Emozioni: acquisizione ed interpretazione dall'infanzia all'età adulta

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dell'umore e nell'adattamento sociale e trasforma l'individuo normale in un portatore di handicap. Perciò è possibile che le difficoltà di adattamento sociale alterino l'esperienza emozionale più della riduzione dell'input sensoriale periferico (Chwalisz, Diener, Gallagher, 1988; Bermond, Nieuweuhyse, Fasotti, Schuerman, 1991). Ma l'associazione tra specifiche risposte fisiologiche e conseguenti emozioni specifiche, è stata una delle domande a cui è stato più difficile rispondere. Storicamente i primi a fare ricerche in questo senso, furono Wolf e Wolff (1948); osservando un paziente con una fistola gastrica, riscontrarono alcune variazioni dell'attività gastrica come, depressione della secrezione acida, afflusso di sangue e motilità dello stomaco, associate ad ansia e voglia di fuggire; mentre, accelerazione delle funzioni gastriche con arrossamento della mucosa ed aumento di secrezione acida, erano associate invece ad un vissuto di rabbia e risentimento. Questa ed altre teorie smentirono dunque la concezione cannoniana, senza d'altra parte riuscire neanche ad affermare appieno le teorie periferiche. Come si è già detto l'emozione è un evento che coinvolge più livelli e stati del corpo sia cognitivi, che linguistici, che gestuali, ma in che modo avvengono le risposte neurofisiologiche? . Fin dal secolo scorso, ma in particolare negli ultimi decenni, molte ricerche sono state dedicate allo studio delle basi neurofisiologiche della competenza emozionale; si è cercato di comprendere quali strutture del sistema nervoso centrale, in particolare degli emisferi e del tronco cerebrale, siano più strettamente implicate nei comportamenti emotivi.

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