Zincatura A Caldo 2 2016

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Crossrail Place, Londra Capanna restaurata, St. Ottilien Station, Baviera Alemere Windhinders, Amsterdam Infrastrutture, Gabon

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Rivista internazionale ISSN 1363-0148 www.zincatura.it

HOTDIPGALVANIZING 02|2016

ZINCATURA A CALDO

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ZINCATURA A CALDO

Editoriale Chi in un viaggio turistico a Londra in treno non è stato attratto dalle grandi strutture delle stazioni vittoriane? Alcune sono state restaurate, in altre, accanto al semplice restauro delle strutture tradizionali, sono stati introdotti dei rinnovi non sempre giustificabili. Eppure, alcune recenti strutture più semplici e banali, non hanno nulla della grandezza che dovevano avere sperimentato le persone in arrivo o in partenza da una delle stazioni principali nel loro periodo di massimo splendore. Ciò fornisce l’occasione per porre l’attenzione su come è cambiato nel tempo l’utilizzo di materiali quali ferro, acciaio, cemento e vetro e su quali famosi di ingegneri furono coinvolti per l’elaborazione dei progetti. Viene in mente Brunel e il suo impegno nella progettazione del tetto delle stazioni di Paddington e di Birmingham nel 1854: egli utilizzò lamiere zincate ondulate al fine di ottenere la giusta rigidità per la struttura del tetto. Sorprendentemente, alcune strutture che risalgono a quel periodo sono in piedi ancora oggi, non solo nel Regno Unito ma in tutto il mondo. La grande importanza che ha assunto la lamiera zincata ondulata è evidente nei paesi in via di sviluppo, dove viene utilizzata per i tetti delle case più di qualsiasi altro tipo di materiale..

Carmine Ricciolino Presidente AssociazioneItalianaZincatura

ZincaturaaCaldo– Rivistainternazionalepubblicatadallleassociazionideglizincatori DiGermania,RegnoUnito,Spagna

Foto in compertina | Nigel Young

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ZINCATURA A CALDO 02|2016

3 di Iqbal Johal

Nodi

complessi Crossrail Place, Londra

1 | Crossrail Place contribuisce a promuovere l'obiettivo principale di Crossrail di rendere accessibile Londra da est a ovest

Nel 2008, Foster e Partners sono stati incaricati di progettare un sistema a schema misto che inglobasse gli elementi sopra-terra della nuova stazione inserita nel progetto Crossrail, presso Canary Wharf. Era in programma un progetto comprensivo che inglobasse la stazione e gli altri elementi, tra cui nuovi negozi ed un parco, e promuovesse l'obiettivo principale del progetto Crossrail, di rendere accessibile Londra da est a ovest.

2 | Tutti i 564 nodi sono stati zincati a caldo

L'edificio è reso un’unica unità tramite un tetto particolare che lo avvolge come un guscio protettivo. Questa struttura reticolare in legno lunga 300 metri si apre al centro per portare la luce all’interno e la pioggia per irrigare in modo naturale. Il legno ha una grande storia nella nautica e nell’architettura del Wharf e questo edificio è situato in una posizione unica all'interno delle acque del West India Dock.

3 | L'edificio è inglobato in un tetto distinto, che lo avvolge come un guscio protettivo

La struttura reticolare del tetto è frutto della fusione tra architettura e ingegneria. Nonostante la curvatura uniforme del tetto, sono presenti solo quattro travi curve in tutta la struttura. Per collegare senza giunzioni le travi dritte che ruotano in successione lungo le diagonali, il team di progettazione ha sviluppato un innovativo sistema di nodi in acciaio, che risolve il problema della torsione. L’apparente semplicità del reticolo di legno arcuato cela la complessa geometria della struttura, che si compone di 1.418 travi e di 564 nodi, 364 dei quali unici.

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ZINCATURA A CALDO

4 | La zincatura a caldo dei nodi è stato il modo più versatile e conveniente di proteggere l'acciaio 5 | L’apparente semplicità del reticolo di legno arcuato cela la complessa geometria della struttura, che si compone di 1.418 travi e di 564 nodi, 364 dei quali unici

+ additional pictures

Architetti | Foster + Partners Foto | Nigel Young / Foster + Partners I nodi e le travi sostengono le grandi trapunte triangolari in ETFE (etilene tetrafluoroetilene). Dal punto di vista geometrico, i nodi sono la componente più complessa del tetto. Per questo, invece della verniciatura, che avrebbe reso il processo estremamente laborioso, la zincatura a caldo si è rivelata particolarmente appropriata come sistema di protezione, perché è stata eseguita fuori sede su materiali divisi in lotti. Le assi di ciascuna trave diagonale in successione, si arrotolano tipo spire intorno al tetto, e questa torsione viene fermata in corrispondenza dei nodi. Inoltre, poiché la geometria dell'edificio diviene più veloce all’esterno al di sopra della trave a sbalzo, gli angoli divengono successivamente più acuti e asimmetrici. I nodi hanno varie dimensioni per rendere tutto questo possibile. Nella parte centrale del tetto la forma a diamante delle aperture implica che ai nodi fatti con due, tre, quattro o cinque travi di collegamento si affiancano i nodi classici a sei connessioni. Per gestire la complessità, i nodi sono stati modellati in modo parametrico e generati dalla stessa logica geometrica.

4 Ogni nodo si collega attraverso una piastra alla parte terminale della trave tramite viti a legno. Uno dei vantaggi di utilizzare l’acciaio zincato a caldo è stato l'uniformità del rivestimento protettivo, che è stato applicato in un tempo molto più breve. La Foster & Partners in collaborazione con WIEHAG hanno sviluppato il progetto del nodo, ed hanno poi fornito i dati di analisi strutturale e i vincoli di fabbricazione. Per ottenere il livello di accuratezza richiesto dalla struttura in ETFE, la geometria dei nodi doveva essere molto precisa ed è stata sviluppata una mascherina speciale per la costruzione. Uno dei vantaggi principali della zincatura dei nodi consiste nel fatto che offre il modo più versatile e conveniente di proteggere l'acciaio nel lungo termine e che permette facili ispezioni durante le manutenzioni periodiche. I nodi zincati sono stati consegnati sul sito già pronti per l'uso, senza rallentare i tempi di realizzazione del progetto.

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ZINCATURA A CALDO di Holger Glinde

Ancora in piedi dopo 118 anni

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Capanna restaurata, St. Ottilien Station, Baviera Il 30 giugno 1898, le Ferrovie di Stato Bavaresi hanno ordinato la costruzione della sezione dell’Ammersee Railway da Mersing a Schondorf e quindi anche la costruzione della stazione di St. Ottilien.La stazione era rappresentata da una piccola capanna di lamiera ondulata zincata a caldo, che serviva sia come biglietteria sia come sala del personale. Con la costruzione di un nuovo edificio nel 1914, la capanna di lamiera ondulata non è stata più molto utilizzata, pur rimanendo come fabbricato annesso alla stazione. Dal 1925, è stata abbandonata ai bordi di un prato circondata dal sottobosco, ed è stata utilizzata come struttura per una stazione di servizio fino agli anni ‘80. Nel 2001, la capanna è stata restaurata dai monaci dell’Abazia di St. Ottilien. Più che di restauro si è trattato principalmente di pulizia della lamiera, dopodichè la capanna è stata reintegrata alla stazione ferroviaria di St. Ottilien. Un'ispezione fatta alla capanna dall'Institut Feuerverzinken nel 2016, dopo 118 anni di servizio, ha dimostrato che la zincatura a caldo delle lamiere ondulate è rimasta pressoché intatta, mostrando un piccolo grado di corrosione. E’ stato misurato uno spessore del rivestimento di zinco compreso tra 90 e 144 micrometri ed era ancora parzialmente visibile la fioritura di zinco. Solo la superficie esterna delle lamiere ondulate che formano il tetto mostrava segni importanti di corrosione. 2 1 | Cartolina del 1901 che mostra la capanna di lamiera ondulata zincata a caldo nella sua posizione originaria 2 | Ancora in gran parte intatta dopo 118 anni, solo gli elementi del tetto mostrano segni di corrosione 3 | La lamiera ondulata zincata mostra ancora la fioritura di zinco

3 Foto | Flummi (2), Hildebrandt (3)

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ZINCATURA A CALDO

di Holger Glinde

Reinventare

il passato 1

1 | La H.S.D. Architekten ha usato pannelli di acciaio zincato di 3 mm per creare un’estetica moderna e audace 2 | La Sarah Wigglesworth Architetti ha utilizzato lo stesso principio di pannelli zincati per creare un dialogo forte sia con gli altri materiali sia con l'ambiente intorno all'edificio

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Le origini delle facciate zincate a caldo Industriale, non rifinita, resistente, resiliente, durevole; questi sono solo alcuni degli aggettivi che sono stati utilizzati per descrivere la zincatura a caldo. L'utilizzo del rivestimento zincato nel panorama delle costruzioni ha una lunga storia e la sua recente popolarità come finitura per le facciate, soprattutto in Germania e in Scandinavia, ne testimonia le caratteristiche vantaggiose ed i benefici.

Probabilmente il legame tra zincatura e costruzioni può essere ricondotta all'utilizzo delle prime lamiere ondulate zincate come materiale di copertura già dal 1850. Il Turpentine Shed è stato il primo edificio in cui è stata utilizzata la lamiera ondulata, durante l'espansione dei Docks di Londra nel 1830. Poiché la lamiera era soprattutto utilizzata come materiale per tetti e coperture, le sue ondulazioni rendevano il foglio più rigido e con meno necessità di intelaiature di sostegno. Ecco perché ha ricevuto elogi per la sua eleganza, la semplicità e la convenienza.

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Per contrastare la velocità di corrosione del ferro sono state introdotte le lamiere zincate ondulate che durano a lungo nel tempo. Sebbene di incerta attribuzione, sembra che la lamiera zincata sia stata utilizzata per la prima volta nel 1844, da parte della Royal Navy presso i Docks di Pembroke, nel Galles. La lamiera zincata è stata utilizzata anche da Isambard Kingdom Brunel per la Stazione Centrale New Grand di Birmingham e per la stazione di Paddington nel 1854. Con il passare del tempo, il ferro è stato sostituito dall’acciaio, divenuto uno dei materiali da costruzione principali in UK e l'uso della zincatura è cambiato insieme a ciò. Ancora oggi spesso viene usata lamiera zincata come materiale per le facciate: Frank Gehry ha utilizzato lamiera ondulata zincata a caldo come rivestimento per la casa e lo studio dell'artista Ron Davies, così come per la propria casa, un bungalow degli anni ‘20 ristrutturato nel 1977. In tempi più recenti la zincatura a caldo è stata utilizzata in modo completamente diverso in una serie di facciate. Lo studio H.S.D. Architekten ha usato pannelli di acciaio zincato di 3 mm per creare un’estetica moderna e audace, per uno dei loro progetti più recenti a Karlsruhe. La Sarah Wigglesworth Architects ha utilizzato lo stesso principio di pannelli zincati per il Centro James Leal, con un diverso approccio e risultato finale: sono stati usati pannelli zincati pieni e traforati per creare un dialogo forte sia con gli altri materiali, sia con l'ambiente intorno all'edificio.

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3 & 4| Nel 2012 Frank Gehry, con la ristrutturazione del suo bungalow del 1977 ha ricevuto il premio per la durabilità in architettura dall’American Institute of Architects

Photos | H.S.D. Architekten (1), Mark Hadden Photography (2), Rocor (3), IK’s World Trip (4)

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02|2016 ZINCATURA A CALDO di Holger Glinde

Proteggere

il cemento

Utilizzo dell’armatura zincata per le strutture in cemento Il cemento armato è un materiale ampiamente utilizzato nelle costruzioni ed ha una gamma completa di proprietà e caratteristiche. Può essere utilizzato in varie condizioni di esposizione, ma l’incidenza della corrosione dell’armatura in acciaio all’interno del cemento necessita di particolare attenzione poiché può provocare macchie e cricche, nonché distacchi del calcestruzzo circostante. La natura porosa del cemento consente ad elementi come acqua, cloruri e ossigeno di penetrare all’interno e raggiungere l’armatura in acciaio.

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Ad esempio il cemento armato utilizzato all'interno dei parcheggi multipiano deve fare i conti con condizioni climatiche che non sono così evidenti. L’umidità aumenta man mano che le auto portano all’interno del parcheggio pioggia e neve. Quando poi sulle auto all’umidità si uniscono i depositi di sostanze inquinanti, come residui di benzina e, in particolare in inverno, con i sali antigelo, viene creato un ambiente ad elevata corrosività.


Intervallo di protezione della zincatura a caldo Intervallo di passivazione del ferro nel cemento

ZINCATURA A CALDO 02|2016

1 | Ponte in cemento armato con supporti in acciaio zincato a caldo utilizzato in combinazione con un telaio in acciaio zincato per un parcheggio 2 | La zincatura a caldo protegge in presenza di vari livelli di pH nell’aria pH 0

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22 Table 1: Exposure class XC according to Eurocode 2 (EN 1992) Classi di esposizione

Condizioni ambientali

Esempi informativi per la classificazione secondo l’allegato nazionale tedesco DIN EN-1992-1-1/NA [2011-01]

XC: Corrosione delle armature indotta dalla carbonatazione

La carbonatazione In condizioni normali, l'armatura in acciaio è protetta dalla corrosione dall’alcalinità del cemento. Questa passivazione intrinseca esiste per un valore del pH compreso tra 10 e 13,8. Tuttavia, penetrando umidità e anidride carbonica, l’alcalinità si riduce nel tempo e si verifica depassivazione. Questo processo è chiamato carbonatazione, che provoca la corrosione dell’armatura, e gravi danni alle varie parti. La zincatura a caldo dell’armatura può rappresentare un ottimo sistema di prevenzione a lungo termine contro la carbonatazione, poiché protegge contro la corrosione per un grande range di valori di pH (fig. 2). L'utilizzo di armature zincate a caldo per prevenire la corrosione indotta dalla carbonatazione è consigliabile per le classi di esposizione da XC1 a XC4 (Tabella 1).

L’esposizione ai cloruri La zincatura a caldo dell’armatura in acciaio offre anche una protezione in ambienti in cui è prevista l'esposizione al cloruro, poiché fissa i cloruri alcalini di zinco a bassa solubilità, rendendoli innocui. L’utilizzo di armature zincate per il cemento è raccomandato per strutture situate in ambiente salino, per i ponti in cemento, per i parcheggi e per le sezioni più sottili dei prefabbricati in calcestruzzo. I parcheggi appartengono alla classe di esposizione XD3 (Tabella 2), in conformità con l’Eurocodice 2 (EN 1992). Dal punto di vista strutturale la corrosione nei parcheggi è un problema molto importante: oltre a spese non necessarie, la manutenzione provoca interruzioni nel servizio e conseguenti perdite di entrate. Inoltre, dal punto di vista estetico, le superfici di cemento che si sgretolano lasciano molto a desiderare. L’acqua inquinata che gocciola sulle auto in sosta può provocare anche danni costosi alla vernice, specie in parcheggi dove i veicoli vengono lasciati per periodi di tempo più lunghi, come ad esempio, nei parcheggi aeroportuali.

XC1

Asciutto o sempre umido

XC2

Umido, raramente secco

XC3

Moderatamente umido

XC4

Alternanza continua di secco e umido

Strutture interne con condizioni di normale umidità (cucine, bagni domestici o simili)) Parti di tubazioni, elementi di fondamenta Strutture con esposizione frequente o costante all’aria (grandi sale all’aperto), stanze interne con elevata umidita’ (piscine, ambienti umidi e stalle) Strutture esterne a contatto diretto con l’umidità, strutture in aree con contatto ciclico con l’umidità

Tabella 1 | Classe di esposizione XC secondo Eurocodice 2 (EN 1992) Tabella 2: Classi di esposizione XD e XS secondo Eurocodice 2 (EN 1992) Classi di esposizione

Condizioni ambientali

Esempi informativi per la classificazione secondo l’allegato nazionale tedesco DIN EN-1992-1-1/NA [2011-01]

XD: Corrosione delle armature indotta da cloruri (non in acqua di mare) XD1

Moderatamente umido

Strutture esposte alla nebulizzazione dalle strade

XD2

Umido, raramente asciutto

Piscine, strutture esposte ad acque di scarico industriali contenenti cloruri

XD3

Alternanza continua secco-umido

Parti di ponti, manti stradali, piani di parcheggi

XS: Corrosione delle armature indotta da cloruri (in acqua di mare) XS1

Ambiente salino senza diretto contatto con acqua

Strutture costiere

XS2

Immerso

Strutture in bacini portuali sempre immerse

XS3

Marea. spruzzi e vapori

Moli dei porti

In questi casi la zincatura a caldo è raccomandata Tabella 2 | Classi di esposizione XD e XSsecondo l’Eurocodice 2 (EN 1992)

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02|2016 ZINCATURA A CALDO

1 | Una rete di piste ciclabili affianca la nuova passerella di Santa Pola e Gran Alacant 2 | La passerella segue la topografia ondulata creando impressionanti viste panoramiche 3 | Adattandosi alle curve della topografia la passerella corre ungo una scogliera fossile che va giù a strapiombo oltre i 100 metri 1 di Javier Sabadell

Una passeggiata sull’aria

Una passerella in Santa Pola, Spagna Può esserci equilibrio tra il conservare una zona ecologicamente importante e il mantenerne la popolarità come destinazione turistica? Questo è stato il dilemma di fronte al quale si sono trovate le autorità di Santa Pola. Situata a sud di Alicante, sulla costa mediterranea, le sue saline e l’industria della pesca sono storicamente la principale fonte di reddito di Santa Pola. La zona è ora una riserva naturale che comprende spiagge, coste frastagliate e foreste.

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Il recente aumento della sua popolarità come destinazione turistica e sportiva ha messo molti dei suoi percorsi e passeggiate naturalistiche sempre più sotto pressione. Gli interventi minimi suggeriti dalle autorità non erano più opzioni praticabili. Era necessaria una soluzione che traesse vantaggio dalle caratteristiche geografiche della zona senza rovinarne la bellezza naturale. Una passerella in acciaio zincato composta di grigliato è stata progettata per equilibrare i materiali utilizzati e l’impatto visivo. La passerella si adatta alle curve della topografia e corre lungo una scogliera fossile che va giù a strapiombo in alcuni punti oltre i 100 metri. La passerella affianca una rete di piste ciclabili che sono state utilizzate per collegare Santa Pola e la sua città vicina, Gran Alacant. La passerella segue la topografia ondulata per tutta la sua lunghezza creando impressionanti viste panoramiche e immergendosi nel paesaggio.

Architetti | RAS architects Foto | David Frutos

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ZINCATURA A CALDO di Iqbal Johal

Intervento minimale

Almere Windhinders, Amsterdam Una serie di nuove tettoie si snodano attraverso il centro della città di Almere, una nuova città alle porte di Amsterdam. Le tettoie, oltre al chiosco di fiori, fanno parte di una serie di interventi cruciali per il successo commerciale della città. Almere è la città più recente dell'Olanda: si trova lungo un lago e giace rialzata al di sopra del livello del suolo circostante come parte del piano regolatore della città. A causa della sua posizione e alla particolare concentrazione di edifici alti, si sviluppava un effetto tunnel del vento che teneva i residenti e i clienti lontani dal centro commerciale principale. Le tettoie, con lo scopo di un impatto minimo sull’ambiente circostante, sono state progettate da DunnettCraven in collaborazione con Techniker, e poi sviluppate ed ottimizzate dagli studi di Peutz in gallerie del vento. Per integrare al meglio tutti gli elementi nell’ambiente urbano circostante, sono stati considerati come arredi e progettati per essere discreti e di facile manutenzione. Tutti i moduli sono indipendenti per ridurre al minimo l'impatto sull’ambiente circostante. “Il centro della città è stato modellato all’interno della galleria del vento e calibrato in base alle condizioni esistenti. I vari interventi sono stati testati e messi a punto per ridurre al minimo le raffiche di vento. Ogni elemento è stato attentamente considerato in termini di forma, dimensione e posizione in modo da essere il più conforme possibile ai requisiti tecnici. Tutto questo ha fatto sì che la velocità del vento sia stata ridotta di ben il 50% nelle zone critiche. Il progetto ha rappresentato una grande opportunità per creare una struttura la cui funzione fosse strettamente collegata al contesto”. Matthew Wells, Techkniker

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1 | Gli elementi della struttura delle tettoie sono progettati per essere discreti e autonomi in modo da ridurre al minimo l'impatto sul paesaggio 2 | Tutti gli elementi di fissaggio, le travi della grondaia e le piastre delle travi sono state zincate a caldo e verniciate


ZINCATURA A CALDO 02|2016

Condizioni del sito Gli edifici che circondano le nuove tettoie sono di tipo commerciale ai piani inferiori e di tipo residenziale ai livelli superiori. Un piano terra costantemente variabile caratterizza le aree in cui le tettoie sono state erette creando un accesso limitato al sito e rendendo le zone coperte dalle tettoie accessibili solo da percorsi pedonali. Inoltre, un parcheggio sotterraneo a due piani si estende sotto la maggior parte del sito, che comprende anche la rete dei trasporti pubblici. Il reticolo delle strutture esistenti ha vincolato la collocazione delle colonne delle nuove tettoie, connettendo le geometrie tra la sovrastruttura e il parcheggio. La tettoia principale è lunga 82 metri ed è larga 24 metri nel suo punto più ampio. Un reticolo di componenti primari e secondari, molto convenienti a livello economico, è stato sviluppato in base alle resistenze meccaniche del vetro temperato. La forma crea una separazione tra le griglie di collegamento delle sovra-strutture circostanti ed i livelli del parcheggio ed include grandi aperture per godere del paesaggio.

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In entrambe le tettoie la superficie di vetro non è continua. Il tetto non è stato progettato per essere un riparo totale in caso di pioggia, ma per un drenaggio efficace dopo una tempesta è stato inserito nel progetto un sistema di scarico, in base al quale la pioggia che si raccoglie sulla superficie di vetro viene indirizzata lungo gli elementi di acciaio fino a raggiungere le colonne cave in acciaio. Le colonne rastremate fungono da pluviali e si è preferito realizzarle in più elementi piuttosto che formarle già a cono, per motivi economici. Gli effetti della temperatura vengono assorbiti con la flessione al sistema. Il dilavamento del tetto è stato incanalato alla rete fognaria a livello del suolo. Tutti gli elementi di fissaggio, le travi della grondaia e le piastre delle travi sono state zincate a caldo e verniciate, insieme alle colonne. Ne sono risultate delle tettoie dai dettagli molto curati, una soluzione elegante, con strutture composte solo di colonne rastremate, grondaie e vetro apparentemente senza telai.

Ingegneri | Techniker Architetti | DunnettCraven Foto | James Newton (1), Alejandro Menendez (2)

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di Javier Sabadell

Riconnettere le comunità

Ponti come infrastrutture, Gabon Attraversare il Gabon significa vedere un immenso paese attraversato da fiumi, foreste e con abbondanza di fauna selvatica. Ciò che è subito evidente è la mancanza di collegamenti tra le strade più importanti che attraversano il paese. Il nuovo governo sta cercando di affrontare questi problemi con un programma di investimenti e con l'aiuto di Acciona, una società di infrastrutture con sede in Spagna. Ad Acciona è stato affidato il compito di lavorare su due percorsi ai margini occidentali e orientali del paese: Lambarene, dove 42 ponti dovevano essere sostituiti e Kelle - Akieni dove erano coinvolti 38 ponti. Il team di progettazione di Acciona ha affrontato i vari problemi adottando un concetto modulare per i ponti. Ciò ha consentito al design di adattarsi alle condizioni locali del sito consistente in campate, carico e metodi di costruzione variabile. Richiesta essenziale del cliente era che i ponti fossero progettati per avere una lunga durata senza manutenzione. La scelta dell’acciaio è stata immediata, per le sue caratteristiche di resistenza e di peso, come pure della zincatura a caldo come rivestimento necessario per fornire la necessaria protezione in un ambiente tropicale e umido. Nelle varie fasi di produzione si sono mantenute tolleranze strette per ottenere l’ulteriore obiettivo di permettere l'intercambiabilità di alcune sezioni. Data l'importanza della protezione contro la corrosione, è stato scelto un acciaio contenente livelli ottimali di silicio e di fosforo in modo di ottenere uno spessore maggiore del rivestimento zincato. Il progetto, oltre ad aver migliorato la vita quotidiana degli abitanti del villaggio, ha anche avvicinato intere comunità, coinvolgendo i lavoratori locali nella costruzione e i test di carico dei ponti.

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2 & 3 | Il team di progettazione di Acciona ha affrontato i vari problemi adottando un concetto modulare per i ponti 4 | La zincatura a caldo è stata scelta come rivestimento protettivo per fornire la necessaria protezione duratura ai ponti

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6 | Il progetto ha fornito i ponti necessari per collegare due strade ai margini occidentale e orientale del paese; Lambarene (42 ponti) e Kelle - Akieni (38 ponti)

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1 & 5 | Il cattivo stato delle vie principali che attraversano il paese causato dalla mancanza di fondi

Architetti + Foto | Acciona Infrastructures, Acciona Engineering, S.A

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Route LambarĂŠnĂŠ

Route Kelle - Akieni

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Il contributo di Fondazione Promozione Acciaio

Opificio storico Rubinetterie Bresciane, Stabilimento e sede

Il complesso ospitante la nuova sede di Rubinetterie Bresciane Bonomi si sviluppa su oltre 53.000 mq di superficie, comprendendo un opificio ed una palazzina destinata ad uffici e servizi. La volontà del Committente, operante da più di 100 anni nel settore, era quella di realizzare una sede funzionale, efficiente e sicura per i lavoratori, che potesse inoltre essere ampliata in futuro. Nato dal progetto dell’Arch. Gianfranco Sangalli, il risultato coniuga le richieste del gruppo imprenditoriale con un’architettura sobria ed elegante, sottolineata da un gioco di trasparenze e rivestimenti metallici che donano un aspetto rigoroso nelle simmetrie ma al contempo piacevole alla vista. Il polo produttivo e amministrativo è interamente contraddistinto dall’acciaio utilizzato in tutte le sue gamme di prodotto: l’opificio, che si sviluppa su 30.000 mq, è un volume monopiano che ospita le attività industriali ed un magazzino automatizzato di altezza pari a 17 m. Il capannone è caratterizzato da una struttura a shed.

Committente | Rubinetterie Bresciane – Gruppo Bonomi Progetto architettonico | Studio d’Architettura Gianfranco Sangalli Progetto strutturale | Alessandro Cominotti (c.a.), Luca Paderno (acciaio) Progetto impiantistico | Giovanni Ziletti Impresa | F.lli Arici srl Costruttore metallico | Pitra sas Foto | Massimo Crivellari


In acciaio anche i tamponamenti: pannelli sandwich e lamiere grecate microforate conferiscono linearità all’aspetto esteriore creando nel contempo giochi di riflessi cangianti durante le ore diurne e serali. Lungimirante, nell’ottica di una futura espansione del polo industriale, la predisposizione di una superficie coperta anch’essa in carpenteria metallica e di 22.000 mq di superficie, adeguabile a qualsiasi tipologia di destinazione d’uso. Adiacente all’area produttiva, la palazzina uffici ha un’impronta in pianta di 1.300 mq ed è suddivisa in due settori, il primo, di due piani fuori terra più uno interrato, è destinato a spogliatoi, mensa e servizi; il secondo settore, costituito da tre piani, è destinato alle attività amministrative, ricettive e direzionali. Il polo uffici e servizi riprende le linee geometriche dell’opificio, con rivestimenti metallici in lamiera stirata discosti dalla struttura muraria principale e sorretti da una struttura in tubolari e travi d’acciaio. Il rivestimento lascia spazio, in prossimità della mensa aziendale, ad ampie vetrature, creando giochi cromatici tra l’argento-grigio dei tamponamenti in acciaio, l’azzurro del vetro e il bianco, colore scelto per gli spazi interni. La distribuzione degli ambienti interni, fatta eccezione per i vani tecnici, è stata concepita con pareti attrezzate per consentire la massima flessibilità. Il nuovo polo rappresenta una sfida: quella di coniugare, in un periodo di crisi finanziaria, le esigenze di economia e architettura. Una sfida vinta grazie ad un sapiente dialogo tra gli attori coinvolti e grazie ad un materiale, l’acciaio, che unisce rapidità costruttiva a pregio estetico. Lorenzo Fioroni

ZINCATURA A CALDO 02|2016

Per garantire luci di 40m senza appoggi intermedi l’acciaio è risultato la scelta naturale per realizzare le strutture orizzontali con colonne in profili aperti ad H e capriate in profili angolari; la copertura a shed permette sia l’illuminazione naturale degli ambienti produttivi, sia, grazie alle doti di leggerezza e resistenza della carpenteria metallica, di ospitare pannelli fotovoltaici sui piani obliqui del tetto.


Delizia zincata

Nel 2015 si è festeggiato il 50° anniversario dello scambio ufficiale di ambasciatori tra Israele e la Germania. La Fiera Architettonica di Lendler ha creato una mostra itinerante che per l'occasione ha girato dieci città tedesche. Una identica versione ebraica ha girato in Israele. Le relazioni tedesco-israeliane sono state sviluppate nel corso degli anni in modo da riconciliare dopo le terribili conseguenze della Shoah. I pannelli hanno lo scopo di eliminare i confini tra i due popoli perché emergono simbolicamente dal terreno come grosse pietre. I materiali espositivi sono realizzati con pannelli in acciaio zincato, con immagini e testo, stampati in digitale sulla superficie. Il materiale cambia in funzione delle condizioni di luce e aggiunge valore al significato simbolico. Maggiori informazioni sono disponibili all'indirizzo: www.israelis-und-deutsche.de Mostra di Architettura / Foto | Lendler Exhibition Architecture, Berlin


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