Presentazione programma

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"L'Europa è per le donne: edizione 2014"

Con la Collaborazione di

Unione Europea – Americhe: Costruire una solida Rete Femminile Lunedi, 17 marzo 2014 15:00 – 18:00 Palazzo delle Stelline, C.so Magenta, 59, 20123 Milano

Il genocidio-femminicidio si approfondisce giorno per giorno in tutto il mondo. La Relazione della Commissione per i diritti delle donne e uguaglianza di genere del Parlamento europeo, spiega gli aspetti drammatici di questo fenomeno senza precedenti in epoca contemporanea. Se in passato lo sono state, in questo momento le donne non sono più disposte ad accompagnare il silenzio con i maltrattamenti. Grazie alla partecipazione delle donne in politica, stiamo scoprendo una solidarietà istituzionale che ci costringe ad accompagnarne le azioni; la società civile ha il compito di rafforzare queste azioni, proponendo iniziative. Nell’edizione “L’Europa è per le Donne” (2014) del Parlamento europeo, desideriamo evidenziare la situazione delle Americhe e la situazione dell’Unione Europea, presentando alcune visioni e proposte. È chiaro che quando la donna è indipendente, socialmente ed economicamente, è meno vulnerabile e si riduce la violenza di genere nelle sue varie forme. Pertanto il compito primario è incoraggiare l'educazione delle ragazze e delle giovani donne, per ridurre le gravidanze precoci, aiutandole a terminare gli studi e a perseguire i loro sogni e progetti, in modo che siano economicamente autonome e che la politica per loro sia un'ambizione possibile. Il Rapporto ci indica che il costo di questo fenomeno in Europa è stimato in 228 miliardi di euro nel 2011, cioè l'1,8% del PIL dell'UE, di cui 45 miliardi nei servizi pubblici dello Stato e 24 miliardi di perdite economiche. L'uguaglianza di genere, prezioso obiettivo, diventa irraggiungibile, non dipende dall'istruzione, non dipende dalla cultura, né dipende dalla condizione economica o status sociale dell’aggressore. Un mito che si rompe, causando grande preoccupazione in America Latina, che guardava all’Europa come un modello cui ispirarsi. Tutto questo è aggravato dalla mancata ratifica europea della convenzione di Istanbul. Nasce allo stesso tempo la forte speranza di lavorare insieme in Italia, che nel novembre 2013, a Washington, ha ratificato la “Convenzione interamericana per prevenire, punire e sradicare la violenza contro le donne, "Convenzione di Belem do Para" del 9 giugno 1984. Un atto molto apprezzato nelle Americhe. L'Unione Europea e l'America Latina stanno sottoscrivendo accordi multiparte, di associazione, il Rapporto propone che gli aiuti siano sospesi in casi di femminicidio e che gli accordi di libero commercio prevedano clausole di protezione per donne e bambine. Proponiamo alla Presidenza italiana dell'Unione europea, che inizia a luglio 2014, di creare azioni a favore di donne e bambine, promuovendo l'imprenditoria femminile come elemento chiave per l'emancipazione economica, nonché la partecipazione alla politica, contrastando la violenza contro le donne. Diventando realtà, ci permetterà di immaginare un futuro equo, senza violenza, in una società che tutela le donne e le bambine, rendendole autonome nel triangolo occidentale: Unione Europea, America Settentrionale e America Latina, regioni che sono sempre più vicine e generano benessere economico con assunzione di responsabilità.

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