Gennaio/January 2016

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71 antico, lo stesso che ancora oggi usiamo per conservare aringhe e capperi. Altri ancora utilizzano conservanti chimici o acidi organici per evitare che deteriorino nel tempo. Si deve considerare però che gli alimenti contenenti eccessive quantità di sale possono, alla lunga, danneggiare le mucose gastriche dei pesci, mentre quelli conservati mediante composti chimici possono nuocere direttamente la loro salute. Alcuni alimenti umidi sono conservati mediante un procedimento che esclude la presenza di sale e conservanti e dovrebbero essere considerati tra i migliori. Anche questi, comunque, talvolta appaiono poco attrattivi per i pesci. In questo caso conviene tentare un espediente che neppure i produttori, in genere, suggeriscono: agitare bene la bustina monodose prima dell’uso. Infatti, col tempo, le piccole prede presenti nelle bustine degli alimenti umidi tendono a precipitare, compattandosi e formando dei grumi densi. Questi grumi in genere spaventano i pesci e si presentano poco naturali. Dopo agitazione intensa, al contrario, le piccole prede tornano in sospensione e, dopo la somministrazione, flottano nell’acqua con un comportamento paragonabile a quello degli alimenti vivi. In questo modo, si noterà, molti pesci tornano a fidarsi degli alimenti umidi! Gli “umidi” ovviamente non possono essere somministrati mediante sistemi automatici, nella generalità dei casi, e sono meno comodi di quelli secchi: dopo l’apertura della bustina monodose occorre somministrarla integralmente. Tuttavia alcuni di essi rappresentano un buon sostituto degli alimenti freschi e possono stimolare comportamenti naturali nei pesci. Suggeriamo quindi di prenderli in considerazione nella formulazione di un corretto piano dietetico. In definitiva, alimenti freschi, vivi, liofilizzati, umidi, fioccati e pellettati, potranno essere consigliati al cliente a rotazione, perché ognuno di essi, com’è stato dimostrato nel corso di questa serie, ha vantaggi e svantaggi che andrebbero mediati. Alternandoli si riuscirà ad assicurare ai pesci tutti i principi alimentari essenziali - carboidrati, grassi, proteine, vitamine, sali minerali- in quantità sufficienti e si eviterà di sottoporre i pesci agli stress prodotti selettivamente da ciascuno di essi. Come abbiamo visto, però, bisogna prendere in considerazione processi produttivi e sensibilità degli organismi acquatici per riuscire a distinguere tra le reazioni comportamentali che sono dovute a scarsa attrattività da quelle naturalmente prodotte da alimenti poco salubri: i pesci, spesso, sanno meglio di noi cosa fa davvero bene, benché si facciano talvolta ingannare da odori familiari! u


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