Serenissimi Vini agosto 2015

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SerenissimiVini

ANNO 4 - NUMERO 2 - Periodico quadrimestrale - Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale –70% NE/TV - Contiene IP

ph. navepier

IL GIORNALE DEL CONSORZIO VINI VENEZIA

La bellussera di Baver

pag. 14

I Vini Venezia visti da Alan Tardi, giornalista del New York Times

pag. 16

Le tre donne del CdA pag. 20

Iniziativa realizzata con il contributo di:

AGOSTO 2015 - N° 2


L’editoriale del Presidente

La terra piange. Prendersene cura è un dovere per salvaguardare la vita delle attuali e future generazioni

casatella trevigiana D.O.P. di Latteria * Lea, di Soligo, è stata riconosciuta come il miglior formaggio fresco d’Italia dalla Scuola Internazionale di Cucina Alma nell’ambito del CIBUS 2014 (Salone Internazionale dell’Alimentazione).

<<La terra è preziosa, la terra è finita, come finite sono le sue risorse>>. Il grido d’allarme del Santo Padre nella sua enciclica “Laudato si’”, ci indica la via del rispetto e del corretto uso di essa è delle sue risorse. “Laudato si’ mi Signore per Sora nostra Matre terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti fiori et herba” (Sancti Franciscus). Così “cantava” il Padre Serafico nel Cantico delle Creature, indicandoci la gratitudine ed il rispetto per la terra chiamandola sorella e madre. Questa sorella piange, a causa del dominio e la predazione che l’uomo le ha imposto, pensando che fosse possibile “prendere” all’infinito. La terra, il suolo, bene finito e prezioso! Pochi mesi fa è stato pubblicato dall’Ispra (istituto per la protezione e la ricerca ambientale) del Ministero dell’Ambiente, il rapporto nazionale sul consumo di suolo in Italia, dove trovano conferma dati molto preoccupanti sull’uso e consumo del suolo. Infrastrutturazione del territorio, frammentazione del paesaggio, abusivismo edilizio ( in leggero calo), cementificazione ed impermeabilizzazione della terra, tracciano un paese, ed anche la nostra Regione, come un territorio profondamente modificato, a volte devastato. Sono purtroppo mancate capacità di visione strategica in termini di pianificazione, gestione, ponendo al di sopra di ogni altro interesse i bisogni immediati di manifatture, commerci, trasporti, e

ignorando i danni che scelte così conformate hanno causato all’ambiente e all’agricoltura. Il suolo, l’acqua, l’ambiente di qualità sono il prerequisito per avere cibo e vita di qualità. Sono temi importanti, fondamentali per vita e per la salvaguardia delle attuali, ma soprattutto delle future, generazioni. Sono anche i temi ispiratori dell’Expo “italiana” energia per la vita, nutrire il pianeta! L’agricoltura con i campi coltivati ed irrigati, la viticoltura con i vigneti oltre a produrre cibo e vini di qualità, rappresentano un insostituibile presidio territoriale a salvaguardia della sicurezza idrogeologica dei bellissimi ma complessi ambienti che sono presenti in Italia ed anche nel nostro Veneto. È un ruolo insostituibile, paradigma assoluto che prevenire è meglio che curare. Il risparmio, la tutela, la gestione del suolo sono obbiettivi condivisi oramai dalla stragrande maggioranza dei paesi in Europa e nel Mondo (USA con il suo presidente Obama). Anche nel nostro Paese si è aperto un proficuo dibattito legislativo dentro al Governo ed anche in Parlamento. Ci auguriamo tempi celeri e qualità normativa. Hai visto mai che per norma, o per tassa, qualche lotto di terreno edificabile o destinato ad insediamento produttivo o ad altro “consumo”, ritorni all’originario uso agricolo. Magari diventi una bella vigna. Speren! Il Presidente Giorgio Piazza

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L’editoriale del Direttore

l’integrazione tecnologica è nel nostro dna Dentro a una bottiglia di vino c’è un mondo fatto di tecnologia. Un universo complesso, che richiede un approccio integrato. Da 50 anni il gruppo Della Toffola offre soluzioni innovative per la gestione di tutta la filiera produttiva enologica: dal ricevimento dell’uva alla pressatura, dalla vinificazione all’imbottigliamento. Scegliere il gruppo Della Toffola vuol dire scegliere l’affidabilità, l’esperienza e la competenza di un gruppo fortemente integrato, composto da 10 aziende produttive e 6 filiali commerciali e di assistenza internazionali che hanno la tecnologia nel loro dna. Scegliere il gruppo Della Toffola vuol dire scegliere una soluzione personalizzata chiavi in mano, studiata appositamente per le esigenze della tua cantina. Tu mettici la passione, il gruppo Della Toffola ci mette la tecnologia.

www.dellatoffola.it

Un Biodistretto per custodire la biodiversità, preservare l’ambiente e promuovere le produzioni locali La produzione agricola nelle province di Treviso e Venezia è caratterizzata da una fortissima presenza della coltivazione della vite con la produzione di celebri vini conosciuti ormai in tutto il mondo. In questi anni si è percorsa molta strada verso la promozione dei nostri vini, sono milioni i consumatori nel mondo che li conoscono, dal Prosecco DOCG al Prosecco DOC, dal Pinot grigio al Lison e Raboso. Ora credo sia necessario fare un ulteriore sforzo e trovare il modo di “marcare” il territorio. Ritengo necessario mettere in evidenza aspetti a livello superiore della pur importante e fondamentale produzione vitivinicola. Marcare il territorio vuol dire anche dare maggiore valore e riconoscibilità alla produzione attraverso ambiente, storia e cultura. Questi sono temi sempre di grande efficacia, argomenti che sappiamo essere di grande appeal verso i consumatori nazionali ed esteri, i nostri punti di forza che dobbiamo sempre di più sottolineare e valorizzare. Negli ultimi decenni, i temi ambientali, la sostenibilità e la produzione biologica hanno visto una sempre maggiore attenzione da parte dei cittadini-consumatori. Sempre di più i consumatori frequentano mercati rionali, acquistano prodotti locali o a “chilometri zero”, i gruppi di acquisto sono sempre più numerosi e i punti vendita dedicati ai prodotti biologici sono in continuo aumento. Questa nuova sensibilità è confermata anche dai dati europei sulla domanda di prodotti biologici, di conseguenza cresce in modo significativo anche la superfice convertita in agricoltura biologica. Crescita che

ha sfiorato l’8% negli ultimi dodici anni, sempre più produttori hanno scelto la via della conversione. La produzione biologica è innanzitutto un approccio culturale del produttore che intende gestire la propria azienda con una forte attenzione alle pratiche agricole nel rispetto dell’ambiente, alla custodia della biodiversità e alle risorse ambientali. Nell’area del Veneto Orientale e dei comuni in provincia di Treviso a ridosso della provincia di Venezia, si registra una forte concentrazione di aziende e superfici viticole gestite in biologico. Una situazione locale che esprime una chiara tendenza a livello Veneto che ha visto l’aumento della superfice viticola aumentare del 40% nel periodo 2008-2012. Questa area è caratterizzata da aree di grande rilievo ambientale, molte sono le aree SIC/ ZPS, boschi, fiumi e lagune segnano un vasto territorio rurale con una serie di percorsi enogastronomici, cicloturistici e fluviali di assoluto interesse. Un territorio molto attento all’ambiente, ideale per la realizzazione di un bio distretto dell’agroalimentare, iniziando dalle produzioni vitivinicole che trainano il comparto dell’agroalimentare locale. Uno strumento in grado di valorizzare una terra bisognosa di condividere con la popolazione residente e con i milioni di ospiti annuali cultura, storia e stile di vita. In queste settimane un nutrito gruppo di aziende, amministrazioni comunali e istituzioni si sta adoperando per far nascere appunto un Biodistretto che vuole dare concrete opportunità di promozione e di crescita alle nostre aziende agricole e vitivinicole in primis. Il Direttore Carlo Favero

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Sommario

Dove siamo stati SerenissimiVini

Iniziativa realizzata con il contributo di:

A Düsseldorf per ProWein 2015

IL GIORNALE DEL CONSORZIO VINI VENEZIA

pag. 3 5 6 8 10 14 16 19 20 24 26 28 30 34

ANNO 4 - NUMERO 2 - Periodico quadrimestrale - Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale –70% NE/TV - Contiene IP

Editoriale del Presidente Editoriale del Direttore Sommario Prontuario Agronomico Ombre cinesi ViticUltura L’intervista L’orto dei Carmelitani Scalzi Il nuovo CdA ValoriItalia Strada facendo Buone nuove Verba volant, scripta manent Dove saremo

ph. navepier

in questo numero

La bellussera di Baver

pag. 14

I Vini Venezia visti da Alan Tardi, giornalista del New York Times

pag. 16

Le tre donne del CdA

pag. 20

Iniziativa realizzata con il contributo di:

AGOSTO 2015 - N° 2

ViticUltura

ViticUltura

L’antica bellussera di Baver, quando la viticoltura è storica Un museo vivente. Quattordicimila metri quadrati coltivati a vigneto con l’antica tecnica della bellussera. Un vigneto tutelato dalla Soprintendenza per i beni culturali e paesaggistici del Veneto come un’opera d’arte. Primo caso in Italia. Un vincolo di tutela (apposto nel febbraio del 2014) per preservare un’antica tecnica di coltivazione, un sapere che si tramanda da centinaia di anni. Si tratta di un fazzoletto di terra che porta testimonianza di una viticoltura storica, basata su vitigni tradizionali e condotta con la tecnica dell’antica piantata veneta, dove le viti sono maritate a gelsi e aceri campestri. È il vigneto di Baver, piccola località in comune di Godega di Sant’Urbano, curato con dedizione da Augusto Fabris. Laureato in Storia, maestro elementare, Augusto ha ereditato il vigneto dal padre Andrea, che prima da mezzadro e poi come affittuario, ha coltivato quel fazzoletto di terra

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conservandone le caratteristiche storiche. Le antiche viti maritate a gelsi, aceri campestri e olmi, nonostante l’età (alcune sono ultracentenarie) producono ancora preziosi grappoli di Merlot, Recantina, Turchetta, Traminer, Bianchetta, ex Tocai e, immancabilmente, Prosecco. La Soprintendenza ha ravvisato nel vigneto storico di Baver << un bene che si può classificare come uno degli ultimi residui di un’antica forma di conduzione agricola e che nella

dal sito www.baver.it sua configurazione assomma valori di paesaggio agricolo di particolare rilevanza e valori di carattere etnoantropologico tali da motivare l’azione di tutela che si esplica nella dichiarazione di importante interesse culturale>>. L’area in questione, come viene confermato dal Ministero, si può considerare un vero e proprio museo vivente della vecchia viticoltura veneta e come tale meritevole di salvaguardia in quanto assume quel valore identitario che il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio più volte richiama. L’associazione Borgo Baver ne ha promosso la conoscenza e la valorizzazione e si è fortemente battuta per difendere il vigneto

dalla cementificazione. Il vincolo di tutela è principalmente merito dell’Associazione. Per visitare il borgo, con la chiesetta di San Biagio che custodisce all’interno preziosi affreschi, www.baver.it. In tema di salvaguardia e custodia dell’antica tecnica di coltivazione che ha fortemente caratterizzato il territorio veneto ed in particolare il trevgiano, il Consorzio Vini Venezia è stato lungimirante. Per preservare l’allevamento della vite a bellussera, patrimonio storico e culturale del territorio, il Consorzio Vini Venezia lo ha inserito nel disciplinare di produzione del Malanotte del Piave Docg, la declinazione superiore del Raboso del Piave. CONSORZIO VINI VENEZIA ˙ 2 2015

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Valoritalia

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A Verona per Vinitaly 2015

Valoritalia

Il PSR imbocca la strada del biologico di Daniele Becchi

Incontro Ezio Pelissetti in uno dei pochi momenti in cui può godersi il suo Piemonte. Poche battute gli sono sufficienti per delineare lo sforzo intrapreso da Valoritalia per sostenere il processo di ammodernamento delle campagne. Valoritalia: dai controlli erga omnes alla certificazione biologica. Perché questa svolta? Semplicemente perché il biologico rappresenta il futuro. Nonostante la perdurante crisi economica il mercato dei prodotti biologici ha continuato a crescere, in virtù dell’aumentata sensibilità verso quella sicurezza alimentare di cui essi sono

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espressione. Proprio per garantire tale aspetto è necessaria non solo la presenza di soggetti terzi come Valoritalia che, nel certificare il rispetto delle normative, diventano di fatto garanti dell’azienda nei confronti dell’esterno, ma anche che gli stessi controlli siano sempre più stringenti. Questa è la nostra battaglia. Non la stupisce dunque il ruolo riservato al biologico nei nuovi PSR? Assolutamente no. È da tempo che la CE si è espressa a favore di produzioni e processi in grado di tutelare tanto la salute quanto il reddito degli spazi rurali, patrimonio dichiarato dell’Europa. Vista la riconosciuta

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capacità delle produzioni biologiche nel contribuire al raggiungimento di tali obiettivi era evidente che la loro importanza sarebbe cresciuta, fino a diventare una specifica misura riconosciuta dalla Politica di sviluppo rurale. Che tradotto vuol dire più fondi a disposizione dell’agricoltura biologica? Basta osservare la dotazione finanziaria per ritenere verosimile che gran parte delle domande attinenti il biologico sarà accolta. Sottolineo che i pagamenti ad ettaro previsti dalla misura 11 si rivolgono tanto alla conversione quanto al mantenimento della produzione biologica, prevedendo

per entrambe le fattispecie importi non certo trascurabili. Ampliando lo sguardo si comprende come la CE voglia stimolare progetti che uniscano sforzi pubblici e privati, per una crescita complessiva del territorio che, ricordiamo, prima che fonte di reddito è luogo di vita. È con questo monito che si congeda, partendo per un ciclo di incontri volto a promuovere i benefici ambientali ed economici che caratterizzano l’agricoltura biologica.

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A Camalò di Povegliano per il premio Milleuno Malanotte

Proprietario, Editore e Redazione

Consorzio Vini Venezia Sede legale Sestiere San Marco, 2032 - Venezia Tel. 0422 850045 - Fax 0422 850253 consorzio@consorziovinivenezia.it www.consorziovinivenezia.it Sede redazione Via Toniolo, 12 - Treviso

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Direttore Responsabile

Elisa Giraud

Legale Rappresentante

Giorgio Piazza

Stampa Marca Print snc Via Arma di Cavalleria, 4 Quinto di Treviso

Anno IV - Numero 2 - Agosto 2015

Periodico quadrimestrale Registrazione Tribunale di Treviso n.192/2012 del 08-5-2012 Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento postale – 70% NE/TV

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Prontuario Agronomico

Prontuario Agronomico

La difesa fitosanitaria nell’annata meteo-viticola 2015 nel territorio della Doc Venezia a cura di Fiorello Terzariol Le tabelle sintetizzano l’andamento meteorologico giornaliero che ha mediamente interessato l’area della Doc Venezia che, ricordiamolo, appartiene all’intera provincia di Venezia e di Treviso (dalle Prealpi bellunesi al litorale veneziano) e che viene caratterizzato da molteplici microclimi che danno, come un diamante, diverse, ricche e particolari sfaccettature ambientali, che implementano in modo raro e prezioso i prodotti che si coltivano, tra cui la vite. I mesi considerati dalle tabelle sono quelli inerenti al periodo vegetativo della vite che in quest’annata hanno mantenuto, da aprile a giugno un andamento meteo (temperature e piovosità) molto sulla norma, ma che successivamente ha enfatizzato le prime due decadi di luglio, le quali si sono presentate con valori termici ben al di sopra delle normali condizioni del periodo (medie dai 25 ai 30°C e massime oltre i 39°C il 21 e il 22 di luglio). Dopo tanto calore, nell’ultima settimana di luglio sono intervenute le piogge, a macchia di leopardo, ma per fortuna senza le temute possibili calamità da grandine o da forte vento. Anche le varie fasi fenologiche hanno percorso, a braccetto con la quotidiana evoluzione meteo, gran parte 8

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APRILE 2015 Data m 1 g 2 v 3 s 4 d 5 l 6 m 7 m 8 g 9

della stagione nella normalità: dal germogliamento alla chiusura del grappolo. L’innalzarsi delle temperature di luglio, come sopra descritto, hanno determinato nella vite un rallentamento (quasi un arresto..) fisiologico, che si è evidenziato in particolare con l’inizio dell’invaiatura (10-11 luglio) nelle varietà a maturazione precoce. Queste per una quindicina di giorni hanno mantenuto palesemente solo poche bacche invaiate, fino agli ultimi giorni del mese.

v 10 s 11 d 12 l 13 m 14 m 15 g 16 v 17 s 18 d 19

Fenologia (date di riferimento) Inizio germogliamento: primi di aprile (Glera) Germogli recettivi alla Peronospora (lunghezza minima 10 cm): metà aprile (Glera, Verduzzo, ecc.) Prefioritura: 10 – 15 maggio Fioritura: 25 maggio – 3 giugno Allegagione: 1 – 7 giugno Prechiusura 10 - 15 giugno Invaiatura: primissimi acini 11 luglio (Pinot grigio) Inizio vendemmia (Pinot grigio): proiezione fine agosto. Dal lato fitosanitario non ci sono stati particolari problemi nella difesa dalle ampelopatie.

l 20 m 21 m 22 g 23 v 24 s 25 d 26 l 27 m 28 m 29 g 30

APRILE 2015 Pioggia Um mm Pioggia Um Temp. % mm Data % media m 1 g 2 v 3

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Tabella meteo valori medi giornalieri MAGGIO 2015 MAGGIO 2015 GIUGNO MAGGIO 2015 2015 GIUGNO 2015 LUGLIO GIUGNO2015 2015 LUGLIO 2015 LUGLIO 2015 MAGGIO 2015 MAGGIO 2015GIUGNO MAGGIO 2015 2015 GIUGNO 2015LUGLIO GIUGNO 2015 LUGLIO 2015 2015 LUGLIO 2015 Tabella meteo valori medi giornalieri

Temp. media 13,1 10,7 9,2 8,1 9,4

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0 73v 560 0 60 vd 26,2 55 00 18,4 26,2 d 5 26,2 60 v 5 26,2 60 v 5 0 0 73 18,4 0 6 0 70s 663 0 63 sl 26,3 6 00 19,1 26,3 l 6 63 s 6 26,3 63 26,3 s 6 0 0 70 19,1 0

d 560 68 26,2 27 0 d 5 60 27 0 68

65 s 4 26 0 65 25,1 68 d 527 0 68 26,2

m 57* 768 26,1 28,5 0 68 m 28,5 7 0 0 60d 757* 0 57* dm26,1 77 00 20 26,1 m 7 26,1 m 7 57* 28,5 26,1 0 68 m 28,5 7 57* d 7 26,1 57* d 7 0 0 68 0 60 20 0

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23,6 63

23,6

10 v 10 52* 24,3 22,6 0 52*v 10 22,6 0 0 57* m 10 52* 0 52*mv 10 24,3 00 52* 20 24,3 v 10 m v 10 52* 22,6 24,3 0 52* v22,6 10 52* m 10 24,3 52* 24,3 10 0 0 52* 0 57* 20 0

52* 0

22,6 52*

22,6

11 s 11 61 24,4 23,3 0 61 s 11 23,3 0 0 60 g 11 57* 0 57* gs 11 24,4 00 57* 19,8 24,4 s 11 g24,4 s 11 57* 23,3 24,4 0 61 s23,3 11 57* g60 11 24,4 57* 11 0 0 61 0 19,8 0

61 0

23,3 61

23,3

12 0 d 12 60 23,8 25,3 0 60 d 12 25,3 0 4,7 62 v 1266 4,7 66 vd 12 23,8 4,7 66 19,6 23,8 d66 12 v23,8 d 12 66 25,3 23,8 0 60 d25,3 12 4,7 66 v62 12 23,8 12 0 4,760 0 19,64,7

60 0

25,3 60

25,3

13 0 l 13 60 24,3 24,9 0 60 l 13 24,9 0 2,4 61 s 1369 2,4 69 sl 13 24,3 2,4 69 19,2 24,3 l69 13 s24,3 l 13 69 24,9 24,3 0 60 l24,9 13 2,4 69 s61 13 24,3 13 0 2,460 0 19,22,4 m m m m 0 27 m19,4 25,6 0 27 1425,6 m0 1490 22,765 d 149020 19,4 22,7 90 d 14 14 19,4 22,7 27 25,6 19,4 0 27 25,6 14 d19,4 14 90 14 22,7 90 d65 14 19,4 90 14 0 22,7 0 20 22,7

60 0

24,9 60

24,9

27 0

25,6 27

25,6

65 0

27 65

27

16 0 g 16 64 19,6 27,4 0 64 g 16 27,4 0 16,667 m 16 8421 19,6 16,6 84 mg 16 19,6 16,6 84 g84 16 m g 16 84 27,4 19,6 0 64 g27,4 16 16,6 84 m6716 19,6 19,6 16 0 16,664 0 2116,6

64 0

27,4 64

27,4

17 0 v 17 65 19,7 27,8 0 65 v 17 27,8 0 5,7 60 m 17 71 5,7 71 mv 17 19,7 5,7 71 21,1 19,7 v71 17 m v 17 71 27,8 19,7 0 65 v27,8 17 5,7 71 m6017 19,7 19,7 17 0 5,765 0 21,15,7

65 0

27,8 65

27,8

18 s 18 60 19,8 28,7 0 60 s 18 28,7 0 0 58* g 1866 0 66 gs 18 19,8 00 66 20,8 19,8 s66 18 g19,8 s 18 66 28,7 19,8 0 60 s28,7 18 66 g 18 19,8 18 0 0 60 0 58* 20,8 0

60 0

28,7 60

28,7

19 0 d 19 64 18,8 28,6 0 64 d 19 28,6 0 3,3 69 v 1982 3,3 82 vd 19 18,8 3,3 82 20,4 18,8 d82 19 v18,8 d 19 82 28,6 18,8 0 64 d28,6 19 3,3 82 v69 19 18,8 19 0 3,364 0 20,43,3

64 0

28,6 64

28,6

62 0

29 62

29

21 0 m 21 56* 17,6 29,4 0 56*m 21 29,4 0 1,3 78 d 2168 1,3 68 dm 21 17,6 1,3 68 15,6 17,6 m m 21 68 29,4 17,6 0 56* m29,4 21 1,3 68 d78 21 17,6 6821 d17,6 21 0 1,356* 3,2 15,61,3

56* 0

29,4 56*

29,4

53* 0

30 53*

30

23 6,6 g 23 54* 18,5 29,1 6,6 54*g 23 29,1 6,6 18,890 m 23 82 18,8 82 mg 23 18,5 18,8 82 13,9 18,5 g82 23 m 54* g 23 82 29,1 6,6 54* g29,1 23 18,8 82 m9023 18,5 18,8 18,5 23 6,6 18,8 18,5 7,8 13,9

54* 6,6

29,1 54*

29,1

8 17,5 m 47* 879 25,4 17,5 25,7 79 m 25,7 8 17,5 0 54*l 847* 0 47* m l 8 25,4 0 20,7 25,4 m 8 25,4 m 8 47* 25,717,5 79 m 25,7 8 0 47* l 8 25,4 47* l 8 17,5 0 79 25,4 0,4 54* 20,7 0 9 0 60m 950* 0 50* mg 24,5 9 00 20,3 24,5 g 9 m 0 50* m 50* 24,5 9 0 1,3 609 24,5 20,3 0

g 9 63 24,5 23,6 0 63 g 9 23,6 0 50* g 9 50* 23,6 24,5 0 63 g 23,6 9 0 63

15 0 m 15 65 19,8 27 0 15,681l 1583 15,6 83 m l 15 19,8 15,6 83 16,5 19,8 m 6515 83 27 15,6 83 l81 15 19,8 15,6 8315 l19,8 15 0 15,6m 9,9 16,5

65 m 15 27 0 0 65 m 27 15 19,8

l 18 l 18 m 19m 19 m 20m 20

g 18 0 l 18 58* 20,8 0 58*l 1820,8 18 58* l 18 20,8 0 58* gl 20,8 18 m m m 0 v 19 0 0 69 19 20,4 19 69m 20,4 19 0 69 20,4 0 69 v19 20,4 19 m m m17,8 s 20 17,8 20 88m 17,8 17,8 88 20 17,8 20 17,8 88 17,817,8 88 s20 17,8 20

g 21 g 21

d 213,2 3,2 g 21 78 3,2 15,6 78g 2115,6 d 15,6 3,2 g78 21 15,63,2 78 g 21

v 22 v 22

l 222,8 2,8 v 22 75 2,8 14,5 75v 2214,5 22 2,8 v75 22 14,52,8 75 vl 14,5 22

s 23 s 23

m 237,8 7,8 s 23 90 7,8 13,9 90s 2313,9 23 7,8 s90 23 13,97,8 90 m s 13,9 23

d 24 d 24

m 240,3 0,3 d 24 69 0,3 16,6 69d 2416,6 24 0,3 d69 24 16,60,3 69 m d 16,6 24

24 1,4 v 24 60 18,2 26,7 1,4 60 v 24 26,7 1,4 1,2 69 m 24 66 1,2 66 mv 24 18,2 1,2 66 16,6 18,2 v66 24 m v 24 66 26,7 1,4 60 v26,7 24 1,2 66 m6924 18,2 18,2 241,4 1,260 18,2 0,3 16,61,2

l 25 l 25 m 26m 26 m 27m 27

g 256,2 6,2 l 25 70 6,2 17,9 70l 2517,9 25 6,2 l70 25 17,96,2 70 gl 17,9 25 m m m v 26 10,6 26 85m 10,6 16,1 85 26 16,1 10,6 26 10,6 85 16,1 10,6 85 v26 16,1 26 m m m2,1 s 27 2,1 16,5 71 27 16,5 27 71m 2,1 27 2,1 71 16,52,1 71 s27 16,5 27

0

g 28 g 28

0

v 29 v 29

0

0

0

g 28 65 17,1 0 g65 28 17,1 0

d 28 0 65g 2817,1 d 17,1 65 g 28

0

v 29 67 17,4 0 v67 29 17,4 0

l 29 0 67v 2917,4 29 67 vl 17,4 29

s 30 s 30

m 30 12,5 s 30 72 12,5 18,8 72s 3018,8 12,5 30 12,5 s72 30 18,8 12,5 72 m s 18,8 30

d 31 d 31

3,8 d 31 78 3,8 19,7 78d 3119,7 3,8 3,8 d78 31 19,73,8 78 d 19,7 31

La Peronospora è rimasta latente per 3,4 86 13,3 gran parte del periodo vegetativo, per 85 10,5come normalmente poi 3,6 presentarsi, succede, nelle femminelle e nelle ulti0 62 9,7 me foglie, in maniera molto “arrabbia12 ta”, 0anche57* perché si era accorta che le rimaneva poco15,5 tempo per pensare a 0 53* mantenersi per le prossime annate… 0 52* 16,4 Comunque, nei dettagli, qualche spora55* d’olio 15,8 il 10 maggio. Primi dica0,4macchia veri1,2 riscontri su14,8 foglie e prime presenze 62 di larvata (Merlot) il 20-25 giugno. Test 78 14,1 non0,3trattati sopra l’80% di indice di infezione riscontri 7,1 85 15 all’inizio della terza decade di giugno. Oidio: prime manife29,3 91 13,6 stazioni dalla fine della seconda decade 3,9 86particolare 14,5 di giugno, in su Chardonnay. Botrite: manifestazioni molto marginali 0 71 13,3 a fine giugno (Pinot e Chardonnay). 1,1 74 14,5 Da evidenziare il riscontro del Black rot su grappolo a partire dalla metà di giugno. Parassiti animali (niente di nuovo):

Temp. media

63 0

20 0 l 20 62 17,9 29 0 1,9 88 s 2073 1,9 73 sl 20 17,9 1,9 73 17,8 17,9 l73 20 s17,9 l 20 73 29 1,9 73 s88 20 17,9 20 0 1,962 17,8 17,81,9

22 53* 30 0 0 75l 2270 0 70 m l 22 20 00 m 22 70 20 14,5 20 m m 22 70 30 0 70 l75 22 20 7022 l 20 22 0 0 53* 2,8 14,5 0

62 l 2029 0 62 17,9

0 l 20 29

53*m 22 30 0 020 53* m 30 22

60 1,4

26,7 60

26,7

25 8,1 s 25 69 19,8 25,1 8,1 69 s 25 25,1 8,1 0 70 g 2563 0 63 gs 25 19,8 0 63 17,9 19,8 s63 25 g19,8 s 25 63 25,1 8,1 69 s25,1 25 0 63 g70 25 19,8 25 8,1 0 69 19,8 6,2 17,9 0

69 8,1

25,1 69

25,1

26 3,8 d 26 67 21,6 22,4 3,8 67 d 26 22,4 3,8 0 85 v 2668 0 68 vd 26 21,6 0 68 16,1 21,6 d68 26 v21,6 d 26 68 22,4 3,8 67 d22,4 26 0 68 v85 26 21,6 26 3,8 0 67 21,6 10,6 16,1 0

67 3,8

22,4 67

22,4

27 6,1 l 27 77 21,2 22,8 6,1 77 l 27 22,8 6,1 3,171 s 2776 3,1 76 sl 27 21,2 3,1 76 16,5 21,2 l76 27 s21,2 l 27 76 22,8 6,1 77 l22,8 27 3,1 76 s71 27 21,2 27 6,1 3,177 21,2 2,1 16,53,1

77 6,1

22,8 77

22,8

28 70 22,6 24,2 0 70 m 28 24,2 0 0 65 d 2867 0 67 dm 28 22,6 00 m 28 67 17,1 22,6 m 7028 67 24,2 22,6 0 70 m24,2 28 67 d65 28 22,6 6728 d22,6 28 0 0 m 0 17,1 0

70 0

24,2 70

24,2

29 11,5 m 29 78 11,5 23,3 78 m 29 23,3 11,5 0 67l 2963 0 63 m l 29 23 0 63 23 17,4 23 m 7829 63 23,311,5 78 m23,3 29 63 l67 29 23 6329 l 23 2911,5 0 m 23 0 17,4 0

78 11,5

23,3 78

23,3

30 0 72 m 30 64 0 64 mg 30 23,8 0 18,8 23,8 g64 30 m 0 64 m7230 23,8 23,8 30 12,5 18,8 0 78 3,8

19,7 78

19,7

v 31 v 31

g 30 64 23,8 0 g 30 64 v 31

v 31

23,8

g 30 v 31

g 30 v 31

Cicaline e Tignole superiori alla norma (elevate presenze delle Tignole anche in prima generazione, alla fioritura del grappolo). Acari fitofagi (Ragnetto giallo e rosso): presenza in particolare del Ragnetto giallo a giugno e rosso a luglio. Nuove e vecchie manifestazioni riscontrate: Cimice verde della vite (Lygus spinolai), Antispila e Phyllocnistis vitegenella (lepidotteri minatori) e il Coleottero Anomala vitis. Puntuali le presenze da giallumi infettivi (Flavescenza dorata e Legno nero) e dalla fine di giugno (in maniera esplosiva) della malattia del legno conosciuta come Mal dell’esca. Sono continuati i riscontri in tutto il territorio della “nuova” Virosi del pinot grigio, presente in tale varietà, ma soprattutto nella Glera, nel Pinot bianco, nel Tocai e nel Verduzzo trevigiano. CONSORZIO VINI VENEZIA ˙ 2 2015

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Ombre cinesi

4thInternational

Wine summit in Cina a cura di Carlo Queruli Il 30-31 maggio si è svolta la quarta edizione del Wine Summit di Xi’an, nello Shaanxi, Cina centrale. Dalla sua prima edizione alcune Aziende del Consorzio Venezia partecipano alla manifestazione con i loro vini. Si e’ voluta rinnovare la partecipazione all’evento fieristico anche quest’anno per tenere alta la visibilità ed il contatto con gli operatori locali. I Paesi partecipanti sono Spagna, Italia, Francia, Portogallo e quest’anno per la prima volta, anche la Germania. Sebbene non sia una Fiera ad alta partecipazione come avviene per altre simili manifestazioni in Cina, tuttavia essa fa da punto di riferimento per le Provincie interne del Paese.

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Ombre cinesi

A Xi’An si va

a scuola di Vini Venezia a cura di Carlo Queruli

La Xi’an Yala International Wine Co. Ltd ha realizzato con le proprie risorse un Centro Clienti per i Vini Venezia. Sin dal 2013 Yala è entrata a contatto con alcune aziende del Consorzio Vini Venezia per la promozione dei loro prodotti. Il Centro si trova in un’arteria stradale molto frequentata della città e molto accessibile grazie anche alla vicinissima fermata della metropolitana. Il Centro non si può dire sia allestito come una vera e propria enoteca ma ricalca piu’ tipicamente lo stile cinese del “salone”. Fornito di cucina e con ampie vetrate sull’esterno vuole offrire un ambiente per incontri e presentazioni. Nello specifico alla radice di questa iniziativa vi è il progetto di far conoscere i propri vini attraverso dei corsi certificati di formazione, corsi che richiedono un luogo adatto e gestibile in proprio per essere portati avanti in modo efficace. Questa iniziativa è incoraggiante nella valutazione positiva che gli operatori –in questo caso la Yala International – danno all’offerta formativa unita alla qualità del prodotto. Sarà nostro compito saper fruttare al meglio questa occasione nella speranza di trovare una valida alternativa ai consueti canali promozionali.

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Il Pinot grigio è DOC VENEZIA

Una passeggiata a Roncade Il territorio di Roncade, ancora per la maggior parte non urbanizzato, ha conservato l’ampio respiro di distese appena interrotte dal ritmo delle case coloniche colorite a tinte vivaci. Bellissimi paesaggi fluviali punteggiati da parchi e ville si ripetono lungo il Sile da Musestre fino al limite della laguna di Venezia. In un’oasi insolita di tranquillità inserita nel paesaggio tipicamente agreste di Cà si può ammirare un bellissimo laghetto contornato da piante secolari di essenze ormai estinte. Nel parco si trova anche un’antica ghiacciaia ricavata in una grotta.

Gli insediamenti urbani di Biancade, Roncade, S. Cipriano e Musestre sono attraversati da un fiume di rara bellezza: il Musestre. Ancor oggi come per il passato è questo il vero motivo conduttore che lega con le sue acque trasparenti, con la vegetazione ricca e rigogliosa lungo le sponde, borgo a borgo, residenza a residenza, villa a villa, con i suoi insostituibili valori paesaggistici antichi e sempre nuovi. La villa rinascimentale Castello Giustinian, la chiesa parrocchiale di Roncade risalente al 1559 e quella di Biancade del 1492 sono i luoghi storici da visitare.

Marcadoc vi suggerisce alcune occasioni per visitare la provincia di Treviso Musei in piazza ad Asolo – 20 settembre 2015 L’associazione culturale Akelon organizza una grande festa insieme ai musei e alle associazioni culturali di tutto il Veneto. Domenica 20 settembre in piazza Brugnoli, nel cuore del centro storico di Asolo. Si potranno incontrare le realtà culturali e museali più dinamiche del territorio che offriranno le loro specifiche attività per grandi e piccini. CartaCarbone festival letterario “Autobiografia & dintorni” 2015 – Treviso, dal 15 al 18 ottobre 2015. Ottanta eventi. Diciotto, tra letture sceniche e spettacoli. Centocinquanta ospiti. Sei laboratori. Due tavole rotonde. Tre eventi speciali. Sono i numeri di CartaCarbone

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giunto alla seconda edizione. Tra gli autori Antonia Arslan, Paola Mastrocola, Paolo Maurensig, Vivian Lamarque, Luciano Cecchinel, Chi Trung, Kader Abdolah, Nanni Balestrini, Teresa De Sio, Andrea Segre, Marco Peano, Giulio Giorello, Fulvio Ervas, Tijana Djerkovich, Marco Aime. Mostra “Antonio Canova. L’arte violata nella Grande Guerra” a Possagno – fino al 28 febbraio 2016. La mostra presenta le opere “ferite” durante il primo conflitto, a partire dai due gessi martoriati della Ebe. Il Museo Canoviano di Possagno presenta una articolata serie di edifici espositivi, di epoche diverse, e numerose collezioni delle opere di Antonio Canova.

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ViticUltura

ViticUltura

L’antica bellussera di Baver, quando la viticoltura è storica Un museo vivente. Quattordicimila metri quadrati coltivati a vigneto con l’antica tecnica della bellussera. Un vigneto tutelato dalla Soprintendenza per i beni culturali e paesaggistici del Veneto come un’opera d’arte. Primo caso in Italia. Un vincolo di tutela (apposto nel febbraio del 2014) per preservare un’antica tecnica di coltivazione, un sapere che si tramanda da centinaia di anni. Si tratta di un fazzoletto di terra che porta testimonianza di una viticoltura storica, basata su vitigni tradizionali e condotta con la tecnica dell’antica piantata veneta, dove le viti sono maritate a gelsi e aceri campestri. È il vigneto di Baver, piccola località in comune di Godega di Sant’Urbano, curato con dedizione da Augusto Fabris. Laureato in Storia, maestro elementare, Augusto ha ereditato il vigneto dal padre Andrea, che prima da mezzadro e poi come affittuario, ha coltivato quel fazzoletto di terra

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conservandone le caratteristiche storiche. Le antiche viti maritate a gelsi, aceri campestri e olmi, nonostante l’età (alcune sono ultracentenarie) producono ancora preziosi grappoli di Merlot, Recantina, Turchetta, Traminer, Bianchetta, ex Tocai e, immancabilmente, Prosecco. La Soprintendenza ha ravvisato nel vigneto storico di Baver << un bene che si può classificare come uno degli ultimi residui di un’antica forma di conduzione agricola e che nella

dal sito www.baver.it sua configurazione assomma valori di paesaggio agricolo di particolare rilevanza e valori di carattere etnoantropologico tali da motivare l’azione di tutela che si esplica nella dichiarazione di importante interesse culturale>>. L’area in questione, come viene confermato dal Ministero, si può considerare un vero e proprio museo vivente della vecchia viticoltura veneta e come tale meritevole di salvaguardia in quanto assume quel valore identitario che il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio più volte richiama. L’associazione Borgo Baver ne ha promosso la conoscenza e la valorizzazione e si è fortemente battuta per difendere il vigneto

dalla cementificazione. Il vincolo di tutela è principalmente merito dell’Associazione. Per visitare il borgo, con la chiesetta di San Biagio che custodisce all’interno preziosi affreschi, www.baver.it. In tema di salvaguardia e custodia dell’antica tecnica di coltivazione che ha fortemente caratterizzato il territorio veneto ed in particolare il trevgiano, il Consorzio Vini Venezia è stato lungimirante. Per preservare l’allevamento della vite a bellussera, patrimonio storico e culturale del territorio, il Consorzio Vini Venezia lo ha inserito nel disciplinare di produzione del Malanotte del Piave Docg, la declinazione superiore del Raboso del Piave. CONSORZIO VINI VENEZIA ˙ 2 2015

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L’Intervista

L’Intervista

Alan Tardi, da New York a Venezia per scoprire i vini e le terre della Serenissima Autore nel campo wine and food, Alan Tardi ha lavorato come chef, ristoratore, sommelier e consulente in alcuni dei migliori ristoranti di New York City, e scrive per pubblicazioni tra cui The New York Times, Wine Spectator, Wine & Spirits, Decanter e Food Arts. Autore di “Romancing the Vine”, un libro sulla vita in Piemonte, nel distretto dove si concentra la produzione del Barolo. Libro che si è aggiudicato il James Beard Award come miglior libro su vino e distillati del 2006. È educatore del vino presso l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. Alan ha inoltre gestito per molti anni la Cantina Comunale, una sala degustazione per i produttori a Castiglione Falletto. Il 20 maggio scorso, in occasione dell’inaugurazione del restauro e dell’apertura al pubblico del brolo del convento dei Carmelitani Scalzi a Venezia, Alan ha fatto visita al Consorzio, scoprendo i suoi vini, le sue terre ed i suoi progetti. Per un attimo abbiamo invertito i ruoli e lo abbiamo intervistato per conoscere la sua visione dei Vini Venezia. La Doc Venezia è nata da pochi anni, quali sono secondo te le sue potenzialità? E quali i punti deboli? Secondo me le potenzialità sono elevate, ma non sarà facile raggiungerle. La fama ed il fascino di Venezia sono mondiali, e questo può aiutare le Doc della zona. Però il punto debole è che questi vini sono tutti quasi sconosciuti e, in più, sono tanti. 16

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Qual è o quali sono i vini tutelati dal Consorzio Vini Venezia che hanno più appeal sui consumatori? (italiani o esteri e perché?) Per uno straniero europeo, svizzero o tedesco, un vino locale di pronta beva a un costo basso va bene. Temo però che per un consumatore straniero per esempio americano sarà più difficile. Ci sono tanti vini nelle Denominazioni (a parte la Malanotte) e le zone (a parte la città di Venezia) non sono ben conosciute. Nelle Doc ci sono tanti vitigni internazionali come chardonnay, cabernet e merlot. Il mercato americano è affollato di questi vini che provengono da tutto il mondo. Invece, i vitigni/vini autoctono potrebbero essere interessanti. “Il vino nella storia di Venezia” è un progetto che riscopre l’antico legame tra Venezia e il vino. Da osservatore straniero, come vedi l’abbinamento Venezia-Vino? Benissimo! Venezia (e le isole della Laguna) ha il suo fascino magico. Il vino fatto nel territorio della Serenissima fa parte della storia e cultura del luogo. Trovare i luoghi dove in passato c’erano i vigneti e dove ci sono ancora oggi, salvarli, ripristinarli e riportarli ad essere produttivi è una cosa bellissima che può attirare attenzione anche per altre attività del Consorzio. Legare il vino di Venezia con il luogo stesso è essenziale. Tutti gli operatori della ristorazione di qualità di Venezia dovrebbero offrire un posto di privilegio ai vini fatti in Venezia e nelle sue terre.

Il Consorzio Vini Venezia tutela Denominazioni anche piuttosto diverse fra loro (prodotte in un territorio omogeno ma con spiccate peculiarità). Qual è, secondo te, il modo migliore per comunicare i vini senza confondere i consumatori? Questa è la sfida. Sono diverse ma le spiccate peculiarità non sono evidenti. Ci sono vantaggi ovvi di raggruppare le diverse Doc insieme (logistiche, fondi, burocrazia, eccetera) però, mentre si lavora insieme, ognuno dovrebbe puntare sulle proprie particolarità tipo vitigni e vini autoctoni legati con piatti e feste locali, luoghi simbolici, ecc. Ciascuna Doc deve mostrare la sua identità dentro l’organizzazione del Consorzio. (E’ importante ricordare

che il consumatore normale non sa e non si interessa cos’è un consorzio tutela.) E’ in fase di costituzione il Biodistretto del Veneto orientale di cui faranno parte non solo aziende vitivinicole, ma anche di altri settori produttivi agroalimentari, agriturismi, ristoranti, Strade del vino, eccetera. Qual è il valore aggiunto del biologico per un consumatore/turista straniero? Tanto valore, direi. Tanti stranieri, soprattutto americani, sono molto interessati al biologico, biodinamico, locale, eccetera. Dovrebbe essere genuino però perché se è solo una facciata per il consumatore, non avrà un impatto positivo duraturo.

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l’Orto dei Carmelitani Scalzi

LE UNICHE BOTTI & BARRIQUES DALL’AROMA GARANTITO Dall’esigenza dei nostri clienti di avere botti sempre più “su misura”, non solo per tipologia di legname o di tostatura, ma anche per le differenti concentrazioni aromatiche, in collaborazione con l’Università di Udine, è nato il brevetto “Botti & Barriques di Precisione®”. Ogni doga viene analizzata agli infrarossi e in tempo reale ne vengono elencate le caratteristiche, così da dare ai Maestri bottai Garbellotto tutte le informazioni necessarie per raggiungere il risultato unico richiestoci dal cliente.

L’INNOVAZIONE

LA TRADIZIONE

LA GARANZIA

L’orto-giardino dei Carmelitani Scalzi (Cannaregio 54 – Venezia) ha riaperto al pubblico, dopo il restauro. È possibile visitare l’Orto, che risale alla metà del Seicento, dove sono state fatte rivivere le antiche viti della Serenissima grazie a un lavoro di individuazione, recupero e produzione del materiale genetico delle varietà presenti da centinaia di anni all’interno della laguna di Venezia. Per info e prenotazioni visite guidate www.centroscalzi.it

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Nuovo consiglio di amministrazione

Nuovo consiglio di amministrazione

Isabella Collalto, Lucia Paladin, Astrid Scala. Le tre donne del nuovo CdA Nel giugno scorso l’assemblea dei soci del Consorzio Vini Venezia ha eletto il nuovo consiglio di amministrazione. È stato confermato alla presidenza Giorgio Piazza, coadiuvato dai riconfermati vice presidenti Pierclaudio De Martin e Franco Passador. Il nuovo CdA è così composto: Tersilo Bellotto, Antonio Bonotto, Riccardo Bonotto, Virgilio Bozzetto, Isabella Collalto, Pierclaudio De Martin, Francesco Favro, Roberto Galli, Giancarlo Guidolin, Sergio Luca, Lucia Paladin, Franco Passador, Giorgio Piazza, Jean Pierre Regini, Astrid Scala, Mauro Stival, Loris Vazzoler e Luca Zuccarello. Tra le new entry ci sono tre donne: Isabella Collalto, Lucia Paladin e Astrid Scala. Un’elezione che porta una ventata di novità all’interno del Consorzio. Nuove presenze che portano in dote un importante bagaglio di conoscenze ed esperienze maturate occupandosi in prima persona delle aziende vitivinicole di famiglia. E un pizzico di quel sesto senso che contribuirà sicuramente ad aprire nuove prospettive per il Consorzio. Per conoscerle meglio, le abbiamo intervistate (separatamente) ponendo loro quattro domande: 1) Donna del vino, è un’accezione che le si addice? 2) Cosa significa per Lei occuparsi di un’azienda vinicola? 3) La Doc Venezia è nata da pochi 20

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anni, quali sono secondo Lei le sue potenzialità? E quali i punti deboli? 4) Qual è o quali sono i vini tutelati dal Consorzio Vini Venezia che hanno più appeal sui consumatori? (italiani o esteri e perché?) La Principessa Isabella Collalto de Croÿ ha raccolto l’eredità della storica e nobile famiglia di Susegana occupandosi (anche) dell’azienda agricola Conte Collalto con sede e vigneti proprio sulla collina che porta il nome di famiglia. 1) In parte. Tengo molto, infatti, alla mia formazione linguistica. Dopo la laurea alla Scuola Interpreti di Trieste ho lavorato per molti anni come interprete presso l’Unione Europea e altre istituzioni comunitarie a Bruxelles. Il vino è arrivato in un secondo momento, quando in seguito alla morte di mio padre ho deciso di occuparmi direttamente della mia azienda. Conoscere una lingua, approfondirne le sfumature e i diversi accenti, rappresenta per me il vero fascino della conoscenza, la conoscenza di genti diverse, di esperienze e di culture che sono il grande patrimonio di noi europei. Donna del vino senz’altro quindi, sicuramente orgogliosa di guidare la mia azienda, ma se il vino è a sua volta cultura e civiltà, ecco che allora mi sento un po’ una sintesi tra questi due aspetti della mia vita professionale.

2) Significa molte cose. Anzi tutto raccogliere il testimone che da secoli i Collalto si trasmettono l’un l’altro. Io l’ho raccolto da mio padre, che lo aveva raccolto da suo zio, che lo aveva raccolto da un altro Collalto e via così. Significa quindi proseguire e mantenere una tradizione di grande impegno, di rispetto del territorio, di miglioramento della qualità, di ricerca e di innovazione. Significa anche vivere appieno il mio tempo attraverso uno dei simboli della cultura, ma anche e soprattutto dell’economia della mia regione, qual è il vino. Il vino infatti è terra, frutto, agricoltura, ma è anche industria, commercio e finanza. Significa perciò vivere la sfida dei difficili mercati di domani sforzandomi di avere la dovuta preparazione unita alla necessaria determinazione. Tutto ciò non mi basta però: spero di essere riuscita a trasmettere la mia passione e il mio entusiasmo anche ai miei figli. Quando i tempi saranno maturi starà a loro continuare questa lunga tradizione famigliare. 3) Il solo nome Venezia sintetizza in maniera eccelsa tutte le potenzialità della Doc. Non esiste nome italiano più conosciuto al mondo, più evocativo di ricordi ed emozioni. I nostri vini si trovano a competere sui mercati internazionali con le stesse varietà prodotte in paesi dove le dimensioni medie delle aziende e una totale meccanizzazione delle operazioni colturali permettono economie

di scala per noi inimmaginabili. Non è una situazione facile ma proprio il brand Venezia consente di differenziarli, di apportare quel valore aggiunto immateriale legato al fascino della nostra terra e alla qualità del nostro prodotto. Il nostro non è “solo” uno Chardonnay, un Pinot Grigio, un Cabernet Sauvignon o un Merlot. E’ il prodotto della Doc Venezia, riconducibile ai profumi, alle sensazioni, alle emozioni che non dimentica più chi viene a conoscere la città lagunare e si spinge in terraferma. La Doc insiste poi su un territorio geografico che le consente, o le consentirà a tempo debito, di avere una massa critica tale da affrontare gli ingenti quantitativi necessari a soddisfare grandi mercati quali gli Usa ora, o in futuro l’Asia con India e Cina in testa quando si saranno create le condizioni adeguate. La Doc ha quindi una grande potenzialità produttiva e un plusvalore apportato da quell’indefinibile qualcosa in più in termini di emozioni che è in grado di regalare a chi apre una nostra bottiglia. Non parlerei poi di punti deboli ma piuttosto di sfide! Dobbiamo comunicare che la nostra non è una mera operazione commerciale, per quanto brillante! Siamo in realtà fortemente ancorati a una viticoltura di territorio. Non dimentichiamo che storicamente i veneziani erano commercianti, hanno girato il mondo allora conosciuto, sono ritornati a Venezia portando con CONSORZIO VINI VENEZIA ˙ 2 2015

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Nuovo consiglio di amministrazione sé il prezioso frutto dell’esperienza e delle conoscenze acquisite altrove. Abbiamo voluto ricucire il filo con questo passato con la messa a dimora di due vigneti a Venezia, a Torcello e nell’orto del Convento dei Carmelitani. La nostra Denominazione è storia. E’ tra l’altro la storia di Venezia che, con la crisi dei commerci, ha cominciato a espandersi in terraferma. Ancor oggi visitando alcune nostre aziende vitivinicole scopriamo che sono impostate come le vollero i patrizi veneziani cinquecento anni fa: con le splendide ville venete e con le barchesse funzionali all’attività agricola. E’ questa per me la nostra vera sfida: farci conoscere per quel valore intrinseco e immateriale che riveste la nostra Doc! 4) Non farei una particolare distinzione fra consumatori italiani e stranieri. Certo, se proprio vogliamo, i consumatori italiani sono forse più inclini a ricercare la territorialità in

Lucia Paladin, della Paladin Vigne & Vini di Annone Veneto, cura lo sviluppo dei nuovi mercati e si occupa della crescita dell’azienda sotto i profili organizzativo ed economico-finanziario. Dedica grande attenzione all’evoluzione dei gusti del mercato e promuove l’Italian Lifestyle nel mondo. Donna del Vino e iscritta all’albo dei giornalisti pubblicisti, è molto attenta agli aspetti della comunicazione e del marketing. 22

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un vino, espressa spesso da varietà autoctone, mentre un consumatore straniero si sente invece in territorio noto quando degusta una varietà internazionale. Pur essendo ad esempio il Pinot Grigio prodotto ovunque, il nostro Pinot Grigio piace tanto al consumatore straniero alla ricerca di valori “sicuri”, di valori certi, quanto al consumatore italiano che vi ritrova quell’elemento di territorialità che identifica con il nostro Nord Est. Poi cambiano le mode e cambiano i gusti. Se pensiamo ai rossi, dopo anni di vini “che si masticano”, la nuova tendenza è ora la ricerca di freschezza, di equilibrio, di eleganza dei profumi e del gusto, tutte caratteristiche che ritroviamo con precisione nei nostri rossi dal carattere ben diverso, senza nulla togliere, rispetto ai loro omologhi toscani o piemontesi. I nostri vini potranno dunque esercitare un grande appeal perché soddisfano quel desiderio di immediatezza e al contempo di marcata territorialità.

1) Sì, è un motivo per comunicare il vino con eleganza esibendo la sua storia , la sua piacevolezza, l’incontro con la gastronomia del territorio e abbinare i vini della serenissima alle tante cucine del mondo e ai tanti modi di stare insieme. 2) Vivere e confrontarsi con il mondo perché ora il nostro orizzonte è il mondo e il vino più di ogni altro prodotto è

Nuovo consiglio di amministrazione l’ambasciatore del made in Italy e della nostra storia , pochi prodotti hanno infatti una storia cosi lunga. 3) Far conoscere i vini del territorio che è noto al mondo intero, i dogi e i reggenti della città di Venezia hanno sempre condotto campagne e vigneti nell’ entroterra e ci sono magnifiche testimonianze che la storia ci ha tramandato.

E quali i punti deboli? Si è spesso dimenticato questa storia e questi valori e quindi bisogna lavorare ancora molto per comunicare che questo è territorio vocato alla vigna da tempi lontani, naturalmente ciò va fatto con l’impegno di tutti per un produzione di vini di qualità. 4) Pinot Grigio all’estero e Chardonnay in Italia.

Astrid Scala è la nipote di Ernesto Scala che nei difficili anni ’30 arrivò a San Gaetano di Caorle e fin dall’inizio lottò per poter lavorare in mezzadria il podere “Ca’ Amicizia”, acquistandone successivamente la proprietà con i figli Gino, Armando e Mario. Ora Astrid gestisce la Cantina Scala insieme ai suoi fratelli.

1) Probabilmente sì. Ho avuto la fortuna di crescere in campagna e già da bambina mi piaceva andare nei vigneti con tutta la famiglia a raccogliere l’uva. Ricordo che quando dalle mie piccole mani cadeva un grappolo, il nonno Ernesto subito si chinava per raccoglierne i chicchi e diceva sempre: “qua dentro c’è il nostro tesoro …, ricordati che il vino si fa con l’uva …”. E’ lì che ho imparato l’importanza delle piccole cose, dei piccoli gesti, il rispetto per la natura e per le fatiche dei miei familiari volte a produrre quei gioielli da trasformare poi in eccellenti vini. Ora, l’orgoglio di essere una di loro, mi vede condividere con i miei fratelli l’intera gestione aziendale. Il mio principale impiego aziendale è seguire

da protagonista l’aspetto direzionale, marketing e comunicazione della società. 2) Mette insieme i maggiori produttori del settore vitivinicolo del Nord Est, dando così maggiore valore e volume ai vitigni internazionali quali sono Pinot Grigio e Merlot in primis, attraverso una maggiore visibilità e massa critica. 3) La mancanza di vitigni tradizionali e, relativamente ai vitigni internazionali, il rischio di non raggiungere una quantità di produzione sufficientemente elevata. 4) Attualmente il Pinot Grigio è il vino che si distingue per un ottimo rapporto qualità-prezzo, e quindi di produzione. Per questi motivi risulta essere il più vincente nei mercati internazionali. CONSORZIO VINI VENEZIA ˙ 2 2015

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Valoritalia

Valoritalia

CERTIFICAZIONE Il PSR DEI PRODOTTI BIOLOGICI? imbocca VALORITALIA. la strada del biologico

Valoritalia è la società leader in Italia per il controllo e la certificazione dei vini a Denominazione d’Origine, Indicazione Geografica e dei vini con indicazioni del vitigno e/o dell’annata. Nel tempo ha allargato i propri orizzonti tramite la realizzazione di un ampio pacchetto di servizi di certificazione volontaria. Attraverso il riconoscimento da parte del MIPAAF, può inoltre svolgere la certificazione delle produzioni biologiche, per la quale si propone agli operatori come un partner essenziale.

I vantaggI dI certIfIcarsI con valorItalIa

legame con il territorio e contatto diretto con le realtà socioeconomiche

di Daniele Becchi

Il legame con il territorio è da sempre fondamentale per il successo di una Denominazione e pertanto non può prescindere dal patrimonio umano coinvolto. Valoritalia con oltre 30 sedi sparse sul territorio nazionale e con circa 200 collaboratori impegnati offre un positivo scambio, con la realtà socioeconomica ed istituzionale del territorio.

le persone Il Personale qualificato presente in ogni sede operativa è in grado di dare risposte immediate a qualsiasi necessità del produttore, del Consorzio di Tutela e degli Enti coinvolti.

Incontro Ezio Pelissetti in uno dei pochi momenti in cui può godersi il suo Piemonte. Poche battute gli sono sufficienti per delineare lo sforzo intrapreso da Valoritalia per sostenere il processo di ammodernamento delle campagne. Valoritalia: dai controlli erga omnes alla certificazione biologica. Perché questa svolta? Semplicemente perché il biologico rappresenta il futuro. Nonostante la perdurante crisi economica il mercato dei prodotti biologici ha continuato a crescere, in virtù dell’aumentata sensibilità verso quella sicurezza alimentare di cui essi sono espressione. Proprio per garantire tale aspetto è necessaria non solo la presenza

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di soggetti terzi come Valoritalia che, nel certificare il rispetto delle normative, diventano di fatto garanti dell’azienda nei confronti dell’esterno, ma anche che gli stessi controlli siano sempre più stringenti. Questa è la nostra battaglia. Non la stupisce dunque il ruolo riservato al biologico nei nuovi PSR? Assolutamente no. È da tempo che la CE si è espressa a favore di produzioni e processi in grado di tutelare tanto la salute quanto il reddito degli spazi rurali, patrimonio dichiarato dell’Europa. Vista la riconosciuta capacità delle produzioni biologiche nel contribuire al raggiungimento di tali obiettivi era evidente che la loro importanza sarebbe cresciuta, fino a diventare una

Un unico ente certificatore

specifica misura riconosciuta dalla Politica È con questo monito che si congeda, Un ente di certificazione impegnato quotidianamente con le maggiori realtà produttive, riesce a garantire risposte certe sulla dinormativa sviluppo rurale. partendo un ciclo di incontri nazionale e comunitaria, rapidi scambi di informazioni con le Autorità competenti per e uniformità nell’applicazione delle volto Che dire Scegliere più fondi a come unico ente di certificazione a promuovere i benefici ed normetradotto e procedurevuol di controllo. Valoritalia per le attività biologiche ambientali e volontarie disposizione dell’agricoltura biologica? economici che caratterizzano l’agricoltura garantisce agli operatori procedure burocratiche più snelle, minori costi di gestione della certificazione e una maggiore sicurezza Basta dotazione finanziaria biologica. data dagliosservare elevati standardla di controllo. per ritenere verosimile che gran parte delle domande attinenti il biologico sarà accolta. Sottolineo che i pagamenti ad ettaro valorizzare la certificazione Il tariffario previsti dalla misura 11 si rivolgono tanto Valoritalia per alzare lo standard qualitativo di controllo e per al mantenimento Valoritalia propone un tariffario molto alla conversione quanto valorizzare la propria certificazione a vantaggio degli operatori competitivo comprendendo già nella della produzione biologica, prevedendo e dei consumatori si è prefissata l’obbligo di effettuare per le quota annua tutte le spese ordinarie per entrambe le fattispecie importi non aziende di trasformazione, almeno una volta all’anno, il prelievo per la certificazione. La quota annua è certo trascurabili. Ampliando lo sguardo di un campione per l’analisi chimica. Le aziende già controllate stabilita dopo un’attenta valutazione delle si comprende come la CE voglia stimolare per i vini a D.O. e I.G. troveranno l’ulteriore vantaggio ad avere caratteristiche aziendali. progetti che uniscano e un unico organismo di controllo con conseguente snellimentosforzi Ilpubblici tariffario è strutturato in base ai volumi privati, per una crescita complessiva del degli adempimenti necessari alla certificazione. di prodotto lavorato. territorio che, ricordiamo, prima che fonte di reddito è luogo di vita. Per informazioni contattare: Tel. 049 9941026 - 06 45437975 - 347 4444006 / Email: biologico@valoritalia.it

www.valoritalia.it

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Strada facendo

Strada facendo

Cristian Zulianello nuovo presidente della Strada vini Doc Lison Pramaggiore A seguito della Assemblea Sociale del 20 giugno scorso, che prevedeva il rinnovo delle cariche sociali per il triennio 2015-17, sono risultati eletti i seguenti Consiglieri: Collovini Stefano (Az. Agr. Collovini AdelinoPramaggiore), Collovini Flavio (Az. Agr. Villa Muschietti-Pramaggiore), Crosariol Stefano (Az.Agr. La Baratta-Annone V.), Marinatto Adriana (Az. Agr. Borgo StajnbechPramaggiore), Paladin Carlo (Cantine Paladin-Annone V.), Pasti Lucia (Cantina La Frassina-Caorle), Piccinin Daniele (Az. Agr. Le Carline-Pramaggiore), Valent Vittorino (Az. Agr. Valent-Pramaggiore), Zulianello Cristian (500Vini-Caorle), mentre come Revisori dei Conti sono stati eletti: Riva Gianmaria (Az. Agr. Cason Brusà-Fossalta di Portogruaro) e Masat Andrea (Az. Agr. Terre Piane-Pramaggiore), consiglieri di diritto sono il Consorzio Vini Venezia e

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il Consorzio delle Proloco del Veneto Orientale. Successivamente, il 6 luglio il Consiglio di Gestione ha eletto all’unanimità Cristian Zulianello alla carica di Presidente dell’Associazione. Ecco il suo saluto. <<E’ con emozione che mi accingo a scrivere queste poche righe di saluto, conscio che non sono tanto le belle parole ad essere di Vostro interesse, ma quanto i fatti. Ho collaborato per diversi anni con la Strada Vini Lison Pramaggiore e con il Consorzio Vini Venezia, per un breve periodo ho avuto il piacere di stare al fianco degli Amici della Strada dei Vini del Piave, per cui qualcuno di Voi già mi conosce: non sono un produttore ma vendo, nella mia attività a Caorle, vini del territorio, sia al pubblico sia al professionale. Mi lusinga che i produttori vitivinicoli abbiamo scelto la mia persona per questo incarico: è un segnale di coraggio e di volontà di cambiamento importantissimo. Credo fortemente, perché lo testo tutti i giorni, che i prodotti di qualità della nostra zona possano tenere testa alle Doc blasonate e storiche di tutta la Penisola e, parimenti, sono convinto che il nostro territorio, che va dal mare alle

colline(in quanto ragiono come Doc Venezia e la divisione tra Piave e Lison Pramaggiore, per me, è solo una questione burocratica), abbia delle potenzialità turistiche enormi, ma mai adeguatamente sfruttate. Come tutti voi, da anni sento dire: “ faremo squadra”, “investiremo sull’enoturismo”, “lanceremo la Venezia Orientale”, “presenteremo un progetto di sviluppo”, “promettiamo grandi sviluppi”, etc. etc., per cui non sono molto fiducioso sui grandi proclami. Sicuramente partirò dall’eredità lasciatemi dal mio predecessore, Stefano Collovini, che ha creduto nell’idea di creare una Enoteca che raccolga e valorizzi nostri prodotti, non solo vitivinicoli, ma che funzioni e si sostenga da sola e che si stacchi, finalmente, da esempi precedenti poco fortunati, perché incapaci di vivere solo con le proprie forze. In conclusione, posso farVi solo una promessa: Vi prometto di credere al nostro territorio e ai nostri vini se Voi, per primi, ci crederete. Vi saluto e auguro buon lavoro a tutti noi>> Cristian Zulianello Presidente della Strada Vini Doc Lison Pramaggiore

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Buone nuove Casa Roma, Raboso e Malanotte al top Il Malanotte Docg Piave 2009 di Casa Roma ha ottenuto la Corona della guida Vini Buoni d’Italia 2016, massimo riconoscimento della nota guida che premia i vini da vitigni autoctoni. Inoltre il Raboso Doc Piave 2009 è stato selezionato dalla Confraternita del Raboso quale bottiglia della Confraternita per l’anno 2016.

Astoria Vini da lavoro ai detenuti Il recupero delle situazioni di disagio passa anche attraverso opportunità di lavoro durante la pena: per questo Astoria Vini ha creato insieme alla Casa Circondariale di Treviso e Cooperativa Alternativa un progetto che vede alcuni detenuti assemblare le bottiglie di una selezione di vini dell’azienda. Commenta: <<Finora abbiamo lavorato su diverse partite da 13 mila bottiglie – afferma Giorgio Polegato, titolare di Astoria- , ottenendo sempre un lavoro impeccabile. Io e mio fratello Paolo crediamo che le aziende come la nostra non possano limitarsi a fare business, ma abbiano un dovere civico di aiutare il territorio>>.

Un viaggio assieme agli Esploratori del Gusto La diffusione della cultura eno-gastronomica e il piacere della condivisione sono il leitmotiv grazie al quale, in tutte le lingue del mondo, si parla dei vini di Santa Margherita Gruppo Vinicolo, degustati nei contesti paesaggistici ed emozionali più diversi e singolari. Luoghi speciali, magnetici nella loro unicità, sorprendenti per fascino e magia, per condividere il gusto del bello e dello stile italiano in tutti i momenti conviviali, a pranzo come a cena o nell’intramontabile rito dell’aperitivo.

Il Decanter premia il Refosco dal Peduncolo Rosso di Savian Vini Savian Vini annuncia con orgoglio che il Refosco dal Peduncolo Rosso Doc Lison Pramaggiore 2013 ha ricevuto un importante riconoscimento relativamente al prestigioso Decanter World Wine Awards - edizione 2015 - il concorso enologico più influente al mondo organizzato dall’autorevole rivista inglese Decanter. La competizione quest’anno si è contraddistinta per il record di iscrizioni e hanno confermato il livello e l’importanza su scala mondiale.

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Buone nuove Oro e Bronzo per due eccellenze della cantina Le Carline Il Concorso “La Selezione del Sindaco e Biodivino” 2015 ha decretato il nostro Dogale passito come il miglior vino biologico della competizione, regalandogli una Medaglia d’Oro. Medaglia di Bronzo per il Lison Docg Classico al Decanter World Wine Awards 2015, il più grande e prestigioso concorso vinicolo al mondo, giudicato dai più autorevoli esperti e professionisti del wine business. <<Le medaglie vinte - afferma Daniele Piccinin, titolare – conferiranno un grande valore aggiunto a questi vini simbolo per Le Carline e avranno un impatto davvero significativo durante le degustazioni in cui li presenteremo a clienti, consumatori e professionisti di settore di tutto il mondo, vista la rilevanza internazionale dei Concorsi>>.

Il Barbarossa di Pizzolato si aggiudica la Gran Menzione al Vinitaly 2015 Il Barbarossa Malanotte Docvg della Cantina Pizzolato è un vino biologico, 100% Raboso che ha ottenuto anche quest’anno la Gran Menzione al Vinitaly 2015. Le sue uve vengono vendemmiate a metà ottobre: il 30% dei grappoli selezionati vengono disposti su graticci di legno e sottoposti ad appassimento per 40 giorni. La prima bottiglia della nuova annata verrà stappata durante l’anteprima che si svolgerà nel Palazzo Giacomelli di Treviso a Novembre.

Il Raboso Gambrinus a Vinexpo 2015 per raccontare la storia del vino italiano Indomabile, il nuovo Raboso Gambrinus, è stato protagonista dei seminari di Vinexpo 2015, il salone biennale del vino di Bordeaux. Il prof. Attilio Scienza, autorevole esperto, per conto dell’ICE (l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane) ha organizzato un ciclo di seminari dal titolo “Il Vino nell’ Arte. L’ Arte del Vino” e ha selezionato “Indomabile” per le degustazioni che rappresentano una sorta di raffigurazione polisensoriale per identificare l’Italia. Per il brand Gambrinus si tratta di un riconoscimento che pone “Indomabile” tra le eccellenze enologiche italiane.

L’azienda Pivetta ha festeggiato 50 anni di vini Elvira e Valter Pivetta hanno festeggiato i 50 anni della loro cantina. La piccola realtà, situata nel cuore della zona Lison-Pramaggiore, trova sede in un antico edificio rurale ristrutturato e dalle terre, site nelle zone del Martignon e Comugne (periferie di Pramaggiore), coglie le uve destinate alla produzione che, con una predilezione per i vini rossi, ogni anno portano il nome della famiglia Pivetta nel mercato italiano ed estero. un traguardo che non è certamente un arrivo, anzi, è un nuovo via per le future generazioni. CONSORZIO VINI VENEZIA ˙ 2 2015

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Verba volant, scripta manent

Venezia, rivivono le antiche viti del

Verba volant, scripta manent convento - Cronaca - La Nuova di...

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VENEZIA. Quattrocento anni di storia   su 6 mila metri quadrati di verde  e zolle, tra i filari delle viti, il profumo del  gelsomino, lʼalbero di kaki, il melogr ano, i   cespugli di rose, le foglioline dei   frutti di bosco e un gigantesco susino  che,  forse un poʼ affaticato, si è piegato su se stesso fino a distendersi al suolo senza però rinunciare a buttar fuori frutti dolcissimi. Lʼantico brolo del convento dei Carme litani Scalzi ritorna a vivere grazie al Consorzio Vini Venezia che, dopo aver creato un primo vigneto a Torcell o, ha fatto rinascere anche le antiche viti della Serenissima a Cannaregio; e grazie ai frati che si sono rimboccati le manich e per strappare allʼincuria questo fazzoletto di verde incastonato tra i binari della stazione e il Canal Grande . 1 di

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Dopo oltre due anni di lavori a colpi di zappa, rastrello e vanga; dopo aver ottenuto il vigneto dal materiale genetic o prelevato e riprodotto dalle varietà presenti da centinaia di anni allʼinter no della laguna; dopo gli  studi e le notti insonni dellʼarchitetto progettista   Giorgio Forti, lʼantico brolo è stato    inaugu rato ieri mattina sotto un cielo poco clemen    te ma con davanti unʼinte    ra estate e  un   autunno per essere abbondanteme        nte risarcito.      

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La stella delle Denominazioni

Il vino nella storia di Venezia

È ancora possibile acquistare i volumi dal sito della casa editrice www.biblos.it

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Dove saremo

Latteria Soligo

I nostri prossimi appuntamenti Anche il Lison Docg ha il suo francobollo

Dopo quello dedicato al Malanotte del Piave Docg, Poste Italiane ha emesso un francobollo dedicato al Lison Docg. Da settembre, sarà possibile acquistare i francobolli ed ottenere lo speciale annullo postale. E’ ancora di in via di definizione la data di presentaizone ufficiale dell’annullo.

Malanotte d’Estate, le prossime date

Dal 21 al 30 agosto, Malanotte d’Estate farà tappa a Portobuffolè nell’ambito della tradizionale sagra di Santa Rosa. Dal 10 al 25 ottobre, sarà ancora a Portobuffolè tra i protagonisti della Rassegna dei vini tra Piave e Livenza.

Malanotte Day

Il 7 e 8 novembre 2015 si terrà il Malanotte Day, con eventi, incontri, degustazioni dedicati al Malanotte del Piave Docg, diamante nero delle Terre del Piave.

ProWein e Vinitaly 2016

Sono aperte le iscrizioni per partecipare alle prossime edizioni di ProWein e Vinitaly all’interno dello stand del Consorzio Vini Venezia. Per info consorzio@consorziovinivenezia.it

Per essere sempre aggiornati sugli appuntamenti del Consorzio, visitate il sito:

www.consorziovinivenezia.it

La tradizione che vince: è Lea Casatella Trevigiana DOP di Latteria Soligo il miglior formaggio fresco d’Italia 2014/2015. Quello che nel secolo passato era il formaggio “di casa”delle nostre famiglie contadine oggi è simbolo di genuinità e bontà riconosciuta a livello nazionale. A decretarla miglior formaggio fresco d’Italia, la giuria di Alma Caseus il più importante concorso nazionale dedicato al mondo dei formaggi, organizzato dalla Scuola Internazionale di Cucina fondata da Gualtiero Marchesi. Lea Casatella Trevigiana di Latteria Soligo è l’espressione di un territorio e dell’arte casearia della provincia di Treviso. E’ un formaggio fresco di latte vaccino a pasta cruda, morbida, fondente in bocca. Il sapore è dolce, caratteristico del latte, con venature lievemente acidule. E’ prodotta nel caseificio di Soligo utilizzando esclusivamente latte proveniente da stalle ubicate nel territorio della provincia di Treviso. Nessun con-

servante, basso contenuto di grassi, Lea Casatella Trevigiana DOP è fonte naturale di calcio e minerali: per questo il formaggio più adatto per la dieta dei nostri bambini e di tutta la famiglia. Latteria Soligo (OP) organizzazione di produttori è testimonianza da oltre 130 anni del felice connubio tra amore per la terra e la produzione di latte e di formaggi da parte di centinaia di allevatori distribuiti tra il Veneto ed il Friuli Venezia Giulia. La passione per la terra e per gli animali da parte dei soci di Latteria Soligo - spiega il presidente Lorenzo Brugnera - si traduce in attenzione al benessere delle bovine, perché un animale in salute e ben curato dà un latte sano, pulito sicuro. Significa rispetto della genuinità nel trasformare il latte in prodotti tipici, espressione dell’arte casearia veneta. Infine, costante attenzione all’innovazione che ha contraddistinto la storia di Latteria Soligo fin dalla sua fondazione nel 1883”. Come il Latte Fresco QV, a Qualità Verificata e la completa gamma di prodotti caseari DOP e tipici: Asiago, Montasio, Soligo Oro, Imbriago. Grandi formaggi tipici che si accompagnano naturalmente ai vini e, assieme, rappresentano capisaldi della cultura agroalimentare locale, simboli di una imprenditoria agricola che guarda all’ambiente e alla funzione sociale dell’impresa.

casatella trevigiana D.O.P. di Latteria * Lea, di Soligo, è stata riconosciuta come il miglior

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formaggio fresco d’Italia dalla Scuola

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STUDIO FABBRO 11-2014

I GRANDI VINI NASCONO DA BARBATELLE E CLONI DI QUALITÀ

Per i grandi vini, i Vivai Cooperativi Rauscedo producono ogni anno oltre 64 milioni di barbatelle innestate utilizzando ben 295 varietà, 625 cloni e 18 diversi portinnesti per un totale di oltre 4.000 combinazioni. Un patrimonio unico per i viticoltori di tutto il mondo. Vivai Cooperativi Rauscedo: il numero 1 al mondo del vivaismo viticolo.

Rauscedo (PN) Tel. 0427.948811 www.vivairauscedo.com


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