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Stasera cantiamo la nostra amicizia
sica: in Albania sono riuscito a fare una rivoluzione senza guerra cantando Libertà, era un messaggio che non poteva passare inosservato e la stessa canzone è stata importante anche per la Romania».
Detiene il record di partecipazioni a Sanremo, 15 oltre a quelle come ospite, che sapore e che significato ha per lei il Festival?
«Ogni Sanremo è stato diverso, ha portato delle emozioni uniche e l’ho sempre amato. Ho sempre vissuto Sanremo quasi come un Natale, un Natale pagano, la celebrazione delle nuove melodie. Io guardavo Domenico Modugno e mi dicevo arriverò anch’io su quel palco».
Che ricordo ha della sua prima volta?
«È stata nel 1965 a Sanremo Giovani, c’erano Teo Teocoli e
GIORGIA: «AMADEUS MI HA CONVINTA A TORNARE»
L’ARISTON È IL LUOGO PER RINASCERE
«A volte si rimane legati a quello che è stato ma, arrivata a quest’età, oggi capisco che si può portare con sé il passato, ma smettendo di vivere nel passato». Così Giorgia racconta la sua canzone, Parole dette male Parole sincere, come è lei, che non si nasconde quando le chiedono se il brano è dedicato ad Alex Baroni, con cui è stata per cinque anni, fino al 2001. Un anno dopo, lui è mancato a causa di un incidente stradale. «Se lo dicessi mentirei. Quando la canzone mi è arrivata ho pensato che fosse bella da cantare, e il tema della perdita e della mancanza, al di là di Alex, purtroppo in questi ultimi anni l’ho sperimentato più volte». Oggi il suo cuore è di Emanuel Lo, ballerino e coreografo. Oltre che di Samuel, loro figlio, tredici anni, che, quando ha saputo che la mamma avrebbe partecipato al Festival, le ha confessato che avrebbe tifato per Lazza. Questo non le ha impedito di pensare di aver fatto bene a farsi convincere da Amadeus: «Lui mi ha fatto pensare che è un atto di vicinanza verso il pubblico, un rimettersi in gioco, e questo palco ha in sé un pezzo della mia vita. Questo è il luogo ideale per rinascere». T. Cialdea un signore barbuto, con un cappellaccio che stava a gambe incrociate fuori dall’Ariston a chiedere l’elemosina che poi mi sono trovato sul palco al primo posto, era Lucio Dalla. Quel Sanremo fu un momento speciale, da lì ebbi un gran successo. Nel ’67 Nel Sole fu un’esplosione e nel maggio di quell’anno cantai coi Rolling Stones per la prima volta in tour in Italia».
AMADEUS GRAZIE PRESIDENTE!
Per la prima volta nella storia di Sanremo, il Presidente in carica presenzia in sala. Amadeus da padrone di casa lo accoglie con l’Inno nazionale e un omaggio alla Costituzione della Repubblica. Un atto d’amore verso la nostra Nazione che ha commosso. Un’altra medaglia che Ama può con orgoglio appuntarsi sul bavero di lustrini della sua giacca!

Lda Se Poi Domani
Figlio d’arte, anziché ispirarsi al padre, guarda alle boy band. Tutto banale, dal testo alla musica, ma di sicura efficacia per il pubblico teen che segue i talent show.
Voto: 4
Levante Vivo
Dopo il primo ascolto, il pezzo migliore della gara. Pop elettronico di classe con un testo che fa emergere la personalità della sua autrice. Un bel pezzo.
Voto: 7+
Arrangiamento techno di una certa classe, ma la scelta musicale è banale e la stessa interprete pare appiattita come stile. Restano divertenti i giochi ritmici sulle parole, ma forse è un po’ poco.


Voto: 6-
