centro addestramento alpino - scuola M ilitare di A osta
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Il personale femminile del Centro Il dibattito sul “Servizio di personale femminile nelle Forze Armate italiane” aveva preso l’avvio nel 1963, quando, per la prima volta, una proposta aveva fatto cenno a tale possibilità. Dopo quasi quarant’anni i numerosi progetti hanno trovato una risposta positiva. Il 5 gennaio 1997 l’on. Spini, presentò un disegno di legge-delega per l’istituzione di un servizio militare volontario femminile. Il Parlamento diede così il via libera all’ingresso delle donne nelle Forze Armate a partire dall’anno 2000. Le ragazze del plotoncino rosa (età media vent’anni), indossata l’uniforme pochi mesi prima presso il Reggimento Addestramento Volontari di Ascoli Piceno, con il grado di caporale, iniziarono ad Aosta il corso fucilieri con i parigrado maschi: stessa uniforme, stesse armi, stesso nero fumo sul viso. Alle inevitabili domande dei colleghi dell’altro sesso, nei quali la novità del servizio aveva provocato viva sorpresa, avevano risposto: “Nessun ripensamento”, garantito da un sorriso rassicurante. La provenienza era varia: nord, centro, sud della penisola. Stefania Rovis, friulana, ha indirizzato sullo stesso binario gli studi magistrali e l’aspirazione all’arruolamento nelle truppe alpine. Nipote d’un vecio della “Julia”, per lei la penna nera è di casa: «Sotto questo cappello ci sono storie umane incredibili». Sperava di ritornare un giorno ad Aosta per completare le sue esperienze di montagna. Stesso obiettivo per Erika Calibeo, abruzzese: il nonno, alpino del btg. “Aquila”, ha vissuto in Russia la tragica ritirata della steppa. Loredana Petitto, di Catanzaro, ha percorso in lungo e in largo l’Appennino meridionale e si è sempre documentata sulle spedizioni umanitarie dei nostri Alpini. Come le hanno accolte i commilitoni? «Come compagne di naia che la pensano come noi in ogni tipo di attività dove s’impegnano come noi. Siamo noi che dobbiamo stare attenti a non fare figuracce!». Lasciamo la truppa e passiamo ora a conoscere la figura di una donna ufficiale, che per prima si trova al comando di un reparto alpino. Si chiama Valentina Balassone, una 29enne di Sulmona che risulta tra le prime 22 ufficiali donne dell’Esercito italiano. Ha assunto da poco il comando della 47ª compagnia (L’Audace) del battaglione alpini Morbegno. È la prima ufficiale donna al comando di una compagnia di alpini. «Si tratta di un’esperienza esaltante e di un onore essere al comando della compagnia in cui ho prestato servizio fin dal mio primo giorno al 5° reggimento alpini» ha sottolineato il tenente Balassone. Arrivata a Vipiteno nell’agosto del 2005 è stata immediatamente impiegata in Kosovo dove il reparto è stato impiegato nell’operazione “Joint Enterprise”. Nel 2000 aveva vinto il concorso ed era entrata nell’Accademia Militare di Modena, da dove, dopo l’iter formativo ed aver conseguito la laurea in Scienze Strategiche, al quinto anno era stata promossa tenente. Comandante di plotone prima e vice comandante di compagnia dopo, ha preso parte a tutte le attività che il reggimento ha svolto in questi anni, fra cui la missione ISAF a Kabul nel 2006 e la partecipazione agli ultimi campionati sciistici delle Truppe Alpine, al comando del plotone femminile della brigata alpina “Julia”. La promozione a capitano è prossima.