Politiche sociali e sistemi di welfare in tempi di crisi economica e finanziaria

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dei lavoratori ma di assicurazione sociale. Un ruolo molto importante nello sviluppo dello stato del benessere va attribuito al presidente americano Roosveelt che, dopo la crisi del 1929, attuò un sistema di Social Security, con il quale vennero introdotte per la prima volta negli Stati Uniti l'assistenza sociale e le indennità di disoccupazione, malattia e vecchiaia. Tutto ciò rappresentò sia un’efficace risorsa di promozione sociale e cittadinanza, sia uno strumento di sviluppo. Successivamente, con il “Rapporto Beveridge” furono introdotti i concetti di sanità pubblica e pensione sociale per i cittadini: queste proposte furono accolte e attuate a partire dal 1945 in Inghilterra, per poi diffondersi nel resto dell'Europa67. Pertanto, l'evoluzione del welfare state non ha seguito un corso lineare, sia nel tempo che da paese a paese. Il suo decollo, così come il suo consolidarsi, è avvenuto gradualmente; solo dopo la seconda guerra mondiale, forse anche in risposta al clima di cambiamento che investiva il mondo intero, si assiste ad un vero e proprio sviluppo dello stato sociale. Da questo periodo in poi si avranno numerosi contributi sulla letteratura relativa ai modelli di welfare, le cui teorizzazioni ed analisi saranno fondamentali per l'attuazione di nuove politiche a favore della cittadinanza.

3.1.a Modelli di Welfare State I contributi scientifici e sociologici relativi alla letteratura sui diversi modelli di welfare sono molteplici; quasi tutti hanno risentito o sono stati condizionati dal periodo in cui sono stati teorizzati. 67 P.Flora, Lo Stato del Benessere, in “Enciclopedia Treccani delle Scienze Sociali”, www.treccani.it, ultima consultazione 27-12-2012.

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