vuò fare r egredire i r estanti. Ciò ch e è m eno i1oto, e ch e è riferito da AA. degni di f eide, si è che le verruche po,s sano guarire anch e con soli m ezzi di suggestione indiretla , p. e. facendo girare un pantostato a vuoto (Bloch ) o iniettando s.otto cute delle S<)$tanze i1111l)Cue (soluzione fisiologica p. e.) cl1e si faccia cr ed ere al r11a lato di sicura efficacia. Grumach ha c urato 18 infermi praticiando loro una volta per sett,in1ana una iniezione di ;,~ -1 cm 3 di soluzione fisiolog ica nell 'avambraccjo corrispondente al lato ove esistevano le verruche. Egli aveva cura di avvisare i malati ç.he l'iniezione avreb1b ·e provocato vivi dolori in corrisponden za delle ntanifestazioni le quali poi avrebber o c.;01ninciato a regredire. Tut~,i i soggetti avvertirono le sensazioni p1 r eanr1unzi'ate ed in uno di es ,i in modo cosi in... ten se{ da imp0dire il lavoro per par ecchi giorni. :Qei 18' infermi così curati, 16 videro sparire _complelan1cnte le verrt1che in poch e settin1a n e. V. MoNTESANo. 1

,/

VARIA Beniamino Rush.

Si è pubblicata la prima biografìa di questo e.1)1ine11te m edico degli Stati "Cniti (•), il quale svolse la maggior '.Parte della sru a attività .alla fine d el secolo XVIII. Va ricordato perch è fu tra i primi a rico11oi:-cere i rapporti tra l! ~ infezi'.o,n i dentRli e le .a rtriti e perchè introdusse n egli Stati Uniti l 'inoculazione antivaiolosa alla Sutto11; non appena fu nota la vacoi11azione Jenn eriana, egli i1e di,·enne difen sore. Ebbe a con1pi ere interessanti osservazioni s.ulla febbre gialla, ulla dengua e su altre malat.lie. 1F u an ch e sociolog o e filantropo; si adop erò a far abolire la scl1ia'Vitù e la pena di morte. 'F o1n dò il primo dispen sario m edico gr atuito. Fu di rettore gen erale della sanità m ilitar e e ministro del t esoro. 1

1

( *) NATHAN G . G ooDl\1AN. cc RenjaJmin Rush: Phisi ci an an d Ci t i zen , l'ì 45-1813 ». Univer sity of Penn-

f:y lvania Press, 1934.


LANNO

XLII,

NUi\l.

12]

SEZIONE PRATI CA

585

VITA PROFESSIONALE. SERVIZI IGIENICO-SANITARI In sede di bilancio. Si è discusso alla Ca1nera dei Deputati il bilancio del Ministero dell 'Interno, su r elazione deJl 'on. Bruni. Per quanto riguarda l 'attività igie11ico-sanitaria, l 'on. -Chiurco, rilevando le osservazioni che sono state fatte a proposito della libera docenza, osserYa che si dovrebbe evitare che i bandi di concorso dj tal uni ospedali facciano espressa r ichies ta di questo titolo. Vor.reb be che senza vietare che si fumi nei cinematografi si imponesse nei medesi1r1i unai maggiore e più frequente aerazione. L 'on. Castellino premette che dalla relazione Bruni si desu.m e con quanta larghezza il Regime fascista, provveda al miglioramento della razza attraverso l 'Opera Nazionale Maternità e Infanzia. La maggior parte delle disponibilità viene erogata per la tutela della maternità, tutela che sarà certo 1na.ggiormente intensa quando in ogni centro saranno sorte case di maternità. Nel campo della assistenza dei fanciulli ritiene opportuno provvedere anzitutto al la ruralizzazione degli istituti di ricovero, in modo che i bimbi fin dalla prima età si avvezzino a godere la vita dei campi e ad essa si affezionino, correggendo così quella mentalità urbanistica che oggi purtroppo predomina. Ciò aiulerà anche a risolvere il problema della tubercolosi infantile il quale finora non ha avuto quelle cure che invece hanno potentemente contribuilo a pote11ziare la lotta contro lai tubercolosi degli adulti. Intrattenendosi d ei 111i11orenni lraviati e delinquenti, rileva che provYedime11ti di varia natura possono esser presi, pur senza giungere agli eccessi di quelli adottali j11 Russia, in Danimarca, ed ora anche in Germania, ove si afltua la sterilizzazione. L'Italia dovrà porsi anche in questo campo all'avanguardia d el progresso civile riaffermando il culto della famj glia. 1

In un ampio e docume11tato discorso, il. sottoseg.retario di Stato on. Buffarini-Guidi , per quanto riguarda la politica sanitaria del Regime, assicura che la Direzione generale della sanità pubblica adempie con zelo i doveri inerenti alle sue molteplici fun zioni, sì ch e i servizi r elativi procedono con ogni regolaJ'ità. _l\.lcuni di essi , tenendo conto della sempre più vasta e profonda opera di tutela della sanità fisica d el popolo, voluta dal Regime, attendono un ulteriore perfezionamento, cl1e è reso peraltro difficoltoso d alle modeste disponibilità d ei fondi assegn a,t i in bilancio . È opportuno che la Camera ricordi che il fondo complessivamente s tan ziato sul bilancio dell 'interno per il funzionamento di tali servizi è di lire 24.376.225, iYi co111presi i fondi per la ges tion e d el nuovo Istitu Lo di sani Là pubblica. Il relator e ha auspicato in un aYYenire n on re1noto una nuo' a

legge di sanità ch e sia il prodotto in legrale del pensiero fascista, p·u re elogiando il nuovo lesto unico delle leggi sanitarie. Deve dichiarare all 'on. Bruni che il testo unico risponde perfe ll a1nente ai criteri per i quali venne emanato e che lo stesso i·elatore riconosce. Una importante norma conlenuta nel tes lo unico ha richiama1t a in vario senso l'attenzione dei sanitari e delle loro organizzazioni sindaca] i : quella dell'art. 68 che st abilisce qua1e limite n1assimo per l 'ammissione ai concorsi per le cond o l Le sanitarie l'età di 32 anni. Si è sostenuto da alcuni che il limite di 32 a1nni sia troppo basso: è sua convinzione che oggi i giovani possono co11siderarsi preparati anche prima d el termine stabilito dal Testo unico. Ritenendo infatli che la media età per il conseguimento della laurea medica sia quella di anni 25, rimangono ben sette anni durante i quali il laureato ha il tempo sufficie11te per provvedere alla sua preparazione spirituale ed al suo perfezionamento tecni co . Bisogna evitare che ai giovani , i quali abbiano la passione e la preparazione per l'esercizio della condotta medica, sia preclusa la strada , conie è avvenuto per lo passato, da u omi11i maturi , carichi di titoli più o meno accademici, che si decidono soltanto nel tardo m eriggìò élella loro vita a intraprendere u11a professione per la quale non sentirono mai la vocazione, e che rappresenla spesso, per loro, solo uno Jnomentan ea siste1nazione eco• nom1ca. Il Fascismo cer ca così di r e11dere sempre . più adeg11ata alle 11ecessità e ai con1piti d el momento la funzione dei medici condotti che, vigili ed attive scolte dalla. sanità pubbljca nei 7328 comuni del I{egno, eser cilano un 'alta missione di assistenza sociale, che li r ende degni della gratitudine della ~azione. Circa l 'asserita obbligatorietà della libera docenza come t ilolo per l 'ammissione ai concorsi sanitari ospi talieri, assicura l '01i. Chiurco che non solo l 'Amministrazione d ell'interno segue un indirizzo generale opposlo a quello che egli condann ava, n1a anche n el settore specifico d ei con corsi per m edici ospitalieri, le direzioni d egli enti non 11anno, in genere, m ai richi esto come necessario il U tolo di libero docente. Certo che n el l 'esame <lei titoli, quello d ella libera docenza, quando esiste, non può non e sere valutato, com e un elemento prefer en ziale. In a,ttesa del rego1ame11to generale sanita.r io che è in via di elaborazione è stato n ecessario promulgare regolamenti speciali per la disciplina degli impianti di radioscopia e r adiot erapia, ed il regolamento per l 'applicazione delle nt1ove norme legislative dirette a din1inuire le cau se del1 a m alaria. È altresì, prossi1no ad essere en1an ato il regolan1ento legislativo per la discipli11a giuridica d ell 'eser cizio d elle professioni sani Larie u 11 a base


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cc IL POLICLINICO n

della soppressione degli ordini professionali e del passaggio delle relative attribuzioni ai sindacati di categoria. ,Sono, i11oltre, prossime ad essere .emanate le norme per la effettuazione dei concorsi sanitari nei com·u ni e nelle provincie. Nello scorso anno le con<lizioni sanitarie del Re.g·no sono state soddisfacenti. L 'azione di vigilanza Ila pa:rte d ella sanità p·u bblica s~ è mantenuta inlensa. Non si eb·.bero in1por tanti diffusioni epide-· micl1e, e le manifestazioni di speciale rilievo, sviluppalesi in qualche località, furono ben conte11ute, limitate e so,f~ocate dai tempestivi interventi ;profilatlici. Non si è 1nanifestato n essun caso di malattie esotiche; mentre le comuni malattie esantematiche 11anno avuto in complesso un andamen.to non difforme dagli anni precedenti. L.a lotta contro la malaria procede con sempre .rinnovata energia. Lai r edenzione quasi completa dell'Agro Pontino dal inorbo che infieriva da se.coli, sta a documentare in n1aniera irrefutabile .quali eccezionali risultati sian,o stati raggiunti in ·questo settore. La lotta contro la tubercolosi va intensificandosi -0 completandosi secondo le direttive fissate dal Governo fascis(a n elle leggi istitutive dei Consorzi provinciali antitubercola.r i e d ell 'assicuraziorie ob})ligatoria coryo la tuber colosi . L 'opera di questi -Organismi ha · cd.to risultati se1npre più confor1Lan ti. ·L 'indice preciso è costituito dalla sen sibile riduzio11e della mortalità : che in dieci anni è dimiJ1uita di oltre il 50 per cer1to. Per ottenere questi risultati l 'It alia fascista ha :speso nel quinquen11io 1929-1933 un miliardo e ,()45 m ilioni. Queste cifre dimostrano qua11to pro·f ondamente .umana sia la battag-Iia. antitubercolare, per combattere la quale il Fascismo ha fatto appello a lutto il popolo italiano e a tutte le ~orze morali c1ella Nazione. All 'on. Castellino che ha lamentata una troppo sen sibile sproporzione fra i m ezzi adoperati per la lolla co11tro la tubercolo·si negli adulti e quelli messi in atto per p.r evenire e combatter e la tubercolosi infantile, osserva ch e, compatibilmente con le disponibilità finanziarie, in questi ultimi anni è s tato dato un notevole impulso all'assis tenza: dell'infanzia predisposta o amn1alata , accolta e curata n ei p reventori, nelle colon.ie permanenti, negli ospizi marini e n elle sct1ole speciali all 'aperto. Può aid og·ni m odo assict1rare la Camera fascista che è intendin1ento d el Nlinistero d.ell 'interno procedere con azione sempre pii1 pressante, nello sviluppo di un prog·ramma che ir1vest e in pie·n o la sanità fisica delle i1uove gen erazioni. La lotta contro i lumori maligni è con tinuata anche ques t 'ann o con deciso indir1 zzo, ma purtroppo i r isultati sono tutt'altro che soddisfacenti. Dai da;ti preliminari no11 ancora definitivi si rileva infatti elle il numero dei decessi nel 1933 supera di mollo i 30.000. La popolazio11e J"esidente n el Regno ha raggiunto al 31 dicembre 1934 i 43.096.000 abitanti; essa è in aum ento rispetto al lf.)33 di 407 .000 unità. 1

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lANNO

XLII, NuM. 12]

Questo sviluppo nun1-erico del la popolazione è peraltro dovuto, per la m assima pa1rte, alla progressiva diminuzione della mortalità generale, il cui quozie11te è disceso a 13. l nel 1934, cifra che è la I)iù bassa sin qui r egistrata per il Regno, e che può stare a confronto con le quote più basse presentate dalle Na,z ioni più socialmente progredite d'Europa. Nei riguardi della natalità, il numero dei nativivi nell'anno 1934 è stato di 983 .156, inferiore cioè di 3696 a quello dell 'an110 1933, per modo che, rag·guagliato alla popolazione, offre un quoziente di 23,2 per nlille abitanti, ancora più basso del quoziente di 23,5, riferibile al precedente anno 1933. Il numero dei matri1noni celebrati nell 'anno 1934 è stato di 309.141, superioire cioè di 23.905 a quello del precedente an110 1933. Ciò dimostra che la discesa della natalità no11 dipende da una contemporanea diminuzione d ella, nuzialità, ma è dovuta ad una etfettiva diminuzione della vitalità e della potenzialità d ella razza. La fecondità generale, considerando il numero delle nascite su mille donne, dai 15 ai 44 anni, è diminuita nell 'ultimo dodicennio da 139 a 110,2. Più forte ancora, per lo stesso periodo, risulta la diminuzione della fecondità delle coppie legittime che, su inille donne coniugate dai 15 ai 44 anni, è scesa da 273,1 a 208. 'Nei rig uardi della mortalità infantile durante il primo a11no di età, si d eve tenere presente che nel trienio 1920-22 sopra 1000 nati-vivi morivano, in media annuale, 127,4 bambini. Nel triennio 1931-33 questa mortalità si è abbassata al tasso di 111,7 per mille nati-vivi COll Ull guadagno di quasi 16 unità. Su questo problema, che investe la saldezza e l 'avvenire della Nazione, la tutela dell 'infanzia si afferma sempre pii1 come una d elle finalità fonda1nentali del Gover110 fascista che intende, con ogni mezzo, r aggiungere un ulteriore e pì1ì sensibile abbassan1er1to d ella quota della 1nortalità infantile. Circa l'a11damento della natalità, occoirre osservare che il suo quoziente presenta, nei vari compartimenti d el Regno, assai no Levoli differenze nella sua entità. Le cifre confermano che la denataJ.ità è attributo delle g·randi città, eccett11ata, tin qui, Roma, e .delle provincie fortemente industrializzate; mentre essa si presenta, invece, assai meno accentuata nei comuni m eno popolosi e nelle provincie a tipo prevaler1temente ru.r ale, ove la compagine d ella famig,lia è più salda e moralmente san a. Al lro problema di natura sanitaria e demografica che interessa vivan1en1e il Ministero dell 'ln1erno e che sarà al più presto risoluto è quello che riguarda llna più larga pro tezione della maternità con l'assicurare alle partorienti le d ovute cautele igieniche e l'idonea assistenza ostetrica in tutti i comuni del Regno, a,.nche minori, e n elle frazioni di essi. In attesa di un organico provvedimento legislaLivo già predisposto, e approvato dal Capo del Go-


l ANNo XL.II, NuNr. 12]

SEZIONE PRATICA

, verno, tendente a stabilire 11na migliore e più rigorosa discipli11a del servizio ostetrico, il Ministero ha emanato istruzioni ai Prefetti, perchè sia mi.g·liQrata l 'assistenza ostetrica, sia attuato, nel modo più larg·o, il ricovero in r epart i ostetrici nei casi di necessità; ed alle partorienti povere siano forniti a domicilio pacchi ostetrici per garantire che il parto si svolga, p er quanto è possibile, nelle più favorevoli condizioni igieniche.

Cronaca del movimento professionale. Prescrizione di stupefacenti. Il « No tiziario Farmaceutico » pubblica sot to questo titolo ch e un Vice Medico Provinciale, accompagnato dal Chimico del Laboratorio di Sanità, dopo avere minutamente esarr1inate le ricelte di cinque farmacie di una importante città del ~iemonte (e lo stesso sarebb e avvenu to se avessero visitato altre farmacie), ha denu-nciato i 5 titolari e i 5 collaboratori al Pretore, perchè le ~icette riscontrate non erano st ate compilate esat tamente in b·a se alle prescrizioni d ell 'M't. 9 (ora art. 154 del T. U. delle l.eg·g·i sanitarie 27 luglio 1934, n. 1265) della legge 15 gennaio 1934, n . .151. Il Pretore h a ingiunto, con un suo decreto di condanna p enale ai 10 farmacisti, di pagare cadauno L. 2000. P ar e aggiunge il giornale che gli interessati abbiano fatto opposizione; comunque, sappiamo che, si faccia o 11on il processo, 1'incolpazione sarà estesa a tutti i 26 medici che hanno scritto irregolarme11te le ricette, giacchè il ~udice, nell 'esame di un reato, no:m. p uò ignorare i colpevoli; e tutti, chiunque essi siano, debbono essere chiamati a rispondere sul banco degli accusati: la prima colpa,. se c'è, .risale al medico. Stiano intanto· attenti i farmacisti e così pu.r e i medici e · si affrettino a controllare la giacenza clelle ricette stu.p efacenti. Occhi aperti - dice ancora il giornale - e respingere inesorabilmente le ricette con stupefacenti i1on scritte con pieno rispetto all e minute n orme di legge.. Dosi in tutte lettere, modo di somministrazio11e ecc.

CONCORSI. POSTI VACANTI. ANCONA. Consorzio P rov. Ant:iitu.berco'lare. - Direttore della Sezione .dispensariale di Osin10. Proroga a data da stabilire. AscoL1 PICENO. Con.gregaz. di Carità. - Chirurgo primario· dell 'Ospedale C. e · G. Mazzoni; L. 9000 non decurtabili per effetto dei decreti in vi gore, al l ordo delle .ritenute di legge e dell e quote d 'iscrizione alla C. N. M. C.; 50 % sulle prestazioni; titoli ed eventualm . esami. Scad ore 18 del 30 marzo. Tassa L. 50,10. ELà limite 45 a. al 28 feb. Chiedere copia del bando. BARI. Consorzio Prov. Antitubercolare « Vitt. Em. III ». Direttore e aiuto del Preventorio <( Eduardo Germano n di Molfetta ; stipendi lire 14.000 e L. 12.000; indenn. serv. att. L. 4000 e L. 2500; assegno fisso L. 2000 spese di viaggio; rispett. 3 trienni e 4 quinguen11i dee.; età li1nite

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40 a.; tassa L. 50,10. Scad. ore 12 <lel 31 marzo. Per le altre condizioni cl1ied ere annunzio alla Segreteria del Consorzio, via Dante Aljghieri 42. BRESCIA. Amministraiz. Prov. ·- Secondo medico primario dell 'Ospedale J:>sichiatrico ; stip . L. 16.000 o supplem. serv. att . J_,. 4300, c.-v ., alloggio, due q u adrienni di L . 800 e di L. 1000; et à limite 35 a . ; tassa L. 30. Séad 15 aprile. CANOSA DI P UGLIA (Bari). Ospedale « Caduti in Guerra >>. Scad. 10 aprile; chirurgo primario; litoli ed esami. Rivolgersi alla Congregaz. di Carità. CAST EL S. PIETRO DELL' EMILIA (Bologna). Cong regazion e di Carità. Scad. 31 mar.; medicochirurgo assistente nell'Ospedale-Ricovero. Rivolgersi alla ,Segreteria. CATANZARO. Ospedale Civile. - N. 5 posti di Medico Assistente. Cone;or so per esami con scadenza 30 marzo. Medaglie di presenza L. 40. Vitto e allog·gio per il servizio di gt1ardia notturna . Compartecipazione del 20 p er cento sui proventi delle operazioni di chirurgia. Per chiarin1enti r ivolgersi alla Segreteria. CHIETI. Congr egaz. di Carità. - A ore 13 del 20 apr. , chirurgo aiuto e chirurgo assistente nel1'0spedale Civile della SS. Ann waziata; tassa lire 50,10; documenti a 3 mesi; stipendio annuo 'lire 1772,30; c.-v. L. 332,40; proventi sulle operazioni; il tutto ridotto d elle aliquote c~e per legge e del con tributo personale alJ•J,s tituto Nazionale Fasci sta d ella Previdenza Sociale; nomine e conferma quadriennali; servizio entro 15 giorni. Chiectere avviso. CREl\IONA. I stituti Ospitalieri. - Scad. 10 .a pr.; <lue chirurghi aggiunti presso gli Ospedali Maggior e ed Ugolani Dati; . L. 8000 e c.-v. ; quinquenni; età limite 35 a.; tre anni di pratica in Clinica chirurgica o grande Ospedale. LEccE. Co,n sorzio Provinciale AnJtitubercolare di Terra d'Otranto. Con avviso dell '8 marzo il Presidente informa che il bando di concorso pel posto di Direttore del Consorzio - Direttore del Dispen sario Provinciale Antitubercolare, pubblicato jn data 10 febbraio corrente anno, resta revocato a tu tti gli effetti. In conseguenza sarà pubblicato altro avviso. ·L ino DI VENEZIA. Ospedale al Afare. - Medico direttore e m edico assiste11te; rivolgersi alla Segreteria dell'Istituto. LITTORIA. Consorzio Prov. Antituberc. - Diret1ore del Consorzio e del Dispensario prov. , Ispettore del Dispensario e delle Sezioni Dispensariali; L. 18.000; indennità trasferte. Scad. ore 12 del 15 aprile. Età limite 40 ai. Tassa L. 50. Chiedere copia del bando. LocRr. - (vedi REGGIO CALABRIA) . LuccA. RR. Speda.li ed Ospizi. ..----.. Medico Assistente di medicina. Stipendio annuo L. 4000, più vitt o e alloggio. Età massima a11ni 30 (salvo eccer.ioni di legge). Tassa L. 50, 10. Scadenza 31 m aggio 1935-XIII. l\f1LAN0. Ospe daLe F at eberiefraielri - Fatebenesorelle. Ciceri-Agnesi. -- Se.ad. 30 aprile; aiuto chirurgo. Rivolgersi alla Segreteria. PAwv11. ---: (vedi R F.GGIO CALABRIA) . RAGUSA. Ospedale « B enito Mussolini ». - P er 60 giorni è aperto con corso titoli Aiuto Chirurgo addetto Reparto Chirurgia, Ostetrico e Materni1à Infanzia. Abilitazione professio11e medico chirurgo 1


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«

IL

POL ICLINI CO

aìmeno tre anni, servizio prest a lo quale aiu lo od assistente per almeno due anni in Istituti universitari di Clinica o ~atologia chirurgica ovvero in Reparti chiru.r gici di Ospedali importanti. Frequenza corsi di perfezjonamen to e disimpegno incarichi branca ostetrico - ginecologica. S tipendio L. 5000, indennità L. 2000. Corr1partecipazione 10 % ~ulle prestazioni agli ammalati a pagamento; sostitue11do primario 50 %. Ragusa, 15 marzo 1935XIII. Il presidente : Azzaro. REGGI O CALABRIA . Con sorzio Pro·v . Antitubercolar e. - Dir·ettori delle Sezioni di spensariali di Locri e di Palmi; titoli ed esami ; scadenza ore 19 del 25 aprile . .Stipe11dio anuno L. 8000 . Indennità di trasferte e rnissior1i. 1'utto sog·getto a trattenute e riduzioni di legge. E là massi111a anni 40 s. e. 1. Per chiarimenti rivolg·ersi all a Segreteria. ROMA. Pio Istitu to d i S. Spirito e Ospedali Riuniti. ~ Scad. 30 aprile; tre posti di primario chirurgo. Le norm e p er l 'ammissione e il metodo del concorso, gli obblighi degli eletti e la durata del servizio risultano dal Regolamento per il person ale sanitario e dal Regolamento igienico sanitario in vig·ore. Roi\tIA. 1V Iinislero de lle Co lonie. - Sono banditi i con corsi per posti di ispettore di sanità pubblica in Eritrea ed in· Somalia. I bandi sono p11bblicati sulla cc Gazzetta Ufficiale )) N. 27. RoMA . Regi Istituti Fisioterapici Ospilalieri. Concorso a 3 posti di t ecnici preparatori di laboratorio n ell 'Istituto Regina Elena per lo studio e la cura dei tumori; scad. ore 12 del 6 aprile; titoli ed esami. Licenza di scuola media o diploma di scuola professionale o certificato di aver prestato servizio almeno tre anni in un Istituto scientifico in qualità di tecnico preparatore. Assegno L. 24 giornaliere e tre quinquenni di L. 500 annue, oltre l 'aggiunta di famiglia. A11no di prova (9 / 10 d ella paga giornaliera). TRIESTE. Co n sor zio Pr<YV. _4 ntiluberc. - iScad. 29 mag., ore 12; direttore del Consorzio e del Disp en sar io prov., 1 medico aiuto del Dispensario prov. e del Dispensario m obile, 3 direttori di Sezion e, 5 assistenti sanitarie visitatrici. Rivolgersi alla segr et e.ria del Consorzio, via Geppa 21. VERONA. A mminis traz. Provi nc. -- Al 30 aprile, ore 18 m edico primario agg"iunto ai Sanatori di Valpolicella e alla Grola di S. Ambrogio; età limite 35 anni ; doc. a 3 mesi dall'l matf. ; L. 11.600 oltre L,. 1800 inden11. serv. a tt., L. 1000 ind·enn. r esid enza, 3 quadrienn i di L. 600, L. 700 e L. 800; titoli . - Medico primario aggiunto ai Sanatori Prov. di Verona in Ponton di Valpolicella e alla Groda di S. Ambrogio; stip. L. 11 .600 oltre L. 1800 indennità serv . att. e L. 1000 ir1denn . residenza ; 3 quadrie11ni di L. 600, I.1. 700 e L. 800· età limite 35 a. Divieto esercizio profession~ le. Chiedere altre condizioni. Scad. 30 apr . BAGNO Rol\1AN0, SUDATORIO Tu nco, centralj ssimo, cedesi a medico, desideroso di tras~erirsi a Roma. Ottimo reddito dimostrabile. Miti pretese. Rivolger si Dott. Russo, via 'f omacelli 134, Rom a. C ONCORSI A PREMI.

l~eale

Accadem ia Nazionale dei Lincei.

Sono messi a concorso numerosi premi , tra cui i segu en U : di S. M. il Re, an11u Hle, p er la fisio-

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, [ANNO

XUI, Nul\1.

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logia normale e patologica (L. 10.000); Carpi, bie1111ale, per le scienze biologich e (L. 1500) ; Grassi , nnnuale, JJer ]a parassilologia (L. 4000); Bora, quadr ie11nale, per le scienze biologiche e le loro applicnzio11i pratich e (L. 10.000 circa) ; Ettore Bocconi (L. 155.000 circa) per s tudi e ricerch e originali sui tumori rnalig ni (eziologia, diagnostica, t er apia). Chied er e prospetto ed even tuali chiarimenti alla Can celleria dell 'Accad e111ia, via della Lungara 10~ Roma. Premio A 1iderson-Berry. ~

La «Royal Society )) di E(lin1b11rgo bandisce if con cor so al premio David Anderson -Berry, per il iniglior lavoro sull 'azione dei raggi Roentgen n elle 111alaltie umane; il pre,m io con siste in una merlaglia d 'oro e 100 sterline; l'assegnazione verrà fatla i1eì luglio 1935 e ripetuta ogni 3 anni. Rivolg·ers j alla segr eteria, Geor g·e S lreet 2, Edinb11rgh 2, IJ1ghil ler.r a. Fondazione cc L uigi Coricetti ».

aperto il con co,r so nazionale al premio di L. 1400 · da assegnar si a lla migliore monogr afia riguardante studi p edialrici pubblicata nel bienIJio 1934-35. Al premio possono concorr er e monogr afie stampate o dattilografate n on presentat e ad oltro concorso. Rivolger e <iomanda, accompagnata da tre copie delle monog·.r afie, alla presiden za flell a Società Italiana di Pediatri a (corso Braman le 29, ' Torino) non più tardi del 31 dicembre 1935-XIV . La Commissione giudicatrice sar à composta di tr~ rnembri da nominarsi dal Dirett orio della Società, con le modalità p-rescritte dallo Statuto. Il premio sarà assegnato entro il 193ù dal Direttorio della Società Italiana di Pediatria in b ase alla Relazio11e della Commissione giudicatrice. È

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE

La Facoltà Medica di Napoli, con voto unanime,, ha chiamato a coprire la cattedra di p atologia speciale chirurgica dimostrativa il prof. Leonardo Dorninici, ti tolare della cattedra di clinica chirurgica dell 'Università di Perugia e da cinque anni Rettore Magnifico di detta Univer sità. Ce ne. compiacciamo cordialmen te con l 'illustre clinico. Il prof. sen. Giuseppe Sa11are.lli è no111inato m embro corrispondente della Società argentina di tisiologia. Siamo lieti di questo nuovo riconoscimento internazionale del valore del nostro scienziato. Il prof. Cesare Ortali, libero docente dell 'Università di Roma, è n ominato membro della Società Medica Chiru·r gica di Bologna. llallegr am enti vi• • • v1ss1m1. Sono abilitati alla liber a doce11zrt: Calogero Burriamo, in anatomia uma11a descrittiva e topografi ca; Lor enzo Bianchi, Luigi Bucciante, in anato1nia urr1ana normale; Aldo Cin11nino, Catullo Fiorio, in batteriolog"ia e immu11ologia; Guido Oselladore, Mario Ronzini, "\Tittorino Travag1ini, Carmelo Trinchera, in clinica chiru.r gica e medicin a operat ori(); Alessandr o Basilìcò, Salvatore Costa.ntino in clinica delle malattie infettive e contagio' se· Cataldo Cassano , in clinica m edica; Angeloanto~io Corrado Domeni co Giannini , Giuseppe Zar1 cllin in cli~ica oculis tica; Ai11os Foà, Giovanni Andre~ Piana Guido ,Sampolesi, An tonio Venuti, in clinica pediatrica; Brun o Brunelli, in farmacologia sperimentale e lcr apia; Emilio ~1artini>


(ANNO XLII,

NUJ\1.

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.~aolo

Bo"''inski, Ennio Sapegno, in fisiologia sperimentale; Ferruccio Ara, Augusto Giovanardi , Luigi Schiappa, in igiene; Bo110 Simonetta in istologia ed embriologia; Giulio Ferrando, i1~ ·legjslazione ed assistenza sanitaria; Renato Semizzi, in medicina sociale; Giambattista Bietti Aldo Ferl'ari, Cesare Galeazzi, Lino ~lazzi, Stefa:r'io Rinaldi, in oftalmologia e clinica oculistica; Leopoldo Giuntini, in ortopedia e traurnatologia; Ferruccio Pezzini, in ostetricia e ginecologia; Bruno Babudieri, Paolo. De ~uro, in parassitologia medica; Ber1igno Baroni, Michelangelo Canavero, Salvatore Cimmin?, Cesare De Fermo, Bnoch Fiorini, Vito Gaglio, Giuseppe Mazzacuva, Giuseppe Nogara, Attilio Odasso, Franz Pagliani, Ercole Ragnotti, Salvatore S c andu~ra , Antonio Spinelli, Giusep·p e Vecchi, in patologia speciale chirurgica; Giulio Delfini, Luigi .J acchia, Salvatore ~Iaugeri, Roberto Rordorf in patologia speciale medica; Paolo Croveri, in' patologia tropicale e subtropicale; Pietro Cerutti Gianfra~co Chiale, Mario Frauli11i, Francesco Lisi: Carlo Pisacane, in patologia e clinica dermosifilopalica.. Si è riunita la Commissione giurlicatrice per l'assegnazione di due premi an11uali ed uno biennale <li li.r e mille cia1scuno della Fondazione Castellino istituiti dal corr1pia11to clinico di Napoli e legati all 'Ortline dei Medici dellà provincia, per le migliori tesi di clinica medica agli esan1i di laurea di quella Università. La Commissione costiluita dal prof. Giovar1n.i Boeri , in rappr~sen­ ta.nza della Facoltà rnedica, dal prof. Pietro N. Ca8t.e llino, in rappresentanza degli eredi del fondatore e dal prof. Bonave11lura Maiolo per l 'Ordine dei :Niedici, ha assegnato i pren1i ai dottori: Giuseppe Bucco, Francesco l)errotti e Alfonso Graziano. Il dott. Leonidas Avenclano è nominato presidente dell 'Accademia Nazionale di Medicina del Perù. Il dott. O. Garcia Rossell è nominato segretario generale dell 'Associazione Medica Peruviana. Pubbllcaaloae /adlspeasab/Je a tutti I medici condotti:

Prof. GINO FRONTALI DIR.BTTORB DBLLA R.

a.JNICA

PEDlATRICA

Prescrizioni

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SEZIONE PRATICA

DELL'UNIVBRSITÀ

DI

PAOOVA

Pediatriche

Vademecum ad uso del Medico pratico In questo libro, Le affezioni morbose del bambino, seguite dalle rispettive prescrizioni terapeutiche, sono disposte per mag.. giore comodità pratica - in ordine alfabetico. Un sisterua di richiami permette di ritrovare facilme>ite le affezioni note sotto vari nomi o ricercate sotto varie iniziali. Per ogni malattia si è premesso al trattamento terapeutico un breve cenno relativo alle caratteristiche cliniche principali dell'affezione. Fra le pre.. scrizi-Oni si è àato la prevalenza ai metodi curativi t>iù semplici, alla portata del medico condotto, aUe prescrit.ioni farmaceutiche facilmente eseguibili, riducendo l'indicazione di specialità al minimo indispensabile. Si è tenuto anche conto delle stazioni. di cura climatiche e termali di cui è ricco il riostro paese: In apposita appendice trovasi raccolta in ordine alfabetico, la descriti-One minuziosa dei principali "procedimenti terapeutici,, che il medico deve non soltanto indicare, ma anche - se occorre - saf>ere eseguire. Volume in formato tascabile, di pagg. v111..440, elegantemente rilegato in tela con iscrizioni sul piano e sul dorso. Prez-zo L. 3 2 più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati L. 2 8, 9 O in porto franco. Inviare Vaglia all'editorP LUIGI POZZI, Ufficio Postale Suo cursale diciotto, ROMA.

NOTIZIE DIVERSE. Sezione medica del Comitato Francia-Italin. Il 13 febbraio si tenne a Parigi la prima riunione di questa Sezione. Il pre sjdente del Comjtato, I. de Nolhac, pronunziò un discorso inaugurale; 1umeg·giò l 'importa11za che deriva al] a Se1ione da accordi intervenuti a 1-lorna il 7 ge11naio. IJ prof, Achard rispose in nome dei medici. Il segretario generale della Sezione, dott. Martiny , fece una r elazione morale. Furono precisati gli scopi della Sezione e cioè: creare un ufficio della stampa p er regolare gli scambi di lavori originali e di r ecensioni tra i due .Paesi '· oro-anize zare conferenze e ricevimenti di personalit à mediche inviate in Italia dal cc Co1nitato F.rancia-Italia » ed in Francia dal « Comitato Italia-Francia >> • stabil1re rapporti tra i sincl acati dei due Paesi ~ esaminare i problemi d 'idroclimatologia, allo scopo precipuo di specializzare le stazioni, valorizzandole. Il prof. Cunéo, presiclente della Sezione, diresse il dibattito sul regolamento interno . Fu annunziato un ricevimento a Parigi da parte del presidente del cc Comi lato Italia-Franc,ia » , sen. Borletli. Il cc Comitato l~rancia-Ilalia » è così cos lituito: presidenti onorari J.-L. Faure e Achard; presidente effetti vo Bernard Cunéo; vice-presidenti: Em. Sergent, Loeper, Salimbeni, Dartigues ; comitato d1rettivo: Armand-Delill e, Desfosses, Noir, Treves ; segretario generale : Mar tiny; segretari generali aggiunti: Molinéry, Sflini , Vaccaro. La Sezione non intende interferire con altre istituzioni congeneri, con1 e l ' A.D.R.M., l'Umfia ecc., ma collaborare con esse.

20° Congresso internazionale di medicina legale e di medicina sociale. Come abbiamo annunzialo, si t errà dal 17 al 20 luglio in Bruxelles; i Sovrani del Belgio han110 accordato il loro alto Patronato al Congresso; il !vlinistro della Giustizia ne ha accettato la presidenza onoraria. Il Comitato eseculivo è presiedulo d al prof. F. Héger-Gilber t; ne è segretario generale il do tt. Maurice De Laert. La solenne sed uta inaug urale si terrà nel grande Jiall dell 'U11iver sità (avenue d es Nation s); il prof. ·L. Cornil , procuratore g·en.erale alla Corte di Cassazione d el Belgio, prorlunz1erà una confere11za su cc La p eri zi a in cont radi ltorio >> . Per il progra·m ma e per qu a1siasi informazion e rivolger si al segr e tario gen erale, Faculté de Médecin e, rue de \ iValerloo 115, Bruxelles, Belg]o.

Giornate mediche di Bruxelles del 1935. Come ne abbiamo già d a to notizia , in occasione d el! 'Esposizione internazion ale ed uni' er sale d el 1935 sar à tenuta a Bruxelles la XI'r se sione delle cc Giornate m edich e di Bru'\elles » d al 29 giugn o al 2 luglio. Si prevede un gr and e su ccesso : Ja cor11ice incantevole di ques la ma11ifest azion e, le fest e c11e saranno offerte ai congr essisti, il progr amm a scienlifico loro riservalo, son o altre ltan li a' Yen i111en Li ido11ei ad attirar e i m eclici. Le g iornat e m ed ich e aYrann o u n st1ccesso an ch e n1aggiore di qu ello con seg·uilo 11egli anni scor si. Des tina te p er l a 111aggior p arle alla fisjopalologia d elle g lan dole enò ocr i11e , tenia cli p artico]are attualità , i l program111a accoglie i n omi di en1inenti studio i di tutli i Paesi .


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IL POLICLINICO »

Di particolare attrattiva è l'Esposizione inter11azionale ed univer sale di Bruxelles, che sarà aperto in quel periodo. . 01.tre ai considerevoli vantaggi materiali (riduzioni concesse dalle ferrovie, dalle compagnie di ?avigaz.ione e di aviazione, dagli alberghi ecc.), 11 Com1lato ha organizzato per i congressisti una serie cli splendide feste. Il 29 giugno, d opo· la seduta inaugural0, jn cui il prof. Loeper parlerà dei << Musicisti di fronte alla m edicina », avrà luogo t1n b anch etto· in o·n ore dei delegati ufficiali dei governi esteri e d ei conferenzieri. Il 30 saranno riservati ai congressisti posti speciali per la sfilata d el corteo folkloristico che percorrerà i giardini dell 'Esposizione. Alla sera rappresentazione di gala al Teatro di La Monnaie. Il 1° luglio grande concerto sinfor1ico nella sala d elle feste dell'Esposizione co11 1'orch estr a filarmonica di Bruxelles sotto la direzione del celebre direttore d 'orchestra italiano De Sabbata d ella cc Scala » di Milano e di M. Agosti, pianista. Il 2 luglio ricevimento al Municipio di Bruxelles. Altre feste avra11no luogo durante il Congresso. Per informazioni ed iscrizioni (quote di 100 franchi belgi p er i medici e 50 p er le persone che li accompag·nano) rivolgersi al dott. Beckers, segretario gen erale, 141, ·r ue Belliard, Bruxelles.

Gruppo per gli studi sulle malattie del ricambio. Si è costituito a ~Iilai10 , p er ii1iziativa dei proff. M. Ascoli, A. Gasbarrini , P. Rondoni e L. Zoia, il << Gruppo per gli studi d el ricai1ibio ». Prossimamente in una 3ede universitaria che verrà a ~uo tempo comur1icata, sarà tenuta la prima riunione del Gruppo, in cui il prof. G. Qu agliarello, direttore dell 'Istituto di Chimica biologica della R. Università <li Napoli, riferirà sul << Ricambio d ei g.r assi » ed il prof. Zoia, direttore d ella Clinica ~Iedica di Mj1ano , tratterà clella << cura ambuìa toria del diabet e » . Organo ufficiale del cc Gruppo per g·li s ludi del ricambio >> sarà l 'cc Archivio per lo studio della Fisiopalologia e Clinica del Ricambio » , diretto dai proff. Zoia e Gasbarrini, pubblicazione ch e col 1935 è entrata nel suo terzo anno di vita. Le ade- . :::ioni al « Gruppo >> vanno dirette al prof. Zoia, Clinica Medica Generale,. via F. Sforza 35, Milano .

1° Convegno italiano di radiobiologia. A seguit0 della proposta inviata d aJl'on. Manaresi alla Società Intern azio11ale di Radiobiolog ia, con sede permanent e a Venezia, la prima riunion e dei nuclei italiani di radiobiologia, sorta in seno al n1ovimento scientifico prom osso ctalla S. I . R. B. , avrà luogo a Bologna in occasio11e della Mostra d el Libro di ~1edicina. Il con g resso dei nuclei sarà presieduto dal prof. Bet li, ordinario di chimica alla Università di Bologna e presidente del nucleo di chimica e chimica fisica.

Nella stampa sanitaria. Si è iniziata a Napoli la pubblicazione clella cc Rivista di Chirurgia », a periodicità mensile, diretta dai proff. L. Torraca e G. Iannelli; la direzione e l 'amministrazione hanno sede presso la R. Clinica chirurg·ica (Policlinico). Il gior nale è di formato g rand e, su carta pa tinata, in nlagnifica veste tipografica ; il primo fascicolo reca sei contributi orig inali, bene il:ustrati, ed una copiosa rubrica di recen sioni , clistrib ui le p er argon1enti .

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L 'abbo~amento annuo i1nporta L. 50 per l 'Italia, L. 75 (tar1ff~ A) ovvero L. 100 (tariffa B) per I 'Ester? ; un fascicolo separa lo L. 5 in Italia, L . 10 al1 Estero . Abbiamo ricevuto il primo numero de cc La Ginecologia >>, pubblicazione d ella Società Piemontese di Ostetricia e Ginecologia; è diretta dal prof. E. Cova ed édita da S. Lattes & C. di Torino ; ha periodicità m e11sile. Vuol essere la con~inu_~zione del giornale, di ugual nome, fondato i~ Firenze dal . ~estaJ ozza e cessato nel primo anno d1 g·uerra. ln1z1a con una sentita e interessante biografia del grande Maestro e reca sei lavori originali e una rubrica di recensioni; sviluppa oltre un centinaio di pagine. L 'abbonamento annuo importa L. 65 in Italia L. 100 all 'Estero; un numero separato costa L. 10~ Inizia le sue pubblicazioni in questi giorni una nuova rivista intitolata « La chirurgia plastica ». Essa è st ata fondata ed è diretta dal prof. Arturo Manna di Roma . Nel comitato di direzione e tra i .colla~or~tori figurano eminepti personalità cliniche italiane e valenti chirurgi stranieri. La riv~sta P';Lhblica ~ lavori riguardanti la chirurgia riparatrice plastica ed estetica, esercitata tanto dagli specialisti della materia quanto dai chirurgi generici, dagli oculisti, otoiatri, stomatolo·g i, ginecologi e traumatologi, e tratterà anche questioni rig·uardanti l'infortunistica nei riguardi d·e lla terapia. Le pubblicazjoni per ora saranno bimestrali e l 'abbonamento annuo è di L. 30 per l 'Italia e Colonie e L. 50 per 1~Estero. La Direzione e la Redazion e han no sede in via Nazionale 87, Roma. Hanno iniziato le pubblicazioni cc I quaderni dell'Allerg ia », a periodicità bil))estrale, redatti dal dott. P. Sangiorgi. Il primo fascicolo, di 40 pagine, contiene tre lavori originali (ne sono autori J. Van Niekerk di Leida, W. Sch,varz di Milano, P . Sangiorgi), nonch è una serie di .recensioni. Gli uffici hanno sede in via Cesare Procaccini 14, Milano. L'abbonamento ainnuo imporla L. 40 per l'Italia , L . 80 per l 'Estero ; un fascicolo separato L. 8. Ha cominciato a pubblicarsi, a Torino, la rivista cc Fronte Unico Antitubercolare », m ensile, diretta dal prof. G. Perrando, a finalità sociali. La cc Rassegn a I taliana di Medicina Sociale », a periodicità m en sile, sarà diretta dai proff. Coruzzi e Travagli, con r edazione ed amministrazione a ~filano (via M3nzoni 33). Vi avranno il massimo rilievo le dj.rettive sociali più importanti d elle branche d ella medicina e sar anno degnamente j}lustrate le finalità medico-sociali d el Reg'ime. A questi nuovi confratelli, che vengono ad aumentare la già ricca stampa periodica m edj ca italiana, ~ nostri auguri.

L'Istituto d'igiene di Budapest. L'Istituto d 'igiene pubblica della Facoltà di m edicina di Budapest h a festeggiato · il suo 60° an niver sario. La catledra d 'igiene pubblica fll inaugurata a B·u dapest nel 1874 e fu la second a in tutti i Paesi (preceduta solo da quella di ~fo­ naco di Baviera, fonda la da Pettenkofer). L 'Istituto Yenne fondalo subito dopo e fu il primo del


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SEZIONE PRATICA

mondo; molti grandi Paesi non tardarono a fondare Istituti analoghi. L'igiene divenne oggetto di esame ob,b ligatorio alla Facoltà medica di Budapest nel 1882 e 11 anni dopo anch e alla Fa coltà di farmacia . Il primo direttore dell 'Istituto fu J oseph Fodor, di reputazione universale, eccellente organizzatore; a lui si deve tra l'altro la iniziativa delle visite mediche scolastiche, le quali si sono poi attuate in tutti i Paesi civili. Direttore attuale è Jules von Daranyi, che ha posto l 'I~tituto al livello della scienza moderna. L'Istituto ha una copiosa produzione scientifica. Di concerto con la Società ungherese d 'ig·iene pubblica, fondata pure da Fodor 50 ann~ or sono e una delle più antiche del mondo, svolge anche un 'opera utilissima per il miglioramento dell 'igiene pubblica nell'Ungheria.

Per la Stazione delle Piante officinali di Napoli. Si è riunito recentemente il Consiglio cli Amministrazione della Stazio11e Sperimentale per le Pianle Officinali annessa all'Orto Botanico della R. Università di Napoli. Sono stati trattati vari argornenti interessanti l'economia, nazionale per q,u anto riguarda la importazione di piante officinali e dei prodotti che ne derivano ed è stato formulato un voto, indirizzato al Capo del Gov·e rno, perchè la S lazione sia messa in grado di poter sempre più efficacemente svolgere, nel suo campo, la sua attività per la risoluzione dei problen1i che essa studia. 1

Azioni giudiziarie. La Corte di Cassazione ha accolto un ricorso del medico condotto e ufficiale sanitario di Torretta, il quale su denunzia del farmacista locale era stato condannato dal pretore di Carini a mille lire di rnulla e ai danni per esercizio abusivo della professione di farmacista. Da una parcella del medico irisultava cl1e -egli aveva messo in conto, oltre alle visite, anche dei m edicinali; ma si è provato che questi erano stati somministrati per salvare l 'am1nalalo e senza dolo . La sentenza è stata annullata senza ,rinvio, perchè il fatto non costit11isce reato. Quatlro dentisti del Lussemburgo hanno i11te11 lato causa contro un giornalista, il quale aveva afferma lo, nella rivista « La Poli lique Nou velie », che i loro diplomi erano stati ottenuti dietro p agamento. Questi diplomi erano stati rilasciati dalla Facoltà di Bonn, la quale dunque veniva ad essere accusata di corruzione. Durante il processo i dentisti hanno aimoslrato la falsità delle presunte rivelazioni del giornalista e l a Facoltà di Bonn ha comprovato la legalità dei loro titoli. Il 1'ribunale del Lussemburgo ha intlitto un 'ammenda al giornalista e ha disposto la pubblicazione della sentenza in un giornale. La d omanda di revisione del processo, avanzata dal giornalista, è stata respinta. Per tal modo l 'onorabilità dei quattro professio11isti e l'integrità della Facoltà di Bonn so110 messe fuori discussione. In una piccola ciltà d ella Francia, Saint-Béat, presso Tolosa, erano s ta te aperte due farmacie, di cui una gestita da un farmacista, l 'altra di proprietà di una signora, che vi aveva preposto un tilolare non fornito d el diploma; su d enunzia del farmacista , si è svolta una lunga azione

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giudiziaria, che ha avu Lo esito in una sen lenza d,e lla Corte di Cassazione, la quale ha ordinato la chiusura definitiva della seconda farmacia.

Un po' dovunq11e. Al 10° Congresso internazionale di chirurgia,. indetto al Cairo dal 30 dic. al 5 gennaio, sa~anr10. relatori per l'Italia i proff. A. Chiasserini, M. Dor1 ati e G. Pieri. Il 3° Co~gresso della Società francese di fonoia tria si terrà il 18 maggio a Parigi nell 'Hòtel Chambon (rue du Cherche-Midi 95), sotto la presidenza. ùel prof. Moure; tema: « Il co111pito delle glandole ei1docrine nella fisiologia vocale » (relatore, il prof. 'f er.racol). La Società roentgenologica tedesca terrà la 26a riunione dal 28 al 30 aprile a Berlino, nella Langenbeck-Virchow-Haus, sotto la presidenza del1 prof. Friik. S.ede: Bruckenallee 22, Berlin NW 87. ·L a Società dei neurologi e psichiatri tedeschiì si adunerà dal 28 al 30 agosto i11 Dresda. Informazioni dal Dr. Nitsche, Pirna · (Dresden), Germania. La Società svizzera di medicina interna si adunerà il 25 e il 26 maggio a Losanna. La Società svizzera di psichiatria si adunerà a4 V\lill (San Gallo) 1'11 e il 12 n1aggio. La Società Lombarda di Chirurgia si è adunata-, il 1° e il 15 febbraio , soLto la presidenza del prof. l\II. Dona.t i. Sono state fatte comunicazioni da: S. Caminiti, E. Gianni, M. Giussani, M. Recchioni; E. Ragnotti , C. Arrigoni, E. Gianni, A. Cimi- . nata, R. Zanoli , /\.. Catterina. · Un corsi) di perfezionamento sull 'esplorazione radiologica del! 'apparato respiratorio avrà luogo . dall '1 al 6 aprile nella Clinica medica :Qropedeutica della Facoltà di Medicina di Parigi (Hopital Broussais), so lto la diirezione d el prof. Emile Sergent. L'ospedale Beaujon, costruito a Clichy --- alle · porte di Parigi - attua in Europa il tipo am ericano di ospedale, a sviluppo verticale: cons la di 12 piani ed è alto circa 60 metri; una piccola torre si eleva' a 72 metri; ha la capacità di 1100 letti ed è costato 106 milioni di franchi. Realizza forme moderne di assistenza; tra l 'altro, ad ogni capezzale v'è una cuffia per radio. E; stala ultimata ed è prossima a funzionare in·

Bucarest una nuova Clinica per malattie nervose, ove il celebre pro.f. G. Marinesco continuerà le tradizioni di studio e di lavoro d ell 'Istituto. Il Governatoir e di Roma on. Boltai h a visitato, la Colonia ProfilatLica a Villa Glori ch e accoglie, durante la giornata, nu1nerosi bambini che hanno persone di famiglia colpile da tubercolosi L'A1nbasciatore d el G)appone presso il Quirinale, S. E. Snigimura, ha visila to la Clinica delle malattie tropicali e subtropicali diretta dal sen. Aldo Castella11i, e n e ha ammirato l 'organizzazione e l 'efficienza. Il prof. sen. Pende - recatosi in Romania per un ciclo di co11ferenze in quegli Atenei - è s tato ricevuto in udienza dal SoYrano, che si è interessato all'atlività scientifica del cli11jco italiar10 e al-


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lL l'Ol..I CLINI CO ))

l 'org·a 11izzazio11 e sanitaria ed assist en ziale dell 'Opera raz ionale Balilla. I11 Germania è s tat~ limital a J'iscrizione delle allieve l evatrici, d a ta l 'esuberanza attuale di ] evatrjci .

I 111cdici laurea li a R on 1a n el 1910 si riuniran no n el prossimo maggio p er festeggiare il 25° anno di la urea. Gli int er essa Li p o tranno ri volgersi per ch ia rim en ti a l prof. 1\rturo Manna via Naziona le 87. Roma. ' I11 piena allivilà intellettuale e in buona effic ienza fi s ica ha festegg·ia to a Darmstad t l '80° compleanno il prof. Arturo Hoffmann, reputato gi11ecol ogo. Il Comita to d'Igiene d ella Società dell e Nazionj , .allo scopo di perpetuare ] a ine1n o.ri a del suo a11tico n1e1nl>ro Leone Beruard , ha s lnbilito d 'istituire 11n premio internazional e di n1edi cina soc iale, ch e n e recherà il n on1c. L e ottoscrizioni posson o in cl irizzarsi alla cc Natio11al Provincial F o1r eig11 B.a11k Ltd. », Gir1evra. llicorre nel 1935 1'8° centenario della nascila ·d cl m edico Nloises Maim6nid es, di Cordova (Spag 11a), i sr aelita. Fu m eclico di Saladino e scrisse un tratt a lo sull'igien e i >er or1rile. Il Govern o spag11olo h a d eliberalo (li co1nrne1norar e la ricorr er1za con J 'emiss ione di UIL frar1cohollo. Si è inaug urato a .Bue11os Aires un busto dcl ·dolt. E. 'fornu , il quale ha promosso in Argenf jna la lotta anti tubercolar e, p er m ezzo di san atori , cJ jspen sar i e ospectali specializzati ed · è auit ore cli in1po rtanli lavori r ien tifici. Il bus lo sorge n el inag11ifico ospedale p er tubercolo lici ch e porta 11 nome del 'f ornu e cl1e ora è dire tto d a A. A. Rain1 on cli . Il Co11sig·lio delle Conferen ze d i S. Vincenzo h a '<ieciso di i11 iziare il pr ocesso i11for111ativo, p er giunger e al .ricon oscin1ento d e ll a san tità d el m e1clico Ren a to l\iias ini , n a lo n el 1001 a Lucca , mor lo

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rl el 1931 dj tuber colosi cor1tratta n ell 1assistere i n1alati. Pos lu};:t1.ore d ella cau sa è stato nominato n1 011s. Gjanno11]. Nella seduta d el 7 m ar zo la Facoltà Medica di ~apoli, hai inviat?, su proposta del prof. Verga, 1 11 saluto e 1 augurio alle Lruppe parten t i per l 'Alrica Orie11tale con l 'assenli111ento e l 'entusiasmo del pop olo tut to rinnovato n ello spirito èl a Benito Mus· solini . U11a visita al l\iiarocco è orga11izza La in occasione d el Cong·resso· di oto-neuro-oftal1nolog ia indetto a Nizza ù al 15 al 18 aprile. Rivolgers i a: Offi ce ceni ral des Con grès, avenue d e l 'Opéra 26, Paris 1er . Sono st a ti cond an 11a li a m orte due indù (li Cal cutla, per avere u cciso t111 ricco proprietario 1 conferendogli la p est e; uno dei due condannati è fratellastro d ella viitin1a; l 'al lro è uri medico, il quale nY.rebb~ fatto uso di col Lure b alterich e p er conferire l'infezion e. f)emmo notizia d i un parto qinquigcmino av''C'11u lo 11el Canadà i l 28 maggio scorso; le cinque 11a le s tanno se mpre b en e. Si annl1nzi 1 che un 'a. g·en zia di J)Ubbli cilà ha intenlato cau sa contro i ~l ue c?niug'i e contro un loro ag·en te di affari, per J11fraz1one ad un contratto di puJ)l>li ci Là: viene cl1ies to ] 'ind enni zzo cli t1n n1ilio11 e di dollari se è vero quanto è stato pubblicato. Con selice (R avenna), certa Teresa Antorda Por1zi , di 27 anni , em ette dell e scintille elettriche d alle punte delle dita quan clo le passa su g li abiti ; il fen o1ncno è simi] e ai fuochi di Sa11t 'Eln1 0; es o è s ta to r eso di pubblica ragione dal m edico co11do llo, dott. Va11nini. 1\

Il 19 febbraio è morto, in e là di 78 anni , il d o l t. B ERNRAno SPATZ, clie p er 42 aru1i diresse 11. cc iVIilnch en er ~1edj zini sche Woch en cl1rift » e n e fece uno d ei p eriodici di medicina più r eputa li . E m or to al Cairo, in et à di 47 annj , J. MARcov1cH, direttore di « La Presse l\ilédi cale d 'l~g·y1Jt e » .

Indice alfabetico. per materie. Al 1uminio : innocui là . . . . . . . . . . Pag. 584 Appendicite cr onica fibroplas lica simula11te tun1oro . . . . . . . . . . . . . )) 515 Ar en obe11zoli: profilassi d egli accicl e11)) 573 li da. . . . . . . . . · · ·.· · · · Ar ine aggiress ive b ellicl1e . . . . . . . )) 563 Arlicol azioni: affezioni i1europalogen e . )) 579 Articolazioni: infil Lrazior1e n o ocain.i ca n ei traumalisn1i . . . . . )) 580 Arlicolazioni: r esezioni . . . . . . . . . )) 579 Artrite cronica: tra Llam e1 1lo )) 579 • Bibl iog rafin. . . . . . . . . . . . )) 574 Bic ipi te brachiale: ro ltura . . )) 5 3 Brl1 cellosi: r eazione alla brucell i11a . . )) 576 Brucellosi: Yaccinolerapia enrl o' e11a . 548, 576 ·Cis ti idatidea n eopl n lifor111e d el fc111 ore )) 5 o .Cisti id a tidea v0Ju111i11osa d e l Dou glas )) 557 .E1>alo1)a lie: cc ta so iclre111ico » . . . . . )) 575

Gl1i a11dol c e nc1 ocri11e: nuoYo orienlamento n ello s tudio . . . . . . . . Pag. 541 Glicogen e : reazion e 11ei protozoi . . . . )) 583 Il Leri d ella cl1emio terapia : patogen esi . )) 570 Lussazioni della spalla: ridu zione . . . )) 579 Oilalmoscopia nella semeiot ica n europ sicl1ica . . . . . . . . . . . . . . . )) 575 Os leon1ielite: lra ltarnento . : . . . . . )) 583 Pne.u111o torace opaco . . . . . . . . . . . )) 569 Pre sione arterie a 111edi a . ,·alor e clinico )) 576 Serv izi igienico-sanilari . . . . . . . . )) 585 Sc lticemia diplococc ica a sindro111e p elerch i al e . . . . . . . . . . . . . . . . )) 576 'f allio: influen za su I s is lcn1 a ipofi so-ge)) 576 tlilalc . . . . . . . . . . . · · · · · · ·ruber co losi p olmonare in izia le: cli ag·n osi . . . . . . )) 567 • • Verruche: terapia . . . . . . . . . . . . )) 584

Non ~ consentita la ristampa di lavori pubblicati nel Politlinioo se non in seeuàto "41 4vtoriaatione scritta dalla redazione . E vietata la pubblicazione di sunti di essi sen~a citarne la fonte .

O•ritt1 di proprietà riservati. -

C.

r'RUGON 1.

Red . capo.

A. Pozzi, resp. Rom a · Stab. Tipo-Lit. Armani di M . Courrier.


J

ANNO XLII

Roma, 1° Aprile 1935 - XIII

Nnm. 13

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO

'' DURANTE .

.

8EZION8 PRATICA

REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. Lavori originali : U. Diliberto: Ricerche di elettrofonocardiografia. Nota I. Studio clinico e grafico della stenosi n11tralica. ~ote e contributi : V. Palull'Dlbo ·: Considerazioni circa gli effetti dei ;raiggi Ga.rn1ma sul sistema pilifero in condizioni rnormali e patologiche. ()sservazioni clini~he : A. Fabris: Tumore primitivo del :polm<>ne con trombosi ne01plastica della cava superiore fino all'orecchietta. Tecnica : R. Silvestrini: Metodo facile di preparazione della sospensione di .pigmento coroideo per la m elan oreazione di Herury nella malaria. Sunti e rassegne : CHIRU·RGIA DEGLI ORGANI ENDOCRINI : c. Antonucci: La tiroidectomia totale negli stati di scompenso crurdiaco e nella angina di pet to. Tecnica operatoria. - W. Dameshek e H. L. Blumgart: Tiroidectomia nella leucemia linfati ca cronica. - Leriche: Ipertensione parossistica: asportazione di un iParaganglioma extra surrenale ; guarigion e. - INFEZIONI: C. Pisacane : Oontrihuto a llo studio della malattia di Nicolas e Favre. - M . Brugsoo: Cura della difterite maligna. - J. J.J. Debono : La cura della

1febbre ondulante. - A. Ga.r.bini: Ricer che sperimen· tali sull'orga notropismo degli streptococchi. Notizia bibliografica. - Cenni bibliografici. Accademie, Società Mèdiche, Congressi : R. Accademia delle Scienze Mediche in Palermo. - Società MedicoChirurgica di Bologna . - Società Medico-Chirur.gica Veneziana. Appunti per il medico oratico : SEMEIO'l'ICA: Sintomi e dia.gno13i differenziale del pneumoto.race spontaneo be· nigno. - C AS I STICA E TERAPIA : L'in·f ezione tubercolare primitiva nell'adulto. - I versamenti aset tici parainlfluenza li della pleura. - Alimenti e droghe vegetali c0>m e medicamenti. - Il dinitrofenolo nell'obesità. Il trattamento della distrofia mua·colare. - Il pericolo dell'embolia gassosa nelle iniezioni endo.v enose. MEDICI NA SCIENTIFICA: Gli effetti biologici dell'estrait.t o di timo. - POST.\ DEGLI ABBONATI. - VARIA. Nella vita professionale : Atti parlamentari. - Servizi igienico-sanitari. - Cronaca del moviment o p.rofessionale. - Ooncor si. - Nomine. promozioni ed onorificenze. Notizia diverse. Ind1ce alfabetico per materie.

LAVORI ORIGINALI

se fossero stati raccoil ti con metodi più precisi, poicl1è l 'onda meccanica omerale può presentare eventualme.nLe d.i fronte alJa· .s istole ventrico]are un ri tardo patol.ogico 1più o meno im}JOrtante e variab·i le . Inoltre irr caso di aritmia co mpleta o di eslrasistoli, possono alcune contrazioni non tras1nettersi ailla periferia. Infine questo proceclimein to 11on offre alcun P'Unto di repere dell'inizio della sist ole aurico]are c,b~ rawresenta, pur tuttavia, un indice prezioso. ~1i sono ·p e1tanto propo·s to di rip·r e·n dere lo studio con un procedirr1ento più adatto e precisamE:Jnte h o ricorso alla r egistrazione simt1ltanea1 del fono e dell'elettrocardiogramma per n1ezzo di un elettrocardi ografo a due corde. Riservando1ni di estendere lt. osservazioni ai vari vizi valvolari e alle a lterazioni del ritmo man mano ch e se n e presenterà l 'occasione consegno in questa. prin1a nota i risultati ottenuti nello studio di infermi affetti da stenosi mitralica, dei quali h o avuto agio questo anno di osservare un certo numero.

0

CLINICA MEDICA GENERALE

DELLA •

R.

LJNlVERSITÀ

diretta dal prof.

DI

PALERMO

MAURIZIO

AscoLI

0

1

Ricerche di elettrofonoca1·diografia. Nota I• • Studio clinico e grafico della stenosi mitralica

per il dott. Uco

rDJI,IBER'fO,

assistente

Vari AA. (Lian, .D uchosal, Clerc, Lutemba cl1er, Levvis, St.aehl ed altri) in questi ultimi ten1pi hanno portato nuo vi contributi allo studio dei fenomeni steto act1stici delle cardiopa4:ie va1lvo]ari e della semeiologia del ritmo a tre tempi mèdiante la fono cardiografia. Tuttavia ltJ tecniche in uso non sono del tutto al ri1)aro del'l a critica e, ancora r ecentemente , a Llan che comunicavai alla Soc. degli O&ped. ii Parigi le sue ricerche fonocardio-· grafiche con un procedimento nuovo cioè paragonando il tracciato fonocardiografico con quE:.:llo m eccanico del]· omerale e questo con quello elettrocardiogra1fico, ·è stato obbiettato da Clerc ch e i tracciati avrebbero guadagnato 1

1

Esistono lre metodi di registrazione grafica dei rumori cardiaci: 1) metodo elettrocardiografico ch e consiste nel C"ollegare un microfono al! 'elettrocardiografo; TECNICA:


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« IL POLICLINICO »

2) met9do oscillografico a n1embrana in cui le vibrazioni della membrana sono trasmesse a un filo di platino. L 'immagine ingrandita di questo viene proiettata per m ezzo di una sorgente luminosa su un film girevole; 3) metodo del microfono elettromagnetico con amplificazione di corrente per mezzo di lampade triodo e registrazione ottica con oscillografo a specchio.

I no,s tri tracciati sono stati ottenuti co l primo metodo ma per m re zzo d·i un eJ~itrocardio­ grafo a dl1e corde cosiccl1è aib·b iamo potuto raocogliere sin1ulta11eamente sullo stesso film cronometrato in centesimi di secondo il fono e l 'E:Jleittrocardiogran1n1a. Le due grafiche sono ro,s ì agevolmente confrontabili. 1

Risultati nP.i soygetti 1iormali. -

Per la comprensione dei trac.ciaiti patologici è indispensapile I.ai conosce11za dei risultati della fonocardiografia nei soggetti normali ai quali rite-

.

.'

ni.amo perc10 OPiJortuno accennare. Il I f il II tono sono co,s tituiti da due ventri di oscillazioni che spiccano sulle altre minutissime d,eJla lin e.a isoelettrica che li svpara. Il I tono, si distjngue dal II per il voltaggiò maggiore, 1per la durata e per la posizione rispetto· alle fusi d ell 'ecg. Sf,1co•n do Lewis il I to·n o comincia da 1 a 5 centesim,i di secon.do do,p o l'o•n da Q, il II tono da 1 centesimo di secondo prima della fine de]1'onda T a 5 cen lesi mi di secondo do po la fine di questa. Nei nostri tracciati ab.b iamo quasi costanteme1nt€J· trova1to c.h e il I tono si inizia in corrispondenza dell'onda Q o da 0'' •.02 a 0'',10 dopo di' questa defle5Sione ed il secondo tono da 0'',02 ai 0''.10 dopo la fine dell 'onda T. Circa la Q.urata il primo to,n o varia da O'' ,10 a O'', 14; il seco1•.do tono da 0 '',05 a 0'',14. Ripro,ducriamo u11a grafica di soggetto normale nella quale ·è facil'e rilevare i dati su esposti (fig. n. 1). 1

Rumori della stenosi n·iilralica. - . Nella su.a recente con1unicazione Lian ha prese•n tato un unico tipo di tracciato fonocardiografico della s1enosi mit~ralica . nel .quale egli distingue una zona vibratoria diastolic,a dovE.' è ·pooSsi·b1ile individualizza;re i toni e i rumori che si ascoltane i1ella stenoSii mitralica. I tracciati da noi ottenuti nei vari · infermi r;resentano invece rilevanti differenze grafiche s:ì dai poterli dividere in tre ti'pi aventi ciascuno una imp•r oin ta paTticolare che passiamo a de-· • scrivere. Il primo tipo che corrisponde a quello di Lian è riprodo,tto dal tracciato ch e iprresentiamo 11ella fig. n. 2 in cui si vedono delle zo·n e piuttosto ampie di vibr<1zio ni della durata di O'' ,5 2 separate da intervalli di O' 16 ohe si iniziano 1

1

,

[ANNO XLII, NuM. 13]

immediata:mente do po la fine dell'onda T e finiscono ai O'' ,08, dopo I' onda S. In esse si poSsc.>no dist·i nguere quattro ventri di oscillazioni , dei quali i primi duét si trovano molto vicini l'uno dall'altro nelJa sede del secondo toin o e ' gono d.ati da:llo sdo p1pia111ento di questo. Il pri-· mo ventre ha una durata normale di O'', 10, il se.condo che segue quasi immediatamente (dopo uno spazio di 0'',02) ha una du1rata legge·r n1ente inferiore. l l terzo ventre che co·r risponde alla fase diastolica ed al com·p lesso aurico-· Jare dell'erg., cioè alla presistole, è dato dal rumore di so·ffio diastopresistolico ed infine il J\., è costituito da un ve11tre di vib-razioni 1più accentuate che corrisponde alla sEJde esatta dal I tono e va perciò identifioa1to con qlllesto. Il secondo tipo çli traaciato è quello che presentiamo nella fig. n. 3. Esso presenta pure quattro vEJDtri di oscillazioni, ma la. fisonomia di es.so è assolutame·n te diversa dal µrecedente. l Jn primo ventre oscillatorio che corrisponde per sed~· all'onda P dell'ecg. è dato dal rumore di so·ffio presistolico. Segue imn1ediata1nente dQ'PQ il ve)ntre oscillatorio del I tono in sede normale, con una clurata normale ed un voltaiggio rilevante, dovuto all'acc'e ntuaziorte che questo tono· acqui$ta SOiVente ne·l la stenosi mitralica. Separate da questo da u110 spazio di O'' ,24 si tro·vatno le oscill'azioni del II tono formato anche qui da due ventri separati però da uno spazio maggiore che nel precedente e cioè di 0'',06; il primo ventre ha una durata di 0'',10 ed i.I secondo di 0'',06. Il terzo ti.po infine che il tracciato della ste1iosi mitrali'ca. può assumere è rappresentato dalla fig . 4 dove si notano due ventri oscil1.ato·r i nettamente distinti e,• corrispon denti per sede al primo e a I secondo tono entrambi di durata normale. II prin10 tono è preceduto da un ventre di n1inute oscillazioni ohe come nei precedenti è in sede presisto,Jica1. So no questi i tre tipi di tracciato· che abbiamo in cootrato nello studio fonocardi~o-ra­ fi co della stenosi mitralica, i quali presentano a&petti assolutame11te diversi. L'unico cara,ttere ohe essi hanno in comune è il gruppo di oscillazioni situato nella presisto•l e il quale acquista peroiò un significato diagnostico specifico·. Queste differenze g rafiche trovano esatto riscontro nei fe11omenì steto-aicustici c he clinicamente si possono osservartJ in questa malattia. Infatti il iprimo tipo di tracciato riflette <1uel gruppo di casi nei quali si ascolta tutta la gammia1dei ru1nori e cioè : soffio di.astopresistolico, rinforzo del T tono, sdoppiamento del Il tono alla base. 11 secondo ti.po quelli in oui 1

1

1

1

1

1

1

••


[ANNO

X.LII,

1\U1'1. ] 3]

599

SEZIONE PRATICA •

il ritrno a tre t E,mpi si ascolta con la massima j11tensità al1a punta 1nentre è nullo o qua's i ailla base. Il terzo quelli in c ui il secondo tono l

-

far parte dei rnezzi d'i indagine grafica del cuore poic1h è ess-0 permette, come si è visto, uno st11dio detLagliato dei toni e dei r11111ori si·a per quanto riguarda la lo ro durata sia per l 'intensità com·e per l 'esatta. localizzazione di essi ilella rivoluzione cardiaca . 1

1

FIG.

1.

FIG.

anzi(;hè essere sdoppiato è soltanto accentuato s11lla 11ol1n o11are.

••

Nulla di particolarrne·n te nuovo a:dunque· ci ha fornito ]o studio fono cardiografico della ste.

3.

È s11lla base di ques Li e]err1enti che Lian ha

L·reduto di portare u11 nl1ovo contributo allo ~t11dio del rilmo a tre ten1r)i della stenosi mil ralic.a. Eg·Ji disti11gue due varietà di questo

l

aa

• ' I .._~~--~-'"---~--'~~~·---~-~~~·-'--I

F1G.

2.

ILosi mitralioa ch e possa servire a m~lio identificare questo vizio valvolare di quanto era già noto, ciò però non toa lie cl1e ques to metodo di i11dagj11e m eriti u gualme11 le di entrare a

FIG .

4.

ritmo uno della1 base di origin e ig moidea d ovuto allo scio ppiamento d el II ton o ch e si osserver ebbe n ei 4 /5 d ei ca i ed uno apica le ch e si os er ver ebbe in 1/ 5 dei casi e ch e sarebbe


600

« IL POLICLINICO »

[ANNO XLII, NuM. 13]

dovuto ad un run1ore aggiunto diastolico cli ~D. ·Arch. Mal. Coeur, 1912. DucHos~. Soc. Biol., 1929. origine mitralica. Ma anche. i11 ciò non .crediamo possa ra:vvi- In. Arch. mal. du Coeur, 1929. LurnMBACHER. Presse Médicale, 1926. _sarsi alcun che di nuovo,. E pacifico .che lo STAEHr.. Deutsch arch. f. Klin. Med., 1920. sdop1»1amento deil II tono alla base sia di o,r i .. FERRANNINI. Riforma Medica, 1934. gine sigmoidea; e ~l1e il ritn10 a tre tempi del- BRAUN MENDENDEZ. Revista Argentina de Cardiologia, 1934. la pt1nta fo.s se dovuto a1d un rumore diastolico . di origine mitralica era ancl1e noto fin dal GALLAVARDIN. Arch. mal. du Coeur, 1912 . J\tiozER et DucHoSAL. Arch . mal. du Coeur, 1930. ~ secolo scorso nel quale Potain descrisse il feMARGOLIES e WoLFER'l'H. The Heart J ourn., 1932. ; nomeno co] i1orr1e di cc claquement d'Oll.livertu~ re de la mitrale » . Cori.eludendo adunque la fbnocardiObcry-afi13i NOTE E €0NTBIBUTI della steinosi 111itralica non modifica ma co1nls·rr.ruTo l\ADIOO'ERAPIJO ITALIANO - FIRENZE prova solan1ente quanto era già noto su questo vizio valvolare e ~ul ritmo a tre tempi che esso çonsiderazioni circa gli effetti dei raggi i presenta. Gamma sul sistema pilit·ero in condi· ~ La fono.card iografia non for11isce un traczioni ·normali e patologiche (*). ~ ciato tipico della malattia .OOnsì tracciati di 1 . · aE-petto diverso, ·che noi abl}iamo distinto in Pro·f. VINCENZO PAJ_,UMBO ~ tre ti pi i quali rispeccl1iano le varietà cJiniche . dei fen.omeni stetoacustici che la malattia può La terapia irradiante ha trovato nella pelle ~ J>r esentare. fin dal suo a:vvento un ott1mo terreno di studio P. S.: Al momento di andare in redazione comclinico, fisico, biol1ogico ed anatomo-patolo"pare sulla Rivista Argentina di Cardiologia uno gìco·: l 'osseTvazione dello rrtodificazioni delerstudio di Braun Menendez che adopera come ri1ninate dalle varie irradiazioni nella sua con1ferimento per il tracciato fonocardiografico quelpag i11e e onsiderata1coim e organo a sè e dei suoi lo meccanico della giugulare poichè ritiene non sing oli annessi, è stata feconda di risultati sia rispondente allo scopo l'elettrocardiografico. Non ci semb.r a questa la sede per discutere suln._el campo puramente ,scientifico che in quello la esattezza · del giudizio, ma a parte le enormi pratico. difficoltà che molto spesso si incontrano per otIl .do·s aggio b·iolbgico dei raggi viene oggi tenere un bu_on tracciato .venoso, ci domandiamo riferitJ alla pelle e precisamente è rulla deterp er chè debba esser queslo il tracciato che ·meglio mi11azione del classico eritìé ma cutaneo ohe noi riproduce i diversi µiomenti del ciclo cardiaco. Ma non sarebbe meglio r egistrare il ca~diogram­ ci riferiamo: se si considera inoltre che, per ma in decubito laterale sinistro ? qualsiasi irradiazio11e in profondità, i raggi • debbono attrarversare il tessuto cutaneo, i1c RIASSUNTO. consegue l'importanza rappresflntata da questo L'A., ha fatto uno studio fonocardio,grafico organo non soltanto in radiobiol ogia .ma andella ste·n osi mitralica adol ta11 do come tecnica che - e principalmente - in rapporto ad fine la registrazione simultanea del fono e dell'elet- ultimo nel campo lieir.a1~eutico. L'.erite1na cutaneo non .p u·ò essere considetrocardiogramma. Do.po di avere accennato ai vantaggi che questo procedimento presenta su 1ato però coml(J t·esto biologìco asso,l uto per le quelli finora in uso, ed ai risultati nE:i soggetti differenze che continuamente si o-s servano nella normali passa a doscrivere quelli ottenuti nella sua determinazione: n0n è una dose standa1rd secondo la denominazio1n e inglese. s1e·nosi mitralica. Lavorando col l:\adi u1n e somministrando Egli distingue tre tipi di grafica ciasciu no dei quali presenta una impronta particolare. con una tfJCJlica appro1p riata una. dose di raggi Lo studio di essi porta l 'A., alla co,n clusione Gamma, inferiore a quell1a provocatrice delc.he la fonocardiografia, com E,• mezzo modeirno 1'eritema, osserviamo una reazione biologica dii indagine, non ha modificato ma solamente costante: La cadnta dei peli. Questa dose di comprovato quanto già era, noto sulla stenosi ep1i~ione potrebbe rappresenta~e - secondo la mitralica e sul ritmo a tre te1npi ch e es·sa pre- rr1ia modesta opinione - un dosaggio bio logico più sicuro di quello riferito alla determise11ta. r1azione dell'' eritema cutarieo. ~

1

1

~

1

I

i

1

1

1

1

BIBLIOGl"lAFIA.

L1 AN. Anr1ales d e Médicine, 1933. In. Bullntti1t et Mém . Soc. Méct. d es Hop. de Paris, 1934.

(• ) Comunicazjo11r falla al l 0 Congresso Inter11az]onale di Radiobiologia, Ve11czia, 10-15 settembre 1934-XII.

. .


tAK~o

XLII, NuM. 13J

603

SEZlONE PRATlCA

Se prat,iohian10 infatti un 'irra1diazione di Radium st1 tutto il cuoio capelluto, osserviamo al termine di circ.a tre. settimane u11 defluvium comp,l eto dei capelli; l 'epii1aiione avviene assolutamente a /recido, se.1lza a1lcuna altera zione del tessuto cutaneo cli11ic.a1}lente ap1prezzabi1~:. Le fotografie Cv. fig . 1-2-3) ch e presento· riguardano appunto il caso di u11a bambina sottoposta a Radium-e·p ilazione per tricofizia del cuoio capelluto . Il riton10 dei capelli ra1p presenta un dato di fatto altrettanto sicuro del dejluvium con questo particolare importante: la ri11ascita è costituita da elementi più abbondanti,

b-ìto il dejluviurn 'per in·adi'àzioni praticate sulla I es1a per necessità varie, assistono alla rina-

FJG.

2. •

scita di capelli neri in quantità supE-Tiore ai bianchi ca.d uti, e spesso riccioluti (fig. 5);

FIG.

I.

r>iù robusti, a colorito più marcato e spesso riccioluti. Proietto la terza fotografia del caso presf-'lltato che è la migliore affermaJZione del rr1io asserto . In casi nei quali l 'irradiazione ha dovuto essere ripetuta, come ad esempio peir succe·s sivi contagi di tigna, la rinascita· dei capelli ha presentato le stesw caratteristiche. La fotografia cl1e presel).to riguarda una bambina sottoposta a 3 R.adium-epilazioni n el periodo di l 8 mesi perch è affetta da tigna fa vosa: la soconda irradiazione è stata praticata perchè non era g uarita nonostante il defluui11m, e la terza in seg·uito a nuovo contagio (v. fig. -1). oggetti con capelli bianchi ch e hann o su-

•• F1G .

3.

cons1aLazione osservata anche in soggetti che a'Tevano oltrepassalo il 70° anno di età (V. firrure 6 e 7). ·

d


604

« IL POI,JCLlNICO »

Raocolti questi dati durante molti anni di esperienza pE.!rson.ale, studiati i vari soggetti in 1

FIG.

4.

LANNO

XLII,

N1JM.

13]

rapeutica in soggetti di tuttfJ le età dai 2 ai 70 a1Dni, decisi di intervenire nel primo caso di alopecia resiste11te ai soliti mezzi di cura locali e gener.ali, che si sarebbe presf.ntato alla mia ()sservaLione.

FIG .

6.

FIG.

7.

I

F1G.

5.

riguardo ai loro pDteri reattivi con particolare attenzione alle turbe del sistema endocrinosimpatico, applicata l.argamente la tecnica te-

Ed infatti i] tentativo terapeutico è staito ;possibile sulla Pazie11te della quale riferisco breVf.'ffiente la Storia clinica.


!ANNo XLII, NuM. 13]

SEZIONE PRATICA

B. L., di anni 21, da Firenze, nubile. Anamnesi familiare: madre sofferente di calcolosi renale. Anamnesi personale: a 17 anni difterite. Poi nessun'altra malatLia di carattere. Mestrua.t a a 13 anni, le mestruazioni sono state sempre irregolari per durata e per quantità : talvolta scarse, Lal'altra abbondanti e prolungate. Tre anni fa in seguito ad ur1 trauma psichico cominciò a notare caduta dei capelli ir1iziatasi daJ vertice e poi pian piano diffusasi a tutto il cuoio capelluto che rimase completa1nente glabro dopo sei mesi (v. fig. 8 e 9).

605

In seguito alla prima irradiazione praticata sulla rr1età del c. c. e a distanza di 4 mesi, si notò la rinascita parziale dei capelli nella zona irradiata, '

.

. .

'

F1G. 9. ·

l

l

F1G.

·s.

Contemporaneame11te alla caduta dei capelli, l~ paziente co1ninciò a notare anche la caduta dei peli della faccia ]aterale di tutti e due gli avambracci in modo perfettamente simmetrico, e di l1na piccola zona circolare alla faccia anteriore della gamba sinistra. In segui Lo, e cioè a distanza di 18 mesi, caddero contemporaneamente i peli dei sopraccigli mentre le ciglia ri1nanevano perfettamente indenni. Più Lardi la paziente notò la perdita di qualche pelo al pube mentre i peli delle due ascelle pur non cadendo diventavano più duri e più ispidi. Visitata da diversi medici fin da principio, fu sottoposta ad irradiazioni con · R. U. V. sul c. c. e ad intense cure arsenicali, fosforiche, noncbè ad opoterapia plurighiandolare se·n za alcun risul Lato. I11utili pure furono le fTizioni locali dì sostanze diverse. Al suo ingresso in Istituto il 29 novembre 1933, la paziente presentava deflu~ium complet? de! c. c. assenza delle sopracciglia, assenza d1 peli ai d ue avambracci con1e sopra accennato, ispidi quelli delle ascelle e atrofici quelli del pube. 1

FrG. 10.

e diversi peli erano rinati anche alla regione sopra ciliare destra (v. fig. 10). L '11 aprile u. s. irradiamn10 l 'altra metà del c. c., que1la sinistra, ma no11 completamente:


J

606

«

IL POLICLINICO

l 'irradiazione venn·e pralicata solo sulla ·regione contènuta entro il segno (v. fig . 11). Dopo due · 111esi da questa seconda ·irradiaziòne, i •

'

,

.

fANNo XLII,

)l

Nul\11. 131'

tornati e così· quelli dei sopraccigli per quanto in1 ma·g giot quantità al sopracciglio destro (corrispondente élllla metà del c. c. prima irradiato). Anche· lu zona glabra della gamba sinistra si è ricoperta di peli in modo normale. Al pube invece i peli rimangono piuttosto radi. ,. A,l c. c. le condizioni sont>. ·quelle riprodotte nella fot-0grafia che presento é~. ~ig. 12) .

Il caso illustrato si presta a qualche considè·raizione. · L'azio·n e del Rad.ium è stata diretta o in·dire.tta? La prima ipotesi credo possa ritenersii dimo·s trata dalla n1oda.Iità seguita nell'irradiazione: sia nel prin10· che ne1l secondo intiTvento la rinascita dei capelli ·è avvenuta in corrispondenza della zona irradiata: la regione· parieto-oic cipitale sinistra non irradiata è tuttora glab•r a. L'azione diretta no.n è però disgiunta da t1n "aizione a d1stanz.a sia attravEJI'so la stessa .. riel.le che per l'azio ne di correlazione attr.a';erso il sistema endocrino sim1p atico1: sia per il comportamento dei peli delle sopracciglia t ascrell.ari, del pube e il rip1ristino della mestruazione in seguito al secon,d o· intervE-nto·. Per quel che ~tguarda il· dosaggio, male ci adatteremmo all .àmmissioin e di una dup1lice azione sider.atrice e stimolante dEllla dose da rtoi somministrait a: la dose ep·ilazione è una do·se soltanto siderante del sistema pili.fero: la rinascita dei p~l~ con le caratteristiche descritte deve ritenersi in ta})porto al~a reazione .del tessuto irradiato che per condizioni d'ordine va.rio, inerenti la pecu1iart• funzionalità di alcuni annessi cutanei o addirittura il loro stato patologtico, stato ..delle. condizioni ge·n erali ecc . . si esplicai con iiiterfsità differente: riteniamo i1lfatti che ogni soggetto reagis·ct• in modo suo p.articolare all'azione dei raggi. La peluria che rico·p re le nuove chiazze di defluvium che sono I.a caratteri'stica più evidente del-f'alo·pecia depone· per una rinascita pronta dei capelli contrariamente a quanto avviene nelle forme non irrard iate. La Paziente è tuttora in periodo di osservazione: è in programma,, anzichè un 'irradiazione 1p1a rzia1le della zona non ancora trattata, una st,tonda irradiazione generale su tutto il cuoio capelluto sul cui esito conto rife·r ire al Il Congresso di Radiorb1iologia. 1

.'

..

F1G.

·11 .

capelli incominciarono a ri11ascere anche da questa parte. I disturbi mestruali sembrarono regolarizzarsi •

l •

RIASSUN1·0. F1G.

12.

in seguito a questa seconda irradiazione e precisamente dall 'aprile al luglio u. s.; si sono però dopo ripresentati coi caratteri di prima. Attualmente i peli delle ascelle sòno tornati normali, quelli degli avambracci completamente

L' A. ri'fere1ndo~i agli effetti bio1org ici provocati dai raggi Gammai sul cuoio ~a~elluto espone i risultati terapeutici ottenuti i~ un caso di alop,e cìa totale in .SO,o01g'etto mul1E1bre sottoposto a tali irradiazioni: correda l·a1 sua esposizione con diverse foito·g rafie.


[ANNO XLII, NuNr. 13]

SEZIONE PRATICA

·· OSSERVAZIONI CLINICHE . 0$PEDALI llJUNITI DI ROMA OsPEOA.LE

Sala BAccr -

DI S.

SPIRITO

I N SAssIA

Primario : Prof. A. NAZARI

Tumore primitivo del polmone con trombosi neoplastica della cava superiore :fino all'orecchietta. Dott. A. F ABRIS, aiuto. Il disturbo di circolo della cava superiore si può considerare con1plicazione non frequente d·el cancro primitivo del polmone, se Samek (1933) nel s110 accurato studio sull'occlusione della cava superiore, ne ha potuto raccogliere co1nplessivamente 21 casi. Di questi 14 figurano raccolti nella tesi di Kr.auss (1894) e solamente in tre di essi l 'occlusione clella cava era dovuta a trombosi neoplastica del vaso; negli altri si trattava di semplice trombosi secondaria da comip,r essione, dovuta per lo pi1) a linfoghiandole dell 'ilo, infiltrate da t.un1ore . Dei 7 casi della letteratura più recente, raccolti da Samek, in tre si ebbe l 'infiltrazione 11eoplastica della vena. Nel complesso quindi sei casi di trornb osi neoplasica della cava superiore da carcinoma primitivo del polmone (l)orsch, Beck, Willigk , Schrùtter, Weinb-erger, Dana). Vero è che queste cifre devono essere aume·n tate di qualche unità se si tien conto di tutti i casi raccolti in lavori o tesi speciali di cui non è semrJre facile o possibile la ricer ca l>ihliografica. E in fatti Dana (1922) calcola complessivamente a 36 i casi di occlusione della cava superiore da carcinoma del polmone, r:1ubblicati anteriorn1·ente al suo. 1Fra questi , 3..l sono raccolti nella tesi di 1Fisch er (1901) e precisam ente 20 di carcinoma polrr1onare propriamente detto e 14 di carcinoma bronchiale; e due casi sono quelli comunicati su ccessivamente da Raull1 (1911). !Bisogna aggiungere però che dei 20 casi di cancro del polmone, ra ccolti da Fisch er , solo in 4 si hanno , in base all'esame microsco1)ico, prove sicure della natura della lesione; g li altri restano, secondo Fischer, d 'interpretazio·n e dubbia. Volendo quindi scarta.re questi ultimi, il numero com: plessivo si av, icina sensibilmente a ~uell~ ~1 Samek. Tuttavia anche ammesso che I casi riportati da questo autore coincidano esattamente con quelli riportati da Dana, a~drebber~ sempre a~giunti ai 21 casi di Samek, i due casi di Rat1th che non fig urano di fatto nella sua Taccolta bibliografica. 1

607

Ma a p·a rte queste lievi differenze, si può tuttavia concludere, in base allo scarso numero d-elle osservazioni, ~-he realmente il disturbo di circolo della cava superiore non rappresenta una evenienza com11ne nelle neoplasie broncopolmonari. E dallo studio biblio~rafico risulta che è specialmente il carcinoma bronchiale quello che 11iù fàcilmente porta a lesioni occlusive della cava superiore: 15 casi di carcinoma bronchiale contro 6 di carcinoma polmonare propriamente detto, secondo ·D ana. Inoltre in tutti i casi riportati, ad eccezione di due o tre, il tumore pTendeva origine dal polmone o dall'ilo destro .. Anche nel caso di nostra osservazione si trattava di un carcinoma bronchiale a punto di parten za dall'ilo destro , con diffusio·n e al n1ediastino -e i11filtrazio·n e n eoplasica della cava • superiore. Il caso m erita di essere illustrato non tanto per la sua rarità quanto perch è è stato possibile formulare in vita, anche in assenza di fenomeni riferibili a una lesione bronco-polmonare, una precisa diagnosi patogenetica e si è potuto stabilire con esattezza, in base allo studio del sircolo collaterale , la estensione e la sede dell'occlusione della cava superiore. Riporto brevemente la stori a clinica dell'infermo: 1

1

1

R. L. di anni 77, da Roma, fonditore. Nulla di notev0l e nell 'anamnesi fan1ili ar e. Coniugato con donno. sa11a, da cui h a avuto cinque fi gli, dei quali due vive:iti e. tre morti in et.à i11fantile di malattie ch e il paziente non sa precisar e. Bevitore e fumatore mod erato. In gioventù blenorragia guarita in breve t empo. Nega Iues . Ha sempre goduto ottima salute, se si eccett~a una polmonite soffert a in età di 67 anni, guarita in pochi giorni. . . . L·a malattia attuale è com1nc1ata circa un mese prima dell 'ingresso in ospe~ale. Insi~me c?n una sensazio11e vaga di oppressione resp1rator1a, specie nel fare le scale, della quale p erò il pazi~nte soffriva già da qualche tempo, piu~tost? ra~ida~ m ente nel t ermine di due o tre giorni egli h a n otato' la corr1parsa di un gonfiore al d or so delle n1ani che si è esteso rapidamente agli arti superjori d'ambo i lati al collo e al torace, insiem e a ' . u11a colorazione bluastra della cute del VISO, specie all e labbra e alle orecchie. Inoltre tosse stizzosa, spesso accessionale, con scar so espettorato , • non emorragico. Nei giorni seguenti il gonfiore è aumentato . L'affanno è diventato più molesto, comparendo a11che in riposo e ad accessi di breve d~rat~, spe~ r ie dopo la tosse. Non febbre nè altri d1s~ll:rb1 particolari. Il paziente non ha notato mod1f1cazioni della voce. Deglutisce b en e. Diuresi e alvo regolari. Entra in ospedale il 9 agosto_~9~ . All 'inO'resso egli presentava: cond1zion1 g~ne­ 6 r al i gra vi , sensorio vigile, d~cubito ortopno1co: Edema e cianosi intensa del viso , del collo , degli


608

(( 1L POLI CLJNl CO

arti superiori e del torace (edema a pellerina). Accenno al collare di Stokes. L 'edema è specialmente evidente alle palpebre e al dor so delle ma11i, dove la pressione del dito lascia una profonda fovea: è un poco più accentuato a destra che non a sinistra. La cianosi è diffusa pur essendo più inten sa alle labbra, alle orecchie e alle dita delle inani. Anche le mucose congiuntivale e oro-faringea sono di colorito bluastro ; la lingua oltrechè cianotica, appare ingrossata, turgida, con impronte . dentarie evidenti, leggermente patinosa. Non si notano emorragie. No11 dita a bacchetta di tamburo. Con l'aspetto su descritto contras la quello dell 'addome e degli arti inferiori: quivi la p elle si presenta di colorito piuttosto palliò o, sottile, sollevabile in larghe pliche, con pannicolo adiposo pressochè assente. Ai lati del tronco, una per lato, trasp aiono due grosse vene che dall'inguine si dirigono verso la regione ascellare, del volume di una m atita, turgide, non tortuose; con la pressione digitale è facile mettere in evidenza che in esse il sangue circola dall'alto al basso. Altre vene di minor calibro si notano verso la linea mediana con direzione dall 'epigastrio alle parti laterali e inferiori dell'addome. Intorno all'apofisi ensiforme e lungo le arcate costali, d'ambo i lati , si nota un fitto intreccio di sottili venule ectasiche. Nulla di notevole a carico dell 'apparato lin fntico. Muscolatura ipotrofica, tonica. Sviluppo scheletrico 11or1nale. Polso di frequer1za 100, ritmico, uguale, di inedia ampiezza, a tensione non aumentata. on

»

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XLII, l'~uM . 13}

Ricerch e collaterali e di laboratorio : Nulla di anormale all 'esame delle urine. Pressione arte1 iosa (braccio sinistro) : ~Ix 125, ~·In 85. Nell 'espe1 torato assente il bacillo di Koch; assenza di elementi. riferibili a neoplasma. Reazione di Wasserma11n r1el siero di sangue n ega tiva. Nessuna speciale alterazione all 'esame ema Lologico : for1nula leucocitaria normale (eosinofili 2 %). All'esame laringoscopico lieve iperemia del larir1ge: non disturbi motori a carico delle corde vocali . Esame radiologico : Opacità basilare del carr1 po polmonare destro, riferibile a inodico versame11to. pleurico . .Campo polmonare sinistro normale: accentuazione lieve del disegno poln1onare d'ambo. i lati. Il cu ore si presenta di volun1e e configurazione normale. Il peduncolo vascolare appare alquanto spostato verso sinistra per la presenzai di una massa a forte inten si là d 'ombra, la quale occupa il mediastino pos leriore e la regione paramediastinica destra. I contorni dell 'ombra sono abbastanza r egolari in alto; in basso invece il margine appare frastagliato e si confonde con g·Ii elementi dell 'ilo polmonare (fig. 1).

pulsus differens . •

Respiro di frequenza 28, affannoso, con stridore espjratorio .. Torace ampio, simmetrico, con m odico aume11to del diametro antero-posteriore, rigido. F . v. t . trasmesso ovunque debolmente. Su ono di p ercussion e ipofonetico su tutto l'ambito: alla base destra ottusità per l 'altezza di circa tre dita trasverse. Sulla zona ottusa il respiro è pressochè abolito, altrove è fi evole con espirazione prolungata, accompagnata da rumori secchi sparsi. Cuore: itto non visibile nè palpabile. Con la percu ssion e la punta si delimita al V spazio sulla m ammillare. L 'aia cardiaca appare nei limiti norn1ali . I toni sono netti alla punta , alquanto deboli sui focolai della base: non si ascoltano rumori aggiunti. Non si ascoltano toni o rumori cardiaci al difuori dei normali focol ai di ascolta• z1one. Riduzione di suono ai lati del manubrio ster n ale, al livello del primo e secondo spazio intercost ale, per l'ampiezza di un dito trasverso, più accentuata a destra. Non si raggiunge l 'aorta al giug ul o. Non fenomen o di Olliver, nè di Cardarelli. L'addome si presenta depresso, con cicatrice ombellicale infossata; è ben trattabile e indolente in tutti i quadranti. Non segni di versamento libero . Gli organi ipocondriaci non si palpano. Voluminosa ernia inguino-scrotale destra, riducibil e, non cont enibile. Negativo l'esam e del sistema n ervoso. 111 conclusione si rilevano all'esame clinico i segni di un gr ave disturbo di circolo a carico della cava superiore con idrotorace destro ; inoltre la presenza di una ottusità parasternale, la quale, possiam o aggiungere, non è attribuibile, in base al solo esame fisico, ad aneurisma.

1"'1c. 1.

L 'ombra m ediastinica non appare dissociabilenelle varie proiezioni da quella del fascio vasco- · lare; non è però pulsan le. Il paziente è s tato sotlo la nostra osservazione dall'agosto 1933 fino al gennaio 1934, epoca in, cui è. venuto a mortè. Nelle prime settimane successive all 'ingressoabbiamo assistito a un progressivo e abbastanza rapido riassorbimento degli eden1i, al punto che dopo un mese il paziente presentava tutt 'altr°' aspetto da quello con cui si era presentato al1'inizio. L'edema è scomparso in maniera completa all 'arto superiore sinistro; a destra il riassorbimento, pur essendo cospicuo, è stato incomplelo, residuando ali 'avambraccio e al braccio UD lieve ispessimento dei tegumenti sotto forma di edema duro. Anche alla fa ccia e al collo la diminuzione dell'edema è stata notevolissima fin. quasi alla scomparsa. Insieme col riassorbimento degli edemiJ si èr1olata anche una diminuzione apprezzabile della. cianosi e della dispnea, e in genere dello stalosubiettivo de~! 'infermo. Nel nostro malato però, mentre si aveva UTh compenso completo o quasi n elle condizioni di nssolt1to riposo, l 'equilibrio si turbaYa immedia-


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XLII, NuM. 13]

SEZIONE PRATICA

tamente al più piccolo sforzo, come quello ad es. di cambiar posizione nel letto. Allora bruscamer1te si accentuava la cianosi e insorgeva disp11ea di tipo soffocativo. In occasione di un secondo esame radiologico praticato nel novembre, tali disturbi furono così gravi che ten1emmo di perdere ìl paziente. Degli altri rlistur bi nota ti spesso in infermi di tal genere e da attribuire alla stasi, nel nostro caso p oco o nulla abbiamo notato, salvo un lieve abbassamento della voce e un certo grado di sordità che però, &econdo l 'infermo, preesisteva alla malattia.. L 'intelligenza si è mantenuta sempre integra; solo n elle ultimE.· settima11e e in maniera transitoria è stato not&to un certo grado di sonnolenza e a volte vaniloquio. A carico dell 'apparato respiratorio la tosse è stato il sintoma più tormentoso per l 'infermo, spesso ad accessi, accompagnati o seguiti da crisi clispnoich3 talora intense. L 'espettorato di aspetto banale muco-purulento, solo di rado si è presen tato lievem ente emorragico: mai però ~on l 'aspetto di gelée di lampone, n è con elementi che, al1'esame microscopico, deponessero per il tumore. Ciò nonostante è precisamente verso la diagnosi di un probabile carcinoma polmonare a estrinsecazione mediastinica che ci siamo orier1tati durante lo studio dell 'jnfermo. E infatti l 'insien1.e dei dati anamnestici, clinjci e radiologici portavano ad escludere con molta probabilità. t utte le a1 lre cau se di occlu sione della cava superiore. L'aneurisma aortico ch e è certamenle una delle lesioni più facili a provocare una sindrome mediastinica e quindi un disturbo di circolo della cava, si poteva facilml':'nte eliminar e n el caso nostro per l 'assenza assoluta di ogni dato in suo favore; l 'assenza di precedenti anamnestici che deponessero per la lut~s, la R. W. negativa, la mancanza di segni obiettivi di aneurisma o di aortite, e infine i dati dell 'esame radiologico: ombra a contorni irregolari, non pulsante. ·Le mediastiniti fibro~e, specie la luetica e la tuber colare, si potevano anche escludere per un insieme di dati sopratutto indiretti : quella luetica in gran parte per le st esse ragioni con cui si poteva escluder e l 'aneurisma; quella tubercolare per l 'assenza di ogni precedente tubercolare n ella vita dell 'infermo, per l 'età avanzata, per la breve durata della malattia, p er l 'assenza di febbre, per la mancanza del bacillo iii Koch nell 'espettorato. Sarebbe riuscito molto difficile ammettere che una mediastir,tite luetica o tubercolare avesse dato manifestazione di sè in età di 77 anni e in assenza di ogni precedente, anch e sospetto, dell 'una o dell 'altra infezione. La flebite primitiva della cava superiore, a parte la rarità, non poteva entrare in discussione per il semplice fatto ch e n el nostro caso l 'esame clinico e radiologico dimostravano in maniera certa la presenza di una massa in sede mediastinica, alla q1uale bisognava di necessità subordinar e il disturbo di circolo della vena cava. Processi primitivi di tipo iperplastico o infiammatorio a carico delle ghiandole del mediastino (linfoma leucemico, linfogranuloma) o neoplastici in senso strett o (linfosar coma) apparivano poco probabili per un insieme di da ti negativi per ciascuno di essj sui quali ritengo superfluo insiste-

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re, ma sopratutto per la constatazio11e clinica che i11 lesioni di tal genere, quando si arriva alla sindrome di compressione mediastinica, esistono di solito all 'indagine radiologica inasse voluminose , a opacità omogenea, a margini netti curvilinei o polici clic i; l ·aspet lo cioè, seco11do l 'espressione di v. Bergmann del cc grande » tumore mediastinico. Nel caso nostro invece la n eoformazione mediastinica piuttosto circoscritta, con ombra radiologica a margini irregolari, frastagliati, in rapporto evidente con le forn1azioni dell'ilo polmonare, facevano ammettere come molto probabile, anche in assenza di segni certi di lesione p0Jmo11are, che la sindrome mediastinica fosse da attribuire a un carcinoma di origine polrr1onare. Questa diagnosi ha trovato infatti conferma all'esame anatomico. Autopsia (14-1-1934) : All 'aulopsia che fu parziale, essendo il cadavere richiesto dalla famiglia , si è proceduto alla evisceratio toracica. Nella pleura di destra esist eva modico versan1ento sieroso tenue. Non esistevano aderenze pleuriche fibrose antiche. Dagli org·ani così ottenuti fu fa cile distaccare, sezionando il l:>r on co e i vasi, il pol1none sinistro che non presentava alterazioni all 'infuori di un certo grado di er~fisema con eden1a e con gestion e. Pericardio di aspetto n orm ale con scar sa quanUtà di liqu ido e scarse deposizioni fibrinose i11 corrispondenza della sua porzione rif] essa sui gr ossi vasi. Cuore di volume n ormale; punta formata esclusivamente dal ventricolo sinistro. Epicardio normale con scarse piccole chiazze e nodi pigm entati ocracei in corrispondenza dell 'inizio dei grossi vasi. Grasso so ttoepicardico con servato. Miocardio ed endocardio p arietale e valvolare normali sia nel cu or e destro ch e 11el sinistro. Discreta dilatazione dell 'atrio des tro con ispessimento cronico Cibroso dell 'endocardio. Nell 'alrio rlestro lo sbocco clella cava superiore appariva occll1so da una massa t rombotica ch e sporgeva per breve tratto in essa, a guisa di polipo. Tale trombosi appariva completarrLente occludente il lume vasale. Lievfl at erosclerosi degerter ativa dell 'aorta. Meno facile riuscì il dis tacco del pol1none destro dagli organi m ediastinici , poichè questo aderiva intimam ente n ella su a parte superiore ai t essuti peritracheale, peribronchiale e peri aortico, che apparivano fortemente sclerotici, involgendo gli orga ni suddetti. Nelle sezioni a tutto spessore all 'altezza dell'arco clell 'aorta, il t essuto sclerotico giungeva fino alla tiroide e co1lteneva residui di glandole linfatiche ar1traco licl1e. Detto tessuto lasciava inoltre riconoscer e n el su o spessor e la sezion e della vena cava superiore, di forma ellittica, fu sa col t essu to sclerotico circostante e col lume completamente occlu so da una trombosi organizzata. Le stesse alterazioni si diffondevan o in alto, dove nei tagli a tutto spessore si vedeva involto dal t essuto sclerotico, oltre il tronco della cava, anche la venn anonima di destra. Il tessuto sclerotico si diffondeva verso l 'ilo del polmone sen za però approfondarsi n e]J 'organo; il q11aJe, n ella parte corri spondente all 'ilo e alla parte m edia del lobo superiore, presentava una zon a n on inol to estesa di tessuto necrotico che appariva già macroscopicam ente di n atura neoplasica.


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cc JL POLICLINICO >'·

La sezione del bronco principale all 'ilo non presentava alterazioni degne di nota. Completamente ~ormale l 'esofago. Nel r esto del polmone nessuna alterazione al1'infuori dell'enfisema, della congestione e del! 'edema già notati n el polmone sinistro. Esame istopatologico : Le sezioni microscopiche praticate in corrispondenza della parte n ecrotica d el polmone destro, dimos travano la necrosi completa del tessuto polmonare, delimitata da una zona di tessuto n eoplasico che aveva sostituito iJ tessuto polmonare e che si presentava con una struttura di aggruppame11ti alveolari, ellittici, più o meno allungati, fino a sembrare tubulari , con lumi di forma irregolare, rivestiti da epitelio cilindrico 111onostratificato. I lumi apparivano ripieni di scarsa sostanza mucosa e di epiteli desquamati . Le formazioni alveolari erano distinte fra loro da un tessuto connettivo fibroso sclerotico, più o meno antracotico. Imrnagini analogh e si riscontravano anche nelle sezioni praticate in corrisponde11za dei bronchi principali che presentavano infiltrazione neoplasica con gli stessi caratleri della precedente in tutto lo spessore della paret e, con diffusione ai tessut i peribronchiali. ·Le sezioni microscopich e, praticate in corrispondenza del t ess uto sclerotj co periilare del polmone e mediastinico, offrivano l 'aspetto isto1ogico di un can cro scirroso con enorme quantità di tessuto conn ettivo fibroso interstiziale .compattissimo , rtella massa del quale si vedev-3.110 numerose travate di cellule epiteliali 11eoplasiche, d 'aspetto polimorfo, molto differenti dall 'epitelio neoplasico r1ettarnente cilindrico ch e rivestiva i lumi della neoformazione alv(:olare già descritta in altre parti del polmone. Le sezioni microscopich e delle ghiandole linfatiche dell 'ilo e del mediastino le dimostravano di poco· aurr1entate di volume e col tessuto linfoide quasi co1n pletamente sostituì to da tessuto epiteliale neop1asico, avente in alcuni punti i caratteri di quello già descritto come cancro scirroso, in altri punti l 'aspetto alveolare con epitelio cilindrico· monostratificato. Le sezioni microscopiche della vena cava n el suo decorso n ello spessore del connettivo sclerotico del mediastino col quale appariva co~pletamente fusa, dimos~ravano la diffusione dell'infiltrazione cancer osa a tutto· spessor e nelle pareti del vaso, n o11 solo m a anch e n el lessuto risultante dalla organizzazione della tro1nbosi con1pletamente occludente del vaso stesso. Questa trombosi che, come si è detto, occupava tutto il decorso· della cava superiore, oftrepassando lo sbocco dell 'azigos fino all'atrio destro, vi terminava con una trombosi recente J.lOliposa, le sezioni 1nicroscopiche della quale diLnostravano anche questa invasa verso la sua base d 'impianto da infiltrazione neoplasica. In base all.'esame istologi co risulta quindi confermata la diagnosi di tumore epiteliale maligno di origine bronchiale con diffusione al mediastin o e trombosi neoplasfca della cava superiore. La genesi bronchiale appare evidente laddove il tessuto n eoplasico , mancando fenomeni di metaplasia, si presenta con i suoi caratteri originari di epite1io cili1tdrico monostratificato a disposizione alveolare. 1

Il caso sopra illustrato si presta ad alcune considerazioni di qualch e rilievo. Da segnalare

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innanzi tutto la r1atura e la sede della lesione: com e nella_. .grande n1aggior an za dei casi riportati ne1la letteratura, di occlusione dell~ cav.a superiore da tumore primitivo del polmone, s1 trattava anche qui di un ca r cino111a bronchiale a punto di partenza dall 'ilo d estro. E si comprende fac ilmente come le n eop1a sie dfl poln101le sian o quelle che prendonG origine dai bro11chi e specialmente dai bronchi di destra quelle che , dati i rapp·o rti di vicinan1a, più facilmente e più direttamente ·possono provocare disturbi di circolo n ella cava supe• r1ore. Tanto più evidenti nel caso nostro questi r a.pporti fra il n eoplasma e la vena cava in quanto la prima e si può dire unica manifes1azione clinica del]a malattia è stato a1prp unto i I disturbo di circolo della ,-ena. In a ltri termini la malattia del n ostro pazi·ente si è imposta all'osservazion e c linica fin dall'inizio e durante il suo decor so essenzialn1ente come u11a sindrom e mediastinica, n on preceduta n è accompag nata da disturbi o . d a segni o·b iettivi clinici e radiologici ch e potesse·r o far ricer care nel polmone il punto di partenza della lesione. E soprattutto assenza assoluta di tutto quel complesso sintomatico, d ovuto a lla s le11o:i bronchiale e ch e è la manifestazione più tipica di lesinni di questo genere. L ' indagine r a diologica con m ezzi di contrasto (lipoiodol) avrebbe forse potuto fornire elen1enti utili p er una diagn.osi di certezza, m a le condizioni d el paziente non h anno permesso l ·impiego di que8to m ezzo diagnostico. Ciò n onostante a n1e pare ch e il caso illustrato dimostri chiaramen te com e in assen za di feno1neni morbosi che d epon gan o per un tumore polmonare, si possa tuttavia in a lcuni casi arl'iva·r e a una diagnosi di grande probabilità , quando si tratti di sindromi mediastiniche insorgenti in soggetti di età avanzata e in cui lo studio clinico e radiologico a ccurato permette di escludere le altre cau se di com p r essione mediastinica. Riguardo al disturbo di circolo della vena cava, è noto come n ell e occlusioni di questo vaso si dia grande importanza per la esatta localizzazione de ll 'ostacolo , alla presenza o meno di una evidente circolazione collaterale superficiale toraco-addominale·. Quando questa esist~ si può ritenere , salvo rare eccezioni (casi rli Krauss, di Schrotter, çitati da Same·k ) ch e al disturbo di circolo partecipi anch e la vena azigos (così detta circolazione anazigotica) e ch e quindi l 'ostacolo nella vena cava sia localizzato nella porzione intrapericardica d el vaso , in tutta 'rici~1.anza c1ell 'or ecchietta. Con tanta maggiore probabilità si può ammettere in que-

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sti casi ch e l 'oslacolo interessi an che l 'azigos, quando al notevole sviluppo della circolazione s11perficiale si associano, co·m e nel ca o nostro, segr1i di versa mento nella pleura destra; nor1ostante che da qualcuno si ammetta ch e versa111en to pleu rico possa pr cd ursi an ch e senza occlusione, rr1a solo in con s8eauen za di u11 semplice aum ento di pressione nel territorio della vena azigos (vedi altro ca o di Schrotter, citato da San1ek). Nel caso nostro· comunque l 'azigos al su o sbocc·o e per un certo tratto era con1e murata n el tessuto scler otico mediastinico, infiltrato dal tumore. Altro fatto interessante· n e.J caso di n ostra osservazione è quello d·ella rapida scomparsa degli edemi e della cianosi nelle prime settimane successive all~ingre sso ; fenom èno che tutta,ria si può considerare quasi la r egola n elle occlusioni della ca, -a superiore , in quanto è stato I\otato dalJ.a grande nlaggioranza degli autori e va attribt1ito esclusivamente al compenso effettuato dailla circolazione collaterale. Ch e il compenso in alcuni casi possa essere completo o quasi , è dimostrato dagli esempi numerosi di sopravvivenza anche Ju11 ga del] 'infermo, com e ad es. in un caso di Comb:y citato da Dana, in cui il n1alato sop·r avvisse ])en 15 anni all 'occ]11sione. della cava superiore. Nel noslro malato abbiamo rag ione di rite11ere che iJ disturbo di circolo sia comin ciato parecchio terr1po prima di quello ch e no·n r i~11lti dall'anamnesi , per il fatto ch e quando il malato ca pitò all a nostra o servazione ossia dopo circa un mese dalla comparsa degli edemi. esisteva già un circolo ' enoso collateralfl evidente. Probabilmente le cose si sono svolt e in quesla n1aniera : all'inizio si ?> avuta una trombosi lfnta e progressiYa della vena, non però occludente. ma per la qual e tuttavia è comincia,t a ]a formazione di t1n certo grado di circolo co·l laterale. In secondo tempo e im provvisamente è soprav,renuta la trombosi occlusiva e in coincidenza con questa gli edemi e la cianosi. La sc:omparsa ve-rifica tasi successivamente , in cosi breve tempo. degli uni e dell'altra si è potuta produrre con tanta rapidità solo in quanto esiste,1a già un circolo collaterale in formazion e. Un 'altra parti colarità degna di rilievo, sempre in tenia di cir colo collaterale, è stata nel r1ostro caso la 11resenza della cosidetta corona venosa di Scl1,,·er1inger, forn1ata, com e è noto, da un i11treccio d i Yenule ectasiche lungo il margine costale anteriore. di forma triangolare, con api ce all'apofisi en iforme. Questo fenomeno è stat o notato più ·volt e anche in casi in cui non esi .. te,·ar10 .ìisturbi di circolo a carico della ra, a superior e e quindi ,,ariamente 1

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in lerpretato dal punto di vista patogenetico. Ora n el caso nostro è evidente come esso no·n si possa no·n m etter e in rarpporto con' ]a lesione occlusiv.a della cava superiore e va pertanto co11siderato come fenom eno strettamente legato alla formazione del circolo collaterale·. E data la sede pa,rticolare di queste varicosità ba&itoraciche ch e si rivengono esattam ente lungo il margine costale, seguendo la linea d 'inserzione diaframrr1atica , vien fatto di pensare ch e esse rappresentino, almeno nel nostro caso, 1'estrinsecazio ne cutanea di vie anastomotich e fra le ven e diaframmati dbe su periori, tributarie della cava superio,r e , e le vene diaframmatiche inferiori, tributarrie dell a cava inferiore, e quindi una delle tante vie di derivazione del sistema cava-cava . 1

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RIASSUNTO L' A. riferisce so·p ra un caso di tumore pri111itivo polmonare con trom.b osi neo·p lasica totale della cava superiore, seguito da autopsia, F- ne illustra le particolarità clinich e e a natomiche. (La\·oro perYenu lo in Redazione il 19 giugno ] 934) .

.BIBLI OG RAFIA. Una COJ)iosa bibliografia s ull 'occlusione in genere della cava superiore è r iportata n el pregevole lavoro di E. SAMEK: L 'occliisione delle vene cave. Editore Cappelli Bologna, 1933. Per 1·occlusione dell a cava da tumore primitiYo clel pol1none, ved ere anche: BRO\VN L. Arch. of Surgery, 1930, pag·. 959. DA~A H . Amer. Journ . of med. scienc., 19221 pag. 411. Por1'1TON, PAYLING e LAURENT. The La11cet, 1933. ScHROTTER L. Erkrankungen de r Gefasse. Wien, 1901. ,, -EI NBERGER ~1. Zeil c11rf. f. lleilk. , 1901, XII . _Ricordiamo l'lmportaate pubblicazloae SEMl.. ORATUITA: Prof. MARIO CHIRON

Docen te nella R. Università di Roma

LE MALATTIE DEL SANGUE Manuale Pratico per Medici. Riportiamo l'Indice Sistematico in riassunto : INTRODUZIONE. - Caratteri generali, pagg. 1 a 10. - PARl'B PRIMA: Morfologia e fisiopatologia del sangue, pagg. 11 a 38. - Organi en1opoietici, pagg. 39 a 104. - PARTB SECOND~ : Le malattie del sangue : Anemie, pagg. 105 a 187; Leucosi, pagg. 188 a 276; Diatesi emorr~giche, pagg. 277 a 332. - PARTE TERZ\: Metodica delle ricerche ema· tologiche, pagg. 333 a 408. - Tavole a colori e r'.1.spett.ive d escrizioni, pagg. 409 a 416. Volume di pagg. XII-646, con 49 figure nel testo e 5 tavole a colori fuori testo. Prezzo L. 68.

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« IL POLICLINICO »

TECNICA CLINICA ~IEDICA DELLA R · lTNrVERSIT.~ DI PERUGIA DiTettore: p.r of. R. SrT...VESTRINI

Metodo facile di preparazione della sospensione di pigmento coroideo per la melanoreazione di Henry nella malaria. R.

SIL VESTRINI .

Henry .n el 1927 ha esposto al Congresso l\1edic;o. di Costantina una reazione, ohe egli' ritiene specifica per il sie·r o di sangue di malarici, consistente in una flooculazione che si ottie11e n1e::;c olando il siero con sospensioni di melanina o con soluzioni di albuminato o metilarsinato di ferro. L 'Henry_ ha propo..c:;to un metodo per preparare la sosper1sione di melanina, metodo che i11 succes~ive pubblicazioni è venuto modificando e perfezio,n ando. In principio ha pe•s tato in mortaio coroide di bue, ha aggiunto acqlJa, ha lasciato depositare per 24-36 ore1, ha decantato, ha aggit1nto alla sospensione formolo in quantità di 1 %; questa sospensio,n e madre veniva diluita 11-12 volte al momooto di usarla. Poi ha proposto di centrifugare per 7-8 minuti la sospensione madre prima di u~arla con centrifuga a 4000 giri. 1-'iù tardi l 'Henry ha dato queste precise norme allo scopo di preparare la melanina per la melanoflocculaz ione : 1) d~po eliminazione del cristallino, raschiare la coroide, raccogliere liquido gelatinoso e melanina; , 2) mescolare, aggiungere alla poltiglia due volte il suo volume di acqua distillata , triturare bene; 3') aggiungere formolo per 1a conservazione (1 su 100): può accadere che si' abbia una certa .p·r ecipitazione; 4) filtrazione attraverso lana di vetro poco pressata; 5) centrifugare il filtrato per 8 minuti a 4 000 giri; 6) raccoglie·r e il liquido nerastro soprastante al deposito per decantazione in recipienti sterili e conservarlo in ghi.acciaia; agitarlo fortemente due volte la settimana: adoperarlo dopo un mese; 7) diluire al momento d ell'uso la sospensione madre fino all'opacità corrispondente a que lla di un tubo marcato 0 ,20 di un a scala albuminometrica. In una sua nota del 1929 l 'H enry ha descritto le n orn1e per la osservazione fotome·~

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trica, che secon.do sua esperienza fa evitare il 4-5 % di errori. Nello stesso tempo l 'Henr)· ha dato anohe 11orn1e precise per la ferroflocculazione adoperand9 Métharfer Bouty o albuminato di fen·o Merck. La soluzio11e deve essere a I per 1200 sterilizzata 3 o 4 giorni di seguito a 100°: il tem·pv 01 reazione ore 1,50 a 37" e 30 minuti a temperatura .a1nbiente. Osservare dopo leggera agitazio11e. Sebbene il valore della reazione di Henry i:·er la <liag11osi di malaria, dopo tante indagi111 di controllo, sia oggi quasi universalmente riconosciuto , quella reazione è stata spiegata finora in n1odo diverso. Seco11do l 'flenry avrebbe ·valore di reazione i1nmunitaria specifica. Ma Chorine e Gillier nel lug·li'.o 1933 provaro110 che conigli iniettati co11 n1e!anina non for11ivano un siero agglutinante sulJe sospensioni di melanina in vitro, così come 1'"i it1aneva inattivo sie1 o di .animali in CLli si era prodotta una intensa emolisi : e il Gr<>pp~-tli più recente1ne11te ha fatto ricerche (f ello stesse-:. genere, in nlodo più accurato, venendo a coticludere che la melanina della coroide nel buE- 11on dà luogo, iniettata nel cortiglio, ad anticorpi spec ifici, e che i sieri di ir1dividui ~alarici con reazione di Henry positiva no11 devia110 il con1plen1ento in presenza di sospensj 011 i idroalcooliche di melanina. Jl t~il!e avP-ndo potuto o:sservare una concornitar1za a&sai frequente d ella formolgelificazione di Gaté-l)a,p acostas, della superflocculazio11e all' acql1a di Sramachari e della melanofloc'-;uluzione di Henrv• ha affermato che tutte queste reazioni sono l'espressione dell'attitudi11t1 di un siero a idrolizzare la sua euglobu]ina. Pili tardi il Cl1orine ha dimostrato che quattro reazioni serologiche sono in relazione con la ricohezza del siero in euglobuline ed inf!t1enzate dai rapporti euglobuline-pseudo-globuline; eµglobuline-s erine : la flocculazione del siero jn_ acqu1 distillata (miscela 1 su 100), la for111olgelifi caziorie , la r eazion e del Vernes alla res\)rcina e la reazione di Henry. Cborine e Prudhomme studian·do l 'intensità di flocculazione c ol f0tom etro di Vernes-·Bricq-Yvon hanno veduto che i sieri normaJi flocculano poco o prmto, i sieri sifilitici leggermente, i sieri di malari.ci i·ntr.11sume·n te. Chorine , P1udhom111e e {{.1)ecklin _hann<, tro,rato concordanza costante - studj.ando 60 sieri di malarici , 158 di normali 130 di sifilitici - fra flocaulazione del ' siero u1 acqua distillata e r eazione di Henry. Questa concorda11za appariva chiara anch e nel siero di malati di K.al.a-azar , in cui si ha


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un I}Otevolissimo aumento di euglobuline : mentre dei 66 n1alarici iu 60 avevano trovato una floc~ulazi'one fra 35 e 60 (in 151 dei 158 normali la cifra llon aveva sorpassato 10), jn un caso grave di: Kala-azar hanno veduto reazj one di Henry : 186, reazione alla res()lf'cina : 234, flocculazione nell 'acqua distillata: 167, {ormolgelificazione fortemente positiva dopo 20 n1inuti. Auric0l1io e Chi·eflì hanno pl.lJI'e di1nostrata la forte posilività della R. H. nella leishmaniosi infantile. l-Lo rag1one di \redere per ricerche serologi.che g ià es~uitc P per a ltre che si vanno facend0 n6ll'lstitl1to da ine diretto che la R. II. non si debh1 affatto ad anticorpi specifici format.isi nel siero di malarici, ma a speciali modificazi(>Ui cl1i1niche jndotte dall'infezio·n e mal~rica nel sieri) di qrte.g li ,1mmalati. La poi:-sibilit à d1 tr<.)vare alterazi0ni consi111ili in altrr in1t i'i0ni (sifilide, Kala-azar) e la dimo·s trazione dell.a com.11arsa della Tl. H. in ani1nali in fetta ti -.;on virus di v~rsi dimostra110 che proprio una 1nodificazione indotta nello stato .c hi111i co del s3ng·t~e da varie infezioni in grado di\•erso è la causa del fenomeno osservato dall 'lle11ry. Il ·r renz ha visto i11fatti r.he la R. Il. <livei:iiva pos.itiva nelle cavie infettate con Trypannsomn herberurrt e nei cani parassitati con la leishmania, j} Cbo·r ine nei polli infettati con lo .Spirocliaeta gallinarumr, lo Chwatt nelle cavie tubercolizzate con tubercolosi bovina. Il Chc·rine tn ur~a nota recentissima sostiene cl1e la melanina nella reazione d 'Henry giuoca soltanto la pur1e d1 i11dicatore e che la reazione positiva è Ò<)vuta .soltanto a flocculazione di q~el dato siero in acqua distillata o debolmente salificata: la presenza della melanina penr1etterebbe la lettura macroscopica della reazione quando · nel liquido senza rr1ela11in.a la ref.lz1one sarebbe soltanto riveìabile col fotometro; cita una nota di Greig, llandry e van llooyen: che sono giunti alle stesse conclt1sion1. In ogr1i rr1odo 13 costanza con cui la reazione d ' Hen.r~- è 1>rese1tte n ella malaria e 1'inte•r1sità raggiur1ta da questa reazione nella infezione malarica \intensità superata, a quanto pare, soltanto dalla reazionC' con siero di ammalati di Kala-azar) dà alla reazione stessa un certo ,·alore pratico. Ed ogni facilitazione di questa ri<;erca i1e uccresce la praticità. lli cordando l'aver potuto estrarre be ne pign1enlc: da tumori melanotici sbattendo framm011 ti ùi tumore con etere, ho voluto provare ad eslrarif'. n ello stesso modo il .p igmento della coroi·dc ili bue per preparare la sospensione necessaria alla reazit1ne di Henry. Si ha nell'etere una sosfensionH di finiss~n1i granuli di pig1

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SEZIONE PRATICA

rnento. Si versa volta a volta l 'etere, in cui si sono &battuti i lacerti di coroide, in i·m tbuto a chi.aYetta in fondo al quale si sono prima messi al<:-u11i eme. di soluzione fisiologica. Il pigme11to viene a clepositarsi ed a formare uno strn to fra la soluzione fisiologica e l 'etere. Si apre allora il rubinetto, si raccoglie la soluzione fisiologica e il pigmento scartando I' etere; sì sbatte il pigmento nella soluzione fi~iologica, si allu11ga con altra soluzione fisiologica fin ad avere una debole opaJesce1iz:i, si distribuisce la sospensione in tubetti ben pl1liti e si aggiur1ge a diluizione varia il siero da esaminare. Ho ottenuto in questo modo con sieri di malarici precipitazioni intense, flocculanti dopo due ore di soggiorno a 37°. Se i tubi vengono o~se~-vati dopo tempo più lungo non bisogna dd.r valore a lievi depositi' pulverule nti in fondo .ai tubi: 11a indub·b io · valore la precipitazione rapida, inte11sa, flocculante e la chiarificazione tiel liquido in paragone coi tubi di controllo . La 11reparazione facile della sospensione di pigme11to coroideo - che implica un lungo peri<)do di tempo e varie manipolazioni coi metodi finora in uso - renderà la reazione accessibile ad ogr1i medico pratico. 1

RIASSUNTO.

L ' A., dopo aver riassunto lo stato attuale degli studi sulla reazione melanoflocculante dell 'Hetnry neìla inalaria, de·scrive un metodo d'estrazione coll'etere del pigmento coroideo cl1e rende facile la r eaziorte dell 'Henry ad ogni 1nedico pratico. •

BIBLIOGRAFIA. HENRY. Congrès pour l 1avance1nent des sciences, Costantina, aprile 1927; C. R. de la Soc. de Biol. 1928, t . II, p. 819; Ibid. , 1929, t. II, p. 26 e p. 1027. CaoRINE e G1LL1ER. C. R. de la Soc. de Biol., 1933, t. 2, p. 1419. GROPPALI. L 'Ospedale Maggiore, giugno 1934. GILLE. C. R. de la Soc. de Biol., 1933, t . I, p. 334. CHoRINE. Ibid. , 1934, t. 115, p. 290 e t. 116, p. 19 e p. 1256. CHORINE e PRUDHOM~IE. lbid., 1934, n. 3. CaoRINE PaunHOMME e Mlle KoECKJ.IN. Ibid., 1934, n. 27.' AuRICCHio e C:a1EFFI. La pediatria, 1934. TÌ\ENZ. Bull. de la Soc. de Path. exotique, 1932, p. 223. CnoRINE. C. R. de la Soc. àe Biol., 1933, t. I, p. 1164. CHVVAT. Ibid. , 1934, n. 23. GREIG, HENDRY, v. RooYEN. 1'he Journ. of exp. 1ned. and Hyg. , 1934. CaoR1NE. C. R. de la ,Soc. de Biol. 1935, n. 4.

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616

« IL POLI CLINICO »

. SUNTI E RASSEGNE CHIRURGIA DEGLI ORGANI ENDOCRINI

La tiroidectomia totale negli stati di seom· penso cardiaco e nella angina di petto. Tecnica operatoria. (C. ANTONuccr.. Rivista !taliana di Endocrino · e Neuro-Chirurgia, m arzo 1935).

L 'a§portazione totale della tiroide sana in

~ar~iopazi oo~i sco1n1pensati ed in soggetti af-

fetti da angJ..na pectoris, è stata piTopoSlta ed att:iiata _soltant? dlfe anni fa da un gi'uppo di chirurgi ame~1can1, e precisamente prima da Blt!-rr1gar~, poi da Cutler e dalla sua Scuola : r101 stessi ne abbiamo dato 11ot.izia in una rec~nsì one comparsa lo scorso anno su questo gio·r nale. Gli' st~di a?c~rati _pr~- e post-operatori , la scelta dei casi in cui l operazione è indicata e sopratutto i buoni risultati ottenuti n ei soa~ 0 g~tt.1 sottoposti ad una tale t erapia stann o a dimostrare la legittimità di questo inte•r ve·n to ch e p·u ò semh,rare ingiustificato ed oltremod~ audace per ch i sia ancora imb1evuto delle idee tradizionali sulla fisiolo,g ia della tiroide e n ort abbia seguito il movimento di revisione dei vecol1i concetti sulla gravità della defi cier1za tiroidea dopo tiroi·dectomia totale in i11dividui senza segrLi di tireotossicosi e 'con n;etnb-0li smo basale, in 0 gni caso, non infer1 ore a lu. I11 questo suo lavoro l 'A. sorvolando sulle basi teorioh e ch e hanno co~ dotto ad un tale intervento e dopo aver acceni1ato ad aloune q~est.io11i di indole gen erale, e cioè alla ne'cessi'tà cl1e la tiroidectomia sia veramente totale ed all a preferenza ch e egli dà alla simpatectomi.a cervico-toracica nella cura ,d ella angina lJectoris senza vizio o scompenso clardia~ co, vi~ne. a tratt.are della tecnica operatoria , d~lla .: t~roidectom1a totale, scopo princip•a le• di questo lavoro . , ia descrizione della tecnica. della tiroidec tomia totale è sco1n.p arsa da tutti i trattati di tecnica cl1irurgica; anzi ogni trattatista ha cura di notare ch e la tjroidecto·m ia non deve essere mai totale. In questi casi invece, poir.h è lo scopo dell 'operazione è quello di otte·11 e_r-e lo stabilirsi. di un ipotiroidismo, di un mlxede1na, ch e 1)rod11ca una specie di· v1ie au ra~enti co1ne dicono i francesi , e cioè una ''ita a b·asso regime, con pochi bisogni e quindi con minori spese da parte del sistema cardio-vascolare , la tiroi1dectomia de, e essere a·s solutamente totale. L' A,: h a eseguito recentemiente due tiroidectomi e totali , le prime del gener e fatte con questa indicazion e in Europa. Lo studio preparatorio dei malati , un uomo ed una donna , è stato fatto c1al prof. Sebastjani, e da lui è stata posta l 'indicazione all 'atto operatorio. 1

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La tiroidectomia totale in questi malati r1ei quali si t~·atta di tiroide san a e quindi no~ aumentata d1 .volume, -è operazione stretta111e11te anatomica, le cui più notevoli difficoltà so110 date non dalla vascolarizzazione o dalla ricerca dei peduncoli vascolari, ch e sono naturalrnente repe1-ibili con molta facilità n1a sopratutto dai nervi ricorrenti e dalle pa~ rat.iroidi. I_l nervo ricorrente è, nel secondo segmento della sua porzione ascen.dente, in rapporto inl.i.1r10 con il lo.bo laterale della tiroide; il riconos~iment_o di esso e. dei &uoi rapporti co,n gli altri nervi d e·lla r egione durante l 'intervento è facilitato dall 'anestesia tronculare ch e l 'A. adopera a preferenza di quella locale preconizzata dagli AA. americani e dal fatto, che l 'A. ·p referisce cominciare l'isolamento dei lobi tiroidei dall 'esterno verso 1'interno, e 11on dal] :istmo verso l 'esterno, come è fatto da qualch e chi'rurgo americano. E necessario quando il lobo ghiandolare è tirato in alto e verso l'interno ricercare atten1<'1monte il ricorrente; e la s11a identificazione è relativamente fac,ile quando l 'emostasi sia accurata. :È opportuno f.ar parlare il m alato 1 qua11do si è in prossimità dei n ervi laringei inferJori , per avvertire i menomi cambiamenti di voce cl1e potessero seguire ad uno stiran1ento o danneggiamento con pinze dei nervi stessi. Se un laringeo fo·sse stato danneggi'ato, bisogner ebbe .arrestare l 'operazione alla en1itiroidecton1ia, o, per lo meno, limitarsi a fare una asportazion e sub-totale del lobo restante, per rispettare in maniera certa il n ervei di questo lato. P er quanto riguarda le paratiroi.·di è ben noto quanto sia difficile la loro sicura identificazione all 'atto operativo e come sia possibile inibattersi in piccoli nodi tiroidei aberranti, cl1e anche per la loro sede possono es,s ere scambiati per le paratiroidi inferiori, e p1osso110 non essere ricon·osciute ch e all 'esame istol0gico. La rarità e la relativa benignità delle ma11ifestazioni ipoparatiroidee, cl1e si sviluppano in qualche caso· dopo paratiroidecto,m ia totale , contrappost e alla notevole difficoltà di identificare le paratiroidi all 'atto operativo, in u1odo da lasciare molto in dub·b io l 'operatclre sull'averle o no ri&pettate, h anno fatto considerare ali ' A. la possibilità che esi stano n oduli paratiroidei aberranti , alla cui supplenza funzi'o nale, più che all a conservazione delle paratiroidi, per dir così , delle descrizioni anatomich e clas&iohe, sia dovuta appunto lfl 1nancanza o la benignità dei sintomi di insufficienza paratiroidea n elle paratiroidecitomie totali: ricorda a ll 'uo·p o il fatto importante 1nes~o ip luce dal P epere, della presenza di isolotti di tessuto paratiroideo lontani dalle gl1 iandol e principali , dispersi J1el ricco co11n ettivo d ella regione cervicale. Malgrado però la certezza del! 'esisten za di queste formazioni anatomiche, poco note, ch e spiegano, se-


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SEZIONE PRATICA

co11do l 'A., l<l scarsezza delle r11anifestazioni ipoparatiroi·dee dopo l 'operazione, bisogna porre ogni cura nel rintracciare per lasciarle in sito, le paratiroidi inferiori che sono quelle più facilmente riconoscibili. Secondo gli 1\A. amerioa11i , se YÌ fosse qualche du·b bio intorno ad un pezzo di tessuto, che stesse per 6S&ere asportato , bisognerebbe fare di esso un picc9lo prelevan1ento da servire per un p1reparato a congelazione, per decidere l 'asporta• z10ne o meno. Premesse queste avvertenze, la descrizi'o ne della tecnica operatoria è semplice e non esistono grandi differenze di procedimento fra i Yari operatori. Grande impo1tanza va data al punto anastesia: solo eccezionalmeinte può usarsi l'anestesia generale, la quale in linea generale ,è assolutan1ente da bandi·re. E utile preparare il malato con iniezioni di morfina o di suoi succeda11ei : quest.a preparazione di~11one bene il malato, cl1e diventa tranquillo e dis1)osto a subire l'operazione in anestesia loca~e. L 'A. ha preferito l'anestesia locale della cute e dei tessuti superficiali da incidere e sollevare e l'anestesia regio·n ale del p1lesso cervicale per via laterale diretta che, quando è esatta111ente eseguita, dà un 'anestesia perfetf4 superficiale e profonda di tutto il collo, pecialmente delle regioni :interiori e laterale. Delimitato il campo operatorio , si pratica una incisione a cravatLa, con p·u11to medio a 2 o 3 cn1. sopra la forchetta ster11ale, inentre gli _ estr E-1~i dell 'incisione raggiungono d 'ambo i lati il n1argine esterno degli sterno-mastoidei: l 'inci::;ione com1)rende ·p elle, sottocutaneo e 111,µscolo pellicciaio. A'Iantenendosi aderenti alla .f~ccia profonda del pellicciaio si sco•l la il lembo sup. molto in alto, ed un poco anche quello inferiore. I muscoli pretracheali posso110 essere semplice.mente divaricati, ma l 'A. preferisce sezionarli fra due pinze. Si scopre così tutta la tiroide: a questo punto è utile prt,ndere il lobo della g hiandola, sulla quale si: opera, con una pinza ad a11ello , sulla quale si fa trazione mentre che con un tampone ln(>ntato si scolla la ghiandola dal tessuto grasso che la circonda. Si comincia, tirando sulla. ghiandola in basso e verso l'interno, con l 'ioola.re e tagliare, fra due legature, i vasi tiroidei superiori; così il polo superiore viene i~olato e tirato giù nella ferita. Poi si procede alla libera~ion e del polo inferiore legando i vasi più superficiali, e si solleva la ghiandola ir1 aJto e medialmente. A questo punto bisogna procedere al rico·n oscimento delle ghiandole paratiroidee inferiori: le branche di diramazione dell'arteria tiroidea inferiore debbono essere prese separatamente ed in tutta vicinanza della capsula tiroidea stessa. E n ecessario in questo tempo dell'operazione far parlare il paziente, in modo da potersi accorgere tempestivamente di una eventuale sofferenza del laringeo. Una volta identificato il nervo, l'e111ostasi può farsi fran came nte, e, r espin-

geutlo il nervo stesso in profondità, sollevando la ghiandola in alto e medialmente, la si distacca dalla trachea fino all 'istmo. Dopo quesJ.o primo attacco 11nilaterale, sarebbe opport.u no e§aminare lo stato della corda vocale corrispondente . per arrestarsi a questo punto qualora tale esam e ri, elasse una lesione a carico del ricorrente: se tutto è a posto dal lato at tac·c ato per primo si procede dall'altro lato con •la stessa manualità e con le stesse accorteize. La tiroide rimane così aderente alla trachea sulla linea mediana. Non rimane che distac.çarla completamente, facendo l'emostasi dei piccc;li vasi. Dopo aver ricostituito i muscoli pretracheali ~d averli ravvi'c inati sulla linea Jnediana con punti in catgut, si pongono due ..drenaggi di fili di seta a destra ed a sinist1 a nella loggia tiroidea e li si fanno uscire i'n b_a sso ai lati della linea media:Q.a; si risutura il p ellicciaio con l)iccoli punti in catg·u t e si riunisce la cute con agraphes. I due ma]!Àt.i operati dall 'A. hanno sopportato ottimamente l'atto operativo. G. LA CAVA. 1

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Tiroideetonaia nella leucemia linfatica ero• n1ca. (W. DAMESHEK e H . L. BLuMGART. New England Jotirnal of 1l1ed ., Boston, a1prile 1934). Gli AA. presootano un caso di una donna di 42 anni avente tutti i segni di una leucen1ia linfatica adeucemica · e un metabolismo baia le di + 6·5 %. La paz. era diminuita molto di peso, aveva profusi sudori, gravii disturbi itervosi e cardiaci, sintomi tutti riportati ali ·aumento notevole del metabolismo basale. Dopo essere state esoodite diverse cure generali (rlrposo a letto, terapia jodica, raggi X) senza ottenere alcu11 n1.i glioramento, venne sottoposta all 'aspor1 azione cornpll'ta della tiroide. Dopo detto intervento, il metabolismo basale dirr1inuì sensibilmente, scom·pairvero tutti i segni clinici , c<>mpresi i disturbi di circolazione. L'ammalaita aumentò rapidamente di flE1,so , i gangili linfatici e la milza rtgredirono fir10 a divenire di volume qua si normale. La formula del san g ue ritornò quasi normale. Gli AA. pur ricon oscendo che a ·v olte la ma lattia subisce dell e· r en1issioni spontafllee, il fatto di aver nota to un r apido miglioramento dopo ]l'intervento , li indu c~ a credere che I 'operazione abbi.a contribuito molto al buon esito Gli AA. sconsigliano questo trattamento in al1re forme maligne di leucemia . 1

S CANDURRA .

Tpertension~

parossistica; asportazione di on paranglioma estrasurrenaJe; guarì·

• g1one.

Lyon Chirurg. , n . 3, 1934). L 'A. ricord a co111e l 'ipertensione parossistiC<l è prec~ duta da cri ~i vasocostrittive senza ( I.JE RI CH E.

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« IL POLICLlNICO »

aun1ento d.ella pressione arteriosa a cui poi si bOStituiscono crisi d 'ipertensio11e parossistica che -dopo ceQ.ono il posto ad. una ipertensione permanente che porta a più o m eno breve scadenza a quelle complicazioni r enali , cardiache, ' 'ascolari, cerebrali a tutti note. • • Questa sindrome, legata alla presenza di u·n adenoma sul'renalc con cellule adrenalifere, è rara1 e scarse s.o no le osservazioni e più rari i casi operati. Ch. Mayo, Porter, Sl1ippe~ey hanno in simili e.asi asportato un tumore surrenale e guarito i loro ammalati. Vinarol ha fa:tto togli E.Te in un suo infermo da Desmarest una surre.nale appia· rentemente sana ed ha guarito il suo aro.m alato. L' A. riporta il caso da lui osservato ed Qperato co,n successo: uomo di 41 a. presenta da 1 1/2 anno crisi quotidian e mattutine co·n sistEJnti in violenti· b·a ttiti al cuore, sensazione di vuoto all'epigastrio, estre;mit.à e viso fredde e livi·d e, pulsazioni delle arterie visibili e dei globi oculari; la crisi dura,ra circa 2 ore. Visitato a1 Vienna fu pensato all 'ipeirtensione parossistica da probabile adenoma della surrer.•.o le o p>araganglioma; fu operato a destr.ai, ed essendo si trovata la surrenale di questo lato norrnale, fu richiuso e rinviato senza rr1iglioramento. L 'anno S8oauente Leriche lo o·p era a sinistra e trova anche qui la surrenale normal e, mentre all'estremo infE-Tiore dell 'aorta, verso lai sua biforcazion e apprezza una tum efazione sferica come u·n a c.i liegia, comp•l etamente ind~pen­ dente dalla surrenal'e·, e ch e asporta, mostrandosi al]' esam e i'Sto]ogico come un tumore be._ nigno d 'origine cromaffine, un paraganglioma estrasurrenale, forse 0 riginato dal corpo di 7.u c·~erltland. I giorni seguenti 1.a press. ~1x da 1 220 scese a 150 e n on si sono più ripresentate le crisi sino ad oggi·, cioè a 2 me·si dall ' intervento. · Ritengo inter essante il c.a so c·h e ci informa come questi organi parasimpatici possono dar e origine a; tumori ca usa di cri·si ipertensive paros'sistich~, a l pari de1g li adenomi surren ali. R. GRASSO. •

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1

INFEZIONI . Contributo allo studio della malattia di Fa vre. Nicolas e . Arcli. Ital. di Dermatologia, Sifilografi.a e ll e1iereologia, genn.a io 1935). L'A. ch e h a avuto occasio11e di studiare vari casi tipici tlella malattia di Nicolas e F avre, richiama l 'a tten z-i.on e s u tre p·unti: a) partecipazione della c.u te al proces o inorboso; b) allergia cutanea nella n1alatti·a di Nicol.as e Favre; e) prove sp·erimentali di inoculazione della m alattia. Nei casi da lui osservati la cute parteci1Java sen i-pre al proces o , n1a non si trattava di una parl eci'pazion e pa~. iva , com e clinican1 ente a-

(C.

PISACANE.

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XLII, NuM. 131

-vrebbe potuto se111brare (co11seguenza di u11a u sura da parte della raccolta purulenta), bensì esisterva110 le note di un processo in atto, apprezzabile all'esame istologico, con la fisionomiia caratteristica del processo linfogranulomatoso a localizzazione sopratutto pe·ri'vasale e m esertchimale. E~rei scoperse nel 1925 uno speciale stato allergie.o proprio dei portatori di questa m1alattia, ch e li rende sen sibili alla iniezione intrader1nìca di un a11tigene specifico. La intradermo-reazione di Frei ha i10t.evo lmentc contribuito alla diagnosi della malattia di Nicolas e Favre ed alla sua iridi vidualità nqsologica. L'a11tigene con1ur1emente si prepara dal pus di gangli linfo·g ranulomatosi e se ne inietta O, 1 per via intradermica. Dopo 24-48 ore· se la reazione è positiva ~i nota n el pu·n to delJ 'iniezione una papu la rossa infiltrata, cir::;o1tdata da alone erite matoso; in alcuni casi· s i giunge alla formazion e di una vescico-pustola od a11che di un ascessolino. In tutti i r~si da lui studiati, l '_.\ . ha trovato una reazione di ]~'rei costantemente posi'liva: egli asserisce cl1e il nton1ento .p i.ù adatt<> .all'apprezzamento è verso il 3° o -1: 0 giorno. Egli ha inoltre cor1tro11ato questa reazio11e in 100 i11dividui con malatt1.e varie ed è risultata sempre n egativa . In ba~e a questi ri's ultati egli conclude ch e la reazione di Frei è da co·n sider are altamente specifi ca. L 'A. rifer j,sce in fine sui risultati da lui otter1uti con Ja i'nocu lazio·n e di. n1ateriale linfogra nulomRtoso in anin1ali di laboratorio e in due soggetti umani , prestat;s i volontariamente. Egli è riuscj lo a trasn1ett.ere i'] virus della linfoQ'ranulomatos1 aJl e cavie e con materiale 'assai virulento ed otten er e in esse fatti n1eni 11go- encefali11ici. La i'noc ulazione di spappolato di linfoghia11 dola neJla cute deli 'inguine di due leiprosi ]Jrodussei i11 2oa giornata reazione ghiandolare mollo evidente in un caso , m eno nell 'altro; dopo al tri 20 giorni : focolaio liIJi'co linfogranulo·ma1oso co11 rammolli.m iento in u1n caso, attenuazio11e dei fatti adenitici n ell 'altro. ~ e ne deduce che la recettività individuale ha certo notevo.Je im1)ortanza. V1cÈNTINI. 1

1

Cura della difterite maligna. (M.

BRlJ GSCH .

iYlediz. K1inik, n. s·, 1935). '• 1

Negli ultimi tempi son o notevolmente aumentati i casi di difterite maligna: la mortali L'à arriva al 50 %. L ' A. chiama n1align e · solo quelle forme nelle q~al~ coes~­ ston o a lmeno due delle caratte r1st1cbe ritenute indici di malignità: estensione degli e~sudati , periadenite ·con edema, ~atesi em?rragica, notevole lesione re11~le, . ~es1on~ card1a~ ca. La ieroterapia ri ~ulta 1neff1èace Jn m-0lt1 casi di difterite malig-na, specialmente se essa vie11e fatta tardi,1 amente : pure anch e in questi casi ~ 1 riesce, co11 una terapia razionale , a 1


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XLII, Nur,1. 13]

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SEZIONE PRATICA

s<Jlvare una parte alr11eno d ei pazienti. c:on1porti n1etodì di cura sono sta ti te11tati (sieri , vacta1ner1to del polso e ten1peratura costitui·scono cini, shock proteinico, chemoterapia ecc..), ma buoni criteri diaa11ostici: i bambi11i con t en1malgrado i su ccessi entusiasticam ente vantati, .. perature di collasso (sot~o i 3 7°) n1orirono tutti. sta di fatto ch e i1ella quasi totalità dei ca i la l casi in cui la tempe.r atura era elevata pre- n1alattia segqe il suo decorso capriccioso. ser1tavano tutti un decorso grave , si riuscì però Nel 1929 Zammit procedenào all 'imn1uniza salvare circa il 50 <J~ dei malati. l Tn rallentazat ion e d elle capr e constatò che il filtrato da mento ' d el polso sotto i 60 dimostra ch e esilui operato a scopo profilattico aveva anche st.e un disturbo di conduzione, con prognosi effetti curativi . Succes.siivar11ente Burner e Couinfausta. sci l adoperarono largamente la inelitina come .La sieroteraP-ia frazionata, con intervalli bre- m ezz0 di cura. I primii risultati, quantunque i'ncoraggia.nti, furono incostanti. Ciò probavi, di tre ore, diede ottimi risultati : su 16 casi di difterite co,s ì trattati, inoriruno soltanto tre. bjl111e11te si doveva alla bassa potenza del filtrato originario ed all 'e c~essiva catitc]a n ell ' uNei casi leggeri o di media gravità si iniettano so d el] e dosi. nei muscoli 500 l J. I. per k~.. ; se il giorno do1)0 l 'essudato no11 si è arrestato , si ripe l e la Nel trien·n io 1931-1933 fu fatta una larga esp erien za con la brucellina ottenuta da Hudste~sa o L..1 metà dose. Nelle forme n1aligne la dose ir1i zia le deve essere ·p iù alta, 8'00-1000 U. I. dleson. .r..,urono trattati co111plessivamente 105 per kg. Se t.ntro le seguenti 5-6 ore non si e.asi, di cui 68 entro la 'Plfima fasè pìretCica osserva ur1a discesa della febbre, una r egres,di solito a tre o quattro settiman e di clista:riz~ dall 'inizio della malattia. sione d egli es~udati e un n1iglioramento d ello stato ge11(\rale, si procede a]Ja sieroterapia fraLa tecnica adoperata fu la se gu ente : si pratica innanzi tutto un ~iniezione intra dermica zionata : iniettando ogni 3 ore (tranne che tra le 10 di sera e le 6 di mattina) 4000 l J. I. Si · di 0,2 cn1c. a llo scopo di confermare la diag nosi e saggiare la r eatti,·ità d el paziente. co11tinua così fino a che si con stata· una r eQuindi si praticano le iniezioni curative i11tragre~sione degli essudati e una diminuzione d elle tu!11efazioni glandolari, per Io p~ù per 1r1uscolari e.on dosi i11iziali proporzionali alla r eazione locale e generale prodotta dall 'inie2-4 giorni. La malattia da siero non supera per intensità quella usuale. Ne.ssun van~aggio zione intra.derrnica: di so lito un .quarto o m ezzo em e. particolare presentano i sieri n1i·sti: invece la J.)olverizzazione locale di siero simbiotico semCon una <lose sufficie11te la r eazione t ermica bra fav o rir€· la eliminazione d egli essudati. è forte ed immediata. La t emperatura comin cia a salire dopo 6-12 ore e r ag·g iunge il masOltre alla sieroterapia, si d eve rivolgere parsimo dopo 12-18 ore , e di s.olito cad e nel giòrticolare cura al sistema circolatorio. La tossir10 successivo e nei casi più favorevoli al di sotna difteric:l produce precocemente i segn i delto d el n orznale. Contemporaneamente all 'iperla paralisi vasale periferi ca : pallore cer eo, rafter1r1ia si può aveTe cefal ea, b·r ivido, e malesfredda1nenLo periferico, apatia. A questi si agsere generale. gi't1r1gono facilmente i segni di insufficienza Dopo 3-4 giorni si p ratica uria seconda iniecardiaca: tachi'c ardia o aritmia, talvolta bradizion e di mezzo o un eme. in relazione all 'incardia , dilatazione del CU()re, tumefazione d el t ensit.à della r eazione. -ella maggioranza dei fegato e, sint on10 clinico importantissimo, vocasi b·asta1to due o tre v1iezioni ; una quartél si miti gr avi . Questi -sintomi si presentano sopuò praticare per precauzione e consolidare il prattutto Etlla fìP e .J ella prima e all 'inizio d elrisultalo. ]a seco11da setti·n1ana. È oltremodo import anTic. iniezioni i:.·ossono esser e pratic:lte quate ch e i bambini <::vitino di ·tff:1ticare il cuolur.que ·ia. la tcn1peratura del i)azie nte .. 1e : legandoli con cintura si imtpedisce ch e I ri sultati vari~no co11 la fase della n1a lattia essi si n1uc1vano trop po 0 si allevino . Riposo . a letto e c~ lor a uniforme son o ;1ecessari per 4 ~ C<.•n ll. 1)reparazione u sala . DurQnte la prima 011(lata di piressia si o lsettimane. n elle forme legger e, per 6 settim ale11ne l 'aborto dell 'infezione in ciTca 68' casi . n e e più n elle form e gravi ·d i difterite ~aligna: \"ella maggioranza di tali casi la temperatura N~i prin1i giorni di malatti,a ~on? neces~r1 si abbassò definitivan1ente dopo tre o quattro dei sedativi per corr1b·attere 1 agitaz1<;>ne e l ini11iezioni , in otto casi o~corse una .q uinta iniesonnia. Tra i vari farmaci ch e agiscono sul • z1one. sist e1na cardio-vascolare, i p iù utili: son o i] Nei casi cronici gli effetti" non ono così sin1patol e· la caffeirta. F, da ervitar si la digitale. r11ar cati. La r eazione tende a divenire sempre R. PoLLITZER. più grave, d onde la necessità di adoperare dosi più deboli. Questa su cettib·i lità è maggiore La cura della febbre ondulante. nei pazienti già trattati con i vaccini ordinari. (J. :t. DEBONo. Lancel, 16 febbraio 1935). È relativamente facil e a stroncar e le ondate di La feb·b re ondulante è una delle affezioni febbre, ma questa t ende a riapparire dorpo un lJiù diffi cili a curarsi. Quantu1tque la morta - intervallo più o me110 breve. Di r ecente è stato 11ossibile prevenire ult elit à -ia bassa, la sua lunga dura ta e ]a frequ enriori r ecidive continua11do le iniezioni an che 7~ d elle recidive ne fanno una malattia molto dtiran le il periodo a pirelti co. J)ei 37 1)azie11ti fastidi osa per i l paziente e per il n1edico. Mol1

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cc JL POLI CLlNlCO »

di questo gruppo 20 reagironc• soddisfacentemente, la febbre scom·parve dopo una quindicina di giorni ; in 6 il trattamento dovette essere abbandonato per la gravità della reazione~ ed in 11 non si ottenn e a lcuna modificazione d ell 'andamento della febbre. In una n1alattia come la febbre ondulante, che ha un decorso così vario ed una durata così ir1determinata, è difficile poler stabilire il valore di un metodo curativo. Però nelle esperie11ze fatte i risultati furono così immediati , cosl netti e coSi'Ì relativ.a mente costanti , da non poterli attribuire ad una mera coincidenza. Suc,c essi analogl1i so110 stati ottenuti in A111erica da Huddleson e Howard, c·h e hanno pubblicat-0 una serie di 80 casi trattati con la brucellina. In 1Francia è stata largamente adoperata la melitina e l 'endoproteina specifica , (\ buoni risultati sono stati registrati da Monte! , da l\.[alnotte e Masso n , e da Camoossédès e de Nattan-Larrier . Sarebbe azzardato definire la m elitina o la brucellina rimedi specifici', ma l'esperienza acquisita giustifica una larga applicazione di · questo m etodo di cura e ulteriori indagini. 1

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DR.

Ricerche sperimentali snll'organotropismo degli streptococchi. (A.

GARBINI.

Giornale di Balterio·logiGJ e lm-

munolog,ia, novembre 1934). L ' A. hai eseguito rict!rch e sperimentali rellat.i,,e all 'o,r ganotropismo degli streptococchi , con una sessantina di ceppi isolati da tonsille rli indivi·dui sani. L'isolamento fu fatto secondo la tecni'ca di Ilosenow co,n terreni elettivi al brodo-ce rvello. Le culture fu,r o·n o iniettate endovena a co1n ig·li. Gli animali ch e non morirono spontaneamente furono sacrifi cati dopo 6-8 giorni da11 'inoculazione. Fu praticata un a <tutopsia il più possi.b ile comp1e·t a e tutte l~ alterazioni risc,o ntrate furono analizzate m'3.croe rnicro·scopicam.e n te. Le principali lesioni osservate furono: 1) Articolazioni: essudato purulento di vario aspetto nel cavo articol1a:re; talora soltanto nurr1erosEJ emorragie della sinovialle o dei tessuti J=>eriarti ool.ari. Istolog icamente: imponente infiammazione dei tessuti sino,riali. Nell'insieme il quadro di una sinovite settica puru1lentJa1, ohe non ha niente a vedere col quadro della sino• • vite r eumatica uma11a. 2) Muscoli: e morragie più o mieno vaste 11cllo spessore del muscolo; talvolta •a scessi musc;olari, circoscritti . Istologicam ente: infiltrazioni emorrag iche e Cl.)n seguenti alterazioni degenerative delle fibre muscolairi; formazioni ascessuali con centro n e-· c1o tico e circ.ostan le r eazione celllulare prolifern t iva. 3) Cuore : localizzazioni per ]o più endoc.ardich e sulla ln·i tral e o tricusipide ove n otan i g rosse ve rruch e e fungosità vegetanti iperem ir h r e a volle emorragi ch e. 1

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[ANNO

Istologic.amente: segni di una infiammazione necrotiGo-purulenta con vasta infiltrazione leucocitaria e formazioni ascesso-simili, neoformazione vascolare, en1orragie. Più di rado localizzazioni miocairdiche generalmente emorragiche oppure pericardiche con versamenti sierofibrinoso o pur.ulento o emorralgico. 4) Apparato digerente: nello stomaco segni di gastrite acuta ed anche vere ulcere situate nell'antro e vicino al piloro; 1p iù spesso omorragie lungo le plicl1e, per lo più raggruppate. Nel duodeno lesioni analoghe. Nell 'intestino pliaicche' di PaJer tumefatte, bene evidenti, emorragiche; nel colon n'lllffierosissime emorragie della mucosa. Istologicamente: infiltrati leucocitari ascesso··simi'li nella sottomucosa e nella muscolare della mucosa; le emorragie hatnno origine nella sotto-mucosa o negli strati pro.fon·di della mucosa e arrivano fino alla superficie.. La cistifellea presenta contenuti purulenti e i segni di una flogosi banale, e.on aderenze 1: ericolecistitìche. 5) Reni: quasi tutti gli animali inoculati persentavano qualche co·s a a oa.r ico dei reni, ma l'A. ha tenuto c:o nto s-0lo di quei casi presentanti un quadro imponente di nefrite acuta, o ascessi renal1i o p~elite purulenta. 6) Sistema nervoso: in solo due animali furono riscontrati segni di meningo-encefalite. Dei 62 conigli inoculati, 40 presentarono localizzazioni articolari, ma solo 19 di essi ebbero 4 o più articol.azioni colpite. Per. quanto il numero di animali con fatti di artrite sia notevoln1oote elrevato in senso assoluto, tuttavia ~e si tien conto per poter parlare ài artrofilia dei ceppi, solo dei casi con 4 o più articolazior1i malate, risulta che la percentuale dei ceppi artrofili isolati da tonsille di person.e sane è mo desta, consi1derata di fronte a quella dei ceppi iso·l ati da focolai di reumatici. L'A. è dell'opinioo1e che nelle tonsille di individui sani od anche affetti da forme svariate morbose differenti da ql).el1le che vengono fatte rientrare nel gru1p po delle infezioni foaaili, esistono con frequenza degli stre1p tococchi i quali sono dotati di organotropismi varii: di essi il più comune è l 'artrotropismo; vengono poi in ordine de·c resoonte -\I nefrotropismo, il gastrotropismo, il cardiotropisn10 ,, il mìotropisrno , l'appendicotropismo, l 'o,c ulotropismo ed il neuro tropismo. Questi fatti sono probabilmente legati a vere proprietà biolOgiche dei ceppi inoculati: ciò si può dedurre da due ordini di fenomeni: in primo luogo, tropismi eccezionali negli streptoco,c chi isolati in peTsone same, possono e~sere presenti frequentemente nei germi provenienti da focolai di individui col.p iti da det errninate malattie; in secondo luogo, i germi pro,rvi&ti di un determinato tropismo, h anno alcune specifiche propri€:tà fisiohe di111os tra bili in ,-itro. A. Pozzi. 1

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Ul\I .

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NOTIZIA BIBLIOGRAFICA J\i.

J.

BAnILARI.

Contribuci6n a la M ed'icina

psichica. Voi. di pag. 120. Frascoli & Bindi ed., Buenos Aires, 1934. Così moàestan1ente l 'A., ct1e è doce11te di Jiato.Jogia medica nell'Università di Buenos Aire~ , intitola la sua pubb lir..azione ch e compre11de tre parli o argomenti separati , ma affini . La pri111a P'a rte: « Tensofobiia e psicoterapia dell 'jperteso » è una co11ferenza t~nuta dal '.Ba·rilar1 ·ad un pu·b blico di medici dell'Ospedale Rawson : ove egli è primari'o medico. L 'argomento è svolto esaurientemente con idee cl1e non potre.b,b ero i1on ri scuote1~e l 'apJ.>rovazione e il consenso di qualsiasi medj co , ir1 quanto clte ,rj è spiegato chiari ~simarr1 e1nte cor11e assai spesso i più freque11ti disturbi a c cu sati dall'iperteso so·n o do·vuti assai più alla ~ua i1r eocl(,upazione e ai suoi timori anzichè al ~ l'ipertensione in sè stessa. [l secondo argon1ento trattalo dall 'A. è : « Si11tono1)s jchi s.n10 e neurosi ». Per si11tonQp ... ic gismo l 'A. inte11d e una sin Lon ia o ar1nonia p sicpica Lra il medico e il paziente , appro·s si111a11dosi in ciò ai precetti della scuola stoica, ~sallaudo cioè il dominio dello spirito sul corP'J per poter eser citare· un 'azi'o11e psicoterapica b en e fi ca sui nostri pazi enti. Secondo i:l Bari1.ari n1olte sen sazioni di intensjtà esigua agi scoTl.O come stimoli n el]a psiche se11za l 'inter·vento della cosci·e nza , disturbando il suo fun zio11a111ento norn1ale e d eterminando così d elle neurosi , che allora sembra si sia110 stab·i lite senza causa aµ·p1arente. I metodi n1oder11i di t.tatta111ento p sicl1ico , basati sull 'analisi p sichi ca. risvegliano e riportano alla coscienza d el paziente le opradette sensazioni passate prima inav;·erlite e per1nrtlor10 così a l pazie·n te di ]1en ' alutarle e. di e1in1inar e fa ciln1ente i loro effetti perniciosi. Ma tutto ciò si può otteJ1 ere S•)lo con u11a sinto·n ia p~icl1i ca tra medico e pazie11te. cioè con un a fidu cia d el paziente nel medico la quale p er la u a inten sità po. sa r>ar agonarsi alla fed e. La terza parte d el libro '"' i inLitola: cc La p icologia indi vidua]e e l 'igie11e n1e11tale » ed è Ja riproduzione cìj u11a confere11za pronunziata da1l '_.\. lo ~ corso a11no sotto il patrocinjo d ella JJega Ar,g entina d e]l 'ig ic11e n1 ental e . Vi è t1r ofu sa a pier1e n1ani da gran sig·11ore u11 'abbo11dan7a di argon1er1ti pro1)r} o di rifcrin1 enti ad :lllri AA. , il cl1e din1oslra riel 1:3aril ari l1n.a ' 'a~ ti ssin1a e profonda cullura in n1aleria. E oltrèìt1odo diffic.i le sintetizzare in una breYe r eePu sione le J1 t1n1 ero e e svariale idee , ·o]te a11ìpiame nLc cd alata111ente n ell a b·elli s ~ in1a confer er1za . l\Iolte di tali idee affi ora110 s1)011ta11ean1ente n el j)en iero di qua] ia ~ i i11edicc in Lclligente durante la sua quotidia11a p1·a ti ca l)ro f~ssional e. Ma poi ve11gono tra curate e di m enticate, an zicl1è colti,ra te for e perch € rara111ente trOY:lno risco11Lro n elle pubblicazio ni ch e abiLualn1ent e ser vo110 alla f or111azio11e e 1

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S l~ JONE PRATICA

alla cultura pirofessionale del 111edi·co. Infatti La m edicina cosiddetta uffic iale trascura quasi del tutto, specie per quanto si riferisce alla i)ratiça medica , lo studio dell 'influenza che la JlSi cl!~ ha n el son1a, n ell 'insorgenza e nella c11ra d elle malattie. Perciò questi saggi di n1edìciilfl p sichica del Barilari meritano di essere ]etti co11 profitto da qualsiasi medico. (, JANNUZZl.

CENNI BIBLIOGRAFICJ<I> 1\1 .

H. CtJRS CHMANN . Lehrbuch. de.r Dijjerenlialù iagnose irtn erer Krankheiten.. ì\tlATTHEs e

' ' II ediz. Un vol. in-8", di 804- pag., con 126 fig. anch e colorate. J. Sprìnger, Berli'n, 1934. Prezzo l~l\!I . 28.

L 'opera di l\!Iatthes sulla diag11osi differ enziale d elle n1alatti e interne è orn1ai classica e diffusa . Dopo la p 1rematura n1orte del Matthes, essa è stata ripresa & rielaborata da Curschrr1ann, direttore d ella l~ lini c a medica di Rostok , agg iornandola in questa . VIla. edizio ne . . ~t\..111pi a è la traltazio11e d ella diagnosi differe11ziale delle malatl.ie feb·b-rili a cui segue quella riguardante il co111plesso sintomatico, m enin g itico e peritonitico : seguono poi le n1alattie d egli orga11i r espiratori, circolatori, le affezio11i d ella milza, fegat o, vie biliari, d ell 'apparato digerente, urinario , d el ricamibio, dcl san gu e . Da ultin10, le malattie articolari cro11icl1 e, le 11euralgie e la ce fa lea. Questo libro , d ella massim a importanza per i vari quesiti diagnos tici cl1e si presenta110 Tiella p·r atictl dovrebbe fi gurare n ella biblioteca di og11i m edico . fil. 1

G.

1\.Lt::MPERI-:R. /( liriiscl1 e

F ortbilclung. Ila a11-

11ala. l -n ,-ol. in-8°, di 799 pagg., con 176

fìg.;, n el t esto e 7 tav. colorate. Urba11 o Se:bvv,a rlenb er g, Berlir1 , 1 0.~ 4. Pre·zzo 310 RM (rilegalo 35) . 1

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1\llo . . coµo di co111pletare e di t en er e al corr ent.e i'l i1oto gi~nde dizionari o e11ciclopedico « :N eue d eutscl1e l\.linik » di cui vi è anche ,,. u11·edizione ilaliana (« La c:Ji11it a moderna »), si vi en e pubblicando og ni anno un \ 01urne di com11lc ta111ento ott o il i10111c di progre ~o clinico. Questo , ch e è il ~e co 1tdo , contien e i segue11t i la,•ori: Il traltan1 cnto d ei J)r e1nal uri (vV. Go'TTSTE1N) . I/ en cefalit e postjn f etli\'a , :'l)ecialn1en1e dopo vaccinazio11e (II. l\.. G1Ns) . La celiacl1i a (E. $e.RI FF). La vacoi11azion e at1iYa contro la difteril e (H. Sc1clVIIDT). I così cletli rlolori r eci'di, .J 11l i d o-p o le oper azioni sulle vie biliaii (B. O. Pn1BRAM). La tuber colo . . i in falltile (M. K Lo·rz). rJn l ~ra 1) ia pcr cuta11 ra .(.:.\ . LAQUEUR). Le crisi cl ell ·, -JII - n1a] a LLia di Me11i èr e - (F. KoBRAK). La e11du111ctrio . . i (L. E ITZ) . I jo s i ato attuale d el1

(1) Si prega d 'inviare du e co pie dei libri di cui si desidera la recensione.

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(( l L POLICLJ N I CO »

la dottrina delle gestosi - -tossicosi gravidiche - Th. v. JASCHKE). L 'aborto (S. HAMMERSCHr AG). 11 morbo di v\.,.eil (C. HEGLER). La proteinoterapia (R. ScHM1nT). L 'artrite deformante cro11lça g·iovanile (f :. ScHIFF). Il lavoro del bambino n ella pratica medica (W. GorrsTE1N). La tubercolosi dei vecchi (H . LT1.R1c1). La diminuzio11 ~ della capacità di calcolo (P. ScHRODER). Ptisultati della bron cografia (.t\ . BEUTEL). ' La bassa pression e sa11guig na e l 'ipotonia (G. I\ LEi\-trE.RER). La clinica delle lipoidosi (l\il. . !BGRGEL'). La tubercolos.i oculare (L . HEINE). I.1a nltiosite (H . CuRSCHMANN). L 'insufficienza r espiJ·atoria (A. J. ANTHONY). L1. medicina sportiva (V\T. KoHLRAuscn). Danni a lla prole da irradiazioni rontgen e da radio (H. MART1us). J-'a t~rapia calcica (H. CuRsCHl\iIANN) . fil.

iF. H. MARTIN. J?ifty years of NI e.dicine and ..C)urgery. An autobiographical study. Un voi. in-~ , d~ 4.49 pagg ., con fi g ., rilegato. Surgiçal publishing Co. of Chicago, 1934 . Nato in urta sperduta fattoria del Wiscon sin, dove l'ufficio postale era a dista11za di 6 miglia, un ragazzone d ai ca1p elli rossi stava legando i covoni in u11a calda g iornata di agosto. I1nprovvisam ente , il passaggio del medico ch e traver sava a cavallo quei campi, sentì sorgere la vocazione di essere dottore anche lui . Ed allora il Martin , per attendere ai primi studi , si fa garzon e di un chirurgo locale; studia da sè 1'anatomia e sbalordisce il suo padrone co11 de&crivergli a p erfezione l'antro d 'Higmoro cori tutle le sue parti'colarità. Prosegu e g li studi e si laurea a Chi cago nel 1880, dedicandosi poi alla chirurgia, in c ui divenla stimato maestro e fonda, oltre alla So·cietà Americana cli Cl1irurgia, il noto periodico cc Surge·r y, Gynecology and Obstetrics », uno dei migliori se non forse il migliore del mondo, per importanza di J.a vori, ampiezza d 'informazioni e signorilità .di edizio11e. L'autobiografia ch e qui il 1\1artin ha scritto , con b rio e co11 ser e.ria visione d ell a vita ci inter essa pe r la sua vita stessa, per tutto quia nto di umano vi troviamo, nonc hè per i molti fatti ed aV' 'enimenti connessi. Fra essi , ricordiamo particolarn1ente le pagine in cui' l' A. descrive co11 vivacità la prima operazione alla Lister fatta in Ameri ca - una lapar otomia per cisti ovarica - gl1ari ta perfettame11te r)er prima, Ct)U ~.srande m ara viglia del chirurgo e degli as0

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~i stent.i.

W. J . l\ilayo e G. "\t\i.... c:rile, in due prefazioni esaltan o il valore d el 1\iartin. Il libro è inviato in dono agli ab·b·o nat.i della '< Surgery, Gynecology · a11d Ostetrics ». fil. 1

1f'. RATBÉRY. Néphropathies et néphrit·es . .T. B. Baillièr e et fil s, édit . P aris, 1934. 'F r. 45. Sono in questo volum e riunite le lezioni che il Rathéry, noto per i suoi originali studi stille nefropatie in senso lato. ba dura11te J'an-

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110 scolastico decorso, te11uto alla Pitié. Gli argomenti tra ttati riguardano : l 'ipertensione arteriosa precoce; le nefropatie semplici e l 'alllu111inuria giovanile; la nefrite con edema; Ja sindru1r1e lipidica e 1p rotidica; la n efrite ipercloremica senza edema; la nefrite cronica m align.a 1iell 'adolescenza; la nefrite azotemica r~ura; l 'amilosi r en ale; il cli'abete renale; la tubt:.r co losi e n efrite, ecc. Le lezioni sono sfrondate di quei prolissi particolari ch e in nun1erosi altri AA. tante "olte ne rendono noiosa e poco proficua la ]ettura: con lo stile sempltce oh e gli è proprio, il Rathery ci fa rivivere il ragionamento clinico del « pratico » ai « pratici >> . Il libro pertanto sarà utile comp~ono dello studente ·vi cino all'agone professionale, nonchè dci 111edici in cerca di precise ed obiettive note di diagnostica e di terapia in un gruppo di malattie a n cora da dipanare . MoNTELEONE.

.A... Rossr. Il diabete, palogenesi e terapia mode rna. Prefaz. del ·p rof. PENDE; con note del dot.t. G. l\LBERTI. Vol. di pag. 337. U. Hoepli edit . Mil ano, 1934, L. 35. Oscar Lorenzoni ci presenta, in una perfe tta traduzione, il lavoro del direttore degli « a11ales de bioti'polosia, eugenesica y medicina social n di Buenos Ayres, con cepito n ella c:linica n1e dica di Genova che il Rossi ha frequentato. Opera esse111zialmente clinica, di cli11ica n1oderna , precisante nel concetto endoGrinq-costituzionale l 'es.sen za del processo inorboso. Inquadrate con il diabete mellito sono le altre forme di diabete : diabete renale, diabete insipido. Dopo breNi notizie sto,r ich e l'A. abborda il problema patogenetico, traccia i11 chiari capitoli il quadro clinico, sofferma~­ (fosi sulla terapia insulinica. A parte vengono trattate le questioni del rnetabolismo diabetico, della diete tica normale e della dietetica n ella malattia in questione. Brevi con siderazioni l 'A. fa anche per i cosidetti sostituti della in.s ulina : sintalina, glukorment, ecc. I rapporti del diabete con la sifilide, con la g ravidanza , con la tubercolosi, con la chirurgia, con la obesità, formano oggetto di trattazione breve ma chiara ed aggiornata. Quale appen1dice il dott. Alberti , noto per la particolar e competenza in materia, aggiunge degli u,.tilissimi qoodri dimostrativi del co1ne istituire un regime dietetico per diabetici , regime dietetico di tipo italiano, quadri e tavole ch e ci posso110 dispensare dalla consultazione di algebri ci trattatelli stranieri adatti per cu cine straniere. È ovvio ch e l" edirlio11e è particolarmente c·u rata : sono 337 pagine ohe ogni pratico medico: ed an ch e il pubblico non medico (come ricorda nella p refazio11e tl prof. Pen de) dovrebbe con sultare a meg lio agguerrirsi contro Uila malattia ch e sempre più si presenta quale vero pericolo soci'a le. ~foNTEI.EONE.


(ANNO

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XLII, NuM.

A. llERl\tANT, A. BoNNARD, Cor.ETTE, P. MoRAND. Affaires àe coeur. ùn vol. in-8 di pag. 96 con tavole illustrate . .Ed1tions Nat.ivelle, Paris, 1934.

La casa N ativelle, di cui sono noti vari preparati cardiaci, in occasione del cinquantenario della sua fondazione pubblica in bella edi zio11e da bibliofilo, in « vélin d 'Arches » questo libro di variazioni ietterarie sul cuore, dettate da noti scrittori francesi. I singoli titoli sono: Il cuore e la letteratura; Il cuore sent1.mentale; Il cuore delle bestie. Con particolare diletto, si legge lo scritto di P. Mo rand (Il cuore motore), di una delicata poe sia, velata da fini&-ima ironia, in cui egli osserva come 1~. vita odierna, i1el suo ritmo accelerato, tende a sovraffa~icare questo nostro organo, in cuj da qualc;he secolo noi abbiamo riposta la sede delle emozioni; e conclude che tutta la nostra massicc.i:a esistertza moderna è posta in equilibrio . sulla punta del più fragile organo. Artistiche tavole, alcune sim bolicamente futuriste, adornano il libro. fil. 1

1

P.

FAllNETI.

627

SEZIONE PRATICA

Massaggio e ginnastica medica.

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE. CONGRESSI R. Accademia delle Scienze Mediche in Palermo. Seduti del giorno 20 dicembre 1934. Presidente: L.

G1uFFRÈ.

In tema di trasfusione di sangue.

U. Loì\1Bnoso e C.. Zul\i1ì\10. - Le proteine d el sangue omologo trasfuse possono prendere parte al metabolismo azotato intermedio, e coprono il fabbi-.c g·r10 azotato minimo endogeno col minor dispendio possibile. Si riaffaccia perciò il problema della forma sulla quale si impernia il metabolismo azotato intermedio, se cioè debba riconoscere soltanto agli amminoacidi preformati questo compito o se invece anche le protei11e genuine possano partecipare e quale delle due forme azotate sia la più atta a questo compito. •

Azione delle onde corte sugli scambi gassosi .

G. 0RESTANO. È stata saggiata l 'influenza delle onde corte sugli scan1bi gassosi di colombi e ratti. Onde di /... m. 3,50-5,50:15· no·n mostrano alcuna azione specifica sul metabolismo gassoso degli animali d etti.

N. Zanichelli. editore. Bologna, 1934, L. 15.

La pratica della chi11esiterapt.ia, abbenchè abbia avuto a11che in Italia fin dal secolo scorso, dei fervid.i cultori, non l1a fi11ora ottenuto presso di noi la rinomanza che m eritatamente gode presso molti altri ])0 poli : uno dei motivi è forse da ricerc.1rsi nella mancata diffusione presso i medici delle norme realizzatrici di detLa terapia, delle indicazioni razionali mediche e chirurgic·h e, quali l 'esperimento e l'osservazione moderna dettano. 93ene a punto giunge il manualetto del Farneti sorto dallo stu.dìo del grande mate·r iale u1nano che la Clinica di Bologna gli ha offerto, e dall'attrezzamento completo in ogni sen80, dell'Istituto Fisioterapico annesso alla Clinica stessa, ideato e voluto dal prof. Viola. Sono 320 pagine dense di nozioni che in una prima parte trattano del r!.1assaggio in genere, della mobilizzazi'one e rieducazione motoria, della ginnastica m edica, della chinesit.e1rapia r~spiratoria, ed in una seconda ·parte del trattamento chi11e~iterapico i11 particolare, con le rispettive indi'cazio,n i, nelle varie malattie: de~la pelle, dei muscoli delle ossa, del sistema nervoso, del ricambio, dell'apparato cardio vascolare, urogenitale, dell 'orecchio', dell 'occl) i O, ecc. Ness.u na branca nella quale un utile possa a~pettarsi dalla terapia fisica è stata sorvolata; e per ognuna c'è il ri·cordo fisiologico d a te1)er presente, c'è l'aggio·n1at11ento scientifico, ci sono le chiare norme da seguire per la }Jratica esecuzio11e . A tutto ciò aggiungerete 105 nitide, originali fotografie ch e ,,i cinematog rafano quasi al com1pleto i movimenti elementari, basali. L'interessante esposizione è chiusa da una hen nutrita bibliografia. A·foNTELEONE . 1

1

Seduta del 13 febbraio 1935. Pielografia per eliminazione e cateterismo ureterale nella esplorazione radiografica dell'uretere.

Prof. M. PAVONE. - L 'O., dallo studio di casi clir1ici assai dimostrativi trae l 'opportunità per esporre alcune deficienze della indagine pielog·rafica discendente, specie per quanto riguarda la visibilità totale dell'uretere; ne esamina le cause e conclude affermando che ancora oggi spesso è necessario, nonostante la diffusione a volte esclusivistica della pielografia, per eliminazione, un controllo ascendente o la semplice radiografia con sonde opache quando si vuole con sicurezza stabilire la direzione o la forma dell 'uretere. La trasfusione di sangue negli animali avvelenati con permanganato di sodio introdotto per via endoven«1sa.

Prof. L. CARMONA. Le ricerche dell 'O. che fanno parte di al tre più vaste che a ttualmen le si svolgono nell 'Istituto di patologia chirurgica di Paler1no sull 'azione della trasfusione di sangue neglj a.vvelenamenti da tossici per il glohu-lo rosso , riguardano tale applicazione negli ani1nali avvelenati con permanganato di sodio introdotto per via endovenosa. L ·o., dopo ruvere s tabi~ito un quad.ro abbastanza completo delle lesio11i analomopatollogiche dei principali organi e lessu ti , viene alla con clusione ch e la ti asfusione di sangue non arriva mai a salvare la vita degli ani1nali sottoposti alle condizioni sperimentali sopradette. Legatura del coledoco e comportamento di alcune pro· teine nel plasma sangui_gno del cane.

Dott. GRASSELLINO. - L 'O. ha stud ialo il con1portamento di alcune sostanze azo tale (azoto totale, fibrina, siero albumina, azoto non proteico) in seguito alla legatura del coledoco, che provoca gravi alterazioni nel contesto del fegato . Nelle sue ricerche praticate nei cani ai quali legava i1 coledoco ha trova to che queste Los tanze, ad eccezio-

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« IL POLICLINICO »

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ne dell 'azoto non proteico, te11dono a diminuire rispetto ai valori trovati all'inizio dell 'esperimento. Il Segretario: A. AMATO.

Società Medico-Chirurgica di Bologna. Adunanza del 18 ge11naio 1935. Presidente: prof. M. PINCHERLE. La diagnosi radioiogica delle varici del tubo digerente. Bo~L~Nr. -. Illustrando tre casi personali, dei ~ual1 ui:io g iunto al tavolo necroscopico, l 'O. con sidera il probl ema diagnostico Roentgen delle varici esofagee, gastriche e duoder1ali. Discussiorie : E. Azz1, G. G. PALMlERI, S. ZANETTC , p. BENEDETTI.

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L'atione del Salirgan sulla concentrazione proteica, cloruremia, glicemia e glicosuria nei diabetici. . D. DEI.r.'AcQUA. - In 34 diabetici dopo iniezione endovenosa di Salyrgan l 'O., eseguendo ripetuti prelievi di sangue, osseirvò: aumento della proteinemia, diminuzione della cloruremia, comportame11to vario della glicemia tendenza alla riduzione d ell a glicosuria. In u::i. caso di diabete renale si ebbe , dopo il Salyrgan, di1ninuzione della g·licosuria con modiche oscillazioni glicemiche. In u11 caso con notevol e aurne11 Lo della diuresi si ebbero tipiche manifestazioni di tetania. Discussione: prof. ~I. P1NCHERLE.

[ANNO XLII, NuM. 13]

dalla _zona ipere1nica circostante e dal loro .rapido ciclo evolutivo. Gli 00. ne discutono il significato e il possibile nesso con le macchie di Koplik . Discussione: M. PINCHERLE. La terapia vaccinica per via endovenosa nella febbre melitense. F. GiuGNI. - L 'O. espone quanto emeTge dalla sua estesa esperienza sull'argomento e giunge alla conclusio·n e che per mezzo della terapia vaccinica endovenosa si ottiene rapidamente e costantemente il risultato di troncare il Giclo febbrile_ ~·ella malattia avviando l'infermo a deéisa guar1g·1one. Discussione: O. ALESTn.A, C10FFI, P. BENEDETTI, f~ . Azz1, M. PINCHERLE. Considerazioni sulla Roentgenterapia dei semlnomi. G . GIORDANO. - Esposizione di un 'estesa casistica, considerazioni e discussione dei .r isultati. Il Segretario .

Società .Medico-Chirurgica Veoezi ana. Seduta del 20 ~ebbra.io 1935. Resezione di arteria ·omerale al gomito a cura di edema cronico traumatico. Prof. D. GIORDANO. - · Riferisce un caso di ma110 ad artiglio, con edema cronico dell'avambraccio, consecutivi a traumi patiti 10 e 7 mesi prima, cori ricupero della motilità e rapidissima scomparsa dell 'edema dono resezione della arteria omerale al gomito. 1

Il metodo dell'aspirazione delle membrane e della laringoscopia diretta nella cura del croup infantile. V. MENGOLI e V. MIGLIORI. - Dopo una rapida rassegna dei metodi classici di trattamento della difterite dell 'alb ero respiratorio, gli 00. s 'intrattengono brevèn1ente sul procedimento clell 'aspirazione delle membrane ideato da Gover e Hard1nan. Resi noti gli ottimi risultati olt e11uti col nuo,·o mezzo ili cura del croup e rilevata l 'i1nportanza della l a.ri11goscopia diretta ai fini della diagnosi e della prognosi gli 00. passano all a :Jescrizione di u11 metodo, da loro ideato, per l 'aspirazione d elle membrane a cielo cop erto. Espongono poscia i risultati ottenuti su 12 casi di diverse forme di croup, mettendo in evidenza come la loro lecnica semplice ed innocua, raggiu11ga sola o combinata con l'intubazione, successi il'lolto incoragg'ianti. Discussione : M. PINCHERLE. L'aspetto ad anello della · nicchia da ulcera. G. LASCHI. -- Illustrazio11e del reperto Roentg·en e discussione della sua genesi e significato. Discussion e : G. ZANETTI .

Adu11a11za del 25 gennaio 1935. ~reside11te:

prof. 1\11. PINCHERLE.

.Le manifestazioni congiuntivali del morbillo con particolare riguardo al periodo dell 'incubazione: osservazioni e indagini cliniche. DE TONI, CARAl\·I AZZA e PUGLIESI-DURANTE. Le 1nanifest azioni iniziali della congiuntiva nel 1norbillo con si tono i11 11odt1li sott oepiteliali , cara l t erjzzati dalla loro sede di pred.ilezione (in pros in1ità dei '~asi) , dal loro numero lin1itato, dalla ffor111n (oYoidale) e aspetto (op1alesce11te0,

Cisti dermoide sottomentoniera scam·biata per osteite di origfne dent.ale, ed osteite che simula una cisti. Prof. U. SARAVAL. - Le fistole cutan ee i1elle regioni mento·niera e sopraioidea sono nella g·randissin1a maggioranza dei casi di origine dentale e dov-:.ite a processi di osteite localizzata attoTno agli apici, di denti inferiori, la cui polpa, per carie o per altre ragioni, sia caduta in necrosi; altre volte, molto pii1 raramente le fistole sono espressione di l esioni varie indipendenti dal sistema dentale: fra queste lesioni ci sono le cisli dermoidi, linfatiche, ecc. L 'O. illustra appunto due casi di fistola cuta. nea sottomentoniera, di cui una, creduta di origine dentale , era dovuta ad t1na cisti dermoide; l'altra, supposta, anche' pe.r u11'erronea interpretazione d ei radiogrammi, come dipenclente <la una cisti, ei:a l egat a alla n ecrosi puJpare dei clue incisivi centrali inferiori, apparentemente sani per ch è di aspetto norma le e indenni da lesioni cariose. Asportata la cisti, nel primo caso, la fistola è scomparsa; ed è successo allrettçtnto per il II caso, dopo lo svuotame11to e la cura dei canali radicolari dei due denti malati . Paraplegia da sarcoma epidurale del tratto dorsale. Trattamento chirurgico. Guarigio re . Dott. ~1. ToMMASINI. - Il malato che l 'O. presenta fu sottoposto all 'atto opera torio n el luglio del 1932 aJl 'età di 26 anni. Da circa tre m esi datava la n1.al attia che iniziatasi con dolori lombari dapprima e in seguito rapicla perdita delle forze degli arti inferiori, fini col rendere il p. completamente paraplegico.


[AKNO XLII, Nul\1. 13]

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. SEZIONE PRATICA

, Gli esami clinici e di laboratorio integrati dalla miel0grafia localizzarono la sede della compression e in corrispondenza d el tratto dorsale basso. Essendo state praticate sia l 'iniezione di lipiodol discendente sia quella ascend ente fu possibile determinare oltre a]]a precisa sede del tumore an che la su a esatta estensione. L 'interve11to quindi fu eseguito con precise indicazior1i, e mediante una laminectomia estesa dalla IX alla XI dorsale fu possibile asportare tutto il tumore. L 'esame istologico fu pra.ticato dal prof. Fabris e dimostrò trattarsi di un sarcoma rotondo cellulare. Per le car atteristich e particolari del reperto fu avanzata una prognosi r elativamente benig11a per quanto riguardava la su scettibilità a dare metastasi al di fuori del rachide. Il decorso clinico a t utt'oggi conferma la diagnosi anatomopatologica e la prognosi. Pur non essendo ancora trascorsi 5 anni che si pongono come limite per poler esprimere un giudizio definitivo, tutto fa sperare ch e si sia d i fronte ad una1 guarigione definitiva. Dott. E. DE MAReHr. - In terna di esostosi ostegeniche di accret cimen to. Il lavoro verrà pubblicato in esteso nel (( Giornale l>'eneto di Scienze 1\11 ediche )>. Alterazioni cadaveriche dei reni e loro differenziazic ni da lesioni vitali. Dott. BERTOLI. - L 'O . in uno studio preliminar~ i11daga le modificazioni cadaveriche macroscopìche ed istologiche che subentra110 nei reni i11 tempi progressivamente lontani dall 'epoca della morte, in rapporto alle lesioni da essi presen tati in vita. Limitandosi in questo studio alle n efrosi , che più facilmente possono venir scambiate colle alt erazioni cadaverich e, ne distingue i caratteri ed espone i criteri atti a differenziarle. lliscu sSione: prof. FABu1s. La torsione del funicolo spermatico nella prima infanzia. Dott. GroRGI. --... L 'O. dopo aver acce11nato alla rarità estrema dell 'affezione 11ella prima, infanzia, e aver esposto le cau se predisponenti, efficienti, la diagnosi e la cura d ell 'affezione, porta il contributo di tre nuovi casi di cui uno di torsione extr avaginale, osservati nella Divisione Chirurgica, Infantile, e conclude col porre alcuni sintomi di quasi certezza dell'affezione in modo che più facile ne venga resa la diag11osi e che quindi la cura possa essere non più distruttrice ma conservatrice.

Prof. FORNI. - Ricorda un caso di torsione testicolare in un ban1bino di 40 giorni ed un secondo i11 un r ag·azzo di 19 anni; trattavasi in quest'ultimo caso di un testicolo torto in ectopia inguinale scambia to per un 'ernia inguinale strozzata. Qu asi mai è dato che il testicolo riprenda la sua vitalità, onde ne è co11sigliata l 'asporta. z1one. La torsione può essere doppi.a, tripla, quadrupla, e la causa di essa è da r icercarsi in contrazioni del cremastere. Fibromioma del segmento inferiore dell'utero. Presentazione del pezzo. Dott. G. VrAN. - L 'O. espone un caso di voluminoso cer vico-mioma a sviluppo nel segmento inferiore dell 'utero.

Dopo brevi cenni di s toria cl111ica e di diagnosi differenziale presenta il pezzo e fa rileva.re, oltre alla relativa scarsezza di sintomi in rapporto alla sede e alla massai tumorale, anche la rarità di un così notevole svilt1ppo (gr. 2670) in d ett a sede. Un caso di peritonite

i~capsulante·

con melena.

Dott. E. PoLICHETTr. - L ·o. descrive t1n int er essante cas.1 di peritonite incapsulante, osservato r ecentemente in un contadi110 di 33 anni, n el quale la comparsa di melena, in assenza q.~ ulce:razioni gaistro-duodenali evide11ti all 'intervenlo chirurgico, ha fatlo pensare all'origine intestinale dell 'emorragia, legata a questa strana sindrome, che si. accompagnava ai segni della stasi intestinale cronica. Il paziente, ch e aveva sofferto due volte di tifo ed era già stato operato ot to an11i prima di ernia inguinale d estra, faceva risalire a due-tre m esi dopo tale operazione la storia delle sue sofferenle addominali con dolore, gonfiore, senso di ten sione diffusamen te, stipsi. Ad un periodo di r elativa treg·u a, fino ad otto mesi fa, era seguìta risacerbaJZione d ella sin tomatologia precedente con crisi acute e vomito salLuari. Da dieci giorni melena ing-.r avescente, ribelle alle ordinarie cure m edich e. L 'operazione in anes lesia locale della parete e paravertebrale d egli splancnici con novocainJ., previa iniezionè di Mass, consist ette nell'asportazione parziale della capsula, costituita da ;un a membrana bianco-madreperlacea non aderente al peritoneo parietale, ch e in·volg·eva tenue, colo11 e cieco, liberazione paziente e mint1ziosa delle aderenze residue. Legatura d ei vasi afferen ti piloroduodenali e di u11a grossa ve11a ectasica della grande curvatura gastrica, interruzione nervosa vagosimpatica secondo il nletodo di :S chiassi, nella regione pilorica. Versamento di olio can~orato n ella cavità peritoneale, che venne chiusa a strati. Esito in g·uarigione dopo dodici giorni. Un esame radiografico postu1no, ha messo in evid en za il tenue colle an se digiunali dilatate, r~·gruppate ed insaccate, ridotle di lunghezza in totalità e le p lich e mucose bene evidenti , dilatato segmentaria1nente con permanenza di pappa di bario ancora dopo ventiquattro ore. Passa quindi ad alcune con sid erazioni sulla eziopatogenesi, anatomia patologica e terapia. Prof. FoRNl. - Ritiene opportuno n ell e melene cercare di ricon.oscere la ca.usa, prima di intervenire. Non crede che la d jvisione simpatica secondo Schiassi. abbia buoni effetti. Chiede se il fegato presentava delle lesioni in quanto ch e alr une melene posson o essere dovute appunto ad al terazioni epatiche. Dott. PoLrCHETTI rispo·n de di non aver rilevato alterazioni a carico del fegato. Radiculite sciatica da sacralizzazione. Resezione del· l'apofisi sacralizzate. Guarigione.

Prof. DELITALA. - P.resenta I 'operato, il quale da d ue ann i soflriva dolori fierissimi lungo lo sciatico. L 'esame radiologico mise in evidenza una i per trofia della apofisi trasversa della V vertebra lombare. Resecata l 'apofisi il malato guarì rapidament e e perfetlamente. Il Segretario.


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« IL POLICLINICO ·»

[ANNO

XLII, NuM. 13)

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. SEMEIOTICA. Sintomi e diagnosi differenziale del pnenn•otorace spontaneo benigno.

. l I pn~umotorace spo11La11eo pu.ò presentarsi 111 se.g uJ lo ad uno sforzo anch e mi'nimo (toss~, risata, starnuto; oppure n el più comp,Jeto rllpo~o . TalvolLa, la sintomatologia ·è nulla ed i segp.i fisici scar si , siccl1è la diagnosi può essere tardiva, in occasione di· u11 esam e radiolog ico. I si11to1ni più im•p ortanti so110 il dolore e la dispnea. II .Primo varia in linùti a mpi: tal"?lta angosc1~so, co~ sensazi'o ne di morte prossima e sudon freddi, altre volte minimo. Talora , dolore sordo, in un emitorace, alla spalla, all'ascella; se si presenta a sinistra , può sin1ulare un 'a11gina pectoris o, p er l'i1Tadizione al1:addon1 e, un 'ulcera p erforata ; se a d est.r.a, 'Wlla s111dro·m e vescicolare. In un caso di Fisch er si rnulando 11n 'ulcera perforata compli cata d~ af.lc.e sso sub.frenico, portò il malato al tavolo operatori o. 1\fe110 frequente è la dispnea, di intensità e durata minore ch e il dolore ed in funzion e di C{_U~ to .o .dell'e;yentualei versan1ento pleurico. ~ e1 ca l d1 abbondante ver&amento, gassoso, si possono avere cianosi, palpitazioni , sudori freddi , ,·omito. Tutti ·questj sintomi durano pochi giorni e sono miti ga ti dal riposo. La semeiologia fisi ca. L 'isp ez ion e m ostra l 'emitorace dilatato ed in1n1obile o con minori escursioni; alla palpazionei, abolizione d el fre1 mito vocale. Alla percu ssione, timpani smo a cuto o g rave secondo il grado di tensione. Nel r.aso di pn eiu1notorace destro, scomparsa d elI' ottusità epatica n ella zona ant eriore e laterale ; qua11do si Lrél Lta di en1op11eun1otorace, si ha ancl~~ contrattura della parete addominale , ch e può far pensare ad una perforazi'o ne pe1riton eal e. Alla percu ssione ascoltata, il rumore di bron zo di Trouss€au . Nell'ascoltàzione, sono im.p ortanti: il soffio anfori co , se il gas è a r>res§ion e positiva, o il silenzio r espiratorio . Il cuore vi'ene spostato, ma in breve ritorna al suo poc;to. La radiologia co11ferm.a la diagnosi clinica o permette la dia gnosi vera. Talv0lta , si osserva lo spostam ento più o m eno marcato del roetliastino, che poi ritorna gradatam ente al p osto. Il mor1 cone po lmo·n are è spinto in basso se la., camera d 'aria è in alto , oµpl1re è cacciato contro il mediastino. Ouest'ultimo, all'osser' 1azione radjosc:opica. offre il fenom eno del bilan ciamento respiratorio. La forma permanente è cara tterizzata da una interJ a chiarezza pneumotoraciC8, spostam ento J-~rsistfnle del mediastino ed insaccamento d egli spazi intercostali. 1

iJiagn.osi differenziale. E:. S. !\fazzei e R. Pardal (P,·ensa m éd. arg., 6 febbraio 1935) consjdera la diagnosi cor1 altre forme di pneumo·tnruce spontaneo, specialmente tubercolare~ (::-11·atteristica fondam entale della forma beinigna è di presentarsi in persone fino all~r~ clir1~can1e:qte sane. Nessun segno fisico lo d1ffere!1z1~ dalle altre forme. La diagnosi si per l 'evoluzione·} oo·eneralfa, qu1nd1, .soltanto . n1ente, tuLLI 1 fenomeni scom paio·n o alla secc•nda settimana ed ancl1e l 'esame fisico deil polmoi:e .din1ostra, in seguito, ]a sua integrità; Lutto f1n1sce entro quattro setl.irnane. Manca ~oprattutLo la r eazione pleurica, ch e si ha nelle aLLre forn1e, specialn1ente riel pneumotoraC:(:: tubercolare. Nella diag nosi differenziale, nort si deve din1en~i care la rarissima possibilità che si tratti di. assenza co ~ genita di un polmone, di cui e,s1s~o no 2 cas i n ella letteratura. fil .

CASISTICA E TERAPIA. L'infezione tub<>rcolare primitiva neÌl'adulto. ~e

P. Nico (Siir la pri1no-infeciion tuberculeu-

de z·adiille. ,i\.rn etl.e éd. , Paris, 1934) è d 'avv.iso c.h e i1umerosi, più di quel ch e si pe11si, siano i casi di tubercolizzazion e primitiva in adulti sfuggiti ne]] 'infanzia alla tubercolosi; egli insiste parti colarm ente sulla cc tifo-bacillosi b enigna co11 eriten1a n odoso n ch e forma una indiv~dualità clinica, biologica, anato·m opatoìogica_. b atteriologica e radiologica. Pur se11za attribuire all 'eritema n odoso una etiologia univoca, l 'A. animette che la maggiorar1za qei casi sia p·r opri a dei n eo-tubercolotici e costituisca p er ciò l'esantema facoltativo della tifo-bacillosi. La cosa .riveste anche un particolare interesse soci'ale: questi individui dovrebbero, infatti, n1er0è prove tuhercolinich e applicate in serie nelle collettività, esser e scoperti e immur1izzati quindi attivame11te . col B.C.G. ch e, somn1inistrato per via oraie, si n1ostra effettivarnente utile non solo n ell'in fanzia, ma anche nell'adolescenza e n ell' età adulta. M. R ASTEI.LI. 1

ì versamenti asettici parainfluenzali della plenr:i. L. Levi (G ior1i. di clin. m ed ., 28 febbraio 1935) riferi sce su 4 casi dal cort,eo sintomatologico proprio di ogni 1n alattia infettiva, con spicc.ato p·o limorfis:mo caratteristico delle forn1e di influenza e manifestatisi appunto dur ante un'eJPidemia di questa. Nei 4 casi, vi era inoltre con gestione polmonare caratterizzata da: febbre elevata, tosse, dolore puntorio, disp11ea, subottusità della regione dolente, mu:1nure vescicolare debole, rantoli sottocrep1ta11 ti , soffio bron chi a le dolce, comparsa di versamento e ra pido dilegu are dei sintomi. In 1


[Ar\NO

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SEZIONE PRATICA

lll!tti quattro g li infermi, comparsa, in coi11cidenza con la defervescenza ed il migli'oramento delle con.dizioni ge1terali, di un versamento pleuriG0 cl1e sconrparve poi rapidamente senza lasciar tracce . Il liquido aveva aspetto torbi do in 3 e limpido in 1; reazione di Rivalta positiva, forte polinucleosi, in 2, anche a:b·b ondar1ti eosi:pofili e nume.rose emazie ben conservate. Per la rapiùa fo1mazione al declino della fa&e acutai..- il 11on meno rapido dileguare, l 'asetticità ed i caratteri citologici del liquido , I' A. ritiene possibile una base allergica per la sua formazione. fil. 1,

!limenti e droghe vegetali come medicamenti. W. Ripperger (lJie 1it ediz. vi·e.zt, n. 7, 1935) osserva che l'aglio esercita una azione l1tile ~ull 'intestino e sui bronchi ed è anche dotato di spiccata azione antisettica e battericida. Esso abbassa inoltre la pressione del sangue perchè provoca una vasodilatazione dei vasi periferici (arteriole e capillari): sia la som111i11istrazione orale del distillato alcoolico di aglio (20-30 goccie 2 volte al giorno prima dei ))asti principali, per 2 giorni seguiti da 2 giorr1i di riposo), che le iniezioni ipodermich e di sol~ione oleosa dell'olio eterico dell'ag-lio . abbassano i11 n1odo duraturo la pressione del &Ftngue. Sembra c~e l'aglio eserciti anche una ai.ione utile sul ritn10 del cuore, che esso ·mi~ liori la contrattilità d el miocardio e rallenti iJ polso. Sull 'intesti'no l'aglio esercita una triplice t'.l 1ione: antidispeptica, sedativa ed antidiarroic.a. Nelle forme infettive si aggiunge a queste ]'azione battericida ; perciò l :aglio dareb1b e buoni risultati anche nella dissenteria acuta e cronica e in tutti i catarri cronici dell 'intesLiJto i.n cui le feci sono n1uco-emati che. Conosciuta dal popolo è l'azione antielmintica d eil1;.aglio: alcur1i ritengono questa azione spiccata specialmente contro gli ossiuri, altri contro gli ascaridi. Si usano dei decotti di aglio 110] latte, oppure degli estratti alcoolico-acquosi od eterei . L'azione antisettica dell 'aglio lo fa considerare da alcuni un ottimo rimedio sia profilattico che curativo nella grippe, n el tifo e nella difterite. Si sono ottenuti buoni risultati anche nella ga11grena polmo•n are. Le ferite suppuranti guarirebbero tap~dan1ente se trattate co11 soluzione 1 O '}6 di succo di aglio con aggiunta d cll'l-2 % di alcooJ. Secondo alcuni AA. l'olio estratto dall 'aglio csercitere·b be una azione quasi specifica contro il bacillo di Koc,h. Sull'apparato r espiratorio l 'aglio agisce facilitando ]a espettorazione e sedando lo stato di irritazione dei 111uscoli lisci (n.zione spasn10litica); elin1inandosi at.traverso la mucosa l'olio etereo espli0l1erflbbe una energica azione antisettica. Particolarmente indicato sarebbe 1'aglio nelle bronchiti croniche torpide e n el•

Je forme di tubercolosi co·n secreto muco-purulento; controindicato invece· nelle congestioni acute, caratterizzate da espe.ttorazi·one: E,lr1atica, tosse secca e forte ipertermia. La cipolla esercita azioni simili a quelle dell'aglio: in più essa favoriS(.e spiccatamente> la diuresi, e dà ottimi risultati nella renella e· 1tei piccoli calcoli del rene. Si conoscono casi 11i edemi ge11eralizzati e di ascite da cirrosi epatica, rih€lli alle oure usuali, in cui la soim -· ininistrazione giornaliera di 6-20 cipolle crude ha fatto scomparire le raccolte li.q uide, eli111inate con una intensa diuresi. Per evitare la poco gradita sor11minislrazione di cipolle e-r ude, si consiglia di spezzettarle, setacciarle-, e 111escolarle con miele. e vino b·i anc·o (300 gr. cipolle, 100 gr. miele e 600 gr. vino): 2-4 cucc:l1 i&.i da tavola al giorno. Alcu11i vantano la cipolla per la cura delle malallie !e•u n1atic.h e; è accertata una sua azione fa vorevole n el diabelc, si è anche potuto isoJare dalla cipo1la una sostanza ad azione analoga all 'insuli11a . 11 prezzemolo è utiìe con1e diuretico: alc.u ni usano l'olio eter eo d ei semi, altri un decolto della radice. Il succo delle foglie fresche ripara dalla puntura d elle zanzare. L'olio etereo d ei semi contiene inoltre l ' « a piolo », sosla11za ch e agendo sul centro sessuale d el 1nidollo pro,·oca una congestione ed un eccitan1ento alla contrazione dei muscoli lisci negli org·ani sessuali, particolarn1e11te n ell 'ut.e ro. Negli animali è stata dimostrata una analoga azio11c, anche n egli organi genitali maschili. l/apiolo è utile in alcune forn1e di atonia dei ILer" i sessuali e di dismenorrea. Sona·p e, p~pe, p aprica sono usati con1e rivulsivi; favorisco110 il riassorbimento gastrico ed attivano ]a secrezione pancreatica. L 'olio eter eo d ei sen1i di fino cchio ha azione r..armi11ati "a; calrna gli spasn1ì d ell 'inte·st.ino ch e ostac,olano la prog-rei&sione dei gas. L 'infuso al 3 7~ e la lintura di cardan1on10 (15-20 goccie) so110 utili nei disturbi cardiaci che accompagnano la dispepsia ner,~osa. R. PoLT.,ITZER. 1

Il dinitrofenolo nell'obesità. Il dinitrofooolo è ora larg.am~nte usato n ella cura dell 'obesità. Si calcola ch e agli Stati Uniti .i\in. circa 100.ùOO individui abLiano fatto tale curR . La sola Clinica Standford ha fornito, lo scorso anno , 1.200.000 capsule da 10 cg.; poich è la dose abituale è di 3' ca-p ule al giorno ed il trattamento dura 3 n1-e i, il numero d ei pazienti così trattati in un an110 sareb,Pe di 4500. Due sono le caratteristich e del dinitrofenolo ; l 'una ch e esso indubbiamente at1menta il m etabolismo dei tessuti , probab·i1m ente per diretta azione sulle cellule; l'altra ch e 11 margin e fra la dose terape utica e quella to sica è assai stretto. Recentemente, L. Tainteir ( Amer . .Journ. TJttbl. }1.enlth . , ott. 193-1:) h a pubbli cato una stati_stica dei casi c urati , da cui risultano 3 casi di n10rte, uno solo dei quali , però , pote, a esser e 1

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i11 rapporto con la sonm1inistrazione del rimedio. Ha osservato delle eruzioni cutanee nel 7% dei . casi; tali eruzioni costjtuisco,n o, jn co,m plesso, l 'unico reale svantaggio della cura, anche perchè allarn1arto il pazie·nle, il quale , p erò, può riprendere in seguito la cura senza altri inconvenienti. Per quanto riguarda il fegato, in generale, 11on .è dimostrabile una lesione con l 'µso del dinitrofe,n olo. N. Si.del (Journ. amer. med. ass., 28 luglio 1934) riporta però u11 caso di epatite con ittero e presenza di pigm·e nti biliari ne lla urina, comparso dopo l 'assunz!o11e di 40 cg. al g iorno per 15 giorni, dopo una crisi violenta di orticaria. 11 fegato era auntentato di volume e dolente; l 'ittero si attenuò in segui.t o, ma era ancora vi·si.bile dopo 6 ·settimane. S. Boher ( lbiderri) h a osservato la co mpar a di agranulocitosi, con1p arsa dopo l 'assunzione di 21 grammi in 4 mesi, alla dose giornaliera di 2'0-40 cg. In seguito alla trasfu ione di' sangue ed all 'iniezione di pentonucleotide, si ebbe la guarig·ione in 10 giorni. ~ appuin to tale con1JJlì·cazione che appare la più temibile, sebbene T~inteir no,n ne ab bia mai osservato alcun caso. Lontana: app are la possibilità di lesi-0,n i rert.ali, mentre n essun. effetto si ha sul sist.en1a circolatorio (p ressione sanguigna e frequenza d e] valso) a i11eno che non siano sorpassate le dosi terapeutiche. . In comp1es o, il dinitrofenolo va co·nsiderato co111c un ri'r11 edio attivo eid utile, ma che pruò costituire un p 0ricolo quando ,è usato se•n za di~criminazione. Il suo uso non va lasciato al p·aziente, ma va sorvegliato dal medico . Esso va somminist.rato q uando il r egime dietetico i1on 11a dato riduzione dell 'oh e ità. fil. 1

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XLII, Nul\c. 13]

Il pericolo dell'embolia gassosa nelle iniezioni endovenose. Allo scopo di controllare se e quale pericolo possa present are l 'introduzione di aria nelle vene dy.rante l 'iniezione endovenosa, K. Ne111ec (Klin. vVochens., 1± gen11aio 1935) ha provato su sè stesso con l 'introduzione dapprima di 2 e poi a dosi crescenti fin o a 10 :mc. di aria, osservando i f eno meni clinici (fonendoscopio) e le sensazioni provate. Solta11to una volta, con 10 cr11c . , avve•r tì un certo srnso di inquietudine e di oppressione non durato più di 90 secondi, che poteva attribuirsi anche ad una tensione nervosa. Così pure osservò un lieve aumento della frequenza del polso, fino a 80-85, che ritornò alla norma di 71! dopo 10 minuti. Da queste e da aJtre ricercl1e s.p erimentali su anima li, l 'A . conclude che l 'e·veint.uale in traduzione i1aJle vene di aria fino a 10 eme. ,è as~oluta1111ente senza pe·r icolo n elle condizioni 1tormali. fil. 1

MEDICINA SCIENTIFICA

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Il trattamento della distrofia muscolare. G. Strube (1'1 edizi11. vll elt, 9 febb·r aio 1935) l1a trattato, con su ccesso sette casi di distrofia rrJt1scolare primaria mediante la glicocolla, olter1endone un i11ìglioramernto od una sosta delle sofferenze. Tutti i malati si sentiro,n o sUlbbielLiva.m ente rneg1io ed ebbero aumenti di peso, per lo più o ltre 1_ 5 kg . .Particolarmente evidente fu in 3 casi }'aumento de1la forza e della capacità di lavoro. In un caso, il tratta1nento fu inefficace, sia per l 'età del paziente (58 anni), sia perchè si trattavu , in realtà, di pseudoipertrofia; ad og·ni modo, anche in que~to, la malattia non fece progressi durante il lrattarr1en t o. Al principio del tratlan1ento. si ha un aumento del.la cr eatinuria, la quale si abbassa in seguito , dopo alcu11e seltimane di trattamento. La dose di glicocolla da somministrarsi è di 5 gran1mi , ripetendola 2 volte al giorno per i bambir1i e 3-4 per gli adulti. Invece della glicocolla, che costa n1olto cara, si può somr11inif'trare la gelatina (100 g. contengono 20 g . di glicocolla), in fo11ffiia di rninestre, limor1ate, ecc. : fil . •

Gli e:ffetti biologici dell'estratto di timo. I ... G. llo"vnlree, .J. H. c:lark e A. M. Hanson (J0urn. oj 1l1n. J11 ecl. 4ss. , 10 nov. 1934) rendono 11oti i primi risultati di loro esperienze tuttora in corso, consistenti nel trattamento di ratti con un esLratto di ti1110 di gio,rani' vitelli ottenuto da Hanson e da questi già esperirr1e1ltato per il trattamento del cancro (A. M. llanson, << 1'reatment of Cancer with Thin1us Extrat », Journ. Am. iYled. Ass., 1° mar. 1930). Di 12 riltli prelevati all 'I tituto Wistar, 4 e le loro generazioni sono s tati tenuti come controllo; gli altri e relative generazioni usati per es1>eri1nen.to diretto. Tutti i ratti sono stati te11uti al medesirr10 regime dietetico e mante11uti in identiche condizioni di vita. In questo modo i controlli hanno se1np·r e mostrato le " ~tic.he morfologi che e somatiche di caratteri quelli dell 'Istiluto di p1·ovenienza. Le e.sperienze vengono distinte in tre gruppi j)rir1cip·ali : 1° gr1ippo. Trattamento giornaliero, contiTLUO, per ge,n erazioni successive, a base di inie1i'oni di 1 e.e. di estratto di timo (Hanson) per via in~raperitoneale . . a) I ratti così trattati, most.r ano d1 fronte ai c.;0ntrolli una 1naggiore fecondità, sia per quello eh~ riguarda la frequenza dell~ covat~ cl1e il numero di nati in ciascuna d1 esse; 1 nuovi nati sono se1npre di peso su~e:iore ~l normale e i loro caratteri morfolog1c1 e psichici si syi·I uppano con una rapidità im~res~ sionaute col · succedersi delle generaz1on1 (complessivamente 5, dal 5 giugno 1933 al 15 aprile 193~) . . . . Cos1 , alla 4a e 5a generazione, il peso de~ nuovi nati è in n1eidia gr. 5,3-5,6 (controlli 1-6), gli' o..cchi si aprono dopo 1 giorno (con-


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troll i 2 ~/~-3 1/2) 1 • l ,eruzione dei ,.dent.~ in alcm11 è pi:,ese11te alJa nascita (co ntrolli 8'0 -10° giorr10) , l ':Slpertura delle orecchie e la con1pa rs.a del pelo si verifi cano al 2l -3° giorno (12°170 n ei cQntrolli), la discesa dei testicoli' avviene al *''-5° giorno (53°-62° n ei controlli). Nei naLj da genitori trattati con timo si mar1ifestano subito tutte quelle attività che nei TJati da Qon trattati sono prese11ti solo verso il 15°720° giorno. Lo curve del peso m.o strano un rapido .aur11ento, così che al 20° giorno di vita i g iovani ratti pesano 2 volte più dei r elativi contro1li ; Sf>lo al 60° giorno le curve tendono ad unirsi. Non si è finora notato sviluppo di giganti , nè accorciamento della vita nei timo-trattati . La maturazione sessuale è precoce. Tutto questo av i·ene indipendentemen te dal latte della madre , perch è la precocità appaTe anche face1\do allattare i piccoli da m adri non trattate co·n timo e viceversa non appa r e i1ei controlli .allattati da madri tin10-trattate. b) Sott.01lonendo a trattamento tin1ico alc uni ratti ch e er ano serviti fino allora da controlli , si ·è a vuta la ripe tizio·n e dei r~ sultati descritti. e) Usando invece u11 nuovo estratto di timo (ottenuto da Hanson da una nuova e rgente) si è notato che questo, sebbe1ne ini ettato con le stesse modalità e frequenza del precedente , è molto m eno effi cace . ~., gruppo. 'fralta rner1to idertti co a quello .' . . del 1,. ma sospeso per una o p1u ge neraz10111. La cessazione d6l trattamento coincide co11 la. com.pleta scomp nrsa della pre·cocità n ei r1UO\'i nati , verific;antesi in mani era complet a alla 3a covata dopo la so pension e. Riprendendo il trattamento, la preco·c it.à ricon1pare . 3° gruppo. Trattam e·n to orale. . . . Con 8-1 0 cc: di estratto som.m1n1 strato gior11almente non si sono ottenuti effetti apprezzabili . Sfortuna lamente , come fann o n otare gli AA. , l 'esperirnento è stato .fatto non col v~c­ chio estratto ma col nuovo il quale, com e si è detto , a n cl1e per via intrap e1:i to~eal e si m?stra relativame11te inefiìcace. Quindt le esperien ze di questo gruppo devono essere ripr ese . . Dell'estratto è stata studiata anch e la tossicità: a 5 cc. per via intraperitoneale in diversi casi è seguito collasso e l'elettrocardiogram ma ha se1n·p re mostrato interferen ze n ella conduzione e lo sviluppo di blocco auricolo-veii1tricolare. Con grandi dosi si è avuto blocco completo. M. llASTELLI. 1

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POSTA DEGLI ABBONATI Su.lla terapia della sifilide. -

All 'abbona to

5678 (1) : Nella sifilide recente~ ancJ1 e quando un_' eIler gica. cur.a <li attacco abb·i a fatt o spar1re ogni 111anifcstazione clinica dPlla c ute o delle Il .

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SEZIONE PRATlCA

JliUC050 vi'sib'i li (a parte la possibilità ch e an cJ1e i prodotti d eille secrezioni fis.iolog·iche di per sè, sia 110 talvolta contagiosi ), gl 'infermi . , dovranno per un anno alm eno , u sare ogni cautela per e viLare la trasmiss.ione ad altri della propria n1alatti'a , so prattutto p er via genité.t le. . C.uutele an cor a i11aggiori dovranno adoperalsi nei r apporti coniugali. Senza entrare n elJa questione se esista una sifilide ereditaria ésclu~ivam ente ex patre, con incolumità, an zi co11 i·nli.l11unizzazion6 della n1aùre secondo la r1ota legge di l o]Jes, com.e un t eirr11) 0 si ammette\1a, al sifilitico 11on dovrebb·e essere consen 1ito di procreare se no11 dopo 4 o 5 anni dal1' jnizio della n1ala1.tia, do_µ o una lunga ed energica pura, possibilmen le co11 ar senobenzoli e _µr epar a ti indi'sciolti di b ismuto , ed a di tanza di aln1eno due anni clalle ultime manifestazioni clinich e con siero-diag nosi costantem ente · r!egative ancl1e in seguito a riattivazi'o ne. 1

V.

M o NTEsA.N·) .

AJ dott. 1F. < :. da S. N. di C. (ab·bonato 11-032) :. Il r e.attivo di !f au&t-Zam·b·r ini n on è in vendita; occorre prep·a rarselo da ·è acquistando r pr,>dotti da qualch e stabilime nto chimico-farr.n.aceuti co b en fornito . fll .

· VARIA Per catturare le pulci • Le pu~ci ha11no una piccola . i~i osin.crasia :11on ìasc1.ano che un og getto v1c1no s1 muo' ;a , senza spiccare dei salti . Per ciò, volendo, catturare le pulci in ui1 locale ove esse a~ ­ bon dino , b•asta attaccare della carta moscl11cida alle pr oprie gambe e camminar e : le pulci saltano e finiscono per esser prese. Natu-· ral111e11te la carta può essere a tt accata a11ch e· alle g·a·m be di un anirr1ale. I cj nesi , con .l 'in~GO'nosità c.h e Ii distingue, h a nno appl1catoq11~sto principio · rivestono c?n carta m oschic.jùa un cilindro che poi chiudono entro un altro cilindr o perfora to, ch e fanno r otolare· n elle stanzé infest~te : le i1ulci profittan o subito dell 'opµortun _1tà di vfn ire scarrozzate .. al111 ei10 per l'ultim a volla. ~D a cc fly ,:r.eia >>, di( embre 1934).

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. Lavori dei Laboraiort Sci entifici. cc Lazzaro Spallanzan.i » diretti da1l Prof. G. PIGHINI - Is'.titutO' Psichiatric o di Reggio Em il'i a. H . OLIVECROME . Die Par asagit tale n Meningeome. - E ditor e G. 'f hiem e, Lipsia. Prezzo M. 24. ì\'I . So H,vAnz . « Ecserbte Caub11 eit ». E ditore G. Thiem e, Lipsia. Prezzo M. 4. C. VENT U RA. L 'Ospedale P sicl1iaf rico Conso rlileT' it t or io Em anue l e Il rii ZVocera I nferior e. I nd u st.rie Tipogr a fiche ed ;\f.fi11i ~ Napoli . Prezz<> L . 40 .

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cc IL POLICLINICO »

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NELLA iVIT A P .ROFES .S ION A.L E. A 1T T I

P A R L .A M JE N T A R I

Il bilancio dell'Educazione Nazionale alla Camera dei Deputati. stato discusso al Senato del Regno su relazione dell 'on. Baccelli. Ci limitiamo a riferire su quelle parti che p-0ssono interessare maggior.mente i 11ostri lettdri. È

Il sen. Giordano occupandosi degli studi medici lamenta che gli studenti abbiano troppo scarsi contatti co11 il malato. Vorrebbe che tra la laurea e l'esame di Stato decorresse un certo intervallo durante il quale si dovrebbero studiare la clinica medica e chirurgica.. Il sen. ~1aragliano è lieto di constatare che l 'irisigne camerata ora preposto al Governo dell 'Educazione Nazionale abbia affermato chiaramente la necessilà di un ulteriore camn1ino della Rivoluzione in questo settore della vita italiana. In ordine a ciò· egli nota che lo spirito fascista non è penelrato nelle università, sia per quel che riguarda la formazione del corpo insegnante, sia per quanto riguarda l 'organjzzazione degli i11segnamenti. Gli insegnamenti nella facoltà di medicina sono organizzati in base a concezion-i dottrinali senza riguardo alla finalità degJi studi, per cui i giovani non sono preparali all'esercizio degli uffizi e delle professioni com€ prescrive l'art. I della legge. È quind·i necessario coordinare l 'insegnamento alle finalità positive delle lauree. L 'esame di Stato, che nello spirito della legge deve essere nettamente diverso da quello di ·laurea e deve documentare· la capacità all'esercizio delle professioni, non corrisponde allo scopo per cui è istitl1ito, almeno per quanto riguarda la fa col tn di medicin~. 11 riconoscime11lo della· capacit à di esercitare le professioni sani Lari e dovrebbe essere funzione del ì\1inis tero dell 'l11lerno, tutore della pubblica salute, come per le professioni legali è da tempo annesso al MinisLero di grazia e giustizia. L'oratore riconosce ed esalta i diritti dell'alta • cultura e vuole che essi siano rispettati. Ritiene necessario dar loro una sede superiore in Roma, comP elette inentj caldeggiano. L 'insegnamento universitario è per sua natura <111alitico. Per costruire è necessaria la selezione sinletica dei referti ana.l itici. A tale scopo l'oralore s Lima necessaria la creazione di uno speciale 1stit uto superiore. Il Capo del Governo ha già, con la sua acutezza, com preso questa necessità, da11do vita a scuole supériori, nel campo degli studi medici, per la tuber colosi, per 11 c~ncro, per la malaria. Creandone al tre per discipline sociali, biologiche e giuridiche, e raggruppandole, si verrebbe a costituire una superuniversità alla quale accorrerebbero gli studiosi. da ogni parte del mondo, e rivivrebbe per e ssa il pen siero latino in tutti i campi ed in ogni sua manifestazio1te. 1·a1e istituzione avrebbe par-

ticolare importanza dal punto di vista politico e coronerebbe la grande opera costruttiva del Duce, rivolta a rinnovare nel mondo la coscienza della missione di Roma,, maestra e bahditrice di co1tu.ra e di civiltà. Il sen. Pende vuole che nella scuola fascista venga data una nuova valutazione al fattore uomo. Tra le innovazioni da apportare in questo campo sarà prima di tutte I 'accertamento obbligatorio della personalità individuale somatica e psichica dello scolaro. A tal fine sarebbe bene adottare quella scheda, individuale e obbligatoria, di crescenza che l1a cominciato a compilaire I 'Opera Nazionale Balilla. Tale scheda permelterà all 'educatOJ'e di conoscere l'efficenza e le deficenze del ragazzo, gli permetterà di attuare la normalizzazio11e delle irregolc3irità <li sviluppo somatico e 'Psichico così frequenti negli scolari, che l 'oratore ha potuto sperimentare nell 'istituto di Ge11ova, affidato alln sua direzione, per lo studio s11lla crescenza e per la normalizzazione delle sue a11omalie. Sarà così possibile evitare i <lanni di quella, mediocrità scolastica che è diffusissima e che si rileva arLche dai risullali degli esami d-i Stato. ,Saranno corrette le anon1alie che interessano soprattutto la volontà, lo spirito di concentrazione e la memoria anche in individui forniti di svegliata intelligenza. L'educazione fisica i111partita ai giovani dalle organizzazioni dell'Opera Nazionale Balilla è superiore ad ogni elogio, ma occorre distinguere l 'ed u.cazione fisica. ortogenetica, dalla preparazione atletica e campionica. una lacuna che occofre rilevare nella scuola riguarda l'educazione dei senti111e11ti etici e soprattutto altruistici. Se 1'educaziont' fisica formai alcuni elementi del carattere, con essa si trascura la. educazio.n.e dei sentimenti altruistici. Un altro punto fonriamentale è l'orientamento e la selezione dello scolaro che può esser compiuta sia alla fine della, scuola primaria come alla fine della scuola secondaria. Spesso si trovar10 giovani che sembrano aver sbagliato strada e sono inadatti alla loro professione per la ca.t tiva scelta del! 'ordine di studi. La scuola deve intervenire affinchè ogni uomo stia al suo giusto posto. Ma non si possono chiudere le porte del! 'Università a nessuno, senza prima averne sperimentato le capacità. L 'oratore perciò crede che, alla fine degli studi secondari, il giovane dovrebbe fare un anno obblig·atorio di prova e soster1ere quindi un esame. Dopo ciò si saprebbe con certezza se quel giovane è fatto per percorrere la strada da lui scelta o se, percorrendola, sarebbe un peso morto per la Nazione. La divisa della scuola fascista deve essere: volontà e forza di potenza dominate dalla saggezza. Noi abbiamo, per nostra fortuna, la fusione di questi due elementi nell 'Uomo che regge le sorti della Patria. 1


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SEZIOI'iE PRATICA

Il sen. Gianni11i circa l 'insegnaroento superiore .confessa. di non essere nè per l 'assoluta libertà nè per l'assoluta restrizione, ma piuttosto per una soluzione intermedia. Il sen. De Marchi ri1 e\-a che gli inconvenienti generalmente accusati nel campo dell 'in.segname11to universitario dipendo110 dal fatto che le Universi là vogliono conservare il loro carattere origi11ario di istitu U di alta oultt1ra. La preparazio11e scientifica potrebbe essere limitata alle maggiori università, corredandole dei mezzi e del personale 11ecessa.rio e c011 molteplicità di corsi, anche mutevoli di anno i11 anno. Dopo brevi considerazioni del r elatore, l 'on. De \'ecchi ha pronunziato un ampio discor so, in cui ha rilevato trai l 'altro che occorre co11tem.p erare la tradizione e il progresso. Ha esposto quale è il significa to della nostra più alta tradizione, la « .ro1nanità », lascistican1ente i11tesa. Circa le Università, il l\iiinistro dichiara che una più precisa disciplina ecl una mag·giore organicità <lelle funzioni nel riaffer1nato print-i pio del] 'autorità totalitaria dello Stato daranno ai nostri Ate11ei, sempre più frequentati dagli stra11ieri e più affollati di nost.ri giovani, tutta la intensità didattica e la forza espa11siva della quale sono capaci. · Ila lumeggiato le benemere11ze dell "Opera Nazionale Balilla verso la Nazione. Ha rilevato che la scu ola avvierà non solo alla vita civile ma anche a quella militare. Nella scuola - ha con cluso il Ministro - - le gen erazioni degli italiani nuovi d ebbono trovare le correnti più genui11e della vita, anche individuale, sol tanto nella società, nella vita comune, nello Stato, legati p~r questo cemento da uno· stile di ~erietà, di fede, di attiva jntelligenza, stile nostro ilalia110, fascista, di ge11te di caratlere e perciò romano. Og11t1no in questo gr ande crogiolo deve farsi degne dell 'onl che viviamo, ora piena .di destino conquistata al popolo nostro.

SERVIZI IGIENICO-SANITARI Le nuove discipline giuridiche clelle professioni sanitarie. La « Gazzetta Ufficiale » pubblica il decreto legge riguardante le nuove di scipline giuridiche del! 'eser cizio delle professioni sanitarie. Gli ordini provinciali dei medici chirurghi, dei veterinari, dei farmacisti sono soppressi. Le funzioni attualmente di spettanza dei Con sigli amrninistrativi d egli ordini, per quanto con cerne la. cu stodia d egli albi professionali e i poteri disciplinari nei confronti deg·li iscritti, sono esercitale dai direttorii dei ris11ettivi Sindacati fascisti provinciali di categorie. Ciascun Sind acato provinciale dei rnedici chirurg·hi, dei veterinari, dei farma cisti e d elle levatrici ha un albo permar1en le, in c11i sono inscritti i professionisti della ri spettiva categoria •residenti tteìla provi11 cia. All'albo d ei medici chirurgl1i è

aggiunto l 'elenco transitorio dei dentisti abilitati ad esercitare l 'eser cizio della proiessio11e u JJOr1nc1. de] R. D. legge 13 ge11naio l930. ~er l 'esercizio di ciascuna delle professioni sauitarie è necessaria l 'iscrizione nel rispettivo albo. 11 decreto precisa le norm.e per la costituzione degli albi e per la disciplina degli inscritti. Fissa, poi, Je modalità per la forn1azior1e e il funzionamento della commissione centrale istituita presso il N[ini stero dell 'interno.

Cronaca del movimento professionale. Il collocamento a riposo dei medici condotti. Ii1 ossequio· al disposto del nuovo Testo Unico delle leggi sa11itarie: n ei coml111i del Regn o sono i11 cor so i collocamenti a riposo dei sanitari che, oltre a 65 anni di et à, abbiano anche compiuto .i qua.r nnta di servizio e cli que}]j che abbiano co111piuto 70 anni di età e 35 di servizio. Tenuto conto ch e molli di questi sanilari più anziani non sono iscritti alla Cassa di previdenza per la pensior1e e ch e Yerranno a trovarsi, col collocam ento a riposo, privi di s tipendio e di assegno di pensione, il Ministero degli Interni, an·ch e per aderire alle . pren1ure del Sindareato nazionale d ei medici , ha autorizza lo le Prefetture ad impartire disposizioni ai rlipendenti comuni perch è esaminino, con ogni benevolenza , l 'opp-.)rlunità di trattenere in servizio i sanitari stessi in qualità di interini dopo il collocamento a riposo, e ciò ~in tanto che non sia110 espletati i concor si e nomina.ti i nuovi titolari d ei posti da essi ricoperti.

Per una tari:ffa medica nazionale. Dal Sindacato Nazionale Fascista dei Medici è stata nominata una Com1nissione, presieduta dal1'on. E. Morelli, per sludiare e coordinare le tariffe per le prest a.zioni medico-chirurgich e delle singole provincie e per compilare una t ariffa a car altere nazionale ch e dovrà esser e sottoposta all 'approvazio11e d el ì\.Iinistero delle Corporazioni. Nella prima riunione della Comm ission e sono stati intanto fissati i segu enti criteri: 1) la1 tariffa 11azionale è unica e vale solo per i] medico generico. Nessu11 medico con titoli speciali potrà far visite a onorari inferiori; 2) la tariffa .rappr esent a l 'onorario minimo compatibile del d ecoro professio11 aie; 3) è facoltà del Sindacato provinciale dei me(lici di modificare tale tariffa entro la. misura del venti per cento in più o in meno a seconda della località e delle condizio,ni economiche locali ; 4) in otten1peranza al]e direttive del Regime, la tariffa verrà ridotta d.el qui11dici per cento al capo di famiglia con sei figli a carico.

Contro l'esercizio abusivo dell'odoatoiatria. Al ~Iinislero dell 'Interno è stata indirizzata dal1'on. Perna un 'interrogazione per conoscere se, di fronte al persistere nel campo professionale medico del1 'esercizio abusivo del! 'odontoiatra e al


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« IL POLICLINICO n

suo inten sificarsi in alcune provincie, non ritenga 11ecessaJ:io ed urgente ema11are nuove e più seYere disposizioni. . Il Sottosegretario di Stato agli Interni, on. Guidi-Buffarini, l1 a inviato la seguente risposta scrilla : << Le sanzioni comminate a carj co dei con1ravven tori d elle vigenti disposizionj (Codice Penale e Tes to Uni co cl elle Leggi sanitarie) e la assiduai vigilanza che le _l)refetture - in ottemperanza .alle categ·oriche e ripetu te istruzio11i impartite dal Mi11is tero dell 'Interno - . eser cita110 . per reprimere I 'esercizio abusivo delle profession i sa11ilarie, de,·ono rilen ersi misure adeguate per prevenire e occorrendo reprimere efficacem e11 te l 'abusivismo d a p arte d eg·li odontot ecnici. « Comu11que, p er ad erire alle premure d e11 'or1 0revole inlerroganle, il Nlil1is tero d ell 'lnterno non Inanch erà d 'imparlire nuove istruzion~ ai Prefe t ti percl1è intensificl1ino la vig ilanza sui g abinet ti dentistici, applicando con rigore le san zioni previste a ca-rico d ei contravventori e promuovendo lulte quelle altre misure che valg ano ad infren 3re l 'ab11sivism o e ad evitare p ossibilità di dubbi e di equivoci circa la sfera di attività dei singoli esercenti ».

Cassa malattie per gli addetti agli Istituti privati di cura. Fra la Federazione nazionale fascista dei lavoralori del turisn10 e del! 'ospitalità e la Federazione n azionale fascista d egli is tituti di cura privati è st a lo stipulato un contratto nazionale che rer1d e obbligatoria. l 'iscrizione alla Cassa malattia per i lJrestatori d 'opera dipendenti <la~li Istituti privati di c ura. Il conlributo che il datore cli la~ voro è obbligato a ver sare è ripartito cos] : per il per so11ale impiegatizio due terzi a carico del datore di lavoro e un terzo a carico del prest atore d 'opera; p er il personale non i1n1)iegatizio metà a carico del d atore di lavoro e i11et à a carico del pres tatore d'opera. Le due Federazioni hanno inoltre risolto il quesito con cerne11te l 'iscrizion e per quei professionisti medici che non prestano la loro opera quali consule11ti, m a. sono leg a ti agli Is tituti di cura privali da vero e proprio rapporto di i in piego con obbligo di presen za e di orario d 'ufficio, in quanto se de\-esi ir1 t ale caso riconoscer e la natura professionale delle loro pres tazioni , n on può farsi m eno, al contempo, di accertarne la lla lura impiegatizia .

[ANNO XLII,

~UM.

131

lJer sopperire alle difficoltà del primo momento. « L 'attività dei professionisti italiani in Cina non potrebbe limitarsi alla sola comunità italiana che è dappertutto esigua , n1a dovrebbe tener conto della possibilità di lavorare coi cinesi e con g1i éJ.l tri stranieri ».

CONCORSI. POSTI VACANTI. ANCONA. Consorzio Prov. Ant~lubercolare. - Direttore della Sezione dispensariale di Osimo. Proroga a data da stabilire. BRESCIA. Amministraz. Prov. ·- Secondo medico pr.imario dell 'Ospedale .Psichiatrico; stip. L. 16.000 e supplem. serv. att . l.1. 4300, c.-v., alloggio, due quadrienni di L. 800 e di L. 1000; età limite 35 a.; tassa L . 30. Scad 15 aprile. CANOSA n1 PUGLIA ( Bari). Ospecla.le « Caduti in Guerra». - Scad . 10 aprile; chirurgo prin1ario; Litoli ed esami. Rivolgersi alla Congregaz. òi Cnrità. CHIETI. Congregaz. di Carità. - A ore 13 del 20 apr., chirurgo aiuto e chirurgo assistente nel1'0spedale Civile della SS. Annunziata; tassa lire 50,10; documenti a 3 mesi; stipendio annuo ]ire 1772,30; c. -v. L. 332,40; 1}:>roventi sulle operazioni; il tutto ridotto delle aliquote come per legge e del contributo personale élll'Istituto Nazionale Fascista della Prèvidenza Sociale: nomine e co11ferma quadriennali; servizio entro 15 gior11i. Chiedere avviso. . CoMiso. - (Vedere llAGUSA. Consor zi o Provi nc. Antitubercolare) .

FANO. Congregaz. d i (;arità. ·- Scad . 12 giugno; un posto di primario medico del reparto oftubnico ed uno di medico radiologo Ilei Civico ùspedale Santa Croce; chiedere annunzi alla Seg·reteria. FrRENzE. R. Arcispedale di S. 1Ylaria Nuova e Sta-

Al 30 aprile, ore 17; assistente med.-chir. per il Gabinetto· di radiolo'gia, elettrodiagnostica ed elettroterapia; titoli ed esami; età limite 30 a.; L. 6·100, c .-v.? ip..dennità e proventi regolamentari. 1'assa L. 50. Chiedere avviso. Doc. a 3 mesi dal 12 marzo. bilimenti Riuniti. -

A.i medici che intendono recarsi in Cina.

Lrno 1H VENEZIA. - (ved ere VENEZIA). LITTORIA. Consorzio Prov . Antituberc. - Direttore del Conscrzio e òel Dispensario prov. , Is1Jettore del Dispe11sario e delle Sezioni Dispensariali; L. 18.000; indennilà trasferte. Scad. ore 12 del 15 aprile. Età limite 40 a. Tassa L. 50. Chiedere copia del bando.

Il R. Consolalo d 'Italia a Tien-tsin, riguardo alla possibilità di u11a immigrazione e consegu ente a,ttivilà di intelleltuali italiani nella suddetta circoscrizione con sol:lre, comunica: « Per ciò eh~ riguarda l 'immigrazione intelle ttuale, ci sarebbe qualche possibilità di is temazion e, specie fra m edici ed ingegn eri, a condizion e tultavia, che si tratli di professionisti esperti r1ella lingua in gle e e disposti a studiare quella cinese e ch e abbia110 un piccolo capitale di scorta

LocR1. - (vedi REGGro CALAnHIA). LuccA. RR. Spedali ed Ospizi . .....-. Medico Assistente di medicina . Stipendio annuo L. 4000 , più vitto e alloggio. Età massima a11ni 30 (salvo eccezioni di legge). Tassa L. 50, 10. Scadenza 31 maggio 1935-XIII. l\tfANTOVA. I stituti Ospedafi·eri. - Scad. 15 maggio; aiuto chirurgo; L. GOOO e c.-v. ; età limite 35 a.; t assa L. 50,+0. Rivolger si alla Segreteria del Con· siglio d 'Amminis trazione.


{ANNO

XLII, NuM. 13]

MILANO. Consiglio degli I stituti Ospvlalieri. Scad. 7 giugno, ore 16; n1edico primario; L. 7850 ridotte; tassa L. 50; età limite 40 anni; titoli ed .esami. Documenti a 3 m esi daJ 7 marzo. Chieclere annunzio alla Soprainter1denza, via Ospedale 5, Milano. ~IILANO.

relle

Osr1edale J/at eberief r alelli - FaiebencsoCiceri-Ag1iesi. -- Scad. 30 aprile; aiuto chi-

-rurgo. Rivolgersi alla Segreteria. MonicA. - (Vedere llAGlJSA . Cunso r zio Provinc. i l ntilubercolare) . PAno~A. Ospedale Civile. -

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SEZIONE PRATICA

C.011corso per titoli ed esami ad assistente effettivo di chirurgia e ad 2ssistente presso i Reparti speciali malati di petto; stipendi rispettiv. L. 5000 e L. 5500 l orde; medaglie L. 30; stanza se disponibile, con obbligo cli pernottarvi; scad. ore 17 del 26 aprile. Età limite 33 a11ni al 20 marzo. Chiedere avviso. PALEUJ\tIO. Associazione contro la tub ercolosi. Concorso per titoli ed esami a medico capo-reparto del Sanatorio 1< V. Cervello »; nomina e conferme quadriennali; L. 12.000 lorde e quadrienni deci!no; vitto durante le ore di servizio. Scad. ore 12 del 10 maggio; età limite 40 n.11ni al 18 marzo. Chiedere annunzio. llivolgersi alla Segreteria d ell'Ufficio amministrativo (via Divisi 93). PALl\111 . ..__,. (vedi llEGGIO CALARRIA). RAGUSA. Consorzio Prov. AnJtituberc. - Scad. 60 giorni dall 18 marzo, clirettore del Consorzio e del Dispensario ~rov.; nomina e conferma quinquennali; restano ferme le altre condizioni già stabilitR con altro bando. RAGUSA. Consorzio Pro vinc. Antitubercolare. Scad. 16 maggio, ore 19; direttori d elle ,Sezioni dispcnsariali di Con1iso, lVIodica e Vittoria; aiuto medico del Dispensario Provinc. A11ti tuberc. di °}{agusa; per tutti, s tipendio L . 5000 (è deliberato I 'aumento a L. 7500) e 4 quadrienni dee.; la1 nomina ha la durata di un quinquennio e può essere riconfermata. RAGUSA. Ospedale (( Benito Mussolini ». Per 00 giorni è aperto con cor so titoli Aiuto Chirurgo addetto Reparto Chirurgia, Ostetrico e Maternità Infanzia. Abilitazione pr0Iessio11e medico chirurgo aìmeno tre anni, servizio prestato quale aiuto od assistente per almeno d11e anni in Istituti u11iversitari di Clinica o ~atologia chirurgica ovvero in Reparti chiru.r gici di Ospedali importanti. Frequenza corsi di perfezionamento e disimpegno incarichi branca ostetrico - ginecologica. Stipendio L. 5000, indennità L. 2000. Compartecipazione 10 % sulle prestazioni agli ammalati a pagamento; sostituendo primario 50 %. Ragusa, 15 marzo 1935XIII. Il presidente : Azzaro. l{AGUSA. Ospedale B. 11'Jussolini. - E. a;perto cor1corso titoli due posti infermiere retribuiti L. 3000 ciascuno al 1ordo, massimo età anni 35 salvo eccezione di l egge e due posti i11fern1iera r e lribuzione L. 2400 lorde ciascuna, massimo età anni 30, salvo s tesse eccezioni. 'Iern1ine presentazione titoli 19 maggio 1935. 1-lagusa, 20 marzo 1935-XIII. ~res idente: Azzaro. REGGIO CALABn1A. Con so r zio Prov . Antitubercolar e. Direttori delle Sezioni dispen sariali di Lo-cri e di Palmi ; titoli ed esami ; scadenza ore 19 del 25 aprile . .Stipe11dio anuno L . 8000. Inde11nità dì trasferte e missio11i. 1'utto soggetto a tratt enute e riduzioni di legge. Elà massi111a anni 40 s. e. 1. Per chiarimenti rivolgersi alla Segreteria.

Roi\IA. Ministero delle Co l onie. - Sono bar1cliti i co11corsi per posti di ispettore di sanità pubblica in Eritrea ed in Somalia. I bandi sono pubblicati sulla « Gazzetta Uffic'i ale » N. 27. TRIESTE. Consorzio Prov. Antiluberc . - .Scad. 29 n1ag., ore 12; direttore del Consorzio e del Dispensario prov. , 1 medico aiuto del Dispensario prov. e del Dispensario n1obile, 3 direttori di Sezione, 5 assistenti sanitarie visita trici. Rivolgersi alla segreteria del Consorzio, via Geppa 21. VENEZIA. Ospedale al /\lare. - l\1edico direttore e medico assistente; rivolgersi alla Segreteria del1'Is tituto. VERO='lA. Arn.mini$tr. Provin c. - A tutto 30 giugno, coadiutore presso la Sez. m ed.-mi crograf. del Laboratorio Prov. d'Igiene e P.ro.filassi ; età limite 32 a.; docum. a 3 m esi dall ' l mar. ; L. 13.000 e 3 quadrienni di L. 600, L. 800 e L. 900; serv. att. L. 4000; 15 % provento analisi; serv. entro 15 gg. VERONA. Amministraz. 1,)rov inc . . ~ Al 30 aprile, ore 18, medico primario agg·iunto ai Sanatori di ' ' erona in Ponton di v·alpolicel la e alla Groda di Verona in Ponton di Valpolicella e alla GrocJa di S. Ambrogio; s tip. L. 11.600 oltre L. 1800 inc.Jennilà serv. att. e L. 1000 indenn . r esidenza; 3 quadrie11ni di L. GOO, IJ. 700 e L. 800; età limite 35 a. Divieto esercizio professionale. Chiedere altre condizioni. Scad. 30 apr. VIITORIA. - (Ve~ere RAGUS A. Consorzio PrO'Vinc: Antitubercolare).

CONCORSI A

PREMJ.

Fondazione cc L adJ Tata ».

Ques ta Fondazione venne cr ea la nell 'aprile 1932, da1l compianto Sir Derabji Tata, di Bombay in ricordo d ella moglie Lady Tata, allo scopo di proinuovere le ricerche sulle malatlie del sangue ed in parlicolare sulla l eucemia. So110 state messe a disposizione le somme necessarie per cr eare delle borse di studio. Un quinto d ei r edditi è des tin'ato a indù ; i quattro quinti possono essere assegnati a sludiosi di tutti i Paesi. So110 a ltualn1ente in corso quattro borse di stuilio; possono esser e continuative per più anni, ma si prevede che nel 1935 se n e rendera11no vacanti due; importano 400 st erline (incirca 22.500 lire it.) l'anno , ciascuna. Rivolg·ere domanda. non ol tre il 15 aprile al Prof. A. Vacha, Calvinslrasse 27, Berlin NV'T 40, Germania; egli invierà i formulari ai richie(lenti. 1

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. Il prof Antonio l\1erli11i, aiuto chirurgo n el! 'Ospedale di Teramo , è n om i11ato primario chirurgo n el! 'Ospedale Villorio Emanuele III di Piombino. Il prof. Plinio Atzeni-Tedesco, di Cagliari, è n on1inato primario m eò ico nell 'Ospedale Civile cli Reg·gio Cal abria. L.a Società Medi co-Chirurgica di Bolog11a b a r ecentemente proceduto al rinnovamen to cl elle cariche sociali. Sono stati eletti: lJresirlente, il prof. Giuseppe Moriani, 1iire llore d ell 'Is1ilulo di lVledicina Legale della R. U11iver sità; vice presidente, il prof. GioYanni Dagnini , pri111ario nell'Ospedale l\Iaggiore; segr etario il })r of. Pie lro ~Iailnoldi; Yice segretari, i dottori .Donalo Ales tru e Dino Do11ati; direttore de l P eriodico Sociale cc Bullettino delle Scienze Mediche » il prof. ~Iaurizio Pincherle , dir e ttore d ella Clinica Pediatrica d el la R . Università.

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u JL POLXCLINICO >ì

NOTIZll! DlYl!.R'SE.

IANNo XLII, NuM.

13J'.

Il ritmo di miglioramento dei servizi ospedalierii italiani, già accentuatb prima dell'ultimo decenRiunione Str'aordinaria· dell'Accademia Medica r1io, si è andato intensificando in modo mirabile· in questi ultimi anni. Dappertutto le amminiLombarda sulle onde corte in Medicina. strazioni ospedaliere, trascinate ar1che esse dalIn occasione della Giornata l\1edica della Fiera 1'impulso vivissimo che emana dal Governo, prodi Milano, organizzata dal Sindacato Provinciale· cedono ad ampliamenti e riordinamenti di vec-Fascista dei lVIedici, l 'Accademia Medica Lombarda chie costruzioni intonandole ai bisogni nuovi ed ha indetto, per i giorni 24 e 25 aprile c. a., una edificano Istituti ospedalieri di carattere monuRiunione di Medici allo scopo di discutere, sentite mentale, aperti a tutte le esigenze più moderne le relazioni di autorevoli personalità sull'argo- e complete della assiste11za e dello studio dei man1ento, il problema delJe Onde Corte, sia dal lato lati. scientifico, che pratico. Questo fervore di vita e cli rinnovamento non La seduta inaugurale, alla quale subito segui- è avvertito dai più . Le iniziative lodevoli spesso· ranno i lavori del convegno, avrà luogo nell'aula non var·c ano per notorietà la breve cerchia prodell 'Istituto di Patologia Medica,, via F. Sforza 35, vinciale o .r egionale; sparse ed isolate senza un alle ore 9 del 24 aprile. All::t riu11ione presenzierà leg.ame ideale, o una coordinazione materiale ehe I 'on. prof. Eugenio Morelli, segretario del Sinda- ne prospetti i rapporti e le interdipendenze, cato Medico Nazionale. sono ignorate da noi stessi. E saranno ignorate I temi delle Relazio11i saranno i seguenti: 1) ing. altresì dai sanitari delle altre Nazioni e degli altri Leroy , Parigi: «·Fisica delle o·n de corte; Il fattore continenti, se noi non provvederemo a segnalarle. energia; Sue determinazioni; Sua influenza »; Da quest0 considerazioni è germogliata l'idea. 2) ing. prof. Pugno Va11oni della R. Università di cl i preparare a Roma, in occasione de-I Congressol\'Iilano: « Gli apparecchi ad onde corte, a valvola Ir1 ternazionale degli Osped.ali, una Mostra degli ed a spinterometri» (con proiezioni) ; 3) p·r of. Ber(Jspedali Italiani, lé)J .c ui complessa organizzazione gami, R. Università di Milano: « Azioni biologiche è affidata allo spirito alacre ed alla grande comclelle onde corte »; 4) prof. Schliephake, J ena: J)etenza del prof. Nicola Sforza, primario medico « Azioni specifiche qualitative delle onde corte » degli Ospedali Riuniti di Ron1a (con esperimenli); 5) prof. Auclair, Fondazio11e Essa non sarà solamente un 'arida racc·o lta di · llothschild di Parigi: « Elettropiressia »; 6) prof. cimeli, eh~ abbia valore storico ed estetico per sè. ·c1gnoli11i, R. Università di Genova: « Azione delle Il significato di una tale esposizione sta nel doonde corte sul sistema nervoso vegetativo »; 7) cumentare la genesi ed il processo · d i un moviprof. P. L.iebesny, Univ·ersità di Vienna: « Le basi rr1ento che, nato da uno dei più elevati bisogni ed i ri sultati lerapeutici delle irradiazioni ater- spirituali, la pietà verso chi soffre, ha saputo, ne1 miche delle onde corte)) (con proiezioni); 8) prof. corso dei secoli, con l 'apostolato dei suoi santi Izar, R. Università di ~lessina: cc Le onde corte eroici, con la creaz-ione di Istituti, con il sapiente "in 1neJicjna interna ». ordinamento civile della beneficenza, associare allo Dopo ciascuna relazio11e, della durata massi1na spirito di altruismo le co11ql1iste più perfette della cli 30 inin"l1ti, sarà concess-a la più a1npia facoltà tecnica · della assistenza, e mantenere vivo, nel di discussione. Un riassunto delle singole rela- nuovo indirizzo del dovere sociale di soccorrere zioni in diverse lingue sarà consegnato ai partei colpiti, il significato costante di un atto di boncipanti alla riu11ione prima cli i1liziare i lavori e tà umana. La Mostra degli Ospedali Italiani, pertanto, ciò per facilitarne la discl1ssione. Le relazioni integrali e le discussioni eventuali che hanno pro- comprenderà l 'esposizione dei nostri gloriosi Istituti con la loro storia artistica, l 'illustrazione delvocate, saranno pubblicate a cura dell 'Accademia la vita dei pionieri della nostra idea, la docuMedica Lombarda su uno speciale fascicolo. La Giornata Medica della Fiera del 25 aprile 1nentazione dei progressi edilizi e tecnici nel nocon1prenderà una visita alla Fiera, una conferenza stro campo di azione. Sarà una doviziosa raccolta del prof. P. Piccinini, un ricevirnento a Palazzo di document.i che prin1a d'ora non è stata mai attuata, e costituirà una ricca miniera di indaMarino offerto da 1S. E. il Podestà ed uno spettacolo teatrale al Dopolavoro d ell 'Azienda Tramvia- . gine e di ineditazione· per gli studi.osi, ed una ria Municipale con · una commedia musicale del fonte sempre fresca di ispirazione per gli spiriti colti. prof. C. Baslini. Essa è divisa in tre ,Sezioni: Sezione retrospetI partecipanti potranno fruire dei ribassi ferrotiva, Sezione tecnico-sanjtaria, Sezio11e tecnicoviari concessi per la Fiera di Milano. edilizia; raccoglierà le testimonianze - della tradiPer infor1nazioni (iettagliate, si prega di rivolzione storica, gli aspetti tecnici degli ordinamenti gersi al Comitato organizzatore (prof. A. Vinaj, sanitari, i pro·g ressi tecnico-ediljzi realizzati speprof. Bergami, dott. Cirla), presso l 'Accademia cialmente nell'ultimo decennio. Medica Lombarda e il Sindacato Medico ProvinL 'ina,u gurazione coinciderà con l 'inaugurazione ciale, piazza, Duomo 20 , Mila110 . de1 Congresso, che cadrà il 19 1naggio, ma la Mostra rimarrà aperta fino al 30 giugno. FacilitaLa Mostra degli ospedali italiani. zioni ferroviarie saranno offerte. Il Comitato Nazionale Ordinatore del IV Congresso Internazionale degli ·Ospedali , presieduto Convenzioni culturali · dell' Italia con l'Austria e da S. E. il Prefetto Spano e che si terrà a Roma l'Ungheria. nel maggio prossimo sotto l 'alto patronato del Il 2 febbr.lio venne firrnata in Roma dal Duce Duce, ha preso l 'inizia Liva, come abbìamo già detto, di preser1tare al pl1bblico straniero ed ita- e dal Sottosegretario· di Stato austriaco per la. publiano partecipatile al Congresso,. lo sviluppo preso blica istruzione un accordo, in forza del quale sorgeranno a Vienna un Istituto Italiano di Culdalla assistenza ospedaliera in Italia.


[A:NNO

XLII\ NuM. 13]

SEZIONE PRATICA

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tura ed a Roma un Istituto Austriaco consimile. L'Istituto Italiano ai Vien11a sarà diretto dal sen. Salata e probabilmente comincerà a funzionare tra qua.lcha mese. Analogo accordo è stato firmato il 16 febbraio anche a Roma dal Duce e dal l\tlinistro U11gherese della pubblica istruzione.. Gli Istituti italiano a Budapest ed ungherese a Roma saranno installati presto. Scopo di questi islituli di ct1ltura è di favorire lo studio delle arti, delle scienze e della lingua dei paesi interessati, di attuare lo scambio di studenti e di professori e di servi.r e come organi di roordiname11to e di es~cuzione dei compiti inte§i a ratfforzare i rapporti italo-aus lriaci ed italo-ungheresi. L'opera di tali Istituti contribuirà molto a stringere legami intellettt1ali e culturali fra i tre Paesi anche nel campo merlico.

testo e p·r esenta la sola iconografia dei principali capitoli della chirurgia; costituisce, dunque, un album. Recn. il titolo di cc Chirurgie Nouvelle » . Il prin10 fascicolo, in edizione splendida, di 16 tavole, riguarda la chirurgia plastica ecl es tetica ; il successivo fascicolo concernerà la chirurgia del sim_ patico. Del comitato fa parte il prof. Donati. Segretario di r edazione è il dott. Milhiet, ex interno degli ospedali di Parigi. La redazione ha sede in rue de la Pompe 81, Parigi. Editore è S. Lepine, rue d 'Am s terdam 39, Parigi.

L'azione del Governatorato di Roma contro gli abusi in materia di professioni sanitarie. •

Il dott. Louis Barail, della Facoltà medica di Nancy, aveva fondato a Parigi una cc Sct1ola dentaria superiore di r adiologia e di fisioterapia », che rilasciava dei diplomi . Su denunzia del Sindacato medico della Senna e del Sindacato dei chirurgi dentisti, egli è stato processato dalla 13a. Camera correzionale di Parigi e condannato a corrjspondere 500 franchi di danni-i11ter essi a ciascun o di questi due EnLi, nonchè a 500 frainchi di ammenda. Le due parti agenti si sono appellate contro la sentenza, e la 9a. ·Camera d ella Corte d'appello ha ora emesso una sentenza che raddoppia l 'in1porto dei danni-interessi. Il dispositivo della sente11za rilevai che la legge francese con sente il rilH scio di titoli accademici solo da parte degli istitu li superiori statali.

Il lavoro espletato dall'Ufficio d 'igiene e sanità del Governatorato di Roma nel J 934 è stato intenso. Notevole, per l 'imporLanza sociale e per i risultati ottenuti, è stata la vigilanza ininterrotta, inflessibile e severa esercitata sul commercio, stilla. prescrizione ~ sull 'u so di sostanze stupefacenti. Basti ricor<iare ohe, in seguito a tale vigilanza, sono stati denunziati all'Autorità giudiziaria, durante il decorso anno, ben dieci m edici dei quali sei per inosservanza. delle disposizioni che regolano la prescrizione d~gli stupefa centi e per fa,·oreggiamento nell 'u so fraudolento delle sostanze stesse, tre per falso in cornpilazione di ricette per stupefacenti ed acquisto fraudolento di essi, uno per mancata denunzia all 'autori là di P. S. di' persona dedita, all'uso di eroina. Nella speciale branca d ella odontoiatria è stata svolta una assidua vigilanza sull'abusivismo, tanto comune in ques to campo, e sono stati d enunziati all 'A. G. sei dentis.ti abusivi. Ininterrotta è stata la sorveglianza esercitata sulle farmacie. Importante è stata la vigila11za circa, l 'u so· sperimentale dei prodotti terapeutici dei quali non è ancora autorizzata la vendita per il pubblico. Nè è stata trascu.rata la necessaria vigilanza sull 'eser cizio delle levatrici, s1111 e agenzie collocan1ento delle balie e sugli inferm.ieri e sugli au siliari tutti delle professioni sa11itarie.

La lotta antimalarica a Taranto. In una .r ecente riunione, il Comitato Antimalarico di Tara1nto ha provveduto a studiare dettagliatamente le esigenze della situazione attuale e a procurare i mezzi di lolla, precisando che quest'anno si darà il massimo impulso alla lotta antilarvale mediante il trattamento d elle gro11de, stagni, canali ecc. col « verde di Parigi » e con l 'impiego, per la prima volta, a titolo di esperimento, cli una miscela di olio di rifiuto dei motori a petrolio. Saranno effettuate come sempre la profilassi e la cura d egli abitanti delle zo11e malariche mediante la gratuita somministrazione d el chinino di Stato e di altri medicinali sussidiari all'uopo preordina ti.

Nella stampa medica. Il dott. Dartigues ba fo11dato una rivista di chi1 urgia, basata su uno spirito nuovo : elimina il

A Rio dc Janeiro si è avviata la pubblicazione di « Biologia Medica », bimestrale, diretta, dal dott. Vital Brazil jun. A San J uan (Porto Rico) si è cominciato a pub, lllicare il « Digesto Medico » , me11 sile .

Azioni giudiziarie.

L'amministratore del grande san a torio francese cc (,1airvivr~ » per i feriti del polmone aveva querelato l '« Action pharmaceutique », simultanea1nente a Cahors ed a Parigi, per diffamazione e i11giurie, in seguito alla pubblicazione di un articolo di Paul Garnal, contenen te critich e aspre. Il tribunal e di Cahors ha assolto il periodico querelato, perchè l'articolo, pur essendo vivacissimo, 1100 ha oltrepassato il diritto di crj tica; ha co11dannato il querelante alle spese. Egli si è appellato. r~ an cl1e in corso l 'altro g-iudizio. Il sen. Durante commen1orato all'Università di

Roma. Per iniziativa della R. Università e della R. Accademia mediC'a di Roma, il prof. Roberto Alessan .. dri, direttore della clinica chirurgica universitaria, ha. 1enulo, n ell 'aula del1a clinica stessa, una f'Olenne commemorazione del sen. Francesco Durante, maestro di chirurgia e suo predecessore. Il prof. Alessandri. con parola ricca di dottrina e vibrante di commozion e, ha rievocato la figura del sen. Durante, illustrando l 'opera da lui svolta a va11taggio della scie11za, d ella clinica e dell 'in~ seg11an1ento.

'' Tra marmi e parole ,,. Il dott. Alfonso Fusco, n1edico a Romanengo (Cremona), già noto ai nostri lettori per le sue rievocazioni• e rivendicazioni di Storia della Medicina, attende ora ad una raccolta di epigrafi e di monun1enti che siano quasi un complemento al suo libro cc Eroi della lVIenicina ». Egli ricerca sopratutto, più che i monumenti fler così dire illustri ed ufficiali , le modeste m e·


, ~44

cc JL POLICLINICO »

morie, attestati di affetto e di riconoscenza, spersi il più delle volte sotto gli atrii di piccoli comuni o sulle mura. di case ohe videro il dolore e la mano sapiente che cercò di lenirlo. Il !1,usco invita i colleghi a volergli gentiln1ente oc.omunicar e dati e n1emorie.

Un po' dovunque. Relatori del t ema << n efrosi e nefriti in rapporto alla chirurg-ia », che sarà trattato nei Congressi indetti pel 1936 dalle Socielà italian e di Medicina e di Chirurgia, sono stati d esig11ati i proff. 'fad.dei per la parte chirurgica e Silvestrini per la medica. .

..

Alla Conferenza far1naceu1j ca britannica, dal presidente dott. C. M. Hampshire è stata prospellata l 'utilità di una farn1acopea internazion ale, ora che i rapporti fra i vari Stati sono molto int ensificati, p er mettere in grado medici e farmacisti di ogni nazione di no1t dovere più rinun-ciare alle prescrizioni di formul e appartenenti ad altre far1nacopee, che 11on sempre sono alla. por-tata di mano per i possibili ragg11agli e conlrolli.

11 Congresso annuale della Federazione delle Società delle Scienze l\tle<liche dell 'Africa settentrionale si terrà ad O.rano dal 10 al 13 aprile, sotto la presidenza del dott. Abadie, chirurgo pri1nario i11 quel! 'Ospedale Civile. Tema in discussione: le cisli iclalidee nell 'Africa del Nor<l; si terranno anche Yarie conferenze. Segretari.o generale è il dott.

{ANNO XLII,

NUl\1.

13]

Pa~l Gasser, rue Général-Joubert 3, Oran, Algeria.

La ga. Confere11za deg-Ii psicoanalisti di lingua francese si è tenuta a Parigi il 2 febbraio, sotto la, presidenza del dott. G. Parcheminey. Inde tto dalle Società medicina, sè tenuto a d iscu lere il problema :Esso è stato presieduto '"Ferrala.

lombarde di chirurgia e Milano un convegno per del l 'appendj cite cronica . dai proff . . M. Donati e A.

L 'Associazione Med ica Triesti11a si è adunata iJ 1.5 e il 21 febbraio, l '1 e l '8 marzo, sotto la pre·sidenza del prof. C. Ravasini, assistito dal seg.r etario dott. G. Robba. So110 state fatte comunicazioni da: C. Ravasi11i, G. Nicolich, M. Novak, G. Lautieri, M. Ra valico ; L. 'V\1internitz; L. LovÌiato; ~- Freund, G. Macchioro. L'Istituto fascista di cultura di Milano ha organizzato un ciclo di conferenze · sulla lottai del Regime contro le malattie sociali. Sono state tenute confere11ze dai proff. Bertarelli, Morelli, Devoto, Donati e Lasio; hanno riguardato la malaria, la tubercolosi polmonare, le più salienti conquis1e igienico-sociali del Regime, il can cro, la tubercolosi renale. Con molta sole11nilà è stato i11augurato a Vien11a, dal Cancelliere a ustriaco, l 'Istituto italiano di cultura.

Indice alfabetico per materie. Alimenti e droghe vegetali come medicamenti . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 633 Ava1nbracci u : ede1na cronico traumatico : trattam. . . . . . . . . . . . . . . )) 628 Bibliografia . . . . . . . . . . . . · . . )) 625 Cis li dermo,i de ed osteite : scan1bi . )) 628 Coledoco : legatura, : azioni . . . . . . . )) 627 Gronacu; del mov imerito profes$lonale . )) 637 Diabete: ricer·ch e . . . . . . . . . . . . )) 628 Difterite infantile: LraLLa1nento del crup )) 628 Difterite maligna : cura . . . . . . . . )) 620 Distrofia muscolare: trallame11to . . . . )) 634 Educaziorie nazionale: in sede di bilancio )) 636 Elcttrofonocardiografia: stenosi mitrali ca . . . . . . . . . . . . . . . . . . . )) 597 FebJ)re ondulanle: cura . . . . . . . . . 621, 628 Fibromioma del segn1ento inferiore del)) 631 l 'utero . . . . . . · . · · · · · · · · · Funicolo spermatico: t or sjor1e nella prima infanzia . . . . . . . . . . . . . )) 628 Iniezioni endovenose : pericolo dell 'embolia gassosa . . . . . . . . . . · . · )) 634 Iperten sione parossistica: asportaz. di un paraganglioma extrasurrenale . . . . )) 619 Malaria: melanoreazione di Henry : preparazione della sospe11sion e di pigmento . . . . . . . . . . . . . . . . . )) 614 Malattia di Nicolas e Favre . . . . . . . )) 620 .Morbillo: manifeslazioni congiuntivali . )) 628

Obe~ilà:

impiego del dinilro~enolo . . . Pag. 633 )) Onde corte : azione sugli scambi gassosi 627 )) :Peritonite incapsulante con melena . . 631 Pneumotorace spontaneo benigno: sintomi e diagnosi . . . . . . . . . . . . )) 632 B_adiculite sciatica da sacralizzazione: in)) tervento . . . . . . . . . . . . · · · · 631 Raggi gamma : effetti sul sisten1a pilife)) ro in condizioni normali e patologiche 606 neni: alterazioni cadaveriche e loro dif)) ferenziazione da lesioni vitali . . . . . 631 )) Sarcoma epidurale operalo: guarigione 628 Sifilide: terapia . . . . . . . . . . . . . )) 635 Streplococchi: orga110Lropismo . . . . . )) 622 )) Timo: effetti biologici dell 'estratto . . . 634 'firoid eclornia negli s tati di scompenso )) cardiaco e nell'angina di petto . . . . 616 'J'iroidectomia nella leucemia li11fatica )) 619 cronica . . . . . . · · · · · · · · · · )) Trasfusione di san g ue: 111 tema di - . 627 )) Tubercolosi primitiva 11ell 'adul Lo . . . C:32 1'umore primitivo del polmone con )) ~rombosi neoplastica d ella cava sup. 6CY7 )) Uretere: esplorazione radiografica . . 627 Varici del tubo digerente: diag11osi ra)) diologica . . . . . . . . . . . . . . . . 628 \ rersam en ti set ti ci parainflucnzali della )) 632 pleura . . . . . · · · · · · · · · · · ·

Diritti di proprietà riservati. -

Non è consentita la ristampa ài Lavori pubblicati nel Policlinico se non in 1c1uito od .autoriz.zazjone scritta dalla reàaz;ione. E vietata la pubblicazione ài sunti ài essi sen.ta citarne la fonte.

C. FauGONI, Red. capo.

A. Pozzi, Resp. Roma - Stab. Tipo-Lil. Armani di M. Courrier.


ANNO XLII

Roma, 8 Aprile 1935 ·XIII

Nnm. 14

-'.r..

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO

'' DURANTE

SBZIONS PRA~IOA REDATTORE

CAPO:

PROF.

CESARE FRUGONI

Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. Lavori originali : G. Acanfora: Contributo clinico alla conoscenza della meta dissenteria . P,..oblemi d'attualità : L. Sussi: L ' iniezione endovenosa di carbone animale n el trattamento delle infezioni chirur.g iche con srpeciale riguardo all'infezione puerperale. osservazioni cliniche : T. Aquino: Sin•f isi iperi•c ardica con sintomatologia d a colecis.t ite. Riviste : A. Filiw>ini: Gozzo e gozzismo. Sunt i e rassegne : ORGANI DIGEHENTI: Jacob Buckstein: La nicchia considerata come criterio di cicatrizzazione di un'ulcera p011>tica. - A. Chiasserini : La r esezione .gast ro-duodenale coone trattamento sistematico dell'ulcer a duoden a le. -- Anscthu tz : I t umori infiammatori non sp ecifici del crass-0. - E. Weil e J. Bernard : Can cro dello stomaco e anemia perniciosa progressiva. - RICAMBIO: R. M . Wilder e D. L . Wilbur : La gotta ed il m etabolis mo d elle purine. - Courdouan : L a nitrofenina n ella ·pratica corrente. - J . Paraf, J . Desbordes e R. Deléta n.g : Glutationemia e vecchiaia. Deboli variazioni della glutationemia in uno stesso individuo n ormale. - F . Marcolongo : La patologia dell'acido ossalico.

I

AVORI ORIGINALI

H. Clinica delle Mal atti e Tropicali e Sub-Tropicali - Roma Direllore : Sen . Prof. ALDO CASTELLANI.

Contributo clinico alla conoscenza della metadissenteria. Dott. GIUSEPPE

Ac.ANFORA,

assistente affettivo.

s1·0Rrc1 E i~ATTEBIOLOG1 cr. - Dopoch è Castella11i ebbe ag·giunto ai precedenti gruppi di bacilli intesti11ali quello dei b acilli metadisse11terici da Lui isola.ti e studiati, n el 1918 (~a&tellani e Clialmers 'P·r oposero di raccoglier e i ger11ni intes tina.li b acillifor111i, non sporigeni in un unica Tribù, ch e esse c:OOnominarono F.berlheae e che raccoglieva : cc bacilli che crescono bene nei co1nun i terreni di cultura, ch e iton formano en.dospore , aerobi e spesso anae11·obi facoltativi , ch e non danno luogo a fluor escenza, n è a pigmento, n è a liquefazione ·della gelatina, nè è::I colorazion e po,la re; Gram11egativi e n o11 capsula ti n. Questa tribù si divide in due sottotribù: 1) Ebert lioaerogeneae: g·ermi ch e produco110 gas 11el gluco ·io e in altri zuccheri. DATI

1

Divagazioni : E. Patini : Come l'ar te trasforma il dolo.re in piacere. Cenni bibliografici. Accademie, Società Mediche, Congressi : Società MedicoOhiriurgica di Padova. - Società Medico-Ohirur.g ica di Bologna. Appunti per il medico pratico : CASISTICA E TERAPIA: I/asma cardi~o. - Nell' angina 1pectoris. - Azione tpotensiva d ell'autoemoteraa;> ia. - Il r osso Congo n ell'emo.filia. - Sulla cura d ella emofilia con A. T . 10. - La crisoterapia dei reumat is!l1l.i cron ici. - Sull'immu1I1iz~azione antidifterica. Del ~ i er o a ntidifterico purificato con l'elettro-os·m osi. - SEMEIOTICA : Utilità d ell'aJrteriJgrafia in a lcune af·f ezioni vasali degli arti. MEDICINA SCIENTIFICA: Ricerche sp eri.mentali sulla chirurgia delle paratiroidi. - Ricerche su i rapporti lira si mipat ico, calcemia e paratir-0idi. - V ARIA. Nella vita professionale : Servizi igienico-sanitari. Cronaca del anovimento professiona le. - Oon cor si. Nomine, promozio ni ed onorificenze. Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie. 1

2) Eberthoa,n aeroge1ieae : germi ch e non producono gas n el glucosio nè in altri zuccl1eri . A seconda del loro co~nportamento in tre terreni e p.recisaim e·n te· J)el lattosio, n el glucosio e nel latte, oltre cl1e per alcuni caratteri morfologici, ognuna delle sottotribù si divi-d e in cinque generi. I caratteri differenziali de.i vari generi son o riassu11ti n ella tabella I . I gen eri Shigella e l:astellanus comprendono nell 'insieme i cosiddetti germi dissenterici sen su lato, ch e si differenziano fra di loro per il fatto ch e i gern1i appartenenti al prim o ge11ere non acidificano il lattosio n'è coagulano · il latte, 1proprietà ch e sono invece caratteristiche dei g·ern1i appartenenti al secondo genere, co-n1e abbiamo veduto nella precedente tabella. Il ge·n ere Shigella poi co,m prende: I ) i bacilli dissenterici sensu stricto (Shiocra-Kruse) ,· 2) i bacilli para disse11terici (Flexner ed Hiss-Russel). Il genere Castebla.rius comprende : i bacilli metadissenterici. Tali gruppi di germi sono differenziabili per n1ezzo del loro con1portamento nei seguenti


646

« IL POLICLINI CO » TAVOLA

Tribù

. .,

Sort.o tribù

ì

Genere

Glucosio

Latte

011serva.zioni

.-

I

o

o

\Vesenbergus (Castellani e Chalmers)

A

AG - AG

nteroideus (Castellani e Chalmers)

AG

AG

o

· 'AG

c

AG

c

· Salmonella (Lignièrs)

Balkanella (Castellani Chalmers)

e

A oO

AG

Escherichia (Castellani e Chalmers)

. .- .

XLII, NuM. 14Ji

I. •

Lattosio

'

[ANNO

o

Alcaligenes (Castellani e Chalmers)

O o Al .

O o Al

O o Al

Vibriotrix (Castellani)

O o Al

O o Al

O o Al

Ebertb ella (Castellani e Chalmers)

o

A

o

Mobili.

Shigella (Castellani Chalmers)

o

A

o

Immobili .

e

Spiccato polimorfismo ~ Bacilli, vibrioni, spirilli. Queste diverse forme si possono trovare nell<> stesso preparato. e i ò probabilmente appartiene ai funghi più elevati.

'

A

1Castellanus (Cerruti)

A = reazione acida; Al = reazione alcalina; O c = coagulazione.

AC

A

= nessuna

TAVOLA

reazione; G = produzione di gas;

Il.

.

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-

I '

Genere

I

I

I d.issenteric1 . . Shigella ..

1 .

I

Bacilli

sensu Shiga-Kruse

stricto

I '

paradissenterici

Mannite

Lattosio

,

o

I

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Flexner

A

o o

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A

A

1Hiss-Russel )

l

I.

Lntte , ,Glnecsio

A

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•I

Maltosio

A•

O o Avs ' I

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A

A

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A

A

}

Castellanus

metadissen t erici

Sonne-Kruse

O = n essuna r eazione; A = reazione acida; Avs =reazione lievissimamente acida; C =

terreni di cultura: mannite, lattosio e latte. E precisa men te : 1) i bacilli dissenterici sensu stricto: non acidificano nè la mannite nè il lattosio; non coagulano il latte; 2) i bacilli paradissenterici: acidificano la mannite, non il lattosio; non coagulano il latte; 3) i bacilli metadissenterici : acidificano la mannite ed il lattosio; coagulano il latte sebbene alle volte lentissimamente. Tali caratteri sono riassunti nella tabella II. I bacilli metadissenterici furono divisi da

coagulazione~

Castellani e Chalmerrs nel 1919 in due sotto• gruppi: . 1) Lankoides, che coagulano il latte. 2) Dissenteroides, che non coagulano il latte. Castellani però in seguito osservò che taluni di questi geTmi non coagulano il latte appena isolati, ma lo coagulano dopo un certo temJ>O. Pertanto egli li riunì nell'unico ·g ru•p po dei bacilli m etadissenterìci. I bacilli metadissenterici furono isolati da Castellani per primo (19·0·4..1907) in forme acute sia di diarrea disse·n teriea sia di diarrea '


[Al\"NO XLII,

UM.

14)

647

SEZIONE PRATICA

semplice, acco·m pagnati o non da febb·r e, ed in forme cronich e; e furono da Lui studÌ'ati. Nabarro, che si occupò a _lungo dell 'argomento, in principio era proip enso a identificare questi germi col b. coli anaerogenes isolato da Lembke datile feci di un cane. Tale germe invece deve ritenersi del tutto separato· dal gruppo dei bacilli metadisse·n terici per varie ragioni (isolamento da feci di cane, azione ferm entativa e coagulante raipida e intensa, occasionale pToduzion e di gas in qualche zuc-

de)scritto l 'agente eziologico della rr1etaidissenteria e n e eb·b e illustrata , la·, s.i ndrome clinica, rnolti studiosi hanno riyhiama ta la loro· attenzion·e su questa form3i morbosa prima non identifica·la o confusa ct;on , altre 'malattie con le qua li e&sa ha co1r1uni alcuni sintomi. E pur 110. .n aggit1ngendo molto a quanto Castellani a\ eva scritto , hanno contribuito· ad una mi. gliore con oscenza sopratutto della d istribuzione geo g rrufica e della sindrome c~ini ca della malattia ed a conferma.rn e l 'eziolo·g ia. 1

1

1

1

c·h ero dopo nu1nero·s i tra·p ianti, ecc.) bene stuD1sTHIBUz10NE GEOGRAFl CA. , ,Ua metadisdiate dal Cerruti, il quale p ensa ch e i'l grup·p.o dell'anae·r ogenes costituisca• in un certo senso senteria è una malattia cosmopolita, comune il po1n te di passaggio fra il gruppo dei coli ed ai tropici e nelle zone, subtro·p icali e te·m peil g ruppo· dei m etadissenterici. r Rte. Ca5tellani ne l1a d~scritti casi :in cui l 'infezione era stata contratta nel Ceylo·h , in India,. Ecco le principali specie ·dei bacilli metadis senterici: in Italia, ~ei Balcan~ , in . Jspagna, Francia, B. ceylonensis A (Castellani 1906 _190 7); Germania,- Sta.t i Uniti ecc. Peruzzi : ne h a de·B. ceylonensi's B (Castellani 1906 _190 7); scritti casi in Egitto. Èj rriol~ diffusa nei paeB. metadissentericus - Varietà A, B, C, . D si caldi e sop·r atutto irl q' uel]i a clima caldo(Castellani 1904-19.05).; . _ umido, come ad· esemJ»o alcune r egioni delle B. madanipensis (C:lstellani 19 l-O-l 9 ll); Indie, del Ceylon ecc. ~n Europa particolarB. yintotensìs (Castellani 1910); mente fr.equente in Italia . (Ja~ono, fragomele, B. pseudodisentericus E (Kruse 1907); ., F~chera, l Giunta e D 'Am.ico) e:~ in I~pagna. B. paradisenlericus III (Sonne 1914). SINTOl\IIATOLOGIA. - La malattia ·p·u ò decorIl b. pseudndisentericus E ed il b. paradi- .. rere in. due forme: acuta e· cronica. La forma scriteric11s di So·n ne sono stati . dimostrati iden- cronica può S8t,oUire a quella :acuta ' o·d ·inizi.artici al b. ceylonen sis A di Castellani d a Cersi primitivamente come tale. ruti di Torino. .. Forma ac1Lta : dorpo )..In pe1·io<lo· ·di incubaTali specie sono differenziabili tra di .lQfO zione latente co·n lunghezza hiolto . variabile e per mezzo di alcu11i ·caratteri ~ biochimici che con sintio mi g'e nerali <;li malessere vago opverremo adesso espo11endo . Questi caratt,eri l)Ure senza aJcun sintd,no pr·o·dromico si ha però non sono molto sicuri : la diffèTenziazione l 'esplosione della malattia: ;diarr$ con feci peroiò deive essere fatta ' amche p er m ezzo dei brune o giallastre, talvdlta schiumo5e, commisieri agglutinati. s.te a muco ed a residui a limentari e talo-ra a "F ra i bacilli metadissenterici quelli che in- -· sang ue; te·n esmo; dolore addominaJe; vomito; teressan o dal pun~o di vista _<?linioo sono quellj__ _se:ç.so di prostrazione; febbre più o. meno elenetta•m ente patogeni che dànno luogo a sin- ·v ata; deperime11to generale. Altre volte la diardrom.i intestinali -varie . Essi sono: il b. ceylo=-- fea può mancare, oppure la sintomato.Jogia nensis A, il b. Ce'}'ionensis 'f?, il "/;>_. m_etadi.sen~-- ~può -essere m eno ec.Jatante con- se.n \plice emistericus ed il b. rria1da1ripensis. Di ognuno di sione di feci diarroi.ch e e . lieve delo~abilità adquesti n e esistono a lcune varietà , che presen- dominal~, senz.a feb·b re, n è vomit9, nè tenetano an che qualche differenza biochimica fra smo. . di loro. Tn li11ea generale però .i caratteri b·ioTale periodo dura da due a dieci! giorni circhimici presenta ~j dai quattro gruptpi sono ca: quindi tutti i sintom.i., :çeg:cediscono e l 'alquelli indicati n ella seguente tabella, tenendo vo ritorna nor1nale. presente ch e: Forma ·cronica: questa è caratterizzata da 1) il b. ce}·lor1 esis B produce indolo· e proattacchi ricorrenti di diarrea, senza o con lieduce rapidan1ente acidità nel lattosio; mentre ve sintomi dissenterici.- Generalmente le feci il b. ceylon.ensis 11 non produce indolo, la sua 1ton conteng ono -n è muco-pus nè sangue: ma proùuzione di acidità è molto debole, tarda vi sono delle eccezio·n i . GJi attacohi possono ed alle volte perfino assente e la coag ulazione iniziarsi improvvisam ente co·n forti dolori addeil latte si ha spesso dopo parecohie settima- do1ninali ovvero l 'ammalato può ar\rvertire sone di soggiorno della cultura in termostato. lo un malessere intestinale ch e dura da poche 2) Esistono alcuni oeppi di bacillus n1eta- ore a parecchi giorni~ Nell 'intervallo - e gli sentericus molto simili al B. ceyloin ensis A ed intervalli possono essere assai lunghi - l '.amaltri molto simili al B . ceylonensis B . (V. malato può sentirsi bene. Generalmente p erò tab. III). si lagna di leggeri disturbi gastro-intestinali : Do;pochè Castellani ebbe magistralmente ddspepsia , h orboTigmi intestinali, flatul enze, 4

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[ANNO XLII,

NUl\II.

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SEZIONE PRATICA

se11so di peso al basso ventre, ecc. La lingua è impH.niata e l 'alito cattivo; l'alvo è gene·r aln1entemen te stitico. I pazienti avvertono poi t1n senso di malessere generale, aste•n ia psichica e muscolare, ecc.. Alle volte si nota una SIJeciale dolorabilità n ella r egion e atpp·e ndicolare o colecistica, per cui spesso i pazie·n ti son c> sottoposti ad atti operativi, s'intende bene senza alc un risultato . Spesso vengono ero.esse numerose diagno·s i: colite cronica, colite rr1ucosa, infezione intestinale, nevrasteniai addominale, ecc. Tale stato può durare degli anni e può conclurre - sebben e in rarissimi casi - ad anerr1ia e le·g gera cachessia. I

La diagnosi clinica è molto difficile. La malattia può simulare una dissenteria amebic a ed anche - sebbene più raramente --.. una dissenteria vera. Non resta che ricorrere arl le prove· sierologic he, praticando le agglutinal'i.oni co.J siero di sangue dell 'ammalato per i vari esau1i. D1AGNObI. -

PROGNOSI . - La progr1osi è buona quoad vitam. Non così quoad valetudinem·, poichè la nlalattiai ha tendenza a cronicizzarsi senza alcuna tende·n za alla guarigione spo·n tanea, sebbene vi possano essere ingannevoli periodi di benessere do·v uti alle remi ssio·ni cosi frequenti. TERAPI4.. -

La cura è b en e sia eseguita in

un ospedale od in una· Casa di Salute. Castellani consiglia riposo a letto e dieta liquida. Nei rtostri cli1ni è m.eglio attenersi al latte. Nei tropici e Tlei subtro1}ici, do ve il latte è raran1ente tollerato , si può ricorrere al riso, albumina, pane ah brustolito, pollo, ecc. Prima di iniziare il trattamento si somn1inistri u11 • fJUrgante. Quindi ~i corr1incia la cura vaccinica. Qua11do è possibile è rr1eglio ricorrere ad un autO\'acci110. Buo·n i risulta ti però si ottengono co·n la so111ministraizio·n e di vaccini con· tenenti tutte e quattro le varietà di b·a cilli metadissenterici. Que&Lo deve essere dato in piccolissin1e dosi.; due o tre volte la settimana. Il Lrattarnento deve esser e continuato pe r aln1en0 sei settimau e. Per ottenere una guarigio·n e perrr1.anen te occ;orre ripeter e il corso di iniez.ion i doip o u11 interva llo di 2-·4 m esi , ancl1e n ei casi in c ui i sintomi di colite sono com· p1etamente sco·m parsi; perchè sfortuna tamente la guarigio11e è spesso app1a r ente, rimanendo !:infezione latente per lung hi periodi. Lo spunto per questa rapida rassegna è stato d a me preso da un caso_ di metadissenteria cro11ica presentatosi nella nostra Clinica ed affidato al mio studio , caso ch e vengo ora a d illustrare. 1

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G. De F. Luca, di anni 27, celibe, i1ato a Firenze, di professione UCficiale della Regia Marina. Entra in Clinica il 25-IV-1934.

651

g enitori viventi e sani. Una sorella è affetta da colite. La madre non ha avuto alcun aborto. Anamnesi personale remota: nato a termine da parto eutocico, ebbe allattamento materno. Non ricorda aver sofferto i comuni esantemi dell 'infanzia. Fino all 'età di 17 anni ha goduto sem· pre ottima salute . Nega lue ed altre maJattie veneree. Anamnesi personale prossima: circa dieci anni fa il p aziente ha cominciato ad accusare un lieve senso di peso allo stomaco dopo i pasti . 'fale malessere, affatto trascurabile, non destò apprensjone alc una e l 'ammalato non se- ne è curato mai . Nel 1929 è st ato in Cina, dove h a soggiornato per circa un anno. Al ritorno, durante i viaggio, fu colpito da tre o quattro attacchi febbrili, di media intensità (38°) e di breve durata, che iniziavano con forte brivido di freddo. Pare però che non fossero seguiti da sudori. Tali accessi febbrili si presentarono sempre con intervallo di tre o quattro giorni. Appena giunto in Italia gli attacchi febbrili si ripetettero ancora per d11e volte; poi non si sono più verificati. Il paziente non consultò allora n essun sanitario: prese di sua iniziativa del chinino per bocca, ma solo durante gli attacchi febbrili. Intanto si sono cominciati a manifestare dei disturbi intestinali in aggiunta ai disturbi gastrici gi\ accusati avantj.. Al senso di peso si sono accoppiati anche crampi dello stomaco; poi dolori n ello fossa ileocecale ed in altri punti dell 'addome: spasmi intestin ali, sen so di ten sione e di gonfiore addominale dopo i pasti, abbondante formazione di gas intestinali, borborigmi, ecc. In principio il paziente ha trascurato anche tali disturbi; poi n el 1932 per il perdurare di essi e per il loro intensificar si si sottopose a visita m edica. Gli fu fatta diagnosi di aerofagia. Curato per essa, non ottenne alcun vantaggio. Nel 1933 si sottopose ad altra visita medica e gli fu fatta diagnosi di principio di ulcerazione gastrica e di colite spastica. Tale diagnosi veniva avvalorata, a detta del paziente, da indagini radiologiche ( ?). l .'esame delle feci mise in evidenza la presenza di blastocisti. Praticò assiduamente le cure assegnategli per circa due m esi ; poi arbitrariamente le sospese e si attenne soltanto a cura dietetica. Le condizioni del] 'ammalato però non si sono affatto modificate e da qualch e mese sono sopravvenute cefalea ed asteni a notevole. Per le indagini del caso e per la cura ha chie· sto ricovero n ella nostra Clinica. Esam.3 obbiettivo: costitu zione sch eletrica nor· male. Pannicolo adiposo abbondante. Masse muscolari tonich e e trofiche. Colori lo roseo della cute; mucose visibili bene irrora1e. Lieve grado di iperemia con giunti vale. Micr opoliadenopatia latero-cervicale, ed inguinale. I .. ingua umida ed impania la. Riflessi pupillari normali. Riflessi tendinei normali . Apparato cardiovascolare: nulla di notevole. Apparato respiratorio: nulla di notevole. Addome: di forma e volume normali; è dolente alla palpazione lungo tutto il decor so del colon e 11elle fossa ileocecale. I p 11 11 ti pi\1 dolenti sono quelli corrispondenti alle due flessure epatica e splenica del colon. Questo è palpabile come un A naimnesi familiar e:


652

« IL POLICLINICO >'

cordone duro . .Fegato nei limiti. La milza è aumentata di volume: rag{iiunge in altro il margi: ne inferiore dell'ottava costa sull'ascellare poste1:i0re;· in avantj raggiunge -e sorpassa di poco l 'asceìlare anteriore; ìnferiormente deborda di un dito. e mezzo. dall'arco costale . . Peso: .Kgr. 74,400.. Altezza: m. 1,80. .. Pressi.one .cardiovascolare: (apparecchio di Erkan1eter) Mx. 110, Mn. 80 (omerale destra). :1. ~s.a.m~ delle urine : esame chimico e microscopico negativo. .Esame microscopico delle feci: (dopo :somminiShf5J.Ziqne di un purgante) negativo. ,;8eazione di Von. Rirquet: positiva + +. Reazione di Wassermann: lieve inibizione del1;emolisi ( + -). , Esame del sangue : globuli rossi: 5.010.QOO; globuli bianthi 5626;.. Hb. '88 %; val. globulare 0,88; r~eutroftli .62 %; eosinofili I?~; basofili O%; JinfoGiti 29 %;. monociti .8 %. Esame radiolo·g ico: L'esame radiologico del tubo digerente ha messo · in evidenza stomaco grande, a cascata,, a salto postero-anteriore. Esis,t e un not~vole spasmo d·e lla regione antrale, ma non si sono rese ' ri$ibili immagini riferibili a nicchie., Lo stomaco .si svuota con un poco di ritardo. · . Nulla di notevole a carico del duodeno ' del di1 • g1uno e dell'ileo. L '~ppendice cecale è abbastanza lunga, sottile, 1 amp1amen.te mobile in tutta la sua lunghezza, ~1on dolente alla pressione. .TI colon è for~emente spastico. L'esam.e combinat.q . col. clisma. opaco ed il riempimento òelJo stomaco permette di precisare che l'angolo sinistro del colon. si spinge fin sotto la cupola diaframmatica .sinistra, p.a cui non si allontana neancp.e nella . posizione eretta, e passa sotto lo stomaco ptoducendo inolto verosimilmente la sopraddescritta biloculazione. Null'altro di notevole. La cronicità dei disturbi gastrointestinali, il loro inte11sificarsi, il non modificarsi dopo le cure e soprattutto. col regime dietetico, l 'esame negativo delle fe'ci, ecc., ci avevano fatto sorgere il sospetto trattarsi di un caso di metadissenteria. · Praticammo quindi le agg·lutinazioni, le quali per altro vengono fatte nel no·stro Istituto come routine. Ecco i risultati: Agglutinazioni: per i germi: tifo; paratifo A, B, C; dissenterici; paradissenterici; melitense e paramelitense: negative. Agglutinazioni: per i germi metadissenterici: cey.Jonensi·s B; · metadisentericus Sh; madampesis · negative; ceylonensis A ·positiva I :160 - . Stabilita così la qiagnosi sierologicamente abhi1amo ·v oluto procedere all'isolamento del germe dalle feci. Mi sono pertanto attenuto strettamente . alle indicazioni datemi dal mio Maestro. Ho sommi11 istrato al paziente un purgante di 30 gr. di solfato di magnesio. Quindi da una delle scariche (in vaso pulito e possibilmente sterilizzato) ho prelevato alcuni fiocr.hetti di muco; li ho lavati ·ripetutamente in acqt1a peptonata e poi ne ho seminato numerose scatole di Petri al terreno di Mac Conkey. Bisogna tener presente infatti che l'isolamento del germe dalle feci, specialr;nente nei casi cronici, è oltremodo difficile. Sul terreno di Mac Conkey le colonie dei bacilli metadissenterìci appaiono tra11slucide e dopo alcuni- giorni. di incubazione diventano leggermente rosee (pinkish degli autori inglesi) a causa della lieve e lenta fermentazione del lattosio. Dalle ~arie piastre poi abbiamo passato in alcuni terreni di prova (agar semplice, latte al tornasole, 1

(ANNO

XLII,

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14]

lattosio, g lucosio, mannite) queÌle colonie che parevano ave~e carattere . tipico delle colonie dei bacilli metadissenterici. Siamo venuti così dopo parecchi tentativi all'isolamento di un bacillo immobile, Gram-negativo, c:Q.e acidificava il latte, il lattosio, il glucosio ·e la mannite, senza formazione di gas. Lo abbiamo insemenzato allora in tutti gli a.Itri terreni zuccherati. Nella tabella IV sono indicati i risultati ottenuti. Isolato così il germe abbiamo eseguito delle prove sierologich e di controllo. A tale scopo abbiamo saggiato il siero del paziente, il siero di un sog:getto normale ed i ·sieri aggll1tinanti specifici posseduti dal nostro Istituto per i vari b. metadissenterici nei riguardi del germe isolato. C-On lo stesso germe poi abbiamo ottenuto un siero specifico inoculandone alcuni conigli con dosi progressivamente crescenti. Anche questo siero è stato saggiato nei .riguardi del germe isolato. Ecco i risultati (vedi Tab. V). •

.A.bbiamo quindi voluto saggiare anche il potere patogeno del germe isolato per gli animali. Abbiamo inoculato perciò alc11ni conigli con sospensioni di bacilli vivi. Il germe non ha dato alcuna sintomatologia clinica nei conigli inoculati,, i quali hanno sopravvissuto alle inoculazioni ricevute (fino a 3 per animale). l\~eJl tre

si esegui vario tutte queste rioorche finora espo·s te, il paziente è s.t ato sottop o•s to ad uria cura vaccinica con vaccino Jnetadissente.rico po livalente preparato nel nostro Istitut?, contenente 50 inilioni <li gern1i ip e·r cc.' e seguendo le norme più sopra espo.s te. Il vaccino fu somrn]nis.trato a .giorni alterni, alternandolo con iniezioni di 1/2 cc. di aoqua p·eptonata salata. Le prime due iniezioni furono fatte di 1/2 cc.; le altre in nun1ero di 15 furono fatte di I cc. Il paziente esce il 28 maggio dalla Clinica no1Jevo lr11ente n1igliorato. Alla fine di lu,g lio 1·an1n1alato si è riprese11tàto alla nostra Clinica. Tutti i disturbi • • precedenten1ente da lui accu&at1 etano scom1)arsi. Anche la si11to111atologia obbiettiva era quasi del tutto muta. Abbiar110 però consigliaall 'infer1no di ripelie re il 'tr8.ttamento e questa volta prefe,ribil111'ente con autoiVaooino. 1

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Il caso• ·d i metadissenleria dai noi descritto ci è sembrato di particolare interesse, in quanto cl1e contribuisce - accanto ai casi di me .. tadissenteria a sin·dro1n·e appendicolare, co·l eci .. stie.a, ecG. - adla coin oscenza della multifor1n e e strana si11to1m atologìa clinica p1resentata da qu·a sta m,a lattia specialmente neJla sua forma cronicai e ci inseg1i.o come essa debba essere tenuta partico.Jarme11te presente fra le possibilità diagnostiche in tutti i casi di disturbi cronici a carico dell'apparato digerente.

l\IA SS UNTO. L 'A., dopo aver desoritto i dati storioi e batteriologi'c i, la distribuzione geografie.a, la sintomatologia, la prognosi e la cura della met~­ dissenteria, ne illustra un caso presentatosi alla sua osserrvazione e curato con esito favorevole.


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IL POLICLINICO »

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[ANNO XLII, NUl\1'.. 141

PROBLEMI

OSPEDALE (=!VILE - GORIZIA

REPARl'O CmRURGico

Direttore : prof. dott. L. Suss1

L'iniezione endovenosa di carbone animale nel trattamento delle infezioni chirurgiche con speciale riguardo all'infezione puerperale. Prof. dott. L. Suss1.

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bre 1931.

PuLLÉ F. Dissenteria e diarrea nelle colonie. Firen~e,

1931.

_.. Ricordiamo l'Importante pubbllcazloae SEMl..O~ATUITA

Prof. CARLO BASILE Diplomato in medicina tropicale al Royal College of Phisicians a. Surgeons (Londra) - Libero docente in Parassitologia nella. R. Università di Roma.

Diagnostica delle malattie parassitarie Prefazione del Prof. V. ASCOLI Ne diamo qui di seguito l'Indice-Somma'rio: PREFAZIONE. - PARTE I. PROTOZOI. - CARATTERI GENERALI : MORFOLOGIA, FISIOLOGIA, RIPRODUZIONE, CLASSIFICAZIONB - STUDIO SISTEMATICO DEI PROTOZOI PARASSITI. - I. PROTOZOI INTESTINALI : A) AMEBE INTESTIN.\LI DELL'UOMO. - B) FLAGELLATI INTESTINALI DELL'UOMO. - C) SPOROZOI INTESTINALI DELt/UOMO. • D) CILIATI INTESTINALI DELL'UOMO. - MODO DI TRASMISSIONB DEI PROTOZOI INTESTINALI PATOGENI. II. PB,OTOZOI DEL SANGUE: A) EMOFLAGELLATI. B ) EMOSPORIDII. - C) SPIROCHETI. - PARTE Il. METAZOI. - STUDIO SISTEMATICO DEI METAZOI PARASSITI. I. PLATELMINTI : A) TREMATODI. - B) CESTODI : PSEUDOPHILLIDEA; 0YCLOPHILLIDEA; 0 ISTICERCUS CELL ULOSAE; SPARGANUM MANSONI; ECHINOCOCCUS. - II. NEM•.\ TELMINTI : A) NEMATODI. Volll!lD.e di pagg. XII-262, con 18 tavole nel testo e 21 figure intercalate, p iù 2 tavole a colori fuori testo. Prezzo L. 3 3. N . B. Agli aibbonati al u Policlinico » ch e h anno già inviato o che invieranno subito l'importo d el loro rubbonaimento pel 1935, il volunte è ceduto, in porto fran co, in ItaJia, per s ole L. 1 5. Per l'estero L. 2 4

.. D'ATTUALITA

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Inviare Vaglia P ostale o Cheque Ba,ncarlo all'editore LUIGI POZZI, Via Sistina 14, ROMA.

Il trattamento della setticemia e più preci&ornente della febbre puerperale è una tra l& r1ji1 disc,usse e dibaLtute questioni. Ne è prova il grande :qumero di ri:m edi che fa parte del bagaglio terapeutico di dette ir1fezioni e oh e è irl continu·o aun1e11to. Non passa an1n o e . pe.r esser più giusti m ese sertza ch e un nuovo farn1a co o una nuova pratica venga m essa in circolazione e p reconi'zzata quale rimedio il più adatto e talvolta anche più sicu.ro a combat• tere la grave ma1.atLia. Mi sembra jnutile enume.vare tu·tta la serie dei farm.a ci u sati nella cura della setticemia. puerperale. VorrP-i soltanto accennare di sfuggi t.a 0he sin oggi non è stato ancora trovato· un rin1edio specifico e che poche sono anch e le 1>robabiJità ohe un tale rimedio lo si possa trovare in futuro. J-'e maggiori diffi co·l tà risiedono nel fatto che la settict~ìnia puerperale nor1 presenta dal punte) di vista patoger1etico una unità nosologica. Se è vero che .accanto .al b·a c.. coli", al gonococco, al bacil1o piocianeo, e altri ancora , lo slreptococco e stafilococco sono quei germi che vanno ritenuti maggiormente in cau sa,. non è d ~ altro canto men vero, ohe anch e lo strepto- e lù st'.lfilococco non sono dal punto di vista 11ic,l0gìco dei germi ad azione ben definita m.a he11~ì multiforme, sia per ci'ò ch e riguarcla la virulenza, sia per ciò che concerne la f<>rza di i)eJ1etrazione e il punto di elezione più o m e.110 organica, complesso di fattori ah e lascjano la loro impro·n ta sul quadro clini'co danclo così ai singoli casi un andamento dive·r so. L'incertezza teTapeuLica ch e avvolge il grave problerrta delle settic.e mie jn genere e del1·ir1fezior1e puc-r11 ~rale in special modo, è lo stin1olo prin cipale ch e ci rr1uo;ye verso quell 'empirismo più o rneno ragionato al quale la medicina devt=- una parte delle sue scoperte. Non è perciò privo di interesse se Coghlin di Nloin treal in un suo lavoro ap parso .alcuni mesi fà , }>I'<)pnneva un nuovo trattamento contro le i11 fezior1! di causa diversa. Il m eto :lo di Coghlin ch e consiste in una iniezione endo-venosa d1 una soluzion e di car1

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XLIC, Nul\1. 14)

SEZIONE PRATICA

J)one ai1jn1ale al 2 % è stato dallo stesso au, 1ore a1)plicatcJ in 738 animali affetti dalle più !Svariate forn1e infettive, come piaghe infette, .artriti suppurat-0, mastiti, febbri puerperali e altro ancora ottenendo in tutti i casi la perfetta gt1arigiou.e. In un solo caso l 'aut.ore lo usò nell 'tl\JJTIO. Si trattava di un suo stretto colla})oratore da tempo tormentato da una forma grave di foruncolosi e ribelle a tutte le i0ur~, dove aJcu11e i11iczioni di carbone animaile bastnrpr10 por ottenere La desiderata guari• :g1one. Pijr qu&nto ho potuto espletare Seirgent è -stato il primo r.he riprese su larga scala l 'eSJ)e1 iment0 ILell 'uomo, cominciando cautamente .cor.1 l 'i11iezione di 1 ccm. della soluzione, dose cl1e fu successivamente portata da i fi110 2 cecn1. Dopo aver trattato 100 casi di .infezioni va:rJ.e, non selezionate; l 'autore rende i suoi risulta ti di pubblica ragione. Un solo an1malat<) è n1orto. Era affetto da enterite tubercolare e da tumore inoperabile del retto. iln un .altro ca·so di .artrite reu·m atica acuta non si .e bbe la guari.g ione ma hensi un sensibile miglioramento. Nessun miglioramento in·vece !")i '3 bhe in un caso di poliartrite deformante. ~ el rimanente delle osservazioni oh e .comprendono b en il 97 % dei casi , fra cui numerf)SÌ gravi, l'autore ottenne una guari· .gic;ne perfetta e duratura. Gli ottimi risultati ottenuti da Coghlin e da :Sergent n1eritano tutta la nostra attenzione. È i>erciò oh 'io ho voluto saggi1are la bontà di tale .m'e toçlo, limitandolo in un primo tmnpo al1'ìnfezi'o ne puerpera} e e geni toorinaria della .< tonna ed estend.e ndolo in un secondo tem1p o .su tutte le svariate infezioni chirurgiche. Con tfim:e~rraneamente all 'espetrimento clinico ho voluto anoh e provare l'effetto dell 'iniezione di ,carbone animale n el coniglio, inietta.n do in t111a serie di oonigli giornalmente '.J)er 15 giorni .consecutivi 5 c.:;n1. della· soluzione nella vena .aurie.olar e. Pre1r1etto come dettagli di tecnica, ch e il liquido u sato è unél sospen sione di 2 gr. di carl1on e anin1ale l\il erk finìssimo in una soluzione i:-.oto11ica ~ca. 47 %0) di glucosio. Succede -spesso, ohe il carbon e si deponga sul fondo per cui basta tutta'V i'a scuoterlo un pò per ott enere un liquido 01nogerreo. Sergent con siglia di paraffinare la siringa prima dell'uso allo scopo di evitare un accollamento del pisto11e. E una .. precauzione utiìe, ma non assolutamen1e necessaria. Noi n on 11e abbiamo mai fatto uso. Gli. anirr1ali bann~ sopportalo benissimo la irjiezione, sebbene ~a n otato che per un peso .. n1assimo di circa 2 kg., la dose di 5 ccm. rappresenta una dose JO :vol te .p er lo meno supe~

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riore a quella ch e 11oi siamo soliti iniettare nell'uomo, dato che in nessun caso si sorpassa la quantità di 4 ccm. L 'ani1nale ·v eniva &acrificato in 16a giornata . All 'autopsia · si prelevarono pezzi di polmone·, fegato, milza, rei1e, testicolo e cuore che venivano fissati in formalina e inclusi poi in parllffina. Qualche preparato è stato allestito anche sul congelatore, allo scoi.)o di sottoporlo alla colorazione dei grassi con il Sudan III. II risultato dell'indagine istologica è il seg uente : R ene : Il tessuto renal e si presenta di struttura

11ormale. All 'esam e a piccolo ingrandimento non si nota un aumento di elementi cellulari. Le cellule che rivest ono i tubu li retti e contorti nonch è le anse di Henle si presentan o ottimamente cons~rvate con nucleo ben colorato e con struttura protoplasmatica n ormale. I lumi dei canalicoli son o vuoti . Nessuna traccia di cilindri o di altri secr eti. Il tessuto inter stiziale è normale non allarg·ato, non edematoso e normalmente provvisto di clementi cellulari. Nella sostanza corticale si n ota la pres.enza di g·lomeruli che esaminati sotto piccolo ingrandirnento n on presentano fatt i patologici. La capsula di Bowmann non appare ispessita. Lo spazio glornerulare libero . ·Le anse gloJDeru1 ari quasi generalmente normali. Soltanto in qualche raro glo111erulo si n ota l 'esistenza di una o più chiazze n erastre simili a dei carboncini di brillanti, situate generalmente a contatto con I 'elemento endoteliale. Anche in questi glomeruli, in cui vi è qualche raro· deposito di carbone, n on si notano fatti patologici, in quanto la capsula si presenta normale, con spazio libero, con anse glomerulari nor1nali . .senza segni di stasi o di estravasati sangu1gn1. Polmoni: Già a piccolo ingrandimento colpisce I 'abbondanza di carbone depositato tra i setti alveolar.i e n el tessuto interstiziale, n el m entre l 'epitelio dei b.r onchi n e ap1)are privo. Gli aJveoli sono 11ormalmente espan si e vuoti. L.'interstizio non i· allargato. In corrispondenza dei depositi n erastri il t essu lo appare generalmente più ricco di ele1nenti cellulari conne ltivali. Assenza di fatti in!1ammatori ed emorragici . T esticolo: Esaminati a piccolo e forte ingrandi1nento, tan to il testicolo che l 'epididimo presentano un 'architettura normale, sia per ciò che rigu arda l 'elemento epiteliale specifico sia per ciò che rig11arda il connettivo. Nessuna traccia di sostanza colorata. Linfoghian dole: Il lessuto si presenta ricco di cellule. I centri ger1ninati'1i sono ingrossati. I seni si p·r esentano in parte liberi, in p~rte riempiti di elementi cellulari abbastanza grandi di forma più o meno ovale, contenenti nel corpo due o più corpuscoli neras tri. La parete dei se11i si presenta ricca di cellule e con tie11e numerosi depo._ iti di sostanza colorata, che manca con1pletament(• o quasi nei centri germinativi. Nulla a carico delle travate dell 'interslizio. Milza : La milza è di gra11dezza normale e di colore piuttosto n erastro. L 'al1estin1ento clei preparati riesce difficile, poich è il tessuto si sbriccioJa . I nodi sono per numero e grandezza normali. Nella polpa ch e è apparentemente ricca di cellule si


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« IL POLICLINICO »

11ota l'esistenza di grande quantità di carbone che sj trova deposto in parte a chiazze, in parte a forma di pulviscolo. I maggio.r i deposili sono in vicinanza dei seni. Cuore: l\'Iuscolatura cardiaca normale per struttura ed abbo.n danza di cellule. ~essuna traccia di sostanza colorata. Fegato: Il tessuto epatico è b en conservato, con struttura inalterata. Già a piccolo ingrandimento si r1ota la presenza di nu1nerose chiazze di carbone, disposte in parle nel tessuto perivasale che presenta un agglomeramento di elementi endoteliali, dei quali qualcuno carico di carbone. In parte le chiazze di carbone si trovano d epositate n el t essuto connettivo interlob are o in vicinanza delle cellule stellale di Kupfer, delle quali qualcu11a appare impregnata di carbone. Le cellule epat iche sono generalmente ben conservate. Qualche cellula si trova in rapporli cosi intimi con la sostanza nera con1e se il corpo estraneo facesse parte del corpo cellulare.

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o rossc,re o brivido. Mancano pure alterazioni del resi i ro , del polso e della pressione sanguig11a. Devo tuttavia rilevare , che nella prirna serie degli esperimenti ho notato in 3 casi J' i11sorgenza di i'1)ertermia im1mediatamcnte dopo l 'i11icz1011e, inconveniente ·q.u esto ch 'io no11 ho più risccintrato nei casi successivi dopo che i11v ~Ct; di soluzio11i fi siologiche ho usato con1e mezzo di sospensione· una soluzione isotonica di glucosio triplican.do inoltre il p·eriodo della slerilizzazione delle fiale. Va 11otato cl1e anche in que..c;;ti casi alla ipertermia è seguit~ la caduta alla norrn.a della temperatura cl-Le in qual cl1e caso si ·è manifestata già . dopo la JJrima i11iczione. Che l'iniezione di carbone ar.:i1~ale non provoca stati di ipertermia lo di111ostra l 'esperienza di Gaudia e Demarez, i qt1ali hanr10 i.niettato il carbone in ammalati D.al l 'i'.ndagi ne istologico-sperimentale risulta afebbrili senza che vi si fosse riscontrato la c]1e !e rnasse di carbone circolanti vengono de- benchè n1inìr11a alterazione, sia pur passeggeposilate in prevalenza nel polmone, fegato , ra, della tcrr1peratura. milza,. e linfog hiandole, n el n1entre scarsa o l>er ciò ch e riguarda i risultati dirò subito quasi rrlancante ·è l 'eliminazio11e di carbone atche essi varino giudi'cati ottin1i. Innanzitutto traver so i r bni. Nes.&una traccia di carbo1n e si prem0t.to ohe in nessu110 dei casi si eh1b ero a è notata nel testicolo, n ell'epididimo e nel la1: ti! J.: tare C0111If,]icazioni imputabili a tale pratessuto n1uscolare. Ne deriva dunque ch e l 'as- tica. Allo scopo di: gi11dicare sul valore di questo sorbin1ento di carbone si compie negli org<1ni riccl1i di tessuto reticolo·- en.doteliale. tratlament0 110 cred11to opportuno di divjdere i risultati in tre categorie : in casi probativi, in Merita inoltre di essere rilevato come fatto imy10rtante per la pratica, ahe i depo- casi b11oni e in c::tsi non probativi. 1F ra i casi prob·a tjvi figurano quelli in cui siti di carbone, n1ent1 e provocano una proliferazione delle cellule del reticolo e del con- la fel)bre cadde già dopo 48 ore senza più rine1 t ivo, non cau5ano alcuna alterazione pato- petersi. "\1anno giudicati casi buoni quelli in cui la logi• •l d~l tr.ssuto circosta11te, in quanto n1ancano fatti di flogosi o di necrosi, nè si riscon- f0bbre cadde per lisi, con esito in guarigione. Sono infine non probativi quei casi n ei tra1to delle lesi.oni em1orragich e. qual! accanto o dopo la so·m ministrazione di c.urbone sono stati adoperati altri rimedi. * ** I risultati' ottenuti si riassun1o·n o nei seLa parte clinica di quesLa breve nota comguenti termini. Dei 32 casi trattati uno solo IJr ende l 'esperieza fatta sù 32 casi di infezione, rr1orì. Trattavasi di una gravissima setticemia setticemiohe puerperali e genitourinarie delle puclirperale, inviata all'ospedale in extremis. d0nne. Della miscela· di carbone animale al Si credette ciò non di n1eno d 'inizi'are la cura. 2 ~~~ co11 siero gJucosato isotonico·, sono stati. F'ssa morì 18 ore dopo aveT ricevuto l 'inieinjettati da 2 a 3 ccm. Data J.a gravità dei casi zio11e. Negli alLri 31 casi si ottenne la guarile jniezioJ1i sono state praticate giornalmente gione dopo 2 o a) massimo 8 iniezioni. por u11 perio·do rnassimo di 8 giorni, jnietI casi trattati sono stati i seguenti·: t.a1tdo c,on1e dose complessiva 22 ccm. vale a • djre 0.4 4- gr. di carbo11e aui1nale. L'inie1) F ebbri pu.erperali 18. Guariti 17, dei zione non ha in n es~un caso presentato delle quali 12 prob·ativi e 5 buoni, 1 morto perchè diffi coltà, n,è si è dovut10 ricorrere mai alla pa- era in extremis. L'iniezione di carb()ne sen1.rl:~ fl!11azio11e della siringa. Essa è stata sempre bra esercitare in questi casi un effetto ottimo ir1dolore anche nel caso in cui qualch e goccia con scomparsa rapida della sintomatologia: di lirr11irln veniva a contatto con rl tessuto pe- clinica. 2) Pelv ìperitoniti gonorroiche 3, con esiri,'asale. Per ciò ch e riguarda la mia esperie11za, 1'ini<:'zit)ne non provoca uno stato di choch to in guarigiorte, di cui 2 prob·ativi in quanto n è i n1n1ediato nè tardivo. In n essuno dei casi la g uarigione avvenne dopo 2 iniezioni, e 1 , così tra ttati si è notata l 'i'nsorgenza di pallore buono. 1

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3) Pieliti acute in gravidanza 6 , tutti gua- cellule toccate da tale stimolc intenso possono n1aggiormente proliferare, aun1erttar e ·d i voriti , di ~ui 5 pr ob a Liv i e 1 buone). lu111e, variament e adattarsi e infine distaccarsi. 4) Flebiti p11,erperali 4- con esito in guarigione. Di questi 3' proibatjvi i11 q u.a nto la te1nIl 11ùgl~oramento spesso raµido d ell,a sintop·e ratura cadde dopo 2-4 iniezioni e con essa n1atologia clinica, ottenu to mediante la so·n1ce-&sarono an ol1e i dolori. Lin caso va ritenuto ministrazione endovenosa di carbon e e che in buono in quanlo guarì peir lisi dopo 6 iniezio.n i · lin ea gen erica è d ovuto a un aumento speciSe si presci11de <la un caso ne·g ativo ch e rifico d ella resistenza organica, trova appunto la g·uar_da una donna affetta g ià d a 15 giorni, da ~ua spiegazione in questo adattamento favoUJl ç) febbre puerperale g r avissima e capitata r e,•ole e propizjo d el sisten1a reticoloendoteliale sotto la nostra osservazione in extremi s, alla co1ne l'a]tro canto si d e-..on o ricondurre a m.oquale era stat a vraticata ciononostante un 'inie- di ficazio o i op vosie dell '.a ]!parato r eticoloendozione.. di carb oue, i risultati ottenuti negli al- t(~ liale; quegli stati ,d i aller gia ed anergia ritri casi. tutti c linicamen te gravi , và giudicato sultantr dall 'influenza che sostanze diverse e sotto ogni aspetto ottimo. i 11 prin1a li11ea le tossine batteriche esercitano Quale è ora la base scientifica del benefico su g li. . eleme11ti suddetti. Per quanto riguarda il effett o ottertu lo dall 'ini'ezion e di carbone ani- ca1bone ritengo poi c]1e la sua benefica e pron male? I o ritengo, ch e ogni te,n tativo inteso a ta influe1tza, ollre ch e i11 uno stimolo ·dell'atcerc~re una spi egazion e per gli ottimi risulti \oità... cellulare, va ricercata fo1·se nel fatto, che tatj ottenuti c;,i con duoe verso quelle alterale i11a::\se dj. carbone circolante agiscon o n el 7.ioni_ del si sten-1a r eticolo endoteliale ch e so•n o se11E'o di ' 'er e sosta11ze assorbenti o di filtri, state riscontrate i11 base allo studio istolog ico qualj_là ch e al e;arbon e è stata già riconosciuta. sperimerltale. È un fatto innegabile che gran L 'attivita disintossicante d el carbone sarebbe i1arte, per non dire quasi la totalità , d el car- in 1qpesto caso esaltata per di più dal fatto, cl1e u11a g ra11 parle di esso viet1e depositata llone anj111ale iniettato và d epositato n el feg·ato,.... nella m1lza, e nelle linfoghiandole, ch e nel Iegfl.to, in quell'orga110 cl1e stà a capo delle fanno parte appunto di quegli organi in cui il fu11z!oni svelenatrici del cor110. ~ rstema reticolc1endoteliale è più aboondant eL 'i11troduzior1e dcl carbor' e 011imale nella terr1ente rap1p resentato. L 'imp re.g nazione di car - rarJi t~ endovenosa. di processi settico pien1ici bo11e del tessuto polmonare si sp ie·ga forse in ed infettivi in ger1er e segna, secondo n1e, un base a semplici fatti circolatori , in quanto essi reale progresso, in quan.lo accanto alle qualità sono quegli organi ch e attraverso il circolo ve- suddescritte, il suo uso si presenta perfettamenn o:::;o vengono per primi a contatto con il pul- t e i11nocu o, semplice, e se vogliamo an ch e ecoviscl1io di carbone. L'impregnazione da parte ~on1i co. La mia esperienza eiertamente non andegli altri organi denota inoltre ch e jl carbo - cora tanto e~I esa da p.er111ettere un giudizio 11 e, senza provocare alterazioni d el tessuto , ha definitivo, n1i vreta 11 aturalr11e11t.e di p roclapassato i cap] llari polmo11ari e si è riversato mare il carb on e co111e la panacea dei processi nel circolo g rande arterioso, dirigendosi verso infettivi chirurg ici. panacea d'altronde ch e a quegli organi c.l1e per esser ricchi di tessuto en- n eissun altro rimedio i>uò esser concessa. Per doteliale dimoslrano di J:JOssedere una certa af- qua11!·0 tuttavia m[ è lecito dedurr e dalla mia fi11ità verso le sostanze iniettate. Numerosi ele- i)iccola nor1 p rat.ica i11 n1ateria di fatti' infettivi, r11 enti del! 'apparato reticoloendoteliale la cui cr edo cli pol.er affermare con la coscienza di ah·b o·n danza cellulare sembra superiore alla c~hirurgc>. ch e il c ~rbo11e anirr1 ale risponde per norrr1a app·aiono carichi di depositi. di' carb one. qt1e~t i cabi me:glio di tutti gli altri m ezzi sino l ..'ahbondanza .di tale impregnazion e dovreb,b e acl ora in u so, siano es&i mezzi chirurgici o ora per l ogica con segu ente teorica comp·o rtare p•r oteici , si ~no essi anche mezzi specifici come una mjnorata attitudine in1m agazzinatrice d el si eri ' accir1i o st omosi11e. l1: d è unicamente in ~istel]:la reticoloendoteliale ch e corn '·è noto può ques;·a co:rrvi.nzi011e, ch'io ho creduto mi'o doculminare in quello stato grave ch e va sotlo i vere render JJO!i i risultati fi11 'ora ottenuti. 11ome di blocco. Tutt'altro nel caso pratico. A giudicare da l b en efi co effetto l'iniezione di RI 1-\.SSUNTO. carbone con1po·r ta invece un esaltamento d elL 'é.l otore ri porta l 'esperienza ottenuta nel]a ! 'attività in1magazzinatrice e, come consegue11za , una più int~11sa e più prolungata atti - terapia dei processi setticopie1nici e jn special vità fagocitaria. Il ca rbone animale va, secon- m\-)(io n alla fc.bbre puerperale m ediante l ' iniedo il.. mio mo<lo di vedere, ritenuto un ottimo zi1one endr)\"(!nosa di una sospensione di carbo11e ar1 i1n éì le in siero g lu cosato. Il benefico elemento che agisce come sviluppatore di sueff ello ,ra ricercalo <la una parte nelle alteraperficie n el sistema reticoloendoteliale, le cui 1

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zio rti prodotte dal carborle sugli elen1enti del r< t.ico_loendoteJ.i.o, come lo dimo,s tra il risultato de]l 'ind<.gi11e sperimentale ed rn parte ad un J)t)Le!:e cli ~i11 tossicante che il carbone esercita in 15.enere in stc'lti tossici. 1

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BIBLIOGR.A.FIA. SERGENT. Echos de médecine, n. 2 , 1934. GAUDIER-DEl\iAREZ. Id. , n. 5, 1934.

OSSERVAZIONI CLINICHE. Sinfisi pericardica con sintomatologia da colecistite per il dott.

T0Ml\1!AS0 AQUINO.

Il segue.n te caso clinico n1i sembra interessante per il suo, modo di esplicarsi, i 11 qt1anto il ~e.gno predo minante del quadro morho·so, il dolore, h.a potuto ingannare per la diagnosi, veri endo :ittribuito per il suo mo·d o di appariire la Iocalizzazi'o,n e, l'inte·n sità, il tipo, ad un or~ gano· perfettamente indenne. Questo caso dì pericardite essudativa, evo.Iutc. poi a sinfisi, ha assunto tutta l ·apparenza d'una affezione del1e vie biliari: la colecistite calcolosa. 1

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. U. M., di a. 41, meccanico. Nel gentilizio non Yt è altro se non che i genitori erano chiaramente gottosi. Il paz. non ha mai sofferto malattie degne di nota ad eccezione della presente. Contrasse la blenorrag'ia durante il servizio militare. A 28 a. sposò una donna apparentemente sana che n?n ha mai a:ruto gravidanze. Nega la lue. un d1sc.reto· mangiatore e bevitore; forte fumatore. È stato bene sino a dodici mesi fa, quando avvertì un leggero dolore all 'ipocondrio destro· t1n do1ore poco intenso, non continuo ' senza irra~ ... . . . u1az1on1. Dopo due o tre giorni fu costretto a inettersi a letto per brividi intensi seguiti da febbre (39°,5). Il dolore aumentò fortemente di inte11sità, sino ad acquistare il carattere di colica, con irradiazioni alla spalla destra. Febbre (38°-38°,5) conti11ua, log·germente remittente. Comparve anche una n1odica tosse, con carso espettorato muco-purulento. Dopo ventidue giorni febbre e dolori cessarono Pcl all'ammalato parve di essti.re guarito. Dopo una settimana di ])enessere riprese il dolore all'ipocondrio destro, estendendosi sino al! 'epigastrio. Compariva tre quattro ore dopo i pas ti, dapprima leggero, per aumentare rapidamente d'intensità, con irradiazioni alla spalla destra. Il dolore, raggiunto l'acme, decresceva sino a scomparire (durava in tutto due o tre ore), per ripetersi tre ore dopo il pasto seguente. Palpando l'ipocondrio destro si notò un ingrossamento del fegato - 6 cm. oltre il bordo costale stilla linea mammillare prolungata - piuttosto duro , con margine netto, superficie equabile. For. temente dolente il punto cistico. In questo p eriodo l 'a. avvertiva dolore mentre il boccone attraversava l'esofago ; ma non vi era ritardo n el passaggio . L 'a. accusa oggi, di non poter riposare in posizione supina o laterale sini~tra perchè insorge

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dispnea ; dispnea ch e compare anche dopo uno sforzo. Ha digestione difficoltata ed alvo stitico . ~on ha mai presentato tinta itterica delle sclere e della cute e non ha mai visto le feci acoliche. Il .paz. ~on~inua, altuaJmente, ad avere queste 11~an1f~st.az1on1 dolorose post-prandiali, non più ])1quot1d1a11e, nè più così j11tellse. Per quan1o più leggere permangono e compaioono per due-tre g·iorni ogni dieci-quindici di relativo benessere. Otto mesi fa, stacciando le feci ha isolato un piccolo calcoletto, meno grande di un chicco di g·rano, in una grande quantità di sabbia intestina le. L 'infermo è stato visitato ripetutamente da san.ita:i e cli?i~i, che, concordemente fecero diagnosi d1 colec1st1te calcolosa e pregressa pleurite basilare destra. Ci tengo a ricordare questo al solo scopo di dimostrare quanto sia stata perfetta la sindro1ne colecistitica, in questo paz., che ba una colecisti perfettamente indenne. Egli è stato anche inviato per la cura delle acque a Chianciano (ag·osto 1934) ma, dopo sei sette giorni di cura, si vide aumentare le sofferenze. Fu sottoposto allora alla colecistografia ed essendo questa risultata assolutamente negativa per una qualunque affezione delle vie biliari. ne ft1 rima11dato. Nel tornare potè consultare, a Roma, un clinico, che pose la diag11osi giusta dell'affezione. E. O. - Soggetto longilineo. Decubito preferito il laterale destro e la posizione ortopnoica. In decubito supino o laterale sin . insorge forte dispnea. Condotta psichica normale; sensorio integro. Colorito del volto bruno-pallido. Le mucose visjbili sono lievemente cianotiche . Pannicolo adiposo regolare; non edemi. Es. ghiandolare: Qualche acino in tutte le stazioni , meno le epitrocleari. l\[asse muscolari toniche e trofiche. _\pparato scheletrico vantaggiosissimo . Le dit a delle mani presentano le nodosità di Heberden. Polso uguale, .ritmico, compressibile, di frequenza : 80-85 al m'. Respiro di tipo costale superiore, di frequenza: 28 al m '. Pressione arteriosa al RR.: Mx. 145, Mn. 85. Capo: Pupille eguali, ben reagenti alla luce ed alla accomodazione. Le sclere non mostrano ittero. Nulla di pat. a carico dei n. cranici. Nulla di pat. a carico del cavo orale e del faringe. Collo : ulla di pat. Non collasso, nè inturgiù i1nento venoso. Torace: Euritmico mobile. Spazi intere. ampi. Cuore: Assenza di bozza precordiale. Non si rileva l 'itto della punta, nè sono visibili altre pulsazioni positive o negative degli spazi interco· stali. Alla palpazione non si percepisce l'itto, nè altre pulsazioni. Non fren1iti, nè sfregamenti. Si percepisce la pul sazione dell'arco aortico infossando la mano al giugulo. Alla percussione <lell 'aia assoluta si rilevano i seg uenti limiti: Super. : margine superiore della quarta costa; <le tro: linea marginosternale destra; sinistro: li11ea mammillare; infer.: sesto spazio intere. Si rileva che il cuore è attratto a destra . Invitando l'infermo a fare profonde inspira7ioni, mentre si per cuote l'aia cardiaca, questa rimane inalterata nei limiti già detti .

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SEZIONE PRATICA

Si nota inoltre che l 'aia non è spostabile con i ca1nbiamenti di posizione. All'ascoltazione si odono toni puri, sebbene un poco lontani, su tutti i focolai. Non si percepiscono soffi patologici nè sfregamenti. C'è inoltre il polso di Kussmaull. App. respiratorio: respiro di tipo costale superiore, ritmico, un poco frequente. F. v". T.: indebolito alla base dell 'emitorace destro. Alla percussione: ipofonesi alla reg. interscapolo_-vertebrale sinistra ed alla base destra, ove si nota pure che il margine pulmonare non si espande n elle profonde inspirazioni. All 'ascoltazione: mormorio vescicolare su tutto 1:amb1to. Alla regione interscapolo-vertebrale sinistra respiir.) un poco aspro e dei rantolini inspirutori, crepitanti. Alla ba.se destra mormorio vescicolare un poco ridotto. Addome: di forma e volun1e normale. Non rete Yenosa. Cicatrice 01nbelicale infossata. Alla })alpazione si risveglia dolore all 'ipocondrio destro e precisamente in una regione così delimitata: super.: margi11e costalè a livello della decima costa; infer.: ombelicale trasversa; sin.: parasternale destra; destr. : mammillare prolungata. Regione che corrispond e alla sede della cistifellea. B dolente anche il punto xifoi<leo. Il fegato deborda di un dito trasverso dall 'arco cost. ; è indolente, di consistenza un poco aumentata, con bordo tagliente. Milza nei limiti fisiologici. Assenza di altro di patologico. Esami espletati: Es. Urine. P. Sp. 1025. Albumina, sangue, pigmenti biliari ecc. assenti. Nel sedimento : numerosi e nolevoli ammassi di urati. R. W. : negativa. . Esame espettorato: assenza rli bacilli di Koch e di fibre elastiche. Prova di Meltzer-Lyon: prese11za delle tre bili. L 'esame colecistografico ~ Tet.raiodofenoftaleina per via orale) ci mostra ben visibile la colecisti, ir1tensamente colorata, a forn1a di pera , di form a normale, in sede regolare, a contorni netti e contenuto perfettamente omogeneo. Assenza di qualsiasi ombra riferibile a calcolosi della cistifellea. L 'ombra epatica risulta ingrandita in basso. L 'esame tadialogico del torace ha messo in eviden1a un notevoliss imo aumento dell 'ombra carclioYascolare (DT e DO ingranditi) con punta sollevata, globosa e pulsazioni superficiali e frequentj ssime. In O. A. D. si n ota che I 'ingrandimento del cuore è dovuto sopratutto ai òue ventricoli . Si notano evidentissimi esiti di pleurite della base destra: seno costo-diaframmatico obliterato, diaframma poco mobile e quasi pianeggiante, grosse ombre a striscia trasversale da pachipleurite dell 'interlobo inferiore. Si osserva infine un forte aumento dell 'ombra ila.re destra. CONSIDERAZIONI DIAGNOSTICHE.

Dall 'anamnesi, dall 'esan1e obbiettivo, dal reperto radiologi co noi troviamo dei dati ch e ci porta110 alla segu t:}nte conclusione: È molto verosimile ch e quando l 'ammalato si è mess·J a letto, dodici miesi fa , ahbia sofferto di pleurite bas! lare destra. Lo deduciamo dalla

riduzione del F .V. T. e del suono e del respiro basilare a destra, dalla non espandibilità del margine polmonare nelle profonde. inspirazioni e dai dati del reperto radiologico. Poichè notiamo anche una attrazione di tutto il cuore a destra (lirm~te destro dell'area sulla marginale sternale destra), do1b biamo pensare (ih e vi siano delle aderenze pleuro-pericardiche, e.be ve lo traggono. Poichè abbiamo: pulsazione puntale non visibile nè palpabile, ingrossamento dei diametri dell'area cardiaca, nessuna n1odifica plessimetrica della area stessa nelle profonde inspirazioni, fissità di essa in tutte le posizioni, polso di Kussmaull, superficialità e frequenza delle contrazio ni (no·t ate dal radiologo) ne viene da presumersi che quando vi fu la pleurite vi sia stata coiltemporanea pericardite essudativa, pa~sata poi a sinfisi più o menu totale; con il che si spiegano e l'epatomegalia e la dispnea e i reperti fisici (toni senza rumori', nè vizii) e radiologici : la supe rficialità e la frequenza delle contrazio·n i. Anche il dolore alla deglutizione è un reperto frequente della pericardite; come pure, p·er la irritazione di uno dei freni'c i, è frequente un dolore irradiato alla spalla destra o sinistra. A carico della colecisti no11 troviamo segni n ~ sen1eiotici (ad eccezione, del dolo.r e) nè · radiologici. C'è stato, è vero, anche un piccolo calco] etto isolato dalle feci, ma dato il reperto assolutame1n te negativo a carico di llna qualunque affezione delle ,,ie biljari, dobbiamo ammettere che fosse di p roduzione intestinale con1e l'abbondante ~ab1bia, in. cui fu trovato o fosse un seme vegetale. Rimane da spiegare lo speciale modo di. insorgere del do lore., tanto da esser confuso con quello da colecisti Le. Noi sappiamo che tra la regione epatovescicolare e l'apparato cardiovascolare esistono stretti rapportj: hanno comune innervazione - vago simpatica - ; uno stin1olo vivace. portato su di un punto· delle vie biliari può. modificare o sospendere· il rjtmo cardiaco, come d'altra parte, sebbene raramente, malattie dell'apparato cardiovascolare decorrono con fenomie nologia analoga alla colica biliare o a qualche altra affezi one addominale. Di questa evenienza tJe ne conto per es.: la Ne"v York Insurance Co ., la quale, in una circolare inviata nel maggio 1932 a proposito delle prec.auzioni da prendersi nei casi sospetti d1 angina di petto, ammonisce i propri fiduciari a ricordare che il dolore al di sotto del diafram ma non significa di necessità che la malattia sia intraddorr1inale. 1

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« IL P OLICLINICO »

Alcuni parlano di semplice irradiazione d el dl)lore; altri di una localizzazione fallace delle sensazioni dolorose. Nel caso nostro vi è già u11a epia.tomegalja da stasi' e g li accessi dolo rosi J i O~ t1)rarldi ali potrebbero essere d e tern1inati ancl1e dal la vario cui viene sotlo1)osto I ' ap1parato ep.atovescicolare durante la diges tione. E questo 1rova conferma n el fat to c.h e una Yo lta erano in tensissi1ni e vi era fegato moJto g·rosso (sci c111. oltre l 'arco costale), ora sono più miti ed il fegato è molto ridotto (un dito trasverso oltre l 'arco costale) .

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RIVISTE Gozzo e gozzismo.

La ques tione del gozzo si presenta di notevole ì11tere~se dal punto di vista scientifico c ome da quello pratico. Tuttora avvolta nel m i s~ero l 'ezio.Jog·ia che., ad ogni modo a pip are ét5sa1 con1plessa; notevole la sua ripercussione s ullo sviluppo fi sjco ed intellettuale, sulla Ilati-mortalità, sicchè la que,s tione ha anche riflessi su lJ 'eugenica e sul prob,lema demog rafico , i11entre le nuove vedute suscitano sem·pre più as~ill~n~i ~r~blemi, per i. ~ossib1,Ji rap1)ort1 co,11 il dist1ro1d1sn10 , con gli ipo- ed ipertiroidismi, e.o n il morbo di ,~"'laiani-Basedo,v. Fino a pçchi artrli or sono , il gozzo in Italia Quando già il lavoro era in tipografia l 'a. è stato sc.arsan1ente considerato; si può dire è àecedt1t10 . Rapidamente sono com.p arsi i se che la questione. veniva agitata soltanto çla gni di uno scompenso cardiaco a cuto (eden1i due funzionari della Sanità pub·b lica, il Medico provinciale dott. S. Balp· e specialmente cos,p icui: dispnea intensa , epatomegalia nol 'lspettore Gen . medico , d ott. V. Ambrosi, tevole, rarttolini da stasi a lle basi pulmonari). c.he è stato chiamato il Decano dello studio Il dolore s 'è esteso alla regione preco~dia le, clel gozzo in Italia e c.h e co•n tinua c on infat1,allo sterno ecl a l bracci'o sinistro. cabile attività ad occuparsi dell 'argomento lla carattere a ccessional0, ma gli accessi so anohe nei Co·n gres8i internazionali, co·m e fece 1to frequentissimi, subentranti . Notevoli l ' anrecentemente a Berna. dove furono accolte fago&cia del paziente ed il senso di prossima vorevolmente le sue propo,s te e d il suo quefine. st.io11ario. Ma fu soltanto ' 'erso il 1920-1923 c he si I11 u11 accesso doloroso , particolarmente inrisvegliò i'n Italia l'interesse p èr lo studio de·l teri &o, l 'a. finisce . gozzismo e per i suoi a spetti medico-soc;,ali, AtrilJalda (Avellino). special m ·e nte .ad opera di E. Lugaro , U. Cerletti, G. Muggia, G. Pighini ed E. Levi, che RIASSUNTO. prospettò la question e al Consiglio Superiore cli Sanità, per cui la :Direzione Generale di Sa· L 'A. d escrive un caso di sinfisi p ericardica nità Pubbli·ca diffuse un ques tionario ai Meconfuso p e·r molto tempo co·11 una colecristite., dici provinciali d elle zone colpite, in modo a causa del dolore localizzato esclu ... ~vamente da co,n oscere la reale entità d el male ed, in sealla r egione ciSitica cd alla spa lla de::, tr a e del guito, p ermise ed incorag giò, esperimenti di suo tipo. Cerca. di spieg.a rne le ragioni'. profilassi che sortirono buoni risultati. Il gozzo, sempl1ce o·d associato al cr etinismo , è diffuso in tutto il mondo; nel massic_.. Ricordiamo l'lateressaate pubbllca~/oae SEMl - URATUITA: cio delJ 'Imalaia, com e nell'Argentina , in var1 Dott. prof. C. L. SACCONACH I stati degli Stati Unili A. (Idaho, Oregon , '\Va Medico primario n egli Os pedali Civili di Brescia shington, Montana) dove la propo,r zione d e1 gozzuti fra i giovani che si presentano al servìzio militare è del 21-26 pe,r 1000. Lo trovia(Fibrecbla del cuore) nell'aspetto suo diagnostico mo in Africa come in Austral;a ed anche al Op er a premiata dalla R. Univer sità di Roma « MedaGiappone, ohe si ritooeva un tempo immune. glia d'oro al merito clinico » Guido Baccelli. In Europa, è particolarmente d~ffuso n el Ne ripo'rtiamo, in riassunto, il Sommari o: massiccio montagnoso alpino: Svizzera , BaPrefazione. · I. La difficoltà e l'ut ilità della diagnosi. - I I . Definizione della « Fibrechia del cuore » e analisi vieTa Austria Valtell1na, Valdostano, ma non dei suoi elementi a natomici (Sin echia ; Feriechi a; Pro' dire che ' si può sia limitato alle ~ont.agn e : sechia). - III. Concetti clinici preliminari. I momenti clinici (semplice presenza; cardiopessia ; cardiocateCosì in Polonia, se prevale nel distretto di chia) n ella relazione loro con gli elementi anatomici l(rakòw che comprende gli alti Tatra, lo si fibrechiali. - IV. Cenni storici. - V. I sin·g oli segni (pagina 26 a 163). - VI. Il complesso dei segni. - VII. Dati trova anche nelle vaste pianure; lo trov:am o statistici etiologici su la fi•b reohia. - VIII. La diagnosi. i11 Olanda e così pure n elle pianure d ella G~r­ - Bibliografia. n1,a nia. Scarso è in 1Francia , mentre non 1nVolume di pagg. VIII-200. Prezzo L . 2 O. frequente è nella Spagna, per la qual e . vi ha N. B. Agli aibbonati al cc P oliclinico,, che h a nno ·già inviato o oh e in-vieranno subito l'importo del loro ab· particolarmente Ficl1iamata l'attein zione il Mabona.mento pf)l 1935, il volume è ced11to, in porto franco, raiion. in I talia., per sole L. g. Per l'estero L. 1 2. In Italia , le regionj più colpite sono: Pi.cInviare Vaglia all•editorP LUIGI POZZI. Ufficio Postale Sue· n1onte, Lombardia, Veneto, ma non man e~ 1n cursale diciotto, ROMA. 1,

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La Clinica della ADESIONE PERICARDICA


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SEZIONE PRATICA

Liguria, En1ilia, Umbria, Campania, Sicilia. Numerose e svariate sono le ipotesi. sull'Eziologia, imperniar1tesi nl~lte sull 'origine idrica : assenza o presenza di dati sali, p·r esenza di una sostanza collo1dale specifica, di elementi infettivi, di radioattività, a propo·s ito d ella quaJe sono da citare le recenti ricerche sperimentali di, Marchesa, che dimos trerehbe1ro un rapporto fra pote1~e radio·a ttivo dell'acqua ed enden1ia strumosa. Altri ha n1esso in causa le de,fi cieinti condizioni igieniche dell'abitazione, il contag io perr mezzo di insetti ematofagi, lo strapazzo fisico, la carenza di jo dio·, i foci infettivi. Tutti ha11no portato a sostegno della propria tesi degli eleme11ti dimostrativi che le osservazioni di. altri hanno spesso contraddetto. Osserva ironican1e11te a tale proposito· il Trìkuraki s che la teo·r ia della radioatti'Vità è oggi la più in voga , percbè è finora . .. la m eno controllata e lasci.a quindi speirare di spiegare c,o n essa molti piccoli fatti rimasti inso.l uti con altre teorie. Quello che finora appare sicuramente assodato è il fattore localislico, per cui so no colpiti soltanto determinati terri't.orl ed in questi sono colpiti anche g li animali: i vitelli, i cani, i ratti, g li stam·b eccihi. Que sto fatto che sono colpiti da gozzo anche gli animali oh e vivono allo stato lib ero, come i ratti e gli stambecchi, dimostra la poca fondatezza delle ipotesi, che considerano co,m e fattori eiziologici importanti le cattive co·n dizioni igieniche dell'abitazione, la pern1anenza n elle stalle, lo S\ iluppo della industria armentizia. D'altra parte, 1'elemento infettivo se·m bra in causa in .alcune circostanze, co.n1e, p . es., nelle epidemie di gmzo che hanno colpito dei soldati in territorio di Bard (zona ende1m ira in provincia di Aosta) e di Novara (zona immune). Allo stato attuale delle nostre conoscenze, ]a questione d ell 'ezio logia del gozzo è anc,o·r a luno- i daJl 'e&sere risolta, per quanto gli studiosi - forse a11che p er i buoni ri sulta ti otLenuti con la profi lass1 jodica - ~i o·r ientino in gran lJarte verso la carenza di jodio. Un , ,asto ~tudio sta compiendo ora A. Pult sui terreni <lelle zon e e11den1ich e italiane, determina11done ie caratteristich e e·d il conten·u to in jodio. 1

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Jl gozzo s1 presenta in f ornia d1iffu sa. (semplice i pe,r trofia d ella tiroide, ch e si rileva all 'inizio con quell 'ingrossamento del collo alla b ase, che- caratterizza la così detta gola gro sa ·o piena) ecl in forma 11-odosa, che su ccede a ll a • pr1ma. t im1Jorta11te i] ricon o· cere l 'ipertrofia ti Toidea n ei suoi primi stadi. Sino a ch e la tiroide è> normale, 1a I inoo ch e dal m ento. a ·collo eretto e tes ta ]ieNemoote· arrovesciata indietro, scc11de alla r::>.dice de 1 coll o, appare leggermen te co11cava. Ma u11 leggero 1.n gros.. a-

rnento di essa b·a sta a rendere retta questa Jj11ea. Se la sp.e ssezza dei tessuti lasciasse qualche dubb·io , la palp·azione permette di apprezzare con sufficiente esattezza i limiti della tiroide, arrivando anche a misurarn e la superfi cie. Importante e pratica è la misura della circonfere11za e del dian1etro del collo, qu.a le si fo. medran1.e un nastro, ri spettivan1ente un con1p1sso di spessore, fissando posteriormente la sett.i rna ve rteb ra ce·r vicale ed anteriormente un punto ch e si trovi a determinata distanza dalla fossetta del giugulo e corrisp•onda alla parte più pro111inent.e. della tiroide. Gli effetl.i ed il danno d el gozzo sono noti. La .g rande influenza cl1e la tiroide ha s ull 'orga11isn10 fa si ch e oltre e più che g li effetti !or ali (ch e non s-0110 pochi n è lievi, per la comJ}ression e eser citata) siano da prendere in con~ i·derazione quelli generali, ch e si riflettono sullo sviluppo d ell 'or:ganismo , sul ricambio, sul cuore. Così pure è nota l'associazio·n e gozzo-cretinica , ma non si deve però inferirne c he il goz70 sia semp r e acco·m pagnato da cretinismo o da defici'ente intelligenza , chè no·n è raro troYare fra ì. gozzuti delle menti vivaci, pro11 te e fini. C:o·n le nuove vequte, poi, I.a questio n e d el gozzo si allarga a lle disfunzio·n i tiroi·doo in gen ere. Esso non va più con siderato come una semp·l ice d eformità o come il p r imo gradi.n o cli una scala che conduce al cretinisn10. Be11 a]tre e più vaste conseguenze n e posso·n o deri-· vare; oltre a lle molte n1iserie um ane che vi sono spesso co11nesse (nanismo, deformazioni S(lffiatiche, sordo-muti smo, balbuzie, ecc.), ai tumori della tiroide, essa è in rapporto con tutti g lr ipert.iroidisn1i c.he culminano, ne1l morbo di Flaian i-1Baseùo\v e con l 'ipotiroidismo, forma di scompenso tiroideo, che m erita uno studio appro.fo·n dito. Osserva giustamente A. Trikurakis. un valente e studioso n1edico condotto della Valle· d 'Aosta, che il vario v0lun1e d ella t i.roide, ch e si nota a seco11da delle zone e cl1e pare ab1b ia rapporti r.on il ten1pera1ne,n to n euro-ormonico d elle popolazioni, si identifi ca pir obabilmente con la tiTeo-megalia montana e sia determinato al 1)nri, di queis ta - dal fattore• pirimario loca le, p redispon ente a l o-ozzisn10. Le numero s.c ipertrofie eutireotiche della tiroide, che si riscontrè1no nelle reg ioni endemiche , pre en tano I1na g rande instabilità funz1on ale ed una part.ico lare disp·osizio11e ad ammalarsi, forse proporzionale al loro volume. Accanto ad es$e, si trovano quelle ipotj'reoti cl1e e, for e più nu111erose , le ipertireoliche . 1

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L :\. PROFILASSI DEL GOZZISMO.

Qt1a lunque &ia l 'eziologia del gozzismo che va co1nunqu e ritenuta a ·sai co·m plessa , è certo r h e la carenza cli i odio vi l1a ~ran parte , sir rh è si· presenta co111e compito principaJe della


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JL POLICLINICO

profilassi quello di rifornirne le popolazioni clelle zone gozzige1le. Si è dapprima pensato di attuarne la somministrazione nei ragazzi delle scuole, come l 'uni'c o gruppo di popolazione facilR1ente controllabile. Si sono quindi dati dei preparati jodici e dei cioccolatini jod.ati'. I risultati. furono incoraggianti; ma no·n biso·g na dimenticare, da un lato, che il gozzo tende a dim~nuire spontaneamente1 verso il r1ono anno di età e, dall'altro, che in tal n10do· la profilassi si com·p~e soltanto su un gruppo di popolazione, per un periodo di temp.o limitato e, ·forse, con dosi eccessive Qi jodio. Più pratici si presentano gli altri due metodi di somministrazione, con il sale da cucina jodato e · con ·l 'acqua potabile. Que6t'ultimo sistema ·è stato s~011ito agli Stati Uniti A. (RochesteT, Anaconda) immettendo nella condotta d 'acqua, per 2-3 settimane, 2 volte all'anno, dello joduro di so·dio, in ragione di kg. 7.250 per mc. 9.420.000. Più conveniente se1nbra pe.rò l 'uso del sa]e da cucina jodato, che è quello che si viene rnaggiormente diffonden.do fra noi. Gli espe.rimenti fatti in molti' p·a esi e le chiare relazio11i cli Eggenberger e di ìVIuggia al II Congresso del gozzo (a · Berna) riguardanti l 'uso del sale jodato n el Cantone di Appenzell ed in Valtellina dimostrano la perfetta innocuità di . tale somministrazione e la sua effica~~ia. Quest/ult.i ma è stata anche dimostrata per gli stambecchi di St. Gall (Svizzera) in cui. la soonmi11istrazion e del sale jodato fece diminuire la J1ati-mortalità, che ricomp·a rve con la sospensione dell'uso.. Gli effetti. sono evidenti sulla diminuzione della mortalità infantile, dello ' sirUtma dei neo11ati, degli scolari, della p1ub ertà, delle reclute, di quello g ravidico. Attualmente, il sale jodato, ch e viene p·rep·arato con l 'aggiunta di un grammo di jodur <> di sodio ad un quintale di sale da cucina , viene dis tribuito· - invece del sale da cucina ~ · a tutti i comuni d.ella pro;vinoia di Sondrio e ne viene e.s te·s o l 'uso anche ad altre provincie. Nessuna differenza di sapore esso presenta e i1essuno dei temuti fenomeni di intolleranza o di risveg·lio di i peirtiroi•d ismo si è mai Yerificato. Calcolando a 10 grammi a testa il cc)nsumo giornalie.r o di sale, ogni individuo i11trod11rreb·b e giornalmente mg. O, 1 di joduro di sodio·, pari a mg. 0,057 di jodio. Unica obb·iezione che si può fare e che, in co nsiderazione della piccolissima quantità di joduro di sodio in aonfronto della grande quantità di sale, la ripartizi'o ne non sia perfettamente uniforme; ma è probabile che n el complesso le rr1i11ime differenze si compensino ed ognuno arrivi ad introdurre g1obaln1e•nt.e una quantità di jodio sufficiente peir impedire la carenza. I buoni effetti ottenuti dimostrano, clel resto, oh e praticamente tale i11 etodo r1sportde bene. E questo in fo·n do, al di fuori di ogni consideTazione teorica, è l'es1

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senziale per il benessere ed il risanamento del 1~ nostre popolazioni. A. FILIPPINI. N. B. La biblìografia sul gozzo è assai vasta. Mi limito qui ad accennare alle due pubblicazioni seguenti: R. 0LESEN. Endemie goiter. Pub. health Bull., 11. 192, 1929, ed il numero monografico dii Rassegna intern. di clinica e terapia, 15 dic. 1933:,. contenente lavori di F. Mc CLENDON e TAKEO IAMI (Jodio e G. studiati in viaggio p er il mondo),. H. EGGENBERGER (Risultati della profilassì del G. in SVizzera), A. PuLT (Lo studio dei terreni per eventuali relazioni con l'endemia strumica), A. l\1ARCHESA (Le anomalie della tiroide in rapporto con la radioattività dell 'acqua), G. A. TRIKURAKIS (Vedute e considerazioni sul G.) e di V. AMBRosr (La II Conferenza internazionale sul G. a Berna) ..

SUNTI E RASSEGNE. ORGANI DIGERENTI. La nicchia considerata come criterio di cicatrizzazione di un'ulcera peptica. ( JACOB !Bu c KSTEIN.

Am. J. of Diyestive Diseases.

and Nutrition., sept. 1904).

L' A. è stato uno dei primi radiologi che h a attirato l'attenzione degli altri sulle modifica· zioni radiologiche delle i'rr1magini d'un'ulceTa trattata n1edicalmente. Secondo Jacob la nicchia, osservata co11 esa111i :r_:adiologici in serie, sp·a rirebbe in medi a verso il 41 ° giorno di' cura. La scomparsa della niccl1ia sarebbe acco111pagnata dal miglioramento di tutti i segni clinici. Nei soggetti molto veccl1i o arterioscleroticj il miglioramento è più lento. Per osse·r vare bene la nicchia occorre ch e 1'ammalato sia digiuno , a stomia co completamente vuoto. I.a posizio,n e in cui fare l 'osservazione ha notevole importanza. Stando in piedi, si possono osservare nicchie che sarebbe cliITicile vedere stando l 'ammalato piegato. Ordfnariamen le nella posizione flessa la nicr hia si osserva più grossa. P erò è da tenere presente ch e un semplioe peristaltism·o può rnascb erare una nicchia. Dopo Forsell ohe l'ha studiato, si sa che l 'edema della mucosa impedendo talvolta l 'entra1a del bario n ella nicchi'a , fa assumere a quest..a varie for1ne . Bisogna pertanto ri esa1ninare l 'ammalato a riposo e a cure antispasmodiche, le quali , ri- · ducendo l'edema della n1ucosa, possono fare osservare una piccola nicchia. L ' A. not.a ch e la p1·ova più ronvin ce11te della cicatrizzazionE> di un'ulcera risiede nel rE:gredi!'~ de1le di1nensioni della nicchia più cl1e nella sua brusca scomparsa. l ln trattamento inefficace dell 'ulcera farà veder e una niccJ1ia invariata o 1ng·randita. l/o~~ervare t1na irrGgolarità ])ersistente del l)ulbo , 111alg rado 1

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SEZIONE PRATICA

. . ia accon1pag11ato da u11 miglioran1e111to clinico, 11on sta a signifi care l 'assenza di cicatriz• taz1one. Haudek (n el 1912-13') descrisse i due p1rinc~­ piali segni d ell 'ulcera duodenale; Cole e Akerlrur1d. analizzarono succes~iva111 e11te i differenti tipi ·di deformità di q11esta regione. La nicchia . in generale, ·è di forn1a co11ica; l1 a. sede per lo p1iù nella piccola curvatura. Berg preLe:r:ide a'1 erla trovata .p1resente n el 50 % dei casi di ulcera duodenale.. La più importante di tutte è la nicchia se11za deformità di contorni d el bulbo. Si osserva i11oglio dirigendo i raggi X in posizione obliqua . L ·A. non crede che la scomparsa d'una nic chia significhi gu.ari.gione clinica. Essendo l ' ulcera duo·d enale una inalattia ciclica, le cri si dolorose possono riapparire se11za cl1e radiogralica;n1enle si riscontri la nicchia - l)erò a testimo11iare la sua presenza vi :;0110 delle pieghe con centrich e. I,er mettere in · eividen za un 'ulcera digiunale posto12eratori'a Stro·n1 insiste sui seguenti pru nti : eser citare una con1pressione s.u lla regione; fare prendere al n1al<-\tO un secondo pasto. opaco per ristudiare il passaggio; produrre clichés • • 1rt serie. Sco1t raccorr1a11da di ag-giur1gere alla compres~ione il 1nassaggio della regione . L' A. conclude affern1 a;ndo che si J10ssono. radiograficame.nte seguire g li effetti benefici di un trattamento n1edic.o . ScANDUHRA . 1

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l;a11sa dig·iuna1le <illo sL0111aco fi110 alla 1)icco,l a 1

curva per evitare inginoccthiame,n ti'. L 'ulcera di per sè rap pres.e-r1ta solo una parte d ella con1plessa 1patologia della lesione tutlo il duodeno per un certo tratt.o intorn~ ad essa deve essere considerato come malat.o; lo· stesso si dica de.Il 'antro c~1e· fu trovato quasi sem.p re in preda a processi di gastrite', talora a11che grave, e i'l cui funzio·n ameIltO• eTa c.ertamente divenuto anormale. Inoltre seco·n do il C. l 'ulcera gastro·-duo1denale a un certo periodo, dt:lla su.a ervoluzione cessa di essere una lesione purament'e gais trica o duodenale e finisce i:-er interessare le fo rmazioni ci·r costanti sia per il 1prrocesso· di p en et razi'o ne de·l fondo sia i)er la diffusione di processi flogistici e deig;e11erativi p.e riulcerosi. In uno stadio ulteri·o.r e i tessuti cicatriziali ahe si formano posso110 seriamente interferire colla funzione di organi circ!Ostanti. · La resezi one quale vier1e eseguita dal C. in base, a queste considerazioni anato,m o cli11i che comporta rperciò la sezion e del duo1dé no1be1n al disotto· ·d el1la1 lesione, pre;via amp1ia mobili'.?za·z]o·n e alla I<.oche r e libei·azione d elle formazioni anatomiohe l)eriduodenali e ]a sezior1e dello ston1aco al àisoplfa d ell 'a11tro. Certo bisogna convenire con il C. che dopo un interv·e nto così completo si capisce come si abbiano gu.ari O'l 0ni con1plete e durevoli spiegate dalle profonde 111odifjcazion.i della funzione che vengo·n o 111esse in evi·d enza d.agJi esami d el ohimi'smo e della motilità gastrica. 1

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MANFREDO ASCOLI

La resezione gastro-duodenale come trattamento sistematico dell'ulcera duodenale. ( i\. CHIASSER'l.NI .

Ari.ri. of Surgery , ·luglio 1934) .

L'i\.. desc.r ive la tecnica operatoria , i reperti patologici e i risu] Lati immediati delle r~sezioni gastro-du odenali es~auite sistematicamente da lui e dai suoi assist€Jnti ne gli ultimi due anni i11 casi di ulcera duodenale. Infatti in que to perio do di tempo nel reparto diretto dal C. .su 124 1nterv,e nti eseguiti rper lesio ni u]cerartive b·t migne d~l tratto gastro·-duoden ale 117 fur01101 resezjo·n i. Di questi 124 inte:rvénti 8~ fu1 ono peT ulcere duo·denali non perfoir ate, .delll e quali ne vennero resecate 76. ono questi i casi ch e formano og()'<etto dello . tudio in esame. Tutti i casi riferiti vennero 0 perati per011.aJmente da]l 'A. Mortalità operatoria 9,2 %f'. sa risulta u11 po' 1)iù elevata di quella delle reseziomi per ulcera gastrica che fu de] 5,5 °/. corrispondentemente nel pri1r10· caso si t:ratta sem1pre di interve11ti più comple si e d~Jlìcili. L' A. è fautore df,•lla anestesia loco-regionale s11 lTi ciente a frontegO'iare qualsiasi eivenienza in malati ben preparati. Usa la più grande cura nel praticalfe l'emostasi del mo n cone gastrico e fa una gastro-digiuno,s tomia orale parziale inferiore transmesocoli ca attaccando però 1

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·1 tumori infiammatori non specifici del crasso. (ANSCJIUTz. Disch. Z. Chir., 2±3-3 77, 1934). Già nel 1908 fBraun richiamava l 'atte11zio·n e $U t}.lmori del crasso aprpare11temente di origine 1teop1lastica o· infiammatoria specifica che si rivelavano successivan1enle per tumori' infian1r11.aitori cronici di 11atura nè neopla . tica nè p ecifica. Tali tumori sono assai rari 11e] crasso , come del resto in tutti gli altri organi. Nel ma1eri a le della Clinica di Kiel dal 1908 al 1933 r13g·giungono la cifrél. di appena 12. In un primo gruppo di 6 casi' tali tum e fazioni &i prese11Lavano sotto 1'aspetto di tun1ori n1ali!!ni .... . Prevalevano nella sindrome fatti occlu ivi; nll 'a lto operatorio si rilevava la ·presenza di g10 se masse che già macroscopicamente '"' i differenziavano sia da una proliferazi·o ne i1eor,Jast1ica che specifica e ohe all 'e ame i to1ogico dimostravano carattere di tes~uto di grartulazione non specifica. In un secondo O'ruppo il quadro rlinico era dominato da sinton1i di flogosi acuta. Dolori, febbre, vomito . .J\.ncl1e q11i reperto 01)eratorio in assoluto contrasto con la sin d ron1 e c.Jinira. J11 nessuno dei casi di questo a-rnppo ro111e del precedente sa r el1be stat a poss ihile lln~ rlia-


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cc JL POLICLINICO n

,g'11osi esatta. In alcuni casi della lettera1tura i11 vece l 'A. sostie11e che la diagnosi sarebbe stata poss,i b1ile. Tale possibilità può esser e data dal ra p1porto tempora le fra lo sviluppo del tumore e precedenti interventi operator! intestinali , oip pure una crescita1 lentissima del tumore, con e,rentuale subentrare di poussées ir1 fi am111atori e a.c ute. Come n el quadro clinico così an c1he i'n quel]o anato1m o1-patolo·g ico macroscopico, vi ·è al~ernanza di quadri _ i nfiammatori e tumo·r a:li. l ,'aspetto macroscopico varia da un qua1dro1 di tumefazior1 j arro&sate ·dalla sierosa coperte di fibrina a veri e p1ropri tumori duro-fibro si tali d H potere esser e scambiati con cancri. La fibrificazione non rappresenta però una fase ili cicatrizzazione pe.rch è essa va di pari passo co11 fatti acuti infiarnl/Illatori. L 'esame i·s tolo·g ico offre il quadro di flem111 on.0 oror nico della po.rete .intestina/l e. Esso con sta p-rincip aln1enle di am .m ass,i li11focitari e plasn1acelluJari. Come fattori etioJogici di tali tumori' infl.1.:1.nmatori vanno m enzio1n ati in prima linea i corpi estranei, vengono quindi i vermi', e ·s i posso·n o tro;yar e n ell 'anamnesi di queste fo•r · m e coliti, ·disis enteria arrnebic.a, apipendicecto• mia ·eCIC. Si p·o ssono diagnosticare ì tumori infettivi dell 'i_nte-stjno ? In linea di ' massima, no; difatti i 12 casi riferiti dagli AA. furon o tutti di'agnos.tica.ti o com.e cancri o come affezioni acute . Tuttavia I' A. dice c·h e si può esserre guidati alla di.a1gnosi giusta quando ci si trovi da' ;anti Rd un tumore crescente lenta·m ente, senza feb·b re e in s-eguito· ad a ppendic.e ctomia , ALDO CALÒ. a colite, ad e1mi'11tiasi. 1

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Cancro dello stomaco e anemia pe1·niciosa progressi• va. (E. \VE IL e J. BER ~A.RD . Presse "J',1 édicale , 19 gennaio 1935). L 'epatoLerapia e la gasLroterap1ia hanno tra~ fo1·rr1ato il deco-rso dell 'anemia perniciosa progressi va. i\'Ia l 'avvenire dei pazienti di questa sindro1r1e rin1ane ancora oscuro. (;.li autori riportano il caso di un individuo affetto da morbo di Bierrner tipico il cui e.o rso felicem en te influenzato dal trattamento epatico fu. improvvisan1ente interrotto dopo parecc.l1i n1esi da un can ero gastrico. L'anemia fu ricor1 osci uta n el 1926 e· malgrado incidenti diversi , sopratutto n ervosi, lo stato del malato restò ~oddis facente per otto anni. La m ·o rte soprav' renn e nel 1934 dop·o un breve periodo di agg ra van1ento. L 'autopsia rr1rse in eviden za u11 ca ncro dello stomaco prop aga to al lobo f'inistro del fegato. L 'associazione morb·o di 'Biermer e cancro gastrico è stata pi ù volte cons.t atata. Son o ' tati r eaistrati casi n ei quali 1'anemia perniciosa o . $Opra,rvenn e dopo gastrectomia per neopl asma . 1

e casi n ei quali le due co•n .dizioni furono consta ta te sin1uìlanean1ente senza che si potesse con certezza accertare la cronologia dei digturbi. I casi nei quali l 'anen1ia per11iciosa ha senza .dubbio p1receduto il cancro sono più rari, forse in relazio n 0 al fatto che prima dell 'av' :ento ·d ella epatoterapìa la rr1alattia aveva un decorso r~pQdamente fatale. Comu11que nell'ammettere questa associazione o successione mo rb0sa conviene tener presente le prrobabilità di errori derivanti dalla possibilità di scambiare un 'anemia cancerigna con u.n 'anemia perniciosa, e attribuire i disturbi gastrici dell'ane1m ia perniciosa al cancro. Quest 'ultimo scambio è tanto più possib,i le in quanto il reperto radiologico dello stomaco d.ei b1iermeriani è spesso· rassomigliante a quello del ca.nero. Per quel che riguarda il reperto ematologico è a segnalare che l'anemia cancerosa ·è banale , mentre per parl~re di morbo di Biermer bisogna constatare anemia, ipercromi'a , megoloblastosi e megalocitosi. Secondo alcuni il cancro è responsabile de]1; anemia p erni·c iosa anche quando ·q uesta precede di mollo. 1~ale -è l 'opinione di Meloodhi el1e h .a riportato un esempio di coesis1tenza di cancro d ello stomaco ed anemia biermeriana tipi ca tanto da cedere all'epatotera1p ia. Ma, come ha dimostrato Hayem, l 'anemia can cerosa è ipocroma, microcit.aria, ser1za reazione midollare. Certo le m etastasi m.idoillari del cancro gastrico possono provo care un ' eritr0lb.Jasto1si ed u·n a macrocitosi, ma si tratta di forme eccezionali e del resto c 'è sempre la mancanza d.i m eg.alo blasti e di megalociti caratteristici d.ell 'anem~a perniciosa. In fin e la leucope1n ia e Ja subpi'a strinosi dei 1b·i ermeriani è differente clall 'ip·e rleucocit.osi e dalla piastrinosi dei neo- · plasmi gastrici. Altri sostengono ohe la coesistenza o la successione delle due affezioni dipenda da.ll 'achilja, ch e è ritenuta respon sabile sia del cancro gastrico come dell'anemia perniciosa. Ma Wilk.inson ha fatto giustamoote osservare ch e l 'ar1ologia tra ! ;achilia del cancro e l'achili;a del] anemia ·;è affatto apparente. Nel can c1ro c'è deficit .di aci'd o cloridrico e di pepsina, mentre r1ell'anemia il fatt.o essenziale sareh·be l'assenza di u11a sostanza speciale fatto·r e essenziale di Castle, emopoietina o addisina. In e ffetti bis~ona concepire differentem ente i rapporti tra anemia perniciosa e can cro. Al riguardo ~i possono ava11zare d11 e interpreta1

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Zl(•lli .

La prima è ,a n atomica: è nota la frequen za con la quale il canoro si svilup1Ja su lesiorti infi ammatorie CJ'o•n iche e, specie p.eT quello gastrico, la preferenza p·e-r le regioni ci'c.atr~ziali , per le regio11i dove h anno sede ulceraz1.on1. cronich e. Si può supporre che le alter az10n1 ga~ $tri cl1 e, 1'aplasia gastrica. notata costantem en1


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te nell 'anen1ia perniciosa abib1iano un ' influenza analoga a quelle delle già dette lesioni. In aJtri termini l'anemia di Biermer sarebb e considerata come un vero stato precanceroso . L 'epatotern pia ha moltiplioato i casi di cancri gastrici nei birmeriani in qua11to lascia loro il tempo di svilupparsi. La seconda interpretazione è , funzionale. Alla luce àei lavo·r i recenti di s.ton1acQ appare co:q.1e un organo la cui fisiologia è n1olto più complessa dr quel che si credeva. Sembra ch e si possa dissociare la sua funzione ematopoietica da quella digestiva. L'anemia pernioiosa potrebbe essere c:o11siderata come la sindrome rappresentante un disturbo localizzato della funzione ematopoi etica. Tale alterazione i'I1 secondo tempo potrebbe costituire il punto di partenza del cancro. .DR. 1

RICAMBIO. La gott a ed il metabolismo delle purine. (Il. M. "'r ILDER e- D. L. \.V1LBUR . .4.rch. int. 1nedicine, fehb1raio 1935). In una rivista sinte tica sull'argomento, gli AA. osservano che n1entre l'abnorme m etabo]is1r10 delle purine è considerato come la caralteristica fondamentale della g·otta, g·li AA. n1o tlerni tendono a riguardare Je anormalità di tale meitabolismo O'Sservate nella gotta pi1utluslo come il risultato che la causa della gotta , rilevando ch e esse hanno importan za secondaria. D.a lla osservazione di molte articola1io11.~ gottose, si arrivere,b be alla con clusione c.J1e jl deposito di urati i11 esse è relativarr1ente se nza importanza ed uno deg li effetti minori d ei rnutamenti metabolici in cui sono prodotti altri corpi tossici diversi dagli urati. La gotta, secondo Knaggs, ·è stretta p·a r ente d ell 'infezione reum.a toide. Altri autori , con1e \i\'atson , hanno a cce ttato l ' id ea che Ja causa della gotta sia la sen sibilizzazione cellulare, in a l1Lre parole, che si tratti di un fenon1eno allergico, di cui il fat tore eccitante sarebbero le proteine endoge11e od esogene di origine patologica e biochin1ica ed il fattore pre disponente, l' eredità . Il contenuto in aoido urico del sangue d ei diabetici ha richiam ato fir1ora scarsa attenzio1.Je. 1-\icci ha osservato ch e n ei diabetici digiunar1tj , l 'ac.i do urico nel sangue è elevato in quelli cl1e non ricevono insulina e n ormale i11 quelli a cui si som111inistra e che l 'aun1ento dell 'acido urico n el sangue consecutivo ad u11 pasto ricco in 'purine è più prolungato n egli individui con diab~ te ch e n ei controlli nor111aJi. Bertram , d 'altra parte, J1a trovato ch e iJ èonte11uto del sangue in acido urico è molto elevato in assenza di un aumento dell 'azoto llOil proteico, n ei pazienti con cli abete. d11rante lo stadio precomatoso o nel coma. Quick rile, 1a ch e l'acido aceto-acetico. sommi uistrato or a1mente ad individui n ormali' de #o

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SEZIONE PRATICA

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termina 1;escrezione di acido urico e ne conc lude che ]a ritenzione di acido urico nel diabete, sia n el digiuno ch e in pasti ricchi di g1·asso, può s1)iegarsi con l 'azione de.g li acidi organici. L ·acido lattico, sia so1nministrato or nln1ente cl1e prodotto da sforzi, da intossicazio11e clorofor1ni'ca o da eccesso di bicarbonato di ~odio , conte pure l 'a cido benzoico, fenilace tico od altri acidi aromatici diminuiscono 1 escrezio11e d_ell 'acido urico, sicchè Quinck propone Ja teoria ch e l 'escr ezione dell'acido urico e_si ge w1 'adegu.a ta pro vvis.ta di n1ateriale ant1_cl1~toge11i~o . In armonia con queste osservaz1on1 . . sono 1 r eperti di Lockie e Hubbard ' che r1usc1ro110 ad accelerare la con1parsa di un accesso ~i gotta in individui predisposti, alimen!and_o·l1 ~on :ina dieta ricca di grassi, mentre invece r1usc1rono a calmare un accesso con una ·d ieta ricca i n carboidrati. La rarità d ella gotta n ei diabetici, notata da Joslin e da altri ~ la scarsa frequenza di attacchi di artrite r1ei pazienti c.h e vivono a dieLa chetogenica difficilme11t e si accordano con queste osservazioni e teorie. Da qua11do è entrato in uso il nuovo tratlal11entc, dell )anemia perniciosa, si è osservato un accelera1nento occasionale dell 'attacéo di g·otta, con la son1ministrazione di un estratto di fegato o di un preparato di stomaco dissecC« lo. Riddle l1a notato aurr1ento dell 'acido urico D E,} sa11g ue 24: ore dopo l'inizio di un.a oura con e stra t 1o di fegato; Spence ha attribuito :J ct1si di go~ta ad eccessi va ingestione di fegato ed 11a osservato un caso di accesso gottoso tipico al 36° g iorno dall 'inizìo del trattame11to C<)U stomaco disseccato . ~I classico trattamento della gotw, con la r estr1zione d elle ])Urine, le applicazioni calde e fredde, il riposo ed i prep arati di colchico e d i ç incofen e continua senza modificazioni. Quar1do si pen si ch e salvo l 'introduzione d el cincofene, fatta n el 1908, non si era avuto altro mi.g lioran1ento esse11 ziale 11el trattam ento clella gotta dall 'i11troduzione del colchico fatta n ei secolo xvi, si d eve convenire con Williams ch e la g·ot!a costituisce un vergognoso rimprovero per la medicina. Le ricerche moderne non l1anno affatto modificato g li a ntichi principi dietetici delìa g·o tta, se pure n e hanno spiegato in parte la razio,n alità. Watson , tenendo presente la sua teoria allergica, ha ricer cato {1ualche tipo di cjbo per c ui i gottosi possono f:sser e ipersen sitivi. P er quanto riguarda l ' uso del cincofene, si deve tener presente ch e il . suo uso incon side, ,. " rato puo provocare un epat1te con conseguenze più o n1eno gravi . vValson afferma che lo iodio , otto forma di Joc.luro di potassi'o , agisce sullo &tatu go ttoso con la stessa effi cacia e cort m aggiore sicur ezza ahe ,i l cincofene. Tutto so1nmato, si può concludere con H ench che se altri analgesici possono u .. arsi con la tessa effi cac1a. i'l c inco fene ,-a evitato, ma che quan do gli al i ri rim €di sono inefficaci , il uo uso 1

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è giustificato. I dali s tatistici , d el re to , porlrt110 a lla co11clusione ch e, ir1 r ealtà, i' pericoli del cir1cof c11e sono lievi ed i ca i mortali pos$OI10 calcolarsi n ella proporzione di 1 a 600.009. Sarà be11e, ad ogni n1odo , seguire il consig li o di V\i·eint.raub di somrmini s tare unitamente al c incofene degli alcalini, in 1nodo <la pre, 1e11ire il possibile d eposito di urati nel] 'urina acida e di sospender e l'uso del rimedio non appena si manifestino d ei seg11i di intos.sicazjone. fil .

La niti. ofenina nella pratica cor1·ente. (çouRuouAN. Progrès J11édical, 1934).

La nitrofenina,

o t er111ol , appartien e alla vhsl a clas ·e dei derivati i1i t.rici d el fenolo ; è i11[att.i l 'alfa-di11itrofe11olo 1-2-±, il più attivo ed il n1eno tossico dei sei isomeri d ella ua c:J tegor,ia. Si u sa per via orale , dato che la via ipodermica non si è dimostr a la per nulla più efiìcace; Ja son1111inistrazion e è quindi fa e il issir11a, e la posologia ela sti ca ~ Lv toll eranza sen1bra funzione d elle dos i ingerite: il r.ap_porto d egli effetti a lle dosi , n ella i11aggior parte d ei ca:si , è tal111ente rigoroso, clt e è abitudin e son1ministrare una dose i>roporz!ona le al peso del soggetto, ossia una compressa di due centig r ammi e mezzo per og111 10 chili di peso , al pa sto di n1ezzodd. () uesta dose· è la p iù co111une1nente u sata nella cura d ell 'obesità, per otte·n ere cadute di 1)cso !~hH superano una lih·b ra per cttimana. Tuttavia può esser e vantaggi·oso com inciare con due o Lre con1presse al gior110 , ed aun1entare di lJi'!la con1pressa ogni giorno fino a d et.errni' 11ara la dose ottima, con la certezza di r estare CtlSÌ Tì ei limiti di t oJler an za di eia c.ur1 so.gge tt<).Nell e ct1re di SO$l e.g no e con solidame11t o, in qt1elle d elle ipot eT111i'e, dei di ~ Lurbi circolatorii , c}ei1l'e111icr ania , P-cc. , si ri111ane anzi spesso al di~~tlo di queste dosi , prcsrrive·n do sollcl11to clu e o quattro co111pr-e5t:e al g iorno. A queste d 0si n ormali , n es.-una . e·nsazione a11o r111:1le v1er1<> risentit?. dall 'an1n1alato; i ha soltan t0 una irn111re~sio.n e di euforia e di at .. tiviti~: e qu~lche ' rolta di calore, per 11ulla ~g raò 0vç le; Ar, der~c111 , Red ed En1er on l1a11no irtsi:'titito su <.fUesto punto. Più eloquen te a ncor a è la st nt is ti ca r ecente cli T ainter, di Stoc.k ton e Cuttin g, ch e comr•rc.. ncie 113 soggetti. F..:ssi cita110 il ca o di u.n a donn~ J.a <1ua1o i11gc.r ì in t otale 54 gramrn i c!_i ni lrofenina in 125 g·iorni di cura p erdend.o 22 cl1i logrammi di peso, f'e n za di turbi di sorta . C:o11 dosi elevate dell 'ordi11e di 2 a :3 co·111 .. pre~ e per ogni 10 cl1ilogra1r11n i d i l1€SO, si provoca una s11ecic di febbr e arti fi c i·a]e con . . t1.Jo~·i pro fu si ; que ta pire . ia n1ed ican1e11to"a ('O .. t ilu isre u11 prezioso a, ·vert in1enlo l)er g li o be::. i cl1e f os. ero ten Lati di forza r e le do. i. Infin e c on do. i· dcctI])le della do. e 11orn1alc, :'\i

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raggi!Jnge la sogJia d elle i11anife tazioni toss ich e. 11 çonlrollo d ella tollcr a11za è quindi facilissi1110; un semplice controllo della tempe·r atura. 11 p11.mo mezzo per evitare ad ogni modo qt1als1asi incidente è quello di serbare alla nitrofenina il suo carattere di n1edicamento che d eYe essere :p rescritto esclusivam ente ·dal n1edico. Solla11to il medi co 11a infatti la facoltà di avvisar e il paziente di p.on imp1ressionarsi se le urine prese.n lano un colore verdastro o n erastro, o se le con.g·iur1 I ive1 sembr ano un po' giallognole; questi fatti derivano sempli'ce111ente da lla metacromasia del dinitrofen .o lo , ch e, come è noto , è un en erp-i co colorante. C~sì p ure l 'ap·p arizione di su dori farà din1i11uire la dose quotidiana a due o tre com presse: n1entre l 'insuffic ienz.a del dimagraf!le nto indurrà a vig ilar e la dietetica , tanto r•iù ch e la nitrofenina , acc,e lera11do le combus1i o 11~ cellulari , ecci la p er qu e~ lo stesso fatto , l 'ap1p€lito. In fine ]a nitrofeni11a, per la sua funzione f en·oJica , può t alora d et erminare una eccitazione intestinal e, ch e si rnanifesta çon ·un po' di <li ~1rrea , ed ancl1e, per quante p~ù di rado, corL qualch e coli ca cl1 e la conlemporanea ing<:1sli on e di cr eta preparata corr eggei facilmer• le. Seìllpre per causa d el nuc leo fenolico del rr1edi_çame11to, era da aspettarsi qualch e. caso <li iqjosin c rasia, cur11e si l1a oon la fenacetina, il gard enale, la r esorcina: Anderson cita il ca~o di Ulla donna che per quindici giorni aveva seguit a la cura per l 'obesità da cui era afflitta , ed a,reva }Jerduti 1.500 grarnrm i ; la sera del 1 :J '' giorno apparve un 'eruzione orticari'f orme, cori qu.alohe algia arti colare: in cinque giorni tuttc er a scompar so. <Juando si manifesta110 questi fenon1 eni, ch e gli autori americani d efir11 scono giusta m en te cc alle·r gici », non si ha 11essun perturbamer1to della funziorLe r eJ1ale, epatica o circolatoria. Curati con la m edesima serie di medicamento, per due mesi , tredici altri pazi'e nti non h an110 presentato 11 essun disturbo. T ainler , Stockton e Cutt.ing ]1a11110 pure osservati, fra i loro 113 pazienti , tre casi di orticaria trans itoria, la quale ha i >oi permes . . o, in seg·t1ito, la prosecuzione del1

la

Cllra.

~ noto che questi fe1 n ou1e.11i allergici si os-

sr.r var10 11egl1 alcoolisti, 11ei tub·er colotici, neg li e.p<1tici , n e·i reumatjci· cr u·n ici, nei nefriti~ ci tutti ammalati di cui non si mancherà d1 sa'Lruia r e la tolleranza 3Jl 'inizio di una cura. o~1 La nitrofenina è veran1ente un acce eratore delle cornb ustioni ce llulari (Mayer) : il suo . "' .' . . ca:..n r)o t er ape uti co e perc10 immenso, cc. pieno rlr prome se >'; areb1be un err~r~ f~rne J ~ m edi can1ento soltanto d el] a o b es1ta, in cui tuttaYia il suo u o tra"' forn1a ] 'aspetto tera·peutico .di t ale diate i. 1


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Tu!te le obesità sono di pertinen za della ni~ lrofe11i na , e non è il caso di ritornare su questo pm1to. Circa i'l ritmo del dimagram ento, in base ad uno studio che riguarda 16 ammalati, osservati durante due m esi di cura, il tasso ebdomad<_!~io medio della caduta del peso è stato di 550 grammi,. ossia 4.400 g rammi in due • mesi. I grandi obesi , (al disopra di 80 chili), dimagrano più rapidan1ente, perdendo fino a 1.500 grammi nella prima settimana. Il polso non varia , e questo differenzia nettamente la nitrofenina dagli estratti tiroidei ; così pure la ten sione arteri•osa r esta immutata nei soggetti normali. Negli ipertesi , Tai11ter ha osservato caduta della ten sione, parallela alla caduta del peso. Nell e urine non si trova n è zu cchero n.è albumina, ed anzi, secondo Taint.er , le albu.m inurie lievi deg li obesi spariscono ; n el sangue non esiste aumento dell 'azotemia, dell 'azoto residuale e dell 'indice biliare plasmatico. Così, anch e n el camrpo clinico, viene confermata l 'osservazioRe dei fisi'o logi; il punto di attacco del medic amento è direttamente cellulare e , alle dosi terapeutiche , nessun perl?rba.m ento viscerale accomip agna la s1t1a al'.1one. .\.. P.

La patologia dell'acido ossalico. (F. l\fARCOLONGO. la Cliriica m •edica ilalia1ia, . dic. 1934) . .

L 'A. ha eseguito ricerch e sulla formazio- . 11e dell 'acido ossalico dai carboidrati , dall 'acido uri'co e dagli amminoacidi in condizioni norm·ali e patologiche . Risulta che, sia nell 'individuo normale ohe in · varie condizioni morbose implicanti un 'alterazione del metabolismo ossalico (cardiopatie, epatopatie, nefropatie , tubercolosi , diahe· te) la fonte principale, se non esclusiva dell 'acido ossalico è rappresentata dai carboidrati. Ciò ~ dimoslrabile, sia con le c urve glico-ossalemiche che con quelle da adrenalina. Invece,_ la formazio·n e dall 'acido urico e dagli amminoacidi è una possibilità assai meno frequen ... te , ma ohe pure si verifica sicuramente in casi normali come anche in casi patologici, esprin 1endo forse un'alterazione generale dei processi formativi (iperproduzione di acido ossalico n ell'organismo). fil.

DIVAGAZIONI

Come l'arte trast"orma il dolore in piacere.. :E.: di con1une os ervazione i'l fatto ch e l 'arte,

e sop ra tutto 1'ar Le drammatica , riesce a provocare un particolare st ato psicologico, per il quale situazioni capaci soltanto di suscitaredolore finiscono per riuscire gradevoli. E . Patini in u11 saggio di 1psicologia del-· l'a rte ch e rivela an cora una volta la su a sottile cap acità d 'analisi ed il suo profondo intu ito, affronta il JJ.rob·le111a e lo risolve brillantE·1r1a11t e. Prem etLe ch e l 'idea di questo studio gli ven11e u R_c,endo da u11 teatro nap·ole·t ano dove il gran<le attore En1anuel aveva r appresentato· Re l ,ear. Era stato attanagliato, soggiogato, fasci'nato dalla trag· ica personalità del vecohio l' pazzo re, r esa co11 tanta n atura lezza e con tant-0 calor e. l\tiai forse il dolore e la follia avevan o trovata dovizia di coloriti e rivestimenti ma ggior e ch e n ella crea.zione di Sh akespeare e 111ai forse avevan o trovato effi cacia rap1pire.~e11 ta Liva di accenti' e di gesti m agQ"}ore ch e Ilell' i11ter prelazio11e dell 'in igi1e E111anuel. Ma Re Lear no·11 con11110Yeva solo per la sua in felicità indi Yiduale: egli era lo sch ema della ~offerenza un i ver ale; era l 'essenza stessa del clolore estratta da ogni c1reatura Yi ,·en te cl1e si co11<len sa,•a in t111 imn1en so s-im1b olo u111an o, palp ita11te, lag·rin1oso e chiedente lagrime dì conse11so spiritu ale agli astanti . E questi in effetti si eran o in1pietositi per i suoi tristj casi, per i su oi accen ti di disperazione, avevano· pianto qua11do egli piangeva. Tuttavia se lo spettatore i dontandava se a"\r-es e goduto o .. o fferto doveva ric.on oscere ch e in fondo a ,-eYa pro,rato un gran diìetlo. 1

• Glntationemia e vecchiaia. Deboli varia· zioni della glutationemia in uno stesso individuo norrnale.

(J . PAR.u-, J. DEssottn:i::s e l-\. de Méd. , feb br. 1935).

677

S EZIONE PRAT I CA

DEL ÉTA1 G . .Ann .

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Il glutatione è u11 tripeptide olforato co111posto di glutan1ile, cistamile e glic ocolla. Il glutatione, grazie al suo potere' ossido-ridl1tt o1e, rende possibile l 'attività della respirazion e anaerobica delle cellule . Gli AA. hanno cr eduto inter essa111 e precisare il tasso m edio della g lutatìon en1ia n el ' 'ucohio. :È noto ch e n ei vecchi i fenom eni di a ~similazione e di disassimilaziorie differisco· n o da quelli osservati r1ell 'adulto e ch e le facoltà di sintesi chimica diminuiscono con l 'età. Si può dunque p en sare ugualn1emte• ad una diminuzione dei processi di ossidazion e cellulare. Essendo poi am1nesso ch e il glutatione è localizzato n elle emazie, accanto alle cifre di glutatione espresse per 100 g r. di sangue t otale. è importante detern1inare la con centra1iorle del glutati on e in tra globular e. · Glì AA . hanno eseguito numero i dosaggi ed h anno trorvato ':·h e 1'età n on influen za ]a glu tal1on emìa. D 'a lt:ra parte, esEt,auendo dosaggi in serie, gl\ AA. hanno trovato ch e ]a glutati on emia, n ello st esso i11di,'i'dt10 n orn1ale. no1t subisce cl1e deb oli vari azioni . Nei soggetti a digiuno 11oi si trova una con centrazion e glt1ta tion emica o-lobul ar e inìn ore ch e 11ello stato n orn1ale. C. Tosc.<\NO.


678

<< IL POLICLINI CO

Co111e a ccade ch e il dolore, dal quale 0 rdir1.aria111ente rifug g·iamo, riesce in condizioni -speciali post e dall'arte, ad attrarci e a procu1 arei diletto ? Il problema va scisso in due parti. Da una _parte considerare lo stato p sicologico dell 'arti sta intento ad elaboir.are l'opera a co,n tenuto doloro,s o , e dall '.altra lo s tato psicologico di ·colui ohe assiste alla r.ap1presentazione di un dra111ma, ascolta un bTano musicale, legge un poema o un roma11zo , contempla un quadro o ·u.n a statua, ecc., di colui inso1nma che fa da ·ut.ente o fruente d ell'opera artistica . 1

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In g·enerale, a contatto d elle oper e d 'arte a ·co11ter1uto doloroso , noi ci lasciamo vinceire :subito dalla comn1ozione, che, paralizzando la ILostra critica, ci fa cr edeire per immediata f.uggestione ch e le pagi11e lette siano state ver.gate da una n1ano fatta n ervosamente c elere dall 'on,da dello spasimo psicl1is mo, che le parolP- ascoltate siano prop·r io lam e nti pronunziati nell 'acm e d el cordog lio, c;h e la musica udita :sia sgor gata c,ome l'immediata es pres·s ione d ella tristezza. In altri termini noi ab1b ia1no l 'i ng·en ua i111p r essione ch e l'estro sp u nti dalla crisi , che I 'i spirazione al)bia. i suoi natali nel - gren~bo agitalio d ell .en1ozior1e an.gosciosa. Ebben e questa è un 'illusione. Non è possibile cl1e l ·ispirazi011e sorg a , men·t1 e 11ella cosc;ienz.a. è anc,ora presente e dominante l ·angoscia, per l'azione di arres~to ch e ·quesla eser cila sullo psichismo. Il dolore è par alizzante. Provoca un quadro di a ccasciame nto , ·d 'i11erzia, d 'inettitutl:i:J1e ad atten1deire a ·qualsiasi occupazione ancl1c alle c oin suete , di ::stancl1ezza , di rallenta1nent0 del pensiero , J.>er cltè la coscie.n za ,è spa5moclicamente ricurYa e contratta n el ferreo cer chio di poch e idee _p e11ose. Ciò posto non è an1111issibile che l 'isip1irazion e a rtis tica attenda per nascer e proprio il mo111e11to di una crisi di angoscia. (~ erto tra dolore ed in ·pirazione, un legame -v ' è, I11a in dirctlo . L 'ispirazione nasce in secondo t,empo da lla rappresein tazione, o perr «lirl a più sempJi ce1r1enLe, dal ricordo d el] 'av·venin1en to ch e gen·erò iJ dolor e . Con l 'ar1da r del leJnpo l 'e111ozione coll egata alle rievocazione d ell 'av,'eni1ne11to doloroso diventa sem11re più d ebole e sc ialba . Quantunq11e abbia g li s le.ssi caraLteri , la stessa tonalità, lo tesso c olore della p rima , perde d 'intensjtà e quindi di capaci1à par a lizzante. Non sol<J n on se n e è. p iù do·m inati , ,m a può esser e clomi11ata . Non più pen etra l 'i11div i'd uo e l 'annj chili sce, rna può esser e con sider ata estre.m a ed a n a lizzata più o n1en o freddan1ente da ll 'indiYiduo tes o. L ' a r tist a ch e ci p·rese11L.a il p,r op,r io dolor e. r1fln l r ae l 'i p ir azione d al In cri si di an goscia in a tt o , m a dal] 'e111ozion c ch e n e richiam a in Ul ~ lnon1e11to po lerj or e Ja qu a]p r:e r r ll è for 1

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fANNO XLII,

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NUM.

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i1ita <li poca vivezw e sopratutto perch è rir or1osciuta e1&tra 11ea all 'aLLualità dell 'io, n.on ha ét.7.ione paralizzante . J n la.11.1 o noi ci accorgian10 che il momento in cui I 'artis ta .è vittima di una r eale soffer enza è a11te rior e a quello i11 cui l 'assume a materia d'arte . 1: so sì quando r1 Leopardi al]a clo11na, di c ui è innamoralo indarno , di ce « tu J1on sai quanta piaga mi apristi in m ezzo al p etto . ~ . Intanto io qui per terra mi getto e grido e fremo », noi in1111agini:a1no che il p oeta slia davvero lì a c o11torcersi, a disperarsi , ladd0,1e colpiremmo n e l S-eoo no , sei ce lo raffigurassimo n ella sua can1era da s tudio. m entre siede al tavolino, o p asseggia n1 editando , tutto immerso n el ritocc.!lre un.a frase. nel tentar e t111a nuova euritmia del verso, nel ricercare · il fascino di una rin1a. E forse tormentato sol<J dalla ricerc,a di ur1 ver so più espressivo , o li 6to e soddi s fatto d el'l'o pera co·m piuta. La int·m •ensa s"-entura dj !Beethoven ci fa presumere oh e egli ab hi.a attrave1·sato s.t ati di anin1c di malin conia e ,d i disperazione, c1h e sono t-.$pressi n 6ll 'allegr etto della settin1a sinfonia, la pagina musicale più tetra , p iù nera ch e esist.:i ; ma ripugna cr ed er e ohe eglj n e abbia a,·u1.a l'ispirazione, l 'abbia lima La e strum entata .q uando il suo spiriLo era teta11izzato dall 'a11g oscia. Saremmo più n el ' 'ero p en sando ch e n el1;elaborarla egli abbia provato g odimento d ella 111agnifica opera p erfetta , della c onsapevolezza del suo g enio e dall 'in1maginare l 'effetto cl1e avrebbe p rodotto sug·li ascoltatori. Il dolore adunque soltanto allora può avere f\ cces&o n ei domini de lla b ellezza univer sal11tente rico11osciuta, qua·n do il tempo n e ha spu11Lato lo s trale e di strutto o attenuato la vis err1otiva ; quando l 'artis ta , o n ei m ·omenti n ei quali può c0nten1plare la sua sventura c·on1e llll O spetta tor e. 1

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P er quel ch e riguarda la seconda parte d el problema convien e innanzi tutto stabilire ch e la tenden za a rifuggire dalla soffer en za ge1111ina p er s.i'sLe in tutti coloro che si accos tano ad tin 'qp e ra d'arLe . ~~oi d all 'arte attendiamo n on il paten1a effetti vo n1a quell 'appar ente, n o11 la r ealtà , m a j l simulacro d el dolor e. Anzi noi vogliamo ch e quel cl1e 1_' arte ci p r eseinta n on sia vero alme1 to nel n101u1ento in cui lo presenta; tutt 'al più l<l voglian10 verisirnile. Al rig uardo n on è n ecessario precisare cJ1e le lotte san g uinose de i g la diatori , i tornei nl edievali , le cor ride rli tori e le g·ar e di pu,g·ila ti n on cosLj Luiscono m a11i·festaz io11i arti tich e, Jna soddis fa110 solo a t en,d enze r em ote e prrimit i''e costitl1e,n t i le più basse s tra ti fì razion i d ello p ~ i chi sm o. Per studi.a r e la i1ostr a situazio,n e psicologica di fronte al d olore espres so d alle oper e d ':l rte con vien e riferirsi a i Inovim enti del n ostr o . piri lo d l1r a nt e la r a11pr eS<lnt,!l1ione di un drarn 1


[ANNO XLII, NuM. 11]

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SEZIONE PRATICA

ma. A misura che l 'azione si svolge, che l'int1 eccio si con111lica e se ne concita il movimen-

to, la 11ostra atte11zione vi si concentra, la nostra personaliLà ne rimane assorbita. Lo spettatore si incaLe11a al dramma ed è in 1preda ad un sentirnento complesso, nel quale si lascia com1r. uovere dalle azio11i d ella scena, pur conser. vando la sorda consapevolezza che si tratta di UJla finzione. Lo spettatore è in balla di un sc1itìn1 ento m.islo: egli s 'im1ne rge nel dramma come se questo fosse la realtà e tuttavia ne riconosc e la irrealtà: crede e non orede nello stesso momento . In effetLi sembra che la psiohe dello spettatore si scinda in due parti: l'una molto viva, mollo lucida, che partecipa direttamente alla vita della rappresentazio11e e sembra essere tutta Ja sua coscienza àel momento; l 'altra più profo11da, più oscura che esercita la censura su quel che si vede e ìo nega. Si stab·i lisce um d11alismo tra la parte emotiva e quella critica del no5tro io. Ed allora le emozio·r1i vengono sc•SJìinte n el cai11po della coscienza ad eseguirvi finte ina11ovre: in relazione alla drammaticità dell 'azio11e rappresentata e delle sensibilità dello spettatore possono prendere colore e forza fino a esternarsi con lagrime, modificazioni ·vason1otorie, movimenti n1imici, ma non oltrepassano mai il limiLe di un puro trastullo, p erc.J1è nel fondo della psiche cova il sen so d ella roolLà ch e le ricortosce come non appartenenti alla r ealtà dell'io e le bolla con il marchio del fittizio. I . .o stato psic;olog i co che si determina in rapporLo alla rapp1r esentazione dramrr1atica , sussiste egualn1enl e in rapporto ad ogni' altro genere di arte. Innanzi al sog getto doloroso, impresso con mag istero di linee e di colori sulla tela , o plasr11ato 11el bronzo e nel marmo , o trasfuso nel mistero deJlle note musicali , o e1 om pente dalle voci di poeti e romanzieri si reag isce sempre con l 'immedesimazione, cl1e ne costituisce 1'alto godimento spirituale. Essa è dovuta al tacito comprome.s so p·s icologico del non volere dall'arte il vero ma solo il vero8jrnile, no11chè al m eccanismo della illusione e lle permeLte all 'io di sentire con la sola parte e111otiva , esal la La dall 'occasione, il dolore co111e se fosse reale, mentre con la parte critica <lissimulaLa ne riconosce la irrealtà. Il dolore adunque quando viene assunte• dall'arte ha perduto la facoltà di nuocere, ma v 'Lia di più, esso diletta e diventa un fattore di bellezza sovrano che piace, forse, a prefer enza di altri fatlori. Patini al riguardo osserva che non si posso110 fare che ipotesi. · Ciascuno di 1101 ha cara tutLa quella sorrn·m a di esperien ze che costituìscono l 'intima st oTia della s ua a11i ma . Ma in .q uesta storia molti pu11ti culminanti', n1olti di quelli che ne fanno ritrovare il filo , sono segnati dal dolore. Ora l arte è una segr e La rovistatrice d ella n ostra p~i clte ed il d olor e ch e essa Cl presenta richia1

ina l'esperienza del no~tro passato so·ffrire che c1 è sì cara. È forse questa una delle ragioni p sicologiche che ci fa ser11brar bello il dolore nell 'arte. Può anche pensarsi cht il diletto sia procurato dal fatto che l'arte soddisfi la nostra curiosiLà, il desiderio di cono~cere il dolore senza farcene sperimentare direttamente gli effetti. L'arto, disarmando e svelenando i'l dolore, ci dà la possibilità di conoscerlo se nza rice~ verne male. Il dolore è l 'eLerno nemico dell'uomo . Quanto più cresc.e il i1urnero delle nostre difese tanto più l 'imp1acabile titano moltiplica i tentacoli con i quali pe netra nella compag ine della vita e la impregna d el suo veleno. A noi non resta che una piccola rivincita: contemplare il nemico stando al riparo d elle sue offese. .E per ciò fare è necessario ric,orrere all'arte : cl1e sola sa dare l 'incantesimo al terribile mostro e presentarcelo inerme e rabbonito ; ch e sola può farci sentire un 'ineffabile dolcezza nelle stille del pianto; che sola infine sa ope rare il pr.:pdigio di estrarre il gaudio dall 'es.senza istessa del p a1.hos, assolvendo la funzio11e di benefica restauratrice di calma, di eterr1a e divina dispensi era di ser e11itò ag li affranti 111ortali. argo. 1

1

CENNI . BIBLIOGRAFICJ<1> E. R1zzATr1. La traumatologia de/ cranio e del cervello riella pratica m edico-le gal e.. Vol. di il7 pagg. S. P. E . .i\I., ed. , Milano , 1935:

L. 45. L 'importanza sempre più g rande ch e assu1nono i prob len1i m edico-legali in rapporto con le lesioni violente, r ende vivamente· desiclerabili d elle ampie trattazioni monografiche cl1e) come quc·sta del RiLzatt.i sulle le~1ioni cranio-encefaìicl1e, costituisoano non d ei pronLuari o forrrtulari di r apida con sultazio4e , ma sianq guide meditate e coscierlziose p er poter affrontar e con onest à ed intelligenza le diffic;olt~ sp esso gravissime d ella p r a tica medico. fore11se. Preparazione ed esp erien za d ell 'A. sia n el cur11po medico legale com e in quello n eurolog jco fanno del libro un 'oper a completa sott o og11i a sp etto. La materia è suddivisa in capitoli d edicati ciascuno a un tipo di lesione , a un complesso Ein t om atico , a una con1plic.a n za , a un esito . Così vengono trattate dapp1rima le sindromi i1ervose· ch e sogliono accompagnar e i traumi cranio encefalici: la commozio11e e la contu sione cer ebrale, le emorragie endocr anich e , ]e e rrlholie Lrauma~iche; poi ]e singole lesioni 1.ra u1nati ch e : le fratture , le ferite d el cr anio e d P,l s;ervello . .. Una p arte importante dell 'opera è i11fìne dedicata agli esiti e a lìe sequele delle 1

1

(1) Si prega d 'inviar e due cop ie dei libri di cui si d esid era la recension e.


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« IL POLICLI N I CO »

l ~s i on i

tram11atiche: inter essantissimi i: capitoli sui corpi estranei nel cervello, sull 'ep ilessia traumatica, sui traumi e demenza ecc. Per ogni singolo argomento sono esaminati' tutti i problemi medico-legali attinenti; ampiarnent.e studiate le dottrine etiopatogenetiche così da. prosipettare chiara·n-iente i c riteri r elat]vi ai quesiti sul, i1esso causale; svisce-rati a fondo i dati clinici n ecessari p er il gi11dizio pro•g nostico, per la ,ralutazione del danno ecc. Vasta 1'e&en1plificazione casistica desunta dalla lettera tura e dall 'es perieinz.a personale. Il libro, ch e è preceduto da una lusinghiera prese11tazione del prof. Cazzaniga: per profondità di dottrina , per lo spirito critico ch e lo J)ervade, per la chiarezza dell, esposizione, rappresenta insomma un prezioso strumento di lavoro per 1.a pratica m edi co-legale. E. V. 1

U. l3Er.Luccr. Saluie. 1'es oro della vita. (Consigli di un medico ad un giovane lavoratore). Un vol . in-8°, di 191 p·a gg. lbìdem . I.1 . 4.

L 'Istituto Nazionale delle Ass icurazioni. sotto l 'irr1pulso della lungimirante attività del Capo d el Se,rvizio Sanitario, p·r of. I. Romanelli, syolge ora i11 Italia u11a fattiva campagna di g rande significato so·ciale, diretta a valorizzare soprattutto la m edicina preventiva e l 'igiene. 1Fra i compit i assegnatisi è quello di dotare l 'Italia di buoni nlanuali di: volgarizzazione dell 'igiene personale, e venne perciò bandito uri concorso per due manuali, l'uno diretto alle cl.assi più colte, l 'altro a quelle operaie. Ne risultarono vincitori g li autori di due libri, ch e sono - ci sembra - risultati assai più a1np1 di quanto era stato richiesto dalle condizioni del con corso. Uno di essi , del prof. Della Seta, è ·s tato già ampianleinte recensito in qt1esto periodico. Di particolare difficoltà si presentava la redazione di un analogo ma nuale peT le classi operai·e; chi ha un po ' di pratir...a di conferer1ze di propaganda co nosce lo scoglio di adattare le nostre espressioni alla mente di individui cl1e, pure essendo ìntellige11ti ed avidi di sapere, l1anno un diverso - livello di coltura. Ed il prof. Bellucci ha girato b en e tale difficoltà, stendendo il suo lavoro in forma di lettere, con i periodi brevi, bene staccati, con uno stile semplice e persuasivo e preponendo ai singoli capitoli i con cetti più sali enti , in ft)rma quasi <li aforismi. • L'argomento trat.tato ,è svolto con piena cofil. noscen za di causa.

Bulletin, trirriestriel de l'Orga11isation d,Hy(fièn e. Dic. 1934, e numero speciale di genn ~ i o 1935. Section d'Hygiè11e de la Soc. des

X ations, Genève. Fr. sviz. 2,5.Q.

Prezzo di ogni numero

L ·interessante puhbli10azione1 contiene, neL nun1ero di dicembre, u11 vasto studio di K.

[ANNO

XLII,

NUl\1.

14]

Stou1nan sulla n1ortalità i11fantile, consi'derata da l punto di vista demogTafico-statistico; una rivista analitica sui risultati della vaccinazione antirabica, dovuta a A. G. McKendri'ch; una nota sulla determinazione delle varietà di Anopheles mac,wlipenn,is , desunta da uno studio di Hackett e ì\ilissiroli pubblicato sulla Rivista di malariologia ed infine uno studio sull'i giene del latte n e] dipartimento della f\1eurtl1e-et-J\1osell1e, dovu.to a J. Parisot. P . Melnotte e L. F ernier. Il numero del genr1aio ,è dedicato alla standardizz.a zione biologica e contiene il rapporto della Commissione permanente nella sessione di K.openhagen (riguardante i sieri antivib·r ione , antiedematoso, antipneurrnococcico ed anti s.tafilococcico) e quello de lla Confereinza di I.1on dra sulla standardizzazione degli ormoni sessuali. fil. Ricordiamo agli abbonati l'Importante libro :

oott. Prof. ERMANNO MINCAZZINI Primario Urologo negli Ospedali Riuniti di Roma Docente di Clinica delle Malattie delle vie urinarie n ella R. Unive rsità di Roma

UROLOGIA

PRATICA

E SCHEMI DI TERAPIA Compe ndio

ad uso d e i medici

Prefazione

R. Alessandri.

Riportiamo un'altro giudizio espresso di recente su questo li· bro d el Mingazzmi. dall'insigne urologo prof. CARMELO BRUNJ dell'Università di N apoli : « L' « Urologia Pratica>> del prof. Minga:a,ini che l'editore Pot.t.i

ha stampato in veste elegante, viene in buon punto perchè troppo pochi sono i libri sul genere in Italia. Essa viene con la prefazione di Roberto A lessandri, viatico sicuro perchè af libro non manchi il successo. « Scorrendo solamente l'indice, apparirà al lettore l'importanza dell'opera, non solo utile m a necessaria al m edico ed allo . spe.. cialista urologo ed ove l' A . ha saputo profondere l' espenenta acquistata nella branca che coltiva da anni con intellettod'amo re. « In questo libro vi è tutto ciò che tocca all'Urologia moder.. na, dallo st rumentario alla t ecnica del cateterismo, bene spesso male conosciuta, alla disinfezione degli strumenti, alla lubrifica,. zione, all'anestesia, e infine a' medicinali d'uso corrente. « Un capitolo è dedicatJ all'esame sommario delle orine, esame che Guyon imponeva di conoscere a' suoi allievi. << Tutta la patologia dell'apparecchio urinario è trattata in breve ma chiara sintesi, con mano maestra. « Brevi cenni di anatomia e . d'anatomia patologica precedono la descrizione delle differenti affezioni, che sono passate sue.. cessi-vamente in ri.vista dall'uretra alla prostata, dalla vescica a' reni . « Un riassunto clinico di ciascun male illumina la diagnosi, mentre una larga parte bene importante è nseruata alla cura. « L'Urologo vi troverà un capitolo sulla cistoscopia, O'Ue beZ.. lissime figu re a colori illustrano gli aspetti cistoscopici che più spesso s'incontrano. Infine gli ultimi progressi della . radio: logia applicata alla diagnosi ed alla terapia delle malattie unnaYÌe vi sono esposti con tutti i dettagli desiderabili. « Nella 3• parte del libro notevoli sono gli «schemi di terapia » mercè i quali il medico in ogni evenienza d'urgenza potrà tro• vare la linea di condotta da seguire. « L' « Urologia Pratica » è un lav oro che fa onore, si può ben dire, alla scuola chirurgica di Roma e ogni medico od urologo dovrà averla nella sua biblioteca ... Prof. CARMELO BRUNI. Volume in..8°, di pagg. X I 1..420, con 83 figure nel testo, delle quali 8 in tricromia. Prezzo L. 4 O, più le spese postali di spe.. dizione. Per i nostri abbonati sole L. 3 5 in porto franco. Per l'estero, alle L. 3 5 aggiungere L. 3 ,5 O per le occorrenti mag.. giori spese postali di spedizione. Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI, Ufficio Postale, Suc:'Cursale diciotto .. ROMA.


[ANNO XLII, l"trr.1. 1{]

SEZIONE PRATICA

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ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI

Composizione· chimica ed azione farmacologica delle so luzioni di eroina del commercio.

Società Medico·Chirurgica di Padova.

Dott. G . R1zzoTTI. ~ L 'O. studia la composizione di una serie di soluzioni di eroina del commercio, in fiale p er u so ipodermico, e constata che esse sono costituite da miscele di eroina, alfamonoacetilmorfina, morfi11a, n elle quali questi tre alcaloidi entrano n elle proporzioni più varie. Corrispondentemente alle variazioni di composizione chimica si hanno variazioni di tossicità nel coniglio, come da 11no a undici. Poichè risulta , che l'eroina inalterata è un farrr1aco notevolmente tossico, l'O. avanza l 'ipotesi che la scarsa tossicità e l'utile azione delle soluzioni di eroina del commercio, siano dovute al fatto ch e esse sono costituite in genere preYalenten1ente da alfamonoacetilmorfina. Il Segretario: Dolt. G1ovA NN1 _\1· sTO~I.

Seduta del 15 febbraio 1935.

Di alcune modificazioni di struttura del tendine quadri· cipitale nell'età a~anzata, capaci di predisporlo alla rottura. Dott. G. AusToN1. - L'O. espone i risultati di alcune ricerche sulla costituzione isto-anatomica del tendine quadricipitale, specialmente a livello della sua inserzione rotulea, negli individui adulti ed in et~ avanzata. L'O. ha potuto constatare co111e con il progredire dell'età si verifichi uno spiccato addensamento dei fasci fib.rosi tendinei e la scomparsa pressochè completa delle fibre elastiche, oltre ad una notevole riduzione della rete vascolare interna e ad un discreto ispessimento della zona di tessuto osteo-fibroso medianle la quale i fasci tendinei si continuano con l'osso rotuleo. Le singole fibre tendinee perdono quaiSi completamente quell 'andamento flessuoso, proprio dei tendinei in genere, che si è dimostrato esistere anche in vivo ed è stato posto a base dell 'estensibilità del tendine stesso. Gli elementi vescicolqsi di tipo cond.roide che ai1cb.e in età ·p iù giovane sono prese11ti in prossin1ità dell'inserzione rotulea, sono .f:>ure I otevol1nente aumenlati di numero, specie i1·3lle parti più superficiali del tendine. L 'O. ha rilevato ii1oltre come accanto a quesle modificazioni strutturali, che per la loro costanza sono da ritenersi espressione di processi involutivi senili del tendine, ne esistano con notevole frequenza altre che probabilmente ricoi1oscono la loro causa in condizioni locali e forse generali. Tali modificazioni consistono in un processo di sostituzione del tessuto tendineo per parte di tessuto fibro-condroide (I stadio), il quale evolve ulteriormente in tessuto osseo di neoforn1azione ·o di origine metaplastica (II stadio); processo che l 'O. d·enomina di tenosi ossificanJle anzichè di teni Le, data l 'assenza di fatti flogistici. L 'O. ritiene ch e ques te modificazioni strutturali del tendine per la loro stessai natura siano tali da menomare notevolmente la su a r esistenza di fronte a sollecilazioni n1eccaniche anche di Jieve momento (contrazione muscolare) . Il fatto che tali modificazioni strutturali del tendine si verificano di regola in entra1r1bi gli arli, che sono quasi esclusivamen.te limitate . alla zona d'inserzione .rotulea del tendine e che s1 ac-cen tuano con il progredire dell 'età, spiega secondo l 'O. alcune particolarità del quadro clinico della rottura del tendine guadricipitale ·e precisamente: 1) la non rara bilateralilà della lesione; 2 ) la sua localizzaz~one preferita ras.ente o P.oco sopra ]a .rotula; 3) il fallo che la lesione colpisce quasi esclusivamente ii1dividui di età avanzata. D.ri B. BAs

A}\\I

e V.

ZAl\lBOTII.

-

Su di una

-causa d 'e n ·ore n ella deler1ninazione del magnesio in alcuni micrometodi .

Prof. E. TnABUCCHI. -

Su di alcuni metodi di recente proposti pe1· la determinazione dei corpi

i.m.idazotici..

Società Medico-Chirurgica di Bologna. Ad1_inanza del 1 11 febbraio 1935. Presidente:

Prof. M.

PINCHERLE.

Le resistenle globulari osmolitiche nella polmonite. G. AzzOLINI. - Dalle ricer ch e dell 'O. , coi1dotte col metodo di Viola, sopra 18 casi di polmonite, ripetute per lo più quotidiana1nente dura11te l'evoluzione morbosa, risulta dimostrata l 'evenienza di uno spostamento tolale delle. tre resistenze Yer so sinistra, vale a dire un aumento reale di esse : il reperto si o tte11ne i11 17 casi sopra i 18 studiati. · In via collaterale fu s t11cliato il rica1nbio emoglobinico, dal quale apparvero indizi di ipere1nolisi. Discu ssione: E. Azzl.

Es ito di alcune laringostomie. P. CALICETr. - Riferisce i risultati dell'intervento sopra 17 casi di stenosi cicatriziale laringotracl1eale di cui 11 post-i11tt1bazione e tracheoto1nia e 6 post-trach eotorr1ia.: in 14 casi esito in guarigione, dei quali 12 trattati con faringoston1ia e dilatazione attraverso lo sloma lracheale; allri 3 malati sono a tlualmenle in cura. Discussione : M. PINCHERLE.

Contributo allo studio del rene policistico. G. DELL'AcQUA. - L'O. in base a quattro osservazioni personali, cor1sider~ . d~versi pro~lem~ clinici riguardanti il r ene pol1c1sl1co e r1fer1sce i risultati di estese ricerche da lui fatte sulla composizione del liquido con~énu~o nel~ e cavilà ~isti­ che renali in confronto a1 dat1 corr1sponde11t1 del ~ iero di sangue e d el liquor cerebro-spinale. Discussione: l\ I. P1NCHEHLE, F. ScHIAS SI. 1

Su di una nuova forma di degenerazione epitel iale senile della cornea. L. L"GGLr. - L 'O. descrive una particolare for1na di distrofia corn eale senile, riportando cinque casi clinici minu ~ am ente .illustrati, il relativ~ reperto biomicroscop1co e discutendo l a genesi della lesione. Discussion3 : MARIOTTI. Il Segretario: P. B E1 EDETTI.


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[.ANNo XLII, NuM. 141

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPlA. L'asma cardiaco. <.1 . Budelmann (Nliir1ch. m ed. lVoch ens., 1935, n . ~) rileva ch e n ella patogene ~ i dell 'as11ìa ca rdiaco h a gra11d e importanz.a l 'insuffiGienza cardiaca, ma quesla , da sola , n on p•u ò produrre degli stati g ravi . In determinate conclizioni, nei 111alati dell ' ap parecchio cardio-vasco lare, si ha ur1 improvvi'so aumento dell 'afflusso del sangue venoso al c uor e e, quindi, llD eccesso di sangue n ei polr11oni , condizione ch e si 11a sempre quando il cuore sinistro nor1 lJUÒ p1r ovve<ler~ all 'improvviso carico. In molti casi , il fatto re più important e è la stasi polmonare pr eparossisti ca , i11 altri , si ha dappTi1na l 'aun1e11to dell 'imp1u lso circolatorio dovuto all 'eccitamcnte p rimario del centro respiratorio o vaso-n1otore . La stasi pol1nona r e vie11e so1p,r attutto influenzata dal salasso , m entre si deve risollevare l :al Li 'rità cardi aca mediante la strofantina; speSf50 sono anche utili l e influer1ze psichich e ed i narco tici. Per impedire il carico n otturno del circolo da parte del ricamb io idrico, si u s0r a1l110 m isure profilatti ch e, quali la dieta ipo- od acloru rata, la lim itazione dell e be\1ar1ùe, od anche la dieta secca. La maggior par te d ei casi di asma cardiaco vien e notevolm ente m ig lior ata mediante un energico trattamec1to digitalico. fil. 1

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Nell'angina pectoris. D. Scherf e P. Schnab el (I ..:li11 . Wo ch en s. , ] 93'4, n. 39) racc.omandano, la son1mrnistrazion t~ di piccole dosi di atropina per via orale, nella consider azione ch e il vago, r estring·e i vasi coronari e che l 'atropin a , con1e paralizzante d el vago, t enderà a dilalarli. D 'altra parte, ·si deve ten er presente ch e ! ''a tropina, specialr11er1te nei g iovani, aw11enta lél frequ enza del 1)olso (an ch e del 100 %) e ohe que.sta, ~ ecces: siva , può riuscire dannosa al m1·o card10. Ne1 e.asi in cui dop,o a lte dosi di atropina si avesSE- ~umento deÌla frequenza de l polso e modificazioni ab·n ormi dell' elettrocardiogramma, si sommir1is ter anno 3-5 gocce di soluzione di nitroglicerina all ' l %, con la quale s~ ottie:ne u11a 1n i glio re capila ri zzazione del m1ocard10. Ad ogni modo, la somministrazione di atropi: n.a è da sconsig liarsi r eci a rn ente n ella sclerosi delle coronarie da arteriosclerosi o da lues. fil. Azione ipotensiva dell'autoemoterapia. I d ati r ecenLen1en I e acquisiti sulla utilità dell 'autoen1oterapia n el trattam.e nto degli ictu s da emorrag ia cer ebral e hanno indotto V . JvI. Buscaino e V. Longo (f1as s. Intern. di Clin. e T er. , 15 febbr. 1935) .1 studiare quali variazioni l 'autoen1oterapia p~ovo chi n ella pression e d el sangue, se esse siano durature e 1

se siano d1mos trab ili anche all ' infuo ri d el1'iclus . Gli A1\. hanno eseguito iniezioni endo·111u-· scolari di autosangue (10-15 cc. e n ella n1as~i1na parte dei casi 20 cc.) ap1 p ena p1r elevato· dalla vena del gomito, ordinariam ente quotidi&n~ e di r egola p er dieci g iorni di seguito. Essi h anno osservato cl1e nei normotesi le i11iezi4ni provocano reazioni varie, a preferenza p erò a tipo di abb.a ssamento; in un caso dur.ato 85 giorni circa. Negli: ipertesi i risultati sono ancora più decisi. Su 24 so,g getti , 22 r eagi_rono con un netto ab,b assam ento della JJ1rcss.iqne del sangue, mentre n egli altri due· si ottennero ab bassamenti poco aumentati o po,c o r egolari o del tutto transitori. Negli ipertesi si osserva d el pari come l 'ab})a&sa1nentc della pressione d el salloaue p uò· durar e ancì1e dopo cessata la cura con Je iniezi<)Lli di au tosangue e ser1za il su s>Sidio di altri tipi fii t erapia . In due casi potu1i s~auire dagli A.~. più a lungo, l 'effetto favorevole rimaneva tale fino a tre m esi e 22 giorni in uno e un m ese e 6 giorni n el! 'altro dalla fine del·l a c.u ra . .Ptir11ane ancora da precisare quanto tempo clur~ rà ancora questo risultato utile e se ci siano tipii di ipertensioin e r esistenti a tale trat1ame11to , cl1e si p1 r esen ta sopr atutto efficace coni.e rapidità di azione. C. To SCANO . 1

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Il rosso Congo nell'emofilia.

C. P. \Valdorp e/\.. G. Alvarez (Semana m edira, 3 genn aio 1935) hanno t entato inutil11 te r1te i con su eti preparali e metodi , ivi com IJr esa anche la ~ra sfusione. Ifanno invece ottenuto buoni ri sul tati co11 iniezioni endovenose od e1tdomuscolari di soluzione di rosso Congo all' 1 %, ~Ila dose di un cn1c. p er 8'-10 kg. di p eso corporeo. Tale rin1edio non semb·r a ag ire sulle oscillazioni del tetnpo di ce:agula7.ione, ma esuenzialn1e nle su gli incidenti e•m of ili ci , specialmente sulle emartr o si. La soluzi one si fa in aGqua distillata (per I 'iniezione er1doveno&a) ed in siero glocusato fenicato, isotor1ic0 (per l 'endomuscolar e; per questa si iniet1a uria qua11tità maggiore). In due fratelli emofilici , g li 1\A. ottennero buoni risultati , tanto ch e ,da un anno i1on si sono più verificati ac:cidenti. Le oseillazi oni del t empo di coagulazione, nell 'ernofilia, son o ·d el tutto indipen.d enti d a variazioni nei vari fattori chimi ci , fi sico-chit11 ici o biolo2ici ; vi con corrono, forse, de]le cau se multipl~ . Nessun rapporto poi esiste fra le delte variazioni e g li accidenti emofilici, dovuti forse ad al terazioni vascolari e, pertanto dì,Ter si da quelli della porpora emorragica. fil . 1

Sulla cura de.Ila emofilia con A. T. 10. Gis e] (A rch. Klin.. Chir., vol. 180, pag. 647, 1934) osserva ch e i'n due casi di emorragia in-


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SEZIONE PRATICA

frenab·i le in. en1ofi.lici s.i è otte11uta 1a C6ssazio:n e dell'emorragia con la somministrazio11e del A. T. 10. Il meccanismo di azione no n è chiaro anche perchè la calcemia non è alterata. Si danno complessivan1ente 40-50 cc. in dosi di 5 .. 10 cc. al giorno seguendo la calcemia per evitare una dose tos5ica. Il tempo di ermorr.agia è diminuito g ià al 11° g-iDrno. Anc.he Rieder ha 05servato due casi con lo stesso risultato . (Il _preparato A. 'f. 10 (antitetanico) è stato usato con su ccesso nella aura deilla teitania paratireo priva con risullati superiori al paratormone. - 1V. d. R. ). VALDONI. 1

La crisoterapia dei reumatismi cronici. lrtdica.zion.i. Esscnzialn1ente le forme di origi11e infetliva, spes!:>o non age·voli a riconoscersi ed è queslo cl1e spiega gli i11successi otteJtuti <la taluno co11 l 'auroteTapia. _t\nzitutto, ql1indi, i1el reumatis.mo cronico progressivo, ir1 cui la crisot6rapia p uò essere tentata ancl1e r1 ei cast già a11Lichi , talora suscettibili di rnig·lioran1ento; p·u rlro·ppo, in questi casi si l1a talora intolleranza. Vengono in seoo-uito le for1ne tubercolari e quelle sifilitich e· (associandovi la terapia specifica) e le blenorragiche, che danno i risultati più interessanti. Nei reu1natisrr1i di origine focale, si dovrà pensare al focnlaio primitivo (talora difficilmente sterilizzabile) e colpire forte. Coritroindicazioni. L 'oro è inutile nelle varie (orme di osteo-artrite ipertrofica dege-11erativa: lipoartrite secca del gi11occhio, lon1barlriiej coxartritei, noncihè nelle artriti di or:igine meccanica e nella malattia reumatica. Esso è poi particolarmente da1\11oso negli individui tarati del fegato, dei rer1i, del sangue; $pecialn1ente dal punto di vista ematico, diffidare dei malati che 11anno subìt.o recentemente un trattamento co11 il bromuro di to·rio X e, prima di ini'ziare la cura verificare l 'integrità delle emazie e dei leucociti . P er la scelta dei prodotti, R. -.l. V\i..-eissenbach e 'F . Françon (Journal méd . fran.ç. , gennaio 1935) consigliano specialn1ente il tiopropanol solfonato di sodio (o di calcio) e di oro, in for1na idro-solubile od in sospe11sione oleosa. Il canfoditiocarbonato di oro e di sodio avrebbe l 'inconveniente di provocare delle nodosità d0l0rose locali e delle reritrodermie tardive. La via di sommrinistrazione è I' endomuscolare. Si iniettano 5-10 (an.c he fino a 20 poc il prodotto col calcio) cg. per dose, distanziar1do l~ dosi di 5 giorni e fac·e ndo una serie di g. 1,50-2 complessivamente, da ripie tersi dopo 6 settin1ane circa. Eventualme11te, si possono lr:gg~rme11!·e aume-n lare le dosi , sorvegliando però se.n11)re il malato. Prima del trattamento , si faranno ricer che ~ull'urina (alb·u mina , cilindri) sul sangue (azotemia esame ematologico completo, segno del laccio e tempo <li coagulazione) ; gli AA. consiglio no anche la reazione al la r esor cina di ' 'ernés.

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risultati di p e11Jo110 dalla perseveira11za del tratta11tento, dall 'a sse11za di incidenti e co1r11)licazioni , no11chè dalla 11atura del pro-<lott9. fil.

S11ll'immunizzazion4' antidifterica. A. Underswood (7'7ie Laricet, 19 genn . 1935} ricorda come non sia possibile otteneire di solito u11a durevole i'n1111unità con una sola dose· rli tossina iniettata a sco·p o antigeini~o, perch·è essa viene riassorbita e poi elin1inata così rapida1nente che no11 ha ten1p 0 di provocare, nell'organismo, stabili modificazioni di ordine i1r1n1unologico. E:: con questo concetto che si è tentata l 'inie-zione di tossoidi precipitati con allume in un certo nun~ero di sogget.ti Schick-positivi. E11tro qµ.attro settirnane dall'iniezione di 1 cc. di codesto antigene, una n1edia dell '8'3 ,6 % dive11n e Scl1ic.Ji-negativa. Lo. reazione locale a l] 'i11iezione fu di solito linlti.tala all 'eritema e .all 'i'r1duramento; ma in clue c;;isi ebbe caratteri generali e di gravità, clirnostrando J.a necessità di procedere colla n1assin1a 1Jirude~1za in questo campo. V. SERRA. 1

Del siero antidifterico purificato con l'elettro-osmosi. D. Ror1gct nella sua tesi (I\1oderne lm primerie, .Paris, 1934:) in base ad o s~ervazioni condotte per t.re ar1ni , si dic.:l1iara favorevole a ll'in1 j) i·0go di quec;to siero; esso ha la proprietà di rimanere perfettamente s tabile pe r anni, . siu i)er quello che riguarda I.a costituzione fisica cl1 e il potere curativo. L 'effi cacia terapeutica è ug0:aic a quella degli a ltri sieri anti·diflerici co n1un cmente usati; l ·iniezione e il" riussorbimenlo sono facili e la stia somminislrazione, ·fatta anche ad alte dosi : non ha da-. to i11cide11ti da ~iero che in n1isura insignifi cante. Inoltre la sua ricchezza in l f. A. permette dì i11iettarne grandi dosi usa11do un pi ccolo .volume di liquido. I\1. RASTELLT. 1

SEMEIOTICA. Utilità dell'arteriografia in alcune affezioni vasali. degli arti. P. ~"'ri0h e A. Lévy (Lyon Cliirurg ., n. 6, 193-1) port.ano il risultato della loro esperienza su Il ' argon11en Lo. Gli J\A. cominciano col dire di avere abbandonato il collotl1or in seguito ad un serio incidente cl1e necessitò l 'amputazione dell'arto. Su110 irrvece rima ti fedeli alla tecnica di Dos Sandos usando co111e mezzo di' contrasto il Ll1orotras t ed il di&J..lOSitivo di· Caldos con cui potevano ottenere dei radiogrammi in seri P e le differenti modalità della circolazione del liquido· opaco nel suo percorso arterioso e ,·enoso. Senza questo di·positivo si hanno dei rbdiogran1n1i iso1dti, pri'ri d 'i11teresse, fissando es';i solo una fase pa · eggiera della corrente·

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« IL POLI CLI N ICO »

.circ0latoria. l -na compressione sul tronco ven oso principale, alla radice dell 'arto, ha reso più chiara la fìebog1·afia in casi speci'ali. Han110 così studi ato 16 am·m alati affetti da arteriti di vario genere degli arli infetti praticando in genere l 'iniezione n cll 'a. femorale a cielo scoperto e solo in 3 casi I 'aortografia . Con g li ac corgimenti di tecnica su ri cordati hanno po·tuto gli AA. sapere : la sede esatta e l 'estension e ·del segmento oblite·r ato ; lo stato dell 'arteria n ella zona vicina al tron·c o trombos·a to1; l 'esi·.stenza e lo svilup1)0 della ci'rcolazione collaterale. Dati questi tanto importanti per la deci8ionc terapeutica e p·e r il tipo d 'intervento . Riportano tra l'a ltro 1 craso di can cr en a del pi ede e parte bassa della gamba ch e, secondo le idee classich e, necessitava l 'amputazione di .coscia, mentre l 'arteriog rafia mostrò buona circolazione collater.ale proprio al limite della ·gangrena, ed infatti l 'am p utazione alla gamb·a fu seguita da gu arigione p er ·pirim.a R . GRASSO.

MEDICINA SCIENTIFICA. .

:Ricerche sperimentali sulla chirurgia delle para· tiroidi. · Riferendo·s i ai vantati miglio·r an1e11ti ottenuti da vari AA. · in affezi oni attribuite ad al,t.erazioni funzionali'. delle paratiroidi n1ediante interventi sul collo di ' 'ario gener~ che non .i11teressavano direttamente le paratiroidi e. nossi (Arch. ·lt. Chir. , 1934 n . 3) ha v~luto .studiare sperimentalmente i'azione di questi interventi sulla funzione delle paratiroidi. ! este della funzione paratiroidea: la calcemia e la fosforemia. Ha pratic'a to inoltre esami istologici. In un PT.imo gruppo di esp·e rienze ha pro-do lto, previa scopertura della tiroide e delle pa~atiroi~i, maltrattamenti strumentali e digitali su di essei no·n ch è su·g li organi vascolari e 1>.ervosi vicini. In un secondo gru.p ip o ha praticato una incision e del collo interessante la cute, il sotto.cutaneo, l 'aponevrosi , e 'isolati i muscoli i110 a scoprire la traèh ea sen za però scoprire o tra~~atizzare direttam ente l 'apparato tiroparat iro1deo. [n un terzo gruppo ha semplicemente inciso e quindi suturato la cute e ii sottocu taneo. Dai questo primo complesso di esperienze trae la con clusione che un semplice intervento e&plorativo eseguito sen za compromettere la circolazione o l 'innervazio·n e d elle paratiroidi rton ha alcun effetto ·nella calce.mia ~-la fosfo r emia e non altera la struttura delle ghian, dr.le. In una seconda serie di esperienze pratica: 1) l::\ im1patec tomia chim1ca dell 'a . tiroidea superiore; 2) asportazione del ganglio cervicale su• per1ore; 3) sc.h iacciaU11ento e sezione monolaterale 1.el tronco v.ago simpatico

(Al\ NO XLll, ~"CM. 14]

Questa seconda &erie cli ésperienze gli di1nostra che la simpatectomia chimica dell 'a. tiroidea superiore, determina un cospicuo ma temporaneo abbassan1ento della calcemia e della fosforemia. Istologicamente si ri'leva lieve ectasia dei capillari e modica ipertro·fia del connettivo delle paratiroidi. Lo schiaccian1ent<> d el tro·n co vag·osi~tico no·n provoca nolt.voli i;iodificaz.ioni nè funzionali n1è istologic.~e. ~ asporta~1one mon<?late·r ale del ganglio s1mpat1co cervicale superiore provoca un abb assamento temporaneo della calcemia e della fc sforemia e istologicame·n te ectasia dei capillari sia nella tiroide ch e ne·l la paratiroide. 1

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B.

PAGGI .

Ricerche sui rapporti fra simpatico, calcemia e paratiroidi • Tahanelli (Archiv_iJo italiarto di Chirurg~a, ottobre 1934-, vol. XXXVIII, f. 2) riferisce i ri.. ultati ottenuti dai ricer che clinich e e speri111entali sul rapporto esistente fra simpatico, caliaemia e paratiroidi. Pro- qu·amto riguarda le ricerche sperimentali egli giunge alla con clusio·n e ch e 11aJ semp1lice sin11patectomia periarteriosa e la ,e ne rvazione ir1ono- o bilate.rale del seno carotideo non apporta .1lcuna variazione nella caltemia, mentre ahe la resezione di tratti di arteria e quella specialmente del n. grande splancnico S. provoca un abbassam ento modico e temporaneo nella calcem.ia . Per quanto riguarda le ricer che cliniohe, eseguite in co•n dizioni c·h e si avvicinano il più c·h e fosse possibile alle precedenti, l 'A. ha ottE::nuto risrultati diversi d1a quelli sperimentali. Lesi'.oni del sim1)atico sia del collo ch e dell 'addome e degli arti non pro,dussero ch e oscillazjoni della calcemia conte nute nei limiti normali. Infine anche in quellEJ malattie (iperten sioIte, sclerodern1ia, diabete) in cui , secondo Bastai e Dogliotti, dovrebbe e·s istere un 'iperatti' rjtà paratiro·i dea con cons~011E-'Ilte ipercalcemia, l' A. no11 ha potuto rilevare un notevole aumento della calcemia. G. GENTILE . 1

VARIA Hitler si fa curare da uno specialista giapponese, per dormire di meno e lavorare di più. L ' cc Age11zia Reng o » pubblica: « Uno specialista g iappones.e in cauterizzazione con la 1noxa , pianta cinese del la svecie delle artemisie c.h e ha notevole effetto sul sistema n ervoso, curerà il Cancelli ere te·desco Hitler, dietro ~ua J)ropria ricl1iesta, così da permettergli di dorn1ire di m eno e cli lavorare di più. J.,o sp ecialista è il dottor Gyokushn Takujama , ch e pra ticò la cauterizzazione in numerosi easi da quindici anni a que ta parte. Egli partirà tra breve da Lipsia p er partecipare al Cong resso 111cdico de] 14 lugli o con1e delegato del (7iappone. Dopo di ch e praticherà la cauterizzazione ad Hitler . (Radin Stef ani).


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VITA PROFESSl()N AL E. SERVIZI IGIENICO-SANITARI Regolamento per l'esecuzione delle norme dirette a diminuire le cause della malaria. Con circo1ar e ai J:>refe lti , in data clel 4 marzo 1935, il Ministero dell 'Interno (Direzion e Gener ale della Sanità pubblica) ha ampiamente illustrato la portata del Regolamento 28 genn aio 1935 11. 93 per l 'eseouzione delle disposizioni dirett e a diminuire le cau se della m alaria contenute n el nuovo Testo Unico delle Leggi Sanitarie (art.li 313 a 329). Ne riassu111iamo i punti essen ziali. Riguardo all 'accertame11t o delle zone di ende1nia m alarica, essendo ormai be·n note le zone malariche, si tratta di accertare in esse le modificazioni ed il migliorame11to dell 'endemia, tenenrlo conto, n on solo delle manifestazioni a carattere epide1nico, ma sopratutto della persistenza o 111eno delle condizioni di m alaricità e rilevando e · registran<lo topografiramcn1e, oltre gli impaluda.m enti, le si11gole e piccole cause di malaria entro ed in prossimità degli abitali, ch e spesso possono eliminarsi anch e con spese non rilevanti . Indicate le funzioni consultive, di collaborazione, di propulsione e coordinazione del Comitato provinciale antimalarico , se 11e illustra il compito di predisporre il programma dei servizi assistenziali e profilattici, previa la precisa valutazion e delle necessità sanitarie dei singoli t erritori e l 'apprestam ento di sufficienti disponibilità di mezzi, in modo da assicurare un regolare funzionamento dei servizi . Per questi deve farsi principale fondamento su.g li organi locali tenuti ad attuare le provvidenzé antimala.r ich e, mentre l 'intervento diretto della provincia o di clltri Enti h a solamente carattere integrativo, ql)ando sia richiesto da particolari circos tanze. Ove siano necessarie provvidenze a favore di operai , coloni ed impiegarti, .addetti a lavori in comprensori di bo.n ifica, e quando ricorra l 'applicazione di speciali interventi, ai sensi degli art.li 317 e 319 del T. U. Leggi Sanitarie, deve con1pilarsi un programma dis1into da quello rigu ard ante i Co1nuni, in quanto le spese sono a carico degli assur1tori e dei concession ari dei l avori ed il relativo prog·ramma, oltre ch e dal Ministero dell'Interno, deve essere approvato da quelli dell 'Agricoltu·r a e Foreste e dei Lavori Pubblici. Sono specifica le le persone che fruiscono delle provvidenze a11 timalariche: operai, coloni, talune categorie di impiegati, nonchè le loro famiglie, chiarendo esattamen'te il significato da attribuirsi a queste diverse denominazioni. Le provvidenze antimalariche sono distinte in aeneriche (somministrazione di chinino e di meo ' dicinali sussidiari, assistenza sanitaria, protezione rneccanica e profilassi antianofelica, nei casi prescrit ti) e specjali, per il personale esposto a mag-

gior rischio di contr arre la malaria, il quale fruisce anche del .r icovero n egli ospedali e di più largh e provvidenze assistenziali e profilattiche. Particolari istruzioni si dànno per la somministrazione del cl1inino e degli altri medicinali, per gli accertamenti diagnostici, per il fun zion amento degli ambulatori antimalarici comunali e dell 'assistenzai ai lavoratori soggetti a movimenti migratori, anch e quando lasciano le zone malarich e per rito.i rnare in Comuni indenni da endemi a; e infine per il controllo dei servi zi sanitari nei comprensori di bonifich e. Parimente vengono illustrate le misure profil attich e (chinizzazione profilattica, difesa meccanica , interventi antianofelici), distingu endo queìle da eseguirsi in compren sori di bonifica, oppt1re in zone dichiarate malariche, anzi se ricadenti fuori (lei comprensori , quando sia110 richieste per la difesa antimalarica degli aggregati di popolazione e quando importino la''Ori di riììevo, da n on potersi eseguire dai privati o dal Comune. In questi casi i lavori e gli interventi sono, p er legge, di competen za del Ministero dell'Agricoltura e delle Fores te, ma spetta ai Prefetti segnal ~ rne la n ecessità'. alle autorità competenti. Particolare attenzione meritano le misure per la 1ott a a n ti la rvale e per la eliminazione o la correzio11e delle piccole cau se di m alaria, specie in pros, simità o dentro l'abitato, le quali spesso sono di facile esecu zion e e posso110 ottenersi colla .rigorosa osservanza delle n orme dei rego.l amenti locali cl 'igiene e di polizia urbana e rurale. È fatto cenno infine anch e alla zooprofil assi ed all a discipli.n a igienica dell e casse di prestito e delle irrigazioni . Si raccomanda all 'autorità sanitaria di portare la maggior cura· n elle indagini s11i casi di febb.r e malarica perniciosa e su quelli di inorte, avendo la massima importanza, agli effetti della concessione della sovven zione, prevista dalla legge nei casi ad esito letale, l 'accertamento delle circosta11ze in cui è avvenuta la morte e delle cau se che hanno potuto favorirla o de term inarla. Infi11e sono precisate le norme relative alla competenza delle spese per l'esecuzione delle provvidenze antimalariche. A. F.

. Cronaca del movimento professiooale. · Per le condotte mediche: concorsi e pensioni. Una lettera dell 'on. Buffarini all 'on. Morelli informa che, prese in esam e le nun1erose azioni svolte dai sanitari e dai loro rappresentanti, sono state altenuate le disposizioni rela.tiYe ai li1nili di età e alla liquidazione delle pensio11i. L 'importante lettera è pubblicata nelle « Forze Sanitarie», che vanno a tulli i medici italiani: perciò stimiamo superfluo di ripor larla o di rias u1ner]a .

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IL POLICLINICO »

La pletora medica .e le casse mutue malattie. Questi due problemi sono stati esaminati dall 'on. Perna, in un ampio e circostanziato discorso t enu to alla Camer a dei Deputati, discutendosi lo stato di previsione clel l\!Iinistero d elle Corporazioni, n ella seduta. del 27 marzo. La ristrettezza del tempo per la regolare pubblicazione di questo Fascicolo non ci consente di darne un largo riassunto ma ci riserviamo di riferirne nel prossimo numero.

CONCORSI.

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POSTI VACANTI. AscoLr P1cENo. Cong r egazion e di Carità.. - Il Presidente, con avviso del 25 marzo u. s., informa iehe i termini per la presentazione dei documenti p er partecipare al con cor so di Chirurgo primario presso il dipendente Ospedale « C. e G. Mazzoni », di cui il bando 28 febbraio p. p., sono pro·r ogati a l 30 aprile 1935. CoM1so. - (Veder e llAGUSA. Consor zio Provinc.

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15 aprile. Età limite 40 a. Tassa L. 50. Chiedere copia del b ando. Dal con cor so sono escluse le d onne. ~IANTOVA. Istituti Ospedal1Jeri. Scad. 15 magg io; aiuto chirurgo; L. GOOO e c.-v.; età limite 35 a.; t• assa L . 50,10. Rivolgersi alla Segreteria del Consiglio d 'Amn1inis trazione. MILANO. Co·n siglio degli Istituti Ospi'talieri. Scad. 7 giugno, ore 16 ; medico primario; ·L. 7850 ridotte; tassa L. 50; età limite 40 anni; titoli ed esami. Documenti a 3 mesi dal 7 marzo. Chiedere a11nunz10 alla Sopraintendenza, via Ospedale 5, Milano. MonICA. - (V edere RAGUSA. Conso,r zio Provi ne . Antitubercolare) .

NERv1. -

(Vederè GENOVA).

PADOVA. Ospedale Civile. - Concorso p er titoli ed esami ad assistente effettivo di chirurgia e ad nssistente pressp i Reparti speciali malati di petto; stipendi rispettiv. L. 5000 e L. 5500 lorde; medaglie L. 30; stanza se disponibile, con obbligo di pernot tarvi; scad. ore 17 del 26 aprile. Età limite 33 anni al 20 marzo. Chiedere avviso. Antitubercolare) . PALERMO. Associazione contro la tubercolosi. F ANO. Ospedale di Santa Cr oce. Scad. 12 giuConcorso per titoli ed esami a medico capo-reparto g n o; un pos to di prima.rio medico del reparto oftald el Sanatorio '< V. Cervello »; nomina e conferme quadriennali; L. 12.000 lord e e quadrienni de.cimico; il sanitar~o è retribuito con le p ercentuali mo ; vitto durante le ore di servizio. Scad. ore 12 s ulle tasse di operazione; un post o di m edico r ad el 10 maggio; età limite 40 n.nni al 18 marzo. diologo; stip . L . 5000, ser v. att. L. 480, c. -v. , compartecipaz. Rivolgersi alla Segreteria della ConChiedere annunzio. Ilivolgersi alla Segreteria del1'Ufficio . amministra Livo (via Divisi 93). gregazione . di Carità. · FrnENzE. R. A rcispedale di S. Maria Nuova e StaPALER?vIO. Co nsorzio Prov. Antitub ercolare. bilimenti Riuniti. - Al 30 aprile, ore 17, assistenDirettore della Sezione dispen sariale di Corleone; te m ed .-chir. per il Gabi11etto di radiologia, eletobbligo di residenza. Per ulleriori informazioni trodiagnostica ed elettroterapia; titoli ed esami; rivolgersi al Consorzio. e tà limite 30 a.; L. 6400, c. -v. , indennità e proRAGUSA. Consorzio Prov. AnJf.ittiberc. - Scad. 60 venti regolamentari. 1'assa L. 50. Chiedere avviso . giorni d all '8 m arzo, direttore del Consorz~o e del Doc. a 3 mesi dal 12 marzo. Di spensario ~rov . ; n omina e conferma quinquenGENOVA-NERVI. Ospedale Civile. - Scad. 31 m ag11ali · r est ano ferme le altre condizioni già stabilita gio, ore 16; primario chirurgo; a11nue L. 1500 sogcon ' altro bando. gette alle riduzioni di legge; n o1nina quinquenRAGUSA . Consor zio Provinc . An lituber co lar e. 11ale, conferme triennali; l aurea da almeno 6 anni ; Scad . 16 maggio, ore 19; direllori delle ,S ezioni 6 anni servizio in Ospedale; tassa L. 50. Rivolgersi clispensariali di Comiso, ~Iodica e Vittoria ; aiut~ Segreteria, via della. Contadina 14, Genova-Nervi. medico del Dispen sario Provinc. A11tituberc. di I1v1PERIA. Consor zi o Prov . .4.ntitubercolar e. l\ agusa; per tutti, stipendio L . 5000 (è deliberato Scad. 15 apr. or e 18; direttore d el Consorzio e del l 'aumento a L. 7500) e 4 quadrienni dee.; lar noDisp ensario prov.; i1omi11a per un quinquennio, · mina ha la durata di un quinquennio e può esxinnovabile ; stip. L. 19.000 elevabile a L. 21 .000; sere riconfermata. indenn. serv. a tt. L . 5200; trattenute e r iduzioni ; RAGUSA. Ospedaìe B. 1\-Iussolini. - E aperto cone tà limite 45 anni. Rivolg·er si alla Segreteria. cor so titoli due posti infermiere retribuiti L. 3000 L ECCE. Consorzio p;'ovin,ciale Antitubercolar e. ciascuno al lordo, massimo età anni 36 salvo ecPosto di Direttore del Consor zio-Direttore d el Dicezione di legge e due posti i11fern1ie.ra retribuspensario Provinciale Artti tubeI colare. Stipendio zione L. 2400 lorde ciascuna, massimo età anni annuo iniziale L . 17.000 con cinque aumenti qua30 salvo stesse eccezioni. 'Termine presentazione driennali del decimo sino ~- raggiunger.e, il m astitoli 19 maggio 1935. Ragu sa, 20 marzo 1935-XIII, simo di L. 25.500, oltre il supplé1nento di servizio Presidente: Azzaro . attivo di annu~ L. 5000. 'I ali assegni sono ai1. lordoS. GIMIGNANO. Spedali Riuniti. - A tutto il .30 dell 'imposta di R. M. , delle ri<luzioni di cui ai aprile, concor so per titoli e per esame a medico RR. DD. 20 novembre 1930 n . 1491 e 14 aprile assistente; età limite 35 anni al 28 marzo ; docu1934 n . 561 e d el contributo alla Cassa di previmenti a 3 m esi dalla stessa data; tassa L. 50,10; d enza per i Sanita.r i. Età non maggiore di anni stip. L. 5400 e proventi. totali ~el. Ga?in etto e d ei 40 salvo eccezioni di legge . Scadenza ore 14 del certificati per infortuni ; n omina trienn ale salvo g·i~Tno 31 maggio prossimo. Obbligo della resi- riconferma; chieder e copia del bando. denza fissa nel Capoluogo. Chiarimenti presso la VENEZIA . Ospedale al Arlare. - Medico di~ettore Segreteria del Consorzio. e medico assistente; rivolger si alla Segreteria delLITTORIA. Consorzio Prov. Antituberc. - Direttore d el ConsorL.io e del Dispensario prov., Ispet- 1'Istituto. VEHO~A. Amministr. Provinc. - A tutto 30 giu tore d el Disp ensario e delle Sezioni Dispensariali; gno, coadiutore presso la Sez. med.-microgr af. del L. 18.000; indennità trasferte. Scad . ore 12 del


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{A NNO

XLII,

N U l\f.

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SEZIONE PRATICA

Laboratorio Prov. d'Igiene e P.r ofilassi ; età limit e 32 a . ; docum. a 3 m esi dall 'l mar . ; L . 13.000 e .3 q1u adrienni di L . 600, L. 800 e L . 900; serv. att. L . 4000: 15 % provento a11alisi ; serv. entro 15 gg. VrrroRIA. - (Veder e RAGUSA. Co nsor zio Provin c. Anti tub ercolare). { ;ON CORS J A PREMI.

Premio B occon i. Per onorare la 1nemoria d el compiar1to sen. Ettore Bocconi, la consorte Donna J avotte Bocconi Manca dei Marchesi di Villahermosa mette a di:sposizion e della Reale Acoademia d ei Lincei l a somn1.a di L . 129.000 in buoni pos tali fruttiferi p er u11 premio 1ia asseg11ar si a chi, con studi e ricer.che orig inali , abbia contribuito in modo ver am e11le importante allo studio dei tumo.ri malig ni (etiologi a , diag·nostica: t er apia). Tenu to conto di t ali in tenzioni , l 'Accademia dei Lincei , apprezzando altam ente l 'atto b en efico ed iinportan te p er l e ricerch e sci entifich e, indìce il .con corso s lesso in base alle norme qui appresso s pecificat e. Il concor so, a cui p otranno prendere p arte cittadini di tutte le Nazioni , si chiuder à il 31 dic embre 1936. L'aggiudicazion e d el premio sar à fatta d a una Commission e di tre membri, due italiani ed uno straniero, nominati dalla Classe di Scienze Fisiche d ell'Accad emia d ei Lincei , n ella sua seduta ordin aria òel gennaio 1937. Qu alor a l o riten ga oppor t uno, la Commi.ssione può chied ere alla Presidenza d e11 'Accademia di agg regarsi p er i] giudizio uno o altri membri. F ondazi one R icca-Salerno . È aper to il .concorso a un premio di p erfezio11 amen to all 'est ero a n orma 1iello Statuto della Fondazione :fratelli prof. Giuseppe e dott. Ben edet to . Ricca-,Salerno, ~pprovato con R . D . 26 aprile 1928, Il . 1114. Il premio sar~ conferito al giovane Jn edico citt adino italian o l aureat o in Italia da n on oltre un triennio, il quale presenterà il iniglior l avor o sulle Jnalattie infettive con preferenza alle infezioni di s p ett an za.i m edica. Il premio, dell 'importo di L . 12.000, detratte le ritenute di legge, sar à ver sato al vincitor e, in tre u g uali r ate anticipate, al 1° 11ovembre 1935, al 1° febbraio J 936 e al 1 ° 1naggio 1936. ·L a sed e dj studi sar à desig nata dalla Commissio11e giudicaitrice d el con·cor so. I l avori, st ampati o man oscri tti, d ovr ann o p ervenire al Rettore d ella R . Univer sità di Messina non oltre le or e 18 d el 31 maggio del corrente anno con la domanda in car ta legale corr edata d ai segu en t i documen t i : certificato di n ascita; cer t ificat o di cittadinan za ital jan a; certificato di l aurea; cer t ificat o di bu on a condott a morale e p o~itica; certificat o p en aJe; certificato di i scrizion e ail P . N. F .

NOMI NE, PROMOZIONI ED ONOR I FI C ENZ E. Il p r of. F ederigo Bocch etti, ch e p er 15 anni ha •liret to il San atorio militare di Anzio, h a assunto la direzion e d el Sanat orio di Porla Furba in Roma, ges tito or a d all Istit uto n azion ale fascist a per l a previden za, sociale e ch e sar à in titolat o a Bernardino R amazzini. La conseg n a è s tata fatta con vi branti p ar ole d all 'on. prof. Mor el]i, cui h a rispo1

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sto il Bocchetti , che h a r in g r aziato ed esposto il suo programmai di lavoro . Al posto di an at omo-p a lologo e direttor e del Labor atorio di ricer ch e clinich e d ell 'Osp edale d i Udin e, la Commissione giudicatrice h a proposto il pro.f. Aiello, aiuto n ell 'Istituto di anatomia p atolo~1ca d ella R . Univer sità di Palermo, risulta to primo. L'Accademia di Medicina di l>arigi h a eletto m embri associ ati il prof . J oh an sson (Stoccolma) e l ord Moynihan (Leida), in sostituzione di Ramon y Cajal (Madrid) e d i Cesar e Roux (Losanna); h a eletto m e1nbro della Sezion e di chimica il pro~. André Meyer , in sos tit u zion e d el d ot t. Camus . Sono nominati professo ri s traordinari, in esito a con cor si, i proff. : Donato Cattan eo, di clinica oculis tica, a P arma (già a P erugia) ; Antonio Costa, di a n at omia ed istologia pat ologica , a P erugia; Gae tan o Flaver , di clinica d ermosifilop atica, a Catania; Filippo Gu ccion e, di anatomia ed istologia p at ologica, a Sassari ; Rodolfo Margaria, di fisiologia sp erimentale, a F er rara; Ma.rio Mon acelli, di clinica d ermosifilop atica, a Messina; Riccar do Reitano, di an at omia p at ologica, a Cagliari. 1

Son o abilitati alla liber a d ocer1za i dot tori : Giulio G i u11 ti , in an at omia.i e is tol ogia patologica; Nicola F avia, Stefano Vanni, in batt eriologia e im1n unolog ia; Giovanni Moruzzi , i11 chim i ca biologica ; Giu lio Buogo, in chim ica brom atologica; Luigi Di Nat ale, Mario Mauro, Giuseppe P erotti, in clinica chirurgica e m edicina oper a toria; Luig'i ~1olinari , in clinica. d elle malattie infettive; Gen eroso Colucci , P aol o Emilio Masp es, Giusep pe Pintus, Mario Piolt i, Alberto Rostan , Curzio Ugurgieri, in clinica d elle m al a ttie m en tali e n ervose; Pier o Benedetti , Andrea Man ai , in clinica m ed ica; Carlo Bozzolo, l~ nrico Crispolti, Tito Guizza, Euclide Forlini, Mario Nizza, Diego Por caro, Sergio Zocc l1i , in clinica ostetrica e ginecologica; 1\ug u sto Gentili, Manlio Monticelli, Carlo Rosso, in clinica p ediatrica ; Mar i an o Messini , in id r ologia m ed ica; Gennar o Arpino, in istologi a gen er ale; Alberto vreligogn a, E11rico Vigliani , in m edicina d el l avoro; Vito Catania, At tilio De Luca, Fran cesco Zepponi, in odontoiatria e prot esi d en tari a ; Rosario Gr asso , F r an cesco Zagar ese, in p atol og ia chirurgica ; Roman ino Severi , Luigi Spad afina, in p atologi a gen er ale; Gi acomo Dall a Torre, i11 p atologia special e m edi ca; An gelo Scarpa , in patologia e clin ica d er m osifilop atica ; Giuseppe Giunta , Giu seppe P en so, in pat ologia e ig·ien e coloniale; Giovanni Bal estra, Stefano Bistol fi , Goffredo Giraudi, Rern o Por t a , Giulio Vita, in r adiologia incclica; Giovanni P alm ier i , Giusep pe Maurizio Reviglio, Alessar1dro Valebon a , in t er apia fisica; Giuseppe Borsalino, in tisiologia. SS. l\fAURJZIO E LAZZARO . Uf fic i ale : on . prof . Giuseppe Mu scalello , Cata nia. Cavali er e· prof. Rugger o Balli, Modena . ORDINE DEI

Onn1N"E DELLA ConONA n ·I TALIA.

Commen dator e : prof. Giovanui Corradi, Parma. Cavalier e: prof. Bruno Trambu sti, )?arma.

Il prof . A. Gar re t6n Silva è n omirLato presiden· te della Socie tà Medica d el Cile. Il prof . ' i\filhelm Knippinger, d i m edicina intern a a Marburgo, è ch iamato quale ordinar io a Niiin s ter i . W.


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u JL POLJCLlNICO

NOTIZIE DIVERSB. .

Riduzione dei limiti d'età per i professori uni· versi tari. Il Consiglio dei Ì\1inisLri, 11ella seduta del 30 marzo, ha ap.p.rovato uno schen1a dj decreto-legge riguardante i limiti di · età per il collocamento a riposo di personale direttivo, insegna11te ed ispettivo del l\1inistero dell 'Eclucazione Naizio11ale. Per acceler are il ritmo di ringiovanimento della scuola, e per adeguare la condizione del p~rsonale insegnante a quella che si è ve11uta costituendo per tutti gli impiegati civili, viene ridotto di ci11que anni il limite di età dei professori universitari che sono collocati a riposo a 75 ~ni, e dei presidi, direttori e professori degli altri ordini di scu ole che sono collo·c ati a riposo a 70 anni. L 'abbassamento dei limiti di età per tali catego1rie di edu catori sarà applicato integ-ralmente fin da questo ainno, con notevoli benefici in favore di coloro ch e dovranno lasciare il servizio con anticipo sul previsto, quest'anno e l 'anno ventt1ro. Parallelamente a questo beneficio di carattere transitorio, ne viene concesso uno di carattere per-. rnanente chn consiste n el valutare per intero, al fini della.i pensione e fino ad un m.assimo di dieci anni, il servizio di supplent e ed incaricato prestato, dopo il 25° anno d 'età, col possesso del p:rescritto titolo di studio. Questa." concessione tr_ova la sua ragione i1el fatt~ che la carriera d egli insegnanti, a differenza d1 ciò che avviene per gli inLpiegati civili in genere, si inizia spesso a parecchi anni di di stanza dal conseguimento del titolo di studio .ne.ce~s~ri<:. In ta! modo si evita che, abbassando i l1m1ti d1 età, s1 renda praticamente i:r;npossibile agli insegnanti, aln1eno nelln maggior parte dei casi, di raggiungere il massimo di anzianità di servizio (40 anni) necessario per co1lseo011ire il inassimo della pensione.

,20 Congresso· internazionale

d~

neurologia.

Come abbiaano annunziato, si ter-rà dal 29 lug'lio al 2 agosto in Lo~dra ..A1~:org-a11izzazione h~ partecipato una Delegaz~one ita11~na , composta de~ proff. Bu scaino, Donagg10, Frag1~ito, Luga~o, Rossi e del compianto prof. De Sanct1s. Il Comitato ordinatore è presieduto dal Dr. Gordon ~ol1!1es (Wimpole treet 9: ~n d~n '\\7.• 1.) ; tr_a I vice: presidenti e, per 1 Italia, il prof . Ottorino Rossi (R. Clinica neuropatolog~c~, via P?les~ro 3,. Pavia); segretario generale e il Dr. K~nn1~r W1lson (Harley Street London V\t'. 1.) ; t esoriere il Dr. Antony Feiling (Montagu Squ~re 52, . Lond?n :V· ~. ). J lavori si svolgeranno n ei locali dell Un1vers1tà (Gower Street, W. C. 1.). . . . .. rfemi in discussione: (( Le e1Hless1e; eziologia, patogenesi e cura~ di es~e » ;. « :Fisiologia e p~to: logia del liquido en cefalo-m1dollore »; cc Funzioni dei lobi frontali »; cc L'ipotalamo e la rapprese11tazione centrale del sistema autonomo ». Lingue ufficiali sono stahi]it e : la francese, l 'inalese J ' j taliana, la spagnola e la tedesca. Il testo delle ' relazioni e comunicazioni italiane sarà seg·uìto da un b.reve riassunto in frances~, ~nglese o tedesco, per farne compr endere meglio il c~n­ lenuto (disposizione concorclata co11 le Autorità poli.lich e con1petenti).

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[ANNO

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NUl\iI.

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Lai quota d 'iscrizio11e è fissata in 25 fra11c;hi svizzeri per i membri attivi, 12,50 per quelli associati . Sono in program1na ricevimenti, trattenimenti e gite. Sono stabilite facilitazio11i di viaggio e di sog·gior11 o.

Per la terza Conferenza Internazionale di Assi·· stenza Sociale. Il 18 feb braio a Rom a, n ella sala di Villa Aldobrandini, in via Panisperna, è stata tenuta 'Qna seduta preliminare per la ~II Conferenza Internazion ale di Assistenza Sociale prean11unziatai a Londra nel 1936 e ch e tratterà il tema cc Il servizio sociale e la collettività », tema vastissimo nel quale potranno essere illustrate tutte le opere del Regime: dall 'E.0.A. agli Istituti di p·revide1iza dalla ONMJ al Dopolavoro, a cui sa~à dedicato uno studio speciale. Il Comitato promotore, presieduto dalla signora A. Masarykova,, ch e si compone dei consiglieri dott. Sand, dott. Pelligkeit, Sir P. Aiden, H. Knight, . e del segr etario sig. J?arquahrson , si è-> riunito a Roma per detta seduta preliminare. 1

Prima Giornata Nipiologica Peruviana. Ha avuto luogo in Lirr1a con grande successo la Prima Giornata Nipiologica Peruviana, promossa dalla Lega Peruviana di Igiene e Profilassi Sociale come. omaggio al 4° center1ario della fondazione clella cap,i tale del Perù. Nella sol enne sedutai inaugurale, alla quale intervennero il rappresentante del Presidente della Repubblica, i ministri d 'Italia e di Germania ed altre alte autorità, pronunziarono applauditi discorsi il presidente della L.e ga e della Giornata, prof. BarQ:bar én , ch e esaltò la nipiologia, il rappresentante della Società Italiana di Nipiologia, dott. Mazzini, che lesse il saluto del prof. Cacace, ed il presidente della Sezione dei Congressi deI Municipio di Lima. Furono svolte, in quattro sedute, trentadue relazioni e comunicazioni su temi relativi al bambino lattam.te, studiato da tutti i punti di vista: alcune di pediatri uruguayani ed argentini, sicchè il Congres!:>o in r ealtà fu internazionale. Fu app.Y-ovato un voto di plauso al creatore della Nipiologia, prof. Cacace, .membro onorario del Congresso.

Corsi di perfezionamento e di aggiornamento. Al 10° Corso . di cultura n'1edica che si svolgerà all 'Osp·e dale Mellir1i di Chiari durante il mese di 111aggio, sarà tenuta una serie di conferenze cc S~ le sindromi addominali acute n. Saranno trattati i temi: Diagnosi della gravidanza extrauterina ~ prof. G . .A.cconci di Pavia; La perito11ite pneumococcica: prof. Frontali di Padova; L'in~ag~na~ione intestinale nel lattante: prof. D. Pacch1on1 d1 Ger1ova; Il contributo dell 'indagine radiologica alla cliag11osi delle inalattie addom in ali acute : prof. Iviucchi di Milano; Il sig11ifica lo anatomo-patologico e prognostico della diagnosi ~i . periton~te acuta: prof. Puccinelli di llo1na; Difficoltà diag·nostiche in casi di appenrlicite acuta e di per!lonite da appendicite: prof. S. Solieri di Forl1;


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SEZIONE PRATICA

?ancreati ti emorragiche: prof. L . Bobbio di Torino; Contusioni addomi11ali : prof. Pizzagalli di ~Iilano.

La Scuola Medica Ospedaliera di Roma ha organizzato i consueti cor si per m edici condotti· coprono tutti i campi della m eclicina. Chieder~ il prog·r amma alla segre teria, Policlinico Umberto I, Roma 127. Dal 20 al 25 maggio, n ell'Osp edale Bellan (rue du TP.-xel 7, Paris XIVe), sotto la direzione del dolt. · J. Ta·r neaud, si t erranno 10 lezioni sulla fj siolo~i ai e la 11a1ologia della fo11azione, con presentazione di 1nalati e proiezio11i cinematografich e; tassa d 'iscrizione 200 franchi . Rivolgersi al Dr . J ean Tarneaud, avenue d e la Grande Arn1ée 27, Paris XVI e.

Alla Clinica del lavoro di Milano. La Clinica del L.avoro ha celebr ato il 24 matzo il proprio venticinq,uesimo anno di vita con una riunione straordinaria indetta sotto gli auspici della Società italiana di 111edici11a del lavoro. DoP? u~ saluto. riYol1o al sen. Devoto dall 'ing. Belloni , v1ce-pres1dente degli Istituti clinici di perfezionamento, anche a non1e del presidente gr. uff ..G~an.elli, ha preso .la parola iJ p·r of. Luigi Ferrannin1, il quale ha ilJ11strato la vita della Clinica d el Lavoro. Il sert. Devoto, egli ha d e tto , ha voluto c;elebrare l 'anniversario con una rassegna del lavoro compiulo dalla. Cli11ica; ma l 'istituzione è iritimamente legata all 'u omo ch e l 'ha idea La e l 'l1a diretta. '.)?oichè se la Clinica sorse 11el. 1910, il suo progra1nma era già c hiarame11te delineato nell~ mente del pro~. Devoto da anni. Il prof. Ferrannini ha quindi tracciato in sintesi il lavoro co1npiuto in questi venticinque a11ni. Dopo la lettura di una lettera di saluto e di plau so inviata d al sig. Butler, direttore dell 'Ufficio internazionale del lavoro, a mezzo d el prof. Luigi Carozzi, capo dell 'Ufficio di igiene clel lavoro a Ginevra, il prof. Nicolò Castelli110 ha esaltato le doti di studioso del sen . Devoto. Sl1ccessivarnente il prof. Carozzi ha parlato della. v.ila e dell 'opera di Giovanni Loriga, che fu il primo ispettore ministeriale m edico clel lavoro; e del Loriga l 'orat'ore illustrò brevemente 1e be11e1ner.e11ze di m~dico e di igienista, ch e ha saputo realizzare leggi inoderne per i lavori moderni e ch e ha saputo avviare a soluzione problemi igienici e sociali di grandissima in1portan za. · Il prof. Loriga , al quale è stata offerta in do110 una m ed aglia con1mem or ativa, h a ringraziato, ricordando i suoi. m aes tri e coloro ch e furono intorno al J 900 .i pionieri della m edicina del l avoro , tra i quali rifulge la figura di Luigi Devoto. Infine ha preso la p airola il sen . Devoto il quale h a innan zitt1tto le tto una breve relazione sulla memoria di .Alfredo F er·r annini « La pneumosclerosi d a zolfo », premiat a dal R. I stituto 101nbardo di scienze e le ttere. Il prof. De'Volo ha rivolto un ri11graziam ent o a tutli i su oi collaboratori prese11ti ed assenti ed h a rievocato i pri111i lavori che portarono al sorgere dell~ clinica. Dalle prime ba ttaglie combattute per realizza.r e l 'assicu·r azione obbligatoria sulle m alattie prcfessio11ali, che solt anto i11 Regin1e fascista h a avuto una definitiva regola1nentazione, fino

alle ~umerose iniziative sor te jn questi l1ltimi tempi sul ceppo fondamentale clell a clinica questa è sempre stat a ope·r osa. '

L'ospedale sanatoriale di Salerno. , V~ sorgen~o sulla « i\Ien11ola n per opera d el1 Istituto Nazionale Fascista della Previde11za Sociale ; sarà cos lituito da un 'ampia mole architettor1ica n ovecent esca, luminosa e imponente. La « Mennola >> lrovasi a circa quattro chilometri dal .ce11tro della città . Il Sanatorio comprende u~ u111co g r ai:ide fabbricato con pianta a doppio T. Il fabbricato occupa una s uperficie di circa tremila metri quadrati ed u11 volume di circélt cinquanta mila metri cubi, e potrà contenere trecento letti di cui 40 per bambini. La m aestosa costruzione h a com e 1notivo dominante, la fuga delle verande su cui si a1)ro110 gli a rr1pi finestroni rlelle cor sie. Due rigogliosi parchi, rispettivame11t e per uorrtini e donne, r ender a11no più ridenti e sani i luoghi cl1e circondano jl fabbricato. 1

Poliambulanza del lavoro a Bologna. prossima l 'inaugurazione a Bologna di un Istituto di assistenza sanitaria infor111ato alle direttive del Regime : la Poliambul ai1za del Lavoro con sede in viai Dogali. La d en omir1azior1e del nuovo Ente, è chiara i11terpretazione del sÙo compilo, vale a d ire ch e esso è un centro di sezioni di specialità m edich e dirette da m edici specialisti a favore d ei lavoratori di ogni categ·oria. L'assistenza sanitaria generica dei lavoratori h a la sua legittima rappresent~nza lleìle rvrutue assistenziali che già funzionano in piena efficienza. A queste s'affian ca in linea integrativa la Polia1m bulanza del Lavoro con le su e sezioni di specialità, alla quale i prestatori d 'opera possono vantaggiosa1nente .r icorrere ogni qualvolta sia indica.ilo l 'intervento di uno specialista. Questa integr azio11e è non soltanto opport1111a e co11sona al concetto di competenza, rna n el mag·gior . r1umero dei casi indispe11sabile n ell 'interesse per son ale d el m alato e nell 'i11teresse del rendimento del lavoro. È

Per la lotta antimalarica in provincia di Napoli. Nei locaJi dell '1\n·,ministrazio11e Provinciale di !'1ap o1i ha avuto luogo una riunione d el Comitato Provincia]e Antimalarico per stabilire il programm a da svolgere per il corrente a11no. Dalla r elazion e del prof. Pais si rilevò ch e alla lotta contro lru malaria sarà dato il magg·iore impulso, provved endosi subito, a Gura dei Con sorzi, all 'impianto di cinque ce11tri sanitari che verrann o situati nelle seguenli loca1ità: Lago di Patria , ' 'illaggio Agricolo di Castel \tolturno, Cancello Arnone, rvii n turno Anlica e Cellole di Sessa. Per la lotta dai svo1gersi dai soli Consorzi di bo11ifica ?.· preveduta per ora la sµesa di ci.rea L. 300.000, salvo ulteriore sviluppo del! 'attività del Comitato, in :rapporto alle Jleressi Là, che si andr anno ma1>.ifestando.

I medici sportivi alla Mostra dello sport. Allo Stadio del P. N. F. di Rorna si è te11uta la prima seduta della presidenza <lella Federazione italiana inedici sportivi dell 'anno XIII. La F .I .l\I. S. ha lra l 'altro deliberato di par tecipare alla l\Iostra dello sport a Milano co11 un laboratorio completo di Yalutazione fi sica e d i medicina portiva , <liYi. o


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JL POLICLINICO >>

in tre sezioni: radiologico-a11tropologico-biometrico. Nell 'otlobre prossimo venturo, durante la Mostra Internazionale del Libro, sarà tenuto a BoJogna il seco11do Co11gresso 11azionale di medicina sportiva, che sarà. anche una preparazione a quello internazionale ch e avrà luogo a Berli110 duran1e le Olimpiadi del 1936.

Azioni giudiziarie. Una ques tione, ch e riguarda la classe medica, (! stata risolta dal Supremo Collegio. Il Sindacato Edile Ir1fortuni di Milano, per ragioni di principio, so~toponeva alla Cassazione il quesito del] 'applicabiJità dell'art. 115 del regolan1ento infortuni, secondo il quale l'onorario dei medici per le perizie giudiziali in materia infortunistica deve essere contenuto fra le 50 e le 300 lire. Il Sindacato impug11ava una sentenza della Corte d'Appello di Milano, che aveva riconoscjuto giusta una liquidazio·n e d'onorario di gran lunga superiore a detti limiti. Resistevano i perili sostenen.d o l'avvenuta abrogazione taicita del citato articolo 115, stante le su ccessive norme riordi11atrici della materia (Regio decreto 3 marzo 1923 sulla determinazione delle competenze dovute ai testi e ai periti), e la incompatibilità del vieto principio del1'art. 115 - fissante un n1assin10 quale compenso al perito - con lai nuova legge che, in materia comune, fissa il compenso del perito proporzio11almente al valore e all 'enlità delle sue prestazioni, evitando così ohe l'opera del professionista possa venire coartata da preoçcupazioni di ordine • economico . . Su conformi conclusioni del P . M., il ricorso del Sindacato Edile è stato respinto.

Un po' dovunque. Il congresso annuale dei medici elettroradiologi di lingua francese è indetto a Bruxelles dal 30 ·1ug·lio al 3 agosto. Temi: « Alterazjoni svelabili radiologicamente e disturbi e11docrini »; cc Teleroen tgentera pia »; cc Dati recenti sull 'elettrodiagnosi• >>. , La Società di Cultura Medica Novarese si è adunalta il 7 marzo, sotto la presidenza del prof. G. Dellepiane, assistito dal segretario dott. V. Gallina. Sono state fatte comunicazioni da: P. Pietra, V. Ferrero, C. Toninelli, G. Dellepiane, R. Margaritella, L. Greppi, R. Rinaldi. La .Società Medico-Chirurgica Trevigiana si è adunata l '8 marzo, sotto la presidenza del prof. A. Bozzoli, assistito dal segretario dott. M. Bertolozzi. Sono state fatte corr1unicazioni da: F. De Gironcoli, N. Lovisatti, G. Sacerdote, C. Cella. La Società Medico-Chirurgica Veronese si è adunata il 4 marzo, sotto la presidenza del dott. F. Delaini, assistito dal segretario prof. G. Zanni. 'Sono state fatte comunicazioni da: M. Artom, N. Nicolis, ferbellini, G. Rizzotti, S . . Fio~co.

L:

La Società Medico-Chirurgica Ber gamasca si è adunata il 20 marzo, solto la presidenza del prof. D'Alessandro. Sono state fatte. comunicazioni da: Guizzetti, Chwabow, ~edone. ·L a cc Société Protectrice de l 'Enfance », che conta 70 anni d 'esistenza, ha tenuto l 'assemblea ge-

fANNO XUI, NuM. 14)

nerale annuale sotto la presidenza onoraria del1:on. Duval-Arnould ed effettiva del prof. A. Siredey. Il bilancio si :iggira intorno a 200.000 franchi annui. Presieduta dal sen. Maragliano, il 24 marzo ebbe luogo a Napoli, nel Policlinico, un 'adunata per la lotta contro la tubercolosi . Pa.r lò il dott. V. Lo. Bianco, il quale illustrò i risultali pratici che può dare la vaccinazione antitubercolare a mezzo del vaccino italiano. Il gen. med. prof. :F 'ilippo Caccia ha tenuto, nell'Aula Magna del Collegio Militare di Roma , una conferenza sul tema: « Il servizio sanitario nella guerra futura ». Il Consiglio dei Ministri ha approvato uno sche1na di disegno di legge riguardante la sistemazione edilizia degli Ospedali e degli Istituti cli~ nici di Torino; verrà erogata all'uopo la somma di l 5 milioni di lire. Tra poco s'inaugurerà a Tori110 la Mostra na.r.ionale delle invenzioni; apparecchi e organismi tecnici e scientifici vi saranno in azione. :Si annunzia tra l 'altro un'esperienza del prof. sen. Pende : l 'ascoltazione per mezzo di altoparlanti e la visione sullo schermo, del comportamento del cuore di u11 aviatore mentre questi eseguirà delle ac:robazie. · Nell'Ospedale Civile di Mendoza (Argentina) sono stati inaugu.r ati cinque nuovi padiglioni: isolamento, osservazione, ambulatori, bambini, chirurgia. Una donazione di 100.000 li·r e è stata fatta al1'0spedale Maggiore di l\iiilano dal comm. Davide Campari, in memoria della. moglie e per volontà espressa in atto di morte dalla defunta. Il presidente d ell "Opera nazio11 ale maternità e infanzia, gr. uff. avv. ,S ileno Fabbri, ha visitato a Livorno le va.r ie sedi assistenziali dell 'Opera da lui presieduta: la Casa della madre e del f~ciullo, gli Istituti cc Vittorio Emanuele n e << Regina Elena », il Brefotrofio, l 'Ospedale infantile, la Casa dei bambini e, a Villa Letizia, l'Istituto dei figli degli Italiani all'estero. Ha tenuto il rapporto dei Comitati di Patronato di tutta la provincia. Il 24 marzo, con un imponente corteo e con L'intervento di molte autorità, si è svolta a Milano la benedizione del nuovo Gonfalone, offerto dalla città all'Ospedale Maggiore, e s'è iniziata con questa cerimonia la cc Festa del perdono ». È. stata anche inaugurata una lapide nel v~stibolo . del1'Archivio in memoria dei benefattori non ricordati con i ritratti ed è stata inoltre inaugurata nell'Archivio l ru cc -Mostra del Perdono ». Il presidente d ell'Associazione dei medici della Svizzera, dott. Montandon. informa che la proporzione dei medici in Svizzera cresce rapidamen: le mentre i malati si rivolgono sempre meno a1 m~dici, o profittano degli ospedali . e ~egli amb~­ latori · alcuni medici si trovano già in vera miseria.' Una circolare è stata inviata, al riguardo, a tutti i candida1i medici della Svizzera. In con<lizioni simili a quelle dei medici, si trovano le levatrici.


. [ANNO

XLII, NuM. 14]

SEZIONE PRATICA

Si è pubblicata una traduzio11e in arabo de « Il problema del cancro » di W . S. Bainbridge; essa fa ~eguito alle traduzioni in francese, spagnolo, italiano, polaicco. La traduzjone in arabo è stata curata dai dottori Shakir K. Nassar e J. A. Kitti; ques ti vi ha aggiunto un capitolo sulla storia della medicina araba. Il volume è édito (1935) da: rfhe American P.ress, Beyrouth, Siria. L 'cc Associazione brasiliana d ei farmaceutici >>, presieduta da Abel de Oliveira, ha nominato una commissione allo . scopo di studiare ed emettere pareri sui punti controversi, sugli errori e sulle lacune -della Farmacopea brasiliana. Il 10 marzo il minislro fra11cese della guerra, gen. Ma.u rin, 11a conferito la croce della Legion d 'Onore alla bandiera della Scuola del Servizio di Sanità Militare di Lione; egli ha reso un magnifico omaggio al corpo di sanità militare, sempre pronto al sacrificio, ed ha rievocato le 124 vittime della Scuola ~ tra allievi ed e'.X:-allievi dura11te l'ultima guerra. Lo stesso giorno il ministro francese della marina, Piétri, ha conferito la croce della Legion d 'Onore alla bandiera della Scuola del Servizio di Sanità della Ma:rina a Bordeaux, la quale flurante l'ultima guerra ha perduto 150 allievi ed ex-allievi, in terra e in mare. In occasion ~ del 90° compleanno di Augusto Forel, l 'A.ccademia tedesca· dei naturalisti, di Halle, aveva fondato un premio biennale, da conferire a studiosi nei campi già illustrati dal reputato medico svizzero: eugenica, alcoolismo, neurologia, p sicologia ecc. Il premio è stato assegnato ora, per la prima volta, al dott. Graf, di Dortmund, in riconoscimento delle sue ricerche s:ulle azioni psichiche dell 'alcool, specialmente in rapporto al lavoro. A Parigi il governatore militare-·d egli Invalidi, generale Maria1:Jx, ha decorato con le insegne di grande ufficiale della Legion d'Onore. il radiologo prof. Vaillaut il quale, a causa di radioderrniti professionaai, ha dovuto essere amputato delle due braccia. .

, Il dott. Maurice Ayguesparsse, di Podensac (Francia), nel. praticare una radiografia al Disper1sario municipale, è caduto fulminato daJl 'elettricità per un corto circuito, che ha dato fuoco al tavolo d'esame. 'futti i tentativi fatti per ria- . nimarlo riuscirono vani. Era radiologo anche all ~Ospedale di Langon e generalmente apprezzato per il valore e per il carattere. I medie~ della Turchia, in seg·no di devozione a !vlustafà Kemal, riel,e tto presidente della Repubblica Ottomana, gli hanno fatto dono di una vas~a da bagno in oro . Il Grazi ha accettato l 'omaggio ed ha fatto ve11dere la vasca, rimettendone l'importo al Ministero dell 'Igiene. Il Consiglio !vlunicipale di Lione, su richiesta d ella filiale lionese della Società di Storia della Medicina, ha deliberato che il campanile del! 'ospedale della « Charilé >> non venga demolito come il resto d ell'Ospedale, ma che rimanga a perpetuare il ricordo dell'azione benefica svolta dall 'ospedale per tre secoli. Si 11anno· dei dubbi sulla stabilità del campanile, sovratutto quando esso rimar.rà isolato;

699

perciò si prevedono dei lavori, che ne, assicureranna la conservazio,n e. La Cassa mutua di quiescenza dei giornaljsti ~edici f~an0esi ha chiamato alla presid e11za, per il 1935, il do tt. J. Minet. In una prossima riunione del Direttorio della Feù~razione Ciclistica Italiana, a Milai10, ver.rà probabilmente discussa, secondo quanto risulta al1'<~ Infor~atore Sportivo », la proposta di obbligare gli organizzatori di prove ciclistiche nazionali ed i11ternazionali su strada a far seguire le prove stesse da un medico ufficiale appartenente alla Feder azione Italiana Medici Sportivi. Il Re d 'Inghilterra ha graziato la madre settantenne eh~ :1veva u cciso il figlio idiota -... dopoaverlo assistito ai;norosamente per qua,r anta anni perchè non volle abbandonarlo, dovendo ella subire, u~a g.rave oper,azione chirurgica indilazionabile, ai).: e.sito .i~certo. Ella era passibile della pena di mort~, q9~mutata n el car cer e; tutta la stampa inglese: s1 era interessata a, questo caso di eutanasia. Si è svolto davanti alla X Sezione del Tribunale· penale di Ro,m a, un processo du.r ato oltre due· inesi, contro 74 individui imputati di mutilazioni fraud~lente,. in. danno del~ 'Istituto nazionale per le ass1curazion1 contro gl 'infortuni. Il Trib,u nale ha riconosciuta la colpevolezza di quasi tutti i pre.venuti~ elimi?-a~do per alcuni di essi l'imputazione di assoc1az1one a delinquere, e ha applic~lo condanne variabili da un massimo di sei anni a un minimo di du.e mesi. Per una parte d?gli imputati, applicati i recenti condoni, è sfàta. disposta la scarcerazione. Il Tribunale penale di Milano ha · condan'n ato. tre uomi11i e sette donne a pene variabili da due· a sette anni di reclusione, oltre le pene accessorie,.· per spaccio di cocaina. ~· Nel fase. scorso, p·. 636, titoìo, leggere: al Senato. morto a Lerverhausen, in ~tà di 74 anni, CARLO Du1sBERG, inventore dell'aspirina, presiden-. te del Consiglio d'amministrazione della « I. G. Farbeuindustrie », da lui organizzata e che costituisce il massimo trust industriale della Germania. 1}

È morto a 80 anni il presidente del Consiglio .

dei Governatori della. Leg·a della Società della Croce R9ssa, JOHN BARTON PAYNE, la cui vita fu consacrata al dovere. È morto a Funchal (Madera), in età di 95 anni,

il medico inglese M1cHAEL GRABHAM, che si era stabilito nell'isola incantatrice nel 1861 e vi rim ase in permanenza, salvo brevissimi viaggi in Inghilter.ra. Aveva acquistato larghissime simpatie per la sua bontà. Si era dedicato a studi di scienze natUJrali riguardanti la. ~lora e la fau11a terrestri e l 'ittiologia. Era un appassionato. collezionista di oggetti d'arte ed un valente musicista: a 90 anni suonò ancora i ·organo alla ria- . pertura della cattedrale di San Paolo a Londra ..


700

« IL POLICLINICO »

RASSEGNA. DELLA STAMPA. MEDICA .4.rch. !tal. di Dermal. ecc., gen. -: C. PISACANE. •

Malattia di Nicolas e Favre. - S. CosTANTINo. Ricerche sperim. sulla vitiligine. Giorn. di Batter. e I1nmunol. , dic. - F. GENTJLE. Fenomeno di Sanarellj-Shwartzman. I. LEROZOFF. Anavaccini. Journal A. M. A., 22 dic. H. E. B. PARDEE e al. Aborto terapeutico . Wien. Klin. Woch., 11 gen. - EPPINGER . Trombosi ed embolia. - PoLLAND. Le mutazioni. Rinasc. Med., 31 dic. -· C. GIACOBBE. La prova di Aldrich e Mac Clu.re nelle flebiti post-operatorie. ~led. Ib era, 5 ge11. E. 0LIVER e al. Metabolismo del cal cio. Riv. Oto-Neuro'-Oflulm., nov.-dic. __..,. E. FILIPPIGABARDI. Sindromi oculari da alterazioni della carotide interna. - A. M. F1.wEnT1. Spasmo retinico, prodromo di ascesso maniacale. - E. F1LIPP1-GABARDI. Correlazioni naso-oculari. F. AGNELLO. Sindrome del nervo nasale. Arch. It. di An,at. e Islol. Pat. 1 sett.-ott. - C. ScAGL10N1. Sislema reticolo-istiocita.r io ed avitaminosj. - D. DONATI e F. CAvAz.zA. Produz. speriment. del] 'ulcera gastrica e duoclenale. - L. LENZI. Monaci tosi sa turnina. Arch. di Pat . e Cl. lvle.d. 1 dic. - M. Tn1POn1 e E. SEnJANNI. Tasso idremico in alcuni gruppi di malattie. - S. CAcc·cR1. Sindromi neuro-ipofisarie. Deul. Med. Woch. 1 11 gen. ----. GROLE. I vari tipi di diabete. Presse i\1éd., 9 gen. - J. CATHALA e al. Diagnosi d el reumatismo cerebrale. Giorn. lt. di Dermat. e Si/il., <iic. - F. FRANCHI. Parametrite da virus della poroadenite ingui11ale. - C. LroNETTI. La reaz. di Wassermann in confronto co11 altre. - G. I~iPIOMBATO. Il radium in der1natologia.

[ANNO XLII, NUM. 14]

Paris M éd. 1 12 gen. -

V. GrLLOT e C. SARRONY.

La malaria nel fanciullo. 1\tlinerva Med . , 6 gen. - F. ScHUPFER. Tumore del 4° v~n.tr!colo. - G. CoRoNEDI. Solfoterapia. i\ tled. ~lzn1. k 1 11 ~en. - R. ScHMIDT. Cardialgie e. aortalg1e. - Inchiesta sul sistema ~ndocrino nel diabete. Journal A. M. A., 29 dic. - J. FRIEDENWELD e T\1. FELDMAN. Duodeno irritabile o instabile. A . . E. KANTER. Nuova reaz. biologica della gravidanza. Rif. Med., 5 gen. - ~I . MAz.zEo e V. MAURO. Frequenza della Lbc. nei panificatori. Presse Méd., 12 gen. -- J. PENRON . e J. WoHL. Ipogljcemia post-insulinica. Guy's Hospital R eports, ott. - J . A. R1LE. Neurosi viscerali. - T. W. ADAMS e E. P . PoULTON. Produzione di calore nell 'uomo. - W. H. BowEN. Etiologia dell'appendicite. Presse Méd., 16 gen. ~ .T. C. Roux e R. GoJFFON. I. 'equilibric microbico inl€sti11ale. Munch. 1\tled. W och., 17 gen. C. IIEMPEL. 1'rattamentc delle ferite. Arch. lt. di Chi r ., dic. - T. B1ANCHERI. Decompressione dei tumori in1racranici . P. CAzzA~1:ALLI '. Variazioni umorali postoperatorie. lvlarseille-Méd., 15 dic. - I. I. J.,1ssouNKIN e A. D. LEVACHEVA. Tumori maligni del cervelletto nei fanciulli . PPiliatria, 1 gen. E. B~RLA S·ZABÒ. Terapia della poliomielite con le iniezioni di virus antirabbico. · ' Paris Méd., 19 gen. - Numero di dermatologia. Med. We~t, 19 gen. - ·w. N1;;.1 .i.. Ileo duodenale. - K. Z1ELER. Il prurito. · lYiinerva Med. 1 13 gen. -. F. MARCOLONGO. Ipocloruremia grave. - V. GH1R6N. Il fattore circolatorio nello sviluppo dei tumori. Nutrition, 3. - Numero Sl1gli agenti fisici e la 11utrizione. •

Indice alfabetico per materie. Acido ossalico: patologia . . . . · . . . . Pag . 677 )) 684 Angina pector is : tra t lam. . . . . . . . Arteriografio : utilità in alcune affezioni )) 687 vasali degli arti . . . . . . . . . . . . .Asma cardiaco . . . . . . . . . . . . . . )) 684 )) 683 Autoemoterapia.: azione ipotensiva . . )) 679 Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . )) 683 Cornea: degenerazione senile . . . . . . )) 687 Difterite: trattamento . . . . . . . . . . Dolore: come l 'arte può trasformarlo in piacere . . . . . . . . . . . . . . . . · )) 677 )) 684 Emofilia : t rat lamento . . . . . . . . . )) 683 Eroi11a: soluzioni del co111mercio . . . . )) 673 Gotta e metabolismo delle •ourine . . Gozzo e gozzismo . . . . . . . . . . . . . )) 666 Infezioni chirurgich e con spec. riguardo all 'infez. puerperale : iniezione endovenosa1 di carbon·e animale . . . . . . )) 656 Inles lino crasso : tumori infiammatori n 011 specifici . . . . . . . . . . . . . . )) 671 La ringos tomie . . . . . . . . . . . . . . )) 683 Diritti di proprietà riservati. - Non

lWalaria : regolamento per i :esecuzione· delle norme dire1t I.e a dimin.u irne le

689 645 674 688

ca a se . . . . · · · · · · · · · · , · · · Pag. )) Metadissenteria: con lributo clinico . . . )) Nitrofenina nella pralica corren1 e . . )) Paratiroidi : ricerche . . . . . . . . . . . ))

683

)) ))

683 687

))

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))

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tl1r a . . . . . · · . · · · · · • · · · · Ulcera duodenale e r esezione g~stro-duo-

))

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denale . . . . , . . . . . , . . . · · · Ulcera peptica : nicchia come cri terio di cicatrizzazione . . . . . . . . . . . Vecchiaia e glutationemia . . . . . . . .

))

671

))

668

))

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Polmoni te : r esistenze globulari . . . . . Rene policistico . . . . . . . . . , . . . lleumatismi ~ronici : crisoterapla . . . . Sinfisi pericardica con sinton1atologia da colecistite . . . . . . . . . . . . . . Stomaco: cancro in rapporto all'anemia pern ic. progress. . . . . . . . · · · · Tendine quadricipile: mòdifjcazioni in età avanzata predispo11enti alla rot-

.

~

consentita la mtampa di lavori pufJblicati nel Policlinioo se non an 1vtoriaazione scritta àaUa f'edazjone. E vietata la pubblKazàone di sunti di essi sentt1 citarne la fonte.

C. FRUGONI, Red. capo.

A. Pozzi. resp Roma · Stab. Tipo-Lit. A rmani di M

Courrier


ANNO XLII t

Roma, 15 Aprile 1935 - XIII

Num. 15

' '

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO •

'' DURANTE

SEZIONE PRATICA REDATTORE

CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico

Medi~o

di Roma

SOMMARIO. Lavori originali : G. Luzzatt o-Fegiz: La prova dell'istar mina co>ne metodo diaign ostico nella tuber colosi polmonare a scarsa sintomatologia steto-acusti.ca. Osservazioni cliniche: E. •Giupponi : Occlusione intestinale da diverticolo di Meckel. - L. Tornasi : Occlusione intestinale da diverticolo d i Meckel. Sunti e rassegne : GINECOLOGIA: W . Ben thin : Diagn-0si e teraipia dei disturbi genitali endocrini. - G. Lacovara: Insoliti errori diaignostici i·n tema di gravi.danza extrauter ina. - E. Forlini : Escara vulvo-vaginale d.a cristalli di solfato di rame introdott i in vagina a soopo a nt ifecondativo. - M. C·otte e J. Mat h ieu: Sulla flebite sll)ont.anea nel eo.rso di miomi uterini. - UROLOGIA : J. M. Bergman e J . T. Priestley: Idronefrosi oon m a nifestazjoni clini oh e atipiche. G. Oliva e F. Massirrnello: Sulla ritenzione urobilinemica nelle nefropatie. Cenni bibliografici. Accademie, Società Mediche, Congressi : R. Accademia delle Scienze::. Medico-Ohirurgiche di Na poli. - Società Medico-OhiruDgica di Catania. - Società Me-

dico-Chirurgica di Pavia. - Società di Medicina e Scienze Naturali di Pa:ro:na. Appunti per il medico pratico : CASISTICA E TERAPIA: Le vaiginaliti. - La cu ra dell'ern ia. - lperp.a r atiroidism o dovuto a lla iperplasia diff usa di tutte le glandole piu ohe all'adanorua di. una sola. - Gli estratti 1p·aratiroidei nell'ozena. - Er1petoterapia. - Sulla sierotera{Pia della ·difterite malign a. - SEMEIOTICA : La porpora come segno premonitorio di tubercolosi. MEDICINA SOCIALE: Sull'azione tossica della calciocianamide n ei lruvorator i agricoli. - MEDICINA SCIENTilICA : ComportaJJ1ento della ,g l tçeu1ia dopo irradiazione della ·m ilza. - POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA. Politica sanitari:t e giurisprudenza : G. Selvaggi: Precisazioni del Sot tosegretario di Stato per l'Interno circa l 'età massim a dei concorrenti. - Controversie giuridiche. Nella vita professionale : Atti parla-mentari. - Cron a ca del m oviimen·t o proifessionale. - Con corsi. - Nomine. promozioni. ed onorificenze. Notizie <ilverse. Indice alfabetico per materie.

LAVORI ORIGINALI

tipo i quali, per essere situati in p rofo ndità del parer1cl1i1rta polmonare e ci.l·condati <la tutte le parti da tessuto normalmente aereato, non ~or10 accessibili al] :orecol1io, m entre chiarame nte si rivela110 sulla pelli cola; vengono µoi g·li in fil lra Li ti 110 A~sn1ann -R edecker, d i c ui è b en nota la scar ~ eizz a di fenome•n i asooltatori, si.ccl1è si può dire ch e il capitolo degli infiltrat.ì ti sioge·n i è stato scritto quasi per intero dalla radiologia. \i' a11no· ar1noverate inoltre i11 questa categoria le granulie croniche, spesso a vasta estensione, ch e costitui scono non di rado una vera sorpresa radiologica e. con esse il g·ruppo così polimorfo delle t ubercolo i· fibrose di varia esten s ic n e ed orig ine, per arrivare infine alle così dette caverne mute di cui la radiologia ci offre quoti·dianamente d elle do. . .' cumesntaz10111 sen1pre p111 numerose e s uggestive. Esistono dunque delle forme cliniche non p iù i.11iziali della tubercolosi polmonare, va.r ie per tipo anatomico e per sede, le quali sfugg·ono totalmente o in gran parte ad un esame fisi,co anch e molto accurato , per cui la diagnosi in simili casi, q11alora la ricer ca d el bacillo di Koch n ell 'espettorato risulti n ega Li.va, è esclusivan1ente ailidata alla radiolog ia . 1

lsTITUTo « CAR.Lo F oRLANINI » - CLINICA DELLA 'TU BERCOLOSI E

DE I LE

MALA'fTIE

RESPIRATORIE

DELLA R. lJNl YER8rr À DI RoMA Direttore: on. p1rof. E. MORELLI

LR prova dell'istamina come metodo diagnostico nella tubercolosi polmonare a scarsa sintoIUatologia stetò-acustica <1) per il prof. G. L uzzATTo-FEG1z, mediao primario. In questi ultimi a11ni, grazie al diffondersi della indagine radiolo gie~, le forme m ute della tubercolosi IJoln1onare, non apprezzabilj c ioè all'esame steto -acus1.ico., si sono rivelate molto più nurnero~e e frequenti di quanto un :ter11po non si suppone~$e. A questa cat egoria di lesio,n1 , appa:rtengono a 11zitutto tutti quei processi specifici di \ ario 1

1

(1) Comunicazione fatl ~t al III Convegno regio-

nale emiliano-romagnolo della Federazione Ital. Naz. Fascist a per la lolta con lro la tubercolosi . ( Reggio Elnilia, 13 genn aio 1935-XIII).

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« IL POLICLINICO »

lANNO

XLII,

NUl\I.

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Cori la presente nota desidero far conoscere un · 11uovo 1netodo sen1plice ed innocuo, co·l quale in una forte percentuale di casi è possibile di determinare, in corrispondenza di fo c,ola1, tubercolari del polmone clinicamente muti, la com parsu di run1ori pato logici acc.ompagnati o m eno da modificazio ni del respiro, fenoon.eni serneiolog i.ci che consentono una diagnosi topog·rafica e <u!alitativa delle le·s ioni polmonari, ab bastanza precisa. In precedenti r i.cer che eseguite in collabojr azione con L. Katzilambros sull'azione farmacodinami·ca di alcune sostarize sul polmo n e in collasso l)neumotoracic;o, aveva notato come la ini~ezio11e sottocutanea di 1 m g r. di. istamina, provocas$e in alcu11i infermi la comJ>arsa di un tipico r espiro i,n terciso a livello dei foco lai tubercolari rile·vabili su Ila p ellico la .radiografica , ma prjvi di una sintomatologia acustica evidenle. Pe11sai ,q uindi di applicare tale metodo in qt1egli infer111i in cui i dati d~ll 'i11dagine radiol•)g ica co11trastano con i reperti della comun e semejotica fisica, infe:mnà r1 ei quali la diagnois i gen erica di lesione tub ercr>lare e più aitoora quella qualitativa, sono su·b ordiniate alla possibilità di sottoporre il soggetto ad un 'inda gine radiografica la quale TJ:On è semp re ed in1n1ediat..amente attuabile. I risultati hanno confermato le speranze ohe l\' evono riposto in questo m e.todo , la cui importanza pratie<t Jni sem·b ra con si derevole. 1

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Tec nica. -

Prima della prova l'infermo vier1e sottop-0sto ad una accurata ascoltazione del torace, rilevan do i caratte,ri del res·piro nelle singole r egioni e la e ventuale presenza di rumori accessori. Si ir1ietta quindi nel tess.uto sotto,c uLan eo del braccio un centimetro cubico di ·uina soluzione di istan11na all' 1 ·%o facendo seg·1iire l 'inirzione da un energico massaggio della cute-. Nelle nostre esperienze ah·biam.o· impiegato esclt1sivamente le· fliale di ~< Imido Roch e », (soluzi.one al millesimo di Aminoetilirni d azolo). 1D o·p o l'iniezione l 'infermo rimane in decubito supino fino alla comparsa dei primi s.eg11i della reazione istaminica ohe soglio110 manifestarsi dopo uno o due minuti. Indi si procecle nuovamente al1:ascoltazione d el torace prima a r espirazione tranquilla, poi a r espji ro forzato, notando la sede di eventuali 1nodificazioni del murmure e l'l comparsa di fatti umidi. Una particolare attenzione va rivolta alle r egioni anteriori' del torace, dove con inaggiore frequen za compaiono, in seauito a]! 'iniezione di istamina, dei r antoli più o memo abbondanti rivelatori di focolai precedentemente silenti'. R opportuno di non far to$sire troppo gl'infermi durante 1

]a prova perch€ contrariamente a quanto si osserva abiLu.a lmente, i colpi di tosse tendono a far scomparire a11zichè aumentare i rantoli. L'esame del n1alato si ripete per tre o quattro volte alla dista11za di due o tre minuti ed in fÌJ)e l 'i11fer1no vie11e la e.fato in riposo per un~ ora circa, fino a totale scomparsa dei fenomani di vaso-dilatazio ne periferica. l.'aralterislichp, della re.a.zione istam.ica. Local1nente al punto dell'iniezion e, compare dopo circa lln n1jnuto un ponfo so lJ.evato e pallido, circoindat<) da un vasto alone eritematoso che in alcuni soggetti p·u ò estender si a tutto il braccio. Poco do·p ·o si manifesta una vaso·dilatazione peri ferie.a che interessa il volto , le congiuntive, il cojllo e le parti superi'o ri del torace, raggiunge11do dopo quattro o cin·q,u e minuti il suo massimo di intensità . L'infermo avverte un senso di calore al ,,olto, una n1odica cefalea e ~en so di palpitazi-0ne alla regione cardi·a ca. ]n qualch e caso gli ammalati accusano un ,-ago senso di costrizione al t0race oon u11 po' di .affa11no erl hanno qualeJ1e colpo di tosse secca. 1

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A1 odificazio·ne del reperlc; ascoltatorio del torace. Dopo pochi n1inuti dell 'iniezione, in genesre prim·a ohe >la c;on 1gestione periferica· ab·b ia raggi,l1nto il r11assimo dell'intensità, si avvertono, in u11 ce·r to numero d'infermi , delle modificazioni del re&piro limitate ad alcune reg·ioni del torace, sopratutto sul versante anteriore, inodificazionì che consistono in una: rr1aggiore asprezza del murmure e nella comparsa di un respiro interciso. Nei casi in c.u ~ prima della prova istaminica esisteva un acc,e nno all 'in.tercisione oppure si ascoltava il cosidetto r espiro ondulante, le intermittenze del mur1nure respiratori.o si fanno, dopo, l 'ir1iezione più evidenti. Di particolare importanza è il reperto di ra11toli che com.p aiono dopo l '1niezione di istar11itna in zone ove precedentemente no·n orar10 apprez1,.abili fatti umidi~ Si tratta il più delle volt.e di' rantoli suhcreI)itanti o di rantoli inspiratori a piccole e n1 edie boll e, in nun1ero piuttosto limitato; n ei casi co1t ulce1r:lzioni, i rantoli, di varia grandezza , acquistano un carattere n ettamente con~onante. 1Prfquente inoltre la comparsa di rurnori seccihi' del tipo dei rumori bronchiali (ronchi russanti e sibilanti). La co1nparsa di cigolii so nori si osserva esclusivamente sopra caverne rreceder.ttemente mute. Tutti' questi fenomeni ascoltatori si attenuano rapidamente e sono in ge nere scomparsi dopo 15 o 20 m ,i• nut1. Riferisco per somn1i capi alcune delle osservazioni' più caratteristiche. 1

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[Al\"NO

XLII, Nui\I. 15J

SEZIONE PRATI CA

P. Otello. Tbc. ulcero fibrosa d . trattata con ' toracoplastica. Esiti di pleuri te essudativa sin. con infiltrato intercleidoilare sinistr o ulcerato. !leperto a sin. anleriorrr1er1te n el II spazio i . c. : incostantemente qualch e rantolo secco. L 'iniezione di istamina determi11a in questa regione la comparsa di rantoli a medie bolle consonanti , discretamente numerosi, accompagnati da rumori cigolanti. C. Fernando. 'f bc. ulcero fibrosa del polmone d. e fibronodulare s. Pericardite essud . in cura di P_n eumo·p ericardio. Reperto a d. sul lobo sup . : subottusi tà con r espiro bron co-vescicolare senza r. a. Dopo l 'istamina si ascoltano su tutto il versante ant. dell 'emitorace d. dei rantoli subcrepitanti commisti a qualch e boll a sonora. D. G. Gaetano. 'f bc. post-pleuritica ulcer o-fibrosa sin . con caverna n1ut.a. St1bottusità n elle zone alte di s. con respiro fievole e aspro senza r . a. Dopo alcuni minuti dal] 'iniezione di ist amina, compaiono n elle fo sse sopra e sottoclavicolari di sin. rantoli a piccole e medie bolle consonanti e qualche cigolio cavitario. I fatti umidi scompaiono dopo alcuni minuti. B. Torello. Tbc. produttiva bilaterale dei lobi sup. con escavazione sottoclav. sin. , clinicam ente 1nuta. Ipofonesi n elle zo11e alte con r espiro soffiante senza falti umidi. Dopo circa un minuto dall'iniezione di i ., compaiono nella regione sottoclavicolare sin. ranioli a piccole bolle piuttos to scarsi ed un r.espiro interciso. R. Alfredo. Tbc. nodulare produttiva del lobo sup . del polmone sin. a tendenza regressiva. Nei due terzi sup. dell 'emitorace sin . il respiro è fievole e aspro con qualche crepitio incostante lungo il margine anteriore del polmone. L'iniezione di i . provoca Ja comparsa di numerosi .rantoli crepitanti e subcrepitanti nella regione sottoclav. e lungo la marginost ernale sin. A Cesare. Tbc. ulcerofibrosa sin . già trattata con pnx. tbc. ulcero caseosa del pol1none d . Da questo lato rantoli gorgoglianti sonori sia ant. r.he post. A sin. n ella so ttospinosa respiro broncovescicola.re ·con qualch e rumore secco; n ella sottoclavicolare incostanlem e11te qualche cigolio. Dopo l'iniezione di i. il r eperto acu s Lico si accen tùa a d. , mentre a sin. an teriorrne11Le compaiono nu1nerosi rantoli a meclie boll e in. ed esp. a timbro con sonante; sulla ling·11la, rantoli a piccolP. bolle. M. Luigi. Tbc. ulcero fibrosa del polmo11e sin. con grosa caverna sottoclaveare clinicam ent e muta. Respiro fievole e aspro sul lobo sup. sin. senza fatti umirli. Dopo due mi11uti dall 'iniezione di i. si avvertono rantoli inspi.r atori a piccole bolle, localizzati i1ella reg"ione f'ottocl~v. sin. e lungo la paravertebrale.

Nei casi in cui esistevano d ei fatti. umidi ])r1n1a della prova, 110 notalo in gen er e un aumento d el numero di rantoli i quali acquistano un carnttere di pj1ì evidente son orità. Nelle fo rn1.e e.on r eperto a col tatorio già abbondante, le modificazjonì indotte da i. sono poco appariscenti; in gene·r e però non è o·p r>ortu110 di sottoporre infern1i con lesioni pol monari gravi ad una imile prova, la quale, 1

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oltre a nor1 presentare alcun interesse pratico, può dare a q11es1i an1r11alati qualche di'sturbo. Le n ostre osservazioni vertono per ora soJ)r a una c.inquan lina di so·g getti con lesioni poln1onari di natura tubercolare di vario gen ere (infilt rati tisiogeni , caverne, granulie cro niche, forme produttive dell 'apice eoc .. ) aventi tutte la caratteri'stica di una estrema scar· sezza di fenom,eni ascoltatori in stridente con-· trasto con i dati ~iell'indagi 11e radiolo1g ioa . La frequ enza co11 cui in d et ti infermi furono rileva te niodificazioni del reperto acu tico dopo iniezione di i~1 an1ina, è stata la se·g u ente : 1) co.m parsa di r espiro interciso localizzrt lo : 15 .1 % di casi ; 2) co1npar-a dì r antoli : 2·7,3 %; 3) aun1en to di fatti umidi p1r ee istenti e m odificazione del timbro d ei rantoli 27, 3 %; 1) co111p·a r s.a di ranto1li e di r espiro interci~o . D, 2 °;;·,; 5) n essuna n1odificazion e : 21,2 %. Carn e si vede col 11le Lodo de1l '1nrezione di if'tamir1a si de1 e r1n~11a n e11 '80 °J, circa d egli i11fenni ch e presentano processi polmonari cli11icam ente muti o qua i , una maggi ore e"'·ide1.Lza del r eperto ascoltatorio con la com parsa di alterazioni del i11.u rmure e1 di rumori catarrali rivelatori di.. lesion i di cui in precedenza solo 1a radiografia tradiva la r eale entità. lricidenti e controindicaiiorii. Dato 11 probabil e m e-ccanismo di azion e d ell 'istamina ·s ui foco 1l a~. tubercolari" d el polm on e, di cui più avanti i)arleremo, è opportuno di escludere dalla prova tutti quegli infermi ch e presentino fenou1eni s.pic,e<1 ti di ste·n os.i bro.n chi'a le (form e a ti,_po asm atico, bronchiti spastiahe ccc. ì, con1e pure quelli in cui esista una noteYole di ·pnea in r apporto alla particolare forma a:n ato mica ed all a este11 sion e delle lesioni polmo11.a ri. l)er tutti gli a1tr1, n or1 esrsto·n o contToindicazioni. La vasodilatazio·n e perikirica , l 'ribb·assam ento della pressione arteriosa, la tachi'c ard'a , la li eve e tran sitoria cefalea, ono ir1 gener e ben toll e•rati dng li infermi ; è hene eomunque preavvi-arli de,]la comparsa di tali fenom eni dopo l 'i11iev.011e. In un ·-010 malato , con p n x. d . multilocula re e sospetta lesione cav'itaria contr0laterale, in cui l 'iniezione di urt n1gr. di ista111ina aveva determ inato ]a ro111 uarsa di ran toli abbondanti a d. in corri·• sponde11za de ll ~ zo11e di pol1none aderenti , ed a s. rum ori di ~t enosi bronchiale diffusi a tutto l 'ein11.torfl ce, i11sorse dopo 10 minuti dalla iniezione, u11 tremore g eneralizzato senza aume•n to di tf\'mper atura e senza alterazioni de] polso, regredito dopo circa un 'ora. 1

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« IL POLJ CLINI CO »

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l nterprelazione dei risallali e mieccariismo di azione dell'islatriina nella. lubercolo1si pol1rioriare. l~ o1ne agisce l 'istamir1a nei malati di tubercol o~i

polmonare e quale è l 'essenza dei fe11ooneni a&coltatori ch e si verificano a livello dei foco lai morl)osi dopo l 'iniezione di detta bostanza? Oc,c orre riabsurnere b·r evemente ]e principali no.zio11i riguardanti l 'azione farma·Codinan1ica e biologjca dell '1stamin.a ne.Il ' or.g anismo <lato ch e Lale so.s tanza semb ra gio·car e un ruolo di notevole 1rr1portanza nella regolazio·ne biochimica dei vari tess,u ti. L 'istamtina appartiene con1e è noto al grup1p o delle co·side LLe art1ine bic·gene ed è chimicamente, un deri.v ato dell ' in1idazolo e più p·r ecisamente un an1inoetilinudazo lo. Essa forma uno dei pri11cipi attivi della se.gale cornuta e1d è dotata di 11ot0vole tossicità quando venga iniettata 11elle vene poichè de.termina n€-!gli animali da esperimento fenomeni gravi e &p1e1sso mortali di choc.. L ·;. è presente in quasi tutti i vi~c eri deill 'org anismo, ma ne è parti colarmente ricco il t essuto pol1110Q1are1. L'azione farm aco1ogica di questa sostanza ·è m olte·p1lice e com plessa. Oltre ad u11 tr.a nsitorio abbass·a mento della pression e n el gra11de circolo e lime ipertension e. i1el te.rrito·r io dell 'arteria polmonare, o]tre alla intensa vasodilatazione peTiferica par agonabile a quella p·r o,'ocata dal nitrito di amilc, l 'istamina deterrr1ina aumento della frequ en za del. bat1 iti ·cardiaci e della permeabilità dei capillari , aun1er1to transitorio del nun1ero dei globuli rossi, della secreiZione salivare e sopra tutto g astri.ca (donde il suo im piego per Io studio della funzionalità deil lo stomaco) ed infin-e r::ontrazior1e de.Jle fibre muscolari liscie dell'uLero, e dei b ro1n chi. L'azio• ne broncospastica dell 'i. , già messa in e;vi de1n za dal P.a ì nel 1912 , è stata su cce sivamente conferm1a ta da nume-ro5i AA. Secondo Dale e collaboratori, la conlrazione dei medi e piccoli bronchi provocata da 11 'i .. ·è così n etta ch e con essa ·è possibile di riprodurre n egli animali da esperi,mento il quadro dell'asma bronchiale. Dosi forti di i. , determinano n ei piccoli r odit ori , la inerte per soffocazione broncospastica ed enfise.ma polmonare acuto (Rondoni.: Schn\idt, Staeh elin). L '.aumento della p errn.e.ahilìtà dei capillari determina una alterazione dell 'equilibrio osmotico dei tesls uti ed 0 causa di tr::\sudazione &ierosa a ttraverso le par eti dci capillari stessi . P er questa sua azione edem ati gena l 'i. sembra avere una parte imI)Ortante nellfl genesi dell 'edema polm1o nare acuto m entrP la sua azione sulla pre ione arteriosa, farebib e ritenere, secondo recein ti studii , ch e ad essa siano da attri'b uirsi i fenome1

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[ANNO

XLII, NuM. 15)

Iti c~1e caratterizza110 lo cl1oc e g li stati di colLasso. Nonnenbrucl1 e Klein hanno provosto una prova della funzione respiratoria m ediante la iniezione d 'i. La somn1i11istrazione di tale sostanza, determinerebbe i11 fatti una riduzione della capacità v1tale I.a cui intensità è proporzionata alla gr avità delle lesioni polmonari, e cl.e lle alterazioni n egli scambi gassosi del po1lrno·n e rilevab1.li fra l 'al tro con l'analisi del gas del sangue. Tali mo·difì cazioni sarebbero in rapporto co·n lo sp1asr110 b 1ronchiale , coll :iperemia dei capillari i)olmon.a ri e co n una trasudazione c;ierosa dei setti interalveolari deter1ninate dalla in i,ezio•n e dell 'i. Dobbia1no cercar e (>fél di dare alle nostre osservazio ni una i11terpretazione ch e spieghi la genesi e la essenza dei fenornen1. osservati, basandoci su qt1~nto è i1oto circa l 'azione farmacologica e le car8tteristich e biochimiche àell'istamina. Poichè n on è dimostrato ch e essa determini u11 au111ento della s.ecretZione bronchiale- tale da spie:ga re la corr1parsa dei rantoli a livell o dei focolai mor.b osi, vanno pre·&e ]11 c,onsider.azione, fra le moltep1lici azioni che que·s ta sosta11za è in g rado di esp1licare, sopratutto quella ederr1Htigena e quella broncospastica, le quali potrebb·ero darci ragione dei fatti osservati. [nvero l 'i:p otesi ch e l 'i., pur nelle dosi minin1e i111piegate n elle mie esp erienze, provochi elettjvar11ente in seno ai focolai tubercolari u1t aun1ento di permeabilità dei capillari favorito· da preesistenti alterazioni to,s siohe delle loro pareti e successiva trasud,a zione ~ierosa nella mt1cosa bro.n chiolare, se1nbrerebbe 1bb astar1za su ggestiva. Non contrasta cor1 una sirnile ipotesi il fatto della fugacità dei fenon1eni ascoltatorii, perchè è n oto che an ch e l'edema polmonare può regredire molto rapidamente. Parlano piutto,s to contro 11na simile interpretazion e il caral,tere acustico dei rantol1. che si a~coltano dopo l 'iniezio,n e d 'i. : non rantoli u.m idi a pioggia, di varia grandezza. m '=t rumori piuttosto secchi spesso consonanLi e n ettamente localizzati , accompa gnati frequentem ente da rumori e.i.g alanti o r11ssanti ch e denotano la presenza di mucosità vischios~ e tenaci n el lume bronchiale. L 'imbibizione s.ierosa deJl'epi.telio· h·r onchiale in corrispondenza dei focolai , per effetto di un,a azione elettiva dell 'i., sui territo·r i polmonari. in cui il processo specifico· ha determir1ato a lterazioni Lo.ssich e dei capillari , potrebbe invece sp1egare la comparsa dei rumori patologj ci co1ne fenoim eno che si aggiunge ad uno spasn10 bronchiale indotto dall'istamina spasmo il qu:. le si rivela all'esame clini co so1

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[ANNO XLII, Nul\;I. 15 J

SEZIONE

larr1ente nelle zo11e µia tologiche per il turgore della mucosn che r ende più marcata la stenosi del lume b·r onchiale. L'i. , determinereb1b e dunque n ei bronchioli corrispondenti ai foco lai patologici (ed in partic·o lar modo nei bronchi di drenaggio delle escavazioni e delle cavernule dove secondo la opinione di ..l\.1neuille e ,v-o1f .avrebbero origine molti dei cosiclctti run1ori cavi'tarii) delle sten?si pasS€ggere del loro lume che deibb ono la loro insorgenza allo spasmo della muscolatura broncb1.ale ed alla jmbihizione sierosa della mucosa, fenomeni questi di cui è direttarnente responsab1ile I 'i. Si spiega110 cosrì facilmente sia la com parsa del resp1ro interciso (la cui gen esi riman e, nella maggioranza dei easi e n onostante i pareri contrarii di alcuni AA., essezialmente quella pirosp·e ttata 50 anni or sono da Forlanini) sia la comparsa di que1 rumori sibil::inti e cigolanti ch e presuppongono P.ssi pure un certo g rado di ste,n osi . Per quanto concerne i rantoli urnidi , essi dipendono essenzia l m 1e11te dal fatto che l 'impic1cioJjmento del ll1me bronchiale prodotto dall'i ., favorisce l 'accolla rnen to del velo di essudato r di mucosità ch e n e tappezza Je pareti e fa sì che al pas~aggio della corrente aerea, si ab·bia le> scoppio dei ra11loli. Se si escludono i ca~i con caverne in cui la attività cl el proces o si deduce direttamen te dalla 0sistenz:l di lesioni distruttive, vi son o delle forn1e pre, ale.nte rr1ente pro1d uttive oh e ri spondono p.ositiva1nente alla iniezione d1 i . con la com par sa dei r antoli, ne lle quali è da chiedersi se un tale reperto auto·rizzi a delle d eduz1011i circa il grado di attività delle lesioni polmonari. TI nu111ero delle os,s ervazioni no·n mi consente per ora di trarre delle sicure deduzioni in proposito; le ri cerch e andranno estese ad un n11mero inaggiore di infermi studiando in modo particol,a re soggetti con p1rocessi polmonari sicu·r a·m ente spenti. Sembrerebbe comunq11e cl1e nelle forn1e clin1.cam ente inattive, la percentuale dei casi con esito positivo alla prova istaminica (comparsa di rantoli) sia notevoln1ente p·i ù b assa ch e n elle forme le quali. dall 'in siem e del quadro olinico e dai risultati delle ricerch e ematologiohe ed i u1munologiche, si possor10 considerare in fase di attività . In tutti i ca~i mi sembra che an ch e come n1etodo generico atto a r endere accessib1ili all 'esam e stetoacu slico les1oni tubercolari del p0Jn1one clinicamente mute, I.a prova dell 'istan1ina meriti di essere presa in considerazione ed applicatf.l in p rat1ca. 1

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l:'BATICA

RIASSUNTO. Allo sCOJ?O di r endere accessibili all 'esame steloacustico le lesioni Luber rolari del polmonr. ri'levabili ra diologica1nente, ma clinica111 0 11 Le mute, 1'A. p·r oporte un nuovio metodo tiiag110 tico consistente nella iniezione sottocut&nea di 1 mgr. di islamirJa. Si dete1rn1ina così in u11a forte per centuale di infermi, la co1nparsa di alterazioni de] rnurmure e di fatti um,i di. BIBLIOGR AFIA. AMEUILLE e ~roLF. J ourn . Méd. Franç., 13, n. 1, 1924. DALE. Citat o da RONDONI. F oRLANINI C. Scritti, L . Cappelli , Bologn a. KATZILAl\IBRos ·L . Policlinico, ,Sez. Pratica, XLl, n . 24. 1934. NoNNENBRGCH e l\LEIN. Zeitschrift f. Klin. Med ., 125, fase. 1-2. · PAL J . A rch. f. exp. Pharmakologie und Thera.pie, 1912. RoNDO,'lI P. Elemenli di biochimica, Utet, Torino, ] 928 . ScHl\IIDT G. e STXHELIN A. Zeitsch. f. Immunitatsfor schung, 60, fase. 3-4, 1929. WoLF J . E . Beitr. z. KJ1n . d er Tbk. , v. 66, p. 688. 1

OSSERVAZIONI CLINICHE OS PEDALE P OLI CI.JNI CO UMBERTO

I.

II 0 Padi'no-lione . Prirr1 ario : prof. S.

:Wluz11

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Occl11sione intestinale da diverticolo di Meckel i)er il doLt .

ENRI CO G1UPPONI ,

chirurgo-aiuto .

Il g iorno 31-10-1933 viene portato all 'Ospedale PoliclirLtCO di Roma il giovanett o Mane. Mario r esidente ad Esperia con forti dolori addominali , vomito, alvo chiuso. Dalle d omande rivolte a lui ed ai parenti che lo accomp agn ano si riesce a ricostruire la st oria seguente: Ha 13 anni , ~ genitori so110 viventi e sani , null a vi è nel gentilizio e nell'anamnesi remota. Il 27 ot tor e in pieno ben essere venne colpito da forti dolori ch e, d apprima localizzati all 'epigastrio·, si diffusero poi a tutto· l 'addome. Fin dal primo g iorno compar ve vomi lo ch e si fece sempre più insistente e l 'alvo rimase chiuso nonos tante i ripetuti e gen erosi purganti somministra ti. Il malato non presentò mai febbre e per questo i genitori non si preoccuparono di farlo v'isit ar e d a un medico. Il 30 ottobre, però, persiste11do ed aggravandosi lut ti i disturbi anzicletti , si decisero finalmente a condurlo nella vicina città di Alatri dove il medico, fatta diagnosi di occlusione intesti11ale, con sigliò l 'intervento chirurg ico. Arriva così in ospedale al 5° g iorno d i una sindro1ne occlusiva"


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IL POLICLI N I CO

.E~ame obiettivo :

CondiziOili g·e1ìerali gravi, nutr1z1one scaqente, facies ippocratica, cute secca ling u a impaniata secca. l'olso ritmico, piccolo: 120, temp. 36°,5. Torace, allungato, scarno, senza nulla di anormale alla p ercussione e all 'ascoltazione. C.u ore e grossi vasi, non presentano nulla di 11otevole. Addome, gfloboso, meteorico, poco t rattabile, con ~olenzia diffusa ma più accentuata all 'ipoco11dr10 destro e all a parte destra della r egione periombellicale dove si riesce a palpare una inassa ir.r egolare vivamente dolent e. Colla p er cu ssione si apprezza u11a discret a quantità di liquirlo libero nel peritoneo. Vomito; alvo chiuso da sei giorni. Urine: P. sp . 1023, albumina e zu cch ero assen ti . Decido l 'interven to in1mediato con diagr1osi di occlusione, senza pronunciarn1i sulla cau sa di questa. L 'operazione vien e da me esegujta l a sera del 31-10-1933 in an estesia generale, con t aglio mediano metb sopra, metà so tloniliellicale. All'apertura del peritoneo fuories<'e scar sa quantità di Jiquido sieroso un po' torbido. .Attraverso l 'incisione si scorgono le an se d el t e nue molto dilatate; seguendole, si arriva alla sede dell'occlusione. Questa è prodotta d al diverticolo di Meckel e dal residu o del can al e onfalo-1nesenterico che com e un cordone fibroso parte dall'apice del diverticolo e si attacca alla radice del mesenterio formando un occhiello 11el quale si sono strozzate due an se dell'ileo. Sezionata la briglia fibrosa, le an se si riempion o ed il circolo si ris tabilisce Asportato il diverticolo di Meckel, se ne affonda l 'i1npian1:o sull'ileo con due piani di sutura, avendo cu.ra di non r estringere il lume intestinale. Chiusura comple ta della parete. Il diver t icolo aspo rtato è con ges lo, g rosso con1e un dito pollice, con base d 'impianto molto larga. È lungo 7 cm. e dal su o apice parte un cordone fibroso lungo circa 10 cm. Aperto il diverticolo si trova ripieno di feci senza traccia di ulcerazioni. Al mala1:o vie11e subito praticata una ipodermoclisi con soluzione fisiolog ica. Dopo l 'op erazione il vomito cessa, si nota qualch e elevazione termica fino a 37°,6 ma in 5a giornata s i h a apiressia. Il decorso pos t-operatorio è norinale, i punti vengo110 tolti in 7a gior11ata ed il inalato esce g u arito il 12 novembre, ·d odicesimo g iorno dall 'entrata in ospedale.

La considerazione cl1e si presenta subito alla men~e è ch e il malato fu opera to con dia.g nosi di occlusione e che si pensò a molti meccanismi di occlusione senza per altro incrimi nare il d1verticolo di l\ileckel . Il fatto è ch e trop110 spesso i medici si dimenticano dell'esistenza di questo residuo en1b rionario ch e non è poi tanto raro, se. sta11do alle stati tiche dei risultati aulopsici si ritrova , secondo T estut, c.on una frequenza m edia del 2 % e con corre nella proporzione de] 6 % come cau sa di occlusio11e (Fitz Reginald). Jl di verticol9 descritto da l\ieckel sotto il nome di diverticulum ilei è un residuo del ca1

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[ANNO XLII, Nul\r. 15)

r1ale onfalo-mese:nteri.co che n ell 'embrione t1nisce l 'ileo al sacco vitellino. D ' ordinario il sacco ed il car1ale scompaiono completamente, n1a talora il canale rimane parzialmente pervio costilue·11do il diverticolo di 1\feckel. Si distacca ordi.narian1ente dal margine li1\ero dell'ileo, ma qualche volta il suo i1n. i1iélnto è più o 111e110 vicino al mesenterio. StrulJ1ers riferisce due e.asi di diverti coli impiantati f~a le due p·agl.ne del i11esenterio. (Non sarebbe più oppo rtuno chiamarli diverticoli 1

~nt estjnali ?).

In m edia il punto d 'impianto sull 'ileo è da 80 cn1 . a I m. dalla valvola ileo-cecale , ma i limiti es~remi possono andare da 35 cm . a 3 m. La Sl;la lungh ezza ·è in i11edia di 5 a 7 cm., se ne sono trovati alcuni di 2 cn1. altri di 25. Ir1 la rg h ezza eguaglia quella dell 'ansa su cui si ir11pianta, può essere p erò più largo o anche 110Levolme11te più sLrett.o: h a forma conica, cili11dri<A, r etLilinea n si J>resenta piegato ad U capovolto, con b ase larga o strettissima, comullican te an1piamente con l 'intestino o n1u11ito di una plica valvolare . 1.. 'apice in genere è co11ico, ma può essere bernoccoluto, a forma di i11artello, di glande, Hirtl riporta un caso in cui l 'apice era di v;.~o in 5 lobi. Dall 'api ce 1nolte volte si 5La cca un 'appen dice fibrosa, più o mer10 lung a , residuo o del can ale onfalo-mesenterico ob·literato, o dei vasi onfalo-mesenterici anch'essi obliter.ati e trasfoTrnati in cordone fibro so. Il diverticolo di l\1ec·k el, molte volte è libero 1tella cavità addominale, altre volte si fissa col ~u c: apice o col cordo1te fibroso cl1e lo conti11ua all'ombellico, alla radice del m esenterio alla vescica, a. qual ch e ans·a dell 'ileo, a ur.1a tromba o all 'appendice. La patologia del diverticolo di Meckel quanto r11ai ricca e corn1)lessa comprende: 1) le ernie diverticolari; 2) le fi stole ombellico-diverticolari; 3) i tumori di origine diverticolare; 4) i corpi .estranei; 5) le infiammazioni d el diverticolo; 6) l'ulcera diverticolare,; 7) l 'occJusione. L 'occllt: ione da diverticolo di Meckel è una eventuaìità tutt 'altro ch e rara se, come gi'à abbiamo de-tto, si calcola ch e contribuisca col G % al numero g lobale de·l le occlusioni. Sembrerà strano il fatto cl1e il diverticolo, vera appe11di ce <lell 'ileo, dia faciln1ente occlu~:ione mentre l 'appendice ileo-ceca le raran1ente • • s 1é• 1n causa. A mio parere due sono le cau se che produco110 ]a differenza. L 'appendice è unita al ceco 1


1AKNO XLII,

NUl\f.

15J

709

SEZIONE PRATICA

.cl1e è un segmento dell 'inte·s tino o fisso o po.c o mobile, e possiede un meso-appendice ch e ne.. limita la mob·i lità ed evita che anse ileali le passino sotto. Il diverticolo di Meckel invece è ìibero nella sua circonferenza ed è so lidale .C<.ìll'ileo mobile in tutti i sensi. Si aggiunga <'be molte volte l 'apice del diverticolo è contir1uato dal residuo fibroso del canale vitell1no -0 dai vasi onfalo-mesenterici che lo fissano sia .allé:i parete intestinale sia ad un organo e si c0111prenderà faciln1ente come possa esser causa di occlusione. Nel 1902 Hilg·enreimer poteva riunire 183 casi d1 occ]usione da diverticolo di Meakel e descrivere 10 mec.,canismi di occlusione. A me se1nbra che tali n1eccanismi siano più di 1 O e passo senza altro .a descriverli . Quar1do il diverticolo è continuato da un cordone fibroso fisso all 'ombellico o alla parete anteriore dell'addome potrà produrre occlusione in tre modi : 1

l ) per piegatura di un'ansa sulla corda fibrosa; 2) per stiramento e quindi gomitatura dell'ansa.: 3) per compressione delle anse passate ~utto il cordone e compresse tra questo, la pa:rete a.ddom1irtale e la 1>esciccr. Quando il cordone fibro~o o l 'apice del diverticolo so110 fissi al n1ese.nterio o a ur1 altro (>tgano addominale l ' occ 1us1.011e potrà prodursi· 4) per ~fr(.zzame11. to d·i arise passate sollo 1' a1iello diverticolare; 5) [Jer lcrsionc :iell 'a risa a.ttorno al punto 1

Queste invaginazioni sono trattate da Ha\tvk.ins di Chicago ch0 nel dicembre 1934 n e ha raccolti 160 casi e n e dà le seguenti p·a rticolarità. Avvengono nei banibini grandicelli', che prima della crisi ocGlusiva classica avevano, già

I

~

I

FIG.

Frc. 2.

1.

(da Duval)

presentato qualc..11e crisi addom1nale anteriore termi11ata favorevolmente. Dichiaratasi l 'occlusione il suo d ecor so è lento, e vi è sovente un attacco leggero di un gtorno o due prima che corr1incino i sintomi

fisso oostitll ii o dal di1·ertic.olo. Sie I 'apice del diverticolo è libero., l'occlusione potrà prodursi: 6) per lorsionie del solo diverticolo; 7) pP,r torsion.e dcl diverticolo e in seguilo dell'ansa dell'ileo (fìg. l ); 8) il diverticolo puè girare intorno ad iirt 'ansa e stringerla alla base o addirittura farle intorno un nodo semp•lice e doppio (fig. 2); 9) piiò piegare più anse dell'ileo (fig. 3) ; 10) può i1isin.aarsi in una fesstira del meseriterio trascin,andn il suo punto d'impianto s1ill'ileo. 1'fodalità rara ·d escrit,t a dal Nobili. Può i'r1,raginarsi e provocare invaginazione d ell'ileo. Si avranno allo,r a : 11) irtvagina1Zione del solo diverticolò; · 12) invo.ginazione del ài1 erlicolo e dell'in1

testino; 13) invaginazione clel diverticolo e dell'in-

testirio prodotta da u11 poli[JO 1iato dal fondo del diverticolo. Cago descritto da Jon Mac<lonald.

3. (da Dwval) FIG.

gravi (probabilmertte perchè n el primo, o n ei i)rimi due giorni si ha soltanto l'invaginazione del diverticolo), l 'emorragia non è molto abbondante. I vomiti so·n o intensi e se v'è una m.ass.a palpabile è sempre a d estra. Si l1anno il 61 ~i~ di guari'g ioni operatorie. 14) Altro meccanismo raro è quello descritto àa Schvvarz di Praga ch e riporta un caso di occlusione da lui oper ato e determinato di un cli,-erticolo di ~Ieckel lungo 5 cn1. ch e invece di es er e inserito sull 'ileo ad angolo r etto era i11 serito q11as1 in continuità dell 'ansa afferente. I. ' ai1sa e ff P.rente per ciò faceva con l 'affer ente

....


710

[ANNO x ·L II, NuM. 15]

« IL POLICLINICO >>

un angolo a 90° cl1e ne restringeva i'l lume, il qu ale era completamente obliterato da una plica val volar e ch e si notava sul pezzo resecato fra ansa afferente ed effer e·n te (fig. 4) .

·D

i)rovvisan1ente divenire tesa e dolente mentre in sorgevano tutti i sintolllli dell 'occlusione. _.t\.11' operazione, si nota che lo sitrozz.a mento non si trova a livello dei due orifiici ing·uinali c]1e Sl>no molto la.rghi, e che l 'ansa erniata non ·è strozzata dal colletto del sacco ma da Uil diverticolo di Mectkel che partito dall'ansai afferente abb,r accia l 'effér ente gomitandola. Ho desoritto 14 meccanismi di occlusione da di.vert~coilo di i\1.eckel ma non credo di avere esaurito tutte le possi'bilità. É interessante notare come i malati di occlusione per di.vertico·lo di Aiiecke1l siano e.o n Ja massima frequen za giovani o giovanissimi e co1ne in geneirale i sintomi di occlusione si stabiliscano a poco a poco tanto ch e il malato arriva al tavolo operatorio 1.n 3a, 4a, 5a (caso nostro) e perfin0 i11 10'' giornata - di' ocalu sione. Ciò vale per le go111itature su briglia e le compressioni sotto briglia cl1e sono le più frequenti e n elle quali non si h a co1n1promissione ra11:' d.a dell0 anse dell 'intestino. ' .ia]e per le invaginazio11i di cui già abbiamo parlato e nelle quali Ha,vkir1s rileva il periodo di sub,o cclusione prirr1a àello scoppiare1 di tutti i sintom! al con-rpleto. No11 vale per i volvoli del diverticolo e i volvoli ir1testina.li determinati in qualche manieru da diverticolo. In ~questii casi, rari per fortuna, anche operando il più presto p10,s sibi]e si sono dovute eseguire ampie resezioni di' tenue. Tranne ,q·ueste lievi diffe,r enze che non sempre è dato osservare, i si11tomi della occlusione da diverticolo di Meokel si confondono con quelli del] 'ooclusione. in genere. V'è un sintomo però che quando esiste è piatognon1on:i'co ed è il sintorr10 di Leo ohe si ha soltanto quan· do l'a.p ice del diverticolo o la briglia fibrosa ch e lo continua s'inserisce alla cicatrioe om}Je.li.c ale. In questo caso la cicatrice sarà abnorn1emente retratta e spicteherà suI ventre bal}()Jlllè dell'occluso. 1

1

A

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"

p FIG .

4.

E 11on bisogna dimenti care che il diverticolo segue le so.r ti dell'ileo e come questo pu ò tro-

.e

_./)

FIG.

5.

Salvo casi rari, in cui i sintorni al completo dell'occlusione compaiono rapidamente e ancor più rapi damente si aggravano; nel primo e nei prir11i due g iorni è djfficile qualche volta far di ag·nosi anche di occlus.ione. La sintomatoltlgia infatti è molto vaga e non è rar<1 i I caso di trovare all'operazione UJil 'occl usiorie da diverticolo laddove la diagn osi clir•ica propendeva per l 'appendicite. Nella maggior parte dei casi riconosciuta l'occlusione, nt)ll se ne diagno$tica la causa. In casi rarissi1ni la presenza del sistema di Leo h.a fatto fare la diagnosi esatta. DIA.GNOSI. -

(da Bani)

varsi nei' sacchi erniarii e sub ire le co1nplicazìoni dell'ernia (5trozzamento). Non è raro infatti il reperto di diverticoli in sacchi ombellicali, crurali inguinali, e perfino in ernie di Spiege;} (caso riportato da ~1assab·uau , Guibal <: Gabo11ac), e qualche volta il diverticolo erniato provoca lo strozzamento dell 'intestino co111e r1el caso riferito cla Bani ch e credo utile riportare (fig. 5). Un operaio di 32 anni ·p ortatore da 12 anni di f·rnia ing uinale D. riducibile, l 'h a vista im1

1

1


[ANNO XLII, Nul\1. l bJ

SEZIONE PRATICA

Epp,u re, date le cr. gnizioni attuali sulla patologia rlel rli,·erlj colo di Nleckel e special111ente suJl ".u lcera <livertiC<)lare, la diagnosi do\rrebbe e&sere posta lJÌÙ frequentemente. Pe1ciò cred<) cht~ di fronte .a,d un ocoluso si debba raccogliere una anamnesi accurata e don1andare al mala to se negli anni precedenti ab'])i a so fferto di crisi addominali do·l orose e di • I!1 r len e. In presenza di queste, specie poi se l111 esame radiologico, del sistema digerente· abhia escluso ulceraziou1. del duodeno e d ello stomaco, il meclico deve sospettare l 'esistenza di un 'ulcera del diverticol0 e pensare che sia questo .a produrre l 'oc~clu sione. Così pure deve pensare al diverticolo tutte le volte ch e f'$a mina un inalato gi'o vane ·in cui i sintomi gravi del] 'occlusione sono con1inr iati dopo u110 o due gio1ni di attacchi leg• ger1. Ad ogni modo, sebbene la diagnosi sia molto difficile, in quaì0l1e caso r·uù es,s er fatta con c ertezza (sintoma di l.eo), ed altre volte con probabilità. 1

1

CuRA. - No11 mancano casi in cui è stata ritenuta n ecessaria e suflìciente, sia pe r le condizio11i del malato si.a pe·r altre circostanze , la S<)] a sezione della brigli:a strozzante, ma non credo che questa condotta sia giusta. ~ b uona r e.gola togliere l' appendice an ch e non infiamn1ata quando questa capiti sotto il coJtello d el e hirurg o e cosi credo ci si deb1b ·a com·portare nei riguardi del diverticolo di l\1ecl{el. Non Gredo si debba .p assare ·all 'estremo opi1osto, e consi·g liare con Pascual e Trias Pajol di fare sempre, dopo resezione del diverticolo di l\tleckel una ileo-ileo-stomia , perchè essi dicono, nel punto di diverticulectomia si p1roduC'J sempre una stenosi intestinale. ~ ben vero al1e in ger1ere l 'i1npi·a nto del diverticolo sul lenue è molto larg·o, m a si può sempre trovarci il verso p1er il quale un doppio p1a110 di sult1ra non riesca stenosante. Quindi og11i volta che si trovi un diverticolo causa di occlusioPi e l'ileo non compromesso, credo doveiroso eseguire la divertic ulectomia senza ileo-ileo-stomia. Qua11do le condizioni dell 'intestino non sian<> b uo11e , ci $i regolerà caso per caso, resecanrlo i tratti necrotici o comunque giudicati -no11 ''itali, e ristabilendo la co11tinuità dell'intestino se poss.i bile. con ileo-ileostomia altrimenti con ileo-coloston1ia. 1

0

RIASSlJNTO . L ' A. prende oocasio11e da un caso di occlus1or1e intestinale da diverticolo di Mec.k el da lui operato per diffondersi sull 'argomento e \

711

specialmente sul meccanismo di produzione e sull:t diagnosi. BIBLIOGRAFIA. BANI Uoo. Occlu sion e da diverticolo di M eckel i11 sacco d'ernia ing. obl. est. D. Il Policlinico, Sez. Pratica, 1928. BIANCHETTI. Un nu<n:o caso d'ileo per diverticolo di M eckel. Ospedale l\ilaggiore di Novara, maggio 1932, pag. ·223-230. BIANCHI G. Contributo al'lo studio delle ernie del diverticolo di M eckel. Gazzetta degli ospedali e delle cliniche, luglio 27, pag· . 651-65G. FINNEY G. M. Un caso di occlusione da diverticolo di Meckel. The Britisch Jour11al Surgery, ottobre 27, pag. 329-330. HARKINS H. N. (Chicaco). Invaginazio n e dovuta a diverticolo di 111 eckel invagin,ato. Annales of Surgery, dicembre 1934, pag·. 1070-95. HILGENREINELc Occlusio ne peT diverticolo di Mecke l. Beitz. z. Klin. Cl1.Lr., 1902, pag. 702 e seg. HxnLL. Citato da 'fE STUT in .4..pparato della dig estione, pag. 189. HoLsT J. (Oslo). Invaginazìorie del dive1'l i co l o di M eck el. Norsk Magazin for Laegeviden skabe11, marzo 28, pag. 279-283. HuBSCHMANN. Perforazione traumatica di un dive r ticolo di M eck el. l\iltinch. Med. Woch en , 1913, p . 2051. LEo E. (Cremona). Occlusione com.plessa per diverticolo di Meckel. La clinica chirurgi~a, gennaio 1933, pag. 38-63. ~1ACDONALD JAN. Invag inazione int . da polipo n ato su dive rticolo di M eckel. The British Medical J ournal, n1arzo 28, pag. 442. ~1ASSABUAu GuIBAL e CAB,'\NAC. Due casi di erni e 1

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« IL POLICLJJ'\ I CO >l

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[ANNO

XLII, Nul\r. 151

. La dif ficoJtà della diag11osi dunque e la ra~·1tà della ~anifestazione patologica mi hanno

irtdotto ad illustraire questo caso di oicclusione i11testinale, dovuto al diverticolo di Meckel , nel q~l1 e P?r .non a''endo fatto con rp recisione ]a d1agnos1, s1 era pensato ancor prima dell 'intervento alla possibilità di uno strozzamento causato dal diverticolo . •

M. G., ~i anni 4, da Bagnolo. Entra il 17 agòsto 1930, il padre e la madre sono vivi e sani

q.uattro fratelli pure sani ed immuni da qualsiasi malattia; l 'anamnesi è assolutamente negativa nel gentilizio ascendente laterale e collaterale n~n si ri scontra n essun caso di tubercolosi nè di altra 111alattia ereditaria . Il piccolo all 'età di due anni sofferse la perlosse, a tre il morbillo poi n essun 'altra malattia. ' Nè il paziente nè alcun altro piccolo della num erosa famiglia, soffersero mai di ascari.diosi. Il piccino non si lagnò mai di dolori addominali nè presentò m ai defecazioni atipiche ; n on era stit ico. Quattro giorni prima dell 'ingresso in Reparto come di consueto si coricò in perfetta salute m~ durant~ la notte si fece accompagnare dal padre al. gabinetto perchè si era improvvisamente svegliato con gravi dolori addominali accompagnati d a f?rte . st~molo alla defecazione. Il padre narra ch e il p1cc1no fece notevoli e dolorosissimi sforzi ,riuscendo ad emettere però soltanto piccolo scib ale dure. Dopo tale incompl et a defecazione l 'alvo CLINICA CHIRURGIUA PRI VATA si mantenne ostinatamente e completamente chiudel prof. 1F. DE GIRONCOLI - CONEGLIANO. so nonostante i numer osi clisteri ed enteroclismi fatti, ed i purganti somrninistrati. Occlusione intestinale da diverticolo di Da due giorni è insorto vomito incoer cibile, il quale dapprima alimentare, si fece poi biliare ed . Meekel al momento dell'ingresso in Reparto è nettamente fecaloide. per il dott. L o IGI I OMASI, aiuto. E. O. Facies peritonitica, ipopiressia (35°), stato generale di grave collasso, alla radiale, a ste11to I,e inanifestazioni ·p atologiche del diverticolo si percepisce il polso, che è filiforme alla carodi Meckel prese:n tano una sintomatologia in tide, addome teso, meteorico, dolentissimo, chiaro tutto eguale a quella dell 'appendic~te, se si trat- rumore di guazzame11to, netta ipofonesi alla base ta di una diverti colite, od a quella delle 0 cclu- dell 'addome durante la posizion e orizzontale, ipofonesi che si sposta con i cambiamenti di posizione sioni intestinali dovuta ad allri fatto·r i, se si del paziente, indicando versamento liquido libero; tratta di occlusio1te do·v uta a diverticolo di l\fe- le anse intestinali si disegnano con chiarezza su ckel; per cui quasi fatalmen te implicano l'erro- tutto l'ambito addo1ninale con la caratteristica t ere diag11ostico, cosicchè quasi tutte le diverti- tania, sicuro indice di occlusione intestinale. I toni cardiaci sono n etti ma deboli e frequencoliti operate Io furono coim e appendiciti, e tissimi. quasi tutte le occlusioni intestinali da diverti,S i pratica tosto ipodermoclisi, numerose iniecolo di Meckel Io furo,no senza che fosse stata zioni cardiocinetiche, e, quale ultima ratio, si tenpreventivamente stabilita ]a causa dell'occlu- ta l'intervento chirurgico. Atto operativ'O: Eteronarcosi, ampia laparotomia sion e; fortunatamente tali erro1ri non hanno impararettale destra, il peritoneo si presenta tosto portanza alcuna poichè le indicazioni terapeu- molto teso ed iperemico; appena aperto l 'addome tich e ed il loro tratta1n1em.to sono assolutamente fuoriesce sotto forte pressio11e, liquido sieroematico, nerastro, unito ad anse molto distese; svolidentiche. Sarà cosa opportuna però che il m edico pra- gendo la massa del tenu e dilatata si giunge al punto di strozzamento sotto il quale sono anse ti co di fro nte a d una sintomatologia addomi- vuote ed ipotonich e. Esaminando bene la causa nale pensi sem·p re anche alla possibilità di una dello strozzamento si vede ch e questo è dovi1to ad rr1anif0s.tazìone diveir ticolare, come pure sarà un cordone della grossezza di un dito , il quale prudente che il chirurgo faccia sempre ricerca perforando il mesentere in corrispondenza del margine mesenteriale ravvolge. con duplice tenace de] diverticolo di !\feckel, secondo il consiglio abbraccio a guisa di tentacolo un 'an sa del tenue di Kappis e di altri autori, specialme~te nei casi molto iperemica ed in via di necrosi. Tale ansa è inoltre aderente ad altre dello stesso tenue. di appendicite sine patologico'. 1

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[ANNO

XLI l, Nul\r. 15]

SEZIONE PRATICA

A prima vista si è indotti a pensare ad un'ap. pendice infiammata che strozzi· il tenue e si provvede a liberare l'ansa recidendo il cordone strozzante alla sua radice, per via retrograda, così a poco a poco si svolgono le due spirali del cingolo e si riesce a liberare l 'ansa . distaccandola anche dalle vicine per via ·ottusa. Esaminando la causa dello strozzamento, asportata, si constata che la sospeltata appendice ha u11a for1na cilindro-conicJ che termina in forma caratteristica di aro.pia clava, è lunga 18 cent. 2 tali anorr1alie fanno pensare al diverticolo di Meckel, per cui si è indotti a fare diligenti ricercl1e dell'appendice che viene finalmente trovata ad 80 centimetri circa a valle dello strozzamento, nella sua sede, normale e non alterata; questa fortunata con statazione fa confermare che lo strozzamento era dovuto ad un diverticolo di Meckel, che con doppio nodo ravvolgeva l'ansa del tenue. A1npio drenaggio, si su tura110 in n1assa le ' pareti addominali. Il decorso postoperatorio, com 'era stato previsto, date le con<lizior1i gravissime del paziente, fu catastrofico, e poche ore dopo l 'intervento avveniva il decesso.

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sediar&i di una Ii1uc:osa eteroto pa 11el dotto onf3lo·e nterico, sia do,ruto a lla sua 1>ervietà persisten.t e ne1 primi m·esi della vita en1brionale. La presenza di rr1ucose eteroto11e dissimili da quella dell 'ileo nel diverticolo è stata trovata .nel 50· % dei casi , più frequentemente è stata rinvenuta la inucosa gastrica, ineno frequentemente la rr111cosa duode11ale e talvolta furono trovate pe1r si110 delle -isole pa11creatiohe; sede di predilezi'one di tali eterolipie è se1r11p1:e la cap•s ula divertico~iare. A11ohe .la n1u[c osa i.leale che il più delle volte tappezza il diverticolo deve essere consider.ata corr1e una n1uco.sa eterotopia del clotto onfalo-enterico. Gli addensamenti che si trovano sempTe ai lin1iti d elle zo11e mucose eterotopie rappresentano i r esidui del tessuto mese11cl1irrtale che lotta con le m:uc o se per ottenere la chiusura del dotto onfalo~enterico. 11 diverticolo di ~leckel si può risco ntrare i11 tutte le età; alcu11i auto ri affermano che è più frequente nell'adulto; numerosissimi casi pubblicali in,'ece din1os.trerebbero il ·d iverticolo di ~ieckel più freque11te, almeno con manifestazioni patologiche n eill 'infa111zi.a. t ce.rto c.he col crescere dell 'indi vi duo il diverticolo di Meckel diventa sempre meno patologico. I"'e p·i ù con1uni manifestazioni d el diverticolo sono rapprese11tate dalla sua infiammaz.ione, descritta per la pri111a volta da R. Fitz nel 1884 sotto il no•m ,e di diverticolite e dalle 01o clusioni i11testinal.i causate dal diverticolo di Meckel, descritte da Parise, Le,i cl1tnsters, Treves, ecc.; c<Jm1p·l icazioni più rare del diverticolo p osso•no e&~ere le ernie diverticolari, le f isto 1 l e Otm belicodi·verticolari, i tumori benig·ni e mal~rnni di 01rigine diverticolare; la perforazione di un 'ulcera peptica del diverticolo. La divertico·l ite può essere dovuta ad infezior1i generalizzarte quali la gastro-enterite, l 'ileo tifo, ecc. od a corp.j estranei ch e possoin o essere svariatissimi. La p a•t olqgia della diveirtico•l ite è molt9 sin1ile a quella dell 'appe.n dicite, in realtà il primo fa tto che si manifesta -è l'infezione del diverticolo, le altre manifesta.zioni non ne sono· che le conseg11enze. Così quanto fu d etto so,p ra ]a b~"tterio·lo1gia dell ~appertdi.ce s.i. può riferire anche alla batteriologia del diverticolo , anch e le alterazioni pato,l ogiche so no eguali a quelle d el1·a1)pe111dici·te, vanr10 cio1f. dalla seimpl.i ce coin gestion e allai can crena parziale o totale deil diverticolo, la perforazio·n e avviene pure nel diverticolo e la reazione peritoneale è costante d.alìa peritonite reattiva alla peritonite circoscritta o genera lizzata da perfora1Zio1n e, con tutte Je. infi11ite manifestazioni che si ha11no n ell'apr>eP dici te. La diverticolite con peritonite circo1

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1l ciiverticolo del l\Iec kel è piuttosto raro·. Secondo gli ain ato.m ici si tro·v a due volte su ce.nto· individui , è cor1genito, ed è do·v uto alla parziale l)ersistenza d·e l dotto· vitellino, è sempre 1i'11ico , si prese11ta sotto form.a di app·endice i11testinale a fo11do cieco, ·è situa.t e costanterr1ente nella porzio11e terminale dell'ileo e: l'intervallo che separa il suo p unto d 'impianto dalla t.erminazione dell 'ileo è in media da 80 cenLirneitri ad un n1etro; ha forn1a cilind.r o•- conic8 con estre1nità ad ampolla, di solito è situato sul 111argine libero del! 'ansa e la sua lunghezza vari.a da 5 a 25 centimetri , mentre il suo calibro òi so}.i to -è uguale a quello d·e ll'ansa sulla quale si im1pi.anta. , La struttura del diver~icolo di Meckel è stata in ql1esti ultimi tempi cagione di mol.ti stu1di e di molte discuis sioni dai quali è risultato il fatto importantissimo c.h e in quasi tutti i diverticoli di ~Ieckel esistono zone muco.s e eterotopictb.e; assertori di questo fatto furono, Pascale, Treplin ed altri. \l arie furono le teorie em.esse per spiegare la eteroto1p ia delle mucose di vertico1ari, fra queste la più convincente è quella dello Scahalk. Egli afferma che tale fatto è dovuto a germ i aberranti clte si sviluppiano tra la seconda e la q11inta settimana di vita embrionale. In tale epocai nel tratto anterio re dell 'intestino u1nano esiste ancora una via aperta alle germinazio·n i, le quali n1oven·d osi nell'endolinfa, vanno a d epositarsi nei punti più ristretti del tubo intestinale d ell'embrione cioè nel do·t to onfaloe11terico che si restringe e n ella terminazio·n e anale dell'esofago. Ed è proprio in queste due sedi che :::,i trovano generalmente innesti di gern1i abberranti , bisogna cio·è ammettere che l 'in1

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~crtt ta

d ecorre con1e un vero att acco app endi. colare, con dolore imp ro.vviso localizzato ch e p·o i si irradia a tutto l 'addome con vomito, m eteorismo, cl1iusura d ell 'alvo, difesa periton eale ed in seguito p·i astrone. Nella diverticolite con peritonite diffuiSa i sin tomi vanno rapjàa·m e11te aumentando, dan(fo in breve temp·o la sindro•m e completa della [teritonite settica dai cancrena d el diverticolo. La diverticolite ricorrente r appresenta la forn1a cr<;nica; tale fo·r ma , descritta rar.a mente., si ma11ifest a com e attacchi di vera e pr opria appenclicite ricorrente. Quatlldo il diverticolo è moil to lungo p1u ò avvolger si into rno, ad una o più anse intestinali e strozzarle, in altri e.a si esso co·l suo ap·i ce ad·e rìsce ad un 'a ltra ansa ov,rero alle pareti addominali, forn1ando n,l lora una b·r iglia ch e pu ò con11pTimere }',i ntestino· o sulla quale questo l) UÒ piegarsi ad a11golo cau sa11do lo· strozzamento . Le occl11sioni intestinali da di,rerticolo poss o110 avvenire anch e p er stiram ento del diver ticolo stesso d ovu to ad ader en ze, oippure per i.11va.g·inazion e del di,·erticolo· o pe·r vo•l vulo di·verti cola.re o volvulo en ter odiverticolare o per ~ Lrozzamento· del diverticolo· in qualch e sacco ·erniario o p er diverticolite o per an1masso di feci n el diverticolo stesso. Un r aro caso dì meccanisn1 0 di occlusio11e i11testin.ale da diverticolo di i\IeckeJ è st ato r e·cen ten1eJnt.e descritto da Sch,varz. Trattavasi di una s.p ecie di sperone esistente n el punt o di iH ser zion e del diverticol o di Meckel dalla parte dell' an sa a ffer ente all 'intesti110 il quale faceva sì ch e le n1.asse fec,a ]i venissero se·m pl!'e I ' J)lÙ ·pinte n el lume divertic<?-lare occludendo a .r•oco a p oco il lume dell'ansa efferen te, co sicch è si stabiliva una sp ecie di circolo , rjzioso quale si presenta n elle gastrodigiunosto.m ie.. Nel caso da n oi o5ser v.ato pe11samn10 dapprima .ad un.a peritonite da appendicite perfo,r ata , n1 a poi nono.c;tan te l 'esisten za di chiari Siinto111i . p erito11itici , con side rando l 'ana,mne·s i , il vo111ito recaloide, il guazzamento' e specialn1ente osservando il sinto m a della p eristalsi i.11t estinale a n cora ben visibile .attraverso la paret e addom.i nale e n1aJ1ifest antesi con frequenti t etanie intesti.nali fu1nn10· indotti a p en sare ch e s.i trattasse di un 'occlusion e i·n testi-• nale acuta e passan do quindi a con sider.a re le possibili cause dell 'occlusione stessa sf escluse la possibilità dell'ostruzione m eccalilica dovuta a g randi ammassi di ascaridi 1per l 'ana mnesi asso·l utamente n egativa in proposito, così pur e si escluse la possibilità di un invag·inam ento per la m an can za di scariohe sangu.i nolen ti e del caratteri stico salsicciotto ; n o·n si ammisB ch e l 'occlusion e fo sse dovuta a briglie infi am1 ,

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rr1atorìe peT m ancanza di precedooti fatti addo1ni11alì esclusi da11 'an an1n esi; si i)en sò quindi ch e 1'.:::>cclusione fo sse dovuta a volvolo od a11cl1e alla possibilità ch e causa di e'"'sa fosse il diverticolo di Meckel. RIASSl iNTO.

L 'A. riporta la storia di un 'occlusione intestinale da diverticolo di i\1ec kel. Enumera tutte. le possibili conseguenze di questa an o·111aJia a11atomica. Si sofferma sulla teoria delle n1ucose eteroitopich e spesso riscontrate nel di,·erficolo del J\tleckel.

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SUNTI E RASSEGNE G INECO LOG I~A.. .D iagnosi e terapia dei disturbi genitali endocrini. ~\i\T . B ENTHIN . ì\l ediz. l\. l i11i k , n . L~

8, 9, 10, 1935). ·

lnfluen ze. endocri11e più importanti per ln fu nzion e gen.itale parton o dallo stesso o,·aio . Dura11Le tutta la vila cr escon o e r egr edi::,con o cont111ua1ne11te i follic0Ii. Pri111·a de Jln py.bar tà essi r egr ediscon o sen za a·\"er r agg iun't~ la maturazi'o11e, do·p ·o la purb·e rtà in\"ece n1olti follicoli arri,ra110 a maturi tà . Que~li f9llicoli ch e arriva110 alla n1aturità, e i corpi. lutei cl1e si for111a110 dop o lo sco1)p1io del follicolo, domi11an o la situazi'o ne e11docri11a durante tu tto il p erioclo della maturità se5s ~ale: sono subordinat.i a questi fattori i ·accr esci.m ento e la co n servazione dell 'utero r.· la c.om parsa e periodicità del le n1estruazio11i. l,••'orn1one elaborato dal fo llicolo ch e si av,·ia ~ m aturazion e, la cc follicolina » . provoca la fase cc pr olifer ativa » della n1u co. a uterina . l .. a somministrazione di follicolina ad animali castrati fa in essi comparire l 'estro sessua le, eccita l 'acc,resci1nen to e la contrattilità deìl ·ut ero, determina anch e tina rig·en erazione e una ripresa funzion ale dei tessuti genitali ch e prima erano in regTessione, e stimola p er si·n o l 'aocentu.azione dei caratteri sessu ali secondari : ~or. riesce p erò in alcun modo a provocare la cc fase di trasformazion e n della mucosa uterina . Soltanto l 'ormor1e del corpo luteo p1·ov_o ca lo « stadio di trasform.a zione » : iperf 111ia, im bibizion e edem atosa della mucosa e secrezion e inten sificata. Se non è avvenuto il conc~piment.o, ce::;sata la attività del corpo lut eo ch e regr edisce, segue la m estruazion e, ir1 cùi avvien e lo sfac.e lo degli strati su•p erfi cia li della mucosa uterina. Sotto la influenza di un nuovo follicolo c,h e n1atura si inizia ora ir11mèdiatam ente la rigen erazione , la riepitelizzazione della mucosa e la n eoformazion e di glandole (stadio proliferati,ro). Negli anim ali 1

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castr:ati si riesco11.o a riprodurre tutte le fasi altcrati,,e delle rr1ucose genitali, som·rr1inistrando in razionale a lte1~nanza i due ormoni sessuali, la folli colina e la luteina. Anche nelk'l donna un cic,Jo n1estruale tipico p•r esuppo11e una azi'one di tutti e due g li orn1oni: della lutei11a n elle due settin1ane che precedono la 1nestruazione , della follicolina n elle due se.ttiman~ che vi seguono. Oltre al tessuto folli coiare, l 'ovaio contiene n.G..::hc il tessuto interstiziale. L 'A . non crede che alle cellul€ interstiziali con1peta la imp•)rtante funzione e.n docrina che molti vogìio uo loro attribuire: il con1pito principale di ·aueste cellule sarebbe quello di accumulare - e di rielab-0,r are in qualc·h e mc.d o , tutte le abbondanti scorie cl1e si formano durante •• i processi di maturazione e di regressione dei follicoli e dei corpi lutei, Le altre glandole endocrine influiscono in mqçlo più o meno evidente sulla funzione g·enjtale: ad eccezione della ipofisi .anteriore che è $lata definita il « motore n della funzion e o' r&rica, le influenze delle altre g]andole non SOJ)O però assolutamente costanti nei loro effetti e sono soggette a notevoli ·d ifferenze indi,·i<iuali. È n ecessaria la presenza degli ornJ.oni del lobo anteriore delJ.a ipofisi, perchè r1ell 'o, aio n1aturino i follicoli e si formino i corpi lutei. La estirpazione della ipofisi o anch e solo del suo lobo ar1teriore è seguìta da cessazione delle alteir azioni cicliche dei genitali: l 'iniezione di estratti ipofisari anteriori riattiva aln1eno temporaneamente, la funzio.n e ovari'ca . Non è del tutto certo che esistano vari ormoI}.j ipofi sari, di cui alcur1i (ormone A) agireb1b ero sulla maturazione dei follicoli, altri (ormone B) sulla formazion e del corpo luteo, Varie osservazioni confermano che esi·ste un i11tin10 rap po·r to tra la ipofisi e la funzione geni LaJe. Così sia durante la gravidanza ch e dollO 1,a castrazione , si ingrandisce il lobo anteriore della ipo·fi si . ,D urante la g ravidanza si os~e!'''ar10 degli accenni ad alterazioni acron1e.galich e, non di rado la vera acromegalia ini:;ia subito dopo una gravidanza. D'altra parte os erYiamo spesso alte·r azioni della funziof\e ger1i tale 1>ella adiposità ipofisaria e nella acromegali a : in quest e forme si possono o~ser''are an1e.n orrea, i'pOplasia genitale e sterilità. Anche n ella cacl1~ssi.a ipofisaria si ha quasi costantcn1ente una am.enorrea in età gio,ranile. La tiroide si i11gro sa all 'epoca della pube-rt à, durante le n1c ~ tru azioni e nella gravidanza~ urta .analoga ipertrofia si osserva do,p o la castrazi'o ne, e talvolta n el climaterio. Negli <lnin1ali tiroidecton1izza1.i si arresta l'accr escirr1e.n to dei ge11itali, n e risulta un infantilismo 111arcalo. N'e11o tru1I1a en1plice si hanno spesso en·1orragie accentua te, n el Base do''' predomina110 i11,-ece per lo più gli stati oligo- o a!llen orroici. I rapporti tra tiroide e funzione 1

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ovarica 'Sono però intricati: così talvolta si csserva olig·o- o amenorrea anche n elle ipof unzio11i tiroidee . • I ::;urreni si ingrossa110 durante la mestruazio11e e più ar1cora 11ella gravidanza: ipertrofizza soprattutto la ·p arte corticale. La diagnosi dei disturbi endocrini dell 'apparato genitale non è facile, ,è più che altro una diag·nosi per exclusionem . Si di'a gnostic}1erà ùn ,d isturbo é·n doc.r ino quando manchi qualsiasi segno evidente di affezioni di altra natura ben definita (flogosi, tumori, ecc.). D 'altra parte però la e6istenza di tali affezioni non esclude se.n z 'altro la coesistenza di .a110r11ali~ endocrine. Purtroppo la dimostrazione diretta degli ormoni no·n ha ancora assun t<) un valore diagnostico, ad eccezione della rea7ione ormonica della gravidanza. La reazione Ascl!heim-Zo11dek si basa sul fatto che solo durante la gravidanza viene elin1inato in quantità l 'or111onc del lobo ipofisario anteriore, il « prolan ». La iniezione di urina di gravida provoca perciò sia nel topolino che nel co11j~lio in1pubere, evide11ti rr1odificazioni della ovaia: purrti e1non·agici co1ne espir essione di emorragia nei follicoli ingranditi, e punti giall~ espressione della formazion e di corpi lutei. Oltre che n ella gravida11za , la re.azi·one è positiva anche nell 'epitelioma del corion; nella gravidanza extrauterina ha valore pro}).ativo solo se è positiva. ii: negativa n,e ll 'ahorto tubarico, nella rottura della tuba, nell 'ematocele. Nelle anomalie mestruali la terapia ormonica promette risultati solo quando manchino alterazioni flogisti ch e, }JO&t-flogistich e o n eoplastich e e quanào le .anon1alie non siano in rapporto con affezi oni cardiache o r enali o con malatti'e del sangue. La terapia ormonica è indicata specialmente nelle emorragie g iova11ili , mentre poco o nes un risultato si deve é•ttendere n elle en1orragie clin1aterich e e in quelle senili. Non adatti alla terapi a orm ortica sono i casi di emorra.gia extramestruale (menorragia) : qui i ottengono ottin1i risultati con ì 'abrasione. Le e1norragie di orig ine 0 ' arica sono i11 rap1)orto con una difettosa formazione di corpo luteo, la c.u ra con si's te quindi nella somministrazione di luteina. Si otteng·or10 buoni risulta1i dalla combinazione di questo ormone con quello del lobo ipofisario anteri·ore; con11e tutti gli ormoni, anche que.~ti sono molto p iù eflì caci se dati per via ipoder111ica. Alcuni co,n &igliano alte dosi di prol ~n (3-4 iniezioni di 100·0 unità ratto l 'una), altri~ dosi n1inori (-!O-BO unità topo). L'ormone deì corpo luteo si ini etta in dose di una unità coni glio per ogni l{g. dj peso. lJn vasto campo di aJ-)plicazion e della tera11ia ornlonica è qu ello dell a oli&ro- e della a roenorre.a : ~i de, ono p erò cegli ere i casi· ver am er1te adatli a questa tera1)ia. Po ~sono attender:3i buo11i ri ~11ltati dalla cura ormoni ra clegli stati oli go- e amenorroici solo se nelle 1

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o' a ie .; n e ll ' utero vi è ancora uria suffi ciente q uanLiLà di tessuto funzio11a ute. Espres, io11i c linicl1e di questa conàizio·11e, sono lo sviluppo i1ormale <lei genitali, e a ln1eno d egli a c ce11111 a u11a r egolare fu11 zio11e O \ arica: ad i11t er valli di ± setLin1ane, invece d elle mestruazio11i q ua11do ques te inancl1ino. d e1lle emorrag ie vicariar1ii opp1u re cefalea , ronzio alle orec.c.11ie, disturbi in Lestinali o sensazioni di stiran1e11to e di pressione verso il basso, n ell .add ome. In tutt i i casi i risultati della terapia o rn1onica sono t a11to n1igliori quanto più preC<)c0111enle questa viene iniziata, e quanto più è g iovane la do11na. Si capisce ch e n essun r isul tato è da att endersi 5e la mucosa uterina è st o.ta distrutta e se i1 t essuto ovarico è suppu~ ralo , infiltra to da u11 t un1 ore o invaso da lla i11Iezione Lubercolare. Nella tuber colosi in gener e la cura orr11onica è addirittura controindicata percbè 1a ricorrLparsa delle rnesLruazio11i P ·l IÒ p•r ovocare una :liffusione d el pr(>Cesso. L 'ormone follicolare va dato in quel period.o in cui esso fisi ol~icame11te viene pro dotto nell'organisn1 0 : si ,ir1izia qu ir1di la so1r1n1i11istrazione 10-1 2 giorni prin1a d el probabile momento d ella 111e·&t,ruazione (nella ar11ein orrea servono com e criLeri i feno1ne11i vi'cari anti anzidetti). Nei casi più leigg·eri (don11e g io·vani. o ame11orree r ecenti con genitali normali) bastano in geIJere p iccole dosi di follico lina (3 -4 iniezioni <li iP unità r a tto ognuna, a intervalli di 2 g iorni). In caso di insuccesso si aumenta110 le do&i e s i associano d ell e iniezioni di orn1one ipofJ_sar io anteriore. Una tale associazione d ei due orn1011i è sempre necessari.a in quelle fo rni~ di oligo- o a'Inenorrea ch e si accompagr1a1 no a d una ipoplasia d ell 'ut ero. Zondek consig·lia i 11 questi casi delle i1i iezioni giornaliere di 100-200 unità t opo di p rolan fin o al no·n o g iorno d o1)0 l 'epoca mestruale, da l 10° al 15° gi0rr1.o J0-100 u.n ità topo di folli colina per iniezione e ,i u o dosi di 200-300 unità p er b occa; dal 16° a l 21° g ion10, le st esse dosi di folJjc olina p~_r bocca e 100 u nità topo sottoc ute , e J1eì 6 g iorni segu en ti, 200 unità sottoc ute e due vol le 300-400 unità per os. Diversa deve essere la t erapia in quelle a r; ie11orr ee in cui l 'utero anzich è ipoplasico è pi ut to ~ t o ii1grandito , n1olìe, e in cuj sp esso si ha an1 ·l1e d egen erazione mi cr ocistica delle ovaie. In (r uesti rasi si h a una eccessiva l)roduzin11c di fo l1ir olina, la sorI1111inistrazi o11e di ques to or111one .~· quindi controindj cata; sono ll Lili g li arnioni luteinizzanti, quindi quelli d ella ii)ofisi anteriore del corpo luteo. Lo st esso si può dire per ]a a-n1en orrea e i disturbi d el t' li1naLerio iniziale; in t ale periodo si h a per lo l)it1 un e{',.cesso di produzi'one di follicolina. So lo n el clim:=l.teric a,·an zat o, quando progredi sce la atrofia delle ovaie, si p11ò SJ)er are u11 bun11 risultato d[llla cura com binata di prolan-follico lina, eventual t11er1 te associate con gli orn1 oni del corpo luteo. 1

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Nelle <lo11ne adipose precoce1ner1te ame11orr oicl1e si: c011siglia di dare per 3·-± g ior11i 6-9 mg. di tirossi11a p er os, qui11di per 3 g iorni t)Q.20fJ u11ilà Lopo di r•rolan . ~·ella artritf' O\·arica ]a tera1>ia ormon ica mi gliora o] Lre allo stato genera le anche la n1obilità d elle articolazioni cl1e ab·b i.a no co111ir1ciato ad anchilosar e; 11elle dermatosi e particolarmente nella p 8oriasi d el climaterio d anno buoni risultati g li orm (>Ili della ipofisi a nteriore. Molti p0sso110 esser e i fattori causali d ella dis1nenc1rrea: esistono .anch e casi di origine er1tlocrina o varica, si µo ssor10 sperare p erò solo i11 pochi casi risultati da u11a terapia orr11 onica. Si so1r1111ir1is Lrar10 l 'orn1on e folli colare é l 'i•_pofì sario anteriore, ad ogni modo sono n 9cessari e gra ndi quantità, alte dosi singole, e fr0qu ente ripetizione delle inie.zioni . 1\l d eterm.inisrr10 del fluor possono contribuire dei fatLori endocrini : ii1 g·e11er e si preferirà però ricorrere alle cure locali , e riser' 'ar e i tentali-vi di t erapia orn1011ica ai casi di fluor non specifico di ragazze g iovani , ver- · • • g1n1. Il p rurito ge11itale ·è p er lo più u11a con seg uenza d el fluor; i1ei casi di p,r urito essen zialf.• si può sperar e un mig lioramento da una cura co111binata di follicolin a e ormon e iI-'Ofi&.'lrio· a 11teriore. Altro campo di applicazione della terapi a ormonica è la st erilità; n a Luralmente si prestano a tali tentati,;i sol o que i casi nei quali r1on esisto110 o vengono rimossi , g li ostacoli meccanici ch e impediscono il con cepimento . Particolarmente aùatta alla tera•p ia ormonica è la sterilità dovuta ad iJ)Opl.asia genitaJa: n1a si p ossono sper ar e dei risultati solo se la ipoplasia uterina è di lie, e grado. La cura con C'rmoni folli co Jari e ipo fi sari ar1teriori molto attivì deve esser e energica e protratta per lu11gl1i p eriodi. Nell 'aborto abitiu ale si p u ò talvolta far co11tjnuare fino al suo t ern1ine la gravidanza, se si somministrano per os, fino al sesto m ese di gravidanza , 2-4 volte al giorno 100 unità topo di follicolin.a . L 'azion_e ipertermizza11 le d el p r olan ha indotto ad u sarlo an ch e n elle infiamn1azioni decrli ann essi : a datti a tale terapia sono sopr a t utto i p rocessi poco estesi , s ubacuti o cror1i~ ci. Nei primi 3 giorni si iniettano giorna lme11te 100 unità ratto poi per 5-8 g iorni , giornalr110nte 200 unità . Del r est o ]e dosi ' 'anno r egolate a seconda d ell e r eazioni individuali'. ~ R. Po1,LITZER. 1

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Insoliti errori diagnostici in tema di gra· vidanza extrauterina. LAcovARA . La Clinica Osletricai, febbr~io 1935). Numerosi son o i casi di errori diagnosti ci ormai pubblicati fra la gra,·idanza extra uteri na e le allre affezioni dell 'apparato genitale.

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SEZIONE PRATICA

f11a solo ·p ochi tra detla n1alattia e le numerose.) sindromi acute exlra.g·e11itali dell 'ad·dome. I/A. ritiene perciò ulile riferire intorno a t.re casi ..da 111i osservati. CAso I : a. 29, coniug·atu; ilt pie·n o b·e nesserc fu colpita da forti dolori prima nella regione c111bellicale e poi alla n1età destra dell 'adcion1e, più intensi nel quadrante superi'ore destro ed . irradiantisi al moncone della spalla dest:r;a . Non febbre; n1inz.io·11e ed alvo regolari . :\1cs truazioni sempre regolari: l ' ultima in atto da ~ ue giorni. L 'esame obiettivo fece rilevare: cute e n1ucose u11 po' J)allide, li11gua ur11ida, polso ritmico di frequenza 80. Dolore e difesa molto accentuati nel quadrante superiore destro de1l 'adèfome. La pressione sul ·pu11to cistico provocava dolore vivissin10. L ' e3ame ginecologico fece rilevare solo moù!ca dolenzia dei. fornici. La diagnosi di gravidanza extrauter1na fu · sca1iata mancando le· c lassiche lipotimie, essendo negativo l'esame (1biettivo genitale, essendo il polso ; regolare e 11on frequente e per la sede del dolo·r e. Sì di- . scusse invece ·se s.i trattasse di perforazione di ulee1a gastro-duodenale op·p ure di colecist.ite .acut_a gangrenosa o di una appe1n dicite sottoepatica e s.i ri1nase tuttavia perplessi per la assoluta mancanza di febbre e per le buone cond.izioni del polso. :f u praticata una laparoto1nia transrettale destra superiore che rivelò trattarsi di u11.a gravidar1za ectopica rotta con sede nella tromba di sinistra. In questo caso i sintomi chB potevano illuminare furono rilevati , n1a erronea·m ente interpretati: il dolore tardivo elevato o segno di I .affont, presente sotto forr11a di dolore al Q. S. D. cori irradiazione alla spalla destra e il segno del Do11g1.as consistente nella dolorabi·Jità provocata nel fornice posteriore. ~

CAso II : a. 30, nubile: entrò in ospedale in co11dizioni gravissime; pallore accentuato de.Ila c ute e rr1ucose, respiro fre quente, polso non IJalpabile. La p . accusava dolori alla metà inferiore d ell 'addome. Vi era lieve p erdita di 8angue dai genitali'. L'addome appariva me-:teorico , ovun1que dolente alla p·r essio,n e , di più i1ei quadranti i11feriori suono ottuso nelle parti dt"\cl jvi. All 'esar11e ginecologico i fornici erano dolc>nli. La p . era malata da quattro giorni con dolore al quadrante inferiore sinistro dell 'add<)Jne, vomito, alvo chit1so, perdita di sangue ,]ai ge.11itali. :No,n ma11r.an za, nè ritardo nelle rnesLi:-uaziorri. .f u posta s.enz 'a ltro la di·agnosi <li g'!_'_avidanza extrauteri11a e si intervenne con u11a laparoto1nia mediana sottoombellicale. Con ~orpresa fu constatato trattarsi di strozzan1e11 !. P ùt 1l 'i11 lestino da briglia e si dovette resèC(lI:_lle t1n tratto gan g-renato lungo m,. 2,80 . 1

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L ·~. è d 'opi11ione che forse una ricerca a11a1nnestica più accurata eid un esame obiettivo rneno affrettato, (no11 fu possibile indugiarsi ad ' i11terve nire) avrebb·e ro pott1to evitare l'errore diagn0stico. 1

CAso III: a. 30, donna di casa. Tre giorni pri·ma di entrare in ospedale cominciò ad avvertire ip iccoli dol9ri al basso ventre, specie al U. I. D. in corrispondenza ad una tumefazione erniaria (laparocele post-operatorio), . la 1quale c·ra <}.i.venuta irriducib·i le. Poco dopo comi~ciò il vo_m ito e l'alvo si chiuse. I dolori aumenta ro110 mano mano di inte11sità e s.i aggiunse pallore. Non febbre. Obiettivamente si rilevava nel . quadrante i·nferiore destro, una tumefazione 0voidale a superficie liscia, irriducibile, dolente. L'esp lorazione vaginale mise in evidenza solo un· utero a11tiflesso e dolenzia in corriS] >ondenza degli ar1n e·s si di destra. In questo caso la diagnosi esatta di gravirla11z~ extrauterina fu p·r ima po·s ta come certa, ma poi era stata scartata per la manc·a nza di ritarqo m estruale, di perdita di sangue dai ge11it.a!i, di reperto ge.n itaJe caratteristico, mentre il d.a to obiettivo dell'ernia dolente ed irriducibile fece J)ensare ad uno strozzamento erniario; ma per convalidare I 'ipotesi mancavano alcuni segni 1r1olto importanti della occlusione come il guazzame11to .e il disegno di anse intestinali sulla parete addominale. Perciò fu ripre·s a la prima diagnosi ch e venne confermata dall 'intervento. · La diagnosi della gravidanza extrauterina è abbastanza facile solo quando. la sintomatologia ,è al coJJnpleto. Qu~ndo o rnanc.a qualcuno dei sintomi importanti o qualcuno degli altri .fi di ,d ifficile jnte~et.azione , si po·s sono molto f.aciln1emte commettere errori ·d i diagnosi. Comunque però non b·isogna dimenticare che ] a crisi di interruzione di gravidanza extrauterina è s1ndromo di grande urgenza e non ammette iri clugi nell'intervenire, ancl1e nel! 'incertezza della diagno&i . VrcENTINI . 1

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Escara vulvo-vaginaJe da cristalli di solfato di rame introdotti in vagina a scopo antifecondativo. (E.

r., ORLINI.

br~io.

Riv. ]tal.

di (;inecologia, feb-

193'5).

Il rame è presente nell 'organismo ed i suoi sa Ji sono da esso tollerr ati in pic'Cole q•u antità ecl anche in lrodotti co1n gli alimenti. Ma gli os·s i dj e i sali di rame in dosi più forti posso110 groduqe intossicazioni anche mortali, sia che giungar10 nello ston1aco , sia ch e ver1gano · in spirati solto for111.a di polveri o goccioline. Im1p0Tta11za partic,olare 11a i] solfato, Iargarr1einl e usato nell 'i11 dustria e n ella agricoltura. J~sso vier•.e adoperato anche in n1edicina come a~tringent.e e com e cra·u 1 s tico ed anohe come


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(C

CL P OLI CLINICO

a11tido to n egli avvelen aim1e11t i da fos for o giallo. L 'azione caustica si esplica p,eir l ' affinità cl1e rsso h a per I ' albumir1a dei tessuti con la quale si combina fo1'mando una esc.ara dura. So110 slati riferiti casi di tentativi di aborto cri1ninoso con iniezioni endouterinè di soluzior1i cli solfato di ra m e . Kuhn ha ill11strat.o un caso di u11a donna oh e })er vincere· la stitich eizza si introdu sse in vagina, cr edendo introdurlo nel retto, un cristallo di solfato di rame , ch e le cau sò una cau sticazione della mucosa vuJvovaginale ed un forte edema alle gran1di labb·r a ·- scolo di liquam e grigio azzurro; n el co11eon t empo vi er ano bruciore e doloTi violenti ai l!enitali. N 011 avendo trovato 11ella let1 eratura altri ra~i· oltre questo, di lesi o·n i vulvo-v.a ginali da cristalli di solfat o di ram e , l~ A. h a rite•n uto interes~ante illustrarne uno capitatog li alla os• ~e'.rvaz1on e .

Si tratta di una ragazza di 18 anni la quale introdusse in vagina alcuni cristalli di solfato di r ame a scopo antifecondativo. Dopo circa 2± ore notò sen so di peso e di calore all 'ipog.ai;trio ed i11 vagina , bruciore .alla vulva e scolo dai genitali di liquame grigio azzurro" Al1:esan1e· obiettivo si n otava110 sulla parte m edia ed irl.f~riore delle grt:l.n.di lab·b ra delle p 1iccole ulcerette irregolari, poco pr9f9pde, a tlr1argini netti riéoperle. di unà éscar,a azzu~·ra·-· stra. L e piccole labbra eran o edematose~, divaricate e ricoperte sulla faccia interna da un tessuto n eorolioo grigio-azzurro ch e all 'interno f:Ì cQnli11uava c~n la nten1bran~ in:e nial~ e st1J)eriorru ente arrrva va fino al clitoride. L e&plor &zione· fat ta con un dito riuscì molto d olor osa e fcr;e con statare cl1e la n1ucosa della vagina era tu1i~ida ed indurita. Utero, .an11essi e param etri normali n1a dolenti . La p·. r estò in Clinica 22 giorni d~rante i quali fui curata con inìpaccl1i e lava11de vaginali di acqua st e·r ile. At 1110111ento d el! 'uscita i1on si riscontrarono più ulceri sulle. grandi lab b ra ; la faccia interna de11e piccol e labbra ap1p ariva granuleggi~nte ; l ' o.stio vaginale era retratto e ristr etto. · L 'A escO'ufi. 1'esame cl1imic o di un pezzetto di esc~ra ~edian.te calcinazion e : il residuo ri~ultò costituito da rame metallico e da sali di rame. Questo dimostr a ch e il cau sti co si era combinato abbon·d antemente con l'alh1umina rlel tessuto vaginale. Riscontrò anche la prese11za di rame i1elle orine, il che sta a signifi car e ch e una parte del solfato di r rume e~a $la ta assorbita dai linfatici ed era p-assata in circolo . F enomeni tossici notevoli non n e ap})a rvero ad eccezione di u~ lieve .risenti_mei1to r e11ale, ma in compenso 1 ~asti locali sono st a ti notevoli tanto più se s1 pensa ch e certa111ente il canale vagin.a l e r est erà ristr etto da t es~ut o cicatriziale con conseguenze certo g ray j in occasione di un e.v entuale parto. 1

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VICENTINI.

»

lANNO

x·LII, NuM. 15]

Sulla ftebite spontanea nel corso di miomi uterini. ~1A1·H1Eu .

(T\i. L OTTE e .J. 1934).

Lyon Chir. ,

n.

ti >

Gli _\A. comunic.;ano alla Soc. Chir . di Lyon ,1 ca~i di flebile della fer11orale uni- e bilaterali, sopravvenuti improvvisamente in pazienti portatrici di fibroma uterrino, piò o me.n o silente, :r,jù o meno volurnìnoso. Gli AA. h anno prima atteso 1a cessazione C(>Inpleta d el quadr o flebiLico e della temperatura e poi sono intervenuti asportando o iJ fibroma o 1'utero fìbro111atoso . • Il tumore fu sempre trovato d'aspetto norrr1al0, sen za traccia di dìsfacin1ento o di flogosi . Sempr e ~urono trov.ati i segni di una pr egressa flebite pelvica. In base a tali osservazioni g li AA. concludono ch e il tumore il I>iù delle volte non è ir1fe tto e quindi non rappr esenta un fo colaio settico da ri chieder e per sè un intervento d 'urgenza, e ch e la flegmasia, secondari a a flebite pelvi'ca con p·artecipazio:i.ie second,a ria d elle vene degli arti inferiori , riconosce come cau sa 11n disturbato circolo ve noso del piccolo b1a cino ed una localizzazion e settica di una colibaciìlemia o enterococcernia d 'ori'gine intestinale o urin aria . R. GRAS SO .

l JROLOGIA. Idronefrosi con manifestazioni cliniche atipiche. (J. ~I.

e J. T. PRIESTLEY. (Proc. of the ll1ayo Cliriic, 23 genn. 19315). B E RGMAN

Il paziente ch e soffre di dolori addom inali più o ineno car atteristici di una data malattia presenta poch e difficoltà diagnosti'ch e, in qua~ .. to che i sintomi, se anc1he noi1 p atognomton1ci, guidano alle ricerch e n ecessarie p er la. di~­ gnosi. Notevoli diffi coltà può invece offrire 11 paziènte, che non riol1iaina dir~ttamente. l 'at~ tenzio11e s-u un dato organo· o viscer e, per cui talvolta la vera malattia non viene nemmeno pr esa in considerazione p er la diagnosi. Tropp·o spesso, il paziente dopo essere p·a ssato .attraverso una trafila di' medici e di te·r apie, vier1e sottoposto ad urla la1)arotor11ia esplo~ativa; s·p esso è co11siderato con1e u11 n~ura~ten1c.o o~ u11 piagnucoloso cronico. Alcui11 d e1i pazienti con idron efrosi unilaterale, provocata da occlusione i11termittente i1e.Jla r egione della co11r1essio11e uretero-pelvica, ri·en trano in ,que ~ te categ<?rie. · Gen eralmente l 'idronefrosi risultante dal• l 'occlusione ureterale acuta presenta una s111drome caratteristica associata con r eperti urinari ch e rendono la diagnosi ovvi a. Nei casi consi'dcrati dall ' A .: · ciò no11 i verifi ca. ~~ consuete ricerch e cli11ich e, come le anal1s1 1


[_\.x~o

.\LIT, Ne ·.1. 15 J

723

::\EZJONE PRATJCA

delle uri11e e le solite r adiografie no11 rivela110 11ulia di anor1nale. Il dolor e è prese11Le da vari a11n1 , ge11er alme11te sordo, riferito a11terior111ente a l quadrante superiore dell 'addo1ue, d al la Lo del r e.r ie affetto. Il doJore sordo noi1 l1a u11a localizzazione definita, ma è diff11so. ' a LuLLo il quadranle acldo m1inale; può . . . rsse.~· e ptu o r11e110 CObta11l e per varr gior111, 1na ge.n er al111ente dura solta11to pocl1e ore, LEtlvolta u11 g ior110 o due e poi scomp,a re per r jco1npari'.re più I.ardi. In cas i in c ui l 'an a11111esi è ·vag·a e ]e ricercl1e di laboralorio da11no risultali an.ormali , ~i potra11110 aYer e utili indicazioni dalla s toria ...del d 0]o r e e sr>ecia]n1ente dal modo . CO'll c ui e so i risYeglia seconrln la posizion e. Il })~sseggiare o Io Lare in posizione er ett a per 1111 c~rt o te n1.p o aggr ava noteYolmente il d olore, !ne11tre e::,::,o si caln1a be11e col ripo o, t auto più . ul lato op])0Sto del rene affel lo; tale }Josizio11e può fare ab ortire l 'attacco di dolor r.. Generaln1e11tf;. i pazienti ~on dapno da l oro tali i1idicazioni , che è necessario doma11.dare espr essar11e11 te. l 111a storia di dol ori di tal gerler e su.gg·eri ce la possibilità di idron e1'1 o~i, an cl1e se l :uri11a e le radio,g ra fi e n on rivel.'.lno i1ulJ a di a11orn1ale. l ,'"\.. 1j porl<.! due r~si del g·e [J er e ed os er va .rJte g·Ii i11diYiclt1i con iclro11efrosi cli questo til'O so110 di solito ad ulli fra i 20 e i ~· O an11i , ( 011 4:ualcl1e a11on1alia cong·enila a cui si deve 1·0cc lus ione, ge11era lr11enle alla conne · ion e ure lero-pelvi ca. J ,-a. . i anon1a li decorro110 al i)olo inferiore d el l ene e t enùono a strozzar e l uretere; 01Jpure si i1uò tro, ·ar e un 'in erzio11e 1a le1r ale d ell ' t1retere; tale era il r eperto i'n uno <lei e.asi . Spes o, l 'occ]u.. ione della co1111es ior1e u r cterO-J)elvica è dovuta a vecchi processi irlfian1n1alori , angolazio11i acute od in.g'inoccl1ia111en t.i clc li 'uretere. Talvolta, inv·e ce, si 1'1Dnno de ll e bt:>nclelle fibrose cl1ei legano 1'uret ere a lla 11el,ri e po~so110 p rov oca r e una note' ole o truzio11e i11 tale reg·ion e . Più r a r amen · t e, i tratta di p losi r eonale, cl1e provoca la ritenzione nella J)e}·.-i . Vi è poi un grupp 0 di ca-si, i)er i yuaJi 11011 ... i troYa a Jl .atto operatoraliYo i1es ... tma co11clizione anat o11 1ica ch e piegl1 i la co ndizione. A1cu11i 1\.A. la attrib·ui cono a d una disfuuzione n euromuscolare ed l1anno consig li ato con1c 111etodo di trattan1ent o la Fi111~atec lom ia ; non , .i sono però d a ti uffi( i einti i)er su f f rag·ar e t ale opinj one. La sce1ta dell 'operazione, se cioè la p1lastica o la n efrectomia dipendérà da numer o,. . i· fat1c·ri, qt1alt 1'e tà d el lJaziente, la funzio11 alità ,. e11ale, l'eventuale infezio11e presente e la .cau sa prin1a dell 'idronc frosi. (~on una b·uo·n a valutazio11e di tali fa i.Lori , il L1·at tamen to sar à Tiella mao-gior partf:\ d ei casi sc,ddisfacente. Nella di c ussione seguitane, \V. F. BRAA.SCH ( l bidc11 i) osserYa che, sebbene i d ati clinici descritti possano richian1are l 'attenzione sulla 1 (· ~1stenza di u11 · eYcntuale idron~frosi·, pos ono pure a,·er si senza con1rpartecipazi.011e renale . 0

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D 'allra p arte, p oclù o punti dei sintom i subJ)ielti vi che gen era lme11 Le accorr1pagnano I 'idro11efrosi posso·110 aversi e questa costilt1isce u11 reperto a cciden tal e. n el co11su eto esame fisico od urog r a fi co. (>ra l'esan1inare sempre con il çi toscopio e· l 'urog r afìa ogni pazie11Le ch e h a d ei dolori ad uno dei quadranti sUJp,eriori del] 'addome porler ebbe ad una p·erdita di temJlO ed a sp ese g ravi , con un risultato trop1>0 spesso ne,g ativo. Tale procedimento può però essere adottalo in oliniche ber1e orgar1izzate ed il re·1Jerto di 1111 nu1nero ancl1e piccolo ùi i clrone.fros.i n e francl1erebhe la - pesa. Ad ogni mo,d o un 'accurrlta anamnesi può ridurre di n1olto il nu111er~ d ei pazienti da esaminar e i'11 tal modo. AnziluLto , è da consider ar ·i la proiezione del- dolore. Quando il paziente riferisce ch e il suo dolore s1 estei1de ' rer so la i11eLà della schie11a, o sopra la scapola, od in b.a sso, ver so la co::;cia o la gambia, si può escluder e i·n ge11erale una lesio11 e r e nale. Nel] 'idrone frosi , ·è raro un dolore costa·nte, m e11lre è di solito intern1iLte.n te. Ilaramente, esso Jieggior a in occasione delle n1esilruazioni e quando I.a pazie11te si lan1enta di u11 aurr1ento del doiore ir1 tale occasior1e si può escluder e l ' j dro1tefrosj . Soltanto in casi eccezionaJi si h a il sintoma d escritto dai tratta li , dell 'olig uria dura11te il dolore, seguìta dall'escr ezione di abbondante quantità di urina , si11toma ch e è p iù fre<l_uente co11te disLurbo fu11 zior1ale. La diagnosi dell 'idro11c fro ... i può es ere fatta ir1eglio di tutto con l 'urografia escretoria, l)er cui la somminis trazione orale d el colore rende p iù agevole l 'ap1p licaz io11e. Vi son o però dei ca.si , in cui la diagi10 i si fa soltanto co,n 1'E-sa.rne cistoscopico e l 'urografia r etrograda . La cistoscop1ia può essere 11ecessari a anch e p er accertare l 'origine della p iuri a o dell 'en1aturia, se sono eventualim ente JJ1r esenti . P arti·colarmente diflicile è la dete1n1inazione di piccule idronefrosi ; ad ogni modo , l 'A. osserva ch e la ritenzio11e del colore per 20-30 1ninuli o più indi ca g ià una o truzione ure1.&rale. È poi necessario completare la diagnosi deLerminando il ·p unto del} 'ostruzione. La idron e frosi serotina è di solito determinata dall'ostruzione a.Ila connessione uretere-pelvica, por vasi anom,ali , aderenze, angolazione dell 'ureter e. l\tia l 'ostruzione può aver i anch e in altri punti d ell 'uretere, spe o in vicinanza della vescica e, d'altra part e, l 'idronefrosi può av·ersi anohe senza ostruzione, come n el caso di condizio·n i a dinarni ol1e de.li ' uretere o della i>-elvi. fil. 1

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Sulla ritenzione nrobilinemica nelle ne· fropatie. (G.

OLIVA.

i11~diche ,

e F. MA s rMELLO.

Arch. per le .Se.

n1arzo 1935). Nei pazienti affetti da sclero i. renale non compen sata la concentrazione de11 'urobi1ina


724

« JL POLJCLl l'ìIGO »

r1el san g u e su ole esser e superiore alla nor111a. Co11 l 'aggravarsi J ella insufI1 c ien za si' g iunge ad un aur11e11to ulteriore dell 'uro·b-ilir1e1r1ia, cl1e Lacca i valori 111assi111i 11ello· s lato di cun1<t ureq1ico. L 'iperurobili11 e111ia è da ricondursi in p,a rte _a di'rui11uita elir11i11azio11e, rna rico11osce pure cor11e 1r1ecca11i s1r10 patogen etico, forse i)r evale11te, lo slal>ilirsi di uno stato n1a11ife~to di ir1su{licìe 11za fu11ziorl.a le d el fegato e pertanto va considerata, dal punto di vit:>ta deJl 'ez iopatoge11esi, co111e fe11omeno coordinato all 'acc umulo nel sangue d ei prodotti arorr1a Lic.i 11011 svelc11ati. Poicl1è ir1 ger1er e l 'iperurob·i linuria rappresenta un reattivo sensib·i lissimo e p['ec ocis.siin10 di uria lesio11e diffusa d elle cellule epatiche, il riscontro di iperurobilir1emia n e·l le gravi e croniche n efrop·a tie prear111u11zia l 'ap prossi1r1 ar si o l 'isLibuirsi di quello stato di m eiopragia epia tica c l1e suole chiudere fatalmente la scen a d ell1 cror1ica ir1su1Iìcie:n za renale. S~rrtbra probabile che ancl1e nei n efritici acu ti l 'eccesso di urobilina nel san g u e, quando esiste, sia da irr1putarsi ad entra1r1bi i fattori. r enale ed epatico, con magg i·o re rjli evo forse, n ella maggioranza d ei casi, della componente rapprese,n tata dal disturbo di eliminazione rer1ale. Nei pazier1ti i'n c ui suss.istor10 elevazioni t er111ich e 11ort può escluder si ch e lo stato febbrile di per sè r1on contribuisca ir1diret.tament e (per esaltam ento del ricambio emoglpbinico) e dire tta111ente (lesion e epatocellulare) a ren~ere più intensa la riter1zi'one uro·b iline1

1

Tl1 l Ga . I.

.. • '

L ;aurr1e11to di urobilina nelle gravi forme scompensate di sclerosi re'Iiale, ed a maggio-r r agion e n ello s tato ure.rn~co, no11 h a luogo soltant9 nel san gue : esso è dimostrabile pure nel liqu!do cefalo-racl1idiano. Al quesito se la ritenzione di quantità cospi cue di urob1ilina, qua le suole verificarsi n elle condizioni morbose in questione, p·u ò · ritenersi cor·responsabile dire tta o mediata della i11drome uremica, si d eve ri·s.p ondere n egativ.a111ente, essendo la tossicità dell ;urobilina mir1ima, n è potendosi p ensare ad un 'azione di essa capace di inceppar e i processi del m e tal)olismo interm edio per azione· di massa , c.o 111e è sta i.o supposto per l 'aun1einto di urea, o ad un 'alterazior1e d ella co11cent.razion e os.mot ica d el sa11gu .e da essa provo·c ata , data la ua scarsa cor1ceu trazion.e n ei liquidi o·r gani ci. -. 11 valore del' repe rto di iperurobilinemia n ei riguardi d ella diagnosi generica di n efrovatia e d~ quell a ~pec iq ca di forn1a è scarso o addirìltu1·a nullo; notevole sernbra i11vece, specie nel caso di pazienti affetti d.a cronica nefro1}J'atia , la sua ìn1portanza prog1los tica: il ri·scont r o , n el siero d i un n efro c1lerotico in scom11en59 funzi ona le, di riLenzione urobilinemica, ci ammo11i·sce ch e non è più l ontano il verificarsi di q t1el disturbo fun zionale del fegato do11de provien e a sua volta la caduta d elle fa-

col là sv·e le11a trici llell 'orga110, l 'accu111ulo di sostanze tossicl1e 11el sar1g ue ed i11 ulti111a a11alisi la c ausa scatenante dell 'urernia. La piatologiça iperurobiline111ia è i11 questi casi feno111e1to precoce o precocissi1no , precedendo con .og·r1t pro1b.abilità la c.orr1p·a rsa di tutti g li altri, allo stesso i11odo cl1e in condizioni rnorbose· differ enti da queste e inter essa11ti prin1itivarr1ertte il fegato la patologica urob.jlinuria suole i1recedere l 'insta urarsi dei disordi11i a carìcod egli svaria ti metabolismi e le alterazi'o ni a r.arico della crasi proteica del sangu e. Ben diverso n a turalrr1ente è il significato prog11os tico d ella iperurobilinen1ia n elle forn1e di e~·al.onefrite nelle quali la lesione ep,a tica è fin dal prir1c ipio coordinata alla renale , e in g·en er e nei casi di acuta g lomerulor1efrite. C. TOSCANO.

CENNI BIBLJOGRAFICI<1> H . D 'HouR. La radiologie des scissures pulm,o riaires. Vol. di 170 IJagjg .. corre·dato da 152 fi g . , 1934 . G. Doin ed. , Paris. Fr. 75. Fino a poco tempo fa , ben poco si l)Oteva dire in rapporto a ll e scissure polmonari e a lla diagnosi delle p ossib·i li affezio11i iner enti; a11ch e i11 r elazione ,a lle scarse possibilità cliniche p1er raggiung·erJe con n1ezzi esatti d 'esp1]0razio11e. Ora ab1l>iamo sott'oochio u11a co111pleta mono.grafia ch e si occu ·p a uni'can1ente e particolarmente di quest(> argo.m ento , basandosi sop ratutto sui dati ch e fornisce I.a radiolog ia. È ~11a di111os trazione di :più dell 'in1porta11 za di qp~sto m etodo 11er l ' esp•l orazione del pol:n1one. Essa infatti 11on sc1lo ri pern1ette di s labilire in d etern1inati casi l)atologici, la situazio11e dei b ordi intcrlobari corrispondenti alle p or eti , n1a t.u tto il loro d ecor so fino .alle regior1i centrali, o p erilari dei pol1no11i. E a tal pi!'Oposito è interessante anche IJer il n1.edico pratico sapere oh e a d un 'esatta esp·l orazi9ne d egli interlol)i sono n ecessarie t ecnich e· P proiezioni speciali , p er cui molto spesso lesioni anche g rossolane possono sfuggire se, duran.te la radioscopia non ricorrian10 a p r1·cisi e adatti artifici , e, an1111aestrati dai risu 1tati di questa , non muti·amo d eliberatame11te il portamento e la t ecnica di proi ezion e radj ografica, da quella stan dard cl1e ormai ]J llr troppo si va sempre più .g·eneralizzan clo (tan lo più ç:p e 1'esecuzione del radiogran1ma è ~1Jiesso affidata .. al semplice per anale tecnico) . Tutto ciò è es1Jo"to , S]J·ie~·ato , doc un1 entat o con grande chi'arezza n el lib·r o di D 'Houir. lf quale, a parte la trattazjon e preci a, completa , accur ata, di tutti i capitoli rig uardanti le '\tlrie lesioni ìntcrlobari d eslerà - cr ediamo non ~ poco inte r esse proprio per quella part e 1

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(1) Si prega d'inviare çlue copie dei lihri di cui si desidera la recensione. •


[Al\°NO

XLII, Nul'r. 15]

(']1 e riguarda lo s ludio a11atomico c.h e 1'A. ha condotto ·,ri'Sualizzan do gli interlobi con adat.te sosta11ze di contrasto. Solo gettando un 'occl1iata sui radiogramrr1i -0 su,g}i schen1i rap presentanti le aree di proiezione delle scissure in visione frontal e (e specialme11te delle grandi scissure sia d estra ch e sinistra ) ci si può fare un'idea d ell 'am.p iezza e d ella vastità di aree opache alle quali una le5jot1e i nterlobarei può dar luogo, aree ch e, dalla sol a radiografia dorso-ve11trale fa cilmente i riferirebbero a b en altra alterazione. Insomma, com e dice Langeron n ella sua f>I e fazione a questo libro , n oi vi troviam o· cc d el 11.uo~o e d el b1u ono », due qualità ch e diffi ci] E1e11Le si vedono accoppiate. 1

G :\ S T. ME NDOLES J.

f~ . ftl EYER.

1~1i e rapie . lJn vol. in-8°, cartonato. (~ . Tl1ieme, Lei·pzig,

Pjlan.zlich.e

di 202 vagg., 1935. Prezzo Rl\1. 4.80.

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VANNI ER .

La p·ralique de l'Ho m oeopa1fhi e. 1

Editori. G. Doin e C. , Parigi. Prezzo 1E,r. 65. In ·q uesto libro è b en precisata Ja P 'O'. _ izione dell 'o n1 eo patia . .Ess1 i disting u e dalla m edicina ordinaria rton soJo p e~r 1'indiri zzo ~erapooti~o , ch e· p~i 11on è q11e1llo solo della .Pi~co,1 ezza ? ellei dos~ . n1a .an che p er le co n cez1on1 IJatologich e e1d 11 n1 etodo clinico. L 'esposizio11e è c.h iara e precisa, e conse n t e di r end er si conto rapidam ente della dottrina e del],a pratica om eopatica . DR. 1

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l.Ja

f/onda tion

8cien ze m edi ch e, quelle 11atura li , quelle socia li e la sezione umanistica. Il 1933, osserva il Presi!dente della :f onda zione, ~1 . .i\lason, ·è stato caratterizzato in n1olt i paesi da <liflìcoltà economiche, sociali e poJiticp e, ch e h a r1no fa tto sorgere dei p roble111i d 'inter esse n azionale e<l internazionale. Ed u1ta :Fo11dazione desti·n ata al benesse r e dell 'u1l1ar1ità non poteva ri ma11ere indiffe1r eint e ai piil urgenti problen·1i att uali ed essa h a , perla11to, s tudiato alcuni soggetti limitati cJ1 e si c011nettono l>'i ù direttan1e11te a i probl emi ger1 erali (igie11e mentale, struttura e proces ·i eC<)nomi c i, malattie ambientali , comprer1s ione culturale internazio11ale) ed 11a inoltre cr eato un fondo per i lavori suscitati dalla . i'luazio11 e attu a le e p er g·li scie11ziali ch e, in E;1ropa, sono stati spostati per rag ioni politiche, interrompendo così in1porta11ti lavori scientifici . L 'opera d ella ;E'ondazio·n e si va quindi facendo più vasta adeguandosi sempre _ai bisog·ni d el 1nom e11 to. fil. 1

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La lìtoLer.apia vien e da quale.b e tempo ri111 essa in onore s.pecia lmente in Fran cia ed jn Gerrn :inia ed ·è giu&to ch e, pur sen za discon oscere i \.antaggi ch e ci h anno portato i pro,g r essi. dellJ cl1irr1ie<:i , si utilizzino a d over e i prodott1 naturali del 11ostr o uolo , di u so mille11ario e cl1e Ja scier1za moderna ritorna a<l apprezzar e. l .n buon manuale p er lo studio e le applica 7.t() ni pratich e della fitoterap ia è questo del l\1eyer , primario di l\fe1dicina a ll 'Ospedale di Be1·li n-Spandau. Si compone di due par1i. ~ella gen eral e, esan1ina i fond amenti dell a fìtoterapi.a (ch e trova le su e b·asi nella i1:1edicina po·polare). ne delimita il campo di azior1 e e dà i princirp1 genera li i)er la ricetta7ione , le dosi , ccc. N'ell a sp eci ale, tratta i sin.g eli grup,p i di n1a l&ttie e di sintom.i , con l e relative indi cazioni di fito terapja e, d.a ulti1110, dà oltre 300 ri rette di erbe e loro 11r od0t ti. fil.

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725

SEZIONE PRATICA

Roclrejeller.

Ilapport annuel , 1933. {jn ,,ol . ir1-8°, di 498 pagg. con num ero e Lav.

·t: l 'edizione francese d el rapporto annuale sull 'atl ivi Là d ella b en efi ca e n1unifica Fonda1i·Jnc R ockefeller. Come di co11su eto, oltre la ~ezi or1 e ar11ministra1i·va , è divi. o in cinque i11.\rl i , ri g11a rdanti: 1:ig iene i11t ernazion al e. Je

11eia n1edica. italica. ·1Ta~c . I. Le Università iialiarie. U11 ·vol. in- 8.0 , di 168' pag ., con m olt.e fig. U ff. Stampa m edica italiana , Mila11 0 . J'rezzo L. 1O. Il urof . P. l'icciILini , c·on la su a infaticahi Je a1 I i' it.à e fedele al suo nlotto « ltalicu s, italica ' 'o lo n, ini zia con quest o nun1ero Ja r acc·o lta <li 1t1o t1og rafie s torich e e di attualità a scopo . di riv(;ndi cazio11i e di propaganda italiana . Il ])e } fascicolo cl1e abbian10 da vanti è d edicato alJ.a sl,Jri a Ji tt1lte le li11iver~ità italia ne, dalla fonùazio11e ai r1os.tri giorni , storia g lo riof;a che riole fìno al 1025 (Parma) e ch e si conti11ua oggi . r1E:;lla fel>·bre <li rinnovamento e di continuo 111ig liora111e1rtr.·, in armoni'a con l 'atmosfer a prGpizia crea ta d.al l\egim e. La n1onografi a, ch e i11teT<.:'S Sa tutt i gli tudiosi , h a indubbian1enle r ic.J1ieslo un lavoro notevole d'indagin e ed è per n·..,i italia11i 1notiv<' dj compiac.i1n-enl o d ir11r)stra11do , -se e<:: n e f oss.e !111cora b1sogno , ch e l e 110stre uniY e.rsit ~ sono le ])iù antich e e le J)iù gloriose n ella storia m ondial e dello scienze e d ella civiltà . fil. 1

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ll. PoNs . Les séptic émies à barille [Jetfrige.'?S. Un vol. in -8' gr. , di pagg. Iv·-1 95 , con 1 ta,.. 0

a coJo,r i e 12 fi g ure. Librairi e J.-B. Baill1 èr e, . Parigi , 1935. Premessi al cu11i dati torici , l ' 1\ . e J)One Je r o11oscenze b a l Leriolog·icl1 e attuali, precisa l 'az ione patogen a del p·erfrigeris e pa sa in esan1e Je principali osserva~ioni ~he . po oi:o ,·a ler c allo studio palogen e t1co. R1fer1sce 1>01 due os· ~erYazioni per 011a li di . .,etticen1ia 1)0 t-abortiva da perfrigens, accon1pagn a11ti i ad ittero ; corr eJ.a quest e osservazio111 con ricer ch r a n.atomo11atologich e e µ eri1n éTltali. Jn ulli1no. l 'A. t.en ta una sin te::;i d E"ll e n o, Ire co11o;renze ull argo n~e 11to. ·~

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lfJ P OLtCLll\I C.:O

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LAX~o XLII, Nu~r. 15]

ACCADEMIE, 50CIETA' MEDICHE.·CON6RESSI

Sed u la d el ~6 ge nnaio 1935.

R. Accademia delle Scienze Medico-Chirurgiche di Napoli.

Sul quesito se determinate lesioni da arma da fuoco siano il prodotto di ferimento volontario o di accidentale esplosione. PALMIERI V. NI. _..:.. Si ri11vie11c ab J)a11d onalo i1l

,Seclu la cl el 18 clice111l>re 1934. Prc ·ide11Le : Seri . l)rof. G.

PASCALE.

Azione delle lipasi polmonare ed epatica sui lipidi del bacillo tubercolare. RoRDORF Il. - Il p.r oblcma dell 'esist e11za di lipasi cap aci cli scindere i lipidi d el bacillo tubercol are ha im1Jor lanza teorica e pratica: teorica, g iacchè è naturale pensare ~he i lipidi tubercolari, avendo u11a s lrullura tanto particolare (And.er~on ~ ~ollaboratori) , d ebbano .richieder e spec1al1 e n z1m1 per l a loro scissione e }Jer la loro sinL0si ; IJralica , p er ch è si so110 spesso indagate le even Lu ali r e lazio11i Ira le lipasi d ell 'organismo e la resis Len.Zil. di ques to al l 'infezione tube rcolare, e si è cer calo cli pro' ocare la formazione di tali .011zjmi a scopo Le ra iJe u Lic.:o . L ·o., cl1e in u11a serie <li ricer cl1e precedenti 11a p o lulo cl11110 Lrar e l 'esis le11za nel pol1none nor111ale cli u1i.1 vera lipasi ecl ha osservato che il titolo li1,asiro 11011 Yaria Jtella tubcrco1osi speri111en la le, 11a sluclia Lo l 'az io11e dei s u oi preparati di l!pa8i }Juì 111011a.r e sui lipicli solubili in acelone d ei 1ctcilli li.1bercolarj ed il comporla111 e11Lo d ella 1i1)asi ctel fega lo cli élllimali s ja normali sia lul)erco lolici in ra1)1Jorlo a i con1u11i g·ljccridi ed ai lipidi tubercol ari. Dalle sue ricerche, eseguite col i11elodo n1anome lrico cli Warburg, ri u lta che gli ·es lratLi enzima tj cj, preparali secondo Willsla ler , di polmo11e e d i fega lo di co11igli 11ormali e tul>er colo lici, no11 con leng·o110 enzi1ui capaci di sci11d ere i lipidi olt1})ili i11 ace tone d el 1Jacil1o tulJercolare: L 'a llivilà lribulirra5ica e li1)asica ciel fcg·a lo, deler1ninata Li lri111clrica111en t e, ri ulta diJll.i11ui I a dt1rante l 'i11fezio11 e tuJ>er col are perimen' tale, senza per altro ch e vi siano appprezzabili •t1ifferenze tra il con Lenu Lo di e11zi111i nei vari '" Ladi cl ell 'infezione.

Sulla permanenza del bacillo tifico negli strati superficiali del terreno. 1\.sc10NE G. L 'O . riferisce a}cu11e esperie11ze clalle quali risul la ch e il bacillo t ifico resiste più a lungo in vita nel le.rrer10 ricco cli 7iumus anz ichè i11 quel lo saLJJio o concordem e11te a qua.11 lo preceòe11Li ricerca tori ha11no di111ostrato. Tal e r e• .. i le11za inol lre è 110 leY0Jn1en le i11ag·giore 11eg·li slessi t erreni J)recede11len1 e11te ~terili zza li in at1toclave. ~rescindend o clu11que dalla co1nposizio11e chimica del terreno, la co11corre11za vitale deg li al Lri germi rap1)resenta u11 fattore i1on trascurabile 11ella p erma11e11za rlel bacillo cli E lJerlb 11el suolo . E poichè le esperienze sono stat e co11do l te ·su terreno prelevato in superficie ed alla profondità (li c irca 50 cn1., e dn esse risult a cl1e il bacillo lifico resta più a lung·o in vita nel t erreno profondo, è logico dedurre ch e l a flora batlerica prevalente1ne11le a11aerobica, quale è '] tiella c h e si ritrova 11egli stratj superficiali , cS})Jica azione dannosa sull a vitalit à del bacillo cli Eberth. · llisulla dunque din1ostrato che la pe;rmar1e11za del bacillo tifiso nel su olo, oltre ch e con g li al lri fattori , è in rapporto con l a corn})OSizione chin1ica del lerre110 e con l a c1u alilà dc l1 a flora ba lterica.

u n. casalore un ragazzo di otto a nni, graYe111e11le ferito al mento ed al coll o, cla a r1na da fuoco. D~ra~1te 1'i s lruttoria, vengono prospettate due vers1on1 i1el lan1en le . OJ)1Joste sulla or irri11e di dette l esion i, e precisan1enle, secondo e l ' u1la , che esse fossero dovute a ferime11to volont ario perp e t.rato dal]o stesso p adre del r agazzo, })Oi datosi alla fuga; secondo l 'allra, che fossero il proclolto dell'accidentale esplosion e di un proiellile di rivoltella, lasciato cader e i1el fuoco dallo s les~ o r agazzo, ch e cori esso si baloccava. , -i erano r eferti, tes tin1oni anze e p erizie a favore di ambeclue le ipotesi. Chiamato a chiarir e ......,, a dieci mesi dal fatto - il deli catissimo caso, l 'O. h a proceduto ad accer tamen ti clir1icj, nonch è - con lo. coll abor azione di un esp erto in rp.aleria - ad esperimen Li balis tici, tentando di riprodurre i fatti come si sarebbero svol li secondo le due versioni . Dal ri sulta to degli uni e degli altri, I 'O. ha lra t Lo la convinzione ch e fos e da rjge l lar i l 'ipotesì della espl osione a.ccid enlale e ne ha illus trato i 111o tivi .

Società Medico-Chirurgica di Catania. Acluna11za del 7 febbr;:iio 1935-XIII . Pres id ent e: Prof. F. A. l;'onEnÀ.

Su di un particolare reperto culturale in un caso di tubercolosi vegetante. Prof. F. FLAUELl e Doll. IVI . CAauso. - Descrizione e p ·r esentazior1e di un a nlani:fest azione · gra11ulo1nalosa cronica co11 fatli ulcerativi e forn1azio11i mi croascessu a1i, clatanle da 111olti anni al la i1atica di un solda lo. L e cul tur e dal tessuto h an110 dato luogo allo ~viluppo di Bacillum l\!l egateriu111 i11 c u1t11ra pura; l 'intradermoreazione con sospensione d el gern1e e l e pro·v e di flocc ulazione al gern1e sono positi ve. Il tessuto inoculalo in cavia h a dato luogo ad t1na adenite tubercolare co11 bacilli d i I\.och . Discu ssione del valore p atoge11elico del l\ilegaleri un1 o .Schizosaccar on1ices (Benedeck ) .

La siero-coagulazione di Weltmann nelle malattie nervose e mentali. Nota 11•. V . LoNco. - Trattasi d ell a éon li11uazion e di ri~ cerch e, di cui il primo gruppo è st ato g ià co1nu11icato nello stesso bollettino. In ques to seconclo g ruppo di ricer ch e si è sperin1e11tato, oltre che con l a reazione di vVeltmann al cloruro di cal cio, aJTich e adoperando un altro elet lrolila (cloruro di bario) nelle stesse proporzioni ciel cloruro di calcio. I .r isultati, ott enu ti da un nun1ero inaggiore di soggetti, confermano, in linea ge~erale, i dati co111unicati preceden temen te. L a prova eseguita co l cloruro d i bario si n1anifes ta con una inodaliLà di coagt1lo-floccu !azione diversa rispetto a quella col cloruro di calcio ed ha cos tantemente forni lo · risulta li più precisi di c1uella col meloclo orig inale di vVellm a nn.


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lANNO

XLII,

1 u1,1.

15)

SEZIONE

Dati comparativi tra la siero reazione di Weltmann e la prova del rosso Congo di Adler ·e Reimann. S. l?LATANIA. - L 'O. in 86 aa . di inalattie n1e11tali ha comparato le due prove. Dai risultati avuti deduce che se11za volere negare una rel azione tra la ' Veltmann e l 'attività funzionale del sist. r. e. il che anch'egli ritie11e pure bisogna ammettervi }'intervento di qualche altro fattore x, d·ata la non costwte co11cordanza. Le due prove vanno quindi utilizzate a fianco nell o studio umorale delle varie sindromi morbose. 1!tili zza inoltre i casi sperimentati per apportare un nuovo contributo della propria scuola allo studio delle sudette due prove. Per i dati della Wellrr1a11n r in1anda alla relativa comunirazione di Longo, nota 2a.. Per la prova del rosso Co11go trova che i dati da lui otte11uti concordano con gt1elli trovati dagli altri ricercatori nella demenza precoce, paralisi progressiva ed epilessia, mentre se 11e discos tano u11 poco nella frenestenia. Il comportamento del segni dell'iperattività midollare nel circolo periferico durante l'accesso febbrile malarico

Gli 00. hanno studiato il comportame11to dei reticolociti, degli eritrociti mini1110 e massimo r esistenti e del diametro eritrocitario m edio pri111a e durante 1'a.ccesso febbrile malarico. Essi 11o tarono che non si Yerifica alcun aiun1e11 to dei reticolociti, e che so110 incos la11 ti al!_ch e le n1odifcazio11i d ei globuli 1ninimo e massin1i resi lenti e del diametro eritrocitario i11edio. Essi i11oltre rilevarono che una serie di accessi 1nalarici i1on 111oòifica u n tasso di reticolociti già precedenteme11 le elevato, nè questo tasso si abbassa a distanza òi tempo dal1'estinzione degli accessi inedia11te chinino. P er questi risultati e })er co11siderazioni in proposito, gli 00. ritengono che a11che nella mal aria acuta, oltre l 'e1uodistruzio11e i:>rotozoaria, agiscano quei fattori a11emizzanti r esponsabili dell 'a11emia nella inalaria cronica.

LEO

PAOLAZZI e

STENIO DELEONA RDJ.

-

Esplorazione del sistema reticolo-endoteliale col rosso Congo nei tumori maligni umani. Prof. Dott. S. BARB:CRA. - ·L 'O. ha esplorato la f11nzionalità del sistema reticolo-e11doteliale in 10 casi di tu1nori 1nalig11i uma11i, senza cachessiél\ con la pro a di Adler e Reimar111. Ha troYato u11a defi cienza funzionale di g rado varjo ma costante, co11 un indice cli ritenzione tneòio di 84,68 %. Il Segretario: Prof. G. Di l\IAcco.

Società Medico-Chirurgica di Pavia. Seduta dell '8 111arzo 1935. Presidente: Prof. A. PENSA. Stud io del volvolo gastrico. G. S. DoN \TI. - - L ·o. e, :po11e u 11 caso di volvolo gastro-d..u6cle11ale cronico, intern1ittente, parziale, organo-assiale, isoperi staltico il 1 u110 stomaco ecla ico e pt.osico af.fel to da ulcera callosa della piccola curYatura e da s tenosi l11bulare piloroduodenale di alto g rado . Dal punto di Yista della patogenesi il caso dimostra la possibilità della coesistenza .pit1 fattori intrinseci ed estrinseci , quali la scl erosi dell 'epiploon ga tro-epatico, la ptosi erl ectasia <lello stom ~o, I 'ipercinesi ed iperlrofi n d ella n1t1 colatura gastrica e l 'abnor111e nlobili là dcl })iloro. A quest 'ul tin1a co11dizione

PRATICA

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sopratuflo l 'O. crede di poter attribuire molta importanza patogenetica e ricorda co1ne la struttu.rai istologica e la confor111azione del tratto piloro-duodenale stenosato facciano pensare ad alterazioni precedenti anzichè secondarie al volvolo. Clinicamente non fu posta la diagnosi d i: "?l~·olo p~rchè non vi era nessuna sintomatologia t1p1ca n e eramo stati rilevati segni radiologici che potessero farne nascer e il sospetto. La terapia fu demolitiva e con8iste in un 'am-. pia resezione gastro-duodenale. Contributo alla diagnosi dei traumi chiusi del rene. G. S. DoNATI. - L 'O. passa i11 rassegna gli elen1enti più importanti della diag11osi delle lesioni trau111atiche chiuse dei reni e discu te del valore di alcune ricerche soffermandosi in particolare sulla pielografia discendente. I11siste sui grandi Yantagg i ch e si possono da essa ricavare sia dar pu11to di vi sta diagnostico ch e prognostico e te1apeutico e sul suo significato funzionale. Riferi-· sce di due casi di traumi renali chiusi studiati colla pielogr afia discendente che d iede preziosi ri-. sultati senza che mai si avessero incider1ti. Le apofisiti suppurate. Prof. FAUSTO LEINATI. - L 'O. descrive tre casi di apofisi te suppurata da lui operati. Riporta" ·g·li- altri 28 casi pubblica.ti finora ed inquadra La particolare forma inorbosa n ella sua eziopatoge11es1, sintoma tologia clinica e terapia. Sulla eziopatogenes i della mesenterite rettraftilt. Dott. A. ScALFI. ~ L 'O. dopo aver descritto uncaso d i mesosig·n1oidite retr~ttile in donna affetta da car cinoma del sig1na, si prospetta il problema eziopatogenetico della mesenterite retrattile. Con ricerche sper imentali di indole batteriologica ed istologic a, tende a dimostrare che la n1esenterite retrattil e provocata mediante la leg·atura di un .ramo di vena mesenterica· no11 è un processo infiammatorio sostenuto da germi pat oge11i, ma probabil:fllente un processo infiammatorio irri lativo da sost anze tossiche. Con altre ricerche sperimentali dimostra ch e in un detern1inato momento nel sangue della, vena mesenleric a legata esiste u11a sos tanza tossica di probabile origine intestinale per cui un ematoma forn1ato tra le p agi11e del mesentere con tale sangue, al di fuori di ogni altro meccanisn10, è in g·rado di riprodurre quadri iniziali di mesenterite retrattile , se pure di intensità assai modesta. Di111ostra inoltre ch e in via speri1nentale iniettando nello spessor e del 1nesentere sostanze tossiche di origine intestinale, si può ot ten ere una tipica n1ese11 teri te retrattile. Su un caso di linfangioma semplice dell'epidid imo. Do tt. -... SCALFI. - L 'O. descriYe un caso di linfangion1a. semplice d ell 'epididimo nelle sue p eculiarità clinich e ed anatomo-patologiche. Discutendo le t eorie patogenetiche sull 'argo1n e11 lo , si sente portato p er più con siderazioni a r i te11 ere il li11fangion1a una n eoplasia 0111oplastica b e11igna aYente per punto cl 'origine vasi Jin~atici preesi8tenti. Su alcune particolarità di struttu ra della membrana sinoviale. F. '1-ACIRCA. L ' O. s tudiò ia struttura i t ologica dei tessuti sinoYiali in alcune articolazioni di ani111ali di piccola e grossa taglia (trilo11 e, ca ~

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cc IL POLCCLIN I CO n

Antidotismo fra cianogeno e scstanze ossidanti

via, ratto, conig lio, can e, p ecora, vitello, ca.vallo, asino) collo scopo di s tabilire qu ali differenze esi.stessero tra i lessuti sinoviali appartene11ti ad animali di specie divP,r Sa. Il Segretario : l NTRozz1.

Società di Medicina e Scienze Naturali di Pa1~ma. Seduta d el 21 fe1Jbraio 1935 . Presidente: Prof . l1. CH1 sToN1.

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La radiologia nei traumi del rene. E. BoccrrT. - L 'O. ricorda brevc1nente le difficoltà ch e si oppongono ad una ' ralutazione clinica d ell 'enti tà d ella ìesione in un r en e traun1atizzato; fai ri~evare la in11)ortanza d ella valutazjone esatta ai fini terapeutici e, presentando alcuni radiogrammi, din1os tra la utilità dell'esame urografico in qu est a affezio11e chirurgica. Discu ssion e : Prof. R. BnANcATI.

R. JONATA.

L 'ossificazione della colorina ver t ebrale n el jeio urriario. -

Discussione: Prof. G.

l~ALDINI.

Sul meccanisnra delP'azione antidotica fra cianogeno e bleu di metilene. A. Cu1sT0Nr. - L ·o. in segt1ito a ricer ch e sperimenlali, viene alla co11clusio11e che il bleu di m etilen e nella cavia e n el ca11e, avvelenati con cianuro di potassio , dimos tra azione antidotica curativa tale da potere salvar e da sicura morte anima,li intossicati al m assim o con dosi di p oco superi ori alla 1ninima n1orlale e già in preda ad a Yanzata sintomatologia tossica. Per dosi superiori di veleno, 1,5 mortali, i sintomi dell 'intoss icazione scompaiono ten1poraneamente, m a dopo qual cl1e t empo riprendono e si giunge all'esito Jetale. Veramente 11otevole è l 'azione antitossica preve11tiva del bleu di m etilen e n ell 'avvelenamento da cianog eno p er dose mini1na n1ortale o poco p]ù , che n ella cnivia ha la durata di al cuni giorni e n el carie di 36 ore. Riguardo al n1eccanism o rol quale s i avvera tale antidotisn10, non cred e si })Ossa spiegare ~on l "amn1ettere formazioni di met aemoglo])ina d a p arte d el bleu di m etilen e, il quale in v ivo lai provoca solo in dosi assai eleYate e di p er se stesse tossiche, e tanto m eno formazione di cianmetaemoglobina. Come pure Jlon può ammett er si la utilizzazione dello zolfo d el bleu per la Lrasforn1azione dei cianogeno in solfocian ato. È invece verosimile ch e tale antidotismo sia dovuto a processi ossidativi prodotti direttamente ed indirettamente' dal bleu di metile11e sul cianogeno ed anche a prol)abil e conco1r1i tante combinazio11e l abile fra il bleu ed il toss ico. Di tutti gli anlidoli conosciuti per combatt er e l 'avvelenan1ento da ciartogeno, il più effi cace è sen1pre il t etraitionato di sodìo di cui il bleu di m etilene dovr ebbe essere un coadiuvante. Qu e-s t 'ul tirr10 h a una con sid erevole azione preventiva e la sua somminis trazio11e, an ch e per via orale, .a coloro cl1e per sp eciale professione vanno facil111en le in conlalto con prodo tti d el <:ian ogcno, e quind i p os 0110 con trarr e intossicazioni, può es·sere u11 n1ezzo profilattico p er evitar e i11tossica.zioni letali. Disct1ssione: Proff. A. ~1Li\HHASS1N1, B. TRAl\IIBUSTI, P. MARG1N1:.su, dott . G 1tj REFPE l\Ion1:.rzzi.

C. BRA.GA. - L 'O. co111t1nica il risultato di sue 1 icerche speri1nen tali utilizzando con1e antidoti i1e11 ·avvelenamento d a cianuro di potassio il nitrito di sodio. Egli ritiene che l 'antirlotismo avvenga in seguito al p otere ossidante del nitrito . Anch e altre sosta.nze ossidan ti, com e i1 nitrato di sodio ed il p erman ganato di potassio, possegg·ono azione antidotica n ell 'avYelenan1ento da cianuro. Ma il permar1g·ana lo n o11 può trovare utile impiego per la sua p arlicolar e azio11e tossica seco11daria dovuta al biossido di 1na11ganese ch e si for111a i1ell 'organisni.o, ed anche il 11itrito di sodio non io ritiene co11.sigliabile 1)er la su a azione ipo tensiva, che addizio11andosi a quella già provocata dal cianogen o, può prorlurre gr avi fen omeni anche mortali a carico dell 'apparato cardio-vasale. I l Se grelario: C. BnAGA. Pubblicazione SEMI-ORA TUITA: Slamo la grado di accordare si aostrl abboastl del 1935 l'lmportsate libro del

Prof. VINCENZO GIUDICBANDREA Docente di Patologia spec. med. nella R. Università di Roma.

Diagnostica medica e mezzi sussidiari di Laboratorio Manuale per Medici pratici e Studenti. Ne Tip ortiamo il SommaTio i 'n Tiassunto: PARTE PRIM.\ : Malattie da batteri o da Parassiti. PARTE SECONDA: Malattie dell 'apparecchio circolatorio. .PARrE TFRZA: Malattie dell'apparecchio respiratorio. - PARTE QU.\RTA: Malattie del sistema digerente e de· gli organi annessi. - PARTE QUINTA: Malattie dell'aP· parecchio uropoietico. - PARTE SESTA: condizioni pa·

telogìche degli organi emopoietici e del sangue. PARTE SE:'ITIMA: Malattie del sistema nervoso e sin· dromi endocrino-simpatiche. In questo libro vengono coordinate e inquaàYate nel campCJ d ella completa osservazione clinica le varie riceYche di laboratorio; e l' A., giovandosi anche della sua lunga esperienza f>t'O· f essionale e didattica, ha trattato la complessa materia seguendo un indirizzo eminentemente pyatico. In rapporto alle preventive nozioni sui vari organi, alle varie forme morbose ed alle loro possibili complicazioni, vengono con: sideYate le particolari indicat.ioni per le indagini sussidiarie. Di queste sono esposti i concetti fondamentali e le norme di f>Yelevamento, con le più precise indicazioni di t ecnica f>er quelle che ogni medico potYebbe eseguiYe, e insistendo sovt'atutto sulla yeale importanza diagnostica e pyognostica di ciascuna, senta t,.asc~ ,.are le conoscente che per tutti rappyesentano necessari elementi cultuYali. Le numet'ose figuye, · in gran parte 9riginali e spesso eseguite in forma di ripyodut.ioni schematiche, concorrono all'etficcuia dell'esposizione, estesa anche alle conoscent.e ed ai metodi 1>iù recenti, al contributo scientifico italiano in questo campo ed alle indicazioni bibliografiche. Il libro quindi può dirsi pey gli studiosi in genet'e un indi.spensabile completamento dei trattati di Patologia; e potrà essere sommamente utile ai Medici pratici pe.y regolaYsi quando il solo esame dell'infermo non dà sicuri elementi di giudizio.

Volume di paigg. XVI-488, con 122 figure in nero e a colori n el testo. Prezzo L. 6 8, più le spese postali di s pedizione. Esctusivamente agli abbonati al « Policlinico » che hanr10 già inviato o che invieranno non oltYe il abbonamento pel 1935, il volume vert'à L. 3 O in porto franco. Per t' estero L. 6 per le maggiori. spese postali di Inviare Vaglia Postale o chèque POZZI , Via Sistina 14, Roma.

31 corrente l'importo di ceduto in Italia, per sole alle L . 3 O aggiungere

spedit.ione raccomandata .

Bancario all'editore LUIGI


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SEZIONE PRATICA

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. Le vaginalit i. Le forn1e a cute so,n o rare e costituiscono Wl .e1)if~nome110 di un 'infia·n 1mazione della vicir1a11z~; sono quindi d 'ii11porta11za secondaria. Le cronic he si di vidor10 in: A) Sierose. (I dro cele). La forma sem.plice .è frequente, poco g_Tave e di facile guarigior1e. Caratterizzala dalla presenza di liquido tra ~ foglietti della vaginale, è stata a ]ungo considerata come cc essenziale )) ed iè dovuta a l~~ioni ii1significanti , generalmente i11av, ·ertit8 in vicinanza; talvolta la sifilide, più .SJ.•e~o la tuber colosi ; in generale, quasi tutte lt· malattie d el testicolo si a ccompagnano a versa1neu ti cl1e, qu.a11do sono minimi non interessano . Il malato si 1a1ne11ta soltanto dell 'aumei1tato volume della sua borsà, ch e può essere tale .da fare quasi scomparire la verga ; la pe]] e dello scroto perde le sue rughe, ma conserva. un aspetto 11orrr1ale. La fo,r ma ·è talora di pera, ma può anohe essere b ilob•ata. Il tum1ore no11 rientra n el canale inguinale ed, alla pal11azi911e, dà la sen sazio11e di tensione, di renite11za e di fiot,to . Caratteristico è i] segi10 della transillun1i11azione. ' . . P er il tratlaniento, alcuni praticano la sola puntura seguìta da iniezion e di una sostanza i rritante (tintura di jodio) c·h e vi si lascia per qualch e i:stant.e. Tale procedimento ha però <legli incor1 venien.ti: il dolore abba tanza vivo , la possibilità di gangrena e di r ecidive. Uteau , pertanto, (.fourn. d·es pra1ticiens , 9 feib· hraio 193'5) vi preferisce l 'inci'sio ne con il ro·vesçja1nen to della v.a.g inale, ch e permette di verificar e (\nc·h e lo stato d egli organi . Dall 'e s~ 111e del liquido si possono trarre delle conoelusioni : predon1inanza di linfociti' = tubercolosi, di polin ucleari' = blenorr~gia ; coagulazione all 'agitazione con cloroforn1i o = idrocele <;on lesioni. L 'idrocele congenito (comunicante , cistico) 'la soprattutto distinto da quello essen zia le. p er il trattamento; es5o, salvo p€r il b ambino in ~ui si può avùre la guarigione spontar1ea , va operato ancl1e perchè coesiste spesso l'ernia. ~B) Em.orra.gich.e. (En1atocele, pachivagir1. ali t~> emorragica). L 'in-yo lucro d ella vaginale reagj ~cc con1e tutte le sierose , con u.n a secrezione di natura sierosa, p urulenta (raram ente in questo c~so), en1orragica e con la modifi·· <'azione anaton1ica dei tessuti. Gli involucri vaginali si in.spessiscono e le loro cellule di rivesti,m ento desquamano , lasciando d ei bottoni~- carnosi irrigati da vasi di neoformazione e, quindi , poco solidi . Ne ''iene ch e ad ogni .aun1enlo d ella tensione sanguigna si rompo 110 faciln1ente le loro pareti fragili . da ciò la 1

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r1atu.ra sanguigna del ver sa1nento . I coaguli si d ej)Ositano iu strati che a umentano lo spessore d ella membrana dal lato interno con1·e ancl1e dall'esterno . Il co11nettivo di,·enta cicatriziale, sì sclerosa e può di ve11 tare duro; si l) UÒ for1nare del t essuto cart ilag ineo ed anch e o s~e o .

La cavità diventa considerevole, piena di coagµl1 e di sangue decomposto; n el testicolo J'lUÒ svilupparsi un 'or chite sclerosa. Tali lesioni sono, p er lo più, consecutive ad un idrocele acuto; dei piccoli traumatismi lo svilup·p ano; eccezional111ente le lesioni citate compaiono più o ir1er10 in1provvisain11ente e sono date da tubercolosi o da sifilide . Tra t t.asi di una malattia d ell 'età matura , e.be non provoca dolori. Si differenzia dall 'idrocele semplice p er mancanza di · traspar en za. Nelle farine evolute, l 'epididimo non è più riconosci·b ile e non si p1u ò p1iù pi'nzettare la sua testa e nemme110 prender e fra due dita la vaginale. L 'evoluzione è lenta, nL.a non retrocede ; 111oìto raramente può infettarsi. In questa affezion e, ·è necessario l'intervento che è senza g ravità . Si incide e si asporta i'l contenuto, liberando, se è possi•b·ile, il testicolo; n ei casi troppo avanzali , si ricorrer à a lla ca trazion e. Prima di operare il malato, però, si ritirer à la di chiarazion e scritta. fil . 1

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La cura dell'ernia. Dei due meto,di di tralta111e11to, rileva G. I~ eynes (Praotitioner, dice1nb r e 1934), col cinl o e con 1'operazio11e, il p1rimo è in n1ano a fabbri~n ti le cui conosce11ze chi1urg·icl1e sor10 scarse, l 'altro è senza su ccesso in una larga J.1loporzio11e .d i casi. Cura del cinto. Spesso qu e ta cura viene m .a le esegllita peroh è jl malato no11 è dal m ediL:o be·n e indirìzzato i1eila scelta , oppure perchè rec1t~i spontanean1e11te in un n egozio di ci1tti n e e§Ce con un appar ecchio che ha il soJo pregio .{ii essere m olto economico, o ancora p 0rch è si lascia raggirar e da uno d ei tanti ciarlatani. Quando esistano le indicazioni all 'u so di un ci11to, qu~to dovrà essere di buon acciaio, solido, elastico e leggero. Bisogna rifuggire dai cinti a buon mercato i quali non possono avere i r equisiti ri chiesti. Cosa rri.o.J to efficace, qualora venis ·e e ffettuata, sareb1be la stretta collaborazio11e fra il 111edi co pratico e il fabbri cante di ci·nti, poicl1è il p1·i!Jlo conosce le indicazio11i del ci11to n·1a non la particolarità di costruzione , e ,.i ce\1ersa 11 seyondo. CU}'(Jj con n·O/Jerazionc. Mentre l 'appli cazion e d el cinto è cura palliati,·a, la cura chirurgi ca è foJ!dan1en ta le . Qua11do si tratti di ernia in O'Ui nale indiret1

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ta ; l ' ir1ter~ eì1to, virtu.aln1e11te sta11dardizzato c.0r1 siste n ella Bas&i1ti r11odificata. ' I r1s ulta.ti so110 co11 iderati come ottim~ ma ru.rlrùp;po b~~~i:i<losi })iÙ ull 'inlp•r essione' che ~u1 fa tL1 slab1l1t1 eg·u e11dc: gli o perati per lung? to111po . ~lax :Pag·e r ece11t.en1ente ha comu11'rca lo all 'Associazic·ne ~ledica Britannica che ri11cl1c i1 ei ·oggelli più faYo revoli , la reciidiv~ è del 20 % per I 'indire tta e del 25% per la diretta . La causa di que t~ ,r ecidive sta pri11ci1pial111en~e ne~ ~atto ch e s1 e troppo standardizzato u!l tipo d.1 rntervei~to p er tutti i va ri tipi di erIlJa a' 1ent1 cara tler1 anaton1ici diversi. Oani tipo di ernia deve essere b e11 studiato in °modo da e?eg·uire Ullla completa cd effi ciente i~ico ­ struz1one de.Jla parete ad,domi11ale. La scelt_a dell 'an est etico deve essere ben vagliata. Trattandosi d1 persone sp esso veccl1ie, obese, coQ catarro bronc.h iale cronico la racl1ianestesia b·assa co11 pe r cai11a ·è vant~gaiosa anch e p erç h è di lunga -durata. b ' L 'anestesia locale r ende pure buoni servi2i 0 ancl1e n ell_e ernie molto vaste. ' Il non intervento resta così li'mitato ad ·individui in condizioni gra,·i prossimi a morte e a qu el~i co:i ernie così estese da far pe·n sar e c}1e i v1scen non potrebbero rientrare n ella cavità a1.-Idon1i11ale, eiosa p erò eccezio1n ale1. . L 'er.1iia femo.rale più deil ·inguinale è passibile d1 c ura c.h1rurgi ca efficace e in essa la n ecessità dell 'o1p1erazione è più forte, dato il ma 0.O'g ior 1)ericolo di s trozzam ento. L 'on1belicale rappresenta uno dei problemli I) ÌÙ diffici li della chirurgia dell'ernia. Anch e facendo u1so della miglior tecnica la reci<liv.a è freque·n te IJer ch è sp esso si tralta di individui obesi con forte ten sione addominale. ~elle e rnie post-operatorie. la bo·n tà del risultato dipende comp1et.an1ent e dalla pazienza (lell ·oper a tor e e d all 'accuratezza della tecnica, as, ociate alla s_celta d ell 'an estetico. In cor1clusione, ogni e·r n·ia deve esser e consider ata rom e un p.robl ema ir1dividual e. Solo così è possibile tentare di r aggiunger e il comr,Jeto succ~s~o t erapeutico. M. RAsTELLI.

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gata ~11'intervento (magari in eccE-~so) di un fattore paratiroideo stimolante, pure derivante dal. lo~o anteriore dell'ipo·fi si [cui sono oggi attr1bu1te tan~e e ~iverse a~tività . N. d. R.lLq cura ch1rurg1ca, con siste nte n ell 'all ontarL_~mento. di al~un.e delle ghiandole iperplastiche, nsultò d1 sicura efficacia. v·. SERRA.

. Gli estratti paratiroidei nell'ozena.

A: A. ·Briani (Il Valsllllva, genn . 1934) esamiir1a

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torment.a!o problema. della patogenesi nell 01zem..a e r1t1ene cl1e quE,'Sta possa eis sere in rapporto· co·.r;i. una deficienza funzio.n ale delle ~ 1 ar~tiroidi, in stato di m eiop·r agia da tare co·n gen1te ed acquisite, 111,a nifestantesii n el moment~ in cui tali g hiandole so·n o chiamate a magg ior lavor? (calcificazione delle ossa, pubertà). . La defi cienza dell'ormone paratiro,~deo· si man1.festereih·bei, oltre che con alterazioni scheletrich e,_ COJ3: la presenza di co·stitue•n ti tossici caus.~t1 da i~coml?lr.to· rì?ambio· e capaci di determmar.e d1sturb1 trofici d elle muco·s e e disorcli11e funzionale del sistema n ervoso vegetativo TI fetore po~rebbe esser e provocato• da presenz~ ~e.Ila secrez1on e nasale di qualche elemento der1':ant~ dall 'a~te·rato ric·ambio proteiico. La dirr11nuz101ne dei poteri naturali di di.f esa favo·r irehbe lo· sviluppo della flo·r a batterica. . .In. ba~e '3: taili concetti , l ' ~· ha praticato delle rn1ez1on1 d1 ormone paratiroideo a·proteinico, e~tratto e d~s.~to. co~ ~eto· d~ di Co1llip, accormpag.nato da in1ez1on1 dr calcio. Ne ottenne i seguenti risultati '.Persistenti a distanza anche di oltre due m esi: in1n1ediarto benefico effetto sul fetore, successivamente scomparso, distacco delle croste, turgor e ed un1idità d e·l la mlrcosa, notevole mig lioramento delle condizioni gen erali , nor111alizzazione de·l l a calcemia. fil. Erpetoterapia. In una rivista be n e aggior11ata e ricca di dati, ~· Vern ey (l gea, febbraio 19315) dà il norr1e di ~rp eto1te:rap1ia all 'impiego t erapeutico d ei veleni e di a llri prodotti d erivati dai serpenti. Il primo lJosto spetta all 'u so d el veleno dei f'er1Jenti per la cura d elle algie che acrcompaIperparatiroidismo dovuto alla iperplasia diffusa gr1ano1 i tun1ori maligni. Le plfefer en ze vanno di tutte le glandole più che all'adenoma di una al velen o di co1bra. Se ne otte11goho, con frequenza, azioni asola. F . Albright , E. Bloomberg, B. Castleman e nalgesiche decise, le quali p ersistono fino 8-1 O giorni, risultati ch e non possono co·n se.guirsi I~'. Churchill (A rch . of iril. l\1ed . , settembre 103±) riferiscon o 3 casi clinici in cui }1'inter- l1sando altri ri111edi; i11direttan1e11te migliora le stato ~eneral e. Le azioni s ullo sviluppo dei vE.nto o perat orio e l 'esan1e del material e aitun1ori , invece, ono dubbie o n1ancanti: n on sriortato din1ostrò l.a pr esen za di un 'iperplasia si deve attender e, da 1q uesta terap1ia, più di diffu·sa e t111iforn1e del Lessuto· di tutte le g lanquanto p1u ò dare. dole: in questi ca ~ i l 'itpe:vplasia no n era giuSono stati sperimentati con su ccesso anche stificata1 da alcun bisocr110 di ormone, ma era • • • • • • • i veleni di altri serpenti, cormpresa la vipera pr1m1t1va e,· in quanto associata a se·gn1 dl comun e. v·,è di più: l' estratto della pel1e i1)er- t' disfl1nzione, dove,ra con siderarsi una di questo r ettile, e probabilme11te anch e di vera e pro·p ria entità m orb osa, all a stessa QUi;1.llri , e er cila un 'azion e analog~ a queìla del sn di un adenon1a iper- e dis.fun zionante d ella ' releno ; tale azione ' 1a a critta ad un lipide. tiroide. (l ,. Pi ton e Dodet). Non è in1,p robabile cl1e l 'i11erplasia sia le1

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S1 è tentata la nuova terapia anc.h e n ei d olori dE lJ a tabe : N. T. Kor essios e E' . Negro n e r1an110 trattato 13 ca~i, di cui 11 ~ono migliol'é.( ti. Un altro in1piego è slato fatto p er il tratta1nento delle en1orragie; a tale riguardo con~·iene rilevare che ì veleni di alcuni serpenti 80110 emorragi pa·r i : così quello di cob·r a; invece a.lt,ri atlivano la coag·ulazione: così quelli di Lach e~ is atrox (usato da G. \ te.Jlard e Miguelotte-Viann.a), di Anc)·slrodon p·iscivorus (usalo- da S. 1\1. F eck e M. A. Goldberger), di l'ip,era rilsselii (usato da R. G. IviaoFarl.ane e B. Burnett); t rovano in·dicazio11e n elle en101Tagie g inecologic,he, nell 'emofilia ecc. 11 vele,n o ofidico f.aceva gi'à parte degli ar111an1entari farr11aceutici dell'antichità; ina €ra caduto in dispTe·g io, come quasi tutta l 'antica farmacopea. Esso è in uso presso molti popoli pritnitivi ed è prescritto in om eop,a tia. Le nuove ap·plicazjorri differisco1110 dalle precede11 ti in ciò, r~1 e ora il rimedio si u sa per vi.a parei1Lter~le e non perorale. A. P. 1

Sulla sieroterapia della difterite maligna Stilla sierot.e·r ap1a della diflerile maligna va~ rie e talora opposte sono le opi'nioni dei vari A t\.. Alcuni co111e Szirmai, llesckscher, Stan]ey Bank·~ e Mc . Craken e Sol1n1idt si atteng·o110 é'l dosi m olto eleva le (Szirn1ai per es. n elle for~e rnalig11e ragg iunge anc.J1e 400.000 U. I. ); ~1 llri con1e. P agani- ('.esa , (:ornb·y, Anciello, CasassQ. impiegano dosi i11 edie. Hottinger , Wolff e 1E'alttenhein1 sono r ecisamente contrari alla rJosolog ia elevata. Falk enheirr1 dà più importa11za all 'intervento pTecoce cl1e alle dosi massiYe di siero. G. 'fron (Riv. di Clinica Pediatrica, marzo 1935), dietro l 'osservazion e clini ca di 179 casi di c.1ifterite ::naligi1.a, wn -ig lia l 'intervento precoce e l 'impi ego di dosi elevate, osci ll anti s ulle 200.000 U. I. La sieroterapia a dosi basse D n1edie diede una morlalità del 78 %, mentre ct1n dosi eleva te di siero (150· 240. 000) la letalità scese a 40 %. È inter ess" nte notare ch e l ' A. non eb·b·e a r egistrare n essun disturbo da dosi massi ve di siero . DE MuRo. 1

SEMEIOTICA. La porpora come segno premonitorio di tuberco· lo si. Nei tubercolosi, oltre alla porpora che si osserva n ella fo·r ma acuta g ran ulica, si hanno d elle porpc,re cronich e, ad attacchi indefiniti , che si risvegliano a lungl1i inlervalli e ch e sar ebbero, &econdo Ben saude, sintomatiche di una tubere-0losi fibrosa. I11 individui gio,rani , la con1parsa di una porvpra suhac uta o cr onica ad attacchi deve, quindi, richiamare l 'a tle11zione sulla possibilità di una tubercolosi polmonare. Spesso, si tratta di individui inagri ed ast.enici. Un esa-

735

SEZIONE PRATICA

m e accurato clinico e, possibil111ente, r adiologico deve veri'ficare la integrità dei IJolmoni e delle i)leure. Se esislono dei sinton1i che per111ellono qualche sospetto, si farà b ene a consigliare u.n riposo per u11 po ' di tempo , i11 ca111pag·na, poiol1è non è eccezionale il vedere manifestarsi più tardi una for1na di tub er colosi.' polrr1onare. Quindi, in,rece di con sider ar e tale porpora con1e b anale, ortostatica, o di orig ine s-0lare, ten e-r presen te la possibilità cl1e si tratti di origine tubercolare. (Journ. Jes pratic,i ens. 9 febb'raio 193'5). fil.

MEDICINA SOCIALE. .A.~ione

tossica della calciocianamide nei lavorato· ri agricoli. . • Fra i con cimi cl1in1ici C. Coruzzi (A th eJ1a.. febbraio 19 3~) osserYa cl1e uno tra i più u sati è la calciocianamide. In1portante m a non anco1a con1 pl~lamente risolto è il problema se questa sostanza abbia una azione 11ociva sul la,·oratore a.g ricolo. La calciocia1ìan1ide d e I romnìercio contien e il 57 % del p·r oclotto pt1r o (la cui forrt1ula è C.NNCa), il 21 % di calce ,~jva , jl 15 e;;~ di carbon e, il -1-6 % di cloro e })OÌ ferro , acido silicico, acido fo sforico , ace1~ Je11e eoc . Agli effetti della noci,,ità per l 'agr icoltore h a in1 portanza il prodotto p u1ro e le i1npurità ch e ad esso si sorr1n1an o nel prodotto comm ercia le. La. calciocianamide è capace di produrre lesio11i cutan ee consistenti in n E;cr osi di ' raria grai:t9ezza della pell e delle mani ed avambracci; che è tutta forten1ente arrossata e cop erta di vescicole e cr oste i1erastre; a11che la pelle d el viso è arrossata e così pure quella del collo , dell :addome e dei genitali . La causa di queste lesioni sar ebbe dovuta al fatto che la calciocia11an1ide al contatto col sudore, si trasforma in ìdrato di calcio e cianamide; il primo è fortemente caustico e p,r ovoca pri111a disidratazione e poi n ecrosi da coagulazio11 e dell 'albumina cellulare. !\i[a possono anche n1anifestarsi fenor11eni di intossi'cazione genera le, rappresentati da cefalea e congestione del viso, collo e b·r accia, sen sazione di freddo agli arti, tosse, tachicardia, r espiro accelera·!.•), nausea, sudorazione e depre ~ sione psichica. La ingestione di alcoo] 11a un a parte n otevole r~ella p,a togenes.i di questi disturbi: see-0ndo F'abri l 'azione della calciocianart1ide sarebbe dovuta alla ammoniaca sviluppatasi in presenza ·di acqua, la quale agisce pri·n1a come co11vulsivante e poi come paralizzant e delle vie centrali e perife rich e; l 'alcool fa cilita l 'a sorbimento della amn1011iaca , cl1e i)a&sa cos1 più rapidan1en.te in circolo. . , econdo Hesse irt vece la calciocianamide potenzierebbe l 'alcool. Il nostro A. ritie11e cl1e la calciociartan1ide 1

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736

cc IL POLICLINICO

porti un di sturbo n ell 'equilib·1:io acido-b·a se dell 'orga11ismo e ch e 1que sto squilib·r io sia facilitato dalla ingestione di alcool che· fa cilita l'assorbimento della calciociauamide . In assen.z.a d ell 'alcool l 'assorbime·n to avviene lo stet:~o , ma più lentamente. l\iia i lavo·r at.ori agricoìi IlO·n possono fare a m eno del vino e quir1di sono maggior1nente es1:osti alla intossicazione. È necessario perciò che siano com:piuti studi com.p leti per fissare con eis attezza le cause e i rnezzi di pre·v enzio·n e di questa in to~si cazi o n e, ch e sen z.a questo, si diffonderà sempre più con il cr escen te impiego di questo con ci1n e cl1in1i co. V1cENTIN1.

»

[ANNO

MEDICINA SCIENTIFICA • Comportamento della glicemia dopo irradiazione della milza.

Le varie fu11zioni d ella rnilza ed i suoi rappor!J intimi col fegato e col pancreas hanno indotto gli studiosi a ricercare le ripercu ssioni a dist.anza ùella irradiazione splenica. Sono state cos.ì esan1ir1ate. le 111odiflcazioni d el sang·ue, de.g li organi emo·p oietici, d ell 'equilibrio elettroliti co e del Ph. Nei riguardi d el ricambio degli idrati di carbonio è stato riscontrato un com·port.a.111ento vario d ella latticemia. Non risultan do all 'A . ch e sia stato fatto lo studio della glice111ia dopo la irradiazion e della milza F. n a b1b·iosi (Biochiniica e T erapia sp erimeritale , 28 febbraio 1935) ha eseguito u,n a se rie di ricer ch e in p·r oposilo, su 19 infermi: di essi 14 .affetti da si11drorr1e addorninale destra semplice, tre da S.A.D. cori colecistite ed uno da carcinoma e.p·a lico. La g licerni a fu d et ermi11ata a dig iuno , prima d ell 'irradiazione, subilo qopo ~ do,p o 24 ore·. Sub·i to dopo la irradiazion e si verificò nella maggioranza dei casi , un ab bassa1nento lieve e transitorio del t.'l&so g licemico, di g rado ir1 ve-rsamente proporzional e alle eventuali lesioni epatiche esist e11Li. Nei pazienti a parencl1irna epatico alterato , non si produsse alcuna modificazione della g licerr1ia . Nei carr1pioni .di sang ue p,r eleYati dopo 24 o·r e, le modìficazi·o11i della glic:e111ia ris ultarono del tutto sco1nparse. L'abb.assamento d ella glicemia subito dopo l'irradiazior1e d ella Inilza, indica ahe la irradiazion e. stess.:1 provoca un aumento delle coml•u&Lioni oppure dei processi di resintesi. Più particolarmente la milza versere·b be i·n circolo cl elle sostanze capaci di stimolar e una mag gio re ossidazion e od un a n1aggiore r esintes.i d el glu cosio. L'A. è d el p·a rere ch e l 'abbassa 1nento della g lice1nia d ebba mettersi in r elar,jonc oltre ch e con l 'irradiazione della milza, con lo squilib-rio funzionale ad essa co·n secut:i vo. Dall e ri cer ch e eseguite l 'A. dedu ce ch e Ja i11ilza ha una funzione importante n el ri cambio d egli idrati di carbonio. 1

NUl\'.[.

151

VARIA

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XLII,

Metereopatologia. lnftnenza delle .v icende atmo .. sferiche sull'organo dell'udito.

G. ftlasini (j1ccade1nia 'Jltledica, n. 1, 1935) fin da l 1897 aveva fatto i'nteressanti osservazioni sulle vicen,d e .atn1osferiche sulì 'org ano dell 'udil.~ s.ia ~ar1 0 c.J1e malato; riprende l 'argomento in qu~sto lavoro ed afferma che nell'otite· i11~dia c~tarrale cronica, durante il tempo u1111do, piovoso e venti caldi sciroccali si ha diminuzione d el} 'udito per i toni bassi e medi = rr1entre n ell 'otite m edi.a sclerosante dimi11uzione dei tor1i alti e ba ssi . L 'A. ha osserva.te inoltre oh e nell'otite rne.dia con anchilos1i della catena ed immobilità della staffa nella finestra ovale si accentuano dei to·n i alti e c~e n~i postumi di otite media purulenta c.r o111c,a s1 osserva notevole abbassamento di tutti i !oni bassi, voce ed orologi. È interessante 11otare, secondo l 'A., che n ella sordità fan1ig liare, in cui persiste u11 discreto senso udi1.ivo, non si osserva n essuna \•ariazione, qualunque siano le condizioni atmosferiche. DE l\.1UBO. ~'.ulcera

duodenale malattia di famiglia. Sei casi in una famig·Iia. Per quanto 11unìerosi AA. abbiano attirato ! ;attenzione sulla p·o ssibilità di una predisposizione fan1iliar e ali 'ulcera peptica, relativam ente pochi trattati n1oderni la · m enzionano co1ne uno dei fa ttori eziologrci. E . A. Turner e A. G. Lat.tuf (Presse IVI éd., 2 n1al'zo 195'5) ripo-rtano l'asservazione di sei casi di ulcera duoden.ale in una sola famiglia· indicanti manifesta1ncnte un a predisposizi0ne er editaria trasmessa per via n1at erna.

C.

TOSCANO.

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VI CENTINI.

POSTA DEGLI ABBONATI ,i\ll 'ab·b . n. 4951 : Come ab·biamo più volte dichiarato·, in questa ~uhrica non diamo la letteratura su argo· i11e11f.i monografici. Può rivolger si ad un I stituto bibliografico (ad es. p•r esso l'editore Liciniq Ca p1pelli, via Farini, 6, Bologna). 1

M. P. .

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. P.

L e celebrazioni· march.igiane in rapporto con le rivendicazioni italiane n el camp·o delle scienze mediche. - Tip. A. Cordani, MiPiccrNI NI.

l a.n o, 1934.

Sui disturbi fu nzionali respiratori e cardiaJci nella tubercolosi polmonare. - P oligraf1 ca Reggiana, Reggio Emili a, 1934. R. S. VAcCA~EzzA y G. P oLLITZER. l'/eumotorax elettivo. - Imprenta Lopez, Buenos Aires, 1934.

C.

GIORDANO.


[Al\"NO

XLII, NUM. 15)

737

SEZIONE PRATICA

SAl\lITARIA E GIURISPRUDENZA.r> m a turi, cJ~e abbiano p refe.r ito ~i svo1lgere in altri can1.p.i la loro attività e poi cerchino n ella\ · condoLta quasi un rifugio o un posto di riposo .. Ql}esto è, dunque, lo sc.oi:10 protettivo dell31 Il Sottosegretario di Stato on. Buffarini , n el limitazione. La· r egola è tempera.la da una eccezione: suo lucido ed organico discorso alla Cam era cc indipendente111e11te dai limiti predetti sonoi dei Derutati per il bilancio dell 'Interno, ha precisato il fondamento e lo scopo delle nuo- an11nessi a l con cor so i sanitari condotti ch e, alla _data del bando, presta n o servizio co.n no-. ' re disposizioni ch e limitano l 'età ma sima per I ' a111n1issione ai concorsi sani tari. « Una ir11- rnina diveriuta deji1iiliva ». (art. 68· T. l T. ). porta11te n orr11a conter1uta n el testo unico h a A m e pare ch e, pur rim anendo ferma la re- . Jichiarnata ir1 vario sen so l 'atten zione dei sa- gola, debb·a essere con siderata la esten ione della eccezione, a11c.11e in rapporto allo sèopo.. 11itar1 e delle loro associazio·n i sindacali: quelìa dell 'art . 68 ch e stabilisce quale limite r l1e si vuole assicurare ·per lodevol e intendiinassimo per l 'ammissione ai concorsi, per le n1e~jo di protezione delle giovani energi e b en condotte sanitarie, l 'età di 32 anni. Si è so- prep.{lrate all 'esercizio della condotta. È da tener presente che il r apporto d 'im-. stenuto da alcuni che il limite di 312 anni sin troppo basso : è sua convinzione ch e oggi i piego è costituito per un periodo di ·p rova e· giovani possono considerarsi preparati anc·h e la eventuale successiva stabilità ha effi cacia. prima del termine stabilito dal testo unico. molto re1ativa, perchè il vincolo tra il Col\iten endo , infatti che la media età per il con- 1nune e il sanitario condotto può essere risoluto per cause varie, anch e incolprevoli. 11· seguimento della laurea m edica sia quella di anni 25, rimangono b en sette anni dura11te i riuovo testo u11i co h a protetto, con saggi ssime quali il laureato ha il tempo sufficiente per disposizioni , lo stalo giuridico dei sanitari nei casi di lnutam e11ti de1le circoprovvedere alla sua prep arazio·n e spirituale ed condotti •• al suo pe;rfezionamento tecnico. Bisogna evi- $Crizioni e, specialmente, di n1odificazioui · tare che ai gio·v ani, i quali ab hiano la pa:s- sogg~ttive degli enti': fo11n1.azione e disso]u-zjone di consorzi. sio~e e la preparazione per l 'eser cizio della condotta m edica, sia preclusa la strada, come · L~ cause amministrative di riso]uziorte del 1 è avvenuto per lo passato, da uomini maturi , rap11orto d 'impiego sono quindi , ridotte; 111a cari'ahi di titoli più o m eno a ccademici, che si 11011 sor10 poche. Ger1eralrr1ente il pieriodo di decidono soltanto n el tardo m eriggio della pro~a dura due annj : l 'Amn1inistrazione può . loro vita a intraprendere una professione per deliberare il li ceu zian1ento per giudizio inla quale i1on sentirono mai la vocazione e ch e sind(}.cab·i le, e an ch e per n1otivi ch e non cor:rappresenta spesso per loro una moim entanea rispondo110 a defi cienze assolute; · quando poi· si~temazion e economica. Il 1F ascismo cerca il rapporto si stabilizza, è possibile e non incosì · di rendere sempre più adeguato alle n e- freque11te la necessità del li cenzian1ento, senza col1)a . Vog·lio dire cl1e il vincolo è ]abile : può . cessità e ai con1piti del momento la funzio11e dei Jnedici condotti ch e, vigili ed attivi scolte essere estir1to per atlo w1ilaterale dell 'am111i11istrazione o per din1issione, alla quale il sa-dell~ sanità pub,h lica n ei 7328 Comuni del Ptegno , esercitano un 'alta 1nissione di assisten za 11itario sia costretto da circostanze person ali sociale, ch e li rende degni della gratitudine o di (an1iglì.a. della nazione n. Verificatasi la risoluzione del rapporto di H.o riporlato il riassunto delle diohiarazioni i1npiego per qualsiasi n1otivo , al sanitario·. deì Sottosegretario di Stato. condotto, ch e a bbia superata l 'età di anni Anch e io espressi qualche rise·r va, in questa 32, è chiusa la via del con corso, salvo il magRivista, dubitando della completezza delle di- g iore limite ch e risulti da titoli speciali ; ma, sposizioni e.be r egolano il limite di età e se- fuori di questa condizione ch e, in certi casi , g·nalauo la opportunità di temperam enti. Le este11de e non esclude il li111ile, egli ne è esenpreoisazio1n i del Sottosegretario di Stato sono ta to soltanto se, « alla data della pubblica11tilissìme, perch è indicano la via diritta e zione dell 'a-vviso dcl concorso sia titolare di u11a condotta per nom1i11a divenuta definitiva ». forse anche i'l passo ch e può esser fatto per giungere ad un ordinamento ch e corrisponda Non~ina slahjle ? Ho già espresso la mia opiIlione in altra nota. Credo ch e, malgrado il 11ienamente allo SCO{..lO. Il m edico cJ1irurgo, all 'età di 32 anni , deve . signJficato letterale si debba intendere ch e la esser e già preparato alla Silla non facile fu11- esenzione sia condizio11ata ad un atto definitivo di n omi11a all 'ufficio d1 titolare e non ad z]one e alla sua grande res11011sabilità : può, quindi, i~1i1.iare l'attività professionale ce- lln rapporto stabile. ~1Ia se il vi11colo è cesSùto quando l 'avviso glie11do la sua via. È giusto ch e i giovani medici condotti non siano sopraffatti da u omini del concorso è P'Ubblicato , la ' 'ia è irreparabil-

Precisazioni del Sottosegretario di Stato per l'Interno circa l'età massima dei concorrenti.

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(*)

La presente rubrica è affidata all'avv.

GtOVANNJ SELVAGGI,

esercente in Cassa,zjone, con s. leg. del n ostro periodico.


ì38

« IL POLICLINICO »

n1ente phiusa al sanita rio cl1e, compiuta la :s ué! preparazio1te, abbia preiferito l 'ese1·cizio .d ella coP.dotta o da circostanze p er son ali vi sia .s tato co tretto. N_on sarà allora facil e e spesso sarà impos:!3ibil~ aspirar e a d a ltro i111piego e l ' e~e rcizio libero tardivo sarà poco p·r omettente. Si ' erifi cl1erà, quindi , w1a condizione di disag·io, pe;r ·circystanze c1l1e n on dipend o110 nrè dalla vo lo11tà n è dall'attività del sanitario. Ecco p~r­ cl1è pe11so cl1e sia opportuno t en1perar e la re:gola , estendendo la eccezione a coloro cl1e ab(biario esercitato, aln1e.no in tempo n on rer11otp e 1)er uffi cio di titolare, le fun zioni di ~sa11i ta1io co11dotto . U11u clj s1)osizion e in que·s t o sen so c'è n el le.sto u11ico; n1a ha efficiaci.a tempor a n ea : «ai .con r 1.)rsi 1Jer posti di sa11ilario condotto, pre·,· e du~ti n ell 'art. 68', indetti entro il 31 dicemb1re t~37 , possono ei · er e an1me si , i11di11e11•denten1&nt e dai limiti di età, i sa11itari cl1e :di'm0strino di aver e o·ià prestato er,r1z10 di ·condotta, con nomi.J.1a ·divenuta d efiniti,ra , precedenten1enle alla data di entrata in vigore d el J_)r esente d ecreto » . Qu esta di spo:::.i zione transito ria corrisp onde, sostanzial'l11ente, a q11ella d ell 'art. 27 del R. J). 19 luglio 1906, n. ±4-6. Sareb,b e forse ecc es~i ' o stabilire permanentem er1te la stessa ecicezione, se11za limitazioni. ~1a è da considerare la opportunità di una lieve modificazio11e d el i er zo comma dell'art. 68 e d elle dispO$Ì,zion1 concernenti situazio·n i analoghe, al fine ·c}j esentare d a l limite di età i sanitari co11.. ·dotti ch e, n o111inati in base a con corso, abbiano eser citato funzioni di titolare almen o n ell 'ultin10 quinquennio. Il t en1per an1ento a-v reb·b e importan za pratica grandissima , ar ebbe ecruo e non t.urber ebbe, n1a for se r afforze1·e1)be. il fondam ento dell a r egola del li111ìte dj età e n e' favorirebb·e Io scopo. 1

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CONTROVERSIE GIURIDICHE.

[ANNO

XLII,

~Ul\I.

15]

lt:t cau :a, es tintiva del rapporto di irrupiego (E:tà) e lo tato di quiescen za.- G-eneraln1ente 'la cc;~:s:izione del servizio attivo per collocamento a riposo è segµ._ì,t o dal trfi ttan1et1tq çli pensio11e ~ e '.è un n esso non soltanto di fatto_ , ma giutidico, pe1r inol hi rapporti di ' in1piego, tra collocan1e nto a riposo e p ensione. Per i sanitar i C'o ndotti , invece, causa risolutiva è soltanto

l 'età. Diverso conte11uto ha la di posizio11e transitoria d e.Il ' art . 3Gr1; } ',attuazione in1111 e diata è subordinata a due condizioni : età e durata del servizio. Si de,,e ritene.re cl1e sia valutabile solla11to il servizio prestato per ufficio di titolar e, in condotta prevista n ell 'organico. In ca si an alog hi, quando la leg·ge ha considerato il ser vizio con1e presupposto o condizione, la giu1ispruden za ha sempre riconosciuto ch e, se espr~&samentc non sia no con sider ate anche le funzion i i11terinali, è efficace soltanto il servizio prestato in. b ase a nominà r egolare per uffi c. i'o di t.i to lare. Interpretando con oriteri di iargh ezza e di e<1uìtà la disposizione d ell 'art. 36-1, ~~ p1u ò a.11cl1e ritenere ch e l 'attuazio11e immediata d el collo.camento a r ip:o so, s ubordinata ' °4Il 'eità . e alla durata del servizio , sia condizi@nata al trattam·e11to di. quie scen~a , e sia, quindi, possibile se e in ·quanto, d eliberato il colloca· n1en1 0 a riposo , il sanitario .abbia diritto di chiedere la liquidazione d eJla pensione. Giu· ridi·c am e11te questa interpretazione è discutibile; ma rag·ioni cli equit à, per i sanitari co11dotti anziani non i scritti alla Cassa di p r eYidenza, g ius tificano la interpr etazi'o ne e I 'applicazione più b en evola, tanto p1iù ohe si tratta di norme transil.orie e i1es:Sun pregiudizio i1 e dari,ra all 'amministrazione, la quale può in ogr1i caso e in og ni t empo de.Jiberare il licenziamento qualora a lla età corrisponda la ina bilità fisica . 0

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_.. MBNTORB lad/speasabile ad ogni medico :

III•• Licenziamento per limiti di età e di servizio. cc Il sanitario condotto è collocato a ripo.so quando ha compiuto 65 anni di età » (a rti colo 76 T. U . 1934, n. 1265). L 'applicazione di questa disposizione e di q11~lle1 r ela ti've al p ersonale sanitario , prevedute i1 egli art. -17, 54, 76 , 90, 96, 362 , a' r à 6ffet!.i dal 1° luglio 1936. !\ila ·d eve esser e delib era to sin da ora il collocamento a riposo d ei ~unitari ch e, cc oltre 65 anni di et à, abbiano <.:-Oil1J)iuto 40 anni di servizio e di quelli cl1e ab·b1ano compiuto 70 di età e 3'5 di servizio ». (ar~ . 36-1). Qual i::i ~si prestazi011e o soltanto quella valulabile agli e ffetti d el trattan1ento di pensio11e? I .a quist ione € dub1bia. L 'art. 76, consideran.do soltanto l'età , presci11<le dalla durata del servizio. Si può riten er e ch e, tuttavia ,. il collocan1ente a ri1poso sia condizionato al traLLan1ent.o di pensione ? ~ em 111 e no indirettan1e nte ris.u lta 1.llil nesso tra 1

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Nuovo Testo Unico dèlle Leggi Sanitarie con NOTE e COl\cl:~ENTO di CARAPELLE On. Or. A., Con s igliel'e di Stato e JANNITTI PIROMALLO Or. Prof. A., C'onsig l. di Ca ss.

Riportiamo un':> dei tan ti giudizi espressi dalla stampa amministrativo-giuridico-legale, su questo testo: «... IL commento ha carattere em in entem ente P7:_atico, l.' esposizio11.e è sobria, accurata ~n modo. e h~ àà una direttiva sicura per l'interpretazion e legislativ a. Della v asta e complessa materia gli autori sono riusciti a dare Le linee f ondamentai1:, logiche e giuridiche., e a lum eggiare i vari istit1Lt i in m odo da cond:urre a una esatta e precisa inte,,.pretazion e e applicazione de~la lepo e. Ogni elogio, per tanto, sarebbe S'U;per fluo, gia:cc.he. le pubblicazioni sia d el Carap elle, e sic;i dei J <1:nnit ti-P iro· m allo raggiungono sempre la perfezione e rispond ono a tutte ' i e esigenze pratiche"· (da ,, L a P alestra del Dirit·t o "• Perug ia, N. 11·12, n ovembre-dicembre 1934). Volume tascabile di pagg. XII-720, rilegato in tela. Prezzo L. 4 5, pi-Ò le spes~ postal i di spedizi~ne. Per gli abbonati al u Policlinico u, sole L. 3 8 m porto franco. Inviare Vaglia all'editore L UIGI POZZI - Ufficio P ostal e Succursale d iciotto - ROMA.


[ANNO

XLII, Nul\1. 15)

SEZIONE PRATICA

739

NELLA VITA PROFESSIONALE. ATTI

PARLAMENTARI

Pletora medica e casse mutue malattie. Questi due arg·orr1enti sono stati trattati dal] 'on. ·~erna alla Camera dei Deputati, discutendosi il disegno di legge sullo stato di previsione della spesa del l\iiinistero delle CorpoTazioni. Riportiamo un largo sunto dell'importante discorso.

•••

11 fenomeno della pletora medica non è circoscri Lto al nostro Paese, ma si verifica, con varia

intensità, in tutta I . Europa, tranne che in Russia. Durante gli ultimi anni un aumento notevolissimo è avvenuto, da noi, nel numero dei laureali in m-edicin a e chirurgia : essi furono 656 nell'anno scolastico 1913-14; sono saliti a 1437 nell'anno scolastico 1932-33, che è l'ultimo per il quale esistano dati statistici. Ciò vt1ol dire u11 aumento riel rapporto di 100 a 219, del 119 per cento. La cifra dell'anno scolastico 1932-33 non è di eccezione, perchè cifre simili e· anche maggiori si sono avute negli ultimi anni. La popolazione italiana è aumentata in proporzione molto minore, da 35 milioni e 598 mila abitanti il 1° gennaio 1914, a 41 milioni e 800 mila il 1° gennaio 1933: ossia del 17 per cento. Il migliorato tenore di vita non ha determinato una inaggiore richiesla dell'opera del frnedico, per varie ragioni: oggi si ricor.re largamente alle specialità farmaceutiche, che si offrono all'uso diretto della clientela; il p11bblico si rivolge sempre più alle organizzazioni sa11itarie ospedaliere pubbliche e priva te, anche per la ricchezza dei mezzi tecnici di cui esse dispongono; l 'incremento dell'educazione fisica sportiva e inilitare, impresso dal Regime, contribuisce a n1igliorare la razza, rendendo meno necessaria 1~opera assistenziale del medico; infine, la mirahi1e organizzazione di assistenzà e di previdenza igienico-sanitaria instaurata dal Regime, attraverso molteplici organismi potenziati al massimo, ha ridotto l 'intervento del medico libero professionista,. Una conferma del] 'eccesso di medici in Italia, è dato dal numero di abitanti per ogni medico: esso è di oltre 1194 per ogni 111edico, mentre in Germania è di 1 :1344 ed in Francia è di 1 :1509. Il fenomeno non accenna ad arrestarsi; difatti il numero degl 'iscritti alla Facoltà di medicina e chirurgia, che non arrivava a 9 mila nell 'anno scolastico 1928-29, è venuto serr1pre più aumentando : nel! 'ultimo anno scolastico di cui si hanno i dati, 1933-34, si è arrivati a 13.074. Durante l'ultimo sessennio l'aumento è stato del 46 per cento. Non è privo d'importanza il fatto che uno squilibrio notevole si manifesla r1ella distribuzione dei n1edici professionisti fra la campagna e la città. Per es. Ron1a città ha un medico ogni 497 abitanti, mentre Roma provincia (esclusa la città) ha un medico ogni ~902 abitanti; per Torino

i rapporti sono 1 :455 e 1 :2205; -per Milano 1 :589 e 1 :2380. U11 aspetto particolare del fenomeno è costi1uilo dall'abbondanza di studenti stranieri nelle nostre Facoltà di 111edicina e chirurg·ia. Erano 168 nell'anno scolastico 1913-14 e sono diventati 2057 nell 'anno scolastico 1933-34, dando luogo ad un aumento d·el 1124 per cento; mentre gli studenti italiani sono saliti, nello stesso periodo di te1npo, da 5174 a 11.017, avendo così dato luogo ad un aumento del 113 per cento. I medici stranieri, che esercitano in Italia la professione, derivano anch e e prevalentemente dai laureati in medicina di alLri paesi, che chiedono ed ottengono la convalid azione, a tu tti gli effetti, con procedura semplice e facile, della laure31; studenti e medici strar1ieri che vengono in Italia sono, in gran i11aggioranza di razza semita. Gli studenti ottengono l 'iscrizione alla Facoltà medica , nell'anno di corso per il quale sono ritenuti sufficienli i Litoli di studio conseguiti al1'estero, su giudizio d·el Senato accademico, udita la Facoltà. Oltre siffatta procenura facile di ammissione, gli studenti stranieri godono di altre facilitazioni d 'indole economjca. Per quanto si riferisce alla co11validazione della laurea dei medici stranieri, il Senato accademico può farlo, udita la Facoltà, o può ammettere ] 'interessato a sostenere l 'esame di laurea con dispensa totale o parziale dagli esami. Ottenuta la laurea, gli stranieri si fermano, di solito, i11 Itali a. Gli italiani non trovano lo stesso trattamento nei paesi stranieri. Per rimediare alla pletora, il « numerus clausus », da molti proposto, e attuato in Germania, è.· da scartare, dopo le dichiarazioni del Ministro della educazione nazionale. Cor1siderato in senso assoluto, e non in relazione al can1po professionale ed alla disoccupazione esistente, il punto di vista del ì\ilinistro è giusto, specie rispetto agli studenti stranieri, ch e sono m ezzi di irradiazione della cultura italiana all 'estero, anche se quelli che tornano ai paesi di prove11ienza non sono molti. Il Sindacato dei inedici propose, tempo fa , un allro mezzo : l'esame di ammissione all 'UniYersità. Esso non ridurrebbe il numero delle iscrizioni al primo anno di medicina con una disposizione catenaccio, ugu nle per tl1tti, compresi quelli che avessero disposizioni ed attitudini spiccate per lo studio della 111edicina; ma opererebbe una selezione. Infine, è possjbiJe applica.re una disposizjone in vigore per gli esercenti la professione legale: l 'aìbo chiuso. Qualora fosse accettato questo co11cetto, resterebbe a determinare dove indirizzare i laureati 11011 iscritti nell 'albo. Un corpo di 1nedici potrebbe essere adibito, con una coltura speciale co1nplementare, alle orga nizzazioni sportive, affidando ad esso l 'inseg11an1ento dell'educazione fisica, oltre che la funzione ispet tiva igienico-sanitaria in tulle le scuole; e questo corpo di medici sportivi potrebbe costi-


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tuire una nuova e preziosa riserva del corpo dei 1nedici militari per i bisogni della guerra. Potrebbe anche costituirsi u11 corpo di medici coloniali, da utilizzarsi prevalentemep.te nelle colonie dell'Africa Orientale, a tutti i fini della nostra espansione colonia] e. Per quanto si riferisce ai medici stra11ieri, si sono rece11temente adottati provvedimenti efficaci a riparare il ~lanno giustamente lamentato. Con il Regio decreto 5 n1arzo, n. 184, di questo anno XIII, è stabilito, all'art. 51 che per essere iscritti all 'albo dei n1edici chirurgi, dei veterinari, dei far1nacisti è necessario essere cittadini italiani. Co111e risulta dal cc Foglio di disposizioni >> del Seg·retario del Partito, ciò sj d eve all 'interver1to del Duce, che volle accogliere le segnalazioni fatte dalla Confederazione professionisti ed artisti, ed a questa dal Sindacato dei inedie.i, per quanto si rifer1sce alla disoccupazione del setto.re sa11itario, nel campo pro!essionistico ed artistico . Converrebbe che agli stranjeri i guali abbiano compiuto nel Regno studi sup·e·r iori, conseguendovi la laurea , ed a tutti i medici stranieri che direttamente arriYar10 in Italia, J1on si concedesse la cittadi11anza italiana, salvo i casi di stranieri di Nazioni che hanno con l'Italia .rapporti di reciprocità.

• •• Passiamo alle Casse mutue malattie : gli Istituti fflscisti assicuratori presentano un 'organizzazione <! un funzionamento che superano quelli di alcune Casse mu Lualisliche inglesi, le quali si credeva che fossero all 'avanguar(lia in q11esto lavoro di assistenza sanitaria. L ·oratore si ferma sul fu.nzionamento di varie Casse mutt1e rl1alaLi.ie a carattere nazionale. La. Cassa Nazionale J\ialaltie per gli addetti al commercio, alla tine del 1~32 co11tava 50.906 aziende con 168.133 prestatori o·opera, mer1tre alla fine <lel 1933 le aziende co111r11erciali erano salite a 100.716 co11 237.819 pres tatori d'opera. Il contributo è de! 3 per cento. Per le categorie impiegatizie il da lore di lavoro contribuisce con i due terzi ed il prestatore d 'opera con un t erzo; per le categorie operaie il contributo è parite tico. L 'indennità giornaliera è pari al salario, per il tempo massimo cli 180 giorni. Oltre tale jnden11ità la Cassa dà un contributo pecuniario che raggil111ge il 25 per cento della indennità giornaliera, recente1ner1te dal Consiglio di ammir1islrazione aumentato del 10-15 per cento per il rirnborso delle spese d1 cura (1nedico e medicamenti) sostenute durante la malattia dall 'assicu1 aio. L 'Ente può, a norma d ello statuto, intervenire direttamente i1elle cure con propri medici e con distribuzione di medicinali sempre che l'assicurato ne faccia richiesta. 111 pratica non si è fatto u so, finora, di questa facoltà, se non per limitali interven Li , prevalcnter11ente di consul tazione, negli ambulatori costituiti presso gli uffici periferici. La. es Lensione delle cure diret Le risponde al1'indirizzo dell 'amminisLrazione, la quale è port a ta a Yalorizzare il sistema dell 'assistenza pecu-

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11iaria, che lascia i11alterata ai prestatori d 'opera del con1mercio l'assoluta libertà di scelta del medico e dei relativi mezzi di cura e che favorisce lo svolgimento della libera attività professionale dei medici. Le prestazioni sono soggette ad un periodo di carenza di giorni tre. Le indennità vengono ugualmente corrisposte nei casi di parto fisiologico, nei casi d'infortunio ad integrazione dell'indennizzo minore corrisposto da altro ente assicuratore e r1ei casi di tubercolosi, di invalidità, di vecchiaia, indipendente1nente dalla inòcnnità percepita per l 'assicurazione obbligatoria. Non sono nLanca te le obbiezioni a siffatto sisterr1a di funzionamento, specie per quanto si riferisce alla indennità pari al salario ed al rimho.rso spese malattia. Gli abusi da taluni lamentati, e che d'altronde sono di tutte le assicr1razioni, possono efficacemente combattersi col controllo ocu1ato ed intelligente . Le altre obbiezioni circa la libera scelta assol11ta del medico da parte dell 'a rnmalato assicurato e circa i n1a11cati appreslan1enti per la profilassi, non hanno :fonda1nento. Si è ileLto che il servizio rr1edico, senza il concorso degli specialisti e degli ospedali, non può considerarsi completo. Ma il contributo della Cassa, nei limiti prescritti dallo statuto o dal Consiglio di am.rninistrazione, non esclude la richiesta da parte dello assicurato degli specialisti, <la pagarsi a notula, e le spese per degenza ospedaliera. Sullo stesso piano della Cassa mutua del commercio è l 'Istituto Nazionale Fascista per i dipendenti dagli is titu ti parasta1 ali ed assimilati, il quale realizza una perfetta organizzazione amministrativa e tecnica del complesso servizio sanitario. Essa conta 13.155 soci, oltre le persone di famiglia . La Federazione Nazionale Fascista delle Casse mutue malattie per i prestatori d'opera dell'Agricoltura ha un numero di tesserati che raggiunge 2.500.000, con organizzazioni varie 11el1e singole J)rovincie. Le Casse mutue della Federazione nazjonale fascista d ella industria sono in notevole quantità: al 31 dic~1nbre 1933 erano 1974, a carattere nazionale e distinte in aziendali, i11leraziendali, professionali; comprendevano inscritti per 1 milione 317 mila 895. Quanto alla Federazione Fascista della Mutualità Volont aria, è nel suo programma di limitare, per quanto possibile, l 'ordir1amento delle mutue alla giurisdjzione comunale, e di coordinare il proprio lavoro con quello svolto dalla condotta rnedica e dalla niutua sindacale. L'oratore fornisce una qt1antità notevole di dati interessantissimi sul funzionamento di queste varie mutue; la tirannia dello spazio ci vieta di riferirne, ma ci ripromettiamo di tornare sull'argoIl:iento. L ·ora lore isti luisce dei confronti con le assicurazioni sociali della Germania e dell'Inghilterra.


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In Germania si è erra lo p erchè si sono fuse le funzioni del rne(lico cur ante co11 quelle del me(lico fiscale e perchè il pagame111·0 a 1iotula induce i 1T1edici acl esagerare st1l numero delle prestazioni e ancl1e perchè la libera scelta del medico è limitata. In Inghjlterra u11a superiorità rlecisa è data dalla libera scelta, assoluta. Tn Italia il Sindacato nazionale fascista dei m edici è per questa ljbera scelta -assoluta, })Ur avendo aderito, in attesa del lavoro di coordinazione e di perfezionamento delle Casse mutue ora esistenti, ai metodi per l a scelta del medico predomi11anti per le Casse mutue che 11anno indirizzo diverso da guello adotta lo dalla Cassa nazionale p er gli addetti al commercio e dall'Ente Nazional e Fascista di previdenza e di assistenza per i dipendenti dagli Enti parastatali. Per la libera scelta assoluta stanno ragioni superiori ch e prescindono, senza compron1etterli, dai motivi strettamente economici strenuamente difesi dalle Casse mutue: innanzitutto, la fiducia clell 'ammal ato nel medico. Il compenso al medico, che i11timamente è colJegato al sistema di scelta, può avvenire in più 1uaniere: essere dire LLo con ri1t1borso, a notula, a stipend io, a forfait capitario, ecc. Manca ora il coordir1amento per l'indirizzo unitario delle Casse mutue, tanto per la loro costituzione come per l e prestazioni , specie per quan-· to si riferisce al fu.nzionamento clel servizio sanitario, che è all a base del fu11zi onamento della Cassa mutua. Per un più efficace r endi1nento, ch e si risolva in un vantaggio ancor maggiore per le varie categorie di lavora tori , con1presi anche i medici, l 'oratore sottopone al giudizio del l\IIinistro delle Corporazioni se non ritenga sia ar.rivato il mo1nenlo di realizzare la disposizione della dichiarazione XXVI della << Carta del Lavoro »: « Lo Stato, mediante gli organi corporativi e le associazioni professionali , procurerà di coordinare e di unifica.re quanto più è possibile, il sistema e g li isliluti della previdenza » . Per la coordinazione delle varie Casse inutue sindacali esiste già u11a discreta letteratura. L 'or atore è del parere che ad una coordinazione ~ia necessario si venga, per i va11taggi che n e deriveranno, specie per la unificazione del tanto difforme servizio sa11itario, con u.tilità non lieve di tutti i prestatori d'opera, compresi i medici . Ma il sistema di coordi11azione deve essere sindacale, perchè i indacati hanno voluto e potenziato le Casse 1nulue. L'oratore chiude il discorso in11eggiando al genio di ì\[ussolini.

Cronaca del movimento professionale. Il limite di età per i concorsi. La disposizione co11te11l1ta n el Testo U11ico delle Leggi Sanitarie circa il li1nite n1assin10 di 32 anni per l 'ammissione ai concorsi ai posti di medico condotto e di ufficiale sanitario, è st at a molto discussa. Parecchi Sindacati Provinciali dei Medici hanno mes~o in evidenza gli i11co11Ye11ie11li ch e pof.iono

derivare dall'applicazione di tale disposto, ed hanno chies to che fosse elevato il limi.te di età già fi ssato. Il Sottosegretario di Sla lo per gli Interni on. G. Buffarini ha con1unica lo al Segr etario d el Si11 dacato Nazionale dei Medici che in li11ea transitoria per i concorsi indetti entro il 31 dicen1bre 1937 saranno ammessi, indipendenlemente d Ji lim iti di età, coloro che dimostreranno di avere già prestato servizio con le n1orlalil à ed i li111iti prescritti. Inoltre gl~ ex-combattenti, mutilati, decorati n.l valore e iscrilli ai Fasci prima della ~I a.rcia su Ro1na godranno delle eleYazio11i del li1ni le di età previste dalle norme generali per le rispettive ca tegorie. Infine è in preparazione un al tro provedimento tenden le ad elevare una volta l ar1to a ~5 unni il limite di età indistinla1nen1e per coloro ch e parteciperanno al primo Concorso bandito per i vari posti vacanti in ciascu11a pro. . v1nc1a. Tenuto conto che co11 le dis11osizioni già emanal e e con quelle che va11no appront andosi si vie11 e n. riconoscere cl1e il limite <li età di 32 anni è effettivamente troppo basso, sar ebbe stato desiderabil e u11 provvedime11 to che elevasse il limite stesso. Tuttavia non si può ch e rallegrarsi della correzione sia pure transitoria della legge test è emanata. La transitorietà non implica una rinunzia al definitivo, e alla pegg·io con sente un graduale adattamenlo all e disposizioni più restrittive.

C ONCORSI. PosT1

VACANTI.

AscoLt PICENO. Congregazione di Carità. - Il Presidente, con avviso del 25 marzo u. s., informa che i termini per la presentazione dei documenti per parlecipare al concorso di Chirurgo primario presso il dipendente Ospedale « C. e G. Mazzoni », di cui il baado 28 febbraio p. p., sono pro,r ogati al 30 aprile 1935. CAsTELVETRANO. (Vedere TRAPANI) .. FANO. Ospedale di Sanla Croce. Scaò. 12 giugno; un pos to di primario medico del reparto oftaJmico ; il sanitario è retribuito con le perce11tuali sulle tasse di operazione; un posto di medico radiologo; stip. L. 5000, serv. att. L. 480, c. -v., compartecipaz. Rivolgersi alla Segreteria della Cong·regazione di Carità. GENOVA-NERVI. Ospedale Civile. - Scad. 31 maggio, ore 16; primario chirurgo; a11nue L. 1500 soggette alle riduzioni di legge; no1nina quinquenr1ale, confern1e triennali; laurea da almeno 6 anni ; 6 anni servizio in Ospedale; tassa L . 50. Rivolgersi Segreteria, via d ella Conladina 14, Genova-Nervi. I MPERIA.

Con so rzio

Prov.

Antitubercolare.

-

Scad. 15 apr. or e 18; direttore del Consorzio e del Disp ensario prov . ; non1irla per un quinquennio, rinnovabile; stip. L. 19.000 elevabile a L. 21.000; indenn. se r,·. att. L . 5200; trattenute e riduzioni ; età limite 45 anni. Rivolger si alla Segreteria. LECCE.

Consor zio Provin ci al e Antitubercolare.

Posto di Direttore del Consorzio-Direttore del Dispensario Provinciale t\.1 ttitube1 colare. Stipendio


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annuo iniziale L. 17 .000 con cinque aumenti quadriennali del decimo sino a raggiungere il massimo di L. 25.500, oltre il supple1nento di servizio attivo di annu~ L. 5000. 'Iali assegni sono aJ. lordo dell'imposta di R. M., delle riduzioni di cui ai RR. DD. 20 novembre 1930 n. 1491 · e 14 aprile 1934 n. 561, e del contributo alla Cassa di previdenza per i Sanitari. Età non maggiore di anni 40, salvo eccezioni di legge. Scadenza ore 14 del g·iorno 31 maggio prossimo. Obbligo della residenza fissa i1el Capoluogo. Chiarimenti presso la Segreteria del Consorzio . . MANTOVA. Istitu ti Ospedalieri. - Posto di aiuto chirurgo; L. 6000 e c. -v. ; età li1nite 35 a.; tassa L. 50,.10. Scad. 15 maggio. Posto di medico primario di pediatria. Stipendio annuo L. 7500, oltre aumenti quadriennali del decimo, compar tecipazione sulle tasse, cure su gli abbienti, caro-viveri come per legg~. Limiti di età anni 45, s. ecc. legge. Scadenza 15 giugno. Rivolgersi alla Segreteria del <Jonsiglio d'Amministrazione. ~1ARSALA. -

NERv1. -

(Vedere TRAPANI). (Vedere GENOVA).

PALER1"IO. Consorzio Prov. Antitubercolare. Direttore della Sezione dispensaria.le di Corleone; obbligo di residenza. Per ulteriori informazioni rivolgersi al Consorzio. S. GIMIGNANO. Spedali Riuniti. - A tutto il 30 aprile, concorso per titoli e pei:. esame a medico assistente; ecà limite 35 anni al 28 marzo; documenti a 3 mesi dalla stessa data; tassa L. 50,10; stip. L. 5400 e proventi totali del Gabinetto e dei certificati per infortuni; nomina triennale salvo riconferma; chiedere copia del bando. TRAPANI. Consor zio Provinciale Antitubercolare. - Concorso per titoli ed esami al posto di Aiuto medico del Dispensario Prov. di Trapani. ,S tipendio lordo L. 12.000 escluse le riduzioni di cui ai RR. DD. 20 novembre 1930 n . 1491 e 14 aprile 1934 n. 56 l. Età massima 40 anni. Scadenza 25 maggio 19:35. In. - Concorso per titoli ed esa1ni al posto di Direttore delle Sezioni Dispensariali di Marsala e Castelvetrano. Stipendio lordo L. 10.000 escluse le riduzio11i come più sopra Età rnassima 40 anni. Scadenza 10 giugno 1935. Chiarin1enti alla Segreleria del Conso·rzio. NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

Il sen. Giunio Salvi, Rettore lVIagnifico dell'Università e Commissario della Società Reale di Napoli, è stato, con decrelo del l\ilinistro dell 'Edu<.:azione Nazionale, nomin ato anche Commissario dell'Accademia Napo1etana e della Reale Accademia delle Scienze Medico-Chirurgiche. Il prof. Franco de Gironcoli, docente in urologia presso la R. Università di Padova, direttore del periodico cc Urologia », è nominato membro corrispondente straniero ti.ella Società portoghese di urologia ~ Rallegramenti. Il pr<.>f. Mario Monacelli, direltore della R. Clinica dermosifilopatica di Messil1a, è nominato socio ordinario d'3lla Reale. Acca<lemia Peloritana di questa ci lLà. Rallegramenti.

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DIV~RSI!.

NOTIZll!.

La V Campagna Nazionale Antitubercolare. Per la quinta volta il Teatro Reale dell'Opera d!. Roma ha offerto il meraviglioso spettacolo, che suole caratLerizzar e l 'adunata ar1nuale per l 'apertura della Campagna Antitubercolare. Era presente un numeroso stuolo di autorità. La cerimonia fu onorata dalla presenza della P.rincipessa di Piemonte. L'on. Paolucci, rivol lo alla Principessa, dice del sjgnificato di questa solenne assemblea, che ad ogni primavera è chiamata a raccolta. L 'on. De Marsico, oratore 1tfficiale della solenne cerimonia, dopo un saluto all 'A11gusta Signora rappresentante dj due gloriose Dinastie, e che con la Sua presenza testimonia la infl essibile volontà italiana al diritto di vita, dicl1iara che non è tempo il nostro che permetta ad al<:un popolo di arrestarsi nella conte1nplazione del passato. L'oratore d~ un rapido sg11ardo alla medicina e alla chirurgia pa.ssata, che reca pur nomi di italiani insigni. 1\.ccenna alla scoperta del Forlanini, all'opera del Marag·liano e del Morelli per il trio11fo della lotta contro la tubercolosi . Il popolo nostro guarda rasserenato all 'avve11ire perchè sa che 11el Regime ha la più possente tutela. E qui l'orato,r e ricorda le cifre impo11enti relative alla ca1npag·na che non ha soste. L 'oratore termina con una lirica a Roma e alla grande Madre Italia, che espresse dal popolo l 'Uo1no della disciplina, della preveggenza, deJla restaurazio11e, che a tutto provvede, che innalza un orifiaruma su cui è scritLo: orcline, pace, giustizia I Si svolge, come epilogo della mattinata inaugurale, uno scelto prograrnma n1usicale. lii

Il Duce ha ricevuto a Palazzo Venezia gli organizzatori delle « Manifeslazioni nazionali antitubercolari dell 'anno XIII >,. Nel salo11e delle Baltaglie erano presenti : l 'on. prof. Raiffaele Paolucci, presidente della Federazione, il sen. prof. Edoardo Maragliano , l 'on. JJrof. Eugenio Morelli e il prof. Arcangelo Ilvento, vice presidenti, il prof. Federigo Bocchetti, segretario gP-nerale della F'ederazione; il sen. Filippo Cren1onesi, presidente g·enerale della Croce Rossa Italiana; i Co11sigli direttivi, al con1pleto, della Federazione Italiana Nazio11ale Fascista della lotta contro la tubercolosi e della Croce Rossa Italiana; j presidenti e i delegati delle Sezioni regionali della Federazione; i presidenti e i direttori dei Consorzi provinciali antitubercolari delle 93 provi11cie del Regno. L'on. prof. Raffaele Paolt1cci ha fatto il riassunto dell'attività svolta dalla Federazione in cin. que anni. Il Duce ha poi proceduto alla consegna dei premi assegnati ai quarantasei Consorzi provinciali a11titnberc0lari che più si sono distinti nella Campagna antj tubercolare dello scorso anno. Ai presidenti di questi Consorzi il Duce ha consegnato pure un diplo111a di benemerenza. ,Seguono, poi, i 5 Con sorzi ai quali è sta~o a~se­ gnato il terzo premio cc ex aequo » (medaglie d oro della Federazione Italiana Nazio11ale Fascista per la lotta contro la tuberco]osì), e i 23 Consorzi cui


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è stato assegnalo il quarlo premio (m edaglie d 'argento della Federazione). Ai Comilati anlilubercolari delle Colonie, che lo scorso anno hanno raggiunto risultati notevoli, sono state assegnate due medaglie d 'oro (Mogadiscio e Bengasi) e due meàag-Iie d 'argento (Tripoli e Asmara). Terminata la co11segna dei pre1ni, il Duce ha dato le direttive per la V Car111)agna Nazionale Antitubercolare. Nella sal -t del Superci11ema di Roma sono stati proiettati, in visione privata, i films di propaganda antitubercolare « Luci nell '0111bra », cc La taverna del T B C », il « T B C » e cc Rinascere ». Era.no presenti tulli i dirige11ti della Federazione nazior1ale i)er la lotta contro la tubercolosi e della Croce Rossa Italian a.

.....

filattico antitubercolare. U11rt n1edaglia d 'oro di benemer enza è sla la pure asseg11ata alla dolt. ssa i\llaria Sacchi Casali, che ha donato 500.000 lire all'Istituto « Carlo FOJ'lanini n, per lo studio della tubercolosi nel baro bino. L 'a~semblea ha infine approvato le direttive della Pr esiden.ia sulla nomina degli oratori nei capolu oghi di provi11cia e sugli altri argomenti all 'ordine del giorno, e si è sciolt a esprimendo ] a su a gratitudine al Duce, supremo animatore di ogni azio·n e in tesa ad elevare il tenore di vita del popolo italiano.

Lega italiana d'Igiene mentale. Commemorazione del prof. De Sanctis. Si è radunata a ì\1ilano, n ella Scuola Treves l ·assemblea ge11erale della Lega it aliana di igien~ mentale, per la commen1orazio11e del compianto prof. S. De Sanctis. Il segr etario dott. Corrado 1'umiati h a letto le numerosissime adesioni pervenute anche da tutte le Sezioni delle Leghe <l'Europa e d'America. I l prof. Antonini, presidente onorario, ha ricordato brevemente i meriti del De Sa11ctis i11 rapporto alla p sichiatria· il prof. Medea, presidente d ella Sezione lomba;da, ha illustrato la parte ch e egli ebbe già dal 1910 r1ell~. fondazione. d ei . Dispensari psichiatrici, per la v1s1ta prematr1mon1ale, per la propaganda, precedendo in quest'ordine di attività gli Americani. Attraverso la commemorazione del prof. Corberi è stata lumeggiat1 la figura (lell 'illustre estinto q_uale clinico, anaton1ico e a11a tomo-patologo del sistema n er voso. P.rofessore di psicologia speri1nentale nel 19()6 a Roma, si occupò di p sicologia p edagogica, di psicologia criminale e di psicologia del lavoro; individuò la demenza precocissima e la fr~nastenia aparetico-afasica tardiva. Le sue .lnaggiori opere sono le pubblicazioni sui sogni antecedenti al celebre libro di Freud; il trattato di psicologia sperimentale; ~l trattato di n europsichiatria infa,ntile. ·ru Llo ciò gli valse, dopo la morte di ~Iingazzini, la cattedra di clinica delle malattie nervose e mentali di Ro1n a. Il dott. Albertini ha r eso omaggio alle bene1nerenze dell 'estinto nel campo dell 'assistenza medico-pedagogica dei fa;nciulli anormali psichici, culrninante nella fondazione a Ro1na degli asili-scuola o scuole autonorne, con indirizzo scientifico di assistenza m edica e rieducazione per 1nezzo del l avoro produttivo. Tali scuole servirono di guida alle altre istituzioni d el genere, come la Scuo1a Treves a Milano, le scu ole speciali di Genova, Torino ed altre. La Jegge per la maternità ed i11fanzia , codificando la dottrina e la pratica del Maestro, dette il miglior riconoscimento del suo valore e dei suoi meriti per la bonifica integrale della razza. Il prof. Donaggio ha parlato a non1e della Società di p sichiatria e della Società di nel1rologia. Terminate le commemorazioni, si sono prese deliberazioni per la prossi111a riu11ione di Bruxelles (1935) e per il Congresso· 111ondiale di Parigi (1936); e si è passati alla nomina rlel nuoYo presidente del11 Lega italiana d'igiene mentale, nella persona del prof. Medea.

Sotto la presidenza d ell '011. prof. Raffaele Paolucci, si è riunito il Consiglio direttivo della Federazione italiana nazionale ~ascista per la lotta contro la tubercolosi. Alla riunione pr.esenziavano anche i presidenti e i delegati delle Sezioni regionali d ella Federazione. Sono stati ::tn1pian1enle discu ssi gli importanti ar gomenti posti all 'orcline del giorno, e i p-rimi dei quali si riferivano al « V Congresso nazio11ale r;ont10 la tubercolosi », ch e sar à te11uto a Roma nell 'oltobre prossimo, ed alla l< X Conferen za della U11ione internazionale contro la tubercolosi », che avrà luogo a Lisbo11a nel 1936, alla quale l 'Italia parteciperà con tre correìatori. Il Consiglio ha approvato i temi da svolgere al Cong.resso ed è quindi passalo alla discussione del terzo con1n1a all 'ordine del giorno: cc La tisiologia quale materia d 'insegnamento in tutte le Università del Regno ». L 'argomer1to è s tato og·getto di an1pia disan1ina da parte dei proff. sen. ~Iicheli, on. Morelli, sen. Maraglia.no, Bocche lti, Ferrannini, Jem1na, OttoJeng·hi, Ronzoni, De Vecchi, Carpi, Fici, Costantini, ed infine l 'assemblea ha approvato all 'unanirnità il seguente ordine del giorno : « La Federazione italia11a nazionale fascista per la lotta contro la tubercolosi, riconoscendo che lo sviluppo della lotta contro la t ubercolosi richiede in modo assoluto una più a111pia istruzione scient ifico-pratica della tubercolosi i1elle RR. Università del Regno, segn ala gucsla deficienza alle autorità superiori, per gli opportuni provvedimenli ». I Delegati delle dodici Sezioni r egionali della Federazione hanno poi dato comunicazione degli sv.iluppi raggiunti, in tulle le IJrovincie d'Italia, dalla organilzazione della cc P.r ima Settimana nazionale della diagr1osi precoce ». L'assemblea ha quindi ascoltato le dichiarazioni del segretario ge11erale, prof. fiocchetti, che ha traccia lo Uil quadro co1npleto della complessa organizzazione delle n1anifestazioni antitubercolari <lell 'anr10 XIII. Il Consiglio <iire llivo ha poi deciso di assegnare una medaglia d 'oro di benen1erenza alla signorina Anna Caputi Pa1nbrenghi, di Ruvo di Puglia , la Società italiana di medicina sociale. quale all'inizio cli questa Ca1npagr1a ha donato al Il Consiglio di presidenza della .Società Italiana Consorzio antitubercolare di Bari un grande fabdi ~Iedicina Sociale convocato dal presidente prof. bricato di r ecer1te costruzio11e con terreni adiaCarlo Foà adunatosi il 20 febbraio in una sala centi, del valore di oltre mezzo m ilione di lire , e che sarà destinato ad ospitare un Istituto pro- del Sindacato ~1edico Fascista ~ro' i11ciale cli l\fiI


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l< IL POLICLINICO »

lano alla presenza del segretario prof. Carlo Baslini, cc udita dal prof. Foà la relazione del recente convegno svòltosi a Roma presso il Sindacato Naz~onale Fascista dei Medjci sotto la presidenza del1·on. Morelli, plaude alla creazione della Sezione Tecnica di ~1·edicina Sociale in seno al Sindacato Nazionale, esprime il suo più vivo compiacimento perchè a p·resiedere quella sezione l Jon . Morelli a.bbia eletto il proprio presidente prof. Carlo Foà · f?rma il voto e l 'aug·urio che la propria i11iziativ~ rJ guardante l 'organizzazione di un Congresso per lo studio dei problemi dell 'alin1entazione, da svolgere in collaborazione co11 il Consiglio 'Nazionale delle Bicerche, trovi ampia e sollecita attuazione l)er opera della nuova Sezione 'Tecnica dei Sindacali alla qJUale assicura la sua cordiale e completa collaborazione ».

Convegno italiano di gastroenterologia. Il 28 aprile sar~ tenuta in Roma la riunione annuale della Società Italiana di Gastroentero1oQ"ia. La seduta anlimeridia11a avverrà alle ore 9, presso la R. Clinica Medica diretta dal prof. Frugoni; quella pomericliana nella sezione di Gastroe11terologia deg-Ii Ospedali Riuniti di Roma, diretta dal prof. Alessandrini. Verranno svolte comunicazioni su temi vari. invitano tutti i colleghi, ai quali riescano 1Si d'interesse le questioni attinenti alle malattie del1:apparato digerente , a partecipare alla riunione. Rivolgersi al segreta.r io della Società, prof. Angelo Allodi, assistente alla Cli11ica Medica della R. Università di Torino . '-

Nucleo italiano di hertzbiologia. In seguito alle deliberazio·n i prese nel Congresso internazionale di Elettroradiobiologia i11 Venezia nel settembre scorso, sono in corso di organizzazione vari « Nuclei >> di cultori di Radiobiologia, secondo le sue varie branche. Tra gli altri ò istituito un « Nucleo italiano di Hertzbiologia >), di cui è presidente il prof. Luigi Castaldi, direttore dell'Istituto ana Lomico di Cagliari, e segretario il prof. Ottavio Businco, incaricato di Radiologia medica nella Univers-ità di Cagliari. Tutti coloro che si interessano di studi biologici con onde hertziane sia 11el campo scientifico, sia in qu.ello applicativo, e che desiderano iscriversi a questa organizzazione, sono pregati di rivolgersi aìla Presidenza del Nucleo. Questo collaborerà con gli altri Nuclei di Radiobiologia gi~ formati , e <.he quest'anno si riuniranno a congresso a Bologna nell 'ottobre.

Alla Con federazione professionisti e artisti. 11 2 marzo u. s. si è riunito a Roma il Consiglio Nazionale della Confederazione Professionisti ed Artisti. L 'on. Pavolini , a proi)osito delle professioni sanitarie, ha rilevato che il Governo fascista ha valorizzato la maturità dcl] 'organizzazione ~ìndacale scioglienclo i veccl11 ordini professionali. Ha posto un giu sto freno alle eccessive invadenze dei laureati stranieri, limitando l 'i scrizione negli albi a quelli fra loro che apparlengono a· nazioni nelle quali vige reciprocità di trattamento. Per la professione della levatrice, ha istituito l 'albo professionale, col regolamento per la categoria. Se1npre nel settore sanitario, l 'on. P avolini ha n1esso in rilievo 1'opera ch e si è co111piuta per la preparazione delle tariffe professionali dei medici,

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l~ p~opost~ elaborate dal Sindacato per le prestaz~on1 ~.ed1che al~e m}ttue sanit~rie, l'azione per

l eserc1zto pirofess1onale degli otLici, l 'accordo stipulato fra veterinari e tecnici agricoli nel campo zootecnico, l'azione svolta per la risoluzione dei problemi d_ei farmacisti e per il riconoscimento della qualific.1 impiegatìzja alle infer1niere diplomate.

La lingua italiana nei Congressi internazionali. La Presidenza del Consiglio dei Ministri, recentemente, nel conced-ere il nulla osta per la partecipazione italiana ad· un Cong.resso in ternazio11ale, ha fatto presenle c·h e le comunicazioni dei nostri delegati debbano essere fatte in lingua italiana, e che i delegati stessi debbono dichiarare che la partecipazione italiana ai futuri Congressi è> subordinata all'ammissione della lingua italiana tra le lingue ufficiali. Questa mas.s ima deve valere per tutti i Congressi internazionali.

Il prof. Panegrossi illustra alla presenza dei Soyrani la cura dei postumi di encefalite letar• g1ca. Ad iniziativa della Regi11a, il prof. Panegro.ssi ha illustra:to la cura dei pos turni di encefalite letargica, con un sistema fatto sperimentare agli ~tudiosi italiani dalla Regina stessa, ~a quale si è occupata del problema con vivo interesse. Alla conferenza, che si è svolta in uno dei magnifici salo-µi della Reggia, tutto adorno di fiori, hanno assistito il Re e la Regina, l 'ex Re di Spagna, il Principe e la Principessa di Piemonte, la Principessa Maria di Savoia, la Principessa Maria Adel~ide di Savoia-Genova, il Principe e ia Principessa Conrad di Baviera. Erano anche presenti il Presidente del Senato ed il Presidente della Camera dei Deputa.ti, il Sottosegretario di Stato per la Stan1pa e Propaganda Ciano, il principe Chigi gran maestro dell'Ordine di Malta, numerosi rapresentanti del Corpo diplomatico accreditaito presso la Real Corte, i membri della Casa civile e di quella militare del Re, i gentiluomini e le dame di Corte della Regina, un folto gruppo di clinici italiani ed esteri e i1umerose altre personalità. Il 'dott. Quirico, medico di Casa Reale, ha presentato il prof. Panegrossi che ha parlato, caloro<Samente applaudito, esponendo le caratteristiche del n1ale e gli effetti della Cllra. illustrando la sua conferenza con un film LUCE che r~trae gli infern1i attraverso i vari stadi dalla malruttia fino a11a guarigione o al miglioramento sensibilissi1110 ed ha fatto sfilare un gruppo di malati da lui guariti perfettament.e, uno dei quali, a nome di tutti, ha offerto un grande mazzo di fiori alla Regina aiccompagnando I 'offerta COll espressio11i ciella più profonda gratitudine. Hanno parlato successivamente iJ prof. Negri di Torino ed il prof. Be sta di Mila110.

Inaugurazione di un nuovo padiglione al Policli-nico di Roma. Il reparto « Regina E1e11a » al Policlinico Um-. berto I di Roma, per la cura dei postumi del1'encefalite letargica, si è arricchito di un altro· padiglione e di due altre dipenden ze, per accogliere in tutto oltre 200 infer1ni. Una trentina, giunti da ogni parte d 'Italia , sono stati subito allogati nel padiglione, inaugura.-to, co·n le altre


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SEZIONE PRATICA

fabbriche, alla prese11za del Sottosegr e tario all 'Interno on. Buffarini Guidi, e con l 'intervento del prefetto Spano, presidente degli Ospedali Riuniti di Roma, ~el diretlore d el Policlinico prof. Galli, del prof. Panegrossi di.rettore del reprurto, del direttore generale della Sa11ità, prof. Basile.

Un aviatore d'eccezione. Il sottosegretario all 'Aeronautica gen . Valle, nel suo recente di scorso al Senato, ha reso un fervido e commosso omaggio a Raffaele Bastianelli, chirurgo di somma fama e decano degli aviatori italiani . ~ L 'alta assemblea è stata irresistibìl111ente tralta ad associarsi con un ap·p lauso lungo ed unanime, al gen. Valle Il giorno in11anzi il sen. Baslianelli aveva pronunzia lo un n obilissimo discorso sui problemi del dominio dell 'aria per le necessità della vita civile e cli guerra ed aveva ottenuto un larg his. s1mo con senso.

Un po' dovunque. Il 6° Congresso internazionale sull 'organizzazione scientifica del l avoro si svol gerà a Londra dal 15 al 20 luglio. La partecipazio11e itaJiana è predisposta dall'Ente nazionalé p er l 'organizzazion e scientifica del lavoro (E.N.I.O.S.), in qualità di Comitato nazionale. Il 23° Congresso pan-rt1sso dei chirurgi avrà luogo a Leningrado daJ 24 al 29 giugno'. Temi ufficiali: Lo shock; Ascessi e gangrena polmo11ari ; t ema raccomandato : La diag11osi precoce dei 1un1ori malig ni; si accellano çomunicazioni su lemi fuori prog ramma. Rivolger si al presid ente d el Co1nitalo ordinart ore, prof. N. N. Petroff, Kirotchnaia 41, Leningrad 15, U. R. S. S. Dal 20 al 25 febbraio l 'Associazione Odontologica Argentina ha tenu lo a "Buenos Aires le Giornate odontologiche del Nlar della Plata; il programma comprendeva numerose dimostrazioni cliniche e pra.t iche e fu integrato da una serie di festeggiamenti e di gite. Le Giornale ortopedich e di Bordeaux si terranno il 7 e l '8 giugno; vengono organizzate dal prof. H.-L. Rocher. Rivolgersi al segretario Dr. Ponyan11e, rue de Saint-Gènes 103, Bordeaux. Si è svolto a Berlino il 47° Congresso della. Società tedesca di m edicina interna. All 'inaug urazione, avvenuta il 25 marzo, intervennero circa 1500 m edici; parlarono il preside11te della Società, prof. Schottmuller, il « Flihrer » della professione medica, dott. Wagner , e il presidente dell 'Ufficio sa11itario imperiale, prof. Reiter. Il Capo del Governo ha autorizzato il 4° Congresso nazionale di nipiologia, ch e si terrà a Trieste dal 4 al 7 settembre. Dal 4 al 6 aprile si tengono a Parigi le « Giornate medico-sociali dell'infanzia di età scolastica)), sotto la presidenza di P. Strauss, vice-presidente d el Senato. L'8° Congresso francese degli educatori di b ambini tardivi si terrà a 1-ve tot dal 28 al 25 aprile. Rivolger si al sig. Hue t, directeur de l 'Institute départem enti.ll de perfectionne111ent, Yvetot, Francia. L'll mar10 si è adunat a l'assemblea gen er ale d ell '« Associazione frat erna dei rn edici fran cesi ))' opera di solidari età e di previrle11za.

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La Socie tà Medico-Chirurgica Bresciana si è adunala l '8 e il 22 gennaio, il 5 e il 19 febbraio , sollo la presidenza d el prof. E. Raverdino. Sono Rt ate fatte comunicazioni da: n. Secchi, E. Fiori, A. ~agani-Cesa ; V. Lanzani, O. Alberti, L. Pietrantoni, G. Dossena; C. De 'I'o11i, R. Sassi, M. Lusena ; G . Quarti, U. Bar a tozzi, A. Poli. La Società Medico-Chirurgica Com asca si è adu11ata il 26 gennaio. Sono s tate fatte con1unicazioni da: C. Barazzoni, E. Ber1ver1uti , T. Benzi, J~ . Grasst. La Società Piemontese cl 'Igjene si è adunat a il 18 marzo . Sono s tate fatte comu11icazio11i cla: C. F. Cerr:1ti, U. di Aich eselh 11rg, G. Guidi, U. Boffa. Il 7 arprile si sono riur1iti ad 1\.lessandria, nella Casa Littoria, i capigruppo d ei medici ospedalieri apparten enti alla sezione sanitaria del pubblico irnpiego , provenienti dai maggiori capiluoghi di provincia dell'Italia sette11trional e. Dopo il saluto a1 Re e al Duce, i capigruppo 11anno riferito sul1'attività svolta ed hanno illu strato i programmi concretati p er l 'avvenire . L 'on. Biagi ha riferilo sull 'andamento dell 'Is li1uto nazionale fasci sta della. previdenza sociale al Capo del GoYerno , ch e gli ha espresso il suo compiacimento per l 'atlività deJl 'Istituto. La solenne inaugurazior1e della Città U11iver silari a di Roma, ch e doveva avere luogo il 28 aprile, (' s tata rimandata al prossimo ottobre. Il rinvio è apparso necessario p er d ar m odo alle 538 università e accad emie di tu llo il r11ondo, che sarann o invitate, di intervenire, il ch e ora n on sarebbe possibile ad anno accademico inolt rato, e per far coincidere la inaugurazione con l 'inizio effettivo d ell 'anno scol astico e col tredicesimo an11uale della Marcia su Rom a. Il P od està e il Ret t ore d ell 'U11i Yersità di Torino h an110 t elegrafato al Capo del Gover110, espri1ne11do la gratitudine della cittadinanza e d el glorioso Ateneo p er il provvedimento relativo alla siste1nazione edilizia degli ospedali e delle cliniche universitarie. L 'Università Tulane di St. Lou] s (Stati Uniti) ha festeggiato in gennaio il suo centenario. Nella seconda metà di gennaio ebbero luogo a Lima diverse manifestazioni n1 eòich e, in occasione del 4° centenario di fondazione d ella città. Il 21 fu inaugurato un m ont1n1ento a Daniel A. Carrion,. sulla piazza pros pici enle I 'Osp edale cc 2 di l\1aggio »; il 23 ebbe inizio il Congresso m edico nazionale, organizzato dall 'Associazione Medica P eruYiana cc Daniel A. Célrrion »; i conYenuti r esero un omaggio all31 me1noria d el dott. Hipolito Iua11ne; il 28 si tenne la Giornata Nipiologica P eruviana. Il 22 m~rzo fu inaug ura lo I 'ospedale franco1nussu lman 1 di Bobig·n y, n ella r egion e di P arigi, reso necessario dalla presenza , in questa r egione, cii 80.000 nord-africani. Assisteva no alla cerimo11 ia i ministri della sanità , Quei Ile, dell 'interno, n.égnier, e dell 'educazion e n azionale, Mallarmé, il presidente della Società dei Luoghi Santi del1'Isl am , Si Kaddour ben Ghabrit, ecc. Il nuovo ospedale sarà diretto dal dott. Gerolami; comprenderà 8 Servizi, n on ch è iJ gruppo dei Laboratori e la Farmacia. L 'ingegn ere italian o Gl1elazzi h a vinto il concorso per il progetto dell 'ospedale nella conces-


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« IL POLICLINICO »

s~one

~ngl ese

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NUl\l.

?-

di Tien-Lsin; vi h anno partecipato c irca c1nrru anta concorrenti, tra c11i inolll ir1glesi.

,?meo~a~ia. ~a ta s~a 'iscrizione è di RM 75 e per i med~c1. ass1stent1 d1 l'l~I 40. Programmi partico-

Il 4 aprile S. wI. la Regina h a, visi lato, al Policlirtico Umberto I rii Ro1na, il r eparto per i postumi cli en cefalite letargica, diretto dal prof. Pan egr o&si, e la Clinica per le malattie tropicali e s ub Lr opicali , dire tta dal sen. Castell ani.

laregg1at1 presso la Gefch aftsf lelle de Berliner Akademie fur arztlich e Fortbildung, Berlin NW 7, Robert Koch-Platz 7 (Kai serin Friedrich-Hau s).

La Società Montecatini a mezzo d el su o presidente, on . Donegani, ha fatto p ervenire al Cons iglio Nazionale d elle Ricer ch e la so1nma di lire <luecentomila, e ha comunicato di aver preso sotto il s u o pa tronato le ricerche scientifi ch e r elative a i prodotti farmaceu licj , in corso presso il Con sig lio stesso. L :l g·es lio11e s ta tale d el le .Regie 'fer111e di Salsornagg iore s ta or ganizza11do per i I 28 e 29 aprile Ja III Aduna la medica di Salso111aggior e, ch e co11s is lerà i11 un conveg110 di n1cdicjna i11lerna e pedialria d ell 'Italia settentrionale. I te111i <li relazio11e cì1e verranno svolti duranl t! il co11veg110 sono i segu enti : cc Le pleuriti essu da li ve », dai proff. v·iola e Schiassi di Bolog n a; (( Diatesi essudati va e scrofolosi », dal prof. Allaria di Torino .

In occasione d el convegno d ell a « U11ily Hi s tory Sch ool » , che si terrà a Rorp.a d al 15 al 22 aprile, si svolger à anche, per inizi ativa d ella Università, la « Se ttimana d ella Scuola di Storia d elle 1Scienze » con u11a serie di lezio·11i d i doce1tt i di tutto il inondo, sul tema unico: " Scien za e civiltà n el rnondo m od ern o )>. L 'Accademia berlinese <li perfezion amento per i ~nedici terrà a Berlino dal 29 aprile al 17 n1ag,g·io 1935 un corso in ter11azio11ale preliminare di

Di una m alattia contratta nell .adempimento del proprio (lovere è m or lo il dott. RENZO FRANCESCO R ENZI, assist ente negli Osped ali di Roma. Lascia la moglie e un b ambino. Alla famiglia vanno le nostre commosse condog·Jiar1ze.

Rivista di Jllalariologia PUBBLICAZIONE MENSILE. (Sommario - Sez. I - N. 1, 1935). contributi originai• : G. ASCIONE e E. MARIOTTI: Esper ienze di t rasmissione della infezione palustre coi fil·trati di sa.ng ue e di liquido cefalo-rachidiano di malarici priJJllitivi (4 tavole). - M. TORRIOLI e P. DE MURO: Monocitosi malarica (1 tav. a colori). - L. PA:tROT et A. CATANEI: Sur les rensei.gn ements f..:>urnis ipar l'indi1~ splénométrique dans la mesure du paludisme endémique. - A. BARBOSA: La quinina y la atebrinn, en la iprevenci6n de l as 11 Recrudescencias 11 qu e siguen a l a 11 Recura:encia,, de ter ciana benigna (Estudio comparativo). - A. BALDI: Malaria a utoctona n el ooonune di Pistoia. - Relazioni : L. W. HACKETT e A. MISSIROLI : 'l'he varieties of (( Anop heles maoulipeunis » and t heir relat ion to t b e dietribution Of .m a laria in E!Urope (4 tavole). -- Indirizzo a lla determi·n azione delle va.rietà di << Anopheles maoulipennis >1. (Rapp orto degli esp erti con vocati a Roma dalla Commission e della m a l a ria della Società delle Nazioni) (2 tavole). Abbonamento pel 1934: Italia L. 5 O, Estero L. 9 O; ai nos tri abbonati L. 4 5 e L. 8 5 risp~ttivamente; un numero separato: Italia L. 6, Estero L. 1 O. Inviare Vaglia all•editore LUIGI POZZI. Ufficio Postale Sue, cursale diciotto. ROMA.

Indice alfabetico per materie. Apofisi li su ppura te . . . . . . . . . . . Pag. 729 Articolazioni : s truttura della n1embran a sinoviale . . . . . . . . . . . . )) 729 )) 726 Bacillo tifico: perm a11en za nel Lerreno )) 726 Bacillo tubercolare: ricer ch e . . . . Bibliograiia . . . . . . . . . . . . . . . )) 724 )) 739 Casse mutue malattie . . . . . . . . . . )) 730 Cianuro di po tassio: antid oti . . . . . )) 737 Goricor si: età massinia dei candidati . )) 735 Difterite m aligna : sieroter apia . . . . . )) 729 Epididimo: li11fangiom a semplice . . )) 731 Ernia : cura . . . . . . . . . . . . . . )) 732 Erpeto ler apia . . . . . . . . . . . . . Escar a vulvo-vaginale da solfa lo di ram e )) 719 come antifecondativo . . . . . . . . . Ferimento volontario od accide11lale da )) 726 arma d n fuoco ? . . . . . . . . . . . . Flebite sponta11ea n el cor so di iniomi )) 720 uterini . . . . . . . . . . . . . . . . Ginecolog ia: di turbi. endocrini: cliag110)) 714 si e terapia . . . . . . . . . . . . . . G r avidanza extrauterina: insoliti err ori )) 718 djagnos lici . . . . . . . . . . . . .. Idron efrosi con inanifestazioni clinich e )) 720 at ipiche . . . . . . . . . . . . . . . . )) 732 Iperp ar atiroidismo: casistica . . . . . . Lavora tori agricoli : azione tossica della )) 735 calciocianamide . . . . . . . . . . . . 1

Lic ~ n_ziamen.to

per lin1iti d'età e di servi zio . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 738

Malaria: segni d 'iper aillivi.tà midollare durante l'accesso . . . . . . . . . . . Mesenterite r etrat tile: eziop atogenesi . Milza :. irradiazione; azione sulla gli-

)) ))

729 729

. . . . . • . . • . • . . . . .

~)

736

Nefropat ie : riten zion e urobilinemica . . Occlusione intestinale da diverticolo di iVI eckel . . . . . . . . . . . . . . . . . Ozena: trattamen Lo co11 estra.t lj p aratiroidei . . . . . . . · · · · · · · ·

))

723

cern.1a

Pl etora medica . . . . . . . . .

.

.

707, 712 ))

732

)}

739

)) 730 Rene: r adiologia dei traumi . . )) 729 .Ren e : tr aumi chiusi . . . . . . . · Siero-coagul azion e di ' Veltmann . 726, 729 Tubercolosi polmon are a scarsa sintoma)) 701 tologia : prova dell 'islan1ina . . . . . Tuber colosi : porpora com e seg·no pre)) 735 monitorio . . . . . . . . . . . . . . . )) 726 Tuber colosi vegetante: r eperto colturale 1'umori maligni: esploraz. del siste)) 729 ma r.-e . . . . . . . . . . . . . . . . . Udito: influenza delle vicend e atmosfe)) 736 • • • rich e . . . . . · · · · · · · · )) 736 • • • Ulcera duodenale famigljare )) 731 Vaginali ti . . . . . · · . · · · · · · )) 729 Volvolo gastrico . . . . . . . . . . . . .

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C.

FRUGONI,

A. Pozzi, Resp.

Red. capo.

Roma - Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Courrier.


ANNO XLII

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Roma, 22 Aprile 1935 .. XIII

Nnm. 16

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fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO

'' DURANTE

SEZIONE PRATICA

REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. Lavori originali : A. 8ebastian elli : Su un metodo di evitare l 'intolleranza a dosi iortissi,m e e ravvicinate di salv.rursanici. Note e contributi : G. Protti : Sui raJP1porti esistenti fra il .potere radiante del san gue per:iiferico e il po tere radiante del samgue di alcuni visceri. Osservazioni cliniche : G. Lionetti: Si 'Pillò formulare una diagnosi clinica di sifilide polmonare? Problemi d'attualità : C. Toscano: Il fenomeno di Sanarelli-Sh wartz.man. Sunti e rassegne : RIC.\MBIO: G. Laroche e A. GrigaJut: La colesterineania. Meta.bolismo, clinica, terapia. G. Cavalli : Sm1ll'azione ipochetonemizzante dello zolfo. - MISCELLANEA: P. Caza.mian: Il mal di mare. Prevenzione. Trattaanento. - A. M. Clark e R. Cruickshank: Osservazioni sul trattamento delle u stioni. E . A. Hines Jr. e E. G. Bannick: Ipote~m:ia intermittente con iperidrosi. Notizia bibliografica. - Cenni bibliografici. Accademio, Società Mediche, congressi : Società Medico-

Chirurgica Lomba rda . - Società Medico-Ohirurgica di Pisa. Appunti per il medico pratico : CASISTICA E TERAPIA : Le colecistiti di oriigine intestinale. - Le oom1plicazioni dell'ulcera .peptica. - Diagnosi e terapia dei disturbi emorroidarii. - Sopra un nuovo metodo di cura del morbillo. - Dietetica e cure attu ali dell'eczema del lattan .. e. - Tubercolosi ed alterazioni delle vie respiratorie d a inalazione ùi fari.ne. - Traicheotomia d'urgenza in baimbino con difterite laringea e grosso timo. - SEMEIOTICA: Il signi.ficato dell'arco colesterinico corneale. - MEDICINA SCI1JNTIFICA : L 'in·f lmenza deg·li estratti di m11coea ,aa>pendicolare sulla secrezione gastric::t. - POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA. Nella vita professionale : Atti parlamentari: Il bilancio dell'interno al Senato. - Cronaca del n1oviimento professionalè. - Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. Nostre corrispondenze : Da ~ilano. Notizie diverse. Indice alfabetico per materie.

LAVORI ORIGINALI

a11cl1e d al timore di i)rovocare gravi fenomeni d i i11tolleranza n ei ]oro pazie·n ti, no,n chè dal con cE:itto ch e sia preferibile n1antenere l 'organ ismo sotto una azione continuata seppur lie·ve del n1eclicamento (cosa diffici]me·n te otte11ibile ron g li i11tervalli oggj abit11a.li tra un dose e J'a ]Lra di ~ eosal varsan) . l't;11sc1 perciò c.h t; un metodo ch e. permetta di so1n 111i11istrar e d osi ele, 1.ate, senza rischio di fe11or.oe;1 i di intolleranza, e a i11tervalli molto ra,·,·icinati , in m odo da raggìu11g·er e eguaJ,n1enle totali ele,rati, possa co11tribuire a far ragfri u ng·ere un a ccordo con1p·leto su tale tanto disc u:::;sa . question e 1erapeuti'ca. Nè pos'o non r1'- 0rdare la r e lazione del fJro[. Sr l1ute11'la11n al rorso di ~I.a L1rj 0] og·ia da cui ,·eni,·a inessa i11 g j11. la luce l 'irnJì Orlanza del no11 creare ... tipiti r csjsLe nti al 111edica111enlo m ediar1te ommi'n islrazioni di dosi insufficienl i di qu e to n ella cl1cn1i0Le-r apia di a1cu11e infezio11i. Ije ricerche in dirizzale ad evitare le intolle-• ra11ze da salvarsa11 da·ta110 da molto teimPo e si sono J)ropos Li molti n1etodi profilattici. Si è co11$igli;\to cli diluire fortem e11te il farmaco in acqua bidistillata · di introdurre molto lenta1r\e11le la soluzio11 c n e ll a vona: d i scegliere vene

JLE.P..\RTO DI PATOLObJA. DIGESTIVA E DIETETICA J)EGLI OsPEDAJ.r BIUNITI DI RoMA Primari o Direttore: Pro·f. PAOLO ALESSANDRINJ.

So un metodo di evitare l'intolleranza a dosi fortissime e ravvicinate di sai var• • san1c1. DoLt. A. SEBASTIANELLI. on è mia intenzione e.n trare in merito al tnr1to disc11sso proble111a della, convenien za o IJt6no d(:..'l son1ministrare forti o fo,r tissime, dosi di neosalvarsan n ella terapia. della lues r ecente C• tardiva, n1a solo n1i p r opon go di co·n trib·u ire allo 5tudio dei diversi sistemi indirizzati arl evitare, per quanto possibile, l 'insorgE.n za di ~Tavi fenon1eni di i11toìleranza ai salvarsanici, J)OSsibili co11 qualunq·ue dose, seppur e più facili a verificia1r si con le dosi n1assive1. Non posso 1~erò fare a meno di i1otare ch e i sos tenitoTi dellE. dosi basse e ripetuLc fino a d ottenere alti 1otali di serie (da sorr1n1 inistrarsi per talune ·~:iuole solo ;plT vie endo1nuscol:are), sono stati p t es nrr1ibiln1ente spinti a p referire tale metod0 1


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« JL POLJCLlNICO >>

1011La1)e dal cuore, di praticar e l ' ini ~zion e in due o più tempi (concE.ito ripreso attualmein te da Soh11e11s e Bernestein per praticar e cure massive) : di far m escolare nella siringa il medicamento col sangu~ dt•l malato (exoemoclasia; ~;asto·u) : di praticare la vaccinazione pre ve11 Liv a (sch e plofila$s.i): di son1minist.rar e a l pazie11te bicarbonato .di so.dio· o di iniettargli r.arbo11ato di sodio (Sioard e Paraf): di somn1inistrargli adrenalin.a. per bucc.a o per iniezio.n e. I1toltrt.1 si è ipropo·s to di aggiungere al farmaco alcune go·c cie di etere (Kopac:zewsk-i) : iposolfito di sodio (Ravaut.) : carbonato di so dio : eosir1a Lo di cesio: di far precedere trattamento e.on fo-rti dosi di insulina e carboidrati (Pioil ti). Si è consig liato ancora di praticare 1Ja soluzione d el farmaco in cloruro di calcio: in cloru.r o doppio di calcio ed urva1: in urea e cloru ro di· stronzio (Lehne rdt) : in brom uro di stronzio (Alwen s) : in gluco·s io, adrenalina e sopirarenina (Kritzschewski): in glucosio al 33 %: in soluzio·n e di ins11lina: in deidrocolato di sodio (S.a vulescu-Bo·ls-i e Piolti) : i11 siero· del malato: ir1 aminoacidi di fegato· (Rebarudi). Su tale ultimo rn<Yto·do credo ap•p unto op1p10·r tuno richiamare 1'attenzione• dato c·h e esso p·erDlette di so·m ministrare fortissime dosi ad intervalli molto ravvicinati e co n totali di serie el1evaitissimi, in m o do da ottEJneire una r apida saturazio,n e d ell 'org.a nismo con dosi massive. Il f\.e-baudi , b·a·sandosi su una caratteristica azione disintossicante d ei tessuti organici r idotti a1lla s t.ato di .aminoacidi ('F igari , Sivori, l\iienniti), e partendo dal presupp·o·s to ch e l'inst1ITì cienza epatica ab.bi'a la massima importanza rt&l d eterminismo d èi feno·m eni di intolleranza agli ~trsenotb·enzol~~ (1pote.si già ·affacciata da (~ailllot, che prop«:>s'J ·di ·somministrare estratti epatici per via o.ral~) 1 ha .applicato un sistema di t era·piia che c~nsiste ne.Il ' adoperare co·m EJ solvente unai soluzione di aminoacidi organici, e IJiù precisamente di fegato•: pur avendo e·speri m ~ntato aminoacidi di altri organi, co·n risul ,tati secondo le sue esperienze nettamente infe• • r1or1. l ri ~ulta ti cornunicati sono sta ti brillantissi111 i poteJ1dosi soin111inislrare a giorni alterni dosi progressi,·arnente aumentanti da 0,30 a O, 90 e ripetere tare dose· per otto o .nove volte fino a totali dj socie di circa dieci grammi. Inoltre è stato possibile som1m inistraire singole dosi supE,Tio·r i alle solite (fino a 1,50). Il Reb·a udi i1n o·l tre su esp.erie1n za ·di centinaia di iniezioni ha 1)()tu.to doct1menl-are che la. tolleranza è ottima; c:h e l 'azio·n e curati,1a specifica non viene sminuita o .alterata : cl1e vl'J11gono imJ)editi o almeno molto n otevolmente ridotti i fenon1eni di iril ollera r\7.a e 11arlicolarn1enle le e.r i si i1itritoi1

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XLII,

Nu~r.

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di . l'ar~icolarmente i11LeressanLi sono i casi citati di· j)azie1)ti cl1e aveva110 crisi nitrit1oidi f.ld ogni t.er1t[l ti vo <li so11u11i i1is lrazroni di soluzioni di salvarrsan in acqua distillata, e che h.anno b enissimo tollE-•rato otto iniezioni da O 90 irt amino·a cidi di fegato. Il Rebau.di La però notare c.h e n on si evitano però 1e reaz~oni termiche, che egli dice di aver e riscontrato soltanto in perio·d o seconda[fio f1orido mai trattato, e che egli mette in r.ap·p orto a crisi -di IIerxl1eimer. Afferm.azione alla quale i risultati d elle mie esperiE.1nze· non mi permettono cli sottoscriver e. Il ~faderna ha a sua volt.a .a pp1licato tale metodo- su un vasto gruppo di infermi, confermando compl etam entEJ i suesposti risulltati . Ho .a1p.plic.ato a mia volta tale siste,m a n ella curai di 10 pazienti affetti tutti (tranne uno) d a sifjlide tli vecchi.a dala, in alcuni n1.ai curata, in é;Jtri c11rata insufficie11te1nente, in altri ancora curata ene1rgioan1entE.1 e da molti anni. In uno di questi ult.imi la W . R. persisteva ostinatam ente po.sitiva anche do·p o una serie· co·m p•l eta di n eo~alvarsan da m e stesso praticata. In un altro d ei p 1aiZienti, a seguito· di tptrolu111gatE.1 cure da prin1a arsenicali, poi m ercur i[lli, si aveva all'inizio della cura un m o dico ittero in atto. In altri due pazienti e.o n m odici segni di i1Jtolleranza av~·vo pr ecedenten1ente esperin1entato la somministrazione di salvarsan in so)uz\one e.li isladi:n.a e triptofano , senza otten ere la n en ch è mi11ir11a diminuzione -d ei distur bi. :E'alJit.a egualme11le er a la sommini strazio·n e di sal varsan in deidrocolato di· sodio . In rluc casi è rap1ida1nente. scompa r sa una epato111ega lia tìolente . Il sist.~~ dia:~ rpe S8't,O"Q.ito è stato il seguentei: .. Inizio della. ,çura co·n la dose· di grammi 0.60: due giorni di riposo e poi 0,75: un giorno di riposo e poi O, 90, ripetuto· a g iorni alterni da 4 a 10 volte.. La .soluzione· è stata praticata quasi sempre e per qualunque dose in un solo cc . di .aminoacidi di fegato. Oc• corre però in taJl caso agitare qualche minuto con una bacch ettina per ottenere co,m pleta soluzione delle forti dosi: rapidissima sol uzione si ottiene invece in due cc. di aminoa c jdi . In tre so·li casi (p•a ralisi p ro:g r EJSsiva; tabe injziale) ho 0Jtre)passa1t.o la dose di O, 90 giungen.do fino ad 1, 35 senza disturbi di sorta. Espongo sommariamen.te la casistica: )

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I. --- L. F. , n. 64. Ulcer a luetica n 30 a., mai curata. Da 3 m C3si forte diminuzione<lel Yi s u s e dolori Janci11an ti agli arti inferiori : ~pesso vertiaini , talorR crisi rlolorose epigastric b e: dispnea da sfor10. OssERVAZIONE


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SEZIONE PRATICA

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E. O. : aortite: insufficenza aortica co11clama 1.a ~ Epatomegalia. Lieve anisocoria. !ridei presenti, torpidi a S. Rotulei asi.J.11r11et.rici. Lieve Roml;erg. W. R. e Citochol posiliva completa. Nonne, Pandy, Takata positive. Benzoino a curva luetica, mastice tabetica. Linfocitosi. Neosalvarsan 0,60-0,75-0·;90 ripe~uto 4 volte, 1,05-1,05. W. R. subito dopo la c11ra: positiva. Il paziente però si sente molto rr1eglio, non ha più dolori nè vertigini. Romberg negativo, feg·ato immutato.

dita del piede, cefalea. E. O. Lieve turpore p·u pill«re: riflessi esagerati : disturbi del linguaggio (specie p arafasie) . W. R. negativa. Liquor: Nonne, Pandy positive: V\t·. R. positiva : colloidali a tipo meningitico. 0,30 in ac·q ua di stillata dà tremore, brivido , malessere generale; 0,45 in soluzione di triptofa110 ed istidina dà gli stessi disturbi: · 0,45 in acido deidrocolico fà notare una I ievissima attenuazio11e; O,60 in aminoacidi non dà alcun disturbo : dopo ·un intervallo rli un m ese (per motivi inerenti al malato) O, 75-0, 90 per 4 volte 1,05-1,35.

OssERVAZIONE II. - B. A., a. 19. Clcera luetica a 18 a. : praticò una serie di 11eo e poi iniezio·ni di bismuto: dopo l 'ottava si ebbero dolori addo1ninali, diarrea con feci l iquide biancastre, cefalea, ittero, che scomparvero dopo circa un mese. l{Ìprese ~llora la cura con 18 endovenose di cianuro di 1nercui:io: ricomparve però l 'ittero (che persiste immutato da ur1 mese), stanchezza, cefalea. · ·· Esam:e obiettivo: Negativo, tran,ne lieve epaton1egalia dolente. W. R. neg. Neo 0,45-01,60-0, 75-0,90 ripetuto 4 volte. . 'Dopo la cura l 'ittero si atte11ua: fegato ritorna al normale.

OssERVAZIONE VII. C: · 1\f., a . 30. Lu es nel 1933. Da un mese (loJori periombelicali: diarrea con inolto sangue. W. R. e Citochol positive complete. Neo 0,60-0,90: non si continua perchè la paziente esce.

)

OssERVAzcoNE III. - B. M., a. 35. Ulcera luetica sul collo dell 'utero nel 1918 : d ' allora fece og·11i anno una serie di neo-endovenosa, più un 'altra intramuscolare. Da 20 giorni <lolori epigastrici ·post-prandia:Ii, vo1nito, pirosi, diarrea. E. O.: . negativo, tranne m.odica epatomegalia. Gastroscopia: gastrite (luetica ?) : W. R. e Cit ochol posi.t ivi completi. Pratico una serie di neo in acqua distillatA: dopo il ·o, 75 si ha cefalea e dblori addom~naJi. .~ dopo il 0,90 icleni. più febbre. ·con brivido (30°) peF circa otto ore : inoltre vo1nito. Dop,o un ·1 i-Iftervallo di dieci giorni la W . R. si mantiene1 rPOsitiva completa. Dopo qualche giorno inietto 0,90 i11 aminoacidi, e ripeto 6 volte. Ad ogni iniez~o­ ne . si ripetono i distutbi già descritti, ma la vV. R. ·diviene negativa. AJ'Ja gastroscopia n€tsr suna mo<lificazi9ne. ·,i; ,1 • •

OssERVAZIONE IV. - T. A. , a. 25. Data d ell 'infezione imprccisabilè. l>a ctue mesi doldri addominali diffusi,1 prevalenti all'ipocondrio D. Non: febbre, nè vomito. Es. Oh . Forte dimagram!:fOitO, 111odica epatomegalia,- dolente, oon lieve difesa. V\i" . R . e Cito<.~1101 positivet complete. · 1 Neo 0,45-0,60-0;75-0,90 ri:petuto 6 volt~, 1 , o·~ , 0.90. · Scomparsa completa dei dolori ·e appetito inten .so già dopo tre 0,90: au]nento· del peso . .W. R. pos. a metà cura, oggi neg. • 11 OssERVAZIONE V. - P. G., a. 42. Lues a 22 anni. Si curò per 4 anni, poi saltuariamente. Da òue <lnni cefalea occipital e e peso epigastrico. Es : Oh. negativo. W. R. e (~itocl1ol positivi completi. 0,75-0,90 per 6 volle. Accusa a volte dolori açldominali vaghi subito dopo l 'ir1iezione. Scomparsa d ella cefalea e dei ni sturbi. ~ ' .

OssEHVAZIONE VI. - B. A. ,· a. 49. Nega lues : I!él 1925 si trovò W. ll . + + +. Pra ticò cure di n èo c-011 disturbi (e-ccilabilità, inso11nia). Dal lug]io 1934 costrizionè toracica, p ares t esie, crampi alle

OssERVAZIONE VIII. - G. V., a. 31. Ulcera luetica a 16 anni : praticò cure pe:r; tre anni : da un anl).o disturbi del linguaggio: 1nutamento .del car attere. E. O., lieve anisocoria, rotulei asimmetrici, W. R. positiva completa. Liquor: Nonne, Pa11dy pos. : colloidali tipo paralitico. Praticò malariot erapia e serie di n eo, poi mer,curio e bismutò . . Iniettò 0,60, O, 75, 0,90 rìpe tuto 3 volte 1,05, 1 1,20, 0,90 ripetÙto tre volte. OSSERVAZIONE IX. - - A. A., a. 29: ulcera luetica a 18 anni; semp~e curat~. W. R. + + +. Pratica 0,60, O, 75, 0 ,90 ripetuto 8 volte. OssERVAZION:E X, - S. L. , a. 17: contrasse lut:s a 16 anni, mai curata. Cefalea, notevole dimagramento: pratico 0,60, O, 75, 0,90 ripetuto 8 vòlte. · V\r~ . R. positiva completa.

· Si · deidu rA1 da tali 0sservazioni: clhe ·· si so110 i11 tutti i casi evitate le precedenti intolleoo!Ili:e, cl1e mai e 1.con ~essu11a dose si sono uvuti disturbi di' un.a certa entità : che nell 'uirlic'o caso· .èon reazione termica si' trattava di ltjEJS ~,,lratente, di vecc.h ia data., già ein ergican1erite curata (oiò contrasta coin le affeirmazior1i · del Rebaudi:) : che la soluzione in istidina e trip.toifano no·n evita n è attein.u·a1 i disturbi (co•m e ae1 resto a .m e risulta da molteplici altre osservàzio11i): che no11 si hanno :i ·distu.r bi n eèlnche mangiando a·b1b ondante· I)1ente subite> prin1ri o dopo l 'iniezione (cos::l (·l1e han sempre f.a tt0 i pazienti dell 'osservazion ~ 1. 2, 8). 1

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*•* Riassumerò o·r a brt:Jvemente le ipotesi ava11z~te sul mecc~a:nismo iper ·Cui si ottiene la n1aggiore toll erabilità, rimandando tper una i1iù estesai trattazion e dell 'ar.g-o,m ento ai ]avori ed .alla bibliografia raccolti d.al Piolti. IJ: Castelli, che crede responsahile dei di· ~I urbi l 'aminogruppo dell 'arsen o1b enzolo, pensa ch e si formi un co·m posto di condensazione tra questo e l 'arsenobenzolo, oppure


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cc IL POL ICLCNICO »

una condensa11.ion e aldeica dell'aminoacido che in1pedireb·bei così l 'az.io·n e de.l'l'aminofecola. Il lleb·a u,d i .p ensa ol1e i disturbi tossic i sian o quasi del tutto dovuti ai proid otti intermt:di· rlell 'epa to,l isi i)rovoèa la dall 'arrsenoben .zolo . I\.op·acz.e.ws!ky. p ein sa che. l 'arsenoboozolo provochi una minore stabilità dei co1loidi or.g anici, da cui i di.stu.r b·i . Spiega peirciò la in aggior tolleranzai attribuendola alla propriet à di :-llcune sost;anze di dimir1uire la tensione superficial0 del sangue e quindi di aume·n tare la stabilità dei colloidi. Guggenh e·i m pensa ch e i disturbi sarebbe1'(> d ovuti a forrrl.a ldeide svolgentesi dai processi di ossidazione. Gli ami11oacidi la tra,Slforrn er ebber o nvl gruppo· metilico innocuo. Piclti, partendo dalle ricerche di ' ' oegtlin e di Sn1it.l1 dintostra11ti cl1e l 'azione terapeu tj ca e la tossica sono dovut.f, all'ossi do· di arsina, ed a ffermanti ch e questo attacca sostanze proteich e solforat e e principalmente il glulati one ridotto, indi'spen sabile alle ossidazioni e riduzio·n i cellulari, ammette con il Vo~o-t­ lin ch e gJi arseno.b en zoli sono ipiù o m eno tossici a . eco nda della magg iore ·e minore di'S})Onibilità di gruppi proteici solforati (e quindi <li glutatione) da parte del fegato e d ei tessu ti . Infa1t1.i se una g ran pa.rte di glutatione viene distrutta , si ha morte delle cellt1le pe:r inibizione dei p·r ocessi di 0 ssidazio.n e ce1lu1lare. cui il glutatione è indispensabile.. Il Piolti spiega p€rciò la maggior tolleranza a.g li arseno benzoli previo trattacme·n to. con insulin Ft e carboidrati, pensando ch e, quando con un tale sist.t.1ma si ottiene una forte carica di glico·geno nel fegato e nei tessuti, venga ad ~~~ere rieletta I.a glicoge11ogenosi proteica €·Splicantesi in massima part.e a spe1stJ del glutation e, e che quindi ve·n ga risparmi:ata una 1Lotevo le quantità di questo che può liberam ente dedioarsi alla1 funzio·n e antitossica. Egli spiega rpt-Tciò la funzion e antitossica n ei rig uardi deg li arse·n obenzoli de1g li ·aminoacidi di fegato con l 'abbo·nda11zu di proteici solforati cl1e vengono· cosiì iniett art i e m essi a di'sposizione dell 'organisn10, tJ utilizzati come antitossici direttamente o, come più probabile, attraver so u11a sintesi proteica da ])~Irte ·del fegato (fino· al glutatione?). Tale ipotesi ha il pregio di spivgare anohe la funzione antitossic.a dell' acido deidroco1ico (ris11'a rmio del glutatio·n e n ormalmente adoperato all a formazione dell'acido taurocoli co), e quella dell 'irposolfito· di sodio (per azione djrt.1ta dello zolf0 , o attraverso sintesi rproteica del fegato). E viene confern1ata dalla 1

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da m e vista: mancanza di azione di altri an1i11oacidi. Aggiungo incidental111 ente che il Piolti , partendo dalle affe.rmazioni di Voegtlin e Le' racli1i, che l 'azione t ropo·n emicida si svolga parallelamente all 'ruzione tossica e con lo s1esso m ecca nismo (sottrazione di proteici solfor~ti indisp ensabili alla vita, e di cui i Lrepon e·m i sono poverissimi, do·n d e la possil,ilità di ottene·r e aziont' terapeutica a, dos i non ~l1ffi cient.i per raggiungere l 'azione tois sica), t(.. nde a credere che il risultato clinico n o11 sia prop orzio·n ato alle dosi usate. Impressio.n e soggvttiva ch e solo la futura esperienzai potrà chiarire e ch e ad ogni mo·do non infirmereb b e la utilità del ineto·d o in p·azi·ein.ti con assoluta intolleranza ai comuni n1e.todi di so,m mioistrazione dei sal\rarsamici: e a cui, altrettanto subbiettivamente non mi st-'Iltire1i di aderire, tanto più ch e, data Ja nostra ignoranza sul rneacanismo della W. R., e delle reazioni colloidali, la citata pe.r siste·n za d elle reazioni umorali i1o·n mi se,m bra probativa. 1

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• * • • • Jo crvdo ; attraver so le mi• e osservaz1o· n1, . ch e i vantaggi Qel m etodo possano· cosi' r1as. sl1mers1: I ) possibilità di son11ninistrare forti dosi di m edicamento, re$e ancorai più forti dalla brevità degli intervalli, con totali di serie fi_ rJora, che io sappia, mai raggiunti con i co m uni sistemi; 2) cert<:.•zza di evitare del tutto; o almeno di ridurre eno·r memente il timore di' fenon1 eni gravi di intolleranza, e parrticolarmente delle reazioni nitritoidi il cui spettro gra, a ~ti tutti' i m edic.i, e che molte volte ispira giustamente tale terrore da vietare di praticare 't1na cura energica· di cui pure si ricono>Scer ebhe Ja n ece.ssità o almeno la utilità. 3) possibilit~ di inizi:are o di continuare la cura in casi in cui fino ad ora l'ittero e l'epatite rappre.sentav~no una c:ont.roindicazione co·n tro cui ben p·ochr e soil o da poco temip o osavano levarsi. 4) possibilità di chiarire alcuni iproble.mi terapieutici finora i11so·l uti per la scarsa casi$1.ica iner ente ai ri$chi da a ffrontare per somministrare fortissime dosi coi m etodi finora i11 uso. A(l asempio , .utilità o m eno delle. carie.b e massive (fino ad 1,50) nella terapia delle form·e tardiv·e com e la tabe e la paralisi progressiva. ~Iadattie sulla cui terapia salvarsanioa vertono· infinite discussio·n i. 5) possibilità di pra ti'c are cure en er gicl1e ed efficaci forse an che ambu]atoriamente. m:l 1


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S EZIONF. PRATI CA

Cf.~rtam1ente

in spazio di t emp 0 rido·ttissimo di n·o·n te a q u ello oggi occorrente. Se il metod o attraverso la vastissi111a esperime·n tazione oh e m erita si affermerà, n on vi è n esf.11no· oh e 0 011 veda l 'impo-rtantissimo van tagg io dEJll 'alleviar e g li Osp edali e le Istituzioni di cura, e q uindi' la 1p u b blica e la 1priva1ta ass ist en z.a , di un in ge,11te numer o di g iornate ospedalier e con econ orr1ia di Lempo, di spazio•, di per son ale e ·q11indi minore one1r e fina n zia.rio : sf.sn za dire cl1e 11on è n1ai trascur.aib ile il ,·nntaggio d eill ~abbrevi are, sia p ure di poco, il perio1d o della contagiosità di una così im portante e g r ave n1ala tti.a.. I \.oma , dice1r1bre 193±. 1

· RIASSUNTO.

l : A. riGl1ian1a l 'atten zion e ed es.p on e la su a casi&tica su un m e todo di t e·r apia salvar sanica in te11siva consistente in: 1) Soluzion e in ami11oacidi di fegato (1-2 cc.); 2) Ini ezioni a g iorni a ]lerni di dosi da 0,60 a 0,90 ·e più. E ~r·on e i va n tag·gi d &l m et od o tra cui sp ecie: 1) Si evitan o costa nte1nente i cornu r1i fen om eni di intoller an za (cri ~ i n itr itoidi) an ch e in ohi li h a se r11pr e avuti coi con1uni m et odi ; 2) Si p r atica u11a ter apia inte11sissim a (10 gr .) in b1r evissin1 0 tempo (20 gr.). 1

NOTE E CONTR_ISUTI Sui rapporti esistenti fra il potere ra· diante del sangue periferico e il potere radiant~ del sangue di alcuni visceri. Do tt. G.

P ROTTI ,

Ven ezia .

Nel 1930 avan zai la p r op osta di con siderar e il potere r adiamta del sangue peri fe,r ico come un indice s111t etico> equivalente dei p r ocessi ossidativi e fermentativi in traorganici , com e un ir1 dice cio3 di tutto il m etabo lismo de1l 'int ero organismo. (Protti: Comunicazione Soc. Med. (:hir ., Venezia, 17 mar zo 1930; Comunicazione Soc. . Med . Cl1ir. cli Tries le, Comunicazion e Soc. J\1ed . (~l1ir . di ·J3ellun o; Con1uni cazion e R. Accadt"'1r1ia ~ledica di Gen ova; con1unicazioni tu t t t\ le n u le n e] 1930). Tale criterio sem:b·r ava avva•lor a to d alla con oscen za (do,111ta sopr atutto a ricer cat ori d ella Scu ola di Gurw 1.tscl1) ch e il poter e radiante del san gue è stret.tan1e11te legat o ai pr ocessi d i ossidazione e di fern1en tazion e ch e si verifica no 11 el sar1gue stesso. Ques ta con oscen za non pot eva tuttavia a t1torizzar e a con clud er~ cl1e il J?. r . del san g u e do,· e::.~e 11ecesf..ariau1entc corrispon der e all 'anda111e11to del n1etnbolis.1110 di tu tto l 'or g·anismo, 1

,.- --

1 ùù

giacch è, come ·Ò n oto d~ll a fis iologia, i l ang·u e 11a 1111 suo p roprio n1etaboli ~n10, e i vari visceri h anno comhustioni e pr ocessi enzin1atici loro p r opri. - Oltr e a ciò ris111tava, da r ice·r ch e fatte i)er primo d a Sor in. ch e, per es. il, fegat o , la nlilza, le. g l1iandole l1J1fatich e non ha111n o poter e r a d iale o lo h anno scar so. Non furon o du1tqu e q uest i i n1oti v i per i quali il mio pen si ero fu orien tat o a f0Tn1u la re l 'ipot esi cth e il pot er e radian te del sang·ue periferico pot esse g iovar e alla fi sio-1Jat0Jogia e a11a ~linica per lo studio paTallelo del n11e tab olism o e del rican1bio; la r agion e pr ;ncipale di tale orientan1ento fu in ,rece la fort uita co,n sta tazion e da me fa tta ch e il P. r . del sangue poteva variar e n ello s tesso soggetto e da sog·get to a sogg·etto: elevat o gen era lmen te nei giovani tende ad abb·a ssar :s.i con 1'andar degli. anni ; elevato n ella g ravi<ian za e n ell 'iper tiroidisn10 , di111int1isce n ella ipoa1z otemia, nella ipe·r azot en1ia, negli stat1 u r icemici e in tutte quelle con cli zioni n elle q t1:i li è p r esu m ib ile vi sia un r a lle11t9n1ento del rica1n bio; aumenta d opo i pasti ; diJnirl uisr.e dopo la fatica ecc., assu mendo , in eone] u~io11 e, vv lor1 n1olto diversi i n fun zion e di tìarti cc.Jari s1ati o rganism.i c~. Vi era i11oltre <l.a t en er p resent e u11 a ltro d:ito di fatto ch e cioè il p. r . scon1par e n e.J sa11g ue d ei cancer osi. (L . GurV\·itsch ) ma a quP.~t o p rOJ}Osito occorre n ot ar e cl1e le condi zioni cell11J o-u1nor ali che si ve-ri fica110 negli u amrr1a ]ati di can cro n on possono essere ch e in11H?r fettan1ertte. paragon at e a lle con dizioni cellulo-um0rali ctte si ri scon trano n ella fisiologia e n ella n1aggior par te d ella patologia, essendo il ~an cro tale un.a peculia re1 d eviazi'o ne dalla 11ormalità. da nO>Jl p oter costitui.r e un r ·u n to di riarf enza per la gen era lizzazio,n e d i u n ri lievo a1d e$~O collegato. P oteva !"'emhrar e poco corretto assu m ere il po ter e r adiante del sang 11e quale indice cor ri spon <le1Jte al IJOtere r adiante d ella total1tà delr'orga n ism o, q1 Lan du, con1e abbian10 ricordato , l~i sulla, da ricerch e d i At1tori d iversi . cl1e i vari visceri h arnn o propr 1,et à energetich e radianti (fotobioelettronich e) q uali più , quali m eno i11t ense. Sen on chè ronYeniva riflettere ch e tali r1 cercl1c furono eseguite utilizzando del r11aterinle lavato e privato totalmente d el san g11e cc1nten ut0 n ella rete venosa e capill are. T3lc p roce·<lin·1en t o cl1e nelle i ntenzioni 11uò essere c::;a tto (in quanto m ira ad ottenere cifre relat ive ai singoli visceri, indipendenten1ente dall ~~ loro fun zione) si r ivela invece in ufficien te - fino qu asi a sembrare contraddittoche l'effetto Gur,v1t . . c.h è r io - ove si riflelta . in rapporto st retto con i fenomeni di o_. . ida-


756

« JL POLlCLINIGO »

zio11e e di fe1·mentazione~ in rapporto cioè con il ir1et :1 bo)i$n~to e co11 le attività celluJari. Ora vie11e cla dorr1andarsi come possano utilmente essere st11diate le funzioni e le pro·prietà di ur1 tessuto clopo averlo sottoposto a prolu11gati luvaggi e ad ina1 tivazion e, pTjvandolo del p roprio st1l>s1.rato natur.a]e che è causa ed effetto del metabolismo cellulare? Lo stud io de110 prop,r ietà di un organo vi\1ente n<>n può qllindi, a nostro avviso. presci11dere dal le ne·c essità , ambientali di questo organo, onde ql1ello studio non potrà ·e ssere decisivo fin tanto ch e non verranno risp ettate - 1l1ne110 .approssimativamente - Je condizioni ideali nelle quali l 'organo vive esplicando le proprie funzioni. A tale proposito - in altro campo - è sufficiente, ricordaU"e che, i~er es. il li,ervito di birra lavato, anche se freschissimo, cessa dall'emettere raggi di Gur,vitsch, mentre ne è ricGhjssirno se non è lavato e, più ancora, se sta svo lge11do la propria atti,·ità g licolitioa (G11r,1'-itsch . Prott1 ). Parlendo da questi criteri, esa1n inai il potere ra qiante di poltiglie di organi a11'i mal). senza a]lon L ~n.élrne il sa11gue. !F'11rc1lo coSli cor1frontati i valori del potere radiante del sangue, periferico di a1cuni animali con i v::1lori ricavati da mate•r iale otter1 u t o pestando finen1ente , in mortaio sterile, framm enti di alcuni organi e tessuti i quali 1

1

0

I .

.

I

Milza

Fegato

-

Rene

Pa,ncreas

.r

. I

,

-

'

Testis

I

••

' '

I; ' t.'

;f

Midollo osseo

(

I

I

• •

. ,

I

!

' ' ' I Differenza. Sangue fra le medi e periferico e il s. perlf•

Medie

I l

'

l

46,1

45,3

43,5

48

46,3

45

45,7

43,2

2,5

43,4

44,2

43,6

45

44,2

45

44,23

42,6

2,17

46

47

44,3

46

46,3

44

45,6

43,7

2,1

D

44

43,3

41,2

44,5

45,2

44

4a,7

42,9

0,8

E

47

46,9

46,9

48,2

46,3

49

47,38

46,3

1,35

Conigli A. .,~, U ··

e

• e \

I

I

.

I

II

GRUPPO

69,0

68,2

63,9

67,5

6.4 ,2

ll

69,6

f)9 5

66,l

68,0

66,0

e n

•I

. ..

III

~

...

A

18,& 1

17,3

'

B

17,9

17,5 .

I

r

68,3

.

65,0

66,2

63,0

3,2

65,8

67,50

65,2

2,48

73,9

GRUPPO

66,5

6~,2d

67,0

2,28

68,4

(animali affamati).

·/•r

i.!

• I

l \

I

69,3

71,3 I l

'

(un 'ora dopo il pasto consueto).

Con it:?li A

'

l

16,f>

J7,8

16,8

16,9

16,0

17,3

12

17,2

11,0

17,3

17,3

17,0

17,4

0,4

10,6

12,9

11,2

11,7

10,2

12,1

2,1

'')

• • l.. ',

e

13,9

12,6

16)

I

I

'

NUi\I.

1

(animali digiuni).

GRUPPO

XLII,

erano stati soltanto rapid::.menle e superficia1r11e11te lctvati con soluzione fisiologica. Il materiale veniva pestato in presenza di eguale qu::l o tit.à in peso di una soluzione di citrato sodico éll 2 %. Le l'lC(!fChe I ven.nei0l es-eguite sub·ito do1)0 la ect.omia dei visceri. Per la detern1inazione di valt)ri energetici foto,b ioelettro11ici, fu i1npieg.a to 1'emoradi111rtro a d etectori biologici. I.e rj cerche f11rono sucldivise in sei gi·u·p1Ji ' allo sco1)0 di stabiJi1 e quali cifre emoradime·• triche avrei otl er1uto: I) dia1 materiale p,roveniente da animali digiuni; 2) da i11,ateriaJo pro,·en!ente da animali alir11entati d:t poco tempo·; 3) da mater1o.1e p roveniente da anin1ali affa111ati; 4) da n1ateria·le pro,reniente da ani111ali gravidi; 5) da materiale proveniente da animali tiret)djnizzati; 6) da mf!tcriale proveniente da anin1ali glucosi1zat.i; sa1)8ndo cl1e l'.affamamenlo (Anikin); il digi11110 e jl past0 (Protti); la Lil'oidizzazione (San1iaraje\\1, '.Blaoher); Ja sor11ministrazione di glu<·osio (Prolti); la gravìda11za (Protti, Marconi; , determinano notev<)li variazioni della inten·sità del PfJlere ral<;l~ant~ çlèl sangue -peiriferico. '

I

Esperi~nze

l AI'tNO

'


[ ANNO

XLII, Nuivr. 16j IV

Esperienze

759

SEZIONE PRATICA

(Coniglie gravide in XIV giornata).

GRUPPO

Midollo osseo

Fegat o

Milza

Rene

Pancreas

Ovaie

A

69

68,5

66,3

67,l

66,7

I 68,S3

B

73,3

71,8

70,7

11,a

71,5

e

72,2

69,6

68,6

70

69,8

I

Feto

Sangue . Medie peri f.

Differenza fra le medie e il s. p.

68

66,3

67,7

1,4

72,3

72,2

70,1

71,8

1,7

70,2

69,3

68

69,9

1,9

I

I•

V GRuPFo (iniezioni di tiroidina). 1.5 ' clopo iniez. endovenosa di 5 em e. di endotiroidina = gr. 1 di sost an za fre·sca.

A

71,2

70,5

71,2

73,2

74,2 .

..

,

70,9

71,86

70,3

1,8::\

B

72,0

73,5

72,7

7~,3

7!':>,0

72,6

73,51

72

1,!l 1

e

70,0

70,5

70,6

72,8

73,5

70,3

71,28

69

2,28

VI GRuFPo (iniezioni di g·lucosio).

15 ' dopo iniezion e endovena di 2 eme. di sol. glucosata al 60 %.

Esperienze j

'

A

Fegato

Milza

Rene

Pancreas

Testis

Midollo osseo

Medie

Sangue periferie~

'

.

Differenza fra le m edi e e il s. perif•

. 63 2

61,3

60,2

64,6

59,9

59

61,36

b9

2,36

B

61,&

58,9

58

62 9

60,2

60,08

b7,3

3,5

e

65,6

'

59,0

62,3

62

67,5

62,2

63,3

63,80

61,2

2,78

'

.

.

r

I ' ralori riscontrati in queste esperienze (non nu.m 1e rose·, 111a co·m unque suffi cienti, ed ·e, ent11almente esten&ib·i li ad animali di altri ordini e classi) sono .a ssai significativi , perch è dimostrano cl1e le medie de·l le c1.fre em oradi1netrich e ottenute dai vari visceri e tessuti sono in realtà poco discoste dai ' 'alori emoradimetri.ci ricavati dal sang·ue pe-r~ferico , onde il tentativo di c]assificare gli o·r gani n1i t1mani in iporn1d.fanti, n ormor.ad1a nti ed iperradianti , st1lla bias0 rlel le cifre emoradimetrich e c.ttenute dal sangu e periferico , ap p•a re ancor più giusti,ficato. Pretti: Il fe :~ omeno· della <·m oradia.zione ap[J1lìc(ito alla clin.ica . Ratdiolliologj.a, vol . I , fase. Iv', Ven ez ia, 1934). Le tabelle su esposte den otano com e le, n1 edie eim-0radimetriche ri cavate, dai visceri siano sempre superiori alle cifre emoradimetrich e d el sangue periferico; n1a le differenze sono la1lì da i1on costituire divari salienti, on.de 1

1

cv-.

parmi sufficientemente ed ulteriormente di111ostrata la prop·os izione ch e a « cifre emo-

rodirn,.e.trich.e eguali (ottenizte dal sangu.e periferico) possano in realtà, fino ad u;n certo limite, c;o·rrispondere ritmi metabolici organ i~1riici 0~711ali nc.t t~ quivalenti » (v. l.c.). Ci. troviamo qui11di di fronte ~d una circostanza significa tiva che m e·r ita , sia pur con prudente disan1in n, la attenzion e di quanti r iterr anno utile intraprendere studi e ricerche su questi interessanti fe11o·m e·n i di radio·b iolcgia.

RIASSlTNTO. L '_t\. poTtà ulteriori dati circ.a la opportun.ità di considerare il potere radiante del sang11e p eriferico con1e un indice equivalente del1' alildamen to con1plessivo dei processi di com l1u stion e e·volgentisi in seno agli organisn1i.


760

« IL POL ICLI N I CO »

OSSERVAZIONI CLINICHE. O SP E DALE DI SANTO SPI!\ITO I N S AS SIA DI R OMA SALA CARLO G ENGA - R E PA.R'IO MEDICI NA

Primario : Prof. T. II0

IJTjCHERINI .

])rs PENSARto D ERMos1F 11,oP A T1co

DE L G OVER NATORAT O Dl ROMA

Direttor e : Prof. A.

GALIMBERTI

Si può formulare una diagnosi clinica di sifllide polmonare1 per il dott.

G-rovA~NJ LroNETTI.

Sorvolando sulle questioni storicl1e della sifilide polmo·n are, e tralasciando di riferire quanto sino ad O·r a ·è stato consegnato alla letter atura ciroai il capitolo della sifilide p·olmonare, co]go l 'occasione di riferire un caso assai interessante e signifi cativo , c·h e si presta a farmi fare del]e considerazioni sulla diffi coltà diagnostica della sifilide polmonare. Infatti, con tl1tta la perfezione r agtgiunta dagli studi, la di<l gnosi di sifilide polmonare rin1a.n e incert.a, il più delle voli.A è una diao-nosi di presunzione, per la nlan canza della sicu~a din1ostrazione dell 'agente patoge11t> n ei fo colai di localizzazion e. La diagnosi differenzia le clinica resta a11cora diffi coltosissima, ancor più della diagn osi .a natomo-pato.Jogica e batterio.logica, sia pf. r il polimorfismo delle· lesioni proprie ~ ell~ sifilide , sia per le affinità cliniche e r adiologich e che la m alattia ha con al tri morbi, particolar111 ente con Ja tubercolosi, specie quando la sifilide si associa alla tuber colosi. · Colgo l'occasione ,per riferire breven1ente la storia clinica : 1

A . U, di anni 33, scapolo, calzolaio .

fumat or e, bevitor e, di aspetto discretam ente r obusto , b revilineo . Nulla di n otevole i1el gentilizio: anten ati longevi , m orti p er vecchiaia . P adre n1orto a 70 an11i di polmonite. l\1adre vivente, di 62 anni, gode buona salute ; 11a avuto 9 gravid an ze a termine e n essun aborto. Uno dei figli è 1norto a 14 anni per insolazione: tutti g li altri sono viventi e sani e no11 h a11r10 m ai contratta alcuna m alattia. Il pazie nte b a avuto allattam ento m aterno. Deambulazion e, fon aiion e e sviluppo nor1nale. Ricorda un ~ m alattia esantem atica, ch e n on sa preci sare, avuta all 'età di 5 anni e poi h a sempre goòttlo buon a salute. Nega blenorragia. Nel 1927 con t r asse due ulceri del solco b ala n o-prepuziale, lievem ente dolenti, m a n on sa precisar e n è l 'aspet to d elle ul ceri, n è il periodo di incub a1ione. llicorda solo ch e, r ecatosi all 'Osped ale di San Gallìcan<', le lesioni furon o d iag11 os licate di n atura specifica e fu per ciò so ttop ost o ad un en ergico trattam ento antiluetico misto (n eosalvarsan È

I A~~o XLII, Nu1'r. 16]

hismutico) con esito soddisfacente senza ch e r e· sidu asse alc una traccia locale d elle lesioni. Nel 1930 ~i prese11 tò n el n ostro' di spe11sario, accu san d o ?efalea nottur11a e dolori r eumatoidi vaganti . Desider ava continuar e la cura g ià iniziata a San Gallicano cl1e n on aveva seguito con r egolarità e 1n et odo e d el tu tto sosp esa d a qu alch e t empo. Con st atata, an ch e d a. n o1, la preced ente infezione c?11 pr?va sierologica, lo so ltoponeinm o a cura b 1smut1ca e n eosalvarsanica ch e fece scomparire ben presto i dis tur bi ch e egli accu sava e migliol'[1r e le co11dizioni g eneraJi ch e erano in questa e~)oca r1on n-iolto florid e. Lo stesso paziente n e rimase ~ ncoraggi a to sia p er l 'au1nentato peso d el corpo sia p er lo s tato di euforia e di ben esser e gen er ale . . Dop o ques to primo n ostro tratta111ento il p az1ente abbanòonò di nuovo Je cure. Nel sett em bre del 1932, avvertend o u11 0 s tato di stan ch ezza, cl.i d ep1 ession e, . d! .cefalea, di dolori vaganli , si ripresentò per in1 z1are nuovamente la cura . Gli praticammo alcune iniezioni di salbiolo (2° gr ado). Qu alch e g iorno d opo avvertì ch e lo sputo present ava d elle s triature di san gu e. Questo par t icolar e r1on gli .d estò soverchje prPoccupazio11i , per ch è t ale eveni en za ri on ebbe a rjpete.rsi che sp or adicam ente, e per ch è m ai aveva sofferto m alattie proprie d ell 'appar ato respjrat orio . Non aveva m ai avvertito, a carico di quest 'ultimo, disturbi , ad eccezion e di un lieve catarro prevalent em ente m attutino, ch e attribuiva all 'a bliso del fumare, n è aveva. m ai avuto rilievi febbrili . Nei prjr11i di ottobre lo sputo diventò n e ttam ente ematico, ed allora, impressionato , ci informò. di questo particolar e. Lo sottoponemmo all e solite cure antie111orragich e ed al riposo in Jetto ma il giorno d op o, continuando pjù impressiorta11te questo quaclro e1no ltoico, fu da noi attentamente esamin ato, e sospe ttando una lesjo11e sifilitica polmo11ar e, lo con sigliammo al ri covero n ell 'Ospedale per un pii1 acc urat o accerlam ento diagr1ostico . Ricover at1ì n ell 'osped ale cl i S. Spirito in Sassia fu affidato alle cure d el primario m edico prof. T. Lucherini , ch e gentilmen te mi permise di seguire iJ p aziente e mi fu cii guida e c.l i consiglio n ello studio clinico del caso. Esam e obiettivo : Condizioni gen er ali : buon e: sen sorio: integro ; d ecubito: indjffer ente; panni ~ colo a<iiposo: discr eto; m asse 1nuscolari: valide; li nfoghiandole lat ero-cervicaJi , epitrocleari, inguinali : p alpabili , dure, n1 ob ili . Individuo alto 1J1. 1,57 con peso di Kg. 60. Nessuna lesion e cu tan ea o 1nucosa. Polso r a<Jjale 60: eguale, ritmico, li evem ente t eso. Respiro : superficiale , frequer1te (25 al m 1); ling u a: umid a, d etersa. F aring·e: non ar rossat a, con ton sill e appen a ipertrofi ch e. Tor ace: d eform e per lieve cifoscoliosi sinistr a con vessa, rig ido. Riduzione di su on o su tut to l 'emitorace d es tro. Fremito vocale tattil e a umen · ta to a d estr a. Su tutto l 'ambito d estro espirazion e prolungat a con qualch e ro11co. Cuore: punta al 4° spazio Sl1ll 'emiclaveare; m argine d estr o rlebordant e di c irca 1 dito; mar gine ~inistro n ormale; t oni 11etti con 2° aortico rinfor zat o. Fegato: n ei limiti n or mali . l\filza: palpabile appen a all 'ar co cost ale. Addome: trattabil e, ind olent e, n o11 m et eorico. Genitali : i1ormali . Sist em a n er voso : non si riscontra alterato.


[ ...\NNO

XLII, Nul\f.

16~

761

SE'ZlONE PRATICA

Pressione arteriosa: Mx. 125, Mn . 70 (RivaRo'cci). Esan1e delle urine : nulla di patologico 11elle ' varie ricerche eseguite. Esame del sangue: globuli rossi 4.300.000; globuli bianchi 7100; emoglobina 90 ; formula lel1-

r~,

ove l 'asp,e tto è a minute travate e piccolissimi 11oduli che in qualche punto confluiscono specie nella zona sotto c]aveare. Nel campo polmonare sinistro notevole accentuazione della t'rama. Deformazione della cupola diafra1nmatica destra da aderenze pleuro-diaframmatiche. Presenza di un complesso ·primario di Gol1n verso la base polmonare destra. All 1esa1ne clinico del torace si nota; fosse sopra e sotto spinose r]i destra evidenti; apice destro retratto ed otluso: nello spazio interscapolo-vertebrale di destra respiro aspro accompagnato da crepitazione i spi r::ltoria (pleurica?) ; la base di de, stra si espande di due dita. Ripetuta la radiografia del torace il 16-11-1932 (fig. 2) essa dirp.ostrò migliorarne11to dei segni radiolog·ici: persisteva ancora un 'ombreggiatura diffusa nel campo sotto-claveare destro. Ancora ripetuta il 30 novembre (fig. 3) , si notarono alterazioni del tipo sclerotico del lobo superiore destro con retrazior1e dei primi spazi intercostali di dest:ça. Calcificazione verso la base destra; aumento àel1'ombra ilare destra . Il 18 dicembre 1932 (fig. 4) persistevano all'esame radiologico, immutati i seg·ni dell'infiltrazione fibrosa della regione del lobo superiore destro con retrazione degli spazi intercostali. FIG. 1. R da notare che durante tutto il decorso della malattia, sia prima dell 'entrata nel nosocomio, sia durante il periodo di degenza, sia dopo l 'u cocitaria: neutrofili 68, eosinofili 1, basofili 1, linfociti 27, grandi mononucleati 3, forme di passcita dalla corsia, il paziente non ebbe mai feb saggio O. · bre e la tenrperatura delle region~ ascellari, miReazione di .Wassermann 22-10-1932 posiljsurata ogni tre ore, oscillò indifferenteme11te da 36,4 a 36,8. Dopo i primi sei giorrti di degenza, va ++++. durante la quale gli fu somministralo del cloruReazione di Meinicke (M. J:.R.) positiva + + + + . Reazione di Kahn positiva + + + +. ro di. calcio per os e del coaguleno in fiale da

Fio. 2 .

Cutireazione alla tubercolina di Koch : negativa dopo 12, 24, 48 ore. Ricerca del bacillo di Koch · nello sputo, dall'ottobre al dicembre ripetuta sei volte, sempre negativa. Eseguita col metodo al1'antiformina fu pure negativa. I11oculazione degli sputi nella cavia: negativa (20-10-1~32) . ' Esame radiologi~o del tor~ce (19-10-1932) (fig. 1) : Nel ,campo polmonare di destra si nota un'accentuazione della trama polmonare che in qualche punto è disorganizzata, specie nella metà superio-

FIG.

3.

10 cc. per via :!pod ermica, l 'espettorazione ematica cessò quasi del tutto e solo qualch e volta si notò lo sputo leggermente striato di sangue. Avuta poi , all'ottavo giorno di degenza, l a risposta positiva della sierodiagnosi per la sifilide, ed iniziato un energico trattamento antiluetico misto, con iniezioni intramuscolari di bioduro di ·mercurio e neosalvarsan per via endovenosa, l e condizioni locali e lo stato generale migliorarono ben presto. La cura jniziata con mercurio e neosalvarsan (gramn1i 4,65ì fu poi continu ata con sal-


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« IL POLI CLINICO >>

biolo e ioquro di potassio. A cura ultimata, 21 gennaio 1933, l'esame sierologico dette il seguen1e risultato: reazione Wasserma11n positiva ( + +), reazione di Kahn positiva ( +). Esame otorinolaringoiatrico (dott. Antognoli dell 'Ospedale del Littorio); non presenta nulla di notevole al naso,

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superiore destro, 11el rimanente la stessa in1magine dei films precedenti. Con vivo interesse ho co11ti11uato ad occuparrni di questo malato dei nostro dispensario e che oggi trovasi ricoverato in un sanatorio.

* **

FrG. 4.

alla bocca, al faringe. Al laringe si nota solo lieve iperemia delle corde vocali ed un ispessimento del bordo libero dell'epiglottide verso sinistra che sembrg esito di una lesione forf..e specifica ora completamente guarita. Dopo 24 giorni il paziente ritorna a farsi rivedere accus'.lndo nuovamente un sen so di stan-

FIG.

5.

cllezza, malessere generale, sputo e111ottoico. Viene internato jn corsia il 14 febbraio del 1933 é vi rimane Iino al 27 dello stesso mese senza che la temperatura .raggiungesse i 37°. La reazione di 'i\7assermann fu questa volta negativa mentre con grande nostra sorpresa , 1'esame dell 'espettorato eseguito due volte si preser1tò sempre positivo per il bacillo di Koch. La radiografia clel torace (fig. 5) eseguita il 24 dello st e so m e e., fece notare segni di infiltrazione fibroso-prod11tt1va del lobo

Dopo quanto ho esposto, risalta il fatto che nel nostro paziente, in un prin10 te·m ·p o, si notarono .s egni clinici e radiolo.g ici tanto evidenti da lasciare sospettare una lesione luetica polmonare. A conferrn::t di tal e ipotesi vi era il dato anamnestico dj urla i11fezione luetica datante d·aJ 1~127 ed ins11fTicienlen1c11Le curata, ed a convalida di ciò si aggiungevano i seguenti elementi . linfoglandule presenLi in quasi tutte le sedi, l). \7\T. fort err1erlte positiva, dolo.r i reumatoidi ,·nganti, stanche17.a fisica e stato depressivo, cetaJ ea prevalentemente notturna. 1\. proposito dell.a co11te111poranea presenza di n1a.uifestazio,n i . ifìliLic.l1e nel corso di una locali:izazione di ql1esla n1alattia nei polmoni, alct1ni AA. danno in1µ·o·rtar1za a].]e localizzazioni ~aringee: e del nostro caso infatti non n1ancano fatti di iperen1ia delle r.orde vccali e l'ispessin1en to del bordo libero dell 'epi.g lotti de verso r--inistra, da riferirsi a1d esito di le,sio,n e specif:ca. Ma la constatnzione più import.ante dal lato anamnestico vien fatta quaudo si apprende che il nostro paziente in pieno benessere, senza cause apprezzabili, un giorno si accorge della presenza di spuli striati di sangue, seguiti a breve distanza da s1ìuti nettame·n te sanguignir che cessaro.n o dopo pocl1i giorni, nè tpiù ricomparvero durante la cura antiluetica, lai quale elette un notevole e celere miglioramento del quadro <)li11ico. Per la tubercolo·si depongono contro: i .p recedenti anam·neistici, lo stato apire.ttico del in alato e l'assenza dei sudori notturni, l'ottimo stalo di nutrizione e di sanguificazione, l'esame dello sputo con l'assenza persis1ente de.f bacillo di l(och e con la negatività della pro,'a biologica nella cavia, il modo di iniziar!:'i della malattia, la sua evoluzione ed il decorso clini~o fin dalla prima degenza in ospedale. . Ritengo· c.h e solo dopo un'esatta valutazio11e di tutti i ~intoimi ed una severa critica di essi, l )UÒ esse.re ammissibile, porre una dia·gno·s i differenziale fra la sifilide· poln1onare e la tul)ercolosi polmonare, malattie queste che tuttora si confondono e che spesso si associano fra lo·r o. Gli stc~~i es.ami radio]o,g ici non chiariscono q11esta incertezza differenziale e non autorizr.a110 una precisa diagnosj di natura. Già sappia1no, co.m e varie malattie possano confon-


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SEZIONE PRATICA

clersi e fra esse i11 special modo la sifilide, la tuber colosi e d in m ·i nor grado e frequenza. .la pneun1oconiosì. Una diagnos i etiologica d eve essere sempre corredata di dati clinici probabili e di ricerch e di lab-0ratorio. La radiolog ia non ha ,dato in tema di diagnostica polmonaire un quadro n etto b en d efi11ito per una sicura diagnos i di lues de l polmone e tale .c apitolo· non è ancora definitivamente _ assestato . Riso1g na infatti ricordare che la sifilide d el polmone 11on sembra avere caratter e essenzialmente proprio. EscJudendo la tubercolosi, la pneumoconiosi, le cisti ed il can cro del po]r11one, si può arrivare ad una diagnosi di prol>abile origine luetica, ma sono convinto ch e sia un errore fi ssar e, com e tanti hanno creduto faire, in base a dettagli radio]ogici, i carati.eri ipiù precisi di diagnosi di n atura luetica di tante lesioni poln1onari. Anche col sussidio di una r eazione vVassermann positiva, la natura luetica d el processo non può essere afferrr1.ata, benchè alcuni so·s te·n gono ch e n e]J.a sifilide d el po]mo,n e non manca quasi m ai la prova positi, a sierologica. Non può negarsi infatti ch e un tuber coloso poss·~ esser e un luetico, c.h e un luetico possa essere po·r tatore di un n eoplasma o di una cisti del polmone e c.osì di tante altre a ffeziÒni; sono frequ enti poi i casi di associazior1e d ella sifilide con la tubercolosi. Neanche la n egatività ripetuta dal bacillo di J{och . può essere tuna prova: quanti tubercolotici n on hanno nello sp1u to presenza di bac]lli ? P er alc11ni AA. una prov~a, tangibil e dell 'affezion e specifi ca polmonare sareb·b e la cura antisifilitica; n1a questo segno non è s·e mpre d er.is.ivo perchè qualche volta le alterazioni sifilitiche del polmo·n e risentono poco o nulla i benefici della cura e altre volte invece lesioni non luP.tich e pos on o ritrarne vantag gi , specie s.e quest'ultime sono in soggetto luetico. Per cui la diagn.osi di sifilide pol1nonrire deve es1

1

sere clinicarriente diagnosi di probabilità, non rn ai di certezza. Se la diagnosi radiologica è spesso impossibile, tanto maggiormente difficile , logicamente, deve essere la diagnosi clinica , che, a1lmeno fino ad oggi , è fon·data su ·segni semiol ogici n1olto vagl1i, quali l 'esisten za di una sifilide 11regressa o ancora in at.ti,rità con segni clinici 1nanifesti in a ltri organi , la R. W. pos itiva , ]o st ato generale del malato , l 'assenza spe so d e1la febb·r e, lo s1alo dispnoico sproporzionato alle alterazioni del t essuto polmonare. l'assenza co-· stante del bacillo di Roch e finalmente l 'e ito favorevole d ella cura , sulla qual cosa sp ecialmente , la. maggioranza degli AA. fonda con

. IT1oggiori probab·i lità la diagnosi di n atu-i:a. J\fa per questi segni clinici, i1on suffragati da proYe inconfutabili, n on mi sembra possibile fare una diagnosi differenziale fra la sifilide polmonare e )a tube·r colosi specialmente, sia per il giustapporsi dei sintomi clinici , sia perchè spesso si presentano forme miste tuberCiolari-sifilitic.h e, o tubercolari veramente in soggetto sifilitico (com e ne l no,s tro caso) ; ed 0' e la tbc. iu casi di so·g getto lue·t ico, assume un anda·r ne·n to a tipo sclerotico, g iovandosi a volte della cura antisifilitica.. , L 'assenza del bacillo di K och in tal caso no·n può fare assolutamente escludere la natura tub er colare, ma anche in tal caso, non è m ·ai perciò so]o dimostrabile la natura luetica della lesion e perchè potrebbEì esservi il dubbio di una forma mi sta. Ch e n el nostro, paziente le lesioni polmonari fc"loessero in un primo tempo pensare certamente ailla natura luetica è dimostrato· dalle condizioni generali buone del soggetto. sco·n cordanti co·n la diffusione .d el p·r oce sso,, dalla tosse, d all 'emottisi ch e ·è stata e'PrÌSO•dica , oall ;assenza della febbre, dall'anamnesi negativa per la tubercolosi , da1ll'assenza del ' bac . di l\och, dalla sicura infezion e luetica cò·n segni e' iidenti an cora in a.tto n el soggetto, dalla R. W . positiva, dal iniglior am ento ottenuto con la • cura specifica e dalla dimostra~ione r aid iologica , nonch è dal decorso clinico molto favor evole alla ipotesi di lue del po]mone. Il complesso prima rio di Go1h n e Ranke presente n el ca~lJo poln·1onar e destro n on pote_va far pro,p endere per la di.a,g no5i di tb·c . polmor1are, non e·ssendo ob·blig·at.orio ch e tale co·m fllesso d ebba sempre accompagnarsi a foco·l ai di infiltrazio11e tub·e rcolare. · 1 la nostra diagnosi , alla prima u scita del p aziente dal nosocomio , fu i1tf.atti di probabile sifi lide polmortare, ma il caso volJ e che , dopo un n1ese c irca, il p·a ziente si ripresentasse a noi con nuovi disturbi (emottisi), e , sottoposto nuovamente ad .accertam enti diagnostici , que$ t:\ volta fu rivelata l·a presenza di bacilli di J\.or.h nell'espettorato. Rimanemmo sor(?re i dn11 'evoluzione del n1aIe ch e ci pose il quesito , se alcune form e riter1ute dagli AA. per lue del polmone, fossero ver~mente tali , o più verosimilmente non fossero cl10 farnie tul)ercolari in luetici , o a11che forme i.})ride , ch e abbjano trovato g iovam ento dalla cura specific..a. Certo è cl1e la sifilide può colpire qualunque or gano e sistema , e n on è impossibil e che possa colpir e anche il polmone. ~fa COil qua] e frequen 7a ~i h ann o ]e localizzazioni poln1onari d ella sifilide, in Yerità n on lo sappiamo . Le st atj stich e riporta te potrebber o 1

1

1 :


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«

IL

POLICLINICO »

es&er e alterate a oau:sa di tanti fattori e specialn-iente daJ polin1orfismo cl1e le lesioni luetiche presentano, polin1orfismo che può del r esto con fonde.rsi con altra a ffezione di natura diversa.i. Inoltre è 11oto che come vi sono form e sicure di tbc. pol111onare con espettorato negativo e R. W. negativa non .p ossono escludersi casi di tbc. polmonare che abbiano R. W. positiva . ed espettorato neg.ativo. In questi casi è vero ch e è necessario pensare alla possibilità della siiilide del polmone, ma non è detto ch e l '·a vere Ja R. vv~. positiva e l 'eis .pettorato negativo s ignifi chi in maniera assoluta che il soggetto s ia affetto ria sifilide polmonare. La verità è cl1e non è possibile creare un tipo clinico si curo e t~pico di tale malattia (lues pulmoni) e mqlti a:ltri AA. (S·e rgent , Benda), ritengono ch e la lue si associ co·n le lesioni tub·ercolari del polmone aggravando n e il decorso. Ora si ca pisce che in questi casi di simbiosi (terreno luetico in cui sia impiantait o un processo tubercolare) la cura antiluetica non po·s sa 1ton giovare a.I miglioramento netto d ella lesione sia dal punto di vista clinico ch e radiolog ico. Per q11esta ragione vediamo ne lla letteratura casi di cosiddetta sifilide poli:nonare migliorare, e , qualche volta, anche guarire co11 Ja cura specifica. Si spiega che la cura salvarsanica (cura .arsenicale) g iova anche al processo tubercolare,· così potrebbe g iovare la cura bis1nuti.ca; . mercuriale, io,dica, migliorando indubb·iamente la lesio·n e luetica in un soggetto tubercoloso. P erò non sa1ppiamo in molti casi che si trovano descritti nella letteratura quale destino abbiano avuto i malati diagnosticati per luetici polmonari, qualche anno do·p o la cura. A tale proposito è di ammaestramento il ca~o da noi osservato cl1e era stato diagnosticato per lues polmo11are e tale sarebbe rimasto se non fo.s se più capitato a lla nostra osservazione o se, anch e ripresentandosi, il paziente non a' 1esse avuto nei .m esi successivi la presenza del bacillo di Koch r1ello sp.u to. Detta dimostrazione. del h·a cillo avrebbe ·po.t ute> mancarci per più mesi ed anche per qualche anno ed avrebbe data la co·n ferma ch e si trattaisse più probabilmente di sifilide poln1onare. !\ila in quale errore saremmo caduti? Il nostro caso, chiaramente oggi, ci dimostra e confer1n a cl1e la diag·nosi clini ca di lue polmon.are è quasi imip c•s~ibile prestandosi fa cilmente ad errori più o meno grossola.ni. Questo caso ci insegna (essendo miglicrato sotto la cura specifica) ch e la ~ifìli1 de polmonare viene· diagnosticata con troppa facilità senza ·S{\,auire a distanza il destin o d ei malati , e che tutti i concetti fino ad oggi invocati a convalida della diagnosi c linica di 1

[ANNO XLII, NuM. 16)

ques~a r11a]attia, pur avendo un certo valore,

sono p~rò J)ÌÙ o meno infidi e devono essere vag liati <Al:1 estrema 11rudenza. Infatti il mio 111~ ­ lato d oro la p rima diagnosi di s ifilide polmonnre migliorò con la c ura specifica, però dopo t1n pri.mo periodo dl c ura , a distanza di u11 rr1e5e, dalla sua uscita dal! 'Ospedale peggiorò ed ebbe, come ho d etto, lo sputo positivo per il bacillo di Koch. RIASSlJNTO. L ' A. afferma che la di~gno si di sifilide polrt1onare deve essere clinicamente . diagnosi · di r1robabilità, non n1ai di certezza, e il caso da Ju; illustrato cbnferma il presupposto. ~Giunto in redazione nel febbraio 1934). BIBLIOGR.AFIA ALESSANDRINI P. Radiologia Medica, 1921, i1 . 2. ANDRATN. Contr ibution à l'ét11de diagnoslique et clinique de la syphilis pulmonaire. Caen, 1905. AssMANN H. J(linische Roenfgertdiagnostik, 4 ed., 1929, pag. 342. BALZER F. Sifilid e dei polmorti In « Gi1bert el Thoinot. Traité de Médecine », vol. XXIX, p. I . BLANCHEs. Pleuro syphilis secondai r e. Thèse de Paris, 1912. BoATTINI. Lo Sperimentale, 1928, n . 3 . In. Archivi0 ItaJia110 di Anatomia e Is tologia Patologica, 1931, n. 3. · BouRcY. Syphilis pulmonaire. In « Traité thér. prat. » di A. Robin, 1912, t. I . BRELE'I'. Gazette des Hopitat1x, 1914, 8 luglio. BRUNETTI. Boll. Sez. Reg. Soc. It. Derm., 1931, 5 ottobre. BuA F. Minerva Medica, 1931, n. 18; Radiologia Medica, 1931, pag. 1266. BUFALINI. Rivista C11nica Medica, 1925, n. 19-20. BuRKE E. British Journ. of Vener. Diseases, 1927, v . III, n 2. CANAJ.,E. Rivista Clin. Medica~ 1930, n. 1. CARRERA. The American Jour1i. of 1Syph., gennaio 1920. CASTELLI. Dermosifi lografo, 1927, n . 7. CECONI. Minerva Medica, 1922, n. 22. DE J oNG. An11ales d 'Anat. Path., 1926, v. III , n. 3. DEvoTo L. Le lesioni rion tubercolari dell'apice polmonare. 24° Congr. It. ~Ied. ir1t., Genova , 1914. Relazione. DEVOTO L. Patologia atubercolare dell'apice . Opera Medica Wassermann, vol. I, 1916. DoBELLI. Boli . San. Amm. Osped. Riun ., Cremona, 1925, n. 10. DuNNER v. LEESER e BLul\r. Die Lungensyphilis des Erwachsenen. Tbk. Bibl. Leipzig, J. Barth. ELIAZEDE P. An. Pat. y Patog. sif. pulm. , Buenos Aires, 1919. FANELLI. Il Morgagni , 1926, n. 44. FERRANNINI L. La Riforma Medica, 1915, nn. 5-6. FouRNIER E. Traité de la syphilis, 1906, vol. II . In. Acad. de Méd. , 1878, 19 nov. FRANCO P. M. Folia Medica, 1928, nn. 11-12. GARRETON' e SALAs. Revista l\fedica de Chile, 1929, r1. 2. GAUCHER e LoNsTRE. Soc. de Derm. et de syphil., 4 maggio 1905.


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' PROBLEMI D'ATTUALITA Il fenomeno di Sanarelli·Shwartzman. ·f i11 dal l ~l 16 Sanarelli in uria comunicazio:11e all 'Accatlemia delle sc ienze di Pa1~tgi , r endeva nolo d· e::;se.r e l1e rve1tutp, nel cor &o di ricer ch e ::,ulla patoge11es i del colera, . alla conoscenza di u11 fenon1P,110 n1ai prin1.a notato e che consi ste in ciò: in un coniglio prep1arato i11ediante l 'iniezione di un,a dose suble·t ale dj ·vi])rioni .c olerici , un a iniezione e'Ildovenosa di colitossin:i (brodocoltura di colib,a cilli', filtrata al 3'0 giorno 1)e r .:an dela llerke feld e con serY.1ta i11 g h iaGciaia), eiSegui'l.a a 24 ore di distan7a, provoca convulsioni , dispnea, accessi di soffocazione, algidilà e l 'autOJ)Ria rivela stasi ver1osa dei visceri, emorragi e· n ell'omento ,. cong·estio·n e r enale e intestir1ale con esfolia~ zjone degli epi leli mucosi e sierosi: un insie111e di fer1umer1i denotalo da Sanarelli con1e 1

epila1lassi. f )el tutt0 analogo è un fe11on1eno d escritto Ja Sl1wartzn1an n el 1928 e da lui chiamato « fenorn1 eno della r e.attività locale cutanea ai hl1.rali rr1ic,robici ». Se ad un conig li'o si inietta n_~lla cute dell 'addon1e ,d epilata una piccola qua11lità di filtra to di culture di tifo e dopo 24 ore si i.niella nelle ver1e ur1a piccola quantità, p,r oporziona]e a] i:·eso corpor eo degli animali, dello slesso filtralo , dorpo 4-5 ore si os8erva una r eazione intensan1er11 ~ emorrag ica e necrolica n el luogo della 1>rin11 iniezione. Succ.;ess ivamenlE· . Sl1vvarztn1an osservò ch e i filtrati cli molii microrga11ismi sono attivi nel provocar e il fenon1erio. J3ordot, &f> erime nta11do su a11i111ali tu·b ercoJoti·~i o ' raccinati con BCG e trattati con iniezion~ endoiVenosa o intrap:criton eale di emulsione di colibacillo, h a di mostrato l 'intens.t reazio,n :e localo ·d ei gangli' linfatici , dove si riscontrano i germi tub,er colari e il 13CG; fen on1eni ancora più intensi ottenne• con iniezio11v di B. proleus e dei filtrati d ella cultura Ji e&so. Bordet ricon11etle tali risultati alle osservazioni di Sana1"elli e di Sh,vartzman. Gratia e Linz, usando un fillrato di vi brione coleri ge110 0 ~egue11do il metodo indicalo da Shwartzman , dell 'iniezione intracutanea · seguita da quella endovenosa, h anno otten uto rlello stesso ani111a]e la tipica r eazione di Shwartzman nella sede della i'niezione in• tr acutaneia e i classici reperti di Sanarel]i negli organi addominali , ~ess.un dub·b io dunque sulla identità dei due fe11omeni. Il fenomeno di Shwartzman, no1él 1\mantea, non è che il fenomeno di Sanare1li in setd e diversa. t pertanto giusto che, segt1endo la proposta di Gratia e· Linz e di iF rugoni , i fen omeni o servali . iano r it1niti sotto il non1e di cc Feno1neno di Sanarelli-Shwartz. n1art ». Nu1nèrosis in1e ricer cl1e hanno r ecentemente 1


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]Jr ocisato a lc uni elen1enti del fenon1eno di Sa11arelli-Shwartzman. Oìtre al coniglio , sono anin1ali r ece t,ti'ri la capra e il cavallo e, p er a lcune o·· er vazioni' di T'1e lenus e <li SLolygwo, sembra ch e il fenon te110 po sa prodursi ancl1e n ell 'uomo. In ensibili so,n o in vece il cane e il ratto e qua i in se11 ibile la cavia . Esi s tono differ en ze indiviàua li d i sen sibilità a l fe11omeno anche in ani rrta1i d e·lla s tessa i1idiata e i g·iovani ,a r eib·b·ero pjù sen sibili , mentre i n eonati sar eb'b·e ro perfet.tame11Le re li~attari . L{ig·ua1'do a lJ.a n1odalità d elle iniezioni , m entre ~econdo Sl1 \·varLzma11 l 'iniezio11e preipiaran te d eve esser e i11tracutar1ea, Gratia e Linz l 'e~ep-uisc0no anohe pe·r ' ria endo,'en o a. Quanto a Jla iniezione scatenante, è n ecessario, p er ch è il Cenon1e110 compaia, cl1e le sostan ze entrino r apidam e nte nella circolazione san gu~gna, ia direltam e11te, sia attraverso u11 r apido assor bimen lo peritoneale . t inter e ante notare c.h e, secondo Bock, è llecessario c~1e le so s tan ze scalenan li entrino n ell.a circolazione venosa , cio;è cl1 e 1)assìno attraver so il circolo polmon are. Infatti , ese1g ue.n do l ' ini'e.zion e scatenante nel c:uore si.ni P-tro, 13ock. non h a o tt·enuto alcu11a manifesta zior1e evidente, m entJ·e eseguendola n el cu.or e de.stra ha otte11uto in 7 animali 5 tipi cih. e r eazioni. Ii t emi.10 optimum di incubazio n e è di circa 24- ore. Per quel cl1e riguarda le sos.Lanze capaci di preparare e di scat enare la r e.azione, occorre i1otare ch e n1 entre ,rj sono sostanze cap·a ci n ello s tesso ten1·p o di preparare la r eazione e di sc.a le11arla (fattori preparatori e r eat,t ivi), a ltre \ ' e i1e .o·Ilt) cl1e o conte ng ono sol0 fatto ri pre11ar atorì o solo f.attori r eattivi . J.A~ sos ta11ze d el pTj1110 g·rup'l.>o , c h e cor1te1ig·o110 cioè fattori prep aranti e r eatti'vi , so110 cn pf1ci di d a re r eazione crociata co·n a ltre sos tanze d ello s tesso gruppo. Ad esse app1a rtengono solo sos Lanze d erivate d a microrg.anis·m i e i1011 da tutti: lo slafilococco p. es. non è capace di fornire sostanze atte a produrre il fen ,_,rr,cno di S. -S. e così la tuber colina. Sostanz0 contenenti solo fattori preparatori sarethbP;ro I 'olio di vaselina , la ricina e l 'albu .. rne d'uovo. Sostanze contenenti solo fattori r eattivi sarebbero le tossine u sate p er la provocazio11e d el f enon1eno trasformate in tosso idi a lla Ra11lon , i filtrati di alcuni a11aer obi , l 'agar in ie ttato endo·vena , i precipitati di siero e a ntisiero omologo. Esiste u11a immunità spontanea individuale e di specie rispetto alle n1ani fesitazioni del fen o1r1eno ùi S.-S. Si ·è ir1ol tr e osse rvato ch e ·è possibil e provocare un certo grado di immllln Lzzazione attiva n1ediante iniezioni i)r epar anti ripelul e e r h e m ediante iniezioni preventi,re di .anCicorpi <le lla sostanza batterica scatenante ·è 11ossibil e cortferire una certa in1munizzazione pa si va. TI trasporto pas ivo d ell a r eatti,ri tà 11011 è tato in,Tece sicuramente <limo trato.

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Sen11bra ancora ch e si possa inibire o esaltare la reazione e111orr.a gi ca a nlezzo di sostanze p.ermealizzanLi o deperrr1ealizzanti, nel senso che le sostanze d epermealizzanti impe discano la diffusione del filtrato sulla cute, in 111od o d a farìo rimaner e in forte concentrazion e n ell 'area prep.arata, e viceversa le sostan ze l-'f.rn1ealizza11ti d i f fon da110 t.alm-ente il filtrato ch e ,esso vi e11e .a<l essere diluito e quindi incapa ce di se11sibilizzar e i tessuti . In1portan te è p oi il fatto ch e Shwartzman 0 ri~scito a n eutralizzar e i fattori p1~ep1a.-ratori e SQalieina11li medianle sieri immuni omo10.g l1i. 1'.a le neutralizzazione n o11 è sarrupr.re completa , ina può di venirlo .aggiun gendo u1n si ero ~<ausili ario » , c.11e non ·è p er ò il complemento e n~n h a r elazione a1'pare11te con J.a proprietà antico111ple me11tar e d el siero di cavallo. :E:' ancor a da notare ohe il potere neutralizzante del sier o è indipendente da quello agg luti11ante e ch e il filtrato n eu tralizzante può e$ser e riat tivato con l 'aggiunta di siero di s&n gl1e. Attraverso queste esperien ze sui fattori r eattiYi e loro n eu.tralizzab·ilità si.arno così venuti n conosce11za di u11a nuova proprietà antigenica cl ei germi patogeni e di nuovi fattori tossici c-J1e molto J.)r obab1ilmente. eser citano la lo•r o azione n elle infezioni sia a c ute c·h e cronich e e si ,è così aperta la . tra d a a con siderare la sier ote:çapia d elle m alattie infettive sotto nuovi pun~i di visl a o almeno a ' 'ed erne .alcuni ·punti d eboli ch e even t u al1nen te potranno esser~ corr etti p er raggiu1nger e una pe1·fezione sempre m aggiore in questo campo così n1oderno della ter apia ( N. Cas ·uto) . D~to ch e la po,s sibilità di rispondere con en1orr.ag·ia a d u11a detern1i11ata i'niezione scale11arlte, quarLdo s.ia a vve·11u.ta una p·r e1)arazio·n e poc<) tempo p rima, no11 ·è esclusiva d'e lla pelle, s i è tenta to di produrre una r eazi.one focale a livello di vari organi, e quasi se·mpre co11 risultato 1positi'vo . Così si sono ot• L~.11uti fatti 0morra.g ici n ei poln1oni (ShwarttZn1an , Gratia e Lini), n ella sinovia dell 'articolaziqne d el g inocchio (~Ioritz e Morley), n el1' occhio e negli annes-i oculari' (N. Cassuto), nel pancr eas (Reitano e Loi), n el t estic olo, n el r ene, n ell 'intestino, eoc. Le sier ose non son o r efrattarie al] c manifestazioni en1orragich e del feno111e110 di 5.-S., n1a i.>erchè queste si veri fic hino occorre una prep·a razion e g·en erale , prohabilmer1te per il fa llo d el g ra11de poter e di as:--orbin1ento di cui ono dotate le sierose, che n 011 1•er n1 ett~ ai fl Itl·a ti di rin1anere in sito. In tre organi non si notano mai emorrag ie, e cioè n el fegato , n el sistema i1ervoso centraJe e n elle capsule surrenali. I primi due organi, seco11do i fi iologi, 11on 11an110 r eazioni vaso1notorie, e questo sar ebbe un dato di più in favore d e-ll 'impo11a nza dei fat ti vasomotori n el fenon1eno. 'Juanto alla n a lura de] fenorrLeno, la più gran 1

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varte degli AA. crede trattarsi di un processo di natura anafilattica o ·n1eg'lio anafilattoide. 11 Sanarelli cletinisc.:,e l 'epitallassi quale feno1neno generale di natura fisico-chimica, analogo all 'anafìlassi, dovuto all 'alterazione di f. fus.a e sutitanea dell 'equil1hTio dei colloidi organiçi. An1antea ritiene che il feno·m eno no1n sia di natura anafìlattica, essendo provocabile <-t11che in anirrtale scomplen1e11tato; ma anaDlattoide. · Lo Sh\.vartzman nega il carattere anafilattico e pensà ad un disturbo funzionale transitorio <lell~. cellule, indotto dal fattore prep aratorio o insorrgente dopo una bre,'e incub·a zi'o ne. Gratia e Linz riscontrarono delle analogie con il fenomeno di Arthus, in base alle quali conc ludono per il carattere .anafilattico del feno1neno. Secondo questi AA. e secondo Cassuto, a utore di una pregevole rivista sull 'argom ento (Boll. I. S. A1., ott. 1933), il fenom eno di S.S., <1CGanto a quello di l(ooh, di Arthus, all '·a nafila s.~i, costituisce una d elle tante manifes1:87ion.i di una m ed esi1m a proprietà dell 'organi~n10 in stato di allergia . I vari prob le111i riferentisi al fenomeno tlj S .S. ::;0110 ancora allo studio, ·m a i risultati fir1ora aoquisiti sono stati già utilizzati a fini i:r~tici, s~ a per. la titol:azioné dei sieri terape1u t1c1 medranle 11 saggio del potere n eiutr.aliz7.ante verso i fatt,ori del fenomeno di · S.S. an·z.ichè seco·n do il potere agglutin ante, sia per la p~eparazione di sieri terapeuti ci in cui ig-li .<ì r1ticorpi neutralizzanti siano in con centr.az1one maggiore che non nei sieri usati comuin eme~te per la sieroterapia, in i11odo da poter Qffr1re al malato una difesa più valida anche in q·u esto sen so. :È pertanto lecito sperare che gli studi ulteTiori aggiurtgar10 nuove messi di ur.ili risultati :ai fini dello studio delle infezioni e della c ura -d.ej malati. e. TOSCANO . 1

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lateressaate Monografia

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SEZIONE PRATICA

SEMl-O~ATUITA:

Prof. CIUSEPPE SANARELLI •D irettore del R. Istituto d · I ~iene dell'Università. di Roma.

Nuove vedute sulle infezioni dell' apparato digerente. Ecco il Somm~rio di questo importante libro : 'PREFAZIONE. - I. Cosa ai intendeva in passato, per in.femone intestinale. ~ Il. La patogenesi della febbre tifoide. - III. La patogenesi del colera. - IV. La patogenesi del carbonchio detto •• interno ,, o " intestinale n. V. Altre infezioni ritenute ~nterogene. - VI. Corollari pratici di queste nuove vedute pa,.. tot?enetiche. - VIJ. La crenoterapia nelle smierobiz7.azioni e dieintoesioo.ziolllÌ. intestinali. Volume di oagg. VIII-184, con 28 figurre ne1 testo. Prezzo L. 2 5, più le spese ipostali di spedizione. N. B. Agli abbonati ail << Policlinico ,, ch e hanno gi~ 1.nviato o che invieranno subito l'im'Porto del loro abbonamento .pel 1935, il volume è ceduto, in porto franco iu Italia, iper sole L . g . Per l'estero L. 1 2. '

Inviare Vaglia Postale o Cheque Rancar1o all'editore LUIGI POZZI, Via Sistina 14. ROM_.\..

SUNTI E RASSEGNE. RICAMBIO. La colesterinemia. terapia. (lì-. LAnocHE e A. feb·b·r aio 1935).

Metaboli~mo,

GRIGAUT .

Jourri.

1~1 éd.

clinica, Franç.,

1)1 etabolismo .

P·er quanto· interan1ente diversa dalle· sostanze grasse pe:r la sua forn1ula l'iclir.a com.p.Jessa, la colesterina P'r esenta con c.. se s tretti ra1)porti e si p•u1ò di're ·ch e il meta-. bolisn10 d ella colesterina si confonde con queilo dei li1?id~ a~ 1uali è in tin1a111e:1te legato. Le. var1az1on1 della coleslerinetltia osservate Lt.1 J1to in c1i11ica cl1e s:peri111entaln1ente si accon11ì)ag11a1?0 :::,cì11pre ad una variazione paral· lela delle sostanze grasse e della lecitina. La stretta relazione ch e unisce la colesterina e le sostanze grasse sul metabolismo appare anch e i1eilla facili Là con la quale l 'organismo .(• capace di fab·b ricare la colesterina a partire dai grassi. . La colesterina · ·è un aleool e, com e tale è susce ttibile· di co111binarsi agli acidi g rassi per formare. d egli esteri. La maggior p·a rte della colesterina contenuta nel san·gue è combinata agli acidi g rassi sollo forma di esteri';· la coleterina d elle emazie i11vece è in totalità allo lato di colesterina libera. Gli esteri di colesterina, per la presenza di acidi g rassi nella loro inolecola, fanno: parte del g ruppo d ei lipidi , m entre la colesterina lib,e ra d eve teoricam ente essere clas ificata a part0. Senibra pe rtanto difficile non comprendere nello stesso· s tudio l 'insien1e di questi corpi così vicini pi r proprietà biologich e e c.a rattf. ri fisici. Gl i acidi biliari ve1·i, ch e s.i trovano· 11ella bile allo stato di combinazio11e con la taurina e la glico·c olla per formare gli acidi biliari l)ropriam·etJ1te del.Li , sono d ei d erivati d ella colosleri11a e, d al punto di vista spe·r imentale, la r ealtà di una trasfort11azione della colesterina in acidi biliari nell'organismo si basa su fatti 1tum erosi. Il fegato 11a un 'importanza incon1.e&tabil e nel n1elabolismo della colesterina in quanto trasforma la colesterina in acidi biliari ed ef:terifica la colesterina , oltre ad avere una funzione lipopexica. Oggigiorno si corrlirtcia inoltre ad intraved.e.re l 'importanza d ella cole terina n ella gene.. i clelle so sta11ze ormonali. Numerosi ormoni g·en il~ li hanno la s truttura ciclica della colesterina ed esislono ncll 'organismo·· tutta una ~.eri e di corpi cl1e dimo trano il passaggio dalla colesterina agli ormonj genita li . È poi da osse rvare ch e le gl1iandol e endoor ine si caricano in certi r-eriodi e solt.o diver se influenze µatologicbe di q11an ti Là con ider evoli di colesterina , ed è po sibil ~ avanzare 1'ipote i di una correlazione fra qucslo soYra ccarico colesteri1

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IL POLJ CLINICO

nico e la formazione d egli ormoni a struttura l:5terolica (corticali11.a pier le capsule surTen ali, lueti11a per il c.o rpo luteo·, ecc.). t\. questa lista degli ormoni a s truttura sterolica conviene aggiungere l 'ergosteri11a , che dà origine alla vita111ina D. L 'ergosterina è un i son1ero de·l la colesterina. Il tasso d ella colesterina e quello d ella lipidemia cl1e, com e si è visto , sono strettamente lega til so110 so tto la dipe11denza di un m eccanis1no r egolatore al quale p.a rteci.p·a no t1u tti gli org ar1i, ma ir1 modo speciale alcu11i di essi. La corteccia surrenale -è ric,ca di colesterina cl1e si a ccr esce con sider evolm ente n el cor so di certe ipercole5terin ernie e diminuisce n egli stati di i'p<Jcolest.crinemia. Nel corpo luteo si h a 11n sovraccarico di colesterina durante l 'ipercolesteTinem ia gravidi ca . Sono la co·r teccia surre11ale ed il cOTpo luteo degli orga ni form atori di col esterina o si trat.tn ~oltanto di sempli·ci depositi di colesterina ? :È questo un ·proì)]en1a al qual e n on si può fin or a rispondere con certezza. La tiroide eser cita un 'azio11e r egolatrice sulJa lipid.ent1.a e la coles terin emia e così la milza . Del fegato s i è già detto . Il polmoin e e1ser c1ita l1g1ial1ner1te u11a fu11zion e di arre&to · sui lipidi e s ulla colest.erine1nia. Da un punto di vista gen erale, il sangue efferente d egli organi (esclu si il fegato e il polmo11e.) ba u11 tasso di colesterina e di lip idi s uperiore a quello del san.g u e afferente. Il sangue così si arricchisce di sostanze grasse e perde quesio eccesso durante la traversata de.i polmoni. Questo ciclo è retlo dall 'intensità d elle combustioni e auineutando quest e si può far e abbassare il li vello della lipiden1ia e d ella colest.erinemia . L 'im11ortanza biolog ica de·lla colest erina n o11 può essere ch e con sider evole. Basta. pe~ Sfire ch e ùssa es~·ste. in tutte le cellule e s-i associa a tutte le funzioni vitali. La colesterina esiste in ab·b ondanza n ei tess uti nobili , il Lessuto n ervoso, le ghian.dole endocrine. Essa ha una grande irn11ortanza con1r i.solante d ei .cilindrassi e d elle fibri'l le n ervose ed è grazie ad essa ch e I 'influsso n ervoso può e·ssere trasm esso con n ettezza, senza risc.h io di çortf'1sio.n e . Noi conoscia1no ugualme nle l 'azione idrofilica della c.olesterina , il gTado di idratazion e d ei tessuti esse·n do in correlazione diretta .con il rapporto colesterina: acidi grassi. È noto jl suo potere antien1t,litico e si suppone la sua partecipazio11e n ei processi anfiinfettivi e antitossici, n el ·m eccanismo d ella im1nunit:à, n elle fUtDzioni pigmentarie, ecc. (;li11ica. Variazioni d ella coleste·r inemia si verifi cano quasi esclusivamente n el plasma san g ui gno , mentre il tasso di colest erina <lelJ e ei11azie r esta pratican1ente immutabile e i11ài · pende1lte <lalle condizioni fi s iologich e e pat o1

logic~1e .

l a colesterinemia d el sie·r o , ch e si d esigna

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scr11plicemente sotto il nome di colesterinemia, è 11ormalmente da gr . _1.50 a gr. 1.80 per litro. Essa è suscetl ibile di discerldere fino a cifrevicine a gr. 0.50 (ipocolesterinemia) o al contrario di elevarsi fino a raggiungere ecce~io­ nalmemte 18-20 g·r . per litro (ipercolesterine1r1ia) . Una parte importante d ella colesterina è combinata agli acidi grassi (esteri di colesterina),. l'altra parte è libera. Il rapporto esteri di colesterina: colesteriria totale, normalmen-· t e nel siero di 60 ~~ può. ab·b assarsi nelle ina-· lat.1.ie del fegato fin.o a divenire nullo nell 'itt ero grave. L'ivocolest erineu1ìa si osserva durante le in fezio11i in cui ragg iunge valori tanto più bassi quanto più la m.alattia è grave. Al momento d e]la con valGscenza la cifra della colesterina sanguigna si eleva e oltrepassa più o meno la norr11ale (i'percolesterinemia secondaria). Nelle infezioni gravi, la · persistenza ·d i un , -alore basso di colesterinemia è di prognosi catti\ a. Nella tubercolosi poJmonare. il tasso della· colesterinemia è normale e si abbassa solo n el Je forme, gravi e fatali. L 'jpocolesteri'.n e·111ia nelle infezioni si accon1 pagna sempre ad un ab·b assamento parallelo· delle sostanze grasse e semhra in rapporto in g ran parte con l 'aumento dell e ossidazioni e· l 'at1tofagia. lpocolesterin01 nia è stata con s tatata n el r achi t.ismo, nella cranio tabe e n ell 'osteo·m alacia. Quanto alle ipercolesterinerr1ie, l'eccesso di coìeslcrina a lirnentare provoca un aument o· t e111poraneo o duraturo d ella colesterinemia (ipercolesterin emia alimentare) secondo la persi st e}·1za d el .r egime. La presenza della colesterina non è indispen sabile in quanto un r egime g rasso esente da colesterina conduce ugualmein te ad iper col este-rinen1ia in r:J g ione della facilità con cui l 'organi~mo trasforn1a i grassi in colesterina . ~folto r~pidame11te queste iper colesterine-111ie, se persistenti a causa di un regime sovrabbondante e continuo, conducono a squilibri e alla pletora. Il gruppo più on1.ogeno del~ c iper colesterin emie compre1ide le · ipercolesteri11emie di ori· g ine epatica. Quando un ostacolo si oppor1e al flu sso r e -golare della bile, si ha un accumulo di cole-· s t.e rina n el sangue. Queste ipercolesterinemie, c,l1c posso1lo salire a 5 gr. e I?iù~ si ri.scontran.o· in clinica in tutte le malattie infettive, tossiche o m ecçaniche che provocano ittero da rit enzione. A lato di questj malati occorre m etter e quelli che, sen za presentare itter o manifesto ,_ sonoaffelti da insuffi cienza della cellula epatica. Qui. come ji1 tutti i casi di iper colesterine-· mia iJ dis turbo i10n è Jjmitato alla colesterina· rrta '~i est ende ai li pi di , cl1e sono aum entati i n rrto(lo parallelo. 1

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SEZIONE· PRATICA

l Jn fè.1tto ùa r1otare riegli epatici è la propor1ione spesso deioole degli esteri di colesterina rispel.t(> alla colesterina totale, per cui ~l ra1p ·porto norn1almente del 60 per 100 si ab-b assa proporzionatar.1e11te alla gravità dello stato e ' . . . . . . puo in certi casi avv1cmars1 a zero. .A. questi itteTi epatici che· si ae;compagnano ad ipercolesterinemia p·a ssiva o da ritenzio11e, si oppone l 'ittero en1olitico che evolve senza ipercole6terinemia, ed è questo un elemento diagnostico fra le due sp ecie di ittero. L 'i1)elrcolesterinerniia è f~equente nella litiasi bi tiare, n-ia J)On ne costituisce un segno costante. ln certi epatici &i trovano delle produzioni nodulari di colesterina, in rappo1to con lo stato <li sovraccarico coles terinico dcll 'organismo (xar•t..elasn1a e xantoma). Lo xa11ton1a congenito r1on è che una varietà ip articolare d ello xa11ton1a epatico; esso indica un disturbo con ge11ito del metabolisn10 colesterinico. Un altro gruppo con1preìn de le ipercolesteri11rJnie n el crJri:,o delle malatlie renali. L 'iperco lest e:rinemia accompagnata da au1n,e11to di grassi del ·sangue, i1o:ri ·è parallela n è all 'alburr1jnl1ria 11-è all 'ipe~tensio·ne ; essa coe~iste più spe .. so con l ' azotemia senza che vi sia un pa ~ rallelismo fra i due disturbi. · Ne-l la ne~ros.i lir.1oìde.a la colesteri11a ·è au111enl:ita in proµorzione dell 'au111ento nel sangue delle sostanze grasse e il dosaggio della colesterina _c ostituisce un segno pratico per app rt·zzare i'l tasso della li pi·d emia. I. 'ipercolesterinerr1ia dei brigl1tici non ha lo stus~o significato biologico di quella degli epatici. L'esan1a clinico e biologie<> non pern1ette di. rilevare in questi malati alcun disturbo ft1nzionale deJ fegato. Il rapporto esteri di cul esteri ria: colesterina totale è normale. Un, altra differenza è data dal fatto cl1.e negli epatic i i1~ercolesterine1nici le capsule· surrenali so110 di volume ed aspetto norn1ale m entre n ei brighti'ci ipercoleslerinemici esse sono aumentate di volrune e la corteccia è ricca di colef-terina . In alcuni brightici gravi s.i vedono apparire i1e1la_ retina delle placch e. b·i anche grassose , formate di sostanze grasse e molto ricche di colesterina : retin,ile a placch·e bianche; queste forrnazioni sono in rapporto con l ~ipercoleste. . r1n e1111a. L 'i1)e.rcolesterinemia dei diabetici non è che la rivelazione d ello stato di lipide111i:a frequente n el corso di questa n1a1attia. Nei diabetici si possono riscontrare noduli cutanei di xanto111a e formazi011i bia11 Gaslre r eLinìch e. I i11alati affetti da malattie vascolari presenta110 frequ entem ente un aumento moderato riel la colesterina e dei grassi del san g u e. Que · s ta i·p ercolesterinemia è irregolare ne]] 'aterom a e I) ell 'ipertensione, n1en I r e è costante neìl 'art<::.rile obliterante. ~e l n1ix:ede111a e nell 'in :'11fficienza tiroidea si '>5sr-rv.a un · au111e11to 1node$tO della co-lesterin e1

i11ia, in rapporto con la din1inuzio11e delle ossidazioni. Nell 'o·b esità, n ella g·otta, ·nelle mala I.ti e della i1utrizione l 'ipercolesterinemia è quasi costa11te. Ir1 queste n1alattie all 'insuflìci'enza delle co1nbU&tioni si può talora aggiungere un elen1ento epatico come causa di aumento di colesLeli11a. In c linica si osservano ar1cora delle ipcrcolester1)lemie più o meno durature in rapporto ~: a co•n una alimentazione ricca in grass.i o ~ d Ull regin1e ricco in b e van de alcooliche sia COll Fl ati di gravidar1za o di allattamento.

1!erapia.

Le ipocoles terinemie che , in tesi

g·en erale, sono in rapporto, con la deficienza di processi di difesa dell'organismo, sono giusti7jabili con u11 trattamento· generale dinamogenico e rico stituente, subordinato alla natura della malattia e allo stato dell 'organismo infetto o intossicato. Nel periodo di stato delle malattie infettive si ricorre ai tonici abituali e si instituirà un r egime in cui figurino gli alimenti ricchi di colesterina o colesterinogenici : uova, cervello , b·u rro , ecc. Questo reg ime non deve però. es.sere seguìto a lung·o per evitare l 'ip-e rcolesterinemia persist,ente. In certe malattie da care11za , come il raol1iti smo, è opportu910 insisterei s.u questa alimentazione colesterin o·g·enica 3.tt ivandola con le irra diazioni ultravi'olelte o co11 i bagni di sole. L 'ìperco leste rinen 1ia ~arà trattata diversaJ)1e11 Lt> a seic on da delle orig·ini di verse. Nelle ipiercoìeslerinemie ep·a tich e tutti i colagoghi potra11no dare b·uonì risuJ.tati'. Gli AA. segnalano d 'aver avuto dei n1iglioramenti e la scomparsa di xantoini con l 'azio1le dei raggi X sul fegato. Nei '~asi i11 cui l 'ipercolesterinemia è causata da deficienza dei p roc.esisi gen erali di ossida, zione ce~lulare e da diminuzione di ossigenazione pol111onare, avranno indicazione· tutte le n1e<licazioni capaci di inten.s ìficare o regolarizL.are le combustioni' <lell 'o,r ganismo, ed in pri1110 lucJgo l 'ossigenazio11e p1er miglior ventilazione pollllonare, le cure di esercizio, lo io dÌÒ, gl i estratti tiroidei. La m edicazione· tiroidea no11 d eve essere u sata sistematica111ente e deve esseire riservata ai casi in cui esiste una ins,u fficie11za tiroidea. I preparati' a base di dinitrofer1olo che po1tano un rapido di·m agra·m ento .11egli obes~ e abbassan o la coles.terinerrnia , so110 l ossici. L 't1so degli orn1on] trova la sua indicazione in casi particolari (i11 ~ulina nei diabetici). Le cure idro1r1iner.a li tipo Vichy fanno abbassa1~e la colesterinemia in inodo molto r a})ido. J] regime alin1e11tare d eve essere privo di alir1-..e11ti ricc·hi' i11 colesterina o in grassi generato·r i di col esterina (uova, burro , crema . cer"\1ello). :È inoltre essenziale, s.pecie negli epatici. sopp1rimere ogni alin1ento capace di affa1

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ticare la cellula epatica: salse, fritture , intin~oJi , ecc.). Nello stabilire il regi111e bisogna poi consi·derare che molti di questi ipercolesteri11cmici sono dei pletorici, piccoli o grandi obesi, e dei sovralirnentati. Occorre dunque stabilire una razio11e carenzata, aln1eno per u11 certo periodo ùi te111po , per forzare l 'organismo a bruciare le sue riserve.

C.

CAVA.I.LI.

Lo Rifornia L 11edicai, 23 febbjr aio

193G). Studi recenti l1anno di111ostrato che lo solfo 11a ~r1a azione particolare sul metabQlismo degli idrati di carbonio: esso è i1ei diabetici ipog lice1n1zzante e antiglicosurico ed esplica anche una azione costante , per quanto modica, su]Ja cl1etonemia e chetonuri[\, ab bassandone i valori. L'A. s'è prefisso di studiare gli' effetti dello solfo sulle iperchetonemie non diabetiche onde constatare se a11che in tali condizioni esso sia capace di abbassare la quantità dei corpi cl1etonici circolanti. In chirurgia è frequente la iperchetonemia post-oper.a toria, e quella da digiu110 che si riscontra facilmente nei malati colpiti da p rocessi acuti dell'apparato digerent0. Il rimedio universalmente usato per la iperchetonemia è l'insulina; ma r ecentemente è ~tata anche .adoperata la vitamina B, la quale oltre ad avere una azione identica a quella del1'insulina, avrebbe il vantaggio di 11on essere tossica, anche se somministrata a forti dosi. Ca111panacci e Rizzi hanno in fine dimostrato oh e i preparati di solfo, possono ricondurre ,·er o la norma la glicen1ia e il tasso di glicoge110 epatico e muscolare dei p1iccioni in avitDminosi B. L' A. ha istituito delle ricerche su operati, specialme11te per malattie gastro-enteriche: in 2a e ::;n giornata ·d opo l'intervento, ·dopo un primo prele,ramento di sangue per dosarvi la cheton enlia. iniettava n1mgr. 0,66-0, 88 di solfo indi r>rocedeva a due altri dosaggi dei corpi' cheto11ici del sangue; uno dopo un'ora e mezzo e 1'altro dopo cinque ore dall'iniezione. L 'iniezione di solfo determinò costantemente una di n1inuzione dei valori chetonemici che dopo l 'ìntervento erano più o m eno elevati e tale dirr1inuzione si mantenne, per quanto in grado n1inore, n elle cinque ore successive. L'entità della diminuzio11e dei corpi chetonici oscillò fré' il 20 e il 40 o/o. Nello stesso tempo l'A. os~ervò cl1e. lo solfo aveva an ch e aziorle. li e.vl' mer1te ipoglicemizzante. La spiegazione del m eccanismo di azione dello solfo va ricercata nel fatto ch e esso è capace di determinare un aumento dei depositi di glicogeno del fegato·: ~comparendo la carenza del fegato in glicoge110 . ne deriva la scon1parsa della iperch etonemia eh e è la con seQ·u en za diretta di tale ca1

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l'('J)Z~.

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NUl\tl.

l;n secondo grup~)() dì esperienze l 'A. ha lJrat:icato iniettando in alcuni n1alati della vitam.ina B; otler1endo una diminuzio118'. della iperchetone.rr1ia 1)ressochè uguale a quella avuta co11 lo solfo. Prc1habilme11te è proprio la frazione '"' uJ [urea contenula nella vitamina B che agisce sul m~tabolismo degli idrati di carbonio. VICENTINI.

TOSCANO.

Sull'azione ipocbetonemizzante dello solfo. (t1.

[ANNO

MISCELLANEA. Il mal di mare. Prevenzione. Trattamento. (P. CAzAMIAN. J ourn. de Méd. de BordJeau.x, 25 febbr. 1935). 11 t11al e':~ mare deve essere considerato un disordine vago-simpatico della vita vegetati\a, mantenuto dalle secreziorti endocrine pert.urbate, e provocato, per via riflessa, dall'influenza di innumerevoli eccilazioni anor1nali seinsi'ti vo-sensoriali provocate dalle oscillazioni di.sordinate del corpo nello spazio. Nell'evoluzione della crisi si possono distinguere due fasi, una d'inizio ed una terminale. -~.ll' ini zio esiste uno stato di ipersimpaticotonia sotto l'influenza di una accresciuta secrezione adrenalinica. Questa esaltazione del simpatico ·è subito seguìta da uno stato ·di ipervagoto11ia che resta però in secondo· piano. Poi , quando il mal di mare si prolunga, più o meno presto secondo i soggetti, alla fase di ipersin1paticotonia succede una fase di iposimpaticot.onia con correlativo abbassamento del to110 del vago ~be può divenire predominante. I soggetti simpaticotonici sono predisposti al mal di mare: mentre i vagotonìci sono, in genere, risparmiati e g·li anfotonici, secondo i casi, van.n o o· no soggetti alla malattia. I pambini fino a 5-7 anni non vanno sog·getti al mal di mare, preservati dalla secrezionfJ timica, antagonista a quella dei surreni. Dopo l 'atrofia del timo il bambino rientra nella regola comune. Bisogna infine mettere in causa ancora un altro ·fattore, il fattore psichico, che ha una impo•r tanza n on indifferente, ma non essenziale. !Bonjour fa del mal di mare un fenomer10 morboso di pura autosuggestione capace di spar~re per contro-suggestione. Contro questo modo dì vedere basta ricqrdare il fatto che gli animali vanno soggetti al mal di mare in modo talora più caratteristico di quello dell'uomo. Come impedire .alla sindrome morbosa di manifestarsi? Ne~ grandi piroscafi sono stati' adottati dei provvedimenti atti ad atternuare il movimento di ru.l lio; re-tano però i movimenti di beccheggio e quelli di traslazione sulla c01n por1 e11te verti'cale, i più dannosi nella genesi del rnal di mare. L'uso di cu ccette oscillanti, sospese per due punti fi ssi può eJjminare gli effetti del rullio , se il <J'rande asse della cl1ccetta è disposto pa1

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· SEZ IONE PRATICA

rélllelan1enle a quello della nave, e gli effetti del beccheggio se la cuccetta è disposta per.J.)e ndicolarmente all''asse longitudinale della 11.ave. Per sopprin1ere contemporaneamente la i11fìu~nza del rullio e del beccheggio bisognerebbe adottare la complessa e costosa sospensione alla Cardan; ma anche questo sistema non , può niente contro i movimenti verticali della nave. Si è proposto l 'immobilizzazione dei visceri nellA cavità splancniche a mezzo di bendaggi mollo stretti, allo scopo di evitare lo spostan1ento dei visceri ed il conseguente stirament<> dei loro rn.eso e i riflessi vegetativi con ciò cleterminati. Si tratta di un provvedimento di eflie:-tcia non certa , comunque estremamente penoso. Inefficaci si dimostrano tutta una serie di provvedimenti proposti contro il mal di mare: il metodo ·dell'adattamento, a mezzo di cserGizi di gi11nastica appropriati' alle oscillazioni~ della nave, l'otturamento dei ·con dotti l1ditivi, l 'ingestione di pezzetti di ghiaccio o di qna pozione c.l oformica o cocainica, l 'uso di stupefacenti e dei soporifici, ecc. Fondandosi sulla teoria vago-simpatica, l 'A. già I)el 1917 esptrimentò il solfat<;:> n eutro di a lropina n ell 'idea di ottenere indirettamente, r (::1' ffleZZO della inibizione vagale, un abbassaD".ento ·del tono del si1mrpatico. I risultati furono ottimi e da allora l'uso del solfato neutro di atrofina si è esteso universalmente. L'A. fissò in mgr. 1,5 per l'uomo adulto e l rngr. per la donna la dose quotidi ana del n1cdicamento, da prendere in 2 volte nelle 24 ore, a scopo preventivo. Non si osservano nel più dei casi inconvenienti. Solo nei soggetti ir1toller.a nti si può avere un po' di secchezza alla ~bocca o qualche disturbo visivo da dila.tazione prupillare . Successi.v amente sono stati usati per ]a prevnn.zione del mal di mare altri alcaloidi de1Ja belladonna e dì a ] tre solan acee (bellafolina, belladenal, diverse ioscine, la scopolamina, ecc.). L'.t\. ritìeine però che la sostituzione non sia l1ti le essendo l 'atropina più efficace. · Nel 1029 l 'A. l1a proposto l'uso del tartrato neutro di ergotan1ina, presentato sol to il non1e di cc gy11ergen n, sostanza capace di realizzare la sezione fisiologica del simpatico. Il g)·11ergene è particolarmente utile nei soggetti simpaticotonici. Va so.rnministrato per bocca (2 co111presse di 1 mgr. al giorno oppure da 30 a 40 gocce della soluzione al millesimo) o per via soltocuLanea (non più di X mgr.). È sconsigli~bile durante la gravidanza. Si potrebbe ugualmente sp erimentare, per la prevenzione· del mal di mare, un alca laide, d i cui solo recentemente è stato me$SO in e·vide11za il .potere simpaticolitico: la yoh imbina o la gambirina. Jlratican1ente sarà da preferire il gynergene n ei soggetti simpaticotonici, l 'atrorina nei ~o o-getti vagotonici. Negli anfotonici si potrà 1

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usar~

l 'uno o l 'altro prodotto o tutte e due i11 sieme. Se si ignora a quale categoria appartiene il soggetto, conviene usare in primo luogo il gynergen, passando poi all'atropina se non si è Jttenuto un risultato com1p leto. Anche nel trattamento, del mal di mare già i11 atLo . i due farmaci danno risultati m eravigliosi. La dose ourativa di solfato n eutro· di atropi11.a è di 2 mgr. al g iorno per l 'uom.o adulto , in due iniezio·n i di I mgr. L'effetto è il pi~ delle volle sorp1ren,d ente, talora dopo una iniezione sola. La dose . terapeu tica del gynergen è uguale a quella preventiva: 2 mgr. aJ giorno per bocca. Qt1ando, infine, la malattia dura da parecchi giorni e l'esame clinico rivela ch e essa ha ollrupa&sato la fase. di esaltazione vago-simpati ~a per entrare in quella di esaurimento, iè i11dir,.ato l'uso di farmaci eccitanti del simpa t.ico (efedrina , adrenalina) o del vago· (eserina:, pilocarpina, muscarina, fisostigmina , st.ricnina, ecc.). C. ToscANo. 4

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Osservazioni sul trattamento delle ustioni. (A. l\I. CLA:BK e R. CRUICKSHANK. Th e Lanoet, 26 genn. 1935). L 'evoluzione natura le di ur1 'ustione grave può esser divisa in 3 fasi: 1) sliock iniziale; 2) disidratazione, dovuta all 'uscita di liqui'do dal san gue, non solo in corrispondenza delle superfici ustionate ma anche dei tessuti circostanti, ciò che porta ad una .maggiore concentrazione del san gpo e ad un abbassan1ento della sua pressio11e ; 3) infezione, che comincia alla superficie dell'ustione entro 2-2-i h, ed è largamente respon.sabile della febbre e della tossiemia nw.n i fostantisi nei primi 3·-5 g·iorni. . Perciò, nel tratlamenLo delle ustioni gravi, hisogna cercare di aiutare le forze naturali in ognuno di questj stadi con particolare riguardo a quello principale, rappresentato dall 'i11fe• 11one. Gl{ esami. batleiriologici, praticati entro 2±48 h, rivelano generalmente la presenza dello stre1•tococco en1oliLico con1e germe predominante, a volte ottenibile in cultura p,u ra. Per i1npedire questa mvasione baLterica , si sono consigliate molte sostanze; gli AA. hanno eseguit9 prove sperimentali per slabilire a qual e si debba dare la preferenza. Con l 'ac . tannico in soluzione al 5 % ha nno visto che i germi vengono uccisi in X h. Clin.ican1en te invece, non si riesce a prevenire lo' svilup'p o della infezione. La ragione sta probabilmente nel fatLo che, ir1 vi''o, l 'ac. tannico perde le sue proprietà anti'settiche combinanciosi con le proteine dei tessuti. Allora hanno provaLo ad unire a ll 'ac. ta nnico qualche altra sostanza antisettica : la miglio.re è ri sultata il dettolo (derivato dello xilenolo sciolto in una miscela di oli essen ziali, a loro 'olta scio] Li in una soluzione n eutra di saponi). Jl dettolo solo, al 25 %. uccide lo s. emolitico


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« lL POL.ICLlNICO

ir1 2. X ' e lo stesso effetto ha in soluzione al 2G % quando ve11ga unito ad ac. tannico al 5 %. Per questo gli AA. hanno stabilito di dare la preferenza alla detta miscela per il trattamento anti settico . L n altro lato della terapia anti-in.fettiva è quello riguardante il modo di prevenire l' as-

sorbi1ner..,fJo delle iossine. 1Iarris i1el 1927 ha dimostrato che gli estratti cutanei ha11no il poLere di pro.v ocare una evidente ris.p osta vasomotoria nell'uomo e di produrre ab·bassame.c1to della pressione per vasodi.Ja1azione nel gatto anestetizzato ~ tutti fenomer1i a.~ven Li gta11de rasso n1iglianza con quelli dovuti all 'azione dell 'istamina; siccome una ista1nina non si è potuta ancora c.h imicamente separare dall'estratto di cute, questo principio att.iiVo istamjuo-Slimile, è stato chi amato · sosta1iza H . Più tar~i lo stesso Harris ha .dimostrato che nelle ustioni la sostanza H passa dalle zone edematose nei linfatici. Rece.n temen~e Dale (193.3) ha em 1esso l'ipotesi che gli sti'n1oli dovuti a questa sostanza o· anche alla bruciatura ìn sè steis sa, passino dalle terrninaziÒni nervose sensil.ivei, lungo il nevrasse ai nervi motori delle arleriole vicine con effetto di liberare dell ' acetilcolina e quindi poTtare, per l'azione di questa sostanza, ad una dilatazione arteriosa . Allo scopo di ìrnpBdire 1)assorbimento delle sostanze tossiche, gli AA. hanno u sato un prodotto vegetale, il Charcoa.l che speirime·n tal111ente assorbe l'istamina e anche le, to·s sine batteriche; ha11no visto però che l'effetto è quasi nullo quando il pTep1arato viene· portato sulln superfi cie u stionata dove, incorporan·d os.i con lo essudato forma una pellicola molto resistente. An che usandolo mescolato ad antisettici, no11 si sono ottenuti risultati mi·glio·r i ; perciò dagli Ai\. è sLato ab,b andonato. Nella pratica c.orrente, le sos.tanzei in uso per il trattamento delle ustioni possono essere divise in 5 gruppi: 1) medicatura semplice con garza sterile; 2) antisettici; 3) s.o stanze che producono la precipitazio11e di un sale p rot.eico ir1soluibile, p. es. l 'ac. tannico e l 'ac. picrico; 4) soluzioilÌ che tendon·o a rìn1uovere i prodotti della decomposizione dei tessuti , p. es. il liqujdo di Dakin e l'ac . acetico diluito; 5) soluzioni saline ipertoniche. I risultati più soddisfacenti , secondo gli AA., si ottengono con l'ac. tannico , il valore del quale è stato per primo m esso in evider1za nel · 1925 da Da,·idson che lo usò in soluzione al 2-5 % imbe' endor1e la garza sterile posta sulle sup·e·rfi ci ustionate. Peck e Po,vers (1926) invece preferisco110 spruzzarvelo direttam ente sopra cort un atomizzatore a intervalli di 8'-12 h. Glower (1932) u sa sprt1zzar]o in soluzione al 10 % ogn i era, n elle· pri'me 24 h. Donald (1930) però pensa che , non poLendo l 'ac . tannico pre, ·enire la tossien1i~, la sua applicazione può e&sere dannosa i)erchè im1)edisce I 'accurata f>ll l i zia clella piaga. 1

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V'è da accennare a un altro rr1etodo, quello di ~101rtl1eìth e Clock (1929), consistente nello spruzzare siero non11ale di cavallo co·n cresolo· coprendo poi con seta oleata, 2 volte al giorr10 p~r più giorni. Con questo metodo, si vuole s.u ppJire al rr1ezzo fisiologico nel quale le· cellule possono meglio moltiplicarsi per ri11a1 are i danni dei tessuti. Il metodo pe_rsonale degl:i AA . è il segueinte: all 'inizio, combattere lo shock; l'ammalato viene subito posto in una stanza speciale· ( (( sh.ock roon1 ») mantenuta a temperatura costante di circa 26° .c. Arc·h etto sulle parti lesr ·p er irrape·dire il contatto delle coperte, morfina e clistere di soluzione salina. Appena l 'ainmalato si è rimesso sufficientemente vie11e posto in un bagno caldo, sosrpeso entro' una arr1aca, con acqua rinnovantesi continuamente, a temperatura variante dai 37° ai 43° e gli si asportano tutte le vesci·ohe e tutti i tratti di cute necrosata per quanto è possibile. Si puli scono delicatarr1ente le zone circostanti con acqu.a e sa11one (evitare l'alcool e l'etere che causano molto dolore). In nessun caso anestetici che, come l'etere e il cloroformio, no·n farebbero cJ1e aunì.entare lo shock. Dale infatti ha dirr1ostrato cl1e, mentre in un gatto non a11estetizzato 10 mgr. per kg . di peso di istamlina j1ttro·dotti per via e. v. non producono che sintonli lievi, una do1se n1olto più piocola r1roduce nello stesso animale anestetizzato, 111•0 ·sl1ock fatale. Apparentemein te, l 'anestetico sensibilizza l'endotelio dei capillari all 'istami11a. Se 11n ar1e:stetico è prop·rio necessario si deve dare la p refeTen.za al ·p rotossido d azoto ossìgenato. Poich,è molte ustioni sono infettate dallo s. emolitico, gli AA. somministrano siero antist.r eptococcico co•n centrato· r1ella quantità di 30 cc. i11 2-3 volte, anche r1ei casi con elevazione febbrile a 40°. Dopo a,rer lJulito bene le superfici u s tionate come si è detto, vr si applica garza imbevuta della inisce]a di ac . ·tanni co 5 % preparato di fresco e dettolo 20 <y~; si copre con cotone e si fa scia. 11 coi:one e le fasc;e sono rimossi ogni 2-3' 11 ~ ma Ja garza è lasciata e ogni volta imbevuta di nuova quantità di ac . tannico e dettolo. Dopo 8-24 h tutta la medicatura è rimossa; ccl.agulo secco· e nerastro che copre le superfici t1i: : tic\nate vie·ì te spruzzato di ac. tannico al 5 % e c1uindi ascjugato con asciugatore elettrico. .. . . Ne11o ~tesso Lempo vaste zone c1rcostant1 ' 'engono· spalmate con dettolo: ciò € molto i mport~nte, perc·h è a volte l'i11fezione inizia proprio ai margini del coagulo , prove•n endo dalla cute vicina ricca di germi. Di solito non è r1ece~sario ripetere lo spruzzan1ento di ac. tanrtico ; invece è bene continuare a spalmare ]a e ute ci'rcostante con dettolo ogni 6 h fino a r l1e il coagulo si stacca; dopo di ch e, si me di ca la piaga come se fosse una ferita comun.e . IJ'an1malato però ogni giorno viene posto in b ~tr,ano caldo corrente. Quando la piaga grar1uleggia , anche allora è diffi cile prevenirn e 1

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SEZIONE PRATICA

l 'iuvasione batterica, sempre sostenuta prin-

tal sodico ogni 4 h). Non avverti più aloun fecipalntente dallo s . emolitico; però in questo . r1om~no e si ristabili completamente, riprese il st.adio l 'i11fezione si svolge con una sint0ma- lavoro e riguadagnò il peso perduto. tologia più attenuata. Se necessario ricorre.r e Questo caso mette in evidenza l 'impo1ianza a i111J 0SLi cuta11ei, quesLi si eseguono col medj alterazioni nervose .centrali in certi disturbi todo di Thiersch che offre le migliori garanzie del meccanismo vasomotore, co1ne dimostrano rJi b11ona riusc j ta. ar1che le recenti osservazioni di Reiman sulla l risult.a ti ottenuti dagli AA. in 100 casi (65 ip0 Ler111ia di origine ce·n trale e quelle di Raab barr.tbi11i e 35 adulti) so110 così riassunti: sull'importanza di un centro vasomotorio irriDei 65 bambini, 4 sono n1orti (6 %) : du e Labile n·e ll "ipiertensione. r1elle 24 h con ust.io11i diffuse a tutto il co1-p 0·; Questa concezione di un meocanismo C€11u110 di polmonite nelle 36 h , ed uno , già in 1rule in certi casi irritabile, non solo dà una c.ura a casa da 6 giorni, n elle 24 h dall 'inspiegazione d ei si11tomi ma p-0ne anche una gresso. base razionale alla t erapia. Nel caso in questior1e, in cui la cloruremia era b·assa, si è provDei 35 adulti, 8 sono morti (23 %) : quatveduto col sale a riportarla alla norma; I'ipetro nelle 24 h con ustio11i diffuse; uno dopo 4 ri1drosi è stata frenata co1l l'atropina, ma persettin1ane per scon1penso cardiaco; uno di 87 sistendo gli altri feino.m eni, perchè evidenteanni , co11 11s Lioni n1olto estese , dopo una sett.i'rnente p1ersisteva !!irritazione dei centri, si è rin1a1Ja ; due, con ustioni molto estese, in 10 M. RAsTELLI. corsq ali ' ~mi I al per der>rimere. questo stato di giorr1i. irritabilità. Ipotermia intermittente con iperidrosi. Quale J'intima ca usa della rnalattia? Impos(.L. ,\ HrN:b~:::> ltc e E. G. BANNICK. JJroc. of tli·e · sibile dirlo. F·orse. con1e fattore iniziale. una Siafl tvleet . of llie Afayo Clin., nov . , 1934 , e11ccfalite localizzata. Anc.he i lunghi periodi Ji remissione 11on sono facilm ente spiegabili . 70 lY. 5). M D. . L\ASTEI,T...T. , I,'1\.. riferisce il caso di un uomo di 22 anni, da 10 anr1i soff ere11Le dì attacchi consistenti' in crisi ili sudorazio11e abbondante seguita da NOTIZIA BIBLIOGRAFICA l1ri, idi e ipotern1ia (fino a 32,8) n ello spazio di Prof. RAFFAELE BAsTIANELLI. Criteri d' i.ndagin.e elcune ore, ogni 2-3 giorni . Ne.gJi intervalli, rtelle affezioni del 1ievrasse. llo1ma , Tipolen1per3tura normale o superiore al normale grafia Regionale. ((ino a 38,3•). Inizio degli attacchi n ei mesi di dicen1bre-gen11aio, •1urata con1ple&siva 4-·6 setI11tendendo peir c1·iteri d'indagine neille afti111ane; ogni attacco preceduto: per 4-7 giorni, f e.zioni del n evrasse· lo stu·d io ù elle norme seda nau.soo e von1rti. Notevole; astenia, incapacicondo cui dobbiamo cominciare a utilizzare t l1 al lavoro, diminu1z ione di peso (Kg . 5,4). le i__udagini ch e possediamo a scopo di diaL ·ulLinto .attacco, iniziato n el gen11aio 1934 , gnosi e e.li cura e g iudicarn e il loro valore, r1erdurava ancora all 'entrata in Ospedale (ago- I 'A. divide il lavoro: in una pa1te tecnica ovo ~to 193~). st ud~a questi m ezzi d 'indagi11e, eid una parLc :'\..ll 'et'an1e fi sico: soggetto i11onutril".o , presclini'ca ove stab1ilisce le norn1e secondo cui sio11e sanguigna ~Ix 128, Mn 68, O\r gani interni dobbiaròo ser,rircei1e. La parte che è trattata 11orn1ali, radiografie cranio e torace 11orn1ali , più ainp1iam e11te è quella che si riferisce spepolso 100, n elle urine tracce di alb1u mina, n el cialn1en le alla visu.alizmzione d el contenuto sa11gue Ìnodi ca diminuzione dei gl. rossi e del- c11do·c rar1.ico. 1·e1noglob·i na , leucociti 4800, cloruri dimi,n ui Per pri1na l 'A. prende in esame lo studi o ti; succo gasLrico : i'n periodo noTmalei H:Cl 28, del liquido c. s. /Jun.tura lombare e della cislern.a. Vengor10 flC. tot. 60, dopo una forte crisi di sudor~zione HCl a:::.se.11te., ac. tot. 14. ~c>r ,~olate le indagini fisi co-chimich e e b·i ologicl1c del liq. c. s. e così pt1re la tecnica d ella iF atta diagnosi di ipoterrr1ia inte.r mittent.e · con iperidiosi si omministrò 1 X mgr. di a- puntura lombare e cist ernale. Il liquor prodotto dai plessi coroidei , cirtropi!la per bocca ogni 4 h otte•n endo co,n1e cola d ai ' entricoli laterali , al III v. e per effetto l 'arresto d ella s.udorazion e e 2 gr. di n1ez~o d<~ll 'acquedotto di Silvio al IV v .. donde NACl 1:>er b-0cc a ogni 4 h allo scopo di riparare esce j)el foran)e mediano ùi \tagendi'e e i due él lla perdita di oloruri. il tasso dei quali nel sru1g!1e i'n fatti .aun1entò . Si ebbero ancora ac- laterali d i Lu scl1ka , riernpi endo la cisterna magr1a , le altre cis terne basali e(l il canale spicc.)ssi di iPQteirrnia con b·r ividi: anche quelli p.erò SCO!Ill·p arvero sostituendo all 'atropina d ell'a- nale. Dalle cisterne il liq. sale ver. o la conve sit,à rr1ital sodico nella quantità di g r. O, 1 ogni 4 h . Il paziente non eh.b e più crisi d el gener e : S-O- del cErvello o,-e si riassorbe nei solchi cerebrali. L'ostruzion e in un punto di pa aggio del spendendo il trattamento , queste ri•apparver o: liquor deter1ni11erà una dilatazione a monte ripreriden<lolo , scontparvero di nuovo. Egli venne di111esso co11 ]a rarcom.andazione di con- del si terr1a, insieme all'asse,nza di liq. nella co11ve$&ità del cervello. La puntura lon1bare e ti1lu are la c11ra (gr. 2 di ~·acl e g r. O, 1 di ami1

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11.. POLCCLINICO

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[AN·No XLII, Nuivr. 16)

<'Ìsternale ci possono dire solan1ente le condi- Ja to 'Jve il v. ·è più piccolo. La puntura dev 'eszioni di piressione del liq. a di·versi livelli, e sere quindi bilaterale. L'intercomunicazione le· caratteri1s tiche chimich e e b·io-logiche di que- dei vs. si stabilisce iniettando in uno 2 cc. di sti tratti. indaco-cai:p1inio, ed osservando se esso fuoJJu1itcira dei ventricoli. La ·p untura d ei ven- riesce dall 'altro. Il tun10 re della fossa anterio1r j coli è u11 n1ezzo iJ11portante, cl1e ci permette re o in.eidia impedisce la comunicazione fra i di. renderci conto· d ei mutamenti di essi. La due .v. b. , ricorda11do però che a volte in tut c,cr1ica della puntura ventricolare è fa cile n1ori. pineali e del III v. può esistere perforaj11 quanto a manualità,· più diffici'le ·è stabilire zio11e del se tto p ellucido. Ja direzione della puntura e il giudizio che se Slu.dio d el .sistema ve.ntricorare s ubaracno~­ i1e può trarre. tleo. . Qu~~to studio si ottiene o co11 la punÈ preferi!bii~e eseguire la pu11tu1~a v . p1revia tura -ventncolar e e con la pu11tura dello spazio ti apanazio11e cranica in ma niera ohe è p ossi~ ub·a rac11oideo s1Ji11a le, disting uendo per ciò una ])ile variare. a piacere la rurezione d ell 'ago, ventricolografia e rispettivamente una encefaf:iuLLost.o ch e la puntura cranio-cereib rale. lografia. Questi' m ezzi i11trodo t.ti entra0mb.i da L~ punt ura del corno fror1tale si eseg·u e a liDandy, e l 'ultimo anch e da Bing€1, si sono .an' rello d el breg·ma , 2 on11. all 'esterno della linea dati rap idamente a ffcrn1an clo, specialmente il ' lìleùiana , diriger1do l 'ago in rJasso e die:tro ' prirr10, ch e ci p ermette di giungere a perfezioc ome ... dire tto verso il co11dotto uditivo, e si in- ni d1agnostic:h e .di sede e di nat1u ra dei n eocontra il V611tricolo a 5 cm. di profondi'tà. Si pla&111i, pri'n1a imp.o ssihili ad ottenere. l:JUÒ seguire a n cl1e la t ecnica di Dogliotti per L~ teonìca della vent1icolo·g rafi a è semp lice : ,·ia 9rhitale , perforan.do a 3 c1n. dall.a linea dOJJO aver punto i ventricoli laterali, si sostin1e<liana la volt.a o-rbitaria, (3 cm. dietro l 'ar- tuis<{e il 1iqL1ido c . s. con una quantità eguale ca La 01·bitaria) ·~ dirig endo l 'ag o con obliquità di aria . La puntura dev 'essere bilaterale, pundi 45\) si raggiung e il corno anteir iore do1p o ge11do. prima i·l lato supposto sano; l 'in.iezione 2- 3· cm . di aria va fati .a in n1odo frazionato (5-10-15 cc.) I)er I.a pu11tur.a del corno occipitale si può, rico~:dan·do però cl1e il r11inin10 indisip1e nsabile ~ rf· on clo Da r1dy, :perforare l 'osso 2 1/ 2 cm . aldell '.a ria totale immessa dev 'essere almeno di l'c,sLe1no dell.a lin ea n1 ediana , e 3 cm. so- lG-29 ·c c . L'aria iniettata produce una irrita f>l'a l 'inion, , dirige11do l 'ago in alto ed all 'e- zion,!3 dell 'ependima, con ipersec.r ezione di listerno, come si volesse· raggiungere un p1i,a no qui qo e qui11di aumento di p ressione ventripassante pel margine superiore del padiglione colare. Questi fatti però intervengono solo do<lell'orecc.hio , trovando il v . 5-6 cm. profon. I)O gn 'ora dalla insufflazione, sicch.è è possida111ente . · bile intanto eseguite le pose radiogi:·afiche, priJ)eer~1 perfora il cranio a 7 cm. sopra l 'inion ma _che interve11gano cefalea, nause·a , vomito. e 3 am. dall.a lineà m ediana dirigendo l 'ag o Il mal::\to va sorve:g liato strettamente, ·badanorizzo11talme11le, a t eis1La er etta, p er 5-6 cm. do special1nente che non intervenga· uno stato J\.ocl1er rag',giung·Eì il ve11tri'c olo laterale perfo- soporo·s o· progressivo sino al co.1.na, O· anohe ar~·a11d_o f 'osso, 3 c,m. sopra e 3 cm. dietro il con- restg del r espiro. Là m101rtaliLà globale può salire dal 3-19 % <loLto- uditi vo esterno. . Per studiare eisattamente le condizioni dei (Denk) al 12,2 % (Grant) , al 13,3 <J~ (Jung-Iing), ' 'enlricoli ·è L·oite eseguire la pl1ntura bilateral- all '8 %. (Adson), all '8 % circ·a (Ri ggs). In man1e1Jte in sede . simmetrica. La puntura v. è lati Go·n forte Ìr}Jterpressione ventricolare può f-0111plice, senza pericolo nella m .a ssima parte baslare un semp lice cam.:Oian1e:nto di posizio11e, u11a puntl.1r<.1. yentri'colare a produrre un dej çasi, e d eseguibile in anestesia locale. Non arresto del respiro. i·i eisc~ in tutti i casi , p er ·Cui non ·è bene fare più di 2-3 t entativi. _ La conclusione pra lica è dunque, ch e i m a l . a· stirtia ve1i.tricolare si· ottiene, stabilen.do la lati. çon grossi tumori infiltranti', che si esi.)rif >osizione, volrun1e e interco1nunicazione dei rr1ono di solito co,n segni di ir1toos<M iperpresv . : <:,&sa è sta ta proposta da Dandy. sion~ 0 cor1dizioni generali del sensorio gravi Se i ventricoli i1on si raggiung·ono in sede rton debbono essere assog·gettati a questo proJl<)rr11ale si può ve11 sare oh e es.si sono piccoli ceclir11 en to. La ,,entricolografia a scopo diagno·stic,o deve o nQ.Jl dilata ti , e quindi il tumore non deve essere sottoten tori.a l e. essere eSE\,DUita dal cl1iru1rgo ch e si trovi n elle La capaoi tà venl1·icolare si calcola dalla qu.a n - conrlizioni migliori dì tein1po e di ambiente tità di liquido ch e si può estrarre, sapendo oh e J)er -poter operare a ppena ne sorge l 'indi1caziortor1nalm.ent.e ogni ventricolo contien e in m e- 11e , (» appen a la diag·nosi è rischiar ata. La conoscen za esatta delle i111m agini n orn1.a'dia 25 cc . di lilq. Il li1qui·do e&tratto va sosti·1uito con altrettanta aria pe1r ovvj,are a lle con- lj è p resuppo•s to fondain·e ntale. Con l 'ari'a otl e;. seguenze di una pressione n egativa. Se esiste Jli an}o l 'immag·ine. dei due ventricoli later ali urJ iclrocefalo .; :imm eLri'co si pensa a d un tu- r del III V z , m etn lre ·è eccezionale poter vedere mo r e sottotentoriale, i11entre se i ventricoli so- . l 'accJuedot to di Silvio ed il IV V z . Nella pro i en c disltgu ali si t_)en sa ch e la le8i on e esiste dal zione la ter.a]e. ap·p aiono i V2 late rali , e se è ·di'1

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[ANNO XLII~ N Ul\il.

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Jatalo anch e il III V 2 . Nella proiezione sagittale, con fro11te in allo, abbiamo l 'immagine a farfalla, in cui il corpo è dat.o d al III V2; se i ·occipite è i11 allo ab bia1mo l 'i1n1n1.ag'ine di c orna qi bue rovesciate. Con Lipiodol possiamo ved er e tutta la via dal III V2, fino alla cist erna . Tvtti i quadri ventricielog·rafìci si p ossono riportare a dilalazio1ii, dJejorniazioni, sposta1

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m eìi_ti. ' J-'e dilatazioni ve1itricolari so110 le alterazi o;u i, che appaiono i>ii ù chia1·am ente e freiquenten1 e11te .

Dilatazio1ie sinir1i.etrica di tutto il sisteveritricolare. Se si può stabilire una comud)

rr1a

11icazicn e dei '\12 collo spazi'o su b,aracn oideo, r1on esiste blocco <lei V 2; se n on comunicano ~s is le blocco. No11 -O se·n1p1r e possibile tale conc·Ju~1011e p er l 'in1possibìlità di dimo strare sem1>re il p1a;-:;saggio di aria ne]lo spazio subaracnoi d eo . °È importante pot er stabilire se l 'idrocef~l o è co111unicante opp ure osLruttivo, ed in qua le p arle d el sis lema ventrico lar e è est eso, }Jer p orre una diag n osi. topog r a fica. Nell 'idro\efalp co·m unica1Jte, secondo Dandy, l 'ostruzio11e può risieder e, n el m1t::zzo d ella cistern.a po11tis.; nella ci.s terna i11terp·e ndunc0Ja r e; nella c;isterna chiasn1a ti ca ed estremiLà della preced ente. Nell 'idroce faJo c omunica1.1le non si riem11iono a·ffatto i solclu cer ebrali , cioè abb,i amo r1ega_ti"Vi tà d ell 'en cefologramni a . l>i~gnostic,a1.o un idrocefalo per tabili're icura n1ente ~e e~so sia con1u11ica1Jte o os truttivo , € b ene ricorreir e i11vece alla encefalo grafia , al]a prova del. passaggio del colore ch e è semplice e d innocua. Biwgna infi11 e ricordare cl1e esis te una f.orrnu di idroce fa lo iper secretori·o , ed una di idr. e&sen zi.ale, in c ui 1,aria può g iunger e anc l1e n ei solchi cer ebrali . b) Dilalaziorie sirrimetrica dei ' ' z laterali e d el III Vz. Questa dilatazione può essere data d .a tu more del cervelletto, tro11co cereb·r ale e turr.1.ori d ell a ·r eg·ione pi11eale. t inter essante d iag·nosticar e il lumore pineale, per ch è quest o può essere su cettibìle di op erazione radicale. Il pinealoma p11ò dilatare sen1plicem ente il III \ i i, obliterando semplicen1ente il r ecesso sopr~pin eale, ma ]) UÒ anche p en 8't .rarei nel III ' ' 2, dan do un difetto di riempi1r1ento , cos·a che rton si ha mai 11el tumore d e] cervelletto. Stenosi o tu:rp.ori d el] 'acquedotto p ossono dare cli1n lazione d ei V~ laterali e del III V2. c) Dilatazione asimmetrica dei V.! laterali , I / a&imn1etria dell .idrocefa]o ·è possibile ancl1e in g rossi t~umori d ella fossa post eriore, sola1J1ertte. a carico , prrò , dei corni occipitali e t f •mJ)Orali. Se il tumo·r e sottotento,r iale è laterale il corno occipitale d el lalo affetto contien e 1neno aria , e questo può su cceder e si.a in casi di tun1ori d cl tro·n co cer ebrale, ch e d el] 'a11go lo p o11tocer ebellar e, cl1e di un emisfer o cer eb ellar e. d) Dilataziorie simnief.rica dei V2 latera1i, non, comunican.fe e comunicante . La dilataz io1

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SEZIONE PRATI CA

ne d ei 2 \/~ laterali sin1rnetrica è data da ostruzio11e d el III V2, p er tu111ori di que·s to. Spesso il tumore può d ar e un blocco incomp1eto d el foro di ~1011Io con passaggio p ar ziale d ,aria d a un V2 lati. .all 'altro. P er rottura del seit to pellur;.ido i due Vz lat. possono comunicar e fra lo·r o n on osta nte ch e il foro di Monro sia chiuso. e) Dilatazione simmetrica clei Vz lateraìi con parziale dilatazione del III V2. Questo fatto ~ doyuto a piccoli tumori situati post eriormer1t.e 11 ~1 III V2, occludenti l'acqued,otto, e dando t111 11arziale difetlo di riempi:oJ.ent.o del III ' ;-2 , occorre i11 quesli casi una buona visualizzazion e d el III V2, ed una interpret azion e g iusta delle a~terazioni·, ch e vi appaiono , tJer fare una di.agriosi differ en ziale fra cra1Liofaringiomi , glì01ni d el chiasma, e .m ening ion1i d el iubercu0

l11Jn

sella·e.

Lesioni i1itravenlricolari e difetti di riempimienLE

DEFORMAZIONI

v ENTRICOL.\RI.

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Il difetto ài ri'empimento non d eve rite11 u~·sr patognomonico di tun1ore intra,·e.ntricoJar e. I lumori d el V 2 la t . n ascono o dai p lessicoroidci o dall 'ep,e ndin1a, ed a seco11do d ella loro grandezza , possono sbarrare u11a p arte d ei V2 la t. e dilat.arl.a , o occludere il forarn e di Monro e- di.latare tutto il '\l2. Se il tumor e è est erno , oltr~ al difetto si avr à an ch e sp o ... tam ento d el sist o1na V 2 . Se. il tumore de termir1a un 'ostruzion e di u11 fora111e di .t\Ionro· ab·b iamo dila Lazion e di un St) lo ventricolo. Se il tumore riempie tutto il \t:i , alJora si visu alizzerà solan1 cnte quello cont.rola lerale. to.

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L E DE FORMAZIO!'i l E GLT SP OST t\MENTI DE I VE NT RIC..OI 1. Deform,aziorii de l!e c:o r11a (llnteriori. lJ11 tun1ore frontale ant. a ssotti glia il corno anteriore, spostandolo ver~o la base ed il lato

opposto , u1en Lre riesce app1ena a sp o t.are il V2 O))posto. Se il tumore .è volun1in oso il corno ant. può 8sscr e in parle o tutto scomparso , mo~Jre l'altr o V2 è dilatat o e spostato ed il III "'\rz è co1npr e so. Le corna ant. po on o e ser e d eformale a n cl1e dai n1ening iomi d ella (alce, della doccia olfa ttiva, del b ordo d ella pic cola ala dello sfenoide, o da tun1ori e· asces ·i della parte .a11 L. d el corpo calloso.

La deforrri a.ziorie della p·arte centrale dei V2 lat. , sotto fo rma di riduzione di ' 'olume, de pressione o dislocazion e. è data dai lumori d ella r eg. fro11Lale p o t erior e, d el lob o parietale e del l_obo t em1por a le. Se un venlricolo è àilatato e rion comunica co1i l'altro de forma L.o , e il III \ T'.? n oJ,1 a1Jpar e, è seg·110 ch e il foran1e di :Ni onro del II V2 è com presso. Se esiste dejormaziorie di un Y-2 con idroce, f!J.lo co11trolalerale conianicante, ed il III '\r2 si:;osta to , ed a ncl1e dilatato, esist e lt11a pres. . ion e !!iter ale sull 'acquedotto p er tun1or e dì un rn1is.fer o cer ebrale est e o. Le deformazioni e sposrom enti dei V 2 senza di lo lazion e son o cl a ti d a tun1ori d egJi. en1 isfer i

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« ìL P OLICLIN I CO n

0J1e 11on osta colano il d eflu sso d el liquor e per . n1er1)ngio1ni d ella falce e paras.agittali.

La dini i1tuziorie di volum e o collasso bilaterale d ei V-2, rara e dicitlìle a m ettersi in evidenza , si osser va per una lesione sopratentoriale espansiva , grande, c·h e c1c)imprinw i V2 laterali d ei due la ti.

J.J 'A. vien e alla co11clusione, che questo m et cido tl ' indagine 11a tutto il valore che Dan.dy

gli attribuì fin d a p·r i:ncipio , i)ur essen do P'Oss.ibili , in alc u11i cas i speciali , errori, in cidenti e in&uccessi. Quest.i ultimi casi con l 'esp erien za 1na 11.Ò, 111ano dirr1i11uiscono progressivarr1en te se si continua con costanza e pazienza . I/importanza d ella ventric ulo.grafia agli e.ffe tli d ella cura è ovvia, se si p ensa ch e prima dp,l] 'avvento di questo n1ezzo n el 50 % d ei ca si di Lurnori cerebrali esi st e va in certezza diagnof'Lica, nlentre attualmente in centri n eurologici prog r editi la di'a gnosi è possibile fino al 9U '1~. dei ca&i . 1

N~ i

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lumi0ri della tossa cranica ant. e m edia ,

11. s tudio atte,nto d eila sede ed est en sion e d ella df'for111azion e d el ventriculog ra mma indiohe1a11110 si c urar11ente la sede ù el tumore1 e quindi gui clera nno n ella scelta d el luogo d ella crani o tcn11ia . Con questo inezzo non si confo,n deranno pitt questj turnori co11 quelli della fo ssa cranj ca post e•r iore . . . I tumori dei V 2 lalerali sor10 locali zza ti con sicurt?1za · d al ventric ulogramn1a, e se sono del rc>rpo d el V2, p er non leù er e tro11po la cortec~ia cerebr!lle, vanno a ggrediti p er vi'a frontale o occipitale . lVei tu.m ori de l III V2 ]a ' ren Lrict1log rafia ci fa co11oscere la sede d ell 'o t.ruzione e difetti di rien1pimlf;nlo, guidandoci così n ell 'inter "rnto. 1\~ei tunLori della re.gion.e pirteale, senza lo s t.11d)o d ella ventri culo1g rafia , Ja diag n osi neur olcgiGa .sar ebbe in1pos&i bi1le e co·n durrebbe ad u1) a infruttuosa e p eTic c>losa esplorazione s<>t tote1ltoriale . tv"ei tun1.ori della fos sa cra·n,ica v o ste1riore possiamo avere un ,quadro tipico, con i1drocef alo simme trico esteso al III \ 2 ~ per ohiu sura . d ell'acquedotto. Se si v ed e anche l'aciquedott.o còl Iv· ·v2, si dovrà stabilire se l'idrocefalo ~· comu11i Gante o no ; in ambedue· questi casi è [JiÒ fa cile che si tratti di processi fl o gistici. Se la lesion e è laterale po s ian10 aver e idrocefa l·o con asimn1etria delle corna posteriori, o con d evi.azion e dell ~ac1quedott-0 ver so il lato •• op~ osto . . l Lu n1ori d el IV \'~ da11110 u11 qua dro ventr1coloar a fico di chiusura d ell 'acquedotto , simi·le a q uello d ei tu111ori d el vern1e (111edulloblast o1ni : inope:r a biji ; astrocitoini; guaribili) . La ventricologr a fìa p,u ò., fino ad UJl certo 1)1111Lo. dirci d e11 'i11oper abilità di un tumore, dull 'est èn sion e d ella d eforn1azione ventricola7

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[A NNO

XLII, NuM. 161

r e, o, meglio, dal collasso bilaterale dei ventri Goli. La ventricolografia ci offre a n che indicazioni per d ecider e o meno , e guidare un int erve11to palliativo di d ecom:p•r éssione. Per concludere , si può dire c he la ventricologrnfia d eve , per la sua in1portanza, diventare lln m ezzo d 'indag ine abituale; essa di soli Lo è i11nocua, se non c' è tumore; può tuttavia dare, i11 u.n o scarso numero di casi, ch e se111pre più diventa esiguo, d elle conseguenze g ravi ed anGhe 111ortalì, in cas.i di tumori con forte iperpressiou e. Secondo Da ndy nel .50 % d ei casi è indicato riGorrere alla ventncolograf~a , cioè in quella p er centuale che abit?al1njernte non si riesce a diagnosticare con sicur ezza con gli altri m ezzi che possediamo. Qui11di I.a ventricolo·g rafia ci servirà spe·r ial1nente per i tumori entisferi c~ e .dei gan.g l~ basali, e.b e n curologicam e11te d1ffic1lmente s1 pr(>cisa1to. 'B iso;g·n.a p er ciò dare ragione . a Dand·y e d a quelli ch e giudicano ne~es~r10 ricon·er e alla V2g in tutti i casi sospetti di tu111ori appena esist e un aumento di tpiressione ir1 t racran j·ca. .Possiarr10 dire co_n Grant: « la v entrjcol<)~r:ifia è princip·a lrr1 einte indicata in pre.se1lza di un aument? di ·P'r essione intr~cra11ic..a d ella quale non s1 è potut.o d ete·~ ·min ar~ la cau sa )) , ed eseguirla n on appena essa s.1 . . . 1n1z1a . :è inutile eseguirla , quanrlo con gli alLri . ntezzi avr en1,o sioura111 ente diagnosticato il tu1nore e la sua sede. La ventricologr a fia è pericolosa sp ecialment e quand o il tumore preme . sul tronco cer ebrale,· e per ciò non la eseioauiremo se avrem o questo sospetto b en fo11dato . Lozz1. 1

CENNI BIBLIOGRAFICJ<1> S. DF SANc·rr s. Guida pratica alla, sem eiotica n.earo-psicliiatrica della elà evoliiiiva . Prezzo L . 25,00 .

Il presente volu111e, pub1bli.ca t.o poco ~im.a d ella morte delì 'en1inente psichiatra , cost1tu1f<Sce un complemento d el trattato di Neuropsi c.11iatria infa11tile con11par so qualch e an no fa . È un 'op era che inette il m edico in grado di esanii11are i i)iicco]i p·a zieinti d el sis tema n e·r voso. Come la p ediatri a h a presa un ' indi.v~du alità ·pro1Jri.a, dis tinta da qu ~lla. d~lla . n1e'di~1na .gen erale, così la n europs1chìatna infantile s1 va <Iìffer en zia111do so1>-ra tutto n el m et.odo· sem eiotico e cu~ativo , da quella d egli adulti . l J JJe San ctis è s ta to un assertor e di questa i1ecessità. P~r l 'affe rmazione di questo principio egli ha dato t utto il tesoro della sua cultura e d el(1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cui si r]esid ~ ra la recensione.


SEZIONE PRATICA

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]a ::;ua esperie11za clinica, tut ta la sua anima di apostolo. , I libri chE. egli su ll 'argome11to ha pub·b .lica l o J.1egli ul lin1i a11ni sono una ricap•i tolazio11e dell 'opera svolta i~egli istituti per i ragazzi neuropsirl{Patici da lui creati e diretti. I.a semeiotica della neuropsichiatria infantile è essenzialme1lte didattica, chiara, b·en di&t.ribuita nelle varie parti , con1piuta in ogni d el.taglio. Colma una lacuna della letteratura scolastica della medicina. DR.

G.

Terapia. delle nialattie nervose. Tipografia C. Ac.c,ante , Torino. Prezzo L. 30. MATTIROLO .

J11 (Iuesto piccolo volume sono brevemente

rsposle que ll3 nozioni di teira_pia delle malati j c. n ervose ch e orco.rrono a l n·1edico nella J>ralica ordirtaria . L 'espo,sizione è b e rle schematizzata, cp iara e, per quanto lo conse11Le il volur11e del libro, co111pleta. Non mancano brevi cennj di patogenesi e 5intomatologia delle .affezioni' n ervose ch e con&enlorto orientarsi siulle i11dicazioni e controin,d ic,az1oni clei vari n1etodi di cura. DR. il\.

~C.l:INEI.OER .

Ps)·.:;hiatrische Vorlesungen fiir

Aerzle. Edilore G. Thieme. Lipsia. Prezzo :\I. 3,40. . Quusto piccolo volume ha lo sco•p o d i· esporire in modo succinto, n1a chiaro tutte le no2ioni di ps.icl1ialria che posso1r10 essere neces.sarie al medico in:.atico nell 'esercizio corre1n te. Una parte i1Jolto larg·1 è destinata ai d ist,u rhi psichici ch e possono so1p•ra vvenire nel corso delle malalLie somatiche, m ettendo così il pratico in .grado di orientarsi subito e adottat·e i pro·~edì t11cn ti del caso. DR.

c.

Der Arzte-Kriigg e. un vol. i'n-16° d i 100 ìJiag. G. Thieme, Leipzig, 1935. s_EYFARTH .

Prezzo RM . 2,60. « Galateo m edico n sarebbe· la traduzione Jetter ale del titolo , n1a non corrisponder ebbe completamente al r eale conte nuto del libro, che espone 11 n1odo con cui deve com pDrtarsi il n1odico ospedaliero, dal prirr1.a rio all 'assistente, dall'ir1lerni'sLa al laboratorista . Modo di con1portarsi di fro11le alla legge (certificati, de11uncia di ma lattie infettive), al malato, ai colleghi ed ai so ttoposti, le cautele. da usarsi (r adiolog·ia , laboratori ). Tutto un insieme di saggi consigli, cl1e g uidano l 'attività delicata ~ pierLa di r espo11 a])ilità 'del medico ospedaliero. L' A. osst;rva ch e Lutti i giovani rnedici ricad o 110 n egli stessi errori ed ha la rose.a illusion e e lle t suoi con sigli valgano a salvarli . Da ultin10 sono riportati i l g iuram ento d 'I pp oc.r ate , varie r ecenti disposi zioni rli legge (li111i tazioni s ui tentativi di nuo vi n1etodì di cu ~ rn e di ricer ch e scie11tifìc h e sull 'uon10) e varie prescrizioni ospedaliere. fil. 1

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ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI Società l\ledico·Chirurgica Lombarda. Sedula del 1° marzo 1935-XIII. Presidenti: Prof. M. DoN.-\TL - Prof. A. ).i""'EnnATA .

Ancora in tema di appendic ite. A . FERRATA. -

Seco11do I 'O. l 'a.p pendjcite cronica d 'emblée di solito d ecorre clinicamente senza ir1terferenze da parte dell 'a1)per1dicite acuta , subacuta e recidivante. Co11sictera ! ,.appendicite cror1ica come una forma infiamn1atoria delle pl a.ccl1e del Peyer e d ei follicoli chiusì che solo tardivarnente può dare fatti di p eri Uflile e di colite. li'attori costituzionali h anno l arga parte n el su o d eterminismo. Per quanto qualch e volta di difficile diagnosi, -per 10. l 'ic.le11tificazio11e di quest a f.orma morbosa non rappresenta affallo u11 virtuosismo diagnostico. L'O. m entre pone in rilievo la nessuna efficacia delle cure m edich e, con sidera il problema terapeutico d el] 'appe11dicite cr or1ica d 'orùine essenzial1ne11le chirurgico.

In tema di malum appendicolare (A proposito di appe ndicite cronica ab initio). M. DONATI. - L'O. , p osti i termini attuali del problema, dell 'appendicite cro11ica ad tnilio, espone Je ragion i per le ql1ali se n e deve ammettere l 'esis ler1za. Analizza il quadro anatomo-patologico e discute il quadro clinico; poi ehè questo non è tutto e se1npre attrihuibile al fatto infia1nmatorio 1>er sè stesso, pu ò essere giustificata l a denomi11azione « male appendicolare » anzichè cc appendicite cro11ica ». Tratta della freque·nza deJla appendicite cronica ab initio così intesa, delle associazioni morbose , d ei rapporti con l 'appendicite acuta, dei sintomi clinici e radiologici più importanti e d el loro valore diagnos tico. Infine pro1)ug n a l 'intervento cl1irurgico, che con sis te n ella appendicectomia e .n ella rimozione di lesioni associate eventualmente esistenti, e n e illu stra i bt1oni risultati n ei casi op erati con diagnosi corretta.

L'appendicite cronica. A. n1AJOCCHI. - L 'O. riferisce dati statis tici e

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ccin siderazioni su 1600 appendicecto1nie eseguite in 6 anni a1ll 'Ospedale Maggiore. Si dimostra favorevole al con cetto dell'esistenza d ell 'appendicite rronica ab initio, quantunque l a ritenga r ar a (fl % circa). Insiste sulle opportu11ità dell 'i11tervent.o tempestivo per evi.tare l 'istituirsi di al lerazioni a carico di altri organi addo1ninali (s tomaco, colecisti, ecc.).

Considerazioni di un radiologo in tema di apptndicite • cronica. F. P ERuss rA. - L 'O ., sottopos ta a critica rjgorosa la valutazione di ogni sintomo radiologico d ella appendicite cr onica, n essuno dei quali è patognomonico, dirrtostr a tl1ttavia il contributo ch e spesso la radiol ogia può portare al chi arimento cli sindro1ni addominali sospette di sofferenza app endicolare.

Considerazioni clin iche e anatomo-patologiche in tema di append icite cronica. G. CAsTIGLIONI. - L 'O. espon e rilievi e linici e anatomo-islolog'ici da ~ui r isulta che il quadro


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n IL

POLICI,INICO

<1)el1 'appendjcite cronica intesa come male o patirn ento appendicolare esiste pur essendo talo~a soslenulo (la alterazioni fu11zionali che anatomica1r1ente trovano particolare conferma nelle alterazioni del t essuto elastico e i1ervoso. Interpreta, le alterazio11i deì t. elastico come espressione di alLerazioni di ordi11e meccanico. Clinica1nente rileva l 'jmportanza di disturbi, che potrebbero mentire alterazioni dell'apparato orinario e che possono faìI' pensare all 'esistenza di un riflesso ap- pendicQlo-orinario già prospettato. Rileva le difficoltà di diagnosi e la necessità di Lener distinta Ja si11drome del male appendicolare da altre nu1nerose che porterebbero a inutili appendicectomie.

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sce su 4 casi di sua osservazione nei q,u ali ottenne la guarigione completa con la sola appendicectomia, disc ute la sintomatologia. della forma ed il contrastante reperto anatomico ed istologico e richiama l 'attenzi0ne sui segni clinici che valgono n riconoscere la causa patogenetica. Appendicite cronica a crisi enteralgiche.

E. T1coz.z1. - L >O. riferisce a proposito di 3 amrnalate ch e avevan o presentato crisi enteralgiche da riacutizzazione di un processo appeil.djcolare cronico e la cui sindrorne era alquaxrto atipica. Operati di appendicectomia le crisi scomparvero. Note sulla ge,n esi del dolore viscerale.

Note su alcuni casj di appendicitL

G. FoRNARco. - Pochi casi clinici selezionati servono a dimostrare che il decorso tra appendiciti croniche vere e recidivanti è spesso identico, che appendiciti croniche vere possono sbucare in accessi acuti , che talvolla le appendiciti croniche guarisconn spontanea1nente; l 'intervento chirurgico deve esser e il trattamento di scelta, chè da esso traggono giovamento le coliti co11comitanti; che la diagnosi differenziale tra ap·pe11~icite et. e pseudo-appendicite da iperplasie follicolari tossiche e pseudo-appendicite nervose è sovente difficile, donde errori inevitabili. La mia pratica nel campo dell'appendicite cronica.

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G'. SOLARO. - Sopra 1300 casi di appendicite operati in 14 anni, l ·'~pp. cronica flgura nella proporzione dcl 40 %. Solo nel 21 9~ dei casi di a. cx. le lesioni erano limitate al verme, e l 'appendicectomia isolata poteva rap·p resentare un intervento sufficiente. Nèl~a grande maggioranza, dei casi alle lesioni del verme si accompagnavano· fatti più o meno estesi di périviscerite dest~a: onde la n ecessità, negli interventi pr tale affezione, di attenersi a 1j11cisioni sufficientemente ampie per l 'esplorazione non solo dell'appendice, ma di tutti i visceri della metà destrai dell'addome, e la rimozione di lutte le condizioni patologiche esistenti. Difficoltà diagnostiche in tema di tumori infiammatori cronici di origine appendicolare.

F. ZANAHDI, L. MuccHI. -- Gli 00. riferiscono di 4 casi di tumo:r:e infiammatorio cronico di origine appendicolare, in cui la diagnosi differenziale con una neoplasia del ceco ascendent e ha presentato particolari difficoltà. Discutono il valore dei principali sintomi clinici e radiolo·g ici, utili al giudizio diagnostico. Mettono in evidenza come la compartecipazione d ella pareta intestinale al processo infiammatorio o la stenosi del lume colico da parte dell >appendic.e e di masse flogisliche periappendicolari ab'b iano potuto, in alcuni di questi casi , simulare perfettamente il quadro radiologico di un 'infiltrazion e n eoplastica.

la forma diarroica dell'appendicite .cronica. E. ETTORRE. - L'O. riferisce sulla forma diarr oica d ell 'a . c. varietà clinica poco nota che si differ en zia dal solito quadro perchè mainca la stipsi e n ella qual e a periodi di funzione regolare si alternano crisi diarroiche senza che vi sianò sintomi evidenti del processo appen<licolare. Riferì-

Società Medico·Chi rnrgica di Pisa. Seduta del 22 Inarzo 1935-XIII. Di un caso di malattià da morso di topo (Sodoku).

A. GRASSI. - L'O. descrive in un bambino di 39 mesi un caso di malattia da morso· di topo, · caratterizzato clinicai1nente da terr1peràtura febbr~le a carattere periodico, da esantema cutaneo eritematoso, da diffusa iperplasia delle linfoghiar1dole superficiali, da reazione infia1nmatoria locale strettamente legata r1ei suoi caratteri al movimento termico. Ogni nota morbosa è scomparsa col trattamento arsenobenzolico. L 'esame istolog ico h a rilevato nella cute colpita da esanterna delle note di dermite subacu ta e nelle linfoghiartdole regionali una reazione iperpl astica lir1focitaria ed istiocitaria,. Con ricerche biologiche in cavia ed in ratto ha dimostrato lo spirocheta (morsus 1nuris) agente eziologico della malattia. Di un caso di volvolo e invaginazione del tenue verificatosi nel secondo mese di vita. V. CESARlS DEMEL . ......... L 'O. illustra il caso di una bambina di g. 85 morta per shook peritoneale da volvolo e invaginazione del te11ue, risr.011trati in occasione di autopsia giudiziaria, praticata, per esumazione 91 giorni dopo la 1norte.

Il metodo Daniel nella rachianestesia. G. NARDINI. - L'O. accenna ai disturbi secondari che posso110 seguire alla rachianestesia fra cui i più molesti e frequentj sono: la cefalea e la :ritenzione urinaria. Dopo aver citato i rimedi adottati . dai diversi AA., espone i risultati della sua esperienza circa il metodo Daniel (reiniezione en- · dovenosa di circa 10 cc. di liquido cefalorachidia110) che ha esplicato su 350 an1malati usando per anestetico la sincaina all '8 ~b . Ha nota,t o la cefalea in circa il 4 ~~ dei casi e la ritenzione urinaria in circa il 3 1/ 2 %. Due sole rachialgie scomparvero con una puntura lombare decompressiva, nessun caso di morte, un solo collasso in un vecchio di 73 anrù risoltosi senza conseguenze 1 ness1Jna cefalea postuma persistente, nessun altro disturbo degno di nota. Confrontando i risultati at: tuali con quelli ottenuti i1ell 'epoca in cui non s1 praticava il metodo Daniel, si dichiara soddisfatto di questa pratica che si appli<:a correnlemente n ella Clinica Chirurgica di Pisa.

C. CASSANO e F. CATEr.r.1. - L'ormone gonadotropo e la fun zione insulare nel diab e1le mellito.


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SEZIONE PRATICA

APPUNTI. PE'R IL MEDICO 'PRATICO. I

CASISTICA E TERAPIA. Le colecistiti di origine intestinale.

M. iBrulé e H. Garh·a n (Jou rri. méd . fra1i.ç., sett. 1934) r ichiaman o l 'atte11zione· su queste colecistiti ·non litiasiche, che si osservan o più ~pesso n ella don11a e cl1e sfu:g gono se non si ricercano accuratan1en te Le malale si lamenLa110 essenzialmente di disturbi dispeptici: digeslioni lente, senso di gonfiezza dopo i pasti, ri11vii; talora se~sazione di bruciore allo sto111aco, sen za orar10 fisso. c:omJ)<'li'ono poi d elle crisi di (( crampi allo s tomaco » , che già car att erizzano la co lecistite. Importanti :per la diagnosi sono la n ausea e I~l cefalea; la pri.m a si osserva ~peci al1nente a l ris,:eglio e raramente fìnisc.e col vomito; la c~,­ f.alea è più spesso· fro11tale e Lalvolta pre·n de rl t1 po de] l 'emicrania . . . Non si deve aspettare ch e la ·m alata r1ch1.ar11i sponta n eam ente l 'a Ltenzion e sulla r e gio.n e de lla cistifellea. Più tardi, si avrà un dolore sordo sottoepatico con le classich e irra diazioni dorsali ; i ' po·s sono esacerbarsi in cri si b·re'Vi, spesdolori so coincide~nti e.o n i periodi mestruali; rararr1ente sii ha la sindro1111e· dolorosa della coli·ca eJ:>atie.a. Que8ti1 periodi dolorosi si acco~pagnano, . t a · lora a subit.t ero, dovuto a congestione epatica. Spesso, durante questi attacchi si h~nno dis1urb·i: intestinali accentuati: senso di gonfiore, dolo·r e colico diffuso, scariche diarroich e. Essi non sono la consegu enza , ma l a cau sa della colecistite. ' Queste colecistiti po·s sono esse-re rivelate' soltanto m edi.ante l 'e·sam e sistematico della re·!?'ione vescicolare. Il segno di Murphy appare nettamente e la palpazione risveglia non solamente il dolore locale, ma a n ch e quello irradiato le nausee e p·eTfino la cefalea. I do lori irradiati, ivi compresi anche quelli di sinistra, Rono spesgo provocati dalla pal pazio·n e p•r ofonda ai punti dorsali, frenic i ed alla parte anteri'o re della r~gione d eltoidea. L>e;voluzione· di queste colecistiti cronich e d: origine intestinale è r egolata essen zialmente dallo stato d ell'inLestino· guar endo questo . O'Uarisce anche la colecistite. che invece non ~i~liora col solo trattamento .d.ell? ci~tifelleia. La diagnosi con la f orn1a 11t.1asica e spesso difficilissim.a e. seco,n do qualche A.. soltanto l)OSS~bi'l e con la radjografia, cl1e però no1n h a ' '[llore assoluto. fil.

Nelle osservazioni di S. M. Jordan e E. D~ l\.i·~ i'er t,Journ . amer. 1ned. assoc ., 29 dic . 193:1:) il trattamento n1edic·o è stato sufficiente per Q"uarire tale o·s truzi'o·n e n ell '8'9 % dei casi (in totale 79); si etbtb ero r eci dive nel 13 %L 'ostruzione, l 'emorragia e l 'intoilleranz~ n.g li alcali costitui scoin~ d ei fattori sfa~orevol1 J)er i'l trattamooto medico d ella malatt1.a. Un a sola emorragia ha effetto· minimo·; viene in seguito l 'ostru zione; le e111orragie multiple ~ la i11toller an za agli alcali hanno l 'effetto peggiore sull 'ulterio r e decorso d ella malatti:a. fil . 1

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J..,e complicazioni dell'ulcera peptica. La prognosi d ell ' ulce·~a .-r:-eipti.ca è notervol: mente influenz.a la dall esistenza o mooo dl romplicazioni. Quelle che· maggiormente influiscono sono l' ostruzi.'one oilor ica, l 'errni0rrag ia ei l 'intolleranza agli alcali. 1

Diagnosi e terapia dei disturbi emorroidarii.

A. W. Fi.scher (~/ed. J( lin., 18 gennaio 1935) hél vo luto dare il suo éo11&iglio al m 1e dico pratico ch e si tro,'i a fro·n teggiare il p·r o blema d elle sofferenze enl<.J·r roidali. An7.iLutto bisogna auerlarsi se si tratta verament e !li emorrci<li ; le ragadi , le fistole, le riroctiti, le derma ljti JJ1rurigino&e d ell 'ano, i polipi e - finalr11e11Le --· .il cancro ~el retLo JJOSSO·n o si~ ulare lc..t . lor~ s1nlom.atologi3:; Inol1rre è neces:3::tr10 , in questi. malati, procedere a d un es.an1e sis len·1.aLico : l 'anamnesi ci _d irà d el ten o r di vita (sedentaria I) e dell.a tendenza alla s ti1)si ; l 'esame ob·b iettivo (da farsi a ga1nb e allargate o i11 posi zion,e genuip~tt.ora1e·1 dovrà essere complelaLo dall esame digitale I • e - se n ece·5sario ·- - LI.alla rettoscop1a. \ i a tenuto poi presente cl1e il nled ico è chia1natc a curare sol La11to le emorroidi complicate; quelle non co111.p licate non danno disturl)i . L 'I\. ùa buo11 chi.1 urgo , si dicl1iara fautore dj un interv·e nto 0 pe.ratorio e. ritie·n e che le i1riezicn1i endo- '::> i1aravenose (n1eglio queste ul 1ime) sian o anzitutlo nJ eno efficaci e d'altra j)arte non mooo dolorose. 101 spasmo dello sfinlere cli e accom1)'aigna le ra.g adi va ,r;,r1to co·n la dilatazion e forzata sot.t.o JJarcosi ; il lJ.rurito . ::-e resi st~ all e cure locaJ1 , ri e ll iede l 'inte.rruzio11 e d elle fibre i1ervose sensitive co11 un t.ag1io profondo , sem icircolare , cl1e circondi ]o s fi11tere. I11 n essun caso si i11a11 cl1erà di pensare ch e, alla base d ei disturbi , possa esser ci u1n cancro <lel r etto! V. SERRA. 1

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Sopra un nuovo metodo di cura del morbillo. 11 111orbillo è l lna infezione acut a esanten1ati ra causata da g erme ancora ignoto, eminen tcme11te co1itagjosa e perciò as ai diffu a sull a terra. Se la su;\ prog·nosi è ge11eraln1ente 1renigr1a, purt:uttavia ques ta n1~lattia 1:n i_et~ ogni ~n­ r10 JIUilTierose. vittilTIP n el baIDIÒI11 1 lil cattJV€ co11di ioni gen eral i di nutri'z ione sµecia lmcnle se vivoì10 in am bienti poco igie11ici. In que ti ulti trli terr11)i sono stati fatti ter1tatiYi' p er ere.are nei fan ciulli ani , una irnmunjtà passiYa od al I iva: p<issiYa. n1edianle l 'iniezione di siero 1


« IL POLlCLINICO »

di c,011v.a lescente o di siero di sangue totale ciJ;ralalo di adul~i cl1e su1)erarono jl 1norbillo o .con i11ieziot1e di siero di scimm_ia o di mon.lor1e inoculali con prodotti di socr ezioni di 1110rLillosi oppure co11 iniezione di siero di caj)ra irr1mu11izzala 111ediante inoculazione di diplocco viridar1s isolato dai n1.orb illosi; attiva, 1ne:·dia11te l 'inoculazione in b·aniliini sani di UI1 va cci110 prepara to col germe isolato da Caro11ia. ~1a la si 3roterapia e· 1.a sieroprofilas1s1 d el l11(•r1)i] ]o nofl so no 11eìl 'a tluazio11e p•r atica, 'tl'Oj)JlO agevoli, a ca usa delle diflicoltà di pi·ocurare il s iero adatto, specialme·n te nei piccoli <'<)llLri. Ne l 192-l: L<)ewen1J1al e.bb c 1'idea di usare sjste1naLicamente i l piramido11e 11ell.a cura del n1orbillo, d0po di lui altri m edi·c i u.saronr) q11E>~t o i11 cd it: t111 tento con buo11i risul1ati , tra di essi H oyra, Collier , Ptonaldso·n , vVinc.h e Ler, '3CC. · r\. . Cor\tedini (A ccadeniia 1Jedicci di Ge11ova , J ç,35. n . 2) speri 111entò nell 'estale del 1924 ii ] 1i ra1nidon.e itel tra Llan1e11t.o del n1orbillo, in <iccasione di una epìden1ia scop11'i ata su di un p i rL1.~cafo in i1.avigazio11e pe1r l 'An1erica ·d el Sud. Egli trattò otta11t.1 u1al.ati co11 'l 'arrtidopirjna e di ef:~i : 6 1 gua riro1to, senza cor111)licazioni prirr1a d ello sburGo; 15 sbarcarono ancora malati i11 un os1)edale di Bu6nos Aires, donde1 usciJ'(>r10 tutti guariti; 11no solo, di due anni, morì di b1onco-polPJor..ite. L 'A. ha usato dosi pro1:uriio11ate all'eLà , oscillar1ti tra gr. 0,30 e gr. 2 i1<;llc 2! ore: durante tre o quattro giorni. La ~(>1nministraz ionB v-eniva fatta g iorno e notte o~·ni quattro ore, diluendo la dose in ab·b onda n te_ acqua ZliC-c.]1erata o gasosa. 1

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'\l'JNCENTINI .

Dietetica e cure attuali dell'eczema del lattante. Secondo l '0 pir1io·n e ùi Pél1u e Aulagnie1r (Journ . d. i\lf éd. dc Lyori, 5 n1arzo 1925) l 'eczé1

r11a del la LLa11te sarebbe di natura allergica. Parla110 in favore di tale ipotesi i risultati della anamnesi fan1iliare, la evoluzione clinica dell'affezione, cd i risultati positivi con le prove cutar1ee od e111aLiche. Esistono forme di ec..zcn1a a tende11za invasi va e forme che res tano a lungo o definitivamente localizzate. Irl queste ultin1e l 'eczema si limi La alla faccia e al cuoio capelluto, in forme ancora p1iù legg·ere si osservano solo due pi·ccole placchei della gra11dezza di una n1oneta da una lira , localizzate sin1metrica.n1.e11te davanti al trago , dove la pelle è rugosa e p1resen La qualche piccola papula secc.a. Ne11r form e loca lizzate lievi è inutile modifì care profo·11da111ente la dieta: basta sòrveg liare attenLarr1e11te la digestione e l 'accr escin1cnto ponderale, per evitare il pericolo di una diffusione. Invece 11elle forme intense, cc1n ge:s ti ve fortemente essudati ve è necessaria una dieta b en studiata.

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111 generale il latte non va considerato come ] ;allerge11e direttan1e11le re::,1Jo11sab1le dell 'eczema: le prove c ulanee cort il latte danno risuJtati i:r;icostanti , e d'altra p.a rte una notevole riduzione della quantità di latte i1on è in genere :::e.guìta da un miglioran1e11to lJrofondo e durevol_e del I' ec..ze111a. Perciò 1>e r ]o più si farà f}e J~ e a 11on svezzar e il lalta11te ~e è al ·seno, e a nor1 abolire il latte, d.a Jla sua dieta se esso è cJlì1r1cnlato ar tific,ialm e11Le. Poich·è indubb-iaJl tento i 1 grasso peggiora le rr1anifestazioni cu~ ta11ef!,. n el I ' alimentazio11e a 1 serio si cercherà di diluire il grasso del latte se il suo contenuto ri5ulta superiore al 4· % (.accorciar1do .la durata d elle poppate e d.ando su·b·ilo dopo, 4 cucc11iai11i di acqua bollila), nella ali.m entazione artiftciale si darà la preferenza ai latti . magri. f~si stono però a lcur1i casi in cui l 'eczema si acconlpagna ad irregolarità d ella curva pond~rale e a disturbi in le. Linali n1olto tenaci: è probabiln1ente una ipe.r sensibililà delle vie digesti ve cl1 e acco111pag11a le ma11ifestazioni della a~lergia c utan ea, diventa a llora necessario ricorrere al]e diete pri've di lat.te. L'alimento deve però scrr11)re essere com{Jleto sotto tutti i rapporti, le indispensab ili so5Lanze proteiche vengono fornite o in forma a11imale (fegat<) di vitello, uovo) o in forma vegetale (farina di soja). È . ~onsi.g·liabile evitare il ricovero dei lat1ai1ti eczernatosi i11 q ualsias.i collettività (os1)ed.ali, nidi, ecc.) perchè essi vi possono and&r sog·getti a morte ii11pro,rvisa. · Le cure locali hanno una irllportanza secondaria : ad ogni n1odo esse devo110 essere blande e prudenti (in1paccl1i di soluzione fisiologica, ap1)licazione di olio , di mandorle dolci o di linim ento oleo-calcareo). Possono giovare talvolta la irradìazione ultravioletta o anche il soggiorno i11 montagna, a una altezza di · 1(J00-1 200 m. 1 · pe·r alcune se tti1nane. La c-q.ra ~ì11Lon1atica dell'eczema (opo t.erapia tiroidea, ~amministrazione di efed riJ?.a o di gardenal per calmare il prurito) 11011 è che un palliativo: solo la cura antia ll ergica v:a veramente él Ila radice d el n1ale . Esistono due metodi di cura antiallergica: la abolizioI)e dell ~ allergene d a1111oso e la desensibilizzazione. In pr.atica i1on riesce. quasi mai 11ossibi]e identificare l 'allergene dannoso, p~rchè sia nelle prove cutanee ch e ii1 quelle di a]tro genere i·nter'1 i e11~ l 'azione disturba1lte dei cc para-allergeni l>. I risultati migliori si ott~p.go·no con la d E.se11sibili zzazi·one aspecifica: si scelgono a tale sc.opo degli antigeni innocui e che non diano choc . Gli i\A. con sig·liano un vaccino fatto di enterococchi , contenente 500 milioni' di geirmi per ~cm. Praticano 12 iniezioni, a giorni alterni , incominciando da X ccn1. e aumentar1do di X ccn1 . ogni volta , fino ad un massimo di 3 ccm. R . PoLLITZEB.. 1

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SEZIONE PRATICA

Tubercolosi ed alterazioni delle vie respiratorie da inalazione di farine. ,,,. . Mauro l1a da ter11po iniziato uria serie di studi ch e co1r1provano com.e la farina, finora considerata come una polvere inerte ed in11oc ua, àl ossa i1rvece determinare lesioni a urico del! 'apparato respiratorio se inalata a lungo. Si _µo ssono avere note voli ipertrofie ilàri e delle peribronchitì , svelabili radiolo~"ica.111e 11L e. Le osservazioni clinicl1e sono conferrr1aLe (Folia medica, 1934 , n. 30) da ricerch e $perin1entali su anjmali , le quali dimostra110 che. s ul prin cipio non si hanno alterazjo11i anat.omo-p·a tolog·iol1e , ma ch e continuando l 'inalazi ot1e cli farina si assiste ad un graduale insediarsi di fatti catarrali , enfisematosi', edematosi , infiltrazione leucocitaria ed i perrpl&sia co11nettì vàfe ~ perib·ronchi.ale. Lo s tesso A. , in u1tiorte a 1\il. i\1 azzeo , ha po i st11rliato i possibili rapporti fra l 'inalazione di farine e Jn 5viluppo dì tubercolosi polmonare e ciò sia dal µunto di vista speri111en.tal e cl1e clinico . Risulta da tali osservazioni (Rass . intern. clin. e ter. , 1935, n. 1) che negli anin1ali sottoposti ad inalazioni di farine, si ba una · maggiore facilità dell 'infezione tubeTcolare aerogcna. Esar11inando poi oltre 700 operai J>anificatori , g li AA. ne trovarono 7 i quali all '.~...same. radiologica si rivelarono portatori di lesioni riportabili alla tube rcolosi po]m.o 11are; fra cS.Sf, in 2 casi l'esarrte batterioscopico d ell 'espettorato fu positivo per il b·a cil]o di Koch ed in altri 2 si eb·be risultato positivo con le sole pTove biologicl1e e culturali. GJi AA. con cludono ch e probabilmente ]a inalazione conti11uata dei granuli d 'amido possa fa,rorire l'insediarsi d ell 'infezione tubercolare. fil.

te tulta la circonfer enza della cornea, di spe sore variabile, da X mn1. ad 1 mn1 ,; S') di piastra, più o n1e.n o on1ogenea, che può masch erare <)]tre la metà d ell 'iride. Le lesior1i passa110 d all 'arco, a l cer cl1io ed alla piastra. È nota la n atura colesteir1nica d ell 'ar co corneale. Seco·n do Paillard, e so indi·ca un 'im• prcgnazione colesterinica durevo.Je. L 'i1)er colest.er1n e1nia l) UÒ passar e, i11a l 'arco rin1a11e ed , it1 certi casi dubbi, può servire per affern1are un processo anorm.a'Je nel metaboli i110 org.aJJ ic.,o della colesLeri11a . L' A. ba studiato la presenza d ell 'ar co corneale in 420 casi ; lo ba trovato nell ' 11 % di liliasi biliare confermata; la p roporzione si eleva a l 4-0 % se si con iderano i casi di i)rob·a bile litiasi biliare e quelli: di disepatia . Nello xaritorna., si 1.rova Jteil 7 %; ne.i tofi gotto·si, nel 2,5 %; n ella poliarlrile secca, i1el 13,5 <y~; 11ella cellulite, nel ~6 ~,, ; nell 'atero1na a.rterioso, 11~1 2 %. Nei casi di presenza di arco corneale , si a,,e, 1a sempre un'·e levata colesterinemia. L :ar co corneale (cornea pure il cer chi'o o la piastra/ indica una p·r ecipitazione colesteri'nica ed è u11 accidente più precoce che la ljtiasi bili:ire; ])er ]a ua 0 b·b iettività e' per il suo evidente sig·nificalo biolog jco, e~o merita di entrare in seme iolog·ia co rreintè ed inter eis sa più la inedi'cina g·enerale ch e non l 'oculistica. L' A. con s jg lia di eliminare il t e·r nùne di ge1ont1oxon , i11 qua11to cl1e, se l 'ar co corneale è J>iù frequente n eil \i eic chio·, non n1 anca n e.gli adt1lti gio,ra11i ; 28 casi dell 'A. avevano e tà in · ferì ore :1 30 anni . 1.,a ua frequ enza è maggiore nei maschi (241 ) ch e n elle donne (179).

Tracheotomia d'urgenza in bambino con difterite laringea e grosso timo. S. Bile (Il Valsalva, genn. 1935) descrive un c:iso di trac.lleoton1ia d 'urgenza pra ticata in co11dizioni parti colarme.n te difficili i)er lo stato gravissir110 d el piccolo i11 ferrno (2 anni) e per la pre5cnza ài un grosso timo , invadente la r e·g i0ne tracheale, che s i do·yette pazientemente la teralizzare, tagliando a11che l 'istmo tiroid eo, n10Jlo allo. Il paziente guarì. L' A. descrive la tec11ica da lui usata in tali trélchcatomie d 'urgertza, praticate in case r)rivate ed in siste su n1olti p·a rti co]ari di n otevol e in1p ortanza pratica. fil.

L'influf!nza degli estratti di mucosa appendicoln· re sulla secrezione gastrica. IL Bogg·ian (La l\if orma lll edica, 23 n1ar zo 1935). avendo incidental111ente n otato , come urt e~tratto ac,q u.o so di mucosa .a ppe.n dicolare modificava la secr ez ione gastrica in ]}azienti sottoposti a s0udag·tiio o-astriro a dig iu110, b a di prOJ)Osito eseguito ri c,e1c1h e ull 'ar o-ome11to. La tecnica ·è la se.gue11t.e : il rnalato , d ig iun o d.aTl!l mezzanotte precedente, vien e andato ver:"-o le nove del n1altir10 m ediante il sondin o di J~jnl1orn . Il succo raccolto di volta in volta , viPne rn isurato e subito dos.ato n ei suoi con1poner1ti. Si esegue posc ia il trattamen to con e~ lratti 1pr:er1dicolil ri per certo nun1ero di giorni e qt1i11<li il l). viene sondato di nuo,·o. lJ.all 'e1same d ei risultati riferiti dalJ 'A. si a,. <luce cl1e i'l trattan1ento per ])ÌÙ giorni con e~ I r al to appendicolare è capace di aumentare la qu:J11 tità li el succo gastrico es tratto, l'acido cloridrico libero e l 'ac1di tà totale. Tutti i p•11. che prece rlentc111e11te a'eYa110 di turbi da ipo secrc~1 ion e. li virler o scon1 pari re g rada ta1nente, a111.i t3 luni avYcrtiron o sen so di p irosi . Ri~uar­ cic) :il 111ecca ni . . mo di azione esplicato dagli

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SEMEIOTICA. Il significato dell'arco colesterinico

corneo.I~.

1\1. lf. Paillard (Presse m édicale, 23 marzo 1935) &tu.dia il significato dell'arco o ce·r chio rolcslcrini co corneale a cui si dà il i1on1e, di gerontoxon. }~sso si può presentare: I ) in for111a <li arco, quasi se111 ~·re alla parte superiore clella cornea , ller l .e tertsion e di un terzo o di inezzd circo11 ferenza; 2) di cer e hio, occu pan-

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fi '. MEDICINA SCIENTIFICA.


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t< ~ L POLI (.LIN J CO

estra tti di mucosa appendicolare, l 'A . è d ella opi11ione cJ1e si tratt i di una azione a distanza e 11ori di un3. aziorJe locale sulla n 2ucosa gas trica . È probabile ch e I) ell 'es tratto appen di·colare sia p r ese o t.e una sostanza capace di pott 11 .ti~ re l a c o li11a, il cui g rup·:p o o&. . ietilico h a uzi o1l e p ar asin1patico-trop.i ca. Sar ebbe dunque l :azie, n e or111onica a tipo parasirnpati'co d ella coli11é• che influenzereb·b·e la secr ezione ga~tri· ca p·r ovo·cando g li effetti su esp osti . VICENTINI.

VARIA Il peso corporeo in rapporto con la salute. i\. 1-Iutchi'n son (1i1 ed. Socìety of Loridon, l l febbraio 1935) si don1anda quali van tag·g i o sYantaggi p r e::>e11ta il fatto di avere un peso i11aggior e o i11inore d el norn1.ale.. Tutte le sta1is tic}1e d elle società di assi curazione sulla vita <lirno trano ch e i11ag r ezza e longevità sono assoc,ia Le. L 'esser e sotto-peso è invece uno svantagg·io 11eil 'e tà giovanile, p1C;r cl1è lali i11dividui sono lj ÌÙ soggetti .a contra1re la tub er colo·si, Irta J1on J)erò, a{rrleno ap1)arentem ente , altre i11fezìoni . .f.'er quanto riguarda il p eso 1nagg iore d el ILorn1ille , è un falto ch e questi ir1dividui scen dono più rapida111einte il p endìo d ella vita ·p erc l1è la obiesità sembra associala - i11a non essernP la causale - co11 alcune condizioni patolo;.ri~l1e, corr10 il diabete, certe fo.rn1e di malal ti.a r enale, l 'i f;er1ie11sione, la d egenerazj Olle n1iocardicà. Tutte queste: n1alaltie i trovano pi'ù f.:.p esso in indi':idui con peso ecce si vo , i c1uali sono ancl1e dei cc casi catti ri » n ell e ma]nl Lie ac ute e 11elle operazioni. ' La bronchite acuta non soltanto è sop1)ortata peggio dai grassi, n1a quc~ti ·vi son o an ch e più predisposti; alcun e form e di dispep·s ia acida si ha11r10 più spesso· in i'n dìviàui dal 1J eso eccessivo. Vi so110 a ltresì degli svantag.g i it1eccanici n ei grassi, cioè lo s.for zo su certe articolazioni, sicch è si s viluppano più facilme nte l 'arlrite al ginocc]1io ed il piede piatto. Invece, i vantaggi d ell 'esser e) grasso con si· slo1Jo jn un carattere di buona Lemp ra , m e110 di posto all 'ansietà , n ella n1ag15ior e capacità d i r E: is ler e al freddo ed una n1ig liore r e iste11za a inala t.tie denutrieI1ti, in quanto ch e ques ti incliYid u1 si trova110 11elle condizioni di una città l)eit f' app r0vvigi ona ta durari'te un assedio. fil. 1

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(_) ra da una con1 u11icazio11e fa tLa al Congresso d e]la ·F ed erazio11e i11ler11azi'ond.le d ella Sociel~t di E'ugeni ca , l e nuLo ~i a Zurig·o , risulta ch e d.al lug lio 1933 a l lug lio 193±, \ e1111 ero n el Reicl1 c-:egui1c b en 16.0GO s terilizzazioni. Nella sola 1'11ri1)gia, con l. 600. UuO abitan t i, , il numero dc.Ile ster~lizzazioni effE- LLu a te fu di 1234; il nu1r1 ero dei rico rsi i11 avipello 11011 h.a super ato il 10 per· c onto.

Parti multipli. lia fatto i1 g iro d ei giornali la notizia d el 1)arto quintuplo a . :·enuto a l Ca11adà, ch e si l)Oleva i~itenere il 1i.on plus ultra in argomento. J>ossiaino però ril èvar e ch e il record era te· llulo da t em po dall 'Ita lia, i11 base ad un' affer111élzione di 1\mbro.g·io Paré, il qua le riferisce c he una donna italiar1a chiamata Dorotea parl'J!Ì in due \ olte v-enti fig li (sic!), cioè n o\·e .in un.a volta ed undici r1ell ~altra. Il fardello che essa portava quando er a incinta era tanto grosso da d over sostenere il ve1ttre, ch e le f'cendeva fino ai ginocchi , con una grancle fascia c.h e passava sul collo e sulle spalle. Nelle « Oeuvres » di P aré, è riportata anche la figura, riprodotta in A escizlape. fil. 1

POSTA DEGLI ABBONATI •

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Al dott. V. N. da B.: Eccole le 1Ildicazio11i d esider ate : 1) L. Asc a:oFF. Ti-attato di anatomia pa1 oJcgica'. Ila edizion e, i11 2 v~lur11i ri le~ati . I. Eziolqgia gen~ral e e anatomia patologica ge11erale. L. 170. - II. 1\n at o111ia p·a tologica spec1ale. L . 160. Unione tip. ediLrice , Torino. . . 2) D. 0TTOLENGHI. 1'rattato di igien e. F . \' a lla:ridi, l\ililano. A p1artc il volume sulla legi~lazi'o11e sanitaria 'di A. 1 1\BRANCA. A. .FILIPPINI. Prontuario d ell 'ig·ienista. 1. .Pozzi editore, Ronla. Prezzo L. 52. 0) V. PUNTONI. l\fanuale di microbiologia. 11.oma. ·.J:) BoJ{RI, CEvrnALt.1, IJEONGINI. Tratta1o di rr1edicina legale. Vi ·è un appe11dice di Leoncini s°itlla nuo\'a l egislazione pe11ale. 5) O. BG lVIKE. 1'rattato di 11sic hiatria. Un . tip . ed. , l 'orino. (~. àlòGT.IE. J\II anuale di Psichiatria. L. Pozzi e ditore, Ron1.a. Prezzo L. 56. R. P.

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L'impressionante cifra delle sterilizzazioni in Ger· • mania. ~~ .nolo rileva l ' « Agenzia di Roma » -· c l1e, per la legge 14 luglio 1933,. op;n i i1ttlivid uo affetto da cert0 1na]at.tie er ed1tar1e può es · sere s-0ttopos t'> alla sterilizzazio~ e chirurg ie.a, a ri cl1icsta p ropria , o di un n1ed1 co la tale; In .-·a " O ùi contestazio11e, d ocide un tribunale ·pec iale, 10 cui ::-:enienlè sorto ubordinate a ricorsi jn appello presso un a ltro tribunale IJeciale.

PUBBLICAZIONI ·PERVENUTECI. V.

Un nuovo me lodo di sensibilizzazion e della r eazi on e' di vVasser marin Poligrafica TIELlI.

, Reggia1'a, Reggio Emilia, 1934. . . S. D1 MAuno. L a prova di F orsler n ella diagn~si di epi l essia. .--:' 1'ip. Ospedale Psi<:hiatrico, ~ a­ p oli , 1934. S. D1 MAURO. Sul poter e sedativo dello zolfo associato al brorriuro. - 'Tip . J oven e, Napoli, 1934. R. F. V ACCAREZZA, J. s. F'Efu"'iANDE Z y E. S JNGER. R etraccion y dislocacion lobalar corisecutiva al neumotorax artificial. - 1« Las Ciencias », Bue-

nos Aires, 1934.

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.. {ANNO XLII, Nu1'iI. 16]

SEZIONE PRATICA

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·N ELLA VITA PROFESSIONALE. ATTI

PARLAMENTARI

Il bilancio dell'interno al Senato. Al Senato del Reg·no è stato discu sso il bilancio del Min istero d ell 'inteTno, su r elaziòne dell 'on . Bevione. Per quanto riguarda i servizi igienico-sanitari, la .reiazion e rileva ch e l 'azione di Yigila11za d a parte rlella sanità pt1bblica si è mantenuta intensa. Non si sono avute importa11ti djffusioni di malattie epidemiche. Le questioni della malaria, clella tubercolosi , delle c olonie estive, nonch è l 'azione del Ministero diretta ad or ganizzare servizi spe~iali per la lotta contro i tumori m aligni , h ann o l :.t avu\ç) . larga trattazione nella r elazion e stessa. , ~ .Alla discu ssion e hanno preso par.te gli on . Felici, Micheli, Valagu ssa, Giordano , Gi a 11n.~ni. t

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Nel suo chiaro ed esauriente discorso il sottosegretario ori. Buffarini-Guidi, a proposito del1'at.tività assist enziale, rileva come nel deco.r so anno al p atrimonio ò ella pubblica beneficenza siano· cont inuate a pe rvenire donazioni e lasciti i n notevolissimo nun1er o per un an1montare complessivo di lire 103.520.000. Nel corso dell 'anno son o stati <:ostituiti i11 enti morali nove osp edali e sette case di ricovero , con un complessivo patrimo11io d i 25 1nilioni, 11on ch è 4 8 istituzioni p er 1 'assist enza dei fanciulli e degli ildolescen iiJ p er un complessivo p él trimonio di lire 13.930.467. · In complesso l 'andamento delle amministrazi0ni d elle istitu1ioni pubbliche di assi~t en za e b en eficenza è bl1.ono. wleritano una lode 'i Consigli d·i rettivi delle opere b enefiche , assai migliorati grazie all a oculata scelta d ei dirigenti fatta dall 'autorità fascista. Durante l 'anno decorso si è continuata anche l 'opera di miglior runento d ell 'a ttrezzatura degli IQspedali e d ei manicon1i. Alcuni di essi sono anc ora in locali antig ienici o si tu ati in località centrali ed hanno bisogno di edifici nuovi, situati nella periferia. Si è proge ttata, p er ciò, la costruzione di nuovi edificj, p er la quale è previs ta una s pesa rilevante, ch e, però, sarà. lin1itata allo str etto indisp en sabile. L amministrazion e dell 'inter110 non è d 'accordo con il sen. Felici quando egli a11s1)i<::a I 'istituzione di w1 grande n1anicomio con ·un eser cito di specialis ti. Questo mastodontico n1anicomio è ir.r eaJizzabile, per r agioni tec11ich e ed amministra ti ve. Preval e, anzi , la t enden za oppos1a, .a n che p er la necessità di non allo11Lan ar e troppo i degenti dalle loro famiglie. Risponde11do al sen. Bevione, il quale si è oc. cupa to d el proble1na sani Lario , afferma ch e il criterio animator e d el 11uovo t esto unico d elle leggi sanitarie h a ribadito ed est eso il con cetto della • t1nicj ~4 di dire ttive sia 11ei se,rvizi d.i vigilan za igienj co-sanitaria , sia n ella difesa co·n tro i contagi maggio:ri! e minori e co11 lro alcune fra .le più importanti 1nalat lie sociali . Esso ha affer1n ato, n 'el I

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tempo st esso, il concetto ch e la lotta contro queste malattie n on si può fare se n on a b ase di idonea assisten za sanitaria tempestiva e con n1ezzi adegu ati. I servizi d ella pubblica sanità si trovano , ogg j, ad ·una svolt a d ecisiva p er il loro sviluppo: nuoYi 01gani sono irt via di for111azion e e numer osissi1n i sono gli istituti , di vario gen er e, c he svolgono la loro attività n el campo sanitario. Occorre che ogni inalato sia t em1Jestiva1nente assistito , in inodo cl 'assicurarne la guar1g1011e. f: certo ch e bisogna accentraire tutte le direttive cli una sola unit à di comando. Il se11. Giord an o ha espresso opinion e favorevole ad una stat izzazion e d elle opere pie. Ciò cr eer ebbe un enorme inconve11iente. 1'utte le d onazioni e i lasciti probabil n1ente dimint1irebher o, p cr ch è, n el caso di manca11za di fondi, lo St ato dovrebbe assicurare la continuità e lo sviluppo di questi enti. Circai la p ercentuale eh.e gli osped ali d etraggono dai pro·v enti dei sartitari impiegati n egli osp edali stessi , l 'oratore ritiene ch e, p er lo stesso co11tratto con gli ospedali, i sanilari non possono considerarsi dei veri e propri liberi professionisti, in quanto esist e un rapporl0 fra glj ospedali e questi sanitari. Sono p erfetta1ner1te legali, quin di, le somme devolute all 'osped::i.le e d et.r atte dai proventi dei sanitari. I qt1 ali, non sempre, sottoslanno a una vera e propr ia falcidi a, come, per lo più, si va dicendo . I loro g·uad.<lgni sp esse volt e sono n ot evoli. Quanto alle libere clocé nze si d eve con siderar e ch e esse costituiscono un titolo, ch e, n ei concorsi, deve avere la sua importanza. l\on ten erne con to sarebbe ingiusto. Ma non sempre ]a libera docenza è un titolo preferenziale. D 'altra pa·r te, se fra i titoli, il con·corrente, produce la liber a docenza, non è possibile non t en erne conto-. Il sen . Felici vorrebbe che il p er sonale .sanitario formasse un unico eser cito, in tt1tta la p enisola, nlle dipenden ze del Governo. Co1n e i segret ari comunali . sono p assati alle dipenden ze dello Stat o, 1·osì il p ersonale sanitario d ovr ebbe dipendere dal ~1:ini stro d egli Interni. Ma. i due fatti n on sono fra loro p aragonabili. È opportuno, p er ora, lasciare ch e i m edici si trasferiscano d a un Comun e ud un altro soltanto per loro desiderio.

Cronaca del movimento professionale. Regolamento per i concorsi. La « Gazzetta Ufficiale » del 5 aprile, n . 80, publ'llica il Regolam en to dei r oncorsi a posti d i sar1itari adde tti ai ser Yizi dei Comuni e delle Province, app r oYa to co11 R . Decr eto in data 11 m arzo, 11. 281; ce n e occ.u p er emo presto. ..

Vicende di nn concorso. Il Con siglio di St ato, rlecidend o di u n ricorso }Jr odotto d a l dott . Filiber to Martini avver so un provvedimenlo del Co111une d i Cast ellucchio, h ?


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POLICLIKICO »

s labililo 11n in1porta11t e princ1p10 di massin1a sul1'u so d elle facoltà s1Je t tanti alle Amminis trazioni d egli Enti locali in t e1r1 a di concorsi. Il Comune di Ca:s tellucchio aveva indetto un concor so per m eclico condotlo, ch e sì concludeva con una strana g r aduatoria: tul li i con correnti , con l 'assegnazione d.i 29 voli su 30,, veniva110 g iudicati di pari capacit à. Il Consiglio di Stato però, Sll ricor so d el doll. l;'iljberto ì\l artini, annullava la d eliberazione dell a Co1n111issione giudicatrice del con cor so. Il Martini attese allor a che il P ocl es là riconvocasse l a Con1n1issio11e e ch e si richi edesse ai con corr enti una nuova esibizi one d ei titoli. Dopo qualch e tempo apprese ch e il P odestà, affermando ch e i titoli er an o g i à stati restituiti agli interessati e c h e non si aveva modo di accerta r e se tutti costoro avr ebbero ripresent ati quelli g ià esibiti, aveva annullato il concor so e n e aveva b andito un altro. Di qui il nuovo ricorso d el dott. Martini - a~­ si stito dag li avv. Orazio e Vincenzo Sechi - ch e h ~ provocato la deci sione segu ente. Nella senten za ch e accoglie il ricorso si rileva ch e la facoltà della pubblica amministrazione di r evocar e un concorso g ià ba11dito ed avviato pu~ esser e eser citata solo per g ravi r agioni di interesse pubblico ch e devono essere dichiarate e non d eb bono trov~rsi in con lraddizione con gli atti e i fatti d el giudizio , in quanto tale contraddizione viene a costituire la forma tipica d ell 'eçcess-0 di p otere. Nel caso in esame, il motivo addotto dal Podestà di non poter, cioè, accertare se tutti i concorrenti avrebbero ripresentato i titoli già esibiti, trovava chiara e decisiva smentita nel fatto ch e il verbale d ella Co1nmission e giudicatrice elencava i titoli di ciascun candiòato con 1'esatta descrizion.-!' di quanto risultava d a cjascun titolo.

CONCORSI. Posn VACANTI. CASTELVETRANO. (Vedere TRAPANI) . GENOVA-SAMPIERDARENA. Ospedali Civi li. - Aiuto chirurgo, aiuto n eurolog·o e aiuto radiologo; titoli ecl esami; t assa L . 50; clocum. a 3 mesi dal 30 m arzo ; L. 5000; p er il 1° eò il 3° i1osto partecipaz. 12 %; ritenute. Scad. or e 17 del 30 m aggio. Chiedere copia d e] b ando. Rlvolger s j alla Segreteria <li d etti Osp edali , Corso Roma. l\ilARR.\Dr (Firen ze) . Ospeda le di S. Francesco. A or e 16 d el 20 inaggio , chirurg o direttore; e tà I imite 40 ai11ti ; titoli ; stip. L. 10.000 e 8 trienni d ecimo, lord.~; c. -v. ; con11)ar lecipaz. Chiedere col)Ìa cl el b3:11do. Rivolg·er si alla Cor1g r egazion e di Cari tà ~1ARSALA. (Vedere TRAPANI) . l\IoNZA (1\llilano) . Ospedale [Jmb erto I del Circolo cli J~lonza. - Con cor so oer titoli eò eventualn1e11te p er esa mi , al ]JOs lo di -1\ilecli co Prin1ario. Scadenza nlle ore dicioLt.o d el g iorno 14 g iugno 1935-XIII . l)erjodo di prova anni due·, trascor so il qual e il Primario potrà essere co11fermat o per quindici an11i e, su cces ivan1ent e, J)er qui11qt1enni , fino al Ji111ite di et à rli anni 65. Stipendio L. 8272 , oltre le comparleci1)a7ioni p er la cura ai f:o lventi in proprio ed ai sor i d ell e lVIutue Sanit ar ie. Età massi1na nnni 45 salYo le eccezio11i di legge. J\l]a dom a nc1 ~1 i11 compet ent e bollo d ovr a nn o allegarsj i d ocum e nti r ichies ti d al bando di concor so . Il concor ren te (l OYril e sere i11 pOS$esso della l au r ea jn m eclir ina cl a al111e11 0 dierl a 11 11 i e dovrà climos lrare

[ANNO XLII, NUl\I. 161

di aYer e prestalo, }Jer oltre sei a11ni servizio effet. ' t1vo presso Ospedali di almeno 250 letti o presso (~li11icl1e od Is tituti di P alo]ogia universitari. Chiarirne nti alla Segreterja dell 'Ospedale. NAPOLI. R. Alb er g,o dei Poveri. - Concorso per ti loli ed esami a direttore del servizio dermosifilopatico ; a nnuo stipendio L. 3000 lo,r de. Scad. ore dodici del 28 g iugno. È inoltre prorogato il t er111in e p er l a presentazione delle d omande per acreder e al con cor so per il post o di assistente- al gabinetto di a11alisi presso il dipendente Ospedale di Loreto, fino a1le or e rlodici d el 30 aprile. Rivolger si alla segret eria, in ~iazza Carlo III. Roi\•IA. Opera Naz. 1Vlatern,ità e Infanzia. - Scad. 30 aprile ; dire ttore della Casa di Mat ernità « Reg ina Marg h erita » di Bordi g hPra; 6 mesi di prova,. ron assegno m en sile di L. 900, vitto e alloggio; r1on1ina e conferme quinquennali; stip. L. 18.000 lorde e quirlquenni dee.; vitto e alloggio; età lin1ite 40 a11ni al 1° m ag·gio. Titoli di preferenza: I. d. in ostetricia e ginecologja, specializzazio11e in 1)ediatria . Rivolgersi alla sedf' centr ale, piazza Adriana 20, Roma. SAl\<IBUCA PrsTOIESE (Pistoia ). - Scad. 9 giugno ; condotta con sor ziale; L . 9500 e 8 trie11ni dee ., oltre L. 3000 lrasp.; riduzioni 18 e 24 % rispettiv. ;. e tà limite 35 anni ; tassa L. 50. TRAPANI. Consor zio Provincial e Antitubercolare. - Concorso prr titoli ed esami al p osto di Aiulo medico d el Disp en sario Prov. di Trapani. 1Stipendio lordo L. 12.000 escluse le riduzioni di cui ai UR. DD . 20 novembre 1930 n . 1491 e 14 aprile 1934 r1. 56l. Età tnassin1a 40 anni. Scade11za 25 inaggio 19:35. In. - Conco·r so per titoli ed esa1ni al posto di Direttore~ delle Sezioni Dispensariali di l\ilarsala e Ca. slelvetrano. Stipendio lordo L. 10.0,00 escluse le riduzio11i come più sopra Et à 111assima 40 anni. Scadenza 10 g iug no 1935 . . · Chiarimenti presso la Segre leria d el Consorzio. CoNCOR~I

A

PREl\.II.

Concor so p er un. ln1Joro di "Nled i ciria sportiva.

In occasione <legli Ag·o11 ali e dei Littoriali d el1'anno Xlll, I 'Uffi ci o l\ile<lico-Sporlivo ùel G.U.F. cc Amos Maramolti » di Torino, inrlìce un con corso di lVIedicina d ello Sport. I l avori potranno esser e di fisiologiat, igi en e e patolog ia <l ello sport , sia sperimentali che di co111pilaziorLe. Possono concorrere gli s tude n li in m edicina de] le RR. Università del .lleg·110 i seri tti al GUF e i n1edici ancora iscritti al GUF e che siano iscritti alla F .I .l\iI. S. I lavori debl>ono essere in eclili ed inviati in 5 copj e dattilografale all 'Uffirio ì\iledico Spartivo del GUF di 'forino - ,-ia Bernardino Galliari 28 e11tro il 15 g it1g no XIII. Assieme al l avoro il co11corrente dovrà inviare il cer t ificato di apparten en za nsl GTJF e alla Feder azione Italiana d ei 1Vledici Sportivi. Il co11corso è (l o lato di due premi in denaro; il primo di L. 200 ~duecento) , il seco11do di L. 100 (cento) . A parità d i cl assificazion e hanno la preferenza i l avori presentati d a medici o s tude nti ch e abbian q presta lo OJJe ra r1ell 'Uffi cio ~l ed i co Sportivo del GUF di Tori110. Per le altre conélizioni riYolger si all 'Ufficio precl e t lo.


{ANNO

XLII, NuM. 16] Borsa di Studio

SEZIONE PliATICA

lC

Carlo Comba ».

Presso la R. U11i,-ersilà di Firenze è aperto u11 concorso per u11a Borsa dj Stud.io biennale, delJ'ammontare di L. 3500 artnue, i11titolata al nome di « Carlo Con1ba », cla conferi1·si ad un giovane laureato in Medici11a e Chirurgia, e che intenda perfezionarsi negli s ludi pediatrici, presso la Clit1ica Pediatrica Medica clelf'TJniversità. Possono partecipare al cor1corso g iovani di i1aziona li. tà italiana laureati da non oltre tre anni in Medici11a e Chirurgia, al 30 settembre, clata di scadenza. Chiedere il bando. RivoJgersi alla Segreteria dell 'Università.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. Il prof. Edoardo Lombroso è nominato presidente della Società delle Scienze l\1edich e di Tu•

fllSl.

L'Accademia di Medicina di Parigi ha eletto corrispondenti stranieri per l e sci enze biologic hE Hopkins di Cambridge, autore d 'importanti studi sulla nutrizione, e I11ada di Tokio, il quale scoprì con Ida l 'agente dell 'ittero infettivo. Il dott. Mario Banchiere è nominato presidente dell 'Associazione Odontologica Argentina. Il prof. Otto G:.r untz, aiuto alla Clinica dermatologica di Kiel, ~ chiamato come ordinario a l30nn. Il dott. Wallher Loplein, professore di oftalmologia a Friburgo i. Br., è chiama1o quale ordi1tario a Berlino.

_.. Utilissimo ad ogni Medico :

Il Diritto Pu-bbliao Sanitario Periodico mensile di legislazione e giurisprudenza Direttori: On. dott. Aristide Carapelle, Consigliere di ·Stato. Avv. Giovanni Selvaggi, Esercente in Cassazione. Editori Fratelli Pozzi - Roma.

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NOSTRE CORRISPONDENZE Da Ml/ano:

la Riunione cardiologica italiana.

Ha avuto luogo il 14 corr. a Milano nell 'aula clella Clinica Medica. F'iguravano fra gli intervenuti oltre a rnoitissi1ni clinici guasi tutti i culLori italiani dj Cardiologia. Sul tema posto all 'ordi11e del g iorno « L e coror1ariti n 11an1lo riferito il prof. A. Cesaris-Den1el per la parte anatomo-patologica e il p.rof. C. Pezzi p er Ja pa.rte clinica . Il prof. Cesaris-Demcl h a richiamato in p artir.olar in.odo l 'attenzione sull a esis tenza di fibre u1uscolari sia nel tra,tto ii1iziale cl ell 'aorta ch e nel punto di origine delle coron arie, l e quali potrebbero avere gTa11de import an za per chiarire alcuni punti ancora oscuri d ella patogen esi delle coro11ariti; il prof. Pezzi ha tratlato in modo verame1rle rrLaigi s trale e con :.in1pia d ocumentazione elettroca rdio·g rafica sia d efla tron1hosi coron arica acu ta che dell 'angina di petto, espressione di coronari1 e semplice se11za tron1bosi. lntere::isanli s~ima è s lata a1 1che la òjscu ssione . .Il prof. Di Pace si soffermò a lun go sulle modaljtà della circolazione cardiaca e più specialmente sulla r e te anatomica che tini sce l e due coronarie ; il prof. fepere .ricordò la p ossibilità di coronari ti in co·r so ~i r e un1ati smo arU colare ac uto; il prof. Condorelli, dopo aver ran1me11tato alcune ricer che personali, 11a insistito su alcune in(licazioni t er ap eutich e (atropina, eufillina) nell 'infarto cardiaco; j} prof. Chini parlò di alcuni rapporti tra altrrnanza1 del cuore e alterazjoni coronariche. Il sen. ~ende i11fi11e riferì su particolari asp etti del flebogramma , di gra11de 11tilità per la diagnosi cii infarto miocardico. Dal prof. Canloni, della Cli11ica Medica di lVIila110 , venne poi })resentato un inala.lo, affetto da vizio mitre-aortico: operato di tiroidecton1ia . T·erminata la discu ssio11e d P.lla Relazione, furono fatte comunicazioni da parte dei proff. Luisada, Cataldi, Galatà, Buccianti ecc . Le relazioni dei proff. A. C csaris-Demel e C. P ezzi sari:lnno pubblicate per est eso, unitam ente alle clj scu ssioni ed alle comunicazioni , in un fascicolo a parte d ella Rivista « Cuore e Circolazione ».

A. P.

Il Numero 3 (Marzo 1935) contiene:

La nuova disciplina giuridica dell'esercizio delle professioni sanitarie. Rassegna di giurisprudenza: Direttore di os·pedale; nomina senza concorso. - Concorsi per titoli ed es.a mi; imper·f etta distrilbuzione dei titoli. - Esclusione dal ooncor3o; provvedin1ento defnitivo; discordanza fra atto di nascita e di studio. - I ris'ult ati di un concorso annullaJti tre volte! - Concorsi; verbaU ; giudizio della Commis·sione. - Concorso; titoli di servizio militare; .t ermine per esibirli; f orma d ei titoli valut ail>ili. - Conc-0rso; illegitt1.m.a. distribuzione di punti. - Indennità di licenziMilento. - Differenza t ra il reato di .percosse e lesioni. Leggi e Atti del Coverno: Regol amento p er l'eseci1zione d elle n orme dirette a diminuire le ca use della malaria.. - Convention samitaire inrternatio n a le pour la n avigation aérienne.

Prezzo del suddetto numero separato L. 5 N. B. - Ltal>bonamento ai dodici Numeri del 1935 costa L. 3 6 1 ma a.gli associati al « Policlinico » è concesso per sole L. 30, che vanno inviate, mediMlte Va.glia l'osta.le o Bancario, all'Amministrazione del « Diritto Pubblico Sanitario» (Editori Fratelli Pozzi), Via Si· stina. 14, Rom ~...

NOTIZIE DIYERSB. VII Congresso internazionale degli infortuni e delle malattie del lavoro. Ricordiamo che avrà luog·o d al 22 al 27 luglio a Bruxelles. L 'Istituto Nazionale F ascist a per l 'Assicur3zio11 e co11lro g li inforlltni sul lavoro è stato autorizzat o dai co1npetenti ìVIinis teri a pro111t1over e ecl or g anizzar e l a partecipazio11e ilalian a a detto Con gres~o, così com e assolse ai1alogo co111 pito per i pree;ed enti Co·n gressi di Budapest (1928) e di Ginevra (1931) . · È opportu110 ch e coloro i quali intendano presen tare m emo.rie o comunicazioni al Congresso lo facciano p er il tramite d ell 'I s litl1lo o, se già 1e avessero inviate direttamen t e a Bruxelles, che ne diano nolizia all 'l s litu:.t o s lesso; ecl occorre altresì ch e tutti colo:ro che d esiderano iscriver si al Congresso si rivolgan o all ~istituto (Direzione Gene-


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lL POLl CLINI CO

r aie, via IV Novembre 144, Ro111a) che, d 'intesa col Comitato belga, provvede a raccogliere le adesioni e le relative quale, a rilasciare t essera e documenti di viaggio ed a clare le informazioni del caso . I temi posti ali 'ordine del giorno sono i seguenti: A) Sezione Chirurgica: 1) Esiti lontani dei trau1ni del cranio; 2) Traumi della n1ano e delle dita. B) Sezione rYialattie Professionali : 1) La lotta con tro le polveri industriali; 2) L 'azione patologica d ei gas delìe miniere. C) Sezioni lliurtite: 1) Manifestazioni oggettive del dolore; 2) Lesioni da elettricità. Tutte le comunicazioni dovranno essere strettarnente attinenti ai temi surldetti; tuttavia nell 'ultima tor11ata del Cong.resso potrà essere consentito che ve11gano esposte anche altre comuniC.1.Zioni, sernJJre però che abbiano rapporto con la palologia e l a fisiologia del lavoro. Essendo l'itali ano ljngua ufficiale del Congresso (insieme con la francese, l 'inglese e la tedesca) j connazio11ali so110 stret tam ente tenuti ad usare la lor o lingu a sia nei laYori da produrre in iscritto come nelle <liscussioni orali . Le com11nicazioni orali e le discussioni fatte in lingua italiana saranno immedia tamente tradotte da appositi interpreti e verranpo poi pubblicate p er esteso in italiano, negli at'ti ufficiali del Congresso insieme con un riassu11to nelle çil tre tre lin gue. Le spese per la riproduzione di eve11tuali illustrazioni annesse alle comunicazioni saranno a carico esclusivo degli autori. Vi sono tre forme di iscrizioni al Congresso: l 'I come Membri effettivi, categoria nella quale s~no arnmessi esclusiv11ne11te i medici e per la quale è stabilita la quota ~i 20 « Bel.gas ~> (Lit . 56); 2) COTI).0 rYien:ibri associati, categ~r.1a riservata a~ non medici e per la quale è s tab1Jita la quota d1 15 « Belgas» (Lit. 42); 3) con1e ~1lembri aòer~nti , riservata alle signore e ai ragazzi che facciano parte della famiglia dei con gressisti iscritti in una delle due cateo-orie precedenti e per la quale è stabilita la qu~ta di 10 (( Belgas >> (Lit. 28). Le quote sud.dette, che sono a beneficio ·esclus~vo .del Cornitato· Belga, potranno essere versate o inviate alla Direzione Gerterale dell 'I.N .F .A.l.L., che provYeder à al rilascio delle t essere di partecipazione e dei documenti occorrenti per ~u.ire delle agevolazioni ferroviarie. , . . . . . . . . Sono stabilite nolevoli f.ac1litazion1 d1 viaggi e di soggiorno. Ch~edere ,i l programma all 'IstitDito . '

4:0 Congresso francese di ginecologia. Si terrà dall '8 al 10 g·iugno in Salies de Bearn, sotto la presidenza onoraria de~ dott. Doléris e quella effettiva del prof. Guy?t di ~or~eaux .. Tem~ in discussione « Le emorragie genitali al di fuori della gravidanza n: anatomia vascolare (L. e R. Dieulafé di Tolosa), emorragie da causa generaJe (P. E. Weil di Parigi), emorragie da .causa lo~a] e , P. Ulrich di Parigi), trattamento medico (M. 1urpaul di Parigi), trattamento fisioterapico (Courria-d es e Si ta Dutreuilh cli Bordeaux), trattamento chirurgjco (F. Jayle di Parigi). Durante . il congresso si Lerrà un 'esposizione di s trume~t~, apparecchi fisioterapici e prodotti farmaceut1c1. Sono in progran1ma feste ed escursioni organizza.t e da~· la Stazione termominerale di Salies de Bearn. Rivolgersi aJ segre tario g·enerale, Dr. Maurice Fabre,· xu e du Conservatoire 6, Paris (IXe).

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XLII,

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La Società italiana di ematologia. Per riunire quanti si occupano di studi ematologici e per dare un maggior ir1cremento allo studio delle malattie del sangue, si è costituita in Milano (via F. Sforza 35), per iniziativa del prof. A. Ferrata, la Società italian a di ematologia del cui ·C omitato ordinatore fanno parte illustri personalità del campo scientifico nazionale tra le quali i proff. sen. Micbeli, Cesa-Bianchi, Zoja , Finzi G., Gantna, Di Guglielmo, Lattes, Cesaris Demel ecc.

Riunione annuale della Società italiana di Storia delle scienze mediche. A Roma , in una sala gentiln1ente concessa del Museo dell 'Arte Sanitaria jn Santo Spirito in Sassia, si è tenuta la riunione annu aJe della Società. Il presidet1te sen. Giordano ricorda brevemente, con nobili parole, i soci scomparsi, proff. Bilancioni, Lotti, Burci, C,e resoli e a11che, sebben e nor1 socio , il prof. Portig·liotti, umanista, storico, artista cc come un po ' tulli i nostri psichiatri>>. Il prof. ·C apparoni comrr1emorò poi il prof. Bilancioni, valoroso storico della medi cina. Il prof. Corsini, segretario, riferisce sullo stato n1orale e finanziario della Società. Il presidente riferisce poi sulla preparazion e del Congresso di Madrid (23-29 prossi.µi o settembre). Procedutosi alla votazione per le cariche, vien€ riconfermato alla Presidenza •il sen. Giorda110 e così pure viene riconfermato il Consiglio Direttivo; nel posto ri1nasto vaca111e per la morte del prof. Bilancioni viene acclamato il prof. Gualino (Alessandria). Si passa poi alle comunicazioi1i dei proff. Cappa.reni, Castiglioni , Oliare, Pazzini, Piccinini, Casagrandi, ciascuna susseguita da discussioni.

..

Associazione Medici Italiani Artisti. Si è costituita in Genova, fil 17 i:;q.arzo u. s. e si è riunito al completo il Direttorio così costituito : presidente generale: prof. Camillo Ramerino (Firenze); vice-presidente: prof. Pietro Berri (Gena.va); segretario gener~le: dott. Nan,d ?. B~n11ati (Milano) ; v~ce-~egretario: ~?Lt. ~n.t9,p io Fra: cassi (Milano); cassiere: dott. G-1ovanfli X~dreon1 (Milano); presidenti di sezione : per la t storia della rr1edicina, prof. Benedice11ti (Genova); per la lettératura e il teatro, dott. Luigi Sangui11eti ·.(Mifano); per la musica, dotl. Giuseppe SiguriIJ~ . (Milano); per le arti figurative, dott. Luigi Vill~ ~- per cc varia n dott. Eolo Camporesi. Il presidente generale prof. Ramerino, ha anr1 unciato il riconosci1nen to ufficiale dell'Associazione per parte delle autorit~ ed ha !nolt~e ?omu: 11icato le ambite adesioni d1 S. A. 11 Principe di Piemonte e del Sottosegretariato per la Stampa e Propaganda. Dopo discussione, si delib~ra .ch e . il III ConveO'no si svolga in GenoYa nei giorni 22, 23 e 24 giugno e si tracciano le linee generali del programma. Nell 'attesa di fissare i si.ngol? temi . per I :ordine del giorn o del Convegno, s1 del1bei:a. q1 ~af­ ficiarli ai camerati Ardoino, Berri, ~mporesi, 'frucchi, Desderi, ~fasnata, Bezzio, ~1altoni, Rolandi, Benedicenti, Cazzamalli. Nei tre g~orni del <:onYegno avranno luogo la <'0111memorazione del camerata poeta 'frevisa11i , su la rui tomba verrà piantato il si1nbolico lauro ~ .P~rlerà il ?amerata f'ierucci ; ricevi men ti i11 ì\It.1n1c1p10; una gita a Rapallo; u11 concerto di musjche e di es.ecu~ori medi ci, au spicando )11 proposito alla cost1 Luz1one del


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XLII,

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SEZIONE PRATICA

Quartetto Nazionale ~i[edico P onticaccia, Ramorino , Berri, Acqua; una Mostra d 'Arte di l\1edici, per la quale sono g'i~ molte l e adesioni e alla qua~e verrà aggiunta guell a del Libro (« Biblioteca della Genialità Medica Italiana nì . L'Associazion e terr à una p articolare commemorazione di Giosuè Carducci ; da inquadrarsi nel programma , delle celebrazioni n azionali, affidandola al poeta Luigi Amaro, legio11ario Fiu1nano e membro del Direttorio Nazionale dell 'Assoclazione stessa.

Per il prof. Gaifami. Il dott. L. M. Pierra, direttore della

« Revue Françarisé de Gynécologie et d 'Obstetrique », dopo

avere annunziato, nel nun1e.ro rli m arzo 1935, l ' avv-ento del prof. Paolo Gaifami alla cattedra che fu del compianto prof. Pestalozza, aggiunge un giudizio che ci è grato di riportare: « Il prof. Gaifami non è solo un eccellente maestro, un operatore di cui è u11iver salmente riconosciuto il valore, ma è sopratutto un lavoratore i11stancabile, che ha pubblicato più di duecento r11emorie originali in tutte le branche della g inecologia. Dobbiamo alla sua vecchia. amicizia di aver avuto ]a grande fortuna di pubblicarne qualcuna in questa Rivista e sappiamo quale accoglienza ha,n no incontrato presso i nostri lettori . Egli st esso dirige da un d ecennio « La Clinica Ostetrica n, di cui h a saputo fare uno d~i migliori periodici della nostra sp ecialità. · Ness11no ])ÌÙ di lui era dè'gr10 di succedere · al n1aestro e di occupare la càtfedra illustrata d ~ questi per tanti anni. Ci at1guriamo ,che, a sua volta, il n ostro caro ed eminente collega possa d are a Rom-1, in un campo d egn o di lui , la misura delle sue belle ed alte gualità ».

Corsi di perfezionamento e di aggiornamento. Il giorno 29 aprile corrente si inizia a Genova, presso l 'Istituto di Studi Scientifico-Pratici sulla 1'uber colosi, un corso celeré, p er medici , nella. patolog'ia, clinica e profilassi d elle malattie tu,b ercolari : corso tutto pratico, della durata di un mese, cbe h a luogo sotto l a direzione d ei proff. sen. E. Maragliano e sén. N. P ende col concor so di vari professori della Facoltà Medica di.-G"enova:·. Poichè questo cor so è assai frequentato ogni a111no, e ogni anno su ccede ch e gli iscritti tattlivi n.on trovano pii.1 posto , è utile che i m edici , i quali vogliono approfittarne, si affrettino a fare la domanda p er ch è il numero degli ammessi è limitato. Le domande di iscri zione 11on h anno bisogn o cli alcun documento ; basta la sola richiesta , redatta i11 carta semplice, indirizzata alla Direzion e dell 'I stituto di Studi Scientifico-Pra tici sulJ a Tubercolosi , Gen ova, via Balilla i. L 'iscrizio·n e è gratt1ita. Dall 'l al 23 luglio si terrà un corso di perfezionamento in m edicina presso l a. Facoltà medica di F,riburgo i. Br. 'Iassa d 'iscrizione : 50 marchi. (compreso un corso di. ling·ua t edesca ; 80 m a_rch1). Per informazioni d 'ordine generale r1volgers1 al: Gesr h aftstelle d er Ferienkurse, Schwimmbaderstr. 8; p er informazioni d 'ordin~ m edico al: Prof. Dr. C. Noeggerath, Univ. Kinderklinik, Mathildenstr. 1, Freiburg i. Br. , Gern1ania.

Per· i corsi di puericult11ra, igiene ed a.ssistenza sociale. La presidenza dell 'O. N. B. , ·face11do seguito alle ])recedenti disposizio11i con cernenti i cor si di igie11e, assis te11za sociale e puericultura p er le g io-

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Yani, ir1forma ch e d e lli cor si d evono rispondere alle segu enti finalilà : a) di impartire nozior1i ig ier1icl1e r elati ve al bambino, necessarie p erchè esso prosperi e raggiunga la migliore effic1enza fisica e })Sichica, e percl1è viva difeso ùalle m alattie che lo nlinaccìano e, se malato, te111pestivan1e11Le e razional1nenle curato; b) di imparlire le n ozioni r elati ve alla salute d ella fulura nladre e r ela tive alla n1adre come 11utrice del baml>ir10. Devono r ag·giu11g·ere il conseguimento di altre due importanti finalìl~ e cioè : e) preparare moral1nente le giovinett e a sentir e, 11ella malerni.tà, l a più alta e specifica ·funzion e della donna; d) fare delle giovi11e lte le collaboratrici de1 Regime, n ella difesa della ~amiglia e n ella politica demog·rafica, rivolta oltre che alla qualit à alla quantità della prole . v·errà dato, così, a questi corsi dell 'Opera Bal~ìla un compito · caratteristico con s-0no ai sani principii educativi del Fascisrno. . . Naturalmente data la età del!~ frequentatr1c1, n on si p otranno d edicare l ezio11i al problen1a e~ ai danni della ]imitazione delle 11ascite o ad altri argomenti allo stesso problema attinenti. Si dovrà invece, ricordare , sopratutto nelle lezioni intr~duttive, I 'importanza della missione d ella madre. ..

Nelle Unive1·sità della Germania. Il limite d 'età per i professori univer sitari della Germania è stato ab·b assato a 65 anni. Rima11g·o110 invariate altre disposizioni; così il Ministro feder~le delle scienze, dell 'inseg11am en to e dell 'educazione popolare ha facoltà di rnar1ten ere i professori · nella catteclra, qualora eg'li lo stimi u t ile al cc Reich » · il ministro si è valso spesso di tale facoltà. L '~sonero può essere limitato al solo· ir1 seg·nan1ento e n or1 rig·uardar e la (lirezione dell 'l st ituto. I professori esonera1ti hanno diritto dì valer si d ell'Istituto per compiervi delle ricer ch e (molti lo fanno) com e pure di tenervi. é.l elle lezioni concernenti la loro discipljna (ciò accacl e dì r ado). Lo stipen ciio dei pro~ct~sori esoner a li rim_ar1e ~11tegro, per ch è non sono con siò erati cc pe11s1011.at1 » come i funzionari, ma « emeriti ».

Nltova Società medica. Il 7 a1prile si è inaugurata in Udine. la ,~ocietà Medica d el Friuli, con una soler1ne cer1mon1a alla quale intervennero le principnli gerarchie politi rl1e e numer osi medici d ella Regione. S. E. il Prefett o Testa prese per il primo la parola enumerando le benemerenze del Regime r1elle organizzazioni sanitarie della Provincia, e assi cl1rò lu costruzion e·, n el pi.ù breve t ermine possibile, d el 1tuovo g·rande Osped ale, alla quale il Governo partecipa con un .contributo di 8 milioni. . Parlaror10 quindi il segr et ario d el Sindacato prof. Chizzola e il prof. a.r isco, presidente d ella nuo·v a Societ à, il quale presentò l 'oratore: il prof. Fabio Vitali di Venezia. Questi, con acutezza di analisi e g r ande nobiltà cli forma illustrò i n u ovi orientam enti del pensier o medico lumeggiò il ml1tare dei rapporti, attraverso i te~pi, fra lnedicina e chirurg ia, rilevò t 'importanza assunta , n.el n1?~ii;n~n to cultura!~ n1edico, da questi re11tr1 per1fer1c1 rappresentati clnlle Società Region ali, e rievocò infine l e magg·ior i p er son alità medicl1e òel Friuli . . [.. 'Ufficio di Presidenza della nuova Società è cost ituito cl al prof. , -:i,risco, J)resjd ertte., ~al prof. P~e­ ri , vice-presidenl e e d al prof. Be tl1n1, segretario.

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« IL POLICLINICO »

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·r.

Un po' dovunque. .ì\Ie11 lre questo nun1ero Ya in n1acchi11a, i le11gono il Congresso itali an o di rlern1osifilografia a Rom~ e quello jnter11azionale dì s lom atolog ia a Bologna; n e riferiremo prossima1r1 ente. \'"ien e SYolgendosi co11 inten sità in tutta Italia la 5a Can1pagn a antìtuber col ar e; ne riporteremo prossi1n~merLl e i risultali finali. Il Cong·r esso inter11azio11ale sulla 1nal aria, ch e cloveva aflu11ar si a f\1Iadrid 11el prossimo ottobre, è stato rimanda lo· alla primavera d el 1936, in epoca da d estinarsi. Un Congresso i nte:i·nazio11ale d ei m edjci cattolici è organizzalo cl alla ( < Soci été Médical e Belge de Saint-Luc, Saint-Còme et Saint-Damien »; avrà luogo a Bruxelles cl al 29 11'1aggio al 4 giugno; quota, comprese tutte l e sp ese, 740 fran chi b elgi a p er sona. Rivolger si alla segreteri a della Società, rue Bla11ch e 14, Bruxelles, Bel g io . Ricordiamo ch e dal 29 g iugno al 3 lug lio si svolger à l a 14a. sessione cl elle Giornate m edich e di Bruxelles; nell 'occasione av.r à anch e luogo una Confer enza medica intern azional e di ed.u cazione fisica e d egli sport. Sono organizzate feste, g ite, escursioni . Chi·e dere il progr an1m a al segr etario ge11erale Dr. Ren é Becker s, rue Belliard 141, Bruxelles, Belgio. La Società t edesca sulla lubercolosi e la Lega (li m edici t isiologi t ed eschi si ad11neranno dal 13 a l 15 g iugno a Bad Kreuzn éìlch. La Lega libera dei fisiologi svizzeri si adunerà il 29 g iu gno a Ginevra. La , ocietà l,ombarda di Chirurgi a e l a Società J_.o mbarda. ò i ~Ied icina si sono aduna le in comune il 1° marzo, sotto l a presidenza dei proff. ~I . Do1lati e A. Ferrata, p er disct1tere il t ema « L 'appendicit e cr onica)) . Diamo il r esoconto della riur1ìo11e in al lra parte d el g ior11al e. La Socie tà J_,ombarda; cli Chirurgia si è poi adur1ala n ello stesso giorno, sotto l a presiden za d el pr of. M. 1)onati ; sono s tate fatte comunicazio11i da

Naegeli, N. Della ~luno , ~I. Luse11a - G. Senigaglia, V. Petlinari, R. Zanoli . La Società Medico-Cl1irurgira Cal abrese, Sezione cl i Cosenza, si è adu n at a il 2 marzo, sotto la prejdenza d el prof. G. Santoro. Sono state fatte comunicazioni dal. dott. Nu cci (C-0libacillosi con localizzazione cerebro-spinal e) e c.l al prof. Santoro (In difesa della maternità). La Società di Scienze l\feò irhe òi Co11eglian o e ViLlorio V. si è adu11ata il 27 febbraio, sotto la presidenza d el prof. Cole lti , assislilo dal segr etario dott. P. Fabris. Sono s tate falt e comunicazioni <lai soci Ventura , Opocl1er, G. Baroni, G . Dalla Zentil. L 'on . prof. Eugenio ~1ore1l i h a t er1uto al Teatro Comunale di Forlì, presenti tutte le autorità cittadine e ur1 folto pubblico, u11a çonferenza sulla diagnosi precoce della tubercolosi . Altre conferenze sullo stesso t ema sono st a.te tenute in raolte altre città italiane.

Con vivo rimpianto segnalia1no la morte del d ott. LurGI ,SILVESTRI, d ecano dei n1.edici ron1ani, inancato ai vivi in qu e~ li g·iorni all 'et à di 91 anni. Direttore p er lu11g·o len1po di dispensa.r ii celtici e poi isp ettore per l a profilassi a.ntivenerea n el Con1ur1e di Roma, si acq ui stò larga e m eritata stin1a nel ceto dei colleghi e fr a la est esa client ela ch e n e apprezzava110 l a valen tia e l a probità professionale. La Societ à Italiana di Dermatologia e Sifilografia l o ebbe p er m olli anni econ omo-cassiere e lo volle p oi, in segno cli s lin1a e di gratudin e spec ialmente per le b e11emerenze acquisite nella organizzazion e d el V Con g·r esso internazionale della Speci alità tenutosi in Roma n el 1911, fra i su oi socii onorarii nazio11ali. Al figliuolo prof. Silves lro, nostro stin1atissimo collega, ed alla famiglia tutta, esprimiamo l e più si11cere condoglianze. V. M.

Indice alfabetico per materie. Appendiciti . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 787 Arco coles terinico corneale: s jg11ificato )) 793 A. lti parlamentari . . . . . . . . . . . .

Bibliografia . . . . . . . . . . . . . Col ecis titi di orig ine intestinale . . (~oles lerinen1ia: metabolismo, cli11ica, . ra p ia . . . . . . . . . . . . . . . . Cor on ari ti . . . . . . . . . . . . . .

. . . . t e. . . .

(: r onaca drl l rnov ime rito [Jr ofessionale .

Eczc1na del la ttant e : trat tam. . . . . . . Emorroidi: cliagnosi e trattan1. . . . . Cì'nrine: inalazione causa cli tubercolosj e di qlterazjon i delle vie r esp1r . . . . Fe1101neno di Sanarelli-Sh ,Yart zman . . TJJCr ler111ia intermittente con ipericlro, j 1\Ial <li mare; prevenzione, trattamen lo .

)) 797 784, 787 )) 791 )) ))

771 801

)) ))

797 792

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)) )) )) ))

793 769 781 776

cura . . . . . . . . . . . . . . Pag. 791 )) 794 ~eso corporeo in rapporlo con la salute )) 788 Rachianestcsia: m etodo Daniel . . . . . Salvar sa11ici: metodo per evi lar e I 'intol)) 749 leranza di d osi forlissi111e e ravYicinate Sangu e perifer ico e sangue di alcuni vi)) 755 sceri: differ enza n el potere r adia11te . )) 793 Secr ezione gastrica : ricerch e . . . . . . Sifilide polmonare: si può formolarne l a )) 760 . · diag11osi clinica ~ . . . . . . . . )) 788 Sodoku . . . . . . . . . . . . . . . . . . )) 776 Solfo e azion e ipoch e lo11e111izzanl e . . . . 'l'racheotomia d 'urgenza in bambino co11 )) 793 difterite laringea e grosso tjrno . . . )) 791 l 7lcera peptica: com·pli cazioni . . . . . . )) 777 Ustioni : trattan1e11 lo . . . . . . . ~Jorbillo:

Non è consentita la ristampa ài lavori pubblicati nel Po licli n ioo se non in se~utto a4 unoria:zazione scritta dalla f'eda.z.i,one. E vietata la f>ubbùcazjone di. sunti di essi sentt1 citarne la fonte.

Diritti di proprietà rise r vati. -

A. Pozzi, resfJ

C. FauGoN1, Red. capo. H.oma · btab. 1'iµo·Lit. ArmanJ di M. Gourriet .

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ANNO XLII

Roma, 29 Aprile 1935- XIII

Num. 17

'' fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI

e

FRANCESCO

'' DURAN~E

SEZIONS PRATICA

REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medico di Rom a

SOMMARIO: Lavori originali : G. Sa..batini: Oura medica diretta dell'ulcera duodena le ed in genere çlelle sindromi doloroae del duodeno. Note e contributi : A. Ohiasserini: Dalla siI11Jpatectomi:1 cervicale alla tiroidectomia totale n ella cura dell'an· gina di pett o. 'lsservazioni cliniche : G. Fontana: Un raro caso di ascesso mediastinico. 'ecnica : E . e M . Pittarelli : Sui caratteri distintivi della vitMD.i na. C. tnti e rassegne : INFEZIONI: J. Julien: La brucellosi :ronica. - F. Benhaimou e R. Abecassis: Tubercolosi ·u1mon.are e ma.laria. - SANGUE: A. Cola..rizi: Contriwto al!.) studio della agtl'anulocitosi. - L . Cotti: Il .\Illl)ortamento del ferro ematico dopo trasfusione di sangue. - K. K. Nygaard e G. E. Brown: Tr-0mbofilia essenziale (•m alattia trombizzante). - DIETETICA: W. Bauer: La dieta dell'artritico. ivagazioni : A. V. Ballois: La patologia dell'uomo )reistorico. 1

LAVORI ORIGINALI lsTrruTo DI Cr,INICA ~1EDICA DELLA R. UNIVERSITÀ DI SASSARI diretto dal Prof. G1usEPPE SABATINI.

Coi medica diretta ·dell'ulcera dnodenal~d in genere delle sindromi dolorose d 1dnodeno. Prof. GIUSEPPE SADATINI. Pr<etto - riserva11domi di ritornare sull "argc'tnto in un prossimo lavoro - ch e l 'ul.cera òdenale costituisce, a i11io giudizio, un ' enl nosografica da n1antenere quanto più .è poSile distinta clinicamente dall 'ulcera ga1Stri'c differendo queste due malattie per g li att11ti clinici fondamentali e lasciandosi <1.nche ~vol111ente differenziare per i loro caratteri ltomopatologici, mentre, allo stato .attuale lle nostre co11oscenze, tutto lascia 5<upporrtie e isLano anc11e differenze nei mo111enti et)gici e nei meccanismi palogenetici m:ispettivi

Cenni bibliografici. Accademie, Società Mediche, Congressi: R. Accademia Medica. di Roma. - Prima Seduta della Società Italiana di Ohiru!'lgia e Analgesia (Sezi001e r-0mana). Società Medioo-Ohii-rurgiica di Pisa. Appunti per il medico pratico : CASISTICA E TERAPIA : Epidemia f a.n:!igliare di botJulismo. - I a>reparati ipofisari nelle :metrorrrugie post-partum da atonia dell'utero. - Il trattamento dell'anemia perniciosa. - Intossicazione grave da chinina. - SEMEIOTICA: L'esame del li~uor e la. diagn-OSi di sifilide nel'vosa. MEDICINA SCIENTIFICA: I benef~ci effetti della dieta nell'amebiasi &perimentale. - FORMULARIO: Nelle bronco-polmoniti dei piccoli bambini. -;- Nell'acesso di laringite stridula . Nella vita professionale : Cronaca del movimento prof essiona le. - Concorsi. - Nomine, promozioni ed ono. rif icenze. Notizie diverse. Indice alfabetico per materie,

Bi. ogna nel conten1 po riconoscere ch e questa · se1)arazio11e è sempre n1olto delicata e talora addirittura impossibile, per un triplice ordine di motivi : gli urii di in,dole anatomica, deriva11ti dalla ùillico ltà cli delim it are 111acroscopicame11te lo &Lomaco dal duodeno, non esistendo fra questi due Lratti del 1ubo dig·er ente una fro11tiera anatomica dècisa, basata su dati morfolog·ici e' iden1i e fi ssi e 11011 già difficili a riscontrare, variabili e più che a ltro soggettivi o convenzionali co111e sono appunto quelli comu11en1ente adottai.i; iJÌi altri di i1i.dule clinica, derivanti dalla fondan1enta le simig lianza delle 111anife5tazioni intomatologicl1e, ubbiettive ed obbiettive, delle due malattie, d.alla identità di n1olti fra i reperti di laboratorio, coi quali sia1110 oggi i11 grado di accertarle e individuarle - ivi compresi 111olte volle i reperti radiologici - e dalla conllunanza di gran parte della teraI'ia; gli ultimi infine, e non trascurabili, derivano da1lla nori infrequente coesistenw, nello stesso soggetto, di ulcerazio11i a sede gastrica e a sede duode11a1e. ~la que~ te riconosciutr difficoltà non so110 sufficienti', a mio avviso, per autorizzare a fon1


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<< IL POLICLINICO

dere in un unico ca·p itolo clinico, come si tene.le a fare correntemente, l 'ulcera gastrica e 1'ulcera duodenale. E nonostrunte esse convie11e, per molte ragioni, d 'altro11de sostenute anche dai più autorevoli studiosi della materia SJ1-eCialmente inglesi e americani (Moynihan ed altri), tendere non già a raggruppare le manifestazioni morb·o se dell'ulcera duodenale (e del duoder10 in genere) con quelle dell'ulcera gastrica (e della })atologia gastrica, particolarrr1 ente i1elle m .a nifestazioni di lesioni antrali e piloriche), rna dirigere gli sforzi a fair pene1rare sempre più addentro l 'indagine clinica e a raffinare sempre più i mezzi di ob·b iettivazio1J e, per sempre n1eglio riuscire a separare le due manifestazioni morbose e, qualora esse esi$ta110 conlempor.aneamente, per raggiungere la y.1os ibilità di riconoscere con la massima prol)abilità questa coesistenza. È indub·b io che quanto maggiore ·è l 'esperien1 a Jll f,dica posseduta a proposjto di queste malattie tanto meno ardua riesce la loro speciale i11di vidualizzazione al letto dell'infermo. Ve11ia1no ve·dendo, d 'altronde come i chirurghi riescano con sicurezza sempre crescente a riconoscere, anche nei dubbiosi casi limiti, se un 'ulcera sia pilorica o duodenale, mentre i radiologi acquistano alilch'essi dati ogni giorno più precisi per la discriminazione delle due forme anche nelle sedi di confine; sicch è si rende sempre più esiguo il nun1ero di quelle, ch e io chiamo sintomatologie di jron.tiera, alle quali del resto solo in linea eccezionale corrispondono effettivamente ulcere di fronti era, cioè lesioni anatomiche poste sulla frontiera g·astroduodenale e sulla ristretta zona del pilo. ro anatomicamente considerato, e quindi im· f>recisabili. cc,nvie11e dunque non rinunziare a p1arlare dj ulcera duodenale (in genere ciò vale anche per le altre sindromi duodenali) con1e di enti Là inorbosa clinicamente definita, che possiede cioè molti attributi clinici e quindi diag 110stico-differenziali proprio e bene individualizzabìli • Ciò ho premesso, in quanto -è ad una siffatta concezione clinica, che intendo appunto attenermi nel presente lavoro.

* ** Nel dicembre del 1928 Moynihan scriveva aver quell'anno segna1to la data di un ravvi'1arsi dell'interesse degli studiosi nei riguardi dell'ulcera gastrica e duodenale: cc alcuni metodi di cura mtdica non nuovi nè nella maniera

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nè nella specie han110 ricevuti nuovi irr1puJsi assumendo nuovi nomi )) (1). A distanza di altri 6 a11nj noi J)Ossian10 dire che siffatto i11teressan1ento non è punto sce· mato, e che, come è facil e co11statare dalla i111ponente letteratura con1parsa, si è ancora inle11sific.ata la pub,b licazione di sempre nuovi metodi di c ura n1edica dell 'ulcera gastrica e duodenaile. ~on n1i intra tte rrò ~u queste cur·e mediche i11oderne di cui ta lune recentissin1e, nè sui loro risultati .: rima11do ad ottin1ie pub·b1licazioni cli insieme sull ' argu1nento, come quelle di A. PlicLet, I. Boas., Bol Lon , F. ~Ii'cheli, L. ~Ia11ci11e]ì j, L. D3voto (v. biJ)liografia). Il numero slesso dei metodi di cura proposti· ed ancor più il continuo apparirne di nuovi Il on possono però 11011 dimostrare come l 'obbiettivo di curare l 'ulcera duodenale e gastrica con terapia n1edica (tralascio di occuparmi della cura chirurgica), pur avendo fatti riconoscibili prog·ressi, non sia stato peranco raggiu11to: e alle statisti che degli arutori o sostenitori di 1 tin metodo, che nelle loro mani ha dato talor· })ercent.u ali di «guarigioni » finanche nell'801 90 %, si contrappongono pari statistiche di al tri autori con risultati opposti o molto meno decisi a proposito dello stesso metodo. Benchè, dunque, vi sarebbe per esso ancor~ l)Osto, non è affailto un nuovo m€todo di curq n1edica dell 'ulcera duodenale, che io intendi prese11tare: desidero solo esporre i risultati d t1na pratica terapeutica, che, vagliata da un decennale esperienza, mi ha dato positività costanzai di risultati, diretti e immediati, tali l)Oter trovare larga opportunità di utili ricd ed applicazioni, in attesa della auspicata sqzione integrale e definitiva del pro·b lema dfll r-ura medica dell'ulcera duodenale. La tecnica teraipeutica, che io adotto, è stil'-> dinariamente sem plice. Diagnosticata la presenza dell'ulcera d,lenale - mi occu'l)erò più sotto di quest'a:r;ezzamento diagnostico. come pure della ssibile es.tensione clella cura ad altre affezionllode11ali, oltre J'ulcera - l'infermo vienetesso, per un periodo di 3 a. 5 giorni, a dielattea assoluta, prescri ve11 dogli, come m(;*, 2: litri di latte nelle 24 ore, ripartiti in (fl.zze, presso a poco eguali, da assun1ere ad iitvaJli di circa 3 ore (ad es.: alle ore 8, 11 , 147, 20 1

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(1) l~ Methods of n1edical treatement 1ei!her 11e'\vs in manner nor new in ikir1d havece1ved a new impulse under new names from tue who . . . labouring for invention bear arr The second burlhen of a former eh"·

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SEZIONE PRATI CA

e 23). Al latte della 1a , 3a e 5a. tazza vien e agg"iu11to direllarn1oote un cu cchiaino raso da caffè di solfato di bario purissimo; se quest 'aggiunta rende nauseante od anch e soltanto n1eno accetta la tazza di latte corrisp ondente, il solfato di bario n on si aggiunge all 'intera tazza di lait te, ma si stempera a parte, in una piccola i1orzione di liquido ch e è più facile tra11gugiare, 1nentre il resta1lle latte della tazza si fa b ere puro. La 2a , 4a e 5a tazza di latte vengono bevute ~enza l 'aggiunta di .a lcun medicamento. Il latte, quando dia ga1ranzia di sicurezza igier1ica e sia tollerato, può somministrarsi crudo e freddo (non ghiacciato, ma a temperatura dell 'ambìenLe) : altrimenti si darà bollito e tiepido (non mai però inolto caldo). Avvertenze importanti sono ancora le seguenti: .. ai) durante tutto il periodo di questa cura il paziente 11on deve prendere assolutamente altro cibo, liquido o solido, ad .e ccezione del• l 'acqua (e quindi nemmteno caffè·, bro·di, liquori , do·l ci , Gioccolalo, biscotti , m inestri11 e, ecc.); b) non si devono son1ministrare altri m edicamenti: e esistono dolori molto violenti (che son o per lo più leg·ati a spasmi l)iloroduode11ali , com e accerta l'esame radiologico) s1 potranno daire , ripetute p er due o tre vo]te nelle ~4 ore, 10 gocce di tintura di belladon11a o di b ella folina o ricorrere alle abituali iniezioni calrr1anti; se si m anifesta, com e avviene assai spesso, la stipsi , bisogna vuotare l 'intestino u11icamente per mezzo di clisteri; e) la durata della cura , che va fatta per un minimo di 3 g iorni, si può prolungare fino a 5 o 6 giorni, a seco11da della resistenza organica del paziente, della sua tollerabilità verso il digiuno ed il latte, della tenacia dei disturbi duod enali: se questi resistono si può, dopo una settimana di dieta1 leg.gera ed opp<>rtuna (veggasi a•ppresso), fare un secondo p eriodo di cura; d ) non è n ecessario che durante la cura i1 paziente stia a letto : se si sente bene ed è forte , J) UÒ anche attendere alle su e norn1ali occupazioni , purch.è 11011 comportino eccessivo moto n·è siano troppo g ravose; e) tra scorso il periodo di curai con latte b aritato, la ripresa alimentare dev 'essere attentan1ente sorvegliata ed avvenire molto gradualn1e11te : lascia11do del tutto il latte , del quale gli infermi sono per lo pilì già stufi, si passa, n ei primi giorni , a qualch e minestrina., poca carne o poco pesce lessi, un tuorlo d'uovo crudo non sbattuto ecc. : poi la dieta diventerà ogni giorno 1

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.' . . p1u n cca e sostanziosa, ma sempre leggera e secondo le norme classich e. Per un rr1ese conviene traJasciare quasi deJ tutti i vegetali (verdure , frutta). Durar1te tutto qu esto periodo di ripresa ali m ent.are io s0glio prescrivere, dopo i pasti, principali, un cachet alcalino (la formula che preferisco è : Carbonato di bismuto 1,0; carbonato di magnesia 0,30; Pepsina cloridrica 0,30; estratto secco di belladortna O, 01).

Esaminiamo ora ]a fi sionamia di questo sisten1a di cura. La dieta lattea i1on si può davvero definire com e una novità nella cura dell ' ulcera duocle11a1c : è la più con1une e fondan1e11tale delle p 1 [~ Li che terape utich e in 1nateria. en1meno il solfato di bario arriva nuo;vo nella t erapia delJ 'ulcera duodenale (e gastrica); n e avevano fatto esperienza rnolti clinici (mi sen1bra ch e il primo ad u sarlo sia stait o Leube) e ne conoscono ed apprezzano g li effetti benefici sopratutto i radiol ogi . · Ma ogg·i di e&so o non i parla affatto dagli autori o vi si accenna di sfuggita, di solito solo dopo aver lungamente trattaita la cura con il bis.n1uto (magislero o carbonato), nominandolo allorch è si elen cano i m edicinali da poter usare invece del bismuto. Ciò che del ref.to non è nemmeno esatto, poic.hè, per quanto 110 potuto constatare il solfato di b·a rio ha 11n .-·011lr1orta111einto Lera11eutico diveTso da quello ..lei co1nposti di b·i srrruto, com e pure degli alt;ri succedanei di ques.Lo, quali i.l coali110, i composti di allun1inio ecc., coi quali non dev'essere qui11·di confutio. Nè l)UÒ esseire con essi so·s tituito, i11 quanto 1'effetto ch e si ottienei col latte b·l1.1 itato no11 si h a S(> tituendo al bario qualcu110 degli allri farm,a ci or ora citat.i. La soppor tabilit.à degli infermi ve1::>o il solfato di b ario .è i11dubbiamente maggiore che non verso gli altri suddetti prodotti, specie poi i bismutici. Quale sia il m eccanismo di azione del solfato cli bario, o meglio ancora della dieta lattea con bario, ri esce difficile precisare; n è saprei far valere per ora altre ipotesi' in terpretative oltre quelle già not e sul m eccanismo d 'azione delle diverse polveri u sate nella cura orale delle ulceri del tratto digerente e la·rgam ente illustrate sopratutto p er quanto rig uarda il bismuto. Ma siccome queste ipotesi non riescono sempre chiare e convincenti , ed io dovrei addentrarmi in esami critici lunghi JJer giungere, coi dati ch e possegg·o, a ipotesi interpretatiYe forse n eanch 'esse con c]usive, preferisc.o per ora rin1anere sul solido terreno de1le constatazioni


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IL POLlCLrNICO »

clinich e, rinunciando all a i11terpretazione dottrinale dei fatti . \iolendo invece precisare quale sia il raggio cli azione da assegnare alla pratica terapeutica, che ho descritta , dirò che i risultati più netti e decisi si ottengono nelle for111e recenti di ulcera duodenale, del r esto tutti i 111eLodi di cura medica dell ' ulcera duodenale, anche quelli dicJ:i iarR ti specifì.ci, riescono tanto piiù ef11caci quanto più precoce n-i.ente essi sono appl icati e quanto n1eno croni ca è la malattia. Nelle forme inveterate, in quelle so1)rattutto con gravi alteratiioni del duoden o, con u lceri callo e e deform~nti, cori gravi l ·pessin1enti parietali ecc., la cura baritica non può riuscire : questi casi d 'altronde sono , per generale con senso, considerati quasi t1nicamente di dominio chirurgico . Buon risultato h o ottenuto nelle cosidette « sindromi duodenali non ulcerose », costituite da disturbi subbiettivi e obbiettivi a tipo duode111a1le, senza ulcerazioni dimostrabili o per lo ir1eno senza segni ob·b-iettivi (e sopratutto raàiologici) di ulceri: in quei casi, cio·è, nei quali la sede e i caratteri del dolore non ch è taluni disturbi funzionali e particolari segni radiologici portano a ritenere il duodeno come sede della sofferenza. P erò nelle duodeniti e periduodeniti dei colelitiasici non ho ottenuto buoni effetti: so' 'ente anzi questa negatività di risultati mi è &ervita come criterio differenziale d elle suddette forme con l 'ulcera verà del duode110. Di regola meno apprezzabili , e spesso incos tanti od incompleti, sono stati i benefici ottenuti nell 'ulcera g.a strica tipica e sict1r.a n1ente accertata: e questo è forse un altro a1rg·om.e nto per separarla dall 'ulcera duodenale vera e • propria. Volendo esan1inare un poco l)iù a fondo i risultati ottenuti nei casi di ulcera duodenale sottoponibile e sottoposti alla tera1pia medica ora descritta. dirò che essi devono essere 'aluta ti sotto due aspetti: risiiltati anatomici e ri1

sultati clinici. I risultati anatomici non possono esser dedotti che da due ordini di esarr1i : la ricerca del sang·ue occulto nelle feci e l 'indagine radiologica.. La prima ricerca non mi ha fornito ris ultati particolarme11te dimostrativi , sopratutto perchè il più delle volte gli infermi presi in cura non a'·evano emorragie latenti nemn1eno prima della cura stessa. 111 qualcl1e caso però, beni11teso, dopo il periodo nece sario per evitare i possibili errori dovuti alla presenza del bario nelle feci , la ri-

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cer ca del ang·ue fecale, che era sLa1a positiva prima del trattamento è dive11uta negativa insieme con la cessazio11e della sintomatalogia c]inica. L 'indagine radiolog·ica non è stata neanche essa sempre con clusiva: in taluni casi il quadro radiologico si è modificato, fino a far scomparire i reperti di ulcera (sen1pre con molta obbiettività considera.Li ed amn1essi, cer cando di ev~tare ogni possibile causa di errore) : in altri nor1 sì ·è modin ca lo affatto o solta11to p·ocl1is$i1110. I risultati clinici so110 stati costantemente positivi, soprattutto rispetto a lla cessazione del dolore e, con esso, degli altri disturbi costituenti i] quadro clinico ulceroso. ·l\1a, ripeto, l 'effetto che è ri ullato sempre di più è stata la scomparsa rapida del dolore - che talora durava da settimane, resisten do a tulle le con1uni terapie orali, antidolorifiche - ; questa scomparsa è stata talora così netta, cl1e g li infermi si son creduti addirittura g·uariti. Questo risultato suol e miante,n ersi per n1olte settimaine ed anzi, di regola, per vari mesi; i11 taluni casi per anni interi. Per lo più si 11a I ' impre::;sione che con la terapia si sia troncato nettamente un periodo di attività dell'ulcera duodenale, e fintanto non compare una riacutizzazione (o recidiva) del male, l 'infermo sta bene. Come è noto i periodi a.c uti si presentano nell 'ulcera duodenale con andamento prevalentemente stagionale, e cioè nella primavera e nell 'autunno. Io ho da parecchi anni in osservazione degli infermi di ulcer.a duodenale che, due volte l 'anno, al pri1no p r esentarsi stagionale clel loro dolore, eseguono la dieta lattea baritic.a e troncano in pocl1issimi giorn i l 'accesso, sta11do poi bene fino al periodo successivo . l: certo importante fissare quale valore debba attrib·u irsi alla cessazione del dolore. (QuesLa c:.essazio 11e costituisce il comune de11o•r11i11atctre di quasi tutti i m etodi attuali di cura n-iedica dell 'ulcera del duodeno ; a pro11osito ciei quali Bolton dice appunto che qualu11que $Ìa il metod<) adOJJerato i' risultati immediati di u11a terapia medica a1)propriata sono, nei e.asi di ulcera duo·dei1ale, di regola eccellenti. il dolore rapidamente scompare, il malato lascia il letto, e si dic1h iara convalescente e serLzu dif)turbi nel 90 % almeno dei casi: ed in que~ta constatazione, se ancl1e co,n minore otti11 tismo , convengono d e] resto anche esperin1e11tati chirurghi, quali il 1\ifoy11il1an). Sarebbe indubbiamente eccessivo stabilire, come vorrebbe fare Gulmann, ch e le cessazioni del dolore de 11 'ulcera duodenale ottenute con 1


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. SEZIONE PRATI CA

n1ee;1j m edici, ::;ian o se111pre e senz'altro da considerare com e altrettante remissioni spontan ee : sirr1ili sparizioni del dolore si 1nanifesta110 in fatti cor1 troppa regolarità , ed in r1umero così grande di casi, e per differenti r11etodi Cl1ra tivi per poterle ritenere senz 'altro come dovuto a coicidenza coi noti periodi di r emissio11 e spontanea dell 'ulcera duodenale. Ed allora, una terapia , la quale - non consistendo_in medicame11ti ad azione specificamente· analgesica, quali gli o·p·p iacei, i barbiturici, la bellado11na ecc., - riesce a far cessare il dolore ed a mitigare e talora ar fare scomparire i segni subbiettivi ed obbiettivi di una i11alattia bisogna serenamente riconoscerla avente valore di cura diretta dell 'infermità in questione. ir1 quanto è capace di modificare ed anche rin1uovere - sia pure palfzialmente - le condizioni, dirette o indirette, determina11ti , mantenenti o aggravanti la lesione. In questo sen so (ch e, d'altronde è quel] o perseguito da i 3/4 della terapia i11 genere, la quale non fa che aiutare la natura m edicatrice) devono essere co·n sidera1ti quasi tutti i metodi di cura medica dell 'ulcera duodena le finor:a proposti: e se ancl1e essi più o meno eql1i valgono in questo loro risultato , è sempre molto utile averli a disposizione, anche se poi tutti si dimostrano an cora inadeguati di front e al fatto , finora inevitab·i le. della freque11Lissi111a recidi vazi'o ne del male (riulcerazio11e delle cicatrici , formazion e di nuove ulcere , riattivazione di lesioni entrate in latenze ecc .). E qui non possiamo evitare la tanto dibattuta questione - ch e forma d 'altronde l 'arm a ab·ituale di attacco contro quasi tutte le con clusioni e le statistich e dei risultati clell e cure del1'ulcera duodenal e : quali sian.o i criteri per giu ;f ic.are l 'OJvven Hla guarigione di u.n ' til cera

duodenale. Il prob·len1a è stato bene im1)osta1to da Bo1ton, il quale - mentre sostien e ch e I ' ulcera gastrica o duodenale sia da considera rsi un a malattia primitivamente medica e curabile co11 successo n1ediante cure medich e - afferma ch e per poter avere rea1le valor e le conclusioni le statisticl1e delle g uarigio11i devono sempre . dimostrare : 1) ch e un 'ulcera era effettivamente presente in primo ten1po; 2) cl1e essa è stata adeguatan1ent.e curata ; 3) ch e nessuna prova è stata più capace, dopo lai cura , di dim ostr arne la presenza. Purtroppo dei lavori publ>licat'i in m at eria, r1on molti rispondono in modo inecce1)ib-i] e a queste tre giuste proposizio11i e sopratutto alla i :i e a1la 3:i.; e per quanto R. A. Outmann abb·i a scritto recentem ente ch e cc l tn 'ulcera n on è t1nai

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vaga in1pressione ma una lesion e ch e ha una storia b en netta e degli aspetti molto tipici n, bisogna ricon oscere cl1e n on i11 tutti i casi pubblicati la diagnosi di ulcera era incor1testabile, e ciò in dipenden za, com e lo stesso Gutmann stesso ha la1rgamente documentato , dal fatto che mal sicuri e non univoci son o i criteri clinici . radiolog·ici e di laboratorio do, 1etti formulare la diagnosi di ulcera duodenale; e quando questa diagr1osi n o11 sia stata prelimi11armente realizzata con sicurezza è evid ent e cl1e cc non a•b ·b iarr10 il diritto, scientificamente, di dire ch e vi era un 'ulcera e ch e r1oi l 'abbiarno guarita n. Ten endo conto di quest e con siderazioni gen erich e, per limitare il nostro g iudizio a lle ulceri incontestabilrr1ente diagn osti cate, i criteri ai qua]i possian10 affid are il giudi zio per dire che un 'ulcer a. sia guarita sono costituiti da ar-

gomenti clinici, da dati di laboratorio e da proVl~ radiologiohe. Degli argomeriti clinici, quello più largan1ente adottato, si b·a sa sulla scori11)arsa dei dolori: n1a questo, come ab·b iam o accennato , non è prova della guarigione e n e111n1eno della temr1ora nea C.Ìcatrizzazior1e dell 'ulcera , SO·pir attutto perch è questa se scomparsa dal dol ore si raggiung·e di regola in trop110 breve tempo per poter pensare a sim.ili risultati , anche se n on si vuol esser d 'accordo con Botton , i] quale dicl1ia ra ch e per guarire un 'ulcerai di medie din1 en sioni bastino 2-3 settimane mentre per u11 'ulcera cronica occorrono parecchi mesi'. Gli altri criteri clir1ici, oltre il dolore e i dati di lab·o ratorio,. ch e possiamo ra ccogliere sono egualmente non valevoli per affermare la conseguita guarigion e dell 'ulcer a.. Sui dati radiologici. si erano f<Jndate n1igliori speranze di g iudizio: n1a la crescente esperienza h a dimostrato ch e n emmeno essi ci dànno q uella sicurezza e quell 'ob·b iettività . ch e a pri1J1a vista sare·b be parso logico aspettarsi. Sen za clilungarmi su questo ar gome11to, rimando a lavori, tutti recentissin1i , com e quelli già citati di Gutmann e Bolton , a quelli di Ch . Jacquelin et P. Ch en e e di J. Senéque et A. Sicard, dai quali r isulta ch e la radiolog ia del duode110 , pur tanto progr edita, non riesce a rivelare in ogni caso o in ogni n1omento le ulcerazioni esistenti , e nen1meno alla scomparsa dj un a nicc.h ia, dapprin1a radiologicamente accer la1La, si può con siderare con1e segno di avven u la g·uarigione di un 'ul cera. Gut111ann ha ripor1a lo numerose storie c li11icl1e chiaramente <limo trative di que$t 'ultimo asserto; altretta11to h an fatto altri auto ri (Bol11ne, Boas, En1ery e ~lonroe (1), D . (1) . -lrnerican J ourn. oj Roentgeno log,v, gen11aio

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cc IL POLICLINICO ))

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Clarb. e M. Geyr11a11 (2), ecc. ), ciò che porta a concludere che le deduzioni radiologicl1e in fatto di 1nalat.tie del duodeno sono i11 molti casi a11cora incerte, per « polimorfisn10, variazione, i11termittenza e a1Ssenza dei segni radiologici (Jacquelin e Ch ene) ». E ciò pesa indubbia1ner1te ancl1e sull 'apprezzar11en lo dei risultali clelle stalisticl1e dei vari metodi proposti per la cura rr1edica del! 'ulcera duode11ale , le qu.a li appu11to sulle modificazioni dei quadri r adiologi ci, e sopratutto sulla scomparsa dei segni patologici e specie delle nicchie, si fondano per affern1are il con.seguimento di dette guarig·ioni. Impreciso o indimostrabile rimane quindi a tutt 'oggi il valore cl1e, ii1 materia di ulcera gastrica e duodenale, si deve attribuire alla parola guarigione: dailJ ' entusiastico otti111is1l10 di quelli, c11e arrumettono la guarigione solo in hase a l subbiettivo b enessere conseguito dal paziente, si passa ai fissatori di scade11ze, che contano a settimane, a mesi o ad anni (fi110 a 5 !) il periodo di assenza - o di care11za, 9ome dice Devoto - dei si11ton1i n e cessano per parlare di guarigion e, e si g·iunge a quelli, che dicl1iarar10 J1ella111enle. co111e fa Boas, cl1e la g·uarigione permanente dei processi ulcerativi non è stata fino ad oggi n1ari. raggiunta e che ·è invece po sibile e rappresenta u11 compito in1fiorta11te c11rare nelle loro prin1e fa i le ulceri i:1rimitive e le recidive. È per ciò che nella presente con1u11icazione io i1on 110 voluto parlare di guarig·ioni, in senso slretlo. dell'ulcera e mi so11 limitato a parlare di cor1seguìla 3.tte11uazione o . . con11)ar a d ei egni clinici, e sopratutto di rap1ida, co tante cessazione del dolore; pur avendo frequentemente la conteim1p·ora11e·a constatazione di quelle modificazio11i dei segni ob1b iettivi e radiologici , ch e si sogliono considerare come prove di regressione o sco1n1)arsa dell ' ulcera. Fra le con sideraiiioni che n1i hanno indotto a pubb1licare Ja tecnica curativa, ch e seguo da un decennio , decisiva forse è stata quella che il rf-lggiur1 gi111ento di non di prezzabili risultali clinici si vier1e ad ottenere con mezzi ridotti al n1assin10 di se1n·p licità, facilità e rapidità. Ed ho intenzionalmente parlato di cura cc dir etta », nel sen so di cura quasi locale, immediata, sintomatolo1g ica. La vera cura n1edica dell ' u1lce·r a duodenale,

per potere rag·giungere in pieno i suoi scopi, e li1r1itare ai 'OJi specifican1ente necessari i'. casi da cedere a lla chirurgia, la quale per necessità non può guarire se non mutilando o alterando strutture e funzioni, ha bi·s ogno di possedere nuovi inezzi, che valgano a far cadere, co rne dice Devoto, la fortezzai ora attaccata con metodi di cura favoriti di successo, ma in.adeguati. La terapia medie~ dell'ulcera duodenale non potrà essere che etiologica, patog·enetica e profilatti·c a; ma per farla occon·e aver primai svelata e p1enetr,a ta l 'essenza qelle « malattie ulcerose » del duodei10 e dello stomaco; cc malattie, come dice Gutmann, attualme11te altrettanto misteriose qua[lto il cancro » .

(2) Questi ultin1i due autori pubblicano (v. bi-

1931. CH. J ACQUELIN et P. CllENE. Difficiillés el in.certi-

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l)liografia) una loro interessante relazio11e, fatta nel giu g11 0 1933 alla Sezione radiologica della Associazione m edica americana, con la discu ssione ch e n e è seguìla, e nel loro sono i111por1~nti citazio11i moderne, riguardanti qt1esli problemi di r adiologia clell 'ulcer a duo<ler1ale.

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RIASSUNTO . L 'A. descrive un uo modo di somn1inistrazione di latte hiaritato, che app·o rta note-voli e costanti benefi ci n ella cura dell'ulcera duode11ale, pirovocando la cessazione rapida, persistente ·e talora defi11itiva della sintomatologia clo1orosa e talvolta di tutta la sintomatologia cli11ica da ulcus. Illustra l 'azione e la portata di questa 1)ratica. terapeutica. Passa quindi ad esan1inare il signi'ficato delle tregt1e doloro e nelle sindromi duodenali ulcerose. Discute irL ultimo , in ba e alle moderne acquisizioni, i criteri dai quali è possibile, o mer~o , riconoscere la co11seguita guarigione delle ulceri duodenali. BIBLIOGRAFIA. B.

~10YNIHAN.

So me p r oblems in, gastric surgery. British l\iled. J our11., 8 dicembre 1928. l~"' . ì\.f1cHELI. Sulla t erapia meciica dell'ulcera gastrica e d;ioden.al e. Le Forze Sanilarie, 30 set-

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15 marzo 1933. . . . J. SÉNÉQUE et A. S 1cART. Sn r le rliagnost1c r adiographique des ulcères rlu duodenum. Ibid. , 20 gen11aio 1934.


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SEZIONE PRATICA

L. DEVOTO. Sulla terapia parenterale dell'ulcera · gastro-duodenale. (Relaz. al 1° Congr. internaz. di terapia) . Gazzetta Ospedali e Cliniche, 4 febbraio 1934. , I. BoAs. Neue Riclillinien in der Behandlung des Magen- und Duodenalgescliwiirs . Deutsche J\lled. v\t och. , 4 novembre 1932. . A. BoHl\fE. Die Heilqngsa.u.ssichten des Zwolffingerdarmsgeschwiirs bei innerer Behandlung. Ibid., 24 g iugno 1932. D. M. CLARK and M. J. GEYMAN. Roentgen-evidence of healing in duodenal u.lcer. Journ . Am. Med. Assoc., 13 genn~io 1934.

NOTE E CONTRIBUTI Dalla simpatectomia cervicale alla tiroi· deetomia totale nella cura dell'angina di petto.

zal i, sezionando i rami comunicanti ri spettivi. Si arriva cos) a scoprire il polo superiore del g·a11g·lio toracico primo, cl1e è a sua volta mobilizzato ed in gran parte escisso. In seguito, a ·questo interve11to fu os.servata (oltre ad una nelta sindrome di Bernard-Horner) la cessazione co1nple ta delle crisi anginose. Tale s tato è durato 3 anni. Circa 6 m esi fa il paziente è 1norto per scompenso cardiaco.

j\011 so a ·quanti a1ntnontino oggi i casi di angina di petto per i quali è stato p1raticato u11 intervento cl1irurgico sul sin1patico. Leriche nel 193•2 ne ave'Va raocolti 93 , dei quali 11 personali. Irt 3;4 ca&i er.a s tato eseguito uri i1rter,Tento analogo a que1lò sopradesc.r itto, e si erano .avuti: 11 % di rr1orti p,r ecoci; e s ui rin1anenti il 6'7 % di guarigioni e il 32 % di in successi. In 48 casi era stata fatta una si'mpatectom ia con conse1rvazio ne del ganglio· stellato, con i seig11enti risultati: 15 % di morti ·p recoci ; e sui rin1anenli il 60 % di guarig·ion i e il 40 % di insuccessi. Questi dati, pur non potendo essere presii i11 se11so assoluto, mostrano tuttavia nel loro i11sierr1e che la simpatectomia cervicale, CO'n a- · sportazione del gang-lio· stellato ha dato risiu ltati i11igliori che non la simpatectomia, nella quale il ganglio stellato ~u conservato. La qual cosa non ·è certo una conferma della teoria del « riflesso presso1re )) di Danielopùlo. I pericoli della asportazion e del gangli 0 stellato sen1ibrano del resto essere p·i uttosto teorici . Io stesso 110 avuto· occasione di .asportarlo·, per indic.a ziorti v.a rie, una diecina di volte, senzn 1t1ai osservare disturh·i a carico del cuore . Secondo le , . edute pi'ù accettatP, semb ra che la sin1pate.c t.omia agisca in senso benefi co nell 'a11g·ina di petto, abo•l endo lo spasmo delle coro11arie, che da solo, o insi eme .a fattori o·rganici, p1011e il m ·u scolo cardiaco in stato di J1leiopragia; analo,g aimente a ciò ch e s uccede. per la simpatec tomi'a cervicotoracica o· lom· bare neg·Ji stati di insufficienza va.sc,olare degli arti, quando questa sia dovuta totaln1ente o ]J{.lrzjal111ente a vasospasn10. 1

ANGELO C1crASSERINI

0l1irur go l}rÌr11a1-io de.g-Ii Ospedali di Roma. È cosa da ten1po nota ohe tutta una serie

di operazioni, le quali m:o1dificano in U!ll modo o nell ~altro la in11ervazione cardi o-aortica e quella delle arterie coronarie, ha di volta in volta pern1esso di troncare, ancl1e definitivanlente, g·li attacchi di an1gina di petto: talj sono I.a sezio1n e del ne:rvo depressore, l 'asportazione parziale del simpatico cervicale con ran1icoton1ia bassa, la simpia t~ctoin1ia cervi:cotoracica, la asportazione del gan.g lio ste1'lato , la alcoolizzazione ài alcuni .g·angli del sirm1patico dorsale. IJn caso· di ang·ina _di petto fu da me op:e rato il 26 settembre 1931 nell'Osp1e dale di Ve11ezia, dove allora i'o ero Primario. Si trattava di un uon10 di 63 anni da Malarr1occo, che da più di un anno soffriva dj attaccl1i gravi di angina di p_etto, i quali negli ultirni tempi si erano fatli subentranti. Il paziente veniva trasferito nel mio Reparto da quello del prof. Jona. Obiettivamente si riscontrava110 i segni di una insufficie11za aortica. ' L'intervento , eseguito in anestesia locale, procedette nella seguente maniera: Incisione ad L, di cui la branca lunga corrisponde al margine anle'fiore dello s terno-cleido di sinistra dal suo terzo superiore al giug·ulo; la branca orizzontale decorre para1lellan1ente e un po ' al di ~opra del terzo interno della clavicola. Formazio.n e dì un lembo cu taneo-pellicciaio , che viene ribattuto all'esterno. Sezione del capo clavicolare d ello s1erno-cleido; scopertura del fascio n er veo-vascolar e, ch e viene respinto all 'ir1terno. Scopertura del simpatico cervicale, che vie11e seziona.lo cranialrr1ente alla 6a ver Lebra. Il tratto distale è n1obilizzato pre ia sezione del muscolo omojoicleo e del! 'arteria tiroidea inferiore. Esiste il ganglio rr1edio e quello cervical e i11feriore , c11e veng·o110 a loro vol la mobiliz-

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Rece11t en1e11le, e precisame·n te nella seconda Jlletà del 193·2 , Blu.n1gart, Levine e Berlin in .t\111e1·ica proposero la tir~idectom~a totale n ella ct1ra di a lcune affezioni cardiacl1e, e precisan1L111 Le irt certe for1 r1e di sco11ipen o cardiaco e di angina di petto. Scopo di q11esti intèr ven ti è s ta lo quello di <lin1ir1uire il cosi.detto cc 'vorl~ phe11on1enon » cioè la richi'e sta di lavoro al cuore da parte dell 'orga11ismo , stabilendo u11 n1ixedema chirurgico, e con e&so· abbassando notevolmente il n1etaboljsmo basale e la velor.ità circolatoria .


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L 'argome11to è stato .a n1p1iam.e.n te trattato Dal p;urrto di ~ista della comp leta asse11za di at1cl1e nel Congresso del 1934 dell 'Ame,r ican co111plicazioni riferibili all 'opexazjo11e il caso su1"gical Association i11 due Relazioni · di'. cui 1;ruò e&sere co11siderato come la. pri111a tiroil1na di Mixter, Blumg·aFt e Berlin; l 'altra di decto111ia ese·g uita in Itali'a per a11gina di petto, Cutler e Schnitker; e -I.arga111er1te . discusso. co11 pieno succe&so immediato. (:i1inals of Si1,rgcry, ottobre 193'4). · l),i,1eduto in segt1ito si constata cl1e le J piri.n1i i~ife.1~iscono su 75 tiroidecto1uie tocondizioni generali del paziente. sono assai mitali, di' cui 50 per scon1p~l).SO cardia_c o e 25 g liorate ; 11e&sl1!Il attacc.o <lolo~roso si è più veper an g ina di petto: i &ecoin di -su 29 interrificato. Ne·s.sun se1g no di tetania. ~letaboli­ venti p,e r .a ngina di p1e tto. &1110 ba&ale do111J tre settimane dall 'interNell.' ottobre scorso ebbi oocasione di parlare . ve11to -: -20. di qur~Lo1 interessante argomento col prof. Se· l . e osseryaiioni fatte i11 occasio11e, e dopo ))a&Lia11i, ~f edico Prin1ario dell 'Ospe da)e del questo interven lo conco1·dano con quelle deLittorio; con lui stabilin1mo che avremmo .a nscri t.te da coloro, che più si sono occupati de.Jcl1e 11oi sp·erimentato il nuovo metodo·. L ' oc1'argomento. Anzitutto , per ciò che con·c e1·ne cas101i e prop11?:1a s1 .e lJrese.n tata verso i pr1le difficoltà e ·i lYericoli dell '.atto 0 perativo, 1ni d.i ~tarzo,. qua11do il p ro,f'. Se:b,a stiani - tra possian10 affern1are che l 'anestcsia locale 11on sferì 11 el n1io ·Padig1ione un p atiente · affetto sc}Jo consente di co11dur1·e a t ermine l 'operada a11gina d.i' p etto. zio·r1a senza alcun. dolore per il pazie1nte, sop r atutto sono s tate fatte in p1recedenza una Si trattava di u11 uon10 di 67 anni, nel1a cui o più iniezioni di i11orfina o di altro analgea11amnesi patologica si rlscontrava: malaria consico, ma ha il gra11d~ va11t.aggio di petrmettere tratta nel 1885; ittero catarrale nel 1889; ulcera di interrogare il pazie11te, nei mome11ti in cui luètica nel 1920. urta lesio·n e del ricorrente possa essere temuDal 1929 11a sofferto di attacchi (lolorosi alla regione. pre-cord.iale con irradiazione alla regione La. l.J 'infiltrazione novocainica pericapsu·lare interna del braccio sinistro. I dolori, di grande facilita anche la successiva mobilizzazione dellr-1 ii1tensità, insorgevano dapprima solo durante i tiroide: .è be·n e tutLavia r10,n farla i1elle viciperiodi di attività ; rece11temente essi si man ifen~11ze del ricorre11te , :per evitare una paralisil s ta rono anche durante il riposo . Obiettivamente si riscontra~ano condizioni ge8ia pure transitoria , di questo. nerali discrete; segni di insuflirienza aortica. Si trat.ta del resto di cose ben note a clii si Pressione 160/ 95. R. V\T. negativa. occupa di cl1irurg·ia deilla tiroide. Cutler e Ricerche complete sulla colesterinemia, gliceScl1nitker dicono che « the only great diffimia, calcemia, velocità circolatoria a riposo e dopo inoviment.i, azotemia erano state eseguite culty in tl1e oper.a tion i'& the p reservatio11 of 11el padiglio11e medico. Ricorderò solo che il Inethe r ecurrent laryngeal r1erve n. ' tabolismo basale era 1 ~~ . Ciò è perfettamente vero,: e, })"er i1011 led er e Il 7 i11arzo, il paziente fu operato di tiroidectoil nervo, è neces,s ario vederlo , la qual cosa rimia totale. ·· L 'intervento fu eseg·uito in a11estesia locale precl1iede delle manovre delicate ed una p erfetta via iniezione di una fiala di dilaudid-scopolamina e1nostasi. La tiroidec ton1ia fatta p roced endo K·n oll. Esso non presentò difficoltà speciali. I da u11 solo lato, cio,è 1nobii1izzando p rim.a un lembi cutanei delimitati con u11a incisione tralob,o, indi dis~a<;.car1(lo l 'istn10., e co11ti'J.1uando sversale estesa da u110 sterno-cleido all 'altro , fui1el distacco ·d el lo·b o o p posto, se111bra esporre rono dissecati in alto e in baJSso insieme col pelliciaio, e i loi;o margini t emporaneamente fissat i rniag·gior111e1n te al f)lerjcolo di una lesione ricoralla cute circostante con punti di . seta. I murenziale. scoli sottoioidei vennero separati a mezzo di una Scolasticarnente si prospetta u11 altro l1eri lunga incisione sulla linea alba, e a,m piamente· divaricati. colo : quello di una possibile as,p ortazio·n e di L.a tiroide appariva piccola. Fu dapprima mobitutte le paratiroidi con consecuLiva tet!a11ia lizzato il lobo destro a cominciare dal polo supepost-operatoria . . In pratica. questo pericolo, alriore, mantenendosi aderenti alla capsula. In n'leno nei casi fin quì ope rati, non si ·è dibasso fu in clividuato e i solato il ricorre11te fino al mus t.rato n1o·l to grave. « Parathyroid tetany suo ingr esso nel lari11ge . Si procecle lte n ello s tesso modo per il lobo si11as prove11 an unnecessary worry >) dicono 11is lro ; e p er ullin'lo furono clistaccate le connesc:uLler e Schnitker, poichè su 29 casi operati sioni an cora esistenti fra istmo e trachea. solo in tre si ' Terificarono dei· cra1npi e i sinSi constatò c he la tiroidecto1nia era riuscita ton1i di Ch vostek e di Trousseau. Questi pioto tale; non si trovò traccia di paratiroidi. Sutura se11za drenaggio. coli segni di teta11ia furono del resto facilDecor so post-operatorio r egolare. ' ' oce normale. 111ent.e controllati, somministrando ai pazienti Il pazie11te d opo l 'operazione i1on ha avuto più quo.lche g occia di vios terol d el lattato di alcu11 allacco d oloroso. Vj ene trasferito in medicalcio . ci11a il 21 in arzo . 1

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Nel nostro caso, a distanza di u.n mese, non fu notato alcun sintonia di tetania. Questo v11ol dire che la stessa tecnica della tiroidecton1ìa totale, ch e i.m pone una dissezione ad i111n1ediato c:o·n tatto della capsula, permette di salvaguardare nel m.ag·gior numero di casi una o l)iù paratiroidi , che del resto sfuggono assai s1lesso all 'occhio a11che più attento del chirurgo. N.a turalmente, qualora si riscontrin? delle paratiroidi durante l'intervent.o , è necessario rispettarle, possibilmiente con il loro i)eduncolo vascolare; é se tale rinvenimento avve11ga nella tiroide a&portata, che deve essere attentamente esaminato con quiooto scopo, la parat.i'.roide ~arà di nuovo immessa nella sede • oi)eratona. Qualora tuttavia esistessero dei dubbi sulla vera natura tiroi dea o paratiroidea di un nodulo ghiandolare, converrà senz'altro pro·c ed er e ad un esa_n1.e microscopico estemporaneo. Se poi ciò non fosse pos·sib ile, crèdo che, in vista della i1ecessità che la tiroidectomia riesca · totale, convenga aspo•r tare il nodulo sospetto. Insisto su questo punto, perch,è è cosa ben r1ota come sia diffiaile riconoscere con certezza una p·a ratiroide, non aum1entata ·d i volume. E, a questo proposito, ricorderò che in un caso di spondilosi rizo·n1elicjl, in cui avevo deciso ·di esegui're una p·a ratiroidecto.m ia, asportai una prima volta un no·dulo di tessuto , che I ' e&ame istolo.g ico dimostrò avere struttura tiroidea, e solo in un sec.o ndo intervento u·n altro nodulo asportato era veramente una paratiroide (Policlinico, Sez. Prat., 193,3) . Se un ricorrente fosse stato leso sarebbe necessario non p1rocedere alla asportazi'o ne dell 'altro lobo; nel ·dubbio è oprp:ort.uno proceder e senz'altro ad Uil esan1e laringoscoip ico, pri111a di andare oltre. Anzi i sopraricordati chirurgi americani, vista la p-0ssibilità che una lesione unilaterale del ri'cqrrente possa essere cli11icamente co111pensata, consigliano di ricorrere sistematicamente a questo esame laringoscopico cc in tra operatione1n ». Nel nostro caso il paziente, riveduto anche alla distanza di un mese, non l1a presentato alcun disturb 0 riferibile a lesio11i ricorrenziali. Ci si doma11da, ed alcuni ebbero a chiederlo durante la discussione di ·q uesto argomento in se110 all 'An1erican surgical asso·ciation, se conven ga sacrificare in toto un organo, la cui im.portanza n ella economlia dell 'organismo è ben nota , per curare uno scompenso cardi'a co o un' angina di petto. A \Tero dire queste affezioni pongono dei problemi te.rap01Utici così importanti, e talora 1

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SEZIONE PRATICA

vitali, ché la gravità del sacrificio piu ò essere giustificata. Per l 'angina di petto tuttavia altri interventi capaci di portare la guarigione clinica o un 11otevole migliorame11to sono da teillipo conosciuti. Essi, almeno apparentemente, importereb·b ero un sacrificio n1inore ·d ella tiroidee· tomia totale. Noi' li abbiamo riic ordati. E ricorderen10 anche che un intervento che dovrebbe essere assai sen1plice, quando si" fosse acquistato la necessaria esperienza - la iniezione di alcool nei gangli simpatioi dorsali ha 61.at.o a White, Smitl1wi'ck e W . J. Mixter · del :\1.assachuset.ts Generai Hospital dei notevoli risultati: 26 guarigioni cliniche su 46 pa· zienti sofferet11ti di forme gravi di angina. La tiroidectomia totale ha dato a Ch. G. Mixter. Blun1gart e Berlin S1U 25 casi di angi.n a i se· guef1ti 'risùltati: 2 mo·r ti ·precoci; 8'5 % di gua. rigioni o notevoli miglioramenti; a Cutleir e Schr1itker su 29 casi 2 morti operatorie e 4 i11orti precoci; 47,5 <J'~ di miglioramenti oalcolati dal 90 al 100 % (cio.è la completa scomparsa dei sintomi morbosi con la ripresa di una attività · nor1nale o quasi); il 90 % di mi'. g lioran1e[lti calcolati al 50 <j~ . In 4 casi di questa ultima serie fu leso un ricorrente; ma gli AA. fanno 11otare che si trattava delle prime operazioni, quando la loro esperienza non &a anc:o.r a grande. Questi risultati sono forse migliori di quelli otte11uti co·n le varie forme di si.mpatec.tomia: ad essi inanca tuttavia tl lungo controllo di terr1po, ·o he invece abb iamo per molti intervertti eseg.uiti sul simtp atico. · Il paragone fra questi differenti m etodi terapeutici 110n può qui11di essere fatto se non entro certi li1niti. D 'altra parte il meccanismo di aT.Ìone cè prohabilniente an~he diverso, se si pe11sa che la sin1patecto•n1ia sembra agire favorend0 la circ,o lazio11e stessa del nuo,c ardio; men tre scopo della tiroidectomia sareb be quello di diminuire le richieste al cuore da parte dell 'organisn10. Non po·chi si sono domandati , se una re.sezio·n e subtotale, ch e lasci un minimo di sostanza tiroi'dea, 11on possa portare effetti analogl1i a quelli della tiroidectomia totale. • Una tale don1anda appare più che naturale, e gli stessi chirurgi, che hanno es-eguito tiroide cton1~e totali ricordano che già da ten1110 Crile, Riesman , Boas, e Sha-piiro, Rose , Dautreba11de ed alt1i avevano eseguito tiroidecton1ie subtotali per malattie cardiach e di origi11e non tiroidea. I risultati non furono b t1onì, Mixter, Rose, Cutler (vedi discussione alle Relazioni in Annals of Surgery , ott. 1934) 1

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ha11no ancl1e essi eseguito tiroidecto111ie subtota li , otten endo dei n1iglioramenti, ch e però furono solo te1nporanei.· Sembra ch e residui: a11cl1e p iccoli, J.i tiroide siano capaci di jpe:r plasie. ed ipertrofie n otevo·l i, ci ò ch e in breve te1npo porta all 'annullamento dei b·enefici effetti otte11uti in un pri1110 te11 upo. La necessità che la tiroidec tomia sia totale in1po11e la co1ìsider azi on e del n1ixeidema post(!}Je r.a torio, cl1'3 è certan1.e11te la p·artita in pas· si vo più grave i11 questo argon1e11to. In quanto si \'erreb·b ero a ripristi11are i nefasti delle ti. roidecto·m ie totali , tramandatici nelle opere di fi'~iolog·ia e. di patologia generale. ~la, com1 e 1)€1' la tetania p.a r atiroidopriva, anche per il mixeden1a tiroidoprivo i timori setr1brano essere stati p eggiori della realtà . Con una adalta cura tli e&tratti tiroidei i] n1ixeden1a può essere. n1ante11uto in li~iti assai modes ti , e tali da nor1 compron1ettere lo svo]gimer1to di u11a vita norr11almente attiva. I pri111i sintomi del mixeden1a si :na11ifestano verso la qui11ta settin1ana dopo 1'ope razio11e, quando il m1etab·oilisn10 è disceso a circa 30 ;;o. . La n1ai1cata coruparsa di m ixedem .a sig·nific.r:i., o ch e la tiroidec ton1ia è stata in.completa, o ch e esisteva110 t j·roidi acces.s orie. La discesa del i11etabolisn10 b·a sale (n el nost1·0 caso dopo' tre settir11a11e dall 'operazione esso era disceso a -20) il ralle1n tame11to della velocità cir colatoria ; e finalmente la con1parsn. dei sint,on1i di n1ixeden1a rapprese11ta110 le piri1ìcipali ma11if.estazi'o11i di u11a din1inuità at1 ti vi tà org·anica , c.:l1e permette al cuore di lavorare e< .au rale11ti ». 1: questo il 1Jtresup j)OSto f onda111ental e della tiroidec,ton1ia totale, e i1eg·li sco111 pensi cardiaci , e i1ell 'angina di petto. 111 qu esta ultim« si'ndrome tuttavia la sco rn JJarsa d egli a ttaccl1i dolorosi che si avvera subito dopo 1'011er.azione r1on può esser e spiegata co11 l 'abb·a ssameinto del metabolisn10 basale, ch e, &i veri fi ca solo le11tamen te·. Blu·m gart suppone ch e la in1p·r ovvisa cessazio·n e della sindrome ang inoisa sia in rapp orto con la i·nterruzi·o ne di fibre nervose sensitive cardiache; Jnentre Cutler è d 'avviso che, in seguito alla scomparsa del secreto ti1~oideo, la soosit,ili t.à d el cuore all 'azio·n e dell'adrenalina (una iniezione della 1quale p1u ò essere cap,a ce di scat enare un attacco di angina) sia diminui'La. Qualunque sia la vera spieg·azione, do·b bianlo r ico11oscere cl1e noi ab1b iamo 11ella tira i-. d ector11i.a totale un nuovo m ezzo di c ura di 1ualattie e sindron1i cardi'acihe g·ra,ri; ch e esso, come la rriaggior p1a rte delle terapie chirurg·iche. offre una partita attiva ed una passiva; c he infine esso 11a bisog110 di esser e· speri1

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rr1 e11tato pii'1 I.arga1nente in stretta colJaboraziou e fra medici e chirurgi.

RIASSUNTO. I / A. ricorda cl1e~ n1entre la c.u ra cl1irurgica dell 'a11gina di 1)etto consisteva s.i110 a qualche temip o fa i11 inte'l·venti sul si111patico, rec.e ntemente. e cioè dal 193 2, ,è stata sperime11tata la tirc,idectomia totale, non solo in questa sindro111e morbosa, ina anche in alclll1e forrr1e di scon1pe11so cardiaco. ftiferisce su di un caso di sim]Jatec.tomia cervicale con asportazione del ga11glio stellato per angina di p,etto, che egli ha pot11to seguire per 3 anni; e su di un caso di tiroidecton1ia toLale recentemente eseguita per angina di petto. Que5.t 'ultimo, osservato per circa un rr11ese, ha dimostrato la com.p leta scon1parsa della sindrome ang'inosa, e l 'assenza di qualsiasi coroplicazione ope,r atori'a . Sotto questo p unto di ·v ista esso ravpresenta il primo caso d el genere o_p erato in Italia. P\.oma, !:tprile I !)35. 1

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OSSERVAZIONI CLINICHE DEL Po1.1c1.1Nrco - RoMA VIII p ADIGLIONE ·Primario : Prof. AGOSTINO CARDucc1 OsPEJ)ALE

Un caso raro di ascesso mediastinico per il dott. GAETANO ·FONTANA, assistente.

Il caso che espongo in questa nota illustrativa ree.a u11 ro11tributo alla casistica delle ra ccolte> mediastiniche e la dimostrazione ancora una volta de.Jle 11otevoli difficoltà diagnostiche ch e si p·o sson o incontrare anch e n ei quadri patologici che sembrano comuni. G. A., di anni 43, impiegato, da Stroncone (Terni), entra in padiglione il 16-XI-1932. Genitori viventi e sani, due fratelli in buona salute. Nulla nell 'anarn11esi remota sino al 1921 . :Niodico fumatore e bevitore attualmente, ha fatto però abuso di alcool e tabacco sino ai 30 anni . Sposato a 29 anni con donna san a da cui ha avuto tre figli, che sono viventi e sani. Non aborti. Nell agosto del 1921, per un inciden te automobilistico il p. riportò· fi·attura , pare sottoperiostea, di due costole - terza e quarta sull 'ascellare ant. dell 'emitorace sinistro - e contusioni ed escoriazioni multiple in varie parti del corpo. Guarì rapidamente delle lesioni riportate e non si ebbe a lamentare d'immediati disturbi. Circa 4 anni fa (1928) in apparente pieno benessere il p. venne colpito da un violento dolore costrittivo che dalla parte alta e ant. de1l 'emitorace sinistro si irradiava verso la base dello stesso emitorace. Dolore intenso, violento, accompagnato a dispnea pure intensa, sudorazione fredda, palpitazione, senso di morte, e solo ebbe re 1


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SEZIONE PRATICA

missione di Lale sinlo111atologia dopo un abbondante saJasso praticatogli dal Sanitario ch]amato d 'urge11za. Dopo essere rimasto a letto vari giorni il p . si sentì guari lo dei suoi disturbi e volle consultare u110 dei più distin li clinici della Capitale per avere spiegazio11i dell 'atta~co · doloroso sofferto gior11i JJrima. Dietro esame cli11ico e rad~ografico venne n1essa in evidenza una massa rotondeggiante nella reg. 111ediastinica an t. e interpretata come sacca arieurismaiica. Praticato esame di sangue per una possibile lues igttorata~ si ebbe un referto negativo. Non pertal1 lo il p. si assoggetlò a cure antiluetiche regolari, cure che non i1npedirono l 'insorgenza, a varia distanza di tempo, di altri quattro allocchi dolorosi, sin1ili ai precedenti per quanto di mi11ore inte11sità e un notevole progressiYo abbassamento della voce. Il p. conscio del suo male, per gli attacchi dolorosi successivi consultò solo il suo inedico di fan1iglia che gli praticò le cure si11to111atiche del _caso con buoni risultati. 1.. 'ulii1na cri si dolorosa il p. ebbe a soffrirla cinque giorni prima della sua entrata in Ospedale. Il clolore si presentò con la stessa sintomatologia degli attacchi precedertti, solo che dopo un gior110 dalla cessazione dell 'attacco, trovandosi ancora il paziente a lelto so,praggi11nse modica febbre (38°) cor1tin11a, Jnoclico affanno e tosse violenta, stizzosa, co11 scarso espettorato catarrale. Il medico curante, esamina lo il torace, credette di diagnoslicare u11a })ro11copol1nonite, per cui, perdl1rando la febbre, ed essendo il p. sotto l 'incubo di u11a 1)r ecede11te g·r ave cliagnosi, consigliò il ricovero in Ospedale. E. O.: sogge tto i1orn1otipo, cli costituzione robusta, buona nutrizione e sanguinificazione. Scarse linfoghiartdole nelle reg. latero cervicale, piccole, dure, spostabili. 1'emp. 37°, polso 104 ritmico, eguale a media ainpiezza e pressione, respiro 28 a tipo misto. Pupille di merlia ampiezza, isocoriche, r eagenti a lla luce ed ali 'accomodazione , denti guasti e in parte mancanti, lingua impaniata, u1nida, tonsjlle iper troficl1e, un po' arrossate. Nulla al collo. Torace : piutlosto ampio, leggermente asimmetrico con prevale11za dell 'emitorace sinistro, che però si espa11de di n1eno. Fosse anatomiche bene evidenti, angolo epiga..,trico ottuso. Cucullari egualmente Lene viluppati, un po' dolenti alla pres ione, s_pecie il ·ini tro. La sen1icirconferen za sin. è di clue c1n. più ampia della destra, al livello della quarta costola. Non altri punti dolenti. F. V. T. a destra presente e ben trasmesso, a sinistra indebolito e poi abolito cla u11 dito sotto l 'angolo della scapola in basso. Apice sulla prominente ad ug·ua1e allezza. Base destra a cinque dita &o llo i ·angolo della scapola, sce11d e di 4 cm. nelle profonde ]nspirazioni. A sinistra 11011 si espande. uono chiaro polmonare su tutta la 111e là clestra e murrnl1re vescicolare i1ornlale senza rumori accessori. A sinistra suono fort emente timpanico nella r eg. inlerscap olo vertebrale, cl1e si fa ottuso di coscia dall'angolo d ella scapola in ])asso. Il limite superiore tl cll 'oitu sità ha quasi un decorso orizzontale, non presenta ottu ità vertebrale, nè o ttusi là nel triangolo paraYertebrale di Grocco. Al1'ascol lazione 11ella reg. interscapolo vertebrale si ode lln soffio broncl1iale a timbro anforico che di111l11uisce d'intensità progredend,o verso la base. Presente la succussione ippogratica.

Cuore : nulla all'ispezione dell'aia precordiale.

Punta non visibile, n è palpabile, si percuote al V svazio, due cm. ali 'interno dell 'emiclaveare. Non fre111iti. Il limite destro deborda due cm. dalla rnarginale dello sterno, marg. sup. sin. al IV spazjo . Azione ritmica, toni: sulla punta lontani, meglio uctibili al centrun1 e nel focolaio aortico. Ottusità retrosternale all'altezza della 1a., 2a. costola, con debordamen Lo di un cn'l. dalla marginale destra. Non fenomeni laringotracheali, non disug·uaglianza dei polsi radiali e fen1orali. Addome: nulla . Fegato; limite .superiore al VI spazio sull'emiclaveare in basso a due dita sotto l'arcata, margine regolare, piuttos to taglienle, superficie liscia, consislenza aume11lala. ~lilza: il limite superiore si confo11de con l 'ollusità del torace, in basso non oltrepassa I 'arcata. Sistema riervoso : nulla a carico del capo e dei nervi cranici. Nulla a carico del trofis1no, attegg·iamento, motilità at Liva e passiva degli arti e tronco. Riflessi cula11ei osleoperiostei, mucosi presenti, riflessi tendinei presenti e vivaci. Non riflessi patologici. Sensibilità superficiale e profonda seriza alterazioni grossolane. Nulla a carico degli sfinteri. ~ulla a carico degli organi di sen so. Linguaggio normale , tranne voce rauca. NuJla a carico d ella psiche. Deaml)u}azione normalE!. RICERCHE ESEGUITE.

Si pratica alla base del1'e1nitorace si11. sull 'ascellare post. e dà esito a 10 cc. di liquiclo sierOJ)Urulento con Rivalta positiva, alb. 30 %0, pes. spec. 1034. Re1)erto citologico: abbo11clanti leucociti in parte disfatti. No11 germi. E1nocultLJ,ra in broclo del liquido pleurico: rimane sterile dopo otto giorni di termostato. · Reaz. Wassermann negaliva. Jssame urine: alb. assente pes. spec. 1030. Sedime11to neg. Pressione al Paclion mx. 160, mn. 90. Esan1e olorino-laringoscopico: rinofaringite catarrale cronica. Spina doppia del setto a destra. Aclitus laringis e laringe tutla ritorta verso sinistra. L 'aritenoide e la corda v6cale di destra sorpassano la li11ea meclj ana verso sj11islru. l?aralisi della corda vocale sin. Esame oftal1noscopico neg., esame radiologico del torace in data 27-XI-1932 n1ostra: idropneumotorace sin. al djsopra clel liYello liquiclo si nota una grossa ombra quasi circolare a contorni abbastanza n etti, di opacità uniformi, n on pulsanti, che nelle proiezioni oblique non si riesce a dissociare dal fascio vascolare sopracardiaco. L 'esofago e la trachea e la porzione ascendente e trasversa dell 'ar<::o aortico sono forte1nente spostati verso destra e così pure il margine d estro del cuore. I dati r elativi fanno avanzare l ·ipotesi o di una sacca aneurjsmatica del1·aorta o di una formazio11e tumorale intimamente aderente ad essa. L 'indag"ine radiologica del tratto dorsolonibare della colonna vertebrale in data 28XI-1932 non mostra alterazioni ossee riferibili a con1pressioni, per cui il rad1ologo pensa che no11 si possa convalidare l 'ipo tesi di un aneurisma . Decorso d·ella m alattia: il 21-XI si pratica toracentesi di 900 cc. di liquido forlemente torbido e di colore giallo-brunastro. Si prescrivono cure ricostituenti di glicero fosfato e lecitina e calcio endoYenoso. Durante la degenza il p. è in buone condizioni generali, presenta pochi decimi di temperatura (37"-37 2 ) ha un buono appetì lo e non è è affat to depresso. Puntura esplora tiva.


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II toracentesi il 12-XII-1932 che dà esito a liquido citri110 limpido. Il 25 genr1aio 1933 preceduta da star1chezza generale e dolenzie alle articolazioni si ha un nuovo rialzo di te1nperatura, con ltn massimo di 395 nei primi giorni. La febbre è progressivamente decrescente e cade il 2 febbraio.

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spostamento del mediastino a destra. Toracentesi il 27-VIl-1933 dà esito a 1700 cc. di liquido giallo verdastro, di aspelto torbido. ,S i ripete la cura calcica. La t emperatura ritorna afebbrile e la maJattia decorre favorevoln1ente sino al l-XIl-1933 quando, persistendo allo schermo radiografico un 'ombra densa occupante tutta la metà sin. del

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FrG. 1. -

Proiezione ant. posteriore.

Radioscopicamente si ha sempre lo stesso reperto toracico. Il 15-111-1933 toracentesi di 150 cc. di liquido citrino abbastanza limpido. Persistono sino ad aprile le buone condizioni del paziente. Tanto che il 13-IV-1933 viene dimesso a sua richiesta. Il 23-Vll-1933 il p . rientra in Ospedale. Riferisce

F1G. 3. - Esame dell 'esofago previa somministrazione di pasto opaco. Proiezione ant. post. torace si pratica una nuova toracentesi che dà esito a circa 2 litri di liquido purisimile. L'esa111e inicroscopico dimostra presenza di abbondante detrito - leucociti e linfociti in parte disfatti - assenza di germi. Ricerca del b acillo di Koch neg.

)

~.,IG.

2. -

Proiezione laterale.

che a casa è stato discretamente bene per circa due 1nesi, solo che non poteva fare sforzi per l 'insorgenza di affanno. Ha pure notalo facilit~ alla formazione di edemi agli arti inferiori. Da 20 giorni accusa tosse stizzosa, specie dopo aver mangiato, con espettorazione siero-mucosa. Ieri improvvisamente febbr~ afta 394 , preceduta da brivido e contempo raneamente oppressio11e toracica diffusa più intensa nella reg. retrosternale. Nella notte abbondante sudorazione e la temperatura è caduta a 38°. E. O.: nessun referto nuovo. Praticata radi0scopia si conferma la presenza di abbondante Yersa1nento all 'e1nitorace sinistro. e

F1G.

4. -

Proiezione laterale.

Cultura del liquido neg. Dopo 4 g·iorni dalla toracentesi, la temperatura si eleva e decorre a tipo continuo, leggermente remitte11te con un massimo di 39~ . L'emocultura è neg. Si praticano a vari intervalli alLre tre toracentesi e si fà lavaggio della pleura con liq1uido di Dakin allungato. La feb})re cade di qt1alche grado dopo lo svuotamento, per riprendere di nuovo gli altri fastigi. Si era un po' restii a provvedere subi lo con una toracotomia 11er il fatto che, data l 'opacità della pleura, non si potevano più controllare le condizioni dell 'aneurisma e si riteneva che l 'evacuazione rapida e completa del liquido, potesse ripercuotersi sfa-


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SEZIONE PRATICA

vorevolme11te sulla resis1 enza della parete aneurismalica e provocarne la rottura. Ma il 30-XII, visli i11t1tili i tentativi di cura medica e il p. perdendo le forze, si trasferisce al 1° Padiglione di chirurgia. TI chirurgo dubita del felice esito del1·interYenlo e pratica, in un primo t empo, una r1u0Ya toracentesi con lavaggio , aspettando una n1iglioria delle co11dizioni 'generali. Ma dopo una setti1nana di degen za, improvvisamente il p. con sforzi di Yo111ilo , emette abbondante quantità di sangue e si ha l 'obitus. Si pone la diagnosi : lues-aneurisma dell 'ango1o post. e porzione iniziale del! 'aorta discende11te. E1npiema sin. emottisi terminale. •

clopo la precisa disamina dei fatti si può p·en. . are ma non amruettere l 'ascesso mediastinico al posto dell 'aneurisma. :È indubitato infatti che la raccolta mediastinica è stata1presente sicuramente per quasi 4 anni e di tanto ci fa fede , sia l'esame radiografico praticato allora, sia le sindron1i anginoidi accusate da~ p., che non potrebbero trovare altra spiegazione nè dalla clinica i1è dal reperto di autopsia. Non c'era infatti iperten sione, non c'erano alterazioni dell 'aoirta n è a tipo luetico n è a tipo arterio• sclerotico, non c'erano alterazioni del cuore . I disturbi dunque accusati dal p . si debbono· riferire· alla raccolta purulenta; ma come si era formata ? Dall 'anar11nesi risulta bene 11 anni rprima un rilevante trauma toracico con frattur1 di costole ed escoriazioni multiple; n essuna malattia infettiva , n essun fatto polmonar e. E allora? Una delle ipotesi potrebbe essere che la probabile ecchimosi sottopleurica dovuta al trauma , o un piccolo ematoma abbiano avuto una trasforn1a,zione purulenta per germi pas· sati dal polmone da piccole lesioni di contiguità o per via linfa ti ca o per via sanguigna. Strano però ch e il p. non abbia avuto nessun disturbo, che n on ci sia stata mai febbre e ch e i primi s.i ntomi si sia.no avuti dopo sette anni e con un quadro anginoso. Ammettendo questa ipotesi dunque si deve ammettere -una persi stenza della raccolta di ben 11 anni, oppure si deve pensare che l 'origiue della raccolta sia stata data da un focolaio di broncopolmonite superficiale pas~ato in osser vato, o da perfo razioF10. 5. Racliografi3 della colonna vertebrale. r1e di una raccolta ascessuale delle linfog·hiandole branchia li. i\1i pare che nessun'altra ipoI l r eferto d'autopsia dà: empiema putrido a sitesi si possa avanzare, potendosi escludere pro11istra. Pleuro n1ecliastinite saccata a contenuto putrido ch e si es trinseca in alto fino a raggiun- cessi flogistici a carico degli organi situati in gere l ·arco aortico con notevole ispessimento e vicinanza. Oscuro 1'inizio, oscuro il decorso" aderen ze co11 i t essuti circosta11ti. Il processo floAbbia avuto l 'i1)izio la raccolta mediastinica 11 gistico si era (liffuso all a parete del] 'esofago causando una larga perdita di sostanza dello stesso coni nnni prima ch e il p. si presentasse alla nostra rmorragia inortale. Il pol1none dello stesso lato è osservazione o da solo 4 anni, è certo ch e la con1presso ma non presenta alcuna lesione in atto. prima manifesLazion e è stata quella di un atSinechia parziale. del pericardio a sin ., emorragie tacco anginoide : dolore costrittivo nella parte delle parli circostanti . el c11ore, nel fegato e n ei alta dell'emitorace sin. con irradiazione verso reni an en1ia e lesioni degen er ative dal tipo rigonfian1en to torbido. L'esam e più accurato dell 'aorta, il braccio sin., dispnea, sudore freddo , senso dei teslic0ìi no11 inostra alcuna lesione luetica. Le di morte. Nessun n1ovimento febbrile. Per stesse alterazioni arteriosclerotich e sono minime. spiegar ci il quadro è necessaria una bre,re preDal punto di vista macroscopico si esclude la lues. messa di anatomia topografica. Si sa che il mediastino 5ituato nella parte media della cavità La nostra ipotesi diagnostica non ha trovato confern1a e ci h a rr1es o dai\-anti tutto un qua- toracica, di cui occupa la quinta parte, contiedro €ccezion ale ch e ancl1e a posteriori , ci è ne tra le Slie pareti (formate da colonna vertepit1ttosto difficile spiegare. Ci sfugge infatti il brale, sterno , e foglietti riflessi delle pleure ai lati), organi di vitale importanza, che per il poprinium n1oi;e11s ch e h a cletern1inato il formarsi della rarcolta; ci sorprende la lunghezza co spazio vengono quasi a diretto rapporto fra del decorso dell'affezione co11 intorni scarsi e loro. Con siderando la trach ea e i gros ... i broninganneYoli , onde CJl1 asi ~ffern-iiamo ch e anch e chi come gli organi centrali abbiamo: 1

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POLI C Ll~I CO

A nteriormenl e: In alto: timo; tror1co venoso brachiocefalico sin. In basso: arteria anonima che va verso destra· carotide prin1i ti va' sin. che va verso sin. ; arco 'del1'aorta che si a])plica sulla faccia ant.; tronco art. pol1nonare lato sin; cuore. JJo~ieriornie 1 ile: esofago; aorta discendente. Lato sinistro : pleura mediastinica sinistra· ricorrente a vago sinistro; frenico sinistro· arco'aorta; d~tto linfatico .s.; cord?ne gran si11~patico S.; vena intercostale suprema :S.; emiazigos S. Lai o. destro: pleura. mediastinica destra·, cava superiore; grande az1gos; vena intercostale suprema D.; cordone del simpatico D. ; vago D.; ricorrente D.; frenico D.

Inoltre ono da agg·iungere le linfoghiandole lrach eobronchiali e le li11foghiandole situate in corri.spondenza della b-i forcazione della trachea. Ora questi orgai1i, ra cchiusi in uno spazio pocl1issimo este11sib1le corrono i)ericolo di e~se~·e respinti , com.pressi, alterati, qualunque s1a 11 processo ch e si svolge n el mediastino stesso , onde si ha una sindror11e clinica comun e ~ le&ior1i an~tomop.atologich e le i1iù svariate e diverse, cl1e solo a ' 'alte si l)Ossono distinguere per piccoli segni differenziali. Abbiamo enumerato gli organi ch e sono contenuti n el n1edia tino , ora diciamo ch e per necessità di esposizion e dei si11tomi clinici, il mediastino , per un piano fro11tale che passa per l 'asse tracl1eob·r on cl1iale viene diviso in anteriore e posteriore da alcuni, rnentre altri più r>: aticamente disting·uo110 un m ediastino s11pe1 iore ch e comprende i g rossi condotti aerei. i g~ ngli trach eobronchiali (Ja cui lesion e dà .p rin, c1palmente una si11c1ron1e res11iratoria) e un m edi astin o· 111feriore contenente il cuore e i o·ro i asi (la cui le. i0ne dà una sin.drome· circ~lato­ ria). In fonclo }Jerò il processo· m eidiastinico può e~sere difft1so o localizzato ond e in r ealtà poss1~ mo aver e una sede destra o sinistra , a predo1111nanza ant. o po t. , s u11eriore o inferiore o anche form e n1iste. Fatta la cono cenza degli org:ani e dell a loro situazione , fa cile è dunque la f'1nton1atologia: m ediastinica di se•de. I segni di compression e v·encsa a carico della cava ~uperio­ r e, con ci ano~i , ede1na, circolazione collaterale n eìle reg. sopra diaframmati che , predami.nano i1elle farnie ar1t, alte; n1entre e coesi~te coml'ression e <lell e ve11e polmonari c 'è pure edema J"'olmonare, c:ongl~ tione passiva del p.o lm one ed a11ch e idrotora ~e, e1nottisi. Nell e forme inferiori ~nvere si presenta il quadro simulato di l1n a pericardite sen1plìce o accompagnantesi a fatti di sta ~ i a carico deJJa cava inferiore. Se la le&ione è a carico del 111ediastino destro si h an110 segni di ron1pression e del 11olmone, stasi n ella azig·os e cava ~up. , segni di irritazione vap-;lle - con tost'e spasn-io dica a ti1Jo pertussoide o dispn ea a ~i po asn1atico, crisi di soffocazione lél ring-ea, acce ... .;: i di angina pectori ... , disturbi di'

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. rANN O XLII .

Ntr~1.

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gestivi, i1evralgia diafra1l1malica ' sino-hiozzo . o , rneguaglia11za i>up ilìa,r e, nevralgie intercostali. l J11a sintomato lo,g ia simile ma con localizzazione sinistra ed eventuali fatti ri correnziali stanno al contrario per una lesione mediastinica sinistra,. . Per !es.ione mediastinica di qualunque sede, s1 possono avere segni a carico della tracl1ea e bronr.hi onde stridore broncotrach eale , SJ)Ostamento P- movi111enti ritmici della trachea. Pta1:'i segni a .c.a~·ico . de11 'esofago anche i.:·er Ja fa cile spostab1l1ta dell'organo. Questa è la sintomatologia della lesione n1ediastinica a second~ dell.a sede, ma. llaturalmente non sempre d~t~ s1nlon1atolog1a ·è completa pure essendoci sicuramente una lesione localizzata in uno dei lati del mediastino . · Nel caso nostro clinicamente si doveva pensare ad un processo localizzato quasi esclu sivaroente nel n1ediac;tino post. sinistro, perchè radiologicamente s'era n1esso in e,·idenza un'ornbra grossolanamente circolare , aderente all 'an golo post. dell 'aorta, con sposta111ento verso destra dell 'eso fag·o, trachea ·e })Orzione ascendente e trasversa dell'arco aortico e del cuore. ln oltre ~'era m esso jn evide11za I' aditus lari11gis C la laringe tutta ritorta ,-er O si11i . . tra COll rl'a r~}isi della corcla ' '0cale sinistra. An cora il paziente aveva presentato una si11Lomatoloaia ch e • • t"J s1 poteva inquadrare in ui1 attacco anginoide . Quale pote,ra os5ere la cliagnosi· di natura, data Ja dia.ignosi di se de ? Il 1p1. è ' 'ero , al momento del! 'ingresso irt o~pedal e presentava un versam ento corpusculalo i1ella pleura di ~ inistra , oltre a l'imn1 agi11e di un'om bra a locali zzazione mediastini ca , ma è i)ur ,-ero cl1e la formazi one di detto versan1 Pnto sini·s tro doveva essere re• • r.ent1ss1ma, se n essun sanitario l 'aveva ri cen trato, e s~ il n1edi co cl1iamato g iorni prin1a dell 'ingresso in ospedale, ave,,a diagnostica to una broncopolmo11ite. Dato questo svolgimento della sindrome presentata dall 'amn1al;to, si è pensato alla diversa natura di du e processi , n onostante che l'esperienza clin ica in segr.i che bisogna essere unicisti JJiù ch e si può: affezione pleurica consecutiva a probabile focolaio di br.o ncopolmonite in soggetto affetta da lesion e m ediastinica. Di che n atura !a lesion e m ediastinica? Numerose sono le affezioni d-el m ediastino sia primitive, sia secondarie n1a , escluso un 'l)f Ocesso secondario n el caso n os tro, - data la perfetta integrità degli altri organi, - quattro ipotesi si potevano ben discutere: neoplasia: affezione gl1iandolare di qualunqu e natura; plet1rite n1edias tinica saccata ; aneurif'ma dell 'aorta. Clinican1ente fat1n eccezione dell 'empiema eYiden te e de Ila ,-ore a fon a. a 1tri segni n on e; i l


~AN

o XLII , Nl Tì' I. 17]

~ E ZIO ~E

p otevano ricavare . La radiolog ia, pur facendoci presente la lesion e mediasti11ica, n on poteva risolver e con sicurezza il problema della n atura anche per l 'altezza d el ver samento pleurico che nascondeva ...narzialmente il medi astino . Il laboratorio era pure muto; unico soccorso dunque pote va darci · la logica e l'esperienza clinica . .An1111ettendo l 'ipotesi della n eoplasia si doveva ammettere una forma b enigna da to il . lun.g o decorso dell 'affezio-ne e le buone condiiioni generali del soggetto. Si poteva pen sare a un: condro111a , fibroma , lipoma g anglioneurom a del simpatico , cisti dermoide o qualunque altro tumore cistico o solido . Radiologicamente infa tti I 'on1bra n1edias tinica rotondeggiante, 11on aveva car at ter e di pulsatilità , n on d ava seg ni di u sura della colonna. vertebrale, ave va p1·ovoca to u11a sindron1 e ang inoide ch e si p oteva spiegare o p er lo spostamento d el cuore a d es tra o per n evr algia d el plesso cardiaco d a com p r ession e d el vago. Contro d etta ipotesi <'h e poteva spif.:gare tutto il quadro stava la casis tica; infatti. sono r arissimi i casi di tumore b e11ign o del m ediastino e pi1ì r nr a 1ssai una si11lom at ologia ang inoide determinata dalla lo r c· pr esenza. P er quel ch e si riferisce ad una a ffezion e ghiand olare, esclusa , ripeto, le forme siste1natich e : leu cemia , linfogr anulom atosi per il decorso e lo s1ato d el p . , escluso il linfosarcoma per le stesse r agioni ; si poteva pen sare a d u11a forma tuber colare. L 'ipotesi per ò era subito d a scartarsi in quan to è r aro ch e l 'aden opatia t.b. c. sia circoscritta a p ochi gan g li , mentre è presa la caten a d ei ga n gli p eritrach eob-roncl1iali m ediastinici e an c l1e polmon ari. P oi è solo n ella pr im a età, in gen er e, ch e il processo r esta localizzato alle g hiandole essendo essa localizzazione quasi se1n pre la parte attiva del complesso p rimario, da cui ori g ina ]a diffusione d ella tuber colosi . Or a innegabilmen te n el caso n ostro il pr ocesso €r a in evoluzione , d ato lo svolger si della sintoma tologia an g inoide ripetuta e il quadro laringeo, m a clÌllicam ente i ' 'ari organi era n o ind enni dell a t .b .c. , polmone compre o. P er ciò er a pi u ttosto ass11rdo voler e a tt ribuire alla t. b .c . t1n quadro m ediastinico com e il n ostr o c h e si presentava in un adulto in forma localizza ta m a evolutiva , rispettando per tanti anni 1 'integri là di tutti g li alt ri ap·p ar ati . Una pr ob abile ple11rite m ediastinica saccata solo per {'oter e dì divinazion e avr emmo potuto diagn os tj carla. Com e pe11sar e ed a mmetter e infatti un a ipotesi simile per una affezion e ch e durava d a almeno 4 anni con d ecorso afebbrile, con una sin tomatologia ar1ginoide e sen za una cau sa etioloo-ica P L 'ipole ì più pr obatoria d oveva sembrar e l 'a neuri ~n1a del] 'aor ta. Gli ele m en ti ch e m ilita,·a110 a suo favor e erano : l 'ombra mediastinica

825

PRATICA

gr ossola11amen te r otondeggia11te ch e faceva cori'o con l 'aorta anche n elle p r oiezioni later ali , ]a sindrome anginoidc facile a spiegar e con processo luetir.o, il decorso muto per tanti anni con stato gen erale buono, la paralisi del ricor1ente sinistro, la g rande frequenza di detta affezione , elemento che tanto peso d eve aver e nelle diagn osi di pr obabilità . Tre soli d ati per ò, ci hanno se111pre lasciato in dubbio: la n egati ' 'ità dellA reazione di W assermann , la non pul sa tilità della sacca , la m an canza d 'erosion e d ella colonna vertebral e. La n egatività persistente della r eazione di vVasser mann in un paziente Hffptto d a an eurism a e ch e n on si er a m ai assoggettato a ct1re, pesava ab·h astan za contro t1na diag nosi di lue. In questi casi la W asf:ermann si h a n ell '80 % dei ca.si p ositiva, lna è pur vero ch e n ella lue viscer ale la r eazione di Wassermar1n è un indice assai incerto . E poi nel caso n ostro an ch e a n on voler e i11vocare la lue, si poteva invocar e il traumati$ffiO , tan~o violento d ai d eterminare frattura di costole. Meno importan za aveva la mancata pulsa tilità della sacca. La p uL.a li]it à è u .11 dato cl1e se presente l1a un g r ande valor e per la d iagn osi d'aneurism a , ma la n egatività n on esclude perch·è la parete ispessita da t r o mbi o l '0 rificio di comunicazion e lr o1ppo piccolo, p uò impedire all a par ete d ella sacca di vibrar e. Terzo elen1ento impor tantissimo er a la m a n can za d 'er osion e d ella colon n a . In verità l 'er osion e della colonna ver tebrale n egli an eu r ismi ch e occu pano la sede in question e, ossia la por zion e dell 'an golo di flession e post . d ell 'ar co , specialmen te quando l1anno provocato lo spostam ento post. dell 'esofago o d ella t r ach ea, è pressoch è costante. Infatti ·è p r oprio in questo p unto c he l =aorta prende contatto con la colonna verte})r ale. Ma an ch e questa man ca n za d 'er osion e poteva spiegar si con una an eurisma saccifor me, estrinsecantesi con un a saccoccia laterale destra e, a g iustificare tan te eccezioni , ci sen tiva1no autorizzati dalla fr eq uen za tan to più grande d ell 'an eurìsn1A rispetto al tumor e benig no ch e in fondo era per n oi 1'altr a ipotesi i)iù pro}}abile. F or m ula ta la diagn osi d 'aneurisma , logica ne scatur iva la n ostra con dot ta terapeu tica e per 1'an e11risrn a e per la r accolta p]eurica afebbrile : c ura antiluetica, s' ruotan1ent o d ella r accolf.a. La benign ità dell 'affezione pleurica fu l 'elemento fatale per il n ostro p. per ch è la benignità d el suo decor so non ci autorizzava d 'intervenire chiru r gicamen te in un soggetto affetto d 'an eu r isma. Aggravatosi il p. è venuto a n1or te per l 'emot tisi , ven iva ancora ad essere con Yalida la la nos tra ipo tesi diagn ostica cl1 e i I tt~volo anatorriico d oYeva eff etti,·an1 ente cl1iari r e. Facen d o ] 'esan1e r etros11etliYo del caso cli 1

1


(ANNO XLII, NuM. 17]

« IL POLICLINICO »

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r ico, si deve pensare che la raccolta m ediastifLica purulenta, avuta origine in conseguenza del trauma o meno, abbia da prima dato maninifestazioni di sè con attacchi anginoidi e si sia aperta n ella pleura al momento del primo ingresso in ospedale; successivamente il decorso è stato ~ubdolamente benigno con riacutizzazione finale e l'usura dell'esofago. Quali insegnamenti diagnostici possiamo ricavare dal caso esposto? Crediamo si ~possa rispondere che davanti ad un caso sin1ile potremo fare qualr.he riserva di più; ma con una simile storia e con un simile decorso non potremmo no·n diagnosticare un an el1risma anche se la Wasser.._ 1nann è negativa, la sacca non pulsa e .la colonna ve.rtebrale uon è erosa. Un ascesso mediastinico che si inizia senza una vera causa, decorre. senza febbre e sta la t.en te per 12 o 5 anni n on può, credo , affacciarsi mai alla mente del clinico e appunto per l'orig·inalità del caso, ne abbiamo voluto fare una dettagliata esposizione onde provare ancora una vo~ta quanto misterioso e ingannevole possa essere il decorso dei morbi umani.

TECNICA

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RIASSUNTO. Caso di ascesso 1nediastinico, a dubbia etiologia, che pr·e senta solo per molti anni come sintomatologia degli attacchi anginoidi, dà poi U!l empiema sinistro e conduce a morte il p. per emo ttisi da u sura dell 'esofago. BIBLIOGRAFIA.

L. TEsTUT. Anat. Umana norniale. , In . A nat. Topografica. L. AscHOFF. A nat. Patol. Speciale. E. KAUFMANN. Anait. Patol. Sp eciale. A. CEcoNI. Trattato di lVledicina Interna. BROUARDEL, G1LBERT, ecc. Nu ovo Tratlato di Medicina Iriterrta. G. e J.i·. KLEMPERER. L a Clinica Mod erna. RoGER, WrnAL, ecc. Nuovo Trattato di Medicina.

_.. Interessante pubblicazione: Prof. RICCARDO VERSA·RI Direttore dell'Istituto di Anatomia Umana Normale D escrittiva e Topografica della R . U n iversità di Roma

Guida Pratica per Esercizi di Anatomia Topografica accuratamen te

Seconda edizione riveduta e notevolmente

ampiiata.

Eccone l'INDICE, ma in semplice riassunto, p e r difetto di spazio: TAVOLA DELLE REGIONI. , CONSlDERAZIONl GENERALI, pag. t a 39· , VASI SANGUIFERI, LINFATICI E NERVl DEL TESSUTO SOTTOCUTANEO, pag. 40 a 42· - REGIONI DELLA TESTA, pag. 43 a 108. - REGIONI DEL COLLO, p ag. 109 a 138. - REGIONI DEL TORACE E DELL'ADDOME, pag. 139 a 182. - REGIONI DELLE PARETI DEL BACINO, p ag. 183 a 218. - REGIONI DELL' ARTO SUPERIORE, pag. 219 a 259. - REGIONI DELL' ARTO INFERIORE, pag. 260 a 306. IND1CE SISTEMATICO, p ag. 307 e 308. Volume in,16°. di pagg. XVJ ,308, nitidamente s t a mpato su ca rta patinata , con 72 figure in nero ed in t ric romia , intercalate nel t esto. Prezzo L. 4 O più le spese postali di spedizione. P er gli a bbonati al u Policlinico » sole L . 3 6 in porto franco. Inviare Vagl i.i Postale o chèque J>OZZ I , Via Sistina 14, Roma.

Bancario all'editore

LUIGI

Sui caratteri distintivi della vitamina C. Dottori

EMILIO

e

MARIO PL1'TARELLI.

Lo strepitoso succe&s(l con seguito da Sze11tGyorgyi, jl qual e riusciva a preparare la vitan1ina e (1) prin1a a11cora di identifì.carl.a con1e tale, Ìlo n ha avuto adeguata co,r risponde.nza nel ca1np:o. analitico. Manca tuttora, non diciamo una reaziOile specifica (fra le cen tina ia di migliaia di corpi' organici conosciuti, cl1i può assicurare che una data reazione sia propria di uno di essi?), ma perfmo una cl1e sia abbastanza caratteristica ed abbas1:a11za sensibile per farci riconoscere la vitan1i11a con relativa certezza. La proprietà più profittevole resta tuttora il potere riducente, il quale nella vitamina c si distingue per la sua grande energia e' per i mestrui che riahiedei. Esso non sj es tende in p:r~ofondità: una molecola di vitamiJ1 a, ch e; ha quasi lo stesso peso m'O lecolare del glucosi'o riduce apr1er1a due n1olecole di solfato ran1eico, me11tre il gluoosio ne riduce ci11que; ma la vitamina ha, su tutte le altre sostanze bio-organich e, la specialità di !lgire a freddo , quasi i'stantaneamente, e in soluzjone fortemente acida anche per acidi minerali. È accertato che una molecola di vitamina e ri'duce 2 atomi di jodio; su questa reazione si è costruito un J)rocesso ti.trimetrico i'l quale serve di oontrollo per gli altri. Disgraziatan1ente, esso· non è applicabile agli umori organici bruti, perchè la reazione su Cilli si fonda è troppo generica. fBasti ricord.a re ohe I 'iodio vjene ridotto p·u re dai corpi purinici, dalla cistina , qalla cisterna e dal glutatione, per vedere a quante fonti d'errore quella reazione è esposta, 11ei rrtisoogli organici. Si. aggiunga cl1e la reazione fi.11 a1e del processo (j od1zr o d'amido) è essa medesirn.a fort emente influenzata dalle varie sostan ze organiohe, e più specialmente dall 'acid<) citri co compagno inseparabile della vitamina C (2). Perciò di processi adatti alle ricerr·h e biologiche n on reJStano che quelli - abbastanza con1pJicati, - agl 'indofenoli e uno molto più semplice al bleu di n1e1

-

1

1 ,

(1)

SzENT-GYoRGYI

le ha dato il non1e di acido

ascorbico.

(2) Su questa associazione si può vedere: VIALE, « L 'acido ascorbi co (vitamina C) », in Rassegna Medi ca, 1934, fase. II; « Acido citrico nelle surrenali », in Bioch. e Tera.pia Sperim., 1934, fase. III; PITTARELLI, cc Nuove r eazioni d ell 'acido citrico », in Bioch. e T er apia Sperim., 1934, fase. IX.


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XLII, NuM. 17]

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SEZIONE PRATICA

Lile:ne, elaborato d a ~Iartini e Bonsignore n el }' Istituto del compianto prof. Viale. Ma tali processi, che si potrel)bero moltiplicare e11orme1r1e1n te utilizzando la co11geri e delle indan::iine, delle ind.anili11e e degli ossazoni, hanno il grave difetto di· essere reversibili, e perciò inadatti alle operazioni quantitative. Ci è ·parso perciò opportu110 c.i rnentare altre reazioni, le quoli, b en chè fondat.e sul medesin10 potere ri·duttore, no11 sieno però soggette a riversione (3) . l i11a di queste la trovi:l·rr10 indicata , senza lì.o~ di autore, dal Afathews nel suo classico libro (4), ed è il ferriciant1ro ferrico (ovvero , eh '-è lo stesso, u11 n1iscuglio di ferricianuro I101.assico e cloruro fe~·rico) : da tale preparato o n1iscuglio la vitarr1ina e precipita bleu di l,rus&ia. La réazione è straordinariamente sensibile, ma era già stata suggerita da Jendrassik fJer lJ. vita·m ina B (5); sicchè le manca il r equisito più essenziale per poi.ere essere applicata alla vitamina C. Le reazioni con l'acido f erricianidrico potrebbe moltiplicarsi a piacere (6ì : fllleando il reattivo ai sali di piombo, di rame, di ura11io e di altri m etalli. con i quali si'a possihile fare dei miscugli solubili , i quali, per la riduiione· del ferricianuro, diano poi dei precipitati . ~la tutte le reazioni fondate su tale principio riescono positive. anch e nei liquidi pri,rati di vit:in1ine con l 'ebollizion~ .: e positive riescono, e costanteme11te, nel} 'orina normale, sia a fred·d o, sia a caldo . Per tal motivo 1'acido ferricianidrico può ser · vire solo a titolo di orien1amento: una so• stanza che non reagisca con esso, non, contiene ·vita1ni1te. Questi inconveni enti non si verificano co 1 solfocianato ramei co e ccii cloruro m er curico , •• j quali, in contatto con la vitamina e, producono d ei precipitati bianchi finissimi, ri pettivamente solfoci.anato r a1rteoso e cloruro m e.r • c urioso . Siccome le soluzioni di solfocianato rameico, 1~he si ottengono mescolando soluzioni nlo]to diluite di solfocianato potassico e solfato rameico, si alterano rap~.dam1ente, n oif, abbiamo fern1ato la nostra atten zione p rin cipalmente sul cloruro m er curico, le cui soluzio11i sono inalterabili (7). 1

(3) Noi abbiamo lavorat o con un prodotto di inar ca italiana. (4) ·ChimiGa Fisiologi·ca, ediz. ital ., pag. 929. (5) Jonrn . biol. Ch emist71 1924. (6) Cf. ' P1TTARELL1, cc Ricer ca e dosamento del potere ridt1ttore mediante i ferricianuri metallici », in To1"11\<1A:s1, 1913, n . 19. (7) Tt1tti i sali di mercurio, eccetto l 'ioduro, 't- engon o ridotti dalla vitamina e: il cloruro è preferibile, perch è dà luogo in1n1ediatamente a 1

,

11 cloruro

me·r curico seinsib1 lizza perfino 1 : ~uooo di vila111ina (= : in tale. estrema diluizion e si ha dopo 5 ' -G' , un lieve inaJbamento cl1e dopo 10-12 ore dà luogo a un dep0si to i1ol vc1·ulento. (~ on S<Jluzioni all 1 l : 25000 si t1a , dopu alcuni eecondi, un precipitato .éhe 1 • si d eposita in un quarto d'ora. 1 Se ci si serve di una. ·solQzione mrrcunca ti1olatn in rapporto a una egualmy8te titolata di viLaroina , il processo può· servire anche alle ,-all1Lazioni quantitative: basta do~re il n1erc.u rio restato i'n sol11zione, per de·dllrr1e quello r,~·ec.ipitato, e ' qui~dj .a~l.<~~e ~ vin1ina ·.p-r~i1>1t::.nte. l~e grandi d1fu1z1on1 su cui qur s1 è costretti ad adope1·are (8), richiedono speciali accorgimenti i)er la titolazione del mercurio . Il I)iù se·rr1pJicei 1r1odo di eseguirla~Te di utiliz · zare il prj11 cipio 0110 l 'aci·do prittssico scaccia quar1tiLativamen te l 'acido clor!dri"co dal clor.uro ~1ercur.ico; ~ ·ac,irlo clorid~ç~ 1 Ii~rato si trto]er~ alcaJ1n1et~1~.n1ente, ~ervend~1 del r0sso-rr1e L1le con1e indicatore, il quale è neutro così ' 'er$o 11 sublin1ato corrosivo, com e verso l 'acido prussico. La reazion e (acido prussico + cloruro m er curio -t- rosso-metile) è estrer11a111ente se11sibiJe: un.a soluzione di sale m erc11rin all'l :5.0111ila dà an cora una reazione. acida n ettissima (9).

T ecnica. -

Occ0rro110 i seioa uenti reattivi: - Soluzione ·n orrt1alc-venle.sima di cloruro n1ercurico, og.o.i re. corrispo11de a gr. O. 0022 di vit,ain1ina (~; - soluzio11 e di soda caustica nor1r1ale-ventesirrta (corrisponde a quella di n1er cu1io); -- soluzione di vitamina al. oluzione di acido prussi'co al l ' l :~111ila ; 2 ~~ (dev'esser e neuiro 0 neulra1izzato verso il rosse: · rnetile); - soluzione di rosso metile al 0,2 <y~ . - acidn cloridri co diluito 1 :± •

e

l!:secuzione. - 25 cc. di soluzione · vitamir1ic·a si rr1escolano con 5 r.c. di soluzione merc urica, e si aggiungor10 2-3 gocce di acido cloridri co·. Quando il proci~)ita to co,m incia a deposit.a rsi, si filtra c 011 carta a pori fini ; i1 filtrat o si co,l ora con rosso-metile, si neutralizza. esattanient e. e si <tggiungono 1-2 cc. di :1cido p russico . Ri compori sce la r e.azione acirla , che si titolerà e.on la soluzione di soda norn 1ale-ventesin1a. L.'over<lzione è terminata. Il C'...alcolo e ~en1 pli r i$s im n e facilis imo. un precipita to, n1en t re con gli altri sali (nittato, solfato) occorrer ebbero ulteriori operazioni p er identificare il m ercuros um formatosi . (8) Il s u cco di Jimone, p . e., che è una <;).elle derrate più ricch e di vitamine C., ne contiene ~ ppena nelle prOJ)Or zioni cl i 1 :3500. (9 l Il rosso-1netile è giallo con gli alcali, rossoviol a con gli a cicli.


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830

IL POLICLINICO

RIASSUNTO. Gli AA. applicane, il solfocia11alo ran1eico e il bicloruro di mercurio alla identificazione de]la vitamina e, ottenendone dei precipitati' rispetLi,:amente di solfocianato ran1eoso e di cloruro mercurioso : descrivono p1ure -un proc,e sso qua.ntitati'vo col bicloruro di mercurio, titolando 1'eccesS<J di questo non entralo irt reazione co·n la vitamina. Campochiaro (Ca111po basso). 1

SUNTI E RASSEGNE INFEZIONI. La br-ucellosi cronica. (J. J ULLIE~. i' resse 11 édicale, 20 n1arzo 1935).

A parte la capricciosità delle inanifestazioni cli11iche e , della lunga durata della brucellosi, ql1esla infézione l1a una 's p1iocata tendenza alla r.roni cità ehe finora non .è stata conveniente~ inen te apprezzata. Su una statistica di parecchie centinaia di ca&i di brucellosi verificatisi n el Sud-Est della F'r.ar1cia e particolarmente nell 'Ardèche, do;ye l'infezione è ender11ica, l 'A. ha rilevato cl1e il 15-20 % evol-vono verso la cronicità. L 'i11fezione melitococcicia acu.t a o cronica ptlÒ colpire tutti gli organi e sistemi. Le forme articolari e osteo-articolari sono le più frequen ti. Sono colpite sopra tutto le vertebre · lombari e sacrali con diffusione sino alle articolazioni coxo- femorali. Queste forme, alle quali si è dato anche il nome di pjseu·d opotticl1e. sono di uria frequer1za tale che in ogni cast) di spondilite, anch e al di s0·o ra deilla r egione lombosacrale, biso.g na sospettare l 'origine melitococcica, sp&-ie n ei paesi dove la brucellosi è enden1ica. L 'infezione meli ten se colpisce quasi esclusiva111ente le grandi articolazioni: solo eccezio. . nal111ente sono colpite lei dita. J)er ordine di frequenza vengono immediata1r.aente dopo le forme nervose. Non sono rare le neuriti dello sciatico del . ' circonflesso e del mediano. I'\oger ha descritto parecchi casi di localizzazioni midollari, i1cui sintomi cardi·n ali sono la paraplegia ed i disturbi degli sfinteri. , Le .forme encefaliohe della brucellosi cronica sono ancora poco note. Alcuni pazienti p[·esentano particolari alt~razioni del carattere con te11denza alla depressi'one ed al fatalismo. Le lesioni "alvolari di natura melitococcica . ono rare , ma sono viceversa frequenti disturbi gravi del ritn10 (tachicardia) e talvolta ,1ere sindromi basedo,viane. ~ t stata anche !l.ccertata l 'iJlfluenza della n1e,. lit ococcia sul . i'.... te111a venoso (flebile) ed ema1

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to1>oietico (anemie globulari, modificazioni della forn1ula leucocitaria, alterazioni dell 'indice di sedimentazione ecc.). · 1. a cacl1essia melitococcica , i disturbi su~orali rilevan~ alterazioni del sistema simpatico ed e11docr1no. 1\1.a oltre. qualche variazione del volume della tiroide, qualche disturbo testicolare (all'infuori dell 'orchite) alcuni di·sturbii della 111estruazione non hanno dati fJ<)Sitivì di alterazioni definite delle glandole endocrine. .Per quel ohe riguarda la patogenesi di queste forme croniche sembra ohe la brucella m elitensis sia incarJace da sola di provocare tante alterazioni organiche. Più verisin1ile è che essa prepari il terreno ad infezioni secondarie. Al rigoordo va rilevato come la melitense co. s titui~ça un fattore debilitante che favorisce lo sviluppo di altre . malattie: tuberco·l osi ' mala. ria eoc. l\falgrado l 'opi11io11e corrente la meli tense è u11'affezion e grave sia per la percentuale di r11,)rtalità (H-15 76), sia per la sua durata. J\tla I.a tende11za alla <.:-r oni:cità n e fanno una malattia v~~ramentei r>ericol08a. L~ nialattia passa lentamente e quasi i11avvc~rt.1La.:. 11ente dallo stato acuto a quello cronico. La diag nosi di m elilococcia cronica si può fare qu3si esclusivamente in base all 'anamnesi, percl1è nella gran.de maggioranza dei casi l 'e1nocultura e la sie·r o-reazione diventano negali \'e. 11 trattarne.eta della b·rucellosi cronica deve essere essenzialn1ente preve1ltivo, ossia deve es~e~e. indiri'zzato al]a cura dell 'episodio acuto 1111z·~Itle. l\ilal ctt.rala la febbre· ondulante rischia di diventare persistente e di creare alterazioni anaton1iche dcfinitàva1neinte inc urabili. Di fro11 te alle forme cronrohe la t erapia si trova molto s1,ebs.o disarmata: una affezione vertebrale con grosse lesioni osteo-articolari non è susc;ettibile di miglio1·amento. J11 e.asi del genere non è solo inutile, ma anc-:l1e :pericoloso ricorrere alla terapia vaccinica. N1rmerose esperien1,e hanno dimostrato ch e s~sso l ~inìezio!1 e di antigene specifico provoC::l, s€nza alcu11 b eneficio per il paziente, violeJ1te reazioni focali e generali. Sen1bra ch e g li indi"\idui affetti da brucellosi reagiscono di frc111te all'antige11e neJlo stesso modo ch e i t'ubC1,rcolotici r eagiscono di. fronte ai prodotti a base di bacilli di Kock inconsideratamente impi'egati. t: quest!l. u11 'altra analogia tra bruc eJlosi e tubercolosi. La cura sarà quindi sinton1atica. DR .

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Tubercolosi polmonare e malaria. (F. BE~ì1Al\'10U e R. ABECAss1s . Presse Médicale, 22 dic. 1934). Si riteneva una volta. ch e tra tubercolosi e n1alaria vi fosse antagonismo. Ma l'esperien za cli11ica 11a poi dimostrato: ch e i malarici possono contrarre la tubercolosi p·u lmonare ed i


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SEZIONE PRATICA

tuI)ercolotici posso110 contrarre la malari~; ch e i n1alarici posso110 presentare forme gravi di tubeTcolosi pul1nonare ed i tubercolotici .p reserit:.~re forme ·gravi di malaria acuta e cronica. Nei malarici la tu·bo..Ecolosi pulmoin are può assu111ere tutti gli aspetti clinici, n1a le forme che più frequenten1ente si osservano sono: le ulceTo-caseose, le · fibro-caseose torpide, e a ti1)(• cii lobite. La . fo rma ulcero-ca~eosa comune assume nei malarici un 'evoluzione insidiosa, mascherata dai sintomi della malaria. L'espettorazione non è semp·re abbo11dante, la tosse talvolta è poco frequente, e la percu·s sio•n e e l 'ascoltazi·one non sempre mettono in rilievo l'importanza delle lesioni. La curva termica ricorda quella degli .a ccessi malarici, e i malati sono perciò considerati chinino-resistenti fino a quan·do l 'esame radiologico e quello ~ batteriologico non svelano la lesione pulm.o nare. La forma fibro -caseosa ·comu.n e e.On lesioni torpide, sop1:a t·uf.to fì.brooo, senza febbre, con decorso molto · lento sì riscontra molto spesso n ei malarici cronici. :È la f0Dn11a sullà quale banno particolarmente insistito Marchiafava e Bignami, Ascoli, Collari e Mutzner. · La forma a tipo di lobite SU1periore ·è ancora più caratteristiaa. Si verifica nei malarici cronici co11 pla·s modium vivax o malariae nel sangué. Questi infermi in occasione· di una reciciiva rima~gono astenici, anemici, deperiti . I J1tala:ti non · tossiscono quasi ed hanno rara1r1ente espettorazione. L'ascoltazione rileva qualche segno discreto .all'apice destro, in còrrispo1l dooza del · quale la peroussione dà tina leggera subottusità. Poichè si ritrova l'ematozoario nel sangue e l'esame dell 'espetto·r ato è rtegativo si parla di pneumo-paludismo, nia 1 esame radiologico dà l'immagine tipica di u11a lo1b ite destra. Quel che dà interesse a questa forma di lobile tubercolare destra nei malarici è la comparsa d 'immagini radiologiche analoghe a quelle ohe si determinano neil]a malaria provocata . per la cura della sifilide nervosa. <iuan.d o gli individui affetti da tulbercolo·si puln1onare contraggono la malaria, questa può ntod.ificare il corso dell 'affezione preesistente. . i\ l riguardo .bisogr1a prendere in conside·r azione le forme acute -a granulie o b1roncopneumo11iche·, le forn1e aggravate, le· forme benigne. N·el prirp.Q -oaso· l 'infezione malarica produce u11 rapido aggravamento- della tubercolosi' ch e ass.u1ne .un decorso acuto con ·aspetto bronco• pneumo111co. J\'Ia a parte questa forma , che può riuscire rapidamente mortale, esistono numerose osse:c:vazioni nelle quali la tubercolosi p ulmona-· re riceve come u11a staffilata qua11do i malati contraggono la malaria. Quest'aggravamento è n e tto sopra tutto con il plasmodium praecox eù ·a11ch e e.on quello vivax. Collari, quantunque sost en ga la· tesi della ber1ignità della tuber colosi puln1onare nei ma1

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larici cronici, ha r ecentemente pubb,I icato parecchie osservazioni nelle quali appare l'influe11ia aggravar1te· della malaria acuta sulla 1;µibercolosi preesistente. L'uso dell'inoculazione malarie.a nel trattan1e11to della ])aralisi progressiva ba mes,s o in evidenza il fatto che in seguito all 'inoculazio· l Le stes:;a la tubercolosi fibrosa o anche latente ò rapidamoote aggravata. Tanto che l ' esistenza della tubercolosi pulmonare costituisce, per alcu1li AA., una contro indicazione formale a]la n1alarizzazione dei paralitici. Tuttavia sono tutt 'altro che rari i e.asi nei quali la tuibercolosi pulmonare conser.va .il suo a.spetto bec1igno o addirittura si avvantaggia della sopravvenuta ·' infezione malarie.a. Ques.te osservazioni convalidere·b bero l 'anti'ca Lesi deil 'antagonisnlo tra truJbercolosi e malaria e hanno iud(>ttu vari l\A. (Marc:on Mutzner, Weselko, Garofali, Carnmermeyer ecc.) a tentare la èura della tubercolosi .zon la malarizza7ione. In gtnere questa' cura si Pratica faéendc» scoppiare sc.>lo tre ·o quattro accessi, e troncand0 poi l 'infezione con il chinino. Il miglioran1e11to co11statato sare:bbe stato n1olto sensibile. _J\.ncl1ei vVagner-Jauregg, contrariamente al1·opjr1ione prevalente dei ne'Urologi, ha costatato c.he la 1nalariaterapiia non solo ·non ag..grava la tubercolosi p·u lmo·n are, ma può in qua1c1le caso inigliorarla. Tutto sta a praticare la cura in due lent.p i, secondo le regole di Weselko, interro·m.pe11do la mal.aria dopo 2-4 accessi e reinoc ulandola dopo 4-6 settim1a ne sen1pre che la prirr1a inoc;ulazione sia stata be n tollerata. Admique la inalariizazione natm·ale_ o a1tificiale può agire sfavorevolmente a favorevo]1n·e nte sulla tubercolosi pulmonare preesistente. Allo stato ·dei fatti l 'eventualità della in fluenza dannosa deve fare astenere da ogni tentativo di aura della tu·b ercolos.i con · la in oculazione provocata della n1alaria. Questa può essere co1lse11tita per la cura della paralisi progressiva di individui affetti da tubercolos i quan do sia praticata ·COil le caut~ele sopra a ccennate, ed adopera11do ceppi di plasmodium vivatX o rr1eglio di plasmodium rrialaria.e, i quali han110 u11'influe11za ineno sfavoTevole sulla tu:ber~ ccilosi. 11 tratlan1ento della tu1b ercolosi puln1onar e dei n1alarici varia a seconda ch é si tratta di malarici croriici divenuti tubercolotici o di tu bercolotici divenuti malarici. Nel primo caso bisogna continuar e la cura con il chinino a p1iccole dosi (h -1 gr. al g iorno) per venti giorni o più. E cont&mporaneam0e11te istituire il trattamento della tuber colosi , pi·aticando inna11zi · tutto il pneumotor ace ed e"·ent11aln1ente la frenicectomia. Nelle f orme fibrose, e n ella tuber c.olosi a lesioni discr ete unilater a]i o bilaterali , la cura sa1latoria le e clin1atica è particolarmente indica ta. Nei casi di t uber colotici ch e diventan o m a 1

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larici con viene ~ospe 11dere il trattamento antil ubercolare (ad eccezione dello pneumotorace ~e g·ià iniziato) e praticare la cura chininica in leu5i,·a: due grammi al giorno fino a scomlHlr&a degli a·c cessi inalarici. Si può anche ado})C~rlfte l'atehrit1a o la ·q uinacrina (3 0 cgr. al giorr10 per otto giorni) se si tratta di forma estivo- autu11nale. Ma è soprattutto l 'associazioIt~ adrenalina-chinina che dà i migliori ris ultati nella rr1alaria acuta com.p licante la tuberc,olo~i . Si pratica prin1a un 'iniezione sottoCltl.a1lea di un 1nilligrammo di adrenalina e llopo una mezz'ora u11'iniezione di X -1 gr. di fol 111iato di chinina. Si ripete questa doppia ii1i€;zione mattina e sera per 6-8 giorni, poi solo al mattino f>er otto giorni, e quindi si pra1j ca solo l'iniezione di adrenali11a per dieci . . g 1orn1. Si de,'e, inson1n1a , fare lutto lo s forzo cura1i vo non sulla tubercolosi pulmonare, ma sulla n1alaria d 'invasio11e che si deve stro·n care raJJidamente. Lo stesso procedimer1to si deve usal't:, per stroncare la febbre dopo il secondo accesso nei casi di malarizzazione curativa dei pnra1itici affetti da, tubercolosi, per poi ripetere la inoc.u lazjone. DH. 1

SANGUE. Contributo allo studio dell'agrannlocitosi. (A. CoL.l\Rrz1.

Hae1nalologica. Voi. XVI. Fasci-

colo II, 1935). L 'A. riporta due casi di «malattia di Schultz» osservati e studiati nella Clinica delle malattie ir1fettive di 1loma. 11 primo caso rappresenta una delle più ti' pic.l1e e gravi .forme di agranulocitosi·, con sco1l111arsa quasi .totale delle cellule bianche dal sang·ue circolante, ridotte ad una piccola pierce•n tuale di . linfociti (50 per mmc. prima della morte). L 'esame istologico del midollo costale e l 'esalne dei preparati per striscio confermavano pienan1enle il reperto del sangue periferico dirr1ostrando la completa scomparsa degli elem enti granulosi in qualsiasi stadio di ma tu• razione. Dal purtto di vista etiologico c'era in can1110 u11a sifilide, verosin1ilmente contratta da qualche a11r10, non ct1rata; una cura arsenobe11zoli ca i11 atto; un 'artgina clinicamente e batteriolog·ica111ente imputabile f.11 bacillo di Loefiler con associazi'oni microhiche banali ; u11 'enlocultura positiva per .lo stafilococco aureo; nessuna alterazione costituzionale evide11te; urta sclerosi poln1onare, quasi certam ente di i1atura tubercolare. Si sa cl1e il benzolo può fleterirtinare gra\ri. forme di n1ielosi aplastiche e che è riuscito a Scl1illing di riprodurre sperin1c11l.a lmen te col benzolo quadri en1atici si1t1ili aJl'agranulocilosi. D'altra parte la sifilide è talc:l risc9nlrata in un certo 11umero-di casi di ag·ranulocitosi. Ma non si può a questi fat-

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XLII, Nul\L 17]

tori at.Lribuire altra importanza che quella di mome11ti predisportenti od occasiona]i per la insorgenza della sindrome di Schult.z. Il 2° caso rappresentava anch 'esso per il quadro ematico e pe1r la sintomatologia clinica una forma classica di «malattia di Sahultz». Il particolare interesse di questa caso è rapprese11tato dall 'esito, quasi insperato, in guarigiorJe, che si manti·ene ad un anno di dista11za. Nell 'infern1a la grave leucopenia, con un minimo di 1150 leucociti, e la 111ar1car1za di granulociti nel sangue' periferico durò alcuni giorni, poi incominciò un lento, progressivo aumento dei leucociti, sempre con li11focitosi relativa o assoluta, e a,d un certo i) unto riapparvero i polimorfon.u cleati, con una percentuale variabile dal 2 al 14 % di mielociti e metamiel9citi neutrofili, con qualche basofilo e molto più tardi qualche eosinofilo. ll caso non confer1r1ere1b be I ~affermata gravità della prognosi data dalla mancanza di eosi11ofili. De.g·no di nota il fatto, non senza precedenti, che sotto lo stimolo di processi suppur~tivi si osservò r1ella mia.lata una brusca risalité> dei leucociti, fino a 13.000. Il 1nassimo interesse di questo caso è dato dalla guarigione, essendo assai esiguo nella letteratura il numero dei casi guariti, almeno di· quelli riguardanli sindromi cliniche uguali a quella descritta da Schultz. I mezzi terapeutici messi in opera furo110 la trasfusione del sangue e la irradiazione a dosi stimolanti del midollo osseo. Naturaln1ente per giudicare del valore cli questi n·1eizzi terapeutici, anche se razio!1ali, occorrerà una più lunga esperienza clinica, data la rarità della n1alattia, · ma il risultato ottenuto nel caso dal I ' A. ·è incoraggi:1nte ed invita a proseguire con lo stesso met.od.o. Nei ri'guardi della patogenesi è noto che si dibaitono per l'agranulocitosi le stesse quistioni i11erenti ad altre inalattie del sangue, specialmente alle mielosi aplastiche. JJin1itandosi a fare delle consid_erazioni' strettan1ente legate ai casi clinici descritti , l 'A. rr1ette in evidenza come l 'esame del midollo del primo caso non dimostrava alcun elemento n1ieolide. Non si trattava pertanto di una r11.ancata imn1 issione in circolo dei granulociti e r1e1)pure di una rapida distruzione di essi in circolo, rr1a di mancata fo_rmazion e di granulociti, cioè di un ·aplasia parziale del midollo emopoietico. L'aver poi trovato antefi11 e 111 50 Jeucociti per mn1c. di ~angue si doveva interpretare non solo come scomparsa dr.Ile ~llul(-! bianche granulose, m.a anche cor11 e gra vi'ssim..a co1npromissione della serie lin fati ca. Ma il reperto 1nidollare dimo . . trava non llll a linfopenia come nel sangue circolante, 111n a11zi un abnorme aumento delle cellule li1lfoidi. 'B isogna dunque ritenere ch e l'evoluzione dell 'emocitobln.sto si sia arreslata solo 11ella direzi'one mieloide e ch e le cellulf\ lin-


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fatj ch e, così 11u111erose, s.ia110 state i11capaci di andare in circolo, per uno di quei fe1101ne11i per cui in alcune leucemie ~i ha il quadro del sangue aleuce111ico e l euc-0penico. Nel r11idollo esi'stevano poi anche i segni di una certa reazione dell'apparato retico-e11doteliale; che il reticolo endotelio partecipi attivan1e11te alla reazione p rovocata dallo stimolo infettivo i1or1 d eve sembrare strano , stando alle attuali conoscenze del sistema errtopoietico. Nel -secondo caso il d ecorso e sopratutto la reazi.011e granu]ocitica nel sangue in eguito a flogosi localizzata, fanno pern are cl1e la lesione dell 'apparato n1ieloide no11 sia tata llTiiOlto gra,'e. Si potrebbe pe·11sare ad u1n a temporanea inibizione d ella granulopoiesi o ad un disturl)O nella ir11missione in circolo di granuloc j Li, n1a si potrebbe anche ammettere l 'ipotesi c11e il tessuto mielo·b lastico sia stato dartneg·giato non in. toto 1na solo parzialmente e che, una volta ~rinta o almeno atte,n uata la i,gno1 a noxa esso ab bia potuto riprendere il suo i1ormale fun zionamento. Quanto ·p·oi al problema d ella priorità dell 'u110 o dell 'altro dei due elen1enti , sepsi e stato ao0Ta11ulocitico, il campo resta tuttora di, i'so. Si può dire p erò ch e di tante en1op·atie, cl1e si accom11agnano col quadro di una sepsi, è enza dubbio l ' agranulocitosi quella ch e l)iù co lpisce e per il con1plesso clinico e per i] rap·i do d ecorso e p er l 'anan1rne·si sipesso negati va, con1e una r11alattia da infezion e. I quadri ematologici con ~piccata leucopenia, osservati i11 alcune seip1si a germe not9. • • co11 o senza ana111a necrotica , cori o senza ar1emia e diatesi en1orragica. l1anno indotto un n11mero notevole di AA. a considerare l'agranulocitosi con1e un' es.pres~ione sintomati'ca e non come una particolare forma morbo a. Nulla ' 'ieta di ritenere cl1e la lesione mi,d ollare più o meno grave ia strettamente dipendente dal rapporto agente infettivo: 1~eazione difen~i,ra e ch e esaltazi'o ne del p rimo ei ab·ba&samento di quest'ultirr1a pos ano portare, in detern1inate circostan ze, a ll'ag:ranulocito i. Tutt.avia sembra opportuno che il com1p1lesso sinlon1atico di Schultz debba restare nella clinica co111e n1alaltia a sè, fin tanto ohe le riccrrhe clinich e• e s11>eri111entali no11 avranno dato gli elementi n ecessari per una 1)iÙ esatta interpretazione della malattia. C. T OSCANO. 1

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Il comportamento del ferro ematiro dopo trasfusione· di sangue. · (L. COTTI. Gior11a.le di Clinica 'ili edica, 1O a1>1ile 1934). Co n la trasfusio11 e di sa11gue si proYocano delle Yariazioni spesso notevoli, nella crasi del ricevitore , in parte dovutf' al semplice a,prporto di sangue ed in parte alla stimolazione degli org.ani en1atopoielici. · L 'A. 11'1. ritenuto interessante studiare le va1

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SEZIONE PRATICA

riazio11i quantitative che in tali condizioni su bi&ce il fEJrro ematico. Le ricerche vertono su 1O trasfusioni pratica te in otto pazienti affetti da svariate forme mor})ose, co11 arnemic quasi tutte da tifo secondario. Venne d etern1inato il E'c• ematico totale (me! odo di Foweater), l 'Hb (Sahli) e il oonteggio dei globuli rossi e b·i anchi. Accanto agli altri dati fu calcolato l' cc indice ferrico », espressione numerica del rappoTto Fe:Hb. Tutti i pazienti non ~Tano sottoposti a · cure ferruginose od epatiche ; le quantità di sangue trasfuse furono diverse, ma pe•r lo più ~00-300 cc. I prelevan1enti per gli esami ve nnero fatti a digiuno, subito prin1a della trasfusior1e, do;po 10' , 20', 30' da essa, dop,o 24 ore do po· 2-3 giorni e finaln1ente dopo 7-8 • • g1orn1. Da1lla lettura delle tabelle annes·s e al lavoro appare 0vide11te un aum~nto del Fe ematico dopo la trasfusione, aumento c.h e. raggiunge il massim,o entro le 2± ore co nsecutive alla trasfusione ed è dovuto all,ap•p orto di sangue ad elevato tasso en1oglobinico·; poi i valori del Fe diminuiscono, sempre pur reistando sempre superiori al pri111iti,·o. Il parag·one trai il Ft.~ e111atico totale e il tasso emog lobinico, reso fucile inediante I ,indice ferrico, dimostrò una1 variazione caratteri tica, ma tra11sitoria , dei rapporti percentuali trai di loro . I11fatti l ' indice ferrico din1inui in 8 casi su 10, ma la diminuzione non era più apprezzabile in 7a_8!\ g ior11ata, .pEJr il ripristino dei valori primitivi. L l\. cercru di spiegare questo fenomeno ed emette al riguardo alcune ipotesi . Delle sostanze co.Joranti presenti dopo la trasiu sio11e in quantità notevo,l e, potr·e bbero influire in aun1ento sulla lettura colorimetrica dell ,Hb ina ·è difficile stabilire con precisione (l i quali sostanze si possa trattare•. Una piegazion e l)iù probativa si pot.rebbe dare an1mette11do ch EJ n el sangue umano esistano p iù en10,g lobine a indice ferrico diverso e cl1e do1p0 la trasfusi'o ne i trovi in circolo quello ad indice ft.•rrico minore. l\1a questa ipotr.si è co11traria alla dottrina della unicità della llb un1ana t ' alle nozioni attuali sui rapporti l1011de.r aJi molecolari tra 1f~e e111oglobinico ed Hb·. _i\nche alt.re teorie enun cia l'A. n1a nes una è capace di ri olvere il problema ed egli co,n r lude ch e solo ultcTiori ricer che sulla natura rlell 'Hb umana potranno chiarire la qui ~ t ione. 1

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Trombofilia essenziale. (Malattia trombizzante). (J{.. :.{\..

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Proceedi11gs of the 'Alayo Cli11ich , 2

G. E.

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o-ennaio 193'5). Gli _i\_i\. l1an110 studialo

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n n1a lati

ron CJ)isodi rl i 0bliler azio11e Yascolare a1 terio . . e e 'e11ose . . parse i11 Yarie re.g ioni d el corJ)O. I di ·t11rbì


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<< IL POLICLINICO

jnsorsero in1p·r ovvi samente, il d eco r so fu temp estoso e 2 n1oriro110. - Jl decorso cli11ico, i dati di laboratorio e patolog·ici fal1110 escludere cl1e si tratti delle -<;omu11i n1alaLtì e vascolari obliteranti·: e gli A A. cr edono di e sere di fronte ad una nuova r11alattia. Sono ve11uti in ques lo ordiP.e di idee dopo l .apruicazione di 2 nuo,·i n1etodi di laborator i6: Ja determinazione d ella coagulabilità del .sn11g u_ei, ed u11 i11eto·do p·i ù esatto di contegg·io d elle pias trine. IJ.anno i11oltre ricer cato la ·q uantit à delle g lobuline d el siero. In 50 casi di· occlusione va colare da arteric1.sclero i o da tron1boang ite obliterante, questi 1neLodi non 11anno svelato a lcuna alteirazio11e Itella coagulabilità del angue, n el i1un1er o d elle piastrine e n ell a qua11tità d elle o·lobuJi11e del siero ; n ei 5 casi in parola, in,·ere, -vi 'fu un aurj tertto cospic uo e costar1te d ell a coa :g·ulabilità del san g·t1 e.. Gli AA. con cludono ch e l'aumento della p1oprietà co ~g·u lante del san g ue, sia il fattore tleter n1.i:nante di questa i1uo,-a entità cli11ica .alla quale dan110 i segue nti caratteri: occlu·"jo11r, imJ)r OvY isa di arterie e ve11e di g rosso rali bro in indi\'i clui in appar ente buona sa lute, assenza d el quadro clinico ch e car at terizztt le obliterazio11i Yascolari arterioscleroti ch e, la tro111bo -an g ite o·bliLerante, le occlu sio11i en1bolic}le, i11inime alt~razioni patologiche sui va i affeLti, ta li da s.emb r a r e ch e si d ebba escluder e una lesione p rimiti·ya va ale, alterazioni costanti d ell a coagulabilità del sangu e <lurante g li episo di di tron1bosi, ed interessan1ento di arterie e vene n ell e più diverse r e.gioni del corpo , com e non si osserva in altre malattie vascolari . E. ZrTo. · 1

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DIETETICA. La dieta dell'artritico. {vV·. BAUER. Joizrn. a1ner. m ed. assoc., 5 gen. naio 1934).

Nel! '.artrite di orig·ine nota (trauma tica, infettiva speci fica, costituzionale, com e l' emofilica, ecc.) si darà la dieta a datta per la condjzion e morbosa ch e la produce, salvo per l 'artrite gottosa , in cui si darà una dieta a basso conlenuto in purine. Fra le artriti di ori'gine ignota , l 'A. disting ue quella degenerativa (ipertrofica, o teo-artri Le), quella proli/erativa (reun1atoide, .atrofica) e la febbre reu.ma.tica.· La forma d egen erativa , ch e costituisce i l J'eun11 Li sn10 cr on ico d elle persone an zian e, €. seco.I)do 1 A., il ri·sulLalo 11on g ià di alterato metabolisn10 o di dis funzioni endocrine o di proc<tssi i11fì an1n1.alori , m a soltanto d el lu11go u so delle articolazioni e degli e' 'en t11ali ripetuti traun1i'. Quindi, se la forn1a è limitata alle articolazioni ch e portano il peso del cor P(• e ge il paziente h a u11 peso ecce siYo, s' in1 1

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pone ar1zit.utto la diminuzione di questo, che Ya esercitata specialmente a spese dei carboidrati. e :lei g~·assi , da Jin1itarsi alla quantità calorica su fTic tente, n1antenendo invece una a?eg,u~ta so111111inistrazione di proteine e di ,·1ta1111ne. BaElLa, spesso, una semrp lice riduzi.one del peso per fare scomparire i sintomi. 1'alora , questi scompaiono spontaneamente per la stessa evoluzione della lesione articolare ed a llora il successo è attribuito a qualsiasi terapia usata. L 'Jlrtrite proliferativa è caratterizzata dall 'altern,a rsi di remissioni e di ricadute sic' c1'1è ,è difficile il giudicare delJa reale eflìcacia di una data terapia; i11 generale, il paziein te 1to11 può considerarsi guari'to che dopo passalo un periodo di cinque anni, meglio dieci, senza sintomi. J\iiolLe sono state le diete proposte per tale m a lattìa e l 'A. prende in consid erazione le seg·uenti: Fru.tta acide e vegetali. L 'esclusi·one di tali a ]i111~n t.i (fra c ui sono da men zionare i pomidori , i lirnoni , i grapefriiits e sin1ili) è basata più §Ulla fa11 tas ia ch e sui fatti; essi contengono degli acidi or·g anici deb·o li cl1e sono facilm ente ossidati n el I 'organisn10, ed arrivano nel . ~a11gue con1e carbo11ati alcalini, sicchè sone da cor1 s iderarsi com e aJcalinizzanti. In olt·rr essi ra1)presenta.110 la sorgente principale d ella vitarnina C e co11tengono anche la A e S<)11n quindi non soltanto per111essi, ma a n cl1e da prescriversi. Dieta fadclisia . I fa ddisti tenclo no a riten er e c11e i1on si d eve u sa r e una dieta mi·sta p er cl1è 1:l presenza di 1)roteine nelJo s tomaco inte•r r o1111Je la digestio11e del I 'an1ido. Questo è un <\rrore. La digestio1)e dell 'an11ido si inizia nella bocca con ia saliva, s.i interrompe n ello sto1,1aco quando iJ cì1i·n10 è acido, 1na vie n e ripresa r1ell 'i11lestino , dove il succo pancr eatico fnrni sce I ' en zima a miloliLico. L 'int erruzione è, pertanto, fi siologica e si 11a sia cl1e si mangi u11 iJast.o a1}1ilaceo oppure mi'sto. D el resto, vi sono deg li animali , ch e non l1a11110 ferm enti di gestivi per I '.amido nella loro saliva (ca11i , ga tti , bovini) e che pure si nutrono di cibi ricchi'. di amido, di cui la digestione incomincia soltanto dopo ch e il chimo ha lasciato lo stomaco. Equilibrio acido-basico della dieta. Vi sono dei 1nedici cl1e, nella artrite r eun1atoide preEcrivo no una dieta basica , per la t enden za di Lale 1nalatLia al « sistema acido », espressior1e 111iti~a, ch e non sig nifi ca nulla perchè l 'orga11is11!9 te11de per sua natt1ra alla neutra lità ed una bL1on a dieta n1isla non dislt1rba a ffa tto l 'equilibrio acido-base dell 'or gani's mo . Ip ~rse n s ibi lilà a cerli alim enti. Vi sono indub·b ian1ente d egli indivi clui cl1e son o iper sensibili a d a Li alimenti. Il n1iglior sistem a per scoprire tale tenden za consiste n el tener nota dei si11lon1i accu at i e dei cibi con sun1ati . Le prove - c utanee sono di scar sa utilità . l\feglio 1


l ANNO

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SEZIONE PRATICA

vale Le11ere i pazie11ti ad una dieta semplicissiina (carne, riso , burro, zt1cchero) ed aggiungerv~ man mano altri alirnenti, i11 mo·do da ~cop~rire quale è quello cl1e può dare i feno111eni allergici. L'A., p·erò, non ha rriai osser' 'at.o un 'artrit~ reumatoide do, uta ad ipersensibilità alime11tare . Di~la scarsa, in prolei1ie. La p·r escrizione di tale dieta deriva dalla confusione dell'artrite 1eun1atoide con la gotta. Non v 'è nessuna ragion~ per limitare la son1mini"strazione delle proteine nell 'artrile reurnatoide, in cui è benP, :1i1zi, essere largl1i, allo scopo di n1anten erc alt.o il li vello lJroteico d el siero, di forrJire .del ferro e dci « principi antianemici ». Riduzione del contenuto ca.lorica. Nessun vE.:11t~ggio ha rilevalo l 'A. da una dieta di digiuno o di semi·digiuno, che , d 'altra p.a rte va _... assolutame11te evitata nei pazienti iponutriti o con qualche cornplicazio·i1e , come febbre od • ar1em1a. R eslriziorie rlei · carboidrati. Tale prescrizione è basata sulle seguentj considerazioni: I ) n1ol. ti pazienti cor1 artrite r eun1a toide hanno ar1or111alità nel colon, che possono essere corrette c:on una dieta scarsa i11 carboidrati e ricca i11 ' 'iLan1ine , spec.i al1neinte B; 2) essi hanno diflìc oltààd utili'z zare l'amido; 3) tali p,azienti hanr10 ~pesso un ritardo . n ell' eJ_in1i11azione d_ell~ zucch ero do1)0 l 'ingestione di 100 grammi d1 d estrosio; 4) i pazie11ti con arlrite r eumatoide n1igliorano con tale di'e ta. L 'A. discute ciascuno di tali punti ed arriva alla conclusione che il miglior sistema è quello d1. forr1ire u11a dieta b·ene equilibrata, me11t re s1Jesso l 'a11ami1esi dei pazienti con artrite 1·eumatoide rivela che vi sono in molti delle uotevoli deviazioni e d anormalità, come eccess o ci"i" carboidrati insufficienza di proteine e ' spess~ssimo insuflìcienza d.i c.al~io , fo.s foro , ferro e vitamine. Per le ab1tud1n1 am eri cane, e gli ~p·rescrive la dieta r11edia segue nte : Colazione. ,~~rutta frese.a ; u11 bicchiere di succo di arai1cio o di grapejruit; 2 uova; 3 fette di p,r osciutto; una fetta di pane di segala tostato; 2 quadratini di burro ; caffè col 40 ~~ di crema. Pranzo. l\1inestra di creme o bro·do; carr1e o pt·sc~6 e verdura, in porzion~ me~ia; in salat~ c on mayonnaise; un b icch1er e d1 latte o d1 lat.ticello; una fetta di pane; 2 quadratini dì burro; frutta; dessert. Cena. Succo di pon1odoro 6 once (circa 170 gramn1i); fegato , pollo o costoletta di a o-nello , con. yerdura cotta, i11 porzione media; verdura fresca (pomodoro , la t.tug a , seda110 , ecc.): una fetta di pan e; un biccl1ier e di latte o latticello , frutta , dessert . Lo zu cch er o, il pane ed i dessert si p ermetto1lo "olta11to se il pazie·n te no·n s upera il p es o. In ag giunta alla di e ta, so110 consigliabili 1'olio di fegato di m erluzzo o preparati d el g en ere concentra ti , con1e pure qualche p r eip·a ralo in vitan1ina B. 1

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Se, in questa dieta, ]e scorie se,m b·rano eccessive, si evj ti ad ogni modo, di ridurre Je '' iL~rr1i11e. Ne i i)azienli con disturbi gastro-intc: stinali, si può dare una dieta più blanda, cl1e soddisfi alle indi·cazioni date. ~ bene te11er presente che non vi è una terapia specifica per l'artrite r eumatoide e ch e tali pazienti van110 accurata.n 1ente studiati e seg11ìti , correggendo og11i anormalità. P er quanto rigu.arda la dieta, è essenziale fornirli di un 'adeguata quantità di calorie, di vit.an1ir1e concentrate, di minerali (calcio, fos foro, ferro) , r egolando opportunamente il ri·poso , l 'esercizio e la terapia fisica. Il regime va scelto in arn1onia con le abitudini e le neoessità d el p1a ziente e deve essere prescritto in tutti i ~uoi particolari. fil.

DIVAGAZIONI

la patologia dell'uomo preistorico . LG s tudio delle 111alattie dei nos tri lonta· Iìiti::;i1r1i antenati è di data piutlos t o recente . Allt. prime osservazioni isolate di Broca , Virc l10,v, Parrot, è s.eguilo uno studio d 'i11&ie111e fatto da Baron che n el 18"81 aveva raccolto 121 osscrvazio11i; n1a ·è stato soltanto r ecente1r1e11te ch e si &0110 a pplicati vari m etodi, soj)rat utto lit r a diologia e l 'isl o patologia d elle ossa e si è arrivali a co·n clu ioni d 'indole gen erale ed a preci ar e alcu.n e cliag11osi postu11le , co111e quella d el r11orbo di J>aget e di sifilide. Cc>m e ci dice A. v-. Vallois (l? eviie scientifique, ot t . 1934) la pi'ù aI1tica lesion e osser, ·ut a in un ai1tropoide è una voluminosa esosto:-.i d el fe1l1 ore . l11Ler e sante è Ja ' ra ria frequen za d ell0 lesio ni traumatich e , ch e sono i elntivam ente rare Itell 'u orno p aleoliti co, i11entre diventano più frequenti n elle e11och e su.<2c.essi,'e. Esse si osservar10 su I utte Je ossa, in c,u i s1)esso si trovano a11cora i1lcluse le frecci'e di silice; un Jatto degno di 11 ota è la g·randc frequen za delle fratture co11solida te in buon a J)OSizio11e , il cl1e fa p en sare ch e questa b-r~ rl ca deJla cl1irurgia fosse g ià abbast..an za sviluppata fin d 'allor a . · Il ra chit.is.n1.o n1anca 11 el 1)ialeoliti'co e se n e conoscono rari casi nel i1 eolitico ed all 'età dr l b,ror1zo e d el ferro, n e·ll.a Scandinavia ; esso rnanc.a n elle mu1nr11ie egiziane, com e in quell e f}eru, iane ed è soltanto ad un 'epoca r ece11te elle 11a p1r eso la diffusione attuale. Invece l 'osteoa rtrite cr onica. r ela ti va111ent e ' ]Joco frequcn le oggi , era all ora n1olto di [fusa e si n1anife. ta con alter azioni dell e superfici di conlalto articolari e prod t1zion e di osteo fiti; la &i os erva inoltre ad t1na età J) iÙ b assa di t{Uan t o la si Yeda ai g iorni n ostri e per sino i11 indi,ridui· i11 c.ui le sul ure de Ila ,·olt a cr anica non er an o a n cor a chi11se, qt1indi ad età inferiore ai 30 anni . L a I ul:1er colosi s i os~c.\ r' a i'n forn1a di ost ei1e, c011d ensa ta o diffusa. con 11 t1n1erose caYità 1

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" IL POLICLINICO ))

e sequestri. Nella sifi lide, s.i ha sopratutto la iper-osLosi delltì diafisi, cl1e prendono una for111a di fuso> a superficie inspessita, ma con 1nolte piccole ero$ioni: ch e da.n no un aspetto tarl-;\tO. I.a carie dentaria varia di frequenza secondo le epoche e le località. Sconosciuta nel paeloJitico europeo, la si Òsserva in quello africano; in Europa la si trova per la prima volta nel m esolitico ed aumenta , in seguito, di freque nza. In .Egit;to, e rarissima n el pri1110 periodo, cl1e tocca ancora la preistoria e diventa più frequente all 'epoca dinastica e più anco1a sotto l 'impero romano. G!i uomini del paleolitico non cono,s cevano, quindi, probabiln1e r1te rachitismo, tubercolo-. si , $..i rilide, carie dentaria ed erano soprattutto segni artritici cronici; al n eoliti co e d all'età dei n1etalli la frequenza relativa delle malattie cambia e si a"V-vicina alla nostra. I traumi, dapprima ab,b astanza rari, diventano più nun1erosi eq al cun i risultano indubbiamente dalla lotta fra uomini , che sembrano, quindi , dive1)fare più feroci; compaiono la tubercolosi e la sifilide, pure formando soltanto d ei piccoli' focolai isolati. Così pure la carie dentaria fa la sua con1parsa al mesolitico ed, in seguito, aumenta col progredire della civiliz• zaz1one. :E: dunque un error e il parlare della robusta costituzione dei nostri lontanissimi ante• i1ati e di r.i.tenere che per la vita rude e selvaggia ch e menavano p rese11tassero una notevole resistenza a tutte l e malattie; soffrivan o ancll 'es i al pari di noi , soltanto cli malattie <li,rerse dalle nostre. fil . 1

1

Rammentiamo l'Importante pubbllcazloae:

D.

CENNI BIBLIOGRAFICJ(I> VIOLA. Nozioni m m edicina l ega~e militare. Editori' S. Lattes e C., Torino. Prezzo L. 15.

L 'esperienza dell 'ultima guerra ha m esso in evidenza una g ran quantità di problemi ignorati dai m e·dico-legisti delle passate genera•

ZlOnl.

D 'altra parte il I'erfezionamento sull'indagine di~onosti ca ha messo a disposizione nuovi n1ezzi di acc.ertanl+ento ch e con sentono più sic11ri giudizi sia agli effetti delle sel ezio11i dei soldati come dell 'infortuniF>tica e della crimin alità mi'l itare. J vecchi trattati sotto ques ti aspetti no•n corrispondono più alle moderne esigenze. IJ libro del Viola costituisce un aggio,r nament.o della medicina legale mili tare, e colma pertanto una lacuna. DR.

L.

IJ.l \TTEs.

l_J •iridividualità del sangue

1iella

7)iologia, nella clinica e n'ella medicìria legale. Editori Fratelli Treves, Milano. Prezzo L. 50.

I con tributi che il Lattes ha dato alla dottrina d ell 'individualità biochimica del sangue sono fondan1entali, e non desta quindi meravig lia i'l fatto ch e i li·h ri da lu.i scritti sull 'argo111er1to 11anno tanto successo. Le traduzioni inglesi , francesi, tedesche rapidamente si esauriscono, ed in lingua italiana s i è ora alla quinta edizione. Qu esta su]le precedenti ha il vantaggio della maggiore completezza e dell 'aggiorname L1to. Se si tien co11to che l 'argomerLto è sempre in evoluzio11e, cl1e ai prob·l en1i che si risol,rono di anno in anno se n e sostituiscono nuovi·, si può apprezzare quale 11uova mole di notizie appresti la presente edizione . Tali notizie non ha·n no un interesse p,u ramente teorico, esse hanno trovato oramai larg l1e quat1to sicure applicazioni n el campo delJa nledici'na legale e della clinica. L'esposizione della tecnica occupa bruona parte del libro , cl1e si cl1iwde con t1na ricohissimfl , potrem<) dire completa, bibliografia. 1

t"'rOT.

ARNOLFO CIAMPOL1NI

Docente nella R. Università di Milano.

Il trauma nella etiogenesi delle malattie (Rapporti clinici e medico legali)ì Prefazione del Prof. CESARE FRUGONI Clinico Medico di Roma. Riportiamo i t1toli dei vari capitoli di questo int& reesante libro: I . A.rgomen~~ion i cliniche e argomenta~oni legali Le casualità morbose - Causa. od occasione? - Dei fattori marhoei ooncausa}j nella clinica e nella medicin a lega lf' cl egli inlfortun! - La coniig'urazione giuridica <Jella lesione da infortunio e della malat· tia -profeesi0nale. - II. Dello sforzo oome azione m orbigena - TJa lombaiggine da sforzo - L'ernia infor· tunio - Orchiti e varici da eforro? - Emorra{?ie cerebrali da sforzo? - Le mort.i improvvise da lar voro? - Sforzo e malattie dell'apparato respirat<r rio. - III. Traumi e tumori - Traumi ed emopatic -- En·docrinopatie e traumi - Traumi e malattie oeteo-a:rticolari. - IV. CX>mvlicanze ed eeiti del trau· ma Cl'anjo-encefalico. - Tra1unj e malattie a sede srpinale. V. Plemriti e polmoniti traumatiche Tra.umi e tubercolosi Polmonare - Tr~umi ed appArato cal'Cl io-v~lare - I traumi dell'apprurato di· gerente - I tra.umi del rene - Indice sistematico - Indice alfabetico. Volume di pagg. XII-550. . Prez10: le spese

in brochure L. 5 2. ril<'P.llto in tela L . postali di spedizion•>. P er ; nostri

58

più abbonati,

DR. F,. B...\LLOTTA. Prassi niedico-forense. Editore Zanich elli, Bologna. Prezzo L. 15,00. Il volumetto che l 'A., aiuto e docente all'Istituto di Medioina legale di !Bologna, ha pre· parato, non vu ol essere un trattato, ma un semplice prontuario di pratica medico-forense. Una guida per coloro ch e non e ·sendo particolarn1ente versati. in medici11a le·g ale, e n0n praticando abilual111enle questa branca, so110 saltuaria:mente cl1iamati dal]a giustizia a dare pareri ·m edici.

rispettivamente L. 4 7 e L. 5 3 in porto franco. Inviare Vaglia all·editore LUIGI POZZI. Ufficio Postale Sue· cur<>.ile diciotto. ROMA.

(1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cui si desidera la recensione.


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SEZIONE PRATICA

' Pertan.t o oltre a succinte nozioni tecniche sout> date quelle in.diciazioni che riguarda110' l 'esecuzione, per così dire b,u rocratic.h e, delle presLazioni medico-forensi. Un libro veran1ente utile p·e r i pratici, e soJJratutto per i medici condotti.

ACCADfMIE, SOCIETA' MEDICHE. CONGRESSI Società M.ed.ico·Chirnrgica di Pisa. Seduta del 13 dicembre 1934. Di alcuni casi di Lepra autoctona. C. LOMBARDO. ~ L ·o. dà notizie su tredici casi di Lepra autocto,n a osservati n ella Clinica Der1nosifilopatica di Pisa durante il decennio scorso facendo rilevare particolarrnente: come la si~to­ matologia sia ~g·ual e a quell a della Lepra esotica : eom~ . per la maggior parte dei casi si sia potuto stab~rre essere figli o parenti di infermi di Lepra ~so t1ca , pure proven endo da paesi dove antican1ente eranvi dei 1eprosari: come il cresciuto numero dei l eprosi ìn Toscan a sia strettamente connesso- alla emigrazione in p aesi dove tale malattia è ancora m olto diffusa; come infine sia da tenersi l?':resente ch e accanto alla Lepra conclamata siano da ammettersi forme oligosintomatiche anomaile e forme larvate . Digitale purpurea o digitale lanata 1 I . S1MoN. - L 'O. espone una serie di fatti in base ai quali non può finora amm ettere una superiorit~ terapeutica della digitale lanata sulla digitale purpurea . Egli p ensa ch e occorrwo molte prove prima di giunge.re ad una tale conclusione, tanto più che esp erien ze fatte con la dig·itale purpurea stabilizzata hanno dimostrato la sua pronta, sicura, validissima attività terapeutica. Ritiene c!i~ i tempi siano maturi per imporre che la digitale purperea si a messa in commercio solamente dopo la stabilizzazione.

Seduta del 9 marzo 1935. Oi un caso di edema polmonare acuto cardiaco con sindrome di peritonite da perforazione. V. CEsARIS DEl\ilEL. - L 'O. illustra il caso di un uomo di a. 41 venuto a 111orte durante una ~risi dolorifica addominale simulante peritonite da perforazione éùppendicolare gastrica o duodenale che all'autopsia risultò sostenuta da inversione della con vessità diaframmatica e determin ata da irritazione m eccanica p er stiramento e c ompressione d elle terminazioni sensitive e mo.t orie del nervo frenico e in lineai subordinata di ipotesi delle terminazioni sen sitive dei rami frenico-.addominali del plesso fren ico ~el simpatico e. dei n . n. grande e piccolo splancnici, in occasione di edem a polmona re acuto d a · insufficenza del ventricolo .sinistro del cuore. Reinterventi per ulcera peptica. M. BUFALINI. ~ Riferisce su 5 reinterventi (2 p~r. recidiv~ sulla ~occa a11asto1notica e 3 p er re'<:id1va sull an sa digiunale). Ha praticato estesa r:se~ion.e gastrìca.; r.esezione digiunale; 5 guarig i on:i.

diagno.Con sider azioni di ordine patocrer1etico o ' s tico, terapeutico. Uicera gastrica guarita con cura mercuriale. M. B UFALINI. - Ulcer.a della · piccola curva con gTossa nicchia i11 uomo di 47 anni. Sofferente da soli 3 m~si. Il dato a1namnestico della contemporanea caduta d elle unghie d elle inanì e dei piedi, fec~ sosp ettare la natura luetica dell a lesione gastrica, pure con Wassermann n egativa. Iniezioni d i salicilato di mercurio . Scomparsa con1pleta dei dolori e della nicchia dopo 2 inesi (controllo rad iografico).

Sindrome paralitica unilaterale globale dei nervi cranici per metastasi alla base del cranio di un carcinoma della mammella.

Prof. MARINO BENVENUTI. - Studio clinico di un c.aso di metastasi d ella base del cranio di epitelio~~ .4~lla ma~n1ella, ope~ato due mesi prima d e~l 1n1z10 della s1ntomatolog1a n eurologica, deterrn1nante la paralisi d ei dodici n ervi- cranici di ·destra. L'O. p one n el g·ius~o valor e il r eperto di cellule carcinomatose n el liquor. Reperto che p ern1ette di diag nosticar e, con sicurezza una m eningite car cinomatosa e ch e conferisce 'all 'esame del liquor di simiii ca,si tutta l 'i1nportanza di una ~iopsia. A questa diagno·s i è l egato il particol are inter esse della osservazione d escritta in quanto la « p aralisi unilaterale glob,a le d ei n ervi cranici » da m etast asi caircinomatosa, coinvolgente sia le os~a della base del cranfo che le meningi, costituisce una evenienza clinica inco11testabimen te r ara. I l Segretario.

R. .Accademia Medica di Roma. Seduta straordi11aria del 2 marzo 1935-XIII. Presiede il prof. S.

B AGLIONI,

presidente.

L'ottalmoscopio strumento essenziale nella semeiotica neuro-psicopatica. ~rof. O. PARISOTTI. - · L 'O. s 'intrattiene rapidamente sui vantaggi o piuttosto sulla necessità del1'esame o·t talmoscopico p er diag·nosi nella patologia n europsichiatrica . La diagnosi di~erenziale tra p aralisi progr essiva, tabe dorsaJe e scler osi a placch e ha non solo conferma, ina pure i11dirizzo dall 'esa111e ottaln10scopico. Per la sifilide 1'esan1e ottal1noscopico non d à soltanto la certezza, n1a pure la qualità, pern1ettendo di distinguere tra eredo-sifilide e sifilide acquisita. Nella meningite tubercolare l 'esame ottalmoscopico può b astare per la diagnosi e pure imporla, e dà pure la possibilità di riconoscer e la localizzazione del focolaio tubercol are endocranico. L 'O . accenna le al tre malattie d el sistema n ervoso, per le quali l 'esame · ottaln1oscopico è n on solo aiuto, m a pure n ecessità. La leishmaniosi dei cani in Roma nella stagione estiva e autullnale. Dott. F. MARCHESI , F . CnA1Nz, R . ScAPATrcc1. Gli 00., continua11do le ricerch e preceden ten1ente i11iziate sulla l eish1naniosi d ei cani i n Roma, riferiscono i risultati ottenuti n elle indagini eseguite durante il periodo della stagione estiva ed


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« IL POLICLINICO »

au Lu11nale 1934. Su 269 autopsie eseguite durante Ja s tagione estiva furo110 trovati 7 cani parassitati, con una p er centuale perciò del 2,7 %, 1nentre che ir1 au lunno, su 218 cani esaminati, ne furono lroYati infetti 7, con u~a perce11tuale quindi del 3,2 %. In base alle ricerche con11)lessive, gli Oò . l'On cluclono che la leishrnaniosi dei cani in Roma è diffusa in lieve percentuale (su 861 cani esamin a~i , infe tti 18) e cioè del 2,1 %. Ha grandissima importanza il fattore stagionale, in quanto che dal O % ottenuto nell a stagione invernale, si raggiunge, a tt raverso un aumento progressivo nella s tag io11e primaverile ed estiva, un massimo di ani1naJi infetti nella stagione autu11nale. Dal complesso delle ricerche, gli 00. tragg·ono delle conclusioni di jnteresse epidemiologico e in rapporto alla funzion e del cane, quale serbatoio del virus })er la leishmaniosi umana. Discussione : prof. P UNTONI. Diffusione della spirochete dell ' ittero emorragico nei ratti di chiavica in diversi tratti del Tevere ( in Roma ) e dell' Aniene. Dott. F. ~1ARCHESI. - L 'O. ha i11dagato sulla frequenza dell 'infezione ittero-e1norragica n ei ratti di chiavica ca,tturati lungo alcunj tratti del Tevere e dell 'A11iene . Ha potuto isolare in tre z011e <1ifferenti in quesii fiu111i de11 tro la città di Ro111a e a la sua i111mediata periferia tre ceppi di spirocl1ete che riprodussero il quadro tipico del 111. di v\Te il in caYie inoculate con poltiglia di organi di r a lli catturati. Anch e il r eperto a1 para]Jolo ide died e es1to posilivo e i11 t err eni di cul ture appro11riati si svilupparono le leptospire dj lr1ad a-Icl o. L·o. in base a questi primi risultati addita il pericolo d ella sorgente di infezione esist en le i11 tt1 tte le zone del Tevere e dell 'Aniene, riser,·a11cl osi di dare ulleriori particolari di altre ri rercl1e proseguite sullo stesso nrgon1ento. Di ct1ssione : proff. VERNONI, Pu_TONI e PoNTANO. Contributo allo stud io sperimentale del la funzione della via linfatica cervicale dell' infezione tubercolare del polmone.

Prof. F. ARLOING, E'r. BERTIIET et A. VACHON. - · L 'é tude expéri1nentale pot1rsuivit au laboraloire de 111édecine expérirr1e11tel1e d e l 'Univer si lé de Lyon , nous a n1ontré, da11 s une pren1ière érie cl 'expérien ces, la possibililé de l 'infeclion tu))er culeuse du poumon par voie lymphatique cerYicale. De plus, l 'injection d 'encre de Chine da11 s l es g·anglions para-tracheaux, nous à i11ontré le ch eminement (le ce corps étranger à traver la voie lymphatique superieure jusque cl a.n s la tra111e . puln1onaire o-L1 nous avons réalisé d e images du tramite et de p érilobulite. Nous aYons entrepri s sur ce lte question une nouvell e série de r ecerches que n eu s publierons ultérieur e1nen t. •

Anchi losi ossea dell 'articolazione temporo-mandibolare sinistra post-infetti va. Resezione lineare. Plastica. Dolt. G . G1ANGR.\SS0. - L 'O. presenta tre malati , affe lti da a11chilosi ossea inonolaterale dell'ar ticolazion e l en1poro·n1andibolare, trattali chirurg icamente, con o teo to1nia lineare del collo del rondil o, interposizione cli l amin a di gomma all a ~Iu zii , e egu enle formazione di i1eoar1.rosi. Risult ati a cli .. lan za di an11i 3 e n1ezzo nel primo caso,

[ANNO XLII, Nul\I. 17}

3 mesi nel secondo e 15 giorni nel terzo : ripristino funzionale co1npleto. Discussione: prof. ~'IATRONOLA. Prof. .G. EGrn1 .. -

Raccolta intracranica posttraumatica comprimente il cervello v uotata con ago perforatore. Guarigione.

Discussione: prof.

Cu1ASSER1N1 .

Sulla sistem 1tica degli Aotinemiceti. Il nuovo genere Asteroides.

Prof. V. PUNTONI e D. LEONARDI. - Gli 00. avendo studia,to il genere Actino1nyces Harz 1S77, f~nno ril evare l 'eterogeneità e l'eccessiva vastità cli questo genere. Propongono perciò di emend ar e il genere ,4.ctinomyces nel sènso di comprend ervi gli a ltinomiceti aerobi a lunghi filan1enti e con differenziamento fra micelio Yegetativo e micelio aereo producente ac tinospore ; e di creare un 11u0Yo genere che essi denominano Asteroidesr per gli attinomiceti a brevi fila1nenti, parzialmente acido-resistenti e produttori di granuli metacromatici, che non presenta.n o l a formazio11e di micelio aereo. Pertanto, essi, tenendo con to che già è stato accettato un gen ere p er la d es1g11azione delle specie anaerobiche, ed escludenclo clagli attinomiceti i l gel)_ere Actinobacillus Brumpt , propongono che l 'ordine l\1i crosyphoriales Vuille1nin, 1912, venga suc.ldiviso n ei seguenti tre ge11eri: a) g·enere .4 cti11omyces Harz, 1877, Puntoni e I, eonarcli emend. , 1934. Specie tipo: .'1 ctinomy ces a lb1ts (Rossi-Daria). b ) gen er e Actinobacterium H aass, 1906 (C ohnislreptotJirix Pi11oy, 1913), comprendente le specie anaerobich ~. Specje tipo : Actinobacleri uni l sraeli (Kruse) . e) genere Asteroid es Punto1ii è Leonardi, 1934. Specie tipo: Asteroicles aster oicles (Eppjnger) . Sindrome nervosa extra-piramidale conse cutiva a malari a.

Prof. V. CHINI. - L'O. presenta e discute un caso di sindrome e:xtrapiramicl ale con secutiva a ni.alaria perniciosa coma,losa (sindro111e ipertonicabradicinetica). Considerazioni ed impostazione sperimentale su nuovt orientamenli patogenetici delle leucemie cron iche .

Prof. R. Gos10. - Gius tificazione di un esperi1nento che I 'O. s ta per iniziare sull'uomo nel campo d elle leucemie croniche, alla luce di mod erne Yedute circa ]a eventualità rli una incretor egolazione della emopoiesi normale e pa.to1ogica. L'atrofia di Pick.

Prof. F. BoN1;1GLIO. - 1, 'O. illustra un caso di iYlalattia di Pick (atrofia cerebrale circoscritta) diagnosticato inlra vitam. 'fra1tavasi di un individuo che a1veva presentato t1no stato d e111enziale accompagnato da sinton1i di a/ asi a sensoriale con una spiccatissima palilalia a parl<insorusn10. Fu fatta diagnosi di atrofia, d ei lobi t emporali e front ali e dei nuclei s trjati. L ·aulopsia ronfer111ò la diagnosi in vita. L 'O. illustra il reperto anat o1110-patologico, present an(lo l'encefalo del caso da ltii esposto. Il Seg r etario: G. AMANTE.\.


[ANNO XLII , Nul\1. 17)

SEZIONE

Prima Seduta della Società Italiana di Chirurgia e Analgesia (Sezione Romana). •

Estensione dell'uso della anestesia locale in operazioni gravi, mercè la preparazione dei malati con anestesia basale. Prof. R. ALESSANDRI. - L 'ù. dopo aver ricordato i grandi pregi dell 'anestesia locale ch e rappresenta, 1)er l 'assenza di effetti nocivi, sull 'orga?is11:10, il 1nezzo ideale, aggiunge che il su o maggior inco11veniente è rappresentato dall'in completezza del· l 'a11estesia ch e i1e limita talvolta l 'u so. L 'anestesia basale 11e rafforza l 'azione e rende così il pazie11te più sensibile al farmaco usato 1ocalme11te. Il dilaudid scopol a111ina (co1nbinazione di idrorr1orfi11one e scopola1ni11a; rappresenta un "o l t i1na sostanza p er l 'aneste ia ba~ale e l1sato 11ella d ose di due fiale dà u11 so11no talvolla completo e ch e dura anche dopo l 'i11lerYento. 1-'0. lo h a usato in lina notevole serie cli casi per i11terventi gravi (in grande inaggioranza di chi:urgia gastr_ica, resezjo11e p er ulce ra e ca11cro e d1 toracoplastiche) ~ ne ha olte11ulo sempre otti1ni risultati con buoni effetti di a11es tesi a così cl1e si augura ch e l 'uso di wssociare l 'anestesia basale alla l ocale si diffo11da fra i cl1irurgi.

Sul meccanismo del vomito da cloroformio. Prof. P. TESTONI. - L 'O. dopo aver fa l lo •

t1na

breYe ras eg11a dell a fisiopatolog·ia.del Yon1ito, espo: ne i risl.1l ta Li di alcu11e sue esper1e11ze c~ncer11e11 t1 il ineccanis1 no d el vomi lo da clorofor1n10. Esclusa l a i11ucosa gaslrica co1ne punto di pairtenza del riflesso al vo1nito, poichè gli risultò cl1e il cloroformio non si elii11i11a sicura111ente attraverso lo s lo1naco, con1e al lri e111etici i11direlti, l 'C?· ritiene eh e l 'a11estetico agisca i11 preYal enza ecc i~ tando dircttai11e11 Le il ce11tro emeti co bulbare. Eg_li non esclude tuttavia cl1e il von1i to da cl orofqrm10 possa ancl1e essere di origin~ ~ifles~a, ina, in t al r.aso, il pu11to di parte11za d~1 r1fless1 avr,e~be setle non già nella m u cosa gas trica__ in~ be11 1 1~ altre zone reflessog'ei1e, di cui le p1u i1nporta11t1 so110 il ct1orc ed il se110 carotideo.

L'esperienza nella Clinica Chirurgica di Roma sull'anestesia. Prof. V1TTOn10 Ga1noN. - L 'O. e pone in r apida sin lesi i ri ullati più n olevoli clell 'e perie11z~ di laboratorio e clinica riguardanli i _proble1n1.. , ?e.Ila anestesia di quest o u l Li1no decen1110 nella Cl1n1ca di Roma ch e l1a e11ipre seguito clappre o i progressi di' que ta bra11ca della chirurgia e per alcuni pu11ti hq precedu1o iii Italia le ~ltre: Ad e~em­ pio nella a11estesia co11 t~luni gas d1 c111 ha dimostrato l 'irnportanza pratica ed ha r_accolto ~n no~ tevole numero di casi i11ettendo11e i11 luce i pregi ed i difetti. L 'O. ricorda le esperienze della Cli11ica di Roma st1lla AYerli.na e l 'Evi1)an riguardo ai quali anestetici si era git111to a -conclusioni del tutlo_ si1nili a quelle cl1e or1nai 11anno esp~esso la n1ag~1oran~~ dei chirurgi. E pone pure rap1dan1ente l e idee p1u n1odern~ r i 0o-uardo alla a11es tesia basale e alla prea11este iJi e ricorda i risultati di nur11erose ricercl1e peri111e11 lali esegui.te in questa Clinica.

843'.

PRATICA

Prof. Gu100 EGIDI. - È lieto cl1e i dia così notevole parte alle discussioni su i prob1e1ni della anestesia ch e h a tant a in1portai1za nella chirurgia. L 'O. ricorda la propria esperienza personale sul protoss1do d 'azoto ed illustra l 'i1nportanza che l'a-. nestesi a locale ha in chirurgia. P:rof. ANGELO C-HIASSERI N L - Dooo aver accennalo· ad alcu11i dei principali problemi sulla anestesia espone i risultati della propria esperienza sulla avertina come an estesia basale, esperienza ch e gli è stata i11 complesso favorevole. ~

Prof. SrLvE,STRo BAGLIONL - È lieto di potere partecipare a quest e cliscussioi1i sui problemi della a11estesia ch e interessano non sola111e11 Le il chfrurgo ma anch e il fisiologo ecl il farn1acologo. Per il fisiologo in n1odo particolare vi 0110 111olti campi da esplorare, il cui studio sar~ non e11za frutto anche p er il pratico. Espone i Yant aggi che presen.ta 1'anes tesia locale e troncul are a11che da un punto di ista teorico. Dott. FAUSTO ALIERI. - L 'O. ha s turliato in 102 casi il comportan1e11to d ei polso e della pressione arteriosa durante i pii1 Yariat i interventi eseguitj con vario tipo di a11estesia (e ler ea, e tilenica, locale, peridurale, spi11ale, mis la), rnette11do in evide11za l e manualità opera Lori e e i ti1')i di anestesia ch e più dannosame11te i11fluei1zni10 sotto quel pu1i lo di vista l 'operato. l.Ya aggil1nto anch e delle considerazio11i perso11ali sul limi le di to] lerabilità C1ll 'i11tervenlo e sull 'in sorge11za d i o.lruni disturbi del ritn10 éardiaco durante l 'operazio11e.

Il ... egre1la rio: IO

'r· GHrnoN.

Ricordiamo I seguenti lateressaatl Atlaatl del

Dott. Prof. CUIDO ECIDI Docente di Patologia Chirurgica, Clinica Chirurgica e Medicina Operatoria nella R. Università Chirurgo Primario negli Ospedali di Roma

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« JL POLICLIKICO »

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[AKNO

XLII,

Nu~r.

17)

A·PPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. Epidemia fam i gliare di botulismo. L. Rivet (Soc. 1néd. h6pitaux, 25 genn. 1935) ·riferrsce il caso di una don11a di 39 ai1ni che impro\I visanlertte un n1attino si accorse di no11 poteT leg~gere il gior11ale1; l'oculista trova t1na paralisi dell 'accomodazioif1 e e prescrive def; li orchiali. La paziente non può leg·gere, llOll -accomoda a distanza, me·n tre esiste il rifleso alla lu~e. L ' A. p ensa alla possibilità di difteriLc frusta (la paziente 11a la voce u11 po' iauca); l 'e:same d ell'essudato fari11geo dà dei pseudodiftcrici. Fr.a.ttarito le tre sorelle della n1alata accusano Pure disturbi dell 'acco1nodazione ed 11 quadro della malata si è andato ;tggravando: eder11a delle p·alpebre, lieve ptosi a sinistra, secchezza della bocca, cos:t.ipa1ione ostinata; polso e ten1peratura normali. Iiiand.ando gli eventi, si ap prende cl1e una · ~et.ti1rtana prirr1.a, in un pranzo cli fam~glia era stato co nsumato un paté di fag'ia110 e di fegato prrep.arato un i11ese p rirna da una ..cuoca espei:rla e conservato in una terrina ben .copcrt.a. ~ue giorni dopo , una d elle sorelle J1a a'ruto ,,on1iti e diarrea cl1e colpiro110 pure 1a paziente ed un 'altra sor ella ; un 'altra ebbe · solta11to i disturbi dell 'accomodazione e così p11re altre dt1e persone (6 in tutto, m entre ~-;li alLri convitati non ebbero disturbi). J>rescriziqn e di pilocarpina, di lassativi e goccia-goccia reltale di siero g lucosato; alirr1e11tazione liquida, tonici per iniezioni. I disturbi si andarono attenuando, rimanendo Jlerò cosLipazione intensa, astenia ed i distl1rhi dell >tacc.;on1od.azio11e1. Prescrizione di stric11ina; scon1parsa della ptosi ed atter1uazione dei disturbi visivi. Dopo 2 mesi c.irca, la 1nalata entra. in convalescenza, pure riman endo un po' di stancl1ezza generale con ipo. te11sione, di secchezza della pelle e di costi· • paz19ne. Negli altri colpiti, i disturbi furono meno ·gravi e passarono in breve. fil . 1

1

1

I preparati ipofisari nelle metrorragie post par· tum da atonia dell'utero.

E. Debiasi e P. Romussi (La Clinica ostetrica, gonn . 19315) hanno usato in 54 casi di en1orragie postpartum le iniezioni endovenose di un pre;parato ipofisario (Pituglandol). L'iniezione va fatta lentamente e la dose può esf;ere lin1itata a cn1:c. 0,5 quan1d o la co11trazionc 1e tanica dell 'utero (rilevabile alla palpazio·n e) interviene già n el corso dell 'iniezione. Altrime11ti, si può raggiu11gere senza inconYenieriti la <lose di un em e . Soltanto J) elle donne costituzionalmente bradicardich e ( ottu le 60 pulsazioni al minuto) o ch e pre·entino aritmie , è con sigliabil e di attenersi . scn1pre al la dose di 0,5 eme.

• Tale procedimento si è dimostrato un mezlO eccellente per combattere le dette n1etrorragie . Il successo è così evidente ed immediato da far sospettare, nei casi in cui manca, c.;.h e l'emorragia sia determinata da ritenzione di tessuto placentare; s'impone pertanto, la revisione della cavità uterina. Evidenten1ente, quesLa terapia non è sufficie11te nella ritenzione di cotiledoni placentari (che vanno quindi estratti) o nelle emorragie doro il parto complicato da placenta previa (in cui si deve procedere senz'altro al tamponamento utero··vaginale). L 'azione di altri pre.p arati della serie della segale cornuta, che si saranno dapprima iniettati, viene rinforzata da quella dei preparati ipofisari iniettati per via endovenosa. fil. Il trattamento dell'anemia perniciosa.

J. F. \"\' ilkinsor1 (Practitio-rier, marzo 1935J rilev.a. che l 'anemia per11iciosa è una malattia da defi cienza , cl1e ricl1iede u.n'adEt,auata terapia di sostituzione per tutLa la vita. Il trattamer1to consiste nel son1111i11istrare uno o più fattori antianemici cl1e si trovano nello stom.a co o nel fegato, i'n quanlità. tale da mantenere la normalità del quadro sa11guigno e delle condizioni cliniche, il cJ1e si può ottenere soltanto usand<) dei preparati terapeuticamente attivi. L 'andan1ento della n1alattia va cont rollato da regolari conteggi del sangue, aln1enu ogni 3-6 mesi, dosando i11 conseguenza il trattamento. Se ,,i sqno seg11i o sintorr1i di compartecipazione del sist(ln1a nervoso, per quanto pic<;oli, il trattarr1ento va co11ti11uato in prieno. La prognosi, nei casi seinza compli'cazioni, è huo11a purchè si abbia110 le condizioni di un trattamento adeguato co11 un prep·a rato attivo, cor1tinuato per t11tlo il resto della vita del pazie.11te. fil .

-

I ntossicazione grave da chinina. N. L. Chaniotis (La Presse médicale, 23 maggio 1935) ha osservato 14 casi di intossicazione . da chi111na, che egli classifica in 3 gruppi. 1) Dosi n1edie non oltrepassanti 5-10 gr. disturbi digestivi lievi, talora vomiti, ronzii d 'orec.c hio intensi, sensazione di debolezza agli arti inferiori, lieve astenia. I mezzi generali contro gli avvelenamenti e qualche cardiotonico fanno rientrare tutto nella normalità. 2) Dosi più elevate, di 10-15 grammi. Dolori gastrici intensi, ronzii che vanno fino alla scomparsa dell 'udito, fatti di eccitazione ed aJlucjnatori (delirio da chinina), sensazio11e di annientamento, iperestesia od anestesia delle estremità, contrazioni muscolari, fino a co11 vulsioni tonico~cloniche. Aumento generale dei rifl~ssi. \ ' on1i:Li acquosi; posso110 poi ri-


lANNO

XLII, Nuivr. 17]

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SEZIONE PRATICA

n1ar ore cefalea inte11se, sordità, restringiment d del carnpo visivo. 3) Dosi i1tolto forti , oltre 20 g·ra1nr1ti, con esagerazione dei fenomeni precedenti, fino al coma. No tevoliss.i'111a ipotensione, polso piccolo, bradjcardico. Se il vomito Sipontaneo si ha presto, il i11alato p·u ò essere salv.a to, come 11el caso de.Il ' A. in cui eràno st,ati i11ger iti 46 brran'Jmi , e si eblbe perdita c:orr1p1l0ta della vista; questa ritor11ò poi normale, do1)0 iniezioni di acetilcolina, di s.tricnina ed iniezio·n i retrobulli·ari di 1 Jng. di atrop·i na. L'A. a t tribttisce I ' amaurosj a spas.n10 vascola1·e dello retina. fil . 1

SEMEIOTICA. L'esame del liquor e la diagnosi di sifilide ner· vosa. L ' esa111e del liquor .f} de1lla rr1as.s.i1na impo.rlanza p e r la diagnosi di s.i filide n ervosa e pil1Ò dare delle indie.a zioni veir amentei preziose. A. Sézart (Presse rri édioole, 20 marz:o 1935) però fa rilevare cl1e esso pHÒ· qualch e volta indurre j·r1 errore. -vi sono dei casi in cui e&so rivela url liquor i1ormale, . pure esistendo la sifilide 11erv.osa.; ciò si può os.s ervare n.ella deme11za paraliLica molto rararnente nei p1azie nti no.n trattati , e r elativan1ente più spesso in queJli curatj ~ n1a r1on guariti; può darsi ch e in questi casi si tratti di disturbi psichici dovuti a lesìon i residue ed i11guaribili delle cellule cer eb·r aìi. Piu frequen l.e è l 'errore r1ella tabe, ·p ur e in presenz.a di sintomi e seg1u clin ici i11discutibili ; spesso si tratta, anch e in questi casi, cli e~oluzion.e1 arrestata, pur co n si·n ton1i persistenti, perc]1è le lesioni residue s.ono indelebili. In altri e.asi, invece, 11<ìlre avendosi nel liquor i seg11i caratleristici della si'fili·d ei nervosa_. si tratta di altra i11alattia, specialmc11te di tumori cereb1rali o n1idollari. In comp1lesso, qu ind.i , i risultati dell 'esan1 e del liquor, pure essein·do p1reziosi, non sono da considerarsi in fallibili. Jo, so di un tale che, r110 tran·d o n eil suo laboratorio una serie di pro,;ette con la re.azio·ri.e dell 'oro colloidaJe, a:ggi ungeva che egli con esse f acf.1v a la diagnosi senza nemmeno ' 1 edere iJ malato. I dati del l aborat.ori'o, invece, dan110 al medi·co t1n e]en1·ento ohe si aggiThil,ge .a.gli altri fo rniti dall'esame so111atico, dall 'an amn esi e da altri esan1i , n1a 11011 t1na soluzio11e matemati c~ de] pro·b lema clinico. fil. 1

1

MEDICINA SCIENTIFICA I benefici effetti della dieta nell'amebiasi speri· mentale. 'F u Hegner il pri1no a mettere in rili evo la i'Inporl anza della di eta sull a fl ora intes1 i11 ale. (Jues to !\. . rlin1ostrò cl1c i protozoi parassiti clell ' i11testir1 0 dei topi aume11ta110 di et('O dieta Yegelaria11a e diminuiscono di molto se si ma11-

teng9no questi ani1n,a li a car11 e. f : noto cl1e il la tte non ha ne.ssuna azione inibitri,ce s ulla crescita dei p-ro tozoi intestinali. ll~centemer1te E'aust e Kagy (Th e Jourrial o) llie Jlm.erica1i fil ed ical A ssociaf ion, 16 febbra!Q 1935) 11anno osservato clte nell 'ar11eb·iri si sperin1en tale dei cani, il fegato c1udo o gli estratti di fega to portano ad un rapido n1ig·liora 111 en Lo della fenon1 eno Jogin clinica e talora ad una pronta guarigior1e clelle lesio·n i anatomiche. Le feci, ch e nella colit~ an1ebica acuta prese•n tano un as.petto gr:an~loso « saga g'rain n, con1e dicono gli autori inglesi, dato cla b.Jocchetti di n111co soS]Jest in un liquido fecale colorato , si so.]idificano. in breve te1111)0 e rip.r eu dono l 'aspe•t to i1or111ale. I risultati n1igliori sì h a11no adoperando p·ezzt di fega to finem ente triturati. Ad una 1~111peratura di 70° per 30 r11irtuti il fegato viene a perdere le prop.rie.t à tera11eutich e (a1nebjc.ide1?). Second0 questi AA. anche l ~o.Jio di f.,e.gato .r is.ponde b·en e r1ell'an1ebias.i sperir.11e·1l,tal e dei cani, mentre i pezzi di ston1aco disseccato ed il saJ111one afru.r11icato aggrava110 la malattia. Q-q~ste inter essa11ti esper ienze di 'F aust e J(ag}, avrarino certamente un 'applicazione 11rat.ic.a ed è sperabile ch e riesca110 utili alla p1rofìlassi ed alla terapia dell 'am ebiasi un1ana.

DE l\·f URO.

F O R M U L A R I O. Nelle broncopolmoniti dei piccoli bambini. Per ban1bini ùa 2 a 7 m esi, Nobécourt co11-

si·g·1ia: Acetato d '.1ntn1onio liquido g·. I Sciroppo cli etere » 10 S·ciiruppo <ii fiori d ·arancio n 20 r\.cqua b·ollita q . L.. per . eme. 60 l 11t cucchiaio da frutta (10 cn1 c .) ogni 4 ore. Nell'accesso di laringite stridula. liarvier consi glia : Bro1nuro di .votassio Brorrturo <li calcio ana g. 1 1\.ntipirina g. 1,50 J-'ooch b·ia neo q. b.. per g. 120 un cu cchiaino da dessert o,f5ni quattro ore per un b a111bin o di 5 anni.

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. C. A. GuELl\II. Sifilide [JOl1nonare. - Tip. f\.1asrnr etLi, Castelsa11giovanni, 1934. C. Rrzzo. Gli eosinofili con furt zione fagocilaria nel liquido cefalo-ra.chidiano. - Ind. Graf. A. Nicola\, Varese, 1934. C. Rrzzo. Jn, te1na di eosinofiloracllia provocala. Ind. Gr af. A. Nicola, Varese, 1934. C. Rizzo. Le granulazion,i n ero- refrang ~nili degli eosinofili riel liquido ce/a lo-rac71icliano. - Ind. Graf. A. Nicola, Varese, 1934.


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POLICLINJ CO »

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NELLA VITA PROFESSIONALE. Cronaca del movimento professionale. Nuove direttive per la repressione dell'esercizio abusivo dell'odontoiatria.

Il Sottoseg·r etari o all'Interno ha dispos1o J)erchè venga intensificata Ja vigilanza sui gabinetli denti s tici e siano applicate con rigore le sanzioni previste d al Testo Unico delle Leggi Sanilarie a carico dei contravventori, al fine di infrenare gli abusi. Allo scopo poi di identificare gli effettivi esercenti d ei gabine lli dentistici e verificare se sian o !n possesso del regolare titolo professionale, sor10 state richian1ate le disposizioni impartite circa l 'obbligo fatto ai sudd e tti esercenti di provvedersi della autorizzazione prefettizia stabilita dalJo stesso Testo Unico . ~er ciascuna istanza cl1e sarà prodotta, la Prefettura acceTterà che il richiedente, oltre che munito d el titolo professio11ale, sia la persona che €ffettivam ente ges tirà il gabinetto d entistico me<liante la propria opera personale. Tale particolarità sarà ritenuta co11dizion e indis1)en sabile per la <:011cessione clell 'autorizzazione prefettizia, essendo preciso in tendimen lo del i\1inistero che non debba ulteriormente consentirsi che per sone sprovviste clel titolo legale (cioè d ella laurea in medicina e chirurgia o diploma di abilitazio11e all'esercizio dell 'odontoiatria) continuino abusivame·n te a ges tire gabinetti d entistici a mezzo di 1nedici presta11ome. Inoltre le Prefetture porleran110 la loro a l tenzion e sulla pubblicità u sata nPlla stampa e nelle t argh e apposte alla porta di i11g·resso dei gabinetti odontoiatrici e delle officine o laboratori degli odonlolecnici, a.ffincl1è i1on veng·a110 u sate diciture che possano g·en er are dubbi o eqt1ivocj.

Per le nomine nella C. R. l. La prima sezione d el Consiglio Superiore del1'Eclucazion e Nazionale 11ell 1ultima seduta ha dato parere favorevole per la rnodifica dell'articolo 32 del Regolamento sul reclutamento d el personale d ella Croce Rossa Italiana , rico11oscendo la Docenza in P atologia l\1edica o Chirurgica come titolo sufficiente per la nomina a Capitano l\i1edico, alla stessa slregu a di altre docenze di importanza minore e già riconosciute per il con seguimento di lule grad o.

Per i medici in servizio coloniale. La « Gazzetta Ufficiale » pubblica il d ecreto mir1isteriale 22 marzo 1935 col quale il limite d 'età, cli cui all'art. 3 leltera b ) del decreto ministeriale 30 aprile 1929 è elevato ad anni 35 per le assunzioni dei medici generici, e ad a11ni 40 per le asslJ11zio11i dei medici speciali... ti , in servizio color1iale. Resta110 fern1e le disposizioni relative all 'aumento del li11ute d 'et à che vigono a favore degli excon1ba l le11ti , degli i critt i al P. ~. F. ininterrotla111e11te da <l a ta a11 lcri ore nl 28 o1 lohrC' 1922, degli

i11valirli di guerra o per la causa nazionale, dei rlecorati al valor militare e di coloro che abbiano il brevetto di ferite per la causa fascista e risulti110 iscritti ininterrottamente al P. N. F. d alla data dell 'evento che ·fu causa della ferita, anche se posteri ore alla Marcia su Ro111a. ,Si prescinde dal limite d'età, riel caso di assunzioni di medici, che gi~ abbiano prestato servizio i11 amministrazioni statali con funzioni identiche a quelle per le quali vengono assunti. Fern1e resta11do le norme d ei decreto Ministeriale 26 luglio 1934, n. 962, r eg" 11, foglio 82 p er quanto riflette la nomina dei n1edici generici, la Commissione prevista dall 'art. 4 del predetto decr eto sarà integrata da un membro tecnico da sceg:liersi fra docenti universitari , n ella specialità inerente alla non1ina, quando si tratti d ell 'assu 11zione e,lj medici specialisti.

CONCORSI. POSTI

V ACANTI.

GENOVA-SAMPIERDARENA. Ospedali Civili. - Aiuto chirurgo, aiuto neurologo e aiulo radiologo; titoli ed esami; tassa L. 50; docum. a 3 n1esi dal 30 marzo ; L. 5000; per il 1° ed il 3° posto partecipai. 12 %; ritenute. Scad. ore 17 del 30 maggio. Chieder e copia del bando. Rivolgersi alla Segreteria di detti Ospedali, Corso Roma. l\i!ARR-\DI (Firenze). Ospedale di S. Francesco. A ore 16 del 20 maggio, chirurgo direttore; età limite 40 anni; titoli; stip. L. 10.000 e 8 trienni decimo, Jord.3; c.-v.; compartecipaz. Chiedere copia del bando. Rivolgersi alla Congregaz.ione d i Carità MoNZA (1'1ilano) . Ospedale ff mberto I del Ci rcol o cli Monza. - Concorso per titoli ed eventualmente per esami, al posto di Medico Prin1ario. Scadenza alle ore diciotto del giorno 14 giugno 1935-XIIJ. Periodo di prova anni due, trascorso il quale il Primario potrà essere confermato per quindici anni e, successivamente, per qui11qt1enni, fino al limite di età di anni 65. Stipendio L. 8272, oltre le compartecipazioni p er la cura ai solventi in proprio ed ai soci delle ì\IIutue Sanitarie. Età massima anni 45 salvo le eccezioni di legge. Alla domanda in competente bollo dovranno allegarsi i documenti richiesti dal bando di concorso. Il con corrente dovrà essere in !)Ossesso della laurea in medicina da almeno dieci anni e dovrà dimostrare di avere prestato, per oltre sei anni, servizio efiettjvo presso Ospedali di almeno 250 letti o presso Cliniche od Istituti di Patologia universitari. Chiarjrnenti alla Segreteria d ell 'Ospeclale. NAPOLI. R . Albergo dei P overi. - Concorso per titoli ed esami a direttore del servizio d ermosifilopatico; anr1uo stipendio L. 3000 lord e. Sca~. ore d odici del 28 giugno. È inoltre prorogato il termine per la presen lazione delle domande per accecl ere al con corso per il posto di assistente al ga: l>inetto di a11alisi presso il dip endent~ Osp.edale d~ Loreto, fino alle ore clodici d el 30 aprile. R1Yolgers1 a l la segre leri a, in ~iazza Carlo III. 1


[ANNO

XLII, Nul\r. 17J

SEZIONE

POTENZA. Ospedale Provinciale « S. Carlo ». Al 26 maggio, ore 18; r adiologo; L . 16.000 lorde e 3 quadrienni dee.; non diritto a compar tecipazio11 i ; tassa L . 50,10 ; e tà li1nite 35 a.noi ; specializzaziori.e in r adiologia; chieèler e annunzio alla Segreteria. RoI\IA. Opera Naz. l\tlaterrii tà e I nfanzia. - Scad. 30 aprile; direttore della Casa di Maternità « Reg jna l\ilargherita )) di Bordighera; 6 mesi di prova, con assegno m en sile di L. 900, vitto e alloggio; 11on1ina e conferme q1u inquennali; stip . L . 18.000 ]orde e quinquenni dee.; vitto e alloggio; età lirr1ite 40 anni al 1° maggio . Titoli di p r eferenza: 1. d. in ost etricia e ginecologi a, specializzazion e in pedi a tria. Rivolgersi alla sedP centrale, piazza Adriana 20, Roma. ·SAl\!IBUCA PisTOIESE (Pistoia). - Scad. 9 giugno ; condo tta consorziale; L. 9500 e 8 trie1l n i dee., ol . tre L. 3000 trasp'. ; riduzioni 18 e 24 % rispettiv. : e tà limite 35 anni ; tassa L. 50. SoNCINO (Cremona) . Ospedale S. Spirilo. - Scad. 31 maggio; direttore: L. 9000 al netto dalle riduzioni di legge, quinquenni, 50 % proventi vari; aJ)ita.z. gratuita; età l imite 40 anni. Rivolgersi all a Segreteria della Congregaz. di Carità. 1

'l'ouRE

GnEco (Ncnpo lf). Ospedal e « Agostino "J\1aresca ». Scad. 19 giugno; capo del reparto l\f a1ternità; tjtoli e prova pratica; assegno annuo L. 600 soggette alle tratLenute di legge; rivolger si alla Segreteria. CONCOR .;1

DEL

A PRE1\'.[ l.

Fondazione Gagnola.

Sono indetti due con cor si , sui t emi: <e Studiare la natura d ell 'end oart eri le obliterante non sifilitica ne11 ·uo·n 10: illust rarne l 'is tologia patologica e la patogenesi eYentualmente anch e con ricerche sperimentali ». Scadenza 31 dicembr e 1H35, or e 15. Premio di L . 4500 e medaglia d 'oro del val ore di L. 500. <e Una1 scoperta ben provata : n ella <::ura della pellagra, o sulla natura d ei miasmi e contagi, o a vanlaggio d ella aeronautica o d ell 'aviazione, o sul n1odo d i riconoscere facilmente l a contraffazione ùi uno scritto >>. Scadenza 31 dicembre 1935, ore 15. Premio · di L. 2500 e n1edaglia d 'oro d el valore di L. 500. Fondazione Luigi Devoto.

E bandito un concorso sul teina: « Contr ibuto ri solutivo su di un punto della patologia del l avoro >>. Sarann o amme3si soltanto i l avori pubblicati dal 1° gennaio 1934 al 31 dicembre 1935. Le OJ)er e presentate s i conserveran110 n ella biblioteca clell 'Is l.itu lo per <::orredo d ei proferiti g iudizi. Scadenza 31 dicembre 1035, ore 15. Premio L. 10.000. Fondazione Gino Dedin. È aperto il co·n co·r so st1l t en1a: cc Lavoro diagno-

s tico e terapeutico sulla paralisi i11fa11 lil e che })l'esenti car:tttere di allualità ». Sono arnn1 e i al concor so i l avori di citlaldini ita1iani l a11 r eati i11 n1eclicina e chirurgia da oltre 5 an11i dalla data della chiusura d el concor o, che non siano professori di ruolo d i ca l tedre n1edico-chirurgi cl1e di Uni ,·er sità o Is titu ii Superiori. Scade11za 31 dice1nbre 1935, ore 15. Pre1nio L . 10.000.

84S

PRATICA

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE Sono nominati i proff. : Piero Redaelli, ordinario di anatomia e islologia patologica a Catania; Filippo Battaglia, ordinario clella st essa disciplina a Mess ina; Pietro Verga, ordinario d ella st essa disciplina a Napoli . 1

A primario di dermosifilopalia dell 'Ospedale San Lazzar o di Torino è stato nominato, su le risultanze di pubblico con corso, il prof. Alessa ndro l~'errari , ch e copriva il posto di pri111ario della specialit à a Ver.celli.

Assis tenti d ell 'Ospedal e S. Giovanni di Torino sono stati r ecentemente 11ominati i dollori Bru110 Cossu, Ar r igo Virand o e Luigi 'fabusso, primi tre cl ~ssificati su tredic.i concorrenti nell 'ulli1110 pubblico concorso -bandito dall 'Ospedale.

NOTIZIE DIYl:.RSB. 2° Congresso internazionale di stomatologia. Si è svolto a Bologna dal 15 al 19 aprile. La sedu ta inau gurale ebbe luogo il 15 aprile nell 'Aula Magna dell 'Archig innasio, alla presenza di ;,. A. R. il Duca di Genova in r appresentanza delle LL . MM. il Re e l a Regina , del cardinale Nasalli Rocca C1rcivescovo di Bologna e di S. E. il conte De Vecchi in r a ppresentanza del Governo fasci s ta, con l 'intervento di oltre lrecento stomatol ogi rappresentamti ventisei Nazioni, n on ch è di una 1noltiturline di scienziati e s ton1 a lologi italiani . Fra le autorità presenti er ano S. E. 'f assinari, S. E. l 'on. Paolucci vice-presidente della Camera i11 rappresenLanza di S. E. Ciano, il questore Guadagnini in r aippresentanza di S. E. Federzoni, Preside11te d el Senato ecc. Pronunciarono discorsi il p odestà di Bologna; i ·on. Ghi gi, Magnifico Rettore dell 'Univer sità; il prof. Berretta, p r esidenle d ell 'Associazione intern azionale stomatologica e presi(lente del Congr esso, l 'on. Morelli p er i sanitari d'Italia; il prof. Cho1npret, presidente 011orario dell 'Associazione s lomatolog ica i11 LernazionaJe per i rappresentanti es Leri; infine S. E. il Ministro De Vecchi , il quale, d opo aver espresso il saluto augurale e cordiale d el Governo fascis La, così ha co11ti11uato: « on mi muove una semplice se pure doverosa corlesia di ospite, ma un ef.fettiYo inter e se per le d.isc~pline che saranno oggetto delle Yostre discu ss1on1. « Il Governo faiscis la po11e a fon<lan1e11lo d ella s ua azione serrata e co11cr eta, con11aturata alla eJevazione spirituale d el popolo italia110, il i11iglioramen t o fisico d i esso e non può 110n g uardare con sollecilud ine alle esig·enze di quelle di ci1)line ch e preYe11gono e curano le cause 1)ri111e di la1e e tanta parle dei m ali di c:ui sono coJ_p ile, pecialn1ente, le ca tegorie d el popolo operante nei can11)i e n elle officine. Questo i11 leresse e que · ta o]leci ludi11 e sono docun'te11tat e da una vigile e fer111a leg islazione fasci s ta, sia jn sed e di riorclinan1en lo (legli $ludj universitari i1el ca111po sto111a tolog ico, si a i11 n1a leria e (lisci pli11a cl ella prati ca profe ionale. « Ciò troYa del re lo i11 Italia u11 J)r ecede11te ~ i­ g11ifica tiYO j11 quella Boll a P on tificia clel 1 ago, lo 1826 che può co11 id er ar i fo11da111e11tale per la \·o tra opera di lucl io i e di J)rofe ioni s li , in qL1anto ch e r appre e11la la J)ri111 a 11ornH1 ein ana1a ne1 rn ontlo 111ocler110, J)er a icur are con l ro la ciar-


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1

cc IL POLICLI N ICO »

lat an eria e il dilet lantjs1no, 1'eser cizio scie11 lificamente con sapeYole d ella vostra attività professionale. Il Regi m e fascist a, crea lor e di op er e con cr ete, docu1nent a q u esto in t eresse sopratutto per le su e n1oderne clinich e sto1nat ologich e di cui Bologn a yj offr e u n esempio r aggu ardevole con le su e scu ole di per feziona1nento, con lo stesso nurr1er o d i d oce nti universilari e col fervore d a cui son o a11in1ale le pubblicazioni scie11lificl1e italian e sia rJel ca t11po dei conlributi biologici ch e in quello s trettam en te curativo e pra lico. cc Am o pen sar e ch e n on sen za u11 id eale sig nificato qi11esto Congresso abbia luogo in una regione dalla qu ale dopo tre n1illenni so~o ve~uti alla luce le più antich e testimonian ze d1 pra t1ch : stomaitologicl1e tramandat eci da quegli etruschi ch e furon o i fondatori prin1i di questa n os tra Bologn a, madre -d egli studi, e pe11~0 ch e .si.a di otti1110 au spicio il fatto ch e i vos~r~ laYor1 inlor~~ a t1na delle più import anti attiv1tà della bonifica u 1na11a si svolgaino n ella terra cli Rom a, nella qu ale ebbe in izio la fase fondamentale della vos tra attività. . cc A Voi scien ziati con venuti d a og·ni Paese in quest a ter~a n1adre, per segu e11do una c?m une ideai ità di b en e a n om e d el Gover110 fascist a, auguro con tu t lo iÌ cu ore ch e p ossano gli studi comuni e le comuni fatich e spinger vi a p ar ole e ad oper e di fed·e in un superior e sen so di solid ariet ~ ·u m an a. «Con questi sentime11ti di p ace e d1 amore, ispirati da una scien za ch e t ende ad aum ~ntare 11on men o che l a ser enità la forza d ei p op oli , per ordine d el Capo del Governo , n el n oJl!e a u &"u sto d i Sua Maes tà il Re, dichiar o ap er t i i lavori del sfcondo Con gr esso internazion ale cli s tomat o. . . . logia ». Ter m inata la cerimonia inau g·urale d el Con g resso, S. A. R . il Duca d i Gen ova, S. E. il . cair(lin ale asalli Rocca il Ministro e t11tte le autorità han~o ir1au g urato l~ an nesse esposizionj. d ella in rlust:1a stomatologica e chimico -far~aceul~ca, ~ell e i1ov_1tà s toma tologiche, della proclt1zion e libraria s lo1n.a lologica, clell 'is tr umentario, dell~ stampe e d el libro a11tico d i in leresse stom atologico . . Il Congresso 11a iniziato i suoi lavori, d op o . aver inYiato· t eleg·rammi di om aggio a Su a ~Ia~stà . 11 Re e a S. E . il Capo del Governo . Dei lavori riferirem o 11r ossimam en te. I con gr es isti h a11no compiuto Yarie visite, t~a cui u na a Pred appio, ove h anno r eso u n omaggio alla tomba clei ge11i tori clel Duce~ e u 11 a a, Ravenna , oYe s i r cearono alla ton'l.b a di Da11te. Il nun1eroso gr u ppo dei c~ng·ress~sti ungl1e: esi 11a accon1pagnat o il d ott . HoJa, .cap~tano medico, dal podestà d i RaYen na1, l?er offr1rgl1 , a no!Ile del o-e11erale do l l. Hortod y, dirett or e della Sa!11tà, ?!1 quad ro r affigur ante la tomb~ di un medico m 1l1tar e ilella ter ra r aYennate, il qu?le faceva p art.e delle le 0o-ioni imperiali che conqu 1st ar on o a~l a civiltà la t er ra cli Un g·h eri a. Il pod està h a r1ngra1iat o per il m unifj co cl on o .

29° Congresso italiano di dermatologia. La Società Italian a di Der1l1a l0Jogia e Sifilog·r afia l1a tent11o l 'ann t1ale Con gresso in Roma_. La crlt1 la inat1 rorale si è SYolta il 15 aprile, n e11 aul a clella Il. Clj~ica Dern1osifilopatica, g rcn1ila d i interYe11t1 li tra cui gli illu stri st ranieri p r off. l\'I ar rl1io11ini ~li Fribt1rgo e Callomon d i Dessau. .\ll a 11re iclenza pre11dono posto : il .!)rof .. T~1n111a i cli Palermo Jlre iden le della oc1e tà, l Y1re-

[ANNO XLII, N Ui\I . 17]

presiden t i pro.ff . .i\.rluro De Amj cis di Nap oli e Bert~cini d i Sien a, il segr e lario gen er ale lJr of. Vincen zo l\1ontesar10 di Roma, il sen. Aldo Castellan i diret tor e d ella Clinica delle l\ifala ttie Tropicali, il gen erale medico Rizzu Li per la Sanità Militare, il g·en er ale ineclico d i Marjna Falso, il prof. Labran ca per la Sanità Pubblica. · Dopo la com 11nicazion e delle nu1nerose ad esioni per venute, tra cui n otevoli quelle di illustri stranieri ed istitu zioni culturali est ere, accolto da vivi applausi il prof. l\1ariani r ivolge, a nome della Società da lui presieduta, un fe·r vido saluto alle autorità ed agli intervenuti ed un ringr aziamento al prof. Bosellini per I 'ospitalità accordata n ella sua Clinica. Ringrazia p oi p arlicoJarmente gli illustri ré.l ppresen tanti del~a derma tologia straniera, qui intervenuti per r en der e 01naggio ai n ostri studi ed al n ostro Paese . Dopo aver commemorato con commosse p aro1e i cor11pianti proff. Achille Bred a di P adova, Rodolfo Stanziale di Nap oli e Pio Pediconi di Rom a, cl1e h an110 on or ato la Scu ola italian a{, n on ch è gli illus tri fran cesi Paul Ravaut e Ch arle Audry, cui rivolge un pen sier o di rimpianto, l 'orat or e rileva eh.e n on è sen za sig nificato la roinciden za dell 'ini zio d ell 'attuale Con gr esso con l 'apertura d ei Liltoriali d ella Cultura, poich è il fatto st a a dimostrare la perfetta aderen za della Società all 'indirizzo d el Regim€, ch e va ad ottando la cultura i talian aJ di una più tangibile spiritualità. L 'att ua le Riunione discuter à i risultati di 18 lnesi di studio e di esperien ze, con una r aissegna di casi clinici inter essanti, a car attere eminentemente pratico. L 'oTatore esamina l 'importan za d ei t emi, la cui trattazioi1e è affidata alle Clinich e d ermosifilop atich e di Sien a, Milan o e P alermo . Ma un altro con ti ibuto igienico sociale dovr à r ecare il Con gr esso, raccogliendo il giusto allarm e p artito da autorevoli soci, al grave p r obJen1a della lebbra autoctona i11 Italia. L 'orat ore si add entra a esaminare la situazione della scien za derntosifilopa lica n ell 'era for tuu at ru in cttì vivia1no, dinamjca e Yolitiva, con le su e nuov3 tecnich e ch e h anno r ivoluzion at o i11 p arte anch -3 i m e todi ed i principi st essi delle scien ze biologich e. L 'or ator e rico11osce allresì ch e i ri sultati ottenuti fin or a so110 n ella m aggior p arte frutto di m igliorat a coscien za igienjca e sopratutto di provvid enze st atali le più varje; m a è pur sempre Yer o ch e la b ase d i questa coscien za e d i queste provviden ze è fondaita sulle più precise cognizioni clell e inalattie, sui miglior ati m ezzi d 'inòagine e di c1:1ra. Dei lavori daremo il r esoconto in un prossimo numer o.

4° Congresso internazionale degli Ospedali. Ricordiam o ch e il 19 n1aggi0 verr à inau g urato a Roma n el Palazzo di Santo S1Jirito, il « IV CongTesso i~ternazionale d egli O?ped~i ». e verrà aperta la « Mostra d egli Osped ali Ital1an1 ». . 11 Cong·r esso pr eced ente, ch e si tenn e dal ~8 g1uo·n o al 3 luglio 1933 a l{n ock e-sur-mer (Belgio), ac~ettò con entusiasmo l 'invito, fatto d ai r appresentvnti d el Governo fascista italia110, cl1e il 4° Con: g resso si t enesse, quest'anno, a Ro~a. ~ ~oi:ia s1 apprest a ad accogliere degn am ente l m~d1c1 di tu~­ lo il mondo· e n on solo i r appresentan ti d elle varie Associazioni' n azional i rlegli ospedali ch e fmno ca: po all 'Associazion e intern azion ale, J11a anc~e ~utt1 qu egli en ti e persone ~h~ pe~ 1a lo_ro . cost1~u~1one stessa o per la loro a l t1Y1là d1 tt1d10 I o cli f1l::.n-


~ANNO ~LII, NUI\II.

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SEZIONE PRATICA

tropi si interessano alla più a11tica ed elevata forn1a di assistenza sanitaria e sociale. I lavori del Congress.o impiegheranno le giorn ate da.I 1.9 a~ 26 mag·g10, -con .relazioni dei proff. R?nzani di Milano, B~owu~ie. di Edimburgo, Rudin di. Mon~co, ~o:urnet d1 Parigi , padre Sch,vitalia degli Stati U~it1, Lodr di Polonia, Ba11er di Zurigo, v~n ~een dt Rotterdam, Guidi di Firenze, Kreutz cli Friburgo, Sollazzo di Milano Nankomsdra'1v di Mosca, Jirasch di Praga, Coovey' di Dublino ecc. La Mostra porrà in evidenza quali furono i11 Italia, d~lle origin.i .fin~ all 'attuale sviluppo e ordin~n1e~to, lo spir1.lo informatore e la p r atica ap~Jicaz~o.ne del.I assistenza ospedalier a. Una speciale J~spos1z1one dimos tra le attività produltrici italiane sia nel campo dell 'edilizia ch e nella costruzione del materiale ospedaliero.

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aJ periodico dell 'Associazione (sei fascicoli all'anJJo) ed alla tessera per poter parlecipare alle sedute provinciali e generali.

Congressi medici e mostre scientiflcl1e a Bologna. Il Pod~~tà di Bo~ogna, on. J\Ianaresi, ha d edicato le su~ piu app.lss1onate cure affi11chè, durante il P.ross1i:10 ~es~ dj ottobre, si svolgano in quella città, . Jn coi11c1denza con 1a ~1ostra Interi1az ionale del Libro di Medicina anlico e moderno e con la M~stra del ~ateriale Sani tario, vari Congressi delle ,~cienze Mediche, d estinati a suscitare il pili vi vo interessamen to degli s tudiosi e degli scienziati. In . r elazioi1e a ciò hanno già jnvia to l 'adesione, scegl~endo Bol?gna come secle dei r ispettj vi Con gressi, le Presidenze d ella Società Italiana d i ~1e­ cl ic~na j1:1terna,. di .Ch~rurg·ja, di Òrtopedia, dj Urologia, d.i Oto-rino-lar1ngologia, di Os te tricia e Gin.ecologLa, di Medicina Sporliva,' di Radiobiologia; 111entre son.o :iel conl~mp~ assicurati il Congr esso cJell~ Associa.~ ~one Naziona1e Fascista per l 'Igie11e, ed i Conve•g ni Internazionali di Pediatria di Ra<iiologia Medica ed 11 tri. ' N~llo stesso mese di o llol1re, all 'Archjg·in11asio, antica sed e dello Sludio Bologru~se - dove avr anr10 luogo le bedute in augur ali e lo svolgimento dei lavori d ej Congressi - sarà allestila una impor1ente Mostra Internazionale cle l Libro di Medicinn élntico e moderno La sezione del Libro antico compre11derà Je opere di 1nedicjna e scienze affini, dalle origini a lutto il secolo xvr1. Di grandissimo interesse per gli s tudiosi della storia della medicina, questa part e della esposizione adunerà opere di eccezionale valore bibliografico, fra ]e quali si noteranno anche molte di quelle curiosità, che cos tituiscono Lna così granrle nttraltiYa per gli specialisti e per j bibliofili in genere. In altra sezione sarà ordin a la la Mostra Interr1azionale del Libro Moderno, la prin1a del genere cl1e chiami a raccolta la produzlone eclitoriale in questo campo. Il Comitato Ordin atore ha stabilito che a tale l\Jostra possano partecipare tutte lf' opere di carattere scientifico pubblicate dal 1919 ad oggi. Centodieci Case Editrici di ogni part e del mondo partecipt'ranno alla grandiosa dimostrazione . Affinchè la Mostra costituisca una comrJlet a rassegn a delle vive forze editoriali e scjentifiche di ogni paese, i volum i saranno ordinati per i1azioni, cosicchè lo studioso polrà avere dinanzi agli occl1i un vero e proprio panorama d ella produzio11e cul1urale di ogni Paese. La materia sarà ordinata secondo criteri rig·orosamen te sistematici ; ciascuna specialità raccoglierà le opere ad essa riferen tesj. La Mostra di Bologna costituirà un 'occasione eccezionale, per le Case Editrici di lutto il Mondo, di 1nostrare la p·r opria produzione ai medici itali:.,ni e stranieri che converranno a Bologna jn occasione dei Congressi. A complemento delle pre<lette manife tazioni verrà organizzata una ~Iostra del l\;[ateriale S1nitario, alla quale parteciperanno le Case di Prodot li Medicina li , ma teriale chirurg·ico e <li arredamento o pedaili ero.

Assise italiane di medicina generale. Le Assise Italiane di ~1Iedicina Generale sorte al.lo scop? di ~tudiare e discutere i vari arg~menti di medicir1a, ir1 collaborazione fra le Cliniche universitarie, gli Ospedali ed i i11cdi ci pratici sono in via di cos tituzione. ' P~o~otoTri dell~ nuova .t\ ssociazione soi10 i proff. L. Zoia, U. Carp1, D. Cesa Bia11chi, A. Ferrata e d.olt. C. Gerbi. Della Sezione Alta I1 alia sono cons1~Ji eri. : per il Piemonte i proff. sen. Ferdinando l\J!!chel1 e An~elo Ceco.n i; per l 'Emilia i proff. G. '\1ola, L. Preti e P: S~sto; per la Ligliria il prof. sen. N. Pende; p er 11 veneto il prof. A. Gasbarri11i e per la Lombardia il prof. L. Villa. t~er la Provincia di 1·orino è slalo nomii1ato segretario il prof. G. Quarell i, primario di medicina dell 'Ospedale di ,S. Giovanni di 'forino. . Il . tem~ scelto per ~ a prima 1\.ssise clell'Alta Italia e « L ulcera gastrica e duodenale ». Per la dis~u~sione di tal~ argomen lo, le riu11ioni provinciali. s?-I'anno p~esiedute, il 19 mag·gio p. v., dai relativi s~gretari. In quesle riunioni, ogni m edico, che. voglia po~tare il suo contributo di esperienza e d1 o~servaz1one, espone quanto crede utile di comun1ca_r~ su tutti o. su qualcuno dei punti rigu.ardanti il tema. Chi lo preferjsce, può inviare prima del 19 mag·gio, per iscrit1 o le sue note al segretario provinciale. ' Di quanto viene esposto i1ella riunione sarà t en~ta nota esatta. Ad ogni modo, sarà meglio che ch i parl a conseg·ni, seduta stante, un st1ccinto riass~~ lo. P~ss?no essere present~te anche t abelle, grafici, statistiche ecc. a conforto delle osservazioni fatte. DP.lle osservazio11i o comunicazioni fatte nella R.iu~io!1~ o .Pervenute per iscritlo, i segretari provinciali .invier ani1? una relazione· al segretario generale, il quale riassu111erà i vari giudizi espressi e le con clusioni che se ne possono eventualmente trar.re, e passerà poi il maleriale alla tipografia per la stampa del fascicolo, che verrà distribuito entro il 26 giugno p. v. per la discu ssione nella seduta del 7 luglio c. a., che t errà le Assise generali. . A q~esta riunione possono prenòer e parte tutti J . ~ec~ici osped~lieri, medj ci condotti e medici pratici, i segretari provinciali, i consiglieri regionali e, dietro invito, i medici e studiosi che hanno una profo·n da competenza nel cain1po dell 'argomento. Le risultanze conclusive verranno pubblicate, €;11tro un m ese dalla riunione, nel giornale « As- La Società per gli stud i della malaria. -s1se Italiane di Medicina generale n. Ha tenuto un 'assemblea gener ale il 17 aprile, La quota annuale per i n1embri effettivi delle nei Ioc~li del R. Istituto d 'Igiene di Ron1a, sotto Assise è di 1ire venti , con diritto aJl 'abbonainento la presidenza del sen. R. Ba lian elli. Si comme-

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IL POLICLINf; ,o

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[ANNO XLII, Nuì\r. 17]

morò il preside11le defunto, S. E. Caetani. ,S i JJrocedette ,.Poi all 'esan1e di un nuo o statuto , concert a.t o dal Co·n siglio direttivo; lo s ta tuto e il bilancio sociale ven11ero approvati. Si ll.Lrneggiarono le azionj svolte dalla Società, sovratut lo per la coordinazione d elle inisure profilattich e 11ell 'Agro Pontino e nel promuovere il provvedimc11 to di monopolizzazione d el cl1inino, allo scopo di far au1nentare i 11roventi dell 'azienda del chjnino di Starto. Si rilevò il credilo crescente della << fijvi sla cli Malariologia » , che è l 'organo ufficiale della Società. Si deliberò di cor1cret are un JJrograrn1na d'azione per l ·avvenire. Si proceclette infine alla rielezione d el Consig·lio <lire tliYo, che è risultalo così costituito: prof. G. Ba.stjanelli. prof. se11. :f1. Bastianelli , prof. L. Ficacci, prof. B. Gosio , dott. E. Jandolo , prof. A. Labranca, prof. sen. E. 1\iiarchiafa,'a, ing. sen. N. Pra1npoli11i , prof. sen. G. Sanarelli.

J(obenhaYn; R. Huguenin, Parigj; J. ~1aisin, Lo\'anio; J. Pelnar, Praga; C. Regaud , ~arigi ; P. Ilo11doni, Milano; 'Teutschlaender , Heidelberg. Malattie tropicali e Malattie infettive: A. Besredka, Parigi ; G. Cambrelin, Bruxelles; T. Hewer, Bristol; C. LeYaditi, Parigi; W. Levi11thal, Londra; E. Loewenstein, Vienna, C. aesll1nd , Stoccolma ; A. ~ettersson, Stoccolma ; P. TJhlenhuth, Friburgo; ' V. Weichardt, Wiesb,a den; ~1. P. Weil, Parigi. Confere11zc libere e Medicina sociale: E. Bertn relli, 1Vlilano; V. Blum, Vienna; 1\ . .T. D. Camero11, Tunbr1dge W ells ; C. ~,oà, ìv[ilar10; A. Gasbarri11i, Padova; A. Gemelli, T\1ilano; 1\1. de Laet, Bruxelles; ì\I. l\1esserli , Losanna ; P. Nolf, Bruxelles; R. Sar1cl, Bruxelles; G. Singer, Vienna: E. Slern, Parigi; H. Strau ss, Berlino. Per informazioni particolareggiate, rivolgersi: Segreteria Fondazio·n e 'fomarkin, Facoltà di Medicina, rue a11x Laines 97, ~ruxelles, Belg·io.

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li Laboratorio di malariologia della Sanità Pub· blica. Com 'è noto , il Laboratorio di ~Ialariologia del! 'I stituto della anità Pubblica, già Stazione speri1nentale p er la lotta antim:i la1 ica, ha assunto rinomanza mondiale. Questo Centr ~ di s tudi e cli ricercl1e è stato ecl r conti11uamente visitalo e freque11tato da studiosi cli tutti i Paesi. Attualmente lo è dal dott. Adelnrdo Indacochea, peruviano, che h a lo scopo di ]JOrtare nell ' An1erica 1nericlionale i metodi più perfeziona ii di lotta ed eYentualmente d'istituire colà 'tn Ce11tro i1nil e a quello italiano. Il n1i11is tro d el Peri1 in Italia, prof. J osé Maria i\!Ianzanilla, ha voluto visitare il Labora.torio, per ! e.nclersi co n I o d ell 'organizzazione e del funzionamento di esso. Ques to· Labor atorio , cl1e è direlto da A. Missiroli, u11itamente all 'Is titulo di Malariologia , già Scuola superiore di malaifiologia, che è di retto da G. Bastianelli, continua le nostre migliori tradizioni r ientifich e 11el car11po d ella m alariologia.

Corsi di perfezionnmento. Il VII Co.rso internazio11ale di 1\]ta Cultura Medi ca della Fondazione l'omarkin si svolgerà sotto gl~ auspic1 dell 'Universi là di Bruxelles durante I 'Esposizione Universale dari. J 2 al 19 settembre 1935 ed a Spa dal 20 sette1nbre al 2 ottobre; il corso è aggregato ufficialn1ente al Co1111nissariato del Governo per l 'E po izione lJn iversale. Sara11no trattate « Le attualità di agnostiche e ter apeutiche n. Lista ai1cor a inco1npleta dei professori conferenzieri cl1e collaboreranno : Affezioni d e~ sistema cardio-vascolare: J. Angyan, l"'ecs; V. Arnovljevic, Belgrado; V. Chini, Roma; J . Demoor , Bruxelles; C. Énglish, Londra; A. A. Friedlaendar, Friburgo ; C. Frugoni, Roma; C. Hey111ans, Ganci: J. P. Hoet, l ..ova11io; A. S. Hy1nan, Ne'v Yorch; G. Mansfeld, Pecs; C. Lian, Parigi; St. Rusnyruk, .Szeg·ed; F. Schupfer, F'irenze; J. Sch'"artzmann, Odessa; A. W eber, Bad-Nauhei1n; R. \Vybauw , 13rux:elles. Affez ion5 del sangue: P. Ch-evalier, Parigi; L. Dautrebande, Liegi ; A. F errata, PaYia ; N. Fiessinger, Parig i; , .. Frieden1ann, Londra: Fr. van Goidsenhoven, Lovanio; I\1. Hochrein, Lipsia ; J. Plesch, Londra. Cancro: Ivi. Ascoli , Paler1110; J . Bauer, Vi enna ; F. Blum e11thal, Belgrado; V. Corl1lla, Barcellona; ~I . C-0hn , Ch icago; A. Duslin , Bruxelles; A. Fischer,

Il se n. prof. Aldo Castellanj, di cui è nota 1'a.ulor ità 1no11diale per le malattie tropicali, ha tenuto rtegli scorsi g iorni un cor so per meclici militari. L ·illt1stre scienziato n e inizierà quanto prima un a I Lro per m edici civili i quali in tendano offrirsi come volon tari irt Africa Orie11ta]e. Nell 'I s liluto d 'Ig'ie11e della R. Univ~rsità di Pad ova, diretto dal prof. O. Casagra11cli , avran110 luogo: un corso di preparazione alla carriera di n1edico di bordo, nel mese cli giugno (tasse complessive L. 566,30); un corso complementare d 'igiene pratica per aspiranti ufficiali sanitari, dal 15 maggio, per la durata di dl1e ii-1 esi (tassa d 'iscrizione L. 500,50) . Chi edere gli annunzi all 'Istituto predetto.

Conferenze. Il 13 aprile alla presenza di S. E. De Vecchi di Val Cismon, ininistro d ell 'Educazione nazio11aJe, ha avuto luogo in Roma, nella sede d ella Sapie11za, una conferenza del prof. Aloysio De Castro , docente della Facoltà di n1 edicina <lell 'Università di Rio de J aneiro e presidenle dell 'Jsliluto italo-brasiJiano di alta cultura i11 Roma. Il prof. De Castro 11a trattato degli « Aspetti brasiliani della patologia tropicale », insistendo sul progresso scientifico avutosi in questi ultimi a11ni. Ila fatto l'elogio dell 'opera del compianto professor e Carlo Chagas e ha illustrato la malattia scoperta dallo scienziato (malattia di Ch a.g as). Si è quindi intrat~e11uto sull 'efficace lotta co1nbattuta contro la febbre gialla e ha r eso omaggio ag·li scienziati Osvaldo Cruz e Cleme11tino Fraga, ai Clli sforzi sopratutto è dovuta la scomparsa da Ri o de Janeiro della terribile malattia. In una successiva conferenza, il 16 aprile, ha sviluppato le 11ozioni co ncernenti la lotta contro la febbre gialla. Il De Caslro è s tato latore di una pergamena dcJ1'Accarlernia Brasiliana alla Reale Accademia d 'Italia; eg·li rappresenterà uffici~lrnente l 'U~iversit.à di Rio de J aneiro all 'inauguraz1one della Città universitaria di Roma. Il Ministro della Educazione nazionale conte De Vecchi di Val Cismon ha offerto, nelle sale del Circolo della caccia, un pranzo in onore dell'illustre clinico ed urr1anista brasiliano. 1

Il prof. G. B. Allaria ha parlato alla Società di Coltura e Propaganda 4graria di l'orino sul tema: <e Il latte per il bambino n, ch e fa parte del Cors0 sulla produzione igienica del latte: ha dimostra to


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XLII!

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SEZIONE PRATICA

I 'utilità di d are ai ba1nbjni u11 latte puro , p ulito e sano. Ha accennato ai vari sjst en1i di risanan1ento, ponenclo parlicolarn1ente in rilievo i vantaggi delle C'e ntrali del latte. 1

Un nuovo Sanatorio presso l'Alpe Isotta. ~l 21

aprile è s ta ta posta ad Agrano (01negna) la prima pietra d el nuovo grande Sanatorio provinciale,. i di cui lavori avranno injzio net giu gno prossm10 venturo . Questa grandiosa opera troverà realizzazione, su proge tto d ell 'ing. Peverelli, preside della provincia, nei pressi dell'Alpe Isott a, su 4.000 metri q,u adrati di Lerreno, offerti dal comune di Omegna e dal cav. uff. Borr i11i , a circa 700 m .e lri d i altitudine, e si specch ierà nel lago di Orta, i1! uno scenario di serena e grandiosa bellezza. L'edificio a tre piani sarà dotato di tutti i vari e complessi servizi cli disinfezior1e, di sale di riu1 lione per uomini e per donne, di gabinetti radiologico, dentis tico e biolog ico, no11chè di u na capace Cappella p er le pratiche r eligio·se . An1pie e grandiose verande chiuderanno tutto in giro le camere e l e corsie degli ammalati, i quali saranno ospitali fino al numero di 250. Il San atorio sar à infine dotato di tutti i dettam i della nu ova edilizia: salubre, ariosa, armoniosa e aderent e ai tempi nostri.

Azioni giudiziarie. La 2a ,Sezione d ella Corte d 'Ap·p ello di Napoli h a Jironunziato la sen le11za su una causa pro1nossa dal sig. Carmine Vigilante contro clue medici, Salvatore A. e Giovanni R. , ùi un comune della. Provincia. Un figlio del Vigilante, dell 'età di 3 anni, er a stato colpito da anuria; il dott. R. tentò di rislabilire la funzione, ii11pedita da un calcolo, ma senza riuscirvi; il do tt. A. applicò un frangicalcolo, cl1e d eterminò una lesior1e vescicale. Questa rese necessario un intervento operatorio, eseguito • in due lempi da. un valente chir·u rgo. L'aziotle di danni proposta d al padre d el rag·azzo contro i due medici ch e avevano per primi prestata l 'opera loro, trasse il Tribu11ale ad escludere l a. respon sabilità deJ dott. H.. e ad affermarf, viceversa, quella d el dott. A. In appello la ques tione è stata r jesaminata sopral utto dal profilo· giuridico, circa la 11atura e i lim iti d ella responsabilità del sanitario. La Corte non ha esitato ad affermare che il medico deve rispondere per colpa contrattuale, poichè tra lui ed il cliente si perfeziona un contratto di locazione di opere, il quale féll obbligo di prestare la diligenza del b u on padre di famigli a nelì 'adempimento dej doveri professionali. · Che la responsabilità i11e(li ca abbia carattere speciale e che 11on possano sindacarsi i criteri scienlifici e i metodi cu rativi u sati, la Corte lo ha riafCermato, uniformandosi alla do1ninant e giurispruòe11za, ma h a sogg·iunto -ch e, allorquando i fatti attribuiti ai medici escano dalla classe cli quelli e p er loro na:tu.r a sono riservati ai dubbi e alle discu ssioni della scienza, la neg·lige,n za , la legger ezza o la ignoranza sono perfettamente valutabili per determinare la responsabilità. (< La medicin a 11a osservato la C'..orte - . la no1"1ile p rofessio·n e d estinata al sollievo· della umanità, deve esercitarsi con capacità e coscienza n, ed ha <'oncluso, che, n ella speci e, il dott. A. ha dato prova di graYe neglige11za, provocanrlo, con l 'i11troduzione di lln ferro in organi d eli cati di un bambino, la lacerazione deila vescica con le co11seguenti gravj con1plicazioni. La Corte ha perciò confer111ato il g1udizio in pri1na istanza.

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ingegnere~ · ~ i:i1 : 1 . ~é~~~rato i11 una -casa di salute di Parj gi , per la

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Un gio,·ane

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di un turbinato, · ricevette una iniezione d'olio canforato n ella regione glutea, in seguito alla gu air~ si sviluppò un ascesso. Egli intentò causa contro il m edico capo, dott. Levillain, reclamando 100.000 franchi d i danni e interessi. Il giudice islruttore nominò un perito , dott. Olivier, il quale concluse che l 'ascesso poteva essere conseguenza d ella puntura e de terminato da n1anca11za di ase1Jsi da parte dell 'infermier a; d e ponevano in tal senso lo sviluppo nel luogo d ell 'iniezio11e e alla stessa profondità (sotto-aponevrotica) e la 111Rn can za dj focolai set tici 11ell 'organisn10, capaci di spiegare un 'infezione secondaria; tuttavia n:o11 se ne aveva la certezza. Una contro-perizia, r edatta dai dottori Basset, Duvoir e Ramadier , co~clu se che non poteva escludersi un vero « ascesso di fissazione )), possibile m aJgrado le r egole p iù accurate di a~e·p si. La 1a. Camera del Tribunale Cjvile d ella Senna, in mancanza cli d ati cor1creti, non h a ammesso la colpabilità dell :irtfermiera, ha assolto il dott. Levillain ed h a cond annato la part e ag·ente alle spese.

Onoranze alla memoria di Pestalozza. La Società Italiana di Ostetricia e (7inecologja h a c{jra1nato una circo.Jare, per la preparazione delle onoran ze alla memoria clel compiant o prof. sen. Ernesto P estalozza. Essa aice : Il sen. prof. Ernesto Pes lalozza, ch e era r i111asto 5110 a ieri il solo e deg·no r appresentante di quella eleLta schier a di ìVIaestri d ell 'Os tetricia Italiana, che nel 1892 p·r omosse la instituzione della Società i10.. s tra, è improvvisamente scomparso. l'viaestro veramente d ell 'Ostetricia e della Ginecolog-ia italiana tutti noi Lo onora1n 1110 sempr e, per cl1è Yedemmo qu anto a Lui clohbiamo d el p-rogresso ch e la Scienza e l 'Arte nostre hanno potuto fare nell 'ultimo. trentennio. All 'Accademia 1nedica di F r a11cia, ii preside11 le prof. Sired ey, clando notjzia della Sua morte agli Accademici, volle comme111orar1o con alta e nobile parola, come il più eminente cli11ico della Ginecologia italiana. Nel i1ostro XXXII Con g·resso, a Bologna, nell 'ottobre prosimo, l 'attività di Ernesto Pestalozza, come Scienziato, come Maestro e come Socio Pro1notore e Presidente della ,Societ à, sarà deg·namente ricord ala dal chiarissimo prof. C1ivio, che Gli fu compagno fin daill 'inizio della Sua carriera accademica. Fin d 'ora però, questa Presidenza inte11de preparare, in Su o onore, affeltuose ed all e on oranze, fra le quali h a pensato alla possibilità ed alla opportunità della rist ampai delle S11e Pubbli cazioni scientifich e in un volun1e, ch e sar ebbe roonun1ento dell'alto Su o sapere, alla istituzion e di 11na borsa di perfezionamento n ella n ostra Specialità, a favore dei Consoci più giovani ed alla apposizione di un ricordo marmoreo, n ella Clinica di Roma, che Egli ò i resse ed illustrò per tanti anni. La Presidenza della Società Italiana di Ostetricia e Gin ecolog_ia si è perciò costituita in Comitato ordinatore per tali onoranze, aggregandosi i proff. I . Clivio ed E. Cova ed apre una sottoscrizione fra i Consoci e fra gli estimatori di Ernesto Pestalozza , allo scopo di raccogliere i fondi n ecessari per la realizzazione del suo nobilissimo programma. Prega la .S. V. di voler rendere omaggio alla men1oria. del Maestro, partecipando a detta sottoscrizio11e, e, sicura d el Suo consen so, La ringrazia e La saluta disti11ta1nente.

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<< TL

POLTCLCNICO »

11 Comitato pro1notore è così composto: prof. Emilio Alfieri , presidente; proff . 1\ . Bertino, I. Clivio, E. Cova, C. Vercesi, vice-presidenti; prof. R. Bompiani, cassiere; prof. C. Micheli, seg·retario. Le qu ote di sottoscrizione possono essere versate n el C. C. Postale N. 1/ 18894, al cassiere, prof. R. Bompi ani (viazza Indjpend er1za 6, Rorr1a).

A proposito del limite d'età per i professori nni· versitari Lai « l\1inerva l\Iedica » del 14 aprile plaude al provvedimento suddetto; nLa propone ch e, analogamente a ciò che si è fatto p er i medici dipend enti dag]i Enti pubblici, si dia un certo margir1e di tempo per l 'attuazion e di esso, così da ovviare agli inconvenienti d ei molti ssimi in cari chi. (Nei riguardi dei rnedici predetti, il limite di tempo pe:r 1'applicazione è fissa lo al 1° lug l1 o 1936). · 1

Un po' dovunque. L 'E.N.I.O.S. (Ente nazionale italia110 per l 'organizzazione scientifica del lavoro) in qualità <ii Comitato n azion ale , è stato incaricalo dalle superiori autorità, di predisporre la p artecipazione i lali ana al 6° Congresso internazionale, che si svolgerà a Londra, dal 15 al 20 luglio. La 3a Riunione europea p er l 'ig·iene mentale avrà lu ogo a Bruxelles alla fine cti luglio del corrente anno. Sairanno svolte le seguenti r elazioni: 1 ì L 'assistenza etero-famigliare ai malati rli 111ente; 2) Pu11izione e coazione in famiglia e a scuola; 3) L 'igiene menl.1le e la s tampa. Non si accettano comunicazioni. Le actesio11i vanno inYia te al dott. Verme·ylen, rue Saint Bernard, Bruxelles. La riunio11 e annuale d ella Soc. It al . di Gastroenterolog·ia aYYerrà a Roma, anzich è il 28 aprile, il 26 1nag·gio. Si pregJn o g li interessa ti , e h e a11cora non l 'avessero fatto, ad jnviare i tj toli delle comunicazioni

[ANNO XLII,

NUl\L

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e11tro il 16 1n.agg~o al segre~ario della Società prof. Angelo Allodi, via S. ~1Iass1mo 24, Torino. Il 1~° Congresso pan-russo dei terapis ti si terrà a _l4n1ngrad o dal 25 aJ 30 m agg"io. Te111i : « La clinica ~elle ~ffezion.i cardio-vascolari (classifj cazione, d1agnos1 funzionale, pa Logen esi dello scompenso, problemi di valutazione delle capacità di l~voro) »; « La clinica delle gastriti n; cc Problemi d1 trattamet1to (trattam ento deile nefriti la tera})ia aspe~ifica, la tra1sfusione di sangue i'n · clinica terapeu tica ecc.) ». SoggettJ fuori programma: «Problemi d 'organizzazione>> (l 'in segnamento del- · la m ed1 ci11a i11Lerna i1egli Istituti di medici11a e negli Istituti di perfezionamer1 to n1edico, struttura delle cliniche e d egli ospedali, struttura e attività delle società terapet1ticheJ. Al congresso parteciperanno 500 rlel ega1i (]j tutta la Russia. ~resid ente ne è il prof. M. P. J(ontchalovsky; vice-presidenti ne sono i proff. C. F. Lang e N. D. Srajesko.

g 111orto a 58 anni il prof. .T OHN J. R. MAcLEon, cbe insieme a Banti11g ha scoperlo I 'insulina. Dopo l 'asseg11azion e del premio ! ob el , nel 1928, egli aveva acce ttato un invito i1ella nativa Scozia, all 'Univer sità di Aberdeen, qu ale professor e regio fli fisiolog ia. È mor lo a 71 anni l ! editore J . C. LEHl\tIAl~N, rece11t emen te faLto dottore honoris causa.

In Nembro (Bergamo), è n1orto il dott. CARLO RAIZINI, notissimo n ell 'amhien le cattolico milan ese e benemerito per la sua attività di sanitario e di fi lantropo, che lo ha fatto soprannominare « Il meùico dei poYeri »; b e11eficù i11 Yita l 'Ospedale lVIaggiore, cui donò quasi tutto il suo patri1nonio, ed anche nel testamento ha voluto isti lttire ererle univer sale l'Ospedale s lesso.

Indice alfabetico per materie. Actinon1iceti : sist e1na t ica . . . . . . . Pag . 842 Amebiasi sperimentale: effe tti della dieta )) 847 Anchilosi dell 'articolaz. t emporo-1na11dibolare: intervento . . . . . . . )) 842 Anemia perniciosa : trattamento . . . )) 844 Anestesia chirurgica . . . . . . . . . . . )) 841 Angina di p~tto: dalla simpatectomia cervicale alla tiroidec lomia tot ale . )) 813 Artritico: die ta . . . . . . . . . . . . )) 836 Ascesso mediast inico . . . . . . . . . . )) 818 Atrofia cerebrale circoscritta di Pick . )) 842 Bjbliog rafia . . . . . . . . . . . . . . )) 838 Botulismo: epidemia faru1liar e . . . . )) 844 Broncopolmonite dei piccoli ba111bini : prescriz. . . . . . . . . . . . . . . . . )) 847 Brucellosi cronica . . . . . . . . . . . )) 830 Cl1inina causa d 'intossicazione grave . )) 844 Cronaca del movim ento professionml e )) 848 )) 841 Digitale purp·u reai o digitale lana ta ? . . Edema polmonare acuto con si11étro111 e di peritonite . . . . . . . . . . . . . )) 841 Ittero emorrag ico n ei ratti dcl terri torio di Roma . . . . . . . . . . . . . )) 842 Laringite stridula: prescr1z. . . . . . . )) 847 Lei hmanio&ì canina a Ron1a . . . . . . )) 841 Diritti di proprietà riservati. --: Non è con.sentita

Lepra autoctona . . . . . . . . . . . . . Pag. 841 Leu cemie croni cl1e: patogenesi ... )) 842 Ma1nmelle : carcinoma; metas tasi alla base del cranio . . . . . . . . . . . . )) 841 lVIetrorragie pos t parlum: preparati ipofisari . . . . . . . . . . . . . . . . . )) 844 Ottalmoscopio nella . sen1eiotica n europ sicopatica . . . . . . . . . . . . . )) 841 Sifilide nervosa: diagnosi; esa1ne del liquor . . . . . . . . . . . . . . . . . . )) 847 Sindrome nervosa ex tra-piramid ale con. . . . . . . . . )) 842 secutiva a m alaria 'J'rasfusione di sangue : comportamento del ferro ematico . . . . . . . . . . . )) 835 Trombofi1ia essenziale (malattia trombizzante) . . . . . . . . . . . . · )) 835 )) 830 Tubercolosj polmonare e malaria . . . )) 842 l'uber colosi polmonare: ricerche . . . . l Jlcera duorlenale e sindromi dolorose )) 805 ael duod eno: cura m edica cliretta . . Ulcera gastrica g u arita con cura m er cu)) 841 riale . . · · · · · · · · · · · )) 841 l Tlcera peptica: rei11tervenli . . . . )) 837 Uomo preistorico : patologia . . . . )) 826 ·vitamina. e: caratteri di stintivi •

la ristampa ài I.avori pubblicati nel

Policlinioo se non in 1eguito atJ

•vtori;aaz,ione scritta àaUa reàat).one. E uietata I.a f>ubblicazjone ài sunti di essi senta citarne I.a fonte.

C.

FRUGONI,

Red . capo.

A. Pozzi, Resp.

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ANNO XLII

Roma, 6 Maggio 1935 · XIII

~una.

18

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''

'

'' DURANTE

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO 8BZION.B PHA TIOA •

REDATTORE CAPO: PROF.

CESARE FRUGONI

Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. Note e contributi: L. Sussi: A proposito dell'oPerazione di Neugebaiuer-Léfort per il prolasso dell'utero. Osservazioni cliniche : R. Monteleone : Linfosarcomatosi addominale, a decorso acuto, febbrile, o linfogranulomatosi? Riviste : A. Oreazzo: Sulla patogenesi dell'ulcera gastro-duodenale. Sunti e rassegna: DIABE'l'FJ: L. R . Grote: Sulla patogenesi e terapia delle varie fo·r1ne del diabete mellito. - P. Bonnet e L. Panfique: Le manifestazioni del diabete sull'apparecchio visivo. OZENA: O. Fleischmann: Sulla ·patogenesi dell'ooena .. - F. Noltenius: Nuovo procedimento terapeutico dell'ozena. - EREDO· LOGIA: J. Bauer e T. Oliaro: Patologia ereditaria e sue con.seg'Uenze pratiche. Notizia bibliografica. - Cenni bibliografici. Accademie, Società Mediche, Congressi : Società Medico-

Chirurgica di Padova. Accademia Pugliese di Scienze. Appunti per il medico pratico : CASISTICA E TERAPIA: Cataimnesi e prcgnosi della ipertonia. - L'extrasistole. - Il trattamento dell'angina peotoris. - L'esercizio musoolare nei cardiopazienti. - TECNICA MEDICA: Nuovo metodo di respirazione artificiale. - MEDICINA SO· CIALE : Lesioni dei menischi nei lavoratori con strumenti ad aria compressa. - MEDICINA SCIENTIFICA : Alterazioni pato1ogiebe dei plessi intradll/U:riali nel cosidetto cardiospasmo. - FORMULARIO: Nell':i.n·f luenza. POSTA DEGLI ABBONATI. Nella vita .professionale : . AMMINISTRAZIONE SANITARIA: A. FranchetJti: Il Regolamento dei concorsi a posti di Sanitari addetti ai Se1·vizi dei Comuni e delle Provincie. - Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. Notizie diverse. Indice alfabetico per materie.

NOTE E CONTRIBUTI

sci11dere dalla semplice colpon·afia, si tratta se1npre di interventi di una certa graJvità e ohe comportano un grande risohio e non ·possono lJerciò esser applicati su donne vecchie debili·l ate e con tessuti flosci, che pur. hanno diritto <li esser liberate da una tale infermità. t per tali n1otivi ch'io intendo fmmare l'att e11zione del chirurgo sull 'operaizione di Neuge})auer-Léfort: della occlusione parziale della vagina che rappresenta un metodo alquanto sem·plice, il quale con n1inimo rischio ci pern1ette di operare dei prolassi i più voluminosi e di ridurre anche ai m1inimi termini I 'inconveniente della recidiva. L'idea di tale operazione è tutt'altro che Il uova. Già nel 18'23 Girardin riteneva l 'occJusione parziale della vagina un metodo idoneo a ourare i prolassi ,roluminosi:. Di questo argomien to si occuparono più ta·rd~ Neugebal1er-Léfort (1867) Léfort (1877) Fanny Berlin (1881), Andrè (188'9) Taft (1889), Sang€-T (1898), V\Tyatt (1912), Cotte (1922) Brocq e Nora (1925), Althabe (1925), Aguinaga (1926). S. E. Bellas (1934:). L'operazione vai oggi sotto il nome di Neugebauer-Léfort, che sono stati quegli autori che hanno magg.io1mente contribuito all 'ide.azione di tale metodo operativo.

( )SPEDALE

CIVILE

VITTORIO

El\IANUELE

III

SEZIONE CHIRURGICA - GORIZIA.

Direttore: Primario Prof. L.

SussI.

A proposito dell'operazione di Neogebauer· Léfort per il prolasso dell'utero. Prof. Lu1G1 Suss1. Scopo di ql1esta piccola nota non è quello di descrivere un nuovo metodo di terapia ohirurgica pt1r il prol'asso uterino di cui esiste già un gran numero di procedimenti più o meno buoni, ma <li richiamare invece l'attenzione. st1 un metodo ormai vecchio ma non aibhastanza ancora in uso ohe in dati casi, secondo la mia esperienza, dà dei buoni risultati. t noto, che le recidive di prolasso uterino dopo operazioni so·n o abbatStanza frequenti e che nessuno dei metodi in uso ci dà un 'assoluta sicurezza, indifferente perciò se si è trattiato di semplice colporrafia o colipoperinco~)lastica, d'interposiziione vescicov~oinale con o senza sospensione del col~o ai legamenti saCl'O-l1terini, di escissione cuneiforme delle diverse sospensioni co1nhinate vagino-addon1inaJi. Di più va considerato, che a pre-

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Doh bia1110 tuttavia p re•n1ettere, ch e l 'op erazie:n e di \c ug·ebau er-Léfort 11a u11 'indicazio11e p recisa e ch e per ciò la sua applicazion e ha dei 1in1it·i definiti. L 'occlusio,n e della va gina re11de na turalmente impossipile il con Latto sessu ale. Ne deriva per ciò ch e i)er lai clonna giovan e l 'operazio11e <li Net1g·eb au er -Léfort trova u11 'indicr\i jon e eccezionale e sol tanto in quei casi in cui n on € stat a po sibile otten ere con altri n1ctLdi la gu ari gion e di u n prolasso ch e è la caiu sa diretta dì g ra11di f'o ffere11ze. An ch e per la donna cl1e si trova attorno alla m en opausa I ~ i11dicazio ne è rela tiva . Gravi soffer e•11ze, r ecidiva· e principalmente la n1arricanza di sufficìen tE.' resisten za orga11ica per a ffrontare interve,n ti in aggiori so,n o quei dati di fatto oh e ' 'a nno p resi in con siderazione e ch e sono deci si vi per la nostra indicruzion e. Il do,minio assoluto dell 'oper azione di Neu·gebauer -Lèfort costituisct.• seco11do la m ia esperien za il prolasso uterino voluminoso delle do·n ne vecchie che hanno oltrepa ssato il 60° anno di età. L 'indicazion e è i1er 1.ali casi assoluta e I 'operazion e il m etodo di scE:lta . Su1p pongo cl1e. n essu11 chirurgo vorrà far correr e a queste donne un rischio n1aggiore applica11<lo un altro d ei ta11ti procedimenti q11ando esiste un ' operazionfJ sem1~ilice e sicura•. Prima di p arlare dei ri sultati da i11e otte11uti cr edo opp-ortuno prem etter e alcuni dettagli di tecnica , tanto p·jù ch e n ei trattati un tale me.lod o è di solito dé1scritto mo]to lapidariam ente ed in molti ancl1e a ffatto . Per quanto ri1auarda l 'a11e ·te.sia è chiaro e.be tr ~ttandosi di donne veccb.i e e più o m e110 indebo lite,· bisogn a scarta.r e a prior i tutte le form e di an est EJSia per i11alazio11e, l 'anest esia lomba r e e epidt1rale . Non vi esiste in, ec·e· una controindicazion e •p er 1'an estesia engovenosa co11 l 'evipan. Tale forma di antstesia è ottima perch è se b en dosata h a i] p regio di esser e i11n ocu a e n el contempo poco o nulla trauma tizzante. Tutta via (l evo far ril evare, cl1e 1'an estesia ideale per questi casi è l 'an est esia locale a base di no-· vocaina con l'aggiunta di a drenal~na previa somministrazio,n e o m eno di dilaudid scopolamina. L'a•n estesia locale è la forma di an e tesia 1t1 e110 d annosa, in quanto b·a stano pochi cc . l1er r endere Rn est etico quel r ettang olo anteriore fJ posteriore della vagina che rappresentano il vero e proprio can1po, operativo. Essa è inoltre l'a11e tesia da pr eferirsi , in quanto d 'una ·p a rte 1'in (1ltrazione dei t e sut.i r E·nde p1ù facilme:-ite Erollabil1 i singoli str ati e d 'altra parrte la pTc~enza di adrena lina n el liquido an estetico ci 1·er111ette di oper are su te.s suti quasi complet ·1n1oote an en1izzati . doYe per particolarità ..u1at omic1h e i h anno di solito pro fuse emorragie capillari . 1

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L 'a tto e ·ser1 l ialc dell 'operazion e di Neug·eb a uer-Léfo·r t co11siste n ell 'unione e n ell 'obliterazione <li un rettangolo della parete a11leri<>re e post eriore della vagin <l (fì g. l ). La 1>azienlie si trova in posizione ginecologica soli l a j)er op~ razi oni vag-inalì . Dopo a' er a1)plicato due tirapa1lle sul la bbro anteriore e post eriore rle] la porzio·n e vagi11ale ·d el collo dell'uter o, si esercita su quest 'ultimo una fort e trazion e in avanLi e ' rerso il sa cro . Se n ecessario si pr ocede all 'escissione di qualch e ulcera dai decubito all 'am·ootazione di un collo· • eventualmènte elon gato. Dopo di ciò i pra l~ca a circa un pollice trave.r so a l diso pra dE:l1'orificio cervjcale un 'i11cisione trasver sale n ei 2/~ me diali della pa·r ete anteriore della vagi n a con1pre1n doote soltanto la mucosa , incision E:J ch e vien e congiunta da due tagli lon gitudinali in m odo da forn1are un rettan golo cJ1e superiormente si chiu,d e a circa tre centimetri dall 'orific io uretrale . Ciò fatto si tira l 'utero verso la sinfisi pubica e si éscide da] la 11arle posteriore un ar1a logo rettan golo (fi g. 2) . Il punto principale di quest o prim o atto è ch e· aJ disopra della por zion e vaginale dell 'utero vi' deve esser e un tra:tto di mucosa intatta in· qua nto ciò serve a forn1are a sutura comple ta ta un canalé ch e permetta non soltanto loscolo · del secr eto uterino ma a11che l'eventuale esplorazione digitale del collo attraver so i canali laterali ch e vanno forma11dosi _ Perciò èevidente, che· la base del r ettang olo dovrà trovar si più o meno di stalmente dall 'orificio ute-rino e conformarsi naturalmente a:l le dimensioni della porzione vagin ale. Vale a dire r1er· u11 collo piccolo il trat.to di mucosa intatta sarà meno esteso di quello che dovrà esserlo_perr· un coll}o più voluminoso. II secondo tempo dell 'operaY.ion e consiste nel suturare ai piani la parte cruentata cominciando dalla hase verso la periferia. La sutura va fatta con catgut avendo attenzione di arpplicare i fili in modo tale ch e il n o·do ven ga a trovarsi lateralment.e (fig. 3). Con ciò si ottie11 e ch e le suture possano venir elimrinate· qua11to prima ' erso l 'esterno. Di tali piani di s11t.ura distanti l 'un l 'altro di circa I X cn1. occcJrrono di 5olito da -t a I O e ciò a secondo della lungh ezza del tubo vaginale . Il terzo tem:po dell 'operaz{i.one comprende una perineo·p la stica ohe PfJr scopo fondamentfl1e deve; avere la sutura degli elevatori del1'ano, nell 'intento di dare maggior soste~no aJ suppo,r to perineale. Si termina introdueendo nei due fori laterali un piccolo clrenaggio e 11 ell a vescàca una Pezzer (fig . 4). Il trattamento postoperativo è molto se 111p lice. L 'ammalata rimane ai letto pt'r 10 g iorr.i con le coscie possibiln1ent e avvicinate. .i\.l 1

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SEZIONE PRATICA

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2.

FIG.

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IL POLICLI ' ICO »

terzo giorno si leva il drenaggio e al quinto g.ion10 si toglie la Pezzer. Ar 14° giorno la paziente può co·n siderarsi guarita!. Qualora vi fo1ss~ un 'abbondante perdita di secreto dai fori laterali si possono iniziare ora delle piccole irrigazioni con i soliti liquidi usati per le irrigazioni vaginali , dei quali il cuproxyl si è dimostrato alquanto efficace. La mia esperienza personale non è certaIJ te11te grande in ·q uanto 1~sa comporta soltail1to 14 casi operati negli ultimi anni. Tuttavia i risultati ottenuti sono tanto b rillanti da r enderli di pubblica ragione. Le donne sottoposte 3. tale operazione a·vevan o t11ttl superato il 60° anno di vita. La ·p iù @'iovane contava '32 anni e J.a più vecchia 76. Per tlt Je nostre 0-sservazioni si dividono come segue.: • 1

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62 63 64 66

70 71 • •

72 76

Casi l 4 -

2 2 1 2 1 1

totale 14

Tul.ti gli interventi sono stati pra1ticati in anest.esia locale. lr1 4 donne molto sensibili e f&cilme·n te impressionab·i li è stata precedenteme11te somministrata un 'iniezione di dilauclid scopolamina. Di tali operazioni 4 sono state praticate in donne c,l1e in antecedenza avevano già subito un intervento per prolasso e dove si era prodotta una recidiva. Si traittava di 3 colporrafie anteriori e coLpoperineo·p lastica con amputazio,ne del collo in 2 casi e di una in~ terposizione vescicovaginal€! eseguita 12 anni prima. Nelle altre 10 operazioni l'operazione è st.at.a primit.iva. In un caso si dovette escidere prima 1JJil carcinoma vagina le su base l eucoplasica. Devo notare , che il decorso po·s toperativo non è stato turbato da nessuna complicazione e cli~ la guarigione è avvenuta regola1rmente i11 un periodo medio di 12 ,giorni. L'esito è stato dunque ottintc, sia per ciò che riguarda il reperto locale sia .per ciò che concerne lo stato generale. Benefica si è dimostrata l 'operazio·n e specialmente per ciò che riguarda i diist.urbi urinari accusati dalle inferme vuoi ir1continenza vuoi la retenzione. La minzione c;he in 8 casi era prim•a turbata e ridivenuta J>-Oi normale. L'opfJrazione di Neugebauer-Léfort non mantiene soltanto l 'utero in buona posizione ele... vala, i11a la obliterazione della vagina esplica Btnche benefico effetto su] cistocele e sul rettocele che regolarmente accompagnano il pro 1

Nt:~r.

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la&so e che a lor volta sono causa di gravi disturbi. La secrelione uteri11a è g.a rantita nel modo il più perfetto attraverso i fori laterali i qualti -permettono non solo la possibilità di irrigazioni, rna bensì anche la pratica dell 'esplorar.ione digitale del collo dell ' utero , il cui con tirollo è a uspicél to in caso di sospetta dé·generazione ma1igna. La serrl'plicità dell 'esecuzione e la sicurezza dell 'esilo so110 a mio av\1iso i due pregi niaggiori. Per il pro·l asso volurr1i11000 delle donne vecchie l 'operazione di Neugebal1er-Léfort è il metodo di elezione e soddisfa tutte le pren1esse per mejr itare in quesito campo t11i.a conos~nza più larg1ar e t1na .appl'i cazione pii1 vasta.

RIASSUNTO.

0

Anni

XLII,

L 'A. riporta i risultati ottenuti in 14 casi di prolasso ut..erino in donne vecchie con l' OfJe · razioue di Neugebauer-Léfort, 11e illustra la tecI'i ca e conclt1de per una più larga applicazione di tale metodo. •

BIBLIOGRAFIA. R. , ALESSANDRr. Manuale di Chirurgia II/ 2, p. 686. A. ALTHABE. Semana méd. , vol. 32, 1925. CH. MEYER. Soc. d 'Obst. et de Gynéc. Strasbourg, 8-5-1925, riferito in Berichte tiber die gesamte Gynecol. und Geburtshilfe. A. AGUINAGA. Rev. de Gy11. et d 'Obstétrique du Brasil, n. 4, 1926, riferito in Gyn. et Obstétrique, v.ol. 18, 1928, pag. 287. LEFORT. Bull. Gén. de 'fherapie, 1877. NEUGEBAlJER. Compt. r endu Acad. d. Se., 1879, riferito in I. E. BELLAS. ~i\.m_ Journ. of Surgery,

xxv,

1934.

COTTE G. Lyon Chir ., 1922, vol. 19. BROCQ et NoRA. Gynéc. et Obst.. vol. 40, 1925. I. E. BETJ,AS. Amer. Journ. of Surgery , XXV, 1934. Rammeatlamo l'lateressaate pubbllcazloae: Prof. Dott. PAOLO CAIFAMI Direttore

della R. Clinica Ostetrice>-Ginecologica dell'Università di Bari.

ELEMENTI DI GINECOLOGIA Avviamento alla Diagnosi 61necologlca e Schemi di Terapia PER

MEDICI

PRATICI

E

STUDENTI

(Con 243 figure, delle quali moltissime originali, inter· calate nel testo). Indice·Sommario. - Premessa detl' Autore. - Norme gene,

rali e deontologiche. - La anamnesi ginecc:'lo~ica, . sua . impor, tanza, modo di raccoglierla. - L'esame ~biettivo. in gme~olo · gia. - Sintomi principali della pat~logia gi~ecolog~ca. Le diret• tive clinico,diagnostiche. - Cenni di patologia _genit~le: - ~a~­ conformazioni dei genitali interni. - Le modificazioni gravidiche e la patolo6ia degli organi genitali in rapporto con lo stato puerper:ile. - Le associazioni plurineoplastlche . e ~eopla· stiche-infiammatorie. - La patologia ~ell'.apparat? u~inar10 ~he più interessa il gineco!og~. - S_c~emt dl t~rap1a g_inecologtca. - I più comuni errori ginecologici del medico pratico. - In· dice analitico. Volume in-8°, di pagine Xl 1-373, . stampato su carta amen· cana in nitidissimi caratter:i bodoniaru, con 243 figure nel test?, delle quali moltissime originali ed artisticamente rilegato in piena tela, con inscrizioni sul piano e sul dorso. Prezzo L. 6 8 • più le spese postali di spedizione. Per i no, stri abbonati sole L. 6 3 in porto franco. Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI , Ufficio Postale Succursale diciotto. ROMA.


lANNO

XLII,

Nu~1.

l e]

SEZIONE PRATICA

OSSERVAZIONI CLINICHE. '

ISTITUTO DI CLI~ICA MEDICA DELLA R. UNIVF.RSIT.;\ DI ROMA ])rof. C. FRUGONI, direttore.

Linfosarcomatosi addominale, a decorso acuto, t•ebbrile, o Iinfogranulomatosi 1 }JeJ dott. R. MoNTELEONE, assistente e docente. Reputo i1on pri vo di jnteresse riferire intorno ad un malato occorso alla nostra osser''azio~e .nel decorso, dell'anno, sia perchè trarttava ._. ~ d1 non comune 111alattia, sia per i moil ti dubbi prese11tatisi al diagnostico clinico. ~r1 cont~dino, Sacr. Luigi, ùi anni 36, nato e residente in Tarquinia ~ (prov. di Roma) ricorre

alla nostra Cli11ica il 14 ottobre 1933. Dalla precisa 111ai11nesi che il p. riferisce riSll lta che nè i1ei suoi ascenden Li, nè nei suoi' coll~Lerali si ebbero affezioni morbose degne di ril1e"?· I.l padr~ è . deceduto in tard a et à per mala l tia 1n1prec1sab1le (p·a rrebbe per a~fez\ione acuta polmonare), come pure sembra essere deceduta per polmonite la madre all'età di 50 anni. Contratto n1atrin1onio rerso i 30 an11i con donnél i11 perfetta salute, h a avuti due bambini atlualn1ente sani, non aborti. ' ,.Anche ne11 ·ana1?nesi remota, ' personale, del~ infermo, non r1sultano fatti degni di nota: e nato a tern1ine, da parto iiormale, ebbe allattai.ne!.1to materno, con normale SYiluppo fisico e psichico, con. inizio regolare per tempo sia della deambulazione che della dei1tizione e della lo~uela. Nell ·ulteriore sYilu ppo, i1ell 'infanzia e nel1 adolescen.za, 11on vi furono deviazioni somaticl1e. Dopo aYer compiuto le scu ole elementari, il p. ha atteso sen;tpre al lavoro dei campi, lavoro interro·t to solo dal periodo bellico. Richiamat0 a1le armi 11el 1915, prestò servizio militare fino al 1920, passando da un fronte all 'altro quasi sen1pre in linea. e combatter1do sul Cars~ sulla Bainsizza, sul Trentino. Dopo l 'armistjzio f~ trattenuto a11cora ad Insbruck , cli poi a Trieste dove Yenne congedato per tornare se1npre a Tarquinia, zona notoriamente 111alarica, nel cui distretto si recava a laYorare fino a quando non fu colpito dall 'atluale i11alattia. Di abiluclini corrette, era discreto fumatore, senza mai abusare di vino, senza n1ai far u so di liquori. Di alimentazione piuttosto ristretta , afferma che nel Yilto usualmente non entravano i1è il latte nè i latticini. Per quanto riguardçi. il suo passato patologico, iJ p. nega di aver sofferto degli abituali esantemi i11fantili, nè di altre affezioni, se si eccettuino ferite riportate lina prima Yolta per pugnale, al Lraccio destro, sulla Bainsizza, nel 1917, per arnia da fuoco l1el '18 alla coscia sinislra ed alle due ga111be. In 111odo reciso nega qualsiasi manifestazione luetica o Yen ere a. La malattia at tuale sorpr ende perciò il p. ii1 pieno bene. "'ere. in piena attiYità laYorativa: verso il 10 .. el le1111Jre - un 111ese circa prin1a del1·iiigr~ so j11 Cli11ica ... enza causa apparente,

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senza essere preceduta da hrivido, è colpito <la febbre alta, continua, che perdura da 24 a 30 ore consecutivamente, accompagnata da cospicuo malessere, da dolenzia, più che da veri dolori, lungo gli arti , da un molesto senso di peso all 'epigastrio, con scarsa nausea, non da Yomiti 11è da ·conati di vomito, non da disturbo alcuno' dell 'alvo. Cessata la febbre fu somministrato al p. un purgante oleoso: ebbe più scariche di materiale sen.z a particolari caratteri. Il paziente col cessare della ~ebbre, nel mentre rapidamente anche le altre n1olestie scomparivano, riprese subito il suo faticoso lavoro dei campi al quale attese per altre tre settimane senza alcuna i11odificazione delle sue abitudini. Verso il 20° giorno si lamenta di debolezza generale, di a11oressia, e successivamente nota un lieve deperimento. L '8 ottobre in un certo relativo benessere, di nuovo insorge febbre che rapidamente diviene elevata: questa volta il nostro malato ricorre al medico che constata una temperatura ascellare di 40° assolutamente non accompagnata da sintomi localizzabili in verun organo, non seguita da sudore, non preceduta da brividi. La febbre il mattino dopo ebbe una lieve attenuazione per poi di nuovo risalire. Una adeguata terapia chininica messa in atto dal medico sembrò troncare la febbre e restituire la salute al p. perchè al terzo giorno tutta la sintomatologia cessò. Senonchè dopo due giorni di apiressia si rinnova la febbre , cresce I 'astenia; all 'alta temperatura si accompagna una cefalea diffusa, violenta, il malessere diviene più marcato ; il p. il q~ale ha la sensazione di una grave n1alattia, decide di farsi ricoverare in Clinica febbricitante . asten1zzato, Jieven1ente dimagrato, ' senza accusare' alcun disturbo a carico dell'apparato respiratorio, nè dell 'apparato car rlioYél..colare, nè della diuresi o dell 'alYo. Dal punto di vista obiettivo, osserYiamo un individuo di costituzione scheletrica regolare, classificabile nella seconda combi11azione morfologica del De Giovanni. Di aspetto decisamente sofferente, preferisce· il decubito semiseduto. La 11utrizio11e generale è buona. La cute u1nida, bruno pallida, c?n cospicua cianosi del volto, ai pomelli, ai prolabi, non presenta pigmentazioni ab11ormali; si notano due brevi cicatrici, esiti dei traumi bellici, sulla regione anteriore della coscia sinis tra, altra breve cicatrice si i1ota nella medietà del braccio destro. Nessu11a alterazione del sisten1a pilifero e delle unghie. La cute è sollevabile jn p~icbe li~vi, elastiche. Presen le un modico pa11n1colo adiposo sottocutaneo. J\I11scoli discretan1e11te sviluppati: Iegger1nente ipotonici. Scheletro regolare: nulla a carico delle articolazioni. Accurutamente esaminando le stazio11i ghiandolari periferiche nun vi si nolano ghiandole di volume apprezzabile, ciò dicasi per le reg·ioni inguinali , come per le regioni ascellari, per le cervicali, ecc. ~olso 78, temperatura 38°, respiro 26. Nulla all'esame del capo; la lingua si presenta piuttosto asciutta, con densa patina biancastra, con lieve arrossan1ento del bordo. Retrobocca lieven1ente arrossato; ton ille nor1 aun1entate di volun1e. Collo piuttosto corto, con tiroide poco palpabile. Torace: ampio, arinonico iiei suoi tre dian1etri, sin1metrico nelle sue due i11ctà. Appena accennate le fo~ se ... oYra e ot to pino e e le in lerscapolo vertebrali.


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e, JL P OLJCLl);" f CO

Più accentu ate le soltocl nYicol ari. An golo de] Louis })ianeggiante: a11golo e1)jga trico r etto. Spazi inter costali lievem ente avvallati. I ndolente è ovunque la palpazione. Il fremilo vor,ale tattile è trasm esso bene su tutto l 'a111bi1o. Alla percu ssione il s uon o è chiaro ovunque n è si notano differenze aìla percussione compara la. Le basi si espandono limitatamente cl ' ambo i lati Gli apici si fissano bilateralmenle alla pro1ninente : ampiezza apicale di cm. 6 d'ambo i 1a li . All 'ascol tazio11e murmure <liffusamenle aspro, con sibili q1-1a e l à. Cuore: all 'isp ezio11 e n on b ozza precordiale; itto rJuntale visibile al l)ordo superiore della 5a. costa st111 ·emiclavear e si11is tra. Non si palpano fren1iti . Alla p er cu ssione rto11 aum cr1lo del diametro trasver so n è d el diametro long·itudinale. All 'ascoltazion e i toni sono n etti su tu LLi i focolai . Il primo all a punta accompagnato d a inten so rumore di soffio avente tutti i car att eri dell 'anorganicità . Addome: all 'ispezion e m ostrasi lievemente au 1r1enlato di volu1ne sp ecie nei quadranti superiori. La cicatrice ombelicale è pianeggiante. Non visib il e r eticolo venoso superfic.iale. Alla palpazion e s uperficiale non dolen zia, n è r esistenza: così pure alla palpazione profoncla non si su scita r esistenza pur mettendo in evid enza una dolenzia nella reg ione epigastrica. Alla percussione non ottusità mobile n el cavo; notevole meteorismo epigastrico . Fegato: con l a p ercu ssione si fi ssa il margine superiore dell 'organo al V spazio: si palpa in basso r1ettamente il bordo i11feriore a tre dita traverse _d all 'arco costale, sul prolungamento dell 'emic laveare destra : si segue il margine tagliente fino a l prolungamento d ella parast ern ale destra ove è palpabile a due dita trasYerse. La superficie nelle i1u merose esplorazioni fa tte si mostra liscia , l a con sisten za piuttosto aumentata. Non si n ota disformità nei singoli lobi. L 'organ o è p erfettam ente mobile con gli atti respi r atori. Milza: con ì a percussione il cor1fine superiore dell'organo si fissa sulla asce.Ilare media alla 7a costa: si p aìpa il polo inferior e in basso al disotto ~Jell 'arco costale, lungo il prolungai:nento d ell 'ascellare anteriore, a tre dita. La forma dell 'organo è mantenuta, l a superficie è liscia, leggerm ente dolente alla pressione, di con sistenza aumentata piuttosto duro-fibrosa; m obile, ma non troppo co11 i movimenti r espiratori . Sist em a nervoso : assolut amente n egativa ne è I 'esplorazione, sia per q1.1 el ch e rig uarda la mobilità passiva, che l 'attiva, così come in ordine è l a motiiilà riflessa e l a sen sibilità specifica. Gli esami di l ab oratorio offrono i risultati seg·u enti: P eso: ,k g. 57,400; Altezza: 1n. 1,66. Cutireazione alla tuber colin a: negativa. Cromocitometria e morfolog ia d el sa11gu e : G. R.: 3.250.000; G. B.: 4800; Hb: 61; V. G. : 0,99. Granulociti neutrofili 63; eosinofili 2; basofili O; monociti 6; linfociti 29. Nessuna alterazione m orfologi ca a carico della serie rossa e bianca. Esame delle urine: asp etto t orbido ; color e g iallo scuro; reazione acida ; densità a 15° 1016; albumina presente in tracce non dosabili ; g lucosio assente; acetone asse nte; urobili11a presente ( tracce evidenti) ; pigmenti biliari tracce ; en1oglobina assente; indacano assent e; urea 14,79 %; acido urico 0,60 %; cloruri 10,80 ~{, . Sedi1nento: abbondar1ti l eucociti ; molti cris talli di carbonato di calcio: molti epiteli d elle ultime ' rie urinarie .

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11\NNO

XLII,

Nu~r.

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Sier or eazione di v\'a ser1na11n i1egativa; sierorea7ione di Meinike neg·~tiva; sier0r eazione di Kahn i1ega tiYa. Pressione arteriosa al Riva-Rocci: Mx. 125, Mn. 65. Intrader mo e ottocutaneo reazione per l 'echinococco: negatiYe. Ricerca del p a rnssila iualari co: neO'aliva. Sieror eazioni pel Tifo-Paratifo Melitense: i1egative. En1ocu1lura: n egatiYa. Esame d el su cco gastrico a cligiuno: Hb. presente; IICl 0 ,62 %; acidità t o tale 0,80; acido la ttico assente. Esame d ell 'esp ettora to p el b acillo di Koch : i1ega livo. Esame ocu1are: An·nessi oculari norn1ali. Cong iuntive palpebraJi e bulbari scar samente irrorate. Iride r egol ar e. be11 re3ae11ti. ~ess una al tera. z1one del fondo. Esa1ne parassitologico delle feci : neO'ativo per forme vegetanti o cisti ocl u ova cli para~siti. Esa111e chimico delle feci: Weber positiva. Esar c1e radiog r afico <lel t or ace: ilo .. inistro n1olto ampio, opaco, a limiti sfu1nati , be11 visibili anch e in proiezione later ale. Diseg·n o pol1nonare nel18: r egione s.otloapicale sinis tra accentuat o. Cupola d1afra1nmat1ca destra irregol are. Complesso prirnario alla base destr a. Dobbiamo far notar e ch e g li esami precedenti vennero eseguiti , e talora più volte, a m ano a mano ch e al labor atorjo chiedevan10 il necessario au silio p er l e nostr e supposizioni (liagnostich e. Come decorso d ella inalattj a agg-i un g ian1 0 ch e esso fu piuttos to monotono: l a febbre si è mantenuta intermittente o fortemen le remittente raggiungendo talora d ei Inassin1i di 39° ,5-40°. Inesorabil1nente prog r essivo il peggioramento dello s tat o generale, dell 'ast e11ia, dell 'an or essia, del r espiro , sempre p iù frequ ente (24-26-30-32-38) e corrispondenten1ente accentuazione clell a cianosi; })Olso e111pre p iù frequente , fino a 106.

A-B

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Se vogliamo sintetizzar e i dati che, per una esatta interpretazione del caso, a n oi sembrano dttooni di rilie\'O, possian10, in bre,-e, dire che riel ~1ostro pazienLe atriCOr g iov.ane e valido, senza tare perso,n ali od ereditarie. si sviluppa un'affezione che decorre con due di tinti periodi: il primo, t)iù brf\ve, di tre giorni, il secondo, più lungo, di venti giorni, a ciascun o dei quali corrisponde febb·r c alta intermitter1le, talora prP;ceduta da brivido, accompa1gnaitia da astenia , di.magram e11to. A questo i1 on ricco qu adro anamnestico fa riscontro una altrettanto Rem11)li ce obiettività, rappresentata da una epatosple11omegalia di 11oteYo}e grado, in cui il p~edomini o è piuttosto tenuto dalla m ilza, con organi di consistenza aurne11tata, r1on deformati , da qualche fatt o bronchiale, da ttna ling ua infezio~a . Collateralmente si aggiunga: una completa negatività delle siero e Gtttireaiiion.i, l 'assenza di parassiti in circolo e n elle feci , una urobilinuria, una crasi sang11igna ch e mostra un a lieve anemia, una marcala leucopenia. con lie,·e a1un1ento dei linfocitj.


[ ANNO XLII, NlTl\I. 18)

Interpretazior1e qui11di non sen1plice del cat:\O , tìn dall 'inizio dell'osse rvazione : il P'· pro~B11iva da località malarica, se anche malaria i11 TaTcp_1i11ia città più non esiste, i suoi dintorni, ove il p. reca'Vasi prel quotidiano lavoro da de·c ine di a11ni, sono cerlamente infestati .d alla Jnalaria: febbre intermittein te, brividi i.11iziali non rari, epatosplenomegatìa, uro,b ilillUria, leuco1)enia, ci hatnno anzi tutto· posto il quesito se di n1alaria 11on si fosse trattato, ·di _una recidiva di mal.aria maligna in malaxico cronico. Ma l 'esarr1e del sangue insistenlemente ·e seguito per la ricerca di eventuali parassiti, ed effettuato sia su ordinari strisci ·Che a goccia spiessa, in tutti i classici perio1di dell'accesso febbrile mai svelarono l 'esiste11za lit circolo di protozoi ma~arici. E poic.h è in .t3lu11e forrne di malaria , è notorio , specie in talune per11icio.~e, il reperto parassitario n el sangue circolante può essere negativo·, o per lo meno rarament~ positivo, ricorremmo an-· .che noi, _co.me. il inedico p·r atico del pae.s e cl1e i>er primo a1v eva avuto in cura il malato, al .criterio ex juvantibus e so11Mninistrammo dosi .terapeutiche di chinina; al contrario di ·quanto si era verificato all'inizio della malattia, il ·c.hinino in nulla modifìcò, pur con somministrazioni ripetute, l ' a!l1dan1ento feb·b rile . Di infE:zio·n e malarica non poteva trattarsi , .a pia:r:te il fatto che nel sangue era stato constatata u n a1 ]infocito·s i in luogo di una monocitosi. Nel g rL1ppo . delle infezio·11i acute e croniche Tio.cutizzate, che noi ab·b iamo abbordato nella ·disamina del caso, un.a seconda malattia era <la prendere in co nsiderazione: la maltese, affezione molto più frequente di quanto non possa sembrare. Su di essai· noi insistemn10 perch-è hen si confacevano llJila febbre ap1p ar-enlemente periodica, inte·r mittente;, astenizza11te, accompagr1ata da dolenzia vaga, da -splenomegalia ed epatomegalia, da leuco·p enia. Peraltro, le emoculture rin1a11evano sem·p re :sterili, le sieToagglutinazioni sempre negative, localizzazio ni ti piche da Bruce non si notavano, i dolori esistevano si, ma erano modici, _rton erano rappresentati daa'le .artralgie, dalle mialgie violenti così caratteristiche della maltese. A questa dovemmo anche rinunziare. Cosi pure i ripetuti esami del sangue fecero escludere 11na infezione del gru1ppo tifico , paratifico, insorta. eve11tu.a]n1e11te in un antico malarico: poteva spieg·arsi così la epato·s plenon1egalia , la consistenza aumentata degli <?r.gani stessi, la leucopeniai, 1ia linfocitosi, la lin.gua, la febbre . Far.-evano però difetto i disturbi intestinali, mai era stata notata una roseola, lo stato genera•le del n1alato in pieno sviluppo febbril e era tutt 'altro che stuporoso. Pii1 1 ,

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S EZIO~E PR.\TICA

,·olte ci don1andan1m o, se n o11 fos simo inna11zi ad una forn1 a tt1bercolare: n1a p·er g iungere ad una così rilevante epalospleinomeg·alia1, avremmo dovuto essere in presenza di una tubercolosi ca vitaria cronica sbo·c cata in una clegenerazione a.r11iloidea. A parte il fatto ch e sintomi di a111iloidosi intestinali e renali ma 11-· cavano, ostava l 'assoluta mancanza di fatti floridi polrr1onari; la negatività del r e·p eirto b~tteriologico dell 'espe tto rato·, il siltnzio delle ripetute osservazioni radiograflohe, la brevità del decorso della malattia co11 una anamnesi persona]p, muta. Tutt 'al più avremmo d'o·v uto a'rere una miliare in un m.a larico cronico : ed ancl1e per questa i pote.s i n eg·ativo l 'esame del tor.ace, negativo l 'esame del fori do dell 'occhio. Una forrn.a settica genera~e~ ·e ventualn1ente con locali.zzazione epàtica ~ Anzitutto faceva difetto una chiara cc porta d 'ingresso », i:1on si constata,v a dì poi una costante· dolorosa in uno od in un altro organo, i ·err1ocultura persisteva n egati, a, invece di leuco,c itosi si aveva le1licopenia. La negatività di antecedenti an1ebia.sici J la negatività d·el reperto delle feci per parassiti, per cisti, la mancanza della caratteristica1 deformazione del·la cupo·l a dia fra n1rnatica , Ja insignificante eosi11ofilia (1-2 %), rappresentavano delle buone ragioni per escludere sia l 'esistenza di una raccolta co.Jliquativa epartica amebiasica, sia l 'ooistenza di raccolte cistiche :-;up,purate epatiche o spleniche. Aggiungiamo che i du e organi in causa, fegato e milza si erano aumentati di volume, ma lo erano no·n disfor1nem e11te. Poco· probabil1e trattarsi anche di una Jues: vero è che anche la lues può di frequente osser\'arsi, dar luogo a febbri che il più delle volle assu·m ono carattere di febbri intérn1itte11ti, talora alte , che si l)rolungano per setti111.a ne e mesi , cl1e si possono rutco·m·pagnare ad astenia, a din1agram ento , a teucoplenia. Sifilide ereditaria epatospleno·m egalica della prima infamzìa non , allora sifilide sclero-gon1mosa degli adulti. Ed in tal caso la Wassermann, la K.ahn, la 1VIei11icke, sarebbero riuscite di certo ·p ositive, anamnestican1ent e q11alcosa sareb·be pur vent1ta fuori , ed infine, obieltivamente gli orga11i, in specie il fegato , nol. si sarebbero lUO&trati lisci, ma bozzuti duri , 'il fegato, sarebbtj stato lobato, « ficelé ». Non è ohe di passaggio op.p ortuno acce.11n are cl1e di una sindrome epatosp1enica del gTupr>o cirrosi bil'i are, cirrosi ven osa, morbo dì IBanti, 11on è il casq. l ·11a pil etromboflebite pri111iliva può beni~sirrLo accon1 pag11arsi a fehhl'e : febbre, grossa n1ilza , leucopenia, esiste vano n el nostro T11alato; però non vi era toria di sp lenomegalia I ' ecedente, 1'a11e1nia Ilon 1

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« IL POLICLINICO »

era evidente, la febbre è piuttosto ne·l1le pous. ées fle;bitiche una cc febbri cola », essa è a p-· riannaggio in genere della tromooflebite ne·l pe· riodo delle gastrorragie e dell'ascite. Qui nulla di tutto ciò. Non infezione a·c uta1, non infezione cronica, 11on sindrome splenoepatica. Delle sindro·m i spleno ematiche facile è eliminare le leucemie, le anemie spleniche, l 'eritremia, l'anemia perniciosa, la splenomegalia di Gauiclhe·r . Cos.ì pure analizzando la formula ematologica tLessun conforto troviamo per una ipotesi di pseudoleucemia. Ed .a llora due so·n o i grup·pri di malattie entro cui ragionare. Da una parte i tumori solidi de1 fegato e della milza, daJ1'altra la granulomatosi o morbo di Hodgkin. Un tumore del fegato, primitivo, può benissimo decorrere con febbre: la febbre assumere un andamento remitte·n te od intermittente ed ossere talora notevolmente alta cos.ì crune nel 11ostro ma lato; il tumore primitivo· del fegato ingrandisce l'organo unifo·:rmemenit e, · face·n dolo aumentare di co·n sistenza, come nel nostro· caso, può acco1npagnarsi ad astenia grave, progrediente, a leucorpénia. Ma.Jl si spiegherebbe il tumore di milza qualo·r a non volessimo .a ttribuirlo a pregressa malaria. D'altro ca11to il volume del fegato, in caso di neo})lasma. primitivo., rapi·d amente aumenterebbe, 1nentre 11oi abbiamo qui notato stazionarietà: t1na compartecipazione ghiandolare si presterebbe ad ambo le interpretazioni epperciò, sia irL difetto che in presenza di quest'aJltro dato, 1tessuna decisione potremmo prendere·. Viceversa esiste un quadro clinico· ben de1 lineato oramai, nel quale la sindrome in esame ben potrebbe essere inclusa, e·d è rap preseutato dal morbo di Hod·g kin, voglio al~ude·re, non alla cornune forma di linfogranulomatosi acl inizio od a sede prevalente.m ente periferica o mediastinica, ma a qu·ella forma di linfogranulomatosi a localizzarzione addominale esclusivamente o prevalente·m ente. L'essenza semeiolo·g ica di tale quadro è precisata in una chiara lezione dal Micheli in una serie di sin-· tomi, per la maggio·r parte. indiretti, che sche1naticamente si possono raggruppare nei punti 1

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~eguen ti.

Inizio leinto e sub dolo con disturbi vaghi a carico del tubo digerente : anoressia, diarrea: o st]psi, timpanismo ad.d ominale con o senza dolori profon di della regione lombare e sacrale, sintomi dovuti per lo più a disturbi del1'innervazio,n e e del transito intestinale. Nel rt<>stro p. avevamo anoressia ostinata, l 'inizio sé1nbrava rin1ontare allo scoppio della febbre, perchè il p. mai si era accorto di una tumefazione degli organi ipocondriaci , vi erano do1

lANNO

XLII, NuM. 18]

lori vaghi addomir1ali, vi era1 timpanismo, vi era qualche irregolarità 4ell 'alvo. :F ebbre di durata yaria, più o meno elevata, a carattere remittente od intermittente, ricorrente od ondulair1te. Febbre il cui significato è avvalorato dalla negatività delle sieroreazioni per i bacilli tifo paratifici e pel m elitense. Ne.I nostro caso avevamo febbre distinta in due periodi, piuttosto alta, remittente e talora intermittente, con assoluta negatività delle sieroreazioni e delle emoculture. Astenia, deperin1ento progressivo, anemia più o meno accentuata a ca[['attere secondario, leucopenia senza eosinofilia, senza alterazione della formula leucocitaria, salvo un certo a:umento relativo ed assoluto dei mono·c iti. Nel rtostro caso: l 'astenia era marcata, l 'anemia inizialtt a caratteTe secondario, vi erano uno o due eosinofili per cento, senza' particolarità 11ella for111ula leucocitaria, 11on vi era l'aun1ento assoluto o relativo dei mo·n ociti ohe nella nostra osservazione avrebbe potuto mettersi in rapporto co·n latente p·r egressa infezione ma lairica. Variabile fYplenonlegalia ed epatomegalia> subittero spesso, mai ittero da stasi. Come riel nostro caso. Oscillazioni di volume dell 'addome, della milza, del fegarto, in rapporto con i perio di di ripr~a e di riesacerbazione febbrile. In ''erità questi sin tomi così preziosi noi non abbiamo avuto il tempo di metterli o meno in e' idenza perchè la .rapidità nel decorso del no. . stro p. ci ha fatto assistere solo all'evoluzione di una poussée febbrile. Comparsa precoce o tardiva di ghiandole lisce, jndolenti, di consistenza variabile in questo o quel distretto Iin fa tico sU1perficiale. Prurito. cutaneo in tensa, ribelle, con manift.stazioni inaculose o papulo se :- la qual cosa era assolutan1ente asse.n te nel nostro malato. Vero è che il Micheli aggiunge essere questo sintoma raro per l'appunto nelle forme addorr1ii·n ali. E se vogliamo aggiung·ere un altro· fatto ricorderemo che il Bastai ha messo in eividen za nelle linfogracnulomatosi la frequenza della i1ega1tività della cutireazione; tale· r eperto è stato confermato da numerosi AA. Nel nostro paziente la cutireazione, a mallgrado la presenza radiografica di un cornplEJSso primiario e di fatti ila1ri ben netti, era negativa. Clinicamente dunque non si poteva quasi rr1ettere in dubbio essere in presenza di una ]jnfogranulomatosi addominale: tanto più che in 16a-17:J. giornata di degenza i dolori addominali si fanno più ,,i,,i, compare una diarre.a (I re-quattro scariche quotidiane), i brividi che 1

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[ ANNO XLl[, Nt.Jl\1. 18)

SEZIONE Plt.\TJCA

segnano l 'innalzarsi deil.La temperaltura sono più accentuati. D'improvviso la do·lenzia ed il senso di bruciore addominale diffuso. si tramutano in vero dolore, quando più, quando meno, violento, senza una 1particolare fissazione. La pa1lpazione mette in evidenza una c~ta difesa locale ed in breve volgere di ore, una lieve ottusità mo·b ile nel cavo. Nel mentre si dispone per l'invio al chirurgo si eseguono alcuni esami che danno i risultati seguenti:

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framnta giu11ge al quarto spazio ir1lercostale da ambo i lati. La milza è aderente alla cupola diafranl1natica a mezzo di lacinie fibrose difficilmente di staccabili; sorpassa l 'arco costale corrispondente di due dita trasverse. Il fegato, libero da aderenze, sporge oltre l 'arco costale corrisponde11te, di que dita trasverse. Apertura della cavità toracica: area cardiaca parzialmente scoperta; punta del c~ore al quinto spazio intercostale sinistro, sul bordo superiore della la sesta costa, lungo ·l ~f mammillare prolungata, scarsa quantità òi liquido nelle due cavità pleu• riche, con carattere di transudato . Pericardio, cuore: nel pericardio discreta quanUrine: albumina : tracce; Peso specifico: 1016; tità di liquido citrino; cuore non aumentato di Pigmenti biliari: tracce; Urobilina : tracce; Urea: volume, la punta del cuore è formata dal ventri11,81 '}~; Acido urico: 0,42 %; Clort1ri: 2,90 % colo sinistro. L 'epicardio si mostra ispessito per Nel sedimento qualche leucocito; qiualche emaun esteso tratto. L 'aorta , piuttosto angusta, il zia; discreto nw11ero di cjl1ndri .ialini e ialino graventricolo sinistro contratto. Negativo è l'esame nulosi. rlell 'endocardio dei ventricoli e degli atri; nessuDal cavo addon1inale si estraggono alcuni cc. di na alterazione dei veli valvolari. Il miocardio si liquido giallo citrino lievemente corpuscolato, con presenta pallido, ma senza particolari alterazioni. Rivalta positiva, con il 14 % di albumina, con 1016 Polmoni : l'esame del polmone di sinistra fa no-· di peso specifico, e nel cui esame citologico si ritare: emorragie sottopleuriche, recenti. Le glanlevano in numero pressochè egt1ale linfociti e dole dell'ilo sono tumefalle, molli, di un colorito polinucleati. grigio rossastro. Negativo l'esame dell'apice. AlNel sangue 10.400 globuli bianchi laddove il 1·esame della superficie di taglio si nota edema giorno precedente erano 4200. clel lobo superiore ed ipostasi del lobo inferiore. apprezzabile differenza all'esame del polInviato il p. in Clinica chirurgica per l'in- Nessuna tllone- di destra. tervento, dato il fondato sospetto di perfora1Milza: aumentata di volume; peso: gr. 750. La zione in granuloma addo,n1inalt•, le gravi con- rapsula è ispessita per quanto non in modo unidizioni del p. non pcrmetlono che una 1piccolla rorme. All 'esame della superficie di taglio i fol apertura ed una parziale esplorazione, suffi- licoli linfatici sono poco visibili; la polpa rossa è f\umentata. Colpisce inoltre la presenza di numeciente però per mett~1re in evidenza una ampia rosi noduli di tessuto n-eoformato aventi un dia.ptTforazione duodeno digiunale, e la percezione metro di circa un cm. e più, che si differenziano netta di una aumentata consistenza, diffusa del rispetto al tessuto circostante non solo per il fatto tratto esplorato. Nelle 24- ore successive fuorie- che sporgono sul piano di sezione, ma anche per colorito menp vinoso, per la consistenza magsce dalla breocia laiparoton1ica notervo·l e quan- il giore e per la netta delimitazione. tità di liquido dapprima citrino, di poi verdaFegato: le vie biliari sono pervie; la parete della stro-bruno. In terza giornata avviene 1'€1xitus. cisttfellea non è ispessita. La bile è densa, filante . L'esito in perforazione è una eventualità che Il fegato si prese11ta aumentato di volume e di si può verificare nel linfogran.u loma. che abbia peso (gr. 1950) . La superficie per quasi tutta la sua estension~ si mostra liscia e non ispessita; solo in i1Lteressato il tubo gastro-enterico, però è dessa corrispondenza della porzione alta del lobo destro, una eventualità oltremodo, rara: il suo soprav- si nota una piccola tumefazione, di forma irregovenire fece porre u11a qual ohe riserva alla dia,- larmentp ovoidale, éhe sporge sulla superficie cirgr1osi di Hodgkin addominale, riserva per una costante. La consistenza del fegato è diminuita ad eccezione della sede della tumefazione ove la conquaJche infiltrazione neoplastica ri pugnan ùoci sistenza è aumentata. All'esame della superficie se~pre il concetto di una infezione acuta tifo di taglio anzitutto si diagnostica facilmente ch e la tumefazione rilevata all'esame esterno è in rapo tifosimile. 11 reperto anato mo macroscopico chiariva ta- porto con. una cisti di echinococco non suppurata . luni punti, ma soltanto il reperto istologico po- . Il resto del parench~ma epatico non presenta alterazioni croniche, ma segni di stasi recente e lese la definitjva parola diagnostica in cosi inte- sioni degenerative del tipo del rigonfiamento torressarn te caso. hido: solo in tratti circoscrilti il disegno è scomparso essendo l 'ordinario parenchima sostituito da un tessuto di colorito grigio biancastro. Reperto a11atomo patologico (prof. Guccione, delNegativo l 'esame delle capsule surrenali. l'Istituto di Anatomia Patologica). Reni : in due tratti dis tinti della corticale del Stato di nutrizione scadente; cianosi del letto sottoungueale; nessuna apprezzabile modificazio- 1·ene destro l'ordinario parenchima è sostituito da u11 tessuto di colorito rosso vinoso, visibile anch e ne dei nodi linfatici superficiali; scheletro regolaall 'esame della superficie es terna, il quale si ap re; ferita laparatomica lungo la linea alba. Rigiprofonda per breve tratto an che nel dominio della dità cadaverica mantenuta. · Apertura del cavo addominale: anse intestinali midollare. Sulla natura del tessuto si ri serva il g iudizio istologico, però co11 tutta verosimiglianza meteoriche ; sul peritoneo viscerale essudato fibrino-purulento; scarsa quantità di liquido torbido, si tratta di infiltrazioni n eoplastich e (m etastasi). con fiocchi di fibrina nel piccolo bacino. Il dia- Astraendo da ql1este particelle 11ei due reni si nlet1

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lL POLICLINI CO

ton o in evidenza solo lesioni d ege11er a tive, d el tipo d el rigonfiamento torbido . T n od i linfa tici m esenterici e p eri-aortic j, sp ecie

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11\ l'\ :\'O

XLII,

N UìYI .

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fegato, ecc. Nessu11 accenno a processi di necrosi nel centro di dette ghia11dole. Ali 'esame d ello sto1naco: s u tutta la superficie

,

FJr;. 1. -

Tipica struttura 1infosarcom at osa di un nodulo della p ar e le rlell 'il eo (Micr. I'"cr. OJJbie tl. J, Oc. 4 Comp .) .

...

,

.•.

F1G.

2. -

'.f ipica s trl1ttura li11fosar co1nat osa d i t111 11odul9 della p ar et e d el dl1odeno (Micr. Kor . Ob)J iel t. 3, Oc. 4. Con1p. ) . •

nella l oro p orzio11e add omi11ale, 0110 tu1nefat t], d i colori to g rigiastro, u n iform e , con lievi sfumal ure rosee, in rapport o a p r ocessi pu tr efattivi : lo s tes o per i nodi linfat ici per i-gastrici , d ell 'ilo d el

dello stom aco, a cominciar e d alla r egione del card ias, ed in preYalen za n el fo11do, si notano numer ose forn1azioni a borchia, di colori to grig ias tro, di co11sistenza inolle, rileYa te su ll a mucosa


[ANN O

XLII, Nul\I. l t. 1

S69

SEZIONE PRATICA

circostante, degrada11li nel centro. La foYea cen· trale è dovuta in parte a maggior tun1efazione della porzione periferica, in parte ad ulcerazioni. L~ lesioni raggiungono la n1aggior estensione al r11loro, ove si rileva una ulcerazione trasversale parallela all'asse del piloro. Altre lesioni con gli stessi caratteri si ritrova110 sul duodeno e nella prima porzione del d~giu110. In questo anzi il tessuto 11eoformato è di colorito grigio nerastro in rapporto ad emorragie recenti , estesamente ulceralo, con perforazione della parete intestinale. A tratti nelle restanti l)Orzio11i del digiuno e (IP. I tenue ed in vicinanza della valvola ileo-cecale si osservano delle chiazze brunastre lievemente rilevale sul piano della inucosa che si presenta assottigliata, atrofica. Astrae11do dalle chiazze iperemic:he ~n1orragiche a circa un metro dalla valvola ileo-cecale si nota un altro nodo di tessuto neoforrrut lo, di fo1·:·n a rettangolare, sicuramente interessante i nodi linfatici e le placche del Payer, e così esteso da interessare tutta la sezione del tubo intestinale. E. anch ·esso di colorito grigiastro ed es tesamente ulceralo. ~essuna lesione del genere 11el grosso intestino: solo la mucosa è qui tumida e: ricoperta di muco per un processo di colite catarraie. Co1t riserva dell 'esa111e istologico, si esclude L·atlarsi di un li11fograr1ulo111a e si pone la diag nosi <li l]J1fosarc.:on1a a sede gastro-inte$t111éde, col) di[fusio11e ai 11odi linfatici locali, al fegato, alla n1ilza ed al rene destro. Perforazione di uno dei noduli, :ivente sec.l e nel digiur10, peritonite sierofibrinosa, colite catarrale. Ede1r1a ed ipostasi dej due polmoni, fegato da stasi recente. Tumefazion e torbida del cuore, del fegato , dei reni. L'esame istologico delle sezioni prelevate da no. duli gastrici, intestinali, splenici, renali, mostra una tipica struttura linfosarcomatosa.

Nel gruppo delle pseudoleucemie differe11zia,to nel 1865 dal Conheim, il concetto di ~e linfosarcoma » vagamoote delimitato dal Virc.h ow, Luck e, Ziegler, Orth, Rindfleisch, ed altri molti, indicava quei tumori maligni , pregenlantisi nell'età gio1v ane, a punto di partenza da unai ,ghiandola dalla quale rapidamente proseguiva la diffusione nei tessuti circostanti, con metastasi in Lutti gli organi e cachessia tern1inale. Al « linfosarcoma » Kundrat aggiunge la « linfosaircomatosi n, forma che a djfferenza della precedente inizia non da una ghiandola, ma da mo·l te ghiandole, oppure dai follicoli linfatici di una mucosa, o dal tessuto linfoideo, con diffusione sistemaitica per continuità tJ ·per metastasi linfoidee. Ed i'l Kundrat da come caratteri di questa cc linfosa,r ~ con1atosi ge:n~Talizzata n lo sviluppo illimitato 11 eil ·p unto d'origine, la mancmza di infiltrazioni epatiche e .s pleniche, di alterazioni nel rnidollo osseo. Paltauf .p erfezionò co n le sue osservazioni il quadro della linfosarcomatosi: in qt1esta era po, sibile anche la compromissione del fega1Lo, della milza , di altri organi, del! 'intero sistema li11fntico dell'organismo. Però affer111a ch e il fegato e la milza il più delle volte non sono colpiti o'"Vero in mi ura lieve. 1

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A11aton1opatologicamente si mette in evidenza la agigressività tutta specia1le del process~ per continiUÌtà: organi e tessuti vicini vengono in,·asi lungo le vie linfatiche ed anche sangui· gna. Sedi di predil&zione sono 1'anello del Wa1deyer, le ghia1n dole mediastiniche retro. . ' per1toneal1, lo stomaco e l'intestino· ove si fc>rmano degli infiltrati anulari che po1sso,n o fa .cilmEmte ulcerarsi. . La somiglianza con talune altre forme morbose, specie. con la linfogra11ulomatosi addominale dell'Hodgkin, è perfetta: l'Asc hoff stesso, parla111do del linfosarcoma a sede addomìnale non· esita ad affe1mare che cc in certi casi soltanto al microscopio e tenendo conto di tutta l 'auta:psia, si può distinguere il linfosarcoma da una ma.lattia di llodgkin o da una leucemia o da t1n granuloma sifilitico». L 'incertezza aumenta ·qualora si pensi che in molti casi Ja linfogranulomaltosi assume aspetti istolc1gici che fanno pensare più che ad un processo infiam·m atorio, ad un vero e proprio pro,c esso neo·p lastico, ad una forma morbosa c.l1e sta sul limite per cosi dire fra le a·lterazioni infian1matorie e quelle neoplasticl1e (Benda-Gib1bo~1s-Chiari- Meyer ecc.). L'esame de1 sa11gue (Della Vo lta-Patrizi) sia 111orfo~ogico che qua:11 titativo non offre dati.probativi costanti: in genere si 3:Il1D1ette una modica leucocitosi; ~·aegel h a ritrovato viceversa i11 un caso forte leJUcocitosi ; per molti è caratt~Tistico il prevalere dei polinucleati neutrofili. Il quadro è con1pletato clinj ramente da un decorso progressivo ch e può giungere ai due anni (in media), in genere con assoluta assenza della febbre o con qualche lieve elevazion e Sfra1le. In riassunto, clinican1ente i caratteri differenziali sarehbe·r o: la spiccata aggressività del processo, la co·n sistenza molle delle masse neofom1ate, la frequente localizzazione· ·alle f~uci, la rairità della splenomegalia, la scarsa tendenza :l forti reazioni febbrili , l 'andamento ~enza ondulazio1ti o remissioni , la mancanza di fenomeni tossici a carico delJ.a cut-G. Se riandiamo ad i singoli sintomi presentati clal nostro n1alat.o, con statiamo che il loro coml)Ortamento è stato quasi del tutto l'opposto di quanto ci dicono i classici dal punto di vista clinico: si direbhe quasi ch e come esistono le forn1e di linfosarcomat.osi anatomo i tologicamente i11termedi e fra ]e neopla!Stich e e le infiammatorie, la n ostra osservazione oi mostra un caso r ]1e clinicam ent e è da ritenersi cc a ·pon:te n fra le linfogr.a1tl1lom.atosi addom inali e le linfosarromaitosi. 1

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RIASSUNTO. Descrivesi un n on comune caso - clinican1ente ed runatomo patologican1ente - di linfo-


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<< IL POLICLINICO

s<trco1r1atosi siste111atica, esclusivam·e nte addominale, a decorso acuto (45 giorni) altamente febbrile. Si traccia il difficile diagnostico differoo.ziale, specialmente con la• linfogranulomatosi ad.don1inale al·l a quale l'osservazione cliniea più somiglia. BIBLIOGRAFIA. I fatti più importanti si ritrovano nelle seguenti opere: ·Burr1No DIEGO. Linfogranulomi. Torino, Edit. Enrico Schioppo, 1919. CASTEX MARIANO. Linfogran 11 lomatosis de Paltauf ecc. La ~rensa Medica Argentina, Buenos Ayres, 10 luglio 1929. CECONI ANGELO. Linfogranulonia. Minerva Medica, 1926, n. 4. DALLA. VOLT~ A., PATRIZI C. La linfogranulomatosi maligna. Malattia di Hodgl,in-Sternberg . Vallardi, ed.,, 1926. G. Dr GUGLIELMO. Trattato italiano di Medicina Interna. Soc. Editrice Libraria, Milano, 1931. FRUGONI CESARE. Lezioni di Clinica medica. Edit. Luigi Pozzi; Roma, 1934. MANARA MICHELE. Forme di linfogranulomatosi di difficile diagnosi. Archivi di biologia, n . 5, 1926. MrcHELI F. Sull'a linfogranulomatosi addominale. Minerva Medica, 1922, n. 22 .• SussrG L. Zur Kenntnis der Inte.stinalen Form der LymphogrOJnulomatose. Medizinische Klinik, 1924, n. 13.

TRENTI ENRICO. Il linfogranuloma maligno. Luigi Pozzi, ed., 1925.

RIVISTE Snlla patogenesi dell'ulcera gastro-duodenale. Dott. ARCANGELO CREAzzo -

~ologna

La patogenesi dell 'ulcera gastro-duoden·a1le è urt argo mento ancora molto discusso e che è sempre- di attualità, sia per i riflessi pratici che esso pr~senta nei riguardi della terapia inedica e chirurgica, sia per la necessità di u lte·r iori osservazioni sui malati e di ulteriori indagini di chi.mica biologica. L ' ulcera è unai malattia periodica, la quale ha recrude.sGe11ze di l1r1a tlurata limitata e può guarire spontant'..ame11te; ma vi è ancl1e una fase slabile dell 'ulcera., che non tende alla g·uarigione s1)ontanea. I fattori che sono stati i11vocati per spiegarne il meccanismo di produzione sono molteplici, ma riassumerò i principali, senza fare una esposizione scolastÌC.C\; riferirò, da ultimo, le n1ie osservazioni condotte sui malati. Oggi, gensralme11te, non si crede più alI 'i1nportanza che si dava all 'ipera1c idità e alI 'i].}8rsecrezione come fattore causale dell 'ulcera. {){:rchè l 'acidità del co11tenuto gastrico è stata riconosciuta insuffi ciente a spiegairne la for111aziu11e , essendo l'iperacidità un sintomo concomila11te dell 't1lcera, che ne aggrava il de ~:or~o, i11a che pue) anche mancare, mentre, 1

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[ANNO

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qua1n d0 esiste, essa puè> essere l ' indizio di una hllerazione dell'equilibri o acido-basico del sa11gue. 4\ucl1e la teoria microbi'ca delle ulceri gastro-duodenali è oggi quasi del tutto abbando11<!ta; nè vale a rin1et.Lerla in credito la teoria dei . « foci » di i11fezione di Ro&mo'v, se· co~~o il quale A. focolai infettivi parade11tal1, delle labbra, delle amigdale ecc., provoci:ereh?er?, per. via e1natogena, l 'insorgenz·a d1 les1on1 gastriche di natura ulcerosa. La mag?·ior part~. deg~i AL\. sono o,r a propensi a consicdera;re 1 infezione df'lla superti'cie ulcef(,sa co111e un f~tto secondario. . Nè l'invocaL~ de~icienza di vitan1ine e spec1almertte di v1tam1ne B e C, per riferirci ancora agli AA. Americani, ,è sufficiente a spiegare una presunta ~cairsa resistenza della parete. gastro-duodenale 6 quindi la patogenesi d ell ulcera , come vorrebbero Harris e Mc. Carrison; nè la teoria è docun1entata dai f.altti pe.rcl1è ·nel! 'ulceroso 110·11 è stata diÌnostrat~ tina carenza vitaminica . Si sa, invece, che l 'ulceTa ga tra-duodenale è spesso t1na aff~zione familiare ereditaria, che colpisce, di pref6renza, gli ~ndividui di un determinato abito co·s tituzionale: soggetti aste·n icj, longilinei , con u11a spiccata laibilità del siste1na ne1·yoso autonomo e con predominio di fatti di ipertonia vagale. L 'ulcera spesso no·n è unica, Jrt{i. si' tratta di ulceri recidivanti, ch e guari~ono e periodican1ente si riproducono, con l 'i11sorgenza di 11uove ulceri, alcune delle quali rimangono supe~ficiali sulla nlucosa o al più si' approfonda110 nella sottomucosa, Per poi ~aiCilmente e ah·b .a stanza rapidamente cicatrizzare, mentre altre si approfo·n dono anche T•.ella tunica muscolare e cronicizzano senza tendenza alla guarigione spontanear. Nella malattia ulcerosa, quindi, le lesi'o ni anatomiche sarebl;>ero l'espressione di uno stato morboso ge11erale, cori spiccata cronicità e periodicità, anc·h e stagiQnale, di decorso. Già nel 1921 E. Palie affermava che l 'ulcera gastro 1 -duodenal~ è determinata da un n1etabolismo difettoso dei sali inorganici alcalino-terrosi, dei ca.rbonati e dei. fosfati uniti al calcio e al magnesio (con manifestazioni di fos.faturia), in conseguenza di un .p erturbam ento della fu11zione paratiroidea. Il problema dei rapp.o rti fra calcio e ormor1e paratiroideo è anrora oscuro: si sa che ]e paratiroidi regolano il metabolismo del cal( io: esse cioè manterrebbero normale il qua11titativo di calcio n el samgue e nei tessuti , mobilizzando il calcio delle ossa e utilizzando il calcio alimentare. Si sa che l'eccesso di ormone paratiroideo produce ipe,r calcemia, ma senza alterare le ossa se la dieta è ricca di cD loio; anz1·, se la dieta è ricca di calcio e .. i son1mjnistrano alte dosi di paratormone, si può osservaire un arricchin1ento di calcio nelle ossa; mentre, invece, se la dieta è povera d i calcio lo scheletro si decalcifica (Carlo Foà). Secondo P. Bastai e G. C. Dogliotti, le para1


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tiroidi debbono an cl1e esser e con iderate con1e u11 o·r gano r egola tore del sistema nervoso vegetativo. Vedian10 or a quello cl1e dicon o i chirurgi: secondo Gino Baggio il meccanismo per il quale si produce un 'ulcer a dello s to·m aco è da ricercare nella disfunzione esplicantesi con un eccesso di funzione secretiva e di funzione mo·tc•ria. Però questa è la constatazione di un fatto, cioè di una ipe·r secrezione e di una i·p errnotilità, ur1 fatto digestivo-meccanico, ma 11on è una spiegazione 'Patogenetica, perohè iton ci dice per quale nlotivo avvenga quesln ipersecrezione e questa ipermotilità, n on sp~ e ­ ga, cioè, la causa di questi due fenom eni ; ohe se poi si vuole in·v ocare quel m eccanisn10 ordi11atore ch e è il siste·m a n er voso autonomo e vegetativo non si fa allora ch e 5postare il pro b lem a, pe·r chè non ci si dice per qua:le cau sa ciò avve11ga. N€ vale affer1nare che per gua rire l 'ulcera di uno ston1aco ulceroso, in quanto disfunzion a11te, se i1on si. rie ce a r egolare la disfun zione biso gna aSiportare lo sto·m aco , perçJ1è asporta to lo s tomaco l 'ulcera i può riprod11rre n ell 'intestino, essendo la malattia ulcerosa una a ffezion e m orbosa che inte·ressa tutto J'01gHlli smo e non una n1alattia d el solo sto1naco; essa è un 'a ffezione co~tituzio11 ale, in etti si 11a u11 turb.a to equilib·r io acido-basico del sa11gue, con tendenza all 'acidosi, una a lte1a15c>ne <i el met·a:boli s1n o del calcio, sotto la form...'l cli u11a ipocalcemia e una alterazione ùel r icamhio colesterinico con i1pocolesterinern ia . Non ba: ta qui11di a'Tere cli mira lo stomaco 111ceroso, ni·a dobbiamo considerare l ' orgaì1ism o u lceroso . l >alla cura chirur~ica dell 'ulcera ga troduo·d enale, ch e p·e rò, in alcuni casi, h a una precisa indicazione sintomatica , O·p pure ch e· è richiesta d'urgenza, non sono pochi gli in convenienti Lardivi. Cito col De Gironcoli g li 1ncopvenienti fJiù , o men o tardi,ri dei gastr oentcro-... ton1izzati (rigurgito, circolo \1izioso, in\1 aginan1ento· delle anse, ulcera peptica), perciò molti chi'rurgi ricorrono alla gastrectomia , re&ecar1do ampia.me11te; ma an ch e in questi casi gli oper ati ri1nangono d ei mino·r ati. Tutta,·ia 1a gastro-enteroslom ia. se n on g uarisce l 'ulcera, può essere di grande sollievo al m a.]~to , e n elle t1lceri duodenali essa sarebb·e il procedi.men to cl1irurg ico di scelta. Nelle ul ceri gas.tricl1e, i11 \-ece, le o-astrectomie danno i Tfl igliori ri&ultati senza. però, impedire la possibile r iproduzion e d ell'ulcera. :E: n ota· la frec.1 uenza dell 'ulceTa rpeptica postoperatoria; n.e1la n1aggior parte dei casi queste ulceri so110· secondarie ad una pregressa gas_tro-en terostomi·a per ulcera duodenale ; ma a:nche con una lar ga r esezion e gastro-piloroduode11ale, be11cl1è I· cven i'e nza sia più rara, si possono osser,-are d elle ul ceri postoperatori e. Allora i chirurg i t1nnno esteso il lor o campo di lavoro e So1ieri, prima, poi Leotta e Paolucci l1anno comincia.t o a parlare delle sindro111i associate dell .addome destro. con una con1

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SEZIONE PRATICA

cezione patogenetica e clinica ch e abbraccia 1;appendice, il duodeno , la cistifellea e da ultimo anche il pancreas; iper cui l 'ulcera n on sarel>be mai una lesio11e isolata, ma associ·a ta li lesioni ir1fiamn1atorie coesistenti e preesistenti d ell 'appendice e di altri organi dell'·a ddome destro, al cui insieme Sante Salieri h a dato il n ome di « .~inton~a patologic1a d ell' addome de stro n e s h e Nicola Leotta chi'an1a « Sindrome aiddominale destra ». Secondo il So lieri so110 form e di sinto nia patologica dell 'addome destro quelle forme in cui si ha un ' appe11dir.ite cronirc a associata ad un 'ulcera piloro-duod enale, in soggetti con un disquilibrio del sistema neuro-vegetativo e principa:lmeir1te co11 una j·pertonia del vago; in questi casi egli con sig lia l'appendicectomia , ritenendo cl1e l 'appendice cronicamente infìan1·m ata costituisca il punto di .p artenza e lo s1i1nolo perio dico dei disturbi gastro·- duodenali. Secondo il Leotta lia. sindrome addominale destra è ·u na lesio·n e di natura infiammatoria, dipQ.p.dente patog·eneticamente e conseg11ente alle lesioni infiarr1matorie stesse d ell 'appenclice, o d egli altri or gani del] 'addome d estro; egli , per ciò, all 'intervento sullo stomaco, associa a n che l'appendicectomia e la viscerolisi del colon d estro, riten endo ch e l 'ulcera è semp r e accon1pagnata a quel complesso di lesioni ch e costituiscono la: sindrome addominale destra . E Raffaele P aolucci di'c e che in tutte le r11alattje lllce.r ose dello stomaco è opport uno togliere l 'a·p pendice e che tale intervento 01)era to•r io1 è 0 bbligatorio in quelle a sintom atologia atiipica. Il Leotta afferr11a cl1e i cattivi ri'sultati della cura chirurgica , qualunque essa. sia, fin'ora ai)plicata per l'ulcera gastro-duod enale, sono la conseguenza delle errate concezioni patoge11ctiche, anatom·o patologiche e cliniche , esistenti s ull 'ulcera. Egl~ riconosce, insomma, ch e qua lunque sia il tipo di intervento chirurgico applicato , dopo un periodo talora bre vissimo, talora più o meno lungo, un gran r1umero di operati i)er ul cera ritorna. a soffrire, o come prima, per disturbi simili a quelli per i quali era stata fatta l 'operazio·11e, o ipeggio di prima per disturbi ancora più g ravi. Ad ovvia.r e a questi in coveni e·n ti , secon do il Leotta, è necessario associare semp1re al tratta111<:'n to d el! 'ulcera il t r atta111ento delle concCM11itanti lesioni flogi s ti cl1e della si'ndrome addominale destra , rimuovend o tutti i focolai flogistici extra gastro-duodenali. Ad ogni' mo·d o, an ch e l 'intervento cjh irurgico d eve essere seguito, oltre cl1e preceduto, da uri periodo di cura n1edica suffi cientemente pro,Jun gata e da parecchi n1esi di cura dieteti ca., per di1ninuire ]a possibilità che poi insorga un'u lcera peptica . Viste le o servazioni de i chirurgi, le loro concezio·n i patogenetiche e i loro successi e insu ccessi operato1'i, parlia1no di un 'ultim a teoria tpatogenetica, che in questi ultimi anni si 1

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~ svilu,p pata in rela:zione alle m oderne conce-

zioni sulla a nafilassi e cl1e è venuta ad acquist are sen1pre maggior credito . La possibilità ch e l 'allergia sia lai cau sa di un 'ulcera peptica non è 11uova nella letteratura e già -11el 1923 Cesari·s-Dem el aveva interpretato l 't1lcera peptica c,o me un fenomeno di a:i1afil assi locale , paragonabile alle cla.s sicthe lesioni c utanee del fe11omeno di Arthus, simile, cioè, almeno all'injzi'o , al ponfo da orticaria , così che all 'ipEJremia della mucosa su ccederebbe la flogosi e infine la necrosi della mucosa e quindi l 'ulcera·. La teoria anafilattica a11partie·n e quasi esclusivan1ente alla Sc.u ola italjana e secondo questa teoria, oggi e·s tesa e aggiornata, tali lesioni ulcer ose dello stomaco e dell'intestino , dal punto di vista patogenetico, n on devo·n o essere considerate come l 'espon en te di fatti anafilattici locali, ma b en sì il risultat0 di una sensibilizzazione gen erale, la quaìe determina elettivamente delle lesioni sulla Jnucosa dello sto·m aco e dell'intestin o, an alogh e alle lesioni cutanee e di altre mucose, lesioni che son o il ·punto di paTtenza di una flogosi e poi di u11a necrosi delimitata , e.on perdita di sostanza più o meno est esa in p·r o fondità. Naturalmente l 'agente anafilattico ~ensil>ilizza più facilmente un organismo ço8tit.uziona lmente ed ereditariam ente· predisposto, con una particolare in stabilità dell'equilibrio n euro-vegetativo . Prosp ettata la teoria ana.filattoge·n a dell 'u1cera g.a stro-duo·denale. come una manifestazione locale di un fenomeno anafilattico ,gerteraJe, si presenta l 'utilità di una terapia desensibilizzar1te del sup1)osto allergene·; 0 1p pure la te rapia sarà inclirizzata contro, lo· stato anafil attico in g enere; poi si ,,edrà di correggere le condizioni morbose clhe n e sono la con segu enza, essendo j· mezzi tera·peutici di.p endenti dall a i11Lerpretazione patogenetica. Numerosi casi clinici conva lidano la teoria a11 afilattica e futnno supporre ch e l'allergia rappresenti il fattore ezi'o1ogico principale dell'ulcera gastro-duodenale . Sono note, infatti, Je frequenti r ecidive d ell'ulcera do·p o l 'operazior•.e: vi sono dei casi di ulcera perforata , cu·rata con l 'affondam.einto dell'ulcera e con la gastroenterostomia posteriore, che dopo un ann o s). riproducono con la perforazione di un 'ulcera digiurtale, la quale vien e di nuovo operat~ e affondata; ma do·p o u11 altro anno il soggetto viene colto, per la terza volta, purtroppo, da una nuova perforazione di ulcera digiunale. Sono casi tragici , fortunatamente rari, ma n1000 rari di quello ch e si possa pensare, i quali dimostrano cl1e, persi'stendo la causa ulc;erog-EJna , ogni intervento cl1irurgico risulta in sufficiente. Si}esso si riscontra un rapporto di'retto fra la somministrazione di alcuni cibi e l 'in sorgenza dei sintomi ulcerosi; è un rapporto che io posso afferm1re di avere riscontraito più volte 11ettissimo per il cioccolato , e ho veduta ir1 sorg~re ì.:i sinto1natologia ulcerosa, anche' 1

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d<>po urta remissio11e dei disturbi c1h e durava da parecchi mesi, ogni volta. C·h e un dato inoi viduo , affetto da ulce·r a duodf'nale, radio logicamente accertata , mang iava del cioccolato; aa1zi il quadro sintomatolog ico si aggravava ar1cora di più se somministravo dell'altro cioccolato; m entre la sinton1atologia n on insorgeva se quel! 'individuo m3:ngiava dei cibi comunem ente detti indige5ti. Alla sindrome gastrica si associava anche una sindrome cardiaca, ra1)presentata da un'aritmia extra " i ~ Lo lica e cla una tachicardia sinusale ohe durava alcuni giorni. Spesso in questi casi vi è una storia di afte della bocca, di orticaria, di eozemi. Le reazioni cutanee sono p·ositive circa nel 40 ~lo dei ca&i, per quelle stesse sostanze ch e, prese per bocc_a, son~ capaci di far risorgere i disturbi. La teoria anafilattica non esclude, anzi rico... nosce il valore delle relazioni n e1rvo se nella i)ro·duzione delle ulceri, e Benedetto Sc·h iassi ha, pertanto, ideato un tmitamento chirurgico ch e consiste nel tagliare i nervi della porzio11e ·ga&tro-:pilorica dello ston1aco e nel legare l 'ar1eria; pilorica ed e\rentualme11te la coronaria stom .a cica sinistra. La con cezione neuro·g ena 1tella eziologia della lesione è ora sostenuta ancl1e _da H. Cushing; ma sarebbe erroneo di v o ler a ffermare c;h e s"i tratta di una affezione puramente i1ervosa, dipendente da una eccitabiltà psichica e vasomotoria, come sar e·b be l 'iatngiospasmo ch e v. ,:B ergmann voleYa fosse res·p onsabile della produzione dell 'ulcera. Si suole amm ettere il con corso di cause occasionali differenti e numerose nella produzione delle ulceri gaistro-duode11ali, ma le stesse c~use no•n produco110 delle ulceri senza una cau sa determinante ch e co11siste in una specjale sensibilizzazione dello stomaco e del duode110, o di altra porzione del tenue. Per ciò ora si parla di uno stait o ulceroso, in quanto si con sidera l 'ulcera c.ome un si11to·m o di u n particolar e stato çostituziona le, an~filattico, ac.idosico, che non è sempre caratterizzato da alterazioni materiali valutabili e ch e non può esser e modificato dall 'intervento ope·r atorio. B ailint Jlel 192 7 aveva emessa, iper la prima volta la tee.r ia acidotica e disse di avere osservato 'co,m e n egli ulcerosi il pII sanguigno pre· senti spesso· valori l_Jiù bassi del n ormale. T~le stato di acidosi h a importalllza 11ella terapia, per l'alcalinizzazione dell'organismo (Le Noir, Rich et De Fosse)- e G. Perini). Dall~ mie osservazioni, fatte su numerosi casi di ulcera gastro-duoden ale, risulta che somministl'ando a questi infermi de]le bevande aoide come crem o.re di tartaro, o tamarindo, la sintomatologia clinica presenta un evidente 1)e,ggioramento, il quale ~onsiste special!fl e~te in un aumento dei· dolori. delle eruttaz10111 e dello spasmo p ilo rie?. . . . . Nelle mie osservai1on1 su numerosi n1alat1 d1 t1loera gastro -duodenale ho n otato - e non mi risulta che la cosa fin 'o·r a sia starta osservata da a~l ri - cl1e qufsti 111alati prc:sentu110 SJ)esso 1


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SEZIONE PRATI CA

·delle ulçeri o aphtae buccali. Si tratta di pic.oole ulceriaizioni ·della grandezza da un: grano .di miglio ad una lenticchia~ o più, di forma ovale, meno frequenten1ente roton-d e di un colorito ·bianco perlaceo, <lovuto a ·u{i essudato fibrinoso che ricopre l'epitelio necrotico; sono .circondate da w1 alone infiammatorio· e sono inolto dolenti al contaitto; inso·r gono sulla ·mucosa delle guancie, più spesso in pro·s simità .delle labbra, o nel solco labio ge1lgi'vale, o sul pavimento della lingua e sul frenulo linguale, ·O sul palatoJ con una reazione infiiammatoria .anche della ghiandola sottomascellare co·r rispondente, la quale è ingrossata e dolente. Q~este _ulcerazio11i . inso~gono nei so·g getti predisposti; dopo la ingestione di alcuni cibi .ar>afilattizzanti, specialmente dopo che hanno rnangiato del cioccolato, dei formaggi ferrrne1n .tati, certe carni sopratutto di maiale, dopo · l 'uso di certe droghe, salse, conserve, e di al.e une qualità di frutta, speciahnente le noci', le maD:,dorle, i fichi, i datteri. Le ulceri possono .essere uniche, ma più spesso sono multiple, isol<}te~ o confluenti e sono quasi sempre pres~ntì i segni di una leggera stoim atite; co.m e nelJ9 stomaco, quando vi è un'ulcera, c 'è ·quasi sempre J.ai p resooza di una gastrite se·Condaria. Dalle mie o,s servazioni risulta che queste ul·ceri della bocca insorgono più facilmente in ·soggetti che soffrono, o hanno· sofferto di malattie dell'intestino a carattere infi.atmmatorio. Ho osservato, sopratutto, che queste ul·cerazio1n i insorgono con molta frequenza in ir1divi·dui affetti da ulcera gastro-duodenale e ·Cl1e lai loro ir1sorgenza è perio1dica, co·m e è periodica la malattia ulcerosa. Durante · 1e riacutizzazio.n i peri.iodiche della malattia ulcerosa ·g astro-duoden.aile le ulceri della bDc ca manc.a11n diffi cilmente, mentre, ,al contrario, .s i può irisco•n trare insorgenza e la presenza di . ulceri 1tella bo cca senza disturbi suh1b i'e ttivi concomitanti a carico dello stomaco o del! 'intestino. Ho osservato che queste uloeri dellia1 bocca si 'in.gran.discono in estensio·~e e in profon.dità ·somministrando al paziente degli acidi, come l 'acido fenilchino.Jincarbonioo (ato·p han), il ·cremore di t.artaro, che è un tartrato acido di potassio', il tamarindo. Probabilmente ciò av· ·Yiene perchè, come le ulceri gastro·-duodenali , .anohe qu-este ulceri buccali sono in rapp-Orto •con· uno stato di acidosi; mentre ho osservato ·che anche alle ulceri della bocca può giovare, •I•er via g astrica, o p er ·via parenterale, l'us o di ·sostanze· alcaline. Ma v 'è di più, queste ulc eri possono insor·gere anche lungo l 'eso·f ago e dare una sintoi11atologia dolorosa , e ciò sareb·b e confermato ·daJ fatto che il paziente il quale ha delle ulcerazio·n i in b·o cca, può avvertire la stessa sensa.zione do lor.osa anohe nell 'eso·fago, durante la ·deglutizione, co·n fenomeni di esofagite. E ancora, si possono localizz.a!l'e anche presso 'I 'imboccatura del cardias, e io ho stu1diato, infatti , un paziente ch e andava soggetto a ul·~e.ri del1a bocoa1 e cJ1e a'·e, 1a un 't11 cera duo1de1

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nale raàiolog·icarn ente accertata, il quale, per una ,,.q uindicir1a di giorni, ebbe una sensazione dolo.rosa, del iut.to uguale e quella rico·rdaJta , in co,r rispondenza deJl 'epigastrio ogni ·q ualvolta ingeriva dei' liquidi, nel rr1omento stesso in rui egli avvertiva che penetravano nello stomaco, mentre 1'identi~ sensazione si ripeteva a1>péna aveva finito di bere, quando cioè il cardias inizialnieinte si distendeva e quan.d o poi afflosciava le sue 1pareti sopra se stesse. In questo , caso, la sensazione dolorosa provocata dai liquidi, se il p·a ziente ,è attroto e intelligente, è assai più netta e precisa di quella troJJpo confusa che può essere data dal bolo ~dimentare.

Ritengo pertanto, che le ulceri della bocca , dell'esofago e del cardiias ab1b iano in co·m ·u ne con la malattia ulcerosa dello stomaco e · del! 'intestino Io stesso fattore tossico-anafilattico e la stessa patogenesi, anzi riteng·o ch e esse altro i1o·n siano che una manifestazione della ttnica malattia ulcero,s a, nel cui quadro rientruno anche queste ulceri bucoali ed esofagee, cl1e cicalrizzano e che perio,d icamente si' riproducono, come possono cicatrizzare e perio dicamente ripir odursi le ulce•r i dello stomaco e del duodeno e 1'ulcera peptica del digiuno, che 11uò insorgete dopo una gastroe·n terostomi'a . La letteratura j talìana e straniera sulle ulceri buccali è quasi del ~utto muta; forse si è riter1uto fin 'o·r a che queste piccole ulceri non rappresentassero altro che una .stomatite banale, sen1.a importanza e senza aJ)parenti conseguenze, p er 1;iò su di esse non vie•r1e neppure interrogato il malato, raram·ente f'uro,n o studiate e non l1anno formato oggetto di lavori originali. La mia osservazione è così semplice che mi sembra stra1110 di non averla mai letta nella letferatura, essa, ad ogni -modo, ;p orta un cont.ributo alla teoria anafilattica sulla pato1genesi dell 'ulc;e:rn gastro·- duodenale e mi sembra che segni un _indirizzo alla terapia , più alla terapia m edica del terreno costituzio1n ale, ch e· alla terapia chirurg ica dell 'ulce:rn1 gastro-duodena le, la quale in alcuni casi è semplicem énte' pa.llia tiva. ·Mi auguro ·e.b e coloro cui no·n manca la ricchezza dei mezzi di osservazione e che hanno a disposizione le indagini del laboratori·o , vogliano riesaminare e approfondire il problema sopra un più esteso materia le clinico, p er verificare la teoria patogenetica del! 'anafilassi gene_rale co·n insorgenza di ulceri della bocca. uuificate nel quadro della n1a]attia ulcerosa.

RIASSUNTO. L·'A. dopo . ~vere passate in rassegn a e discusse le principali teorie patogen etiche de]-_ l 'ulcera gastro-duodenale, anohe dal punto di ,·ista chi:rur.g·ico, studia e approfondisce la teoria an.atfilattica specialmente in · rarp porto alle ulcerazioni buccali , oh e frequentemente egli ha osservato n egli ulcerosi dello stom~co e del} 'intestino, e conclude per uno stato di anafi'1assi gen er ale, di cni le ulceri della bocca, deìl 'esofago , dello s tornaco e dell 'intestino 1


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so110 che manifestazioni nel quadro di un 'unica malattia ulcerosa.

.SUNTI E RASSEGNE.

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Rassegna Clinico-Scientifica dell 'Istituto Biochimico Italiano, n. 10 del 15 ottobre 1933-XI. B~GG10· G. A conforto della teoria traiimatico-digestiva sulla patogenesi dell'ulcera gastrica e duodenale. Il Policlinico, Sezione Pratica, 26 mar-

zo 1934-XII, n . 12. _..

Interessante Monografia SEMl·CiRATU1TA:

Dott. Prof. PIETRO CILBERTI Docente di Clinica Chirurgica nella R. Università di Milano Direttore della Sezione Chirurgica dell'Istituto Palazzolo,,Bergamo.

Gastropatie e Gastroenterostomia. STUDIO CLINICO RADIOLOCICO OPERATIVO (Con 4 radiografie e 6 disegni semischematici originali di Ana· tomia Chirurgica, nonchè la bibliografia sull'argomento dal 1881. epoca della . prima g~stro·enterostomia).

SOMMARIO. - PREFAZIONE. - INTRo::>uzroNB. - Notizie sto· riche sulla gastroenterostomia. - Cap. I. Fisiologia gastro· duodenale dopo la gastt'oenteYostomia. § a) Ricordi principali sulla fisiologia della digestione. § b) Considerazioni sintetiche sulla feno· menologia digestiva dopo la g. e. - Cap. Il. Le più estese ind~ cationi della gastroenteYostomia. § a) La 2· e. nella cura · det1'ulcera gastroduodenale e i concetti pratici riguardo al più adàtto momento per intervenire. § b) · La g. e. operazione radicale e spe• cifica delle stenosi intrinseche del piloro è di alto valore tera peutico anche net1e stenosi estrinseche (peripiloriti e periduodeniti). § c) Indicazioni della ~· e. nella cura dello stomaco a clessidra. § d) Le indicazioni della g. e. nella cura della gastroptoi;i prima ria. § e) Nella cura del morbo di Ric-hmann. § f) lJ valore relativo della g. e. nel cancro del piloro. § g) A proposito della diagnosi precoce e della lotta contro il cancro. - Cap. 111 . H metodo di t ecnica che meglio risponde ai principi meccanici e funzionali della g. e. § a) R~pido sguar,d o ai metodi fondamentali di g. e. e alle loro generiche modificazioni. § b) I11ustrazi.oni del m etodo di Petersen. § c) Descrizione della tecnica oper;ltiva. § d) Sopra alcuni esiti operativi (dalla casistica personale). - AP· pendice: Il }>eriodo pre, e post-operativo. - Conclusioni. BtBLJC'GRAFlA.

V nhim" iii . n~.!?i•ne 125 Prezzo L. 1 5, più le spese postniJi di ~pedizion~. N. B. A gli aibbon ati a l ;< Policlinico ,, che hanno già inv in to o che invieranno subito l'im·p orto del loro abb{)n " mento pel 19&5, il volume è cedut.o, in uort-0 franco, in Italia, :per sole L. 6. Per l'es·t_ero L. 8.

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(1. R. GROTE. D(>)utsclie Mediz. lVochenschr., 11 genn. 1935). Pur condividendo il concetto di Staub, secondo il quale il diabete può essere considerato come es-pressione del rallentato ri c~mbio dei carboidrati, .in prima linea dovuto ad una pigra reazione de·] sistema insulare' l 'A . osserv.a come ta1e definizione· non ingloba affatto i fattori vai-iabili dei quali il ricambio· d ello zucchero sostitu.isce la funzione e tanto meno i)ermette la distinzione dei vari tipi di diabete; _clistinzione di somma importanza teor1.c a e pratica, specie dal punto di vista curativo. D 'a_ltra parte la definizio·n e di Staub non presuppone necessarjan1ente l'esistenza della glicosuria, la quale, secondo l 'A., rap•p ·r esenta un carattere necessario e s.uffìciente di per s1è per la qualifica del diabete m ellito. Fra le classifiche delJe diverse forme di diabete l 'll. cita in pr.i,ma linea quella di Schmidt e Lorant, i·m portante· anche p·er i coro]Jari pronostici a seconda dei tipi di malattia. Vengono dist.1.nte due forme p•r incip·a li: da una parte il diabete stenico ipertonico, dall 'altra qu·e llo astenico erd ipotonico. Il piJ.in10 che compare nell'età a ';an za ta si associa spesso ad i pertension e, arte·r1osclerosi con conseoauente toode·n za a gangrena degli arti; costituisce la triste fJrerogativa di individ t1i eneraici , a to·n alità vit ale alta, muscolo si, ipertricoLici, n ·equentem ente obesi; si complica spesso ad artriti, neura~gie, diatesi calcolose. In questa sindron1è diabetica la tendenza alla ch etasi è scarsa , però anche la sen sibilità all 'insulina è mo1d1.ca; jl ro111a, piuLtc5t.o raro , è atipico e conduce facilmente a morte· malgrado· le c ure insµlini ch e. 111 linea di ipotesi, la pato·g e·n esi di tale forma di diabete è da rife1rirsi ad una ip·e rfunzione (ipofisaria?) primitiva, ch e solo seco ndariamente è comp.Ji.cata da r.e Jativa insufficienza in sulare. Il diab·ete astenioo si manifesta invece in individui giovani, ipotonici , ~racilr e inerti , ipocondriaci; in essi il coma è più frequente, ma facilmente redi.mibile co,n I 'insulina. Secondo l 'A. , la distinzione delle form e ste11iohe ed as.te•n iohe è possibile soltanto in a lcuni casi relativan1 ente 1ruri. Essa inoltre va integrata prendendo in conside,r azio·n e le forme g 1ico8uri'clhe senza ÌJ.{e1·gli cermia; fra queste e le forn1 e ipe~glicen1iche esistono stati di passao-gio r:inpresent~ti da lle p-lir.osurie costanti, con iperg.licemie cicli ch e (di.abete pancreato-renale dì Grate). Cerrar1do di classifi care tutte le sindromi diab et1 ch e in rapporto alla sogli a renale, i nota come questa si trova in stretto rapporto 1

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SEZIONE PRATICA

alla sensibilità verso l'insulina: più la soglia è alta, meno efficace si presenta l'azione dell 'insulina nei riguardi dell 'iperglicemia e spesso anche della glicosuria. Le forme renali dunque si avvicinano da questo punto di vista a quelle pancreatiche. Va però tenuto conto del fatto che così come esistono increti iperglicernizzanti (fra questi anohe quello della preipofisi cli.e agisce probabilmente attraverso il sistema sin1patico surrenale) es11stono anche quelli che favoriscono · la .glicosuria per ab b assame1nt.o della sog lia renale, con1e p. es. l'orr11one del corpo luteo. Molteplici dunque so110 i fattori , l 'insieme dei quali concorre a provocare il diabete; alcun i di questi sono poco noti; ma sin d 'ora nelle singole sindromi cliniche si può distinguere l 'azione prevalente di un dato meccanismo p1ato· genetico fondamentale. Uno di questi meccanismi' patogenetici si svolge a carico del sistema pancreas-epato-muf: ·n btre: caratterizzato da pura deficienza di inst1lina; l'~pporto di questa migliora notevolrn ente la sindrome, e l'equivalente zuccherino di insulina è abbastanza alto e facil e· ad essere definito. Un altro di questi fattori patogenetici è rappresentato dal rene (forse dal circolo?) : nelle forme puramie nte renali l 'jnsulina costituisce u11a terapia non adeguata. Finalmente un'altra categoria di fattori iperglicemizzanti può e. ssere costituita da influenze del s1.stema ner,•oso centrale o da ormoni extrainsulari. Quar1do prevalgono questi fattori , al tasso glicen1ico alto corrispo1n de - anche un 'alta soglia re11ale; l 'iperglicemia e l.:\ glicosuria (sebbene scarsa) reagiscono poco a11 'azioi1e del] 'insulina che in questj casi ha un equivalente basso di. glucosio; del resto anche la tendenza all'acidosi è scarsa. Naturalmente , nella realtà clinica si riscontra più frequcnteme11te la combinazione dei tre meccanismi p~t.ogenetici; il diabete puro però 11on può e ser e che pancreatico; negli altri casi non si può parlare che di prevalenza di fattori non pancr eatici. Le direttive terapeutiche costituiscono un corollario dello studio clinico. La forma pancreati,c.a richiede senz'altro la cura insuli11i.ca cui viene associata, specie negli stati acidotici, dieta relativa1nente abbondartte di carboidrati. Le sindromi a prevalenza r enale (o pancreat.o-renali) sono rnolto più difficilmente curabili. Nei casi del genere la dose d 'in sulina ch e fa scomiparire la gli cosuria porta fa ciln1ente all 'ipo alice1m ia; la dose terapeutica quindi si avvicina a quell a tossica . Dunque, nelle form e lievi di diabet e r e11a le si farà a meno dell 'insulino-terapia per risparmiare il pan creas di questi indi,1i dui - candidati al diabete tipic o - si intercaleranno dei .giorni senza carboidrati . Nei .._ rasi più gravi con tendenza all'acidosi , l'uso rlell '1.n sulina sarà controllato se-, erame-nte col 1'o, serv·a ziolle della g lice111ia. 1

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Per quel che rig uarda le forme del diabete s tenico, relativan1 ente insuli110-resistente, il Lrattamento dovrà ~ssere modificato a seconda delle condizio11i generali. Un regime dieLetico severo con riduzione globa-Ie della dieta sarà spesso sufficiente, specie se vi si associa la terapia fisica o esercizi di moto , a domare la sindrome nei casi non tro ppo avanzati . CJun11do però si nuanifestano lei comuni complicanze a oarico del sistema circolatorio atero-·sclerotico e ' r'è minaccia di insufficienza circolatoria, la quale di per sè provoca l 'ac~­ do~i 11eriferica, allora un trattamento insulinico dovrà essere associato a l r~crime dietetico rigoroso. po,1ero in proteine, aclorurato e a base di vegetali e frutta. Spesso saranno necessa,rie dosi alte di insulina p€T vincere la relativa res istenza; si noti però che il pericolo del1'ipoglicemia in questi indi-vidtri è molto esiguo . La terapia ergotaminica n ei ca i de·l gen er e è ancora so tlo stu dj o . Rist1lta dunque chiaro che J' insulina-terapia non sempre pt1ò riuscire e1Llì cace o sufficient e; però n ella 111aggior parte dei casi la sua applicazione associata a dieta ade guat.a rende servizi prezio i e porta a successi ind; scussi . Ed ·è altrettanto evidente che il metodo scientific~ cl1e ha portato alla scoperta dell'insulina continua a costituire una ba e soli da ed un punto di partenza per l 'ulterio,r e studio del diabete ·n1 elli tq. S. MrNz. 1

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Le manifestazioni del diabete snll'appa· recchio visivo. (l'. D oNN E1' e J... PA NfJQUE. J oiirn. d e l\rf éd. de Lyon. , 20 marzo 1935). J. . o studio d elle c;o,m pJicazioni oculari del diab·e1,e deve essere modernizzato e completato. 1. 'oftalmologia dis1)one oggigiorno di stru111enti sempre più J)OCfezionati, sia per esaminare al mioroscopio il segmento anteriore del1'occ.hio, 8ia J">er esa,mri.nare a forte ingrandin·te1l lo i1ei suoi n1inimi dettagli il fondo del] 'occhio, sia per misurare la tensione oculare, la ter1sione .a rteriosa retinica. R possibile così r11ettere in evide11za tutta una serie di sintomi c he possono illuminarci sull'evoluzione del cli abet.e e ·permetl ano n ello stesso tem1)0 di sorvegliare lo slatc d ella funzione vi .. iva co .. ì freque11ten1eute n1ìnac ciata. I, ·esame si ten1atj co degli occhi n e i diabetici è t.a11to necessario quanto lo è n eg·Ji ipert esi e uei nefritici cr e ni ci, e deve essere rinnovato a in Lervalli , in m odo da rendere pos ·i'b,iJe di sorprendere ir1 ten1po le 1n,a nifestazioni annunziatri ci di compli cazioni che, una voll!l in talJatesi, fugo-ono pe o alla terapia e preparan·) al diabetico lin avvenire p e110 .. o dal punto d i' vista visi ,·o. ciuanto i tra tta i i eia , s ici di m edi r ina e 110ngor10 in n1erilo alle n1anifestazioni oc ulari del diabete è inst1fiì ciente a dare ai r11edir i un ' idea


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« IL POLICLINICO »

esatta del valore delle manifes Lazioni oculari. E pertanto utile uno studio di insieme sull 'argomento. .

I. Lesioni irifia.n,1natorie degli arinessi oc.ulari. - Sono frequenti: la blefarite, l 'o·r zaiuo-

]o a ripetizione , ribelli alla terapia ordi11aria, de-v ~·no far sospettare il diabe te. Alcune infezio1Li d egli an11essi (erisipela, flemmon e) assuID(>Jlo, nei diabetici, un andan1ento gangrenoso e una gravità particolare. La cellulite orbitaria , il fl emmone dell 'orbita si os·s ervano spess.o nei diabetici. II. I d·istu.rbi dezz·accomodazio1ie. - La pres})iO}Jia prernatura, da diminuita an1piezza del1·aGcomodazione, è un sintomo f.i;equente 11el diabtte 111e11ito. l~a maggior _p arte delle così dette a1rLbliopie <lei diabeti ci non sono ch e deJle paralis.i dell 'acco,m .odazio11e. Con1e r egola generale la presbiopìa p·r en1atura e rapid,a111e111.e progressiva deve condurre a ricercare la presenza di zucchero nell ~urina. In alcuni casi esiste solo una asteni'a accorr1odativa. La diminuzi<>rle di ampiezza d 'accomoda'l.i,J11e, quando oltrepassa 3-4 diottrie, deriva -d a vera pare.si, dipendente da auto-intossicazior1e. lll. Le 1riodifìc:azion,i della refraziorie. - IIanno un interesse particolare. Sono spesso di raI>ida insorgenza e sono influenzabili dal trattan1(lJllD antidiabetiu}. La Jl:1io1>ia si osserva nei diabetici di' ogni età e può apparire rapidar11E.nte ed in modo transitorio. Si ammette atlualn1e,n te ch e corrisponda ad un aumento di rifrangenza deJ cristallino. · .-\d ur1. disturbo dE,l} 'acco·m odazione bisogna attribuire l'ipermetropia, talora transitoria, ch e :;i osserva J1ei diabetici di età e c;h e p,u ò arrivare a 2..4 diottrie. J\i. Manifestazioni sizlla congiuntiva, la cornea, la sclerotioo. - Si possono osservare e· 1n<Jrragie sottocongiuntivali, episcleriti a ricadute e oberatile. La cheratite diah·e tica riconosce come for me: l 'ulcera della cornea, che porta spesso alla perforazione, la cheratite vesciculare, molto dolorosa, la cheratite diffusa di Panas, che lasria spesso una opacità diffusa della cornea, la c.h eratite neuro-paralitica, con anestesia della corn ea e disturbi trofici . 7 \ • Le a~teraziorii dell'iride. Sono ancora mal note, ma hanno grande in1portanza, spe cie dal punto di vista prognoslico . È ben nota l'idropisia dello str.ato pign1e11 tario dell 'iride. I fiocchetti del bQ·r do pigmentato del! 'iride .c1on sono che la manifestazione, al bordo del campo pupillare, di questa in1pregi1azione dell 'epitélio pigmentato. ( J11a delle. manifestazioni più frequenti e poco nota è la rigidità dell 'iride. Essa si· manife&ta· abitualmente c<>n la resistenza particolare dPll 'iride all 'azione dei midriatici , fino a resistere allo istillaz io1ti ri pelute di atropina. L ' A. ha potuto far diag11osi di difl.bete su questo so-

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lo s~11t<Jn10 e pensa cl1e l 'insulina no.n abbia 11iente a ch e vedere con e&so. La rigidità l1UJ.>illare può manìfestarsi an che <:011 I ~ i111n1obi lità della p1u pilla, in generale in ir1oderata midriasi e di cui il contorno è irregolaro ])er i flocculi del bordo pigmentato, la11Lo alJa luce che all ~ accomodazione. Ne ris11lt.a un falso segno di Ai·gyl-Robeirtson con1J.di cato. I.. . ~irite può osservarsi nei diabetici sotto l'ortlJe diverse. L ·irite p lastica e l'irite sierof'!~t non han110 rapporti diretti con il diabete . Più frequente è in questa malattia l'irite purule11ta torpida, 111a anche questa ;forn1a deve es..se1·e_considerota .come .favorita .. dal diabete n1a in relazione con qualcl1e in·fe·z ione torp1ida conc:o1ni t:an te. E&pressioni delle alterazioni vascolari d elle men1brane oculari che accompagnano i'l diabete Eono invece le iriti gravi descritte da Lagrange, che iniziano b·r uscamente, talora con vivi dolori , evolvor10 verso la forn1azione di un ipopion e si accor1Lpag11ano a cheratite supp·u r:itiva (i'rile neuro-11aralitica). ~Ia la forma di irite che più è . p ropria ·de1l diabete è l'irite em0rragicf:), 1 inizio in si dioso, talora marcato da dolori vivi ohe pre cedono la comparsa d e1l ' en1orragia 11ella camera anteriore e cessano co11 essa . Ben presto si' r11.anifesla la suffu.sione e111orrag jca dello stroma irideo e compare ipertonia del globo annun ciatrice del glaucorna e <leg1i accidooti emorragici della coroide·, d el vitreo, della reti11a. L'irite e111orragica d6ve r ichian1are particolarn1ente l 'attenzione perchè il suo aspetto, ·per qua·nto 11on esclusivo del diabete, è carat- teristi co, ]Jer chè spess.o manifestazione ii1iziale delle alterazioni vascolari e annunciatri'ce degli accidenti emorragici del vitreo e dell .ap prossimarsi del glaucorr1a emorragico. v-1. La cataratta diabetica. - È frequ:€in te nei . (liaktici di età. ~la nel più dei casi si tratta di cataratta senile in diahetici e no n presenta aie.un carattere· .i)articolare.. J,a r ece1tte conosrenza dell'inr1u1r1erewole varietà di aspetto delle cataratte preseini]i ha però C(•t11pJetam.e nte tra sformato la nozione d el]a cataratta diabetica . Non vi è dubbio che il disturbo del cristallino può essere provocato dal diab.ete per siè solo e oh e esiste u11a vera cataratta diabetic1a ; essa è però estreman1ente rara. Nei diabe tici giovani la cataratta com~pare in un tempo rima.rchevol111ente b·r eve , raramente resta a lungo unilateir ale ed è indizio di una particolare gravità della malattia. Il pro·blem.a pat.<)genetico della cataratta diabetica r1on è ancora risolto. Il tratta.1 nentp operatorio della cataratta n ei diab(,tici esige u11a prudenza particolare. Il rischio dell 'infezione post-operatoria è reale e le err1orragi e sono frequenti . Occorre una cura pre- e post-operatoria co11 insuli11a; nel! 'intervento conviene evitare l 'iridectomia ed è pe.rticc)]a rrnente indicata l'estrazione totale. 1

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SEZIONE PRATICA

VII. Le alterazio1ii de.lla retin.a. -- La r eti1tite diabetica si osserva nei casi di diabete ch e evolvono da numerosi anni. Hirsc.h berg di ceva: ogni soggetto diabetico da più di 10 anni ha de1le en1orrabrie reti1liuhe. Non si osserva ol1e in soggetti in età avanzata ed è una n1anif~stazione del diabete semplice, non complicato. I sintomi subiettivi sono incostanti ed al tir~p.o l 'atte11zione solo quando l 'interessan1ento della regi'or1e cientralc della retina si 111anifesta con una sensazione di scintillìo· o con uno scotoma centrale. Gli aspetti oftalmoscopic~i SGDO molto div·e rsi, ma possono, essere raggruppati in un ~erto numero di tipi: 1) la retinite centrale puntiforme (può essere rivelatrice di un diabete latente e nonpertanto grave; senza glicosuria ma con glicemia molto eJe;vata); 2) le emorragie p,u ntiformi della retina centrale, ugualmente caratteristiche del diabete; 3) la retinite puntiforme periferica, fra tutte la più caratteristica; 4) emorragie ed es&udati peripapillari , di cui una forma accentuata è la retinite diabetica essudativa; 5) la pap!Jlo-retinite diabetica (non si distingue dalla reL.inite nefritica e non è propria del dia1 bete). ' (Juartta parte appartiene al diabete nella de·ter1ninazione della retinite diabetica? Oggigiorno si ammette che la retinite diabetica ha la sua propria individualità, ma che due fattori associati, il disturbo della funzione renale e l'ipertensione arteriosa, abbiano l1 na parte predon1ina11te nella sua realizzazione. Ma11ifestazioni d ell 'iperten.sione arteriosa associata al diabete sono le emorragie a fiamrr1elle e Ja tro1nbosi della vena centrale. Una forn1a di ernorragia assai frequente è l 'emorragia preretinica elle può dare come reliquato, per organizzazione del coagt1lo, una reti11ite proliferante; quest 'ultiim a può essere an~l1e un reliquato di una trombosi venosa. VIII. Le emorragie del vitreo. - L 'emorragia del vitreo può essere secondaria ad una l ro1nbosi venosa e può provenire dalla rottura n el vitreo di un focolaio emorragico preretinico. Talora risulta da una vera afpoplessia della retina e conduce rapidamente agli acci-· de11ti glaucomatosi. In altri casi, in cui l 'e111orragia è meno· massiva, l.'organizzazione dE>l vitreo e poi la sua retrazione secondaria portano al distacco retinico. IX. Il glaucoma nei dia.betici. - ~ la più t(\rribile complicazione oculare che minaccia i diabetici. Il glauco·m a c1·onico non è raro nei diabetici, for~e a causa · delle alterazioni del ~istema vascolare. Ma la forma di glauc01na particolare del diabete è il glaucoma emorragico, accide11te terribile , ch e spesso ricl1iede l'enucleazione. La mtinaccia d el glaucorna pesa sul diabetico. Occorre dunque , appena messe in evidenza le prin1e manifestazioni emorragich'3, sorvegliare attent~mente la ten sio11e oculare. 1

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È da seg11alare l 'ipo t0nsio11e del g lobo ch e

si n1anifesta all 'inizìc, o anch e prima d e.Ila co1nparsa del coma diabeti'co, così n1arcata1ne11te che Ja ·pal1)azione del globo permette di fare la diagnosi dì con1a im111 inente. X. La lipemia della retina. - L'iniezion e del sisten1a vascolare ad opera di sostanze li})Oidi dà un aspetto oftalmoscopico particolare, di osservaii(>ne eccezionale . Seco11do a]cuni AA. sarebbo annunciatore di coma in1.111inent.e. XI. Lesiorii delle vie ott·i ohe. - Una delle complicazioni più frequenti , dopo la reti11ite e la cataratta diabetica, è l 'alterazione delle vie 1)ttiche e particolarmente del nervo ottico. I . a neivrite ottica diabe tica rives te più freque11len1ente ·il tipo della nevrite r etro-bllllbare a for1na sub·a cuta o cronica , ol1e si osserva quasi unicamente negli uomini. È caratterizza ta all'inizio da una . diminuzione d'e lla visione . centrale. I mal3.ti 11a11no la sensazione di neb.bia ì11terposta davanti agli oggetti che guardano, provano (fjfficoltà a _leggere, a scrivere. TJ'e&a1ne sistematico al perimetro o allo s tereoscopio p•e rmette di svelare· lo scotoma ce11trale. Questo scotoma è al pri11ciprio assai di f. Cicile a mettere in evidenza. Più tardi si ester1de le,n tamente ed è sopratutto 111arcato p er i colori, specie per il rosso ed il verde. Eccezio· t1al1nente l'evoluzione è unilatera le. ~lliitualme11te l :ab·b assam,e nlo della visio11e è progressivo. La visione centrale è abolita n1a persiste una visione sufficie11te alla periferia per perm e ttere gli atti semplici della vita corre11te e 1'affezione evolve rarar11 ente verso la cecità. Queste nevriti r etrobulbari sopravvengono ahitualntente 11el diabete grave, quando fanno Ja loro co111parsa i segn i di denutrizìo11e e1d è la gravità dei segni conco·m itanti e l 'azio11e più o 1neno efficace ael regime e de)J ' i11sulina che regola1to il prognostico. La patogenesi delJa nevrite diabetica è molto discussa. XIl. f'aralìsi oculari. - Sono frequenti, n1olto più quelle della i11usculaturà estrinseca cl1e quelle della musc u]atura intrinseca. Posso110 inlere.~re j diversi nervi n1otori d ell'occl1io , rara1nente li interessa.no conten1poraneam ent e . Il nervo più frequentemente leso è l 'oculo n1otore esterno. Le paralisi . sono generalmente transitorie, com parono bruscamente, poi migliorano e scompaiono. La loro durata m edia è di tre n1esi. Raramente le paralisi si est.endo110 progre~ivallllente a tutti i muscoli motori sotto forma di oftalmoplegia esterna u11ilaterale o bilaterale. Frequenti sono i dolori nel corso delle paralisi', localizzati alla regionEl ten1porale e periorbitaria, esagerantisi con la pressio11e, persistenti g iorno e notte. Cessano talora hruscamepte a paral~si con1pletamente stabilita.


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« ITJ POLICLlNICO »

J.a co111 parsa de JI a paralisi di un i1ervo oculom0lore in un diabetic o non è necessariamenle in rapporto con l'intensità della g licosurja e 11011 sen1bra con1portare un signifìcato grave dal punto di vista prog11ostico.

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esse &emibra di1>e.11dere la prognosi visiva. È per questo che è i11tere&sante la precocità d ella diagnosi di tali n1anife·s tazioni. C. TOSCANO.

OZENA.

J 1i progon o.si àetle complicazioni oculari del Sulla patogenesi dell'ozena. lliaèele. - L'11 oerto numero di di&turbi fra quelli descritti', co111e 1per esernpio i disl urbi (0. 1F'LEISCH.l\tIAN1'4 , .~Jediz. Well , 2 fehb. 193'5) . clell .accomoda,1, ion e o di refraziorte , non 11anLa 11ì.aggior parte delle teorie :µatoge11et.iche no i11teressc per il prognostico generale. TutdeJla ozena viene dall'A. sottoposta ad una se1:C> -il più danno indicazioni sulla evoluzione vera critica. La teoria di Frank, il quale condf'lla glico uria ir1. c1uanto ono influenzati dal· sidera l 'ozena come dovuta ad atrofi'a d ella la ·sua rec rudesce11za o trasforni al i dalla temucc;sa nasale consecutiva ad un proce so iura JJi'a. fian1n1atorio i pertrofico precedente, inanca di l ; g ualn1e11te, riguardo a certe olterazioni aapp(>ggio di dati di fallo poichè spes·s o i1on nato111iche ir1 rel.azione con il dis turbo ·d egli esiste dirr1ostrazi(l11e a lcunèl di fatti infiam11n.ori: come ] ' in11Jreparazione d ell 'epitelio µign1atori cronici preesistenti; inoltre, di diffia11.e:1ta to dell'iride·, se hanno un valore serr1eiocile spiegazio11e sarebbero le tipiche altera1og ico reale no11 hanno un rico11osci'bile signizio11j ossee cl1e rton raran1ente preesistono alle ficato per la })rognosi. le~ioni mucose. La teoria meccanica (Zanfal) Altre co~plicazioni sono invece da prendere a1n111ette quale primum moven.s della malattia ir1 con siderazione da qt1esto pu11 to di vi ta e di u11 a b11orme grandezza delle cavità nasali; pees ·e alc ur1e pongono la questione del prognorò an cl1 'essa vie11e confutata dalla esistenza di stico vit,a le, altre interessano sopratutto l 'aYtale fenomeno senza ozena o di ozena i'n n asi venire della visione del soggetto. :3 tretti. Chole"'-a e Cordes vorrebbero conside111di'ce di ·particolare g·ravità sono la catarftre le alterazioni o see qual i lesioni primarie: ratta : quando compare nei diabetici giovani , ·clte implicherebbero poi ancl1e la mucosa; tale e i ·ipotonia del globo che procede il coma ~up1losizione, oltre a non spiegare l'essenza del diabetico. Ma è so·JJT.atutto a proposito d ella I'rocesso, viene scossa anohe dal fatto che le r e tinite diabetica che si presenta il problema Jesio11 i n1ucose sono meno in tense verso la del prognostic~) ' 'i tale. profo11dità. Non si può nean cl1e attribuire la Si potrebbe le.g ittin1amente SUJ)porre, a. prio- causa dell 'ozena ~ infia·m mazione cronica dei ri . rJ1e il disturbo della funzione renale, ch e !'eni (teoria focale di 1\lichel) che s11esso 1i on p er sè solo realizza la r etinite a lbuminurica di è affatto dimostrabile. Anche Je teorie infe tticui cono.s ciarr•o il signi{ìrato di estrema gr.ave, che pre uppongono o 1:esis tenza di germi v it à, quando si ;1 ggiunge a ll e IlHlnifestazioni .. µe cifici (Noewenberg, Belfanti, Perez, Della dcl diabete , ò ebba essere un indice di partico- ' ' ed\1va) o vogliono vedere la causa d ell 'ozen.a in infezioni tubercolari o luetiche non Jar c g ravità. Ma così non è. La reti1lite dial>eLi c::.t, anche quando si present.a co11 1'immagine h811110 potuto a vere conforma costante. Da oftal111oscopica de]la ret1inite nefritica, non Zar11il~o ·e 1Bayer è stata avanzata l 'iµotesi sul~er11hra ave re di questa il sign i Ocato di estrel 't1rigi11e n eurotrofica dell 'ozena in base a osrraa ,QTavità . Se ]:l n1età circa dei di:ab·eti r i afs.ervazioni riguarda11ti casi di lesioni nervose f,•tl1 da retinite sotcorobono n el 1Jeriodo di tre l<1cali; secondo l 'A. si tratta di ozene secondaé:1111i . gli ::tltri l1nnno una sopravvi,renza p.rorie; in quella prin1itiva invece non solo 11on lu11g ata , ch e pt1ò arrivare a più d1 dieci anni. si tro,nno le ioni nervose dimo ,t rabili. ma anche la distribuzione delle alterazioni ossee e I'uttavia Ja r:o11~L!\tazione d ella reti'nite diana~ali 11on segue la distribuzione caratteri s tibet j co è un s~onal e d'allarme e a1r1)orta un r-a dei n erYi . I~e teorie endocri'no-si111patiche ele.111e11to di inquietuid ine . (lf.alphen) e di avitaminosi (Glasscheib) sono J\iguardo al prog nos tico vi iv<), i di . . turbi passibili di critica in quanto che man cano i cl1e più iriteressano sono quelli c.h e dipendono ff nun1eni generali caratteri s tic i p·er i quadri d a un ' alterazior1e anatomica co11statabi'le . Si rnorbo~i del ~enere. JJUÒ dire che dal g iorno in cui si n1anifestano L 'A. ric.hiarna 1·attenzione sull 'ereditarie tà i S8?ni di una irite , i di~turbi ·en1orragici del cle ll 'oze11a ; secondo lui i fa ttori infettivi o cavitrc·<.>, i se~ni d.i una reti11ite di ab etica, i serenzi ali ha11no solo il valore di cause acca "'io,g11i di una ca tflrat.t ll, 1'avvenire visivo del . . ognali. Egli ricorda il quadro di un 'altra magotl<.' è gravement ~ comprarne so. lattia ereid itaria, la cosidetta a.nidrosis li)'po'.,ìueste diver se le~ioni si pre~ eQtano gen erallrir,11.ocica nella quale v·è deficienza di ghianrnenle assoc ia te e, fino ad un corto punto , tlir)endenti Je Uile dalle a)tre . .E . . SO COStittlÌSCOil O dole Eebacee e suçlorifere, del sistema pilifero e cleri Larj o; tale affezione è i·noltre carattPriilln jn ieme di . per iale fìsi'ononti a e realizzano zata da a lterazioni ossee del cranio analoghe a quello ch e si può chian1are « l 'occhio diah éqi1elJe d e1J ·oze11a . In un caso del genere il ti c·o » . Fleischn1a n11 avrebbeiro osservato la m.anca1tza ~ell 'insi eme di que"te 1"t1anife. Lazioni le ala sol11la di g l1iandole m ·ucose ectod ermali. lerazioni ,a.. ro lari sen1})rano don1ina11Li r ÒJ 1

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SEZIONE PRATI CA

Ora,

econdo lui, la patoge11esi dell 'oze11a si bas~re bbc appu11to sul difetto di tali ghiandole, difetto che prin1a o dopo e per concause esterne, porterà allo sviluppo della i11a lattia. Considerando f' anidrosis hypotricl1ol ic.a quale inanifestazione di poliibridisn10, l 'A. giunge alla conclusione e.be vi possono e sere, e anzi, saranno più frequenti i casi d ell 'e·siste1lza di un difetto unico; l' oze11a rappresenterebbe appunto uno di questi casi, con il difetto · specifico ec todernìale a carico delle ghian<lole della mucosa nasale. Le lesioni ossee sono la conseg·uenza <li inibizjone di sviluppo e non della lesione mucosa; di quà la relativa indipenden za di esse nel ternpo e Tiell 'intensità. II catarro d elle ca. vità nasali e accessorie è dovuto alla din1inl1ita resis~enz~ della mucosa deficiente, alla quale è dovuto ancl1e il ricco reperto batterico: tut.to ques to con1plesso di cause porta a llo sviluppo d el quadro tipico dell 'ozena .

S.

~·[rNz.

Nuovo procedimento terapeutico dell'ozena. (F . No1,TEN1us. 111eàiz. W elt, 2 febbr. 1935). NE.Ila ricer ca d ella terapia effi cace dell 'ozena, l'A., prescindendo dalla patogenesi dell 'a ffezione, si basa sulla fisiopatolog ia di questa. Egli fa rile,'are come normalmente una de1lc fu11zioni più importanti della mucosa nasale con siste n ell 'inumi'd ire l 'aria ispirata; v'è una certa proporzione fra l'aria che passa attraverso le narici e il potere secernente d ella muto~a. Ora, i1ell 'ozena , accai1to all'an1pliante11to r ela tivo o as~oluto delle cavità nasali , scarseggia il potere << inumiderLte » d ella n1ucosa di esse; si stabilisce una specie di' circolo ' rizioso; l 'aria che circola irL gi~ande quantità essicç,a sempre di più la mucosa , I.a quale 1~i­ spor1de con formazione di croste; si verifi cano lesioni d efinitiv e, (fra le quali anc.h e la perdita d el potere olfattivo), d ecad e la resisten za verso l 'infezjoni batteriche, si manifes tano proces.si n ecrotici e putrefattivi a carico del ~§cret.o es ·iccato ecc. I inetodi terapeutici finora preconizzati te11deva110 a r estri1lgere le caYità n.asali ric-0rrendo a m ezzi chirurgici non sempre effettuabili ; ii 111at eriale pla tico a tale scopo trapiantato nelle pareti laterali o n el setto, di solito veniva riassorbito clopo un periodo di temipo più o i11eno lungo: I.a cr eazione di aderenze artiiìciali aveva il difetto di escluder e alcune parti d ella n111co".:t. Nell'intento di far diminuire la qun11 ti tà di aria :'.\ccedeinte n elle cavità na ali, l ' ;.\. . h a prero11izza to 1'uso di un piccolo imbuto di gom n1a ( « Ozentuhe n) ch e viene introdotto n elle. narici in modo ch e la ba e tagliala a sbieco ,-iene rivolta verso il ba so e l 'apice ·v er o l 'alt o. Co11 tale p rocedin1 e11lo l 'A . avrebbe consegt1ìto degli otlin1i ri ultati; l ' un11dità secreta c.l alla n1ucosa è di olito più cl1Cl u ffìciente per la relatiYa1ne11te '"' car "a q11a1ìlità d'aria: anzi: nei i)ri111i te111pi v 'è ad-

cliriltura un deflusso di essa; la 111ucosa si arrossa, si imbihi&:e tanto da ritornare a] suo aspeLto normale; coli' andar d el len1po pariscono le croste e col ripristi110 del potere difon~i,ro della n1UC<)&a rtasale scon1paiono a11che i fatti putrefalti'vi, i fe11om.eni tossici locali (ce falea, ecc.), in molti casi si osserva a11cJ1e il ritor110 del votere olfattivo. È degno d.i nota, ch e, oltre a tutito , il siste1r1a preco11izzaLo dall 'A., è facilmente r e.aJizzabile; non i11an.cl1 erà dunque la possibilità di · controllo ed eve11tuale diffusione di es.so, tar1to più desiderabile, in.q uanto si tratta di u11 n1etodo di cura r elativamente facile di u11a malattia ch e affligge anche socia ln1ente gli iiidividui da efsa colpiti. S. ~iINz. 1

EREDOLOGIA. Patologia ereditaria e sue conseguenze pratiche. (.J. f)A UER e T. zo 193-0).

OL1ARO.

~1olti

NI in . i11 ed ., 2± i11ar -

me1dici avova11c. ed ha11110 u11a r epul&io11e istintiva p er la dottrina dell 'er editarietà per cl1è t eirno.n ,) cl1 e l 'as&unzio11e di questi' co•n cetti di patologia er editaria n el campo pratic0i della 111edicina d ebba di per sè portare a d un grave ve&sirrtismo t erapeulico. Quasi che la co ncezione esatta di ur1 processo morboso abbia 1nai ltmilalo le po ibilità terapeutiche! No1t esiste s er to il il1ezzo di ii1fluire tera})e utica111ente sui geni inorbosi , n1a sono però le co11dizio1li ambientali otto il cui an1bito~ i sviluppano e si m ·a nifestano le diver e di-· spo::;iziu11i rr1orb ose quelle ch e possono etser e i 11 certo qttal ino<lo influen zat e . Se si voglio110 ab-0lire le genopatie n1orbose si deve impedire la pro·lificazio11e di coloro chr. ne so110 affettj. Ciò n on appartiene più i1at.uralmenle al ca1np-0 dell 'attività i11edica· individuale i11a .ali:attività inedie a sociiaìe. l>er ir11pedire l 'au111ento d elle genopatie può ~ervire il co11 ulto matrin1oniale e rispettiYa111ente il divi.eta di matrimonio ch e natura]n1er1te i1011 garantiscono u11a sicurezza as oluta in qua11to a pre,-enzion e e diffusion e d elle di ·posizioni ereditarie n1orbose e ch e implir n 110 un certo grado di responsabilità n1orale, 'li ir1tellig·enza e di i truzio11e che natural111c11te sono molto Iin1itati prroprio nei parlatori delie genop atie in questione. Più sicuro del coJJ :sulto matri:mo11iale e rispctti,-amen Le del divieto di matrin1onio è llaturalmente la sterilizlnzio11e dei ge11opatici . ll co11sttlto matrin1011ial0 u basi b iolo o·iche <·r eJiLarie dovre1b,b e teorica111entc aver lo scol)O di ru ssuadere dalla )) l'OCr e az io11e tulli gli i 11di ,·id.ui dotal i di un ub tra1 o ereditario nocivo alla felj cità individuale ed alla co11111 njtà. ~1 en lre però i11 alc uni r ;1si è facil e clire c1ua li :-i~1 110 le cli . . po ~ i1.ioni n 1 orl)O... e rredi tarie cl1e si dc·' 0110 cons iderare co111e socialn1ente n ociYe e 1

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cc I L

POLICLI~ICO

èu111c fu11este per la s tes a fcliGiLà. 1)er . . 011ale iìtcli vi'duole, in .lllri ca i la dccisio11e è irla di g ravi di ffi co,1tù. 1110] tre co11 r11olt,a fre·quen za cli spo~izio11i nlorLose ere ditarie ch e si vorrebl)E' l'O e.Jin1i11aLe 0110, · ,-ariamente con1bin.ate C( )ll aìtre dis1)osizioni er editarie socialm ente Ya11 LaggiosP , con1e J>articolari doti e t alenti. Gli i11dividui ,g eniali no11 d evono a soluta111e11te cad er e vilt i111e d ell 'abolizi'o11e d elle di posiz i 011i er e•ditarie i11orbo · e e c iò può invece ta11to più facilme11 Ie accadere i11 quanto le ,-ariazi,J11i estren1e a cui appun Lo apparte11go110 g ]1 indivi clui ge1Yia li rientrano n ell a cer cl1ia di uno st a lo d egen er ativo. A rnaggior r agion e di tali con siderazio11i si cle,re t en er conto qua11do si tratti d i d ecider e d 0ila s terilizzaz1011e , allo scopo di p r e' eni're 11,a&cite patolog·icl1e. L a legge ted~sca p er la pre,·enzione d elle nascile p atolog·iche per er editarietà prevede la s terilizzazione nelle seguenti ir1alaLtie : de1rlen"a cÒ11genita , schizofrenia , 111anìa ci1·colare (111 a11iaco-depr essi va), epilessia erecl itaria, cor ea ereditaria di Huntington, cecit à ereditaria, s o1 dità er editaria , gravi malforn1azioni corporee ereditarie. Può inoltre essere terilizzalo chi soffre ài gra ve alcoolisn10. Quali le co11scguenze biologie b e d ella leg·g·e della ~ teriliz2az io11 e ~, T.a le lt>g1slaziune 11a per scopo non solo di i illJJ;dire in modo r adicale la con1parsa n ei td isr·e11ùe11ti inm1ediati delle risp eLtiYe malat t ie er editarie, n1a a11ch e di in1pr dire la diffui:iiou e ir1 condizioni nascoste e· la lenti delle risµeLLive dis1)osizioni n1orbose er editarie e.Jimin a11tl0 così ogni possibilità di comparsa di af(ezio11i er editarie i1elJ.a lonta 11a discein denza delle generazion~ future. ~1a questo scor10 può essere r aggiunto con l a legge solo i11 modo n1ol tcJ incomp leto i)oicb è po ·::,<.11io essere col1)iti d alla s teri'lizz.a zion e soltarllo glì an1ntalali 111ai1j festi e i1on invece g li .e terozigo ti la tei1ti . a ffe tti da dispo izioni er e.dit<t rie. n1o rbose e cl1e provvederan110 alla dif.fusione dell? Jisj.1o&izio ni in questione. La legge }JU Ò a,-ere p er risultato soltanto ux:ia li~­ ve dimi11ulior1e d ella diffusione d elle d1spos 1· .zi<lllÌ inorbos.e er editari e . l j n calcolo i11 ter essante di Bode,vig rivel:.l cqu a11l o scarso s.ia, sotto questo ri spetto , il ri ·suli alo della legge . Con la terilizzazione di 't.l1l t.i i portatori di psicosi er editaria in 13 g;enPrai.io11i su ce;essi ''e , la p er centuale di tali' ma1atl.ie sarebbe ridolla alla metà; per poter sterrr;irture l)er m e tà l 'a lbini sn10 total e sar e·b·b e ne ce~saria la sterilizzazio11e di tutti g·li albini in 2C ~e nerazior1i. Se p e rò è s terilizzat a solo una parte dei i11ala1i eredita ri i1aturalmente il ·già lieve ris ulta lo elle forse sareb·b e conseguibile con urta sterili Lzazion e i11 ma ..,a diventa n1o]f (> caduco e tra u:'itorio. Si ha q~1indi l 'in1p r cssione e11e la legge t ed e ca 1)er la steri] iz~az i on e a ltro 11on si a che un buco n ell 'a cqua . ;!\ ciò .. i deYe ag g it111gerr cll <1 nloll c n1nlntti e 1

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( AN='l'O

XLII ,

NUl\1.

18]

ereditarie ch e cado n o so tto il do111inio d ella lc·gge 11anno un periodo di llJ i.lili'fe tazio11e co~ì I J. l divo cl1e la ::.leri l1zzazio11e a rriverà pur sei111 vre troppo larcii , co111e ad ese1111)io 11ella ccn~é u '-ii flur1tiugto11 e n ella otosclerosi. Lei legge è speci.al111en Le rrLoll o pericolosa percì1è i c o rr1111enti uffic iali di Guetl., Ru€din e ]\11Ltl. e "Ono })er1 µrop·en i ad affermare amr•ian1er1le I ' op1)ortunità d ella s terilizzazio11e e 11f.'r cltè è J::tsciato u11 anlJ)io ca111 p-0 d 'azione al g iudizio sog·gettivo in i11erito a lla buona costiltu io11e er ed i ta ria , Llando cosi agio al furore ruge•n ico del terzo Impero di soffocar e la procr ea:··io11e di individui cl1e accanto a disposizio11i m o r])cise uniscono disposizioni eredilarie f-0 Ci<'l l111ente pregevolissime. La leg·ge è i1aLuralme11te s uperflua p er gli E,lie11ati !li tì g ravi che sono ricoverati e che per~iù su110 enz 'altro sottra tti alla procreazio11e. lVIa ,.i ·è u11 a ltro (atto da considerare, cl1e la .lJOpolazio11e per ti1nore d ella sterilizzazÌ1)Jle eviter à di far ritirare n ei ricove ri i loro r)areuti a liena li , eviterà di ina ndare alle scuole educative i bimbi d e111e,n ti ; la raccolta di prec~&e anan111esi fa miliari sar à resa addirittura i rn possibile. Gli entusiasti d el la sterilizzaz ione vo,r rebbe ro terilizzare i diabe tici e i tubercolotici con forn1 e progre ·:-;ive r a perte . Ma è. un 'utopia lot lart co11tro la tuber colosi per via · di sterilizzazio11e e per il diabete non è la sterilì zzazio11E; n1a iJ co11sulto matrimo11i9.le che d eve ra1)pr e~e11 t :·\l'P il i11€Lodc <'11genico cli scelta. Se si vole.t5se realmente seguire l 'utop·ia ( ebtir1g·uere tutLe le genopatie dannose a n che allo s tato nascosto e latente allora 11on r estereb1b,e certo troppo e 1que l poco ch e re tercbbe ultro non sarebbe ch e una n1edia quanto mai du.bbio..:a e i11cdioc rc. C. 'fo,scANO. 1

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Pubb lloazloae di ecce~loaa/e iateresse :

Prof. LUICI MACCIORE Direttore della R. Clinica Oculistica di Genova

Segni, Sintomi e Sindromi oculari nella diagnostica Medica Gen~rale Prefazione del Prof. Sen. N. PENDE Questo volume del prof. Maggiore è àesttnato ai medici pra.tici. La necessità di potere aumentare il numero di elementi semeiologici, sui quali por-re la diagnosi clinica, è della più granck importanza nell'esercizio pratico della m edicina, e i medici, che troveranno in questo volume ricordati e discussi i numerosi segna e sintomi oculari che accompagnano le più svariate malattie ge" nerali, non potranno che ess~r grati all' A . Non esiste infatti in Italia alcuna trattazione del genere e chi volesse arricchire fQ sua cultura in qua.sto campo non saprebbe dove farlo. Il volume, corredato da numerose figure dimostrative, in gran pane originali, per la chiare;aa della esposizione, per il suo i~ diriz;zo eminentemente pratico, riuscirà della più grande utilità a tutti i medici. Volume di paigg. XX-328, con 130 figure nel testo,

molte delle quali originali. Prezzo L . 5 2. Per ,gli a;bbonati al <' Policlinico u, sole L . 4 5 fr8'.nco di porto in Italia. P er l'Estero, alle L. 4 5 , agg1un~ gere L. ' 5 1 per le occorrenti m aggiori spe~e postali di spedizione.

Inviare V aglia all'editore LUIGI POZZI. Ufficio Postale Suc.cursale diciot• o. POMA.


{ANNO

XLII, Nt.r L\1. 18) -

NOTIZIA BI BLIOGRAFICA , \ Prof. ANn11E.i\

I-'EnRAN?I NI.

887

SEZIONE PRATI CA

Patologia speciqle

111 edica. Epitome ad u so dei Medici e degli 8tudenti. Vol. di pag·. XII-521 , con 151 figure in n er•J ed a colori· n el t esto. Editore i. Pozzi, l:loma. Prezzo L . 56. 1

l cco un libro ch e non do~rrebbe, veramente, 111a11care sul tavolo d ello studente di m edicina e dp,l n1edico 11ratico I r\11drea Ferranni11i è un geniale e fecondo ~l uclioso, cui la m edicina italiana è d ebitrice di u11 gran numero di osservazioni originali e di cont.ri·b uti c linici del più alto valore. Del)bonsi a lui le prime ricer ch e sulle tiubercolosi larvate, sulle em01patie r eversive , sulla opoterapia g·astrica, sulle para tuber colosi , . sulla glicosuria detta re~ale, sull ' a~atomo·-b1?lo ­ giLl del lavoro miocardico, sulla sindrome ipol P-n~iva ecc. 1..a copiosa produzione scientifica nei pi~ svariati settori della medicina interna ha assicurato al F errannini una m e ritata rinomanza e i più autorevoli riconoscimenti che, già da terr1po, han varcato i c.onfini del no~tro Pa~se. (Juesta « Epitomre » di P.atologia special~ n1edjca ch e ea]i ha offerto ai medici ed agli ~tude11ti, non °è una delle solite opere di compilarione librf:isca . . J~:ssa non poteva essere con cep1la e red.atla c.he da un l\faestro dal profondo sap er e e ricco di esperienza acquistata nell 'esercizio . dell 'in: ~gnarr1ento clinico e n el lungo studio deg·l1 ai111nalati. I .o scopo d1 questo l\1anuale è stato quello di i end ere· possibile una rapida e agevole cons11Jtazione. atta a facilitare la reminiscenza dei varì quadri nosografici e d ei r elativi segni diagno&Lici. . . È un libro n el quale trovans1 aggiornate ed e&JlOSte, in n1odo su ccinto e volu~~ment e ?chemat ico, ma lucido e piano, le p1u r ecenti coco11oscenze r elative alla genesi , alla sinton1ato!<Jgi:a e all 'accertan1ento dei processi morbosi. Nella produzione libraria del nostro P aese rr1a11ca, ra una così snella ed utile guida del m edi co al letto dell 'ammalato. ~ion sappiamo se più ammirarvi I.a ver satile dot1 rina d el! 'uomo di scienza, la :p~atica consun1ata d el clinico o la singolar e concettosità lf'ttE·ra1·i'a dello scrittore I \ii si avverte l 'agile stile d el giornalista di razza, aSSJUe fatto anohei a chiarire e a r endere co111preins1bili nlla generalità l e nozioni m edich e più ardue e i fenomeni bi'olo,g ici m en o fa111i g liari. . l/ese.r ci z10 d ella medirin~ si rende ogni gior110 più diflìcile e delicato, non soltanto perc!.ìè vanno aumentando di continuo le p iù svarjate conoscenze intorno ai processi mor])osi , ma anche p·e rcl1è i responsi d el laboratorio . cui orn1ai ~i fa appello ·con progressiva freql1enza e con crescente fidt1cia, consentono ad

og·11i ist ante "\'Crificazio11i e controlli cl1e, se so110 i11ollo utiJi per la diag·110 i e per la cura d'·gli ammalali, r esultan o altrettanto impegnativi 1ver le r esponsabilità e p er la r eputazione professionale- dei n1edi'ri curanti! A1Jdrea 1F errannini, mosso da intenti pre\'aIentf·1nent e pratici , ha voluto mettere alla facile portata dei m edici e deg·li studenti i più rilevanti e sicuri elem enti patogn omonici e diagJ1ostìci delle n1al.attie , condensandoli in un b el Jibro di poco più di 500 pag·ine, ch e è u11a ricca miniera <li conoscenze preziose, maestrevoln1e11te esposte e scrupolosam ente agg·iornnte . ·1Jl torno alla edizione, ch e è fatta in veste sig 11orile, così come 10 sono tutte quelle curate dal Pozzi , un vero b ene m erito d ella stan1 pa n1E.dica nazior1ale, ogni parola sar ebbe sufJCrfl t1a. :E: un libro Clli arriderà con tutta certezza il Tl1erita to su ccesso. G1tJSEPPE SANARELLr. 1

CENNI BIBLIOGRAFICJ<1> G. IliARA:fiON. L 'age critiqu.e. Parigi. Prezzo :l ',r. 40,00.

Editore

A1 ca11.

Le r1ozio11i sulla crisi che carallerizz.a il ter111ine d ell 'attivilà gonitaJe delle donne ... ono molle abtbondanti, n1a le p ubblicazioni fatte al rig·uard0 sono fran1ment.arie, ed i ca11it.oli ad e&se dedica li · n ei trattati di Gineco1og·ia e Endocrinologia sono l.rop110 sch ematici. L ,ov er.a d ell 'illustre clinico di l\tladrid co&lituisce una tra ttazion e completa , esaurie11 te della fi siopatolog ia, d ella clinica, del trat tan1entc, del clin1aterio. La be11 nota compet en za del l\1arafi.on i11 fatto di e:ridocri11ologia e di ses uologia, la Silla .,,a::; La esperie11za clinica, lo fanno par1 ico]ar n.1e11te adatto a trattare u11 argomento che i11 effetti invesle tutti I capitoli della fi siologia e d ella palologia. Ed il Jibro corri spond ~ l>erfotta111enle all 'aspettativa destata da lla fan1a dell 'A. La tradu zione ìn fra11cese fatta dal dott . J. Sar1jurjo D 'Ar ellano, e ch e è stata ri-Yeduta (lallo 5t esso . A., è fedele e cl1iar a . DR. 1

M. SunACE. La sterilità cle.lla do rina, le stie. cause e la sua cura. Un , -ol . in-8° , di 45 pag. Gian1musso e Pom1)eO, I\eggio C. L . 5. L 'A. descri,,e la fecondazio11e fisiologica e le cause di s lerilità, espon endo poi il suo metodo di fecon{laziono artitìciale, che con siste ilel preparare la donna con i11iezioni di prodotti ormonici, iniettando poi lo spern1a del n1arito e facendo in seguito delle iniezioni di ~ero di d onna gravi da al 5° mese. 1Fra ]e peregnne osservazioni dell 'A., citiamo que Ila cl1e fa cendo cader e su un preparalo di s1Jen11a cc un a tomo (1) Si prega d ,inviare due copie dei libri di cui si desid era la recensione.


888

« IL P OLICLINI CO »

'< di ac,iùo acetico, gli s:µer111atozoi si raccol<c

go110 insie111e, si raggruppano e muoiono n. fil.

i\1.

P,\LAZ ~~or.1. L ' iTnpui.ssan ce l liomrr;,!~ . Editore ~1assor1 e

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DANTCHAKOFF.

Le.s bases de la se.xuaDité.

Editore F. Alcan, Parigi. Prezzo 1F r. 15. Larga es11osizione di studi emhrio.Jo1g ici eseguiti su~ polli e1d intesi a dimostrare la conti... nuità della linea germinale. Il germe è la parte essenziale della vita e si continua direttamente eid incessantemente ne·lle go·n adi. L'uovo fecondato si li1bera rapidamente di tutto ciò ch e non è germe. E una p roifonda antitesi s.i stabilisce fra Je cellule somatiche e qu,elle riproduttive: le prime i mo ltipli'cano e si diffe·re11ziano rapidamente., le altre rimangono stabili n ei loro caratteri e mante·n gono la cor1ti11uità del cep1p o. DR. 1

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Ginecologia e secrezioni interne Prc~azionc

dcl Prof. N. PENDE

SOMMARIO DEL VOLUl.IB. l>RBPAZIONB. AVVBRTBNZA. INTRODUZIONB. Cap. I. Gu ORGANI DBLLA SBCRBZlONB INT!RNA GBNITALE: LA GHIANDOLA INraRSTlZlALB. Cap. Il. IL CORPO LUTEO .. MBSTRUAZlONB B CRISI PUBBRALB. Cap. III. MALAmB GBNITALI DA ALTERATA SBCRBZlONB INTERNA DELL'OVAIO , MantOPATIB BMORRA• GICHB .. ANNESsm NON INFBI llVB. Cap. IV. MIOMI BO OVAIO. Cap. V . LB IPOPLASIE B LB INSUFF1C1BNZB FUNZIONALI UTSROOVA• RICHB .. DISMl!.NORf IL\ .. INFANTILISMO .. CLoROSI .. DISOVARIB. Cap. VI. TJROIDB ED ORGANI GENITALI; STATI IPOTIROIDm .. MORBO DI FLAIANl· BASBDOW. Cap. VII. IPOFISI B GBNITALI; SINDROMI IPO• PISARIB .. ACROMEGALIA .. DtSTROP14 ADIPOSO.GBNITALB. : - Cap. Vl 11 . EPIFISI .. SURRBNI .. TIMO, PANCREAS B GBNlTALI. Cap. IX. LA MAMMBU..A COMB ORGANO A SBCRBZIONB INTERNA. Cap. X . ENDO• CRINOLOG14 DBL Q.IMATBRIB. Cap. XI. CoST1TUZION1 B MALATTIE GINBCOLOGICHB. Cap. XII. 0POTSRAPIA GINBCOLOGICA. BIBLIO•

GRAPIA.

Volume di pagg. Vlli-176. Prezzo L. 1 8, più le spese postali di spedizione. N. B. Agli aùbona.t i a l « Policlinioo ,, che hanno già inviato o che invieranno subito l'in1porto del loro abbonamento pel 1935. il volun1e è ceduto, in porto franco, in Italia, per . <>le L. 1 O Per l 'e tero L. 1 2. Invia re , -aiglia all'editore LillGI POZZI, Ufficio Postale u cc11rsale diciotto. RO:MA.

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Società Medico-Chirurgica di Padova. Seduta del 15 marzo 1935.

A proposito di un bambino portatore di leptospire dell'ittero emorragico. Dott. G. PRETO. - Viene riferita l'osservazione di 11umerose spirochete nel sedi1nento urinario dj un bambino di 8 a11r1i che aveva presentato per sej giorni febbre alta, dolori reurr1atoidi vaghi diffusi al tronco e agli arti, cefalea, anoressia, alvo diarroico ed una copiosa epistassi in quarta giornata di malattia, senza manifestazioni che richiamassero l 'attenzione sopra un determinato organo od apparato. Tali spirochete per i caratteri morfologici dovevano ascriversi al genere leptospira: inoculazioni di sedimento urinario, contenente queste leptospire, in cavie, provocavano la morte degli animali con il quadro classico della spirochetosi ittero • emorragica. lì numero delle leptospire eliminate è andato crescendo gradatamente durante la degenza del malato in clinicai in un periodo di completo benessere, per raggiungere un massin10 di eliminazione a distanza di un mese e mezzo dall 'injzio della malattia: in seguito è stata osservata rapida diminuzione delle Jetospire eliminate. Il potere infettante delle leptospire s'è mantenuto fino a un certo punto parallelo al numero delle spirochete che venivano eliminate: è andato poi scemando, jn maniera decisamente più rapida della diminuzione del numero di leptospire, nei periodi successivi. Il siero di sangue del paziente, a contatto con cultura di leptospira l . e. · mostrava un potere assai alto di agglutinazione specifico, ben evidente ancora alla diluizione di 1 :250 del siero stesso. Si prospetta l'ipotesi che la sindrome morbosa osservata rappresenti u11 caso di spirochetosi ittero er11orragico frusta, di probabile origine fluviale .

Interessante Monografia SEMl·ORATUÌTA:

Dott. Prof. O. VIANA Direttore della Maternità. Brefotrofio e Scuol:i di Ostetricia in Verona

XLII,

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONGRESSI

sexiielle chez C., Paris. Prez-

L 'irt1,potenza sessuale dell ~ uon10 ripete origini diversissime (anaton1icl1e endocrine e psicl1iche) e corrisponden1eme~te si manifes.ta clinic1ame11te con aspetti molto vari. Non se i1 e p·u ò qui11di comprendere il meccanismo patogenet ico e la si11tomaLologia senza una l:ierfelta conosce11za della fi siologia del rapporto sessuale, che 1'1\. espone esaurientemente n ella pri1na parte del libro. Segue la parte clinica che è illustrata dail 'esposizione di nuru erosi casi , inquadrati in tutte le forme di • 1n1potenza. _ Nell'ultima parte è trattata largamente la terapia con la indicazione dei n1ezzi curativi adatti per ciasciu na varietà etiologica. DR.

V.

lANNO

Su di un caso di Idronefrosi gigante. Dott. G. BRENDOLAJ."i. - L'O. co1nunica un caso di idronefrosi a sacch e multiple da calcoli nei calici, il quale, pure avendo raggiunto volume non comune (kg. 11, 700), non aveva d ato luogo a disturbi imperlanti. In b aise all 'esame macro- e microscopico del r ene asportato pensa ch e i fattori responsabili delle din1 ensioni rag·giunte e d ella scarsa sintomatologia siano: Ja calcolosi, la irritazione del parenchim a, la reazione periva1Sale, la iperplasia del grasso, la n eoformazione di tessuto connettivo , il blocco occlusivo d ei calici e la essudazione della loro muco a cruentata, il ristagno uro-essudatizio istituitosi su terreno di r eazione infiammatoria lenta. l\11.

FABRTS.

-

Le grandezze rtiicleari nel mio-

1netrio. Raggi U. V. e fotoc a.talizzatori nella loro azione sul cuore isolato. Dott. G.

R ENOSTO. -

Avitaminosi e virulenza dei microrganismi. Dott. S.. R ENO TO. - L 'O. da alcuni colo1nbi normali ha isolato 30 colonie di B. coli. Dagli stessi colombi sottoposti a dieta ne11ritogena, e


IANNO XLII

NUl\L l~ ]

SEZIONE PRATICA

quando questi presentarono manifest.i i segni. de~ beri-beri, ha isolato nuovamente alt~1 30 ~epp1 di B. coli. Su ciascuna delle 60 colonie cosi isolate hn studiato 20 delle proprietà biologiche più fon: d amentali. I risultati ottenuti gli consentono d1 affermare che le col ture di B. Coli isolate dai piccioni in avitaminosi hanno presentato una esaltazione delle capacità di fermentazione per. tutte le sostanze impiegate ed anche comparsa di alcune proprietà inesistenti neg·li stipiti isolati dai piccioni normal i.

Il movim-ento degli spermatozoi in presenza di epitelio vibratile della tuba e di muco cervicale, studiato mlcrocinematograficamente. Dott. F. POMINI. - L 'O. ha analizzato mediante ben riuscite prese cinematografiche il comportan1ento in vitro degli spermatozoi umanì di fronte a Yari tipi di muco cervi cale purulen.to e ~i~reo, di donne feconde ed infeconde, con infantilismo t1lerino ed opso-menorrea. Arriva ailla conclusione che diverso appare essere il tropismo degli spermatozoi e l 'azione biologica del secreto vaginale, a seconda e.be provi~ne dalle une piuttosto che dalle altre; il materiale a]Jpartenente alle prin1e determina almeno apparE:nlemente una spiccata attrazione, quello delle altre si comporta come un liqu ido indifferente. Le ciglia vibratili della tuba uterina umana, se con servate in condizio11i adatte, mantengono la Joro mobilità per lungo tempo; 1;O. ne ha sorpresa la contrazione in al cune zone anche dopo 40 ore <lall 'as1)ortazione chirurgica della tuba; ne ha fissato i,l moto nel film dopo 18 ore. Gli spermi pare non ri~entano i~ ~itro . par~i: colare azione dalle correnti che le ciglia v1brat1li provocano nel Jiquid~ circostante;_ ess.i si. muovono a una certa distanza 1n tutte le d1rez1on1. Però, se in contatto con l'epitelio tubarico, verso il quale se111brano presentare una certa attrazione, present ano fenomeni di reotropismo talvolta positivo e talvolta negativo. Il Segretario: Dott. GIOVANNI AusToNr.

Accademia ·Pugliese di Scienze. Seduta del 26 marzo 1935. Presidente: prof. C. R1GHETrI.

Contributo clinico alla cura bulgara dei postumi di encefalite letargica. Prof. L. FERRANNINI. Descrive ed analizza minutamente tutti gli ingredienti della cur~ .bul: gara, fermandosi specialm~nte sulle radici .di belladonna di cui nota la differenza tra la varietà indigena ed altre varietà esogene, accennando anche qualche trattam ento. sp.eciale .che talu: na di queste subisce. Espone 1 r1sultat1 ottenu!i con ricerche botaniche, chimiche e farmacologiche sugli animali. Riferisce ~ d~mostr~ i r.isultati ottenuti in pairecch i casi d i par:\i:insonismo post-encefalitico, nei quali proporzionando . e graduando bene le dosi, senza alcun notev?le. inconveniente ha ottenuto una notevole d1minu.zione della' rigidità muscolare e di tutte l e ~ue ,conseguenze. Si propone di estendere ulter10~·­ n1ente le osservazioni e di riferire anche prossiJl1amente i risultati ch e si possono ottenere adoperando la belladonnai indigena. Discussione: D'ANTONA.

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Dott. A. Liso. - I raggi di Gurwitch e la ger1nin.azione del Mais zn presenza di semi di Linum usitatissimum L .

Prime ricerche ed osservazioni sopra i flebotomi delle Puglie. Dott. L . BoGLIOLO. - Continuando alcune sue indagini sul problema della tra smissione delle Leishmani osi, l 'O. ha studiato i flebotomi di 26 paesi delle Puglie. Vi ha catturato u11 n1igliaio di insetti e h a Lrovato che anche i11 questa regione, la specie più diffusa è. iÌ Phl. papalasii; seguono, nell'ordine, il Phl . macedonicus, il Phl . per11iciosus ed il Phl. parroti var. italicus. In nessuno degli ~sen1plari esaminati l 'O. ha sinora trovato flagellati. L 'O. si sofferma in 111odo particolare sul Phl. 111acedonicus, e ne stt1dia le abitudini di vita. •

Ricerche comparative sopra alcune reazioni sier'Ologiche proposte per la diagnosi della Leishmaniosi viscerale. Dott. M . GENTILLI. - L 'O. ha esp erimentato sopra 116 soggetti, fra cui 7 lei shmani~sici ,. 1 affetto dalla malattia del sonno, 5 malarici (1n stadi diversi della malattia), 1 malat o di elefantiasi nostras 19 leprosi (forn1a nodulare, nervosa o mista) ;' 1 malato di amebiasi inteslinale, 23 l uetici (fra cui un tabe lico), 48 tubercolosi polmonari 3 blenorJ'agici, 1 infermo di u lcera ver1erea, 1 ca~o di erpete prepuziale, 1 sofferente per esi~i di craniectomia per frattura d ella volta, 1 per fistola anale, 1 per otite media purulenta, ~ su. alcuni indivdùi normali, le r eazioni di Aur1cchio e Chieffi, di Braham ach ari , di Cl1opra-Gupta-David e di Gatén e Papacostas. Conclude che nessu11a di esse è specifica della l. v. perchè oltre ch e n ella 1. v. esse h.an dato r~ ­ sultato positivo anche in altre inalattie, e precisamente nell:i tripanosomiasi (111alattia del so11no) nella malaria, nella lepra e n ella lue. La r eazic{ne ili Brahamachari è riuscjta negativa in 1 bambino a quella di Chopra-Gupta-David riuscì negativa in 4. . Al riguardo del valore pralico ch e dev 'essere a~­ tribuito alla reazione di Auricchio e Chieffi per la diag11osi cl ell a 1. v., l 'O. non può ancora emettere una opinione definitiva. Conti11uerà le indagini al riguardo ed, in un lavoro su ccessivo , tenterà an ch e di dare la spiegazione del mecc~ni ~mo col q1uale avvengono questa e le al tre r eaz1on1. Discussione: CozzoL1 o, FRl\NCO.

Ulteriore contributo alla conoscenza del morbo di Buerger. Dott. A. DE BLASI. - Tre Ca!Si di gangrena gio, vanile servono di b ase ad alcune considerazioni sull 'anatomia patologica, etiopatogenes], diagnosi, prognosi e terapia della for1na morbo a. Vie.ne sopratutto richiamata, l 'attenzione sulla particolare estensione del proce so (in un caso lesioni coro11ariche, in un altro gangrena delle dita delle mani e dei piedi) e sulla possibilità cli . guarigio~e spontanea di lesioni trofiche spesso importanti. In base all'esame microscopico I 'O. dimostra la non specificità di alcune lesioni vasai~ desc~itt~ n el m. di Buerger, riscontrate ancl1e in casi d1 processi infiammatori (flemmo11i ) o nella gangre· na arteriosclerotica. Discussione· FRA.Neo, BoGLIOLO . Il eqrelario : Do l l. A. DE BLA 1 . •

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IL P OL ICLIKI CO »

lJ\. NNO

XLII,

~Ul\I.

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E .T ERAPIA. . . . Catamnesi e p1·ognosi della ipertonia. Per R . E11gel , (Dealsch e A1 ediz. vflochenschr. n . 13, 1935), «catamn esi n è la s toria delle ice11de d el pazi ente d al m om ento della su a di111ission e dalle cure, fino alla sua mo1i,e. Su 101 2 uo·m ini a ffetti da ii)ertonia erano m or t i 51 2 <lopo n en1111e110 l ù anni dalla diinission e . l.1a e l~ n1erlia di n1o r le è stata di 60 anni , ques to dimos tra c-llb la ip crto11ia non è una inala tti:a da in vecc11ia111e11 Lo . La prog nosi dipend e i11 g r an parte da lla a ltezza e dalla fissità o n1e110, d ella pressio11 e. Dei pazienti con una pres8ione sistoli ca su perior e ai 200 ono m orti i1;1 lil e~.o, di .1 ~ .a nu~ , i 4:!5 di quelli .a p1 es1 s1o ne f1 ssa , i ;)/ 5 d1 quelli a i1ressione non f~ s~a . ln\1ece <lei p azie11Li l a cui p r essione var1 a va t r a 165 e 200 sono n1orti n ello stesso ~JJa tìo di te ~po la. 111e là di quelli a pressi'one l1s ··a, 1/4 d1 quelli a p r ession e n o11 fissa. In Ll tl quarl.o di 1ulti i r..asi &i son o v erificale delle. a1)oplessie : il i)r .i1110 ictus apopleltico può p r llCeder e an ch e d~ m olti anni la apop lessja m ortale. Lo s tato d1 scompen so cardiaco r ende la 1J rogno ~ i grave an oh e· se la p ressione è infer! <•re. a i 200, .è lJerò. ,sempr e· p iù g r ave n ei pa~ 1 e11t.1 a p r ession e p1u elevat a . Parti colarmente l rifa us ti p er Ja prognosi sono l.a isostenuria e la rile11zion e azotata, n el san g u e. L'albuminuria la c i lindruria e la en1aturia aggravan o di molt~ J? J1rog.n o.si d e.gli i1)ertonici: di quelli con cil111c.lrur1 a er a 1norto il 75 % in m eno di 10 a1111j . La c~tti va p r ognos i è d a ta n on dalla nefrit e .µ er sè,. in~ dal~a associ:azione di quest a alla 1perton1a; infatt1 n ello stes~o spazi o di te111j)O, m orl o il 15 % dei n efritici sen za .1p·c."r1. on1.aera . R . . P OLLITZER. '

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L'extrasistole.

E. F ro111111el (11 ev. m éd . Sir.isse romande, genn,.. 1035) di'sti~aue vari tip i di pazienti ch e 1

soffrono di ext rasis toli. I ) 1'1aJati con, affezi o11ì 11ervose e gastriolie.. So1)1)ression·e del tab·acco, · caffè', tè; 1te·golarizznzic11 e d elle dig·esLioni . Comb a ltf.r e la costipai' io11e, sorrt mini ~ t.raz i o11e di b elladonna (X gocce d ella tintu r a. JJer 10-15 giorni). A digiu 110, 1 olveri caolir10-r11,a.g11esiac•h e; bismutate I hr1111 turi ed il ll1111inal , se11za e ser e nettam~n­ · ~ . co11lroind icati non s.on o indispen sabili . Ut1l1 1Jossono es~ere a lcuni calmanti an odir1i (Yaleriana, cr ataegus, passiflora) com e : Tint. d i er a taegu s; Ti ut di pa~siflr;r.a an a g. 3; Tin t . di ,,,.:\leriana g . 6; Jdrolato d i i11e11ta q. b. pe r g. 100; 1· 2 c.u ccl1iaini i11 u r1 po' d'acqu a zu cch erata <J uar1do i I paziente ,.a a letto. l tiìi sono le clocce tie1)id e (a 35° di durat a

di u1t n1in11to e L11ezzo), da co11tinuarsi per c ir~a un p·a io d.i n1esi . . . 2~ Pi! alati con, distu rùi endoc rini . P er la t1r~1d.e, idrot.er~11ia . a ccompag11a ta da faradiz1az1011e qu·otrd ta 11a (10 mi11uti) d ella tiroide. ~er l ' ovaio, lassa t.i,·i salini , preparati di valer1aua . opoter a pia , ini ezioni di follicolina (1-2 a l n1ese). Nel morbo di Basedol\v, l 'A. consig lia i'l liquido di Lugol. P c1:">sono esser e u sat e la chi11in a e la chiniciina a dosi minim.e : · Bromidr.ato di (:hini11 a cg . uno ; ' Solfato di sparteina cg . du e· b:s tr. di \'ale1iana q. b. per una pillola, N. 30. . U11 a p1ri1na dei pasti· p rincipali. per 15 giorni al n1ese. 3) 11alati con. affezioni cardiache.. 1F iessinger e l~.alla v.ardin (Jo·urn. des pr01ticiens 13 111&.rzo 1935) h a11no rilevat o ch e spesso d elle ext.rasis toli di ~ ri gi11 e n er vosa s i n1utan o verso I.a se.ssa11tina, in aritmie di orig'ine c~rdia­ ca . In tali condizioni 1 si ordiner à della digitalina, alternata con lo st ro fanto : 5 gocce d ella solu zior1e di digitali11a al 1/100·0 p er 3-4 6o-iorni l~ settimana;. n ei 3 giorni $egue11ti, un granulo dl estratto d1 ~ trofanl.o (da 1 m g.) prima del pa &to del m ezzog ior110 e d ella. sera. Quando si rnanifesta l 'i~sufficienza ventricola r e, la digita]jna va prescritta più -a lungo (8 giorni di seguito , eventualme11te somn)inistrando per 3-4 giorni 2 volte al giorno le V g occe); 48 or e d i riposo. Se i ve11tricoli si dilat a no prescrivere, inoltre, il riposo in letto , il r egime idrolatteo di riduzione e la teobrom ina (d osi da 50 cg. 2 volte al gi or~o per 15 g iorni). fil . •

Il tr attamento dell'angina pectoris. T . IF. Cot.Lo11 CT/1e Lancet , 16 marzo 1935) · os.~erva ch e vi ~on·0 tre t ip i di ang ina ed il tratta111ento vari.a secondo ciascuno di essi : d a lro111bo si dell e· coro11arie, spastica e da sforzo. 1.7i p rendono ·1Jarte anoh~ dei fattori extracar diac i ; gli eventi c.i:rcolatorii possono essere in r a pJ)orLo s tretto con n1odificazioni strutt.urali o di s t11rbi funzi onali di altre- parti d el corpo . IJa son1.i glian za d ei sinf orni delle malattie dell a ci'sfifelloo o di altri dist11rbi del tratto dige· re11te con q11elli an gin osi co~ titìU isce t alvolta u11a grave d ifficol tà p er Ja dia~1osi . Quando ]a cistifellea è la sede d elJ.a m al attia ed il d olore an giJ1oso è d o . .1uto ad 11.n disturbo del] ~ '<)ror1 arie od alla ci :5tifelleA ~ L 'A. cita 27 CU$Ì con accessi a n Q'i·n osi , in m alatti e della cisti fr ll ra : 1 o di fl8Si n1rono oper ati e 9 furon o liher a ti dal ....dolor e in tal modo : 2 ne furono lif,er aLi con una di.eta a d-1tta; solta nto in 3 (su 15 esaminati rad iologicam ente) vi er a dilat a7ion e car d iaca. R e~ta p r o·vato ch e le m alattie 1


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SEZl ONE PRATI CA

orga ni'Ch~

o funzio11 ali di allri visceri possono 1>ro' ocare il dolore angina o ; proba b·ilmenle, i tLatta di pazi enti , ch e sono poLen zia]mente d egJi a11.gi.nosi , cpri lesio11i coronari che non ricouoscibili . I.n tiroirl cc l.on1i a Il a dat o buo ni ri sult a ti i1el1·a1){{ina; J adre t1aiina, cl1e }}rovocu glì accessi 11egli àngino .. i, do}Jo l 'operazion e p erde i] suo effe11o. Il valor0 del1 'operazione può essere att.ri ])ui to a Il ' alterata reazione d el siste1na cardi e·' ·ascolare a11 'adre11ali'n a . e:. _Bran1\vell (lbi<l em ) propo11e di abolire il tr.rmi11e di « falsa ang ina », p er ch è il nome di a11gir1a implica en Lpre il tirm.ore di m o rte i1nprpvvisa . Il dolore cl1e sin1ul!l l 'angina (e scl11Ee le cause, digestive) ab·b ·a stRnza r ar a mertte è ~lovuto a Jieuro&i da ar1siet à o ad esauri1nento n ervoso gen er a le. Nel primo caso , llon si ha il quaclro Lipico ed il trattameinto è p11ramente psi colog·i o; il sec..o ndo colpisce 1pecjnl1De11te le donne n ella prim a età d ella vita e si manifesta con una molteplicità di' sinto1ni: il dolore è sot.Lon1ammario e p er siste dopo }'eser cizio piuttos to di sorgere soltanto in conSP.guenza çli questo ; il tra ttan1ento compre11de i1 riJJoso ed i ealmanti) ma si hanno ricadute. L 'ar1g ina è ora ge11eralmemte attribuita ad iscl1e1nia del iniocardio; il rapido abbassam e11 f o della .. t.o ller!-ln za .all 'eser cizio indica t1n y)rogressivo restringi1ne11to delle coronarie. Nei casi gra vi di tr9,m ·b ·o si coronaria acuta , si u r,erà largamente la 1norfina ed il paziente ' rerrà salvaguardato da complica zioni. La morte i1rtprovvisa è dovuta probabilme11te a lla fibrillazione .v entricolare; l ·abbassamento r api'do della pressione sangt1igna provoca generalment e Io cc shock n e va trattato; dopo· lo· cc shock >>, vi è &empre il p ericolo di u11a rottura d el cuor ta per tre Settimane, sicch è il paziente dovrà f.sserc ter1uto in riposo assoluto durante t ale periodo. In molti , si ha un 'ins11fficienza carcli':1ca cong estizia e sono quindi soggetti ad ulleri o ri accessi. È poi in1portante il distir1gt1er e tra i fattori ,~f:1e µrodu c0no l 'iscl1emìa e qt1elli che t endonn ad ag·gravarl.a, fra i quali vanno in clusi quel li n ervosi. Si d '.)ve t en er presente ch e i vari individui varia110 a~sai \\ ella loro sen ibilità al doloir e; in quelli eccitabili, il cc m ecr a11i .. 1no det o nante » si tro,va assai' ,·icin o all a superficie e , quindi. pr onto a cattar e . Un probJ en1a imporla11te 0 sern1)'1~e quello dell 'ansiet:ì, <11e ' ra a ccura ta111 ente trattat a , specialmente 0or1 la m edi r azi on e si-rn na tica. Le condizio11i tossich e, il fumare in modo rcct~&ivo e la sopsi alim entare a ggravano le C'<)ndizioni . Im pr>rta11t e è l ' obt>~it à, ch e t ende :t provocar e l '3nginn, nlentre la m an canza di ~$Brciz i o 1e ntle ad nun1e11tar f I ' ob e~ i1 .à stessa , n,re11dosi r..osì 11rt r.:irco]o vi zioso. ch e va sp ez7alo. Un ce rto eser cizjo, opportunam ente gradua to , p t1ò per tanto essere util e : è ver o ch e si h_a spt'sso u11 grand0 b en eficio col ri'pDso con111Jelo m a n ei ca~i nl e11 0 g ra,ri , basta un g ior 1

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.il} le tt o di tanto i11 La nl o . 1Bi"' og11a cl1e il 1)azi ente eviti I 'eser cizio ch e gli è dannoso ed ~ datti la sua vita al passo del suo cuore. Un altro f.attore aggrava11te è l 'alta pressione. 11 0

fil. L'esercizio muscolare nei cardiopazienti. S. JI. Proger e C. l\.orth (.4 rchiv. mterrial 1>i ,,d . . febb r. 1:135) 11anno sottopo Lo 6 cardior1azieuti ad Ull lavoro fisico, facer1doli pedalare ·u u11a bicicletta ferma con delle resis ten ze variabili , co11tinua1ido per 1-2 or e al gior110 . Nt~&Sl!ll cambia1rte11to si eb be i1ella freq11e11za del polso , o di r espiro (in un caso din1inuzio11e), \ 1e ntilazione polmonar e e consu1n o di 1

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o ~.~1 g·e no.

]n 3 p azienti con affezione aorti ca e mitra~ lica. &i eibbe u11 n o lc,-ole mig lior an1enlo 11clla ri ~r~osta all 'ese rcizio , i1e l se11 ·o di p oter co111pier e un lavoro i11 ag·giore ; un paziente con malattia mitralica n o11 subì ca1111bia111enti , n1enlre un a ltro ])egg·iorò ; ti.eJVe n11g·librame.nto ehbf\ un p aziente cor1 fibrillazione auric.o lar e e doppio vizio rrtit-r alico. Nei 3 p azienti note-· volr11enle mig liorali vi ft1 ur1 legg·er o rallenta1ne11to della ve]oc i·tà san.guig·na in riposo e si o'"'serYaron o d elle 111odificaziorti elettrocardiogra fi cl1c. La ragiou e. d el -vario 111odo di r eagire non è cl1i.ara ; a d agri.i n 1odo, non è possibile preveder e quale tj!Ji) di paziente si a u scettibile di mig1iora111enti co11 l' eser c izio ; n ei casi d egli AA. , n iigliorarono sqlta11to quelli con doppio v1z10 n1i Lra lico ed aorticc1. Si p·u ò ritenere cl1e, cit.:ri1J1t.e 1'alle11ame11Lo , si abbia un adatt.an1 ento fra il g·rande e piccolo circolo , p iù fac ile a verificarsi n ei pazienti con il disturbo bila nciat0 d elle due v,alvole. Lo scarso numero di casi non pe~."lnette p er ò d elle conclusioni in t al S€jlSO. Nel period<> di 1Jlrnamento , vi è un notevole parallelisrrto fra ]a freque.n za d el pol o ed il cori sumo di ossigen o . · fi l. 1

TECNICA MEDICA Nuovo metodo di respirazione artificiale. S. Jellinek (Bru.r;elles-1'1 édi cal, n. 16, 1935) J jsta11z iandosi dai con1uni m e lodi di r e pira=~io11 L· urti ficia le (BoJand , P acini , ~Iarsh a ìl f1al1 , ecc.) b a ;1ti e.o.m e è n oto su trazion e o ronq)r e ion e rlell a gabbia t or acica. n e propone, u pasi an at o111icl1e e fi siologich e, u110 r1uovo, di fa cile a tLuazion e e sen za incon,re. I J i E.; Tt ti . La rna.novra di <-111eslo n1eLodo è . . emplicc. i coìloca otto il dorso d el pazien te, fra le duo sca•p ole, lln SUj)porto qual unque. si prenJo11 0 le dt1e sp alle o, per megli o dire, Je clue r1~gi1)ni d ella te ' i a d cl l 'omer o e si ·p arlano con Lu tta fo rza i11 9\ra n1 i e, man tenui eJe. })er qual eb e ~erondo in qur~ta posizione, si rir)et e ]a 111v110Yra 10-1:5 ' 'olle- l>fir m inuto. Con que ~ to n1eLodo 1:1 cl<1vic0Ja vi ene 9JleYa I a e leQ"ger1

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te IL POLICLINIC.J

mente ruotata int.or110 al suo asse, le coste si ·sc>]levano per allo11ta11an1ento brusco dei due ;pu11 ti d 'inserzio11e dei n1uscoli grande e piccolo pettorale, la colonr1a vertebrale si est0nde. I~a lingua deil paziente è mantenuta a posto dall'indice e rrtedio della sua stessa n11a no, la quale con 1111a fascia che avvolge il polso viene legata dir.tro la n11r.a. DE l\1uFo.

MEDICINA ·· soCIALE.

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Lesioni dei menischi nei lavoratori con strumenti atl aria con1pressa. l\egensbµrge1· (lbl. f. Chir., n. 47, 1934) ha àvuto occasione di osservare ed operare tre casi di distacco del 111er1isco interno in operai .che lavoravano . ·d a tempo con stru1n 1enti ad :aria GOn1'pressu (perforatrici ecc.). tJu·esiti operai spesso adope.rano g li ~rti i11.f~riorì per dirigere l 'azione dei loro strumenti .co sì c,l1e i merlischi, per la loro funzione di -« cu~cinetto » fra le superfici articolari del g·i-noccl1io, sono sottoposti a una prolungata azic>Jle di compressione e trazio11e la quale può . tleter111inare alterazioni di nutrizione e lesioni ·degen e·r ati ve. ll distacco cli un menisco può verific.a,rsi anr.11e a distanza d1 te·n1po, in occasi'one di uno ·sf<)rzo, o conte malattia app,a re11temente spo11~anea; n1en.tre in realtà non si può disconosce1re l ·i111portanza del trau1na prof_ession.ale, sia pure come co~causa o causa predi's ponente. l'eirò ~ia clinìca111ente ·elle radiologicamoote Il(>Jl s.i ha alcun da Lo sicuro per ri i1-0rtare ' l 'af·f ezion e a cause professionali. G. PAcE·rTo. 1

MEDICINA SCIENTIFICA. .A.Iterazioni patologiche dei plessi intramurali nel cosidetto cardiospasmo. \V. Rieder (Zentbl. f. Chir., 1935, 11. 3', p. :130) osserva che la funzione del cardias è ]e.gala ad .un riflesso fisiologico, che è di natura peris1altica (1Baylin e Starling).: ~otto l 'azione .di onde dr rilas·ciamento e di altré di contra.zior1e lo sfintere c.ardiaie si ai-ìre o si chiude. 111 rpancanza di que.s to meccanismo può ve.n.i re una chiusura continua , la quale può cor:r1spon dere ·ad uno stato fìsi'ologico, se manca :soltanto il rilascia1nento, che portere!bbe all 'apertura; oppure può rappresentare un vero ·si-~ascno patologico. Tagliando le fibre del vago decorrenti sul ·cardias si ha subito cardiospasmo ch e fu ac·Certa Lo radiologicamente anche 3 settimane do po la sezione. I.' A., negli anin1ali ,a i quali sezionò il vago "{) 11. . fibre del vago , ha dimostrato istologicamente degenerazione o disfacimento dei gan=·g li intramurali, con vacuolizzazione e degenerazione nucleare. Lo stesso reperto istologico l,.A. ha potuto -di111<>strare in preparati allestiti dal cardias --di due individui venuti a morte e che erano ~affètti da cardiospasmo . Egli riporta le figu1

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[ ANKO

XLII, NUM. 18)

re di quattro cellule isolate, che dimostrano g·radi diversi di d egenerazi·o ne: dalla iniziale alterazione strutturale della cellula gangliare, con netto contorno del nucleo, il quale può C8~erç spostato eccentricamente, ai gradi più a':-a11::Zati e diffusi, nei quali si dimostra l 'irregolarità del! 'orlo nillcleare, op.p ure la suddi vi:.;ione del nucleo in pre1da a vacuolizzazione e i'ig~11fiamento, oppure disfacimento completo .d el nucleo, del quale si rinvengono dei residui. I fasci nervosi pure subiscono fenomeni degenerativi so.tto l 'aspetto di rigonfia.rnento, alterazioni strutturali dei contorni Gd111f.· vari'ci, aspetto di vacuoli e degenerazio·ne a zoll·e. Ed anche i reperti istologici umani negli stadii avanzati attestano degenèrazione gran11lare degli elementi nervosi d~l plesso di 1\ t1erbach nel cardias, fino alla n1anc.a nza della struttura cellulare . . Ta1i :feperti si. possono del tutto co1n frontare a quelli dei cani, nei ,quali si era praticata ] a ~czio11e dei fasci cardiali dei -yaghi. JURA.

PO R M U L A R I·O. Nell' i11tt uen zn. ~ ageotte-\\1ilbouchewitch (Presse méd. ,. 20 f'el)br. 1935) 0011s1glia, 01tr~ alla ine1dicazione <ii <e shoc·k » (metalli colloidali) ed al' siero antidifteri co, la seguente mistura: ., • Cloridrato d 'an1mo nio g. 4; Sciroppo di fiori d'arancio; Sciroppo serr1plice ana eme. 25; Acqua q. b. per eme.· 250. lJn cucchiaio og11i due ore, giorno e notte per ·24 ore; in seguito, distanziare la sa~rr~ini­ st.razione . . Ungere con essenza di trementina t»t!o il corpo, salvo il tor.ace: su questo, applicare d<'lle coppette. Disinfezione delle cavit~ pasali con eu caliptolò (g. O, I O) in olio di qliv~ (g. 10). Niente ,a ntitermici. fil . 1

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V -ARIA I cente11ari nella Bulgaria.

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censimento effettuato il 3'1 dicembre 1 ~i:JJ in Bulgari;;\ ha accertato che in questa naziq11e vivono 1()0 p~rsone che hanno super~to i 100 anni; si tratta di contadini , montanari ed operai; i loro g·enitori hanno superato quasi ~en1pre l 'età di 8'0 anni . I due terzi incirca dì quest.i centenari non so·n n ft1rnatori; circa 80 % son(, bevitori : Verranno sottoposti ad esami 111edìci.


(ANNO XLII, NuM. lò]

SEZIONE PRATICA

897.

NELLA VITA PROFESSIO.N ALE. AMMINISTRAZIONE SANITARIA. Il Regolamento dei concorsi a posti di Sanitari addetti ai servizi dei Com1mi e delle Provincie. La « Gazzetta Ufficiale n n. 80 del 5 aprile, ha pubblicato il R. Decreto 11 marzo 1935 n. 281 1 ch e approva il regolamento dei concorsi a posti di sanitari addetti ai servizi dei Con1uni e delle Provincie, ed una successiva circolare dell '8 aprile di S. E. Euffarini ha dato ai Prefetti particolareggiate istr.u zioni sulla sua applicazio11e. Il regolamento, che interessa una larga ca tegoria di sa11itari, disciplina i concorsi per g·li ufficiali sanitari; pei sanitari condotti (medici, veterinari levatrici) , per il personale deg·li u~ici sanitari co~ munali e dei servizi di vigilanza igienica e d 'ispezione ali 'assistenza sanitaria, e per quello dei servizi sanitari delle provincie (laboratori d 'igiene e profilassi, servizi integrativi di assistenza e di vigilanza igienica e profilassi). Ne riferia1110 le disposizioni principali. Uffic1:ali sanitari. Per gli ufficiali sanitari i concorsi, per titoli ed esa1ne, sono banditi dal prefetto , entro il dicembre di ciascun anno, per i posti vacanti nella provi11cia al 30 novenlhre precedente. Però il primo co·n èorso sarà indetto entro il maggio del corrente anno. Oltre a presentare i consueti documenti, i candidati debbono dicl1iarare, sotto pena di esclusione dal concorso, le sedi per le quali, secondo 1~ordine di preferenza, jntendono concorrere. Riguardo all 'importante question e del lin1ite di età di anni 32, il regolamento stabilisce che esso è eilevaito di 5 anni per coloro che ha11no prestato serYizio militare durante la guerra 1915-18, ed è fis sato in anni 39 per i mutilati e invalidi della guerra e della causa nazionale e· per i decorati al valore militare. Tutti i lin1iti suddetti sono elevati di 4 anni per gli iscritti al P. N. F. anteriormente al 28 ottobre 1922. Sono eseriti dai limiti di età, oltre i medici provinciali e prov. aggiunti, i sanitari in servizio, con nomina in seguito a concorso, presso uffici sanitari comunali o laboratori provinciali d 'igiene e profilassi, o quelli rimasti privi di posto per l 'u11ione in consorzio di più Comuni. La Commissione giudica lrice del concorso è composta di un funzionario ciYile dell 'A1nministrazione dell 'interno, che presiede, due docenti u11iversitari, dei quali uno d 'igiene e uno di clinica o patologia medica, u11 funzionario n1edico dell 'amministrazione della Sanità pubblica e un ufficiale sanitario capo di ufficio sa11itairio comunale. ·La data e la sede degli esa111i sono fi ssate dal Ministero dell 'interno. La val11tazione dei titoli viene fatta secondo l 'ordine di preferenza indica:to dal regolamento (servizi e titoli d 'igie11e, servizi ospitalieri, titoli di studio, pubblicazio11i, ecc.); le prove di esam e sono ci11que : due pratiche (di laboratorio e sul n1alato), due scritte (111alattie infettiYe, parassitarie e di or1g1ne ali-

111e11tare - igiene generale e speciale) ed una orale (maiterie delle prove precedenti, legislazione sanitaria e corporativa,. statistica demografica e sar1itaria). I programmi particolareg·g·iati saranno1 ~tabiliti con decreto del fi'linistero del! 'interno. Ogni co1nmissario dis1)one dì 10 punti per il gjudizio sui titoli, di 10 p11n1i per ciaiscuna delle· prove pratiche e scritte e di 10 punti per la prova orale. Occorrono alme110 6/ 10 nelle prove pratiche per l 'a111n1issione a quelle seri lte, ed una media di 7/10 nel complesso delle prove scritte e pratiche e non meno dì 6/10 i11 ciascuna di esse per l 'amroissior1e alla prova orale. Per I 'idoneità sono necessari almeno 7 / 10 in quest 'ultin1a prova. La Comrnissio11e forma la graduatoria degli idonei secondo ! 'ordine della votazione ottenuta1 da ciascur1 cand idato, risul_tante dalla somma: a) dei punti conseguiti nei titoli ; b) della media espressa in cinqua11tesimi dei• l)Un ti conseg·uiti n el co1nplesso delle prove pratjche ; · e) tlella stessa m edia per I.e prove scrittè; d) dei punli consegl1iti nella prova orale. La Gon1missione non può valer si della 1'1coltà, conce~sa dall 'art. 36 del 'f. lT. delle Leggi Sa11ilarie, ·jj rl.icl1iarare inefficace l 'esito del concor so per 11no o più posti, quando vi siano concorrenti che abbiano riportato una media di pu1rti non~ i11feriore .ai quaranta cinqu antesi111i. Il prefetto approva la graduatoria degli ido11eì e provvede alla loro nomi11a, secondo l'ordine del'la graduatoria stessa, sino all 'attribuzione di tutti i posti, per la sed·e che i candidati avranno indicata per prima nell 'ordine deJle loro preferen ze·. Irt caso di vacanza, entro sei mesi dalla pubblicazione della g·raduatoria, è no1nina to il con corre11le idoneo che segue quello il cui posto è rimas to vacante. Prima di bandire i concorsi pubblici per postii singoli, previsti dall 'art. 34 del T. U. delle Leg·gi Sanitarie (capoluoghi di prov.i ncia , Comuni sedi cli importa11ti industrie o dichiarati stazio.n i di cura soggiorno e turismo), che possono essere in,. detti in ogni te1npo, si deve esa1ninare l'opportu11ità di far precedere un co11corso interno a norma dell 'art. 35 del rf. TJ. (fra ufficiali sani;_ lari in servizio nominati per con corso). Nei concorsi per soli titoli la Commissio11e giuclicatrice è composta di setle m embri in luogo cli cinque, comprende11do due funzionari n1edici della Sanità pubblica, ed un funzio11ario dell 'a1nn1inistrazione civile oltre il presidente, il qu al~ l) UÒ essere anche un Consigliere di Stato. A1edic'i condotti. Per brevità ci limitiamo ad esp orre quanto i11teressa i n1edici condot1i, tralasciando di parlare dei veterinari e delJe levalrici con1unali. I con corsi h anno luogo per liloli ed esa111i e Yengono banditi entro il dicembre peril nun1er o dei posti vaca11 Li 11ella provi11cia al' 30 novembre precedente. I li1111ti d 'età per l 'amn1ission e sono elevati n ella stessa nlisura i11.di


«

IL POLICLINICO

·ca la p er g li ufficiali sa11ilari, e iie sono esentati . i medici condotti in servizio 11omina ti p er conC'or so o quelli rima~ti privi di po .. to p er unio11e in consorzio di più conclott e. La ·C om1nissione giudicatrice, presieclu ta da un .funzionario clell 'a111mi11i · Lrazio11c civile dell 'interILO, è con1posta di un funzio11ario n1edico della .Sanità pubblica, di due d ocer1ti t1niversitari, dei .quali uno i11 clinica o p a lologia inedica e l 'n llro in clinica chirurg ica od o t etrica, o di pri1nari cli -Ospedale di al111eno cen to letti, e di un medico -condott o. Anche per ques ti concorsi è s tabilito l 'or<1ine di preferenza per l a valutazione dei titoli (servizi di titolare di condotta , serYizi di ruolo in ospeòali, docenza,, sp ecializzazjoni, titoli di s tudio , interinati, pubblicazioni , ecc. ) ; l 'esame -consiste di due proYe pra tich e, (li cui una in medicina e l 'altra in r hirl1rgia ed ostetricia; quella di medicina può essere integrata con ricercl1e dia.g11ostic h è di laboratorio. I prog·ran1mi particolar eggiali sono s tabiliti con decreto del ~Iinistero ·dell 'i11terno, al quale spetta pl1re di fi ssare la ·data e la sede degli esami. L 'aJ)provazione della .grad11a loria è fatta dal prefetto ro lle stesse mo·dali1à dei con cor i p er ufficiali sa11ilari. Per i co11corsi p er titoli , previs ti dagli ar t.li 64 ie 73 del T. U. Legg·i Sani larie, in caso di unione irt con sorzio di più Con11111i o di 11nificazi on e di '<lue o pii1 condotte, la Commi ssio11e co:g1post a n ello s tesso 111odo che per i con cor i per 1itoli ed ·€san1e. A1edi ci degli uffici sa 11it ari con1uriali. I conoeorsi per i pos li degli uffici ~a11it ari comunali si .svolg·ono colle s tesse modalità. di quelli per gli ufficiali sanitari ; l ,esan1e vert e sulla stessa n1ateTia e può esser e integrato con un 'altra prova su materia specialmente a ttinent e nl pos lo; jl pro:grnrr1111a particolareggi a lo è d eliberato clal p odes l à, approvato dal prefe l lo e ou1ologato dal Mi1J1is ter o. I po li di p ersonale medico d ei servizi d 'ispe:zio11e sull 'assi s tenza sanilaria, d ove esistono, sono co11feri li p er con corso interno fra i n'ledici con.(lotti del Con1t1ne, con n omina s tabile , dando l a J1reYalenza, n ella Yalutazione d ei titoli a quelli relativi alle c0noscenze nel can11)0 dell 'assislenza pubblica , dell 'as is tenza ociale e dell 'ig iene generale. Anche le promozioni d el personale me·d ico d ei ser vizi di vig il anza igienica e profilassi ·e di ispezione sul! 'assistenza sanitaria, aYYengono per con cor so in terno in base a norn1e del ibera te dal podestà; quando il concorso int er11 0 cli a esito 11egativo si fa luog·o al con corso pt1l)blico p er titoli ed esam e. ~I edici addetti ai servizi della provincia. Per i posti di assi.s lente nei laboratori proYinciali d 'igien e e profilassi i concorsi sono p er titoli ecl esa111e e Yalgo no per essi l e nor1ne ge11e rali i11clicat e per i con corsi di ufficiale sanitario ..Sono esclusi dai Ji1niti di età gli aiu Li e assi stenti di ruolo delle Facoltà mediche uniYersitarie ed j sanitari g ià in servizio, norninati per con cor o, in labora tori di ig iene e profilassi dello Stato o dj altri ent~ pubblici . La Co1nn1issio11e g itidica lri ce è pres1eduta ;

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XLII,

~Ui\l .

18]

d a un fur1z io11ario dell 'a1nministrazione civile d ell 'inter110 e co111pos ta. di due docenti universitari, p articolarn1ente compete11ti nelle materie su cui verte il concorso, di u11 funzio11ario dei laboratori dell 'l s tilulo di Sanità -pubblica e di un direttore di r eparto di · laboratorio provinciale dTigien~ e profilassi. Per la valutazione dei titoli è stabilito un ordine di preferenza (servizi, con no1nina per concor so, in laboratori statali, provinciali o comunali, docen za universitaria , titoli di studio, pubblicazioni , ecc.). L 'esa1ne consiste in Ire prove JJratiche di laboratorio, una prova scritla ed una pTova orale, su progra1111ni stabiliti dal i\l(inis tero d ell 'interno. Per Ja pro1nozione ai posti direttivi (direttori e coadiutori) il con corso è int~rno ·per 1itoli ed esame ed all e prove indicat e IJer gli assis tenti se ne aggiu11ge u11 'altra scr itta- cli igiene generale, e, per il posto di direttore, una prova di autopsia cli cadavere umano. In seguito ad esito negativo ciel con cor so interno si effe ttua u11 concorso p11bh1ico fra il personale dei labor atori provin ciali cl 'ig·ie11e e profilassi e g li aiuti ed assistenti delle F'acol tù t111iversitarie di 1nedicina e chirurgia.. In !i11ea di n1assi1na le norn1e ricordate per i posti di sanitari comunali si applican o ai1ch e ai concorsi per il personale sanitario adde tto ai servizi htlegrativi di assistenza, vigila11za igienica e profilassi is tituiti dalle provincie a t er1nini ò egli arti coli 92, 93, 94 (l1lti111 0 comn1a ) clel T. U. Leggi Sa11ilarie (co11dotle, di pe11sari p er le malaltie soc·jali, is titt1ti di isolamento e di infezione, ambulatori antirabici , ecc. ). Fra le nor111e <li carattere generale è i1nport ante rilevare che l a circolare ministeriale stabilisce che Ja graduatoria formata dalla l~o1n1ni s­ s jone g it1dicatrice deve comprend ere tt1tti i ca11c{idati ri s ultati idonei, ch e abbiano cioè riportato la votazione 111i11in1a prescritta, t e11endo 11r esenle cl1e n ella valltlazione d ei titoli non è J)r e critta una votazione minn11a , e ch e 11on è consentita la valutazio11e ex-aequo di pii1 concorrenti, dovendo, a parità di punti. osservarsi i 'ordine di preferenza, stabilito 11el R. D. Legg·e 5 luglio 1934 Jl. 1176. Infine una disposizio11e lran si toria applica al r1rin10 concorso, ch e sarà bandi lo per i p osti di ufficiale sanitario e sanitario condo tto, il disposto dell 'arl. 3· del R. D. Legge 23 n1arzo 1932 n. 227. Ir·. base acl e so sono ai111nissibil1 al pri1110 cor1c,orso : - tutti i con correnti cl1e non aibbiano compiuto 35 anni; - g li ex-111ilitari d ella gl1erra 1915-18 che non abbiano compiuto 40 anni, - g ìi i11validi e n1utilati <.li g uerra e della causa n azionale e i decorati al valor milit are che no11 abbiano compiut o 42 anni: - g li iscritti , senza interruzione, al P . :N. F ., ant eriormente al 28 ottobre 1922, ch e non abbia110 co1npiuto 39 anni, o, tratta11dosi di ex-n1ilitari o invalidi com e sopra, risp et LiYamen Le 44 o 4d anni; - senza limiti di e tà, i concorrenti ch e alla


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SEZIONE PRATICA

clata del bando di concorso prestino servizio, non di ruolo, da almeno due annj, alle dipendenze di amministrazioni co1nunali o provinciali (a secon<la dei rispettivi concorsi). Si può conciudere dal sommario esame fattone, che il decreto dell '11 marzo, clisciplinando in maniera precisa e rigo,r osa tutta la complessa materia dei concorsi, ne assicurerà certamente il regolare funzionamento, tutelando validamente tanto l 'intere5~e dei professionisti sanitari, quanto quello delle pu.b bliche amministrazioni. • • A. FRANCHETTI.

Disciplina degli impianti di radiologia terapia.

e radium·

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ma, via l\tfing·hetti 22, i òocu1ne11tj. Età li111i le 45 a 11r1i. Titoli ed esami. I vincitori del concorso d0Yran110 prestare un servizio di prova per u11 periodo cli (lue anni con facoltà di eso11ero da parte della An11ni11istrazio11e ain cbe pri1na della scadenz? di tale periodo. L 'as~unzio11e defi11itiva in servizio avverrà con contratto d 'in1piego per 5 a11ni, elle 11otrà essere rinrlovato nlla scadenza co11 d.eliberazione i11si11dacabile del Comitato Esecutivo dell'Istituto Nazio11_ale . Fascista delJa previdenza sociale. Lo s tipendio annt10 è di lire ventiquattromila i:id9tto del 10 % a norma del R. D. L. 14 april~ .!.B34,, n. 561, e aumentato degli accessori st abiliti . dal regola111ento. Per il bando di co11corso gli aspiranti potra11no rivolgersi all 1 Sede Centrale dell 'Istituto Nazio11ale Fascista della previdenza sociale (Servizio Personaie).

La « Gazzetta ìJfficiale n del 9 marzo ha pub-" bìi~ato il 1{. Decreto 28 gennaio u. s., n. 145, che approvat-0 il Regolamenlo per l'esecuzio11e delle clisposizioni della Legge 29 gennaio 1934, 11. 198, sulla disciplinéM degli impianti di radiologia e di radiumterapia. Per · il dis1)osto dell 'art. 6 del regoJamento suddetto cl1iu11que possjede apparecchi per raggi X a scopo diagnostico deve farne denuncia al Prefetto con l e modalità ivi prescritte. Inoltre l 'art. 24 stabilisce ch e chiunque gestisca stabilimenti, istituti, gabinetti o ambulatori dove si usano a scopo terapeutico sostanze radioattive o raggi X deve farne denuncia al Prefetto entro il termine di mesi tre dalla pubblicazior1e del decreto.

,SONCINO (Cremona). Ospedale S. Spirito. - Scad . 31 maggio; direttore; L. 9000 al netto dalle riduzioni di legge, quinque11ni, 50 % proventi vari ; al)itaz. gratuita; età limite 40 anni. Rivolgersi alla Segreteria della Congregaz. di Carità.

CONCORSI.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

POSTI VACANTI.

Co11sorzio Prov. Antiliibercolar e. -- Scad. 25 g iugno; direttore del Consorzio e del Dispensario Prov.; L. 14.000 elevabili a L. 19.400 in 12 anni, oltre L. 4000 supple1n. serv. att., lorde; età limite 40 anni; titoli ed esami. Rivolgersi alla .Segreterirt C ·\LTANISSETTA.

MACERAT.\. Consorzio Prov. L1nlitubercolare. Scad. 20 g"iugno; medico nell'Istituto per tubercolosi di Villa Monte Albano in Macerata; stip. lorde L. 6000 e 6 quadrienni decimo, oltre L. 2750 indenn. serv. att., indenn. c .-v., vitto (ovvero corrispettivo di. L. 4000 annue, a scelta), alloggio (obbligatorio). Titoli. Età limite 40 anni. Tassa L . 50,10. Ospedale Provinciale « S. Carlo ». Al 26 maggiD, ore 18; radiologo; L. 16.000 lorde e 3 quadrienni dee.; non diritto a compartecipazioni; t assa L. 50,10; età limite 35 a.nni; specializzazione in radiologia; chiedere annunzio alla Segreteria. PoTENzA.

RoNrA. Istituto Nazionale Fascista della previdenza sociale. - :È ;1perto un concorso per titoli e per esami ai posti di Diret1ore sanitario degli Ospedali sanatoriali di Ascoli Piceno, Brindisi, Busto Arsizio, Cuneo, Imperia, Lecce, Ragusa , Taranto, Trapani. Gli aspiranti dovranno, non più tardi del 31 maggio, presenta.re, facendosene rilasciare ricevuta, o far pervenire, per mezzo ùella posta, in piego raccomandato, con ricevuta di ritorno, alla DiJ ezione Generale (Servizio Personale) dell 'Istituto Nazionale Fascista della previde11za sociaJe in Ro-

SA:MB·uc:\ PrsTOIESE (Pistoig). condotta con sorziale è reYocato .

Il concorso alla

GREco (NCIJpoli). Ospedale <e Agostino l\tJaresca ». - Scad . 19 g iugno; capo del reparto Maternità; titoli e prova pratica; assegno annuo L. 600 soggette alle tratle11ute di legge; rivolgersi alla Segreteria. TORRE DEL

Alla fine dei ]avori del Comitato esecutivo d el1'Unione Internazionale cii soccorso riunitosi il 26 e il 27 aprile alla sede della Lega della Croce Rossa irt Parig"i, sono state solennemen te conseg·nate al senaitore italiano Giovanni Ciraolo, presidente e fondatore del Comitato, le inseg·ne cli com111e11dat ore della Legione d 'Onore. Il Governo della llepubblica ha voluto così riconoscere l 'alto valore umanitario dell 'opera svolta dal sen. Ciraolo. Membro d ella Croce Rossa Italiana dal 1895 e dal 1907 del Comitato Centrale di cui oggi è presidente d 'onore, fu il fondatore principale ùell 'Unione Internazionale di soccorso cl1e ha la sua sede da due anni in GineYra ed è tlno dei pi,.ù a ttivi organis111i di solid arie là intern azio1lal@. La Facoltà cli medicina e cl1irurgia di Ro111a ha cl1ia1nato alla cattedra di cli11j ca neuropsicl1iatrica il prof. Ugo CerleLti, ora a Genova, quale su ccessore del prof. Sa.r1te De Sanctis; e alla cattedra di medici.I1a legale il prof. Giuseppe l\1oriani, ora_ a Bologna, quale successore del prof. Salvatore Ottole11g·hi. Ai due insigni studiosi esprin1ia1no il noslro vivo con1piacimento. Il Consiglio della Società per gli studj della i11al aria, adunatosi il 24 aprile, ba norr1inato presiclente il sen . ing. ~·atale Pra111polini e Yice-presiden ti il sen. prof. Raffaele Bastianelli e il sen. · prof. Giuseppe Sanarelli; ba confern1ato nella carica di segretario il prof. Giulio Raffaele ed in quella di economo il clo t l. F elice .Terace. La Società Spag11ola cli 1\Iedicina del Lavoro ha r1el1a ·ua seduta inaugurale t e11uta a l\1adrid il 18


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cc JL POLICLINIJO

gennaio i1on1i11alo per at:cla1l1azio11e i11e1nbri d 'o11ore il prof. Salvatore Diez di Roma, insieme con · due al t.l·i stranieri : i proff. Badaer di Berlino e 1'ollinger di Zurigo. Il Consigli0 di An1minislrazio11e del nuovo Ospedale Civile di Pescara ha i1ominato, in seguito a concor so, primario medico il dott. Renato Paolini, dello st esso Ospedale, e primario chirurgo il prof. Carlo Colucci, già direttore dell 'Ospedale di Tivoli.

Il Consiglio di An1ministrazione dell 'Ospedale · di Lecco ha chiamato a coprire le funzioni di primario dei padiglioni cc Mat ernità e Infanzia » il dott. Nicola Datronico e a dirigente delia Sezione cc Orecchi-naso-g·ola » il dott. Giuseppe Scarselli. Il dott. G. PopoYiciu è nominato titolare della cattedra di clinica propedeutica infantile dell'Università di CJuj (Ro1nania) ; eg·1i è noto per i lavori sull 'ipervita1ninosi D, sull 'effe,tto rachitigeno del 1naiz ecc. Sono abilitati alla libera doce11za i dottori: Mario Chiovencla, Nelio ~Iontanini, Carlo Panà, Manlio Sindoni, in ana tomia e i stologia patologica; Gerardo Mennonna, i11 batteriologia ed immunologia; Palmiero Delitala, Luigi Go·b bi, in clinica chirurgica e medici11a operatoria; Salvatore Gulotta, in clinica malattie nervose e mentali; Arturo Arrigoni, in clinica n1edica; Vi11cenzo Dogliotti, Corrado Scarpitti, Antonio 'f aòdei, in clinica ostetrica e ginecologica; Felice Paraòiso, Vito Saggese, Adelchi Si111011ini, Pio Valentini , in clinica pediatrica; Augusto Cardin, in fisiologia sperimentale ; l\{ario Mazzeo, in igiene sperimentn le; Ideale Del Carpio, Carlo Mangili, in inedicina l egale.; Stefano Perriec, in neuropatolog·ia; Corso Cìceri, Umberto Fogliani , ~1Iario Trincas, in patologia chirurgica; Scipione Ca.ccuri, Mauro Cavazzeni, in patologia speciale medica; Scipione 1\.r111enise, in psichiatria; Gustavo Tanfani , in storia ùe1la n1edicina; Antonio Gua ldi , Giulio Maragliano, in tisiologia. _.. MBNTORB Jad/speasabile ad ogal medico:

Nuovo Testo Unico delle Leggi Sanitarie con NOTE e C0~1'c:l:ENTO di CARAPELLE On. Dr. A., Consigliere di Stato e JANNITTI PIROMALLO D·r. Prof. A., Consigl. di Cass.

Riportiamo un? dei tanti giudizi espressi dalla stampa amministrativo-giuridico-legale, su questo testo : «..• Il commento ha carattere eminentemente pratico , l'esposizione è sobria, accurata in modo che dà una

direttiva sicura per l'interpretazione legislativa. Della ·pasta e complessa materia gli autori sono r i'l!-sciti a. dare le linee f ondamentali, logiche e giuridiche, e a l-ttmeggiare i vari istit1tti in m odo da condurre a una esatta e precisa interpretazione e applicazione della leoga. Ogni elogio, pertanto, sarebbe superfluo, giacchè le pubblicazioni sia del Carapelle, e sia del Jannitti-Piro· 1naUo, raggiungono sempre la perfezione e rispondono a · tutte le esiaenzc pratiche » . (da u La Palestra del Diritto n , Perugia, N. 11-12, noYembre-dicembre 1934). "\Tolume tascabile, di pagg. XII-720, rilegato in tela. Prezzo L. 4 5 . più le spes~ postali cli spedizione. Per gli abbonati a l ,, Policlinico u, sole L. 3 8 in porto franco. Inviare Vaglia all'edito re LUIGI P ostale uccursale diciotto - ROMA.

POZZI - Ufficio

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[ANNO XLII,

NUl\I.

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NOTIZIE DIYERS& 9° Congresso internazionale di dermatologia e sifllografla. Come abbiamo annunziato, avrà luogo a Budapest nei giorni dal 13 al 21 sette111bre 1935. Presidente del Congresso è il prof. Louis Nékam, direttore della Clinica Dermalolog'ica locale. Può essere membro del Congresso ogni medico che presenti domanda al Segretario nazionale (l'ufficio di Segreteria per l'Italia, in attesa di nomina da parte della Società Dermatofogica italiana del Segretario nazionale, è provvisoriamente presso la Clinica dermosifilopatica di Padova) fino al 1e agosto 1935. All'uopo è n ecessario pagare una tassa di 60 pengo d 'oro per i me111bri ordinari e di 30 per le persone di tamiglia. La somma deve essere inviata con vag'lia postale i11ternazionale alt 'Ufficio <Jentrale del .Congresso : Budapest, Egyetemi BOrkliniik.a, VIII, Mà.ria, u . 41. Le lingue ufficiali sono : il francese, l'inglese, 1'italiano ed il tedesco. Contemporaneamente al Congresso inter11azionale terrà le sue sedute il 14 settembre « l 'Lnion internationale contre le péril vénérien ». Nei primi due giorni del Congresso si ,riuniranno le particolari Commissioni e Conferenze, che, costituite dai membri di ciascu.n a nazione, svolgeranno il lavoro a ciascuna assegnato. Le Commissioni in numero d~ sei sono così ripartite: 1) Commissione permanente dell 'Associazione internazionale di Dermatologia che si occuperà della sede del su ccessivo congresso e delle questioni attinenti. 2) Commissione per la ,riforma della terminologia, dermatologica. 3) Co1nmissione per la classificazione delle malattie dermatologiche. 4) Cornmission 3 dell'insegnamento della derma Lologia. 5) Commissione per lo sca111bio scientifico inlernazionale tra i dermatovenereologi. 6) Comn1issione per la pratica della ùermatovenereologia. Le conferenze invece, in numero di 4, sono così ripartite: 1) Conferenza per lo studio della tubercolosi cutanea come malattia popolare. 2) Conferenza per lo studio delle ques tioni inerenti alla difesa contro le malattie veneree. 3) Conferenza che si occuperà dell'importanza sociale delle malattie professionali della pelle. 4) Conferenza di dermatovenereologia comparata. Fanno parte delle Con1missio11i e delle Conferenze per l 'Italia i professori: Mario Truffi, Giuseppe Mariani, Ludovico 'fom1nasi, G. B. Fiocco, J ader Cappelli, P. Ceru.tti, E. Balbi. Le relazioni che saranno traltate al Congresso riguarderanno i temi seguenti: Studi moderni sulle funzioni della pelle; Re<'iprocità, correlazione ed antagonismo fra pelle eù organi interni; L'importanza dell 'allergia in dermatologia e sifilologia; Disturbi del metabolis1no in dermatologia (incluse l'avitaminosi d'origine endocrina); L'in1porta11za del le influenze esten1e sulla forma e sul numero delle malattie culanee; Virus filtrabili e loro importanza nell 'etiologia delle malattie cutanee; Nnove ricerche sulla patologia della tubercolosi; La terapia medicinale ed in1r11unbiologica non specifica della sifilide; I criteri della guarigione della sifilide. Sono relatori e correlatori per l 'Italia i prof. A. Pasini e collaboratori, F. Flarer, G. Ber-taccini, L. Tommasi, G. Truffi, ecc. Vi sar anno inoltre discorsi solenni, non segui li cla discussione, su questioni di attualità nel campo dern1a1ovenereologico, tenuti da spiccate personalità. Inoltre saranno acceltate comunicazioni


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N ·PNI.

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SEZIONE PRATICA

personali inerenti ai temi di relazione od estranee ad essi, purchè inviate te1npestivamente al Segretario generale del congresso a Budapest. I lavori del Congresso verranno stampati, nelle lingue ufficiali ammesse, in tre volumi. Durante il Congresso verranno presentati casi clinici particolarmente interessanti; saranno predisposte proiezioni istologiche con la collaborazio11e di autori specialmente indicati e vi sarà pure un 'esposizione di moulages, apparecchi scientifici, specialità medicinali, preparati istologici., fotog.r afie, una particolare collezione n1icologica, ecc. Un'imp·r esa turistica ungherese (I.B.U.S.Z., Ufficio di Viaggi ufficiale delle Ferrovie dello Stato t rngherese, V. Vigadò, Budapest) curerà l 'alloggio dei congressisti nei grandi a lberghi di Budapest con tre categorie di prezzi. Prol)abilmente si otterranno riduzioni ferroviarie ed il visto gratuito sui passaporti. Una speciale Commissione provvederà all'organizzazione di escursioni e di rappresentazioni artistiche. Verranno date informazioni in proposito.

Congressi medici vari. Il Governo Italiano ha designato· il sen. prof. Nicola Pende a rappresentarlo nelle giornate mediche internazionali di Bruxelles. Queste saranno dedicate quasi interamente all'Endocrinologia, e sarà la prin1a volta che i principali endocrinologi del mondo si riuniranno a congresso. Il prof. Pende farà un rapporto sul tema cc L 'action des médicaments et des aliments sur le systhèrr1e endocrino-sympathique ». In occasione di queste giornate mediche sarà pure tenuto il 7° Co11gresso Internazionale di educazione fisica , al quale parteciperanno cultori italiani dell 'O. N. B. e della Medicina Sportiva. Anch e ì11 questo Co11grf'sso il sen. prof. Pende parlerà sul tema « Médecine Constitutionnelle et Médecine sportive » e proietterà un film Luce dimostrante il metodo Italiano dell 'esame biotipologico del! 'atleta. Si annuncia c he la i a. Riu11ione· dei Chirurgi Ospedalieri, che ha11no inviato la loro adesione r>er la costituzione della Società Italiana dei chirurgi ospedalieri, sarà tenuta in Roma il 2ù maggio nella sala deJl 'Accademia Lancisiana presso l'Ospedale della Consolazione. Ricordiamo che il 1° Congresso internazionale di gastro-enterologia è indetto a Bruxelles dall '8 al 10 agosto, in occasione dell 'Esposizione internazionale universale. Segretario generale ne è il Dr. George Brohee, rue de la Concorde 64, Bruxelles. L'Associazione internazionale di talassoterapia terrà il suo 7° Congresso a San Sebastiano (Spagna) dal 27 al 30 luglio; temi: e< Trattamento delle adeniti cervicali », e< Indicazioni e contro-indicazioni dei bag-ni di sole ». Sono in programma visite, escursioni, .una serata di gala al teatro Vittorio Eugenio, una cor sa di tori, un concerto, un banchetto ecc. Segretario generale del Comitato permanente è il Dr. G. Léo, avenue du Président'i\ìilson 50, ~aris XVIe; il Comitato ordinatore ha -s8de alla plaza Bon Pastor 20, San Sebastian; è presieduto d al Dr. Emiliano Eizaguirre, Paseo de Colon 2, San ,Sebastian, cui son o da inviare le adesioni. A.1 9° Congresso di ginecologia ed ostetricia tenutosi ad .\lgeri. l 'Italia ha partecipato , espressa-

mente in vita lavi, con tina pregevole relazione « Sull'attività e sviluppi d ella protezione per la rnaternità ed infanzia in Regime }i"'ascista ». Il delegato italiano 011. prof. Tommaselli, ha riferito sul tema ed ha ottent1 lo u11 n otevole successo. La « National Tuberculosis Association » degli Stati Uniti terrà il suo 31° Congresso annuale a Sarana~ Lake, ove nel 1885 ven11e aperto il primo modestissimo sanatorio antitubercolare, d al dott . E. I. Trudeau, che fu anche il primo presidente dell'Associazione e che ha promosso negli Stati Uniti la campagna antilubercolare; questa ha portato a far funzionare più di 600 sanatori. La Società tedesca Rontgen terrà la sua 26a. adunanza a Berlino, dal 28 al 30 aprile, sotto la presidenza del prof. Baensch. Seguiranno, per gli s tranieri, varie visite, d all 'l al 3 magg·io. Informazioni presso la : Ver\\'altung d es LangenbeckVircho\v-Haus, z. Hdn. des Herrn Ober-Ing. Mylius, Luisenstr. 58-59, Berlin NW 7, Ger1nania. 1

Nei giorni 21 e 22 giugno avrà luogo a Vienna la 1a adunaBZél' dei medici oto-rino-laringologi austriaci, nella casa di Billroth (Gesellschaft der Aerzte, Frankgasse 8, .\'Vien IX), sotto la presidenza di M. Hajek, G . Hofer, W. Krainz e H. Neumann. Il 4° Congresso iberico di urologia è convocato a Cadige dal 22 al 25 luglio; temi: cc Il valeFe dell 'urografia »; cc Trattamento d ella litiasi nefroureterale bilaterale ». Quote: ao pesete pei titolari, 15 per gli aderenti. Segretario generale: Dr. Fernando Miraved ; tesoriere: Dr. De la Nlaza, Velasquez 40, l\1adrid. Il 3° Congresso di fisioterapia dell 'U. R. S. S. è i11detto a Odessa dal 25 :tl 30 agosto. Temi: e< L 'iperergia e la fisioter apia >>; « Le malattie infettive e la fisioterapia »; cc Il sis tema nervoso vegetativo e la fisioterapia >>; cc Le onde corto nella biologia e nellru medicina », cc Il compito della pelle nel meccanismo dell 'azione fisioterapica >>. Per informazioni rivolgersi al presidente del Corr1itato · organizzatore, Prof. S. Broustein , Arbat Screbrianny 2 per 517, l\1osca, U. R ..S. S.; i col leghi stranieri che volessero ass1stere al congresso, sono pregati di rivolgersi, l)er quanlo riguard a le questioni di viaggio e d el visa ai passaporti, alle agenzie dell 'cc Intourist » (in tutti i Paesi) . La 1a. Confer3aza p anrussa sulla tubercolosi osteo-articolare si è tenuta a Leningrado dall '11 a 1 14 febbraJi0 ; era accompag n ala òa una Mostra. Il 12 aprile ha avuto luogo a ~Iilano un convegno interregionale della Società lombarda di chirurgia in comune con la Società en1iliano-roma gnola, presieduto dai proff. Mario Donati e Vittorio Putti. Furono trattati i temi: splenopatie chirurgich e; trattan1ento delle fratture di guerra; per questo secondo t en1a intervenne ufficialmente alla riunio11e la Società 1nilitare. Dal 24 al 31 agosto si lerrà a Ro1na un congresso di infermiere cattoliche, a cura del << Comité internat.ional d 'études des Association catho1iques d 'infirmières »; sede d ella segreteria: rue Tiphane J6, Paris X.Ve. La Società per g li studi ulla diagnosi delle n1alattie dall'iride, che aveva indetto un convea110, lo h a rinviaito al prossimo autunno; probabilmente lo terrà n ella prima 111ctà di setten1bre.


~02

<t JL POLlCLL'\"l t:v

Professori a riposo per i n11ovi lin1iti d'età. Da. << L 'Cni' e.rsi tà Italia11a » (1nagg'io 1935) cle... u n1Lan10 che, 1i1 seguito ai i1u0Yi limiti d'età si re11deranno libere le segue11ti ca ttedre nelle 'Fa: coli~ inedich~: a11aloinia patolog·ica a Pavia (prof. Achille . ~fonti) e P ar1na (prof. Pietro Guizze tti) ; a11ato1n1a u111ana nor111ale a Roma (prof. sen . Ric~ardo Versari) · cli.nica der111osifilopatica a Modena \prof. Pio Colon1bini) e PaYia (prof. Un1berto ~1Ianl egazz~ ) ; cli11ica cl elle nlalattie del laYoro a ~1ila110 (prof. ei1. Luigi . Devoto) ; clinica delle malatti.e n1e11tali e i1erYose a Bologna (prof. Carlo Ceni) , Palerino (prof. R o olino Colella), Parma (J)rof. . ~uigi ~oncoro11i) , P erugia (prof. Cesare _.\~o . t1n1) e . Pisa (prof. Giov. Battista Pellizzi); c~~n~ca l11ecl~ca . a ~apoli (prof. Giuseppe Zagari); C! l~i~a o.cu.listica a . Roma .(prof. sen. Giuseppe Ov10 1; cl1 t11ca ostetrica e g1necologica a Genova (1)rof. In11ocenle CliYio) e Napoli (prof. GioYanni ~Iir-a11cl a) ; clinica pediatrica a Modena (}Jrof. Ri ccardo in1orLini) ; el ettrot erapia e radiolog ia medjca a Napoli (prof. Francesco Paolo Sgobbo) ; fi~i~logia a Bari (prof. Giov. BatUsta Gallerani); igiene a Palermo (prof. T..uig·i 1\fanfredi) , Pisa (prof. · Francesco Sanfelice), Roma (prof. sen. Giusepp e Sanarelli) , Sas ari (prof. Claudio Fermi) e Torino (JJrof. _l\.rn a1do ~Iaggiora Vergano) ; materia n1erlica a Bologna (1)rof. lYo NoYj), Catania (prof. Fili1)po Arturo Foderà) , Firenze ( prof. Giusto Corone<l i) e Napoli {prof. Pio l\ilarfori); patolog·ia generale a Bologna (prof. Eug·enio Centanni), GenoYa (prof. :\.r11 uldo Tra1n bu sti) e Tori110 (prof. Bellccletto ì\Ior1)t1rg-o) ; i1atolog-ia medica a Roma (J)rof. .l\.ge11ore Zeri) e Tori110 (!Jrof. Angelo Cecconi) : se111eiotica medi ca a Ron1<l fprof. Giuseppe Bustianelli ). Se resta valido l 'ar t. 110 del T. U., il prof. ~1iranda con serYerà la cat tedra per l'anno accaòemjco 1935-36, Pl1rchè con11rici il- corso al1'i r1 izio clell 'anno. Ai littoriali della cultnra e dell'arte. Questa n1anifestazione ha co11seguito un pieno u ccesso. l temi per il convegno di scienze mediche erano: a) igiPn2 della popol azione rurale; b) proble111i dell 'alimentazione del popolo italiano. Le relazio11i si sono svolte fra l'interesse Yivissi1no d ei 110 partecipanti e dei numerosi ascolt atori . Varie e òiYerse YOCi sono giunte dall e regioni originarie rl ei conYent1Li. Hanno parlato tra gli v1 tri gli tud enti: Ame11dola, Anducci, Ara, Aveni, Bartolozzi , I3artorelli, Beretta , Brovelli, Bruno Carlo, Bruno Giuseppe, Chioni, D'Arrigo Gar(lenghi,· Minict1zzi, ~1oro, Reale, Sorrentino, Zerbi11i ecc. La Git1ria, forn1ata dai · proff. Amantea Bottazzi. Cassin is, Lorenzini , Pende, ~rotti , Sangiorgi, segretario Perez, l1a ascoltato attentamente. Sembrava una specie di esam e libero e <li sinYolto , audace e felice: un soffio di energia franca e schietta nel togato ambiente accade1nico.

Il coordinamento dei servizi statistici e delle p11b· blicazioni stntistic11e. Allo scopo di dare pratica attuazione alle disposizioni di cui all 'art. 2 ciel R. D. Legge 27 m aggio 1929, n . 12 5, S. E. 11 Cn!lO del Governo, con le ci:·colari n. 5 del 4 gennai o 1930-VIII e n . 151 òel 2 nicembre 1931-X, r ichiamò l 'a ltenzio11e degli En ti para~ lata li e degli Organi corporatiYi e sin<lacali, co111e cl elle _.\.111 n1inj s lrazio11 i sta tali e delle

»

, .A.~~o

XLII> .\ul\r. 18j

:\.n1ininis lrazioni pubbliche, sull 'obblig·o che loro i11combe di so ttoporre ali 'esame dell 'Istituto Centrale di Statistica il cui parere deve essere s~guìto ~. sia i nuoYi progetti di laYori statistici sia .le . var1a~~oni,. sos Li luzioni o sospensioni clell~ s ta tis t1cl1e gia esis te11 ti. Ad eYitare in convenie11ti e . ritardi si invitano le Amn1i~istraz!oni statali e pubbli~he, gli Enti p aras tatali e gli Orga11i corporativi e indacali a "?lere, in conforn1ità di qua11to dispo11e il pen~l­ l11no capoverso della circolare n. 151, del 2 dicembre 1931-X, far pervenire all 'Istitu Lo Centrale di ~tBtistica,. con cortese urgenza, i programmi ~1art1colaregg1ati dei nuoYi lavori statistici che 11ani10 intenzione di SYolgere durante l'anno 1935, 1~onchè . le pr?p?s te di inoclificazione o cli soppressione d1 stat1st1che che g jà si eseguivano in precedenza. . Resta inteso che, in conformità di c1uanto S. E_ il Capo del G0Yer110 dispose co11 i ·l1l ti1no capoYerso della ci Lata circolare n. 151, al! 'Istituto do Yranno sempre e::ssere soltoposte le bozze di stampa ò elle pub])licazio11i avenli i11 tutlo o in parte carattere s ta tis Lico, per la preventiYa autorizzazio. 11e alla stampa.

Azioni giudiziarie.

· Il prof. Charles J:laton, della Facoltà medica di ì\.I arsiglia, era stato reYocato dalla cattedra in seguito ad una condanna penale. Riconosci{ito vitt jn1a di u11 errore giudjziario, venne riabilitato dalla Corte d'appello di -~ix, con sentenza del 28 él]Jrile 1928. A quesla sentenza seguirono alcune ì11chieste ufficiali , cl1e eb))ero esit o a lui fa\ ore,-ole. Senonchè, il Consiglio Superiore della Pub])lica Istruzione, in data 18 febbraio 1933, res1)inse la ua domanda di reintegrazione: perciò il n1in istro dell 'educaiZione nazionale si è trovato nell 'i111possibilità di provvedere alla riass unzione. Il Consiglio di Stato ha ora annullato la decisione del Consiglio Superiore della P. I. ed ha stabilito che il Consiglio slesso debba ripre11dere in esame la domanda , attenendosi ad una procedura regolare. La Prefettura dellai 1\iiosella aveva inte11tato causa, per abuso di fidu cia , contro il dott. Ahreiner, rnedico-capo dell'Ospedale di Santa Maria Maddalena a Forbach ~1etz) , iJ quale aYeva prelevaito 40.000 fiale di morfina, d el valore òi 16.000 franchi, per i suoi bisogni professionali. Iniziata l 'azione giudiziaria, egli si era dimesso ed aveva rimborsato l 'amminfstrazjone ospedaliera. Avanti )l Tribunale cor.rezionale si è difeso affermando <ii avere segl1ìto la consuetudine ; il ·rribunale hai l'ccolto questa tesi e lo ba assolto.

Un po' dov11nqoe. Il sottosegretario di Stato alle Colonie on. A. Less0na ha pubblicato nel « Popolo d 'Italia » del 25 aprile un articolo sui servizi sanitari nelle Colonie. Da1 a la grande diffusione del giornale, cf esimia1no daJ sunteggiare I 'importante articolo e c i limitiamo a segnalarlo. La Società di Cultura ~tedi ca Nova.r ese si è ad u nata il 4 aprile, sotto la presidenza del prof. G. Dellepiane, ass istito dal segretario dott. V. Gallina. Sono state fatte comunicazioni dai soci: U. (:Jerici Barozzi, G. Vercelli, L. Cabitto, G. F. Capuani G. Dondi, A. Vanelli. La Società di Scienze Meòich e cli Conegliano e \ ' ittorio Veneto si è aduntlta il 20 marzo, sotto la·


l A NNO

XLII,

~L~f .

1 ]

SEZIONE PRATI CA

90a:

p residc11za d el prof. Cole tli , assjs lil o d a l segre lario 1100 le tti ; è cost at o 6 i11ilio11i di fra11cl1i. Per Je op er e corr1p] e1ne11tari è previst a la sp esa ulter jor e d o l t. P. Fa bris. Son ò s la le fa tte comunicazioni di 5 n1ilioni . Pr esu1nibil1nente l 'ospedale sar à i 11 d ai soci: ch e11ardi , Marta, Favaro, 1'ra1non tini . La ocie Là ~fedico-Chirurgica 'I'r evig ian a si è adu grad o di fui1 zion ar e alla fine d el 1936. n a ta il 5 a prile, sotto l a })r esiden za d el prof. A. Boz"'u J)r opost a d el l\iiini Lro della Ed t1cazion e ~azoli , élJS'"'i tito d al segr et ario dott. M. Bort olozzi. zio11ale, con Decret o reale, a d ecorrer e d al 29 o tSono la te fatte con1u n icazioni d ai soci : C. Cella, t obr e 1935-XI,- il R. I liluto Superiore di ~1 edic ina G. Ronfini , G .. Colesan li , L. Tornasi , A. Mart a. Veteri11aria ili Napol i è aggregat o alla R.. UniYerTl 2 febbraio venne fon cl ala a Vien11a u n a Sosi tà di Nap oli . pre o la q l tale costituirà u na Faciet à di r oe11lgen ologi a e actinologia; alla presicoltà di l\if edici na v·eLerj 11ar ia. d e11za è st olo chia1na to il p rof. Kie11bock . Ha ilV LLlO Juogo 11re ~ so il Co1111n is ariat o s trao r L '_i\.ssociazio11e d 'inseg·11 an1 en to n 1edico d egli <lin ario di ~apo1i , d uca ~iutt a, una riunione alla osped ali di P arig i a 11 nu11 zia 11 n cor~o di p erfezio qu ale h a11110 parlecipn lo altre al1torit à, diret la :lllo . . copo d i erigere t1na Casa d ello Stu den te, 11am ento sui disturbi <lel ri tn1 0 cardiaco, nelI 'Osp ed ale Ten o11, so l I o li\ clirczion e d el p r of. Cane1 Ja regio11e d i F u or igr o l l a . Il 1° aprile è s.La la a perla a Di.issélclorf llna d elle m ill e Li on , dal 27 111aggio al 6 g iug n o; segu ira u na visita a varie s tazioni idrominer al i (5° V. E. qu a ltro gra11d i sc.:u ole per rl entisti c11e si è s tabi~l . ) ; tassa cl 'i scrizio11e 250 fr. ; quot a p el viaggio lit o di fa r sor ger e ii1 Gern1ri1ni a; è dir e ll a clal ùe11150 fr . Tscrj zioni. pres o il · Dr . Bl ondel , Hopital Li t a H . Terne ; è at trezzri la nel lnod o i1i1i l11orlE:r 1'eno11, r u e cl e la Cl1ine 4, P ar is . no; co111pr end e, tra l 'altro, u 11 lab or at orio di ceIl R. Is tituto Regina Elen a p er l o tudio e l a cura · ramica, u110 di *l'oentge11ologia e ac li11ologia, ecc.; d ei t t1111ori, viale Regina Mar g h erita 291 in Roma la sala per pr ot esi con li ene 40 poltrone. (d ire tt or e gen eral e e11. p r of . R. Bast iJ.n elli), r icorì\'ell 'Is liltrl o d·in segna1ne11lo per de11lj Li d i Ò'1 ai Rig n o ri Iì1edici ch e p re so la Sezion e ana tom o Berl]110 si è aperta u11J sezio11e di p r o le i per p a I oJogicd d ell 'Istituto f11nzi on a lln cent ro p er la d ife tti d el pal ato . <li agn osi i s tologica d ei tumori lnalig11i. Si r accomanda di inYiar e i 1)ezzi fi ssat i p referibilment e in Il co1n pia11t o co111n1 . .i\.lfr ecl o P onti , g ià dire ttor e for malin::t al 10 ~b od , in m an ca11za éli q uesta, in algenerale e i11emb ro d c l Co11.. iglio di a111111ini~ tracool allung·ato (circa con un t er zo <l 'acq ua) e di zio~1e del Ba11co ...\.n1br osin110, h a lega lo all 'O peaccomp agnarli co n alcun e notizie clini cl1c. Le riclal e l\f aggiore d i Milano L . 200.000. spost e verr ann o <lat e entro il più breve tempo. La sig11or a Car olina 1·l1rconi h a legalo alJ ·ospeIl Centro fun zion a gr a tui tan1 ente p er i m al a ti poctale ~Inggiore la p ar te di su a p r opriet à d i u 11a vc•ri e con ic tDriffe 1 e1 Sindacato Medico· Ch irurcasa d i via Londonio 25 in Milaiio . g ico per g li abbienti. Il prof. L. Héd on h a tenu to a ~1ontpellier, il 7Un gruppo di st om at ologi ~steri ch e h an n o p ar n1arzo, la lezion e inau g urale di fisiologia, trattccipat o al r ecente congre~so di Bol ogiia · h a vo · La11d o il t em a : n ronLributo ch e si può otten ere l u to. prima di la eia.re l 'Ilalia, vL itar e l 'I stituto cl al cine1na n ell .inseg11a111e11to d ella fi iologia. superior e dì Odontoi atri a d i Rom a . l p rofessori stranieri, tra i quali Lopez BTea Il p1of . ~Iax Askanazy, ordinar io di au ait om ia Lluria d ella Univer sità di Madrid , F er rer Vall s pat ologica a Ginevr a, h a festeggiato il u o 80° di Bar cellon a. Alber t Sulk e di Hannover e Hau p tco111plea11110 e il 1renl ennale d ella u a at t iYit à n1eyer , cliret tor e d ella Clinica odontoia.tric~ fli Es- · scientifi ca i11 quella ù 11iver si td.. Il 111 t111icipio ìo l1a 1101ninat o cit tad in o . on or ar io e gJi alJievi g li sen , h a111l o tra ·corso circa nue ore n el l 'attenta visita d ell ' Cstitut o di cui il direttor e p rof . Perna h ann o lri})uta to u11a solenne manife lazion e d i h a illus trat o il co1Ti plesso funzion am ent o di ogni affetto. r epar to e l 'or ganizz<lzion e d ell .assis lcrl za di cni ben efi cian o i fan cit111 i ch e a m igliaia vi affluìGli allievi clel corso cU Clin ica chirt1r g ica tenuto dal prof. Laccet ti nell'Ospf ed ale Incurabile scon o. Il prof . Hauptmeyer lin clichiar at o oh e l 'Istidi .Nap oli h anno calor o an1ente est eggiato i1 suo tuto di Ron 1a è <e j] più b ello, il più g r andioso ed 25° an110 d 'insegn am en Lo. Al fest eggiato son o j l m eglio or g anizzato fra gli çlltr i n el gen er e ch e st ate offer te u n 'ar t i stica p er gam en a ecl u11a 1necsis ta110 riel mondo n. dnglin cl 'oro.

L ' -n iver sità di Bud an est , intit ol a la al fond a tor e Pie tro P azm ai1y, fes teggia qu est'an no il suo 3000 a nniver sario. Le ceri moni e pii1 ign ificative si terranno d al 2.5 al 29 settembre; co 111 Pren<ler anno, tra l 'altro, il roi1fer in 1 cn t o d el tit olo di d o t tori h on.oris ca usa a tnolti sci<>n zia ti str an ieri . P er tal e occasione l a « '1Vien er Medizini sch e W och en schrift » h a pubb licato t1n n t1mer o commemor ativo. L 'is tituto 111edico di Gh arcov celebr a il 5 m agg io il 125° nnniver 5ario di e i t en za. Ad Harl en1 è stato or ganizzato t1n post o di con11l enza per epilettici . Il 17 i11arzo ve11ne i11at1g-t1ra t o n ~[oulin (F r a11cin'1 , l 'e(l ifi zio di u11 11t10Yo o pcclale, capace d i

Si è costituito a Vienn a un co1nitato per l 'erezio11e cli un m onu n1enlo i11 onor e dei m edici austr iaci caduti in g u erra. Sol lo l 'egida d el Presidente d ella Repu bblica fra11cese si è ap erta u na ott oscri zion e nazio11ale per una F ond azion e R oux, d es li11at a a raccogliere i m e1,zi n ecessar i per a Ltrib11ire d elle borse d i studio, n ell 'Istituto Past eur, a giovan i n1edici. È slalo con1mem ora lo a Civitanova del

annio il pro f. Giuseppe Pianese; tenne il discorso co1n1nen1or a tivo il prof. J em1r1a. era110 prese11ti i proff. Bol lazzi e Ver ga. TI prof . P estal ozza è stato con1memorato dal prof. 'l1o-o Trop ea in seno all a °' ocie1à ~Iedico-Chi111rgica cJJabre"e.


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IL POLICLINICO »

Il 6° viaggio organizzato d a << Minerva Medica » avrà p er mèta Bruxelles, passando da Parigi; si :svolgerà dal 27 g iugno al 4 luglio; in aggiunta al prograanma principale sono previste anche una din1ora a Parigi e un 'escursione in Olanda. Rivol.gersi all'amministrazione, via l\ifartiri Fascisti 15, 1'orino . In occasione d el treme11clo disastr o tellurico di !Formosa, venne prestata opera sanitaria di soccor so efiicacissima. È risultato, tra l 'altro, che n1olti medici e 1nolle infermiere in 48 ore non ebbero neppure un momento di tregua e di riposo. Si h a notizia di due con sultazioni mediche date .l'el tramite del Centro Radio-Medico di Roma di·retto dal prof. Guido Guida, sulle navi italiane '· Perlai » e « Rosario », naviganti i1eJl ;Ocean,o Atlantico e nel Mar Nero; le consultazioni sono .state da te dai proff. Cesare Antont1cci e Ermanno 1\J ingazzini. In Fran cia i:llcune di tle, ch e recano i nomi di .Uffici, Centri e Società del .radium , fanno un commercio attivo di apparecclii così detti radioattivi, .ingenerando confusioni con l 'Istituto del radium d ell 'Università di Parigi. La questione venne portata al parlamento d all 'on. Hymans; il ministro dell'igiene ha assicurato di avere impartito istru-zioni per disciplinare questo commercio. L 'autorità g iudiziaria parigina sta occupandosi di un grosso scandalo, in cui sono implica.ti una quindicina di medici e giorna!fsti, accusati . di aver spacciato, mediante ricette apparentemente 1egolari, considerevoli quantità di stupefacenti ad :t1na larga clientela di intossicati. Uno di questi imerlici , il dott. Lourie, venne arrestato. In Francia è scoppia to uno scandalo, n el quale -sembrano compromessi qualche ~edico ed affitiati a partiti a.narchici: su scitavano un insen sato !fanatismo per il quale non pochi incoscienti fu;rono spinti a rint1nziare ai r equisiti della virilità. Alle feste giubilari del cinema, svoltesi a Roma ·con l'intervento di Luig·i Lumièr e, hanno partelCipaLo 20 studenti de lla Facoltà di Parigi, invilati :dal Governo italiano, accolti fraternamente .

[ANNO XLII, NtTM. 18] •

Una nobile esistenza, quella d el dott. conte generale medico LUIGI FERRERO nr CA vALLERLEONE, è venuta a mancare. Attraverso moltissimi anni di onorata carriera, Egli aveva raggiunto il grado di Ì$pettore generale della ,S anità militare. Decorato delle più alte onorificenze, fu per lunghi anni rappresentante il Governo d'Italia nei più alti congressi nazionali ed internazionali. Si era segnalato, per le opere scientifiche, d edicate ali 'Eser cito e alla Patria. Era nativo di Torino e contava 82 anni. 1·r a le condoglianze p ervenute alla Famiglia so110 ·quelle del Re e del Duce . I. M.

B morto a Berlino, in età rli 57 anni, il dott. ER\.VIN LIEK, valente ginecologo, che dirigeva una rinomata ·clinica chirurgica privata a Danzica, ove era molto rinomato; valente scrittore, lascia alcuni libri che hanno avuto larga diffusione, come « Il miracolo in medicina », « Il medico e la sua missione l>, « Le assicurazioni sociali ». Aveva viaggiato moltissimo . Riportiamo una delle sue massime : « Il medico deve conoscere l'uomo e restare uomo e specialmente agire sui malati con la sua esperienza, la sua bontà, la sua influenza ; giusto orgoglio, grar1de sape.re, tecnica ncquisita attraverso un lavoro lungo e intensivo, sono. gli. altri cara t.teri necessari ad un medico coscien zioso » . A. P. È m orto a Phoenix (Arizona), in età di 78 anni,.

il dott. FRANKLIN H. MARTIN, valente ginecologo, fondatore del « College of Surgeons » degli Stati Uniti e d ella reputatissima rivista « Surgery, Gyu.ecology ahd Obstetrics ». Di recente aveva pubJ)licato la su a autobiografia, sotto il titolo « La gioia di vivere ». A. P. nlorto, in età di 77 anni, ii prof. JEANSELME, che fu titolare d ella cattedra di dermatologia dell'Università di Parigi all 'Ospedale Saint-Louis. È

Indice alfabetico per materie. .Angina p ectoris: trattan1ento . . . . . . pag. 892 Avitaminosi .e virulenza dei microrganismi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . >> 891 'Bibliogra.fia . . . . . . . . . . . . . . . » 887 Cardiopazienti: eser cizio muscolar e . . » 895 -Cardiospasmo : patogenesi . . . . . . . » 894 Concorsi a p ostti di Sanitari addetti ai servizi dei Comuni e della Prot1incia: r egolamento . . . . . . . . . . . . . .

·D iabete inellito: patogenesi e terapia delle varie forme . . . . . . . . . . . . . .En cefalite letar gjca: cura bulgara dei postumi . . . . . . . . . . . . . . . . . Eredità in patologia e s ue co11segu enze pratiche . . . . . . . . . . . . . . . .Extrasis tole . . . . . . . . . . . . . . 1 Ginocchio : 1esioni da lavoro . . . . . . lldTonefrosi gigante . . . . . . . . . . . .

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Irtfluenza : prescrizione . . . . . . . . . pag. 894 Ipertonia: catamnesi e prog nosi. . . . . . » 892 Ittero emorrag ico: bambino portatore . . » 888 Leishmaniosi : stl1di . . . . . . . . . · . » 891 Linfosaircomatosi addominale a clecorso acuto febbrile o linfosarcomatosi ? . . )) 861 891 lVIorbo di Buer ger : casistica . . . . . · · )) 879 Occhio: manifestazioni del diabete . . · · )) 882 Ozena: patogenesi . . . . . . . . . . · · )) 885 Ozena : tera pia . . . . . · . · · · · · · · )) Radiologia e radiumt erapia: r egolan1enl o per gli inipianti . . . . . . . . . . · ·

Respirazi.one artificiale: nuovo metodo . · Spermatozoi : microcinema tog r afia . . · · Ulcer a gastro-duodenale: pa togenes1 . · · Utero prolassato : oper azione di Neugebauer-Léfort . . . · · · · · · · · · · · ·

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Red. capo. ·R oma · Stab. Tipo-Lit. Armani di M. C<>urrier.


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Il alatema più comodo ed economico per l'Invio di somme ali' editore LUIGI POZZI, di Roma, sia per abbonamento al Giornale • Il POLICLINICO », od agli altrl auol periodici: e CUORE E CIRCOLAZIONE > - «LA CLINICA OSTETRICA > - e IL VALSALVA > · e IL DIRITTO PUBBLICO SANITARIO> e ala per I' aoqulato di PUBBLICAZIONJ DI M~DICINA, CHIRURQIA ED IGIENE, è quello del CONTO CORRENTE POSTALE. Per valersene · basta: staccare il qui sotto annesso bollettino, riempirlo e consegnarlo all' Ufficio Postale più viciao, assieme al denaro che si vuofe ~~ edi r e . -

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a tergo la ca.usale (facoUatioa), e la dichiarazione di allibramento.

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(data) (f i rma)

Parte riservata all'ujficio dei conti N. ........... del/' operazione Dopo la presente operazione il credito dtl conto ·························· é d l. L . :::::::: :::::::::::::::·::: Il Direttore dtll' Ufficio ·~~~,, - - ---~~~ - -:·---··-------· - -··---- -- --- ·

Il versamento in conto corrente è il mezzo più serr1plice e più economico per ef~eltuare rimesse di der1aro a favore di chi abbia un e/e postale. Chiunque, anche se non correntista, può effettuare ve1samenti a favore di un correntista. Presso og-ni ufficio postale esiste un elenco generale dei correntisti, che può essere consultato dal pubblico. Per eseguire il ve1·samento il vers.inte deve compilare in tutte le sue parti, a macchina o a mano, purchè con inchiostro, il presente bollettino (indicando con chiarel:r.a il numero e la intestazione d@l conto ricevente qualora già non vi siano impressi a stampa) e presentarlo all 'ufficio postale, insieme con l'importo del versamento stesso. ,Sulle Yarie parti del bollettino dovrà ess~re c11iaramente indicata, a cura del versante, 1'effettiva data in cui avviene l 'operazione. Non sono ammessi bollettini recanti cancellature, abrasioni o correzioni. I bollettini di versamento sono di regola spediti, già predisposti, dai correntisti stessi ai propri corrispondenti; ma possono anche essere forniti dagli uffici postali a chi li richieda per fare versamen Li immediati. A terg<> dei eertificati di allibramento i veri>anti possono scrivere brevi comunicazioni a11 'indirizzo dei correntisti destinatari, cui i certificati anzi detti sono spediti a cura del! 'ufficio conti rispettivo . L'ufficio postale deve restituire al versante, quale ricevuta dell 'e.ffettua to versamento, I 'ultima parte del presen~c modqlo , debitamente completata e firmat&.

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Roma, 13 Maggio 1935 - XIII

ANNO XLII

Nnm. 19

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fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO

'' DURANTE

SEZIONB PRATICA REDATTORE CAPO: PROF.

CESARE FRUGONI

Clinico Medico di Roma

SOMMARIO:

I

Note e contri'1uti : D. Moruzzi: La autosieroterapia intra.mucosa dell'asma bronchiale. Osservari<>ni cliniche : A. Oaucci e S. Confort o: Anemia splenica inf.1,.n tile e splenecto·m ia. Riviste: V. Serra.: Nuove vedute sulla fu.nzione del circolo po1monare. Sunti e rassegne : NUTRI ZIONE: F. Gowlanà Jiopkins: Vedute moderne sulla nutrizione. - J. S. Mc Lester: Nuovi orientamenti nei concetti st1lla nutrizione. ANESTESIA : M. Gu,y : Quello ohe qi si può attendere .dall'Evipa.n sodico. - Goinard: L'anea1tesia regionale degli. a rti ·pe-r via arteriosa. - R. R. Macintosh: L'evi;paJU in anestesia dentaria. Divagazioni : R. Clément: Gli effetti nocivi delle irradiazioni solari. Notizia bibliografica. - Cenni bibliografici. Conferenze: F. Caccia : L'organizzazione del serv1z10 samitario nella .g uerra fut ura. - G. Pittaluga: Malattie infetti.ve e sistema reticolo-endoteliale.

·NOTE E CONTRIBUTI ISTITUTO DI PATOLOGIA SPECIALE l\1EDICA DELLA

R.

UNI\TERSIT.\ DI P.IBMA

Direttore Incarica to: Prof. P. CAMPANACCI.

La antosieroterapia intramncosa d.e ll'asma bronchiale. Dott. Do1\IIEN1co MoRuzzI La patogenesi e l'etiologia dell 'asma bronchiale. e dei' suoi equivalenti non possono ancora dirsi completamente definite, e di conseg11enia tutt'altro che definita ne è la terapia. Essa, terapia1, anzi all 'infuori della reale efficacia di certi mezzi sintomati·ci, atti a troncare l'accesso (adrenalina, p~tuitrina, polveri di stramonio, morona-atropina) può considerarsi fino ad oggi impotente a modificare nellai maggior parte dei casi quella che è la cc malattia asmatica ». Seguendo quelle che sono le corr1ponenti princifPa]i delle concezio11i etiopatogenetiche attua li (costituzione. alterazione dell'equilibrio neuroendocrino, aJterazioni epatiche, uricemia ,

Accademie, Società Mediche, C·ongressi: Società MedicoChirurgioa di Catania. - Accademia delle Scienze Mediche Naturali e Matematiche di Ferra ra. - II Convegno per lo studio della tu bercolo::;i osteo-art icolare. Appunti per il medico pratico : CASI STI CA E TBRAPIA: L'in.fluenza apiretica. - Il colla$SO maseivo del polmone. - La frenico~alcooli7.zazione nella cura della tu bercolosi polmonare. - Il trattan1ento della difterite maligna. - · SEMEI01'ICA : Rumori cardiovascolari di soiffio in individui con lesioni mediastiniche. - TECNICA MEDICA : La r accolt -t dei ·c ampioni di sangue per resame . -

POSTA DEGLI ABBONATI. -

FORM ULARIO. -

\ 7 ARIA.

Politi a.a sanitaria e giurisprudenza: G. Selvaggi : ControYersie giuridiche. Nella vita professionale : Anlministrazione sa111itaria. Cronaca del moviment·o professionale. - C-0ncor si. Nostre corrispondenze: Da Monaco-M-0ntecarlo. Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

ipersensibilità, cc spine irritative », ecc.) la tera pia dell 'asma si giova oggi principalmente: a,) della disen sjbilizzaz ione specifi ca a mezzo di estra~ti di sostanze ri.co11osciute asmogene, b) della terapia calcica specie en dovenosa ri,·olta soi:)ratutto a moderare l 'iperto110 vegetativo e vagale in ispecie cui si attrib·u isce Ja genesi dello spasn10 bro11 ohiale, e) della chocterapia aspecifica (p(l'oteine, zolfo piretogeno stok vaccini, autovaccini, peptone, autosiero, autosangue), d) della tub·e rcolinoterapia, che deve essere proseguita a lungo ancl)e dopo la cessazione degli attacchi, e che anch e a rr1inirr1e do~i l) UÒ <lare notevole reazione feb brile., e) della irradiazione Roe11tgen profonda cl1e viene usata sola od associata ad altri n1ezzi, j ) della camera antiallergica di Storm von Leuwen. Tutte queste terapi'e vantano dei sostenitori entusiasti, e dei denigra.tori accaniti: gli è cl1e con1e spesso av,riene in Clinica alcuni casi re<tgiscono bene ad un dato metodo di cura, ch e è assolu,ran1e11te in efficace per gli altri e • viceversa. In questi ultim\ tempi ha p reso particolare d iffusio11e l'uso della autoen1oterapia e d ~ll 'au1

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« IL POLICLDiICO n

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t.o. ieroLerapia e, con1'è noto, no11 solo nel1'asma broncl1iale. Il concetto inforn1atore nell 'uso dell'autosieroterapia sottocutanea e sopratutto i11lracutanea i1ell 'asma bronchi'a,l e è stato quello di « tentare la disensi bilizzazione dei p,a zienti di fronte alle sostanze autotossiche lib,e rate dai fenomeni di schoc ripetuto che caratterizzano il loro stato »• Recentemente A. Jacquelin e G. lBonnet (1) 11auno però rj tenuto che e tale trattan1ento per ,-ia so tto e i11Lracutan ea 1)oteva considerarsi logico e perciò effic.ace 11elle n1anifestazioni r uLanee da iperse11sibilità (eczema, edema di Qui'nke), l'indicazione di\'eniva molto dub.bia in caso di ipersensibilità a1 carico delle mucose, come nell'asma bronchiale. Gli AA. allora tenendo i)resenti le concezioni attuali sulle sensibilizzazioni locali, cioè « celluJari e tissurali, prima che umorali » hanno pensato di usare la autosierotera.p ia nell 'asma bronchiale ri corrertdo non più alla 'ria cutaItea, ma a quella intramucosa : essi giustificarono poi l'uso dell'autosiero in luog·o di antigeni specifìci col fatto, ormari accettato da molti autori, che nell'asma si tratta in ge11ere di una sensibili'zzazione multipla a cause diverse. Gli AA. ritengono in fondo che nelle « rinotracheo-b•roncl1i-anafilatticl1e discendenti asmatogene » si tratti , quando non si' riesce a stabilire l 'agente ipersen sibilizzante, di un processo di a1utosensibilizzazione. delle mucose da parte di tossine endogene da di's funzione dige~tiva , epatica, endocrina, ecc. donde l 'uso . dell 'autosiero in situ a scopo disen ibilizzante. Partendo da tali concetti teori'ci inforn1atori Jacquelin e Bonnet hanno usato la autosieroterapia intramucosa i1asale in malati di asma bronchiale di vario tipo ed intensità e i'n malati di corizza spasmodica secondo la tecnica cl1 e ora indicheremo, traendone dei risultati cl1e si possono definire notevoli. Dinanzi al negativismo ter.a peutico cui certi malati di asma ci costringono e nei quali dopo i1lutili tentativi delle varie cure etiologiche sopra ele11cate, ci si deve ridurre ad una pura terapia sintomatica, mli è sembrato non privo di interesse sperimentare questo metodo autosieroterap1ico intramucoso proposto dagli AA. fran cesi. La tecnica proposta è la seguente: Si prelevano asettican1ente nella piega del 1

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(1) A. J .\ CQUFLIN e G. B oNNET. Su r l 'aiztosiérot liér apit intran1uqueuse cl ans l'asthme et ses équivale n ts. Presse i\-Iédicale, 1934, n . 73.

[A:\"NO XLII, Xuì\I. 19]

gomito circa 10 cn1. di sangue, si lascia sierare e poi si tolgono i coaguli. A mezzo di una siringa da tubercoli'n a. e con un ago da intradermoreazione si inietta rtella mucosa, del cornetto inferiore o nella mucosa della faccia in terna delle fosse nasali il siero •

L'iniezione deve essere fatta 11ello spessore della mucosa e se è fatta bene deYe con1parire una bolla adematosa· intran1ucosa. l . a quantità di siero ,-a da 2 decimi cli c111c. a 5-10 decir11i: una quantità superjore provocherebbe dolore. Le iniezioni devono es.sere fatte tutti i giorni. È bene servirsi di u110 speculum nasale. Non è necessario disi11 fet tare e anestetizzare essendo l 'iniezione indolore; se l 'indiYicluo reagisce basta anestetizzare con una soluzio11e di novocaina al .:f. ~~ . Negli .a smatici devono aversi starnuti e lagrimazi'one. Ecco senz'altro per sommi ca IJi le torie degli amm. alatì da noi trattati, alc1u ni rico,-erati nell'Istituto di Patologia l\Iedica altri seguiti an1bu]atoriamente: 1

I. - B. Guido, di a11ni 16, da Noceto. Paclre vive11te, asmatico da più di venti anni in periodo cli stato; soffre ogni tanto d 'urticaria. Ha sofferto i comt·ni esantemi dell 'infanzia. Ebbe il primo attacco d'asm a nell 'autu11no del ] 931 all'età di 13 a11 ni i11 seguito a bro11chi te e rinite acuta. Poi n e resicluò difficoltà di respiro accentuata nelle ore notturne per cui doveva fare u so frequente di polveri anliasrnatiche. Fu ricoverato per tali disturbi due volte all 'Osped ale e in t ali periodi stet te bene, n1 a 11on appena rlimesso non tardavano a ricomparire i soliti disturbi di asma con gli stessi caratteri e la stessa entità. All 'esame dell 'apparato r espira1 orio i1otan si segni evidenti di enfisema e qualche sibilo alle basi. Corizza persistente, nulla agli altri apparati ed organi.• L 'autosieroterapia iniziata il 5 111aggio porta un peggioramento verso la 5a iniezione ai fatti asmatici e alla corizza, verso la lOa si inizia il miglioramento . Alla ventesima iniezione l 'amrnalato non accusa più alcun disturbo di respiro e non h a più corizza. Dopo sei mesi il paziente continua ad essere completamente libero da attacchi. Una formula leucocitaria pratica la avanti la cura e dopo ha dato i seguenti risultati. 1) L. 22 %, N. 52 %, Eo. 12 9~ , l\tI. 13 %, B. 1 %. 2) L. 28 %, N. 53 %, Eo. 3 ~b, lVI. 15 %, B. 1 91, da cui si rileva com e una marcata eosinofilia aJ1'inizio dell1 cura è quasi scon1parsa a cura ultimata. CASO

CAso Il. - M. Gina, di anni 24, da Noceto. Gentilizio negativo. Soffri i comuni esantemi dell 'infanzia, ma non ebbe mcli malattie degne di nota. Ebbe il primo altaicco di asn'la all 'età di 19 anni e precisan1ente

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EZIOXE PRATI CA

r1ell 'agos lo del 1929 co11seculiYo a bronchite ncula e a rinite. Per 40 giorni di seguito era costre tta tulte le n ot li acl alzarsi e correre ad aprire la fine tra p er n on soffocar e, com e dice l 'ammalata. Poi ste tte b en e fino all 'autunno. In tale epoca ebbe d1 i1u0Yo bron chite, cui seguirono crisi di asma p er un mese. In seguito ebbe difficoltà cli 1espiro e cori7.za ogni volta ch e frequentava luoghi polYerosi e ogni qualvolta si r ecava n ei campi. Durante il raccolto del pomodoro nel 1932 ebbe Yiolenti ssi111i attacchi di asma con corizza spasm o<lica .per cui d ovette subito allontanarsi dai camJ)i. Durante il periodo m estruale i fatti asmatici l)eggioraYan o. L 'esame d ell 'apparato r espiratorio è 11eaativo all 'infuori di un lieve enfisema; nulla clegrio di n ota al circol atorio. Ha corizza persist ent e. Qua11do inizia il trattamento è tormentata ogn~ notte d a crisi asn1a licl1e per cui d eve fare u so d1 calmanti. _.\Ila 5a iniezion e si ha una forte crisi , m a dopo la 12a st a m eglio e Ya n ei campi senza alcun !Ila: ]essere. Durante il trattam ento le m estru az1on1 11on sono accompagn at e da risenti1nento dei fatti asmatici. Dopo due mesi può prender parte ai laYori di raccolto del pomodoro. ·L a formula leucocitaria praticata prima e dopo il tra ltamento dà i segu enti risultati: 1) L. 25 %, N. 50 %, Eo. 9 %, M. 16, Bas. - . 2) L. 26 %, N. 54 %, Eo. 3 %, M. 17 %, Bas. - . Con1e si Yede an ch e in questo caso l 'eosinofilia h a ceduto al trattamento. Rivis ta la paziente dopo 6 n1esi dall 'inizio del trattarl1ento essa afferm a di essere g t\arita completamente. CAso III. - S. Vittorio, di anni 46, da BorgoVal-di-Tar o. Padr~ m orto a 72 anni per cardiop atia. Soffrì per m olti anni di asma bronchiale. Il. ~onno paterno e uno zio p aterno furono asmat1c1. Ha tre fratelli dei quali due s tanno bene e uno soffre di asm a. Non ricorda d 'aver sofferte n1alattie d egne di nota. I prin1i att acchi di asma risalgono all 'età di 32 anni in seguit o a fatti bronchiali acuti. Da allora non stette più b ene. Dapprima gli attacchi asmatici furono leggeri e a lunghi intervalli ma poi aumentarono di int en sità e di frequenza. Gli accessi più violenti avvengono n elle ore n otturne. Praticò la peptono e autoemoterapia senza alcun risultato; notò solo un lieve miglioramento p assando d alla residen za montana a quella di pianura. In questi ultimi t empi gli accessi non sono nlolto inten si , ma ogni sera deve fare u so di caln1anti. _i\ll 'esctm e dell 'apparato r espiratorio si notan o f<itti rli bronchite cronica e di enfisema. ~ulla all 'apparat o circolatorio. È forte bevitore. In iziato il tratt am ento il 5 di maggio u. s. si nota subito un certo miglioramento n ei fatti dispnoici e a cura t erminat a n on deve più fare u so rli calm anti . _.\]la 16a e 19a iniezione ebbe forti rialzi ter111i cj

( 39°1.

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Dopo 6 m esi dalla cura il p azien te co11 tinua a s tar bene, ina ogni ta11to ha qualch e lieve attacco J1otturno. L 'esame d el san g u e pri1na e d opo dà i seguenti risult ati: 1) L . 23 %, N. 55 %, Eo. 6 %, :WI. 15 %, Bas . 1 %. 2) L. 23 %, N. 59 %, Eo. 2 %, ~1. 16 %, Bas. - . IV. - B. Vittorio, di anni 34, ferrovi ere co11iugato con prole, Modena. Nulla degno di nota nel genliJizjo nè negli anteced e11ti p er sonali . Si ammalò all 'et à di 25 anni e precisamente n el maggio del 1925 di bronchite acut a cui seguirono violenti accessi dispnoici e tosse secca. Da allora non st e tte più bene e quasi og·ni n otte fu molestato da at tacchi di asma. Gli accessi sono più intensi se il malato fa u so di carni e sostanze g rasse, n ei g iorni di ve11to, e se si strapazza. All 'età di 27 anni fu op er ato al setto n asale senza alcun risultat o, com e sen za alcun risultato furono la peptonoterapia. e autoen1oterapia . All 'esa1ne d ell 'appar a lo r espiratorio notasi enfisema e qualche sibilo. Nulla all 'apparato circolatorio. L 'autosierotepia dà una forte riacutizzazione dei fat ti asm a tici con corizza dalla 11a iniezione e rial zo termico alla i4a. ch e poi cedono e al termine d el trattam ento il Jnalato sta r11 eglio e la n otte fa r aro u so di calmanti. • Dopo tre m esi dal tratlam e11to si mantiene lo stato di miglioramento. Il miglioram ento è andato in seguito accentuanclosi , tanto che clo1)0 6 mesi cl al trattamento afferma di poter lavorare come i suoi compagni e r1on fa più u o cli caln1an ti d11rante la notte. L 'esame d el san gue prim a e d op o l 'autosieroter apia dà i seguenti risultati: 1) L. 20 %, N. 56 %, Eo. 8 ~ki , M. 15 %, Bas. 1 %. 2) L . 23 %, . 57 %, Eo. 4 %, M. 16 ~6 , Bas. - . CASO

V. - P . Cesarina , di anni 45, sposata, con prole, Medesano (Parma). L'ammalata n on ebbe mai malattie degne di r1ota. Ebbe 4 gr avidanze a termine m a tre bambini m orirono n ei primi g iorni di vita. L 'attuale m alattia ebbe inizio all'età di 42 anni nel maggio d el 1931 sottoforma di bronchite acuta cui seguì una ~orn1a d 'as1n a con tosse secca senza escr eato. Il 1° anno la forma dispnoica durò un 1nese e poi stette b en e fino alla primavera su ccessiva. In tale epoca ebbe ancora bronchite con clispnea e tosse, ma gli accessi furono più violenti e di mag g·ior durata p er cui quasi tutta la notte doveva t en er e la finestra ap er la e così dl1rò fino a tutto agosto. Stette di nuovo b en e fino alla successiva pri1navera e da tale epoca gli accessi fur ono an · cora più violenti d egli anni precedenti e durarono fino a tutto il settembr e. Dura11te i periodi mestruali e n el cambiamento di st agio·n e gli attacchi di disp11ea erano più forti. Iniziò il trattamento dell 'autosieroterapia nel maggio scorso quando già era inizialo il periodo acce ionale. Alla 2a iniezione nolò JieYe rialzo termico e alla 3a ebbe pii1 accentuali i fatti dispnoici. _i.\.lla fi11e del tratla1nento er a su fficente qualche i11a1azion e di polveri di stramonio, nelle ore notturn e ]Jer caln1are ]ieYi attacchi ch e n ei decorsi nnni non era in grado cli calmare. CASO


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« IL POLICLINI CO »

Dopo lre n1esi il n otevole r11igliora111ento si n13.ntiene e l 'ammalata pllÒ accudire alle su e fac·cende di nlassaia. Dopo 5 i11esi sta b ene anche nei periodi stagionali che n egli an11i precedenti er ano accompag·n a ti d a crj si. Anche i 1)eriodi 111estruali sono liberi da attacchi. L 'esa111e del sangu e di p rima e dopo il t rattamento h a dato i segu e1rli risultati: 1) L. 24 %, N. 48 %, Eos. 12 %, M. 14 %, B. 2 %. 2) L. 28 %, N. 46 %, Eos. 7 %, M. 17 %, B. 2 %. CAso VI. - lVI. Ines, di anni 28, d a Costamez,za11a (~arma) . Gentilizio negativo. La paziente h a sofferto di eczema infantil e poi ·è stata b ene fino a 12 anni epoca in cui fu colpita dalla pandemia influenzale complicata da una forma di bronchite acuta. Ne residuò affanno di r espiro e tosse sp asn1odica di cui n on gu arì più. El)be in seguito p eriodi di miglioramenti e peggioramenti a seconda della stagione, del r eg·ime ·di vita e delle sue r eg·ole m es truali. In tali periodi l e crisi di asn1a er ano più forti . Durante t1na gravjclanza nel 1926 stette b en e, ma poi fu ripresa {lai disturbi r espiratori n on appena sgravata. Te11tò molte cure senza al cl1n risullato . All 'esame respiratorio nulla di notevole. ·L 'app arato circolatorio è integro. Fu operata tre anni or sono al setto n asale; tal e intervento non portò alcun mig·lioramento. L 'autosieroterapia apporta leggero migliora;men-. to durante la cura ma }JOi l 'ammalata ritorna allo st ato qiio ante. L 'esan1e en1atologi co pri1na e dopo il tratta.m ento d à i segu enti risultati: 1) L. 24 %, N. 49 %, Eos. 13 %, M. 14 %. 2) L. 18 %, N. 57 %, Eos. 10 %, ì\11. 15 %. CAso VlI. - l\II. Pierino, di anni 8, da Costamezzana (Parma). 11 padre soffrì nella seconda infanzia di eczemi alla faccja e al cuoio capelluto. La J11aclre (Caso 6°) è asm atica da 16 anni. Ha d11e sorelle ch e soffrono di forme. eczematose. Soffrì di crosta lattea durante l 'a.llattamento. A 18 inesi ebb e eczemi alla faccia e di dietro le or ecchie. Nella stag·ione invern ale soffr e di eczemi alle braccia .e alla faccia. ·L 'at tuale n1ala ltia r isale a 4 anni or sono. In seguito a una legger a bronchite cominciò a soffrire di d ifficoltà di r espiro che a11dò sem pre aumentando col cr escere d egli annj. Attualmente ogni notte è preso verso la inezr.anotte da forte disp11ea p er cui cleve ricorrer e all 'u so cli caln1anti . Colla cattiva st agione au111en la l a dispnea. Ali 'esame obiettivo si r1ota enfi sema diffuso . Nu lla ag·li altri org·ani ed apparati. Viene tratt ato col siero d ella madre perchè il prelevamento del sa t1gue dalle su e vene offre una certa clifficoltà, n1a il risultato è nullo . L 'esam e del san g u e 11a dati i segu enti risultati: 1) L . 23 %, N. 48 %, Eos . 11 %, 1\1. 18 %, Bas . - . 2) L. 28 %, N. 50 %, Eos. 8 %, i\tI. 12 %, Bas. 1 %. CAso VIII . -

P. Attili a, di an11i -11 , scolara,

Parma. Non11a 111alerna diab e lica. Padre affetto d a ulcu s duodeni. lVIadre epa toJ1éìZienle. U11 fratello affetto d a cardiopatia con ger1i ta . Pertosse a 45 giorni ai e là e ne guarì solo

lANNO XLII,

N t Jl\I.

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d opo sei mesi circa. A due a11ni di età bronchite capillare: d 'allora se1npre tossicolosa e poi soggetta a crisi asm aticl1e sempre più violente. Le fragole danno urticaria e accessi asmatici. Le .crisi di asma sono per lo più notturne, più intense n ella stagione estiva ed autunnale, spesso accomp agnate da rialzo ter1niGo fi110 a 39° e da escrea to muco purul ento abbondante. Obbiettivam en le: segni di enflsen1a, n1a nessun rumore bronchiale fuori d al periodo d egli attacchi. Niente al cuore Discreto aumento di volt1me cl el ~egato. Fu cur ata con zolfo piretoge110 , calcio endoven a, b alsamici, efetonina, jodio, ecc. senza successo. È s tata operala an ch e di polipi nasali senza su ccesso. Il 30-4-1934 si inizia il tratta111ento autosieroterapico ii1tr arr1ucoso nasale . Alla 5a iniezione con1par e reazione febbrile fug·ace fino a 38°; ch e si ripe te alla 12a iniezione p er clue giorni. La piccola p azie11te vien e dimessa in ottime condizioni alla fine cli maggio. Dopo du e m esi ritorna ambulatoria1ne11 te, p er ch è le crisi asmaticl1e h anno ripreso coi soliti car att er i. La for111ula 1e1Jcocitaria h a d a to i seguenti r eperti: prima di iniziare la cura: N·eut. 53 %, Eosinof. 16 %, Bas. 1 %, Ljnfoc . 16 ~~ ' Monoc. 14 %. Dopo 5 iniezioni : Neutr. 69 %, Eosin. 11 ~b, Li11f. 17 ~~ ' Mon. 3 %. Dopo 18 iniezi oni: . Neutr. 67 %, Eos. 8 %, Bas .-l..inf. 20 ~6 , l\ilon . 5 %. Dopo quar;irttacinque giorni dal tern1ìne del tratt an1ento: Neutr. 45 %, Eos. 22 <t~, Bas. 1 %; Linf. 28 ~6, Mon. 4 %. Anch e in questo caso dunque cospicu a dimi11t1zjone dell 'eosinofilia , m a solo t emporanea come solo t emporaneo ed ef.(imero fu il m iglioramento . GAso IX. - B. Dolores, cli anni 42, coniugata, <la Par111a. Gentil izio negçltivo. Fin dalla pubertà era tossicolosa n ella st agione invernale. A 38 anni soffrì di p olmonite. All 'età di 40 anni e precisamente nell 'agosto 1932 fu ricoverata una p rima volta nel! 'Istituto di Patologia Medica per « bronchite asmatiforme » iniziatasi con rinite. Fu sempre apirettica. Fu curata con balsamici; efetonina e cardiotonici e dimessa n ot evolmente migliorata dopo pocl1i g·iorni di clegenza . A casa stette di&cretan1en le bene. Finchè n el mese di settembre del 1934 dopo un raschiamento uterino per metrorragie ripetute fu colta da gr ave crisi asmatica notturna, ch e si ripetè alcune n otti finch è fu ricoverata in patologia medica. Obbiettivamente presenta tipich e crisi asmatich e, e fatti di enfise1na con r0nchi e sibili diffusi; è apirettica. ·L 'esame otorinojalrico (dott. Porta) : mucosa d el setto e d ei turbinati forten1ent e iperemica da ambo i lati. A cl. degen er azione sia clel turbinat o inferiore ch e m edio. L 'esame digitale dell 'epifaringe e clelle coane dim ·o stra una notevole ipertrofia clella coda dei t t1rliinati. Esame del sangue. Eritr. 4. 1000.000 tb. 51, Leucociti 6000, Neutr. 65 %, Eosi11. 10 ~6, Bas. 1 %, Linf. 19 %, Monoc. 5 %. Si inizia il tratta111 ento a11tosier oter apico intra1nucoso il 22-10-1934. 1


{ANNO

XLII,

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SEZIONE PR<\.TICA

Alla prima iniezione segue lieve rialzo termico .a ' 37°,2, alla 6a a 37°,5, alì 'Sa 38°~2 . Dopo l '8a iniezione gli eosinofili sono discesi dal 10 al ~ %. La pazie11te giunta alla 18a iniezione da .oltre 15 giorni non ha più attacchi asmatici; per1nangono p erò i ronchi ·e i sibili e I 'escreato mu·coso. Dopo un n1ese la pazien le cont111ua ad essere libera da qualsiasi attacco. CAso X. -= M. Palmira, a. 23, nub., da Berceto. 11 padre è bronchitico. La r11a1dre asmalica d a .circa 20 anni. Dall 'età di 7 anni avverte facile dispnea d~ minimo sforzo. A 15 a11ni iniluenza e .d 'allora attacchi asmatici ogni notte. Da un anno le crisi che pri1na era110 guolidia11e .ad ora fissa della notte vengo110 in m edia due volte al dì. La paziente entra nell 'Istituto di Patologia in istato asmatico il 21-7-1934. Obbiettivamente: segni di enfisema e qualche ronco e· sibilo diffuso. Niente al cuore, niente n elle .u rine. Formula leu cocitaria. - Neutr. 63 %, Eos . 6 %, Bas. 1 %, Linf. 26 %, l\1[011. 5 ~lo . La au tosieroterapia praticata con la solita tecnica dette in questo caso risultato completamente negaLivo, come negativo fu il trattame11to con zolfo piretogeno e calcio endovena. CAso XI. - G. Pio, di anni 40, esercente, da Borgo taro. Padre morto di cardiopatia. Affezione luetica ·Contratta a 33 a. e ben curata. All 'età di 36 anni bronchite clalla quale non .guarì più e da tre anni asma notturna, del quale fu curato sen za su ccesso con autoen1oterapia peptone, autosputovaccinoter apia, ecc. Dispnea espiratoria al minimo sforzo. Ronchi e sibili orali. Enfisema. Tosse stizzosa co·n escreato schiumoso. Epatomegalia Reaz. vv-:-iss. neg·ativa (- - -). Fo1:m ula l euco,c. Neutr. 66 %, Eos. 9 %, Bas.,Li11f. 17 %, Mon. 8 %. Si pratica la autosierolerapia intramucosa nasale, cui si assoc~a un trattamento con n eosalvarsan .endovenosa .e di zolfo piretogeno endomuscolo. La formula leu cocitaria mostra le seg·uenti modificazioni. Neutrofili 72 %, Eos. 4 '1~ , Linf. 20 %, Mon. 4 %. Si ottiene un migliora1nento delle condizioni bronchiali, ed una diminuzione n ella frequenza ed intensità degli accessi, ma il successo anche se così parziaìe è solo ten1poraneo .

Se noi ora dall 'esan1e della casistica breve·men te tratte.ggiata vogliamç> cer care di tran·e delle deduzioni conclusi, e sull effic.acia o m eno d ella autosiero-terapia intramucosa nasale Yedian10 quanto appresso Su 11 cas.i di asn1a di vario tip-0 e di varia i11tensità, in soggetti di età e di sesso diver so, noi a.bbiam.o avuto due casi ch e osere·m mo <:hiamare di g·uarigione o almeno di seda1zione (.Oinpleta (oss. 1a e 2a). Questi due casi presentano jn confronto agli .altri la caTatterislica di avere i11iziato con rinite, piuttosto ch e co11 bronchite. Un 3° caso nel quale dal punto di vista asmatico la, seda1

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1 :

zione è stata alme110 fin'ora, cioè dopo un paio cli mesi, com·pleta (oss. IX) presentava pure la caratteristica all 'inizio rinitj co e di' lesio,n i b en rilevab·i li a carico d elle p~rime vie ae·r ee , t\.]Lri d11e casi (oss. III e lV) hanno prese11tato urt mi'gli.oramento lieve; in due casi gravi e orm.a i i1npiantati da anni (oss. VIII e IX) il inig li0rarr1ento fu solo temporaneo . Ir1 tre casi infine (oss. VI-VII e X) il risultato fu assolutamente negativo . D.ai notare quasi in LutLi i casi la diminuzio11e p iù o me110 cosp1icua, più o meno du1atura, dell 'eosinofilia sanguigna, ohe spesso sembra andare in parallelo co·n il migliora1nento generale e sopratutto con la diminuzio11e o sco·m parsa degli. attacchi. Da notare anche cl1e spe·c ie nei casi dove il successo definitivo fu migliore, intervenne un peggi'oran1ento temporaneo delle condizioni Joca li e generali in gen e·r e tra la 5a e l '8a. iniezione, talora intervennero anche rialzi termici più o m .e110 elevati , n1a sempre passegg·eri (oss. III, VIII, IX). Le nostre osservazioni furono praticalle tutte in ' 'ecohie form e asmatich e, p er lo più gravi , tenaci e ribelli .!lglì altri trattamenti. In ço.m plesso c1uindi si deve a ffermare che in certi casi la autosieroterapia intramucosa può rendere veramente ~ei buoni servizi: ci sembr~ che i casi più adatti all'infuori di og ni criL0ri'o etiolog·ico, del resto semp-re diffj cile ad individuare, siano quelli con manifestazioni iniziali e con cornitanti a carico delle prjm~ vie .aeree cioè le <e rinotracheo-.br on cl1iti discendenti asmatogene » . Tale impressi'on e ci conduce a ritenere eh~ il m eta.do po·s.sa dare risultati favorevoli anche in altre forme a1d origine puramente bronchiale, qualora a mezzo di apposito ],s trumentarjo si pratichi l 'autosieroterapia intramuco:::a non più sul naso, ma addirittura sulla trach ea o . sui primi bronchi. 1

RIASSUNTO.

L 'A. te11endo con to del concetto di iperseusibi'l ità locale e di polisen sibilizzazion e di fronte a cause le più diverse, spesso difficili ad individuare, ha trattato col metodo della aulosieroterapia intramucosa nasale, undici casi gravi, cronicizzati e ribelli di asma bronchiale. I risultati ottenuti di completa scomparsa degli attacchi in tre casi, di notevole miglioram ento in altri quattro , di insu ccesso in quattro ancora, con diminuzione in tutti della eosinofilia ematica, fanno ritenere che nei casi adaitti (cc ri'n o-trach eo- bronchiti .anafilattich e discen · denti asmog e11e ») tale trattamento sia da considerarsi veran1ente effi cace ·ed elettivo. 1

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« lL POLlCLTNICO »

OSSERVAZIONI CLINICHE ..

OSPEDALE PER BA1v1BINI n1 ANCONA

·1iretto dal prof. A. CAucc1.

Anemia splenica infantile e splenect()mia. Dott. A. CAuccr, chirurgo primario Dott. SILVIA CONFORTO, assistente. Il quadro clinico descri Lto da Cardarelli col i10111e di cc tpse.udoleuce111ia splenic.a infantile», e in S<\,~ito studiato da Jaksch, Ehrlich, Fede, f\1ja e rfrarnbusti, Cozzolino, Caronia, Miche;li ed altri (oggi a11che denominato cc malattia di Jaksch -Luzet n), è essenzialmente caratterizzato da anemia accompagnata da notevole splenomegalia, che colpisce la prima infanzia. I diversi AA. ne hanno descritto particolari ed espresso giudizi non sempre concordi, per ., il fatto che del detto stato morboso si conoscono solo delle manifestazioni sintomatiche e manca tuttora un filo conduttore per penetrarne la patogenesi . Il che accade per l 'infar1zia esattamente con1e nell'età adulta nel campo delle splenomegalie emopatiche. Sì che i11 con clusione finiamo col rite11ere che le ma11ifestazioni sintomatiche denominate cc malattia )) , in questo campo ancora incerto e controverso, più esattamente dovrebbero essere chia.m ate cc sindromi », poichè sotto il medesimo aspetto sintomatico possono e~sere raccolte malattie diverse nell'etiologia, nel decorso e nella prognosi. Per quanto concerne la cc sindrome anemica spèenomiegalica nell'i n.fanzia n veingono illustrate tre osservazioni cliniche, occorse in questo ospedale, le quali furono trattate con ]a splenectomia con risultati notevoli. 1

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OssEnVAZIONE I . - N. D., di S. Marianova, di anni 7. Entra in ospedale il 18 novembre 1929. L'anamnesi familiare non rivela nulla di notevole. 11 p. è nato a termine, da parto eutocico, ha avuto allattamento materno. Normali i primi atti fisiologici . Sviluppo fisico regolare fino all 'età di due anni; a tale epoca si è manifestato, senza una causa apparente, un mutamento delle condizioni generali: il bambino si è fatto p allido, astenico, anorettico, è andato progressivamente dimagrendo . Lo sviluppo in altezza ha subìto un arresto, mentre si è fatta evidente una notevole tumefa.zione dell 'addon1e. Sono comparsi rialzi t]i te1nperatura, modicissimi, irregolari: inoltre scarich e diarroiche ed emorragie gengivali . E. O. Si nota subito l'estremo pallor e della cute e delle mucose, e I 'aspetto naniforme. Il pannicolo adipo o è qua i del tutto scompar so, le m asse n1uscolari sono n otevolmente ipoto11iche. Sistema linfoghiandolare indenne. Ten1peratura 36,9. Polso di frequ en za n on aumentata, piccolo, molle, ritmico, u g t1alc, simn1etrico. Sertsorio integro, psiche i1ormale.

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Altezza cm. 84. Peso Kg. 11,900. Capo voluminoso, con bozze fro11Lali sporgenti; naso a sella; dentatura irregolare, ipoplasica, gt1as la. Non petecchie, nè emorragie sottomucose. Collo: nori si palpano linfoghiandole particolarn1ente aumentate di volume. Torace: irregolare, svasato alle basi, petto carenato, non rosario rachitico. All 'ascoltazjone e alla p ercussione non si mette in evidenza nulla di pf).tologico Cuore normale. A~dome volumjnoso, svasato ai fianchi per un cospicuo aumento degli organi ipocondriaci. 011 meteorismo, non ascite. La milza arriva in alto al IV spazio inter costale sull'ascellare media e in basso scende fin quasi al pube: è di consistenza dura, h a l a superficie liscia. Il fegato deborda circa un dito trasverso dal1'arcata costale ed è modicamente aumentato di consistenza. Arti sottili, sen za ingrossamenti epifisari, nè incurvamenti d.elle diafisi. Scarsissimo pannicolo. Motilità e riflettività normali . L 'esame d el san g u e eseguilo il 18-XI-1929 dà: Emoglobina 20; Globuli rossi per mmc. 1,860.000; Valore globulare 0,55; Leucociti per mmc. 3, 750. Formula leucocitaria: ])olinucleati i1eutrofili fi7 per cento; polinuc]eati eosinofili 2 %; polinucleati basofili 1 %; linfociti piccoli e medi 35 %; grandi n1ononucleati e forme di passaggio 5 %. Relativamente ai globuli rossi si osserva intensa aniso-poichilocitosi con 1)resen za cii inegalociti e microciti. Presenza <ii gloubli rossi nucleati in discreta quantità; scar sa policromatofilia. Asse11za del plasmodio malarico. Puntura della 1n ilza: negli strisci non si ritrovano leishmanie nè plasmodi: i globuli rossi presentano spiccati caratteri degenerativi. Analisi delle urine: non rivela nulla di palologico. R. W. negativa. Decorso : Il 22 novembre, il 30 novembre e il 6 dicen1bre si praticarono tre trasft1sioni di sangue paterno (donatore e ricevente appartengono al g·ruppo dei donatori universali o IV gruppo deg·li AA. francesi). 14 dicemb1·e 1929, atto operalivo (Caucci). Etere. Laparotomia · medjana: voluminosa milza, dura, liscia, priva di aderenze, con vasi normali; fegato liscio, leggermente ingrandito , n on liquido ascitico. Splenectomia . Sutura in massa della parete e drenaggio. Durata dell'atto operativo 15 mi11uti. Decorso regolare, guarigione per prima. La 1nilza p esa gr. 450, è li scia e la superficie di taglio di colorito normale appare piuttosto fibrosa. All'esame jstologico : leggero ispessimento della capsula e dello stroma fibroso: considerevole iperplasia della polpa splenica in cui la sovrabbondanza deg1i elementi linfoidi nasconde le maglie del reticolo; i follicoli di Malpighi sono scarsi , per lo più verso la periferia, come sostituiti dalla polpa splenica iperplastica; scarso e disseminato deposito cli pigme11to. I grossi vasi venosi sono pervi ed a i1areti pressochè normali . Il peso corporeo scende a Kg. 9,550. All'atto operativo seguono modici rialzi di temperatura . Il 24 dicembre insor gono dolori epigastrici, a lipo di coliche, specialmente violenti dopo l 'introduzione di cibi, e che si ripetono fino al 6 gennaio s11ccessivo, attenuandosi per ò progressiYamen le.


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SEZIO~E

Compare un 1nodico ittero, le feci non sono scolorate. La temperatura febbrile presenta sempre n1odiche oscillazioni, non superando però mai i 38°. Gradualmente questi disturbi s<:ompaiono, il peso corporeo si porta a Kg. 11, e il bambino comincia . . a mig·11orare. L ·esa1ne clel sangue, praticato in queslo periodo, e cioè circa un mese dopo la splenectomia dà: E1noglobina 30; Globuli rossi per mmc. 2,500.000; , .. gl. 0,6; Leucoc iti 18.000. formula l~ucocitaria: polinucleati 11eutrofili 51 per cento; polinucleati eosinofili 3 %; linfociti e pjccoli inononucleali 27 %; grandi mo11onucleati e l'orine di passag·gio 18 %; mielociti 1. Relativamente ai globu1i rossi si osserva una elevatissima percentuale di globuli rossi nucleati. Si osserva inoltre intensa aniso- e poichilocitosi con presenza di microciti e megalocili . La resistenza globulare è modificata dal gran numero di globuli rossi nucleati: n1assima O, 10, ininima 0,38. Il 1° marzo, però, in completa apiressia, si ripresentano i dolo·r i addo1ninali, ·colicdfor1ni, e l 'itlero che si accentua nei giorni successivi e persiste per un mese circa. Corrispondentemente le feci sono chiare, color creta, poltacee; l 'esame rivela reazione acida, pigmenti biliari inalterati asserili, intensamente i1ositiva la reazione per il sangue, tracce di rnl1cina, incon1pleti la scission e e l'assorbimento dei grassi. Verso la fine di aprile il p. viene dimesso in condizioni generali discrete : scomparse le coliche e l'ittero, l 'anemia alquanlo ridotta , il peso corporea di Kg. 12. Recentemente - aprile 1934 - e cioè a circa 5 anni dall'operazione, il p . si ripresenta alla nostra osservazione. Dalle deposizioni del padre risulta che il bambino non ha più sofferto di gravi clisturbi, frequenta regolarmente le scuole, e conduce una vita normale. È . però molto pallido con una lieve tinta subitterica ed estremamente magro, e, sebbene abbia oramai circa 12 anni, non ne din1ostra più di 6. Altezza cm. 106. Peso corporeo Kg . 15,500. L'esame dei singoli apparati fa rilevare soltanto un addome deforme e flaccido , e un lieve aumento del fegato che è in alto all 'VIII spazio inter~o­ slale sull'ascellare media e in basso a circa un dito trasverso dall 'arcata costale. Esame del sangue (20 aprile 1934). Emoglobina 50. Globuli rossi per m1n c. 2.750.000. Valore globulare 0,92. Globuli bianchi per inmc. 18. 750. Piastrine 235.000 per mmc. For1nula leucocitaria: granulociti neutrofili 62 % gr anulociti eosinofili 3 %; linfociti 30 %; monociti 5 %. Relativamente ai globuli rossi si osserva110 moderata poichilocitosi, in tensa ani socitosi con presenza di micro- e megalociti e presenza di numerosissimi globuli rossi nucleati. Tempo di emorragia: minuti 2,30. Resistenza globulare: minima 0,40; media 0,30. La 1nassima l1on si è potuta determi11are, non essendosi verificata in nessun tubo completa emolisi per la presenza di abbondantissimi globuli rossi nucleati. Analisi delle urine. Positivo l 'esame spettroscopico per l 'urobilina.

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OssERVAZIONE II. - G. R., di Sirolo, di anni 3 e mezzo. Entra in Ospedale il 2 sett embre 1932. Fino all'età di 14 mesi il bambino è cresciuto normalmente, co11 allattamento materno dappri-

PRATICA

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e poi allattamento misto. A poco a poco si è fatto pallido, di una ti11ta simile all 'avorio antico ha cominciato a deperire, a non aver più appetito,' a non reggersi più diritto. Dopo alcuni mesi di queste condizioni, la madre comincia a notare una tun1efazione, che va progressivamente aumentando, nella metà sinistra dell'addome. Un sanitario parla di splenomegalia e consiglia l 'operazione. Incer tezze dei familiari, pareri diversi di altri n1edici. Il bambino peggiora: l 'anemia si fa più grave, i1olevoli sono i disturbi che provoca questa grossa n1ilza comprimendo gli organi vicini. Compaiono lievi rialzi lermici. E. o. Cor1dizioni ge11erali gravi. Stato di nutrizjone scadente. Pannicolo adiposo quasi scomparso. Masse muscolari ipolrofiche e ipotoniche. Cute di colore giallo J)aglieri110, arida, sollevabile in plicl1e. No11 petecchie, nè emorragie sotto1nucose. Sistema linfoghiandolare indenne. Temperatura 38°,4. Polso a 94 piccolo, depressibile, ritmico, liguale, sirr1metrico. Altezza cm. 54. Peso corporeo Kg. 10,600. Capo: 11egativo . Collo: abnormi pulsazioni delle giugulari. TorDce: lievemente svasalo alle basi, special1nente a si11is1ra. Apparato respiratorio: nulla alla palpazione e alla percussione. All 'ascoltazio11e, rantoli fini, diffusi, alle J)asi, e il sirtistra piccolo focolaio di rarttoli crepilar1ti. Cuore nei Ji1niti 11or1nali; rude rumore sistolico su 1ulti i .focolai, ascoltabile anche verso l 'ascella. Addo111c irregoìarme11tE. voluminoso, senza segni di versa111ento cavitario. Milza enormemenle au1r1enta1a di volume e di consister1za, raggiunge il pube e arriva alla linea n1ediana , ha superficie li scia. Feg·ato nei ]imiti normali. L'esa1ne neurologico è del tutto negativo. Esame del sangue (3 settembre 1932) : En1oglobi11a 12. Globuli rossi per mmc. 1.180.000. Valore globulare 0,54. Globuli bianchi per mmc. G.562. JTormula leucocitaria: granulociti neutrofili 66 %; granulociti eosinofili 2 %; linfociti 28 %; monociti 4 %. Relativamente ai globuli rossi si osserva intensa aniso-poichilocitosi, discreta policromatofilia e la prese11za di numerosi normo-eritroblasti, rarissimi 111egaloblasti, qualche emazia con corpi di Cabot. Ricerca del parassita malarico: negativa. Puntura splenica n egativa per 1 'esis tenza di par assiti. VV. R. negativa. Decorso: La ten1peratura diminuisce e si mantiene sotto a 38°. Le condizioni dell'apparato respiratorio migliorano. Il 16 settembre si procede alla determinazione dei gTuppi sanguigni. Donatore - 11 padre del p. - e ricevente appartengono al gruppo II (A). Si esegue quindi la trasfusione di circa 500 cc. di sangue paterno citratato. Il 19 settembre: atto operativo (Caucci). Eteronarcosi. Taglio paramediano: voluminosa milza ]ibera di aderenze, fegato normale, non liquido ascitico. Allaccialura frazionata del peduncolo, splenectomia. Sutura addominale totale con punti metallici in massa. Durata dell'atto operativo: 18'. La milza pesa gr. 400; è liscia, priva di aderenze; i vasi splenici sono pervi. All'esame istologioo il reticolo splenico e i corpuscoli di Malpighi scompaiono per la sovrabbondanza d'elen1enti cellulari rotondi, in gran parte linfoidi.


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cc IL POLICL1NICO ))

In seguito si nota una ripresa della febbre che assume il tipo subcontinuo manter1endosi intorno a 38° con qualche raro rialzo, per d"Qe mest circa. Nessun sinto1no particolare si rileva a carico dei singoli organi. L 'emocultura per il gruppo tifo-coli è i1egativa. Spontaneamente la febbre scompare e alla fine di novembre il bambino viene dimesso dall'Ospedale in condizioni generali notevolmente 1nigliorate. Il p. è seguito ambulatoriamente: lo sviluppo corporeo è normale e lo stato di nutrizione ottimo. Il bambino però è sempre molto pallido. L 'esame del sangue eseguito il 10 g·ennaio 1934, dopo circa 15 mesi dall 'interve11to, dà: Emoglobina 35. Globuli rossi per mmc. 2.300.000. Valore globulare O, 76. Leucociti per mmc. 18.600. Formula leucocitaria: granulociti neutrofili 40 %; granulociti eosina.fili 8 %; linfociti e piccoli mono. nucleati 44 %; grandi mononucleati e forme di passaggio 6 %; mastzellen 2 %. Relativamente ai globuli rossi si osserva intensa anisocitosi e presenza di numerosissimi normoblasti i quali in rapporto ai leucociti si trovano ne~la percentuale di 80. OssERVAZIONE li[. - V. G., da S. Marianova, di a11ni 9. Entra in Ospedale il 25 febbraio 1930. Anamnesi familiare negativa. Il bambino è cresciuto nor1nalmente e non ha sofferto di malattie degne di nota. Circa due anni fa, ha incominciato a impallidire, ad accusare un malessere generale, a mostrare scarso appetito. Sono insorti poi lievi movimenti febbrili e successivamente è stato riscontrato da un sanitario un modico aumento del volume della milza, e consigliata una cura chinino-arsenicale. L'anno scorso, a pochi mesi di distanza l'uno dall'altro, tre episodi acuti e gravis· simi di ematemesi. Dopo l'ultima violenta gastrorragia, nell'agosto è stato ricoverato all'Ospedale Civile, dove sono state praticate due trasfusioni di sangue fraterno. Inoltre sembra che sia stato riscontrato liquido nella cavità addominale ed estratto iri discreta quantità mediante paracentesi. Le deposizioni dei genitori a questo riguardo sono molto incerte e frammentarie. Dimesso dall'Ospedale in settembre in condizioni gravi, ha migliorato successivamente per applicazioni radioterapiche. E. O. Il ragazzo si presenta in condizioni generali discrete, regolare sviluppo scheletrico, sca:so pannicolo adiposo, lieve pallore della cute. Le p~1n­ cipali stazioni linfatiche non presentano particolari tumefazioni. Temperatura 37° ,6 .. Polso .di ~e­ quenz= 1 r11odicamente at1mei1tata, pieno, ritmico, u.g uale, simmetrico. Capo collo torace: normali. Adddme tr~ttabile, indolente. La milza è aume~­ tata di volume arriva a due dita trasverse al disopra del pube e sorpassa la linea mediana: è dura e ha superficie liscia. Fegato nei limili nor1nali. ·Non ascite. Esanie del sangue (28 febbraio 1930) : Emoglobina 58. Globuli rossi per mmc. 5.800.000. Valore globulare 0,50. Globuli b~anchi ~er mmc. 5.625. Formula leucocitaria: pol1nucl~at1 ~~ut~o· fili 71 %; polinucleati eosinofili 2 %; ~1nfoc1ti pie: coli e m edi 20 ~6 ; grandi mononucleati e forme di passaggio 7 %. . . . . Relativam ente ai globuli rossi si osserva '-pocromia ed anisocitosi. . Alto operativo (Caucci) il 28 febbraio: 1

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~u~r.

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Etere. Incisione di Bevan, voluminosa milza, regolarmente i11gra11dita, liscia, dura, senza aderenze; fegato normale; assenza di liquido ascitico. Vasi dell'ilo normali. Splenectomia con allacciatura preliminare frazionata del peduncolo. Drenaggio e sutura parietale a strati. Durata dell 'intervento: 30 ' . Guarigione per prima. La milza pesa gr. 650; all'esame istologico presenta: leggero ispessimento della capsula e notevole aumenlo dei tralci connettivali dello stroma; iperplasia del reticolo, con scarsi elementi cellulari, le maglie del reticolo ~,cno rare, contengono emazie, q·u alche elemento n11cleato della serie bianca e rossa, scarsi elementi endo~·~lioidi trattenuti nel lun1e delle lacune da sottili peduncoli protoplasmatici; corpuscoli di Ma1pighi radi ed alcuni invasi dal reticolo. All'atto operativo segue la coinparsa di un versamento pleurico sieroso a sinistra, accompagnato da mod.:ca febbre e che si riassorbe Jr: 20 giorni circa. Il 6 aprile 1930 il p. viene dimesso pr . • Lla1n1!ute guarito e in ottime condizioni generaìi. . Trascorre quattro anni in pieno ber1e~ >ere, frequenta la scuola, conduce una vita reg·olarissin1a! è pieno di vigore tanto che è ritenuto capace d1 aiutare il padre nei lavori agricoli. ~iù di una volta si è presentato alla nostra osservazione, e noi sempre abbiamo constatato le buone condizioni di nutrizione e la mancanza assoluta di qualsiasi segno di anemia. Però recentemente si è rilevato uri modico aumento di volume del fegato. Improvvisamente il 6 aprile 1934 si ammala con febbre alta, prececluta da brivido intenso; dopo. tre giorni di iperpiressia, emissione di feci color cioccolato, per abbondante quantità di sangue intimamente commisto ad esse. L'episodio si ripete con minore intensità il giorno seguente e a noi si presenta un ragazzo profondamente anemizzato, privo di forze, intensamente pallido. All'ingresso in Ospedale: temperatur~ 3~ 0 , 4 .. Pol: so piccolo , quasi filiforme. Non .s~gn1 d1 d1ates1 emorragica. 'f orace e cuore negat1v1. Addo.me dolente alla palpazione. Il fegato deborda circa un dito dall 'arcata costale. Esame del sangue (13 aprile 1934) : Emoglobina 38. Globuli rossi per mmc. 1.878. 750. Valore globulare 1,05. Globuli bianchi. pe~ mmc. 14.375. Piastrine 59.368. Formul~ ~euco.c1ta~i.a: g~a­ nulociti neutrofili 55 %; granuloc1t1 eos1nof1l1 1,5 %; linfociti 34 %; monociti 9,5 %. . Relativamente ai globuli rossi si o~ser~a an1so: citosi e lieve poichilocitosi e presenza di er1tro~last1 e megaloblasti. . Resistenza globulare: mass. o,.28; min. 0,42. . . Determinalo il gruppo sanguigno (II - Aì cui i~ ragazzo appartiene, si procede alla trasfusione di circa 200 cc. di sangue di un donatore dello stesso gruppo. . . , Attualmente il ragazzo è migliorato, 1 ent~ror: ragia non si è più ripetuta, i dolori :iddomi?al1 sono scomparsi, ma la temperatura s1 mantiene sotto ai 38°.

Riassumendo, si tratta di bambini, di 3-_7 -.9 anni, maschi, la cui malattia è sembra~ in1~ ziare rispettivamente all'età di 1-3-7 anni; ~e1 quali si è potuto escludere la lues, la malaria,


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SEZIO~E

la .leishmaniosi, la tubercolosi e l 'esistenza di emopatie fan1iliari; nei primi due la malattia si è manifestata co11 anemia cronica, progressiva, che ha portato i pazienti in condizioni generali gravissime; nel terzo hanno colpito sopratutto le ematemesi ripetute, che ogni volta portavano il malato in pericolo di vita e lo lasciavano in grave stato anemico; in tutti e tre esisteva un cospicuo tumore di milza, dall'aspetto della grossa milza le·u cemicai, occupante l'intera metà sinistra dell'addome sino al :pube; non coesistevano segni di cirrosi epatica, nè a1terazioni del sistema linfogl~n­ dolare. Nei tre soggetti si rilevarono anche rialzi febbrili, atipici. Il reperto ematologico è quello d 'una anemia secondaria, a tipo ipocromico, con segni di rigeneraizione; l 'ipoglobulia, intensa nei primi due soggetti, fa difetto nel terzo che per altro era in una rigenerazione successiva a crisi d'ematemesi, trattata con trasfusioni sanguigne e con radioterapia. La serie bianca è poco alterata e tende piuttosto alla leuco·p enia. Non segni di emolisi, nè di diatesi emorra• gica. In questi soggetti, escluse la leucemia, la sifilide, la malaria, il kala-azar, la diagnosi di « anemiai splenica infantile » veniva naturaln1 ente per il fatto di riscontrare una sipleno,m egalia con anemia in bambini. Ma bastano questi dati per individuare un'entità patologica, o non designano semplicemente una sindrome? Nella ma,l attia di Cardarelli-Jaksch, che colpisce la prima ir1fanzia, il quadro ematologico differisce fondame11talmente da quello dei nostri malati per la leucocitosi. Bisogna dunque ammettere che esiste nel! 'infanzia una sindrome leuco penica d'anemia splenica diversa dalla forma mieloide di Cardarelli-Jakscl1-Luzet. Purtroppo, anche come denominazione sintomatica, il termine di anemia splenica è impreciso ed esiste disaccordo circa le forme morbose sinora note che esso comprende. Naturalmente vanno escluse tutte le splenomegalie infettive e parassitarie. Delle splenomegalie emopatiche, alcune possono essere sceverate; tali sono la leucemia, l'anemia perniciosa, la policitemia, l'ittero emolitico e la porpora. Ma non sarà altrettanto facile riconoscere, per esempio, un morbo di Gaucher, che può sor gere nell'infanzia e provoca anemia secondaria con discreta leucopenia; esso è caratterizzato dail le cc cellule gaucheriane » all'esame istologico della milza: quindi clinicamente la

PRATICA

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differenzazione non è possibile, se no11 si è fortunati di riconoscere le dette cellule dalla polpa estratta con splenopuntura. Le aleucemie e le linfogranulomatosi con splenomegalia, se non rivelano caratteri di malignità, dal decorso rapidamente ag gravantesi, da adenopatie, ben difficilmente si può evitare dall 'includerle nel grup·p o dell 'anemia splenica. Infine, le spleno1negalie cirrotiche, prima della fase epatica , e' quelle tromboflebitiche 11on possono clinicamente escludersi da detta sindrome: tant'è vero che molti autori comprendono, per esen1pio, anche le sindromi Bantiane nell 'anen1ia splenica. Su questo punto vano sareb·b e tentare un accordo tra le molteplici concezioni, che vann<> da una denorr1inazione unica, sintetica, di <e anemia splenica » caratterizzata da: etiologia sconosciuta, evoluzione cronica, splenomegalia, anemia. secondaria leucopenica, ematemesi - alle numerose descrizioni nosologiche quali: malattie di Banti, anemia splenica emolitica, anemia splenica mieloide, splenomegalia primitiva con sindrome gastro-intestina~e, splenomegalia tromboflebitica, ecc. ecc. Tornando ai nostri casi, noi possiamo attribuire loro la vasta e comprensiva denominazione di anemia splenica, arvvertendo che con l'attributo cc infantile » non vogliamo identificarli con la varietà detta mieloide (Vaquez-Aubertin) cioè con la malattia di CardarelliJaksch-Luzet-Haiem, ma con le varietà leucopeniche. Lo sforzo di sistematizzazione per individuare le singole forme morbose avrebbe sopratutto questa finalità, la precisa indicazione terapeutica. Anche sui risultati dei vari trattamenti le opinioni non collimano: accanto arle forme guarite spontaneamente e con cure mediche, ve ne sono altre che non risentono beneficio nea11che dalla splenectomia. La terapia dovrebbe basarsi sulla conoscenza etiologiGa e patogenetica della malattia. Quali momenti etiologici sono stati invocati= infezioni (specie la lues e la tubercolosi), rachitide, carenze alimentari. ~ intuitivo ch e cotesti elementi non costituiscono la causa determinante della sindrome. Molto si è insistito sulla rachitide: si afferma che esistono splenomegalie rachitich e anche gigantesche senza leucocitosi ed eritroblastosi, che possono regredire, ovvero trasformarsi nella forma ematologica di Cardarelli-Jaksch. Senza voler avanzare l'ipotesi che le altera-


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zioni scheletriche della rachitide potrebbero ·essere secondarie al medesimo agente che de.termina l'emo-splenopatia, nei nostri casi, due non avevano alcuna nota rachitica, mentre i1 .terzo presentava sovratutto uno stentato sviJup.p o soh eloorico, in ncrordo co11 la distrofia cronica di tutto l'organismo; codesto stato , che si maì1teneva da cinque anni, malgrado le cure, non potev.:a attribuirsi alla rachitide. In cor1clusione la terapia medica raramente potrà essere etiologica, e il più delle volte sar~ sintomatica . La radioteraµia non sembra abbia molti ade renti (Petroni, Zamboni, Aubertin) : in uno dei nostri n1alati era stata tentatai senza successo. L'anemia splenica in genere ha segnato i maggiori successi della splenectomia. Terapia empirica, se si vuole, perchè non si conosce quale parte abbia la n1ilza nel determinismo della malattia. È q11est 'organo sede di un ipotetico elemento tossico, secondo la concezione Ba n tiana, ovvero la milza si i perplasizza secondariamente a sconosciute cause nocive r.he agiscono sul sistema emopoietico? Con questa seconda ipotesi la splenectomia non può recare una guarigione, ma potrebbe recare un miglioramento per la stimolazione che reca n el1'attività deg1i organi emopoietici. L 'in1portante è dunque vagliare accuratamente i risultati operativi e seguire prolungatament-c gli operati. I relatori del Congresso internazionale di Chirurgia del 1926 accennano ad una ventina circa di osservazioni, in massima con esito fuvorevole, talune senza successo; buona parte degli esiti favorevoli sembrano dei semplici miglioramenti, ma sono anche riferiti casi di guaTigione osservati a distanza di parecchi anni. Questi risultati, lung·i dal far ammettere che ]a splenectomia sia il mezzo pro•n to e sicuro per ottenere la guarigione, autorizzano a considerare 1'atto chirurgico perfettamente indicato dopo l'insuccesso delle cure mediche e radioterapiche. La nostra esperienza permette dedurre che la splenectornia può essere tentata anche in casi ridotti in condizioni generali gravissime (opportl1natamente preparati con trasfusioni sanguigne). Tutte e tre le nostre osservazioni hanno ottenuto un notevole e durevole miglioramento, persistente da qualche anno-. Due di questi operati si mantengono anemici (l'uno di essi conserva lo stentato svi luppo fisico che s'era quasi arrestato nei cin · que anni di malattia), tuttavia conducono un ? esistenza pressoch è normale, rispettivam ente

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da 2 a 6 anni. Il terzo operato per cinque anni è sembrato perfettamente guarito, cresciuto vigoroso e resistente, quando improvvisamente è stato colto da nuo·va enterorragia; di notevole~ in questa circostanza si è riscontrata una considerevole diminuzione del numero delle piastrine; dunque la splenectomia non pt1ò considerarsi un mezzo per ottenere stabilmente il ritor110 al normale del numero delle • • p1astr1ne. La nostra esperienza ci porta a concludere che la sple11ectomia è indicata nell 'anemia splenica infantile, quando ogni altro mezzo medico abbia fallito; che verosimilmente la detta terapia chirurgica non è etiologica, poichè non sembra che nella milza sia rinchiusa la causa della malattia, bensì è una terapia si11tomatica in quanto la soppressione della milza stimola la funzione emolinfopoietica, specie del midollo osseo e delle linfoghiandule, e ciò probabiln1ente si deve non solo al potere vic.a riante del sistema reticolo e11doteliale, ma alla soppressa azione emolitica e inibit.rice del]a milza sulle funzioni del midollo osseo. 1 risultati non permettono di proclamare la guarigione, nel senso preciso ed assoluto , ma notevole e durevole miglioramento; infatti le note e1natologiche conservano le loro car~tte­ ristiche .qualitative (se si eccettua la leucocitosi su&.ntrata a]Ja leucopenia) e perfino il nu1nero delle piastrine si mantiene inferiore al r1or1nale. Le caratteristiche cliniche sebbene quantitativamente ridotte in modo che ad una osservazione affrettata si potrebbe parlare di guarigione; persistono tuttora: persiste lo sfondo anemico, lo svilu1ppo corporeo, se in precedenza colpito rimane deficiente, le gastrorragie possono ricomparire anche dopo qualche anno di perfetto benessere. Ma in complesso i malati conducono un'esistenza che s'avvicina alla normale.

RIASSUNTO. Gli AA. riferiscono tre osservazioni di anen1ia splenica infantile nelle quali la splenectorr1ia ha portato un notevole m4glioramento delle condizioni generali, senza peraltro determinare un'assoluta scomparsa della sindrome anemica. Esposti i quadri clinici e i risultati operatori, concludono che, :\ttenendosi a una diagnosi sintomatica e generica, in simili casi, quando ogni terapia medica sia riuscita vana, è indicata la splenectomia quale terapia sintomatica, capace di recare una trasformazione fa,·orevo]e nel decorso dell'affezione.


[ANNO

XLII, NuM. 19) BIBLIOGRAFIA.

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RIVISTE Nuove vedute sulla funzione del circolo polmonare per il prof.

v ·ITTORJ O

SERRA .

Da quando le osservazioni di Barcroft ebbero richiamato l'attenzione sulla capacità della milza di derivare a sè una parte della n1assa circolante e di trat tenerla nel suo parenchima sino a che le esigenze dell 'organismo non la richiamassero in circolo, il concetto dell'esistenza di organi in funzione di depositi sanguigni (Blutdepots) si è andata se·m pre più alJargando sino a divenire un elem ento fondamentale n ella nostra concezione arttuale della dinamica circolatoria (Eppinger, Hil,d eb·r andt, Hess, ecc.). Accanto alla milza , anche il fegato ed il plesso sottopapillare della cute si so·n o dimostrati capaci di funzionare come organi-depositi ; e sulla loro partecipazione il Wollheim ha fondato le sue note teorie dello scompenso circolatorio in più (per eccesso di massa circolante in seguito allo svuotamento dei depositi) ed irt m eno (per difetto di massa circolante in seguito all'ingorgo dei depositi). Ma questa con cezione puramente dinamica del deposito sanguigno ha subito una nuova evoluzione da quando le si è voluto riconoscere an che la finalità più strettament e biologica di cc modificazione utile del sangue n ; la funzion e dell'onO'ano ch e, derivando parte della ma~sa sanguigna dalle grandi vie circolatoI'ie la trattiene .per un tempo variabile nell'ambito del suo parencb.ima, non è soltanto quella di alleggerire il circolo , ma di operare sul salltt,°1Ue quelle modificazioni della sua composizione ch e possano renderlo più utile all 'organismo a1llorohe torni a circolare. È in tal senso che vanno intese le parole di Barcroft secondo cui « il sangue è utilizzato nell 'organl) che lo trattiene >1; e giustamen te 1

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SEZIONE PRATICA

osserva lo Pfeifer che sarebbe impossibil e oramai limitare la funzione di deposito, ad un concetto di puro bio·m eccanismo, ed amn1ettere ch e i Blutde11ots no11 siano che dei semplici << r ecipienti di sa!Ilgue » (Blutbehalter). Il tessuto ~ellulare dei parenchimi esercita sul sangue ch e con grande lentezza li percorre 1utta una serie di modifìcazioni b iologich e; così , n el torpor e circolatorio della sua temporanea derivazione, la massa sanguigna va trasformandosi sotto l 'incessante attività del bioohimismo tissulare, e quando rientra in circollo, è valorizzata e biologicamente efficiente (vollwertiges Blut). In tal modo il con cetto della funzione di organo deposito viene ad assumere un significato biologico importantissimo; ed ha permesso cli allineare, ace.anta ai precedenti già ricordali u11 altro organo : il fJo l rrione. A livello di n~sun paren chima come del E=uo , infatti, si verifica una così radicale trasforma zione del sang·ue; basterà ricordare i processi fonda111entali dell 'ematosi, e tutti gli altri secondari con questi connessi ; tuttavia ciò no11 sarebbe b astato per riconoscere al polmone il significato di orga110 deposito se le ricerch e più recenti non avessero portato nuova luce sulJe caratteristiche funzionali della sua circolazione. Lo studio· del sistema vasale del polmone è stato ripreso da quailche tempo non solo da un punto di vista a11atomico (Arrigoni, Benning· hoff, Pfeifer, Policard , Sjostran.d , Toyama , ecc. ) ma radiologico (Busi, G. e G. Meldolesi, Salotti, Vallebona) e capillaroscopico (Corhia, Chiurco, Hall, Reinhardt , Salvioli , Wearn), mentre accurate indagini di fisiopatologia circola.!oria sono state co1nidolte n el polmone sottoposto alla collass.oterapia (Rabbiosi, Sauerbruch). Attrarve-rso questi lavori si è andata precisando una concezione affatto diversa sulle possibilità funzionali del piccolo circolo che sinora ci eravamo ab itua ti a co nsiderare com e, una rete passivamente interposta tra il ventricolo destro e l 'atrio sinistro, destina tru a ricevere e trasmettere il sangue senza esercitare su di esso altra attività di quella ernatosica, e condizionata integralmente, nella sua attività di trasporto, dailla funzione delle due· sezioni cardiach e. :È merito sopratutlo del le ricer che di fisiopatologia ed an.atoim ia cap illare condotte in questi· ultimi tempi dalla Scuola del Morawitz (Hochrein, Keller, Matthe·s , Pfeifer) e da Autori Italiani (Salvioli e Chiurco) se questo nostro radicato concetto , supinamente ereditato da autor e ·ad autore, accenna oggi a trasformarsi radicalmente. Noi ricorderemo qui in bre;ve i risultati di queste ricerch e perchè essi costituiscono la base indispensab ile allo sviluppo delle no. tre nuo,·e ' 'edute interpretati,·e. 1

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Gli studii istologici di Pfeifer (Lipsia) con'dott.i sul polmone di scimmia iniettato in sito con sostanze coloranti senza che ne venisse modificato il contenuto d'aria, hanno dimostrato che il grado di riempimento vasale di questo ·organo non solo varia da un punto· all'altro nello stesso momento, ma nello stesso punto da un momento all 'altro; nell'ambito ristretto ·dello stesso campo di osservazione è ·p ossibile -osservare zone strettamente atelettasiohe accanto ad altre ampiamente enfisematose, co·n dilatazio·n e dei vasi nelle prime e restringimefl:to n elle seconde; un semplice setto· separa le une dalle altre. Evideutemente la distens,i'o·ne ed il rilasciamento de] tessuto polmonare creano dell~ resiste11ze variabili ohe regolano la distribuzione della massa c.ircolante nel suo interno, indipendentemente dalle oscillazioni della pressione sanguigna', e secondo un meccanismo legato soltanto alla mobilità respiratoria dell'organo; l 'in1portanza diretta di questo fattore extracardiaco nella regolazione del piccolo circolo è di primissimo ordine. A second.ai delle variazioni della pressione endoa lveolare, il volume degli alveoli si modifica, determinando ogni volta alterazioni nella forma e nelle condizioni di circ-010 della rete ca p1illare che li circonda. In condizi·o ni di riempimento medio, o di riposo, i ca.p illari sono adagiati intorno ailla ca'ità alveolare non come dei cilindri rigidi che la sfiorino solo tan.g enzialmente, ma come delle cam er e d 'aria afflosciate (Pfeifer) ch e vi si a dagino per largo tratto. La dilatazione degli alveoli,· per aun1ento della pressione endoalveolare, o il loro rilasciamento, per la din'1inuzione della pressione, incidono ugualmente, sebbene in senso contrario·, sul calibro dei capill.a1ri, provocandone risp ettivamente il restringimento o la dilata• 7.lOne. D'altro canto le belle ricerche cap·illarosco~ pioh e condotte da Salvioli e Chiurco a Berlino ed a Siena, sul polmo11e del cane vi,rente , hanno dimostrato ch e, qua1I1do il regime di pres. sione endopalmonare supera, nell 'uno o nel1'altro senso, la norma, la velocità di corrente dei capillari si arresta , mentre il loro calibro ri pettivamente si dilata o si restringe; quando invece la pressione ·è media , e varia.bile. entro i limiti norn1ali del respiro, la velocità della corrente aumenta nella ispirazione e diminuisce n ella espirazione. Analoghe os.servazioni so·n o state fatte da Tiem1m an e Da~ber della scuola di Kiel. Tutti questi dati cor1fermano l'importanza che la ela ticità polmonare, su cui il Morelli ha ric.;hiamato da lungo tempo la nostra atten .. zion e, e ercita sulla emodinamica di questo orgamo. In oltre le ricerche di Pfeifer hanno dimostrato la prec;;enza n el polmone di abbondan1

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XLII, NuM. 19]

Lissi.m e anastomosi extracapillari ohe fanno rassomigliare la trama vasale del polmone a quella del fegato; a differenza però da que· st'ultiimo , si osserva nel polmone che la rete capillare ha un calibro vasale medio assai inferiore a quello delle arterie afferenti e delle ve.ne efferenti, ciò ch e rende possibile una mobilitazione rapida ed inge·n te della massa sanguigna n ella o dalla rete capillare·; mentre nel fegato le vie ohe affluiscono alle vene efferenti son_o di calib ro non molto inferiore a queste, iJ che favorisce naturalmente l 'ingo·r go e rende più lento il deflusso del sangue. D'altro canto il Toyama ha veduto ohe nel poln1one non tutti i capillari sono aperti nello stesso momento; ciò si verifica soltanto in condizioni particolari, come per esempio dopo una iniezione di adrena lina, nell'asportazione del] ' altro polmone o durante uno sforzo muscolare. Anche secondo Sjostrand, il polmone no1n è tutto irrorato, in condizioni normali, ma vi sono grandi zone chiuse al circolo attivo e contenenti un sangue ristagnante (deponiertes Blut) che vi fluisce con estrema lentezza. ~ evidente quindi che il polmone possiede dei te'r rri t()I'Ì di circolo di riserva, non diversam ente da quanto l{rogh ha per il primo dimostrato 11ei musooli, e da quanto si ammette o·g gi anohe pe·r la cute, il cervello (Pfeifer), ecc. Si· aggiunga infine che tanto i capillari perial~eolari quanto i vasi intraseptali afferenti ed efferenti sono estremamente dilatabili (Pfeifer); e che Sjostrand ha descritto dilatazioni sinuose dei capillari sporgenti come gozzi entro la cavità dell'alveolo (cosi anohe Policard). Graizie appunto a questi particolari caratteri della sua tran1a capillare', il poln1one € in grado di derivare dal grande circolo, o di scaricarvi, una notevole quantità di sangue biologicamente attivata; e tutto ciò nello spazio di IJoche b1arttute del cuore, il dhe costituisce ad~ dirit}ura una su-periorità di questo su gli altri depositi. Ma v '·è di p·i ù: le ricerche di Hochrein e dei suoi collaboratori hanno dimostrato che esiste tra il polmone e gli altri depositi, specialmente la malza, un rapporto reciproco che ne regola le funzioni; cosi, ad esempio, la stimolazione del sistema simpaitico (iniezione di adrenalina) determina contemporaneamente in condizio ni circolatorie normali - l'ingorgo del polmone e lo svuotamento della milza; la stimolazione del ·vago riempie di sangue il po\r~1(>ne senza influire sulla milza; e l 'acido carbonico provoca il contemporaneo svuotamento dei due depositi. La funzione di deposito permette al polmone di assicurare la continuità del circolo anche quaJ!dO v~nga a mancare l 'eq11ilibrio tra ~ · att.i­ ' 'ità del ventricolo destro e quella dell atno ~ inistro. espresse in volume-minuto; trattenen1

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[ ANNO XLII,

NUì\1.

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SEZIONE PRATICA

925

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do a sè una certa quantità di sangue il polmone comp,e nsa l 'aumento della pressione endoaQrtic.a, attraverso una dilatazione dei suoi vasi cap~llari che segue, con ogni probabilità, .ad u? intervento · dei ce;ntri regolatori della pressione, e che non ha significato di insufficienza ma di compenso e lo stesso effetto di un sai.asso incruento. · En tram;t>e queste manifestazioni della .atti-vi tà di compenso (Puffer,·virkung) del po.lmone rientra-n o nel quadro ·della sua funzione b1iomecçanica di « dep·o sito >>. Per quanto· r iguarda l'attività biochimica basterà ricordare che ogni volta che l 'organi: smo ha bisogno di accentuare il processo dell 'e1natosi, il polmone au·m enta il ,suo contenuto di sangue; ed è appunto in tal senso che va intesa, ad esempio, la diminuzione della capacità vitale (inve·r samente parallela a.I grado della rep1le1z ione vasale), durante uno sforzo 1nuscolare; quando, nella fase di ripresa, la cap·a cità vitale ritorna. normale e sale persino a valori superio-ri a quelli iniziali, ciò corri-sponde al generoso SV1Uotamento del polmone che cede il suo sangue ormai rioco .d 'ossigeno ai varii organi che ne sentano il biso1g no. È probabile inoltre che, oltre al ricambio gass~so, l'attività biochimica del circolo polmonare interessi anchlj, Ja regolazione del metabo11 ismo idrico ed eserciti una funzion~ disintossicante; o che per lo meno , co·m e ritiene il Renda , sia capace di riassumere queste funzioni, ohe gli sono proprie nel p,r imo anno di ·vita e poi sono passate al fegato, quando quest'ultimo sia lieso e funzionalm ente in.sufficiente. Ad ogni caso è certo che il polmone è capace di modifcare la sua massa circolante, sottraendola o ceid endola alla grande circolazione; il ì'5ang·11e cl1e vi è derivato n el parenchima polmonare non vi oziai, ma vi è utilizzato c·o n finalità che, forse, vam10 oltre a quelle della ì5ola ematosi. In tal modo il polmone rnostra di possedere quella elasticità di circolo e quella cap,acità di utilizzazione biologica che sono le due condi zioni n ecessarie p·e rch,è veng·a riconosciuto ad un organo il eon e.etto , nel senso oggi aim messo. di funzione di deposito. ·Roma , gennaio 193·5 -XIII. , · LET1'ERATURA. B ARCROFT.

Die s:te llung d el _'l\lfil z i1n Kreislauf-

systhem. Erg·ebn. Physiol. , XXV , 1926. CHIURco. Ri ce rche morfo.logiche e funzionali sui capillari del polmone. La lotta contro la tubercolosi~ EPPINGEB..

IV, 5-6, 1933. I<reislauf siorung iind zirkul. Blutmen-

ge. VI Fortbild. Lehr. Bad Nauheim, 1929. HEss. Die R eguli erurig der A t1nung. Ed. Thieme,

Leipzig, 1931.

Die Steuerung der Blutverteilung und ihre pharmakologische Beeinflussung. VII

HILDEBRANDT.

Fortb. Lehr. Bad Nauheim, 1930. Zar Ancnto mie und Physiologie des Lungendepots. Ziet. f. Kreislauff., 24, 1934 . PFEIFER. Die Angioarchitektonik der Lunge mit Rqcksicht 01uf ihre Blutdepot/unktion. Ibid. · SALVIOLI e CH1unco. Studien iiber die Lungenzirkulation mit dem Tonspatiroskop . Deut. Zeits. HocHREIN.

f. Chirurgie, CCXL, 1933. · T1El\iIANN und DAIBE R. Beobachtungen an den Lungencapillareri. Zeit. ges. exper. Medizin, LXXX, 1932; LXXXVI, 1933.

SUNTI E RASSEGNE NUTRIZIONE. Vedute moderne sulla nutrizione. t_F.

GoWLAND HoPKINS.

British med.

journ.,

23 .Jnarzo 1935). In quesla suà co11fer e11za ten.uta alla Royal Society of Arts, l 'A. accenna aJla storia della i1utrjzione dell'uomo dai tempi di Liebig ed alle , diverse que·s tioni connesse con i bisogni oalorici e con i principi alime11tari (proteine, carbpidrati e grassi). Complessi, egli aggiunge, _sono i b,i sogni della nutrizione ed i singoli fatti chimici che si compiono in seno ai tessuti non procedono indipendenterrtente, ma com e parte di un tutto, ognuno in rapporto diretto od indiretto con g li a ltri. Nel corso della crescenza o n ei processi dì riparazione dei tessuti, ì r11ateriali eterogenj provenienti dal cibo sono con.vertiti , medi.ante processi regolati di rie.o struzione, nei materiali di alta s11ec!ficità di cui è comp·os.to ogni' tessuto; r11entre le varie attività dei singoli tessuti sono. b·a sate su una determinata serie di fatti cl1i1J1tici. Ogni'. unità di tessuto , ogni singola rellq_la costituisce un sistema che , pure attraverso un 'J.nnumer evole quantità di tali fatti, man.tiene u11 'individ.u alità · essenziale, in una conqìzione di equilibrio dinamico che, se anche tt1rbato, tende sempre alla m edia n ormale. Ne se·gue che ogni singola r e·a zione chin1,i ca che vi si compie deve progredire in r a1)1)orto diretto o·d in diretto con le altre r elazio11i. In questa organizzazione, i nuovi' matel'i'ali provenieintj dai cibi finiscono rper trovare il loro post') e1d i pro1dotti d el ri cambio abba11donano i] sistema, m entre i materiali ' 'i-v e11ti manten gono la loro identità. Suprema leg-ge degli eventi chimici n elle manifestazi·o ni cl ella vita è l'organizzazion e. La condizione di equilibrio ch e n e risulta è $lraordinarian1ente sen sibil e a certi turha111enti dall 'ester:ao. Poich è l'equilibrio end o-. cellulare è suddiviso fra le molecole chimiche " di alta specificità, ognuna delle quali spiega delle proprietà dovute alla sua spe,c iale struttura_. &i compre11de che l 'intrt1sione di mo-


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cc IL POLICLI ~I~O

lecolc estranee debba provocare gravi turban1enti. Per esempio, l 'introduzion e di Ulla Ill()}ecola di un tossico potente può produrre dei turban1enti irreversibili dell 'equilibrio slesso. Non tutte le molecole estranee, però, }><JS~1.'no prc>vocare effetti notevoli , i quali dipe11do110 dalla struttura d ella molecola stessa ' che la re11de « bit>logicam1e nte attiva ». Da Lernpo è noto che vi sono molecole le quali . poteh.do provenire pure dall'este,r no, 11on &0110 ·estranee alle cellule, anzi sono assolutaJr1ente necessarie per la loro attività. Nel}'organismo, esse· sono localizzate a d eterminati organi, donde arrivano agli altri m ediante la circolazione. Sorto questi gli· ormoni, ognuno dei quali è costituito da una speciale sosta11za chimica indispensabile alle funzioni dell'or~a11isn10 ed attiva in minima quantità. una funzione , apparen teme11te analoga a que1Ja d e.gli ormoni, è quella eser citata dalle vitan,in.e, che l 'organisn10 è incapace di produrre e cl1e deve ricevere dall 'est erno n1edial1te gli alirr1enti. Sono anch'esse attive in quantità straordi11arian1ente piccola , non for11iscono energia in misura apprezzabile e ne·m p1eno servono per la struttura dei n1ateriali,. La loro presenza, al pa·r i di que,l la degli ormoni, è piuttosto necf.ssaria per il progresso normale d egli eventi ed hanno pertanto delle funzioni dinan1iche . È cert.o strano che la natura ahbia, da un lato costr etto gJi anin1ali a provvedere alcune scsta11ze essen zia li dall 'esterno (le vi lamine) me11 l r e ha dato loro il potere di produrne altre pure essenziali (gli ormoni). R anche notevole i'1 fatto cl1e alcuni anin1ali pos&ono produrre delle speciali vitamine erte d ebbono coSIÌ esser e fornite ad altri mediante il cibo. Straordinarian1ente attive sono le ricer che in qt1esto can1p·o d elle viLamine e si calcola che su di esse si pubblichi un rnigliaio di lavori all'an110 oltre a molti volun1i ch e vi sono d edi cati. Ciò rende assai difficil e il ria sumere le attuali idee in proposito.

l' itamina A. -

Fin dai primi tempi in cui è stSlta scoperta, si è assodato ch e essa è indispensabile i.) er ì 'accrescimento dei giovani animali e che in sua assenza si hanno sin to1ni patologici. Noi sappiamo, og·gi , ch e tali -intorni pro, engono prin1ariamente da modificazioni d egenerative d elle cellule epiteliali che rivestono le superfici d el corpo, quelle del] 'i11testino , d ella pelle, d egli alveoli poln10nari .. 1Fra gli effetti notevoli di. carenza d~lla vitamina A, sono da menzionarsi la xeroftaln1ìa , frequente in Oriente e no,n ignota in Europa, nonchè I.a en1eralopia. Le sue funzioni so,n o a ai più importanti di •quanto non si lJossa dedurre d a que ... ti esernpi. Recenti studi hanno dimostrato c 1h~ es~ a è cl1imicamente affi11e ad un gruppo di f;i 0'111enti ' 'egelali 1loti "OLto il nome di carote t1e e cl1e quando tali pigmenti ono contenuti n ei c ilJi, ])Ure n on ave11do un 'influenza 1

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[ANNO XLII, NuM. 19]

specjfica sulla nutrizione, sono trasformati dal fegato in vitamina. A parte l 'interesse chimic o c_he può da ciò derivare, il fatto ha anche i1up?rtanza pratica, in quanto che i vegetali verdi contengono. carotene .e costituiscono co, si u11a . sor~ente i~portante di tale principio. La v1tan1111a A e stata recentemente isolata allo stato puro e la sua costituzione è nota· si presenta in forma di un olio giallo , di azio~ ne t..anto potente che bastano 5 millesimi di n1iligramn10 con1e dose giornaliera un ratto e 3 / 10 per u11 uomo.

per

Ji itamina

e,

a.cido ascorbico. -

È nota co -

me Ja ·vitamina che previ en~ lo scorbuto. Ottenuta ora allo stato puro, in forma di sostanz~, cri.stallir~a, di nota costituzione. La quant1ta gJ,or1?a'l1era. ~ecessaria per un piccolo animale e di 3 n11ll1grammi. Essa è specialmente ma non esclusiva1ne nte, destinata alla nutrizi,Jne normale d e~ .capillari e le emorragie, che sono caratterrst1ch e dello sco·r buto, SO'ÌlO dovute. a degenerazior1e di q'llesti. t assai inte1essante notare che una sostanza capace di esplicare delle funzioni tanto spec!fiche sia co11tenuta in cibi che servono per l 'ordinaria alin1e11tazione, gli zucoheri. Tale vitamina porta oggi il nome equivalente di acido ascorbico.

Ji itamirie D ed E. - La p·r esenza della vitamjna D è indispensabile per un adatto metaboli~mo d~l. calcio __ e la sua mancanza pro . duce 11 rach1t1 mo . Essa appartiene alla classe de.gli. stero] i ed è interessante il rilevare - che ta]e struttura, sia pure in forma n1odificata , € posseduta da vari importanti ormoni, if che ci J iconduce dall'idea gi à sopra accennata che

vita'!1ine sia.no da con,siderarsi come degli or1rioni esoge,ni.

]e

Nella vitamina E, abbian10 un. i)rincipit> che i11fll1isce sullo sviluppo e sul fur1zionan1 ento nor11)a]e dogli orrr10 ni della generazione. La costituziono cl1imica i1on ne è stata ancora deter111i11ata , ina si è vedulio l'effetto della sua 1 f;Om n1i11istrazione, p. es., a donne che erano sogg·ette ad aborto abituale. 1

Il complesso viloniinico B. -

Era un ten1po ìndiçato col nome di vitarni11a B, c,he si din10st.ra':a n ecessaria a n1anten ere la normalità del sistema n ervoso. AttuaJ.mente , si scinde in !B 1 (che ha le funzi'0 ni ora accennate) ed in B2, che consta , a sua volta, di due fattori ; in a&senza di upo di questi , si sviluppano dei sintomi analoghi a quelli della pellagra. IJ 'altro fattore è si111ilf\ alle flavine (come la vitamina A è ana1oga al caroten e), pigmenti gialli f]uorescenti, diffus.i in 11atura, p1resenti in piccola quantjtà n el latte e connessi con l 'accresci1ner> Lo. Esso è attivo, n ei g io,1ani ratti, alla dose giornaliera di 1ng. 0,015. È d8 desid erarsi ch e una ufficiente quantità di ,·itamine sia fornita n ei co11su eti cibi ; ad ogni n1odo, 1'indu ... t.ria 'l )UÒ ora fornire d ei prodotti concentrJti che . . ono atti,,i ed utili. 1


!.\.:-.~o

\Lll , 2\ ur.1. 19 1

S l~ Z l ONE

1'e r t1u.anlo rig uarda le esigenze deJI 'o rl)'an i~1no i11 sost o1ize 11 i i ne r a.li , ·i d J•,0 11 0 di ·1in g·u<.:re quelle i1ece~~ari c p e r la sl rL1ttura d ell 'org·a11isrl10 sles~o e qu elle c l1e son o i1eces:arie ~o l ­ lanlo i1t 11tftli111a Y.Ua11lità pe r ]o s lin1 0 Jo de i LE. s8uti. c:os1 , di cale io e di fos l'oro 11e occorron o i1o~ evo1i qua11tilà , 111entre 11c bast an o pic cole di n1ag·n esio e di ferro e ni i nill 1e, em])r a . di altre c o111e il n1a 11g·ane e ed il ra n1 c. Gli e ffetl i de ll e varie di'ele e de i var1 ttri 11t; Ll)Ì a]ime11 Lari ~ i tlimos lra m ~dianle e:::>p~ri 111enii sia ~ ug·li aI1in1ali c.11e - ull uo1 110, ·pcc 1al;11enl t· u11 ·o rga11i.s11lo i11 via di ac rescim ~ nt o. (o~i . i) . e", è s tata di111oslrata J 'az ion e del lcttl e .10-aj u11ge11don e e ir ea ir1ezzo litro al g·iorn o .aIÌa <liet a di un g ruppo di ba1r1U.ini di uua con1u11ilà ch e aveva il co11 st1eto vitto norm ale. ])opc u n anno, si è vedulo c l1e l 'a ccrescin1e.n1 0 in iìeso era s ta to di kg. 1, 700. e que~l~ dcll ~ s1altLf(• di crct. 4, 6 ; n1 entre 1)er i b a rnbt11t a Ctlt si era dato ·i l latte , i a veva 1·isp etliva1n en I.e kg . 3', 15 e cn1. 6,8. ì\""on hi sog11 a J">erò d1m ~111 icare ch e. si tratta dì fa tti mollo cor11J1le i e cl1e primù di conc ludere occorre n1olta c ircospezior1 e. Così , p. es., se è vero ch e ]a vitamina D 11 a importanz,, 11-er il pr()Ce~so dell a dc11tizione , è d a rilevare cih e tale azio·11 e la poss1e<lono anch e la A e la e. l)er la nutrizione GUléin ea è in1 porl a11te il co 1nplesso ' rita minico B.,_, n1a non ineno lo è la vitamina _t\. P er le funzioni d ella g"n eirazione è essen ziale la vita1n i11a E , ma la 1na n canza di fertilità può a n ch e cleri,;are da deficie11 za della A. Ogni v il a11l in a possied e quindi un ·azio ne specifi ca , 111a i. feJ101ne11i pa tologici posson o e se re prodotti da u1: complesso di cau se. Per le a pplicazio11i pratich e, è a n zitutto 11ece~sc.\rio rilevar e che i Ycgetali verdi e le frutta non Yan110 conside ra li com e a rti co li di lus o, 111 ~ come necessità e ch e i cer eali , sp ecialmen10 se frazion a ti , r1o:i del).hon o essere t a11 to predo111inanti n ella di eta da e e lud ere i l>rodo tti :a11ima li , sp ocial111ent c quelli dell a la tteri a. T~' \ . i11si&Le specia ln1en le sulla g·ra nde utiJità cli c viene dal consumo dcl lat te. e sul fa tto cl1 e lél l)astorizzazi·o11e, se fatta ben e, non altera le proprietà di ta le in1po rtanle a limento. Di grand e in1porta nza è la o rveglia11 za ·ull a a limen lazio11e cle 11 'orga nisn10 in via di acc r esc in1 a11 t o, il quale ii.u bi ogno a oluto di i>rot eine di pri ma qua l i Là, di vil an1 i11e, dì calcio, (li fosfor o, ecc.: molti di questi prin cipi l)O son o es ere forni li da 1 ]att e. La llozione dei ... aggi prin c i(JÌ dell 'alin1cntaz i(.>11c l) lLÒ condurre al i11 ig l1 oran1ento n ell e ·~or1clizi'o11i di salute d e11« n azio ne. PL1rtroppo, 111olto cam 1nino c i ri111an e aitcora per arri vare a lla f)r ecisa conoscen za di ta le materi.a, lnent.rfl spf'~~o vi sono o. l aro li eco11on1i ci per fornire g li a lirn enti in ql1antità r di q11.R1itA n.rleg·u a Le. B~~~ nzial e è . pecialn1 e n Ie i] l)rov·v<' rler c ai bi sogni dell'organi . n10 in via rli accrC'$C Ìm c11to cd alla clo nn« inrin t{1. fil. 1

1

9;31

PRATI CA

Nuovi orientamenti nei concetti sulla nutrizione. (J.

·. McLEs1·ER.

Jour1L.

011-ier . m ed. assoc..

Voi. 103, 11. 6). :È passato i'l Lc1t1po i11 c ui , per r eg·o Ja re Ja

dieta di un 111a1ato, il 111edico gli face,·a la lisla gei cihi p ro ibiti ; ora , i11vece, g li prescrive quc.Jli e lle eg li cleve nla11g·iare , il ch e CO ' lituiSL-0 un. g ra.uùe progres::;o i)er la m edi c iu a . Trascurata a lun go , Ja ~c ie11za d ella 11ut.rizj on t{ era dive11La la il carn,po d 'azio ne di t1.11 se111iciarlat anismo e di uno stravagante fad dì n10 , n1er1tre ai nostri g ior11i Je scop erte ch e ~ i sono ' 'e11ute facendo i11 questo ca111po l1a11110 a...ttirato su tale arg·or11c nto 1'a1tenzion e del n·1eqico e del profano. Man mano , poi , dall a ~ ol a preocc u1)azio ne delle condizio ni patologich e locali de l d anno , cioè, ch e si pu ò fare ad u n qclermir1ato organo , i è venuti a con si'd cra r e ]a nulrizi o·n e d el JYazionte sotto il pt1r•Lo di vi ·ta dell a fì s io logia g·e ne ral e di Iuli.o j11Lero 1'organisr110. Cosi , da un venticinquennio, la n utrizion ~ dei tifosi si è radi calmente i11utata. Due fai ti co lpivano l'osservatore n ei l)azienti a ffetti da Ii f o i9e: la esig l1a quan l.ità cli .c ibo ch e lor o si 11e rrr:1 et lev~ e· lo s tato di ·p€ rato i11 c ni tali n1 alat i si trovavano. Attt1a ln1 en1 c. le ro. e . 011 0 l·t·u d i verse. e, con ta n11t.ri'zion e cl1 e lo ro ~i r:.011cede ora, so11 0 s0o·mrp·ar~ i la carpolog·ia , il su -sulto tendineo , il del i rio morn1 or ante e q uell a tormentosa (listen s ion e adrlorni11 ale c he ve11 i~a in terpetrata come 1os i e mia. (T~a i1ece silà .di a lim enlare i ti'fos i e l 'abba11dono del fcl i c ~ s.1110 d el la tte ~o n o st ati so~t.e nL1ti da l Murri .. ftr1 dall ' ulli1110 d ec.,e H11io del ecolo sco rso ed i ·uoi a lli €, ri son o . en1pre ri111asti sorpres\ quando vedevano la diet a cli a ffan1an1e11Lo a cui i medi ci di altre scuole conrlann a,,ano i tifosi. È q.11es la, r11i ~embra l1n a rivendi c. az; i<!ne ilalia11a be 11 più iJr1 porta11 t e di 111olle aJtre di scarso sian i fi ca I o - i'i. d. R .) . ' Così pure il en1idi:2'it1n o a cui i med ici . .. eg·t1e ndo la sc uola cli Let1he, cos.tring·e,-ano gli i11clividt1i affetti d a i1lce.ra qaslricr1 . . i è n1 0 1 ra lo d annoso, µe r ch è rit ard a ]a g·ua ri'g io11c. TI i11et odo is titui lo da J,r n l •~ rdt z ed adattat o al lo . to1naco am erican o da ipp~· ~ d i g·ra11Jo uLilità non soltanto percl1 ~ il c ibo l)it1 a bl}On d<tnt.e h a t1na dire tt a influ r nza . ull o . to n1 aro, l11a à n r l1 e percl1{· 111anlirn r il 11n7.irnt r in u no s lnto di eqt1i·l ihri o nutr1tivo. AlJro err o r ' del pa alo r r1uello dell a cliL'IJ l i.Cl 1rl.orbo di Rl'ir1ht. Ne l lra ttan1 e11t o di Iuli <' 10 fo r111e di n e friti , il ni ccli co h a il . olo o hl1 i e t~i''O di_ ri sp·arn1iare 11 r en e e J1(>11 :"H r l1r ciò !-- i P9='Sa olt«,:' n er e . olta nto ron 11n a fe rore re, lri zione gell e }J ro tein c·. lc>n1endo olt Anl o i 1)rodolli della cleg-radaz io nc d i quc!'lo t' tra_,r ttra ndo il l)nz icnt.c. ll 111ccli f'o, co~1 fn l'C' llcl o. r1on ron .. ider a r l1e ]e prole in r. utili zi'a lc dall 'o rga11 i ~ n10 a ~CO]Xl di . osi il nzio11c', no11 :--0110 1


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dE-graclate sir10 ai loro prodotti fi11ali e quirldi I l()fl arri ,·~110 a carie.are il re11e e non tengo110 prese•n te che la perdita di proteine, aggiuliLa al digiu110: proteico, deve COI1dUITe necessariamente ad un deficit delle protei11e dell, orgaTJiSJr!O, all'ina11i zione cr onic.a che ritarda la . . €,·uar1g1011e. J_,a veri Là di questo concetlo è appar sa dai sorpr e c1denti risultati ottenuti d a Epstein alimentando con forti quantità di proteine i pazienti affetti d a nefrosi. Ed esso è stato poi amp!ia to dalle osservazioni di ' lan Slyke, secc>ndo cui se si mia11tien~ il d efi citi proteico del plasma 11ella n efrite glomerulare, i pazie11ti ·va11no 1nale, i11.entr e essi si avviano alla g u arigione qua ndo si lasciano p·u r perdere le proteine, n1a si nlantengono le proteine del sangue ad u11 livello approssimativ·a memte normale. Din1ostrativi sono , a tale proposito, i risultati ottenuti d a Mc(:ann somministrando , abbo11da11li.. qua11tità di protein e -n ei pazi e·n ti çon nefrite glomerulare, mentre i ri sultati ~o ­ no çattivi qu.an.d o si restringe la quantità di tali alime11ti. Anche in questo caso, quindi , ]a r ·r ofe sion e me(lir a ha progredito della }) lira l~sione patologica a lla funzione fi siologjca general e. Lo stes .. o . . i può dire per i pazienti con ipertensione Vù!Scola.re, ai quali si proibi scono c.ar11J ed uova, con la conseguenza che il digiuno ·p roteico non fa ohe aggi11ngere un a ltro ostacolo a n1olt,i pazienti che già soffrono di a!tre defìcienze, si cchè n e risulta l1na sro11iir1vaJidità. Inveoe, a 1q uesti pazienti, in luogo di una dieta unilater ale, i d e, ,e sommiinistrare u11a dieta h en equiliib1rata, a cui non manchi 'il n ecessario, dieta che potrà conser·yare il vigore per il massimo periodo di ann}. Muta111e11ti .nei . con cetti nutritivi si· sono a''Uti recentemente anche per il diabete, che ve11iva consid erato soltanto dal . punto di vi s~a della d e fì ciente utilizzazion e dei carboidrati. L ' avvento d ell 'ins ulina h a perrr~esso di ovviare alla deficienza . del metabolismo ch e deriva~a d a. un )eccessiv;i res t.rizione dei carboidrati . di cui cui se ne possono ora son1n1inistrare .dell e qua11 tit.à su fiì cie1n ti. . .i\11che nella tubercolosi, le no tre vedute s.i ' sono modific..:.a te e l a capacità del paziente di accu11tulare del g rasso non è più con~iderata com e il n1iglior criterio del .prqgress.o. ~e,lla c ura. Anzi . J.' obesità od una con dizione vi cina acl e a è conside.r ata piuttosto con.1e un ostacolo; al tUJhercoloso va, quindi, somn1inistrata t1na dieta larga, n1a non . troppo , che possa n1a11Lenerlo in . con.dizioni. di .equilibriq nutri- . t j, ·o , pros in10 al suo peso ideale. Nel] 'artrite cro11ica, si sono prO}JOste . le dietfll p·i ù s\rar iate e quasi tutti gli alimenti sono El ati , dall 'uno o dall 'a ltro. banditj. Cosrì le protein e sono staLc limitate perc1h è produco n o acido urico, le frutta ed i pomodori, strano a dir . . i, per cl1f. contengono acidi; lo zu c-; ch ei:o e l 'ar11 ido perch è . . i ritiene da taluno cl 1<.' a hl1a =--~ in o la lo ll erani' ;l al d e. tro io. ~e::. 1

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lL POJ...I CLIN l C<' >'

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{ANl\O ÀLII, .\11 ~ 1. 19]1

su11 risult alo sicuro ve1111e però riferito sulla utilità di t utte que te restrizio11i, inentre si a facendo strada l :idea e.be, salvo per la riduzione di peso · negli obesi, bisogna guardarsi da ogni die ta unilaLerale e proocriverne ir1,rec~ una ch e sia discretamente larga ed a1Jpor~\ tut1.i gli elen1enti essenziali, ten e1ldo pr~te al1e questi poveri disgraziati rimarranJ!o malati per Jungo tempo e che si d eve, pe.rt~nto) con ceder loro una dieta ch e li assi curi da ogni deficie11za. Anche i bisogni nutriv•i dell'infa11zia ve t1gong ora con siderati sotto- un più am,p io puntl) di vista ed il pratico che 30 anni fa ha appresp cert.e formule a limentari rimane ora n1aravigliato al ved ere S4)mministrare spinaci r c.aroJ,e , barbabietole, c,arne grattata ed altro; una prova lo con vincerà dell ' utilità di tale cambia.me nto. _..\.11che n ell ' ostetricia, i nuovi con cetti nuLriti'!i sono giovevoli , in quanlo che è da ritencr_:si erron ea 1·idea ch e Ja quota proteica della gravid a debba essere ristretta per timore di d anni al fegato e di produzione di eclampsia , co1ne pure ]a tendenza ch e alcuni hanno di restring·er e quantitativamente la dieta d ella gravi da per limitare la g·rossezza del feto e rendere più fa cile il parto. La gra vida.i. invece, ha bisogno di u11a dieta n1olto più 1arga eh € 11on iii ogni altro periodo d ella vita , no·n solta11to di carboidrati e di gi·,a ssi r J11a di proteine, di vitamine, di minerali . Questi nuovi concetti ulla nutrizione norL son o il risultato di incertezze e di oscillazio11e di opinioni , ma sono basati sopra una mig liore comprension e del ·p roblema deriva11te da pazienti ricerche e da esatt e osservazioni e lini.che. fil. \

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~ANESTES IA.

Qt1ello che ei si può attendere dall'Evipan sodico. 1,. 1\if. Gu·Y. f'resse 1l1éd., 29 dic. 193±). All 'inizio del l 'applicazione dell' ~vi pa11 sodico si è visto che, p ur varia11do Of>portt1na · 111ente la dose secondo l 'età e i:l peso d ell 'amnìalato , -l 'efl1'.etto ane tetico non er a eguale in tutti i- ca i · nè lo studio d el riflesso oouilo-cardiaco, de ll~ pressione arteriosa e della reflettività hanno -•p otuto guidare ad un giusto criterio di somn1inistrazi'o ne . indiv:iduale. Si è visto solo. che nei casi con azione cardiaca più frequènte eh.e di norma , di solito i] t em110 di anest~s~a ·è abbreviato . . .. L'acquisto di nuova esperienza permette all ' A. - di' dichiarare che u1n ioamente l 'aspetto· clinic9 del soggetto può far ~ire a .pri~ri con1e -1 svolgerà e quanto. durerà la. narcosi. Dallo studio di 150 .casi , egli pe.n sa .che tre F-ono ··l e condizioni di cui bisogna t ener conto: , 1) ·Età del soggetto. - Dai 4 ai 3'0 anni·: risultato favorevole 11el 60 % dei casi , coo dura ta massima di a neste._ ia 20 ' . \cl rin1a11e11le,.


fAN~O

XLII, N U l.\l . 19]

i·aues_~e&ia

è staLa completata con cloruro d 'etile, protossid<> d 'azoto... ossigena to ed eter e (quest 'ultimo, iI1 &oggetti atletiGi e in. alcoolisti ·vigorosi s ufficiente a piccole dosi 15-30 grammi). Dai 30 ai 60 anni : 80 %.di casi fa,rore,ro]i: durata massi1m 1a 25 ' . Al disopra dei 60 a11ni: cruasi tutti ··ca ... i fa' 1orevoli; du·r ata massjma ±5 ·. Si è ,-itSto cl1e nei vecchi l 'iniezione deve es ere eseguita ler1tame nte. Come con1pleme11to e i)r olu11gan1ento anche qui si è ricor o co n 111olt o 'antagg·io agli altri anestetici citati. 2) ,Stato di debolezza fisica. - Più rec ettj,,i alla narcosi appaiono i soggetti sedentari, i din1agriti , i feibbricita11ti, gli anemizzati e ir1dubbiamente per essi è di grande '~antaggio questa narcosi poco tossica e di breve duxata. 3) Sede del cam.pa operatorio. --!. La sensibilità cutanea, la mucosa e la peritoneale (Douglas particolarmente) sono le ultime a scomparire e le prime a riapparire. La s tessa. senr-:.ibilità ;outanea è più viva al perineo. m er10 agli arti inferiori quindi al tronco , al colto ecc. Col ritorno della sensibilità si nota pure la çomparsa di una sin1drome di eccitazione piramidale pu1·a, che generalmente progredi$Ce dal basso all'alto. Potendo la sensibilità cuta1lea disturbare i tempi di apertura e di cl1iusura, Ernst preco11izza l'anestesia locale per infiltrazione della parete, tecnica ch e I 'A~ ha diverse volte applic ato insieme a M. Bon11iot, aggiungendovi la posa 1)reventiva dei fili di sutura. Le conclusioni pratiche sono le seguenti: l ) Soggetto giovane e muscoloso: si pos~on o ottenere I O' di anestesia. con n1aggiore o n1i11ore stato di agitazione se 11on si fa uso d ella loaale. 2) Soggetto giovane n1a minorato 11elle sue forze dala n1alattia : co1npletando co n protossido d'azoto ossigenato i può contare su 30'-35' di buona narcosi. 3) Soggetto vecohio: completando co_n la locale o con protossido d'azoto o anche con le due successiv.amein te , ~oni dura ta può essere raggiunta senza pericolo. Cosa fondame11tale nell'impiego dell 'Evipan , solo o associato, è ohe la diagnosi sia più elle possibile precisa e quindi la durata dell'i.nter·v ento prestabilita, non potendosi a ,·olontà prolung are il te1npo della narcosi. 1

. ~I .

RA STELLJ.

L'anestesia regionale degli arti per via arteriosa. ((~oI~ARD.

933

SEZIONE PH.\TICA

Bul! . nié1n. ·;. oc. nat. Chir. , G0-

1362 , 1934:). 1/ A. riporta 8 ca i d i aneste ia r egionale degli arti con i11ie-z ione endoa11eriosa di anest etico. Con tale tecnica si possono con1piere le 01)erazioni più variate fino alle a111pt1tazio11i , seJ1za [lvere i11conYenienti di sorta

~

ottene1tdo un~ anestesia n1i.gli ore di quell.a tronculare. . La tecnica di que~ta a1le ·tesia, ohe· costituisce L1ell 'intenzio1ie dell 'A. un migliorame nto della anestesia regionale eI1dovenosa retrogracla i11tr9dotta da Bi·e r n el 1909 ~ d eseguita u larga scala da . Cahen. La tecnica è la seg uente : soluzione, a l ,5 % di ~c urocai11 d - ±0 centi!ITa1nn1i per l 'arto su periore , 25 per .l 'ava1nbraccio e la n1ano. .\ rlo1)e ra11do u11a soluzio11e a] 10 % i può praticare l'anestesia con un volume ancora minore di anestetico . Le m oda lità di iniezione sono due: la prin1a in a1to iscbiemizzato con la fasc ia di Esmarch, la s.econ·d a in arto n.011 i"oohiemizzato. La seconda tecnica è da preferire peroh è lJermette l ' iniezione . nella arteria traverso la cute, mentre ad arto ischiemizzato OCC 0rie la J)reparazione dell 'arteria. , J.J 'iniezione ad arto non . ischiemizzato si ~)rati'ca nel rnodo seguen.te.: . identificazione dell'arteria con du<? dita della nlano sinistra. f 11iezione nell'arteria d ella soluzione . an este~ izza11 le. Applicazion e immediata di stasi medi ante un bracciale da stasi precedentemente é1l)plicato ne l limiite lìrossin1ale d ella zona da a11as.tetizzare. L 'iniezio ne dcl arto isc1h ien1izzato si compie in.vece così: ap1)li cazione d ella fa eia di Esmarch: pre1parazione d el) 'arteria e i11iezione fl nd1)arteiriosa di soluzione anest.esica molto più diluita che n ell 'in. ad arto ischien1izzato . [Goyanes aveva già praticato questa anestesi'a con soluzione a ll 'l <?too di novocaina ma ~olo in arto non ischiemizzato l. A . CALÒ. 1

1

L'evipan in anestesia dentaria. (R. R.

'M .<\.CI NTOSH.

Proc. of the Roy. ,Soc. oj

11/ed .. g·enn. 1935) .

L'A. trova molto vantaggioso l 'uso dell 'evipan ma pensa .ch e que&to deb,b a esser e fatto solo da chi h a profonda pratica di somrni11islraz..ione di anes tetici e possibilità di os erYarne gli effetti n ei ·divers i tipi di pazienti . L 'asserzione ch e ]'evipan no11 debba n1ai esser e introdotto a pazient~ seduto per timore dell~ caduta della pressione è eccessiYa. Quello che veramente ha grande impo·r tanza è manteUtre una huona respirazione durante l 'aneste.. ia. Nella gran maggi'o ranza d ei casi in cui vi era indicazione all'evipan, l 'A. ha usato questo co1ne preanestetico, somn1i11istrandolo i11 quantità sufficiente .a produrre l 'incoscienza e facendolo quindi seguire da inalazione di protossiào d 'azoto ossigenato fino al termine del· l 'operazione. P er il ~avoro dentario , è n ece sario aprire la boc;ca del paziente prima dell'iniezione se non_ si vuple perdere un tempo prezioso a ll 'inizi'o di operazioni di breve durata I)()ichè il nt:l. ... oler e. con }Jiccole dosi di evipa n 11011 i rilascia. L ' uso de ll .evipan con1e ur1ico anes tetico è c;ta to , n ella prati ca clell 'A .. Iin,ilflto nl 10 <r~


9:34

« I L POLI CLI ' H.: J »

(lei ca si , }a le a Llire il LJ.Ueg·Ji i11Lerve11Li c l1e 110Le va110 !Jl·cve<ler ·i di breve durata. In co1tfru11 Lo a ll uan to uccede. 1Jer il 1J1l'O Lossido d 'azoto e l 'eter e , l 'a11es1tesi.a da evipan i\ 11~J.s~ i111<! i111111 etJiala111e11te dopo l 'i11ie·zio11c , J•er divetti re 1Jrogressi·va111e11 lc 111i1tore, data Ja rapida eli111i11azil)11e del jJrodo~ Lo. Perc iò , qua11do ;:,Ì 'og lia110 i11 un.a soJa eduta seguire diver.. , i i111ervc11 Li, è co11sigliab ile eseguire l)l'i111a le esLraz1on i , che so110 più dolorose , ll u i1l-

di 11• Javoro c-011 crvativo . L 'A. 11011 J1a 111ai i1otato effetti spiace \'Oli. ~ lt c~rca !UUO casi, due ::.olc 'olle ha i1otato. col ritor1io de lla co cie11za: l1110 slato d'agita1io11.e durato poi 4uaJ cl1e 111inuto ed una 'olta 1111 modico grado di 1 Ieri a i u una do11na; <1uest 'ulti111a eve11Lualità, sebb011c rara, è l'orbe pjù fre,1ue11Le con l 'e vit)an elle col vrolo '&ido d =azolo. Del r es.t.o, il p azie11te i1 011 prova i1essu11a spia ceyoJe · e11~zio11 e , srJesso llel destar i crede che la 11arcosi debba ancora e~ ere e eguita. r1101Li so110 quelli cl1e , una volta provala J'a11estesia evipa11i ca , di lro11le alla nece ità cli l)ll altro inLerv ento Ju ri clliedono spo11LaJ1ea111e11 te. U11 fatl Q, 110 11 a n cora n1cs ·o i11 rilic \ o da allri. è c l~~ do1io 1'a11e -tesia con evi·pan la capa cità cli ,clor1uire r esta mollo di1l1i11uita lJCr diverse or:~ co ì cl1c, qua11do l 'i11iezio·u e sia f:~t ta la . Q_ra, può ·eguirn e una i1olt e i11 f:o n ne be 11011 ..:i -0111111iuistrano . edativi. 1

~1. PtA STELl .1.

Pubblloaz/oae aecessarla al Medici Coadotti:

Oott. Prof. ANDREA FERRANNINI

Docente di Patologia Speciale Medica e di Cliinica Medica nella R. Univereità di Napoli

PATOLOGIA SPECIALE MEDICA EPITOME ad uso dei Medici e degli Studenti

Prefazione del Prof. AGENORE ZERI. Direttore dell'Istituto di Patologia Speciale Medi ca. nella R. Università di Roma Riportiamo uno dei tanti giudizi espressi dalla Stampa Medica Italiana su questo libro del prof. F ERRANNINt: 11 Non ,si tratta ve ramente di un trattato, ma di un breve e sue« coso riassunto di Patologia speciale Medica, di un " Epitorne " « çome si esprime l'autore, il quale, nello spazio di poco più di « 500 pagine, ha condensato quanto di più essenziale e di più si« Ctlramente acq11isito esiste ai giorni nostri ne l!' ambito della Pa· << tologia del Cuore e dei V asi, delle vie respiratorie, del ricam bio << materiale degli organi et1docrini, de! sistema nervoso, d elle mev « Lattie infettive, ecc. Si può affermare che in geneYe la sintesi 11 fa tta dall'autore è riuscita felice e chiara, cosicchè iL m edico e « lo studente possono trovare nel libro di Ferran nini un cor11pe11« dio di patologia m edica gene ralmente ben condotto e ben ag· ,1 giornato, che varrà a richiamare rapidamente alla sua m emoria « gli elementi fondam entali etiologici, fisiopatologici, sintomato« logici, e dia.gnostici delle varie forme morbose. <1 Assai bella la veste tipografica del Manuale, edito da L . Pot;(.i

« di Roma. F ERDI NANDO MtcHELI )) . (Da Min erva Medica, Torino, n . 9, Anno Xl della Seconda Serie). Volume di pagg. X ll -524. con 15 I figure in nero ed a colori nel testo. Prezzo: in brochure L. 5 6 ; rilegato in tela L. 6 4 : più le spese postali di spedizione. Per gli abbonati a l 1< Policlinico » rispettivamente L. 5 O e L. 5 8 in porto franco. Inviare V aglia all'editore LUIGI POZZI, Ufficio Postale Sue• cursale d ic i ot~o . POMA.

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6li effetti nocivi delle irradiazi.,ni solari. L 'eliole.ra!Jia J1"t 1Jr eso i1t questi uJtii.11:i a 1t111 Ull e11or1ut~ ., ilu1JJJO. L 'aLiLudine di esporre Ja 111aggior parte pu ·sibj}e tli 8upcrficie <lel cor1Jo ai r aggi del :ule si è diffusa i11 tutti g·li ·.trati sociali , e d è ~ala incorag-.giata da Lutti i g·o' er11i ci vili . .L cerlo e ne ~on<) ot1e11uti laJ1g·1l)i Ii vc.t11 l agg·1. SoJ10 a tutti i1oti i' be11cGcì tleJJa c.ura olare. J raggi lur11i11os·i e le radiazjo1li i11vit'ib,ili , tJJ LraviolE.tte vd i11fraro& ·e. so no i11di 1)e11 sabiJi, .1Jla cre.- ceuza ed al lo S \ jJllj lpo ar111oui·co <.lei rag:\1zj ; l1a11110 ge1leralmente un 'azio11e e ulropica, l.011ica ed eccila11Le; e per moltli stati i>atoJugici la loru az io11e ct1raLiva e profilatLica è.· 11 01.evole, talvolta ·n1eravig·liosa. l'uLLa vi:i la larg3 ap.p1li cazior1 e deJJa cura ·oJare l1a di1l10B>tralo che i11 deler11ti'11ate co11di1io11i~ e ~op1·a lulto quando ·i ecceda, lun.g·j dall 'a r ere effet.ti favor evoli , i ])o -so110 aYere r o11 ~eg u enze dannose. l\ . <~J én1c11t ~ Pr esse 111éclicale, 16 n1arzo 19:33} o ·serv.a cl1e, co111e og·11i 1)1edica n1enlo atlivo, i bé:gni di oJe no11 dovreb·J)ero esser e r11ai ·fai Ii arbilrarian1 e11l e, 01Jra Lutlo ad u11a certa e1à. e tlovrebbero t->:sert se1llj)l'e praticali co11 de ter111ì11ate regole di durata e di tecnica in raJ>· porlo alla se1\ ibilil.à del sog·gello, al suo s1al o 11al0Jogico a11t.ctiore, i1011cJ1 è alle condizio11i Jl<-dJe quali la 0:311ios izio11e ò falla. Jja ~ en si'bi]j Là ai rag·g·i lu111i11os i, vi .. ib,j Ji ed invi ~iJ)ilì , varicl con gli i1ldiYidui ~ia l)er con di 1 j o u j urgan i el 1e i11 tri11 secl1e, ia per i11 fl ue11 1

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e~c1g e n e. u

!\ rigl1ardo di <tu c:-; Le t1Jlin1 c va ri c0rdalo c li t· vi ~ono ·o La11 zc cl1 i111jclJ e ch o i11lrodollc i1c lJ'or g·aui .siuo Jo ~t' 11 ~ iL1ili zza11 0 ai rag'g·i tillra viole lti. 'fa] e t' il ca o dell 'acrjcli11a inietla1a per "··ia en cl o,c11o:: a, deJ l 'eo'"' ina adoper ala co n1e co111vo11 ·111 e cli C0"111elir i. cli alcu11j j1)1110tici, corn e Jl ulfo11al ed i l lrional , i quali pure no11 e ·e11<lo foLo en ·i bi li zza Lori dirrt Ii pr·ovoc.-l110 n~" ll 'org·a11is1110 Ja for111azione dr e n1aL011ornr ina clte .Ila eletta pr0·p,ri01à. L ' ~ ·::;0 1lzc1 Ji berg·a1J1olto,' c.o nte11l1la in 1110Jl r rtC lJUe Jj· (:oJonja , 18 alta ) 'affinit à j )i g 111eJllaria de ll a i)elJ e . ollo l 'azione dei r agg-i olari. Nel!E- lJarli dove e ·a vie11e. applj ca t.a le irradiazio 11 i sol ~1ri p1~0 vocu110 inten se pig1nen Iazio11i, dc I re~ to tra1tsitc•ri e e senza g ravil à. XGg·li i11di vidt1i ch e dOJ)O u11 bagno si di . 1r11doJ1 0 sull 'crJ)a l )it;r asciugarsi : i svilup•pa110 erite rni ' 'e icoJo-bollo "i, molto prurjginosi , di for111 e bjzzarre ri produce11ti il cal co de]Je piani e pig iate J a J corpo. t stai o di 1110 trato 11e ql1este J e rmiti ono l-'rovoca l ùall 'azione con1hi11 ~\té\ della clorCJlìlla e dei ra~gi ro'"'si e<l in fraro s"' i clell o peltro. f. ' in ge. lion e di alcuni vegelali se111bra es.porre ad acci·d en li fo t0dina111ici. 11 consuo10 di


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frUJll~lltO Jlero lJUÒ ] )r OVOcar e }JJ'UfÌlO, e r ileJllÌ ,

cuc·111i, boJJ c. Alle fotosensibilizzazioni e11 do~e1L c ap1)arlie11e for ·e lJUelJa de1Ja pe llagra . Le alterazioni rulanee deJle parti ::,cope1te (e ritemi, f]itl.e11e, 111f,la11odero tie e cicatrici') ripruJuco110 esa1ta!11ente c1ue lJ b del] 'actinite e i viluppano o)o ju pri111a vera e<l i11 esta le . Forse llil certo i1un1cro di tiCJ1::;ibilità alla luce, con siderate con1e idiopal ichc di j)endono cla lln a car enza a I i'111e 11 lal·e Jrusla. vJ $0110 forn1e di . . e11sibilità della pelle al la luce Gh e può considerarsi ana fì la ttica. 111 a lcu11i individui l 'esposizio11 e ,a l . o le an ch e bre" c JJrovuca u11 'inte11sa orticaria, iJ i1rurigo cd a1~ cl1e l 'eczema. lViedia11le Jo "Les o . meccani1110, o per fotobiotrop·i ·n10 , J 'espo izio11e al so le determi11a una diminuzione della resiste11za della pelle ch e permette lo sviluppo di moJ1.f' infezjbJli infetti,ro : ] 'ydroa vaccinifor1n e, ac11i, erpeti , in1peli g·o, ecc .

* ** sull 'organis1no

11 sole ag·isce u111a11 0 a n1 ezzo <lei suoi rag·gi lumi11osi e dei suoi rag·g·:i: i11visibili di lungl1ezza s uperiore o inferiore cl1e )JroJuu garto il 5uo spettro. Ciascuno cli questi g ruppi di raggi ha u11 'azio ne speciale cl1e 'aria secon clo le stagio11i, ]a zo11a terrestre, l 'altitudin e, il r11odo d 'e·,Po·ìzio11e pro lung·ato o in terrnittente. I 11 111ontagna, sulla neve ed in riva al mare l 'e.s.po . . izio11e :tl oJe è r>iù pericolosa p erch è ~gli effetti dell 'ir1«adiazione diretta i aggiungo110 quelli de lla rj rJ e sa, e p er ch è l 'atn10 fera 11ura 11on ag'isce p,ì ù co111e sch er110. 1~li effet~ i 101.: ali : i ' erifica1lo opra tutto suJ]e 11arli e po ~ te de ll.a pelle. Do110 un 'e posi1. i o11~ di circa vc11t.i illi nuLi si 11an 110 fc11on1 eni .- in1ili a quelli delle scottature : erite111a , t;e'fl o cli c.alorc f' di brucio re, l'li tteni e talvolla a i1ch e ec.lc·11•i e . e11sazione de1 t e. sut i . ot tocuta11ei S])€c ie alle lab.b ra, all e _µa lp ebre , alJ e oreccl1ie. ·r alvolta . i })O sono avere an cli e ulcerazio11i c ui eguo110 cica lrici deturpanti , ma il p iù d<.'ll e volte si ha ~ol o tles4l1a111a1.. io11e, forf'ora zio11e, co11 prurito 111ole::;to. l~ccez ionalnt e nt e si può avere corlgiunti vit e ro11 fotofobia ecl ede111a palpebrale , ch e pt1ò scc)111parire i11 q11alch e ora, n1 a può an cl1 e infel t .ar~ i provocando le«io11i g·r av i. T11 altre circostanze o in r elazion e ad una ~cn~ ibiJità cutanea differen te, ì lJredettr fe11011 ten i ])Osso no 1nan r are ed aversi soJo u11a l)ig·111 c n laziort0. 'i pOf;S0110 avere ancl1e, per i e n ··Ile JJio ncle efelidi , ·pign1entazioni r eti colate, vii iligo, ·tat i 11ellag·roidi, 111e]an oµn tie, ])il o. ità ~µec i e all e bracc i;1, alle g-.c\111be, alla g·la})<' 11~, clJ :. le111p ie:. f11oltl'e 1'e... po izion <.' al sole p.t1ò dete1rn1inarc vere e 1) roprie 111alatti e cutanee: orticaria , prurigo , ecze111a , erpete , ac11e, forun coli , in11 >~1i ­ g•1, h J droa vaccini fo rn1e e vesc icola a. 'f rt l,olt a si ha11no al terazioni r u la11ee ail alog}1e :tll c radi odern1iti . cl1e JX> o no 1ra:'for1

1

PH.\TJ CA

i1larsi in <~a11 cri . A que ·to gruJ!pO apparLengo110 lo xero•.ler,1na j>'ig·1t1entosu111 cli J\.a1)0 ·i , 1·epitelio111ato:5i di Besiner , il ca11cro dei r11a1·inai di U1111n, l 'epitelio1nalosi 1Jig1ncn taria dei co11tadin1, la ker.atosi :::;eni'le p•r ecan cer osa. Queste <li\ e r.~ 0 derm a tosi ca11 cerig'n e ct1e (~o ugerot l1a chi:-\111alo r adi oJucìti sono i11olto r~ re e ~ono dovute ai rag·g i ~a l ari a 011de corte i11 i 1Jdi vidui pr~1cli~1)0S l i.

* **

Gli acciùe1ll i ge nerali cl1e lJOs ·0110 ave r'- i a seguito di uu bag uo J.i so le va11110 dal c111plice malessere aJla i11orle in1pro vvisa. (ili accidenti g ravi son o . tali descritti sotto vari nomi: i11 s0Jazio11e, colpo dì sole, col1Jo di ca lore, co lp-0 Ji luce, actinite acuia o u ])ac·uta ~ a11ople~sia lt11ni110 a. Si è attribUJita la cau ....a di quesli accidenti ai raggi calori t:ici o all e irradiazioni fredde, yjoJette 0 ulLraviolctte. 111 realtà i tratta di fer1on1 e11i con11)les i, i1 ei c1uaJi i·11terve11g·ono eia u11a part'? l 'e pos.izio11e J)ro1ungata ai ragg i ~<;] ari, e daJl 'allra circos1a11ze favor e11ti o aggravanti. Quc le posso110 rig uardare l 'indi vidu() (la stanc l'lel1.a, l 'in gestione di bevande alct.>o1ic11e, lIIt pa.., Lo abbondan te, g·li abi1i I r(>.p po stretti', la 111anca11za di })rotezion e d ella tf'~ta) o te co11di zio11i e~ l c rne ( l' ecces ,i va u11 1idil ?.t ùell '. ariJ , la pre•s"ion e atn10 fe1ic,a ba ~­ ~a, la riverber ;Jzio ne i11 teJ1 sa, la eccll ezza e l 'a ridiLù del ~uo l o) . Sot to l ':lzio 11c tlc J colpo di calore l 'indiYicl uo <ade al suolo 1)ri'\o di se11si , agitato, o a11cl1f~ i1L p r efla a cosse co,11vulsive o tcLani[orrn i. 1\.. tfUe to s lalo p uò seg·uire i l c:on1 a e la 11 i o rte, la Cllt:d r : i l1a ·ei1111)re tl uando la leo1pcratura Je I : orpo ragg·iw1ge i 42" o più. l sinton1i prc111nn il ori cl) e devo no far t r111ere lo svilUl)PO ueJ colpo di calore . 0llO la __:(~c;cl1 ezza ed il calore ·co ll anLe de·IJa 1)e]Je, la l'rec1uc nza del le utin zioni , la ·el e J rc.lenle, il ~r 11 o di ta11cl1<'Z7.a e di a teni a, la coll o-esli o11e c.lell a fac ci:i, la tt1rg·escenza elci 'a i dcl ro ll o , Jn ..: in. t• os i e la cli::,])11 <'.n. I fnlli ~peri11LC t1tn li c clinici co11co rc.la11 0 n el cli111 0s lrar e l 'azi·o11e 11ocjva del calore tro1)])0 c. levato o l)rol11n o-a to sull 'orga11isn to , q ua11do la ~ udo razio11 e o la ' ;e11tilaz io11e 11on .. i OJ)])OJl<' a 11 'eleYazion e cle Jla ie 111 pera tura de] co rip0. La cli s1.i11zio11c quincli lra col po d i ca lo re t' co11 10 cli :5o le 11 c)r1 • c111brn g iu tifi ca la. 1

1

1

* ** culanc0

Olt1 e aJlc- lt.'sio11i e ag li ncr id cuti gc11era li Je irra<liatio11i solari possono provocare disturbi fot.a li os ia a carico di ~ i11g0Ji . Ol'!!Ulll .

t

·Lato consta ta lo cl1e a ~eguil o <lC' ll 'es1>0-

~ i1. i o11 e

al sole l>rolt111gala gJi epatici po 01ìo avere itteri , 1ifl o- 1~0 J ec i &litj , orti cari a con ede111a cli QL1in cke, fe11on1 e11i colilir i. ~011 0 tati regi . l rati i noli re f0n o111 en i conge livi bron,·hi a li o i)11l111ona ri più o in e11 0 in len~ i . cri:;i di <.'n1 icr ani<t. e d 'a 1na. '


936

<t

IL P OJ . lCLI N lC•) »

1 fatti più gravi so1Lo slali cot1:stalati i1ei tubercolotici. Nur11erosi sono i ca ·i d 'individui che a seguito <;ii un :Qag110 di sole int.e1111?esltvo e esagerato , specie .i11 riva al nlare, presentano segni di una tUJberçolosi ganglio· i>ulrr1,o nare· fìnq allora ignorata o co11siderata con1e benigna. Nei Lubercolotici ava11za ti i 1) 0 sono avere emottisi gravi , crisi evoJutive con. <lucenti alla i11orte e granulie provocate dalla elioterapia o dall :a ctinoterapia artificiale. I bag·11i di sole devorto essere inibiti i11 tutt e ]e forme di tubercolosi attiva, specie nelle iorJ11e essudative. iniziali. nelle forr11e congestizie e i1egli i perle'"' i. Dà ip, ece 11otevole ' 'antaggi nella tubercolosi puln1011a.r e torpida , ed i11 quella g·landulare . . Nella maggioranza dei ca i l ' eliot~rapia migliora lo stato ger1e~·ale e n1orale, favorisce Ja calcificazione delle lesioni, a condi'z ione cl1e ·essa sia praticata al! 'infuori d elle fasi di ria• • • c.t1t1zzaz1one e co11 pre.c auz1one. I/elioterapia deve ess~re più una ciUra di aria e di lt1ce cl1e di sole~ no·n ·deve essere i)ratj ca ta nelle ore calde; deve e sere i)rogressiva , do. ata e seguìta dopo ogni seduta . dal! 'esame della ten1°peratura , del polso e della r espira• z1011e. argo. 1

1

NOTIZIA BIBLIOGRAFICA ATENEO

DE

CIE NCI.\ '

M E DCCAS

l\ifALAGA.

DE

Cu1:sillo so.bre Sifilis 1933-34. Quince lecciones sobre sifilis. - Malaga , Im prenta 1

cc Sur », 1935 , pp. 286.

Per iniziativa del IJTesidente dell 'Ateneo medico di l\Ialaga , dottor Ortiz Ramos, ebbe i'ri , luo1g o 11el 1934 un corso di conferenze sul quadro clinico della sifilide secondo ali tudi più recenti. Queste conferenze, te11ute cla q ui11dici g·io\1ani 1nedici , vengono ora édite in un vol11me, a cui l '0 rdi11e e la disposizione dei \'arii arg·o111enti conferisce u11a certa unità o·r ganica no11 qual e p erò ... areb be lecito di asip ettarsi da una pubb licazio11e come questa , di cui sor10 chiari gli scopi essenzialmente di·{11lgaLivi. l'lel primo capitolo, de di calo alla storia. dellr1 sifilide sino alla scope rta d el treponen1a pallido , sot10 messe in evidenza le ragion i desunte anche da fonti letterarie ed archeologiche (1) e secondo me assai fondate , per cui questa malattia si dovrebbe ritenere e istesse n.ell 'antico co11tinenta anche prima della sco· i1e rla d elle ~i\n1eri che. 1

1

1

(1) Recente111enle

i è sostenuto da un valer1te arch eologo (l\ifagaldi) che i n1iti sofoclei del 1nale cli Filolte te e della camicia di Nesso si <lebLano riferire alla sifilide e vi ha persino chi ritiene ch e if famoso morbo can'Lpano di Orazio ~ a tire. 1° - 5) sia da identificarsi con questa infezione. Lo· tesso si è eletto della mentagra. di Plinio , n1 a que la lesi è taLL esaurien len1enle <·011ft1l a la <1 :1 P . i\ . ~fe ir1 C'ri. N. ri el R .

Seg·uo1to

[ANNO

i111n1ediata111e.nte

i

Xl. II. NuM. 19J

ca1)itoli

sul-

l'anatomia pntologica delle lesioni sifllitich e; ~u l la sierologia. della r;ijìlide., e sull 'importa11za, per la u lteriore evo luzione del lJ. nla lattia , di up.a d.ia.gnosi precoce delle forme primarie I!

del&i, loro cura.

·

_t\. questo prin10 g·ruppo di lezioni te11goJ10 d ietro quelle in cui ·è descritta la sifi lide di yarii. sistemi ed apparati (osteo-articolare, bocca e t:iie digereriti, polmon.are, r;ardio-vasco-

lare, articolare, auricolare, ocitla.re, n eiiro-sifilide). Ad u .n Lerzo gruppo infine si pos.s ono ascrivere. i r.;apitoli sulla sifilide congenita, o inge1iita o iririata o sifilid.e acquisita nella vita intra.uterina (clovendosi per l 'A., come del resto per Ja grande n1aggioranza de1 sifilografi e pedi.a tri , ritenerei del tutto•• eccezionale la traS!ITllis~i'one per la v~a. germinativa e quindi ereditaria , il ché peraltro è forse un po ' esagerato), sulla sifilide e grav,idan za (aborti , parti i1nma1uri e prematuri, 11ati a tem1ine n1orti e macerati, co11 accenrto alla legge del Profeta ed a quella di Colle -Beaumé) e s ulla profilassi sociale della .sifilide, cap1ilolo questo che, prop1rio ]Jer i firLi 1)ratici e di. divulgazione della intera opera, avrebbe meritato un più ampio volgi1nento ed ut1. p1iù profqn.do esame dei J1umerosi problemi connessi ad un argomento di sì grave interesse igienico . e sociale. P~r .g li ste6·SÌ motivi non si può a meno di rile''are la n1ancanza. di .u no speciale capitolo sulle manjfestazioni cutanee della si'fili1de cl1e i)ure hanno ta11ta importanza per la conoscenza di questo proce so morbo-so ritenuto fino a ·_JJoch!_ dccen.n i fa quasi e .. clt1si'vam ente derrr10tropo. Con tutto c iò la pubb.Iicazione di queste r onferenie, edita in buona veste tipografica cui .p erò non aggiu11g·ono lJregio le poch.e figure jn nero del testo, va lodat::t come utile opera di i)ropaganda fra i medici pratici i' (jUali 11on s.ara11no n1ai abbastanza edotti della necessità di conoscere a fondo la sifilide con le &ue infi11ite e multiformi rr1anifestazioni locali e generalì, il suo co mportamento sierolog·ico ed i mezzi terapeutici e profilattici più a cco11ci p€r com1biatterla e11za quartiere. V. MoNTESANO. 1

1

CENNI BIBLIOGRAFICI C. LEo. Nlanua.le di chirurgia pratica elementare. Tip. A. Cordani, S. A. , Milano , 1935. Volum e di paga. XX-606 . co11 202 figure. Prezzo L. 80 ( "' ). Il prof. Leo ha avuto un 'otti1na idea, di com1pilare un manuale, non trop po schematico, ma nea11che troppo esteso, delle itozio11i basali' e degli interventi più comuni d 'urgenza o no , cui può essere clliamato un medi co , ch e non abbia pratica g rande di chirurgia. 1

("') Il volume è disponibile anche p<resso la nostra Ammini.st.Ya• ;(.ione, via SiStina 14, Roma. Esclusiv amente gli abbonati al << Po· liclinico 11 pot1"anno ottenerfo f1"anco di porto inviandoci sole L . 72 .


~ E ZJONE

Operazio1li arruhulalorie, che si po · 0110 co111Iliere i1el gabin etto s tesso del n1edico , o al d on1ic,ilio del i11alato , se1iza in,iare il n1alato al l 'o.:pedale, a11che perchè talora ci'ò non è po sibile in ·p iccoli centri o no,n è facile. ~Ia ancl1c quesLe piccole operazioni taJora ha11no grande impo1tanza per il decorso ult eriore, e talora anche p er la vita stessa d el n1alato. Si pensi p. es. ai i)1·in1i interventi in paterecci talora anche lin1itati, e all 'impo·rta11za dcl prin10 soccorso in casi di ferite e i11 g·enere · di traumi. L' A . in una prima parte g eneir ale ricorda 1e i1ozioni fondame11tali dell 'asepsi e dell 'antisepsj, dell'a11esles.ia, e della tecnica o·per:atoria, specialn1ente per la dieresi', l 'exeresi, Ja sinte~, le emorragie, le allacciature e le operazioni nloutilanti. In una ·ecorlda, s1)eciale. parla delle le ' io11i t1·au1natich e, delle i11fezion1 locali e generali, a Gule e cro11iche, di alc une. lesioni molto cor11uni con1e varici, ulcere, carigrene, u stioni , cong·elazioni ecc., e dei processi più comuni delle varie parti del corpo, trattandone em1>re pe•r quello che può fare i'l n1edico gein erico . &ia per l 'astensio11e da n1anovre che pot.rebbero P-sserc dannose, sia por gli interventi in1r11pdiati e d 'urgenza, sia per i 1 n1odo di co111 portarsi nel decorso ulteriore. In uin a terza parte sono riassunti i }Jro,1vedi111enti ch e deve conoscere e usare i'l m edico prati.çò i·n alcuni campi speciali come l 'orto:riedi~ , specie per quel che riguarda la teonica di appareacbi gessati o amidati e le più co•1111u . ni affezioni orLopedich e, coSIÌ n ell 'urologia, ~ pe ­ cialn1·:l11t.e 11ei sondagg i e nelle }) lÙ frequenti aff r zioni dell 'urelra e della :vescica; casi di g i11ecologia e di otorinolaringoiatria . Il ~ianuale sarà certamente assai uti'le ai nledici generici e pratici. e specialn1eil1te ai lnedÌci co11dotti, eh.e spesso devono provveder e>" cla soli alle più cliver se lesioni e a cui questo li'bro potrà servire dI guida precisa evitando incertezze e azioni dannose. . . Il Leo merita ampia lode per ]a diligenza e l 'esaLtezza con cui ha trattato la materia complessa benchè elemen lare. R. _.i\T.E SSANDRI. 1

~ . CoLOMBINO.

Tera.p1:a u1·ologica modern.a.

di pagg. IV 0 -217, con 5'l fig. 1,orino , car11e. 1935. . L. 30. .

(~ .

Vo1.

Ac-

È far.ile prog11osticare Ulila larg a diffusione

alla p ubblicazione del Coloniliino, cl1e egli chiama troppo modestamente volun1etto , perchè libri di terapia ·prati'ca sono dovunque rari. Eppure il sofferente desidera sempre, e talora (li speratament e, proprio un soccorso medico o chirurgico e i1on già la conoscenza esatta del suo male, alla ·quale probabilmente non potrà mai giungere. D taltra parte esistono situazioni gravi > bench è comll.!Ili, speci·e· nel campo urologico , n e]1€ qt1a]i an ch e il pratico - absit inilzria verbis

939

.PH .\Tl (":\

- si lro-va imbara zzalo i1ella ·cella di u11a con.dotta :lcl eguata cfl é'\ })propri.a la . Siccon1e il Coloin:bino parla per esperie11za lJrop·r ia \1issuta e controllata attraver so a1tni di continua, amorosa , . agace assistenza , e poicl1è il libro è scritto i11 ... Lile chiaro , uade·n te o preciso, noi lo consig li an10 se11 z 'altro al n1edico generico ed agli specialisti urologi ,_ sicuri del consenso di coloro ch e lo 1egg·era1111 0 e lo avranno con ultato caso per caso, n elle varie affezioni de.J sisten1a uri11ario. ERMAN NO ( ;.

1\illNGAZZI NI.

.F 1r;HEHA. Ch eniiotero.pia. clel C'a1icro. Vol.

1

di pag·g. 213, con 20 i11icrofotografie . Hoepli , e<lit. , Mila110 , 19:3'0. L. 25.

l n 'opera co111e que la den sa di contenuto. ed in cui l 'A. ha profu 30 la sua alta con1peLf'nza, 11011 i lascia recen ire i11 pocl1i righi. L 'A. e pone tutti i mee zi i·1nipiegati n ella che111iotera1l1ia del cancro, appoir tandovi il prezio~o co11tributo di u11 venticinqueru1io di studi r di esperie11ze p ersor1ali. Nella prima parte tratta dell'uso dei ine1alli, metalloidi , sali, coloranti ecc., agenti di1 ettamente o indirettan1 ente s ulla cellula neo plastica. Nella seconda parte tratta di quei n1etodi diretti a modificare il rican1bio cellulare neoplastico con le varie dieté e sostanze 11utritive, comprese le 'itamine. Nella ter za part,e, pre111esso un parallelo fra vitamine e o rmoni, tratta della terapia i s togena , mediante estratti di organi anti])lastici , sulla con ce~ rione patogenetica e s ull 'indirizzo terapeuti co da Lui sos tenuto da n1olti anni ; indi1~izzo r h e og·gi è larg amente seguìto da numerosi st.udiosi del c~ncro e di c ui l 'A. riferisce gli ulti1ni perfezioname11ti' teC11ici e i risultati con~c-g·uiti su 286 casi curati nell 'Istìtuto del cancro di Milano da lui diretto. Di questi casi ,,iera data una estesa docu111entazione micro fotografic.!l, co11 figure nitid e e dimostrative. f\assegna bibliog·rafi c.a estesi ima. Ve·s te til >ogr~ fi ca ben c nra ta . G. P..\.CETTO . 1

1

1

l

1 0CIE'r.~

IT..\L I ANA nr B ENEFl C E NZ.\ I N iBUENOS AIRE S . Eserci,zio 193.~-34. Rediconto ammi1iistrativo. Un vol. in-8~ gr. , di pp. 102,

con 1 tav. Buenos Aire'"', Taller es Gr a fico d e Ja Compaiiia Gener a 1 Fabril 'Financier e. ] .q·•4 ~ . J,a cc Soci età Italiana di Ben e fi cen za n di l{11enos Aires gestisce l 'Osped a]e Italiano, l 'Asilo peir cronici e pe r co nvalescenti e le pen sioni di guerra. L 0 spe dale corn1.prende ben 12 Sezio11i , 4 An1bulatori e il Laboratorio ; durante 1'eser cizio ora in esan1e vi furon o a mnl essi . 5091 in fermi (d ei qua li 2951 ilaliani , 1785 argentini e :1Gf\ di al!re n azionalità) : è qunnto basta per d ar e la n ozionE\ dell 'importanza d ell 'ospedale. c he ' anta un corpo -anitario ~celte. il qua le :-i affern1 .1 d eci .. a111ent e n e ll ' a~on e ~ri entift ro : 1

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<< l L

POLI C LT ì\ TCO

a l.le · La110 3G 1JLtbb1i caz io u i cse ·uilc l l C1 cor:o d(\ll 'e,erc izio. (E::;so cle' e la111 ertta re la recc11le perd ita del valoroso ca1)0 d ell 'Istituto di < ~ lini'cn Medica, dott. Fra nrc:co I~ . Gra7iolo). I"''A ilo , a ll a r ]1ju. 11ra clell 'es<: rcizio. cioè 11 31 1n~rto 19:31, ricoYerava l :>:> Ifer so11e ( 1:3:~ 11cnntn1 e 32 do·11ne). 11 l}iJ a ncio con11)1les ·ivo è a.~ c.e o a cjrca 511.0 .000 pesos. ron u11a contraz io11e cli circa GU.Cl(•O risp·eitto all 'eser ci'zio l'reccdcn le (in rapporto con la crisi econ on1ic.n.). Nell 'in ie1ne qu6sta inten a atti' i Lù o no ra Ja n os tra t irpe in Argentir1a. A. P. ] ci

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CONFERENZE L'organizzazione del serl'izio sanitario nella guerra ft1tt1ra. ell ' Au1 a N[ag11a cl el Colleg io ~I il i tar e di Ro111 n il general e 111edi co prof. F jlip110 Cacc ia h a le11t1lo urta d o l I :i e<l agile conferenza ~ u ques to temei. L 'interessa.11 le argomento, esat1ric11l crn er1lc trat t ato , ha attjra lo l 'attenzione di tull e lo l'orze 111 Ccli ch c roma11e, ch e erano brill an tem en le r ap1)rC'sen ta1e cl a tu I la Facoltà òi 111e<licina dell 'Urbe. dal Corpo Sa11i ta rio l\tfi}i tare, cl a g iové\Jni ed anziani profe ionis ti ; l 'aul a ern grern i La ò a uno s l tiolo di ufficiali superiori e . u l)a Jler11 i ili tutte ]e armi e di tutti i ·erYizi clelJ 'Eser cito d ella Marj11a , d e11 'Ae ro n.auti ra, d elJ a 1\f. , -. , . ~'. L ·o. h n esor<lilo , J)ros1)e l la11rlo 1·01)era Yale ole e granrle dEll sanitario mili Lare, s ia· per quanto con cerne il tener desto lo pirito en lus iastico della truppa b elligerante con i st1oi doveros i rapporti morali , quando v 'è uria nd eg·uata e sict1ra organ jzzazione òi assistenza medica; sia per q t1anlo è afferenle al sentimen Lo dell a n1assima pietà Yerso la vita umana ch e si sacrifi ca e a l risparmio lnagg·ior e <li uomini e di m ezzi, a i firii d ell e s tesse azioni e p osizioni di g u erra. L 'o rg·a11izzaz ione sa·nitar ia , cl i fronte a ll e att endjbili novitFl d ell 'avvenjr e, d c\ e esser e J)ien a, effi c iente , effe l tu ail a co1ì Jarg·l1ezza cli verl u le, in n1odo d a poter essere conYenj e n teJn en le prep aral a a qu alunqu e evenl t1alità, ch e ])Or1i d elle jn novazioni alle n1011ep1ici ag·gress ioni p oss ibi)i al l 'organi sn10 d el soldato. Ponendo j lre ca po~a Jdj dell a fin alità rl el medi co militare , cioè la prima . el ez ione deJl 'or ganismo ada tto alle fat ich e cli gt1erra, l a profila .. i e il rjpar o cleJla Yila del co n1batl ent e con lutti i 111ezzi a cl is po izion e delle od iernf' conqu i le cl ella ~c i en za crolog·ica e<l in1mt111il aria , e l 'ai ul o ler npeutico al cac h.tl o, og11.i i)11n lo è . talo in l i111an'lent e sviluppa1 o, fin o a dare con ])erf'cl t a cJ1iarezza Ja g-iu.. ln Ya lorizzaz io11e nj lc rn1i11i cl ell 'o pera sanitarin,, cl1e deYe seguire ronlin11 a111cnlc e con te1nporu11 en n1e11le ogni .fa se cl e l1 a g u erra d el <lo1nani. So lto J'an g·,0lo visuale prel1a111 e nl c n1eflico, una ra]Ji<l a Yis ione alla 1)crcen l11ale statis l ica dri cleces. i per fcrile P per mal a lli n, 11 ell e. gl1erre clrl secol o passa lo e nell a campagnn di Cri1nca, nrl la µ- u erra llt1sso-Gia j)))Or1rsc e nell ' ul ti1na g· u e rra EuroJl<Nl , h a porla lo ad 1 1n inter e, . a nt e ed c 111e rg'(! lll e raffro11 to , per c ui il r apJ)Or lo di n1orli\lit à pe r n1nlnl l in ap11ar r nC' l la111en le sproJ>o r1.io n.\ lo. 1n a 11 n1ano c lt P la ~i<' ro-1)rof'i l a~. i con-

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I \~NO \LII , \

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lro i n1orbi infc lliYi c 11 lra\a i1ell'u o co111une d elle Arma le. :\Ia è sul ca111po di 01.cra zione, cl1e 1·a ll re1./~­ tur~ del servizio as i lEn7ialc d eve riYelarsi i1 1 og·n1 _su a attività, di valida adeg u a tezza di prep oraz1one, ~on tro tulli g li ag·e11ti u sa li per nt10cere alla . YJta e all a resis le nza (l e11 a Iruppa. Occorre qui c_r~a re '-!-~ equj li brio di 1)rovvisorielà, cl1e non es1t1 n ell 1ncerlezza di contrasto tra )e tr1olte azioni svolte o ch e si svolger anno p er i l combattimento e il })rovvido, n ecessario, urgenle S?cc_orso agli or gan is1n i cacluti o coml1ncrue infj .. c1 ~ t~ . .Sono c:numerali , a(l un vaglio di u11a saggia cr1l1ca esp er1e111 e, i servizi :su ssidiari clello sg·ontl>ro clel t erreno, di r imozione del ferito , dello srr1ist n n1enlo a seconda de ll a urgen za d ei casi, d ell a cu r a pronta e valeYo] c, clell 'i11ol tro clej malati i11 zon e prote tte e più o m e110 di s tanti d all a fron le qui _lo ~punto per tutt e ·1e augt1ra le prepara: z1on1 cl'1mp1an lo clei ervi zi sanitari per i loro rip ari , p er l 'avvedu lezza e11er gica e s~eitita, rispond e11te perfettamente all e nuove con cezioni co11d !zio1ti, previsio11i . ed e jgen ze della futura gu erra <li 111ass1ulo rn o' 1m e n lo ; co rn prenòendo ·specialrnente_ i m ezzi di lras1Jorlo sanitario, quali unità n1otor1zzate, I errestri ecl neree, i treni e le navi osp ed ale. E ))Oichè ad 11n esa m e obhi e ltivo di quan to potrebbe prepararci l 'avYen ire beli ico, con lutti i s uoi multiformi lrum c nli cli offesa e difesa non può venire esclt1 o l 'impi cgo rli mezzi viole~ti ed i11sidiosi, ch e, se pur co11g·iura li con1e inun1ani ecl an tisociali dalle co11ven zion i in lernazionali , si son dimostrati e })O lrebbero risultare ancora di g·ravissima invad e11za, r 111 e rge In necessità della difesa sanitaria ro11 l ro og·nj l)Ossibilità, di fronte a cui sarebbe grn' e errore essere colti alla sprovvista. Le armi chimich e e tossico-batterich e polrelJbero es er e dom ani le più ti ate con d anni ' irreparabili e pal1rosame11 Le disastrosi non solo i11 seno alle ar1nn te, n1a p er sino nel ~etrofronte, per l a popolazion e civile, ch e assiste eil aiuta la ralri a n el n1o rn e11to d el })ericolo, con il Javoro d el l 'ag·ricol Lura , cieli 'officina e cl ello sturlio scienLifico. La difesa con lro j gas toss1ci e gli agenti tr1icr obici in fett.ivi con le loro tossine viene svolta con grande am piezza di orizzonti , dando una visione tragicamente suffic iente a far comprendere l 'en orme entità del ])et'icol o minaccian1e , non solo p er gli uon1ini, ma p er gli animali e l e piani e, come mezzi <l i su si len za e di vita. L 'O. s i diffonde jn modo particol ar e sull 'arma chimica, pericol o già p rovato, m <.1 ch e si presume possa e~ er e sen1.pr e pii1 e11ergic;a111 enle a<lopera1o ; e preYede l 'imprescjncl ibil e urgenza di preparare, sia per la fro11le cl1e per l "in lerno, delle speciali squadre di soccor o per i co lpiti d ai gas tossici, e getta t1110 sche1na di organizzazione sanitaria per la dife a ant igas. ricorda11do 1' is l ilu zionc del Ce11lro Chi1u ico ~1ilitare e il l avoro ch e da molti anni vi Yiene sYolto con fede f' r.on1petenza. Per tt1tte qt1este i n<l e rogabili esigenze di assis tenza medica, occorrer à con certezza un gr an<li ss i1110 numero di sn11 itari, che abbi ano conosce11za di (1ue ti prol)len1i a llua li e ch e possano in og11i ro11tingenza adat ta r i YaJevol1nente all 'opera loro r icl1ies1a, anch e J)Cr j . er' izi civili . L 'O . si duole cl1e le nuoYe geu crazio11i sanilaric italiane 11011 sian o per or a ch e' it1 111inin1a p ar te arlclestrate a qtìes li ro1)i n1ilil ar i, t11e11lre le l Tni, ersità di altre '~zio11 i. hanno cla I r 111 no i~ I i Lui Lo dell e Calteclrc

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[ANNO

XLII,

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SEZIONE

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frequenza obbligatoria, per la prepar azion e dei giovani m edici al servizio sanitario militare, con tutte Je sue svariate e preoccupanti m odalità. E se è vero che alla Scuola Sanitaria ~Iilita.re di Firenze, nel cor so vengono ad essere impartite lezioni a questo scopo, risulta dolorosa1:nente che s11 di una media annuale di circa 2000 laureati in medicina noi1 più di 500 frequentano il corso, pet compiere gli obblighi di leva. Il prof. Filippo Caccia formula l 'augurio migliore p erch è i Mjnisteri della Guerra e dell 'Educazione Nazionale prendano in serio esame la sua proposta, ir1ter essandosi affinchè vengano in tutte le Università del Regno istituiti degli insegna1nenti obbligatori per il V e VI anno, per i corsi di medicina sulla preparazione sanitaria in tempo di guerra: facendo giustamente osservare che anche i medici Italiani devono esser e inquadrati nella grande organizzazione di preparazione premilitare e postmilitare della Nazione voluta dal Regime. L 'applaud.i ta confer enza. del gen er ale medico Caccia, ch e h a avuto dei magnifici squarci lirici e classici sulla missione del medico di gu erra, chiusa dalle vibranti parole del poeta soldato, ha toccato così i più vitali argomenti dei bisogni dei presidi medici, che saranno in seguito adottati, ottene11do le ovazioni e le appr ovazioni entusiastiche dell 'imponente uditorio.

Malattie infettive e sistema reticolo-endoteliale. Conforenzl\ del prof. G. Plttalug11

I\

Genova.

Invitato dalla Reale Accademia Medica. di Genova, lo scien ziato italian o, insegnante di Parassitologia nella Università di Madrid e· direttore dell 'Istituto Nazionale di Sanilà in Spagna, h~ tenuto in quell 'anfiteatro della Clinica Medica una conferenza sul tema : « Malattie infettive e sist ema reticolo-endoteliale ». L 'aula era gremita co1ne n elle grandi occasioni. Erano presenti il presid e11te della Società Italiana di Medicina Interna sen. prof. Edoardo Maragliano; il preside della Facoltà Medica prof. Tusini ; il presidente degli Ospedali Civili gr. uff. Mosso; il Console di ,Spagn a sig·. ~1unos Vargas; i professori della Facoltà Medica: Cerlelti, Pacchiani , Perrando, Maggiore, Ganfir1i , Marogna, Maragliano Dario; il direttore dell'Ospedale Militare col. Criscione; i direttori degli Ospe<l ali di S. MaTtino proff. Badano e Pulcher; gli ufficiali medici col. Bacchialorli , inagg. Scillieri, cap . Castellaneta; il prof. De l\tlartini in r appresentanza del Sindacato Medico Fascista ; i proff. 1\.mbrogio, BaJduzzi, Capocaocia, Del Vivo, Dogliotti, Figari , Gelera, Gismondi, Guassardo, Luzzatto, Martini, Musante, Palmieri , Polleri, Ran1oino, Rolla, Sanna, Sivori, Trevisanello; aiuti ed assisten li delle Clinich e e degli OspedaJi , e numerosi inedici della città. Apre la sedut a il sen. prof. Pende presentando il confere11ziere come una illus trazione del buon 11ome d 'Italia nella sorella latina la Spagna, dove eg·li da inolti anni h a raggiu11to le più alte vette della, carriera accademica e òo11de egli viene coll 'intento (li stringere Yieppii1 i vincoli che costituiranno i1l u11 giorno prossimo l 'unità spirituale della razza l atina. IJ prof. i-'ittaluga con una fa condia ammirabile svolge il suo lema. Di111ostra quanta importanza abbia per tutti i proces i di difesa dell or ganismo il grande sistc1na re lico1o-endoleliale, il più uni-

PRATICA

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yer sale ed il più n ascosto di tutti i sistemi, le cui principali stazioni sono il derma, il fegato, la milzai, le ghiandole linfatiche, il midollo osseo. Dimostra con belle proiezioni come. si compie nelle grandi cellule fisse di questo sistem a la funzione di afferrare tutti i granuli estranei circolanti n el sa11gue ed i parassiti e batteri, e la reazione ipertrofica ed iperplastica delle cellule del sistem ai sotto lo stimolo infettivo. Ricorda che le infezioni si dividono in due gruppi: quelle che direttamente si localizzano nel sist em a reticoloendoteliale, come fanno le infezioni da protozoi , il virus dell'endocardite lenta, la tubercolosi, e quelli ch e of~endono indiretta1nente tale siste111a. Dimostra quali son o i segni che in clinica indicano la sofferenza, e la reazione del tessuto reticolo-endoteliale e cioè la monocitosi del sangu e e la comp arsa nel circolo di istiociti ed istioblas ti, di paraI1lieloblasti, di endoteli. Dà in1portan za sem eiotica sopratutto alle reazioni della pelle ed alla con statazione colla biopsia cutan ea delle iperplasie monocitiche ed istiocit.iche cutanee, dichiarando ch e d'ora innanzi la ct1te dovrà essere considerata m aggiormente come un o specchio della attività deJ sist em a reticolo-endoteliale. Richiama l 'atten zione sulla affinità elettiva di certi medicamenti e di certe sostan ze chimich e, con1e l 'arSE'nico, il piombo, l 'oro, il salvarsan , il chinino sui vari distretti del sist em a reticolo-endoteliale, e m ette i11 rapporto - ed in ciò è il punto più interessante della conferenza del Pittaluga - l 'azione di certi medicamenti eroici com e il chinino Ilella malaria, l 'arsenoben zolo e il mercurio nella sifilide, l 'antimonio n ella leishmaniosi, con il fa tto ch e questi m edicam enti non agiscono dirett am ente sui parassiti, m a si locali zzano in certi territori del reticolo-endotelio elettivamente attaccati dai parassiti an zidetti, ed è il reticolo stimolato attivamente dal medica111ento ch e poi uccide i parassiti. Conclude invitando gli studiosi delle Scuole genovesi ad occuparsi, sott o la guida dei loro ~1ae­ stri, di questo nuovo campo, così praticamente fecondo, della patologia e della tc>rapia. La conferenza dell 'illuslre accademico Spagnolo, nostro connazion ale, h a su scitato una approvazio11e entu siastica1.

ACCADEMIE. SOCIETA' MEDICHE. CONGRESSI Società Medico-Chirurgica di Catania. Seduta del 21 febbraio 1935. P.residente: Prof. F. A. FoDERÀ.

Direttive moderne nella cura della malaria. Prof. G. ))1 GUGLIELMO. - L 'O. riferisce, in una breve relazione, sui risultati di recenti ricerche riguardanti alcu n i nuovi farmaci sintetici antimalarici, dei qi1ali illustra 1'influenza che esercitano sulle singole fasi evolutive dei diver si parassiti malarici e l 'azione terapeutica ch e Yolgono nelle differenti form e di malaria. In seguito espon e le direttive moderne della t erapia antimalarica, trattando separatam ent e I 'attacco acuto primario, le ricadute e le recidiYe, le forme croniche, le forme anomale e miste , la febbre emoglobinurica e i casi di idiosincra . . ia al chinino.


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POLlCLINIC.O

Anemia ipocromica achilica in amebiasi intestinale ero• n1ca. Proff. E. GREPPI e S. DELEONARDI. - Gli 00. discutono la loro osservazione, riguardante un uomo adulto, sotto l'aspetto ematologico e nosologico. Rilevano l'esistenza di una microcitosi v·e.ra con predominio dei globuli massimo-resistenti e scarsa elnolisi. che per molti riguardi sembra essere la caratteristica propria delle cloroanemie achiliche in netta opposizione ematologica alla macrocitosi emolitica dell 'anemia perniciosa. Clinicamente giudica110 la gastrite achilica co1ne secondaria nel quadro dell'amebiasi jntestinale cronica, e 1'anemia episodicamente sviluppatasi sul fondo achilico secondo la patogenesi carenziale che domina tutto l'insieme delle sindromi gastro-anemiche di tipo ipocromico o « clorotico >>. L'efficacia netta della cura di ferro, cui si deve 11on solo l'aumento dell 'emogJobina e dei globuli ma anche il riequilibrio dei rapporti normali tra forma , volume e resistenza osn1otica delle cellule stesse, conferma la specificità dell 'anemia quanto a patogenesi. Tuttivia alla sindrome gastro-anemica, nel caso loro, gli 00. attribuiscono significato di complesso satellite, inserito in altra malattia a proprie definizioni, piuttosto di processo essenziale: unità ematologica, patogenetica, terapeutica non autonomia nosologica, nè più nè meno che per l'anemia perniciosa nei suoi rapporti con varie malattie e varie disfunzioni del1'apparecchio digerente . Sulla tubercolosi della vagina e della vulva. Dott. G. DE GAETANI. - L 'O. descrive due casi {li tubercolo3i ulcerosa produttiva della vagina. Il primo in una donna di 24 anni con localizzazione della stessa malattia ai polmoni ; il secondo in una donna di 74 aj:nni con infezione primitiva. Riporta e discute i casi descritti di tubercolosi vulve-vaginali esistenti nella letteratura. Reumatismo art icolare acuto in corso di mielosi leuce• · mica croni• ca. Dott. B>\.SERGA ANGELO. - Con siderazioni sopra un caso di mielosi leucemica cronica in cui un episodio reumatico· acuto intercorrente fece discendere il numero dei globuli bianchi fino a 4200 per mmc. , senza però inigliorare il fatale decorso d~l processo leucemico. Osservazioni sul diverso significato dei vari tipi di cellule istioidi che possono comparire n el sangue circolante. Il Seg retario: Prof. G. DI fvIAcco.

Accademia Scienze Mediche Naturali e Matematiche di Ferrar a.. Seduta ordinaria del 19 dicembre 1934. Presidente: prof. M ERLETTI.

Considerazioni sopra un caso di cancro dell' esofago. MELLONI. - Trattasi di soggetto giovane T. G. di anni trenta che venne a morire nel nostro Ospedale dopo avere peregrinato neìla città ed a Bo.logna dove nel periodo avanzato del suo male fu sottopos to a cure inutili dopo diagnosi errata. L'ana1nnesi famigliare ci dice che nella famiglia del paziente vi so110 stati due casi di neoplasma, nella nonna materna un tumore di stom aco, ed in una zia, morta di recente qui a Ferrara, reduce dall 'America dove fu operata di ano artifi ciale per tt11nore acldomina le. •

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Il pad.re soffre di eczema squamoso psoriasiforme, la madre morta di paralisi demenziale, t1n fréJJtello vivente sano, due figli, il maggiore malato di Pott, il m inore di linfatismo. L'inizio della malattia fu subdolo. Il malato cominciò ad avver tire lungo l 'esofago, dif~icoltà di proseguimento dei cibi specie solidi. La radiografia rilevò delle ombre presso il ca.rdias e la radioscopia faceva notare movimenti alterni ascesa e discesa dei cibi solidi e liquidi pri· rna di attraversare il cardias. Fu ventilata la diagnosi ra(llolog·ica di spasmo dell'esofago ed intrapresa. una cura di antispastici: Bellafolina, Spasmalgina, Octin, ecc., con effetti contrari perchè peggioravano sempre più la deglutizione degli alimenti. Di qui mi nacque il sospetto che si potesse trattare di Neo che l 'età del soggetto, d'altra parte, faceva allontanare. Fu sottoposto a tutte le ricerche, esame del sangue, del liquor, tutti negativi, pur tuttavia, fu so ttoposto a frizioni mcrcuria.li (Mercurealina) senza risultato. Dopo avere consultato i nostri clinici ed avere sempre con energia rifiutalo il sondaggio dell 'esofago, fu accompagnato a Bologna per una nuoVé.'l visita, previo nt1ovo esame radiografico che, a parecchi mesi di distanza dal primo, rilevò ombre attorno al cardias, molto sospette. Ritornato a casa, dopo qualche tempo, ~ introdotto in una Clinica privata (di Bologna). Colà fu escluso assolutamente il Neo per le ragioni seguenti : 1) età del paziente; 2) mancanza della sin torna lologi a classica in questi malati (ematemesi, melena, dolori, ecc. ); 3) non odore caratteristico dell'alito. Nell'ultimissimo periodo della malattia , cioè dopo quattordi ci mesi , si manifestò il quadro classico, dolori dorsali, ematen1esi , melena, febbre, marasma, per cui , ricoverato 11el nostro Arcispedale, venne a morte poco dopo. Il caso a inio parare interessa per due ragioni : 1) età del paziente, anni trenta; 2) silenzio assoluto clella sintomatologia per circa quindici mesi. Le considerazioni da dedursi sono le seguenti: che in mancanza dei sintomi caratteristici l 'anan1nesi famigliare fece ventilare il sospetto che si ttattasse di un tumore n1aligno, diagnosi che ven11e fortemente accredita la dopo l 'inefficacia degli antispastici, i quali, durante la loro somministrazione: ostacolando maggiormente la deglutizione }Jersino dei ìiquidi, allontanarono subito dalla inen le la primitiva ·diagnosi radioscopfca di spa~ sino dell 'esofago.

La casa tubercolare. ARl\IANno C1ACCIA e RAOGL TESTA. - Gli 00. definiscono il concetto, per altro no11 nuovo, di « casa tubercolare ». Riportano un tragico esempio caduto sotto la loro osservazione di medici dispensariali mettendo in rilievo la grande utilità dell'attuale organizzazione antitubercolare anche nel campo del risaname11to edilizio. Discutono sulle lnodalilà del contagio e sulle inanifestazioni cliniche di esso, avanzando I 'ipotesi che spesso il mimeti sn10 famigliare possa essere l 'espressione di una s tessa n1odalità del contagio .


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SEZIONE PRATICA

fANNo XLII, NuM. 19]

ila pneumosierosa pleurica nella cura della pleurodinia. ARMANDO CIACCIA. - L 'O ., dopo avere discusso le teorie sulla causa della pleurodi11ia ed affermato che è dovuta al contatto ed allo strofinio delle superfici infiammate, si dichiara favorevole alla cura di essa mediante l 'allontanamento dei foglietti pleurici interponendo fra loro il gas (ossigeno). Precisa il perchè detto intervento debba avere una sua nomenclatu.ra: pneumosierosa P'leurica; descrive poi un caso prurticolare dimostrativo del1'efficacia del metodo che merita di essere con~iderato come atto terapeutico caas(J)le.

t.'o steogenesi imperfetta e le altre ostedistrofie psat irotiche. Dott. M. ORTOLANI. - L 'O . compie una vasta t'assegna bibliografica dei casi di sindromi mor.bose ossee di cui il sintoma dominante e talora isolato è costituito da facile fratturabilità ossea. Dopo una minuta analisi dei fattori etiologici din1ostrati o sospetti nei singoli . casi, critica la denominazione più comunemente in uso (osteopsa1irosi idiopatica, displasia periostale, osteogenesi .imperfecta) dimostrando come le prime due non abbiano più ragione di essere conservate, mentre la terza, n1odifica ta per l 'aggiunta dell 'oggettivo (( osteopsatirotica » potrebbe stare a significare un 'entità nosografica ben definita. L 'O. a1nmette infatti si possa annoverare nel gruppo delle distrofie scheletriche, l'osteogenesi imperfetta osteopsatiroLica accanlo a quella rachitica, od osteomalacica o condrodistrofica. 1

Ricerche biologiche e risultati clinici suita cura di malattie nervose e mentali mediante la piretamina del Centanni. CAlVIPAILLA e TELATIN. - Gli 00. ha11no studiato al cune modificazioni cliniche e chimico-cliniche provocate nell 'organismo dalla Piretamina; il comportamento dei leucociti e della glicemia per tutta la durata della piretoterapia e specialmente durante l 'accesso febbrile ; ricavandone le .relative curve leucocitarie e glicemiche. Hanno osservato che l 'iniezione di Piretamina provoca in un primo tempo una crisi emoclasica, a cui segue poi a distanza di qualch e ora una leucocitosi. Crisi emoclasica e leucocitosi variano d'inten sità da individuo a individuo e nello stesso individuo da iniezione a iniezione. La leucocitosi raggiunge il massimo d opo, le 5-7 ore dall 'iniezione e scompare entro le 24 ore, eccezionalmente entro le 48 ore. Crisi emoclasica e leucocitosi sono fino a un certo p·ùnto indipende11ti dalla febbre: non c'è n è proporzionalità nè sincronismo tra elevazione termica e intensità della leucocitosi . Gli 00. hanno osservato qualche caso con reazioni termiche discrete e scarsissima leucocitosi: ma insieme anche dei casi con reazione ter1nica quasi assente mentre si manifest a una leucocitosi piuttosto intensa . La glicemia h a dimostrato di reagire meno regolarmente: in gen.e rale è stato osservato in un primo tempo dopo 1'i11iezione un abbassamento della glicemia al quale faceva seguito un innalzamento: in generale la punta più alta del tasso glicemi<:o si raggiungeva 24 ore dopo l'iniezione. A11ch e per la glicemia nessun r apporto fu rilevato i1è proporzionale n è di tempo con l 'elevazione termica.

Gli 00. hanno inoltre studiato in qualche caso le variazioni del Met:abolis1no basale prima durante e dopo la piretoterapia. _Va rilevato come abbiamo visto portarsi à condizioni normali casi nei quali ~n partenza esisteva qualche alterazione. Gli 00. a conclusione delle loro ricerche, affermano che la Piretamina può provocare la febbre: che la feb b re può intervenire come fattore collaterale non fondamentale nè sicuramente indispensabile per l 'efficacia terapeutica: più importanza danno al fattore leucocitosi, espressione dei poteri difensivi dell 'organismo, fattore che può esistere e manifestarsi anche senza febbre. I migliori risultati clinici si sono avuti nella tatbe compresi i dolori folgoranti , nella paralisi progressiva, nella corea, in un caso di diabete insipido ; risultati considerevoli nelle schizofrenie e n·e lle psicosi epilettiche. Gli 00. iniettarono a giorni alterni 1/2 cc. di P. per via endovenosa . Nessun inco,n veniente ebbe a verificarsi . Il Segretario: A. VIGNALI. 1

1

Il II Convegno per lo studi o della tubercolosi osteo-articolare• (Cortina d 'Ampezzo, 23-Z-4 febbraio 1935) . Promosso dall 'Istituto elioterapico Codivilla e sotto il patrocinio dell a Fed. naz. fase. per la lotta contro la tubercolosi, il Congresso si è svolto sotto la presidenza d el pro~. P UTTI, ch e nel discorso inaugurale ha sottolineato l 'importain za degli argomenti trattati, ch e gener almente vengono invece poco considerati. Diamo un breve r esoconto delle relazioni e comunicazioni che ci sembrano più significative. ~

Localizzazioni interne nella tubercolosi osleo-articolare nel banibino. - Le osteoG. FRONTALI.

artropatie de1 bambino sono in prevalenza dovute al bacillo umano, ch e dà le prime localizzazioni nell'apparato respiratorio. Le numerose osserva7ioni personali lo porlano a dimostrare che la diffusione del virus tubercolare si fa da focolai interni (il più spesso intratoracici), per via ematica, dando luogo a localizzazioni multiple anche a carico della pelle (tuber culidi, scrofulodermi) m anifestazioni frequenti n ei bambini osteo-articolari. Contrariamente a quanto si cr ed e, i bambini affetti d a osteo-artropatie tubercolari possono spargere il contagio n elle comunità infantili, che li accolgono e ciò a causa di localizzazioni respiratorie spesso misconosciute. L 'O. si oppone recisamente al concetto di Marfan , ch e la tuber olosi 0.-.i\. costituisca una ragione di maggior resistenza all'infezione polmonare, dimostrando, p. es. , come la spondilite tubercolar e dia luogo a condizioni meccaniche favorenti l 'evoluzione delle affezioni polrr1onari. Insiste sul1'importan za, di un con cetto unitario della malattia tubercolare d el ban1bino, di cui I 'affezione 0.-A. non è altro ch e un episodio. Conclude augurando ch e si costruiscano se1npre più numerosi Juogl1i di cura in località arlatte, adeguatarnente attrezzate per la, tubercolosi 0.-A. del bamhino e ch e in tutti gli Istituti, in tutti i reparti ch e accolgono bambini 0. -A. si stabilisca un 'int ima collaborazione fra pediatra e chirurgo ortopedico, p er una più completa cura del piccolo organismo tubercoloso.


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La frequenza

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IL POLICLINI ·JO

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rANNO XLII, NuM. 19)

<li produ·~io11i osteofitiche sono più frequenti di quanto s1 creda, talora abbinate ad atrofia e si l1anno come risultato delle immagini atipiche. Una considerazione del diverso comportame•to viene dall 'età; la periostite ossificante le localizzazioni diafisarie sono prerogative deÌla età infantile; i fenomeni distruttivi e la diffusione del processo tubercolare sono inversamente proporzio· nali ~l'età; i fenomeni distruttivi frequenti nel bambino sono assai scarsi e spesso assenti nel vecchio in cui le lesioni sono più limitate. ~ltre. .di.ff~coltà ~iagnostich~ sono quelle regio· nali: d1ff1cile la interpetrazione radiografica di C. VERDJl'cA. - La sier odiaqnosi tub. con la nuova re~ione imm1.zn~tairi0: di 'kleinicke. Questa u!1a lesione .cerv~caJe, tanto che nella grande magè tecn1came11te e biologicamente simile a quella ~1ora~za dei casi, quando il radiogran1ma è posi· nota proposta dallo stesso O. per la lues. Su 205 tivo, i} proc.esso è già in fase di riparazione. Insier!, .l'O. ha. riscontrato costante negatività nei certo e ~l 1·eperto della sacro-coxalgia, che si rensani; in quelli con altre malattie negatività 95 %· de manifesto solo quando vi sono estese lesioni· in individui con forme sospette 86 % di negativi' così d.i casi. della .carie costale esternale. Per il gi~ 12 dubbi, 2 % positivi; nei tubercolosi: negativi r1occh10, c1 troviamo pure in non piccola diffi1,7 %, dubbi 13 % e positivi 85 %. La nuova rea- coltà: la decalcificazione dei capi articolari non ha un valore assoluto ed i fenomeni erosivi e dizione, pur non presentando valore assoluto for. una forte presunzione per la natura. tuber' struttivi sono molto tardivi. n1sce Nel piede, si ha intensa e diffusa decalcificazior.,olare del processo in atto ed ha indubbio valore anche nei riguardi diagnostici, in quanto si di- ne e nella tubercolosi tibio-tarsica l 'eYoluzione è mostra più sensibile nello svelare lo stato di atti- sirnile a quella del ginocchio. L'O. si domanda quindi perchè la tubercolosi vità e di evoluzione dei processi specifici, risultando costantemente positiva in quest 'ultima eve- dell 'anca si manifesti quasi sempre con fenomeni nienza.. La nuova sieroreazione di chiarificazione di~truttivi , mentre nel ginocchio e nel piede quedi Meinicke porterà, secondo l 'O., un Yalido aiuto sti sono meno frequenti. Egli pensa ad una div~rs~ ca~acità. di reazione per particolari condin el campo clinico della tisiologia. z1on1 reg1onal1. Si ferma a considerare certe vaA. HERLITZKA. - Nuo1:!i indirizzi sulLa fisiologia c~olizz:izioni d'incerto aspetto ed, a questo propos1to, ricorda di aver trovato operatoriamente dei dell'alta montagna. - L 'uomo che si trasferisce in montag na st1bisce l 'azione del clima, di fronte al bulbi trocanterici vuoti molto simili a quelli di quale reagisce con lenti a1dattan1enti, che modifi- contenuto caseoso. Ricorda la maggior frequenza can'? profoJ!-damente le attività fisiologiche dell 'or- 11ella colonn.1 verlebrale di fenon1eni osteofitici gan1smo. :Nelle nostre Alpi si possono con siderare it~ll 'anca di sequestri, nel calcagno e nello sca: essenzialmente due zone. In quella pii1 alta - fre- fo1de di eburneizzazione. Pe: i vari aspetti radiografici, oltre le nozioni quentata dagli alpinisti - interessano particolarmente i problemi inerenti alla fatica alle reazioni locali , sono da tenersi presenti anche i fattori co, organiche dipendenti dall'anossiem'ia , dalla sec- stitl1zionaJi endocrini, che possono ripercuotersi chezza dell ,aria , dalle irradiazioni ultraviolette e sullo scheletro e sullo stato di nutrizione del sitermiche, dalle basse temperature, dalla riflessio- stema osseo. Le l.esio~i :patologiche rivelate dal radiogramma ne della luce dei ghiacciai e delle nevi e .dalle rifrazioni pc1 parte della nebbia. Nella zona più sono inferiori alla realtà ed u.n focolaio caseoso ba-ssa, molti dei caratte~i suddetti sono presenti , per essere radiovisibile, deve avere dimensioni ad n1Ji assai altenuatj; inoltre i boschi modificano lo un chicco di caffè. La. radio~ra;fia ~ inoltre. negativa nei riguardi sfato igromelrico € l 'irradiazio11e. Nell 'alta zona, si hanno i disturbi del mal di montagna, dovuti degli ascessi, se s1 eccettuino quelli mediastinici ' tanto all' anossiemia, quanto all 'acapnia. Soltan to quelli calcificati e talvolta queJli psojci. . L'i.ndagine radiologica è un mezzo prezioso per la tachicardia e I ,iperpnea arteriosa , l 'acapnia e }?aumento della gettata cardjaca dipendono dalla giudicare del processo di riparazione della malattia ;. però è difficile stabilire il grado della ripa-climinuzione della pressione. razi?n~ e sop:attutt~ giudicare della guarigione. Difficoltà diagnostiche si presentano per diffeR. ZANOLI. · _ La radiodiaqnoslica della tub ercor enziare la sifilide e l'osteomielite. losi O. A. - L'O. con sidera "'s oprattl1tto i punti deIn complesso, pure osservando che la radiologia boli dieli' argomento. P. es., il risentime11to articolare d-el ginocchio, in cui la radiografia non sa . ha grandi meriti, si deve ritenere che è soprat.aiutare a sciogliere il dubbio se trattisi di se1n- tutto con i mezzi clinici che il malato va stuplice artri'te posttraumatica o di tubercolosi inci- dj.ato e giudicato. Nella vivace discussione seguitane, il PUTTI ha :pien1(e; ~·a carie secca iniziale dell 'anca, per cui rrasce l'incertezza con al tre forme come· epifisiti rilevato che egli, per nulla togliendo alla diagnosi 1ec1 a:rtriti deformanti giovanili. L'O. considera l 'a- clinica, ha grande fede nel valore della radiografiai nel campo della tuhercoosi 0 .-A. · molte volte t~fia com·e segno rivelatore di una lesione speegli aggiunge, non si vede percbè -lion si sa ve~ 1ctf1ca, osseNando ch e cp.1esto reperto non è car atJLeri-s laco, n·t~ costante nella tubercolosi; molte dere o perchc i radiogrammi sono mal fatti. lJna vivace discussio11e ha ai1che su sci lato una a]tTe form'e patologiche si accompagnano ad atrofia , m-entne I'lella luhercolosi , spesso non la si tro- comunicazione di E. CHIAROLANZA sul metodo Fi11ikoff nella cura delle t11berc0Josi chirurgiche. ' '<1 n ei focolai o~t~itici, nella carie secca e nelle fil. docalizzai.rJona .c[Jj afisarie_ Quadri <li o teo- clero i e delle affezio11i specifiche del1'apparato respiratorio nei malati di tubercoJosi 0.-A. è stata rilevata anche da G. R1NONAPOLI che su 2300. maI:iti 0:-A. ha lrovato i11 1001 (43,52 %) concom1tant1 les1oni dell ' apparato respiratorio con: .262 localizzazioni ghiandolari (26,27 %), 690 pleuriche (78,93 %) e 149 pare11chimatose (14 88 %). L 'esame radiologico sistematico metterebbe in evidenz~ il gran numero dei processi respiratori pregr~~s1 e~. i11 a~to., che il pii1 delle volte sfuggono all 1ndag1ne cl1n1ca e che sono importanti anche perchè spesso aggra.vano il processo 0.-A.


[A·xxo XLIC, _\'ul\r. 19]

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SEZIONE PRATICA

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. L'infl.uenza apiretica. J.Ja cliagnosi si fa essenzialmente tenendo conto dc·i sintomi con cui si presenta l 'influenzu : cefalea, inialgie S·pecialrrLente lon1bosacr.ali, coriza, lacrimazio·n e, indolenzime11to dei hulbi oculari, mal di gola, grande prostrazione e, spesso, epistassi. Ali.;eisf'J11 e obbiettivo, si i1ota generaln1enlc, arro$~a~1ento diffuso delle fauci, i11 corrispon d enza deigli archi palatini , delle toLts ille e del f<tringc·. Spesso, il catarro si propaga alla larir1 g·e, alla trachea, ai g rossi bronohi; si ha allo-ra lie"-e raucedine con t.osse stizzos;l, secca e senso di bru.ciore ~Ila gola. ln1er('f'5c'lllte ))UÒ essere la forrrtul:1 leucocitariJ ; poten.do escludere il tifo , la leu copenia con lleutro(ìlia relativa depone per l 'influenza. In una rivista intetica, G. Mantella (Ri1iasce1iza m edica, 31 marzo 1935) cita alcuni se.g11i che posso110 essere di aiulo Ji11 dall 'inizio. SeJgI.i.O di Gouzy: depitelizzazion e de;ll 'apice della lingua, oh e risalta b en e dal resto saburrale per una li11ea di dentarcazione a V rovescio. S. di Ilerricourt: eruzi'o ne miliare confJuente di picc<)le papule trasparenti sul velo l>cndulo e sulle fau ci. S. di Gobbi : aspetto granuloE---0 della cong·iuntiva tarsa le, come pelle zigrinata. La prognosi può essere sfavorevole perchè la n lan canza tii febbre indica spesso una manca11za di reazi0ne e, quindi , di resistenza da pur Le dell 'organis1110. f: opportuno ch e il paziente ri111anga a letto fi110 a scorrtpa rsa dei sintomi evitando ogni 00casione rii raffreddamento ; rialzare arti ficial1nente la temperatura, con app licazione agli arti inferio1i di borse o di bottiglie con acqua calda e somministrare u.n 'alimentazion e nt1 Lri1.iva e di facile digestione. U tili le b e"\-antle abbondanti. l :tile può essere il vaccino antiinfluen zale. Cor1tro la rino-trach eite, istillazioni di olio re$orcinato o gomenolato , vaporizzazioni aro111atizzate, inalazioni di soluzione alcalina (borato , bicarbonato di sodio). Regolare lo s:vuotamento intestinale <clisteri), sorve·g liare la ' funzion e cardiaca é la pressione arteriosa , r1corrcn do ad iniezio11i di canfora e all 'adrenali11a. Co1nbat.tere l'adi11amia con cure a b·a se di lec iti11a di vitarr1i11a, di china, di Kola , gli' . cerofosfati for1ntiati stricnina, arsenico. ' ' fil. 1

li collasso n1assivo del polmone.

Si ~erifica e1tt;o 24-±8 ore dopo un'o~ra: zio11e. spesso sull addon1e, oppure dopo les1on1 del torace o con1e complicazione n egli stadi a-

van z.a li della difterite ( (:i . I~ - Beaumont: Hrili sli 1ned. journ,., lG fe.bbr. 1905). Sinio1ni e segni. Il paziente cade i111provvisa1r1e11Le in collasso , con diffi coltà di respirare e sertsazione .li ve1l ir meno; i sin lo1ni son o i; iul.to~to d i n1;l.]essere ch e di dolore. Nel colJ as~u· poln10·!1are postoperatorio, è anzitutto i111pc:rlante una dia gnosi esatta. Il presentarsi in1r1rovviso dell1 di8p11ea, c·o n elevam ento di tcr111:eratura etl au111ento di frequenza del pol~(> i11dica110 un co11 solidamento polmonare e fé\nr10 fare una diagnosi erron ea di polmonite 11ostoperatori.a ; la diag·nosi esatta si fa basandos.i essen zialrrtente sui segni fisici, special1n e11Le per lo ~posta mento del cuore da l lato aff eit.to. Il collasso massivo del polmone n ella dift erite può essere scan1biato per un attacco di in sufficien za cardiaca, se non si tiene p·r esf·nte la possibilità del primo . Profi lassi. 11 tr.attame11to profilattico consislc 11el can1bi;Jre spesso di posizione al malato Ct"'!·Slretto a letto e n el fare e•s eguire ogni tanto u11a $erie di respirazioni profonde per alcuni n1i11uti, sia di giorn o ch e di notte, allo scopo di espandere le ba i polmonari. Vanno evitate le fascia t,ure strette dopo l 'operazione ; alla fir1e dell 'an estesia, è con sigliabile_di fare respirare dell'ossigeno con il 5 % di anidr ide carbo 11ici:l . 1'rattameri.to d'urgenza. Si corrtbatterà lo cc shock » ed il colla sso con iniezio•n i sottocul:\n fC'. di solfa to di stricnina (2 mg. ) e di solfato di .atro1,ina (;~ i11g.). da ripe·t ersi eventual111c11le ogni qt1attro ore. Si allenteranno , se esis.tono, Je fasciat.ure troppo strette alla parte bass:-t del torace e si farà i11alare una nli~cela di 08&igeno col o % di acido carbonico attraver$O un -catetere n asale. Si useranno altresì gli ~timolanti cardiaci (cardiazol , coramina ; 1 c1nc . da ripetersi og1ri 6 ore). Se queste misure non portano risultali , si u~ erà il h roncosco]JÌO per aspirare il muco ins1,es&ito che talvolta ostruisce i bronchi ·opl)Ure si farà un pneumotorace di 100-200 eme. allo scopo di aumentare la i:>ressionei endopleu· rica. fil. 1

La frenico·alcoolizza:1.ione nella cura della toJ)er· colosi polmonare. Se<..ondo Alberto Renzo , IIamilton Nelson (!l evista de Tu be.rc11losis dell'Uruguay , T. IV, J!\l. 1. 193-1) i '::\lcoolizza.zione del n er·vo frenico <let er111ina con1e i sa la paralisi e la risalita in1rr1ediata dell 'emi·diaCramma co1ri~pondente . La d11rata dell 'effetto è variabile da caso a ca:0 , rna può, secondo alcuni AA. , mantenersi nno a tre an ni. L 'alcoolizzazio i1e avrebbe il vantaggio di essere µiù benig11a della frenicectornia; può fa·vorire la guarigione pe r la rrnzione scleroti7-


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[ANNO XLII, NuM. 19]

<< IL POLICLI?fICO >J

zaJ1Le cicatriziale in rapporto aon le possibi-

li là di difesa e di resistenza dell'organismo. Gli AA. raccomandano di preparare il camJlO operatorio così con1e hanno consigliato (~ordey e Philardeau, cio·è: lavarlo bene con S<)]uzione fisiologie.a tiepida ed asciugando co11 g·arza; in questo n1odo si evi terebh,e ro i dolori neVJ·algici del braccio ahe sono mal talle.rati dai p1a zienti·. . Le principali indicazio11i dell'alcoolizzazione sono date dai processi tubercolari ap•i cali. Tale processo i1on irnpedisce secondariarr1ente di i11tervenire co naltri metodi chirurgici come la toracoplastica superiore, il piombaggio, · ecc. L 'alcoolizzazione, secondo gli AA., de.v'essere preferita nei cas,i bilaterali latenli, e come operazione complen1e11tare del pneumotorace artificiale. Sarebbe pure indi'c ata nell~ lesioni basali che abb1iano sicura tendenza fìbrosa. · Secon·d o Be:rr1ou l 'alcoolizzazione del frenico sinistro eviterebbe i disturbi digestivi e cardiaci che si sono visti comparire e persistere a11Gb& per ]ungo te.1npo, dopo la frenicectomia sinistra. ScA~DURRA. 1

Il trattamento della difterite maligna. B. A. Peters (British med. journ., 23 marzo 1935) consiglia di il1iettare 30.000-100.000 unità ir11rr1unizzanti per via endovenosa (sic) e 24. 000 per via endomuscolare, non appena fatta ·1a diagnosi di difterite maligna. Per la iniezio11e endovenosa, è bene usare una siringa da 30 crr1c. co11 ago eccentrico; se no11 si riesce ad entrare nelJa vena sottocubitale·, utilizzare la giugulare esterna. Co111e aure J.ccesso·rie.. Iniezione endovenosa 1 di glucosio (al 20 %) con jodio colloidale a 1/500; se ne inietta110 30-150 eme. secondo la età del paziente (non più di 90 eme. in un ba1n bino sotto i 10 anni e non mai al prin10 giorno della malatlia). Per dare effetti benefici , deve produrre glicosuria per 6 ore·; se questa persiste in seguito, somministrare 5-10 unità d'insulina; se il paziente ha, i'n seguito, ulteriori segni di i11suffìcienza cardiaca, dare una piccola dose del glu-c osio endovena, seguita da 10 unità d'insulina. Allo scopo di ristabilire la riserva alcalina, dare la seguente misGela a dosi di 15-30 e.m c. fino a che l'urina diventa alcali'na (3-4 giorni) : Bicarbonato di sodio · g. 1,6 Carbonato di calcio n 0,30 Bicarbonato di potassio n O~ 30 Acqua di menta q.b. p er » 30 Somn1inistrare inoltre della tintura di jodio in ragione di 3 go.cce iper ogni anno di età: con un massimo di 60. L' A. osserva che la quan1.ità ili 30 gocce aggiunta a 30 eme. di ]atte è , pratican1ente, insapora. L 'A.. consiglia di continua re la so1nministrazione ogni 4 ore fino a totale scomparsa dell'albuminuria, il che si ha in un m ese, al massimo. Egli rileva 1

che la tossina difterica ha una notevole affi11i Là per i lipoidi (1niocardio e guaine tendinee), come l'ha lo :iodio il quale, tende quindi ad eliminare la tossina ed a pre.venire la paralisi. Allo scopo ·di sti111olare il metabolismo torpido, somministrare a11che della tiroide secca (15-60 mg. <ll giorno); la somministrazione va fatta fino a scomparsa totale dell'albuminuria e non oltre, altrimenti, si può avere en1aturia. L' A. sconsiglia l 'uso dell'antitossina concentrata (soltanto globulina) perch·è più spesso provoca brivi di ed iperpiressia. La tendenza all 'emorragia viene com.battuta cort l :ini~ione di 2-4 eme. di emoplastina. 1

1

fil.

SEMEIOTICA. Rumori cardiovascolari di 1oflìo in individui coa lesioni mediastiniche. L. Cotti (Cuore e circolazione, marzo 1935} riporta due casi interessanti perchè dimostrano la possibilità cl1e lesioni 1nediastiniche di tipo fibra -adesivo determinino dei rumOTi cardiovascolari di solito, di natura extracardiaca. Si trattava di due individui specifici di veccl1ia data; in entra1nbi era stata praticata una frenicectoipia, con esito in paralisi dell 'eimidiaframma corrispondente; in un caso vi era anisocoria, che è frequentissima nelle lesioni del mediastino. In entrambi, si avvertivano dei rumori di soffio verso la base del cuore e preci'samente in un punto corrispo11dente al focolaio di ascoltazione della polmonare. I caratteri acu. stici di t~li soffi erano quelli dei rumori orga11ici valvolari per stenosi ed i11sufficienza combinate in u11 caso e per stenosi semplice della polrri.onare nell'altro. Il timbro dei rumori era piult.osto rude; essi ricoprivano i rispettivi toni e si diffondevano parecchio verso l'esterno e l~alto. Erano in un certo rapporto con i movimenti del respiTo; in un caso a tal pu11to che il doppio soffio si rendeva evidente soltanto durante gli atti respiratori; nell'altro, il movimento respiratorio si limitava a dimin11i:re l'intensità del rumore. Nel primo paziente, la causa determinante era evidenteme11te legata alla meccanica respiratoria. Nel secondo, i movimenti respiratori interferi\ ano nel fenomeno acustico, senza però parteciparvi, in quanto che l'inspirazione profonda co.m portava con ogni probabilità semplicemente. una diminuita trasmissibilità del rumore all'orecchio, dovuta all 'espansione del torace; l'affievolimento era più evidente v~rso l'esterno, dove si trovava maggior quantità di tessuto polmonare. L 'A. discute la genesi del fenomeno che va inesso in r:::tpporto e.on la esistenza di deforn1azioni mediastiniohe carqio-vascolari, determinate dalla pleuro-mediastinite adesiva. fil. 1


[ANNO

XLII,

Nu~i.

19J

S~Z I ONE

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l'HATlt.:A

TECNICA MEDICA.

POSTA DEGLI ABBONATI ·

La raccolta dei campioni di sangue per l'esame.

}\.l dott . .B. M. da P . : Sulle onde corte in m edicina n essU/Ila monografia an cora in italiano e poche. stra~ier.e. L 'argomento è in gran parte su giornali (in Italia lavori di lzar, Cignolini, ecc.). L'Accademia wiedica Lombarda ha tenuto nel n1<.·se corr. una seduta straordinaria sulle onde coite (rivolge1rsi al Presidente C. Bas.lini). ' ;i fJ g urano relazioni di Cignolini, Lerroux, Lebesny, Auclair, ecc. Recente è la n1011og rafia di Liebesny, (ed. Urban e Scl1warzenberg, 1935 cc l(urz-und Ult 1al~eorgi\v ellen », completa nelle su e parti. Scrivere al prof. Cignolini (Clinica Medica di Genova) per i suoi lavori . 1\1. E.

Il valore dei risultati di un es.an1e di sangue dive11de essenzialme11te dal n1odo con cui è stato raccolto il sarLgue slesso, in quanto ch e degli errori di tecnica possono falsarli del tutte . i\f ol te vo] te , !JOi, il n1.edico pratico, cl1e P o 11 può fare da sè l 'esame , si astiene dal farlo praticare, spcci:i]n1ente per il conteggio, a caus3 delle difficoltà che si possono incontrare :per far venire il laboratorista a casa d el pazj t;11 te stesso. L. E. B, vVhitby (Pì'aclitioner, marzo 1935) cJà in proposito alcune norme pratiche. Il campione di sangue opportunamente conservato può essere i11viato al laboratorio purchè preso in deterrnina te condizio11i. Se occorrono quantità di 5-1 0 em e ., si preleva110 dalla })Uri tura della vena, mettendolo JJ(>i in tubi con tappo di s ughero, conten enti 2 mg. di ossalato di tpotassio per crnc.. di' sangue. A tale scopo, si mettono nel tu betto destinato ai 5 eme. , cinc. 0,5 (esatti!) di soluzion e di ossalato di potassio .a l 2 %, ohe si lascia evaporare fino a secchezza; per 10 eme. di sar1guc, quantità doppia. Il sangue si manda poi al laib-0ratorio, ne1l più breve tempo possi bile. 11 lasso di ten1po entro cui si deve fare l 'esame è di 24 ore per il dosam~nto d ell 'emoglchi11a ed il co11teggio delle emazie e dei leucoc:iti; di 4 per l 'indice di ittero e la van den Rergh, di 3 per la fragilità delle emazie, la prova di sedi1nentazione ed il ·volume corpuscolare e di 1 per i:l conteggio delle piastrine. Con teinperatura esterna elevala, i tempi vanno abbreviati. Quantità mino.ri possono raccoglie.r si dalla pu11t.ura d el dito o del lobulo dell 'oreochio: 2 c1nc. (esatti'!), che si mettono in fla con cini a tappo smerigliato, in cui si trovano già 2 cn1c. (esatti!) del liquido usato per la diluizione, agitando poi accuratamente. Il laboratorist·1 farà la diluizione tenendo calcolo di quella già esistente. P er il c.011teggio dei leucociti, si fara!1no 6 preparati su ccessivi. Importante è di a·v ere tutto ben pronto e di a''er presente la s11ccessione delle diverse manovre. Pulizia del polpastrello del dito con alcool, asciugando acc.:uratamente; lieve pressione d 'ambo i lati clel polpastrello, in modo da farlo sporgere; p1111tura brusca ed ab·b astanza profor1da; rilaseia ndo, poi, le dita che stringono moderatarr1ente il polpastrello, il sangue colerà liberam ente; eventualmente, l 'operatore potrà st~rare la pell~, con tra~i?ne es~rci~at~ simultanea1ner1te dai due poll1c1 applicati ai lati del polpastrello. Jler il cont raggio differen zi'a le, si faranno degli strisci JJreferibiJmente sul p-0rta-oggetti! un altro porta-oggetti tenuto ad un a11golo di 451); lo spessore ne diminuisce diminuen.do l 'angolo. fil. 1

F O R M U L A R I O. Nell'erisipela. v·en gon0 consigiiate le spennellature della cute colpita con soluzi?.ne di jo?io ~~l '~no per cento in tetracloruro d1 carbonio. S1 r1peLono tre 'olte al giorno, avendo cura di oltrepassare i lin1iti della cute interessata. N ~\n si deve pralicare altro trattamento loco.le. - Come cura generale, si con sigliano delle ini&zioni di pioforn1ina . . La temperat11ra disc.ende alla norma in una settirnana e la guarigione si ottiene in 6-12' • • g 1c,rn1. (Journal des praliciens, 1934, n. 51). fil .

VARIA Levatrice che dà la morte. L 'ufficial e sanitario di un distretto dello Hessen (Germania) riferisce, &uJ « De ut. Tuberk.BlaLt. » (1935, n. 1), di ave·r e osservato, n el 1933 e n ef L934, cinq"L1e casi letali di tubercolosi pol:n~onare e m enin gea, in piccoli bambini. \ :olle far e un 'inchiesta e risultò ch e l 'assistenza durante il parto e il ·puerperio era st~ta pr~ stata d:-t una le"atrice, la quale da anni soffriva di « catarro bronchiale » cron ico e nel CJU.i espetto rato trovò i bacilli .di l\.oc~; ella. aveva l 'abitudine d1 leccare g li oggett1 per il trastullo dei bambini. Proseguendo l 'inchiestat [urono esaminati 134 bambini nati nel distrett o ove presta la sua opera 1questa . levatrice; 4.0 di essi reagirono positivamente alla tubercolina e 15 di questi n1ostrarono lesioni definite ai raggi X. L 'A. ricorda un caso simile osservato da Reic,h nel 18'78' a Neuenburg· e citato da Caln 1ettè: 10 bambini messi al mondo da una stessa levatrice n1orirono di m eningite tubercolare in 14 rnesi; nulla di simile si aveva negli altri nati. QueJ]a levatri~e usava in . . uma~e aria nella bocca dei neonati, con la propria bocca, anche se non v'era alcun segno di a&fissia. • (Da e< Igea », n. 3).


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cc IL POLICLINICO »

POLITICA SANITAKIA E CONTROVERSIE GIURIDICHE.

IV. - Titoli di ammissione ai concorsi ospedalieri. Il Sottosegrelari o di Stato on. Buffarini ha f attq queste dicl1iarazioni alla Camera, discut.e11dosi il b il.ancio de1l'lnter110: <<'circa l 'asserita obbligatorietà della lib·e ra docenza con1e tito]o pe.r 1. an1missio11e ai concor si sani1ari ospitalieri, assic,u ro l 'on. Chiurco ch e· 11on solo l 'Anuninistrazio.n e dell'Interno seg·ue un indirizzo gen erale opposto a quello che e.gli condannava, ,ma anche nel settore .spe<.:-ifico dei concorsi per medici ospitaliari, le direzioni d~csli enti non hanrto in ge11ere mai ri chiesto, come -è n ecessario, i·l titolo di liber a docenza.. Certo ch e nell'esame d ei titoli qut~l ]o della docenza, quando esiste, non può no11 essere valutato come un ele·m ento prefere11zia le. ». .Da quesle assicurazioni risulta anche u11 avvertimento· o·p·p·o rtuno ed utile. L'abilitazione alla doce.n za, quale che si:a il ~uo valore astratto e con creto, in r elazio11e a lla materia e alla preparazione effettiva, n on deve essere, in alcun caso, condizione necessaria per I '.ammissione a l concor so che ab bia p er oggetto l 'esercizio di attività professionale. È ovvio. Può essere i11dice di p·r eiparazione culturale, valut abile in r elazione allo sco·p o del c.o nco·r so e alìe circost anze, e non ·è titolo t.ase . l\{a di a ltre co11dizioni talvolta si ab·u sa. Certamente è opportuna una selezi'one preventi va, specialmente nei concorsi per titoli, essendo inutile valutare la ido11eità assoluta e relativa di chi non abbia titoli che siano indi ce presuntivo di capacità minima in r elazione .allo scopo del concorso. N'Ia la esclusione preve11ti va non è pTevist.a e regolata per la protezion.e di interessi particolari o di categoria, sia pure apprezzabili ; il numero dei conc.orrenti non è limit.ato per favorire determi11ate siluazioni di in1piego, costituendo quasi t1n privilegio, sia pure per cause obbiettive, f'& lvo il caso di promozione, quando si tratti di u_llici ordinati' gerarchican1ente e riservati a lJa .Progressione della carriera dell'impiegato. Procedendosi alla i1on1ina per conco·r so pubblico, all'interesse a1rln1inistrativo corrispondono le maggiori possibilità di scelta e, quindj , la utilità della più larga partecipazione a] con~orso. Si può ammettere che certe situazioni di in1p ieigo siano tutel?-te. e, sia pure, costituiscano titolo di preferenza . Ma le condizioni di an1missione al concorso, sp.ecialme11te l1er uffici di alta responsabilità, devono essere stabilite nel! 'inter esse dell 'Amministrazione e. con criteri di largl1ezza, an che perchè la pre1

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lANNo XLII, NuM. 19]

GIURISPRUDENZA.(~)

e lusione è effetto di lrn1iLazio1ti st1 base form .a le e di pr esunzi oni , ch e possono non corri spo11d ere alla realtà. Che si ric:h ieda la prova ài un perio.do di p1reparazio11e è certan1ente opportu.no : purch è però non si ecceda e specialmer1te non si stabiliscan o condizioni: for1na li r ig·id·e . La Commissione eliminerà poi i co11correnti inidon ei o n1eno capaci; n1.a la esclusione preventiva può. essere arb·i traria e anche (la11nosa all 't\mministr azione. Il rigore eccessivo condt1ce t a lvolta a co11seg•uenze strava~ ga11ti : in qualche caso ·è stato necessario esclud ere dal concorso, considera1ldolo p1reventiva1nente e assolutamente inidoneo: soltanto per difc!tc di i1ontin.a ad un posto cli organico, iJ 1n~dico-chirurgo che ha esercitato, per µiaggior ten1po, le stesse· funzio11i, in condizioni ittenl iche, sia p·u re fuori di org·anico, e per inca rj co e da n1olto tempo h,a esercitato anch e quelle del gràdo su peiriore, precisamente le fun zio11i che so no og·getto d el con cor s.o . Sicchè la stessa Anu11inistrazio11.e lo ricon osce tanto capac6 che gli a ffida l 'ufficio , per es., di 1n·i111ario·, ne loda le attività e si giova dell ;o·p era così prestata da i11olto t e1npo; tuttavia non lo · ammette al concorso, per i11idoneità ten1 pora1wa presuntivan1ente desunta da un difetto formale , cioè dalla condizione g·iuridic.a fu ori di organico, che non h a alcun rap;po rto con la e11tità e la qualità dell a effetLiva prestazione.

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14 MBNTORB ladlspeasablle ad ogal medico :

Nuovo Testo Unico delle Leggi Sanitarie con NOTE e

OO~~"ENTO

di

CARAPELLE On. Or. A., Consigliere di Stato e JANNITTI PIROMALLO Dr. Prof. A., Consigl. di Casa.

Riportiamo un') dei tanti giudizi espressi dalla stampa amministrativo-giuridico-legale, su questo testo: «... Il commento ha carattere eminentemente pratico, l'esposizione è sobrja, accurata in modo che àà ufta

direttiva sicura per 7:interpretazione legislativa. Della vasta e complessa materia gli autori sono riusciti a dare le linee fondamentali, looiche e (Jiuridiche, e a lumeggia-re i vari istititti in modo da condurre a una esatta e precisa in-terpretazione e applicazione della leooe. Ooni elogio, pertanto, sarebòe superfluo, giacchè le pubblicazioni sia del Carapelle, e sia del Jannitti-Piro· mallo, raggiunoono sempre la perfezione e rispondo•o a tutte le esigenze pratiche » . (da « La Palestra del Diritto '» Perugia, N. 11-1Z, novembre-dicembre 1934). Volume tascabile, di pagg. XII-720, rilegato in tela. Prezzo L. 4 5 . piu le spese postali di spedizione. Per gli a bbonati a l « Policlinico '" sole L. 3 8 in porto fran co. Inviare Vagl ia all'editore LUIGI POZZI - Ufficio Postale Succursale diciotto - ROMA.

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(• ) La presente rubrica è affidata all'avT.

G10VANNJ RELVAGGI.

esercente in Cassazione. cons. leg. del nostro periodioo.


[A ' NO XLII .

~ Ui\l.

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SEZI ONE PRATICA

957

NELLA VITA PROFESSIONALE. AMMINISTRAZIONE SANITARIA. A.ssistenza sanitaria nelle r isaie. Il w1i nis ter o d ell 'Inter110 (Dir ezion e Gen . a ni Là Pubblica , Divisione 6t1., Sezion e l a) h a dir ama lo a i sigg. Prefetti e Autorit à ass in1ilat e la segu ente circoìar e, n. di pro l. N. 20600/12408, in d at a 30 aprile ·1935-XIII: S. E. il Seg.retario d el P artito ~azionale Fascist a con il foglio di di sp osizioni n . 392 <lel 24 cor rente b a in1partile speci ali norme p er l a più l ar ga e ri gorosa assist e nza lnateriale, i11orale e sanitaria delle lavoratrici addette alla n1onda d el riso. A<l integr azion e delle proYYiil en ze a11zidette, le EE . LL., p er quanto più p articol ar111enle r igu arda l ;t tutel a sanitaria di d e tte l avor atrici, in a ttuazion e di quanto disp on e il t es to unico d elle leggi sanitarie (3° titolo, d a art . 204 a 215) - YOglian o curar e ch e le Autor i tà d ei Comuni , i1ei qt1ali Ja coltivazion e del riso è estesa, e n ei quali su ole verificar si irnmigrazione di mondarise, appres li110 idon ei ser izi p er l a r ealizzazion e complet a d ell e for111e di vigilan za, igienica e di assistenza an i lar i a, con sider at e dalla legge sanit aria e d ai r egolan1enti gen er ali e pr oYinci ali st1lla risicultura. Anzitutto, di intesa con gli t1ffici provin ciali di collocamento , deve stabilirsi speci ale vigil an za n ei Cor11uni nei gua]i su ole effettuar i il r eclutam e11t o d elle mon darise. L 'Ufficial e Sanitario, n el rila ciare il prescritto cer t ificat o di Yi sita sanitar ia delle d onne, n on d eve l in1itar e l 'esam e alla con s la tazio11e di i11ala llie lrasn1i ssibili , ma rivolgerlo a11cb e all o s tat o g·en er ale ed alla con st atazion e d i inalattie co liluzio11ali, di quelle ner Yose (epilessia, i st eris1110, ecc.) e di quell e altre ch e n o11 con se11t ~o di atte11der e, sen za d an no, r egolarmc11te e })r oficu am entc ad un l avor o b ene sp esso g·ra voso , qu ale quello d ella n1oncla. Occorre insist er e ch e nei rig u ar di delle d onne i11cinte <leYe es er e e111pre s1)ecifica to il 11eriod o d ell a gravidan za, i11 111odo da po ter escluder e quell e l aYor atrici , ch e, p er trovarsi a g r a id an za inol tra la, ol t.r e il se ttin10 nlese, po lrel)b ero r icc ,·er e d anno d a un lavor o ch e si eseg·u e i11 ler re110 un1i do ed a posizion e curYa. Ciò h a parUcol ar e in1portan za ai fin i d el!a rid u zion e della n ati1norl alità, esse11do b en nolo con1e i p arti prem at11ri ecl i n ati i11orli si ano freque11ti in q11este laYora tr)ci. DoYrà, del p ari, accer tar si ch e le do1111e n o11 lasci110 ba111bi11i di ten era età, proYYeden do i11 tal ca ~o ail aissict1rar e a favore di es. i la n ecc . . aria as i te11za , con il con cor o della F eder azio11e provi11ciale per la pro lezio11e d ell a n1a ler11i tà e del1'infan zia. u l luogo d el l aYoro occorr e al lt1are pr e,e11liYo con tr ollo d egli alloggian1 e11 ti e d ci l ocali d i ricoYer o, p er accertar e cl1e essi risp ond an o p er cu b atu ra, Yc11 lilazion e ed ar rcda1ne11to alle prescri1ion i i o"ienich e : che siano d ife ~e co11 r eticelle n1 e lallich~ co11lro la pe11elr azione degli inselli aerei ; cl1e -ia110 prOYYi ti cli l ocale sep ar a lo per 1·eYcntuale isola111e11t o di 111alali infel liYi ; cl1e sia stata

icura la l a provYis ta di buo11ét e ufficie11le acqua p ot abil e, co1ne pure il rifornim ento cli so.. t anze alimentari di ineccepibile qualilà. L 'assis len za sJin i laria, m edica e farm aceutica, deYe es er e co111ple ta, ed i co111uni d evon o al rig u ardo predisp orre i r el ativi servizi, d a vigilar sì con frequen za dal inedico provi11ciale . Si r a111m enta cl1e n elle risaie è obbliga toria la son11ninistrazion e g r atuita cli chinino, econdo le· prescrizioni ch e doYran no d ar e le EE. LL ., a11ch en e! caso ch e l e risaie non si ar10 comprese in zon e dichiara le m al arj ch e . In caso di inade1n pien za delle prescrizioni di car at ter e sanitario le EE . LL. si aYvarrann o del poter e conferito d all 'articolo 212 del test o unicc clelle }eg·gi Sani ta rie (uitimO Cap OYef SO). Poich è il l avor o p er la mo11cl a e la raccolta del' riso, com e si è detto, è g r avoso, n ecessi ta ch e si vjgil i per ch è sia110 r igorosam e11le osser vat e le n or 1ne clate circa la durat a d el l aYoro, il q u al e n on può esser e continua tivo m a d eYe esser e r egol ato· d a per iodi di riposo. Se even t u aln1ente vi sono nladri ch e all at tin oi p r opri b ambini, deYe vigilar si ch e indipend enten1ente d ai p erioci j di riJJoso s tabilit i p er tutte le laYor at r ici , sia an ch e eon e.esso congru o t em po ch e con senta l 1allatla111ent o m a ter110. Poicl1è di r eo·ol a l e n1ondin e n on pos on o con~ d u rre in risaia i ba 1n bi11i, occorre predi s porre p erch è qt1esti p ossan o esser e r egol ar1nente cus todi ti ed assistiti n egli alloggia111e11ti. P er l 'or ganizzazio11e di t ale serYizio è st a la incar icata l 'Oper a Xazion ale p er l a Pro tezione della ~1a terni tà e d ell 'I11fan zia, con l a qua1le le EE. LL. Yorranno prei1d ere i n ecessari accordi , seg·n alandone i varì bi '"'ogni . Coor din atamente a t ale servizio sar à u lilc cl1e l a te a op er a a tlenda all 'as is ten za delle do1111 ~ i11cint c, sia im1)ar tendo n orn1e di igien e pre11 atale ia controllandon e lo st a lo di salute in i11odo ' icu rar e cl1e la ges tazion e possa svolgersi nord a as 111al1 nen te e se11 za cla11110 per il prodott o del concepi111c11 to. Qu es to l\iiinist er o è sicuro del p er sonale intercssa1nen lo d ell e El~. LL. ai fil1i di o~ tenere la piir completa assis tenza igienico- a11it aria delle l aYornlrici, e fra ttant o a ttena e assic11r azjone per l 'osserYan za delle n orn1e di inas i111a all .t1op o i111parlite . éJS

Cronaca del movimento professionale. La distr ibiizi one deg li in cnrichi gi11diziari. La Confeder azione fascjs ln de i professio ni ti e degli ar Li ti comu 11ica: « Qu esta Co11feclerazion e, pro .~ r.gue11do nella s ua azione i11tesa él(l alle,iare l a disoccu pazio11e n elle r.ai.egorie j)rofessionali, ha cl1je t o a S. E. il :\Ii1ì is tro di Gr az ia e Giu t izia di Yoler cli i1orre a.ffi11cl1è nella as cgnazio11e degl i incaricl1i git1diziari po sa essere segu ì to il cri terio di una equa rl i~ l ribuLione, da11do la ])referen za, cornpatil)iln1en le co11 le es igenze dell a ;;iu ... tizia , ai 11rofe ·._lo11i li ch e r itraggano scar i g uadagni dalla loro


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rL POLICLI N ICO n

attivilà professio11ale e n o11 abJJiano aitre occupazio11i r e111 u11P,ra li ve. . E. il 1\I1nistro, aderen do alla ricl1ies la cl ella C.F. P ..\ ., h a dira111ato t111a circol a r e j11 lal en so a lle LL. EE. i Prin1i Preside11li delle Corti d '.t\ ppello, inYjta11cloli a i111partire pre<'ise istru zioni alle dipend enti autorità g iudiziarie perchè le Ilorn1 e, di cui l a circolar e è a rgon1e11t o, Yengano cru1)olosan1en te osserva le.

CONCORSI. POSTI

VACANTI.

CALTA

I SSETTA.

Conso r zio Prov;11ciale A rtl i I uber-

Co11corso p er titoli ed esa1ni al pos to di Dire ttor e del Co11sor zio ProYin ci al e AI1tiluber<:ol ar e-Dirett or e del Dispen sario Provinciale. Stipe11dio L. 14.000, el evabile a L. 19.400 in dodi~i .anni, supple111e nto di servizio a ttivo L. 4000 al l ordo d elle ritenute di legge . 1.itoJo diplo111a di .nbilitazion e all 'eser cizio cl ella profession e di ine<lico-chirurgo con seguito d a almeno clue ai111i dalla dala d el presente con corso. Età n1assin1a anni 40 s. e. 1. Scad en za 15 g iugno 1935-XIII. P er chiari111enti ri volger si alla Segreteria del Consor zio. FntENzE. R. Arci sp edale di S. 1Vlaria Nuova e Staibilime1ili Ri iiniti. - Scad. 15 g il1g110, or e 17 ; as.si'"' lente n1edj co chirurgo; titoli ed esan1i; età lin1i Le 30 1nni ; stip. L. 6400 lord e, i11<1 en11 . c. -Y. .e altre i11dennilà r egola111e11tari; lassa L . 50; do.cu1nenti a 3 i11esi cl all 'l 1naggio. Chiedere avviso. Rivolger j alla Segreteria. .c ola r e. -

MACERAT.\ .

Conso r zi o Prov . "1 nlitu bercolare. -

Scad. 20 g iugno ; m eclico nell 'Istituto p er tuber-colosi di Villa ~1Ionte Albano in ~1Iacerat a; stip. lorde L. ()000 e 6 qt1adrienni d ecimo, oltre L. 2750 ind er1n. serv . att., ir1denn . c .-v. , vitto (ovvero corrispettivo di L. 4000 annue , a scelt a), .alloggio (obbligatorio) . Titoli. Età lin1j le 40 anni . Tassa ìL . 50 ,10. Rol\IA. Istituto Nazionale Fascista della previ' denza sociale. - È :1perto u11 con cor so p er 1itoli <e p er esan1i ai post i di Diret lore sa11i tario. d e.g!i Ospedali sanatoriali di Ascoli Pice110 ~ Br1ncl1s1, !Busto A.r sizio, Cuneo, Imperia, Lecce, Ragusa, Taranto, Trapanj ., . Gli aspirar.ti dovranno , non p1.u t ~rd1 d.el 31 ·n1ag gio, presentare, facenclosen e r1lasc1are ~1cev.u­ 1 ta, o far perve nire, per m ezzo <1 ~1l~ posta, in pi~­ .go racco1nanduto, con ricevuta d1 ritorno , all~ D11 r ezione Generale (Servizio P er sonale) dell Istituto Nazionale Fascista d ella previde11za sociale in R oma, via Ming h etti 22, i ctocun1 enti. Età lin1ite 45 .a1l11i. Titoli ed esa1ni. I Yinci lori d el concor so doYranno prestare un ·servizio di prova p er un periodo dj du.e .anni . con fnc.oltà d i eso11er o d a parle d ella Amm1n1straz1one a111che prima della scad en za di t ale periodo. L 'as·sunzione d efinitiva in servizio avverrà con contr allo d 'impiego per 5 anni, ch e potrà esser e ri11rlOYato alla scadenza co11 deliberazione insinda·cr.bile ò el Co111itato Esecutivo dell 'I s tituto Nazio11ale Fascista del~a preYiden za sociale. Lo stipendio annu o è di lire ventiquattro1ni~a , ridotto del 10 % a norn1a del R. D. L. 14 aprile 1934, n. 561, e aun1entalo degli accessori st abiliti 'fl al regolamento. Per il band o di concor so g li aspiranti p otranno TiYol crersi all1 Sede Centrale d ell 'Istituto .. aziona le ° Fascista della previdenza sociale (Servizio "Personale) . SA:ri.1a oc.-\ P1sTOIESE (Pist oia). - Il con corso alla ~ondot la consorzia le è r eYocat o.

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NOSTRE CORRISPONDENZE D a Mon aco.M onte carlo. L' " Académie Méditerranéenne .. solennemente inaugurata a M onaco-M ontecarlo

Il 18 ap rile è st a la i11augura la co11 gr a11de solen11ilà 11ella Sala d ella ~ocietà delle Co11ferenze a l\iionaco e so l lo la presiden za d el l\1ilris tro di Stato d el Pri11cipato l 'Accacle111ia ~1erlilerra11ea, la quale h a preso il })OS Lo d el già esisle11te Ce11tro 1111iver silario l11editerra11eo cli i izza, d ove a11ch e i)er sonalilà del 111011do intellelluale italiano avevano te11ulo 11egli scorsi anni co11ferenze su argon 1enti di scie11za, lel lere cd arle. Atlual111e11te co1t ques ta « .t\ cad é t11ie l\lédilerra11ée1111e » 111essa sotto 1'egicla ci el Pri 1tcj1)e cli 1\tI011aco la Francia ha voluto a111·ora pit1 realizzare ecl esall a r e l 'unione cultur l1l e di tutti i popoli cir c u111 n1 editcrra.nei. La g ior1 ta la del 18 a1Jrile è stata quasi tutta dedicat a i11 011ore d ell 'Itali a , ecl h a perciò rivestito il sig nifica to di u11a g r a11d e sole1111ità d ell 'a111icizia tra le dtte 11azio11i. La sal a delle co11fe re n ze d el Ql1ai de ~laisance di l\l onteca rlo era g r e111ita c1i u11 })ubJ-,lico sceltissi1110 tra cui si nolava110 l'ex Presid c11 te d ella R epttb])] ica fr a11ce e· l\Iil ler and e l 'AcCi1den1ico dj l~ ra11cia Gal>rirl Ha notaux. Era110 s lJ.te invitate quattro p erso11alil à ilalia11e, g li Accacle111ici d 'Il a lia Fari11elli ed A11gelo SilYio NoY~1ro, il con1111ediografo Cl1iarelli ed il se11. prof . Nicola P ende, ai quali quattro jntelleltuali itali a11i 111\ ccad e1nia ~Iedit erra nea vol eva r e11der e 011ore ed accoglierli nel st10 se110 . Erano r a ppreSEn tate alla sedt1ta le U11ive r silà di 1Vfo11lpellier e di Stra burg·o, la Società ~leclica del Liltorale ~fediterra11eo col su o prEl id e11t e d o ll. l\Iaurizio Ji'aure, il Si11claco ecl il Pri11cipato di ì\ifonaco con i l'u oi l\Ii11istri e Con sig lieri d el GoYerno. Assis tevan o inollre il Principe e la Principessa Arfa ~1irza Riz;} Kl1 a11, il Con sole di Fra n cia, il l\Iarcl1e e Cl1iaYari , Co11 ole <l 'Itali a e lL1lte le au tori Là politich e locali fra11co-itali a11e . Dop o il di-;corso i11aug·urale Ci el ~ifini s l ro di Stato cl i ~[011aco S. E. ~Iaurice Bouilloux-Lafo11t, il quale f a ril evare ch e l 'inslnllazio11e d ell 'Accademia ~fediterra11ea a l\Io11aco, data l a posizione speciale clella ciltà ecl il suo cara llere int ernazionale, n on JJo leva ave.re scelta piì1 felice, a11che perchè viene :>.<l a1ggiu nger i ad al tre istitt1zioni sci e11 tifiche, co111e il ì\[tiseo Ocea11ografico cd il ~luseo 1\.ntrop ologico eò il Giardino Esotico, i stituzio~i dj c~­ r a l t er e 111ccli le rra11eo, pre11d e la p arola il Pres1d e11te cl ell '1\ ccad e n1ia ì\!Iediterranea Léon Laba nde, 111e111bro clell 'Istituto di Fra n cia, il quale re11de onlll 00 aaic all ,ospitalilà d el Pri11 cipe di ~Io11a co. fa . b . lu s toria clelì '.\. <'caclemia, e salu ta i nuovi 111crn r1 della i11ed esi111a , ed in special ln odo g·li e111 i11e11ti ospi li j tali a11i. _ Seguo un elevalo discor so di Paul l\tlorand sul compito ct ell ' ccndemia l\[editerranea co1~1 e foco: Ja io con la unil à spiritual e dell e r azze Jat1ne; egli ricorda qua11 lo 11an110 scritto ii1 proposito g li intellettuali francesi Louis Bertrnnd, P aul ' raléry e Gabriel Ha11ot au x. Segue u11 eleYato òiscor so sulla st oria d ell a civiltà 111editerranea e dell a su a conti11uilà n e ll 'epocn at tu ale della s to ria del pro crresso u i11an o. lenLt to d allo seri l tor e Chiarelli , al quale il seg·re lario clell '.~cca de111ia l\tledilerranea, J ea n Des thiet1 . , .1 à il b enve11t1to con parole .ol!re1noc10 lusi11g·l1icre J)Cr la su a procluzio11e art~st1ca. Dcl ])a ri 11 De.. lhi etix illti. tra co11 parole cli al to eloaio a l i _.\ccacle111 ir i i tal ia11 i Ji'arinelli e ~ovaro: ed e-il Farinelli in11)r OYvi -a nn breve ~is~orso di ringra7inn1er1lo e di oli<l nrie là fra11co-1lal1ana.


f•.\.NNO XLII, ~l

~ Ul\I .

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SEZ IO~ E

dotl. l\luurizio Faure, pres icle1• le del la Société Médicale du LitoraJ, prende la parola p er presentare all 'Accade111ia come nuovo m embro d ·onore il sen. prof. Nicola Pende. Egli ricorda i propri studi sull 'uomo fossile di l\ilen lon, sui piccoli negroidi di Grin1aldi e sui grandi atlantici di Cromagnon , che possono considerarsi co1ne i pri111i civilizzatori del mediterran eo, e m ette in luce l 'inter esse delle ricer che d el P ende sui tipi razziali ancora oggi dis linguibili in ·L iguria col loro profilo lig·uroide o ro111agno11oide, tipi razz iali corrisponclenti ai suddetti creatori della pri1nru Civiltà iVIediterranea sorta precisamente s ulla nos tra Rivier a di Leva11le e di Ponente. Ricorda .n n che le ricerche del Pende sull'affinità biologica dei popoli bruni viventi sulle coste del l\!Iediterraneo e soprat11tto sulla loro affinità psicologica, .f' ri,·olgendosi allo scienziato italiano e nel tempo stesso all'Italia di Benito l\!Iussolini egli esclama: « è per questo che noi Vi riceviamo Sig n or Sen ator e in questa Accaden1ia ililediterranea dove 11essuno meglio di Voi è a suo posto: i11fatti Voi 11e siete l 'espressione la più g iusta ed i Vostri stu<li, le Vostre idee, la Vostra perso11a, l a ' ' ostra n aizionalità ne sono la sintesi vivente. E dite al Vostro Duce che in questo Principato indipenclente dove il mare h a il suo palazzo, dove b er1 pres to il sole avrà for se anche il suo t emJ)io (il Faure è il presidente d ella Società p er g·li s ludi delle Radiazioni solari e cosmiche), davanti a ques t a nuova Accademia riunita per celebrare r1ello s t esso culto le scienze, le l ettere e le arli mediterranee, Voi avet e riceYuto da Vostro pari l'ac.cog·lienza simbolica ch e noi dobbiamo alla Ron1a imn1ortale, che ci l1a formati e senza la quale noi non sar emmo quello cl1e sia1no ». Il sen. ~ende h a risposto con un discor so elevatissimo in francese di1nos tra11do com e i propri s tudi lo portino alla climostrazio11e dell'esistenza di un rapporto streltissimo tra i car atteri razziali ·d ell 'uomo e la p sicologia profonda , b e11 diversa <lalla psicologia sociale dell 'indiYidl10, dovuta alla Yernice che attorno alla person a.l i1à profonda atavica etnica, esi st ente ed agente in form a più o tneno chiara in ognuno d.i noi, è formala cl all 'ambiente sociale , dalle co11venzioni, dalle tradizioni, dalle leggi, dall 'erlucazione. E la p erso11alità prof onrla o biologica razziale è secondo Pend e il vero molor e delle grand i azioni dell 'inclividuo com e <lei J)Opoli. E poichè lo studio ùel P ende s ui tipi rél zziali dei popoli m editerranei dimostra che le tre razze brune, la m editerranea, l 'adriatj ca, l 'al pina, costituiscono in varia p er cen luale di me-scola11za e con u11a b assissirn a e trascurabile p ercentuale di nordici ger111ani e di baltici orie11tali ~iasruna delle nazio11i viventi da inillenni sul bacino rrtecliterra11eo, e poichè eg·li trova una grand e affinità biologica p sicologica i11 tali r azze bru11e, è Yeramente fatale cl1e esse si fondano cos1 com e ai tempi di Roma in u11a nuova unità spirituale, l 'u11ità la lina mediterran ea, l a quale d eve essere la salvaguarclia vera e p er e1111e co11tr~ l a continua 1ni11accia cl1e alle r azze bru11e n1ed1terranee rivolg ono le razze nordicl1e. Il di scorso del sen . P ende clen so di conce l ti e di fa lli scientifici del pii1 g·ra11de valor e politico € stato vivanìente co111pre o ed applaudi Lo d all 'assen1blea .. Ir1fine GeorgP Avri. me111l)ro <leJl 'Accademia ha traccialo il programma cl elle « Assise ~ledìterlanee >) p er l 'aYYen ire, cioè 1\ s ise P eriodiC'h e che riuniranno i rnpprese11lanti clell 'élite in1ell ettt1aile della Fra11cia, Italia, Spagna, Port og·all o, Grecia, Ru111e11ia. Egli_ pro1)011e i1er la fu t ura adu11an za con1 e lc1T1a di discu s ion e il se-

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PR.\TICA

g u enle: « Base d i u11 insegn~n1ento 1nediterr a11eo » . Nella ser ata è stat o offerto clal Pri11cipato di Mo11aco u11 b a11ch e lto j11 onore dei l11c t11urj cl ell '1\ ccademia. Da p arte nos t.ra dobbia1110 ril evare il grande i11ler esse ch e h a l 'Ilalia i<'a cis ta no11 solo atl aderJre ina ai pre11d ere l111a parte cli pri111 'ordi11e in questo movin1ento di unio11e lati11a-n1edit err a11ea, la quale d a parecchi a1111i ha trovato 11el se11. N. Pende u110 degli apostoli più ferventi. È nolo i11fat Li ch e il P e11de 11a sos le11uto i11 vari arlicoli, i11 quo lidiani polilici e llìedici , l a n ecessità ch e 1{0111ai veda al più pres to sor gere nel su o se110 u11a « Superuniversità Lal i n a Ì\fedit erranea », l a quale sia cos tituita da u11 g ruppo di Istituti ,Superiori di Perfeziona111e11to e di 11.icer ca n el can1po d ella Scienza, delle Letter e, clell ' Arte, i1uovo grande faro (l ella cultura l a lin.a , cl esti11ato ad a ttrarre alla Cillà e lerna g-li studiosi cli tutto il i11ond o lati110 111edilerra11eo e dei 1ati11i delle lonta11e An1eriche. Sappi amo pt1re cl1e i1el prossi1no a11110 a Bue11os Ayres, sotto l a presicl en za 011oraria d el Presidente d ella Repubblica ~.\.rg·e 11Lin a e sotto la presiden za (ljfeltiva <lel prof. Pe11dc, sarà inau g urato il pri1no Co11gresso I11ter11aziona1 e di Alt a Cu l ll 1r a Latina. In. t al modo l a Civiltà Fascista dive11lcr à il tipo n a turale, e ragione di t111 vero ricorso storico della risorta Civiltà Lati11a l\fediterra11ea . A. P.

NOTIZIE

DIYERS~.

Testo ltnico delle leggi per l'assistenza p11bblica • Il Co11sig lio d ei ~Ii11 i lri, su propos la d el CaJ)O del Gover110, l\[ini s lro dell 'Tnterr10, h a approvat o u11 disegno di leg·g·e co11 cui si co11fcri co110 aJ Governo SJ)eciali po teri p er l 'e111n11azione d cl Tes lo 11ico delle l egg·i sull 'assis le11za e be11efice11za pubblica. Già, con alcuni d ei Yari provYedin1e11ti em a11at i po lerjor111ente alla Jegg·e or ga11ica sulle Opere Pie d el 17 luglio 1890, i1 . 6972, era stato a11torizzalo jl Governo ai coor<li11ar e e riu11ire i11 Tes lo U11ico I utte l e di sposizio11i ,rj ge11ti i11 inateria. Seno11cl1è, in sed e di elaborazione del nuovo lesLo - orn1ai quas i ullin1ato - è sorla l a necessilà di in trad u rvi ar1ch e disposizioni 11uove, sia per clare u11a tra tl azio11e più org·anica alla materia, sia p er col111are alcun e lacu11e risco11trate nella pra lica, sia, infine, p er m etlere in ar1nonia le leggi sull'ass isten za e b e11efice11za pubblica co11 lo sp ir j Lo d ell a leg isl azion e fa scista e co11 i 11t1ovi or rl i11 un1enti cr eati cl al Reg·jn1e. Era, quindi , i1ece sario accorda r e al GoYerno u11a pii1 a1npia deleg·a l egislativa : al cl1c 111ira, n1)pu11 lo, il d i eg110 di legge appr ova to dal Consigl io d ei l\Iinistri.

Re,·isione di istituti d'i!'ìtruzione superiore. Il Consiglio d ei l\Iini tri, su propos la d el l\Iinistro d ell 'Educazio11e i\az ion ale, 11a a.pproYato tino sch erna di diseg·110 di legge co11tenente disposizioni p er un orga11ico con ce11t r a111e11to delle ist iiul io11i d esli11a le ai fini dell.istruzione ttperiore. Il proYYedimento cl ù facolt à di cli }JOr re, e11lro il periodo di tre an11i, con Decreti lleali , u propo la d el ~1inistro d ell 'Edu cazione Xazio11ale, cli con cerlo co11 qu ello d ell e Fi11anze, l a SOJ)J)ressione, l 'i slit uzione e l a ft1sio11e cli F acol1à . ... rt1ole ed inseg·narn euti uniYer it ari , i1011ch è l 'aggregazione di llcgi I tituti . uperi or i a lle Regie l niY<.'r f.it ;) e In revi .. io n e elc i rtio li organ iri cl e i profe .. ori cl i ruolo.


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« lL

POLlCLl~lCO

I d ecr e ti Reali che sara11110 e111a11ali i11 e ecu zio11e di qt1es lo prOYYedin1e11lo clj legge, n1ireran110 ad eli1ninare il superfluo e ad i11tegrare le lacune el1e i risco11 trai10 I1e11·organizzazione degli studi t1niYe r silari, a ricaYa r e u11 maggiore rendin1ento dalle e11ergie e dai n1ezzi i111piegali, a portare un pii1 sald o coord ina1ne11 lo i1ell 'orga11izzazione s tessa , affinchè l 'istruzione superiore possa corrispo11de re empre pit1 adegt1a tamen le ai fini che le sono assegnati dal Regin1e.

4:° Congresso internazionale degli ospedali. l'lo n1a i appresta act accog·liere degnan1ente le }lEr so11alilà cie11tifich e, ch e , lla og·ni parte del J11011do, vi i11terYerranno per part ecipare al IV Co11gre so I11l e.rnùzionale degli Osp edali che, sotto i ·allo p aitro11ato del Du.ce, si 1errà 11ella cillà eter11a clal 19 a l 26 inaggio prossi1110. Argomenti di elevato interesse saran110 svolti 11el Co11gre o e tra di essi merita 1)arlicolare riJieYo il t e n1n: <e L ·ospedale co111e parte dell 'insien1e d ella organizzazione della Soni.Là Pubblica ». Or111ai· 11011 è p iù concepibile il proced ere auto1101no del l~ Ynrie for111e di assis le11za e d elle a tti' ilà cli profilassi sociale. 'futle cleYono formare uri co 111plesso be11 coorcli11ato p er co11rorrere al fine co1nt1ne se11za soYrapposizioni e . cnza l asciare lac une, co111'3 spesso avYie11e, p er n1an canza di un c11te coorcli11atore ~entr ale. l Tn lale cljfello dipend€' dall a ì11izialiYa irtclividuale o locale, cui erano l él ciate ]e opere d i be11eficenza, quando ancora il co11ce tto cli assis tenza sociale no11 era sviluppato. Così que Le opere sorsero e si affer111arono con di' ·er sità di intenti iniziali e con grande diffor1nità di n1ezzi e di indirizzi. Eppt1re l 'assis le11za osvecla1iera è quella chF [orma il i1alurale fo11d amento cli tutte le altre, si a percl1è assicura il rapido tratt (1n1ento d el laYoratore n1alato e n e limita il perjodo cli inYaliclilà ; sia 1)er chè o tlrae il malato ?ll 'a111bie11le con1une, eli1ninando il reciproco danno e perjcolo che esso rapprese11ta; sia , jnfine, perchè co11se11te aille altre for1ne di assistenza e profila si sociale di trovare la traccja n ella quale <liriger e l a ]oro azione. Lo spirit o cli ben e è Lan to pii1 efficace, e perciò utile, qna11Lo più le su e varje nlliv1tà si svolgono sinergich e. E ques to i1011 è !)OS ibile ::-e non con u11 rigoroso coordinamento e con 1111 J)O lere cenlrale regolatore, cl1e tutte l e ol liYità co1nai11da e fa agire secondo con cetti ge11erali l l n ifor1ni e J)e11 fJroporzio11a Li alle varie e r eali i1ece s ilà. Il Regin1e, ch e ha affro11 tato e ri olto inolti difficili proble111i che afi aUcaYano la i11e11t c di sociolog·i e di studj osi, la cla11òo t1na graduale soluzio11e a11cl1e al proble111a a8si ler1 zinl c, ch e per la u a d cl icalezza, 11011 co n111orta can1bian1 e11li }Jruscl1i. Ir1tanlo ~ i preparano gli I s li luti nuovi e si n1iglior an o g·li a ttuali, cosicch è il coorc1i11 an1 en lo llU ]Ji ca to troverà il m::tleriale g·ià }Jro11lo. Noi assistiamo nelle varie Nazioni, clove il conce llo d ell 'assi s le11za è più prog·recl i lo, al orgere cli A sociazioni Ospedaliere Nazionali, i11 cui sono ft1si i1el con1un13 intenlo sa111lari , an1111jtd s lratori, leg i ~ l a lori . Ecco confed erarsi qt1e le 1\ ·sociazioni Nazio11ali in t1n co111plesso internazionale che può raccog·lier<' q11a11lo i1elle varie Nazio ni si fa. Oggi l 'Il alia ta riordina11clo e polc11zia11clo Lutle le atliYità a i te11zial i. ed accanto alle 11uove e feconde forn1r dc' e ag·giorna r e qt1r~ la cl1c è la più ai1tica e rl1e è cna g-Ioria tutta nos tra dalle u e pri111c n1 an ife laz ior1i. _.\ quc lo J' Co11gres .. o, ct1i narlcc i nano 40 ~al'ion i , ed il Clli Co111ita lo è p1:e . . iedt1lo da . E.

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r_ANNo xL11,

Nt:i\1.

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Spano, coadiuvato dal segret ario gen. dott. Edoardo Ligorio, l 'Italia no11 darà solo il contribu lo della sua ospitalità, ina vi porterà il frutto del lungo studio, della pa sio11e ardente con cui tutti coloro ch e dànno le loro energie alla vita ospitaliera, tendono al perfezionamento degli Ospedali; vi porterà l 'espres io11e di quanto è in tutti: il desiderio di vedere co11vogli ati ad un unico intento P ben proporzjonati tulli i n1ezzi di assistenza, da . cui dipende l a vita e l a prosperità della Naz1one.

Cong~·esso

internazionale di medicina e di farmacia militari.

Ricordiamo che si terrà dal 27 giugno al 3 lug·lio a Bruxell·~s, in coi11ciòenza con le Giornate ~1I ediche. Il precedente congresso, adunatosi a Madrid, ha posto all 'ordine del giorno i temi seguenti: Principi d'organizzazione e di funziona1l1ento del servizio di sanilà nella guerra di mo11tagna , relatori: Romania, Italia; Detern1inazio11e dell 'attitudine alle diverse specialità delle ar1nate cli terra, di mare e dell 'aria , relatori: Romania, Francia; Sequele d elle ferite all 'addome , relatori: Ro111ania., Struti Uniti; Ricerche aventi per scopo l 'unificazione dei metodi d 'analisj degli alirr1e11ti e delle beva11de d es linali al soldato, relatori: Romania, Cecoslovacchia; Cure bucco-dentarie nelle formazioni avanza;te, relatori : llomania, Lituania; Studio comparalivo delle attribuzioni dei Servizi <t1nministrativi sanilarì nelle. diverse ar1nate di terra, di m.:ire e dell 'aria, relatori: Romania, Cile. So110 in prograJlnma fest e ecl escursioni .. Per informazioni e per le iscrizioni rivolgersi a: secrétaria t du Congrès de médecine militaire, Inspection du SerYice de santé de l 'armée, Bruxelles.

to Congresso internazionale di gastro·enterologia. Ricordiamo ch e aYrà luogo dall '8 al 10 agosto a Bruxelles. . }}; d es icl eraLile cl1e a11c]1e j i11edici italiani int erYe11gano numerosi a questo R adu110, la cui jmportanza è cli1nosLra la clalla parlecipazjo11e acl e so <li tutti i più illustri cul tori di questa n1ateria da lutti i paesi del monclo. Data la necessità di ail les lire e di pubblicare i11 tempo utile l 'elen~o delle co1nu11icazioni, e la . difficoltà di provvedere efficnce1nente alla organ1zzazio11e del Congresso, in considerazione a11cl1e d ella grande afflue11za che è previ s la in quell 'epoca per la coj11cidenza della Esposizione internazionale dj Bruxelles, s'invitano i n1edici italiani che clesider ano par tecipare al Congresso ad inscriversi al piit })resto indirizzando adesioni e titolj (lelle co111u11icazi oni al Segretario de] Comi1ato ila]iano JJrof. Paolo AlessanrJrini, prj1nario dell 'Ospeòale di S. Spirito in RonJa , e11lro il 15 n1aggio.

L'idoneità alla ' roga e al nuoto prescritta per i medici di bordo. P er u11 accordo ì11 lervenulo fra la Federazio11 e 11azionale fascista della gente cl el n1are e il C.O.N.I., in applicazione del R. Decreto 25 111aggio 1931 e clell 'art. 13 del su cces ivo Decreto Ministerial e 11 luglio 1931, il C.O . . I. 11a aut orizzato, con le n10dalità prescritte dalla F eclerazione competente, le Società sportiYe nazionali dipendenti dalla Reale Federazione italiana cli canottaggio e cl alla Feclerazione italiana di nuo lo, ad espletare il serYizio di accerta111<-'nlo della idoneità al nl1oto e alla Yoga prescritta. per i 111edici di bordo, in quanto marittimi: ciò allo scopo cli facilitare la relativa anno-


I 1\.N'\O XLII, \

LTl\1.

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SEZIO~E

tazio11e sul lil>r·~ Llo di 1natricolazion.e rnarilti111a ai n1edici cl1e non risiedono in città sedi di Capitanerie di Porto. " Le richie le per gli accertamenti da parte degli interessati debbono essere indirizzate al C.O.N.J. in Ron1a, vi a dello Stadio 14, in carta libera, co1nplete delle generalità e del clomicilio del richiedente. Il C.O.N.I. a sua volta, ordinato 1'accertamento e ricevuta ìa dichiarazione di idoneità da parte della Società appositamente delegala, rilascerà gratuitamente il certificato r ichiesto, valido per ottenere la relativa annotazione sul libretto di matricolazione n1aritlima in conformi là delle rece11 ti disposizioni.

A.ttività dell'Istituto di Odo11toiatria di Bo1na. A cura d e1l '15Liluto Superiore di Odontoiatria è fiala pubblica ta Ja r elazione ch e il direttore ha redatto sull 'aittività svolta clall 'Istit11to dal 31 ge11naio 1934 al 81 ge11naio 1935. Si rileva dalla .r elazio11e con1e l'Istituto con linui a svolgere la sua attività su una vastissi111a popolazione scol astica proveniente da m oltissinli ~.\sili, ,Scuole primarie e secondarie di t11 lti i q1inrtieri di Roma , nonch è òei sub11rl)i. ~el perioclo ii1 esame la profilassi e la terapia è s lala rivolta a :)8 Scu ole, contro 46 nel periodo precedente. I 1Ja1nbini affl11jti da queste Scuo]e sono stati 16.840 e 4uelli venuti liberani_e11te 9572, cor1tro rispelliva111enle 12.370 e 6084 nell 'artno a11tecedente. Gli acltL1ti che usufruirono dell e cure dell "Islituto furono 870, invece di 1109, quali risui taro no n el L938-84. Il Lotale d.elle vi i le eseguit e dal 31 gen11aio 1934 al 31 gen11aio 1933 è stato di 81.066, su un nu111ero totale dì pazienti cli 27 .282. Dall 'esa1ne del lavoro svollo si è constatato cl1e, sia il 11u1nero clei pazienti, s ia le prestazioni terape1.1tiche sono in neilevole aun1c11Lo.

Commemorazione di Bilancioni. Nell'aula della R. Clinica Otorinolaringoiatrica (li Roma ha avuto luogo la cornmemorazione d el prof. Guglielmo Bilancioni. Oratore ufficiale è stato l'on. prof. Giuseppe Vidau. Erano presenti il prof. Basile, direltore general e della Sanità pubblica, il prof. Pecori, di.r ettore dell 'Ufficio d 'igiene di Roma, il prof. Busi, preside della Facoltà medica, il prof. Carducci e il co1nm. Spano per gli Ospedali, i senatori Sanarelli e Valagussa, i proff. Frugoni, Vernoni, Puntoni, Dalla Vedova, Perez, Bonanni , Galli, un denso gruppo di primari meclici e chirurgi, uno stuolo di medici, molti aiuti ed assistenti clinici ed ospedalieri, il personale n1edico della Clinica Otoiatrica e del Reparto Ot ologico degli Ospedali Riuniti. Il nostro giornale era rappresentélitO dal prof. Pozzi. · Per la fan1iglia erano prese11ti i figli: Giorgio e Giulio con la sig.na Biasini, cognata del prof. Bilancio11i. Intervennero all a cerimonia numerosi esl.1t1atvri. e };enefica li dal! "illu stre Scomparso. L'on. prof. Vidau con commossa parola ha rievocato la nobile ed eletta figura di Scienziato e fl i Medico di Guglielmo Bilancioni, l a cui vita fu tutta dedica ta ai più alti ideali della Scienza, d el1·_i\.rte e della P atria. L 'oratore ha illustrato l 'at1ività strettamente scientifica cli Guglielmo Bilancioni e quella non meno in1portante di cittadino e (li professionista che fa con siderare la p er so11a1ità dell~illuslre l\1aestro . otto un aspetto profondan1 ente 11n1a,no ed altamente patriottico. Il prof.

PRATI CI\

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Bila11cio11i fu a11che 11n f a cL In fer,·enlc e conYi11lo. Il prof. Dalla \?edoYa in,·iln ad ttn 111i1111to di ra c;(ogJin1e11to e fa i ·a1)pcllo fa, ci. la cti Guo-liel1110 Bil nncioni. e

Azioni giudiziarie. U11 inedico e u11 r ad iolog·o di Lio11e avevano avuto in cura un sog·g·elto cl1e era stato iI11pallìnato a una gamba; i pallini furono esLralti ma . ' i11sorse una grave radiodermi te cl1e rese i1ecessaria l 'ampt1tazio11e della ga1nba.' I11 prin1a istanza era stato condannato il r11edico ed assolto il radiolog·o; la Corle d'appello di Lione ha or a assollo il medico e coniianrta lo il radiolog·o, a 100.000 franchi di dan11i e in le.ressi. Il. dott. Niquet, di La1nbesarl (Lilla), aveva rilasciato unai fattura quietanzat a fillizia ad un operaio assicurato, 111eltendolo in g·rado di riscuoterne indebita111enle l 'in11lorto. Il Consiglio cli fan1ig·lia dei n1edìci, Yenuto11e a co11oscenza, sospese il niedico pe r L1 e .mesi dall 'esercìzio presso le a sicurazioni sociali . Il IJrcsicl ente del sindacato clei medici , Julien Va11vcrls, e il pre idente d ell a Caissa d'assicurazioni, André ' rallaer t, deltero g·rande pubblicità al fa i Lo , per n1ezzo cli avvisi òislribuiti a ma'Jlo ccl i11 J1arle affissi n ell e officine. Il dott. Niquet, g·iudican<losi diffa111a·to, i11Lentò causa co11tro i due coll egl1i. Il 1'ribu11ale di Lilla ha assolto i due preve11uli ed ha condanIta to il Niquet a corrispondere, a ciascuno di essi. GOO fran cl1i di danni e inter essi. La Corte d ·appello di. Do iai ha confer111alo il g·iudizio e raddoppialo l 'impor1 o ti e1 da1111 i e i11teressi. Un n1edico russo rifugiatosi a Parigi, dott. Co11s lantin Sagateloff, 11011 fornito del diplon1a francEse, è stait<J perseguilo giudjziaria111e11 le, p er esercizio alJusivo. Dal dibal I i111 en1o è risultato che in Francia l 'eser cizio d ei 111edici profug'l1i tl alla Ru ssia, no11 forniti clel diploma fran.cese, viene tollerato, purchè si li111ili ai r.0111palrioti, 111e11lre il prevenuto aveva esteso la sua attività. Il Tribur1aJe correzionale d ella Se11na lo ha co11dannato a 300 fr:i11chi d 'a111111encla, a 1000 francl1i di danni e interessi , da corrispondere al ,Sindaca lo inedico, r all 'interdizione dell 'eserr i zio nella 111cdicina Ìll T1~rancia.

Un po' dovunq11e. ,Si è svolto a Torino, presso I 'Ospedale l\Iaggiore cli S. Giovanni, il 1° Co11gresso i11 lernazio11ale sul1'anest esia e l 'analgesia, organizzato dalla Società italiana di anestesia, sol lo la prc idenza del prof. O. Uffreduzzi. Ne riferire1110 in 11n prossi1110 nun1ero. Il 25 aprile ha avuto luogo a l\filano l a riunione h1lernazionale ind etta dalla Accacle111ia l\Iedica Lombarda, dedicatar allo stt1dio delle 011<.le corte. Seguì l a Giornata l\1edica, d erl i cala alla Fiera; v 'intervenne l'on .. Morelli. Il i)rof. Picr inini tenn e t1na conferenza sui cc Proble111i odier11i di cultura n1edicai nell'Italia Fasci ta n. I <'onvenuli h1rono ricevuti dal podes tà, dura Vi co11l i cli ~lodrone. 111 serata, al Teatro rlel DopoJaYoro 1~ra111 vìario Yenne rappresentata una con1 n1 edia 111u icale del prof. Baslini. La Società l\[eclica del Friuli si (' adu11ala il 1 aprile, so t~o la pre idenza del 1)rof. A. ' rarisco.


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cc I L POLlCLI N l CO »

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la te fa lle co1nunicazion i dni soci : G. P ieri, G. Comes a tli , \ . Gua Jòi , 1 . Be lti11i, G. 1\Ii11ciotLi , L. Zilo tti , B. l)itton j. La ocie là ~Iedico - Chirt1rg i ca Ber ga111asca si è adu11a ta iJ 30 ap rile, o llo la pre iden za del prof. D '_i\Je sa11rlro; so110 la te fall e coinunicazioni cl ai f:Oci : Orl a11di , Curiale, Ros~ i , P. B. Zane lti. Si è adu11a'l o a Bari il Comitato clire ltivo della ezio11e aipt1lo-lt1cana della Lega italiana rl 'i O'ie11e e profil ass i m erl lal e, so tto la pre ide11za d e{' r et t ore cl ell 'Univer si là, prof. l\ilaria11 i . .A.Il a Fier a cli J\lila110 si è orga11izzata la Pri111a l\tlostra Nazio11ale corporativa dei p rodo t ti erLoris lici e del oUolJosco e si è t enufo , il 25 aprile, u11 co11veg110 stille pi a11te officinali. Dal 7 al 18 tnaggio vie11c YOl lo a 'f ori110 u11 r0r o di ct1ltura lnedicn organizzalo d all a Sezione a11i taria dell A. F. P. I . in accordo co11 il SinclaCé.!Jo ~Iedic o di ToriJ10. .Si tiene a Rom a (nel salo11e di piazza ' ' e11ezia 11) u11 ciclo di confer e11ze di cultura sa11itaria Jlìilitar e, organizzate d al prof. Perez, con1missario del inc.laca lo l\1edico di Ro111a , con I 'ad esione e l a collaborazione d ella Direzio11e gen erale di Sanità Jnililar e. La p rin'ta co11ferertza è s tata fa tta il 19 afJrile cl a l 1)rof. U. Reitano u « L 'i11 cog11ita della g u err a 111icr obica n; segt1iron o e seguiran110 confere11ze del 111agg. m ed . prof. l;iorg'i (29 april e), d el 111agg·. 111ed. Ferri (30 a1Jrilel, d el len. nled. colonn . P ellegrini (6 magg io), del n-iagg. med. })rof. Cassini s ( 13 n1aggioì , del inagg. 111ed. Bia11chini (20 111aggio), del magg. l11ed. prof. Sarnelli (17 inaggio) e d el t en. col. Bassi (3 giug no). Il 4 111aggio il J)rof. P aul Liebes11y, direttore del lleparlo di Fisiolog ia 11eg~i . Osp edali di Vienna, h a t enuto 11ell 'aula d ella Clj11ica l\ii edica di Roma t111a co11fere n za su « Le b asi e i ri sultati t erapeu tici cl ella irradiazione a termica con le onde corte». Ln co11Ierenza, accompag11at a (l a proiezioni e da t111 film illustrativo, h a su scitat o grancle inter e e 11 el foltissin10 udilorio e l 'O. fu viva1nente applaud ito.

Il Bollet t i110 u ffic:ial e d el Mini s ter o cl ell 'Educazione N.azio11&l e ha pubblicat o (P arte I , n. 14) i nuoYi sta lt1!i di 11umerose .A.ccaden1ie e Istituti cl ' alta cultur:l, il cui ordina1ne11to è st a to di r eCE11te riformato in base ai nuovi principi di ad eg uazione degli E11 li al nuovo clima e alle rin110"at e esigenze della vita n azionale. Il Gover natore di Roma h a visitato l a sed e del Comitato Centrale d ella Croce Rossa Italiana, ricevt1 lo dal President e Gen erale , senatore Cremonesi , espri111endo il su o compiacim ento per l 'oper;t proficua cb e l 'Associazion e svolge n el campo della solidarjet à umana. Con Dee r e to 1ninisteri al e pubbli ca to il 3 m aggio dalla cc Gazzett a Ufficiale n vengono classificate 48 s tazioni di r·ura, soggiorno e turi mo. Con altro Decreto Yie11e r evocato il riconoscimento di 11 sta. . ZJOnI. Con Decreto pubblica lo nelJ a cc Gazze lla Uffic iale », su propost a del ~lini lero cl ell 'Educazione Nazionale, viene di sciolta la Feder azion e Stomatologica Itali an.a.

IA N:NO

XLII, ~ Ul\I. 19}

Ai J?rimi di aprile Ye1111e approvato il progetto esecu l1Yo d el nuoYo o pedale gen eral e cli Praga, JJel quale sono all ega le le clinich e clella Facoltà 1nedjca t ed esca. Attual111e11te la g·ran<ie Pra'°'a dispone di 5000 posti-letto ; si pe11sa di eleva~1 1e il n u111er o di 3000-5000. Sono anc~e in cos Lruzione ì e clinich e 1)er la F acoltà m edica ceca a ì\Iott ol; formano un 11u0Yo ospedale di 1300 pos ti-letto. Il sig. Walter G. Lad(l h a legato ol tre 10 111ilioni ~i d ollari. (pari a 120 nlilioni di lire it. ) per beneficenze ~arie (o~pedali , u11iver sità, colleg i , un c?11Yalescenz1ar10, l 111 seg·na1nent o post-u11iver s itar10 ecc. ) negli Stati Uniti. In eg11ito a(l accor cli intervenu lì fra il sen. prof. Alessa11dro J""u stig, }Jr esidente dell 'Opera n azionale invalidi cli g u erra, e l a direzione d ell 'Istitu to per i granrli invalidi nervo i di g uerra in Arosio, presso t ale IstiLuto è stat a -iniziata la cc cura bulgara » per i postumi p arkinsoniani deg·li en cefaliti ci di g u erra, n1e todo- di cura cui s 'i11t eressa vivamente ,S. M. la Regina. Il 4 mar.':o venn e inaugurata a ~1elbour11e la J1uova sed e d el Reale Colleg·i.o Aus lral asiatico cl ei Chirurg i , in un edifizio proprio. L 'Accad emia di Medicina di P arig i h a stabilito· il t ema p er l 'assegnazion e del pre1nio biennale Alberto I di Monaco, d ell 'in1porto di 100.000 francl1i ; esso ri g u ard a l 'an afila ssi. La scelta <lel t eina equivale alla desig nazione del pre1niato, ch e sarà eviden tem ente il pr of. Arthus. Il i\Iuseo ted esco d 'igiene con sede a Dresda ha orga11izzato u11 'esposiziorle viaggiante d 'igiene, r he i limita agli studi s11lle r azze, alla tutela d elle razze ed alla p olitica r azzi ale. 1

Lo stesso ìVIuseo d 'ig ien e h a org~nizzato un ·e~ì)Osizi o11e ambulante intito!é4ta cc Donna sana popolo san o »; h a visitat o alcune città cleJla Nor• veg1a. Si è celebra,t o il 35° anno di a ttiYità scientifica e di cl a Ltica del prof. Ko11Lch al ovsky, diJ'ettore d ella G1inica n1edica di Mosca, noto p er i su oi lavori sull 'achilia, sulle affezioni d el fegat o e della milza e per numerosi studi sul r eumatismo; è anche autore di un trattato s ulle m ala.ttie interne. Si è iniziata ad Avana la pul>blicazione degli cc Archi vos de Medicina Interna », diretti dai proff. L. Or Leg~ Bolafio, C. Inclan Costa e P. A. Castillo, a periodicità bimestrale; il primo fascicolo, di 158 p agine, ricco di illustr azioni , in otti111 a Yest e tipograifica, contiene ben 10 lavori originali, una r ivista e numerose r ecen sioni . L 'abbonamento anrtuo importa 3 dollari. Indirizzo : Persever an ci a 52 (Apartado N. 113) , Habana , Cuba. Come segr etari di r edazione d ell '« Archiv fur Klini sch e Chirurg ie » sono subentra li i proff. A. Boch ard e O. Nordman11 al prof. Kort e, il . quale l ascia jl p osto, in e tà cli 82 an11i, dopo averlo tenuto per vari decenni. Una commissione di studenti francesi dell 'Unive.r sità di P arigi , condotta dal d ecano prof. Roussy, si è recata dal ministro dell 'Edt1cazione Nazionale, Mallarmé, per rinnovare l e proteste contro l 'inYasione di studenti s tranieri ed esporre le proprie rivendicazioni. ,


[ANNO XLI[, NUl\i. 19 j

SEZIONE PRATI CA

,l Jn 'ordinanza clcl M.i11i lcro deJ ]avoro della Gerrna 11i a st abilisce ch e la designazione d i <codon lotec11ico n debba es ere sos tituita da quella di cc dentis1 a » , adere11do così a lin vecch io desiderio del]a classe. La Repubblica di El Salvaclor, seguendo l 'esempio già dato d a l Ve11ezuela, ha fatto sta1npare dei francobolli ch e raffigura110 una zanzara malarifer <• circondata dalla scrilln: « Aiutare la Direzione Ge11eral e di Sani tà a s lern1inar e la za11zara ch e tras111elte l a mal aria e a l tre rr1alattie >>. Il Governn della Ci11a ha st abilito di far stampare dei francobolli per l a racco] la di 1nezzi da d estinare ailla lot ta co11tro it ca11cro: costru zione di o~pedali speciali e acqui lo di sosta11ze radioattive. La Commissione canaclese oer la r adio, in cooperazione col DiparUme11 Lo (~ifini s teroì d elle Pensioni e della ,Salute Nazionale, 11a i11trapr eso la disciplina dell -3 rarl io-diffusioni, per qua11 lo concerne la pubblici1à ai prodoLti terapeu tic i speciali. I medici sono s tati invitati a d e11unziare le infrazioni di cui ve11issero a cono ·cenza. i ha n0 tizia che in Ru ia, a Mu rinan k , un 'o]Jeraia, certa Sveliki11a, ha dato alla luce, in una volta, 6 figli: 4 maschi e 2 fem 1r1ine; il soviet locaìe h a affidato a u11 m ccl ico e dt1e infermiere Ja <'ura dei n eo11ali e della })Uerpera ed ha asseg11a1o a questa una p e11 sione <1i 200 rubli. A Mosca un nig iu11atore ha baLtt1t o og11i p rimato, vive11do per 50 giorni co11 sola a cqua· egli è sta to assis li Lo e studiato dai uroff. Grazenko e Slavin, clell 'l s lit u Lo Kazanof. La « Rinr.sc. Med » reca noti zia del cari, sessan1enne, che i1el curare u11 cò inavverlila mente un occhio, co11 le 11ate, onde rimettere a posLo l e proprie u11a settice1nia letal e.

dott. Fracfavo si tocdita inquil enti ; seguì

CAM ILLE-T.., ou1s-ANTOINE CHA~r­ PETIER DE RIBES, in età di 83 an11i. F u ostetrico all 'Hotel-Dieu di Parigi dal 1897 fino al 1911, quando ]a ciò il servizio per limiti d 'et~. La ua tesi dì dotlorato , « Le passage d e la t c l.e fP-tale clernière à travers l es bassins retrécis », pubblica la 11 el 1879, ebbe e~e tU rivoluzionari in questo campo de11 'ost etricia, e le manovre da lui d esrrit t e per liber D.re d ai bacini angusli la t est a ve11ie11te portano ancora il lui nome. Qu es to è ancl1e l egat o al pallone per la dilatazione d el canale cer vicale. A. P. È morto il dotl.

~

B morto a Salisburgo il prof. N. voN

che fu clinico medico della ~.,acoltà rneilica di Vie11na, <lell a quale er a emerito; è molt o noto il suo tratt ato sulla Clinica delle malattie int erne. M. P. OnTNEn,

La RIVISTA DI MALARIOLOCIA raccoglie copiosi oc n· tributi scientifici e pratici e rispecchia i progressi re~l­

l iz?ati in tutti i P aesi dalle nostre conoscenze sulla ma la.ria. :E: diretta dal prof. G. SANARELLI. Abbonamento annuo: per l'Italia L. 50, per l'Estero L. 90; ai nostri abbonati L . 45 e L. 85. Rivolgersi a ll'Editore LUIGI POZZI, Via Sist ina 14, ROMA (106).

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RASSEGNA. DELLA. STAMPA 'lEOICA. E. ~O\YELL. De11ulrizione cer ebra le. L. BLUl\iEl'ITHAL. L ·anestesia locale · ne lla to11sillecton1ia. Ptled. J(li11ik, 18 gen. A. ' '' · F1scHER. Diagn osi e ter ap ia d ei « disturbi en1 orroidari ». H. LEHNDÒRFF. Ane1nia emoljtica . Su rg., Gyn. a. Obsl., g·en - L. ì\I cI<ELvEY e H. E. ì\I \ Cì\f .\HCi~ . Tos ie n1ia 11efritica cronica nellél! g·ravidanza. - . B. O. Pn1RRA l'vr. NuoYi metodi chiru.rg ici 11ella colelìtia i. R. S. ODDALL e al .. Is lereclo1nia totale e ub1otal e. Sernana. Nl érl., 6 cli c. J . ~I . .TonGE e J . R. f ) 1ETSCH. Elioler.'.lpia. C. P. i\L-\YER e M. VrcToRTA. Tral lam. rlell 'an1e})iasi i11 test. Jourri. Nerv. a. 11len l. Dis., gen. - C. l\ilE NI.NGEn . Faltori psichici nella genesi del diabete. An1er . .Tourn. 11Ied. Se ., gen. - ' '' · B. CANNO~. Al lerazioni brusche cl ell 'equj]ibrio interno. L. i\IL BAr8n e H . GRAY. 'fr a l Larn. del! 'ob esi tà. H .. F. H t.i1 T e al . E tero1)ro teinoterapja. Prensa JJéd. Argenl., 2 ge11. -- .\ . J. e G . L. IIrTD}"N BElCH. indron1e diges ti Yo- torac ica. - C. F. CA RREGA CASA FFOUSTH. Tratta1n. d egli itt eri. Brit. .11 ed. J ourn.. , 19 gen. 1~ C. ' Vn,soN. Reccn li progressi nelle n1ala ttie cardio-vascol . G. W. BRAY. 'fraltan1. dell 'as111a. Journal A. Al. A., 5 g·e1i. - H. L. BL1J ~tIT.\HT e nl. Ablazione totale d ell a tiroide 11e11 ·angi11a p ectoris. - H . B Egnl\IAN e al. Diossian trano·l 1.8. quale os titut o clella crisarob j11 a. Proc. I<. Soc. 11/ed., gen. - Disct1 ioni u: evi]Jan, eziologia e tratta.111. <lcll 'as111a, d iater1n ia e onde corte. - Casistica. Tit' ien. J(lin. TT1 och., 25 gen. - H ·\;.\fBURGEn. L'as~uefazione i11 pa tologia clinica. PELLER: Le malattie infetti' e i1cll 'a11an1 11esi d ei can cerosi . ~lediz. ll-' elt, 26 ge n . E. BEI~TKER. In dustria· del ferro e salute. - ~ I . H oc1TIJ ERE11\'. Circo]azio11e e sport. - F. F1scHLEIL F isiologia e palologia d el fe:ga lo. Rif. 11! ed ., 19 gen. - i\. G\XDET.L1~1. Sulla cosideLta « dieta ricca di idrat i di carh o11io » 11el tral1an1ento d el diabele 111 ellit o. Lancet, 26 ge11. - ' V. ì -onKB e F. MunGATROYD. Probl en1i bjologici 11el la cl1en1oterapia . ._ A. ì\I . CLARK e Jl. CRUICKSHANh . 'fralta1n. ile1le scott ature. Deut. ~Iell. lVoc71., 25 gen. -- Nt1mero di ostetr. e g1nec. Nutri i ion, 4. Nu1nero ul t e111a: movj111en Lo e nutrizione. Presse LVléd., 26 gen. - R. LERICHE e al. Osteogenesi elerotopa.. R . DEilRÉ e al. La s teatosi p olrno11are. L .-~1. P ,\UTnIER. La malaltia di Besnier-Boeck. l'Vlediz. l (linik, 25 gen. - ' V . .:\oNNENBRucn. Le azo lemje. .Me·d.ic . Ib era., 26 gen. - R. BERTOLOTY e L. HEnh:\z . Imn1u11izzaz. atliYa 11ella blenorragia mediante gon ococchi YiYi. 1'1Iinerva. Mecl. , 27 gen. - S. CIT.ELLI. Alterazioni ipofisarie negli adenoidei . C. MALPELI . Ader en ze e pseudo-adere11ze diafra1nnìatico-polmonari. Journ. A. Ai!. A., 12 gen. - A. J. LANZA e al. I11lossicaziorti d a piombo. - C. S. BEçK. Contu"' ione cardiaca. .\!edic. Contemp ., 1. - F. f\IrcHEL1 e ~1. Lul'o. "'uperi11fezio11e tbc. - - O. l lF.FREDuzz1. T'rasfusio-11r di angue puro. 1ln1er . .\l ecl , clic. -


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« IL POLICLINICO »

CUORE E CIR.COLA.ZIONE Periodico mensile diretto dal prof. CESARE FRUGONI Capo Redattori : 1Prof. C. PEZZI , Milano - P r of. G. ~IELDOLESI, Roma I l Numero 4 (Aprile 1935) contiene: .Lavori origi nali : I. - G. ANTONELLI: Ricerche Gulla pressione airteriosa media specialmente nelle arteriopaJtie e cardiopatie art e riose e in r aip1porto al loro decorso. - Il. - A. ~t[. OESARI : Stenosi mit;ralica con comtmicazion e interruuricolare. .Rivi sta s inteti.;a : B. DE VECCHI e W. N. ROGERS: Re-lazione sull'arteriosclerosi e~eguita sul materiale d e· gli Istituti di Anatomia Patologica delle RR. Università di Firenze. Milano e Torino. ·I per-iodici specializzati. Tra le rivist e ed i congress i : A. DUMAS: Crisi vascola1·i; loro cause; loro maniifesta zioni cli niche. - F. A. W ILLIU8: Osservazioni sui rtunorj cardiaci. P. VEIL: Le alterazioni funziona li circolatorie da intossicazione cronica d'origine epatica. Stati di magnesio-carenza. - L . GRA VIER: Sincopi da sforzo solitarie nel decorso della stenosi aol'tica pura non reumatica. - L. GALLA V ARDIN : La stenosi n:.itralica edematoaa. - I Riunione Cardiologi-ca Italiana. .Notizie bibliografiche : L . GALLA VARDIN et A. TOURNIAI&E: Les né.vrose ta cbyca rdiques. Abbonamento annuo : I talia L. 40; Ester o L. 60. Per gli aEsociati al u P oliclin.i oo,, : I talia L . 3 6; Eet ero L. 5 5. Un n umero separato L. 6. _.. Numero di saggio gratis a richiesta -..

LA

C~INICA

OSTETRICA

Rivista mensile diretta da Paolo Gaifami Il Nrumero 4 (A:prile 1935) contiene: 'Lavori orig inali : I. - G. ROSSELLI: La ricerca dell'istidina nelle urine quale mezzo di diagnosi chimica, rapida di gravidanza. - II. - U. ANTOMAURO: Sul potere battericida del sangue in ca1npo ostetrico. Nota II. Sangue fetale. Sangt1e retroplacentare. tfatti e documenti : 1. - V. MONALDI e L. PRALORAN: Un ca so di ipel'eme i gra;vidica trattato con pneumo-

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p eritoneo. - II. - G. TATA: Un caso di cefaloematoma tri.plo. La rubrica degli errori : I. - A. MARTINETTI: Tumore cerebrale (glioma) in 1puerpera confuso con embolia. - II. P. P l CCIOLI: Sindrom e addominale da scoppio di follico~o che induce alla ap;pendicectomia. Terapia : A. BRUNO: Erosioni cervicali ed endocervi· citi. Tra·t taimento mediante diater1uo-coagt1lazione . f.t iviste generali : QU AGLIA'rI: Il trattamento dell'ineUifficienza ovarica. La rubr ica medico-legale : P. CARLINI: In tema di procurato abort o. Dalle riviste : Ostetricia : Cardiopatie complicanti la gTavidainza. - Il t rattamento delle gravide cardiopatiche. - Il parto nelle cardiopatiche. - Inchiesta sul valore dell'esame rettale duraute il parto. - Gra. vidanza trigemell are c-0miplicata da polidramnios. Trattamen to delle emorragie post-partum con il metodo di Henkel. - Cinecologia : U n a serie di errori in tema di affezioni uro-genitali. - l m'Portanza del trichomonas vaginalis quale agente di una co1pite purulen ta e di una uretrite a pecifica dell'uomo. Sul trattan:.ento d elle emorragie ginecologiche con la vita.mina C. - A proposito della scarlattina puerperale. - Trattwmento della n1astite puerperale con l'a utoemoterapia. - Pediatria : Sulle sepsi del bam· bino prematuro e debole congenito con speciale riguardo alla sepsi dell'apparato res1piratorio. - Come combattere le anomalie infantili? Consigli ai genitori. - Stt1di S'Lùl'intossicazione da piombo nei lattanti e nei piccoli bambini. Clinica del meningismo saturnino i1ei latta nti. - Latte muliebre e mestruazione. Med icina sociale : Assistenza n el periodo della gravidanza e della maternità. Nutri zione e igiene della gravida. - Note di biologia : Alcuni atteggiaimenti degli spermatozoi di fronte ai vari tipi di 1nu co ·,cervicale uterino. - Ormone nell a schizofrenia. - Vitaanina della fertilità e genitali femminili. I libri. Varietà : L'aborto nell'antica Ro1na. - Come j primitivi cu1'ano i Joro neonati. Commenti e proposte : P. GAIF. A.MI: Per le nuove scuole ostetriche. Notizie. Abbonamento annuo : Italia L. 4 O; Estero L. 6 o. Per gli associati al e< P oli-cl inico » : I talia L. 3 6; ~tero L. 5 5. Un numero separato L. 6. ..Nun1ero di saggio gratis a richiesta •

Indice alfabetico per materie. Accadernia A1ecliferra11ea

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A11en1ia ipocr on1i ca acl1ilica i11 a111ebias1 intes tinale cr o11ica . . . . . . . . Ane111ia splenica i11fantilc e sple11ecto1n la . . . . . . . . · · · · · · · · · Ane tesi;=t d enta ria con evipar1 oclico . Ane tesia g·ener ale con e i pan ocl ico . Ane tesi-\ regionale d egl i arti p er v1a ar ler io;a . . . . . . . . . . . . . . . · Asma bronchi ale: autosicro lera1)ia intramucosa . . . . . . . . . . . · ·

A ssistenza sanitaria ri elle ri saie

...

'Bibliografia . . . . . . . . . . . . . · . . ·Casa l ubercol are . . . . . . . . . Circolo polmo11are: nuove Yedute sulla funzione . . . . . . . . . . . . . . . . ·con.co r si ospedalieri: titoli di amn1is-

sione

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Diflcrite malig11a: lrattan1en lo . . · Eresipel a: prescrizio11e . . . 'Esofago : cancro . . . . . . . . · ·Guerra: organizzazione cl el servizio sa-

nitario . . . . . . . . . . . · · · · In carichi giudi::iari: distribuzione . . ]11fluen za apiretica . . . . . . . . . .

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l\falaria: diret t ive i11odern e nella cura . Pag. 938 lVIalattie infet t ive e siste1na r eticolo-endoteliale . . . . . . . . . . . . . . . . )) 939 l\Ialattie i1ervose. e 111enlali : cura con pire tan1i11a . . . . . . . . . . . . . . )) 943 l\[edi as l ino : lesio11i; ru111ori cardiovascolar i d i soffio . . . . . . . . . . . . )) 948 Nt1trizio11e · vedute moder11 e e nuoYi orien tame11 Li . . . . . . . . . . . . · 925, 929 )) 951 Onde corte in n1edicina . . . . . . . O t eogenesi i111perfetta e al lre osteodi)) 943 strofie psatirotiche . . . . . . . . . · )) 943 P leurodinia : trattan1en to . . · · )) 947 Poln1one: collasso i11assivo . . . . P1.el1n1a ti 1no ar ti c. acu lo i11 corso cli mie)) 940 lo i leucen1ica c ronica . . . . . . . . angue: raccolta dei campioni per )) 951 l 'esan1e ... . · · · · · · · · · · · )) 934 Sole: effetti nocivi d elle irradiazioni . )) 951 Tuberco,J osi . contagi~ nell 'infanzia . . )) 940 Tubercolosi dell a vagina e della vulva )) 943 Tube rcolosi osteo-articolare . . . . . · · Tuber colosi po] 1non. : frenico-alcoolizza-

zione

. . . · · · · · · · · · · · · · ·

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• Diritti di proprietà riservati. -: Non ~ consetdita la fista~pa di lav ori pubblicati nel Policlinioo se non •n 11ut:onuazione scritta dalla f't:dabone. E vietata la f>Ubblicazjone di sunti di essi senza t:itame la fonte.

C.

F RUGONI ,

A. Pozzi, Resp.

Red. capo.

Roma - Stab. Tipo-Lit. Armani di M. C.01 1rriP.r .


ANNO XLII

Roma, 20 Maggio 1935 · XIII

'' fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO

Nnm. 20

'' DURANTE

8B2;IONS PRATICA REDATTORE CAPO: PROF.

CESARE FRUGONI

Cllnlco Medico di Roma

SOMMARIO. Problemi d 'attualità : L. }...,errannini: La cura bulgara di alcuni postumi di encefalite letargica. Lavori originali: S. Bile: Ancora sul ((Triangolo» da me indicato per la d:renico-exeresi a lta cervicale, o epi-omo-ioidea. .Note e contributi : S. P u glisi-Allegra: L'olio essenziale di bergrumotto e di limone in chirurgia. osservazioni cliniche : O. Scara.velli : Le peritoniti pneum ococciche. - P . Marconi: Peritonite libera da per· forazione di u lcera tubercolare dell'intestino. Apparecchi e strumenti nuovi : V. Consiglio: Strumento per introdurre le sonde di De Pezzer in vescica. Sunti e rassegne : ORGANI DIGERENTI : M. Loeper : La cura m edica dell'u lcera gastrica. - Charles Bruce Morton : Ulcera .peptica.. Lesioni croniche del duodeno prodotte sperimentalmen,t e in seguito a una disfunzione pilorica. - M. G. Rodriguez e A. E. Bianchi: Primo caso di simpatom~, simpatoblastico gastrico registrato in .Argentina. - A. Badsiewsky: Il trattamento del prolasso del .!'etto oool metodo della colopessia a;poneurotica. - SISTEM \ NERVOSO: w. Catel : La diagnosi pre·

~

PROBLEMI D'ATTUALITA CLI !'l! CA MEDICA DELLA

« BENrru

R.

M rJSSOLI NJ »

UNIVERSITÀ

J~ B ARI

La cura bulgara di alcuni postumi di encefalite letargica. Prof.

Lli1G1 fJ?ERt~ANNINI,

direttore.

Di quel che va sotto il nome di cura bulgara dei postum.i parkinso11iformi dell 'e11cefal i te letargica od epiderr1ica si è fatto banditore da cir ca otto a11ni u n erborista bulgaro, lvan Raeff di Chipka; ma pare che essa da molto tempo fosse popolare in Bulgaria come da noi era di uso con'ente, per quanto pooo soddisface11te, quello delle tropeine in tali casi. Dico tropeine in genere, perchè, per qua11to l'una o l 'altra di esse sia talvolta pr eferita, si ~a che gli alcaloidi della belladonna dello g·iu~qui a1110 e de llo stramonio nelle soluzioni si ~doppiano facil111ente in acido tropico e rtella base tropina o scopolina; e, siccome l 'acido tropico con tiene un aton10 di e asimmetrico, di ciascuna tropeiria si hanno tre iso-

coce della poliomelite. - L. Rouguès: Semeiologia delle modificazioni del liquido cefalo-rachidiano. Juzelewsky: La cura chirurgica della siringomielia. Cenni bi bliografici : Accademie, Società Mediche, Congressi : Società MedicoChirurgica di Padova. - Società Medico-Chirurgica di Bologna. - Accademia Medico-Fisica Fiorentina. Accademia delle Scienze Mediohe e Naturali di Ferrara. Appunti per il medico pratico : CASISTICA E TERAPIA: La pielonefrite nei bambini. - Pericoli della dieta acidificante nei casi urologici. - Ano.malie ureterali di numero. - Un ca.6-0 di uretra do,ppia. - NOTE DI RADIOLOGIA: Sullo studio radiologico della mucosa del ,g rosso intestino. - MEDICINA SCIENTIFICA: Reperto istopatologico del vermio in rap1porto a lla patogenesi dell'~ppendicite. VARIA. Nella vita professionale : Cronaca del m oivimento professionale. - Concorsi. - N o,m ine, promozioni ed ono- · rificenz.e . Notizie diverse. Indice alfabetic-0 per materie. 1

meri : uno levogiro (il solo attivo sull'inner' azione auton o·rr1a), uno destrogiro, ed. uno otticamente inattivo. L'atropina ordinaria, mesco1anza di alcaloide levogiro e destrogiro, ha u11 'attività fam"Lacologica media come la sua Jnetà levogira che è identica alla giusquiarr1ina o josciam.i na. Qt1es ta è forma labile e tendo a trasfo,rn1arsi in atro.p ina che è la forn1a stab ile; e pres<jnta tutte le reazioni dell 'at ropina, dalla quale differisce: per il punto di fu&ione (108°,5 per la josciamina e 115°, 5 per l 'atropi na), e perchè volge a sinistra la luce pola rizzata m.entre l'atropina è otticameHt.e inattiva. Ed è perciò che nelle radici adu] le di belladonna ~i trova alquanta atropina; n1e11tre q uelle g iovani contengono solo josciamina, la quale però col te1npo si trasforma in atropina. Il Raeff non ha precisato, per quanto io nli ~appia, g l 'in.gredienti della sua cura: si iparl a genericamente di radici di una varietà bulgara e non coltivata cli belladonna; ma nella Flora bulgara di Velennoski, con1e in quella recenti ~ stma (1933) di Stojanoff e B. "tefalloff e nella :F 1ora di Rumania di Grece, n o11 v'è notizia di va1ietà speciali di belladonn a. 1

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« IL POLICLINICO n

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Rae[f invia due specie di, radici una polve1re n era e delle pi llole, ed indica eia cuna co. a solLanto con un numero progres ivo. l3ase della c ura è la radice u . 1. Essa è abbastanza differ"nte dalla radice di belladonna i1ostrana, belladonna atropa L., che è quasi del tutto inodore, cilindro .. fusiforme, ramificala, non molto carnosa, lunga 10-2~0 om·. e spessa 2-5, solcata da rugl1e longitudinali più o 1neno i)rof 011de, di color bruno giallastro 001n t~cc:11e bruno-rossi'ccie trasversali e spesso i11a cchie biancastre longitudinali derivanti da abrasioni del tessuto epidermico; in sezione tra :versale prese11la un. paio di mrn. di corteccia biancastra con macchie scure e 11milata da uno strato sot.tile di colo·r bruno intenso cl1e separa la corteccia dal tessuto legJ1oso interno meno colorato bianco g ialliccio e quasi poroso, sistema midollare ridotto, ben distinto e poco con1patto; è friab,i le quando è secca. La radice, che manda Raeff, è ben diversa e cor1tiene vari ele111e11ti estranej evidentemente a ccidentali (framrr1enti di tessuto vascolare di palma, di allre radici ei perfi110 di legno); è falta di pezzi interi e non interi, rugosi co11 taccl1e gialle orizzontali, di color bia11co sporco ed odore intensamente p1iperino , con11nisti con alouni pezzi' della zona del C\Jll etto e del fusto. Di altra prove11ienza, pure bulgara , ho avuto un 'altra 'arietà di radice non del tutto sir11tile a quella di Raeff, pure con fort e odore aron1alico p iperino : pezzi interi , duti , poco rugo i , di color grigio-giallastro uniforn1 e, seni'a tacche, b,rune nè marezzature biancastre, con corteccia friabile alla scalfittura, tessu ti e.e ntrali durissimi pietrosi; a lla superficie di tagtio presenLano una cor te·c cia discTetamente SiJ~ssa, colorata in bruno e n etta1ner1te lin1itala da u110 strato sottile di tessuto 1priù fortement e color ato; i tessuti le1g11osi interni so110 piutto~to bianchi e presentano in mo<lo chiaro la disposizione raggiata della erie dei ' 'asi, 111.olto più sviluppati' che nella b ellado·n rta nostrana; il tes uto midollare è ridottissimo. 11 ca111pione di questa radice portava scritto lJelladori.na concisa, varietà oh e non ho I rova ta i11 enzionata tra le tante elencate n ei libri ,J i boLani ca. rFi11a l111ente, come radice di belladonna vera at r<Jpa acquis tala in Oriente, ho riceivuto da un erhori1.zalor e italiano pezzi duri rugosi , di colore grigio-terreo con macchi e brune tra versali f n1.:trezzature biancastre irreg-olari n ella for1l .a e disordinatan1ente disposte lun o-o l'asSP lo11g iludin a le, con lie,-e odore di aroma piJ)eri110; la SUJ)Cr fi cie di tagli'o ad occhio nudo

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i)resenta una corteccia discretamente spessa, netta111ente delimitata da uno strato sottile di color bruno intenso, sistema legnoso molto, sviluppato e compatto di tinta b runa più intr·1 1 ~a verso la corleccia e meno forte verso il ce11tro della sezione, sistema i11idollare ridottissi1no. Ignoro p erfet tamente se tutte queste radici, con1 ·è 1)1rescritto, siano state raccolte all 'epoca della fio ritura da piante selvatiche, liberate dalle JJarti guaste e fatte asciugare senza decorticarl e : C.fUelle indige11e anzi portanochiari segni di decorticazione. (~ulla radice n. 1, mandata da Raeff, ho fatt<) la reazior1 e d 'indentità per la belladonJta: ne ho fìrtame11te polverizzato 10 gr., li ho ste111perali in ]atte di calce, ho essiccato la miscela a bag11omaria e quindi l 'ho esaurita con etere; il soluto etereo, passato pe:r filtro asciutlo, ha lasciato un r esiduo ch e, . scaldato con al8une gocce di acido nitrico ed evaporato a secchezza , ha assunto un color· rosso.violetto fugace, per aggiunta di qualche goccia di soluzione alcoolica di idrato potassico, come avviene per la b elladoin na. Non ho· fatto il sag.g·io dì purezza pe.r vedere se si ha 15 e;~ di ceneri, com'è per la belladonna; percl1è, come ho detto , queste radici sono manifest1mente intpure. Siccome in una notizia privata, ohe mi è riuscito di a,·ere dalla Bulgaria è detto che i\[teff usa radice di b elladon11a << arricc.h ita con 0a11fora di p eronica (ra.clix iridis) », ho rict>rcato la canfora nelle radici suddette. Ho: fatto di esse urL eslratto ~ lcooli co, e, agg·iuuµ-endovi acqua , ho aVl1to un precipitato fio ccoso che potreb·h e esser e 111agistero di canfora .. L :even tuale prese11za di canfora, se in dose surficiente = i)o trebbe rinforzare l 'azione antis1)astica d ella b ell.ndon11a; n1a nessun autore· fa cenno della ca11fora d 'irid e, solamente Fluckiger e Hanbur,1 parlano di una canfora che· si ottìe11e dalla distillazione del rizoma di iris. Con gr. 3'0 <li tale radice ed una polverina· nera n. 2 ho fallo una decozione in 600 gr. di ' :ino bianco. bollendo p er 1 O n1inuti e poi filtrando a freddo , come prescrive Raeff. La polverina n era è evidentemente carbone (gr. 0,10-0,15). P. Di Mattei dice che è carbone animale. Quel che ho avuto io sembra piul.to&to carbone vegetale i111puro : scaldato a 100° perde 4, 74 °/o di peso, ed il carbone vegE>tale puro non i1 e perde più di 7 %; lascia 5,37 n,~ di ceneri, n1erLtre il carbone ,·egeta]e puro non d eve ]asciarne più di 2 % e quello a11i11 1a]e ne lasria circa 60 %; trattato con acido cloridrico, il liqt1ido filtrato non dà con a111n1oniaca in lieve eccesso l 'abbondante pre1

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ci1)11 alo gelatirtoso bia11co di fosfato di calcio che si ha col carbone ani111ale; scaldato al · ru~so b·rucia con u11 po' di fumo, m entre il carbo11e ~€getale puro non dà fUJmo; ridotto irL polve.re e l)ollito con potassa 8' ~lo dà un filtrato di c.olor violetto, per .p ro·d otti catramosi da i11 co1rLpleta carbonizzazi'one; agitato con alcool da ui1 filtrato quasi incolore, che, eiYaJiorato, la ·eia un re·siduo (pro,d otti en1ipeun1atic i ?). E o potrebbe avere il compito di decolorare alqu an to il liquido e portar via le sostanze mucil lagginose ; ma ho potuto vedere cthe dal punto di vista terapeutico l 'aggiunta o la soppres ione di questa polverina è del Lutto indifferente. La decozio11e ha un colorito mar ala, odore di vino cotto, sapore un po' acre e piperino. J\aeff con::siglia di darne quotidianamente : 1/ 2 cucohiaiata ai b·a rr1bini dì 5 a11ni, 1 cuccl1iaiatA ai b·am·b ini di 5-15 anni, 2 cu cchiaiate alle i)e1·so11e di 15-25 anni , 5 cu cchiaiate alle pers<.'ne di 2·5 anni e più. J\1a , sicco111e egli stesso ed altri parlano· di facili fe11orneni d 'intossicazioni più o meno gra':j , ho cercato di tabilirne la dose tossica '-' 11el c.ane : ·011J1r1inì tra11c1o·n e fino a 100 cc. per 'olta non ne ho a' 1uto fenon1eni tossici apf>re,zzabili , e non 0110 andato più oltre in que::\ta deter11tinazione p erchè, rap1portata al pesrJ de 11 'an i111ale , la dose di 100 cc. è più d e] dec n µlo di quella Ill'é.lSsima consigliata per 1

1~U(J)llO. La radice di belladonna, che figurava nella r1ri1ua edizio11e della nostra farmacopea uffic ia le. nelle ed izioni uccessive è stata soppressa, i11 ossequio ad accordi internazionali a cau sa d ella ecce&siva varia·b ilità d ella quantità di principii altivi , la quale però si ripete pure i11 tutte le altre parti della pianta come os crv.a Di Maltei , co·m1Jr ese le foglie ch e pure ~on rima te i11 tutte le farmaco pee, come cruelle delle :1ltre solanacee (giusquiamo e stran1011ìo), m e11tre J.a radice di b,ellado·n na è ri'1nasta solo J1elle farmacopee anglo-ameri1

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c-<1 11 e.

'i ritiene cl1e le prep,a razioni di radici siano due volte più attive di quelle· di foglie: n Plle fog lie si tro ano 0 ,30-0,40 % di alcaloidi e nelle radici 0,60-0. 70. Il Di Mattei. ch e s.e~rta una pe1·centuale aJ.qua11to più bassa (0.31-0 64), ha trovato 0, -19 nella radice bulgara da lui e ·an1in ata, e q11indi ritiene che questo ta 1.:0 corrisponda a quello con1une di radice di ]Jelladonna indigena ed esogena, coltiYa~ a e spor1tanea, ed è a '"' ai superior e al n1in i1no (0,30) richie to per la polvere di fo · a li e :>eccl1e dall 'accorclo i11ternazionale del 1930. "f•cr la pol\·tre di fogli e la dose quotidiana <...

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SEZIONE PRATICA

assi1na della f armaco1pea è O. -l O; ma si trova anche scritto che l 'estratto fluido otte11uto d alle radici si può dare fino a O, 40 al g·iorno e la tintura fi110 a XÀV gocce. J_,a posologia inàicata per la decozione 5 ~o della c11ra bulgara è di p·a recchio più alta, perci1è ogni 1O cc. di decozione corri.spandono a 1i2 gr. di droga; e, siccome. si consiglia di darne quotidianan1ente agli adulti 2-3 cu cchiaiate ossia 30-45 cc., si viene a dare il corris1)cttivo di gr. 1,50-2, 25 di droga . Ho con1ir1ciato perciò col darne solo 1/2 cu cchiaiata .Per aumenlare prog ressiva111ente; ma mi son potuto subito co11vincer e della grande tollerabilità del pr·eparato. Sono arri,;ato così abb3 _,t.a11za rp1re. to .a lle 3 cucchiaiate p'r escritte co111é massimo, senz'altro· disturbo c.h e non si<t ;:;Lato una lieve secchezia delle fauci ed ur1a discreta midri.asi in qualcuno soltanto d ei maJati, una sola volta c."ò sLata una fugace co11fusione di testa, più spesso stitichezza; ma $en.za apprezzabili modificazioni d el polso o d elirio ed agilazi'.one , che, in ·ie,m e colla cenge. -Lione del volto o nlaschera da belladonna , costituiscon o i sinton1i d ell 'a'-vele11amento e le istruzioni a11nesse alla dro.ga indicano com e frequenti i1ei primi giorni di' cura, e per i quali esse con sigliano molto latte 01)rattutto una sorYeg· lianza assidua cd eve11tualmente anche uria riduzione della quantità di decotto . ~ulla di i1otevole si' è ri scontrato n ell e urine, oltre la constatazione della elim1inazione d ell'atro1Ji11a co11 la reazione di Vitale. Nes una ripug11a11za e ne.~ ~un disgusto hann o mai avvertito i n1alati. Le pillole (n. 3') , di color bian co spor co, lei.gger111ente p olverose, grandi quanto un piccolo pisello ma non perfettamente eguali , ri sultano anche inegualme11te costituite di fibre scJer en chir11atiche in mezzo a tessiuto giallo (sug11ero ~), fibre di altra natura , te suto corti cale co11 porzioni ritidomatose, tessuto 111idollar e co,n cellule poligonali, masse di gra11uli di amido e di cristalli. di ossalato di calcio , con note,-ol e quantità di aldeide cinna.J11ica (essenza di' cannella, probabilmente polvere di cannella); ma senza alcaloidi (per lo ineno senza atro1)ina joscianiina scopolarnina), mentre si sa c..h& il r izoma di bellado11na contiene molto amido ed ossalato di cal cio in granuli, enza arsenico antimonio ecc. Le pillole clh e ha avuto Di Mattei sarebbero con1_µoste di mollie!\. di pane con tracce di cannella o r1oce moscata. Si consig lia di darne una al gior110, al mattino a digiuno , pezzandola o stri.:iolandola per i bambini e facenclola seguire da una tazza di latte caldo o the tiglio ca mo111il]a. r11

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cc IL POLICLINI CO »

t,inaln1er1te di una radice n. 4 i consig lia di farne inghio Ltire ogni paio d 'or e (5 -7 volte a l !SÌor no) un p1ezzo quanto un ohi·c co di fl'um erjto, ch e si può anch e m asticar e prin1a di ing hiottire, ed in ta l caso bisogna sciacqu a r la b occa d opo masticazione; si sconsig lia per ò di <lAre questa r adice ai b ambini al disotto di 10 anni . È rizom a di acorus c01lamus L. , cala1no arom atico : pezzi cilindrici o leggerrr1en t e schiacciati , lunghi 5-10 cm . e spessi 1-3, alqua nto incurvati , gia llo -bruni e rugosi a ll 'est erno , bianchicci e spugn osi all 'interno , con cellule oleifere, di odor e legge;r mente aromatico e sapore prima a ssai dis•g ustoso inqualificabile e poi molto amaro . Io riten go per cj ò eh e n ella cura bulg ara questo rizom iél pot'sa servir solo per provocare una secr ezione di saliva , ovviando al prosciug amen to d ella n1ucosa orale d eter m inato d alla b ella donna. }~eco così a bbastan za dira d at o il m .ister o dell a cura bulgara. Con questi m ezzi essen zialrr1ente sono stati trattati una dozzina di malati di postumi d i e11ce falite le tar:gica, cl1e h o p·o tuto r accog liere in Clinica. I.e a ltre raccomanda zioni ch e si fanno per la cura bulgara hanno scar sa o n essuna in1l)C)r l anza : così ~ a d ese·m pio, il consiglio d i so1r1ministrare olio di fegat.o di merluzzo in inverno ai sog ge tti deb·o li, di dare· un purg ante di olio di ricino o di sale inglese o fare un enteroclisn1a di acqua saponata in caso di s titich ezza, di far muover e gli ammalati e n on somminis trar loro a ltre m e dicine, di sorn 1ninistrare la d ee.a zione l a notte dopo i'l J>rin10 sonno quindi svegliando a b ella pos ta g l ~ i 11fermi di evitar loro -ogni eccitazione, di fa rli decombe r e il m eno possib i'le sul lato si11istro e mai sul dorso , di far fare loro in estate d opo p r an zo per 10 n1inuti un b agno ir1 a cqua riscaldata al sole, di proibir loro il i)esce e d ar solo carni bianch e tra le quali poi è annoverata anohe quella di vacca I Jo 1ni son lir11itato ad aggiunger e il mas• saggio. Lu11 gi dall 'idea o dalla sp er an za di otten ere un a g uarig ion e in una mala ttia cer ebrale or ganj ca a car attere distruttivo, la cura bulgar a è soltanto una ct1ra di r ecupero c om e per il p·r imo h a g iustamen te d etto Panegrossi ; n 1;.J gen era lme11te fornisce buoni risultati n ei riguardi della sintomatologia più molesta d el parkinsoni mo e sopratutto p er quanto riguarda la rig iliità e tutti i fen om eni d a essa dipendenti , sen1pre , beninteso ch e non siano su bentrati degen er azi oni muscola ri e d efor1nazion i osteo-ar ticolari · i11 delebili. 1

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XLII,

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l o 110 assunto in cura infer n1i p ressoch ·'i1111uobili, n o11 lJiù in co11dizio11i di p r ender cibo con i p r opri mezzi; e questi individui d o1:i-o qualch e settiman a ed anch e n1eno di c ura h anno raggiunto la possibilità di ca111111inar quasi ben e, di poter si a li1nentar e senza bisogno di esser e .aiutati , d i parla r e in 111ocl o da ]ascia r si facilmente i ntender e. Cito a ta l p r o•p1osito il c·aso di una dor1na am n1ala1asi n el 1926 e ridotta piressoch è imn10bi] e : 0ssa all 'inizio d ella cura poteva con i inu, coli della faccia a rrivar e a l m as in10 a fa r e qua nto appar e da lla fi g . 1: e d opo 25 g·iorni di cura arrivava a fa re q uanto risul ta da ll a fig . 2 ch e indica pure un a es!Jression e d el vol to assai più viva. E ricordo an cora il caso cli ·u na distonia p osti-en ce falit ica, studiato già da Poi)pi e Renzetti , in soggetto di 23 a nni cJ1e h a avu to una tipica en cefalite letarg ica. 10 anni fa e d opo 4 an11i h a con1i.11ci'a to a d aver e ipe r tonia m u scolare con par ola m or1otona e lertta ridotta quasi inin telligibile ed u 11a parti colar e distonia inter essan te solo il carll rrtirto in avan t i, disturbi lut ti ch e sono notevolm e11tc m ti.glior ati d opo q u-1lch e settimar1:1 di 2ura. Assai 1nen o i nvece d 'ordin ario ._i è modificato il trem or e. F: di 11lol to mig liorata la scialorrea e d eg ualmente è m olLo e b e.11 p·r esto mig liorato lo stato subietti vo d egli infermi , il cui mora le si è soll e·va lo alla consta tazi on·e d el primo rnig lior am er1 to. Il mi.gliorarr1ento . è stato sempr e prog r essivo , n on è mai r egredito, di solito è cominciato solleoitam ente ed è poi proceduto lentamente, ta lvo.Ita ad un certo punto si è arr r-sta t o. La sosper1 sione della cura p er qua lch e se.ttimana n o11 ha per nulla compromesso i vant3.ggi r aggj l1n ti ; e P an egr ossi . ch e va n ta un 'esperien za più lunga, assi cura ch e an ch e la interruzio11c di qualc h e m ese n on fa perder nulla d èì migliora111ento g ià con seguito. S ·ir1 Le11de ch e l'entità del vantaggio è sempre 1>r opor zio11aìe alla g r avità d ella lesione, alla durata de lla malattia, e d all 'inten sità d 0 lla cura . Qu·e sta giova n on solo n ei casi di pa rkinsonisrr10 post-en cefalitico stabilizzato, m a pu re irt queJlo ancora evolvente secondo Panegrossi ; e c '·è pure da ved ere se è utilizzab·i le a l· tresì ne l m orbo di Parkinson ed in altre form e di ri gidità e di spasn10. P ar e an ol1e d rne com e a Pa n egr ossi ch e questa cura sia controindicata quando le condizio1li gener ali dell 'infermo sono m olto scadut e, quando vi son o di.sturb i menta li special1

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SEZIONE PRATICA

i11eJtte di ecci lazio11e, quar1do il processo i11orb o~ o è ancor a i11 piena attività, quando la fu11zione cardiaca epatica e renale sia con1pro1 r1 e ~E-a.

Io !10 a1)pen ::\ iniziato qualch e prova con la r adi ce di b ellad o11na indigen a, e mi p ar e cl1e questa forni ca gJi s tessi risultati di quella bul g ara . Conti11uerò le osservazioni'; p er ch è n on ritengo cl1e il pregio princip,a le d ella droga, d al pu11Lo di vista no stro ~ d eb1b·a esser e la su a ri·(.,clrezza in principii attivi , dato ch e qu esta p1uò esser e co1n1Je11sala con la p osologia . Io n ort so se le olite co ndizioni di terren o, di loca]i t à , di fattori n1eteorolog ici , d 'insolazion e, di e tà d ella pia!1t a , di epoca d ella r accolta , ol 1

le sole tropeine note, con1e si fa per la digitale I 'op pio la segala ecc. Infatti dall 'atro1)ina dalla joscian1ina dalla j oscina i otlen g·on o in casi sin1ili non grandi vantaggi , o per lo n1eno non Ulli da esser paragonati per inten sità e durata a quelli che si otteng o110 con d ecotto di radice. Noi ge11eralmente i1011 .arri'viamo alle dosi ÌJ)er~>oìic he rli atropina alle quali si giun.ge in Ge·r r11.ania ed .a ltrove (pro·g r essiv·a n1ente fin o a 24 e e più 1i1n11gr. al gior110), colle quali Roemer ed altri han i)otuto otten er e notevoli ri sultati n el 60 ~o dei ca si. In Ita lia solo eccezionalmente si è arriv:ito a 10 n1mgr . a l g iorno , e dovunque ~j è con statato cl1e co ì anoh e la sospen sione di u11 sol giorno basta a far p erder e quanto colla

F 1G.

tr e il g r ad o di dis eccam ento, po ano aYer P i111porta117a dal rto ' tro punto di vita; b en cl1è coim e r icorda il Di i\1attei, la bella donna colti,·a ta i 11 p ianura abbia fornito la s te a quantità <l i alcùloidi di quella d elle col lure t1b·m ontan e e n1ontan e : e tutt o que to ed an ch e quanto h o rl elto p rin1a p uò riguardar pure l 'u so delle foglie in sostituzio11e della r a-cli ce. Se·n za dubbio a 111olLi i11con,-enie11ti ovvier ebbe l 'u so d ei princi1lt nlti,ri , ch e sono m eglio d osabili ; ma b:ì ·o g·na veder e se questi princip i attivi on o olo qi1 tilli ch e n oi con o_cian1 0 (le tr opeine di cui 110 detto in11anzi), e se n on m etta conto piuttosto d i a''er e dei p r epar ati glob ali ch e1 conte115a u o tutt o qu ello ch e la d roga J) UÒ dar e e n on 1

1.

F IG .

2.

atrop ina si è potuto gu ad agn ar e. E, se . . i tien conto ch e la cura atropinica viene a co ·tare assai di più di quell a fatta co11 r a dice di be lladonna, si p u ò con cluder e cl1e que ... t'ultin1a r ealizza quanlo di n1eglio i i;os~a oggi sperar e. La g r an cl e paura cl1e si aveva di qu est a curH rj s11lta in linea di m assin1a ingiu tifi cata; ma sen za dub·b io n o11 è que ta una cu ra c1h e può c B~e,r e impunemen te e &1:ien sier a tan1en te a~da­ ta ai ìnalati : occor re per lo ineno iniziarla in a11posito luogo di cura . specialn1e11te per g li in ~ conv·:n1enti ch e posso110 d eri, 1ar e dalle propor~ 1io11i assai \1a riabili dei l)rin c.i11ì att i'ri. nella drogé•, dalle dosi alte cui bi ~ oo-11a giu11ger e e dalla di\.-er ... a 1oll eranza dei malati .


[ANNO XLII, Nu~1. 20]

« TL POLICLil'iICO »

974 RlASSUNTC).

L 'A. , dopo aver dettagliata 111ente d escritto la c ura bulgara dei postumi parl\j11soniforn1i del1·e11cefalite let:lrgica , riferisce i i1otevoli vanta~gi otte11uti con c1ues la terapia in una dozzina di pazienti SJ)ecialme nte p e r ·quanto rig uarda la rig idi1 à muscolare, la scia lorrea, lo stato subbie tlivo, m entre soltanto il tren1or e 11a rise11Lito lJoco l 'effetto della c ura. Con eletta te r<1p ia in nessu11 caso h a avuto inco11venienti di sort:l. Infl11 & l ' A. riferì ce che 11a inco1ninciato d elle prove con la radice di b elladonna i11dig·ena, e µare cl1e ques l a fornisca g·li ste·s si risultati cli quc Ila l1lil g·al'a. 1

LAVORI ORIGINALI Ancora sul ''Triangolo,, da me indicato per la frenico-exeresi alta ce1·vicale, o epi-omo-ioidea. Prof. Dott,. ljbeiro

SrL.VESTRO BILE

docente di Anatomia M. Chirurgica 11ella R. Ur1i, ersità di Napoli. 1

Avendo avuto la possibilità di praticare anc.ora in quest'anno oltre dieci fr enico-exeresi i1 ella mi.a casa di salute in Ah·r uzzo , oltre le 51 OJ)erazioni ch e ho espletalo dal 1925 al 1933, mi p ermetto di nuovo insi's tere sull 'area trian9c1f ar.,e da i11e ì11clicata in una precedente notia (1) lpe r aggredire agelvolmente e :sicurarr1ente il segmento cer,ricale del N. frenico , (frenic o-exeresi alla), senza n1e11oman1en te r a ~e11tar a ·quei p ericoli gravi cl1e col n1etodo basso po sono a·vvcrarsi e mutare l 'interven to da semplice, quale è, in una ope·r azione seria e difficile. Il Berard e l\l lri infatti consigliano di ri cercare il nervo nel Lratto ipo-omo-ioideo (cioè a dire a l disotto dell 'omo-i'o ideo), sanz.a tener co11t.o. a mio avviso, di non poche diffi coltà. r\ 1nezzo d ell 'an estesia novocainica locale ques to operatore i11filtra una piccola zona cutanea in senso parallelo alla clavicola e corrispondente al 2° e al 3° quarto della lunghezza della Jned esi1n1a e distan le dalla sua fa ccia suJ)erior c uu ± cm. Incisi i Leg·umenti e riconosciuti il m. sterno cleiclo-niast0ideo, la ve11a uiilgtlla1rc eslern a e il m. orn.o-~oideo, stira n1edia lmente il capo cla,ricolare del primo n1.uscolo 1aceré1n<lo a piccoli tra tti l::t fa eia cer,·ica]c i11edia. t\ p ortato· il connettivo e qual1

che linfog·landola in esso c ontenuta, si scovre g·ra<lata111ente l 'estre1no· di ~tal e del ni. scale rio a11teriore., il quale rìn1a11e ancora ricoverto dalla sua aponeYrosi, attraverso la quale, econdo il Berard trasparirebbero , i11 senso n1edio-laterale : l'arteria oer1icalc n scen d e~~ t e, lct

branca discendente del nervo ipoglosso e?) infine il tronco del 11ervo frenico, lateralmente al quale, decorre il plesso brachiale, A mio modesto avviso io credo che ben al tre so no. le difficoltà e j pericoli che sorgo110 a llor cruando si vada a ricercare il nervo freni co n el uo ulli1110 trai lo cer vicale. In prin10 lt1ogo la ferita nlal si lascia di,raricare e ,-1 ; di n ecessità l 'a llacc iatura della vena giugu. lare esterna cl1e, i)er ]a su a JJr e"" enza, dà fastidio e potre·b·b e lacerarsj nelle ulteri·o ri manoYre; in secondo, innanzi allo scaleno a11te1 jore (su o trattlì distal e) decorre, incro·c ia11dolo, 1::irteria sopra.ç,ca p·olare o trasv·ersa della scapola, la quale, non solo ha un discr eto calibro, ma non svolge qua i mai il , uo decorso tra, versale a lla stessa .a ltezza della clavicola, poi endo A:vvicinarsi a questa fino a s tarle seco11do lo stesso p iano, o a volte, allontanarsene per 2 a 3 fino a 5 cm., e capitare in pieno can1po operatorio! La sua ferita se no11 è pericolo a è ·ommamente emozionante e fastidiosa p er la Il otevole emorragia cl1e si p·o treb be riferire a lesione d elja succlavia, e per la sua a llacciatura , che deve essere pr::tticata con dilig-enz.a onde Il.OD ferire (specie se il vaso è vicinissin10 alla clavicola) la grossa vena succlavia . E a1icora: spessiss1.mo il nervo frenico abLan dona il inargin e n1edial e d el n1. sca le1Lo anterioi-e 3.d un livello alquanto alto, e allora I.a sua ricerca oltre a riuscire indaginosa potrebbe essere seguita da una lesione del ·ver$ante anteriore della cupola p leurica innanzi alla qua1e esso decorre. Inutile pe11sare di poter identificare p·e r fr enicio la branca discendente del n. ipoglosso, r•er dato e fatto ch e a] d isotto dell 'on1oioideo ito11 v'è più ansa clell 'ipoglosso, arrestandos ; E5sa o al di sopra o a livello de] tendine inter1n edio del muscolo ci tal o. I.a figura riportata /->ratiqu <' chirurgicale illi1strée de) Paunella C'h e l è quindi con1ple lamente errat a. E i1011 basta, perchè Ja ricerca d el frenico ,-icino alla clavicola , inll-)Ortere})be la proba})i) e lesion e della grossa vena succlavia e quella (se si opera a sinistra) d ell a pars descende11.s àel JJuctus thoracicus (1) con le gra\·i con ... eO' uen ze che facilmente s'immaginano. 1

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(1) BILE. L a co llassoler apia chirurgica a mezzo della jren.ico-e;rer esi , associata alla resezio11e dello scaleno anteriore. Ri v i ~ La italia11a cli 'l'er ap ia, 1934.

(1) BILE. Co ntribu lo alla topografia della pars cer1 1icalis del D uctus th<'racicus in r apporto alla p r atica. Ricer ch e di 111orfologia, 1922.


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SEZIONE PRATICA

Non val qui11di la pena, seco11do il mio mo · <le&to r11otlo di vedere, che si assalga il nervo frenico nel suo trat1o distale ip·e·r incorrere in t.ftnti gravi pericoli e mutare un intervento se111plicissimo ii1 u110 1nolto difficoltoso. Val m eglio, i.o credo, ricer care il nervo nel suo tratto prossimale o epi-orrio-ioideo per maggiore fac ilità e sicurezza di ri11scita. Ecco come mi sono sen1pre regolato nelle n1i.e 66 op·e razio·n i, tra frenico-exeresi, e freni-

co-exercsi associata alla resezione dJello scaleno fJJnteriore. TE CNICA.

Situato l'i11fermo in decubito supino, faccio applicare al disotto delle regioni scapolari ur1 rotolo di tovaglie o un cuscino cilindrico. Invito il paziente (o la paziente) a girare ben e il collo dalla parte 01p posta alla quale deve e&pletarsi l 'intervento, e a t enderlo fortemente. Prima di applicare i pannilini sterili, per isol.are il campo e; previa disinfezione della pelle ad alcool acidulalo (m en o irritante della tin.tura di iodo), palpo col polp·a strello dell 'indice il tuber colo dì Chassegnaah, e una specie di corda du.ra e resisten.t e lungo il marg ine la terale d el m. sterno-cleido-mastoideo e ad e -so più prof on do , e che rappre enta il decor so d el n1. scaleno anteriore. Tale chiari,ssima r esistenz.a viene avvertita ben e se si peinsa ch e· i due muscoli suddetti fanno scalino fra di 1010, formando u.no $tretto inter stizio attro ver so il quale si insinua l'arteria trasversa della scapolai, la grossa vena sucolavia e la pars descendens del Duclus thoracicws. Traccio allora sulla cute già preparata la linea del taglio, .;ervendon1i di un minuscolo batuffolo di ovatta im·b evuto in tintura di io·d o e 1norttato su di un Kl emmer per aver facilitata la ricerca del n ervo. Tale linea incomincill poco al di opr a del tubercolo di Chassegnac e si porta in basso p er la lunghezza di 3 o 4 cm. rimanendo equidistante tanto dal 1nargine laterale dello sterno· clei'do-mastoideo, quanto dalla vena giugulare esterna che risalta benissimo in simili ammalati. Applicati i panni lini, infiltro , con poche gocce di no,rocaina V'.Tasse·r n1ann la cute corri ponde11te alla linea tracciata e incido fino al1a fa~cia cervicale superficiale. Incisa quesLa, sento b ene in profondità la r esistenza dello scaleno anteriore e metto be ne in lu ce il decorso del muscolo omoioideo, il quale r appre enta il Jimite inferiore d el triangolo da m e d escritto per la frenico-exer esi alta (I ). Asportalo il connettivo sotto(1) BrLE S. Ricer che di an atorni a topografica sui principcnl.i triangoli del collo ecc. Ricerch e di morfologia Rom.a .

s tante il quale è di consistenza dura e alquanto aderente, aspo rto con esso le eventuali linfoglando1le ohe vi si trovano. Si p1resenta allora allo sguardo la caratteristica lucentezza e i.l car a tteristico colore madreperlaceo d ella apon evrosi prescalenica sotto d ella quale, per trasparenza, si intravede il decorso del nervo freni co. obliquo i11 bas-.c o e n1edialmente, e, i l d ecorso d el V 0 11ervo cervicale ob·b litq uo in ba sso e lateraln1e.n te in 1n 1odo da formarsi, per la divergenza d ei due nervi, un Y ap erto caudalmente. Incisa per qualche cm. la fascia 1)r escale111ca, carico su di unc~no co·m une il r1ervo stesso, facendo cauti movimenti di va e vieni in senso verticale, per inte·r rompere quelle poche aderenze connettivali che lo mani e11.g·o110 fissato alla su1perficie anteriore del it1uscolo scaleno. Sollevato così cautamente il nervo, dalla superficie muscolare, lo stringo gradatamente a n1ezzo di un comune Klemmer , per su scitar e all 'infermo quel caratteristico d olore al petto e al n1onc·o ne della sp1a lla che mi assicura maggio·r mP.nte sulla identità del nervo ri ('er cato, il quale potre1bbe venire, in alcuni "'oggetti , scanili iato per la branca discendente del plesso cervica]e profondo formante l 'ansa dell 'ipoglosso. Sollecitan1ente interrompo con un colpo di f0rhici il nervo frenico, quanto più in alto è :possibile e con la nota manovra di F elix n e es tirpo il segn1ento di· tale (per l C o 12 cm.) n' endo cura però di interromper e le poche aderenze con gli organi vicini, m er cè un minuscolo batuffolo di ovatta e facendo ten ere, per n1aggiore facilità, solle;v.a to in avanti da un assistente il m. omoioideo. In tal modo si può ottenere una magg iore lunghezza di nervo estirpato e si controlla abbastanza ben e la manovra di avvoltolamento. In ultin10 riunisco la breve incisione con qualche ciappa di Michel e qualch e punto al catg·ut. Il risultato estetico è ottimo. Infatti dopo quale.b e mese appena, la minuscola cicatrice si presenta guasi invisibile e non presenta al cuno accartocciamento, com e deve certamente succedere allorquando si u sa l 'inci's ione tra· ~ver . ._ale, ia qu.flle interron1pe le fibre del pellicciaio perpe1n dicolar111ente alla loro dire. 7ro ne. 1

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RIASSUNTO. L '.!\.. espone i van laggi della frenicoexeresi al disopra del n1.argiJ1e Jal erale del 111. on1 oìoi·rlco, segn alando i i)eriroli dell'intervent o nel tratto ipo -01no-ioideo.


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« IL POLICLINICO »

NOTE E CONTRIBUTI ISTITUTO DI PATOIJOGIA CHIRURGICA DELLA R. L'NJVERSITÀ DI MESSINA

L'olio essenziale di bergamotto e di limone in chirurgia. l)rof. Sl..EFANO PuGLISI·ALLEGRA

[ANNO

Per il bergamotto la formula di costituzione dell'etere principale è il doppio legamento eti'lenico, oltrechè la funzione alcoolica, per il limone un idrocarburo terpenico ciclico. La funzione alcoolica del bergamotto oltre u11a azione eminenteme11te aritisettica ne l1a un'altra antiflogistica, stimolante e cicatrizzante, la parte terpenica del limone ne accentua gli eff13tti b iologici e si somma ad e .. se. Lo Spinelli ha provato con dati sperimentali e clinic i il valore a11tisettico d ella essenza di bergamotto, ch e ha dimostrato non infe· rj0re allo iodio, e l 'l1a con sigliata per la m an canza di azio n e tossica e irritante. Però. oon tutto che il lavoro dello Spinelli sia stato pubblicaL0 nel 1932 tut 'ora l 'uso del bergamotto com e ant~settico in chi1·urg ia n on ha fatto grandi progressi. Per qu.ali ragioni? L 'essenza di bergamotto e con essa tutte le alt.r_e derivate dai citru5 allo stato integrale sc>no. un po ' irritanti , e lasciano sulla cute alle volte pigm-0ntazioni indele•b ili. II loro r•otere di penetrazione n el]a cute è inferiore a quello dell 'alcoo1. Occo1~reva evitare questo ir1conveniente, e sono riuscito usando invece della essenza integrale una soluzione alcoolica al 15 % di bergamo~to. puro prima, quindi al 5 % di· be1 rgamotlo, soJuzione delicatamente profumata se fatta in alcool rett.ifiGato, non irritante, molto penetrante, caratter e questo molto importante perchè il •p o tere antisettico di un f ar1r1aco è proporzionale al suo potere di per1etrazione. La soluzione alcoolica spalm a ta per una o più volte sulla cute non dà pigmentazioni poiclliè gli ele111enti ch e la costituiscono, molto diluiti e frazionati si assorbono rapidan1ente e non restano con1e tali sugli s1ràt~ del derma, non è irritante assoluta1nen~e, delimita il oampo operatorio poichè dà una leggera viernicialura cutanea con riflessi iridescen ti. Perciò la n ecessi Là di u sare essenza no1l: deterpinizzata ma integrale la quale d 'altro ca11lo è più attivamente battericida. Il suo potere antisettico saggi'ato clinicamente, è quello che piu interessa, è ottimo e sicura111 en_te non inferiore alla tintura di iodio. Ha. il vantaggio di costar 1lOCO poichè può adoperarsi la soluzione in alcool denaturato, m en tre Giò non è possibile fare con I 'iodio che al contatto col denat1Urante sviluppa rapidamente va1>ori di acido ioditrico molto irritanti per .I'operando e per l 'oper atore, da avere· qu alcl1e \rolla di estate l 'effetto dei gas lacri1

Du.e rag'io11i nti l1anno spinto a provare per la di's.infezione d el campo operatorio e per la 111edica lura di lesioni infette la soluzione alcoolica di b ergamotto: il desiderio di valorizrar e un prodotto della nostra terra, già fonte di benessere per gli abitanti di una larga zona del no tro Stretto oh e più ch e dividere affratella il popolo delle due Provincie di Reggio e Messi11a, rappresenta11do quest'ultima il naturale sbocco di tutta la popolazione del]a zo11a lìtora11ea della provincia limitrofa e sorella; e il biso·g·no di sos Lituil"e specialmente per le pi3lli delicate la tintura di iodio, la quale spest:o dà vere scottai..ure con infezione econdaria ])er qua11to superficiale d ella ferita fatta a scopo chirurgico. È noto infatti, pe1r ricer ch e sp eriment.ali eseguite da str a11ìeri Fru11kel, Krouig , P el Leusclcn, I\.a tschen e da connazionali Montelli, Mariani, Loiacono e Puccinelli, che anch~ dopo una p ennellatura duplice di tintura di iodi'o si trovano sulla ferita e sulla pelle a diace·n te tutti i germj ch e cara l.Lerizzano la flora b·at.terica cutanea; ge1,m~ che no11 si sviluppano &ulla cute integra ma che posso110 rigogliosamente; e' 'olvere; sulla cute co11 scottatura chimi'c a dopo e.vavo1izzazio11e d ell 'iodio. 11 poi ere antisettico degli olii essenziali con~ta La t o fin dal 1887 dall o Chamberland e qui11di nel l '~~1 dal Cadeac e l\tleunier fu ben studiai o da ~1fore1l e R<?chaix i quali trovarono ch e l ' ess~n1ra più attiva è quella di limone, cosa c]1e yenoe confermata dal Cavel, e che realr11e11~e si può con successo adoperare insie111e al bergamotto , compcn etra11dosi ]e due essenze, l 'un a esaltando il pott re antisettico dell'altra , questa dandc1 il proiun10. Il Galli e Caiola hanno provato ch e l 'azione ant.iset.t ica delle essenze è dovuta alla prese11za di fenoli e dei loro eleri, agli alcooli terper1ici ed alle loro aldeidi, ch e r1 giscono da vele11 i prolopilasmatici specialmente sugli orga.: nismi monocellulari. Non tutte infatti le esse11ze agiscono con l 'istesso meccanismo. ~Je11tre alcune di e..,se agisco·n o p er il contenuto i'11 alcooli terpenj ci altre deb·h ono la loro azio11r. an tiseltica alla funzione fenolica o a qt1 clla del n"kcleo aron1a1ico del radicale aldeico o del doppio legamento etile11i co. 1

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SEZIONE PRATICA

J11og'3ni fino ad arrivare. alla necessità di so, spe11dere l 'atto operativo. Da oltre un anno ho adoperato . in diverse centi11aia di atti O'p erativi sulla cute di tutte le regioni del corp-0 umano anche in quelle n1unite di peli, la soluiio11e essenziale al 15 <J;;, senza poterle addebitare alcun inconveniente, p·e r le n1ani al 10 °IL ; per disinfezione di fe.rite supp_!lranLi o p1o ten:tialmente infette a c qua bollita addizionata al 10 % o al 1·5 % d elfa soluzione a]coolica, ottene11do rapida mo~lìficazion~ del proce:s so infiam1 1 natorio nel pri1110 caso, evitandolo nel secondo. Come modificante rapido di ulcere o di r1iaghe larg·amente suppuranti si può usare la soluzione alcoolica integrale, com,e pure 11el caso di ferite lacero-contuse molto infette. Il punto di vista p1ratico comn1erciale, che in q_uesto caso è di assoluta importanza perc h è si tratta di sostituire il preparato ad un altro larg an1ente ado perato ed entrato nella coscienza del popolo quale è la tintura ·d i iodio , sta pro·p rio a favore della soluzione di o lio esse11zia le. L 'essenza di berg.a motto occorrente per un litro di soluzi:one costereb·b e , dando·l e un prezzo equan1ente remunerativo di L. 15 la libbra L. 7, e se fatta in alcool rettificato (8GO gr. L. 20) si avreb,b e il prezzo di L. 27 a! l(g. cl1 e rap}>rese11ta la metà almeno del ,..costo d ella tintura di iodio. La soluzione in alcool denaturato co·s terebbe L. 9 al Kg. Se si lisa la iniscela delle due essenze, superio·re per i:l potere battericida ed ugual1nente gradevole, lin1one e bergamotto, si ha il prezzo di L. 25 per la soluzione in alcool 1·ettific:ato e di L. 8 per quella in alcool denaturato. L 'utilizzazio·n e delle essenze di limone e di b·e rga·n 1otto perrnetterebbe di dimezzare aln1eno la irn1 portazi:one del! 'iodio dall'estero che in questi ultimi an11i ha sorpassato la cifr.a ài 10 1nilioni e di valorizzare un prodotto ag ricolo già vera fonte di benessere per le rtostre popolazioni. 1

Rl1\.SSUNTO.

L ' A. ha adoperatò in sostituzione della tintu,ra di iodio per la disinfezione del campo operatorio e per la medicatura di lesioni infette o suppuranti, la soluzione alcoolica di olio essenziale di b·er gan1otto e di limone al 15 % con n1agnifici risultati p er chè dotata di un grande poi.ere di penetrazione e di un a spie;cata azione antiflogis tica e stimolante al t e1npo stesso.

OSSERVAZIONI CLINICHE. OSPEDALE

C1v1r.E

SbZIONE

DI RAVENNA

CHIRURGICA

Prirm ario: prof. ORESTE 0RTALJ

Le peritoniti pneumococciche. Dott . C. ScARAVELLI, aiuto inc. La letteratura m edica è venuta arricch endo1s i in pochi nnni di numerosi contributi da }Jarl.e di chìrurghi sopra la peritonite prneurr10coccica, e naturaln1ente, man mano ch e sono andate aun1entando le co.g·nizioni intorno a qt1esta affezione, si sono moltiplicati i casi osserYati e riferiti in mo·d o ch e ormai le note cli11iche cl1e ne caratterizzano l 'insorgenza cd il decorso so110 bene cono sciute. Ma invece ancora ape•r ta è la discussione sul trattamento delle peritoniti p·n eumococciche e l 'accordo fra i chirurglli sulla· condotta da seguire è 1011lano dall 'essere ragg iunta. Bozzòlo dimostrò n el 18'8·5 l 'esistenza di una sp<:)ciale fòrma di perito·n ite acuta , dovuta .al p11el1m(o cocco, individualizzando c osì con la esan1e b1a tteriologico, ne.I capitolo delle perito 11ìti acute diffuse questa speciale forma , che in seguito in particolar m.o·do fu b en descritta1 clinicamente, dai francesi. In un primo le1npo si considèravano come dovute al pneulfi<)Cocco quelle forme di perito·n iti in cistate od evoluzione lenta e t endente nei casi più be nig·11i verso lo svuotamento spontaneo a ttraver::,o l 'ombelico, oppure attraverso la vagina ( [)ochon) o lo scroto (R~mj e Couvoux) o al disotto d ell'arcata di· Falloppio (Hagemb·achl~urkardt) o nell 'intestino (Vanelli, Wolfsol1r ~0' è Jo~s-erand) . Dopo i lavo-ri ·d i Goriastchine . Brun, Què hant, Micl1aut e specialmente I ,ènormant e I.;eoène, venne dimostrato cl1f ac t~<.Jnto a questa forma incistata, il pneun1 0 cocco pot6va eg·ualmente produrre· una p erito11j Le generalizzata che presentava tutte le gr adazjoni di gravità anatoim.ica e clinica. Si arrivè> così al concetto che non vi son o due forr11e diverse , cOIUe ini ~io , di peritonite, d a JJl1 eUJr1ococco , ma che essa è sempre diffusa al n1omento del! 'insorgen za , per poi èvolver e successivamente ver so la fo·r ma incistata . La frequenza delle perito·n iti pneumococci ch e è tale che non si può in pratjca .non ten erla prese.11te quando !':i tratta di discuter e, etiolog ican1enle, la diagnosi di una peritonite acuta . l\tla ll1ieu ne ha o·sservate sette in un a nno ed .,\ l1r0ussau tredici in due anni. In rapporto alla p erito11ite appendic olare, la sua frequen za è di l1no su dodici secondo Mathieu , uno su ve11 ti secondo Auroussau, uno su diciassette secon 1


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P OLlCLlNI CO »

do Salze r. Le IJeriloniti .pneun1ococcich e so110 riù fr equ enti 11ei bambini ed il se so fen1r11i11ile è colpito n el 75 % dei casi: su que to fJUnto sono d 'ac~ordo le principali statistiche (Bardi11g . Can1eron, Koennecke, Ob·a dalech, \ \ .ol fsohn). Il mass imo di frequenza sen1bra essere fra i due e i dieci anni . La con ceiz ione paloge11etica attualn1e·n te più a.mrrnessa è ch e la localizzazione peritoneale sia preceduta da . . .. una fa se settice1nica, che p 1ratican1e11te s1 P'Uo 1ne ltere in evidenza co·n l 'esan1e diretto e co11 l 'ernocoltura (Bergamini, Auroussau, Heir11a1111 , Lipschutz). Il pn e11n1oco cco, ospite abitale d e l rinofaringe, sotto l'influenza di l)I1 a ca usa ch e ne esalti la virulenza , p·a ssa n el sanaue e va a fissar si sia n€l polrmone sia n el peritoneo sia in più parti. Vi sono altre pos~i ­ bilità di penetrazione d el germe da tenere 111 co11~jderazione: la via linfatica transdiafram• • • • • maLica è stata prospettata in quei casi in cui la p eritonite è secondaria di una localizza. n o• 1. p1u .' . ~.ion e J)Olmonare. Ma questi so1 rari. La vìa genital e è stata sostenuta per la freque11za d ell 'affezio11e nejl sesso femminil e : infatti è stato tJ:ovato il p .n eun1ococco n ella va~ gina di giovani n1alate, ed è verosimile che que5 1.o germe possa attravers~ le. tromibe arri va r e al 1~ eriton eo; n1a la per1ton1te non col1)isce solamente il sesso femmir1ile e d'altra lJarlr il r eperto positivo vaginale può es:sere oi:-casiona le. Q11esta teoria sulla penetraz1011e del germe è quindi insuffici ente. La , ria intes li1)ale trova in suo favore il fatto ch e freque11 temente esistono segni di .ente:ite acut:a ah e p.rccedo110 quel1i d ella local1zzaz1one p er1to1"!eale. l\1a questa enterite è dovuta alla deg lut.i nazion.e di ge•rmi oppure l 'infezio.n e è n.11 dal] 'i11izio parietale ossia vi è pervenuta per , ,ra s:1r1gl1igna? J en sen, Melchio·r , !Bre~hot e NovèJo~scrand am.n 1eltono ch e la entente po sa esser•) primitiva e debba con siderarsi ! a causa d e1la i)eritonilc in un n11mero con s1der e, ole di casi. 1

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11nolo1n ia patologica. Nella pe'rito11ite p11cu111ococcic.a si suol disting_uere u~a form~ n·f'i1eralizzala d.a una forma diffusa : in r ealta ~1011 : i tratta che di s ta di su cce sivi: i11izialm e11le le lesioni sono diffuse e si tro a in un prit110 tempo 11n essudato si er~so, torbido eh ~ su cce sivan1entc si tras forma in p 1u rulento: e un pus cr e111oso, g ialliccio, a vo~te verdastro , i11od.orc e contiene m asse fibr1no se abbonda11Li libere o aderenti a lle pareti intestinali. l ,c le~ioni t endono in u11 secondo ten1po a li111ilar i. ad i11ci5tar si n ella r egione otto on1J1elit'8 lc. J_,c lr. io11i d ellJ' inte tino con i tono i11 u11 a co11gcsl ione diffusa delle an e, con

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rriacchi e emorragich e e sono state descritte anche lesioni della muco a ch e possono arrivare fir10 all 'ulcerazione delle placche di P ejer (~1 elchior) .

.'Ji?? t omalologia. -

Di r egola l 'ir1izio è brusco. dramn1atico , insorgt in pieno benesser e : a voJte vi sono segni prodron1ic.i (corizza, faring.i te, picc-0le crisi dolorose addominali con diarrea) . Il malato è p!l'-eso b1ruscament.e da dolori addomi11ali, vomito , diarreia e feb'b1r e. I,a f éhb·r e raggjung·e rapidamente· i 40 gradi. Lt) stato g enera]e ·è g rave. Facies peritonitica,. a v·olte, in altri casi do·m inano i fatti tossici ed a]Jora l 'an1n1alato •p 1resenta brividi, cianosi , fìOliµ1ìea, d elirio , stato tifoso. I segni fisici ed i set,l1li funzionali e generali sono in evidente ... 1)r oµorzione fra loro; infatti all ' esame d ell 'addorne non si trova quella contrattura che si penserebbe, il dolore alla palpazione è diff u~o ed anch e quando predomina nella fossa iliaca d estra , 11on è mai n ettamente localizza lo. Il vomito è abb·o ndante, inc,e ssante, all 'inizio alimentare, in seguito biliare. La diarrea so•pra.tutto ap•pare rap1idan1ente : essa ·è ab})011dante , persisitante. A volte si nota la prese•11za cli e rpes labiale. Gli ·e sami di laboratori o po$sono aggiungere dati importanti per la (liagnos.i: l 'emocoltura n1o~ tra la p resenza di JJ11eumococchi , an ch e l 'esam e diret io d el sa11gue ha permesso in qualch e caso di svelare dei p11ewnococchi. l Jn a ltro dato ch e sta in favore della diagno i di peritonite pneu111oc0Gcica è l 'esis te11za di ur1a le·u cocitosi assai più elevata ch e nei ca i di peritonite apJiendirolare; in gen e~·e s'llperiore ai ve~timi~a : ].J •e·v oluzione è assai variabile; in a lcun1 casi I fer1omeni si n.ttenuano in pochi g iorni ed i fntt.i addomin.a li scoLn•·p aiono rapidame11te. In altri r~si la morte sopravv ien e n ei primi giorrti ; sono queste le così d ette i)eritoniti setti cl1e diffuse. Altre volte la peritonite evolve verso Ja forma localizzata: dopo un miglioramento di qualch e g iorno la temperatura sale di nuo vo , poi appaiono d ei dolori n ella reg:ion~ i·~o ­ gastrica dove si ha ballottamento; 1 omnel1co ~i distendCl e finisce per fì tolizzar si. La gu.arigione p1u ò soprav-venire, n1a più spesso l 'an1n1alate muore per cach essia. In certe forme· se~ondarì e la peritonite resta ]atente fino ~ll_a esteri orizzazior~e at traver so l 'ombelico che e 11 seg110 rive·l ator e. Alcu11e vo]t e l 'affezione può ~in111lare una occlu sio•n e int estinale. Altre v~l­ te a!::>f:\ ume u n caratter e r ecid ivante; lo tato crenerale si alter a progressivantente, il sogget~o si cac.h etizza, n1.a ' ri è poca febb-re e l 'addo1 ue dà l 'impressione di una perito11ite tubercolare. La diagno i d e11a peri toni te pneumo1


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SEZIONE PRATICA

coccica è sen11)re 1nolto difficile ed i11 pratica il quesito diagnostico ch e si von e di poterla differenziare da quella appendico]are. A parte cl1e i into1ni desc,ritti della peritonite i>n. 11 0 11 &empre si p·r esentano in n1odo ben n etto resla semprP il fatto ch e n el p eriodo i11iziale nort <->si tono a detta di tutti gli AA. ch e si sono ii1teressati di q11esto argon1ento, segni tali da pote re con siourezza escludere la diagnosi di }Jerjtonite ;i.ppe11dicolare. Ed a questo proposito si possono ricordare le parole di NovèJosserand e Brechot nel loro rapporto al Congresso francese di chirurgia (1931): cc u110 di no·i ha operaLL) due a.p pen diciti g angrenose che er3no . tate considerate dai medici più corrtpet ent.i come delle peritoniti pneiumococr iche e l 'intervento ritardato non ha potuto salYare que'"'ti due an1r11alati ». Ed appunto al proble111a diagnostico è legato l 'altro impoi-tanli s~imo dell :intervent o operativo. Ma su questa questione ritornerò dopo aver esposto i casi osservati n el nostro Ospedale, dal P'I'Qf e~~ore Ortali. 1

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?.11se intestinali sono meteorich e, arrossat e, e ricoperte di essudato. Due anse dell'ileo son o aderenti e sulla faccia di una di esse i nota un piccolo focolaio em orragico, ch e vien e suturato con })unti alla Lembert. Nulla a carico delle anse intestinali e degli annessi. Zaffo; s 11 tura parziale. L'esame microscopico d el pus h a rivelato la presenza di numerosi pneumococchi ed inoltre positive per il pneumococco sono risultate le semine in terreno di cultura. Deoorso post -operativo: te11tperatura sui 38° fino i 11 quinta gioirna ta, ch e in seguito d ecresce per subire rialzi termici ser otini i1ei giorni su ccessivi . So110 state p r aticate iniezioni di siero antipneumococcico. In 26a giornat a la paziente viene dimessa, guarita.

CAso II. - S. E. , di Lor en zo, di anni 32 da I{a. Yenna, con111gata, bracciante. Entra il 18' marzo 1931. Gentilizio immune, anamnesi remota nluta. J.\ilestruò a 18 anni , le su ccessive mestruazioni fu rono sempre regolari per quantità e frequen za anticipanti per epoca di compar sa. Sposò a 24 anni un uomo san o: h a av uto un figlio viYente e sauo ed un aborto al t erzo m ese. Nel 1929 ammalò di tjfo. Le 1nestru azioni sono da qualche n1ese irregolari. La mestruazione d el m ese di gennaio si presen tò il giorno 10, quella, di febbraio il giorno 1 preceduta cla dolori e durò m en o del solito. TI giorno 2 marzo la m estruazione si iniziò con CA o I . - P . I. , di ignoti, di anni 20 d a Raforti d olori al b as$o venlre. La perdita di san gu e venna, nubil e, bracciante. ' si è m a11tenuta 1n inodica quai1 ti là fino al giorEntra il 9 n ovembre 1930. Anamnesi r em ota nc- 14. Il giorno 10 si è iniziato un rialzo t ermico muta . . Mestruò a .11 anni. Mestrui anticipanti , 11otevole (39°,5), preceduto da brivjdi. Ieri la pazient e h a avuto vomit o. Perdite bianch e e gialle normali per quantità e durata. Due anni fa in abbondanti. Alvo s litico. Da ci11ql1e g iorni brupieno benessere fu colta da dolore vivo alla. fossa cior e alla minzione. · i!ia~a d 'amù o i lati: fu diagnosticat a, in quest a E. O. Co11dizioni gen er ali scaclenti . T. 39~ , 2. Sezione, una annessite gonococcica e curata con Polso 100, ritmico, piccoJo. Colori to pallirlo della Y~ Cc~n o. D 'all~ra il dolore si è ripetuto nei pecute e mucose visibili . .~ull a al tor ace. Addome r iodi mestruaJi. Ha qualche perdita bian ca. Due tr att aibile. La palpazion e ri Yeglia dolore alle fosse giorni fa, pri111a di entrare in ospedale, in pi eno niache e alla regione ipog·a trj ca. .i.\rea splenica benessere è st at a colta all 'improvviso da un vioed ep atica con ser vate normali . Non difesa muscolEi1tissimo dolore alla regione epigastrica. Non ha lare. Durante l 'esame la paziente ha vomjto. Alavuto Yon1ito; dopo tre ore insorse febbre ch e salì a 39° gradi. Nella giornata successiva la tempe- l 'esp lor azion e vagin ale si riscontra il fornice posleriore sporgente e a consistenza elastica. Con ratura si m antenne alta, sui 39° ed il dolore rin·Jase invariato: è insorto vomito . Viene ricove- palpazion e bi1nanuale si avverle nel bacino una resisten za alquant o est esa dispos ta trasversalmenrata d'urgen za in qttes ta Sezione ·a due giorni clal1'insorgenza della i11ala,t tia. te facente corpo cogli or g·ani genitali interni . 20-3-31. Nella notte la paziente h a avuto vomito E. O. Condizioni generali graYi. T. 39°. P . 120, frequ ente. Il p olso si mantiene piccolo: si praritn1.ico, valido. Nulla al tor ace. La palpazione ritica una puntura esplora tiYa ilel fornice vaginale sveglia dolore Yivo su tutto l 'addome, prevalenpo teriore. Si dà esito a liquido n e ttamente emat em ente nella metà destra, ma con punto di m aslico ch e all 'esan1e a fre sco n1ostra emazie non ima intensità ali 'epigastrio. Difesa mt1 scolare rliffusa a des tra m entre a sinistra l 'addom e è ben a1terate. 21-3-31. Il Yomito i è ripetuto: .. 0110 insorti trattabile. Blumberg presente. L'aia di ottusità epatica appare assai ridotta di volume. Alvo aper- dolori Yiolei1 li diffusi all 'aclclon1e. La palpazion e risveglia clolore violentjssi1no alle fos"' e ili~che. to. ~finzione normale. All 'esplorazione vaginale Esiste difesa muscolar e e ipereslc .. ia. i1ulla degno di nota. Dat e le condizioni d ella paP. 110. T. 39°,1. Facies perito11itica. Si decide ziente e sospettando trattarsi di perforazione gastrica co11 lJeritoni te in atto. Si decide 1'inter- l 'intervento. A. O. Nar cosi et erea. Laparo1on1ia me<'lian a on1YEnto ch e viene eseguito due ore dopo il ricovero in ospedale. belico-pubica. Aperto il periloneo, f'i l1a fuoriu.4 . O. (prof. Or tali ~ . Nar cosi et erea. Laparoto- f'Cila di liqu an1e gialla Lro non felido. Le anse inlY)ia inediann xifo-omhelicale. Le anse i11testina1i testinali sono iperemich e rjcoperle qua e là dà appaio110 forten1ente meteori cl1e ed arrossate. csst1dato biancastro. Nes una alterazione a carico degli organi cont enuti n eJl 'adclornr. 'foelet la d ella Null a a carico dello s tom aco e clella. cis tifellea. Sospettando allor~'\ una perforazion e a1)pendicolare caYilà adclon1.i nale. Zaffo alla. :\likulicz. ,Sutura si u1ura la feri la e si incide con taglio para retparziale. Colt u ra del pus in brorlo e agar: pretale d e~ lro . _!\.perlo il peritoneo fuoriesce un fiotto enza di pneumococco. tri ci di pus: pneun10<li liquame di colorito giallastro. L 'appendi ce apcocco. Decorso p ost-oper a liYo : in terza giornata pare di aspetto 11orn1ale e così pure il cieco. Le si l1a diminuzione nole,·ole de1la te111peratura. Il


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29-3, i11 11ona giornat a, la te111peratura sale di nuovo a 39° ,8; alla b ase dell 'emitorace destro s1 rileva netta otlusità e soffio bronchiale. La febbre con tinua ancor a per parecchi giorni a tipo con Linuo, raggiungendo spesso il 39 alla sera. Lento e i)rogressivo miglioran1ento della pazie11te che viene di1nessa gu arita il 31 magg·jo 1931.

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CA o III . - S. G., di annj 4, da Cervia. Entra il 30 giorno 1930. Padr e e madre viventi e sani. Allattamento materno. l\essuna malattia degna di nota fi110 all 'inverrLo scorso di cui a1nmalò di bro11chite acu ta. Da alloTa la madre dice ch e la bambina h a aYuto perdite bianch e dai genitali. Ci11que giorni fa léll bambina cl1e da quindici giorni si mostrava svog"liata e senza appetì lo è stata colta d a clolori addon1inali. Ha avuto vomito i primi due gior11i. E. O. Aspetto sofferente; occhiaie info sate. Nulla al torace. f.J. 140, alYo meleorico , diffusan1er1le d olente alla pression e anche superficiale. Non si not ano zone o punti di m aggior dolenzia. Si interviene d'urgenza. A. O. Narcosi eterea. Incisione pararettale destra. Le anse intestinali si presentano arrossate, ricoperte da m e1nbrane bianche giallastre. Si passa in r assegna tutto il tenue, il sigma e il colon . L 'apper1dice ò normale . Non vi sono diverticoli . Si lascia uno za.ffo n ello scavo pelvico e si richiude parzialn1enle. Si semii1ano in brodo ed agar alcune m embrane prelevate asetticamente: g1i s lriscii Jn ettono in evid e11za la presenza di pneumococchi. Decorso post-operativo: Temperatura scende a 38° in t erza giornata. Il polso diminuisce di frequenza . Iniezioni di siero antipneumococcico. In settirna giornata compare ottu sità e soffio bronchiale alla base destra. Il focolaio pneumonico si risolve dopo sei giorni. La pazie11te esce gua.r ita il 13 ag·osto. CASO IV. - S. N., di a,-ini 6, da Ravenna. Entra 1'11 gennaio 1933. Gentilizio ed anamn esi pe~­ sonale remota muti. Cinque giorni fa durante il sonno ed in pieno benessere è stata colta da violenti dolori addominali e da diarrea. Al mat tino seguente la temper atura era di 40°,3. La d iarrea è durata tre giorni . I dolori sono con1.i11uati, anzi si son o fatli più violenti. La febbre ha avuto lievi remissioni serotine. Al periodo diarroico è succeduto stitichezza. I dolori si presentan 0 ora accessionalmente. E. O. Aspetto soffer ente; ~acies peritonitica. Polso 180. Decubito supino a gambe semiflesse. Addome meteorico, in contrazione. La palpazione a11che super ficiale su quaJ siasi punt? dell '~ddoI?-e risveglia dolore vivissimo. Suono timpanico diffuso su tutto l 'adclome. Non si mette in evidenza la presenza di liguido. Nulla a~ .t orace . .Le co ~di­ zioni continuano ad aggravar si. In quinta giornata la paziente muore. Si pratica una puntura esplor ativa n ella fossa iliaca destra, post-mor~em: si estrae pus denso giallastro. Nello striscio e Ilella cultura : presenza di pneumococco. CAso V. -. G. ìVf., di anni 14. Entra il 16 aprile 1933. Anamnesi personale remota muta. Mestruata da tre mesi. Ieri mattina m entre staiva lavorando i11 campagn a veniva colta d a un violent.o dolore all 'addome in corrisponden za dell 'ombelico. Fu costret ta a lasciare ·il lavoro e mettersi a letto. I dolori non accennavano a dimintiire, anzi si diffondevano in breve a tutto l'addo1ne. Com,

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par ve vomilo e fel)bre ch e r aggiunse rapidai11ente i 40 gr adi . La inaJJre della pazien le le son1minisir ava in ser a ta un purgante che però Yeniva Y01nitato. Nella n1attina i dolori si son o i11a11tenuti invariati, è continuato il vomito e la l)aziente è cadu tai in l1no stato sopor oso . .B. O. Nulla al torace. 'f. 40°,2; polso 140 ritmico. Addo1ne in modica difesa diffusan1ente dolente , modicamente n1eteorico. Si fa diagnosi di proùa])ile peritoni te pneumococcica. Si interYiene d ·urg·ei1za, n onostante ch e l.e condizioni clella paziente siano gravissirrte. E. O. Narcosi eterea. Laparotomia parare l tale destra. Anse i11testinali iperen1iche. Liquido }J Urulento, inodoro, giallastro, con fiocchi fibri11osi ir1 sospen sione Appendice n orn1ale. Chiazze e111orr agiche sulle anse ileali. Nulla agli annessi. Zaffo. S11tura parziale. I11ie1ioni di siero antipneun1ococcico. Esame del pus e cultura.i: pneumococco. Le condizioni della paziente si mantengono gravissime. Muor3 il giorno successivo all 'intervento. CA so Vl. - R. L. , da Ravenna. (Casistica priv. ). Il piccolo di quattro a11n i, è sotto cura di un valente professionista da circa una settimana per polmonite destra. In sesta giornata di malattia il bambino è preso da diarrea sanguinolenta seg uita da dolori diffusi aJl 'addorr~e ed h a von1i~o. Si vede il malato in questo stadio della 111ala~tia. Aspetto sofferente. Naso affilato, volto pallido: P. 130 piccolo. T. 39°,5. Mentre si visi~a , . ha von1ito verdastro. Ventre contratto dolent1ss1mo, al ininimo coi1tatto su tutta la superficie. Ar ea epatica e splenica con servate: assen za di versamento addominale. All 'en1itor ace dest10 si hanno ancora i segni di un focolaio pneu111o~ico, non ~n­ cora sp~nto. Per queslo fatto e p~r il nl?do d i.i1sor ger e della complicanza addominale si fa diag n osi ·li periton~te a~uta da })neun1ococco. N.0~1 si interviene chuurg·1can1ente. Dopo alternati' e cli n1iglioramenti e di pegg~ora1n.enti il picc?lo .a. ciecadde n elle forze generali e viene a morire i1t 18a giornata di n1alaltia.

l casi sop,r a riferiti appaioL10 in~ere~s~nt i 1>er vari motivi: un a cosa d~ po~re 1n ~ilievo è l :Atà dei 1pazienli: so1)ra sei casi, tre riguar~ rla110 ba'm1b ini dai due ai sei anni, negli altri tre casi invece si trattava di adulti. una donna di ~ l anni un 'altra di 20, e la terza di 1± ' . o-ià pubere. Data la grande pro porzio11e pre~ent;i la n elle statistiche dei vari AA. dai ban1})ini tanto che 1'affezione è C1h iamata appunto i1eriionite dei bambini, non. è P'~vo ~ 'interess: questo fatto. Cinque dei sei. pazient~ erai10 .d1 se~so femminile; e questa rientra s1. p~~ dir~ nella nor111a. Un'altra cosa degna di nl1'evo e la ~intomatolr,gia presentata. da~ ~asi ~o e ùue: nel 1e in fatti la diagnosi cl1n1ca p1u logica da porsi in base ai sintorrLi presentati era quella di perforazione gastrica.; .r1ella s~onda in vece l 'inizio ed il decorso cl1n1co lasciavano con tutta .probabilità supporre una infia~ma­ zione a carico degli annessi con uccess1va e''oluz~o11e in peri toni te saccata de I piccolo ba1


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SEZIONE PRAT I CA

cino. Solo il reperto riscon tralo al tavolo operalorio ha per111esso di supporre ch e si trattasse i1rvece di una p erito11ite pneumococ·ci ca, co111e infatti di1nostrò l 'esame batteriologico suc«essivo. !11 un solo caso , il ±0 , si eb 1b e il qu:3<lro caratteristico d ella peritonite pneumococcica , In questo caso l 'intervento fu differito . la paziente però morì in quinta giornata . A1lc.a"1e nel quirlto caso i sintomi presentati furo110 ab1b ·a stanza caratteristici come 1q u elli di una forma setti ca diffusa, con fatti setticemici b en evidenti. A11ch e in questo caso l ' 0 bitu,s soprav venne rapidamente dopo l 'intervento operati,10. Riassumendo , su sei casi di peritonite pneu. . ' . . . n·1oc.occ1ca s1 e intervenuto operativamente in quattro di essi e il risultato fu. soddisfacente (tre guarigioni) : n egli al tri due invece non si intervenne . I pazienti moriro110. Sarebbe ingius to ed azzardato voler trarre da questi pochi casi delle conclusioni , di qualunque ge11ere e$Si siano; sono però suffi ciente motivo per ritornare sulla discussa que, tione d ell 'interve11l0 o men.o quando ci si trovi di fronte ad Ul1 ù peritonite p1n eumococcica. P er esser e più esatti p iù eh e di per. pn. in genere è meglio parlare d el periodo iniziale di essa poichè nel periodo ch e si può chiamare secondario, in quello cioè nel quale si è formato un ascesso vero e proprio tutti i chiruro-hi so·n o d 'accordo per l 'int erve11to. P er qt1a11to sia giusto teori camente ammett er e l 'ulilità di differire l 'i11tervento poic1h è in un prirrLo tempo ci si trova di fronte ad una infezione gen erale, diffusa, ~etti cem i ca, senza lesioni localizzat e ir1iziali , ali ' atto pratico bisogna convenire che la diag11osi ch e bi può porre è tutto al priù di prcbabilità , m 6ntre resta sempre il dubbio ch e possa trattar si di una peritonite appendicolare o da µ erforazioin e ; il differire l 'interve ntc. è qui11di di grave r esponsabilità. L 'ir1ce rtezi'a dei segni clinici e la . . econdaria importanza dei dati di laboratorio , sen.1pre tardivi e spesso incerti p er porre una diagnosi rli urgenza (ar1ch e la puntura esplorati,ra con~ sigliata da Lipschutz . e Lovven1ber g· opp1u re la i11odificazione pToposta da Schvvartz di fare una piccola i11cisio11e in anestesia locale sulla linea alba per poi a pirare l 'eventuale liquido con una siringa sono certo di grande utilità i)er la diagnos i n1a esse possono m etter si in i)ratica solo negli stati avanzati , quando ci oè è g ià avYenuta la formazione di un ,rer sarnen to) ci induco110 a con cludere r he n ell e prime ore 11on esi st e alcun seg110 ch e p ermetla di porre con certezza la diagnosi di peritonite JH1et1111ococcica. Vi sono talistiche di ,rari AA. contrari all'intervento precoce, i quali a1

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vrE:bbero avu lo, con l 'inter verLto, una mortalità oscjllante fra il 75 ecl il 95 % (Lowe , Aurou&seau, Buclde, Davìoud, l\ilathieu, Michaut, Lenorntant e Lecèn e); è opportuno però tener rJresente che la gravità de·l le diver se forme di p eritonite non è sempre la stessa, non bisogna lra~curare la r esistenza dell 'or ganismo e la virulenza d el ge rn1e e r esta sempre il dubbio che la mortalità elevata non sia d ovuta piuttosto .:-.Ila gravità della lesione che all 'interver1to precoce in sè stesso. :Niolto recentemente J_,ul$Ch e ~fcrigot , raccogliendo e confronta11c.lo le più recenti statistiche dei vari chirurg i hanno concluso cl1e la mortalità oscilla , la11to J~er 1q.u elli ohe operano come per quelli che Jton oper a1lo·, fra il 35 ed il 50 % e riferiscoug l O ca si da loro osservati n ei quali la m9rtalità era d el 40 CJ~ (tutti operati precoce111enle) . In. pratica quindi trov.a ndosi di fron te ad u11a peritonite acuta , anche sospettando la forn)a pneumococcica, quando vi ~iano dei Eegni sufficienti a far supporre la p ir esen za di una suppurazione il mio maestro prof. Ort.ali, ritie11e C'h e si delb ba intervenire. Cercando di li111i tare al mi11imo possibile lo schoc oper atorio, si può ron incisio·n e. pararettale destra accertarsi ch e la peritonite non sia di origine np_pendicolare e p orre un drenaggio nella cavitù addominal e, quando lei caratteristiche d el p t1s e delle p,a reti intestinali stiano ad indicate una infe1z ione pneumococcica, associando l'iniezione di &iero aniipneumococcico nel perito11eo attraverso il tubo di drenaggio stesso. Inie•zioni di siero si possono ag·g iungere anche per vio sot.toct1tanea (recente mente Schaudig riferisce di avere u sat.o il sier o antipneu. per via e1)dovenosa, con notevole vantaggio ed assicur a ch e iniettando immediatamente un pre11ura to di cal cio in vena dopo il sier o non ha r11ai avuto a la111eniar si di alcu n in convenic11 1e). Un interve11to eseguito nel modo sopra i11dicato è da ritenersi presenti minori inconvenienti cl1e non l 'ast:ensione, n el trattamento delle _lJeri to11iti pneun1ococci cl1e. 1

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RIA Sl jNTO. \ Ter1 g·ono esposti sei casi di peritonite pneufil•)Coccica. Si ritiene consigliabile I 'interven to precoce, associando,ri 1'u so di s ier o antipn eumoco·ccico per via p eritoneale. BIBLIOGRAFI A.

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IL POLICLINICO »

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[A~No

XLII,

Nu~1.

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x.111, 1" ui\1. 201

Peritonite libera da perforazione di tubercolare dell'intestino.

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SEZIONE PRATI CA

ulce1~a

l)ott. PASQUALE MARCONI, assistente volontario nella Pt. Clinica Chirurg ica di Parma; direttore d ell 'Ospedale Princ i·pe Umberto di Castelnuovo 1\ilonti. La ~ocalizzazion e intestinale della tubercolosi è t~tt 'altro ch e rara ; più frequentemente è secondaria a lesioni ch e si trovano in altre sedi d ell 'or ganismo, però è ammesso (Gamna) cl1e possa e istere anche lai forma prim.i tiva . · Le statistiche , a pro.p osito di questa ulti1na eve11ienza, si riferiscono specialmente ai ba111bin.i nei quali il ,p rocesso specifi co avrebbe tale ir1izio in 1ma percentuale del 5,26 % secon do Babinski, del 19, 7 '}~ secondo Stili, dcl lt1,32 % secondo Beitske, d el 24,1 % secondo l{onome, del 16, 09 d egli adulti tubercolosi. del 6,21 ~~ dei vecchi secondo lo stesso autore. Su 100 autop,sie !li morti ·p er tubercolosi poln1onare , in 10 si trovano lesioni specifich e intestinali (l\.auf fn1 ann). Il mecca11isn1t) patogenetico va ricer cato il .' . . . J11u spesso in u11 contag to d1retto (in aestion e di m.ateria le, cib i infetti . di sputi tubercolari), ma è riconosciuta ancl1e la via emolinfatica, e qt1ella per contig uità d a organi vicini (an11essiti tubercolari, ecc.). La porzio ne più facilrr1ente colpita è la parte 1~rmin.ale d ell 'ileo, poi il cieco, l 'appendi ce, il c.0lon; Ja lesio11e insorge inizialn1ente n e lle .p lacche di Pe-ver o ne i follicoli solitari ' e . rn1ò evol,rere in diver sa i11ani'era. J"'e alleraa;ioni a natomopatolog iche sono state varia1nente· classificate: forrnt} c.i catrizi.ali e fib·r osa d'emblée, e fc r n1r ipe,rtrofir J1e (Bern.a)·. Bard); forme ulcerose, ipertro fich e, fibrose (Ponr€t. Lerich e, Bru11ne1·); cicatriziali, ipertro fiche , enteroperitoneali , r estrin genti (Patel, tB érard. J"'eriche); ci catriziali, ipertrofiche, fibrose (Nikoliysk1 , Nan11otti); cicn triziali, ulcerose, ipertrofiche (Bérard, Patel); fibroadipose, ipertrofiche, fibrose d'ero-. b1 ée, t1lcerose (Alg la,·e, 190!). Più tardi (191 0) lo stesso autore suddivide la lesion e in sei varietà : ulcero-granulosa enterica , enter operitoneale, fibroadiposa, fibros.a atrofica sten osante, adenopatia i~eocecale , periton.ite tubercolare locale ileocecale . Attualn1ent.e 5i segu e un criterio meno fram .. n1entari0 , più. sen1plice e più prait ico, proposto da i\1orone (191 1), e si distinguono semplice111en tf d11f> form e (Guizzetti. Val doni , ecc.):

i1' analogia a quanto si fa del r esto per Je lesioni tuber colari del polm or1e : fibrose e di trutti\'e, che possono anche coesistere (Valdoni). La prima, fib,rosa , i pertro·fica, fibroa di po~a, ecc . , è cairattei-izzata da neopiroduzion e di tessuto infiamm atorio, con formazione di una 111assa simile a un n eoplasma (forma ipertrofica pseudon eoplastica Durante, Razzab.o ni, Alessandri , G.a tti, Tusini, Fiori.) red è quasi esclusiva d el cieco-.a ppendice. Nella seconda si ha una caseosi della placca o del follicolo solitario con formazione di ul cer:\ (ulcer,a p rimaria); più ulcere possono con~ fluire dando luo·g o a.d un 'ulcera più grande (ltlcera seconda ria). Queste ulrere (unich e o multiple) possono µ- uarire d ando luogo ad una ci catri ce ed even1ualmente a l1na stenosi a seconda d ella estensione delle ulcerazioni ch e hanno la tendenza a d assumere, a differenza di quelle tifose (Gamna), la formazione ad anello. Al pror.esso partecipano sem1pre, e questo fati o l1a notevole importan za, se pure in modo Yariabile, i linfatici corrispo11denti (v·a1si e g l1iandole), i meso, e la sier osa viscerale e 1>arietale dando luogo ad estese e tenaci aderen ze frn le anse. Il · segm ento d 'intestino colpito d alla lesione può perfor ar. j ... ia in sede di ulce·r a, sia a man .. te di un r estringimento per disten sione ; ma di re1g ola a questo incidente segu e una peritoriite cir coscritta , saccata, di estensio·n e limi1a ta per le a d erenze ch e si f armano. I Ja peritonite invece libera, diffusa, è di osservazione eccezionale e i cais i finora noti nelI.a l et~eratura sono in numero coSIÌ esiguo (21) cl1e si possono brevemente accennare: 1) Davier (1890) : giovane di 26 anni , morto in 5c giorno dall 'avvenuta perforazione, nor1 01perato; 2) Barbe (1895) : uomo di 43 anni, con tuber colosi polmonatl'e, morto do·p o poche ore, 11on operato; 3) Bar~ (1895): uomo di 65 anni, operato di l.aparoto·m ia con drenaggio; la perforazion·e fu trova ta solo all 'autopsia, a 15 cm. da l • cieco; 4) Abbadie: uomo morto in 9° o-iorno dal1'oper a.zion e, perforazioni multiple; 5) Reimann: uomo , operato di laparotomia sutura e drenaggio; guarito; 6-12) 'f u cs: sette casi tutti seguiti da 111orte; 13) Wilmoth: donn a di 23 anni: laparotom .i a, drenaggio; morta; 14) \.\;ilmoth e Proust: laparotomia , st1l11ra, drena agio : g uari ()'ione ; 1

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(( I L POLI CLINI CO »

15) Bau·n 1ann : i11dividuo con tubercolosi pol1nonare; : lapa roto mia, sutura della perforazione, drenaggio; m orto in 20° giorno ; 16) ~,i or , Dol e Aliiaut: un u om o deceduto subito dopo I 'intervento ; 17) l\[assa (1932) : donna di 37 anni; Ja,p arotomia , drenaggio, g uarigione; 18) Massa (1332) : uomo d.i 30 anni ; lapar otomia, sutura , drenaggio~ guarigione ; 19) P eroni (1932) : uomo di 42 amni ; lap·a ro tomia s-en1plice; decesso entro le 24 ore; 20) Fumag alli (1932) : donna con tuher cc,. losi polmonare; o·p erata e g uarita; morta dopo + m esi per f orrn a mi] iare ; 21) :F umagalli ( 1932) : uomo di 4-8 an 111 ; 11erforazione del sig m a ; a p1p endicostomia; morto per cachessia dopo 4 m esi . Il caso di P eroni è l'unico osservato n el Pacliglione di Chirurgia d 'urgenza dell 'Ospeidale :l'tl agg iore di Milano dal 1920 a l 1932 su 896 operati p er p eritonite acuta . Nell'Istituto An aitom o-Patologico dello stesso Ospedale su 12.068 auto·p sie la ·p erito,n ite liheTa da perforazione d.i ulcera tubercolare1 dell'intestino è stata riscontrata 18' volte. In considerazio·n e di questa rarità ho creduto opp·o rtuno r ender noto questo caso o·sservato nell 'Osped.Ale Prin cipe l Jmberto di Castelnuovo 1\1onti n el d ecorso anno 1933.

[A NNO

XLII , Nu M. 201

Dopo alcuni gior11i si pra ti ca la r eazione di Wid al , ch e riesce legger11Jente p ositiva p er il b. di Eb erth al titoìo 1125; quindi di significato molto dubbio. Dopo una quindici11a di g ior11i dall 'inter vento si h a nuovamente diarrea e febbre fino a 39°. Un esan1e radiologico dell 'apparato r espiratorio fa rilevare u11a disseminazione di 11oduli in tu llo

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1. - 'fuber colo in caseificazio11e d ell 'ulli1110 t r atto d el tenue. l~. sinistra il cen lro caesificato, circonda to dall 'infilt razion e.

F1G.

• C. 1\.. , di é•nni 30. Vien e ricovera to cl 'urgen za

il 2 se ttembre 1933, con diagnosi di p eritonite da p erforazione ap pendicolare; sette anni prima ha avuto polmo11ite, indi pleurite essudativa sinistra ; d a a llora h a sofferto, specialmente nelle st agioni . umide, di t osse con scarso esp ettorato ; una settim an a prima d el ricover o è stato costretto a letto d a una fe.bbre ad elevazione ser otina, con cefalee e dolori a] b asso ventre per cui si è p·u rgat o . .iue YOlte. Nel n1a ltino del 2 settembre ver so le ore 3 è s tato colto improvvi samente da violento rlolore add ominale con vomito, alvo chiuso; dopo 6-7 ore, c1iarrea; all e due d el p om eriggio entra in Osped ale. Ver1tre a t avola, d olenti ssimo all a p alpa zion e, più spir,cat am ente n el quadrante inferiore ò estro. In n ar cosi eter ea si proced e all a laparotomia • , pr·r (lm edian a, coll 'in tendimento di arrivare all 'ap• 11endice. Nel cavo periton e~ le si trova n ot evole ql1a11tità di liquido purulento, fecaloide. • L 'appendice non presenta alter azioni evi<lenti . p er cui si p assa ad esaminar e il r est a11te intestino . FrG. 2. - La fig. 1 a più forte ingr a11dim ento. CelL a porzione terminale d e11 'il eo appar e fort em en. lule plasm atich e a sinistr a, linfociti al cc11tro te arrossat a fino al cieco , e a 30 cm . d a· questo si ed a d es tra trova ltna p erforazi on e della lar gh ezza di 1/2 cm .: in questa p arte d ell 'intestino si osservano diver si il campo, ma sp ecialmente a destra; e l 'espettoaltri punti in cui 1 ~ par et e è notevolmente assotr ato, b en ch è scar sissi1no, d à il r ep erto di n umetigli a ta e r idotta alla sola sier osa. rosissimi b . di Kocb , p er cui il p aziente vien e t raSu t ura e affondam ento d ella p er for azion e con sferito n el r ep arto San atoriale. alc11n i pu11li in cat gut; pulizia del cavo; chiusura Le su e condizioni seguitano a peggior ar e e circa compl et a ò ella p aret e adò ominale. alla m età di dicembre ricom par e un a violenta di ar 11 cl eco1·so p ost -opera t orio p resen t a di an orm ale rea ch e lo p orta all 'exi tus i11 u11a se t liméJna, a tre solo una l ieve ipert ermia serotina con un massiJ11esi e m ezzo d all 'intervento. m o d i 37°,8 ch e p erò no n accenna a scomparire. I


lJ\.NNO

\.LII ,

l ,\I.

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Sl~ Z l ONE

All 'a ulop ~ i a si asporta la parte ter 111i11ale del1'i leo. L ·esame i lologico in corrisponde11za clell 'avve11ula perforazione mette in ev1denza ce11tr1 di caseosi , cos tituiti da un alone li11focitari o ch e circonda una zo11a di cellule epitelioi(ij.

Per la natl1ra tubercolare dell 'l1lcerazione nel caso in etiarne de1)Qngono : il reperLo polmon are giu11to a tale gr ado di evoluzio11e da dover necessariam e11te 1pr eesi· Et.ere all 'epi ·odio addomina.le acuto; la 1nan canza dei caratteri SJ)ecifi ci di una forma ebertl1iana; le alt erazioni caratteristicl1e ana.t o·n1opato . logiche. Le deduzioni e g li amn1aestramenti ch e 5~ possono trarre dal caso sono modesti. L interve11t o è ".;lato determinato da una diagnosi gen·erica di perfora.zione, con orienta111ento verso 1'appendice. n è. come appare evi~l.e11t ~, è p· os~ibil c in genere u11a maggiore prec: 1 ~az 1 one.

Wilmoth e Bau1nan11 scri, ono ch e sui primi 15 casi pubblicati la diagn,osi esatta è stata fntta solo una volta. 1\Tei sucre sivi soJo talvo]ta si è fatta un a diagnosi di probabili.là determi.r1ata · dalla preesistente tubercolosi 1)01.monare· manifesta. Nei <ll1c casi di Fumagalli (Clinica Chirurgica di Milano) la diagrlosi. è stata di. peritonitn dn a ppe11dicite. Co.n1e sede della lesione anch e il caso atl ua le co11fern1 a la ])r edilezion e per la porzion e terminal e dell 'ileo. Questo co11corre a , pieg·are co•m .e raran1 ente ' enga in1prutala l 'ulcera tubercolare perforata qua le ca usa della.i peritonite, e com e la diagnosi riesca ta11 to più difficile quando si con sid eri t h e la sede di e·l ezione rlella perforazio·n e è p roprio in corris1)ondenza del] 'ultima an$<\ dell ' il eo; per cui l 'identificazione coJl 'appendice l)erforata ba·lza subito prim a di qualunqt1 e altro diag11 0 tico. Comunque può aiutare il fatto che nell 'or ga11i, n10 vi iano o vi sian o stati facola~ o man ifestazioni di natura specific.a. l.' n 'arrurata indagin e anan1nestica potrebbe de11unciare se ·prPcedenterr1ente vi sono state turbe a ca.r ico del} 'apparato digere11te , pecia Jlllen l e dolori all 'eJ)igastrio; ma anch e ques to l1 a un . ignificato discrimi11ativo di relativo valor e, l)ercl1è si posc-o,n o fa cilmente ave-re 1)erforazio11i a ppendico]ari senza ch e il malait o abbia rna.i lanlen lato disturbi . L 'ulce ra tubercolare decorre per ~o] it.o ii1dolf'11le, e enza si11Lon1atologia speciale: qualche ' 'olta i. 11anno scaricl1e dia rroich e ch e possono i11 cttere ul] 'avviso. Co1ne in tcrvenlo è stata in ge11ere e. eo-ui ta la 1

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PHATICA

~tt lura

de] la 1JCrforazio11e, q ua11cJo 4. uesla è stata tro,ata, e s i è ]asciato u11 dre11a<Yo·io nel ca,10 . bb i:er1loneale. Io 111i sono . costato da questa pral Lea 11el senso cl1e, irL con formità delle nuove <orre11ti che tendono J.d abol ire o a Iin1itare il dre11aggio, h o cl1iu..,o con11)Jeta1n en te l 'addo111e. TI dec0r o 01)eralorio , per c1ua111 0 ri!juard a l 'in lerv enLo, è stato re.g·olare e si è avuta una baua.. . • r1 g1one per pr1ma n1. L\elativamente al i ' esito dell a perito11ite lib·et\.l e.la 1)erforazion f\ di ul cera tubercola re dell 'i11testàno seguita da intervento , è ovvio che il co11cetto <li guarigi0ne è lin1 italo e ri Lretto al ~ u c­ ce so in11nediato dell 'operazio·ne, ma no11 si p11ò parlare di guari.g ior1c defi11itiva della n1a-· JaLLia, la quale il più dell e volte è g ià JocaJiz1a l a in altri org·ani e sistemi . Nei 21 casi notj i ono avuti 15 morti :1 breve distanzn dall 'incidente; uno a 20 gior11i, d11e a 4 mes i; n el nostro caso il successo ~ stato ottimo relativamente a lla perforazio·n e, ina dopo 3 mesi e 111ezzo si è avuto il decesso iJer il prog·redire del] ' a1ffezio·n e tubercolare. f~orr1 e e p·erchè in questi casi ven gano a n1ancare quei fatli di ade ione fra le anse, i mesa, l 'epip1loon, sierosa lJarietale, ecc., per cui invece di una periton it e circoscritta , sac· cata, si ha una peritonit e libera , non è sempre chiaro. Secondo Al1adie questo fatto sarebbe dovute nllR presenzn. di Jiquido ascitico che imJ)ediscE lo stabilir i delle aderenze. il quale liquido però 11on è sempre dimo trabile, con1e nel caso in parola. Secondo aJtri è dovuto al rapido svilupJ)C dell a lesione , cl1e non darebb·e te·m po alle difese di entrare in 01p era (Barhe, W iJn1oth, JJer o11 i). Qt1e ... ta n1odalilà n1i par0 111oì to 1·:' r'.'11tl"i'a specialmente se inter veno·a no ancl1e fattori e ~ogeni (sforzi , p1 u rghe, traumi , ecc.). Se la perforazione a\ venga di prefeire11za iu sede di ulcera o a n'lonte del restringin1entc pr ovoca Lo dalla stessa, è lJUre poco c11iaro ; riercl1è per arrivare ad un a di .. 1cnsione simi.. le, I)iù ch e un r estrin gin1 e11lo. ar ebbe neces sario una occlusio11e. Ad ogni m odo l.[U e to particolare h a scar e valo·r e. La prognosi d.i questi 1)azie11ti de, e essere estremamente riservata; a distanza variabile di tempo sono d e ~ ti11 ati a occom bere. La localizza.zio11c lt1hercolare i11 altre sedi de11 'orga11 i. 1110, o àe l l 'a p11ara Io dig-erente ~te .. so è quasi in evitabile. Il n1io caso , con1e del re .. to qt1elli del!li allri o:;.ser,'alori , è otto que"lO a. petto clin10• $1rat1vo. 1

1

_J


992

cc IL POL1 CLJN1CO »

. 'e poj la chiu~ura, senza drenagg·io , 11a avuto il buo11 esito che si è detto, ritengo si debba alLribL1irc al fatto cl1e l 'interve11to è stato eseguito dopo sole 11 ore dall'inizio del quadro acuto e quindi dall 'a,ryenuta perforazione. Ciò cl1e imp,o rta qui11di ai fini della terapia è la rapidità della diagnosi, anche se di perforazione gen erale, e la p recocità del] 'in 1ervento. 1

I\ TASSl 1NTO .

lANNO XLII,

NTJ M.

20]

si.a pinza in co11fronto alla stomia, ma spesso provoca delle discrete emorragie. 2) L 'introd11zione della sonda in un tragitto tortuoso riesce molto difficile e dolorosa per I 'inferme): per questa rag ione si consiglia, ogni volta che si camJ.)ia una sonda di De P ezzer , di µecillare il trag itto fi stoloso per rendersi conto del suo decorso, al fine d'i11contrare i11inor difficoltà r1ell 'introdurre lò. sonda in una fistola torluo. a.

J,',.\. r1feri ;-;cc u11 caso di peritonite lib·era

da 1Jer lorazione di ulcera tubercolare dell 'i111e . . lino, in agg iunt a agli altri 21 noti dalla letteratura , in un uorr10 operato con diag11osi di p erjtonite generica, a trattam ento chiuso, con esito in gua rig·ion e d el ql1adro acuto , seguito d a morte a distanza ·cli Lre me'si 'e mez,zo per l11ber colosi pol1nonare. l~spone al cune nozio11i cli anatornia patolog ica della le ion e, e n1ette i11 rilievo il ·vnntaggio clell 'int er vento ollecito, an ch e se una diagno i preci'"'a non è generalmente possibile.

APPARECCHI E STRUMENTI NUOVI CLINICA DELLA

Crr1RURGTCA

R.

G.E~ERALE

UNIVERSITÀ Dj

Pr s \

Direl Lo r e in c. : Prof. F. N lOS I.

Strumento per int1 odur1"e le sonde di ne Pezzer in vescica. 11

Dotl.

VIN CENZO

CoNSIGLIO,

assi'stenle.

l. - A sini stra: riprorluzio11e clel]o strun1ento (1/ 3 c irca della gr and. natur. ). A destra: sonda

FJG.

di De Pezzer applicata allo strumento.

J.'introduzio·n e d elle so11de di De P ezzer Itella storLLia ipoga trica dei soggetti epicistoslon1izzati J_Jer ade no111i intr.a prostatici o per al Lre af [ezioni, cl1e ostacolino i'l deflu:s so dell ' ori~a Jalle vie naturali, viene comunemente r t>eguita co n un.a piccola klemmer o con una sonda n1elallica scanalata. Il medico, che è CO$tretto ad intro d11rre un notevole numero di sonde di De Pezzer, come av"iene nei grandi ambienti cl1irurgici, do"e gli e1p icistostorr1iz• zati si presenta110 ogni 15-20 giorni per il consueto cambio di sonda, talvolta si trova di fronte ad alcune difficoltà, c1he si possono raggruppare nelle seguenti: ì ) In i)r esenza di soggetti obesi molto difficoltata riesce l 'introduzione della De Pezzer • con una co111une sonda scanalata o con una klen1rrter piccola; talvolta bisogna rinunciare a ques ti slrume1J ti e ricorrere .a d una lunga i1i nza, ch e non solo riesce alquanto dolorosa al paziente, causa lo spessore rilevante di que1

3) Quasi tutti i pazienti epicistostomizz&ti a lun go andare dive11Lar10 cistitici gravi J1er ragic•ni ovvie; si è costretti quindi ad assistere in1potenti di fronte alle loro sofferenze, fortunatamente momentanee, ogni volta cl1e s'introduce una De Pczzer con i soliti mezzi a disposizione. Allo scopo di facilitare la nlanovra dell 'introduzio11e della soncla in vescica e di eliminare gli i1) co11venienti sopraccennati ho ideato llTJO slru1nento, che rr1i accingo a descrivere. Nella m elà sinistra della fig . 1 si vede riprc1d0Llo lo s trume11to , ridotto ad un terzo ~irca della grandezza nalt1rale , il qu.ale consta di un manico e di un 'asta , il tutto i11 acciaio ni chelalo. L 'as1·a, lun ga 15 ce11timetri, cilindrica e r elntiva 111 ente sottile, termina all'estremità inferiore ad oliva e s'innesta all'estremo superiore col n1anico. Il manico rassomiglia a quello cli un i)u gnale , essendo provvisto infe-


[i\ NNO

\LII, NtJl\[. 201

993

EZJO.:XE PH ATJ C:.\

riorn1enle <li due ::tle tle sottili, e si arti cola con un sisten1a scorrevole, provvisto a11cl1 'esso di u11 'aletta co111b.aciabile con una d elle due 8lette· suddescri1.te, allo scorJo di ma11Leuere <lUlon1aLica111ente s tira la la son<la di De P ezzer, co111e vie11e dimos trato dalla i11elà destra dell a fì g·. l. Lo s trun1eTl to è s111ontabile ·in quattro l :ezz i: in tal n1odo ven gono fa cilita ti' la pulì-

poi cl1è l 'inlroduzio11e d ello stru1nenlo può co1l1,f>iersi do] cenLe11 Le a n1ano leggera, a vverlt:nd o il mjnimo ostacolo e corr egge11do di conse.g·uer1za isti11Livame11te le curve. 2) È possibile superare fistol e esageratam ente lungh e, n ei soggetti obesi , senza provocar e dolore ed emorragia , d a ta ]a lunghezza e ]a r elativa so l tig 1iezza dell 'asta metallica.

I

J

F1c. 2. - St run1 e11lo i1tl roclot lo le1T1po).

i1t

ve:sc ica (J>ri1110

l'ia ~i 0sso dopo l ' u ·o e il rica1t1bio di qualcl1 e pezzo, ch e acc idenLal111er1tf si può d et eriora re. Le i11anovre p er l 'i11troduzion e · della De Pezzer sono illus trate clal] e flg·g. 2 e 3·: nella IJri11·a ~ i Yede in quale 111aujera debba e . . sere in1pug11ato ed introdott o lo slrun1en Lo n ella sto mia i·1)ogastrica; n ella econda i o _serva il ril.a5cia111ento i tanlan eo della onda , non appena viene dato m ezzo giro di chi~ ve al sister11a articolabile al manico; compiuta questa n·1a11ovra, lo ·trunte11lo viene e trallo dalla listola i~>ogJ.strica . ~~11za inco11Lrarc alcu11 ostacolo di sorta e en za provocare il n1ini111 0 (lolore al pazie11te . Lo s t.run1 ento prese11t a i segue11 ti req uisj ti : 1) Viene elin1i·nato lo SJ)ec iJlamento , fasti<.tioso i)er il paziente, d el tragitt o fi stoloso,

3. - Aperlurn d el si Lerna airticolabi le al ma11ico co11 con egue11Le rila. c ia1nen to is tant an eo clell a so t1d a ( eco11cl o t e111po).

F1G.

:1) La n1a11orra del! 'introduzione si com-

pie facilmente co11 t1na sola mano , perch è la sonda vie11e mantenuta automaticamente al .·• n1assirr10 d ello stira111enl o per tutto il tempo dell 'lnlroduzione con gr ande vantaggio per la ra pidjtà d ella n1a11ovra e per il paziente. ±) Ho constatato cl1e i pazienti cis titic i so ffrono pochissin10 o niente per la facilità co11 c ui lo s trun1ento arri, a in vescica senza urtare violente1n en te contro Ja mucosa vescicale in fian1n1ata. Da qualcJ1c te111po ho messo in uso in Cli11ica tale s lrun1enl o, c11e ha incontrato il fa Yore de i Coll egl1i P degli ammalati portatori di so11da i1)oga trica. Non essendo a me noto al cu11 s tru111ento cl1e serva specifica tamente a tal e scovo. n1i 1)ern1et lo di presentarlo al pub1


994

« lL P OLI CLINI O) n

blico rr1edico, data la se111plicità t ecnica di esso e la facilità del suo u so con grande vantaggio d eigli infern1i.

RIASSlJN'I'O. L ';\. illustra u110 s tru1ne11to, da lui iclcato , c:l1e sen11)lifica I 'introduzione delle sonde di De P ezzer in vescica attraverso la ston1 ia ipogastrica; ne dimostra i requisiti e i · vanLag·g i ir1 confronto alle p·i ccole klemn1er e alle so11de metallicl1e scanalate, che vengo.n o con1uIlemente adibite al medesimo scopo.

SUNTI E ·RASSEGNE. ORGANI DIGERENTI. La cura medica dell'uleera gastrica. (l\!I. LoEPER . .Journ.a1l Nléclical, n1arzo. 1935). L 'ulcera dello stomaco è u11a lesi'o·n e rotor1da con margi11i tagliati a picco., la cui ervoluzionr. progre1s si,1à .avviene i11 p·r ofondità 11ella nrucosa e sotlo·m ucosa fii10 al corion eid alla tl1r1ica muscolare ed anche al peritone·o . OllTe quest ' ul·cera tipica ve i1e sono più pie.cole: più sup.erficiali , meno caratteristich e, spesso latenti o silenti clinicar11ente, e che no11 sono altro cl1e es.ulcerazioni della p.arete gastri ca. Mentre ques.ie sono dis truzioni di origine toss ica o infettiva, l 'ulcera vera di pe11de esser:zi·almeinte ·d alla digestione del lo sto111aco da parte del s.ucc·o gastrico. I. 'ulèera gastJ:ica l) UÒ es.sere dolente1 dap•JJ•rima i)er ch ·è ·è una ferita , in seguito perohè lede · filet1i i1ervosi. Essa p·uò i11tere&sare ·vasi i1u11ortanti , ·perfoTarl i, d e Lerminare pi ccoli ane·ur is111i . oggetti a rottura, p·r ovocando così en1orra:g·ie pili ') 111e110 gravi, e. talvolta le.tali. Il 1rattarr1euto dell 'ulcus d e·v e quindi esser e indirizzato a c.aln1are il dolore, e ad arTestare e lìre, enir0 le en1ate111esi. La p erfor.azion e ric il iede l 'inter, 1cnLo cl1irurg ico i111!n1 ecliaLo, e p er s iò ndn va considerata cla l p ur1to di v jsta della cura medica. 1. L 'a tropina è un buo11 calr11ar1te p er cl tè l1a un 'azione corr1ples a; in e.ffetli è ai1tis11a~01od ica, anti ecre lo ria e r11odj firaLri c.e del 111uco. È p·r eferib·il e alla 1r1orfìna la quale talvolta nu111enla la secrezione cloridri ca e prolu.r1ga la cli ges1ione. L 'atro·p 1ina si sommi11istra per os o i11odermic.an1ente all a do ~e di X -1 i11illigrH n 1ma. I ,~ e111orragìe :si cura110 con l 'adrenali11a e·d j J ( l o ruro di calcio J)er via boccale,· il siero· gela i inalo e l 'er"~oti11ina ])er " ia i'po·de-rrnica. <Jl1ando l 'en1orrag·ia è ab·b ondant e occorre la I ra~fusione cl1e agisce s ia come an tiane1n1ico s i;\ corne en10::..tati zzante. Essa s 'irr1pone qt1a r1d0 l 'c.rr1azie discer1dono al di sotto di 2.500.0·00 e Y ~tnno ripett1te og·11i qu attro g iorr1i al Ja dose> 1

1

~

[ANNO XLII, NU1'1. 20]

di :1'u0 c111c. Quando 1'err1orragia è tal e da cor11J)ro1ne ttere la vi1a deJ pazie11 te è r1ecessario l ' in.ter ·v ento chirurgico . Il riposo a letto e l 'asli11enza da qual siasi r:ib<-, è sempre i11dispensabiJe neJ ca so di eimorr.ag·re o di von1iti. Quindi si con1in cerà a dare latte, ever1tualrl1er1te citratato o zuccherato i11 caso di ·v omito. 2. La cura Joc ale è esser1zia)mente to1)ica. Il carbonato di bismuto costituisce una Jnedicazione protettrice dell't1 lcera dolorosa. Da alcuni è preferito il sottonitra to perch.(~ p·iù antiacido e· più mfl.lcoTroico. 11 t;;il co ed il caoli110 r1on l1ar1r10 la rrlede i1na azione p·r otettrice e rrtodificatrice, ma }1an110 il vantagg·io di esser e me110 tossici. I iui· g liori risultati ~i hanno d alla rt1escol.anza delJ e tre S<J: tanzei : l~arbonato di bi sn1uto Talco Caoli110 anag·rammi 15 u11 cucchiaio da tavola la rnattir1a a digiuno e v0rsc> le ore 18, preso ]Jossibilmente. in JJ•osizionc sdraiala. Eventual1r1ente si può .ag·git111gere a dette SO· sta11ze per fissarle sulla mucosa, gelosia o geJalj11a (un gra1nmo) per le dosi st1 i11di'cate, il tul.t<) sos1Jeso in 250 gran1mi di sciroppo. Se ne so1r1ministra sen11)Te llll c uccl1iaio, n e.Jle ru eclesj 01e con·dizioni . (;·li <llcalini hanno 1a pTopriet.à di neutrali7.zare l ' ipeiracidìlà, riescor10 p e1ta11to cal1n anti e cural.ivi.~..Il n1etodo più utile di son1mini strazi.011e è quello dì Sip1JY . Si dà al 1r1alato ogni ora e 1r1e,z,zo UIL ]Jticcolo pasto di 50 gr. di latt e e 30 gr. di cr ema , e dopo uria mezz ' ora alLer11ativarr•er1te urla delle cartin e segue11ti ~ 1

1

I\f 3g11esia 1Jesa11Le ca lc in ata J3ic.arbo11a1·.o di socln a flag·r. O. 5 O. '.Bica1bo11ato di . ocla j'.) i carbonalo cl i ca lcio anagr. 0.50.

3. J.. a dieLa ;.i.egli ul cerosi cleve essere rigol'<)~a .

!\cl i)eriodo acuto, dopo un 'e1n1orrag"ia , si d evf) osservar e i)er qualcl1e g·iOTno il digiuno as::-o1 ulo . Poi si passer à aJ.l 'acqua zuccl1erata c.h e è inoffensiva. s~ è detto che lo zuccl1ero i)rovoca SJ)esso bruciore e acidità. Ciò vale per lo zuccl1ero· caran1ell ato, per Je, n1armellate, J)E r i frulli o il n1icle. I .o zucchero cristallino, inYece: dato i11 ·o]uz1011e , l1a u11 ' 'alore tera1Jeuti Cl) inne·g abil e : provoca una leucocitosi ab·bon<larLte, ri'ch1c.:e la secrezio11e cloridrica, è 11L1lriti o. L'aJiIJ1e11to ·più indica to p e·r gli ulcero. i è il la Lte, che 111entre. cor1tiene tutti gl i elemen ti n11lrili"j ' è r elativurn ente l)OCO irritante e poco rcr ila11 te della secrezi'o rle gastrica. Per i111r] ) <'J ir<"\ la coagul uzio11c in 111a ~a, c11e ne r end e


[A NNO ~LII ,

U~ l.

20)

997

SEZJONE PRAT ICA

diffi cil e la digestio11e, si p uò a ggiu11ger e citra to di od a, ch e è an ch e a11tiacido. Ad u11 litro di soluzione acquosa di citrato al 5 %o , i a ggiunge da 1/3 a 4/5 di latte a seconda i ca i. Jr1 S%0"Uito si potrà dare ai n1alati : tapioca, purée. di pa tate, paste ecc. Si proibirà il sale, le fritture, le salse, le spezie, l 'alcool sotto tutte le forme, si ridurrà la c.a rne, al posto del pane ordinario si darà p·a ne bi scottato. Nel p eriodo acuto iniziale all 'alime1n tazio11e boecale si può sostituire quella rettale : cli steri di zl1ccl1ero, peptone, latte , r osso d 'u ovo ecc. Ma siffa tta alimentazione è precaria ; spesso irrita il r etto e n on è veramente nutritiva . In effetl i il latte uon è assorbito n e,lla sua Lotaliti'1 e 9/10 d el ro&so d ·u ovo non attraver san o la mucosa intestinale. Gli aminoacidi h anno 11iù u11 i11ter csse teorico ch e un 'utilità p r a tica. l 'alimentazione con la sonda n el duoden o e nel di giuno h a dato talvolta buoni ri's ultati , rn a l >110 esser e pericolosa quando lo s tomaco è fragil e, ulcerato, sanguinante . 4. Per quel ch e riguarda le indicn.zio11i ed i ]in1iti d el trattamento chirurg·ico è u11 error e rite11ere. che l'operazione debba esser e sisten1.a ti can1ente praticata. L'ulcera no11 callosa d e,re esser e allme no per un certo terr1po· curata con n·1e7.zi 1nedici ch e spesso danno la gu ari g io11e . I~ 'intervento chirurgi co è indicat o quando p ersistono i dolori e le en1orragie, quando esistono aderenze, quando l'ulcera è callosa. i.\.ttualmente alla g astroenterostomia si preferisce la r esezione d ell'ulcer a o an ch e dell 'antr o pilorico totale, ch e dà risultati migli ori e più d e finitivi. 5. I m etodi biologici gen er ali di protezion e dello stomaco t endono ad aumentare la secr er.ion e del muco ed i leucociti. A tale scopo giovano le solu·zion·i p r essoch·è i sot on~cihe di zuc c l10r o (35-40 %o) e l'ingestione di preparazio 11i sipecia]i di n1uco. Ma il m edicam ie nto· p·i ù indicat.o è l 'atro pina, ch e mentre aumenta la secr e7.ion e mu co ~a e leu cocitaria riduce quella acida. 6 . Lf ct1re parenter ali a b ase di antisettici e di ,-::l cc:i.ni d a gern1i prelevati n ell 'ulcera n on h ann o dato risultati incor aggianti. Parimenti l e inie.zionr di pr epar ati alcalini e di calcio n on h an11 0 dato successi evidenti . Delle Cillre opot er apich e a b ase di prepara li par a tiroidei , surren ali e d 'insulina , solo questa ultin1 a m erita di esser e presa in consider azi'onc i11 ql1anto è se11za dubbio una sostanza ripar atrice ed in p•arte anch e antiacida. l ,a proteinoter ap1ia ha dato talvolta i1 s.t11tati con,'in cen ti. Es.sa a vr'ebbe· un' azio·n e desen sibili zzant.e ed i11 sien1e antispa~m o di ca e vagolitica. Al riguardo va n otato ch e i successi più evid erlti i son o a' ru li con le iniezioni di pep si11 a (rJ-1 O centigra111mi per om c.) specie se a so· r ia ta a d un alcalino, e sopra tutto con il ben 10ato di soda , le cui iniezioni an ch e da solo h a11110 r e o n otevoli ser"izi in un gran numer o d i t1lcer osi. In ltalia si sosti ene ch e i ' rantaggi

f'ia110 d a attribuirsi esc.lusi va1ne11Le al b en zoato di soda e si suggerisco110 le iniezioni endo,·en ose di questo sale. Il 111igliorament.o ottenuto con le iniezio11i di pepsina si può con s Latare con le modificazioni d el r e1pierto r a diologico, la cessazione dei dolori e la diminuzion e dell 'acidità . Dopo la 6a a 7:i iniezione i 111a la Li i1on soffrono più. I soli incid enti ch e si verificano son o una leggera reazio_Il e termica e1d u1n arrossan1ento n el punto· di i.niezionei. 7. Quando esiston o ad er en ze, cal]osità, co11vie11e op erare. 1. . uttavia si p uò tentar e di provocarne . . la dissoluzion e con ini ezioni· di thios1nan1111a. Talvolta la persis ten za dei dolo·r i è dovuta a gastro11.euriti, per la cura delle quali è indicato il bromuro di n1 esotorio (un mi'cr ogr amma per ini ezione intran1uscolare). DR.

Ulcera peptica. Lesioni croniche del duodeno prodotte sperimentalmente in se·· guito a una disfunzione pilorica. (CHARLES BRUCE :Vl o RTON.

marzo 1934).

Archives of Surgery t.

Nei m a lati di ulcer a l)eptica, gastrica o duo dena le, si riscont r a spe·s so una disfunzion e d ef piloro, ohe n on è una ste·n o i passiva n1a un disturbo attivo d el normale ritm o d el piloro. Radiologicam ente e durante l 'in tervento sono stati tlin1ostratj spasmi , ipertonicità e qualr l1e volta an ch e una lieve ipertrofi a; questi· fen òn1eni son o così frequenti ch e on o stati in ler11reta li come co11con1itanti al] 'ul cer a peptica . Esisto•n o oggi due teorie in conflitto sulla d·isfunzi one del pilor o n ell 'ul cera p eptica; per una di esse , la disfun zion e è secondaria all 'ulcera, per l'altra essa è pri1nitiva e per ciò pu ò U\ er e qualch e r apporLo con I 'etiologia d ell '11l cera pie1ptica. Stando così le. cose I' A. h a voluto provocare sperime.n taln1 ent e una di funzion e pilorica per studiar e le r elazioni ch e esiston o tra la disfun zion e del piloro e la forn1azione cle]l 'ulcera pepti ca . Gli esperime·n ti sono stati eseguit i su otto cani ; l 'A. h a r esecato in t utta ]a sua circon fer enza un tratto di dig iuno 'Per la lung-h ezza di due o tre cen tim . facendo in mod o ch e q ue$to an ello dj·giunale fosse completamente vit ale, fernito cioè d el suo m esenter e e dei va i ... arnguigni r elativi. I-Ja poi ri stabilito la con1i11uità del dig iuno con un 'an asto·m osi termino-tern1 in ale . L 'anello digiunale ·così Lo lato è stato privat o dello strato mucoso m ettendo direttamente tt1lo scop·e rto lo strato muscolar e. ed è stato poi sutura to con p octhi p unti staccati in torno a] pilor o, in n1odo d a formare un a n ello a l diso11ra di questo, una specie di pilor o ~ere orio. L'A . h a os.servalo ch e l 'an eJ] o digiunale ha delle contrazioni su e pro1)rie ch e si t rasmetto110 a l pilor o dis turbando il ~ uo normale ritmo di contr azi on e. Radit")logiramcn te si 05'-SE}rYa cl1e lo SYuotan1en to d ell o stomaco 0 n1olto n1en<> 1


998

«

IL POLICLINICO »

r egolare e ritn1ico i n confronto di un anima,le di controllo, ed è consider evolme11te aumentato il t empo dello sv uo tan1ento. L 'esam e istologico rilevò alterazioni simili a quelle caratterj ti ch e d ella duodenite n ell 'uomo. Esse consj~ tono i11 er osioni superficiali d ella mucosa, i1jfillrazione di linfoc iti·, leu cociti p1olimorfortt1clea Li e cellule p lasn1atich e n ella mucosa. e sottomucosa , co11ge5tione d ei capillari, lie.v e ed ern1a e iperplasia con11ettivale , segni di aun1entia ta attivilà d elle glandole epiteliali. Con clude11do , i r isult.ati d e·g li esperimenti mostra110 c l1e una disfunzion e pilorica1 primitiva p uò causare lesioni i11fiammatorie cr onich e d el rluo,de110; nel cane la lesione è una duodenite cl1e è quasi identica .alla duode·n ite de ll 'u omo. Dati i rapport i clinici tra la duodenite e l 'ulcer a. duodena le è a lm en<;> suggestivo ritenere c1h e i ris ultati sperin1entali possano indicare una cau sa dell 'ulcera p eptica.

R.

MARTQN E.

Primo caso di simpatoma sirnpatoblastico gastrico registrato in Argentina. { :l\1. G. Ro!lRIGu .EZ e/\.. E.

BIANCHI .

Soci'edad de 1

Cirii1:gia de Buenos Aires, 21 novembre 1934). Gli AA. presentano un caso rarissin10 di simpatoma si111patobla tico d ello stomaco·: si tratl éiva <li una do11na dj 63· ar1ni, sen za speciali r1r eced enti morbosi fa111iliari e personali oh e da clue a11ni' a' rvertiva sen o di peso all'epigastrio e da un ànno dolore non in ra.piporto con i. pasli , non nausea, non vomito n è ematemesi. L ·esa n1e obb ie tti,ro fa ceva rile, 1are in corri~ponden za d ell 'epigastrio un so]]evan1ento di forma rolondeggiante, indolente, duro mobile. I .' esa1ne d el su cco gastrico faceva n otar e : assen za di a cido c]ori1drico liber o sia p,r ima ch e d opo il pasto di p rova , acidità totale 0,40. Radiologican1ente : difetto di riempime11to in corrispondenza della parete anteriore dello slion1aco 111olto vicino al piloro, di forma ovojdale .a limiti n etti, con plich e gastrich e ben con servate fino ai limiti del tumore. F a tta diagno6i di tumore benigno dello stomaco fu praticato intervento consistente in r esezione gastri ca alla Reichel-Polya con la modifi cazione tli Hoffme·i sler -Fins terer. :.E,u rin,·enut.o un tumore rotondeggiante d ella parete anteriore prociden te n ella cavità gastrica sen za ulcer.azjone d el]a mucosa. D ecor so po5l -operatorio normale, g uarigione. L 'esan1e isto logi co fece fare d iag110 i di simpatoma simpaticoblasti'co per presen za di cellu le irregolari con grosso nucleo cr o•m ofilo, p1 o toplasma abbondante argentofilo , senza g ra111~li tig roidi, sen za neuro-fibrill e; ollre a questi ele1ne,nti cellule a tipo linfocitoide. Tra i g·ruppi cellu lari una finis ima r ete di fibrille. In alcuni campi presen za di si111patobla ti ;piriforn1i bi1)olari e n1ultipolari. Gli ~~A. concludono di cendo r h e i sin1pa1

l ANNO

XLII,

N Ul\1.

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tomi a tipo embrionario sono tumori fa talr11ente n1aligi1i , i11a c l1e la loro osser,razio11e 11a diçnostrato al contrario. M. PLASTINA..

Il trattamento del prolasso del retto col metodo della colopessia aponen1·otira. (A. B:\.D S IE,V SK~· . Lyori CJi ir. , n. 6, 193±).

J, ·A. descrive un suo n1etodo operatorio pe·r il 1H'olas5o r eltale : inc isio11e di 12 r n1. n ella fossa 1 liaca S. parallela a ll 'areala inguinale, un di·L<.> e m '7zzo al di sopra di essa, con pun tio· m e<lio a ila S. l. A. S. Scoperta l 'aponeurosi , 11e i$ola p er tutla l ' estensione d ell'incisione una t>er1tler elJa 1ar.ga 1 1/ 2 cn1. ch e agli estr emi lascia in continuità con · la rin1anente aponeurosi. Solleva q ui11di il piccolo obliquo e tra sver so, fibrandoli indi etro ; scopre il peritoneo e quindi lo apre 11ortando la bender ella apoIteurotica d entro J 'addome • Afferra allora il sigma e lo stira in alto . riducendo il p rolasso completamente, e lo a fTida alla mano di ù11 a&sistente, che d eve ma11tenerlo in tale posizion e s i110 a l termine d ell 'O}Jerazione. S.utt1rél quindi i due m .a rgini d ella b enderella ai)oneu rotica al sig n1a, in corrisp ondenza d ell a tenia opposta a ll 'inserzione mese11teriale di es o. Solo allora l 'assis tente abbandona il sigma ch e si trova sospeso n ell'addome a1la be11derella ai1o neur0 Lica, la quale ' ' iene, in corris1>ondenza degli angoli, fi ssata al perit.oneo n ella c hiusura d el] 'addome, ch e si esegu e a strati. L ' A. si è trova lo contento del metodo e lo raccomanda. R. GRASSO. 1

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SISTEMA NERVOSO . La diagnosi precoce della poliomielite. ( \i\T.

CATEL.

l\1eclizinisch e Klin.ik , aprile 1935).

Secondo le vecchie descrizion i la poliomielite aveva di caralteristico I 'inizio: i bambini erano improvvisam ente colpiti dalla m alattia , la sera andavano a letto del tutto sani e la n1atti11a si svegliavano paralitici. Le epidemie deg li ultimi anni hanno dimostrato ch e un così fa Lto inizio è possibile ma non costituisce la r egola: nell '80 ~~ dei casi le paralisi soglion o essere preoedute da uno s tadio preparalitico. <)u c~to stadio preparalitico è m1ultifom1 e sia f)er la varietà co1ne per la intensità de·lJe ma11i resl.n zioni cliniche . Più comuneme,n te ad una febbre ini ziale seguono alcuni giorni di co1n1)Jeto b en esser e, dopo di ch e si ha di 11t10vo f eb·b re accomp agnata da fenomeni irritativi : sensitivi e motori ai quali· su ccedono ]e J>a ralìsi. Gordon con sider a la febbre inizia le Cl1n1e lo s tadio del! 'infezione gen er a le, il qua- le dura da uno a tre g iorni , l'intervallo afebJ1ri'lt• con1e il periodo d i latenza. ed il nuovo rin lzo d ella ten1peratura come s tadi o prepar alit ico, cl1e dura d a tin o a sei giorni. 1


i AxNo XLII, ~u~r. 20]

~Ia questa distinzione d elle varie fasi è troppo ~cl1emati ca, e non riesce utile dal punto di

vista clinico pratico. r1 riconoscin1ento d ei sintorrli clinici n ello s ta dio p reparalitico ha una g r ande imporlanzal i 1erchè in questo periodo la contagiosi tà de1la j)Olio1n 1ielite è g randissima e l 'iso]amento degli irlfermi può ridurre I.a diffusione del i11.ale. I.a febbr e inj ziale oscilla tra pic.co le p1iressie e tenrperature 3.ltissin1e., fino a 41°. Può eisiser e .accon1 pagnat a o non da altri fatti ch e p·eirò no11 h anno nulla di caratteristico : i p·a ziooti l.a.n tentano dolori al capo o al collo, in alcuni s i possono riscontrare segni di infezioni catarr ali delle vie r espiratorie, in altri disturbi gas lro -i11t estinali (vomito, diarrea, stipsi), ch e po~~o110 perfino sim ulare il quadro dell'appendicite. Spes~o i bambini accusano un senso di ~possatezza o di d ebolezza in determinati gru1)J)i muscolqri, ch e può comparire an ch e nel lJeriodo d 'incubazione, e ch e, specie da Bessau, è ritenuto come il sintom a più precoce : i ragazzi all 'improvviso non posson o più fare le loro passeggiate o sollevar si da l vaso sul quale er.a no seduti. Anch e Wieland d e crive uno st ato di asteni'a preced ente1 alla comparsa delle paralisi. J)o]JO qualch e g iorno i sintomi su accennati pofiso110 i11igliorare o scomparire del tutto, così cl1e segu e u110 stato di completo o quasi con1plet o ben esser e ed i ragazzi più gr andicelli pos 0110 di nuovo a ndare alla scu o1a . Dopo un hreve periodo , ch e varia da un o a se1i giorni co11 Le1nporaneamente a d una nuova elevazione febJ)ril e compaiono fenome ni d ' irritazione ~en~itiva e n10Loria, i quali provano ch e la mala ttia ha colpito il sistema nervoso centrale . T si11tomi motori consistono in tremori gener a[izzat~ o atassici, spas1ni mu scolari , ch e Hassiler con LaLò n el 10 % dei casi. l\ilolto più ac1ce11tuati e più importanti ai fini della diagnosi .so110 i fenomeni sen sitivi . Si h a quasi semp,r e iper estesia tatt il e . Nei g rup1)i mu cola ri che diventeranno paralizzati compaiono dolori p iù ,o rr1eno violenti sia spontan ei , sia a seguito di rt1ov i111enti o alla pres ·ione. La p r essio11e o la ·clis te11sio11e dei tronchi nervosi provoca dolore i(seg110 di Las~aue) ; h a carattere quasi J)atog·non1oni co, tra 1'ip eridrosi gener ale o localiz.zala indipen.dente dalla febbre . Dag ]j autori anglosa soni furono d e critti se~·ni , cl1e n1eritano parti colare att endt1e • 21011e: L) Se si invita un ragazzo nello stadio pre11aral iti co , stando i11 posizione seduta , a toc<:arsi con la bocca le gi11occ1l1ia ,_ egli n el tentativo di eseguire l 'ordine avverte u11 dolore al dor~o così violento di rimanere im111obilizzato. 2) Nell o s tadio prepar alitico il piccolo ·i nfer n10 appoggia a1nbo le braccia come p er ca· ri ra re la colo11na vertebrale, e riprende subito qtlt"'~' a te ..... a µo izione quando gli si ordin a d'in cr ociare le bracc ia . 1

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SEZlONE PRATICA

JJa rig·idità 11ucale, i

eg·11i di I\.ernig e di f1rudzinski con1pleta11 0 la ~i11t on1ato logi a d eJJa f11 0ni11gite incipie11t e . I riflessi patellari dapprin1a e agerati e poi indeùoliti o ab oliti 11a11110 inolta im>p ortanza p er la diag rtosi precoce della polio mieli te, s1)eci·e ql1ando tali n1odi lì cazioni sono bilaterali. Solo eccezional1nen te si h anno brividi , h erpes 1~1J)ialis o I'1erdiLa di coscie11za, mentre più frequ enten1ente si ri ~c:o11tra t1no stato di sonnole11za o d 'irrequiel ezz{t d el p,iccolo infe.rmo. I . a rr1alattia ~i pu ò irLizia rc an ch e con esantemi morbilliformi, scarlattiniforn1i, o a tipo di or ti caria o di n1ili ar e. IJa puntura lomb·ar e 11a u11 'in11)ortanza diag 11 osl.ica inolto più notevole. Di regola il liquor già nel periodo i)reparalit ico prese·n ta allerazi 011i pato logicl1 e, due del le quali pari icolarrr1,go,n le inter essa11ti: aun1ento della pression e e del contenuto cellular e. Pre,•al g·ono i linfociti , mentre 'i leucociti solo eccezionalme11te r agg·iu11g·on o il 50 -:;~ . Il conte11uto di albumina al JYr1ncip io della rr1alattia è più scarso ch e r1e.l l)E;riodo su ccessivo, ed il conte11uto di zuc cl1ero può essere 11orn1 ale o leg·g·er1nent e aum en l81o·. ~~el sangu e il i1un1er o d ei cor p usco1i può e sere 11ormale, au111 enta lo o diminuito. La Yelocilil di sedin1enl a1ion e d egli eritroc iti 11u1male o din1i11uila t' indice più di 1)())i('mi elite ch e di altre i11fez i·o 11i . J, 'es1;erienza l1a ~ in1 0 tralo cl1e la diag nosi differ~nziale della J)ar a li si in fanti le pre e11ta grandi~ sinle diffi coltà c l1e ~ ono insupe.r abili q11ar1c lo s i· tra t ta di. ca i . por ad ic i che si ,-erifica no all 'infuori di epid emi e . -ella su.a fase i ni zi~! e la inalaLtia vie11c con1u11e1nente s.ca111hiata con altre af fezion i: rta --ofa rin o·ite , 111enir1 gilr c,er el.Yro-spi11ale, otite media , n1ening ite tt1l>er colare, ,g·a tro-er1t eriLc ncuta , tonsilli·ie élC Ut:1, r eumatismo arti colare a cl1to , 1)neun10nite lo])ar e , broncopolrr1 011ite , appendicite . Si r afferm.1to cl1e il rico11osc i1n1 e111 o esatto dei si H l'<J111i dclJ o stadio i)r epar alitico d ella po] ion1ie li Le, oltre ch e ai fini profilattici già ac cennati, h a importanza ai ('i11i curativi ir1 q uanto in detta fase il . ier o d i ronvalesce11ti della st essa ina ]a ttia darebbe note\'oli vantaggi 1;r eve11e11do la con1parsa de ll a i)ara lisi. In Ger111a11in un tale punto di vi ta è: . tato n1olto disc u~so. ed in Ameri ca tal e n1etodo curativo aprif icato in t1n g r an nun1 ero di casi no11 h a dato risu]tati so1ddi ~f.are nti sia per la preven zione clclla J)aralisi ' Ì ll in rig·l1ardo alla inorla lità. Dn. 1

Semeio1ogia delle 11aodi.fl"azioni del liqu.ido cefalo-rachidi ano. (L. ltouQuÈs. Presse 'A l édicnle 13 fPbbr . 1935). 1

Data la r esistenza cl1e op11ongo110 i nialati a far ripetere la pun tura 10111bare occorre in un a sola volta prati care tutti g li esa111i l1tili. La pressione , -a i1resa fa r en (lo ~:', u n1ere una


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POLI CLI~I CO

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particolar e a tti tuqi11e : sdraiato su di u11 lato , j11 pieno rilasc iarr1e11to n 1uscolare . Si ap1 p 1lica il 111anometro di Claude p rim a ch e dall 'ag·o sia uscita una qualsi.a si quantità di liquido. In condizio,11i llOPm.ali 1'a pressione varia tra 15 e 20 m n1 . , ma no11 v 'ha iperten sio·11e al di sotto di 30. Ne·g li i1p1e rtes.i arteriosi la pressione d el liquor rima11e 11or111ale se J1on v 'è i pe·r ten sio·n e ·venosa . Quando si sospe tta una comp1·essione midollare si IJir atica la manovra di Quecken stedtStooke)r, il c,ui rnano1netro pur essendo m re no rsattu indica le rapide variazioni della pressior1e. Allo stato nonn.ale la compressione d e.lly. giug ulari p1rovoca un 'iperten sione lombar e cl1e scom ·p ·a r f\ r apidan1e11te con la fine d ella com pression e. Nel caso di ostacolo nel r.ané!,le r achideo la pression e lomb·a re può ele,·ars.\ m en o rapidam ente, abbassarsi le·n ta m ente, o r eslar e stazi'o n aria . Il conten11.t o in celli1 l1e d el liquido normale r1on supera i tre leu cociti , in gran p arte linfa· citi , p1er em e. ·La con ta deve essere fatta sub ito dopo la puntur.a pre r ch è la sedim enta zione f aJsa i risultati. L · esa,m.e ball eriologico si prati ca n elle m eningiti acute e comp·o rta l'esame micros.copico djrettò d el sedimento , la cultura ed eventualn1 ente la inocu]azione . Il ~tasso no rmale di albrimina è di 15-20 cgr. per litro.. Occorre tener presente ch e Je piccole emorra,g ie provocate dall'ago l'au.m entan o se·n sibilmente. Il coin tenuto di aJb·u mina può e s~ere n1olto ele, ato : allora il liquor ha UJl a tinta g iallastra e coagula sp o·n tan ea,m ente in 111.a ssa (sindron1e di Froin). In genere l 'iT)Cralbu·m inoisi e la Jeu 1cocitosi vanno di p1a ri passo : la dissociazion·e albumino -cito logica (co11 aumento notevole d ell ' alb•u mina e scar-. SR o 11ulla Jeu cocitosì) è frequente· nelle com• • p r ess1on1 . La r ea zion e di Nonne al solfa to d'a·m ·monio e quella di W eicl1brodt al sublimato sono do"\rule all 'ec.c esso ·a i g lob.u lina e so110 p1resenti 11ei sifilit ici. Risultano ne·~ative quando l'ir)eral:P·u n1inosi ·è d0Vl1ta ad ercesso di serina rom ~ n ella m eningite tt1ber coilare. La qlicorach.ia n on hfl un valo re sem eiolog ico d efinito: in gen er e ·è sotto la dip einden za dell ~ glicemia. La reazion e d i Was ser1nann. positiva è indjce dj sifilide, m a piu ò riscontrarsi anoh e n ei tu m ori cer eb-rali· e· n elle con1pressio·n i midoll a1i con liquor fortem ente albuminoso o xantocromìco . Qu e~ta pset1do -r eazi on e p 1erò sco·n111ia r e con il rise a ldam ento a 56° Jl'e-r m ezz 'ora. Tr1 ogni caso la r eazion e d e,re ef-~Rre nraticflt a sil11ultan ean1e1lt e n el ~n gi.1e , quantunque n on se111pr e vi sia al ri g-u..ardo p arallelismo tra ~n n .QU e e li quor. T.:1 renzione al benzoin n è l ~ ~o la r P.Rzione colloidale p r obativa. quella all 'or o p11n ò ar e er1ori. ro11siste n ella d et~ rn1i11 azion e d ella 1

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flocculazion e di u11.a soluzione colloidale di benzoi110 in n1ezzo clorurato sodico ed in prese11z~ di diluizio11i cres0enti di liquor. La r eazione n o11 ha valo re ·quando· il liquor è xantocro1r.1ico, prurulento o fortemente albuminoso . 11 liquor crrtalicu ·è indice <li em orragia cerC;b·I o-meningea. P eT assicura r si che il sangue non proveng a daìla ferita di un vaso prodotta dall 'ago si l)UÒ raccoglie r e il liquor in tre p·r ovette differenti: nel caso di l)Untura vasale nella ter za provetta è lin1pido , mentre è uniformemente colorato nell 'altro. J\{a questo metodo ha l 'inconveniente di richieder e una sottrazione abb·o ndante di liquido, çl1e in alc un i casi p1u ò pro:vocare u n a d ecompressione pericolo sa n1obilitando coaguli fragi!i e rinnovando l 'emorragia. P er la ricerca ip. questione bastano po·c h e goccie di liquor: dop.o centrifugazione o sedimentazione spontanea n el caso di emorragia pir o dotta d alla puntura si forma un coagulo ch e impiedisce l ' en1plisi , la quale invece si h a n el caso di • • C'morrag1a n1en1n1gea. La, pum tura lomh·are ·è pericolosa n ella fa se i11iziq.le d elle en1orragie rr1eningee , ma divie11e utile in seguito 1perchè dir11inuisce l 'iperten s.ion e : il liquido a poco a p oco pre rde il contenuto di sang ue e diventa xantocromico. Nell~itt eriz1!a il liquor diventa legg ermente gialiastro solo quando la ri'te·n zione biliare è prolu11 g.ata (caloolo àel coledoco•, cancro del })a11cr eas) . Il liquor pi1.rulento o pliriforme si h a n elle mening iti infettive a cute. ''i sono tuttavia forrr1e di n1eningiti a cute r1ellc qt1ali il liquido riman e lim pido . In quef't e forme il fatto più inter essante è la linfocitosi , quantunque in qual ch e stadio la p·ercentuale di polinucleari n on è trascurabil e. La TJiù imp-OTta nte di quesil e m e11ingiti € quella tubercolare1: il liquor presenta una linfocitosi r1otevole, un' a lhuminosi n etta con r eazione 11eg ativa delle glo1b uline, r eazione al b en zoino rolloidale forteiÌnente positiva , presenza di b ari1li di I<och rilevab·i'l e solo dopo arricchi mento 6 forte centrifug azione. Oltre quella t ubercolare si posso·n o aver e a ltre J!l enin~itì acute con li11.focitosi, come quelle d a sj fìlide. da poliomielite , a forma rx1en1ng-ea , da p arotite, d a h erpes. da spiroch etosi , d a • • verm.1nos1. Nella sifilide n erv osa le reazioni rlel liquor sono' caratterizzate : 1) da una leu cocitosi cos tituita da ii11fociti e mononucleari , cui si p(>ssono aggiunger e polinucleari' e plasm ze1len ; 2) <la io er albuminos.i netta c:on r ea zione d ella ~J obulina positiva; 3) da reazione del ben zoi no colloicla]e positiva; 4) dia r ea zione di '~a s­ serrri.ann. positiva . N èi sifilitic i o n eQ·li er~d os1 fìlitj ci si nosson o aver e tutte o par1 i d elle rlr tle r ea zion i ~Pn­ zn alcun a n1 anifesta7i onP clini c::i n ervosa . Rece11tem ente è sta ta richi::im::it::. l'attenziO'D e su 1

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SEZl ONE PRATICA

questi falli co1l si'derandoli come pre1nu11itori della melalue i1crvosa (pa ralisi progressiva () taLa). La presenza d elle reazioni stesse, che dovrebbero essere sistematican1ente praticate dopu il terzo o quarlo anno dal contagio , do, ·rebbero indurre alla cura intensiva specifi ca ct>1ne se le manifestazior1i clinich e si f assero g rà deter~1__1inate. Nella sclerosi a placche la linfocitosi ,è in( os~anle e rin1ane, co·m unqu.e, sempre moderala. L 'albuminosi ·è quasi sempre as·s ente. Il be11zoino è positivo e la Wassermann è negati Ya. Quesla dissociazione b en zoino-Wasser1narùl è un sintoma ·p robativo per la scle·r osi a placche, n1a non è patognomonica pro te11do rssere riscontrata anche nella cisti cer cosi del J 1e'ri'a&se e n ella n1alattia del sonno, nonch è rtella n eurosj filide, dove però si ha l 'inver so d ella sclerosi a placche, una linfocitosi ed una ir1cralb·un1ino6i 11etta con reazione delle g lobuline positive. ~ei tu111ori cerebrali il liquido può essere dlJCrlesu in r elazione alla sed e ed alla rapidità di sviluppo del neoplasma , e p·r esentare una dissociazio11e albumino-citologica in relazione .alla suia natura istologica. La diag 11osi ·differenziale fra tumori e ramn1ollimenli può essere diffi cile, tanto· p iù cl1e firt alcuni rammollimer1ti esiste insuffi cienza renale e quindi ed ema papillare simulante Ja stasi, e la puntura lomb,are non offre elementi dj scriminativi in quanto l ' iperten s~on e del li quor p uò esistere n egl 'ipertesi con ipertension e venosa e la dissociazi'o11e albumino-citolog ica non è rara nei rammollin1enti. Nella compressione midollare (tumori, arac11oiditi') n on c 'è ipertension e rachidea, ma la prova di Stookey ·è sempre perturbata, e deve essere quindi sempre prati'cata insi eme a lla prova del lipiodol cl1e la completa; la dissoc.ia ~iòne albumina-citologica è di solito p iù accentuata ch e nei tun1ori cerebrali e la sindron1e di ·F roin non è rara. \ 7i so110 m olle affezioni n ervose n elle quali pure e sendovi modificazioni d el liquor, esse 11011 han110 J1ulla di caratteristico. Talora n el1·eincefalite letargica acuta e n ella malattia di H ci11e-Medin si nota una li11focitosi ed un 'alhu111inosi' più o meno accentuata, e precipitazione al benzoi110; n elle radico-11e.uriti si nota u11a dissociazione albu1x1ino-citologica. Nella scle·r osi la lera le an1iot.rofica e nel morbo di ifrieqreicl1 il liquor è di solito normale, ma tiella f.ase iniziale possono cons latarsi ano malie lra11sitorie ancora poco note. DR. 1

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La cura chirurgica della siringomielia. ~JuzELEVSKY.

Dtsch. z. Ch,ir. , 244, 503, 1935). J. a c.ura chirt1rgica della siringomielia -è sta-

ta iniziata da Puusepp, tuttavia g ià prima di lui , 1f e.dar Krau se e C:hristoph avevano e cog itato r recessi ana]·)ghi.

Da aliora l 'A., del r e parlo i1eurochirurg·ico dei! '1::-;LiluLo Becl1lere'" di Le11i1tgrad.o, 11a r ac colto nella le t tera lura lU± casi di siri11gon1ie11 Le O_f.JtraL1 di << !:>iri11g·os lo111ia ». L 'operazione CODl::>iste i1el dre11ar e 11 cavo cis tico 11el ca' o ra c111uEo . .La sede d el cavo cistico si può stabilire r1e urolog·ica111ente e precif;are radiolog·ican1ente con 1·Ivojodol. L 'incisio11e d elle 111eni111g i va praticala c011 .Prudenza disseca11do i ciue foglietli, i)er evilare di i11cidere co11ten11}01aJ1earue11te il i11idollo rigoni1ato dalla cisti. ~0110 stati pToposli vari punli in cui va i11ciso il midollo, n1a l 'A. dice cl1e bisogua r egolarsi ,·ollia lJer volLa, incide11do verticaln1e11te la dove il rigo11lia111 e11 lo sia pi'ù pronuncialo . v-ari metodi sonv s La li p roposti per mantenere aperta l 'ape1 lu1a·, con1e i111missione n el1:in0isione di melii11g·e ecc. L 'A., sulla bp.se d ci su oi 23 ca .. i, ritiene t ali n1auovre inutili; il Jre1iagg·io r esta b eante se11zu ch e ci si f'accìa nulla. ln un caso in cui i11 un operato per siri11g·on1ielia si era praticala 2 a.rll1i dopo u11a 1ar11inec ton1ia, l 'apertura pralicat.t:l era ar1c0ra bea11 Le. ·.b,ra i pericoli va segna lata la 1esio11e delle ·,rie l)iramidali. L 'esame dei 23 casi dell 'A. per111ette di a sserire che la terapia cl1irurgica della siring·on1ielia dà dei buo11i risullati, n-ia non duraturi . Ir1 n essun caso si ebbe guarig io11e completa, i11a in quasi tutti i casi i ebbe r egressione, e talora scoml.Jarsa dei dolori spo11la11ci, aun1enlo della forza n1uscolar e, riduzio11e delle zone tli a11estesia. Però, dopo u11 p eriodo più o mre110 lungo , i disturbi ricon1paiono . Sl1 ano è il fatto co111e r eag·isca110 fa vorevol1r1ente nor1 solo i casi di siri11g·o111iel1a cistica, u La a11cJ1e nella for111a « secca », se11za formazione di cisti. . Ciò è molto s tra110 ancl10 per ch è ci fa apl'arire inspiegabile il n1ecca11is1110 d 'azio11e del! 'intervento . l.J11 altro fatto cl1e ci rende ancora p1iù i11spi0gabile tale n1ecca11isr110 di azion e, è di or:ii11e sperimentale eù è il seg·uente : l ' A. ha cleler1runato la pressione intracistica ed intrarachj dea ed ha visto ch e la pressione all ,interno della cisti ,è u g ua le a quella del canale r?..chjdeo. Ciò re11de inaccettabile la spiegazio11e cl1e gen eralme11te i clà d el irteccanismo di 1zione della s iringo111ielosto111ia, cl1e cioè essa valga a equilibrare la pre sione e11docistica e rachidea. L 'A. suppone i11 vece cl1e l 'operazio11e regolJrizzf, m ediante l 'afllo scia1n e11to della cisti, la circolazione. L ·A. co11clude il s uo articolo raccon1andando 1~ op erazione p er ·q uei ca i cl1e decorrono rr1olL0 rapidame11le e co11 abbo11danle glion1a t0si, la scon siglia i1ei ca,i decon·enti lenta111e11te, poich è pri111n o poi i dis turbi ricompaiono sempre ALDO CALÒ. 1


« JL POLICLINIC ì »

1004

CENNI BIBLIOGRAFICJ<1> J.

Manu.el de Cli11ique m·édicale.

n vol . in-16ù di 1280 pag . con 78' fig . G. Doin, P ari s, 1935. l'rei-lzo 100 fr. M1 NET.

Il ljb,r o è dovuLo alla col laborazione Cii vari insegnanti alla Facoltà 1ned ica di Lille i quali - og11uno per la ir1a1 eria di parti colare competùnza 11a11110 trattalo tutta la patologia 111edica e la d ern1ato-venereologia, in modo c·h iaro , succi11to ed efficace. Espongono le 110zio11i essenziali sulle singole rr1alattie , senza ù i'scu 5sio,n i teoric l1e, insistendo ~ui dati più n ecessari per arrivare alla d iagnosi , alla prog nosi, alla terapia. La trattazione è, evidetnt.en1er1te, un po ' sch ematica; ma si fa più ampia n elle 1nala ttie più importanti , sicchè il libro risponde b en e ai fini della prati ca . Esso è <li g range uti1ità pe·r lo studente ch e, senza p eirder si n ei· particolari , ha così la visione, a gra ndi linee.. del q u adro della sua futura attivi Là , ed è anch e utile per il m edico oh e trova c1ui ri capitolato quanto vi è di essenzia le ed i più moder11i concetti sulle varie ma-

fil.

latlie.

A.

Direc fives en pratique médicin.ale.. Ed i tori 1\ilasson e C. , Parigi. Prezzo 'f r. 35 ,00. t un libro cl1e aderisce singolarmente alle JA CQUELIN.

1

te11den ze della m:edicina moderna . Analizza il lEìrreno e le tende·n ze morbose, valorizza lo stato cosLiLuzionale e dietesic·o come i·l maggiore r e fionsabile d i. tutte l e condizioni morbo ~e .

:È uno studio, molto accurato, con s1p~ccato

indirizzo pratico ossia clinico e terapeutico , d elle diverse p er sonalità umane considerate n el loro tipo n1orfologico., n elle loro predon1ir1.n11ze endocrine., n elle loTo deviazi'oni n eu rovegetati,ve , n ell e loro costitt1zioni P' ich ich e. DR. n el le loro anomalie umorali.

Ji. e re

1\{. ·FEùILLADE . Le. li-vre ~1Ial oin e, P arig i. Prezzo

de ~ ' o b èse. EditoFr. 8.

L' obe ità è la più comune d ell e m .a lattie clella nutrizione. :E.: ccrta1nente a tenden za ereditari a , m!l è favorita dall 'eccesso di alimer1t azio11 e ·) d all'ali111entazione . La cau sa costi t11zionale ch e d et ermina l'accun1ulo di g rasso i1 on è sen1 piJ.·e l a m ed esin1a , ma è v.ar ia. Pre m essi questi co ncetti patogenetici gli AA. passano ad esporre la .t erapi a vagi nale, ' Tariabil e n ei si11goli individui. DR . ~ ·

1

A.

( ,os1' EDOAT .

La m orl su.b·i te. E-di tori .T. B.

Baillièr e e F. Parigi. Prezzo :F r. 40. 00.

lJn n1orte im1)ro,vrisa interessa il pa1o1ogo ed il clini co , n1a in teressa ~op rn t11tto il n1edi.co-Jegista. (l ì Si prel"a il 'invi ::i rp ciue copie n ei 1ihri rli cni

si

d cs i n~ ra

In recens ion e.

[ANNO XLII, Nul\1. 20l

· Dal pU!Ilto di vis ta patologico la quistione r ig uarda forse più la teo·ria che la pratica, 1r1entre dal punto di vista medi co-legale la 111orle improvvisa può sollevare nei singoli casi p r oblemi con riflessi pratici molto impor tanti . L'argomento è vasto , e l 'A. l 'h a trattato in rriodo esau r iente passando in rassegna tutte· le affezioni , tutLi i di&11urbi momentanei che po8sono inas.peLtata1nente determinare il dece~so d i indivi dui in a ·ppareinte stato d i salute.

DR.

. ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSf Società Medico·Chirnrgiea di Padova. V Seduta pubblica del 5 aprile 1935. Sul pneumotifo.

Dott. F. AMATI. - Descrivendo un caso di pneumotifo con scar sa sintomatologia intestinale, 1'O. passa in rassegna Ja. letteTatura che riguarda la localizzazion e polmonare d el baci.Ilo di Eberth e mette in rilievo l 'importanza di tale localizzazione, m eno rara, forse, di quanto comunemente si pensi . 1

Un nuovo audiorr.etro (con dimostrazione delPapparecchio.).

Prof. K. ARSLAN e dott. PrNNA . - Gli 00. illustrano un nuovo apparecchio emettitore di su oni a frequenze tarate e a intensità calibrate, illus trandone i numerosi vantaggi che esso può port are n ella semeiotica auricolare. Prof. E. DEBIASI e prof. G. 0TTAVIANI. - Sul di11e.r so co m po•rtam ento delle cel'lule endotelia.li dei 1;asi linfatici e delle vene dell'utero, cluran..te la gravidanza.

Ricerche ultraPlicroscopiche su cellule coltivai e ;n vitro. Dott. M. VoLTOLINA. - L 'O. ha appo,r tato t1tjli n1odificazioni alla tecnica clell 'osservazione ul ~ ra1nicroscopica di cellule coltivate, viventi; n e l1a tratto partito per meg·lio seguire e on_biettiY~re l a luminosità dei vari organuli cellulari da riferire al condrioma, ai granuli lipodi e alla sfera centrale. Ha inoltre portato contributo allo stu <lio d elle modificazioni u ltramicroscopiche ch e intervengono n ella sofferenza fino alla morte d el citoplasm a ed ha stabilito cl1e, n ei processi di colorazione vitale con su spen soiòi elettronegativi, l e particelle di colore che pen e trano nella cellula .si trovano in stato di disper sione amicronica. Risultati di alcune ri cerche sulla reazione di Frieèm ann. Dott. B. Z\vEIFEL. - L 'O. esp on e i risultati di alcune esperienze sulla r eazione di Frieclmann, per la diagnosi biologica della gravidan za, condotte allo scopo d i renderla più rapid a e controllabile. In altre esperienze, mediante particolari legatl1re dell'apparato genitale di coniglie gravide, l '0. è riuscito ad inibire la normale r eazion e di Fried1nann. Prof. E. MENEGHETTT . - Oss<'r t azi oni sul tefra1

tionato sodico preparalo esfern 7Jo raneam en l e con1e antidoto dell'acido cianirlri co. I l egretario: Dol l. G ro" \:'<i'\'I AusTO'\J.


[ANNO

XLII, NUì\I. 20]

1005

SEZI ONE PRATICA

.

Società Medico-Chirurgica di Bologna. ·

Adunanza d ell '8 marzo 1935. Presidente: 1:>rof. G. Ni onrANI.

Lombosciatalgie e risentimento meningeo. VITTORlO P uT1r. - Ch e u11a 10111bosci at algia possa esser e sos tenuta da u110 s tato di rise11timento meningeal e cr oni co, è din1ostrato da 5 malati ch e 1'O. ha avl1to occasione di osservare fra rnoltissimi affetti da sciatica ritenuta vertebrale. La distinzione fra sci atalgia m eningogen a e rachiogen::i. noll è facile. Nella prjma la rigidit à è spesso più estesa e pit1 decisa ch e r1ella seconda. Le scoliosi con trattura]i posso110 esser e presenti così nell 'una come nell 'altra . Il contegn o d ei r eflessi ch e è quasi sempr e stabile o lentamente modificabile nelle sciatalgie vertebral i , è mutevolis-· simo in quelle m eningo·g ene. Le condizioni della sensibilità e del trofjsmo so110 di solito più compromesse n ella forma rachioge11a che non in quella m eningogena. 111 quest'ult ima le cure costantemente efficaci n ella sciatica vertebrale e cioè iperemia attiva ed immobilizzazione, non h anno alcun effetto. Ma in sost an za chi decide è l 'esa1ne del liquor: quasi sempre negativo nelle 10111bosci ataigie vert ebr ali, è st at o cost antement e p ositivo nei 5 casi in discor so (coagt1lazio11e massiva , dissociazion e, p ression e sune·r iore all a r1or111a fl1orj ch e irt un caso). In uno d ei 5 casi la reazione m eningitica er 1 di natura ll1etica, in t1n secondo si è scoperto a lungo andare un focolaio centrale di carie vertebrale d ella 3a ·1 . Negli altrj 3 la patogenesi è rimasta ignota. Non è improbabil e si trattasse di l1na ar acn oidite spin ale cr oni ca in quanto esi ston o spiccate runalogie fra i casi sovra descritti e quelli resi n oti da Barrè e da altri. Discussione : F. ScHIASSI. Le resistenze dei globuli rossi del sangue alle soluzioni clorosodiche. MARINO ORTOLANI. - In uno s tl1dio con1parativo dei metodi del Viola e del Simmel, per la <iet er1nir1azione delle r esisten ze d ei globuli r ossi alle soluzioni cloro-sodiche, l'O. 11 e djscute i difetti ed i pregi, e, pur dimostrandosi favorevole al primo, rilev:-i ro m e ambedue . adot tati sep arata1nente, non posso110 fornire tt1 t ti gli elementi richiesti d alle nuove recenti acquisizionj nel ca1npo d elle emopatie, mentre potrebbero complet ar si vicendevol mente se opportun a111ente associa ti . Di scussio rie: F. ScHIASSI, O. M. 0Ln ro.

Adunanza del 22 marzo 1935. Sull'accrescimento dei tessuti coltivati in vitro. OLIVIERO l\iI. OLIVO. •- . L 'O. illustr a, sulla scort a dj due cinematografie eseguite all 'Istitt1to Kaiser 7 ' ' ilhelm èli Berlino d a Albert Fisch er , i fenomeni eJementari e fondam e11 lali riguardantj 1'accresciment o dei t essuti coltivati cc in vitro >L Mig razione e moltjplicazione cellul are sdifferenzi anzione i stologica , fatt ori d ell 'accre cimento, potenzialità illimitata cli accrescin1ento. Discu.ssion t> : P. 1\II AINOLDI. Il mon1 ento f ortdamen ta.le delle niodificazior1i morfol'ogich'e defi11itive 11ell'alveo lo u1nan u fetale. Discussio11e : A. C. BRU:'{I.

G1us rZPPE

CE ARì~

~i(ORL"-NI .

-

Ric erche istofisiologiche sui r apporli interco rrenti fra la n1i clinizza:::ion c delle GERTI\.

-

fibre ric r vose 11.ei mammiferi (co11iglio) e l oro capacità funziona l e indagala co n la cronassiniet r ia.

GERIN . -

Ricerclie ern.briologi ch e sulla niielinizzazion·~ del nervo vago 1tei confronti con il co1icefJto di maturità f etale . I l Segr etario: Prof. P. MAINOLDI. CGSARE

Accademia Medico-Fisica Fiorentina, Adu11a11za d el 14 febbraio 1935. Vice-Presid ente : Prof. D.

TADDE I.

Osservazioni sopra 535 casi di pofmonite e broncopol monite ospedalizzati dal 1929 a I 1934. Dott. l\iI1cnELE LEVI. - L 'O. espone i risultati di osser vazioni statistich e so·p ra l 'insorg·e11za, i caJ'a tteri clinici, l a rnortalità in i1 u mero si casi di pol1nonite e bronco,p ol1nonite; consider a l 'import a11za cti alcuni fattori m et er eolog icj , e discute le cau se dell a rarità sen11Jre rnaggiore delle pol1110niti a decorso tipico. Discussione: TADDEI, LuNEDEJ.

Prof. ~IARINO LAPENNA. -

Stilla Radiografia del-_

l u. r occa pe irosa .

Prof. V.

PALG~IBO.

- . Co nsiderazioni cir ca gli ef-.

f elti dei r aggi Gan1n1a sul sistema pilifero in condizioni norrn.a.li e patologìclie . (Cfr. quest o periodico, N. 13, p. 600) .

Adunan za del 14 marzo 1935. Sulle soluzioni di chinina per iniezioni ipodermiche ed endovenose. Prof. Grr-sEPPE CAPPELLI. - l~ istabilj sce i precedenti s torici (lelle direttive i11agistrali del Bac~ . celli e del Gaglio. L.e discu te, sulla base d elle proprie esp erienze, tendenti a s tabilire qual e sia la soluzione di chi11ina il p iù possibil1ne11te isoe1nica e contenente g r a,1n 1ni uno di i11onocloriclra1o JJer og·11i i11iezion e endovenosa, st abile. Deduce, dai risultati propri di crioscopia, viscosi1netria, tensione superficiale e p H , la n1odificazione n ecessaria all a forn1ula del Gaglio p er le solu zioni ipoder111icl1e di chjni11a. Dimostra l 'urgente n ecessità di vielare l 'u so di bi<:loridrato di cl1inj11a ])er ipoclerma ed endoven oso lerapi1. Sul gluconato di calcio. Prof. G1usEPPE CAPPELLI. - Re11de note le proprie ricerch e sp er i111entali dalle quali risulta ch e il g·]uconato di calcio prepar ato p er Yi.:t chi111ica , col 111etodo al bromo, può, spon lanea111e11te, infestarsi di i11uffe. Non è quindi l 'amn1l1ffi1ne11to t1na eYe11tualit à del solo gluco,n ato bi ochin1ico. Il g1 uco11ato di calcio h a tre nuove proprietà: la g·ra11de idrofilità, il forte potere. diffu siYo alla con1bus tio11e , lai p r er ogativa di essere. otti1110 terreno di cultura per i11u ffe. Aspetti nuovi di patologia diencefafica. 1) Sulla associ azione di n1orbo di Prieclreicli e diabct e familiare.

Prof. :\. Ll')d~EI e dolt. E. Ln::scH. - Gli 00 . cl escr iYono 1re casi di una les .. n fa111iglia con 111ala ltia cli Friedreicl1, i1ej quali, acca111o all'eredo-a la sia, er a 1Jrese11 le d inb et e 1nellito, u11a si11· clro111 e cardio-res11jrat oria rla alt era ta regolazione l lefYOSa e :tl t ri d.i ' tur])j cl ella r egol azione I1er\ osa delle funzioni Yege la liYe. I11 })ase ai <ln li offerti dai cas i o~ .. crYati e <la al- .


J.006

« II.. POLICLIN !CO »

.t.ri dati raccolti clall 'esa111e della letteratura sull 'argo111e r1lo, soslengo110 la lesi clella esistenza di una varietà di ereclo-atas ia con presenza di l esioni neurovegelalive, e in i11odo part icolare di lesio11i dei ce ntri superiori del diencefalo mediano. -2) Diab ef e in.si[Jido in. co r so di infezio n e 1nelit ense.

Prof. A . L uNEDEr e dott. E. L.rEscH. - Gli 00. espon gono l 'osserYazione clipica di un caso di d iabele insipido inter venu lo n el cor so di una . setticemi a bruciana. Sostengono la lesi d ella con1promissione dien. cefalica. P assa Le in r assegn a le varie co1nplicazio11i nervose d ella brucellosi , rilevan o come t ale tipo di ..co1nplicazione non sia stato ancora osservato. Il n1aJato, che h a presenta lo co11tempor an eam ente . a11ch e complicazioni nervose di altro tipo, è g u arito del diabete i11sipido e di og·ni altra manife-slazione con l 'impiego della vaccinoterapia e11d ovenosa.

3) P olig lo bulia, sin d r ome acliposo-geniiale ulcer:i. gastro-duoderiale f amili ar e.

Prof. A. L uNEDE1 e d ott. E. ·L1Escu. - Gli 00. -cspongo110 J'osservazione di una fami g·lia i cui n1embri erano affetti rispettivamente d a morbo di Vaquez e ulcera gastrica· il padre, da sindrome ad i poso-geni tale una fig lia, da ulcera duodenale cl u e fig·li. Espongono i dati sui qt1ali il Cushi11g ba b asato la t eoria della patogen esi diencefalica dell 'ulcer a g a troduod en al e, e metton o in rilievo l 'interesse .. e l 'utilità d ella esp osizione delle osserYazioni clinich e di ques to tipo pur ritenendo ch e d ai esse 11on si possano tr arre ele1nenti suffi ci ente111e11te probativi in favore d ella t eoria della patog·en esi -cliencefalica d el rnorbo di Vaquez e dell'ulcera gas lro-duodenale.

!1Manifestazioni cocf eo-vestibolari e laringo-faringee nella malattia di Friedreich . Prof. C. U. ToRRIGIANI. -·- L 'O. rjferisce i ;ri·5ul ta ti dell 'esame cocleo-Yest ibolare in alcuni casi di m alattia di Friedreich , insistendo in modo p articolare su alcuni car at teri sp eciali dell 'esame non n1essi in evidenza (l al le ricer che di AA . 1n·eced enti. E~ 1)011e altre ì alcune al t erazioni dell a inotililà del faringe e d el l arin ge molto rare nella n1alattia di Friedreich. ·~Manifestazioni

cocleo·vestibolari e velo palatine nelle po-

liglobulia. Prof. C. TJ. ToRRTGIANI, prof. _/\.. L uNEDEI e dott. E. •L1EscH. - G li 00. ricord at a la frequenza dei sint on1i cocleo--ve libolari n elle poliglobulie, es:Pon:gono j ris ultali di alcune ricerche sem eiologiche sull a fu11zione uditiva e sulla eccitabilità vestibolare in quattro casi di p oliglobulie essenziali . So t engo no la tesi ch e l e inanifest azioni cocleovestibolari p o sono avere in quest e affezioni diversissimo m eccanismo di prodl1zione. Prendono lo spunto dall 'osservazion e di 4 casi di p oliglobulia per richiam are l 'a tten zione sul1'a spetto della mucosa del palato m olle in queste a ffezioni e sul la baise ancl1e di alcune ricerch e collait erali, traggono la con clusion e ch e t ale p ar t icolar e aspetlo se è rrtolto frequente nelle poljglobulie non è di esse patognomonico. Del sintorn'\ discutono il mecca11ismo di pro..d uzione . T egrefari: Proff. L . P1ccB1-P. i ccoLINI.

[AXi\"O XLII, ~L~l . 20]

Accademia delle Scienze Mediche e Naturali di Ferra1·a. · Seduta ordinaria del 2 aprile 1933. Preside11te: Prof. 1"1ERLETTI. PIAZZOLLA BELOCH. -

Sopra cli Roen,tgen-fotogra11Hmetria.

un. nuovo 1nelodo

D iscussione: Prof. ~1 ERLETTI , prof. L Aì\IBERTINI,

d o lt. VIGNOCCBI.

Impiego e tecnica delle iniezioni di ossigeno per via parenterale in ostetricia. . Prof. CESARE iVIERLETI1. - L ·o. co1npie una r apida .rassegna cte11·azio11e d el! 'ossigeno ir11piegato p er via so ttocutanea, cosi in fisiologia che in molte inalattie a carico, sopratutto d eU ·apparato cardiaco e pol111011ar e e n ell e .i.11lossicazioni da affievolito rican1bio. Riferisce osservazioni e proposte di impieg.o in clinica oslelrica, illustrando le diverse co11tingenze cliniche, nelle quali si richiede una a.zione antiasfittica, u11a cardio cinetica, una emos tatica .ed una disintossicante. Descrive un dispositivo da lui idealo (in sostiluzione al troppo cos toso ossigen ator e d1 preci sio11e di Bayeu x) ch e p ermette la g raduazione della pressione d el gas, la sua filtrazione e ne misura con sufficente approssin1azione, la quantità introdotta so tto cute. Discussione: Prof. RAVENNA.

Modificazione ai comuni processi operatori nella appen· dicectomia. Dott. EUGENIO CASATI. Isolata l 'appendice e formato il n1aniche l lo p eri t o11 eale si po11gono at torno ad esso i punli di una borsa di tabacco. ~i lega l 'app endice n1ol to b asso alla sua base, e q1uest a viene s tirata i11 alto da u11 assistente. i\!Ientre con forbice sotto le si tag·lia 1' appendice, contempor aneam ente si s lringe Ja borsa di tabacco, e si ritira l a forbice. Si pongono sullo s trato siero-sieroso d ei punti st acca li. La superficie di sezione d ell 'appendice resta nel lume intestinale coi marg ir1i ben e ed ampia1nen le co1nbaciati. Si elimina così il pericolo del! 'ascesso fra 111oncone affondato e su o .r icoprimento.

Febbre sifilitica nel decorso di grave tubercolosi pci 1monare. Prof. FERRUCCIO RAVF.NNA. - L 'O. ricordati i vari tipi di febbre sifilitica, riporta il caso di u11 r agazzo accolto in Ospedale p er u11a forma g r ave di tubercolosi p ol1nonar e accompagnata da alta febbre. Dopo l 'istituzione di u11 pneuinotorace efficiente malgrado il miglioramento d elle condizioni locali e la scomparsa dei bacilli di Koch dall 'escreato persist endo la febbre, vennero praticate le reazioni di Wassern1ann e l(ahn ch e riuscirono parzialmente positive. Una cura n1ista di arsenobenzoli e m ercuriali portò in breve tempo l 'apiressi a. È rlR iil evare ch e l ai gravità delle lesioni polmon ari poteva giustificare le elevazioni termiche sicch è, in m an can za d ella collassoterapia, probabilm ente n on sar ebbe s tata riconosciuta l 'etiologia d ella febbre. Discussio ri e: Dott. ORTOLANI. Prof. Allì\IAl"DO V1GNALI. - L'indice di coagulabilità e il tempo di stillicidio sanguigno in ginecologia. Il Segretario: A. V1GNAL1.


[ANNO

I

XLII, Nuivr. 20]

SEZIONE Pl\ATICA

APPUNTI PE.R IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. La pielonefrite nei bambini.

Il più spesso, uo11 si p·r esenta con1e una malattia urinaria e so1lo di solito i sintomi ge11erali cl1e do minano la scena e la pielonerfri t e non è riconosc iuLa che il giorno i11 cui si esan1i J)ano le urine. (~ei1e1a lmenle la I)ielonefrite è clini'can1ente pri1nitiva. Se ne dis tingue: 1) Una forma int<~ n.fa, con feb bre ad i11izio brusco, che si eleva ra1)idamente a 39°-4Lì 0 ed anche 41°; talvo]ta è l)iù o meno co11ti1111a, ta l'altra re1nittente , interrni tterite, irregolare. Con la feb b·r e si hann ò altri sintoim i: il ban1bino è pallido, cianotico , sonnolento, fino ad aversi UJilO stato di stupore catatonico. Con o senza c.o nvulsioni, si f'uò osser"·are una sindrome n1eningea di~creta (rigidità della nuca, Kernig·) . Polso e re$piro frequenti, a11oressia; non rari i vomiti all 'irlìzio; feci al ])rincipio normali o costipate, in seguito più o m e·n o frequenti·, mucose e liquide. EsarrLe d ei visceri negativo. ì\essun sintoma attira l'attenzione sull'app~rato urinario ; tutt'al p·i ù si potrà pe.n s,a re ad r111a pielonefrite, quando il b·ambino presenta un paìlore non ab1i:tuale, una legge·r a enfia.g io11 e d ella ftl-ccia , sen.za edem.a netto , della son11.; Jen za . Nel bambi110 piccolo. poi , è impos~ibile riconoscer e la frequen za ed il caratter e delle minzioni. Si d eve quindi semp,r e raccoglierE ed esarrtinare le urine. Queste s.o no ca ratterislir.h e : ~l ci'de all'emissione , presentano al IllÌcroscopio r)oli.nucleari alterati, cellule epiteliali (per lo più roto11de del bacinetto) e talora d ei cilindri (eoitelrali, purt1lenti, granulof'i'). L'alot1rnin:i si trova in tra cce· oppure abbondante; la sua quantità dipende dallo stato del rene; s1J'esso si vedono élnche dei b,a ci.lli gram-n~~ativi. l.Ja diagnosi differenzia le è rlifficiJe, sopTatt11tto con le sindromi rerlali. L'esito può essere fata le; ]a febb·r e continua, lo stato si fa inotre1)sico , si. hanno com}1iJi ca zioni varie ed infezioni intercorre nti. AltrP volt.e, la febbre diminuisce dopo 15-30 gio·r ni e lJersiste, in ~ado moaico . a lung0: i. sintomi ge,nerali si attenuano: Je urine s.i r.hiarifica110 . oppure la ·p iuria ·p er siste e ~i fa cronica. 2) Nella forma. leqaera , la febb·r e ,è modic<l . i $into1ni .Q'f'·TIPra li niù li evi e n1 eno dt1raturj·: la niuria per siste 11iù o n1 Pn o a J 11n~·o . Vi sonn poi num~rose gr.ad:-tzio11i di .gra, ità. Le. pielonefriti !"econdari'e si in stallano n el èor so di affezioni diverse (rino-farin,gi.te, bronro-polmonite ecc.) e si ~ riconoscono soltanto cori l 'esame d elle urine. T'er quanto riguarda l a tera,pia, P. Nobécourt ((;azetle dcs 11.opitaiix, 27 111arzo 1~ 35) con si1

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glia, nella fase acul.a, jl trattamento abituale' tlelje jnfeziorii: bagni tiepidi, irr1p·a cchi umidi e frescl1i del tronco, iniezio11i sotto,c utanee di siero g lucosato, di canfora; nelle forme particola11l1ente gra vi , trasfusione di sangu·e od er11olerapìa 'sottocut-1nea. · Si rego lerà l 'aliment.azio11e : latte tag1iato con ac·qua d'orzo, di averLa o cli riso, pappe l egg·ere al latte, su cchi di frutta; in presenza di affezione gastro-intes t.i11.ale , dieta i'drica leggera! ritornando presto. 31 r egime noTrnale. 1\s::;ìcurare una !liures,i ab·b astanza ab·b·onda•1Le , m a 11on ecce&siva; prescriver e degli a nti~etLic i chimic i . urotro11ina (cg. 5 fino ad Uil! 111e$e di vita , 1O da 2 a 7, 15 da 8 mesi a fi· anni: dosi corrisp·o11deì1ti ai 50 cg-. per adulto); tali dosi sono riparLiLe in varie p rese e si somru1nistrano in acqua zucch erata , talora associandovi il blu di Ir•.etilene; lo sciroppo di tre1ne11tina si p•r escrive a d osi gi.or1t.a liere di g . 5. 111escolato ,a parti uguali con sciro1)po del tolù. Tut.ti 411esti n1edicarrte11Li sono poco effi caci e· vi si ricorre 3oltan Lo se la piuria si pr0lunga;. si prr.scrivo110 per periodi di 10 g·iorni. c:()l1tro il colib,a cillo: dieta alc.alinizzante de-· g li i11g lesi , 01)pure alternative di dieta alcali11izzante eQ.. acidificante, non applicabili n ei piccoli bantbi11i ; sieroterapia, vaccini , batteriofag o. 111 Gou1p.Jesso , i1ella f.a.se acuta, con1battere· lo &tato in.tyLti vo e soste11ere le forze del J11alato; i11 que·l1a cronica, usar e le di verse me-dicn zio11i, cl1e si 'lJTopong·ono di disinf.ettare le vie l1ri1) ·1 rie ; in ogni rho111ento, cer care di sopprin1er e la c.a usa infettiva e di alimentare il' meglio possibile il i1iccolo in,a lato . fil . 1

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Pericoli della dieta acidificante nei casi urologici .. <"";. D . Opp.e11l1ein1er

(.Tourn.

oj urology e·

J 011rn.. anier. m.ed. assoc. , 9 m arzo 1935) ril eva· che vi sono ~asi di infe·zio11e alcalina d ella ' rescica, jn c~i n1 '.llgrado alte dosi di i:i'm edi acidifi canti, con1e il fosfat o di sodio ed il cloruro· (1 'am111onio, l 'urina ri n1ane alcalina . La ragion e di questa permanente alcalinità va ricer cata n ell 'i·nfezione d ella vescica stessa. In tali casi il voler p er sist ere n ella c ura acidificante fa cor-'' rere il riscl1io d ell 'acidosi , con indifferen za, tl)l'J_)Ore 'ed anc·l1e coma; viene spesso ir1colpata l 'insufficienza renale , ch e invece n on fa ch e· con tril)uire a d etern1i11are tale quadro. I l paziente si trova in un vero stato di acidosi , da cui si rimette rap·i dan1ente quando se n e i'iconosca la vera causa. Uno stato di acidosi gra,re 11011 si ha qua11do si danno le do i con sue te di cloruro d'ammonio di 8 gran1111i al giorno , in ± prese; t~l e dose per ò è g ià eccessiva so la funzi one renale è ir1suffi ciente e I' A. cita -t c.a . . i in cui si ebbe ap1Junto l 'acido Ì ; in


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NOTE DI RADIOLOOIA •.

1 cas0, si trattava di u11 cardiopaziente in cu i il ri111edio er a stato ~or11mi11istrato co111e diure.t ico eù in 3 per acidifìcar e l 'uri11a. fil.

Sullo studio radiologico della mucosa del grosso intestino.

Anomalie ureterali di numero. G. S. Ro111ero ( l-~ evis ta Espanola de Urolo~.J ia, '"f . II: 1 9:3 -~, N, 2, pag: 11.8) osserva c.h e. secondo Leg·ueu , le anomalie dr numero d egli ureteri si p o3son o divider e rtel seg·uente modo: 1) uretere bifi1Jo u11i o bilaterale; 2) ur:et ere d oppio uni- o bila l e~ale; 3) "?-retere ?op1J:>~O da u1l lato e bifido d all a ltro. L anon1alta p 11u frequeril e è la bifidità unil ~te rale; vi so!lo s~m­ pre due pelvi, una &uper1ore ed una i11fer1 or e quasi i11a i con1unicanti fra ~i lo~·o. . . L ':\.. ha raccolto n un1eros1 ca 1 cl1 an o111a l1e rtun1eriche dell 'ure t.ere; di questi: un ca o di t1r e Lcre bifido b ilaterale in un l1on10 di 30 an11i · t: casi di uretere doppio n1onolaterale di c t1i t. donne ed ·uno u omo, 5 dal la Lo inistro e 3 dal laLo d estro . Di quesLi in utt solo caso l1a rtotato una clilatazio11e cisti ca dell'uretere; in un altro l ' uretere sopr a1111urnerario sboccava im.mediata111ui1te al di sopra dell 'orifizio i11 terno dell 'uretra, ed aveva una litiasi ureterale d el la to o11posto. . . I n ultrE, I:A. ha raccolto due casi di ure ter e d op1:io biJater:lle in u11 uom? ed i11 una d o11~ na: _il prirrto f;r a portatore di .u11a tube~·colos~ tlel testicolo , 1.a seGonda soffriva da sei ines1 cli pollacl1iuria sen za sintomi renali. . L '.L\... conclude dicendo ch e le ano·n 1alie uret erali i1ur11erich e sono rare r elativamente; ell e l 'uretere del 111eato inferiore corri ponde se1r1p r e alla ])elvi su pcric:re; ch e spess? vi può ·c!'~erP- incr ocia 1r1erttu e eh € quello inferiore i)as~a dietro l 'altro <liventai1do sl1bito esterno e pc'i in terno. l)er il trattan1e111to, non vi so n o vere e pro1)ri 0 reo·ole ge r1.erali , pe1r ò se la lesio11e è d al laro oppo s to a l1 'an o1r1alia, ci si r egola .sul lato fa u11a su no·' se la lest<)Jle è dallo stesso lato s1 . . ..r l1irurg ia co11serva trice eminefrecton1ia o pl el o lon1ia. M. Pr.ASTINA.

D. Bran 1islra11n e C. Moisme (La Press.e ~Ié­ (/ic<~le, n. 20, 1935, p. 392) 11anno fatto uno s tu.jio r a ùi0logico della n1ucosa del grosso intestino insis te11do specialmente sul lato pratic o d ella ricerc a ed esamina11do il con1portarsi d elle varie i1lich e s.ia in indivi•dui sani c.t1e in individui affetti da ]es.ioni d el tubo gas tro· intestinale. La sosta 11za op aca adoperata l)llÒ essere sia a tipo colloi'dal~ con1e l 'umbr~­ tor o il tordiol oppure semplicem ente una fine e1nulsione di bario. L 'ammalato viene preparaL9 con uri clis tere di acqua saponata prati cato il giorno prirr1a dell 'esan1e e con u.n seco11do clister e di siero fisiolog ico fatto 3 ore prima. Si introduce il clistere opaco e si studia così il riempimento, la forma, le austre, e la posizione dell 'intestino: P er lo. studi~ delle Jilj c;he si fann o du1le ra d1ogra ~ e . i~. ~eri~ con il di5positivo di Berg, ch e n egli ind1v1du1 nor111ali so110 fini, r egolari, a d angoli dolci, non ._ uperano i 5 m tn . e cl1 e n el ceco e nel colo!l n~cendent e so no di~1i·oste trasversalmente e d1vt-ngo110 n1~n ma,f!-O lo:.r:ig itudinali verso l 'ulti111a i)orzione d ell i11 testino. f;li AA. ha nno visto ch e sotto · l 'influsnza d e 1la pilocarpi11a o di riflessi part~ti da una le.si 011 e d ell 'apparato g·astro-ent.e r1co o. D?-edianté u11a eccitazio11e provocata con pro1ez10r1e di cloruro d 'etile ulla cu te d ella fossa ilia · ca, pliche i fa nno più numeros.e, orien.tal~ in tutti i sen i e µr esen ta110 d egli angoli dt rJassaggio molto acuti. Lo stesso fatto hanno osservato crli L\.r\.. . ir1 individui affetti da colite n1ucomembran osa, ascesso perinefritico, ulcera 5aastrica ap1pe11dicite cro11ica, litiasi: r ena le. Infine 'l1e i tun1ori i11testinali all 'inizio , qua ndo an.cora no11 esistono i segni radiol?gici cla$sici (in1r11a.g i11e lacun.a re, d eformazione, ~tn &iì questo quaclro radiologico d ella p lich e, può rivelare.i la f>resenza del n eoplas1na . J\i . PLASTI NA.

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Un caso di uretra doppia. . IJe ure tre lioppie si possono presentare in -clue modi diversi: o l 'ìndiYiduo è fornito di ·due pe11i e cia&Gurto di essi po~siede un '1:1-retra !JI'Opria, Op1p ur e }e due llretre Sl trovano ID Ufl • ~iene un1co. . ~·I. De.lvig11~ (L iè~je-1\J é<lical, . 3 '. gennaio }q;)•5) riferisce o.n caso del secondo tipo; dopo a \'ere r icortlato le ca use eim!b rio logich e di qt1e:::;t.a rr1alforn1azione affer1na clte dal punto di vi·s ta clrirurgico no11 esj ·te alcuna i11dicazio11e per J.ogli,er0 in tutta la ·u a esten~ione un '.u retra bene con ti11ente. \ Tolend0 fare cosa u tile al paz iente l 'interven t ~. dovrab·b e ro11sìsler e irt una plastica : regolarizzare i ])ordì dell 'e1)i. 11aclia , trasport«re l 'ori fi zio dell'11re trél s.upplen1entare in aYan ti vi(·ino al n1eato norr11a l€. Se \NDt:RR.\.

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MEDICINA SCIENTIFICA • Reperto istopatologico del vermio in rapporto alla patogenesi dell'appendicite. F'. llabboni (La Cliriica Chirurgica, ott?b~e l q34_) ricorda alc uni suoi lavori d ai ~I~ r1: ~ulta cl1e la preser1za di ab1n orme quant1ta dt eleine11ti n ervosi simpa tici, rinvenuti da ll 'A. r1elle appendici infiam111ate, ~rebbe l~. cau sa p r edispo•n ente ad a1nmala: e di append1c1te secondo il segu ente m eccan1smo: . Negli elen1enti, di natura con g~n1ta, manterrel)b ero fi11 dalla na cita le tuniche n1uscolari dell 'ap1,ertdice i11 u n co.ntin~o st.at.o di s11a._ 1110 vir1cendo i i11ov-~nt e ~t1 per1sta]t1c1, do' '11Li e.gli ele111e11ti vagali . 1 avrebbe cosi un ri~tagr10 d i rec i ed, in second o tempo , uno ~


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SEZIONE PRATICA

sfìa11came11lo delle par eli (co111e in ogni fe.110n1e110 di ipeir la voro muscolare) e quindi un !Jiù facile atlecch i n1 en lo dei germi . N(Jl presente lavor o i ·A. esa1ninando 100 app e11dici asportate jn indi,ridui affetti da in<1ror11e addor11in ale destra, ha trovato n el 69 % c!c,i casi u1n :abnorme dilatazion e del lum e appendicolare, cl1e si pr esentava ripieno di n1a· ter iali fecali, ed atrofia delle pareti sp ecia lm en t t- a carico dell0 t unich e m11scolari . NeJ 17 % n ei casi il lume e ra g ià ripieno di con11ettiv o n eoform.ato . Tali r eperti confermer ebbero la teoria patogenetica dell "appendici'te, sostenuta ·dall 'A. n ei suoi precedenti lavori al rig uardo. G. ARCANGELI . • 1

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VARIA P er Alessandro 1'I oissi. Sfogliando alcune r iviste d egli anni p assa li ci capita sott'occhio un an eddo to ch e r ig u arda Alessandro ì\il oiss i, il cel ebre attor e scompar so r ecent ement e, ch e t anto e profondo rjmpianto h a lasci at o n ella cer chia vasti ssima dei uoi ammirat ori . Ansioso, come può esserlo un a tt ore ch e sera per ser a- d eve assu1ner e il Yolto e il cu or e di un r1u0Yo p er son aggio, di con oscer e tut te l e soffer en ze e tutti i d ol ori, d esider ò un giorno di poter en t rare n ell a casa dove il d olor e do1nina cupo e n1uto, assun1en d o la più tragica espression e d ella miseria uman a : l 'osp ecl ale. Con l 'aiuto cli alcuni m edici amici e sot to il n om e di Do ltor Alexander , potè così var car e la soglia proibita cli u n a sal a chirurgica e assister e a una difficili sima op erazione eseguita sul corpo m artoria lo di una giovane clor111a . L 'i1npression e cl1e 1'1oissi n e r iportò fu tale <'h e, qual ch e giorno d OJ)O, ave11cl o saput o ch e la donna Yer sava in p en ose condizio11i econo1niche, le scrisse offre11clol e un gen er oso aiuto in d enaro. ~!l a l a donna si sen t i invece profo11d a1ne11te umiliata n el sapere ch e un estran eo aveva prese11zi ato alla su a op er azio11e viol a11do, in un cert o qual m odo, l a legge del risp e l lo verso gl i ammal ati e più an cor a il s110 istintivo e legitti1110 sentimento d el pudor e. Ne nacque per fin o una p olemica giornalist ica nell a q11ale si accu sò il Moissi di aver abusat o della fiducia di un ammalat o e n ella quale si arrivò a dire ch e l 'atlor e non avr ebbe d ovuto più comparire su lle scen e ò ella città. A distan za di t em po, cl opo ch e Al essandro Moissi è scomparso l asciandoci il ricordo d elle sue int erpretazioni umanizza le e soffer te sino allo spasi1110, l 'episodio assume d in an zi ai nostri occhi altro asp etto e altro col or e : e se riconosciam o ch e a r agione la d onna d ovelte sentirsi m ortificat a n el su o più intimo, n on p ossiamo però discon oscer e che a t roppo caro prezzo si volle far p agar e a Moissi la gen erosità d i aver voluto idealm ente. soffrire il dolor e fisico di una p·over a scon osciuta, miser a e sol a. Un 'anima co1ne quella di ~Ioi s i n on p ot eva avvicinar si ch e con r eligione all a soglia d ella soffe1·en za , di quella soffer en za ch e egli b en conosceva, p er ch è se n 'er a tl.1tlo compen etrat o, i1e a ~eva fatt<? -su a disciplina e su o dovere, p er comunicarla p oi a n oi i11 a•u ter a e m irabile espression e di arte. 1 on

possia1no cr ed er e ch e egli sia ei1tra to n ell a sal a chirurgica spinto d all ' i11 a11a e morbo a curiosi là dell 'indifferenza es lran ea e profan a. ~e i cieli dello spiri to ogni sentimento si fonde e si icl e n l ific~ con un alto sen so di solid arie tà e di fraternità u1nan a, anima to dal quale ~Ioissi voll e a111)unto accostar si al d olor e di quell a g iova11e donna. Per tu t to ciò, per quan to d i buon o e di b en e Moi ssi ci h a do na lo a pien e J11ani n ella soffer en za so tt ile e quotidian a della su a arte, i1oi YO rren1m o riabilitatà la Su a inem oria dalJa t acci a in1pro pr i a e inad egu at a di irrivere11za. A. D. V. (Da (< L 'Avvenire Sanitario)), 2 nlaggio 1935) .

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. C.

T ENI.

Il cer vello e le r erizionè ]Jup i l lar i. -

Edi-

t or e Zanich elli, Bologn a. Prezzo L . 30 . D . L AGACHE . L es al lucinations ve r bales e/ la par ole. - Edito re Al ca11, P ar igi . Prezzo Fr . 18. P. i\1 ARF ORI , G . DE N ITO ur1d e;.. r\.U RIS I CCHIO. Ub er die clie misc l1en Eige n schaf teri des A k iiven Pririzip.s der L ymplid rii se n . - I . Spring·er , Berlin o,

1934. f{iveridicazi oni scien t ifiche italia11e. (La ce n turia di rivendicazio11i dovute al p r of. Castaldi) . -

Tip . Antonio Cordani, Milflno, 1934. · G. FronE. Stu dio sulla 1Jio r la:lità i nfa n I i l e riel Co rrinne di S. M iniat o. ·- Tip. P ellegrin i , Pisa, 1934. E. PoNzI. Eclamz::>sia e co11d izioni 1nei eoriche. L. Cappelli, Bologn a, 1934. I. S T E RZL Col tu ra del v irus f iltr abi le i ubercolare. - l n d . Grad:ich e Stu cchi, · ~lil ano, 1934.

Utilissimo ad ogni Medico :

Il Diritto Pubblico Sanitario Periodico m ensile di legislazione e giurispru denza Dirett or i: On. dott. Aristide Carapelle, Consigliere d i Stato. Av Y. Giovanni Selvaggi, Eser cente in Cassazione. E ditori Fratelli Pozzi -

Roma

I l Numero 4 (Apr ile 1935) c0ntiene :

L' assorbi1u ento n ella pianta organica delle farn1acie i11 soprannun1ero. ~uTE SINTETrCHE: .A. CAnAPELLt" : Tropp i medici.

A.

C ARAPELLE:

Rassegna di g iuris prudenza : Responsabilità del me· dico; condizioni. - Responsa.bilità dell'ospedale per danni su biti d ai r icoverati. - E::>er cizio a busivo delle prof essioni san itarie; odontotecn ico. - L imiti del r i· sar cim en t o d el d a nno per violazi one del rapporto d'illlllpiego. - Medi ci visi t a tor i dei local i di meret ricio. Leggi e Atti del Gove rno : A.mn1issione dei m utilati ed invalidi d i guerra ai pubblici concorsi. - Approva zione d ella conven ~ìon e o peàaliera t r a la Santa Sed e e l 'I talia. - Oonvenzion e ospedaliera tra la Santa Sed9 e il Govern o I talian o. - Disciplina sanitaria d ei cir ch i equestr i, serra.gli, ecc. - Cen trali del latte. - I struzion i iper la n omin a dei medici visitatori. Vendita di ail)!parecchi di protesi, ortopedici e tu tori.

Prezzo d el ~ udd e llo nu111ero se p~ra to L. 5 N. B . - L ' abbona m ento a i dodici Numeri d el 1935 cost a L. 3 6, ma a gl i associa ti a.l « Policlinico » è concesso per sole L. 30, che vanno inviate, mediant e Va.glia Postale o Bancario, al l'Amministra zione del « Dirit to Pu h hli co Sanitario .. (F.c1 ìtori Fratelli P ozzi}. Via Si· stina 14. Rom ~...


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(( IL POLICLINICO n

[ANNO

XLII,

NUl\II.

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NELLA VITA PROFESSIONALE. CONCO·RSI. POSTI V ACANTI.

(vedere Roì\rA).

ANZIO

CALTANI SSETTA.

c ~lar~ .

Consorzio Provinciale Antituber-

Concorso per titoli ed esami al posto d1 Direttore del Consorzio Provinciale Antitubercolare-Direttore del Dispensario Provinciale. Stipendio ·L. 14.000, elevabile a L. 19.400 in dodici anni, supplemento di servizio attivo L. 4000 al lordo delle ritenute di legge. I 'itolo diploma di abilitazione all'esercizio della professione di meclico-chirurgo conseg·uito da almeno due anni dalla data del presente concorso. Età massima anni 40 s. e. 1. Scadenza 15 giugno 1935-XIII. Per chiarimenti rivolgersi alla Segreteria del Consorzio. -

R. Arcispedale di S. Maria Nuov·a e Stab.ilimeriti Riuniti. - Scad. 15 git1gno, ore 17; asFIRENZE.

s1stente n1edico chirurgo; titoli ed esami· età lin1ite 30 anni ; stip. L. 6400 lorde, inder{n. c.-v. e altre indennità regola1nentari; tassa L. 50 ; doc~menti a 3 mesi dall 'l inaggio. Chiedere avviso. Rivolgersi alla Segreteria. ll\10~.\. Congregl!'z. di Carità. Al 15 lug·lio , ore 17; dire.tto'.fe sanitario del Brefotrofio; stip . lire 10.000, indenn. serv. att. L. 3500, indenn. c.-v. ; rirtuzioni e tratienute. Età limite 40 anni. Docu1n.enti non anteriori al 15 g·ennaio. Tassa L. 50,10, ~l Tesoriere. Chie<lere annt1nzio alla Segreteria. l:..i vacante anche il posto di assistente sainitaria. Opera Pia degli Ospizi Marini per i fancìiilli poveri clella. Città e Prov·i ncia. - Cor1corso Rol\IIA.

al posto <li Aiuto-Medico neg·li Ospizi Marini di Ar1zio·: s tipendio lorrlo èli L. 960 annue e supplemento di servizio attivo L. 600, indennità caroviveri L. 840 , il tutto· sog·getto alla riten.uta sui r edditi per jrnposta di R. M. ed alle riduzioni di r11i ai Decreti Leg·g·e 20 novembre 1930 n. 1491 e 14 apri] e 1934 ·n . 561. L 'Aiu to-l\1ed ico ha funzioni di Vice Direttore e deve essere quindi a sua utile ètisposizione in ogni occasione. I concorrenti dovranno prese11 tare all'Ufficio cli Amministrazione clell'Opera Pia in Ro1na, via S. ' Tincenzo 32. angolo piazza TreYi , domanda al Presidente del] 'Opera Piai i docl1menti, non oltre le ore 19 del 10 :\g·osto. Età lin1ite 25-45 anni. Chiedere annt1nzio. Tassa L. 50 in favore d ell'Opera Pia. Documenti a 3 t11esi rlall '8 n1aggio.

di ?cier1ze: Fi~i~he, .Ma.tematic~e e Naturali: per la Sez1one d1 F1s1ologia il prof. Gaetano Quaaliariello; per l~ Sezione di Patologia il prof. Piet~o Rondoni. I nostri ralleg·ramenti ai due illustri scienziati. . Il Consiglio dei governatori d ella Lega delle Società della Croce Rossa, che raggruppa le Società rtazionali della C:roce Rossa di 61 Stati ha eletto l 'a:r;n~iragl!o medico C. T. Grayson, degli Stati Uniti, presidente della Lega, quale successore dell 'on. J ohn Bairton Payne, defunto alcune setti1r1ane or sono. Il Grayton conta 59 anni · è stato ruedico privato dei presidenti Wilson e' Teodore Roosevelt. L 'Ufficio permanente della Federazione della stampa ~edic~ latina h~ eletto. presidente il prof. sen. Davide Giordano di Venezia, come successore del dott. L.eopoldo l\tiayer di Bruxelles, nominato n1embro onorario.

NOTIZIE DIVERSI!,. Il 42° Congresso italiano di chir11rgia. A Bologna, dal 21 al 24 ottobre p. v., avrà luogo, nei locali della R. ·C linica Chirurgica , il XLII Congresso. della S~cietà Italiana di Chirurgia. Il Comitato ordinatore del Cong·resso è presieduto dall 'on. prof. Raffaele Paolucci. I temi di relazione che saranno discussi nelle ~edute del Congresso sono i seguenti: 1) Cisti e tumori del polmo11e; 2) Trombosi ed embolie; 3) Mediastiniti (tema. in comune co11 la Società di Medicina Intern.a) .

Alla Società lombarda di chirurgia. Il 10 maggio, alla presenza di nun1erosi urologi d 'og·ni parte d 'Italia, h a avuto luogo, alla Clinica Chirurgica cli l\llilano, una seduta della Società lombarda di chirurgia, con l 'intervento del prof. Georges Marion della Facoltà di n1edicina d1 Pa. . r1gl. Il presidente prof. Donati ha rivolto parole di :tenvenuto e d 'él!lto J'iconoscimento a.Il 'insigne inaestro dell 'urolog·ia francese. 11 prof. Lasio ha intrattenuto, poi, l 'uditorio· sulla influen za della urologia fra11cese nello sviluppo della "t1rologia italiana. Il prof. Marion, do po aver espresso Ja propria riconoscenza p er la calorosa accoglienza, ha parlato· sulla ricostruzjone dell 'uretra nella donna. Hanno fatto seguito varie comunicazioni. 1

l\1edico-co11dotto stabile cer ca j11terinato di 4 o 5 J)1 esi in altél località !-1er rag·jo11i salute di fainiglia, assu111endo a Slle i)ese 1111 medico in I erjno da collocare nella sua condotta per t ale periodo. ScriYere dott. Guido Demi , ~1onticiano (Siena). NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE

Su propos ta del l\fii1istro dell 'Ed11cazione Nazion.ale, con r ecente Decr eto Reale, jl prof. Roberto A Iessand ri e i 1 prof. c ,esa re Fr:u g·on i sono stati· non1i11ati rispettiYan1e11te presidenle e vice presidente (}ella Reale Accaden1ia i\1edica rli Roma. Ne e ~pri1nian1 0 il più YiYo co111piacimento ai due illustri direttori del nostro periodico . Con Decreto Reale, su pro1)0 ta d el Capo del G0Yer110, sono ~ ta ti n oni in al i soci n azionali della 11 cn le _i\ccade111ia Xaz io11nle d ei Lin cei i1 ella Classe

Convegno radiologico. Presso l 'Istituto radiologico del Policlinico univ~rsitario di Pavia, sotto la presidenza del prof. G. Bignami, di.rettore d ell Istituto stesso, sono convenuti i radiologi dell'Alta Italia, con i1umerosa rappresentanza di altre regioni. l)opo l 'inaug·urazione del convegno, si sono iniziati i lavori con una conferenza del prof. Maragliano, di Genova, sull 'argomento (( Perchè la terapia d elle onde corte si deve chiamare marconit erapia n . Ha fatto seguito un gruppo di comunicazioni sopra ·ciiversi argomenti nel campo della radiodiagnostica, dell a radioterapia , della racliobjoJogia e della terapia fi sica in genere. 1


[ANNO

XLII,

NUJ\i.

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SEZIONE PRATICA

4a Settimana medica padovana. 11 Sindacato Fascista dei Medici della Provincia cli Padova, in accordo con la Facoltà- medico-chirurgica della R. Università, organizza anche quest'anno la « ,S ettimana l\Iedica », per dar modo ai colleghi, che vivono lontani dai centri di alta collura, di aggiornare le loro cognizioni su qualcuno dei più importanti problemi della medicina. Le lezioni saranno tenute, daJ 10 al 16 giugno, secondo ~n vasto pro·g ramma; saranno integrate da esercitazioni pratiche, da una visita alle Terme di Ab~no e da, una gita a Venezia. Sono messi a disposizioIJ.e dei medici partecipanti alla « Settimana Medica >) 5 premi dell 'importo di L. 300-500 per l 'acquisto di libri, apparecchi scientifici o strumenti sanitari e 21 buoni gratuiti di soggiorno e cura deila durata di giorni 15 da consumarsi durante l a corrente stagioi::ie r1elle Te.rme di Abano. Sono stabilite molte facilitazioni per i partecipanti. Le iscrizioni devono pervenire al Sindacato Provinciale Fascista dei Medici (via 8 febbraio 1) entro il 3 giugno 1935-XIII, accon1pagnate dell 'importo di L. 20 (venti). Gli iscritti potranno ritirare la loro tessera presso gli Uffici del Sindacato, che rimarranno aperti tu.tti i giorni dalle ore 9 alle ore 12 e dalle ore 18 alle ore 19,30. Chiedere il programma aJ segretario prof. G. C. l{iquier.

Corso di malariologia per laureati in medicina. L'Istituto di Malariologia, diretto dal prof. G. Bastianelli, ha organizzato dal 20 giugno al 20 agosto un corso per medici; l 'insegnamento comprende lezioni, dimostrazioni pratiche ed esercitazioni, escursioni a località malariche e ad alcune bonifich e. L.e iscrizioni si ricevono sino a 15 giorni prima dall'inizio del corso. La tassa d'iscrizione è di L. 100, P.iù una quota di L. 100 per le gite di istruzione. Le spese di viaggio, vitto e alloggio r1elle gite di istruzione sono sostenute dall 'Istitu to. Alla fine del periodo di insegnamento gli allievi possono ottenere il certificato di frequenza o il diploma di esame. Il diploma è dato a coloro che superano l 'esame che consiste in una prova orale. I l cor so si svolgerà nell'Istituto di Malariologia e nell'Istituto di Sanità Pubblica. Le lezioni, dimostrazioni · ed esercitazioni sono affidate ai prof~. G. Bastianelli, Ferrata, La E'ace, Missiroli, Nazari, G. Raffaele. Sono in programma con~erenze varie, tenute dai proff. Escalar, Ilvento , J andolo, Marchiafava, Pancini, Pecori, Prampolini, Sanarelli, Sella e da alcuni studiosi invitati dalla Societ~ delle Nazioni: Allen, Ciuca, Hackett, Lutrario, Ottolenghi, Swellengrebel. Per informazioni rivolgersi alla Segreteria dell'Istituto, Policlinico « Umberto I », Roma. Corso d'istruzione della C. R. I. A Milano è stato organizzato un Corso d 'istruzione per tutti coloro che h anno presta~ servizio nella Croce Rossa militare. Tale Corso è il primo che si promuove in Italia con finalità nettamente pratiche e ad esso prendono parte circa 400 ufficiali fra medici, farmacisti e co1nmissari . Alla cerimonia inaugurale, svoltasi nell 'Aula magna della ll. Università, assistevano: S. A. R.

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il Duca di Berga1110 u11 foltissin10 gruppo di uffjciali dell 'Esercito, 11u111erose dame della Croce Rossa, oltre ai parlecipanti al Corso. . Il prof. l\1assarotti, (lirettore del Corso, illustrò qui11di gli scopi per i q,u ali ess0 è sta lo is lituito . 1

L'Università di Milano. In occasione del decennale dell 'Università di n1ilano, compiutosi nello scorso dicembre il rettore prof. Livin i, ha pubblicato su questo Ente cultu~ rale una monografia che fa parte dei <<Quaderni della Scuola Superiore n . Ne spigoliamo alcuni dati. L'università venne inaugurata l '8 dicembre 1924; co1nprendeva, allora, 4 Facoltà, cui si è aggiunta poi quella di medicina veterina.r ia (già Scuola suP.eriore). Nel corso del decennio le scuole di perfezionamento da 12 sono divenute 28; i professori di ruolo sono passati da 58 a 72; i liberi docenti da 71 a 294; gli aiuti e assistenti da 54 a 103; i tecnici da 13 a 25; i subalter11i da 28 a 72; g·l 'iscritti da 1419 nell'anno scolastico 1924-25, a 3207 11ell 'anno scolastico 1933-34,. e tra questi 163 stranieri. Jl centro di studi mila11ese è completato da nu1nerose provvidenze : 25 borse di studio, per un capitale di 1.621.262 lire; la mensa degli studenti, che funziona dal 19·3 0; ìl Circolo del Littorio, che ha lo &copo di mettere in rapporto l 'Università con la cì l taàinanza; tra pochi mesi comincerà a fu11zior1are a11che. la « l~asa dello studente )), dedicata alla memorja di Arnaldo ~ifu ssolini. La nuova sede della Sc11ola odontoiatrica di Ro1na. Il 7 maggio è stata inaugurata a Roma co11 grande concorso di professori e di stude11ti fra cui numerosi stranieri e di autorità la nuova Scuola di odontoiatrié\ che sorge guasi a fia11co del gra11<le Istituto Eastmann. È intervenuto il l\1inistro dell'Educazione Nazionale conte De Vecchi di Valcisn1on, insien1e con il Pre ~idente del Se11ato 011. Federzoni, l 'on . Buttafuochi per il Presidente della Camera, l 'on. Morelli per il \S indacato medico , il preside della, Facoltà di medicina prof. Busi, senatori e deputati. Il direttore, on. prof. Perna, ha fatto gli onori di casa. La R. Università di l{oma, allo scopo di non congestionare il lavoro dell'Istituto Superiore di Odontoiatria e della R. Cljnica Odontoiatrica, che ò dislocata al piano inferioJ'e di d etto Istituto, 11a dato sede autonoma alla R. Scuola Universitaria per i medici specializzandi in odontoiatria . La sede della Scuola è nella im1nediata vicinanza dell 'I stituto, per utilizzarne ai fini scientifici e pratici, il ricco materiale di osservazione e di studio . All'insegnamento, sul piano degli studi approvali dalla Facoltà medica, dal Senato Accademico e dal Ministero dell 'Educazione Nazionale, attende il direttore con la collaborazione di otto liberi docenti incaricati. Il corso per conseg·uire il diploma di specializzazione, dopo la laurea in medicina e dopo i 'abilitazione ali ' esercizio della medicina con l.'esame di Stato, è biennale. La nuova sede de~la Scuola è divi sa in varie sezioni o reparti., che sono que!li di chirurgia dentaria; di. stomatoiatria. operativa; di odontoiatria conservativa; di ortopedia dento-facciale; di odontotecnica e protesi <lenta.r ia; di biologia; di radiologia. L 'aula è attrezzata in n1anier a da p otervi compiere operazioni di chirlrrgia, di conservativa, di protesi, e da potervi eseguire dimostrazioni con proiezioni micro-fotografich e e .radiografi che.


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<< IL POLTCLI N ICO

La Scuol.1. di Ro1na po trà così co11Li11uare ad assolvere sempre i11 eglio i su oi compili ch e con sis~ono: 1~el dare al Pae e specjalisti ca1)aci ed espert i per diffondere nei centri g ranclj e nei paesi rurali le norme della profilassi e per esercitare ·1a profe sio11e co11 comJJe tenza e coscienza; n el contribuire alla bonifica del la Yita umana; nel concorrer e efficacem en te a sviluppare la coscienza igie11ica d el popolo i n ques lo in1eressant e settore della medici11a sociale.

Il nuoyo Sanatorio-Ospedale di Taranto. .Da mesi è stata co1nple tata la p arte muraria del grande Ospedale san atoriale che la Cassa Nazionale delle Assicu.razioni Sociali co1ninciò a far costruire or è qualcl1e an110, per la difesa e la salvezza degli indigenti clella ProYincia .J on i ca insidi ati dalla tubercolosi. L 'edificio, alto all'incirca ve11U melri , è sorto a tre chilo111elri dalla citt à, in conlraòa Rondinella, una zona fra le più incantevoli e salubri della località, prospiciente a sud-est su l 'azr.urra raila di l\1ar G.r ar1de m entre, a nord, si profilano dolci colline. L'area dove è sta to costrl1ito questo grande ospedale sanatoriale venne, a suo tempo, prescelta dall 'on. Eugenio Morelli . Il prede tto Consorzio, con n1l'O enso delle luminose finalità l1manitarie e patrio ttiche cui nlira il Fascis1no, acquistò senz'altro tale area di circa, sei ettari - dei quali 3500 metri quadra l l occupati dall 'edificio e il rimanente vien sjsten1alo ]>arte jn g·iardini e parte lrasforrna lo in un deu o parco d i alberi r esi11osi - offr endo1a alla Cassa Naz1ona le per le Assic11razioni Sociali <:h e, !1on appena i1e fu in p ossesso, dispose, pel diretto e vivo interessa1nento d ello stesso on. Morelli , l 'i11i1io dei lavori. L 'eèl ificio consta di tre })iani con una sopraelevazione e può acco·gliere cll1ecento malati , oltre il l)er onale di · servizio, infermieri e s·uore. In ciascun p iano i reparti lnaschìli sono completan1c11te $epara ti da quelli femn1i11i]i. Portata d e l tutto a term ine, come ab])iamo già detto, la parte muraria d el fabbri cato, proseguono, ora , i lavori di rifinin1ento e d ei vari impianti tec11ologici e aru tari fra i p i1'1 moò erni. Si ritiene che fra i1on molto quest a OJler a di assistenza socjale d el Regime potrà essere inaugt1rata. La spesa nmmont a a olt re due milioni , esclusa, si intende, qt1ella per lo arredame11t o e p el materiale scierl lifico.

N11ove i stituzioni n1ediche in 1>rovincia di Torino. 1110 aprile l 'on. Bi.agi, presidente dell 'I. N.F.P.S., ha inaugurato a 1'orino un nllOYO convalescenziar io. Egli , accompagna lo dal sen. Agnelli e dall'on. QljYelti, ha co1npiuto un interes a11le SOJ)raluogo al sanatorio Agnelli in Val Ti son e e poi in provincia di Cl1neo alle opere preYidenziali di quella località. 1\lla sede òell 'Tstituto in piazza San Carlo il direttore compartimen la]e prof. Barnabò illus trava l 'atl iYi1 à svolla élall~ sede interprovinciale d i 'fori110- _i\osta dal 1920 al 1934. L '011. Biagi ha e"pre ~ o il suo yjyo compiaci1nen lo 11er tale a.ttiyjtà ed h a clat o i truzio11i perchè quella nel settore nella previdenza ia in lensi ricata. Il g jorno egl1ente l ·on. Biagj, alla prc ei1za del Prefetto , del Segretario federal e, di gerarchie e autorità civili e lnilil a.ri., ha vj ita lo l ·o p edale sanatoriale << Co11freri·l n capace di 300 1elli, che ha iniziato ora la ua a ttività.

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LANNO

XLII, NuM.

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Nuove istituzioni mediche a Napoli. Il_ I 0 aprile l 'on. Biagi, presidente dell'Istituto fl:az1ona!e fascista della previdenz~ sociale, h a visitato l ospedale sanator1a1e « Luciano Armanni » ~i ~apoli, alla Doganella, di gestione diretta del1 I stitu to . A~co~npagnato_ dal direttor e comp artimentale dell Is l1 tuto e r1cevt1to dal direttore del1'osped ale e dall 'intero corpo sanitario, I 'on. Biagi ha p~oceduto alla. visita dei servizi e impianti generali rendendosi conto dell 'organizzazione d el1:ospedale. L 'on. Biagi si è con1piaciuto del funz1or1amento dell 'Istituto . Il 1° aprile, con l 'intervento òi S. A. R. il Principe d i Piemo11te, di S. E . il cardinale Ascale i e d~ tutte le .autorità cittadine, ebbe luogo a Napoli l '1nauguraa1one di un poliambulatorio istituito nella sede dell 'ordine dei Cavalieri di ~1alta. Dopo la visita alle sale che raccolgono le niù moderne installazio 11i clinich e, S. A. R. il Principe di Pie~onte, ~· E. Asc.ale.si e le autorità hanno espresso i~ lor_o vivo co~p1a~1mento al Baly gran priore dell ordine, amm1ragl10 Salazar, e ai componenti del Capitolo. L '<)spedale Psichiatrico Provi11 ciale di Nanoli diretto dal prof. Sciuti, viene ora ampliatò di' un r1uovo padiglione, per folli cronici, progettato dall 'ing. d 'Elia, capo dell 'ufficio tecnico provinciale i11 collaborazione dell'ing. Sasso; copre una super~ fice di 3500 mq., consta di 4 piani e potrà r icoverare 800 infermi ; con tut la probabilità sarà inaugurato il 28 ot tobre.

In memoria di Grassi. Un interessante articolo - preciso e bene d ocur11enlato - del dott. v·illorio Vanni, con1parso nel cc Messaggero » d el 4 maggio, mette in piena luce le grandi ben emerenze dì Battista Grassi verso la scienza e verso l'umanit à, b enemerenze ancora non apprezzate in lutto il loro inestimabile va... ]ore. Ir1 un se11 tito corrimento (7 magg·io) lo zoologo Paolo Luigioni avanzava la proposta ch e il nome cli Grassi sia ricordato, inlito1a11do ad esso una via od una piazza della Capila1e. Già da diverso tempo era stata prese11tata, alla Commissione p er la nomenclatura stradale d el Governatorato, la proposta di dedicar e al nome glorioso del Grassi una via principale di Fiu1nicjno, ove Egli, duran te gli t1ltimi anni della Sua vita, comJJÌ una µarte d ei propri studi sulla inalaria e svolse un ·mtensa azione antim alarica. La pr oposta è stata approvata dalla Commissione e il GoYernalore di Roma, on. Bottai, ha ora dato disposizioni perch è l 'iniziativa sia presto realizzata. Nel piccolo ci1nitero di Fiu1nicino, ove Battista Grassi volle essere seppellito, ha avuto luogo la cerimonia commemorativa del decimo anniversarjo della Sua morte. Erano presenti al pietoso rito la sig·11ora e la signorina Grassi, il prof. Cotro11ei in rappresentanza dell'Università di Roma , un gruppo di perso11a]ità rrted icl1e, gli alunni delle scuole rurali di Fiun·dcino e di Porto. ,\.g li al unni ch e si sono d jstinti nello :-.Ludio _ delle nor111e per la lotta anti1nalarica vennero, poi, distribuili i premi disposti con lascito clello ·compa,r o. Infi11e fu fatto l 'appello d el sen. Grassi secondo il rito fa scista.


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XLII, NtJl\i. 20]

lOl'l

SEZIONE PHA'l'ICA

Scla~o

VITTORIO SERRA All 'alba del 13 mag·g·io si è spento VITTORIO ,SERRA . Non aveva ancora 32 anni ! I lettori del « Policlinico )) ben lo conoscevano, perchè da alcuni anni Egli' era tra i più fecondi coll abor ato·r i della rivista, alla quale jnviava, oltre pregevoli lavori originali, innumeri recensio11i di lavor i inglesi francesi e tedeschi. ' Questa Sua particolare attività dimostrava, ancl1e a chi non Lo conoscesse, quanto estesa fosse l a Sua c11ltura. Vittorio Serra, con1piuli brilla11temente a Roma gli studi universitari , disting·uendosi sempre tra i primissimi del Suo corso, era stato dopo la laurea per qualche ten1po a ssistente volontario nella Clir1ica Medica, allora diretta da Vittorio Ascoli. Passò quindi con1e assistente effettivo i1ell 'Istituto di Patologia Medica , dove rimase ci11que anni, disting u endosi per una attività scientifica veramente eccezionale. A 2g anni ottenne a pieni voti la libera docenza in Patologia Speciale Medica dalla Com1nissione presieduta dal prof. Bastian~lli. Tra i Suoi lavori scientifici , meritano di essere ricordati le r icerche sui capillari, sul polso venoso, sul morbo di Addison , su lla resistenza leucocitaria sulle sep si sperimentali e l e più recenti di biechi~ rr1ica sul coefficente di ossido-riduzione (queste ultime p11b,b lica le in rivjste straniere) . Da circa1due anni Egli era aiuto volont ario nella Clinica Pediatricrl, dove aveva intrapreso con en t usiasmo importanti ricerche sulle neuropatie infan1ili, dirigendo nel tempo stesso ]a Sezione sierobatteriologica del l aboratorio. . Le ,Sue benemerenze di studioso ebbero più di una volta rico·n oscimenti tangibili : a.n cora studente conseguì un pren1io Rolli; da assistente un pren1io

di cinque:r:iila lire e u11 premio Ascoli per· studi sulla malaria, anch'esso di cinquemila lire .. L 'ulti1no riconosci1nento della Sua feconda attivitàs~ien~ific~ gli fu comunicato proprio negli ultimf. g1orn1 d ella Sua 1nal attia : un pren1io di incor aagian1ento M~s~olini dell 'Accademia d 'Italia! Ne apprese la not1z1a con quel Suo dolce sorriso, che, inasch erando og·ni espressione di sofferenza, ridonava al Suo volto emaciato l 'aspetto sereno def. g'iorni n1i gliori. Vittorio Serra, co·m piendo i l Suo dovere di m erìico, aveva. contratto un 'i11fezione scarlattinosa so-praggiu 11tagli a breve distanza da un interv~nto ch ir u rgico. Insofferente clel forzato riposo era voluto t ornare, dopo u11a breve convalescenza. ar Suoi m alati , alle St1e cor sie, al Suo laborat o,r io ! Aveva anche ripreso le esercitazioni d el Corso dì Se~eiotica agli stud enti, per i quali Egli da due a11n1 profondeva con in eg·u agliabjle entusias1110 i t esor i della Sua cultura. Vittorio 1Serra in ogni mai1ifestazione dello spi-· rito rivelò una grande fede: fed e cristiana , ch e· 1nai lo abbandonò durante le lu11g h e sofferenze dell.a .impla_cabile malattia; fed e politica, poichèEgl1 s1 senl1va pro~ond an1ente fascista e teneva in modo particolare a tutte l e manifestazioni di patriottismo ; fede p er la scien za, che faç eva vibrare di commozio11e la Sua voce e accencleva il Suo volto, og ni qt1al volta sor g·eva 11n.a discu ssione scien-. tifica . Egli ]asci a ai giova11j f11]g·ido • esen1pio di entusiasm o per l a ricerca speri111entale e p er gli studi' clin ici. l\1a. quanti Lo co11obbero sanno che sopra· ogni altra virtù r ifulse in Lui l a bont à. Una bontà francesca11a, elle animQ. t11 Lti gli atti d ella Sua vita ,e che Lo rese infinitan1enle caro ai inal ati , ai col-l eghi, agli amici. LUIGI SPOLVERINI.

Indice alfabetico per materie. Appendicectomia: tec11ica . . . . . Pag. Appendicite : P<1:togenesi . . . . . » Audiometro nuovo . . . . . . . . . .. . » Bibliog rafia . . . . . . . . . . . . . . » Cellu 1 ~! coltivate in v itro : ricer ch e . . 1004, Chini11 a per iniezioni ipod ermich e e"l endoveno~e . . . . . . . . . . . . . . )) Diencefalo: p atologia . . . . . . . . . . » Dieta acidificante: p ericoli nei casi urologici . . . . . : . . . . . . . . . . . » J:ncefalite letargica : cura bl1lgara n ell a cura di al cuni postumi . . . . . . . . » Febbre sifilitica nel decor so di g rave tubercolosi polm. . . . . . . . . . . . . n Fre.nico-exeresi alta cer vical e o epi-omoioidea : t ecnica . . . . . . . . . . . . >) G-lobuli r ossi : ricerche . . . . . . . . . )) Gluconalo di calcio : osservazio11i . . . 1005, Liquido cefalo-rachidiano: sen1eiologia » Lomboscia talgie e rise11ti1Tiento me. n1ngeo . . . . . . . . . . . . . . . . . )) Ma.lattia di Friedreich . . . . . . . . . 1005, Olio essenzial e di b er ga1Tiotto e di lim on e in e hirurg·ia . . . . . . . . . . )) D.rri t~i

1006 1010 1004 1004 1005 1005 1005 1009

967 1006

97 4 1005 1006 999

lù05 1006

97 6

Ossige110 per via parenterale in ostetricia . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 997· Perito11ite libera, cl a p erfora zio11 e di ul987 cera tbc . d ell 'i11test i110 . . . . . . » 979, P er itoniti p11eumococciche . . . . . . . )) 1009 Pielonefrite nei b ambini . . . . . )) 1004 Pneu1notifo . . . . . . . . . . . . . . )) . . . . . . )) P oligl obuli e . . . . . . . 1006 )) 998' P oliorr1ieli te : rliag·n osi precoce . . . Pol .m oni t e e broncopolmonite : osser va. )) ZlOlll . . . . . . • • • . • . . . . 1005 . Itadiologi a della n'lucosa del g·rosso i11testino . . . . . . . . . . . . . . . . . )) 1010· In' Jleazion e di Fried111aJ1n: ricer ch e . . . )) 998Rett o: prola sso; 1:olopessia aponevrotica )) )) 1003 Sirin g·o1nielicl: cura cl1irt1rgica . 998 St o111aco: sin1pat on1a . . . . . . . . . . )) 994· l Tlcera g·astrica : cura· m edica . . . . . . )) )) 997 t Jlcera pe}) ti ca e dis.fu11zione pi lorica 1010 Ureteri': anon1alie . . . . . . . . . . . . )) )) Uretra doppia . . . . . . . . . . . . . 1010 Vescica: trun1e11to p er i11trodurre le 992 so11d e di De P ezzer . . . . . . . . . . ))

. di pr:oprietà riservati. - N on è consentita la n stampa ài lavori pubblicati nel Policlinioo se non sn

•vton a .a,zione scn tta dalla redazione. E vietata la f>ubblicazione di sunti di essi senta citame la fonte.

C.

FRUGONJ,

A. Pozzi, resp.

Red. capo. Hon1R ·

Stab. Ti po-Lit. Armani di M. ('.,ou rriP.r


ì018

cc IL POLICLINICO »

[ ANNO XLil,

NUl\I,

20]

NUOVISSIMA opera a disposizione di tutti i lettori del Policlinico. .._

Prof. Dr. ROBERTO BOMPIANI

Fisiologia e Patologia Clinica dello Stato Puerperale Riportiamo l elen co dei capiloli che costituiscono l'opera: 1

J. II.

SGUARDO LA

GENERALE

ALLA

BIOLOGIA

PREPARAZIONE DELLA

IJJ. L.<\

DOTTRINA

l\rucosA

DELLA

GRAVIDANZA.

UTERI NA ALL' ACCOGLil\IENTO DEI.I. ' uovo.

DELL'Al~NIDAl\IENTO ATTIVO DELL'UOVO E LE CONSEGUENZE CHE NE TRAGGONO PER L ' IN-

TERPRETAZIONE DELLA SPECIALE FISIOLOGIA E PATOLOGIA PROPRIE ALLO ST<\.TO DI GESTAZIONE. · CAP.

IV.

CAP.

V.

•CAP.

LA

PLACENTA

CONSIDERATA

NEI

RAPPORTI

CO~ I DUE ORGANISMI FETALE E l\IATERNO.

LE l\IODIFICAZIONI GRAVIDICHE DELL'APPARATO GENITALE.

VI. I

MEZZI DEI.I.A

CORRELAZIONE INTERNA TRA I

Sis tema e1idocrino; 2) Sistema nervoso vegetativo; 3) Sistema reticolo-endotelio.

SINGOLI OltCAN I ED APFARATI:

1)

· CAP.

VII.

FISIOLOGIA

E

PATOLOGIA

SALTb NELLO · CAP.

VJll.

FISIOLOGIA E

CLINICA

r' • '

DEL

SISTEl\lA RESPlR-\TORIO; SINDROMI RESPIRATORIE A SPECIALE RI·

STATO PUERPERALE.

PATOLOGIA

CLINICA

DEL SISTEl\fA CIRCOLATORIO:

Cuore e stato puerperale: cardiopatie e stato pU:erper(J)le; 2) Fisiopatologia dei vasi e della circolazione periferica; 3) I l sangue nello stato puerperale; gli org.a ni ematopoietici; le anemie in gravidanza. 1)

'-CAP.

JX.

· CAP.

X.

FISIOLOGIA E PATOLOGIA CLINICA DELL ' APPARATO DIGEREN'1'E; NAUSEE, VOMITI; IPEREl\iESI. FUNZIONE EPATICA E PATOI.OGIA CLINICA DEL FEGATO NELLO STATO PUERPEHALE; LA CISTIFELLEA E LE VIE

Xl.

BILIARI

FJSIOLOGIA E

IN

GRAVIDANZA ;

PATOLOGIA

GLI

11"1'ERI

DEL RJCAMBIO:

IN GRAVIDANZA.

RICAl\IBIO

MATE RIALE

ED

ENERGETICO

DELLA

GESTANTE;

RI-

CA1\1BIO DEI PROTEICI; RICAMBIO DEGLI IDROCARBONATI; RICAMBIO DEI LIPIDI ; LA QUESTIONE DEI.L •ACIDOSI

XII.

GRAVIDICA;

IL RICAMBIO DEI

l\iINERALI E DELLE VITAl\IINE .

FISIOLOGIA E PATOLOGIA CLINICA DELLA FUNZIONE

ORINARiA

FOR~1E CLINICHE DELLE LESIONI RENALI IN GRAVIDANZA E

GESTANTE;

IN

GRAVIDANZ <\:

SISTE1\1A

RENALE:

LE

LE RIPERCU SSIONI SULL'ORGANISMO DEI.I,A

SISTEMA PELVI U RETERlCO; FUN ZIONE VESCICALE:

LE PIELITI,

CISTOPIELITI E

PIELONE-

FRITI NELLO STATO PUERPERALE. · CAP.

XIII.

FISIOLOGIA

· CAP.

XIV.

RICAl\IBIO IDRICO-SALINO E

•CAP.

xv.

CAP.

XVI.

·CAP.

XVII.

·CAP.

XVIII.

E

f ' JSIOLOGIA E

PATOLOGIA

PATOLOGIA

CLINICA GENESI

CLINICA

DEL

S ISTEI\-1.\

CUTANEO IN GRAVIDANZA.

DEGLI EDEMI GRAVIDICI. DEL

SISTEMA NERVOSO CENTRALE E DEI SENSI SPECIFICI.

LA LIBERAZIONE DEL PRODOTTO DEL CONCEPIMENTO AL TERMINE D.ELLO SVILUPPO. IL RITORNO DEGLI 'ORGA~l ALLO STATO DI NOR1\1ALE FUNZIONALITÀ. EPILOGO:

CONSIDERAZIONI

SULLA

FISIOPATOLOGIA DELLO STATO PUERPERALE.

Volume di pagg. XX-548 in grande formato; nitida~ente ~ta~pato. - Pr~zz? L. ~~' franco di porto in Italia. Per l'Estero aumentare il 10°/0 per le occorrenti maggiori spese postali di sped1z1one raccomandata. Per riceverlo, inviare Vaglia Postale o Cheque Bancario all'Editore LUIGI POZZI, Via Sistina, 14 - Roma: N. B. - Per 1·1talia, versando la suddetta somma nel Conto Corrente postale N. 1/5945 dell'Editore LUIOI POZZI ~· Roma, il richiedente eviterà la tassa di L. 1,20 occorrente per l'ordinario Vaglia Postale. Il modulo per effettuare 11 -versamento è fornito gratis dallo stesso ufficio di Posta.

'

1


Roma, 27 Maggio 1935 - XIII

ANNO XLII

Num. 21

'' fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO

'' DURANTE

SEZIONB PRA.TICA.

REDATTOR.E .CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medico di Roma

SOMMARIA ;

e

Lavori orìgìnali : G. Ba1g1gio : Il mio ·procedi.men to applicativo del m etodo B assini nell'ernia inguinale. Osservazioni cliniche : F. Pullé e G. Acanfora: Un caso di amebiasi intestinale cronica con reperto di laboratorio negativo per quasi due m esi. Note e contributi : G. Car ossini : Nuova casistica clinica di terapia immunizzante con gli ultrapeptoni. Sunti e rassegne : MEDlClNA DI GUBRRA: Moynier: I gas di guerra. Btudio clinico delle lesioni dov.ute ai gas tossici. Terapia dell e int ossicazioni. - TISIOLOGIA : E. Debenedetti : Efficienza e limiti dell'ascoltazione nella tubercolosi polmonare. - Volquenne e F. Jonkheere: Il trattam en t o delle adenopatie cervicali tub er colose. - DERMATOLOGIA: G. Milian e L. Brodier: La dermatologia nel 1935. Cenni bibliografici. Accademie, Società Mediçhe, congressi : Accademia Medico-Fisica Fiorent ina.

Appunti per il medico pratico : CASISTICA E TERAPIA : Infezioni miniane. - Forme di ulcera sifilitica della tonsilla a tipo di angina pseudo-flerumonosa bilaterale. - Difficolt3. diagno ·tiohe nella m enin gite tu1ber colare. - Le prove scientifiche dell'efficacia della vaccina zione contro la tubercolosi col BCG. - Un nuovo t rat t.aimento della emorragia cerebrale. - Lipogranulomatosi progressiva della muscula.tura. - NOTE DI RADIOLOGIA: Cointribut o allo etudio dell 'u retrografia. MEDICIN.\ SCIENTIFICA : Sull'im1p ortanza delle paratiroidi n ella r egolazione del contenuto tot ale in magnesio dell 'or.ganiSLilO. - VARIA. Nella vita professionale : Insegnamento superiore. Cronaca del mov:iimento profession a le. - Concorsi. Nomine, promozioni ed onorifice nze. Notizie diverse. Indice alfabetico per materie.

LAVORI ORIGINALI

C>ra, altamente co111preso del fondamentale ii1~egnan1ento fornitoci da flassini e persuaso e.b e le opere grandi si ri'velino, non soltanto i1ella loro utilità diretta , ma pure nello stin1olo e n ell 'indirizzo ch e determinano sulle a ttività allrui, de idero c1h e il mio modo di 01)erare· l 'ernia inguinale ris1u lti , per quanto è possibile, collegato ai fonda1nentali con cetti del m etodo di Ba ini e perciò sia noto in rnodo da rispondere alle esig·enze illustrative di chi valuta corl obbi ettività e cerca n elle ri ~ orse chirurgicl1e tutto ciò ch e m eglio possa ri ~pondere allo scop·o , scevro da p reconcetti e ail ch e da abitu,d ini , 11011 timoroso del nuovo soltanto perch è è nuovo , i1 è attaccato al vecchio in n1isura Lale da non saper distinguere quanto <li esso la i11110,;azione con ervi e magari potenzi e quanto in,rece so:stanzialme11I e 111odifichi.

CLINICA C HIRU R GICA DELLA

R.

u NI VERS ITÀ

DI

CAGLI ARI

Il mio procedimento applicativo del metodo Bassini nell'ernia inguinale. Prof.

GINO BAGGIO,

direttore.

Queste pagine fanno parte del capitolo sulle er11ie addominali scritto per un trattato di chirurgia oh~ a quest 'ora dovrebbe essere già pubblicato. Durante l 'a ttesa, il metodo Bassi11i fu richiamato più volte da diversi AA., n1e to·n1.p reso : ch e feci intendere di applicarlo i'n n1odo un po ' diverso dall 'originario. Però, fin 'ora, di questo mio procedin1ento operatorio ho enunciato principalme11te ciò ch e potrebbe dirsi il punto nodale, cioè 1'utilizzazion e del i11uscolo retto, anzi: per m eglio dire, il conce tto di essa. Dettagli di teonica e parti colari d 'esecuzione, non privi d 'importanza rispetlo alla stessa utilizzazio11e del muscolo retto , risultano i11vece in una lezione pubblicala dalla cc nas ·egna Internazionale di Clinica r Terapia n dell 'anno decorso ; n1a anch 'essi , enuncia ti i)iù ch e i'l lustrati .

1

CONCETTO FONDAl\lENTALE DELLA BASSINI E YA.-

L 'operazione di Bassini consiste fondan1 011tal111e11te nella co truzione di Ulla nuova parete posteri9re del canale ing uinale i1l luogo di quel la palologira forma la d&lla fa scia transversalis <.leiscente o espan.sa se.:> tratLasi d 'er11ia acqùisita, incornpleta nel RlA NTI

PHOP08TE.

- -


1020

<1 IL POLJCLtNlCO »

.~110

sviitlppo, se tratla... i delJ 'er11ia co11g·e11ita. Per fare ciò, seco11do Bas ~ i11i , si uturano « il 1nargi11e esterno del n1uscolo retto a11teriore dell 'addo111e ed il triplice strato f.orr11ato dal Il) u colo r)icc.,olo obliquo , dal 111uscolo trasverso , e dalla fasc ia Yerticali _ clel Coo1Jer » cc al l\ordo po t eriore i""'olat.o clell.a corda di Poupart n. (Bassini , Pado,~a , Pros1Je.rini. 188'9). Ora, la Bassini viene e egL1ita sp,e so con varjan li ; le quali , fino a un certo punto sono i11evitabili, Jato il 11un1ero i11com111e11 ... urabile deg·li operatori e i loro ·is ten1i per~o11ali di tecnica. In gran parte so110 varianti di dettag lio , eh e non modifica110 1a sostanza del metodo, (1uantunque i)ossano rendern e problematici i risultati. D0Yre1b.b 0ro dir ~i i11,·ece modificazioni so ·tanzi aJi : q uelJ a di co itruire la parete posteriore del ca nal e utilizz.ando solt éu1to il 111uscolo piccolo o})liquo e il trasverso se11zd corl1prcndere il nlu..,rolo retto e la fascia Lra11~ ,·ersa li -· O})pure l 'altra, di i10rtare ancl1e l 'a1Joneurosi clel gra11cle obliquo al di dietro del fu11icolo spern1atj co e la ciare il medesin10 nel p.i ano sottocu ta11eo; e l 'altra ancora, di abbando11are la co ~ truzion e di una nuova ·parete posteriore e t1l ilizzare lutto insi erne, piccolo o:bliqt10, tras, erso e aponeuro i del gra11cle obliquo i1er fare llllla parete u11ica ctl da\ a11ti del cordo11e. La prin1a di que te varia11 ti è adottata dalla g ra11dis i111a maggioranza dei. chirurgi ed è inspirat.o a sen1plicità. e111brando superfluo ir1terro1n1Jere la fascia tra11sversalis per poi ricostruirla. ~Ia , a parte le co11si!derazio ni inerenti al con cetto OJ)eratorio di Ba. . sini che , cioè, non .apren.do la fasc ia transversali ... , i1on si con1pren de nell.a suturA abhastanza tessuto 111u colare, specie del n1l1 colo retto . (tanto :11eno si può scollare quu to pia110 lllu .. colare e dargli la facilità di seg·uire lei trazio11i' ,della sutura stessa) no11 si considera che la fascia transver salis è proprio il pia110 nel quale si tro,·a la porta erniaria, essendo es a che forma la parete posteriore del canale i11guinale. I1l Lorron1pere e ricostruire qt1esto p1 i ano equi vale a sopprin1ere per intero la l)Qrta e,r niaria, m enLre che il lasciarlo. con la ~1ua apertura , significa ma11te11ere d ei rapporti ohe possono 0ssere favorevoli. al rj11110,·arsi di· u.n im pr.g110 del peritoneo sospinto da.i. visceri. Anzi , io arri vu a <lire cl1e troYo g·iudizioso aprire la fa. eia tran, ersa I i ~ non tanto per averne (con1e dico110 i più) i1robu:-;lin1ento dello strat<) cl1e formerà lR r1uova i}arete po teriore del ca11alc, qt1anto l)·er cl1è sia n1odifì c ata la parete vecchia , e per ql1esto intendin1 e11to mi regr>l o a _uo riguardo 11él modo che dirò appTesso. 1

1

1

1

_.\NNo

XLII Nu l\t. 21) 1

Le altre due varianLi, rispettiva1r1e1n te, di t1t1lizzare co me pnreLe posteriere anc1h e l 'apo1

11euro~i

del gra11de obllJ'qu o, e di affondare il cordone swrm.atÌCO Sotto i lflUSCOlÌ. furOilO proposte subito dopo la comunicazio11e di Bassi 11 i . dé" clue Italiani : Ja pri1na da Postemp ·k.i (. 'oc. ltal. < ; hir. 1889: vl Corrgre .. . pag. 254:), la econda, <la •Ferrari (Soc . Ital. Ch.ir. 189u. ' Tl 1 Congres. , pag. 94). Tanto dispone11do il cordone sopra la parete. quanto di'sponen,doJo se tto, si mira a. dare alla parete m ede. i111a u11a resi tenza n1aggiore di que.JJa c h e dovrebbe raggiungere quandc1 il cordone spcr1natico la intramezzi. r .a nto in un caso quant o nell'altro e.i si allontana però dalle co11dizioni fisiologiche, alle quali i i.., pira,·a Ba ~ ­ . _ ini , e .. primendo il . . uo pen, iero con le eguenti parole: H Nell'uno e r1ell 'altro caso, cioè di ernia · esterna (rongenita o acquisita) o di interna , il canale inguinale vie ne rico~truito secondo il tipo di ua con forn1azio11e fisiologica, cioè formato dall 'a1)erlura \lddominale E: dalln sottocutanea, la prìn1a po . . ia ad u11 livello esterno a lla ecor1da, e da due i1areli UIL,1 1)osteriore ed una anteriore. otto la riuo,·a pressione endo-addou1i11ale la nuova f;~l rele posteriore del canale viene spinta contro l ;a11teriore ed insieme si aiutano per rei ·tere ali 'urto in cessanté e poter1tissimo delle visr~era veJ.ll.rali, m ,ein tre poi da11no in grernbo ad es~e ~tesse passUiggio al cordone &perrr1atic0 sen La serrarlo ». E, se il dj scos.t.arsi dal con cetto origi·11ario dell 'oper.azione non è, da olo , ragione suffìcertln per condannare u11n modificazione operatoria, resta a vedere invece quanto si guadagni, con la modificazione n1ede. ima, di ciò c·b e segue11do il concetto origi'nario i verreib be a p"rdere. 1

CONSIDERAZT0 NI SULLE RECIDIVE. - In seguito ad o·perazione per ernia inguinale. rec idive furono constatate dallo tes o Ba sini; il quale, su 251 operazioni che accoir1pagnavano la su.a pub·b licazione, ne osserva,Ta 7 . Bisogn::t tener presente, però. c,l1e egli ebbe 11 guarigioni J1on asettiche, che i casi riportati cost itui,·arjo le prime ap1)licazioni del metodo e che per u11 certo tempo usò il r atgut. mentre poi lo sostituì con Ja et.a . Operatori ch e Io segu1r(1no, a11che eslra11ei alla su a Scuola . e bb e ro rjsultati migliori. econdt> un recente refere~1du1n fra i . . eguaci di •Ba . ini (CarrartJ, Gior. l'enelo di Scienze ~1 ed'iche, nov. 1931) le rf·~ cidive si ridurrebbero a cc cifra i'n ignifì< ante ». T\fa , a que .. to riguardo torr1a for e 0111)()rtun t) di rarnmentare almeno uria dell e lan(<.· 1


[ ANNO

XLII, Nul\r. 21]

1021

SEZI ONE P RATICA

considerazioni che si presenta110 a propos ito d elle statis ti ch e in ge11ere, ed è la seguente: Una cosa è ricercare le r ecidive , a ltra cosa è tener conto degli erniosi cl1e non h anno avu to b eneficio dall '01:>erazione : sia ch e quest a non ubbia portato g iovan1en to, sia ch e non sia stata eseguita perchè rite11 uta in su fTì c ienle a llc• scopo. Cerlo si è ch e , di coloro cl1e più la111e11tan o le r ecjdi ve, pocl1i eseg uono l'operazione come fu descritta da 'B assini ; e perciò be11e 11a fatto CatLeri11a, suo allievo, ad illus trare particolareggiatamonte qu ell 'operazione in forn 1a descrilLiva e i conografica (r:d. Cappelli, Bologn a, tip . Amo -su , Boiza110) ed altret.tant o n1e1·iLoria è ]a recente pubblicazio11e di C:arraro , altro allievo di · Bassini , cl1e n1ira .a d iffonder e i'l d ettaglio del m elodo nei paesi di lin gu a tedesc.a, dai quali furono d enunciate r ecidive i1t gran nun1ero (Der (; /iiriirg , 1933', n. 8). I o, ten endo conto d e11 'esperien z& · gen er a le che fu raccolta in questo ci11quan tennio d a c h e il n1et0do ·è noto e d ell a esp~rienza n1ill perso11a le, mi sono for111ato , a .lq u esto J1ropos ito, i segu enti concetti. In<l ubbian1ente, la g ravità d ella condizi or1c erniaria è diver sa d.a caso a ca so . Come vi sono ernie , n ei bambini , ch e guariscono atlra·v erso la sola aipplicazione del cinto , così si i.nco11l.rano ernie n egli adu1ti , e sp ecie tra i vecchi , ch e r endo11 0 l 'esi to operatorio a ssa i problcn1atico : per cause. inolt e1>lici , cl1e va1111c) dal volume d ell 'ernia all 'a1npiezza <le1la porta er11iaria, alla flaccidezza degli str<l ti ror1ten ti,1i d ella pare te addo111i11ale e d ell 'organismo irt gener e; a lle condizioni di pression e intr~­ acldo111jnale. Alcuni cl1irurg·i hanno lam entato dopo la Bassini , r ecidive in corrisponden za d ell '8n ello inguinale jnLe.rno, cioè r ecidive otto forn 1.a di err1ia esterna. Bas 111i e i s uoi alli evi 1 e~t rir1gono invece le r ecidive a lla , ,arietà inler n a. Non è improbabil e, con1e h o scritto prir11a , c11e le reci<live est ern e ien o i11 clipen cle11za d e] rr1ancato rifaci1ne11t o de1la. fa scia tran versal is. Ma è verosi111il e ch e vi contribuisca p ure la gros ezza del cordone JJer111a Lico , i pe ito da i prodolli proliferativi i)er isaccul ari e dai così d etti Ji·1•on·1i con1pre ·i fra g·]i clementi del funicolo. Prodotti proliferativi e lipomi ch e potre·b ber o atrofizzarsi quan<lo n1a11chi lo tin10lo d eterminato d a ll a presen za del sacco e Jas-viare· così uno spazio attor110 a l cord one, che nl n1on1e11to àella Sl1tura i1 011 c'er a. Oppure può dar si ch e non sempre ve11ga la teraliz.zn1D st1flicie11ten1enle l 'ane Jlo i111erno, l)Cr p ocn distc11dihj lit à del cordone o µ er . ue a der enze al can ale. N011 la teralizzando 1·a11e]]o i r1g uina] e intern o si n\a11ca ad u110 dei po tula'I i' del] ' o-

pr1azione, cioè que1J o d i correg·gere il parallc'; lisu10 d ei due an elli ingui11ali erniosi e di co11lrapporr e a11 ·.a11ello interno la resist en za di tn1a a deguala parele anteriore d el canale. BuoJ1 a pr atica, ad og11i modo , p er ovviare alle r ecidi ve esler11e, oltre a Jl 'osservanza co1Tetta del inctodo tipi co , è qu.ella di asportare tutto ciò cl1e r1011 fa IJarte anatorr1ica , del cordone (Y. Dall 'Acqua in (~ arra ro)i Volendo però entrare nell ' ir1tin10 d elle ragioni p er le quali si pos 0110 avere delle r ecidive, pare a me ch e sia i1ecessario soffermarsi su diversi particolari. Bassini lesso , dopo .aver e descriLto l 'oper c1zione, se11Lì il bisogu o <li sottolin~are a lcuni dettagli , qlJ.ali quell o d i ar>plicare punti stac ~n ti i11 seta, dt sul urare il triplice strato p er 2-3 cr11. della sua altezza e di comp•rendere r1ella s utura il n1 nrgine esterno del ~uscolo r etto. l\'Iodcs tame11Le credo c:h e le considera?.io11i di detta~·l io }Jossa11e> essere estese an ch e più in là . RI COS1'RlTZJONE DEL PIANO FORMATO DALLA FA -

Come ho d etto , la fa scia transver alis forma la par et e post eriore del can ale irtg uina le. Nell 'ernia inguinale questa fascia è attraver sata o es pan sa dalla ma ssa err1iaria. In sieme a lla massa passano al trn:ver so la fa~cia tra11 ·versalis d egli involucri E·rniari , cioè il p·erito11eo (quando c'è) e il grasso }Jr eperi to11ea le (ch e può dar luogo ai p~eu do-·lit.Jon1j). An1pliare, n ell 'operazione di e1·11i.a in1g·ui11a le: la porta erniaria, incidendo sulla fascia Lran sve rsal is, è i ndispen sabile per li.b erare interame11te gl i involucri de1ll ''ernia cla ll.a por ta er11iaria e per e ciderli in n1odo r11e abbia11u a perdere i loro ra·p porti topografici di i11imedia ta corrisponder1za alla porta n1edesima : i] ch e no11 è ch e la prosecu zion e del terr1po curativo consist ente n eill 'escissio11e del sacco. Ma , per far ciò non è indi pensabile rl1e la fascia tr ansversalis ~ve11 ga ape•r ta su tutta l 'est en io11e del canale : basta inciderla iu vici1La11za della porta erniaria, per modo r·11e s i pos a110 do111i11ar e il sacco e il prepe1ito1) eo dor al111e11te ad e sa. Un a volta fatto questo , ·µo ich è, secondo n1e, il sig11ificato dell a fa eia tran ·ver ali ri spetlo all 'anato1nia patologica dell 'ernia è quello di p ia n o porta tc)re della l)Orla erniaria, conti11uo a co11 ideré1rla tale a11cl1e ris1)etlo a lla terapia , e, a que~ lo r ig uordo , in vece di utilizzarla con1e trato cli r a fforza n1e nlo della i1uova parete, la tratto i·n n1odo da la ciarla al su o uITicio di l)arete o r~g·in ar i a , p·r ev ia sopp,r essio11e d e11a porta err1iari a , i11entre la pare te nuova (n1u colare) verrà co trui t a indipendentem ente d a essa. Or:\ , il tra t lan1ento così in Le o varia a seS CI1\

TR ...\NSYERSALI S. -

1

1

~


1022 ••

« IL P OLJCLIN ICO »

conda cl1e ] 'ernia sia interna od esterna. Nelle er11ie inguinali interne, (vedi fi gg. 1-2) la fascia tran vers.alis è ab,b ondante e spessa . Distacca tala . dal sacco come strato distinto, la divido in . due lembi, uno superiore, uno inferiore : e, quando sia stato provveduto al sacco, di's pongo l 'inieriore di questi lemb,i dal basso in allo sotto al sup:e riore e alla soprastan Le parete' ,muscolo-aponevrotica de1l'addome ~ e ;1 questa ;)o fisso m ediar1te qualche pt1nto tra-

liT1L1zzAz10NE

rANNo XLII, DEL

lVruscoLo

NuIVr. 211

RETTO.

-

Le

parole st~s&e di Bassini riportate dianzi, dimostrano che secondo il suo inte1idimento la nuo·va p_arete v osterìore ·d el canale inbo-uinale va . • l'J COStru1ta a SJJese dell'intera parete addo1m innle, la quale compren,d e i'11 quella regione cc il n1ar gin e esterno de.I muscolo retto anteriore clell 'add0n1e ed il triplice strato » . Tolta a questi co1111ponenti la fascia tranS,'t rsalis, che io tra tto co111e piano a sè i· t es~i •

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pass·a1.i.te a tutto spe>5sore; ribatto poi il len1bo superiore sull 'inferi.ore e vi suturo il suo n1argine lihero vicino alla b enderella ileo pubica . (vedi figg·. 1-2). :Nelle · e·r nie inguinali esterne, la ·fascia transv~rsalis è invece assai sottile e non si prole11de sul sacco. In tal caso mi lim ito a ristab1ilirne la continuità sutur.ando fra loro i margini d el I 'i11cisione ampliatrice e della porta er11iaria, finu a ricostruire in certo m odo lo strato posteriore dell 'anello inguinale interno. 1'utt0 ciò dà già una certa r esi Lenza alla_nuova par ele del ca11ale, 1na i11 inaggior misura , giova a con tenere il grasso preperitoneale togli en dog·Ji' ogni rapporto col cordon e per111atico ed in1pedendo oh e blocchi di escso i fran1n1 e1tano ai l1i.argi11i del i1uo,·o trato mu colo-a11onevrotico, specie i11 corris1)ondenza dcl nuo,ro· anello inguinale interno , ove· -posso110 anche essere causa di compressione sulle ve11c e i>crciò favorirr. ematomi del funi colo scrotale.

su ti ch e in i rin1angono p er costruire il pia:J?.O 11uovo della parete posteriore veng ono ad es~ere « il 1uargine esterno del muscolo retto a 11 terior e dell 'addon1e » e il « n1uscolo piocoJo o,b.Ji1ql10 >) e il « n1uscolo trasverso n. Ora, il margine esterno del muscolo retto Y <t utilizta lo seconsfo Bassini a questo modo: (( I primi due punti , applicati appena all 'es Lcrn o del pube, co111pr endono .anche il margi11e esterJ10 del m11scolo r etto anteriore del]' addor11e )> . E i ra1)porti anatomici secondo i ,,_ quaìi' il n1u scolo stes o deve figurare in questa utilizzazio11e so11 0 dilucidati da Carrara, il quale, dopo aver riferito quel passo del :Wiae~1 rl), aggiung·e: cc n atura]n1ente . ricoperto (il i11uscolo) dall a sua aponevrosi ». Il n1usc:ol0 retto co ì u sato viene a comipenare la naturale debolezza del triplice strato, i'1i comp·osto da fascia transversali's e, non ljiù dai fasci carnosi del piccolo obliquo e d el tra"' verso, i11a dal loro tendine (congiun1o). E que. to bisogno di compen so è tanto più


[ANNO

XLII, NuM. 21]

1025

SEZIONE PRATICA

se11tito quanto più l'ernia è volun1i~osa, perc:hè, in rapporto diretto col volrume d ell 'ernia, non solo aumet1ta la necessità di maggiore robustezza della nuova parete, ·m ,a è più deficiente la massa carnosa del piccolo ob·l iquo e del trasverso. È in questa sede (fossetta inguinale rr1edia) che più facilrr1e1n te si formano le recidive secondo 1'e·s perienza della stessa Scuola di Bassini. Che cosa si può fare, vol·e11d(! fare 1qualche cosa clie elin1ini o riduca

sutura in modo da non lasciare ._p·i ù apertura l11ngo tutto il canalt, iii n1odo cioè che cc veng a sop1J1·rsso I:anello es.te.1no » e ct1e il cordo11e ri111anga sotto la cute. (Bastianelli R., Z. f. arztl . Fortb., 1913). J\Ltaccato come sono .a l concetto anaton10fisio1ogico info1·n1alore del metodo di Bassini, i.0 mi sono proiposto di raggiungere lo scopo limitandomi ad utilizzare il m,u scolo retto per estensione n1aggiore di quella consigliata da

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fi'IG.

2. •

quest 'inc.011veniente ? Usare fra i con1ponenti della nuova parete, nuovi t es&uti in aggiunta a quelli usati aa Bassini o disporre queis ti i'n modo ·piiit cong·ruo· all 'ob1biettivo. lF u ricorso all 'urto e all'altro esi:>ediente assieme: e cito ad e~empio di ciò l'artificio dr 1B astianelli R. il quale : riunisce esatLan1e11te i margini d ella fascia trasversale; rib·aLte in b1a sso un lerr1bo d ella pagi11a anteriore della guaina d el rr1uscolo r etto incisa un paio di centimetri m edialme11te al suo n1argine Jaterale, e lo sutura .al margine posteriore del leg amento di J!oupart ; sutura p.u re al le;g,am ento , n ella part(\ bassa della regione il · m arg ine libero del r etto , n1entre n ella parte alta vi ven g ono sulurati i inuscoìi obliquo interno e trasver so; dispone Sopra lo strato muscolar e il lE' LllbO-in fero-esterno dall 'aponeur osi d e.Jl 'obliquo es teirno e n e riu11i sce il n1arg·i·n e, per qua nto è possibile, .al n1ar gin e m ediale del] a g~ain a d el r etto incisa; applica il le.n1bo supero-interno dell 'apon euro&i m edesirr1a sull 'esterno e ve lo

Bassini: il che necessit~ di sguainarlo in luog·o di lasciarlo chiuso n ella sua g uaina ; m a (= .i differenza d egli operatori che, mi hanno 1)receduto) lo sguai11an1ento io lo ottengo' r agg)ungen·do la massa carnosa del muscolo al suo nlargine, .a nzichè sulla superficie anterior e., cioè fra tendine congiunto e fascia transver salis . Così scoperto , il muscolo può esser e suturato· all 'areala per ±-5 p unti . E per tale lung h ezza io cos truisco la pa rte rr1ediale d ella nuova parete inguinale posterioTe col muscolo retto , cont:i'r1u.ando n el riman ente t-ratto laterale con la p arte carnosa del piccolo obliquo e d el trasver so , e ap1p1licando poi al di sopTa del r etLo il tendine congiunto e il resiùuo n1arginale di piccolo o,b liquo e trasver so. 1

UTILIZZAZTONE DE L cnEMASTERE. Di cremastere, nell 'oper azion e di Bassini n on è fatto cenno . .Di'ver si chirurgi invece lo imp iegano più o n1en o estesamente n ella costruzione


1026

« IL POLICLINICO »

della nuova parete ing·uinale, fino a riassumer e in esso tutta la costruzio11e medesima. (Brenn.e r). Non mi ero imbattuto anc·o ra, p1rima di conoscere il trattato di Kirschner, in t1na modalità d 'impi'ego di qu el muscolo cl1e, al pari delJa seguente, a lla quale mi atte11go io, dimostri, anzitutto, la razionalità di utiliz1arlo e sia altrettanto anaton1ica. La st.esf'a utilizzazio11e ch e n e fa Kirschner non è però che una p·a rte - per quanto sia la i)rincipale - dì quella ch e ne fo io, e, d'altro can to, assurge per quell' Autore, a elemento clomi11ante nella modificazione apportata alla costruzione della nuova parete posteriore del cariale, ment.re per m e passa in seconda lir1ea rispetto al nlu.scolo retto. Ad ogni modo . trovo, n el La coincidenza dell'idea , un titolo di n1agg iore accettabiliià . Anche dai p·ochi cenni di anatomia che abbia.mo richiamato (n el capitolo) risulta ch e jl cremaste.re inguinale ap1parti'E~ne alle pareti del canale, non al cordone, essendo formato da tìbre muscolari ch e si dipartono dal piccolo obliquo e dal trasverso e aderiscono al] 'aponevrosi del grande obliquo. Esso è · parte di . quei muscoli, clhe il fu11icolo spermatico porta co11 sé facendosi strada attraverso la par ete dell 'addo111e. SeL ::i.1)e.rto il canale i11gui11ale, ci si lin1ìti ad isolare la superficie anterior·e del cordone e si in cida su di essa d.a Ulil anello all 'altro fino a r.a.g·giungere la ll!assa del sacco e degli elen1enti d el funi colo, si trova di poter liberare questa n1assa tutta in giro, molto facilr11ente e, liber alala e ollevatala, si riconosce d 'aver scolpito due lel1lbi di LesS1llllo muscolare, di cui il superi v rè si ..;011tin ua coi muscoli piccolo obliquo e trasverso , l 'inferiore aderisce alla parte rifles!:::1 del! .aponevrosi del grande obli'ql10. I due le1nbi si continuar10 fra di loro ii1 profou dità , rna assottig lia i.i assai , e, quando si sia irt1errotla questa unione nella dire·zione dcl ca11ale per sc<>prire il bordo posteriore· dell 'arca la . il miargi11e d eJ len1bo superiore ri sulta esse re il n1argine inferiore del piccolo obliquo e d el Lra sver~ o, il lernbo inferiore forrna i11vecc corpc> a sè posteriormente all 'apon eurosi del grnnde obliquo . Nell 'isolare i'.l sacco, io procedo al modo suddetto, e, n ella costruzione dell a parete posteriore del canale utiliizo la parte superiore del cremastere con1e i11us(,oli della parete e ribatto l 'inferiore al di sopra della utura, sui rr1uscoli n1edesi1ni; sotto il cordone.

LA

E scritto in più luoghi che la saldatura fra muSUTUR A PER 1. \

PARETE P05'fERIORE.

-

rANNO XLII ,

Nul\-1. 21J

scoli e ar <:ata crurale non s.i stabilisce o non dà affidame·rito. Si credette d'averlo anche dirn ostrat.o. (Seelig a . Chouk , A . of Srirg . , 7, 1~23') e si di se per giunta ohe solo in casi di su·p purazione la si può o~tenere qualche volta ( Chenin . Zorg., 36, 458). Per cui Giordano, c-011 n1ollo sarcasmo ma con altrettanta praticità com•m entò: b isognerà allora che cambiate la vostra patologia . .NJa l\.oontz prima e l\ose11blatt a . Cooksey poi (An 1i. of Surg. 86, 1927) dimosLrarono in seguito che la Patolog-ia (non que]la a cui si riferisce giu stan1einte Giordano) rimane a suo posto e che muscolo e aponevrosi si uniscono saldamente se p,r im.a di suturarli si ha avuto l 'avvertenza di togliere dall 'aponevrosi ogni conn ettivo lasso. Dal che si ricaverebbe la p,r atica conclusione che, pri ma di suturare i m.u scoli . all 'arcata conviene der1ud.are questa accura1ame.11te dal tessuto co11ne1.Livo cellulare. F~.n qui il lato ch e potremn10 dire istologi'c·o, della ques tio11e. \ ·e n'è un altro: che ~·iguarda i rapporti anato111ici dei tessuti me's si a' conta tto . ~ ovvio che tessuti corltrapposti , tanto più validan1ente .acleriranno quanto più sia prolungato ed esteso ir1 superficje il loro contatto . Della p·rin1a opport~11ità (prolu11g·are il contatto) si accorse subito Bassini e pe rciò usò la seta in luogo del catgut che .aveva u sato prìn1a; altri lo capir-0110 p iù ta rdi ma n e so110 ormai a]trettanto convinti . Qu anto all 'estensione di contatto irt superfi cie, irli voglio riferire ad una condizjone ideale. Se i n1uscoli che vengono fi ssati all 'arcnta di Falloppio vi fossero n1ante11ut i da saldatura ch e si estendesse a tutta la superficie dell 'arc.ata e del lembo inferiore del] ·aponevrosi d el grande o·b liquo risultante dal1·incisione d 'a1)ertura del canale ing uinale, la tiuova parete p:o steriore del can ale verrebbe ad essere costituita d.a un largo strato di muscolo fissato a1 n1argine anteriore dell 'osso iliaco da un corrispondent e tendine altreltanto largo, e solid jtà maggiore, per q11ella parete, n on si potr~hbe immag i11are (a questo con cetto do' 'rebb.e essere ispirato anche il contegno di Flerov, Z org., 37, 1827). ·l4·ar saldare muscoli e aponeurosi mediante nun1erosi e opportuni punti a tutto spessore no11 dovrebbe essere difficile. Ma, utilizzando il lembo inferiore dell 'apo11eurosi de] grande obliquo a quel n1odo, r1on ri1)1nn e più stoffa sufficiente per ricostruire una salda parete anteriore del canale, e J)erciò ci si allonta11erebbe da uno dei concetti fon rJam entali <1e11 'operazione. L 'opportunità di far aderire estesame11te la superficie mu colare all 'aponevrosi del grande obliquo s i può 1E>ggc,re nell 'avverti1nento di


[ANNO

XLII.

l~assini:

Nu~r.

21)

« Con1p r ender e due o tre centin1etri di margine del trip1lice strato n. Ma l 'adesione ch e per tal r1:-i.o<lo si stabilisce vi e11e a trovarsi fuori clel càn11)0 di str ettura d ei punti , perch.è questi d al lato dell 'arcata comp r end ono soltanto 11 « bordo posteriore isolato dell a corda di Poup1a rt ». Io n1i sono domandato se r1on si potesse ampliare il can1po di raffrontan1ento dci muscoli anche nei tratti in cui essi .v i son o forzali dai punti, e n ello stesso tempo ovviare .all 'inco11veniente, no·n raro, ch e, in cntre l 'a.g o attraversa quel b·o·r do p osteriore dell 'arcata, l 'apone,rrosi si. sfibri. Non saran I l O dovuti a strap1 p i su cc.e ssivi , da tensione della l1nr ete addominale, alcuni di quei casi di recidj·va parziale che vengono larhen tati ? Ora, seco11do la mia esporienza, assict1rano il beneficio d ella più estesa valida a deren za e ovviar10 1

1

1

FIG.

Dll 'inco11veniente dello sfib·r a1nento, puin ti acl l i annodati a ll 'esterno dell 'ar cata; m a, no11 pun Li ad ·u com e si trova110 co11sig liati da più p·a rti 4 con ramo ùi riunione di sposto di traverso (i quali hanno lo scopo di affrontar e n1aggiorn1er1te la s11perficie in esle11sione lineare e 1i&p ettare vasi e i1e'l'vi e le fibre muscolari stesse, cl1e decorro110 nella n1edesima direzio11e) : punti ad U, in vece, disposti verticalme11te co1ne. il punto ordinario , ma Gl1e, dalla IJiarte dell 'aponeVI·osi ab·h·r accino tutla l 'ar cata, non solt.a1lto il suo· margine. Eù io li apip lico infatti R con11pirender e la be,n d er ella ileo-pubica in dietro e tulta la parte riflessa dell 'apon evr o i i11 avanti. Anal ogan1enle face·va 1-\uggi seco11do u110 dei suoi modi ùi sulura, nell:ernia crurale. 1

1

P~.\.RTICOLt\RIT,l.. DI ESECUZIONE

1029

SEZIONE PRATICA

(v. figg. 3-8). - - Attenendomi ai ·principi e ai d ettag'li' sovrae-

sriosti, io ap plico il metodo di Bassini a que~ t o n1odo : l :!cision,e della cute sul cal}ale e sorpassa11Le di 1)o·c o col suo estr en10 laterale l 'a11ello i11guinale ir1terno ci'o è il mezzo dell 'arcata , estesa invece con l 'estremo m ediale fino alla radiGe d e1) pe11e. Distacco della fascia super/ ic.ialis d alla sollosLa11te apo11evrosi, così da raggiunger e la fa scia c.Ti})riforrr1e ill b.a ss.o e scop,r ire l 'aponeurosi d el gra11d e obliquo per 2-3 cm. sopra il car.Ìale 111 alto. lriterruzione dell' roµ·on.evrosi del grand e o·b ·1 iquo· seco11do uria linea ch e parla dal prilas1ro 1nediale d ell 'an ello , salga verticaln1ente J>er I cm. circa e poi si rip·i eghi di lato piaral-. lelamente al cariale fin oltre l '.ane1llo interno (fig. 3). 1

3.

Dislacco di qu.esto lembo di aponevrosi dal so Ltost,a nte cordon e.

I ncisiorie del crem.astere lungo tutto il cordo11e, da a11ello ad an ello .

I so lamento del crerriastere dalla massa del s.acco e del fu11i'colo. I.solamen,to del sacco dal f uriicolo: lJer il qual0 rite11go opportuno aprire subito il sacco, ri cor1osccr e se la sua cavità coml1nichi con la ve?.gi11<tle propria o ne sia distinta e se conteng?. visceri ader enti , onde provveder e alla loro liberazione. In caso di continuazione con la vag·inale del testicolo, interruzione del sacco r1oco a monte del Lesti colo., sutura del) ' estren10 distale, distacco del prossirnale fino al] 'anello interr10. In caso di sacco a fo11do cieco, distacco analogo partendo dal rnezzo e andanclo \ erso il fondo da una p~rte, verso la base d ell =altra. 1


1030

«

JL POLICLINICO n

Isolam erito del juriicolo dal fond o della lloccia cremastcrica. - I solarriento del sacco iii projonùilà: Distaccato il sacco dal funico lo, lo si ribatte di lato. Si interron1pono posterior1ner1t e le due n1età del cremastere se già non sono state inlerrotte durante l 'iso]amento d el funicolo. Sii rico·n osce la co·n tinuazi one d el sacr.o con la fascia transversalis e si in cide s u ques la, eviLando i sottostanti ·v asi epigast.rìci, fino a poter do·mi11are il sacco dietro di essa. La b·a se d el sacco viene allora distaccata .accura tarn ente dal tessuto preperitoneale e il sacco 111edesin10 viene interroLLo pos Leriormente alla port.a erniaria e chiuso co11 sutura linear e co-

[ANNO

XLII,

NUl\1.

21)

le carnosa del piccolo obliquo e del trasverso fino a rico11oscer e delle fibre aponevrotiche dirette obliquamente e si in cidç su di esse (fig 5). Vie1)e così ragg·iunto il inargine carnoso-tenc:i11 e0 del muscolo retto, cih e bisogna scoprire di J!.t lo fin dove assume direzione ascendente. Qui vi f'i interror11pono due vasellini cl1e è b ene a llacciare. All'estren10 n1ediale, oltre al tendine d e l r etto , si scopre il n1uscolo piran1idal e. 1:- atta que..:ta pTeparazio11e anatomica, sii sutura la breccia d ella fa scia trar1sversalis fino a ridosso degli el em e11ti del funi colo spermatico. Si isola poi la be11der e lla ileo-pubica e il margi1.e posterior e dell 'arcata che la continua i11

-

La direzione della sutura è all'inverso.

J .G. 4. -

m e il peritoneo di una breccia laparotomica. Si asportano i pse udo-lipomi ch e si diri go110 al funicolo (Og . -±) .

avè)DLi , e si procede all a sutura d el piano musco lare. ,Sulura del pian o muscolare. Punti in seta. Si app lica urt pri1no p u11to a formare l'anello i11g uinale int.erno. A Lale scopo 1'ago co1n1Jrendrrà 2- 3 crr1 . d ello straLo n1uscolare d el ]Jiccolo obliquo e d e] tra sverso ch e qui abbond::t (p·rolu11g.ato com 'è da cre1nast ere); e, dalla parLe oppo~ l.a tra [iggcrà la b ender ella ileo-pul~iGa per 11scire su11 a linea di inter sezione fra al.lt>11evrosi del srrande obliquo e fascia femo'--' ral~; poi, lo stess0 ago, fil ato e riapplicato al1 ·allro capo de] fiJo (o u11 a ltro ago già appli•.::a tovi in precedenza) trafigger à ancora l 'apo· nevrosi da dentro in fuori ulla lin ea di pas~·tg·gio fTa i)arte verti cale e parte orizzontale d ell .iipo11evros1 del grande obliquo, in avanti 1

Prepa razione dei piani per la. parete posteriore. - Si solle va il piar10 formato d al lembo superiore d el cr en1ast er e e dai muscoli piccolo ob.Jiquo e trasverso ma11ter1endolo teso <lista 1111ente, mentre iì funi colo sp ermatico è t ir ato in basso, e verso il basso è t eso an cl1e il 111a r g in e superior e di i nei ion e della fascia transversalis. Si riconosc€ po Leriorme11 t e, con l ' ind~ce in tradotto nell 'a11ertura cli i n cisi.one della fa e ia t rGt.nsversalis e di IJO to fr a quesla <1 il r etrosta11te peritoneo, la SJ)Orgcnza marg inale del n1u colo r etlo. i ... coll a , .. apra qt1<'t a s1)0raenza, la fa scia tra.nsYer .. alis dalla par1


[ANNO

XLII6 NuM. 21]

1031

SEZIONE PRATICA

:FJG. 5.

'

j j

FIG.

6.

..


1032

<< IL POLICLINICO

del l)::t~~aggio precedente. Per l 'apertura da lasciare .a ll'anello ci si attiene al la regola di Bassi11 i: di spostar e il funi colo l cn1. all 'esterno

»

[ANNO

XLIJ,

NUl\{.

211

l 'altro; gli altri punti seguitera11rto sulla parte c.:arnosa del r etto , da co1npre11dersi per cm. IX2. La ìi11ea di trasfissìone dell 'arcata continue-

~··~.·-. •.....: ;.

:

FIG.

della sede che occupa lasciato a sè st esso . Dura11Le. queslei manovre il fuiti colo spe.r matico sarà tenuto verticale sul piarJo della ferita.

7.

rà ad esser e : per i fili posteriori la benderella i]('O-pubica all 'indietro, la linea di intersezione (1)r ecedenten1ente i)reparaLa dopo l'incisione

.apo ;-,..evr

F1G.

Adagiandolo ora alter11aLivan1e11te in basso e in alto , si rip-Tenda la ·utura all 'estremo mediale della ferita. 11 primo punto abbraccierà il tendine del retto e il piran1idale da un la1o, il pilastro laterale e il periostio del pube dal-

8. cl~lla

cute) fra aponeVTosi dell 'obliquo e fascia fe1noral e al1 'avanli, per i fili anteriori la linea di passaggio fra parte verticale e parte orizZf>r1tale dell'aponevrosi . Sul solo m uscolo retto vt11gono appli cati -! 1)unti. Un quinto punto, 1


{AN~O

XL.II,

N U l\:[.

21J

pri1na del muscolo retto, e insien1e con esso, co111f>renderà i muscoli piccolo obliquo e trasvc.~rso , e deve bastare, in genere, a completare col 6° dato in precedenza, la sutura (fig. 6). Si annodano i fili all'esterno dell'aponevrosi. Poi, con 4 punti ìn seta l)Ìtl soltile si sutura .aJl 'aponevrosi anche il tendi11e congiunto e quel tanto di margine del piccolo obliquo e trasverso che rimane libero. A differenza dei precedenti, questi i.)un1i saran110 applicati more solito, cioè da an11odarsi all 'interno, dav.a11ti Blla linea di sutura di prima, fra l 'uno e l 'altro (lei punti precedenti e compre11dendo, prima d.ell 'aponevrosi , a.n che parte del retto già su- . Lurato (fig. 7) . Rin1ane ora il ien1bo inferiore (lel cremaslere, ch e talvulta t.r ovasi unito ag·li a Jlri tesst1tì dal solo peduncolo esterno ]ate rale. Anche i11 tali condizioni giova: però, allo sco1Jo di co111pletare "il cingolo n1uscolare del cordo11e all 'anello i11terno. Lo si ribatte in altu sopra le su.ture precedenli sulla superficie ar1teriore del piccolo o·b1ilq uo , in disposizione tale da avvolgere l 'estre1n.o laterale del funicolo lungo la sua superficie i11feriore e m ediale, e lo ~i fissa con punti alla su1>erficie anteriore clel à)iccolo oQ.liquo (fig. 8). Ricostr11zi0rie della parete a1tteriore e chiu..s1ira. della ferita. - Al di sopra del lembo inferiore del cremastere si acla.gia il funicolo. Sopra il funicolo si rimelte a posto il lembo <'lJ)Onevrotico ei lo si sulura , pure con punti .staccati (che possono e~sere ar1che di catgul) :<tll ',a ltro margine d 'incisio11e. Si sutura la [af'cia superficialis con filo unico di catg·ut sottile e la LJ;elle con1e si vuole.. A canélle ricostruito, jl funico]o rimane avv·i lup1)ato a doccia dall 'aponevrosi che lo cor>re e lo S Of'I iene. ' Corri' è facile ca11ire, l 'operazio11e così iJl tesa Ti chiede molto più ten1po di quello che viene j1llì)i~galo .abitu<.tl111P.nte dai varii op,eratori :rer una così detta 1Bass ini. ~1a anche questo è argom ento che. mi autorizza a dire di non aver io 1.rlodifi ca lo il metodo, .n1a di avere sen1p] ice111~nte proscg·uit? il cammino fatt0 dal su o Autore. RIASS·U i'tfO. Il procedin1ento consiste: ·nel! 'isolar e· il sacco anch e dal tessuto 1)reperitoneale e chiud érlo co11 sutura lineare, ricostruire la fascia l.[ ansversalis in pia110. isolato , utilizzare il n1u ~ .scolo retto sguainato nella costruzione d ellD pFlrete posleriore, utilìzz.are la !?'arte su~ero-111~·diale del cren1astere assieme al muscoli larg·t11 , Ja r>arle in fero-latera]e COnle }elll L>O a Sè ap1}li·Calo so1)ra ]e suture dell a parete posteriore, usare per la sutura n1u scolar e .profonda p11n ti ..ad U verticali trapassanti. I

I.

___

.....

·- -

-

1035

SEZIONE PRATI CA

OSSERVAZIONI CLINICHE CLIN. DELLE . MALATTIE SUBTROPICALI E TROPICALI DE R. UNIVERSITÀ DI ROMA. Prof. ALDO CASTELLANI, .d iretto re. 1

L"n caso di amebiasi intestinale cronica con reperto di laboratorio negativo pe1· quasi due mesi. Prof. 1FELICE I)uLLÈ, aiuto onora.rio. 1Jo1 t. Grut-5EPPE AcANFORA., a sìstente efreittivo. L'.am·ebi.asi intestin1ale 1c.ronica è un.a ·delle n1alattie più diffuse non solo n ei clirni tropicali, n1a .ancl1e in quelli nostrali ed in Italia la letteratura ha assunto v.a ste 'l)'roporzioni. Tuttavia ab·biamo creduto opp,o rtuno di ].:' Ubb1lica r ~ il f'eg·ue11te caso clirtico occorso alla 110,stra osserv.a.zioin e quale pr.atica co.n fern11a del 1)r ecetto di non escludere l 'a1r1el}iasi i11 casi Jdi iturbe g·,a stro·ent.e·r i1ch e, .a nc.J1e· ~e l 'i11da.g i11e di laboi'rat orio è stata negativa per Iu.n g,o tempo. ·La s.iin to111atolog·ia pre·s entata dal nostro ir1fermo ·e g·li es.a111i di l.abor.ato-rio neg.a tivi r}er u11 perio·do di 52 giorni sen z~ dubbio avrebbero vo,1ta to· lontano· ·dalla g·iust.a. diag·nosi il 111edico c:l1e i1on ave ~ se: tenuto i)resente tale prec·e'.tto. P oic1l11è, .a.n cl11e se· il laJJo·r n.torio avesse contin uia to a dare r eperti ,ne.g ati vi, jl 11011 esc.ludere la di agnosi 1clinica di .arr1ebi.as i ci avTe·b be indotto ad u11 tra ttart1en to ei11eti . ri.i co di p ro1v a: tratta111e11to 1Jii1 ch e giu tifìca t.o h·e11 co11oscen do a quali g·ra vi co1n1;li.caJ1ze · 1Jo•s sono a11d.ar e in contro g li arnrn.alati di an1ebiasi i11te"t inal e. 1

1

1

STORIA

u LIN h-; \ .

-

.S . .Giuse1)pc,

a.

34,

co11ju-

ga to, nato a Sartia110 (prov. Sieu a) , d on1jcil iato a La 1~,oce (Cl1ian ci an o) , bracciante. Data di in· g·resso ir: Clini ca: . 10 febbraio 1932. A11amnesi. Null a r1 cl ge r~tili1jo e n e.I l 'a namnesi remota ch e possa esser e l11esso in rapport o con l ':lltuale n1a]attia . Nega lue ed :il tr e malattie veneree. Nel 1922 in1p rovYisam e11 te e sen za ca11 sa u,pprezzabile ft1 colto da diarrea ( 4-5 scariche al g iorno), lievi dolori add omina1i e t e nesmo. Le feci lifruide e g·iallas tre erano con1mis te a m u <.:o; n1ai notò prese11za di san g· ue. · Tale sinton1alologja durò circa 40 gjorni ; q uin· di scomparve sen za lasciargli al cun dislu r ])o. Circa tre a nni or son o poi comi11ciò nel esser e molest ato da di sturbi gas troe-n teri ci , ch e consistevano in eruttazioni acicle, senso di p eso alJ o stomaco d opo i p as ti, an o ressia. ce falea , mateor isnto addon1innle, borborig1ni. diarrea e lieve dolore all 'epi aas lrio. Le feci e rano co1nrniste a inuco, 1na -n~11 a sa11 g u e. Non fcl)hre. 'fa1i dist t1rbi durava110 pochi g ior ni e i .p re entavano co11 intervalli di circa due o tre rr1esi . So ttopostosi a visita medica e a<l esa n1e radjolog ico gli


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« IL POLICLJ N I CO n

[ANNO XLII, l\·ul\ir. 21]

'

1 •

fu risco11trata un a g·astroptosi. Nell 'agosto d el 1930 perdurando t ale sinton1at0Jogia si sottopose ad u n, r1uovo esame rad iologico . Questa volta gli f11 fatta diagnosi di apper1ùicite cror1ica e n el settembre su ccessivo fu operato di app:endi cecto n1ia. Guarì ,per prima intenzion e. Dopo l 'atto operativo il paziente non presentò alcun miglioramento. Per (lurando ~ disturbi g·aslroenterici rico.r re alla i1ostra Clinica. All 'esame obiettivo si rileva quanto segu e: Con di zion i ger1erali discr et e; cute e mucose visibili b e11e irrorate; p an11i colo adiposo normale: masse 1nuscol ari b ene sviluppate e tonich e. Nul la a carico della cute e delle inucose. Denti cariati. Ser1sorio in·t'~gro. Nficr oaden o1)atia inguinale. L 'addome è spianato e trattabile. Vi si nota una cicatrice da incisio11e la;paratomica di Rol1x g u arita per prima inter1zione. Lieve dolorabilità alla pressione sui tratti ascendente e discender1te del colon. Nulla a carico rlello st orr1aco. Il n1ar gine inferiore d el fegato· si palp a a circa u11 crn . al di sotto dell 'arca ta costale . È do lor abile e si presenta arrotond ato, unifor1ne e di consiste11za l eg·germente aurr1entata . Il limite superiore si trovél( a livello del marg-ine superiore d ella sesta costa sulla mamrr1illare; d el sesto sp azio i11tercostale sull 'ascellare anteriore; del settimo sull 'ascellare m edja. La si palpa an ch e durante legger e iii. .milza . sp1raz10111 . Esami di laboratorio: lleazione di Wasser1na11r1 : 11egativa. Esa1ne d elle l1ri11e: 1111lla di patologico. Esame del sa11gue: globuli r ossi 4.300.000; globuli biar1chi 6500; Hb. 84 %; valore glolJ11lare O.97. For1nula Ieuc ocitari_a : 11e utrofili 63 % eosinofili 2 %; b-a sofili O %; linfociti 25 %; m on ociti e for111e di passaggi o 10 %. Esame del1e f eci: L 'esarr1e ò elle faci, praticato dapprima per 12 g iorni con secutivi previ a so1nministrazione di 30 gram1r1i di solfato di magr1esio i11 prima g-iorna ta, dette re.perto di nessunn importanza. Cris talli di Ch arcot-Leyden assenti. Siet,oagglutin,ClJZ_iort~ (più volte ripetuta) : per i bacilli ceylonen sis A; ceyJonensis B; madamp en sis; metadissenterico, dissenterici, paradissen terici , t ifo, paratifo : negativa. • • • L 'arr1malato fu trattenuto 1n osservazione 1n Clinica. Durante l a deg·e11za si mantenne costantem ente apirettico . Egli si l agnava spesso di doJor.e all 'epigas tr io, al basso ve ntre ed alla regione ep1c"olica sinis tra. Alvo regolare. Ven11to- fino d all 'inizio il sospetto ch e potesse traLtarsi cli amebiasi in testinale si praticava l 'esame dell e feci giornalrnente per u11 primo perioclo di 12 g iorni e poi ogr1i due o tre giorni con esito p erò sernpre n egativo . Il 2 aprjle u . s. poi, e precjsnmente d o11)0 52 giorni di d egenza ir1 Clinica, il paziente presentò u11a scarica <liarroica accompagnata da dolori addominali. Nor1 febbre n è vomilo. Le feci s i presentavan o liquide, di colorito giallo citrino, com1niste a int1co, ina r1on a san g·ue. 1\ll 'esam e microscopico r1ttlla d i notevole . Il g iorno seguen le il paziente ebbe quattro sca: rich e <liarroiche sempre accom,pagnat e da dolori addornina,li. L 'esam e microsco.p ico es€gui\o su

n1ateriale d ell 'ultima scarica dette il seguente reperto: p11ese;r1za (li amoe}Ja hys tolilica tipica ir1 grar1de llttmero ir1 forrnn veget ativa. Fu iniziat o subito l.tn trattamento en1etini co dapprima è poi di emetina associ ata a yatre11 105. I sintomi ~Ji11ici andaro110 rapidamente dirninue11do di inten silà. Il gior110 28 aprile però l 'esa1ne delle feci 1netteva ancora in evidenza qualch e ru.neba in forma c istica. . Il 2 maggio il pazie t1Le - r1otevolmente migliorato volle essere din1esso. Gli furono consigliali una c ura ambulatoria a base di yatren 105 e quindi d ei nuovi p eriodi di cura in Clinica. Siamo ora i11formati che il paziente gode buo11a salute e attende alle sue occupazioni senza alcun disturbo.

RIASSUNTO.

Il caso clinic.o da noi riferito, abb,astarnza istruttivo, oonfe·n na quanto abbiamo· detto in principi-0 e ci insegna. ancora un.a volta e.b e negli {illldi;vidui a'freitti jJa tuirbe tg·astroenteric.h·e noir1 bisogna fermarsi .ai primi esami negativi delle feci , ma bisogna ri•p eterli con ins ta11cabile co·sta:pz.a . BIBLIOGRAFIA. CASAGRANDI.

Sulla diagnosi della dissenter~a ame-

bica. La inedici~a italiana , n . 2, 1920. CASTELLINI e CHALMER S. Ma1 nual of trop-ical medicine, London. C HARP I N. L 'amibiase chronique en F r ance Thèse

de Paris, 1919.

.

lzAR. Forme rare d'.i amebiasi l aterite e cron.zca. Riforma m edica, n. 13, 1931. ID. L ' ameb·i asi cronica . Studium, n. 6, 1921. ID. Forrn:è · rare di am.e biasi latente e cro·n ica. Mo-rgagni, LXIII , 1921. RoGERS L. Fevers in Tropic. Lo11don, 1910. In. D ysentery . The differentiat i on and treatmenl. London, 1913. _.. Ricordiamo l'lateressante pubbllca~ioae SEMl-tìRATUITA! Prof. CARLO BASI LE

Diplomato in medicina tropicale al ~oyal College ?f Phisicians a. Surgeons (Londra) - Libero docente in Parassitologia nella R. Università di Roma.

Diagnostica delle malattie parassitarie Prefazione del Prof. V. ASCOJ.1

Ne diamo qui di seguito l 'Indic e-Sommar·i o : PREFAZIONE. PARTE I . PROTOZOI. • CARATTERI GENERALI: MORFOLOGIA, FISIOLOGIA, RIPRODUZIONE, GLASSIFICAZlONB - STUDIO SISTEMATICO DEI PROTOZOI PARASSITI. - I . PROTOZOI l:NTESTINALI: A) AMEBE INTESTINALI D~LL ' UOMO. - B) FLAGELLATI INTESTINALI DELL'UOMO. - G) SPOROZOI INTESTINALI DELL'UOMO. - D ) CILIATI INTESTINALI DELL'UOMO. - MODO DI TRASMISSIONE DEI PROTOZOI INTESTINALI PATOGENI. II. PROTOZOI DEL SANGUE: A) EMOFLAGELLATI. B ) EMOSPORIDII. - G) SPIROCHETI. - PARTE II. METAZOI. - Sl'UDIO SISTEMATICO DEI METAZOI PARASSITI. - I. PLATELMINTI : A) TREMATODI. - B ) CESTODI : PSEUDOPBILLIDEA; CYCLOPHILLlDEA; CISTICERCUS CELLULOSAE; SPARG.ANUM MANSONI; E CHINOCOCCUS. II. NEM~J\.TELMINTI : A) NEMATODI.

Volu1me di pagg. XII-262, con 18 tavole ~el tes.t o e 21 figure intercalate, più 2 tavole a colori fuori testo. Prezzo L . 3 3. N. e . .A.gli abbonati al « Policlinico » che hanno già inviato o che invieranno subito l'importo del loro abbonamento pel 1935, il volun1e è ceduto, in porto fran co, in Italia, per sole L. 1 5. Per l'estero L. 2

-----Postale all'editore

.Tulviare Vaglia Sistina 14, ROMA.

o.

J ,UIGI POZZI, via


[ANNO

XLII, Nul\I. 21)

NOTE E CONTRIBUTI OSPEDALI RIUNITI G. ~lELACH.lNO ED .E'. B1;LNC..HI DI REGGIO CAr.ABRIA REPAHTO CHIRURGICO • Nuova casistica clinica di terapia 11nmn· nizzante con gli ultrapepioni o }

1

1039

SEZ IONE PRATICA

Jof . . GrovANNI CAROSSINI, chirurgo primari o.

fica. Circa il loro impiego in terapia, la loro posologia ecc., n on sto nuovamente a trattarlo qui e rimando per tali dati a lla mia comunicazjon e al Cong·resso al quale sopra accennavo e cl1e fu resa nota cl.a vari P eriodici Medici tra cui ~iterò 'S olo Ja « Riforma Medica » (N . 51, 1031 ) . :ij.

**

Prima di ri fr ri1 e in 111erito a lle nuove os_,\l XXX VII Co11gresso di .t\ledicina Inter11a serva~i oni clini ch e del per iodo ottob·r e 1931tenutosi a Bari 11ell'ottobre 1931, dopo aver Ju glio 193~. ritengo 011portuno accennare a. prt~f:e 11Lato e discu sso una prin1a casistica cli ciua~lo a n1e resulta fino ad oggi dei 26 cast. nica compr endente compl e~sivan1ent e 2G J )Ort~ Li a 1 XXX'' ll Co11gresso di Bari d el 1931 _ . . . . ' .. casi di car cinomi in 0 pera bi li dello stomaco, 1>er maggior cl11arezza anz t, rtassumero qu11 della mam111eila , e dell 'utero trattati esclusiquella statjstica: si tratlava in complesso di 26 va111ente con iniezioni intrader1niche di ultra- c,asi .gravi~simi di carcinon·1i cl1e per sede po~ peptcnì (di sintegrali), con cludevo con u11 au- teva~o esser e ccisì ripartiti: g uri(? ed una promessa: l 'au gurio ch e i pro_l ) 21 casi di carciìl 01na gastrico assolumc:-1.ti.~nt.i r esu] tati osservati in quei primi pocl1i ta1r1€-nte i11nper.abile e cl1e furono trattati unicasi , J. b ella pof'La scelti fra i più gravi , si po·~amènte co n ·U.P. r\lJa data d èl 1° ottobre 1931 tesser<J ve1 ifj care anch e in altri ammalati della .avemmo 9 sopravvissuti ch e contiuavano la m edesi111a (orma n1orbosa; e la promessa ch e, c11ra · reg11lar111ente, ed al 31 dicembr e ne solusi11gato da tali resultati avrei esteso le n1ie pr'lvviv0no 3. T>Pgli altri 6 11e sono d eceduti oss·21vazioni clinich e i11 una erie molto più 5 ed. 1 f 11 perduto di vista. Da notizie pervertu111erosa e più varia anche in stati meno n11le r ecenterne11te i 3 viventi stanno discreavunzati ùi sviluppo della form a carcinon1atame11Le trnnne 1 ch e presenta stato gen erale tosF1._ "li ripro1nettevo ìnoltre di estend er e le gr ave e .Ji queis to forse è prossima la fine . mie osser' azio11i anche a casi OJ1era ti di a spor2) 3 casi d.i carcirioma cli mammella con tazio.ne dt' l tun1ore e su ccessivamente trattati 1netastasi ascc1Jare diffuse, tutLe operate e tratco11 gli l T. P . allo scopo di ver1 fi car e quale tate sul11to dopo l 'ir1tervento oper atori o (conlìerc~r.\tu-3le recidive questi avreb·b ero p,r esensistente iD anrµutazion~ .a1npia della mamn1ella tato nPi co11fronti di a ltri casi op·erati e trattati con a~portaz i o11e dei muscoli i1ettor a11 e svuoco n 1 disintegrati in parola . Purtroppo per una tamento del cavo ascellare) con U.P.: 2 sono serj e di circosLan ze di varia nalura solo in parviventi e godono 0Ltin1a salute ed 1 de-cedette te potei portare ad effetto il 11iano di indagine dopo 9 mefi dall )interven to : però è da notare })r estabilito e, ·co11 n on poch6 difficoltà, potei cl1e tale ar111nalata er a affet ta anch e da dia continuare a sPguire an ch e da lontano i n1abete grave. lnti tanto della prima serie (stati stica 1931) 3) 2 casi di carcinoma dell'utero (portio) quanto quelli della seconda serie (statistica assuluLa111e11te in oper abile per vasta diffusione 1932-34) . .Ln ogni modo p otei egualn1ente ar<le] processo n eoplastico .a i parametri ed alle ri cchire le mie osservazioni ron numerosi nuogJ11.a~ dole ~ng uinali er1trambe decedute 1 dovi ca_si clinici fra 1 quali figurano anch e forme f.O 8 e l 'altra dopo 21 111esi di cura. n eoplastich e a cari co di altri org·ani. Di notevole in1portanza è il fatto che deceAggiun gerò anche, ch e mentre ho sempre dett e per prima la maìat a che esegu.ì una cura u sato g li U. P. forn iti1ni dall 'I stituto J\1ara assai irregolare e saltuaria di l J.P. L 'altra mag li.ano di Genova, a tipo polivalente, in un ca- li•la cl1e decedette d opo 21 n1esi , si sottoposef se> c~inico u sai quelli specifici cioè allestiti pa1ticolarme11te i1el prin10 periodo , ad una espressam ente con materiale prelevato dal c11ra regolarissima. pezzo anatomico asportato chirurgi camente Il eguente qu.a dro riassume più chiarame.J1rla ll 'ammalato. t~ i resultati terapeutici dei 26 casi sopra riGli U.P., come è orn1ai noto 1)et tutta la feTiti. lun~~ serie di ricer che co1np iute in questi anni F. da net.are che la sopraYvive11 za dopo -1 dall 'I s titt1to l\1aragliano, r.appre ent ano l 'es1re- ~1tni d ei 2 casi di ammalati di car cinon1a ga1uo prodotto di disintegrazione della molecola s tri co e di 2 casi di car cinon1a della mammella ' J)roteica, dotato di. potere an tigene ed atto a s j ri[e1isc0no a forme clinich e estremamente . .' . d eterminare una reazione in1munitaria spec1f!l'dV l e come .g"la accennavo a cas1, per quanto 1

1


1040

« l L POLICLI N I CO » ST ATI STICA. DI

PHiìVCA

N. 26

stiltistica i)erc hè t r oppo r ecenti e quindi di un valore l'OG•) a t te11dibile.

CASI

dal! 'o ttobre 1931. al 31 dicen1bre 1934. Sede d el carcinoma

Nume ro dei ca s i

Ancora viventi

Deceduti

di vi s ta

21

2

18

1

l\1ammella

3

2

1

Utero

2

Stomaco

Perduti

2

da l 111arzo 1932 al dic . 193±.

· Questa si riferisce complessivamente a 37 cJ si clinici di car cinon1i di ' 'ari organi: d~ questi9 28 casi sono di amr11ala ti OlJerati di as.p c)r ta1.ion e a1npia del tumore e di poi jmn1ediata.n1t:.nte trvlta ti co11 lungh~ cure di U.P. , e ~ 110n o ~erati. ln 4 d ei 28 casi operati il tratlamertto fu anzi iniziato qualch e terr1p•o prim a d c]ì 'in1 er\'e11to chirurg ico ; in 1 fu iniziato 26 gior~i pri n1 <.t, n el c1uale p eriodo furono eseg·ui te 16 iniezioni , in 1 caso 24 g iorni p rima e n egli allri 2 casi r11sp etti\ram ente 12 ed 8 g iorni P!in1 ?- co11 p oche ir1iezioni di U .P. Ciò fu dovu~ .(· al fatto · ch e esse11do stato dilazionato l 'intr.r,re11t1) C)peratorìo fu i'nizi<ita la cura U.P. allo scope, di o ttenere con l a m aggiore possibile _soìleçitudinc ]a r ea zione imm11nitaria spe. f" r 1.1ca. I 2è3 casi clella statistica in parola sono così ripa rtiti : N. » » n » »

5 casi di ·carcinoma dello stomaco 12

>>

))

6 n » 2 n » 1 caso » 2 ca i »

n

>>

n » »

dellà m ammella I dell 'utero I della linguc:t del r etto del cutaneo (faccia)

c:irca l 'epoca di inj.zio d ella cura o prima, od iTn1n ediatame11te. dop.o l 'intervento oper atorio i casi so pra riferiti possono esser e così suddivisi : vo casi. n e1· n1ar zo 4 n n ell 'aprile 4 » nel m aggio dell 'anno 1932 - Casi 20 3 » n el giugn o 2 » n el luglio 3 » 11ell 'ottobre 1 caso nel dicembre l caso r1el gen n aio 2 casi n ell 'aprile l caso n el lu glio 3 casi n el set ternbre 1 caso n el 111aggio

dell 'anno 1933

Cir1:a l 'età : 4 casi si riferiscon o a soggetti dai 40 ai 50 anni 7 » >> dai 50 ai 60 » 12 » » dai 60 ai 70 » 5 » » oltre i 70 anni

11 traltan: e11tc) n1ediante iniezioni di U.P. fu

si r iferisce per lo stomaco , assolutaim ente al di là del linl!ite di O!Jerabili tà. · ( >J >er ab·ili m a non scarsissin1e probabilità di g uari g ione er a110 i c.,asi di carcinorr1a d ella 1namrr1ella. ~F. CONDA STATISTI CA

[AKNO XLII, N Ul\I. 21)

=

Casi 7

dell 'ann o 1934 = Casi 1

Crli oltri casi p r eser1ta ti i all 'osser vazione d o pn q ue5l 'epoca n on fig urano n ella preser1te

fatt<) scg·t1 e.r1do rig orosan1cntc le direttive sug·· gPri1-e d all 'I stituto Mara.gliano e già r ese n ote in prcced e11ti laYori . Gl! intervC'Ilìi ope'l·atori ricl1; es ti dai s ingoJi casi furo t10 $e.mpre i l)iù r adica]i (ampie r csezioµi gas tro-duodenali secondo i m etodi PòJya,; 1Finster er ; Pòlya-Hortolo1nei ; v. Eiselsb c r~) . •• ~elle 02er azjoni d err1 oli.trici p er carcino ma d f' ll ' ute·ro furono eseguite d elle vere Werthein1 ed in. quelle per carr inon1.a d ella m ammella d elle a111r>u~ a1.joni comprendenti oltre ch e tutt a la ghj r.11dola Ul1a estesa zon a di tessuti sani lin·1ilron aspo1tazione dei m11sc0 Ji pe ttorali fin o alla gabbia tor &.ci.c a ed .a ccura to svuotamento ' del cavo a$CEJ)::lre. An·1pie exer esi furono serr11)re ese.g uile in tutti g·li a ltri casi e p articolare at-1 en zìone fu sen1pre u sata n ell 'indagine d elle s tazioni linfa ticl1e . Il caso ch e si riferisce al • car c inoma d el r e tto fu oper a to in due ten1pi (addo1ninale e I\.raske) . In que.'3 1·..t statistir.a nor1 figurano, n aturalmente, i casi trattati in preced enza dell 'intervAnt() cori l j. P. e d eceduti in con seguen za di queste•. TI qu~,dro sinottico qui otto ripor tato inforn1~ 1 Slli r esultati ottenuti al 31 dicen1bre l!J ~l1: circa i 28 e.asi oper ati e di 9 casi non operati : 1

1

~

28 CASI DI CARCI NOì\IA (al 31 dicembre 1934) .

ST.\TISTICA

DEI

Sede del carcinoma

N umero dei casi

.

-

Sto1naco

utero

-

I

.

~

Perdut i di vista

1

1

11 .

1 .

-

... 2. . •

·2

1

3 . '

12 5·

I

R etto

1 I

3

I•

-

2

2

Lingu a

eutan eo

Deceduti

Ancora vivent.i

-

5

M a11ìn1ella

OPERATI

,_

'

3

1

-

.

• . •

.• .

-

Cir<., :\ vo i i ca5i non oper ati riporto la so ttosta11te stati s ti ca n el seguente qt1adro sinot tico . Jlrin1a di tern1inar e accenner ò a quanto ebbi occasione d1 riferire anch e in precedenti m oIlogr afi é su gli ·l l.P. i11 ter a pii. a : voglio allud er e all 'e ffetto b er1efi co immediato ch e n ella q u3si totali là <lei casi an ch e in quest e nuove


t.A.NNO

X.LII,

21J

N1J l\I.

9

NON OPERA TI (al 31 dicen1bre 1934ì .

ST1\.·n sTI C.i\ DEI

Sede d~l carcinoma

104)

SEZIONE PR.\TICA

Ancora viventi

NumerQ

dei casi

SUNTI E RASSEGNE

CASI

Deceduti

Perduti di. vista

MEDlCINA DI GUERRA. I gas di guerra•

Stomaco

3

2

Mammella

3

2

Utero

3

1 1

(~loYNIER .

2

1

'

s talistich e ho 1;011. Jatato fino dalle prin1e iniezioni n egli an1mal a li tratt ati r egolarmer1te con irlie2; ioni di U.P. Queste, ch e talune volte, sebJ)c11e raramenLe., furono eseguite anch e endove11,a , ap1)ortano un imn1ediato senso di euforia ch e &i co·r1stata g ià dalla ,quarta- sesta ini ezione. Si i1ota infatti r1tor110 di aprletito en so di ca]111::t. sonno più tra11quillo ecc., stato euforico t:h e è più o m eno duraturo, col progredir e della c11ra e ch e si dil egua poi solo n ei ca i gravissiIlli ,;he volgonc ' 'ero l 'esito letale. In taluni ca si h<> potuto notare che g li amn1alati -st essi rico11•:lscano un notevole miglioram ento del loro stato generale se n za ch e ob·b ·i ettivan1ente si possa notare t1na qualche rrri.g·lioria n e 1 fatale decor~o d ella forma lnorbosa. 1\eg.gio Ca labria. 10 g·ennaio 1935-XIII. "•

1

RIASS CJNTO.

J-laris t.1 éll. , 3'0 i11arzo. 1935). .

i\.bitualn1011 Le si classificano le sosla11ze ag-. gressive de tte « gas d~ gu erra.» a ~ ero. .~1d~ d.eIla lor o azione fi s1olo·g 1ca do1n1nantei. S1 <ltst1nguono così · tre grandi classi di cor1)i tossicj utilizzati dal punto dì vista i11ilitare . 1) 1 tossici ca ustici cl1e r eagisco110 cl1~n1i­ ca111e11te su og11i cellula ·vivente e la u ccidono. Questi tossici , a seco11'da delle loro p:r:op,r ietà c·l1i mich e si s uddividono in due cate·gor1e.: a) tossici voco solubili nei lipoidi d ei Lcs uti viventi e agenti r a1)ida111 ent e in superOcie, specie sull 'epitelio J.)Qln1011are, de·t ti soffo canli (tipo cloro, fo sg·en e); . · h) tossic i solubili nei lipo idi , agenti lenlan1 er•.te e i11 l.JTOfo ndi Là , d etti vescicanti (tip<J: iprite). 2; I tos3ici ye11erali, cl1e agiscono u tutte le cellule viveTlli ma , ch e al contrario di que.Jli a1)partenenti alla classe precedente , i1011 forn1a110 comb i11azioni chi1nich e ·con es. e; Ja loro azio11<::· è r ever ibile , i1on definitiva , analoga a c1ue]la degli a11e st eti ci (tipo '.JI(:N). · 3) I tossici detli cc spet:tàlizzali l> o ìrritanf i , che ag}scono· solo su alcune c.;ellule, sulle ter1nìnazi'oni n ervose, senza u cciderl e i1 è addorrr1eintarle, i11a irritand0le (ti1Jo J.a cri111ogeni e ternutatori). 1

1

L'_i\. riferisce i r e,sultati cli11i ci riguardanti a1111Galati di forn1e carcinon1atose a carico <li vari organi lrattati od unican1 ente col U.P. i o lt e11 uti i11ediante disintegr azi 011e d ella mole1.;o]a 1--)roteica dotati di potere antigene ed atti

a determinare una reazione in1munitaria sipecifica), ed altri trattati con 1.1 .P. dopo traltan1 ent.o chi'rurg·ico. Iateressante a leggersi ~ouo

rimaste dis ponibili e vengono cedute ai n ostri abbonati, in porto franco, per sole L . 2 5 in Ita.Jia e per sole L. 3 O all'Estero

I. I SOFFOC..\NTJ. Si tratta di susl~nz e. immediat an1e.n I.e aggresiYe, che , i11trodot Le i1el poln1011e, i1e impedi.-c,ono il funziona1n ertto e })Ossono pi:odurre la n1ort e }Jer a n. . . ia. Essi provoc'allO stasi pol111onar e, ede111a pol1no11are e aListoli a co11segu cnte. 1\ . Si11torri·1l Jlugia. Si posso110 aver e delle inLl) . 5ic·1zion i f0Jgo ro11ti, o m e no ra1Jide o be. n1g·n e. I..ia n1orte JJ UÙ Yerificarsi b·r utal111ente n ei co1nhatten!i sorv r esi da una fort e co11ce11tral io11e di tossico se11za m ezzi di l-) rotez io11e. IJ JJÌÙ. SJ)esso si JJroduc,e un edema lJ01111onar e ac u~o e massivo, donde cian o"' i , di ~pnea, e... p eti orazione di gr a11di quantilà di liqu1do ~ µu111050 e morte rapic.la. .NC:lle forrl1.e gravi 1~ a no11 folgora11li si pos~ono di stin g uer e tre f a i , u11a fd e di aggressio11e, una di r em issione e u11 p eriodo di stato 11el quale })O&~ono i11t er,·e11ire LOlll J>lica11ze cl1e der ido no · del1 a i}rogn osi. Il sintomo iniziale è una sen saLi,111e ""'ubi(;tliva di arre. t o r t; !)ira Iori o acco111 1ìag11ato d a c.. os l rj zionc LJri11gea e tor acica, ::; f a lo d 'ango1

alcune copie dell'interessante 'Pubblicazione :

oott.

. Studio clinico delle lesioni dovute ai gas tossici. Terapia delle intossicazioni.

WILLIAM SEAMAN BAINBRIDCE

A. M. Se D. M. D. C. M. LL. D. (Ne'v York Òity)

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Jl p r o b l e m a d e l ca:n.cro. Traduzione. in riassunto, dalle edizioni inglese, francese e sp;i, gn:>lo, fatt"l dai dottori GIOVANNI PERILLI e ARNALDO POZZI. Prefazione del Prof. ROBERTO ALESSANDRI. Il libro contiene inoltre un capitolo originale dei proff. R. Ales-.,a ndri e R. Bra:icati SULLA LOTTA E SUGLI STUDI CONTRO IL CANCRO IN ITALIA. La prima copia di questa pubblicazione venne presentata a S. E. Be nit•> Mus solini iL quale, elogiando viva,nente L·autore ed i. collaboratori, ha molto gradito L' om.iggio cd h,1 consegnato al prof. Bairabridge una sua fotografia cori àedica. Volume in-4°, di pagg. xv1-365 . In commercio: L. spese . postali di spedizione.

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Invi are Vagli a Postale a l l'editore LUI GI POZZI, \ia Sistina 14, R.OMA.


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cc IL POLICLINICO »

scia, d ebolezza 1nuscolare estrema. Con il ri· s tabi ljrsi d ei primi 111ovin1en ti r espiratori aplJare ·una tosse vio lcn La, spast1~ o·dica, i11coer cibi le . Se l 'a zione del tossico cessa, o per allo11lan an1ento d ella nuvola o p er ch è il soggetto ha potute• m etter e la n1aschera , la dis.1J·n ea scon1pare, ]a tosse si calma progressivamente. :.f: la fase di r e1nissione, fase inga nna trice ch e p uò far creder~ a lla gi1arigione comp1eta. Questo peri<Jdo può essere corto ma può durare anche 2 J-48 ore; il polrr1one parzial111ente leso b·a sta :li bisogni di un ' ematosi ridotta; ma può i11tervenire 1'edemia polmo11are acuto sotto l 'influcn za di un accresciuto bisogno di ossiger10 irnposto da un eser cizio mu!::icolare, d alla <ligestione o soltanto dall 'e&posizione al freddo. Dopo la prima fase di soffocazione e la seco11da di r en1i&sione piu o meno corta sopra-v"\ engouo, se non è intervoouta una t erapia adatta, g li accidenti del periodo di stato . Si l1a angoscia, c ianosi, d is1)n ea, espan sione r espiratoria ridotta, ottusità a lle basi toracich e cort ~0g·ni di ed e1na poln1onare, espe ttorato sie1 oso, spurr1oso e tinto di san g u e, segni di asistolia, fre1que11ten1ente nefrite tos.sica leggera, ast enia pro fo nda, Lorpore m entale con cefal ea. Se i sinto111i si acf-entuano si' va ver so l 'esito letale r apidam0nte. Se una te rapia a datta h a })ern1esso al soggetto di r esis ter e all 'attacco di eden1a pol1nonare acuto , una parte d el liquido delì 'ed ema si riassor~e, i polmoni ricominciano a r espirare e all ~~scoltazione si possono differenziare segni · di con gestion e, di b·r on chite e di enfise111a , masc!teTa ti finora dalla sir1tomatolog ia d e Il , Bd em a . Da quest o mon1ento la complicazioné da te111ere -è la broncopolmonite o la polmonite, r l1e sono r es11011sabili di tutte le morti ch e interven gono a parti re d.a l terzo giorno di nlala t.tia. Se l 'infez ione secondaria non si n1anifesta , si va lentamente verso l a guarigi'o ne. ~1a la convalesce11 za è lunga, l 'astenia persiste, al n1i11irno s forzo riappare la dispn ea ed il polso si accelera. Nelle forn1c legge re, doµo una fase di irrita1.io11e, l 'i11tossicalione si m anifesta solo cu11 i ·astenia, con qualcl1e vertigine, di fag-ia. dolori J1ell a r egio·n e r etro-sternale e un po' di tosse. Si col1stata qualcl1e segno di bronchite e un r allenta,m ento talora estremo d el polso. In poc t1i giorni tutlo scompare. Le soq uele in orbose possono esser e benigne (facili esace•r b·azioni della trach eo-bronchite) o gravi (b·r onchite cronic.a co·n enfisen1a , sci e ~ rosi bro11co-pol1t10.n are diffu ~a , bronchiett u. i a). T erapia. Con1p r enderà tre gen eri di pir ovvedi1ne11 ti corrispondenti all e tre fasi descritte. ··arebbe d esiderabile in stituire innanzi tutto t1na Ler aria causale , tendente a n eutrali zzare , c·on antidoti appropriati i co·r pi ag-gressivi. n1a l 'azi<'l1e q11asi istantan ea del tossico n on per4

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i A NKO

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1nel.Le qu esta 11eutralizzazio11e. Ogni inalazione neutralizza11le è senza efli cacia e può essere da11rtosa. !-'rati0an1e11te bisog·na coutentarsi di evitare o·g·ni aggressione nuova, portando ìJ c olpite a Jl 'a ria i)ura o adattarLdog li una maschera. Se il sog·get1.o ha ricevuto un ge lto liquido su g li ab·iLi o se è stato sottoposto ad u11a forte conc.011Lrazione gasso a, bisogna spogliarlo per evitare lo s·viluvpo lento di tossico. La fase di r e1nissio11e, di pre- eden1a, consente u11a terapia ' 'e·ran1e11te effi cace. Bisogna imµ edi're lo squilib·r io fra le possibilità di r es1)irazione d el l)Ol111011e Jeso e i bi.:og ni dell ' orga11isn10·. Occorre dunque : ai) din1inuire la qua11t.ilà di ossig·eno nece:::;saria a11 ·organisn10; b) dir11iuuire g li ostacoli respiratori e ci'r colatori ; e) au1nentare la quantità di ossigeno n1.essa a djsposizione d e]l' organis.n10 . l)rim o provve din·1ento è dunque l 'in1mobilizzctzione d el sogge lto, anche se non presenta aluun si11ton10 obifl ttivo e se dichiara di sentir.si bene. L 'in1n1obi lizzazione deve essere assol ut.a e non deve es.sere sospe a per n essun mo ti vo . Se l a <li p nea e la soffocazi one so·n o inte11 se si dà un.a perla di etere ogni 10 minuti. Bisognà inoltre s forzarsi di risoaldare il n1aJato e di m e tterlo i11 un ambiente calmo. Per alrneno 24 or e è indicata la dieta assoluta per e'1itare il çon &un10 di ossige110 rièhiesto dall a cligestione. Si da r à solo qua lcl1e cucchiaiata di caffè o di t è leggero. A partire d ~ l second o ~ iorno si polrà con1i11ciare un 'alin1entazi'o11e liql1id.n n1ol Lo prudente. I mezzi preconizzati {Jer prevenire lo SYilu11po ulteriore cl ell ~eden1a (calcio , atofan, soluzioni i pertorliche e11dove11ose) sono ·p·oc-0 efficaci. L 'ip~ca ì) UÒ essere utile n1a d eve esser e usata solo qua11d o il cuore sia integro e non rnanifesli alcun segno di stan ch ezza. l'er diminuire gli ostacoli r espiratori e circolatori il n1ezzo classico ·è i'l salasso, che è di regola assoluta i11 tutti i soffocati. Esso d eve esser e abbondante (500-700 cc.) e precoce. Prati cando prima del sa]asso una iniezione di 95 ce11tig. di caffeina , il sangue sgorg~ più faci]111ente. Il ~alasso non do,rr à essere eseguito co11 un trequarti (1a quantità di sangue con tal r11ezzo risulta insu fficiente) ma con l 'incision e lor1g itudinale della ve11a. La sezione trasversale della vena dà cattivi risultati . Se non è possibile otten er e a lmeno 500 cc. di sangue, , j applicheran110 delle ' 'entose scarificate a l dorso. Se poi la fleboto1nia è veran1ente insulTìciente, non bi sogna esitare a praticare un salasso arterioso , sezionando ]'arteria r adia le. Subito d opo il sa lasso si constata un migliorarr1er1to subi ettivo e ob·i etti,ro dell 'into si calo. l\rla il salasso non d eve esser e solo ab·b ondante e precoce, e so d eve essere ripe tuto. Nei casi con grave di&pnea potrà essere indicato ripeterlo tre ·volte nelle 24 ore. qual c.h e volta per due gior11i con "'ecuti,·i. J a las... i ulteriori. 1


[ ANNO

XLII,

NUì\l.

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SEZ J O~E

111eno abbondan ti, non oltrepasseranno i 150200 cc. di sangue. In tutti gli intossicati soffocanti bisogna lottare con lro l 'asfissia con la sonuu inistrazione di ossigeno. Ma i m ezz i abituali son o insufficienti. Occorre utilizzare J elle n1a&ch ere inalato·rie speciali. Non disp·o n endo della n1aschera si può fare inalare l 'ossigeno a n1ezzo di un tl1bo di gomn1a, del geneire sonda, che si fa pe•n etrare in u.na n ar ice dopo averla spaln1ata di olio gome11olato. L'ossige110 deve essere son1n1inistrato se.nza p~essione per evitare la produzio·n e possibile d1 enfisema polmonare o mediastinico. E utile riscaldarlo e caricarlo di umidjtà facendolo prima ~orgogli:1.re in aoqua ca IJ.a; l 'aggiunta a q.uest. acqua d1 m entolo produrrà un effetto arJt1satt1co e caln1ante della di pnea. L 'ossigenoitE-rnpia mig liora a11cora i buoni risultati conslatati dopo il salasso. L'ideale sarebbe di f.ar durarè le inalazi'o,n i p·er tutto il ])eriodo critico, d11e o t1~e giorni, m.a n ei casi cli i~tos.sicaz~o11e i11 n1assa gli appro\rvigio11an1en t1 d1 ossigeno n on permettono ciò; bi5ogua conte·11tarsi di ottenere la scomparsa <.l ella cianosi . L 'ossigenazio•11e sarà ripresa se la cianosi riappare. Nel periodo <li slato bisogn erà lottare contro la debol ezza cardiaca e l 'infezione second aria. Il ouore sarà sostenuto con i tonicar<.l iaci ab·i tuali. cli preferenza co11 la canfora 5olubile. L '.ambienle sarà riscaldato , umido, caric.;o di vapori ai1tisettici (n1e11tolo, eu calipto). Si in ~till erà oli o gomeno lato n e1le narici , si disinfetterà la bocca e il farj 11ge con soluzioni a11tisetticl1e. Si eviterà il contatto con altri malati i11f et.tivi , specie delle vie respiratorie Saranno utili i b,a g·ni alla tempera tura dell 'ambieinte, i diuretici m ercuria1i , i calma11ti respiratori. L 'acidosi, di regola n elle asfissie, sarà co n1battuta c:o·n il bicarbonato di sodio. Contro l 'agitazione no1l sono da usare morfina e clorali o, a cat1sa dei loro effetti c ircolalori nociYi ; si potranno utjlizzare il sedobrol, l 'allonal, il veronal. I 11 con clusione . riposo , salasso, oss.ige.11otera })ti a , tonicardiaci·. La convalescenza deve esse re sor-\'egliata. l..1ur1ga cura di riposo , eserci zi respiratori , i11ibizio11e d el tabacco, digitale a dosi deb oli per n1olto ten1po , nutrizione corro.b arante, È questo tutto quanto si può fare per i soffocati. l\ila bisogna a ncl1e aver present.e ciò

che non si deve far e negli intossicati da gas soffocanti e cioè : dare medi ca.m enti inutili o dannosi, come l'adrenalina, stancare il malato, praticar e la r espirazione arlifìciale, dare del C0 2 n1escolato all 'ossigeno.

II. I

' ' ESCI CANTI.

A questa categoria apparte11go110 l 'i1)rite e le a rsine vescicanti . ' "· l priie. È un tossico caustico. &olubile n ei

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PUATIC.\

grassi e 11ei lipoidi , cl10 i.>enetra nei t.essuti ·e li attacca profondame11te. La sua azione .è ir rever$ihile. Essa agisce su tutti i tessuti di rivr:,sti111e.n to ed in parti colare sui tegumenti e sullo vie respiratorie. Due caratteri differer1ziano la sua azione: la p ern1a11·e nza e l 'insidios ìtà . Il su olo e gli oig·ge tti contan1inati re0La110 in1pregnati lJer lw1go tempo. La sua azioi1e n on si acco111pag·n a all 'i11izio ad a lcuna se1jsaziorte penosa e la su a distruzione è lenta. Non è irritante. e J) UÒ essere i11alata sen za provocare riflessi di difesa delle prime Yie. No11 l1a alcuna azione lacrin1ogena. I vestiti ordinarii sono tr.a versali dall 'iprite; solo i tessuti i11t1)ern1eabili possono offrire una pro lezione. Sirilomatolo·gia. I disturbi si &Yiluppa110 i11~ idi os:imente dopo un p·eriodo di latenza di parecc11ie ore. II tossico ]1a un 'azione locale ed un 'azione ge11erale. I p·rin1i' ·sintomi sono gr.rl eralnt1e11te raJ>presentatì da nausee, , ron1it.i ; dopo alcu11e ore compaio110 i r1:i·im i segni di vescical tO•n e agli occ11i e alla cute. Il secondo g·iorno co·111paio110 di fagia , rau cedine e progressivame1lt ~ le ]esioni trach eo-p olmonari. Il tubo ·1igestivo p arl ecipa alla sindrome e lo stato g·e ne·r alei è sern1pre inleressato. A carico degli occhi , g·ià 3-4 ore dopo l 'es po izione a i' vapori di ip,r ite, si con stata un ed0ma accentuato dei tessuti periocul ari e un 1il efaros1Jasin10 inte·n so, c1h e ostacola l 'a pertura delle palpebre. La con giuntiva è edem.atosa e cl1 e111otica. Se il sogge tto è stato co11tami11alo durante la veglia , si \redono due triangoli vascolari con apice all 'angolo dell 'occhio e b :1se p•r esso l 'iride. Se a] cont.rario la conta111in.azione. è avvenuta durant e il so11n o', la regione iniettata h.a sede n ell a pa1~te inferiore del glo1b o ;)Culare. Do po e posizion e a for ti con centrazio11 i ] a corn ea può presentare un ;1&petto legg·er L n ente opdlescente. La proi•ezione di una gocciola di i1)rite rende la cornea nssolutan1enle opaca. 1\ questi sinton1i sì acco nl1)agna lag·rimazione e fotofobia. Do.po aloun e ore si h a scolo siero-purulento cd 11 naso p1re.~ enla rinite, al bordo palpebrale .a pp1iono delle piccol e· flitt e·n e. A partire da questo mon1 ento delle co11crezioni disseccate agglutina110 le ciglia e t endono a saldare Je palpe.b re. Il secondo giorno l 'ede1na con1incia a di111inuire . La palpebra superiore si in crespa specie vei:so l 'ang·olo intern o, l 'inferiore pref.r11ta ectropion. Le cig·lia caclono IJiù o meno co111pletam e11te . Questo stato per i Le una qui1tdicina di giorni , poi tutto migliora e si 11a la guarig ione' in gen erale co1111)leta . Nei casi gravi l )UÒ re i'dl1are una b lefaroron giunti\>ite cronica e qualch e n1acchia corrteale. La perforazione corn eale con i)anoftal n11.a e' rar!l. È importante sapere ch e la corlgiu11t iva re sta n1olto delicata rispetto ad ogni agente irritante. La fot ofobia , specialmente, persis1e i:>er dei· m esi. 1

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« IL. POLI CLl ~ICO »

· L }ir1sie1111c dei te.g·u111e11Li è se11sibile all 'iprite. Solo il palmo delle n1ani e la pianta dei }Jied.i sq110 ab·i tualn1e11te indenni. Il cuoio ca p elluto .è rar1n1ente interessato. Le regioni i11 cui la p eJle ·è più fine e più ricca di ghiandole (plicl1e di flessione, org·a11i genitali, regio11e perineale) pres9ntano una &en sibilità p·a rticoJare. Le Jes.i'oni so,n o di solito più gravi du1·an te l 'ei:3 tale. Gli indi,riduti. biondi so110 pii1 sensibili dei b·r uni. Se l 'iprite è sotto forma di ,r,apori, i pri'n1i ~i11ton1i co111p1 aiono tardivamente : da sei a do dici ore do1)0 iJ contatlo. Se è depo.s itata sul1;ep ider111ide sotto forn1a di liquido·, i sinto· nti a1)p:a iono •iù rapidarr1entei: · da tre a sette ore dopo il co11ta l to. Gli a r,cide11ti c utane·i co11sistono in erite.n1a e fliLLene. [l p rimo sinto·m o a co1nparire è sempre l 'eritema. La superficie affetta è uni. formbmente ro1s sa e solle·vata rispetto alla p1e]le sar1.a; i bordi non s.ono netti nla a carta geo g r.a fica . Alla pres~io·ne l 'arrossamento scom pare l)er ~ualche i stante~. La pelle ·è do·l orosa al co11Latto. 1\. parti re dal seconào giorno 1'eriten1a si fa ra·rnieiico p·o i brunastro ed esita in una pigrrLe11tazion€ n erastra. Questo p erio·d o· ac.u to Lermin.a con una derS.quamazione furfuracea. La pigmentazicne dura fino· ad esfoliazione completa dell' epidermide. Sei l 'agg·ressio11e è stata severa all ' eriten1a po&so110 succedere l e flit tene. Queste p osso110 con1parire anche dòpo un ·aggressione leggera &e le re.g ioni es.p oste l1anno J.a p elle. più fi11e, ))arli colar.n1 ent e. nella regione ge·n ita] e . La con1parsa dell e vesciche ha luogo in ger.1crale da ~O a JO ore do·p o il contatto con il t<J&sico. l.,a p.r·oduzione d elle fJitt ene è netta1r1 e11te favorita dalle frizio·n i, dalla con1presF:Ìo11e. de1i teg111nenti. Le flittene si raggru1:>pa110, di\rentano se111pT·e più numerose e, il seco11do ,giornò, finisco·110 p·er confluire· in una sola flitte11a. Il liquido è giallo chiaro; se non ~i infetta , n oJ1 si intorbida. La limpidità per:5is tent e di q11esto liquido ·è uno d eg·li elen1e·n ti che p er111 ettono di differenziare le. azioni cuta11ee del! 'ip rite da quelle. d elle arsiil e, che danrto luogo alla folmazione di un liquido torb1ido , r icco di ] ~ uco citi. Se la \resci ca noJt si ron1p·e, a l quarto gio·r no co1r1ir1ci.a il rinssorbin1e1nto della sierosità; la cicatrizzazione è r ap·i d a sotto il rivestimento protettorei. 'f ale evoluzione• asettica i1on lascia ci ca tri ce d e.O ni tiva. Qua11do la flittena si infetta, s i forn1a u11a ])Ìa ga torpid.a cl1e gu.arisce Jentan1e1n te , che può con1plicarsi con forun colosi o eczematizz.azio'l1e e guarisce la&eia11do una ciratric·e dep1ressa, bian~o-ro5ea a l ce ntro , più rossa ai l)ordi , co11 atrofia del d errna e alorpecia. Le 1e~ioni resrJiratorie n elle forme lievi , inter essano essenzialn1.ente il laringe, se11sibilisf:i1110 all 'ir>·ri ~e. J\l>i tua]n1 ente due o tre ore dopo il cont-1tto, il so1gge lto si lagna di bru1

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cio1e alla gola, 1Jrese1nta l.osse secca e raucedijle cl1e po·r ta progressivame11Lo .all'afonia. La g uarig·io1te è rapida ma lascia urta partic:olare se11si.bilità lari11gea ad ogni irritazione. Nelle for1r1e gravi, ai si:ntomi descritti si aggiu11gonc rinite b·i laterale cl1e prende rapidarr1ente l 'aspetto difterico, la toss<a. è peno.s a, l}ìr1fermo res.p·i ra con pena, ha crisi di soffocazjo1te ed err1ettc con la tosse lembi di muco5a, a c.a11:5a delJa necrosi profo·n da di tutto l 'albero b·r onchiale. Qualche· volta si ha la n1orte per otturazione d ella trachea o di u11 grosso b·ro11co. Suc.cessivamenLe si r11anifestano i segni della congestione e poi dell 'ede111a, poi della broj1copolmo nile complicante. L'ascesso · o I.a g·a11[rena p·o ln1onare chiudono sp.ès.so questa eY<>l11;~i 011 e. A carico dell'apparato digere11te si l)Osso110 i1otare dolore all 'epigastrio , vomito , diarrea abbon·da11te., sp·e sso con feci ematiche . L 'ai10ressia è di reg·ola ancl1e nelle forme leggerei e dura a lu11g·o. J\. carico dei re11i s i 11a albu111inuria l)rolu11gata, con c1ilindruria. Costante è l'astenia con ter1denza al so11no e 1·1 febbre . Il polso è rapido e i1on si rallenta dopo un g·iorno o due corr1e nell 'intossicazio11e d.a so.ffocanti. 11 dimagran1ento si osserva sem}Jtr e, precoce·, intenso e prolu11gato. T erapia . ComJ)Orta delle i11isure pro1fìlatticl1e. Len.endo conto che fi110 a quando non si è 01)erata la disimp regnazione tossica del soggetto· questo è dan11oso p1er quelli che lo circc1ndano, e delle nlisure curative. mir~ure preventive so·n o le più in11portanti , i :er ch·è dalla loro applicazione corretta e :;01~atutto dalla loro precocità dipende l 'e\10 ln zio11e ulte·riore tlal]a malattia. J_,e n1isure di Ile11 tralizzazione dei tessuti \riventi , j)e.rcl1è risu 1i i no efficaci , de·v.-)JlO esser e eseguite mei10 di di<\ci r11inuti dopo il contatto . L'ideale sar ebbe di µot.ere disinfett.are il soggetto , i suoi ' restiti ed il ~11u equipaggi.an1ertto. Se trar.ce di liq uiclo sono visibili su11.a pelle s i a~ciuga no senza strofinare co.n carta bib·u la o con coto11e idrofi1o. Su·lle mar'.i , il collo , occ. si f~nno tlelle frizioni con 'Cloruro di calcio rigorosamente secco. I~elJ e regioni dove la JJelle è L)iÙ fine si fa un lavaggio con acqua ra]da e saponei, poi si sciacqua con acqua bj~arbonata. Dopo ]a disinfeziorie al cloruro di calcio si Jà una doccia calda con insaponatura abtJ()ndante senza. frizionare. (l-li occlti saranno lavati ab bondantemente con soluzione di permarganato di potassio al ().5 9loo in siero artificiale. In difetto di permarg·anato si può. utilizzare una soluzione di bicarbonato di sodio al 22.5 %0. Gar~arismi e lavaggi della bocca con a cqua b·icarbonata e in.g estione di acqua. bicarbonaLa per prevenire i' ,jisturbi digestivi (un cuccl1iaic> d'.l ca ffè di bicarbonato di sodio in un hj cc11iere). 1

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SEZIONE PRATICA

Bisogn,a evitare le urt.ziori.i di sostarize grasse clte fissano l 'iprite , gli impacchi umidi. No11 i11ettere il cloruro di calcio in pol vere s ulla co11giuntiva. Qu::;nto ai i1rov\ledi111e11ti c urativi bisognerà rneìtere il j)aziente n ella penonilira ed evitare la é'.aldatura d elle i)al pe.b re, con i l::i.vaggi di sol11zio11e <li perrr1arga11.a to al 0.5 %0 . Contro il dolore violento sarà utile instillare due volte al giorno un;'\ gocc ia di soluzion e cocaina-adre11alì11a. S11lle palpebre si potrà a 1)plicare una pas1a della seg·uente com1posizione: talco , carl>onato di calci<.', acqua di calce, g·licerina a 30° ____,, parti ug u ali. Contro l 'eriten1a si potrà usare la stessa pas ta o, in caso di dolori insopportabili , la porr1ata alla lJercalna . Evitare le frizio11i e le pres. . Sl0Ill . . LaE-ciare le flitte·n e intatte , se possibile pe r e-vitare l 'i11feizione secondaria. Se· la flitten a si irt[e t.ta , l:ivaggi con acqu.n ossif{er1ata poi rne<iicatura leggermente grassa . L ·elioterapia e il calore secco :lttivano la guarigio11 e . Sulla verga e Je bors.3, p er diminuire l 'edeJ11a , m edicatur<t umida, calda, p-er ut1 :ora , p,o i polveri . c:ontroir..dicazionj : pom at e composte , acid o pie1 ico, inl-p ieigo di fYOlveri J1elle flitte11e aJ)erte . Contro gli act~id e 11ti r espiralori : caln11a nli clella toss e, instillazioni di olio gomenoJ.ato , irtalazioni antisettiohe. Cura d elle compli ca zioni co11 i n LeZli ab·i tuali. ·Contro i dolnri ,g·ns trici , b,icarbo·11ato di so· dio (un cu ccl1i.aino da ca [fè per un biccl1ier e d ·acqua) ogni ora. 11 bi carbona~o di sodio i11igJiora ar1che lo s tia lo gen eral e e c.a]n1a l 'agitaz ion e n e·r vosa. B. .l.Jf' ~;sin P. vescicanti. Provoca110., come l ' i.pTile, le.~ioni oculari , cutan ee e res1)iratorie E1 sinto111ì o.li intossicazione gen erale . Queste lesioni 11anT10 p er .:aratteristica don1inan Le l 'afflusso l ettl'~oci la rio inassivo , e,suberanLc; tutte ql1este alterazioni ti ssul ari sono puruler1t.e cl.al! ;inizi·o·. La g ua rigioJ1 e ù elle lesioni locali ·è più lun ga çhe co11 l . ip·rit.e o l e sequ ele sono più accentuate. d erJil azione de finiti va del b·o rdo i)alpebrale·, ect.r opion, macchie cor11eali definitive. Il dolore n€ll e· ;1Jterazior1.i cutan ee € più priroce che c0 n l 'iprite. L'e1~itema assume un carattere emorragi co , le flitt e11e sono torb·i d e, contenendo un -]iqaido ri cco di leucociti. B difficile conservare ·intatta la p aret e1 dell a flitt ena : l' epidermide , sollevata dal pus, n1or.t ifi, ·ata , si' di&tacca e l as·c ia a nudo l 'ulcerazio11e . Lo stra to germinativo è se111prE1 intere1s a• ,.. la guarig~ort e si fa spesso ccn cicatrici aderenti. :\1cntre l 'i11alazio oe di iprite è assoluta1nen te in sidiosa, le arsine provoc:ano un a sen s,azi:o11e di bruci ore al naso, a l faring·e ed a lla 1.r acl1ell , con tosse e salivazione-. Se la concentra zion e è suflì ciente , si può produrre un edema polnionare r apido , senza p eriodo di latenza , 1

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111eno ul)L011ùar1te p·erò ch e con i soffoca11ti. 1\bit.uaJ111e11te <lomi rla110 la scena i . egni d ella 11el ·Tosi t i ss11la re, poi l 'i11vasione le ucocitaria si lratluce cori ] 'ef;pettorazion e di grandi quantità di µus, talor:t vere vo1m ic.l1e . Su questi sinLo1r1i si aggancia110 quelli comp,l ica Livi. I segni gen erali sor10 cos tanti (so11J1olen za, ,-omili, diarrea giallastra o coleriforn1e , albu111inl1ria, cilindruria, sintomi n ervosi r>eriferìci). 1'eraµi a. Dal ])t111.to ùi · vista J)rot1lattico ·bi: :. ogr1a , come p er I 'i11Lossicazione da irprrite , ccinEiderarc' i sogge tL.i con1e cont.1g ios.i fino a q11antlo I1on si1n o tate compiule le misure <li d j ,· i11 fe,zionei cleJ rr1ala1o , d(li s uoi vesti ti' e qe 1 suo eqni paggia1ne11to. Il princ.ipio-g uida d ella disi11fezione ·è di cer care di ossidare l 'arsina , t,rasformando il co1111)osto arsenicale trivale11te irt co1mrp·o slo pentava1 <~11te, rrt en o aggTessivo. Si r ealizzerà dur1que la pulizia delJa pelle co11 so]1Jzione di l)~rmarg·a11 aLo ,a l 2 %0, con ac (fUa di .Téivel , con acqu.a ossi'ge11atd o con soll1zione jodo-jodurata al 5 °J, p1r eparata estemriora n ea111e11te. Qt1este lozioni saranno seguìte da la-vag,g-i u l1l)onllan ti ·::e11 a oqua sapo11a t.a tiepida. L 'l111g1J ento al peross ido di ferro, sp·esso p-reconilz ·:.d o , è i11efn cac.e. P er gli occlti , lavaggi abbondar1 ti di solu71011 e a l 0.5 '~oo di pern1arg nn a lo e con soluzio11e al 2 ~. G %o d.i bicarb·o 11a lo di sodio·. P er la l1occa, il faringe, il 11 aso lavaggi ~ gar garisr11i con !lcqua bicarbonata o con 'f)'Sl':rna1·gan.ato al 0.5 %0. Per il tu,b o, digestivo , dare 5 cu ccl1iai d a zupfJ f\ o·gni ora d el _ m iscUiglio segu ei11te : magnesia v i1 c11ccl1iaio da zup1)a , la lt.e 4 c11cchiai da zup1•a, ac,qua b·ollita q. b . 1)1er 111ezzo litro . Le co11troindicazioni sono Je st es e ch e ii-er il tra t.tan1ento degli i11tossi cati da iprite . Le n1isure curative sono le stesse ch e pe1~ l 'intossicazi c11e da iprite . Per g li accidenti fi01111onari , in caso di disp 11ea e di cianosi . i11alazioni di ossigeno. Non r espirazione artifi(:iale n è inalf:lzioni di C0 2 • Contro gli acc identi da intoss.icazio11e gen erale continuare la son1111inistrazione di n1ag11esia. I\i spettar e la diarrra. Tonicardiac i e stin1olanti . Stricnina contro i di sturb1i ll ervosi delle ~strem it à. 1

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[lJ. l

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TO SSI CI GENEl"\ALI .

I tossici gen er ali

11o·n d etern1inano local· 111enle- alcuna lc:s.ione della p elle e d elle 1n1Uc0se. La superfici e r espiratoria serve loro solo da porta d 'e t1trata. E · e pe11elran o n el san g u e e rendon o i mezzi i11Lerni impI'OJ)TI alla vita .i 111p eden d o a certe azioni cl1imich e cli com])Ìer si. Due corpi sono parti colarment e da considerare : ] 'acido cianidrico e l 'o ' id o di car, . J)OJ110 . .A. . .:t ci (ÌO cianidrico. Per azione d ell' ac ido cia11idrico i tes uti perdono I ' attitudin e a fi ssare l' ossigeno. L 'azione è tanto 11iÌÙ rap·i da e Yiole11ta quanto più l 'orga ni 'ID O ·1nt o~si ca to è


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[1\:\?-.·o XLII, Ku:.\r. 21]

« IL POLICLINICO »

dif fer euziato. i\ E:ll 'uoirLo il sisLe111a ner,·oso è preso per prin10 : dopo un corto i)eriodo di ecc itazione, i p,11eu11l'og·astrici e i ce11tri resi)iraLori sono par.alizzati. Sinlu1n,a.tol.ogia. Si dis.ting·uo110 a])it ual111e11le tre forme di intossi cazione da a cido cia11idrico: la for1na .apoplettica o folg orante, le for111e gravi e le forme be11ig11e . . Nella prima forn1a il soggetLo cade a terr.a , in preda a u11a g rande crisi. In m:e110 di tre 111i11utì circa l 'intossicato muore. N€1Je i rttossi cazio11i n1eno ra·pide, ch e sono di regola qua11do l 'acido cianidrico è utilizzato co111e gas di g u erra, si possono distingue'l'e t.re fa~i: ·u n periodo di eccitazio11e, in c ui res pirazio11a e battiti cardiaci sono accelerati , il soggetto, con le pupille dilatate, in preda a vertigini , vomi.La, rovescia la te.sit a indietro e cade; un perio·d o diE>pnoico co11vulsivo e. U•I l j)erjo1do di asr1ss ia con paralisi n1otrice e con1a. Nelle forn1e benigne, il sogget lo cade a terra , poi la coscienza progressi,'a1nente riappa. r e. Il inalato, che si lag·na di un.a cefalea orribile, .conserva un aspetto verti g inoso per f.J2. r ecch1e ore. La g1uari gione è ge11eraln1 e11te c on1pleta. 1'rn.lla.nie11,to. l , 'indicazione e.. sc11 ziale, con1e J ·altronde co11 Lutti i corpi aggressivi, è di 1rarre 11 p iù i)r esto l 'intossicato dall'atmosfera to · rea. l1n1mobiliz.z azione assolula. Se l 'attacco è sincopale ma11tenere o ri tabiJire la funzione respiratoria con la r eSj)Ìra zio11 e artifì. ciale. Qu.esta pratica potrà e,s~e rc t1til1nent(: c o1n1>letata dall 'inalazione di oss ige110 al quale si potrà .aggiung·ere d el g as carbonico nella J1roporzione. di 4-5 %. Contem1,oran ea111e.nte si s tin1ola la circolazione ed i ri fl c!'~ i nerYosj con f)Sper sioni d1 acqua fredda sulla nt1 ca, con ifJj ezi oni <li etere o di caffeina. Non b iso,g_na p erdere di vi ta la i1ossibilità c h e l 'intossicato possa avere in.alato , insien"J e all 'acido cia11idrico, un corpo de 1 gruppo de i $O ffocanti: b isogna dunque ... o r,·egliare ed essere pronti a in stituire il tratla n1ento speciale s:3, qualche icmpo do1p o la rianin1azione. con1pare cianosi e dispne,a. Le medicazioni s1Jeciali J1r econizzate coin tro J'acido cianidrico ( diossiace l o·n e, iposolfito di sodio , ecc.) n on danno rist1lta1i costanten1 ~nte fa, orevoli. B. L'ossido cli ca rbonio non è slato a doperalù corr1e gas di g uerra , ma i soldati posso1lo es er e espo ti alla intossicazione dfl g as s,-j_ luppato da gli esr)losivi specie nitri ci cl1e n e liberano notevoli 1quantilà. La sinton1a t.ologia dell 'i11 lo. icazio11e da osi do di carbo·n io è troppo nota l)ercl1è sia n e<...e& ari o ricordarla e così la t e r~11i a. 1

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I'i. I

TOSSI CI JRRIT:\.NTI .

So110 corpi aggressivi ch e 11a111lo la proprietà di eccita1e le ef'tren1it à dei n er1 i sen siti,·i . •

<}uesta eccilazio11c deLern1i11a in11n 1ediatan1enLe d ei fenon1eni dolorosi e dei riflessi . Essa 11on .proYoca lesioni a11aton1iche defìniti\'e. La soglia d 'azione di quesle sostanze è molto bassa e la loro c o11ce11trazione utile è dell'ordine di quelle ch e provocano le sen azio11i olfatti, e o g ustative. I corpi irriLanLi possono influenzare sia i 1ler,·i della co11giunLiva (Lessi ci lag·rimogeni) sia i nervi delle vie respiratorie (irritanti respiratori, sternuta tori, tossigeni). i\.. Lag ri1nogeri z. A forti con centrazioni certi la grimogeni possono divenire soffocnnti. Tl i)ri n10 sintomo è il bruc iore dei l1c,rdi palpebrali. La co111.p arsa delle lagrime aun1enla il dolore quando l 'aggressione è dovuta al bromuro di benzile, lo calma quando .è in causa la cloropicrina. A questi sintomi oculari si aggiud1ge il ' 'omito qua11do è inalata la cloropicrina. I disturbi c.,essa110 rapida111e11te appena il soggetto esce dalla zona agg·r essi va. La terapia consisterà l1ei lavaggi tiepidi al bicarbonato di sodio al 22%0 o al sie10 fisiolo,g·ico isoLonico al 14% 0 . Nti ~og·getli molto sensib~li una g occia cli coJJirio cocaina-adrenalin.a. Nei soggetti ag·grerdi1·i dalla cloropicrina (che a forte concentrazior1e è sof fo ca11 Le) r egolarsi co111e per i soffocanti. Non bisog11a usar e pDmate, cl1e fissano i la• • gr1n1ogen1. 'B. Irtilanti res1;iratori. Si tralta di arsine disperse _in fini p1a rticelle dal] ' esplosione di prciettili. Que•sLe fini particelle traversano le nlasch ere ordinarie e obbligano i soggetti a ritirare la maschera , subendo costì l 'effetto dei tossici soffocant.i emessi dai p roiettili conten1J.)01·aneamente. Gli irritanti respiratori ecci Lano le te1minazioni nervose dell 'alb,ero r espiratorio senza causare lesio11i g ravi. Questa irritazione deiterm in.a : una sensazion e dolorosa di h·r uciore al faringe e alla tracl1ea, sternuli e tosse, scolo nasalo e salivare. Questi fenomeni sono jmmediali i)er co11centrazioni deboli sin1 e. L 'azione irrilanLe è foriun a1ament e fugace. J_.a tosse persis Le per lung·o te111p10. 'B isogna · sapere ch e le particelle di arsine i1JLP,rregnano i vestiti e posso110 d eterminare nuove crisi appena un movi111 e1lto Je fa passar e di nuo,-o n ell 'aria. Il soggiorno prolungato nella n uYola a forte co11cE;ntrazio11 e può essere seguìto da con gesliou e polntonare e aJ1cl1e da edema. Gli alim•3nti entrati in cont,a1to con i deri' 'aLi F1rse111ic~Ji so110 inuti Jizzabili , anche l 'acq11a dopo l 'ebollizio11e. J sì11Lomi di irritazìo11e sono raln1ati molto rapid:tment.e dal] 'i11alazione del mi cu glio se· g ue nte, irn pregna11do una compressa o il fazzoletto: alcool 80 ~'. .. ete:re e cloroformio ana 10 %, amrno11ia "a 5 gocce . La }Jrima inalazio11c clà l ·in1pre5sio r e di u11a esacerbazione dei 1

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[ ANNO

XLll,

NUl\'1.

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SEZlONJ~

,si11t?n1i; le. ir1alazioni ... egllenti . fa11no sparire ogrtr ::;e11saz1011e penosa. lJOJ) O inalaziorii di foTti conce11trazioni di arsi11e irr1LanLi, si son11ni11ii;trerà a varie ri-r,re&e .alcillni cu cchiai da zu1)pa del miscug'lio seguente: n1agnesia 1 cu cclhiaio da zuppa, lat te 4 cucchiai cl.a zupp a, acqua bollita q. b .. p 0r 1nezzo litro. Se forti co11centraz1011i so110 s Late i11alate, tratta111ento clas~ico dei soffo cati. C. TOSCANO. 1

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TISIOLOGIA.

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PRA'fICA

~1a

vi sor10 alcune ,circostanze cl1e contribuisc0110 a rer1dere poco significati,ra l 'ascoltazi,~ne: le lesio 11i laringee, gli ispessimenti l)leurici, le retraziouj , le sclero &i gravi, l 'enfi~err1a_. i versamenti. La costituzione stessa anat<»mica tlelie lesio11i infi11e, non è sem pre adatta a provocare. i11odificazioni del respiro e rumori ac:cessorii evideuti. l\1a nonostante le severe critich e n10 sele, l ' ascoltazione resta pur se111pre u11 m€zzo di indagine solido e feclele, p urcl1è ve.rtga inquadrata nell 'esa111e clinico completo e purcr~è ad essa non si do· n1a11di più ·d i quanlo essa può dare. 1

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V1cEN1' 1 'ìI.

Efficienza e limiti dell'ascoltazione nella tubercolosi pol1nona1·e.

CE.

DEBENEDE r1·1. iWirierva .~1 edica, n,aio 193·5).

20 goo -

L 'aYve11to

della r·adiologi·a 11a din1ostrato c.he la ab·it11ale sernieiotica aveva offerto una vjsic>ne incompleta della tbc. poln1onare, i11 qu,a nto èhe i nostri se nsi no11 sono capaci' di avvertire le lesioni nella loro integrità. Vi son0 delle lesio11ì Lub·e rcolari del p oln1011e r:1uLe o quasi : ur1a di esse :è ]a tbc. nuliare e cosi i-•ure la più f)arte delle ir1filtrazioni di rriI11a infezione a vi sono anche delle infiltrazioni post-pri'rr1arie a tipo di epitub·e rcoJo,s i e di disseminaziooe blanda cl-1e lJ1rovocano· al massimo modificazioni del n11ur111ure e scars i rall toli crepit.a11ti. L 'infiltrato precoce e la lo bite sono in genere muti per un lungo periodo della Joro evolt1zione. Ma anche tra le forme di tubercolosi conclamata, si riscontrano casi ch e possono i)a ssare i rtoss.erv·at1 ancl1e ad un orecchio esr~e rto. L'ascolt.a1ion e ·è in genere deficiente qualit;at.ivame11te, nel senso che non è capace di fornire con sicurezza nozioni circa la costit,1zione anator11ica delle lesioni. Nor1 è raro i] caso in cui la ascolt.azior1e ha rn1ancato di seg1:.alare estese i11filtrazior1i pneun1onicl1e ; perfino le caverne, in una buf>n.a percentuale sono mute. L :i\. si don1anda ·quir1dì per quali moti, i l 'af:coìtazione è così defi ciente ed il suo reperto è così l<Yntano da quello radiologico e più a1Jcora da quello anatomico. E la nos tra i1n1)erfetta conoscen1.a della fisica e d ella fi sio1)al1Jlogia ch e ci ir11p edisce di apprezzare n ella giusta ·misura e di int.er1)retare n ei giusti d ettagli tutto l 'ir1sie.r11e d.i rumori cl1e si o·dono su di un torace respira11te. A sp1iegare corr1e lesi0ni a11 che gra\·i JJOss.a.110 essere n1t1te sono state f or111ulate .a lcu11e leg·gi : quella dell.a prof un di tj mas~i111a c.J1e spiega come alcune zone del U<?ln'lone sono inaccessibili; quella d el volurc10 1nir1imo, i)er ct1i se u11a lesione 11o·n raggiunge un certo n1inin10 di din1ensioni non dà luog o a segni ascoltatori; quella della tras1ni&sione dei suoni e quella del coeffi ciente pe·r so11ale. 1

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.L

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Il trattamento delle adenopatie cervicali tubercolose. (VOLQUENNE e aprile 1935).

r.,.

J ONCKHEERE .

I.J e Scalp.el, 2'7

L' i1de11ilè_ cer\rioale tubercolare è u11 'affezio11 e

banale e f·reiqruente, ma n on s.en1bra ch e le cure per essa indica.t e siano tutte una11imamente ammes.se e nemmeno solidamenLe s tabilite, sicshè il trattamento viene spesso sce lto CQ1ne a caso , senza convi·nzione logic,a. L~ adenite cervicale tu·b ercolare può. essere rr1ono- e n.oli-ghiar1dolare; quest ' ultin1a forma puè prl;sentar:si .con1e poliade11ite t12b ercolo re e c.ome linfoma tubcTcolare. La prin1a è la più freque11te. I ga11gli, d.appri'mia n1ob-ili, si fissano per un processo di p·e riadenite ed, in seguito, si ramr11olliscono e po·sso110 fi stolizzar~ i. La n1icropoljade11ite cervicale non è che la loc.a lizzazione di un 'entità n1orb·o sa, la rni croTloliadenite generalizzata. Più r aro ·è il linfoma tubercolare, ch e ge11eraln1ente i1 on passa a • suppurazione. Gli l\.A . passa110 in rivista i ' 'ari modi di tratlan1e.n to. 1

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J.

~fETODI BIOLOGI CI.

Si tratta di uria tossino-terai:)ia , cl1e utilizza i bacilli di l\.ocl1 od i loro prodotti. E utilizz.abile soltanto Sf; il paziente si trova in g·rado di r e.agire; è cor1troindicata in caso di t u l)er co]osi attiva e d1 er11ottisi. Fra i prod·o tti utilizzanti i bacilli intieri , gli AA. fan110 n1enzio.n e dei seguenti : 1) Estratt o hoc. di Jousscl (!ipoproteico). Dà r eazioni violente, ~ia generali (feb·b re an ch e a 40°, n a11sea, dispnea) e Jocali , senza formazione <li ascesso al punto di iniezione. t indicato i1elle forme flussionarie ed infiammatorie. Dose ini·ziale O, 25-0, 50; in tutto 4: iniezioni sottocuta11ee a 3'-1 giorni d 'intervallo. Risultato: assor bimento od el i1ni11azi'o n e d elle lesioni (fluttuazione in 2-3 giorni delle a cleniti in via di rarr1mo1lirnento). 2) Parcrtnb ercolina del bacillo di Johrie, provenie11te dal bac. p ar atuhercolare dei bovi1ti. Azion e simile al prece de11te, 11Ja m eno brutale. Ogni 3-4 p-iorni , 1 cn1c. per j niezione sottocutt od e11 doderm ica; 4-8 inie-


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« IL POLICLII\"ICO »

1io11i rico111i11c ia11do e''entualn1e1Jte u11 i11ese dopo . . i dice cl1e dà l '8'0 % di guarigio11i , a s f--ociandoYi e ,·entu.a ln1ente il drenaggio filifor1ne. _\i procloili utilizzariti i bacilli sgrassati ap1 1~ 1 Le11go110 : 1) la coll obacilli11a d•i GrimberfJ' (b acilli tri! urati con lin1atura di ferro, sotto· J)OSLa :il funzio11.amento alternativo di un ' eletl roc.a la111i La). [nieizioni a dosi crescenti, i11co111i11cia11do da Llll::l cl1e co11tiene 0,00025 di collobaçilli11a (corrisipondente a 0,0001 cli tubercolina). Ir1 alcu11i, si forma u11 asces o al p1u nto di iniezione cl1e, inc iso e drenato, g uari sce r nJJidan1enLe. Guarig·io11i clir1ic he 60-65%, n1i· g liorame11 Li 20-~5 °;~'" Diffidare nei casi <li e1110Lt isi. 2) L ' eniulsio1ie di Jl audremier co11s la cli 8 tipiti di B. di J(och t1m.ar1i virulenti, co n 11110 Li pi Le di bovino. Si n1acera in una coltura fiJtra la di Aspergillus fumigatus e, dO])O 1111 r11 e ... e ù i lermoslato· a 38°, la tubercolina è del tulto sco111parsa; i bacilli sono allora tritural i e se i1 c fan110 iniezioni. 3) Antige.ne m etilico di Boqu e:: l e N ègre. E str.atto m etilico dei Jj poidi fosfor.a ti dj bacilli un1ani· e bovini u c cisi f- seccati , dopo sgrass.an1en to all'aceton e; flltra~ior1e per eliminare le 11roteine insolubili 11ell 'a] cool m e tilico. Si i11cominci·a con p iccole dosi, r:.he si verlgo110 aur11enta ndo; si p·u ò c-011Linu.are a lun.g o anch e p e-r ann i. Metodo qu.a ~i d el tult.o innocuo n elle tubercolosi ester11e; r eazio 11e gen erale n1ini1n a; l o·calm e11te, si l )UÒ aYere Ullc\ l)lac.ca eden1atosa dol e nte. Si ha il 72 % di g uari gio11i , 13 ?lo di migli oramenti e :!.5 ~·~ di in ~uccessi ; nelle adeniti non suppurate a11Li c h e, soltanto il 50 °{, di n1ig li oran1en1i. Co11 lroi1l dicato r1ella tubercolo i l1'o lmo11 are . Ai tr.a1.tan1onli biolog'ici, ap,p artiene anche l 'opolerapia s7Jl e11ica, col m etodo di Bay le, e he utilizza t111 estratto totale· di milza , somn1ini trai o µ t:.r iniezioni o per via oral e . 1

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lJ.

I raggi X

~f ETODl _<\ 1' TlNOTERAPICJ .

·~ono essenzialn1e11le indicati n elle

a d enili n1olto dure e negli ascessi freddi fi stoli zzat i ; è i11utile appli'carli sui noduli elastici od in quel li a fluttuazione prog·r essiva. Si coarliu verà l 'azio11 e con le cure ge11erali (alin1en1azio11e, igien e, olio cli fegato di m erluzzo. di~ in fez ion e naso-faringea ed orale) e !oc.ali ( pu11tura , incisi o·n e, rascl1ian1ento, talora ancl1c .exer es!) . l raggi ll l lravioletti agiscono esse11zialn1ente s t1llo sta to ge11erale ; nei cas i norma1i, la ten11>eratura din1inui sce le·g g·ermentc subito dopo l 'irradiazion e cd aumenta di 1-2 d ecimi , un'ora do 1)0. Se si ha i11,'ere una r eazione i11versa, iJ n1ala to ·ya f'orvegliato. Sono indi cati n elle forn1e con l)e riadenite e negli ascessi freddi e t c'"'j e 0 .. lolizJali ; poco effi caci nei gangli duri e bc11 deli111ilali. È be11e a soria1"vi i raggi X ' ' €cl il r loruro di calcio. La lampada ad nrco se111 hra , da sola. s uffic ie11te per le 'arie for111 e. Prese11ta poco p eri-

.i\ NNO

XLII, NuM. 21 i'

colo; il tratla111e11 to è b-reve (1-2 mesi) e può essere a1)plicato tutti i g iorni. Dausset segnala ~u 30 casi, 1 i11successo ed un su ccesso parziale. Va bene a11che per le mi'cropoliadenopatie,. r.l1e resistono a d a ltri trattan1enti. La curieierapia }1a dato ri ultati interessanti: regressio11e dei gang·li i11durati , liquefazione degli a ltrj; se vi è f ormaziorte di ascesso ,. i11cidere e . trattare. L 'attirioterapia indi r etta, sollo forn1a di ergosterol iTradiato, è un eccellente coadiuvant~: V gocce della soluzio11e a 1/ 100, 2 volte aJ g· LOl'J)-0 .

III.

~1ETODI CifllVII Cl.

1) J-1"'ormula di

Pitulesco : cons ta di solu-

zior1e da fpr111ol a 2,25-1 %. Nei gangli ram111olliti e non aperti , i inie ttano 2-10 eme. d ella soluzione a 1 %, e ... traendola dopo 5 minuti. Medicazione con11)r essiva; ripetére ogni 3-4 giorni p€·r 2-3 volte. Più che l'azione del for.m .ol, entrPr eb·b e i11 azion e l 'eccitazione clt l co11neLtivo. 2) Cin1ia.mato di benzile. Ir1iezio11i r1011 rJolorose e senza reazio11e nè locale, nè generale. R egressione della 1)eriadenite e formaziorJe di fibrosi o di ra111n1ollimento ed eliminazione. Si u sa l 'eter e b e11zil-cinr1arr1ico, d.a solo od associa Lo alla colesteri·na ed alla canfora. 3) Terre rare. Il solfato di didimio (2-5 e:111c . d ella sol1i-zione al 2 %) provoca leucocito&i (1l:tono11ucleo i) intensa e duratura. Per le re.azionj locali e ge1terali , è controindicato n eg-li indiY11clui febbrili od a lesioni n1uli11le; ri· ~ponde ber1e esse11zialm ente nelle lesioni fìstolizzate. 4) Crisoterapia. C:o11sigliata essen zial111 e1tte nelle forn1 e n ecrotiche SUPf'llrate e nelle caverne ganglio11ari. Si co11 siglia di raggiunger e rapidan1e11te le alt e dosi. ,.4) Metodo· di Calot. Se , a] I.a puntura , il f-Olllenuto è fluido , si inietta il liquido di C:aJot (jodoformio 10, guaiacolo 1, creosoto 5 , olio 70, etere 30); se invece, con la siringa si estrag·gono dei grumi, usare il naftol canforato (2 in 12 di glicerina). Se la puntura non dà r1ulla, u sare la n1i~ re l n fond ente d ei tuh er colon1ì duri (fe11ol solfori cina l o~ essenza di tre111entina, naflol canforato, fenol canfor ato . • ana gocce VIII) . da i11iettarsi al centro del tulJercolc11111a; la flutluazio11e si sente dopo 3-4 giorni . Ne i tr.a.g-itti fi to·l izzati, usare Ja vasta di Calot (jodofor111io 10, guai'acolo 8·, fe11olo 3, naftol canforato 3, lanolina 100). Se le lesior1i sono ulcerate e si este.n dono in superfi r ie, usare la 1:>olve-re: aristol 4, sottonitrato di bisn1:uto 1 O, c·l1i11i11a grigia polv. 30, ben soino clel Sian1 30, carbonato di n1agn esio 30, eucal. 3. I risultati dipendono dalla sagacia di appli ca.zio11ei dei J)rodotti e dal soggiorno in sa11atorio. 5) 1lleto(lo di Finil.·off. Si u sa una so]uzione estempora11ea . fatta con tintura di jodio ·1ll 'I i IO: 1 em e . in 10-20 cn1 c. di olio di ara1

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t ANKo XLII, Nu M. 21)

.cJ1ide, una volta. la se1,Lin1ana , co11 una pozioJl e di 4 gramrr1i di cloruro di calcio ; è cor1 ve11ie11te asso ciar\'Ì l 'olio di fegato di 111 erluzzo. Durai a 6-7 m esi ; conlroi11clicazio11 i : e111ottis i, lesi~pi d egJi err.1untori. Sono segn alati d ei su ccessi, n1a anch e d egli inc identi gravi , per sino i11orlali. Si esige, quindi , gr ande pruden za. 1

IV. ~IETODI

1053'

SEZIONE PRATICA

CfIIR U R GI CI.

Ale;u11i inetodi non so110 ch e dei coadiuv.anti d eile· allre cure e sono : la ])Untura evacuatrice sen1p lice , il dren.ag gio capillare, la incisione con o se11za raschiamento . Il tratt ame11to verarnente chirurgico consis te 11ella exer esi g ang lio:oare .an1pia, di cui g·li AA. riportano 4 casi favorevoli. Tale n1etodo· è essen zialn1ente indìçato p er i casi in cui sono p resi soltanto i g·a11g li del quadrivio superiore d ell a cat ena 0rri'ugulare interna , a tipo ipertro fi co, ca se.o so o suppurato, m e11tre è sconsigliato nettament0 r1ei p az ie·n ti co11 lesioni fi s tolizzat e, larg am.e nt e est ese ai t~au111en ti e con al tr e localizzazio11i tuber colari , in c ui si p ossor10 aYer ei come co11segue n.ze, cic.atrici cih eloiclee, r ecidive locali , ag·gravamento <lelle lesioni b·a cillari coesiste11ti e la gen eralizzazion e . Ris ul·ta li incerti si .h anno 11ei pazrenti con lesioni est ese ai gan gliì d ella calena d e llo s1)inale e clella r egione. nledia d ella catena giugular e inte r11a od in quelli a lesioni fi stolizzat e, an ch e se li111itate . . · In can1plesso, n o11. si p·u ò dire cl1e. ad un (lato ti p•o di lesion e corris1)onda un tr.a tt.amento unico; risultati h·u oni si po·s sono otten ere eon vari in etodi 0d è p er questo c.l1e il I)iÌÙ delle vol te, si m ettono in opera quelli biologici , nctirtoter apici o cl1imici. pur non trascurando , r1ei c asi adalti , quello n ettan1ente chirurgico. 1

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fi l. 1

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DERMATOLOGIA.

i11ter scapolar e e g uartì salto l 'in.fluen za de.J] o ~1esso tratlan1011to .aurico: l 'altro di u11 uon10 e 011 disturb_i n ervosi di vario g·e11er e ed u1t prurito p cr sis lente della g·ola n el qual e d o1Joo par ecchi anni app nr ve u·n tipico licl1en n ella ~ uperfi cie interna d elle g uan cie . 11a1 0 ·è jl lich.en, JYÌano de lle iinghie, osser ·v alo n el 19:)"1 da Gadrat in u11 o·g getto co·n. 1icl1en piano cut,an eo-n1ucoso , i1el qu.a Je le ung J1ie di quasi t u tte le <lita d elle n1ani IJr ese11ta,rar10 tu111e1[azio.11e d ella i11a trice con strie e sc[u1.alature lo nL gituclinali. ~tr.a uss 11a o~t>ervato t r e ca si p er s,o·n ali, e 78' u e ha raccolti nella lett er a tura, di liclie1i µian0 bolloso, I)iù frequente n elle do1111e, r a ro nei b amb1ini, pro_i:,rio di soggetti· tra il ' 'e11Lesi1t10 ed il quaran tanovesi1110 a11110 co·n b ol le a _\rolte isola te, a volte n1ulti1)le, di g rand ezz.a aa una testa di spillo fino a qu ella di u11 uovo . Prob.abilnì1ente lo s·Yilupp·o accide11ta]e di quest e bolle è dovuto all ' inteil&ità d elJ 'ed e111<1 il. quala f.a dil~tare . le. lacu11e n1icr osco piclle pr0vr1e de l class1c.. o 11·cl1en pia1l o . È s tal'a }) ÌÙ volte segnalata i ·a ·sociazio11e del li cli.l 1i pia.1to con la vitiligi11e. Le re l~z ioni tra lich.c11 pia:: o e lich.eri cor,, •;·o sono an cora discu sse : p·er alcuni i'l lich e11 cc>rneo è una lich enificazion e nodul.ar e cl1e f1 ~ò sovrap p orsi a l lic·l1en piano o ap1}arire incl1pen d e11ten1ente d a questo : a ltri invece am111eltor10 lilla str etta par e11te1la fr a le due for111e. ì\1i lia11 11a clescri Lto una f o.rri11a di 1icl1e11 pia110 croni1..' 0 c l1e design a co1t la den on1ina7j o_J1e di cc liaher1 l>ia110 scler oso p ig·n1 entato i11 chiazze .n . l~a n a t111'l1 clel lichen p iano è se111p.re og~·ett o cli controve·r s1e (origine t11be•r co lar e o micosi r.a . A 5os t.cgn 0 d ella s.ua o·r ig·ine i11fett i''a si cita il caso. di u11a cop pia dì s.1>osi 11ei qua li il jicl1ert pia110 .a pparve sirr1ultan e.ament e ed r.Lb ei la &L c~sa evoluzi on e co11 ]e n1ede ~ irn~ localizzaziord , i11 p revalen za s tille n1u cose). I11 ur1 sogg·etto di 42 anni, m alato da 7 n1esi d i lllt esteso licl1en p ia110 c uta11eo-n1u,c:oso, "'\Veil co~1 s1 a tò la sco111par sa di ques,t a d erm 1at o i d opo l 'eistirp azion e della n1i}z3 . P otre-b be Jier ò n que~La g·u arigio ne n o11 esse.re stata estran ea l 'a 1 1es l~si a. R.avaut infatti 11a co nst at at o la guarigio11e di un 'orticaria ribelle e di quattro casi cli lioh en piano i11 seguito all ' u~o di clorofor1l1 io (jniezioni endoven o·s.e d i siero clor ofor n1ico , ingestio11e di a ccrua clor ofor111ica , ed anch t: i)er an estesia co11 clor oform io . con eter e, co11 e]0ruro di etile). l\ilolti am rn1etto·n o la n atur.a tube rcolar e del e< lic.llen l1iticl11s » (intradern10-r eazio 11e all a tuber coli11a , g·uarig·jone con la tu .b er colino-LeJ'él ]Jia). P11ò dar si µe.ra ltro cl1e la s trut.tt1ra tul1er c,oloiirle del « lic hen n itidus » sia do' uta solI a11Lo al terren.o tuber cola.re ch e, tra forn1erebh e il lich e11 pi1n o in licl1en cc nili dus ». Psoriasi. P ach koff 11a analizzato 230 osserYazioni di i)soria i (152 uoinini e 78 do11n c) 1

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La de1·matologia nel 1935. (<.:1.

!\ilILI ,\ N

e L. B r.ODIE R.

Paris médi cal,- 19

ge11n.aio 1935.

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Il liche11 piano è u11a d elle derm9.tosi cc invisi · bili » p iù frequènli. Co11 qu.esti due t ern1i11i 'i 11 a1>patenza contradil t orii Gou g·ér ot d esig·n a le cler111ato3i che 11011 si est eriorizzarto se n on do..: i10 un p eriodo di . lat en za più o rnen o lun,g o . Il licl1eJ1 riano p. e . speiSSO i n1anifesta co·n il solo prurito , sia quell o cl1e pr eced ei l 'erulio11i o le so pravvive, sia quello cl1e n e costitui scG 1'u11ico sinlo.m a e )a C1Ui r1.a tura licl1eT1oide s.i ricoiu osce o con la const atazione cli un li cl1en d ella n1.u coiSa orale, o con la su a 5co111par sa sotto l 'influen z.a della cura proriria d el lich erl. i\1ilian h a d escri lto ùue casi d el gen er e: uno <ii una d onna n el qual e un licl1en tipico , guarito con i11i ezior1i endoven ose di crisalbina, r ecidivò p iù tBrdi sott o la fo,r ma di 'Un prurito 1

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1064

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IL POLICLlNCC.O

co11 Lre soli casi di psoriasi verTucosa e papil~ l1)rnatosa, se11z.a poter trarre alcun dato sicuro circa l ' etiologia e la cura inter11a. Senibra che i 111igliori risultati si siano ot,tei11uti co·n po111:ltc al c.atr<.1r1te e allo zolfo , O· con quelle alla crisarol)li11a, o con quelle saliciliche e mercu~ rinli associa te con i1Tadiazioni ultraviolette o c011 u so in.terno di a rsenico. I. ;al tinoterapia a·vreib1b·e dato b·u oni risultatj i n 168 casi a Go·u Lina e Bélal\.hov, ma è controi11 dioa ta nei tubercolosi , nelle psoriasi infia111111aLe e 11ei sog·getti i1p1ersensibili a queste irradiazio,n i. L 'irr1porta11za dei trau1natis1ni cutanei n ella Joca lizzazior1.e deJle _b)soriasi .è 11ota da ten1po , <'rl a11che recE,ntem1ente (De Mie,n icki e R vll 1~&rdzevv&ki) è staLo osserv.ato, in un ·vecc]1io ì)~oriasico, il presein tarsi di elein1eJn ti eruttivi nel tratto ov 'era stata p 1raticata una \'<lccinazi'one. ln altri due malati, che non <L\'evano rn.ai sofferto di psoriasi , una iniezione dì vacci110 Po11dorff d eterrninò l 'insor.ge·r e di u11a lJsoria~i r1011 solo nel tratto vaccinato, rr1a ar1che i.n altre reg,ioni del co·r po (1). .t1uridi cu.danee. e mu,c1ose. Nu111erose osservaz.io11i cli aurjdi sono segnalate in questi ultjn1i ten1p i, in i1articolare 1'insorgere del « liche11 p.Ja11us » cutaneo e bQccale in s~cruito a cure con sa li di oro (Gl1eerb·rant). Nella n1ag gior parte dei sogg,etti osservati il lichen insorge sul finire· di una eiritrodern1ia auric:a: vi ~0110 fJerò dei casi di lichen post-aurico senza f'ritroderrr1ia e di eritrodermie auriche senza l1 c11e11. co11sec.:.utivo. In un tub ercoloso trattato co11 iuiezio.ni endovenose. di crisalb·i na si osservò u11 'eritro<lern1ia des,q uamativa segudta , da licl1 en IJiano boccale e cutaneo con chiazze l>ig1ne1rtarie persisLenti ohe davano ai tegume11ti l'aspetto di un.a pelle di leo1p1ardo (Pet.ges). J.Ja si1nultn1teia ap1Jarizione di uri « lichen 1)lar1us » cutaneo e mucoso e di l1na psoriasi i11 s~guito ad u11a ~ritrodermia aurica localiz7..ata alle estre111ità è stata 0 sse,r vata da Gougerot e Burnier in µn antico psoriasico trattato per t..ubercolosi })Oln1onare con iniezioni intramu·s colari di m.yu·r al . :i\Iilian aveva già studiato ur.. C.rélSO a11alog·o di au.ride con1plessa fo rrr1i:1ta da lì :.associazione di licl1en p1iano, psoriasi ed eczema ragadiforme. Eg'li considcrGi 1quest e (livBrse dern1a.tosi IJOst-auriche co111e eruzioni .biotropicl1e <liretLe, tutte e tre di o·rigir1e tl1bercolare. Rath0Ty J1a conf'tatato in u11 tubercoloso c ura1i0 dà sei anni cori sali di oro una p1~gme11 lazione (cri socianosi di No,ré-Josserand) localizza~'l. alle _ p arti suoperte , che rispettava però le r egioni p eri-ungueali e mucose. Nei tratti l )j g·111e n tati si l)Otè dimostrare la pre1 ser11za di 1

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(l J Il fatto è <:; ta,to osserva lo altre volte ed anzi fu invocato a favor e della teoria infettiva della psoriasi. V. ~f.

Ll\.1'.i':O XLII, N1.r1't. 21}

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g·ra11 uli di oro cl1e i11a11cavano invece nelle IJarti sarLe. Carrière ed Huriez l1a11110 desc11.tto una ra~ ra fo,r rna di ston1atite bollosa in un malato dopo_ la 12:i. i11iezione di crisalbina. Le bolle recidi Yarono })er circa otto mesi: l 'intraderItloreazior1e all'oro rius.ci posi ti\·a. l J11a \ rer:i e })ropria dermatite erpetiforme cli Dtihring è stata osser\1<ita in una don11a curala per r eumatisn10 cronico deformante con ir)i0zioni di crisalbina. ·F atti di poli11c.vrite (clolori 11ella regi.one scaP')lare <let;Lra, wn in11Jotenza della radice del1'.art.o), senza distui'bi della sensib1ilità ob1b ieltiv a e seguì La da eritro·dern1ia vcscicolo-edemalcisa f1IT0110 O&&e:rvati da Tzar1ck do1p 'O la va inie1io11e di alloc r±sina. Er1'. lema anrllare ce1ilrijitgo. Rara dern1atos.i de~critta dal Darier n el 1916. 1~01u.raine ne ha (le~crit.to rece11te111e11te tre casi: in u110 dei rrJalati la n1alatt.ia si s:volse in gittate sube·n · tra11ti per ben otto ai1ni : non ft1 potuto rico110scere .Iìesst1r1 gern1e. patoger10: le intradermor<.'~tzio11i 1lla lricofitina, streptococcina furo110 n0gati·ve e la g·uarigione Sii ottenne i11 seguito ad 8..!·, plicazioni di g-udrolina. Un seco·n1do malato fu guarito con una pomata al collargolo 1 su 20 : il terzo con i11iezio11i quotidia11e di sa11gue completo. Jausion e Petit 11a11110 g·uarito un nl,a lato i11 rui da cir1que anni si ripetevano gittate di er. cc·1t1..rifugo co11 le i11iezio·n i di' urt vacci110 mico~ ~:i co pclivalen Le, benc.h ~ non ci fo·s sero seg111 di I11icosi vera e propria. L 'esa111e istologico (To·u raine e I-lenault) 11a 111ost.rlìtO -alterazioni dei capillari ed un i11filtrat.o cellulare sul 1.ipo delle reazi'o·11i del sisteIYL8 reticolo- endoteli ale . In un sog·g·etto &tudiato da Loustei e Rabut, l'eritema centrifug·o, le ctri g·ittate succes~iye dura vano cl.a cinque anni, si trasformò p•o,1 in 1111a dermatite 0rµetifo:rin1·e di JJi.ihrin,g-. Tourainei e Solenle insisti0·n o sulla differenza fra l 'eTite111a anulare· r.entrifugo del Darièr e l ' eritema cronico n1iftl'3n te del Lipschlit~: que~L 'u1Limo .è costituito da un solo ~1!-el10 eriL.ernaLoso , di rado due o tre, per lo l)IU '"~ gli art.i, specialmen Le g·l ~i11feriori ~ l'anello. . r estende perifericat11e11te intorno al punto ln1ziale, che persista talvolta per lun~o temP? cor1 asp etto papulo·so, i }UÒ acquistare .d1111e11&ioni enorn1i JJrima di' frammen~ar&1 e dura da 5 a 18 n1csi . Nella sua parte interna l>llÒ J.Jr~se11tare un. rllone . ciano~ico . No!! si l1a prurito n è forn\az1onei d1 :es91c<?le ? desq~a­ n1azio,n e. Spesso qu.e sta var1eta d1 er1ten1a v1e11e attribuila a p untura cli zecche. \'Iilia11 ammette diverse varietà di erite-ma anulare cenLrifugo e descrive un tipo orticaLo, nl<)lto prurig inoso, che a lui sembra ~i natura j11fettiva i11 cui strisciando co11 una spilla sulJe }.)arti sa~e si possono provocare eruzi?ni anulari o policic,licl1c analoghe alla m.alatt1a &ponta1

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[~i\.l"NO

~lli\I.

XLII ,

21 J

nea e elle 5co1111}aio110 dopo qualcl1e gi.or110 lasc i~J1do una pign1e11tazione della tinta del caffè-latte. LUJ;Us eritemaioso. Nel V° Congre~ o dei 1Jerr n1atologi cli li11gua franciese (Lione, 1934) ft1 r11esso all 'ordi11c de1 l giorno il tema d ell 'e· tiologia del l. e. I relatori ne 11anno an1messo 1 9Tig i11c tubercolare. Il l . e. eriLen11atoso sarebbe l 'es1)1essi<>11e cutanea cli una tubercolosi atte11uata, il più delle ' olte ga11g·lior\.are e datante dall 'i11fantìa, spe so deri,rante da r einfezioni su ccessive. lf'ra le cause })redispon enLi figurerebbe .i.r1 irrima linea la siOlide cong·e11ita o acqui sita. ( l). La 1nag·giora11za dei dermatologi anglo-sasso11i am.n1ettono la teoria tossinica (streptococcica o stafilococcica). l\filia11 con cil i'a le due ipotesi distingue11do u11a varietà follicolare di l. e., che avrebbe u.11 'origine tuberco]a1·e, e u11a forr11a vascolare (di Besinier) forse di origi·11e streptococcica. :E: da tener conto di fattori coadiuvanti' (difetLcJsa circolazione periferica, freddo , traur11atismi , più raran1e.n te l 'azio11e della luce). La cura locale te11'de sempre a cedere il posto a quella generale. Con tutto ciò la criotera:µja, la radioterapìa e la diate.rmocoagulazio1le so110 sen1pre utilizzate con qualch e su cces~o n elle forn1e fisse. e nei cias,i rib elli. (:ili arsenobenzoli devono essere usati co11 i)rudenza : i sali di bis.muto avreb1b ero dati nu I1lerosi successi e così i sali di oro ch e o·r a sono largamente in u so•, per quanto siano ancora di'scusse le dosi da impiegare, e Ja durata della cura che non è scevra di p erico li (2). !f 'ranklirt in 31 casi cura ti con la sanoc.r isi11a 0tLenr1e il 64 ';{, di g uarigioni, 13 <t~. di n1igJi oramenti, 22 % <li j11su ccessi. E gli' notò l 'insorgere di auridi c utanee e mucose nel 32 ?~ dei casi : in due malati si notò una rapida ge11eralizzazione del processo. Se111bra ch e la " ia e11don1uscolare sia la m e110 peri colosa. La diel.a a.c lorurata di Gerso11, una razio11ale SO' ralin1 et1tazio11~ , le p.reparazior1i jo·dotannì~.he ecc. com.pleter ebb ero utilrn ente la terapia del lupus eriten1aloso. Sarcoidi. Secondo Darier sarebbero i1eopl.asje der1nicl1e o ipodermiche , con struttura pjù o rr1e110 tub,e1rcoloide, cl1e pot;rebbero· rag'grUJJ11arsi ìntorno a due tirpi principali: i lipoidi 111iliari dissen1inati dì Boc,ck, di cui esiste una ' 'arielà a g rossi 11C1di, ed i arco n1j ipodermici Dari'<:·r-llol1$s·y. Gougerot li co11sil1era com e una sindron1e · u11at.01no-cli11ica da caus.e diver e ma princi1

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SEZ IONE PRATICA

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(1) Fin da molti anni or sono R. Camparta aYeV;l formulata la t eoria ch e il lupus eritematoso sia dovuto a cause con1plesse, sifilide e tubercoV. M. losi in specinl modo. (2) In un caso, da i11e osservato, cli lupus eritem atoso associato a morbo di Rayn aud i sali di oro, seg:.iìti da preparati di bis1nuto, dettero eccellenti ri sultati. V. 1\1.

] la I111e11 te tu·b c1\:iolari. Egli segn ala i sarcodi da cor1Ji estra nei , quelli co11sect1tjvi ad iniczion i di oli i 111edican1entosi ecc. ll ter1n ine l( arcoide » è stato criticalo dalla rflaggjc,ra11za dei dermatologi e no11 avreb1,e ora alcl1n scin so. eco11rlo a lcu11i peraltro i sar coicli ipodern1ici Dari€r-f\OU SS:f ono una sindrome clinica ed i ~ l :J J ogica di ~ t.inta dal sarcoide dermico detto cc lupus pernio » e cloYre.bhero, essi solo , con~0rv a re il 110.rne di· sar coidi. Scl1aumann e Beinlerru:\ li co 11 ~iderano invece con1e tuberc11lidi. Si é1111n1etlo no fatli di passaggio fra il sarco id e i'1J0dc rr11ico Darier-Roussy e J 'eriten1a induraLo (.Nicolas e Gaté, lLtb·ercolosi i11durata ~Peo n do Bcrtaccini). 11 .:urcoide dcrrrlico di Boeck o « lupus i)er11io » <li Besnier-rf e11nsou , o << sarco-lupu -1Jer11io » sareb·b e·, secondo qu,a lc•h e· deTm atolog·o, una ,-era relicolo-endote liosi dell 'orga11ismo a Ji,·ello della aute ir1a anche del n1idollo osseo, r>ol111011i' fegato , reni , s.i stema ghiandolare. 1\1lri i1e fa11110 una vari età dell 'anlica scr of<.·la , onde il no1ne di n eo-scro.fola (BoTy) . Spesso il cc lupu pernio » è accon1pagnato (~far­ te-~1 tei11 ) da lJoJidactilite pseudo-ci· tica (ost eite t11lJercolare. i11ultipla cjstoide) : in qualch e caso è associalo con a11etodermia e la natura tb<..:. . della n1al.attia fu dimostrata cori l 'i11ocu]azion e alle cavie (T-\anlel). 111 og11i modo la naLura della n1alattia <li tBes11ier -•B oeci\. è an cora o cura e Ja sua origine t ubercolare (per alcuni dalla vari'età h·ovi11a rlel Lac. tub·er colare) € sempre. co1\troversa. .La specificità a11atomica dei sarcoidi è di~ cussa essa rmre e la m€tdesin1a struttura istologica è stata os er vata in un leproma (Pautrier), i1ell 'eri len1a anulare· ce.ntri'fugo, n ella l ei ~l1tr1a11ios i 0ut~11 e.a. Il loro studi o offre anco·r a nurrterosi prol-;}e,111i da risolvere . . V. l\iONTESAì'"O. 1

Id Ricordiamo la /atereasaate pubbl/caz/oae SEMI-GRATUITA: Dott. LUICI CAPPELLI Aiuto alla Cattedra di Elettroterapia e Radiologia della R. Università di Roma

RADIUMTERAPIA MANUALE PER I MEDICI PRATICI Prefazione del prof. Francesco Chilarducoi. Riportiamo l'Elenco dei Capitoli : PARTE PRIMA: Cap. I. IL RADIUM NEJ,J,E SUE PROPRIETA' FISICHE. - Cap. II. IL RADIUM NEIJ.A SUA APPLICAZIONE AI.I.A MEDICINA. - Cap. III. RADIUM-BIOLOGIA. • Ca-p. IV. TERAPIA. PARTE SECONDA: Capitolo unico: NUOVO SISTEMA (m<r bile) E NUOVI STRUMENTI PER RADIUMTERAPIA. Volume di pagg. IV-150, con 5 tavole e 5 figure nel testo. Prezzo L. 1 8. N. B. Agli abbonati al ,, Policilinico >> cihe hanno già inviato o ch e i•n vieranno subito l'importo del loro ab· bona.mento pel 1935, il volU!IDe è ceduto per sole L. 8, in Italia, in porto franco. Per l'estero L. 1 O.

Inviare Vaglia P-OStale all'editore LUIGI POZZI, via Sistina 14, ROMA .


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<< IL POLICLINICO

CENNJ BIBLIOGRAFICJ<1> I). LrEBESNY. I\. iirz ii:id ù'ltra1;urziPellen. Biologie uìl d l 'l11cra.pie. l lrban e Schwarzenberg, Wien , 1933. MK. 8,50.

Il prof.

Li eb e~fi)' ,

direttore de·l lleparto 0SJ) ilaliero di fisiGa medie.a dell 'Is tiluto di Fis jolog· ia di \i ie1111a, ha racco Ilo in volume. il frutto di u11 quadrieJ1nio di ricer cil1e scier1tif1ch ei e cli .applicazioni t erape uticJ1e i1el can1110 cl0lle onde corte. Si tratta di un 'opera, con1e l 'A. ~Le sso uìcc n elJa p·r efazione, dedicata prec j puame11Le agli .allievi, ch e a illuiscono da ogni do·ve a que.::,to speciale Reparto di "f erapi n de,g'li O ~pe dali di '\li e11na e cl1e s81l1tono la Iteces&ità di app·rer1dere e valutare tutto quante> è n ece ari'o per l 'in1p iego de·l nuoV'o r11 ezzo 1frapeutico cori eri età scientificc.l. Il vo lun1e clel Liebesny si piJ:e ~ c 11ta realn1ente cor11e un 'ope•r a n1.a gislrale ull 'ar gomento. E . . o riunisce in ·è i pregi di un grande malerj ale si11tetican1ente raccolto: esp·osto co·n ordjne e con sapie11za didattica , no1t privo di ec1uilibrala critica e talvolta di .a,g·ar,e sp1u11to pole111ìc0. Apre il volume una bre.ve co r sa atlraverso la storia d elle 011de corte i11 t erapia. Quindi l 'A. espone co11 chiarezza e prectisione le h·asi fì sicll.e e biologiche sulle quali si fo11da l 'i111IJiego te.r ape•u tico d elle o,n de corte: la distri· bnzione d ella corre1tte e ~li effet ti t ermici i1e l ca111po conde11bntore cli 1111 circuito oscillante la r eazione g·enerale degli organi ~ n1i animali e UJl1ani, clei si11 goli tessuti ed organi in particol:!re, tro,·ano in questo capitolo an1.J)ia trattazione . · Succe$Siva111enl.e viene svolt o ! 'argomento, ' a] 1quale l 'A. s tesso e i Collab·oratori appartener1Li alla sua Scuola hartno dato u11 notevole contributo sp erin1e.n tale: l' effr.tto delle ond.e corte ~ui microrga11 ismi , in i}a1ticolare sul lor0 svi•lt1prpo e sulle p:roprietà b·i olog icl1e. ·Alla ri cca docu1110nlazione g rafica e foto·g·rafìca delle ricer che p er sonali , l 'A. ag·giun g·è u11a p~e­ cisa e posizione delìe ricerch e di altre Sc uole, specie di que lJ e t edesche, italiane ed a1nerica11e. La 5econ<la l)art d el libr:o è d edicata alla terapia e ~ qui lo .. p erimentatore cede il can1p0 al clir1ìc o , pur riY.elandosi sen1pre: 1p•r ofondamente biolog·o .a ttraver so la discussion e e Ja criLica . Le n1alattie che fi110 a d ora i so110 vera1ne11te g·iovale de·l le 011de corte so,110 dal J~i eb·esny indica le ed i successi c ons~auiti sonu <loc:u111entali da nurrierose riproduzioni ·roto·g ra fl c he. I_j' obbietti vi1 à clt11ira fa sì ch e egli 11011 or' o li ·ui ri ultati i11cerli e negativi , ITLa li di" c ula . empre e li g iu tifichi fìn d ove IJO ibile. Ma un a ltro g·rande merito l1a la tratta1io11e clinica: quello di a\-er indicato i peric0li iner enti ad una terapia n1al condotta. 1

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I / c&perien za clinica, la rice.r ca istologica e biologica dicono, seco11do il Lieb-esnv che aicuni tessuti. ed apparati possono essere graven1er1le lesi da irradiazioni m1al dosate, soprat utlo da irradiazio11i, i11 cui non si sia e'1itato t ·~c?essivo riscclldame11to. Jrivero il portato e l1n1co fondan1entale d ell 'opera del Liebes.n y è rapp1·e.sentato dal s uo s i tema di t erapia i'l 11iù po s.~.ibile « atern1ica », cioè cercando di ottenere cl.alle onde corte il massi1110 effetto eìettrico « s'.P·ccifico n con il minin10 effetto termico. Questo è il punto di ' 'ista fondan1e11t.ale, su cui i b1asa la Sc uola d el Liebesnv•' ' r,J1e non si occupa di p iretote,r apia. Di questa ultima è dato un cenno riassuntivo ne]l 'ulti1ne ca pitolo, in cui l '1\. . i'n chiara s in tesi e6ipone la parte fi sico- tecnica delle onde corte, descrive i principali tipi di apparecchi e fornisce If: indicazioni itecessarie lJer l 'in1piego di essi r1 ella te rapia locale superficja le e profonda. Il libro del Liebes11y c oslitui ce per tutti i oultori di questa pron1etlc·11te b,ranca d ella m edicina n on solo un ' o·p era di consultazion e nla anc.l1e un.a indispensah·i le gu ida p·ratic1a. CoLAR1z1. ,

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G1BERT.

La lf onlge1ilhérap,ie des fibromyoni-

nies de l'utérus. Ed. l\;lassort, .P arigi, 1935. 112 pag ., 10 fig. Fr. 18. U11a -b·rillar1Le inlroduzio11e de l Beclère rifà la storia della terapia d ei fibromi· quale egli 11a seg~ìta i1ella sua luog·a vita e si soffern1a sopratutto sulla effi cacia della _R oentge11terapia. L ·A. es.pone l 'arg·o111e11Lo co_n rapidità e chiar ezza trattando prin1a dei Raggi X e del Radiu111 in g·en er e, poi segnando le indicazioni rispettive e la tecn1 ca; a nrtota gli incide11ti possib·ili; 31011 di111enLica il ca1)ito]o delle successior1i ere·ditarie e n en11neno quello d egli in::: u.c cessi sui quali anzi indug·ia a.11che con ca sis1ì0a i)er sonale. t una r11eissa a giorno senza Iio,•ità n è prete e; Lutti ricordiamo ancora lél }Jen più poderosa es.posiziorle del compianto Bol.affio; tCiui si trattè.l di u11 riassu11to più string.ato, cl1e si legge facil111ente con1e sempre l ifr que.sti vol11111i fra11c esi n1aestri i1ell 'arte dello scrivere cl1iaro e aroabilr. P. G.

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(1) Si prega d'inviare due copie d ei libri di c11i si desidera la recensione.

F'RANCEsco l .\.GA.RESE . Ji isc:eriti e p·erivisceìili. Ed.ilare :N. Zanicl1el li , Bologna, 1934. Zag·arese, in un ele·g·anle vol11n1e in-8°, di XJI-360 pagine- co11 60 illustrazior1i, riassume con dilig·enza e cura le nozio,n i s ulle « Visceriti e J_)erivisceriti ». Di osse riassume la conoscenza sulla eziologia e patog·enesi prendendo in esame· le ' 'arie teorie (n1eccanica, congenita, infiammatoria, tossica ecc..). N e studia la anatorr1i.a patologica, descrivendo le caratt eris tiche delle varie forme, eslenden<losi dalle p eritoniti' tubercolari: s.ifi li Li che , all e semplici , diffuse o circoscritte. TraLLa esauricnten1enle della inlon1atologia ,generale e di quella riferibile alle lesioni ine-


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SEZIONE PRATICA

renti ag·li organi colpili cla perivisceriti; esarr1ina perc iò le ~i11drort1i perivi ·cerali ap·pe11dicolari , da coliti, da ulcera ga .trica e duoclertale, da colecistili; così pure illustra le s i11d.ron1i a socia te e quelle detern1 in.a te dalle 1)erivisceriLi digestive addon1inali cro11ioh e ecc. L ~ A. eSj ) 0 1· 1e i- d a Li ch e si riferì cono allo studio radiologico d elle ·ir1gole ~)erivisceriti . Esanrina il Lrattame11Lo m edi co o chirurgico delle viscer iti e perivisceriti. Porta perciò un 11otevole cor1tril)uto alla conosce11z.a sull 'ar g·o111ent.o n1etLer1do in ...;ç,ecialc\ risalto gli studi e le opin.io11i della Scuola di FJologna e del suo Maestro on. prof. Paolu cL.1. V. Ju1~A. 1

ACCADEMIE. SOCIETA' MEDICHE. CONfiRESSI Accademia :lledico-Fisica Fiorentina. 1\.clunanza (}ell '11 a1)rile 1935. Presidenle: Prof. D. 'fADD EI. Caso di singolare sensibilità cutanea alle radiazioni di breve lunghezza d'onda. ScoPESI d ott. M. - L.'O. i)resen la u11 inal ato luposo in cura eci in osservazione da cliYer si n11111i al1'Istituto Fo loradio ter apico ch e fino dalla prima npplicazio11e di Radio 11a 111os tralo una spec iale i1ttolleranza che si ma11ifes la già a. sol e circa 10 ore dall 'inizio d e11'ir,r ad i azione, con u 11 intenso crle1na a t ipo pomfoide accornpagnalo cln erite1na linlituto alla zo11a irradiata. Questa p articolare u sce ttihililà è diffusa a lulto l 'ambi to cutaneo. Le varie prove e egui te con lutte le lunghezze d 'onda adoperai e in Lerapia (infrarossi, ullra-viole tli , r aggi lirnile, Roentger1 e Radium) han110 climos lralo che la soglia di lu11 g hezza d 'onda al di là della quale, ver so le piccole lunghezze d 'onda si ina11ifesta il fenom eno , è sj luata in que l tralto di scala in cuj cornpaiono i primi ragg·i Roentgen e cioè n elle o l t ~rve occupale dai rD ggi li in i le (10 A11gs lrom) ; a ] cli quà, verso le lu11ghezze cl '011da magg iori (ul lr a-vio1e lli, luce bian ca, infra-ros i) le reazioui cula11ee ono perfetlan1e11te normali. Il traspor lo p assivo d el si ero d i . a11gue e d el liql1ido di bolla prelevalo in zone .irradia.le ha dato su altro i11c1ividuo esi lo posi Livo. Mentre sono .r elativan1e11te frequenti i fenome11i allergici specialme11lc per g li ul1ra-Yiolelti. la m aggior parte d egli AA. li nega p er i raggi Roentgen e periga111ma; infa t li i pochi casj di iperse11sibili là a ques te u l lin1e irra(li azio11i, cl escritti nella l e lleratura si riferiscono iit g·ener al e ad un 'accentuazione ai fe11on 1cni rea1 tiYi . L·i111n1e<lia ta insor genza cli ques ta peciale r ea ltività a dosi 1ninimc cl 'irradiazio11e (111eno di l / 5 dj dose eritema) e l 'impo11enza di essa. co11feriscono a q·u es lo caso una ])a rli colarilà finora non (lescritta, certamente r ari si1na. La vitamina e nella terapia delle di ates i emorrag ich e. L uNF.DEr prof. A. e GrAN t ONT dol i . A. Gli 00., dopo aver riasst1nto e di scu s. o i clali della l>ibliografia , p ecie 11ei riguarcli del tra l I arne11to con vila111i11n delle dia le j e111orragicl1e, e pon gono i risullali d elle loro ri rer ch e che on o s tate conclolte n1ediante l a on1rnini trazion e cli acido aucorl)jco a dosi pi u l lo lo eleva.le - 100-150 n1111g·r. pro d ie -

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per via e11d0Yenosa, j11 inal ati co11 si11cl1 on1i c111orrDgich e acquisite e i11 111alati cli rviorbo di V\7erlhof cost ituzio11ale, con lo scopo in pa.r Ucolare cli precisar e quale d ei mol teplici fattori di en1orragia sia influenzato, o i11 qual grado, (talla so1nn1i11is lrazione di vilan1 in a C. Da queste ri cerche essi g i u11go110 all a co11clu sio11e cl1e l 'impiego di tale lerapia può esser e utile uelle sindromi e111orr agich e acquisite a car att er e lra11sitorio, in guarito rappresenta un m ezzo p er com })a l Lere effi cacemente le ma11ifes lazio11i emorr;.1gich e e anche nel Morbo cli V\ìerlhof costituzio11ale , in quanlo questo trai larnento , per111ettendo di ridurre l 'e11lilà della si11 to1ì1atologia e1norr agica, conse11te cl i prep3rare i pazienti a subire con n1ì11ori pericoli u11 serio i11lervento operatiYo co1ne è la splenecton1ia . Il ricambio deg I i id rati di carbonio negli ipofisari.

prof. G. G. - L 'O . riassu111e le più rece11 ti ricerche speri1nen tali (Iloussay, Lucke, Collip , ecc.) ch e hanno portalo all 'isola1ncnto dalla l~·ejpofisi di un or1none ipcr gliccmizza11le (orn1one contrainsulare). Questo spiega il re])erlo, di freq u ent e segnalalo, di una g lisocuria nel corso di 1nalattie ipofisarie da iperfunzione d ella preipofisi (;1cron1 eg3.lia, g igantismo ipofisario, 1norbo 01 Cush in g ) e quello pii1 raro di t1no st ato ipoglicemico n elle sind.romi da ipofunzione J)re jpofisar·ia (distrofia adiposo-geni laJe, cachess ia ipofi saria, ecc. ). Di fronte ai meccanisn1i con1 pensatori di cui dispone l 'org·anismo per rnante11ere la glicemia ad un livello costant e, l 'O. ritiene che n ella in lerpretazio11e pa logen e lica delle sindrom i ipofisari e d ebb a esser e vnlorizzala. più che la glicen1ja, l a curYa glicemi ca d a carico dj g lucosio, g ià applica ta da alcuni AA. , ma che oggi dopo le accennate ricerche SfJerin1entali , d eve entrare sist en1aticament e nella diag nostic3l ipofisaria. L 'O. rjferisce infine di alcuni casi <l i ipofi sari osservati i1ell 'l s liluto (li Pa1olog ia inedica cii Firenze cui la curva glicemica ha climos lrato netlan1ente o un aumento della t olleranza dei carboiclrati (si11<lromi ipOJ)Ì I uitaifiche) o 1111 a diminuzione (sindro1ni i1)erpitùilari che) . D oGLIOTTI

L1 importanza del seno carotideo del meccanismo delle morti improvvise. S \ L ION prof. A. - L 'O. r itie11e r h e il Il1 eccanis n10 delle rnorli in1provvj se, che nella plt1ralità d ei cu i sono l 'espo11en te di un fattore bulbare, si rischiari nolevoln1 enle quar1do si prend ano in considerazione g lj in li tni r apporti funzionali tra il se110 CJirolideo e i nuclei bulbari, il ,-ag·o. La compression e speri111 en tale d ei seni provoca SJ)es o l a inorte im provivsa. L 'ipertoni a e l 'i1Jotonia di ques ti organi si esp·rin10110 con la incop e cardiaca , ~on la bracl1i car<li a, con I 'arresto <l ei 1novin1e11 li cardiaci , <lo,-u li a.ll 'eccilazio11 e cl cl nucleo bulbare cardio-i nibitor e, con l 'ap11ea e con la re pir azion e periodic.t secondarie alla paralisi o al] ' inibizione del nucleo reSJ)iratorio, con g ravi disord j11i dell'innervazion e cardiaica, col collasso circol atorio; fe11on1e11i ch e sono p r ecisa m ente quelli cl1e rletern1inano spe so l a morte improvvis::l . _i\ppnr e infine dimo trato ch e n1olte sos tanze lo.:-sicl1e ch e provocano le cri si bulb:iri e la n1orl e i1nprOYYi a, ad es. : l 'adrenaljna, il cloroformio, 1'e lcre. i ])arlJiturici , l 'a11idricte c.:i.rbonica, ecc. si rifl e llono su i centri ' bulbari per il Lran1ite d ei . cn i caro tid e i: la loro l!zio11e si sospende con la r e ez ione, 1'inn erYazione o l a cocainizzazione nei eni . I Seg relari: Proff. L. P1 ccH1, 1). -:\ 1cc0Lr>1.


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cc IL POLICLINICO »

APPUNTI PER IL · MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. Infezioni minime. N. Hallows (Practilioner, aprile 1935) rileva cJ1e può e ere un prob.Jema di non fa cile soluzi<)11 e il d ecidere se t1no è o no colpito da r11aJatlia infetti,·a quando si tr.aLta di forme bJa11de. In pralica la soluzione di questo probl en1a è in1portante specialmente p er individui €S]h1S li al contagio in periodo di ep1idemie. 1 ~ n o d ei ca si p iù frequenti è quello della scl1r lal tina cl1e l)UÒ presentarsi con forme diffi c:i:l1nente ricor1oscibili. La reazione di Dic k può C>&sere utile. l ,';\.. cita un caso in cui, sen za eruzione (a Ji 1e 11 0 ch e questa non sia compar sa p er poch e ore cluranle la notte) si ebbe d esq11an1azione a g·li arti. Anche la varicella può clare forrrLe minirne.: que .. ! e sono per lo più rappresentate dai ca i in c ui si ha qualcl}e rara vescich etta sul cuoi'o caJJC lluto. L 'i11fluenza J) UÒ presentarsi in forn1a leggeris$i n1a col solo aspetto d el cc raffreddore », 01)pure con UJn se11so di st an ch ezza . Alcuni individui presentano , dt1ra11te un ' epide11~1i n d 'influenza , solo ipe r sensibilità d el c uoio ca pelluto, cl1e dura circa una settimana; i tratta lJer l o p iù di p er sone ch e non ]1anno sofferto di influenza Ljpi ca. An.(be il morb·i ll o si può avere· in forma minirna : solo con fenomeni ca tarrali iniziali enza eruzion e e febbre. !J ~ or111e anor111a li di « parotite >> con lesione ' prirr1 aria d ei testicoli o d el pancreias sono Jì Ur e d e critle, con1e pure e istono casi di p ara]if:> i post,difLerich e con les ioni f.arin gee J)ri·rnitive così b enig·11e· da e sser f passate indiagnos lj cat e . l )ure ir1fezion e n1i11in1a potreb b·e esser e quella d e] tifo afebb·r ile se in qu·e·sti c asi non si a ve~s e spesso un a n1alattia a d ecor so g rave e a ' olle rt1orlal e; si tratta di un difetto n el m ec ca11 i ~ 1110 lermo Doi eti co di di fesa. · R. LusENA. 1

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Forme di ulcera sifilitica (}ella tonsilla a tipo di angina pseudo-ftemmonosa bilaterale. 11 sinton1.a cla ·s ico d ell e ulcere luetich e tlelJ.él tonsilla è l a uni la ter alità d ell.a lesione ell e j:Jerm e tte , '\._ sociata ::\ 11 '1rtclt1ri n1ento d e'lln l)ase e d ~ll a adeno1Jalia di svelarla anch e se ta lora n1a ch erata da a ltri inton1i. P er ciò P. H a lb·r <:n e 11. P. Klotz (Paris !\il édical, 23 fel")braio 1935) hanno ritenuto i11t er e-;sant e segnrl l '"l.r e due forn1e di ulcer a to11~1ll t1 re a Li1)0 di J.ngiJ1a bilater ale . L 'an alisi dci ù11e ca . . i a n1m o11i ce a p·r aticare sist en1atica111e t1Le l a reazio11e dj \Va err11a11n in lut1i i m~ lati ch e ..prese11la110 u11Ft ang jna a lungo d ecor~o ancl1 e ~e l)i) ater a lc . AlL r i c~ ra lt eri d ell e le!:-Ì<.Jlli s t ucli·ate fu ro110: una r eazion e f ebl)ril e

attenuata , sprovorzionata alla gravilà dei dis turbi funtion.ali e fisici, ed una ade11opatia rnc.1Jto voluminosa . .Bastò 1' ir1fluenza b.a nale di u11a c omune disi11fezio1n e fari11gea pe·r fare scon-tJ)arire la r eazione anginosa, mentre ri~a1 Lava la ]es.ione sp ecifica caratteristica. \ i I CENTINI.

Difficoltà diagnostiche nella meningite tubercolare. B. Walt.hard (S chweiz. nie·d. 1Voch ens ., 9 rt1.arzo 1935) ha os ervato il caso di una donna cli 63 anni i11 c,ui la diag 110. i di ro.eningite tuL·er colare venne faLta solta11to all 'autopsia . Il rlecor so atipico d ella m .a laltia , con predon1i11a11 za delle i)arali s i n el_territorio dei nervi cer eb·r al i e pinalj , c.;01111e pure lv po itività della rea1.ion e di Wassermann nel liqt1or avevano faLto a111mettere un.~1 me11ingite lue tica. Cù·m e cau se d elle estese par ali i, oltre. a lle le ioni g.angliari i1el cervelJ<) e 11<:1 n1iclo1lo , si' pot eroll01 din1ostrare lesioni note, oli dege·n erative ed i11fìa1rln1alorie n ei ner,,i re·r eb rali e spinali e, IJer que, Li ultimi , anche oltre le m ening i. l'otè assodarsi la d eci sa compartecip azione J elle arte rie n1cni11,gee al i}rocesso infiammatorio, n el senso di un r e Lringime nto d el luJ)1e arte•r ioso da tessuto g ranuloso tu1b er colare, co111e J)Ure dalla proliferazione di Lessu to granul0so n ell 'intin1.a, dall ,interno verso l 'esterno e, n ell 'a ventizia , dall' c._t ern o ' 'erso l 'interr10. Non si trovò I1 essun fo.c.olaio di tubercolosi attiva , co1110 punto di pa1·tenza d ella m ening ile tuber colare ; n1a olLanto , oltre ai processi tuber colari del cervello e d el midollo, d elle aderer1ze 1>leurich e e d ell e cica trici all ' a1)ice polmonare . fil. 1

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Le prove scientifiche dell'efficacia della vaccina· zione contro la tubercolosi col BCG. Le pro,;e d ell 'e ffi cacia della vaccin.azione contro la Lubercolo i col BC:G 0110, dice :\\il. C. Guérin· (Bulleli1i de l'A cad érnie de Médecirte, 26 rniarzo 1935) di due s1}ecie: ~peri1n en1ali e stati tich e, m a le sole indi c u tibili so110 Je prim ~ . E sse si con1pe1ndia110 n e i seg·11e11ti fHl ti im JJOrta11tissin1i. Me1di ante la inocul az ione r1elle vene o sotto la lJelle dei vi Lelli cli un a clet ermin.ata quanLità di b acilli tuber col ari .atte nuati BCG , è possib il e con ferir loro u110 s tato. a ll er gico , di durata p eraltro indivi'd.u~l e, per il quale essi r eag.isco 110 ser:1rre P? ·1t1va n1ente all a prova d lla tl1ber col1na e i con1j)Ortàno di . f1'onle all e infezioni perime11 lali virul ente con1e se fo·s sero r ealn1en IP tuber colotiéi. Tnfatti ir1ie llando loro n ella vena g iugular e un a cerLa dose di cultura di tubercolo i bovina virulen La , essi non n e ri entono a lc un d anno ed l111a ' 'olta u cci. . i si prrese11tano alla autopsia inde111Ji cl.a ogni lesione tuber colare; 1>erò i lor o gan gli con errano a ll o s ta lo lalen0

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f ANNO XLII, Nul\1. 21]

te, fin dopo un anno dall 'esperimento, i bac illi virulenti di prova. Sie si passa ai s.o·g g·etti dtlla specie un1ana, si vede che an·che in essi è possibiìe medianLe la inoculazione del BCG, conferire la f::\co_:}tà di ·reagire positivame,n te alla i)rova della tub·e r colina, senza che perciò essi c1e risultir10 infettati. Nurner00..:. 1 s i so110 occupati d ella vaccinazior1e dei i1eon ati per n1ezzo del BC:c~ eid hanno portato un i11teressante con Lribu-to alla costatazione della al1erg·ia PO?-t-va.ccinale. Recenteim ente w .algTen ~1.dop~rando le i11oculazioni intradermiche di BCG a dosi cr es{;einti ha ottenuto una pe'rcentu,ale cli soggetti allergici , vicino· al lQ,O %. Appare çlun·q ue indiscutib1ilTI'1ente evide11te c.he il solo inl'ocvento del , raccino ~CG è su~cettib1ile dÌ pro1vocare nei ~ogge tti indenni, le n'lanifestazioni t.uber colinìch e df Il.~ .allergia , le qiiali cosLitui'sc.,ono, allo stato attual e delle no~tre conosce n ze il criterio incont estilb·i le d ella resisLern za acquisita con la vaccir1azione.. J

1063

SEZIONE PRATICA

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V~I CENTJNI.

Un nuovo trattamento della emorragia cerebrale. l{. Colella e G. Pizzillo (Presse Médical:e, 10 aprile 1933) riferiscono s ull 'applicazione della auLoen.1oterap·i.a alla c ura della effi0l'Tagia Cer ebr ale . 1"'.ale rr1 etodo è stato seg·nalato per la r)rin1a volta rece·r1te1I1ente da Arn ault -d e Vevey. Il materiale di studio deg·li AA. è costituito cla 35 O:'SBr,razion j comprendenti': trau · mati'sn1i encefalici, iperte.n sione arteriosa , emorragie, trombosi ed e·m bolie cereb1rali nei diver s i periodi della loro evolu zi one. La t ecnica operatoria consisLe nel prelevamento di 2530 cc . di sang u e d a l1na ' 1e.n a d el braccio o del piede e n el r eiJiiettarlo i'n1media tan1ente nella regione gJut.ea del lato sano . Tutti i malati con en1orrag·ia cer eb·rale, tr.attati con la autoe.111oteirapia r ise ntirono più o r11eno rap1ida1ne11l e e tnter1sa111ent e, vantaggio special1ne11te se precoce fu l 'i11 iezione. Gli AA. raccon1andano questo g·e11cre di cur a . come tratt amento p1re' 'entivo r1ei casi di ipertensio·n e arteriosa . Di più le i11iezior1i di sangue possono permettere la diag.•1osi differ e·n zi'.ale tra err1o·rrag'i.a cerebrale e r am111olJimento, poichè mentre la autoe111oterapia 11a azione curativa sui fo colai erf1orragici , no11 11e 11a alcun.a s u quelli di ran1rr1ollin1en Lo. A11che le lesior1i vecchie posso110 esser e benig·nan1ente i'Ilfll1enz.ate p:erfi110 nel periodo c icatriziale. Nun1e·r ose sono fino ad ogg·i , Je Leori e enuncia1e st1l meccanismo di azione d e lla auLoen1oterapi a, r11a n essuna di t-~se è soddi sfaeiente. Gli AA. però non intendo110 cliscuLerle riLe11er1dosi p·a ghi d el risultato pratico di questo nl1ovo metodo d i cura delle en1orragie cereb·r al1. V1cENTTN1. 1

Lipogranulomo.tosi progressiva della

mu~culaturn.

Pc.;:;sono a'' fenire delle nec1rosi spontanee , non t1 au111 a ti cJ1e, ùel te~-=· uto adiposo : dai foco] a i necrotici si possono Yi ll1·p11are d ei gré\.n u 10111i . i cosidett.i « lipog ranulomi n . 1F inora s i 1

so110 osservati que&Li g·ranulon1i solo n el tes5:ul o adipo ~o so ttocu tan eo: Teutscl1lander (Klin. vv·0chenschr., n. 13, 19315), 11a seg·ni (o p·er 5 an-ai urL caso di lipog1:.anulomato.si clella m •u sculatura. L 'esame istologico din10:-.trò trattarsi di tumori sviluppati si da t essulo adi poso e t.e•r o plasico: dal perimisio inter no del le fibre i11uscolari , col1)ite da livo 1 na Lo ~ì. La i11ala Ltia ebbe inizio n el t erzo .a11no di età, con la co.n l p{lrsa, pri'n1a a de$tra e i)oi a f'in .i stl'a, so1p·ratul.Lo nei m u scoli d ella spalla, <li 1umefaz.ioni · qu e&te erano d ap1p 1r im.a dure, in. ~eguitu alc u11e di esve si ran1mo·l livano e dive11Lovano fluttua11Li, determinando manifestazioni i'11fiammal orie e feb1b 1r e . La puntura dei t un1ori fluttua1rti d avo esito ad una e.n1ul:3io11e purisin1ile, comip·o·s ta di un liquido albuminoso conte11e.11te framn1enti cellulari, 1ij)01idi e sali di calcio o ltre a pochi e-ritrociti e ll·11cociti. La n1alat.Lia è stata se guita per oltre 5 anni: essa si acc01npag·na ad un dimag·r.a 1l1enl.o molto in tens,o, quasi una cachessia , ed è caratter izzata oltrE: cl1e dalla pro,g·ressività, dalla sin1met'riil, dalla sede endon1uscolare d el le n 0c.,rosi d el tessuto adi1)oso e dalla d ep·o sizione di sali di calcio in tuttj i foco.Jai di necr osi. P er ll1tti ques1-. i caratteri l 'A. cl1ian1.a la 1nalattia {( li J_)ocalcir1og·ranuloma Lo si >>. La rr1ala LLia 1~rt1ò condurre sia al ram.n1ollimento e fi~tolizzazio 1ne dei focolai c h e possono allora g·uorire con for1n.azionr cicatri ziale, · sia ad una osteogen e:5·Ì i11etaplasica, passan do così nella cc miopati.a osteopla i'ca progressi·va » . Non si è ,:lu Lorizzaii a co11siderare la lipocalcino g·r a.nulomatosi ll rio stadio p·r ecoce de Il a m io sj l e os~ ificanLe pro·g r e•ssjya: questa ]}UÒ bensì «'SE<'rE· un esito d ella prim.a, i1on lo diventa però fatalmente . R. Por.LITZEll. 1

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NOTE DI RADIOLOGIA Contributo allo studio dell'uretrog·rafta. ~1. Cr uz (Ri ui5:-ta Espano·la, de Urologia., ton10 JJ ; 11. 2 (G) , 1934) descrive u11 sisten1a d i uretrografia con il quale ha otte11uto d ei bellissi:Tni radio·g·ran1mi ri1J-ortati 11e l lavoro. Le ·osi r.;nze a prefere11za impieg.a te sono 1'UroselecLbr1 ~d il Tl1orotrast , an1})e du e . ono perfetta1nente n1iscibili aJl 'orin a, non so·n o t ossici , n·è ìrrit a11ti , r icchi di contrasto , si possono facilm.ente diluire con l 'acqua; d ei due, però, i ·uroselcc tan h a l ' in co11Yeniente di un p,r ezzo di costo ele,·alo. LQ J)Osizio11e da d.are al i)aziente è Ja segu ente. f,att olo coricar e sul tavolo g li sì fa flettere la co1:'cia ad angolo retto e la gan1b·a 1eg·gerr110nLe ulla coscia. i11 questa po~i z io11e . . i inclin~ il . og·g·etLo di 20 o 25° dal lato df'lla ga111ba flessa e lo si fa piegare un po' seco11do un :u1golo ch e ah·b i·a come vertice la articolazione cl e11 'anca ed in n1odo da forn1are un angolo di lj 5° '-,çrr adi con la tavola. I . cl iniezioue di ljquido ·j fa con un a '"'011da N é]aton , s1Jin crenclo clolce111ente i] liquido e t e11 <\ì 1dci il 1:·cne l1ara llela111e11te alla co ... eia .


1064

rANNo

cc IL POLICLINICO »

Si possono disLinguere tre t i1)i di u retrografia: uno durante l 'iniezione, u11 altro dopo 1'i11iezione ed u11 terzo duranle la minzi one. Nel l 0 ti po si vede l 'on1bra uretral e con1e u11 t_ubo cl1e p r esenta u11 allarg·ameinto in corrit-po11de11za della ·p.arte b·ulbare ch e si contiì l u.a in un ' oi111bra filiforn1e co·r risponde,nl'.e al1·ure LTa p•r ostatica : in ques t a filifor111e qua lcl10 v olta u11a l)iforc.azior1 e e.b e co·r risponde al fcdlicolo semina le . Nel 2° tipo I 'immagine è t1g·uale a lìa preced ente, solo si l1a la compìeta scom1)ar s,a d el] 'urelra pTos.taLi ca . Nel 3° tip.o l 'i1r1n1agi11e d ell ' uretra prostati ca si rive de di c.a lib1·0 u gu ale e I.a p·osizio11e p·r eferibile -è quell.a as.sia]e centrando il t11bo su l p·UJb·e. L 'ur eir9.g r afia 1netLe in evidenza dive·r t i coli p•r ostaLici . piccoli ascess.i, allung·an1e11ti d ell 'uretra a··ros tatica nelle p1ro'Statiti, r estringimenti, fatti fu11zionali dello sfintere. l.on1e co,n troi11 dìcazioni sorlo a .a annover.a rei: g·]i stadi acuti clel t r atto uretro-vescic1a le e le uretrorragi e.

xLrr, Nul\ir. 21J

r1ropensi, sulla b~1se de lle ricer che di Beck e ùi qu eille di ~Ieneg-11etti, ad amn1ett ere la possjbilità di una azione diretta e pri111it.iva dell 'or1n011e paraLiroideo sul Mg·, il quale a s ua volta m odificherebbe lo stato fisi co·-chirnico ed il LafYSO del calcio . VICENTINI. 1

VARIA La patologia delle 'impronte digitali. (A. 1-lrBEIRO , Presse méd. : 6 aprile 1935). Gli A/\. . clas5ic.i a fferm ano cl1 e.. la pern1anenza delle irr1pro~te digitali è as.s.oluta durante 1ulta la vi ta e cl1e i1cssu11a n1alatti a sareb·h e ca11·a ce di alter arl e o distr11g·ger Je·. L"1\.. ]1a OSS6 l'' 1ato ct1e la lebbr a ·è ca1Jiace di nlter a re e a11oh e dist1ugg·ere completame?n t e il diseg110 pa1Jillare, a tal punto da r ender e in1J>ossi!b·ile la classìficazio,n e d e.Ile irnp ro111.e de]le djeci dila i)er per111et lere la ricer ca di identità. l.11 200 lebl}ro si de i due . essi di tutte le forme e- i11 tutti g)i stadi d el la niala ttia l 'A. h a p·otuto 0 ~5.ervare a lterazio11i J>iù o mer10 avanzate d ei disegni pap ill.ari x1ell '80 ~ 1 • Ma il fatto d el tutto nuovo è la co11st atazione· d i modific.azioni an ch e gravi irl malati iil cui 11on sì osservavano lesioni apparenti della mano· e delle dita. J...1a h·i opsia di111ostr ava i11 questi casi· lesio·n i attiYe j ocali , con ii1IilLrati lepromato·s i che causava110 com .p ·r es.sione d elle papil le. In alc uni d egli indi vid·ui e·san1i11ati s.i sono ritrovate le ~mr)ronte prese n-iolti :lnni prin1a e si p·o tò con stntare c·h e p·r ima della m .alattia esse i1o rt p r esun tavano alcuna alter azione. In nJtri casi si è po Luta oltenere la pTova O})posta , c ioè .a <li'r~ che le irr1 p r onte alterate d alla leb·llra di ventar10 norrna li, c on gli stessi disegni rJ1e pTirna d ell a mala ttia, do1Jo il trattamer1to con ini ezioni di ch aulmoogra per 6-8' m esi. Le al terazioni iniziano cori delle linee b·i anc:J1e c1h e tagliar10 lras, er sa lrr1e11 te i disegni della papilla ; esse l1a111lo lo stesso asr)etto in tutti i casi e co·m -p aio110 mo] to pa:ecocen1ente, tanto dn far pensar e cl1 e si possa porre la diagnosi precoce di lebbra con lo studio dactiloscopico di tutti i casi sosp·ctti. Proseg· uendo i su oi studi 1'A. h a potuto osser var e crlf v i è un 'altr.a malattia ca11.ace di al t er are i disegni p·a1)i]J ari. T11 u11a n1alata di s.cleroderu1ia con scleroda ltilia h a poluto osser·vare al].a n1a110 d estra r11odificazioni molto nette e, c iò ch e è molto in t e·r essante , con t1n a speLLo clifferente da qt1ello ch e si trova nei lebbrosi . Un 'alLra osservazion e fa anch e pensare ch e il rad1un1 o i r.'.lgg·i X possano, d etermi11ando r a diode1·mi.te, altera r e j l diseg110 papillare, fati o questo c.l1e p·o trebbe avere una gra nde importan za i11 n1edicin a Je.ga le·, particolarn1ente per le ricer cl1 e d i polizia scie,ntifi ca per la pos~ibili tà cl1e n e verrebb,e di alter azioni artifi cia 1i d el Ie i111 pro11 t e . 1

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PLASTINA.

MEDICINA SCIENTIFICA

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Sull'importanza delle paratiroidi nella reg·olazione del contenuto totale ~n magnesio dell'organismo.

P. J:'rugoni studiò di recente le ' rariazi o·n i del co11t sr1uto totale iI1 cen eri , calcio e fosforo di r att i sottoposti a lla tiroparatiroidec t o·m ia o al tra lt arr1e11to co11 do~i e•cceSisive di pe.rat11or111one . Ne d ed·usse cl1e n on solo il rica mìbio clel .g ruppo Ca-P risulta alterato per effetto della c ar e11za o d e11'eccesso di 0 rn1011e p ar atiroideo, n1a prob·abilmente l 'intero m ·e tabolis1110 n1 i11er a le . M. Cop•p o e P. .b""'r ugor1i (l .o Sperin1 e1ii'alc, febb raio 19315) riferisco110· l e loro ricer ch e rivolte a lla d eter1r1inazio11e d el conte·n uto· totale i1t i11ag·11esio di raLti normali , paratiro1p 1rivi, o trat lati co11 µarath ormo11e ad .alte dosi . Essi ha11L10 preso ii1 esame il con111'ortarm.ento d el ]\fg p·er ch è 11umerose ricer c.1h e p r ecedooti 11anno fallo presu111e re l 'etii'st enza di rap,p orti s.p ecifici tra r ican1bio d el 1\1g· e funzione p1a ratiroidea. B Iiota l.a ir>er111.a gn esemia da p·aratho rmon-e ed i r appor ti t ra t et ania e J\l[g· e tra rac,h iti s1110 e l\tJg. I ri sultali dì que . . te esp erienze c:; o110 stati i seg_u e J.1ti : il conte11uto totale in l\1g , sia r iferito al ratto fresco cl1e alle cen eri , apparve 1 le tt~rn e 11t e cl jn1i11uito , sia i)er effetto di forti do -i d i par.athormo ne·. ~ ia per Cfllello dell.a par atiroidecton1ia . La dirn inuzioTl e è stat a di e.gu.a lb errtità n ei due casi. Da ciò si d educe ch e l a funzio11e delle parati roi cli 11on si esplica solo ul metab·olis.n10 d el Ca e d el P, m .a an cl1e su quello p el i\1g . Sareb·b ,e 1nolto jnter essante saper e e le p.aratiroidi a giscono s.ul Mg a tra' er o il Ca 01)pt1re al co11trario le ·variazioni del l~a iano secondarie ad t1na azione diretta d el1e lJar·a l iroi d1 s L1 I l\t[g d e11 ' or~·an i ·n1 o. Non e . . i ·Lo110 fatti ' l1 e 1Jo .. san o r i. olver e la qui .. tjon e co11 certezza, per qu.anto ~i ia p1iuttosto 1

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C.

T OSCANO.


[.i\NNo XLII, NuM. 21)

SEZI ONE PRATICA

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NELLA VITA PROFESSIONALE. INSEGNAMENTO SUPERIORE

ga nica distribuzion e d i funzio11i e di compiti, clu plicazio11e di mezzi per rag·giunger e co1n uni fiLimiti di età pel collocamento a riposo del perso· . nali là e, corrisp ondcnte111en te, campi di indagine nale degli istituti d'istruzione. n on co1npli: : tan1enle dissoda li e a ttrezzature fec11iLa « Gazzetla Ufficiale » r eca il Regio Decr e toche non del tutto efficienti. L.egg·e 24 aprile 1935-XIII, concer11ente i limiti di Elimi11are il su1Je1 fluo , integ·r are qualche lar-ur1a, ricavare un 1rtaggior rendimen to dalle energie età p el collocamento a riposo d el perso11ale direttivo ed insegnante degli istituti d 'istruzione. e d a i rr1ezzi in1piega li, port ar e u11 più saldo coordinam ento n ella o rganizzazion e degli i11seg11aI professori degli Is tituti d 'is tru zion e superiore, n1enti uniYer silari: questi sono gli obbiettiYi che compiuto il 70" anno di età, vengo110 collocati a riposo . è n ecessario siano al più presto r aggiu11ti affinchè Coloro eh e compio110 il 70·0 anno di età dura11t e l 'is lrtrzione superior e possa corrisponclere sempre più ad egtiat am enl e ai fini ch e le sono assegn ati l'a11no accademico, se abbiano effettivan'lente iniclal Regime, e ch e si propon e il progetto attuale . ziato il corso, conservano l 'ufficio fino al t ermine d ell 'anno accademico m edesimo. Altre norn1e riguar cla110 le sc uole medie. Ai fini del riconoscimento l 'anno scolastico si Cronaca del movimento professionale. considera equivalente all 'anno solare. Il servizio di assis lent e e di aiuto universitario Il nuovo Direttorio del Sindacato dei n1edici di Roma e provincia. pres tato d opo il 25° anno di età è riconosciuto ai fini del trattamento di quiescen za e per n on ol lre Ne i locali del Circolo Ar tistico di Ro111a, i11 Yia dieci anni n ei casi previsti dal 2° co111n1a d ell 'arIvlar gutta 54, si è tenuta l 'Asse111blea gen erale del ticolo 132 e dell 'ar t. 285 del tes to unico 31 ago- Sindacato Fascjsta dei l\ifedici òi Roma e Provincia , sto 1933, n. 1592. per ascoltare la r elazione inorale e fi11 an ziaria del Il personaile di cui ai cap oYersi 1 e 2 che alla Con11n issario straordinario, prof. Giovanni Per ez, data di entrata ir1 vigore del presente decr eto abe per ::i.clcl ivenire alla nomina del nuovo Direttorio. bia su perato i limiti di età fissati negli articoli Era110 presenti il Presidente tlell 'Union e Provi11stessi sarà collocato a rjposo ri spe ttivamente dal ciale cli Ro111a della G.F. !>. A. avv. Leva, e l 'on. 29 ottobre, d al 16 se ttem bre e dal 1° ottobre i)rof . Eugenio Mor elli, segretario del Sindaca lo Na1935-XIII. zio11ale Fascista d ei i\iiedici. Per il personale cli cui ai capoYer si 1 e 2 che Accol lo d a una viva di1nostrazion e di sim p atia, sarà colloca lo a riposo fino a tutto l 'anno 1939 per i l i)r of. Giovanni Per ez, dopo aver e con com111osse aver raggiun ti i li111ìti cli età fissati col presente p ar ole rievocat a la figu ra nol1iliss i1na del corn pia11decr e to , il tra t tamen lo di quiescen za sarà egu ale to su o 1}r ed ecessore, se11. prof. Luigi Si111onetta, h a a quel lo ch e esso conseguirebbe se rimanesse in ricordato con parole chiairc ed incisive quale è stat a ser vizio fi110 al lin1ile di età slabililo d alle di spola su a azione si11dacale duran le il breve p eriodo sjzioni vigen li prima della pubbli cazione d el pred el suo Co111111issaria to. sente d ecr eto , t ene11d o conto d ello sviluppo norDopo una esaurientissi1na relazion e sull 'a ttivit ù m ale cli carriera. svolta sia n el campo si11dacaJe che in quello an1Il personale Jnedesi1110 per il }Jeriod o cli cui so- 1ninistrativo, la quale h a riscosso 1 unn11i111e aJ)pra a d ecorrere dalla data del colloca1nento a riJJrovazion e d ei co11ve11uti, cl1e hanno Lribula lo al poso a,v à altresì diritto alla co11cessione speIJrof. Per ez u 11 se11lilissin10 applauso, in rico11oscime11to clel l 'oper a vera1nen te efficace a ctr i egli si ciale « ·C » per i viaggi propri e d ell a propria famiglia sulle ferroYie. è d edicalo con spirito di sacrificio e con i11l e11din1e11ti altame11te fascisti, 1'1\.sse111blea 11a a}Jprovalo Riordinamento degli istituti d'istruzione supe· }Jer acclan1azion.e la lista del nuoYo Direl torio che • risulta così con1pos ta: segr etario: prof. Gio,·an11i r1ore. Per ez; 111embri: dott. Albert o Alli11ey, dott . Orest e Il iVIi11islro cl ell 'Educazion e Naz ionale on. De VecBe1lucci, clot t. Tilo Ceccherini , prof. Lore11zo Ch echi di ' ral Cisn1on h a present ato un disegn o di legrubini, clott. Luigi Coch et ti , 11r of. U1n})er lo i\uge con tenente disposizio11i per un orga11ico co11cen ,·oli , prof. Carlo Rubbiani , 1)rof. Lu igi 1 al)batini; tran1ento delle istituzioni desti11ate ai fini dell 'irevisori dei conti: prof. Ferruccio Banissol1i, prof. strt1zione superiore, ch e è stat o già illu strato d al comunica lo <lel Consiglio d ei iVIinislri. Accennato ai rf o'mn1a o Luch eri11i, clot t . Urn berto i\il o11aco . Il prof. Galli, il prof. Gasparro e il dot l . ~fedi prese11ti ordi11an1en li u11i ,·ersi lari e alla non sen1ed altri , han110 poi preso la parola p er lu111 eggiare pre r azion ale struttura organ izza1 iYa degli i tilut i subito alcune qu e tioni ri guJrdanti ] 'opera dell e e d egli i11segn a1nenti uperiori il l\fi ni lro dice che, • an1n1ir1i strazioni o p edaliere, ctell e ~Ju tue e cli cla esa1nina ti indiYidualn1 c11te nelle sj 11gole organizsi profession ali ch e co11 la l11 ed jcina 11a11no a1tizazio11i, e ancor più se visli i1el lor o con1plesso, 11en za, questio11i ch e partjcolar11l e11te dcY0110 ii1tei nostri istiluli d 'i lruzione superiore prE:sen ta110 res are l 'atliYilà ci el 11u0Yo dire tt orio. in 111odo ch e, qualch e n pel le i1i.en o coordinato e J11e110 org:·h11ico. SuddiYi io11e eccessi,·a delle Yarie <li ci1)li11 e, inor- opporlu11amente ri ·olle, con tribui can o al bene


1068

« IL

POLICLINICO . . »

pubblico, senza ]eder e gli interessi professionali dei meclici. A tulti i quesiti prospetta li dall 'assemblea ba rj sp osto esaurientemente l 'on. prof. Euge11io ~to­ r elli , con l a su a ben nota alta competenza, in tutti i problemi attuali cl1e concernono la classe sanitari31, difensore di tutti i diritti e assertore della valorizzazione sempre maggiore dell a classe di cui tutela il cl ecoro e gli i11ter essi . Anche all 'o11. prof. Mor elli I 'assemblea ha tributato u11 vibrante plauso. Dopo una nuova simpatica dimostrazione di affetto e di d evozion e al prof. Perez I 'assemblea si chiude con la promessa del nuovo Segretario, confermata d all'avv. Leva e d all'o11. Mor elli , di adunare qu3n to prima tu t li i m edici di Roma e Provincj a per discutere le p iù j1nporta11ti questioni ch e sono affiora le, 1na ch e non h anno p otuto esser e tra ttate perchè non co1nprese n ell 'ordine del giorno .

CONCORSI.

viveri L. 840, il tulto soggetto all a ritenuta sui redditi per imposta di R. M. ed alle riduzioni di cui ai Decr eti Legge 20 novembre 1930 n. 1491 e 14 aprile 19J4 n . 561. L'Aiuto-Medico ha funzioni di Vice Direttore e deve essere quìndi a sua utile disposizione in ogni occasione. I con correnti dovranno presentare ali 'Ufficio di Amministrazione d ell'Oper a Pia in Roma, via S. Vincenzo 32, angolo piazza Trevi, domand a al Presidente del! 'Oper a Pia· i d ocumenti, non oltre le ore 19 del 10 ag·osto. Età limite 25-45 anni. Chiedere annunzio. 1'assa L. 50 in favore dell 'Opera Pia. Documenti a 3 mesi dall '8 maggio. UDINE. Ospedale Psichiatrico Provin ci ale. Scad. 19 g j11gno. Secondo Medico Pri1nario. Stip. L. 11.600; ir1cl ep.ni1à ser v . att. L. 2500; c. -v . lordi ; alloggio non mobiliato per sè e famiglia, illumin azion e e combustibile.. Sei aume11ti decimo (quattro quadri ennali e due quinquennali). Età limite al 6 maggio anni 35. 1'assa L . 50. Rivolgersi ali ' 1\n1ministrazione Provinciale .

Posn v ACANTI. ANZIO (vedere ROMA). Bu nnio (B olqgna). Congregazione cli Carità. Al 10 giugr10; Direttore Chirurgo, Direttore Meclico e due posti di Assistente M~dico d el sanatorio .Zan a;rdi. Rivol gersi alla Segreteria. · CosENZA. Cassa Mutua di ,~'/alatlia operai ed~li della Provincia cl i Cosenza. - Scad. 8 giugno. Direttore Sa11itario. Stip. L. 13.200· l orde. Età limite al 6 maggio annj 40. Il candidato prescelto, prima di pre11dere possesso d ell'incarico, dovrà, entro 10 giorni dalla data di n omina, rilasciare u11a dichiarazione dalla quale risulti ch e egli non b a altri incarichi d i qualsiasi n atura retribuiti. Tassa concor so L. 100. FELTRE (Belluno). Osp edaile Civile S. Nl. del Prato. - ,Si assume subito Medico Assistente p er la Sezione l\1anicomjale di questo Istitu lo. Nomina provvisoria p er sei mesi. Certifica to esame di Stato e inscrizione al P. N. F. Età massi1na anni 35. l l\IOLA. Cong r egaz. di Carità. - Al 15 luglio, ore 17; direttore sanitario d el Brefotrofi o; sti p . lire 10.000, indenn. serv. att. L. 3500 , indenn. c.-v. ; riduzioni e trattenute. Età limite 40 anni. Docu1nenti non n11teriori al 15 genn aio. Tassa L. 50,10, al Tesorier e. Chiedere annunzio alla Segreteria. È vacante an ch e il posto di assistente sain itaria. LivoRI"O. Accademia ìVavale. - Scad. 12 giugn o. Concorso per l 'amn1issio11e di un Merlico specialis ta in odontoia tria, cl1e d ovr à prestare la propria opera due Yol Le l a settiman a, nelle ore po111erirliane. Per parteciparvi occorre risiedere nelle ProYincie di LiYorno o Pi sa o F irenze. Rivolgersi a1 Comando clella R. Accadem ia. l\I NTOVA. 0 'spedale Civile. - Scacl. 30 giugno. 1\f edico Primario d i medicina n ell 'Ospedale Civile; L . 7500 e 4 quadrienni d ecimo; c. -v.; percentuali ; al lordo. Età limit e anni 45. Inforn1azioni dalla1 Segre teria. Ro~IA. Opera. Pia degli Ospizi Marini p er i f an-

Con cor so al posto di Aiuto-Medico negli Ospizi Marini di Ar1zio ; s tipendio lordo di L. 960 annue e supplemento di servizio attiYo L. 600, indennità caro-

ciulli poveri cle lla Città e Prov incia. -

[ANNO XLII, NU1"I. 21 ]

Medico-condotto stabile cerca interinato d i 4 o 5 m esi in alta localilà per ragioni salute di famiglia, assumendo a su e spese 11n m edico interino da collocar e n ella su a condotta per t ale periodo. Scrivere dott. Guido Demi, Monticiano (Siena).

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE . Con r ecente decreto d el Capo del Governo, Mir1istro d ell 'Interno, il prof. Dante De Blasi, accademico d 'Itali a , presidente d ella Sezione di Medic.jn a n el Consigl io Nazionale delle Ricerche, direttore dell 'Istituto d 'Jgiene della R. Università di Napoli, è stat o incaricalo d ella djrezione d ell 'lstituto della Sanità Pubblica in Roma. Ci compiacciamo vivamente con l 'jllustre scienziato per l 'alto posto a cui è ora chiamato dalla fiducia del Governo. Il prof. De Blasi è notorian1ente u11a d elle personalità più e1ni11enti d ella biologi a cont emporanea. Il suo nome è legato ad una serie d 'import anti conquiste scientifich e: b asterebbe ricordare l a scop ert a delle en1olisine secor1da.r ie e d elle zone neutre n elle r eazioni i mmu11itarie, gli studi sulla fjsi ca chimica dell 'e1nolisi, ta scoperta, fatta in comune col Celli, d ella filtrabilit à del Yirus del1'agalassia contagjosa , ecc. La sua competen za in tutti i campi della biologia e clell 'igie11e è senza rivali. Sotto il suo impulso animatore il grandioso I stituto della ,Sanità Pubblica si affern1erà clegnamen te, i1on solo nel rig·orismo e nella perfezione delle ricerche rel atiYe alla vigilanza sanitari a, ma anch e e sovratutto nel campo d~lle ricerche orig inali , co11tribu endo efficacemente a mantenere l 'Italia ad un alto livello in qu esto importante se ltore della vita nazionale. S. E. i l Ministro clell 'I11t erno avendo accolto le d i1n issioni del dott. cav. Armando Rocchi, h a no1ninato vice preside11te dell 'Opel'a Pia Nazionale d~ assistenza Orfani Sanitarii Italiani, il prof. cav. d1 gr. cr. Cesare Agostini, che fu uno dei fondatori in sieme al compianto prof. Carlo Ruata, del Collegio Convitto. Cordiali rallegra1nenti. Il prof. Ugo Lombroso, ordinar~o di fisio~ogia a Palermo è chiamato a Gen ova; il prof. Giacomo Ayn1erich, ordina.rio di clinica osLPtrico-giI1ecologica a Catania, è cbia1nato a Bari.


I

fANN O XLII,

NUl\•l.

21 !

SEZIONE PRATICA

NOTIZll!. DIVl!R.BB, 4° Congresso internazionale degli Ospedali. Il 19 m aggio, in Campidoglio, ebbe luog~ la sol en:r:ie seduta ~naugurale <lel IV Congr esso Internazionale degli Ospedali. Alla presidenza presero posto: il Governatore di Roma; il Prefetto Spano, pres idente del Comité.l.lto ordinat?re ed in rappresentanza d el Capo del Gov~rno ; il dotl. von Deschwande11, di Lucerna, presidente dell'Associazione internazionale Osp edalier~; l 'on. Sc) arra per l'on . .Slarace; l 'on. Basile, direttore gener a.le . ~ella s.anità Pubb·l ica; il prof. Schultze (German 1a; per i cong·ressisti est eri; Raphael J ack son (Inghjlterra) p er le Associ azioni n azionali affiliat e ; l 'ort.. Mor elli per il Sindacato i1ar io:r:ial.e medie~ ; ~1 p rof. Galli p er i m edici osp e?-al1er1 ; .la. PT1:Ilc11)ess~ Anna Scl1warzenber g per 11 COns~gl10 1nternaz1onale delle infer1n iere ; il dott. Ecl oardo Ligorio, segretario g en erale d el Cong·r esso ; il prof. Nicola Sforza, segretario generale d.ell a l\'I ostra n azion ale degli ospedali ed Esposizion e materiale osp ed a,liero. Erano p r esenti i clelegati est eri, il gen. m edico Franchi p er l a Sanità militare, il col. m edico De ·J,ogu , organ ·izzat o:re della Mostra d ella Sanità m ililare , il prof. Alessandri p er il 1>re.side cl e.Jla Facoltà medica il comm. Ricci, direttore gen erale d elle Amminidtraizioni civili, il prof. Pecari, diret tor e d ell'Ufficio di Igien e e Sanità e moltissime altre per sonalità. Sor ge prirno a })aria.re il Governatore di Roma , il quale dice ch e tra tanti Congr essi sci entifici, {Jrofessionali e sindacali ch e ascendono il Campi~l oglio p er la loro i n au g urazior1e, quello attuale d egli Ospedali h a s11gli al tri u11a p articolar e importanza, poich è tende ad affinare gli strum enti della t ecnica e dell 'intelletto p er èl eb ellar e il inale 11ell 'uman it à soffer ente . Invita i congr essisti a rivol ~ere la loro atten zione su gli aSJ)etti soci ali d el1'-at tività assist en.ziale del Regime , attivit à ch e . i11alg·r ado la crj s i di sis lerni , va subendo Lrasform azion i sostanzi ali ; alla carità individuale subentra l 'organizzazione collettiva dell a provvid en za assisten ziale . Si au gura che dal Cong·resso scaturiscano nuovi orientam enti per assicurar e una struttura più solida e far m ag·giormerrte risple11der e di luce id eale quest'oper a di solidariet à uma11a. Accolt o d a vivi applau si , il prefetto Spano, dopo aver rivolto un el evato saluto ai numerosi cong·r essisti, rileva come essi oggi sentano pure il fr ernito di quest 'Itaìia rin 11ovellat::l d al genio e d al fascino di un Uuomo, dalla potenza di un 'Idea . Ed è ver am en te b ello e significativo ch e , mentre qt1a e l à sprizzano b agliori minacciosj sul1~orizzonte di t an t i pop oli, a Roma, dove più vir ino ch e ovu11que, d alla Cattedra due volte millertaria, giunge l 'altissim o in segn an1ent o ct ell a fratella11za umana e della carità, qui dove l 'Au gu sta n ostr a Regina, El en a di Savoi a, ch e, n ell 'oper a del g·r ande cimento, fu l a prima in.fer m ie.r a d 'Italia, d à an ch e oggi l'esempio nobilissimo d ell 'am or evol o cura quotidiain a degli in fermi, si r iun isce questo Co11vegn o òi u omini insign i di ogni Paese. L 'orator e dichiar a eh.e il Comitat o gener ale da lui presi eduto p r eseirta in om aggi o ai con gre~sj sti t 111a Mos tra dell 'Osped alità italian a ed ·una esposizion e di prodotti dell 'ind u stria e dell 'a,rtigian at o rtazionale p er gli impi an ti ospedalier i. L "ora lore ter m in a r ivolgen(lo espr essjon i di grati Ludine al Duce , al quale si tlevono queste r ealizzazioni. Do})O aYer c]evato un pen sier o di devozion e al -

1071

l 'Augus ta Maestà d el Re, formula i migliori lliU gurl p er i lavori del Congr esso. A nome dei cor1gr essis ti h a p arlato poi il dot t. Descl1wander , esaltando Roma m ad.r e e n1aestra di nrti e di scien ze; elevando il pen sier o alla iviaestà del Re, ailla Ii,a ln1glia Reale ed al Duce che guida le sor ti d ella Nazione Italian a ver so i più alti d estini. Il prof. Schult ze h a p arlato a n ome dei m embri d el Congr esso i cui P aesi non ha11no una società n azionale o·sp edalier a m a che intendono coll3.borar e ai fini d el Co·n gr esso ; il prof . ~os~o h a tratteg.g·ia to l a st oria degli ospedali ital1.a111 dal IV. ~ecol o in poi; l 'on. Morelli ha porto ai convenuti il saluto dei m edici italiani ; il dott. J a~son h a p a.r lato a nome de.Ile éi!ssociazioni osp ecl al~ere della Gr an Bret agn a; il prof. Galli ha porto i~ saluto au gural e d ei m edici ospitalieri d 'Italia e d1 Rom:i. A no1ne d el Consiglio internazionale delle- Infermier e ha parla to poi la principessa Anna Sch warzenber g· r ecando l 'ad esion e d elle infermier e ai fini d el Co11gr esso. Ha p1~eso infine di nuovo l a parol a il prefetto Span o, 11 quale ha porto ai convenut i ·il saluto d el Goverr10 italiano, sottoli11eando l 'op er a ch e, com e in tutti i settori della v ita nazion ale, il Regime ha compiu to n el ca1npo dell 'assis ten za osp edaliera. Per ciò - h a aggiunto - Benito Mussolini che, per le Su e alte occupazioni non h a potuto co·n ceder ci I 'onore della Sua arn bita presenza acconsentì , di buon grado, a che Roma fosse ~celta come sed e di q uesto IV Con gr esso In'ternazionale Osp edalier o ecl h a b en eau gurato al r aggiungim ento delle n obili finalità . '• cc Con t ale fer vido voto •- . egli h a concluso rLel non1e au g·u sto di Sua M~est à il Re e p er ordine del Capo d el Govern o, mi onoro <.l i dichiarar e ap er to il IV Con gr esso Internatl.on ale d eg·Ji Ospedali >) . I lavori de] Congr esso si son o svolti a ltivi e proficui , jnframezzati da tratt enimenti, visite, gite . Inter essan tissim a è st at a la Mostra del m ater iale osp ed aliero. Prima di r iunirsi a Ro::-"la i congressisti h anno visilato le istituzioni osp edaliere di va.rie città d ell 'I t ali a set ten trion ale; dopo il Con gr esso si svolge lln viaggio n ell 'Italia mericlion al e e in Libia . Ci r iservian10 di <lar e ulteriori n otizie e il r esocon to dei l avori n ei prossim i numeri.

Per l'assistenza ai tubercolotici di

gu~rra.

Organizzata. d alla pr esid enza cl ell 'Assocjazion e l\'azionale Mutilati e Invalidi di Guerr a, h a avu to luo·g o a, Mil an o, presso l 'Opera Pia An titu bercol are, una riunion e all a quale h anno partecipato i Gr andi Invalidi d el pol1none e i tubercolotici d i g·u erra . Alla riunione, ch e è st ata presied u ta dall 'on. Gorini, er an o presenti i l dirett or e d el Dispen sario, prof. Krentzlin , il prof. Baslini , il presidente del Dispen sario, cav. u~f. Clem enti, tu tto il Consigl io d ell 'Operai Pia, il Direttorjo dell 'Associazion e Combatt enti. e n u n1er osi medici. Dopo brevi parol e d el cav. t1ff. Clemen1i l 'on. G·orin i h a pronuncia to un rliscor so, nel quale, dopo aver illustrato gli scopi dell a r iunione, ha messo in rilievo l a fra terna solidariet à, morale e i na teriale, ch e lega ai tuberco] o t1ci d i guerra l 'Associ azi on e . Un a vib r an te manifes tazione fu tributata al Duce quando l '011. Gorini, dopo aver ricordate l e ben emerenze del Gover no fascista per i m u ti] a ti e gl i i11validi, ha accennat o al}'opera del Regin1e per . con1battere la tubercolosi.


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« JL POLICLINICO »

Il coordinamento dei servizi sanitari della colonia Eritrea. All o scopo di coorclinare i servi zi sanj lari c jYili speci~ i11 _relazio11 e alle al lualj esjge11ze della popo~a~1?n~ in ~eg L1ilo agii arrivi (li nu1nerosi 01Jerai ad 1JJ1t1 ~1 vart lavori , l 'AJ lo Co111111i ssa rj o g·en ·. De Bono valen1 los i d ell 'opeTa del g r. uff. 'f edaldi , Ispe l Lor e Ge11eral e d ella Sanità Pubbli ca , ha provvedulo ad u11 'an1pia e in i11u zjosa or gan izzaz jor1e cli tali importanti servizi. Venti11ove sa nit ari civili assis tono esclusi an1ente la p opolazio11e civil e dei cantieri ch e son o g iornalmente visita li. La Yaccinazion e a nliva.iol osa è s tata iniziat a su vasta scala in tut la la colonia con es ito controllato posit i vo del 70 })er cento; inol lre è stato provveduto ad una a1npi a sis ten1azione d ell 'osp edale cc As1n a1ra » e di tu Lte l e infermier e dei vari Co111missariati dell 'interno. · Tutti questi provvedim enti adottati per espresso volere d ell ' Alto Co1111nissario sono s ta ti accolti d alla popolazione con entu siasin o e con parti cola re gratitudine.

.A.vanzamento di ufficiali n1edici in congedo.

1

Con circolare n. 215 del Gior11al e Mili lar e e . a. (dispensa 15) sono s lati fi ssati i limiti di anzianità entro i quali sono co rnpresi gli ufficiali m edici e farmacisti d ell 'ausili aria, d ella riserva e del ruolo sp eciale, ch e cl ebbo110 essere presi in esame per l 'avanzan1 ento ad anzia n.ità ed a scelt a ordin::lria per l 'iscri zio11 e sui r el ativi quadri ò 'aYanzamento 1935-36 . I lim i ti sono i segu enti : Medici: Colonnelli 2 febbraio 1930; Te1)e11ti colonnelli 30 d icembre 1925; Maggiori 29 g iugno 1924; Primi capita11i e capita11i 26 ot tobre 1918; Primi t en enti e t en enti 14 d1 cemhre 1930· So tlol encnti 31 dicembre 1931. ' Farrnacjs li: 'f ene11 li colonnelli 25 selt e1nbrc 1930; Maggiori 31 inarzo 1924; Pri111i capitani e capitan i 5 maggio 1928; Primi t e1iertt i e t ene11 li 14 febbraio 1930; Sottotenenti 31 dicem])r e 1931.

Commissioni giudicatrici dei concorsi nel corpo sanitario nailitar(l. Con circolare i1. 243 del Giornale ~Iilj lare c. a. sono s ta t e n o1ninale le commissioni g iudicatrici d ei con corsi per tenente i11edico e r himico-farrnacist a in s . p. e. L a Commissio11e per il con corso a tenente n 1eclico è così con1 pos ta: n1 aggiore g·e11erale nledico Giusep·p e Rizzu li , pres iden te; colonn ello m edico Alb erto Santa1naria , colo11nello n1edi co Giu seppe G ioritano , t en e11te colon11ello m edico \ ·irginio De Bernardini s, maggior-e t11edico Ant oni o AngeJi11i, m agg·iore m edico Filippo Grifi, primo capita no m edj co Corradino Gìacohbe , n1e1nbri; primo capitano medico Gi acomo l\f azzaro11i, segret ;;i. r io

Il reclutan1ento del personale per l'assistenza climatica. I n t1n recente « Foglio d i di spo izioni » il Segret ario del Par li l o Labilisce fra 1'altro quanto -segue: Al lo . cop o ò j di ci1)ljr1are il r eclutamento d el verso11ale sp ec ializza1o per I 'assi len za climatica è nece ari o pred isporre con criteri unit ari , i cor si i11dc lli ciagli E. O. A. e d ai Fasri frn1n1in ili .

[A NNO

XLII,

N t Tì\f .

21)

I corsi dovranno essere di natura leorico-1Jratica e dovra1~110 avere una dura t a cli circa 40 g jor11i. Le lez1on1 d ovr a11110 essere i1n1)arlile d a speciali s ti scelti sul posto. . L 'orien la~en l o base d ei cor s i leorici dovrà pogg·~ are essen z1aJ:mente su ar go1ne11tj di carattere mecl1 co-profilattico, igie11ico e t era11eu tico e su el e1~enti d i pedagogi.ai. ~aran~o i11tegrati, ove possih1J.e! ~a drr!-lostr az1on1 pratiche (specie per le malt1tt1e 1nfel t1 ve e contagiosP.) . Le lezioni in Jinea di massima dovranno riferirsi ai segu enti a r gomenti: a) ce1111i di anatomia e. ~isiol ?gi a d el corpo uman o; b) alin1 entazione e f1 ~ 1olog 1 a dell 'appara to digerenle; e) malattie costituzionali, 1nalattie infettive, ac111e e contagiose d ell 'infa11zia; d) cenni sulle malatti e para:ssitarie clegli occhi, or ecchi, naso e g·ol a; e) igien e generale; f) profilassi d elle n1aJatli e ii1fettive; g) ig iene cl ell 'apparato locomo lore erl ed11cazione fisica · li) cenni sulle malattie Cl1tanee e d el cuoio C3,pel~ luto; loro ])r ofil assi ; i) cl imat o-elio-talasso ler a1Jia; l) soccor s i d 'urgen za; m ) ele1ne11ti di pedagogia. Alla !ine d~l cor so le allieve ch e avranno superato g l1 esami potranno essere é.hssunl e in ser vizio presso l e colonie estive per un periodo dj prova . Le alli eve riconosciute idon ee h anno diri lto al diploma cli cc assis tente di col on ia » e all 'iscrizione n ell 'apposito ruolo d ell ' 1~. O. _A... A R om a i cor si sono s ta ti i11au g ura ti, aJ Palazzo Braschi, dal 1Segre lario ò ella Ferlerazione dei Ji'asci di Combat timento d ell 'l Jrl>e , alla presenza di circai seicento iscrit t e; iJ prof. Nazzareno Padellr1r o h a tenu lo l a prima 1ezio11e, ili cc eJen) enti di pedagogia ».

Medici e scienziati f1·ancesi in visita alle istitn· zioni sanitarie italiane. Sor10 s la li osp jt i ir1 It alia, a curn del Com itato Francia-Italia, numerosi n1edici francesi e fra que~ li inolte personalità scie ntifi ch e nel ca1npo della lotta contro l a ~ubercoJo sj : i proff. l\IJaurer, Tobé, Monod, Da vis, Catreille, J oly, Sivri èr e, De SaintRapt, pe r visitare ]e noslre is tit11zioni sa11ilarie e speci alrr1ei1t e })er co11oscere I 'applicazione cl ella legge suJl 'assicurazior1e obbJj g·a loria contro la tuhercolosi a ttua t a rl al 11eg ime fascist a . A Rom a essi hanr10 Yisitato , tra i 'altro, l 'Istituto e r lini ca d ell a t11bercol osi (( Carl o Forl anini », ect il sanatorio cc B. Ramazzini » a Porta FurJ)ct , I 'Istituto della Saniià Pu b])li c;:t, l 'Is tituto Regina Elena p er l o s t11dio e Ja c ura del ca11c ro, l 'Accade1n ia di educazione fisica al Foro l\1t1ssolini , il Dispensario Regi11a E lena ùel Govern a lorato di Ron1a ecc . I singoli diretlori iteg li Istituti st essi illu s lrar on o ai g·raditi ospiti le realizzazi oni att u:l1e <l al Regim e d elle Camicie Nere n ei vari carr1}Ji c.lella lo lla sociale a b en eficio d el JJOJ)Olo.

.. -

Alla }Jresp11zn di 1111 folto g ruppo di scienzi:iti ilalianj e della comi1iYa di tisiatrj francesi , ch e è in vjsita alle O])er e a11tituber colari d el Regim e, s i è lenuta a l\i[ilano un a seduta s lraord inaria al la Società lon il)arda di inerl ir i11n , presieduta dal prof. F errala. U11a relazione falta dal prof. 'fobé di ~arigi riguardav:i il pnemou torace conlrol aterale, proposto d al p r of. Maurizio i\.scoli e s tudiato i11 parti colar 1noclo dal prof. Parod i e il a a] lri. Al l 'i11teressante di scu io11e parteciparono i l)ro ff. P ar odi , Fic i, F iori, Davy , Carpi, Zoia, F err ala, Ascoli ed al tri sc;ic n zia li it alianì e fra11 cesi .


11\.N~o

XLII. NuM. 21]

Medici francesi a Napoli. fieCe L1te111e11te h a SOSta lo a ~ a po}i , prOYenien te flall 'Egitto , iJ piro cafo r (( DP l ; ra~ se », recante a bordo circa 150 medici france i. capeggiati dal prof. BruJ é della Facoltà cli Pari gi e dal sen. dott . Ar111bru ler . Pe r il tra111ite del loro Co11solato di Napoli avevaino espresso l 'an1aù1le desiderio di $Ca111biare t1n aluto con i co1Jeg'l1i 11apoleta11i. Si sono r ecati a bordo, oltre i rappre e11tanti del Sindacalo, numer os i }Jr ofe io11i ti d ella città e un g·ruppo cli g iova ni i11edici ch e h a nno avuto a Parig i clellc bor'se cli " tudio: l\i1111i , ~1Iajolo , Do11adio, l\iiusella. Dopo l 'e ect1zione niusicale di j11ni palr iot tiçi , il prof. Brt1lé volle ri,olg·ere in r101ne d ei 111eclici france.. i ai l)<trtecipa11li all a el ega11te cerirl1oni a, u11 ,-ibra t1te salt1 to di i1npa l ia. Il Console della ì\'Iilizia, prof. L. .Sorrenti110, capo del S incl a1ca lo, ripose con paro le fe1iciss ini c. Il l) rof . Majolo, segretario clell 'Ordi11e. lJO rlò iJ • alu to del! 'on . G. a lvi, presidente dell 'O rdine . l e~ o e Re tt ore ~'fagnifi co d ell a l -n i' er . ità. I rattenu lo le11J1)0r aneéu11e11lc a R.on1a . P;trl a rono a1H:b e i d o ttori Do11adio ~~ ;\fu. ella, c ui r i"l)O e il prof. Brt11é. LT11 rin fresco e u11a co11versaz1one a a.i cordiale inle11 ificar ono l 'ar1imaz io11e d el l ieti · "'i 1no co11' eg·no.

Nooyo reparto nell'Ospedale di S. Spirito in Rorua. Nel nuovo fabbricato d ell 'os1Jednle dj S. Spirito ju Ro1na è ta to inaugt1rato un nt1ovo r ep art o ch e s i intitola al 1101ne g lor io o cli B. Ra1nazzini , fon flator e in Italia della 1nedicina del l DYOTO. e cue ha lo scopo di ricoverare quei n1alati bisog11osi <1i cur a e cli osservazion e r h e ve rranno egn aJati dall 'Istituto .\az. Fa r. Info rtuni . Ou es to reparto i11oderna n10n le a ttrezzato e affidato alla. clirezio11e tlel dott. A. Bonadie . i pro1)011e la res lituzio11e al lavoro fecondo del 111aggior nu n1er o possibile di operai colpiti da inforlu11i e rlu malattie pro- · fessionali; la sua is lituzione, vo lut a dai nuovi rlir1genti d ell 'Istituto Fascj la Jnfortt1ni , è stata a ttuata r11ercè l a larg h ezza di vedule clel gr. t1ff. Spa110, prefetto Presidente degli Ospedali , sempre 1)ronlo a r ealizza.r e quelle oper e di sana politica sanitaria ch e rispor1flouo ni po - tul ati del Fasci~ n10 . I con ven11 ti g uidati dal dire l Lore a ni ta.r io prof. CRs i11i 11a 11n o Yisil a lo la ~a l a e(l i gab in Ptli ::5C Ì C' n I ific i :~nnes. i.

Sezioite di 1ne<licina sociale nel Sindacato medico. Il Sindacdl.o Nazionale F ascist a dei Medici h a costi.tuito l a Sezione tec11ica dì l\iledicina Sociale . d ivis;.l in otto ,Sottosezioni fo rma te rispettivam e11t e d a cultori: di Biologia (Sottosezione A); cli MerJicinn del L a"uro e Infortuni tica ( o ltosezione B ) : Medicina Legale ( ottosezione C) ; Medicina Preventiva (Sottosezione D) ; Medicina Assicurativa e wlu tualistica ( otto ezio11c E) : l\iled jcina cola -ti ca. Spor li Y:-t. ~fili tare ( ott ose1. ione 1'- l ; Maternità e Infanzi a (So llo ezione G) : St ati. li cH ~Ieòico- hiol ogica (Sottosezione H 1

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S l·:ZIONE PH.\ TICA

Riunione di eserce11ti l'indus tria idro-termale. Ha a,·ut o lt1ogo a Ro111a la rittnjo11e annuale d e l Co11 ig lio direttivo rlclln Ferlrrn1jo11e naz ional(' facis la d egli E ercc11ti l ' i11clt1sLrja idro-Ler111aJe , ne11a qu ale il presiclente : g·r . 11ff. Rr bn cci , h a l)regentalo ai 11u111ero i ro11Y •ntt l i u11 'a n11>i a relazion e . ull 'opera !:-\·ol tn dal1ll Federazione dalla t1a cost iluzio11e nno ad oggi. La r elazio11c ha su . r il ato unn diffusa ·~rl e au riertl e di cus ioue a cui hanno part ecipa lo lut ti 1 convenu ti. particolnr1n e11te in rappor to ·1i ])ii1 in1portanti ecl a tlt1ali 1)roblen1i cle11a ('a legoria . Il Con iglio ha apJ)fO\ a l o u nani111 <~ li'\ 1 elaz ione della y)re~iden1a . l)renrl enfto a l 1o con \ Ì\'O

co111piar ir11 enlo <lell ·e aud i11H 1Llo di alcuni vot j fa ll i a su o tempo dalla Feder azione: h a in olt r e <t}lprovato l e ris ulta11ze conlalJili del bilancio con :--11 11tiYo del 1934. 1

Ordinanza di Sanità marittima. Le l)rovenienze d ai porti di Rang0011, Ta.voy, '.\J e rg ui, Bo1nbay e Calcut La (India inglese) sono ol topo te alle inisure contro il vaiuolo prescritte dalla Ordinanza d i sa11ità n1ari t li111a n . 1 clel 12 tfe11naio 1930. L 'Alto co1n111is ·ario JJer la citlà e Ja provin cia. di \llpoli ed i Prefe tti delle Provincie n1arittin1 e. 11onrhè le Capitan erie ed Ufficl. cli porto del R eo-no son o i11 cari cati della presente Ordina11za. e Com1nemorazione del 1\Iaimonide. C ~ talo solennemente co n1 n1 e111o ra I o a Ro1na, 1 tt> I Collegio Rabbinico Itali an o , l '8° centenario d eJla nascita d el ~1ai111011ide (Ni osè figlio di Main1011). ch e fu scienziato, filo. ofo, medico , giurista di a1lta fama e cli nobilissimi se·n si . Nacque a r..ordoY1 il 30 marzo 1135 e vis.--e nella Spagna , nel ~L1 rocco , in fJale ti11a, in Egitto. dedi.to al lavor o e ,ti lo tt1d io. La riunione fu presieduta dal prof. UJnberto (~a .s t1to: ten11c l 'or azione ccn11111emorativa il 1Jrof. :\r to111; il dott . Sonne ilìustrò poi una ordinata 1110 tra di cirr!Oli 1na noscritti e st am pe - clelle opere <l el \Iain1onicl e.

••• occa ·ione cli questa ri corren za , il Governo spagnolo h a fatto ~ ta111pare un francobollo com 1nernora l iYo clel ì\1ai1no11ide . I1t

Un 1>0' do l'llnq ue. 1 'Cnione in lern azio11ale conlro i] cancr o l1a te11ut o l 'assemblea ge11er ale a Parigi il ;1 e il 4 n1agg-io : 40 11azìoni vi erano rappresentate. Si è tratt :l lO dell ·orga1nizzazione del pro sinJo Con g r esso inter11azionale di lot ta cie11tifica e sociale contro il can cro,, ch e dovrà tenersi nel 1936. Ricordia1110 ch e dal 27 al 30 luglio si t errà a .-·an Seb astia n o il 7° Con g r e so intern azionale di talassoterapia. Relatori per l 'Italia saranno i dottori: R. Zanoli (Pietraligure), F . Delitala (Venezia; , D. de Fran cesco (Lido cli Venezia), Magrassi (Desenzano). Chied er e i I programma al : Co111itt~ Organizada del « VII C.Ongreso de Ja Asociaci6n Tn lernacio11al rle Talasot erapia », plaza del Bue1a Pr . lor 20. 1°, Sa11 Sebastian-Guipuzeva, Spao-na . <:o u1e alJbiamo annunzial o, clal 29 J11aggio al '2 g·i ug n o .. i terrà in Bruxelie un Con vegno internazion ale di inedici cattolici , promosso dalla Società n1edica belga cli Sa11 Luca. an Co~ imo e ,. . an Dat11ia n :J. Tema: I doYeri clei rnedici e rlelle c1s.;;ociaz io11i dei m edici cat tolici nella ried ificazion e cris tia11a della società ». Ri ,-olger i alla segr eteria flella Società , due Blanr h <' 14. Bruxelle : ovYero alla sed e centrale dell '.\ 1ione Cattolica Italiana, L argo Cava lleggeri 33, Ron1a 145.

Il Comitato cen trale per111a11ente dell '01)pio b ·t le11uto la ua 2.'=3a. Se ione a Ginevra dal 2.5 al 2~ i11arzo. Htt rie lc ll o pre. icl e nlc L . .\ . Lya1J e vicepresirlenlP H . L . L a) . La So ·ie là Lon1barda di (~ hit urgi n si è• él du11nta

il 29 111arzo, o llo la Jlresidenza cleJ pro f. M. Drllc1li. So110 ~ late falte 'i co111u11ì cazio ni . L« _tes a .... ocie tà .. i è aduna la il 12 .i pril e. in con1une con la '"'ocietà E n1ili flno -Ron1a,!!11 01H di r.h irur ~ i a , . ott o la pre id r n1 ;1 rl r i prnff . \T . T>nnat;


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« IL POLICLINICO »

e V. Pulti. Son o state fatte 6 comunicazioni sulle splenopa tie ed è stato discu sso ampiamente il tema delle fratture dì gu erra; p er questo secondo tema intervenne alla riunione la Sanità militare. Nei giorni 19 e 20 maggio si è tenuto a Milano, n€11 '.A.ula Magna della R. Univer sit à, un convegno di antropologia e p sicologia criminale, inaugurato da S. E. Solmi. La Società Medico-Chirurgica Trevigian a adunata il 3 maggio, sollo la presidenza del N. Lovisatti , assistito dal segr etario dott . G. tolozzi . Sono st at e fatte comuni cazioni dai R. Cohn, D. Calzavaira, C. Cella , F . Pezzato.

si è prof. Barsoci:

La ,Società Medico-Chirurgica Bellunese si è adun ata il 13 marzo ; sono state fatte comunicazioni dai soci : R. Broglio, S. Colognesi , V. Del Fabbro, G. Volpato. Il Collegio dei Medici di Bruxelles ha organizzato una serie di con~erenze dal 14- maggio all '11 giugno. s tata portata a compimento la definitiva sist em azion e delle Terme di Viterbo, che, come è r1oto, furo110 cedute cinque anni or sono dal Con1une all'Opera Nazionaje Dop olavoro. È

Con R. D. 7 febhr. la R. l Jniversità di Firenze è autorizza la :-i.d accettare la do11azion e di L. 44.000 nominali, in tito1i del D. P ., dispost o dal sen. prof. A. Lustig e dal prof. G. Chiarugi, per concorrer e con la rendita. a! mantenimento del periodico « Lo Sperin1entale ». C-0me abbiamo già detto, vien e ora celebrato a Vienna il 150° anniversario della fondazione dell'Ospedale Generale; in tale occasione si svol ge, dal 13 al 25 maggio, il « Festival della medicina », ch e comprende un 'Esposizior1e di storia della n1edicina (n el Museo di storia naturale), un Congresso di m edici , a carattere internazionale, e }'inaugurazione di un monumento al dott. Johann Peter Franck, il qual e per primo diresse l 'Ospedale Gener ale.

[ ANNO

~UM. 21)

XLII,

Alla presenza del Console d 'Italia Di San l\!Iarzano, di numerosi soci della « Da11te Alighieri », qell 'cc Italian Study Club » e di un foltissimo pubblico, il se·g retario generale della « Dante » comm. J\if aino ha tenuto a Denver, nel Colorado (Stati Uniti), una conferenza con proiezioni sulle bonifiche e le realizzazioni del Regime Fascista. L 'illu strazione dell 'impo·n ente opera dovuta alla volontà del Duce ha provoca lo una calda di1nostrazione di italianità. La Regina si è recata al Policlinico di Roma per una delle periodiche visi t e ch e u sa fare al V e VI Padiglione e ai due altri padiglioni sussidiari, ove attualm ente sono ricoverati circa duecento inalati p er la cura dei pos lumi dell 'encefalite letargica, J>rovenienti da ogni parte d 'Italia. Contemporaneamente giungeva il prof. Levadit i della Clinica Pasteur di Parigi . Il direttore del Reparto, prof. Panegrossi, ha accompagnato la Sovrana e ! 'illustre ospite straniero attraverso le corsie. Ad iniziaitiva di un gruppo di laureati n el 1905 in Firen ze, il giorno 23 giugno vi sarà una riunione di tutti coloro ch e in luglio e in ottobre di quell 'anno 1905 h ann o preso la laurea in Medicina e Chirurgia. Tutti coloro che si trovano in questa condizione e ch e desiderano par leciparvi sono pregati di darsi immediatamente in nota al prof. comm. Valfredo Chiodi, via San Gallo 4, Firenze, ch e è l 'organizzatore della simpatica iniziativa. Si h ai notizia di gravi e dolorosi episodi avver1uti in .Spagna, a danno di m edici; il medico di Viso de Agor è st ato pugn alato; il medico di Villafranca de Bierzo ha avuto la casa distrutta da un incendio provocato ; la casa del medico di San ' ' incent de Arévalo è stata presa a sassat e; i1 m edico di El Tohoso è stato assassinato dal proprio autista . Apprendiamo all'ultimo momento la p erdita del prof. GAETANO FICHERA. Dell'illustre studioso diremo in un prossimo nu1nero .

Indice alfabetico per materie. Adenopalie cervicali tubercolose: trattam en lo . . . . . . . . . . . . . . . . Amebiasi intestinale cronica con r eperto di laboratorio lungam ente n egativo . Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . Carcino1na : t erapia con ultrapeptoni . Cron aca del m ovimento profession ale . Der1natologia n el 1935 . . . . · · . . Emorr agia cer ebrale: trattamento . . . Ernia inguinale: procedimento Baggio applicativo del metodo Bassin j Gas di gu erra . . . . . . . . . . lrnpronle digitali: patologia . . I11fezioni minime . . . . . . . · I nsegnamento superiore . . . . . . Ipofisari: ricambio degli idrati di C. . Lipogranulomatosi progressiva della muscolatura . . ... · · · · · · · · · proprietà riservati. - Non

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Meningite tubercol are: difficoltà diag·110stich e . . . . . . . . . . . . . . . . . Morti improvvise : importanza del sen o carotideo . . . . . . . . . · · · · · · Paratiroidi : importanza nella regolazione del contenuto totale in m agn esio dell 'organismo . . . . . . . . . . . . Sensibilità cutanea speciale alle r adiazioni di breve lunghezza d'onda . . . Ton sille: ulcera sifilitica a tipo di angina p seudo-membranosa . . . . . . 1'ubercolosi polmon . : efficjenza e limitj dell 'ascoltazion e . . . . . . . . . . . . Ur etrografia . . . . . . . . . . . . . . . Vaccinazione antituber colare con BCG: efficacia . . . . . - . . . . . · . . . . Vitamina C n ella terapia delle diait esj . . . . . . . · · . . em orragich e

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cansenttta la nstampa di lavori pubblicati nel Policl inico se non '" seguito aa 11u1oriaazione scritta àaUa f'eàaZione . E vietata la f>ubblicatione di sunti di essi senza ciume la fonte. 01ritt1 di

C.

FRUGONI ,

Red . capo.

A. Pozzi, Resp.

Roma . Stab. Tipo-Lit. Armani di M. CA>urrier.


,\.NNO XLII

Roma, 3 Giugno 1935 ·XIII

,,

Nnna. 22

'

'' DURANTE

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI .e FRANCESCO 8BZIONS PR.ATIOA REDATTORE'

CAPO:

PROF.

CESARE FRUGONI .

Clinico Medieo di Roma

.

SOMMARIO.

.

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Osservazioni clin iche : D. Beggi: Feno1neni di intolleranza da insulina. - E. Liverani : Su di una particolare int olleranza a lla vaocinoterapia endovenosa in un cas•J di febbre m elit ense a dec"O·r so atipico. Resocon t i clinico-statis'iici : R. Broglio: Cento r esezioni gastricùe eseguite in rachianestesia con p ercaina. /Rilievi e Comment i : F . C. d a Villa: I niezioni endo;venose di carbone a.nimale. .S.unti e rassegne : R 1C.\MBIO: G. Frontali : Fosfatemia. e rachitide. - M. C0im el : La vita m ina D nell'eczema. Sua azione &ul metabolismo del caJcjo. - S. Batta.glini: Latti cemia e ins u lina:. latticemia e t era.pia glucosio-i•n sulina nei .c ardiopatici. - Ttrl.\10RI: Franz Ton-cklheere e Robert Leclercq: Studio ana t omò-clinic-0 dei tumori della r egione lomba re. - R. R .' Villegas e C. S. Damel : Neurinoma dell'·orbita. - MISCELLANEA: W. H. Maxwell T elling: La importanza clinica della fibr osite nella p r aticu, generale. - V. Putt i e C. Casuccio: Saggi di tel'IIIlometria a r ticola r e. H otizia bibliografica . - Cenni bibliografi ci.

Accademie, Società Mediche, Congressi : Società L om barda di Medicina . - Società Medico-Ohi·r n11gica di Oatania. Appunti per il medico p ratico : CASISTICA E TERAPIA : Diagnosi e trattamento degli itteri beni:gni. - La vescichetta 1biliar ~ doppia. - Sull'etiologia e la· sint omatologia della t emporanea occlu sione delle arterie mesen ter ich e. - P erit onite cr on ica fiibrosa incapsulante . - Sulla presenza di piccoli f ooolai di n ecrosi . pancr ea t ica in varie malattie. - SEMEIOTICA : Modificazio n e della reazione di Cuboni per la diag'nosi di gravidanza. - MEDICINA SCIENTIFICA: Contribu to allo etudio del probabile ufficio del silicio nella immunità con tro la t ubercolosi 1polmonare. - P OSTA DEGLl ABBONATI. - VARIA. Nella vita professionale : C1·onaca del .m ovimento prof essiona le. - Amministr azione sanitaria. - Concorsi. - Nolllline, pr omozioni ed onorificenze. Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. I od ice alfabetico per ma terie.

OSSERVAZIONI CLINICHE

zìon e dell 'insu linra e in inodo tale da r e11dere verosimile il g iudizio di ipoglicem ia ; però i'l t.a.sso g licemico n on scéndeva n è pri1na, nè clurante, n.è doip 0 la crisi e, in· alcu nì ca&i p·re·~entati dal relator e, persino la soppressio·n e del trattan1e·11to insulinico non fu capaic e di ,·in cer e la crisi.

I sTrruTo

n1 FAT01JOGIA SPE CIALE l\il EDICA

DIMOSTRATIVA DELLA

f{ .

UNIVERSITÀ DI PISA

Direttore : 'PlfOf.

e.

L9TTI

Fenomeni di intolle1·anza da insulina. Dott. Do ME NICO

1

3° Affezioni cutanee . -

Altre r eazioni di i11tolleranza p,er la insulina osservate dall 'A . , Lutlichau r1el 1928 c.lassifì cò i disturbi di e confer1nal'e cla n1olti AA. çhe u sar o110 l 'in i11tolleranza ir\s.uli11ica in tre gTandi gruppi. sulina1, sono le eruz.ioni cuta11ee si1n ili a quelle 1° F enon1eni causati dall ' aumento ·d ella dell 'orticaria cbe af>·p aiono gen e·r almente i1elle .tolleranzaai per g·li idrati di carbonio. 111 que- zon e vicine all e arti colazioni e p er lo più d an:S t i casi divien e ecc,e ssiva u n 'unica do·s e di inno prurito più o 111eno intenso. :su lina poich è il tasso glicemico recede ad un Lutticha u crede c.h e queste sia110 reazio,n i ,Jimite tale da far scomparire i si11to·m i di ipo·- anafilattic.l1e pro.dotte da in1purità cont enute :.g·licemia. Si tratta i11 ogni caso di' fenomeni di !tei preparati di insulinfl ch e- agireb1b ero co11n1e minin1a entità , tutl a,ri:a più ch e sufficien1 i ad sosta n ze i)roteir.h e cap•a ci di d etermi11are i fea llarmare il m alato ed i suoi con giunti. r101r1cni suddetti. 'f ra le relaz ioni. loca li g·li r\A. 2° Crisi pseiido·-ipo,glicemiche. - Oltre ai a, crivono la eritrodern1ia ecle111atosa, nodo~i­ là do·l orose, ascessi sterili, infiltrazioni pse11,e.asi n ei quali si ma11ifestano i sinton1i di ipod.r1-flemrnoniche (Stroon1ann). ~licemia per a c.certata d iminuzione d el tenore Clifford , IB arborka, hanno i'llustr ato due ·dello zu ccl1ero ematico . Liitti'ch au osservò casi d.i iper se'l1sibilità nei quali n on si potè consta- · casi 111 cui dopo· 1'iniezione di insulina 0110 t ar e una cau sa clinica. Le m anifestazior1 i c o n1p1ar~i n elle braccia e nelle· gambe di due pazient i degli aivvallan1e11.ti non acco1l1pag11ali con1parivano al 1non1ento della son1n1in istraBEGGI .

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<< IL POLICLJNICO

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[~i\NNO

XLII,

22]

NUM.

r1~

da dolore, n.è da tun1 e.fazio11e, n è rossor e•. pl'ecede.n te osservazio11e di ~1.ayoh appe•n a S€ pQuello che nlaggiorm ente ha richiamato l 'atpe che tale sinton1atologia addominale era i11tfnzio11e dei soprac itati AA. era la scom.p arsa sortai in seguilo ad una precedente iniezione da d el gra1sso sottocutaneo nelle zone in cui erainsulina, cr edell.e opportuno di desistere dalnc, state i)ratica te lé iniezio11i di insulina. 1·inter"\ enlo, i11te,rr>retando la 11atura dei· feno W ech-Sler riferisce di una donna di 47 an111eni prese·n tati dal paziente, com e rpossibili ni affetta da diabete m ellito la quale t.rattata r eazio11 i a1ìergicJ1e da ir1su]in.a. con trenta iniezioni di i11suli·na Well come preNel « Nuc leo ?\l e1ssi11e ... e della Sezione Sicisf:ntò carne unico sintom0 di intolleranza, la liana della Società Italia na di Pediatria » aduformazio11e di infiltrati dolorosi a1I punto di nanz.a 12 luglio 1932, venne iJlustrata la 'sto ria inoculazione. Dl1e anni più tardi un peggioracli un latta11te di 13 mesi, nutrito artificial• 111entcJ dell e co11dizion1 ge11erali della pazie11te, n·1ente, di s trofi co per dislurbi cronici' d ella nure11deva necessaria l111a r1 uova cura insulinioa1: trizione, i] qua le sottoposto ad una curia insuve.n nero ~on1.minis lrate da~)prirr1a alla .p aziente linica alla dosA di I . TJ . per I~g. di peso, dopo due volte al giorr10 20 cc. e po·i 3 volte 22 cc. Ja sesta i11iez io11e 1)1r esentò un aun1ento prod1 11~ 'Uli·na Hoechst con agg iunta di novogressivo d el peso che raggiunse la media giorca ir1a . Le prim e i11iezioni vennero tollerate n~.liera di 70 gra1nn1i co1l·a scomparsa d ei dib en e e non si eb·be l 'insorgen za di in filtrati. sordini inte. tin.ali . Dopo una serie di i11iezioni Do1po otto giorr1i di cura in su l ir1ica in so rsero fu fatta una sosta e poi'c.h è la ascesa del peso imJtr oYvisar11 e·n te dap·p rima al punto di inierle l b an1bi no ave, 1a f' uhito uri arresto fu sot' zione e poi su tutto il corpo d ei ponfi pruri tc1po.sto nuovame!lte a d una cura insulinica alla ginosi. L 'insuli11a ven11e sospe·sa, ma• nonodose di I.'U. per Kg. di peso cor1poreo . Ap1pena sta11te ciò g li attace,.h i di ortic.a ria si ripe terono praticata la pri1n.a iniezione di questa seco·n da giornaln1ente una o più volte.. Cu.r e con broserie, con1parve vomito, diarrea n1ucos.f)., esanr11uro, ca lcio , r1011 diedero alcun giovamento. t ema a tipo morbilliforme pe·r tutto il corpo, So lo dopo un anno l 'ortic.ari'a regredì lenta·- r<)lso piccolo , irrr·gola r e, s11dori n·eddi. Tali Tl1en tc. fenomeni cessarono n ella gio.rnaita senza ulte Ogni tenlalivo di c ura i11 st1linica era però riori conse·guenz~. Si pensò ch e tali fenomese,1 npre seguita dalla comp arsa di manifestani potessero e·ssere del erminati dall 'u so d ella zioni orticariodi. Si tentò di ottenere la· scomit1sulina . Si ritenne opportuno di do,rerla soparsa d ei fenomeni di allergia mediante l 'agspe·n de.r e per un certo temp-0.. Al 15° giorno dal1a sco11rlpa r s~ di t.a] e si11ton1at0Jogia fu pr::1. giunta di un i)rodotto p·i tuitario e si variaro110 i ]-1rodottì insulini ci; tutto però inutilmenLir:ata un '.altra iniezio·n e di i11 sulina alla stessa: close. Que~t a volta i feno•m eni si ripeterono in t e. 1\nch e l 'in ~uli11a v\re]Jcon1e ch e era stata forma più intensa. <li scretame.11te 1oll erata una prin1a volta, non Engelb€rg ha osservato un ca o di orticaria r>oleva essere i111pieg·ata . localizzato· al pu11to o·v e fu praticata l 'inieDunner e Dohr11 nel 1929 durante· una cura i11g rassante praticata con insulina i'n oggetti z Ll)f1e d 'in ~ulin a V\i-ell co,m e; la stessa r eazione si manifestò lJÌÙ tardi con in su]in a Lilly. Sotcon lesioni specifi ch e polmona:ri, h anno ritoponendo il paziente a sei n1e . . i di distan z.a: scontra to una tripJice r eazione : arrossamento alla r einiezione d'insulina \\t-e]lco·m e, h a rinotevo] e ne] punto dell 'iniezione, riac utizzascontrato orticaria e distt1rbi vascolari. zion e d ei falli polmona.ri, e'1evazioni t e·r mich e Strooman in una d o·n na di 34 anni co,11 a e mèlr1ifestazioni ortiçariodi. { hilia gastrica, n ev rast enia e denutrizione, h~.t Mayo tra gli incidenti ainafilattici da insuri scontrato .sen.so di prtlrito al luo·g o d ell 'inie1i11a l1a richiar:1 ato ] 'attenzione sulla possi'b·i zione d e11 'in su1in·a e in un altro punto 1a con1lit?.i di e,1entl1ali f e110111eni gastro-enterici siparsa di un ascessi). Dopo 8 giorni dal tratmuJanti a volte ul ceri e appendiciti pe·1 ~forate. tamento insulini co (in tutto vennero somm iWìlliar11s n ell 'a,p rile del 1930 ha illustrato 1dstrati 40 l T. ), e dieci g iorni do·po la p rin1 a un caso di diabete giovanile in cui è inso·r to ini·ezio·n e, ]a pa.ziente ha comin ciato a IJ~·e enin seguito a iniezio·n e di in sulina una im1p.o t ar e dolori a1 ddominali, così fo.r ti da costri11 nf'ì1 le indrom e addonlinal c con vomito di magerla al decubito sul ventre , orticaria dJi alteriale ar,qu oso verdastro, violenti d olori spaf5tici diffusi a tutto l '·arldome, ventre notevol- tis~imo ararlo con edcn 1a alla farcia, au1n1e11to· delle .p ulsazioni, febbre, tosse, dispnea, cefa, rnente teso. Nel dubbio ch e si trattasse di un prc icesso ulcerativo perforato. i stabilì di p1ro- ]ea, g ran.de irrequiet ezza. Altre 1nanifestazioni ced er e ad un intervento laparatomico esplo- allergiche vengono riferit e d a Bor1em, Greiff, 1·ativo, n1a \i\ illiams ricordando anohe una Kraupl. I p1rimi AA . e.b e si occuparo110 di tali. 0

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rANNo xL11, Nu1vr. 22J

Jr1.a11ifestazior1i a lleirgicl1e (Ha.jek , Willian1 s, bu..i1ner, Do1h o11il, &trooma11, Kraupl, Soo·k e , A. Rudy) lei riten.nero doi;ute ad impu1ri tà p roteiche contenute ri.ell''in.'ìul'ina. An c1l1e do1:>0 ohe Abel è riuscito a preparare insulina c1ri's talliz zata sono <;tati d escritti disturbi a cara tteire a11afiliartti co (Tuft) . Sigi1ificative ed inter essanti so110 le o..,servazio11i di Greif, il quale dopo ave·r e. analizzate le caus~· d e.i feno1l1eni anafilattici da lui r iscontrate in tre casi di diab·e te, sos tie·n e cl1e ]a ana1fila sF-i da insulina sia p·r odotta i1on da i'111p·urità del prodotto, n1a ch e è questo co·m e tale a determiriare l' a.nafila.ssi 1iei sogge.tti ri 1

sisteHna n.ervo·so vegetativo

la-

partico,~a.rmente

bile. È sorto cosi il concet.to cl1e l 'insuli11a 11ossa di i}er se s tessa costituire u11 anti gePe ~.peci fico c1a pace di se11sibili zzare l 'organi·s.rl10 diabetico· e 11011 d iab etico. Sulla bas€· di i1uporta11li osse,rvazioni di Ilay Ii<iud e Lac,r oix, i qua li riuscirono a rea lìzzare n ella cavia l 'a11afi1a ' Si l)assiva col siero di un n 1alato ch e pre~·e11I av·a inte11sa cutireiazio n e posi1 iva all 'insulina , Barrai e Roux, ha11no .p ro ceduto· a dell e ricer ch e spe rimentali sulla se·n sibil izziaiiio1n e d elle cavie co·n i11sulina comn1erclale p1u rificata e n o11 [1'u rificata e p r eparata con pancr eas di b·u e. Dall 'i11s.ien1e d elle loro ric·er ch e hanno tratto la co11clusion e che è 1

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possibile det.er1111iria.re szJe rimentalmente la se11sibilizzazione arie h.e. co1i in su Zina purificaita. Recentem ente Preti ha r1 confer n1ate que t e r] c,er ch e· spie·r ime.i1tali e d il suo allievo Battist ini ha potuto descrive,r e tipiche inanife,s tazioni anafilatticl1e ir1 du e donne sottoposte a t era1)ia in sulinica e dopo una serie di diligenti ricer che sulla nRrtura dei fenon1e11i ril evati , è venuto alla co·n clusione eh.e l 'iristili11a pu ò cosfiluire un. a11tigene specifico cap'Q.Ce di sensi1

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bilizzare in. sen,so anafilattico· l'organismo animale. Nel sette.1)1bre d.el I 933, Salvatore 1Fi:andaca h a descritto i feilom.e.ni anafilattic i osser vati jn una pHziein te affetta da diabete m ellito n el cor so di u11 tr at tan1 ento in suli11ic·o e· ha fatto rile\ ore ]a rarità di ta li manifes tazi'o11i. I.e cutireazioni . da lui ese.g uite co·n insulina di di,1er se p r ovenìe11ze, con estratti di p an( reas desir1 suli11izzati e con estratto corti co~urrenale Ricl1ter , a d oper a to n ella fabbric.azio n e del preparato insrulin ico u sato, dall 'infei:rn1a (Ilogenina), sono s tate posit i\ e soltanto per alcu11ei delle in suli11 e a doper ate . Il tra·~porto p•a sivo (1)rova Prau snitz e l\.u t11 Pr ) è r iu.scito solo co 11 le insulin e : Ilo•g enina, A1l en lla 111b urY~ e Rocl1e . Il Lrasporto passi,ro agli anim ali (co.n igli) , la p rova di \i\Talzer ese1

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S EZ ION E PRATJ CA

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guita co11 pa11creati11a di Erba, le p·rove sierologiche· sono state co·rr1pletar11e·n te negative . E stato possibile a ll 'A. ottenere lia. desensibi'lizzazio·n e co11 iniezioni in.olto d~luite di insulina. Nonosta11te le num·e ro·se applicazior1i tera1)euticl1e dell 'in sulina, J'evenie-11z.a di fenomeni anafiLlt.tici è piuttosto rara e la ragione di ciò consiste n el fatto che abitualn1ente l'insulina, come giustiao11ente l1a rilevato Preti, viene som1ni11istrata co·I meto·d o delle inie,z ioni subentra11 Ii. 1'r:i g li a1111r1alati da i1oi sottoposti a insulinc1l erap1a, solo in un c.aso ci è stato possib,i le risc•)ntrare intponenti n1a11ifes.Lazioni· a tipo orticarioide diffuse a tutto il corJ?O, più intense alk:1. fa ccia e agli arti inferiori. Ci è sembrato in teressé:i11te 1 illustr.a zio.11e di questo caso c linico i11 qu!\1,to Jo stesso an1111alato p:r esentava an.c11e irr1p<»r.1 e11ti edemi alla fa ccia e·d al collo e peir I.e c~!:\e rv<:lzjoni falle sul t entativo di rl ese11 sib·i1 izzazio11e s11ecìiica1. 1

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P. l\1ari110, di anni 23, coniugato con prole, com1n er cia11te, da Pisa. Nulla di notevole i1ei precede11Li ereditari e perso11ali. Ha goclu to buo11a sal11te fino ai pri111i di gen11aio del 1932. In tale epoca cominciò acl avvertire ser1so di as te11ia, ian1e e set e inten sa , poli11ria (circa 6 litri i1elle 24 ore) . Venne allora co11s lat ata glicosuria per cui fu sottoposto a cura adeg uata. La ina ttina clel 13 m .arzo ven11e ricoverato <l 'urge11za nel nos tro Istituto per co1na diabetico. Sottopos to acl un 'inle11sa cura in sulinica (' iVellco111e) e di alcali11i , si riprese d el coma e dopo circa due inesi di degenza Yen11e dimesso. Torr1a alla i1ostra osservazion e i1ei primi giorni di settembre del 1933 p er ch è u 11a otite aveva comp licato il decorso del diabete. Non s i riscontra nulla di notevole a carico d ei vari organi. Pmx. 150, Mn. 80. Quan.t ità orine 2000 ; P a. 1024; Glicosuria 12,6 % o; Acetone assente ; Acid o diacetico assente. Gloh l ii bianc;h.i 5.500; Globuli rossi 5.500.000. l;-ormula leucocitaria: Pol. n eutrofili 65 %. eosinofili 2 %, basofili 1 %1 li11fociti 28 ~b , n1onociti 4 %. Il paziente ch e n elle su e preced enti cure aveva fa tto u so di insulina ~'ell come , clu e g ior11i dopo il suo in.g·resso nell 'l s Liluto co111inciò la t er apia i11 suli11ica arloperando il prodo lto d ella Casa Seron o . Alla di stanza di 40 n1i11uti dall a iniezio11e di 12 U. d 'insulina Sereno, il p azien le cominciò ad accu sar e malessere, aum<~nlo notevole d èlla frequenza d el pol so (130), vertigini, tremori, dispnea inten sa, caduta della pressione arteriosa , co11ati di vomito. Ur1 'ora dopo l 'in sor gen za di ques ti dis tur bi, si è avuta la cornparsa di manifest azioni <'UI a11ee caratterizzate da 11n inar cato arrossa1nento d iffuso a tutta la r egio11e glulea in cui er a st at a praticat a l 'iniezione d 'insulina . In corrisp onden·za del punto d 'iniezio11e, la cute si m ostrava inf iltrat a, u11 po ' rileva ln, r ossastra e co11t em por ar1eam e11te si è avuto l a compar sa di numer os1 po1nfi d iffu i a tut to 11 c~rpo accompagnati. da yjvo pr urito. Er nn o r isparmiat e le m ani e le piant e dei p iedi .


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lL POLICLTN'ICO

Sulla faccia abbian10 r iscontra la la prese11za d i edemi indolenti, con grosse n1acchi c erite111a to e, prurig inose e rilevate , a contorni irregolari . Qt1estc m a nifestazioni cuta11ee sono sco1n 1)ar se n el Lermi11e di 5 or e, son o :p2r sistiti inYece p er J)Ìt1 te111p o g li ed e1ni (vedi fotogr afie N. 1 e i\ . 2 J. P e11 anelo ch e il Paziente fosse st at o se11 ibilizzato all 'i11sulina ch e g li era stata i11ie l la la 1Jr ecedenlen1ente, abbiam o voluto proced er e a qualch e ricerca per m eglio interpretar e i feno111eni presenta ti èfal p aziente . Le. ricerch e ven11ero eseguite sul san g·u e e sul la pressione arteriosa un ·ora dopo

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FIG.

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l ' iniezion e di insulina Serono e quando più i111pon enti er ano i feno1nen i vaso1notori e cutan ei . Esame m orfol ogi co d el sa11guc : Gl . ]). 4250; Gl . r ossi 5. 170.000 . Fo rm u la leucoci t aria : P ol. n eutrofili 58 %, eosin ofili 8 %, b asofili 2 %, li nfociti 29 %, m on oci li 3 %. Tempo cl i coagul azion e : injzio al 3' m ' fino 11 ' m '. Re tra ltibili tà del coagulo : 3 h . Pressio11e ar lerio ·a (P ach o11·) : iVIx. 100, Mn ·. GO. Bet1 volen tieri av re1111110 volu to e ffe ltuar e altre p rove con insulina di diver sa provenien za, ma i d is lurbi pre en l ati dal p aziei1te eran o tal i d a n o11 con sentirc i u lteriori esp erin1enti. P e r e ... cluclcre cl1e n el pazi ente l a sensil)i]izzazi~­ ne fo ~ e <la ri ferir :,i ad eventtiali impuri tà p r otei-

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f.A.NNO XLII, NuM. 22]

r l1e, ablJia1110 ri corso, co1ne h c.1 11110 fa llo i 1J1ece(le11Li au to r i che i 0110 OCC llJJa ti cli que te rioe rr h e, ad es tra tli p a11crea tici disin st1Jinizza li (.4.n g io.i:i l -.4 st e11i l). La i11lrod uzio11e p a re11ler ale di ques te d u e sos tan ze, 11011 h a cle ter11iii1a lo 11el 11ostro }Jazien te 11e u11a r eazio11e deg11a cli n o ta. Ad avYa lor ar e 111aggior11te n le I 'ipo tesi ch e l 'insuli11a co111e t ale e 11011 pe r ia 11re~c 11za di i1n1)u r i là pro teich e, avesse provocala la se11 ihilizzRzio11e, al)bian10 1)r a ticato al i1azie11te con Ja tec1dcn a t utti ])e11 n ota, d elle i11tradern1 o reazio11i su11 ·ava111braccio cou diverse i11s11l ine e co u es lralti pa11creatir i dj s i11sulil ) izza ti . Nei pu11ti d elle i11lracler11lor eaz io11i pra ticate con la insulina Roch e, Leo, .Zan o11i, Erba, b en IJreslo si è avu to la co111par a cli J)Onfi più o 111e110 r ì leYa li ecl .1r ee circo cr jtl e p ii1 o m eno a1rossate e i11fil tra te . Ta li J11ani fe lazioni i on o 111anifest a te, ... e})be11e i11 g r ado i11i11or e, r1ell è1 intrad er111or eazio11e fatta con la insulina 'Vellco111e, i n ulj11a con la quale er a stat o t r atta to l 'a1nmal ato ~i110 al giorno cl el su o j 11gr esso J1el1 'I sti tu l o. L 'intradern1or eazio11e pra ti cata cori l 'j11sulina ~r o110 h a <lato luog·o nel J)t1nto d 'iniezio11e ad u n 'ar ea arros"'a ln con u 11 po n fo he11 r ilevato. Decisan1e11.le 11egative le j11 tr ade r111or eazion i prat jca le co11 es tra t li pa11cr et1 lici d L. jnsulinizzati. P er cor)1ple lar e le i1os lre ricer ch e, abbia1110 voluto esegt1ire an r l1e de i t entativi di trasporto passivo e terolog·o <leg·li anticorpi d e l p azie11t e ai co11 igl i. A tale . copo a})biai110 i11iet la to intradern 1 i~ can1e11te in u ri orecc hio <li 5 co n igl i c111c . 0,1 d1 , iero rlel pazi ente e <lo po 24 or e Yeniva110 i n iet ta te r1ello te 50 punto a1cune goccie di in u lina (VVel lco111e-Ser ono-Roch e-IJeo-Za11oni J diver a per ciasc u11 co11iglio. Ne ll'altr o orecchio s i · tabiliva il cont r ollo i niel lando c1nc. 0 ,1 <.li s ier o d el p aziente più alcu ne g·occie di est ra tti 1)a11 cr ea lici clisi11sulinizzati . Nell 'or eccl1io d ei conigli ir1 cui abbia1no i~ie~tato s_iero più insuli11a (rl iver sa p~r og11i c?1!1gl10 e c1.oè Leo-Za11oni 0 ll och e) a l1 a d1 t an za d i / ore abb1a1l10 r iscontrato un legge1 o g rano cl i i11fil tr azion e .. Nel conig·lio in cui abbiam o i11iettato ~iero J)ltt j11sulina Serono si è avula la co111par a d1 lln ede1l1a più marcato e }'orecchio cl ell 'anin.1ale, ?osì t ra t tato , er a cadente . L 'or ecchio trattalo con siero d el p aziente piì1 insulirta W ellcom e h a d ato una r eazion e scarsJ.. Nessu11a r eazio n e si è avt1ta a carico dell 'or eccl1io in cui abbia1110 inie ttato si.er ? de.l pa_z ie~~t e più estratti p an cr ea Lici òi si11 ul1111zzat1. ~ell .1nten to di m eglio accer ta r e l a n atura delle n1an1festazioni presentat e <l al p aziente e. :per ved~r~ . se er a p ossibile vincer e il su o st ato d1 1p~rse 11 ib1l1t à il ll 'in ' t1lina, pii1 evidente con. l 'u so ~1 . qt1.ella Seron o, abbiam o proceduto a dei tentat1v1 d 1 rlesensi bilizzazione sp ecifica . . . Per quest o tentati vo ~iagr:' ost1co e terapeu~1co, nb])i an 1o seguito l a tecnica illus trata d a S?h1ll e :il)bi amo iniettato j11traderm.ican1ente al paziente ~ ""io rni su ccessivi , in un prirno tern po cr11c. O.2 ih inst1lina Serono alla diluizione cli 1 110:000 au n1e.ntando progressivam e11te l a c?nce.11Lraz1~n e. ~bb1a­ rno r iscontrat o ~eazioni locali. n ~1 . punti dell i11 tra~ dermor eazione fino ad una d1lu1z1on e 1/300. Al or, q u ando n on abbiamo più riscont~~to ecle1na, ne , ·to , n e' rossor e al punto rl ell 1)1ur1 . . intradern1orea· l' 7ion e abbian10 cominci a to ad 1n1ett ar e m s u .in.a ' per via sottocutan ea, d a pr im · a som n11111 Sero110

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lANNO .\L li,

1\lTM.

22 J

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SEZJONE PRATICA

.stra11do c1nc. 0,4 dilui~ a al 113000 e si è aYu to 1Jruri lo al pu11 lo dj i111czio11e. · Introduce ndo c1nc. 0.2 c1 'in sulina ... ero110 dilu ita a 1/3000 non abbiamo avuta alc u n~t reazio11e. Abbiamo allora i11 trapreuo il trd l larnento ipocler~ico co11 i11 uli11a . erono diluita 1 :2000 partendo da c111c. 0,4 il prin10 g ior11 0 e abbian10 I1otato arro .. ai11ento e IJr uri to al luogo ctoYe fu praticat a l'iniezione. Il seco11do giorr10 abbia1no iniettato eme. 0 ,4 d 'in uli11a Sero110 dilui ta a 1: 1000 con .. car ·a reazione locale, al t e rzo g jorno è tata pralica ta una iniezio11e di c111c . 0,4 d'insulina Se1ono diluita a 1 :.SOO. Non aYe11do ri scon trato al Lerzo giorno clall .i11izio del trattamento ipoclermico alcun fatto deg110 cli nota abbian10 cominciato a so111ministrare i11 suli11a a econda cl el bisogno del paziente che alla fine del dic:e111bre 1933, epoca della sua u scita dall 'I titl1to tollerava iniezioni d 'insulina Sero110 anc he a fo r l i. do i senza presentare disturbi i1è locali nè gen erali. Il paziente torna al nostro Ambulatorio nell 'apri1e (le! corrente <u1110 co11 g licosuria al 16 %o, glice111ia 2,80 %o e n11lla cli no1 evole agli organi j11terni. Ci riferisce che clurante i cinque in e i di permanenza a <101nicilio si è sottoposto ad u11 di orcli11ato reg·in1e dietetico e saltuaria111ente ha esegui I o iniezio11i di insuli11a \i\Te]lcon1e. Ricordando i feno1neni cutanei e Yason1oiori presen tati dal paziente ne] dice111bre del 1933 in segt1ito ad i11iezioni •li in uli11a Sero110 ed aYendo lello i·interes . . an ti ~ ì1110 ]aYoro di Pasteur, \ -al leryltado t , G ~1 r a uric ed l~.. Ht1go, ul1a << Dese11 sibilizzazione » .q JJJlia1no Yoluto Yeclere e la de en sibiJjzzazione s11ec ifica ottenuta d al l)azie·nte riel dice111bre del 19:~3 e ra Le111pora1iea o 1Je r111a11ente. Abbia1110 a tale sco1Jo in lrodotti i11traclern1icamenle c n1c. 0,2 rii in ... u 1in a erono all a con centrazione <l i u110 per 10.000. ,\ el ]Ju nto di i11iezio11e è ricon1p.:irso ]Jrurilo , ro ore, leggero g r aùo di e<1ema. f•en . . a11do di lroYa rci e n11Jr e di fronte acl un soggetto . . ensibilizza to e per eYitare al paziente dif-:piaceYoli incide11 li ci .. ia 1110 li111i tati all 'i11troduzio11e p er Yia i1Jocl er111ica d i c111c. 0 ,4 cti in uli11a Sero110 alla co11ce 11Lr.izio n e di 1/1000. A breYe di. t an za cl all 'i11iezio11e, ablJia1110 a:--.. i Lito ad un arie. ·" a111en lo cou IH'ttrito i1ella regione g·lutea e po111fi prurigino i difft1 . . i a ll1tto il co rpo. Le ricercl1e e egt1ile sul angue e sulla pre sione arterio ·a st1bilo dopo la so1111ni11i trazione di i11ul ii1a erono, ci h anno riYel~li chiari . . egni di una vera e }Jr opri a cri i en1 oc l a~ic C1 : Let1co1Je11ia , i1Yverio11e d ell a forn1ula leucociL1ria con n1odica ne11tropenia ed eo i11ofilia; ritarclo <lella r etrattibilità del coagulo, au111e11 to <lel ten1po rli coagulazio11e, i1Jo1ensione. Avrerruno hen Yol e11tieri t e11 lat a la ~0111n1i ni stra7.ione delle altre i11 uli11e p er Yia ipod ern1ica, preYia intracler1noreazione per eia cun .1 in uli11a , se il pazien 1e llOn i fo e opposto a qu es to 110 tro tenlai ivo per i l ti111 ore <li eventl1<lli fa sti<li.

Quesl a 11o~tra osser Yaz ione e I in ica co11corda piena111,e11te co·n c1uanto Pasteur, ' iallery, (;. ~1 c:r. 1ri c, _\. Hugo , l1an110 .. o~te11uto sui 111etodi di de$ensibilizzaz io11e .. 1)er ifì ca r l1e fare})l) ero SCt1111p~ rire l1er llI1 r\eriod o di tel1ìp0 più O 111€'n o r>rolt111ga tn i fenorne11 i clinici , ma lo .. tato di f:en . il1ili zzazjonc }) iologir·a per~ i , t.erebbe. r o-

i11e lo cìi1r1o'"'trerebf)e ro sia la i)ersislenza della cu tire:lziuì1c , sia la prese11za della reazione di Prau . . n itz- r\ Ufs tner. Ciò vuol dire cl1e i11tro,d uce ndo riJ--:ft11t~n1ente nell 'org·anisn10 l 'agente nor i·yo no11 ·-i è dese1) .., ib·1lizzato quell' organ i-11lo 111a .:i <") ~olta11to abituato. 111faLI i se doJ.JO tra corso qual c~1e tempo, con1 e ob l>ia111<.· latta noi cnn i ·i11suli11a Seroi10, in cui ~ i i: l:1~ciato l 'o1:nganisr110 co ì de.. en ·ibiJizzato, ~ett1a . . Yer più contatto con l 'antige11e, si introdu ce cli nuovo questo i1el detto org.a11isn10, ef;$0 r1 ~1 rqujs L e rà im111iedi·aftan1ente 1.9. . ua i1 ierse11 ibilità clinica. La _ensibili zzazio ne gra dunque soltanto masr h erata, le ~ on1n1i11i triEuzioni ri1Jetute de ll 'antigene, ave ,·ano ..,olla11 to abitua lo l 'organismo; cesi. : ata 1 ab·i tudin e a causa del] 'as e11za tempor:.i1ea dell 'a11tige11e, ]e n1anife taizioni di' ipeir~p11sib i lità si presentano di nuovo in p resenza cli questo. Gli A~'-\. ...0 p11·a citati a sostegno di questa loro asserzio11e c1h e avrebbe nell 'i]Ju strazione del 11ostro caso una conferma, cita110 Yarii e cl1iari eiSerm pi tralti da1lla loro lunga e~peri e11za clin1c·a . Per bre,rità e i}er ragioni di analo,g-ia col 110... 1ro caso, 11oi 11on li ric.orde1ren10 1 utti, n1a ri1-'ortia mo lR storia cli11ica di una do11na citata dagli' aiu tori france i sen ibilizzata co11 l 'anti11irina. (~ 011 la son1n1inistrazio11e quotidiana di questa so~tanza a dosi seimp1re cre ~centi sem l1rò e_ ersi ot le11u ta la compl eta desensibilizzazio11e de1la 1Jazie11tp,: te.1111ta p.e r 43 giorni sein1a i11gerire anl ip iri11a, al ±-1:0 criorno , le i som 111i11is l rò u11 gr::\1nn10 del n1edi'c in.a le, e riapr1)ar,·ero -ul>i to i sin tomi cutanei (Ii sensi bi] izzazione. _.1\ llora _j Cf:r cò di de~en iJ) ilizzare i1110' arrieD le la paziente D!'anclo no11 più la omn1in i':3trazion€ di pi ccole dosi r.resr enti , n1a di dosi quotidiane cli gr. 1 ciasc11na. La clo11na ri'u cì a tollerare cli nuo,·o il 111edicinéi.l e· n1a se p er due g·iorni :'i . o ]Jencleva la so111111inist1:azione, l 'intoJ lera11za . i ri r,re· erntava. Be11 ,-olcntieri ~bl1ié11l10 ri1)ortalo le m o·derne ,-eidute di questi AA. fra11r esi s11lla dese·11 ibilizzazione, Yedute che con l ribu isco110 . ern pre J11iù a chia1rire i fenon1e11i dell ' iper. en. ilJiiJità. ()ue:::l c ll11l,ia111 0 fatto lJen. ricorclrn1 clo il r n11tribu1 0 della Scuola italiana ... u tal e nrQ·on1e11to (f rl1 goni e aJlie' i) . 1

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RI _~\SSl-:\TTO.

L ·.i\. , do110 aYer accen11at o

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feno111 e11i di i11 toll eranza cl1e- si. 11osso no verifi care nei clia})eti ci dura11te il lraltan1 ento jnsnli'n iro, i11u'-l ra 1111 ca. o in cu i si è aYut a la <'0111parsa d i i111po11enti n1anife ~tazio11i orticar io icl i e cli ede ll1 i all.1 fa cr ièl ed al collo. l e intrad0r11,orraz in1 -

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JL

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POLICLJNlCO »

ni. prn tic ate co11 1'i11sulina ·Ttocli.e, Leo, Za11oni, Erba furono tutte positive, e quella pratica ta con insul-i11a Sero110 h a d.a to luog·o nel punto cl 'iniezio11e ad un ' are·a arros.s ata cori un p011fo b en rilevato. L 'introduzione p·a re11terale di ·es trat ti pancr eatici disins.ulinizzati (a11g·io·x ilaf::tenil) non l1a d ele·r111inato n el pazient e i1 e·~­ sun fe·n on1e no d 'intoller.anza . Il trasp orto r~a ssivo ~1gli animali (co·nigli) l· riuscito positivo con tutte le ir1suli11e t1 sate e specialm ente co11 quella Serono, mentre si' eb·b1e risultato n egativ0 con g·li e&tratti pa11c:reatic i disinsuli11izzati . Con iniezioni d 'i11su]ina Se rono molto· diluita ·è stato possib·ile otte11ere n11a desen sib·ilizzazione ternporane.a. 1

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Is1·rTu·.ro

DI CLINICA ~1EnrcA GENERALE

R. lJNIVERSIT.~ nr RoMA diretto clal Prof. C ESA RE FR UGONI . DELLA

Su di una particolare intolle1·anza alla vaccinoterapia endovenosa in un caso di febbre melitense a decorso atipico per il d ot t.

ETTORE

L1vERANJ.

Rilen go t1lile con1 u r1icar e il seg·u enle caso di fe·b bre rne diterranea osser,ra to r ecente111er1te 11 ella nostra Clinica lJer le r ar e complicazioni n1orb·ose presentale e per una p articolare intolleranza a lla '\'a ccinoter a pia specifica e ndove11 osa ch e in cruesti ultin1i tempi h a assunto u11 ' in1portanza assµ.i . r aggu arc.le,-o}e ne]]a c ura . di ques ta affezio11 e. L . ~farlino , a. 2G. contadino, d a Cineto Romano. Entra in Clinica il 15-III-1934. Anan1nesi fa1nigliare. - I ge111tori del pazie11te son o v1v1 e sa11i. L i 111 aclre h a avl1 to ci11que graSt oria clinica. -


[ANNO XLII, NuM. 22]

SEZIONE PRATICA

,-idanze tutte condotte bene a termine. Due nati morirono in tenera età per malattie imprecisabile; g li altri due fratelli godono ottima salute. Nei collaterali e negli ascendenti paterni e mater11i ~on esistono tare tubercolari, sifilitiche ed alcooliche. La moglie del nostro paziente è febbricitante da diversi mesi e le è stata da noi rjscontrata agglutinazione positiva ad alto titolo per la melitense. L 'unico figlio del paziente ha otto mesi; ha avuto allattamento materno e sembra immu11e dall 'affezione materna, poichè è apparentemente sano e presenta una agglutinazione negativa per jl gruppo melitense. Anamnesi fisiologica. La nascita , la detenzio11e, f~nazione, deambulazio11e si svolsero secondo la norma fisiologica; p11re lo sviluppo somatico e psichico furono regolari essendo il mal ato cresciuto in a1nbienle sano e con sufficiente alimentazione. All 'infuori dell 'epoca corrispond ente al servizio mililare che prestò nell 'arina di artiglieria a Piace11za, ha sempre abitato il suo paese d'origine, Cin.eto Romano, ove fin dall 'infanzia esercita il mestiere di contadino. Tale loçalità è infestata da una epidemia di febbre n1efliterranea, da rnicrococco di Bruce, co·m e è provato da una diffusa zoppia di C'apre e da ricerche 'lulturali batteriologiche eseguite nella nostra Cli11ica. Le abitt1élini <li vita del nostro paziente sono delle più sempli ci e moderate: solo occasio·nalmen te beve qualche bicchiere cli vino, non fuma. Anamnesi patologica rern,ota. All 'età di 2, 5 e 6 anni ha sofferto riSJJettiva111ente di morbillo, scarlattina e varicella, tutte SOJ)portate bene ed altrettanto faciln1ente e rapic.la1n~nt e guarite. Ripetutamente interrogato se ha 11otato inai fenome11i emorragici, ricorda · solo ch e dall 'età di 8-10 anni fino a quella di 14-15, quando l'estate ~eguiva il padre nei lavori dei campi sotto la sferza del sole, di tanto in tanto and·a va soggetto ad -e1)ista~si a volt e ropjosP-. n volté lie,·i. All.i nft1or i di ciò, nega recisamente <li essere mai stato malato comprendendo in questa affermazione anche la risposta all 'inchies1Ja su eventuali malattie sessuali. An.amne-;i patologica r ecente. L 'attuale malattia h a esordito nel n1aggio 1933 con un periodo di febbre di c ui il pazie1rte 11on ricorda i cara tleri, m::t che denuncia co111e sin1ili a quelle di cui <liremo i11 seguito. rrale primo periodo febbrile che ftl cli 14 giorni fu susseguito da un intervallo <li completo appare11te })enessere fino al settembre dello stesso anno. I11 tale epoca il paziente ebbe òappri1na sensazio11e di vago malessere, con aste11i a e d e1)erimen to clell e forze; si accorse in seguit (1 di avere anche 111odi r ùe elevazioni felJbrili spe·<'ie al mattino ed alla sera. La .f ebbre serotina era pit1 elevata, dura,·11 4-5 ore, era a volte preceduta d a leggero brivido e n1odica sudorazion e ·Che durava tutta· la notte . .Si mise di conseguenza a letto, si purgò ripetutamente atte11 e11dos~ ad uri 'alimentazione leggera , ma senza alcun risult at o. Ricorse allora all 'opera di un medico ch e lo .-g iudicò affetto cl a pleurite e. nonostante . il pa: 1iente no11 avvertisse alcun disturbo a carico d c l torace gli con sigliò supernutrimento e cure rico:Stituenti. Le sue condizioni però peggiorarono, poichè .alle elevazioni febbrili. che erano divenute solo l

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serotine, si aggiunsero .dolori violenti addon1inali che si acco1npagnavano a ripetute scariche diar roiche, costituite in gran parte da· ammassi muco sanguinolenti, che il paziente spontaneamente descrive sin1ili a gelatina o chiara d'uovo cruda col-0rata di sangue, accom1)agnate da pren1iti, tenesn10 e forte bruciore all 'ano. Tali disturbi diarroici durarono intensi per circa una diecina <li g iorni, mentre le feLbri continu~vano inodiche, serotine, regolari. Si trascinò così fino ai primi di dicen1.1Jre, fi11tanto cb_e si decise a recarsi all 'ospedale del paese vicino al suo, ove sostò undici gior11i per toruarsene a casa con la diagnosi generica di infezione intestinale e sempre con le ·stesse febbri. Si atten11e in seguito ad una dieta rigorosa e fina1n1ente dopo tre 1nesi dì stato febbrile si credette sulla via definitiva della g·uarigion.e, essendo co1npletamente sfebbrato. Se11011chè dopo una quarantina di giorni no11 se1nbrandogli di avere riacqt1istate le forze e co11 esse inte1 a la primitiva salute, ricorse nuovament e ad un medico anche per una copiosa rinorragia che richi-ese tamponan1ento. Gli fu consigliata 11na serie di iniezior1i intramuscolari di gluco11ato di calcio, ch e appena comi11ciò e st1bito sospese, av~do attribuito a questa cura la ripresa di dolori addomi11ali che erano SE$guiti da diarrea muco-sang11j11olenta e di temperatura elevata. Dopo pochi giorni questo stato f' i co111plicò alla comparsa di chiazze emorragiche sottocutanee diff11 se a t11tta la superficie corpo.' 1 ea della grandezza d a un grano cli miglio ud una lenticchia, no11 dolorose, non circondate rta eden1a, no11 pr11riginose nè desquamanti. Contemporanea1nente i dolorj addominali e la diarrea si attenuarono per poi scomparire. Per lo stato emorragico della ctite, la ripresa d ella febbre e le sue cattive co11dizioni general i, l 'a. entra in Clinica ancora ig11aro della natura ed entità della sua ni.a1attia. Esrone obiettivo. - Indjviduo di secon da costi1uzione morfologica di De Giovanni con note toraco-addomin ali della terza. Il decubito è indifferente, I 'aspetto calmo e rassegnato , la psich e tranqujlla. . ~ull a Yi è cla rilevare a carico del] 'a1)parato sch eletrico ed articolare. Le masse muscolari son.o bene sviluppate, un po ' ipotoniche; il pannicolo ridi poso è conservato p er qt1an1o appaia cljmj11 Ltito dal]a abbastanza facile sol]evabilitfl in piegl1e della cute che è l)ianca, liscj a, leggern1er1te u111i òa ed elastica. A carico (li qt1esto apparato so1Jo d n n ot ar e nun1erose petecchi e emorragiche con prevalente secle agli arti inferiori, ai superiori ed all 'addome, d ellà grandezza varia cla un grano di miglio a quella di una lenticchia. I,a cute in corrispondenza cli esso n on è alterata n è solleva la, nè clolente. Il colore <ii queste formazioni en1orr agicl1e varia <lal rosso vivo al bluastro, sfumato tU . u11a tinta giallo-verdastra ai margini. Il sistema pilifero è normalmente sviluiipato. II polso h a una frequenza cli 86 al 1ninuto, è un J)O · molle, ritmico, egu ale. La pressione m a .. sima si agg·ira sui 110 e quell a 1ninin1a sui 65 tru11Hg. Ln ten1peratura ascellare 38.4; l 'azio11e r espira1orja è tranquilla, ritmica e si svolge 22 volte a l n1inulo pri1110. Esami region.a.li . Capo di conformazion e dolicocefala , mobile i11 tutti i sensi ed incl olente


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1L P OLI CLI N I CO

t ~n to alla p alpazion e superficiale ch e alla percu s-

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sione. Ancl1e la esplorazion e dei seni facciali e dei v.ari punti di err1ergenza d ei n er vi cranici è prat1ca~1ente nor111ale. Normale è la statica la di11am1ca, la r eflettività congiuntivale e ~0rnea1e cleg~i occl1i; pure i riflessi alla luce ed all 'accomodaz1oi1e sono in condizioni fi siologiche. Bo ~ca. - Le mucose sono piuttos to pallide; le fter1g1ve h anno un colorito un poco cianotico e so11 0 facil111e11te sar1guinanti. I denti sono sani. La li~g u a è u1nida, piu.ttosto pallida, detersa, ~por~r in asse dalla rirna orale, n o11 presenta tu111or1. • Alla faccia interna del labbro inferiore si nota110 clive rse sufiusioni emorrag·ir.l1e confluenti. Re trohorca, u gola, taringe e tonsille normali. IJ :-ollo è cil~ 1~drico ,. n on presenta nè impedi111e nt1 all 1 111ot1l1tà a ttiva e passiva, nè alterazioni. pat~log:i~l1e . ~i sorta a c~ico delle ghiandole, dei vasi s ~1Jerf1 c1ali .e profondi, d ella tiroide. Non segni tracheali ac:rtici. Il torace è siJn1netrico, abbastai11.a elastico e di coi1formazione piuttosto ciìindrica. Le fo sse sopra e sotto claveari e quelle sopr a e sotto spinose sono poco evid enti. Non punti dolentj di Vallex in . ' corr1 spondenza d egli spazi inter cost ali o del tratto clorsale clella colonna. La palpazione è in tutto 1,a1nbito, i1or1nale. Alla percu ssione tanto gli apici pol1n onari che le basi sì delimitano in sede fisiologica. Qu este ultime h anno una buon a escursion e r espiratoria. Ascoltatoriame nte il n1urmure è un poco affievolito alle b asi ove si ascolta qualche raro ru111ore d a spiega1nento. Cuore : nulla si rileva all 'esplorazione d ella regione precordiale. Alla palpazione si per cepisce appen a l 'itto puntale n ella posizione supina in corrisp onden za d el V spazio i11tercost ale lungo la 111an1in illare. Nei movimenti di lateralità 1'itto puntale si sposta. Non fremiti. Alla p er cu ssion e s_i clelin1.ita la punta ove sopra si è d etto . Il tratto orizzontale ed il diame tro obliquo sono un poco au111ent ati, com e pure lungo ]a p ar asternale si cleli111ita il li1n i te d es tro. Ascoltatoriamente si r1ot a ui1a lieve velatura d el 1° tono all a punta ed un lievissimo rumore diast olico di soffio dolce lungo lo sterno, sp ecie se si fa espirare fortement e il malato . ..4.ddome: Addon1e I'eggermente m eteorico , con cicatrice on1bellicale n orinalmente infossata. Non segni di ver samento libero nel cavo addominale. La palpazio11e anche profonda è indifferente. Fegato : in alto arriva al 5° sp az1o; in basso deborda cli circa tre dita d all 'area la, liscio, legg·erment e dol eilte, r egolare. iVIilza : In alto arriva al 7° spazio lung·o l 'emicl aYeare , in basso d eboròa di circa 2 dita. n on 111olto dura, indolente, regolare. Esam e del . sis t ema nervoso : tutti i rifl essi su. perfir iali e profondi sono normali ; nor1nal e la .. e11sibili tà. Non riflessi patol ogici. L 'appa r ato linjog hianclolar e è pressochè norJ11ale. D eco r ··o clin.ico : All 'ing·resso in Clinica il 111 a 1at o p resenta un esan1e delle urine praticamente 11or1nale essen cl.o, ri in esse solo lievi traccie di urohilina ecl una eliminazior1e fii cloruri d el 3,48 per n1ill e. L 'esan1e emocr om ocitometrico ed istologico del san gu e òà i seg•1 enti risultati:

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Hb. 61 ; Gl. r ossi 3.300.000; V. G. 0,92; Gl. B. 400; Granul. Neutr. 31; Gr. E. 2; Gr. B. O· l\!Ionociti 14· Linfociti 53; Piastrine 120.000. ' ' 'l"e1n po di emorragia 7 '. Tempo di coagulazione e Prova del laccio: ir1tensa1nente positiva. Prova del martello: positiva . Resistenza globulare: ~fx. 0,38; Mn. 0 ,46. Azo temia 0 ,20 %a. Cloruremia 5 %o. Pression e vascolare al R. R . : Ivlx. 100; Mn. 65. Cu ti~eazio~e alla tubercolina: leg·g . positiva. Reazione d1 W assermann: n eg·ativa . Siero-ag·glutinazione: tifo, p aratifo A e B : neg·ative; n1elitense: positiva 1 :800 (grant1lare positiva fino 1 :1600). E~a;ri~e cop_rolo.gico: nega~iva la ricerca dei parass1t1 intest1nal1; sangue ricercato col reattivo di V\Teber : presente. 'L 'ammalato accusa r ipetutamente n ella giornata dolori addominali seg11iti da scariche diarroich e che in varii periodi esan1inate rivelano sempre presen za di san gu e. Il d ecor so febbrile nei primi quir1dici giorni dr degen za si 1nantien e al clisotto ò ei 38° e l 'esa1ne culturale del san g u e d à sempre esito n egativo. Alla fin e di questo periodo si inizia la vaccinoterapia endovenosa antimelitense con u 11a dose di 10.000.000 di germi ch e provoca scarsa reazion e febbrile (38°) ; il g jorno segu ente compaiono cefalea ed epistassi che dileguano nella giornata. Alla secor1da iniezione praticata alla distanza di quattro giorni con 20.000.000 d i germi la reazione febbrile è sempre scarsa (38°}6) ; però dopo 24 ore i11sorge nuovan1ente epistassi abbondante per cu i si ricorre ad iniezioni di coaguleno. Gli stessi . fenomeni si verificar10 alla terza iniezione di 40.000.000 che provoca una r eazioi1e t ermica di 39°,9. A distan za cli altri 5 g·iorni si ripete 1'iniezione di vaccino con la st essa ò ose precedente ed j) giorno seguente compare inten sa en1aturia macroscopica, albuminuria del 2 % a ch e nei g] orni successivi sale fino al 3,70 %o. Nel sedirrtento si notano nun1erosjssi1ni globul b rossi e biar1cl ti ben conser vati, cilindri gra11ulos~ ed urati amorfi. Tale stato di cose non accenna a dimjnuire i1ei g iorni segu ei1ti, an zj si complicai nd iperte:;1sione vascolare (l\!Ix. 155; M11. 94) e a<l una elevazione d ell'azotemia fino a 1,26 %0. Conter11poranea111ente si inrtalza la cloruremia fi110 al 7 ,50 %a e co mpaiono ed emi gen er alizzati con versamenti cavitari anasarcatici pei quali in pochi giorni il peso d el m alato aume11ta di 10 kgr., mentre l 'eliminazione giornalie:.fa di urina diviene as sai scarsa . Essendo rlivent1ti minacciosi i sinton1i uren1ici si ricorre a<l un salasso·, a bagni cli Bier ed a diuretici ch e a tter-1uano la sindron1e . Do1>0· nove giorn i di intervallo, n el co11cetto cli u11a n efrite d a micrococco, si r eputa oppor tu110 ii1sistere n ella t erapia vaccinica, tanto più ch e la t emperatura tende di nuovo ad ass umere c.iu ell 'aspetto subfebbrile· che è sempre st ato car at leris lico di tutta ]a mala ttia. L 'iniezione di 40.000.000 di germi d eterinina r eazione tern1ica (Jj 39°,l e, questa voltai dopo due ore, un 'inten sa ema1uria con un aumento giornaliero d el corpo rii 4 kgr. L 'esan1e delle· lirine mostra la presen za di rari cilindri iaJjnj e J.


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EZ JONE PRATI CA

granulosi ed un 'alJ)uminuria del 2-2,10 %0. Le condizioni rer1ali e generali del n1alato si man t engono gravi per alcuni giorni quantunque la temper atura sia subito scesa sotto il limite massimo fisiologico. La pressione si mantiene sui 150, la cloruremia sui 9 ,40 %o mentre l 'azotemia bruscam ent e è scesa a 0,51 ·%n. In seguito l 'ematuria diminuisce gradatamente e con essa il peso corporeo. ~erò ricompaiono nello spazio di 15 giorni nuoYe puntate febbrili che crescono di un grado ogni • g iorno. Ad un m ese di distanza dall 'ultima iniezione di Yaccino il peso corporeo è tornato quello di prima, la cloruremia è notevolmente più bassa, come pure l 'albuminuria, ma lo st ato pressorio ed il reperto microscopico urinario non nascondono lo stato clel re n e; l 'azotemia sembra essersi s labilizzata sul 0,50-0,60 %0. In t ale epoca compare orchiepididimite destra, ch e però ben presto comincia a di1ninuire di intensità . In t ale periodo di ~empo essendo scomparsi gli edemi si praticano le prove r en ali d ella diluizion e e d el la concentrazione. La prin1a m ostra u n alto grado di isostenuria variando la d ensità da 1003 a 1007 con una eliminazione buona, come 1)ure la seconda che con una eli1ninazione di 630 cc. in 2 ore prese11ta una variazion e di d ensit à minima (1010-1013). Passano così 36 giorni dall ' ultima iniezion e, la febbre è tornata e le condizioni d el r en e sono ancor a solo microscopicamente alterate. Si pratica allora una prima ini ezione endov. di vacci110 contenente solo 5 milioni di germi e nt1lJ a di grave succede; così pure avviene per la seconda d a 10 milioni, mentre per la terza d a 15 m ilioni , di nuoYo, dopo 24 ore, compare inten sa en1aturia, con ripresa dell 'albuminuria. Per fortuna questa volta la caduta della temperatura è costante; i fatti r en ali rapidamente regrediscono, la pression e dopo quindici giorni da quest a ultima iniezion e è di 114/70 e I 'azotemia di 0,40 %n ed il ma~ ato, dopo altri 15 giorni di d eg·enza, esce clall a Clinica complet am ente ristabilito.

der e in con siderazion e il linfog·ranuloma maligno per l 'ondulanza d ella febbre e I' epato~plenomegalia ch e però n on essendo accompa.g n ati da altri sintomi, quali prurito , ipertrofia ghiandolare almeno di qualch e distretto, leucocitosi con 11olinucleosi ed eosino·fili~ , fann o escludere questa forma; per di più questa p3r il caratter e en1orragico, sareb·b e assai rara. La leu copenia cl1e d o·m ina il quadro en1atologico del nos tro paziente ci fa p·u re escludere uria rnielosi o una linfoaden osi aleu cemica le <ruali quando d ann o luogo a ma11ifestazioni en1orragich e po ssono pure aver e un deco r o gravissin10 e breve. Passando a 1 ca n1po del]e malattie infettive, sempre i}er il dato leucopenia, possiamo subito 13liminare la febbre suppurativa e ]a sepsi con ['Orpora ~i ntom atica, e·n docardite e nefrite , anch e per iJ fatto ch e lo stato O'en era]e ancora discreto dell 'infern10 e ]a notevole epatospl en o1negalia contra stano con la lunga durata d ell 'affe·z jone. L 'idea di un 'endocardite malign a è pure da. ~cartare v er l 'assenza di un pTecedente vizio cardiaco e del sintoma di Os'f er, e pel fat1o cl1e dall 'ingr e::;so d e l malat o in Clinica i sintomi cardiaci r iferibili alla lesione \ra]vola r 0 aortira so110 anda ti r egr ed endo, fino a dive11ire a i)pena per cep ibili . Pure !;ipotesi di una amebiasi con epatite colliquatiYa non è accettabile per la i)resen za di i1na splenomegalia n oteYole e per ]a ripetuta negatività delle ricer ch e di laboratorio su ll e feci. La tubercolosi e la malaria sono pure esse facilmente elimin abili 'Per il contrasto fra il lungo decorso d ella malattia e lo stato gen er ale del malato, e per la n egatività dell e ri cer ch e d a noi ese.g uite in quest o sen so. È b en ver o ch e questo paziente a11 'esordi.o della su a n1alattia * fu giudicato a suo dire un p let1ritico , ma n oi ** Le affezioni ch e possono esser e p oste in diP.on tro,·iamo ogg i a lcun segn o di tale affezioscussione n ella r isoluzine d el pr oblen1a dia- 11e ch e però n o11 escludiam o, sapendo com e la g11ostico non so110 111olte n è difficilmente e lifebbre ondulante pos a colp ire. sia pur raraminabili, se te11iamo presente l 'insien1e deg li 111 ente, la p leura , talvolta an ch e in forn1a ee1en1enLi anamnestici e di laboratorio cl1e ab- 1norra.gica. (Vedi Frugon i : Lez. cliniche 193-t. : hia1no sott'occhio. Pozzi: Lezione siz.l pneiim otoì'ace) . Acce1111iamo all a discu ssione d el caso n1agiElimina te Lu tte queste principali affezioni s tralme nte illus tra to in una ]ezione cli11ica dal cl1 e p otrehb·e ro essere in cau a nel nostro i11a1\1aestro: riassuntiv~mente ci troviamo di fror1lato , resta la febbre mel iten ~e ch e oltre ad e te ad u11 malato febbricitante da n1olli mesi sere completamente in chiave con l 'an emia. la con n1anifest azioni emorragich e cutan ee , inte- leu cope11ia, la piastri11ope11ia , I ' epatosplenom estinali e r enali, e p·a tosplen omega.lico , anasar galia, il particolare odore di paglia n1arcia delcatico e con lesione valvolare aor t ica , senza la sudorazione ecc., è convalidata dalla positiperò . eO'r1i di scompenso cardiaco. vità della siero-ag·glutinazion e p er la maltese. \~ero è che qu€sto dato di laboratorio n on è asLa direzione a grandi linee verso la quale può indirizzarsi il con cett o di agno, tico g iunge ~oluto e che n or1 è mai tata po ibile coltivare i.1 O'erme direttamente dal anQ· ubito ad un prin10 bivio: emorJatia o malattia ..... 11e del malato , infetti ,·a. Rig-nardo alla prin1a ~0110 da i)ren1na ]a con corda r1za del con cet to e11iden1io logico 1

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« JL POLICLJNICO »

(,·iene da z.011e in cui sono i1un1erosi i e.asi), clinico e sierodiagnostico ci dà suflìciente sicurezza per porre la diagnosi di infezione mediterranea . Il decorso cli11ico della malattia è stato assai i11teressante, sia 1)er la rarità delle manifestazioni, sia per il suo particolare co·m portamento di fro•n te alla vacc111oterap•ia. endovenosa giustamente valorizzata in questi ultimi tempi d.al Di (~uglielmo e dalla sua Scuola. 11 nostro 111a lato jnfatti ha esordito nella malattia. con una pleurite, da altri affermata, ma da noi non controllata, ed una porpora con en1o:rragie i11testinali, nefrite acuta della quale discuterer110 pi.ù innanzi a proposito del]a vaccinoterapia endovenosa. In seguito , endocardite valvolare aortica: ed orchiepididemite destra. e .a si di lesioni valvolari cardiach e da infezion e melitense era11.Lo considerati fino .a poc o temp·o fa dai più µrofo·n di conoscitori della infezione br11cel]are addirittura eccee.io·n ali (Candaloub·8, Gahhi , Ll1stig e Verno11i, Violle ecc.). f\ecente1nente diversi AA. , ir1 gran p·a rte tedeschi , (Heiberg, Curscl1m.a nn , Rossle ecc.) 11anno sostenuto che all 'incontro l 'infezione melitense può dare lesioni valvolari; tale as8erzionf\, non sem·p re mol~o solid~mente· fondata , è solo ir1 p·a rte convalidata da reperti aut<?psici di pazienti ne·i quali l 'endocardite si era im pianta.ta su precedenti lesioni di altra n.at11ra. In questi ultimi tempi sono stati puhbilicat.i in Italia due casi di endocardite ' ·valvolare primitiva sicuramente accertati con l 'autopf'ia, che assieme a quello di De la Chapel]e, osservato i1egli Stati l Jniti d'America nel 1929, ed al n1io , fanno veramente rite·n ere ch·e questa con1p.Jicanza della maltese sia possibile, ma pur sempre estremamente i·ara. Da q11esti quattro casi che abbiamo sott'occhio sembra che esista una 11articolare predilezione per le sjg·moidi aortiche. Infatti ne] caso di De la Cl1apelle si trovò all'autop·sia l1na endocardite vegetante che occup,ava due delle valvole aortiche e· ostruiva quasi compJ.etan1e11te l 'orificio; in quello pub·b.Jicato da D'Ignazio e Casanova si trovarono vegetazioni recenti delle sigmoidi e masse tro.m botir,he che si sovrappo·n evano a lesioni di data più antica. Nel terzo di Pontoni, n el margine 1ib·ero del pizzo aortico della mitrale vi era u11a verruca di co nsiste11za fibrinosa co·n la base recente che pern1ise di formulare la diagnosi di endocardite verrucosa di natura quasi sicuram bnte brurellare (referto auto11sico prof. P . Radaelli); nel mio, il reperto 1

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clinico facev<t a1n1nettere una insufficienza aortica che sembra non fosse preesistente. Da qu·esti pochi rari casi si potrebbe arg·uire che l 'infezio•n e brucellare, quando colpisce le valvole cardiache prediliga quelle aortiche. Sulla orchiepididi111ite non è il caso di intrattenersi , esse11do ·q uesta Ja complicazione più co mune della maltese'. Vale invece la pe·n a soffermarsi sulla sindrome emorra,gica che è iniziata al 4- 0 mesrdi n1alarttia con violenti dolori addominali e r ip etute scariche diarroiche, co·s tituite in gran parte da an1massi gelatino.s i sanguinole11ti che dur::irono una decina di giorni; dopo altri quattro mesi di n1alattia iniziarrio corp1iose emorragie che richiesero . tamponamenti d'ur. genza e di nuovo diaTrea muco-sanguinolenta e 1)orp1o ra generalizzata a tutto il corpo. Sulla IJ.a;t ogenesi di questa anch'essa non frequente complicazione emorragica della maltese i pareri i1on sono concordi; chi l 'attribuisce alla disfunzjon e epatica (Pareso), chi alla deficienza funzionale delle capsule surrenali cui sa1reibbero da ascrivere molti dei sintomi più freqt1enti della febbre maltese; l 'astenia, l 'ipotensio·n e, la tachicardia ecc . (Barbara). Questa seco1Jda interpretazione di Barbara, basatai st1 osservazioni cli11icbe confermate da esperienze s11 animali, viene spiegata da Victor e Frederich nel mo,do seguente: lnfezio11e - Paralisi dei nervi secretori . del parenchi1na surrenale - .Deficienza di adrenalina - Pe-rdita di tono dei capillari del surrene , pell e ecl altri org·ani - Emorragie. D' Arbela invee.e, in un caso di sua osser,·azione, attrib·u isce la causa della sindrome emorragica a lesio11i vasali determinate dal germe circolante i1el sangue, nonchè alle sue tossine, fa:vorite i1ella lo-ro azione dalla ipotonia vacsa]e caratteristica della setticen1ia h-ruceana. Nel i1ostr0 infern10 la prova del laccio (1Frugoni) , ripetutamente saggiata con esito sempre intensamente positivo, dimostra ve·r amente una azione capillarotossica del germe, o suoi prodotti, ]a quale ·è ta11to più interessante in quanto c]1e la sir1drome emorragica è insorta proprio quando l'infezione aveva scarsa impronta setticemica . Inoltre la leucope·n ia , l 'anen1ia e la pi~strinopenia dimostrano anche una azione mieloto·ssica globale e cio.è una rr1iseria funzionale del midollo. Questi due fattori sono certam<>inte 11el caso nostro la cau~a della, porpora la quale, come vedren10 , ne l1a trovato un terzo, in seguito, nelJa nefrite. 1

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SE.Z IONE PRATICA

Che di vera i1efrite emorrag·ica con screzio 11on sono peg-giorate, inentre alla terza ricomnefrotico si tratti, e non di semplice manifep.ar e· un 'intensa ematuria, che fortunatamernte stazio11e renale della porp o·r a sintomatica ce coincide con lo sfebb·r amento duraturo e con lo dice la presenza di cilindri granulosi ed la fine della n1alattia infettiva. ernatici i1el sedimento· urin,alfio, l'elevazione Nello sforzo intenJ.Yretati,ro d el meccanismo dell'azote1nia da 0 ,29 % a 1,26 , l'aume11to del- f>atogenetico di tutto ciò, d ob·b ·i amo tenere la 1p ressione vascolare· da 100/ 60 a 154/ 94, la presenti duf possibili cause che o l 'una o l 'al-ritenzione di acqua con con segu e11te aumento tra o·d entrain1be po.sso·n o avere d eterminatò la di IO kg. del peso corporeo ed infine la iso- Jocalizzazione de l g·erme anch e sul rene . ~ l.enuria phe abbiamo ricercatlo solo do·p o il Queste possono essere 1'azione tossica d el 1 riassorbimento ~~1gli edemi. ' accino sul glo•m erulo e sui dotti escretori , L 'insorgenza della complicazio,n e renale· è dato cl1e siamo di fro·n te ad una n efrite azoavvenuta durante la degenza in Clinica del temica e cloruren1ica, ed un probabile fe·n on1alato ed in rapporto di tempo e apparente- m eno di ipersen sibilità .allergjca visceral'1·. m ente di causa ad . effetto con le iniezioni en- Cl1e amebe nei maltesi esistano reazio·n i allerdoveno·se di vaccino antimelitense. g·iche è pro·v ato dalla effettiva specificità del' la cutireazione ed intra d erm oreazione dj BurTale fenomeno ch e co11trasta con le affer111azioni co·n cordi di tanti /\A. sull'azione d el 11 et alla m elitina eid all 'ab-01rtin.a ; cuti ed in-vaccino e sopratutto con quelle di Di Gugliel- tradermoreazione co·n dosi minin1e dello stesmo che in b n·se ad una vasta esperienza persoin a- so vaccino da noi p raticate, non hanno però le non esita a sostenere l 'innocuiià asso·l uta del dimos trato alcuna reazio11e allergica locale. metodo « in tutte le condizioni, anche le più Co·n questi dati alla mano , l 'interpretazio·gravi , non escluse quelle con risentimento ne non può ch e ipoteticam ente' po·g giare sui renal e », n1e.r ita di essere ampiamente di- due fattori suddetti, tanto più ch e aJle prime tre inie·z ioni della prima serie si sono verifiscusso e vagliato, poichè non è di facile corr1fJr ensione. Il inalato al suo ingresso era in cate solo rinorrag·ie e ge·n givorragie. })iena por:p ora ed aveva la funzione r en aJ·e Ch e l'infezione m elitococcica rpossa esser e completamente integra . ,renuta a riacutizzare una pregressa nefrite Risulta infatti dal decorso clinico d ella ma- e1norrag ica pois.siamo assolutam ente escluderlattia amp,i amente trascritto più sopra , ch e il lo, p·o i.c hè ! ~ infermo al su o ing r esso in Cligiorno seg11ente alle tre prime iniezioni di nica, nonostante fosse malato da 10 m esi ed accino l 'a. h a sempre presentato epistassi irt piena porp1o·r a aveva . ancora una funzi onacopiosa che è cessata n ella stessa giornata. lità renale perfetta . In seguito alla quarta iniezione compare Le complicazioni urinarie d ella maltese soematuria con cilindruria, la pressione vasco- n o, secondo I zar , assai rare, nonostante il lare si innalza come pure l 'azotemia, la clo- germe venga in massima parte eliminato per ruremia , l 'alburr1inuria ed il peso. ·le orine; l 'albuminuria ch e spesso si risconAlla iniezio11e successiva l 'ematuria ch e n el tra in ques ti casi è, secondo l 'A. , in rapporto fratte1npo si era attenuata rico·m pare inten sis- allo stato fehb-rile,; recenti comunicazioni di simJ. due ore dopo l'iniezione 'Per cui essendo Beggi, Schottmi.ìller, Hennig , Picasso e Vet~ divenute a.ssai gravi le co·n dizioni genera1li del tori tendono ai dimostrare invece ch e la con1parsa di ematuria e cilindruria n ell 'infezione malato si sospende l 'uso d el vaccino. bruceana no,n ·è eccezio·n ,ale, pur non giunTutti questi fatti non comprovereb·b ·e ro sufgendo m ai alla comparsa di feno.m eni urefi cientemen.te il rapporto di cau sa ad effetto • • de lle alterazioni della funzion e renale col vac- m1c1. Il n ostr o malato , oltre avere pTesentato fecino, SP. ·una secunda serie di iniezio~i praticnta a 36 g iorn.i di distanza d alla cessazione 1tomeni di picco1a uremi a qua1li vomito e cefalea con iperazotemia ed ipertensione, per della prima non avesse provocato lo stesso fenomen o morboso. Vediamo infatti che dopo cui abbiamo dovuto ricorrere ad un salasso la prima e la seconda iniezione rispettiva- ed a bagni alla Bier , ha an che avuto u na nemente da 5 e d a 1 O milioni le condizioni re- frite cloruremica con aum ento anasarcatico del peso corporeo di 10 kg. , il ch e è da censinali ~ che avevano raggiunto un forte miglio' . . rara. de.rare veramente un e,·en1enza a ssai ramento (aspetto mac roscopico normal e, albuminuria 0,4:0-0,50 %0, ematuria microsco- Dalle descrizioni microscopiche infatti d i casi pica notevole senza per ò cilindruria, pressio- giunti al tavolo anatomico, si apprend e che ne vascolare 130-68 , azotemia 0 ,59 %o ecc.), 1tella maltese le lesioni renali interessam o pre1

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valenternente il g lomerulo , I ·epitelio gl@.m e'rulate e le arterie interlobulari; a volte, se-condo Carbone, si possono trovare anch~ Cile·~ piccoli focolai d'infiltrazione parvicellular@· attorno ai grossi tronchi arteriosi, o alle a:p:... t&rie g lomerulari o ai glomeruli . Solo ra,r amente nella capsula del Bowmann e nel tratt©· iniziale di tub·u li conto1·ti si vedono coag.ulii albumir1osi scarsi ed in qualche punto asSUti1 lenui.

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RESECONTI CLINICO-STATIS'l'lel. 0&1?'.E;DALE: C1lVJLE DI iJ3ELLUNO . REPr\R'l'O· CHIRURGICO

Cento resezioni gastriche esegniit e· i111i :ua.. chianestesia eon percaina. Prof.

RuGGERO

BRoor.10, chirurgo interin.G>.

Rachianestesia e percaina sono1 il. bfu1@miÌ.©) :f-U c ui si è decisamente fissata l 'attenzione de1 li.I ASSUNTO. .c.h irurgo. Una conferma del successo cresc~n­ le di questo genere di anestesia1 ·fi· ll'fuss<i>ttiglia L ·A. ·descrive u11 carso di infezione melitocCJ(l:- mento semp re più manifesto dell 'ormai s.pa\fica co1rtplicata a pleuriter endocardite v.aJ'6o- ruta schiera degli oppositori. Jare aortica, o-rchiepididimite, po rp o·r a sin.taHo voluLo limitare il resocon1t0· <iliei~ai IDTuiiat m.a ti ca ed enterorrag"ie, ed infine, nefrite emo.r·· -es})erienza a quella parte della chiilllUll!gia; u;b,e rag·icai azote.n1ica e eloruren1ica insorta in navpjù di ogni altra dffita p reoccupa.zi0U!i pe·r ~e 11orto alla vaccinoterapia specifica endo,.~eno­ 1iossibil1 com1Jliciazioni bronco-p·o lm0nairi a ·sa. Passate rapidamen-qe in rassegna l'e · pilTu (;Ui l)UÒ dar luogo ed in cui l 'impiege de·~~ai rare di quesLe complicazior1i , l 'A. disG:u.ie: sulTachianestesia non è ancora d1ffu·s o'.. la prob·abile patogenesi della nefritf!:)·. La statistica delle cento reseZ'ii©n~ gaistuiche sta a rappresentare il compend·~o cl1ii n:n bienL.E'fTEl-\ AT Li R.t\ . nio di lavoro. durante jl quale, Se<?J-vrì da :p·r ev en·g.ono qul solo elencati quei lav011~ pi"à ne- ·concetti e con tecnica stereotip·~, sì è fatto l'appli cazione sistematica della :ra1<1:hia·nestesia. 1centi e .streltame11te attinenti alle rare <e'OmpJ;iicazioni ciliella n1al tese ed alla vaccinoterapia endoDei n1a l3t.1 , presi senza distilll!zie»ne alc·una venosa . cli sesso e· di età e senza teneT ce·n to dello BA·Sif>\II P. l'rattato It. di Medie. ln11., ed.. M1:n~ stato generale e della natura , sede ed estenMed.. , 1~32. sione della lesione, si è contrei.JTato rigorosa BEG.Grc [J . Complicazioni uro-ge1iitai·i nelù.r; febbre· m ente il loro CO·n lportamento· d·u rante e dopo .malJtes(e emorragica, monografia. Tip. ed. Pa:cini l >atto chirurgico, con speciale· riguardo alle Nla:riottJ, Pisa, 19·3 2. 1 :C Jc\ Ml\U\R>lTA A. Jnfezi orie melii'erise con m <J;mifestarna11ifestazioni cliniche che potervano esisere .ziorui ·emorr agiche. l\ilalaria e malattie dei paesi messe in relazione all)anestesia Ì mpiiegata . c~ldi., :pag. 309, 1916. Tl lJroce.diment.o tecnico seguito si scosta al. C>\R:SONE. Arch. per le Se. med., Torino; citato da quanto dalle tec·:nichr, nott7 de·l QuareJ]a e di PrcAsso e D ETTORI. .l o11es ]lo'\\' ard. Ne riassumo i d~ti. CASANOVA F. e D ' IGNAZIO C. Endocardite vegetante aortica cla briicella rnelilense. Min. med., vol. II, Da una co·m une fiala di percaina nella son. 33, 1933. luzione titolata del Quare]la si aspira in una siD ' ARBELA F. Una sindrorne ernorragica precoce delrirlga Ptécord, d.a 10 cc., due cc. esatti ·d i lila febbre mediterranea. Riv. cli C1in. Med., n . 3 quido, che vengono tosto di1uitì fino a 10 cc. e 4, 1925. con soluzio:ne fisiologica sterile. Do.p o aver DE L \ CHAPELLE. Arner. Heart Journ.; cit. da CASANOVA e D'IGNAZIO. agitato convenie11temente la siringa per fare Dx GuGLIEL~10. La cura specifica della brucellosi l1na mescolanza omogenea dei liquidi, s1 spinin collab. con Fichera, Sorge, Grassi, Castorige fuori 5 o 5 1/ 2 cc. del]~ soluzione·, menna, ecc. Ed . Vincenzo Muglia, Catania, 1933. tre alla parte rin1asta nella siringa si aggiunge GABBI U. Morbus Brace e Morbus R_ang. Giorn. di una fiala intera dì card!azol-efe<lrina. Cli11. med., 28 febbraio 1933. LusT1c e VERNONI. L a febbre ondulante. U.T.E. T., Prese tutte le precauzioni e misure neces1927, Torino. . sa r-ie si inietta la mescolanza nel cavo rachiPARESO P. Sindrome emorragica nella febbre di ' de·o rrtediante ago canula da rachicentesi mol~ Malta. Riv. Osp. , 30 settembre 1924. to sotti1le , il cui innesto alla siringa deve es.. P1cAs so e DETIORI. Sii di un caso di febbre maltese ~ere preventivame11te controllato che sia a tea clecors0 atipico. Poli c1in. Sez. Prat., n. 26, 1834. n11 ta perfetta. V10LL E. La fièvre oridu lant e. Paris , Masson, 1931. Il malato viene fatto decombere sul fianco CzAn. Trattato Italiano di Medicina Internal Ed. sinistro con tronco elevato e l 'ago viene in .. 1

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fisso .fra 4 ed 8 apofisi spin,o'-sa .dorsale, a seconda delle necessità ope.naJ10>rie. .Il criterio adottato è il seguente: per Je est ese .r esezioni gastric he e per .gli interventi sul cardias l 'aneste·t ico è in!iietta.t o fra IV e V apofisi spinosa, per le rese•z ioni comuni fra V e 7 ' 1, ,per la gastro-·e nteros.to·m ia fra VI e VII e .P·er le pessie e gastrostomie fra VII -VIII. Del liquor cefalo-rachidiano si lascia defluire quel tanto che S.u(i)la da ll 'ago nell'intervallo di tempo ohe i.n.ter corr e fra rimozione ·a el mandrino e d , irm.nesto della siringa, sE:nza naturalmente usare p r.ecipitazione. a:.ia miscela anestetica poi è in tradotta Ien .tamente, ne.I lasso di temp0 dj 2-4 minuti. 1Estratto l 'ago , per ulitim:ata intro·duzione d ella soluzion e, si d à al malato la posizione -supina, badando ch e la testa e d il tronco -sieno un po' sopr.aelevati. Si J.asc1.a .trascorrer e iin questa posizione 8-10 minut i, t empo neces·sario per ch è avvenga la fi ssazione del] ' anest eitico, d opo di ch e si inizia senza esitazion e ·i j·' atto ·operatorio. Nella b·r eve pau~a d'attesa u n assistente sor 'Veg'Iia ·il polso ed jl respri.ro ed al minimo ac ·ceinno ·a shock inter viene tempestivamente con u11a iniezione i po·dermica di adreno-efedrina. In ·g enere questa ·è bastevole a pre·v enire oig ni minaccia, ma per la gen te debilitata , anziana, a ci11co1o arterioso compro·m esso o difettoso s i ricorre volentieri .anch e alla fleboclisi. Con -simile organizzazione non h o dov11to a lamentare alct1n i11cidente di qualche entità o tal~ da .comprom etter e l 'esecuzione 01Jeratoria . L 'anestesia ottenuta è apparsa perfetta n ei tre quarti dei pazi,enli, permette.n do di comp.iere interventi an ch e di oltre due ore di durata . Negli alt.ri si è potuto ugualment e u] timar9. 1'<JJYCrazione ~enza 11 su ssidio 1i altri mezzi , eccezior1e fatta per due, nei quali. s i è i11iett:atf} per vena 10 cc. di evipan, nnde potere suturare la p arete addominaJe senza 1r1anovre brutali e senza colluttazioni con il malato Il bilancio di que-s ta condott a è ria ssunto n ell'esposizione che andrò fa cendo: Sui c6ntc' resecati de.bb_o lamentare la l)erdita di due pazjent1 , ma per cn use non imp11tabi.li alla r achianestesia , perch è u 110 è deceduto in terza giornata in seguito ad embolia (controllo r1 ecr oscopi,co) e l'altro ha cessato di vivere in quint.<l g iornata per perjtonite dif· fusa dopo re·gezione d el cardia s per cancro. La ri.pa rtizio11 e dell a c.asisti ca a seconda deg li inteor,venti operatori è :

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22 furono r esecati per ulcera gastrica, 2 p er t ripl]ce ulcera gastrjca,

2 p er ulcera gas lrica i11 degenerazione maligna, 1 per ulcera perforante precardiale, 4 p er ulcera gastrica e duodenale, 1 per ulcere multiple gastrich e ed ulcera pi.Jorica, 1 per doppia ulcera gastrica ed ulcera pilorica, 1 per doppia u.Icera gastrica e doppia ulcera duodenale, 1 p er ulcera g·astrica e pilorica, 7 p er cancro dello stomaco, 1 per gastrite cronica e ptosi, 1 per poliposi e ptosi gastrica, 4 per ptosi gastrica-inginocchiamento del duoder10-pericolecistite, 1 per gastrite atrofica, 1 per gastrectasia da ipertrofia del piloro, 2 p er gastrite ulcerosa ed ulcer a duodenale, 1 per ulcera p erforante ed esiti di resezione ~ottodiaframmat i ca dei va.ghi, 1 p er gastrite ulcerosa e triplice ulcera duodenale, 1 affetto da cancro del cardia s, ha subito la resezione, splenectomia ed anasto1nosi gastro-esofagea, 1 per gastr ile emor.r agica, 12 per ulcer a pilorica, 1 per ulcera pilor ica e duodenale, 1 per ipertrofia pilorica, 1 per doppia ulcera pilorica, 1 per ulcera pilorica san guinante con ga's t roenterostomia posteriore, 16 per ulcera duodenale, 5 per doppia ulcera duodenale, 1 per ectasia duodenale con cicatrice di pregressa ulcera, 1 p er ulcera duodenale ed esiti di colecistog astros ton1.ia , 1 per tJ·iplice ulcera p e1) ti ca su anasto1nosi di gastroenteros tomia posteriore, 2 per ulcera peptica su anaslomosi di gastroenterost omia: una p o.steriore ed una anteriore, 1 per ulcer a peptica post-r esezione gastrica secondo Reicl1el-Polya, 1 per ulcera du od enale e per ulcera p eptica su anastomosi di g·ast ro-enteroston.'1ia posteriore. La prjma operazio11-e ri sale a1 3-X-1932 e l 'ullin1a fu eseg·u ita il 12-Xl-1934-.

Gli sono:

accidenti

deternYinati

dall 'anes1eti.co

1) p rin1a d ell 'operazione, : p·a llore e nau~ea. i1el 50 %; paJ lo1e-nausea e vomjto nel 20

per cento; collassi temporanei si n1anif estarono in 4 malati ; 2) dur.anle l ' or1er azione : nau sea e conati di vo1nito i1el 48 %; 3) dofJO l 'operazione: cefalee pa seggere furono r eg istrate in 15 malati ; cefalee IJer sistenti (oltre due giorni) accu arano du e n1alat1; von1ito ir1~isteinte per due giorni fu n otR to in. un solo caso; ritenzio11e di urina s.i ebbe in 8 cas1; ipertermia , da qt1alcl1e lin ea fino a ~9 gradi , con1pélr,·e n el ç}0 % degli oper ati : 1


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cc IL POLICLINICO »

br·::H1cl1iti si p r esentarono in 18 n1alati. bronco lJOln1oniti si i11a11ifestarono in tre ·m alati, tutte risoltesi senza postu.m i, nè incidenti. • D ei p azi enti il più g io,rane contava 16 a 11ni, il più veccl1i<) aveva oltrepassato di poco i 6~i artni . ' Ta da sè ch e i1or1 Lutti que li distur bi sono da m e tter si a cari co d ella rachianestesia . L 'impressÌ<J11abiJjtà de] soggetto, la morfina, le n1unovre operatorie, la gravità dell 'operazione, l : asep~i più o meno rigorosa, la posizione conservala del malato ecc., sono altrettanti fattori che possono influire sulla comparsa dei disturbi r,lencati. Per ]e manifestazioni pol111011ari, dato il loro d ecorso b enigno , è più natural e a ttribt1irle a cause esterne ed a ccidentali ch e a1l 'anestes1a. Nei vecchi poi si deve tenere presente che la posizione supina è per ~ è sol.a causa frequente di bronco-polmoniti ipostatiche, talvolta fatali. Del resto, qualunque sia 1'interpretazione ohe si voglia dare ai fatti , non si deve dimenticare che f'ono fenomeni transitori facilrr1ente co1m battuti d::li m ezzi terapeutici a nostra di• • spos1z1one. l ln dato molto ;nleressante e sul qua le de· sidero di richiamare l 'atten zione è il com·p ortamen~o della presRio11e sanguig na all'intro duzione d ell ~ ~11.estetico nella speco vertebrale. l\f i sono i:1reso cura di misurare in un buon numero dei :m iei resecati la pressione, sang uigna prima, subjtc, dopo l'iniezione e ad operazione ultimata. Le cifre e i dati r icavati dalle osservazioni mi perm etto110 di concludere: che 1'antstesia rachidea provoca un costante abbass1n1ento della pressione, le cuj variazi.oni si n1antengono eritro limiti ah·h1a · stanza netti che so no in r elazione all' età ed allo stato del l 'ap1)arato circolatorio dei pazienti. Il risentimento è minimo nei giovani. e massimo nei vecchi , sp ecie ~ e d eb1litati ed arteriosclerotici (i due · collassi avuti sono avvenuti precisa1nert te j n sogg etti .an ziani ed art.eriosclerotici, rispettivament.e d1 64 e 66 anni); elle 1'ab,b assamento della pressione avviene in modo rap ido , a qualch e minuto dal1 'ìniezion e . La cifra più b assa r egistrata fu di 20 m1n. di m er curio. Com e la pressione discein de al di sotto di 60 mm. comr)are dapprirna pallo r e, poi n,a usea ed infine vomito con tenden za a 1 collasso, se la pressione accenna a discendere al di sotto di 40 mm. Al di sopra di 60 n11n. si ha ta lvoJta sen so di malessere e nat1sea , n1entre n essun disturbo accusa il malato se la r1 es~ ion e i)ermane al di sopra dei 1

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75 mm.; ch e trascorsi 10-15 minuti al massin1<) si ha u11 rit.or110 alla norma, e la pressio· ne si stabilizza fra i 120-130 mm. senza ulteri-0ri oscillazioni. Con il controllc1 della p ressione sanguigna qu.indi è comprensibile con1e si possa prevenire e Eicongiurare in tempo ogni pericolo, servendosi di mezzi atti ad elevare la pressione (adreno-efedrina o fleboclisi). Non ho mancato '.lncora di studiare in trenta maJati la fut1zionalità renale. Qui i J:.ìerturba1nertti non sono costanti e sono lievi o fugaci. Così in qualche caso si è riscontrato una Jeggera albuminuria, in altri un transit0rio aumento del tasso azotemico nel sangue ed in un solo caso l'esame del sedimento ha dimostrrito prese11za di pochi cilindri gra11u · ]osi. In ge1le1·e vi è una tendenza all 'oliguria, ., forse i11 relazione alJa sudorazione ed al]a Jì iressia. ~{:li fu notato acetonuria , urobi,linuria e pigmeriti })iliari. Con quest() ultimo r eperto i] mio r esoconto è finito. Non so se per taluni sarà esaurientemente c<>n,·incente, ma, comunque venga consider3.to, res ta inalterato il suo valore di contrib11to. Per n1e la rachianestesia r ealizza nel campo chirurgico una tale somma di vantaggi che i lievi e scarsi inconvenienti, a cui può dar luogo, sono trascurabili. Ho v1s to malati • • in condizio11i precarie a sopportare operaz1o n1 indaginose e di lunga durata , sen za il n1inimo risentimento ed incidente. La percair1a poi€ l'anestetico che conf~risce il maggior prestigio alla rachia11estesia. La sua azione durev<:·le anch e a dosi piccole accon sente a] c!1irur!!'O ... di cimentarsi tranquillan)1e nte in in1prese ::iltrin1enti assai arrischiate. La tollerar1za è grande, le controindicazioni nulle e i risultati sono più che soddisface11ti Si è detto da tvluno che la rachianestesia alla JJerca ina, pur segnando ur1 passo in avanti nel preoccupante problema dell'anestesia: non n e rappreser1ta ancùra l'idea1e. Ma se per ideale d evesi inte11dere qt1el m etodo scevro da qualsiasi in conveniente e peri,colo, io aggiungo che la racl1ianestesia percainica è quello cli e P'i ù di ogni altro gli si avvicina. 1

l\J ASSlJNTO •

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L 'A. , illu Lrando 100 casi di r esezioni gastrich e eseguite in rachianestesia con percar11a~ mette in risalto i vantagg i di questo n1etodo d1 'lnestesia , ch e egli ritiene quello che più di ogni altro s 'avvicina all 'ideale.


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SEZIONE PRATICA

RILIEVI E COMMENTI Iniezioni endovenose di carbone animale. A propositò dell 'artiéolo con1parso sul Policlinico, N. 14, di quest 'anno del prof. Sussi, r.,ulla iniezione endovenosa di carbone animale nel tr-lttamento delle infezioni chirurgiche ecc. 11ccessita che sieno chiariti alcuni punti. t\nzitt1tto fin <l.al 1830 Sobernheim trattò tr.a J 'altro, con vasta letteratura, il carbone aniTt1a1e .la Cllli proprietà di assorbente, di a11tisettico e di tonico, fu ben rr1essa in evidenza. Lo si è usato nelle forn1e più svariate ma sempre per vi:a enterale : così negli avvelenan1enti, nelle dissenterie, nelle tumefazioni, negli indurimenti ghiandolari, nelle tuib,e rcolosi , cancri, affezioni cutanee croniche eco. Il Cogl1in fu originale perchè lo usò. per via er1do,v enosa . (2uesti carboni animali che agiscor10 più o 1neno a sec,o nda della loro qualità sono i più attivi, assorbono tanto gli elettroliti quanto i non elettroliti con grande azione di superficie e sono assai efficaci anche con dosi relativ~­ me1JJe piccole. L ' esposizio11fl interessante del Sussi fa sorgere alcune osservazioni. Il reperto istologico spcrin1entale non è convincente perchè non basta che si sieno trovate le masse di c. a. circolanti pTevalenter11ente nel fe.gato, milza, linfoghiandole dei conigli, occorre dimostrare cl1e siamo in prese 11za di alterfl1ioni tissura]i e di modificazioni delle cellule del reti'colo della polpa sp lenica, di quelle endoteliali dei noduli corticali, dei cordoni n1idollari dei gang·li linfatici, del reticolo ed endoteli dei seni deg'li stessi, dei capillari venosi della milza e del midollo os8eo, degli endoteli di tutti quegli organi c1aratterizzati da sinusoidi , co1110 le cellule del l(·u pffer ecc. Tutti questi elen1en t.i' hanno la proprietà SJ)ecifica di assumere la sostanza colorante in f orina di gr.a11uli mrinuti purchè iniettata in grande qua11tità , ciò che se mbra accadere an-cl1e JJer il c. a. I reperti sui conigli sani, non illun1ina110 il quadro di azione del c. a. : essi sono basati ~olla11to s ul raggruppamento di c.ellule endo~ 1el1ali nel feg.a to e nelle linfoghiandole; tali da~i 11on si verificano in casi anormali e parlare di bloccaggio ipotetico delle cellule del S.R.E. l1on è esatto poichè il c . a. non si com])Orta ~ome del! 'inchiostro dj ohina o del ferro j)olverizzalo o del colore ' •itale aci·do 011de il 1)o tere dello stesso S.R.E. di elaborare anti1

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corpi e quello e111olitico clel san,gue~ viene molto diminuito. A parte il fatto ohe non ci so110 prese11temente cri'l.eri istologici, biologici per rite11ere il S.R.E. come un vero e proprio siste1na unitario, s.appjamo che specialnìente in condizioni patologiche ,e sso i11terviene coi su9i attributi em,aipoietici ed emolitici e non nelle condizioni normali co•m e nel caso in cui si è inesso lo sperimentatore S·u ssi. La obbiiettività de Ile g uarigio11i cliniche riportate ·è indiscu · tibile: se.nza .dubbio in questi casi entrano in scena tutti i poteri dì difesa dell 'organismo, quale legge reattiva, dinamica, b iologica. Ma € bene conoscere le proprietà del medicamen to e p['ecisamente dei c . a. per poter dedurre delle 1ogi0he co11seguenze. Esso è innocuo, è carbonio allo stato amorfo, prevalenteme11te as5orbente, disintossica, s·v elena non per co mpleto impedito riassorbimento dei veleni nell'org,aJ1ismo1, ina per ritardo di questi nell'agire, ciò ohe è di somma imr)ortanz.a. E nelle ir1fezio11i più che su un esaltarr1ento del tessu,to R. E. l'azione favorevole del c . a. è dovuta sul suo spiccato e· reale potere di assorbire le tossine e i loro prodotti di ricambio con azione davvero· elettiva preponderante protettiva senza la compartecip·a zione diretta del S.Pt.E. e senza agire sui ge,1ìl1i. Si esplicher ebbe così per la via sanguigna quello che acea d0 per ogni assorbente con la sostanza assorbita· biologicamente. Se si trattasse di aziolif esplicila sul R. ·E. non si sap r eb,b e quale attributo ricercare ltel c. a. se mo·l te altre sostanze medicamentose che pur eccitano il S. Jt. E. i10n danno .quelle inaspettate guarigio .. Ili di cui parla l 'autore. Sareb·b e op1 p ortuno or.a speri1nentare l 'azione del c. a . anche nelle i11fezio11i non c»hirurgiche a varie dosi. Piuttost0 senibTa cl1e l 'azione del C'.. a. sia legata ancl1e alla vi.a di introduzione nell'oTg,ani&mo; se non fosse così non ci r enderemmo conto pe·r 0hè una stessa dose mortale adsorbita da c. a. iniettata poi sotto cute del topo e n el peritoneo nel prin10 caso no11 dia avvelenamento e nel secondo sì, e così p·u re per la via enterale il c. .a. operi di'Versamente con1e sapp·i arno dalla pratica quotidiana. Concluden·do: i cap·i saldi della terapia specie nelle infezioni chirurgiche , si basano sul1·esclus.ivo potere di adsorbimento del c . a. sui veleni o tossine batteriche permettendo cl1e un.a buona parte d1 questi vengano inattivati e che l'organisnto successivamente reagisca cor1 t.1ltti i s.uoi 1p oteri difensivi co11tro le insidie del male per un ri1)ristino di tutto il suo equi librio citoumorale. Nulla dunque di ooculto. Il R. E. ha la sua 1

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« IL POLICLINICO n

è secondaria, ÌI1dipe11de nte, Si Tiallaccia direttarr1ente alla infezione e no'll alla introduzione d el c . a . L' A. st esso si meraviglia della i1on minorata attitudine in1111agazzjnatrice d el S·. R. E. per la impre.g·nazione d el c . a. Il c. a. è ottin10 elemento che non agisce C<>t.ne sviluppatore di supe rficie ne•l R. E. nf. com e stimolatore ma so ltanto come sosta11za rapace di svelen.are p·a ssivan1ente. L 'aver tro\ 'ato il Sussi il c. a. prop1rio in que:g li organi in cui il R. E. ·è più sviluppato' non sig 11ifica cl1e vi· sia· un tropisn10 speciale. pie r queste ·de terminate p,a rti ma una vrrova pratica ed evi d ente che, come a ltre sostanze , viene a d e po&itars;i là ove.. risi·edono p·er elezione i n1aggiori centri del più attivo e jdoneo sisten1ra di di fesa organica. f >à l'l.C, 1li0.

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Dr. DA Loreo , 13 aprile 1935-XIJI.

V1LLA

F . C.

SONTI E RASSEGNE. RICAMBIO. K li11. lì'oclienschr., 2 i11ar . 1935) .

·F RONT ALI ,

Fra i fenorr1eni più caratter1sti'ci della ra1

cl1itjde, a cui va attribuita anche un 'imporla11za patoger1 etica, rl ev 'esser e anno·v erata la i11o[ot;.fat err1ia ril e.v<.tnt.e. Ques.La p erò si riferisce P,Sclusivame11te ai fosfati inorg·anici; difatti 1r1e11tre il conte11ulo d el sangue in co111 binazio11i fosforich e 0rganicJ1e si pTese11ta press' a poco uguale i1ei b ambi11i sar1i e in quelli rachj tici e n ei r a Ll.i a dieta rachitogena, i v.alori di fos foro irL0rg·ani co , cioè quello ionizz-abile, si pres.e11tano n el plas1na o siero a .e.i IJicr:,oli i11fe1'n1i di 2· 3 volle i11feri'ori r i spetto a quel li d ei barr•b·i ni sani (1-2 n1gr. % con t ro -t-5 11lg r . '70' ) . E, no11ostante un abbo11dante ap 11or1.o esogen o di fo s foro inorganico ai p1a zienti rac11itici, la fosfate.mìa r iln1a11e i nìr11u tata: il bila11cio clel fo sforo si n1a11tien e n eg·ativo . La curva fo sfate 1nica aJi111e11tare si IJtr esent a n ei tog getti r acl1i. Lici p·i ù b.a ssa della norn1a; e ciò l1a indotto qu.a lcl1e autore a mette1~e in causa un di1n1ti11uito as.sorbi111e11to intestinale d el fo~foro quale ]J·ri n 1i111i 1riovcns de lla n1alattia ; se11011cl1è, sia l 'i11e fficacia dell 'ap·porto }Jiar enterale, sia I ' au111er1tata fosfaturia d ei r.a cl1iti c.i j)ar] an o co11 Lro t111 sin1ile concetto cl1e d el re. . to 11011 h a Li'G\ alo 11ear1 cl1e la confern1a spe.1 i 111e11ta1e. \ · 'r clii , .:0111e v\:rarkaJl)-, 11u 11ens.at o ad una ipufo..: fnte111ia pro\·oca l.a da]l 'ab·b assan1e11to c1e1Jo _ogli a rE- na·I ~ \ er so il Cosforo , con co11segu e11Lo i1JerJ'osfa t uri a r l Le ._ i arcentuer el1J)e o1 -

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g nì c.1ual volta vie,n~ apporta.t o drl fosforo esog·er10; Fassio però 11a -di1nostrato che tale fo~fatu.ria, che si . inte11sifica. dop0 . una sommini strazione di vrgosterina irradiata, è completa1r1e11tE, indip1enden le dalla introduzio11 e esog-e11 a del f os.for-::>. L !A . cre1d e cl1e a11c]1e nel deter111inìs1110 d ella · ir1ofosfate1t1ia va applicata la legge generica llel Paochioni, .secondo la quale il ricambio di .q ualsiasi wstanza viene condizionato dul co11sum.o di q~esta i1el ricarnbio intermedio, mootre i n1eccanis1ni endo.g eni e esogeni r egolano la con c:entrazione di esso nel sangue; fra i primi p ossono figu-rare il sistema neurove~re tati vo, le gh ia11dole endocriP.e, fra le ult irne lo vitarrtin e e I 'in.flusso delle irradiazioni. D ~a ltra parte scrrlh·r a che il livello fo.s fate1t1ico d el san g·ue viene fisiologicamente iJ1fluen7.olo dalla n ecessità di consumo , rap1)resentato 11e•l l 'organis1110 giovane da bisogni della crescita; cosi, ll1entre nei bambini la fos faten1ia è ·~li circa 5 mgr. %, n.egli adulti essa è di circa 2 mgr '1~ ; però, anche in questi u ltimi il liv ello di essa sale rapidamente in caso di m .aggiore ri chiesta c or11e p . es. durante la formaz iu11e di uri callo òs.seo da frattura. Se• condo Ro·b inson , a seG011da d elle necessità d ei tessuLi vien e secr et.a 11el sangue della fosfat asi , la quale sar cb be in gra·do di liberare ~-Ii ioni di fosfo ro dai co·n 1posti . orga11ici; si potrebb·e llerciò. an1.m ettere ur1a dimin11zione di tal.e fos fatasi quale cau&a di ipofosfate mia n el rachitismo; va però notate ch e i tessuti c.artilagin ~o ­ OS!'ei dei ratti in rachitide spr-rimentale conte11gono la fosfa tas.i i11 quantità superiore ,a lla nor-111a. D 'altra parLe è noto che l'azione d ella fo s fatasi è a11cl1e in fu11zione d el pH, essendo ques l~a favpri1·.a dalla alaalosi (De1nuth) ; ora, Giuffrè avr ebb e riscontrato un lie,7e spostanl ento aciqp·tico nel san g ue dei rachitici. Neyn1a11n avrebbe trovato una diminuzione della fosfatasi in alcuni segn1enti del tubo digeire11le e vorrebbe attri'b·u ire la sin·dror11 e rachitica all u·n a din1inuita scissione d elle con1bi11azioni fo sfuricll e di orig·ine esogena. Nla sia questa ipotesi , ch e quella cli \ Varkany (elir11i11azione esager.ata) non permetto110 di illur11i11are suffic.ientemente la patogene '"'i della racl1itide; e rimango110 con11p leta111e11·re insuf · fi ci enti quar1do, 11ell 'osservazi o11e deIl 'azione terap eutica deg·li alimenti irradi'ati e d ell 'i rrarJiazi or1e dire tt~1, si cer ca. di spiegare il fatto cl1e bastano po.chi nun·uti di irradiazion e ultra-\·ioleLt a per ir1fluernzar e il rica111])io fosforico e di modifica re il cont enuto d el sa11gu e in i oni fosforici. Suno s tate le r icer ch e di J:Tro ntali e clella sua scuola a ricl1ian1are I 'at ten zio11e "-erso un co11cetto al qua11to di ver so; concetto, secondo il q11~le , n ella insorgenza e nella gt1ari o·ione c1e1l r1 rac11i Lide l a p1arte principale spetta alla 1

Fosfatemia e rachitide. (G.

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SEZIONE PRATICA

variabile distribuzior1e del fosforo fra i comI)OSti organici e inorganici del sangue. Nelle ricerche istituite sin dal 1927 si è visto cJl.e nel siero di sang·u e (rachitico o norn1ale) sottoposto all'azione dei raggi ultravioletti, la quantità di fosforo inorganico aumentava in proporzione da 6,2 a 54,8 <y~ ; nello stesso tempo si rnanifestava la diminuzione degli idrogenioni. L ·aur11ento del fo sforo inorganico avveniva evidentemente a spese di quello organico; osservazio11i successive so110 state dirette a stabilìre quale era la frazione dei fosfati organici ch e dava luogo a tale trasfor1nazione. S1icco1ne è stato rilevato che l 'au mento del ·P. inorganico è uguale sia ch e si 011eri su siero nor1 trattato , che sul filtrato di siero dealbuminizza to , si' è potuta escludere la partecipazio11e dei coim ·p osti organici lipoidei o albuminoidei ch e come è noto vengo110 precipitati dall 'a e.i do tri'cloracetico; la cessione d el fosforo sotto l 'azione dell 'irrac.liazjone non pote ~ a dunque avvenire che a ( arico dei composti organici acidosolubili i quali insieme con quelli inorganici costitui scono la cosidetta frazior1e fosforica « labile >J del siero; e difatti , ricerche di Colonna dimostravano ch e per effetto dell ' irradiazione. n1entre la quantità totale del fosforo labile non si n1odific,a, diminuì ce la frazione orga11ica e aumenta quella inorganica di esso. Le ricerche sono state proseguite ne]l 'inte.11to di identificare i composti fosfororganici dai quali deri'vere.b b·e il fo sforo inorganico; com e più proba1b ili sono lati designati gli acj di esosiomo110 od esosiodifosforici che, secoJldo i classik! studi di Emb1den , rapip resen tano il primo stadio dei processi della glicolisi, la quale poi dà luogo ad . acido lattico con liberazione di ione fosforo . Tale lllpposizione veniva confern1ala dal fatto oh e la citratazione, la quale inibisce la g licolisi , ini'.biva a11cbe l 'aume11to del fosforo n el sa~au.e irradiato. D 'alt~ra parte, pur no1n potendosi rilevare con sufficiente certezza aumento di ac. ]attico nei sieri irradiati', in questi veniva risco11lrato un 11etto aumento di glicosio che i i1resc>ntava in tale proporzione a11 ·aumento di fo sforo (circa l a 6) come dovrebbe avvenire se tutti due derivasseiro dalla scissione del· l 'acido esosiodifos fo rico. J\ conferma di questi risultati veniva costatato ch e J 'irradiazio ne di ac . esosiodifosifori co in soluzione tanl:po11e di glicocolla provocava aumento di fosfati in proporzione alla durata di tale irradia zione. Risultati analoghi si ebberù coli' aggiu11ta dell 'ergosterina irradiata al siero o alla soluzio11e di acido esosiodifosforico; 1·effetto veniva a mancar e coll 'er gosterina non irradiata . In tale modo viene sperimentaln1ente dimostrato che è la combinazione lab·i le di glucosio e ac. fosforico c.1uella ch e sotto 1'influ s o 1

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alt 1n1co dà luogo a forn1azione di fo fati inorgaJ1ici. In relazione a modificazioni endoger1e (p. es. del pll) e influenze esogene (irradiazione) .varia la concentrazione fosfatemica con le co11seguenti alterazioni a carico del1 e ossa. È degno di i1ota che la stessa comb·i n azione labile ha una parte notevole nel ri ca mhio dei carboidrati in genere e nella g li coJisi musCL)l.are . Forse in rapporto ad essa tJotrà essere spiegata la relazione fra le alte. razioni ossee e muscolari, in special modo la ::ltonia muscolare dei rac·h itici . L'A . non pregiudica sulla questio11e se gli i11flussi attinici (diretti o indiretti) sjano da cor1siderarsi quali processi foto-chimici o enzi1111a tici (n el se11&0 di attivazione di U!lla fosfat a~i ); il fatto però ch e il processo a carico dell 'ac. esosiodifosforico avviene anohe in so· lt1zion e di glicocolla fa piuttosto propendere per un processo foto-chimico.

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MINZ.

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La vitamina n nell'eczema. Sua azione sul metabolismo del calcio. ( ~f. (~ oMEL. Gior1iale Italiano di Dermatologia e Sifilologia, fase . I 0 , 1935). I!~

J1oto come la terapia degli stati flogogeni cutar1ei tenda oggi sovratutto ad eliminare quelJe condizioni di disìonia che costituiscono il substrato patogenetico di molte de·r matosi. Nello studio di tali affezioni è ap parsa in questi ultimi anni tutta l'importanza ch e com... pete, nel meccanismo della reattività flogoger1a, al calcio. Si occupa di questo argomento in un recente lavoro il Cornei. Questo .A.. . fa osservare com e 11ella genesi deg li eczemi, si può ammetter e che intercedano strettj rapporti tra squilibrio ormonico e vitaminico e fenomeni patologici cutanei . }.:gli fa osser,·are coim e gli studi sulle reazioni flogogene della cute p~rmettono di stabilire che e;5istono nette interferenze tra contenuto i11 cationi dell 'organisn10 e reattività glogogena c utanea . È ovvio che il problema di simili dermatosi va risolto ani;itutto , mantenendo costante lo stato di isi'onia dell 'organismo. Il Comel ha istituito una serie di ricerche or1de osservare se modificando, m ediante l'inlroduzi'o ne di vitamina D (calcio fissatrice), u n ita a quantità minimali di calcio, il metabolis1t10 del calcio organico, si riesce ad eliminare lo stato di reattività cutanea. A tale scopo in un gruppo di 19 pazi'e nti affetti da eczema I' A. ha praticato, per un periodo di tempo vario , iniezioni di vitamina I> ~tnite a quantità minimali di calcio colloidale ( <~a l c io Colloidale con Ostelin). 1\-eJle esperienze es~auite (riportate este~ ­ n1rnte e corredate da numerosi grafici e reperti 1


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« IL POLICLINJ'CO »

di Laboratorio) la son1m1n1strazione di' vit. D ha portato a risultati brillanti. Secondo l 'A. attraveir so all 'azione calcio fissatrice della vitamina D, si creerebbero nei tessuti, condizioni favorervoli· alla risoluzione dei fatti eczeimatos.i. IJa notevole frequenza di anomalie nel bilancio del metaboli smo del calcio nell 'eczema, i11duce ad ammettere l'intervento di squilibri n1icroergicì (or11101n ici-vitaminici) nella sua patoge11esi e a interpretare come regolatrice 1'azione terap·e utica svolta dalla vitamina D. Il Coonel insiste sull'importanza biologicoterape•u tica dell'unione della vitamina D con picco]e dosi di calcio colloi·dale, cioè sull 'in1porlanza cl1e viene ad assumere lo stato fi sicochimj,ç_o del preparato destinato ad essere iniettato i1ell ;orga11ismo. J)ur las.c iando aperto il quesito del meccai1is1no d 'azione della vit. D nella c.u ra dell 'eczema , ì 'A. conclude che ìl meidico non deve trasc.u rare l'uso di questa Vitamina, . quale fattore me<iicamentoso dietetico degli eczematosi. A. P.

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sero ben·eficio aJc,u no da .questo genere di cura. Pro bab·i ln1ente la causa dell 'insuccesso va ir1essa in rapporto con la mancata normaliz2azio11 e1 dei fattori responsabili, secondo Eppi11ger, del fallimento cardiaco: l'aumento dell 'acido lattjco, la sua minore resintesi e la cleficic·nte potei1za neutralizzante dei' tessuti. 1

VICENTINI.

TUMORI. Studio anatomo-clinico dei tumori della regione lombare~ Journ«11l de Chirurgie et A nnales de ~a Société Belge d'e Ch,irurgie, n. 2, 1934).

(·E't-lANZ T oNCKHF.ERE e RoBERT LECLERCQ.

Gli AA. p1assano in rassegna tutte le tumefazioni ohe possono estrinsecarsi primitivamente o secondariamente ne11a re·g ione lombare e rìp1ortano alcuni casi clinici tra cui 5 inediti i1.guarda11ti: un ascesso ossifluente d'oricrine . o pott1ca; 11n aJSce.sso os,s ifluente tt1bercolare d 'origine :~ostale; una metastasi d'ipernefroma; lITJ ascesso freddo perirenale1 metastatico d'oriLattieemia e insulina ; latticemia e tera- gine pJeuro-polmonare; un ascesso lomb·a re pia glucosio-insulinica nei cardiopatici. n1etastatico d'origino bronchiettasica. Do po aver definito per tumori della re1g ione (S. BATTAGIJINr. R iviS'ta sanitaria siciliana, 15 lombare «. ogni tumefazione che colma il solco feb.b raio 1935). co &to-iliaco normal1nente incavato o che deterL ' A. riferisce i risultati delle sue ricerche 1n1ina, a quttsto livello, una prominenza nettariguardanti il corr1·p ortan1ooto nei cardiopatici mente pronunziaita » e dopo aver accennato a della latticemia si·a dopo iniezione di insulina qualche ricordo anato·n1ico della regione , distinguono. 1) i tumori d 'origine traumatica; r }1e do·p o il trattamento glucosio-insulinico. 2) i tumori d'origine vertebrale; 3) i tumori di La t.~ca delle ricerahe è stata la seguente: prelevamento di u11 primo campione di san- origine costale; -1:). i tumori d'o·r igine ileo-sague a digiuno e poi irtiezione di 10 U. di insu- craltt; 5) le tumefazio11i d'origine· renale·; 6) le 1Jina; dopo 10 e 20 minuti p 1relevamenti di tumefazioni d'o·rigine addomino-pelvica1; 7) le tumefazioni d'origine rp leuro-polmonare; 8) le i1uovi campioni di sangue. L 'acido lattico· fu ernie lombari. · (Iosa.te col metodo di Mendel e Goldscheider. I t1imori d'origine traum,atica, rappresentati Jn un piccolo i1umero di pp. fu intrapresa la terapia glucosio-insulinica per circa sette gior- da un ematon1a o d.a una raccolta suppurata ni. Dall'esa1ne delle tabe.I le risulta che la lat- direttamente o indirE:-1.tamente prodotta dal trau.Licein1ia au1nentata n ei cardiop·a tici, si abb·as- ma, - comportano la nece·s sità di stabilire l'esò costante1nente nei primi 10 minuti dopo la ventuale coesistenza di lesioni renali. iniezione di insulina e rimane al livello più I tumori d' oriyin.e vertebrale, costituiti esba&so, durante i successi-vi 10 minuti. Riguar~ Sttnzialmente dagli ascessi o>Ssifll1-enti, o,s sia da dci alla lattìcemi'a i cardiopatici si comporte- qualunque raccolta supp1u rata a decorso acuto, rebbero come i diabetici, cosichè se ne puè subacuto o cro11ico, riconoscono per caru.sa: dedurre che i cardiopazienti specie se scon1- l 'ostttomielite, la tubercolosi e l 'echinococcosi pensati, abbiano un metabolismo , alterato de· vertebrale. L'osteomielite t>ertebrale (1-2 % dei gli idrati di carbonio, specie nella fase sinte- casi di 0 steomielile), ohe colpisce gli eJemeriti tizzatrice dell 'Bcido lattico e del glucosio. Ci ò po>Steriori (arco, apofìsi spinosa, apo·fIBi traspiegherebb·e la ipoglicemia e la iperlattice- sverse e articolari) nel 58 % dei oasi, ed il cormia in quei malati. L'insulina attive·r eb be i] po vertèbrale ntil 34 % dei casi, può esse·r e fapotere di resintesi per l 'acido lattico in glico· cilmente. misconosciuta come dimostra }' ossergeno e favorirebbe quello che avviene mala- vazione di Coquelet. La tubercolosi vertebrale ltlente in co11dizioni ordinarie, trov-andosi J'Uò essere posteriort od anteriore (morbo di l ;<l]Jp,arato glic,o-regolatore in cattive cond i- Pott propriamente detto) ed in questo caso oc• • corre ricordare ch e gli ascessi proven·i enti da 710Ill. t111a lesio11e vertttl"'rale dorsale inferiore possoDo~po il trattamento glucosio-insulina , la latti cemia presentò in tutti i pp. una certa di- no, se pur ra!I'a111ente, superare il diafran1ma mi1)uzione , tranne in due, i quali non ritras- attravfrso gli orifìr,i anatomici e raggiungere la 1

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SEZIONE PRATICA

regione lombare o attraverso l 'arcata d el quadr~to dei lon1bi o, I,iù raraimE,rnte, attraverso lino sp azio intercostale; e così gli ascessi pro· e11ienti da una lesione verteb·r al e lomtb·a re, i quali generalrnenLe: lungo lo psoas, raggiu11go~)o la fossa iliaca.i interna , possono talora irromJp& r e n ella regione lomb·are attraver o il quadri'latero di Grynfelt, a livello del triangolo di Petit o attra,·erso i n1uscoli della regione. L ' echiriococc.osi vertebrale (1,5 % d ellle localizzazioni echinococciche) si presenta come una colonizzazione diffusa di microvescico.Je cui segue un'essudazione sielfo-leucocitaria più o mer1 o pioide, che può dar luogo ad ascessi freddi idatidei migranti con sintomatologia incerw e di dilTi cile diagnosi. I tuniori d 'origirie costale possono essere di natw·a infiammato:ria o neop·l astica. I primi, che sono i più in1porta1i.ti, sono ascessi ossifJu enti: acuti per osteomielite prim~tiva (ch e possono simulare un empi ema necessitatis); sub-acuti, con1e l'osteite costale tifica (insorgente n ei fanciulli durante la convalescenza e simulante una pleurite cistica); cronici per osteite costale tubercolare sotto forma di p eri o:::itite tubercolare (più frequenti ) o di osteomielite tubercolare. I tumori d'origine ileo-sacrale possono essere aitch 'essi di natura infiammatoria o n eo plastica. Tra i primi è da ricordare L'osteite del traitto sacro-coccigeo , l 'osteite dell'ileo e la sacro co:x:algia tubercolare, che p•u ò dar e ascessi intrapelvici od es1.rapelvici , e11tramb1i in passi bilità di raigg iun.gere la regione lo,m bare. I processi di natura neoplastica , in ge·n ere, del'lo scheletro della regione, specialmente del1=a1a iliaca , possono essere primitivi o metastatici come dimostra l 'ossenrazione in eid i t a, in cui .a ppunto trattasi di m etastasi d 'ipernefroma • Le tumefazioni d/ origine renale comprendono: i tumori del rene propriamente detto (ch e sì estrin secano specialmt.nte in avanti verso il fian co o l 'addome); i tumori paranefritici (anche essi estrinsecantisi in avarnti); i fl emmoni perinefritici o perinefriti sup1pura1e (a·ventì origine da suppurazioni epato... biliari, intestinali, pleuro-polmonari, . pelvich e, ecc.) e distinte in sop1ra, sotto , antero e relrorenali. Sono questi ultimi ch e possono r aggiungere lai regione lombare o a ttraverso i punti deboli della parete o attraverso l 'apo11curosi d el trasverso. 1

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L e tumefazioni d ·origine addomino-pelvica possono ossere date da peritoniti localizzate o da suprpura.zioni a carico dei visceri che p er comodità gli AA. distinguo·n o in sopramesorolici , sot.ton1esocolici e pelvici. Gli organi sopra.mesocolici possono dair luogo ad ascessi subfrenici (raccolt e purulente n el compartin1ento interfreno m esocolico), possono essere interepato-diaframmatici (con é'Voluzione e sintomi

Loracici); sotto-epatici (co 11 evoluzione e sintomu tolo!g ia addon1i11ale); interfrenomesocolici sin} st'.ri (d 'origine sopratutto splenica); retropetritonea1li ad evolu zi911e e sintomatologia esclusivamente posteriori. Gli organi sotto·m esocolici possono dare r accolte 111igranti con evoluzione prima superiore e poi lombare (asces·i d 'orig ine colica occupanti il paracolon o spazio retrocolico), oppure un ' evo·l uzione lombare dirEftta con1e in alGuni casi di ap1p endiciti r et1;ocecali. Gli organi pelv·ici dan110. ascessi co11 la s tessa evo luzione di quelli "' ot.tomesocolici e seguono la via intra- o retro·peritoneaJe. 1

L e tumefazioni d' origirte pleuro-p olmonare vengono suddi., ise in tumefazioni d'origine J)leurica (rapprese11tate special1nente dag·li en1piema n eces·s itatis ch e possono ragg iungere la r egio·n e lombare o per via superfi cial e sotto il gr an dorsale, o per via profonda attraverso il diaframma); ernie poln1onari (n ruturalrr1ente acquisite perchè le co·n genite son o in compati~ bjli con la vita) ; tumefazioni d 'oriQ'ine bronchiale com e dimostr.a l 'osservazion e inedita rigu ard arnte una raccollta lombare d'origine h·r onchiettasica . Le ernie eom .b ari si distinguono in vere (co nqenite o acquisile) fornite di sacco €J passanti o attraverso il CJlla<lrilater o di Grynfelt , o attra' 'er o il trian golo di Petit (l ' ernia omonima è tata prima descri tla d a Garangeot , 1731) ed eventrazioni lombari , chirurgich e o traumatiche e rivllstenti la . intom .rttolo.g ia abitua1le d eJ1e. er11 i e Gli AA. riassumono quindi ]a sintomatologia, • l 'esam e obiettivo e le ricerche da laboratorio e ricordano ch e i tumori lombari ad evoluzione differ entissima possono avcTe : una sintornatologia vist.osa in cui il tumore è un 0pife11o·m eno sperduto n e] quadro generale domiIlnr1te (com e ad esemp·io n-ei casi di a1p1pendicite retrocecale, traumi diretti , flemmoni perine · friti ci , empier11a di n ecessità)~ una storia muta ria sunta tutta da l tumore (come nei casi di ascessi freddi costali , male vertebr ale posterior e, n eoplasie d ella cr esta iliaca, tumori paranefrilici) ; oppure, una sintomatologia fru sta in cui il tumore h a la stessa ìn1·p ortanza d egli altri sin tomi (com ie n ei c a~i di morbo di P ott , osteomielite cronica della colonna , ec1hinococcosi vertebrale, raccolte di origine bronchiale) . In ogni tumore lomb ar e l' e~ame obiettivo deve essere sempre minuzioso non solo locaJme·n te ma anche n elle r egioni vi cin e s1Jecia1mente torace e addome sia ri cruardo ai vi ceri , sia rig uardo all'impalcatura ossea. Degli esami di laboratorio alcuni sono poco redditizi com e ad esempio g li esami citobatteriologici d el sangue , del pus, delle urine, ecc. , gli esami chimici dei succhi mentre l 'indagine radiologica ha la massima importanza special11tente se fatla in eri·e. 1

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S c ANDURRA.


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<e IL POLICLINICO >>

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Neurinoma dell'orbita.

MISCELLANEA.

(1-\. Pt. VrLLEGAs e C. S. DA1vrE c.. Sociedad de Cirugìa. de Buenos Aires, Sessione 4-Vll-

L'importanza clinica della fibrosite nella pratica generale.

1934).

Il neurinoma dell 'orbita è una entità mor·bosa poco frequente; gli AA. ne hanno trovato nove in tutta la letteratura pubblicati con 4 denominazi'o ni diffeTenti: neurinoma , glioma, iteuroma e neurofib-ro ma. Hanno avuto occasione di 0 sservar11e uno in cui fin dal primo mc>1r1e11to sono s tati incerti se si trattasse di uT1 tu111ore di origine ectodermica (fibrille n ervose) o di orig i11e n1esodermica (cellule di Schwann). !./osservazione riguardava un uomo di 36 anni, luetico , senza speciali precedenti morbosi ; da 3 a11ni' aveva p.ota una le 11~a e progressiva pTotru sio11e dell 'occ11io sinistr o. L 'E. O. face,,a rilevaire esoftalmo con deviazione in fuori del })ulbo, presenza n el] 'angolo supero-interno del1·orbita di una tun1efazione im:possibile a contornarsi col dito, sen sibilità e motilità normali se si eccettua un lieve deficit del muscolo retto esterno. Pupille uguali , buona reazione alla luce ed alla accomodazione, diplopia croci a1a , lieve papilla da stasi, 'risus u guale ad 1. l '.na radiografia i)raticata cli fronte, mos,t rava un 'opacità maggiore dell 'orbita sinistra co,n con servazione della struttura ossea. Atto operati,-o : anestesia generale eterea, chiusura della rinla palpebrale con un punto di seta, incisione curva di Kronleim, sezione dell 'aponevrosi tarso-orbi tarin . Incisione del periostio orbitario egueindo il bordo superiore del muscolo r etto esterno, abbattime11to di una parte della parete esterna dell'orb·i ta. Con un , separatore a tipo 'F arabeuf si lussa il globo verso la linea mediana ed il muscolo retto esterno in basso : apparre il tumore situato fra il n ervo ottico e1d il tetto dell 'orbita; il tumore viene punto estraendo 2 cc. di liquido, si' preride il tumore con una Péan e si estrae facilD1'ente senza alcuna pressione. La facilità con cui si estraggono questi tu·m ori dimostra che essi mancano di un peduncolo vasc olare. Sutura del periostio orbita1rio, si rimette a posto . il pezio di osso asportato, si lascia un piccolo drenaggio di gomma. Il tumore aveva il volume di un piccolo uovo di gallina a superficie leggermente lobulata, al t aglio ·piccola cavità centrale, il resto tessuto soli'do di asipetto mairntorizzato con zone di a&petto emorragiche e zone gelatinose. Istologicamente disposizione fascicolata con cellule connettive in discreta attività. in alcuni punti fibrille n ervose. Come punto di partenza del tun1ore, scartati gli altri nervi dell 'orbita , gli AA. pensano a~ n . ciliari ch e in crociavano la zona dove il tun1ore si era sviluppato. Ci rea J.a tecnica di Kronleim , essi di'cono cihe in molti casi i>uò essere eccessiva e che spesso T' llÒ ba tare la via tran spailpehrale e transpalpel"ro cong-i t1n tival ~. M. PLA.STINA. '-' 1

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(V\' . H. ìv1Axvv-i-;LL T ·ELLING : Brilish Medical J oiLrnal, 6 aprile 1935). Le algie più spesso di quel cl1e non si ritiene con1u1n emente ripetono la loro origine da una alterazione del tessuto fibroso dipendente da infian1mazioni acute o croniche , traumi o sforzi ripetuti. Le alterazioni patologiche del tessuto fibroso non solo p·r ovocano dolore ma determinano una proliferazione degli elementi connettivali di vario tipo e grado con la formazione di inspesst1nenti ed indurimenti a cordoni , a placch e ~ a noduli ohf possono inglobare fibre rt1usc·olari e nervose. Si hanno così manifestazio11i dolorose variabili (continue~ intermittenti o parossisti0he, ottuse, lancinanti o puntorie) ch e sono notevolmente influenzate dalle co1idizioni i'ntrinseche dell'orga nismo e dalle variazio11i atmosferic,h e. La denominazione di fibro site per questa condizione n1orbosa è certo la più-corretta perch è tj en conto del processo anatom.o -patologico che è alla sua base. La denominazione con1une di « reumatismo muscolare » è impro})ria perchè l 'affezione non è nè reumatica nè n1filcolare. Il tessuto fibroso costituisce i tendi~1i , lo aponeurosi, le parti interstiziali dei inuscoli, e solo per questo 1 inspessimento e l 'inclurimento ùi queste parti danno manifesta1joni sintomatic'h e riferite ai muscoli. U11'altra denon1inazione che spes50 viene data alla fibrosit e è quella di « neurite » ma solo in determinati casi si tratta effettivamente di una alterazione del connettivo dei ne,rvi. La vera infezione reumatica , specie nei giova11i , è una causa comune di dolore a tipo fil)rositi co. lVIa il nodulo reumatico differisce da quello della fi.tbrosite sia per la sua struttur:.t e distribuzione, sia perchè è assolutam ente inù(1lente anche alla pressione. Ciò non toglie che ar1che nel reumatismo si possono avere formazioni nodulari fibrositi'clte, ma esse vanno sen1pre considerate come manifestazioni secondarie. I~a fìbrosite può avere tre origini: tossich e ed infettive , traumatiche ed infine climati'che. 1'ra le cause infettive le più comuni sono: l 'i11 fluenza, )a gonorrea e la sepsi orale. Tra c111elle tossiohe figura la gotta che costituisce una predisposizione ai dolori fibrositici. I traumi possono agire acutamente provocando contusioni e lacerazioni , le quali danno luogo a fibrositi che hanno struttura e localizz[lzioni diverse da quelle di origine infetti,·a o tossica. I trau1m i cronici sono costituiti da sforzi unici ma cor1tinui o ripetuti (sollevare pesi o subirne l 'azione, assumere certe attitudini). L ,azione delle variazioni atmosferiche su i dolori fibrositici è ben n ota : ci sono individui coc;;ì sensibili da potersi parao-onare a harome1


1ANNO

X.LII,

Nu~1. 2~J

SEZlO~E

tri. Di' . olito il dolore s ·i11tensifica pri111a che avvenga il te·rnporale p iù che al &uo inizio, al1·e ~posizio11 e ai venti ecc. L 'esatto i11eccanis1no dell 'azio11e· delle vicende alntosferi cl1e sui dolori fibrositici è oscuro. , J..a fibrosi Le 1>uò co l!Ji re qualsiasi parte del corpo, 1na vi ~ono (or111e cl1e per la loro frequenza , per la loro si11Lornatolo·g ia in rap1}orto alla sede 111critano una speciale co11si'derazior1e. Ci ono la cefalea fibrositi ca, la neruralgia del trigen1i110 fibrosilica , le fibrosit i costali e addo111i11ali, Ja Jo·rr1.b ag·gine e la sciatica. J.a lì brosite cefalica provoca un parti·colare tipo di cefalea. Questa è ricorre11le, lJersiste pjù o ine110 a lungo , da pocl1e ore a settin1ane, ed ha un 'intensità variabile. È spesso più g·ravc al rr1attino, in rapporto alJa co•ri.gestio11e cefalica d etern1inalasi durante la notte , o ancl1e alla s(,·r·a, fors6 a seguito degli sforzi fatti dl1ra11te il gior110. l:: esse rtzialrr1ente localizzata alla i1uca od alla base dell'occipite e può e~Lendersi i11 basso verso il dorso o a tutto il ca1)0 s0t to for1na di cefalea generalizzata. Tutta l 'area fibrosa del cranio può div en lare i perest esica e dolente 3.lla press ion c. 'f al volta la fil)tosile colpisce una metà sola del capo dar1do ii quadro sintomatologico dell 'erni crani a. La di.aa-nosi si basa Rul fatto delJ.a locali zzazior1 e o·ccl 1)it.o-11ucale della cefalea , della dolorabilìtà alla pression e delle aponeurosi e dei toodi.ri.i. della detta regione e talvolta anch e delJa regione cervicale e· dorsale della colonna vertebrale e delle fosse · sopraspinose. Talvolta n el muscolo sottoccipitale· ed i'rl altri 111uscoli vicini si appre.z~.ano inclurim1enti a forn1a di placch e, cordoni o no,d uli. TalYolt.a tali lesio.n i flbrositi ch e si verificarto • nei 1n11scoli della fa cci'a e del gi u.g iulo dando lU<_\go a manifestazioni dolorose che assorr1i gliano a quelle delJa neural g ia fa cciale esse1tziale. DL 11otevole i11teresse sono le fiLrositi del torace. ll tes uto fib·r oso delle costol e e dell e loro cDrl.ilagini , r1onchè dei risrJelli vi attacchi r11uscolari è sede Cr0quente di piccole aree di fibrositi ai}p-rezzabili o non all a 1Jal1 >azione sotto forn1a d '.indurin1 enti e dolenti alla pressio11e. ·rali lesio11i JJrovocano, specie con i 1r1ovimenti res}>iralori intensi dolori , cl1e rispettivarnel! te alla loro locali7.zazione possono essere scèl mlJiate co11 affez ioni addorrtir1ali e cardiache. ~1olti casi di cosi detta pleurodinia sono a11 ohe dovuti a fib-rosili toraciche. · Anch e il tessuto fibro so dei tendini e delle ar1on0urosi dei musooli addon1inali può essere leso IJ e]lo stesso modo , dando m anife. ta zioni dolorose spontanee e·d alla p·r essione cl1e in relazione alla loro sede possono far sorgere il sos1)e tto di appendicite, di colecistite e di l11 cera gast ri ca. È ovvio cl1e il dolore, fib·r ositico è più superriciale percl1 ò di origin e parielale, rn entre qu 811o viscera le è J)iÙ profondo. D 'altra parte u11 al tro e1en1 ento discriminativo è dato dal n1odo ron1e si ])f atica la l)r ession e. ron la ])LLn la -:l rl dilo e co11 il paln10 dell a i11 a110. Pra1

4

1103

PRATICA

licando la pressio11c co11 la pu11La del dito si riei:-ce meglio a svelare il dolore iìbrositico, percb è la parte lesa può essere meg·lio delimitata e .p igiata le·ggerc11e11te senza provocare una 11ote,·0Je i)ressione sul conte11uto addon1inale. I nollre i1ella f1brosite i punti dolenti so110 ge11e1. ~1lrr1e·nte multipli e possono essere J o c a~iz­ i' ali arLche in sedi diverse dai noti punti dell e n1n.Jattie viscerali: spesso si riscontrano ai 1nar-· gi11i delle ossa dove non è p-0ssibile esercitarela p1·essione sugli organi sottostanti. Inf111e il. do]ore è quasi se-rnpre intermittente e spesso è· dc·stato o esacerbato dagli sforzi e dalle Yaria1'.ioni rr1etereologiche. ur1 :nltra fibrosite n1 01Lo cornune è quelJa che· dà Ja Jorr1baggi11e. Le aree d 'indurin1ento. datai la profondit~ dci musco li colpili , sono difficil-· n1ente esplorabili. Il dolore lon1b·a re pu ò e ~ e­ re pravocato ancl1e d.a Jcsioni ossee, ma ]a ]01r1l)aggi 11 e caratteristicçt è data da lesioni fì })tosit iche, le quali pos ono essere pro,·ocate dai ~forzi, Jacerazioni In·11sc.o lari o raffreddan1e11 Li . La ~c ia ti ca 1·i1)e.tc spesso ]a sua origi·11e da un.a (i b·rosi Le c be col per1do i in u sco li glutei i11veste poi il Lro neo deJlo sciali co alla sua er11erge11za do.Ila p elvi determinando una p erineurj te. 1 sintomi clini'ci di questa forma di ... r ia· tic a EOno esse11zialmente: 1) un dolore i11disti11 lo !llla palpazione profonda dello ~ ci·a t ico r1el suo punto di emergenza; 2) dolore all.a1 pressione di altre aree della r egione glutea• lor1tane dal n ervo. Altre forn1e di fibrositi sono quelle }Jeriarti colari che· 71rovocano dolori spontanei di ,·aria )rtter1::-ità e forrna e obiettivarr1ente si ri] eya1101 co n dolori all a pression e dei tessuti peri arli cola1·i ed aponeurotici. 11 tra ttarr1en I o delle fibrositi varia in relazion e al In loro origine t o~si-infettiva o trau1nalica. ~el prin10 caso con viene curare il processO' n1orbo o causale (sepsi boccale, influenza , cro. norrea. ecc.). (~ om c n1 edicam e11 to sinton1ati rogio,,a se rr1.p re l 'aspirina. Nelle form e dipendenti da attitudini viziose va i11 nanzi tutto suggerita la correzione di tali attitudini. · Jn tutte le form e di fìb-rositi, comprese quelle traum a.ti c~ ~· va prati cato il massqggio razio11a]e cJl e rl p 1t1 delle volte provoca il ri a sor})in1e11to dell e alterazioni fìb-rosi ti ch e. DR. 1

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· Saggi di termometria articolare. (V..Pti TTr e C. CAsucc10 . La Chirurg. O rg~ 111 o vi m. , di cc mb re 19 3-! ) . (j }~ AA . ricordun o co111e ro l tern1i11e di lern101qçtria arl i colare si i11 Len clr la n1isu raz io11e (lrll.a ten1pe ratura della cute cih e ri co1)re u11a articolazion e; c1uesla per unanin1e con senso è i ndicp sicuro della ten1peratura del] 'art1cola~ro11e. ·F acendo 1111 po' di storia gli A ~~. ri cordau o t::ome già nel 1903 Bier usando il t ern10 1net ro cutan eo a spi1ale, avesse co11slatalo au · mento di te111peratura di 1-2 gr. n elle artri ti t.1J>.C . e con1e poj altri ~ i fo~sero ~e r,it i di al1ri;


1104

C(

IL POLICLINICO

tipi sji termQr11etri, ine11tre di rece nte i'l Payr ritornava al terr.1orneiro cutaneo a bulbo spirale , dichiarandosi contento . P e1 consenso dei vari AA. la term. cut. può ~s.sere di notevole ausilio dia,gnostico, essendosi Lro·v ata aumentata nelle artriti t .b. c. e ma i. anzi abbassata, nel reumatismo cronico anchilosante e nell 'arlrite deforn1ante . lili AA. l)er il loro studio si sono giovali da opri111a d el ~~ lJermatherm T) Cos » ch 'è basato sul 111e. todc J el contatto Lern1oelettrico e ohe per la sua esattezza e. rapidità è il preferito ne] campo scientifico, ed in Italia è già u sato dal Chiasseri'ni. Han11e> però trovalo che c:o11 tale termometro si saggia la temperatura di picC<!li tratti di cute merltre pe r la clinica sarebbe bene avere un apparecchio cl1e dia, in ur1a sola misurazione , la temperatura di tutto il complesso articolare (t emper. g lob·a le d el1·art.i•0olazione). JJopo vari ter1talivi g li AA. sono riuscili a costruirsi un t crn1on1etro per l 'art.icolazio11e del ginocchio. Si tratta cli un di spositivo di celluloide, apl)f(>Ssiin.ati vamente della forma d el g inocc l1io , c he aderisce perfettan·1.ente con i n1argini ai limiti della r egione articolare, a forma con vessa... in rrtodo cl1e tra esso e la cute si fornti t1n<> spazio, una SJ..>ecie di can1era d 'aria, entro c11i pesca un termometro a m er curio molto se11sibile, c.lte dist.a dalla cute 10 mm. e ch e dà la temperatura arti'colare , nel tempo n1assi1nc di 5'. I risultati di questo appareccl1i o, c ontrollati c;on quelli ottenuti dalle misurazi<.)Jli ottenute col « Tvcos » si dimostrano esat ti . Ila_i1.·10 così Lrovat.o ch e in tutte le artriti, nelle osteomieliti iuxtaepifisarie, n ei neop] asmi. I.a temperatura è aumentata; l ' aun1ento maggiore si avrebbe nelle artriti post-traun1atic]1e e poi nelle tubercolari e per ultimo n elle r eun1atich. e e nelle infettive. . TljJ)Ortano poi qua lche saggio di t.ermo.m etrj <l endoarticolare col termometro di profon dità ideato da Zondek controllando l 'aun1en Lo della temperatura .a rticolare dalla sup·erficie verso la profondità. R. GRAsso. 1

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Ricordiamo l'Interessar te Monografia:

Pcof. PIETRO SISTO D i r ettore della

»

NOTIZIA

[ANNO

XLII, l\" u~r. 22]

BIBLIOGRAFICA

(~. ~IELLI.

IL m:etabolism o minerale in, rapporto alla fun zione paratiroidea. \Foi. di pagg. JV-132 , con 12 figure nel testo.. L . Pozzi, Rorna. Prezzo L. 18.

Ri· . p ortian10 Ja prefazione d el prof. C. Frugoni: « La fisiologia e patologia d elle i)arat.iroidi .:,0110 an cora in gran parte oscure e da precisar e. Le g ra11di speranze ch e talune recenti acqui&izioni avevano fatto sorg·ere non si sono rui11ple late in più ampi s Yiluppi e tuttora la fi ~iologia d el sistema paratiroideo mantiene g rondi inGognite e richied e indagini e precisazioni. E po1ch·è la clinica 11a portato così no1eYole contributo sia in campo patologico, cl1e n11a risoluzior1e d ei proble1ni fond.amentali che aJ)cora si agitano in tema di fisiolo gia par~ti­ ruidea , così dopp·i amente tempestiva e prezio~n è l 0opera che il Prof. Melli presenta. Que. ta infalli riassun1e i risultati di tutta una la r ga e sìste111aLica serie di ricer cl1e ch e egli 11a, r1eIla inia Clinica, compiute. ispirate e dirette B cl1e 1.rmonicamente, coordi11ate in reciproco fecondo collegam ento , indagano il 1)roble111a d.alle origini, e n elle varie direzio11i proce flendo fini scono per co11ver ger e e concretar i in quella sii1Lesi unitaria cl1e il n101n1ento c onsente. << Opera quindi di c.o ortlinazione e di grande person alità a d un tempo che sintetizza ciò che di sicuro è oggi acquisito, · apportandovi prezioso e largo contrib·uto personale e di Collabo r atori , e cl1e precisa punti an cora indefiniti ed incerti etl indica le vie per le quali l 'indagi11e deve incanalarsi per r aggiunger e quella co11cl usione unitaria cui as1)ira e volge tutta l 'eJtorme n1a sa di lavor o in questo enso co111piuta. cc L 'opera clel Prof. 1\ilelli in q uanto reca contri'b•u tì di fatti, segna una tappa e un prog·r esso nel diflìcile ca:ipmino, n1erita di essere segnalata ai biologi com e ai clinici e patologi yier la p·0 derosi tà del la,roro, l 'orig·inalità e I.a gen esi d elle direttive, per i risultati conseg uit i ». Ron1a, maggio 193•5-XIII. Prof. CEsA.RE FRUGOf';I. 1

R. Clinica Medica dell'Università di Modena

Malattie da lesione delle paratiroidi

CENNI

Riportiamo il semplice indice dei capitoli: INTRODUZIONE. C ap. I. RICORDI DI ANATOMIA. Cap. Il. FI• S10PATOLOGIA DELLE PARATIROIDI. Cap. I I I. SINDROMI IPOPARATIROI• DEE SPERIMENTALI. Cap. IV. SINDROMI IPOPARATIROIDEE NELL'UOMO. Cap. V. FORME U.IN10iE DELLA TETANIA. C a p. VI. SINDROMI JPERPARATlRCIDE.E SPERIMENTALI. Cap. VII. APPLICAZIONI TERAPEUTI• QiE DEGLI BSTRAlTI PARATIROIDEI. Cap. VIII. P ARATIROIDI E MA• LATTIE DELLE OSSA. C a p . IX . PARATIROIDI E ARTROPATIE. Cap. X. P ARATIROIDI, SO.ERODERMIA, OiELOIDI. C ap. Xl. P ARATIROIDI E MA• LAlTIE VARIE. Cap. Xli. METABOLISMO DEL CALCIO E SUOI RAP~ PORTJ CX>N LA O.INICA. BIBLIC<iRAFIA. Volume di pagine 120. Prezzo L. 1 6 . più le s pese postali di spedizione. Per gli abbonati al « P o liclinico » sdle L. 1 2, 7 5 in porto franco. Invia re vaglia posta 1e all'editore Succursale diciotto Roma.

L U IGI

Pozz i,

Ufficio

Postale

BIBLIOGRAFICI 11>

e Pt. CAHEN. Néphrites toxiques aigues. "\to]. di pag. 1-!9. G. Doin édit. Paris , 1935.

!\1.

FAURE , B EAl l LIEU

:E: un volll!Il1e d ella « collezione delle attualità di m edicina pratica» : ·p ertanto g li AA. fanrto astrazion e da quelle r1efriti tossiche facili' a ri1 r ovarsi in a1npia trattazione nei c lassi ci ma (1) Si prega d'inviare due copie d ei Jibri di cui si rlesid era la recensione.


,[ANNO . XLII,

22j

NUl\1.

1105

SEZIOI\E PRATICA

piuttosto di i1on quotidiana osservazione, per es. la nefrite da cantaride. La pratica delle nefrj ti tossiche è circoscritta a quelle prodotte dal mercurio, dal b·i smuto, dall 'oro, dag li arsenobenzoli, dal cloroformi o, ecc. ch e traggono la loro ragione d 'essere dalla attuale diffusione di prodotti chen1ioterapici di d elicato maneg . g io, o dalla estensione dell ' uso di antichi rimedi e sostanze per le quali la terapia ha schiuso nuovi 0 rizzonti. Cosi circoscritto , il manuale è indubbiantente a con siderare ben riuscito : n<t-eccanismo di produzio11e, lesioni anatomiche, sintomato·}()gia clini:ca, prec.a uziorti da u sare per evitarle, .cura., sono esposte in dettaglio, e rendono la lettura dei vari capitoli , vantaggiosa 1pel pratico . l\10NTELE ONE . 1

(,'arzirion,t. Wissenschaftliche Woche zu Frankfw·t -=t/i\1., vol. II. H erau sgeiber : Geh. Rat. Prof. Dr. Kor..r..E. , ,.ol. di pagg. VI-148, con 56 fig. LieJJtzig, Thieme, 1935 . Prezzo RM. 9. Racco]La cli dieci conferenze s ui tu,m.ori maligni e su argomenti affini trattati nella cc Settimana scientifica » tenuta nel settembre scor-so a Francoforte sotto gli ausp ici dello Staa.ts ]nf:titut fiir exp erin1 eritelle Th erapie e de1llo .Sp·eyer liaus, i vecchi istitut i di Paul Ehrlieh ' e atLualmente direlti dal Kolle. Parlicolarme11te irnportanti le trattazioni del Caspuri uì p·r ocessi di difesa dell 'organismo <~~1nlr<;> i tun1ori malig11i', in cui egli espone s111Let1can1ente i frutti delle teorie e dei lavori -suoi e della sua Scuola sulla Immunità non specifica e su i processi di difesa del reticolo -endo1elio, cli Raje,vsky sul meccanismo fisico di azione dei raggi Roentp:en sulla sostanza vi·v ente, secondo le vedute -della scuola di Des-sauer. Laibach parla sulle Auxine, su quelle sosta.nze scc:per l e da K ogl nei vegetali e che cons1derans1 come « ormoni della crescita .n. T eutscthland er trat ta i tumori di o·rigine irritativa: Ste;pp alcun i lati del problema delle vita1n1ne. Borst riferi8ce sui risultati delle su·e riccrf he di p 1rovocazione di tumori uterini· m ediante ormone ovarico. Una seconda parte delle conferenze è di carattere più strettament e clinico , così quella di Schmieden (studio comparato fra terapia chirurgica e radiologica del cancro) e quella di Jiolfelder (la tecnica della roentgenterapia del -cancro) e Kircl1ner. Le più ar11pje riserve vanno invece espresse sulle conferenze di Schilling e di Klein , di cui -si è ampi'an1ente occu pata la stampa me1dica ed €Xtra:-medica degli ultimi mesi . Interessanti spunti p resentano le discussioni seguite a(l ogni conferenza, in cui troviamo ·contributi di a lcuni fra i più noti biologi, onrologi, clinici, e radiologi europei: Lumdsen, Sachs, Abderhalden. Pentimalli , IF i chera Martius , Kirchn er, Holthusen Wintz ecc. La raccolta, di note,·ole interesse pe1 cultore 1

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di problemi di oncologia e di biologia gertera le ad essa connessi , e contenente anche articoli i11teressanti il clinico, è preceduta da una prefazio11e del Kolle sottolineante l 'im:p ortanza oggi p iù che mai della intima collaborazione fra oultori di ùiscipline aflìni e fra scienziati <lei qiversi paesi. ALDO CALò. 1

N. 1fucc1. Diabete m ellito. Contributo a11ato1no ed vstopatologico. Un vol. di pag. 182, con fig. Bolog na , L. Ca1Ypelli , editore, 1935 . Preziosa monografia ch e, prescindendo da og·11i accenno sperimentale o clinico, affronta la questione della patogenesi della sindrome diabeLica in base ad accurate personali osser,. ~zioni anaton10-p.atologiche, ed alla letteratura finora esistente. In successi vi capitoli, dopo aver dettagliata111ente esposte tre osservazioni personali , descrive le alterazioni riscontrabili nel pancreas, di poi nel fe·g·ato, n el sistema nervoso, centrale e periferico, nell'ipofisi e nella regi'one tuÌ)ero infundibolare, nella tiroide e nei surreni. nel timo, paratiroidi, milza, glandole genitali, g lan·d ole sali'Vari , ne] cuore, vasi e reni. J,avoro d 'insieme quindi, organico, completo, sull 'istopatolog ia del diabe.te mellito, guida utile ])er gli studiosi che finora non avevano a ]oro di~posìzlone un.a ch~'a;r/a ricapitolazione di quanto 1e ricerohe h anno messo in eviclenza. TJna ponderata critica dei reperti ed uJ1a cauta disamina dei vari chemi sostenuti cl.ai di versi autori, dal pu11to di vista della pa togenesi della sindrome diabetica , una completa bibliografia, chiudono la proficua lettura del libro. MoNTELEONE.

A. RA·vrNA.

L 'A1inée thérapeutique. Un val.

in-16°, di 192 pagg. Masson et C. ie, Paris, 1935. Prezzo 18 frs. Come di c·o nsueto, l 'A. presenta anche per quest'anno ai p·r atici un riassu.n to dei fatti nuo,,j sulla terapia. pubblicati ne] l 934. Divide la materia trattata in vari capitoli : 1) Le malattie ed i sinto1ni, per cui espone 4 7 nuovi metodi di trattamento riguardanti fra l 'altro le aortiti , l 'anemia perniciosa, l 'angina pectoris, l'asma , le ustioni', l 'encefalite epidemica, la furun culosi , le emottisi, l 'iperc l 'ipocloridria , la ipertensione, la polmonite, l 'ulcera gastrica, l 'orticaria, ecc. 2) Le tecni<Jhe e gli apparecchi sulla a11e~ tesia , radiotera1>ia , trasfusior1e sanguignaJ in~lillazione endovenosa , ecc.). 3) I nuovi medicamenti, fra cui considera gli aminoacidi, la crisoterapi·a, 1a digitale , l'efedrina, i1 veleno delle api e quello del cobra , ecc. Il mod.iGo pratico tro,rerà qui una buona rac colta di fatti che gli saranno indubbiamente utili nell 'eserci'Zio profes i on a le. 1

fil.


1106

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONGRESSI Società Lombarda di Medicina. Seduta del 22 marzo. I>reside11za: Prof.

Sopra le oligurie degli itterici.

·L a prova di diluizione nel ca11e r eso itterico mediante legatura del coledoco, si dimostra deficitaria rispetto a quella ottenu ta n ello stesso cane prima di impedire il deflusso biliare nell 'intestino. La prova di diluizione n èl ca11e ch e h a il coledoco allacciato ed elimina la propria bile all 'est erno, attraverso ad una fistola della cistjfellea , rjsulta invece ug·uale a quella dell 'animale prima d ell 'intervento operativo. Se ne conclude che il fatto del versarsi bile nell 'inteslino non ha una particolare importanza nel fen.omeno della poliuria da ingestione d'acqua, m entre, quando si proYoca l 'ittero, forse per la diminuita t en sion e su1)erficiale del siero indotta dalla ritenzione clei sali biliari si ha oliguria. Di scu ssione : CANTONI, GERBI. G-E RBI. -

;.

La radiografia in posizione capovolta nella diagnosi di· lesioni polmonari. ~11ALPEL1.

L 'O ., premesse alcune 11ozioni di fi si ca polmonare, descrive l e modalità di esecuzio11e d ella radiog rafia toracica in posizione capoYolta ed illustr3. con radiografi.e in posizione Yerticale e capovolta, l'importanza nella diagnos tica polmon~re di questa nuova. .t ecnica radiologica, soffermandosi speci almente sulle interessanti deduzioni ch e se n e nossono trarre in vista di un i11 terYento collassote·r apico e soprattutt o chirur~1 co . . ..... D isc u ssiont:. : PARODI , PERIN, C ARPI. Un nuovo sfigmooscillografo.

L 'O. descrive ed illustra un nuovo o ~ cillo111 etro scri Yente i cui pregi sono: sicurezza <lei cla li forniti p er il costante controllo della pres... ione m ediante un R1vA-Roccr annesso ; osservazjon e protratt a lJer lung·o ten11)0 ed a pressioni d iYer se; r eg is lrazione co11 ten1por an ea d ella freSEG RE.

Seduta del 29 marzo 1935. Presidenza: A.

FERHATA.

Osservazioni e considerazioni cliniche sulla tubercolosi' miliare. A. FERR-\TA. - L 'O. fa anzitu tto una netta di-stir1zione tra forme di miliare acuta e cronica . Ra-rissin1i, afferma, i casi di forma acuta febbrile che vengono a guarigione. I casi che vengono a gua-rigione sono invece quelli di forme croniche: si tratta di pazienti che talora vengono alla nostra osservazi one con sintomatologia vaga, imprecisa .. È da notare come essi non presentino mai tosse, fatto ch e , per quanto· straordir1a.rio in malattie· polmonari, è perfettamente noto anche nelle for- . Jlle di miliare acuta. Nemmeno la temperatura dà el ementi utili ai fini diagnostici: talvolta essa è · )OSÌ scarsa da essere rilevata solo con accurate misurazioni termomqtricl1e. Mancano in questi casi an che la cianosi e l a tacl1ipnea. Il quadro radiologico inv. ce d·© cumenta esso solo in inodo inequivocabile la presenza di una forma miliare. La prognosi infausta che si fa in tali casi può non avverarsi. È specialmente da notare l a possibilità d i ·modificazioni del guadro radiologico in netto contrasto con q u anto si osserva nella guarig ione cfelle comuni forme di tbc .; infat ti i fe11on1 eni di fjbrosi p ossono mancare completamente. 1

VE RSI.

1

que11za del polso; possibilità di segnare sul tracciato l 'inizio, la •lurata e ]a fir1e di qualsiasi prova eseg uita durante la raccolta oscillografica; edt infine la facilità di trasporto dell 'apparecchio,_ dato il suo modesto .volurne.

FERRATA.

L'epatoterapia per via endosternale nell'anemia perni• c1osa. RovERsr. - L 'O., tlopo di aver ricordato le esperienze di Josefson rig·uardanti l'introduzione enclosternale di estratto epa tico in ammalati di anemia perniciosa e dopo di averne descritto la tecnica, riferisce di quattro caJSi da lui trattati con epatoterapia endosternale. L'esperienza dell ' autore ha documentato che l 'estratto epatico introdotto per vi a endosternale ha un 'efficacia terapeutica senza dubbì0 molto più rapjda e intensa della sua introduzione per qualunque altra via. Descrive le 111odi~icazioni osservate nello stato generale dei malati e il rapido miglioramento della crasi sanguigna. In tre casi fu ancl1e evidente l a cri si reticolocitaria, ia quale per altro non è più oggi generalmente ammessa come 1,ln sicuro indice d ella efficacia di una terapia antianemi_c a . Discussione : FERllATA, RAGAZZI, L uccHINI, Ro-

[ANNO XLII, NuM. 22]

cc IL POLICLI.1'\ICO n

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Considerazioni cliniche sopra un caso di tubercolosi mi· tiare generalizzata polmonare a risoluzione spontanea.

U. CARPI. L 'O. di scute dapprima le varie teorie riguardanti i modi di r einfezio·n e tùbercol arc e accenna al probJema della reinfezione endogena per via ematica . Descrive il caso clinico, riguardante una rag·azza, la ql:lale, dopo di aver presentato il quadro clinico e r adiolog ico assai g·rave di una t ubercolosi mili ar e ~cl1ta , mig liorò gradualmente con una cura climatica opportuna . L 'osservazione radiologi ca dell'apparato respiratorio inostrò la graduale regressione delle localizzazioni , con trasforma zione clei focolai infiltrativi in focolai produttivi e fibrosi i11terstiziali i11 alcun e zone cir coscritte a secle iloclaveare, me11tre nelle altre zone di disseminazione si potè constatare un rit~ s sorb i mento dei focolai. · Discussione : MARCORA, CESA BIANCHI, ZoJA. Contribui.o allo studio della artrografia col thorotrast.

CossALI. - Riassunte brevemente ] e Yarie applicazioni che i sali di torio trova11o nell 'indagind radioJ ~gica , l '_.t\.. riferjsce i primi risul.tati di ~i­ cerch e sperj1nentali e clinicl1e s ulla d1m ostrèlz1011e delle cavilà artj colari rncdi3-·n'l ,! il t11orotrast . Ane-uf"'isma- d-ell'a-orta- addominale, Infarto miocardico , ernia strozzata.

Presentazio11e dì un caso di aneuri s1na dell 'a ~rta addon1in ale operato per strozzan1ento erniari0 p och e ore dopo l 'istituirsi .di ~n 'oc­ r ll1sion e coronaria ; d ecor so p ost-op eratorio immeè!i at o .buono; esito in 25a g ior11ata per ]Jron copolC ALABRESl. - -


'.[ANNO

XLII, N'lr~r. 22]

n1onit e. L 'O. illu stra il reperto anaton1ico in r ap_porto alla diagnosi di sede dell 'infar to miocardico. Sedu ta clel 19 aprile 19'35 . Preside11za : Prof.

llOt

SEZIONE PHATJ CA

FEHR .\TA.

della su scettibilità precoce d C:! lle vie motrici ad un deficit circola torio n on an cora fat ale per l 'i11 sien1e d èl tessuto nervoso.

La cataratta endocrina Prof. ALAJl\10 e dott. l\uBrNo. Gli 00., dopo aver falto rilevare l 'importanza ch e può avere la dj sfunzione endocrina nella genesi d ella cataratta e l'utilità d~ll ' indagine e d ell 'aspetto biomicroscopico per la diagnosi dì cat aratta end ocrina, specie n ei casi in cui mancan o segn i palesi di d isen docrinopatia, p assano ali "esposizione d ei casi per,·enuti alla loro osservazion e, fermandosi particolar111ente su i caratteri biomicroscopici d elle cataratte da loro osservate e descriven-do un particolare aspetto, da nessu n o finora descrit to, a · carico della superficie anteriore cl el cristallino, ch e d efiniscono come un ca ratteri st ico cc aspetto untuoso a carta geografica». F anno poi alcune co11sid erazioni di indole cl in ica ed et io-patogenetica rilevando l 'importanza cl1e d eve avere il sist eina ionico-salino e specialm ente il calcio nel cleterminism o della cat a.ratt a. Prospe ttano in ultimo u 11 rnecc<lnismo d'azione rlel Ca + + sul cristallino, i1on escludendo per ò l 'i11fluen za di altri fatt ori nel detern1ini smo del1'opacità lenticolare. 1.

Sull 'organotropismo sperimentale degli streptococchi. . CELLINA ~1. e Gu zz1 L. - Gli 00. riferiscon o i w im i risu lta ti delle loro ricerche sull 'organotropismo. elettivo sperimentale, deglj s treptococchi. Dai primi r isultati ottenuti, n e ttan1ente favor evoli, gli 00. sono spinti a cont1ntia r e ed estend€re le ricer che iniziate.

Un caso atipico di miastenia grave. V. PORTA. - Viene ò escritto u11 caso di iniasteuia graYe oitalmoplegica con i11teressam ento dei muscoli del tronco e dei cingoìi toracico e pelvico; si discute la natura probabilmente organica della p aralisi dei movimenti di verticalità dei bulbi oculari, d ata la coesistenza di sintom i cerebrali e piramidali , inessi in n1aggior eviden za dall 'inizio11e terapeutica di Pros ligmina, ch e fa scon1parire co111pleta1nente per alcune ore la sintomatologia miastenica, per111ette11do il completo ricupero funzio11al e. Vien e accennato il problen11 patogeneti co e Esplorazione funz ionale del sistema reticolo-endotefiale terapeutico d ella miast e11ia. La terapia si basa sulla prostigmina, l 'efedrina, . col rosso congo nell ozen , nasale . la glicocolla; 11el caso in questione an ch e irradiaProf . S. BARBERA. - L ·o. 11a esplorato la Iu11ziozione del mesencefalo. n alità d el sistem a r eticolo-encl oteliale con la proVéli di 1\.dler e Reim ann i11 12 casi d i oze11 a 11asale Tentativi terapeutici di ripristino della funzione musconon cura ta. lare in alcune miopatie. In tutti i casi, meno ch e in u110, h a trovato t1n indice di ritenzione superiore al n ormale. BERGA:\JI e PORTA. Basan (losi sulle recenti In altri due casi , già preced ente111e11 le tr att <1 ti acquisizioni su l m ecca11irao chin1ico di trasmiscon l 'au tovaccin oterapia ])Olimicrobica e cli11icasione clell 'eccitan1enlo i1euro-n1uscolare, gli 00. n1ente guariti , h a trovato u11 indice cli ritenzion e h anno indagat o l 'influenza esercilata da un farnorn1ale. 111aco acl azion e eserj110 si1nile (prostigmi11a) sulla fu11zion e i11uscolare jn lr e casi di flis trofia n1uscoConfronto fra il metodo a secco e i I metodo ad um ido lare progressiva e i1t u11 caso di iniastenia grave. per la determinazione del diametro eritrocitario. Nelle distrofie musco lari l ·azione favorevole è st ata ap pena accen11a la i11e11 tre 11el la 111iast enia si è Dott. S. PoNA. - L 'O. a ttraver so 45 osser vazioni ottent1to un riprislino ~unzionale co1nplet o della di c ui 10 in individui sa11i e 35 in individui co11 durata :-lj circa 8 ore, cl1e si è ripetuto ad og11i cr asi ·san guigna alt erata fa il confronto fra il 111ei11iezio11e clj prostign1ina. Gli 00. m ettono il m ectodo a secco ed il metoclo ad un1ido di Paolazzi e ca11ismo d 'azione del farmaco in r elazio11e con llossi , per la determinazione del diametro eritrociun 'eve11tuale inattivazione della colina-est er asi . tario. Il confronto riesce n etlan1.ente favorevole al Discus ·io1ta : BESTA, FERRATA , B ERGAl\II. rr1etodo ac.1 umido: 1) p er la su a semplicità di esecuzione; 2) perch è presenta i globuli rossi i11 un Il Segre.lario. a1nbienle molto simile al fisiologico , in quanto isoionico, issosmotico e perch è la pre enza di un Societ à Medico·Chi1·urgica di Catania. colloide (Brillanthresilbla11) evita la loro deforn1azione; 3) per ch è permette chiaram ente di vedere Serl uta d el 7 n1arzo 1935. l'eventu ale esistenza di anisopoichilocitosi. Stabil>residente: Prof. F. A. FoDERÀ li sce, secondo il metodo ad uiniclo, il dian1etro 1nedio globulare in µ 6,62 e la for111ula normale Emiplegia senza fccolaio . su tre colonne. Pr off. E. GREPPI, P. REDAELLI. - Epicrisi clinicoSopra due casi di solco glottideo nell'uomo. anato11!ica i11tor110 acl un vecchio arteriosclero lico Dott. G. B. FonNARI. - L 'O. passa in rapida rasch e pre entò emiplegia destra classica della durata tli quattro giorni, senza focolaio di r ammollimen- segna i ·esiguo nu1nero di laYori pubblicati u queslo argo111ento e rende noti due nuoYi casi to . Gli 00. interpre tan o il caso co1ne esempio di di solco glottideo bilaterale osservati all 'esan1e eclissi cer eb rale per brusco, par ziale deficit cir colatorio d a episodio ipolen sivo in soggetto arterioscle- laringoscopico in una donna di a. 32 e in un uon10 di a. 35. Si soffermai infine a di sct1tere la rotico già iperteso; ed accennan o successivan1en Le diagnosi, il significato e la rarità di tale for111aai tre quesiti dell 'evoluzione scler otico-senile n el. z1one. la n1ala ttia ipertensiva, òegli insulti cerebrali Il Segretario: Prof. G. Di ì\l.\cco. isch e111ici per ipotensione r elativa negli ipertesi e 0

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~AN~O

cc IL POLICLINlCO »

1110

XLII,

NUl\I.

22)

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. Diagnosi e trattamento degli itteri benigni. N. F·iessinger (Jou1'1t. des praticiens, 16 marzo 1~~5) consiglia anzitutto di eliminare i falsi itteri: da acido p•icriGo (coloTazione della pelle. ir1a non delle ir1ucose) da carotene (pelle gj'alla . alle piante ed alle palme, i11a non gialle J~ n1ucose ed urine non bilirubinuric.he: reaziont di Gmelirt). Si può a vere un i LLero 1-2 giorni dopo la coli e.a ; esso dura pocl1i gior11i od a lungo se il calco]o rimane nel coledoco. In tal caso, si deve essere prudenti nel formulare la diagno·si, in quanto che vi sono de.Jle crisi dolorose epatiche anche nel! 'ittero benigno, che può es· sere talora prolungato. In un caso dell 'A. , al secondo inese di un ittero, si pensa gi'à ad u11 i11Lervento chirurgico, tanto più che una violenta colica epatica fa pensare ad un calco10; data però la colorazione delle feci , l ~ A. diagnostica un ittero })rolungato, terminatosi' con 1'espulsione di bile spessa ed il malato gua. l

l ~Ce .

L'ittero cronico può confondersi con un it 1ero catarrale prolu11gato; la prova al galattosio permette di opporre l'ittero da epatite al1'ittero ritenzionale. ' Piccoli stati tossici febbriìi con itteTo posso110 aversi in seguito ad iniezioni di prepiarati arsenobenzolici; ne è discutibile la natura se tossica od infettiva. In1portante è la dii:it,inzione dell :ittero catarrale comune con quello da spirochetosi'. La pro.fessione del malato (macellai , operai di fog11e) p·u ò dare delle indicazioni ; l 'emocultura d eciderà. Per il trattamento , si metterà sUJbito il malato a dieta Jattea o !atto-vegetariana, evitando i grassi ed il burro fresco ed insistendo soJ>rat tutto sui carb-o idrati; niente carne o protidi solidi fino a che non sia ritornato il colore d elle feci. Utili sono i sali biliari a dosi di cg. 50 a.} pa8to <li n1ezzogior110. Si può tentare l'urotropina, seb·b ene questa abbia azione incerta, p<)ichiè la cau sa d ell'ittero non è biliare, ma epatica. Utile è la terapia colagoga: soluzioni alcalino-sodiche o rnagne iach e, estratti vegetali (boldo , carciofo) e consig liabili clisteri quotidiani , caldi o freddi. I1np0Ttante è il cc tubaggio )) duodeinale; in n1ancanza di esso, 1'A. consiglia I 'acqua di Vichy (flòpital) a digiuno. Il malato va sorvegliato: iniezioni di siero Zl1cc]1erato, iniezio11i di insulina dando conten1poraneamente d ello zucchero ; estratti epatici o, megli0, di lobo anteri'o re di ipofisi. Evitare soprattutto le medi raziol)i anti-infettive ·violente. e mettere piuttosto in opera una n1 edicazione a11odina che risparmi gli em1u nto-

ri. !Jrima di decideTs.i ad eventuali interventi assodare bene la diagnosi della causa della ritenzione. fil.

La vescichetta biliare doppia. Ben noti sono i casi di duplicità della vescicJ1eLta biliare, ma in nes.sun caso della lettera tura, tale rrlalfor1nazione ha dato luogo a sindron1i cliniche. Stohr (Zbl. Chir., 61, 2202, 1934) ha osservato in un ospe.Jale della Cecoslovacchia un caso di una ·ragazza di 19 an11i prese11tante frequer1ti e violer1teJ C.()li cl1e epatiche, non accomp-a gnate nè da febbre nè da ittero, nè da alterazio11i d elle feci o delle urine. Nulla all'esame obiettivo al! 'infuori di doJe11zia alla pressione all'ipocondrio di D. Aumeutando i dolori di frequenza e di intensità vie11e praticato un intervento cl1e pern1ette di stabilire la prese11za di una tumefazione grossa co1r1e un.a noce giacente sul duodeno , avente J '.aspetto di una cisti. 1·a1e turrtefazio11e , punta, diede luogo a fuoriuscita di bile normale. Speritonealizzata e i-)rf'parata, si vide che essa non era che 11na seconda vescichetta biliare, il cui cistico si riuniva dopo un breve tragitto al cisticcJ . della vescichetta principale. Si trattava qui11di di una vesciol1etta biliare doppia a cis tico comune. Ambedue1 le vescichette erano normali. I..10 vescichetta n. 2 vie11e asportala, e da allt)ra la paziente nota sc:om}>arsa completa dei clist.urbi. Il mec'canisrr10 di insorgenza della sindrome clinica, che è una sindrome da ritenzione acut a, si spie•g a, secondo l 'A., nel modo seguente: 11ella cistifellea esiste una fase di riempi111ento ed una di svuotamento. Dura11te lo svuotamento, · data la brevità dei tratti biforcati del cistico, si doveva ayere necessariamente un reflusso di bile da una vesci'ch etta nella sec11nda. Di qui l.a crisi di distensione. 1

1

ALDO CALÒ.

Snll'etiologia e la sintomatologia della tempora· nea oeelnsione delle arterie mes~nteriehe. SLJrring (1llitt. •l. d. Gring. M. Chir. , vol. 4-3, fa&c. 5) riporta due casi ca~~ti alla sua. osservazione di questa rara ent1ta nosologica. I.a ca usa dell 'occlus.ione arteriosa sarebbe, secoJ1d0 i dati dell'autopsia, per uno un trombo esistente sull'aorta in corr. dell 'origine della mesenterica superiore, fluttante e occludente talvolta parzialmente, talvolta con1pletamente la 1nesenterica.: per 1'altro caso a.a un aneurisi11a dell 'aorta situato anch'esso 1n corr. dell ' origine della 1nesenterica e capace con la con1JfYressi·one di <letern1inare l 'occlusione rnesenteriale: infatti con la poshione genu-petto-


1111

EZI ONE P RATICA

raJ e i sinton1i l)iÙ i11i11acciosi si att.e nua,·an o. Per entrambi i IJazienti si ebbe una storia ùi qualch e an110 di attacol1i ripetentisi ad i11tervaJlo fi11ch è per uno più g raYe si ebbe la 111orLc co n i ~intorni noti d ell 'occ.Jusione d el1' o.rteria n1esen terica. 1-'er il primo fu tentato un intervento chirurg ico con insu ccesso. Il 2° caso è reperto di auto11sia. V . GHIRON.

Peritonite cronica fibrosa incapsulata. Bruc.k11 er (Zb l . chir., n. 46, 1934) riferisce due casi di ptritonite cronica fibrosa incapsulata o~~('rvati n ell'ospedale di Bielsko e g uariti con cura chirurgica. Si tratta di una a ffezione 1nolto rar1 di ~ ui si con osGono circa 3i casi r.erti i1el};1 letteratura 1rLot1t.li.aJe. Jl quadr• ) cJiJ1i co è t1uello di una 0cclus io11 e ir1testin a le acuta o siu bac uta. 1\tt{l-Jomi·can te ntt~ si riscontra uri a n1en1Lrana ~:i cc iforn1e , più o in en o spessa, talora con focol a i di calcifi cazione cl1e involge, in parte o in totalità , l ·i11l esti11 0 tenue le c ui a n se sono agg10111erale d1 lasse acler e11ze n1a sen za alter azio11i par ietali . ll rra so è indenn e. Nel cavo 1:eritq_J1eale si ri'sco11 tra scar so liquido gialloan1hra ch e al l 'rsarr1e b·atiteriologico è risultato ~ terile. 11 fegato e la mil za raramer1te so n o intere&s.ati. Gli or gani d el piccolo bacino sono inden ni. ·L 'e lio logia e la patogenesi seno an cora oscur e. La cura , r>raticata da B. nei ~ u oi· due casi co11 ~u ccesso , consiste 11el resecare Ja formazior1e saccif0Tn1e tìn d ove è possib il e e liberare le a1l&e de1 tenue i11 essa inglobate. G. PACETTO. 1

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Sulla presenza di piccoli focolai di necrosi pancreatica in varie malattie. R. J affè e M. Lo'\\'enburg ricordano che già l\.el1r su più di 500 laparaton11e per calcolosi biliare trovò presenza di piccoli focolai di necrosi pancreatica n el 25 % <lei sogget ti. Gli AA. in un gran nurner o di autopsie avrebber o riscontrato ch e più della metà dei casi di reperti posi tivi era dato dai calcolosi d ell e vie biliari. Questo ha importanza for se per fornire una sp iegazione di mo] ti disturbi postoperatori d egli operati n elle vie biliari. In proporzione n1olto n1i11ore tale reperto si a' 1r ebbe anch e in gastro-pazienti e n ei malati de l cu or e e ~iei ,·asi. ' ' · GH1R01N. 1

SEMEIOTICA. Modificazione della reazf'.>ne di Cuboni per la dia· gnosi di gravidanza. La r eazione di Cuboni si esegue n el n1.odo seguen te. A 5 cn1c. d i urina filtrata per carta. sì aggiunge 1 cn1c. di H2SO, concentrato e si tiene la pro,re tta in bagnomaria bollente per 10'. Si raffredda sotto getto d 'acqua e si mescola in imbuto separator e con 5 eme. di benzolo; si agita per circa 50 colpi e si lascia seJ)arare il benzolo.

Di quest ' ultimo, eventualmente previa fillrazione, si prelevano 3 em e., ch e si mettono in una provetta e si fanno evaporare a bagno inaria a 70°-80° circa (eventualmente aiutan(losi con una pompa a caduta d 'aoqua). Al resiùu~ secco, si aggiungono c:mc. 0,8 di acido solforico facendoli scorrere lungo le pareti della provetta e si scalda per alcuni minuti

a 80° . P er accelerare la r eazione, si può aggiu11ger e ai 3' cn1c . del soluto benzolico 1 em e . di H 1 S04 e riscaldare •qualche minuto a 80° agiiando bene in 1r1odo da mescolare il benzolo e l 'ae;ido. Si lascia quindi riposare e raffredd~~re p er 5 o più minuti, fino a ch e sotto il ben zolo si raccoglie l 'acido solforico ch e, se conlieri e follicoli1ia, appare inten sam ente colora lo in ro,s sastro e fluorescente a luce inc,j de11te. N. Con soli (La Clirtica ostetrica, febhraio 1935) 11a modificato la r eazione nel modo seguente. In 5 provette, si metLono dei campioni di urr ina in esam .e . Nella prima 10 eme. di urina semplicème11te filtrata , n ella seconda 10 cn1c. di una diluizion e della stessa a 4/5 di urina; nella terza 10 della diluizione a J/5; r1ella quarta a 2/ 5 ; n ella quinta a 1 /5. Si aggiungono ad ognuna cn1c . 2 di H2SO~ e si t engono in bagnomaria bollente per 10 minuti , dopo di ohe si aggiu11g orto ad ogi1i provetta 6 em e. di b en zolo , agitando per 100 volte in in1buto separatore. Da o·g nì" provett~ . si prrelevano 3 em e. di benzolo che si mettono in altrettante provett.ine l.en endole poi a 80° fino a di sseccamento; si fanno scorrere, poi , lun go le par eti em e. 0,8 di H2S04 e dopo agitazione , si lascian o in bagn omaria a 90° per a ]cuni minuti. Si fa la Jet tura dopo 4 ore. Dalle esperienze dell ' A. risulta che la reazione è stata coJ:npletamente n egativa con le uri11 e di uon10. Co11 quelle di donna sana , o ginecopatic1 , è stata pure neg ativa o positiva solLa..uto n ella 1)rima o seconda provetta. A termine di gravidanza € stata positiva in 1ult.e le 5 provette. Nei primi n1esi', la positività si è fermata spesso alla t er za od alla sero11d,a ; in qualch& caso, con Aschh eim-Zondek dubbia , è stata n egativa. . Ii: com~l esso, p~rò i risultati sono migliori dt quell1 ottenuti con la tec r1ica di Cuboni , pure riman endo un po' in certi all 'inizio della gr a, 1 idanza. fil .

MEDICINA SCIENTlflC A. Contrib11to allo studio del probabile ufllcio del si· licio nella immunità contro la tnber colosi poi· monare.

R. Royo Villanova e J. P ardo Ca nales (Bull. d e l'.4 cadéniie d e i11 éàecine, 19 feibbraio 1935), C'J1 e precedentemente si ~on o o·ccupati dell'influenza del silicio sulla biologia del bacillo di Koch, n e seg11alano oggi quella sulle culture


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[ANNO XLII, Nu1v1:. 22)

« IL P OLI CLlNICO »

del bacillo stesso. Essi h anno eseguito le loro rice•r c.l1e su due serie parallele di culture, una <li bacillo bovino ed una di bacillo umano . I l)aci11i erano serninati su patata g licerinata in lubi d i Ro,u x e vi si agg·iungeva110 differ enti pro1Jorzioni di acido silicico all ' l %. Dopo sterilizzati i tubi venivano posti in s tufa a 37°; nel cor so... della osservazio11e durata clue m esi, si notò cl1e nei tuh·i d ella serie del bacillo bovino , r1ei quali er a conte11uta la proporzio ne maggior e di acido silicico, la c ultura non si era svi1uppat!l . A n1a11u a mane' che le proporzioni di acido silicico diminui'Var10, le culture era110 r)iù rig·ogliose. Identici ri st1ltati si ebber o n ella ,erie d ei tubi sen1inati con bacillo umano. VI CEN1 I NI .

POSTA DEGLI ABBONATI fJ roy11osi delZ.' embolia cerebrale. - Al clottor e;. B. da G. (abbonato 5578-12112) : 1. . 'in11pon enza e la persistenza dei disturbi ·1110Lori- sen siti vi di,p endenti d all 'e1m b·oli.a cer ebrole sono in r elazi'o ne all 'in1 portanza e alla sede dell 'art.eria occlusa, e quindi d ella gi·anclezza e locali zzazion e del focolaio di ran1molli111e nto. Di r egola si può avere l 'attenuazi one d ei di... l u rb i co11 la cessazione d ei fatt i r e·a ttivi provocali dal disordine circolatorio locale, 111a 1to11 la loro · sc·o mp·ar sa. L 'accid eni e iniziale è acuto , ma la condizione c.h e ne segue non può dirsi cr onica percl11è 11011 è leg·ata ad un processo morboso in a lto : si tra tta di un fatto pe1rsis tente d eteir rninato dalla cessazione ·di funzione di una zona d f ll 'e11c:e falo definitivamente a lterata . DRr\.GOTTl.

VARIA Medicina abissina. A Dabbert riporta n ella Deutsche med. ll 1 ochens., n . 16 e segg. le s ue impressioni . ull 'Abiss.inia, d a cui togliamo a lcune n otizie sulla inedicina. Le. 111ala tt ie veneree veng·ono curate con rin1 edi locali , fra cui h a grande importanza il rcter curio. Gli Abissini usano anche una specie di coppette, fatte con l 'estremità di un corno cli bue, che viene posto su una piccola ferita fat ta lì per lì: il « guaritore » aspira con tutta la fo,r za dei suoi polmoni il san gue. A11cl1e la cauterizzazione è spesso utilizzata e, ite Ile 111alattie interne , . . i appoggia spietatan1e11te un ferro rovente su lla s uperficie pros. _ i111a al punto malato. Largan1ente usata è la fitoterapia e le varie i)ecie di piante vengono adoperate come d ecot ti , cataplasmi, polveri disseccate, ecc.; for ... e g li stud1 di farn1arologi riveler ebbero delle nuo,re n1edicine atti,·e. La raccolta e la

sommi1tistrazione delle varie erbe è connessa con pratic.h e d 'indole magica; così alcune debbono esser e raccolte a dete·r rriina te ore del g·iorno o della notte, preparate in segreto e somrninistrate in dati modi. l\IIolto usato con1ro l e te11ie è il « kosso », il fiore di un alb ero, che viene disseccato e poi spappolato con acqua; il sapore ne è terribilmente di$gustoso e ci vuole d el coraggio· per ing~~rlo. Cont:to la rabbia, si usa la po.Jvere d ella carne di un b·u e rr1orto di rabbia, un rimedio che si ritien e· prezioso e che gli specialisti vendono molto caro. ~ anche praticata la vaccinazione an tivaiuolosa, in mo,d o barbaro, inr1 estando c ioè a l sano il pus di un individuo g jà malato. All 'età di 10-15 g iorn i , si pratica 1a circoncisione, ch e· viene fatta in modo primitivo da u11 prele; così pure questi, quando un bamb.j no è m a lato di angina, g li stra1ppa b-a rbaramente l ' ugola. media11te un cappio forn1ato da tre crini di cavallo. Sorprendente è la rapidità con cui g uariscc1110 le ferite. A tale proposito, 1'A. cita due casi dini.ostrativi . Una volta, gli fu portato un i11dividuo in cui non si vedeva quasi più la fuccia; un colpo di sciabola gli aveva tagliata la pelle d ella fronte , cl1e si era ripiegata in basso, co pren·d o buor1a parte d elJ.a faccia : a~portazi one d ella terra e della paglia ch e vi si erano incoll ate e fasciatura alla meglio con t1r1 pezzo di gRrza. Dopo 3 settimane, l ' individuo era per fett.an1ente guarito e g li si p1ros terna va ai piedi dichiara11do ch e egli era diventato suo padre e sua madre.. In un altro cih e, per la caduta col viso s u una p1ietra si e.ra fatta una ferita ch e sembrava una seconda bocca, bas tarono 5-6 punti di sutura per farlo guarire in o g·iorni. La relig ione h a g r an parte nella n1edicina Hb·i ssina; i inalati , quando sono costretti a let.to vengono portati in chiesa ed ivi lasciati ·per vari giorn i . Così pure le sorgenti miner;tli ve11gono con siderate com e sacre e molto ll$ate per varie infermità. Nella capitale. vi sono 6 grandi ospedali , molti ambulatori e vi e.ser citano una trentina di m edici euro1)ei. fili. 1

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. V.

FoRTJ.

I l gozzis1no nella provincia d i T eramo.

-

Stamperia F. Fiori , Ascoli Piceno, 1934. C. L. Er.n L IANr e A. SIMILI. La globinorr achia. 'I'ip. Erl . Minerva, Toritto, 1934. P. 'fil\.t:PANO . Valore progno,s tico della v . di s. dei globuli r ossi e del l 'eosinofilia negli m1chilostom1:asici. - . St amp eri a Mod. Rom a, 1934. Lo PRESTI -SE1\Jr1NEn10 F. O r chio-epididimit e da setticemia 13ru cea1ia-Re0Jle. - Tip. Pa11sini , a11oli,

1934. G.

GoGLIA. I principi attivi dell'olio di chaulmoo-

gra e dell'olio di f egal o r1.i n1erluzzo nel la terapia ùelle affez. r espirai o rie. - - Ist . Edi I. Ce7

alpino, \ a r ese, 1934.


[ANNO XLII, NuwI. 22]

· 111 ~

SEZIONE PRATICA

v·I T A:. P R O F E S S I O N A L E. Cronaca del movimento professionale. I rappresentanti della stampa medica ricevuti da Galeazzo Ciano. Presso la sede del Si11da cato l\azionale Fascist a d ei Medici, con l 'intervento d el presidente d ella Confederazione Fascj sta dei ~rofe ssio11isti e degli Artisti, on . Alessandro Pavoli 11i e sotto la presidenza 'jel segretario Nazio11ale on. Eugenio JVIoTelli, si è tenuto un convegno dei rappresentanti dei più importanti j)eriodici cu lturali e scientifici nel settore n1edico . Dopo aver a lungo esa111i11a ti i J)roble1ni della s la1npa medica ai finj del suo 1nig lior potenzi amento e di sciplinan1ento, e della sua. n1aggiore diffusione in Italia e all 'est ero, i convenuti so110 stati ricevuti da Galeazzo Ci"ano i] quale ha assicurato jl suo vivo interessa1nento alle questioni prospettategli tra le quali la costitl1zione di un Con1itato per l a stampa inedica jn seno al Si11dacat o Nazio11ale Medici ed in coll aborazione col Sinòacat o Na zionale Giornalisti.

Sindacato medico di Roma. Si è riunj to il nuovo diret t orio d el Sindacato J\1edico Fascista cli Ro1na e Provi11cia sotto la presidenza del prof. Perez, segretario provin ciale. Il prof. Perez h a rapidame11t e espost o un aI11pio d ett F1gliato programn1a di lavoro da SYolgere, n el qual e avrà da p arte di tuttj i collaboratori un contributo appassionato ed effi cace.

j11 uu uni co ente ] a rapprese11tanza della Classe rviedica. Dopo aver riassu11to I 'opera svolta dal Sindacato ~rovinc ial e nell 'interesse d ella cat egoria, portò un saluto al })rof. sen. Salvi, Commissario dell 'Ordi11e rl ei Sanit ari. Il segre tario amn1i11is tra tivo d cJtt. Paladino espoe quintfi all 'assen1blea il bila11cio consuntivo per l 'anno finanziario 1934. Pure esse11do stato dispost o dal presidente dell 'asse111blea ch e l a elezione - sia del segretario del Sind acato che d ei co111ponenti il Direttorio - venisse fatta p er al zat a e sedl1ta , l 'assemblea vo11e Yotare all 'u11a11imilà per acclamazione . Dopo la elezio11e })rese J a p arola il sen. Salvi il quale affe1111ò e con1n1e11tò I 'alto significato del nuovo provvedi1nento govern at ivo che dava al ,Sindacato tu tte le a ttril)uzioni, arich e quelle che erano stat e co11servate dag li ultin1i Con sigli dell 'Ordine_ Il nuovo Direttorio clel Sindacato Fascist a d ei ~1e­ dici è così co.s tituit o : segret ario provi11ciale: })rof_ Urba110 Sorre11tin.o; n1en1bri del Direttorio: prof. Feli ce Baldi , dott. Alberto Botti, dott. Giovar1ni Di Lullo, prof. Giovanni Orsi, prof. Dome11ico Federico Pace, clott. Don1enico Pal adi110, dott. li'erdir1arLdo Petilli, <lott. Amedeo 1·or natore; revisori dei con ti: })r of. Carlo Baccari , prof. Domenico Sarno e prof. Carlo Si111eo11i ; fidu ciario Sez . Odontoiatri: g r. uff. Pie tro Spiri a.

AMMINISTRAZIONE SANITARIA.

Sindacato medico di Milano. Un a nu111erosìssin1a Assen1blea d el Sindacato Me,Jico di Milano si è riunita irL piazza Duo1110 20, sotto la preside11za del co111111. G in o Rocca, presiden te d e11 'Unione Provinciale Profe .. sionisti ed _i\.r ti sti, prese11te il co111111. R iYa, r a p1)rese11ta11te il F eder ale . Furo110 ace la 1 n a le la Rel azio11e i11orale let la dal segr e tario u scenle 1)rof. Bas1ini e quella fina11ziaria. P oi, clovendosi provveder e alle elezio11i del Direttorio , l 'asse111bl ea ha rinon1inato .il prof. Ba1ini segretario proYinciale, e n1en 1bri cl el Di re l1orio i ca111erati dott. Ett or e Ca lta11eo, i)rof. Alfo11 so Cuzzi , dott. ì\'jno Della ~f a 110, prof. ìvJario Douatj , dot i. E1nilio ~1arj11011i. prof. Vito Massa rotti, i)rof. Ai1dr ea Vir1aj , dott. En1idio Berti, r ap1)rese11t a111e <l ei ~1Iu tilati e dott. Pi ero Cirla, rappresentante d el GUF. A r eYisori dè'i co11ti: clot t. J\fario Bernt1zzi, d ot t. 1\.11 ton.io Ca relli , prof. Silvio Palazzi. L ·asse111blea l1a i11iziat o e co11cluso i l aYori con u11 vlbra11te saluto al Duce .

Sindacato medico di Napoli.

Si è te11uta l 'asse1nblea orilinaria rl el Sir1d acat o P1ovì11ci aJe Fa ci t a d ei l\1edi ci di Na11oli, n el Salone di S. ~[arja la No' a. Dopo il saluto al Duce, il segretario d el Sindacat o prof. Sorrentino co1111r1e11tò agli i11tervenuti l 'in1portanza del 11u ovo ordina1nento d el Sinclacat o, cl1n - per Yolontà d el Duce ,...., riu11j sce or amai

Per la lotta contro la malaria. Co11 decreto del ~1Iinistro dell 'In.terno in data 8 111aggio 1933 or10 s ta le approvate l e istruzioni tecnicl1e ))er Ja profjlassi an lianofelica d ella nlalaria, J)ar ti colar1nc11te i)er l 'esec11zione dei lavori e d egli jnterventi antia11ofelici con sider ati nel titolo IV rlel R. D. 13 fe])braio 1933-XI, n . 215, e per l 'im11janto <lei i11ezzi cli difesa ò elle abitazj oni d all ape11etra zion e degli inset ti nerei.

CO. NCORSI. POSTI

VACANTI.

Bu nR1 0 (Bolognaì . Cong rega~ione cli Carità . Al 10 giu g110 ; Dire ttor e Chirurgo, Direttore ~1'e­ dico e due })Osti di .i\.ssis tente ~Ied ico del sanatorio Zanardi. Ilivolger si alla Segreteria. CosENZA. Cassa 1'1utua di !11alatiia operai edili della Provincia di Cosenza. - Scad. 8 g iug n o . Dir ett ore Sani tnrio. Stip. L. 13.200 lorde. Età li1nite al 6 n1agg io anni 40. Il candi(la to prescelto, prj1na di pre11der e possesso d ell 'incarico, clovrà, entro 10 g iorni dalla data di nomina , rilasciar e u11a dj chiarazio11e -:!alla quale ri sulti ch e egli non h a altri i11carichi di qu alsiasi natura r etribuiti. Tassa concorso L. 100. FELTRE (B elluno). Ospeclwle Ci vile S. 11 f. del Prato . - ,Si assu1ne subito ì\Ie<lico .i\ ssi stente per la Sezione Manicomial e di questo Isti luto. Norojna. provvi oria p er sei n1esi. Certifica to esame di S tato e inscri zione al P . N. F . Età n1 a ... si111a anni 35..


1114

«

IL POLTCL rN ICO ))

Co n so r zi.o Prov. A 11l'i l ub<:rcolare. -

Me·dico aiuto dell 'Istilt1to pre-sana toriale e post-san atoriale in Pra tolino presso Firenze e 111edico aiuto <lel Dispen sarj o Provinci ale; stipendi rispettivam. L._ 18.000 e L. 12.000; tre trie11ni d ee.: alloggio per fnmiglia, illuminaz . e riscalclan1. ; chiedere annunz io. Scad. or e 16 del 24 lug lio. Ri volg·er si alla Se.g·r et eria (P alazzo l\iledico Ri rcarcli, via Cavot1r 1). Docum. a 3 mesj clal 21 mag·g·jo. E t à lin1i t e 40 an TJi. Titoli ecl esa111i. F1nENZ E .

LIVORNO. Accademia 1V avale. - Scacl. 12 g iug no. Concorso per l 'ammissione di un f\1edico SJ)ecialista in odontoiatria, ch e dovrà prest ar e la propria opera due volte l a settimana , n elle ore pon1eridiane. Per parteciparvi occorre risiedere nelle Provincie (ti Livorno o Pisa o Firenze. Rivolger si :al Comando della R. Accademia. MANTOVA . Ospedale Civile . Scad. 30 g iug n o. Primario di medicina n ell 'Ospeclale Civile; L. 7500 -e 4 quadrienni decimo; c. -v.; percentuali; al lorò o. E t à limite anni 45. Informazioni d all a Segreteri a. UDINE. Ospedale Psichiatricc Provinciale. Scad. 19 g iugno . Seco11do Medico Pri1na rio . Stip . L. 11.600; irtclennità ser v. att. L. 250ò ; c. -v. lor clì ; a)Joggio non m obilia to per sè e fa111iglia, illumiTtazione e combus tibile. Sei au1ne11ti decin10 (quattro quadrien.n ali e due quinquenr1ali). Età limite al 6 maggio a11ni 35. 1'assa L. 50. Rivolgersi al1 'Amministrazione Provi nei al e.

( ;ON OOR SI A PREi\IJ I. .

Fondazi on,13 Fossati (Il. Istit t1 Lo Lon1bardo) .

Tema: << Fisiolog·ia d el talarno e clell 'ipotalarno ». Scad . 31 m a r zo 1936, ore 15. Pren1io L. 3000. Tema: « Distrofia 111uscol are progressiva ». Scad. ,3 1 inar zo 1937, ore 15. Premio L. 3000. 1

'N OMINE, PROMOZIO"'ll ED ONORIFICENZE.

Con provvedimen to jnserto nell a disrJensa 22 '(l el bolle ttino ufficiale i t e11enti colon.nelli n1edici prof. Gesual(Io Giarrusso, dott. Antonio Tt1rilli, -prof. P aolo Ron1by sono stati, rispettivam ente, n o 1ninati direttori d egli ospedali 111i1itari di l\tlila110. Udine, ·C agl i ari. Con R. dec r e to 5 i11arzo 1935-XIII (circol a.re n. 232 del G. M. r . a.) il t enente col onnello 111 ed i co clott. Gerardo Gr aziol a è st ato no111inat o n1 embro del Collegio m edi co-leg·ale })fesso il lYiinistero della Gtierra . Il prof. J . Darier, presiclent e cl ella Socie t à Francese d i Der ·m atolog ia, è n ominato dottore hon or is .causa clall 'U q.iversità di Bt1dn1)e~t.

Il prof. P aolo Harvier è n on1ina to titolare dell a -cattedra di terapia all a Facoltà m edi ca di Parigi. ORDINE

DEI

SS.

lVIAtJ RIZIO E

L.AZZARO.

Commendatore: prof. Et1genio Di l\ilattei, già or-

dinario d 'igiene a Cat ania. Ufficiale: prof. Giovanni Pascal e, già ordj11ario <li clinica chirurgica a Napoli . COROl'iA IJ ' IT.-\LIA. Gra11d ' [TfficialP: prof. G iulio Chi1rt1g i , già or <linari o cli anat on1ia u1na11n a Fire11ze. 0ROIN"E DELLA

NOTIZIE

IANNo XLII, NuM. 221

DIVERSE

La Mostra degli Ospedali italiani. Per iniziatiya del Co1nitato generale, ch e h a provYeduto all 'organizzazione del IV Conaresso inter0 nazio.r1:ile degli ospe<lali, è stata organizzata nel Policlin~co. U!Ilb~rto I di Ron1a l a Most,r a degli Ospeclal1 1tal1an1, con annessa un 'esp osizione di •11ateriali sanitari varii, di fabbrica · n azion ale, co1npre11(lente, in genere, tutta la prodt1zione ch e h a a ttinenza con 113 n ecessità assist enziali e d 'arr edan1ento t ecni co ospedaliero. La Mostra è s ta ta alles tita sot to le ir1tellicenli e dilig·enti direttive clel prof. Nicola Sforza ed i:-è ospit a t a nel nuovo granrl e edificio t est è costrujto per I ~ sed e d ell :istituto cli r adjologi a clegli Ospedali rl.1 Roma e in due eleganti padig·lioni antist anti r1a~zati e, . b e n . si })UÒ dire , genial111 ente in1provvisat1 su d1segn1 d el prof. Conti . l\Jentre nell 'eùifìcio principale h anno sede le n1o~ l re ch e ri evocan o il g lorjoso passa to e il ferviclo p r ese11te dei inagg·iori e })ÌÙ an tich i o sp edali i talj a ni . nei paòig lioni espongono l 'Istitl1to Nazionale F ascis t a p er le Assict1razioni sociali e l a Direzione ge11 erale di .Sanità i1ùlj lare. La 1nostra è ricchissin1 a cli plasti cj, g·rafici , disegnj, fotog.rafie e al tri l11ezzi dimost rativi, ottin1amente disposti. lVIeritano d 'essere segnalati i plasticj riproducenti il nuovissimo g r a11dioso Osperlale Mag.2")ore cli lVIilano: l 'Ospecl ale cl el Littorio òi Ron1a, l 'Isti tuto Sanatoriale Carlo Forlanini di Roma, il Sanatorio militare di Anzio. 1'Ospedale Costanzo Ciano di Livorno. gli Ospedrtli di Genova, varì altri Jstit t1ti ospedalierj e sana toriali , molti os1)ed a Jj rnilJtarj. Di particolare inter esse per la storia r etrospettiva delle forn1azioni sanitarie mil]tari , è il plastico riprodt1cente le inferm erie baraccat e nella g u erra òi Crin1ea (Balacl ava) . Figurano nella mostra dell a Sanità Mili.tare a11cbo una serie cti dipinti ch e riproclt1cono )€ uniforn1i negli ufficiali medici , la coll ezione d el (( Giornale cl i 1VIedjci11a Militare » ecc. All 'orrlina111 en to di questa mostra ha a tteso il colonnello i11ed. Delogu. Il Ministero della Guerra h a aI1che curato, J)er la circostanza l a 1)ubblirazione clj u n elegante o·p uscolo illt1str at o.

L a cerimoni a i nau gurale si è svolta il 22 mag·H·io, con I 'intervento di alte .a ut orjtà e di numerose p ers0nalità del mondo sanitario. J convenuti furono g·t1jd.:iti da 1 prof. Nicola Sforza , ct1i si deve l 'interessanti ssima manifc~tazione. L a 111ostra rin1 arr à aperta a 1t1 tto git1gno.

Congressi e convegni. Nella Sala Reale dell 'Arrad en1 ia <l ei Lincei si è chiuso il Congresso 1nondiale d egl i ospedali con discor si di vari delegati e d el Prefetto Spano e con <rppla u si all 'Italia, al Re e al Dure. Il prossimo Congr esso si t errà a Parig i . Ricordiamo ch e la conferenza medica in ternazioILale cli ed u cazione fisica e d egli sport si t errà a Bruxelles d al 30 g it1gno al 3 lu g ljo. Segretario: Dr. R ebuffa t , rt1 e d e l 'Abbaye 50, Brt1xelles, Belgio.


[ANNO XLII, Nul\iI. 22) Il 2° rtelicl1e volgersi L o11clon

1115

SEZ I ONE PRATICA

co11gresso inter11azionale d elle scienze fo si terrà a Lo11dra òal 22 al 26 lttgl io. Ria: Miss Parkinso1t, Univer sity College, W. C. 1., Ing hilterra.

Tl 26 rnaggio s i è-... raclunato in Ron1_1 jl II Co11gresso della Società Italiana cli gastro-e1tlerologia. L{· sedu te si so110 svol le i11 inattinata pre so l 'Is li 1u to di clinica n1edica diretto dal J.1rof. C. Frugon i al Policlinico, e dura11 te il pon1Priggio 11e l 11uovo fabbricato dell 'osped ale fii S. Spirilo. Al Convegno hanno partecipato perso11alità spiccale della n1edici11a il ali ana e molti cul lo ri d ella specialità. RiferireJno 1)rossi111 a n1en te sui ]avori. Per il 16 g iugno la direzione sn 11ilaria cl cJI 'Is li t u to ()rtopeùjco ~Ia ll eo Ilota di Bergan10 , i11dìre un Convegr10 di Ortopedi a e Traumatolog ia sotto I 'alto patrocinio della Presidenza nella Socie tà Italia11a di Or topedia; è assjrurala l a partecj1)azione féJ ttiva (lei i11ig liori orlopeclici e l rau111a lo1ogi it aliani. Il Co11Yeg110 è ind e tto p er fes teg·giare il r in qua11 tesimo anniversario della fondazione d e11 'I s lituto e nella matli11Jl'a verranno s volte le cerin1011ie ufficiali e la conte111poranea inal1gurazio11e <lel Jlll OYO reparto operatorio. I tiloli delle co111L1nicaz io11 i <l Pbhon o es ere i11vi a ti e1ltro il 6 g iugno . Un congres o t ecle co di ortopedia s i 1errà dal 2 (\] 4 setten1J)r e in Colopia, so tto la preside11za clel prof. H ac.k c11])rocl1 (Ortho~). Klinik, Bi.irg·erspi tal , J{ol11, Ger1nania) .

Il 2 e 29 aprile, coll 'interYe11lo <li o1 lre 300 111e~ dici provenie11 li cl alle pri11cipali cit'l à i lnli ane, s 1 è l enu lo presso le Regie Terme fii Sa lso1naggjore un Conveo-no di l\Iedicina Interna <lell 'll alia Se1-. o t en lrionale. D1 ins ig 11i s l11òio i fur ono 1rat lat 1 varì t en1i: prof Fra11 ccsco Scl1 ias .. i. « Le pleuriti essudative »; prof. Nicole cu (Buct1res t ), « ul n1 er ca11is1110 inti1n 0 clell 'azione dell o ioclio Hel]e Rcq u e elo rosoctiche iorla te )) : prof. Gia111 batti s la All aria, « Diates i essudali va e scrofolosi n en al tri . All e sedu te 11anno fatto segui lo ri cevi111 eJlli e vi ite a i grand i impianti tern1ali e alla S tazione . olforosn dj 'f «l>iano.

L ' o Conveg110 a11nuale dci ti s iologi 101nbardi é1 \·rà luogo a l\1n1tlova il 9 gjug- 110 11el P~laz zo d~l Governo (vi a l) ri11ci1)e 1\111eòeo ) e n el Di pe11 ar10 ~rovin c jale (vin Dante ). 1'cmi: J)rof: Orsi: cc For111c inorl>ose si1nu l a1tt i l a tL1bercolo. J JlOl n1onare )) : prof. G. Ronzoni: « En1i g·raz1011e e tbc. n elle 11rovi11cie LomLarcle (con pecial e ri g uardo al] 'a js te n zn a] l 'es ter o e i11 J)alria ) )) . RiYolger s i a Il a Sezione Jleg·iortale Lorr1l>arcla dell a Fed er azio11e ~l. ~az. F asc ista per la lot ta contro la tl1ber colo ·1, v1n G nl•· {le11z io Ferrari, ~fil a no. Ne1 n1 ese di se tten1})rc sarà conYoca lo in l{o111a. ;1(1 i11iziat i va della A ociazione ' "01011 tarj It al i:-1 11 i dcl Sangue, il 1° Congresso In ternazio11al~ d ell a 1 'rasfu s io ne Ci el Songlte, al quale hanno già aderito al lìssime p er on.al i tà scien tifirhe ò e i cliYers i P aesi. P er infor1nazio11i rjvolger si alla Segreteria d cl Co11gr e so in ~fi l ano, via 1='.aler1110 l. L a .. oc ie tò S\"jzzera r11edico-bio logic3 I errn la u a 17a. riunione it1111t1ale dal 17 a l 20 ago lo. u1tita11lc11. le a ll a Società ~ \· izzera <i e i natura li s ti . Rivol-

gersi al segretario; P.-D. Dr. A. Fonio, Langna u (Bern), Svizzera.

4a Settimana medica padova11a. Il inclaca lo Fasci5ta d ei ~1ediri cU Padov<i , in l111ione con la Facoltà Meclica, ha orga11 izza to la IV Se lthna113 l\iledica, allo scopo cli co n se11tire ai n1edici cti ag·giornare le loro rogr1izioni su alcl1ni in1porla11ti J)roblemj della 111ed ic in a. Le 1ezionj n ranno te11ute <lai 1O a l 16 g it1gno daj proff. P e11eg·rj11 i. Gasbarrird, P ero11a, Berl in o, ~'ro11la Ji , Scin1 01l e. Ves1) ignn ni , Osell aclore, F as ia11i , Con1olli, R o nca to, (;ro11chi , Truffi, Pnri, Peserico, Casagr a11d i , Guerrini , l\ifertegh etti, Zan1boni , Lo Cascio, Del i tal a, Riqu ier, Brunetti, (:;av i11 a, Cag11et to e cl n' lri. Le lezioni sa ra11no all er11 ate d a 'isite e gite "' verra11no estrat ti pren1 i e rilascia I i certifica tj rli ~ reriue11za. Le iscrizio11i si ricevono dal segre ta ri o clel Sin da cato dei Mecl ici di P:lclova, pro f. Riq u ier.

La salute pubblica nelle Colonie. Nel suo r ece n Le rliscorso al Senato, l '011. Lessona, a prOJ)Os ilo delle condizioni igie11ìcl1e d elJ e nostre Colonie, ha d ato le assicurazioni pii1 arnpie e conforlanli. « Il JJroblemn idri co egl i h a dello - i1 o u scevro di gra1 1cli rliffi roltà, ha trovato co11ve11ie11 te soluzione , e sono lie to cli dichiarare ch e i<t l 'Eritrea cl1e la on1alia on o i11 condi zioni <1 i dare acqua assolut a1ne11 te ic ura dal punto di vi t a !g ienico e Sl1fficien te per i nostri sold a ti e }Jer lè popolazioni, sia col n1igliora111e1lto ed i l potenzian1 e11to d egli acqu e<l o lti, sia con l 'in1pia11l. o di cli till a tori , sia con I 'escaYo di nuovi

}) OZZl.

Così pure c i siamo preocct1pa li cli aclollare i necessari pro,·,-ecli111enti sa11itari p er Lutelare le nostre trup1)e co11 tu tte l e risor e n1odern~ d ella scienza, e posso assicurare il Senato rhe le misure pres.~ so n o comple le e sol lo ogni p11nto di vist a oddisfacenti, e cl1e le condizioni al tu ali d ell a salt1t e pt1lJbli r<1 r1el le n os tre Colo ni e ~on o o ttime, in li da m erilnre ai J10 lri Ya le11ti a11itarj il pii1 l us ir1 g l1ier0 elogjo ». <<

Consorzio per la lotta contro il cancro n Cre1nona. Il lle l toralo d ella p r oYin cia <li Cren1ona 11ella ... edu la del 10 apr ile 11a d elibera lo l ~. cos l ituz ione di un Consorz jo provinciale ller la lotta co11lro i 1111-rtori l11align i, co1t l 'a1)J) r o \·azio11e <li u110 cl1e1na cli s talnlo e clel contr1bt1l o a11nuo rcor1 cl ecorre11za cial 1936) tli centcsi111j Cliec i JJer a bitante. Del Consorzio far a.11.i10 parte: l 'An1 111i11i trazio11e provinciale. 1t1t ti i Co111uni rlell a nroYincia e l 'A1n111iuistrazione Osi)e<l aJiera di Cre1-u ona; la ede <le l Co11 orzio sa.r à JJre so la Provi11c ìa. Il Consorzio avrà. g li sco}Ji cl i f ar ft1 nz ioriare J)re. o 1'0s1)eda1 e m aggior e cli Cren1ona i ] ce11lro per lo . luctio. la di :iv,nosi e la c11 r a clei lun1ori 111 ali g ni e d o\'rà acqui lare prep a rali d i radio , d a (' on cedere in u so . gral':1it o_agl~ an1111alati p o\·e ri e s u .J)agan1ent o a,gl1 ablJ1e11t1; d1 regolare, i11eclja11te appo ila conYen z io11e co11 1·.An1n1ini traz io11e O pedal i era . i I funzio11a1nen lo del Ce1Ylro efl i r a p])Orli tra il dirett or e tec ni co erl il ])er o nale os1)e l al iero per coord i11ar1:e .1 ·az iD_ne a i fi11i d ell a lott a contro il cn 11c ro: erl inf1He cli pro111u o ,· er~ e di cipli11a1e J1e ll 'a111hilo clella pro,·i11cin la propag3111d~ p er la lott a co11tro i t11n1ori 111éllig11i. Lo '" lntulo , flOJ)O di ttvere s tal1ililo 1·0111(' clo' rà e. 1


1116

cc IL

POL LCLI:\"ICO

ser e ai111nii1is trato jl 11uo' o Ente, dice ch e il Co11sor zio l)fOYved e ai t1oi COJ)i co11 i egtte-11 li 1nezzi finan ziari: a) r.o ntributi annui da 1)arl e rleg·Ji Enti co11sor zia ti; b) pro,·enti delle a11alisi rl1in1i ch e e n1icr o copi ch e n o11cl1è del nolegg-jo dei pre}Jara ti d i l'éHlio ; e) ..,u ssicli d el ~ lini s lero clell 'Jnlerno ; li) pro,·enti. diver si o llo for1na di oblazio11j, JJ citi e clo11azioni. Le spese di SJJedalità 11er i ri coveri ])reYi agli a1111nalali poYeri , per le esigenze della cliag·nosi. saranno sos tenute clai Co1nt1ni cli apparten enza d eg.li j11fermi essendo rico11osc j u lo }Je r· d e l ti ricoveri il cara Ltere . dell 'urge11za.

Nuovo dispensario antitubercolare a M;1ntorn. Si

ta in questi g·jor11i !lO rla11d o n ro1111Ji111cn lo a ~1I a 1 1 l0Ya il n110Yo eclific10 esp1es._ a111e nte costruito Ju ng·o uno ciei Yiali della periferia, per il Dispensar io antitubercolare finora alloga to i11 localj i11 ufficie11ti e inaclatti. Con Ja i1u0Ya ede, che tt11a YOlt ·t arredata e forn ita cli l11tti gli jn1pia11ti pii1 m ocle rn t Yerrà ad in11)ortare u11a pes.'.l, che . i aggira ulle 700.000 ]ire, . i è Yolulo 11 on ola111 e11te dare u111 perfelta sis tP111azjo11e al DispenSti rio , ma co li luire a11 cJ1e u11a sede adatta per I 'o per 1 òj J)rop.:iganda anlit11ber colare che si va s,oJgendo sen1pre pii1 i11te11 sn e<l eff1rare. L.'edificio, coslruito . eco11clo l e clircl l ive dule d al clott. M. Lodigiani , direttore sa11itnrio d el Consorzio, avrà a l p ian.o sen1interralo sale particolar1nen te dis1)oste per la visita clei fri nriulli dell.e ~ c uol e, al pri rno pi J110 il Dis11ensari o vero e proprio e il labora torio per le 111<lag·ini ]')a lleri ologicl1e e al piano uperiore g li t1ffici per la direzion e 11tedica d el Con or zio, la biblio teca e il alon e p er le adunan ze e i ~·0 11Y eg· r1i a sco1)0 cli 1Jro1)aganda .

:Xuo,ro

anatorio nel No,'arese.

el cu or e deJ Cusio, a 700 m e lri . OJ)ra Ag·rano , ir1 una località dalla quale s i clo111ina l 'in canteYole cen ari o d el Lago ct 'Orta , è s ta la po la. il 12 111aggio la prin1a })ietTa del g·rallclioso f'a n<1lorio <1c11a 1)rovi 11cia cli ~oYa ra, !)r ogc lla lo dnJl 'ing . PcYerel Ji . Qu es ta s uperb.1 r ealizzazione l)fl.r la ca1n1)agna <! ntilu.ber colriL"e è s tata re sa lJOS ihil e ·g·razie alla ge11 er os ilà dell 'o11. Varzi che 11a d ona lo la so111111a cl~ un 1nilion e jntend end o 011orare j n la 1 1110(10 la 1nen1ori a cli st1 n figlia,, e ai gesti pl1re g·en erosi co111piu li dal cav. uff. Borini e dal (~omune cli On1egn l e h~ l1anno nlesso a disposizion e il vas to r1J1)ezzam enlo cli lerreno 11ece ·sario !1C1 la cos lr11 zio11 e, la quale ·o~ pi l erà 2.50 le,lti. A.Jla cerin1onia hanno presenzia lo il prefe tto, il s<=>nret ar io feder ?tle, il coni anelante lél DjYi. ion r l11io . À 1i1 nre, il ' esroYo, cl eputa1i e aulor1tn . 1

L'O. N. B. in provincia. di ]filano. Tnl c re .. ··n rilcYare 1'a ttiYità Yolto n el campo del l '.'.l si lc ilza sani lFtri a. 'f rece n lo n1 edici clel Coni i In Io p roYin cia le nssolY0110 quo I iclianan1ente presso le 92 I. . eg ioni e presso i 270 Co n1itati rionali e ro 1nltn nli il loro d elira lo cornpil o. Il Con1iln lo i è anche occu1 lato di afficl are a 20 clotlore ~sc In tut ela clell.int egrilà fi . ira dei r ep arti fe n1n1ini1i . Con 11 sis le111azio11e clelJ a P0Jian1hulanza 1JroYi11ciale n ei locali d ella Ca. a <lel Balill a « Genera]

>i

!ANNO

\LII, ~Ul\>I. 22]

Ca11tore », j11 Yja ~Io11 le' id eo 20, la Presiile11za proYinciale ha YOluto offrire ai pircoli e ai g i0Ya11i ti 11a prova tangibile cli solid a rie tà e di fraternità u111a11a. Ouesto i1nporta11 te ce11 lro ~ ani tario, perso11a]1ne11te diretto claJ prof. C. ."1.. Ragazzi, accoglie g·ratuita1ne11te tutti gli organizzati ed è collegato t;011 altre istituzioni cl1e 11e i1 l tegra110 e ne co111ple t1no le possibiJilà. Le cifre, del r es to, dicor10 ns ai pii1 di qualsiasi delucidazio11e. Quarantacinque so110 i J11 eclici specialisti che si n Iler11ano presso i vari reparti. In poco più di 9 111esi la Poliambulanza l1a effettuato u11 nu111ero <li pres tazioni Yarie equivrile n le ad un totale di 17. 862; 13.680 sono gli organizzati di l\iJilano ch e hanno ricorso alla Poliar11bulan za; 4282 quelli d ella pr0Yinci:1; 1917 so110 i su sidi dati in medic i11ali; gli interYe1l li an1J) u)atori ale asson1n1ano a 047; g·Li e amj co1la·tera1i diag ri os lici (radioscopie, radiografie ecc . / a 331. L 'an1bulatorio pjù frequentato è quello cli irradiazion i ro11 lln totale di 9612 applicazjoni; seguo110 qu elli <li J)edia tria e di ot orinolaring·oia tria. I11oltre è allo sturlio il progetto rti organizzare, nel ot Iost an lr r efet Iori o, un luog·o cli ristoro per i piccoli pro,·e11ie11ti dai p aesi lonta ni. Accanto alla Poliambulanza , altre rni11ori funzionano a Lodi e a l\ifo11zn. Quest'ultima n1erila IJarti colare n1enzione p er il reparto cli 1ttinotera])Ì a nel cruale è s lata inst aJl <~ t a una cc fonta11 a ultra,·]oJetti >> che per111ette a1)1)licazioni su un co111ples o di cento indjyidui per· YO] t[I.

Un'affermazione italiana: la Nipiologia. ,S. E. il iVIini tro de11 'Educaz jone ~azionale, in· data 11 aprile, ha inYi ato a] Rettore l\lag·nifico· della R. U11iYer sità di Na1Joli, la segu e11te lettera: « 111 occasion e cle1la Gi orn ata Nipiologica s,-oltasi; recen leinente a Lima, è s lalo rico11osciuto al prof .. Ernes lo Cacace, libero docente di Ig ien e della Pr in1 a Infanzia })resso coò es ta U11iYcr ità , il m erito cli aYer inizi a lo e pron1 osso g·li Slurli cJj Nipiologia e s'è reso 0111 ag·g·io aUa Srie11za l11erlica italia11n. ' ;-oglia la S. V. espri n1c re él l prof. Ca ca ce il 111io co111piacin1enlo i)er l '01)era rn eritoria che Eg·li ha compiuto nel campo n egli studi nipiolog-ici nel1'interesse d ella coltura itali nn a n.

Costituzione del nucleo di Talassoradiobiologia. Il i1u--leo di Ta1a5sor acl io1Jio1ogia alle dipende111e cl eJ, Gruppo Ila]i ar10 d ella ocielà Internazionale <li Ra(ljobi olo.o-ia <li ' Tenez ja . i è r.i l1nito p er la prie n1a Yolta })r e o la Stazio11e Zoologica di 2\apoli . Il pre irl ente prof. S. llanz i l1a i11ustrato all 'asse111l)lea il con1pito .del Nucleo. Il prof. F. P. ~Iazzai hJ pros1Jel!alo i pr.i11ripal i pro!Jle11: i ~l i !alass?radioJ) iologia: Penel.razio11e delle rarl1az1on1 lum1110se e co J11i cl1e n elle arqt1e rnarin e; Azione di ques le r acliazioni st1gli org·;u1i 111 i vi Yen li a diYerse profo ndi là e<i jn particolare sul]n maturità ~essu~]e e sull o sviluppo 8mbri on ale; I1nportanza b1olog1ca <lei fenon1eni <li fluoresC'enz3 e clr i. J)igmenti deglii 0 1 gn111 ini i11 arini in r ap porlo alle rad iazio11i esi ~ ste11Li alle cl iYer se J).rofo nrl ità; Fo foresce11za degJ ~ anin1ali marini ; Applicazio11i cl egli sles .. i proble1n ~ all .éln1hiente lacu tre e fluYi a le. Gli intervenutr h ar1110 lt1nga111en Ie di ' C l L . o in Iorno a qt1 est~ relazione.


(ANNO XLII, Nu l\lr. 22]

SEZIO~E

Azioni giudiziarie. I l dott. l "l1ry, 111edico rli fi<l11r i a cle ll:l Cassa 111utua mal a l lie cl i .., a rreg u en1ines (~J e lz,1 , è co1npar o avanti il 1'ribuna1e correzionale cli qt1esta ciltà, jm1)ul ato dalla Ca sa di aYerle a<ldel)itato d elle co11su] taz ioni fj Llizie: tra l 'al Lro , figt1rava110 in cur.i degli j crjlti cl1e aveYano già ripre o il lavoro e perfi110 u11 111orto d a 9 gior11i. I n co11sicl erazio11e dell 'e tà 111olto aYan zat a e dell a vit a ])r oba condotta in precedenza, sono s la te ncror<l a le al inedico l e circosta11ze al te11uanti ecl è eg·li s la lo co11dan11a lo solo a 200 fran cl1i di a1nn1e11dé\.

Un po' dovunq11e. Gl 'interYe11u ti al Congresso i11ternazionale ospeclnliero hanno visitato le js tituzio11i o J)ecl alier e cli Roma, tra ct1i il repart o « Regi11a Elena » a l P oUclinico per la cura dei postun1i cli en cefalite let a r g ica presente la SoYrana, cui il Prefetto })allo ha rin1esso l a 111ecl 3glia del congre so e cui fu espresso un deYoto ringrazian1ento per e .. er si d cg 11ata di presenziar e la Yisita. Circa 400 i11eclici co11Yenuti a Roma per il 4° Cong·resso jnlernazionale ospeclaliero h a11no visitato il Pont efice, cl1e h a pro11t111zialo un eleYato discorso; a S. S. sono tDLe offer te una 1neclaglia <i 'oro con1memorativa del Cong·resso e varie pu.bblicazio11i. L'Associazion e ~Iedica Triesti11a si è aduna la il 3 e il 29 marzo , il 5, 10, 12 e 26 aprile e il 3 rn ag·g·io, sotto la pre icle11za del prof. C. Ra vasini , a sis tito dal segr etario dott. G. Robba. !11 que t e 7 sedute sor10 s t ate fatte r elazioni , con1t111icazio11i e conferenze. Il !)rof. G. Cagnetto ha tenuto una co11 ì er enza sulle p a ratiroidi ; il prof. Tro l su g li aggressivi e la dife .. a cl1i111ica rlurante la g u er ra: il J)rof. Olivo sui fattori d ell 'accresci111ei::to . clei tess uti in vitro; il prof. F. P eper e ha r1fer1 lo sulla recente SJ)edi zio11e scienlifica in Eritrea. La Soc ietà l\iiedico-Cl1irurg ica Ve rone e i è ad u 110.ta 1'8 aprile e il 6 i11aggio, sotto la }lr e .. ide11za del dot t. F. Del ai11i , assistito d al seg·r e Lario J)rof. G. Za nni . .So110 la te fatt e co1nl1nicazio11i d a O. ' 'iana, e N. Nicoli e tina ronferen za da A. _l\t1stoni, sul t ema « Ap1)e11rlic ili acu le» . La, Società To co-l f111bra di Chirurg i·1 i è aclu11a ta il 5 aprile. 0110 s ta le fatte comu11icazioni ~a: ~· CaYina, E. Panizzi , \ ". Con sig·li , I. Ba r caroli. La Società ca talan a di urologia si è acl t1na t a il 1') febbraio sotto la uresidenza d el dotl. , -_ Co1nl)an ; 11a di scu o il te111a cc La cistopneu111og·rafia l)]a ti ca », su re lazio11e di P . Causa.

PRATICA

lllS

sità di 'forino ha ter1uto n ell 'a11la di fi iologia dell 'università cli i\Iontpellier una conferenza cla l ti lo lo: « L 'anestesia peridurale in chirurgia r e11ale ». Alla riunio11e h anno parlecipa t o nulnerosi rnedici specialisti e i1u1nero i urolog·i pagnoli tra r t1i il J) rof. Cornpa n cli BarrelJon a, J)residen Le della .. ociel à di Urologia Cat ala u a. '-'

Il mini lro De '\iecchi, accotn1)ag11a t o dall 'on. Biagi , presidente dell 'Is li1uto Nazionale ~~as.cis ta di Previdenza Sociale, si è r ecato all'Is tilulo cc Ca rl o Forla11ini )) e vi ha visjtali tt1tli i repartj c:rie11tifici e san a toriali. Il Duse h a riceYulo l 'i11g. iJ dott. Vitt orio JT0111en tano, idente e direttore g·en erale lonl~ri Italia ni del 1 angue, ader enti.

Sa nju t di 1'eul a(la e ri pettivan1e11l e pred ell 'Associazio11e , -och e ag·gruppa 7000

La Scuola ungherese di ~[ilan o h a celebrato il 12 n1aggio , n el teatro d el Littorio, presso il Gruppo Ober cl an, l a « Fe la della nìadre », alla quale sono ir1terYe11uti il con sole d 'Un g h er1 a, 1'iburcio Pozel , 111olti i111e personalità della colonia tLngl1erese, i rapprese11ta11ti cli nun1erose associazjoni ed enti patrioltici n1jlanesi. In Le ttonia e in Estonia è s lala celebrat a solennemente 1a << Giorno.la d ella n1adre )) . Il 4 e 5 m aggio si è svolto presso le Reg'ie Tern1e cli Salson1aggiore il Convegno ~azi o nal e d elle Ost etrich e. Si è riunito il Si11clacalo Fasci s ta clelle Os tetriche cl ella Provincia di Roma ; è stata riE>letta segre taria pr0Yi11ciale la sig·.ra ì\Iaria Riparbelli. Il bolletti110 sanitario d ell 'Erj trea e d ella Son1alia document a le otti1ne co1Hlizioni sanitarie d elle truppe e deg'li operai n1e trOI)Olita11i affluiti r1elle due C-0lonie d ell 'Africa orientale.

I medici l aureali nel 1925 t1elle U11iversi là di P avia e l\Iilano, i11 occasjone clel c.lece1111ale cli laur ea, si riuniranno i11 an1ich evo1e co11 eg·110 a P avia d o111enica 30 g iug 110 p. v. Le adesio11i a lla rju1iio11e - con 1'indirizzo esatto p er ulteriori co111unicazioni - d eYono essere inviate al prof. Piero ~ fal covati, R. Cli n ica « L. J\fan g iagalli », Yi a Co111111enda 12, ì\Iila110. Il 1 n1aggio hanno a ' u lo luogo in Ro111a. alla 1·orre di Centocelle, din10 trazioni d ei 111elzi cli g uerra chimica, organizzate dal ì\linj 1e ro clell a Gu erra ; il pubblico Yi h a aYuto li bero acce o.

1

Una « Seltirt1ana n1edica internaziona le » si svolgerà a ìVIontre u x <lal 9 al 14 setten1bre , . otto l'alto patrocinio d el Co11sig·lio Fed er~le sv~zze ro. Clinici e scienziaLi e111i11enti di n1olt1 Paes1 so110 $lati invita ti a t enere delle conferenze: p er l 'llalia il prof. Sanarelli di Roma. Rivolger si alla seg:-r eteria , Klo ter])er g 27 , Basilea, Svizzer a. Il 7 aprile, i11vi la lo d al prof. J ea11breau , presiclente d ella .,ocie là di lJrologia d el Sud-E t d ella Fra n ci a, il prof. Lt1ig i Cap or ali d e lla R. l Tniver-

!11 seguito a u11a pubblicazio11e d el prof. Luigi 1'0111boli11i Barzotti, . l\I. il Re h a eg11a lat o al1·on. Sot tosegretario clj lat o p er la Pre~ icl e nza del C:o11 siglio dei l\Iini s lri g li a ffresclLi del l '()speclnle di S Spirito, affi ncl1è .. ia salva lo que lo pnl1irno11io cl '3rte.

Il cos tru ttore ediljzio luigi Lefa11elli di ~e'' ark lNe\'v Jersey) h a r eg·ala lo il terreno, g li edifizi. il n1obilio e q ua nto occorre J)er Labilire u11 an1pio e i11oclerno « osp edale italian o n. I fabbricali , ora 0ccupati dalla.i « C-0lu1nl)lt , Hos1)i tal Cor1)oration of \e\Ya rk, N. J. n, ~ 0110 d t1e, cl i dt1e p iani e n1e1zo eia ,ct1no. co~ truiti a proYa cl 'i 11 ce11dio.


1120

<C

IL POL JCL I ICO n

Il co1n1n. Davide Ca111pari ha versato alJ 'Ospedale Maggiore di l\lliJa110 la som1na di L. 100.000 ii1 ~nemoria della co111pia11 ta su a Sig11ora, Ja quale cosi aveva dispos to per testa1rtento. Il sig. (; iuseppe J3orghi, nlorlo a l\tlilano, h~ l egato la 01nma di 100.000 lire all 'I s tituto di Santa Corona ji1 l\lljla11 0. L '« allegato » agli « An11a]i d 'l g·i en e » ha assunto col 1935 il non1 e d '« Igea » ed il carattere di r ivist a a sè; è ricco di n1aleriale vario. Comporta un nbbona1ne11to a11nuo e cos titui sce u11 otti1n o com})le1ne11lo alle altre riviste m eclicl1e .

R uscito clj recente a R eggio Calabria il pri1no 11umero di u11 periodico il quaJe s 'i11tjtola anch 'esso « Igea »; reca, in ves te tipografica dignitosa, contribl1ti origi11aJi , rece11sjo11 i e lloti zie; ne è direttore respo11saJ)jle jl prof. U. 1'r o pea. Nel 1935 sj cornpio110 25 a11ni òj vita del periodico « La Medici11a Socjale », fondato da uno s tudioso e filantropo rli valore, Giuseppe Tropear10. A com1nemorare la data, i 12 numeri dal 1935 verranno destinati al riassu 11 to di Lu tte le 25 anuate del g ior11ale. La clirezione di « The Brjti sh J our11al of Tuberculosis >> è stata asst111la d a.I dott . L. S. T. Burre1, il quale intende in1pri1nere al perjodico un indirizzo nuovo, eminentemente pratico. La ,Socie tà Svizzera di Chirurgia, la ·società Svizzera di Medicina In Ler11a, la Socjct.à Gir1ecologica d ella Svizzera Tedesca e la Socie tà Svizzera di Radiologia , in stretta coJTaborazion e, hanno deci so di pt1bblicrlre u11a rivi sta mensile , ch e prenderà posto tra' i migliori periodici della s ta11l J)a m célica . È òir<:'L ta da u11 gruppo <li p er onalità; la segr et eria di r edazione ~ t enu la dai proff. Bircher (Aarau) e Alfred Gogo11 (Basilea) . Dal novembre 1934 p1 marzo cli quest 'anno nel1'T ola di Ceylon son o lnorl e di rn al aria 113.811 person e co11tro 47 .107 n elJ 'anno prececte11le. I cong·ecti ai Jnedici ed ag'li i11fermieri so110 stati an11ullati. Si è })rocecluto i11ten samente alla i)rofilassi ed alla cur:1. Gli stu<l e11ti di m edicj11 a dell '{J11iver sità di Montpellier ha11110 a ltl1alo u110 sciopero }Jer protes tar e contro l 'insufficie11za òei ri sultati ottenuti i11 seguito alla · n ota agitazio11e contro I 'invasione d ei tneclic] stranieri. Riuniti i11 11um.e ro di 400, essi h a11no votato un ordine del g iorno segnaland o ì 'urgenza di risolvere quest o problem a. Alla fin e della riunione un corteo ha p er cor so le prir1cipali vi e dell a città. Il d entis ta Ales andro Schiavoni di Pegli è stato condannato a 3 ln e i cli reclusio11e e ai d anni per aver e estratto un rl e11le sano i11vecè di u110 g u asto ed avere al t e1npo s tesso, strappato un p ezzo di 1nascellare ; ciò 11a r e o necessario l1r1 ricovero del pazie nte i11 ospedale, cl ell a durala di 25 giorni, ed h a provoca lo i11d eboli1nento permanente d el] 'organo d ella ma ticazio11 e . La conrlan n a è s tata pro11u11zia ld d al Pretore di P egli e conferm at a òal Tribunale d i Ge11 0Yèl. Il <l ott . F erdi11 An ·l o Bacce i, <la Udi11e, 36e11ne, g uidaYa t111a ])a]illa , su cui er a110 an ch e la moglie

[ANNO XLII, NuM. 22)

l~~l vige ~i ccini11i e due a1nici; entra11do nel paesP. d1 ~1ogl1a110, a causa di uno slittamento la n1acc ~i!1a an~ò ad urtare contro un platano e poi pre-

c1pttava

u11 fossato sottostante ; il dott. Baccei ~1or~va qu~si su~ c~lpo e. la n1oglie. riportava les ~on1 mul tJple, giudicate i11 ospedale con prognosi ri servata. 111

Il dolt. Foveau de Cour1nelles, Inedico e fisico, è s tato jn Francia u..no dei primissimi a usare i r.11ggi X e il radium. Rece11te1ne11te ha dovuto subire un grave ii1tervento operativo per lesioni al1·adrlomiJ cagionate, in passa to, cl.a] radiun1. La R eale Accademia d ~ Italia ha comn1e1norato Giuseppe Pj anese, con un discorso del prof. Pietro Jiondoni; I 'adunanza era presieduta da Guglielmo l\'larco11 i. Al Co11gresso degli Universi tari Cattolici a Sir acusa (5-8 maggio) è stata tenuta una comme111orazione del prof. Giuseppe Moscati , medico napoleta110 insigne, spentosi 11n1naturamente anni or sono. Oratore il prof. v-incenzo l\1ario Palmieri, d ella R. Università di Napoli.

L 'li1g hil lerra t11edica si appresta a festeggia re il cenle11ario d ella nascita del neurologo Nughlings .T ack son, morto nel 1911 , a 76 anni. U11a co1T11netnorazjone sarà tenuta al Congresso inter11nzionale fjj neurologia, indetto a Londra. ll prof. Bruno Quarelli, prjn1ario chirurgo del1'l)sp edaJe di Biella , ha dona lo il suo sangue piii ò. i una ventina di volte, e ultiman1ente due volt€ 111 un m e&,e..

I fu11 eraJi d el co1npia11Lo prof. Fich era sono riusci ti una imponen Le n1anifestazio11e di cordoglio. Alla vedoYa dell 'illustre scienziato scomparso, sig-. ra A11gelina Cavasola, sono giunti telegrammi di condog lianza dalla Regina El ena, da Guglielmo l\.Jar co11i , déll Mi11istro De Vecchi. Il dol t. Kioffer, di Friburgo, i111prOYYisa111e11te irnpazzi lo, h a a,ivvel enato i su oi qual tro figli . L 'Is tituto chimico demaniale di Salso1naggiore ù riu sci lo ad ema11cipare l 'Italia p er quanto :rig t1arda il fabbisogno del] 'iodio. Il consu1no m edio i1 1 Italia è di 30.000 J\.g. an 11ui e vie11e interamente ri coperto d a11 'estrazion e che viene fatta dalle acque sa lso-iodiche di quella st azio11e balneare, estralione che ol lrepassa ormai i 100 Kg. al giorno; g li iinpianti potrebbero forJ1ire ·un quantitativo n11cl1e d OJJ}Jio. 1

E Inorlo in età di 66 a11ni il prof. vVJLBELl\il KoLLE; fu' allie\'O di Koch; nel 1906 era s tato nominato li lolar e d 'ig ien e a Berna; n el 1915 era succeduto a Ehrlich n ella direzione d ell I stituto statale di Jlledicina sperimentale e di chemioterapia cc Georg Speyer-Hal1s » a Fra11coforte sul Meno. ·L a su a prod uzio11e cientifica rigu ardò specialmente i vaccini ed i ieri. Diresse il g·r ande tra ttalo sui microrgn11is111 i pat oge11i.

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mor to ad r\m s terctam il prof. HuGo DE , . RJ ES, i11 staura tor e degli studi di ge11e Uca, autore dell a teori a deJ1 e rnuta zjoni.


(ANNO XLII, ~Ul\I. 22)

SEZ IONE PRATICA

RASSEGNA. DEiiliA ST..lM:PA. MEDIC.l Haematologica, Arch. I. - C. ANGELESI. Angiomatosi emorragica famili are. L. GEDDA e P. MAGNANO. Analisi capill are. Klin. Wo ~ h ., 5 gen. -- E. MoRo e W . KELLER. ParaJler g ia. - A. LoESER. Tiroide e ovai a. - H. ENz. Rapporti fra g l andole genitali e a ltri organi endocrini. - 12 ger1. - A. ~I Ei· En. _.\llergia a specifica. G . lzAR e P. MORETTI. Azio11e d elle onde corte sulla febb r e di Malta . - 19 gen. - F. X. HAUSRERGER. Regolaz.io11e r1ervosa del ricambio grasso. J. GRILLO. Infe zioni miste e ·i nfezi oni secondarie. r 26 gen. - H. REGELSBERGER. Attività ritmica d el fegato. - J. P AL. Ipertrofia con centrica d el cuore e ipertoni a tossogen a. - Z. ZARKEWSKI e H. J. Fucu s. linmunità ai tun1ori. Jornal dos Clini cos, 30 òic . - G. LoNDRES e M. DE SENNA. Ri lenzione azo ta t a. Chir . d. Org. di Movin1., dic . - V. P U TTI e C. (~Asucc10. Tennon1etria articolar e. P . LENTI. Ar triti croni ch e lu e lich e. B. BABUDIERI e I . CEBBU. Anchilosi d ella colon11a cervi cale. Riv . I t. di Gin.ec., dic. - L . P11cc10N1. Tbc. gen ito-peritoneale e gravid anza. - R. BoLAFPTO. Vag i11a senile . - E. P 0Nz1. Ec1a n1p sia e conclizioni meteorich e. Pathologica, 15 gen. - C. CASSANO. La g la11dola _A. M1linfatica nell ' intossicaz. t ubercolin ica. GLIAVACCA. _Azioni organotrope ò egli o rinoni ipofisar1• . GiJorn . di Cl. wfed., 20 gen. - G . LANZA. Azione ipoglicemizzante dell 'acido aden ilico. - A . S1cuL1. Terap,i a delle iperte n sioni art eriose.

t 121

Gazz. d . Osp. e d. Cl. , 27 ge11. - C. SALAn1s e· B. NoLLI. Sulla coside t ta cc anemi a ipercromica degli uremici ». R ev . .Sud-Amér. de M el. et de Clii r ., dic. - D. f\1ACKEHENIE. Verruca peruviana e tifo esant ematico . Chi1ie "e M ed. J ourn. , dic. - ·- ~u1nero di anato1nia e antropologia. Kl. Woch., 2 feb. B. K1 ::;cH. La specificità· chi1nica del muscolo caròiaco. - E. Asx-UPMARKDiag nosi dei tumori midollari. 1

ANNALI D'IGIENE. PUBBLICAZIONE MENSILE. (Somm ario d el N. 4, 1935).

Memorie originali : P. R 1TOSSA e L. HJRSCH: Modificano · i leucociti u mani la tossina dift erica? - G. BRUSCBE'l'TINI : St udio sui baci lli del g ruppo cc coli-aerogenes 11 . P. TIMPANO : Va lore prognostico della v. di s . d ei globuli rossi e d ell'eosinofilia n egli a n chilostomiasi.ci. Note pratiche : E. BERTARELLI: Snl p assagigio di vermi nelle condotte d 'a cqua e su lla capacità di essi a s uperare i filtri f.or ati dei contatori (1 fig. ). - Recensioni (Medici.n a sociale - L oimologia e profila ssi gener a le · Disin.fezioni e disinfettan t i - Alimentazione; vitamine). - Rivista bibliografica. - Problemi culturali : L. VERNEY: A ;proposito dei limiti di età p er i prcfessori universitari. Note biografiche : G. SA· NARELLr: Eu geni-o Di Ma.ttei. - Servizi igienico-sani· . tari. - Noti7ie. - Allegato. Abbonamento pel 1934: Italia L. 60, Estero L. 1 00; ai nost ri abbonati L. 5 5 e L. 9 5 ris pettivamente. Abbonamènto d i saggio semestrale: Italia L. 3 .0, estero L. 50; ai nostri abbon ati L. 28,50 e-· L . 4 8, 5 O rispettivan1en te. E' stabilito anche un abbonamento annuo ai solo Al· legato « lgea ''• .per L. 1 O. Numeri di saggio a richiesta. Per otten ere quanto sopra. rivolge r~:i direttamen t e a 1. l'editore LUIGI POZZI, via Si sti na 14. ROMA.

Indice alfabetico per materie. Aneurisma dell'aorta a ddom., infarto miocardico, ernia strozzat a . . . . . . Pag. 1106 Arterie m esenterich e: occlu sio n e lempo-

ranea

. . . . . . . . . .

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Articolazioni : term o1netri a . . . Ar logr afia . . . . . . . . . . . . . . . . Ribliografi a . . . . . . . . . . . . . . Cardiopazienti : la Lticemia, in sulina e t erapia glucosio-insulinica . . . . . . . Cataratta endocrin a . . . . . . . . . . . Cronaca del movim eri to p r of essionale . J~mboli a cer ebral e : prog11osi . . . . . . Emiplegia sen za focolaio . . . .. . . . . l~patotera1)ia p er via end os lern ale 11ell 'a. . . n e1n 1a p erniciosa . . . . . . · . · · . Febbr e. m elitense: particolar e intollera11za all a vaccinoterapia endovenosa . . Fibrosite: in1portanza n ella pratica ge-

nerale

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I•'osfat emia e rachitide . . . . . . . . . . Gravidanza: rn odificazione d ella reazion e Cuboni p er l a diagnosi . . . . . . . Iniezioni ~nd oYenose di carbon e animale In sulina: fe110111eni d 'intolleran za all ' -

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orritti di preprietà riservati. - Non

1110 1103 1106 1104

ILteri be11ig11i : diagnosi e tra t tan1e11t o . Pag. 1110 Il terici: olig urie . . . . . . . . . . . . . » 1106 l\1alaria: l otta co ntro la . . . . . . . » 1114 1'Iedicin<t abissin a . . . . . . . . . . . . » 1112 . !\1iopatie: tentativi t erap eutici . . . » 1107 )) !\1iast eni a g r ave a tipica . . . . . . 1107 Neurino1na d ell 'orbita . . . . . . . . » 1100Pancr eas: piccoli focolai di n ecr osi in varie 1na1attie . . . . . . . . . . . . . n 1111 P eritonite cr o111ca fibrosa incap st1l a ta -. » 1111 R achian estesia con p ercain 3 n elle r esezioni gastrich e . . . . . . . . . . . . >l 1088 Radiogra fi a di l esio11i pol1no11ari . . . . n 1106 Sfigmooscillografo nuovo . . . . . . . . » 1106 Silicio i1ell 'immunilà con tro la thc. pol-

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Sjste1na r e ticolo-endot . n ell 'ozena nasal e Str eptococchi : or ganotropi smo sperimentale . . . . . . . . . . . . . . . Tub,e r colosi miliar e . . . . . . . . . Tumori d ella r egione lon1bare . . • v' escich etta b ili are doppia . . . . . . . v·itan1ina A n ell 'eczema; sua azione ul metabolismo del calcio . . . . . . . .

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consentita la nstampa di lavori pubblicati nel Policlinioo se non in sepito ..., •tdoriztatione scritta dal}Q ,.edabone. E vietata la 1>ubblU:azjone di sunti di essi senza citarne la fonte.

C.

FRUGONI,

Red. capo.

A. Pozzi, resp. Rnma • Stab. Tipo-Lit. Annani di M. Courrier.


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Le catene lineari del corpo e dello spi:ito davanti alla Me~apsico l ogia

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Segnaliamo ai lettori le importanti pubblicazioni: Oott. Prof. CIUSEPPE CALLICARIS Docente di Neltropatologia n ella R . Università di Roma

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Prof. Dott. A. ROMACNA MANOIA LIBERO

DOCENTE

DiilEITORE

01

NEUROPATOLOGIA

DELL' ISTITUTO

«GAETANO

NELLA

R.

UNIVERSITÀ

GIARDINO » ,

ROMA

Le meraviglie dell' Aufoscopia

I fanciulli epilettici

(Con 88 figure intercalate nel testo )

(Note patogenetiche, cliniche, di assist enza e di terapia)

Volume in-8°, di pagg. X\-I-602, n1tidamf'nte tampato su carta di tinta. Prezzo L. 4 O• più le spese postali di s pedizione. P er i 110 tri abbonati .·o le L. 3 7 in porto franco •

Volume in,8°. di pagg. VIII, 188, con 47 figure nel testo. Prez, zo L . 2 2, più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 1 8 in porto franco.

Prof. Dott. CIOACCHINO FUMAROLA Docente nella R. U n iversità di Roma.

uott. w. SPIELMEYER 1'.rofesaore all'Università di Monaco di Baviera

Diagnostica delle Malattie del Sistema nervoso

Manuale di tecnica per la ricerca microscopica del sistema nervoso

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Opera completa nei seguen ti quattro volumi : PARTE GENERALE: Prefazione e due capi toli del prof. G. Mingazzini. Volume in-8, di pag. VIII-352. in carta distinta, nitidamente stamp.a to, con 175 figure quasi tutte originali iutercalate nel testo e 8 tavole. fuori testo. a colori. Prezzo L. 4 2. P ARTE SPECIALE in t r e puntate: 1) Sistema nervoso periferico. Volume di pag. 242, con 67 figure intercalate nel testo. Prezzo L. 2 8. 2) Sistema nervoso centrale. MIDOLLO SPINALE. Volume ùi pag. 238, con 66 figure intercalate n el testo. Pre:.zo L. 3 3. 3) Sistema nervoso centrale. IL CERVELLO. Volu· ine di pa.g. 350, con 66 figure intercalate nel testo. Prezzo . L. 4 2. Prezzo dell'opera completa (P a rte Generale e Parte Speciale) L. 1 4 5, p iù le spese postali di spedizione. N . B. - La PARTE GENERALE disgiunta dalla PARTE SPE, CI ALE non è in vendita. Tutta la PARTE SPECIALE, oppure le singole puntate della medesima, si possono acquistare sepa.,.atamente dalla PARTE GENERALE . Questa interessante opera. di complessive pa, gine VJil ,r rS2, con 374 figure ne l testo, che costa L. 145. più le c;pese postali d1 sped izione, i nostri abbonati possono acquistarla anche con pagamento frazionato e cioè mediante un primo versan1ento di L . 4 5 e le residue L. 1 O O in 5 rate mensili di L. 2 O ognuna I Esclusivament e a~li abbonati del « Policlini.:o n che preferiscono acquistarla col pronto inteYo pagamento, cioè contemporanea, mente alla richiesta, l'opera è ceduta franca di porto in Italia per sole L . 1 2 O. AVVERTENZA.

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Quarta edizione tedesca, accrescll!la ·r rad uzione ital. del Dott. Cuglielmo Lippl Fr~~cescon i Assist. Clinica Neurops ichiatrica della R. Univ. di Piea 1

con Prefazione del prof. C. B. Pelli,zi Dirett. R. Clinica Neuropsichiatrica dell'Univ. di Piea

Riportia1110 l'Indice dei capitoli : I. DEI PRl NCIPll DELLA cor.ORAzIONt E IEI METODI ELE'ITlVt fil COLORAZIONE, pagg. 1 a 13. - II. SCOPI E METODI DELLA RICERCA MICROScor1 cA DEL SISTEMA NERVOSO. pagg. 14 a. 31. - III. LA F1ss Az10NE. p,agg. 32 ~ 43. ·- IV. L '1NcLus10NE E IL TAGLIO. pagg. 44 a 59. V. QUADRI D'INSllE ME, 11agg. 60 a 71. - VI. LA MESSA IN EVIDENZA DELLE CELLULE NERVOSE, pagg. 72 a 84. . VII. LA MESSA IN EVI DENZA DELLl'l NEUROFIBRILLE E DEl CILINDRASSI, pagg. 85 a 100. - VIII. LA MESSA IN EVIDENZA DELLE GUAINE MIELINICHE, pagg. 101 a 116. - IX. J;A MESSA lS EVIDEN ZA DELLA NEVROGLIA, pagg. 117 a 140. X. LA MESSA IN 0VIDEN ZA OI SOSTANZE DI DISFACIMENTO E Dl DEPOS1ZIONE, pagg. 141 a 157. - n. LA L.lCE~CA sur VASI E SULLE MENINGI DEL s ~ sTEl'!IA NERVOSO CENTRALE, p agg. 158 a 167. APPENDICE, pagg. 168 a 16>. - XII. LA RICERCA DEL SISTEMA NERVOSO PERIFERICO, pagg. l'lO a 180. - XIII. LA IHMOST1>.~z!ONE DI ALCUNI MICRORGANISMI PATOGENI, pagg. 181 a 192. - APPENDICE, pag. 193. - INDICE, pagg. 194 a 208. Volume in,r6°, di pagg. VI 11,208. Prezzo: in brochure L. 2 2 ; rilegato in tela L. 2 8 , più le s pese postali di spedizione. Per i nostri abbonati, rispettivamente. sole L . 1 8 e L. 2 4 , in porto franco.

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Prof. oott. CIULIO MOCLIE docente nella R. Università di Roma

Manuale di Psichiatria ad uso dei medici pratici e degli studenti Prefazione del Prof. SANTE DE SANOTIB Ri·portiamo quanto con clud e l'Illustre Maestro n el presenta.re al pubblico medico italiano, il volume del prof. MòGLIE.

Ecco perrhè io penso che i nostri allievi e tutti i t< med·ici specialisti e nn11 specialisti sara·nno rironosrenti al « prof. G. MÒGLIE e al benenterito editore Pozzi della loro (< 'non piccola ·fatir. fl • . e Lfl. parte '' Speciale ,, del volume di G. M.uGLTE, nella e qnnle si tratta delle singole '11talflttie mentali, conferma gli e intendinienti che traspaiono dalla Parte " Genera le ,,. I l (( lettnre 1:i tro1·erà t ll tto; e tutto eRposto second,o le buone e traduzioni della medicina pratica. Nè dowà faticos11mente e cercare per orientarsi, essi!ndo la materia trattata cnn ore dine e chiarezza. Se poi lo studente e il medico pratico trot< veranrio rhe l' A. preferi-;ce di fa r SrJ pere quel che ha fatto e la Scuola R<>mana 'J)iù che le altre Scuole straniere e itac lia·ne, ciò, anzichè rreare al libro d1"ffidenze, contribuirè ad « accrescergli simpatie. Quod est in votis ... 4< ... . ........

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SANTE DE SANCTIS

Volume in,8°, di pagg. XVl ,420, con 68 figure nel testo. Prezzo L. 5 6 più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 5 O in porto franco.

prof, CJ.tETANO BOSCHI dell'Osp. Prov. di Ferrara; Doc. di Neuropatologia nella R. UnJ.v. di Padova.

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DOtt.ssa MARIA C'OFfl del Reparto Neurologtoo della Poliambul. Med.-Ohir. di Ferrara

COMPRESSIONI MIDOLLARI •

Rilievi clinici e guida diagnostica SOMMARIO. - Prefazione. - Definizione di 1< compres· sione midollare »· - Richiami anatomici. - Anatomia patologica. Sintomatologia : Sintomi deHa com· pressione extramidollare. Posizione della compreesione rispetto al piano orizzonta.le. Compressioni extra· midQllari a sede intra- o extra.durale. Compressioni da cause intramidollari. Differente sintomatologia a norma dell'altezza.. Esami sussidiari : Studio mar nometrioo della. tensione del « liquor », Puntura lom· bare. Se gno di Queckenstaedt. Prove di Queckenetaedt· Stookey. Indice di pressione. Prova di Ayer (e di Boschi). Esame del " liquor 1> . Eeame del « liquor• : doppia puntura. Prove ra.diologiche dirette. Prova del lipiodol di S ical'd e Forestier. - Casi personali. 1ndirizzamento diagnostico : Diagnostica differen· ziale. Diagnoetica di natura. - Oeoorso e prognosi. - cura. - conclusioni. - Bibliografia. Volume di pagg. v11 1,128, con 28 figure in nero e 2 a CO• lori nel testo. Prezzo L. 1 8 , più le spese postali di spedizione. Per gli abbonati al « Policlinico 1> sole L. 1 5 in porto franco.

Per ottenere quanto sopra inviare ;aglia all'editore LUIG l POZZI. t Jfficio Postale Succu;sale èiciotto ROM.A. _____


Roma, 10 Giugno 1935 - XIIJ

ANNO XLII

Nom. 23

'' fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO

'' DURANTE

SBZION.B PRA.TICA

REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medico di Roma

SOMMARIO, Osservazioni cliniche : J. Caroli e M. Coppo: Splenecto· mia in cirrosi ipertrofica anitterica splenomegalica. (Caso clinico). Note e contributi : A. Scaturro: La pneumoparacentesi nella peritonite tubercolare a forma Mcitica. Apparecchi e strumenti nuovi : R . Monteleone : Presentazione di un piccolo strumento atto alla ricerca del t< segno del soldo » . Sunti e rassegne : S1NnHOM1 ALLERGICHE: E. Urbach : Sindrooni allergiche del tubo digerente e delle vie bi· liari. - M. Masugi : La glomerulonefrite diffusa quale m a l a,ttia alle1•gica del rene. - C. Fran•qis: La febbre da ifieno. - SINDROMI ASFITTICHE : A. Monkrieff : L'insufficienza :respiratoria. - H. W. K.nipping : Sull'in· sufficienza respiratoria. - MISCELLANEA : C. Bennh oldtThomsen e O. Stick!: Contributo a ll'etiologia del morbo di Still. - E. E. Baruke: Nupvi orientamenti nel trattrum.ento dell'an gina pectoris. Divagazioni : L'età critica dell'uomo. Nctizia bibli."lgrafica. - Cenni bibliografici.

Accademie, Società Mediche, Congressi : Riunione straordinaria internazionale dell'Accadem ia Medica Lom· barda sulle Onde corte. - Società Medico-Chirurgica di Bologna . Appunti per il medico pratico : DALLA PRATICA CORRENTE : G. Percl,rdi : Della diagnosi differenziale tra ascesso polmonare e focolaio caseoso tubercolare. - CASISTICA E TERAPIA: Oistoma ovarico scambiato per gravidamza. - Fibromi multipli della pa r ete vaginale. - Il trattamento conservativo delle tossiemie gravidiche tardive. - L'epiteliom a primitivo della 1glandola di Bar· tolini. - Carcinoma gelatinoso delle maJmmelle. End-01metriosì di illlJPortanza ch irurgir a. - DIAGNOOTICA : Stllla diagnosi differenzia le della lipogranulomatosi. - POSTA DEGLI ABBON!\Tl. - VARIA. Nella vita professionale : MEDICINA SOCIALE : Un sanatorio •modello. -- Servizi igienico-sanitari. - Concorsi. Nomine, promozioni . ed onorificenze. Notizie diverse. Indice alfabetie-0 per materie.

OSSERVAZIONI CLINICHE

n1esi, i11 cui l 'intervento di u11 11uovo incidente p al alogico se mbrò dover n1utare il decorso eccezionalmente ta vorevole del caso, e 1r1odificare, il to110 delle deduzioni ch e se ne era110 tratte. In realtà però, non ostante l 'apparente gravità dei fe1n o1neni, l 'eccellenza clel risultato ottei11uto 11on ne fu sostanzialmenle compromessa, sì che, da questa nostra espo.:izione risulta ch e in ce rli casi di cirrosi epatica giudiziosa·meinte scelti , la '"' plenectomia J)UÒ dare ri~ultati brillan ti ed i1latlesi. I~a sloria clinica clel no . . tro ammalato è la seguente:

CLI NICA MEnrcA

DELL 'H orEL-Drnu

Direttore : Prof. PAur.

IN PARIGI

CAHNOT

Splenectomia in cirrosi ipertrofica anitterica splenomegalica. (Caso clinico). JA CQUES CA.ROLI, Capo di Clinica ì\l.i\RTO CoPPO, Assist. stran.

Abbia1110 avuto l 'occasione di osservare, 1Lella Clini ca diretta dal nostro maestro proft:ssor e Carnot, un amn1alato ch e, or sono più di tre an1li e mezzo, sublì con successo verarne11te 11ote·vole la splenectomia, in corso di cirrosi ipertrofica anitterica splenomegalica. Riprendiamo qui i)er sommi capi la storia cli11ica, quale è già slala resa not.a in altra sede (1) . Ciò ci offrirà l 'occasione di completarla coi r isultati dell 'osservazione del malé:t to n ell 'a11no e mezzo che seguì quella vubblicazionc e S0 J)ratutto durante questi ultin1i 1

(1) P. CAR~OT, P.

Foie, 8, 3 5. 1933.

H ARYIER

e J.

CAROLI.

Mal . du

1

Ch. Enrico, di 31 a., n1eccanico ferroviario, godette in complesso buona salute e pien a attività fino al gennaio 1928; l 'inizio reale della m alat tia 11on è ben precisabile. In quell "epoca ebbe u11a crisi doloro a adclo1n inale, non bene localizza la, che s 'accompag11ò a vomito e fece creder e ad un 'appendicite. In olto giorni !Jer ò tutto p a sò senza i nterven to, e senza che si sia polulo sa.p er e se allora il volu111e d el fegato e della n1i lza era nor111ale. Due me i dopo, nuova crisi dolorosa e questa volta pare a ti.po di colica epatica, perchè il clolore si irradiava ,·er o Il spalla destr a. Nei i11esi successivi, co11 ri t n10 ed intervalli l)iù o me110 lunghi. que te ...·oliche . . i 011 ripelute.


1124

<C

IL ?OLI CLINI CO n

senza contemporaneità di allri si11 tomi: no11 rapporto con pasti; spesso se11 sazio11i cra111piformi all lepi gas trio , paro sismi dolorosi talvolta m olto Yiolenti. Le condizioni d el inalato non 11e furo110 gran ch e co1npron1esse, oYe si ee;ce ltui un po ' d ·ast eni a e d 'an or e sia.. Verso m età dice111bre 1929 pri1na en1aten1e ~ i, m inima, un n1ezzo bicchiere di angue in tutt o. Il malato ricorse alla Clinica e abbiamo così certezza ch e allor a il fegato er a g r osso; il suo margir1e i11feriore a1rrivava a 4 dita dall'arco costale. La milza d eb ordava di dl1e di ta. Inoltre vi era subittero e urobilinuria inten sa. Lo stato ger1erale in con1plesso si n1a11teneva discr eto. Non Yi era assolutamente fe))bre. L 'esa1ne del san g u e d ette: 4.900.000 gl . ro~si; 6550 gl. lJi a11cl1i ecl un a forn1ula nor111ale. Tutte le ri c.:ercl1e e l 'interr ogatorio fatti in traccia di un 'impregnazion e etiJica o luetica furono n egative. Negativa fu a11che la reazione di Caso11i. Con il con si glio di fare ad ogni inodo una, cura antiluetica il paziente fu, dopo un m ese circa, d i1nesso, col l 'i1tYito a farsi ri Yed er e ambulatoria1nente. Le condizioni gen erali di qua]e;l1e p o' migliorarono, così ch e il paziente potè conti11uare a co111piere un legge.ro lavoro e stare lonta·n o dalla Clinica fino all 'anno successivo. Dall 'esame praticato il 17 gen11aio 1931 abbiamo r icavato i d a ti seguenti: stato generale discreto. Gl. rossi 4.800.000, gl . bianchi 5200. :Ketto aument o di YOl1.1111e d ell 'addome, le ultime cost e di destra E.s ·endo un po ' spinte in fuori ù all 'ing randimento del fegato cl1e, sull 'e111iclavear e, r aggiunge l 'altezza di 20 cm . È duro , col bordo sottile ; la superficie è irregolare, sopratutto sul lol)o sinistro, ove un bozzo p seudotumorale si palpa distintamente. Anche l a rrtilza appare aume11tata, .rispetto al preced ente esame e giunge in basso e in avanti a due dita dell 'o mbelico. La sua ù elimitazione percu ssoria dà una zo11a di proiezione sulla parete , addomina.le di 16 x .13 cn1. 1\ion f11 trovato ascite. Il con ce tto diagnostico allora r eg·istrato è di <( i11alattia ep atosplenica , con con servazione di buon stato generale, ma ad evoluzione Yerosimil1nente prog r essiva » . , ,. ogliamo so ttolineare un solo carattere di questa storia m orbosa, e cioè ch e l a milza ed il fega.t o aumentaron o di volume co11temporaneamente e parallelamente. Il paziente potè continuare l a su a vita ed il suo lavoro, ma segni di gravità 11on dovevano t ardare a presen ta.rsi. . A partire dal m ese d 'aprile 1931 l e condizioni generali cominci a.r ono a ceder e e rapidamente, pur essendo sempre apirettico, il p. vide le sue forze diminuire, il suo volto affilarsi, dovette lasciare il lavoro e poco dopo m ettersi a Jetto ; oYe il G giu gno lo sorprese una graYe em atemesi e una copiosa melena, ch e richiesero il soccor so immediato del medico p er mi11acciosi segni d 'anemia acuta. Quand o, 10 giorni dopo , fu possibile trasportarlo all 'ospedale, I 'esame clinico diede i seguenti ~ti patologici: addome molto aumentato di volume ; fegato più grande che n ell 'esan1e precedente (21 cm. sull 'emicl aveare) ; milza an che più volun1inosa (19 x 14) e in più abbozzo netto di circolo collale ra lE: ecl a cile.

[ANI"O XLII, NuM. 23~

L 'esame d el liquido estratto diede: reaz. di Ri,-alta negativa e tutti i carat leri classici di u11o trasudat-0 . L 'esame rJel sangue diede: 2.880.000 gl. rossi ; leu copenia (2900) con mononucleosi (57 %). Ci si trovava quindi di fronte ad una poussée evolutiva molto grave di una cirrosi epatospleno1negalica ad etiologia scor1osciuta. Il sintomo clir e tta1nente minaccioso era l 'ematemesi. Nel concetto di agire favorevolme11te sulle emorragie gastrointestinali, che 1ninacciavano direttamente lai vita del paziente, dopo ripetute trasfusioni, fu d ecisa la splenectomia ed eseguita il 21 luglio 1931 dal dott. Bergeret. _;\.Il 'ispezione operatoria il fegato apparve, oltre cl1e g rosso, bozzuto, con placch e di periepatite. Senza e11Lrare in dettagli istologici, che esulano d al caratter e s trettamente clinico di questa n ot a, <liremo ch e l 'esarr1e della rnilza dimostrò uno stato <li sclerosi giovane, con iperplasia cellulare e cljffusione follicolare, che permise di escludere lai diagnosi istologica d i inalattia di Ba,nti. I Ya i splenici apparvero al chirurg·o del tutto 11orrnali . l ' na biopsia del fegat o fece co11oscere la ragion e nnatomica delìa g rande r esistenza del soggetto nllo choc operatorio: infatti si trattaiva di una cirrosi gioYane, con reazione cellulare iperplastica di intensità veramente straordinaria. Si ebbe l 'iml)ressione che la biopsia fosse caduta su un tessuto· adenon1atoso (bozzo d el lobo sinistro) . Il decorso post-operatorio· fu dei rr1igliori e cla allora corru11ciò p er il nostro ·ammalato un periodo di prog ressivo miglioramento, che condusse lentamente ad una guarigione, che sino a 11 on i11olti m esi fa poteva dirsi completa. Riesaminato dopo due anni, il p. nel luglio 1933 era irriconoscibile. In breve: scomparsa. d ell 'ascite e del circolo collaterale; oessazione d ell 'urobilinuria; scolora111ento delle sclere. Fegato di 15 cm. sull 'emicla'eare, p erò sempre duro, col margine tagliente e il l obo sinistro con le ricorLlate irregolarità . Au1nent-0 di 10 Kg. del p eso corporeo. Non ci furono più m anifes tazioni emorragiche,. ed il p. potè riprendere una vita assolutamente normale, con lavoro faticoso e sports dei più violenti. Perdurando l'eccellenza veramente eccezionale del risultato dopo 2 anni e m ezzo dall 'intervento> s.i pensò veramente che la forma morbosa fosse· st ata giustiziata. E il p . ne fu così convinto, che si permise ogni sorta di eccessi vittuari, e di fatica alternando il suo rude lavoro, con domenicali partite di calcio .. Tale benessere fu interrotto , d a un nuovo• i11cidente morboso, il 10 novembre 1934. Dopo una lunga cor sa in rnoLocicletta il nostro ammalato si sentì s tanco e si mise a letto. Il mattino successivo osservò che le feci erano picee .. Pur non sentendosi molto indebolito da questa.i inodesta melena, t er1ne p er prudenza il letto, ed jl giorno dopo fu colto da una seconda emorragia· intestinale (m elena), non inoìto grave, che non si· accompagnò a segni n1inacciosi di anemia acuta . 111a., dopo circa 24 ore dalla cons tatata melena , ad amaurosi totale. Ben conoscendo la frequenza di questo sintoma nelle emorragie gastrointestinali anche se non abbondantissime e la necessità di in lerYenire rapidissimamente pel' evitare che la


[_.\~~o

XLII,

:\"u ~r.

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SEZIONE PRATI CA

cecità diYenga definitiYa, ci precipitam1no al letto del inalato, che, con u11a genero a trasfusior1e riprese rapidamente le forze e la yjsta. Rientrat.o che fu nella clinica, fu tra ttato con preparati e con estratti epa.t ici e i11 15-20 . . . di ferro ' . g1orn1 s1 sen ti 11uovamenle in p erfette condizioni generali, e disposto a ripre11dere la vila ch e aYeva fino allora condotta. L ·esame cli11ico eseg uito nel febbraio 1935 dà: stato di nutrizione, colori to, to110 eccellen ti . Addome normale di volume, non circolo collaterale n ?· ascite. Altezza clel fegato sull 'emiclaYeare cn1., con caratteri di durezza e irregolarità esat tan1ente quali erano s tati co11statati un ann o e nJ ezzo prima. La prova di carico con gala ttosio e le proYe ernoge11i ch e dettero rj sul lati noru1ali. In b.r eve, il nostro pazie11te, escluso il fegato g rosso e l 'interYento ubìto, si direbbe oggi un uon10 sano.

i5

_,\bbiamo voluto riferirt queslo caso, percb è i1er il caratter e i11sperato d el . u ccesso otte•11uto, per il lur1go periodo di osservazione dopo l 'i11tervcnto, per l 'insorge11za ed i caratteri d ell 'i11cide1) te emorra.gico SOJJraggiunto , esso basterebbe, an cl1e se fosse isolato , a di111os lrare qua11to interesse si co1111etta allo studio della splenectomia n elle cirro i epa ticl1e. . Il sopragg iunger e di una nuo, ·a en1orragié1 , qua11do più di tre an 11i di b enesser e assolut0 fc;cevarto pen sar e ad un a guarigione defir1ili\a , fa pensare e\ride11Len1en te cl1e ]a n1alattiD subdol.a n1ente sia tu llora in eYoluzione . Però non si è trattalo di una ve·r a e l)ro1Jria nuova poussée evoluLiYa del proceuso inorboso percl1è, escluso il fallo en1orrag ico , nulla ci fu questa volta , cl1e richia111asse il quadro sinlo1natologico ch e il lJI. pTesentava prima d ella splrncctomia. Anzi , la comparsa della melena quale unica n1anifeslazione di n1alattia in u11 soggetto i'J1 flo1ide condizioni gen erali , ci fa pe11sare che nel suo m eccanisn10 abbiano a ,·utc molta parte g li eccessi di fati ca e di vitto t:or1ìmessi dal pazi en1 e, e parlicolarmente pericolosi in un soggetto anatomi camente dispo. sto , p er il precedente p eriodo dj malatti'a, alle en1orragie gastrointestinali. L'importanza dcl risullato o ttenuto non è diminuita da quest e con siderazioni, nè dalle riserve. che questo nuovo episodio morboso ci • i1npone. Noi abbi.Hn10 dinanzi un malato ch e prima di f'."'sere operato stava male, era costretto a letto, $ubitterico, con ascite, fegato e milza grossi , che scendeva fatalmenle la chir1a percor sa da questi amn1alati di cirrosi epatosplenon1egalica a e tiol ogia ig nota. Splenectomizzato i1el luglio l 93 1, è stato p.erfettam e11te b ene , fino al no,·e1 11hre 1934 e tuttora , ripresosi rapidan1ente dalla recente en1orragia , ha un eccellente a pet-

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to ge11eraIB, e "'i sente l)Erfettan1e11le b en e, ca1Jace di svol ger e uri pesanie lavoro. Di fronLe a lla terapia il più s1)esso aspettante e]1e all 'i11fuori dell 'intervento operatorio, si è costretti a segttÌre in casi di questo genere, di fro11te al de~li110 cl1e pareva incombere sul1·am111alato , ci i)are ch e ques lo caso, pur nello scJ1en1atisr110 di una sei11plice o ser, azione cli11i ca, basti per far ripre11dere in esame il problen1a d e ll e indicazioni a ll a . . 1)1le11ectom.ia nelle cirro. i epa tich e . 1

I11 rea]tà . . ono co11 eg11ali a lla letteratura J;1olti ]a, ori fatti ap·punto a questo sco1Jo . e. i pia ce qui di ricordar e come Tan ini e :\'loro11e (1913) siano s Lali i pri11ti ad ot,tenere dei s u cces~i in casi del tipo del nos tro. Ria. UITLe11 do' l ·esar11e utori'co della questioJ1e 1Jer111ett cr ebbe di rico·n o cer e, secondo Ab·1aì11i , tre tipj diver "i di cirrosi sp1lenon1egali ca giu tiziabile con Ja ..1Jlenectomia: ~ ) la malattia d1 Banti 2) la m alattia di l-Ia11ot ; :3) la c irro..,i ipertrofica a11itterica. Queste form e ap1)art en gon o lutte ve,ro imilr11e11Lc ad una s lessa fan1iglia nlorbosa, come è i11di cato dall 'eguale i11 fluenza clella splen ecto111 ia e dall 'esi ten za di car atteri sintomatolo gici ed evolu,tivi comuni ch e, ri cono ciuti da Car1101, Harvie1r e Caroli (loco cit. ), costjtui:-.con o altrettant e indicazioJ1i all 'ir1terve11to. No1J voglia1110 fermar c i s ui i)rin1i due grupr)i. La inaJattia di Harnot è n10Jto rara; spetta a d Eppinger il m erito di aver proposto i11 essa Ja SJ)]en ecto1J1i a. Sen1bra c.h e il n1i'g·Ii oran1ento o tt.enulo non verta solo s.ui si11ton1i (prurito, itte<ro) rrta abb·i a qi1alcl1e volta veramente traf.for111ato lo stato gen er ale . Nella nlag·gior parte d ei casi p11bblicati sotto jl titolo di cc cirrosi epatica gu arita coJla splenectomia >) si tratta in realtà di malattia di l3anti operata in terzo periodo. In questi casi, il r eperto is lologi·co illu.m ina d ella natura della i11a lattia ~ la nota clinica fon<lamentale è la precedenza della spleno1negalia. Del tutto eccezionali so110 nella leLLeratura i casi simili al nost.ro , i11 cui il quadro clinico è dominato claJla l esi·one epatica e che rientrano n el grup110 clelle « forme anitteriche ipertrofich e » di .A bra1ni e 'F rumousa11 , di cui riassumiamo qui i fJri11cipali caratteri. L 'etioJogja ne è ign o ta; man cano sempre antec edenti etilici o Ju etici ; provrio tra questi casi a etiologia ignota si debbono scegliere quelli , in cui con siglj are la splen ectomia. R 1r1alattia dei g ioYani, i ier lo p iù della donna ; 1


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H

IL P OLICL C:"iICO >1

.si prese11ta nella prati ca anzi tutlo, con1e n1a lattia ep,a li ca. Va nolato ·però .ch e Ahra111i p ensa ad 11na fase i)relin1inare ùi !Jlenopatia. i I che rav,·iciner ehbe al morbo di Banti. Ma il fatto clinico più in1portante è che l 'i'pertrofìa del feg·ato do111ina scn1pre il quadro , o alJJj e110 che fegato e milza aun1enta110 di volu me . parallHl::\111ente, co1ne avve1111e n el nostro caso. La superficie d el fegato può rimanere liscia n1a può ai1ol1e apparire « fi celée », sin1ile a quella del fega to luerlico . Le i1odosità possono costituire, come 11el nostro caso, delle alienze psr udotu111orali , ch e corri l)Ondono a i1eoproduzioni adenomatose. A differenza di quanto avYiene n el m. di Hanot, i1on vi è ittero; non so110 però infrequenti P'Oussées di su·b ittero pleiocron1ico. Le c:risi epatdlgi·c he sono pressocchè costanli , ed hanno esatt;i111ente g li stessi caratteri ch e n ella 111alattia di IIanot; bisogna ten erlo pre ente , perc,h è l 'apparenza di questi episodi dolorosi si presta ad errale i11te:rpretazioni diagno t.i ch e. Se l 'epatalg·i'a richian1a il n1. di Hanot., le rir>ercussio11i della malattia sul quadro e1m alico, rap!Jresentano un carattere con1une col 1n. di. LBanti . Queste cirt osi infatti si corr1plicano con a11e111ia sen za ipercro111ia, con le·u copenia e n1ononucleosi. Le ernorragie gastrointestinali sono 111olto frequenti in queste ~irrosi ipertrofie.b e splenomegaliche anit teriche. Non è 11ecessario insistere sulla loro gravità: costituiscono il n1eccanismo più frequente della nlorte. Ed è per 1 questo cl1e, con1e di'r.e Abrami , di fronte a u110 di questi n1alati , che abbia già p,r esentato delle e1norragie gastrointestin.a li , non bisogna esitare e sple11ectomizzare subito. L'esperienza clinica ha din1ostrato ch e la f:pleneotomia agisce favorevoln1ente sulle ern orr<l6ie gastrointestinali ed è questo un fatt o, di cui si d eve t ener conto n ell 'interpretazio11e d ella loro patogen esi. Ch e questa sia chiaran1ente syiegata non può dirsi: non è ancora deciso quanlo peso spetti al fattore 111eccanico (ingornbro venoso) e quanto ad alterazioni funzionali della milza, a turbe angiotossich e e modificazioni della crasi sa n g uig n.a. La complessità stessa di questa azione dimostra la po,s sib,i lità di emorragie gastrointestinali recidivanti dopo la splenecto1r1ia, come è avvenuto nel caso nostro, per il SO])ra ggiungere di cau se occasionali (fatica, abusi vi ttuari). I11fi11e in queste cirrosi, compaiono , ad un certo punto della loro evoluzio11e, ascite e cir colo collaterale.

(r\ N:"iO

XLII , Ku~r. 23)

L 'asci te au ch e se abbondante, 11on costituisce di p er sè, ne Ile co11dizioni cui abbiamo acr e11nato, una co11troindicazione alla splenec tomia - e so110 già nu111erose le osser,·azioni - tra cui due recenti di Abrami - i11 cui i1011 ostante un versan1e11 to addominale ab-' bondanle . . (10 litri i11 un ca o) il n1alato passò n guar1g-1one. Non vog·lian10 e11trare nella descrizio11e i Lo1ogica del feg·ato e della Inilza di questi a1111r1alati: ricordia1110 solo con1e i caratteri cli11ici comuni o alm eno vicini a quelli del i11. di Banti e del n1orbo di Hanot cui ab1b ian10 Rccer111alo , vi trovi.no la ba e an.aton1ica i11 a11alogie ài stru1tura e con1e il frequente a P'e tlo ader1on1atoso del fegato spieghi ret1os1)eltivan1.ente ìa resistenza d ei sogget ti allo choc operatorio e pern1etta di ritenere ipertroficl1e queste cirrosi non solo n el e.n so cli·nico della parola, n1a anche i11 quello istologico e . funziona l E:.. Ferchè e qua11l0 la 1)le11ec tomia 111ig liori questa comples. a si11dro1ne (c ir1osi ipertrofì ca &ple11omegali ca anitteric:a), è diffi crle dire. Il caso che abbian10 qui riferito è l 'esempi0 dei benefi ci effetti cl1e ad essa posso,n o ::;eguire in ammalati , alLrimenLi votati ad una LerZll)Ìa sintomatica ·ed ineffi cace.

Gli AA. hanno eg·uilo durant" tre an11i e 111ezzo u11 i11alalo di ciTro i ipertrofica sp·l eno111eg·a li ca anitleric.a, i11 c ui era s tata eseguita la splen ec ton1i.a. Il ucce so ottenuto essenclo tuttora n1olto 11otevole, gli AA. richian1ano I 'attenzione sulle i11di cazior1i .a lla splen ectomia r1elle cirrosi epatich e plenon1eg·ali'ch e. Ricordiamo l'lateressaate monografia del:

Oott. ENRICO TRENTI L. Docente di Patologia Medica nella R. Univ. di Roma

Il Granuloma l.\d"aligno ( Y.lorbo di Hodgkin ) Prefazione del Prof. V. ASCOLI INDICE-SOMMARIO. PREFAZIONE-INTRODUZIONE, pa.g. 3 PARTE I: CENNO STOP.reo. I RISULTATI DELa 6. L'OSSERVAZiONE CLINICA, pag. 7 a 30. - IL REPERTO ANA· TOMO-PATOLOGICO E LE RICERCHE ISTOLOGICHE, pag. 31 a 41. - EZIOLOGIA, pag. 42 a 54. - PARTE II: STUDIO CLINICO, pag. 55 a 75. RICERCRll ISTOLOGICHE. BIOPSIE, pag. 76 a 80. RICERCHE EZJOLOGICHE, pag. 81 a 86. - DIAGNOSI, . pag. 87 a 98. - PROGNOSI, pag. 99-100. T ERAPIA , P'a g. 101 a 108. - · APPENDICE : CASI CLINICI, pag. 109 a 139. - BIBLIOGRAFIA, pag. 140 a 174. Volume di 176 pagi n e , con 18 figure e 9 tabelle termometriohe in tavole fuori testo. Prezzo L . 1 8, più l e spes e postali di s pedizione. Per i nostri abbonati, sole L . 1 6 i n porto franco. I nviar e Vaglia all 'editore LUIGI POZZI, Ufficio P ostale Succursal e diciott o, ROMA .


[ANNO

XLI[,

l.jì\f.

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EZIONE PRATICA

NOTE E CONTRIBUTI La pnenmoparacentesi nella peritonite tubercolare a for ma ascitica. Dott.

ALBERTC• ScATURRO

È noto il fan1oso error e di S_ p encer Well!":

egli, nel 1872, operat1do di lap.aroitomìa un 'i11 ferm.a ch e credeva aiffetta da cisti ovarica, eb·b e la sorpresa di trovdre una peritonite tubercolare a fo·rn1a ascitica. Ptichiuse il ventre ma ]a sua sorpr es1 fu ancora n1agg·iore qua11do ' 'ide guarire rapidan1EJnte l 'ammalata. Da allora la lapa1rotorr1ìa ver1ne usata quale cura elettiva n elle peritoniti tt1bercolari, riscuotendo unanimi consensi , nlentre le statisticihe operatorie si i11gt.1r11mavano dei più brillanti risultarti. Si disse con pittoresca frase: il peritoneo prende urta boccata d'aria e fu proprio questa espressio·ne che suggerì a ~Io·ntig e 1\loorlof (18·92) l 'idea di insufflare aria n el caivo peritoneale evitando co&ì il traun1a laparotomico e il r ischio inevitabil111 e11 le connesso ad og ni i11tervent.o chirurg·ico. I b,u oni risultati otten uti col nuovo metodo , ft- cero diminuire. g li entusiasrni destati dalla laµ aroto111ia curati,'a, n1a 111 lt nlia il in et(.do si Cece strada solo riel 1918 per opera di SilYestrini, eg-ùit.o poi dn molti ai] tri (Maestri11 i , (:011tarini, Ale .,sar1dri11i P., 1·rE:-1niterra, ~ l o ìl ­ g1ii'Zl, <~a11e l1i. Lt1cl1eri11i ecc.) cl1e i)otero.,1 0 ro11vincer~ i della bontà della cura. ~ifa rnentre la pneu111otoracentesi ha risco&~0 1·adozione ge11rrale, l E< paeun101"'arare11 le. i 11on è ancora molto· diff11~a ed a torto , perr.h è è di facile esecuzione, scevra da incon· enienti e di efficacia irtdiscutibil e, la quale può essere co·nstata.ta in sp t~<"' i 3 l n1odo da quei ~ledi ci cl1e esercitando in pic:coli centri .p ossono seguire per lungo te1n1>0 gli amn1alati. ' 1

Tecnica . - Prev io ·gra3samento con ben1i11a rett1ficata e Javaggio co11 alcool, si di~i 11fett ::t con 1intur:i di j o·dio l:i "ute nel pu11to r,rescel~,o l)CI' L:l pu11lur:t . Jler :0·1)11ri111ert: il JicYe d0lore b3. la l 'a11e. tesia loca le col C'loruro di etile. Con n1anovra rnpida si infigge il lrccruarli e, ritirato il n1~ndri110, f'i fa de·· fl uirt' il liquido , raccogliendolo in un calice g1a<luato , in mod o da poterne niisl1rare la quantità. Poscia alla cannula del trequarti si i11ne ~ ta l'apparecrl1io di Forlani11i 1-ifor11i10 rctn aria atmosferica filtrata attraNerso un batuffo·l o di cotone co11tenuto i11 un comune tubo di ' retro en traJ11bi sterilizzati col calorv. Bn , ta Ì11!'-U rl::\re un Y0lt1n1P di aria p O'n ~ le r· irca alla nr età dc] Ji c1uido e:::tratto; in tal m odo

l 'ammalRto i1on av,1erte do]ori toracici, i1è difficoltà ali.a respirazione , che &i aYrebbero con l'introduzione irtassiva praticata da alcuni Autori, i quaJi insufflano 1'ari.a fi110 alla scom1}a r. . a cle]l.aia di ottu . . ità e1)atica. Alcur1i ~t\.utori usano insufflare esclusiva111ente azoto, altri solo ossigeno, ma io, seguendo Ja maggioranza, ho sen1pre usalo l 'aria a1tn1osferica la quale contiene 1'80 % di azolo e il 20 ~{., di ossige110, r ealizzando co ì la classica «boccata d'aria». 1 Finita l 'insufflazione, si chiude la piccola ferita con un q11adratino a più doppi di garza sterile fissata alla cutv con d11e striscie di cerolto adesivo incrociate fra di loro.

Indicazioni dei 111·elodo. - 11 pneumoperitoneo c11rativo (come del resto la 1aparoto1m ìa) non Ya usn to tro1p po precocen1ente : è oppor\uno usarlo qt1anrlo la qtiantità del versn.m ent0 si sia stabilizz.ata, f...' la ten1peratura non si n1antenga elevata. Il metodo è controindicato nei casi di avan· z:J ta cachessìa tubercola re, n ej casi di concor11itanti grruvi lesioni poln1onari , e quando coe~ i . la110 fenon1 c11i di labi lit à r ardio-va scolare. L'esistenza di vers.an1en ti i11 altre cavità siero$e (:p1leure, pericardio) non costituisce conLrojndicazione , anzi in alcuni dei n1iei casi . in seguito alla 1)n eun1oparace11 Lesi, ho visto riassorb·irsi (e qual cl1e vo]ta con rap~dità sorprt'Ildent.e) ve.r san1enti i: le11rici e IJericardici. .l\.lla pnèun1opara ce11Lesi segi1e, qualch e voli a. é\11111e11to della ten11>eratt1ra ch e, in gen ere , è p oco note:vol e e durai da uno a tre giorni in n1edia. l\1egJi undi ci casi da 1ne os ervati ho <lo';uto ripetere la l)neumopara centesi solo in due sogg·e Lti . ln t11ttì i n1iei ammalati ho associato al ,p iccolo intervento la cura elioterapica, ini ezjoni di JOdio e di calcio e somministrazione di ergosterina. irradiata, non trascurando una alin1entaziont• nutriente ed il riposo. Tutti i casi sono venuti a guarigione in ttn11po reJ.a.ti,ra111en te breve e le ottime condiz'i oni si mantiengo·n o anche nei primi e.asti così trattati e che rimonta110 a sette all1ni fa . In qutisti casi ho potuto notare che Ja g11arigione si m.ant.iene in maniera clini camente perfetta , senza postumi a1derenziali , e senza quei l)iastroni (facilmente apprezzab·ili alla palpazione) che si ossEJrvano nelle peritoniti tubercolari in forma ascitica, trattate con la la1)aroton1ia o c.011 la se 111r~li ce 1)aracrnte. i o con le ~ole c.u re m ediche ed elioterap1ich e. A1c1111e donne da n1e curate b anno avuto in seguito , gra,·idanze e parti normali. (:iò, de1 re. lo. concord a con I' Of' . . ervazione 1


1130

cc TL P OLI CLINI CO »

ch e le pleuriti essudative guariscono in m aniera cJinic.an1ente ottima, usando la 1)neum0torace·n tesi , anzichè la semplic& as.pirazio·n e con g li apparecchi tipo Potain. Un altro vantaggio d ella p11eumoparacenlesi con siste poi nella rapidità della guarig ion e. relativamente agli altri m etodi; fat.tor e, que s lo, non trascurabile., specialr11ente n elle c lassi ·cli a.g iate che ri sentono n1aggiorm ente il dann o ·di unai lunga degenza.

Considerazioni critich e sul m eccanismo di .azione. - Oscura è l 'intima cau sa per cui la 11neumo:paracentesi guarisce la peritonite tub er colare asciti ca•: non sono n1ancati studi anatomo1patologici , esperimenti su gli animali , ipotesi, teorie ma tutto ciò spiega in qual 1no,d o ma non per quale cau sa avviene la gu:a·r igione . Le prime r ic.er ch e sull'argomento si devono agli Autori ch e studiaro no il procE.'SSO intimo di r egr essione del tubercolo peritoneale in segt1ito alla Japarotomia 1• Gatti scrisse che il p r o.cesso di guarigione no·n consiste in 11n.a tra s formazione fibro·s.a del tu·b ercolo, o in una 11eo for1na zio11e d el tess.u.to conr1 ettivo cl1e c ircondi e soffochi i tt1bercoli , come da qualcuno si era pensato ma in una lenta d egenerazione e graduale dissoluzione degli e1ernenti costituenti il t nl)ercolo , cl1e termi11a c011 i l ria sorbi111 e11to d el tessuto tubercolare, d elle masse caseo·se. d ei bacilrl i stessi e dà luogo ad una perfetta r estitutio ad integrum; tutto questo se11za aiff]u sso di fago citi come se, ad un tratto , i barj Jli tubercolari avessero perduto ]e pro1Jriet à ' flogogene e necrotizzanti loro pro·p rie e fo sser o diventati innocui. Ma perchè tutto questo ? Si invocò l 'azione h e 11efica d elJ a luce . d ell 'aria . de i t11 ir roraan iF-mi ohe accidentaln1ente c.ap·i tano nel perit.o11eo durante la laparotomia, della rimozion e d el] ·e$ 11dato ecc ., n1a a n essuno di questi fatt i si può attribuire la guarigio·n e d ella ptJritonite tubercolare. Infatti se t.a]e guarigion e fòsse dovuta a fertorneni locali che avvengono n e] periton eo , non si spie.g l1erebbe come contemporaneamente alla scom.p.ar sa d e] versamento addomi 11al e si abbia quella dei versan1enti pleurici e 1

r~ricardici.

Questa osser,razione suggE.•rì a.d Arcangeli la ipotesi, oggi universalm ente accettata, che la cau a intima di gu arigione d ell a peritonite tubercolare ascit.ira1, in seguito alla laparotomi a. fo e da ricercare in un proct.isso immunitario d ovuto al riassorbimento d el liquido peritoneale e delle sostanze co11 tenute n ei vecchi tu ])ercoli; riassorbimento ch e si VE.Tifica sia per lA ferita , siai per le inevitabili lesioni di conti11uo ch e l 'atto operativo indt1ce nel peri -

to11eo, sia in seguito alle alterazioni c ircolatorie che in quf.JSto si verificano. Tale teoria dà an cl1e rag·io11 e d el fatto cl1e l 'intervento è tanto l)ÌÙ facilmente proficuo quanto meno precoce: ir1fatti n ell 'organismo la 1)r oduzione delle sostanze immunizzanti è lenta e quindi, qualora si attenda che l 'or• • • ga n1smo acqu1st1 un certo grado di immunità si ha i l va11 taggio che il ria ssorbim,ento deJ liquido peritoneale che contiene queste sostanze sia maggiormente proficuo all 'orgalilismo. I i::t ~eoria di Arcangeli è completamente applicnb1le a ~piegare la guarigione della peritonite tt1ber cola1re ascitica medi.ante la pneumoparaCfntesi. Co·n quESta manca, è vero, il riassorbimento del liquido attraverso la ferita operatoria la quale, adoperando il trequarti , è minima, m a lo svuotamento del liquido e la con secutiva ir1 sufflìa7i1one di a ria detern1ina110 modifica~.i oni importanti nella circol.a1ione sanguiO'na 5 del cavo ·peritonealE!, nel senso e.b e viene influe n7.aLa la distribuzione d el sangue nella cavità addominal:e . Si ha cioè una. iper emizzazione della sie rosa peritoneale ut.i1e al processo di rttgressione del tubercolo e che favorisce, indubbiam ent~, il riassorbimento dei liquidi ' 'ersati nella cavità peritoneale. Luoherini infa.tti , 11a sperimentalme·n te di n1oslrato cJ1e l 'iniezio•n e intraperito·n eal:EJ di aria de.termina iperemizzazione della sierosa. Inoltre , stando a lle esperienze di Roussiel (1910) t' dello stesso Luch erini (1927) ]'introduzione in traperito11eale di aria1 d etermina infiltrazione leucocitaria locale e leucocitosi generale. Di più Maestrini 11a din10 slrato (1927) ch e nel li· quido ascitico dei tubercolotici in seguito a d i1tsufflazion0 di ossigeno, vi è a1umento della catalasi. P ertanto si J)UÒ dedurre ch e il m eccanismo di guarig·ione della peritonite tubercolare in forn1a ascitica, in seg·uito alla pneurrjopairacentesi , va ricercato nello stato di i1Je r emia vasalEJ e nelle modificazio·n i di ordine locf\ ]e ( in ~ilt r az io.n e leucocitaria) g·enerale (1euC'!)C i I osi) ed umorale (aum ent o d ell a catalasi) le quali riunite costituirebbero uno stimolo sc:lerc-=>g€-IlO fnverevo le a lJa tra sformazione fibro~a del tuber colo. Si tratta, in sostanza, di un processo di immunizzazione determinato o per Io meno a ccelerato dalla pneumo·p aracentesi. Se sii considera ch e la lapall'otomia è sE.mpre un atto operatorio importante, non a]Ja portata del 1\iledico pratico, che la laparotomia lascia t1na cicatrice persistente n e]] 'addome, cl1e questa cicatrice spesso e volentieri è fonte di g'u ai (tubercolizza.zione della cicatrice, seni fi '"' lolosi · Ja1)arocele, cheloidi . ecc.) e d'altro ~ a l o oh e la pnet1n1oparacentesi è un piccolo in1

1


~ANNO

XLII, NUl\I. 23]

tervWllo facile, dovunque attuabile, che no11 la ~cia cicatrice e sopratutto dà una percentuale di guarigioni uguale se non superiore .a quelle che si ottengono con la laparotomia, 11e ·viene di conseg11enza ch e la pneun1oparacentesi merita di essere largamente adottata. Sciac<'a (Agrigento).

RIASSuNTO. L'Autore, avendo adoperato con ottimo esito, che si mantiene a distmza di anni, qutJSto nie t.odo di crura, lo raccor11anda ai Medi ci pratici e ne indica la tecnica ed il meccanismo di azione. BIBLIOGRAFIA.

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ALESSANDRINI.

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SEZIONE PRATI CA

P. Le iniezioni di ossigeno nella

cura della tbc. delle sierose. R. Accad. ~led. di Roma:, 30 gennaio 1926. ARCANGELI. Perchè la laparalomìa guarisce la peritonite tbc.? Boll. <lelJa Soc. Lanci ian n degli Osped. di Roma, anno XIX, fase. I. Policlinico, Sez. Medica, 1899, vol. VI. BEGOUI!~. Compertdio cli patologia chirtirgica. Milano, F. Valla.r di, 1920, vol. III, pag-. 694. CoNTARlNI. Irisufflazio rti di ossigeno n ella peritonite essudativa tbc. Tubercolosi, 1925, fascicolo IX . FnEES. Die operalive Beliandlurig des tuberkulòsen Ascites. Deut. Med. vVoch., 1894, numeri 45-46. GARBAT. Insqff lazio1ie intraperitorieale di ossigerto nella perilonite tbc. essudai iva. J our11. A. ~I. A. , 27 feb])raio 1926. GATII. Sul processo intin10 di regressione della peritonite ;tbc. p er la laparotomia semplice. Riforma Medica, 1894, pag. 627. GILBERT. L ' introduzione intraperitoneale di ossigeno nel t r atlan1.enlo della peritonite tb c. ascitica. The Am. Revv. of 1'ubercol., gennaio 1924. LoLLI. Su gli esili a distanza della laparotomia curativa1 della peritonite tbc. Policlinico, 1Sez. Prat., 1932. pag. 1264. Lo PRESTI SEl\IINERTO. La prieu mol erapia nella peritonite tbc. infantile. La Cultura ~Iedica Moderna , J.926, n. 16. Lu c aERr~J. Il pneumoperitoneo terap eutico 1iella peritonite tbc. essudati11a. Policlinico , Sez. Prat., 1927, n. 36. 1\'f.<\ESTRINI. Intorno ad u11 nuovo m etodo di cura della perilonite tbc. essudativa. Riforn1a M~dica, 1925, n. 35. Io . Sull'azione dell'ossigeno nella peritonite \tbc. essudativa. Riforma l\1edica, 1926, n. 38. Jn. Su alcuni fattori di guarigione della peritonite tbc. essudativa in. seguito ad insufflazioni di ossigeno . R. Accad. lVIed. di Roma, 29 gennaio 1927. MARGARUCCI. Sulla cura chirurgic!l della tbc. del periton eo. Atti della Soc. Ital. di Chir., 1897. MITRA . T_,a terapia della periloni l e tbc. l\iiorgagni, 1925, n . 4. ~IoHR e TAHELil\'. Trattato di ~I edicina in l ern a. ~filano. Soc. Ed. Libraria , vol. III, p::irle II . pag. 654.

1 ) ~IoNGUzzr. L a pneun1oparacenlesi nelle peritortili tbc. ascitogcne. Giornale di Medicina militare, 1926, fase. I. 19) P \RLAVECCHro e OnLANDO SALINAS. La cura delle per itoniti tb c. ascitiche col drenaggio perma11 ente perito1ieo- ipodermi co. Rivista San . ,S ic., 1930, Il. 14 . 20) R?uss~EL. Contribiclion à l 'é lude de la phys1ologze normale et pathologiqne clu peritoine . Ar1n. de la Soc. R. de scien. m éd. et nat. de Bruxelles, 1910, fase. I. 21) SANTORSOLA. Conlributo al tratiamerito clella p eritonite tbc. ascflica col p11eumoperitoneo. · Policlinico, Sez. Prat. , 1927, n. 18. 22) SILVESTRI. _4 ncora della insufflazione di gas nelle sierositi tbc. Riforma l\.Iedica, 1925, n. 46. 23) SORGO e FR1Tz. Trattamento della peritonite tbc. ascitica col prieurnoperiloneo. ~led. Klin ., 1921, n. 50. 24) STE1s. Insufflazio11e perito11eale con ossigeno nella peri.t o11ile tbc. essudati va. The Journ . of Ll1e A1ner. 1\-Ied. Ass., :vol . LXVIII, 1922, n. 10. 25) STR"L-l\IPELL. Trai talo cli patologia speciale medica e terapia. l\Iila110 , v' a1l arcli, 1922, vol . I , parte II, pag. 339. 26) TuEl\lITERRA. Il [J11 e11111operiton eo n ella p erito11ite tbc. essudat;va. Riforma ~Iedica, 192p,

n. 24 .

27) Z1Lorrr. Alcun.i cast di peritonil:e tbc. •t rattati con. l'ossipneumoperitoneo. Gazzetta degli Ospedali e delle Cliniche, 1932, n . 45. 28) In. L 'ossipn.eumoperiloneo nella pratica pediatrica. Gazzetta degli OspedAli e delle Clinich e, 1934, n. 29.

APPARECCHI E STRUMENTI NUOVI IsTI1"UTO DI

eLINI CA

R. LNIYERSIT:\ Diretto re: Prof. C.

DELLA

i\IEDI C,\ DI

ROMA

FR UGO!\I.

Presentazione di un piccolo strumento atto alla ricerca (lei ''segno del soldo,, Prof. RE~co ì\IoNTELEONE , assistente. Metodo noto per ottenere ciò ch e Gue11eau <le nlussy chi'a n1ò (( tran 011an za plessi111etrica », è quello di ascol tare il u ono proclotto con la percussione d el lato oppo to del torace i11edia11le due n1011ete, un a delle quali ,-e11ga posta a piatto sul torace , c1uale 1)lessin1etro , e s ulla quale con altra moneta a perpendicolo si 11er cuolo. Nel i11enlre un a si ~ t en te esegue tale perGussione, l 'op1)0-to a coltatore potrà rile,'Ei re le seguenti varianti a collatorie : u11 suono pres ocl1è nuJlo , o ~ e cco, sordo, 1011ta110, quasi ru111ore cli legno ch e si sr}eg·11e subito; od un suo110 i'ntensa111ente c upo , più "' ordo , 1)iù lontano; od t1n suono chi aro, alto, acuto, sonoro, con1e vibrato a11 'orecchio direttamente ; od un suono n1etallico. arn1onioso direi. a11forico : come se due vasi hro111e i s i tirla~-


1134

st·ro 11ei loro bordi , suono prolu11ga11tesi a d eco. Neil p·r imo caso si ritiene essere in 1)resenza di. u n pol111011e n o1"n1ale; J1el seco11do càso, i11 prese11za di una pi1'1 o 111eno 111as.s.i va infiltrazione; riel t8r zo caso in pr esenza di un versan1en to i11 cavo p-leurico (segn o di Pitres, 1908) ; nel quarto c.aso irt presen za di p11eun10t orace I>iù o n1ejn o esteso , co11 o senza liqui-

FIG.

1

[ANNo XLII, NuM. 23j

« IL POLTCLTNICO »

1.

do, di caverne su perfi ciali (segno di Trousseau-h·r uit d ~ arain , 1857). Neun1ann, Fr11go1Ji , Sergent , .Tacobson , nfor elli , Ac hard , I\..ollert, ecc. ch e ebbero a d occup·a rsi del si n.t on1a , n e p recisarono la ge11 esi , d ettarono le norn1e tecnic·h e da seguire p€r la sua ricerca, rilevarono le possibili cau se di errore, co11cordi tutti nel n1etterne in evidenza il valore per la diagr1osi e localizzazione d elle racc.:olle p leurich e liquide o g·assose: d el tutto rece11t e111e11te Pozzi , di questa Clir1ica , ne h a segnalata la idenLica i111portan za i1el diagnostico di raccolte gassose intraddomin<lli. PerC1]tro occorre aggiungere ch e la ricerca di u11 si11t oma così ricco dt precise d edu zioni fi sicl1e, è oltr en10J.o trascurato : sono del p 1ar er e r h e a ciò contribuisce principa ln1en te il fatto della necessità , per l 'esan1i11atore, della presenza di un assistente, 11011 solo , ·n1a di un assist e11te ch e sappia inter1Jretare la tecnica i)ercu ssoria sia d.al pun to di vista dell 'inten sità clella s tessa cl1e d ella esatta localizzazione della n1oneta-ple si111 etro. Il piccolo is trun1 ento ch e qui presento , n1i sembra possa agevoln1ent e sostituir i all 'as-

sjstente, col vantaggio anch e di potersi uniformare meglio .ai desideri cc topog·rafici >> del] ' ascoltato:re. Come è mostrato chiaran1e11te dalla prima: fi gura, con s ta essenzialmente di un cili11drett o di circa cinque cm . di altezza e d el dian1elro corris1p ondente press'a poco a ·quello di u11a co rrente n1oneta da cinque lire: il cilindretto, con1·e vedesi n ella sezione riportata in seconda figura, è inferiorn1e11te chiuso da u11 a i1iastrina dello spessore circa d el la stessa moneta , ina a superficie piano-convessa, piana interna1n 1ente, co n-v essa a deb·o le raggio , est er11a1ne11t e. L 'apertu-ra superiore d el cilindretto. è cl1iusa da un 'adatta lami11a forata nel suo centr o, attraverso il qu.ale sporge u11 piccolo pistone termin.ar1te superiormente con un bottone ed infer iormente con un battente .conico,. later almente scl1iacciato a moneta: una p ic cola n1olla a pocl1e volute, co111plet a lo strun-.iento. Per l 'u so 11011 occorrono certo spieg·a1ioni: ·è utile ten er pTesente ch e l 'esperiment o ( l1e corren t emt,nte ne facciamo al l etto dei pazi'e11ti , h a mostrato ch e il n1etallo più conso11ù all 'u so, è l'ottone, ch e la s uperficie inferiore con vessa, si è m ostrata utilissima per 011 e11er e la co1npleta a der enza a qualsiasi risl rett.a r egio11e del Lorace o del l 'addome, ricl1iesta d ai semiologi co,n1e condizione n ecessa ria per la esatl.a J)roduzion e d el sintoma, cl1e la i11olla no11 deve essere oltre·m odo resistente alla J)reissione d ell 'alto verso i 1 h·a sso, ch e il p iccolo strume·n to n on è i11 aloun modo i11 -

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2.

gon1brante : afferrato il cilindretto fra il pollice ed i] n1ed io della 111a110, n el men tre I ' o reccl1io dell'esaminatore si appoggia (senza la interposizione di stetoscopio o di fonendoscop io co111e insegnano i classici !) sulla regione di elezio11e, lo .. i porla a J)ia c in1ent o lungo le


1( A~No

XLII, NuM. 23]

SEZIONE PRATICA

linee che vogliamo , e la ddove noi vogliamo .determi11are il rumore, daremo con l 'indice d ella stessa mano d ei colpi brevi, ora isolati .ora ravvicinati , riuscendo in modo rapiid'o ad ·Ottenere l'aus ilio prezioso di un delicato e 1)reciso sin torna .

llIASSUNTO. Descrizione di un piccolo apparecahio idea.to e costruito allo scopo di ottenere il cc segno .del soldo » senza l 'ausilio di un assistente.

SUNTI E RASSEGNE SINDR011I ALLERGICHE. Sindromi allergiche del tubo digerente e delle vie biliari. (E .

Un.BACH.

Mediz. Kli1tik, 21-28 dic.. 1934).

È noto c·h e fra i molteplici sintomi d elle

n1anifestazioni allergiche figurano spesso an1Ct1 e quelli a carico ·del tubo digerente; frequente è il vomito, la diarrea sanguinolenta e le emissioni mucose coll 'alvo. Ricerche più recenti h anno permesso di classificare tutta una serie di alterazioni morbose a carico del tubo digerente fra le sindromi allergiche acute o croniche , anche quando queste non si .accompagnano a tutto il corteo d ella sintomatologia tipica delle m anifestazioni d el genere; l a ricerca a11amnestica, sperimentale e il cri .terio « ex iu·v antib·u s » della terapia pern1ettono spesso di' asso dare se si tratta o meno di un'affezione allergica di un dato segmento del tubo gastro-enterico. L ·.a llergf}ne in causa può seguire sia la via pareI}terale c.he quella pe1rorale; per quel ch e :rigu<_!rda quest'ultima, le eleganti ricerch e di ' '' alzer e Gutzeit hanno dimos trato la pos ibilità di penetrazione n el circolo di protei11e etecrogenee anche attraverso una parete intestina1€ san.a : difatti, iniettand o intracute un antigene proteico, e son1ministrando su ccessivar11e11te lo stesso antigen e per os, nel sito di ir1iez_ione si manifesta,·a una reazione tipica .con formazione di po11fi e vescicole. Le quantit à de11 'antigene perorale necessarie per la provocazione della reazione erano molto miTLori nel caso ài i11di vidui affetti da lesio11i ,g·astr o-inteslinali; anal1e la stipsi fa,1oriva la penetrazione delle prot.ei11e nel circolo. Nella classi fi cazione delle· vari'e sindron1i a l1ergicl1e a carico de·l l 'apparato digerente l 'A. , i IJirandosi al concetto di praticità, i attie11e al criterio topografico. Così avren10 le gastropatie, le colecistopatie. le intesti·nopatie ecc.; seguenLio la nomenclatura di Aschoff, per « Patia » s'intende una malattia non infiamniatoria. Fra le p iù in1ponfnti n1a.11ifcstnzioni gastri1

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che di etiologia allergica va ricordato il cosidetto collasso gastrico da anafilassi alimentare che si presenta spesso con cianosi , cram:pi muscolari, dispnea, violenti dolori epigastric( (n1ianca però la difesa addominale). Oltre c;_h e dall 'ingesl'ione di certi alimenti (carne sui11~, fegato di oca ecc.) tale sindrome può · essélre causata da alcuni m edicamenti (arsenobenzoli), da iniezioni di siero, da prove1con allerge11i. Sindromi me110 dran1matiche, ma molto più frequenti so·n o rappresentate da sensazi'one di p_e so all 'epigas trio , da pirosi, eruttazione ecc. che si manifes tano ogni qualvolta il )J. iJ!.gerisoe alcuni d eterminati cibi: fra questi p_Qssono figUJ'are anche il latte, le uova ecc. Non sono rare le sindromi cronich e n elle quali il dolore e lo spasn10, la ricorrenza stagionale r talora p erfino un 'ematem esi simulano perfetlamente il quadro clinico dell'ulcera gastrica o duodenale. Ora, n ei casi d el genere la negaJività della ricerca radiologi:ca da una parte, la presenza di n1anifestazioni alleirgich·e tipiche nell 'anamnesi p er sonale e familiare e I ' utilità dei rin1edi simp•a ticotropi dall'altra, di111o~trera11no la vera origine della sindrome. A11oh.e i vomiti ciclici d ei bambini, e il vomito biliare ricorrente associato spesso a doìori addominali (la cosidetta cc emicrani'a addon1inule >,) sono, secon·d o l 'A., da annoverarsi fra )e sindromi allergicl1e. Del r e to in molti casi la diagnosi viene facilitata dal presentarsi contemporaneo di sintomi anafilattici tipici sotto forma di lacrimazione, starnuti , rinorrea ecc. Va notato che anche alin1einti n on proteici co111e p . es. la farina , possono provocare la feno111enologia allergica. P er quel ch e rigu.a rda i r ap1p orti intercorrenti fr3. 1'allergi'3. e l 'ulcera gastrica (di cui l 'interdipe,n ·de11za e1iologica è stata in Italia a11~1r1essa .d a Cesaris-Demel e da Barbara) l 'A. n <Jn esclude cl1e le lesi oni mucose da anafilassi pos:-5ono creare un locus minoris resistentiae per _lo stabilirsi dell'ulcer1; però egli crede che so110 piuttosto le lesioni pregresse quelle che .favoriscono la penetr:1zione delle proteine r1el circolo cori la conseguente manifestazione ar1a fìlatti ca. Nello stesso senso ag·isce la ga~ trite, il consu1110 di cib i guasti , l 'alcool ecc.; corrub-attend.o od evitando cp.1est.i si eliminano ]e pQss:i'bilità d3ll 'insorge,nza dei fenon1eni allergici. Nella clinica d elle 111alattie delle vie biìiari 11011 ~on0 rari i casi di concon1itanza di queste colì 'e n1i r rania; da molti è s tata osservata la co111par&a di coliche do1Jo alcuni cibi allergeni; i rrlalati presentano ogni tanto l'attacco acut-0 ch e non si acc·o1m pagna a febbre ma a dolori epiga_strici e acldon1i11ali, a dia1 rea o st~psi, a hrividi o deliquio , cardi'opal1110, eruttazioni, talora a orticaria. Non è raro ch e si presenti <·011 lemporanea111e11le anrh e tun1efazione e dolora bilità del fegato. l)erfino ... ubittero. Mentre gJi cc epatici veri » non . . op!Jortano i c ibi a 1


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(AN1'0 .\[Il , l\u~I. 231

« 1L POLJCLll'ìlCO »

ba~{:!

di uo'a e di gras'"'o co111e _µ. e ' . la n1aior1c~e . .i. I gra bO d 'oca ecc., in questi l 'accesso ·v iene IJl'OYocato da alime11Li ritenuti con1u11eu1e11 Le in11ocui come p . e . pa11e bi·a 11co, carn e di Y1!ella. L 'A. cita u11 caso tipico dove l 'allerge11e era rappr e ei1tato da gelato di \ anig lia . La ricer ca radiologica e le prove t era1,eu 1iche anc.l1e qm daranno la chiave d ella diagi1osi ; anzitu l lo 11on i riscontrer an110 calcoli ; inoltre, i11en~re nel n1on1e11to d ell 'attacco si òsserver à l 'ì111magine cc i<lropica » d ella cistifellea e sr·e · 9 anche inlo1ni d i . . pas1no e iper ~ ecre1ione a carico deììo s ton1aco , tale sinto•1 natologia i dilegu er à non appe11a passato il peri'odo acuto. A11che qui i farn1aci simpa1icot.101Ji (adrenalina , efedrina , simpatol) e il trattq111e n lo deseJl _ibilizza11te aYra11no facilmente rag ione della sindrome. Non è raro d 'altro•n de cl1e la g·iusta i11terpr etazione d el caso viene d atn solo dopo w1 ìnlecrve.11 Lo 01Jer atorio ch e ha din10 lrat.o I 'a sen za di qualsi·asi alterazione ar.;ato111ica. L 'e i tenza d elle cc in t e tinopatie » aller gich e a1)partiene a nozic11i orrr1ai acquisite; la cc calie.a l11ucosa » n e è UJl1 esemp1io tipico; essa d el res lo si ma11ifesta spe o n egli a nla ti ci, ed è car atterizzata da eosinofilia . La sin drome nnafilal ti ca (cui la cau sa è da ricercarsi in del er1nina1.i c ibi e la frequ ente con cau sa nella de1f1 ci ent e digestione pe1)tic.a) si ·p uò manifestare oltrech è colla secrezione mucosa anch e collà d iarrea p r ofu~a o san guinolenta e opratullo con feno111e11i a t ipo pastico ch e talora giu11gono fino a ll 'occlusione completa ; qualch e volla la :s tips.i e la di,a rrea si alternano. Spes _o i rie.sce a palpare a lcuni segm enti <lel1' in Le .. tino sotto forma di cordoni duri e dolenti .. Anche qui la diag·no i può es ere facilitata da concomita11 Le orticaria , edema di Quine l e ecc. S·ono tal.i o&servali dei e.a si di sindroni.i intestinali allergìcl1e da pollini. l\ ia · un1endo , la diagno ·i differen ziale delle !_ndron1i allergich e gastro-epato-intestinali si· ba?er à sulla ricer ca di episodi anafilattici conte111poran ei o IJTegr essi; si rileverà se l.a con111ar a d ella fenomenolog i.a morbosa se-gu e a in ge ... tion e di d ati alin1e11ti o a introduzione lJare::nterale di e\ entu ali aller geni; ~i aggerà sperimentalrr1er1le l 'azione di questi ultimi. La valutazione t er,a ìJCu ticia d ell e sostanze simpaticotrope arà di gr ande au..,ili o i1ella dia gnosi , la quale d 'altra parte ricl1ied e un 'accurata ricerc~ clinica e radiologica pfr escludere le even ~u~li lesioni organiche. La terapia ch e durante l 'accesso acuto sarà a11al0ga a quella dell e n1anifestazio ni a llergich e i11 ge11ere , a\ rà per i copo la di ei1sibilizza7 ion e dell 'indi vi<luo. Que ·ta l)Otrà e ..,ere esèguija son1111i11i trando progre . . si,-ame11te do~i cr~ '"'c enJi d e.Il' aller gen e, op p.u re, eguendo la Yia della cc sl\C}) lofilas ...i » : ±5 m ' pirima d ei past i ~ i iJ1geri::'a11110 quantità m inin1 e (da au111e11 t.l'l e uUC ce:;~ i va111ente) degli alim enti (da 1/10 fìno 5-J O g r. J: per que. L'ulti mo IJrocedi-

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i11e11L,o po lra11110 esser e u a Li i coside Lti te 1)1'0peptan i n specifici o misti preparati seco11do i l s~~ten1a di Luitplen-l:rhacl1, ch e conte11gono varie protein e a lin1e11tari. Finalmente si potrà ricorrer e alla di's e11sibiliz1zazione cc paf élSp ecificq », secondo l(alk, i)rovocando artifi cialm ente ur10 sh ok a11ati lattico median le ..,iero di cav~llo, o ìniezioni di i)ept one. Ri·ch et e Conder avrebbero ancl1e ot tenuto buoni r is_ulta~i so1r~1.ministrando durant1e i pasti dell 'ol1c1 di paraffina peir evitare il contatto im111ediatò e il r a1Jido pas..,aggio d ell e sostanze a llergen e n ella mucosa gastro-in Lesti11ale. I dati (lell 'A . ·vengo110 ab·b o11dantemente illu st1~a ti da e&e1npi di casi c lini ci; egli inoltre p r esenta cjt azio11i molteplici cl1e stanno a dim ostrare co111e ì 'idea cl elì 'i1nportanza del1'a ll er gia nella patologia intestinale tend e sempre più ad affermarsi. Comunqu e sia, il nuo\ ' O ~.9ncetto (del quale, d el r esto, si trover ebb ero J ei richiami an ch e n ella letteratura nor1 tantq rece~te), si presenta seclucente e ricco di pron1essc, specie dal pun I o di vista terapeutico; e a 11cl1e senza ch e si te11da a ge11eraliz..... zare, agendo con p·r udenza e oculatezza i risult~ti p.rati cì della concezione. moderna no11. si faranno a IJetlare a lungo . S. ~{1 ~z.

La glomerulonefrite diffusa quale malattia allergica del i·ene. ~fASUG I.

(J\i.

l'llin.

l lr och c11schr. ,

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zo 1935). Già i1el 1907 Schick a,-anzava I 'ipot esi ch e· la g·lo111erulonefrite po tscarlattinosa fosse da con iderarsi qur1le espr e-sione di una r eazio11e aller g ica del r ene i1ei riguarcii d el viru scarlntlinoso. T ale opinio11e 11a troYa lo in eguito· largl1i co11sensi: la po s ibiltà di orig·ine allergica \'e11iva da molti est esa anche. a lle glon1e-rulonefriti diffuse in g·e11er e. Solo che, fi110 a. poco t empo fa, rin1a11e' a oscuro il r a1Ji1)orto fra le modifi cazioni i stopatolog·ich e d el r ene e il p roceis·s o allergico locale e gen er ale . Un notevole contributo a t ale p roblema vie-· rJ e ora parlato dall'A. Nelle sue ricerche precede11ti eseguite insiem e a T omi uka, 'ato, Murasa\ia e I sibasi egli riusciva a dini_o trare· r1h e le car.a lteristìch e alter azioni nefriti che veng·o110 provocate dalla r eaz ion e locale fra 1:a ntigen e e il :-;uo anti ror1)0 .. pecifico. T al i alt erazi oni i volgo110 an zitutto a carico clel. siF:t en1a vascolare; il lor o i)ri1110 grado è ra1)1)resentato dall '.a un1entata 1)er111eabi'l ità d ei ca1)i]lari g lon1eru lari , i sc11 en1 ia e comparsa di sostan za albu111inoidea n el lu111e di e i con acc u111ulo di leu cociti e proliferazione e11doteliaìe. Nel gr a do su cce . .. i,-o ~ i osserva forn1azione di trombi fibTino . . i e aun1e11l at a tra uda7.ione alb um inoidea; ai1cl1 e 11ell e a11 ... e t ern1inali aY"\~eno-ono a lterazioni 1)arietali (vac uolizzazi•)ne, i1n b jb1zione ecc. ) ; finaln1enle, in caso di les ioni ancora più :--Q"I'aYi in\ ere dell ' i .~ che1

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[l~NNO

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r11ia si osserva una stasi n ote,role e duratura dej ca l1j I l ~ri del glon1erulo cui segu e necrobiosi delle pareti vascolari e d el parenchima. 'Tulle queste alterazioni (che corri po11do110 p erfetla111e11te a quelle osserYate d a Pt6s...J e e la .· ua sc uola i1ei capillari del mesenterio d ella ra11tt nell a cusidelta anafilassi locaJe o i11fia111111azior1e iperergi ca , do,re al contatto diretto deìl 'a11 tige11e si verifìca·v-a la stasi e in vici11anza di esso, iscl1e111ia dei c.apillari cl1e ven g·o110 rie111pili solo dal p l.as1na e leu cociti) sono s tate dag li AA. g i. ~pponesi . osser,rate n ei ratti tratt ati cogli anticorpi r ena li specifici ; tali' anticor1)i erano rap1Jr esentati dal siero di sangue d ei co11ig-ìi immunizzati precedentemente con sospp11 ioni cellulari del rene. F en on1eni a11alogl1i i verifi cavano a carico del fegato, quanùo l 'a ni111ale fornito·r e cl ell 'anticor110 ,·eniva preparato con quest ' organo. Ber1chè le condizioni SI>erin1entali d ell 'A. 11011 ri1)roduc0no la reazione allergica vera e prc•prià., la li condizioni secondo lui , ono da considerarsi quali analoghi ai fenon1e11i a llergici l0ca li , i r1 ciu an to rJ1e sia n egli uni cl1e n egli altri avvie11e la combinazione dell 'antigene co11 anti corpo s.1)ecifico. D 'altra parte, tutti i i)r ocessi osservati sperimentalmente a carico del si: Len1a vascolare d el rene, com e l 'isch e1r1ia e la r:r<;lifer &z ion e endoteliale, la tro111bo i fibrir1osa e la stasi si riscontrano nelle nefriti ac ute; a queste ultin1e corris1Jonder ebbero u cce~si va111e11 te anche le lesioni più gra, i , quali la ial1J1i7zaL:io11e e la for mazio11e de·l le . en1ilune extraca pj ìlari. In una serie di esperienze eseguile sui co1ligli i11etlianLe iniezione di si'ero antirenale ricavalo dalle och e si è riusci lo a riprodurre il qua(lro c li11ico della n efrite acuta con a]bu111i11uria, cilindruria, en1aturia , iperte n sio11c, i1)eraz<J te111ia e . ed en1a ; la g·ra\'ità clin ica corri~ JJo nde,· a a quella delle les.io,n i anat om ich e. In ul teriori esperienze l 'i\.. ha cer cato di pro·,,oc:i r e la JJ efrit e con i ntroduzione di a11tigene i11 anir11ali 1Jrer.eder1ten1ente sen sibilizzati ; egli ha p0!ulo consta tare ch e introducendo 1·a1 tt1 gen e (..iero di cavallo) direttame11te nelle arterie renali di anin1ali sen~ib·ilizzati si pro,·oca,·a qusrlro analon10 cli11i co d ella g lomeru]unefrjte diffusa; in ani1I1ali norn1ali tale pratica ,,eniYa _eguita dalla insorgen za di n efrite a fc.colo.i. E' identen1ente tale fatto, segue11do il conct.!LLo di infiarur11azion e iperergicn di Jloessle, è da interpretar si con1e n1.agg1ore capacità r eati i,ra del sist ema va . . coJare ser1 ~ i])ilizza l o, che r eagi'sce in t oto allo ti1110]o tossico o infe•lLi,1 0 . Alterazio11i a1Jalogl1e, sebb-er1e ineno }Jro11unciate, si sono aYute inoculan do periodica,n 1ente gli a11in1ali collo stre11Lococco o col b. coli: clopo u11 periodo Jale11te, ( cara tleri $ti co per le n1a11ife . . tazioni al]ero-ich e) _i n1a11ifesta,·ano i feno111e11i nefriti ci. econdo l 'A. , il rene r ap1)re, e11ta tino degli organi 1)r edi. 1)0 li a]] a reazio11e all ergi ca ; 1

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SEZIONE PRATICA

i11dubbia111e11te tale . . ua p r o1Jrielù è ancl1e in r elazio11e alla costituzio11e i11diYiduale. Studiando conten11Joranea111ente il i .. ten1a arl erio~o, l ·_.\. 11a potuto co11 ·tatare la frequ ente concon1itanz1 della nefrite f della periartr i te nodosa diffusa, s1)ecie a carico dell 'arteria polrr1011are, del cuore, aorl::\, r en e e intest ino t enue; questo fe11on1e110, ch e già il Grub,er 1r1etteva in conn essione cau sale colla glorner t110r1ci r 1te , avre}Jbe a11cl1c ... econ clo I ' .t\. una i1111por ta11za pato·g enetica. · · I d..lLi presenlati da]l '1\ . i1on sono n atural!l1ente n è esaurienti , nè ... i lJ UÒ dire cl1e le su e esp erie11ze ab1bi ano perfe l lan1ente riprodotto il n1ecca11isr110 d el fenon1e110 clinico; i11a intluhbian1eu te J 'i i1Ler1Jretaz io11e d ella g·lon1erulonefrit e acuta quale fenon1eno aller g ico , pro pettata in }Jase a daLi cli11ici, rice,·e attualn1ente art cl1e u11a più solida di1110 trazione s.perirr1e11Lale. S. MrNz.

La febb1·e da fieno. (C. FRANcrs . Practitioner, nlaggio 193,5). Durante gli ultin1i a1111i è dive11uta molto ftequ e11te tanto in Europa ch e in An1erica. 1·0rse più cl10 ad un e ffe LLiYo a umento di casi il fenon1eno è da atlribuirsi a lla facilità con la quale ora si fa la di ag110 i dato 1'interesse su ci lalo dalle affezio11i allergicl1e. La n1ala ttia si n1a11ife La in pr1ma,'era m a i11 epoch e diverse a ... econda de lle latitudini, in r elazion e al te111po d i i11alurazione del polli11e dell 'erba d ei pra li cl1e Y. uasi empre ne è la cau sa. Il i)o lli11e d egli a ltri fiori es endo I>i1) pesa11te e 'iscl1ioso è Lra portato princi1)al111en t.e dagli insetti e no11 (lall 'aria, e quind i i1on ' Tie.11e a co11 La llo de lla n1uro a i1asale a 111e110 cl1e i1on . ., i 1r o ri i11 ollo 'icino o sia diretta111ent e annu::;ato . E: probabile ch e il polli11e di Lali fìori }Jossa a11c·l1e lJrovocare i sinto111i d ella febbre da fie110 quando la i11uco a i1asale ia s tata precede11Len1ent e irri Lata clall 'azio11e clel polline del1·erba dei prati. In effeL ti è Lato accertalo che i -.. i11Lo111i st es.. , i ...i po 0110 a\ ere prin1a e dopo la polli11azione dell 'erb·a odora1tdo alcuni fiori. ad esempio le ro e, cl1e i11 epoca lontana della s La,g-ione della febbre da fieno non prod UCOllO a lCU11 diulurbo. (;0111unq ue l 'affezio11e lJUÒ e...,si:r e prodotta clirettan1e11te dal garofa110, dal JjgLI ... tro e dal pa1JaYer o. La 1is la delle. erbe, il cui polline su ole dare la feibibre da fieno, è i110IL0 Ju11ga. Le più c-0muni sono: codalina (Pllzcum praterise), ul11 1arìa (P oa aruiua), loglio (l ioliu1n perenne), IJjede di gallo (Dact~1 lis glon1.erafa), primati cci[' (A 11 th.o:i:a1tl l tilm od oraiun1 ), nebbia (H olcus lanatus). avena sel,·atica (Ave11a fatiia), coda di Yol1Je (Aiupecuru s 7Jrat en. i ). La qua11lità di polline l)re .. e11 le nell 'atn1osfera e co11 ~ eguen ten1e11 le Ja ~ra' ità dei disturbi cl ipe11de dalle co11dizio11i il1 eter eol ogi cl1e. La


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« IL POLICLINI CO »

c or1 cen trazione del polline varia non solo c on le ore del giorno , con le variazi oni quotidiane del tempo , n1a ancl1e con le condizioni m etereologiche dell 'intera stag·ione. Di solito la maggiore frequenza di febbre da fieno si 11a quando ad un p eriodo piovoso ·cl1e favorisce lo sviluppo de ll 'erb a , segue un periodo di be1l ten1po, secco e soleggiato, clhe· fa,'orisce la maturazione del polline, nonch è la 5ua polverizzazio,n e e il suo spandimento nel1'aLmosferra. La stagione della feb,b re da fie,n o è più prolungata quando questi peri'o di di teml)O cattivo e bello so110 brevi e si alternano rapidamente. Tutti i p!3zie11 Li di feb bre· da fieno hanno quasi sempre zone n ettamente localizzate di i1Jerse11sibiliLà della n1ucosa nasale , che diventa più marcata durante la stagione del male. Jn queste zone agisce p1reponderantemente il polline. Non 1è dubbio ch e nella produzione d ell 'affezione entrano elementi psichici. l ina signora ebbe uri grave attacco di febbre da fieno non appena si accorse di trovarsi in prossimità di un fasci'o di rose , ol1e era110 artificiali;' t 'attacco cessò immediatamente quando la pazie·n te si rese conto della r ealtà. Non è dubbio che la febbre da fieno è più con1une tra i lavoratori <li concetto, quantu11que essi siano meno a contatto con il polline. Il sintoma i11iziale della febbre da fieno è di solito costituito da un senso di leggera irritazjonc 11asale ed oculare, nlentre la sintomatologia del! 'affezione in pieno S\riluppo è analoµ·a a quella del c,0 1nune raffreddore di testa. Si l1a una irritazio11e in tensa della mucosa d el naso, delle fauci e degli occhi, con attacchi vio-. )enti di sternuti e i)rofusa rinorrea. 1Dopo moJti sternuti la muc,osa del naso, pecie quella tlei turbi11ati inferiori dive11ta gonfia e congesta fino ad ostruire completamente il passaggio clell 'aria. Segu e la congestione della faring e e rlella laringe , e n ei casi gravi e i)rolungati può sopravvenire l 'ozen a . Anch e le congiunti,re di"·cntano edematose e congeste. Talvolta si ha i11 tensa irritazione dell 'orecchio. Dopo un attacco prolungato si può avere un senso di pros lJ azione più o 1neno accentuato , mentre la te•mperatura si eleva di un gr,a do e anch e I)iù. Il trattan1e11to della febbre da fi en o deve essere indirizzato a n1ig liorare le condizioni g e11er ali e nasali del p,aziente, ad eliminare la sua ipersen sibilità, ad allo·n tanarlo dall 'am1biente dc>''e trovasi l 'agente sen ibilizzante. ed infine ad a lleviar e le so fferenze in atto. Devono innanzi tutto e ·ser e corrette le eventuali m alfor111azioni dello scheletro n asale che ostacolano la libera respirazione. e la te11den za alle for111e catarrali della n1ucosa. (~li esercizi fi sici m oder ati n1iglioreran110 lo s tat o ge11 E.r ale e r er1deranno rneno m oleste le so ffer en ze di111i nue1tdo la con o-e tione del capo. L 'a so luta sopp re io ne di l lllti i di·s tt1rbi si 1

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XLII, NuM. 23]

può otten er e ~olo con I 'allontanamento dall ' a1n~iente dove trt)vasi il polline. Ciò si può raggiungete solo con i viag·gi in alto mare. E s~rp!e11de~te co111e il polline si diffonda a gran<l1ssrn1e d1sta11ze . Alcu11i pazienti hanno raccontato di essere stati ripresi dalla fe·b bre da fieno quando il piroscafo al ritorno della crociera .si trova va ad oltre cinque miglia dalla costa, di parte~a . È stato registrato che il polline puo spos~arsi :per parecchie centinaia di miglia e trovarsi nell atimosfera an cih e a 3000 metri di altezza. .11 paziente :può essere immunizzato verso gli effetti del polline o con I 'inoculazione di dosi di' polline p1ogressivamente elevate o con l'opportuno trattamento inteso a rimuovere le zone di ipersensibilità del naso. I . .a desensibilizzazione de1ll'organismo si pratica con l'inoculazione di vaccini iprr eparati c·o n i] polline che provoca l'affezione. Conviene quindi p,r ima accertare con la cutireazi'o ne l'agente specifico, quantunque recenti ricerche tendino a diniostrare la desensibili'z zazione verso il polline di tutte le erbe inoculando una sola &pecie. Alcune case farmaceutiche inglesi preparano vari tipi di polline sia per praticare la reazione, sia come vaccini. La cura si fa geI~ eraìmente prima della stagione della febbre da fieno. Si inoculano dosi gradatamente ascenclenti ad intervalli di due giorni ad una setti111ar1a, in relazione alla reazio·n e generale e locale • La rimozione delle zone nasali ip,e rsensibili $i può otte11ere con leggere ap·p licazioni di galvanocauterio su i punti indicati, con causticazioni co11 acido cromico o nitrato d'argento, oppure con la ionizzazione allo zinco. L ',accertarr1ento delle aree da cauterizzare si fa toccando due o tre volte le varie parti dellt(ll m.u cosa nasale con un batuffolo d ' ovatta bagnata cori soluzione di cocaina al 10 ~la , e quindi procedendo a leggera cauterizzazione. La sco111parsa in1mediata dei sintomi prova che si sono ·c auterizzate le parti ipersensibili. Occorrendo si ripete la pratica su altre aree. Le applicazioni di caustici , come l 'acido cromi co ed il nitrato d 'arge·n to, non producono benefici pe.r manenti. La zinco-io·n izzazione ·dà quasi sempre buoni ri &ultati. Si pratica introducendo nelle n arici due baston cini di zinco avvolti'. con cotone idrofilo imbevuto ·di soluzione di solfato di zinco Hll ' l %. I b·astoncini sono attaccati ambedue al polo positivo di una batteria galvanica , n1entre l111a n1an o è poggiata su un cu scinetto b ·a g nato al quale è attacca lo l 'altro eleittrode. Si fa pas8are .p er 15-2 0 minuti una corrente di 3-5 amp èr es. A seguito di ciò si forma sulla mucosa n asale un deposito di zinco ch e la r ende n1 eno irrit abil e. La cura ~int orna li ca è intesa a rendere nleno m ole.sta l 'irritaz ion e dell e con~t1ntive e del n a... ~o faringe . 1

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Per l 'irritazion e con giuntiva le si adopera la seguente soluzioi1e: acido borico centigran1mi trenta; cloridrato di cocaina centigran1mi dieci; acqua distillata gran1mi trenta . S 'immerge il polpastrello di un dito in questa so·l uzione e quindi lo si passa leggern1ente sul margine interno della palpebra inferiore. Cosi facendo non si provoca mi'd riasi e n eppure tossicomania. Bisogna astenersi dall 'instillare n ella con giuntiva o n el naso l'adrenalina, ch e p1roduce sen1pre effetti disastrosi agg·ravando tutti i disturbi. Essa provoca una breve isch emia delle mucose seguita da un 'intensa congestion e reattiva. Per il naso si può adoperare la segue11te pornata : Solfato di chinina grammi uno Solfato di atropina milligrammi tre !Benzocaina centigrammi 30 J~ ucaliptolo centigrammi 20 Vaselina grainmi 15. S'introduce una p~ccola quantità di questa pomata nelle narici tre volte al giorno, al mattino, n el pon1eriggio e alla ser a . DR. SINDRO~fI

ASFITTICHE.

L'insufficienza respiratoria. (A.

1\iloNKRIEFF.

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SEZIONE PRATICA

l.Jancet, 9 marzo 1935).

L'asfissia o in sufficienza r espiratoria può essere di origine centrale e periferica. Le cau se centrali sono : 1) difetto <;li nutrizione dei centri nervosi (disturb·i circolatori, stasi); 2) iperte11sione endocranica ; 3) malattie del bulbo· 4) malattie di altre parti del cervello ; 5),._ fattori chimici (riduzione dell.' ossigeno, eccesso o difetto di anidride carbon1·ca, ecc.); 6) avvelename.n ti medicamentosi (morfina, b·a rbi turici, ecc.). . Le cau se periferich e son o: I ) Meccan1cl1e (a. p~ralisi mruscolare o ~ euro~?~c~lare, b: affezioni. della parete toracica, n g1?ita, p~e.ss1one sul p~tto, e. ma la ttie degli organi t?rac1?1 ,. specie occlusione delle vi·e aeree); 2. Disord1n1 delJa ventilazione pulmonar~ (a. di~inuzion~ della rapacJtà vitale, b. alter~ 1one dei rapporti della capacità vitale, dell 'aria resi~ua , ecc: e: a umento dello spazio morto, d. 1pervent1laz1one, e. i'poventilazione); 3. Disturbi de:gli sca_mbi gassosi tra aria e sangue (a . i_nal.att1e ?e~l1 _alveoli , pneumonosi, b . alteraz10111 de~l ar~ a ~n­ spirata, difetto di ossigeno, ecces~o ~1 an1dr1de carbonica , gas tossici, c. .a lteraz1on1 del sangue diminuzione o modificazioi1e dell 'emoglobin~) i 4 . Disordini della circolazione pulmonare. A) Cau5e centrali. La funzione rf pirateria ~i tro-ra sotto il controllo di centri di s~en1 i nati a vart liYelli del

tronco cer ebrale inferiore, i quali risentono a11ch e l 'influenza di cent1i più elevati o d 'irr1pulsi proveni erlti da parti periferich e e prollriairJ.e nte delJ 'apparato cardio, 1asale, delle quali le meglio individuate sono il seno carotideo e ì ' arco aor tico. Ogni alterazion e nutritiva di questi centri produ ce perturbamenti respiratori, p e·r tanto ogni difetto circolatorio cl1e riduce 1'ap1p orto di ossigeno ai oenlri stessi .lJTovoca l 'insufficiertza r espiratoria. L 'ipertensione eindocranica deterrr1ina lo stesso fatto con il medesimo mecca11isn10. Ed è ovvio ch e Je malattie bulbari producano . l 'insuflicien za respiratoria attraver~o un a degen erazione dei' rispettivi centri. Le malattie dei centri supeTiori , le grandi degenerazioni cer ebrali e l 'encefalite letargica pos~ono produrre interessanti disturbi della respirazione, spesso ras$omigliante al tipo Ch eyne-Stokes, cl1e n on sono ir1fluen zati' dalla son1111inistrazione Ji ossigeno. 1 certtri respiratori sono facilmente influenzati da agenti chimici:, e so:no st~ti .des~r~t.ti tre tipi di disordini de~ centn st?ss1 d1 or1g:1ne chimica : asfissia apne1ca, acarb1ca e cronica. L 'asfissia apncica è detern1inata da una bre' re m a intensa mancanza di ossigeno, come avviene n ell 'annegame·n to. L :asfissia acarbica è d et erminata da deficienza dello stimolo abituale da parte dell 'anidride carbonica con riduzione della riserva alcalina n el san gue ed eccesso di acidità . L'asfi ssia cronica è costitui1a da una per sistente deficie.n za di apporto di ossige no ai centri r espi'ratori in rel.a:ioneJ.a. stati an emici primari o postemorrag1c1. Alcuni m edicam enti , e pecialmente la morfi11a ed i barbiturici, paralizzano i centri respir atori diminuendo la loro sen sibilità a] meccaJlismo 11ormale chimico e nervoso ch e regoìai la funzione respiratoria. 1

B) Cau se i)eriferich e.

u na delle ca11se 111eccanich e più comuni di i11sufficienza r espiratoria è costituita dalle pa- • r ali i dei muscoli respiratori da affezioni acute, come la poliomielite, o da s~tì cronici, com e l'atrofia muscolare progre l,ra. I movimenti del torace e dei pulm oni possono essere meccanicamente ostacolati da mala ltie di detti organi: enfi ema: ste no~i della trach ea o di un gro . o bronco, grandi versa1nenti pleurici , pneu n1otorace, n eopla~m i del pulmone, affezioni diffuse dei p ulmon1 . Altre cause di occlusione delle vie ae,r ee sono l 'ederna della o-lottide, l 'inaJamento di corpi estran ei e sopr~ tutto di Ji•quidi, come nell 'annega1nenlo. Va infin e ricordato l 'impedimento ai i11ovime11Li della gabbia toracica prodotto daJJa p·r essione esercitata su di esse da forze esterJ.ie come nell 'interramento . ' . Durante la respirazione il puln101te non s1 espande nè si restri·nge ~~n1 J?let~m ente, . per n1odo che u11a certa quant1 ta d1 ar1 a n on vien e 1


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cc J L POLICLINI CO n

rinnovala. S 'inle11de:: per cap,a cità vitale dei pulmoni la qua11tità di aria che può essere aspirata a11cora dopo un 'inspirazio11e massima, per aria resi1dua quella che non l) UÒ essere m ai emessa. La ca1Jaci Là \i tale i uddivide in aria corrente, ch e è quella ch e muLa 11ella r espirazione normale di riposo, in aria complementare, ch e è quella in eccesso che può essere ins1>irata tlopo una in.. .,pirazio11e 11ormale, e in aria di riscr ' a , cl1e è 1quella ch e può esser e e.8pirata dopo u11'espirazior1e normale. Ogni riduzio11e della capacità vitale o d elle s.u e componenti , come ogni al terazi.one dei rapporti quant itativi Lra a ria re . . idua, corrente, complen1entar e e di riserva r a11·p resenta in qualche n1odo un 'i11suflicienza r espiratoria. Cosd la riduzione del tessuto puln1onare, a d es., da neo11lasn1a, da infìnn1n1azio11e o da alterazione del lume dei bro11cl1i (.asma, bronchiectasia) può .c·onsiclere,rolme11te diminuire la capacità vitale e ridurre l 'efficienza r espiratoria . D 'altra parte l 'aria er11es. . a dal n aso e dalla bocca è un.a rn escolanza di aria puln1onare p rovenien te dagli alveoli e· di aria ins1p irata o .at1nosferica ch e i1on ha ragg·i~t o .g·li alveoli e .quindi' non ha partecipato ag·li scambi respiratori. Essa rap•p resenta qua i il 30 % dell 'aria .einessa e provie1te dal così detto '"'pazio morto, .cl1e è anatorr1icamente costitui.Lo dalle , -i'e aeree supe·riori e dai bronchi do,·e i1on si verificano veri scambi tra aria e sang·ue. In certi casi, .con1e in occasione di sforzi, l 'iperventilazione può p·r ovocare un aumento dello &pazìo morto ~ un.a ridUJZione d ella ·ventilazione alveolare , :Oppure un ' ecce, iva elintinazione di anidride .carbonica dai' pulmoni con la con seguente ri,d uzio ne dell 'atti\rità dei ce11Lri respiratori . Un altro tipo di \1entilazio11e inadeguata associata a insuffi cien za res1)ira toria si ha quando il r es piro div enta freque•n te e superficiale, .come n ella pul1nonite. La parte spiegata dall 'epitelio alveolare n ello scan1bio dei gas tra arja e '"' an gu e è ancora • ·controver sa . A1cuni riteng·ono ch e essa agisca come una membrana inerte, altri sostengono ,c he esso abbia la ca1)acità di secernere l 'ossi.geno co111e un processo vitale. Molti sono i' fatti ohe sono p ro e contro questi due p1u nti di vista, certo è ch e ogni qual,rolta l 'epitelio a lveolare è leso per agenti infettivi (bronco-pul1nonite) o to ici (gas irritanti) gli scamb i gassosi subiscono un notevole rallentam ento. Que8t a condizione è slata chiamata pnet1n1onosi. :È OYVio cl1e g·li scambi r es piratori si modificano .ancl1e quando è alterala l '.aria inspirata ·O il sangue. Così l 'insufficier1za res.p•i ratoria può verificar i cruanclo n el l 'aria c 'è eccesso di nnidride car})o11i ca o difetto di o sigeno. ·La respirazione di un gas inerte con1 e l 'azoto proYoca paralisi del centro re ... 1)iratorio . L 'in ala1 ione di ossido cli carbonio o di cianuri jn1perli sce l 'a "' orb in1ento d ell 'o . . sigen o Jlerch è eletti g·as i o ti Lui , cono ad e, .. o 11ella con1 binazione con l 'ernog·lobina. 1

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I disturbi circolatori dei i)uln1oni sono tra le cause più frequenti di insufficienza respiratoria. È faciln1ente co1np rensibile come il difetto di circolazione san guigna p•r ovocl1i da una parte un 'alterazione dell 'epitelj.o alveolare ron la con segu e11te riduziorte deg·li scambi gassosi, e dall 'altra parte per i fer101111eni di ... tasi una riduzione della superficie funzionante. A parte certe peculiarità dipendenti dalla in1maturità dei tessuti e dalle condizioni iner enti al parto, fondamerLtalmente il meccanismo di produzione d.!3ll'asfiss.i a dei neonati è analogo a quello acc,e nn.a to per gli adulti. Le cau se centrali dell 'asfi sia dei neonati sono: 1) l 'imn1aturità del centro respiratorio; 2) lesioni del centro stesso d.a aumento della pressione intracranica, da edemi, da emorragie; 3) i narcotici (morfin.a ) adoperati dalla 1nadre; 4) g li ag·enti chimici' (clifetto di ossio-eno, eccesso di anidricle carbonica, ecci. ); 5) i J.isturbi circol:i Lori (pressione sul cordone, prolasso del cordor1 e, distacco della placenta, ecc.) cl-1 e ledono il centro r espiratorio nel1'utero . Le cau se r)eriferiche dell 'as fissìa dei n eonati sono : 1) 1'occlusione delle vie aeree cla muco, lneconio, liquido amniotico, in seguito ad inspirazio11e pren1 at.ura; 2) il ritardo dell'espansione pulmonare; 3) la debolezza muscolare; 4) l 'insuifficien za circolatoria . DR. 1

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Sull'insufficienza respiratoria. · (II. W. I\.NIPPI '.'JG . klin. JtVochenschr. , 23 m arzo 1935). Il concetto dell 'insufiicienza respiratoria , i11trodotto r ecentemente nella clinica delle 1nalattie polmonari, 11a avuto già modo di dimoslrare la sua utilità pratica specie per quel ch e riguarda la valutazione della g"l·a,1ità dell 'affezione polmon,a re; ciò vale sopratutto pe r le i11alattie cronich e del poln1onei, poichè n elle lesio 11 i aciute di esso, quale p. es. J.a polmonite, é raro che la 1norte sopraggiunga .p er deficien zu r espiratoria e r1on circolatoria. Così come è avvenuto per le mal atiè del cuore anche per il polmone possono essere con ·i derati vari stadi di scompenso; i primi seg·n i di insuflìcie11za reis pi'ratoria ve n gono rileva li rlurante lo sforzo fisico. L' A. distin.g u e 2 g radi di insuftìcienza: quella manifestantesi già a riposo, e quell a rilevabile solo durante l 'eserci· 1io fisico. Fra i sin to111 i clinici dell 'in uffi c,i enza r es j)ira toria va ricordata anzitutt.o la cianosi caralteristica p er il fatto di' essere facilmente eliminala m ediante r espirazione di o. sigeno, essend.<> p er contro scarsamente influen~ata. dai ca ~·­ dìocine tici C~ al,ro il caso di anosstem1a reSJ)fratoria da La i circolatoria. Va da sè ch e l 'esa1n0 clini co te o n ella m aggior parte dei rasi ci indi h erà la lesion e r espira toria o rif;'l). qu ella circolaloria). La ciano i può man cfl re f;O]o ne i ca i di ipoverntilazione centrale per 1


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SEZIONE P RATI CA

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dvvelenamenlo da ipnoti ci , nonostante l 'enorTJ1.e li1rL1lazione del ' olun1e rr1inuto r espiratorio (-11e dai 4-6 litri i1uò . . cendere al cli otto di ur1 litro. La d cLermin azio11e diretta della fun zion alità res1)iraLori.a vic11e d nla d alla n1i urazi'one spirografica; si n oti ch e l a capacità r e piratoria inisurala in vol11me 111.inuto n o11 è e111pr e pror>or zionale alla capacità vitale, aria co mplen1enLare e toLale; i1e è u11 esempio il ca o di s lenosi d elle \ 1ie r es1)iratorie , n el quale1 esiste 1·insu-fiì vienza res1Jiratoria, malg rado la normalità d ei valori vol u111etrici del poln1one, per causa d ella lenlezza d egli atti r espiratori. Un u]Leriore dato sull 'esi .. tenza d ella in sufficienza r espira I o ria , -iene for11ilo dall 'a11alisi dei gas d el sa ng·ue arterioso, la q ua le din10str era ìa d eficie11 Le o sigen azione di' esso. ·lJna prova più faci]r11ente eseguibile e più dimo$trativa Yie11e r ealizzat a face ndo r espirar e alt ernati, an1e11te clell .aria comune e d ell 'ossige110 p uro e parag·o11ando poi i ri' p ettivi valori de1ll .os irre110 co11sun1ato avutisi irt ambedue ..... le co11dizìorii : 1ne11tre nei m alati c ircolatori il .c-011su111 0 dimi nu ito cl ell 'os::3ige110 . i m antien e .sl•)11 pre u g t1alc i1eg·li insufli cienli r espiratori (;~so vie11e au·n1e11talo n otevoln1en te rolla r espirazio11e d ell 'os ige110 puro. Il procedime11to 1)iù enìplice e di.m o trati'Vo per rnet ler e in eviden za 1'insufiì cienza respira t oria viene da l.o dalla m isurazione d ell 'aria r e5j)Ìra ta p or m ' in condizioni dì ripo o e di un d etermi11a lo la,roro (eseg uito sull 'er g·ogr afo). I / individuo n o1111a le hn in riposo un , ·olun1e n1in uto r e p iralorio di circa 6 1.; coll o tin1olo d el lavoro tale volun1e può raggiunge1·e i 100 litri (v'a lare re.-:p•i ra torio 1nassirrio); dunque la rj ~erva r esp iratoria 6 di 9t 1. ln u11 insuffi cien~ e r e 1Jiratorio , ie1uale ad es. un enD sen1at oso, n1 e11lre a ri1?0 o il , -. n1. r espirat orio è di' 5 .I. .col lavoro esso n o11 r isale al diso p r a d i 16 l. (rise;·va respiratoria di 11 1.). t chiaro cl1e in quesio ulti1no caso \Ti sar à la tenden za a d if'r>nea a nch e con sforzi 111ini'n1i. Le condizior1i patogeneti ch e c!e ll ' insuffi cien1n r e ~ pira toria ~ ono t11oltepli ci ; ol Lre a quelli .cenlral1 do' u t1 a ..:o~ ta11ze ipnotich e (è t~1ta o:.serYat a una i11~ uffi ci·en za lieve a n cl1e n ei ca i ·ii pregr e a polio1I11ielite), l a n1aggior parte di .esse si riferisce a lesioni d elle \rie re piratorie {stenosi bro11 cl1ialì , a n1a bronchiale, tum ori , broncl1jti ecc.). del tJar enchin1 a 11oln1011ar e (e'l)a tizzazion e, clero::;j, de fi ciente elasticità, e de· n1a pol111onare, infarto, tb,c . ecc.), alter azioni p l euricl1e (\rer samenti. ad er énze . tu111ori l)leu rici ecc.) o n1 alattie d el m ediastin o (tun10r i ecc.); fi11 a l111ente, a parte iJ pn x . e la freni <'Oxer e i, 11na g rande in1portanza spett a acl al 1erazioni dell e i)ar e ti tor acicl1e quali la rigiclil à (·o Lale, la tor acoplastica. oppure le nla latti e d ell 'app. muscolare t or acico, come p. e . n el~ l rofia n1u colftre , i11 a lcuni processi spina . .1, ecc . 1

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D 'al tra lJart e, , .i 1; uò e..:is lere i11..;ufficienza re J)ira loria r ela liva, in er e11le ad u 11 aun1enta lo rica111bio : così n el 111o rbo di Ba edo'"'., 11elle 1nalattie febbrii i , 11ell 'eccila111e nto, 11ell 'agitazione n1otoria. Quest ' ultimi ca i 1)0 ... 0110 essere influe11zati favor eYolntente da una Lerapia calma111 e cl1e interro111pe il c ir colo vizio o st ab ilitosi fra l 'agitazione e la dis11Ynea. L 'A. osserva infine come la cap,a cità resp i1atoria r aJ)prese11ta 111oh e una delle car a lleri. t.icl1e costiluzio,n ali; e sa pL1ò e.· er e i11igliorata coll 'eser cizio graduale (djfatli il volun1e n1i11uto r es.p iratorio m a imo si cli111ostra super i'o re n egli individui a lle1tati) ; l 0$Servazion e su lar ga ~cala perr11etter à probabil1n ente di fis ar e i li1t1iti 11or n1a li del volun te re ~ 1)iratori o in rapporto a ll 'età, su1)erfi cie e pe. o corporeo, come P stato fatto per il metaboli mo ba ale; si IJO trà in ta l m odo addiYenire ad un rapido ,·agliare d ella funzion alità re~ i1iratoria di ogni ~ingol o i11dividuo, san o o n1alato. 1

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MISCELLANEA . Contributo all'etiologia del morbo di Stili .

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(C . BENNHOLDT-THO:J\ltSEN e O. Sr1crcL. Kl . l'l' oeih erisch1:., 1° selt. 1:J3-t). La r icer ca d ell 'age11te cau ... a le di morb o di Still ha finora da to scar si ri ultati; in tutto, so•l o in G casi s i è riu cito a i ~ a lar e o dal :-;1 11g ue del cuore (post-morten1) o dal sa11.gu e circolante il probabile gern1 e in fetti,10. In tre di quest e osser vazioni è -- 1a l o r e1)r rtato lo s l reptncocoo d el tipo di v irida11s (Iseke, Sto\·e, Lei'cl1cnlritL e collab.) : in un ca. o i' . lato rol li\alo lo stafilococco per0 i)ri111 a d ell 'in orgenza clel]a s iì1dro,n1e (l(ul111) ; llll allro caso 11a di1)lO. lr:i to la pre en za del b. di l_)arati fo B ., però non si potè escluder e c.11e la conten1 por an ea sepsi paratifosa non ra1Jpre~c nt ns e u11 fatto indi1Je11 - • dente (B erzaczy); fìn al1l1ente ir1 un. ·u ltimo ca o veniva, i ol.ato dal an g u e un diplococco ch e 11ell a colt.ura h a lJr esentaLo cara l teri di en terococco (Mussa) . Gli /'1.A. del JJre~e nl e lavor o 11a11n o avuto occasion e di os er ,ra r e u11 caso tipico di morbo di Stil] in un })an1bi110 di due t1nni e m ezzo, di costituzione gracile con nole tipich e d1 diate i spasn1ofila ; l "ir1 fermo gt1ari\ra (per lo n1 eno arparente1n 1ente) dopo circ.:a 9 m e i ; secondo l 'A. , ch e 11a potuto con tata re ] ' in elli cacia d ei trattam enti tentati ( antisettici , ton sill ectomia , ,·accinotera pia , antipireti ci), tale g u air igion e er a da con siderarsi quale s po11tan ea. L 'inter esse del ra ... o ... Lcì \-a ll ell a ro~iliY i tà del r ep erto batte·r iolo1g·ico o ttenuto n1 ediante l 'en10coltura: con qua t.tro prelevam en ti ~i è aYuto costantem ente lo svilu p1)0 d ello t aifil ococco au· reo; con uno di questi f. lato inoltre \roltiYato uno streptococco ane11101il ico. Accurate proYe batteriologich e e ecruil e ... u que ... t 'ultimo h a11no din1 ostrato ch e si lratl ara dell o _trept . \iridans, 1


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<< IL POLICLINICO

il quale esse11do dotalo di maggiore resistenza contro il calore e il taurocolato acido di sodio r1on poteve essere identificart;o con il tipico viridans di Schottn1uller 111a con lo streptococcu.s viridans B di Wirth. Interpre tando i dati otte·n uti, anche nella luce dei r eperti precedenti, gli AA. cr edono che la parte dell ' age11te causale della n1alattia è da aittribuire allo streptococcu s viridans; lo stafilococco non rappresentava probab ilmente che il germe di associazione. La r.a rità d el reperto .p ositivo nel morbo di Stìll sareb be dovuta alle difficoltà di coltiva·zione del germe specifi co; è noto che il sangue stesso è eminenteme11te battericida nei ri'guardi del viridans (Schottn1 ueller); d 'altrai parte in ogni processo cronico scarse·g giano i germi nel circolo. Conformemente all'o1)inione di Leichentritt gli AA. concludo no che la sindrome di Still è da con ideTarsi quale una sepsi lenta da streptococco del gruppo di viridans; con tut~ p1ob·a bilità nel detern1inismo della malatt1~ una parte non indifferente spetta ad un'alte... rata reattività organica intesa o nel se·n so ge11erico (d.a allergia? l''ahr), o perchè si tratta di una diversa costituzione locale dei tessuti (Leiohentritt); comunque, sembra che i reperti batteric,i rilevati confermano il concetto col quale ·F ahr qualificava il morbo di Stili. quale una forma spec:i'a1le delle granulomatosi reuma ti che. S . M1Nz. 1

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Nuovi orientamenti nel trattamento dell'angina pectoris. (E.-E. BAUKE. Fortschritt.e der Therapie. maggio 1935). Per la mancanza di esatte nozio11i patoge11etiche su questa malatti'a, . la terapia vaga tuttora ne1ll 'empirismo. Si tende ora ad amrnettere che l 'angina pectoris sia dovuta a defi ciente apporto di sangue (ossigeno) al miocardio , per cui si parla di cc soffocamento del n1iocardio » e si afferma il concetto di insufficienza coronarica. La nota azione dei nitriti si spiega nel senso che i ramuscoli delle cor<}narie ancora reagenti vengono meglio irrorati e portano n1aggior quantità di ossigeno alle sezioni del cuore che ne sentono la deficie11za. A tale scopo, si danno 3-10 gocce della ... oluzione alcoolica di nitroglicerina al1'1 J'~, nelle forme più lievi, bastano semplici n1 ezzi fi sic j, come impacchi caldi· del torace od in1pacchi co'.11 aceto od a lcool; meno b ene so pportano tali p azienti il freddo e si cita il caso di una donna in cui si svilup pava l 'acc:e su a l solo bere dell 'acqua ghiacciata. 111 i1on piccolo nu111ero di ca i , bastano spc ~o d ei 111ezzi p sicoterapeutic i e, quindi, Ja un1111ini-- lraz.io11e di un m e dican1 ento qua1ia..: i. E . . e11zia le è _empre i 1 n1a'" imo ripo o fi'"' ico e p_icl1ico e. se qu esto 11on è sufficiente , 1

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si son1n1inislreran110 dei caln1a11ti, come la n1orfina.: il somnifen e sin1ili, oppure il luminal sodico, pure per iniezioni. Le inalazioni di osf3i~ej10 si faranno in presenza di anossie111 ia , p. es. , da enfisema o da stasi pol1nonarc. r\Jtri 111ezzi utili per la dilatazione delle coronarie so110· i derivati della serie puri11ica, fra c ui l '1\. dà la preferenza a lla eiufillina, m1 estere etjlendian1inico della teofillina. A11cora contrastato è l 'uso delle iniezioni endovenose ipertoniche (al 25 ~{, ) di glucosio, cl1e avrebbe ro azione vaso dilatatrice sulle, cor(11J arie e che sarebbero buoni e1ffetti a.b ·b assan do la predisposizione del paziente agli acce~si, purchè uon vi sia sco1npenso cardiaco. l\el caso che coesistano lesioni miocardi che,. si potranno fare contemporanean1ente delle· caute scm,n 1inistrazioni di digitale. Bisogna però tener presente che, secondo vari AA., i cardiotonici e specialn1ente la digitale sono· co11troi.ndicati, anche perchè possono scatenare 11uovi accessi. Meno pericolosa e consigliabile è invece la digitale dopo lunghi intervalli senza accessi, in pazir..n ti che non hanno sinton1i nè c linic i nè elettrocardiografì ci di infarto delle coro11arie e ne1n 1meno segni evidenti di pericardite epi stenocardi ca ~ in tali casi, la digitale si somn1inistra a dosi leggere ed a lungo, combinata con le iniezio11i di g lucosio ed i derivati p1urini c~. La strofantina , che è tanto utile nello scon1penso, non trova indicazioni nell'angina pectc1ris. Comunque, Edens la consiglia nei vecchi, con sclerosi delle coronarie quando si i:1resenta il collasso acuto in conseguenza di u11 accesso di angina pectoris; la si inietta alla dc)se massima di mg. 0,4-, meglio se con le iniezioni di g lucosio e di calcio. In contin• • • • genze rr1eno in1nacc1ose, s1 useranno i })reparati di adonis o di crataegus. A11che le iniezioni conte·m poTanee di insulina e g lucosio, ohe sono spesso utili nelle· cardiopatie, sono sconsigliate nell'angina pectc,ris, per l 'azione dannosa dell 'insulina sul cuore ed il suo effetto di provocare spasmi delle coronarie. Sembrava, in base a vedute teoriche che J'atrop1ina per la sua azione vagoparalitica potesse essere utile; invece l 'e ffetto dilatatore clelle coronarie è a ccon1pagnato dall'aumento di frequenza del polso, il che aumentando il la,:oro del cuore esige ancl1e un maggior consumo dP-ll 'ossigeno. Sono piuttosto consigliab·ili' gli antispa~mo­ di ci con1e la papaverina (g. 0,08 endove na)l ed analoghi, fra cui l 'octin (g. O, 1 endovena, oiiJJure g. O, 15 jn pastiglie 3 volte. al gior110). Quest 'ultir110 m edicam ento arehbe anch e utile a dosi di 10 cg., 2 ,·olte al giorno , conti ~ 11uando a lung o. In pazienti vasoneurotici ,. ])erò , p uò d eterminare va111pe di calore , cefaJe.a. palpitazioni e verti g ini. L 'A. cita una 0

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SEZIONE .PRATICA

filza ·di altre spe~ia lità ai1alogpe (orn1ai, la terapia medicamentosa ted esca consi'.st e nella Il taggior parte di specialità e riesce ma1agevole il riportare dei lavori te deschi di terapia st nza ir1cappare. i11 una réclame gratuita ed j 11 volontaria). : Ancl1e 1'uso del·l 'acido adenosinfosf'ari co ha arricchito la ·nostrà teraj)ia. Co11 1-.3 iniezioni al g·iorno di 10-20 mg . . $l ottiene un . e' 'ide11te n1iglioramento nell 'irrorazion e sanguig11,a del cuore . Analogo effetto hanno le i11iezioni di an11inoacidi , che agiscono ·sp ecialmente call11 étndo il dolore ed i . distur~i precordiali , il cl1e si ottiene an<:die· con le iniezioni . di soluLior1e ipertonica di cloruro di n1agnesio Barid~ lltann consiglia 10-12 i11iezioni, a 2-5 gioi·ni d'intervallo, di 51 '10 em e. di una soluzione al 10 '}~ ; Pine-s e I\.ieff usano iniézioni due volte · la settiw.ana di 5-10 eme. tli una soluzio11e al 2-<J ~lo di solfato di rnagnesiq. Sec ondo Stieglitz e Bruer1, il nitrato di bismuto a dosi crescenti cli g. 0;3 a 2 agisce no11 so.Jianto con1e calrna11te del dolore, ma ab bassando la su scettibilità agli accessi. · Nei casi in cui la .tera1)ia ni.eidican1en tosa. si n1os tra inefficace , e purtroppo n·on sono po ~ chi, si' potranno prendere in con siderazione gli interventi chirurgici , ch e t e11tano di O'Vviare alla causa che d et ermina i disturbi nutritivi del cuore. Si t enta così di opporsi per ' 'io riflessa allo spasn10 delle coronarie medj<.1nte la &im1patootomia unilater,a le od anoh e I 'e$tiTpazione del g·ang·lio stellato; sono stat e clescritte d elle guarigioni durature cosiì otte11 ute. Hesse, m ediante l 'esclusione parziale d el si·mpatico superiore, potè troncar e i doIc,ri ; in malati in cui la loc.alizzazione del dolore era bilaterale, ottenne buoni risultati con la simpatecton1ia bilaterale. Danielopolu riferisce sulle sue esperienze di sezione del nervo depr essore del .g a11glio stellato. l\1a non man cano voci discordi, ch e m ett o 110 in g uardia sui pe ricoli di tali interventi , r l1e sono stati seguiti .a nc'h e da morte. l)teGenten1ente, alcuni AA. an1ericani hanru) tentato la t erapia dell 'angina p ectoris con l 'estir1)azione totale della tiroide. Il success'ò di tale intervento sarebbe dovuto forse ad u11 ca111biamento di azione dell 'a-drenali·na la quale , co1ri.e è noto, nel mixedema ha un effetto me·no vasocostrittivo ohe in altre condizioni . Scl1erff e Hausner, m ediante l 'anest esi a par.aYertebrale, hani1o ottenuto la totale cessazione d ei dolori in 7 su 9 casi . Nueohner, però , n1etle in guardia contro tali pratiche anestef'ic11e , poichè il dolor€i costituisce un segno di allarn1e cl1e la natura c i d à per indicare cl1e l 'anossie rr1ia d el c uore 11on deve in n esSlin modo venire aun1e11t a ta dA. un tilteriore lavoro fisico. Alle condizioni pato1ogicl1e connesse co11 l 'a~ fissia (ardiaca, appartiene a11cl1e la steno1

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<c;t rdia d ell' ane~ia g r ave, in cui sono state o.~5er va l e n el 50 % dei casi di autopsia delle 1tecros1 recenti miocardic1lé: 5 Anà ltlghi proce·s&i i scl1e111ici e ,disturbi nutritivi si sono osservatj ailc.h e come con~eguenza di · ipogli<... e111ia insulinic.a, nel morbo di Basedo"' . e i1egli ·e ffetli di forti corre.rtti elettrich e. Evidente1nente ]11 Lutti questi casi, è essenziale lré.lttarc anzj!.uLlo la cau sa prin1a. ·" 4 esa LLa conosçenza delle varie condizioni c11e si accòm pag11ano a-Il '.angina 'pectoris è asf:ai µ.til e per la prognosi in quanto ch e secqn do una recente· statistica di K:r:oetz , il nu· n-rèro rlei n1o}ti ·f'ra gJi ~ngìnos~ ''c,on in.sufficien za della coro11ar~'è è. tre .volte tanto quello d.eglj ang·inosi con ii1 sufficie.nz.a cardiaca. • • fil.

DIVAGAZIONI . •

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L'età critica del l'uomo. ' l

A differ enza di quanto avviene n ella donna, r1ell 'uomo non ·si ha una vera crisi d ell 'attività sessuale. Non si può. quindi parlare, di età çritica , · di climaterio e tanto meno di menopau sa ·virile. I fatti ch e si verificano nel sesso rr1aschile quando dalla maturità si scivola verso la sen esce11za, non hanno nulla d 'improv, ·iso e di turr1ultuoso. Si tratta sen1pre di acr ~d011ti i11 rapporto a l decadime nto dell 'organ1srr10 sen escente e ch e non hanno nulla di si1r1ile con il cli111aterio femn1iniie. L '13st.inzione d ella funzio11e testi:colare avvie11 e se.111plicen1er1te, in modo progressivo e cor1Li11 l!(>. i\ ella clonr1a quel cl1e è caratteristico è 1111a n1odificazione più o m eno n etta della ses&uali tò, la n1anifestazione di una tend.e nza virilcJicle non ~olo da l punto di vista morfologico, ma ancl1ei da quello I)Sichico ed erotico. I . ·uoh10 rimano sem p re un maschio, anche se l 'indeboli1ne11to d ella sessualità ed insieme: di LLt11.o· l 'organisn10 11a ripeTcu ssioni sul s uo t e·m 1)e ri.l n1e 11 to. Passando i11 r assegn a le caratteristiche dell 'jnvoluzione virile G. l\1arafion osserva ch e il proce.&so del declino virile è più ta:-divo nel1'uomo ohe n ella donna; la sua evoluzione, ed i st1oi limiLi sono meno precisi perohiè mancano 1 m estrui ; ìa su a semeiòlogia or gani'ca è più a-ttenuqta .e le s ue caratteristich e psicologiche sbno . differ enti da quelle d el1e donne , come è dj fferente l 'essenza e l 'es.pressione della vita st·ssu ale nell 'uomo e n ella don11a. Ciò ohe manca n ell 'uomo sono sopra tutto i fenomeni d 'inler.s€ssualità così ti1)ici ed in1portanti nella r·risi femminile. L 'i11sLtfficie11za t esticola re si produce in n10cl o più l~11Lo e più tardivo eh~ l ' i:i suffi cie11 z~ c ' 'a rica. ~Ie 11tre 11e.lla donna l ova10 cessa d1 ft1nzior1are clel tutto n ella spazio di qualche 111ese, nell 'uo1110 l 'estinzior1e ge11 ita le avvie11e rueno ne ll a11lent e e molto l)iù tardi. In gene-


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ra]e l 'uomo · sorpassa la cinquantina con servando una buo11a a lt i.tudi'lle sessuale e 1ion è raro cl1e raggiu11 ga la séttantina con un 'increzione test.icolare ap,p arenten1ente intatta. Ancl1 e jn età avanzata, qt1a11do l'atto se·ssuale è divenuto i111possibil e, in individui novante111ti e uJtracen tenari , Paw low e Metscl1nikoff banno potuto co11statare la i)ersi ... tenza di sper111atozoi attivi. A parte ciò , anche quando il tei&sulo ger111inale i1011 esi·ste p iù, il tessuto 111lcrstiziale si conserva. Anzi in alcuni individui quest 'ultin10 s'ipertrofizza con l 'a trofia del pri1no , prop·r io conre tte)}.'operazrone di Steinach. È per .questo .che. i11 alcuni veccl1i· il deside·r io a1noroso si conserva vivace . ~letschnikoff ricorda c he. i11 aJcu11i .gerontoco111i le i)reoccupai'ioni dei 1·icoverati han110 spesso per t ema quistioni d ·an1ore . 'f uttavia bisogna riconoscere cJ1e in queste i11a11ifestazio11i libidi11ose tardive è pre·po11derant.e l 'eleme11to J)Sichico. La reazione tiroidea, co ì i111porta11te i1ella menopausa>,. è ineno n1arcata nell 'uomo. Tuttavia in questo possono verificar~ i fenon1eni di i1)ertiròidisrno clin1aterico, di c ui la i11a11ifestaiione più importante è il din1ag rin1ento. La reazione surrenale è anch'essa in1porta11te nella meinop~u sa femn1inile, e può aver si anche ne~l ' u~n1ç> . _ Ne sono espre sione l 'aspett(> corpulento e l 'acèentuazi'o ne dell 'ipertricosi. r\ partire da 40 anni la barba ed i baffi di,-e11t.ano più duri , i11e11tre la pilosità de l corpo diventa più spessa, pii1 lu11ga, p~ù dura , e con1paiono peli alle narici ed alle orecchie. Si l1a inson1n1a un 'accentuazione dei caratteri· 'ririlì, n1entre n ella don11a · i ha u11a trasforn1azior1e clella morfologia in se 11·so ' 'irile. L 'i1)erte11sione arteriosa .è più freque11te· neJJ 'uorr10 che i1ella donna, ina è probabile; ch e al riguardo ei1tri110 1 in giuoco altri fati ori (tqssi'C i , en1otiYi , i11 fettivi , ecc.). · La reazione ' ipofisaria j)rob'abiln1ente i11ter·v iene anche · n ell 'µ01110 , provocando adiposità ed ingrossan1ento de] ,,olto e delle estremità. A parte queste condizioni intrinsecl1e al] 'organismo c.~e rendono più marcato ed appariscente il tra11sito della sessualità nella do11na , ve ne sooo· altre estrinseche che attenuanb o faru10 passare nell '0111bra il declino dell attività eroticà . nell "qomo. Questo in dipende1n za delle sue caratteristiche sessuali· si trova oltre • l 'EAà n1.atura in pienà attività sociale, che: costituisce con1e u11 compenso o u11 sostituto delJa sua funzione amorosa. È per questo che il declino Res-suale fi iològico ha riperciussioni discrete nell 'uomo normale. Nella donna in, ece la perdita dell'attitudine sessuale implica un c.a mbian1ento radicale della vita p sichi ca. affetti va e social e. La fe11omenologia dell .età criti ca dell'uomo o rneglio del decliri_o essuale n1ascl1ile cor·ri;--pon<le a quella dell 'invecCJl1ia1nento. Per quel ch e riguarda i sinton1i genitali s i l1a dinì inu~ione progres iva fino al] 'ann1111a1

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r11e11Lo con t pleto d e lla capacita erett1le del I ' apparato genitale esterno, acéon1p.agnata da flaccidità e lenta atrofia del pe1n e e dei testicoli. Lo &roto di v·e n ta più bruno e i i:>eli del pube diventano più fr.agili. Spesso questi fatti si verifica110 parallelamente ad una dimi11uzione de,l desiderio sessuale e quindi se11za discordanze psichiche. Talvolta però 1'incapacità al coito coincide con Ja persistenz·a del desider~o erotico provocando disappunti o rasseg11az1011e dolorosa, o anche inducendo aberrazio·n i sessuali più o meno complesse. l ino stato di sen1ierezione può durare parecchi anni e con se11tire rapporti sessuali normali e nlisurati. :\lc w1e affezioni del} 'apparato urinario parti colari dell 'età (prostatis1110, ecc.) può dare uno stato di eretisn10 locale fa,1orevole qll 'erezio11e ed anche al priapisn10 se nza vera libidine. Non è irr1probabile che l 'ipe rtrofia . p1·ostatica pro·vocJ1i la re·viviscenza ·di un cai·attere fem1ni11oi'de coincidente con ' la depressione ~~.ssuale , psicl1ica e socia]e di gran numero di .prostatici, J.a quale sco1npare con la estir1:>azio11e della i)rostata . Dal punto cli ' 'is1a circolatorio si ha lo slato rl 'ipertensione fa,rorito più che n el]a dqnna , ro1ne si è detto , da fattori esogeni inere11ti al]e abitudini od alle necessità dell 'uòmo , fatti tutti ohe re11dono anche più frequenti 11el sesso ruaschi le l 'arterioscleros i. I disturbi ' 1ason101ori così ti'Piti nella do11na, rr1ancano nell ;uon10. La colesterina nel sa11gue raggiu11ge c ifre e]evate e• non è raro co11statare seg11i r li11i ci d eri,·anti da d epositi locali di detta sosta11za, corne lo antela&n1a e l 'arco senile della corJt€a. L 'occhio dell 'uo1110 ra1)presenta l 'indice più esatto della sua età. • Nel JJeriodo cli111a.terico 1'uo1no ingra ssa. (iuesto ingra ssamento. interessa' tutta ]a perso11a , ma è più accentuatò all 'addon1e cl1e di, -enta i)ro11tinente e tal,1olta pé11dulo. Ciò 11011 toglie che talvolta si può ini1èce avere un di111agri111ento in relazione · con1e si è detto a i1)ertiroidismo. ' · A 1111isura cl1e i·] desiderio sessuale si indeboli sce e I 'aggressività erotica si attenua, il carattere dell'uomo si cambia . Avvicinandosi alla vecchiaia l 'uo1no diventa più en1otivo. Si rlovrebbe presumere ehe la lotta per la vita 10· i111n1unizzi in qualche modo contro le en1ozioni , ma 11on ,è così . Sul declino della vita gli UO ·· mini si con1rr111ovono per motivi ohe prin1a li lasc iavano indifferenti. I grandi lottatori poco se11ti111entali n.31 periodo ascendente della loro \,ila, di ventano migliori , più comprensi,ri, più indulgenti. La 1naturità è l'epoca di con,·ersìone dei grandi peccatori. Ciò posto vie11 fatto di do1na11darsi se ai fi1ri s11periori etici e sociali, che sono i)articolari ed esc.Iusivi de11 :un1anità, il periodo della ·vita _ caratterizzato dal declino d el] 'attività ~ociale ~i a mein o proficuo di a ltri periodi d ella vita. 1

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SEZlO E PRATICA

Maraiior1 os erva che le 01)inioni co1nu11i sulla eccellenza . della giovinezza sono in parte lli.-erficiali e sono in via di revi sio11e. Il gio,•ane è senza dubbio più svelto, più agile: non l1a rugl1e, n è capelli })i'anchi, non è soggetto ad alcune malattie e ad acciacchi fi sici , non sente an cora il peso delle responsabilità cl1e g ravano sull 'a tLività del] 'uomo maturo. 1\1a tutto ciò non implica u11a superiorità sugli individui più anziani. La funzione, sessuale i1011 raggiunge la sua stabilità che a trenta o trentaci11que a11ni. La effi cienza del lavoro e Ja r esistenza alle faticl1e raggiungono il massimo verso Ja cinquantina . La vita affettiva raggiung·e il suo apogeo molto tardi ed il r endime11to intellettuale è quantitativamente e qualitativa111ente superiore quando si è lasciata la · giovinezza. L ' elogio della giovinezza da che il mondo esiste è fatto dai vecchi. Ma questo elogio non è fatto in base ad un apprezzamento spassioJlato dei vantaggi e degli inco·n-\renienti di ciascu11a età , ma in rapporto ad 11n fenon1eno eh e, 1ncon s.ciamente o consciamente, si iproietLa sul pens,i ero umano quando si è goduta Ja vita: la 1\tiorte.. Non è il vigore, !'alle.g rezza, la s1>ensie.r atezza della giovinezza, cl1e ci fanno se111.b rare in11idiabile questa età , ma la con sa}Jevolezza ch e è l 'epoca della vita oh e si sente I•iù 1011tana dalla n1orte. Non è dubbio ch e se la vita si svolgesse in senso inverso, se l 'uomo ruat.uro andasse ringiovanendo con il tempo e tr rminasse n el germe cellulare, la giovinezza e l 'infa11zia sa rebbero l'oggetto delle stesse lan1entele ch e oggi si esprimono in ri'guardo aJla 1naturilà ed alla vecGhiaia. Ma quando si giudica del valore di ciascuna tappa della vita senza questa proiezione incoscie11te sulla vita stessa, non è certo il periodo giovanile che si stima di più . N·elle imprese più nobilmente umane, nella direzione della politica, delle ind'llstrie, della fi11a11 za si ha pii1 confidenza n ell 'uo1110 n1at.uro che n el giovane. Quando si è malati, quando si 11a bisogno di \111 con siglio si ricorre pìù ' ro]e11tieri all ' uon10 111aturo·, non solo perchè questo è più speri1nentato , ma perch è ha .la visione più larga delle cose umane, perchè è più facile alla comprensione e meno pervaso da istinti egocentrici. E quando i g io,rani m eritano U·n a tale con siderazione, si è che un equilibrio prematuro ha fatto loro acquista re anzi tempo Je qualità proprie della nlaturità, in altri termini <·gli l1a già cessato d 'essere giovane. Lo stesso criterio · può influenzare la scelta dell 'uon10 da parte della donna. Non è dub bio che 11el fe1101neno in quistion e interferiscano talvolta cause ;m ateriali estrinsech e : l 'u omo 111aturo di solito si è già fatta una posizione ec,onom ica e sociale. Ma non è n1en Yero ch e 1'uomo il quale h a raggiunto ed anch e alquant.o oltre1ìa _ato J 'equilibrio sessu ale, il ch e imporla il con1pleto s,·iluppo fisi co e psichico, ha 1

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la donna, essere più debole, attral tiYe 111aggiori di quel ch e possa fornil'e un giovan e. ~Ientre, adunque, per la don11a la fase della a n ella quale si n1anifesta il climaterio costituisce il punto critico 11el quale essa cessa di a \'ere ]e funzioni per le quali è formata e seni' a ch 0 ad esse si sostituisco110 funzioni delJa rr1edesi111a importanza; per l 'uomo invece la stessa fase costituisce il principio di una lenta i11voluzione durante la quale gli attributi i}roJ)l'~ del·la razza umana sono esaltati, se•nza cl1e 11er altro si abbia una definitiva cessazione de,111attività erotica. argo. j)Ct

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r,J_.\NIEHI .

BIBLIOGRAFICA

L ·,zrma clizn1ica 11ei rapporti co1i

la 1nedicin.a e l ' orga11izzazione sanita·r irr. 1riilitare. Edizione <~ual a ndi Sordo111uli.

.l:,irenze, 1935. I11 ve11di ta presso P. Navarri ui, via · 1l!.aer1ti11a 66, Firenze, ·L. 16. <1uesti ultirni te1r1pi s·o no corn1Jarse, n ella sta 1rt.r.1a m edic-1 it<.l liéJna e in quella dell e altre nazio11i, JLume.rosc p·u bb:j c·1zit11)i rigt1ard:.•:iti gli aggressivi cJ1j1rLici di g uerra, le loro p roprietà fisjo 1>at<;log ich e, i loro effetti sull 'organisn10 umar10 iJ loro iri1piego 'e il Jr1òdo di r'rotoggersi co11tro di e..,si e di curare le n1a11ifestazioni morbose, quando si sono ·verific.ate. l1 uhblicazioni talvolta di g rossa · mal.e, con1e quella rece111 js$ima di C. Hièdere e . ~f. Ist in pubblicata a cura delìa Casa J. B. Bailiière e F. di l)arig·i , e qualch e altra, non n1e110 p rogevole, ope 1a italian a, n1a non molto i)raticl1e per il r11edico generi co, il quale sente il bisogno di aggior.11are le proprie cognizioni 'i11 materia ~ a m ezzo di Lesti ch e, alla chiarezza e s·errlifJ.Jic.ità della esposizione, ur1i ~ca no la sobriet.iì · delle proporzioni . A qu.esti · critBri ri·s1Jonde pienan1ente I ' otlimo nlanuale del Prin10. Capitçiiib ~1edico dottor A. Ma11ieri, in st!gnarite di F isiopatologia e terapia dei gass:Jti presso la Scuola di App l . di Sanilà Militare. La n1ateria , .i è divi sa in due parti . Nélla pri1na, do1)0 brevi dati statimici sulle perdite e ~t1i dan11i apportati dagli aggressi,·i cl1in1ici, o <lopo brevi cenni sui mezzi di in1piego e sulle condizi·or1i metereologiche e topogr-afich e permi I te.n ti od ostacolanti questo , ve11go110 riassu11ti ricordi di fisiologia dell 'a1p 1)arato respiratorio e di tossicologia generale. Segue In classificazi·o n e degli aggressivi chimici di guerra, quindi la mate.r ia è trattata in base al criterio di classificazione fi siopatologic,o. IJer cui gli aggressivi chin1ici sono distinti 111 qu-0ttro gruppi : 1 aggressivi à prevalente azione asfissiante; 2 aggressivi a J)re"riie n te azione ,,escicatoria; .3 aggressivi a prevolente azio11e irritante; + ao-o-ressivi a i)re,'ale11te azior1e tossica ge11era le. Per ogni gruppo è detto. co11 ordine e chia111

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cc IL POLI CLINICO »

r ezza, clel n1é ccani JlìO di azione, d ell 'anaton1ia palcilogica , della sinto1natologia, d el d ecorS·) e co~r1plicanze, d ei postun1i, d ella diag·110.,i e i)rognosi e d~ l pro11to soccor so e teraiaa . ~~ell a se,:or1da parte è riassunto in 111irabile si t1Les~ . l t1tta la protezione antigas individuale e collet l iYa e Ja organizzazio11e del ser·vizio sanitario 1r1iliLa re i11 guerra chi111ica. I.a, oro pregevole dunque sotto i11olti punti cli ,·ista , c b.e solo u11a persona come il dott. J\la11jcri , cl1 t- da molti an11i 11a d edicato tutte Je s tie n1ig liori energie e la stia 01)ero . . a , atti' ità a l 11robìe1na, sì da for111arsi una fondat.1 e perie11za sull 'argo1nento , })O teYa e sa1)eva darci. I1~ ver questo ho cr ecluto utile seg·r1alare ng·li abbonati e lettori di questo Ri·vista lrl pubblicazione d el Ma11ieri , riten·endola , p11r nella sua sobrietà, l '01:>era più comJ)leta pér qua11to riguarda la parte sanitaria d ell 'Arr11a c·hirr1ica e quindi utile e pratica 11flr ogni r11edico italiano, il qua le troverà in c '"'sa già C(>il1piuto tutto il lavoro per giunger e ad u11a visiQt1e sintetica d el problen1a deP. SALSANO. g li vgg·r essivi chin1i ci.

eE NNI

BI B L I o GR AF I eI

(t)

[ANNO XLII, NuM. 23]

!-)recedono due capitoli sulle disposizioni di leg·gc Lede che per la lotta e pro·filassi' delle I11a latt.ie infetti ,-e e '"' ui concetti fondamentali rigua rda11Li la vatoge11e~ i e l 'in11n 1u·n ità. Sono in seguito trattate le singole malattie i11[etlive clate da batteri, da protozoi·, da virus, da funghi superiori , da .~-er111i e ad eziologia ig11o ta. No vengono. c hiaran1ente es,p oste l'eziologia, l 'epiden1iologia, .. ]a ~ inlor•1atologia general e. la di·ag11osi e lJ terapia specifica . Da t1lti1110 , alcuni capi lo li sui sieri e vaccini , sulla mala.ttia (la siero, sulla tecnica di preleYa1n e11to d el llltlteriale e sul valore del reperto microbiolog ico , no11 cl1t' sulla disinfezione. Al n1edi co pra ti co ed all 'ig ienista riusciran.. liC> assai utili lo studio e la con sultazione di questo I ral tato. fil . 0

I.,·cxam e11 du n?alade. Guide cliniqlze de l'étridia.n t e <.tu, médeci1i . -Cn vol . in-16° di 318 pagg·. ì\1a ... son Prezzo 30 fr.

et

C. ie ,

' Paris, 1935.

Il buo11 esan1e del i11alato, a con1inciare da u11 giudizioso iulerrogatorio. è la ba e sicura su cui pog·gia I 'edificio della diagnosi e de lla terapia. Il principiante spesso erra a casaccio, perde nlolto temipo e conclude poco per la roanca11za di un n1etodo adatto; ma anche cl1i ha u11a ce rta pratica ri conoscerà indubbiame11le l 'utilità di certi consigli e può modificare in n1eglio , secondo essi, il suo modo di agire. Per tali r agioni, qu e.. lo libro (dovuto alla collaborazione di P. De ln1as G. GiraUJld , E. .IPa11brctu, E. Lee11hardt, J. l\largarot, V. Ric.l1e, L. Rin1bat1d, J. 1'erracol e H . Villard) f >UÒ rìuscire utile sia allo studente cl1e al medico [)ratico a11che perchè non tratta soltantt1 la n1edicin.a e la cl1irurg ia ge11erale , n1a l ·ost.etricia e la varie peci.a lilà (pediatria, oculi. tic.a . derr11atoloigia, otori110, urolog ia), 1.1er quel tan.tu che possano rientrare n el do· n1inio del n1eùico ge 11erico. fil. 1

I"'. FERRIO. Coriipe.n dio di patologia niedica e terapia. U .T.E .T., 193'5, Pag. 562 con 111olte figure. Libro di modeste pretese, manuale cl1e, a s-in1iglia11za d ei cc vaden1ecun1 », «. aide mém1oire n, « précis », ecc., si propone di chematizzare éc.gìi s tudenti ed ai medici pratici alle prese \011 le prir11e difficoltà della J)rofessione , le ,y1ozioni sui morbi più accertate , le teorie fisioJ..1atogenet.iche divenute classiche, le nozioni fondan1t,ntali d1 terapia. Dal cc con1pendio » a bella posta I' A., 11a escluso le teorie cor1tro\'er&e, gli argomenti di pura attualità, pressocJ1è esc luse le citazioni di autori , nel n1entre 1)iutlost0 a n1pio spazio è stato dato alla tera11ia con frequenti i1otazioni esplicative a piè di pagina sulla natt1ra e sull ' azio11e dei pri11c i pali inedicarroonti. Manuale, dice,ro, senza ec Ce$Si,-e pretese che ben si presta J)er la rapida 11r eparazi'one ad esan1i, a concorsi, Irrepr ensil; ile p r esentazione tipografica, onde facilitala JlP è ::\ncl1e la le ttura , e ben 100 in questo ' 'olun1e, le figµre. MoNTELEONE.

Die ansteckenden l\-rankh eiten. {·n voi. in-8°, di 6±1 pagg. , con 25 fig , C. Thieme, Leipzig, 1935 . 1-)rezzo Rì\f. 35. 1

I11 u11ione con una , -entina di collabora tori . il }Jrof. l\tl. Gundel dell 'Ospedale R. Koch di T~e rli11 0 ci offre qui u11 eccellente trattalo stille ltlalattie contag iose. (1) Si prega d 'iriviare due copie dei libri di cuj si d esidera la recensione.

1

i\[. LoEPER. 1·11 érape11tique m édicale. VIII Sy;tèni.'! n er vetlX. l rn vol. in-8°, di 380 · pag·g.

co11 fìg. zo 50 fr.

l\ilas ~ o 11

et C.ie., Pari&. 1935 . Prez-

Continua con questo volt1me il noto trattato di terapia nledica diretto da) Loeper, co11 l a roìlaborazione di vari peciaJisti' delle singo1e

bra nche. 111 que"lo, il Loeip er 11a scritto un vasto capit olo cli 120 pagi11e sulle n1edicazioni generali d el E- i tenia nerYo o, · in c.ui con sidera i se da tiYi. l 'an este"' ia ~e11erale, gli ipnotici , i m etodi g·en erali co11tro il dolore , i tonici. Seguono le 1nedica zioni speciali, dovute ad AA. ùiver ~i. Citiamo: l ,e indicazioni terapeutj cl1e dell 'iclu... (Alajouanine); Il trattam ento d e lle 111aìa ttie a virus neurotropi (Garcin); Il lral.tan1e1:. to . . pec ifi co d ella ... ifilide nervosa (Derourt ); Il tra l la111e11to de11 'i1.>ertensio11e en-


[ANNO

XLII, NuM. 23]

SEZJONE

docra11ica (Len1aire); I l tralla111ento della 111eningite cerebro-spinale (Marqu ézy); I l trattarriento dei tu111ori cerebrali (De Marte! ad Haguenau); Il tratta111en Lo delle emicranie (Vallery-Radot), ecc. 1'utte n1o·n og·rafie i nsp·i rate ad una grande praticità. ' fil.

l./Arinée médicrile pra.t ique. Anno XIV. Puh1b.Jic.ato sotto la di'rezio11e di C. Lian. Un vol. in -lò 0 , d i 720 pagg., con 29 fi g·. R. Lépi11e, Pari& ( VI11) .)9, Rue d 'An1sterdan1, 1935. Pre~zo 26 frs. L 'e11orme sviluppo della letteratura 111edica rende impossib ile al n1edico pratico di seguirr1e i' prog·ressi i1ella sua totalità, per la man canza di ten1po e per il costo delle varie riviste, per la lettura delìe quali è an cil1e necessar io conoscere bene varie lingue. Utili si presentano le pub·b licazioni che, come questa fondata e diretta dal prof. Lian del1'0s.pedale Teno11, danno un r iassunto in bre'ri articoli sintetici di quanto i è pubblicato in n1edicina, chirurgia: ostetricia, medicina legale e specialità. Evidentemente, la maggior parte dei 1avori considerati è di origine fran cese, r11a nor1 è trascura la a11che la letteratura n1edica di altre nazioni. Seguono gli elenchi delle 11uo,·e . . pecialità e •lei libri pub·b 1icati in Francia nelJ 'an110 scorso. Questo utile lib·r o di consultazione, dovuto ud uno scelto corpo d i redattori, si pub·b lica ormai da 14 anni ed il suo successo va sen11)re aumentando, rispondendo esso ai reali bisogni del medico. fil .

ACCADEMIE. SOCIETA' MEDICHE. CONGRESSI Riunione straordinaria internazionale del1'Accademia Medica Lombarda sulle Onde corte. Nell 'aula dell 'Istituto di Patologia Speciale Medica, si è teriu ta nei giorni 24-25 aprile, I 'annunciata Riunione ind etta dall 'Accademia Medica Lombarda e dal Sindacato ~ledi co di ~filano sul problen1a delle « Onde corte ir1 Medicina » ed organizzata a cura dei dottori prof. Vinaj, Bergami e Cirla. Gli intervenuti , assai numerosi, pervennero da parecchie regioni d 'Italia e òall 'estero. Ha pre~enziato alle riunio11i, partecipand o attivamente alle discussioni anche l 'on. prof. E. Morelli, segretario del Si11dacato rviedico Nazior1ale. La prin1a relazion e è stata tenuta d all 'ing. LEROY di Parigi sul tema: Fisica delle Onde corte; determinazione del 7Jo tere energia.

Problen1a importante -- ha detto l 'i11g. LERoY è quello di conoscer e quale proporzione dell 'energia globale fornita all 'organisn10 èl all e 011de corte, viene cecluta ad u11 organo o tesst1lo. ~len lre, secondo vecchie delerj11inazioni , il ri caldamento dei globuli del sangu e, ad ese1npio, sarebbe cin que voJ te maggiore cli quello del siero, deter1nir1az1011 i recer1ti l o g judicano tre Yol1e n1inore.

PRATICA

1156

Esistono, secondo l "O., d elle djJposizioni di elettrodi « Optimai » p er portare le azioni delle Onde Corte su questo o su quell 'altro organo, dipen-denti da. un lato dalla configurazione anatomica, dall 'altro dal valore della conducibilità appa.rente, per la lunghezza d 'onda usata, dall 'orga110 da trattare e dagli organi vicini. Gli apparecchi 1noderni permettono una conoscenza perfetta dell 'e-· r1ergia globalmente fornita all 'organismo; le determinazioni sufficienti per per1nettere un giudi-zio sull 'introduzione di questa energia, so110 peròancora insufficienti per le applicazioni cliniche; è· quindi necessaria, per giungere allo scopo, unai collaborazione più intima tra J'Ingegnere Costrut... tore e il Medico. seguita la relazione del prof. PuGNO VANNONI, di Padova, sugli Apparecchi terapeutici a Onde Corte a valvolcn e a spinteronietro. L'O. ha riassu nto brevemente le nozioni tec11iche più in1portanti relative al funzionan1ento degli apparecchi generatori di oscillazioni ad altissima frequenza usati in medicina e in biologia,. intrattenendosi sulle differenze esistenti tra gli ap.. parecchi a valvola e quelli a spir1terometro. Ha quindi conclu so che le differenze sostanzia}~ che esistono tra i vari tipi di apparecchi risiedono essenzialmente nella maggiore o minore possibilità d 'inviare nel circuito utilizzatore l 'energia ge11 erata dall 'oscillatore ad una determinata frequenza. Questa probabilità è n1assima negli apparecchi ad oscillazioni persistenti, ineno buona in quelli ad oscillazioni modulate, minori in quelle a treni di oscillazioni. Il prof. GINO BERGAMI di Milano ha riferito su L 'Aziorie biologica delle Onde Corte, mettendo in evidenza come, a differenza di q.u ello che avviene con la comune diatermia, il riscaldamento ad onde· corte si svil uppa nell 'interno dei tessuti e sia più o 11:ieno intenso a seconda delle caratleristiche elettriche di essi, la maggior parte dei fenon1eni osservati per effetto dell 'irradiazione, possono appunto essere spiegati come u11 effetto secondario del riscaldamento elettrico di uno o più fasi del sistema polifasico, su cui le onde corte hanno ag1to. Ciò affermando I 'O. non negò tuttavia la possibilità che le onde corte agiscano su materiali 11iologici anche con meccanismo diverso dall 'azione termica; alcuni dati sperimentali sono assaii favorevoli ad un 'azione specifica ch e probabilmen · te si esercita attraverso modificazioni di equilibri di superficie. L 'O. giunge alla con clu sione ch e le onde cor te esercitano sui sistemi biologici azioni complesse spiegabili nella gran n1aggioranza dei casi con l 'effetto termico selettivo. Rileva inoltre l 'impossibilità di confrontare tra loro dati sperimentali con oscillazioni di potenze molto diverse, e mette quindi in evidenza la necessità di svolgere un pi ano organico di ricerch e su sis lemi polifasici artificiali. e su m ateriali biologici con frequenze diverse i11a con potenze assorbite uguali . Parl a in seguito 11 prof. ScHLIEPHAKE, di J ena, su Gli effetti selettivi delle Onde Corte. L 'O. afferma ch e quanto maggiore è l'effetto capacità , e di co11 egu en za la più eleYata frequenza, t anto piu cresce 1·effel lo profondo e piL1 :ippaiono grandi le azioni elettive u ogni parte per il fatto che ciascuna parte è influenzata singolarmente. Poichè l 'azione deJle onde corte })rocture riscald an1<>n lo, È


115()

t< JL

POLICLINICO »

questo può essere s1)ecifico in seguito alla differente riparlizione del calore. Ne è una prova il com1)ortamento degli eritrociti; infatti la conduci])ilità del sangue è assai llì.agg·io.re con le 011de corte che con le onde lunghe ; e ciò dipe11de dal fatto che la sostanza dei g lobuli è assai piì1 condu l lrice degli altri elementi del sa11g· ue, ma non J)rentle parte alla cor1duciJ)ilità che con le onde corte per via dell 'isola1nento cau sato con le onde ordi11arie dal suo involucro lipoide. Il prof. ScHLIEPHAKE si intrattiene poi su gli eff etti selettivi ottenuti con l 'irradiazione del cervello in conigli; in questi con lu11ghezza d 'onda e dosi di~ferenti, l 'O. ha potuto ott enere azioni nettame11te differenziate eccita11ti o frenanti date funzioni dei centri t ermor egolatori. Così pure effetti selettivi h a ottenuto in casi di suppurazioni su1)eTficiali i11 cui si dimostrerebbe t1n 'azione più efficace clelle onde di 12.-15 metri ir1 confronto di quella clelle onde di lungl1ezza minore. Così pure l 'effetto selettivo è apparso chiaramenta dal caso riferito clall 'O. di un glioma del cervelletto in un u omo cli 19 a11ni, i11 cui l 'irradiazione con onde di 15 n1etri dava n1iglio,r an1enti Eoggettivan1e11te provvisori, quella con onda di 6 metri dava forti r eazjoni, accor11pag·nate dalla progressiYa climinuzione clella paralisi e dagli altri disturbi.

E seg·uita la r elazion e clei proff. AucLAIR e H ALPHEi~ di Parigi su L e onde corte in piretoterapia. Le onde corte, seco11do gli autori, rappresentano il mezzo sicuro, ·Celere e pratico per ottenere la febbre artificiale . Lo studio di soggetti non inalati e sottoposti a cura con onde corte 11a infatti dimostr[tto che la feb])re così ottenuta produce nell 1organis1no ia maggior parte delle modificazioni constatate n el caso di una feb])re spontanea. Riguarclo all 'azione dell 'elettropjressia g·li autori stabiliscono ch e essa è una ir1edicazione iper emjzza11te a livello di tutli gli organi, che essa riproduce sen za disturbi i mezzi di difesa normale della febbre spontanea, e ch e esplica su certi germi a tern1oresiste11za de])ole, un 'azione dirett am ente microbicida utilizzabile in particolare rtella cura della blenorragia e delle su e complicazioni. La azione iperen1izzante dell 'elettropiressia è u11 potente mezzo d 'azione n ell a nutrizione cell111are, e potrà quindi essere usata nella cura delle inalattie della 11utr1 zion:e (gotta, r eumatismi , ecc. ). Il prof. CIGNOLINI di Genova si i11trattiene poi su « ·L 'azione delle onde corte sul sist ema nervoso veg·etativo ». Si ammette in genere che l 'azi9ne delle onde cor te sul sist ema nervoso vegetativo sia depressi va sul si111patico ed eccitante sul vago, come risulta da operazioni fatte sui capillari e sul cuore fli r ana. · ,Seconclo CIGNOLlNl invece le onde corte ag·iscono com e il freddo, il calclo ed altri stimoli in relazione alla loro inten sità. Pure ]11 base a osservaYC1zio11i sp erime11tali e clinich e CroNOLINI conclude che l 'alione delle 011cle cort e sul sist ema nervoso vegetativo no11 è differenziat a in una elettiva proprielà de1) rin1ente od eccitante su J'una o l 'altra sezio11e clel sistema. Essa è però selettiva per I 'inter o sisteJua nervoso i11 genere a questo sti111olo, s ia per la }'.)roprietà del iste1na i1er voso veget ativo <li ris1)011clere più di qualunque altro tessuto agli s timoli di qualunque natura. L 'azio11e inoltre .sembra consis ter e i11 t111 apporto di calore alla cellula i1erYo a con effet ti su l su o nletabolism o, fa-

[ANNO XtII, NuM. 23]

·vore ncl~

l 'anabolisn10, ecl è sottoposta alle leggi g·en eralt ch e g·overnano la risposta del S. N. V.; a s li111oli quantitativamente diversi. Il prof. L IBBESNY !.l i Vienna tiene una relazione su Le basi ed i risultati della irracliazione a,l ern1ica clelle on.cle corte. L 'O. afferma che nel tratta1nento di n1alattie i11fiarnmatorìe (li i1aturà batterica e Tielle inalattie dei vasi sa11guigni, il pri11cipale campo di inclicazione della t erapia con onde ultra corte, è Ye,ran1ente efficace un trattamento quanto più possibile aternl.ico, n1entre le altre dosi con eccessivo effetto calorico, non solo com1)ro111ettono il successo terapet1tico, ma possono persi110 provocar e gravi danni.

Da ultimo iJ l)rof. Guino IzAI-l, Clinico 1\1eclico di ì\1 essi11a, cl1e egreg"iamente (liresse i lavori della lliunione, riassumendo quanto è stato detto r1elle (lue giornate cli relazioni e di cliscussioni, s 'intrattiene su L e Onde Corte in i~1edicina Int er11a. Si può affermare ch e i risultati principali ottenuti i1el campo terapeutico clai diversi ricercatori, rig·u ardano affezioni nel don1inio della patologia vasale, com~ I 'acrocianosi, l 'angir1a pectoris, le cancrene angi-0spastich e, ecc.; affezioni dell 'apparato . digerente, con1e le atler en ze J)eritoneaJi i11olli, la stiticl1ezza, clove all 'azione ipere·1nizzante se1nb1·a associarsi ù11 'azione specifica sui J)rocessi ferm_e ntativi, le colecistili no11 calcolotiche, fra le af~ez1oni cutanee si sono ottenuti buoni risultati terapeutici nella sclerodern1ia, negli eczemi ; fra le affezioni respiratorie nell 'asma bronchiale, nelle pleuriti e polmoniti, nell 'ascesso del polmone. Controversi e i1eg·ativi per 1 0. sono invece i risu ltati ottenuti nelle m alattie del ricambio, mentre soddisfacenti son o quelli oltenuti nelle affezioni parassitarie (go11orrea, foruncolosi, piorrea alveolare, to11silliti, riniti, sinusiti, osteomieliti, tub ercolosi cut anea, ecc. ). Acl ogni rel azione è segt1ìta una esauriente discussione d a parte di medici e cii tecnici. Notevoli quelle dell 'on. prof. MORELLI, (li S<\IDMANN, di CASTALDI, di MARAGLIANO, di PALMIERI, di CAZZAMALI, cli F1Ai~DACA, di CoLARIZI e d egli ingegn eri DAsso, PoITTVIN, PA.TzoLn. Furono poi presentate alcune co111unicazioni sull 'arg·ornen to dal prof. DELHERNI di Parigi, da CALCHI NovATI e da CAYREL cli Milano. Il prof. MARAGLIANo, in on1agg-io allo sco1Jritore e v<tlo;rizzatore delle Onde Corte, Gl;lg·lielmo l\1arconi, propone ch e lo studio e la tera pia delle Onde Corte sia, i11 Italia al1neno, de11ominata 1\ti arconil)iologia e Niarconiterapia. La proposta viene accolta all 'unaninl ità dagli i11tervenuti italiani. 1

Prima di chiuder e i lavori del Co11vegno, data lr:t sua ottirr1a riuscita scie11titica, il dott . SAIDl\fANN pro1Jone rli indire nei prossi1ni anni delle consim ili riunioni, sia in Italia che all 'Est ero, per l 'agg·iornan1entc del proble11J a. Suggerisce I 'idea di costituire un seg·r etariato r)er111a11ente p er le pratiche organizzative. La proposta , i11 li11ea di i11 assi111a, viene accoita dagli i11ter venuti. Il prof. BASLINI, !)residente dell 'Accacl e1ni a l\ifedica Lombarda , ringrazi a g·li e111 inenti relatori e j i prof. IzAR che éllCCettò cli dirig·er e i laYori clella Riunio11e e propone t1n plauso al prof. V1NAJ, ideat ore e organizzatore della riuscita rit1nion e. Gli l\.tti della Riu11ione saranno J)ros i111an1ente ecl integr aln1ente })ubblicati a cura clell '~l\cca de111ia l\fedi ca Lornbard a in ltll fasc jcolo speciale.


1_Ai\ NO

XLII, .l\ Ul\l . 2;:J]

SEZ!Oi\E

Soeietà Medico-Chi1'urgi ca di Bologna. Adunanza Scientifica clel 5 aprile 1935.

Blocco del cuore transitorio nel corso di un reumatismo erticolare acuto. DAGNINI Gu1no. - L 'Ò. jllus lra u11 caso di blocco transitorio e 111.0Slra nun1erosi ele ltrocardiogrammi raccolti dura11te lutto lo svolgin1.e11to del! 'aritmia. I tracciati raccolti nei pri111i g iorni so110 d el tipo cosicletlo di « blocco », m a queJli r egistrati in seguito sono cos tituiti quasi esclusivan1e11le cla una serie di ventricologr amn1i , a f.reque11za elevtita, pari ali a frequenza atriale dei primi tracciati. L 'O. cr ed e ch e quest 'ulti1no ritmo, in base alla presenza ed a lla situazione di o nde P. isol ate, n ello svolgimento d ell a, curva, ed in base alla freq u enza cl ei v entricologrn111111i , d eb})a esser e inter pre tato co1ne una serie ininterro tta cli catture ven tricolari. T ale co11cet lo si inquadra assai })ene nella teoria. r ecentemente prOJ)OS la da Ger a uct el , col nome cli dissoc iazio11e a trio-veni ricolar e per d oppio co111and o. Discu ssione: DE TONI, ScHIASSI, BRUNI, OLIVO. S~lla

rontgenterapia della linfogranulomatosi maligna.

· GIORDANO G. e SAL:.\IERI S. - Gli 00. comunica110 i risultati d ell a Rongenter apia in 43 casi di lin fogr anulo1natosi n1alig n a, accertata con esame ist ologico, tra ttali n ell 'I s tituto di Radiolog ia della R.- Univer sità di Bol ogna, dal 1926 alla fine del 1~34. Annoverano 16 i)azìe11ti viventi e in buono s t ato, 3 viYenti e in condizio11i g ravi, 15 mort i e 9; disper si. Dei ,-ive11ti e i11 J)uo11e condizioni uno attend e a l le proprie occu1)azioni d a circa 8 a nni dal prin10 tr att a1nento Rontg·enter apico, u11 allro d a 7 annj (drues ti è attualmente in condizioni g r avi), 3 da 4 anni, 3 da 3 anni, 1 cl a 2 an 11 i , e 2 da 1 ®1no; altri 8 son o viYenti n1a la t er api a r adiante è stata inizia ta da pochi mesi. Gli 00. descr ivono la tecnica impiegata e fanno rilevare con-ie i su ccessi d eil a t erapia radiante n ell a ]in"tog·r anulon1atosi m alig 11 a sia110 in aumenlo, p er l~ prog r essiva esperienza nell 'a1}plicazio11e d ei raggi Ronlgen, effettuata non solo t en end o conlo d ell a t ecnica e d el dosag·gio, ma. an ch e d el tipo di reazion e biologica inclividuale d e! sing olo caso.

la radioeccitazione dei seno carotideo nel trattamento della ipertensione arteriosa . ZANETTI S. - L 'O. partendo dalle esperien ze di Carulla, Gilbert-Queralto, l\Iorague , Go11zales, ha usato la radioeccitazion e del sen o carotideo in 4 n1alati affetti da iperten sione arteriosa: 2 uomini con ipertensione e se11ziale e 2 don 11e con ipertens ione consecutiva all a m enopat1sa. I risu ltati ottenuti ono stati buon i, t ant o su i Yalor i della press ione quanto sulla si11to111a t ologia n1 orbosa, e co11fe r111a110 in tutto i ris ulta ti ottenuti d agli a utori fì])ag·11oli. L 'irradiazio11e agisce ui centri si11-ipa Lici del se110 carotideo preposti, i11 via riflessa, alla r egolazio11e della pressio11e arteria a e anch e a!la fun z io11c ecretrice d elle g l1ia ndole su rrenali . Di..cu s ione . L.\ CHI , l)AL::\11 En1, S c B IASSI, f\I A1!NOLDI.

PRATICA

1157

BRUNI A. C. -

Variazioni della 1nidollar e del ti mo du ranl e l 'accresci1nento corporeo del f el o.

Adunanza scientifica d el 22 a prile 1935. Presid ente: Prof. G.

NIORIANI.

Ulteriori ricerche sopra i sieri pracipitanti l'emoglobina. GrovA NARDI A. - L 'O. h a studiato estesa1nent e e con soddisfacenti risultati la sp ecificità d elle precipitine p er l 'em oglobina. Non h a ott enuto buoni s)eri precipitanti media nte imn1unizzazioni con e1ne lina. Discu ssion e : ScB1Ass1 F.

11 riconosci mento delle carni con i sieri precipitanti I' emoglobina. GIOVANAnu1 A - L 'O. 11a applica t o con su ccesso i sieri precipitanli l 'emoglohi11a 11el rico11osci111e11to d elle carni fresche, con gelate e in saccat e.

La deviazione del complemento nella diagnosi del sangue ingerito dagli artropcdi ematofagi. GIOVAN ARDI A. - L 'O. h a avuto buoni r isultati dalla deviazione del comple111e11to con i sieri anlien1oglobinici , n ella identificazione d el sa11gu e f.u cchia t o d ag·li ar tropodi en1atofag·i , anch e q u ando il san g u e st esso è in s tato d i avanzata digestione e 11on r eagisce p iù con le preci})jtine.

Ulteriori osservazioni sui sieri precipitanti l'emoglobin a nella identificazione delle macchie di sangue. B ALLOTTA

F.

-=

L 'O. espone il risultato di al-

cu11e ue ricer ch e -ulla p ecifici là e sen sibi]ilà di sieri precipitanti l 'emoglobina. Le ind agini venitero eseguit e su m acchie cos lil u i le d a i11escolan ze cl i sangue di varie sp ecie ani111a li.

La deviazione del complemento nel riconoscimento del ·sangue in macchie molto vecchie.

F. - L 'O. h a a1)plicato con soddisfacente risu ltato la d eviazion e d el complemenlo su estrat tj cli inacchie di sang11c n1ullo veccl1ie, }Jer le qual i l a diagnosi di sp ecie col 111ezzo clel le precipi ti11e era riuscita n egativa . BALLOTTI\

Sui batteri anaerobi delle acque, del suolo, delle fec i. i\foNDOLFO U. - 1 0110 s lati esan1ina li g li anaero])i isolati d alle acque, dalle feci d ell 'uo1110 e clegli a nima li d om e tici , d a l t erreno co11la111inalo cl a queste e dal t err en o dei campi in varie zone del Cesen a te. È risu lt ato ch e in quasi tutti i 111at eriali esaminali si trovano l e s lesse SJ)ecie b a tte rich e, con frequen1. a n on n10 Lto va ri :tbile da u11 ca o all 'altro. Pur ammettendo ch e g·li a 11ae ro])i d elle acque a volta abbiano origine da t111 inquina111ento verifico tosi in epoca lontan a, si r it iene cl1c in tut li i casi il loro re1)erto sia indice (li contaminai ione fecale e d eJ)ba quindi esse r Yalt tl uto con cura n el g iudizio di p o tabilità. Rest a p oi confermato a n cor a una volta ch e i 111at eriali e a111ina li co11tengono dei ger111i dotati cli poter e patogen o (B. t etanico, villrion e se ttico, B. p erfringe11 ) e qui11di rappre e11t a110 un pericolo i>er g li abita11 li d elle zone rurcd i, el1c h a11110 con e i freque11ti con latti. I l , eg,. eI ari o : P. ~I \''oLD T.


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« IL P OLJCLINIC.O '>

[ANNO XLII, Nu~r. 23~

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. •

DALLA PRATICA CORRENTE. OSPEDALE u MBERTO I - CUORGNÈ Della diagnosi dif1°erenziale tra ascesso polmonare e t•oeolaio caseoso tubercolare; Dott. GiovANNI l'ERARDI, medico direttore. L 'interesse delle due storie cliniche che eSJJorrò è ' 'enuto dalla non frequente affinità dellia sintomatologia .p resentata dai due an1malati sottoposti alla i1ostra osservazione ed anch e dalla diffico·l tà di diagnosticare con precisione la natura dell 'affezione polmo·n are. Si tratta infatti di due giovani che hrunno iniziata la loro malattia resipriratoria febbrile ab·b astanza acutamente, con diagnosi iniziale in entrambi di bro·11co-po.J•m o•n ite della: base toracica destra e consecutivamente con r eperto serr1eio·t ico locale di ascesso quasi identico ed anche quasi identico il reperto alla semplice radiografia. Solo l 'osservazione prolungata ed i rip·e tuti esami di labo1'a to·r io fatti eseguire e le varie radiografi e fatte senza EJ coin li•p iodo·lo, hanno facil it~to il compito diagnostico che si è potuto cos] espl etar~ con p,r ecisione in a·m bédue i pazienti. Ecco le storie cliniche :

Due m esi fa si aminalò di bronco-polmonite che· non guarì perfetta111ente, e, quantunque avesse ]asciato il lello, avverliva a11cora debolezza generale, 4u alch e rialzo febbrile serotino. Da ci.rcai quindici giorni accu sa tosse con espettorazione non abbondante, piuttos to densa, rialzi febbril.in elle ore pom eridiane. Dimagramento e dolorealla base del torace clestro. Esame obiettivo: cos tiluzione scheletri ca regolare; cute e mucose visibili pallide; nulla al C.<lJ)O;. tiroide legger1ne11te aumentata di volume; non si palpano ghiandole ingrossate alle .regioni laterali del collo; nulla al cuore. Al torace : alla percussione ipofonesi alla base destra verso la colonna. vertebrale, dell 'al tezza di circa quattro dita tra-

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RADIOGRAFIA CASO

RADIOGRAFIA CA SO

I.

I . - P. L. , di anni 20, meccanjco. Nulla n el gentilizio ; nlorbjllo nell 'infan zia; nel settembre 1933 carlatlin a co11 decorso di circa un m ese. CASO

I.

sverse, con diminuzione locale del fremito e del' respiro e q1u alche rantolo sottocrepitante in specie· coi colpi di tosse; nulla di speciale al torace sinis tro; addome nulla; piccole ghiandole ascellarf e inguinali mobili e indolenti. · Il decor so della febbre ha oscill ato nel periodo· di òsservazione (29-3 fino all 'S-5-1934) fra i 36°, 6370,7 al mattino e 38°,5-38°,8 aìla sera, senza brividi e scar si sudori. L 'espettorato muco .p urulento giornalmente è.stato di quaranta, cinquanta centimetri cubici, diviso nel calice in due strati: denso in fondo a1 bicchiere e sier o schiumoso al disopra, non fetido. Numerosi esami dell 'espettorato tutti n egativ1 per il bacillo di Koch. Cutireazione n egativa in t er za e quarta giornata ed oltre; globuli bianchi 10.000, n eutrofili 53, eosinofili 1, basofili O, linfoci li 36, macrociti 6. Esam e orine n egativo. Dopo qualch e giorno di degenza compare leggero soffio bronchiale alla base destra. Si pratica puTI lura espl orativa e si estraggono pochi cen-


[AKL'\O XLII'

NUl\f.

23)

ti1netr1 cubici di liquido limpido citrino. RivaJta p ositivo con sedimento corpuscolato (n eutrofili e linfociti). Si pratica radiografia il 5-3-1934, vedi figura. Si praticano iniezioni di lipiodolo e radiogr afia i l 4-4-1934. Si nota un focolaio della grandezza di un grosso uovo nella regione interna della base -destra a contorni netti. Colle iniezioni di lipiodolo non Si vede iniettato il focolaio 1na solo le dira.m azioni bronchiali al disopra ed al disotto d el focolaio. Quest'ultimo reperto radiograìico h a escluso quindi la presenza di una cavità ascessuale ch e .co11 probabilità era prima diagnosticata. Quindi si sono ripetuti altri esami dell 'espettorato senza e coit arricchimento e dopo parecchi di questi esam i alfine si sono riscontrati i bacilli di Koch. La diagnosi è stata pertanto di focolaio caseoso nodular e al1a base del torace destro (infiltrato precoce con focolaio) . Attualmente il p aziente è stato ri.co,·erato in sanatorio. CASO I[. - S. G., anni ventinove, spazzino, ricoverato in ospedale dal 23 luglio al 10 agosto 1934. Padre morto di bronco-polmonite e n efrite, m a-

RADIOGRAFIA CASO

II.

dr-e viver1te in b11ona salute, h a moglie e figli viventi e sani, n ell 'infanzia malattie esantematiche, h a prestato regolare servizio militare, contrasse blenorragia a 21 anni, sei anni fa fu ammalato di bronchite e dice che da allo.r a non si è sentito pi ù b ene co1ne prima, pur lavorando continua: i11enle, ma sovente colpito da tos.s e con catarri mucosi · è modico fumator e e b evitore. Circa' un m ese fa , durante un periodo di ripresa della tosse, ebbe sputi sanguigni rossa~tri , scar i e d ei catarri striati di sangue. Da circa dieci g io.rni h a notato febbre con qual~he brivi· do e dolore alla r egio11e sotlo1nammar1a destra. 1

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SEZIONE PRATICA

La _febbr e e !a tosse per sis tono tuttor a con sudori e leggeri brividi. Pare ch e un sanitario abbia diag nosticato bronco-polmonite d ella base t oracica destra. Esame obiettivo: condizioni gen er ali di nutrizione discrete, mucose visibili a bbastan za rosse, ha lingua patinosa ed alito ur1 po ' fetido , piccole linfo ghiandaie alle regioni laterali del collo, ai torace molto accentuate le fosse sopra e sotto claveari e la mobilità delle pareti è scarsa sp ecie a destra anteriormente. Alla percu ssione ipofonesi alla b ase toracica destra al disotto della punta della scapola, il fremito vocale tattile localmente è conservato. Ali 'ascoltazione d ella base stessa r espiro debole colla tosse d ei gruppi di r antoli sottocrepitanti che si notano a.ncbe verso l 'ascella e qualcuno anteriormente sotto la m ammella. Nulla al cuore, l 'addome trattabile, indolente, il fegato è in limiti, la milza è indistintamente palpabile . L 'espettorato è abbas tanza den so, a· volte con qualch e traccia di san gu e, da 100 a 150 centime· tri cubici a l giorno in tre strati , non sempre d ecisamente fetido ; la temperatura è stata continua, remittente da 37°,5 a 39-0 ,2 con sudori, ma non brividi.

RADIOGRAFIA CASO

II.

Esami d ell espettorato nun1erosi, n egativi sempre per il bacillo di Koch , molti globuli di pus, qualch e globulo rosso, cellule epitelia li più o n1eno con serva·t e, molti cocchi o b atteri. Esame san gu e: globuli bianchi 10.000, n eutrofili 60, eosinofili 1, basofili O, linfociti 30, macrociti 9, R. ~· - n egativa. Esame urine : nulla. Cutireazione: negativa. Siero diag·nosi: tifo, paratifo, e maltese : n egatiYa. Radiogr afia se1nplice: ombra della grandezza cl i un uoYo alla base toracica d es tra verso la


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lA~i'\() ~LII ,

cc IL P OLICLJNICO »

parte inter11a, a co11lor11i un po ' sfu1nati e nella parte centrale qualch e piccola zona più chiara; piccola velatura apicale a sinistra. Radiografia col lipiodolo : persiste ombra come prima ma si nota l 'i11iezione lipiodolica che dise· gna l 'ombra a piccoli nodi scuri , isolati o confluenti. Diag11osi : ascesso ca ncrenoso della base polmo11are destra.

In questi due ca i capitati quasi contem1p ora11eaime.nte all e n os Lre osse·r vazioni, si notano da ti anamnestici e semeiotici molto vicini e solo con le ricerch e ripetute si è potuto precisare la diagnosi delle affezioni r~riratorie. Nel primo· caso t uLlo faceva supporre la presenza di un ascesso, più di tutto per l 'esordio , per il deco·r so e per la sede del p rooesso., peil' la negatività d ell 'esame dell 'es.p e tto·ra.to . Solo il li pio dolo, ch e n on ha iniettato il focolaio, ba potuto far dubitar e dell ' ascesso, e la comr>ar sa poi (dopo una ventina di esami di espet~ tarato) dei bacilli di Koch nello S1p1u to ha precisaJt o la diagnosi di focoJaio caseoiso tuberco lare. La sede no.n è frequ ente, ma sappiamo ch e l 'in61trato precoce non ·è sempTe sottoclaYeare e ~he a volte è precisamente localizzato verso la base .o ancl1e ne•l la r egione parailare, che può essere a picco li focolai , 0 p•p ure a unico focolaio di addensamento a tip-0 bronco• pneumo·n1co. . ' Nel seco,n do caso il p1aziente, ch e aveva già sofferto di bronchite, è un tossicoloso a ripetizione, ha avuto sputi sanguigni, un deperimento organico e' 1idente, delle fosse sopra e sotto spinose assai pronunziate, co,n torace piuttosto rigido., spe,c.ie a destra; tutti fatti ahe indirizzavano il c;riteTio diag no·s tico verso la tuber colosi, nonostante ch e moil ti esa·m i di espettorato fossero negativi, ~ompresa la cutir eazion e n egativa. La persistenza però di uno spulo abbondante e rare volte con fetore lieve, il dolore to•r acico e so·p ratutto· l 'esame l~piiodo 1li­ co h .a nno servito a precisare anche qui la diagnosi di ascesso· c.a n cr eno•so. Attualmente il paziente migliora con iniezior1 i endovenose al 33 per cento di alcool. 1

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l\IASSUNTO.

L ' A. illustra due casi di affezione polmonare a eguale inizio e decorso , e descrive i metodi di di c-,gnosi , ( pecialmente l 'esam,e radiografico con 1' iniezion e lipiodolica) ch e penni ero di rico11o ~ cere nel prin10 un focolaio ca eo o nodulare e nel seco11 do un ascesso cancrenoso della basE.· po11m onare. 1

Ui\I .

23]

CASISTICA E TERAPIA. Cistoma ovarico scambiato per gravidanza. L . Manzi (( :lin ica osletrica , i11arzo 1935) ri}JOrLa il caso ct1rioso ed i11ter essa11le di u11a don11.a in cui l 'aun1ento di volume dell '.addoro.e aveva fatto so~pe l lare una gr avidanza, ch e senlbrava co11fer111ata dalla progressività: dell 'au111ento , dalla forrrta ovoidale con il polo superiore più g·rosso e l 'asse lon gitudi11a le più lun go da1la superficie liscia ecl ug uale con zor1e più resistenti E-d altre n1e110. Ll sospetto assu1r1eva ur.. 'irt1por-Lan za quasi tragica per il fa tto cl1e il marito era lontan o cla tempo e per il }JeLLegolezzo ori o riel paese in cui viveva la d ort ua. Portala alla ~1aler11ita, la palpazior1e co11fer1na i ca ratteri. de]l 'utero g·ra vido a tern1i11e, co11 zo11e ch e. d<i11110 l 'i1n1p11·essione di grosse parti fetal1 ; asse11za di i110, in1enti fetali, ascoltazior1e negativa. Il turrtore no11 può stirarsi in alt.0, ina solo uLisce qualche n1ovimento di lateralità . Al risco11tro, porziorte ' aginale del collo raccorciata, orifizi o chiuso ed attraverso i for nici. una resister1za fra il pastoso e il cistjco. Soltanto sotto la narcosi, però, si potè rintracciare il corpo dell 'utero deviato ,,ers.o destra ed i1ldietro e norr11ale di volume: l 'isterometro penetra per soJi 9 cm. dall 'orifizio eslerno . L 'interve11to conferma la diagnosi allora fatta di c)stoma ovari'c o; un giro di torsione del pecluncolo &piega i dolori ch e avevano fatto per1sare a d un inizio di travag·Iio. Il tu ... more cistico p·resen Lava l 'aspetto ed il volume di un 11Lero ..~ravido a termine, a con sistenza cistica anl.eriorn1e11Le ed , al polo inferiore, facilrr1enle com1)r e~ sjbjle in niodo da lasciar palpare profo11d31n 1ente delle n1asse dure. A qu.anlo raccontava la donna della persis.Ler1z l di 1nestruazioni prure scarsa ed irregol·1ri, del] ' ~1 ssen za di fe11omeni simpatici , ecç. non si er:t dato alcun peso, la ciandola così per ta11 lo te11tpo sotto il peso di una trist.e accusa . L 'A. rileva .;opr <:i tutto la g rande importanza dell 'es:1me sc:t.t.o narcosi, che do\•rebbe farsi se mpre in casi dub.f>i. fi.l. 1

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Fibromi multipli della parete vaginale. Gcrdon-Taylor (Hril. Journ. Urology. dire1nbre 1934) riporta un caso di questa rara en tit~ morbosa (egli n e h a tro,rat o solo 13 casi nella letter atura) la quale è caratterizzata dal]a i.1resen za di i1 o·duli multi1)li di tessuto fibrorr1atosi originati dall 'albugi11ea e dalla sotto sierosa della t ur11ca vaginale. Talvolta riuniti in ma . . sa unica possono raggiungere dimen ... ioni note,·oli . La diag nosi ch e generalment e è fatta prima dell'intervento è quella di tumore n1a1igno d e] testicolo. V. GHIRON .


[ANNO XLI L Nu~r. 23)

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EZl O:NE PRAT I CA

Il . caso ha una certa in1portan za perchè soIl trattamento co11servativo delle tossiemle graYi· r10 l):ln1ori piuttosto rari. diche tardi,re. llobinovicth, n el 1932 i1e r accolse d alla L. G. ~Icì\eil c (rif. in Fortschritt.e der 1'lieletteratura circa 40 casi. rapi e, 111aggio 1935) riporta l 'os ervazione dj Questa forma di tumor e è molto maligno 1 79~· casi , di cui 259 pre . . enta, ano fatti induhquanto quello della ,·u1,·a. E radio-resis tente. bì di eclan1psia; la 111ortalità è di n1olto diL 'operazione consiste in una larg·a exere&i mi11uita da quando si è iniziato il tratla111e11 Lo ~ella vulva e dei gangli inguirtali e femorali . conservativo. I/ A. dopo l 'i11terven Lo co11sig lia le irradiazio~ Parte irnporta nte di questo è l 'jniezio11e en11i <l~lla regione. do·veno,s a di 20 eme. di solfato di magn ef:io Conchiu.de ricordando che il su ccesso dcl al 10 ~~ · Le iniezioni van110 fatte a1J11)e n a -i tratt..a.mf111to è irt rap1p orto diretto con la diapuò. dopo la prima convulsione e ripetute g11osj p 1recoce che si può tare sei si tiem conto og111 ora fino a ch e cessa110 le convulsioni d 'una simile localizzazione can C€1rosa. stesse, salvo a riprenderle se si n1anifestan o SCANDURRA. a11cora con-vuls io111 oppure si ha u11a lJression e elevata od altri sintonù. Carcinoma gelatinoso delle mammelle. I .a inalata deYe es . . ere lasciata da ola e .. otLee, Ha user e Pack (Surg. G·yn. a. Obst., 1934) lopo?ta ad inalazioni di ossigeno. Quand o si h anno raccolto trenta casi di cancro gelatinon1an1festano i dolori, la si narcotiz.z.a col pro:o della m~~mella n el ì\fen1orral Hospital per tossido d 'azoto o con l 'etilene, se l 'introdu1~ can cr? d! Nuova York. 11 can cro a tipo gelaz~one reLLale di cloralio e bromuro di potast111oso s1 r1scontra in varja ti organi in cui si s1c. 11on è suffi ciente. ha secrezione i11ucosa. Quello che co lpisce la Se il parto si trova già al secondo stadio ed r11an1mella è un ti}JO r aro e interessante sotto il parto non ~i espleta rapidamente lo si tìcerti IJ1u nti di vista. La sua frequenza è deJni sce col forcipe. ' 1 ~ 1-2 % su g li altri cancri della mammie lla. Lo M. ~. P1.uck er (Ibicl em ) consiglia pure l 'in- si ritrova in 2 farine prinèipali: cancro gelatroduz1one endo, enosa di solfato di n1a crn e io ti.J1oso IJrimiLivo, i11 c ui l 'accun1ulo di sostane! se que to falli sce, l 'amital sodico . Egli con z~ gelatinosa predomi11ale su g li altri fenom e~1dera ~or:1e :nolto importante la tranquillità , ni., cancro della m amn1ella che econdariacon cui s1 e,·1teranno a11cl1e le lavancle cra··trimente va incontro alla degen erazione gelaticl1e ed i clisteri. r10..,a . Que ...t o tipo può a n cora e er suddi'ri o Nel jJrìn10 ·tadio dei dolori , si omn1iniin miscoide e muscoide a econdo ch e la destrf.:ra11110 la cop olamina con morfina o con generazione gelatinosa colp i ce il t essuto conarn1tal; n el seco11do stadio . si farà l 'a11e tesia 11ettivo ];er m etaplas111n o pro i,e11e diretta1oc&le con la novocaina. Somn1inistrare abr11 e11te dalla secrezi one dell e cellule el)iteliob or1cla11Li b evan d e o, se la malata è incoscien111atose. te, introd~i;re ogni 8 ore nello ston1aco 3/ 4 di Ordinarian1er1 te (rueslo can cro ha un accreacqua ; ut1l1 a11cl1e le iniezioni di destrosio. sciment,o p ìù lento ch e non gli altri tumori Se la rrtalaia 11a gi.?t avuto varie con,ruls ioni n-,alig11i. Si deve n otare cl1e spesso i11sorge da è consigliabil e un salasso di 500-600 c1n1c'. u11 adeinoma p 1r~n1itivo preesistente. L 'età, la LPssa te le convulsioni , si son1ministra l 'an1i - razza, l 'allattar11ento , i Lraun1i non sembrano tal so.di c? (3. dosi da cg. 20 al giorno·, p er J)a[\,·er e alcuna in11Jortanza. r<:ccl11 g 1orn1) od i bromuri ed il cloralio. La P er la diagnosi valgono : la rst enza del d1&ta .dev.e co n ·isler e, nei primi giorni, di soli tu1nor e a l ento ac•'re . . cimento , il se()'no di Halsuccl11 d1 frutta. s~ ead, la biopsia con l'ago da aspir~zione e gli Con tale trattamento, l ' A. su 123 casi conaltri sintomi co1nu11i al can cro della m amsecutivi eb·b e perdite inferiori al 5 %. TL1ella. Le metastasi son o ] lÌÙ tardive e in gen er e fil. q11esto tun1ore })f e '"'en ta una n1alimità inferioL'epitelioma primitivo della glandola di Bartolini. re agli altri della man1mella come è dimo1 strato dal fatto ch e ancl1e 1e r e ci di, e 0110 sta· H. H. 1\1. Lyle (Annails of Surgery, n. 5, not e pur rare e il percentuale di g11arigioni deven1bre 193±) riferisce u11 caso rie-uardant e fì11itive è stato p iù al to n ei 30 ca i Lo~servati una ~on11a di trenta anni ch e d a circa u11 an dagli AA. GHI RON. n o aveva i1otato al grande l.a bbro d. un a tum efazion e gr ande qua11to un piselJ o. dura , inEndometriosi di importanza cl1irurgica. dol enl e. Più tardi detta tumefazione divenuta F ·Lirst- korpil (4rc71. /{]in . (; hir .. ' 01. 179, più g ro~ ~ a e oi-)r.attutt o dolente venne a porJ) lg. ±85, 193'5) de,,.·ri, 0110 tre c a ~ i. a localizzat<1 la i11 a11e'"' te .. ia local e colla di agn osi clinica zio:1 e diver sa. clel1 .on1bell ico. de] leg. rolondo di fil1ro111a o di calcifi cazione della o-la11clola e d el r etto , que .. L'ultin10 cara ller17zat o da cridi Bar tolini . l ,' e. a111e istologi co del pezzo di~ i cli occlusi0Jli: irileslinale in lcr1nitl en t e e inmo . . trò tra l tar-i di u11 ad eno-carcinon1a della crone ai periodi n1e .. trua]i. glandola di Ba rtolini . 1

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« IL POLICLINICO »

Si tra tta di tun1efazioni costituite d a conr1e tlivo, te5suto elastico e tubuli epiteliali id eu Lici a qu.e lli d ella mucosa del! 'utero . ·i 'ali tumefazioni sono più frequenti fra i 30-40 anni e seguono il ciclo m estrua le nel ~enso d 'ingrossar e ed eventualmente sangui11nre àurante la m estruazione. Clinican1ente rl 1uaàro varia a seconda d ella ~c~e; la tumefazio11 e è a lento decorso e progn :. t>t1ca.n1ente può essere ritenuta favorevole. La pat~ge~esi . ·è . di~cussa : alcuni ritengono tra 1·tars1 d imp1ant1 d1 rr1ucosa uterina , altri di Jner.a plasie de.11 'endotelio. V.<\LDONI.

DIAGNOSTICA. :Sulla diagnosi differenziale della lipogranuloma· tosi. I<.. Pfei l 1._ Zenlr. f. Chir., 15 dic . 193±, 11. .50, p. 2911) osserva come la lipogranulomatosi è dal punto di vtsta clinico difficilmente differenziabile dai tumori e per prima la osservazione istologica chiarì la natura d ella malattia. Nell 'Istituto Patologico di H eidelberg n e furono o,s servati 5 casi: 1) In una do11na di 6± anni operata con diagnosi di tumore dello ston1aco, una tumefazione dell 'omento fu riconosc iuta di natura lipogranulomatosa. 2) In una donn a di 62 anni , che fu operata con diagnosi di carcinoma mammario. 3) 111 un uomo di 27 a. fu asportata da una cicatrice da appendicectomia con tumefazione che istologica111ente fu provato essere un lipogranuloma. 4) In una donna di 52 a . tumefazi·o ne a lla cosciia d. ed alla spalla sin. : lipo·g ranuloma. ' 5), In un uo1n1io di J2 a. tumefazione nei muscoli d ella natica, facendo pensare a - tumore od a miosite. Abrij~onoff riporta la origine della lipogratJulomatosi a quattro origini : 1) artificiali o g ranulomi da iniezioni; 2) trauma tici (più numerosi) ; 3J periinfiammatorii d a distruzione d el tessuto grasso in seguito all 'infiammaziorie; 4) sip ontanei (d a tifo petecohiale od altre J11alatL ie infetLiYe). Nella diagnosi differenziale col carcinoma (mam.m ella) si d eve tener co11to della spostabilità del lipogr a nuloma. La distinzione tra lipoma e granuloma si' fa in base alla rapida crescenza , la consistenza dura e la n etta delim .itazion e; più gra11de somiglianza v i è col fi broma. Molto diCTìcile è la distinzione di fronte a l n e uroma, d al quale si può disting 11ere il lipogranuloma per la indolorabilità , sebben e vi siano dei casi ch e si sviluppano con forti dolori. Così p ure sollo d escritti lipogranulon1i in tronchi n ervosi. L 'i togenesi è legata alla presenza di corp·i e6tra11ei , ed an ch e come tale si deve consider are del grasso degener a to, fagocitato da lipoidofagi e scis o come lo prova la prese nza di c ristalli' di acidi g ra. si. Nelle fa i ulteriori a t1

[ANNO

XLII,

r\Ui\tI.

23]

tra Yer so procesbi n ec1robi0Lìc i si può avere la formazione di pseudocisti, visibili a volte anch e macr oscopican1ente. La proliferazione del connettivo di tutto il territorio dà ai noduli 11pogranulomatosi la consistenza dura . Si rinvengono cellule epiteliali, cellule schiumose pseudoxantomatose e cellule giganti . J URA.

POSTA DEGLI ABBONATI Al d o tt. P. \ ,-. d a C., a bb. n. 11.000. In Italia si l1anno numerose istituzioni rnedico-pedagogich e per soggetti anormali psiohici educabili, fra c ui la g rande maggioranza degli idioti mon.goloidi. Segnaliamo, quaJe is ti tuto modello per l 'assistenza sia medi-. ca, sia pedagogica, quello « Gaetano Giardi110 n dell 'Opera Nazio11ale di Assis tenza agli orfani di g uerra anorn1ali psichici, is tituto diretto dal prof. dott. Achille Ptom~O"Jla Ma r1oi.a. Vanno ricordati i)ure ! .'Is tituto Unlherto I di Firenze, diretto da l prof. dott. E. Modigliario, quelli di Thi en e, Napoli , San Giorgi<• Cr en1a110, P a lern10, ~lilano , ecc. . Aggiungi:.:tn1t1 ch e presso parecGhi manicomi funzio11an1) s.peciaJi repartj per fanciulli, con fini di. is t!'u1.io1te oltre c h e di assistenza n1edica. Dott. GrusEPPE l\'1oNTESANO .

VARIA L'ora della morte. Clar a Chiodar elli (Giorn . di clin . m ed., 30 [•.J)r. 1935) ha studiato la distribuzione dei 1373 cas·i. ài m orte avve·n uti nel Policlinico di Parn1a, dal 1930 al 193±. !\fentre le statistich e tede che dimos trano u11 lieve predo111i11io d elle morti no·t turne, flll f Ila d ell 'A. indica una predominanza di quelle diurne (736 casi con tr o 64 7). Le ore di rn aggior fre·q ue11za so·n o le seguenti (in ordine decr esce11te) : 1±; 8; 5; 15. l\!lolto b assa è la rt1orlalità intorno alla n1ezzanotte, con1e già Tisulta dalle s tatisticJh e tedesch e. I11 quella dell '1\., la n1ortaliLà n1inima si h a al n1 ezzo. g1c1rno . I malati di tuber colosi , tumori maligni e di e1psi muoiono 'di preferenza di g iorno; q11elli di emorragie cer ebrali , di diabete, di r11eumo- , cardio- ed e1nopatie, preferibilmente di notte. L 'A. ha anch e studinto la ri1Jar tizione d ella morle per m esi. In linea g·enerale, si o erva u11 111assimo i1ei n1esi di gennaio, febbraio, se i tembre e novembre. Per qua11to riguarda i singoli grup])i di mala t tie , si nota una mortalità massin1a in gen11 aio e febbraio per le cardio1)a tie e pneumop ~ Li e, in aprile e maggio i)er i tumori n1alig 11i, le eniopatie, il diabete: in giugno per le r1 efropatie e la tll!bercolosi; in o tto})re l)er le sc1i -ì e le emorra1g ie ce rebrali . fll.


[.i\XKO XLII,

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SEZIO!'\E PRATICA

NELL.A VITA PROFESSIONALE . .

sulla diagnosi precoce, sui risultati. Il pregeYole lavoro è a11cl1c uscito i11 volume (1), aI ql1ule il Presiàente della Croce Ros a, Sen. Cre1r1onesi , 11a fatto 1>rec.edere una prefazione pier1a di fede e <li e11Lu ia n10. L. V.

MEDICINA SOCIALE Un sanatorio modello.

Si può con1piere il miracolo di trasformare la casa del dolore in una c.a sa ove sorride <li n11ovo la speranza , in cui la fiducia a]eggi'a (1) G. MEND ES. L 'l stitu to Climati co de lla Croce sui volti, in cui il soggiorno non è più una llossa Italiariri « Cesa re Battisti » e l'assisten,za ai sofferenza, perch è la salute è ridonata ? f 11b~ rco l olli.~i i~ Roma. U11 Yol in- 0 gr., di pp. 152r Quando si pensi che un temp-0 i col pi ti cla cop1osa111ente illustrato. l11])ercolosi 5i consideravano com e inesorabi'l· niente condannati e che a lungo i sanatori soSERVIZI IGIENICO-SANITARI no stati guardnt.i con diflìdenza, poich1è si vecle,,a in essi la nwrt.e in agguato (p1u rtroppo La vigilanza e l'assistenza sanitarie agli 01,erai addetti ai lavori nell'Africa Orientale. ce ne sono a11cora cl1e lasciano 1nolto a desiCùn <tpposito d ecreto l 'Alto co1nmissario De Bono clerarc), si resla tanto più pieni: di a1nmirazior1e nel IJensare all'Istituto Climatico « Cesare 11a err1anato il regolan1ento r elativo al funzionaJ;atti&ti >J, che la Croce Rossa 11a ai1uto orga- n1en to della vigilanza ig ienica e per l 'assistenza sanitaria 11ei cantieri delle opere pubbliche ch e si rd zzare alla perfezione. Vi sono attuate le cure più e ffi c~enti; n1a s tanno eseguendo i11 Col onia. Qu e to r egolamento. . ' mo- prevede la pil.1 scrupolosa Yigila11za igienica e san11che saggi.ate, con cautela, le cure p1u 11ita ria affid ate a medici che provYi s li di automezzi cler11e. Quanti n1alati hanno lasciato g uariti o n1i- 11anno la possibilità di curar e Lutti gli operai d e1 gliorali il celebre sanatorio , che· è una be·11e- can tie ri afficl at i alle loro cure. È preYis to an ch e 111erenza della c:roce Rossa Italiana ? Una sta- il ricoYero provYi sorio degli oper ai in baracche di: ti stica riassuntiva del decennio ci dà , su l 97U pro11to occorso e l 'eYenluaJe ricoYero presso gli ricoverati, 1169 i11igliorati e 187 pienamente ospedali dei principali centri doYe g li infermi possono essere lras portati con appositi automezzi mesguaritì. La serenità del soggiorno, allietato da alheri si a di sposizio11e dal Governo. Ri g·orose n1isure e Cìori (il sanatorio sorge nell 'antica an1e11a son o poi previst e per qualsi asi accen n o di i11alatlie infeltive, p er il controllo cleJl 'acqua potabile, "il la Sa11tucci), la perfezione clei servizi di assistenza e di cura, la nitidezza delle camere da l 'alimentazione e l 'in1port azione delle Yarie ·sostan-· letto e la felice di posizione delle verande, la ze ali men tari. 1\.ff incl1è g li organi cen lrali possan o, IJulizia n1eticolosa ch e reg na dap1~ertutto , e eser citare un preciso controllo e in Lervenire temJ»jù ancora l 'atn1osfera di affettuosità e d 'in- pesliYa111e11te, ciascun n1 edico ad d c l lo ai Yarii canteressan1entio per ogni singolo malato, rendo- tieri doYrà redigere un a relazione sulla sua attività sett i1n an ale rispondendo a sp ecifici quesiti. 110 questo Istituto u110 dei mig1iori del n1onclo. Basta qualch e particolare a m et I ere in evideu zll Qu e& te e altre misu re volute dall 'Alto Commissario r end ono pi'l1 co11forteYo]e la pern1a11enza degli 1'eccelle11za deìl 'organizzazionr: il vitto è u11i- operai il cui laYoro è con1pJetan1e11 te alvaguardat oco per i dirige11li, i n1edici, le i11fermiere ed cl éille nun1er0se prOYYicle11ze at tu ate e d a quelle in i n1alati e n el refettorio tutti pre11clono insiecor o di a t luazione. 1r1e i loro pasti : come sarebbe po i·bile ch e i cibi i1on fossero sanissimi e ben preparati , CONCORSI. cl1e la puìizia non desse ogni aflìda111e11to i) E • éf.JJCOra: il direltore vi,re insie111e a]la fan1igl ia POSTI VACANTI. in colleg·a111enlo col sanatorio e segue da,rviScad. 4 .·\ GRIGENT O. .J-i n1rni1iistra z. Provin ciale. c j110 e di conlin uo i n1alati . lu glio; 2 posti di 111edico as i te1 ll e pres o l 'Ospe~ Naturaln1ente non manca, per la n1aggio- cl a le P ichia trico ProYinciale; 1. 10.000 lorde e 4 ra11za dei ricover.ali, la distrazione di lln tea- quadrie11ni di L. 700; elà li111 il e ~~5 a. Ri,olger si 1rin o e di una ricca biblioteca e, per le pral i· all a Segre teria Geuer ale. 1\ NcONA. Pos to cli assi t e11 le ' a11il aria Yisita<.J1e del cullo , una cl1iesa. !\folto sviluppo si è dato alle cure di la,1 oro, trice <lel Dispe11, nrio P.r 0Yir1ciale An litt1bercolare A11co11a. Stipendi o L . 7900 ollre erYizio attivoco1n1»rese quelle a,g ricole. ~{en tre e e re;;.;ti- cli L. 1343; e là in assin1a ai111i 40, . a lvo cl eroga di luiscono i tubercolotici alla vita sociale co11- legge. Titolo : diploina di abilitazio11e all a profesf eri scono loro la co5cienza de1Ja guarigio11c e ione di assisten te a11itaria Yisilalri ce. Il concor so contribuiscono a proni.uoverla. è aperto fino al 30 g i11gno 193.5. Per chiarimenti Si co111piono ora dieci anni di al tiYità del riYolgersi alla Segreteria della ProYincia, piazza « Cesare B~tti -ti n e, nella rivi ta « Croce R o~­ Roma, ~i\ncona. ·n » il prof. l\fcnde ha ' Tolu1o ricordare qt1eBoRGbSESIA (Vercelli). -. Scad. 31 agosto; prista prin1a tappa, r accogliendo interessanti dati 1nario di n1edicina direl tore sani lari o; età Jimite sull 'Istituto da lui diretto, sui n1etodi di ~cu1·a, 4.5 a11 ni: 7 <inni òi la11rea: tit oli ~ periali in igiene~ 1

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IL POLICLINICO >1

.5 anni di serYizio effettiYo presso Ospedali o Cliniche o reparti corrispondenti al ramo sanitario per il quale è ba11dilo il concorso; documenti a 3 mesi dal 21 inaggio; s tip. L. 6000, indennità direzione L. 2000, i11cle1111ità residenza L. 2000, partecipaz. 50 %. Servizio entro 20 giorni. Chiedere • .annunzio. FIRENZE. Consorzio Prov. A ntitubf;rcolare. - 1\1e,. .<Jico aiuto dell 'I tiluto pre-sanatoriale e p os t-sanatoriale in Pratolino presso Firenze e medico ai uto .del Dispen sario Provinciale; stipendi rispettivam. L. 18.000 e L. 12.000; tre trie11ni dee.; alloggio per famiglia, illuminaz. e ri scaldam. ; chiedere annunzio. Scaù. ore 16 del 24 luglio. Rivolgersi alla Se.g·reteria (Palazzo 1"Ietlico Riccardi , via Cavour 1) . Docum. a 3 m esi dal 21 maggio. Età limite 40 anni. Titoli ed esan1i. GHILARZA (Cag liari). C',on.gregazione cli Carità. Concorso posti Direttore ed Assistente Sanitaria Di:spen sario Antitubercolare. Stipendio annuo lire '3GOO lordo e L. 4800, rispettivan1ente, oltre L. 1200 ]11dennità trasferta, nette, assistente sanitaria. Sca<.lenza Direttore 25 luglio 1935-Xlll, Assistente sar1itaria 25 giugno 1935-XIII. Schiarimenti rivolget"si .alla Segreteria. G101A DEL COLLE (Bari) . Ospedale Paradiso. Scad. 7 luglio; medico ordinario; J_,. 13.000 lorde; .età limite 45 anni. Rivolgersi all a Segre teria. LECCE. Con avviso del 29 maggio u. s., il pre:Sidente del Consorzio Provinciale A11titubercolarE ·di Terra d 'Otranto, informa che il concorso al po.sto di Direttore clel Consorzio-Direttore del Dispen:Sario Provinciale· Antitubercolare, ])andito co11 aYviso del 25 n1arzo corrente anno, è prorogato al :31 luglio prossin10 venturo. PIOVE DI SACCO (PadOV(JJ). Ospedale c.~vile. ~cad. 29 giugno; inedico primario; L. 9925 e 5 quadrienni dee., oltre L. 565 per servizio nel Reparto Psicl1i.1 trico; c.-Y. ; al n etto di riduzioni e ·soggette alle ritenute di legg·e. Rivolgersi alla Se~reteria .

PADO\A. R . Prefettura. Scad. 29 luglio. Con·corso p er titoli ed esame alle co11dotte mediche di : Padova (2 JJos ti) , Aba110 Terme, Arquà Petrarca, ~ovolenta, Carrara S. Giorgio (consorzio) , Gran1orto, Limena , l\iieserà di Padova. Età li1nite 35 .r1n1ii al 25 maggio. Rivolgerf'j alla Prefettura o ai Comuni inte.ressati. PESARO. Posto di medico prin1ario e vice-diirettore dell'Osp edale San Salvatore alle dipenden.ze della Co11g·regazione d,i Carità. Stipendio annuo L. 9000 su sce ttibili di sei au111enti triennali di .un ven lesi1no; indennità di servizio attivo L. 1200, .caro-viveri con1e gli altri impiegati dell 'Ospedale, L. 500 p er le funzioni di vice-direttore; oltre. alle p ercentuali ~ l a·bi lite sulle tasse di cure mediche, ·visite a1nbulatorie, esami dei Gabinetti, ecc. dei paga11ti. Stipendio e indennità sono soggetti .alle Tiduzio11i e trattenute di legge, le compartec1pa.zio11i alla sola riten.ula di ricchezza mobile. Età minima an11i 30 e massima an11i 45 salYo eccezioni di legge . Laurea in m edicina e chirurgia .-e certifica lo di servizio prestalo per un gui11quen11io in reparti nledici ospedalieri o cliniche con u11 numero di lelti non inferiore a cento, co11 ·qualifica non inferiore ad assistente. Scadenza del concorso or e dodici •iel 31 agosto 1935. Don1 ande , "(iocume11li, schiarin1enli alla Seg·reteria della Con :gregazio11e di Carità di Pesaro.

[ANNO

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(Genova) . Ospedale Civile. - Scad. 22 giugno; otorinolaringoiatra; cor11partecipaz. 45 %. Rivolgersi alla Segreteria. RAPALLO

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE Il Consigijo di Amministrazione degli Ospedali Civili Riuniti di v-enezia ha proceduto alla no111ina del prof. Antonio Romani al posto di pri1nario della Divisione Chirurgica 11a, posto fine allo scorso anno ricoperto dal sen. Davide Giordano. La scelta del Consiglio è caduta sul concorrente classificato primo in graduatoria dalla apposita Com1nissione di esame, presjeduta dal prof. Giuseppe Tusini, direttore della Clinica chirurgica di Genova e composla da 8. E. i ·on. prof. Raffaele Paolucci, direttore della Clinica chirurgica di Bologna, dal prof. Cesare Antonucci, primario chirurgo degli Ospedali Riunitj di Roma e dai piroff. Gustavo lVIessi, Fabio Vitali, Gherardo Forni Enzo Romanelli. ' Il prof. Romani rJa qualche anno pres ta la sua opera nell 'Ospedale di Legnago. All 'insign3 chirurgo i nostri rallegra1nenti . Al posto di direttore del Sanatorio « Alessandrini-Romualdi » di 'Teramo è stato chiamato per concorso il dott. Oscar Sossi.

Utilissimo ad ogni Medico :

II Diritto Pubolico Sanitario Periodico mensile di legislazione e giurisprudenza Direttori: On. dott. Aristide Carapelle, Consigliere cii Stato. Avv. Giovanni Selvaggi, Esercente in Cassazione. Editori Fratelli Pozzi -

Roma

Il Numero 5 (Maggio 1935) cvntiene:

Le disposizioni t:..·ansitorie del regolamento per i conco1·si a posti di sanitari addetti a servizi dei com11ni e delle provincie. NorE SINTETccHE: Il valore dell'avviso espresso dalla commissione di cui all'art. 74 del Testo Unico in tema di punizioni disciplinari a carico dei sanitari condotti. Rassegna di Ciurisprudenza : Concorso; ,g iudizio della

C0011missione. - Concorso; limiti di età. - Consorzio; avviso del conoorao. - Ufficiali sanitari; revoca della nomin ~. - N oonina; legiit timità.. - Medico condotto ; elenco di poveri oneroso. - Ljcenziamento; atto collegiale: votazione segreta. - Provvedimento di nomina annullato; rimedi. - Licenzia,mento per fine di prova; motivo illegittimo. - Perseguibilità diseiplinare; termine. - Procedimento disciplinare; termine per la difesa; comunicazione dei risultati della istruttoria. - Vendita di specialità; contravvenzione. - Farmacie· amtorizzazione; man<'ata. designa,zione locale ed esibizione bollett.a in termine; effetti. Omissio11e o rifiuto di atti di lllf·f icio; levatrice condotta interina; rifiuto di assistere ad u•n parto; partoriente non iscritta nell'elenco dei poveri. Leggi e Atti del Coverno : Regolamento dei concorsi a posti di sanitari addetti ai servizi dei comuni e delle provincie. 1

PreLzo del sudrlctto numero separato L. 5 N. B. - L'abbonamento ai dodici Numeri del 1935 costa L. 3 6, ma agli associati al « Policijnioo .>' è conces~o per sole L. 30, che vanno ~nyiate,_ mediante V~~J1& Posta.le o Bancario, all'Amm1n1straz1one d~l u ~1r1tt~ Pubblico Sanitario• (Editori Fratelli Pozzi), Via 81etina •14, Rom~.


[ ANNO

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NOTIZIE

DIVERSE

41) Congresso Nazionale di Nipiologia. Questo Congresso, promosso dalla Società Italiana di Nipiologia ed autorizzato da S. E. il Capo clel Governo , si terrà a 'lriest e, n ei giorni 4-7 settembre, sotto l 'Alto Patro11ato di S. A. R . l a Duc!1essa d 'Aosta e sotto gli auspici dell 'Op era ~a­ zionale per la Protezio11e della Maternità e del1'Infanzia e col con cor so del Si11dacato Provincial e Fascis~a dei lVIedici di 'l'riest e e del! ' Associazione Medica Triestina (Circolo di Cultura d el 1Sindacate.i Fasci sta Medici). L 'Opera Nazionale i)er l a Protezio11e n ella l\lalern~tà e dell 'Infanzia, come nei Cong r essi precedenti , ha con cesso l 'alto onore del suo intervento· iì gr. uff. avv. Sileno F abbri, presidente del~ 1 Opera, pronunzierà il discor so i11aug·urale sul le111a cc L'azione dell 'Opera Nazionale f\1a lerni Là cd Infan zia p er la difesa del lattante ». Il sen. prof. Francesco Valagu ssa, del ega lo deìla Croce _Rossa Italiana, ~arà u11 rapporto sul ·1e1na {< Previe.len ze della Croce Rossa Italiana p er la di fesa d el !atlante n. Il sen . conte Fulco Tosti di Valminuta consi glier e deleg·ato dell 'Opera Nazio11ale di As~ i:-; Le tJ za all 'Italia Redenta, farà un .rapporto su l ten1a « .i\ 1lività svolta dall 'Op era Nazionale Assisten za Ita1 ia R edenta J)er la protezione del l a ttante ». Sélranno J)Oi svot te le seguenti Fte1azioni: E. Bon aventura, cc Lo studio s1)eri1nentale del carc'\tt ~ re ~~l. lalt~nte »; A. Gazzaniga, « ~Iedicina Leg·a]e e N 1p1olog~a .» ! R. Corso, e< Etnografia e Nipiologia >>; L. Dom1n1c1, « La chirurgia d egli sp asmi pi lo rici .e d elle st enosi pilorich e del lattante »; P. Gaifan1i, cc L a m0rtalità ostetrica d el neonato n; G. Lo -Cascio , « Patogenesi d ella ch eratomalacia del Jatta11te »; G. Macciotta , cc Le anemie alimentari e tCarenziali d e] la ttant e »; I . Nasso, cc L 'allevan1 ento ·del pre1naturo »; P. Racl aelli, « L 'ana lon1ia patoJog·ica del1 e ghiandole endocrine nel feto e n el neo11 ato >>; D. R ende, « Tutela giuridi co-penale della procreazione, clel feto e d el lattant e »; S. Sergi , « Antropologia e Nipiologia »; R. Vag·lio , << Equilibrio acido-basico nel neonato e n el l a ttante ». Saranno svol te ancl1e comt1nicazioni rig uardanti €sclusivamente il n eonato ed il l attante, preferibiln1ente sui temi cli r el azione; e ciascu11 oratore potrà fare una sol a comunicazione. Saranno iscritti di diritto al Congresso i soci -della Società Italiana di Nipiologia. Potranno i scriYersi al Congresso anche i non soci : cioè, oltre i n1edici, tutti gli studiosi d el bambino lattante (bi?logi, giu.ris ti , psicol ogi, pedagogisti, storici , ~oc1ologi ecc.) e tutti coloro che si inter essan o dell a tutel a d el l attante (filantropi, amministralori, vi~i latrici ed assistenti sanitarie di tutte le istituzioni per l a protezione della prima infa11zia , ispeltori scol astici, direttori ed insegnanti di scu ole n1edie e primarie ecc.) . I non soci dovranno versare all 'atto d ell 'iscrizione l a quota di L. 30. Potranno an ch e i scriver si le Istituzioni, face11d o i rappresentare da un del egato e versando l a quola a: L . 30. Potranno partecipare al Congresso, co1ne n1embri associa ti, le p er son e di fami gli a d ei con·g ressisti, versando la quota di L. 15 a per onn. I titoli d elle con1unicazjoni con breYi riassunti <loYranno essere invjati non pii1 t ardi del 31 lt1 .glio al Segretacio della Commissione Ordinatrice, dott. BrunJ Ulcigrai, ù spedale Regina Elena, 'Triest e .

e?

117]

SE·Zl ONE PRATICA

Le sch ed e di adesione e ]e q uote di j crizione per i non soci ed i 111 embri a ocia ti dovrar1110 essere i1'\Yiate al tesoriere della Commi · sioi1e Ordi11atrice, sig. Euge11io Goglio, cas ier e clell 'Eco11omalo del lVIunicipio, Triest e. - . L~ qu?te sociali d ei oci de lla or ielà Italian a, di N1p~olog1 a dov.ranno esser e i11viate al cassier e della Societ à, cav. uf~. Ugo Bianco, via Giuse1)p e ~Iar­ Lu cci 56, Napoli . _, Per ~e ~nformazioni rivolger si al segretario della Con1n11ss1one Ordinatrice, dotl. Bruno l -lcio·r 6 ai Ospedale Regina Elen a, 'fries le. ' . Color?, ?h~ vo~ranno iscriversi alla Società Ital1.a11a d1 Nip1olog1a, d ovra11110 i11 vi are Ja loro adesion e _(co~ le indicaz ioni delle loro gen eralità d ei lor~ t~ tol1 e d el loro do111Ici1 io ) a.i pre ide11le d ella Soc1e la, prof. Ernesto Cacace, via Aniello Falcone 72, Napoli. e co11tem por anea1ne11t e inYiare la quot a so~ia l_e di L. 15 p er l 'anno 1935 al ca i ert: clella Socie la, cav. uff. Ugo Bia11co via Giu eppe ~Iartucci 56, Napoli. '

7° Congresso internazionale di taJa ssoterapia. C~n1e r~e . abbia;mo da lo l 'annunzio, è indetto d~ll 1\.ssoc1~z1on e ~nte~11a~ional e cli talassoterapia

dal 27 al ao. ltLgl10 , _in :San Scbasti altO (SpJg·11a ), sotto la presiden za d1 S. E. jl Presidente della Rel)U~bli ca. TerrLì: « 'frattamenti d elle adeniti cervic~li »; « Indica~ ioni e c.ontro-indicazioni dei bagni <~1 solen. Tra i r elatori so110, per l 'Ilall :i.: F. De]J.t al a (Ven ezi.a), D. De France co (Lido di Vene~1 a).' ~Iag!assi (Desen zan o). La ta, sa <.l "i scrizior1e ~ fissata in 30 pesete, con dirillo agli Atti. Sono in. progran11_na ~este, escursio11i, un ])nnch etto, u !1~ cor sa d1 t?ri ecc.; per pre11dervi parte è stab1l1to lln forfait di 70 pese te. Per le i crizioni rivolger si a: .co.r;iité O rga11i ~ad or del , .II Con greso <le l a Asoc1acion Internacion aJ de 1'alaso terapia, plaza1 del .13u.en ~as tor. 20, 1°, a11 eba tian. Spag.n u; per i v1agg1 e. gli alloggi riYolger si a: Agencia Cafrang·a, a venici a de la Liberi art J 2 Sa11 Sebastian , Spagna; ovYeTo a: Les Voyages F.' A. V. E . , houlevalfd d e l a i\ilacl eleine 12, Pari . Fran cii-1.

Congresso internazionale d'idrolog·ia. La Società intern azionale cl 'itlrologia n1edica terrà la su a riunione an11ua]e a Bruxelle e Oste11<l? d al. l~ al 17 otto~.re. 'femi: « l azjon e d ei })ag11i d1 an1dr1de carbonica sulla cirrol:izione l)erifer ico », r el atori Dr. Nlarcel \ "\i ylJau''" (Belgio), Dr. P . N. Deschan1ps (Francia), prof. H . , -ogl e Dr. R. \Vacl1ter (Gern1ania) ; cc azion e te rap eu1ica dei ff111ghi », relatori prof. Sch erb3 koY (J u go laYia), 1)rof. S. Pi. a t1i (Ita.lia) e prof. , -. Ml acl ejoYsky (CecosloYacch1a); (( azione terapeu lica del r li111a 111 ari110 » r elatori prof. I. Gunzbt1rg (RPlg io ) e Dr. G'. \i\1illoug hby (Ing hi1 lerra).; i prir11i dl1e te1ni si discuteranno a Bruxelles, il 13 e i I 14 ottobre; il terzo a Ostenda, il 17 o tlol)re; i due giorni inter1nedi sara1I1no destinati a u na gita nel Lussen1 burgo belga, p er. visitarvi Mondorf e Spa. La seg·r e leria delln Società 11a secle in : I\.ings,Yay 109, Lo11don '~· C. 2., I nghilterra. 1

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sa

Riunione

~uropea

per l'igiene mentale.

Organizza t a d alla Lega nazional e )Jelga per I 'ig iene m entale si t errà a Brux:elle il 20 e il 21 luglio. TenLi: « As istenza fa 1niliare ai inalati di n1ente ». relatori: G. Corberi (i\fila110), F. Sano (Gheel) e J. Vie r..\in1ay-le-Cl1à leau : « Pt1nizione e coazione in fan1igl ia ed a sc uola n, re la lori H .


1172

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IL POLICLINICO >>

~1c11g

(Basilea) e Chric hlo11 -~liller (Lo11d.ra; ; ~< L 'ig iene 1nen tale e la stampa », relatori O. L . Forel (Nyo11) e J . van d er Spek (Ro tterdan1) . Per ulteriori infor111azioni rivolger i al segr etario g·en erale Dr. G. ,~ermeyler , rue Saint-Bernard 28, ··Bruelles, Belgjo; 01)pur e al dire ttore della Lega int Pr11azionale, Dr. Roem er , Illenau , Post Acher r., Bade11 , Germa nia .

Corsi di perfezionamento e di aggiornamento. Un a « settin1a11a 1nedica jnternazio11ale n è organizzata sotto il p atronato dell 'Alto Con si g lio F ederale della Confed erazione Svizzera, dal 9 al 19 sette1nbre, a ì\Ion t.r eu x. Il programma sj riferisce ad una serie cli co nfer en ze n ei vari domi11ì d ella J11edicina o su ar gomenti ch e si riferiscono alla medicina, co11 particolare riguardo ai problemi pratici. . La li ta d ei confere11zi eri cornprende: E. Abderl1 alden (Halle), ì\I. Askanazy (GineYra), J . Bauer (Vie11na), P. M. Besse \ GjneYra), L. Bru11sch"vieg (Parigi), ~- Btirgi (v'ienna), H. Dale (Londra), X. Diaz (ì\Iaclrid) , E. F eer (Zt1rig·o), H a:tm ann (P~­ rjgi) , J. Holn1gren (S toccolma), P. l\.aJ'r er (Zurigo), E. Laqueur (Am s terda1n ), A. Lemierre (Parigi), H. W. ~Ia ier \ Zurigo), L . ~Iichaud (Losan11a ), E: i\Ionitz (Lisbona) , F. v. Miiller (Monaco), C. Nicolle (P arig i), P. -A. -A. No:bér.ot1rt (Parigi), E. Payr (Lipsia), F. d e Qu ervain (Be.r na), L . R ajchn1an (Gin evra), A. Rosselet (Losann a) , G. Sanar elli '(Roma) , H. L. Sjgerist (Baltimora) , R. Stael1 elin (B3isilea) , W . Straub (~ifonaco) , F . Verzar tBasilea). Saranno oro-anizzate alcun e vi site - tra cui all e clinicl1e e agli is tituli d ella Facoltà medica di Lo. n nna - ed escursioni . L 'iscrizion e importa 10 fran_ r lii sYizzeri e cl à diri lto al vol u111e che raccog'lierà ii resoconto. Sn,r anno st abilite facilitazio11i di viagg io e di soggiorno. È previ sta un 'esposizio11e di prodotti farn1aceutici e di apparecrhi n1edici. Rivolger si alla segreteria : Klos terberg 27, Basilea , , Svizzer a. Il 4° Corso intern azionale cli alla cultura 1nedica orga11izzat o d alla Fondazio11e To111arkin, sj volger à dal 12 al 18 setten1br e a Bruxelles (cioè durant e I 'Esposizi one uniYer al e) e dal 20 sette1nJ1r e al 2 o ttobre cl Spa. Sara11 no trattate « Le attu alità cli agn o tich e e t erapeuti ch e· >> . La lista d ei co11fer en zieri. ri cca di buo11i nomi , co1nprende per l 'Italia· :i\I. Asroli (Paler1no), E. Bertarelli (Mila11oì , V. Cl1inj (Ro1na), C. Foà (~ifil ano) , C. Frugoni (Il.orna) , A. Gasbarri11i (Pad oYa) , A. Gemelli (l\ifilan o) , P. Rondoni (Milano), F. Scht1pfer (Firenze). Per infor1nazioni rivolger si all:i segreteria della Fond azione, Faculté d e ì\.1Pderine , rt1e aux Lain es 97, Bru elles , Belgio. L.' Accaden11a b erlinese per il perfezionamento <lei ~ledici , nel p r ossi1110 at1 t unno or ga11izzerà i rorsi scg·uenti: ì\Iedicina interna (dal pu11to di vi, t a d ella patologia fl1n zio11aleì e Terapia (2-14 se lte111]'.)r e; las n cl 'iscri zion e: GO l{eichs1nark) ; Chirt1rg i a degli or gani del t orace co11 _sp ecial e rig uardo d ell a tubercolosi polm onare (2-6 settembre; t(I sa: O R1\f); Cor so sulla tubercolosi , nel tubercolo ario 1nu11 ir ip3Je cli Ber] in o « Waldhaus Ch ar10 l lenburg » (9-14 set t .; tas a: 50 Rl\1) ; Cor so sulle 111alat Lj e infe l live (l G-21 set lembre; tassa: 40 BM) ; (~ orso di ot o-ri no-l aringoiatria r30 settembr e-12 otlo])re: las a: 120 Rl\I) ; Biolog- ia ereditaria e dife a clei valori de lla s tirpe nella prati cR d ella rn edicin a

..

[ A NNO XLII, NuM.

231

(7-12 ottobre; tassa : 40 Rl\il); Cor si sp eciali in tutti i rami della medi cina così per qua11to riguarda la pratica osp edaliera, co1ne p er quello ch e si riferi sce alle ricerche di laboratorio: tali coJ'si hanrl o luog·o ogni mese ; tassa 50-80 1-lM per 8 lezioni doppie. Per i prog·ra1n1ni e i11forrnazioni p articolar eg·gi a te, rivolger si alla Segr e teria della « Berli11er Akad en1ie ftir arztlichc Fortbildung », Berlin NW 7, Robe rt Koch-Plat z 7 (Kaiserin Friedrich-Hau s)! I m edici s tranieri o tedeschi stabiliti aJl 'estero· fruiscor10 &ulle ferrovie d el Reich d el ribasso del 60 %. Inoltre valendosi d ei cosidd etti « ~!archi registrati », il m edico s lraniero può ridurre sensibiln1en t e la spesa del ·proprio soggiorno in Germania. A tale scopo egli farà ber1e di assurnere le 11ecessarie informazioni presso la propria banca.. e prima di mettersi in viaggio .

Il prof. Gaifan1i. In n1 eri I o alla chia1n a I a del J)rof. P. Gaifa1n i a Iloma , leggian10 ulla << Gazetle-11ebdom a.rlaire cles Sciences Méd icales de Bordeau x n (19 maggio 1935} il seguente g iudizio, di J cn11e11 ey : « Tanto co1n e chirurg·o, qua11 lo co111e insegnante, ques to l\>Iaestro della ginecolog'ia ilaliana ha pubblicat o una serie d 'in1portan1.issjme me1norie, j_rt tu t li i r a 111i d ella g·inecolog-ia e, in particolare, ttn 'eccellenle opera, molto diclattjca, sugli ele-· 1nenti della ginecologia. Il nuovo professore dirige un import ante g jor11ale, cc La Clinica Ost etrica ». A1nico d ella Francia, il prof. Gaifa111i n on m a11ca di assistere ai Congressi n elle nostre Società d 'os te tricia e di ginecologia, ove egli rapprese11ta brillantemente l a scien za itali an a. Ci è quindi g radito di salutare la su a elezioneall 'imporlan te cat tedra di Ro111a n.

Il prof. Alfieri. L a Societ.\ fra11cese di g·i11ecolog·ia h a n o1nina to· il prof. E1n ilio Al~i eri , d irettor e della Clinica gi11ecologica d ella R. Università di Milan o, ai presi-· dente onorario del Co11gresso francese di ginecoloo-ia per l 'anno 1936 in so ·tituzione d el con1pianto prof. Ernes to P es talozza. La Società francese dfr ginecologi a ha inoltre invitat o il prof . Alfieri a. J1resen ziare il Cong·r esso di ques l'anno, ch e si terrh a Salies d e Bearn o ad inviflrvi un delegato d ella· Soc jetà ital)a11a di ostetricia e g )necolog·ia .

Un po' dovunque. All 'Istituto Lombardo cli Scie11ze e Lettere si è· tenuta un 'adunanza, presieduta cl :ill '011. prof. GiuS€ppe Bruni, durante la quale il prof. Ferdinar1doLiYini ha annunciato ch e è stato deliberato di t enere un Congresso internazio11ale Cli anatomi a a ì\Iilano, n el 1936. Al con gr esso h anno ader ito l e ,Socie tà anatomich e di m olti P aesi. La « Co mpagnie fermière d es eaux mii:ié~ales d~. Royat )), l a Socie tà medica e l a Comn11ss1?11e di pt1bbli cità di quest ai SL.a~io.11e , h~o ~ el1b~rat.o cli or O'anizzare d ell e ass1 1 Jn I ern az1on 111 per1ocl1b 1 . ch e trienn ali di patologia cardio-vascolar e; a pr11na riunion e è indett a per maggio e giugno 1936.

Si è riunita a Parigi, la Comn1i ssione i11ternazionale di P sicotecnica applica ta ai traspor ti ecl aJ traffico stradale. Con l 'inlervenlo dei rappresen-

,


[ANNO ~LI[ , \t.rl\I. 23~

1175

SEZIOXE PRATJ C \

tanti fii i1ove Nazio11i e sotto la preside11za d el prof. B. Lahy, sono s ta ti trattati vari problemi i11Lere ~ ­ sa nli la J)r even zio11e degli incidenti della strad a clal punto di vis ta cl ell a selezione dei conduce11 lj , <l ell 'illumi11alio11e, dei segnali ecc . Ne facevano })art e, per l 'Italia, il prof. padre Ag·os li110 Gemelli . iJ prof. i\1ario Ponzo ed il dott. Azeglio FjJi1)pi11i. Il 4° Congresso ù e11 Lario nazionale b elga, post o sotto l 'alto Patronalo d e11a Regi11a wladre e d ei Sovrani del Belgio, si svolgerà d all 'l al 4 agosto. nel nuovo Is tituto « G:eorge ~astrn an » di Bruxelles; seguirà, dal 4 al 14 agosto, la 29a Sessione della <' F édér atiort Dentaire lnternation ale n. Rivolgers i a1 d elega lo italia110 presso il Consig·lio esecutiYo d ellai F eder azione, con1m. Amedeo Gioia, Yia Bert ola 49, Tori110 103. IJ 4 Jt1ag·gio si è lenula a Pari g i l 'asse1111Jl ea ge11erale d éll 'Associazione mutt1a d ei m edici corn1Ja ltenti. Sede sociale: rue du Cherche-~lidi 95, Parigi. La Società ~Iedico-Chirurgica Abruzzese t errà il s uo 3° Congresso a Pescara, nel set ten1bre 1936. [l presicle11le tl ella Società, prof. A. G,asbarrini, h a :tE-nuto una riunio11e con i primari e con le autori tà locali , p er gettare le basi del co11vegno. L a Società ~Iedico-Chirurgica Bresciana si è adun a ta il 12 marzo e Jl 9 aprile, sotlo la presidenza (l el prof. E, Raverdino . Sono s tate fatte comur1icazioni il a: i\il. Lusena, L . Pietra11toni, E. RaverdilLO ; G. Quarti, A. P ellegri11i , E. Bray.

La Socje là cli Cultura Nleclica Novarese si è aclun a ta il 2 nlaggio, so tto la preside11za d el prof. G . Dellepiane, assistito dal segretario dott. V. Galli11a. Sono state fatte con1unicazio11i da: P . F ornara , D. Cantone, P. Durando, C . .~. Luzzat ti , G. Frego11 ara.

A Pallanza 30 me1nbri della Societ à pien1ontese di ginecologia e oste tricia h ar1110 t enuto u11 conYegno, durant~ il quale h a nno trattato i problemi al tinenti alla sterili là d ella d on1ta e ai n1ezzi per comba tterla. Le autorità cittadine h a n110 offerto un tè in onore d ei convenuti. La Socie tà di Os tetricia e Ginecolog-ia d elle Ve11e.zie si è adun ata il· 12 marzo a Udine, sot to la pr~sidenza d el ·prof . A. Bertino, assis tito d al segretario prof. E. ~Iaurizio. Son o s tate fa tte comunicazioni da: E. Santi , E. Opocher , E. Maurizio , F~ . ,Strina , A. d e Grisog·ono , A. Qt1a.r antott o , F. Rigazzi , B. Tornasi. Un g ruppo di sp ecialisti della << ~orth of Eng land Ophthalmological Societ y » h a Yisit a to alcune d elle più importanti clin icl1e oftalmich e fl 'Europa: Monaco di Baviera , \ rienna , Budapest, Bologn a. A Bologna si so110 trattenu li i1 28 e il 29 r.1aggio, accolti d al direttore d ella Clinica, prof. Q. Di Marzio, dalle autorità accad en1ich e e cittadine. Il prof. Di rviarzio h a fa tto Yarie dimostrazioni e sedute operat orie. Il g r u 1)PO è poi l)U ato a Roma. Ne daremo ult eriori 11olizie. Il prof. G. Pi ttaluga, direttore dell 'Is li tu to azionale di .Sa11ità di Madrid, è stato invitato a t en er e d ei corsi di co11fer enze presso l e 11'acoltà m ed iche di Buenos Aires e di Messico. Il d olt. Viborel, appartene11te al l\fi11istero di Sanità della Rept1l)blica Francese, h a t e11uto in Roma, il 3J. 111aggio, una conferenza sul cinen1 at ografo n ell a propaganda igienica, presso l 'Is titutc

Inter11azionale p e r !a Cine n1a lografia Educativa. Fu presentato d al prof. Bocch e l.li . L a confer e n za Ye11ne seguìl a da int€r e sa11li c i11en1a tografie . .. Lo. :sc:ien zia l.o brasilia11 0 Aloysio De Cas tro, durante il suo viaggio scienlifico ·i11 Italia , 11a l:!Itulo varie apprezzal e confer enze, tr1 cui u11a n ella Clinica inedica di Par111a, tra tt a11do d ella tripa noson1iasi n elle r egio11i equa to.r iali e clel cc ])eriberi n; una a Bologna, n ell 'Istiluto di Fi iolog ia, sul t enia. : cc L a paralisi di Landry ». Il prof. V. IVI. P alrn ieri , dell 'Univer siltt di Napoli, h a t enuto u11a co11fer enza sulle « r ag·ioni m edich e d el riposo festivo », i11 orcasione d ell a « settin1a n a 11azion ale n orga11izza ta a Roma clall '« Azio11e Cattoiicai Il aliana ». · Il 24 maggio ve1111e i11at1 g· urato a P avi a l 'Istituto od o11toiatrico d ell 'Universilà, il quale con1prend e 17 ampi locali ; r isu lta di due l)ia11i e copr e u n ·ar ea di 300 nlq. L a Ivlos tra degli Ospedali Italiani - d oYuta alla geniale e·d utile ini zia ti va cli S. E. Span o, presiden te d el Con1itato d el Co11gresso I11ternaz io11a le deg l i Ospedali, e cura t a sapienlem e11te dal segr e tario ger1er ale prof. Nicola Sforza, prin1ario d egli O pedali ) ' i Roma - è st a ta visita la da S. E. B11ffarini , Sottosegretario al l\1inistero d ell 'Intern o.

Il prof. J ules Borcl et h a lasciato l 'inseg11 an1e11to universitario: egli h a te11uto i l 21 maggio la sua ultima lezion e all 'Università di Bruxelles, alla prese11za d i un pubblico eletti ssi1110 , tra c ui il presi d ente del Consig lio d ei ì\Ii ni s l ri , Pat1l Heym an s. Nel disastro tellurico d el Belucis ta n , ch e h a avuto per centro la capitale Qu etta, uno d ei pri111i edifizi distrutti in quest a città fu l 'osp edale: vi era no duecento inala ti, nessuno d ei quali potè m ettersi in salvo. I n ma11ca n za d ell 'ospeda le i feriti dovettero esser e r icover ati t e1npor anea111ente in osp edale tti d a campo improvvisati, e dopo riattivat a la linea ferroviaria, m olti furo110 trasferiti a Caraci. wledici n1ilitari e i11fer111ieri si so110 profliga ti . Aeropla ni d ell 'aviazione britannica h anno efficacemenle contribt1ito, pri1na ch e ft111zion assero 1 tre11i . . di soccorso, a for11ire presidi 111 edici e chirurg 1c1.

Rivista di ltlalariologia PUBBLICAZIONE MENSU,E. Sezione I . - Som m a rio del n. 2, 1935. Contributi originali : A. A. INDOCOCHEA: La p enetraci6n del ookinete del <c Plas modium falciparum u en el epi· telio intestinal del <c Anopheles maculipen nis ,, (1 tavola). - E. MosNA: Grado di immunità acquisita cont ro differenti ceppi di <1 Plasmodium vivax ,, (2 grafi· che). - A . BASERG.\ : Deviazione del complem ento alla melainina nella n1alaria. - L. P1NEJ1LI : La terapia cacodilica a d a lte dosi n ella malaria acuta e cron ica. - M. A. BA~ BER : A Method of Detecting t h e Eggs of << Anopheles 11 in Breed ing Places and some of its Application s. - A. ~I1 ss 1ROL I : Osservazioni sulla biologia dell' (C Anophele - plumbeus 11 . I Nota (2 figure). - E. DE BUEN & J . G1L CùLL.\ DO: Nota obre la fecundaci6n del 1< Anopheles maculipennis » var. cc labranchiae " en casetas d e estudio de mosquitos (5 figure). - D. FACCIOL I : Sulle varietà d i « AnQ1Pheloo maculipennis ,, presenti n ella piana di . Eufemia (Calabria) (1 fig.). G. COM PAGNI NI: Con t ributo alla biologia d ell'cc .Anophele m aoulipennis. n . P. •rrLLI : Esperimen ti pratici di d isanofelizzazione idrica nell'Agro Romano m ediante la calciocianamide. Abbonamento pel 1934 : Italia L. 5 O, Estero L. 9 O; ai nostri abbonati L. 4 5 e L. 8 5 ri s p~ttiva.m e nte; u n n umero separ ato: Italia L. 6, Estero L. 1 O. Inviare Vaglia all ' editore LUIGI POZZI. Ufficio Pc,.cale Sue, cursale diciotto. ROMA.


1176

cc I L POL JCL I I CO n

p~i1 di ogni al lro argo1ne11to, l a i11e11le di Gaeta11o

GAETANO FICHERA è scompar so . l... r hi gli è vissuto lu11go l emp :> v~ cino la ful111ineità della di· parli la 11u d es ta to u11 g r ande stupore; oltre cli.e 1mrn en --o cor do·g lio , co11oscendone l a fibra. che non f':1 1na i f i acca la n è ~la m ali , i1è da l avoro. 1Si ])UÒ cl1re ch e Gae lano F1ch er a 11on si riposò mai per un Yer o di11a1nis1no d el corpo e d elia m ente : l)er Lui fin d ai primi anni d ella gioventù la sup r em a .r agion e di viver e er a r appresentat a d allo G-1\r.--r , ·'" '"' F rc 'fl r.R ·\

8 111ar zo 1880 -

21 m aggio 1935

studio ed ancl1e i11 e là i11 cui altri comincian o a conced ersi t1 11 p o' di riposo Egli studiava n el l a]Jor ntorio, n ella bibJ jo teca e co11tinuava an cora a studiare a casa, d ove p osp on eva. an ch e i conforti delJ a fa migli a alla incessante p as ion e ch e lo anirr1ava. E la ma ttin a , al sor ger e cl e1 sole, si d es tava co11 la tessa e11fasi d el gio rn o prima e con la s le .. a len a. In ]Jeriodi di inten se ricer ch e tornava r.cl lal)OJ'at orio an ch e in or e insolite e vi si attnrclava 11ell 1 r acco] la d elle osser vazioni ch e lo ap1)assio11 avan o. D i tut t o qua11l o ricavava faceva part ecipi color o che gli er ar10 vi cini e ]ont ani . Di CJt1es t 'uo1l10 i p u ò dire ch e ved evam o solt ;i nlo u11 l a to cl ella vi la , ql1ello d ello studio , p er cui er a infle sibi le e r ig·ido a11cl1e con se s tes o . Ed alle Yol le i111 po11cYn agli a] tri u no for zo cl1e pol cYn . e111brare acrifi zio, m e11lre p e.r l ui er a esse n za rli vit a. Per q uest e ragioni i su oi collaborn lo r i ~ pe · o si t ilraevan o stanchi , m entre Lui proseg n iva inc ura11 le, con1e a raggiungere u na n1 e la . c.:e rlanle n le lo l uò io <lei t u 111ori occupò, •

F.1c ~er..a, m.a non ina11can? ricer ch e sui più svar1a t1 campi della patologia e della clinica ch e vet r a ttò s~1npre ~Ol l compet enza e larghezza clute . S1 può d1Fe, senza t ema cli errore, che p er qual1.111que ar g o!flenlo· di p atologia Egli aveva acqu1s_tat a un~ sicura compet enza, cresciuto sotto la. gu1d~ preziosa di maestri come Marchiafava, 8J g:iam1, Durante che gli apprestarono tutte le ;·~ rie fon ti del s.apere . ~a il suo massimo perfez Lon a~ento ~a gg·1unse n €1 tumori ove era provetto 11ella i~ to lo~·1a, n ella1 diagnostica e specialn1en Le i1ella b1 olog·1a . La m eta finale era rappresentata d a ll~ cura cle i. tumori, l 'obbietto giornaliero appas 101 tan ~e dallo studio biologico dei n eoplasmi . L ( l su a v1';a trascorreva nel rilevare da tutta la le lleratura inondiale quanto p ot eva suffragare l .l su a teoria sull 'equilibrio on<:oli tico e squilibr i0 or1cogeno ch e, nata ver so il 1911 da u11a seri e cf j s lt1cli diretti da lui e svolti da G·u ssi o Bran ca li ~agnini , Ricci , Caravami n ella clinica 'chirurg·ic~ cl~ Rom a, andava sempre· più delucidar1do. Dota lo cl 1 u11a vol ontà ferrea ch e n on 10 fa ceva arrestare a i ripetuti ostacoli , di una n1 em oria formidabile ch e gli r endeva le notizi e bibliografich e come i11 Ll~l indice . an alitico" di una solida prep ar azio11e cl1 p at olog·1a gen eral e e an at omj a patologi ca e di 1~na p ot er:i-za . si11tetica eccezio11ale, òivenne presto I · as lr~ p:1nc1pale di una cost ell azion e di giova11i ch e st rinnovava sen1pre e eh 'Eg·li anin1élJva coil la su a fed e . Se a qualcu110 p arve in quel t ernpo un esa ltato p er noi fu il vivifica tore di un 'idea , c.;he corne un t em a geniale trovava acldentellati co.n. ~na nu1nerosai serie di fatti sp erimentali e cl1n1c1. Certo " h e a Gaet ano Fich er a si cleve rico11oscer e un m erito indj scutibile, quello cioè , di aver e iniziat o anch e i11 Italia un 'epoca di studi 0J1col og·ici quando da noi ques ti si erano ar;rest a1j alle osser vazioni an at omo-pat ologich e e clinich e. La biologia d ei n eoplasmi 11a avuto d a Lui un i11cr em ento p ot ente ed i ri st1l tati sono stati spesso inter essa11ti ri.sp onden clo a l egg·i g·enerali di fi sio-1)a Lologìa . Convinto d alle proprie ricer ch e, da quelle di altri .ricer catori vicini e lontani andava sempre più p erfezion ando l a su a conce~ion e ecl i11 ultin10 er a venu lo alla fase d efinit iva al ' e l 'applicazion e t er ap eutica . ~Iolte controver sie lo tte clovè sostener e p er non cadere sotto le criti ch e di oppositori di prin cipio, sia con numerosi scritti sia con l a sua affascinante parola . P,r es8a to an ch e in pubblici cong r essi. a dare le norn1e d i d e ttaglio sulla t e:rapia dei n eoplasmi Egli rispon cl eva sempre co11 t1n 'afier1na zione gener ale · rli principio, ch e .r appresentava l a su a con vinzio11e assoluta sulla· esi ste11za <ii or g·ani. oncoblastici ecl on colitici . I d e ltag·li i1on poteva d arli p er ch è occorr evan o an cora studi, prove , ricer cl1e Quante volte si rifiutò r ecisam ente, an ch e dietro compensi illimitati , ad int raprender e un tratLam e11'lo coi suoi autolizzati, 1nen t r e quante altre fu vist o p azientemente, con la fede n el cu ore, ad inie ttare i suoi preparati, g rossol aname11te ru pp r ese11ta ti d a sospen sioni d apprima di t essuti e111brion ali , poi di tessuto n eopl asti co e fin a11nenle di or gani antiblas lici I Nei su oi saggi p assò p er q u esti t r e p eriodi fern1andosi in ultimo agli or gani , qu ando si andaror10 con solidando i risulta I i su di essi ottenuti tra noi e convalidati al 1'est ero. E negli ulti1ni t e1n pi er a diYen tato un Yer o costituzio.n alist a, p er cb è n ell 'intra pendere q uell a ch e lui chiamava corr ezion e antiblastica, Yagl iaYa se po tes e ri sp onder e piì1 il timo, la 1nilza, la tiroide, o il n1idollo osseo di cui va-

di


[_L,2'"o XLII,

Nu~r.

23]

SEZIONE

riava le prDporzio11i nella miscela. ~Iolt e volte era trasportato a valutare eccessivamente un fenomeno eh~ convalidava l a sua teoria allo ste o modo, diceva Lui, che un pad1e esalta inconsapevolmente spesso le virtù del figlio, ma è certo che tutte le sue asserzioni non furono mai b asate su semplici fatti superficiali od empirici, nla su osservazioni anatomo-patologich e e su ricerche istologiche. Poteva l 'interpretazione variare p er qua11to i riferisce alla propria convinzior1e, ma i fatti obbiettivi esisteva110 ed erano irrefutabili. Per questo il principio emesso da Fichera sui tumori l1 a resistito per oltre un ventennio e resisterà col volg·ere del tempo. Possiamo con sicurezza affermare che Ja sua opera fu sempre disinteressata, non solo per quan to si riferisce all'oncologia, per cui poteva Yantare llna competenza speciale, ma per tutto quanto può interessare un chirurgo generale. Raggiunto l 'apice della carJ'iera universitaria con la cattedra di :Patologia prima e di Clinica chirurgica dopo, abbandonò la facile e sicur a conquista di lucro per seguire la luminosa idea dello studio e la cura del caincro. Non stirr10 mai il valore d el denaro se non per r ealizzare il suo sogno cli studioso, profondendo ogni suo avere, per lunghi élnni nella rivista da Lui fondata e diretta. Molto realizzò e sorresse con quella fede di apostolo d eJl:i scienza, ma l'opera sua resta incompleta. Le interpretazioni ch e Lui dava polranno variare od aYere un valore diverso ma i fatti sono incontrovertibili. E poichè Gaetano Fichera premise i fatti la sua dottrina rimarrà, anche dopo scomp urso il suo apostolo. Parma, 25-V-1935 - XIII.

RAFFAELE

BRANCJ\TI.

PR.\TlCA

1177

CRONACA. EPIDEMIOLOGICA.

Le malattie infettive in Italia. Mese di Gennaio 1935 31/12-l)/1

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Tifo petecchiale. Colera asiatico. Peste bubbonica. -

Xessuna.

denunzia

Indice alfabetico per materie. Angina pectoris: trattan1ento . . . . . . Pag . 1146 Anomali psichici educabili: i stiluzioni . » 1166 Batteri anaerobi delle acque, del suolo, delle ~eci . . . . . . . . . . . . . . . . » 1157 Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . . 1151, 1152 Cirrosi ipertrofica anilterica spleno1negalica: splenectomia . . . . . . . . . . . » 1123 Cistoma ovarico scambiato per gravidanza . . . . . n 1162 !

• •

Colonie nell'Africa orientale: v igilanza e assistenza sanitaria . . . . . . . . . . »

Endometriosi d 'importanza chirurgica Ètà critica dell'uomo . . . . . . . . . . Febbre da fieno . . . . . . . . . . . . . Fibromi multipli della parete vaginale .

F1 CHERA G. . . . . . . . . . . . . . . . . Glandola di Bartolinì: epitelioma primitivo . . . . . . . . . . . . . . . . . . Glomerulonefrite diffusa quale malattia allergica d el rene . . . . . . . . . . . Ipertensione arteriosa: radioeccitazione del seno carotideo . . . . . . . . . . . Diritti di proprietà riservati. -: Non •vtoriaatione scritta dalla t'edabone. E

C.

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Linfogranulomat osi m aligna: rontge11terapia . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag . 1151 J.. ipogranulo1na losi : cliagn osi diff~renz. » 1166 ~Iammell e: carcinoma gelatinoso . . >> 1165 Morbo di Still : etiologia . . . . . . . . . » 1145 l'vlorte: l'ora della - . .' . . . . . . . . n 1166 Onde corte in terapia . . . . . . . . . . >> 1155Peri toni te tubercol are a forma ascitica: pneumoparacen tesi . . . . . . . . . . » 1129· Polmoni : ascesso e focolaio caseoso tbc. : diagnosi di ffer. . . . . . . . . . . . . » 1158 Reumatismo ar t. ac. : blocco t ra1lsitorio del cuore . . . . . . . . . . . . . . . . » 1157 Sanatorio mode11 o . . . . . . . . . . . . » 1167 Segno d el soldo: strun1ento per la ricer ca . . . . . . . . . . . . . . . . . . >> 1133: Sierologia : ricerch e . . . . . . . . . . . » 1157 Sindromi aller g'ich e del tubo diger ent e e delle vie biliari . . . . . . . . . . . . » 1135· Sindromi a fittich e (in uffic. r espir .) . 1143, 1144 'fossiemie gravidich e : tratta1ne11to co11serrativo . . . . . . . . . . . . . . . . » 1165

• consentita la ristampa di lavori pubblicati nel Policlinioo se non m la f>tlbblicatàone di sunti dà essi senza citame la fonte.

A. Pozzi, Resp.

Red . capo. Roma - Stab. Tipo·Lit. Armani di M. Courrier.


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cc IL POLICLINICO »

[ANNO

XLII, ~"L!:\I. 23]

_.- Ricordiamo le seguenti interessanti pubblicazioni.· Prof. Oott. PAOLO CAIFAMI Direttore

della R. Clinica Ostetrico-Ginecologica dell ' Università di Bari.

ELEMENTI DI GINECOLOGIA Avviamento alla Diagnosi 61neaologloa e Schemi di Terapia PER

MEDICI

PRATICI

E

STUDENTI

(Con 243 figure, delle quali moltissime originali, inter· calate nel testo). . I ndice·Sommario. - Premessa dell'Autore. - Norme gene·

rali e deontolo~iche. -. La anamnesi ginecologica, sua impor• t~nza, m<;>do d_1 ra.cc~gh~rla. L'esa~e ~biettivo in ginecolo· g.1a. -. ~1nto.m1 pn.nc1pah della patologia ginecologica. Le diret• tive cl1n1co-d1agnostiche. - Cen ni di patologia genitale. - Mal· conformazioni dei genitali interni. Le modificazioni gravidi· che e la patologia , degli organi genitali in rapporto con lo s t~to puerper:ile. . - Le associazioni plurineoplastiche e neopla· st1che-1nfìammatone. La patologia dell'apparato urinario che più interessa il ginecologo. Schemi di terapia ginecologica. I più comuni errori ginecologici del medico pratico. Indice analitico. -

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Volume in-8°, di pagine XIl-373, stampato su carta ameri· cana in nitidissimi caratteri bodoniani, con 243 figu re nel testo, d~lle quali moltissime originali ed artisticamente rilegato in piena tela, con inscrizioni sul piano e sul dorso. P.rezzo L . . 6 8 • più le spese postali di spedizione. Per i no· stri abbonati sole L . 6 O in porto franco

Prof.

CIOVANNI REVOLTELLA Direttore della R. Scuola di Ostetricia e Maternità di Trieste

Gli ormoni sessuali femminili (FISIOLOGIA E CLINICA DEI PRBSUNTI ORMONI PREIPO· FISARI E DEGLI ORMONI OVARICI NEI . RA.P PORTI COLL'APPARATO GENITALE) Con presentazione del prof. PAOLO GAIPAMI

Riportiamo l'Indice Sommano : Ormoni ovarici, pagg. 1 a "· -

Ormoni preipofisari e fun· zione sessuale, pagg. 23 a 44. --: Clinica della follicolina e del· I° ormone ipofisario, lobo anteriore, p~gg. 45 a 62. - Bibliografia, pagg. 65 a 71.

Volume di pagg. VIII-72, con 22 fjgure n el testo e due tavole a colori fuori testo. Prezzo L. 1 8, più le spese 1i()stali di spedizione. Per i nostri abbonati. sol~ L.

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in porto franco.

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IL FORCIPE Seconda edizione riveduta e agglorn•ta dal

Prof. F. LA TORRE

Prof. PAOLO CAIFAMI Direttore della R. Clinica Ostetrico-Ginecologica dell'Università di Bari.

N elle poche righe che seguono .i lettori possono avere cognizione delle direttive t enute dal valo-roso giovane clinico Ostetrico· Ginecologo di Bari nel riordinaYe per la nostra Collana questo manuale che tanto largo favore incontrò nella prima editione: « Caro signor Pozzi.

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non turbare l'economia generale del la<< voro, lasciare il caratteristico tipo anedottico, anche se qualche « divagazione sembri eccessiva, sopprimendo però la superflua « parte autobiografica, ritoccare poco e solo in punti oggi unani· « memente accettati; poco aggiungere [nel capitolo delle varietà « dei forcipi e dei danni di esso (1)); sostituire alcune figure « non dimostrative con altre nuove tali i criteri direttivi da « me seguiti nel preparare, per suo benevolo incarico, la seconda « edizione del volume del compianto prof. La Torre. « Confido di avere cosl assolto nel miglior modo l'ufficio affi· << datomi, concorrendo alle rinnovate . fortune di questo manuale « e la ringrazio della fiducia accordatami . (t) Le parti da me aggiunte sono comprese fra i due asterischi. « Suo aff.mo PAOLO GAJFAMI » Indice-Sommario. - Premessa. • Cenni storici. , Etimologia e Definizion~. .. Principi fondamentali su cui il forcipe moderno è costruito. • Classificazione. • Descrizione generale del forcipe. • Scelt:i del forcipe. • Azioni del forcipe. • Indicazioni e contro· indicazioni del forcipe. • Condizioni fondamentali per l'applica· zione del forcipe. • Preparativi all'applicazione del forcipe. • Preliminari dell"intervento. • Norme generali dell'atto operativo. • Regole particolari. , Errori nell'uso del forcipe. • I danni del forcipe. Volume in-8°, di pa~g. IV•132, nitidamente stampato su carta semipatinata, con 62 figure intercalate nel testo. - Prezzo L. 2 4. Per i nostri abbo1 ati sole L. 1 9 franco di porto.

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Dott. P.rof. PAOLO CAIFAMI Direttore della R. Clinica Ostetrico-Ginecologica dell'Università di Bari

Prontuario di Terapia Ostetrica Vademecum per il medico pratico. Prefazione del Prof. ERNESTO PEST ALOZZA Direttore della R. Clinica Ostetrico-G inecologica dell ' Università di Roma.

Seconda edizione, riveduta e ampliata. Indice sistematico in sunto: Prefazione del prof. E.

Pestalozza. ~re~essa dell'autore alla Seconda edizione .• NORME GENERALI. Direttive deontologiche e tecniche, pag. 1 a 12-•• LE SIN• GOLE OPERAZIONI OSTETRICHE, pag. 13 a 217. • SCHEMI DI TERAPIA OSTETRICA, pag. 218 a 294. • APPENDICE : ERRORI TERAPEUTICI OSTBTRICI : nella condotta generale; nella igiene della gravida e nel parto; nel seconda mento; nel puerperio; nell'aborto; nel parto prematuro: nel forcipe; nella estrazione podalica; nel rivolgimento; nella embriotomia, pag. 295 a 301. • INDICE ALFABETICO GENERALE, pag. 309 a 314. . Un volume, in formato tascabile, di pag. xn-314, con 105 figure intercalate nel testo, nitidamente stampato su carta semipatinata ed elegantemente rilegato in piena tela, con iscrizioni sul piano e sul dors<>. Prezzo L. 2 8 . Per i nostri abbonati sole L. .

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Prof. EMILIO ALFIERI

Oirettora della R. Olintoa Oetetrico-Gineoologica dell'Uni~ersità di Milano

L'intossicazione gravi dica nella sua genesi e nelle sue forme cliniche. (LEZIONI) SOMM~IO:

A) Forme eemplioj della intossicazione grav1d1ca : I. Apparato cutaneo. - II. Apparato circolatorio. - III. Fegato. - IV. Rene. - V. Sistema nervoso cerebro-spina!.~. - VI. Organi dei sensi. - VII. Ricambio generale. - B) Forme composte dell'intossicazione gravidica. Volume di pagg. 40. Prezzo L. 8, più le spese postali di spedizione . P er i nostri 2bbonati, sole L. 5 in porto franco. Dott, FERRUCCIO PAIQUINI

Assistente nella Clinica Ostetrico-Ginecologica della. R. Università di Roma.

Sulla natura delle tossicosi gravidiche Riportiamo l'Indice-Sommario: 1) Introduzione, pag . 5 a 11: 2) EmbriQne e feto, pag. 12 a 22: 3) Placenta., pag. 23 a 33: 4) Decidua, pag. 34 a 38; 6) Madre, pag. 39 a 46; i) Tossicosi della. gra.vidanza, pag. 47 a 57; 7) Fenomeni simpatici della. gravidanza e vo· mito gravidico, pag. 58 a 62: 8) Eclampsia., pag. 63 a 67; 9) Conclusioni, pa~. i8 a 73. • Bibliografia.. pag. 74-75. Volume di pagine 75. Prezzo L. 1 2, più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati, sole L .

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Dott. Prof. O. VIANA Direttore della Maternità, Brefotrofio e Scuol'l di Ostetricia in Verona

Ginecologia e secrezioni interne Prefazione del Prof. N. PENDE SOMMARIO DEL VOLUlJJE. l>RBFAZIONB. AVVBRTBNZA. INTRODUZIONE. Cap. I. Gu ORGANI Dl!LU SBCR.BZJONB INTBRNA GENITALE: LA GHIANDOLA INTBRSTJZJALB. - Cap. Il. IL CORPO LUTEO .. MBSTRUAZIONB E CRISI PUBBRALB. - Cap. III. MALAmB GBNlTALI DA ALTERATA SBCRBZJONB INTERNA DELL'OVAlO • M.ITROPAllB BMORRA· GICHB • ANNESSITI NON INFBTilVB. - Cap. IV. MIOMI BD OVAIO. - Cap . V. LB IPOPLASIB B LB INSUPPIClBNZB FUNZIONALI UTBROOVA, RtCHB • DISMBNORfBA • lNPANTJLJSMO .. CLOROSI ,. DISOVARJB. Cap. VI. TIROIDE BD ORGANI GBNlTALI; STATI IPOTIROIDm· • MORBO DI FLAIANJ,BASBDOW. - Cap. VII. IPOFISI B GENITALI ; SINDROMI IPO, PISARIB , AGROMBGALIA • DISTROFIA ADJPOSO-GBNJTALB. .- Cap. VI Il. EPIFISI • SURRENI , TIMO, f'ANCRBAS B GENlTALI. - Cap. IX. LA MAMMRl.ll COMB ORGANO A SBCRBZJONB INTERNA. - Cap. X. ENDO· CRINOLOGI.\ DEL CLIMATBRIB. - Cap. Xl. COSTITUZION1 B MALAmB GINRCOLOGICHB. - Cap. X 11. OPOTERAPIA GINBCOLOGICA. BmLIOGRAPIA. Volume di pagg. VIII-176. Prezzo L. 1 8, più le spese

posta.li di spedizione.

Per i nostri abbonati , sole L.

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Per ottenere quanto sopra inviare vaglia all'editore LUIGl POZZI, Ufficio Postale Succursale njciotto. RO~fA.


A.NNO XLII

Num. 24:

Roma, 17 Giugno 1935 • XIII

'' fondato nel 1893 da . GUIDO BACCELLI e

'' FRANCESCO DURANTE

8BZION.S PRATICA REDATTORE CAPO: PROF.

CESARE FRUGONI

Cllalco Medico di Roma

SOMMARIO. osservazioni cliniche : F. Oorell i: Polineurite arseno.benzolica. ·E patotera·pia nelle polineuriti. Osservazio~i sugli accidenti della terapia antiluetica. Hote e contributi : 1G. Becchini: Sulla Roentgenterapia de Ile lari n.giti t ubercolari. T ecnica chirurgica : G. Egidi: Racoo·l ta intracra,nica p ost-traumatica comipria:nente il cervello evacuata con aigo perfora,tore. Guar :itgione. Problemi d'attualità : G. Ascione e E. Mariotti: Sulla filtrabilità dei ·parassiti malarici. sunti e rasseg ne : GINECOLOG IA ED OSTETRICIA: V. S. Oounseller : Conservatorismo in ginecolo.gia. - A. L. R-0binson, M. D. Da;tnow e T. N. A. Jefcovate: Provocazione dell'abo,r to e del travaglio .p er n1ez:<> dell 'estrin~. C. Claube1'g : Fondamenti della terapia moderna eon gli 01~ ·noni sess"Qali femminili. - EMATOLOGIA : R. R. Kracke e H. Garver : La dia.gnosi ed il tratta.mento degli stati leucemici. - Oh. Vlados e Y. Meer son : Le reazi::>ni gravi e le 1complicazioni mortali consecutive alla trasfusione del sangine. - G. H. Whipple: Rigenerazi->ne dell 'emoglobina secondo Find'luenza dell a dieta e di a ltri f aititori. . Divagazioni : Oha,r,py e Decastello: Le. virtù terapeutiohe dell 'urina.

Notizia bibliografica. - Cenni bi b liografici. Accadeinie, Società Mediche, Congressi: IV Congresso r.n terna.zionale degli Ospetiali. - Accademia MediooFisica F ior entina. - Socie! à Medico-Chirurgica di Oat ani a. - Società Medico~Chir11rgica di Pavia. - Jl.c· cadamia delle Scien.z e Mediche Naturali e Fisico-Matemati0he di Ferrar a. . Appunti per il medico pratico : CASISTIOA E TERAPIA: La sacro-coxa1gia. - Le a,~ teriti drlla tifoide. - L'insufficienzrt. ren. ~le nel ba·mbino. - Sonnolenza periodica ed accessi di sonn o. - Il tratta.mento delle emottisi. - L:e iniezioni d i zucchero negli sforzi degli sportivi. - MEDICINA SCIENTIFICA: Gontri1'uto istologico a llo s tudio del .comportamento delle SLlture 1gastro-intestinali uimane in proesi1nità ed a distanza da.l l'in.tervento. - VARIA. Nella vita pr ofessionale : Servizi igienico-sanitari. ~mminist.razi one sanitaria. Cronaca del movimento professionale. - Con cor si. - Nomine, prom ozioni ed onorificenze. Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. lr1dice, alfabetico per materie.

OSSERVAZIONI CLINICHE

1.1osso no insorg·ere durante cure antiluetiche s1)eciaJn1r11t e arsenob·e1Jz0Jicl1e , sia i11 sogg·e.t.ti luetici o me.no, solo rar11111enLo ch e oltre ai f eno.n1eni imn1edia ti, cr i i nitrit1oidi, ecc., vi sono g·li acciden.li cu. ta 1~ei cl1e dal le sem1)lici. maril feslazioni erite111.atose posso no arrivare a lle r>ravi e ten1uL~ tlern1atiti (di rui 110 trattato recen1ien11ente un caso c1011 dosi n1assive di estratti epa lici. co11 rapido ' 1 anlaggio); vi sòno gli accidenti riervosi, cl1e dall e polineuriti acco1111>agnate o 111en0 d a poliradicolite posso110 arri\Tare alle n1ieliti ch e possono diventare ascen<lenti a ti110 Landry , alle en cefali.ti ecc . : v i ~0110 le co11ipro·1riissioni vìsoerali specialmente <-patili, i1efriti e vi sono gli accidenti ema,tici r l1 e dalle i)orpore piastrino-r;er1i.che di solito l>e11ig·n e, posso110 passare alle agranulocitosi e<l alle a11en1tie aplaslich e ad esito , que te ulLiu1e, qua'"'i sen1pr e letale, con1e avviene per qu ell e da ])er1zolo , xilolo , ecc. J)t' lle r1r1'-1J 1atìe n1i son o occu1Yalo con ])articolare riguardo in un altro lavor o , nel quale riure vie11e ricordato Ul1 caso di agranulocitosi cla ar seno,b.enzolo cura lo oon rapidissimo e ottimo ri ullato con l 'epatoterapia parenterale.

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Isr1ruTo

DI

C1.1NICA

~1EDICA. GENERALE

R. UNIVERSITÀ DI l \ ùMA D~rettore : prof. C. :FR UGONI.

DELLA.

1

Polineurite a1·senobenzolica. Epatotfrapia nelle polinenriti. Osservazioui sugli ac· cidenti della t erapia antiluetica. r)ott.

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FEliDIN1\NDO

CohELI,I, a&sistente.

Gli accider1ti nervos i ch e insorgono durante c u re arse11obenzoliche costituiscono una co1n11plicazio11e gr,a ve e degna della n1as.sima atLen · • .z1c> n e. J)esi<lero ricordare questo caso di polineurite i1on solo p-er la rarità cli11ica e per la notevole s u a estcnsiou.e, n1a anol1ei per l 'interesse pratico terapeuLico. ln fatti il b·rillante e rapido risultato ot te11 t1Lo i11 una . forn1a cl1e h a di solito un d e .cor so lungo e può avete delle serie c·o nse1g uenze, r11t.rita di essere conosciuto, anche percl1è 11on 111i è noto che Ilegli accide·n ti nervosi da ·.arse11ube11zolo (corr1e da oro) la tera1Yia epatica .sia s tata l>rin1a d 'ora usata. N011 s tarò a r .icord::rre i vari accidenti cl1e


.. « IL OOLICLINIOO »

1180

I

fANNO XLII,

NUl\I.

24]

È d.a $•.)1tolin_eare , ~e spesso q11~s ti lé\Ii in- ~ r1qbenzolica, furo~ fatte tre iniezioni di arsei1ocid~nli 1"'ri1na di ar.ri'var'e ,.all~ gravi e t.ern1i- ,. JJe!1zolo (Oi30-0,30-0,45) 'di cui ì 'ulti111a il giorno

prima dell en~~ata ~il Clinica. .. . - .. .. ' ~ . . · .J IO · .. Dopo la : ì].)r1~a di ques te tre iniezio11i comparz1a lérr11tche tranve difficolta della fonazione e della- mast·1caz1011e · . 1i . pa~s-egge11 . . , come· 1eaz1on1 . s1.~~r1e, .er1t.e1111 Rassegger1, . neut5ope ttie., pru- , , ,e. I 'astenia d!venne marc~tissi~a ed i dolori au1 1 1.!'.ft1 , ort1cana, cefalee , a stenie , ecc.., futt1 sègnil·- i~1entaro'(l.0 s1 cj,a dover ncorrere anche alla morcl1e s-e b e11e inlerpre l.ati , preludeitdo spesso accifi~~h . . . . · ·, , · ·h , . 1-,on a avuto eruz1on1 cutanee, 11on tonsilliti, d e11l1 p111 g1av1 anc . e morta1I , m~ttono sull al- Jion dQlori ar:ticolari, no-n disturbi sfinterici. lar111e e fan110 anzi tutte> sospendere il trattaEsame obbiettivo: Co11dizioni generali scadenti. irte11to e intrap·r ende-re le ,,. cure ~ nece~.sari.e ..eiVi- ~o~evo~~ impro~t~ _aslenic;a. Psiche de1)r essa ed tan<lo <lei disastri. 1 alvolta però tali segni di 'lTrit~bile con crisi ~i :pianl~. Non alleraz~oi1i del . )] n, _ . ., . respiro. Esame obb LeLl1vo visceral e negativo. Fa(\ iuIIt1e posso1lo n1ancare e c10 deve farci ancies arnimica Occhi.· strabismo e·onvergent e, pu· " ·· . · 11 . . . · co1 a plLl allc1lt1 a a eve1ntuale comparsa dup11Je isocoriche, bene reagenti alla luce ed all 'acra11te c.ure ar scnobenzoliche anche solo di paco1nod~ion~. Par.ali~i bi.latera~e del'l'a?~ucente. res lesi e di qualcl1e dolore di astenia ecc DoleJ?-z1a sui punti d1 u scita dei n. cran1c1. È d ' 1: h ]' d ' . .· Udito e olfatto normali. Paralisi bilaleral e del a sot~o in~are a.ne e a gra1> o som1g l1ai:ifacciale a tipo p eriferico per cui le gua11cie non za cl1e gli acc1de11t1 da arse1nobe nzoloterap la possono essere gonfiale, noi1 può n1ostrare i l1a11110 co11 quelli di auroterapia: infatti i vari cle11ti e non può fischiare, a·n che le palpebre accide11li cutanei , , ,i scerali, eniatici , nervosi i1on P?~sono ~ssere c~iuse. La i11asticazio11e e la l 11' . b . . · . h rleglut1z1oi1e s1 comp10110 male e stentata111ente. <e a1 s~no enzo 1?te1ap1a, s1 anno pu~·e d~- La lingua è appena sporta fra i denti. r ante 1 auroterapia ed anch e, sebbene i'n n11Riflessi addominali assenti. Arti superi ori: arinor g rado, durante la bis1m utote·r apia: l 'inte· flessia totale, riduzione marcatissiina della forresse particolare di tale son1i 0o-lianza che deriza ~uscol~re in . ~i:ibed~e gli. arti, specie alle · • . . i , b 'l . ll mani con impossib1l1là d1 fare il pug·no. L 'esa1ne 'a p1oua 1 r11cr1te da o stesso ineccan1smo pa- della se11sibilità obbiettiva no11 dà evidenti altetogenetico, sta appunto 11ella po ibile estenrazioni della sensibilità superficiale e profo11da; sione anche a questi della terapia epatica che vivo dolore alla pressione dei tronchi nervosi e ri.egli a ccidenti da arsenobeiizolo ha sinora del~e ma.sse m_uscola.ri. Non eYidente atrofia inu, be · sco1are, ipotonia notevole. COSI ne rispos to. Arti inferiori: assenia bilateral e dei riflessi rotulei ed achillei; forza 1nuscolare molto scarsa esse11do appena capace, a stento inentre è a letto, CA so (ogg·etto anch e di lezione da parte del prof. Frugoni). - Donna di 23 a., i1ulla nei fa- <li flettere ed estendere l'arto; ipotonia muscolare, non scosse fibrillari. NoLevole dolore alla migliari. pressio11e lungo i tronchi n ervosi e sulle masse Anamnesi fisiologica normale. Abitudini di vita 1nuscolari. Non alterazio11i evidenti della sensiregolari, non fuma . Beve un bicchiere di vino ))ilità superficiale e profonda, Lasègue, no11 Baal })asto. binski. Due a1111i fa comparvero cefalee fronto-parietali Staziori e eretta impossibile percl1è la paziente continue e su ccessivamente 111anifestazioni roseosi affloscia su sè stessa. liformi e maculose a tutto il corpo, clurate circa Ricerche : Urii1e negative, press. arter. 130 / 90. 4 inesi: un anno fa iniziò una gravida11za interSangue Hb. 65; GL. R. 3,9; V. G. 0,83; G. B. 9.000 ; rotta spontaneamente in 8° 1nese con feto morto. 11eutrof. 59; eosin. 5; 1non. 7; linf. 29. In t ale occasione u11a R. W. fu positiva, per cu i R. vv·., M.T.R., Kahn: nel sangue negatiYe. tre m esi fa iniziò una cura ar:;ènobenzolica per Puntura lombare: 12 cc. di liquor lin1pido; jniezioni settimanali endovenose progr essivamente press. iniziale 50, finale 25 _; albumina 0,30 %o; da 0 ,15 a 0,90, complessivi gr. 3, 15. glucosio 0,67 %o. Già dopo la prima iniezione la cefalea cessò, R. Pandy 1eggermenle positiva; R. W. neg·ativa. si ridusse l 'ast enia e .riprese bene nelle condizioni 3 • Cellule 8 per mmc generali ch e s'erano andat e fa cendo scadenti duReazione del mastice (n1etodo Goebel) : curva a rante la gravidanza ed aume11tò anche di peso. tjpo luetico. Intercalate con la cura arsenobenzolica fece anEsame elettrico : normale (inizio della sintonia. ch e 20 iniezioni di mercurio, a giorni alterni: tologia 20 giorni fa). Fondo oculare nor1nale . sette giorni dopo finila la serie di arsenobe11zolo, cioè 20 giorni fa, comi11ciò a n o tare 1)3.r es tesie alle R.o .c. - 16. Esame laringoiatrico: tonsille atrofich e ridott e òita della mano sin . con dolori prima lievi poi nd un piccolo an1masso di tessuto l i11fati co; co11 pi\1 forti ai polpas lrelli, ed alle n1asse muscolari la spremitura si hanno zaffi di secrezione t on del braccio e poi pares lesie e dolori an ch e alla sillare. 1nano destr a e su ccessivamenle an ch e agli arti Coles terinemia: 164 in1ng. %. Non seg11i di diainferiori. S 'aggiu11 sero poi dolori irradiati a cintesi en1ogenica. tura al tronco e comparve poi notevole astenia e Culi ed in lradermoreazio11i coll 'arse11 01>enzo1o: la s tazione erell a e la cleambulazion e cliYentarono tlifficili quindi del tutto impos ibili e poichè gli n egative. Con clud e11do: si i10 La la con1par sa dopo la priar li si flettevan o sotto il peso del corpo fu cos l relta a let lo persi tente1n e11te. Più tardi corr1- 1na serie di arsenobenzolo (totale g r. 3,15) cli una' polineurite di allo grado con prevalenza clei di parve dipl opia Una R. \·V. fu allora negativa. sturbi m o torj , _1)en cl1è anche i dolori sia11 0 forti ))er tali dj lur})i veniva ri1)resa la terapia arsenali' coitt!eguenze soito ·p ·P éceduti Id a seO'ni ìni-

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SEZIONE PRATICA

l~ssen<:f o

sLato ripreso il trattamento arse11obenzoJ1co, 11 quadro morboso h a lln rapido aggrava1ne~ to, allora la paz. letraparetica , con diplegia fa cciale e dell 'abducente viene in Clinica . Trattamen_to e de.::,or so : Fu sottoposta a tratta111e11 to _ epa t~c?: fega!o per os, 200 gr. al dì, e~tr~tt1 epa_t1c1 p er via parenterale ad alte dosi. S1 diede .P? l anche d ella stricnina (3 mmg. al dì) e del ~al1c1la to Na_ (3 gr. al dì). Non iposolfito Na o calcico o g luc_o s10 e n eppure pii1, 11atura]mente arsenobenzolo: ir1vece si fece terapia iodica (iodur? Na 4_ g r . al dì) e. più t ar cli bisìnutica per cont1nuare la t erapia anliluetica. Il iniglioramento iniziò subito dopo l 'inizio della terapia epatica, la s lricni11a ed il salicilato avendo p oco peso in una form a cosl diffu sa e }ir~gressiva. S_i ridussero d opo p ochi giorni, i dolori_ spon1ane1 e provocati lung·o i tronchi n er Yos1,. au1?1e11tar oi:io l e forze n eg·li arti sì ch e dopo 20 g1orn1 la paziente poteva stare i11 pie di ed anche camminare da sola. 1'on aveva più diplopia, ed il facci al e era tornat? qt1asi normale. Dopo un mese e mezzo la paz~ente. era comple ta1nente ristabilita, ed anche 1 riflessi erano ritornati. Questo t empo i11 una polineurite così diffusa come n el nostro caso è b en. poca cosa se si confronta l a lu11ga e sten~ tala ripresa, di molti rnesi, t alvolta con ricadute c:iie. ha11no .mostr,1to i casi anche quelli inolti pi~ l1ev1, d escritti n ella letter atura.

no11 dopo una cura antilue tic,a a rsenoben zo4 li ca e .L11ercurialc;; n el n o tro caso non si può 11ep1Jiure pen sare ad una i1 eurorecidiva · si lrat ta di u11a poli11eurit e in. orta alla' fitte ùi una serie di ar ·e11ob-enzolo , ed aggr avala con la ripresa, J1ri1na dell 'entra ta in Clinica, ~ella cura arsenobenzoli ca. Questo da lo ~ppogg1a e conferj11a 1'eziolog ia arsenob ~11zol1 ca n el m e1~tre. cl1e r ende rrteno J?'r ob1a b1l~ la co11rpartec1paz1one eziologica del n1erc.: ur10 c·l1e er a s LaLo fatto conte1npor anean1ente e cl1c può sostenere, b en c:hè molto p iù rara~~ente dell ' ars~noben~ol o , d el bismuto , e spec 1aln1ente del~ oro , s1ndror11i del tutto si 111i]1 Si Lrat.ta quindi di una polineurite diffusa co1~ ra dicolite, da arsen obe11zolo, polineurite ~ ral 1ido svjluppo e con sintomatologia sen sitiva d olor osa 110 Lev<)le, ma co11 predominante sinto1t1atologia rr10Loria. Sull 'i'nsorgenza di ques t.a . poline uriLe, al ·p·a ri di quanto può dirsi .r er le polineuril i da auroter apia in soggetti l~.> c . può ancJ1e dar si ch e ] a lues abbia pesato, sia per ur1 suo n eurotropi.smo quanto attraYerso una corn,p romissione epati'ca.

DrscussIONE .

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t evidente ch e i11 tal caso di tabe n on i poteva parlare, sia per la mancanza d ell 'Argy 11l{<)bert 011, dei d olori 1ancli1a1tli, sia per la lues cl1e è recente, sia per il tipo e la g rande diffusione d el proc~s~o (-t a r ti , 2 facciali , 2 abducen ti ), sia perch è: 1) la sinto111atologia è inso rta raµida111 ente in un sogg·etto ch e con la LeraJ)Ìa arsenohe nzolica era mig liorato d e-i <li s i.urbi ch e p rima aveva; 2) la sintomatologia con1inciò a ll a fin e di una cura antiluelica · ' :1) p er i risult a li d ella t erapia ch e ha portato a g uarig1011e. :È evidente oh e si tralta di una sindrome poli11euritica r ecente rapidamente costituitasi e di grande diffusione. f)i ch e eziol0gia ~ 1.scluse le polineuriti tos$i-infettive: difterite, t i fo, influenza , parotite, scarlattina, ecc., poich è n e manca l 'ezio]oaia o '· e.~cluso pure le polineuriti autotossi'ch e : d iah ete, uremia; le polineuriti da avitaminosi e quelle di origine tossica esogena: oro , pion1bo, alcool , solfuro di carrJonio, tallio , fo f.oifo, bi smuto , em eti11a , quelle cosidette da apiolo , ecc., e quelle ch e irtso,r gono dopo sierote1r J.pia (antitetanica, antidifterica), la diagnosi differ er1ziale stava specialmente fra ]a polineurit e luetica e i)o]\neurile da ar seno·b enzolo , ecc. : ma la polineurite. luetica come ricorda Frugoni ( I ), ir1sorge. in attività di lues e (l J C.

D ella poli11euri I e si/ili li ca pri111itivai in periodo t erziar i o. Rif. ~led., 1909, n. 1. F RUGONr.

Le I)O]i11 eurit i <la arsen oben zoli sono raTe. lZellogg e Eps tein (2) n e h an110 trov·a to l 'a11110 scorso solo 37 casi i1ell a le tteratura ; ma fc1 e sono di più: fra i g·r aY i accidenti della ar senobenzoloterapia le polineuri'ti sono n1eno frequenti delle dern1atit.i , ~loore e K eidel (3) J1a11no visto su 47. 000 i11iezioni di arsen obe1lzolo , 2 polineuriti e 21 d erm atiti. \.ome 110 g ià rico·r dato, durante c:ure arse11icali' e special.me11te arse 11o·b ·e n zolich e, vari acci<le11ti cutar1ei , viscer a li, e utat.ici , nervosf~ pu&sono insorg·ere; alcuni arseni cali poi hanno) t1na tossicità elettiva , costì l 'atoxil per il n. ot-1ico, 1'ar sacetina p er il n. acu~ti c.o, per ciò è· n ecessaria, durante tali cure con ar enicali s.;ùa 1 trivalenti cl1e pentavalenti, una particolare attenzione per individuar e subito i prin1i sintoj , u11 eriLeu1a, una r e.azione t e1mica un lieYe .1l111tet ' o , una passegger a neutropenia , (importanza di controlli cmatologici), qualch e parestesia astenia, cefalea, ecc. per evitare per lo m eno le gravissin1e con segu enze, anche mortali , cui si può arrivare conti11uando il trattament o . 1'"on ~i può escludere per es. che n el nos tro ca o, nel quale c'erano pure segni di' radico-. lite, com e è avvenuto un aggravamento d ella 1

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~RED, KELLOGG

e N. N. EP

TEIN.

Pol) neu ri tis 1

f ollowing Neoar sf ena1nine 1'heraJJ~' . Arch.

dern1.

and . Sypb., agosto 1934, pag. 521. (3) niooRE e K E1DEL_ Dermaiilis an d allied reacl~ons following the A rsen;cal I real men t of sypl t i .. lls. Arch. of. Int. ~led ., 27, 716, giug110 1921.


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siuL0111atologia preesistente e comparsa di di- zione c urativa, viene i11dicata ancl1e partendo Jilegia faccia le e dei dis turbi d ella d egluti- dal concetto che si Lraliti di fe11om eni t(}ssici. zio11 e, aila rip,r esa d ella terapia arsenobenzosecondo altri ~llergici, secondo noi probabilli ca, se que La fo sse s lata ulteriormente co11tin·1ente .'.ll1ergotoss.ìc,i, cl1e insorgono jn soggetti u 11a la , i nr ebbe arrivati anch e ad una con1c o11 preceiden~i epatici, ipoepatisn10, con insufpron1issione del frenico e del vao-o e ad una fi cenza epatica, sia pure li eve e latente, com e . b s1!1drome ascendente di Landry_ come € stato sile5so si nota con le prove de1la funzionalità vi sto talvolta anc'11e nelle polineuriti da auroerialica. Questo terreno di ipoepatismo costituitera11in, a d ecorso rapidan1enLe mortal e. rebbe la base s u c1u i si impiantano tali' fenome· 1'ali comp lica11ze poi durante cure arsenorii compli.catj vi i qua] i appunto per la particoh·en zolich e no11 sono tanto rare come &i crede larità del terreno in cui si sviluppano an0he ' forse alcuine sfuggono alla diag nosi ma se ven- 11er dosi del i11edican1e11to relativamente picgc>no ])eJl e i11terpr etate può darsi si trovino un cole e certo 11on tossi'c l1e p er Ja magg ioranza po, più freque ute111ente. d ei soggetti, pos&ono assun1ere particolare g ravità . Sarà una coincidenza come p•u ò avvenire per Cét~i piuttosto r ari , di cui talvolta se n e possono l)esidero a questo punto ricordare anc.h e le veder~ alcuni assieme e poi non se n e vedono si11dron1i i1e;rv0se cl1e po . . scmo acco.mpagnare più 1--ie1 lungo tempo, n1a noi 11ello spazio di ''ari.~ a1 fezioni fr,a Clii specialmente le anen1ie J)ùc hi 111esi al)bian10 visto qu.a li accidenti d a ecl i11 IJJarLicoJar 111odo quella perniciosa (sin<li'- ·enob en zoli u11a ::tgranulorit.osi, una d erma dro t11i di Lìchtl1ei1n), ch e talvolta sono b ene li l e e ques to caso di polineurite. i11flue11zate dall 'e1p atoterapia. . Io ho sott'ocL :i1rter esse di questa polineuirite oltre ch e cl1io Lre di quegti casi n ei quali con l 'epatoted al lato clinico, per la notevole esten sione e rapia i1on solo l 'ane111ia fu ottimamente cu ]Jrog r e· io11e della sinto111atolog ia , sta n ei rirata (.sì cl1e in un a don11a si è p·o tuto avere ul La Li ter::. peu tici ch e furono particolarmente una g ravida11za 11o r~n1 ale (Min. .Med., 1935) ed rapidi in confronto a quello cl1e è il d ecorso in un uon10 a 11cl1e la vis . sess.ualis cl1e er a Ell).ituale di ta li forme, ch e talvolta si prolun- t,()lI1pJela111e11te offuscata), ma sono pure scomparsi in gran parte i sintomi n ervosi agano per 1n0Jti m esi,· ribelli a lle terapie usuali (s tricnina, ~ali ci lati : i posolf1to di sodio , eletta ssìci , le parestesie e so no ricomparsi i ritric.i tà , n1.assaggi, ecc.). flesf:i. .Ricordo ch e le varie affezioni ch e possono Non mi consta che finora sia mai stata apdare queste sindron1i n ervose sono applllllto p licata j 'eµa loter apia n egli accide11ti n ervosi da ar en oben zoli: noi l 'abbian10 usala in seg uito quelle ch e J)Ossono dare una certa frequenza le polineuri t.i , essendo noto ch e vi sono le po· a nostre ricerche sperime.n ta li , n elle· quali ab·· li neuri ti anemiGhe in campo di a . perniciosa e biar:10 osserva t.o cl1e n ell 'i•ntossi cazione sperir1on per11iciosa, cl1c vi sono le 'l)Olineurili avi1nentale con dosi m edie di n eosalvarsan , i co11ig li trattati con estratti epatici (pernaemon) ta111inotich e, pellagra, b eriberi, scorb uto. L €zio1piatoge11eisi de lle siri1 dron1i n euroane·. ri1)rendo110 i11eg·lio e più rapidamente d ei conn1icJ1e è tuttora oscura e di ~cu>.,; a com e lo sotrc>lli , con cord ando in ciò con le osservazioni di Svjeih off ; ed ahbian10 visto pure ch e trat- J) O u g ualn10nte i rapporti cl1e pas ano fra anernja e sindro111e ì1ervo a , r ap11orti che forse tando dei conig li con estratti epatici sottocute ecl endove na con temporan ea1nente al n eosal var- rton s.ono di ca11sa ad effet to . Non si sa neppur e come l 'epatoter apia cl1e agj·sce s ulla sinf:an , si possono far sopportar e ai conig li le drome anen1ica possa talvolta, specialmente dosi n1orta li di neo ed anche, in qua lch e caso, se all 'i 11izio, bene influen zare an ch e la sindosi superiori .a quella mortale per i controlli. dronie n ervosa. No1n pare· ch e l' epatoterapia È noto d 'altra p arte ch e anche n egli acci'den Li cutanei sono già stati ottenuti dei buoni agisca sulla sindron1e n ervosa solo secondari a1u ente .attraversç> a l 1niglioran1ento emat i· risultati C011 l 'ep·a toterapia, (Spi ethoff, rv111. co e delle condizioni g·enerali, vi sono casi 11radt: , Helle, F'ulst e F ellner, Zolessi) anch'io che non traggono giovan)te11to e coin tinuano il c<>111e 110 già accennato sopra, ho ottenuto un loro d ecorso ancl1e dOJ)O il mig lioram e11to o ltin10 risu I Lato in una d ermatite solo con l 'e'en1atico, m entre vi son o dei casi con sca r sa J)D I o terapia parenterale, sen 1a iposolfito di so· si 11ton1atologia anen1ica e con predominante dio , se11za calcio, g lucosio od altro. La terapia epatica ch e ha in tali casi , co m e ~jnt.omatologia n ervosa nei quali il fegato J)UÒ dare ottin)i vantaggi. pur0- in sindromi di insuffi ci enza epatica, in Io rièordo i vantaggi che l epatote·r apia dà C':.l i di itteri da arsenobenzolo , ecc. (Villaret, in queste sindromi nervose di Licl1theim e .Tu . . tin-Be .. an çon e Desoi ll e) così favorevole a· 1

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queJJi che e·&5a può dare nelle polineuriti (ed allre for·m e nervose.i) perc;l1·è forse attraverso l 'aziorJe be111efica es1: Jicata dal fegato i·n aml.edue, bench·è grandi differenze cliniche· ed analo11101)atologicl1e esistano, si potre:b·h ero trov.are1 t1·a le due forme· dei .P'u nti di contatto ~j)Cc.ialme1ate fra quei casi di si11drorni di Lich1J1ei:1n in cui Ja si11tun1al0Jogia è p·revale11telll er1 Le polir1ouril.ica. . E se. è vero ct1e l'azione del fegato nelle po1incuriti, con1e noi ·11flrr1ettia11to, è prevalenteJl1ente u11 'azione antitossica i)otrebbe. essere ajJpunto attraverso questa azione ohe esso a gisce 11elle &indro111i ne1rvose di l,ichtheim ed a llora si verreb·b e i11direttameinte a11che ad apj)oggiare la teoria tossica patogeuetica di q uesle sin dron1i . Qualé sia e co111e si svil u J!l)·i q uest<) suppo·sto fattore tossico e quali siano i suoi ra µiporto con la sindro•m e anemica è a11CfJra ben difficile dire , perc.iò non voglio allungarn1 i su questo pu11to che è di particolare difficoltà ( 1). Di particolare interesse . poi è il prob·Jern1a della condotla del trattamento antiJue.tico in soggetti cl1e 11an110 mostr,ato precedentemente 1'r 11or11e11i di i Ll1 olleTa11za. 111 questi pazienti al pri1r10 apparire dei dislurbi si consiglia di interro11111'ere il tratta:111cn to in causa, &i.a esso arsenobenzolico, bismutico, aurico, r11erc u1riale, nel me11tre che viene indicata la sorve~lianza della funzio11alilà epatica, e l)UÒ esser e i11clicata, già dall 'i11izio della c ura e particolarin1ente in quelli cl1e li.a nno precedertti ep•a tici ta11to più se n10~ trano anohe piccoli seg11i di insuflìcenza apatica (glicemia, galatt.osuria p11·ovocata), il con1e111poraneo trattan1er1to con es tratti epatici. Nei sogg·etti poi che hanno 1nostrato feno1neni di i~tolleranza agli arse11o·b enzoli si co11~ iglia di seguitare con trattnm.e nto b ismutico, 111ercuriale e iodico. Tuttavia an c.he durante queste cure d eve porsi particolare attenzione p er cl1è questi sog·getti possono i110,strare fenorraeni di intolleranza an cl1e a successivi trattam e11ti e.on altri antiJuetici , poliintolleranza corr1e è avvenul o c;h e sog·g etti i ql1ali eb bero acrident.i da arse11obe.n zolo li hanno, avuti su.ccessi v::i111elltf. ancl1e co11 l 'auroterapia e vice-versa. J11tere~sa11ti al rigu \rdo d ella profilas,s i , so110 le osserv.azio11i di l{ebaud.i i'l quale 1 p artendo da 11 'osservaziorte. di 'l!,igari e Sivori, Sivo'l'i e ìvlenniti, ch e g'li an1inoacidi hanno una par:.. Li colare proprietà di::;intossicante, è riuscito 1

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SEZIONE PRATICA

Vedi discu ssione in MAROOLONGO: La palogen esi delle lesi on i spirta li n el l 'a.riemia perrii ci osa. T\f in. Med., 1933.

iniGLt.ando l 'arseno·b enzolo sc.,iolto nell 'amiJjoacido epati.cc., (epatoamina) a far soppo1tare ai suoi pazier1t i: delle dosi n1olto surpe riori a quelle cotr1u~1i ed :.\nche a cor1ti11uare il trattarr1ento in })azienti cl1e aveva1~0 mostrato seuni di inlolleranz3 . ..... Si tJOlrà rip·r er1derr allorcl il trattame11to arse11obenzolico 11ella nost.ra paziein te, seguendo q uest.e ir1dicazio11i? l\fi ser.:tl)'ra ct1e se si pot.rà cort le ir1dicazio1)i di ReLau<li co11ti11uare il tralta.n1ento irl quelli che hanno p·r eser1tato ia Lodici segni di intolleranza, una gra11dj~sirr1a 1)rudE.11za. p r.i:rrt:-l. di riprendere il trattamento i :1col1.>ato, sia ancora necessaria , speci e in quelli che 11ar11to p1resentato fenomeni gravi , feno1ne11i nervosi, ematic i, e le tell!ute de·rmaLiti, anzi vi sia ancora una 11etta controindi• caz1one. Nella 11ostra J~aziente 8bb·iarr1.o fatto tera1>ia. io,d ica e do1)0 111iglio•r an1ento terapia b·i s·n iut.i ca. Le condizioni gt)lterali sono· r ifiorite·, la 11. V'l . .è negativa e non verrà ripresa la terapia arsenicalf.i. 1

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Abbia1110 quin.di un caso di polineurite diffusa da ar$er1obenzolo ]a quale ha tratto n etl o giovamento dalla ter.a pia epatica ·intein siva: b enchè s n un caso solo sia difficile. trarre deduz1o·u i , tutta via, partendo dalJe nostre ricerc]1e spe1~i1nentali s11ll ~azione antitossica d egli estratti epatici e. per a11alogia a quanto si os serva 116!lle epat,iti e nelle dermatiti da arsenob e11zolo, n elle quali la terapia ep atica è il tratt.a111ento 111igliore. attualmente a disposizione, o.I pari di quanto .t1oi abbiamo osservato p er ] ·agr.ar1ulocito·s i da arsenobe.n zolo, si può a)ia11zare qualche i polesi: I ) che non solo nelle p1o li·n euriti e radicoliti, ma anc.h e n egli altri ,a ccidenti n er vo i (zoster, rnieliti, en 1~ efalilii ecc.) da arsenobe r1?.oloterapiia , la cura epalica è indicata, tanto r•ilt c.ì1e tali affezioni, di cui si co11oscei la gra Yità , da b'l~n 1JOCl1i n1ezzi teDapeutici traggono g iovan1ento1. L 'epatotera111ia è raccomandata specialn1ente i1elJa fat\e prirna, n el] a fase acuLa d el p1rocesso, anch e. per ch è b en si comJ>re11de che quanto più ci si allontana dalla fa se iniziale e lesioni g·ravi si son o costituite, tanto p iù difficile sarà otten er e dei buoni e ra pidi vantaggi; 2) data ]a g1unde somig liànza non solo clinica ma verosin1il111enle anoh e patogen etica , ch e tali accidenti J1a1Jno specii e con que1lli rin oro, ed .a11ch e da bisn1uto, n1er curio ect;., ~i può dedurre che pure n egli accidenti d a 1ali ter aipie, il fegato potrebbe tro, ar e la su a in cli cazi'o ne e i1on si g iudichi eccessivo se i 1

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IL POLICLINICO

ric,orda c.l1e tale t erapia, con1e pure1 quella co11 gli a111ino~citli 11otreh·b e e sere util e ancl1 e r1eJJ e a llrc })Olineuriti tos ich e: d a J)iornbo, a lC()Ol ecc. Il concetto teoTico su c ui l 'indioazione di lale terapia si basa è log ico e pub esser e a1>pJi ca lo ta nto più cl1e, oome si di sse, nelle aff ezio11i da .a uroterapia, da piom.b·o , bismuto, ~lGool ecc.. , non si dispo11e di ur1a terap1ia ch e :sia a priori più effi ca ce di ·q uella qui indi'cata , l a quale 11a l 'appogg·io sp erimentale. Ne v jen e ora una don1and a· cui non è certo facile ri SJ)Oncler e : Quale sar à il i11eccanisn10 d ',a zion e d ell 'e•J>at.o terapia in que ..to campo? ~ questo yn pro1:>1ema a11cora sotto g iudizi'o e c.l1e ~i ricollega strettamente con quell o Lut to ra di (,U::'.>SO del meccanismo patogen e tico d eg·l\ a·:cidenti s tessi. Si sa cl1e n ell 'an e1nia J)erni ciosa g li <)tl".i111i vantaggi ch e ogni giorno si o tt ~n,go110 con la terapia er>ati ca sono attri'-. b11iti a ll a prese11za del p rincip io antiane111ico, tnn al di fuori d e11 ·anerl1i'o ipercrom ir.l1e in se11so ]a lo, il lr1eccar1is1no d '.azion.e forse è diver . o . In u11 lavoro I:Jreced ente sulle a.granulocitosi da piramidor1P e s ull 'epatoter apia n elle agra1111locit o,s i 1)rimarie e secondarie, disoute11ùo qu esto proble111a io p en savo ch e l 'ottima e r apida azio11e terapeutica rnanifestata dal fegato 1.ell e agran uloci tosi fosse da colle·g·ar si p iù rì1e a lla prese11za d el prin cipio antianemico in se. a Ila preser1za negli estratti di fegato , di aflen o~ina e di acido ade nilico, ol1e h.3 nno, coJ t1e 110 controllato in su ccessive ricerche , una r1 elta az ione Jeucocitogena ancl1e in soggetti a ffetti da leu cope11ie r esiste'l1t i , a11emia p·eir. . . 111c iosa per esea111>1(1. Io sai ei però n1olto in certo ad ammettere q11csta spi~azione, cl1e se può valer e p·er le c-1granulocitosi, probabilmente non r egge p er le polineuriti e per le d ermatiti da arsenobenzolo . .:\11c.l1e Ja p robabile azione antialler gica d eg li estr a tti epatici ch e secondo a ltre mie ricer c.J1e 11o n è risultata cosrì evidente come qualcJ1c autore a ·vrebbe visto , forse no11 lta g ra nde i1nportanza ·in ques to campo. Ad essa !'i 1)oteva pensare poich.è nel n1ecc.a nismo pal oger1ctico degli :\ccidenti da arsenobenzolo (>lt.re a quella tossi ca an ch e la componente alle1g ica ha , s pecialn1e11te in a lc un i casi ed i11 lerre11i parti.col.ari., notevole parte. Ancl1e tl o i. per e.~ 011li_)io nbbiar110 amn1e. so per le <tgranu1oci to . . i ri a piran-iido n e u11 fattore al1erg·ico, loca le, i ·Lioge110, n1idollare, come ]o él n11nett,iamo per quella da arsenobe11zolo, con1e è ,.le tto i11 a ltra nota. 1

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~la nella patogen esi delle varie con1plica-

zi0ni da arse11obe11zol0Lt:rapi.a forse un.a azio11e 11ti&ta , al lergoto .. s i(,a d eiter111inatasi in particolari terreni , l1a la parte principale. Abbiamo sopra ri cordato le nostre ricer cl1e sull 'azio11e antitossica degìi est.ratti epatici. E SJ»ecia l111e.nle· atl ra\'er so a q11esta azi·o ne , sia 1n.1re arn111ette11do u11a contemporanea non diJì tt1strala azione .anti.a ller gica, che si po1rebJ)e f.11ieg·are ·il ineccanismo ·d'azione dell 'epatoteraJJia al l 'infl1ori d elle. anen1ie i percromiohe per11jciose e pern iuiosiformi. Probabilme nte poi l'azione disintossicante è cli,·er sa da estratto ad estratto, forse in rap1>orto ai di,re r sr 111etodi di estr azione e di purificazione, for se es lratti u gualmente attivi nel! 'anemia perniciosa r1on esplicano la stessa azione n ell e c..ondizioni morbose sopra ricordate. ln 1a l i11odo si possono spi egare g li j1)su.cces&i' cllt\ qualch e A. h a avuto, p er es., 11ella tera p ia della agranulocitosi , insuccess i cl1 e sono in contra sto con i briJlanti ri sultati otte11uti da altri , coS'ì com e ·è avven uto per le rle1'111,at iti. Il problen1 a lutL.avia è difficile, è ancora r ece11Le e Jon ta110 dall 'eis ser e risolto, esso è tutto ra ogg·etto di' studio perc:h è è di particolar e inter esse anche p er ap1)licazioni su ccessive, il i)otf r stabilire a quale co1npone11te, a quale frazio11e cl elì 'estratto epati co (all 'infuori del 1)ri11ci pio antiane111ico) ·è a ttribuibile l 'azione t erapeu tjca in tale can1po ed altra.verso a quale preciso rneccanis1no tale azione si manifesti. t s perabile cl1 e ~ i possano con su cc.e ssive ricerch e, c l1i:ari1·e qu2sti punti di capitale in1portanza in i11odo da poter est erlder.e i lin1iti e le àf1plicazio11 i di questa terap ia che, introclotta con così grande su ccesso n ella terapia dell 'an e111i.a IJ·er11iciosa, comincia a dare ancl1e a ll 'infu ori di essa d egli utilissin1i vantaggi. 1

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RJASSlJNTO. È ricordata un!l polineurite diffusa e g r a\'e,

pre vale·nten1e11lc m c•t<Yl'Ìa (t etrap·a resi con ariflessia totale, d iplegia facciale e diplegia deg li ab·d ucenti, dolori ai tronchi' n er vosi ed .f1lle n1asse muscolari) inso.rta in una leutica di 23 a1111i , dopo la J)ri1na serie di n eoar senobe11zolo (gr. 3.15), ag-gravata con la ripre a cle Jla terapia e curata co11 otti1ni ri ultati co11 la t er a pia ep ati ca inten siva cui si aggiu11se s tricni11a e salic ila to Na e iodio. sì c:h e in un r11 ese e m ezzo la paziente era guarita . L 'inter esse del caso oltre ch e n ella rarità e nel quadro clinico co ì esteso, sta n e l rapido


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r.isulluto terapeutico oltenuto con la teraip1ia epatica i11 una forn1a c·h e di solito ha un decorso rr1ollo lungo e rìbelle alle terapie usuali. Basandosi su pro.I:Jrìe rice1~che sperin1entali i11 c ui si i i leva l 'azione antitossica degli estratti epatici (conigli i11tossicati con neosalvarsa11 f.• poi trattali con estratti epatici riprendono l)iù rapidamente dei controlli - osser-v-azione al1che ·di Spiethoff - , conigli trattati cont e1nporaneamente co11 noosalvarsa11 e con estratti epatici soppo-rtano dosi magg·iori dei co11t1volli, e talvolta anche la do&è mortale o 111aggiori d ella mortale), e1d avendo ottenuto Lrilla11ti risultati i11 altri ,gravi accidenti' da a1se11obenzoloterapia (a.g ranulocitosi e dermatite), 1' L.\.. propo11e· l ' epatoterapia orale· e parti c?larme11te pare11terale intensiva e p•r ecoce, ne1 vari acGidenti nervosi da ar&e11.obenzolo: zoste•r , J~...1in2·u riti , radicoliti , n1ielit i encefa' 1iti. Per l 'ar1alogia clinica e verosimiln1ente patogenetica cl1e esis te fra questi accide11ti e <1u elli da altre chemioterapie, sp ecialmente auroterapia, l 'A. pe11sa, b en ch è non l 'ab·b ·i a a i1Gora controllato , ch e la t erapia epatica condott,a inte11sa111e11te, sp·e cie n egli stadi iniziali (lelle affezioni, possa riuscire uti'le .anohe in questi e 11ell~ varie poline:urili tossiche (piomJ-,o , alcool ecc.) e nei loro feno111eni to-ssici gen erali. Il meccanisn10 d 'azjone dell'epatoterapia iii t uLt.e questo affezion i potrebb"e, secondo l 'A. , lrtanifestarsi p1·evale11temente se non esclusivamente in via antitossica. 1

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Pubblloazloae aeoessar/11 al Medici

Condotti:

oott. Prof. ANDREA FERRANNINI J?o~ente

di. Patologia Speciale Medica e di Cl.1n1oa. Medica nella R. Univel'6ità di Napoli

PATOLOGIA SPECIALE MEDICA EPITOME ad uso dei Medioi e degli Studenti Prefazione del Prof. AGENORE ZERI Dir~tore de11'Ietituto di Patologia Speciale .Medica nella R. Università di Roma Rip~rtiamo

un altro dei giudizi recentemente espresso su que; sto libro del prof. FERRANNINl : •

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SEZIONE PRATICA

••• « Nella produzione libraria del

nostro Paese mancooa una così snellai ed utile guida del medico al letto dell'ammalato ,, . (Il « Policlinico », 6 maggio 1935).

GIUSEPPE SANARELLI.

Volume di pagg. XII -524, con 151 figure in nero ed ·a colori n~,l testo. Prezzo: in brochure L. 5 6 ; rilegato in tela L. 6 4 ; p1u le spese postali di spt.:dizione. Per gli . abbon~ti ~ l « Policlinico » ris?ettivamente L. 5 O e L. 5 8 • 1n Italia , 1n porto franco. Per l'estero rispettivamente L. 5 3 e L. 6 2 . Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI, Ufficio Postale Sue· . cursale diciot"o; POMA-.

NOTE .E CONTRIBUTI OSPEDALI RIUNITI DI SALERNO

· Direl tore: lJrof.

l{AJ<'FAE LE LETTIERI.

Sulla Roeutgente1·apia delle laringi ti bercolari. J.->rof.

GASTONE BEC CHINI ,

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p rin1ario radiologo.

'1i a cci11g·o· a .questa l}reve nota con l 'intento di \ olgarizz.are più di qua11to lo· sia e quanto I.o rlleriti quella ch e ormai oggi devesi con sic1erare una acquisizione della roe.n tgenterapia. l . n. roentgente.rap ia contro l ~ laringiti tuberl'~]ari non. goùe an~ora . di quella vasta applicaz1one cl1e i vantaggi cl1e es.sa arreca le dovrehJ)ero riconoscere,. r. c iò spie cialrnente, o're si ~r.r1g~a pre sente eh-e contro di essa (naturalm enL~ tlj.»p]icata. da chi ~ell'arte), com e contro part1t ~t , 11on esistono, s1 può asserire i1 m ·punen1e11te, conseguei11.ze dannose o spiace.voli ma al rr1af;f::j1no ntlllità di azione. ·' ' Ifo J'irrupressione: che non siano estranei a questo assenteismo ve·r so la e.tira radiante della l. t. i timori elle per un lasso di tempo n on breve l1a11no accompag11ato la radioterapia in ran~erologia: intendo al lud.ere agli spauracchi cl:-11 ede.m~ della ,glotticle ed a quello d e.Ile rad1011ecros1 cartj1agi11ee. Acciclenti, i due de11recabili notevoln1e-J1te, dei qu.ali non m~nca­ no <.locumentazjoni nella letteratura ma sui tJUEdi si è deci~amente esagerato; sp~urac.chio g rave, gra,'ibsimo, quello dell 'edema della gl ol ti.de, pos.sil>ile a d eterminarsi, anche con rig,)r ismo di tecnica , p er certe date condizior1i che. i1oi, . g.e-?~Tican1ente, diciamo di spiccata rad1osens1b1l1ta loc.1le, e relativam.e nte alle q~n 1i ?on possediamo alc·u1n da Lo esplicativo btolog100, ma , eventualmente, solo come conseg·ltenza d ell 'i:tpplicazione di qu.antitativi rarli ;ruti dec i sartl~n~e superiori a quelli e.b e n ec<-·s.:-:jtano per la forma tl1bercolar e. :E: n ei trat.ta111enti attinici d elle n eoplasie laringo-faringee: inf':1tti, 11eo1.) lasie dotat.e di una spicc.a ta radtores1ste.nza leg·ata all 'org·a no pj1) cl1e fld una speciale costituzione istolog ica, e come tali aul)isognevoli di elevati dosagai radiar1ti ch e • ' . lt> ' ~i e l)Otuto, n1olto sporadicam ente, verificare a ter1~jne di cura od a c ura inoltrata, qualche acc·rdente eden1atoso. F ch e in argomento si s ia esag·erato lo pro\1a del resto luminos.a.mente la tecnica radium-roentgen ch e mo]ti radiotC'r~ 11euli applicano o.g·gi, con su ccesso. in cance1·t)logia lari11gea qu ando intraprerLd~no a ra· dio trattare senza irr1porre, come una ,rolta , la tr<:1cl1eotomia preventiva: io stesso annove1·0 11ella n11i.a ])ratica nun1er osi cancri larin gei 1

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rc1e11t,genlrattati senza tracheoton1ia e senza latartt ~ in due ebbi a rilevare qualche lieve esan1er1tare alcuna co111plicanza spiacevole. cerhazjone .dolorifica dopo la IJirima o la sel"elativamente alle condro,n ecrosi poi r itengo· co11da apµ·lic:azione : esacerbazioni che si procl1e si sia esagerato ancor più data la loro adt rè:\~sero al rt1assi1110 24-48 ore per poi diledirj ttura sp oradi ca possib·ilità anc.h e con rileguare co1r1p1let~1111er1te ~ cedere invece posto ad va11 ti so111n1inistrazior1i di energia radiante . Se t111n 111iglioria soggetti-va (miglioria ch e i11ven e ricorda qu:1lruna verifi catasi mo·l ti anni adcr, cli :i1orrna, è precocissi n1a) che. si com .pe11dietr(J in Ger111ania ove si trattava il can cro din ir1 una din1inuzione del dolore spontaneo ìari11geo co n una tecn ica chei, se può essere dio durante i co lpi di tosse e della disfagia: discutibile per a lt.re contingertze, è, secondo n1e, mi1tuzione d&l dolore cl1e generalmente in a<l<lirj ttura inadatta al caso: con una dose, l)re ,·e, qualunque bia il titolo della lesione, arr ioè, rr1assiva , in seduta unica; in altri paesi' ri v~t gradal amen te alla scomparsa di esso coove a tal sisterr1a si contrappone il criterio di &l it.uendo tale decorso l ',app·annag~io l)ÌÙ coSJ)U7.iare nel tempo le rAdiazioni 11ecessarie ta]e siante e pit1 in1mediato della terapia della l.t. SJ)iaceYole sequela si può dire ·è rimasta sco110<.:0111unque ho l 'in111ressione cl1e anche. quelle sciuta. Ql1alcuno a soste1~no della particolare lievi esaccrb,azioni dolorifi c1h e transitorie di c ui \'ulucrabilità ·d elle cartilagini ha parlato di h o f,ttto testè cen110 possono faciln1ente eviro11cl.r'1r·ecrosi coD. dosi addirittura minime: lar$i ricorr endo 11elle forme ulcerative ad un 11ecrosi .:.11e sarebbero interve·n ute, c ioè, con trattamento co11dotto fin dall'inizio in forma dc>si adatte al trattamento di ec.z emi , o di si- pi11 blanda; ·è cosi agendo , infatti, cl1e nei <.:f,si della barba o a quelle per linfoadenie tuquattro restanti casi ulcerati io non assistei })erc0lari: dosi , cioè , inferiori o equivalenti a al( t111, pur transitorio, p eggioran1ento ·og.gettivo; dicendo clelle do.s i ritornerò b-revem ent e quel le u sa i.e per la laringit'3 t11bercolare. L 'u Ilicit à, l)ÌÙ cltf~ Ja rarità di. tali ca si, dinanzi in argomento. Se è paGiflco ch e tanto le forme produttive alle migliaia e mi gliaia di radiotrattan1enti cut.a nei o g hiar\do]ari cervicali esP,guiti dai radio- cl1e Jc evo]utivf possono e debbono venire irlll.g i di tt1LLi i tJaesi e non seguìti da tale S€- racli:l te è altrettanto acquisito però c.h e i reql1eìa autorizza a ricercare ]a c.ausa di tale eve- s ultat.i d efìnitivi ch e si hanno n e] primo tipo ~0110 di gra11 Ju11g·a più notevoli più costanti nie11za irt qt1alsiasi altro fattore minorante la di quelli ottentiti neg-li a111malati del seco11do resis te r1za de]la r ·a rte fuorchè 11elle radiazior1i. l co1l C€:'tti ditl~ tti"Vi della terapia. contro le la- ti1J<J. e cl1e se non è infrequente l)Ot er r egitrare fra le form e produttive d elle g uarigi oni ri11 g iti tubercolari li pos ian10 oggi consideraoltrt.ch è cliniche anc.he anatomicl1e ed as i~Le­ re r1etta111e11te tracciati per qt1anto riguarda il r e talora a complete deterzio11i laringee, Lal e tipo a11aton10- ~ lini co d ella forrr1a che può ber:·os~ibili tà i1on occorre , o per lo meno eccezio· n e fl •...iarne. ~Ientre in u11 l)rin10 periodo, specialrn ejlte per 01)era del Rieltmann (1924), si · i1 a ]111ente, i1elle forme evolt1tiv0 ove 1'ulcer az1one rr1ostra sovente una te11ace. p·er sist e·11za: sc>J10 ri servate .al trattamento X soltanto le fores::;a si riduce, assiste all'attenuarsi od al]a n1e a tj po procluttivo. esclud endo in modo assco1uparsa delJ 'eden1a ch e spesso le tien e con1~o luto le for111e gcn erica111ente indi cate co111e. • • • • • • evolutive, oggi tale esclusione è sorpassata, e 1)agn1a, ma per con1Jpar1re, se vi ri·esce, impiega n1esi B m esi. In tali forme la n1ig lior:iai tul Li g li AA. r.h e si sono occupati dell'arg·osoggetti,ra, ch e sen1pre ha per base, i11 n1a.g 1ne11to e fra i quali figl1ra110 in prin1a linea g iore o i11i11ore grado, una n1odifì ca anatomiinulti italiani (Atti li , Parola, Ta1tagli, 1F erreca (djr11inuzio11 e di rossore, di ed e·m a , e di inri c;cc .) so110 unani1nan1e·n te co ncordi nel ricofillrétz.ione) piiù ch e la guarigio·n e anaton10-panoscere ch e non e 'è alc una ragione pe·r esclutologica, ripetiamo se non eccezionale rara,. (]ere dalle possibilità del b ene.fi cio terapie.o a11deve costituire il fine cui mirare con il trattac b e le for111e essudative . Io mi associo· piena111er1to. 111 e11te a tal punto di vista per non avere avuto I 1naggiori resultati ch e si r egistr a110 nelle a ]a1ne11ta r e alrunc'h è di increscioso n ella cu laringiti t.1:>.c. produttive, ove l 'infiltrazione,. ra roentgen di forme estesamente ulcerati,Te ed cioè , rostituisce l'essenza del 1quadro ai1at oede 1r1atose: qualch e lieve esacerbazione dolo rimico. sono in diretta co rrelazion e con quello ficd o di fagica che in qualcuno di que~ ti amc l1e si sa esse re il meccani :--mo di azione delle 111 <,lali può mar1ife tarsi con1e con egue11za ir111netlialo delle prin1e ap·p licazioni, oltre no1n es- ratliazioni X i1egli infiltrati t.b. c. In base a ricerc11e speri1n cntali si è potuto stabilire ch e . t•re ~rfal l o cosiante è errtpre tran sitoria e. n1ai l 'élzione d ell 'e11ergia radiante si con11)e11dia, in a .. ~ urge a g r a<li da de tare l)·r eoccupazione: c1uc.s te forme, es. enzialmente in un 'attività nella l11ia casistica, ch P, i compendia i11 17 ~cl ero ante d egli elen1enti con11ettivali ol1e at. c a~i. se i ~ono Je forme ulcerati ve: di e i sol-

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torniano il tubercolo, ve11endosi in la] n1odo a d el<.•1 n1inare un a111b·i ei1t te n on adatto alla viJ.a]ità d el b ac;jlJo; p r ocesso di sclerosi , i)erò , cl1e più cl1e da u11 'azjone diretta d ei ra.g·gi su gli ele1r1enti cellulari pare sia detern1inato d a un:azione ec,citan te r.he eserci Lere bbero sulle cellule connettivali il l e~ sostanze sin1ili a corr:i proteici ed alla tubercolina cl1e si produrre1bbero da lla distruzione cl1e i raggi cl eter111 i11é\1.10, d ei linfoc iti e dei leu cociti . IJ tiJ.10, direi , preve•n tivo più ch e direttan1 ente curativo dell'azione dei raggi X co11tro gl i 111 filtrati t . h. c. ci dà ragione della sua i11.inore e llic:tcia di11anzi ai 11roce ~ i ulrerativ i per i qua li occorrereb·be un 'azione cl1e oltre cr ear e c ircof,f.a ntemer1te (cicatrizzando) un ambiente s fa Yore·vole per il germe , fa cilitasse la ripar azione di tuLti q11ei t essut i case i fìcati, necrol1c.1 ed i11 preda a processi infiammatori da assoc iazione batterica e11e costituiscono l 'essenza deJJa lesione e ch e hanno perduta ogni possi})ili Là di dar rir-etlo in seno a lo1ro a qualsias i processo sclerosante·: un 'azione del genere i rag1.;i X, in a111bie11te tubercolar e, n on la eserc i1..a11 0 con facilità. :]: r8 i distu rbi della l. t. (di qualunque L11)0 es~ét sia) il pr1n10 ch e cecle è il d olor e : l 'attenuazione di esso talor a è precoci . in1a: si p1uò Tegi s Lrare g'ià dO})O qualch e o ra dalla prin1a :a1>1)1 icazione-: <li 11or1na i1erò essa inizia d o1}0 l e 24 or e e va q ui11di vi.a via l'empre p iù n1or.ca11dosi fin o ad ot tenersi, entro perriodi. variabili da caso .a caso, n1a di n o1n1a entro due-tre srtti1nane, la ~co 1m1)arsa di ogni sensazio11e <l<)lorosa e di ogni disturbo disfagico. Tale risultalo è, ripeto, di nor11La così evidente e p1recoce da essere spessis imo ipervalori zzato, dagli s te ~ i an1n1alati , per quello cl1e € c<Jncetto p·r ognos lico definitivo. J,a disfonia può anch'essa n1odificarsi , però nc>11 J)recocemcn te con1e il dolore n è sen1p·re co r1~.1)letamentc.

l .. e i11odificihe lor.ali anaton1icl1c son o le piiù va1ic: il dato r iferito ch e accanto a guarig io1ti :ana tt1n1iche complete ragg·illiilg ib ili nello spazio di 3-4-5 m e i coesistono fo rme non su scetitibili di ripara:lio11e l~sc ia corr11)r endere quanto varia possa essere la g·amma dei rilievi lari11goscopic i dopo la t erapia. La questione del d osaggio e del tecnicisn10 di irradiazione non ha, secondo n1e, eccessi va j1r1portanza in ar g·ornento; resultati ugualn1e11 le buo11i so no r iferiti d a AA. vari con l 'u-so di lec.,11iche ass1i di verse (an che per il quantitativo) fra loro; a tale constatazione se t1n \ alore si deve dare le si dia come depone1tte della bno1ta radiosen sibilit à clel processo tuJ.)ercoJare (produltiYo) ancl1e ri el larin ge. Ilo 1

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SEZIONE PRATICA

volnLo di pe rsona co11vi1Lcer n1i di quan1,o 110 t e~ tè af fer1nat 0 a ttuando su forn1e produttive 1 fril lor o equivd le11ti , delle t ecnich e diver e e so11)111111istr a11dn qualità erl a11c.h e qua11tital i vi diversi ùi rag·gi : i r e ultati so110 tati del tutto so , . l'é:l J' por1ibil1. Ho irradi1to, avvicinandon1 i è:l quanto fa l 'Atti li , co11 forte filtrazione (O, 5 ( :u -1 All) tre campi (2 laterali e 1 anter.) a g iorr1i alterni da 30 cn1 di D. F. con 150 k\;y e $<11n111inistranclo 250 r. per og·11i can1po e per ogni seduta, salvo ripetere il ciclo clujJO :$·0- i O giorn i , ed 11<> irradiato con fìltro di 4 1111H . di A11. , da 25 cn1. di D. F. , due ca11t1)i (soJI a11lo i la lerali) a distanza di ei gior11i i · un c1 dnll 'altru, ritornando Sll ogni campo i:>er due volte, og·ni volta con 3 H e ripetendo l 'intiero o parle d 61 c iclo dopo un m e, e dal] 'ultima jrr-ldiazione. !\iE,]}e for111e ulcer ative h o distribujto per ~ e­ c.lult• d o aggi più ridotti: 2H, ed egual111en le ho f.'-l lto per le forn1e prod.uttive nei r.ag·azzi. ì1o ottenuto r es ultati equivalenti con le due lec11ich e: ta lora fa ce11do u o della pri11na si g uaclagi1a in len1po: e sa però la ritengo da e1i1t1i11.arsi senz'altro nelle forrn e u1cero -·e ') notevolmente edematose. Vc>glio richiamare ... 11 un dP Lt ag·lio ch e l)UÒ facilitare ìa diffusione clel trattan1ento X co11tro Jc l. t. n ei sanatori 0\ e ,gen eral1r1ente l 'i1uJJi;":l nt.o radiolog·ico i basa soltan to su un appè:l r ecch io per d iag·no tic.a sui 100 k'"· : ebben e con tali appar ecc.11i si può att uar e benissin10 il secondo tipo di terapia da n1e d e critto fa.~er1do d elle sedute cli 8-15 prin1i (con 1-2 l\f,i.\) ed <>lte11eind o qua11to ~i può s.p erare da lla roentgenter apia. 1

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RIASSl TNTO. L ' A. si intrattiene _ul la utilità della roe11tge11terapia del le laring·iLi tubercolari ~ ia del tipo JJrodutli\'O cl1e evolutivo. Accenn.ato al r11eccanisn10 di azione dei rag·g i X u t ale processo ed alle sequ ele beneficl1 e cl1e all ·a1J.1; lic.azio ne loro fGl11no eg·uito accenna a lle dosi, alta t.ecnica e dice co11)e tin tipo di e . . a J)Os"'a nt tuarsi ancl1e con g·Ji appareccl1i radiologi ci Jier dia.g·noslica (100 k,,·.) cl1e ge11eraln1ente ·0110 in u so nei sanatori. BIBLIOGRAFIA . AT1'ILI. Rad. l\Iecl. , 1934, n. ~~. D E BICKJ. Stralen ther, B. 1 , H. 1, J 924. FBRHERL Le Forze a 11i tarie, 1933, n . 26. Ji'nATIKI. Quacler. Radiol., a 1111 0 ITJ, f a c. PAROLA. Tubercolo i , 1931. RIECKl\I -\.NN. Die R oenlgenbehanrllung cler

6. Lun gen

und l(. T. Lipsia , 1924.

STR \ N BERG. J our11. of 1\111er. ~led . 1\ ss. n. 20, 1928. 'I \HTAGLr. RiY. di Rarl. e Fis. f\leò. , 1930. 7. \~CE. Lrahlenlerapia, vol . 48, fa c. 4. 1

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« IL POLICLIN I CO »

TECNICA CHIRURGICA Raccolta intraeranica post-traumatica com· primente il cervello evacuata con ago perforatore. Guarigione. J)rof. Gl11no Ec;1n1, Chirurgo Primario clell 'Ospedale di S. Spirito - Roma.

rI.re anni fa (I ) fe ci t1asformare la punta dei co111u11i ag·l1i da i niezio1\e o da puntura esplorat iv~ in 111odo che iisulta&Ser o eguali a pu11te di trapa11 0 . ~fali .ng·l1i, ruo tati con un piccolo n1o tore elettrico, forano le ossa; poi di stac c.a ti dal n1otore servo·110 agli usi ab·ituali. L 'ago ruotando fora anche i tegumenti; l'anest esia, quando è richiesta è limitatissima. Estratto l 'ugo , sulla pelle non resta ch e un foro pari a quello di una comt111e puntura. Usato per punture crar1iche, l 'ago scava nel] ·osso un canalett0 n e l quale è contenuto esatta1nen te e per muoverlo occorre un certo at1:ritu ; v en etra 11el cer'\iello esatt:tmente nella rlirezii)lle nella quale è stato perforato il crar1io; qu)ndi non può produrre c h e un foro . Se potesse esst'r n1os~o di lato o in alto o i11 b,asso, prodt1rrebbe lesio11i simili a ta a li. r · . } 5 'r1ova esser certi c ie tali pericolosi mo·v imenti Il t ,11 possano avvet1i1 e . . ~e. occ?rre n.1uove~e il capo , mentre 1'ago è inf~ ~$O, i. mov1n1cnt1 possono esser compiuti ~e nza v er1co lo clìe· l 'ago si sposti. Tali occorrenzP- si verificano quando , avend o pt111Lo un ventricolc cer ebrale, si voglia, per contrasto radi ografi co, sostituire il liquido '.:011 aria e, in qualch e caso, per far radiog rafìc ii-i po: e di ver se n1entre l'ago è ancora i1ei '1~ 11 lric.oli. 1..ie ci'rcostanLe cl1e più frequentemente d a11110 occasione ~ JJUI1t11re cer ebr ali sono la ricer ca di em.aton1i , di ascessi o d ci ventricoli cer ehr.ali. Di solito si tratta di fo·r mazioni ch e dil'ficj ln1ente -sfuggo110 .a ll 'esplorazi'one con agl1i; ma vi sono casi n ei quali la puntura ri esc€ì n egativa e l) lIÒ sembrar opp-01tuno ripe t 0rla nella st essa regione cambiando alquanto la direzione dell 'agn. CiL> ~i può fare e trae11do l 'ago fino a riporLar11e la pw1ta nello spessor e d ei t egumenti e f(1rando poi n ell a n11ov1 direzi011e il cranio ed il ~u o con te 11 uto . La seco nda perforazione avvier1e spedita111e11te con1e la prima. ~la ) contro un tal modo di proced ere c'è cla ul)bietlare cl1e, :";e una sola puntura p1u ò, (1) Ago da puntura esplorativa perforat ore de] cranio. Policlinico, Sez. Prat., 19S2.

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essere, conside rata iu.11oc,ua p er il cervello non si d ebbono riten er e egualmente i11noc.u~ più 1.11111ture c h e Lraver si110 una a cca11to all'altra la stessa zona di' cervello. . I. casi ch 0 richie dono di ripeter le punture s1 i11 co11trano &p ecialn1e11te nella ricer ca dei V€'1Jtricoli cer ebrali qua11do i ventricoli siano rido1ti . di volU1IT1e, p er ch è con1pressi' oppure S] >'(1Sl.a l1 dalla 11orn1a1e ::;e·d o. la. riduzio11e (li ,~olun1 e e lo spostamento IlO~l 111teressano quat:ii 111ai tutto un ventricolo e~ ~n genere, un ventricolo diffi ciln1e11te reper1b1lr· da una r egio 11e lo è facilmente da un altra. Perciò, se u11 ventricolo no11 venga tro-· va to con la prin1a puntura, è conveniente cerc.a rlo pu1igendo in a ltra sede . 11t generale si può riten ere che chi si dispo uga a f::tr i>unture cereb rali d ebba esser Jl>re11ara to a farn e più di una. J>er lo studio dei ' ;entricoli cer ebrali occorro110 due punture; una per lato e spesso in u 110 dei lati oc·corre pungere in più di una reg ione. Per la ricer ca di ascessi o di ematomi ~) L)&::-0110 occorrere due, tre o più punture in S(·di diverse. .Prin1a di pungere, alcuni vogliono scop1r ir lèt ùura madre e vederla a llo sco'J?O di evitare l1:1)&io11i vasali. _.\llora occorre far trapanazioni di u11 centin1etro almeno ; atto al quale si può rico11oscere una g ravità non g ra11de, ina non .. i JJUÒ attribuire . ·va11taggio a lc uno , p er ch ,è essa non permette di vedere che i vasi della dura madre, i q1Uali avendo se.de de t erminata ~ pos ono essere siCil..Ira111en1e evitati evitando dil r1u11gere la r egion0 ch e li contiene. Se si ·volcs ero eYita r e· i ,ra si piali , occoTrereJ)b·e incider e la dura inadre e suturarla dopo la pur1tura. La Lrapanazio11e n eces ·aria a far ciò i1on potrebbe più es er e n1olto pi ccola e 1·atto operativo, i'n casi di ipe•r pressio11e, esporr è])be a l pericolo cii fistole di li qu ido e ad ernie cereb·r a li. 111 realtà il p ericolo di leder vasi piali è trascurabile, nient.re, anche sen za incider e la dura , 11na trapa11azio11e anche piccola esp,o ne al l)ericolo di emo·r ragie o di ematomi. ?\Ili sembra ch e 1111 atto diagnostico da usare correntement e, spesso ripetutamente nello stesso soggetto , possa tanto più volentieri esser e usato quartto più sia n1ite. 1

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Il 111odo di p ratjca r la puntura cranica come ver a puntura, a ttraver~o le parti molli forate e 11(111 i11cise è s tato gi ~ d a anni insegnato da Nei ser e ~ollak. i quali fecer o anch e costruire uI10 speciale s tru111entario mediante il quale


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NUl\1.

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SEZIONE PRATICA

si irnmobilizzar10 i tegumenti e si perforano in ~ieme col cranio , poi n el foro si i11troduce u11 ago . La larga aµ1)licazione ch e essi n e ferero ' ialse a dirrtostrare i p·r egi del 1netodo ed a dare assic,uralione della su a innocuità. .H.i~pet lo allo stru.111entario dei p-redetti AA. il 111io ag·o perforatore rap1)r e enta una sen1f1li ficazi one notevole. ~f ediante esso: Ilel nuo Osp eidale, la puntura cr.a11ica ,è diveinut.a 1111 alto ch e può essere eseg·ui Lo ovui11que con1e la p11ntura esplo rativa d i riarti ll10lli . Le precauzioni più grandi che sono i1ecessarie riguardano la posizio11e da dare al capo, la direzione da dare all 'ago e la profondità a1Ja quale l 'ago deve penetrare. La posizione del capo h a im·p o1ianza pecialme11le qu ando si tratti di punge.re i ventri cuJi per vuotarli d eil liquido e riempilrlli d'aria . Oocorre ch e la pu11t ura avven ga da un tratto d eclive, affincl1è il liquido poss.a uscire faci l111ente e l 'aria ll(>n abbia la possibilità di s(ug·gire fir10 a ch e i ve11tricoli non siano p1ieni . La pressio11e· nei ventricol i no,n sempre è tale ch e appena l 'ago vi penetri il liquido za111.1:-"jlli. Se si p unge un ventricolo 11ella parte più elevala 5pesso il liquido i1011 esce spontauea1nente o i1 e esce solo poco; se si punge u-r1 sog-getto adagiato su un lato in n1odo ch e d ei due v~n Lricoli uno. sia situato più in alto e l 'al tro 1)iù in bagso, . sp esso il liquido non esce cl1 e dal ventricolo ~ituato in basso. .Seguo ch e in tutti dL1e la tèn sione è poco elevata e cl1e il liquido 11o n uscireb.b e da al cuno se s u q uclJo più b asso no11 gr avasse ìl peso d ella coIo11n a Jiqujda sopr asta11Le all .ago. Ques la osser\'3z io11e s ugg·erisce cli p·u ng·er e i d11e venti:icoìj in tratti declivi e p erciò d all 'occipite in f'azie11 ti supir1i e dallél f1·on te in pazien Li pronj . U1la volta iniziato il deflusso d el liquido, si può accelerarlo inieLtando aria; se il liquido no11 co111incia a defluire spontan earneinte non co11vie11e esercitare aspirazioni , p er ch è l 'ag·o potrel)be r1on es ·e re ancora entrato n el venlricoÌ<J e r estar ostruito dalla sostanza cer e1

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})<ra JE- .

È ben vero che i ventrièoli diìatali' si rag-

giun g·o no faciln1ente; ma pirim a d ella pw1tura rl o11 nl1b·ian10 sulla loro, ampiezza ch e presunzj oni le quali posso110 esser fallaci ; perciò ha 111olta i111porlanza la direzio11e che si dà all 'a ao ed il poter i1e in ogni n1on1ento co110 cere f· or ienlamento r ispetto a i punti notevoli del cra11io. A questo scopo io esigo ch e il capo sia co111p]elarr1ente scoµerto e faccio u o di un indicatore cl1e mi son fa tto espre samente costruire.

(Jccorre i11 oll.re ctl e l 'ago sia di lunghezza n o ta, cosicch·è la JJarte c,l1e en1er ge dal cranio dia per d ifferenza la rni ura della parte i n.. II&sa. '..2uando si rice rcl1i110 i ventricoli servono agl1i della lu11 gh ezza di quelli da p1u ntura lomlJare; quando si ricer c hino e1natomi bastano a~·J1 i più corti e si po sono a1lc1h e usare aghi p1.u' grossi.. Generalmente la pur1Lt1ra per ematomi ha scopo diagnostico. Essa viene eseguita in luog ~1i ~ipi ci ch e sono j segu enti : 1) pu11to ten1purale anteriore 2) punto temporale posteriore, situati in corrispo nden za dei punti di I\.roe11leìn per la ricer ca dei r a.n10. anteriore e ·p osteriore dell'arteria meningea media e &postati u11 po ' indietro a lJ o scopo di evitare lesioni dei d et ti vasi ; 3) punto frontale, situato lu11go la verti cale ch e passa per il m ezzo dell 'a~ata sopra· orbitale, 5 cm. sopra di essa; 4) punto inter011tisferico., situato 1 cm. e ru ezzo all 'esterno riel b regma; 5) punto occipitale; sit,uato un cm. sotto il l)Utlto di m ezzo de·11a linea ch e u nisce l 'inion alla ]JUnta del i)rocesso ma toideo . C0111incio a p ungere in quello di essi che secor1do la si11ton1atologta è più probabile sede di versan1e11to; p oi secondo i' risultati e secondo le prob abilità c,l1e r estano pungo gli altri . La profo.ndità alla quale occorre giu!Ilger e è 11oca . Ta11to se l 'e1m.at01na sia sopra, cor11e se sia .:.>oltodurale, esso è vici110 al cranio; perciò appe11a sorpassata la r esi lenza del cranio , si può distaccare il ·mi0tore, estrarre dall 'ago lo stilet to e attendere qualche it-ta11te per osser, vare se venga sang ue. Gli ematomi , anche qua1ido sian o fatti da san gue coagulato, contc.· 11g·on o parti liquid e cJ1e esco no sponianearn erLte; 111::.. può avven ire che un coagulo ostruit:ca l 'ago e _perciò l 'a I)i1azione a livello di sospettati en1ato1ni è conce 3.. l seg11i cl1e fanno riconoscere l 'en1atoma so110 il colore bruno caratteri·stico del san gue vecchio, i coaguli e la qualità del sangue cl1e si può estrarre. Qua11do il sangue estratto è r.•iù di un centimetro cub·i co es o non può venire cl1ei da ematomi ; le piccole vene piali , even tu.a lmente le ~ e co11 Jo. 1)untura , sono ca· po.ci di dar e so ffusioni ematiche nello spessore delle n1er1ingi , ma da e , e non si può estr arre ch e qualcb~ stil la di sangue. Q11esta n orma, espre sa da Nei"'ser e Po1la.k , non ha trovato eccezione n ell e os ervazioni da n1e fa1te. 1

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« IL POLICLINICO »

La puntura cra11ica è il mezzo più sicuro 1>er J'iconos.cere l'esiste11za di emato mi'. Quale11e 'olta si p uò a nche ricor1oscere che l 'emalo111 D sia p·i ccolo; si ottiene poco sangue e ancl1e dopo aver i11ieLtato qualche goccia di sol nzio11e fisiologica per aver la certezza che l 'ago sia pervio, 11on si ottiene più nulla. Allora i ·e.111a Lo111a trovato r1on può e ·ser cau sa di gravi sinto·i ni e J 'jn tervento a livello di esso i1011 11a p•r obab·i lità di essere utile. Se si ha rag·i0ne di sospettare cl1e esistar10 stravasi iil allre sedi, si ri cercheranno con altre pu11l ure e: se si troveranno ancora piccoli èn1alo1L1i. si ripeterà per es.si la considerazione fa tla per il prirno. ()ccorre porsi be11e in mente c11c la gravità no11 dip ende solo da e111a torr1i. \Ti sono grav i lesioni traun1aticl1e della sosla11za cerebrale alle 1quali l 'i11t.ervento non produ ce alcun utilP-. Esse sono talvolta profondamente si tuate e capaci di far versar sa11gt1t; 11ei ventricoli. Ir1 più di un caso, ho potuLo trovar liquido en1orragico in ventricoli di soggetti gra ve111e1l te traumatizzati da poco ter.1ì)O, inentre non esistevano en1atomi. \ii sono irlfine i casi nei quali I.a puntura ri, ela un gro·s so er11~Lo111a. _i\llora tanto se esista110 solamente segr1 i di' foc-0laio, come se i seg11i generali off11scl1ino la sintomatologia loca le, è certo cl1e evacuar l 'eir11ato·n1a è giove1

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' 'ole. Qu.esti so·no i casi c11e di regola vanno sottc·JJOs li ad interve·n to e 11on di rado i11 essi l 'inler,·p 11to dà i ce lebrati ri sultati di ' 'eder le paralisi cessa re ed i J)azienli ricominciare a parlare o riacq ui ·Lare coscienta n1entre l 'intrrve11to non ·è ~n c ora finito. 11 valore di tali ir• terventi è certamente i11discutib·i le ed il ri111edio sarebbe u11ico se non esistessero nella letteratura alcuni casi guariti spontaneame11te ed altri nei quali la g·uarigio11e si è avuta anche a più n1ite prezzo. Si 1rati.a ùi soggetti n ei quali la semplice pruntu1''1, rjt1scendo a vuotare una raccolta, è b.astata alla c ura. !\·eisser P; Poll ak (1) riferiscor10 di un b·a111bino r l1e fu guarito di un err1atoma intracranico ro11 l 'estrazion e di dieci centimetri cubie.i di su11gu e. Quincke (2) rjfe1~ì di 11n uon10 di 61 a1111i n el qu.ale furono estratti centocinquanta cen Lin1etri cub·ici di u11 liquido bru!Tlo e111atico coagulabil e ch e fu interpretato con1e un essudato emorrag ico in capsulato seguito ad un lieve traun1a del capo. .E'or e altri ca ~ i de] genere non n1ancano, (1) NE1ssEu. e PoLLAK. Ivlitteilung~n a. d. Grez-

geb. d. ~1ed. u. Gl1ir., 1904, XIII. (2) QUINCKE. Mue11chener m ed. vVoch. , 1908, Nr. 26, S. 1409.

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ma debbor10 essere }Joco noti, cosi cchè nli è parso ·val~ga la penn di far conoscere uno cl1e è sL&to osservato recentemente nell 'Ospedale di S. Spirito. Caiazza Domenico, di a. 56, da Arzano, ferroviere, residente a Ga1npo di Carne. E11tra i1ell 'Ospedale di S. Spirito il 4 dicem])re 1934 e viene assegnato nel Reparto di Medicina cliretto dal pro.f. PiloLli. Ammoglia lo, 4 figli viventi e sani, una figlia morla in tenera e tà per meningite. Moderato fumatore e bevitore. No11 lues nè malattie veneree. Due a11ni fà: f~bbri i11alariche. Il 26 Agosto scorso, n1entre laYoraiva in località Campo di Carne, presso Anzio, si trovò nell 'area di Lln ciclone, per ripararsi dal quale si ricoverò in un casotto di legno; 111a la viole11za del vento fu tale che i1lSieme col ricovero fu divelto da terra e sollevato; ricadde poi in fonclo ad una scarpata profonda alcuni metrj. Potè rialzarsi contuso, stordito e con una ferita i1ella regione del ~opracciglio destro. In tali ro11d izioni riuscì a tC1rnare a C:l.sa. Rimase in letto u11a (liecina rli g iorni e poi comi11ciò a(l alzarsi se])bene soffrisse per forte cefalea e per dolori in altre p arti del corpo. Aveva dolore alla spalla destra; dolevano i nlovimenli del braccio destro ed era 11101to dolente la flessio11e del tro11to. Alla fine di novembre ha i1otalo debolezza elci due arti superiori e difficoltà 11el ca1n1ninare; poi ha cominciato a perdere le ori11c e l e feci. Il 1° dicemb;:-e è slato accolto i11 Cli11ica Psichiatrica e poi da quella ù!1nesso. Il 2 dicembre le gambe sono divenute tanto del>oli che no11 ha più potuto cammi11are e so110 comi11ciati dislt1rbi mentali consistenti in disorie11tame11ti e i11 disordini delln ragione. Esa1ne obbiettivo: 5 Dicen1bre. Se11sorio leg·gem E11le obn ubilnto. 1'e1111)eratt1ra normale. Respiro regola.r e. Polso rit1nico, 1eso, freque11te. Nell'apparato r espiratorio e i1ell 'apparato circol atorio nulla di notevole. Adclo1ne trattabile i11dolen te. F ega t.o: deli1nitato in alto con la p ercussione nl Iv s pazio inter cos tale; in basso con la. })alpazione u11 dito sotto l 'arcata costale. Milza: superiorn1ente al ' ' II spazio; i11feriorm ente due dila sotto l 'ar cala costale. Pupille eguali, r eag·e11li normalmente. Oculo1nozio11e i1ormale; nessun difetto di funzio11e élpprezza.b]le nel campo d eg'li altri r1ervi cranici. Arti superiori: destro n orrr1ale; sinistro: non compie alcun movimento at1ivo ; jl lono 111uscoJare è debo1e. Arti inferiori: destro: nor1nale; sinistro : moYimenti attiYi possibili; ma lenli e limitati; moYi1nenti passivi possibili, tono muscolare debole. Riflessi: :irti superiori : presenti , leggermente accentuati a sini stra. Addo1ninali clel>olissi111i. Cremasterici: des tro asse11te; sini stro presente. Arti i11feriori: acce11tuazione dei riflessi rotulei ed a1chillei a sinistra: segno cli Babi11ski a sinistra. Sensibilità normale. .Il paziente non riesce a stare in piedi n è a ca1n1n1nare . All 'esan1e nella r egione frontal e si n ota sul lato destro un 'iperos tosi cl1e il pazien le affer1na esser e comparsa in seguito all 'acciclen te occorsogli il giorno 26 Agosto. La percussione d el cranio dà s uono pii1 ottuso a des tra che a sini s tra .


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SEZIONE PRATICA

Es. cl elle orine: •\.lbumj11a e zucchero asse1 1U. llcaz:io11e di V\' asser11u1nn: n egatiYa. Esame radioscopico del cra.nio: non si osserva110 seg11i di frattura i1è di alterazion i patologich e. Esame oftal1nosco1Jico: negativo . Puntura Jort1bare : pressione misurata · con appélrecchio di Claude: 75; dopo aver estratto cc. 30 di liquido, pressione 40. Il liquido è li111pi<lo e incolore . . Le re.'.l.zjoni di NonJ1e, Pandy e V\'_eichhordt so110 rtegalive. Non si forn1a retie;olo. Contenuto di albumina O, 10 %o; rarissi1ni li11foci li. Reazione di Wasser1nan11 nel liquido: negativa. Durante la d egenza il paziente non è s tato capace di alime ntarsi spontanean1ente; p erò ali111eutato dagli infermieri, ha sempre deglutito bene. Perde le orine e le fec i. Durante le prime nolti è stato agitato; poi ha dormito tranquillam ente. Duranle il g iorno resta tacit11rno e no11 p1cnde alcun i11leresse alle cose che l o circonda110. Non sa in ch e luogo si trovi nè chi siano le p er so11 e che lo avvicinano n è si preoccupa d el proprio stato. Non ricorda il numero ed il nome dei propri figli. Parla spesso, ma pronuncia frasi incomplete e dice cose ch e non h an110 rapporto col discor so che si rivolge a lui. R piuttosto emotivo, perch è sentendo parlar dei parenti, piange; quan do può parlar con loro o co11 altri si mostra i11 differente o ironico . Dopo circa 15 g ior11i di d egenza, g li arti di sinistra cominciano a compier e qualche m ovi111enlo, ma son o amcora molto deboli ; a sinis lra persis te il segno di Babinski ; i di s turbi d egli sfinl eri permangono. 19 Di cembre: pu11tura i1ella parte anteriore d ella reg ion e temporale destra: 11egativa. Puntura n e l l a to des tro della region e fro11 tale, cinque cenli111e lri sopra il m ezzo d el marg jne or 1,itale. Si ott iene liquido bruno ematico ch e goc<'iolai rapidamente sebbene la puntura sia s tata f atta in decubito dorsale del malato la cui fronte è volta in alto. Quando l 'uscita del liquid o comincia a r alle11tare, si volge il capo di lato ed il flu sso torna ad essere come prima. ~oi si com1Jri111or10 le vene g iugulari ed alla compression e segt1e ur1 aumento del flusso. Nello spazio rfi pochi n1inuti si estraggono ottanta centimetri cubici di liquido. Il liquido è tutto dello stesso colore bruno erl è molto fluido. All'esame microscopi~o si trovano detriti ematici ed emazie b en co11 servate. Il paziente sopporta la puntura tranqu.i1lam e n1 e 21ello tato di semicoscienza riel qu al e s1 trovava; ma già yer so la fine della piccola operazione pare mE-ntal1n ente mi gliorato e pt1 ò stringer e l a 1n·jn0 sinistra co n 1naggìor forza. Il giorn o successivo la stretta delle mani , misurata col rlinam om etro, <là v,dori egu u1i 11e i du e lati. La perdi la <lelle orine E> delle feci è scomparsa . Il paziente h a chies to da mang iare P.it ha mang iato spontanea111ente. Il 111igliora1nen to d elle condizioni m entali e d ella pares i è stato rapido e progressivo. La for za è tornata pri1na. ne]l 'arto superior e, poi n ell 'inferiore; poi è tornato il tono dei muscoli ed i riflessi t endinei sono tornati eguali nei due lati . Al 5° giorno dalla puntura, è scomI>arso il egno di Babinski chl~ era presente nel lato sinistr o. Il p~z iente cammina e si comporta normalmente, soJo rin1ar1e una turba psichica ch e si rivel a con tend e111a al rnotteggio. Qt1estn, ch e era 1nollo spiccata pri1n a d ella punturfl. è andata di111 i11uendo

rtei g ior11i s u ccessivi ecl è scompar sa al d ecin10 . giorno . Da questo momen to in poi il soggetto si rivela an che p sichicamente d el tutto normale. Il gio~·110 9 Ge11naio esce d all 'osp edale.

t\1r1111ettere che i ùisturbi fo ssero dovuti ad u11 a lesione d e lla porte fronto-parietale destra d el cervello i1011 era pa1 so dubb·i'o ; dubb1io era che ne fos.se causa u11 comune ematorr1a lJer lo r.a gion e cl1e, tra 1'e1Joca d el traun1a e l 'accert an1enLo d ei dis turbi , era passato molto l<' lllfJO. L 'csa111e ventrj colo o en cefalo-giw afico 11011 parve adat to a dar e informazioni sulla n a lura d ella lesione; adatte, com e è naturo le, 1:,arvero le punture esploralirve. E quesle ve11n ero eseguite pe r prin1e, p·u r esse11do disposti a co111pletare l ;esan1 e con 1punture dei ventricoli, se non s.i fossero avuti risultati. 11 sis te,11ta di st11diarc i casi d el gen er e pri11.ta con l)Urtture esplorativP ed eventualme11le JJOÌ co11 quelle dei ve11 t.r icoli mi è rimasto s.u g g·esLivan1ente in1presso dal segu ente caso che l}reve1nente ri'feri sco (I ). l.'11 contadi110 di 45 a. , do.po lina caduta d a un albero, avvenuta 2 n1esi avanti , aveva prese11 té:lto un se11sibile deGadime11to delle facoltà intéllettuali. Al r110111ento dell 'esame no11 era dimos trabile a lcun segno di pressione ge11 er a le n·è alcun 8egno di focolaio. Il lungo t.e1T1 po decor so fece svalutare l 'importa11za del trau111a e sosp e ttare un processo patologico aut(Juon10 forse aggra, a Lo dall 'accidente trau1

~ n uli co .

Si eseguì u113. e11cefalografia ed ess·.:. dimostrò ch e tutta la parte anteriore del ventric,olo laterale d estro era oblite rata. Ciò fece sospet. t~ 1''.~ r h e esis tesse u11 tumore. La fa.1nig lia non con sentì ch e si inter ve11is~e op eratorian1 ente e le condizioni d el paziente andarono sen Lpre peggiorando fino a ch e p&r€cchi giorn i dopo avvenrLe il decesso. Alla autopsia si trovò ch e n eJI,1 r egion e fl\ )Il to parietale destra esisteva una r accolta di 200 c . c . di liqt1ido tinto di san gue, situata tra la tlura n1adre ed u11a n1embrana sottilP. 0 tras11arente, dal I~ quale il cervell o si lasciò cli's1accare facilrn.e111e. Se si fosse fatta una pu11tura in corrispondenza d ella r accolta, si sarebbe se.nz 'altro g uarito 1'infermo . Raccolte n1eni11gee post-traun1atich e di lic111ido emorrag ico o non emorragico sono ben 11ote con1e reperto .fi autopsia o di operazioni. Ff-.~P sono dirrto. l.rabili an ch e con la sola puntura. In un ca:;o j)OLei evacuarla con puntura e µo i studiarla con r adiografie, dopo aver so· 1

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Tratflam enlo delle l esioni cranio-cerebrali lraun1a.t i cl1e. Ca a Eclilr. L. Pozzi, Yia istiEG1n1.

n a, 14 - l{or11a.


1200

[Ai~No

« IL P OLICLIN I CO »

sti t.uiLo il Jiqu ido estratto con aria. Si trattava Lii un soggetto che , in seguito ad una contusione del capo avvenuta qualche giorno prin1a : IJre .. en tava seg·11i .g·e nerali di con1pressione se11. za ~i 11 ton1i di localizzazione. Lo stato andò lentamente migliorando senza <"l1e alla punt ura facessero seguilo modificnzio11i note, oli. Né-lle raccolte inLrncrar1icbe postLraumatic.h e, le e1lcefalografie e le ve ntriculografie, a mio parer e, h a n110 scarsa e talora falìace i1nporLa11za. E sse p ossono far supporre l'esistenza di co1J. d izioni anat.on1icl1 e più gravi d ella r ealtà e cur1durre a d i o I erventi non sem1)re i1ecessari. l'rli pare prefe ribile punge·r e direttan1e11te la zo11a ~0spe ttat 8. di e. sere sede di uria raccolta ·di liq11Lclo. _ Se questa ven g·a trova La, può essere evacuata pj tt o r11eno con1 ple lan1ente e dare talora ri · su 1.•r.:1 li ch e, anche dal punto di vi sta curativo , so110 soddisfacenti . 1

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ltIA SS·lì~·ro.

seg·uito a d un traun1a avvenuto quattr o mesi ava11ti, un pazi ente p·r esentava emipl egia sin i~lra e disturbi psicltici a tipo di mo1:ia. Con t1110 ~pec.iale ago cl1e l 'A. h a fatto costruire, me dian te il quale è possibile forare a11che le ossa, furono e~eg11ite punture esplorative dell 'ir1 lerno del c ranio. 1Fu trovata n ella r egio·1l e fro11Lale destra ~na raccolta di liquido emorragico e, !l.ttraver so lo stesso ag·o , se ne estrassero 111

~·o CC .

La

f 1 !arìgio1 L~ avvenne se11z 'altro e fu quasi

in11i1 edia t.a . Ricordiamo al lettori I segueatJ Atlanti del

Dott. Prof. CUIDO ECIDI Docente di Patologia Chirurgica, Clinica Chirurgica e Medicina Operatoria nella R. Univers ità Chirurgo Primario negli Ospedali di Roma

Atlante di Chirurgia dello Stomaco in XXX Tavole contenenti 59 nitidissime figure in Fototipia, con testo esplicativo delle medesime in separato quinterno. Il tutto è racchiuso in artistica custodia di tela Prezzo L. 3 5 più le spese' postali di spedizione, ma ai soli abbonati al cc Policlinico 1> è ceduto per L. 3 O in porto franco. AVVERTENZA. - Tutti col-0ro che ci invieranno subito detto im, porto, potra nno. con laggiunta di sole L. 4 O• ricevere. insieme al suddetto, gli altri due Atlanti dello stesso prof. E.gidi che costano complessive L. 6 O e cioè:

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XLII, NuM. 24]

' PROBLEMI D'ATTUALITA Sulla filt1·abilità dei parassiti malarici. ((;. Asc10NE e E. , logia,· p. I , n.

Rivist·a. di Nl alario-

1\i!ARIOTTI.

i,

1935).

Gli .~A. han110 lJro~eg·uito le ri cer che ulla fi] t.razior1 e d ei p aras iti i11alarici, d elle quali rle1111r10 g·ià i1otizia (193 2, p•. 1622), e h anno utt e11uto d ei ris ultati ohe crediamo meritev oli di rilievo. Le ricerche furo110 condotte valendosi di -:!. J11alarici : 1 con terza11a malign,a naturale, 2 co11 terzana beni·g11a n aturale, 1 con terzana be11ign a inoculata artificialmente . Si eseguiro110 9 e p erie11ze di filtrazione : 7 con sa11gu e e 2 co11 liquido cer eib·ro-spin.ale (8 valendosi cl i 111alaria naturale, 1 d ella rr1alaria in do I ta). Tr1 3 soggetti su 19 inoculati con filtrato di sa11g ue e i11 2 f:' o.gg·etti in oculati con liquor, coml}é1rve la febbre, do110 un 'incubazion e di 10-15 g·iorni; era i11i te e piuttosto irreg·olare; cedette a cl1inina. I parassiti no11 furono r epertati ch e llD a vo]La , n1ollo scar i, ad un n1ese dall 'inizio della feb,b r e . La tra .m i"' ·ione seriale è rit1scita una volta lin1i ta lan1e11Le alla f eb bre e non ai par assi ti. P er lun1eg·giur e questi ri u ltati , cr edian10 cl1e co11venga d ' i ~ tituire un parallelo tol co111porla1ltento di un a ltro agente infettivo , quello 1ubercol<.i.re . ~folti ~perin1e11talori 11a11no ri conosciuto ch e il ' 'irus tubercolare è filtrabile; n1.a la n1alattia J1·r odotta dal filtrato è così dis in1ile da quella originaria e così atte11uata (la « malattia di c:al111ette· \,-alti )) o n1eglìo (( di 1E'ontes ») che 11011 si riconosce più : ·è solo eseg·uer1do d ei po sug·gi in seri.e altra ver so Je cavie cl1e i rie ce, IJer o]j to solo f-ll 2°-3·0 passagg·io ed an ch e oltre. a ri1>ris Linare la ma]attia c.las~.ica, in tutta la ~ua 'irule11za e con le ue n1 ani fe tazioni tipicl1e. · J\.llo Lesso n1odo JJossono interpretarsi Je r icercl1e di Ascio11e e Nlariotti: il filtrato d e l vi rus l11alarico p•r oduce u11a n1 alattia ch e non è J)ÌÙ n1alaria; difa t.ti diflìc.il111ente , n elle g rafi ch e riprodotte d.a g li .A1\ ., si. riconos~ereLh.c. l 'andamento febb 1ile di questa malatti.a , po1 chè gli acccssj sono atte,n uati ed irregola r i. t:\.n cl1e ii periodo d 'inrub azione è piuttosto i1r (Jlral lo. Seconùo noi , il , ·irus si è a ttenuato e 111odifi calo 11ell 'attraver ar e ]e candele: solo dopo u ll.eriori passaggi seri.ali nel] 'uomo dovreb·b e essere possibile di ri1)rjstinarlo. Nelìa n1alattia J)rodot la dal filtrato tub~ rco : lare, si r e1)erta110 ra ramente le forn~e ba c1~Ja~·1 acido-re i.stenti: è solo dai lJa aggi ulterlor1 , 'Jer g li .ani1nali ocl in colture entro gcche1 li di t . collodio. che si riesce ad otten ere I « J)rot oo·e11i 1uberco]ari » di .·' -anarelli-Alessandrini o « .crranu]i )l di MìrC<)li-Much e l10i i bacilli 0 a11acid o-re is le11ti ecl infi11 e i bacilli tipici. 1

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" ìANNo XLII, NuM. 24)

SEZIONE PRATICA

Allo stesso modo, Ascione e l\ilariotti no11 sono riusciti a trovare, nella maggioranza del] e loro ricerche, g'li ematozoi della malaria; secondo noi, questi hanno assunto una forma r1ou visibii.le o non riconoscibile. Ch0 i parassiti n1alarici possa110 non repertarsi nella n1a la ri a, i1or1 è un fatto 11 uovo n·è eccezionale. , i\ d es. di recente N-. R. Cl1o·p ra e S. N. I\{ucl1erjes (lndian Jl. J\t!ed. Res., gennaio l H35) riferivano un c.aso di n1alaria senza parassiti circolanti , 1na ol1e 11a cedµ to alla chinina (il Cho1)ra è un.o dei più reputati studiosi della 111aluria ed è da esc.Iudere che possa essere caduto i11 errore diag11ostico). Asci on e e l\iiariot ti ricordano, co n ri ferimento alla p·o ssibile invisibilità, un 'antica osservazio11e di Casag·randi , resa nota dop·o le loro pri1ne ricerche: avendo egli inoculato ad .alcuni soggetti il filtrato di sangue malari co , otLen11e risultati n eg·ati·vi, ad eccezione di un caso, iv. cui si produssero accessi feb·b rili, ma so11za parassiti circolanti, i quali però esistevano: difattj furono in gr<ido d 'infettare le .za11zare. i\lolti altri ·fatti inducono ad ammettere l 'esistenza di stadi no11 vi sibili r1ei parassiti n1a :1

larìci. È questo u11 cam1Jo

di studi nuovo e pron1etle·n te - inaug ura lo nella scuola del D e RJ.asi cl1e inerita di essere esplorato . V.

SUNTI E RASSEGNE. GINECOLOGIA E.D OSTETRICIA. Conservatorismo in ginecologia. (' ;· S. CouNSELLER. Proceedings of ~he Staff Jltleelings oj tli e i1Ja,}·o Clinic, gennaio 1935). Poic.h è Ja asportazione degli organi g·en itali fen1n1i11ili i1011 111ette di per s.ù in perico]o la vita della pazier1te, molli cl1irnrg i· hanno dato un indirizzo demolitore ag·li i11 terventi in questa s fera. Condotta questa illo1g ica e da condannarsi.. Molti faltori i1tfluenzano il trattamento delle affezior1i g·ir1ecologich e. e tra di essi pri11c i1)a ln1e11te l 'età e le co11clizioni soc ia]i (=Id econo·1nicl1e delle r11a].ate . A11ctte il tipo delle lesioni t) UÒ n1odificare I 'indi cazio11e eù il grad.o di co11servazione i1l ogni caso s ingolo. 'Lln indirizzo conservatore ha la sua mig liore a1)plicRzione nelle infiar11mazioni pelv icl1e, nei fibromi dr.ll 'l1tero , n egli ade11on1iomO., 11 elle cisti ovariche e nelle endon1etriti. Attraver so g·l i. s forzi di Si111 tJson e p oi di ( :rossen si era de fìnitivamente stabilita u11a e ra co11servatri c0 Il ella c t1ra dell e i11fezio11i p el·viche e la rnortalità era scesa all ' l o/o. È importante 1e11eir p r esente che è 1)roprio tra i 20 ed i -~O a11ni di età , durante il quale periodo la atl i yj tà fis iologi·c a degli ora.a ni d elta riJJrodt1ziorle è i11aggiore, che è n1aggiore la

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frequ er1za delle infezioni p·elvich e. In questo r1eriodo , il trattamento delle rrtalattie dei genitali fernr11ir1ili deve essere al massimo g·rado conservatri ce. llandall e Cou11seller ha11no di recente rifer i Lo i ))uor11 risullaLi d a loro ottenuti col trattarr1enlo con servativo secondo Elliot i11 nume1 ose dort11e cori infian1n1azioni croniche de11a pelvi. Nei cas i di infezioni g ranulornato e, con1e la tubercolosi e la atlirtomicosi il m et odo conse1·vativo può di rado seguirsi. La rr1iornec ton1ia dovrebbe essere t enuta in n1ag·gior co11to da quei chirurg'i generali cl1e non sono ginecologj. Ancl1ei le cisti ovaricl1e offrono un eccelle·n te c.am po alla chirurgia fJelv ic.a conservativa, ma è n ecessaria una fJierfett,a cor1oscenza della ·patologia di queste cisti. Finalmente il criterio· conser vatore cleve essere tenuto i11 alto grado presente quando ci s i trova ir1r1a11zi a donne nel periodo d ella g ravjdanza. V1 c ENTI NI. 1

Provocazione dell'aborto e del travaglio per mezzo dell'estrina. (A. L. RoniNsoN, ~I. D. D.A.TNow e T. N. A. J EFcovA1E. Brit. il'1édic. Jourri. , 3'0 a1)rile 1935). La µro:g estina e l 'es tri ua l1an110 a zio11e contraria sull 'utero , c icè rner1tre uria 11e inib,isce lr co11trazio11i , l 'allra le p•r ovoca . Durante la gravidanza I 'equilibrio fra ques ti due orn1011i antago11i stici evita co:qtrazioni uterine : quest o f:qu ilibrio scom·p·are a ll 'inizio de Il ' abort o o de] 1ravag· lio . Si fecero te1ltativ i di provocare il travaglio ron estratti ovar ici , e preci same·n te ci si serv•ì dell 'es trina , o·tte11endo buoni risultati n ei roditori , n1a 11on J1 ella don11.a. Nella donna l 'azio11e ir1ibitri ce i1on è esr>li cata soltanto da! corpo luteo , I).la anch e dalla ipofisi anterior e . No11 sempre sì riesce a i1eutralizzar e a rìcl1e l)Ìccole dos i di prog·estina con forti dosi di esLrina. l . 'es tri11a agisce in a lme110 tre n1odi diver s i : pro\·ocando ipertrofia d elle fib,r e rnuscolari ecl iµ er em1a d ell ' utero , sensi.b ilizzando muscoli ed elen1enli n ervosi dell 'utero , s ti1r1 0Ja ndo la for111azione <li infundibolina. Gli /\/\.. u sar o110 J'e strina sotto forma di cc e~troforma », cl1e contien e 10.000 l1nità interJ.,aziqnali per cc. n elle prime esperien ze e 100. 01}0 unità n elle µiù r ecenti e, coll o stesso dosagg io , fu usat o il m enformone. L ·estri1)a s i dirnostrò capace di provocare l 'aborto Il ei r oditori. Il Par-ker dimostrò cl1 e l 'or1rto ne follicolar e sen sibili z1a 1'utero de] topo a!l 'orn1one i iX)fis.qTio. I / azione aborti Ya deJJ 'estrina può esser e usata })er saggiare l 'attività di og11i p r ep arai.o cont en ente estrina. In J G casi ~u 17 g·]i Al\ .. o ttennero co11 'es'trina l 'aborto nei c9nig ]i ; es ·i Cécer o ar1ch e dei controlli co1l olio di rici110 (so tanza in c ui er a disciolt a 1'eslri11a) e n on 0 Lte11nero n·1ai l 'aborto.


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<< IL POLlCLlNICO

lANNO XLII,

>)

Es;:;i poi u . arano l 'estrina i11 40 cas i di don·

~U~1. 24~

s lruazione rappre enta ]o , facelo ch e avviene 11e in cui c ·er a u1t 'indi cazio11e alla 1)rovocatra felL<)ITteni en1orra,gici, di una mucosa utezione d ell 'ab·o rlo o d el parto prentalu ro. }~ssi rina C·he ha assunto una spec iale truttura ~ no11 0Lte11nero 1'aborto i11 n essu11a d elle 12 cl o11<'ssa accorp.pagna sempre u11 J}a rl.i co,l are pron e in cui u aI"or10 questo i11eto·d o; solo in 3 e.asi cesso di r egressio11e nell 'o·v aio, Io f:facelo cioè ~i e·b be en1orr.ag ia t1terir1a con contrazioni uteciel corpo luteo. Particolare in11Jo rtanza 11anno ri11 e dolorose e i11 un caso i di sturbi sub·ietti vi i 12rocessi t h e si svolg·ono i1ell ' utero e· ne11'0della mestruai:ione. , ·a10 tra due n1estruazioni, i processi cioè ch e In di eci casi di gravidanza 11ormale provac~reano le condizio11i nec.e ssarie perch è la n1€rono a 1)ro vocar e il i)arto prematuro. In c i11que $lruazio11e avverJg·a. 111 lale i)eriodo di 28 gior11j di sting·uia1110 due fasi di 1in t e, la fase procasi ebbero succ.esso . • Eb1bero pure lJoarto pre maturo in due casi di liferativa e la fase secretiva della mticosa uterina, la prima vie·n e determinata dalla magravi~anza anorn1ale , n1a essendoci altre co·n lurazione del follicolo , la seconda dalla sucdizioni capaci di per sè di provocare il parto, Psitano a considerare qt1e ti· parti prematuri cessiva forni.a zione del corp 0 luteo. La n1ucosa· come dovuti all 'estrina . uterina, distrutta i con i fenomeni della meParlic.o lare 1tte11zione va data ai tentativi di s lruazio11e, si riforma e }'.)rolifera sotto I 'inprovocare il parto o l'aborto in caso di n1011 e fluenza dell 'ormone follicolare: l'ormone deI intrauterina del felo, qti.anclo l'es.p ulsione spor1corpo luteo J:>r0·\ oca una trasformazio.n e della tanea non av, ien e o per il persist el'e dei fattori 111ucose. cl1e diventa ecernente e in tal modo .:i p·r opara all 'e,·ent.uale annidamento d el1 ' t10ch e i11ibiscono i ·attività uterir1a o per l 'asser1za vo. In caso di. fe condazione il corpo luteo perdei fattori cl1e la stimolano. siste, i1t caso contrario esso si s.facela, ciò che In 1O ca i st1 12 ottennero l 'es1Juls ione d el l1a per imn1ediata consegt1enza lo sfacelo della felo; in 7 di quesLi 10 ca~ i era s tata usa la solo 1r1t1cosa uleTina: la 111estruazione. Qucsla è e trina , negli altri tre anche cl1inino e pituiriro,rocata dalla impro·v visa assenza di quegli trina. In un c.aso la morte d el feto si doveva orn1oni che fi uo ad allora stimolavano la proattribuire alla malaria e l 'espulsione non era liferazione e la secrezione della mucosa dela,·ve11uta p rin1a dell 'uso del l 'estrina nonostan] 'utero: l 'orn1011 e fo·l licolare e l'ormone luteite l 'u ~e' ab·bondant~ di chinino; essa avvenne nico. Di questi il primo viene prodotto in solo v sando estrina, c.h i'nino e pituitrina. In1fluantità progressivamente cr escenti durante la portante a queslo proposito è ricordare che, sefase proliferativa rr1antenendosi. poi al livello· condo 'F ielman, Goldberger e 1~""rank, la ritenpiù alto dura11te tutta la fase sec•r etiva; l'o1·zione del feto n1orto è caratterizzata dall 'assen1none del corpo luteo vieine pro1 ~otto soltanto· za di. es trina n el san~ue. durante quest'ultin1a fase. L 'importanza di potersi servire di un n1 ezzo L'orn1011e follicolare detern1ina una IJ>rolifein c ruento in casi di morte inlrauterina del feto razione : la pro,:a. biologica di qu.esto orrmone è quella di evitare le facili sepsi per interventi si basa infatti su un effetto p roliferativo , lo in ques ti c..asi. sfaltlamenlo u llulare nella vagina d el topo. In u11 caso di mole vescicolare l 'espulsi.011e r:sso si misu1a in unità to1)0 . r1on a\ivenne sebber1e si fosse adoperata una Invece la pro, a biologica del} 'ormone lutei·d o::,e .altissima di estrina (circa 2.000.000 di uni co si b·asa s11 un e ffetto tr.as.formativo: la· nità .internazio11ali), forse per la notevole fortras forirniazio·11e della mucosa proliferata delmazione di prol;i11 ch e si ha nella mola , resc1ico1'ulero del coniglio: esso si misura in unità lare. co11iglio. In una do11na priva delle ovaie si L 'estrina è stata efficace invece in 4 casi di l)OS or10 provocare tutte quelle modificazioni in erzia uterina. della 111ucosa uterina che conducono alla meGli AA. con cludono dalle loro osservazioni struazior1e, se si i11troducono n el suo 01·ganicl1e I 'estrina è il princi p·a le fattore sen ibiliz~1no su (TI(;ienti quantità di ormone follicol~re zan te d ell 'utero un1ano , che però essa non proprin1a (che fa proliferare la n1ucosa at~·of1ca ·voca constante1n ente l'aborto (ed è u11 be·n e, dell'utero) di ormone del corpo luteo, po·1. P er altrimer1ti aun1enterebìbero notevolmente gli aragO'iun<Yere un tale effetto occorrono 200.000borti non necessari o criminosi), che il suo u so -!UO~Qi)O 'Ounità topo di ormone follico·l are e fi trova ]a m~gliore indicazione nei casi di morte r10 a 100 unità coniglio di ormone del corpo intrauterina del feto ed è utile n el! 'inerzia uteluteo. In una do·nn.a normale e durante tutto il rina. Pt. LusENA. periodo della maturità sessuale elabo1:a in media l ù.000 unilà to·p o di ormone follicolare al Fondamenti della terapia moderna con giorno, e 5-10 unità conig lio di o'fmone luteinico. gli ormoni sessuali femminili. La cura con gli ormoni ovarici è una cura: ( (~ . CLAl. B E RG , ;\fcdiz. l!v.elt. 16 e 30 mar. i9:3·5 ). di sostituzione : quando si sospende la somI_.a r11a11ifestazione e ternan1ente maggior- n1inistrazio·n e , cessa l 'effetto utile. Invece la ~0111n1ini strazion e di ormone del lobo anterio111e11t0 rYide11Lc ùella azio11e degli or111011i ... esre dell:1 ipofi si stimola direttamente la atti~ua li fe1n111inilj, è la n1estruazione. La n1e1

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SEZ IONE .PRATICA

vità dell 'ovaio e quindi la prod\!zio11 e dei s uoi due orn1oni: si tratta però sen1pre di' una c ura sostitutiva, sq_lo che questa sostituzione è in rapporto con là ipofisi anzichè con 1'ovaio. I rapporti di interdipendenza tra la ipofisi e 1·ovaio p ermettono pe-rò anche una terapia indi retta che non è più sostitutiva. Infatti la so1nn1inistrazion e di alte dosi di folli co lina jnibisce la secrezione degli ormoni d el lobo ipofisario anteriore: questa in~b 1 izion e può essere sfruttata a scopi terape·u tici. No11 aip·p ena si cessa di so111n1inistrare la follicolina , la jpofisi i1or1 più inib~ta , versa rapidamente n el1·orgarLi&mo una considerevole qua11tità di or111oni go11adotropi' : questo fenomeno e la_co11segue.11te timolazione in1p,rovvisa dell 'ova io trovano utilissi1ne applicazioni ir1 terapia. Nei casi di an1enorrea primitiva si' rie ce hensi a provocare d elle singole emorragie me~truali per mezzo di 5 iniezioni (a intervalli di 5 giorni) di 50.00.0 unità topo l 'una di fo,lli colina, non si può però s1)erare di ottenere un r eg·olare e spontaneo ripetersi delle m estruazioni. La s timolazione d elle ovaia ottenuta con la somministrazione di ormoni riesce in"Vece spesso a risvegliarn e in modo persistente la asso1)i ta attività in t·u tti quei c·a si in cui 1'o ·v aio ha precedentemente dato dei seigni, per .quanto lievi , di attività propria. Tn que ti' ca i s i ripeterà varie volte la somministrazione de.gli orn1oni ova1ici, se il primo ciclo di cura 11on ì1a dato i ri ultati riprome~ i. Nelle ins u·ffi cien ze o'·ariche di grado più li eve, la m estru.azi:one può essere o più fre<4uente e più abbo,n dante d el n ormale, oppure più rara e n1e110 ab·b ondante del normale. 111 tali c,a i . i otten gon o risultati con dosi me<liocri di folJi cqliJ)a , in tutto 5Q ..Q00-100.00 0 11nità : l 'e,ffetLo liti ]e si b·a sa opratutto s,u}la <tzio11e indiretta esercitata attraver so il lobo a11teriore d eJla ipofisi. Jrtfatti se ad una donn a in c ui le mestr-u,a,zioni si ripetono ogn i tre settim.a n e, noi soirnministriamo durante la terza settimana la d etta quantità rli folli colina, T10i co11 ciò inibiamo tra11sitoriamente la atti'\ ila del lobo anteriore della ipo fi i e in tal 1nodo faccian10 ritardare l 'ini'zio di un nuo''O c i clo. Si può ottenere un effetto opposto n ei c,asi in cui le rr1estruazio,n i sono troppo di tan1iat0 e scar e: son1n1inistriamo a llora una o più volte, a luno-hi i·ntervalli , con iderevoli <J11anLità di foJli'c olina per sfruttar e Ja esaltazione della attività ipofisaria ch e segue a tali momentan ee somministrazioni. In fatti non ap1)ena si cessa <li daTe J.a follico,l ina , nel lobo anteriore della ipofisi viene n1obilizzata una con sider evole qu.antità di oirmoni gonadot ropi: la con seguente stin10J.azion e de11e o' ra ia r egolarizza i cicli mestruali, e riesce pesso anch~ a r endere 1)ossibile una gravidanza in donn e prima di allora sterili. UDo d ei fenomeni della insuffi cienza ovarica è la eccessi,rél ri'gi dità d ei connettivi pelv ici , ~oprat utto dei legamenti sacrouterini: a que-

'"' ta rigidità so110 da i111putarsi i d olori lon1bari e gli altri disturbi ch e in queste donne accompagnano ogi1i m estruazione. La follic0Ji11a ramn1olliscc i con.n eLtivi pelvici: la sor111n.inistrazione di ormone follicolare, in 2-4 dosi da 25. 000 unità topo ciascuna , fa scomparire i dolori e gli altri .sintomi molesti. Il seco1irdo orn1one· essuale, quello del corpo luteo, si u sa n ell e ein1orragie e nell 'ab·orto abituale. Le cosiddette emorragie « giovanili i> e ancl1e quelle « oli111ateriche n avvengono quando il folli colo ma turo anz'ichè scoppiare, persisto e non si forma quindi il corpo luteo : esse di pendono dunque da un eccesso di fo llicolina e dalla assenza di 01~mone luteinico. Jn questi casi si ottengono of timi risultati se si danno per 8-1± g·iorni di seguito, 5-10 unità conig lio al giorno. La principale possib·ile indic azione per una terapia con gli or11toni della ipofisi anteriore l)Otrebbe essere, Ja m ala ttia ca ratterizzata dalla persistenza dei follico li n el] ' ovaio e conlempoTanea iperplasia g landolar ercistic.a della mucosa uterina . Si otterrebbe allora forse la rottura d ei. folli.coli persistenti, se oltre all 'ormone del cor1)0 luteo si somministr.a ssero gli orrr1oni della ip·o fisi anteriore : qrueisti ulti1r1i si dovrebbe1ro pe1rò i11ie tlar e per via endoven osa onde eserci lare una tale timolazione sull 'ovajo, da detern1iinare la r ottur a d ei folli coli (dosi di molte n1iglia ia di unità ratto). Per il momento è po ibi·l e tentare di esercitar e una analoga azion e per inezzo di trasfusioni di considerevoli quantità di sar1gue di gra,ride (300-±00 cntc .). Il. PoLLITZER.

EMATOLOGIA.

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La diagnosi ed il trattamento degli stati . le11cemici. II. GARVER . .Jourri. a,m er, med. assoc ., 2 marzo 1935).

( Pt. R.

KRACKE é

Gli 1.1\..A. os ·ervano cl1e, per quanto le <>pi11ioni non sia110 .perfettamente concordi, $0111bra probabile che n elle co11dizioni normali. le ce llule 1nieloìdi l)l'O''engano principalr11ente dal midollo osseo e quelle linfoidi dal ~i s l0n1a ghiandolare linfa ti co, ivi compresa la 111ilz.a. Co11 i i11elodi ordjnari di colorazione, con1presavi an ch e quella vitale, è impossibile distingue-re i Ynrii tipi di l eucoblasti. T casi di leucemia cronica, come pure le forn1e acute po -so110 es ere diag nos ticate agevoln1 cnte lJU,ar1do vi sia u11 aumer1to nett.<.). dei leucociti to ta li , ro11 predominanza delle b1astocellu1e. Particolari ru ffi col Là diagnostiche clini che r ei en 1at0lugiche r. ffron0 in,'ece quegli f-L:-1 li teucerrtici iii ct1i il n11111ero totale dei Jeutor iti è norn1a le o sotto la nornia; è allora facile la con fusir_,ne c0r1 gli stati leucopeaici.


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(( IL POLI:CLI N reo

Il r rilerio più valido per la diag n osi di og11i léu C;,en1ia è la preponderanza delle c·e l1ule · i1n1.1111tm.'-e, sen za rig l1ardo tp·er il nu·n1.er1) tòtale . Gli s tudi fatti su molti casi di · l.eu . . c:e1nia n1onocitic.a di.n1ostrano cl te il tipo cellulare _p rincipa lr h a origine n e1l ·.midollo osseo e confer!tnano che la le;u cemia monoc itica è sr,lt1a11tC! una fase atipica di quella mielogena . D ello s tesso argome·n to , si occupano an c.he ì\. llo::;enL}1.al e W. Harris (Ibidem), i quali ri co11oscono tr.e princir,ali g·rup·p i di le•u cociti cir colanti e cioè : i g ranulocit i , i linfociti ed i r11on ociti. I dis turbi.i orig ina li sist emici so11Ò a11aloghi in tutti i casi; si può però fare un a divisione , per quanto arbitraria , d ell e form e in acute e CTO•Ilic}1e e(l Jeucociterniche e l etl C<> penicJ1e.. La s i11Lo·1 natoloig·ia è molto variabile: si ossrr-vano gen e ra lme11Le distutbi. .a .d do·n1inali dati dall .ingro&san1cnto d ei v isceri e d ei nodi linfatic.i ; so110 p·u re fre1q uentì dolori ed ulcerazioni r1 ella parte superiore dell 'ap parato 1 Sj)iralorio 1 primi seg-11i d~·llo stato leu ce111icc posso·11c> esser e delle n·1 anifest azioni di por11oru o d elle e111o rragie infrenabili . ~1e 11 0 frequenti , sono le emorragie· gastrointestinali , il pallore, la tosse, le artral gie e mialgie. L 'ingrc)ssa111e11to d ella milza si l1a ge·n eraln1ente r1elJ.a fo·r111a nlieloide, que llo d ei n odi li11fati ci :n ella linfatica, 1r1.a entra1r1bi possono osservarsi i1elle cl ue forn1e . ]Ja diagnosi J>UÒ farsi solta11to dai caratteri d el sa11gu e c.h e no11 consi.sto110 t a11to i1el nu111ero d ei l eu cociti quanto 11ell a presenza e persisLenza di Lip·L specifici di ce.Jlule, com e mielociti , i11ielob]a sti e i1elJ.a lin foci t osi r elativa p'Cl assoluta. La diagn osi vien e co11fern1ata dalla biorisj à <l e] nlidollo osseo sternale o di un no·d o linfati co. IJ t r attam ento è es.senzialn1e11te sint.0111atico . Ar&enico·, tras ft1sio·n e e speci'a ln1ente l.a r (}nLgenLerapia sono i i11ezzi pri11cipali ch e possc>n o permettere un cetto prolung amento della yj La . fil. 1

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Le reazioni gravi e le complicazioni mortali consecutive alla trasfusione del sangue. (CH. VLADOS e \~ . l\iIEEHS ON . Le Sa rig , n. 4, IP.15). Sott o 1'i'nflue11 za d ella tra sfus io11 e cl i sangu e i11corrlpatibile per differ en z.a di g rup'))O, e qualche volta a11cl1e di sa11gue d ello s tesso .g-ru1)1}0, si. ossArva n el periodo su ccessivo alla trasfusione una r eaz ione ch e l1a i ca ratteri dello cl1oc co lloidoclasico sever o; I ' en1011 si , n o11 sen1pre i1 eLt.ar11 en te rivelabile, è uno d ei compo·ne11ti essc.11zic.1 li di questa reazione (cJ1oc e1nolitico). l\1a n on è n ell0 cl1oc en1olitico cl1e risi e.de il rla11110 J1'ri11cipale per la v ita d el ri cetto re; b er1 riiù délonose e talvolta mortali son o le alter a -

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zi'o11i. deg li ·org·a11i paren0liiiriatosi principa·i i e clel s1;s le rr1a 11erv oso, so110 i proèe,s si d ella colloid.~ cli1.sia p~1:ticolarmer1te grave, quando . si tra lll . rj.1 i11aJat1 profonda1nente affetti di cui ~]i .or.g·àni ed i tessuti sono in pireda a procéssi 111 fia111matori o d e.g·e11erativi. Lo choc eimolitico }lOil è se1npre- i11o·r tal 0. L 'intensità della r eazio11 ~ e le sue co11seg·uen ze sono strettamente leg·à te al carattere d ella m .a lattia fond.arne.n tale a lle p·a rticolarità in?i vi?ua li d ell 'org·anis1n- ~ rnalalo , a lla &u a cost1tuz1one , al s ist en1a nervoso veg·e t.alivo. U11a in1portanza con sider evole h~ inoltre . ~a dose, di ~ang·ue incon1patibile in1·ettata ; l) IU essa e g·rande p,i ù gravi sor10 le co1nplicnzioni cl1e i1 e d erivano . Il ten1po che si ~mpì eg·a ad intro durre il sar1g·u e n ella circolazione g·e nerale ha un 'influenza indi'scutilb·i le · 'i1~troduzi 011e· Ie11ta e graduale contrib·u i sce: 11ls1e111~ co·n altri" fa Ltori, ad attenuar e ] a severità d ella reazio11e. . U.Qa d eJJ ~ co11di?-io11i essenziali per p·r eve n1re Je co1nplicazio11i g·rav i e morta]i cons.eou1i-ve 3]Ja lras.f usion e d el sangue .è ]o stato d el sa11g·ue })r e1)larato p er la trasfusione, cioè l 'ase jJ&i ideale, l 'assen za di emolisi. L ' uLilizzazio11e di sa11,g·ue conserva~o pr eso d al do11atore vi venLe o clal cadavere esige una nt.te11zion e p articola1·e. La t e.n1perat!l,ra del sangue tr;-~s fu so d eve esser e presa ancl1e in consid er azio11e. La co rre lta r~ c~ rca del g·ru·p·p o sa.nguigno è una d e lle co11dtz1oni ch e servono a pir e-venire le cor11J1)ficazioni gravi co11sec utive alla trasfu sione. Lo cho·c colloidoclasico che si può osser,,are n1d.lgrad o un,a co1rlpatibilità com1)leta di gruppo dipende d.a lla i1tcompa lib1ilità partico ... lare indi' idual e e b·i olog·ica delle al'b1umi11e d el plasn1a d el do11aLore e del ri cettore . Lo e lio(~ en1oli tico, esse.11do la con seg·u enza dell 'azio11e to ssjca delle alb-u rnine estra11ee si 1r1.a11ifcsta co11 l ~ ag·:g·lutina zion e e l 'e·m ol' isi , r ioè co11 ]a àistruzio11e d eg·li eritrociti del ricettore. Ma ]a t1~asfu~ione di sa ngue di gruppi in con1patib·i1i. i1on d etern1ina solo distruzione, propria111en1 e ùetta , deg·Ii eritrociti; I 'introduzione di a lbun1iny estranee p r ovoca u.n a serie di a lteraz ioni b·i olo,gich e n 0lle cellule , nei tess uti e n egli or.gani, è pertanto più razionale c on ~idera re queste .alterazioni come fenomeni di colloido·c lasia . t lo ol1oc collotdoclasico la causa fondamenta le d e·IJ a r eazione g r ave e delle complicazioni n·1orLa li osserva te in seguito alla trasfu sione; l 'e 111oli si degli eritrociti non è cha uno deg li eJJisodi d eJl a co11oidoc1asi a. ·c. ToscANo. 1

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Rigenerazione dell'emoglobina secon(lo l'influenza della dieta e di altri t•attori. (G. li. \''nrPPLE. 1'ìie Jou.rn. o/ tli e Americ. 11edic. Asscc . , 9 J11arzo 1935;. In Ul)a co11fere111.a tenuta r ecente1ner1te a S tocc,olrr1a l ~.t\.. ha trattato quest'ar gomento


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XLII, Nul\1. 24]

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SEZIONE PRATlCA

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che l1a stin1olalo la r1 eercn. di· n1olti studiosi e cl1e è <lesli 11ato ~ segnare un notevole p rogre~~o 1n un avve11ire i1011 lontano. lJopo a' er ricorùato alcu11e ri cerch e per ollaìi prece,de11ti egli cita quelle che fece' in colla].)orazion e con Hooper ne] 1912 ulla l) l'OJ t1zione del pign 1e11 to bi li are e che lo i11du ero a 1i ten ere cl1e 1'e n1oglob·i na poteva raprdarne11te trasfor111arsi in pig111ento biTiare 11el ci rcol<> toracico e cerebrale (,.co11 esclusi'o n e derl feg·a to e 11elle cav1Là pleurica e peritoneale. 1\icer ch e ..uccc ive sull 'elimiriazion e del pign 1ento biJ (are i11 rappo·1~to al la dieta con ig J1a r<,110 al v\,-hi pple di interessarsi dei fattor i ch e i11fluenza no !a forn1azio11 e di nuova en10gJobi11a. 11\ coll aborazione con Hoo1)e1·. nel 1917 , prodt1 ~~e anent iè.1 :emplic:e nel c.a11e n1edi an I e oltrdzio11e di angue; essi vi·d ero ch e il fegato rrv<.:1va u11 'influen za notevole till a rig·en craziu11e dell 'ejn1og Jobi11a f' le osservaz ioni del no· slro Ca tellin o ono del 1912, cioè di 9 anni prete·den ti i - /V. d. 11. J. 1'·e1 1923 fu 1r1odifìcata I.a tec nica : co11 ripet11le so l.trazioni <li . a11g·ue si manten eva il ca11e cori tJuantiLà cars.a di emog lob ina (40-50%) e anc]1e qui il feg·a to ~i r11os.trò po lente l'a l.tore d if>tel ico nel lJ for1nazione deill 'e1r1 oalob ina; 1rra il fattore j) lÙ a l tivo fu il ferro. Fu Ludiala a11che ] 'utilizzazion e delJ' e1110gJ0Lina ~ si ,,jde che il cane ane111ico l)UÒ co·11~e rv a r<:' circa il 100% d ell 'en1oglobin a son1111i 1' lÌ ~lrata ,ja 1;er ,.ia endovenosa cl1e in Lraperi Lo11eale. Si h a a11che rap·i da e 11ot0v0Je (·qua. i 100 /c utilizza~ione di . emoglobin a et~­ rogt nea (di caµra ,.., d1 i)ecora) e data J)er via en rJove11osa, rrLentre l 'emoglob·i11a data per 11occét è . ca rsam enl e utilizzata (10-15 %). l cani anen1ici produco110 ·P·iù .en1o~·J o~i 11~ d11ra 1tle il di g i11n o cl1e dura11te· i per1od1 d1 diela b asale. Quando un carle an0m ic.o è n utrilo con zucchero e ferro produce larga11l e11tc ernioglob·i'na. che de, e derivare dall a. p roteina del corpo. Jl icercl1e fatt e dal vVl11.J)1)le con JJaft. e l\obreh eit-l{obbi11s ha1lno d1'n1 ostrat o ell e in questo peri.odo di digi uno c'~ una note' ole djminuzione clell 'uTea an1mon1acale nelle u1 ine con co11servazio11e delle ..,ostanze azotate i11term edi e clìe . ono usale 11ella for111az!one dell 'enLoglobina. ll feaa to ur11an L) olle11uto ali 'al1top i·a fu J)IUr c ret~nlemente r1933) utili zzato; e so dà dei valori medi di t1tili zzazion e di 160 °!~ $e il feo·aL0 è di g iova ni sani ; 1'utilizzaz io11e è del 17 cy~ SEI il feo·uto è di i'ndivid ui arLerioscle1 otici e co11 a lterazioni d13ge11era t·ive del fegato; la stes"a cifr.1 i h a per fegato di 1nala1i d i iilfe.zione acuta , n 1entre si ha 150 % per i11fe1ioni cronicl1e, 16+ '/~ })eT cirro~i epatica (ch e rade a +8 % quando e ~è in ·ufli cienza epatica), 12G (>/,. per anemi :'.\ econdaria e per leucem ia, 200 =}~ 11elle anem ie a plastich e e ne11'anen1 ia • • 11er111 c1osa.

1I \Vl1ippJ e 11a a!1cl1e i11iziato lo sLudio del] 'jnf]uen za del la son1ministrazione di amino[.lc idj sulla forn1azio11e, di en1oglobina, nla a11cora non può darne i r isultali. l{. Lu SEì\A. •

DIVAGAZIONI

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Le virtù terape11tiche dell'urina. In u11 recente articolo, 110 ri cl1ian1ato I 'al· lrn zione sulle varie virtù b·iologic,h e e t era-. pe uLicl1e, cl1e si ve11gono sco1)rendo n ell 'uri-. 11.a; ritor110 ad an tichis ime pralic l1e, ch e sa11no di r11agia e sj giudica vano ripugnanti ed or111ai sepolte ver se111pre e oh e ora rilornano, run1n.anlate dalla n1oderna tecnica scienti fica. Altre sostan ze si 0110 venute scopren do etl altre e più vaste ap11}lica zioni lerapeulich e si ~011 0 ve11u1e facendo, sicct1è è da prevedersi i1011 lontano il tenJpo in cui J' urir1a entrerà J1el 11ostro arse11ale farrr1aceuti co corrente. Alcu11i an11i fa, due ing·lesi, Oriel e Barber !tanno scoperto nella urina degli a n1atici un rr1isterioso precip iLato bia nco, su cui alcuni frane;esi h anno fatto delle ricerch e sistemalicl1e e delle a1J1)Jicazioni teraµel1 ticl1e. Tale so~ t anz.a viene. isolala dal l 'urina dap1)rin1a acidificata e poi trattata cor1 etere. Dopo eva1JorHzior1e di questo , il prodotto viene precipitalo con alcooJ (le.ggern1e11te ro ..co aJla fenolfl aleina). ì\"011 si t1atta d i u11 co n1po to chi111i(u111ente definito , r11a di una 1l1 i ~ ce ] a eterogenea cli proteasi, r h e va so l t o il i101l1 e di sostanza di Oriel. _Essa, in 111.a laL i . c11siJ)ili zzati (f1rurigo , ort icaria , ùermalile cr1)et ifor111 c) si co1111Jorta a l1'ini'ezione ol locut a nea con1 e I 'a11tige11e s1)ecifico, deter111ir1a11do uria JìaJ)Ula di orticaria. Il precii:;itato cl1e si e. Lrae talor a dall 'urin.a di. individui norr11ali non provoca alcuna r eaz1011e. 1 due cit.ati autori in~.r l e ·i l1 a11110 trattalo ·varie orticarie croni cl1e, prurigo. dermatiti crpeLj (onm.i e p aria. i co11 do i lninime (1/ 10 cli cn1c. della diluizione al mili o n e~imo) di tule sostanza otl enendo ri ~u 1 tati fa vorc,·oJ i. [n Francia, Cl1arr y (Bo1lrr1ogne m édicale, febbraio 1935) sono sta ti i11eno fortu11ati pure a' endo ot tenuto anche dell e guari gioni in casi di ecze111-a, emicra11ia, a. ma. l~iù recente111ente, 1\. . Deca tello (!\l ed . 11.liTtik, 23 marzo 1935) riferì cc u alcune ricercl1e di terapia dell .an cmia perniciosa ron l ' ur:ir1a. Tale con1l1nicnz io11e. h a anzi dalo orig i11e ad una nota polemica, in qua11Lo <'l1e. G. Leiner ( l-Vie11er klin.. VJ1 oclien ., 3 n1agQÌo ln35) reclan1a la priorità dell a sua scoperta del prin cipi o antianem iro nell 'urina. Egli 11e h a preparato clegli e. tratti che proYoc~no , ne~ li ar1imali da e ~ t1eri111cn to. una reazione reticolocitic.a e contengono, qu indi. il principio di Castle; at tu almen te ono in corso delle e~perie n ze f:.ul l 'uon10 . 1


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IL P OLJGLINlC:O >'>

Il significa lo di quesle ricerclte e scope-rte "\:a, a it1io modo di vedere , al di là d ell 'introduzione di una nuova arma terapeutica in q11a11to che, c o111e la morale d ella favola, c'inS{·gna a non insuperbirci troppo del presente ed a sorridere, co11 un senso di pretesa superiorità, del pa:ssato , sia esso recente o remoto . Nulla di più fall.ace d ell 'illusiorie' di averle} raggiunto u11 culmine, uria m èta da cui non si i11die lreggia . Le cose più impe·n sate. rit0r11a110 e l 'u·oim o ultramoderno, con tutte le diavolerie d ella scienza si ricongiunge spirit11almenle con l 'antico. A. FILIPPINI.

NOTIZIA

BIBLIOGRAFICA

<_;. FR0N-1Ar.1.

L 'alim1enlazione del bambino. Lezioni della te per i Corsi di PuericuJ..tura ai j\feùici. Vol. di p.a gg. XII-23'2, con 4.1 fi g urt. in n ero e .a colo11. nel testo ed una tavola a colori fuori test.o. Editore Luigi Pozzi, l\01na . Prezzo L. 40.

Setle anni or sono scrivevo la prefazione alle lezioni ùe llale dal j)rof. G. ~~rontali' sull 'ali111e11tazi.one <lel ba1n·b ino. Mi è assai grato oggi di ri cordare sul « Polic lini'co » ai m e dici ed ag li slude1lti di 111edi cina queste rr1agistrali lezioni slampate in una secor1da edizione rinno\·ala d al b-en en1erilo editore Luigi Pozzi, oh e è se1npro a ll 'ava1iguardia di og·ni utile pubbli: cazionc di n1edi cina scientifica e p·r atica. Non è il caso di te. ser e le lodi d el volume scrilto dal prof. ·~..,rontali : il nome del Maestro d ella Sc uola di P.adova è di' p er sè st esso un i)rog ramrr1a scientifico , ma il 'F rontali an ch e ir1 ·quesla secot1da edi zione d ell e su e le~ioni 11on l1a din1enticato lo sco1)10 fondamentale · di e se: quello di offrjre al medico le norme precise ch e d eb])ono guid.a rlo nell 'applic·a zione d ei dettan1i d el! 'alimentazione infantile co•n la fì11alilà precipua di n1antenere lo stato di ben esser e del bambir10 guidandolo nell e differ e11li rasi i)iù delicate d eJla vita di esso fino dopo il secondo anno di età . Se 11oi ci so rfermiamo p er un bre,,e istante a co11siùerare fini , ch e hanno guidato il Front ali pubblicanclo un a seconda edizione rinnovata d elle su e lezioni, non ci sarà diffi cil e v·ed ere l 'imp.o ·r la n za di esse •per la difesa d ella 1 azza.

Qua11Lo IJiù i m edici conoscer anno i metodi fo nda li sulla fisio1)atologi a, sulle ricer oh e chi111i ch e e biologic..h e, sulle osservazioni clinicl1e eLc . ecc. a lli a manten er e· 1'armonico a cr.r escin1e nlo e lo S\riluppo d e ll 'org·anismo del l>an1b i1lo, ta11to minore ·arà i'l numero e la g ra "i là delle m alattje in gen er e e di quell e inI es l i11a li in ispecie ch e, com e è b en noto a tutti , ~ 0110 quelle cl1e mietono il maggior nur11 er o di \rittin1e n ella prim a infanzia. L :o rdin e ell e il Frontali ha d at o ai vari caI)itoli ]>Orta il lettor e g-r a d a la111e11le dallo stu1

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dio d ella fisiologia dell 'alir11entazione atlraverso i differeI1ti stadi del ricambio organico d el iaLLante; allo s tudio dei singoli metodi di ali111entazior1e dettando le norn1e di essi dopo aYere Tagliatb e di's cusso la pa1rte· scientifica çbe è .di_ base e d 'indirizzo ad ogni capitolo t.raLLalo . Corr1pletata. la parte fisiologica dell 'ali111 e1l lazione, sia naturale ch e artificiale, il ·r 'rnnlali tratta sinteticamente, n1a co11 molla c.hi'aren.za in un grt1ppo di sei lezioni, la patolog ia d E.lla digestione ossia d ei disturbi d ella i1ulrizìo11e sia di qt1elli propriamente deriva11I i dalle. devié\zio11i del chimi's r110 digestivo sia di quelli d eter111inati da cause esogene od infe tti ve o da quelli prodotti da fenomeni anafiJa t.tici' e di Garenza dei fattori imponderabili d eliri 11 ulrizione. 11 m edico che legge qu~sli capitoli scritti d.a l ~· ro11tali avrà indubbiamente dell e idee cl1iare (cosa ch e non sempre avviene leggendo certi traliati o seguendo certe lezioni) e perciò ~arebbe bene ~l1e anche i medici ch e mirano a conseguire il diplo·m a in s pecializzazione in l>E;diatria facessBro tesoro delle norme. d ettate Il1ag istral1nente e chi.a rame11te dal Frontali r)er valersene i1el campo della pratica. Potran1t0 così con1p,ier e 01:>era utile fino dal! 'inizio d ell 'esercìzio della sp ecia1ità esplic ando la loro missione più n ell.a profilassi' ch e 11ella c ura de]le malaLlj e d ella r1ulrizione del lattante e ùel ban1bino divezzo. Se tuLta l ' impostazion~ del volume d elle lezioni· d el E'rontali è scientifi ca, la finalità di esso è allamente sociale e dopo avere le tto il volun1e si può affermare c he l ' A. , guidato cl.a lla sua alta cultura, dalla bontà del s uo a11in10 e del suo c uore, lla perfetlamente ragg iun-. to lo sc,opo dando al medico delle norme e d eg li insegnamenti precisi per far c rescere. il bambino sano tutelando in tal modo l 'integrità dt,lla nostra stirpe . 1

FRA NCESCO

eE NNI D.

ScHEI\F.

VALAGlJ SSA.

B 1 B LI o G R A F I e I

(li

K linik und Tlierapi e d er H erzkrecink-

1leilen . Vol . di pagg-. Vl-210, con 10 figure. Vienna, .Spri11ger edit., 19315. Prezzo R.

J\1. G,60. Riunire· in appena duecento pagine e di i>icr.olo forr n1ato la clinica e la terapia de.Jle n·1alaLLie di cuore se1nbrer ebbe una im·p resa inlJ>Ossibile. Tuttavia , eliminando tutti i nomi . e tutte le teorie lìn1itandosi al puro n ecessario ' . lJGr il medi co pratico, l'A., ben noto ass1ste11le di Eppinger , ha raggiunto ottimamente il uo scopo. Egli ha riunito in questo volumetto Je lezioni ch e impartisce da otto anni n ella He rz~ . station d ella Clinica medica viennese pe r 1 (1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cui si r1esid era la recensione.


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SEZIONE PRATI CA

.:orsi di 1)e1r fezìonan1ento d ella F acoltà . E i11"ero il libro 11a il carattere di un cor so cli p crfeziona111ento e ci sen1bra più indicato 1)er un rnedico cl1e g ià conosca il i11estier e ch e 11u n i1er i'l µrin ci1)iante. Ma ciò n on toglie nulla al r1regio d el lavoro ch e è svolto anzi co11 caratteri di g enialità. quale si rivela n el n1etter e i11 evide nza e n el trattar e con n 1.aggior ainpiezza l<:· cose più iml{Jortanti dal punto di vis L.a pratico. E, "forse a11ch e a1Jpunto p·e r questo s1)irilo (:b e Jo inforn1a , il manuale che prese11tia1110 11a u11 altro vreig·io ch e ci se1nb·r a a sai ap p.Yezl'abile : la forr11a p iana e facile con cui è cri tt o , siccl1è lo si leg·ge tutto d 'un fi.ato e sen za fati ca. Ci si p ermetta }'es.pressione, n on ser11L·r a sc ritto da un 1'ed esco (se11za con ci·ò voler nlinirr1amente di111inuire il valore d e Ila g rande scienza ger1nauic..a e austri aca) . .F'er a tce11n.a re brevem ente al suo co11tenul o ùiren11) ch e il lib·r o è diviso in tre p arti: pa rte generale , diagi10 ti'ca de lle cardio11ati e. e t e, • rap1a. Nell~ parte ge11era_le si entr~ su.b·i.t o a .tr:a ttare <lel si11 ton1a do1111nante n e·1 card101Jat.1c1: la dispnea. E si parl a della dispnea no1tturna, del Clle)ne Slol<eS e r·erial1ne11te dell 'asm a car•• Olo CO. . Altri egni di . . com1)e11so ve.rtg·on o e am.rn ati : la stasi poln1011ar e, la cianosi. l 'itter o, l ' ingrossan1e11to del fc.g·at o, .gli edemi. Poah e lJag j11e s11lla sinton1atologia g en erale: que t a è ]i111it.ala ad alcun e osservazio11i pratich e sulla p t,·r oussione e ad alcune consider \.lzioni ull 'ii:1erLrofia e dilatazione. Per dare un 'idea dello « s tile ,, d el n1anuale citiamo ch e i1011 ... i fa questio11e di gran de e piccola area , di ottusità r elativa e di ottu.sità assoluta: si. co nsig lia ~e;i11plicenten.t.e di fì ·..;ar e i limiti d el cu or e là dove si senta n1 eglio J1 et.La la differ e11za di' SUO Il O ui percu ssio11e tra il punto prima esaminato e quello su ccessivo . Nèlla trattazion e diagnostica d elle ' rari e 111a 1H1 tie SOfl ù prima trattati i viz1 val o lari', e con1 e ai ~oli lo oltiman1 ente p er i I n1edico J)ra lico. Abbian10 , nd ese1npio . con p iacere n o tat o il fatto c11e il rumore presistolico d ell a t e110 ì 111itralica i11.anca cp.1a i sem p r e qua11do coe Ì:'t e la libriJla lione a uricola r e : fatto ch e p oco s i ins0gna nelle no tre scuole. Segu e lo studio dell 'iperle11 ·io11 e e delle n1alattie d ell 'aorta e d cl 111ioca rdio. ~0 11 m .a ncan o, i: er quanto brevi , due ca pitole·Lti ·,ul cuore lJolmonare e ul cu ore tiroideo. Più diffus:=tm.ente, com e è na turale. è tra i.Lata l'nngin a p·e ct oris con uno .. peciale e ·diffu so pa r ag· ra fo st1ll 'ir1farto n1ioca rdi co . Le 11eurosi cardiach e, l 'ipot en sio11e, ]a sr11cope. i rapporti tra ca rdio1Jalie e gravidanza e lra car diopatie e in le rve nti chirurg ici form an o argon1 e11lo di 1)0Ch (' 111a su ccose r1agi P. e. 1:-'er c.iò cl1e rig u arda I.a t erapia abbiar110 vis to co11 priacer f• a lcune idee sul tratta n1eì1t o di-

g italico ch e d a t e1np 0 1)r o fes ia n10 : p er e ... emIJÌo l{U ella ch e la dig ita le è pra ticam e11te ineffi,: ace n ell 'aun1c:eto di frec1uen za ch e n on s i acco1npagni a fib-ri11azio11e o a scon111Bn so cardiaco . Nè si p arla di accumulo o di abi1 udine a lla dig il ale r11a si con s igli a di conti11uar e n el1·op1)ortu11a do~e cc sine di e >l .. e n eces ario . In co1111plesso ro11 i,g lian10 a ql1alunque n. er1ico r}i Jeg·g·ere CO il at tenzione e di studiare l]t1est0 volume tto . S E BAS TIAN I . J·~.

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· D o1"zELOT-l\_1sTH1N1os . l_Ja tert sior1 arté riell e (ma.r ima , m oyl rtne, mininia) . - L 'hyp eri·e .~ sion et let1r traite.m .ent. Voi . di 160 p.a g _ coJ1 tavole e fi g·ure. J. B. Baillière et fil s ~ l-":iris, 1935.

Su cci11ta. anali si d elle queslio11i fisiopatologich e riguardanti la ten ~i'one arleriosa, co1np1 etata da cl1iar a · inte~i di ap·p liciazion e c]inica , nei rig uardi delle a lterazioni , e dell a loro ter apia , d eìla 11ir essione arteriosa. Dopo avere in una. i1rima p arte de fi n ito cosa s 'i11Lende p er t.e111sio n e art.e riosa ; do1)0 ave·r del to d ei fattori fisiol ogie.i, della r egolazio11e della tensio11 e ste.ssn , s i ricordano appar ecr hi e meto,di i>er la su.a n1isura in clin ica. P-a rlicolare ana lisi ·vien e fa lla deil concetto modE r 110 rl.ella len::,ione n1edi.a . La seconda p arte co ~titui sce uno studio c-0m 1)le lo della iperten sion e arteri'o a, ipertensione arteriosa p erman ente r.d i 1)erte11sione a rteriosa par ossi sti ca. La t er za p·a rte svi·lupp a quanto co11 cerne le ipo ten sioni , in s11ecie le ipoten sioni i1aro&sistich e : colla 0 inco11e, ipot ensioni sintorrta lich e, ipot en sio11i co t i tu zionali ,. ir.iol.en sioni par ziali , r el ati've e s peciali. Ben 34 r~a gin e di indi cazio11i b.jb.li ogr~ fiche, ri co~rd~no i11 u]tn10 la letteratura n1ondtale su co, 1 vivo 1

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a r g o11i.ento .

M o·NTELEONE.

u11d G. ~f AUHMA NN. ;1rzn.eitrunde a1id _4 rzn ei1vetord1l iing. Volun1e di -!30 p agg _ Li r·b an u. Sclt\var zenberg. Berli11-Wien 1931 ~ 1-~ rezzo R~I. 12. La mater ia del li h·ro n ort è Lreltan1ente co11{i11a la 1te.11 'an1bito d ella l)ttr a fa rmacologia, J11a ;·i est.eJ1de. n1ollo Oll•port u11a111e11te, ver'" o la t erapia e la cli11ica. Gli /\A. 0110 riu c iti a ri J.ssu1ner e in piccola n1ole g li argo111c11ti Yeccl1i e nuovi , dando alla trattazion e u na i111 J>r0111 a dì orig i11a lità cil te n e r end e facile e d ile,LLevole la le ttura. J71 li11ea di m a. sin1a alla « s istema i ica i> dei farn1aci pre feri ~co11 0 la s uddi' ision e «1Jer fu n1ioni » integra ta con n ozioni e ri chi an1i di fisiolog·ia e fìsioµa tologia . I ca pi tali sulla farm acologia de 1 si tenia nervoso vegetativo u gli or morti essu ali , 'U lla t er apia d ell 'an en1ia per11iciosa, ui ga:' ~ fi ·s ia11ti, son o di pal1)i tante a ttualità. e 'algcHlO b en e a m et te re in l uce l 'i11tr in seco v r.-

O.

I-\.rEs SE:R

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lore ai1cl1e d ei p iù r ece11ti cor1tributi della ~c ie t1za n1edi ca. Dalla le LLura d el libro ris t1lt a chiaramen te c.ome g ìi A,\. i<tno riusciti a conciliare, in t111a sin te i feli ce, teoria e i)ratica, dando alle i1arli le proporzioni dovut0 e sen za venir r11 eno .a que 1 rigor e scie11 ti fi co che d eve e ser j) l'O· 11rio di u11a branca . perimen tale , come la f.q r1)1a ·- ologia.

(lloma, 19-26 maggio) . Abbiamo già data notizia della cerimonia inaug·urale di ques lo importante Congresso, a cui sono largamente affiuiLi gli stranieri, molli dei quali llanno in precedenza visitato le is lituzioni ospedalier e di l 'orino e ìvlilano. Nu1nerose le visite e le gi Le, fu'a cui particolarmenle inter essanti riusciro110 quelle agli Osp ed ali di Ro1na ed a Sabaudia r. Littoria. I ella seduta di chius t1ra, il presidente von DESCHWANDEN GSvizzera), nel ringraziare p er l 'ospitalità accordata ai Congressis ti, ha esaltato l 'opera del Co,mitato ordinatore (presidente S. E. il Prefetto Spano e segretario it })rof. E. Lig·orio) per la perfetta orga11izzazione e la riu cita della manifes lazio11c . A sed J d el prossi1no Congresso, è stata scelta Parigi . Diamo qui un breve resoconto d ei lavori che ci sembrano più significativi.

f\M . 1,20.

Os · >rva l 't\ . dall e prin1 e J)agine cl1e cc Ja

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Atli c.lel V Corigresso riazionalcl di

.~1i crobio­

log ia. ·n vol. in-8° di 397 p,ag·. Ind. gr af. ital. Stuccl1i , Milano, 1935 . Prezzo L. 40. Sol lo g li auspici d cl] 'I stituto i erotera1)ico J\.Jilanese , si ·è t en11to lo cor o anno a C.ag.-liari il \ i Cong r es o nazionale di l\1icrobiolog ia a cui 11a parteci 1Yato u11 fo·l to gruppo di studiosi. A ct1ra dello . te o J.. tiluto, se n e 1)ubblica qui il r esoco11Lo con la rjproduzione int egr :.1]e d elle r elazioni e co1nunicazioni ed il sunto <leJle di ·cu ssioni. ( :i I i·a1110 fra o·li argomen1i r~rincipali trattali: T..e i1u.ove vedute ulla b·io10 g·ia d ei p a1assi li i11alarigeni (G. t\le .. a11drir1 i); I g rur>-p i san g uig 11i n ella rli11i r:a n1e,di ca ( P. Mino e L. Gedda); I viru fillrab ili i1ell n l)atologia vegetal e (V. Rivera;; S ulla 11 a lura d el ball erio fu g·o (t:. C. u1b 0 ni); Ballc riofn~rotera 1}ia ( . Sca lpi ), ()]tre "\ p iù c]j tre11ta co111unic.azioni .. t1 .argon1e11ti anì11i , di g r a nde i11ter esse l)e r la n1i crol)iolog·ia e la biologia g·e n eral e. 1

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fil .

24)

Il I V Congresso Internaziona1e degli Ospedali.

f'iaturgemtisse, Erntiliri111g ri nd li iiveissslofj·wechsel. ù 11 ' 'ol. in-16°, di' 44 µ~isg . G. ·r11ie111e, L eipzig·, 193'5 . Prezzo

.di eta di un lJOJ)OJo 11011 d e,re soltanto mj r are -<.l i11.a.11le1 11erlo in viln, 111a d eve cr ear e u11 op·ti1nu1n d ello la lo nl1lritivo d ella nazione ch e p t>.., a gara11tire u11a cl1ia lta gagliarda fi110 :111 & l)LÙ ren10La JJO .. lerità )) . J111porlrllll e p er ra agiunger e un tale intento 0 anlilullo la . orr1minis tr.a zio,n e d ell 'alim ento -<u1j111ale co11 (ru ello ' 'ege lale e di un sufficiente qt1a11t.ilativo di a lbu,mina. :No11 più le cifre ntiì1i111e di I-lindl1cde cl1e l io -so110 avere alla (i1le degli erfetti delet eri , ina d elle quantità <li g ran lu11g·a superiori a d esse se i vuole 111011le11ere i11alt.erala l 'ulilizzazione degli alime111Li. E le albu111ine ùeb bo110 esser e le i)ii1 i)regiate l)er il loro co11ten11lo in an1i·n oacidi, f)er01"1Jè anche co11 quell i cli rn edio valore si J1Uè1 ar1·i var e ad u11.a forn1a di avita.mcinosi. La ]e Llura di que ta conferenza, t enuta re(:( •J) te111e•t1te al la Soci età m e.elica di Berlino è i11tcrcs ante p eroh è mos tra quali mutam enti s i sono ve11uti fa cencio i1 ei con cetti gene rali fil. s t1ll 'al i111en tazio11e .

·ul\L

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONGRESSI

-1\ . BrcKEL.

fAN o XLII,

cc IL P OLI CLINI CO »

I 1

L 'Ospedale nel quadro sistema.ti co della Sanità Pubblica.. T Eì\IA :

La trattazione di ques to argo1nen lo è affidata a quatlro relo.tori di diverse nazioni. Si tra1 ta di un tema cli grande imporlan za, in considerazione non so1o dello sviluppo se1npre crescente che vann o prendendo gli ospeda li in tutti i Paesi, n1a an che d el fallo ch e 1'assis ten za a domicilio non con senta spesso di p oter fare diag11osi in casi diffi cili e cure speciali. Il moderno ospedale deve oggi , per la sua importante funzjon e, costituire il ful cro d ell 'assis ten za e della profi1assj. Il })ri r110 relator e prof. E nico RoNZANI, direttore dell 'Istiluto d 'jgie11e n ella R. l lniversilà di Mila110, svolge il teina dal punto di vista dell 'igi e11e generale. Egli, d OJ)O aYer esposto i r equi siti igienico-edilizi cui de1Jl>o n o informar si - i n1oderni ospedali e l a jndispensabile d otazione d ei 1nezzi più a•datti p er indag'ini cl1i1nich e per cu.ra , per difesa igienica, dimostra la 11ecessità. di coordi11are gli osp edali esis le11ti p e,r provincia o r egione n ell 'eser cizio dell e loro funzio1d i11 conforrnità all a capacit ;.. d ei mezzi cli ponibili }Jer curare esclusivam ent e ma lati acuti o soltanto cr onici o da fl1nzion are cl a convalescenziari , ecc. Egli }Jropon e p erla11 Lo la is tituzion e cli Co111i la Li lì rovinciali per ! 'assis tenza ospedalier a aventi la funzione di coordinare e disciplinare armonica 111ente il funziona1ne11Lo degli ospedali d ella provinci a o ~egj one, promlIOYendo ladcloYe il bisogno lo ri chied a'. , Ja cos lruzione cli 11uovi ospedali o la riforn1a <li qu e11i esist e11 ti , segu end o nor1ne tecnico ig·ie11iche precl i J)Os te ò ai 111inisteri compet enti , lulto c iò in base a diljgent e rilievo sullo svolg imento d ell ·a sis tenza ospedaliera d ella provincia e in quali proporzioni e con qu ali m ezzi tecnici ed econ o111ici. Il prof. RoNzA i tra lla inollre ci ella opportunità dell 'i lil117in11(' presso tutti gli o pedali di poli o


t ANNO

XLII, Nul\r. 24J

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SEZIONE PRAT I CA

c onsultori e per la diagnosi precoce delle malattie e per la cura e sorYeg lianza d ei r11alati dimessi dall 'ospedale . Ques lo program111a però dov..i ebbe essere con1pletato con la i liluzio11e di scuole professionali p er le infermier e e per l e assistenti sociali ospi laliere, le quali ullime dovrebbero servire a nla n tenere jl necessario conta tto tra i medici , le spese assis tenzi ali, le assicurazio11i, le casse n1ulue, g li uffici , i laboratori ecc . presso i quali il 111alato prestava l a su n. o,p era. In ultimo il prof. Ronzani ritiene cl1e osped ali b en e o rgani zza ti p ossan o anche servire di propttganda igie11ica tra le inas~e inqu antochè i malati degenli mercè l 'op e ra di ' bene is lruite infermiere so 110 cos lretli ad acqui s lare abitudini di vita i gierLic::i . Tullo ciò allo sco1Jo di n on clisperder e energ ie. di evitare duplica li e di render e l 'esercizio dell 'assistenza ospitali e ra il più efficace C.l r edditizio. Seco11rl o r elatore è il dot t . BRO\V~LIE (Scozia) cl1e si occt1pa dello stesso 1)roblema cl al punto di vist a dell ' i gi~ 11e sociale e clell 'econornia politica . Il r ela tor e rileva che il 11t1n1ero sempre cr escente d ei n1'.l l aLi rend e necessa.r io l 'aun1ento d ei servi z·i n egli ospedali . Qu es ti potrebbero divenire centri efficaci ct'i g ien e pubblica. L a principale difficollà i11cont~élta n el mig liora 1nento dei servizi os1Jed.alieri è dovuto alla m a11ct:n za <li una cl assifica razionale dei m al ati , ai difetti di costruzione e di equipaggiam ento, alla i11s t1 fficienza del p erso11ale. An ch e 11egli osp edali n'leg·lio a ttrezzati perr11a11go110 i11sufficienti i m ezzi terapeutici. Per l a mancan7a cli pos li, n1olli n1ala li ono costretti ad essere din1essi , migl iorati sì , m a 11011 con1ple lamente guariti. L a 111aggior p a:rle di essi ritorna alla propria casa dove l e condizioni econo1uich e favoriscono la ricaduta. Il relatore con sig lia per mig liorare quest o s lato di cose la . separazion e clei n1ala ti secondo J)ri11 cipi sci entifi ci, 1a creazio11e di un. servizio socia le, I 'utilizzazion e n1e lodica degli amb ulatori, u11à sorveg lianza sul inala t o dopo la su a u scita dall 'osp eda1e. Il relatore si pronu11cia i11 favore d ell 'a1)plicazio11e n el l avoro ospedaliero d ei principi di u11a 111 edici11a cos truttiva e d el riconoscimento d ella classifica deg li ospedali n el qua <lro d ell 'ayvenire dell 'ig ien e social e. Segue il t erzo r el a tor e prof. RGDIN (Ger111ania), ch e tratta p arti col arn1e11t e d el problen1a cu genico. Rileva cl1e l 'attivi là degli ospedali 11el ca111po dell 'eugenetica n ei diver si paesi divien e fun zion e di Stato, sottoposta all a legi. ia7ione ispirata ai principi poli li ci e sociali. Occorre che i 111edici d egli ospedali co110 ca110 le basi scientifich e dell 'eu ge11etica, ch e si fo 11da sulla sanità d ella .razza, preser vandol a d a tare eredit arie. Gli ospedali po s~o110 quindi r e11rler e tin segnalato servizio, for111t1lando rapporti dett agliati sulle varie forme di 1r1él l a ltia , per essere di b ase sull a regolamentazior1e dell a protezione d ell a r azza, p oichè p osson o fornire dati precisi sulla tras1ni sibilità e redita ria d el nl.ale e ... erYire alla cl1iarjficazione di proble n1i lu l lora n o11 defi11iti. I m edici o pedalieri dovrebhe1·0 n on limita r e le informazioni sul 111alato, 111a estenderl e an cl1e ai

co111ponenti l a sua fan1 iglia. Soll an lo g li ospedali dovrebbero proced-er e alle s terilizzazioni volontarie o impos te, sia con inler e11 li chirurgici , sia con le applicazioni racliol ogicl1e . Grazie ad un 'educazione is ler11atica dei malati g razie alla 1otta contro Lu l lo ciò ch e mi11.accia l ~ sanità d ella razza, g li osped ali diverra nno i centri d ell'eugenetica. . I~ q,u art.o r elator e prof. SAHRAl.-BounNET (Fra11cia) s1 intratt1e 11e· sul problen1a amn1inistrativo. L 'osp edale, affer111a il rel n1o re, 11on d eve essere sol amente un 'i stitt1zione per j 111.qla·ti, ma avere 11na parte j el lavoro sociale ed ig ienica, m ediante cor si di insegna11li sa11i lnri p er lt1lto il suo dis tretto. Dovrà p er ci ò p e rfezio11are i mezzi p er la protez ione d ella sa1u le pubbli ca ed i P aesi civili debbono a,·er e nun1 er osi o. n ed ali sott o il controllo 'li una ger archia. ~ II . 1'E1'IA: L 'ordinarn enl o e l e inslallcrzioni tec nich e

degli ospeclQlli. . Il rrim o r elatore, Padre CR"\VlTALLA (Stati Uniti), 1l lu stra u11=t. sua r elaz io11e s u: il coordinament o

delle attività ospedaliere ai. firii cle ll 'assistenza dei in al ati. . Il relator e l a1nenta u11 eccesso di orga11izzazioni , 111 questo ca111po, sen za u110 scopo preciso. Scopo uni co dell 'osp edale fl eYe e ere l 'an1rn ala to; perrjè> la preparazione dei 111 edici , d egli a111mini s tratori, deg li infermieri e cl elle al lrf' oprre di as i st e11za sociale deve essere subordinala a tale fine. ·L 'am111al ato - secondo il r ela lor e - d eve costituire il centro di t111ilà di coo1dinazione e di ar n1onia di t u tte le a t ti vità osp ed alier e verso tutto l 'amn1alato: ani1na e corpo. Il r el at or e t-er111ina col cr i l icare g li abusi ch e deriva110 d alla 111anc:a11za di Lale armonia ed unità .

Il secondo r elatore, prof. ì\loGILNTCKI (Polonia), si occupa dei priricipi ecorion1ici del l 'organ izzazio-

ne tecnica dell 'ospedale. La crisi econo111icà, ch e ha turba lo tutti ·i P aesi , costring-e i Governi, Co111uni e g li J~nti ad u sare In I11assin1a econ omi a a11cl1e st1ll 'assist e11za ai rn alat i. Ment re prin1a d ell a cri · i g li os1Jeclali , i 11 varie Nazioni, er an o cos1ruili e n za ri spar1nio e presentava no un eccessivo lu sso, ogg·i in vere occorr e bandire le cose s11perfll1e e Jiroil arsi allo s tret to rtecessario n ell 'assis le11za ai n1ala ti . L 'econo1ni a estesa in lutti i can1pi d ell 'a111nlinis lrazione deve p erò g aran lire iì bu o11 and a111en lo dei servizi, ab ole11do i i11vece tu t lo il lusso su perfluo, ch e n on è in alrl1 11 i11octo 11ece .. ario per il bèn esnere del m ala to, il quale invoca la propria guarig ion e in osp ed ali pratici e co1nocli. Ter zo relatore è il prof. ing. BAt:En d el P oli lec11ico di Zurigo il quale svolge il tein a: Possibilità e lirn.i ti

del l 'Elelt riji caziorie n el l 'ospeclal e.

Il relator 3, dopo a·ver ril eva to ch e l 'elettricità h a r ecato n egli ulliini clue o tre d ecenni , u11 ·evoluzione profo11da n ell 'or gani zzaz io11e d ell 'os1)edale, inten sificando in al lo g r ad o la su a n1i s io11e u111ar1itaria, esan1ina C{lLOli altre appli cazioni dell 'elettricità siano d n a l tende r i nel ful uro per la salute e p er l a cura d el 111ala lo d a l la ro ll aborazio11e del n1edico e d ell 'i11geg·nere. E ciò n o11 ])er qu ~n l o riguard a. ì e applicazio11i n1ecl ir h e proprian1e11 le d e lle, 111a con1e 111ezzo e11erge li co . oclrli fare11te all a ricchezza di luce, di }Jo te11za 111o l rice e di c nlorP 11ell 'esereizio ae11·o peri a l e.


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IL POLl CLù"lICO

Il relatore i add e11lra poi n eJl 'esa1ne d elle app li cazioni m edich e <lell 'elettricjtà, il cui ra1no p iù i1r1portanle è la lec11ica d ei raggi .Roentgen ; })aria dell 'i1npia11 to a ba ssa te11sione nell 'ospedale, d el1'applicazione d ell 'ele llricità per illt1minazione, forza inotrice e pi ccoli a1)pareccl1i ; d elle applicazioni t ermo-elettri ch e n e11 'eser c izi0 tec11ico dell 'osp e<lale; d ella quantit à cl 'en er g ia, delle tariffe, degli impi artti per l 'a ttacco e la procluzio11 e d ell 'elettricità. Esamina il lato t ecnico eò econo111ico <lell 'ar gornento e con clud e dimos trando ch e nel progettar e, nel costruire o nel condurre un ospedale sia compito precipuo d ell 'i11geg11er e sp ecialista comp e tente ed obbiel tivo , l 'aiu lar e col suo consiglio, l 'ammini s traziot1e dell 'osped ale . Quarto eò ultimo r elatore sull o s tesso argomento è il pro.f. VAN DER LEEN (Paesi Ba ssi ~ , il qu ale riferi &ce su: Lo sclien1a uriitario <f ella contabilità n egli 0 spedali. 1

Il relatore sos tien e ch e una buona amminis trazione economica ba sata st1 adatti elen1enti statistici è di grande i rnporLanzJ per ogni osped ale. Ciò serve ai malati p er ch è ter1d e arl ass icurare ad essi la più efficare cura co1t il m i11im o prezzo possibile. I metodi di tale an1min istrazione d ebbono essere pratici. L 'Associazione ii1 t ernazionale osped ali dovrà p er ciò cercare di r aggi11ngere d elJe norme per tutti gli os pedali. Occorrerebbe elaborare un progetto p er ql1este norrr1 e ed all'uopo potrebb ero riuscjre u lili le relazioni approvate già n el <:oi1gresso preced ente a Knork-sur-Mer. Primo relatore è mons. KnElTTz (Germania), il quale si occ11pa dell'assistenza s,virif11ale com e par-

te

del l 'ass i st en za ospedalier a.

Ogni ospeciaJe - seco·n clo l 'o ratore - ci eve risolvere vari co1npi li , cl1e tl1tti servono per il bene del m alato. Il pri1no è quello rli far guarire il malato e r enderlo di nuovo atto al lavoro; poi viene la missione educativa , e l 'assis tenza, ch e dovrà accompag11are il n1a la lo a11che dopo la sua u scita rlall ' 01 sp edale. Queste missioni compongono essenzialmente .l 'assiste nza caritatevole, in cui rlovrà prevalere l 'a•ssistenza r eligiosa, p er sviluppare nel malato quelle condizioni rnorali e p sichiche , ch e favoriscono la guarigione fisica. Il fedele potrà trovare nella su a r eligione n1olti elementi ch e gli procurano la trai1qu illità ciel] ·anin1a. L 'assiste11za relig iosa ha mo11 i niezzi per .p ot er collabora.re col m edi co in questo campo, essa potrà essere benefjca i1on solan1ente ai malati, ma an che al p er sonale ospedaliero. L 'assist enza r elig iosa ri chiede p erò cert e pre1r1·e sse p er poter svolgere tale compito. Il prete stesso deve avere le qu ali tà ;\da tte. - cioè, d eve essere capace di adattarsi , di inquaclrarsi nell 'organizzazione d el1'osp erlale, d cYe ave,re 11na vas ta co111prensione per i inala ti , es1)eri en za della vita . certe cognizioni m edich e, - I al lo e pr11denz::t. Da parte d ell 'ospedale invece il prete dovrà in contrar e compren sione, stin1 a e aiuto J) f (l t ico p er 11 su o lavoro. 11 seconòo r ela tore prof. SoT.LAzzo (Ita]i a) svolge il ten1a sull a posi::.ion e riel medico rispe~to ag li a ltri se r1 1izi o·s perlalieri.

Il compito rl el m edi co os1)italier o non si limita alla rliagno i ed all a cura dei malati , ma compren<lc un efficace e fattiva collabor azione con gli altri servizi, e sp ec ialn1ente con q11ell o rli assisten za dir e ll a , co11 qt1cll o <l i n sistenzrt sociale e coi1 l 'amn1inistrazio11e ospi l ali era. Tal e coll abor azionr perine i le <li or ga11izzar e e coordin:\rc i "ervizi egu endo un i11òirizzo ITiedico

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fANNO XLII,

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r azionale e di controllarne il r endi1nento al letto del 1nal ato. ,Spet ta soltanto al inedico del rjparto di prescrivere e sorvegliare le prestazio11i mediche ch e 1'infermiera esegue. f\.Ia a questa va ricoi1osciu la una certa inizia liva nelle altre ~t tività assis tenziali. !l sa~itario dovrà facilitare. il co mvito dell 'infermiera 1llustra11òole i si11goli ca si ed aiutan!"lola ad inserirsi n ell 'evoluzione della n1alalUa. L 'infermiera dovrà dal canto suo collaborare riferenclo al medico Lu tte le nsservazio11i ed i rilievi ch e le viene da lo d~ fare i1r esso l 'infern10 . Nei riparti in cui prestano servizio allieve ir1fer1~iere , il nledico dovrà pari eciprtre all 'istruzione pratica ed ancl1e all 'istru zione teori ca di queste. Il. se~vizio sociale è ser vizio indipendente, ma a ] san1t.ar10 addetto ai reparti di cura ecl agli ambula to~1 spella di diriger e l 'assisten te nelle questiorij 1nediche come ad esempio quelle che riguardano l 'ac?oglin?ento .dell_'i~ferm? nell 'ospedale, i provved1me11t1 profila t l1 c1 nell ambi ente famigliare le cure post-osp ed aliere ecc. ' I ru1)p orti fra Ineclico ed amn1inistrazione SL i10 d i i1oleYole i1111)ortanza per l 'eco11omia di f ~t.r­ cizio. Il n1edico doYrà particolarrne11l e cur3re ch e la per1l1a:11enz::t <;Iei malati . nell 'ospedale non si pro lunghi oltre il necessario. Eg·li dovrà anche collabora.r e all 'economia del riparto 1)er quanto si riferisce al materiale sar1itario di consun10, come il n1aleriale di m edicazione e sp ecialmente i rea genti di laboratorio ed i m edicinali. ·L e prescrizioni di qt1esti, ed in modo particolare quelle delle specialità farmaceutich e, dovrà esser e li:111i lata e r egolata in base a criteri sanitari ed economici . Molto interessant e è stata ancl1e la quarta seduta })lenaria che h a considerato il ten1a: L 'im ]Jortanza d ell e vari e categorie dcl perso•nale ospedaliero n ei loro rap porti con. l'esterno. Ne sono stati relat ori : ARKOMSDRAw (U.R.S.S.) : Il m ecli co n ell 'Ospeclal e. Prof . J IRASEK (Cecoslovacchia) : L 'irtf ermiera. Dir. CooNI::Y (Irlanda) : l '.4.mm":ini sllraziorte. ~farchesa Di TARGTANI G11:NTr (Italia) : L'assistenza: sociale n egli ospeda li.

Su Una rive n d icazion e scien lif ica italiana ha p arlaJo , a proposito della dietetjca il rlotl. G. ALBERTI 1nettendo in rili evo la grande in1portanza che h a rtell 'ali1ne11 tazio11e osped~liera la dieta tenue. purchè di grande valore nutritivo. Richiama p ertanto t1na pratica largamente in u so negli ospedali itaJiani n ei riguardi d ella scelta razionale delle min es tre arricchite di glutine per mala ti e convalescenti , in sos tituzione <li una quota corrispondente di proteine animali, spesso controinrlicate. 'fale pratica è confermata dall 'u so vigente negli ospedali Nord-A1nericani. Ricord a poi che la scoperta d el glutine è clo·v u ta ad un nostro scienziato del secolo XVIII , J. B. BECCARI , alla cui merr1oria il monito scientifico prepara a Bologna ò elle 011oran7e ad 0pera del prof. L. M. Patrizi e dell 'Accàdemico BoTT AZ.ZI.

Vivaci di scu ssioni h a sollevato la qt1estio11e della sterilvzzazio n e euge nica. Nella Commissione « Eugenica », il dott. ScHULTZF. (Germania) ha rileYato C'he nlentre l 'ospedale ha ur1 compito positiYo (quello di ripri stinar e l 'efficienza vitale del n1alato) va ogg i assumen d one anch e uno n egativo , di priYare cioè cl el p oter e procreativo i malati affet Li da lnal atlie eredi tarje. A parere d el r elatore, tale norma ora in u o j11 Germani a, Yerrà a(lot lnta rla


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SEZIONE PRATICA

tutti i paesi ciYili. L 'ospedale, quindi, sar à chi amato acl esercì Lare ques ta azione di alto i11ter esse sociale, in pieno accordo con i poteri governati' i. Netta1nen le contra rio si dichiara il dott. DoHERTY (Irlanda) nella s ua qualità rli cattolico ron1 a110 perchè chi, come lui, crede in Dio non può sovrap1)orsi ad una volont à Sl1periore . A non1 e d ella Delegazione Oland ese, il dott. GnooNENBERG (Ams ternam) protes la contro il sis tema a(lo Lla to dalla Deleg azione . rf edesca il port ar e aJla di..,cuss io n e del Congresso la qt1estione r e1alivn alla st erilizzazio11e, ques tio11e ch e offende ogni senti111ento e ti co e. r eligioso . Co11troriba tte il prof. ScHuLTZE affern1a11do che la questione d ella st erilizzazione è s lrP. LLan1en Le tec11ic a e scientifica e, qui11di, non pu ò assun1er e carattere r eligioso e filosofico e riYencli ca ad e a il suo pieno diritto di ciltaclinanza dell 'a ttual e Congresso Ospedaliero. Come la 11a tura , egli aggiu11ge, esercita un poter e sel ettivo sui s tioi ele11J enti tarati, <:osl la societ à non d eYe inos trarsi i11 tale 111a teria inferior e agli animali . ~ella sedut a d ella Co111111j ssio n e di Euge11i ca, si Ara deciso cli rimandare la ques tione al pros i1110 Congresso . Invece, n ella seduta plen aria di chit1sura, il prof. LÉPINE (Fra n cia) ha osserva lo ch e cl el)l ìono esul are, dail futuro Congresso, i problemi clel 1·euge11ica e d ella st erilizzazione. La Francia si clisinteresserà di tale ques lio11e, p erchè l 'id eale ch e persegu e ed inspira il Congresso Osp edaliero è essenzialme nt e quello cli a111)res tare le cure ai soffere nti. A. F1L1PPJ N1.

.Accademia lledieo-Fisica Fiorentina. Aduna rLza d el 2 magg io 1935. Presidente: Prof. P. BASTAI.

La turbinocianosi nella diagnosi precoce della tuberco· I osi poi monare. P1En1 doll. P. F. - L 'O. riferisce di u11 sinto1110 da lui rileYa Lo e r isco11tra to cos I a nte111 e11te in an1 malati delle varj e for111e l u]Jer colari del! 'appara lo r <-:S})iratorio. Tale si11to1110 con sist e i11 u11 colorito cianotico piì1 o in eno inlenso clei turbjna Li i11feriori , e può e sser e urtilaterale o biln lerale a second a <.lella Jocalizzazio11e d ella lesio11e ri g uarda11 le l 'app a r .i lo r espiralorj o. Ne s piega la et iopatog·e11esi cl1e riferisce a sti11~o :i di varia nJ1lura sul sin1pa lico 111e(lias linico . L 'aYerlo ri sco11tralo i)rese11te i11 fa tti di acl e1101)atie trach eo-bron çhi ali che, specie 11ei bambini , i11olte voll e posso110 i1on pre cnlar e alc u11 sintomo cli nico t oracico, ·'.1Ss u1n e p er l 'O . u11 Yalor e n on i11diffcrenl e i11 quanto può co11se11tire cl 'indirizzar e ques ti an1111ala1ti a quelle cure ch e posson o p ortarli alla guarig io11 c, l)rin1 a ch e clive11tino delle ,·ere for1ne tubercolari co1tcla111 a le. Con.clucle col] 'aug urarsi ch e questo si11ton10, i)er l a f acililà co11 c ui :i.rt1ò essere rilevato da tt1lli i in e<lici, p ossa esser e co11fe r111 ato da altri s tu d iosi , e <:011Lribuire co~3L .illa ver::t. diag·nosi precoce d ella tubercolo ... i. Ricerca della spirocheta ittero-emorragica nei topi delle fogne di Firenze e dei topi di campagna e dintorni. BERzr doll. A. - L 'O. serYendosi d el n1etodo drl1..-t i11oc:ulazio11e i11 caYia di fra111n1enli di or ga ni cli topi d elle fog 11e catturati in Firen ze in vari -quarl ie ri d ella c i l I à 11a ri ,-plato la i)r e .. e11za cl i t o pi ])Orla tori a11i dellJ.. pirocheta itlero-e111orrag ir a i11 proporzio11e d el 60 % (su 25 ese111pl ari). I ceppi cli spirorl1ele isola ti si pre ei1t ano scar .. a-

n1 e1Lle p a toge11i p er la cavia e dopo il 2° o il 3° })assaggio a11ch e iniett and o e rnul sioni 111olto de11 .. e di or ga11i, 11on si ri e ce più a riprodurre la 111alatt iu 11el s110 quadro li pico . La cultura pra ticata s u lerre110 di Ka n ek o è risultata più Yolte p os i liva . I Segrela.ri: l)r off. L. P1 ccR1 P. 1'irccoL1N1.

Società Medico-Chiru1·gica di Catania. Seduta d el 21 m arzo 1935. Presidente: Prof. F. A. FonERÀ

Frattura da strappamento del calcagno. Dott. G. Lrno. - Le fratlure d el calcagno furo110 i1t passato co11siderate quasi p er i11tero co111e fratLure da str a1Jpamento, di IJO i a strappa111ento si sostituì l a teoria d ello schi accia111 ento. Teoria che preao111ina lul tor a. L 'O. illt1s lra t111 ca o che con sidera tipico da s lra ppame11Lo e 11e di cute a1npian1en-te l a prog· nosi e l a t er apia da seguire i11 simili casi. Gonadi, colesterinemia~ colesterinocolia. Do lt. G. L-rNo. - L'O. h a s p erimentalm ente stucliato le 1nodificazio11j cl el lasso colesterini ro nel sa11g11e e nella bile i11 co11i gli e cavie n1a ~c hi ca~ lr a li.

Ha trovato in animali così tra ll n li un uu111e111 o d ella c0Jesteri11a nel sa 11g·u e e i1el la .bile. Mettendo in rapport o qu es ti co11 altri preced enti e sp erimenti già r esi 11 0 Li , e co11 ricer che chi111icJ1e e s p erimentali di a ltri AA. , fa n o tare la spicca ta cert a i11flue11za cl ell ·orn1 one sessu al e s t1Jl:i fun zio11e epato-biliare .

Terapia malarica ed arsenobenzolica a forti dosi nella paralisi progressiva. Do lt . A. LENZ.\ . L 'O. rife ri sce s ui ri sulla1i cl ella Lerapia 11talarica ecl ar ... e11ol>e11z0Jica a fo~Li clo i i11 15 casi di p a r ali tjr i progr e siYi , di Clli l ì nel i11izio rece11L e e 4 a n tirhi . Egli h a ll a lo il i11 elodo di Savulescu , il n1 e toclo cli lliba1udi d a lui s tesso n1odificaio e il 111e lodo d ci sali di calcio. I risu l lali furono p erfetl i p er <Jl1 a n Lo rigt1a rd a l 'aun 1e11lo cli Loller a nza e 1110J lo nli g·liori d i. quelli o ttenuti co11 il vecchio n1 e loò o circa g li esiti in11nediali. I r eperti u111orali furo110 tJure profo11ctan1e11 t e influe11zati. l ri t1 l Ln I i n1rò P i111i sen1bra110 sp ecial111e11 te 110Levoli 11e i r .1 i co11 l11an ifes t azioni n1entali r ecenti (10 r e1ni.. ioni con11)le tc in 11 CéJSI" l.

L 'O . ritien e eh~ i llUOYj rn e locli 111eril a110 cli Ye11i re ad operati is len1a lican1c11le, egnando es i 11 ~1 in1porl a11te progre o 11el la cura ct ella n e uros1filid e.

Sulle risposte immediate del circolo generale artericso all'aumento della pressione endocranica. Dott . RENATO l\1ARTINETTr. L 'O. rjferi sre ~u pt oprie- ri cerche sp erjn1e11Lali co11rlot le s ul ca11e e 11elle quali, ripre11ct en rl o le cJa sich e r icer ch e di Cusl1i11g, ha s lt1di a to l e n1 odifi cazioni in11ned inle d el circolo ge11er al e art eri o .. o p er l 'at1111 e11lo della pressio11e e11d ocr a nica (i11lroctu l ion e cli oll1zio11e fi siologica r1el1 0 spazio su barac11o icleo). I11 ge11erale è sol tanto eleYa11c10 i Yalori c1ella pres io11e en<locranica nrl l lll li,·el lo cgt1ale a q11ellv clel1 a i)ressione ar leri o .. a, el1e s i n o ta n o I11ocl ifi cazio11i n el circolo ar lerio o ge11 er ale cara Lteri7za le Jler lo pii1 cl a iperl e11.. io11e e })r a cticardia. G li anin1ali j11 iper len io11c .. J)erin1enlnle per rlenervJ.z io11e d elle lOne r:trclio-aort icl1e e . c n o-


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« IL POLICLINICO »

[ANNO XLII, Nu M. 24}

car o tidee o n o se1nbra ti, in gen er e, sensibili anr a , an alogan1ente alle iper t r ofie vilorich e d el l a tch e ad au me11ti .relativam en te m od ici d ella prest ai11te . Dal punto di vis ta ezi op a l ogen etico vien e sion e endocr anica . p r osp e ttat a com e ipotesi pii1 probabile l 'associaL 'O. d escrive inol tr e l a difficolt à di m anlen er e zion e di fat ti con geniti e di fa l li acquisit i, sopraa lungo I 'iperten sion e endocr anica per l a r apida, . tutto di spasmi. Si ricorda an cora ch e l a d iagnosi pontan eai cadu ta d ell a pressione endocranica st esr Jjnica r est a assai cl ifficile sopra tu tt o p er l a m an so p er « fuga >' della solu zion e fisiol ogica travercan za di una sintom atologia significativa. Nei riso il sen o lon gitudinale e l e g iugl1l ari . g u ardi d ella ter apia vien e conferm at a l a necessità clell 'intervento chirurgico g iacch è l e forn1e ch e car Tromboarterite multipla luetica. clono sotto la n ostra osser vazion e sono sempre forS. D ELF.ONADI e J\. . G10HDANO. - Gli 0 0 . descri1ne gr avi . Il Segretario : l NTRozzI. von o d al punto di vi s ta clinir.o ed anatom oisto11at olog·ico u11 caso di trornboar terite n1ultipl a (m eAccademia delle Scienze Mediche Naturali senteri ca SUJ)eriore , r en ali, poplitea destrai) co11 j11farlo em orragico cl ell 'ir1testino ed inizi ale g ane Fisico-matematiche di Ferrara. g·r e11a sp on tan ea dell 'arto jnferior e destro in un Adunan za d el 2 m aggio 1935. t1om o di 47 anni. Dall a discu ssion e dj agn ostica differ en zial e tra l e Presirtente : Prof. MERLETTI. ' arie forme di trom boairtcrite }Jr esenile (sindrom e E. BRASI. - Sulla reazione caraJtteristica del la Lli Bti r g·er , arterioscl erosi , sifilid e, sep si) essi son o t eobrom i n OJ secon do L a f U. indo tti ad an1metler e l a n atura i1 e lt am enle luetica d ell e al t er azi on i v<1scol ari risco11t ra le. G. TRAVAGLI. 'op ra un nuovo compor tam en lo Il Segretario : Prof. G. D1 MAcco. catali tico dei sali di m er cu r io. 1

Società Medico-Chirurgica ·di Pavia. Seduta d el 6 maggio 1935. l?r csid ente : Prof. A. PENSA. Agenesia del grande omento associata a vasto legamento anomalo peritoneo-epato- trasverso colico. Do t l. G. S. DoNATI. - L 'O. illu stra un caso d i 1ar a m alfo rmazione d eJ p erito11eo, agen esi a comple ta d el gr ande om e11to, a cu i si accompagn a un legam ento an on1alo p eriton eo-ep ato-trasver so coJico avente i l val or e d i formazion e con genita p r ob abilmen te destinata a supplire funzion aln1ente il legamen to gastro-colico . E r icl1ia1na l 'at t en1ion e su d i una con comitan te gr ave sind r ome ga · strica con car at ler e d i sten osi pil or o-duode11al e, so"tenu la esclusivamente d a ll a sl1cidet ta ai1om al a formazion e p eri lon eale . Sui tumori benigni dello stomaco. Dott. G . S. DoNATI. - ·L 'O. illus tra 4 casi d i tumori gas Lrj ci b enigni, d11e le iom joJT\j , u n aden om a Brunneri an o ecl un ad eno- papilloma p eduncol a to . .Si insi st e su ila difficoltà d ella d iagn osi clinica d ei tumori b enig ni d ello st om aco, diagn osi ch e anch e r adi ologican1e11te può riuscire inolte volte as ai ar d u a. Anatom op a tolog'icam ente si richiama 1a n eces i là di un ·ac..:cu ra la indagine istologica opr at u tto p er d ifferen ziar e certi miomi d ai J1eurino1n i , t umori ch e p osson o trarre in inganno ad u n e ame super ficial e. Sono discu ssi breve111ente i rap por t i tra tu111ori gastrici e varie for me d i an e1n ia, i sinto111i cli11i ri n ei p r e e11 li c~si é:' olulamen te t ali àa n on p er1n elter e u 11a diagnosi cd è rilevata la possibilità n on d el tutto eccezional e cli trasforn1azione n1align a clei t umori benig·11i d ello stom aco ch e costit uisce u11'a.l t r a incJicazjon e p er l 'inter vento ch irurgico. L' ipertrofia pi lorica nell'adulto. Dol L. G. S. DONATI. - - L 'O. riferisce flue osservazioni d i iper t r ofia p ilor ica d eJl 'adu lto in due sogge lli d i sesso femmiltile, di cui l 'un a di 27 e l 'al tra di 41 anni . Affezione assai r ara in clinica , l 'iperlrofi a sen1bra si r iscontri inver.e co11 u na cer ta freq u enzai al t avolo au top sico ; le ragjo11i di t ale differenza sarebber o l a rr1ancata d iag110 i in vita e l 'e i lenza di for111e lievi clinican1en le silenti . La principal e caratlerist ica anatornica è cl1e l a lesione è co tit ui t a d a u11a ipertrofia J11u colare p u -

Risultati della cura dei postumi dell'encefalite letargica mediante il solfato neutro d'atropina. G . BoscH1 e G. CAMPAILLA . - Cura schiet t amente sintomatica . Risu lt a ti ottimi 11el p arkin sonismo p ost-en cefalit ico an ch e d i antica data, n elle crisi oculogi ri; nullo in un caso d i sp asm o di tor si on e. Gli 00. con sigli ano, p er aumen t ar e la toller anza d ell 'at r opina, éli cr escer e le dosi m olte l entamente e di n on r aggiu11ger e d osi assai elevate. Si u sa una solu zio11e a l 0,50 % (una goccia corrisp ondente ad 1/4 di 1n n1gr.) si comi11ci a con 3 goccie pro di e. La dose optimum Yaria individuaJ1nente; in ger1er ale gli 0 0 . sono rimasti su 8-10 mmg r . aJ dì. Co n Le n orme su dd e tle i fen om eni d 'intoller an za (secch ezza d ell a bocca, dis turbi visivi , disturbi Yiscerali, ecc.) si son o riòotti al minimo. Gli 0 0. ~n entre rileva110 i va11taggi ch e si h an 110 adoperando 1 ailcaloide (esa tta d osabilità) no11 clisconoscon o ch e in cer t i casi la drog·a in ~oto p ossa avere n1aggior e efficacia e sia da preferirsi per l e note r agioni. . . . 111 ter ap eu tica occo.rre esser e sper1mental1st 1 e individualisti: n on n eg·ar e a priori n or1 esser e esclusi vist i. Discu ssion e : Prof. C. MERLETTI. 1

L'anemia di Cooley in gemelle monocorie lattanti . i\II . ORTOLA..NI, G. CASTA&NARI, P. RoccATI. - Gli 0 0 . h a.n no p otuto seguire d all a n ascita d u e b imbe gen1elle m on ocorie di 10. n:esi , l e quali , già da~1'inizio d el secondo mese d1 vita, presen tavan o evid enti i segni d ella os leom op atia d i Cool ey com p licat a d a lussazion e conge~ita. d elle a11ch~ . . L 'ab bondante messe di osser vaz1on1, r esa p ossibile d a p Mticolarmente favor evoli condizioni di stu di? fornite d alle piccol e p azie11 li, ha p ermesso agli 00. d i portare un contributo n o tevol e al~a co11os~enzai d ella p at ogen esi e p osjzjon e 11osogr af1ca del singol ar e complesso sintom atologico . Gll. ·0 0. richiam an o in prop osito l 'at ten zion e· J>rincipalm ente sul cost ante e n otevol e abbassam en to d el t asso col esterineÌnico cl a essi riscontra to (gr . 0 ,6-0 , 7 em e. di sier o) ch e .trover ?bbe c~nfer­ ma nei r eper t i dei poch i AA. 1 quali, studiando casi sin1ili , si sono cu rati d i indagar e tale dato en1ochimico. Discu ssion e: Dott. CANNELLA. I l Seg retario: A. V1GNALl ~


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SEZIONE PRATICA

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. La sacro-coxalgia.

I/ osLeo-artri l e sacro-iliaca è relativamente frequenle e coipisce specia ln1 ente i1ell 'età fra i J 8 ed i 4ù a1111i, soprattutlo le donr1e; s pesso è precedula da un parto . f; iinJ)Orlantc conoscer e le p rime n1anifest azioni' in modo da ricorrere a l più pre LD al 'ratlan1e11lo. Uno dei seg11i più costa11ti d ell 'inizio è il d olore cl1e ha caratteri J)articolari e cioè: I ) è a Li po sc:. ialico ; 2) ha sede i11 corri pond enza d.ella r egione malata, metà d el bacino, ntetà della 11a tica; 3) si irradia alla part e p-0sleriore <le1Ja c o r ia ed a quell a esterna d ella ga:1nba; 4) il più spesso sp onlaneo, t ende a d e&lgerar~ i co11 la n11rr ja e la fati ca; 5) variabi ll: 11ella dt1rata , ne Il 'inten si Là , gen eraln1ente sord o e p er sis tente; 6) rib·elle ai rimedi: antine'vralgici , c'3d c r a1Jidan1ente al riposo co·1t'1p le to . ·r a le dolore ·è i)esso l ' urlico si11 Loma a cui si possono associare dei seg'l1j gc11e ra li discr el i : aste11ia, perdita di appetito , lie,re din1agrin1euto . I.' esame oblJ.ietLi vo non offre sul princip io n essun segno particolare; non punti d oloro ' i precisi, 11on Jirrti tazior1e d ei m ovimenti del1·anca. E.-so , però , va con11)Ie lato co11 l 'esplorazione r ettale (ch e va fatta guidandosi su l margine laterale dE·l sacro dove·. si potrà m ettf·r e in ~vider1za ur1 punto doloroso n e l.to ed UI! cert.n in1pa sLamento) e con la radiografia d el bacino . Cor1 c1ues La, si rileveranno una diastasi articolare s·pesso p arzi.a le inferi or e, un 'i nterlir1 ea s fumat a con qualch e irregola ri tà e talora d o11e lesio ni manifest e di ostei1 e i liaca o sa crale . Bisogna proced er e sen za indugio a tut1e queste ricer cl1e cl1e, sul pri11cipio po ono 8e111b·r are esager a te per una -indrom e ol1e . i prende com e l1n.a se111plice nevralgia sciati ca. f'iù ta rdi, si pu ò formar e un ascesso, co11 for111azione di fist ole, o an ch e un 'infezione generale . La progno ~i è d unc1ue seria p er i caf:i a vu1Jz.ati . Nell a diagnosi , L. A'llard (Bull. méd. , -1 rr1 aggio 19315) co11sig·lia , di froJl te alla indrorn e di 11evralg ia sciatica di e lirr1inare anzitutto i dolori di origine r e11ale o salpingoC:Yaric.a e quelli dell 'an ca o dell 'arto inferiore dovuti ad una coxalg ia. La diagn osi si p,o sa i1t S('guito co11 le diver se algi e di orig i11e lombosa crale : il m orbo di P ott può prestarsi a qual' t1 e coafusion 0. 1\11cor p iù delicata è la diafrllo si ~Olt le 1ombalg·ie dell e artriti aerali , cl 0vuLe a les ion i traumatich e , con genite a a<'r ali\zzazio11e, po11dilo i, ]01nbali1,z<lzio11e, ~pon<li lolis lesi .

Per es1.Jere effi cace, il trattarrLento deve essere pl'ecoce : cura climatica od e]io-marittir11a, i111mobilizzazione ortopedica e chirurgica; l 'artrod esi non va co11siderata co1r1e ur1 tra Lta111ento curativo , ma com e un coadiu-va11Le <li prin1a in1portanza. L 'A .. a ccenna poi àlla Lerapiia dell e compli razio11 i. fil.

Le arter iti della tifoide. • lian110 ge11er al111ente sede agli arti inferiorr e. co11Lrariaipe nte alla flebjte, a destra; l 'arteria più con1ur1cm ente presa è la tibia le p o~ t eriore. ìvI. -L. Girard (Arch. m éd gén. et colon., ann o III , n. 7) l1a ancl1e· segnalato l 'o-. 111E:r.a] e e la carotide es terna . ]'iù frequente· è la forma trorrtbosante, ma· vi so110 an cl1e arteriti }Jarietali , ch e lascia110. ]ibera una parte d el vaso. La con1plicazio11e si ossP.rva alla terza set 1i111ana, dura11te la convalesce·n za : dolore pTofo ndo nella zona affetta eicl aume,n to di ter11pt:ratura da 38°,5 .a 40°; p a llore livido al ii-rn it e super iore, n ettamie nte seg·m entario. Il' lrag iLto d ell '.ar Leria è dol en te, le oscillazioni :1l Pacl1on so110 dimi11uite . Alla fa~e ob.Jilerante compaiono inoltre tor1:or e, forn1icolìo; l 'impol en za funzion ale è ( c11111)leta; 1'arto è pallido e freddo , con mar1\1zature color feccia di v ino. Dopo una quinclic.ina d i g ior11i , compare il solco di d e1narca~jone , cl1e iild ica il livello dell 'amputazioneda praticare. Nell 'arterite. l)arietale, i sintomi son o atte-· 1lu.a ti; si s tabilisce una c ir colazione collaterale e la guarigione s i fa senza di struzione dei: t eg·urr1enti. La forrna embo lie.a è caratterizzata clalla comparsa improvvisa e dall 'evoluzion e r apida. Tl trattamento con siste an zitutto n ell 'uso dr, lJila pozion e di citrato di sodio (g. 10 per 15CJ} e di iniezioni ipodermich e di acetilcolina (1O c.g .) . Localmente, applicazioni di aria calda. I.1'ampulazione sarà differita fino alla co n1par sa n etta del solco. Nella fase preobliter ante , l 'arteriolon1ia co1t asportazione del coagulo h a dato dei m ig liorame11 ti , ma i risultati n on sono duratt1ri; ì è a 11ch e proposta l 'arteriecto111ia , ch e provo<':\ una vasodilatazione peri ferica paradossale per sin1patectonìia complet a. fil. 1•

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L'insufficienza r enale nel ban1 bino. Le 11efriti nel b an1bino hanno spesso un ancla1x1e11to grave; spesso n e è cau a la tubercol (1~j , più spesso ancora la sifili de. Negli er edosililitici , vi è abitualmente una deficienza reIlal e, ch e si può n1etter e i11 rilj eyo con I.a pToVFI dell '1a lburninuria prov·ocata: si om111inis l ra110 5-6 albuni_i d 'uovo, frc . . chi , 01)pure si i11iettano n el sottocutaneo 2 eme. di bianco


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d 'u ovo; 1·e&ar11e frazionato delle urine perznette di rilevare la presenza dell 'alb·umi11a. (~on tale esan1e, Zuccoli (Jourri. des praticien.s, 30 n1arzo 1935) ha trovato 5 prove positi,·e su 10 erreid osifilit ici. In 22 ba1nb ini pure eredosifiliti ci , la prova (lel.la sulfon6enol fta leina ha dimostrato a lte•rata ]a permeabi'liLà re11ale in 15. La cast.ante di Ambard ·Ò a11or1nale i11 oltre ]a metà d ei • c.ns1. J11 t a li condizio11i, si cornpre11de cl1e una c.au sa. i11.Significa11to basti per provo.r:are una n t· fri le · talora un'angina · fugace, altre volte nessu1t~ infezione p uò riscontrarsi all 'orig i11e. J..1a i1e frite è acu ta o subacuta è p uò ' fac.iln1en I e p1a ssare a Ilo stato cronic<:>, a eco~ paanarsi ad azote1111ia ed anch e ad ip erter1s1on~. In ltitie quesle forr11e è spesso in g iuoco .la s1-. filide ereditaria . Come co11segu en za pratica s1 de"\'t: te11er prese11te questa possi·b ·i lità, il e.il.e ro11si g lia la ir1.a ssima ptudenza nella son1i11ini &trazione d el iner c urio . fil . 1

Sonnolenza periodica ed accessi di sonno. J\1. S. I\.apli11sky· e E. D. Sculrrl.ann (;J eta rrted . SCLindinavu, vol. 8'5, fa se . . III-IV, 1935) d escrivo110 ampian1ente tre casi del gener e; in u110 il sor1no non era i)rofondo . In un a ltro il sonno p·e riodico terrrrin.a va con accessi <li 'ai1tnes1a completa . G.Ji acces8i erano p r eceduti da w1 a un1e11to del parltinsoni'sr110 il quale si ripeteva qualch e te1n1)0 dopo g li a ccebsi e lascia va dei r esidui ch e facev.ano ipier1sare ad un 'encefa lite epidemicia. In un terzo , l 'acces.so di sonno si presentava improvvisan1e11te, con an111esia comp leta e sen sazione di gra ve1 abb·a ttirrlento . Dall 'analisi d ei e.a si , gli /\A . concludono p·er la natura epi]ettica d.i es~i , p~·ob·abilmente co1l1binata co n uria specie d1 lesione a foco-. laio od a d eficienze pu.re a fo colaio ch e si ma1tifestavano periodic.amiertte, forse sott o l 'infJ u e11za di dis lurb·i del r i can1bi o o dell 'equilil)rio endocrino. Conlrapposlo a questo qua~ro , vi ~ quello dell 'in son11ia periodic.a, ch e gli AA. inte11dor10 bludiare più. a fondo· in a lt r o lavoro. fil. 1

Il trattamento delle emottisi. G. Vaja (Ball. m.éd., 4 maggio 1935) consi• • • • • • g1ia anzitutto · di evitar~ nei cas.1 emo.tto1c1 i m edican1.enli ed i mezzi cong~est1onanti (creosot o , .g·uai.a colo, joduri , arser1ico ad. .a lte do.si , c ljn1a n1a1~itLi1r10, eliote·r apia, r ag·gì ultravioletti ). <)uando l 'en1o ttisi si r11anifesta, ~en er~ il 1n.alalo in riposo assoluto, con Ja vescrca d1 ghiaccio a l l.orace (che h a .aln1eno il vantaggio di esigeire il riposo nonch·è di calmare l 'eret is1110 cardiaco). Calmare la tosse con oppi<) od iniezione di n1orfina. Si plIÒ som n1i'n i strare il cloruro di calcio all a do e di 4 g r.am-

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n1i per 24 ore, specialmente se esisteva già ll l l disLurbo I1ella coagulazi one del sangue. Per aumentare la coagulazi one sono utili la gelatina e la pectina; l 'A. sconsiglia i sieri e ter ogenei, ch e po·s sono d are degli attacchi e·volutivi , ritiene invece molto utile l' autoernoterapia, ch e ra,ppresenta il rim·edio dl'ur~Jeriza c~e.Lle emottisi gravi; si u sano quantità non in feriori ai 100 eme. Es&a è a11 che utile i1e.lle emottisi recidivanti . :F ra i vaso-costritt.o·i1., si è })Bnsato anzitutto all 'udren a lina ch e però provoca ipertensione 1>0Jmonare e vaso-dilatazion e s.Bco·n claria. Gli AA. italiani la consig·liano, associata co·n coagule11e o Lrombo·pl.astina, per iniezioni endotru()l1eiali. Di azio11e lenta e limitata 1è l 'ergol.i 11a . U 11 medican1ento che agisce sui vasi p·o lnionari ed i n1uscoli bror1chiali, provocando a l tempo istesso un 'ipercoagulabilità sanguign.a è l 'estratto de.} lobo posteriore d ell 'ipofisi . Per ottenere un 'azione efficace e rapida~ si fann o iniezio·n i endovenose di 1/ 2 crr1c . diluito i11 10 eme. di sieiro fisiolog ico; si inietta n1olto le1n tan1ente, e c·o n g·rande prud enza, poicl1è può provocare d egli cc shock n. L 'ipotensione può · oltene.rsi con l 'ipeca a d osi t.a1i da provocare la nausea o, m~glio 1 cori l "em ctina (iniezjione sottocutan ea di 41 ù cg.). l\io1to utili c.eniliirano le ini ezioni sottocutc,11.i ee d i· ossigeno, da 300 a 600 cn1c. , di cui 1a]ora b·asta una per arrestare l 'emotti si; altre \'ùlle occorre ripeteTle nei g iorni s~cruenti. Se1nbra che siano p 1iù efficaci n elle emottisi cl1 e accompagi1a110 un .attacco evolutivo . J\'.lorlock e Scott Pi11chi n hanno consigliato recentemei1te il rosso Congo, per iniezi·a n i E'Ildovenose .alla <los.e di 10 cn1c. della soluzione a ll 'l %. Quando l 'emottisi è unilateral e e si .P·r olunga, si r icorrerà al p11eumotorace. (a~ insuf~a ­ zio11e ab1b·ondant e) od ancl1e alla fren1cecton11a.

fil. Le iniezioni di zucchero negli sforzi degli sportivi. ~--. He iss (Deut. med. lVoc h.l:nis. , 10 n1aggio 1935) osserva oh e le inialgie che ~ccusano sriesso g li sportivi in seguito ad affat1c~me11t? JlOI.t scom·paiono con il trattarr1ento fi si co, n,e co11 10 varie iniezioni , ne'n ìlme110 co·n quelle cli novo·c ain.a. J buoL1i risu]tati otte11uti da Natannsen e llappel (/ biderri , 1931) con le iniezioni di glu~ r.osio lo hanno indotto a provarle anche n egli SJ.'ortivi . Usa a tale . scop.o . u;ria soluzione d~ g lucosio a l 10 %, d1 cui inietta 3- 10 eme., l 'ì111porta11te è di infi~trar.e tutta . ]a dure~za rnuscolare. lJlile è l aggiunta di novocaina (circa 2 cn1,c . clel1a soluzione a l 2 %); e sa 11a


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SEZJONB PRATICA

,i seguenti vantaggi: 1) assenza di dolori da iniezione; 2) scom1)arsa rap,ida e totale dei dolori 11ei punti i11iettati , sicch è si p uò così c<>ntrollare se I 'iniezione è stata fatta nei pu11ti g iusti di infiltrazione; 3) possib ilità• di ri1iartire b en e la soluzione con forti sfregagioni f't1lla parle. Con la sc1on1parsa dei dolori, lo SJ>Ortivo p·u ò riprendere rapidamente· la sua a1 f ività. Con tale n1etodo , si calmano b en e .anc:h e i dol0ri lJeriarticolari e ·quegli agli stinchi , do~ i>o sforzi com1Jiuti specialn1ente con la corsa su terrenrJ duro. Invece, tale terapia è poco efli cace per i muscoli' dell 'a1to su1)erio1rer, in l~ui le durezze muscolari sono a11ch e m e110 faci11T1ente d elin1itabili. 1

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VARIA Le impronte digitali per lo studio della razza e della costituzione. . Secondo H. Kirohmair (i\ lilnch . med. vVoche11s., 1935, n. 14 e Deu t . nied. Wochens., 1O maggio 19Jo) il tipo spianato predo1nina 1

i1elle i111pronte digitali un1ane. Nei gemelli t1r1io·v u lari , le impronte delle dita cor1isponde11ti 11on sono perfettan1ente ug uali ; hanno t111 tipo , pure oscillando in l~m.iti di una .certa an1p i ezza. Negli i11di vidui dell 'Asia orie111t.ale o comu11que di origin e asiatica, ìl nu1nero dei -vortici è molto 1naggiore che n egli indi,1 idui dcl nord dell ' Europa, in cui 1prredomina il tifi l. P? appiatti to· e ad arco. Nei teid esc·h i , la maggror l-'èlrte delìe in1p ronte presenta il tipo a1)MEDICINA SCIENTIFICA. p iattito . È pro t1abile ch e esi stano dei rap,p orti fra il Contributo istologico allo studio del comportamento delle suture gastrointestinali umane in dDttilogran1111a , il gruppo sanguig no e la i::iredisposiz ion e a malattie. Nelle ricer che fatte prossimità ed a distanza dall'intervento. iTl pro11osito ad Amburgo sulle imp·r onte diG. Dis tefar10 (1l1ina1li l talia.ni di Chiru.rgia, gitali e sui gr u,p1p1i sanguigni di molti ba.1n.b·i vo l. XLII, fase. 2) l1a studiato le suture gast ro- . 11i , si è rilevatn c·l1e vi sono g randi vari.azioni i11lestir1ali su pezzi anatomici di soggetti ch e nf:lla ripartizio11·e. di questi caratteri perso11aavevano subìto una gastroenterostomia e le ha li , secondo i vari st.r ati sociali e ciò forse i11 divise in s uture recertti 0l1e ap1Jarteng·ono a rùnseguenza del fatto· ehe si tratta di u11 gra111r.idividui venuti a n1orte d a due a 6 gior11i clc porto a cui sono affluiti molti individui di (:lopo 1'operazio11e J)er cau se inerenti ad essa, r aLze stra11iere.. ForS€· qu6sto studio potrebbe e i11 suture antich e che appart.e nevano a ga·· portare a gr an di disillusioni sull a così detta stroen terostomi zzati n1orti du~ o più anni dorazza pura a cui i tedeschi di oggi .agognano IJO per cause estra11ee alla 01)erazione. fil. Da quanto ri sulta dalle ricerche istologiche tanto. co11dotte sui neos ton1i un1ani , conformen1e11te Etica professionale in Gern1ania. a lle rice:i·cl1·e sperirrtentaJi di altri AA . , si p·u ò La C.a1miera ~f6dica Pru ssiana l1a preso varie co11cludere cl1e n el primo p€riodo prevalgono clelib e.r nzio11i , tra cui le segu e11ti: è vietata la sul p·r ocesso <li guarig io11e delle suture· g~stro­ cessio11e de.Ila clientela (questa .forn1a di attiinlestir1ali di fatti degenerativi su quelli poliv ità i11 Ita]ia no11 è stata rnai in u so : la cli e1l f er ativi , sp-eci,e a carico della i11ucosa. tela da noi non è c,o·n si derata co me un a1·egge); In corris1)ondenza degli çtltri strati nor1 esivie11e regolan1entato l 'u so delle targl1e (y.:er stono alterazioni degne di nota; al contrario a quanto riguarda la g'randezza e le indicazioni ; carico d el peritoneo si notano i primi te·n taè falto divie.Lo d ·indicarvi u11a <loi11)ia sp€cia]i z1ivi di saldatura fr a lo stomaco e l 'intestirlo. zazio111e e. le c:aricl1e ospieda li ere); non è arn · Nelle sezio11i istologich e dei neostomi di data an t ica, contraria1m ·enle a ciò .che si no- messo di cambiare SJ)ecialìtà co11 ]e sta ~ioni ; tava ir1 un prirr10 ten1po esiste una perfetta ri- ·è ancl1e fatto obbligo di freque11 tare, nel 193i5 , t1n cor so s ui tun1ori m.ali gni. costituzione della mucosa, la ·qt1ale in alcuni ca i SJPeci e a cari co dell ·ansa a n aston1oti'c a, fa (Da « Igea », a llegato agli « Ann. d 'Ig" », tentativi di dt1odenizzazione con1e si può ve11. 1, 1935). dere i)er la pr esen za di gbiandolei di Brun11etr e d1 villosità miste. A carico di tutti g li altri strati invece 11on si h a n1ai una ricostituzi one PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. completa, perchè fra i t essuti dello stomaco e quelli dell ' intestino si trova sem~)'re una neo- L. AJELLO. S7Jurtli 7Jatogenetici di patologia gra. vidicn. - Stab. Tip. Sa11ti Andò, Palermo, 1934. produzione connettiva] ~. M-.\URO. Effetti! d ella inalazione sperim enllale di Conclude quindi negando che l 'ulcera post- V. alnido sull~ v i e r espir alori e. .__ Tip. A. Pan aro, 0f)eratoria sia favorita dalla sutura per se stesNapoli , 1934. sa, n1a pen sa p iuttosto,, che dovrà essere attri - E. RABKI N. Le lrachome et la lu tf e coni re l e trabuita alle st.esse cause che h anno p rodotto cliom e da11s l 'U11ion So11ietique. Kharkov, l ' ulcera p-rimitiva, le quali cause agiscono s u 1934. un terreno costituzionalmerlte predisposto . G. CoRONEDJ. A p r oposito di solfoterapia. - Tip . Eit. Min erva, 1934. N. D1 P AOLA. 1

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(( IL P OLI CLI N reo ))

lANNO XLII, Nul\1. 24)

NELLA ·v1T A PROFESSl()N ALE. • •

SERVIZI IGIENICO-SANITARI Il cor1>0 sanitario delle Ferrovie dello Stato. Discutendosi il ]Jilancio clelle Comunicazioni n ella secluta d el 17 inaggio, il sen. Devoto h a conferina to la perfezio11e d ei n ostri ser vizi ferroviari, g·ià rileYa to dal ~Ii11islro alla Ca111era cl ei Deputati, ed ha aggiu n lo : << Da n1eclico, io te11go a fare una più particolare precisazion e di b en emeren ze. .!VIi riferisco al personale sanitario clelle F errovie d ello 1Stato. Questo corpo si è costituito una riputazione scientifica su a propria, e si è particolarn1enle fatto riconoscer e durante la guerra e soprattutto n el dopo gu erra. Esso comprende d ei colleghi ch e, oltre ad adempier e scrupolosamente alle loro specifiche n1an sioni, attendono a s tudi di caratter e igienico, m edico-sociale, cl1e onorano la nostra n azione, e anch e in grazia d el m a teri ale ch e raccolgo110 d alle 01 ganizzazioni di previdenza e di assistenza, che da te111po h anno messo in bella vist a 1'Amminis trazione ferroviaria italiana, ess1 tornano utili con questi conferimenti. Tali insig ni colleghi sono co11sid erati da mol1issin1i di noi quali collaboratori r>reziosissimi e nei con veg·ni di medicina sociale, òi medicina del lavoro, di medicina legale, nazionali e spesso intern azionali, essi fanno degna figuJ"a e come r elatori e co·m e autori òi co1nunicazioni originali. Nei nostri cor si di perfezi onan1ento , n ei corsi di aggiorn1mento , noi ci rivolgiamo al Mini s tro d elle Comunicazioni ed alla Direzion e d elle Ferrovie, perchè ci si co11se11ta di averne la collaborazione. Questi n1eclici vengono presso di noi e portano il don tribut o cli osservazioni in campi, che sono lont ani d a noi, ossia quelli della complessa attività Jnedico-ferroviaria. A111 0 anche ricordare ch e t1no dei migliori trattati attinenti all 'Igien e d e i trasporti lo dobbiamo ad ~ un fun zionario delle Ferrovie d ello Stato, . il dott. Filippini, e ch e del primo trattato, riguard ante la nuovissim a legge sulla assicurazione contro le malattie professionali, è autore un altro funzionario (lelle F errovi e, il prof. Arnolfo Ciampolini. Questo nostro elog io ai m e<lici va a11che esteso ai crit eri , or111~i basilari, su cui si b asa il reclutan1ento del per sonale viaggiante delle ferrovi e. Person aJe ch e è scelto con rara saggezza, ch e si presenta oltrem odo bene sotto tutti gli as_pe tti, an ch e jn quello fi ~1co· e in quello morale e 'aggiungere i anch e ~on quel cost ante d ecoroso rispetto verso il pubblico, ch e viene ta11 to apprezzato special men le d ai forestieri ch e visitano il nostro Paese ».

Le condizioni sanitarie in Eritrea. È r it ornato a Roma dall 'Eritrea , ove er asi recalo

col Sol toseg·r et ario alle Colonie on. Lesso11a, il sen. Cas tellani, il quale aYeYa avuto incarico di con st atare personal1ne11le la situ azion e sanit aria n ella

nostra Africa Orientale non tanto nella popolazione Ihetropolitana ed indigena, quanto n ei soldati e 11ei militi e nelle masse oper aie che vi sono affluite e seguitan o ad affluirvi , l)er le eventuali indi cazioni. Al suo ritorno il sen. Castellani h a fatto dichia1 azioni tranquillanti. . Ha precisato : « La zona alta e ten1perata in Eritrea comincia oltre Ghinda, sotto Nefasit. l\!Ientre 11ella zona alta si verificano le m ala ttie cosmopolite, cioè quelle ch e si verificano ovunque, principalni.ente le inalattie d ell 'apparato r espiratorio, 11ella zona b assa oltre queste m alattie si trovano frequenti le malattie tropicali, colpi di sole, la febbre d en gue, la m alaria, Ja disse11teria. " « La salute d ei n ostri soldati e dei n ostri n1iliti è eccellente. Ciò è clovuto, oltrcchè alle n1isure profilattiche, al fatto ch e le truppe son o quasi tutte dislocate nella zona alta, cioè ten1perata . Nei n os tri soldati e n ei n ostri militi la i11orbili tà è rlel 3 per cento inferiore che n ella n1 etropoli. « Il m or a le è altissimo: t11ttavja le misure sanitarie devo110 esser e n on soltanto continuate, ma inten sificate, perch è è necessario ricordarsi ch e g li europ ei i quali vanno n ej tropici, nei primi n1esi so110 co1ne stin1ola1i rla! cambiamento del clima e si sentono pieni di vita e di vigore. Poi si inizia il periodo di aste11ia e di stanchezza e divengono più facili a contrarre m orbi ed infezioni . Contro questo pericolo clungue bisog11a premu •

JllrSJ.

« A11che l a situazione sanit 9ria d ella popolazione

indigen a è soddisfacente. Per la popolazione civile bianca e indigena vi sono diversi ospedali, all 'Asmara : a J\;lassaua, che stanno ing randendosi ed a t lrezzan closi grazie alla sollecitt1dine delle autorità. cc Gli operai sono riu11iti in cantieri di cui un a parte in zona alta e una parte in zona bassa. La salute n ei cantieri in zona al1a è eccellente; quella r1ei cantieri in zona bassa e torrida è b11ona. Sono circolate voci cli epidemie, di n1ortalità; son o voci senza fo.n da·m en to . « In una m assa così inge111e òi lavor atori vi è qualche caso di colpi di calore co11 mortalità minima . ' ' i son o ancl1e naturaln1 e11te casi di m alaria e dissenteria, ma niente , per or a almeno, di allarmante! I casi di malaria n elle zon e torride sono meno dei casi di malaria ch e si verificavano n elle r egioni italian e prin1a ch e fossero bonificate dal Reg ime. « Questa situazione è d ovuta all'assisten za sanit aria ch e di g iorno in gio rno è in1 e11sificata e perfezionata. « Coni <:. in tutte le grandi or ga 11izzazioni qualch e n1enda ci sar à stata. Ma non è dello stile fascista ~ostare e addormentarsi. L'or gani zzazione e con essa la situ azione sanitaria dell 'Africa Orientale saranno sen1pre più e m eglio con trollate e perf~ zionate ».


[ANNO

XLII, Nul\1. 24]

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SEZIONE PRATICA

AMMINISTRAZIONE SANITARIA.

Cronaca del movimento professionale.

Divieto ai produttori della -vendita di medicinali.

Convenzione italo-francese sui titoli professionali.

La Direzi1)ne Ge11eral e della Sa11ità Pubblica, confer1113 nrlo precede11li disposizio11i al riguarclo, l1a recenten1ertte 1nesso in rilievo ch e la vendila dei medic inali è vie ta la ai produttori e ai venditori all ' ingrosso, e cl1e ]e Ai11n1inistrazioni pubblich e e privale, noncl1è g li En li assiste11ziali o be11efici, che provvedo110 comu11que alla so1111ni11istrazio11e di n1edicinali, òovrai1110 acquistarli nelle fa·r macie dai farn1aci s ti. Questi poi h an110 l'obbligo cli concedere g li sconti almeno 11ella nlisura i11i11i111a indica ta in ana Ioga tariffa.

Il l\ilinistero degli Affari Esteri d 'I tali a ha coinunicato ({< Gazzella Ufficiale », 14 ge11naio 1935, XIII , n : 11), ch e ii 7 ge11naio 1935 è stata ratificata l a convenzione di s labi lime11to con l a Francia. In questa convenzione, che è entrata in vigore co11 il 23 gennaio 1935, no11 solo è riconosciuta .reciprocit à pure per l 'eser cizio delle pr~fessioni per i soggetti dei due Sta li It aliani e Fran~ese (art. 2), n1a è anche esplicita1nenle slabilita l 'equivalenza clei diplo1ni, titoli di s tudio, ecc., conseguiti nell 'u110 e nell 'altro stato, diplomj, titoli, ecc. , da a111111et lersi così validi in c iascu110 di detti Stati (art. 10 p. p.) ; ed inoltre è espressamente dispos to e he titoli, diplomi, ecc., legittin1amente con cedu ti dalle Autorità dell "uno o dell 'altro Paese dà11no diritto ad esercitare - tanto in Ilalia che in Francia - le stesse professioni cor1 se11li le in ciascu11a di dette 'azioni (arl. 10 p. c. p. v.) .

Tra f11sione di sangue e in1piego di siero di con· valescenti e di guariti. U11 decreto del Mi11i s tero clell 'I11ter110, i11 data 3 g it1gno, di sciplina tale materi a; esso vie11e illustrato d 3: ltna circolare della Direzion e Generale della a11ità PulJùlica, i11 data 4 g iugno. Ci riser viar110 di tornare sull 'argon1ento 11el prossin10 numero.

CONCORSI. POSTI VACANTI.

MEDICINA SOCIALE L'attiYità dell'O. N. ltl. I. nel 1934-.

,Scad. 4 lug lio; 2 posti di n1edico assist e11te presso l'Ospedale Psichiatrico Provinciale; L. 10.000 lorde e 4 l)uadrienni di L. 700; elà Un1i le 35 a. Rivolgersi alla Seg·reteria Generale. AGRIGENTO . .4.mmirtistraz.

.

Ecco i rtati relativi all ':tttività dell '01)era az10nale Mate rnità ed Infanzia nel 1934: 1) 1'u1nero delle persone assistite durante il 1934: ge ta11 ti, nu Lrici, ban1bini assistiti inediante a1n1ni sio11e ai Consu1 tori ostetrici e pediatrici , asili ma terni, refettori materni, asili nido, asili infanzia , is titulì di ed u cazione e di avvian1ento profes ionale, collocamen to presso a llevatori, preventori infa11tili, assegni alime11tari ecc. : 1 milion e 96.567 2) Gestanti e madri nubili, fanciulli abl)a11òonati, traviati, delinquenti, assisljli 111ed iante provvedi1nenti n1orali (amn1issione ai cen lri di osservazio11e per minoren11i' e relativi co11sultori, is tituti di rieducazione, assistenza i1el corso di giudizi penali, riconoscimento legale clei figli naturali , legalizzazione di unioni illegitti111e) 73.161 . 3) Spose alle quali è stato asseg11ato il premio di nuzialità e bambini ai quali è stato a segnato il pren1io cli !1atalità: 8.654. 4) Madri alle quali è sla!o asseg11alo il pren1io di allevan1enlo igie11ico del ha1nbi110: 17.910. Totale: 1.196.292. 5) un1ero d ei ]Jrovvedin1e11ti ass is le11ziali di carattere igienico inateriale e 111 orale resi 11el triennio 1932-1934. Nel 19.32: 1.272.258; nel 19~3: 1.871.835; 11el 1934: 2.412.968 . Differe11za in più nel bie1111io 1933-1934: 541.128. 6) Is liluzio11i create dall 'Opera pel suo fun ziona111enlo (Con sultori ostetrici, peclialric i, a ilo nido, refe tto ri rrlaterni, dispensari latte: nel 1933 : 7 .321; n e l 1934: 8.535. Differe nza i11 pit1 J1el bien rlio l 933-34: 1.214.

Provin ciale. -

Pos to di assis tente sanitaria visitatrice del Dispensario Provinciale Antitubercolare cli Ancona. Stipendio L. 7900 ollre ~ervizio attivo L. 1343; età massin1a anni 40, salvo deroga di leg·ge. Titolo: diploma di abilitazione alla professione di assiste11te sanitaria visitatrice. Il concorso è aperto fino al 30 g iugno 1935. Per chiarimenti rivolgersi alla Segreteria della Provincia, piazza Roma, Ancona . i\ NCONA.

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1

Scad. 31 agosto ; primario di medicina direttore sanitario ; età limite 45 anni; 7 anni di laurea; titoli speciali in igiene; 5 anni di servizio effet tivo presso Ospedali o C~li­ niche o reparti corrispondenti al ram·o sanitario per il quale è bandito il concorso; documenti a 3 mesi dal 21 n1aggio; stip. L . 6000, indennità dire1 ione ·L . 2000, inde11nità residenza L. 2000, partecipaz. 50 %. Servizio entro 20 giorni . Chiedere annunzio . BoRGOSESIA

( Vercelli). -

R. Pref ellura. Sono stati banditi i concorsi per 23 pos ti di rnedico condotto, 3 di ufBRESCIA.

ficiale sanitario e altri . Scad. 31 agosto, ore 19. IJ'Ufficio Medico Provinciale invia, a richiesta , co11ia dei bando cli con cor so.

R. Pref ellurai. - Scad. 31 luglio, ore 20; concorsi a 6 pos ti di ufficiali sanilari (3 ro111ur1ali e 3 con sorziali) ; stipendi L. 3500-L. 7000; 5 quadrienni d ee. ; per i con sorzi indenn. caYalc. L . 1500. Cl1iedere copia del bando all'Ufficio Medico Prov. CAGLIARI. R. Prefet tura. cad. 15 agosto, ore 12 ; 14 condotte mediche. Stipe11di base L. 6000L . 10.000. Chiedere copia del bando di concorso a l-I 'Ufficio l\Iedico Provi11ciale. BRINDISI.


1228 CAGLIARI.

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LANNO XLII, NuM. 24).

POLICLINICO »

Con so r zio Provin ciale ~1ntitabercolare.

- Scad. 25 luglio; m edi co direltore d el Consorzio e del Disp en sario ProYinciale; L. 20.000 e 3 quinquenni d ecimo, oltre L. 5000 serv. alt.; e là lim. 40 a11ni; tassa L. 50,10. Rivolger si alla Presidenza. CATANIA. R. Pref eltara . - 8cad. 31 luglio; ufficiali sanitari di Castiglione, Giarre e PaterI1ò. Rivolgersi all:1 R. Prefeltura o ai Comuni inter essati. CATANIA. R . Pref ettura. - Scad. 31 luglio. Co11còrso alle condotte medicl1e di : Aci Bonaccorsi, Aci Cat e11a, A.r ana, Licob ja l~ubea, Linguaglossa, J{a 111acca, S. Agata li .Battiati, S. Co1no , Trecastag 11i. Rivolger si alla R. Prefettt1ra o ai Comuni interessati . F1nENzE. R. Pref ettura. - Scad. 31 luglio. Co11l·orso p er titoli ed esame alle co11dotte medich e di: Carn1ignano, Figline Valdar110 , Firenzuola, Monle1nurlo, Montesp ertoli, Pra to (2 posti), Vag lia, , .i11cj. Età limite 35 anni. Rivolger si alla R. Preft llurJ. o ai Comuni interessati . (iENOVA. S11edali Civil i. - Vice primario medico e Yice p.rimario chirurgo; L. .~000, de tratte le riteI1u te; 11omin::i fino. a 3 e conferme triennali, no11 oltre 45 anni; concorso riservato al sesso rr1aschile; titoli ed esam i ; laurea d a 4 anni; lassa L. 50; doc. a 3 n'lesi dal 30 maggio. Scad. 30 luglio, ore 15. Chiedere annunzio. Rivolgersi alla Segreteria (0SJJedJ·le di S. Marljno). GENOVA. It Pref et! ara.. - Scad. 30 luglio ; co11<:0r so a 11 con cl otle mecljche , ili cui 8 n el Comur1e di Genova. · GENOVA-,SAMPIERDARENA. Ospedali Ci vili. - Aiuto chirurg·o, aiuto n eurologo e aiu lo radiologo; pror oga al 30 g iug no , ore 17; L . 5000, detratte le rj Lenute·; compartecipaz. per il primo ed i"I terzo posto; titoli ed esami. omina triennale, coi:ferm_e bie11nali , fino a 45 anni. Chiedere an11unzio. R1. vol ger si alla Segreteria (Corso Roma, Sampierdar e11a) .

GHrI. .AnzA (Cagliari). Corigregazi on e di Carilà. Concorso posti Dire ttore ed Assistente Sanitaria Dispensario Antituber colare. Stipendio annuo lire 3600 l ordo e L . 4800, risp e ltivamente, oltre L. 1200 indennità trasferta, n ette, assistente sanitaria . Scad enza Direttore 25 1uglio 1935-XIII, Assi~tente sar1itaria 25 giugno 1935-XIIJ. Schiarimenti rivolgersi alla Segr eteria. G101A DEL COLLE (B ari) . Ospedale Paradis o. Scad. 7 luglio ; mP.dico ordinario; I.1. 13.000. lorde; età limite 45 anni. Rivolger si alla Segreteria. GnossETO. R. Prefettura. ,_ Scad. 27 agosto; con cor so a 8 pos ti ùi medico conclotto. LECCE. - Con avviso del 29 maggio u . s., il presidente d el Con sorzio Provinciale AntituLercolarf di Terra d 'Otranto, informa che il con corso al pos to di Direttor e d el Consorzio-Direttore del Disper1sario Provinciale· Antitubercolare, ))andito con avYiso d el 25 marzo corrente a11no. è prorogato a] 31 luglio prossimo ven turo . PADO\ A. R. Pref ett ura. -- Scad. 29 lugli.o. Coi:icor so per titoli ed esame alle condotte m edich e d1: PadoYa (2 J)OS li) , Aba110 Terme, Arquà. P etrarca, BoYolenta Carrara S. Giorgio (con sor zio) , Gran1or lo, Li1~ en a, ~leserà di Padova. E1à li1nite 35

an11i al 25 m aggio. llivoJgerfli alla Prefettura ai Comuni interessati.

~EsAno. -

Posto di m edico prima.r io e vice-direttore dell '()sp edal e San Salvatore alle dipendenze della Co11gregazione di Carità . Stipendio annuo· L . 9000 suscettjbili di sei at11nenti triennali di u11 ve1l lesi1110; indennità di servizio attivo L. 1200,. caro-viveri con1e g li al Lri impiegati d ell 'Ospedale, L. 500 per 1e fur1zio11i di vice-direttore; oltre alle per centuali $la·b ilite sulle tasse di cure mediche, visite ambulatorie, esami dei Gabinetti , ecc. dei paga11 tì. Stipendio e indennità sono soggetti alle· riduzioni e trattenute di legge, le compartecipazio11i alla sol a riter\ula di ricchezza mobile. :Età minima an11i 30 e massima anni 45 salv'o eccezioni di legge. Laurea in medicina e chirurgia e certificato di servizio prestato per un guinquen 11io in reparti medici ospedalieri o cliniche con un numero di lelti non inferiore a cento, co11 qualifica non inferiore ad assistente . Scadenza del con cor so ore dodici ,j el 31 agosto 1935. Doman<le, docurnenti, schia rime11 ti alla Segreteria della Co11g r egazio11P, di Cari~à di Pesaro. P1ovE DI SAcco (P adova) . - Ospedal e Civile. ~cad . 29 giugno; .µiedi co pri111ario ; L . 9925 C' & quadrienni d ee ., oltre L. 565 })er servizio riel tteparto Psichiatrico; c .-v.; al netto di riduzioni e· soggette alle ritenute di legge. Rivolger si alla Segreteria. .SIRACUSA . R . P1·ef ellura. - Scad. 31 agost o; concorso a 3 condotte mediche; L. 10.000 e 4 quadrie11ni dee., ollre L. 1200 serv. att.; tassa L. 50. TRENTO. R. Pref et t u r a. - . Scaò . 31 luglio; con corso a 12 co11dotte m edj che. UDINE. R. Prefettura. - Scad ._ 31 lt1glio, ore 18; coad ju lor e e assi s len le n el r eparto r11 ed .-micrograf. del L abora t. Prov. d 'Igien e e Profilassi ; stipendi L. 12.500 e L . 11.000, aume11 tabiJi ; inden11. serv. nt t . L. 3000 e L. 2000; coJnparfecipaz. 15 % e 100,k, ; Lassa L. 50. Per l e alt.re condizioni chieder e copia dei b ancli di COI1COTSO. VICENZA. Co11sor zi o Proi1i n cia l e _4 n ti tub ercola re. -- P er titoli ed esami. Direttore rli Sezione Dispe11sarjale : Pos ti t1110 Classe I , s tipenòio annuo L . 8000, supple111enl o servi zio a ttivo L. 1000; Pot i due Cl asse II , s tipe11rlio an11uo L. 6000, su pplem enlo ser" izio a Ltivo L. 1000. Scadenza 31 lu o-J io 1935-Xlll. Docu n1e11ti di rito . Chiari1ne11ti alla Segreteri a d el Co11sor zio Provinciale Anti tubercolare di Vice11 za.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. Il premio in m en1ori a ò.el pr_of. Enr~c? Sereni di L . 2000 p er laureati n egl1 ann! sc?l ~st1 c1 1?33-34 e 1934-35 è stato vjnto d al do1 t. Ern111110 Car11nfanti , p er la t esi di laur ea cc La ?ot tri!1a ò ~i sotto~r~1p­ pi sa 11g uj g r1i dal pun lo di vist a biolog~co e ~l1n1co. Nuo~' i extraricettori rivel ati co11 esp erien ze imm unitarie». Ralleg r am enti cordiali al n ostro valoroso collaborat or e . La cc Socie tà di chirurgia n d ella Ron1an.ia. h a eletto presidente per il 1935 il prof. Jacobov1cJ. CoRONA D'ITALIA . Commendat or e: dott. Silvio Angiolani , A.ncona . Cavali er e : d o tt. Giova nni Di Lullo. Napoli . 0RDJNE DELLA


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SEZIONE PRATICA

NOTIZIE DIVERSE All'Istituto della Sanità Pubblica. Il 27 maggio S. E. Dante De Bl as i, òjrel I ore d ell 'Isti tut~ (l ' Ig1i en~ d ella ~· l Jniversi1à di Napoli, accadero1co ò lt al1a, presidente d el Co111ila1o Medico al Con siglio Nazionale òellP Ricerche , ha assu11to ufficialrn e11te Ja <lirezione del nuovo Is lilulo

cl e attualità, come: le nefrosi e le amilosi , le echi11ococcosi, le leishmaniosi , le spiroch etosi le avitaminosi, le infezioni anaerobiche l 'immu'nilà nei vegetali, ecc. ' . È ~esiderabile ch e g li s tucliosi ilalia11i }Jartecip1no 1n buon numero a tale Congresso, cui è assirurato un largo interven to da parte degli studiosj di Lutti i paesi civjli. A questo scopo si è cos tituito in no11 1a , n cura

·11 Ili

(Servizio Fotografico delrlstitnto di Sanità Pubblica ).

d1 a11i là Pubblica, alla quale è la to cl1ia111 ato <lalla liduria d el Governo co111e g ià 11e abbiarno d a lo notizia. IL prof. De BJa i it1 l)rese11lalo cl al direllor e ge1terale d ell a Sa11i là Pubblica, S. E. Gaetano B1sil e. Il 11uovo 1 tilulo er etto in Ro111 a, rapprese11ta un 'insigne b en e111er en za d el Regin1e. Esso l1a accollo i labora tori scierltifici d ella Direz ion e Ge11erale d ella Sanità Pul)J)lica, a111pl iati , al11ne11 t n li cli iturner o e adeguati- a lle nuo ve e ige11ze della .vi la · sociale ; éJ nuovera i l aboratori cli 111icrobiologi a, chirr1ica, fi sica, loll a an lil11al arica, biochin1i ca, ing·eg·neria a11i tnria, epiden1iolog ia, t1na bil)li ot eca, un museo. Moder11nn1 ente a llrezza lo per in1pian li e n1 ezz i s trun1enlali, con un es1Jerto per~ o11 al e tecnico e sollo l 'alta g uiòa di uno sr ie11 zialo cli r aro valore, 11o lrà non solo :-tllendere i11 111 0<10 IJerfe llo al1E> funzio11i di vig ilanza e cli controllo, m a an che a ffront ar e elevat e e co n1plesse ricer ch e scie11 lifich e, che in ler essi110 l a . alt1 te pt1b})lica e il i11igliora1nenlo d ella s tirpe. ProvYed erà i11ol tre alla speciallzzazio11e del lJCr 011ale tecnico d ei vari g radi ed a pron1u over e la pro1)aga11da eòuca ti va n el cam J10 igie11j co-sa11 i tari o. Il no1ne ciel l)e Blasi rostilui scr l a n1jg·liorc gara1Lzja per l 'avve11ire cl ell 'I sti l1.1lo.

.30 Congresso internazionale di patologia compa·

rata. i terrà in Atene, d al 15 al 18 a prile 1936, so ll o

l 'al to pa l ro n a lo d el Pre'" id e11le della Repubblica 1~ 1 lenica. Il GoYerno Italia110 è sta lo t1ffiria]111enle invitato a far i r ap presentare. · All 'or(lin e del g iorno tr0Ya11si argon1enti di g ran .

del prof. G. Sanarelli, pre ... iclcn le cli 011or e. un Con1ila to Nazionale cui 11a1l110 aderj lo n1ol ti fra i l)iù eminenti r apprese11la11li d elle cliscipljne bioiogicl1e. Il Co111itato è così cos l1luilo: Presicl er1le: prof. G. Sa11arelli, clire llor e d ell 'Is li Lu lo cl 'IgieHe cleJJa Il. Università cli Roru a. Nlc·m lJrj per la sezion e J)l eclicai: proff. Alessa11dri11i A. (Catania), .:\ scoli l\tl. (Palermo), Azzi A. ('l'ori110), Belfanti S. l\tlila110), J~u sinco A. (Palermo), CaJlfano L. (Bari), Castelli110 N. (Napoli), Cos ta A. (Perugia), D 'An1 at o L . (N apoli), De Blasi D. (Napoli), J)e Vecchi B. (Fi· renze), Di GuglieJn10 G. ~Ca t ania) , F erranni11i A. ( l'.poli), Ferranni11i L. (Bari ), ~"'ranchini G. (~Io­ d e11a) , Franco E. E. (Ba ri ), Frt1go11i C. (llo1na), Gan1na C. (Si ena ), Ciuerrj ni G. J.>acl ova), CVIanfredi L. (Palermo), l\t1iche1i F. 11'ori110), l\lonti A. (P avia l, l\Iorpurgo B. (Torino), Ollolengl1i D. (Bologna), Pend e N. (Ge110Ya J, Pepe re A.. (l\fil:-ino), Puntoni , ._ (l{on1a), Reclaelli P. t Ca tania), Rei tan o U. (Rom a), Iloncloni P. (~Iila 110) , 1Sal)alì11i G. ( as ari), anlelice F. (Pisa) , Sa11gior g·i e;. (Bari), So lli G. (Ron1a), 'J'arozzi G. (Bologna), Truffi~(. (Parl ova), Ver a l1i E. ( Pavia), Verdozzi C. (Cagli ari), cr11011i G. (Ron1a ), ·v olpino G. (Messina), Zagari G. (Na1)oli) . Per la ezio11e di medicina veteri11<1ria: proff . Al Lar a I . (Torino), .;\scoli A. (Niilano) , Bard elli P . C . . (Padova), Co111i11olti L. (Torino), Gl1isleni P. (Torir1 0), La11fra11chi A. (Bolog n a), Leinati L. ('f ori110), l\farco11e G. (Pi sa), Messieri A. (Carnerino), Perrucci P. (Ron1:i.), Ronca V. (Pisa), Rook O. ()?erugia), St azzi P . (l\1 ila110) . P er la sezion e di p a tolog ia Yegetale: proff. Carbone D. (l\filano), Gor in i C. fl\Iilano), )fon len1arlini L. (Palermo), P eglion (Bologna), Perol li R. (Pisa), P etri L. (Ro1na). Il Comitato rivolge u11 vivo ap pello agli studio i itali ani affinch è, con l a loro pre enza e con le loro

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JL POLICLINICO

comu11icazio11i scie11lifiche, si affern1ir10 degnamen· te i11 così importante Conveg·no inter11azio11ale. La tassa di iscrizione è di 100 franchi per i mem. bri attivi e di 50 franchi per i 1r1embri associati (persone di famiglia, ecc.). Le adesioni e le quote di iscrizione dei Congressisti, anche degli stessi 1nembri del Comitato Nazionale, dovranno essere i11viate direttamente .al Segretariato generale del Gong.r essa.: prof. A. Codounis, 40, rue Didotou , Ate11e. Il Segretario generale <li Àtene invierà subito la tessera di Cor1g·ressista, la quale dà diritto a notevoli facilitazioni e riduzioni sulle tariffe ferroviarje e su quelle di alberghi e ristora11ti. Le comunicazioni scientifiche dovra11no, i11vece, essere inviate, prima del 31 <liéenlbre 1935, al se· gretario del Comitato italia110, prof. N. Favia, piazza Vin1inale 7, Roma (105), cui .sono da rithied_ere a11che . le eventuali inform9zior1i con1plemen tari. .

Prima i·ionione scientifica di medicina e el1ir11rgia ospedaliera.• Si è tenuta in Roma, a cornpletamento delle grandi manifes tazioni osped aliere (Congresso e ~lastre) , cori lo svolgin1e11to di due temi di relazjone: l 'uno affidato al prof. S. Pisani (Il reun1atisn10 acuto) e l 'altro al pro~. G. Pieri (Stato attuale della chirurgia del siste111a nervoso Yegetativo). È sti.to bene che·, alla rassegn~ i1~portante dell.e forze costruttive 11el campo dell assistenza e previdenza sociale compiuta con le manifestazioni ospedaliere, si sia aggiunta I 'espressione della n1aturità e della elevazione culturél le del personale sanitario ospedaliero, che dei nostri istituti ospedalieri rappresenta la più vi tale er1ergia ed jJ pii.1 fecondo. impulso di progresso. . Entrambe le conferenze sono state segui te col i11assimo interesse da un folto uditorio.

Un po' (lovun(1ue. Nella ricorrenza: d ello Sta t11to, si è tenuta la riur1ione solenne di chiusura dell 'an110 accaden1ico dlla Reate Accademia dei Lincei , prese11 le il Sovrano. Venne annunziata la n ·u o·v a Fondazione Bocconi }Jer gli studi sul cancro (lire 130.000). Il premio Gra·ssi è stato cor1ferito al prof. Arturo Palombi. I1 4 giugno si è svolta ìn tutta Italia la festa per la fondazione della Sanità l\1ilitare, con austere cerimonie. Alla cerimonia di n'liìano interve11ne il cluca di Bergan10. Alla R. Università di Bologna è stato solen11emente comme·m orato il 20° an11uale dell'entrata in guerra dell 'Italia, c.;011 un discorso della m edaglia d 'oro S. E. Raffaele Paolucci, vice-preside11te della Camera. L '« Unione Terapeutica )>, associazione internazio11ale, terrà la sua assemblea generale il 9 ottobre nei locali della Facoltà medica di Parig·i . Nello stesso giorno si terrà l'assemblea plenari~ del.la st~ss.a Associazione e della Società cli terapia d1 Par1g1. Rivolgersi al segretario generale, Dr. G. Leven, 6 rue 'f héhéran 24 ' i>aris VIII , Francia. .. Si è tenuto :i Bucarest un Congresso dei chirurPaoocrhi alla Pj ccola Inlesa. L 'on. prof. Raffaele . . lucci , di Bologna, invitato flalla Società ro111ena <li chi rurg ia, 11a esegujto arditi interventi di alta r l1irurgia acldo111i11ale e polmon are.

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[ANNO XLfI, Nurvr. 24]

Dal 18 al 20 maggio si è lcnt1to a Belgrado il 2" co11g·resso dei radiologi jug·osla,7f. All 'inaugurazio11e i11 terve11ne il ~Iìnistro della .sa11ità pubblica. La 2a asse1nblea degli ostetrici spagnoli si è te11uta al 2·ì al 29 inaggio 11el Collegio dei medici di Madrid, sotto la presidenza del dott. Navarro Blasco.

Il 1° Co11gresso brasilia110 del cancro avrà luogo cl al 20 al 27 ottobre, organizzato a Rio de Janeiro dalla Società di l\tiedici11a e Chirurgja di questa città. Rivolgersi al diretlore di segreteria della Società p.recletta, A·. Ribeiro, ave11i<la l\tlem de Sa 197, Rio de J a11eiro, Brasile. La Società SYizzera di sani là pubblica tiene la rju11io11e annuàle a L-Osa1111a il 15 e il 16 g·iug·110..

L.a Società .t edesca cli neurolog·ia e psichiatria doYeva acluna,rsi dal 28 al 30 agosto i11 Dresda, ins]en1e alla Lega tedesca di psichiatria; ma ìa riunione è s tata rimanclata al 2-4 settembre, per evj tare la coi11cidenza con il Congresso internazio11ale sulla scienza d!ella popolazione, già incletto a Berli no dal 9 al 15 settembre ma poi spos lato al 26-31 agosto. Per ulteriori inforn1azio11i ri' olgersi al Dr. Nitsrhe, Pir11a A. E., Germania. Dal 20 al 27 luglio si terran11ò le gicJrnate me<liche orga11izzate da]l 'Associazione ~ledi ca dello Ho11duras. Dal 6 all '8 g il1g110 si sono svolte a Bordeaux le • 11 Giornate profilattiche » organizzate a cura della Con11nissione J)er la preve11zio11e delle inalattie ve11eree. ·L a 2la riunione del Gruppo centro-111eridionale ecl i11sulare clei]a $ocietà Italiana di Radiologia ì\1edica è stala ri11viata ad epoca da destinarsi. La Società ~1ecli co-Chirurgica Berg'a1nasca si è adunata il 29 inaggio, sot to la presidenza del dot_t. _A.. Roviglio. Sono state f atte co:tnunicazioni da: A. Riva, A. Gavazzeni, A.inos Chiabo"Vv. I

Si è costituita in Roma11ia u11 'associazio11e dei i11edici cleg li ospedali e dei dispensari apparte11enti nl l\1inistero della sa11ità pubblica e della previdenza sociale. L'll mag·gio· ve1111e commer11orato il centenario della Società n1edica di ~i\ tene ; ]a cerin1011ia si s' olse 11ell 'Università, presente il sotto-segretario di Stato all 'igiene. ·

In 011ore cli Roberto Koch I 'Ospedale Civico ~ifoa­ Lit di Berlino verrà intitolato Ospedale Robe~to Kocl1. Il nobiluomo Bartolo111eo Pappagallo morto a ì\1olfetta ha lasciato circa 2 inilioni in tito]i e im· 1nobi]i per opere di beneficenza. Si è i11at1g ura la a Padova la « Casa dello S tudente n, attigua al fabbricato della preesiste:r;ite « Mensa. universitaria n, con cui forma un unico corpo; co1nprende circa ce11to ca~ere, di cui l,:.età verranrto asseg11ate a titolo gratuito e una dozzina al personale assistente; l 'edifizio co1npren~e anche sttle di lettura , di scrittura e di conversazione, un salone p er Je adu11anze, una sala di gi1111astica, una sala cl ar111i, u11 albergo diurno ecc. 1

In Ger1nania., sull 'esempio dell 'Italia , si dà ora incre1ne11to, n egli ospedali psichiatrici al lavoro


[ANNO

>,.LII , Nu1vr. 24]

SEZIONE PRATICA

d ei ricove rnti , così da ridurre le spEse òi 111a11ute11zione. I ri coverati 11ell 'l stitu to Friedrich b erg di Arnburgo 0110 s tati ;raccolti quasi tutti n ell 'I stilu lo I .. a11ge11J1or11 , OYe è già orga11izzato il lavoro \.lgricolo il ch e in1porterà una riduzione deJ 13 % rtelle p e e; i pazienti che no11 vi h anno trovato pos to , so 110 La ti assunti dalla Cli11i ca p sichiatri ca <i i E ppe11dorf. L 'Is lj luto di friedrich sb er g sarà lrasforn1 a lo ·i11 rico·Vero J)er vecchi. P er fes teggiar e il giubileo iin veriale e r eale d ei Sov rani i11 glesi, si è tenuto al Savoy Ho tel di Lonòra u11 bancJ1e tto ·cui hanno parteripato 250 perso11e apparten enti all 'a!ta società in glese; alla fin e, ' en11e a1perta una sotloscrizione a favore <legli osp ed ali: e a h n fruttato 6000 sterline, cioè ci.r ea un n1il1 011e e 111ezzo di lire it.

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ch e po tè. re11dersi conto dei particolari ed eseg tti re l 'interYento con su ccesso. spirato, in ur1 ospedale ctell 'Alasca, Fra11k Derb:in.dt, degli Stati Unili, uno d egli avialori più valor?s~ dcl nostro tempo, il quale si er a prod igato n1olt1ss1me volte per pres lare soccorsi ai m alati di localit.à sperdute, trasporta11do medici, m edici11ali, malati ecc.; affrontò più volte g ravissin1i p ericoli ; era so1)r anno111ina to << il sa1naritano alato ». È

La Regi11a Elen a, con l a Regina Gj ovan11a di Bulgaria e l a Principessa J\lafalda d 'Assi a, si è r ecata al P oliclinico di Roma p er far e u 11a nuova Yi sita ai due r eparti p er i pÒstun1i di en cefalite lrt ar gica in titolati al suo nome.

Violente azioni xen.ofobe si sono svolte a Parig j, da parte degli stude11li cli rr1edjcina di alcune organizzazioni, che ·h anr10 attualo t1no scio11ero di 24 or e per protest a re con l ro l 'esuber an za di stud enti stranj eri. Sono avvenuti Yar1 conflitti con la P olizi a . Una studentessa, lVl.lria Lévy, sosp e l tala a torto di aver l an ciato un flacon e conte11e11te t111 liqui<lo corrosivo contro un g rup])O di s t ucl enti, Yenne m alme11at a a sa11gu e e p o tè esser e salvata solo d alla Polizi a . Ag·itazioni si1nili si son o avute a ~1Io 11tpellier (rJ e abbian10 già d ato n otizia), a Lilla, a Na11cy.

Il do tt. Dartigu es h a ~atto un a confer en za su (< Mt1... -o lini e la l atini là >> al Circol o l\1ili lar e di P arigi , presente l 'Ambasciatore d 'Italia, conte Pig11a lli (li l\lora110.

111 seguito a i11cidenli avvenuti all Univer si tà di Ilu ca.rest , il Co11sfgli o della F acoltà di Medici11 a 11a d eci so di sospe11der e i cor si sino alla fine dell 'an110 scolastico.

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I r appresentartti di varie Uni er sità e di vari Collegi i11 edic i d ell 'Ingl1ilterra si sono riu11iti, sotto l a presiden za di Lord Da, vson of P enn , p er di scl1lcr e sulla rifor111a d egli studi m edici.

La l etter a lura m edica portog h ese si è arricchil a di tre 11u0Ye rivis te: « In1pren sa Méclica n, bimen ile, a cara tter e generale; (( Africa l\1édica », m en sile , (li m eclicina e igien e tropicali ; (( Clinica , Higien e e Hidrol ogia ». I l aurea ti in i11edicina da 25 anni n ell 'Universj là di Ca tania si riuniranno prossiman1ente ; inYiar e le ad e ioni al })r of. Agatino Liotta, via Mancini 6, Cat ania. P er il 9 g·iug110 si è or gani zza ta l a « giorna ta dell 'infer111 ier e » all 'Osped al e p sichia trico provir1ciale di ~lombell o , in onore di San Giovanni di Dio, patri0110 d ell e op ere assist en ziali OS})ecl aliere. Sono lorr1 a li d all 'Africa Orientale 329 operai am1nalati. La inaggior p ar te er ano colpili d a m al aria . polt f•nto ve11ti 11anno dovuto esser e ricoverati in ospedale. lJ11a cr ocier a i11edica in Orien le si svolger à d al 14 agos to al 7 setten1bre, d a e p er ~larsigli a : si t occh er a11no Is tan1bul, Const an za, Odessa, Trebisond a, Salonicco e si far anno escursio11i a Bur.a1est , Seb astopoli ed ai Carpazi . Rivol gérsi a: Secré tariat d et' Croisi er ès m édical es françaises, rue Soufilot 9, P aris . Il Centro radio-111eclico intern azjonal e di l{oma p er co11sultazioni 111 edich e in allo n1are ha r eso, cl i r ecen le, varie con sultazioni, affidat e ai proff. Car o11ia, Carducci e allri. Il « Corrier e d ella Ser a » riferi sce ch e in un ospeclale del J{e11ia si presentò un caso chirurgico, il quale richiedeYa un 'op er azion e incon u e ta e g r ay j ·i111a; n es un o dei chirurg hi di sponibili si sen ti' a i1L g r ado cli affrontarl a; fu peclito un telegr~1111 n1a a Lon d r a e due giorni dop o l 'aer o pla110 po lal e per l'Africa orien.tale p artiYa p ort:-i.n do t in a r i11erna tog·raf1 a dell 'op er azion e; la p elUcola giun la a d e~l i na1 ione fu pròiettata al ch irurgo p rescelto,

La inorte del dott. prof . GIOVANNI TRUFFI, docente n ella R . Univer si Là di P adova e primario cl ermosifilografo nell 'Osp ed ale Civile di Udine, a soli 37 anni di et à , sar à s ta ta appresa di certo col più doloroso stupor e dalla famigli a d er1na tologica italiana ch e in lui vedeva n on più una sp er an za b en sì 11na sicura affermazio11e n el camp o dei nos lri studii. Figlio dell 'insig n e dire llo r e d ell a Clinica dermosifilopatica di Padova, l a scuola e l ' indirizzo paterno furono per lui sol tanto esen1pio ed incila1nento ad un severo tirocinio, all 'esa ttezza dell 'osser vazion e . clinica , al rigor e della ricer ca scienUfica. Ne fanno fed e i numer osi l avori da cui trasp ar e l 'i1npronta originale associat a alla vast a colt ura; la n1alurità raggiunta i1ell 'ultirr10 concorso univer sitario e, più ch e tutto, la stin1 a e l 'affetto dei 1naestri e d ei collegl1i ch e lo desig navano a più alta e non lontan a m et a. La morte, << ultima linea r erum », lo toglie ora alla giovane sposa, ai ten eri fj gliuoli, ai genitori (l ei quali er a l 'orgoglio e ]a sp er an za. Al lor o sconfin ato dolor e sia, se pur n1iser o, conforto il compianto una11ime ch e accompagn a n ell 'eterna p ace il giovan e e già rigoglioso Yirg ulto cosi imm aturam ente divelto d al cieco d est ino. V. Jvl . A Roma, a soli 30 anni , dop o lunghi niesi di sofferenze, si è spento il d ott . FRA~CEsco PA ~ s .u~1 s1 , d j Granvilla, m edico provincial e add etto al Laborat orio batteriolog ico d ell 'Istituto cli Sanità Pu:bblica. Lascia largo ed am aro rim pi anto fra quanti ne apprezzarono la genlilezza d ell 'animo, il carattere 111ite e l'a lto ingegn o ch e - unito alla passione per lo studio - gli avr ebbe as icura lo u n br illan t e av. Yen1re. È m orto a 63 a11ni il prof. AxEL R EYN , che ha

<.li r e tto a lungo l 'l s titu lo Finsen di Copenagheri.


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« JL POLICLINICO »

[ANNO XLII, i\ui\I. 24]

RASSEGNA. DELLA ST.!MPA MEDICA.

Miinch. Med . Wo ch. , 7 feh. - L . Zl.1Kscn,1vEnDT e a l . 1'rattam . d el can cro. D Put. Nl ed. Woc li., 1 feh. H ELNE. Diag nosi · A nn. di Osl. e Ginec., 31 ge11 . - V. CRA ~IAROSSA. precoce e diag nosi erronea di g lau com a. - HoEsca. 'fu r1ìo ri <lei sistema nerv. perifer. n ell 'apparato Il movi1nento passivo del cu ore normale. ge11it. femm. - M. GEYF.R. Cout eg110 en1orragico Riv. tuiit. "' ici l. , 15 gen. - F. FLARA. Vie ed dell ' ule ro e cos tituzione gertil a le. indirizzi dell a moderna dern1atolog i a. Med. vVell, 2 feb . - O. FLEJ SCHJ\ilANN, F. NOLTENIUS. L 'ozena. M . KocHnE1N. Circolazione e sport ~led. l( l.inik , 1 feb. --: R. P Al\lPERL. Clinjca e te r~pia della n efroli liasi. G. TAlJRMANN. Ipnotici . Practiti 0 11er, feb. Mal a tti e r eumatich e. J ou rn al A. M. A., 19 gen . - A. J . KING . Cura della gonorrea nel maschio. - R. E. Cul\1M1NG e R. A. B u RHA NS. 'Ter apia intradc r111ica d ella gonorrea c0n fil trd ti d i gonococco e a ltri nlezzi. r~ . L. MAR1'IN. Gonorrea r e tta le n ella donna. Quarter(y Jo·urn. of Med., gen. - R. B. H o,vEs e C. C. VARDY. Gli alcali nella sindro1ne n efrosica. -- F. L. H oRSFALL e W. I{ ussEr...L Sl\IITH. Sindr on1e Sch tiller-Chris tian. Presse Mécl., 30 gen . - P .-L . VIOLLE. L a if.iu r esi deg·li ipotesi. - 2. feb. A. l tA IGA e al . L 'iperg·licen1ia nella foruncolosi. -· A. STRoÉ e D. HoRTOPAN. Angina necrotica primitiva . - G. l\1lÉTIVET. Spirit. o anat o1n ico, fisiologi co e cli11i co in chirurg1a . Sa11g, l. - E. ZuNz e al . Azione deJ cc liquoide >> su 11a coagula z. sanguigna. - R. Po1Nso . Il sangt1e i1ella difterite maligna. Pa.ris NI€cl ., 2 feb. - RRrliolog ia. Rin.ascenza ~led., 31 g·en. - D. PACE. Le sinclron1i angin~se. ·- - M. ·LABBÉ. Diabe te e i11fa11ti lj smo. - R . DE BLAsro e P. ScnocoA. Aller g·ia cut ~ nea d el filtra to tubercolare. Bull. Ac. de .~1éd., 29 gen . - C. L EVADTTI. Neu1oprobasia d ej virus dell 'erpet e e della r abl)ia; azione della lan11)ada a mercurio . Press e Mécl. , 6 fe}). - ì\iI. LABBÉ. Le ipo-aliment azioni . 1

Indice alfabetico per materie. A])orto e parl o: proYocazione per m ezzo cl ell ·es trina . . . . . . . . . . . . . Pag. 1201 A n1ministrazione sanitaria . . . . . n 1228 Anemia di Cooley in ge1nell e . . . . . » 121 Ar triti nella tifoide . . . . . . . . » 1221 BiJ)liografia . . . . . . . . . . . . » 1208 Calcagno: frat tura d a strappame11to » 1217 Cer,·ello : com1) ress ione da raccol la emorr agica pos t-t rau111atica; evacu azion e; guar1• g1on e . . . . . . . . . . . . . . » 1192 Colesterina e cast razione . . . . . . . . >> 1217 c:ro11aca

del n1ov ime11lo projessio·nale

Er11oglobina: rigen er azione . . . . . . . E 1nottisi: t r at lamento . . . . . . . . . Encefali te letargica: cur a dei post11mi con a tropina . . . . . . . . . . . . . G as tro-e11 ter os lo1nia e ge11esi del le ulcere p o t -operatorie . . . . . . . . . Ginecologia: co11serva toris1110 in - . . . I 1n.pro11 te dig-i la li , razza e costi lt1zione; Lnri11gi li tuber colari: r oentge11 terapia . L e u ce111i e: cliag110 i e tra l lament o . . . . l\1ala ria: fil tral) ilità dei parassi li . . . . ~l eclicina soci al e . . . . . . . . . . . · ·

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. . »

1223 1189 1205 1200 1227

Orn1011i sessuali fe111111iniJ i in t er apia . Pag. 1202 Ospeda li: congr esso inter11azionale . . . » 1212 i~aralisi progressiva. t er apia n1a1arica e a r se11o})enzolica a forti tlosi . . . . . » 1217 Periton~o : i11alforn1azione . . . . . » 1218 P ilor o: ipertrofia n ell 'adulto . . . . . >) 1218 Polineurite arsenohenzolica . . . . . . . » 1179 f'ressione <~nclocrani ca : azione su lla circolazione g·eneral ~ . . . . . . . . . . » 1217 Jleni: i11s uffic ien za nel ban1bino . . . . » 1221 Sacro-coxaJgia . . . . . . . . . . . . . . )) 1221

.Servizi igie1iico-sanitar i . . . . . . . . .

»

Son11olenza p eriodica ed accessi cli. sonno » Spirocl1e te itter o-emorragica nei topi . . » St on1.aco: tumori benigni . . . . . . . . » ] 'rasfusione di sangu e: r eazioni gravi e <:on1plicazioni n1ortali . . . . . . . . » Tromboarterite 1nul tipla luetica . . . . )) Tl1bercolosi poln1.: lurbinocianosì nella diag11osi precoce . . . . . . · · · · · » U ri11a: ,-irtù terapeutich e . . . . · · · · » Zucch er o per iniezioni r1egli sfor zi d egli sportivi . . . . . . . . . . . . . . . . »

1224 1222 1217 1218 1206 121 1217 1207 1222

orritti di proprietà riservati. -: N~ è consenttta. la .ristam.Pa di . la~ori .1>ubblicati. nel Poliolinioo se non in tlltori.tzazione scritta dalla reda,twne. E vietata la 1>ubb1Katsone di suntl di esn senta citarne la fonte.

A. Pozzi, resp.

C. FauooN1, Red. capo. Ron1 a · Stab . Tipo·Lit. Armani rli M. Courrier .


ANNO XLII

Roma, 24: Giugno 1935 - XIII

Nnm. 25

'' fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e . FRANCESCO

'' DURANTE

SBZIONB PRATICA CAPO: PROF.

CESARE

Clinico Medieo di Roma \

SOMMARIO, Questioni dei giorno : Maurizio Ascoli : Il pneumotorace

Accademie, Società Medftfie; Congressi : Congresso in-

Cenni bibliografici .

Notizie diverse. Indice alfabetico per materie.

controlaterale. Interlocuzione alla .giornata franco-italiana sul pni. controlaterale. Note e contributi : G. Ba.g-gio: Che cosa vuol dire .patogenesi traumaitiaa digestiva dell'ulcera gastrica. Osservazioni cliniche : E. Marconi: Contributo allo studio delle del'matiti da .medicamento. Problemi di biologia : L. Pichezzi: Costituzione e fenomeni vitali (in quali gior·n i si con-0epis·ce?). Sunti e rassegne: RENI E VIE URINARIE: w. c. .Mc Cann: .Morbo di Briglht: una rivista della letteratura recente. - H . .Marx: Il fattore ipofisario nelle malattie renali. - R. B. Ha.wes e E . O. Vardy: Osserva..zi~ni sull'etiologia della sindroone nefrotica e sulla azione degli alcali nella stessa. - R. Pamipert: Sulla clinica e tera.pia della calcolosi renale. - FEGATO E VIE BILIARI: I. Goia: Contributo alla forma epatica della linfogranulomatosi maligna. - T. Oka : Sull'ittero da spirochetosi ittero-emorraigica. - J. Caroli e J. Ferroir: L'orticaria e l'ittero catarrale. - A. Rossi: Colecistografia rapida e prova di Graham. - .MISCELLANEA: J. H. Sheldon : Emocromatosi. - H. Ourschmann : Le indicazioni terapeutiche dei bagni di mare. Divagazioni : Acclimatamento e acclimatazione.

QUESTIONI DEL GIORNO. Il pneumotorace controlaterale. Interlocuzione alla giornata franco-italiana sul pnx. controlaterale (1). l\tIAu1~1z10

AscoL1 (Palermo).

r.on1e Cli11ico e come Italiano mi sono semllre rallegrato della collaborazione franco-itali<lna cl1e da Forlanini in poi si è svolta in n1atcria di collassoterapia; collaborazione che a con1i11ciare da Dumarest ha fruttato fecondi risultati nel campo della tisiologia. Perso11al111ente poi sono particolarmente lieto cl1e ques ta collaborazione abb·i a oggi per <>ggelto il pneurriotorace coritrolatera~e da me ideato e propugn.a to pocl1i anni or sono. Desidero quindi esprimere• al presidente prof. Ferrata i sensi del mio animo grato per l 'inviLo fatto.m i di presenziare questa riunione. l\1i preme e mi è caro dichiarare che il cammino sarebbe stato più lungo ed aspro senza (1) Milano, 15 maggio 1935, XIII. Seduta straor<linaria della Soc. Lomb . di Medicina , nel calendario degli sca1nbi culturali italo-francesi.

ternazionale di Stomatologia. - Società Medica di Bologna. - Società Medico-Ohiru~ica di Padova. Appunti per il -medico pratico : CASISTICA E TERAPIA: L'ulcera peptica. - La tuberQOlosi intestinale. - A proposito di tre osseM"a.~ioni di infarti intestinali. ~ipendieite paratifosa. Il trattamento chirurgico delle emorragie .g astriche e duodenali. - Le indicazioni generali dei cal·m anti per la tosse. - SEMEIOTICA : Il raippo.rto dell'urea come misura della funzione renale. - MEDICINA SOIENTJFICA : U·n tentativo di dilmostraire l'esistenza di una sostanza ipertensiva nel san·g ue nell'ipertensione maligna. - POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA. Politica sanitaria e giurisprudenza: G. Selvaggi: Controversie giuTidiche. - Risposte a quesiti per questioni di massi·m a. Nella vita professionale : SERVIZI IGIENICO-SANITARI: A. Franchetti : Le norme legislative S'U!lla trasfusione di sangue e sull'uso di siero di sangue umano. Insegnamento superiore. - Cronaca del movimento professionale. - Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze.

1a fattiva e preziosa opera fiancheggiatrice di t111 en1ine..nte tisi'o logo, il prof. Parodi, mio a11tico allievo, cl1e del controlaterale ·è stato i11cor11parabile assertore e documentatore. Ed il mio pensiero riconoscente va egualn1ente al dr. Tobè, ch e è stato antesignano del n1eLodo in terra di Francia ed ha portato ad esso imporl.anti e validissimi contributi eJinici'. •

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Per prLeumo controlatera]e intendo un pneu1110 istituito dal lato op1p osto a quello in cui Yi sarebbe l 'in<li cazione di istituirlo. Esso è il fratello minore del pneumo bilaterale simulta11eo e sono entramh·i. scaturiti quale conseg uenziale, indecli11abile inferenza della concezione, a suo ten1po giudicata rivoluzionaria del prieurno ipotensivo , che·, se non mi · fa velo t11t se11tin1ento eccessivo di paternità, può con~iderarsi oggi siccome il motivo dominante e/ella teoria e della pratica del pneumotorace arlificial·e. Questo principio dell'ipotensione da me enunciato nel 1912 ha trovato nelle origi11ali meritorie ri'cerche di fisio-patologia


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« IL POLICLINICO

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poln1onare d el prof. Parodi , ulteriori·, am pi sviluppi e felici precisazioni. <Juanto al suo m eccanisnio d'azione è pacifico ch e esso stà nell 'abbassan1ento d ella t en ~io11e elastica d el polmo,n e per modo che nell~ oscillazioni r espiratorie la disten si'o ne polmoTlare ·è r11i11ore ed il parenchima viene per ta l modo risparmiato. Nell'analisi ulteriore invece esiste qualche diverge11za ha me ed il radiologo prof. Epifanio da un lato', ed il prof. Parodi dall 'altro. Non intendo oggi addentrarmi in questa difficil e 1na teria ch e ~ opinabile per la d elicatezza e difficoltà delle tecnich e e s ulla quale abbian10 i'n coTso ulteriori ricer ch e, per esem. l'io raclio -chir11og rafich e';"· m·a n en1men o ques1 <1 d ecisive. Il dott. Tob€ d 'altronde l1a forse trova lo inodo di conciliare le opposte vedute. C.01nur1que il prof. Parodi ha il grande merito di aver introdotto in questo studio un elem ento im:ç•orlante e non trascurabile il peso de.l pc·lmone, del quale n essuno sin ' ora avev<t tenuto conto. Per la parte ch e mi riguarda vorrei solo sgonili·r are il terreno da un precon cetto e da un roalinte.so : io non ho mai i)en sa to che il pneurno controlater ale })Otes e agire pe r con1.pressior1,e del po.Jmone malato, 1r1a unicamente p er , detensione d ello s te so. Circa le indicazioni si· p uò dire, in linea gerterale, ~he es$e sono qualitaii,ramente l e st es$C- ch e per l 'omolaterale (le lesioni alte e reren ti essudalive sono le più indicate), però quanlita tivarr1ente più limitate . I casi n ei' quali il procedi111ento è indicato purtroppo non fa11no difetto. Accenno di sfuggita ad una i11dicazione finora non n1es a in pratica, croè alla correzjone d ei pneumi omolaterali « cattivi > (fra i quali fig ura110 non pochi costituiti r11errè lina <<perlustrazion e n d'ell' emitorace n1alato propugnata dal mio aiuto professor Serio); finora i pneumi « catti\ri » so110 ~t a li al)bandor1ati e sostituiti da pla tiche; in\1ece ~arà da \1eder e caso per caso se il co11lrolaterale vada associato o senz 'altro sostit11i lv al « cattivo » pneumo. Vi ~ono poi tutti i casi (e sono molti) nei qtt<lli le co,11dizioni gen er ali o quelle controlaterali o l 'evolutività d el processo n on con~enl10l l O una pla ~ tica; in essi il controlaterale p 1Jlrn sostituirla o condurre ad una st.abi liz1az1on e cl1e conf;enta più ta1~di l 'intervento. Rispet Lo ai risultati nulla d a aggiungere. }~.: i 8 011 0 di tre tipi di,rersi: I ) le11ti e tardivi , a11alo~ l1i al I 'azione lenta e tardiva del pneun10 ~ 01nu11c ~ull e l e ioni d el polm o11e opposto; 2) prnnli e solleciti ed an che immediati 1

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del tutto nnaloghi a quelli del p11eumo on10 lt1terale e 3) n11 lli (28 ~lo); in i)arle di questi ca$i il r11a11c.ato s uccesso è da riferirsi' esclu&i\•ar11e11te .alla rigidità d el mediastir10. Il risullato pl11 a,·endo il i)neun10 controlaterale ]3 pi·<;11ria i11dicazione d 'elezione co1ne dicevari10 Jlell e form e alte, r ecenti eù essudati ve è so lo in parte prevedibile: il solo es.perimento clinico è d ec.isivo. D 'altronde nu·lla. si perde in si1nili l .:.1ilalivi, in u.a11to il p1n e umo co11trolaterale gara1ilisce 1iell ' in.[ erva llo corit ro

p0ssibili disseniiri.azioni co1ilrolaterali. ..

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Sono assai dole11te di non aYer i)otuto e~­ ~e.re presente ierl 'a ltro alla co11fere111a del prof ess0r l\Iaurer: certo le I rocedure chirurgich e 11anno ragg~iu11to u11 g·r ado di 'iluppo e di perfezione ch e la eia an1n1irato chi ne ha seguito passo passo la for111idabile impres ionaoto ascesa. 1'uttavia le plasticl1e, ancJ1e quelle parziali e 111odellatrici , so110 i11LerYe111i a r eliquati di • rr1inorazìo11i e mu Lilazio11 i d efi11iti,,e. E i11 ques to te1Teno , se i11i è lecito dare u110 sguarclu all ~avvenire , ch e io rorgo le prossin1e ta11 pe e i prossin1i progre i clella co11assoterapia : cioè nelJa con corr c11za cl1e il pneumotorace conLrolat erale, co111e i11ter,·ento a è stante o con1pl etalo da interventi su idiari quali l 'exeresi, la scale11oto111ia , l 'apicoli i , l:l' alcoolizzazìone interco. ta le , le i)lastich e loca• li di una o due costole farà alle plastiche totali o parzi.a li. E d è co111 l)l lo d elle indagini di don1ani d efinire c·o n pos ib·i le })r ecisione le indieazioni di questi vari i1llerve11ti. Com unque possiamo in d efiniti,1a a ffe1111ar e con intima soddisfa zio11e ch e se il pneu1.n otorace bilatera1e sin1ultan eo 11a largamente rsteso il i1un1ero di mal.ali cl1e possono· benefi ciare ùella collasso lerapia pneu111ica, il coni rolalerale ora vie11e a r endere ad essa acce5sib·i le un altro contingent e no11 indiffere11lc di casi . Se g ià i1e fan11 0 eloque11te testin1onianza i ]a,rori di Ficl1era, Giuffrida , Jaco110, Nlanlou:x, Lucacèr , Ferna11dez, Aliquò > 1\.11linori , ~[azzctti , Vacc.ar ezza, l\f enozzi, Durr1arsst e Leiè vre, la g·ior11ata di oggi co11 l 'el eva ta ed esaurie11 le discussio11e S\roltasi ed i ri cchi coin lributi of ferti dai proff. Tob è, DaY) , fj ci , Galr11ozzi , Dcttini, 1JTiori', Carpi, Zoja, Sivrière , i1e sa11cisce 1·acquisizio11e ufficiale all.a terapia, così co111e il diritto di cittadinanza del bilaterale sin1ulla11 eo è . . talo con sacrato dai C:ong ressi di 13ad PJ-r111ont , Bologna e Wiesbaclen. 1

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NOTE E. CONTRIBUTI Ct.INIC.A GHIRU RGJCA OELLA

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SE ZIONE PRATICA

UNIVERSITÀ DI CAGLIARI

Che cosa vuol dire patogenesi traun1aticodigestiva dell'ulcera gastrica. Prof. G. BAcG10, dj r e ttoTe.

Chi cer ca l-0 cau sa di una inalattia i 111ette un po· 11clle condizioni di chi segu e delle traccie e vuol raggiung·erne J 'origi.·n e. A tratti le trova inarca te , a tratti svani cono , di tanto i11 lan lo sono co11fuse con altre; se ancl1e r11a11ca110 in certi luogl1i , non possono riJl'r endcre più in là c l1e in direzione u11ica, se manca110 i11 altri, le r>ossibi'l i direzioni sono n1olleplic,i. In d e lerminate t aPlJe si vorreb b e dire di entirsi sicuri ch e i è sulla \ ia b1uo11a, 111a tJoioh è l 'inc.ertezza di giungere c 'è sempre, bisog11a tenere g li' occl1i aperti a tutti i segni ch e pos ono avere significat o contrario . Quando io mi sono p ern1e so di scriver e r·l1e l ' ulcera gas tri ca o duoder1ale risponde ad 11na palogene5i lraumatico-dig·es.tiva , avevo M.ppunLo la sen sazione di essere g iunto a tI uella t appa di ca111rr1ino dalla quale si p ot esse dire : fin qui ci si<.tmo, do,re si debba p roceclere or a lJer dirrto trarne intera la causa, veòret)1 0. E tale se·n azione l 't10 a n coTa. i\fa so be11e le difficoltà dell 'a rgo1ne11lo e perciò mi studio cli 11rPst ar e attenzione a tutto quanto possa c o11ferr11are o contrastar e le T11ìe convi11zioni . Analiz7o, naturalmente, anche quel1i ch e sono indirizzi diver i (ch è la v erità potrebbe esser e da altra parte), m a soi\TTatt.utto Ini intere o di ciò ohe possa togliere valore ::i gli argon1enti n1iei ; per ricr e1 d ermi e cer care i11 altro modo se nl i p er suado , per toglie1r ei di J11ezzo e' 1entuali confusio11i i11 caso contrario. le: mi vado p roprio p er s uadendo ch e negli~ eventuali disaccordi bisogna t en er conto ass.ai l)ÌÙ d1 ciò che ,è errata ir1Lerp1retazio11e d el gih d etto , ch e di ciò che suoni nuovo argon1ento f·ontrario. Con la denominazione : patogen esi traun1ati co-digestiva d ell'ulcera g·astrica intendo dj1 e: m eccanismo di origine de11 'ulcera p er il quale essa rispond e ad a zione secr etiva e ad azione n1otoria d ello stomaco: la prima consiste11le n ella c:orrosione det erminata dal su cco gastrico che dig·erisce, la s.econda con sis tente 11ell 'urlo c.11e i cibi sospinti dalla contrazione d ella 1rarete g a strica eser citano sulle 1

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parli di s lon1.aco ohe a11atomi c.arnente e fisio l0gir.a 1t1ente . . ono de ti11ate a maggiormen te Stlbirl•). Con ciò 110 inteso di dire proprio quel mi11i1nc, cJ1c ·è indispensabile IJel' segnare una tappa: ci oè per attenersi· a ele1nenti sicuri. (J1e sja certa l'azione corrosiva del su cco gas trico n el p rodurre l 'ulcera lo di ce il fatlo r h e le uìceri i1o·n &i p roducono i11 achil i ~. ( :h e vi abbia parte il fattore motorio traun1at'ico lo dice ia sed e d ell 'ulcer a e ]o dicono g·li f·spe1i111e11ti condotti in n1odo da provarlo. E r1on 110 d ello cosa vecchia, percl1è, era 11ota ~ i , non dico 1·azio11e corrosiv.a d el su cco g::tstriro: i11a pure 1·azior1e traumatica d egli i11ge Li : i11a per l 'u11a 'i11voca\;ano prevale11 te rr1enle, se i1011 esclusiva.1nente, con dizio ni di i1articolari ac1idìtà, cl1 e n on ri·s ultano n ecessa1·ie , e per l 'altra si a111me lteva cl1e il tra u Jl l a i i11a11ife ... Lasse so1tanlo co111e cronicizzat or e di un ' ul r P.ra g ià in ... orta acuta111ente pe r nltr.a ragio11 e , 111enlre i i)alesa i11vece co111e gen eratore d el! ' ulcera stess.a . Segnata questa tappa, no11 si è ri olto affatto il problen1a d e]l 'ori'g·i11e dell 'ulcera, n1a lo i è se111pli(j cato di molto , 11erchè il m ecca111s1110 di produzio11e d ella · inalattja (patogen esi) ·yie11e a trovar si tutto circo::;critto allo 'to111aco, dove etiolog ia e patogene i si... com perJ etrarto e si confo11dono, e per ch è, allo sropo Ji i'clentificarne il mo,1ente prin10, si r.ic1'1icd e sollanlo cl1e iano stabilite le cau e t éJ )Jacì di n1u t ~ re la fiLn zio1ie o il prodotto d €lla f u11zio11e d ello storr1aco : quindi ven go11 0 n1esse da 11arte le altre cau se cl1 e1 h anno invece attine1) za a1la con1p.a girte a11aton1i ca clello sto111a co st esso. qt1a]i po ... 0110 es er e le_ sue condizioni circolal orie o 11ellrotrofi che, 0; cJ1 e rigu ard ar10 azioni estrin seche, con1e 1 ~ l>att.ericl1e e tutte le altre cl1e s i lin1it.ano ar. scontinuare o co1nunqi.1e !eder e la i1orn1aleintegrilà d ei tessuti dell o s tom a co indi11)en c1e11tcmenle d a l ~ uo co11tegno fun zionale. La funzio11e d ello s lomaco è r egolat a dal ~isLema n er voso , ·egetativo, ch e a ua volta risente i11flt1 en ze cer eb·r ali e i11flt1e11ze orn1011iC'l1 e e cl1e ra 1)1)rese11ta il suh trato forse più nppariscenle d t lle i11dividua1ità co tituzio11ali , i cle11Lificab1li , tra l 'a 1tro , a ttraver o com posizi:oni e se·n ibilità biochimich e. Per il fa lto che n egli ulc:Prosi gastrici si t.ro,1ano comunem e11t e quesle co1npo$jzi oni e quevle ensibi li tà orientate e i11a11i1'esle in u11a d eterminata tnaniera, s inle11de s1)e . . o dire e s i legge cl1c J'ulcera gaslrica è un ' a ffezi'on e co t itu zionale, c ioè dell 'organ isn10 , non dello tomaco. In 1

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(( IL POLJCLINICO

c1uesLa affermazione c'è una parte di verità e c"è un intero E-rro·r e. C'è quella parte di verità (la cui misura non saprei precisare) ch e ri ponde al con cetto sovra esposto delle rela1 ioni tra co~tituzione d e]l'org·anism o e funzione d ello stomaco, n1a no11 c'è quell 'altra ~<~ co ndo la quale dovrebbe ri:sultare invece cl1e la funzione gastric.a può essere alterata a11c,l1e per cau se estranee alla costituzione e c11e, se ancl1e trovano il terreno da questa J)reparato, dimostrano di agire principalme11te per tutta influe11za pro1)ria, essendosi l 'organisrno, prima d el loro insorgere, con1port aLo in maniera da non dare seg110 alouno, 11u11ch è di uìcera , nemrneno di sofferenza ga~trica: per es. un notevole affaticamento in1t•Jle tLuale o prolu1igate particolari condizioni psicl1iohe (lfggi Sohias i B. ), e il momento ~lesso di evoluzione dell 'organismo, ch e n on <1veva d a to segni di costituzione uloe·r osa prima e li perde dopo. E c'·è l 'intero errore di dimenti care che, a ll 'infuori d el caimpo d 'azione deJlo s to1naco, l 'ulcera non si prod·uce. Quando poi a questa affermazione si obbiettD C'.h e pure do!JO una r esezione gastri·ca può insorger e. l ' ulcera n ell 'intestino (ch e è pur $Cffipre l ' intes t~i110 con g iunto allo stomaco, r. ioè sottoposto dire ltam ente a lla residua azio!~e di questo) o. tanto più, quando si prendono a d una stregua uni ca le eventuali nuove n1anifestazioni ulcer ose consecutive a resezione e a gastro-erttero ·Stomia, si commette 1'altro f 011dam.e11tale errore di no·n con siderare quanto e in ch e manier a la funzione gastrica venga ad e ·ser e n1odifìcàta in seguito all'una o all'altra (>1>-erazio11e, ognuna delle quali crea un nuovo a1n1)ie11te f un zio11ale : e cioè, non si' distingue fra una resezion e lirr1itata ed una r esezione este~a. della quale rton f)UÒ eissere precisato il limite tl1intmo percl1è .subordina to all 'e nt.ità del diortli 11a fun zionale ch e la richiede e ch e per( .iò, volendo direi della ~t1a effi cacia, io 110 ~pinto :"li lern1ini 111a in1i di « asportazione ùello sLc1naco »; e non si di tirtgue fra ri'cong i11nzi one dello stomaco all 'intestino in un Jl l •JÙc e rico11g iunzione i11 un altro : quasi ch e fo . . s.e indiffer ente, agli effetti dcl chin1isimo ~:r~&lri cu, e egt1i're un ' anaslo·111osi con ansa digi11nale co11tin11a, per la quale tutti i liquidi c1)alo-panGr eatico-duodenali i versano nello . I 0111aco e raggiu11go110 qui11di forzatamente In bocca di comu11ica1ione assieme a l su cco t?aslric o cl1e ne sarà certa111cnte più o meno 111 oclifì.ca lo , ecl eseguire invece un'anastomosi ad y o "'eguila da ana tomosi fra loro dei due rH111i dcll 'an-a ana .. to111izz.alri allo stoim aco , per le 4ua li quPi l t(lU i di e ~)a l o-1Ja ncreatico-duo·

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d enali g iungono nell 'intestino , inyece che nello stomaco, e la hocca anastomotica possono raggiungerla soltanto p er rig·urg·ito e quindi soltanto in parte, se pure la ragg iungono, e non nvra1ulo perciò modo di modificare il succo gastrico, conte nell'altro caso , permettendo c:he il digi~110 sia sot~oposto all'azione diret~ La cli quosto su cco in condizi·o ni ben diverse dalle fi siologioh e per le quali la mescolanza a'rviene poco al di là del piloro·; o quasi che fosse eguale, .~gli effetti del trauma ab ingeslis sull'intestino, aprire una b.reccia di corr1unicazi'one Ira l 'inte:ro estremo terminale dello s tornaco da una parte e la parete latera~ le d ell 'int.estino dall 'altra (anastomosi termino-later a le) e aprirla i11vece fra estremo circolare dello stomaco ed estremo circolare del duodeno: la prima indubbia·m ente ampia e ced evole quanto lo è il lume dell 'intestin<) lasci!).to alla s ua normale distendibilità, la seconda limitata o poco o molto dalla cicatrice altre ttanto circolare che involge l 'estremo comuJ1icante. (~ua;1do si vuol parlare di ulcera gastrica malattia costituzionale, si dovrebbe dire Jiare a m e - :1 nalattia gastrica di. natura costit1LZ1onaìe, e non sottrarla allo stomaco per riportarla alla costituzio ne. l,a determinata cos.tituzione ch e in un organismo dà un 'ulc·era gastrica, in un altro può dare una colite; cioè: nell'ambiente gastric,o i dan11i prodotti da quel di's ordine costituzionale si ma11ifestano sotto forma di ulcera , n el colon si ma11ifestano in quella partjcolare forma che s 'inte1lde per colite catarr ale o 111uco-m e111ib1anosa sempli ce. Un ulcer oso può essere guarito d ell'ulcera e diventare un colitico , se gi'à non lo era prima. Il viscere è <lunque il quid' ch e dà caratteristica a1la 111orb,o . . a mauifestazion e costituzionale: co1ne dir(, allora che la n1alattia non è di esso? A chi cer ca ed osserva, ciò che scrivo ri~ulta din1osLrato in vi'a dire tta e per analogia da molte co11statazioni , non p1iù . soltanto speri1n en ta]i ma pure cli1tich e. Proprio in quesLi gio,r ni legg·evo su cc La Clinica C:hirurg ica » (1935, f. 3) il seguente ri.ass u11to: JAEGER. Tumori beriigni dello stomaco ed ltlc11s pepticu ni. (Zbl. f . Ch ., 1934, n. 49) . « L 'A. comunica un caso di turr1ore benigno cle11o stomaco sulla cui sommi tà si era sviluippata un 'ulcera. Tale spBcie di tumori po·s sono r1rovocare disturbi non so lo di1Jendenti dalla lor o localizzazione, ma dalla possibilità ohe ~u essi' venga a prodursi un 'ulcerazione . L'A. cenna ai reperti is tologici dei tumori benigni 1

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SEZIONE PRATICA

ecl alla possibilità che a base1 etiologica d el] ·ulcera, siano le ripetute emorragie della n"Jucosa g·aslrica ». Padronis imo l 'A. di' spieg:tre così l 'etiologia dell ' ulcera. Ma noi, rilevnndo clte 1'ulcera era sulla sommità del tu~1 i ore, 11011 possiamo non segnare la analogia di que•sta sede sulla parete estrema del tu·m or e, cioè sulla ~)arte di esso che più era esposta alJ 2azione trau1natica della colonna dei cibi, con quella del1a n1alattia primaria sulla pi c~ola c urvatura e al piloro, sui quali la de·tta colonna 1)ure strisc~a più fo.rtemente che· su alt r<' regioni d ello stomaco. E poicl1è le emorragie dello stomaco insorgono per varie ca·u se su tutti i punti dello sto·n1aco, e su tutti &1 possono sperin1entalmente produrre, e i11vece soltanto sulla pi·ccola curvatura e sul piloro si formano di abitudine le ulceri , dian10 importanza, per la genesi del1·ulcera, al trauma colonna de:g li ingesti e trascuriamo l'e1norragia: che nel caso del tu111 ore b enigno dello stomaco non ha poi ragione d.i essere invocata se non in quanto sia 1>rodotta dall'ambiente gastrico e non da quello tumo1 ale. E ben lo. sanno i chirurgi che resecano, i ql1ali vedono finire la così detta malattia ulcerof-.a quando abbiano resecato più in là di prin1a e quando abbiano ricongiunto :i'n un 111odo piuttosto ch e in un altro.

Le considerazioni antecedenti sono di indolu ~cienlifica e so110 ben note a ohi studia il J.>toblema genetico dell'ulcera gastrica. L'ul1irrl.a co11si d crazione in"Vece trae origine da <1 uelle e a quelJe riporta conforto di dirnostrazione, ma è essertzialmente di indoJe 11ral.ica: cioè va a finire a quel pu.n to al quale il ~11alalo 0l1ie<le che noi traiamo eone] usioni dalle no$Lre di~putfl per g·t1arirlo. Con Lribui're quindi a nozioni dottrinari e che to11lallo utili ~l n1alato eq11ivale a con1piere c·pera r1on più solta11to scientifica ma en1ine11lr;1nente pratica : per r io sarà g iustificato che ir, - fino a prova contr~ tri·a - sugli esposti ror1celti irtsisla ad oltrartza. qu ando si tratta di diffonderli tra i pratici : anche se i fatti di111ostrano c.]).e - a parte il malato - essi gio\ .a110 assai l) ÌÙ a chi li coglie che a chi li ] :.1 llCÌa.

RTASSlJNTO. IJ'A. rìba<li&ce la rag ione,ro]ezza del concetto e~pos to

nel titolo, spiegandola sovrattutto in riguarc.lu ai punti di contatto con ]a costituzi on e indiviJuélÌe e alle esigenze de lJa pratica chirurg1ea. 1

·OSSERVAZIONI CLINICHE CLINICA

OSTETRICO-GINECOLOGICA

R. UNIVERSITÀ DI MODENA Direttore i11c. : prof. L. PuccioNr DELLA

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Contributo allo studio delle dermatiti da medicamento. Dott. ENzo

MARCONI .

C. A., di anni 32, di professione massaia da

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dena, coniugata. Null~ èi i11teressante all 'anamnesi er editaria. Il padre morì a 45 anni per neoplasma gastrico; la madre ch e me:rì a 59 anni p er paralisi cardiaca ebbe dieci gravidanze a termine: sette dei figli morirono in tenera età per forn1 e non ben precisate, gli altri tre sono viventi e, pare, sani. La paziente soffrì nell 'infanzia di morbillo. Normali furono i primi atti fisiologici. Non ebbe rachitismo. Le inestruazioni , iniziatesi a 15 anni, furo110 sempre reg·oJari per ciclo, quantità e durata, indolori. Sposatasi nel novembre 1922 con 11omo apparentemente sano, ebbe quattro gravidanze delle quali la Jlrima abortiva al terzo mese nel 1923; la seconda n el 1924 giunse a tern1ine e si concluse con un parto normale ed un puerperio fisiologico. La terza) nel 1926 si interruppe in epoca abortiva; la quarta nel 1929 gi11nse a termine ma fu necessario un taglio cesareo (la paziente aveva un bacino totalme11te e regolarmente ri stretto ; il feto pesa val gr. 4000); il puerperio d ecorse norrr1almente. Il 22 marzo 1933 la paziente entrava in <:li11ica gravida a termine ed in travaglio di parto. , Rj conosciuta l 'urgente necessità di un nuovo taglio cesareo e non avendo il tempo necessario per far prendere ailla p aziente u11 bagno, ci si acc-0ntentò di farl e pulire accura tam ente il ventre e la radice delle coscie co11 batuffoli di cotone intl'isi in benzina ; il liquido veniva a scolarg lungo i fianchi d ella don!;.a ed a r accoglier si su una te.Ja cer~ta su Z; Ui la paziente era distesa. Si procedette poi all :intervento previa disinfezione della pelle con u11a soluzione al 2 % di alcool picrico. L 'intervento, eseguito in anestesia lombare novocainica, consistette in taglio cesareo trans-peritoneale sul segm ento inferiore e slerilizzazione tubarica. · I primi giorni dopo l 'i11tervento .decor sero regolar1ne11te. La paziente aveva addome trattabile, alvo libero, llrinavai sempre spontaneamente. L'uter o si riduceva ottima1nente e m odi ca er a l a perdita ematica dai genitali. I1nprovvisamente i11 esta gio.rn ata comparvero sulle natich e ed ai lombi r.orie disseminat e eritem~tose intensam ente pruriginose. Nessun rialzo termjco. j~essun elemento pato]ogico comparve i1elle urine ch e rimasero norn1ali fino a completa guarigione. In 7a. giornata le chiazze erite1natose si este11devano anche all 'addome ed alle coscie m entre n elle regioni sulle quali l 'arro samento era iniziato compariva un vero eritema papulo o diffu so su cui si elevaYa qua e là qualch e pomfo.

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cc IL POLICLINICO »

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L 'eri tein a assai inten so e con inarg ini n ettamente r ilevati coprivc.t ora le r egioni superiori e i11feriori dell 'addome e le .rad ici delle co c je. Partivano da esso triscie erite1na tose rilevate ul r esto clella c ute ch e a g uisa di digitazioni co11 lornavano in nun1ero cli 3-4 p er lato i fianchj p er sfo ciare n ell 'erit en1a ch e colpiva i 10111bi e dove i J)Oinfi erano assai p iil nu1nerosi ch e no11 anterior1n ent e. In ga giornata e111brava la cler1natite acce11!1a s~ a reg redire, i po1nfi era110 in p ar te sco1npars1 e s1

XLII,

NUl\il.

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La trasforrriazione delle vescicole in }Ju stole andò proced end o in altre zone mentre 11uove vescicole continuavano a sorgere. Tal i pustole 11ei giorni segu enti si ruppero spontaneamente l asciand~ vast e zone disepita~izza­ te disseminate r,u Lutto 1l tronco, sulla faccia ed ai 2/3 superiori d elle coscie. La lemperatura1 ebbe un su ccessivo aum e11to in 11l' gior11ata (38° ,5) p er poi discendere e m anteu ersi i11tor110 a 37° ,5 fino a g t1arjg ione.

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l-. . FrG. 1. notava solo aJl pos to cli lalun o di essi la presen za di qualch e vesc icola. Si t oglievano i punti e la cica lri zzazione ri sul lav a perfe tt a. 111 ga. giornata ! 'eritema app arve este o a tutto il tron co co1nprende11do una zon a li111itata a11 leri orm e11 Le da una li11ea ch e d ividesse i 2/3 inferiori dal 3° superiore delle coscie e superiormen te d a una linea ch e percorresse il inargine su perior e clelle clavicole e l 'estre1n ilà superiore dello s ter110 . Pos teriormente era invasa tutta la schie11a. Con lemporanea1nente si notaiva ch e le vescicole c·o1npar e n ei giorni preced enti apparivan o ripien e di un liqt1ido purul e11to tne11lre altre e 11urr1erose vescicole .ripie11e di liquido sier o o er a110 appar se 11elle zone inva e econdariame11 le dall 'erite111a. .i\.i ge nitali e t~r11i a1)pariva i1111)ro" vi a.111e11te copicuo erle111a; i aveYa ai1 ch.c li eve rialzo 1er· 111ico (:37°,~ l . Nei g ior11i eg uenli ( lOa e lla g·ior11a la J l 'erile111a in' a e n.11ch c il rollo e la faccia e g it111 e infe1iorn1en le fino al l i111i le fra i 2'3 U})eriori e' I il 3° irtfcriore <.l elle co r ie.

FIG.

2.

In i2a e 13a. giorna ta si ebb6 l 'acn1e della m a la ttia, la faccia si tumefece in modo impressionante. L 'edema palpebrale era cospi ctlO al punto d a r endere la d onna irriconoscibile ed assoluta111enle incapace di aprire gli occl1i. . ·L 'eri lema invase an ch e le braccia inos trandos1 più i11len so dal lato flessorio ma non oltrepassando i11ai la piega d el gomito. (La fig . 1 pu ò d ar e un 'idea de ll 'aspetto d ella paziente). In 14i\. giornata si ebbe una notevole diminuzion e clell 'edem a sia palpebr ale ch e genitale. Con lemporan ea1ne11te l 'eritema abbandonò le braccia e le r egioni sopra e so tto clavicolari 111enlre la pelle si veniva al)bondan1 eme11te d esqua1nando. I11 15a giorna"ila l 'eritema sco111pariva da tutto il tor ace, dalle coscie e clalle regioni s uperiori della schiena. Permanevano eh i azze disepi talizzate n ei punli clove prin1a erano le pustole. In 16a g iorna la l 'erite1r\a e I 'ed em a sco111pariva· 110 d el tutto. Procedeva r a1pidan1e11 le la d es1:ruamazione su lullo il tron co e sulla faccia. Le chjazze di <lise-

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{ANNO

XLII,

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SEZIONE PRATICA

pitelizzazion e si copi i.vano di crost e ematico-purulente ch e in 17a e 18a. g iornata caclevano sponta11eamenle. La pazie11te Yeniva dimessa in 23a g iornata dal l 'operazio i1e, co1nplet a111en te gt1arita, non esistend o più alcun fatto erile1natoso i1 è di piodermit e, permar1encto solo clesquamazio11e di qualch e zona di p elle. La ct1ra co11 ist ette fin d alla co1nparsa dell 'eritema i11 applicazioni di linimento oleo-calcare: le chiazze di 1)iodern1ile furon o n1edicat e con Antipiol prima, J)Oi con aspersioni di polveri essicanti.

l>ue sostanze, la b enzina e l 'alcool picrico, jJnputate entrambe di dar luogo a dermatiti (la m eclrca111er1to erano sta te a1)plicate sulla cute dell 'acldon1e de1ll.a p,az ie11 te . r\{a il dubbio ch e poteva insorgere in Ull f1ri 1110 tempo cadeva }JOi di fron te all 'alienta o ·servazione sia del modo e del luogo d 'i11sorge11za, . ia del decorso della forn1a descriLta. I..'alcooJ l)Ìcrico era stato applicato con b,atuff0lo di gar za su una zona n ettan1ente deli111itata cJ1e compre11deva i quadranti superiori ed i11feriori dell 'addome e ch e con ervava una tinta ~alla anch e al n19mento della pri111a j n org·e11za dell 'eritema. (~ol batuffolo imbibito di b en zina si er a soffregato in,rece su una zona ben più vast a e si era n o la lo ubito ch e il liquido colava lungo i fian chi per raccogliersi sotto, la schien : .\ della donna ; il contatto colla b enzina fu così JJÌÙ prolungato alla schiena ch e n on al] 'addome. ()r a, come .hrià dissi , I' eriten1a insorse precisa1nen Le ai lombi e sulle nati ch e e quando i1Lvase l 'addo111e colpì una zona ch e corri pondeva non a quella ch e era stata colorata con alcool pic rico ma a quella ch e e ra s tata soffregata co·n la b en zina , o dove la benzina era r.•assa ta o .: i er a so ff ern1ata . U 11 a Itro carattere distintivo è dato dal fatto clte 1·?-ciclo picrico può dare luogo a fenom eni tossici .:.t~ applicato su zone di cute d enudate dall 'e1)j dern1ide ed in questo caso si' han.n o i seg11i di una compartecipazi'o n e del ren e e la co1l1parsa in seconda o terza giorna.ta di un 'eczema .acuto in corrisponde,n za d ei tr.att.i su cui ver111e fatta l'a pplicazione (Gougerot e Arnaudet. Grange. 1\fallopeau e ' liellard). Nel r1ostro cas.o invece si e1bbe una sintorr1at.ologia assai diversa; l 'eruzion e comparsa sei gic>rni dall 'apir,Jicazione della . ostanza si ge r1erali'zZÒ b,en presto a tutto il corpo ; e m entre così i1nponente era il quadro dermatologico si pu?i <lire cd1e per il resto la paziente non abb·i a avull) i1essu11 danno , i reni funzionarono semp·r e ottimame·11te e si e1b be solo un J~eve ria ]zo ter1nico ch e durò pochissimi giorni . Se per alcuni ele·m enti però il caso de critto E-i a' rvicina a quelli studiati da altri AA., per dt1 e daLi se ne stacca totaln1ent e : per i] 1

1.ardo ì11sorg·er c dell'eritema e per i'l decorso a lloussées su sseg uentisi . <~01ne si è detto infatti la dermatite, insorta in 6~ giornata ebbe un no·t evole migliora1n e11to in sa 1)er ria1Jparire sotto fouma assai r:,iù grave n ella ga. t1r a è facile osservare n elle dermatiti da n1edicam ento delle recidive, m a non delle i)o ussées su be11 Lra n ti. n el g·iro di quale.b e • g1or110 . ~"i ella str agrande maggioranza dei casi si o~se.rva anzi u11 erjt.ema poliinorfo cihe ragg iu1l Lo il su o acme si .avvia alla guarigione senza accenno a p·o·u ssée, nè poi doip 0 la scomparsa t ende a recidivare. U 11 caso tipico di dermatite da m edicamento "''emmo occasion e di osservare in clinica a lcu11i mesi fa. 1

Si trattava di una paziente, nubile, di an11i 37 rla Moden a, di professione m assaia. Nulla di n otevole rivelava la an amnesi eredit aria. La pazj ente aveva avuto tifo a 30 anni. Mestruata la prima volta a 14 anni ebbe sempre ciclo cli circa 23 g·iorni; regolare il flusso per du1 ata e quantità. La paziente si presentava alla clinica per farsi cur are di un prolasso utero-vaginaJe ch e da qualch e anno le si er a istiluito e ch e ora era così grave da impedirl e di accudire alla su a occupa• z1one. Normali all 'esame obbiettivo si riscontravano gli apparati respiratorio e circolatorio. Nulla di p atolog ico J'ivelavano le ricerche di labora.torio eseguite sul san g u e e sulle uri11e della paziente. Operata di Yentrofissazione d ell 't1tero e di plas1ica vaginale posteriore, la medicazione d ella ferita Japarotomica ve11iva fissata media11te striscie di cerotto ad esivo. Il 5° g iorno d opo l 'intervento I 'ammalata presentava un 'eruzion e a tipo papulo-eritematoso diffusa a tutto l 'addome, alla faccia interna d elle coscie n~~ loro t er zo superiore, alla vulva.., alle tl.atiche. Tolta la m edicazione si r1otava ch e l 'eruzione aveva j} suo ina simo d 'intensità dove era stat o applicato il cerot to adesivo. Il giorno segu ente l 'eru zio:te era pii1 accentuatJ e diffusa ed il 7° gior110 gu acl ag·nava u uovi tratti di cute alla regjone lombare ed assu1neva nei punti che er ano stati coperti d al cerotto adesivo un aspetto ' rescicolar e. In sa. g iornata l 'er11zione si diffond eva a tutto il torace ed al collo. La paziente si lagnava di intenso prurito. Tale st ato si mantiene per qualch e g iorno finch è accennò a r egreclire in 14a giorna lai con Ja ~comparsa dell 'eruzion e dal collo e dalla par1e aJta d el torace m entre a11dava d esqua111ando sul t 1 O·n co e sulle cosci e. In 2()& giornata lac form a cutanea er a assai miglior at a; permaneva an cora intenso prurito. La pazierite ven iva dimessa un nlese dopo l 'in~ terYento in fa e di desqua1nazione senza che ma1 si fo e osserva to tin accenno di r ecrt1d escenza della forn1a eri ten1 a tosa. 1

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Sotto l 'epidermide desguama~a .s i not~va dovunque il nuovo tessuto corneo d1 r1paraz1one. Un rialzo termico accompagnò l 'acme della forn1a cu ta11ea. Nelle urine n on si r ivelò mai presenza di al· bumina. Ri vis la occasionalmer1te dopo qualch e ten1po, la paziente riferì ch e caduti in breve i tratti di cute desq uan1n1ala, le era scomparso il prurito e non ave\'a più notato manifestazioni eritematose.

XLII, NuM. 251

è ormai noto. E opinio11e gen erale tra gli tu<1 iosj che questo eritema 11on sia cl1e l' effetto di un 'azione parali zzant e d ella radiazione sui 1tcr' i dei vasi cutan ei. Si avrehl)e in seguito sul terreno di un a le io11e dege11erativa, forse dei ljbTobilasti e del co11nettivo della cute, una ,-era infiamn1azione re·a ttiva. f; certo ch e il fattore ai1gi'on eurotico è acc.:o n1 pag11ato assai i)r esto da fatti degenerativi ed infi ammatori. Così secondo Sch eltz do po un uior1i.o dall 'irradiazione si 11a pe·r dita della net tezla dei contorni ed au m entata colorabilità del protoplasn1a delle oelluJe clell 'epidermide. 1\ost dopo qualcl1e giorno notò tumefazione, vac11olizzaiione e pie.n asi di molti n11clei d el1·r1)it eljo. O&servò inoltre infiltrati perivasco1ari nella cute e tun1efazione di' cellule endoteliali e di fibroblasti. ~ote infiammatorie furono riscontrate rla !\ti sch f'r già u11 giorno dopo l 'irradiazione.

l-1e1 cercare di renderci ragione dell 'inconst1et.o co1nportan1ento dell 'esantema e della co11sE:.g uente dermatite nel 1° c.aso, v'o gliamo JJrcndere in con siderazione brevemente il decor . o di quegli eritemi ch e più frequentem ente ca1~ i I ano sotto la nostra osservazione: quelli da mc\Jalli c esanlematicl1e e quelli da raggi X. ~ el 111orbillo, secondo il 1Be11dix, n on si osser' a mai il ripetersi dell 'esantema dopo la fine clella cw -va norn1ale. Nella scarlattina n on è raro il caso rl.i t1n secondo esantema il qual ~ si h a però qualche tempo· dopo la scompar sa * del prin10 e cl1e viene considerato in genere ** q11ale Fintomo di un altro com·p lesso mo·r boso 'lanto il 1F oà cl1e il Val enti son d 'ace-0rdo (seconda malattia del Pirquet). n ell ~a111mettère ch e le sostanze solubi li nelle J{n.re sono le recidive dell'esantema n ella 1a li1)ine e capaci di scioglierP- i grassi po•s sono e 5·\ n1alat.tia. altJraversare lo strato i11alpighiano e permette]>articolarmente intere&sante ·è invece il dere cosi anc,h e l'assorh·i mento di sostan ze chicor ~o clell 'eritema da .raggi X. n1icl1e sciolte in esse. T.1a b enzina sarebbe fJPr ciò pa ·sata nel nostro Qui noi osserviamo un periodo di latenza di case> attraverso la cute irltatta ed avrebbe proalc11ni giorni durante i quali la cute ad un esam e s.uperficia le 11on appare modificata. Inizia dol to, durante i·I periodo di lateJnza, quelle lJOi l ' rritema il quale diventa sempre più in- modifi cazioni ch e diedero luogo in secondo 'te11 sc P n el giro di qualche· giorno lentamente tenl J) O alla dermatite. Quali siano state queste modificazioni non è sc<>.111pare. l in ~econdo erite·ma appare dopo quaJohe ag-e\ ole p recisare. _Alcuni AA. parla110 di veri rifles.s i midollari g ior110 al •q,u ale segue più tardi un terzo·. ecl a,s so·n ici (Valenti), altri·, tra i quali Ebbeike, ~ i hanno perciò tre o·n date di arrossam,e n to I~e''ris r J.a sua scu ola cr e1dono ch e stimoli chicl1e si susseguono con ritmo vario da caso a mi ci stilla cute provocl1ino la produzione di r :tP.o dipen demte più da fattori individuali ch e ~o~ta11ze istamino-simili ad azion e elettiva padal! 'inten sità della dose so1nministrata .. l\1 a no n sempre l P- tre ondate si su sseguono ra li1 zant e dei capillari'. dif-- tnn ziate l 'una da ll ' altra in rrlo·do da r endere Se lJe.n siamo inoltre allo stato di equilibrio agevole l 'o erYazione. in sta bile o di lnorb ililà la tente in c·lllÌ secondo :;\t'>lle reazio11i de.b oli possono mancar e una il J>c)mini si trova la cute delle g ravide . .alla o J'iù on date ed in quelle forti si può aver e an: ua accentuata reattività agli stimoli pomfo·l1e la confluen za di due o di tutte e tre le on- geni (Merlino) forse p1roprio per la più facile de di arrossam ento. 1)r od.uzione di istarr1ina n ell 'organismo in istal)are accertato però ch e la seconda e la ter za tr> cli gravida11za, .p ossiamo accettare, a mio 011dala 11on ._ono da con si·derarsi com e r ecidi- av ,·iso, nln1eno ])er il n ostro caso , l 'ipotesi di ' rc . Secondo il ì\'[isch er ogni onda è l 'oopr es- E1Jbeke e Le,;vi . ~io11 e di u11a l)é'l li icolare lesione ed ha un suo ! ,'azion e anoin11et1rotica paralizzante dell'i}>t"'riodo di la te11za ch e va dall 'irrad1azione alstart1i11a, l 'accr esciuta p ermeabilità dell ' endoi 'in i1 Ìélr. i dell '<)nda stes.. a . telio ,·asale do-, uta all 'az io11e stessa della ben] ,' a11.'\logia cb e il decorso del nostro caso Lina com e di altre sosta11 ze liposolubili (Valentn·c·sc·n la col con1portamento dell'eritema da ti) avreb,b e perme&so in secondo tempo il t.rartt!!qi , ind11r e a credere ch e an ch e le lesioni ~porto a distanza di quelle cc r eagine » ch e sed<>11a cute i an o state analogh e. f'()ndo Leih ner e Rajka si forn1ano in tutte le <>nale ia la patog·e11e i dell 'eri ten1a da raggi dern1atiti da m edicamento e la cui sede eletti1

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[ANNO XLII, NuM. 25]

SEZIONE PRATICA

Ya è: secondo il Truffi, il derma superficial ~ e

I 'intima vasale; ad esse si dovrebibe imputare la secon,d a poussée e la generalizzazione del proc.e5so alla cute di tutto il corpo. Non bastano però queste alterazioni per spi.ega r~ tutta la fenomenolog·ia osservata. Ben presto, co,m e nel caso dell'eritema da raggi X, alle lesioni angioneurrotiche si son sovrapposti certo fatti infiammatori facilitati ed aggravati' qu·i dalla presenza della stanza estranea. (~he p oi sulla oute entematosa ed infiammata si siano avuti fatti di piodermite non mera-

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PROBLEMI DI BIOLOGIA

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Yi g~ia.

IJe figure I a e 2a., che· rappresentano la nostra paziente l 'acme e dopo la scomparsa della (lerm.a tite, posso110 dare un 'idea dell 'imponenza del quadro morboso descritto che p1u r non presentò mai c.a ratteri di particolare gravità. 1

Costituzione e fenomeni vitali (in quali giorni si concepisce1) per il dott. L. PrcHEzzr (Roma). i 'attitudine, il periodo più adatto alla fer.011dazio1le, come la tendenza alla determinazjone del sesso·, sono fenomeni legati alla costituzio,n e organica individuale, quindi solo lo studio della costituzione ci può dare una s.p iegazione plausibile dell'essenza reale dei feno• n1en1. È stata sempre opinione generale ohe più o meno tutti i giorni del periodo n1e struale fossero fecondi, e che vi fossero dei giorni pTef e riti e che questi fossero i primi gior11i dopo la sco·mparsa della mest.ruazione. Tale opi11ior1e antichissima è stata in quest'ulti1no cinquantennio, a'1-valorata da un gran i1umero di st at.istiohe che raccolgono casi di c,once1p ime•n to dopo t1nica coabitazione; statistiche che 111ostrano u11a curva di concepimenti che ·d al prin10 giorno del perio do cresce fin verso il 10° giorno, descresce poi sempre più sensibiln1ente fin vocso i'l 16° giorno, così da mostrare una relativa steriliLà dal 18° giorno alla fine del periodo. Durante l 'ultima g·uerra furono falte n1oltissip.1e osservazioni, tanto da noi , con1e irt altri paesi; e curve· dello stesso tipD risultarono dalle statistiche di concepin1ento cla uniche coabitazioni da parte di militari in 1.,,revc licenza. Ancl1e da queste stati's tiche di guerra, appare evidente una discreta feirtilità fin dal pri1no gio·~r10 del perio do un aume.n to cl1e va ser11pre accentuandosi fino all '8° giorno, e poi lina diminuzione fino al 16° giorno. Dopo il 18°· fino alla fine del periodo, la fertilità se 11on è abolita, si addimostra molto scJarsa.. , Tn quest'ultimo quinquennio , contro la cor11 une cre·denza, seco ndo cui la massima con cettività corriS1ponde nf?lla prima settimana che segue la mestruazione, sono con1parsi lavori tendeilti non solo a spostare tale periodo più oltre, ma ciò che più interessa, ad affermare fasi di sterilità fisiologica ad epoche fi sse per tutte le donne. Fra questi oppositori C<)mparsi nell 'ultimo quinquennio vanno annoverati specialmente Ogino e Knaus, i oui studi s.e non interpretati attraverso il vaglio rc1st.ituzionalisti'co, potrebbero sembrare in co11trasto stridente, oltre, che con le statistiche e gli studi di tutti gli altri AA., anche con i n1iei lavori, concernenti il p·r o blema della deter1ninazione del sesso (1) . Il contrasto, ripeto. 1

1

PtIASSUNTO.

L 'A. descri,,e due casi di dermatite da medicar11eu Lo e ne discute Ia probabile etibp,a to•

gen0&1. BIBLIOGRAFIA.

1

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è solo appar ente, la spi egazion e è d at a da llo s tudio d ella costituzion e organica individua le, ccH11e dirò più ampiam e11te in a1p1presso. I /allitudi11e e il period o più a d atto d ella fertilità della d onna, è legata a lla qua lità cos tituzio nale di cliascuna ; la qualità costituzio11ale individuale è sv·a riatissin1a , quindi svari a lo e distribuito in qualsiasi m om ento d el peri odo lo scoppio follicolar e. E se le osser vazioni di vari AA. portano a raggru~1pare in periodi differ enti i g iorni di n1a turazion e. follicolar e, ciò di11ende d al fatto cl1e d onne a differ e11Le sta lo costituzionale son o state osser vate da i di ver si sperì·meintatori. Ogi110 partendo d alle osser vazioni di corpi lutei r ecenti , in stadio di p r oliferazio11e, a ffin e di s tabilire l 'epoca di scoppio d el follicolo a m mett e, ch e i giorni fertili sar ebber o i giorn i d al 109 al 17° giorno. Secondo Og ino, i gior r1i ferlili son o quelli n ei quali ·è circoscritto lo scopip rio d el follicolo. Knau s d a esperien ze in animali , d alle qua li risulter cb·b e chiara la durata della funzione d el cor po luteo, avrebbe n otato ch e con iniezio11i di piccole dosi di pituitrina n on si riesce " delern1inare la contrazion e d ell 'uter o, ch e si d etern1ina invece quando n1an ca la p r esen za <l ei cor po luteo. Tale esp erimento sarebbe valido anch e per la donn a, ed in b1a se a d esso, l\1J a us r iconosce i giorni d ello scoppio d el follicolo, e q uindi i gior11i fertili tra 1' 11° e 17° l >er il period o d a 28 a 30; fra il 9° ed il 15° pe1r i JJeriodi fra il 26° ed il 28° g iorno. 1 Così ùgino e Knau s arriva110 a con clusio11i co11cordi , partendo d a punti di vi sta diversi . ~1a la inassim a parte d egli altr i AA. h a trovalo disper sioni m olto marcate con possibilità di scop pio dei follicoli i11 t u t ti i giorni d el period o, an ch e duran te la m estruazion e e n ella i111111i11en za di essa. R. ~lei er (1932) in 12 casi trovò cor1)i lutei in talo d i pr olificazion e dall '8° al 27° gi or r10, <.J·aifa111i trovò, in 18 casi i f ol1icoli di r ecente scoppiati d all '8° al 18° gior110; :F raen kel t ra il 1o•) e 26° giorno; lla lban dal 7° al 32° giorno. A11aloganLen tc più o men o par si n el period o h a n no tr ova to i cor pi lutei r ecenti Villemin, nugc, Zan ge111eister ecc . ~fo l to più interes . . an t i appaion o i n1iei lavori ; i quali alla luce delle n1od erne con oscenZP ci danno ]a spiegazio11e del fenon1eno, e la di1110 Lrazione del} 'apparente cont rasto r isultaulc clalle o.., ervazioni dei vari AA. Jo, lJlteres andon1i de l p r o·b le111a della def (_)r111i11azio11e del ses o, potei '" tabi1ire, attra' ~r o 11un1ero. i e ·peri111enti, che le gravidanze de ler111illatc nell 'in1n1i11enza della n1e truazio1

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11e porla110 all a d e ter m inazio11e d el e so femrr1inile; e ch e ]e gravida 11ze a ll '8° g iorno d el J.a: fìne d ella m estruazion e, po,r tano alla d etern1i11azio11e d el sesso m aschile . Ammettendo c}1ela durata m edia d el perio do n1estruale si aggiri i11torno a 3 g iorni , si pruò ritenere ch e il gior ... r10 a llo a lla fecondazione per aver e n1aschi ,. si aggir i intor110 a ll ' ll 0 giorno. A tal p·r oposito rn i p r em e far n o tar e, ch e in tutte le mie pub·b licazioni preced enti (2) ho parlato di maturità e di g iovinezza d egli elem enti sessuali ,. per- seguire l 'espr ession e di tutti g li a ltri AA.; i11 a in r ealtà d eve intender si con ta le espreS·· Rione, il p eriodo più vicino all 'inizio d ella n1es lruazione (elem enti g i ova ni) e periodo più lo11 tan o a lla inestruazion e (elen1enti matu·r i)h f~ on1un q u e voglia interpre tarsi la mia esp r essjon e; la r ealtà è questa ch e le g ravidanze d eter111i11at e n ell 'imminen za d ella m estruazione porta110 a lla d ete:rrr1inazion e d el sesso fein1in1inile; quelle de terrr1inante ta rdi,ram ento , e cioè dopo l '8° g·iorno d alla fine d ella m estruazione,. porta n o a lla d e tern1inazion e d el sesso maschile. Prir110 fa ttor e d a m e indicato n ello studio della d e teirn1i11azion e de l ses o (3) . A questo pTi1110 fa ttor e aggiungo il secorido fatt ore più inter essar1te d el primo n el niecca11ism o d el fer101nen o d ella d e tern1inazion e d el se so : cc La costi luzion e ». Io , basando1ni sulle n orm e sop,r a riferite,. 110 esperin1 e11ta to, fin or a, su circa 200 casì , e i casi son o stati sen1pr e po i tivi , e a lt.re m od o int.er essa11ti, n on solo a i fini d el p r oblerna d e]la d eter n1inazion e d el sesso, n1 a a n c:h e a i fi11i della conoscen za d el p r oble1na ch e rig uarda 1'epoca più favor evol e per il concepimento. Jo , per o tlen er e il sesso n1aschile n elle d on n e d a rne te11ute in esperimento , c onsig liai unica co,a bitazion e all '8° g iorno dalla fine d ella rr1es truazione . Ma si ba di b en e cl1ei non s emJn·e, a l prin10 esperimen to si ottenne la g ravida11za, a11zi n el gran numer o d ei casi , ripete11do ] 'esperin1ento an ch e per p1iù di 12 m esi ,. n.n11 ottenni 1nai la g ravidan za, e solo dopo quesli tenta tivi vani , e sottopon endo a cure atte a ino dificar e lo sta to costituzionale de·l la don11a; ripetendo I ' esperin1ento, ottenni il concepiment o, e il sesso ch e m i p roponevo. E interes~ar1te far n otar e a ta l p,r oposito cb e le d onne d a n 1e i n esperimento , p e'l· aver e il it1aschio (più d i 150 casi di cui 3 in famig lia) er an o t ut te donne che preceq entem ente all 'es1>E,ri111en to avevan o avuto quasi tutte ripetute· gr avida11ze, d e ter minatesi spontan ean1ente, e· ter111inate sem p r e co11 la nascita di fem m ine; cl1e d al punto di vista d ella costituzio11e, er a n o donn e n1ar catam ente an abolich e (3a co ni1

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hi11azio11e d el De (~iovanni); e che nei pri111i l ~ n1esi di es1Jerimento con il coito libero al·· 1'R" giorno dalla fine della mestruazione n1ai ri111ase ro in cinte, e soltanto rimasero i11cinte, dnpo chf> furono sotto1)ost e a cure cataboliche te11denti ad accelerare il rican1bio. Dopo tali cure , "i ebbe lieve modificazione dello stato costituzionale, e quel ch e più interessa, la fero11dazio1Le e la detern1inazione del sesso n1asc }1 il e. Gli e perin1e11ti da me eseguiti per aver il se~so fen1n11nile sono pochi , soltanto 5, i11a nel lir1titato numero anche essi hanno il Jor0 gra11dc valore. J>er avere il sesso femmini'l e, stabilii cl1e il coito libero coincidesse i primi 4 giorni , cl1e precedono 1'inizio della m estJ·uazio11e. In 3 casi d ei 5 da n1e sperin1entati, di <'Ui uno in fa111iglia. il coito libero unico il giorno avanti I 'inizio della n1estr11azione, detc..rrninò senza g randi di1Ti coltà la gravidanza, e la i1asci ta di se so femmi111le. Le tre don11e in esp .,rin1ento ..,i n10. tra,rano dal punto di vista cos i ituzio11ale marcatan1ente anaboliche (33 co111binazio11e d el De Giovanni). In altri 2 casi, dei 5 in e p erì1nento, il coito libero il giiorno nYanti l 'i11izio d ella mestruazione , si 111ostrò olire 1110<10 difficile , per d eterminare la gravi d anza , e i te11tat1vi riuscirono vani per ben 14 r11e&i. Lei due donne in esperim.ento dal p unto di vista co tilu tJ.onale, erano marcatan1ente eatabolic.I-te (13. costituzione del De Giovanni) e J)recedenlen1ente all 'esperimento avevano avl1Lo pareccl1i e altre gravidanze spontanee. tutte terr11ina te con la na. cita di maschi. Per aYere la g r aviclanza dovetti ottoporre le due clonn e , do1}0 14 me i , con tentatiyi tutti rit1sc jti vani), a cure anaboli cl1e, prolungate circa 3 111esi. Le don11e co11 tali cure aumentarono lieve1nente di v eso, e quel ch e ha grande intel'Cf,&e , le due donne, ch e per 14: mesi precedenti i11va110 avevano tenta to , ri1Jetendo c ol coito unico il gior110 ava11ti l 'inizio d ella mestruazione, rin1asero incinte, e procrearono bambine cl i esso f emn1ini le·. Tali risultati, dato ch e essi si sono ripetuti C(>Stantemente pe.r circa 200 casi , sono troppo di111ostrai:ivi, per dare a noi l 'interpretazione }.Yiù esatta d el p rob1ema riguardante il periodo della fertilità d ella donna, e sulla base di essi, rtoì po·s siamo affermare che non esistono giorni o periodi fissi p er la fecondazione ri·g uardanti tutte le donne; ma vi sono costituzioni varie, che predispongono secondo la varietà costituzione, per la fecondazione più faciln1ente in un.a parte d el i)eriodo, anzichè in u11 'altra; e che vi è la possibilità di modificare ( 011 cure adatte la c.ostituzione organica indivi0

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SEZIONE PRATICA

duale, e la possibilità di s11ostare n ella stessa donna , il periodo atto a lla fecondazione. Dai rr1i ei studi risulta chiaro quanta influenza abbia la qualità costituzionale, non solo sul fe11on1eno della determinazione del sesso, ma a1l che sull 'attitudine della donna a lla fertilità. Da essi si può stabilire, cl1e la costituzione anabolica porta la donna ad una fertilità più facile nell 'immin enza e nel periodo vicino, alla rnestruazione; 1) riguardo alla determinazione deJ sesso più fa cil111ente al sesso femminile 2) c,he la costituzione catabolica invece porta con più facilità la donna alla fertilità in pe~ ri odo più 10-ntano dalla fine della me truazione e riguardo alla determir1azione del sesso , più facilme11te al sesso maschile; 3) che la irr1n1e11sa varietà della costituzione organica individuale, dà la spie~azione d ella possibilità della vasta distrib·u zioin e della m1aturazione follicolare entro il p e1;odo; ino1tre la giustificazione degli apparenti contrasti da parte de·i vari osservatori. Oggi sulla base delle nuove vedute scientificl1e, sarebbe interessante ripetere gli e6perir1.1enti sulla base degli stu.di diretti da Ogino e J(naus, contemporaneamente1 eseguendo uno studio 111i nuziosissin10 della qualità costi tuzionale de11a donna . Inoltre vedere come si coml)Orta la luteinizzazione della donna , proporzi ona]n1erlte alla qualità costituzione, e se nella st e sa donna possa variare il periodo di scoppio del corpo luteo, p11·0porzionatamente a lle variazioni determinate da cure costituzionali. Jnta11to è da ritenersi con sicurezza oh e so110 va11e ie millanterie da parte di Knaus, seco11do le quali l 'A. soste·r rebb e di aver trovato un periodo fisso di sterilità fisiologica eguale p er tutte le donne. Il pe riodo fisso di sterilità fi siologica per tutte le donne non può esistere, perohè non esi ste il tipo costituzionale unic.o ii1 natura. E ciò ·è bene, perchè in tempo co111e il nostro, in cui in tutti i paesi le nascite dimostrano uno spaventevole regresso, se fosse vera ed applica.bi'le· la t eoria di Knaus, si sarebbe trovata la n1aniera igienica ed etica di distruggere l 'un1anità. 1;

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RIASSUNTO.

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L'attitudine e }'E.poca più adatta alla fecondazione ·è legata alla qualità costituzionale del1a donna. Nella n1aggioranza d ei casi l 'epoca p iù favorevole a lla fertilità corrisponde alla 1p rin1a d ecade de l periodo; però l 'in1n1ensa varietà co~tituzionale dà la po ibilità di n1aturazion e folli colare anche in altre epoohe d el periodo. 1

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L' A. n ega l 'esis tenza di periodi di sterilità fi siologica con1u11e per tutte le donne. BIBLIOGRAFIA. 1) P1cBEzz1 L u Po. D etermiriazio.ne .clel. s.esso a vo~ lontà e costituzione orga11ica in.dividuale . 38 Cong~e5so clella Società di lVledicina Interna, Ron1a, 1932. ,

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SUNTI E RASSEGNE RENI E VIE URINARIE. Morbo di Bright: una rivista della letteratura recente~ (\V. C. i\1Ic CANN. Arch. of lntern. iVledi c., 111arzo 1935). Si è co111in cia La u11a stabilizzazion e nello sludio d elle n efriti colla pub·blicazio11e di Volhard e 1F al1r di venti anni. fa. Essi pro1)osero t1na classificazion e anat.on1i.ca e patogenetica colla divisione j11 tre tipi principali: glomerulonefrite, 11efrosi e 11efrosclerosi . Addis n1ise ])Oi i11 r apporto quesli tipi colla conta es~­ guita nel sedimento urinari;> e finalment~ 11 lavoro di Van Slyl~e c'o mpleto tutto r accogliendo i11e todi clinici , morfologici e funzionali. Glonierulonefrile e f ebbre reumatica. E opinione diffusa che ci sia un rapporto fra n efrite ('111orragica e i11 fezione streptococcica e questo rapporto si sosp etta anche per la febbre r eu111atica. Nella febbre r eumatica acuta, seguendo il n1etodo d ella conta d el sedin1ento, Goldving e \~lykoff hanno trovato aumentata l 'escr ezione di elementi cellulari e di proteine in 16 casi1 e i)er la dura ta di 4-10 settimane dopo l 'attacco ncuto. E-u ancl1e trovato uri rapporto diretto fra altezza d ella febbre e anormalità nelle uri11e, mentre non si fa menzione dì un rapporto fra rimedi antireumatici ed alterazioni uri• n ar1e. Il Bell ha trovato lesioni glomerulari n el 22 'Yo d elle endocarditi reumati'c h e e in qualc.ll e caso c'erano lesioni emboliche dei glomeruli . Bocher inv ece ritiene che la glomerulonefrit e sia rarissima n ell 'endocardite reumati\a ' era. l'lece11ten1ente Blaisdell descrisse l esioni renali trovate ali 'autopsia i11 16 casi di febbre reun1atica. Nefrit e e tossiemie della gravidanza. Le le~i on i renali in t;·ra,ridanza si studian o oggi co-

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rr.li stessi saggi f u11zio11ali e11e si appli ca110 agli ~llri casi di alterazioni r e11ali. Addis le 11a clas~ifi ca te fra le lesioni d ege11erative, sebbene c i siano cont e11i:por anea111ente iperlensio11e e lesioni vascolari. B8ll l1a trovalo i1ell 'ecla111psia e nella preeclampsia uria caratteristica lesione g·lomerulare d ata da res tringimento dei lumi capillari per ispessimento della n1embrana basale e a Yolte per n1odica p roliferazione endoteliale. Bell 11on accetta la teoria di Volhard d ell 'iscJ1en1ia a11giospastic a. G. Ob·erd ha ricl1i.a111ato l 'att enzio11e sulla cor111Jarsa a ripetizione di a lcune tossiemie g ravidicl1e. La pri111a tos"' iemia gravidica in una donna l)UÒ a' 1 er e tre con seguenze : o pro,1 ocare ~ ubit o una 11efril e cronica, o ri1Jr esentarsi n elle g·rn' idanze su ccessi,·e pur essendo apparen1e111en le 11or1t1ale la donna nel periodo inter111ediario o lasciare la don11a perfettamente llorn1ale. Per le n1alale del secondo gruppo si è J)arlalo di n efrite occulta . For1n. e liege1ieralive rii 1norbo di Bright. Le ne/rosi. La vera n efr o i lipoidea, se esiste, è 1·arissin1a. I dieci ca . . i esan1inati all 'autopsia tla l dolt. Bell a ,·evano g lon1erulon efrite con ostruzione <lei capill a ri ch e pot e,·a pro,·ocare a trofia tubulare. ì\ unterosi soJ10 i casi di amiloid0si raccolti da Dixon: 100 , di cui il 78 °;~ da tubercolosi , il 9 >.~ d a tumo ri inali.gni , il 7 o;, da suppurazio11i intra lorac ich e e 1 ·7~ da osteon1ielite ero•

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ca . tVef rosi da me.talli pesa1iti. In alcu11i ca._i di

tubercolosi c,urati con l::iali d 'oro si possono aver e a lterazioni renali e urinarie. Il fenomeno più frequente è l 'alb·u minurja transitoria, n1a si possono a\'er e anche disturbi gra, -i con iyer azo len1ia, oligurja, eden1a, en1aturia, anuria e si11t on1i urernici.. Ci sono stati anch e dei casi di n1orte. v'a llery-R.a dot, Gilbrin e Gauthi·er-Villars 11anno &tudiato sperin1entalmente n ei gatti le lesioni r enali da sali d 'oro , ma non trovarono nessuna allerazione. Uno dei cor1tributi più importanti dell'anno scorso è quello <li Rosentl1al, che ha indicato quale antidoto nell 'avvelenamento acuto da i11ercurio il solfossilalo sodico formaldeide, cJ1e è effi cace anche un'ora e mezza dopo l 'ingestione del n1ercuri'o . Si fa un lavaggio dello slom.a co con soluzione al 5 % di so)fossilato e poi si inie lla lentamente nelle ' 'ene una soluzio11e contenente 10 gr. di solfossilato.

Forme arteriosclerotiche di n?orbo di Brìght. Le nefro sclerosi. Nelle forme benigne non si ~i un ge a11 ·i·11sufficienza renale , mentre nelle for1ne n1a1igne si giunge rapidamente allo stadi.o uren1i co. Nella forma maligna si ha emal uria , eo1ne nelle glomerulonefriti. Un lavoro interes. ante hanno pubblicato \Veiss, Pork.er e Robb. In un rr1alato con ematuri a proveniente dal rene sinistro , durante


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