zona#5 - ecological aesthetics

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abbellire, preservare la natura e la cultura sono le basi di ogni sviluppo urbano che deve rintracciare i luoghi e l’identità culturale e naturale che ne costituiscono il fascino. La bellezza riconquistata può far rifiorire una città, come dimostrano gli straordinari esempi di Napoli e Palermo, considerate perdute. I centri cittadini rianimati, con un’elevata qualità della vita, coniugano bellezza e sviluppo urbano sostenibile.

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Un ritorno alla bellezza può determinare anche una rinascita del paesaggio. La bellezza del paesaggio, in molti casi, è stata pesantemente deturpata dallo sviluppo industriale e da una crescita smodata. Maggiore è il grado di attrattiva di un paesaggio, maggiore è il rischio che la merce si “guasti” sul mercato internazionale del turismo. La bellezza matura dei paesaggi culturali europei, come la Toscana, frutto del lavoro di molte generazioni, sta andando perduta. Proprio in Toscana è sorto un contromovimento, costituto da numerose piccole iniziative, per dare nuova vita a questo paesaggio, attraverso un’attività di formazione ecologica e la rivitalizzazione del patrimonio architettonico e paesaggistico. Si stanno percorrendo nuove vie, aperte non solo a pochi privilegiati, per combinare bellezza e sostenibilità, e che necessitano di molte persone capaci di conferire ostinatamente a un luogo la sua caratterizzazione culturale, animando in tal modo il paesaggio culturale. Siamo sulla via verso l’era post-industriale. Nella regione della Ruhr, dove un intero paesaggio industriale sta scomparendo, e con esso la sua cultura, affiorano sentimenti di smarrimento che reclamano la conservazione del patrimonio locale. Il progetto IBA-Emscher Park, un’area con due milioni di abitanti, si è posto l’obiettivo di preservare la bellezza di questo patrimonio industrial-culturale e, al tempo stesso, preparare la regione all’era post-industriale e solare, coniugando così bellezza e sostenibilità. La realizzazione del grande Parco paesaggistico dell’Emscher, la trasformazione ecologica del sistema fluviale, le nuove funzioni per gli edifici industriali abbandonati, l’attività ambientale in numerosi parchi industriali e scientifici nonché gli insediamenti abitativi ecologici testimoniano la portata di questo progetto. Una visione diventa realtà: la bellezza quale collegamento tra passato e futuro.

La bellezza è fattibile. Gli esempi presentati a Dobbiaco dimostrano che bellezza e sostenibilità procedono di pari passo. La bellezza, quale via verso la conoscenza e uno dei principali stimoli dell’agire umano, in futuro, dovrà essere impiegata ancora più massicciamente per una svolta ambientale incisiva. Il piacere di generi alimentari ecologici, l’esperienza sensoriale della natura, lo stimolo del buon design e della bella architettura, città e paesaggi vissuti in prima persona: tutto ciò significa gioia di vivere. Il confrontarsi con la natura e con la bellezza degli oggetti favorisce i legami emotivi, in particolare, attraverso la creazione propria del “bello”. Da ciò deriva un’etica ecologica personale, alimentata non tanto dalla paura della catastrofe, quanto dalla gioia di vivere. Una nuova morale socio-ecologica deve tenere sempre più conto della bellezza nell’assunzione delle decisioni politiche. La bellezza è il materiale con cui costruire il futuro. “Più lentamente, meno, meglio, più bello”: bellezza e sostenibilità diventano i punti di riferimento sul percorso verso un’arte di vivere ecologicamente. Alla soglia del 21° secolo, a differenza di quanto accaduto nei millenni passati, l’arte di vivere si contraddistingue in primo luogo per uno stile di vita ecologico. Oggi, l’eccesso di opzioni minaccia la nostra capacità di orientamento e la nostra indipendenza. I limiti sono la nostra opportunità, mentre illimitate sono risorse quali fantasia, creatività e bellezza. Anziché farci sedurre, fuorviare e confondere dalle ”belle” apparenze del mondo consumistico, ingannando noi stessi, abbiamo bisogno di un’estetica personale e collettiva della moderazione, della semplicità e della pacatezza. Riusciamo ad essere convincenti, nei confronti nostri e altrui, solo acuendo i nostri sensi per il bello e il sostenibile e trasmettendo quest’arte di vivere agli altri. Incamminiamoci insieme su questa strada: il futuro è già iniziato. Si tratta delle 12 tesi esposte ai Colloqui di Dobbiaco, organizzati dall’omonima Accademia dal 10 al 12 settembre 1998, sul tema La bellezza. Per una vita sostenibile e raccolte nel volume Langsamer Weniger Besser Schöner, edito da Hans Glauber, Oekom Verlag, Monaco di Baviera, 2006.


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