Ottobre2013

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LAGHETTO

VIMAX MAGAZINE OTTOBRE 2013

In primo piano

I CICLAMINI (QUI LA SPECIE NOSTRANA) ABBELLISCONO IL LAGHETTO PRIMA CON I FIORI, POI CON LE FOGLIE

Per far bello il laghetto, c’è solo l’imbarazzo della scelta tra l’infinitĂ varietĂ delle piante palustri o da ripa testo di Luciano Di Tizio, foto di Nicoletta Di Francesco

ISTRUZIONI PER L’USO. Le piante palustri sono di solito suddivise in tre tipi ecologici: natanti, sommerse e da ripa. Vimax Magazine si è giĂ occupata delle piante natanti sul numero 6/2012 pag. 83 e di quelle sommerse sul numero 7/8 del 2013 a pag. 98

Le piante da laghetto vengono normalmente divise, per comodita` di esposizione, in tre diversi tipi biologici : le galleggianti, le sommerse e quelle palustri o da ripa. Come e` ben evidente le galleggianti o natanti sono coltivabili anche in acquario, mentre le sommerse adatte al laghetto rappresentano solo una piccola fetta delle diverse centinaia di specie disponibili per il mercato acquariofilo e quindi, alle une e alle altre, siamo abituati. Le piante da ripa o palustri sono invece quelle che vivono parzialmente immerse le palustri in senso stretto o all asciutto, ma comunque nelle immediate vicinanze di un corpo idrico. Piante, insomma, tradizionalmente in vendita nei negozi dei floricoltori e nei vivai piuttosto che nei petshop. Il laghetto, pero`, e` in una posizione di confine e chi ambisce a conquistare e a fidelizzare gli appassionati di questo settore deve necessariamente allargare i propri orizzonti direttamente, cioe` aumentando l assortimento a disposizione magari su ordinazione o, quanto meno, mettendosi nelle condizioni di poter offrire ai clienti informazioni e consigli ad ampio raggio in tutti i settori coinvolti nella gestione dello stagno in giardino. TANTISSIME OPZIONI. Per quanto riguarda le piante da ripa la scelta, diciamolo subito, e` immensa, molto piu` di quella possibile nei pur vasti ambiti delle galleggianti e delle acquatiche: intorno al laghetto potremo piantare quasi ogni specie che ci venga in mente, purche´ non abbia esigenze incompatibili con la vicinanza dell acqua. Accanto al laghetto, insomma, un cactus deserticolo non rappresenta la soluzione migliore, ma tutto sommato se non e` semisommerso, o troppo vicino all acqua, anche lui potra` adattarsi. Fatta questa premessa, appare evidente che nel limitato spazio di un articolo non si potra` far altro che offrire un elenco di alcune tra le specie piu` frequentemente coltivate senza la pretesa di essere esaustivi. CANNE AL VENTO. Cominciamo con le canne, che possono essere ottime come quinta ma, attenzione, vanno contenute perche´ possono essere infestanti per isolare il laghetto da altre parti del giardino, per schermare da una eccessiva insolazione o semplicemente come ornamento. Ne esistono diverse specie. Una tra le piu` comunemente usate e` Acorus calamus, detto calamo aromatico o anche canna odorosa, decisamente meno canna delle altre essendo una erbacea perenne, tra l altro nota per le sue proprieta` medicinali, utilizzata per stimolare l appetito, per facilitare la digestione e come stimolante del sistema nervoso. Un altra canna molto usata e` Typha spp., la cosiddetta cannuccia , molto indicata per la coltivazione nelle immediate vicinanze del laghetto. Negli invasi piu` piccoli conviene dare la preferenza a Typha minima, una specie che, come denuncia il suo stesso nome, ha dimensioni particolarmente ridotte. Tra le canne puo` essere considerata anche Cyperus papyrus, il papiro, coltivato spesso come pianta ornamentale anche in appartamento, ma in realta` specie palustre che regala il meglio di se´ proprio accanto al laghetto o, meglio ancora, se coltivato con le radici in acqua. Discorso analogo per il giunco, Juncus spp., del quale esistono diverse specie, alcune delle quali diffuse in natura anche in Italia. Nostrana, ma normalmente coltivata dai vivaisti, e` infine la cannuccia o canna di palude Phragmites communis.


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