Monografie Numero 25 - Ottobre 2019

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Editoriale

Ecumenismo e dialogo interreligioso: perché?

«Non sai bene se la vita è viaggio, se è sogno, se è attesa, se è un piano che si svolge giorno dopo giorno e non te ne accorgi se non guardando all’indietro. Non sai se ha senso. In certi momenti il senso non conta. Contano i legami». (Jorge Luis Borges) Stiamo vivendo, in Europa e nel mondo, un’epoca di grandi contraddizioni, come e più di quanto è avvenuto in tanti secoli precedenti. La povertà socio-economica di svariate centinaia di milioni di persone e alcune situazioni di guerra, hanno innescato dal Sud del Pianeta un fenomeno migratorio che appare, in queste proporzioni, senza precedenti. Esso interpella, a livello materiale e morale coloro che, come noi, abitano il Nord della Terra, ponendo interrogativi ed ingenerando le reazioni più diverse, dall’accoglienza senza criterio al rifiuto egoistico fine a se stesso. Mai come in passato, probabilmente, culture anche del tutto diverse sono a “stretto contatto” non virtuale, ma effettivo. E non è per nulla semplice comprendere, a meno di essere superficiali e approssimativi, quali siano le modalità migliori per instaurare un dialogo che possa condurre ad una convivenza sempre più costruttiva e serena per tutti. Le Scritture bibliche parlano di attenzione allo “straniero” e di accoglienza del “viaggiatore” sin dal famoso episodio di Genesi 18,1ss, dove Abramo ospita tre sconosciuti e questi atteggiamenti sono ricordati ripetutamente come costitutivi del credente nel Dio del Sinai e di Gesù 7


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