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insufficienza cardiopolmonare, ecc., possono d~ terminare ritardi nell'emisione dei resti meconiali. Non mancano però eccezioni alla regola , e d'altronde sarebbe utile di ripetere indagini microscopiche nelle feci dei neonati sani e viventi, giacchè non tutti gli autori sono d'accordo sul tempo di persistenza di elementi meconiali nelle • • evacuaz1on1. A. ASCARELLI. •
OSSERVAZIONI CLINICHE
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Sulle iniezioni endovenose di iodoformio nella eura della tubercolosi polmonare e della polmonite. . Nota del dott.
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SEZIONE PRATICA
ALEARDO CERIOI,I.
In una nota apparsa nel fase. 14 aprile I9r2 di questo periodico enunciai le ragioni di questo tentativo terapeutico: effettuare una medicazione locale dei processi morbosi polmonari, facendo giungere, per la via delle vene periferiche, del cuor destro e dell'arteria polmonare~ il farmaco, allo stato di fine polvere, nei capillari polmonari. :r-.Tella stessa nota ho descritto la prima espe rienza clinica, intrapref"a _in una tisica avanzatissima, in cui queste iniezioni apparvero scevre d'accidenti immediati gravi, ed ho accennato alle principali obiezioni sull'applicabilità del metodo, la più importante delle quali starebbe nella possibilità dell'occlusione permanente dei capillari embolizzati. Già da tempo abbastanza lungo (dal r903) l'iodofonnio· ebbe applicazione per via endovenosa nella tubercolosi polmonare (Dewar), però, non allo stato di polvere, bensì sciolto in etere e paraffina liquida (in unione alla tubercolino e vaccinoterapia), nella qual forma è presumibile che non s'arresti affatto nei polmoni, o, se mai, vi si fermi in piccolissima quantità, ed eserciti piuttosto un'azione generale. Ebbe luogo recentemente in proposito ttna discussione all' Accademia di Medicina Irlandese (British Med. Jour., 24 maggio e 7 giugno 1913). Il tenia, come di leggieri ognuno può comprendere, sopratutto pensando che, dopo 1,iodoformio, moltissime altre sostanze allo stato solido sarebbero a sperimentarsi, si presenta tanto ponderoso e difficile, che al lettore non parrà certo prematura questa seconda nota, se pur
non vi troverà la soluzione del prc)blema; solu. zione che possiamo ritenere assai lontana, e che d'altra _p arte non può essere opera d'un solo. Dopo il primo esperimento ebbi occasione di eseguirne di versi altri, sia nella tubercolosi polmonare che nella polmonite, ed ora ne parlerò succintamente, dato il carattere del presente lavoro. I-4a certezza di operare in mala ti a prognosi infausta, o gravemente minacciati, l'assenza di ogni danno sensibile nei primi curati con serie abbastanza lunghe d'iniezioni, la prudente lentezza con cui lé condussi, ed infine le considerazioni teoriche che più innanzi esporrò, mi fecero apparire, più che permessa, indicata l' ap plicazione di questo nuovo mezzo. La composizione del liquido usato fu la seguente: iodoformio Merk purissimo in polvere impalpabile, gr. l; soluzione di glucosio (circa al 55-60 °/0 ) , gr. 20. 8alvo nei casi di cui dò particolare indicazione, la quantità di questa sospensione usata per ogni iniezione fu di un centimetro cubo. TUBERCOLOSI
P OLMONARE.
I
I. - C... D ... , anni 33, contadina. Ebbe in passato diverse emottisi. Entra in ospedale denutrita e molco sofferente. Può alzarsi dal letto, ma è incapace di ogni più piccolo sforzo-Sputo in discreta quantità, apiressia. Segni di caverna, non grande, all'apice destro. Somministro per circa 20 giorni thiocol gr. 3 pro die, senza osservare miglioramento sensibile. Pratico in seguito 7 iniezioni, il 21, 27, 29, 31 marzo, il 5, 8, 10 aprile, continuando in pari tempo il thiocol. Esce dall'ospedale in ottime condizioni, quasi senza sputo nè tosse, assai meglio nutrit a e capace di attendere alle sue occupazioni al-,ituali. Persi· stono all'ascoltazione scarsi rantoli. Pratico altre 3 iniezioni il 26 aprile, il 5, 1 2 maggio, e per riceverle 1' ammalata è costretta a fare un viaggio a piedi di ro chilometri, che percorre senza sforzo. Trascura in seguito di continuare la cura. Nel luglio è colta da nuova emottisi. Si ripresenta nell'agosto per ricevere altre 3 iniezioni, _ma poi di nuovo tralascia la cura. Nell'ottobre ultima forte emottisi, dalla quale s'è rimessa spontaneamente. II. - F ... A ... , anni 59, messo comunale. Tubercolosi polmonare datante da molti anni con rilevante ottusità, estesa a quasi tutto il torace, forte dispnea, sputo copioso, febbre 38°.5-39°. Somministro thiocol e pratico iniezioni ogni 3-4 giorni. In prjncipio si ha miglioramento della dispnea, ma poi qt1esta ritorna, e
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