Digital news N. 4 Anno 2024

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Azienda Ospedale

Università Padova

N. 4 ANNO 2024
DIGITAL NEWS N. 4 ANNO 2024 Edito da Azienda Ospedale Università Padova Visibile su Edicola virtuale home page www.aopd.veneto.it

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In questo numero:

LA MEDICINA DI LABORATORIO

Ci guida nel percorso la prof.ssa Daniela Basso pag. 4

LE ALLERGIE ALIMENTARI

dell9adulto e pediatriche

Ci informa la prof.ssa Antonella Muraro pag. 40

LE ALLERGIE PROFESSIONALI

Ce le presenta la prof.ssa Mariangiola Crivellaro pag. 60 N. 4 ANNO 2024

LA MEDICINA DI LABORATORIO

di cosa si occupa

il Laboratorio

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DIGITAL NEWS Azienda Ospedale Università Padova www.aopd.veneto.it N. 4 ANNO 2024 La prof.ssa Daniela Basso ci guida nel percorso

LA MEDICINA DI LABORATORIO

La Medicina di Laboratorio è una disciplina clinica indispensabile per l’efficace gestione dello stato di salute dell’individuo e della comunità. Contribuisce in modo determinante a rilevare la presenza o assenza di una malattia. Più del 70% delle decisioni cliniche si basano sulle informazioni di laboratorio.

Le informazioni fornite dalla Medicina di Laboratorio, concorrono in modo significativo alla formulazione della diagnosi, al monitoraggio della terapia, alla prevenzione delle malattie e delle loro complicanze, alla gestione di situazioni fisiologiche come la gravidanza, garantendo anche screening e sorveglianza epidemiologica.

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LA MEDICINA DI LABORATORIO

La rilevanza della Medicina di Laboratorio è supportata dalla letteratura scientifica che evidenzia come circa il 70% delle decisioni mediche si basa sugli esami di laboratorio. La disciplina contempla inoltre, attività di Ricerca e Sviluppo orientata verso nuovi sistemi diagnostici nelle diverse aree della medicina.

Tutte le informazioni che derivano dall’analisi di campioni biologici come il sangue, l’urina ed altri fluidi biologici sono incluse nel referto e richiedono, oltre all’impiego di tecnologie altamente specialistiche, soprattutto una qualificata competenza del personale.

Il laboratorio di Padova è attivo giorno e notte per 365 giorni all’anno garantendo non solo la diagnostica in elezione ma anche l’urgenza ed emergenza erogando circa 10 milioni di esami all’anno.

Vi lavorano 160 persone che comprendono medici, biologi, chimici, infermieri, tecnici di laboratorio, amministrativi e operatori socio sanitari.

La Medicina di Laboratorio ha anche un ruolo formativo per studenti e specializzandi

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LA MEDICINA DI LABORATORIO

L’Unità Operativa Complessa di Medicina di Laboratorio dell’Azienda

Ospedale-Università Padova diretta dalla

Prof.ssa Daniela Basso eroga prestazioni sia per i pazienti ricoverati, che per altri Enti/Ospedali oltre che per utenti che accedono ai punti di prelievo ambulatoriali.

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LA MEDICINA DI LABORATORIO

I pilastri che sostengono tutta l’attività della Medicina di Laboratorio sono riconducibili a tre principali fondamenti: Accoglienza, Accreditamento, Assistenza. Ma a questi si aggiungono anche Ricerca e Sviluppo.

In questo numero li passiamo in rassegna.

ACCOGLIENZA

Al centro di tutta l’attività svolta dalla Medicina di Laboratorio c’è il paziente con le sue necessità di diagnosi e cura. Il personale si occupa sia dell’accoglienza diretta, nelle attività ambulatoriali che di quella indiretta erogando servizi di laboratorio a favore dei pazienti ricoverati. L’accoglienza diretta si concretizza nei due punti prelievo, San Massimo e Sant’ Antonio, aperti sei giorni su sette, che offrono un servizio per gli utenti ambulatoriali che hanno la necessità di eseguire esami di laboratorio.

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LA MEDICINA DI LABORATORIO

Nei punti prelievo particolare attenzione viene riservata ai bambini e ai pazienti fragili che hanno la priorità di accesso.

E’ consigliabile prenotare collegandosi al sito web www.aopd.veneto.it

Presso i 2 ambulatori afferiscono mediamente 500 persone al giorno per eseguire prelievi di sangue, consegnare campioni biologici come urine e feci, sottoporsi a test di approfondimento, come la curva da carico orale di glucosio, effettuare i controlli periodici previsti nel monitoraggio di malattie o di salute dei lavoratori.

Tutti i test effettuabili presso la Medicina di Laboratorio sono visionabili al link: https://www.medlabpd.it/medlabpd_prestazioni_elenco.php.

Al fine di garantire agli utenti e ai curanti l’accesso alle informazioni utili per accedere ai servizi ambulatoriali, per prepararsi adeguatamente al prelievo, la Medicina di Laboratorio ha predisposto il sito web www.medlabpd.it che viene costantemente aggiornato anche in base ai miglioramenti dell’offerta che derivano dalla ricerca biomedica.

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LA MEDICINA DI LABORATORIO

Presso gli ambulatori possono essere effettuati i prelievi per analisi che saranno effettuate presso altri laboratori dell’Azienda Ospedale Università Padova, in particolare: analisi di genetica https://www.aopd.veneto.it/Genetica-Clinica-Epidemiologica, microbiologia https://www.aopd.veneto.it/Microbiologia-e-Virologia, immunotrasfusionale https://www.aopd.veneto.it/Immunotrasfusionale, analisi di citologia urinaria https://www.aopd.veneto.it/Anatomia-Patologica-2.

Un importante supporto per l’accoglienza dei pazienti viene dato dal personale volontario CEAV.

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LA MEDICINA DI LABORATORIO

Collaborazione ed Interdisciplinarietà

Nell’ambito dell’Accoglienza è importante considerare tutte le attività che quotidianamente i professionisti di laboratorio svolgono interagendo con gli specialisti clinici ed i medici di medicina generale, per individuare le migliori strategie al fine di garantire un’ottimale gestione e cura del paziente. In particolare la collaborazione si realizza definendo quali esami richiedere in relazione ai differenti percorsi diagnostico-terapeutici e quesiti clinici, suggerendo la migliore interpretazione degli esami nell’ambito del contesto clinico e identificando nuove esigenze diagnostiche per la Ricerca e lo Sviluppo.

ACCREDITAMENTO

L’Accreditamento in conformità allo Standard Internazionale ISO 15189 garantisce che si operi secondo elevati standard di professionalità e competenza tecnica.

L’aderenza a questo standard rappresenta un impegno etico per tutto il personale che lavora presso la Medicina di Laboratorio.

La Medicina di Laboratorio è stata uno dei primi laboratori in Italia ad aver posto attenzione alla qualità delle prestazioni erogate ma, soprattutto, alla necessità di poter ricevere una valutazione da parte di Enti esterni, qualificati e riconosciuti, per la verifica del livello di qualità raggiunto e la rilevazione di eventuali aspetti da migliorare.

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LA MEDICINA DI LABORATORIO

Quello di Padova è stato il 1° laboratorio in Italia ad essere stato accreditato in conformità allo Standard Inglese del Clinical Pathology Accreditation (CPA-UK), nel 1995. Il 1° laboratorio ad essere certificato in conformità alla norma ISO 9001, nel 1997.

Nel 2016 ha poi ottenuto l’Accreditamento in conformità allo Standard Internazionale ISO 15189 per un elevato numero di esami (il più elevato in Italia).

Inoltre è stato riconosciuto come Laboratorio di Fase I “Medicina di Laboratorio”, per le sperimentazioni di fase di Fase I in conformità alla Determina AIFA 809/2015, dal 2019.

Qualità significa che le informazioni riportate nel referto del laboratorio sono clinicamente valide ed utili, e che ciascun risultato è garantito in termini di precisione, accuratezza e adeguata comunicazione.

Il raggiungimento dell’obiettivo Qualità richiede un robusto sistema di gestione che prevede un’impostazione e un insieme di procedure intese a standardizzare l’intero processo di esame ma anche lo sviluppo di una competenza qualificata del personale; nel perseguire l’obiettivo Qualità, con prestazioni che soddisfino i più elevati livelli di qualità raggiungibili in relazione alle conoscenze scientifiche e al livello delle tecnologie e metodologie disponibili.

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LA MEDICINA DI LABORATORIO

La Medicina di Laboratorio di Padova oltre alla conformità ai requisiti istituzionali di Autorizzazione ed Accreditamento richiesti dalla L.R. n. 22/2002, si sottopone volontariamente all’Accreditamento in conformità allo Standard Internazionale ISO 15189, la norma di accreditamento specifica per Laboratori Medici.

L’Accreditamento ISO 15189 ha il valore aggiunto di qualificare la competenza del personale per le specifiche attività inerenti il laboratorio clinico.

Inoltre, mentre la certificazione ISO 9001 può essere rilasciata da differenti Enti di certificazione che competono tra loro nel libero mercato, l’accreditamento ISO 15189

è garanzia anche di assenza di possibili interessi commerciali e conflitti di interesse, in quanto l’Ente di accreditamento è unico a livello nazionale.

Ogni anno la UOC Medicina di Laboratorio è sottoposta a visite ispettive di sorveglianza che garantiscono il mantenimento del livello di qualità accreditato.

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Tutte le azioni intraprese dalla UOC Medicina di Laboratorio per il continuo miglioramento della Qualità mirano a contenere il rischio clinico e garantire la sicurezza del paziente. Il rischio clinico si riferisce a qualsiasi situazione in cui la salute del paziente potrebbe essere messa in pericolo a causa di errori, negligenza o problemi nel processo diagnostico o terapeutico. Questi rischi possono verificarsi in qualsiasi fase dell’attività del laboratorio, dal prelievo del campione alla comunicazione dei risultati al paziente. Sebbene ci siano rischi nei laboratori di analisi cliniche, ci sono anche molte misure preventive per ridurli al minimo. A tal proposito, la Medicina di Laboratorio promuove da decenni la cultura e la consapevolezza del rischio per il paziente non solo all’interno della struttura tra lo staff di professionisti di Laboratorio, ma anche tra i colleghi interni ed esterni all’Azienda es. medici prescrittori, specialisti a livello nazionale e internazionale. DIGITAL NEWS pag. 15

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LA MEDICINA DI LABORATORIO

La Medicina di Laboratorio di Padova ha promosso a livello internazionale, lo studio degli errori che possono verificarsi in tutte le fasi del processo, dalla prescrizione medica al rilascio ed interpretazione del risultato; ha individuato specifiche modalità operative per identificare gli errori all’interno delle attività cercando tutti i possibili strumenti per evitare che si verifichino; Ha implementato percorsi di formazione per tutto il personale interno: medici, biologi, tecnici sul tema del rischio e della sicurezza del paziente; Promuove convegni a livello nazionale e internazionale per formare i propri interlocutori al corretto utilizzo degli esami di laboratorio.

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ASSISTENZA

Numerosi sono gli ambiti diagnostici in cui si esprime l’attività della Medicina di Laboratorio, fra i quali alcuni altamente specialistici ed altri relativi ad esami esoterici esami particolari richiesti raramente o che necessitano di tecnologie complesse e non comunemente eseguiti dai laboratori. I differenti esami ad oggi erogati sono oltre 700.

Per far fronte a tutte le esigenze cliniche, il laboratorio si avvale di strumentazioni e metodi altamente innovativi e ad elevata automazione.

Molte procedure analitiche sono tuttavia anche sviluppate internamente, e gestite manualmente, non essendo disponibili sul mercato sistemi diagnostici certificati (CE-IVD). L’elevato numero di esami effettuato, permette di diagnosticare e monitorare tutte le possibili patologie ad oggi conosciute e supportare attività cliniche altamente specializzate come i trapianti d’organo e la chirurgia multi organo.

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Numerose sono le strategie intraprese dal laboratorio per favorire la migliore e tempestiva gestione del paziente.

Una fra tutte è rappresentata dall’implementazione dei Reflex test (test riflesso) sulla base della quale a fronte di risultati anomali di alcuni test la cui interpretazione necessita di esami di approfondimento, il laboratorio prescrive ed esegue di riflesso (reflex test) i test di approfondimento utilizzando lo stesso campione di sangue, evitando così ritardi diagnostici ed un ulteriore prelievo di sangue al paziente. Il laboratorio definisce i reflex test sulla base delle ricerche scientifiche nazionali ed internazionali e delle linee guida più rilevanti proposte da Società Scientifiche o comitati di esperti.

Gli esempi più noti sono nella diagnostica delle patologie tiroidee, dove è sufficiente effettuare l’analisi della tirotropina (TSH) e solo a fronte di un valore aumentato/diminuito completare la valutazione della funzione tiroidea mediante la determinazione degli ormoni tiroidei T3 e T4. Analogamente per il biomarcatore PSA, la determinazione del PSA libero ed il calcolo del rapporto PSA libero / PSA totale vengono effettuate soltanto per valori di PSA totale compresi in un intervallo ben definito.

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LA MEDICINA DI LABORATORIO

Proprio perché il test riflesso viene eseguito sullo stesso campione di sangue senza la necessità di ripetere il prelievo, per i pazienti che si rivolgono agli ambulatori prelievo viene sempre richiesta preventivamente l’autorizzazione per l’esecuzione degli eventuali reflex test prima di effettuare il prelievo.

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Il Laboratorio e le Allergie

Nel mondo la percentuale di persone che soffrono di allergie è in costante aumento, con circa il 50% dei bambini che presenta reazioni allergiche. Le allergie, sono reazioni del sistema immunitario verso sostanze innocue per la maggior parte delle persone. Le sostanze che scatenano queste reazioni sono dette allergeni.

Possono essere dei potenziali allergeni i pollini delle piante, le spore delle muffe, il veleno degli insetti, proteine degli animali, alimenti e farmaci.

Queste sostanze possono innescare una sintomatologia di variabile gravità, da un arrossamento localizzato alla pelle al prurito fino all’insufficienza respiratoria, vomito, e, in alcuni casi, lo shock anafilattico, pericoloso per la vita. La gravità della reazione varia da persona a persona, da episodio a episodio e può peggiorare nel tempo.

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Solitamente, i test allergologici vengono prescritti ai fini diagnostici in presenza di segni e sintomi di una probabile reazione allergica per verificare la possibilità di avviare un trattamento terapeutico oppure procedere con l'esclusione dell'allergene dove possibile, oppure nei pazienti già sottoposti al trattamento per le allergie, gli esami possono essere utilizzati per monitorare l'efficacia terapeutica. Queste indagini sono da considerare di supporto alla clinica. Si tratta prevalentemente di determinazioni quantitative e standardizzate in unità riferite ad uno standard riconosciuto a livello internazionale (es. WHO). Rientrano in questo gruppo la determinazione delle IgE specifiche per estratti completi o componenti molecolari di allergeni, test di screening per atopia quali Phadiatop, Isac e Alex 2, la determinazione di marcatori di membrana cellulari legati all’attivazione dei basofili (BAT).

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La diagnostica in vitro, eseguita presso la Medicina di Laboratorio, contempla la ricerca delle IgE specifiche per inalanti (190 allergeni), alimenti (200 allergeni), farmaci (12 allergeni), parassiti (2 allergeni), veleno da imenotteri (10 allergeni) oltre a 104 allergeni ricombinanti.

Di più recente introduzione sono i sistemi diagnostici Isac e Alex 2 che consentono la contestuale analisi di 112 e 282 allergeni mediante tecnologia su microchip con l’obiettivo di individuare le componenti verso le quali indirizzare il successivo approfondimento.

La rilevanza di questa area diagnostica della Medicina di Laboratorio si evince anche dalle numerosità delle analisi effettuate annualmente, circa 150.000 determinazioni.

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Il Laboratorio e il Codice Genetico

Il genoma identifica l’intero contenuto del DNA all’interno delle cellule. Il genoma umano è organizzato in 46 cromosomi ed in esso si distinguono sequenze che codificano per proteine, geni e sequenze non codificanti che costituiscono circa il 90% dell’intero Genoma.

Il Progetto Genoma Umano partito nel 1990 ha permesso il sequenziamento completo del genoma umano con una rilevante importanza nel campo medico.

I benefici medici derivanti dal Progetto Genoma Umano hanno permesso di migliorare la diagnosi delle malattie, l’identificazione precoce di predisposizione alle malattie e di effettuare un disegno razionale delle terapie.

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E’ con questo progetto che nasce il termine genomica, una branca della biologia molecolare che si occupa dello sviluppo e dell’applicazione di nuove procedure e nuove tecnologie per la mappatura, il sequenziamento e l’analisi di interi genomi di una data specie, permettendo lo studio della struttura e della funzione dell’intero genoma e dell’interazione tra i vari geni ai fini di identificare le correlazioni presenti nel genoma, la suscettibilità e predisposizione alle malattie.

Lo sviluppo di nuove tecniche di indagine genetica sempre più avanzate ha permesso l’analisi contemporanea di più genomi riducendo notevolmente costi e tempi di analisi. Molte di queste tecnologie hanno avuto un impatto notevole nella ricerca di base trovando applicazione in studi clinici ed in ambito diagnostico. Le indagini genetiche trovano applicazione nella diagnosi e nella prognosi clinica delle malattie ereditarie, nella valutazione del rischio predittivo di malattia, nell’identificazione dello stato di portatore e nella predisposizione genetica alla risposta a determinati farmaci.

L’analisi genomica diventa quindi fondamentale per lo sviluppo della medicina di precisione dove trattamenti preventivi o terapeutici saranno sempre più personalizzati sulla base delle informazioni cliniche e genetiche.

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Presso la Medicina di Laboratorio di Padova, vengono effettuate analisi degli acidi nucleici per valutare il rischio di alcune malattie, quali ad esempio la celiachia, la trombosi venosa profonda, le malattie mieloproliferative croniche.

Le nuove metodologie di analisi ad elevato impatto tecnologico, quali i sequenziatori di nuova generazione NGS e gli strumenti di PCR digitale oltre all’automazione dei processi analitici, supportano anche diagnostiche ad elevato grado di complessità garantendo i risultati in tempi brevi.

Fra le diagnostiche specialistiche della Medicina di Laboratorio effettuate nell’ambito dello studio del codice genetico ci sono quelle relative alle malattie autoinfiammatorie, alla farmaco genetica, alla fibrosi cistica, oltre alla valutazione del chimerismo post-trapianto allogenico.

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Le Malattie Autoinfiammatorie

Le malattie autoinfiammatorie sono condizioni cliniche rare caratterizzate da eccessiva infiammazione con interessamento prevalentemente localizzato ad articolazioni, cute, occhio e manifestazioni febbrili ricorrenti. Il meccanismo che scatena queste malattie, seppur non ancora completamente identificato, comprende un eccessivo rilascio di molecole pro-infiammatorie fra cui spiccano il Fattore di Necrosi Tumorale e l’Interleuchina-1, verso i quali sono attivi alcuni farmaci impiegati per il trattamento.

Le malattie autoinfiammatorie comprendono la Febbre mediterranea familiare, la sindrome associata al recettore del Fattore di Necrosi Tumorale, la malattia da deficit di Mevalonato Chinasi e altre più rare.

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Oltre alle cause scatenanti quali esposizione al freddo, infezioni, traumi fisici o immunizzazioni, che innescano una risposta infiammatoria atipica con manifestazioni sistemiche e/o complicanze d’organo, si riconosce una predisposizione genetica.

Il laboratorio concorre nella definizione del rischio genetico di queste malattie mediante l’analisi di 17 geni con tecniche di sequenziamento di nuova generazione NGS.

L’analisi richiede personale altamente qualificato per interpretare i risultati del sequenziamento che consente la rilevazione di varianti genetiche compatibili con la diagnosi di malattie auto infiammatorie e oltre a supportare il clinico nella definizione delle specifiche malattie appartenenti a questo gruppo, aiuta nella scelta di un trattamento personalizzato nei pazienti.

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La Farmacogenetica

In alcuni soggetti la risposta ai trattamenti farmacologici si discosta da quella attesa per effetto di numerosi fattori legati alla presenza di patologie che interferiscono con il trattamento o a caratteristiche personali del soggetto trattato, quali l’età, il genere, le abitudini voluttuarie, la dieta e il profilo genetico individuale.

Per questo alcuni trattamenti farmacologici possono, in un ristretto numero di pazienti, risultare inefficaci oppure portare allo sviluppo di reazioni avverse al farmaco.

Il medico prescrittore risolve queste evenienze diminuendo o aumentando il dosaggio del farmaco o sostituendo il farmaco in uso con un altro farmaco avente la medesima indicazione terapeutica.

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Grazie ai test farmacogenetici, il medico può conoscere il profilo genetico individuale di ciascun soggetto e personalizzare la terapia farmacologica prima ancora che essa inizi al fine di prevenire o ridurre il rischio di reazioni avverse e/o l’inefficacia.

I test farmacogenetici eseguiti dalla Medicina di Laboratorio, a partire da un semplice prelievo di sangue periferico, comprendono la valutazione dei polimorfismi dei geni coinvolti nel metabolismo di alcuni farmaci antitumorali.

O per alcuni farmaci impiegati nel trattamento di patologie infiammatorie croniche, gli esami di laboratorio riescono a valutarne il rischio di tossicità.

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Il laboratorio e la donna in gravidanza

La gravidanza è una condizione fisiologica che comporta di per sé cambiamenti dinamici di numerosi parametri ematochimici. La variazione di molti esami del sangue è dovuta al normale aumento della componente acquosa che provoca emodiluizione.

Il laboratorio svolge un ruolo importante per la valutazione dello stato di salute maternofetale durante la gravidanza perché, tramite l’esecuzione di test non invasivi, consente di identificare situazioni di potenziale rischio consentendo la prevenzione a garanzia della salute della donna e del bambino.

Un rischio fonte spesso di ansie per la donna in gravidanza è l’eventualità che ci possano essere delle anomalie a carico del nascituro. Il laboratorio mediante analisi da effettuare su sangue materno, può fornire informazioni relative al rischio di alcune possibili anomalie del nascituro.

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Il Laboratorio e le Tossicodipendenze

Le droghe d’abuso, o più correttamente le sostanze d’abuso sono droghe o farmaci assunti impropriamente dalle persone per alterare o modificare il proprio stato psico-fisico.

Sono sia sostanze illegali ma anche farmaci di cui i soggetti possono abusarne senza un’idonea prescrizione medica.

Le classi di sostanze d’abuso che la Medicina di Laboratorio può valutare sono: oppiacei/oppioidi, cannabinoidi, cocaina, benzodiazepine, barbiturici e ketamina. Inoltre viene anche valutata la presenza del metadone (assieme al suo metabolita EDDP) utilizzato per prevenire i sintomi dell'astinenza in chi sta tentando di disintossicarsi da droghe oppiacee; e la buprenorfina, raccomandata per il trattamento della tossicodipendenza da oppioidi.

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L’analisi delle sostanze d’abuso, avviene solitamente attraverso uno screening iniziale per valutarne la presenza o l’assenza utilizzando metodi immunoenzimatici che permettono di valutare la positività o la negatività rispetto ad uno specifico cut-off.

In un secondo step è possibile eseguire l’analisi di conferma della presenza della sostanza risultata positiva all’analisi di screening, utilizzando un metodo cromatografico accoppiato alla spettrometria di massa tandem. Con questa analisi viene refertato un dato numerico e la positività viene valutata rispetto a cut-off stabiliti da linee guida internazionali o leggi specifiche a seconda della finalità d’uso.

Nella Medicina di Laboratorio, le analisi di screening e di conferma possono essere effettuate su campioni di urine ma anche su matrice pilifera, solitamente sui capelli.

L'analisi delle urine può rilevare la maggior parte delle droghe fino a 2 o 3 giorni dall'utilizzo.

L’analisi su capello invece, permette di valutare l’assunzione delle sostanze nei 3 mesi antecedenti. Quando si utilizza il campione di urine in fase di screening viene sempre valutata l’idoneità del campione tramite la misura della creatinina urinaria con metodo enzimatico. Questa misura serve per controllare eventuali adulterazioni del campione.

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Sempre nell’ambito delle sostanze d’abuso, si riesce anche a valutare l’abuso alcolico attraverso l’analisi dell’alcol plasmatico ed urinario, l’etilglucuronide urinario e la CDT (transferrina desialata) sierica.

L’analisi dell’alcol plasmatico fornisce indicazioni sull’assunzione recente di alcol nelle 6-12 ore.

Considerato il rapido metabolismo da parte dell'organismo, l’alcol urinario invece fornisce indicazioni relative all’assunzione di alcol fino ad un massimo delle 24 ore precedenti.

La determinazione dell’etilglucuronide urinario, metabolita diretto dell’alcol, fornisce indicazioni fino a 80 ore dall’assunzione di alcol.

La determinazione di alcol (plasmatico ed urinario) e l’etilglucuronide urinario avviene usando metodi immunoenzimatici.

La CDT è un marker indiretto di abuso cronico di alcol relativo invece alle ultime 2-3 settimane. La CDT viene determinata con un metodo cromatografico ad alte prestazioni conforme alle indicazioni date dalla Federazione Internazionale di Chimica Clinica nell’ambito di questa diagnostica.

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Il laboratorio e le malattie da accumulo di metalli

Le malattie da accumulo di metalli, sono condizioni in cui il corpo accumula eccessivamente determinati metalli, a causa di una disfunzione genetica o di patologia, questi, sono normalmente presenti nell’organismo per funzionalità essenziali.

Il laboratorio tramite la determinazione nel sangue di alcuni metalli es. rame, ferro e delle proteine deputate al loro trasporto es. ceruloplasmina, transferrina, contribuisce a definire la diagnosi di malattie da accumulo.

A titolo di esempio un minerale essenziale è il rame, presente nel fegato, nel rene e nel sistema nervoso mentre è presente in minor quantità nel sangue.

I livelli di rame fluttuano in modo significativo in relazione all’assunzione alimentare che lo introduce con gli alimenti (noci, cioccolato, funghi, crostacei, cereali integrali, frutta secca e fegato), convertito nella sua forma non tossica a livello del tratto intestinale, legato a proteine e veicolato al fegato, dove il rame in eccesso viene escreto con le feci.

Una percentuale minore di rame viene eliminata con le urine.

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LA MEDICINA DI LABORATORIO

In laboratorio la quantità di rame può essere determinata nel sangue, nell’urina o nel tessuto epatico e tramite questa analisi è possibile supportare la diagnosi di malattie genetiche rare quali la malattia di Wilson, caratterizzata da un accumulo di rame in alcuni organi quali fegato e cervello, e la sindrome di Menkes, caratterizzata da un difetto dell’assorbimento e del trasporto del rame a livello intestinale con conseguenti ridotti livelli plasmatici.

Oltre a queste malattie molte altre condizioni causano aumenti es. gravidanza, malattie infettive o diminuzioni es. malassorbimento, sindrome nefrosica, ustioni estese dei livelli di rame nel sangue.

Nell’interpretazione dei risultati legati alle variazioni dei livelli di rame è importante considerare alcuni fattori interferenti, in particolare alcuni farmaci (anticonvulsivanti, estrogeni e contraccettivi orali, penicillina, citrato e acido valproico) e la quantità di assunzione alimentare di zinco che se in eccesso, può interferire con l’assorbimento di rame.

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I PILASTRI DELLA MEDICINA DI LABORATORIO

Ricerca e Sviluppo

La Ricerca e lo Sviluppo costituiscono i pilastri fondamentali per l’innovazione in Medicina di Laboratorio.

L’equipe di Medicina di Laboratorio mediante l’acquisizione di nuove conoscenze e la loro l’applicazione pratica, promuove l’attività di ricerca e lo sviluppo continuo di sistemi diagnostici innovativi.

L’attività di ricerca prevalente è quella conosciuta come “ricerca traslazionale”, che consente il trasferimento in ambito clinico delle scoperte della ricerca di base.

In questo ambito spiccano i nuovi biomarcatori, molecole di diversa natura biochimica (proteine, peptidi, sequenze di acidi nucleici, lipidi, metaboliti ecc.) che possono migliorare la diagnostica e/o il monitoraggio delle malattie riducendo la necessità e la frequenza di procedure diagnostiche invasive per i pazienti.

L’attività di ricerca è anche strettamente correlata all’innovazione tecnologica, tramite la valutazione di sistemi diagnostici con caratteristiche analitiche in grado di fornire risultati sempre più affidabili in tempi sempre più brevi, a fronte del contenimento dei consumi, dei rifiuti e della quantità di campione biologico da impiegare con l’obiettivo di rendere sempre più ecosostenibili anche i laboratori clinici.

La ricerca è volta anche alla valutazione e allo sviluppo di sistemi di intelligenza artificiale che possano supportare la classificazione sempre più precisa e personalizzata delle malattie.

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I PILASTRI DELLA MEDICINA DI LABORATORIO

L’attività di ricerca e sviluppo ha portato la Medicina di Laboratorio di Padova, alla creazione di nuovi sistemi per la raccolta dei campioni biologici quali la saliva, oltre al deposito di brevetti di nuovi sistemi diagnostici.

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La Medicina di Laboratorio è presente a Padova in 2 sedi via Giustiniani 2 e all’Ospedale S. Antonio via J. Facciolati, 71

Vi lavorano 11 medici, 11 tra biologi e chimici, 88 tecnici sanitari di laboratorio biomedico, 16 operatori socio sanitari, 26 infermieri e 8 amministrativi.

Il Laboratorio è frequentato anche da laureati in formazione specialistica, personale in tirocinio, formazione in alternanza scuola lavoro, personale dedicato ad attività di ricerca.

Azienda Ospedale Università Padova www.aopd.veneto.it

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DIGITAL NEWS N. 4 ANNO 2024 Azienda Ospedale Università Padova www.aopd.veneto.it L’EQUIPE DI MEDICINA DI LABORATORIO

LE ALLERGIE ALIMENTARI

Cosa provocano

nell9adulto e nel bambino e come si possono fermare

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DIGITAL NEWS Azienda Ospedale Università Padova www.aopd.veneto.it N. 4 ANNO 2024 La prof.ssa
Muraro
del Centro per le Allergie e le Intolleranze Alimentari, ci informa
Antonella
Direttore

ALLERGIE ALIMENTARI nell’adulto e nel bambino

Il Centro di Specializzazione Regionale per lo Studio e la Cura delle Allergie e Intolleranze Alimentari, nasce dalla volontà di pazienti affetti da allergia alimentare di poter accedere a diagnosi tempestive e terapie avanzate in un Centro di Eccellenza per competenze professionali e qualità dei servizi.

Il Centro, è stato istituito con legge regionale n. 26 del 26 novembre 2004, e successiva delibera Regione Veneto n. 742 dell’ 11 Marzo 2005. Al Centro possono afferire pazienti adulti, adolescenti e bambini in un Unicum funzionale e strutturale per cui intere famiglie attualmente sono prese in carico.

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ALLERGIE ALIMENTARI nell’adulto e nel bambino

Il Centro rappresenta l’unica struttura italiana dedicata esclusivamente alla problematica dell’Allergia Alimentare e caratterizzata da un’attività multidisciplinare e multiprofessionale con coordinamento tra le varie figure professionali e stretta collaborazione con l’associazione dei pazienti Food Allergy Italia.

Al Centro di Padova diretto dalla Prof.ssa Antonella Muraro, afferiscono: 1 medico allergologo e pediatra, 2 medici allergologi, una dietista dedicata al 50%, una psicologa.

Il modello, unico in allergologia in Italia, è quello di presa in carico globale del paziente. Con questo modello si costituisce una rete tra Centro e settore delle Cure Primarie in cui tutti i protagonisti dispongono delle informazioni pertinenti e si crea uno stretto collegamento con il territorio per la gestione della patologia, anche e soprattutto, nella realtà in cui il paziente vive quotidianamente, scuola, ambiente di lavoro, ristorazione.

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ALLERGIE ALIMENTARI nell’adulto e nel bambino

Le reazioni avverse da alimenti

Le reazioni avverse da alimenti si differenziano come allergia alimentare ed intolleranza alimentare. L’allergia alimentare è definita come una reazione ad un alimento su base immunologica che coinvolge anticorpi IgE specifici per un allergene alimentare cosidetta

Allergia IgE mediata o cellule del sistema immunitario cosidetta allergia non IgE mediata o entrambi i meccanismi allergia alimentare con meccanismi misti. Per tale motivo spesso trovare negativi gli esami per le IgE specifiche non esclude un’allergia alimentare e NON significa avere un’intolleranza.

Si parla di intolleranza alimentare quando la reazione verso un alimento è scatenata dalla mancanza di un enzima ad esempio l’intolleranza al lattosio, da un avvelenamento ad esempio da botulino, da una reazione individuale a principi farmacologici ad esempio da tiramina.

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I sintomi dell’allergia alimentare non sono ben definiti e si sovrappongono spesso a sintomi di altre malattie. Inoltre non esiste un test diagnostico che identifichi con certezza un‘allergia alimentare.

La diagnosi deriva dalla combinazione di storia clinica, sintomi esito di un percorso diagnostico appropriato che comprende test allergologici, dieta di esclusione, test di provocazione e tolleranza.

Le principali manifestazioni cliniche coinvolgono diversi organi isolatamente o in associazione.

Per la cute: un paziente con eczema atopico moderato grave, che non risponde alle usuali terapie dermatologiche o ricade appena si sospendono deve fare accertamenti per escludere che una reazione allergica ad un alimento possa essere un fattore scatenante.

Questo in particolare se si tratta di un bambino piccolo sotto i 2 anni di età.

In questa situazione può essere anche presente un rallentamento della crescita.

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ALLERGIE

ALIMENTARI

nell’adulto e nel bambino

I pazienti possono anche presentare sintomi gastrointestinali riferibili a malassorbimento diarrea persistente, stitichezza ostinata, dolori addominali ricorrenti con crampi improvvisi o coliche gravi. Nel lattante sintomi che persistono oltre i 3 mesi di vita, reflusso gastroesofageo che non risponde alla usuale terapia farmacologica.

In queste situazioni è opportuno valutare ed esclude un’allergia alimentare con un percorso ben definito per evitare diete fai- da -te inadeguate o ritardi nella diagnosi corretta con conseguenza di malnutrizione.

L’allergologo con competenza sulle allergie ed intolleranze alimentari procederà con la raccolta di una storia clinica accurata mirata a stabilire un nesso causale tra i sintomi e l’ingestione di un alimento.

Verranno poi effettuate prove allergologiche sull’avambraccio del paziente chiamate prick test con estratti alimentari o con alimento fresco -prick by prick per capire se esiste un meccanismo IgE mediato.

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ALLERGIE ALIMENTARI

nell’adulto e nel bambino

Possono essere anche eseguiti dosaggi sul sangue ImmunoCap per ulteriore verifica. In alcuni pazienti con sintomi gastrointestinali quali esofagite, deve essere pianificata una esofago-gastroscopia con biopsia per valutare la presenza di cellule dell’infiammazione allergica-eosinofili nella mucosa esofagea o gastrica.

Se la storia clinica combinata con i primi test diagnostici, conferma il sospetto di allergia alimentare, il paziente intraprende una dieta di esclusione cosidetta diagnostica dell’alimento per un periodo varabile da 15 giorni a 2 mesi in base ai sintomi presentati.

Tale dieta va monitorata da un dietista specializzato per quanto riguarda l’apporto calorico e la varietà nutrizionale. Se il paziente presenta remissione dei sintomi di almeno il 50% deve effettuare un test di verifica detto test di provocazione o tolleranza che va eseguito sotto supervisione medica in ambiente protetto con personale addestrato anche a gestire reazioni gravi come l’anafilassi. Nei pazienti con esofagite eosinofila dovrà essere ripetuta la gastroscopia con biopsia.

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Una volta confermata la diagnosi, il paziente intraprende una dieta definita terapeutica per un periodo variabile di 6-12 mesi. Infatti visto che l’allergia alimentare può guarire spontaneamente è d’obbligo rivalutare il paziente per comprendere se ha raggiunto la tolleranza. Per i pazienti più gravi si può cominciare un percorso di immunomodulazione o desensibilizzazione che consente di innalzare la soglia di reazione ad un alimento per proteggere il paziente dal rischio di anafilassi per trasgressioni accidentali alla dieta o contaminazioni.

Fondamentale nel percorso terapeutico è l’educazione del paziente a gestire la patologia con lettura delle etichette, preparazione dei cibi e soprattutto a gestire gli episodi acuti che possono essere gravi fino allo shock anafilattico. Nei pazienti a rischio di reazione grave viene pertanto prescritto un farmaco salva vita costituito dall’auto-iniettore di adrenalina che viene erogato gratuitamente dalla farmacia ospedaliera con Piano Terapeutico formulato dall’allergologo dello stesso Ospedale. Il piano di emergenza è personalizzato e il paziente viene istruito su come riconoscere i sintomi e utilizzare l’auto-iniettore.

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ATTIVITA’ ASSISTENZIALE

Il Centro segue attualmente circa 3000 pazienti adulti e bambini, con circa 6000 prestazioni annue.

Molti di questi pazienti sono bambini e adolescenti a rischio di reazioni gravi o gravissime e provvisti del farmaco salvavita.

Il Centro offre loro le migliori opzioni diagnostico-terapeutiche ed espleta le azioni necessarie al proficuo inserimento nell’ambiente scolastico e negli altri luoghi di vita.

Al Centro le prestazioni vengono eseguite in regime di integrazione delle competenze tra allergologo, pediatra, dietista e psicologo, con sedute ambulatoriali per pazienti esterni e con l’espletamento di procedure complesse per la diagnosi e sperimentazione di terapie avanzate per l’allergia alimentare.

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L’attività del Centro vede una costante collaborazione con l’Associazione dei pazienti

Food Allergy Italia, per un’interazione continuativa con i pazienti e le loro famiglie, nella condivisione delle problematiche sanitarie e sociali della vita quotidiana.

Dal 2007 ad oggi, l’attività assistenziale del Centro è aumentata di circa il 200%.

A partire dal 2013, si è assistito ad un costante incremento di richieste, soprattutto da fuori Regione del 50% anche per l’unicità del Centro a livello nazionale per l’immunoterapia-desensibilizzazione per allergia alimentare.

Attualmente il Centro riceve richieste di prestazioni anche da pazienti stranieri sia dall’Est Europa che da Germania e Regno Unito.

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ATTIVITA’ DI RICERCA

Il Centro studia terapie sperimentali avanzate nella cura delle allergie alimentari. Sono stati intrapresi protocolli di desensibilizzazione agli alimenti nei pazienti con grave allergia alimentare a rischio di anafilassi.

In particolare il Centro Regionale Veneto è stato l’unico centro italiano ad essere incluso nella sperimentazione mondiale sul prodotto-vaccino per l’allergia all’arachide Tale prodotto è in vendita nel Regno Unito, in Germania, Svezia e Francia, è in corso la valutazione AIFA per l’Italia.

Sono previsti inoltre protocolli con l’utilizzo di farmaci biologici volti a ridurre l’incidenza di reazioni gravi. Altri 5 Protocolli sono in itinere su terapie innovative per l’allergia alimentare e sintomi correlati, dermatite atopica, poliposi, asma.

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DIMENSIONI DEL PROBLEMA

STIMA DELLA PREVALENZA IN VENETO DELLE ALLERGIE ALIMENTARI

FASCIA D’ETA’ PREVALENZA ALLERGIE ALIMENTARI

0 – 5 ANNI

5 – 10 ANNI

10 – 18 ANNI

(Over 18)

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17.000
15.000
16.000
50.000
TOTALE UNDER 18
circa ADULTI
150.000 circa

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TASSI DI RICOVERO PER ANAFILASSI NEL VENETO

FASCIA D’ETA’ RICOVERI PER ANAFILASSI

0 – 1 ANNI 12- 43/100.000 abitanti

1 – 15 ANNI

3,07- 6.5/100.000 abitanti

TOTALE UNDER 15 4 -7.40/100.000 abitanti

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PARTNERSHIP INTERNAZIONALI

Il Centro è inserito in una rete di Centri di eccellenza Europei GA2LEN ANACare Centres www.ga2len-anacare.eu di cui è coordinatore, Centri dedicati all’Allergologia, all’Allergia Alimentare e all’Anafilassi per una condivisione dei più recenti sviluppi diagnostici e terapeutici. Il Centro fa parte inoltre della rete europea per la Dermatite atopica GA2LEN ADCare.

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ATTIVITA’ FORMATIVA ED EDUCAZIONALE: SCUOLA

Il primo progetto italiano di formazione degli operatori scolastici è stato attivato nel 2004 specificatamente dedicato alla gestione dell’allergia alimentare e dell’emergenza anafilassi a scuola.

Il progetto si svolge in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale, è esteso a tutte le scuole del Veneto e si avvale di corsi bimensili di due ore ciascuno.

Più di 7500 sono stati gli operatori scolastici formati in circa 10 anni, con una partecipazione di più di 2000 Istituti scolastici veneti.

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Si affiancano i corsi per:

OPERATORI SANITARI: medici di famiglia (dal 2009 ad oggi) con cadenza annuale, farmacisti con cadenza bi-annuale, con l’obiettivo di favorire la gestione quotidiana dei pazienti e la continuità assistenziale a diversi livelli preventivo-ospedaliero-territoriale.

RISTORATORI: Associazioni dei Ristoratori, ogni due anni circa, sia a livello regionale che nazionale.

PAZIENTI E FAMIGLIE: il coinvolgimento attivo dei pazienti e delle loro famiglie è cruciale per l’ottimizzazione delle risorse, per migliorare l’acquisizione da parte delle famiglie di comportamenti non a rischio.

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ATTIVITA’ SCIENTIFICA del Centro Coordinatore Linee Guida Europee

GA2LEN Guidelines for Food Allergy Management WAO Journal 2022

Allergia Alimentare ed Anafilassi EAACI food allergy and anaphylaxis guidelines (Allergy 2014-2020 -2021).

Immunoterapia delle malattie allergiche EAACI Guidelines on allergen immunotherapy: IgE-mediated food allergy (Allergy 2018).

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Vivere con una allergia comporta un sovvertimento della vita quotidiana che influisce pesantemente sulle relazioni e sulla vita sociale, in particolare per i pazienti più gravi che vivono con il costante timore di reazioni quasi mortali.

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Il supporto di uno psicologo formato sull’allergia alimentare che lavori in stretta collaborazione con i medici e i dietisti costituisce una parte essenziale per un approccio multidisciplinare volto a garantire sicurezza, serenità e normalità di vita a quanti afferiscono al Centro.

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Quali sono e come curarle

NEWS N. 4 ANNO 2024 LE ALLERGIE
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PROFESSIONALI
DIGITAL NEWS La prof.ssa Mariangiola Crivellaro Esperta in Allergie Professionali, ce le presenta N. 4 ANNO 2024 Azienda Ospedale Università Padova www.aopd.veneto.it

LE ALLERGIE PROFESSIONALI

Le allergie, oltre ad essere un rilevante problema di sanità pubblica, sono anche fortemente rappresentate tra le malattie svilluppate in ambito lavorativo.

Le allergopatie professionali rappresentano una consistente parte delle patologie lavorocorrelate e sono tra le malattie professionali comunemente osservabili nei luoghi di lavoro ma sicuramente sottostimate ancora oggi.

La patologia allergica professionale si distingue per il “nesso di causa tra patologia ed ambiente lavorativo” cioè l’agente e/o allergene sensibilizzante deve essere presente nell’ambiente lavorativo.

Nell’ambito sanitario è importante che venga dedicato spazio all’allergologia professionale in quanto rappresenta un modello della medicina in cui la diagnosi precoce ed il riconoscimento dell’agente causale porta ad un miglioramento della prognosi fino alla guarigione della malattia conseguente all’allontanamento dell’allergene determinante la sensibilizzante.

Le forme cliniche più comuni interessano l’apparato respiratorio e la cute ma, dobbiamo inserire in questo ambito, anche le forme sistemiche gravi quali l’anafilassi.

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LE ALLERGIE PROFESSIONALI

Sono poche le strutture in Italia dove viene eseguita la diagnosi di Allergia Professionale in quanto, è un ambito dell’Allergologia molto complesso che richiede oltre alla formazione clinica anche la conoscenza di cicli lavorativi e/o delle sostanze a cui il paziente viene esposto durante l’attività lavorativa. La complessità è documentata dal fatto che sono stati identificati più di 350 agenti che possono determinare malattie allergiche professionali.

Le professioni che possono essere interessate da allergopatie sono sicuramente molte, i lavoratori sono esposti agli allergeni principalmente attraverso la via inalatoria o per contatto, solo più raramente, per iniezione o ingestione.

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LE ALLERGIE PROFESSIONALI

Le patologie professionale allergiche si possono suddividere in 3 grosse categorie:

1. Patologia professionale Allergica Respiratoria

2. Patologia Professionale Allergica Cutanea

3. Patologia professionale allergica a carattere sistemico fino allo shock anafilattico, come ad esempio l’allergia a veleno di Imenotteri o l’allergia a Farmaci.

Le prime ancora oggi hanno un peso epidemiologico rilevante infatti la letteratura riporta come la prevalenza dell’asma professionale rappresenti il 9-15% delle forme di asma dell’adulto, peraltro è da segnalare come l’asma sia spesso preceduta da rinite che si associa all’asma nel 70% dei casi con una prevalenza stimata da 2 a 4 volte maggiore di quella dell’asma.

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LE ALLERGIE PROFESSIONALI

Le dermatiti da contatto hanno un’incidenza di 11-86 casi per 100.000 lavoratori/anno e rappresentano il 70-90% delle patologie professionali, tra le categorie maggiormente interessate ci sono i lavoratori della sanità.

Si identificano con un test allergologico mirato denominato Patch-Test o test epicutaneo.

Ma il metodo più rapido e sensibile per la dimostrazione di IgE specifiche nelle reazioni immediate è il Prick test
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LE ALLERGIE PROFESSIONALI

Oggi, sono in aumento nuovi casi di allergie anche per l’utilizzo di nuovi prodotti e nuovi composti chimici.

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LE ALLERGIE PROFESSIONALI

Le professioni più a rischio:

lavorazioni edili muratori, imbianchini, idraulici, piastrellisti a seguito di esposizione a cementi, polveri, metalli, legno, plastiche, gomma, vernici, pitture diluenti, additivi, colle, adesivi, resine, prodotti chimici;

lavorazioni agricole di allevamento, comunque a contatto con animali a seguito di esposizione a gomma, prodotti chimici pesticidi, medicine, disinfettanti, conservanti, batteri, funghi, farine, alimenti;

lavorazioni di acconciatura per esposizione a tinture per capelli, coloranti, saponi, shampoo, nichel, forbici - permanenti, decoloranti, riflessanti;

lavorazioni personale del settore sanità e dentisti: gomma, lattice, prodotti chimici, medicine, disinfettanti, profumi, resine;

lavorazioni metallurgiche per esposizione a olii, plastiche, gomme, saponi, prodotti chimici;

lavorazioni nell’ambito dell’alimentazione e panificazione per esposizione a farine, lieviti, gomma, saponi, disinfettanti, conservanti, muffe alimentari, polveri, spray; lavorazioni di falegnameria per esposizione a colle, vernici, polvere di legno, muffe, gomme, diluenti, decoloranti, plastiche.

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ALLERGIE professionali

Diagnosi

L’orientamento diagnostico è complesso perchè richiede oltre alla formazione clinica anche la conoscenza delle sostanze che possono determinare sensibilizzazione allergica nei vari ambienti lavorativi.

L’iter diagnostico è a step

Partendo dalla fondamentale raccolta anamnestica che va da una approfondita valutazione clinica alla dettagliata anamnesi lavorativa, per esplorare le caratteristiche delle mansioni lavorative con particolare attenzione alle sostanze con cui viene a contatto il lavoratore durante il ciclo di lavoro, l’uso di dispositivi di protezione individuali (DPI), come guanti, scarpe, tute, occhiali protettivi.

Altro rilevante dato è la valutazione del rapporto temporale tra esposizione lavorativa e comparsa della sintomatologia Test Arresto/Ripresa che consiste nella valutazione dell’andamento dei sintomi nei giorni di pausa lavorativa per ferie o assenze lavorative.

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LE ALLERGIE PROFESSIONALI

Poi c’è la fase diagnostica con la valutazione Allergologica approfondita che viene svolta solamente in centri di alta specializzazione e grazie alla disponibilità di un ampio rifornimento di allergeni per SkinPrick, Test e di estese serie di apteni per Patch Test Diapo Dermatiti da Contatto Allergica di Natura Professionale.

Per la patologia professionale allergica respiratoria il successivo approfondimento diagnostico può essere la valutazione sierologica con il dosaggio delle IgE specifiche per allergeni nativi e ricombinati con l’utilizzo dell’innovativa diagnostica molecolare in collaborazione con il Laboratorio Analisi fornito di allargati pannelli di allergeni nativi e ricombinanti.

L’ulteriore fase diagnostica è rappresentata dal Gold Standar della Diagnosi di Allergia professionale che è il Test di provocazione specifica che viene svolto presso la Fisiopatologia Respiratoria della Medicina del Lavoro con specifica strumentazione e professionalità maturata in questi anni.

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La Cura

Una volta individuato l’agente determinante la patologia, diventa fondamentale la prevenzione, che consiste essenzialmente nell’evitare o, quantomeno, nel ridurre il più possibile il contatto con la sostanza determinante la patologia, per tale motivo a volte può essere necessaria una variazione di lavoro o di mansione.

La patologia va inoltre gestita con la terapia sintomatica, come antistaminici, o corticosteroidi sia topici che sistemici e nel momento in cui l’agente determinante la patologia allergica non è allontanabile, può essere determinante la cura con l’Immunoterapia Allergene Specifica, la così detta “Immunoterapia” che può essere prescritta per l’allergia ad Acari, Pollini, Farine, Lattice, derivati Epidermici di Gatto, Cane, Cavallo e per il Nichel.

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Nel caso di dermatite, i sintomi si manifestano a livello delle parti dell’organismo a diretto contatto con l’agente lesivo nel caso della DIC Dermatite Irritativa da Contatto o con l’agente sensibilizzante nel caso della DAC Dermatite Allergica da Contatto è di fondamentale importanza l’attuazione di misure di prevenzione come l’utilizzo di guanti per evitare il contatto con allergeni ed irritanti, uso di creme emollienti ed idratanti.

E’ ora dimostrato che i guanti, anche di diversi materiali lattice, vinile, nitrile, se appropriatamente usati, sono una valida barriera verso i principali allergeni ed irritanti come può avvenire in sanità.

E’ importante segnalare le DIC che sono spesso indotte dalle frequentissime esposizioni a detergenti. Ma il principale fattore di rischio di DIC è il “lavoro bagnato” cioè il lavoro a mani bagnate che si protrae per oltre 2 ore in quanto può causare una alterazione della barriera cutanea.

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Modelli particolari e approccio diagnostico per la patologia Allergica

Professionale

Allergia a lattice

Sappiamo che a partire dagli anni ’80 si sono moltiplicate le segnalazioni di manifestazioni allergiche dovute alla sensibilizzazione a proteine contenute nel lattice naturale.

L’allergia al lattice si manifesta più spesso in gruppi di popolazione ad alto rischio quali lavoratori della gomma, bambini sottoposti a numerosi interventi chirurgici, ad esempio per malformazioni congenite della spina dorsale o delle vie urinarie.

Si manifestava maggiormente anche nel personale sanitario.

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LE ALLERGIE PROFESSIONALI

La prevenzione condotta in questi anni a Padova nel personale sanitario, sostituendo i manufatti in lattice e adottando opportune misure preventive ha ridotto drasticamente lo sviluppo di questa sensibilizzazione e la conseguente patologia allergica Rinite, Asma, DAC da sensibilizzazione a lattice.

La riduzione della patologia è stata recentemente confermata valutando la tipologia di sensibilizzazione allergica nel personale Sanitario.

Valutato per DAC è emersa una riduzione della sensibilizzazione agli apteni della serie gomme, grazie all’applicazione di misure preventive in ambiente Ospedaliero unitamente alla raccomandazione di miglioramento dei sistemi produttivi dei guanti.

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Allergia

a Veleno di Imenotteri

Un altro modello che documenta l’importanza della diagnostica Allergologica

Professionale al fine di risolvere la difficoltà lavorativa della persona con sensibilizzazione ad allergeni professionali è l’ambito dell’allergia a veleno di imenotteri.

La sensibilizzazione professionale a veleno di imenotteri ed in particolare sensibilizzazione a veleno di Ape è un modello di allergopatie professionali che si può manifestare con un quadro clinico sistemico fino all’anafilassi.

La forma più frequente di anafilassi occupazionale avviene nella categoria degli apicultori i quali, a seguito della sensibilizzazione professionale al veleno di Ape, possono sviluppare anafilassi conseguente a puntura dell’imenottero pungitore. In questo ambito possiamo distinguere varie tipologie di professioni che comportano un maggiore rischio di puntura di imenotteri della famiglia sia di apidi che di vespidi, ad esempio attività che effettuano un lavoro all’aperto: giardinieri, vivaisti, netturbini o gli agricoltori.

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LE ALLERGIE PROFESSIONALI

Nei 238 pazienti seguiti presso l’Ambulatorio di Allergologia Professionale per diagnosi di allergia al veleno di imenotteri con vari gradi di SAR (Systemic Anaphylactic Reaction) in Immunoterapia specifica (ITS) per veleno di Imenotteri, è stata valutata la sicurezza ed efficacia del trattamento negli anni di somministrazione, verificando il grado di reazione alla ripuntura in campo

E’ stata confermata la sicurezza e l’efficacia della terapia che avviene annualmente negli esposti professionalmente. E’ stata documentata la riduzione di tipologia di reazione alla puntura, passando da una reazione sistemica, a volte anafilattica, ad una reazione locale alla puntura occasionale.

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DIGITAL NEWS N. 4 ANNO 2024 Edito da Azienda Ospedale Università Padova Visibile su Edicola virtuale home page www.aopd.veneto.it
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