Politica e poetica dell'interaction design environment

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un tema a quello successivo. Nell’oralità prevale il disordine, la polisemia, il flusso di significanti cui bisogna attribuire senso. Con i primi esperimenti di Nam June Paik l’estetica dell’immagine elettronica si caratterizza per i suoi tratti legati all’oralità più che alla scrittura. La percezione sensoriale nella ricezione di un’opera di videoarte apre a una dimensione mentale che riconduce alle origini del racconto, alla forma orale, acustica, esperienziale. Le immagini videoartistiche, a partire da questa natura, si caratterizzano per alcuni tratti linguistici attinenti alle pratiche e alle tecnologie utilizzate dagli artisti. Secondo le tesi di Philippe Dubois il primo parametro linguistico che contraddistingue il video dell’artista è la “mescolanza delle immagini”157 , il mixage video. In esso le relazioni “orizzontali” del montaggio sequenziale cinematografico sono abolite per far spazio a una immagine-quadro in cui verticalmente sono sovrapposte tutte le immagini che il cinema scagliona nella successione. Nel video-mixage il concetto di fuoricampo cinematografico viene abolito. Tutto viene interiorizzato all’interno dell’immagine-quadro158. Questa fusione avviene per mezzo di tre procedimenti tecnici particolari: la sovrimpressione, i giochi di finestre, l’incrostazione159. Il primo è un tentativo apparentato al cubismo analitico e sintetico che vede la stratificazione di immagini in giochi di trasparenze160. Il lavoro con le finestre elettroniche permette la giustapposizione di frammenti di piani distinti all’interno della stessa immagine-quadro.

157

Cfr. P.D. Estetiques des Arts... p. 170. Cfr. ivi p. 180-183. 159 Cfr. ivi p.172-177. 160 Vale a dire l’utilizzo della tecnica di dissolvenza incrociata. 158

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