la genesi di Afrodite
Il suo legame con Pafos In assenza di testi in materia, soprattutto per quanto concerne i periodi più antichi, le informazioni sulla Grande Dea di Cipro si basano principalmente sullo studio di statuette in argilla, picrolite e pietra calcarea; per i periodi successivi, invece, sono prevalentemente sculture e statuine in pietra calcarea a mostrarci lo sviluppo dell’immagine e dell’identità della Dea nel corso dei millenni. Le statuine collocate nelle tombe, nei santuari o nelle case private svolgevano un importantissimo ruolo nelle religioni antiche. Sono state date, a tal proposito, varie interpretazioni: esse potevano riprodurre immagini della Dea, delle sue sacerdotesse o dei suoi sacri servitori, o ancora dei compagni del defunto; in altri casi erano soltanto talismani per la protezione dei morti, la stimolazione della fertilità o, infine, semplici portafortuna. In seguito, queste piccole sculture cominciano a effigiare donatori, musici o semplici devoti. Erano certamente oggetti legati al culto religioso, in quanto facevano da intermediari tra la divinità e il mondo degli umani.
10000 - 2500
NEOLITICO - CALCOLITICO 10000 - 2500 a.C.
La fertilità comincia ad essere oggetto di venerazione principalmente nella parte meridionale dell’isola. Durante l’Età Calcolitica, il culto della fertilità si sviluppa soprattutto nelle regioni sud-occidentali (Erimi - Souskiou - Lempa - Kissonerga). Insediamenti a Lempa e a Kissonerga; necropoli a Souskiou (nei pressi di Kouklia). Tracce di occupazione sul sito del futuro Santuario di Afrodite, a Palaipafos. Il culto della fertilità, basato sulla venerazione di una Grande Dea, con particolare enfasi riguardo al parto, è testimoniato da numerosi idoli in pietra e in argilla.
1. La Signora di Lempa. Grande statuetta cruciforme in pietra.
3. Statuetta in argilla di donna che partorisce
3. Fallo in pietra