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FORCELLA La Comunità e la scuola ricordano il Maestro

Sabato 15 aprile scorso ha avuto inizio una serie di eventi per ricordare la figura e l’attività del Maestro Pierluigi Forcella, scomparso 5 anni fa. Nella sala consiliare del comune, gli studenti e gli insegnanti della Scuola Secondaria di Primo Grado “Alberto Manzi”, hanno eseguito un concerto per onorare l’impegno profuso come docente di musica nei lunghiannidiinsegnamento.

La presenza di tre Sindaci ha conferito particolare importanza agli eventi e alla partecipazione della Scuola. Il Sindaco Manuel Preda per Villa d’Almè, Gianmaria Brignoli di Paladina e Stefano Micheli di Sedrina. Ognuno di loro ha ricordato il Maestro con aneddoti personali avendolo conosciuto come allievo, il sindaco Preda e, come concittadino, il sindacoBrignoli.LapresenzadelsindacodiSedrinaè legata alla intensa e preziosa attività di ricercatore storico di musicisti bergamaschi. Uno dei primi impegni del maestro Forcella fu la riscoperta del musicista e compositore Matteo Salvi, nativo di Botta di Sedrina al quale il Comune ha dedicato la “sala comunitaria” di Botta per onorare sia dell’illustre concittadino che colui che l’ha riportato allaluce.

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Domenica 16 aprile si è svolto un importante incontro con musicisti che hanno avuto rapporti personali con il Maestro come collaboratori e come allievi. Il Maestro Lucio Mosé Benaglia ha esposto conmolta passione illavorosvoltodaForcella,lasua attività di fine e meticoloso ricercatore negli archivi storici di stato e di scuole musicali sia in Italia che oltralpe. Ha sottolineato la sua cura per una ricerca documentata e precisa che non si lasciava scoraggiare dalle difficoltà e dai vicoli ciechi in cui si imbatteva. Questa sua attitudine alla ricerca scrupolosa lo premiò con il ritrovamento anche di alcune piccole composizioni dal maestro G. Simone Mayr, sconosciute ai più. Benaglia ha poi sottolineato l’interesse per la cultura musicale europea che lo portò a scoprire e studiare musicisti bergamaschi, ritenuti provinciali, li definiva “i dimenticati”. Diverse pubblicazioni diedero soddisfazione al Maestro

Forcella: nel 1987, il libro biografico dedicato a Matteo Salvi ha messo in luce l’importanza del musicistasedrinesedurantelasuapermanenzaa Vienna; nella pubblicazione relativa a Girolamo Fiorini, musicista bergamasco pressoché sconosciuto formatosi alla scuola di musica di Mayr, evidenziò il suo ruolo di maestro di canto, che svolse per molti anni per una influente famiglia bavarese; del musicista Giovanni Bertuletti, nativo di Villa d’Almé, al quale il

Comunehadedicatouna via, ha ricordato la produzione musicale sia sacra che profana. La sua ricerca storica ha poi avuto un importante esito nella pubblicazione dell’imponente volume

“MUSICA E MUSICISTI A BERGAMO, dalle origini ai contemporanei” edita nel1992.

Durante il pomeriggio di domenica si sono susseguiti interventi del chitarrista Maestro Giacomo Parimbelli con personali e affettuosi ricordi della loro collaborazione professionale e amicale. Il Maestro Giosuè Berbenni ha sottolineato l’impegno di Forcella per l’arte organaria, per la sua valorizzazione e conservazione. La presenza della soprano Francesca Ravasio ha permesso di risentire un brano dimusicasacradedicatoalMaestroForcella. La commemorazione è proseguita domenica 23 aprile con la Messa in sua memoria accompagnata dalla “Cappella musicale del Duomo di Bergamo” direttadaMatteoMagistrali,all’organoLuigiPanzeri. In serata, NEW PHOENIX ENSEMBLE, composto da Letizia Elsa Maulà, Jean-Baptiste Schwebel e Ian de Jong conil Maestro Pieralberto Cattaneo ha concluso il ciclo degli eventi con un concerto nella chiesa parrocchiale.

Un sentito e doveroso ringraziamento ai curatori degli eventi Matteo Ranghetti e Gianpietro Turani, in collaborazione con Letizia Maulà, per l’impegno, la competenza e la cura con le quali hanno degnamentericordatoilloromaestro.

Si auspica che la valorizzazione dell’opera di Pierluigi Forcella continui. A tal proposito si invita a visitare il sito www.pierluigiforcella.org o a scrivere a archivio@pierluigiforcella.org oppure a contattare il