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SAN CASCIANO NON COME RIACE
Di martina lombardo
Ainizio novembre ha avuto un breve momento di gloria mediatica, ma adesso che sono passati alcuni mesi pare che l’opinione pubblica abbia perso interesse per l’importantissima scoperta archeologica di San Casciano (provincia di Siena).
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Riepilogo brevissimamente l'evento: in questa località termale è stato identificato un antico santuario etrusco, al cui interno sono stati trovati moltissimi reperti – tra cui le famose 24 statue bronzee –che permetteranno un’ancora più approfondita conoscenza di questa civiltà che ci pare sempre così distante e misteriosa, ma su cui in realtà ormai abbiamo moltissime informazioni.
Questo è uno dei miti che abbiamo voluto sfatare con Mattia Bischeri, uno degli archeologi che stanno lavorando al sito; ci ha raccontato della scoperta, permettendoci di avere un’idea chiara a riguardo, scevra dalle iperboli e inesattezze che hanno caratterizzato gran parte della copertura mediatica dell’evento, dove i titoli “San Casciano come Riace” o “Una nuova stele di Rosetta” abbondavano. Scoprirete che la realtà dei fatti è chiaramente ben diversa e molto più complessa di così.
La conversazione però non si poteva fermare a questo, e infatti abbiamo voluto dedicare spazio anche a curiosità circa la civiltà etrusca stessa: non solo informazioni sulle loro pratiche artistiche e cultuali, ma anche sul loro abban- dono della scrittura, sul teatro, sul ruolo dei bambini nella loro società, sull'origine del popolo etrusco e non solo! date un'occhiata al nostro sito web, dove potete trovare l'intervista integrale al dottor bischeri a proposito della recente scoperta archeologica di san casciano
Come potete vedere dall’indice questa intervista occupa l’intera sezione di attualità: mi sembrava che, in un liceo come il nostro, fosse importante dare alla scoperta lo spazio che merita, oltre alle riflessioni sulla cultura etrusca in generale che credo interesseranno i pariniani.
Trovate però solo una scelta delle domande che abbiamo fatto al Dottor Bischeri: per ragioni editoriali non si è potuta riportare tutta l’intervista, che però trovate sul sito di Zabaione. Consiglio a tutti di leggere anche il testo integrale, ne vale la pena!
Due ultime cose, prima di lasciarvi alla lettura: voglio ringraziare tutta la redazione per l’impegno con cui ha curato l’intervista, e in particolare due redattori che si sono attivati in prima persona per darci l’opportunità di intervistare il Dottor Bischeri, Francesco Sciarrino e Lorenzo Vinelli.
In questo numero oltre all’intervista, l’enigmistica, e le rubriche che ormai tutti conoscete troverete anche una nuova rubrica, Acqua in bocca!, una pagina di "gossip storico", che abbiamo deciso di inaugurare con una figura particolarmente nota a noi classicisti… Buona lettura!
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Può raccontarci in tre parole l'oggetto della scoperta?
Questa scoperta ci riporta a una fase iniziale della storia del sito, un percorso affascinante e dalle origini molto antiche: lì infatti si trovavano una vasca sacra e un santuario di epoca etrusca, frequentato dal III secolo a.C. fino al III-IV secolo d.C., e queste sono le fasi che abbiamo documentato con lo scavo. Dal IV secolo in poi avviene una sorta di “distruzione controllata” del santuario: il luogo viene sigillato, la vasca sacra viene riempita con i materiali edilizi che costituivano il portico del santuario e questo viene abbandonato. Quando nel Cinquecento i Medici costituiscono il Granducato di Toscana, impiantano delle terme sul sito e al di sopra della vasca sacra viene eretto un muro: la base della struttura termale medicea. Attualmente sono visibili delle vasche, ancora utilizzate dai bagnanti, che ricalcano i vasconi dell’epoca. Per questo possiamo dire che il sito ha una straordinaria continuità storica, che va dall’epoca antica fino ai nostri giorni. L’acqua calda, che presenta evidenti proprietà terapeutiche, è stata scoperta dagli antichi, che proprio per questo hanno costruito un santuario così importante. A San Casciano ci sono una quarantina di sorgenti, sei delle quali hanno proprietà chimico-fisiche particolari. Quella del sito è la più potente, con un getto di 10-12 litri al secondo per una temperatura di 41°C.