Febbraio/February 2015

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79 LA DIETA CORRETTA. L’alimentazione di questi animali in cattività deve il più possibile assomigliare a quella in natura. Non esistono in commercio alimenti specifici, quindi chi li ospita dovrà “creare” il giusto mix autonomamente. Innanzitutto andrà offerta una miscela base di semi (quelle per i criceti vanno bene), poi bisognerà tenere conto che sono ghiotti di frutta dolce, quindi fondamentale sarà la somministrazione regolare di pezzi di mela, pera, banana e altri frutti di stagione. Inoltre, bisognerà provvedere a fornire un adeguato apporto di proteine animali utilizzando tarme della farina, camole del miele e larve kaimano. Poiché questi tre insetti, allo stato larvale, hanno contenuti diversi di nutrienti come i sali minerali, le proteine e le vitamine, andranno offerti alternandoli, per evitare che si manifestino carenze. Va bene anche la frutta secca o disidratata rompendo, quando ci sono, i gusci. La verdura non è gradita, quindi è inutile offrirla. Saltuariamente si possono proporre pezzi di uova sode. In base a quanto si è detto sulla loro alimentazione, è chiaro che gli scoiattoli non possono convivere assolutamente con piccoli uccelli (canarini, diamantini, passeri del Giappone) che prederebbero sicuramente.

SCIURUS ORINTALIS

rarsi. Le misure suddette vanno intese per una coppia con eventuale prole. Soluzioni anguste portano l’animale verso uno stato di apatia che solitamente conduce al decesso per inedia, poiché la prostrazione derivante dall’impossibilità di muoversi a sufficienza porterà l’animale a sospendere l’alimentazione, con lo specifico scopo di mettere fine alle sue sofferenze: una vera e propria forma di suicidio. CHE COSA DICE LA LEGGE. Gli scoiattoli del genere Ratufa sono compresi nell’Appendice seconda della CITES, quindi non possono fare parte dei pet: li citiamo perché sono sì di un genere diverso, ma soprattutto perché assomigliano molto ai Callosciurus, tanto da essere inclusi nello stesso genere nelle vecchie classificazioni. Lo Sciurus vulgaris fa parte della fauna autoctona, perciò per detenerlo è necessario un certificato di nascita all’estero. In ogni caso per approfondimenti è sempre buona norma interpellare il Corpo Forestale dello Stato per eventuali aggiornamenti. l

fuori dalla voliera sotto lo stretto controllo del loro amico umano. Le voliere per pappagalli, per quanto grandi, non sono normalmente idonee. Tra gli arredi saranno fondamentali tre ampie cassette nido con un’entrata non grande (questi animaletti amano cambiare spesso nido), rami e tronchetti d’albero. La mangiatoia sarà da porre preferibilmente su una parete della voliera a mezza altezza, avendo cura di fissarla bene affinché possa reggere anche il loro peso. Sono da evitare altalene e “giochi” in genere, ma possono essere graditi dei tubolari in plastica dura o in metallo. Sul fondo della voliera sarà ideale porre una miscela di paglia, fieno e truciolo depolverato, che l’animale potrà usare per foderare il nido. I pezzi di stoffa si possono mettere a disposizione, a patto che non presentino sfilacciature che potrebbero attorcigliarsi intorno alle dita dello scoiattolo. L’acqua sarà da lasciare sempre a disposizione in bacinelle difficili da rovesciare, o in beverini a goccia da 500 ml (due o tre) accertandosi, in questo caso, che gli animali abbiano imparato il meccanismo per abbeve-

GIOVANE SCIURUS ORIENTALIS


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