IN NES

Il pink pavilion è un grazioso edificio a due piani ai confi ni del centro storico di Bolzano, tra gli eleganti palazzi di inizio Novecento di via Cassa di Risparmio e l’imponente Wassermauer da cui si sviluppano i prati del torrente Talvera, uno dei tre corsi d’acqua della conca bolzanina. Il pavilion è un edifi cio timido e semplice, nascosto tra architvtture sfarzose e fronde degli alberi, dimenticato dalla città. Questo innesto vuole donare vigore al Pavilion in abbandono, facendo il punto di forza e rinascita. La vita che torna a scorrere al suo interno è l’obiettivo ultimo del progetto.
L’edificio è sobriamente decorato e presenta ancora elementi apparentemente originali, come la porta d’ingresso
Capire il contesto geografico del nostro edificio è stato rilevante per avere un’idea di come esso si presenta alla città. Ci è stato utile disegnare una mappa dell’area circostante. L’edificio si pone tra un quartiere a cavallo tra 19° e 20° secolo e il parco pubblico che segue il corso del torrente Talvera, principale polmone verde della città. Immaginandosi all’interno dell’edificio ci si può affacciare su due mondi molto diversi tra loro a seconda di quale lato si scelga. Il Pink Pavilion si trova anche vicino ad una grande arteria urbana, il prolungamento di Via Museo, che con il ponte Talvera e corso Libertà dall’altro lato del fiume crea un’asse di scambio e un’importante punto di passaggio della vita dei Bolzanini.
Abbiamo creato una mappa mentale del tragitto casaPink Pavilion. Ho scelto la strada in bicicletta dal mio studentato alla zona del Talvera, la stessa percorsa per andare in Università. La velocità della bicicletta permette una percezione delle circostanze molto diversa da quella di un pedone. Gli edifici vengono esplorati nella loro interezza e con maggiore distacco, e vengono evidenziate le curve e i landmarks del percorso.
Con il secondo sketch ho rappresentato quell’idea di grazia minuta e abbandonata che mi suscitava il Pink Pavilion. Lo ho percepito come una borsetta dimenticata da una signora elegante, un po’ bon-ton.
Il Pink Pavilion è un edificio abbandonato da anni, dimenticato in quell’angolo tra il Wassermauer e gli alti palazzi di via Talvera. Dalle prime idee era chiara la volontà di donare una nuova voce a questo luogo, farlo emergere e renderlo un punto di riferimento cittadino, sia geograficamente che culturalmente.
Spesso si notano edifici abbandonati lentamente riconquistati dalle piante o da animali selvatici. Il tetto viene sfondato dai rami e le fondamenta scosse dalle radici: è la vita che continua a scorrere. Il progetto si propone quindi di rendere lo spazio interno un incontro tra questi due volti della vita sulla Terra -quello antropico e quello naturale- con una dichiarazione: Uomo e natura non possono fare a meno l’uno dell’altro e la tendenza distruttrice moderna sembra averlo dimenticato. L’innesto al Pink Pavilion dimostra che una convivenza armonica tra le due è possibile.