A mad world

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30/11/2016

NON EDIZIONI CHIP65C02

A MAD WORLD

http://mia-fantascienza.blogspot.com | Collana JDAB


✔Note Legalesi. Il webmaster 6502 & Terminetor Magnetico ha costruito un omaggio Wonder Stories –febbraio 1936- in particolare al racconto “The Mad World” di A.L.Burkholder, assemblando un plot remix: l’obiettivo del racconto é intrattenere, divertire, incuriosire il lettore. In nessun caso sono collegate al testo o all’autore, le persone, enti, organizzazioni e quant'altro citato direttamente od indirettamente nel testo. È importante tenere presente che ogni riferimento esplicito od implicito a fatti o persone, enti, organizzazioni, eventi, circostanze future o presenti o passate che taluni lettori possono riconoscere od associare è del tutto casuale ed immaginario. L'ebook.pdf è no-profit, l’autore non persegue nessuno scopo di lucro o profitto diffondendo online il materiale assemblato. Il volume è liberamente stampabile in tutto od in parte, è inoltre distribuibile senza alcuna limitazione legale, purché non ne sia alterato il suo contenuto e siano rispettate le condizioni di Copyleft(by-nc-nd) A tale proposito ricordo che questo documento non è un sito d'informazione e nemmeno un risultato di un prodotto editoriale, l'ebook in PDF non contiene immagini di qualità, per cui la resa grafica dovrebbe essere alquanto limitata. L’ebook dovrebbe essere facilmente stampabile ed intuitivamente rilegabile o spillabile in un vero libro già correttamente impaginato. Le immagini non dovrebbero essere coperte da copyright, le ho trovate con google.images e le ho lasciate in RGB e convertite in bianco e nero a 96dpi per complicare la stampa. E’ possibile che altre foto reperite con google.images io le abbia sintetizzate artificialmente mantenendo l’RGB per gli scopi letterari, oppure degradate in scala di grigio. In ogni caso le fotografie restano di proprietà dei loro legittimi proprietari bla, bla, bla... Non è "garantita al limone" la resa grafica ed il processo di stampa di cui ogni utente ne assume la piena responsabilità. Il webmaster non si assume la responsabilità della completezza dell’informazioni pubblicate, dei problemi, danni di ogni genere che eventualmente possono derivare dall'uso proprio od improprio di tale file, dalla stampa, dall'interazione e/o download di quanto disponibile online. Tutti i marchi, loghi, organizzazioni citati direttamente od indirettamente sono di proprietà dei loro legittimi proprietari bla, bla, bla... tutelati a norma di legge dal diritto nazionale/internazionale, bla, bla, bla... legalmente registrati ecc... sì insomma dai!, non dite che non avete capito!.

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“Tragedies in Time” stampato 30/11/2016 (v1.0) é in COPYLEFT(BY-NC-ND)

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Indice Prefazione: omaggio a Wonder Stories –febbraio- 1936…………..... pag. 4

Capitolo 1-A mad World (parte I) …..………..………….……. pag. 6 Capitolo 1-A mad World (parte II) …..………..………….….. pag. 9

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Prefazione: omaggio a Wonder Stories, febbraio 1936

Questo ebook vuole essere un omaggio alla rivista Wonder Stories, febbraio 1936 in part icolare al racconto “The Mad World” di A.L.Burkholder

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Il plot originario è così sintetizzabile: ent ità aliene super intelligenti hanno abbandonato il proprio corpo, vivono come cervelli autonomi, rinchiusi in bolle tecnologiche di cristallo, dove la tecnologia robotica li alimenta e li protegge. Nei lunghi viaggi siderali, i cervelli vanno in uno stato d’animazione sospesa, ma quando le tre menti aliene giungeranno con la propria nave spaziale in un nuovo sistema solare, le coscienze si desteranno ed analizzeranno i nuovi mondi. Le ment i aliene, dotate di capacità telepatiche con cui s’interfacciano con la propria astronave, rivo lgeranno tutta la loro attenzione su un pianeta, al fine di costruirvi un avamposto, per ottimizzare le esplorazioni spaziali. Un volta atterrati, le menti aliene percepiranno i folli pensieri delle forme di vita presenti sul pianeta. Parte delle robotica di bordo e vari sistemi dell’astronave si guasteranno perché infettati dai pazzi & folli & vio lenti pensieri degli abitanti del pianeta alieno. I tre supercervelli alieni, alla fine dovranno desistere dall’idea d’usare il pianeta come base, in quanto


la pazzia delle forme di vita aliene autoctone, saranno impossibili da vincere!. Come il lettore potrà scoprire, la suggestione dell’esistenza di viaggiatori siderali in arrivo dallo spazio profondo è un elemento ancora presente nel racconto, che però ha una fabula assai diversa. La trama dell’ebook é da considerarsi anche un SEQUEL al racconto ”Sounds of Distant Friends” del 12/2/2016 disegnando un 5 quadro più complesso, di quanto un solo racconto, possa fare.

Questo ebook fa parte della co llana JDAB-Joint Direct Attack Book, una serie di testi in PDF, composti da remix, porting in multitrama, remake, di tutti quei racconti di “Amazing Stories & Wonder Stories & IF worlds of science fiction” che sono meritevoli di una moderna rivisitazione SciFi, a mio gusto personale!. Saluti e buona lettura! Chip65C02


Capitolo 1-A mad world (parte I)

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Erano le 9:04GMT (circa le 3:02AM fuso orario del Montana) del 16 settembre 1985 mentre l’SR71 del tenente-colonnello Johnny Youngbear e del maggiore Mitch Campbell (Reconnaissance Systems Officer) sfrecciava sopra i cieli del Montana, diretto verso il polo Nord. Il veloce aeroplano volava a 2.5Mach con una quota di 22000mt mentre nell’abitaco lo c’era un caldo simile a quello di un’afosa giornata d’agosto, a causa della frizione dell’atmosfera contro la fusoliera in titanio. I sistemi di bordo erano tutti funzionanti, il condizionatore era acceso, ma non era ancora settato al massimo. Il maggiore Campbell confermò al proprio pilota, che anche il radar dell’SR71 rilevava i tre piccoli UFO. I tre brillant i oggetti volanti, volavano a 2.5Mach, mantenendo una formazione triangolare, davanti alla prua dell’SR71 a circa 4 miglia a Nord. Il pilota Youngbear diede il ricevuto, poi sorrise, quindi fece un rapido controllo alla propria strumentazione di bordo, per accertarsi che non ci fossero malfunzionamenti. Era tutto in ordine; Youngbear accelerò l’SR71 sino a 3.0Mach. I tre piccoli UFO mantennero la propria formaz ione a triangolo ed accelerarono a loro volta, lasciando inalterata a 4 miglia la propria distanza dalla


prua del blackbird. Questo era quanto rilevava il maggiore Mitchell, osservando l’avionica di bordo, dal sedile posteriore dell’SR71. Nel cielo notturno del nord del Canada, in un’orbita terrestre bassa, ormai da parecchi minuti il tenente-colonnello Youngbear scrutava nitida un’astronave aliena, in alto alla sua sinistra: un UFO che emetteva un’intensa luce bianca!. Non era la prima vo lta che il tenente-colonnello Youngbear ed il 7 maggiore Campbell erano stati testimoni di un eclatante avvistamento UFO: circa 8 anni prima, l’equipaggio mentre era in volo sopra l’URSS, registrò un importante avvistamento UFO, nonché collez ionò anche un insolito contatto radio!. Al NORAD tutti gli operatori radar avevano gli occhi fuori dalle orbite, erano inco llati ai propri monitor, seguendo in religioso silenzio, tutte le comunicaz ioni radio dell’intercettazione del blackbird sull’UFO. Il velivolo alieno era stato avvistato dai satellit i statunitensi, mentre iniziava l’entrata nell’at mosfera terrestre, quindi sulla sua rotta d’inserimento, fu dirottato un SR71 che era fortuitamente già in volo, per svolgere un altro piano di volo.

-Sono il comandante Johnny Youngbear del blackbird, benvenuti sulla Terra!- disse il pilota, attivando la radio di bordo. Dopo qualche secondo la radio descrisse una voce metallica, in un perfetto inglese, dal vago accento del midwest che ebbe a dire – Ciao Johnny, sono Nathan: Come stai?!, passo- Sei lo stesso visitatore che abbiamo incontrato 8 anni fà, con cui abbiamo parlato via radio, mentre noi volavano sopra i cieli


dell’Unione Soviet ica?!, passo- chiese sorpreso ed emozionato, il tenente colonnello Youngbear. -Affermativo!, passo- rispose l’alieno via radio. -Possiamo fare qualcosa per voi?!. Volete atterrare presso una nostra base in questo continente?!. passo- chiese Youngbear. -No, grazie!, siamo solo di passaggio; volevamo solo salutarvi: Ciao Johnny, Ciao Mitch, passo- disse la voce che riecheggiò anche nelle cuffie del comando NORAD. Dopo pochi secondi i tre picco li oggetti ruppero la formazione davanti al blackbird, accelerarono disegnando una vorticosa traiettoria e raggiunsero la propria nave madre. Questa ebbe un brillamento molto intenso, in cui i tre picco li UFO ebbero a congiungersi. L’astronave madre accelerò, confondendosi poi in un battito di ciglio, nel cielo nero come la pece, pieno di stelle!. -Wow!- esordì il maggiore Mitchell dal sedile posteriore dell’SR71 – Abbiamo fatto Bingo!. Possiamo dire d’avere l’autografo, con tanto di dedica di un marziano, dentro al registratore audio, di bordo!Quando l’SR71 atterrò alle prime luci dell’alba alla base dell’USAF nello stato del Maine, i due membri dell’equipaggio furono subito istruiti a recarsi al comando NORAD di Cheyenne Mountain, con la registrazione audio del SR71, seguendo l’ordine tassativo di non parlare con nessuno, di cosa era loro capitato.

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Capitolo 2-A mad world (parte II) Isole Aleutine, 2 Novembre 1985 ore 15:22 il tenente colonnello Johnny Youngbear camminava nella neve fresca che era caduta abbondante in Alaska. Lo seguiva silenzioso in co lonna, il soldato Sorenson primo aviere scelto della vigilanza aereonautica.

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Il tenente-colonnello Youngbear era stato messo a terra a tempo indefinito; da esperto pilota di SR71 era stato trasferito con effetto immediato, in un minuscolo aeroporto militare in A laska, con il compito d’organizzare la sicurezza dell’insignificante base aerea. Il maggiore Mitch Campbell era l’esperto di guerra elettronica (che vo lava sull’SR71 assieme al pilota Youngbear), anche lui era stato trasferito ai servizi a terra: il maggiore Campbell era finito in un’anonima base al polo Sud a fare la guerra elettronica alle aurore boreali, nelle buie, fredde e desolate notti antartiche!. Quando alla piccola base aerea R3 in A laska, composta da quattro capanne co ibentate, due generatori elettrici ed un vecchio radar, giunse il tenente colonnello Youngbear, i pochi soldati che erano dislocati alla base, pensarono che sotto quella storia potesse nascondersi una faccenda di servizi segreti o della CIA. Il trasferimento di Youngbear nella piccola base alle isole Aleut ine, aveva concorso a sconvolgere la vita personale del tenente colonnello. Non ci voleva uno scienziato, per capire che il morale di Youngbear fosse a pezzi. La figlia sedicenne V icky era morta in un incidente stradale e la moglie aveva divorziato da pochi giorni. Jeanna la ex moglie aveva da tempo un amante, con cui s’era


rifatta una vita, a cui doveva dare un figlio tra vari mesi. Il tenente colonnello Youngbear in parte si sentiva responsabile della morte della figlia V icky, perita in un brutto incidente stradale per abuso d’alcol. Youngbear si rendeva conto che in passato per cause di lavoro, era stato costretto a stare troppo spesso fuori casa. Il tenente colonnello come padre sapeva che aveva fallito la sua missione principale: non aveva compreso i problemi della moglie, non s’era accorto delle cattive compagnie che sua figlia Vicky era 10 solita frequentare. Se questi pensieri tormentavano la mente di Youngbear, il rimorso più pesante che causava una grande pena nell’animo del militare, era la distruzione della sua prima vera passione: il volo. Al tenente colonnello Johnny Youngbear piaceva volare sul Blackbird SR71 e questo era un fatto. Aveva coronato un sogno pagando alti sacrifici personali, pochi erano infatti i piloti in servizio presso l’USAF che erano riusciti a prendere il brevetto di volo per l’SR71. Adesso che il comando NORAD lo aveva destinato ai servizi a terra, a tempo indefinito, presso un’anonima base in Alaska, il mondo intero sembrava essere crollato sulle spalle del militare. ________ Erano le 1:58AM il tenente-colonnello era nella sua stanza, con uno sguardo perso nel vuoto, mentre una luce nera si diffondeva nel suo animo e nei suoi occhi. Youngbear era ancora vestito con la propria mimet ica, silenziosamente seduto sulla propria branda, con la fioca luce del comodino ancora accesa, il militare puliva l’arma d’ordinanza, con un’insolita ed esasperata meticolosa precisione.


All’improvviso l’uomo si sentì co me immobilizzato, una biglia di luce blu comparve dal niente materializzandosi a mezz’aria nella stanza, quindi esplose silenziosa in un lampo blu, nel quale s i materializzò un alieno. L’EBE era alto circa 1,20mt, pelato, aveva un grande testone, privo di cigli, imberbe, carnagione molto chiara, con due grandi occhi neri privi di pupilla dall’aria innocente. Corporatura simile a quella di un bambino di 10-12 anni, l’alieno indossava una tuta 11 aderente di co lor alluminio dai vaghi riflessi blu. La reazione emotiva di Youngbear fu forte, ma non riuscì a muoversi nemmeno di un millimetro e non ricordò nemmeno d’avere in mano, la sua arma d’ordinanza che era carica e pronta al fuoco. L’alieno guardò restando in silenzio il giovane militare; dall’animo del terrestre trasudava dolore, tristezza, pena, scarsa fiducia nel futuro e sinistri intenti suicidi, che probabilmente presto sarebbero stati portati a compimento. -Johnny, sono Nathan, appena ho saputo di tua figlia, di tua moglie, del tuo lavoro, sono giunto, appena ho potuto!- disse l’alieno con un tono leggermente metallico, in un perfetto inglese. -Come hai fatto a trovarmi?! Come hai fatto a sapere…- chiese Youngbear che s’accorse che aveva difficoltà ad artico lare pensieri e parole e persino a parlare. -Johnny – disse l’alieno, che nella percezione mentale di Youngbear appariva fidato tanto quanto un vecchio amico d’infanzia –sei una brava persona ed un uomo giusto. Hai qualche colpa, ma niente di imperdonabile. Dimettiti dalle forze armate, troverai facilmente lavoro come pilota nelle linee aeree. Potrai rifarti una vita, se cercherai presso la TWA della hostess Hannah Lyndon: noi sappiamo che Lei è una brava ragazza ed è ancora emotivamente scossa dalla sua vita sentimentale. E’ stata lasciata da un uomo cattivo, che non la meritava; ad Hannah piacciono i bambini.


Noi alieni abbiamo la nostra agenda: sappiamo che il Pentagono ed il NORAD hanno segretato tutti i dossier UFO e questo non ci piace. Ci sarà una WWIII ma noi non possiamo interferire negli eventi terrestri. Tuttavia abbiamo il diritto di scegliere gli umani degni d’essere contattati, perché all’altezza dei nostri standard morali. Johnny, se te scriverai racconti di fantascienza e li pubblicherai, allora noi ti diremo cose, che te potrai mescolare a cose false, creando fiabe di fantascienza!– -Il pentagono mi ha fatto firmare accordi di s icurezza nazionale che mi vincolano per 100 anni, non posso parlare degli avvistamenti UFO… specie quando pilotavo gli SR71- rispose meccanicamente Youngbear, quasi fosse in trance ipnotico. L’alieno abbozzò un lieve sorriso e rispose –Amico mio!, puoi usare uno pseudonimo e poi c’è tanto di cui parlare!- quindi l’alieno implose dentro ad una luce blu, sparendo dalla stanza. Incredulo e sorpreso il giovane tenente-colonnello non sapeva se quello che aveva vissuto era stata realtà, un sogno, oppure un’allucinazione. Youngbear ripose l’arma d’ordinanza nella fondina; e realizzò che il suggerimento dell’incredibile incontro che gli era capitato in quella sperduta base militare nelle Aleutine, suggeriva davvero una buona idea!. Una nuova luce ebbe a risplendere negli occhi del militare, che s’alzò con vigore per andare a fare il proprio sacco: l’indomani sarebbe partito per il comando, quindi avrebbe rassegnato le proprie dimissioni dall’USAF, avrebbe cercato lavoro alla TWA. Un nuovo futuro lo stava aspettando, adesso il domani gli appariva roseo, tutto era per lui ancora possibile, inclusa l’aspirazione di tornare a volare su un aereo!.

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