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Hi-tech
COLONNINE DI RICARICA OBBLIGATORIE IN UK

Una legge per aggiungere un punto di ricarica per auto elettriche nei nuovi edifici e non solo. È la regola stabilita in Gran Bretagna e subito, a partire dal 2022, in vigore. Il provvedimento punta a spingere l’adozione di veicoli elettrici grazie a 145 mila punti di ricarica extra ogni anno. In questo modo, secondo le intenzioni del governo di Londra, nuovi punti di ricarica saranno presto disponibili in nuovi negozi e luoghi di lavoro, rendendo più facile per le persone scegliere veicoli elettrici. Il governo ha già sostenuto l’installazione di oltre 250 mila punti di ricarica, quindi le nuove regole aumenteranno il numero di oltre il 50% già nel primo anno. Tra i luoghi in cui installare le colonnine di ricarica, la legge include supermercati e luoghi di lavoro. Londra vuole vietare completamente la vendita di auto a combustibili fossili entro il 2030, dieci anni prima del previsto.
HIGH TECH
RISCHIO HACKER PER LA SUPPLY CHAIN
Dopo gli attacchi di ransomware alle aziende (computer bloccati e richiesta di riscatto) i criminali informatici puntano all’intera catena di approvvigionamento. Il nuovo trend è stato registrato nel corso del 2021 dal report di Yarix-Var Group, specializzato nella sicurezza informatica. Secondo l’analisi della società, il nuovo tipo di attacco consente un numero maggiore di possibili vittime, con l’immediata individuazione di un anello debole nella catena di approvvigionamento. L’attacco hacker di questo tipo comporta un «rischio per le infrastrutture particolarmente elevato perché sfrutta una componente insita nella maggior parte dei rapporti di fornitura, cioè il trust tra fornitore e utilizzatore del servizio». Altro dato allarmante: sul dark web si rileva un boom di carte di pagamento in vendita. Secondo la ricerca di NordVpn, sono stati individuati i dati di 4 milioni di carte di pagamento: 82 mila appartengono a italiani. Una carta di pagamento italiana hackerata ha un costo medio di circa 15 dollari sul dark web.
DIGITALE E GREEN MOTORI DEL LAVORO
Con la transizione green, entro il 2025 sei lavoratori su dieci dovranno avere competenze riguardo alla sostenibilità, oppure capacità nel digitale. Lo indica il Sistema informativo Excelsior di Unioncamere nel suo ultimo rapporto. Il mercato del lavoro, secondo la ricerca, avrà bisogno di almeno 2,2 milioni di nuove risorse in grado di gestire soluzioni e sviluppare strategie ecosostenibili (il 63% del fabbisogno del quinquennio che include anche il turnover) e di 2 milioni di lavoratori in grado di saper utilizzare le tecnologie digitali (il 57%). Ecosostenibilità e digitalizzazione saranno da subito tra i principali fattori di trasformazione per il mercato del lavoro e un ulteriore impulso arriverà grazie all’attuazione delle misure previste nel Pnrr.
ALGORITMI IN CAMPO CONTRO IL CLIMATE CHANGE
Un team di esperti della Fondazione Cmcc ed Università Ca’ Foscari Venezia ha messo a punto uno studio, Exploring machine learning potential for climate change risk assessment, che ha analizzato oltre 1.200 articoli che riguardano l’intelligenza artificiale degli ultimi 20 anni. E ha concluso che l’intelligenza artificiale può aiutare i decisori nella gestione dei rischi attuali e futuri provocati dal cambiamento climatico, anche grazie ad una migliore capacità di prevedere i rischi attesi e quantificarne i potenziali impatti. Negli ultimi anni, infatti, la comunità scientifica ha iniziato a testare nuovi approcci metodologici, tra cui il machine learning, che è una particolare applicazione dell’intelligenza artificiale per il monitoraggio ambientale. Gli algoritmi, infatti, riescono a imparare dai dati e, inoltre, possono combinare dati di diverso tipo, riuscendo quindi a valutare l’entità di un rischio tenendo conto di tutte le sue dimensioni.