b2eyes Magazine 7/2015

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B2TRADE Editoriale Il favoloso mondo del design (anche per le lac) 3 Attualità Un posto al sole per l’Italia 5 Vademecum per Silmo 2015: cosa portarsi in valigia e in mente 7 Vision Group firma lac e soluzioni 10 Design Your, va in scena la progettazione 12 Ital-Lenti, oltre mezzo secolo d’innovazione tecnologica 16 Il sunwear Fedon entra dagli ottici 20 Assogruppi: il valore aggiunto di Oxo 24 Marchon: debuttano Etro e Chloé children 26 Amarcord Dai Optical, orgoglio del Sud 28

B2STYLE Moda French Taste 34 B2EXPERT Practice management I numeri hanno sempre ragione? 42 Il nuovo capitale Chi trova un talento trova un tesoro 44 Strategie d’impresa I segreti per essere dinamici, quindi vincenti 48 Education Comunicazione e postura, le nuove frontiere del Fermi 52 B2TECH Lenti Oftalmiche Serena Autieri, al via la campagna sulle progressive 60 Varilux S, in arrivo una nuova campagna media 66

Lo Gnommero Anche l’unità sindacale aspetta Godot? 70

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Editoriale

IL FAVOLOSO MONDO DEL DESIGN (ANCHE PER LE LAC) di Angelo Magri

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abbiamo visto crescere. L’abbiamo sostenuto, difeso, raccontato, stimolato. Quando in molti, stampa di settore compresa, lo snobbavano o lo criticavano. Ora che è diventato grande, saremo i primi a rallegrarci dei suoi successi o a suggerirgli nuovi percorsi. Design Your, l’evento pugliese nato tre anni fa ad Altamura e poi trasferitosi a Bari, il prossimo ottobre celebrerà la quarta edizione con un’idea tra il folle e il geniale: inserire la lente a contatto nel novero dei prodotti di design. Non entriamo nel merito delle discussioni su cosa sia il design: ci sono già troppi soloni, anche nel nostro mondo, che ne dissertano. Gli organizzatori della kermesse barese puntano sulla progettazione come leit motiv della prossima edizione, per cui, sostengono, la lente a contatto entra di diritto in questo ambito. Come dar loro torto? In quelle dimensioni ridottissime le lac contengono professionalità, studio, know how, competenze scientifiche e industriali insieme: insomma, un elevato livello di progettazione. Può sembrare paradossale “esporle” accanto a montature da vista o da sole, ma siamo certi che a Design Your si saprà dare la giusta collocazione alle une e alle altre, senza scontentare i professionisti che visiteranno la manifestazione. Una garanzia di serietà è la presenza di Mario Panzieri, seconda generazione di una nota famiglia romana di ottici e optometristi, specializzati nella contattologia professionale: interverrà a una tavola rotonda proprio sul tema caro a lui e a centinaia di suoi colleghi. Colleghi che, per tradizione, cultura o necessità, hanno da sempre puntato oppure hanno riscoperto l’importanza anche economica della contattologia. L’obiettivo è chiaro: evitare la banalizzazione delle lenti a ricambio frequente, che comunque detengono la quota più ampia del segmento, e, al tempo stesso, valorizzare quelle di prescrizione o specialty. Utilizzando, dove possibile, le nuove tecnologie e mirando alla fidelizzazione di un portatore sempre più attratto dalle sirene della comunicazione di massa, della distribuzione liberalizzata o del risparmio online. Poco più di un mese dopo Design Your toccherà al Convegno Assottica a Roma, tradizionale incontro, ormai biennale, tra i maggiori gruppi di lenti a contatto disposable e gli ottici italiani, punto di riferimento scientifico e professionale nel segmento. Chissà se si farà tesoro dei potenziali spunti emersi da un evento precedente. Così da accogliere anche le lac nel favoloso mondo del design.

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Attualità

UN POSTO AL SOLE PER L’ITALIA Sul mercato interno il sunwear fa segnare un trend di crescita del numero di pezzi venduti nell’estate in corso, trainati dal top di gamma, come evidenziato dai dati GfK sul sell out di Angelo Magri

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opo un anno contrasOcchiali da Sole segnato dal segno GfK Panel Market Italia Trend Vendite in Unità rispetto anno precedente meno, il primo semestre del 2015 ha fatto Gen 14-Feb 14 Mar 14-Apr 14 Mag 14-Giu 14 Lug14-Ago 14 Set 14-Ott 14 Nov 14-Dic 14 Gen 15-Feb 15 Mar 15-Apr 15 Mag 15-Giu 15 +5% registrare soltanto segni positivi +3% +2% per quanto riguarda le vendite al pubblico di occhiali da sole nei centri ottici italiani. «Nel pri-2% mo semestre 2015 gli occhiali di -4% -6% fascia bassa, fino a 99 euro, ma -7% -9% soprattutto quelli top di gamma, sopra i 150 euro, hanno fatto segnare incrementi significativi, -14% pari rispettivamente a +8% e a +9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con relativo aumento delle ti – spiega Dario Lorizzo, International Account loro quote di mercato, in termini di pezzi vendu- Eyewear di GfK Retail and Technology, società specializzata in ricerche di mercato, leader in Italia per l’ottica – Il boom della fascia più alta di mercato, peraltro, è una tendenza non solo domestica, ma coinvolge un po’ tutti i principali paesi europei che monitoriamo». «A fare da traino sono stati i marchi in licenza, che oggi rappresentano un terzo del mercato degli occhiali da sole in termini di volume, con un incremento del 9% – aggiunge Lorizzo – Tengono gli housebrand (+2%), mentre mostrano un decremento a doppia cifra le private label (-11%)». Il presente documento contiene informazioni di proprietà di GfK e tali informazioni sono protette dal diritto d’autore, dal diritto sulle banche di dati e/o come segreto industriale secondo la legge applicabile. La ricezione o il possesso delle suddette informazioni di GfK non include e non trasmette alcun diritto di riproduzione, divulgazione, utilizzo o cessione delle stesse. Le presenti informazioni sono pubblicate su B2Eyes Magazine con l’autorizzazione di GfK, ma qualsiasi altra diffusione, riproduzione, divulgazione o utilizzo delle informazioni di proprietà di GfK, in tutto o in parte, privi di specifica previa autorizzazione da parte di GfK, è vietata.

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Attualità

VADEMECUM PER SILMO 2015: COSA PORTARSI IN VALIGIA E IN MENTE È una parentesi internazionale cui non si può mancare, perché è il simbolo del lusso, della stravaganza, del tutto già visto ma che è sempre diverso da prima. Come la città che lo ospita

di Nicola Di Lernia

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llora. Il biglietto aereo è già fatto. Atterro a Parigi il giorno di apertura del Silmo, venerdì 25 settembre mattina, e riparto sabato sera. Il biglietto è gratuito. Un gentile omaggio di AirFrance per i disagi subiti all’ultima edizione della fiera a causa dello sciopero dei suoi piloti. Su questo la Francia ha classe, nessuno lo può contestare. Se hanno torto non reagiscono all’italiana aggirando l’ostacolo ma ammettendo e riparando. Bene. La prenotazione alberghiera c’è. Mi metto nei panni di un ottico che va a Parigi

dal 25 al 28 settembre. Ne conosco così tanti, da così tanti anni che posso permettermi di consigliare a tanti amici e, ma sì, qualche detrattore, cosa farei al posto loro. Innanzitutto mi porterei qualcosa di tipico da casa. Io da veneziano me ne intendo. Nei miei viaggi in Cina ho sempre fatto bella figura con personaggi anche importanti dell’imprenditoria locale chiudendo il colloquio di lavoro con una piccola San Marco in miniatura o un portachiavi con murrina. Piccoli gesti particolarmente graditi dai vostri potenziali fornitori internazionali.

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Attualità Scarpe comode. Il Silmo dell’anno scorso aveva spazi molto ampi e poco adatti a tacchi e tubini alla parigina. Molti di quegli spazi erano incomprensibili ma, si sa, i francesi fanno tesoro delle loro esperienze e hanno dichiarato a gran voce che quest’anno il Silmo non sarà semplicemente una fiera: sarà il più grande flagship store del mondo dedicato alla visione. Quindi in valigia portatevi anche un piccolo dizionario italianofrancese per gestire questa novità. Carta e penna. Il Silmo si divide in quattro grandi sezioni come il grande magazzino Lafayette dei boulevard: spazio alla moda, al benessere, all’innovazione e infine alla formazione. Quattro piani sullo stesso livello. Si risparmia sull’ascensore, scale mobili e lift boy. Se posso, invece, darvi un piccolo consiglio dopo

tante chiacchiere ma non troppo scontate, vi ricordo che il Silmo è un grande cibo per la vostra mente. È una parentesi internazionale cui non dovete assolutamente mancare, pena l’assenza per un anno dei ricordi, tra l’altro, delle ostriche e delle bollicine di champagne. Il simbolo del lusso, della stravaganza, del tutto già visto ma che è sempre diverso da prima. Ecco. Questo Milano fatica a darcelo. Non ha il vezzo del turismo, non è una città obbligata a far divertire. Parigi invece sì. Ogni giorno ha l’obbligo di aprire le sue saracinesche con il sorriso, cinico, tra le labbra. E questo al Silmo lo troverete dappertutto, con ostinata professionalità e grande abilità dello stupire. E vi troverete tutto d’un fiato ad amarla. Parigi e, perché no, anche il suo Silmo che ci aiuta a raggiungerla, ancora una volta.

Uno scorcio dell’ultima edizione di Silmo (foto tratta dal sito del salone) e, sotto, una veduta di Parigi

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Attualità

VISION GROUP FIRMA LAC E SOLUZIONI Il gruppo ha creato Visio, una linea a marchio per 1.200 centri ottici affiliati che coinvolge aziende partner di importanza nazionale a cura della redazione

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artendo da un semplice restyling di prodotti, Vision Group ha realizzato, passo dopo passo, una linea che prende il nome di Visio. «Da quando il gruppo ha superato i 1.500 centri ottici affiliati abbiamo capito che dovevamo affrontare in modo ancora più impegnativo il tema del prodotto “a marchio” – afferma Irene del Prato, marketing manager di Vision Group – È cominciata, quindi, nel 2014 una completa revisione delle diverse linee di prodotti e servizi, in direzione di una linea unica, fino ad arrivare alla gamma personalizzata Visio». L’operazione è stata supportata dall’organizzazione Vision Group, che offre ai propri affiliati l’opportunità di un magazzino centralizzato e di un sito di e-commerce strettamente riservato, in grado di facilitare gli approvvigionamenti per i punti vendita. «Per realizzare questo progetto sono state coinvolte, solo per lenti a contatto e soluzioni, aziende partner di importanza nazionale – prosegue del Prato – Siamo riusciti così a comporre un’offerta in grado di rispondere al maggior numero possibile di richieste dei nostri affiliati». Per quanto riguarda le lac, la linea Visio è suddi-

Irene del Prato, marketing manager di Vision Group

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Attualità

Il prodotto a marchio rappresenta il 18,4% « degli acquisti degli italiani: per il 66% il driver principale è il risparmio, ma questo non significa necessariamente merce a basso costo, bensì poter spendere meno per ottenere gli stessi benefici offerti dagli equivalenti prodotti di marca

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Le lenti a contatto e le soluzioni della linea Visio

visa in tre tipologie, Gold, Silver e Bronze, scelta che deriva da una conoscenza delle nuove esigenze del consumatore, oltre che del mercato. «Un’interessante indagine Nielsen, pubblicata a dicembre 2014, riporta un dato significativo – spiega ancora la responsabile marketing Vision Group – Il prodotto a marchio oggi rappresenta il 18,4% degli acquisti degli italiani. Per il 66% il driver principale è il risparmio, ma questo non vuol dire necessariamente merce a basso costo, quanto la possibilità di poter spendere meno per ottenere gli stessi benefici offerti dagli equivalenti prodotti di marca».

Per il comparto dei liquidi per le lenti a contatto il gruppo ha puntato su un’ampia proposta tra formati e soluzioni commerciali, come il pratico 3x250 ml o il flight pack con due flaconi da 60 ml. «Per ultimo, ma non meno importante, una nuova impostazione grafica per tutti gli strumenti di comunicazione al consumatore costituisce un rafforzamento della riconoscibilità del marchio Visio, presente in oltre 1.200 punti vendita – conclude del Prato – Tutto questo lavoro ci ha visto impegnati negli ultimi due anni, ma possiamo anticipare che già nel 2016 seguiranno nuove ed esclusive attività».

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Attualità

DESIGN YOUR, VA IN SCENA LA PROGETTAZIONE L’edizione del prossimo ottobre, la quarta, di nuovo a Bari, non riguarderà solo il design di occhiali, ma anche quello d’impresa e persino delle lenti a contatto a cura della redazione

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l contatto diretto con gli ottici è molto importante: un designer non dovrebbe mai isolarsi, il confronto stimola, arricchisce, suscita nuove idee. Laura Rattaro vede così la propria professione e la sua collaborazione con Design Your, la manifestazione che dal 18 al 19 ottobre a Bari darà vita alla quarta edizione. «Si tratta dell’unico evento nel suo genere che propone il coinvolgimento di tutti i soggetti del settore a parlarsi e a confrontarsi per crescere insieme – spiega Rattaro - Diventa, così, momento formativo collettivo perché non affronta le problematiche in modo cattedratico o istituzionale nel modo che tutti conoscono, ma attraverso la condivisione delle esperienze e delle idee». Secondo gli organizzatori, infatti, Design Your intende creare l’humus adatto allo sviluppo della professione da tutti i punti di vista. «È di interesse per l’ottico professionista che può trovare spunti per migliorare la gestione del punto vendita attraverso strumenti quali la comunicazione con la propria clientela, il rapporto con le aziende, la consapevolezza della qualità dei prodotti. È di interesse per le aziende che possono rapportarsi in modo diretto con

le esigenze dei professionisti della visione ed è di interesse per tutte le figure legate al mondo dell’ottica», sottolinea Rattaro, che per il secondo anno consecutivo interverrà come relatrice e che svela le novità della prossima edizione.

Laura Rattaro (a destra), accanto a Luisa Redaelli, nel suo intervento all’edizione 2014 di Design Your: anche quest’anno l’evento verrà ospitato negli spazi di Impact the Hub del capoluogo pugliese

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Attualità al design, ovvero collezioni di occhiali in cui il prodotto è protagonista. La loro partecipazione non significa, però, solo mera esposizione dei prodotti, ma vuole essere propositiva per uno scambio di idee, di visioni e di concetti di estetica e design funzionali alla riflessione culturale che Design Your propone sin dalla prima edizione. Design Your è esattamente questo: da sempre intende offrire momenti di dialogo, di ascolto e racconto di esperienze, di critiche e di proposte. Quest’anno, oltre alle aziende che producono montature, saranno presenti alcune realtà per le lenti a contatto. Il concetto è quello che il prodotto di design assolve a una funzione di utilizzo, oltre che di estetica, quindi anche la lente a contatto entra nell’argomento a pieno titolo. Gli organizzatori, i tre ottici pugliesi animatori dell’evento, Sabino Bux, Michele Cassano e Costantino Gesualdo, si trovano in piena attività: sono molte, più delle edizioni precedenti, le aziende che hanno inviato l’iscrizione e prenotato gli spazi, tanto che ben poche postazioni risultano ancora disponibili. La chiave espositiva rimane sempre quella di offrire spazi uguali per tutte le collezioni, senza stand o teatrini, in modo che sia protagonista il prodotto stesso, che parlino le montature, non la costruzione scenografica attorno. Inoltre già molti ottici, veramente da tutta Italia, hanno inviato i moduli di partecipazione e il programma definitivo sarà reso pubblico a breve. Da parte mia sono sempre felice di partecipare e di confrontarmi con una realtà così vivace. Design Your 2015 parlerà, dunque, anche del design nelle lenti a contatto: quali sono i motivi che vi hanno spinto ad approfondire questo argomento e come intendete affrontarlo? Il design ha come obiettivo un miglioramento della vita delle persone, è proteso a progettare e produrre oggetti che migliorino la qualità della vita. A questo proposito anche la lente a contatto è un prodotto di design perché è studiata per consentire il miglior benessere visivo possibile. Il design studia con attenzione i materiali e le tecnologie e nelle lac la sintesi è assoluta, si applica, si trasforma, si evolve.

Sono in programma una tavola rotonda e un convegno: come verranno affrontati, nel dettaglio, i temi di questi due appuntamenti e chi sono i relatori che vi prenderanno parte? La prima volta che ho sentito parlare di Design Your ho approfondito e mi si è aperto un mondo. Design Your parla con un linguaggio diverso da quello di tutte le altre manifestazioni del settore, oserei dire che usa un linguaggio “olistico”. È così che saranno affrontati gli argomenti del prossimo convegno. Nella prossima edizione sarà di scena la progettazione. Il tema è molto ampio e si svilupperà su più fronti: dal progetto e design d’impresa, al progetto di una collezione di occhiali fino al design della lente a contatto. Nella tavola rotonda si proporrà a tutti i soggetti, associazioni, istituzioni e aziende, di discutere circa la progettualità nelle relazioni di collaborazione professionale. Luisa Redaelli parlerà di progetto e design d’impresa, di concetto di design, di progettualità nella gestione creativa per l’economia del centro ottico. Io affronterò il tema principe della mia professione, il progetto di una collezione di occhiali, come si costruiscono un’idea e una storia da raccontare attraverso il prodotto, quali sono i processi creativi e costruttivi e così via. Poi interverranno solo ottici professionisti, che porteranno le rispettive esperienze di lavoro quotidiano ai colleghi e alle aziende. Mario Panzieri esporrà il proprio pensiero sull’evoluzione e la progettazione delle lenti a contatto. Alessandro Spiezia racconterà come ha progettato oltre quarant’anni di professione, lavorando con collezioni di design, ricercando l’esclusività ed esprimendo valori originali nella relazione con i clienti. Infine Nico Caradonna porterà la propria esperienza di informazione e divulgazione tramite internet e i social nel mondo degli occhiali di design. Che tipologia di aziende parteciperà e quanti espositori sono previsti? Ci sono new entry o novità merceologiche rispetto alle edizioni precedenti? Sono invitate a partecipare aziende che compiono una ricerca di prodotto che si avvicini

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Attualità

ITAL-LENTI, OLTRE MEZZO SECOLO D’INNOVAZIONE TECNOLOGICA Nello splendido contesto dell’Alpago Cansiglio, alle soglie del Cadore, da sessant’anni l’azienda guidata dalla famiglia Polzotto si occupa della produzione di lenti oftalmiche. E oggi punta su un sistema integrato per essere sempre più vicina all’ottico di Angelo Magri

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ata nel 1955 come produttrice di sbozzi minerali per lenti, Ital-Lenti rappresenta oggi una delle realtà italiane più innovative del settore, in grado di competere con i grandi gruppi internazionali. Già negli anni ‘60 è stata fornitrice della Nasa di speciali lenti al cobalto per la realizzazione delle visiere di protezione nelle missioni spaziali Apollo. A mezzo secolo dalla sua fondazione è un’impresa con un centinaio di dipendenti e un fatturato annuo intorno ai 15 milioni di euro, realizzati non soltanto in Italia, che rimane il suo core business, ma anche grazie all’espansione sui mercati esteri, in particolare nell’est Europa, Romania e Russia su tutti. Produzione integrale, semifinito compreso, elevata

automazione dell’unità produttiva e tecnologia free form: sono tra le chiavi del successo della società di Puos d’Alpago, che ha recentemente consolidato anche la propria Paolo Marchesi, Product and struttura organizzativa. Marketing manager di Ital-Lenti «Il nostro punto di forza sono le lenti di ricetta, che grazie alla lunga esperienza e il forte orientamento alla ricerca e all’innovazione tecnologica hanno permesso a Ital-Lenti di raggiungere risultati di eccellenza, spesso anticipando il mercato con nuove soluzioni high tech – spiega Paolo Marchesi, che dal giugno scorso è il Product and Marketing manager del gruppo bellunese – Nel 2005 è stata, infatti, la prima azienda italiana a produrre lenti progressive free form con progressione sulla superficie interna, grazie a sistemi di lavorazione completamente automatizzati e a un software evoluto per il calcolo delle geometrie. Una svolta importante che ha permesso a Ital-Lenti di ottimizzare ulteriormente la propria produzione, do-

Particolare dell’unità produttiva di Puos d’Alpago

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Attualità al professionista della visione: ci vogliamo contraddistinguere, infatti, con la continua ricerca per offrire ai nostri clienti nuovi spunti motivazionali di vendita e maggiori possibilità di benessere visivo ai consumatori più esigenti», dice Marchesi.

tandola di quattro linee con impianti automatizzati e utensili flex, migliorando il servizio offerto al centro ottico in termini sia qualitativi sia logistici relativamente ai tempi di consegna». Il catalogo di Ital-Lenti risulta particolarmente ricco. «Questo per noi è un’opportunità offerta

I bestseller del catalogo

le è il sole, ma che è presente anche nella luce artificiale, in particolare quella emessa dagli schermi dei moderni dispositivi: tv, computer, tablet e smartphone – spiegano all’azienda veneta – Blublock è un trattamento specifico studiato proprio per limitare i danni che ciò comporta, grazie a un filtro trasparente che protegge l’occhio dalle radiazioni nocive. A sua volta Ice è il trattamento antiriflesso acromatico di nuova concezione che conferisce estrema purezza e chiarezza alla lente, grazie alla sua totale neutralità, particolarmente consigliata per lenti colorate». Per quanto riguarda l’aspetto più operativo dell’attività del punto vendita, Ital-Lenti ha sviluppato un sistema informatizzato che consente all’ottico di procedere all’ordine online tramite un proprio applicativo. Il software permette il controllo e la verifica immediata degli spessori in relazione al materiale scelto e al potere indicato, con la possibilità di attingere a un’ampia libreria di forme per il taglio della lente. Consente, inoltre, la definizione dei fori e delle asole per il montaggio su occhiali di tipo glasant. Questo metodo evoluto di ordinazione velocizza i tempi di consegna, trasmettendo immediatamente l’ordine al centro produttivo, e tiene costantemente informato l’ottico sullo stato di avanzamento. Inoltre riduce drasticamente i margini di errore, in quanto le specifiche vengono registrate direttamente dall’utente, guidato passo dopo passo dal sistema stesso. A sua volta It.trace è il sistema di tele bisellatura di Ital-Lenti che consente di automatizzare il processo di taglio e sagomatura delle lenti, evitando l’invio della montatura presso i laboratori di montaggio. Attraverso un computer collegato a internet e a un tracer che permette di “leggere” la montatura, l’ordine viene elaborato e trasmesso al centro di controllo, che lo elabora e lo invia alla produzione per la costruzione della lente e la sagomatura. TopCut è il sistema di taglio multiasse realizzato con frese a gestione computerizzata, «che permette di superare i limiti posti dalle tradizionali mole, consentendo la sagomatura di lenti oftalmiche per qualsiasi occhiale da sole, con un’assoluta precisione di montaggio – precisano in Ital-Lenti – La lente risulta “cesellata” per adattarsi al meglio a ogni montatura, di tipo sportivo o fashion. Al tempo stesso permette una riduzione degli spessori nelle zone periferiche della lente, nei casi ad esempio di poteri elevati da montare su calibri molto grandi. Tutte le lenti di costruzione Ital-Lenti riportano una siglatura laser invisibile (nella foto), nella parte periferica della lente, che ne garantisce la provenienza e l’autenticità».

Twice (nella foto) è la nuova lente individuale a doppia superficie progressiva: presentata all’ultimo Mido, dispone di una tecnologia che permette di aumentare in modo esponenziale l’acuità visiva in tutte le zone di visione. «Grazie alla distribuzione ottimizzata delle geometrie su entrambe le superfici Twice offre una visione periferica estremamente nitida, garantendo la più funzionale e fisiologica correzione visiva – dicono in Ital-Lenti – La difficoltà maggiore che si incontra nella progettazione della lente progressiva è quella di garantire la stessa qualità nei diversi campi di visione: per vicino, intermedia e per lontano. Grazie all’utilizzo di software innovativi, Ital-Lenti con la lente progressiva Premium HV offre il perfetto equilibrio nella distribuzione del potere tra le diverse zone di visione, così che l’adattamento dell’occhio alla lente avvenga senza creare stress e fastidi». Non solo top di gamma: anche nel segmento medio Ital-Lenti vuole offrire ai portatori più sensibili al rapporto qualità-prezzo una soluzione visiva adeguata alle aspettative. Così le tre geometrie di progressione Far, Comfort e Close costituiscono la grande possibilità di personalizzazione delle lenti Sky. Oggi, tuttavia, la tecnologia free form si applica anche alle lenti monofocali, soprattutto per correzioni particolari e per refrazioni più complesse. Extesa è una lente monofocale free form con curvatura asferica-atorica sulla superficie interna della lente, particolarmente indicata per medio alti astigmatismi ed elaborata in funzione dei parametri individuali. Per quanto riguarda i trattamenti, l’antiriflesso idrofobico Iron rappresenta la punta di diamante della gamma Ital-Lenti, con «i suoi 16 strati di trattamenti per superficie, che rendono la lente inattaccabile da sporcizia e usura del tempo», sostengono alla società di Puos d’Alpago. Clever, invece, è il trattamento intermedio di Ital-Lenti, sempre realizzato con tecnologia di ultima generazione e con il migliore rapporto qualità-prezzo. «Blublock (nella foto) è l’ innovativo trattamento Ital-Lenti che filtra parte della componente pericolosa della luce blu, la radiazione luminosa compresa tra i 380 e i 500 nm, la cui fonte naturale principa-

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OPEN DAY MAGGIO, Sabato 23 e Domenica 24 MARZO, Sabato 7 e Domenica 8 APRILE, Sabato 18 e Domenica 19 SETTEMBRE, Sabato 12 e Domenica 13

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La laurea inglese in Optometria e Pratica Clinica è conferita dalla Aston University di Birmingham ed è proposta in Italia, in collaborazione con IBZaccagnini Vision Sciences Department di Bologna. Aston è un’Università di vertice del Regno Unito con un primato universalmente riconosciuto nell’insegnamento e nella ricerca in Optometria. Il piano di studi conferisce le conoscenze e le competenze optometriche al più alto livello europeo. La Laurea rilasciata dall’Aston – cod. UCAS B510 - vale 360 crediti universitari equivalenti a 180 crediti ECTS.

Il Corso Biennale di optometria si rivolge a tutti gli Ottici abilitati attivi nella distribuzione ottica che vogliono evolvere da Ottico in Optometrista ed avere nuovi spazi professionali e una qualificazione superiore. Le modalità di frequenza e le metodologie didattiche sono state concepite tenendo conto delle esigenze di chi lavora. Il corso sarà attivato in autunno a Bologna, Torino e Venezia.

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Il Corso clinico di Contattologia, che si svolgerà dal 13 al 20 settembre 2015, affronta l’insieme dei temi della contattologia clinica sia teoricamente sia praticamente e presenta le filosofie, le soluzioni applicative più attuali oltre alle evidenze della ricerca nell’ambito delle geometrie, dei materiali e delle tecnologie strumentali.

Il Corso Superiore di Visione e Postura intende offrire ai corsisti sia le conoscenze generali riferite ad ogni ambito recettoriale sia le competenze di clinica optometrica specifiche per l’esperienza visuo-ambientale per individuare la compensazione e il relativo dispositivo ottico che permetta di mantenere la persona in un buon equilibrio e per cooperare con i vari professionisti che si occupano di problematiche posturali. La frequenza è articolata in cinque incontri a cadenza mensile per complessive 10 giornate da novembre 2015 ad Aprile 2016.

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Attualità

IL SUNWEAR FEDON ENTRA DAGLI OTTICI Lanciata la primavera scorsa esclusivamente nei suoi negozi monomarca, da settembre la collezione di occhiali da sole dell’azienda bellunese si propone anche al retail ottico, partendo da Italia e Francia di Angelo Magri

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na sinergia a tutto tondo. Così Maurizio Schiavo, direttore generale di una multinazionale con quasi un secolo di storia alle spalle, la sede principale a Pieve d’Alpago, in provincia di Belluno, filiali, uffici e unità produttive in tutto il mondo, definisce la prossima sfida della società: sviluppare nei centri ottici la collezione di occhiali da sole firmata Fedon. Come si sta sviluppando il business di Fedon nell’ottica e quali gli obiettivi a medio termine? La Fedon è presente nel retail ottico sin dall’inizio della sua lunga storia, quando gli astucci per occhiali si chiamavano portaocchiali e venivano venduti a parte. Oggi gli astucci accompagnano sempre gli occhiali e ne sono un componente insostituibile. Peraltro, nel corso degli anni, la Fedon ha ampliato la propria gamma di prodotti andando ben al di là dei soli astucci personalizzati che hanno rappresentato e rappresentano l’elemento di continuità con la sua storia. Oggi l’offerta comprende premontati, prodotti per la pulizia, piccoli contenitori multiuso, clip on, spray e molti altri accessori. La proposta di Fe-

don agli ottici è raccogliere tutti questi prodotti in un unico espositore, creato apposta per essere sufficientemente capiente, ma non troppo invasivo, con l’obiettivo di favorire una vendita d’impulso, che metta a frutto lo spazio che l’ottico ci ha riservato. Fin qui l’offerta si muove nell’alveo della tradizione Maurizio Schiavo, direttore generale dell’azienda. Poi ci del Gruppo Fedon sono le novità del 2015. Da un lato il Luxury packaging, un insieme di prodotti realizzati nel nostro stabilimento di Belluno, rigorosamente made in Italy, in pelle, pitone o coccodrillo: prodotti artigianali, contenitori di lusso per oggetti preziosi, non solo occhiali, ma anche gioielli, penne, orologi e, più in

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Attualità generale, tutti quegli oggetti che vogliamo proteggere e custodire in modo speciale. Dall’altro la prima collezione di occhiali Fedon. Abbiamo avviato la vendita degli occhiali da sole nei nostri negozi monomarca, soprattutto all’interno dei maggiori aeroporti italiani, e i risultati sono molto positivi. Da settembre avvieremo la vendita anche nel retail ottico, sia in Italia sia in Francia, e le prospettive sono certamente promettenti. Quali sinergie ci sono o possono nascere tra l’attività nell’ottica e quella negli accessori in pelle? La sinergia più evidente si materializza nella nostra collezione di occhiali. Un’offerta dedicata a chi vuole distinguersi con eleganza, a chi cerca un prodotto esclusivo, autenticamente Italiano e di qualità elevata. Gli occhiali Fedon, realizzati interamente in Italia, con materiali e componenti italiani, comprese le lenti da sole, e ricchi di lavorazioni artigianali, coniugano molto bene la pelle, che è ormai un elemento distintivo del prodotto Fedon, con l’acetato e il metallo, mescolando tecnologia e tradizione. La pelle rappresenta un elemento esclusivamente decorativo che arricchisce e dà maggior valore al prodotto. E, poi, perché non indossare un occhiale Fedon con la pelle sull’asta e sul frontale insieme a una borsa da lavoro o un trolley con la pelle dello stesso colore? La sinergia, dunque, è estetica, nel design, nei materiali, nella costru-

Due modelli della collezione sun di Fedon

zione e nella produzione: insomma, una sinergia a tutto tondo. Come valutate il recente ingresso in Borsa e quali opportunità garantisce? La quotazione all’AIM di Milano, che si affianca a quella all’Euronext di Parigi del 1998, ha rappresentato un momento di svolta nella vita dell’azienda. Diciassette anni fa l’obiettivo era l’internazionalizzazione: all’epoca l’azienda operava essenzialmente in Italia e dopo la quotazione a Parigi diede appunto l’avvio a una stagione di acquisizioni in Francia, in Germania e negli Stati Uniti e all’apertura di nuove realtà produttive e commerciali in Cina e in Romania. Ora, invece, l’obiettivo è garantire la giusta visibilità al brand Fedon. Il marchio, infatti, è relativamente giovane, ma già molto conosciuto dai consumatori più attenti e consapevoli, quelli che amano il design e la qualità dei materiali e delle finiture, quelli che cercano la funzionalità, ma vogliono che sia coniugata con il colore e la piacevolezza di un’estetica moderna e accattivante. L’apertura dei nuovi punti vendita monomarca negli aeroporti di Fiumicino, Ciampino, Malpensa, Linate, Orio al Serio, Venezia e Capodichino, nonché del prestigioso negozio in Calle Larga a Venezia città, hanno contribuito enormemente alla notorietà del brand e alla diffusione dell’immagine del nostro prodotto. La quotazione, quindi, è stata un successo: gli investitori hanno dimostrato grande interesse per il nostro piano di sviluppo.

Un esempio della Fedon Luxury Collection

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Attualità

ASSOGRUPPI: IL VALORE AGGIUNTO DI OXO Da luglio il gruppo fa parte dell’associazione che ora dà voce, insieme a GreenVision e Vision Group, a circa 2.500 centri ottici in tutta Italia di Angelo Magri

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ella nota diramata agli inizi di luglio, appena posta la firma all’intesa, dall’organizzazione presieduta da Andrea Garagnani si legge che Assogruppi Ottica «si arricchisce di un ulteriore importante tassello e finalmente afferma di rappresentare la quasi totalità della distribuzione associata». Con l’ingresso di Oxo, infatti, sono circa 2.500 i negozi di ottica che attraverso i loro gruppi partecipano all’associazione, distribuiti su tutto il territorio nazionale, con sette insegne e un giro d’affari complessivo di oltre 700 milioni di euro. «Assogruppi, quindi, conferma la propria mission di riunire imprese, associazioni e consorzi operanti nella distribuzione al dettaglio nel settore ottico, per la trattazione di questioni di comune interesse e per la gestione dei rapporti istituzionali e dei progetti che coinvolgono tutta la filiera. Ai soci è stata, quindi, affidata un’ulteriore riflessione riguardo il futuro sviluppo di Assogruppi nel 2016», sottolinea la nota. Subito dopo l’assemblea di Milano, infatti, sono iniziati i lavori intorno a tre diversi progetti con un obiettivo temporale nel medio periodo e relativi alle aree formative e informative, sia nei confronti degli ottici sia verso gli utenti finali. A settembre un’ulteriore iniziativa dell’associazione riguarda un’ipotesi di nuove acquisizioni, sempre con l’obiettivo di associare gruppi dal respiro nazionale che abbiano la mission di offrire servizi diversi ai propri iscritti, dal marketing agli acquisti, dalla logistica

alla comunicazione. Il prossimo appuntamento dei soci di Assogruppi Ottica è per l’inizio di ottobre, quando, nel rispetto del nuovo associato e del mutamento di compagine, verranno indette nuove elezioni e si discuterà dell’avanzamento dei progetti allo studio. «Finalmente possiamo affermare di riunire intorno allo stesso tavolo la parte Andrea Garagnani e Marco più consistente e importan- Carminati, rispettivamente presidente di Assogruppi te della distribuzione or- Ottica e di Oxo ganizzata», commenta Andrea Garagnani. Soddisfatto del nuovo sodalizio anche Marco Carminati, al secondo mandato da presidente del Consorzio Optocoop Italia-Oxo, circa 400 centri ottici aderenti in tutto il paese. «Sono certo che insieme potremo influenzare gli ambiti in cui siamo chiamati a operare, al fine di promuovere la nostra professione e tutelarla dai tentativi di banalizzazione provenienti sia dall’esterno sia dall’interno della nostra categoria – afferma Carminati – Oxo è un gruppo spinto dall’entusiasmo e dalla verve necessarie per dare vita a progettualità nuove: l’ingresso in Assogruppi Ottica favorirà lo sviluppo di una massa critica fondamentale in tale senso, condividendo per di più gli stessi obiettivi».

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Attualità

MARCHON: DEBUTTANO ETRO E CHLOÉ CHILDREN Con il lancio di queste due collezioni prosegue lo sviluppo di brand europei del lusso per uno dei maggiori produttori di occhiali al mondo, che fa capo a VSP Global, gruppo composto da società specializzate in vari segmenti dell’ottica di Angelo Magri

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settembre debutta la nuova collezione Etro Eyewear, a seguito dell’accordo di licenza esclusiva per la progettazione, produzione e distribuzione della linea di occhiali da sole e montature da vista siglato a ottobre 2014. «Il team del Centro Design di Puos d’Alpago ha collaborato con i designer di Etro per interpretare e realizzare una linea di occhiali sofisticata e contraddistinta dall’alta qualità del made in Italy – spiegano in Marchon Italia, la filiale nazionale di Marchon Eyewear, che fa capo a VSP Global, gruppo americano composto da società specializzate in vari segmenti dell’ottica - Tutte le collezioni Etro saranno disponibili nelle boutique a insegna propria del brand, nei più importanti department store, nei migliori ottici e negozi specializzati in tutto il mondo». Marchon rafforza, inoltre, l’offerta nel segmento bambino con il lancio, sempre a settembre, della collezione Chloé dedicata alle bimbe, alla quale si aggiungeranno a breve i nuovi modelli Lacoste junior. Nel frattempo, nell’ambito dell’impegno all’aggiornamento e all’ampliamento delle conoscenze tecniche, Marchon Italia ha siglato una partnership con l’Istituto Benigno Zaccagnini di Bologna per l’organizzazione di una serie di corsi rivolti ai

Due modelli sole per uomo della prima collezione Etro Eyewear firmata Marchon

propri dipendenti. Studiato per i collaboratori delle divisioni Sviluppo Prodotto, Design, Customer Service e Marketing e Brand, il primo corso, partito in luglio e destinato a concludersi a settembre, si articolerà in quattro sessioni: la fisiologia dell’occhio, le alterazioni e patologie oculari, la relazione tra lenti correttive e materiali di costruzione, oltre ad approfondimenti sulle relazioni tra lenti e montature, saranno le tematiche toccate. «Nella nostra mission aziendale l’attenzione alle dinamiche del benessere visivo riveste un ruolo prioritario: abbiamo, quindi, deciso di instaurare una collaborazione con il prestigioso Istituto Zaccagnini – dice Adriano De Sandre, amministratore delegato di Marchon Italia – Crediamo infatti nel valore della formazione come investimento per il futuro e riteniamo che la professionalità e le competenze dei nostri dipendenti debbano essere costantemente alimentate anche attraverso l’interazione dell’industria con scuole di eccellenza, per fornire un prodotto e un servizio sempre migliore ai nostri clienti ottici».

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Amarcord

DAI OPTICAL, ORGOGLIO DEL SUD Luglio 2015. Molfetta. Onofrio, Roberto e Isabella De Gennaro sono immobili, da qualche minuto, guardano il braccio d’acciaio che sta operando per la prima volta nello stabilimento Dai Optical. Sono soddisfatti e fieri di quest’ultima introduzione nel sistema produttivo della loro azienda e vorrebbero solo un’altra cosa in questo momento: la presenza del padre, Corrado De Gennaro di Nicola di Lernia

Come si presenta Dai Optical oggi: il suo staff, la sua struttura

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Amarcord

L’

ultimo saluto al padre è datato 10 settembre 2003. «L’immagine di nostro padre – dicono i tre fratelli e la madre Rosa – non si spegnerà mai nella banalità e quotidianità, non verrà mai considerato un ricordo ma piccole schegge nelle nostre menti». E queste parole mi accolgono all’ingresso del nuovo stabilimento Dai osservando il busto del padre insieme alle cento imprese ottiche che partecipano oggi alla presentazione dell’ultimo gioiello di questa azienda di Molfetta: una lente progressiva ultra personalizzata. Gli occhi di Corrado sembrano scorrere quell’onda lunCorrado De Gennaro, a sinistra, nell’azienda di famiglia che lavorava e ga e sorriderci. confezionava mandorle, insieme al fratello Matteo «Mio padre s’inventò la Dai – mi ricorda Roberto De Gennaro – perché l’azienda del nonno che lavorava e confezionava ne Articoli Importazione. E il destino volle che mandorle entrò in crisi. Nei primi anni ’70 era Dino s’innamorò di un occhiale che tutti noi cogià pressante la concorrenza turca sulla man- nosciamo: Ray-Ban. Fu tra i primi importatori, e dorla e iniziava la sconfitta dell’agricoltura pu- poi distributori, degli occhiali Ray-Ban e da qui gliese a vantaggio dell’edilizia». Dino, questo nacque il suo amore per l’ottica. Alla fine degli era Corrado per gli amici, aveva una famiglia anni ’80 Dino fondò, insieme a un socio, Inottica, numerosa e non si diede per vinto. Intensificò proseguendo con la distribuzione di montature i contatti con il fratello residente in America e prima, di lenti poi (risale al ’92 la distribuzione iniziò a importare ciò che riteneva utile e bello di lenti, non a caso con marchio American Opper gli italiani. Dai, infatti, sta per Distribuzio- tical), fino a che nel 1998 non decise di dar vita alla produzione di lenti oftalmiche. Dai Optical nasce a Molfetta, dove tutt’oggi è,e inizia proprio a produrre lenti da vista e da sole e lì Dino De Gennaro inizia a coinvolgere nell’azienda, oltre alla moglie, che si occupa di contabilità, anche i tre figli, che stanno terminando gli studi: Onofrio, Roberto e Isabella, da lui definita “il bastone della vecchiaia”. Dino ha così vinto la sua scommessa di partenza e ben presto l’azienda si sviluppa in un’area di oltre duemila metri quadrati. Per poi essere oggi uno stabilimento moderno e bellissimo, con quelle palme e la luce naturale che si insinua tra gli uffici, di ottomila mq che occupa oltre 60 persone. Nel piccolo e nel grande il rapporto che Dai ha Il busto dedicato a Corrado “Dino” De Gennaro, fondatore di Dai Optical, posto proprio all’ingresso dell’azienda, che si trova nella con il cliente è prima di tutto “fisico”, a volte zona industriale di Molfetta, località a una quarantina di chilometri a persino intimo. Ho due ricordi al riguardo. Nel nord di Bari

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Amarcord corso di un evento Ecm organizzato dall’impresa oftalmica, che ha sempre sostenuto la crescita formativa degli ottici della propria area di origine, mi si avvicinò un ottico che mi espresse con occhi lucidi quanto l’azienda lo avesse aiutato a risorgere sul piano tecnico e che molto di quello che aveva creato lo doveva a loro. Il secondo è sempre legato a un evento Ecm. Stavo arrivando a Bari e, speranzoso, alle 8 del mattino chiamai in azienda per lasciare un messaggio a Onofrio o Roberto. Mi rispose Onofrio dal numero del servizio clienti. Lo fa spesso, o sempre, la mattina presto è lui che prende gli ordini dei primi clienti o di quelli che hanno premura. «Per descrivere un tale legame vale una frase che abbiamo coniato tempo fa: i nostri clienti vedono il nostro

Il primo laboratorio di produzione lenti in Dai Optical: in fase di costruzione, nel 1997, e, in alto, già operativo l’anno successivo, quando fu avviata l’impresa oftalmica pugliese

sviluppo, noi vediamo quello dei nostri clienti», racconta sorridendo Roberto De Gennaro. Roberto, Isabella e Onofrio non si assomigliano ma sono in perfetta simbiosi, come se il padre li avesse programmati a ciò. Roberto si occupa del marketing, della produzione e dell’innovazione. Ha la corsa nel sangue e il suo senso agonistico lo riconosco nel centro di innovazione e ricerca che ha stanziato all’ultimo piano dello stabilimento dove ha sede, appunto, Pro. Crea, spin off di Dai Optical. Molti dei brevetti che nascono a Molfetta sono anticipazioni di ciò che addirittura le multinazionali lanceranno a breve oppure vengono venduti all’estero ad altre aziende produttrici di lenti. Onofrio è un direttore d’orchestra, l’azienda si muove nell’assoluto silenzio e pulizia con quel senso di educazione che rasenta le buone maniere in tutti i dipendenti che incontri nei corridoi. A Isabella, appena laureata, è stato affidato

Un corso Ecm organizzato da Dai Optical nel 2001: la società dei De Gennaro è da sempre attiva nella formazione, coinvolgendo anche oculisti della zona

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Amarcord lo sviluppo dell’estero, un compito impegnativo ma stimolante, che permetterà di introdurre il marchio Dai Optical in Europa. Dino ha trasmesso ai figli e ai loro collaboratori questa dedizione verso l’azienda e l’orgoglio per i suoi risultati, con un senso di appartenenza raro. Senso di appartenenza presente nei 60 dipendenti in grado di vivere l’impresa con un’affettività esclusiva e con una particolare responsabilità nei confronti dei clienti. Osservo un cavalletto da pittore posto in uno degli uffici direzionaUn collaboratore premiato, durante un meeting di fine anno, per aver raggiunto i li. Non trovo un quadro ma una tesi quindici anni di servizio ed essere così entrato nel Club Over 15 aziendale di laurea: è dell’anno accademico 2001-2002, quello che precede la morte di Dino, il titolo è “Organizzazione azien- opposte. Ci si lamenta, si aspetta che lo Stato sodale e funzioni del personale: il caso Dai Opti- stenga il tessuto produttivo. Dino era orgogliocal”. Dino era fiero di questa attenzione destata so di dire a chi glielo chiedesse che tutto quello nel sistema universitario dalla sua azienda. La che vedevano era frutto della volontà sua e dei vedeva come un preludio felice al futuro del- figli. Un modo di andare contro corrente, come la società stessa e della sua famiglia. Nel Sud, nell’occasione di donare il budget dei regaperché di Sud si parla, spesso le situazioni sono li natalizi destinati ai clienti all’Associazione Nazionale Tumori, sapendo che i propri clienti avrebbero capito. “Ecco, questo era nostro padre – osservano i due fratelli – Un uomo capace di grandi imprese, ma anche di semplici gesti, dove traspariva l’amore per tutto ciò che è vita».

In alto, il magazzino al momento dell’avvio dell’azienda pugliese 1997 e, in basso, oggi, con l’innovativo braccio meccanico, introdotto nello stabilimento lo scorso luglio

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Practice Management

I NUMERI HANNO SEMPRE RAGIONE? Nascono sia dalla razionalità sia dall’emozione: giusto, quindi, dare risalto al loro valore, ma anche alle capacità relazionali

di Nicola Di Lernia Esperto del mercato dell’ottica

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a finanza fa bene, ci riporta a terra. I numeri non hanno bisogno di motivazioni per essere compresi. La matematica non è un’opinione dicono i matematici, quel che è bianco è bianco… Eppure per me la finanza, i numeri, sono anche in parte opinione. Per due motivi. I numeri nascono dalle azioni, quindi dalla ragione, ma anche dall’emozione. Quest’ultima può ridurre o moltiplicare il risultato finale di un’operazione. Il secondo motivo è tratto dall’esperienza attuale, in cui la finanza internazionale fa credere e fa accadere le cose indipendentemente dal valore dei numeri ma semplicemente perché ciò serve.

In questo articolo andiamo ad analizzare la nostra finanza su entrambi i fronti, dando risalto sia al valore dei numeri sia alla forza del fare. Finance Il fatturato sembrava fino a poco tempo fa un metro indiscusso che stava a determinare la crescita o la decrescita di un’impresa. Allo stesso tempo, però, questo valore non è di per sé sinonimo di salute o malattia. Si può fatturare meno e guadagnare di più, si possono ridurre i costi e aumentare la liquidità, come aumentare il fatturato e ridurla se non siamo in grado di incassare i crediti. La marginalità è un indice di crescita

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Practice Management occulto ma ben sottolineato dall’imprenditore acuto. Allo stesso tempo il market share, la quota di mercato che appartiene a un’impresa ha molto da invidiare al consumer share, ovvero all’abilità di quell’azienda di avere i migliori clienti di quel mercato e non solo un numero adeguato. Quanto tempo lavoreranno con noi quei clienti? Altro fattore matematico e allo stesso tempo relazionale. Da ultimo, il concetto nuovo per l’ottica del balanced scorecard: l’abilità di condurre l’impresa attraverso processi finanziari e strategici convergenti. Lasciamo così spazio ai numeri con la consapevolezza che la parola magica di questi ultimi anni, il controllo di gestione, è solo la punta dell’iceberg per l’ottica che vuole cambiare.

pianificazione e controllo. Dal punto di vista organizzativo, il sistema di controllo di gestione è normalmente progettato e gestito da un organo posto in staff al vertice aziendale: la persona preposta a questo organo viene a volte qualificata controller, con un termine importato dalla pratica aziendale statunitense. In alternativa, il controllo di gestione può essere delegato esternamente a una figura professionale adeguata e in possesso delle informazioni aziendali secondo un codice condiviso con il titolare. Fatturato vs redditività Ebitda e Mol: due indicatori che esprimono grandezze diverse. Il Mol, cioè il Margine operativo lordo, è calcolato sull’utile prima di ammortamenti, accantonamenti, oneri e proventi finanziari, straordinari e imposte, mentre l’Ebitda, acronimo inglese che sta per Earnings before interests, taxes, depreciation and amortization, rappresenta semplicemente l’utile prima degli interessi passivi, imposte e ammortamenti su beni materiali e immateriali. L’Ebitda è importante per comparare i risultati di diverse aziende che operano nello stesso settore attraverso i multipli comparati: fondamentali, ad esempio, in fase di decisione del prezzo in un’offerta pubblica iniziale. Poiché l’Ebitda è una rapida approssimazione del valore dei flussi di cassa prodotti da una società, viene utilizzato, spesso insieme ad altri metodi più precisi e attendibili, per approssimare il valore di un’azienda. L’Ebitda può essere, inoltre, adottato per calcolare il risultato operativo di un’impresa, partendo dall’utile lordo, togliendo le imposte, gli ammortamenti, i deprezzamenti e gli interessi dell’azienda. Se i costi saranno maggiori dei ricavi, si avrà una perdita; viceversa, se figureranno dei ricavi maggiori dei costi, si avrà un utile. È un dato più importante dell’utile per gli analisti finanziari perché permette di vedere chiaramente se la società è in grado di generare ricchezza tramite la gestione operativa, escludendo quindi le manovre fatte dagli amministratori dell’impresa (ammortamenti e accantonamenti, ma anche la gestione finanziaria) che non sempre danno una visione corretta dell’andamento aziendale.

Controllo di gestione In un’azienda il controllo di gestione (o controllo direzionale) è il sistema operativo volto a guidare la gestione verso il conseguimento degli obiettivi stabiliti in sede di pianificazione operativa, rilevando, attraverso la misurazione di appositi indicatori, lo scostamento tra obiettivi pianificati e risultati conseguiti e informando di tali scostamenti gli organi responsabili, affinché possano decidere e attuare le opportune azioni correttive. Introdotto in un primo tempo nelle grandi imprese, il controllo di gestione si sta ora estendendo anche alle pubbliche amministrazioni e alle Pmi, come quelle dell’ottica. Scopo del controllo di gestione non è quello di controllare e, quindi, sanzionare i comportamenti difformi dalle regole (come si potrebbe erroneamente intendere basandosi sull’accezione prevalente che il termine “controllo” ha in italiano) quanto, piuttosto, quello di aiutare il personale a indirizzare il proprio comportamento verso il conseguimento degli obiettivi aziendali (significato, questo, che trova riscontro in una delle accezioni del termine inglese control): proprio in quest’ottica il sistema di controllo di gestione dovrebbe essere in interrelazione con il sistema di valutazione del personale e, quindi, con il sistema incentivante. Il sistema di controllo di gestione è strettamente connesso al sistema di pianificazione aziendale, tanto che di solito, sia in ambito teorico sia nella pratica aziendale, si parla di sistema di

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Il nuovo capitale

CHI TROVA UN TALENTO TROVA UN TESORO Carattere e personalità: questo fa davvero la differenza nella scelta di un candidato, anche se non dovesse possedere le competenze tecniche necessarie al ruolo da coprire

di Micaela Gariboldi e Paolo Valentini*

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irca un anno fa abbiamo deciso di condurre un sondaggio sul mercato italiano dell’ottica e, tra le varie domande sottoposte ai titolari di negozio, un paio riguardavano la ricerca e la selezione del personale. Abbiamo chiesto, tra una serie di servizi, se ritenevano importante anche “rintracciare i talenti dell’ottica della sua provincia e portarli nella sua azienda”. Il risultato è stato sorprendente: quasi il 50% ha detto no. La cosa ancora

più sorprendente è stata la risposta che abbiamo avuto: “non ne abbiamo bisogno”. Conosciamo diversi ottici, così come conosciamo tanti imprenditori sul territorio nazionale, e una simile affermazione, sappiamo per certo, non è dettata dalla presunzione, piuttosto dalla non conoscenza del valore che un vero talento selezionato, con sistemi appropriati, possa fare davvero una grande differenza in un negozio. In effetti, quando ci si occupa di ricerca e selezione del personale, può accadere di trovare persone assolutamente eccezionali. Si tratta di candidati dotati di grande carisma, appassionati e determinati a raggiungere grandi risultati, i cui aspetti umani potrebbero davvero fare la differenza per l’attività in considerazione. Poi, però, può accadere che il candidato non abbia l’esperienza o tutte le competenze tecniche adatte al ruolo per cui si sta effettuando la ricerca. È frustrante per una

* Michaela Gariboldi, socia di Open Source Management, è specializzata in risorse umane e management per le Pmi italiane. * Paolo Valentini, esperto in marketing e gestione delle risorse umane, con un focus pluriennale sul mercato ottico italiano, è titolare di I-Profile Venezia. Open Source Management opera nel mondo della consulenza aziendale. I-Profile Venezia è l’azienda franchisee di Osm per le province di Rovigo e Venezia.

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Il nuovo capitale de non crescono grazie ai “meno peggio”, ma grazie a persone eccellenti. Quindi, anche se in questo momento non si ha la necessità di assumere, ci si dovrebbe comunque guardare intorno per capire cosa il mercato del lavoro ha da offrire al proprio negozio. Si tratta di saper cogliere le opportunità, esattamente come in tutti gli altri ambiti della gestione aziendale e degli affari. Facendo così, si potranno inserire risorse dal grande potenziale e, quando si presenterà la necessità, si avrà già a disposizione una figura promettente per colmare una posizione che altrimenti rimarrebbe scoperta. Ma come faccio a capire quali sono le persone che dovrei assumere per la mia azienda, se non posso selezionare solo in base alle competenze? Tutte le professioni hanno, o dovrebbero avere, gli strumenti che permettono di valutare correttamente le situazioni e ottenere risultati eccellenti, anche gli esperti di risorse umane ne sono dotati. Alle volte non si tratta solo di tecniche per il colloquio, ma di avere anche mezzi di profilazione dei candidati così precisi da ridurre al 2% o al 3% il margine di errore nell’inserimento di persone. Noi utilizziamo il sistema I-Profile, che non è un semplice test, ma un mezzo che individua in modo pressoché impeccabile i punti forti e meno forti di un individuo in base alla funzione che deve svolgere. Grazie a questo sistema nel dicembre scorso, per il negozio di un cliente che chiameremo Fabrizio, abbiamo individuato un vero e proprio campione che ha cambiato le sorti del centro ottico in modo assolutamente positivo. All’inizio della ricerca ci si era focalizzati su figure esperte, ma le persone colloquiate non ci convincevano e, soprattutto, non ci davano la garanzia di essere quelle con cui si sarebbe voluto “lavorare per sempre”. Finché abbiamo deciso di rivolgerci anche a persone con meno esperienza e, in particolare, che fossero “belle persone”. Così abbiamo trovato un candidato con appena un anno di esperienza sul campo, ma molto brillante, volenteroso, desideroso di crescere e che possedeva anche i valori del negozio in cui si sarebbe inserito. Dall’inizio del 2015 a oggi il fatturato sta costantemente crescendo a una media del 20%. Sarà un caso? Non lo crediamo affatto: il vero cambiamento apportato all’interno del negozio ha fatto schizzare le vendite.

persona che si occupa di capitale umano, quindi di ricerca di candidati di valore, dover scartare persone così preziose. Se ci si dovesse trovare in una situazione analoga, suggeriamo di non scartare persone di questo tipo, ma assumerle comunque e cercare di trovare loro una collocazione all’interno dell’impresa. Le persone migliori, quelle in grado di aiutare a fare il salto di qualità, possono provenire da diversi contesti professionali, possono aver intrapreso diversi cammini e le loro competenze tecniche, per quanto importanti, non sono così determinanti come le caratteristiche umane. Ciò che fa davvero la differenza sono il carattere e la personalità. Quando assumi persone di questo tipo, in qualche modo verrai ripagato dell’investimento. Prima o poi capiterà che la persona che hai deciso di assumere troverà delle idee e delle soluzioni vincenti e, magari dopo qualche anno, una volta che avrà acquisito anche le competenze tecniche necessarie, potrà diventare un manager cui affidare grandi responsabilità. Con questo non stiamo dicendo che se il vostro problema oggi è trovare un optometrista formato che vi sostituisca nelle visite, si debba inserire una persona senza le competenze necessarie. Ma alle volte non è così importante che abbia tutti questi anni di esperienza o addirittura, dal punto di vista commerciale, in alcuni casi è stato più funzionale e vincente inserire persone che non venivano dal settore. È importante essere sempre alla ricerca di persone eccellenti da inserire nella propria struttura. Se non sei in ricerca e selezione per 365 giorni all’anno, quando all ti troverai in emergenza e dovrai inge serire persone vese lo locemente, sarai costretto ad acconco tentarti del “meno te p peggio”. Le azien-

La copertina dell’ultimo libro pubblicato dagli autori di questo articolo, dedicato al mercato dell’ottica

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Strategie d’impresa

I SEGRETI PER ESSERE DINAMICI, QUINDI VINCENTI Competitività, predisposizione al cambiamento e velocità di reazione alle sfide del mercato sono oggi requisiti necessari di fronte a una realtà in continua evoluzione

di Anna Gatti*

I

l valore aggiunto che viene richiesto a un’impresa ottica è la dinamicità, per anticipare le nuove tendenze e le potenziali opportunità, per modellare tempestivamente la strategia di business, per ottimizzare il ROI e tagliare i costi. Per realizzare tutto questo è fondamentale creare un modello di business intelligence, cioè un insieme di processi aziendali per raccogliere dati e analizzare informazioni strategiche, capace di far funzionare meglio il negozio di ottica attraverso l’utilizzo di specifici KPI. I KPI, detti anche indicatori di prestazione, sono parametri analitici che misurano le prestazioni realizzate all’interno dei punti di vendita. Indica-

no come si può migliorare la redditività del centro ottico e forniscono uno spaccato sull’andamento dell’attività, evidenziandone i punti di forza e le eventuali aree in cui occorre migliorare, nonché la direzione in cui si sta andando e l’obiettivo da raggiungere in un determinato periodo di tempo. Un centro ottico, infatti, è business oriented e l’imprenditore dovrà ciclicamente verificare che le sue vendite generino valore e non solo movimenti di cassa. Poiché gli indicatori di prestazione sono numerosi e utilizzarli tutti potrebbe essere inizialmente difficoltoso e a volte impraticabile, consiglio di scegliere quelli che si ritengono più appropriati a ogni realtà e coerenti con gli obiettivi che si vogliono raggiungere. Per funzionalità e necessità ho suddiviso i diversi KPI in due gruppi: gestionali ed economici (vedi Fig. 1). Iniziamo dal primo dei KPI gestionali, il traffico della clientela, ossia il numero di persone che

* Anna Gatti, consulente aziendale, titolare di A&G Studio di Bologna, specializzato nel controllo di gestione e analisi dei costi.

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2.570

N° SCONTRINI

1.714

N° PER TRANSAZIONI U.P.T.*

1,5

2. tasso di conversione

2. scontrino medio

PREZZO ACQUISTO

€ 55

3. numero di scontrini emessi

3. vendita per mq

PREZZO VENDITA

€ 135

4. customer satisfaction

4. svalorizzazione/sconto

N° VISITE

9.860

5. fedeltà del cliente

5. commerciali (promozioni e campagne sconto)

TASSO CONVERSIONE

17%

6. rotazione stock/incidenza scorte

* Unit Per Ticket

Figura 1. Indicatori di prestazione

Figura 2. Budget per indicatori

il numero di ingressi, gli orari e i giorni di maggior affluenza, il valore dello scontrino medio dei negozi della galleria (eccetto i negozi di alimentari e GDO) e altre informazioni utili e rassicuranti, come il trend positivo per affluenza di pubblico e l’obiettivo di crescita del centro commerciale per i prossimi due anni. Mi hanno spiegato, poi, il posizionamento dei negozi presenti nelle gallerie. Dal fashion all’elettronica, dalla salute al tempo libero. Così, dati alla mano, il traffico della clientela del periodo considerato e il numero degli scontrini emessi mi hanno permesso di fissare un obiettivo per il semestre successivo che ho condiviso con lo staff del negozio (vedi Fig. 2). Successivamente ho valutato le variabili che influenzano il traffico della clientela, grazie alle informazioni fornitemi dai responsabili del centro commerciale, come l’affluenza per ingresso e le informazioni relative ai competitor. Mi sono poi dedicata a curare la cultura del dato, ossia a spiegare l’importanza di ogni informazione raccolta, le modalità per utilizzare le informazioni e i possibili risultati in termini di aumento di fatturato e di fidelizzazione della clientela. Ho riproposto la vendita assistita, la cura del cliente e la sua centralità come obiettivo primario, anche in un centro commerciale: offrire professionalità e competenza, infatti, rimane importante e le performance che questo produce sono davvero lusinghiere. (continua nel n.8)

entrano nel punto di vendita in un determinato periodo (giorno, settimana, ecc.). Tale affluenza di pubblico dipende da diversi fattori: la posizione del negozio, il numero e la qualità dei concorrenti presenti nelle vicinanze, la notorietà del negozio o del marchio, l’immagine del negozio e le politiche di fidelizzazione che sono state intraprese. Tale indicatore misura, inoltre, la capacità del punto di vendita di attrarre persone e consente di capire quali sono, ad esempio, gli orari e i giorni di maggior affluenza (informazioni molto preziose per pianificare i turni del personale, ad esempio). Esaminiamo un caso reale in modo da capire operativamente come si svolge tale analisi e come si declina nel proprio business. Mi è stato affidato il controllo di gestione di un negozio di ottica posto all’interno di un centro commerciale e, dopo un’accurata analisi dei dati di vendita e la lettura dei KPI più importanti, ho fissato come obiettivo un incremento sia in termini di redditività sia di pezzi dei prodotti venduti. Il primo obiettivo, cioè l’incremento della redditività, è stato raggiunto attraverso la formazione del gruppo di lavoro. Migliorando le competenze, infatti, si creano le condizioni per concludere le vendite mantenendo prezzi più remunerativi senza scivolare nello sconto e trasferendo “cultura d’impresa” si può arrivare a risultati inattesi. Per il secondo obiettivo, cioè l’aumento dei pezzi venduti, invece, mi sono rivolta ai responsabili del centro commerciale che mi hanno fornito informazioni utilissime:

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Education

COMUNICAZIONE E POSTURA, LE NUOVE FRONTIERE DEL FERMI L’Istituto di Perugia propone per il nuovo anno scolastico due percorsi trasversali alla formazione ottica e optometrica di Angelo Magri

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on solo la professione dell’ottico è in costante evoluzione. Lo sono anche le richieste da parte degli utenti finali di consultare professionisti in grado di comprendere le necessità della persona e di essere in grado di comunicare in modo efficace con lei e con altri professionisti della salute. Da qui la scelta dell’Istituto Fermi di Perugia di inserire nella nuova programmazione didattica, oltre a quella istituzionale, anche due moduli trasversali: sulla comunicazione nella relazione di aiuto e sull’analisi posturale relativa alla prescrizione ottica e all’ausilio visivo scelto. «Il modulo sulla comunicazione sarà curato da Koci Mimoza, laureata in Scienze infermieristiche e in Psicologia dell’educazione – spiega Dino Marcuglia, responsabile del

dipartimento di Scienze della Visione al Fermi - Lo studente acquisirà le nozioni di base sulle teorie della comunicazione e, con lezioni di laboratorio ed esperienziali tra gli alunni, verranno proposte simulazioni di dialogo tra ottico e utente nelle richieste di soluzione ai problemi visivi e di approccio all’esecuzione di un esame della vista». Durante le simulazioni sarà utilizzata la tecnica della video-micro-analisi, dove il setting relativo al dialogo tra professionista e utente, tipo la sala refrazione oppure il dialogo all’accoglienza o, ancora, l’anamnesi, vengono filmate e riproposte in aula per la discussione. In questo modo vengono esplorate tutte le abilità necessarie a una comunicazione efficace e lo studente ha la possibilità di evidenziare i punti di forza e di debolezza del proprio stile comunicativo.

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Dino Marcuglia: dall’autunno 2013 è alla guida del dipartimento di Scienze della Visione presso il Fermi

Questo modulo è inserito nel primo anno del corso di Ottica e nel primo anno nel corso di Optometria al Fermi. «Il secondo modulo relativo all’analisi posturale in ambito ottico è curato da Antonio



Education Gemignani, ottico e optometrista esperto in posturologia: ha come obiettivo far comprendere all’ottico come la scelta dell’ausilio visivo e delle caratteristiche di una prescrizione possano avere una ricaduta sulla postura della persona oppure come atteggiamenti comportamentali possano influire sullo sviluppo di problemi visivi – dice Marcuglia – L’ottico, infatti, può dare suggerimenti su come correggere atteggiamenti posturali durante il lavoro su come organizzare l’ergonomia del posto di lavoro per aumentare l’efficacia degli ausili visivi consigliati alla persona. Ed è sempre più spesso chiamato a intervenire come esperto in problematiche posturali da professionisti della salute come quelli delle terapie manuali, masso fisioterapisti e osteopati, ad esempio, oppure da odontoiatri, otorini e altri ancora». Il modulo prevede una didattica orientata sulla conoscenza di nozioni di posturologia generale e sull’utilizzo di strumenti d’indagine che possono essere usati dall’ottico, come la pedana stabilometrica. «Con questo strumento si può anche valutare come l’occhiale interferisce con la postura della persona, controllando la centratura delle lenti e la calzata sul volto della persona, tutti elementi importanti per ridurre al minimo la possibilità che una cattiva esecuzione di un occhiale porti a scompensi posturali – ricorda ancora Marcuglia – È previsto l’intervento di altri professionisti che concorrono

all’analisi posturale, in modo da fornire all’allievo nozioni e strumenti comunicativi necessari per un confronto costruttivo tra professionisti, con la priorità di mettere al centro il benessere della persona». La programmazione di questo modulo è prevista al secondo anno del corso di Ottica e al secondo anno del corso di Optometria: avrà anche una sua Studiare una scolastico visioneumbro, futura L’ingresso delcon complesso struttura indipendente fermi.it diretto da Fabrizio Fornari dai due corsi, aperto a Strada Lacugnano, 67 - 06132 San Sisto (PG) Tel 075.5287441 – N.Verde 800050980 - contatti@fermi.it tutte le figure professionali sanitarie. per le attività legate al tempo Questi nuovi percorsi formativi libero. L’obiettivo che ci siamo rientrano nella filosofia dell’I- posti con il corpo docenti e in stituto Fermi, una struttura ar- accordo con la direzione, nelticolata in un moderno College la persona di Fabrizio Fornari, con funzioni anche di Student è formare un professionista in Residence per corsisti di età grado di accedere al mondo del adulta: 150 posti letto, punto di lavoro, con un know-how che lo ristorazione, quattro ettari di metta subito in grado di ademspazi verdi, palasport e cen- piere le mansioni di ottico con tro fitness indipendenti, aule la massima professionalità. La multimediali, duemila metri nostra didattica ha come prioquadrati di laboratori con tec- rità la formazione di un profesnologie avanzate e una propria sionista che, oltre ad acquisire piattaforma e-learning di ulti- abilità squisitamente tecniche, ma generazione. «Il Fermi pone abbia le capacità e una forma al centro della propria artico- mentis proiettata allo scambio lazione operativa il bisogno di culturale con altri professionirispondere alle nuove esigenze sti che gravitano nella galassia occupazionali, anche in rela- della persona con problemi vizione allo straordinario pro- sivi. Per questo siamo sensibili cesso di trasformazione che ha a stabilire una collaborazione e investito l’assetto ordinamen- un dialogo costante con la clastale e i modelli organizzativi se medico-oculistica, che, oltre del sistema formativo italiano a essere presente nel corpo – sottolinea Marcuglia – L’e- docenti, ci coadiuva nelle vavoluzione della professione di rie iniziative in progettazione e ottico segue quella del mondo, che hanno come scopo l’esecusia per quanto riguarda tut- zione di screening visivi distriti gli aspetti occupazionali sia buiti sul territorio».

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Back to office: anche gli occhi possono soffrire di stress da rientro Il rientro al lavoro dopo le vacanze estive può mettere tutti a dura prova e tornare in ufficio al ritmo di otto ore, dopo aver passato molto tempo all’aria aperta, può essere molto impegnativo, sia fisicamente sia mentalmente. Ma i vostri clienti sono a conoscenza del fatto che anche gli occhi possono soffrire di stress da rientro dalle vacanze? «Oggi le possibilità di scelta anche in fatto di lenti non si limitano alla sola marca delle stesse – spiegano gli esperti Zeiss – Sempre più vengono proposte soluzioni specifiche e ideali a soddisfare le esigenze di ogni stile di vita, da quello più dinamico a quello digitale o tradizionale. Zeiss, da sempre attenta all’evoluzione delle abitudini visive, propone una gamma completa di lenti e trattamenti che rispondono perfettamente alle sfide visive cui gli occhi sono sottoposti negli ambienti lavorativi e che possono essere un interessante argomento per stimolare l’interesse dei vostri clienti proprio al rientro dalle vacanze». Per coloro che iniziano ad accusare i primi sintomi di affaticamento visivo dovuto all’uso intensivo di dispositivi digitali, siano essi già portatori di lenti monofocali o ametropi compresi fra i 30 e i 40 anni, Zeiss Digital Lens rappresenta la scelta ideale. In un unico occhiale, indossabile per tutta la giornata, si ottiene il comfort sia nella visione da lontano, con un campo visivo completamente privo di aberrazioni, sia nella visione da vicino, maggiormente utilizzata nell’uso dei dispositivi digitali, grazie a un supporto all’accomodazione che varia da 0,5 D a 1,25 D e a un corridoio di transizione estremamente compresso, per andare incontro al naturale comportamento visivo di questi clienti. La proposta Zeiss Officelens risulta, invece, ideale per chi, già portatore di lenti progressive, è alla ricerca di un supporto più specifico che garantisca una visione del vicino e dell’intermedio molto confortevole. Tipicamente in un contesto lavorativo, gli occhi lavorano molto di più nella breve distanza quando si consultano documenti, fino alla media dove è collocato lo schermo di un pc o il collega seduto alla scrivania di fronte. Le lenti progressive, per quanto sempre più ottimizzate e create su design ultra moderni e performanti, non garantiscono mai il 100% della performance su tali distanze. Zeiss Officelens è la risposta specifica, da proporre come secondo occhiale in una logica di multiequipaggiamento. Che la scelta ricada sulla soluzione Zeiss Officelens o Zeiss Digital Lens, ridurre lo stress visivo è possibile anche grazie all’abbinamento con un altrettanto specifico trattamento contro la luce blu emessa da monitor, display Led e luce artificiale, quale DuraVision® BlueProtect. «Se vogliamo ridurre il rischio di danni agli occhi legati alla luce blu, dobbiamo farlo con grande attenzione: alcune lenti utilizzate in passato, assorbitori di luce per ridurre tutta la luce blu, non sono la soluzione adatta per contenere i rischi a essa connessi, avendo evidenziato due problemi non trascurabili – proseguono gli esperti Zeiss – Il primo è che le lenti con filtro blu bloccanti possono rendere il mondo intensamente giallo o arancione, di conseguenza non sono tollerate molto bene dai portatori di occhiali. Il secondo problema è che bloccare tutta la luce blu con le lenti potrebbe ridurre la melatonina secreta dalla ghiandola pineale durante il giorno, rendendo così chi indossa la lente assonnato e distratto. Ci troviamo quindi di fonte a un atto di bilanciamento: da un lato proteggere la retina dagli alti livelli di luce blu, dall’altro non interferire con il ciclo diurno naturale dell’attività veglia-sonno». Zeiss ha attentamente considerato questo equilibrio di requisiti e ha stabilito le caratteristiche di filtraggio del suo nuovo trattamento DuraVision® BlueProtect per riflettere le lunghezze d’onda più dannose senza interferire con il ritmo circadiano. La sua eccellente trasmissione della luce per tutto il resto della gamma di luce visibile rende DuraVision® BlueProtect un trattamento antiriflesso di elevata qualità, presentando una trasmittanza luminosa molto alta. La sua eccellente trasmissione della luce rende DuraVision® BlueProtect un trattamento antiriflesso di elevata qualità, presentando una trasmittanza luminosa molto alta. È sviluppato specificamente per persone che passano la maggior parte del loro tempo in interni e che sono esposte alla luce blu generata dagli schermi dei dispositivi a Led quali Tv, computer o tablet. Zeiss DuraVision® BlueProtect riflette parzialmente la luce blu proveniente da queste sorgenti per garantire comunque una corretta percezione dei contrasti e salvaguardare la sua preziosa funzione di regolatore dei cicli sonno-veglia. Per quanto le vacanze siano sempre molto desiderate e attese, spesso rimpiante quando volgono al termine, con le soluzioni Zeiss è possibile offrire il necessario benessere visivo per rendere più rilassante anche una giornata di ufficio, garantendo comfort e protezione non solo N7 2015 56 agli occhi, ma a tutto il corpo grazie a posture più corrette e naturali.

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Al via da settembre la promozione dedicata al benessere visivo di bambini e teenager

ESSILOR

L’attenzione di Essilor per il benessere visivo delle persone, in questo caso dei più piccoli, rappresenta da sempre un elemento importante per l’azienda. Una missione che si concretizza attraverso il costante impegno nella ricerca di tecnologie innovative che rispondano alle nuove esigenze dei portatori, ma anche attraverso iniziative mirate a sensibilizzare le persone sull’importanza di proteggere e preservare il proprio capitale visivo. Ed ecco che sino al 14 novembre torna la speciale promozione di Essilor che soddisfa le esigenze visive dei bambini, prossimi agli impegni scolastici, e pone un’attenzione particolare anche ai genitori, offrendo loro grandi opportunità da cogliere al volo. In più da quest’anno, con l’obiettivo di raggiungere un pubblico sempre più ampio di portatori, il target di riferimento interessato alla promozione sarà, oltre ai bambini, anche la fascia dei teenager. E non è tutto: le novità di prodotto e l’ampliamento della gamma lenti dedicate, consentiranno ai centri ottici partner di essere estremamente competitivi nella proposta globale ai propri clienti e di generare nuove opportunità di business. Per i bambini la promozione prevede una lente su due in omaggio a fronte dell’acquisto di una coppia di lenti Airwear Plus Junior con trattamento Crizal Prevencia, Crizal Kids UV, Trio oltre a Transitions che, novità di questa edizione, è disponibile nella versione Signature VII. Per i teenager la scelta per la prima coppia in promozione si estende anche alle lenti Airwear Plus trattate Crizal Easy e alle lenti Ormix trattate Crizal Prevencia. Per ogni acquisto di lenti in promozione sarà consegnato al consumatore un coupon, dedicato a tutta la famiglia, valido fino al 31 dicembre 2015 per l’acquisto di una seconda coppia di lenti a scelta su tutta la gamma Essilor, purché di valore pari o superiore a quello della prima coppia.

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Lenti oftalmiche

SERENA AUTIERI, AL VIA LA CAMPAGNA SULLE PROGRESSIVE L’ambasciatrice dell’azienda oftalmica parla dei centri ottici Hoya Center e anticipa le novità in programma per l’autunno a cura della redazione

S

erena Autieri svela qualcosa in più sulla campagna di comunicazione Hoya in partenza a settembre, di cui è protagonista insieme ai centri ottici Hoya Center. La conosciamo come cantante, attrice, presentatrice e modella: come si sente nella veste di ambasciatrice del benessere visivo? È un grande onore e una grande responsabilità essere l’ambasciatrice ufficiale dell’eccellenza dei centri ottici Hoya Center. Mi sono calata in questo ruolo con grande entusiasmo, soprattutto nel momento in cui ho potuto apprezzarne la qualità e la professionalità. È stato quindi una sorta di colpo di fulmine quello tra lei e Hoya Center? Senza dubbio. Ho scoperto che negli Hoya

La nuova fase della campagna “Sei Tu il Protagonista” sulle lenti progressive, in programma da settembre

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Lenti oftalmiche Center si può trovare una gamma completa di lenti per ogni stile di vita e strumenti in grado di individuare con elevata precisione la miglior soluzione visiva. Il tutto con un servizio e una professionalità allo stesso livello. Cosa fa nella vita quotidiana per prendersi cura della sua visione? Sono rimasta molto colpita da Sensity, le lenti sensibili alla luce. Sono sempre in movimento, passo rapidamente da un set all’altro, per cui apprezzo particolarmente il fatto che le lenti Sensity si scuriscano così rapidamente all’aperto, da sentirmi sempre a mio agio e proteggermi dal sole. Ha potuto incontrare i partner Hoya Center durante la serata al Palazzo del Ghiaccio di Milano del marzo scorso. Com’è andata? È stata una grande emozione presentare, insieme a Maurizio Veroli, presidente e amministratore delegato di Hoya Lens Italia, la campagna “Sei Tu il Protagonista”. Ricordo con grande piacere quell’evento. È stato appassionante essere coinvolta Serena Autieri insieme a Maurizio Veroli durante l’evento di presentazione nel lancio di qualcosa di unico e della campagna, che si è svolto il 1° marzo scorso a Milano innovativo. Ed è davvero gratificante ricevere tanto apprezzamento per la campagna di comunicazione il proprio centro ottico con una comunicache mi vede protagonista insieme agli ottici zione distintiva che li ha resi unici. A setoptometristi. tembre sarò di nuovo a fianco degli Hoya Center con una campagna innovativa che La campagna ha avuto finora un buon ci vedrà protagonisti insieme. Posso solo riscontro: ci saranno nuove sorprese anticiparvi che questa volta il focus sarà e opportunità per i centri ottici Hoya sulle lenti progressive, con un importante Center? progetto di comunicazione multimediale e Gli ottici optometristi hanno subito colto nuovi strumenti per aumentare il traffico l’opportunità di distinguersi e valorizzare sul punto vendita.

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Porsche Design Premium Dealer

Una risposta concreta per gli ottici partner del brand

Proprio un anno fa veniva lanciato il programma di fidelizzazione Premium Dealer, studiato per coinvolgere e supportare concretamente i partner ottici, rispondendo alle loro necessità attraverso servizi dedicati e prodotti unici nel design e nella tecnologia. Obiettivo principale è valorizzare il Punto Vendita Premium Dealer conferendogli prestigio e visibilità, oltre che identità di brand all’interno del negozio. Tutto ciò è possibile sia attraverso strumenti tecnologici e supporti ad hoc, quali lo shop finder sul sito ufficiale Porsche Design, che accoglie un numero sempre crescente di visitatori, sia grazie allo speciale espositore Gold Porsche Design, che permette di contestualizzare il marchio in negozio grazie a una struttura studiata per enfatizzare il suo dna di puro design al servizio della funzionalità.

Occhiale P’8618 col. A

Porsche Design Premium Dealer by Rodenstock è tutto questo e molto di più: supporti che vanno dalla giornata di presentazione del brand all’anteprima delle collezioni, dalla rotazione del prodotto ai pacchetti dedicati. Tutti strumenti che attestano la volontà di venire incontro, in modo concreto e tangibile, alle reali esigenze dei partner che scelgono il marchio. A questo proposito viene lanciato a settembre, in anteprima riservata ai soli clienti Premium Dealer, il Twin Package, lo speciale pacchetto dedicato all’occhiale P’8618 e P’8619. L’occhiale, vera e propria icona nel suo genere, presenta la possibilità di poter cambiare la mascherina, invitando chi lo indossa a creare il proprio look e stile personale a piacere. Opportunità come il Twin Package e i servizi attivi per i clienti Premium Dealer confermano la volontà dell’azienda di essere di reale supporto agli ottici, che considera la vera porta d’accesso al mondo Porsche Design per i consumatori.

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Espositore Gold Porsche Design

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Gli Hoya Center saranno protagonisti in autunno con la Campagna Progressive. Un successo che si vede!

Serena Autieri

“Finalmente vedo bene da vicino e da lontano con un solo paio di occhiali” Nei Centri Ottici Hoya Center Serena Autieri trova lenti da vista innovative che le offrono visione nitida a tutte le distanze per essere a suo agio sempre

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Settembre in famiglia la promozione di Galileo dedicata ai più piccoli e ai loro genitori La crescita e lo sviluppo del bambino influenzano anche la sua visione, talvolta con una tendenza all’ametropia e modifiche continue in direzione miopica o ipermetropica, che si stabilizzano solo attorno al ventesimo anno d’età. Questa frequenza nei cambiamenti necessita di un continuo aggiornamento delle lenti, per garantire sempre la miglior visione e lo sviluppo completo e corretto del sistema visivo. La gamma Kid di Galileo risponde perfettamente a tutte le esigenze dei bambini, anche in termini di sicurezza e protezione.

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Con l’inizio delle scuole è il momento per le famiglie di tornare a occuparsi degli occhi dei più piccoli

1. Dettagli dell’offerta riservati agli ottici partner Galileo. L’offerta comprende una coppia di lenti Galileo Kid + 1 coppia di lenti monofocali o progressive con antiriflesso gamma premium.

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• Disponibili su lenti di ricetta • Massima resistenza ai graffi (Neva Max UV) • Assoluta trasparenza delle lenti • Elevata facilità di pulizia • Protezione UV a 360° • E-SPF 10 per indice 1.5 • E-SPF 25 per indice 1.59 • 4 anni di garanzia

A settembre, con l’inizio delle scuole, è il momento per le famiglie di tornare a occuparsi degli occhi dei più piccoli, perché affrontino al meglio gli impegni dello studio e delle molte attività quotidiane. Galileo pensa a 360° al bambino e alla famiglia con un’importante iniziativa promozionale: acquistando una coppia di lenti monofocali Galileo Kid a condizioni del tutto imperdibili, i genitori potranno scegliere, entro 30 giorni, le proprie lenti monofocali o progressive Galileo con trattamento antiriflesso della gamma premium alla stessa esclusiva condizione1. Per enfatizzare la promozione, tutti gli ottici partner Galileo riceveranno un kit completo di cartello da banco, locandina e una serie di coupon da consegnare direttamente alle famiglie. Inoltre, sono disponibili banner pubblicitari e comunicazioni da condividere sui social media, con l’obiettivo di aumentare al massimo i contatti e portare bambini e genitori a occuparsi del proprio benessere visivo. L’iniziativa, di grande attrattiva per il pubblico, rappresenta anche un importante supporto commerciale per l’ottico, che potrà ampliare il proprio bacino d’utenza e, rivolgendosi al bambino, soddisfare, oggi e in futuro, le esigenze visive di tutta la famiglia. Oftalmica Galileo: da 150 anni a sostegno del partner ottico con soluzioni dedicate al comfort visivo.

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Lenti oftalmiche

VARILUX S, IN ARRIVO UNA NUOVA CAMPAGNA MEDIA Per i mesi autunnali l’azienda oftalmica conferma l’appuntamento con il grande pubblico: non mancheranno le novità che animeranno le vendite e faranno parlare della sua progressiva anche nell’ultima parte dell’anno a cura della redazione

Varilux S,

D

ue appuntamenti hanno già visto nel 2015 i centri ottici al centro della Campagna Media Varilux: un totale di 5 mila passaggi dello spot tv, 260 milioni di contatti in primavera e 130 milioni in giugno in soli 10 giorni di programmazione con la “call to action” vista-sole. Per questa nuova sfida, che prenderà il via da ottobre, Essilor ha in mente quattro obiettivi strategici da raggiungere insieme ai propri clienti: supportare la crescita di Varilux; sostenere i clienti partner nella conquista di un mercato, quello delle progressive, in forte espansione e con potenzialità ancora da “catturare”; aumentare il traffico di qualità nei centri ottici convogliando consumatori sempre più consapevoli e sensibili al benessere visivo; e contribuire allo sviluppo della notorietà del marchio Varilux attraverso una continua e costante informazione ed educazione presso il consumatore. Per conseguirli, Essilor metterà in campo altrettanti strumenti: una forte programmazione dello spot Varilux S sui principali canali nazionali, sul digitale e satellitare; un’alta visibilità sul web con varilux.it e il suo store locator; una nuova edizione della promozione “Raddoppi le tue lenti” che rimarrà attiva per quattro mesi, dal 1°ot-

tobre al 31 genda ottobre naio 2016; infine, ti dà di più! un concorso che vedrà premiati GUARDA SCOPRI COMUNICA VINCI sia i consumatori sia i centri ottici. TV WEB PROMO PREMI «La nostra idea di comunicazio- Da ottobre la progressiva di Essilor sarà di nuovo al centro della campagna ne è quella di di comunicazione avvicinarci sempre più all’esperienza d’acquisto vissuta dai consumatori – afferma Alessandra Barzaghi, marketing manager di Essilor Italia – Trasmettiamo loro concetti educativi sulla cultura del benessere visivo, sottolineiamo l’importanza di affidarsi al Centro Specialista Varilux e li avviciniamo al mondo Varilux facendone percepire l’unicità. Una filosofia che ci ha permesso di rendere fertile un terreno ricco di nuove opportunità di business per i nostri clienti. Ed ecco che, anche in autunno, continueremo a “seminare” iniziative volte a catturare l’attenzione dei consumatori senza ovviamente perdere di vista i nostri centri ottici, i quali saranno coinvolti in un fantastico concorso a premi che, oltre a far vincere i clienti finali, premierà il loro costante e importante lavoro sul campo».

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Tabù, eresia od opportunità? Vediamoci chiaro sull’innovativo servizio di “Affittasi Occhiali” L’affitto/noleggio di occhiali è una modalità commerciale complementare alla vendita, già presente per molti altri prodotti, di cui non si era mai sentito parlare fino a qualche mese fa. Il sospetto che si trattasse della solita furbizia all’italiana fu allora spontaneo: fu considerato un modo per celare articoli di bassa qualità. Le voci degli oltre 1.600 clienti che ne hanno usufruito e che stanno già rinnovando il noleggio e quelle degli ottici che erogano l’innovativo Servizio Affittasi Occhiali (oltre 50 punti vendita e in costante crescita), sembrano, però, affermare che le cose vadano diversamente e soprattutto meglio. Dati i rumor che tale Servizio sta creando il suo ideatore, l’ottico Marco Tricarico, e il direttore marketing e vendite di Affittasi Occhiali, Marco Bianchi, vogliono approfondirne alcuni aspetti. Gli occhiali in affitto sono nuovi oppure sono usati? «Noi non siamo fornitori di occhiali né un gruppo d’acquisto – riferisce Tricarico – Siamo una società che offre all’ottico la possibilità di inserire un efficace Servizio di alto valore nel punto vendita, diversificandosi e moltiplicando le sue opportunità di business. I nostri affiliati sono liberi nelle loro politiche commerciali e il Servizio Affittasi Occhiali consente di noleggiare, anziché vendere, lo stesso identico occhiale nuovo di zecca, anche delle ultime collezioni e con lenti prestigiose. Il Servizio offre vantaggi n e benefici al cliente il sul suo benessere io visivo, all’economia tto familiare (pensiamo ai are bambini) e psico-sociale tare per chi sente il desiderio o di di cambiare con più frequenza il proprio look. Ci pensavo da anni e la crisi economica delle famiglie e delle imprese mi ha incoraggiato a trovare una soluzione che portasse benefici a tutti. L’ho sperimentata lungamente prima con l’obiettivo di farla funzionare nel mio negozio e poi con alcuni colleghi pionieri. Oggi il mio punto vendita principale registra punte di 20 affitti al giorno e parallelamente ci siamo strutturati sia a livello commerciale

sia tecnologico per diffondere i vantaggi offerti dal nuovo modello di business». Cosa accadrebbe al cliente tra un anno se anziché acquistare oggi un occhiale nuovo e personalizzato, quello stesso occhiale lo affittasse? «Semplice, tra un anno avrà 4 possibilità: rinnovare il noleggio dell’attuale, rinnovare il noleggio con un occhiale nuovo, cessare il contratto senza pagare nulla oppure riscattare l’occhiale – spiega Tricarico – E volendo potrà anche riscattare la montatura e affittare un nuovo paio di lenti, magari più performanti». Dov’è la convenienza per l’ottico? «La riassumo con una mia definizione: l’affitto è per l’ottico la visione multifocale del business – afferma Bianchi – È la capacità di tornare a vedere lontano grazie a una rendita certa mensile sulla quale contare e conservare la visione da vicino con la vendita e il noleggio. Per questo abbiamo progettato nel sito, nell’area riservata all’affiliato, il primo Calendario Previsionale con il quale l’ottico determinerà con sicurezza la propria quantità di rendita mensile da affitti, di rendita destinata a raddoppiare nell’anno seguente e non solo (i nostri dati storici parlano chiaro). Quando domando a un ottico: “Quanti clienti entreranno da te e acquisteranno il 16 maggio Mar indelq 2016? E quanti invece domani?”, mi guarda in alc lamodo strano o a volte pensando alsorride, della dall’assurdità Ldomanda. Ovviamente nessuno sa rispondere e nessuno lo potrebbe fare al suo posto in quanto è il modello della vendita che non lo consente. Con Affittasi Occhiali, invece, si può rispondere con certezza. E non sottovalutiamo l’opportunità di affittare anche solo le lenti». Cosa promette Affittasi Occhiali a un ottico che si avvicina al Servizio? «Spieghiamo semplicemente i fatti e lasciamo che decida lui se e quanta rendita costruirsi - afferma Bianchi - Il servizio funziona e crea economia vera; occorre

solo la volontà di sensibilizzare e creare un mercato che prima non c’era, il sogno di ogni imprenditore. E oggi l’ottico ha questa opzione a disposizione. Quindi, ripeto, mettiamo sul tavolo i fatti razionali e la nostra esperienza, senza far leva sull’emotività che solitamente si usa nella vendita. A noi non interessa far firmare un contratto e mettere un pallino su una mappa. Ci interessa, invece, che l’ottico veda in noi un Partner e nel Servizio un’idea concreta a lui utile, uno strumento semplice, facile da comunicare, pratico e realmente funzionante per la sua attività». «È un servizio sociale per le famiglie e l’opportunità in più che cercava l’ottico per distinguersi – aggiunge Tricarico – Pertanto quando aderisce ad Affittasi Occhiali gli trasferiamo il nostro know how affinché possa testare subito il potenziale e vedere immediatamente i risultati; gli forniamo una serie di strumenti di base di marketing (fisici e online) e realizziamo per lui anche una campagna di Direct Marketing sui più potenti social media. E in questo momento non possiamo svelare alcuni sorprendenti servizi che in autunno lanceremo per consentire sempre più all’ottico un rapporto professionale e diretto con il suo cliente e i nuovi clienti». «Posso però dire – conclude Bianchi – che in questi giorni lanceremo il nuovo sito». Certo, come ogni innovazione che si rispetti anche l’affitto degli occhiali dovrà confrontarsi con vecchie resistenze culturali, ma non aspettiamoci un fenomeno transitorio, una moda o una necessità del momento. L’affitto degli occhiali è da oggi una realtà entrata a far parte delle famiglie e dei negozi di ottica. Per saperne di più basta andare sul sito www.affittasiocchiali.it o chiamare il numero verde 800 173696 o scrivere a direzione@affittasiocchiali.it


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Ci “vediamo” a settembre e ottobre?

Il mese della prevenzione visiva si duplica in D.A.I. Optical: promo e iniziative per favorire la correzione dei difetti visivi nei più piccoli

Tra i banchi di scuola e davanti al pc i difetti visivi dei bambini spesso rimangono inespressi o sono trascurati. La continua evoluzione dello stato refrattivo necessita di un monitoraggio continuo e dell’utilizzo di un dispositivo medico appropriato, in modo da garantire la migliore visione. Questo permette una vita serena e la comprensione chiara e nitida degli spazi in cui avvengono le attività quotidiane: messa a fuoco e sforzo visivo durante una lezione a scuola, osservazione della lavagna, studio o gioco al computer, valutazione e cognizione degli ambienti e della distanza fisica tra gli oggetti, ecc. Inoltre gli occhiali e l’applicazione della giusta lente, con relativo trattamento, consentono la riduzione dello stress visivo causato dall’esposizione alla luce blu emessa dagli schermi di computer, tablet, smartphone, ecc. D.A.I. Optical dedica due vantaggiose promozioni ai bimbi e ai ragazzi in età scolare: I Comobaby con lenti Hyper Asform e le lenti Glass Room con trattamento Blue Scudo®. La promozione Comobaby è dedicata al pubblico dei più piccoli e propone occhiali simpatici, colorati e super sicuri, con lenti organiche asferiche a un prezzo particolare. I Comobaby garantiscono flessibilità, leggerezza e stabilità, un appoggio a setto centrale e massima ampiezza visiva. Sono realizzati con materiali biomedicali anallergici senza parti metalliche. La promozione Glass Room, invece, è dedicata ai bambini e ai ragazzi sino ai 19 anni e offre l’applicazione del sorprendente trattamento Blue Scudo®. Infatti, acquistando una coppia di lenti, presenti nella promo, con trattamento Blue Scudo®, una lente e un trattamento saranno in omaggio. Blue Scudo® nasce dall’unione di due trattamenti storici di D.A.I. Optical: Scudo® e Blue Tech Due®, con lo scopo di mixare un trattamento indurente, antistatico, idrofobico e protettivo dai raggi UV e con antiriflesso blu riposante. L’obiettivo è quello di offrire un prodotto sicuro, resistente, facile da pulire e che soprattutto difenda dagli effetti nocivi della luce blu emessa dagli schermi, riducendo, in tal modo, affaticamento visivo, secchezza, irritazione e rossore oculare, visione offuscata e mal di testa: tutte sintomatologie che potrebbero contribuire all’aumento delle difficoltà di apprendimento.

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XVI CONGRESSO NAZIONALE DI IPOVISIONE

LOW VISION ACADEMY Presidente: Sergio Z. Scalinci Vicepresidente: Mario Bifani Vicepresidente con delega alla ricerca: Enzo M. Vingolo Segretario scientifico: Paolo G. Limoli

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Retinopatia diabetica e Ipovisione: PARTECIPAZIONE GRATUITA riservata a: Medici Oculisti, Ortottisti, Ottici Optometristi Presidenti Congresso Prof. Renato Meduri Prof. Nicola Pescosolido

come conservare e potenziare la visione residua Roma, 2-3 ottobre 2015 Hotel Courtyard by Marriott Rome Central Park Via Moscati, 7 Roma

Comitato scientifico Federico Bartolomei (Bologna) Mario Bifani (Napoli) Paolo Carelli (Napoli) Rocco Di Lorenzo (Palermo) Roberto Iazzolino (Milano) Paolo Giuseppe Limoli (Milano) Luigi Mele (Napoli) Filippo Romani (Bologna) Sergio Zaccaria Scalinci (Bologna) Lucia Scorolli (Bologna) Duilio Siravo (Pisa) Enzo Maria V ingo olo lo (Roma) (Ro oma ma) ma) Vingolo

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Lo Gnommero

ANCHE L’UNITÀ SINDACALE ASPETTA GODOT?

di Sergio Cappa

“Quello che non ho è una camicia bianca/ quello che non ho è un segreto in banca/ quello che non ho sono le tue pistole/ per conquistarmi il cielo per guadagnarmi il sole/ Quello che non ho è di farla franca/ quello che non ho è quel che non mi manca/ quello che non ho sono le tue parole/ per guadagnarmi il cielo per conquistarmi il sole”. Quello che non ho è il decimo album, scritto in collaborazione con Massimo Bubola, inciso da Fabrizio de Andrè nel 1981. Il tema dell’album è il confronto tra due popoli, i sardi e i pellerossa, per certi versi affini e per certi altri molto diversi, entrambi minacciati dagli invasori esterni. Il primo brano, che dà il titolo all’album e dotato di un

ritmo che richiama il blues, mette in evidenza le differenze tra i popoli autoctoni e quelli considerati gli “oppressori”, rappresentate dalle cose che non si hanno. A luglio, a Palazzo Madama, si è svolto un incontro tra alcuni ottici indipendenti e un paio di senatori per confrontarsi su possibili modifiche alla normativa sui premontati. Durante le prime fasi della presentazione si è fatto esplicito richiamo all’unità professionale, manifestamente assente quanto un convitato di pietra più volte richiamato. Se l’ottica italiana rinasce sul finire dell’Ottocento in Cadore, l’unità sindacale prende virtualmente corpo solo nel secondo dopoguerra, ma oltre mezzo secolo dopo ancora si constata la frammentazione

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atomizzata della categoria: sigle di associazioni orgogliosamente di nicchia rappresentano propri convincimenti mentre una sfrangiata e anonima base setaccia il quotidiano di sopravvivenza con logiche di propria bottega. “Quello che non abbiamo” è, nei grandi numeri, l’orgoglio d’appartenenza a una professione che viene ancora declinata al privato interesse, ma “quel che non ci manca” è la potenzialità, numerica, associativa e culturale, per essere il front office sanitario della visione in un futuro prossimo. Il salvifico Godot non arriverà continuando a riciclare solo il principio di prestazione e Vladimiro ed Estragone continueranno a rimpallarsi iniziative e responsabilità.


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