Entropia dell'anima

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Nei suoi appunti era menzionata Cala Lunga, con alcuni punti di riferimento. Spostò la barra in avanti per picchiare l’aeroplano che rispose al comando perdendo rapidamente quota. Si abbassò quasi a sfiorare l’acqua. La percezione dell’aumento della velocità fu immediata. Sotto di lui tutto si muoveva molto più velocemente! Improvvisamente la riconobbe! La descrizione della cala, che aveva memorizzato, si sovrapponeva perfettamente a ciò che stava vedendo: una minuscola insenatura in cui il mare, stupendamente colorato, penetrava all’interno di sculture di granito. Fece una virata a sinistra molto stretta, mettendo l’aereo quasi a coltello con lo scopo di porsi alle spalle Cala Lunga. Quando stimò di essersi allontanato a sufficienza, virò di 180 gradi; ultimata la virata vide, davanti a sé, la caletta; dette tutto motore e si tuffò nel suo interno per penetrarla, imitando il mare. Doveva risalire! Tirò la barra di comando verso la pancia. L’aereo puntò, immediatamente, il muso verso il cielo. La manovra gli permise di scorgere, inaspettatamente, il faro, altro punto caratteristico che aveva memorizzato e da non perdere. Senza indugiare diresse l’aereo sulla bianca torre e, raggiuntala, la scelse come centro di una virata di 360 gradi che gli permise di osservare il faro da ogni lato. Da quella posizione poteva distinguere, molto vicine, le fattezze della Corsica, delle isole Lavezzi e Cavallo che aveva appena lasciato dietro di sé. Poco più a sud, l’isola di Budelli lo stava attendendo con le sue spiagge di sabbia finissima color rosa. Nuovamente si abbassò a pelo dell’acqua per ammirare il singolare colore delle spiagge, ben intonato alle rocce granitiche circostanti ed alle sfumature celesti del mare.

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