(A.imo XXXIII, FASC. 40]
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SEZIONE PRATICA
' luetica, si eseguì la \Vassermann, che riuscì nega· tlva. Truttavia' &i praticarono alcune iniezioni di calomelano. Non si eube da questo medicamento alcuna miglioria nè nella paralisi del facciale che non si inodiftcò per alcuni mesi, nè sulle condizioni locali ·della ferita, ah.e •continuava a gemere sangue durante le mediicazio11i, sempre in maggiore q11antità Va notato per altro che qualche volta il sangue non usciva affatto. Persistente il dolore alla Jnetà sin. del capo. M·entre si pensnva ad un nri.1ovo intervento operatorio si notò che la l)aralis i del settin10 te11deva o. migliorare, sino quasi a scomparire (n1età di ~etternbre ) . Con la scomparsa di questa paresi, cominciò un discreto ~dP.rna che dai dintorni della ferit~ si estendeva in ava11ti sino alla regione zigomatica 1.~ in·d ietro a.J.la squa1na dell'occipitale. Caratter1stica di questo edema era la rapida insorgenza e la consegu·e11te dimir1uzione sino quasi a scomparire, saltuarian1ente e se11za icausa ap· prezzabile. Le condizioni generali dell'inferma, quantunque soggetta a forti .dolori, 1si mantennero tuttavia abbastanza buone. Non si palpava alcun gan. glio infiltrato nè alla r egione sottomascellare n è a quelle lateraJi del <Collo. Anche la regione occi· pitale era libera da glandole. Dato il carattere strano della lesione si prele· varono alcune granulazioni della icaissa timpanica, per un ·esarrte is tologico, il quale non ha rivelato alcuna alterazione speciale della lesion e (25 settembre). Alcuni ·giorni prima. 1dcl Siuo ingresso in questa clinica, dove è entrata il ~ novembre, sv.egliandiosi una mattina si arv-vide ·cJ1.e era diventata rauca: i1on poteva più parlare, anche sforzandosi, a vo· ce nor1nale, e sempre con grande fatica. Non "' erano i1el tin1bro della voce dtfferenze apprezzabi· li nelle varie ore della giornata. Quando è entrata in clinica, la lesione auricolare vresenLava un netto carattere inftltrativo; eritro la ferita r etroaurico1are si n otarono delle masse granulegg1anti fungose, sanguinanti, bagnate da secrezione lurida, grigiastra, di odore nauseante, co11 edema infiltrativo ci~coscritto. Non si n otaro110 tuttavia, anche a un attento esam e, ganglj ingrossati i1elle regioni limitrofe. Si prelevarono alcune di queste masse fungose per una biopsia. All'esame istologico si nota cbe questi frammen. ti sono formati da connettivo giovane, ricco di vasi (tessuto di granulazione) disposto a travate ir· T~golari, 1 delin1i tanti $pazi di forma ·e grandezza variabili, n ei quali si constata la presenza di cor· doni di natura epiteliale. Le traivate connettiYe si presentar10 di frequente interrotte o da accumuli di cell ule d'infiltrazione infiammatoria - costi tuita per la massima parrte da !forme leucocitarie più o meno alterate - o da forme a tipo linfoide - o da accu1nuli di cellule di forma ovoidale - a protoplasma omog.eneo, provvisto di nucleo sfc· rico, il quale è posto eocentricamente n ella massa protoplasmatica e presenta la cromatina disposta a guisa di raggi <ii ruota (p1asmaeellule ). I cordoni eipiteliali hanno forma e dimensioni varie e si presentano costituiti di elementi . epiteliali con protoplasma abbondante e con nucleo pressochè sferico, e n ell insiemc ricordano l'aspet· to e la disposizione delle cellule dello strato basale dell'epider1nide. Gli elementi epiteliali in cer-
ti punti appaion o di forma e volume molto vari in .quanto eh.e mentre alclllli conservano nella fe:rma e nelle dimensioni l 'aspetto tipico ·di quelli dello strato basale dell'epidermide, altri si mostrano costituiti di nucleo voluminoso, ricco di cromatir1a con scarsissima massa protoplasma.ti· ca, e lllLri ancora presentano una massa protopìa~matica piuttosto voluminosa e un nucleo ri· dotto a poct.ti granuli di cromatina (picnosi) . In alcune sezioni 5i constata la presenza nelle cellule dei cordoni e1)iiel1ali di numerose 1'orme cartocineticl1e, di a5petto fortemente atipi,co, nel seDJSo vlle alcune so110 pluripolari, altr.e mostrano un 'irregolare distribuzione dei cromMomi nei due f·u si, altr e :presentano un'ipercromatosi e una ipocromatosi. Al cuni dei detti cordoni epiteliali manif·esta.no una struttura costituita om.ogeneamente dagli elen1c::nti che ho rapidamente descritti, altri invece (e in certe sezio11i questi sono i più numerosi) presentano nel loro spessore delle zo11e formate da aiccumuli dii elementi d'infiltrazione in· ftamn1atoria, che in certi punti si sostituiscono completamente agli elemrenti epiteliali; altri m ostrano u1l'inftltrazione leincocitaria diffusa n egli interstizi dei singoli element1; altri ancora presentano n el loro decorso delle zone costituite da ma· teriale amorfo, Jeggermente basofilo, con numero~i granuli fortemente tingibili dai colori (necrosi). E ·degno di nota il fatto che alcune perle epiteliali del tumore v.engono invase dall'infiltrazione leucocitaria, di origine flogistica, proveniente da J. la infiammazione delle parti superficiali del neo}Jlasma. All:esame laringoscopico si notava : voce ricorrenziale. Paralisi com11ieta della metà sin. della larin!?:e. Leggero ederr1a a &uperficie irregolare della plica ari-epiglottica .e glosso-epiglottica di sin., in gui·s a dia avere un sollevamento della vallecola e un aspetto come se esistesse al disotto d ella muicosa qualcosa cne protuberasse. L'esame radioscopico del tora ce rilevò l 'ombra cardiomediastinic!::l. enormemente ingrandita. Questo ingr.andimento in parte è dovuto all'ombra del cuore, più grand e di quanto 11ormalmente si osservi. rr1a srpecialm.ent~ a t1n i1otevole infiltrato dei due ili. L'opacità ilare risalta bene s u l 'ombra cardiaca a destra; a sinistra quasi si co1l.fonde. Nella zona ilare, da ambo le parti, si notano zone rotondeggia11ti più opache, come se fossero gJanrtole o noduli infiltrati. Le arborizzazioni e le marezzature polmonari sono molto più inte11se e marcate del consueto in tutti d1ue i polmoni: spe· c1e nei lobi superiori si i1otano dei noduli d'infiltrazione opacd1i. 1
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Esposti cosi dati anamnestici ed esame obiettivo, ci limitiamo a fare delle brevi con siderazio· 11i. Si tratta dunque di una d·or1nP di m edia età, a tipo linfatico, luetica, s0fferente di un'affezione cardio-renale, otitica cr oni ca da 25 anni ci rca, operata tli radicale. Il tlecorso post-operatorio si svolge dapprima senza alcun fatto saliente; è ipoi segnato dall'apparire di una paralisi del facciale e da ,-ertig1ni: indizio dcl progredire del processo carioso Yerso la pareta labirintica. Questa compli· cazione è poi dileguata ma frattanto le sofferen-