Italia oggi 24 dicembre 2016

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Sabato 24 Dicembre 2016

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Un’alluvione di lettere inviate al ministro Poletti da parte di giovani emigrati che gli chiedono il lavoro

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di Carlo Valentini a pag. 7 www.italiaoggi.it

CON DICHIARAZIONI

Pronti i nuovi modelli Iva Dovranno essere presentati entro il 28 febbraio Ricca a pag. 33

AGEVOLAZIONI

Riaprono i termini per i contributi Sabatini ter De Stefanis a pag. 36

SICUREZZA

Oltre 244 milioni di euro per investimenti e bonifiche Cirioli a pag. 38

SU WWW.ITALIAOGGI.IT

Banche - Il decreto legge su Mps Fisco - Il decreto con le agevolazioni fiscali per la video osorveglianza C Cassazione - La sentenza ll valutazioni sulle Omi

QUOTIDIANO ECONOMICO, GIURIDICO E POLITICO

CON

Rete del Tesoro per le banche

In G.U. il decreto per il salvataggio di Mps, con due tipi di interventi per g gli istituti in difficoltà : sostegno alla liquidità e rafforzamento del capitale Poc ore dopo il fallimento del piano Poche di ssalvataggio di Banca Mps, il governo h ha aperto la rete di sicurezza per le b banche italiane in difficoltà . Il decr decreto legge n. 237 pubblicato sulla G.U G.U.di ieri mette in campo due different renti tipologie di interventi: quelli a sost sostegno della liquidità e quelli per raffo rafforzare il capitale degli istituti di cred credito in difficoltà . Nel primo caso il Teso Tesoro è autorizzato a concedere una gara garanzia di Stato sulle passività di alcu alcune banche italiane. Gualtieri a pag. 31

PUNITA L’ANTITRUST

D Diritti tv, il Tar ha annullato lle multe inflitte a Mediaset

EUFORIA

ORSI & TORI DI PAOLO PANERAI

In fin dei conti non deve essere neppure cambiata la sigla. L’esse di Siena diventa l’esse di Stato. E in fin dei conti anche prima era Stato, lo Stato cittĂ e provincia di Siena. Il Monte non è mai stato una banca come tutte le altre. Il consiglio d’amministrazione lo decidevano il sindaco e il presidente della provincia anche dopo la nascita della Fondazione, perchĂŠ nell’ente nato dalla legge che porta il nome di Giuliano Amato, fra l’altro piĂš volte eletto in Parlamento nel collegio Siena-Grosseto, la maggioranza era sempre degli enti locali, inclusa la Curia. Ăˆ stato quasi un

miracolo che questo assetto di Banca-CittĂ sia durato per vari secoli. A imporre il cambiamento del centro decisionale dalla CittĂ

(cittĂ geniale per cultura e assetto) allo Stato centrale è stata la decisione, dieci anni fa, di non voler accettare il cambiamento epocale che il mondo stava subendo con la globalizzazione. Proprio aver resistito tanti secoli in autonomia ha illuso sindaci e presidenti della provincia, piĂš tutta la cittĂ , che si potesse rimanere dominus della banca, conservando gli enormi benefici per tutti i cittadini che la banca garantiva. Fu rifiutata l’indicazione del governatore Antonio Fazio di far scendere la Fondazione sotto il 51% vendendo parte delle azioni sul mercato o fondendosi con un’altra banca; essendo quella di Fazio una disposizione obbligatoria, fu trovata la scappatoia di trasformare una parte del capitale in azioni privilegiate, senza diritto

Secchi a pag. 20

continua a pag. 2

Boom di consumi in Germania Esaurito il prosecco Giardina a pag. 14

STUDIO BOSTON

I consumi di lusso hanno sfondato in internet Greguoli a pag. 17

Dal 1° gennaio 2017 i commercialisti potranno inviare le sos al proprio Consiglio nazionale invece che all’Uif D

Segnalazioni antiriciclaggio segretate Ap partire dal 1° gennaio 2017 tutti do i dottori commercialisti ed esperti cont contabili potranno scegliere se inoltrar trare le segnalazioni di operazione sosp sospetta ai fini antiriciclaggio all’Uif o al Consiglio nazionale. Nel secondo caso, c il Cndcec provvederĂ all’invio della segnalazione all’Uif esclud dendo il nominativo del professionissta, che resterĂ segretato anche p presso lo stesso Consiglio nazionale. S Sono questi i principali contenuti d del protocollo d’intesa siglato ieri ffra il Cndcec e l’Uif in merito alla p possibilitĂ di segnalazione da parte d degli iscritti all’albo. De Angelis a pag. 32

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IL PRIMO GIORNALE PER PROFESSIONISTI E IMPRESE

Sette

Una voluntary bis a ostacoli Calcoli di imposte e sanzioni fai-da-te, col rischio di sbagliare. L’istanza può diventare un’autodenuncia penale. E sanare il contante costa troppo MARINO LONGONI mlongoni@class.it

DI

L

a voluntary disclosure bis ha il ďŹ ato corto. I 1.600 milioni di gettito messo a budget dal governo Renzi, perciò, sembrano piĂš un miraggio che un obiettivo realisticamente raggiungibile. Il motivo è semplice: invece di rendere l’adesione piĂš allettante rispetto alla prima versione, per invogliare anche i contribuenti che l’anno scorso avevano deciso di non aderire, la regolarizzazione è diventata piĂš difďŹ cile e irta di incertezze. I problemi interpretativi che si erano manifestati l’anno scorso non sono stati risolti, in compenso se ne sono aggiunti altri. Non è solo la necessitĂ per i contribuenti di calcolarsi autonomamente il costo della sanatoria, compresi sanzioni e interessi. Adempimento non semplice e potenzialmente in grado di far scattare ulteriori sanzioni in caso di errori signiďŹ cativi. I problemi maggiori sono sul fronte penale. La regolarizzazione dei patrimoni all’estero è in grado di cancellare alcuni reati, sostanzialmente quelli di natura dichiarativa, ma non tutti quelli che possono essere stati commessi in relazione al patrimonio da sanare. Restano fuori

per esempio l’appropriazione indebita, l’infedeltĂ patrimoniale, la corruzione tra privati, le false comunicazioni sociali. Il rischio è quello di trasformare, inavvertitamente, la voluntary in un’autodenuncia. Anche perchĂŠ

l’Agenzia delle entrate ha l’obbligo, entro 30 giorni dal pagamento effettuato dal contribuente, di trasmettere tutti gli atti alla procura della repubblica territorialmente competente. L’obbligo esisteva anche nella prima versione della voluntary e pare che ďŹ nora tutti questi fascicoli siano rimasti fermi negli armadietti dei pm, ma non si può escludere che la linea attendista ďŹ nora tenuta dalle procure (forse anche per non compromettere gli esiti della voluntary bis) possa in seguito essere modiďŹ cata. Nella nuova versione della voluntary si è inoltre inserita una norma ipergarantista che potrebbe trasformarsi in una polpetta avvelenata: il reato di utilizzo fraudolento della procedura di regolarizzazione, che può scattare tutte le volte che il contribuente presenti dati o documenti non rispondenti al vero, quando cioè intenda falsiďŹ care in qualche modo la situazione che viene rappresentata per facilitare o rendere possibile la regolarizzazione. Altri aspetti critici sono la scarsa convenienza alla regolarizzazione del denaro contante: oltre alla difďŹ coltĂ a provarne la provenienza, si può arrivare a dover pagare oltre l’80% delle somme da regolarizzare; l’incertezza sulla prova contraria da fornire rispetto alla presunzione

legale relativa che il denaro contante si intende generato in cinque quote costanti, a partire dal 2015 e nei quattro periodi di imposta precedenti; l’assenza di previsioni di legge sulla regolarizzazione delle scritture contabili per le societĂ di capitali che aderiscono alla voluntary nazionale e alla non esclusione da punibilitĂ penale del reato di falso in bilancio; l’applicazione automatica della presunzione, non prevista dalla legge, che quanto regolarizzato da societĂ di capitali a ristretta base societaria sia da tassarsi anche quale distribuzione occulta di dividendi ai soci; l’impossibilitĂ di recuperare subito l’euroritenuta e il credito di imposta per quanto versato all’estero su talune tipologie di redditi; la discrezionalitĂ assoluta su strutture societarie complesse, con la tendenza giĂ manifestata dall’Agenzia delle entrate al disconoscimento di talune entitĂ tra cui i trust; la possibilitĂ concreta, ove convenga, di applicare il cumulo giuridico sulle sanzioni per le violazioni al monitoraggio ďŹ scale; l’obbligo di considerare i maggiori imponibili e non anche gli eventuali maggiori costi nella determinazione del reddito di impresa di societĂ di capitali che decidono di regolarizzare. Sarebbe stata un’ottima possibilitĂ per rimettere legalmente in circolo una parte consistente dei circa 150 miliardi ancora non dichiarati. Salvo ripensamenti e correzioni dell’ultimo minuto, sarĂ un’occasione persa.

CLEMENTONI

Una linea di giochi che servono per imparare Greguoli a pag. 18

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DIRITTO & ROVESCIO Questa settimana, alla dettagliata e scientiďŹ ca relazione del ministro dell’economia e ďŹ nanze, Pier Carlo Padoan, alla Camera dei deputati, sui problemi relativi all’oneroso scudo protettivo in difesa delle banche piĂš dissestate (e, in particolare, a vantaggio del Monte dei Paschi di Siena), c’era solo una decina di deputati. L’enorme anďŹ teatro predisposto per ospitare 630 deputati era infatti desolatamente vuoto. Questo vuol dire che i parlamentari italiani, pronti a insorgere per qualsiasi fesseria, quando debbono affrontare problemi complessi e pesanti se la danno a gambe. Tuttavia, quando si è trattato di votare il provvedimento, la Camera si è improvvisamente riempita. In altre parole, i parlamentari che non sapevano nulla del provvedimento (non c’erano, infatti, quando esso venne illustrato) hanno votato in base, non ai loro convincimenti (che non potevano esserseli fatti), ma alle indicazioni dei loro capogruppo. Limitiamo il Parlamento a costoro, allora.


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