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Editore Fge Srl Fabiano Gruppo Editoriale Reg. Rivelle, 7/F 14040 Moasca (AT) Tel. 0141 1768908 - Fax 0141 1768900 info@fgeditore.it Pubblicità Ferdinando Fabiano f.fabiano@fgeditore.it Cell. 335 5654574 Direttore responsabile Angelo Magri a.magri@fgeditore.it Redazione Francesca Tirozzi f.tirozzi@fgeditore.it Grafica e impaginazione Meloria Stampa Giuseppe Lang - Arti Grafiche S.r.l. Via Romairone, 66/N 16163 Genova (GE)

B2TRADE Editoriale Soi, il dritto e il rovescio 3 Attualità Europa, sell out stabile ma a macchia di leopardo 4 Vision up-to-date: Mido è anche formazione 6 Aston-Zaccagnini: l’optometria doc arriva in Italia 8 Visionottica Sanluri, una “piattaforma relazionale” 12 E tu sei un ottico che vince, pareggia o perde? 14 Oxo vede bene… naturalmente 18 Quel certo modo… 20 Irsoo: l’ipovisione e le sue implicazioni 24 Il magazzino di un centro ottico: come gestirlo 30 Amarcord Germano Gambini, il designer 34 B2STYLE Moda Aviator evergreen 40 Camo look 42 Mask on 44 B2EXPERT Meditazioni Una professione che comunica benessere 46 B2TECH Lenti oftalmiche Essilor: con Organising Vision rischio errore vicino allo zero 52 Rodenstock: quelli di Mido sono stati… Sunny Days! 56

Registrazione presso il Tribunale di Milano N. 293/2009 in data 17 giugno 2009 Registrazione R. O. C.: 18653 € 1,80 - Copia omaggio

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Editoriale

SOI, IL DRITTO E IL ROVESCIO di Angelo Magri

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ome un abile tennista, Matteo Piovella, presidente della Società Oftalmologica Italiana, ha “assestato” due colpi decisivi in meno di un mese. Alla fine di febbraio l’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha imposto a Novartis e Roche una multa complessivamente superiore ai 180 milioni di euro, in merito alla vicenda Avastin-Lucentis, per la loro politica di cartello nei confronti di questi farmaci contro la maculopatia senile. Ne hanno parlato stampa, televisioni e web, alcune procure hanno avviato indagini sulle due case farmaceutiche e ora anche il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, sta valutando le misure da prendere. La sentenza dell’Antitrust è arrivata anche e soprattutto grazie al lavoro, fatto di ricerche, carte bollate e conferenze stampe, della principale associazione italiana degli oftalmologi negli ultimi due anni. Due anni in cui la nostra testata, tramite il proprio sito web e il quotidiano online, ha seguito con attenzione l’evolversi del quadro, dato il delicato riscontro sociale che riveste, coinvolgendo circa un milione di italiani, di cui centomila già in cura. A metà marzo, il Consiglio Direttivo della SOI ha ufficializzato l’uscita da Commissione Difesa Vista. Una notizia peraltro annunciata alla fine di novembre 2013, quando lo stesso Piovella, in un’intervista a b2eyes TODAY, anticipava le motivazioni che lo stavano spingendo non solo a prendere tale decisione, ma anche a dare vita a una Fondazione, “Insieme per la vista”, finalizzata alla prevenzione e all’informazione dei cittadini. Intervista cui è seguita una decisa replica da parte del presidente di CDV, Vittorio Tabacchi. La decisione dell’associazione degli oftalmologi è arrivata a pochi giorni dalla conclusione de “I Mesi della Vista”, tour di sensibilizzazione promosso proprio da CDV (con la collaborazione e la presenza della stessa SOI), che dall’ottobre scorso sino ai primi di marzo ha realizzato quasi duemila controlli visivi gratuiti in dieci città italiane. Non sta a noi giudicare se la Società Oftalmologica Italiana abbia fatto bene o male a uscire da CDV. Di certo, si tratta di una battuta d’arresto sulla strada del dialogo e dell’interdisciplinarietà che da un po’ di tempo oculisti, ortottisti, optometristi e ottici cercano di portare avanti, con risultati anche lusinghieri, ma forse più sul territorio che non ai loro vertici. Di fatto oggi ci troviamo con due realtà, CDV da un lato, che ha già annunciato di proseguire e addirittura ampliare l’iniziativa “I Mesi della Vista”, peraltro sempre con un contributo di oculisti, quelli di Vision+ Onlus, e la nuova Fondazione di Piovella dall’altro. E, al di là delle dichiarazioni di una possibile collaborazione, difficilmente realizzabile ora, il rischio è che a farne le spese sia proprio l’utente finale, già abbastanza confuso su competenze e opportunità offerte dalla cosiddetta filiera della visione. Oppure lo stesso utente potrebbe trarre giovamento da una più ampia offerta d’informazione e di sensibilizzazione sulla salute oculare e sul benessere visivo: ma, in tal caso, non sarebbe valsa la pena trovare un punto d’incontro, anziché offrire l’ennesima prova di forza e provocare una rottura?

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Attualità

EUROPA, SELL OUT STABILE MA A MACCHIA DI LEOPARDO Secondo i dati presentati da GfK a Mido, all’interno dei 15 miliardi di euro di fatturato dei centri ottici in Italia, Spagna, Germania e Francia, il sole è in flessione, mentre il vista evidenzia un trend positivo, con le lenti oftalmiche in crescita del 2,6% di Nicoletta Tobia

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2013 per le lenti oftalmiche (+2,6% a valore), con un tasso di sviluppo superiore rispetto a quello degli anni precedenti (nel 2012 la crescita era stata dello 0,5% e nel 2011 dell’1,3%). Gli occhiali da sole, invece, hanno chiuso l’anno a -3,8% a valore, laddove il trend 2012 era stato -5,2%. Le montature, infine, hanno registrato una flessione dell’1,4% a valore, mentre nel 2012 si erano mantenute stabili. «Ancora una volta, come lo scorso anno, in Italia faticano le licenze. Le scelte dei consumatori convergono verso prodotti di marche dei retailer. L’attenzione alla spesa per un bene accessorio è sempre alta – ha dichiarato Gianni Cossar, Global Director della divisione Ottica di GfK Retail and Technology, in una nota diffusa alla conferenza stampa pre Mido - Di senso opposto, invece, la tendenza del mondo vista. Lenti oftalmiche e montature nel complesso registrano buone performance. Stabili le lenti a contatto e i liquidi, un comparto estremamente sensibile all’innovazione di prodotto e di tecnologia. Nuovi lanci e nuovi materiali sembrano rivitalizzare la sensibilità dei consumatori verso quest’area del mercato».

l mercato dell’ottica nei principali paesi europei, cioè Italia, Spagna, Germania e Francia, ha chiuso il 2013 con un giro d’affari di oltre 15 miliardi di euro confermandosi stabile, con un trend di poco inferiore all’1% rispetto all’anno precedente. È quanto evidenziato dai dati di vendita del panel ottici, presentati da GfK, società attiva nel settore delle ricerche di mercato, in occasione della conferenza stampa di presentazione dell’ultimo Mido e, durante la fiera, in un evento all’OttiClub. Il comparto, come già emerso l’anno scorso, presenta andamenti differenti: da un lato Italia (-1,8%) e Spagna (-0,5%) che chiudono in flessione lievemente negativa a valore, dall’altro Francia e Germania che registrano trend positivi, sempre a valore, con un incremento dell’1,7% in entrambi i paesi. Secondo l’analisi di GfK, i prodotti del comparto vista (lenti a contatto, liquidi per la manutenzione e lenti oftalmiche) sono ancora in crescita. In particolare, il segmento delle lenti a contatto e dei liquidi segna +1% a valore, confermando così il trend positivo del 2012. E positivo è anche il bilancio

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Attualità

VISION UP-TO-DATE: MIDO È ANCHE FORMAZIONE Tre giornate di aggiornamento professionale all’insegna dell’interdisciplinarietà: la formula del programma proposto per il secondo anno consecutivo da FGE si è rivelata ancora una volta vincente di Angelo Magri

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a seconda edizione di Vision up-to- no scorso, ancora una volta è stata domenica la date, il programma formativo propo- giornata trainante, grazie anche alla rinnovata sto dalla Fabiano Gruppo Editoriale a iniziativa del “Treno per Mido”, che ha portato Mido dopo il successo del 2013, ha con- in fiera circa 500 ottici del centro-nord Italia: fermato l’interesse e l’importanza in fiera di uno sala piena in occasione delle plenarie ed esauspazio di alto livello dedicato all’aggiornamento rite le salette da venticinque persone per i corsi di ottici e optometristi, all’insegna dell’interdisci- pratici. E se le sessioni plenarie hanno ribadito plinarietà. Nelle tre giornate della manifestazio- la propria forza attrattiva anche il lunedì, nella ne fieristica, infatti, si sono alternati esperti della stessa giornata è leggermente calato il numero classe medica e dell’area tecnica, in otto sessioni dei partecipanti ai corsi pratici, in linea, del replenarie e altrettanti corsi pratici, spaziando da sto, con l’andamento degli ingressi a Mido nella terza giornata tematiche stretdi fiera. tamente legate Con questa sealla professioconda edizione fino alle opne, comunque, portunità offerVision up-tote oggi dalla date ha consocomunicaziolidato la prone, dalla conpria posizione sulenza d’imdi punto di rimagine e dalla ferimento nel capacità di far panorama forquadrare i conmativo dell’otti all’interno di tica a livello un centro ottiDa sinistra, i relatori Antonio Calossi, Giancarlo Montani e Silvio Maffioletti su “Lenti oftalmiche nazionale. co. Come l’ane lenti a contatto: le novità 2014”, una delle sessioni plenarie di Vision up-to-date del 2 marzo

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Attualità

ASTON-ZACCAGNINI: L’OPTOMETRIA DOC ARRIVA IN ITALIA All’ultimo Congresso Interdisciplinare di Bologna, nel febbraio scorso, la Aston University di Birmingham ha lanciato un corso di laurea in Optometria nel nostro paese, in associazione con l’Istituto Zaccagnini a cura della redazione

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LA VOCAZIONE INTERNAZIONALE DELLO ZACCAGNINI Il nuovo corso è stato inaugurato il 9 febbraio al XVII Congresso interdisciplinare “Età, Lavoro, Nutrizione e Visione”, alla presenza dello staff dell’Aston University coinvolto nella collaborazione: ne facevano parte James Wolffsohn, Deputy Executive Dean, LHS, Fiona Lacey, Associate Dean of International Development, LHS, e Shehzad Naroo, Senior Lecturer in Optometry. Aston University ha dato il via libera alla collaborazione dopo un periodo di controlli e verifiche, durato tre anni, per valutare se la qualità e gli standard didattici dell’Istituto Zaccagnini consentissero la realizzazione di un corso di laurea, che si svolgerà a partire dal 3 ottobre nella School of Life & Health Sciences (LHS) e sarà denominato “BSc Optometry and Clinical Practice (with Honours)”; e che avesse gli stessi crismi qualitativi di quelli effettuati in Inghilterra secondo le regole della Quality Assurance Agency, cui è uniformato tutto il sistema accademico inglese. «Le relazioni tra l’Istituto Zaccagnini e il mondo accademico internazionale nascono nel momento in cui la scuola bolognese decise di farsi promotrice di un Congresso interdisciplinare – dice Righetti - Molte delle discipline connesse alla cura e qualità della visione sono nate o si sono sviluppate nei mondi professionali accademici anglosassoni, per cui fu

el Regno Unito le istituzioni universitarie censite e valutate nel 2013 sono state 124: alcune sono molto antiche e famose, come Oxford o Cambridge, e, per l’economia, la prestigiosa London School of Economics. IL SISTEMA UNIVERSITARIO INGLESE E LA ASTON UNIVERSITY Le classifiche degli atenei mondiali sono redatte da molte istituzioni, in particolare dai giornali, e la loro ragione d’essere è che, anche quando sono sostenute dallo stato, debbono garantirsi la sopravvivenza con la qualità dell’istruzione che erogano e l’equilibrio delle gestioni. Per le istituzioni universitarie attrarre studenti da tutto il mondo e, soprattutto dai paesi emergenti, è diventato sempre più cogente e nella scelta che questi fanno nel decidere in quale università studiare le classifiche giocano un ruolo decisivo. «La Aston University, secondo The Complete University Guide Independent-Trusted, è fra le prime trenta del Regno Unito e ha due primati: uno nel posizionamento del corso in Optometria e l’altro, riconosciuto anche dall’autorevole Guardian, di università che colloca al lavoro i propri laureati nel tempo più breve, primato che l'accomuna allo Zaccagnini», spiega Giorgio Righetti, direttore dell’Istituto Zaccagnini.

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Attualità giocoforza invitare come relatori studiosi e profes- punto di vista dell'esperienza di studio e professionisti che da lì provenivano. Dai contatti per il sionale, ma anche di vita, ha la partecipazione al Congresso al coinvolgimento in corsi di formazio- terzo stage che si svolge a Birmingham, fra il sene di matrice optometrica, sempre aperti al con- condo e il terzo anno del corso – sostiene Righetti tributo e al confronto con le altre discipline, tra - Durante le quattro settimane di permanenza gli cui l’oftalmologia, l’ortottica, la farmacologia e la studenti potranno completare le loro conoscenze psicologia, il passo fu breve; come è stata conse- dell’optometria entrando nell'applicazione delle quenziale la trasformazione della collaborazione pratiche cliniche connesse a diretto contatto con i episodica con l’optometria della Aston University pazienti e compiranno una full immersion nel sistein tali ambiti nella realizzazione di un corso uni- ma universitario inglese e nella vita del campus. Risiederanno in stanze individuali dotate di tutti i versitario residente in Italia». servizi per svolgere una vita autonoma, nelle StuIL CORSO DI LAUREA La titolazione del corso sta a indicare che si tratta dent’s Residences della Aston Triangle, cioè il topodi un corso di laurea triennale inglese (Bachelor of nimo della vasta area occupata dall’università nel Sciences) in Optometria il cui piano degli studi, a centro di Birmingham, in cui si trovano, oltre a tutte parte un modulo dedicato all’insegnamento della le strutture per la didattica, anche le cliniche, la lingua inglese, comprende solo materie, esercita- biblioteca, attrezzature sportive di ogni tipo e perzioni e clinica in ambito optometrico. Gli studenti fino due pub; e si troveranno a convivere con gli seguiranno la maggior parte del corso a Bologna, studenti di tutto il mondo che frequentano i corsi, ma la laurea verrà conferita dalla Aston University anche di lingua, che offre l’istituzione universitaria a Birmingham. La dizione “Clinical Practice” (pra- che li ospita. Una straordinaria occasione per affitica clinica) ricorda che il corso comporta lo svolgi- nare l’inglese, dunque, attraverso la pratica quomento di attività cliniche su pazienti nella clinica tidiana dello studio e del contatto con i pazienti e del campus dell’università a Birmingham sotto la nelle relazioni con gli altri studenti e la città». direzione e il controllo di tutor inglesi. Tutto il si- Il direttore dell’Istituto Zaccagnini ricorda, inoltre, stema didattico, di valutazione e di esami, è sta- che «il lancio di questo corso, introducendo nel to organizzato e strutturato in modo da riprodurre nostro paese un titolo in Scienze e Pratiche optometriche, conseguito in le stesse condizioni e gli Italia in un ambiente distessi effetti del corso efdattico-scientifico di altisfettuato a Birmingham. simo livello, è destinato a Gli studenti saranno, insegnare un punto di svolfatti, iscritti in Inghilterra ta nella storia e nell’evoe in Italia e avranno gli luzione dell’optometria e stessi diritti e doveri dei a mettere a disposizione colleghi studenti che sedi chi è attivo nel mondo guono l’intero corso nel dell’ottica, o vi si vuoRegno Unito. L’insegnale inserire, un attributo mento e lo studio avvenqualificante, premessa gono in lingua inglese, indispensabile per l’amcon il sostegno dei corsi pliamento e la qualificadi lingua centrati sull’Opzione professionale, resa tometria, organizzati sempre più necessaria dall’Istituto B. Zaccagnini Da sinistra: Wolffsohn (Aston University), dal crescente contesto IBZ. «Un significato par- Righetti (Istituto B. Zaccagnini), Helen Griffiths, Executive Dean, LHS, Aston University, Naroo e Lacey (Aston University) competitivo». ticolare e un valore dal

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VISIONOTTICA SANLURI, UNA “PIATTAFORMA RELAZIONALE” Enrico Pes, giovane e dinamico imprenditore nel settore dell’ottica, ha recentemente inaugurato nel comune sardo, a metà strada tra Cagliari e Oristano, il suo secondo centro VisionOttica a cura della redazione

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ia nella realizzazione degli spazi sia nell’of- Altro spazio è quello dedicato alla vendita assistita in ferta di prodotto, VisionOttica Sanluri è un cui si comunica in modo diretto, a partire dalla frase centro ottico pensato come luogo in cui il sulla parete “Ti diamo più di quel che vedi”, la filosofia consumatore possa vivere un’esperienza dei centri ottici VisionOttica legata al servizio certificato stimolante e soddisfacente - spiega il titolare, Enrico e alla vicinanza al cliente, soprattutto dopo l’acquisto. Pes - Con questa prospettiva vengono gestite quoti- Un esempio è il SOS - Servizio Occhiali Sicuri, il prodianamente le molteplici attività che si svolgono al gramma certificato e gratuito di assistenza post vensuo interno, perché tutto sia riconducibile all’unica dita che racchiude una serie di garanzie e vantaggi che rendono l’acquisto più sicuro: dal servizio antifinalità di costruire solide relazioni con i clienti». I 400 mq su cui si estende VisionOttica Sanluri sono furto e antismarrimento al riassetto gratuito; dalla suddivisi in “universi” dedicati al genere, all’età e garanzia di adattamento all’antirottura fino a sconti allo stile di ciascuno. Un occhio di riguardo è rivolto, e agevolazioni offerti in un’area riservata del sito viad esempio, agli sportivi, con l’offerta di specifiche sionottica.it in collaborazione con diversi partner. soluzioni ottiche in base allo sport praticato (dal tiro Presente, infine, lo shop in shop OcchiOlini, uno spaal piattello, al golf, al ciclismo), ma anche a una serie zio dedicato ai bambini al quale si accede attraverso di articoli di abbigliamento e accessori in un’ottica di una porta di ingresso a loro misura. «I bambini vanno educati sin da subito all’imcompletamento del look. portanza del benessere visi«Un’innovativa attività di vo senza trascurare anche il cross-selling che andrà sviloro ruolo di decisori in merito luppandosi nel tempo per a dove e come effettuare l’accreare un’esperienza di shopquisto», afferma Pes. Un’altra ping che vada oltre la sempliscelta in linea con la filosofia ce offerta di un buon rapporto VisionOttica che con il nuovo qualità-prezzo sul prodotto SOS - Servizio Occhiali Sicucontinua Pes - L’acquisto deve ri Bimbo, mette a disposizioprocurare una sensazione ne un’assistenza post vendiestremamente positiva che ta specifica sui prodotti per porti le persone a parlarne L’interno di VisionOttica Sanluri bambini 0 a 10 anni. anche dopo».

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Attualità

E TU SEI UN OTTICO CHE VINCE, PAREGGIA O PERDE? Nicola Di Lernia traccia l’identikit del professionista di oggi, offrendogli qualche “pillola” contro la crisi, il pessimismo o l’indifferenza di Angelo Magri

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n sito nuovo, “Pillole d’eccellenza”, addirittura un’associazione… È quanto Nicola Di Lernia, vent’anni e passa nel settore a occuparsi di comunicazione, marketing e tutto ciò che serve per migliorare l’efficienza di un’impresa o di un centro ottico, ha realizzato in pochi mesi. Ma c’è bisogno di tutto questo per creare traffico in un centro ottico? Premetto che il primo opinionista di mercato nell'ottica è stato il sottoscritto con la rubrica “Le punte dell'iceberg”, apparsa dal 1998 su una rivista di settore. Con l’inizio del nuovo millennio è arrivato il mio primo libro, “Marketing e Advertising, istruzioni per il 2000”. Sono un recidivo, ma un po’ mi piace pensare di essere un veterano con alcune medaglie da lustrare… In quegli anni il mercato era molto più semplice e il marketing era un optional di lusso sia per le imprese sia per il retail. Oggi è tutto più complesso e delicato, siamo passati all'era dell'elettronica senza un vero manuale d'uso. Io credo alle “pillole” e anche molti miei letto-

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Attualità per se stessi e il proprio pubblico. Paradossalmente questo lavoro passa prima dall'imprenditore ottico, cui io spesso consiglio di ritornare a “coltivare il proprio giardino” per poi lavorare sul grande parco della vendita. Usciamo dalla realtà italiana: quali paesi ritiene illuminanti in fatto di strumenti innovativi per il centro ottico e quali le case history più interessanti? In fatto di strumenti ogni azienda ha una propria visione di “servizio” all'ottico e al cliente finale e sarebbe difficile citarne una a discapito dell'altra. Posso dire, comunque, che ho amato molto la strategia di Essilor, la quale ha recentemente dichiarato che vista e salute debbono saper viaggiare insieme anche in Italia, per permettere all'ottico di reinterpretare il rapporto con il cliente su un livello superiore alla pura erogazione di prodotto-servizio su richiesta. Ho apprezzato anche la nascita di accademie estere di formazione, in cui l'oftalmica gioca sempre un ruolo rilevante e dove l'ottico italiano va ad annusare nuovi temi con relatori di maggior respiro. Che ruolo possono giocare le aziende fornitrici, di montature, lenti oftalmiche o lenti a contatto, per sostenere la crescita professionale dell’ottico anche in questi ambiti? Recentemente ho realizzato un sondaggio d'opinione sul retail e ho constatato che le aziende, salvo rare eccezioni, non sono definite “partner” da parte degli ottici, ma perlopiù “nemiche”. In un mercato in stallo come quello attuale l'affermazione è critica e pericolosa. Per prima cosa l'industria deve saper riaprire un vero dialogo di partnership con l'ottico italiano, non limitandosi all’elargizione delle “aspirine” comprese nel contratto commerciale annuale (formazione, comarketing). L'ottico oggi sta lavorando troppo da solo, con una posizione della classe medica talvolta ancora ostile e una legislazione antiquata e facilmente interpretabile da chi vuol fare ciò che vuole della professione, ma soprattutto del prezzo.

ri, perché intravedono una “cura” graduale al miglioramento di se stessi e della propria impresa. A me non piace, invece, la parola traffico: nell'ottica siamo incapaci di gestire troppe persone, abbiamo il passo lento. Dobbiamo gestire il ritorno ravvicinato dei nostri clienti e una sana rotazione di nuovi clienti che posso indicare in un 30% annui rispetto al totale dei clienti che acquistano. Se usiamo le “pillole” è più facile trovare risorse e idee per ottenere ciò. Digitalizzarsi, infine, è per tutti un ordine, chi non lo farà non ci sarà. “Perlottica”, l'associazione neonata e presente a Mido 2014, ha lo scopo di promuovere la cultura digitale nel mondo dell'ottica: sarà una sfida anche per me che sono cresciuto in una multinazionale come Ciba, che nel ‘90 aveva un solo fax alle vendite e un pc in tutto l'ufficio marketing… Ci faccia l’identikit dell’ottico vincente e quello di colui che maggiormente necessita di strumenti di marketing e comunicazione per essere competitivo? L'ottico che pareggia è quello che ha adattato la propria azienda in questi ultimi tre anni a una “spending review” calibrata senza incidere sulla qualità dell'offerta al proprio cliente. L'ottico che vince è quello che ha diversificato cinque anni fa l'offerta e potenziato le leve di marketing senza preoccuparsi del budget ma monitorando i ritorni. L'ottico che perde è quello che non ha fatto nulla di tutto ciò e si è lamentato solo dei tempi che furono, cedendo ogni anno un tot che oggi è più di un 20% del proprio fatturato con un aumento dei costi di pari livello. Tutti sono comunque alla ricerca di un nuovo modello che stenta però a concretizzarsi. Perché non si vive di soli occhiali e la vista in Italia è da troppi considerata ancora un bene di secondo livello. Io per primo ho lanciato un progetto formativo intitolato “Ripensa l'impresa dell'Ottica”, auspicando che oltre alla vendita di valore si concretizzasse un'azienda di valore in grado di erogare qualità, servizio e prezzo competitivo. È questo il passaggio fondamentale: essere azienda di valore

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Attualità

OXO VEDE BENE… NATURALMENTE Il Consorzio Optocoop Italia lancia presso i suoi 400 punti vendita associati BioFrame, la nuova linea di montature uomo e donna, 100% eco-friendly a cura della redazione

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co-friendly, biodegradabili e completamente riciclabili: sono le caratteristiche di BioFrame, la nuova linea di occhiali da vista presentata recentemente da Consorzio Optocoop Italia-Oxo. «Totalmente disegnati e prodotti in Italia, gli occhiali della linea BioFrame sono realizzati in materiale termoplastico ad alta percentuale di elementi ottenuti da risorse naturali, una scelta che assicura il mantenimento del regolare equilibrio ecologico del pianeta, previene lo

L’espositore della nuova linea di montature bio per i centri ottici Oxo

spreco di materie prime ed energia, diminuendo drasticamente le emissioni di Co2 nell’aria - dice Daniela Poletti, marketing & communication manager di Optocoop Italia Oxo - Grande attenzione all’ambiente, senza però scendere a compromessi in fatto di qualità: la linea BioFrame, infatti, garantisce gli elevati standard

Il leaflet dedicato al consumatore finale

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Attualità

Il panno microfibra coordinato che richiama la grafica del prodotto

di comfort che da sempre contraddistinguono i prodotti a marchio Oxo». La collezione, composta da sei diversi modelli dai colori e dalle forme ricercati ed eleganti, sarà disponibile nei circa 400 punti vendita Oxo sul territorio nazionale. «La linea BioFrame verrà supportata con materiale POP (totem, espositore e leaflet consumer) per dare adeguata visibilità al prodotto con un look fresco e ricco di richiami al mondo “bio” - afferma Poletti - Anche la consegna di BioFrame diventa un importante momento di rafforzamento dell’immagine dei centri ottici Oxo. Infatti, l’ottico potrà arricchire la consegna di BioFrame con un leaflet consumer, in cui si spiega il prodotto, e un panno in microfibra coordinato, che richiama la grafica fresca e bio del prodotto, il tutto in un sacchettino anch’esso biologico». Inoltre, attraverso la linea BioFrame, Oxo sostiene Optometry Giving Sight, l’iniziativa globale di raccolta fondi per la lotta contro la cecità evitabile. «L’acquisto di una montatura ecosostenibile e la sponsorship a OGS sono testimonianza dell’impegno etico del Consorzio Optocoop Italia», conclude Poletti.

Il totem della collezione BioFrame

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Attualità

QUEL CERTO MODO… Cosa attende i nostri giovani colleghi dopo il completamento degli studi? È necessaria una fase nella quale trasformare il sapere in saper fare? E chi può concorrere a rendere adeguata e piena questa trasformazione? Domande alle quali risponde l'autore degli ultimi quattro Amarcord pubblicati su questa rivista di Silvio Maffioletti*

L

'apertura dei corsi di laurea universitari in Ottica e Optometria, una delle tappe importanti dell'evoluzione in Italia della nostra professione, si colloca all'interno della ricca e feconda storia di un settore che proprio in Italia, precisamente a Venezia e a Firenze, ha conosciuto l'incipit e un rapido sviluppo. Ma entro questa storia collettiva c'è un percorso personale che motiva e orienta ognuno di noi e che ha il suo avvio nelle istituzioni scolastiche. Ogni persona che si dedica con competenza e impegno alla professione ottica e optometrica ha, nella propria storia scolastica, esperienze vive e personali che gli hanno consentito, quando era ancora inesperto, di definire gli orientamenti e le scelte decisive per il proprio futuro. Accadeva in passato e continua ad accadere oggi agli studenti che frequentano i corsi di Ottica e di Optometria e ai giovani che iniziano il proprio impegno professionale con stage, tirocini e periodi di prova nei centri ottici o nelle aziende di settore del territorio italiano: l'analisi e la selezione degli eventi realizza gradualmente in loro una memoria vivente che è il ricordo delle esperienze significative che costruiscono la loro professionalità e *docente e ottico optometrista

Silvio Maffioletti

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Attualità gli strumenti di lavoro, di gestire il proprio ruolo sociale professionale e sociale. Ho scritto le pagine sintetizzate nelle ultime quattro puntate della rubrica Amarcord su b2eyes cercando quale fosse per me “quel certo modo” di vivere la dimensione e la professione di ottico, di optometrista e di docente. Dietro gli avvenimenti, le date, i nomi e le strutture che ho descritto in quelle pagine ho cercato “quel certo modo” che è inscritto nella lunga storia della scuola milanese di Ottica e Optometria e nelle storie personali dei colleghi che a essa si sono dedicati: ho provato a tirare fuori le immagini che hanno popolato la loro mente, il loro cuore, la loro fantasia; ho scandagliato le loro attività scolastiche per mettere alla luce il proposito che li ha animati; ho dato spazio a quello che essi avrebbero voluto essere e alla professione che avrebbero voluto costruire; ho, infine, provato a stanare le motivazioni che hanno spinto alcuni di loro a dedicare un'ampia parte della propria vita a questo obiettivo. L'importanza della memoria trova senso all'interno di un rapporto educativo nel quale, opportunamente, una persona è disposta a rendere utile il proprio esempio per un'altra persona che, generalmente per motivi anagrafici, ne ha ancora troppo poca. Io sono stato fortunato e, nel mio percorso da studente e da giovane professionista, ho incontrato molti docenti e colleghi dotati di questa disponibilità. Sono e sempre sarò a loro estremamente grato. Uno dei modi per farlo è stato quello di riscoprire e valorizzare il percorso delle scuole italiane di Ottica e di Optometria, dalle quali sono usciti migliaia di donne e uomini che, mediante l'abilitazione alla professione, oggi realizzano con dignità e responsabilità la nostra professione sul territorio italiano, nei piccoli comuni così come nelle grandi città. Ho provato a tratteggiare, sicuramente con lacune e incompletezze, l'esperienza scolastica milanese e le motivazioni di fondo che ci hanno guidato. Ora questa storia è disponibile ai più giovani che non la conoscono e anche a chi, pur avendola conosciuta, ha bisogno di richiamarla in una sintetica rilettura.

che rimarrà fortemente radicata in loro, accompagnandoli in futuro. Una memoria vivente che non è soltanto la registrazione delle esperienze fatte e dei conseguenti apprendimenti, ma è un ricordo plasmato dal senso delle cose, rivolto alla qualità del proprio sapere, orientato a compiere i propri atti professionali nel migliore dei modi possibili. Per un giovane, la costruzione della memoria vivente è inizialmente un percorso pieno di incertezze e di dubbi; poi, piano piano, diviene fonte di sicurezza e di motivazioni che permangono e si rafforzano. Per questo le persone adulte sono un riferimento educativo (insegnanti, colleghi più esperti dei centri ottici, dell'industria o della distribuzione organizzata), non trasmettono ai giovani colleghi solo procedure o conoscenze che avevano imparato a loro tempo, ma donano loro una testimonianza filtrata dal proprio percorso insostituibilmente personale: l'esempio di come il proprio lavoro debba essere vissuto, di cosa sia prioritario, degli errori da non commettere, di ciò che è più difficile raggiungere. Solo interrogata in questo modo, l'esperienza delle persone più mature può essere significativa e accompagnare lo studente e il giovane collega in una ricca e personale esperienza di vita. Per loro, così come è stato negli anni della scuola per ognuno di noi, c'è sempre un momento decisivo che matura lentamente e si rivela poi pienamente in modo essenziale, importante ed emozionante: è il modello della persona che abbiamo desiderato essere, a partire dal quale noi valutiamo e apprezziamo quello che siamo. Questa persona non ha un'identità unica ma, come il vestito di Arlecchino, trae colori e forme da esperienze fatte e persone reali incontrate nella vita: può essere un avvenimento rilevante dopo il quale la nostra attività scolastica o professionale non è più stata la stessa; può essere l'immagine di una persona che ha contato più di ogni altra nella nostra formazione; può essere la nostalgia di una condizione desiderata e lungamente inseguita in molte esperienze scolastiche e professionali: in ogni caso è una persona che esprime “quel certo modo” di rapportarsi con le persone, di utilizzare

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Attualità

IRSOO: L’IPOVISIONE E LE SUE IMPLICAZIONI A fine febbraio Luigi Lupelli e Giuseppe Migliori hanno tenuto a Vinci un corso su un tema di grande attualità, sia per il peso sempre maggiore nell’attività di prevenzione e cura da parte dei professionisti coinvolti sia per le ricadute sugli utenti finali, in termini di qualità della vita e di costi sociali a cura della redazione

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n settore in espansione a causa del- ottici, ortottisti e oculisti, è stato il primo pasla sempre maggior incidenza delle so di un programma formativo più ampio, fimalattie retiniche, in parte dovuta nalizzato ad aggiornare i professionisti che all’allungamento della vita, non- si vogliano occupare di ipovisione e di temi ché alla poca sensibilità verso la prevenzione connessi. e alla scarsa attenzione alle regole per una Lupelli e Migliori sono esperti di ipovisione: il primo ha vita sana. Di scritto un testo questo si è parsull’argomenlato nel corso to, il secondo che il 23 e 24 è titolare delfebbraio Luigi la materia nei Lupelli e Giucorsi di Optoseppe Migliori metria dell’Irhanno tenuto a soo. Entram24 partecipanbi hanno una ti presso l’istilunga espetuto di Vinci rienza formasull’esame del tiva, in corsi paziente ipovee congressi dente e la scelsul tema, non ta dell’ausilio ché clinica nel ottico. Rivolto a optometristi Alcuni momenti di lavoro in una sessione pratica del corso, con il docente Giampaolo Lucarini campo. «Dopo

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Attualità

particolari e l’apun’introduzione proccio del profesiniziale sull’anamsionista dev’essenesi e sul primo apre modulato sulle proccio al paziente specifiche condiper motivarlo e otzioni e richieste tenere la massima del paziente. La collaborazione, si valutazione della è passati a un’avisione non si è linalisi dettagliata mitata alla quandell’esame refrattificazione dell’ativo, adattando e cuità visiva ad integrando i traalto contrasto, ma dizionali test ogha toccato anche gettivi e soggettiaspetti funzionavi alla situazione li di fondamenspecifica – spiega Prova degli ausili ottici, simulando la condizione visiva di un ipovedente tale importanza, Alessandro Fossetti, direttore dell’Irsoo - Il paziente ipovedente, come la fissazione e la scotometria centrale, infatti, è un soggetto con esigenze e sensibilità la visione scotopica, la sensibilità al contra-

QUI I VERI ESPERTI DI PRESCRIZIONE OTTICA SONO GLI OPTOMETRISTI Secondo Fossetti l’ipovisione è un settore dell’ottica oftalmica ancora troppo trascurato da optometristi e ottici. «Sembra che i nostri professionisti della visione non riescano ad afferrare appieno il peso che ha occuparsi seriamente di ipovisione, sia sul piano della qualificazione della propria attività professionale sia su quello della rilevanza sociale del servizio - dice Fossetti - Questo scarso interesse è tanto più grave per coloro che svolgono un'attività optometrica, poiché apre una falla in quella che è l’immagine dell’optometrista come soggetto fondamentale del primary care nel campo della visione, come avviene in quasi tutti i paesi più avanzati. Del resto la prescrizione degli ausili ottici per ipovedenti è sempre stata un’attività degli optometristi, che ne hanno le competenze specifiche, e prima ancora degli ottici che si erano specializzati in quella materia: si pensi a ciò che accadeva negli anni ’70 e ’80, quando i professionisti che si occupavano di ipovisione in Italia, ottici e optometristi, si potevano contare probabilmente sulle dita delle mani». Fossetti ricorda che l’interesse degli oculisti e degli ortottisti per l’ipovisione si manifesta più recentemente «con la maggiore diffusione delle patologie, che provocano gravi problemi visivi che incidono sulla qualità della vita; gli optometristi rimangono comunque, grazie alla loro preparazione specifica, i veri esperti di prescrizione ottica in caso di ipovisione - afferma il direttore dell'Irsoo - E proprio sui temi legati al trattamento ottico dell’ipovedente noi intendiamo produrre una serie di percorsi formativi che contribuiscano a innalzare il livello di preparazione, di competenze e di capacità operative dell’optometrista italiano. Senza dimenticare la presenza di altri professionisti del settore, anzi cercando la piena collaborazione, come dimostrano tra l’altro la frequenza ai nostri corsi di tanti ortottisti e di oculisti. Questi ultimi sono perno e punto di riferimento insostituibile per la cura dell’ipovedente, mentre i primi sono i professionisti esperti nella riabilitazione: solo la collaborazione tra queste tre figure può esaltare le specificità di ognuno e rendere il massimo, nell’interesse del paziente».

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Attualità

Osservazioni e riflessioni su un’ampia gamma di ausili per ipovisione durante il corso

Il secondo giorno di corso è stato dedicato alla prescrizione e al montaggio degli ausili ottici per l’ipovisione. «Oltre alla conoscenza delle caratteristiche ottiche e funzionali dei vari dispositivi ingrandenti, Lupelli e Migliori hanno insistito sull’importanza di eseguire correttamente i rilevamenti sul paziente per approntare in modo adeguato il dispositivo scelto – sottolinea il direttore dell’Irsoo - Sono passati poi ad analizzare i controlli necessari sul dispositivo finito per aggiustarlo all’uso previsto. Il corso si è concluso con prove pratiche sui rilevamenti per il montaggio e sui controlli sugli ausili finiti in posizione d’uso».

sto, l’abbagliamento e i tempi di recupero, il senso cromatico: aspetti molto importanti per prevedere le difficoltà o i risultati potenzialmente raggiungibili in questi soggetti fragili, sia dal punto di vista visivo sia da quello emotivo». Questi aspetti sono fondamentali per la scelta dell’ausilio più idoneo alle esigenze di ogni singolo paziente. «È stato anche dato ampio spazio all’esame della visione per vicino con relative prove pratiche, elemento di fondamentale importanza per pazienti che hanno spesso un’età avanzata, si muovono con difficoltà e per i quali la visione prossima diventa un sensore fondamentale per la qualità della vita», ricorda Fossetti.

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Attualità

IL MAGAZZINO DI UN CENTRO OTTICO: COME GESTIRLO I suggerimenti per trovare il giusto equilibrio tra una domanda sempre più “ampia” e scorte sempre più “snelle”

di Anna Gatti*

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formazioni. Per realizzare questa operazione bisogna procurarsi delle informazioni tempestive, accurate, affidabili e congruenti. Quando si verificano queste condizioni, si ha un magazzino più contenuto, si riducono i costi e si fanno arrivare più rapidamente i prodotti ai clienti”. 1 Quali sono le motivazioni che porteranno a gestire meglio i vostri magazzini? Le seguenti: • migliorare il servizio al cliente; • ridurre gli immobilizzi di scorte; • migliorare il profitto. Ieri l’ottico acquistava per i propri clienti in base al proprio gusto perché li conosceva. Il cliente era fedele e il compito dell'ottico era acquistare merce adatta al gusto, alle abitudini e al target di spesa della propria clientela abituale. Oggi il cliente è cambiato. È informato, si sposta, trova ovunque lo stesso prodotto e così, quando entra nel vostro negozio, ha un’esigenza specifica da soddisfare.

l termine “magazzino” significa: l’insieme della merce necessaria per svolgere l’attività commerciale. Il magazzino ha ricoperto un ruolo sempre maggiore per il conseguimento del risultato economico dell’azienda. I fattori che hanno determinato il “fenomeno magazzino” sono i medesimi che hanno portato allo sviluppo crescente della funzione del controllo di gestione. Cosa sia un “magazzino di merce” e quale sia l’importanza di redigere un inventario delle merci presenti nei vostri negozi, almeno una volta l’anno, sono aspetti ben noti per un imprenditore. Qui affrontiamo la questione della gestione del magazzino come business dell’impresa ottica. Come scrive l’economista J.David Viale: “il magazzino è un investimento molto oneroso, che si può sostituire con un bene meno costoso, le in*Consulente aziendale, titolare di A&G Studio di Bologna, specializzato nel controllo di gestione e analisi dei costi

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Attualità MIGLIORARE IL SERVIZIO AL CLIENTE Una previsione inadeguata e la mancata gestione del cliente sono le cause principali di aumenti di scorte che portano a una contrazione dei margini di profitto. Quanto più accurata è la previsione delle vendite tanto più piccolo è l’errore di previsione e meno scorte saranno necessarie per mantenere il servizio al cliente. Quanto più grande è l’errore di previsione tanto più alto è il livello di servizio che si vuole offrire al cliente e più consistenti saranno le scorte. Questi sono dei “costi occulti” che aiutano a capire perché molti negozi hanno profitti decrescenti, a fronte di ricavi in aumento.

Questo tipo di tabella va ripartita per montature, uomo-donna-giovane-bambino-occhiali in metallo-mezzo occhiale-nylor-glasant, ecc: quanto più sono dettagliate tanto più forniscono informazioni utili per indirizzare gli acquisti futuri. Nella tabella 1 si evince che in questo negozio il 56% delle montature da vista rientra nella fascia da 121 a 200 euro, con un picco del 33% nella fascia da 121 a 160 euro. Studiate con attenzione le fasce di prezzo in cui si concentrano le vendite e controllate se la merce che avete in magazzino è coerente. A questo punto elencate i brand che avete in negozio per fascia di prezzo e che vendete meglio: raggruppateli per fasce di prezzo e confrontate il dato di vendita (tabella 1) con il vostro assortimento. Se sarà congruo, cioè le linee che avete in negozio saranno equilibrate-allineate rispetto alle vendite, la vostra azienda godrà di una buona liquidità e di una soddisfacente redditività; al contrario, se notate troppe linee di occhiali in fasce poco vendute o troppi brand nelle stesse fasce di prezzo, sicuramente avete un magazzino troppo alto e, quindi, scarsa liquidità, oltre che una bassa redditività. Proviamo a immaginare un magazzino di merce diviso fra stock ciclico (brand di moda) e stock di sicurezza (collezioni base). Lo stock ciclico sarà costituito dalle linee più “attive”, cioè legate alla moda del momento, che quindi avranno un’alta rotazione. Lo stock di sicurezza, invece, sarà costituito dalle linee più classiche, non assoggettate alla moda, quindi vendibili anche dopo qualche tempo, che quindi avranno una rotazione più bassa.

RIDURRE GLI IMMOBILIZZI DI SCORTE Il magazzino assorbe liquidità. L’eccesso di scorte può determinare, quindi, un flusso di cassa negativo. MIGLIORARE IL PROFITTO Il profitto si può migliorare aumentando i ricavi o riducendo i costi. Sul versante dei costi, uno degli interventi più significativi è un’accorta gestione del magazzino. Come si fa, quindi, a trovare il giusto equilibrio tra una domanda sempre più “ampia” e scorte sempre più “snelle”? La prima cosa da fare è conoscere cosa realmente vende il vostro negozio. Vendite del periodo VISTA

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7,39%

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TOTALE

1.300

(Continua nel n.4)

1 J. David Viale, La gestione del magazzino, ed. Franco Angeli, 2002: l’articolo fa generale riferimento a questo testo, a eccezione delle tabelle, che sono opera dell’autrice

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Amarcord

GERMANO GAMBINI, IL DESIGNER Meno di due anni fa ne avevamo ricordato l’appassionante carriera di ottico, imprenditore e sportivo. Oggi, con l’uscita della monografia voluta dalla figlia Paola e presentata a Mido, ne ripercorriamo le principali tappe come pioniere del creare e costruire occhiali

di Angelo Magri e Luisa Redaelli

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l design ha una coscienza sociale, il vero design interpreta il senso della storia, è collocato saldamente nell’attualità in cui si esprime. L’oggetto concepito con la cultura del design s’inserisce nella vita quotidiana delle persone e ne interpreta lo stile di vita, sottolineando il significato del momento storico. Vogliamo percorrere schematicamente tre recenti decenni che hanno espresso diversi linguaggi di design e come, all’interno di questi decenni, si è inserita la figura e l’opera di Germano Gambini, che è stato un designer vero, nell’interpretare il concetto di design, con una passione incredibile messa al servizio del pensare e concepire gli occhiali: in questo modo Gambini ha rappresentato un punto fermo nel settore dell’ottica che in quel momento stava vivendo una vera e propria evoluzione. 36

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Fine anni sessanta. Sperimentazione su nuove forme in assoluta libertà. Cambia radicalmente la percezione degli occhiali, da strumento correttivo o protettivo a icona dello stile. Queste forme ricordano quelle che cinquant’anni dopo Lady Gaga userà nelle sue performance.

End of the 60's. Experimenting on new forms in absolute freedom. He radically changes the feeling of the model, from a corrective or protective instrument to style icon. These shapes are a reminiscent of those that fifty years later Lady Gaga uses in her performances.

ANNI '70: SCOPPIA LA VOGLIA DI INVENTARE E STUPIRE La caratteristica principale del design è la

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“Erano gli inizi degli anni sessanta quando sono stato a Parigi da Pierre Cardin, con il quale abbiamo creato i primi occhiali pieghevoli. Furono subito copiati, ma io non mi sono mai arrabbiato. Essere copiati vuole anche dire essere bravi!” — Germano Gambini

“It was the beginning of the 60's when I was in Paris at Pierre Cardin’s, with whom we created the first folding glasses. They were immediately copied, but I never got angry. If you are being copied it means you are good!” — Germano Gambini

de orientabili da tavolo, il primo computer Apple e il walkman Sony: due oggetti, questi ultimi, che appartengono alla storia del design e che hanno cambiato i comportamenti e il modo di vivere di tutti. Diventano di moda gli arredi hi-tech e in ogni casa entra una poltrona per guardare la tv. Si verifica un rifiuto netto dei principi del razionalismo e del Movimento Moderno, per solleticare il piacere di possedere oggetti ed elementi d’arredo. Fra i pezzi rappresentativi del periodo possiamo citare la poltrona Proust finto-antica di Alessandro Mendini, che l'ha creata pensando proprio al celebre scrittore francese, le innovative poltrone Le Bambole di Mario Bellini o il tavolino a tre gambe Cumano di Achille Castiglioni. Germano Gambini crea gli occhiali pieghevoli, la mascherina da sole colorata e interpreta in maniera originale ed estrosa un oggetto che fino a quel momento era considerato non più di una mera protesi.

costituzione di una doppia linea nell’attività progettuale: da un lato quella legata al mondo industriale, al rigore formale e alla necessità sociale della propria operazione; dall’altro il mondo utopico, ludico, poetico e colorato dei progetti radical. Si apre la società dei consumi, dove la voglia di possedere oggetti si diffonde: l’oggetto, in questa prospettiva, non risponde più solo a una necessità semplice e diretta, assume caratteristiche di fascinazione, si carica di significati che sollecitano il desiderio. Bui e spesso tragici, i Settanta sono anni d’importanti conquiste sociali e di cambiamenti forti nel modo di comunicare e vestirsi. Si afferma la voglia di spiazzare, di stupire, di divertire con oggetti fuori misura. È uno dei momenti d'oro del design italiano, celebrato in una famosa mostra a New York nel 1972 ,"Italy: il nuovo paesaggio domestico". Nascono i forni a microonde e i personal computer, la prima luce alogena e le lampa-

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“In the 70's I did a great thing: I invented by chance the Mascherina in one whole piece.”

“Negli anni settanta feci una grandissima cosa: per un caso fortuito inventai la Mascherina tutta d’un pezzo.”

— Germano Gambini

— Germano Gambini

ANNI ‘80: LA REGOLA È CHE NON ESISTONO REGOLE Nei primi anni ‘80 i designer sperimentavano a tutto tondo ed erano animati dal precetto che aboliva qualsiasi tipo di regola o restrizione a favore della creatività più spinta. Così sono nati pezzi davvero originali, assolutamente nonfunzionali, alcuni anche molto vicini a opere d’arte. Sono gli anni dei colori fluo, delle esagerazioni di ostentazione degli yuppies in carriera, è la Milano da bere. I sintetizzatori elettronici amplificano e deformano i suoni. Parte la passione per i videogiochi, con una grafica molto semplice e martellante. Gli oggetti diventano sempre più rispondenti all’estetica, piuttosto che alla funzione, sono protagonisti i giochi di colori forti del Gruppo Memphis, fondato da Sottsass, con Mendini e Thun. Superata la crisi del petrolio, passato il periodo dell’austerity, il famoso “triangolo industriale” non è più protagonista assoluto e si fanno luce piccole e me-

die imprese in Emilia, nel Triveneto, nelle Marche, che cominciano a produrre con il progetto di designer e architetti affermati, come valore aggiunto, il re-styling dell’oggetto stesso. È in questo contesto che il made in Italy diventa il protagonista del nuovo sviluppo economico: sui mercati internazionali la moda, il design e gli arredamenti italiani diventano il must del gusto. Realizzare buoni prodotti non bastava più: diventò necessario spettacolarizzare l'immagine aziendale. È così che nascono cataloghi e pubblicità molto importanti: ciò che si dice sul prodotto è spesso più importante del prodotto stesso. Sono degli anni Ottanta la poltroncina Doralice di Paolo Nava (1980), le sedie Teatro (1984) e Milano (1988) disegnate da Aldo Rossi insieme a Luca Meda, la sedia Tonietta di Enzo Mari (Compasso d'oro 1985), la lampada Costanza di Paolo Rizzato disegnata nel 1986 per Luceplan, il tavolo in marmo Rilievo del 1988 di Aldo Rossi e il servizio di posate Nuova Milano

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Amarcord “Negli anni ’80 ho realizzato una nuova collezione di occhiali, i Divina: modelli arricchiti da lacche e strass che, come dice il nome, volevano enfatizzare al massimo il fascino femminile. Sono forse gli occhiali più belli che ho prodotto…” — Germano Gambini

“In the 80's I made a new collection of glasses, the Divina: patterns embellished with rhinestones and lacquers which, as the name implies, wanted to emphasize at the most the feminine charm. These glasses could be the most beautiful that I have produced…” — Germano Gambini

occhiali in plexiglass o la collaborazione con la Mazzucchelli, insieme alla quale crea mescole particolari nell’acetato, ne sono alcuni esempi.

disegnato da Ettore Sottsass per Alessi (19871990), solo per citare alcuni esempi di design di questo periodo. Alcuni dei maggiori stilisti dell’epoca chiedono a Gambini di disegnare le loro collezioni di occhiali; lui utilizza questa opportunità e, al contempo, sperimenta con il proprio nome: gli G ER MAN O G AMB I N I

ANNI ’90: MODA E DESIGN, DIALOGO FRA TENDENZE È stato un decennio ricco di cambiamenti, non tutti positivi. È stato anche un momento di dialogo fertile fra discipline creative. Soprattutto la moda corrisponde al design e gli abiti ai mobili. Sono questi gli anni in cui si consolida il modello dell’innovazione a getto continuo sul mercato e la richiesta di design continua a crescere, a diffondersi come motivo di rivesti-

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“Il primo campionario che ho disegnato per Gianfranco Ferré fu un grande successo. Attirò l’interesse della Safilo, che volle subito stringere un accordo distributivo.” — Germano Gambini

“The first samples I designed for Gianfranco Ferré were a great success. They attracted the interest of Safilo, that immediately wanted to start a distribution agreement.” — Germano Gambini

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“Negli anni novanta abbiamo collaborato con designer autorevoli come Terri Pecora e lo Studio De Lucchi.”

GERMANO GAMBINI

“In the 90's, we collaborated with distinguished designers like Terri Pecora and Studio De Lucchi.”

— Germano Gambini

— Germano Gambini

Le immagini di queste pagine sono tratte dal libro "Germano Gambini Eyewear"

lenti, nonché la creazione di musei d’impresa e le continue attività tra il promozionale e il culturale, come mostre ed esposizioni. Comincia a manifestarsi anche una nuova richiesta di design, secondo una tendenza che si consoliderà nel decennio successivo, da parte di aziende emergenti, che operano in settori e fasce della produzione industriale precedentemente lontani dal design. Queste aziende cercano vantaggio competitivo dal design, ma non sempre riescono a investire con continuità, adeguatezza e ingenti risultati. Germano torna alla linearità: il suo stile si fa più concreto, più pulito, e il boom del modello Divina ne è l’esempio Germano Gambini più cristallino.

mento estetico dell’oggetto, collegato al mondo della moda e del consumo, sempre più motivo di fruizione e divertimento. Sono gli anni dell’orologio Swatch, di Philippe Starck. Sono gli anni della globalizzazione. Le aziende italiane sono divenute abili ed efficaci nell’acquisire un’identità con cui essere riconoscibili e proporsi come riferimento a livello internazionale. Risultano centrali le competenze di design, che lavora con il marketing. Nei primi anni ’90, anche nelle università statali italiane nascono i corsi in disegno industriale che si aggiungono ai corsi nelle scuole private. Nelle strategie delle aziende rientra l’utilizzo di nomi noti e di fama internazionale accanto ai giovani ta-

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Meditazioni

UNA PROFESSIONE CHE COMUNICA BENESSERE Perché quella dell’ottico optometrista non solo si presta molto bene a soddisfare il bisogno primario di una corretta abilità visiva, ma può anche offrire alle persone l’opportunità di migliorare le condizioni di vita

di Luisa Redaelli Architetto della comunicazione

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erto, tutto ciò che facciamo dovrebbe essere orientato a produrre benessere, è ovvio. È vero però che è meglio intendersi bene sui termini e sui modi, che potrebbero non coincidere. Comunemente il benessere viene percepito come una condizione di armonia tra uomo e ambiente e si tratta di un processo continuo di adattamento, in evoluzione costante. L’OMS, l’Organizzazione Mondiale per la Sanità, definisce questo quadro: “lo stato emotivo, menta-

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le, fisico, sociale e spirituale di ben-essere che consente alle persone di raggiungere e mantenere il loro potenziale personale nella società". Il concetto di benessere è una nozione in costante evoluzione. Nella definizione data dagli organismi internazionali, l’accento è posto su alcuni bisogni fondamentali della persona: l’emotività, lo stato mentale, il comfort fisico, l’adattamento sociale e l’appagamento spirituale, come elementi che consentono una piena evasione del potenziale

espressivo di ciascuno di noi. Nella consuetudine quotidiana, si tende spesso a sottovalutare la differenza tra benessere e soddisfazione. In realtà, dalla sensazione di benessere si potrebbe tranquillamente traghettare all’eudomenismo, una parola che trovo affascinante e che definisce, nel pensiero filosofico, ogni circostanza che assuma la felicità come principio e fondamento della vita morale 1. Presso gli antichi greci e latini la percezione del benessere era affine a quella della felicità

Secondo una definizione del filosofo Nicola Abbagnano

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Meditazioni e, nell'uso comune, poteva considerarsi "felice" chi per fortuna possedeva dovizia di beni materiali oppure chi poteva godere di uno stato d'animo, tutto interiore e spirituale, che rendeva sereni. Se è vero, come crediamo, che la comunicazione si basa sulla costruzione di una relazione, è chiaro che vogliamo che si tratti di una relazione di benessere, per noi e per i nostri interlocutori. In particolare la professione dell’ottico si presta molto bene non solo a soddisfare il bisogno primario di una corretta abilità visiva, ma può anche offrire alle persone l’opportunità di migliorare le condizioni di vita. Il professionista qualificato non si limiterà a compiere le operazioni di geometria della visione e ad applicare le regole comuni della fisica ottica. Volendo svolgere un lavoro completo, si preoccuperà di conoscere le modalità d’utilizzo dello strumento visivo da approntare, in modo da essere efficace nello stile di vita della persona e aiutarla a percepire

se stessa con maggior piacere. Dovrà essere in grado di leggere le peculiarità della psicologia, i tratti del carattere, per interpretare il bisogno emotivo della persona stessa, in relazione tanto alle “aspettative” della visione quanto alla “visione di se stessa” che la persona possiede. Vorrei dire che l’ottica e l’optometria non sono scien-

ze esatte, come mi rivelò molti anni orsono uno dei professionisti dell’optometria che più stimo, poiché entrano in relazione con il mondo variabile dell’essere umano e sono chiamate a interpretare bisogni non solo fisico-fisiologici, ma anche attinenti la sfera emotiva e psicologico-caratteriale. Ecco perché

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non è sufficiente la sola competenza scientifica e tecnica, per quanto approfondita e vasta possa essere, espressa con passione e dedizione, per fare un buon professionista dell’ottica. Le interferenze che si diramano sono molteplici e richiedono competenze, attenzione, abilità. Altrimenti, l’approfondimento del solo aspetto d’applicazione scientifica rischia di essere autoreferenziale e di chiudere la professione in un ambito di autismo specialistico, in contrasto con altre figure professionali attinenti, piuttosto che in collaborazione di sinergia, complemento di attitudini focalizzate. In realtà, nel quotidiano della consuetudine di lavoro, la parte scientifica e tecnica è solo un aspetto, ma l’ampiezza dello spettro d’espressione professionale illumina anche altre necessità. Soprattutto è importante la capacità di costruire relazioni valide con le persone, in ogni fase del contatto. L’esperienza deve esser capace di generare un benessere miglio-

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Meditazioni re percepito con soddisfazione, come non potranno trovare da altre parti, che porteranno nella loro vita di ogni giorno. Il momento della raccolta delle informazioni rispetto all’esigenza che la persona stessa esprime è un atto di comprensione attiva, di ascolto attento e selettivo. Saper ascoltare davvero è un esercizio raffinato, un’arte da apprendere, che molto spesso non viene messa in atto. Si danno per scontate molte cose, si crede di capire e non si ascolta veramente; si cede all’“ansia da prestazione”, trascurando di recepire le peculiarità dell’interlocutore e della sua richiesta specifica. Sarebbe meglio affinare l’esercizio, poiché le persone ci danno molto elementi per costruire una relazione valida ed efficace, unica e speciale, dipende solo da noi essere disponibili ad accoglierli. Poi ci sono le fasi della verifica dell’efficienza visiva e della definizione dell’ausilio necessario, da condividere con il nostro utente, per rendergli noti tutti i passaggi, per informarlo delle caratteristiche della sua visione, per guidarlo nella scelta migliore. L’occhiale è la protesi per la visione, non dimentichiamolo, e, siccome sta davanti agli occhi, proprio sul viso, è anche un oggetto estetico. Il benessere delle persone sarà dato dalla possibilità di utilizzare al meglio la propria vista, ma anche dalla percezione di sentirsi appagate emotivamente, nel portare l’occhiale o altri

ausili, come le lenti a contatto, ad esempio, che lo specialista avrà saputo consapevolmente indicare. Ogni fase del rapporto con le persone deve essere seguita con cognizione di causa, sensibilità, concentrazione. Nel lavoro quotidiano del centro di ottica professionale non vi sono fasi più nobili e altre meno. Nel percepito delle persone ogni momento del contatto ha lo stesso valore, anzi è probabile che la sensazione di benessere sia mutuata più dalla fase conclusiva che da quella dell’analisi. Pertanto l’esperienza di contatto con la professionalità dell’ottico optometrista sarà completa nell’immaginario del nostro utente fino al momento del saluto di congedo, passando attraverso la capacità d’ascolto e interpretazione, la verifica delle caratteristiche della visione, la conoscenza dello stile e delle abitudini di vita, le sensibilità di carattere, i gusti e i desideri. Nessun momento passerà inosservato e tutto contribuirà a far crescere la sensazione di benessere che, non dimentichiamolo, è legata ai valori immateriali, alle sensazioni, alle emozioni, allo “spirituale” dell’esperienza. Il lavoro ben fatto, il lavoro professionale non può esimersi da queste considerazioni e proprio oggi, in un momento di passaggio culturale significativo anche per l’agognato (finalmente) pieno riconoscimento della professione dell’ottico optometrista, oltre il famoso anno 1928, diventa importante che le

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LA POESIA CARCERE Laddove c’era una possibilità di fuga restarono tutti nel carcere. La possibilità di fuggire era una libertà che nessuno voleva perdere. da Hild, 1992 Gösta Ågren, nato nel 1936, è un poeta finlandese di lingua svedese

competenze scientifiche e tecniche siano affiancate da una chiara visione dell’identità, in tutte le sfaccettature utili. Io ritengo che continuare ad approfondire solo le parti scientifiche possa rappresentare un limite e che sia ora che il professionista si dedichi a crescere anche in tutti gli altri aspetti fondamentali per la preparazione professionale, come la psicologia, l’arte della comunicazione, la capacità di costruire relazioni opportune. Vedo da una prospettiva particolare, ho un campo visivo ampio e mi sento di dare il mio contributo.

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BIFORM: LE PRIME LENTI BIFOCALI FREE-FORM SENZA LUNETTA La tecnologia free-form oggi è disponibile anche sulle lenti bifocali, in tutti i materiali, compreso il fotocromatico ad alto indice. Le lenti BIFORM si presentano nella versione ROUND 24-28 e ULTEX 40-45 con una zona da vicino invisibile e, quindi, esteticamente gradevole

BIFORM TRA ESTETICA E FUNZIONALITÀ. Le lenti bifocali sono le predecessore delle lenti progressive. Si differenziano da quest’ultime perché sono divise in due sezioni: la parte superiore per la visione da lontano, quella inferiore per la visione da vicino. Non è presente la zona di visione intermedia e per questo il passaggio visivo da una sezione all’altra è netto e brusco. Oggi il mercato è dominato dalle lenti progressive, ma la domanda di lenti bifocali è ancora presente. D.A.I. Optical ha scelto di investire in un nuovo prodotto che migliori e soddisfi i portatori di lenti bifocali: BIFORM, le prime lenti bifocali con tecnologia free-form disponibili in diversi materiali e indici di rifrazione. Sono lenti bifocali con zona da vicino invisibile prodotte nella versione ROUND 24-28 e ULTEX 40-45. Con questo tipo di tecnologia è possibile produrre qualsiasi lente ed effettuare decentramenti, prismi e inset variabili. Il raccordo che delimita il passaggio dalla zona da lontano alla zona da vicino è molto leggero, quasi invisibile. Sono, quindi, esteticamente molto gradevoli. Le lenti BIFORM ROUND sono adatte a tutti coloro che non riescono ad adattarsi ad una lente progressiva, ma non sopportano il doppio occhiale. BIFORM ULTEX sono, invece, consigliate a coloro che svolgono attività in cui è richiesta una zona da vicino molto ampia (per esempio i dentisti), oppure a chi ama una visione da lontano e da vicino confortevole e ampia, come se stesse indossando due occhiali separati.

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Lenti oftalmiche

ESSILOR: CON ORGANISING VISION RISCHIO ERRORE VICINO ALLO ZERO All’ultimo Mido lo stand Essilor Divisione Strumenti è stato pensato e progettato per presentare le tre linee di business come in una reale riproduzione del centro ottico: le nuove tecnologie per la presa misure e l’animazione del punto vendita, l’optometria e il laboratorio si integrano così nel concetto di Organising Vision di Angelo Magri

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Mido 2014 i visitatori hanno potuto testare ai clienti e alla vendita? La risposta di Essilor è Orcon mano l’innovativa strumentazione di ganising Vision, “percorso” realizzato per ottimizzare Essilor e conoscerne più da vicino la tec- il flusso delle informazioni all’interno del punto vennologia che permette di ottimizzare i flus- dita, tutto attraverso la piattaforma multifunzionale si informativi e di lavoro all’interno del centro ottico, Essibox. «L’obiettivo di Organising Vision è quello di con due ambiziosi obiettivi: minimizzare il rischio di rendere più fluido e integrato il dialogo tra le appaerrori e, soprattutto, liberare tempo da dedicare alla recchiature hardware e software presenti nel punto risorsa più preziosa, il consumatore vendita – spiega Di Trapani - L’evo«Tutte le novità della Divisione Essilor luzione tecnologica degli strumenti e Strumenti presentate a Mido hanno dei servizi dedicati all'attività, come, raccolto grande interesse da parte ad esempio, la sagomatura a distandei visitatori - afferma Christophe za o i nuovi strumenti di presa misure, Di Trapani, Instruments & EBusiness sta rendendo sempre più necessaria Manager di Essilor Italia - La nuol’introduzione di una metodologia orva mola Mr Blue 2.0 con l'esclusiva ganizzativa più flessibile nella quale funzionalità M'eye Sign, in grado di la figura professionale dell'ottico-opmicro-incidere la lente con una puntometrista assume più valore». ta diamantata, è stata recepita dagli Dopo la scelta della montatura da ottici come una vera e propria opporparte il cliente, dunque, si passa da tunità per creare attrattiva a livello Visioffice 2, il sistema di presa misulocale e traffico nel punto vendita». re multifunzionale ad alta precisione Come aumentare, quindi, la reddicompletamente integrato nel procestività del centro ottico e avere più so di vendita. «Visioffice 2 rinnova Christophe Di Trapani, Instruments tempo a disposizione da dedicare & EBusiness Manager di Essilor Italia radicalmente il mondo delle lenti

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Lenti oftalmiche Lo schema dell’Organising Vision di Essilor

personalizzate attraverso la rilevazione di parametri Essilor: con il percorso suggerito da Organising Vifisiologici e comportamentali: permette di effettuare sion di Essilor, già utilizzato da qualche centinaio di tutte le misurazioni in modo rapido, facile e preciso, professionisti italiani, si riduce quasi a zero, quindi, il per tutte le lenti personalizzate, per tutti i clienti e per rischio di errore per l’ottico e gli si fa risparmiare moltutti i tipi di montature – sottolinea Di Trapani – Si to tempo che potrà investire dedicandolo al proprio cliente». Una scelta innovapassa, poi, al cuore tecnolotiva, dunque, ma anche ecogico del centro ottico, il genomicamente interessante. stionale, incentrato su Focus «Si tratta certamente di un di Bludata, nostro partner progetto importante che va ormai da cinque anni, che modulato in base alle esiacquisisce le informazioni genze del singolo centro praticamente in automatico: ottico – ricorda Di Trapani – una volta definito l’occhiale, Un’opportunità interessante, il sistema mette a disposiziostudiata ad hoc per il centro ne l’ordine definitivo a Opsys ottico, è la locazione operatiWeb, il programma per ordiva, cioè il noleggio, attravernare online le lenti e, conso il nostro partner GE Capitemporaneamente, trasferire tal con il quale, già nel 2013, le informazioni al laboratorio abbiamo ricevuto numerose del centro ottico, dotato di Mr richieste». Blue 2.0 o delle altre mole di La nuova mola Mr Blue 2.0 con M'eye Sign

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VISIONE SENZA LIMITI Essilor è la prima azienda che ha SUPERATO IL COMPROMESSO tra ampiezza dei campi di visione e effetto ondeggiamento tipico delle lenti progressive, creando un nuovo modo di concepire la correzione della presbiopia. Stiamo parlando delle lenti VARILUX S che rappresentano la più avanzata soluzione tecnologica oggi disponibile sul mercato.

AL CUORE DELL’INNOVAZIONE: NANOPTIXTM TECHNOLOGY Questo risultato è reso possibile grazie alla esclusiva TECNOLOGIA NANOPTIX TM che rappresenta il modo nuovo e rivoluzionario di progettare la lente progressiva. Nell’elaborazione dei calcoli delle lenti Varilux S, NANOPTIXTM scompone la superficie della lente in migliaia di micro-elementi: la funzione di ognuno è quella di stabilizzare la deviazione dei raggi indipendentemente dal potere della lente.

Perchè i micro-elementi rappresentano un approccio rivoluzionario? Nelle lenti progressive tradizionali, all’aumentare del valore dell’addizione, aumenta la curvatura della lente. Proporzionalmente, aumentano le distorsioni e la conseguente esposizione del portatore all’effetto ondeggiamento. Senza micro-elementi

Grazie alla TECNOLOGIA NANOPTIXTM la curvatura e il valore dell’addizione vengono gestiti da sofisticati micro-elementi che producono una geometria esclusiva: all’aumentare dell’addizione la curvatura della lente diminuisce, minimizzando in modo significativo le distorsioni e l’effetto ondeggiamento. Con micro-elementi

Il risultato è straordinario: fino al

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* Test di laboratorio R&S, 2011. *Basato sull’analisi della deviazione del raggio. 90% = miglioramento massimo del valore se parametrato alle lenti analizzate. Lenti analizzate: Varilux S vs Varilux Physio 2.0 e 6 lenti progressive di alta gamma dei principali competitors. Per ogni confronto analizzate: 4 prescrizioni da sf. -3.00 add. 2.00 a sf. +2.50 add. 2.00.

L’INNOVAZIONE CONTINUA CON Le lenti Varilux S, tecnologicamente più avanzate del mercato, sono sviluppate con una geometria in grado di offrire la migliore performance in termini di ampiezza dei campi visivi e, al contempo, riduzione dell’effetto ondeggiamento.

Effetto «onda»

Basso

Le lenti Varilux E series aggiungono una nuova dimensione nelle soluzioni più evolute dedicate al presbite raggiungendo così un nuovo confine: la visione immediata.

Lenti premium dei principali competitors

Alto Limitati

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Campo di Visione

Ampi

Test di laboratorio R&S, 2011. I campi di visione si fondano sull’analisi binoculare dei campi di visione. La percezione dell’effetto ondeggiamento si basa sull’analisi della deviazione del raggio. I punti rappresentano i valori medi su tutte le lenti analizzate. Design Varilux S e Varilux E vs Varilux Physio 2.0 e 6 lenti progessive di alta gamma dei principali competitors. Per ogni confronto analizzate: 4 prescrizioni da sf. -3.00 add. 2.00 a sf. +2.50 add. 2.00.

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NOVITÀ DA MARZO 2014

VISIONE IMMEDIATA Le lenti Varilux E Series capitalizzano l’esperienza di calcolo multi-brevettata basata sui micro-elementi NANOPTIX TM alla base delle lenti Varilux S. Grazie al nuovo brevetto SWIM CONTROLTM TECHNOLOGY, si rivelano particolarmente efficaci nel minimizzare l’effetto ondeggiamento e le distorsioni laterali, offrendo al portatore una visione immediata ed estremamente “facile”.

AL CUORE DELLA NUOVA SWIM CONTROLTM TECHNOLOGY L’effetto ondeggiamento è prodotto dall’intera lente, ma in realtà è maggiormente percepito in visione periferica. SWIM CONTROL™ TECHNOLOGY Riprogetta la struttura della lente e gestisce il posizionamento dei micro-elementi in modo differenziato tra le zone periferiche della lente e le altre aree visive. Le lenti Varilux E, per migliorare l’effetto ondeggiamento e offrire una visione “immediata”, sono progettate per mantenere un alto livello di sofisticatezza tecnologica proprio nelle zone di visione periferica.

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Lenti oftalmiche

RODENSTOCK: QUELLI DI MIDO SONO STATI… SUNNY DAYS! Il ritorno dell'azienda al salone milanese è coinciso con il lancio della nuova gamma fotocromatica di fascia premium, oltre che di una serie di novità nell’eyewear di Angelo Magri

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i è conclusa con soddisfazione la partecipazione di Rodenstock Italia all’edizione 2014 di Mido dopo un anno di assenza. Tante le novità e le iniziative che hanno caratterizzato l’evento, con un mix di proposte di lenti, montature e nuove collezioni dei brand in licenza, per ribadire l’unicità dell’offerta nella scelta di quello che Rodenstock definisce “Occhiale Perfetto”. Particolare gra-

dimento hanno riscontrato i Sunny Days, una nuova famiglia di lenti specchiate. «In linea con la tendenza del 2014 abbiamo proposto ben 5 trattamenti specchiati fashion oltre alle nuovissime fotocromatiche da sole disponibili con specchiatura, la nuova alternativa alla più tradizionale colorazione solare – spiega Mauro Nocera, product manager Lenses & Instruments di Rodenstock Italia - Queste nuove proposte ci hanno permesso di portare a Mido un’offerta altamente differenziante nel segmento vista-sole».

Le due nuove collezioni rocco by Rodenstock e Claudia Schiffer by Rodenstock in mostra all’edizione di marzo della fiera milanese

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Lenti oftalmiche TAPPAINER: LA NOSTRA È UN’INNOVAZIONE CONCRETA «Una presenza che ha visto premiati i continui investimenti nell’innovazione e nell’essere riconosciuti dagli ottici come un partner qualificato e affidabile nel governo dell’intera catena del valore. Essere a Mido ci ha resi ancora più fermi e consapevoli dell’importanza di garantire prodotti di altissima qualità, come è nel Dna della nostra storia, e di mantenere saldo l’impegno nella formazione dei nostri partner ottici per renderli professionisti sempre più qualificati e capaci di individuare le giuste soluzioni alle esigenze del singolo cliente». Così Alberto Tappainer, amministratore delegato di Rodenstock Italia, sintetizza il ritorno del gruppo al salone milanese. Cosa distingue oggi Alberto Tappainer, amministratore Rodenstock dagli altri fornitori di lenti oftalmiche e servizi per il centro ottico delegato di Rodenstock Italia italiano? «Noi puntiamo sulla concretezza nell’innovazione, sulla realizzazione di prodotti che portino benefici reali al nostro partner ottico, affinché ottenga il massimo di grado di soddisfazione da offrire al consumatore finale – sostiene Tappainer – Ecco perché Rodenstock preferisce investire di più nel prodotto: il 60% dell’oftalmico che vendiamo oggi ha meno di cinque anni di vita. Tutto ciò necessita di strumenti che supportino il professionista della visione: unità di refrazione e centratori top, fino a punte di eccellenza come il DNEye Scanner, ad esempio. A questo aggiungiamo un servizio sempre all’altezza e la cura della professionalità del nostro cliente attraverso un programma di formazione, da svolgersi in Italia e all’estero». Quanto contribuiscono a questa offerta i nuovi marchi o le nuove licenze del vostro portafoglio eyewear? «La gamma di montature si è oggi ampliata e ammodernata, anche se non rincorreremo mai il trend, ma cercheremo sempre un prodotto con un ciclo di vita più lungo – spiega Tappainer – Rodenstock non vuole certo paragonarsi ai big mondiali dell’eyewear, ma in questo segmento si trova comunque nella top ten globale per il rapporto tra fatturato e numero di brand». E le cifre sono incoraggianti anche sul mercato interno. «Dal 2009 al 2013 Rodenstock Italia ha fatto registrare una crescita complessiva del 25%, con il segno positivo al termine di ogni esercizio – sottolinea l’ad – Il motivo sta nella coerenza dell’offerta, nell’attenta identificazione dei clienti partner e nel lavorare tutti i giorni per la soddisfazione del consumatore finale».

In evidenza anche la collezione Claudia Schiffer by Rodenstock, lanciata in gennaio alla fiera opti di Monaco e oggi approdata pure in Italia. Applaudito anche il ritorno di rocco by Rodenstock, la collezione dedicata al mondo young, creata sul modello dell’occhiale lanciato negli anni Sessanta, che è stato un’icona fino agli anni Novanta, oggi alla conquista di una nuova generazione. A sua volta Porsche Design ha ampliato la gamma eyewear con diciannove nuovi modelli. «Con queste nuove collezioni, cui si aggiungono quelle sempre di richiamo firmate Mercedes-Benz Style, completamente rivisitata con forme essenziali e purezza di stile, e Dunhill, oggi Rodenstock è in grado di affiancare l’ottico nel rispondere sia a un target giovane attento alle tendenze moda nell’eyewear sia a quello più adulto, maschile e femminile, da sempre orientato alla qualità e alla prestazione»,

La proposta Sunny Days a Mido 2014

afferma Simona Fonelli, business unit manager Eyewear di Rodenstock Italia.

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ALWAYS IN FOCUS CON HOYA Una nuova generazione di lenti sempre più “su misura” realizza finalmente il sogno di tutti i presbiti: liberare il più possibile la visione dalle aree sfuocate e avere una visione nitida subito, sempre, ovunque

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na recente ricerca di Hoya* condotta tra 1.415 portatori di lenti progressive in sette paesi europei ha dimostrato che sono 5 gli aspetti che maggiormente contribuiscono alla soddisfazione del portatore: • facilità di passaggio tra le diverse aree lontano – vicino • facilità nel trovare la zona di lettura • comfort visivo durante la lettura • nitidezza dell’immagine (assenza di sfocatura) • adattamento immediato La stessa ricerca ha dimostrato che un terzo dei portatori – un numero straordinariamente alto – teme di non riuscire ad adattarsi alle nuove lenti progressive. Per la massima soddisfazione dei portatori in questi 5 fattori chiave, Hoya, partendo dal dato che ben il 73%* dei presbiti in Europa presenta una prescrizione diversa per l’occhio destro e il sinistro, ha progettato una lente progressiva con personalizzazione senza precedenti. Anche la più piccola differenza di prescrizione può determinare

la posizione in cui gli assi visivi attraversano la lente destra e sinistra. Questo può causare disturbi astenopici, come bruciore, stanchezza agli occhi e mal di testa. Grazie alla Tecnologia di Armonizzazione BinoculareTM, la nuova lente progressiva Hoyalux iD MyStyle V+ considera individualmente la prescrizione dell’occhio destro e sinistro come singole componenti per definire il design binoculare e calcolare così la distribuzione progressiva necessaria a ogni occhio. Grazie a un sistema di anamnesi, appositamente studiato per l’area del lontano, dell’intermedio e del vicino, vengono adattate esattamente alle necessità individuali e combinate sulla base dello stile di vita di ogni portatore, per un livello di personalizzazione senza uguali. Ogni Hoyalux iD MyStyle V+ viene valutata con il Modello Binoculare dell’OcchioTM, il programma brevettato che verifica ogni design in circostanze di vita reale già prima che venga prodotto. Questo assicura

una performance binoculare senza precedenti: immagini stabili e miglior profondità di visione in tutte le situazioni. Tra le lenti progressive Hoya Hoyalux iD LifeStyle V+ é la lente nata dalle esperienze visive e dai bisogni dei portatori moderni. Grazie a innovative ed esclusive tecnologie soddisfa tutte le esigenze individuali, anche le più difficili, assicurando la visione più ampia e rilassata di sempre, è disponibile in due varianti: • bilanciata in ogni direzione dello sguardo • con una particolare attenzione sulla visione da lontano per soddisfare le diverse esigenze visive. È la lente facile, ideale per un grande pubblico, garantisce una visione stabile e rilassata in ogni momento, soprattutto con l’utilizzo di dispositivi moderni, come tablet e smartphone. Hoyalux iD MyStyle V+ e Lifestyle V+ soddisfano le esigenze fondamentali dei portatori quali facilità di adattamento e visione nitida anche in movimento.

*Millward Brown “Esperienza dei consumatori con le lenti progressive, ricerca quantitative in 7 Paesi europei” n = 1415, maggio 2013

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“Sapere, competenze ed abilità per l’esercizio della professione”

“Sono aperte le iscrizioni ai corsi di ottica, di optometria e di contattologia per l’anno formativo 2014 - 2015” Dal 1977 l’Istituto forma ed aggiorna ottici-optometristi realizzando a livello nazionale percorsi formativi in grado di coprire l’intero arco di competenze della professione

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Il Corso, cui si accede con titolo di scuola media superiore, grazie a metodologie didattiche e programmi attuali, risponde alle reali richieste del mercato del lavoro dell’ottica. Il corpo docente interdisciplinare, i moderni ed attrezzati laboratori e ambulatori consentono di acquisire le conoscenze e le abilità professionali più aggiornate. Anche per il 2014/2015 verrà attivata una sezione riservata a studenti-lavoratori.

Il Corso di Optometria Annuale, cui si accede con l’abilitazione all’esercizio della professione di Ottico, costituisce il naturale e oramai necessario completamento della formazione ottica di base, consentendo di acquisire conoscenze e competenze professionali optometriche allineate al più alto standard europeo.

CORSO BIENNALE DI OPTOMETRIA

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Il Corso biennale di Optometria, attivo dal 1992, consente a chi già opera nei centri ottico-optometrici di far evolvere le proprie competenze e conoscenze nelle discipline optometriche grazie a modalità di frequenza e metodologie didattiche specifiche. Il corso sarà attivato in autunno a Bologna, Catania e Venezia.

Il Corso di Contattologia, che si svolgerà dal 15 al 21 settembre 2014, affronta tutti i temi fondamentali della contattologia sia teoricamente sia praticamente e presenta le filosofie, le soluzioni applicative più attuali oltre alle evidenze della ricerca nell’ambito delle geometrie, dei materiali e delle tecnologie strumentali.

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di soluzioni intelligenti Quando appaiono le tre lettere “APP”, abbiamo una certezza: siamo approdati nella tecnologia. E giust’appunto APP sta per applicazione, quel sistema di programmi utilizzabili attraverso i dispositivi mobili, ossia i telefonini di ultima generazione e i tablet. Praticamente le applicazioni sono sempre con noi abbracciando qualsiasi campo e settore, distribuite tra quelle “leggere” sino a quelle professionali; nascono con lo scopo di intrattenere, informare, semplificare la vita delle persone. Nel 2008, anno di nascita del primo “negozio” AppStore, i servizi disponibili erano 500; oggi sono più 250mila e i download hanno superato i 5 miliardi. Nuovi modelli, recentemente orientati anche alla sfera del business, sono in continua evoluzione: alcune cercano di interpretare le esigenze del pubblico, altre aiutano, entrando nel merito del nostro settore dell’ottica, ad avere un’esperienza visiva modulata in funzione delle scelte di materiali, trattamenti, specificità di porto. La nuova APP EYESTATION proposta da Galileo mostra in maniera esplicita i benefici e le caratteristiche delle soluzioni; è una specialista di prodotto che affascina il suo interlocutore con la realtà aumentata, la particolare tecnologia che aggiunge particolari simulazioni e informazioni multimediali alla normale percezione. Semplice e intuitiva, accompagna ogni persona nella conoscenza del risultato delle sue scelte e in anteprima, grazie alla possibilità di esplorare l’effetto visivo in base ai materiali selezionati, di conoscere gli innumerevoli plus dei trattamenti antiriflesso di ultima generazione così come della variazione

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fotocromatica, di apprezzare l’estetica e il comfort delle differenti proposte. La nuova App racchiude le più aggiornate innovazioni realizzate in termini di lenti progressive, monofocali, media distanza, ciascuna con una risposta adeguata a precise esigenze della persona. Le attività quotidiane svolte con l’ausilio di strumenti applicativi, sono sempre più numerose e sempre più “mobili” e il nuovo programma APP di Galileo è frutto di una riflessione sulla scelta dei servizi finalizzati proprio alla strada della mobilità, per generare nuovo valore. La costruzione di tale valore dipende prima di tutto dall’appeal suscitato nel pubblico e in effetti il risultato si gioca proprio su questa variabile: il consumatore intende trovare, nella stessa applicazione, un contenuto gradevole, facile, un’utilità reale. APP EYESTATION con il suo apporto rapido, intuitivo e di esperienza visiva, rappresenta per il professionista che ha volontà e predisposizione al cambiamento, un valido supporto per la fase di presentazione e promozione delle più avanzate soluzioni visive. Le nuove e moderne applicazioni modificano il modo di lavorare e di vivere: Galileo cambia insieme a loro, insieme agli ottici.

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TRIBUNALE DI VENEZIA Sezione Specializzata in materia d’Impresa Il G.D. dott.ssa Anna Maria Marra letti gli atti e sciogliendo la riserva assunta nel procedimento ex. artt. 669 bis e ss, 700 c.p.c. e artt. 129-132 c.p.i. da ITALIA INDEPENDENT s.p.a. contro THEMA OPTICAL s.r.l. (omissis) PQM in accoglimento del ricorso in epigrafe per quanto di ragione, 1) autorizza il sequestro delle montature di occhiali prodotte e/o commercializzate da Thema Optical s.r.l. corrispondenti all’esemplare allegato al ricorso sub 26 in quanto costituenti contraffazione del modello comunitario registrato n. NO e0019731080002, intestato a Italia Independent s.p.a. e da essa utilizzato per la produzione delle montature cod. 563 della collezione denominata ITHIN, unitamente alle confezioni e al materiale pubblicitario relativo alle montature contraffatte, reperite presso la sede della convenuta in Domegge di Cadore (Belluno) – Via Gei n. 29 ovvero presso eventuali sedi secondarie, unità locali, depositi, magazzini, pertinenze della società medesima; inibisce a Thema Optical s.r.l. la produzione, la vendita e la pubblicizzazione delle montature suddette e ordina alla predetta il ritiro dal commercio, a sua cura e spese, di tali montature nel termine di giorni sessanta dalla comunicazione della presente ordinanza; fissa la somma di euro 500,00 per ogni violazione della inibitoria data con il presente provvedimento e per ogni giorno di ritardo nell’esecuzione dell’ordine di ritiro dal commercio; ordina la pubblicazione del dispositivo della presente ordinanza, entro giorni sessanta, sulla rivista di settore “B2eyes Magazine” e sul portale di informazione di ottica “b2eyes.com” a caratteri doppi per due numeri consecutivi non festivi, con facoltà per Italia Independent s.p.a. di provvedervi direttamente per il caso di inutile decorso del termine fissato e di ripetere le relative spese da Thema Optical s.r.l.; condanna Thema Optical s.r.l. alla rifusione in favore di Italia Independent s.p.a. delle spese di lite, che liquida in Euro 471,37 a titolo di anticipazioni ed in Euro 4.000,00 a titolo di compensi professionali, oltre i.v.a. e c.p.a.; pone le spese di c.t.u., liquidate con separato provvedimento, a carico di Thema Optical s.r.l. Venezia, 20 dicembre 2013 Il G.D. Anna Maria Marra comunicazione legale_16.indd 48

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