2 minute read

Enrico Mastella: “Una vita in carcere” a Vicenza… da volontario

L’ex quadro di Intesa Sanpaolo da Presidente del CSI Vicenza e, poi, semplice cittadino ha accompagnato al S. Pio X 15.000 studenti, oltre 40 scuole riaccendendo anche la luce in qualche persona detenuta

di Francesco Ferasin

Advertisement

“Dal 2003 abbiamo portato all’interno della struttura penitenziaria 15mila studenti.” Nulla di grave, non si preoccupi il lettore: le parole di Enrico Mastella sottolineano un record più che virtuoso. Il signore che vanta di aver portato “in cella” tutti quei ragazzi è infatti il responsabile del Progetto “Carcere Scuola CSI” promosso dal Centro Sportivo Italiano di Vicenza, un’iniziativa volontaria che fa conoscere, con attività, incontri didattici e testimoniante, il carcere di Vicenza, Filippo Del Papa, alle scuole del territorio. Un incontro dove insegnanti e alunni si scambiano. E, alla fine, imparano tutti e due. Il programma di una giornata di visita è molto fitto. I ragazzi entrano alle 8,30 di mattina: ascoltano gli interventi della Polizia Penitenziaria per avere un quadro su sicurezza, dell’Area Sanitaria e dell’Area Giuridico Pedagogica al fine di comprendere la vita e le dinamiche delle strutture detentive. A seguire, c’è un incontro con alcune persone detenute (“che raccontano il senso, o il non senso di finire dentro a un carcere”, spiega Mastella). Quindi la visita di una camera detentiva (cella) e, sempre a turno, la stanza delle perquisizioni. Panino e bibita al volo e poi un altro dialogo con le associazioni, questa volta sono la Lembo del Mantello e il Progetto Jonathan di Vicenza per sensibilizzare gli studenti sul riscatto sociale e il recupero delle persone detenute, un focus particolare sull’ultima fase della pena. E lo sport cosa c’entra? Dopo le varie visite all’interno delle celle, gli studenti maschi scendono in campo

VicenzaPiùViva

VicenzaPiùViva

VicenzaPiùViva

VicenzaPiùViva

VicenzaPiùViva

partita di calcio: studenti contro persone detenute. E alla fine “terzo tempo” tutti insieme con biscotti e bibite portati dal CSI Vicenza e uscita dal carcere alle 15.00.

L’iniziativa ha un duplice significato. Avvicinare gli studenti a un mondo, quello del carcere, percepito dai più come ghettizzato e abitato da persone pericolose, dimenticando nella maggior parte dei casi che l’obiettivo della pena è quella di rieducare e non emarginare. Dall’altra parte le stesse persone detenute hanno l’opportunità di avere un contatto col mondo esterno, fuori dalle mura, in cui il tempo è fatto di routine ripetitive e con pochi stimoli. L’incontro con la scuola può portare un po’ di “luce” nel buio delle celle.

Ecco allora che Enrico Mastella ha dedicato la sua vita a questo incontro. Diplomato all’istituto tecnico Fusinieri, dopo esperienze in aziende e nei Quadri Direttivi di Intesa SanPaolo, Mastella è stato per dodici anni presidente del Centro Sportivo Italiano (CSI) di Vicenza. Sempre da volontario. È qui che ha iniziato a coltivare l’idea di avvicinare questi due mondi sempre più spesso percepiti come inconciliabili. Dal 1999 è anche responsabile dei progetti sociali (Disabilità, tossicodipendenza, Comunità Rom) e dal 2002 dei Servizi Scolastici sempre per conto del CSI berico. Prima della pandemia, le visite hanno riguardato oltre 40 istituiti scolastici di Vicenza e provincia, molti con visite plurime con diversi gruppi di studenti, poi la pandemia aveva bloccato tutto. Ma l’impegno non si è mai fermato, grazie anche all’aiuto degli operatori penitenziari, delle scuole e del corpo docente che collaborano con il progetto. Quest’anno, dopo la ripresa del progetto una volta acquetata la pandemia, sono entrati gli istituti superiori Rossi, Canova, Fogazzaro, Pigafetta, Fusinieri, Lioy, Piovene, Da Schio, San Filippo Neri e Farina. In tutto 25mila studenti sono stati coinvolti nel progetto, fra visite, assemblee e corsi di educazione alla legalità dal progetto “Carcere/

Scuola/CSI”. Perché, come spera Mastella, “gli studenti sono il futuro della nostra comunità, saranno professionisti, politici, amministratori e imprenditori. Mi auguro che questo percorso li aiuti a decidere in maniera più obiettiva sulle scelte da fare in futuro”.

VicenzaPiùViva

VicenzaPiùViva

VicenzaPiùViva

VicenzaPiùViva

VicenzaPiùViva

This article is from: