Controsenso Basilicata Sabato 18 febbraio 2017

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FREE PRESS ANNO VII n. 6/18 Febbraio 2017 Redazione:Via Vespucci - Parcheggio 3 - 85100- Potenza Tel. e Fax. 0971 - 26348

Questione carceri: un Pd “afasico” a pag. 3

Corte dei Conti: «Un quadro di “elusione” aperta delle regole»

Indovina chi viene a pranzo? Carmen Celi

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Cari Contro-Lettori, il più famoso dei detective, il “consulente investigativo” Sherlock Holmes, al pari dei suoi moltissimi emuli, sa bene che, per trovare il marcio, basta “seguire i soldi”. E sembrano saperlo bene anche quelli della Procura di Potenza: in questi giorni, infatti, abbiamo letto e straletto di indagini che hanno portato alla ribalta cosucce presunte come traffici di mazzette, appalti truccati, amicizie un po’ “scomode” (seppur legittime), giochi di potere e di dominio di alto livello. Il cielo, è il limite. In ballo, una montagna di soldi. Attendiamo, com’è ovvio, le verità delle sentenze definitive. Nel frattempo, verrebbe da dire che il percorso deduttivo “sherlockiano”, vale però anche all’inverso: ovvero, per stanare le magagne e le inefficienze della politica, basterebbe “seguire DOVE NON CI SONO i soldi”, ovvero, quelli che non ne hanno proprio. E, di conseguenza, chiedersi perché. Tuttavia, questa è una cosa più da Politica che da Procura (ma magari

mi sbaglio), e non sembra neanche troppo difficile da fare. Ma forse mi sbaglio anche in questo caso, se è vero, tanto per dirne una, che i tirocini formativi (propedeutici al reddito minimo d’inserimento), fatti dagli ex lavoratori in mobilità e dai Copes non vengono pagati (o meglio, a chi sì e a chi no). Forse è troppo complicato cercare di arginare un fenomeno quale quello della povertà, che è impietosamente quotidiano (e le nostre interviste ai parroci lo stanno dimostrando, come quella di questa settimana). Ma, novello assistente, mi sento già bacchettare dal Grande Detective, il quale, col dito ossuto puntato sullo schermo televisivo (c’è uno dei tanti telegiornali o trasmissioni di approfondimento), dopo aver tirato una corposa boccata alla sua pipa, direbbe con supponenza: «Non è una questione di potere, ma di volere. ALIMENTARE, Watson». Walter De Stradis

Matera l’ultima frontiera del degrado cittadino a pag. 12



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Un PD “afasico” sulla questione detenuti Un argomento bellamente ignorato, salvo una brevissima toccata e fuga per la riforma dell’ordinamento penitenziario, alla direzione nazionale del partito

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ono anni, se non decenni, che accanto al compagno “Marco”, che continua a essere sempre in mezzo a noi, alla compagna Rita e a tanti altri radicali denuncio il clima invivibile vissuto da migliaia di ospiti delle nostre galere. Molte di queste denunce sono partite proprio dalle pagine di questo periodico, che coraggiosamente ospita da qualche anno le mie più

o meno sconsolate valutazioni in ordine al funzionamento di non poche delle nostre istituzioni. Ebbene, ho avvertito un deciso turbamento nel momento in cui una denuncia fatta da Amnesty International fin dal lontano agosto del 2016, concernente la vita o meglio le migliaia di morti che si susseguono nelle carceri siriane, ha trovato solo oggi seguiti del tutto contenuti e giudizi asso-

lutamente parchi nei mass media e solo in queste ore ha ricevuto una certa notorietà e diffusione, mentre la cd classe politica e di governo si è assolutamente guardata dal richiamare o commentare, sia pure per estrema sintesi, le circostanze salienti di questa grande tragedia siriana, lamentata, denunziata ad altissima voce da chi è stato ospite di quelle maledette prigioni. Si registra quindi

Bandi Leader, le strategie di sviluppo locale ammesse e l’avvio della seconda fase L a Giunta Regionale con propria deliberazione Dgr n. 104 del 14/02/2017 ha preso atto degli esiti della relazione sulle attività svolte dal Comitato chiamato a selezionare le strategie di sviluppo locale previste nel quadro della Misura 19 del Psr Basilicata 2014-2020 dedicata al sostegno allo sviluppo locale Leader, per la quale la dotazione finanziaria è pari a poco più di 36 milioni di euro. L’attività del Comitato si è conclusa con la formulazione degli elenchi definitivi delle strategie giudicate ammissibili per cinque aree territoriali della regione, in cui si sono organizzati partenariati pubblico-privati che, dopo una importante fase di animazione locale, hanno presentato le loro proposte progettuali. Lo comunica l’assessore alle Politiche agricole e forestali Luca Braia. “L’avviso pubblico - spiega Braia - prevede tre distinte fasi per la selezione delle strategie di sviluppo locale. La prima fase di presentazione e selezione, appena conclusa, ha visto svolgersi l’iter istruttorio e di valutazione delle nove proposte presentate, al fine di pervenire all’approvazione di cinque strategie, per altrettanti ambiti territoriali, al posto delle otto aree Leader della programmazione precedente. Da questo momento si avvia la seconda fase che, coerentemente con le indicazioni del bando, si sviluppa in un processo negoziale con i soggetti proponenti attraverso cui, come anche auspicato dalla Commissione di valutazione, raccogliere gli elementi qualificanti delle singole proposte, valorizzare i migliori apporti progettuali, recuperare un approccio inclusivo sia in termini di contenuti che di maggiore partecipazione dei soggetti che vivono ed operano sui territori. Con la formulazione della graduatoria che chiude la prima fase, la convocazione dei

soggetti interessati per area territoriale, richiesta da tempo da alcuni soggetti proponenti anche attraverso la stampa, diventa solo ora possibile, nel rispetto delle norme e delle prescrizioni indicate nel bando. Va sottolineata la scelta della Regione Basilicata di non definire a priori le aree Leader, lasciando liberi i territori ed i soggetti in essi operanti di organizzare i partenariati e di poter quindi esprimere anche più di una proposta di strategia, per poi successivamente scegliere quella migliore attorno alla quale costruire, appunto in un processo negoziale, il GAL che sarà incaricato di attuarla. Il finanziamento delle cinque strategie è, di conseguenza, previsto solo a conclusione della terza fase.” Le strategie di sviluppo locale risultate ammissibili sono: • per l’area territoriale “Metapontino - Matera Orientale”: Start (Strategia territoriale Accessibile Responsabile Turistica), soggetto proponente Consorzio START2020) con punteggi 95,34; • per l’area territoriale “Montagna Materana”: Il futuro Ci Vuole, soggetto proponente Comune di Stigliano con punteggio 95,04 e SLURP (Smart Local Utility for Rural Project), soggetto proponente GAL le Macine S.c.a.r.l. con punteggio 94,61; • per l’Area Territoriale “Mercure - Alto Sinni - Valsarmento”: S.M.A.R.T.T. (Sviluppo Matrice Ambiente Rete Territorio e Turismo), soggetto proponente Consorzio La Cittadella Del Sapere) con punteggio 93,78; • per l’area territoriale “Marmo Platano”: Nord Occidentale Basento Camastra, soggetto proponente GAL Basento Camastra S.c.a.r.l.

con punteggio 93,33 e SPAI - Sviluppo Partecipativo Aree Interne - Antica Lucania, soggetto proponente UCI Unione dei Coltivatori Italiani - Regione Basilicata con punteggio 92,85; • per l’area territoriale Alto Bradano: LUCUS Esperienze Rurali Luoghi, Culture e Sviluppo, soggetto proponente Unione dei Comuni Alto Bradano con punteggio 92,83 e “Dove arriva il Vulture Alto Bradano, soggetto proponente Consorzio Turistico del Levante con punteggio 92,17. Non è risultata ammissibile la strategia di sviluppo locale denominata “Crescere per competere, innovare e vincere”, soggetto proponente Ente Parco Nazionale Appennino Lucano - Val D’Agri - Lagonegrese. “Gli atti approvati dalla Giunta regionale - sottolinea l’assessore Braia - costituiscono ora il presupposto per l’avvio della fase negoziale, già prevista dalle procedure attuative della misura, tra l’Amministrazione regionale e i soggetti proponenti. Si prevedono incontri con i proponenti, avviando immediatamente la seconda fase già dalla fine della prossima settimana, al fine di concordare la delimitazione puntuale delle aree su cui verrà attuata ciascuna SSL, definire le risorse finanziarie da assegnare, individuare altri soggetti pubblici e privati interessati a far parte del partenariato che costituirà i Gruppi di Azione Locale (Gal). Al termine della fase due – conclude Luca Braia - prenderà avvio la terza fase che sarà caratterizzata da ulteriori attività negoziali tra l’Amministrazione regionale e ciascun Gal regolarmente costituito, ai fini dell’approvazione definitiva dei piani di azione e dei relativi piani finanziari”.

la presenza di un vero e proprio muro del silenzio di Trumpiana memoria. Non sono carceri, ma autentici “MATTATOI”, dove nel corso degli anni, milioni di individui hanno subito ogni specie di torture e vessazioni, per vedere poi la morte come l’unica liberazione da tutte le loro sofferenze. Il racconto dell’ex detenuto siriano porta a conoscenza di chi dovrebbe sentire, capire, intervenire tutto il male possibile, elevato a sistema, da cui è dominato in SIRIA anche il pianeta Giustizia. Quello che è ancora più grave è che la denuncia di Amnesty non sia stata calata in un’arretrata nazione sud americana oppure nella antidemocratica Corea del nord. Signori la denuncia in questione ha preso corpo nella presunta civile ed altrettanto presunta democratica Italia. Della stessa sembra che i big della cultura e dell’informazione -salvo contenute eccezioni- se ne siano assolutamente impippati. La stessa totale afasia sui problemi dei detenuti, stranieri o italiani, si è registrata nel corso della lunga riunione della direzione del Pd, propedeutica alla

celebrazione del prossimo congresso di quel partito, che a ogni piè sospinto si riempie la bocca dei concetti di giustizia e legalità. Ebbene da parte di ognuno o quasi dei tanti big intervenuti si è premessa e sottolineata la necessità di un maggiore vicinanza del partito ai problemi dei cittadini, di una migliore relazione con i problemi del popolo, indicandosi anche gli strumenti necessari per dare attuazione a tali obiettivi. Non un fiato, neppure piccolo per gli annosi ed ormai incancreniti problemi del mondo carcerario, salvo una brevissima toccata e fuga per la riforma -in corso di approvazione- dell’ordinamento penitenziario. Eppure il Pd è allo stato il principale partito dell’attuale maggioranza di governo e ha tra i suoi principali punti di riferimento proprio l’attuale Ministro della Giustizia, ORLANDO, che pure ha parlato dei problemi della scuola, del lavoro, della sicurezza, obliterando però totalmente ogni considerazione relativa al principale problema vissuto dal suo Ministero della giustizia, che è proprio quello del funzionamento delle carce-

ri nel nostro Paese. Vi chiedete quali potrebbero essere i motivi a monte di questa generale e diffusa indifferenza di gran parte della politica per i problemi di migliaia di esseri umani. Una delle possibili risposte è che occuparsi dei detenuti, dei derelitti e della migliaia di famiglie che vivono quei problemi non è una cosa che renda sotto il profilo dei voti, che sono poi l’unica cosa che interessa ai politici di razza. Un povero detenuto non può certo contribuire alle spese elettorali, non può essere indicato come presente fra i cortigiani del momento ed è uno che non ha voce, anche se spesso chiunque può sentirli urlare al mondo le loro disperazioni. Se infatti nelle carceri di tutto il mondo ed in quelle italiane in particolare gira da anni il titolo di un importante film del passato -“Il silenzio degli innocenti”- bisogna dire che in Siria come in Italia non mancano le urla disperate dei tanti detenuti, molti dei quali innocenti ma ad ascoltarle siamo in pochi, perchè i politici di razza hanno “ALTRO DA FARE”.


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Un quadro di “elusione” aperta delle regole Corte dei Conti, inaugurazione dell’anno giudiziario, il procuratore Cirillo: «Un incremento di disfunzioni nell’attività amministrativa»

I politici (e la loro espressione) in prima fila

Un momento dell’inaugurazione dell’anno giudiziario

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i è svolta ieri mattina, nell’aula di udienza della sede della Corte dei Conti -inViale del Basento a Potenza- la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario 2017 della Sezione giurisdizionale per la regione Basilicata. Come sempre, non sono mancati spunti piuttosto “interessanti”, alla presenza di un pubblico che definirei “delle grandi occasioni” (ehm). Nel 2016 sono aumentate in Basilicata le “denunce di danno”, con 655 procedimenti aperti (circa 150 in più rispetto al precedente anno), con un dato che «manifesta un incremento di disfun-

zioni nell’attività amministrativa, e un rinnovato interesse per l’attività della Procura» regionale della Corte dei Conti. Sono invece diminuite le denunce provenienti dall’autorità giudiziaria (da circa 200 degli anni scorsi a 113 del 2016) e va detto che spesso «le denunce dei cittadini sono prive dei necessari requisiti di specificità e concretezza, oltre a essere frequentemente anonime» per la serie, non sempre è vero che a pensar male ci si coglie, e che quell’ “io so” di pasoliniana memoria, ha un disperato bisogno delle prove (che lui non aveva). Però il segnale c’è

comunque ed è forte: il cittadino si è rotto tutto quello che si poteva rompere, e tac!, inizia a denunciare, seppure in forma anonima, magari. Un buon segnale di risveglio di un popolo bue a cui, come diceva il direttore nel suo ultimo “ControLettori”, le corna cominciano a pesare un po’ troppo. Questo è quanto si evince da uno dei passaggi della relazione che il procuratore regionale della Corte dei Conti, Luigi Cirillo, ha illustrato ieri mattina a Potenza nel corso della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario. L’anno scorso, ha spiegato il procuratore regio-

nale Cirillo, ci sono state circa 150 denunce in più rispetto al precedente, il che ha richiesto un’attività istruttoria molto maggiore, anche da parte delle forze di polizia delegate. Un quadro di diffusa “elusione”, se non di violazione, aperta, delle regole: è questa la fotografia, scattata sull’amministrazione pubblica in Basilicata, di cui ha parlato Cirillo; in seguito alle 150 denunce citate, i procedimenti che sono stati aperti sono 655, un dato che –sottolinea il Procuratore- manifesta un incremento di disfunzioni nell’attività amministrativa. In aumento anche le deleghe di

indagine: alla sola Guardia di Finanza ne sono andate 140, rispetto alle 25 dell’anno precedente. L’importo dei danni erariali segnalati dalle fiamme gialle, tuttavia, si riduce: 10 milioni di euro contro i 26 milioni del 2015. E questa è una buona notizia, sintomatica del fatto che il malato è grave, sì, ma dà segni di ripresa. Speriamo bene, le “ricadute”, si sa, sono sempre dietro l’angolo, anche perché non è certo una di quelle “influenze” (e la Corte dei Conti è molto attenta) che si possono curare -come la tradizione folklorica vuole- col brodo di “pollo” (specie ani-

male che, fra i cittadini-sudditi lucani, ahinoi, abbonda). Le indagini, principalmente, hanno riguardato mancanza di controlli sull’uso di fondi pubblici, spese di rappresentanza illegittime, incarichi e consulenze esterne, debiti fuori bilancio, costruzione di opere inutilizzate, tutte questioncelle che, secondo Cirillo, rilevano anche gravi criticità nel sistema generale di gestione e di controllo. Come si vede, pertanto, ce n’è per tutti i gusti. Alla prossima, amici, col vostro sempre satirico, ma altrettanto incazzato, Tore Sparmia.

Il procuratore regionale Cirillo


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Stagnazione economica: ecco la Basilicata dei “soliti noti” L

e analisi economiche quando va bene ci offrono una fotografia della realtà, spesso non affrontano i fenomeni (le cause) che la caratterizzano, usano parole soft per non turbare il ceto dominante, specialmente quando le cose vanno male, si avventurano su previsioni senza fare i conti con la loro effettiva realizzazione. In altri termini, non si raccordano ai fenomeni, politici, sociali, culturali che sottendono l’ìimpalcatura economica. Sono lavori specialistici per problemi che richiedono approcci e soluzioni olistiche. Il rapporto Svimez sull’economia 2015 della Basilicata Racconta mezze verità per difetti di ricerca delle fonti statistiche che diventano post verità in mano alla classe dirigente. L’Italia -secondo il Censis- è immersa in un letargo esistenziale collettivo, dove non si alza lo sguardo verso il futuro, ma ci si accontenta del giorno per giorno… Un “limbo” italico fatto di mezze tinte, mezze classi, mezzi partiti, mezze idee, mezze persone, una società a bassa propulsione che ha perso il senso del rischio. Non dovrebbe essere difficile in questa Italia individuare la parte che spetta alla Basilicata. Qui il letargo assume dimensioni molto più consistenti, fatto di assuefazione e rassegnazione alle sopraffazioni del ceto dominante che si fa fatica a spiegarsi. Fin qui il Censis. Roberto Vecchioni, in un suo recente pressante invito alla ribellione della Sicilia, ha ricordato che il re è nudo e che se non si reagisce si dimostra di essere popolo da niente, vale per la Sicilia, vale per Mezzogiorno e vale per la Basilicata. Per carità, nulla di realmente nuovo: basta leggere la ristampa fatta di recente dell’appello ai meridionali di Guido Dorso e sottoscritto da tredici illustri meridionalisti, pubblicato nel lontano 1924 sulla rivista “ la rivoluzione liberale” di Piero Gobetti, dove si pone come idea dominante “il conflitto” e “la concezione liberale della società per la quale il progresso civile nasce dal contrasto , dalla lotta in ogni sua forma, politica, economica, religiosa, culturale. “Un ideale ineseguito”, per dirla con Sabino Cassese. Come non notare che i tre fatti coivolgono direttamente la Basilicata, con punte e momenti ancora più straordinariamente negativi. La permanenza al potere dei soliti noti, facendo venir meno il principio cardine della democrazia che si regge sull’alternanza al potere, il partito-regione, Potenza città-regione, il modello lucano sono fatti e simboli di un sistema di potere che

vive sull’assenza di conflitto e di pensiero critico, ma prospera sul pensiero unico (il modello lucano, appunto) che genera una quiete incomprensibile ed intollerabile che tocca soprattutto la piccola borghesia impiegatizia, quella più protetta che governa questa regione col supporto di ceti imprenditoriale e sindacali accucciati sotto le ali del potere, occupando posizioni di rendita, di privilegio e di favoritismi a tutto spiano La nostra classe dirigente è molto lontana dall’ottica salveminiana di governare, senza farsi condizionare da pressioni popolari improprie, oggi si direbbe quelle che vengono dalla pancia del popolo e non dalla testa, ossia dalla ragione In Basilicata succede esattamente il contrario: si vellica la pancia della gente e delle istituzioni locali per fare consenso clientelare. Vale per la sanità dove si mettono pezze per ospedali improbabili, vale per i consorzi di bonifica dove i costi di gestione e le assunzioni di personale si

scaricano su Pantalone, ricavandone una platea di assistiti-clienti,

vale per le tante istituzioni pubbliche che vengono foraggiate, trasformandole in soldati di ventura a disposizione della Giunta regionale, vale per i sindacati che ricevono finanziamenti e sostegno per mantenere un esercito di precari-stabili (scusare l’ossimoro), in materia ambientale con oneri per la Regione e lo Stato che qualche problema erariale lo creano nell’indifferenza generale e così via. La classe dirigente non si sogna minimamente di svolgere una funzione educativa finalizzata ad elevare la domanda sociale. Le istituzioni che la circondano di provenienza nazionale o regionale si guardano bene dallo svolgere una funzione critica nei confronti della politica regionale, spesso perché ricevono finanziamenti o tornaconti elettorali. E’ uno scandalo che si organizzino convegni-propaganda per la Giunta regionale, raccontando mezze verità, facendo fughe in avanti, il futuribile come nel recente convegno della Svimez su Basilicata 2015 prospettando idee certamente giuste come quella di portare la politica nazionale verso le prospettive del Mediterraneo o di muoversi in ambiti interregionali per l’utilizzo dell’acqua, buttando di contro in pasto alla opinione pubblica il famoso 5,5 % di crescita dell’economia regionale che su questo giornale abbiamo smontato pezzo per pezzo, facendo finta di non sapere l’effetto propagandistico che ha per la politica autoreferenziale regionale. Non spiegandone le ragioni, forse per difetto di informazione si finisce per ingenerare false realtà e falsi giudizi. Non si affronta il nodo principale della arretratezza socioeconomica, costituito dalla incapacità della classe dirigente di fare crescita, sviluppo. Non se ne parla, si sorvola. E si rimuove il tema essenziale di come uscire “ora, “adesso” dalla crisi. Occorre tira fuori idee concrete per agire sull’offerta di lavoro che alle condizioni date, oggi in Basilicata, significa far lavorare di più e meglio i falegnami, gli idraulici, i muratori, gli imbianchini, gli artigiani artistici, raccordandoli ai tecnici del settore edilizio (i geometri, gli architetti, gli ingegneri, ecc.) e lo si può fare rilanciando le politica della casa, della sicurezza dei centri storici, della manutenzione ordinaria e straordinaria del territorio, con una azione preventiva rispetto ad eventi si-

smici che arriveranno. I soggetti interessati sono la struttura essenziale della nostra economia, valorizzandoli con interventi immediati si dà dignità al lavoro di larga parte della società regionale, invece di alimentare sussidi pietistici che fanno rimanere nel limbo gli ultimi, i poveri che richiedono lavoro e non elemosine. Ma la classe dirigente è consapevole che il consenso viene dai più deboli, dai bisogni sospesi, non certo da lavoratori in grado di esprimere le proprie potenzialità, non dovendo ringraziare nessuno se non il libero funzionamento del mercato. Al riguardo deve fare poco o niente, il sistema del consenso viaggia col pilota automatico, con i suoi algoritmi, gli interessi sono da tempo consolidati e cristallizzati, richiedono soltanto azioni di controllo sociale che la burocrazia asservita al potere assicura con una certa efficacia, coadiuvata dal sostegno storico della Chiesa cattolica che ha plasmato una antropologia che ha innervato l’insieme dei rapporti sociali e che si è basata e si basa tuttora sulla ricerca di protezione, su comportamenti che consistono nel supplicare favori. Il letargo di cui sopra attiene alle molteplici opportunità di sviluppo sistematicamente rimosse (Fiat, petrolio, acqua, capitale umano), concerne le gravi carenze di sanzione sociale avanti alle reiterate insufficienze della classe dirigente, sta nel vuoto di idee e di responsabilità della borghesia produttiva e professionale regionale, incapace di (ri)appropriarsi dei suoi doveri sociali, sta dietro una spesa pubblica prevalentemente improduttiva per l’economia regionale, ma molto produttiva per il potere dominante, attiene ai tanti rassegnati-reclamanti, senza i quali non potrebbe vivere la nostra classe dirigente, riguarda una questione morale che alberga nelle istituzioni, ma che nessuno si sogna di affrontare e risolvere; sta nei giani bifronte, un volto come politico ed uno come funzionario, presenti nell’Ente Regione Basilicata, sta nei due gruppi familistici dei Pittella e degli Antezza che ormai dominano la scena politica regionale, verte e si rintraccia nella città capoluogo di regione, Potenza, con i suoi sfasci finanziari ed urbanistici. Come uscirne? Una bella domanda. Mi farebbe piacere riscontrare un dibattito al riguardo, ma non mi faccio illusioni che ciò avvenga, se anche organismo come la Svimez si sottraggono a tale compito.

L a m a x i i n c h i e s t a d e l l a P ro c u r a : « Vo l e v a n o m e t t e re l e m a n i s u l l ’ E I P L I » Polese (Pd): «Estraneo ai fatti riportati sulla stampa» U

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artedì scorso è stata data esecuzione ad un'ordinanza applicativa di 11 misure cautelari personali (due in carcere e nove ai domiciliari) e 1a misura cautelare reale, emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Potenza. Le persone destinatarie delle misure cautelari, sono Cerverizzo Giuliano Antonio, Di Noia Gaetano, Doriano Pacchiosi (all'estero per lavoro) - misura cautelare in carcere - , Guarino Fabio, Palazzo Gerardo, Chiodetti Giuseppe, Cosentino Graziano, Bisceglia Antonio, Albergo Gianfranco,

Cerverizzo Fabrizio, Albano Antonio (arresti domiciliari). Gli indagati in tutto sono 17. I reati rispettivamente contestati, in base al ruolo assunto nei fatti in esame, sono: art. 416 c.p. (associazione a delinquere ), artt. 110, 353 e 353bis c.p. (concorso in turbativa d'asta) artt. 110, 319, 321 c.p. (corruzione), art. 640 capv. n. 1 c.p. (truffa aggravata in danno di ente pubblico) ed altri. L'ordinanza cautelare rappresenta l'epilogo di una complessa attività d'indagine condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Potenza, compendiata nel-

la richiesta della Procura, in relazione a presunte condotte di associazione a delinquere, turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, corruzione, induzione indebita, falsità in atti pubblici, truffa ai danni di ente pubblico ed abuso d'ufficio, che sarebbero state commesse in relazione a procedure di gara e di affidamento lavori (nonché di selezione del personale) bandite e pubblicate dall'Ente per lo Sviluppo dell'Irrigazione e la Trasformazione Fondiaria in Puglia, Lucania ed Irpinia ( E.I.P.L.I.) con sede in

LTIMISSIMA - Ieri mattina la Gazzetta del Mezzogiorno ha parlato di un “secondo filone” dell’inchiesta Eipli, che farebbe salire gli indagati a 23, e che riguarderebbe personaggi eccellenti. Nel pomeriggio di ieri sono giunte le dichiarazioni del consigliere regionale del Pd Mario Polese: “Apprendo dalla stampa locale di fatti

e vicende di cui mi ritengo totalmente estraneo. Preciso che non mi è stato notificato nessun atto giudiziario. Confido come sempre nel lavoro della magistratura e mi dichiaro immediatamente disponibile ad essere sentito dagli organi inquirenti per ogni eventuale necessità.”

Bari e dal Comune di Potenza (riguardo ai lavori del Campo Viviani). L'attività di indagine ha evidenziato alcune dinamiche che sarebbero state sottese alle recenti procedure pubbliche relative all'affidamento: dei lavori per il ripristino della capacità di invaso delle fluenze del Fiume Sinni nella Diga di Monte Cotugno nel Comune di Senise (Pz) - lo Stralcio, importo complessivo dell'appalto € 3.454.883,20; dei lavori di adeguamento funzionale alle norme vigenti degli impianti tecnologici a servizio delle Dighe Sinni, Pertusillo e Cama-

stra (Pz), importo complessivo dell›appalto £ 2.693.188’74; ed dei lavori per la ristrutturazione della Traversa sul Fiume Sauro in Agro di Aliano (Mt) e relative opere accessorie (base d›asta € 15.821 .l86,57). Gli inquirenti ipotizzano la sussistenza di una vera e propria associazione a delinquere finalizzata alla consumazione di reati contro la P.A., cui avrebbero preso parte funzionari dell'EIPLI e altri tra cui un imprenditore e un suo dipendente. Fra gli scopi degli indagati vi sarebbe stato anche quello (senza esito) di avvalersi di soggetti politici (non inda-

gati e a cui nulla è imputabile) affinché intervenissero direttamente presso figure dell'amministrazione centrale per addivenire alla firma del previsto DPCM che avrebbe disposto la revoca della nomina del Commissario in carica (ritenuto di intralcio ai loro programmi) con contestuale nomina del nuovo Commissario «ad acta» indicato dagli stessi indagati. Il tutto con la finalità di «prendere in mano» l'ente e gestire a proprio piacimento le intere procedure di gara e concorsuali.


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Artigianato e Agricoltura: quella legge regionale…“sparita” Ripeschiamo la regionale legge 32/85. Di questa norma non si trova più traccia! Perché? S’incontrarono difficoltà nella verifica delle rendicontazioni?

L’

autorevole intervento della Chiesa sulla disoccupazione giovanile di Monsignor Ligorio con riferimento alla gravità del fenomeno nella nostra Regione, riaccende forse il dibattito sulle iniziative possibili per tentare -almeno- di scalfirlo. Essendomi occupato della materia da assessore regionale (1975-1987), per la gestione della famosa legge 285/76 ed il varo della ben più modesta L.r. n.32/85 (Interventi straordinari a sostegno dell’occupazione giovanile con riferimento alla promozione di un nuova imprenditorialità, allo sviluppo del terziario qualificato ed alla elevazione della qualità della vita), nonché - da deputato- nella Commissione parlamentare sulla condizione giovanile (1989/91), ritengo utile esprimere le mie opinioni in proposito. In relazione alla proposta (Convegno di Napoli sulla disoccupazione nel Sud), su cui insiste il presidente campano De Luca, di un progetto straordinario per il ringiovanimento degli apparati burocratici nelle strutture pubbliche del Sud (una riattivazione del turnover che consenta d’informatizzarle e quindi di modernizzarle) ammesso che si reperiscano i fondi necessari (non sarebbe scandaloso venissero dalla UE, data la condizione di estremo allarme sociale che dalla gravità del fenomenoderiva alle nostre Regioni!), sarebbe assolutamente

necessario un (serio) processo di selezione. Sia per il dovuto rispetto del merito, sia nell’interesse generale configurato dall’efficienza della Pubblica Amministrazione. L’esperienza della 285 fu infatti particolarmente costosa (a carico del debito pubblico); complessa nello sforzo di dipanare i grovigli normativo-procedurali correlati alla necessità di porre corrispondenza tra titoli di studio e mansioni; non sempre di aiuto all’efficienza e di certo non al diritto di altri giovani cui fu sottratto di concorrere e far valere le proprie capacità. Ora la situazione è tanto allarmante sul piano sociale (fors’anche per effetto di quella legge!) che infine potrebbe affacciarsi lo spirito emergenziale di allora: da cui l’urgenza del “travaso” da liste non certo nate dal merito e nemmeno dal bisogno (che -quando c’è- non va certo risolto a scapito della PP.AA, salvo innescare una decadenza contagiosa sugli altri settori ed…. a cascata sulle stesse future generazioni!) Spero, dunque, che si ammoderni con turnover accelerato e che, in caso di urgenza, si adotti almeno la selezione per titoli (merito tra i bisognosi). Questo indicato da De Luca, che conosce la situazione, se fatto in condizioni di garanzia e finanziato stabilmente dal FSE (se l’UE vuol crescere nel cuore della gente!) sarebbe una significativa valvola

per non spopolarci delle energie migliori! Quanto alla legge regionale 32/85, ricordo che nacque tra molti scetticismi ma poi decollò a tal punto che conservo i filmati delle affollate assemblee di giovani richiedenti ulteriori disponibilità finanziarie per la stessa, affiancati persino dalle forze politiche (il Pci di allora)che in Consiglio regionale l’avevano fieramente avversato (intervista del consigliere Lagala). Fra l’altro, questa legge includeva un progetto artigianato che erogava agli apprendisti artigiani una borsa di formazione di 600 mila lire mensili (delle 1800 disponibili, furono richieste soltanto 6/7 cento). Ebbene, di questa norma - non mi pare abolita- non si trova più traccia! Forse perché superata da più moderni sostegni ad iniziative imprenditoriali oggi definite con termini inglesi. O fors’anche perché, a livello burocratico, s’incontrarono difficoltà nella verifica delle rendicontazioni? Sarebbe comunque utile un ripescaggio specie a sostegno di artigianato ed agricoltura. Infine, possibilità possono aprirsi per questi settori dall’accoglienza degl’immigrati, che potrebbero favorirne lo sviluppo anche a vantaggio dei nostri giovani: al contrario di quanto ‘pensa’ la superficialità dei “sovranisti”. Infine c’è da puntare con assoluta determinazione sulla ricetta Kejnesiana dei lavori pubblici .La

Basilicata è particolarmente bisognosa di viabilità per realizzare il suo destino turistico-culturale: e perciò c’è da non dimenticare il collegamento trasversale A2/ A24 (Pecorone-Foggia) approvato nel 1991 dalla Camera e progettata

dall’Anas. Fu inserito nel programma della cosiddetta legge Obiettivo ma cancellato dopo 2 anni. Per una Regione che dispone di royalty petrolifere, la Cassa Dep. e Prestiti mi risulta disponibile al sostegno di un Consorzio come quello utilizzato

per fare la Brembeni :già realizzata ma quasi deserta. Quindi inutile mentre il Sud langue! Ecco dunque alcuni spunti per azioni concrete su cui augurare buon lavoro a coloro cui spetta!

Derivati: Pittella riferirà in consiglio regionale “M

i preme sottolineare l’ottimo lavoro fatto dal Consiglio regionale, dall’esecutivo regionale e dall’avvocato Domenico Gaudiello che, a seguito di selezione, noi abbiamo individuato per seguire una vicenda così delicata, particolarmente tecnica e complessa”. Lo ha detto il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, nel corso di una riunione svoltasi stamane nella sala Verrastro del Palazzo della Giunta regionale, per affrontare il tema dei derivati. Alla riunione, oltre al presidente Pittella, al presidente del Consiglio regionale, Francesco Mollica, all’assessore regionale all’Ambiente, Francesco Pietrantuono, hanno partecipato il dirigente generale della programmazione economica, Elio Manti, i consiglieri regionali Cifarelli, Castelgrande, Santarsiero, Polese, Spada, Napoli, Leggieri e Perri-

no, Enzo faro, di Finance Active e l’avv. Domenico Gaudiello. Nel corso dell’incontro è stato fatto il punto della situazione dei derivati ricordando che il contratto venne sottoscritto nel 2006 a seguito di un’apposita legge regionale. L’attenzione si sta concentrando, in queste ore, sulle strade possibili da intraprendere per recuperare gran parte delle somme derivanti da uno squilibrio economico iniziale, pari a circa 2,4 milioni di euro. “Riferirò nelle prossime settimane in Consiglio regionale – ha detto Pittella - sui punti di avanzamento che abbiamo conseguito stamane tramite la perfetta ricostruzione della vicenda. Punti che consegnano al dibattito consiliare ulteriori elementi che possono aiutarci a fare chiarezza e a ripristinare nel giusto ordine numeri e vicende. Quanto la regione ha perso non corrisponde in termini assoluti a quanto è stato diffuso

dalla vulgata generale. L’importo è molto più limitato e parliamo, appunto, di 2 milioni e 400 mila euro. Per il resto, parliamo di poste finanziarie che la regione deve restituire a fronte di un prestito che ha contratto anni fa. Al momento, c’è una proficua interlocuzione in atto, come da mandato ricevuto dal Consiglio regionale, che potrebbe portarci ad una possibile transazione economica. Ove ciò non dovesse concretizzarsi, valuteremo, sul piano legale, le possibili iniziative da assumere”.

Differenziata: presentati i dati raggiunti nel 2016, l’app mobile e il vademecum in braille

di Antonella Sabia

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OTENZA - Si torna a parlare di raccolta differenziata dopo una serie di ‘distrazioni’ che hanno investito la città di Potenza: Natale, ma soprattutto Capodanno, poi la neve. A breve anche le aree 5-6-7 della città entreranno a fare parte di questo grande progetto, le tre aree infatti raggruppano una grande superficie cittadina che comprende Verderuolo, Santa Maria, i poli universitario ed ospedaliero, Via Appia. La conferenza stampa tenutasi questa mattina presso la Biblioteca è stata un’occasione importante per la divulgazione dei dati fin ora raggiunti, oltre che per la presentazione dell’app per Android ed iOS, realizzata dal CED del Comune, che una volta ottenuti i permessi, sarà un grande supporto informativo per le utenze interessate dalla dif-

ferenziata. 550 tonnellate in meno conferite in discarica è il numero che si evince sulla base dei dati raccolti mettendo a confronto dicembre 2015 e dicembre 2016. Un risparmio anche economico se si pensa che il costo a tonnellata per il conferimento è di circa 247 euro. “Come amministrazione, siamo molto soddisfatti dei risultati raggiunti ed in particolare sulla quantità di conferimento in discarica risparmiata, che si tramuta poi anche in un risparmio sul bilancio delle casse cittadine”, è stato il commento del Sindaco Dario De Luca, in apertura della conferenza a cui hanno preso parte anche l’assessore all’ambiente Rocco Coviello, Silvio Ascoli e Roberto Spera di ACTA, rappresentanti del Conai e infine i responsabili dell’implementazione delle applicazioni per dispositivi mobili. Molto entusiasmo da parte

dell’Assessore all’Ambiente per i dati emersi, che hanno dimostrato a partire da luglio 2016 l’incremento dal 20 al 36% dell’indice di differenziata, il che vale a dire un differenziale del 16 % non indifferente, tenendo presente che non tutto il capoluogo è ancora interessato dal progetto della racolta differenziata. Come dicevamo, la conferenza è stato un momento per presentare anche l’app mobile, che va sottolineato è stata implementata grazie a forze interne al Comune senza ricorrere ad aziende esterne. Inoltre l’assessore Coviello ha illustrato il vademecum cartaceo in braille, per evitare l’esclusione delle persone non vedenti da questo grande progetto di cambiamento che ha investito la città di Potenza. Durante l’incontro nessuno si è nascosto rispetto alle criticità che si sono venute a creare e che vengono spesso

denunciate dai cittadini: “Sono problemi che contiamo di risolvere anche con l’implementazione delle telecamere, che ci rendiamo conto rappresentano degli strumenti coercitivi, ma sono necessari talvolta contro quelli che si ostinano a conferire in modo sbagliato”, è stato affermato dal Sindaco, poi ribadito anche dal Spera, presidente del CdA dell’ACTA. In conclusione vi è stato anche un breve accenno ad un progetto che verrà probabilmente presentato nei prossimi giorni. Si tratta di “Lavoro Utile Volontario”, e consiste nella pulizia dei luoghi pubblici ad opera dei tanti giovani che vengono ospitati dalle varie associazioni cittadine. 240 ragazzi, che a gruppi di 60 si alterneranno ogni trimestre per migliorare le condizioni estetiche della città, con probabile inizio a Marzo.


ontrosenso

REPORT

Basilicata

di Walter De Stradis

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l Pd qui (a Potenza), il Pd lì (in Italia), il Pd su (Renzi e la questione leadership) e il Pd giù (le polemiche locali che non fanno bene a chi “lavora”). L’assessore comunale Carmen Celi parla dei diversi “orientamenti” del suo partito, e del giusto “verso” che, nei suoi intenti, dovrebbe prendere la nostra città. Come giustifica la sua esistenza? La mia è sicuramente una vita molto intensa: la dedico ai miei affetti più cari, come i miei due figli, al mio lavoro di avvocato, anch’esso una ragione di vita, e alla politica, che non è un mestiere, ma una passione esercitata con spirito di servizio. Adesso le do io una definizione di Carmen Celi e mi corregga se sbaglio: assessore del comune di Potenza con delega a “Attività Produttive – SUAP – Istituti di Partecipazione – Politiche Giovanili – Pari opportunità”. Esponente della corrente “Defilippiana” del Pd. Ecco. Vorrei subito chiarire: essere etichettati in una corrente è una cosa tipica lucana. Anche se neofita (in quanto iscrittami circa tre anni fa) io mi sento di appartenere al “Partito Democratico”. Credo molto nella politica di Renzi. Quindi è una “Renziana”. Assolutamente sì. E “Defilippiana” no? Anche, nel senso che sono vicina al sottosegretario De Filippo, che è colui che mi ha scelta come candidata al Comune di Potenza, e io gli sono molto grata per questo. Entriamo nel vivo. Su “La Nuova” di stamane, riferendosi al Comune di Potenza, Carretta diceva: «... si è marcata la peggiore esperienza amministrativa fin qui conosciuta». E’ una sua opinione, ma l’ho già detto in passato: in questo momento Carretta sta manifestando quello che probabilmente è un suo senso di rivalsa nei confronti di questa amministrazione. Di conseguenza, lancia giudizi e invettive che forse sono poco terzi e neutrali. Nel merito, non condivido: questa amministrazione, pur nelle difficoltà del dissesto, sta facendo molte cose. Pertanto, trovo ingiusto questo suo accanirsi su chi sta lavorando molto, anche senza andare di continuo sotto i riflettori. Carretta –cito testuale -vorrebbe anche «un azzeramento della giunta (magari poi rinominando anche alcuni assessori)» …ma «che non sia un giudizio sugli assessori». In effetti è contraddittorio, ma negli ultimi due anni e mezzo le contraddizioni del consigliere Carretta sono state più d’una. Ripeto, io non condivido, ma le considerazioni sulla giunta e su un eventuale rimpasto vanno fatte nelle sedi opportune, e non sulle pagine di un quotidiano. Tra l’altro, di lei si dice che non rischia il posto. Non mi sono interessata a questa cosa. Posso solo dire che credo in questa amministrazione e in quello che faccio. Chiaramente, poi, le dinamiche politiche possono evolversi, e molto di quello che accadrà qui dipende da ciò che succederà a livello nazionale. Ma lei riesce a lavorare bene in questo clima? Si lavora, sì, anche se si lavorerebbe meglio con un partito più coeso, e si paga comunque lo scotto di un segretario regionale che non c’è: la situazione è delicata, e domenica vedremo se il partito resterà unito. Difficile fare pronostici. La settimana scorsa chiedevo al suo collega assessore comunale, Sergio Potenza, di spiegare al “cittadino della strada” cosa sta succedendo “attorno” alla questione Pd e giunta del Comune di Potenza. Vuol farlo

18 Febbraio 2017

«Amici del Pd: andiamo a comandare!» Un partito che, a livello nazionale, “non crede troppo nelle proprie potenzialità” e che, a livello locale, pecca di “coesione”. Parla l’assessore alle attività produttive del comune di Potenza

Celi e De Stradis all’Art Restaurant «Non condivido le critiche serrate di Carretta e Santarsiero rivolte a questa giunta: il primo manifesta un senso di “rivalsa”, mentre il secondo farebbe meglio a darci “tregua”. Sono “Renziana” e “Defilippiana” (e non sono una donna “di potere”), anche se si lavorerebbe meglio con un partito più coeso, e si paga comunque lo scotto di un segretario regionale che non c’è. A livello nazionale, il Pd è affetto dalla “paura di comandare”» anche lei? Come dicevo, sulla città di Potenza un po’ si riverberano anche quelle che sono le dinamiche nazionali. C’è l’elezione del Presidente del Consiglio alle porte, e c’è da verificare “l’asset” del partito. Nel momento in cui la segreteria cittadina del Pd deciderà di entrare in giunta, si aprirà una dialettica con il sindaco per verificare in che modo farlo. Ci sarà una direzione cittadina il 20, a quel punto la situazione a livello cittadino dovrebbe sbloccarsi. A leggere i giornali ultimamente, sul “banco degli imputati”, a vario titolo, sono apparsi di volta in volta Petrone, Sarli e Iudicello. Cominciamo dal primo. Petrone ha svolto il suo ruolo di presidente del consiglio comunale in maniera super-partes, anzi, poco da “politico” e più da avvocato, cercando di aiutare questa amministrazione ad andare avanti. Le accuse di imparzialità, pertanto, le trovo fuori luogo. Il segretario cittadino Sarli, invece, è spesso accusato di “invisibilità”. Io credo invece che stia svolgendo, e bene, il suo ruolo in un momento storico di difficoltà che è immane già di suo. Non lo invidio. E’ il segretario cittadino di un partito che in questo momento in regione “non c’è”, e deve districarsi con modi molto differenti di vedere la città e la politica. Iudicello? Sembra essere uno di quelli che “scalpitano”… Ha comunque sostenuto questa amministrazione. Tenga conto che lavorare in una situazione “precaria”, come quella originata

dall’elezione di un sindaco di un verso e un consiglio di un altro, non è facile. Occorre un grande senso di responsabilità e credo che il nostro capogruppo l’abbia manifestato chiaramente, cercando di bilanciare diverse linee di pensiero. Un commento anche sull’ex sindaco Santarsiero, anch’egli del Pd, fra i critici più forti dell’amministrazione De Luca. Non è stato certo tenero. Gli do il beneficio delle attenuanti, però, perché è stato sindaco per tanti anni ed evidentemente ha un senso del partito molto radicato. Era necessario lavorare per uscire dall’emergenza, e noi l’abbiamo fatto, per questo ritengo necessario da parte sua un “atto di tregua”. Cioè “Vito dacce tregua”? Sì, Vito dacci tregua. (ride) Il sindaco De Luca, intervistato sul nostro giornale, ha fatto molto arrabbiare Santarsiero, e altri nel Pd, parlando di quei giovani esponenti del centrosinistra “non compromessi col passato”. Pur parlando di politica, ha esagerato, secondo lei? Non ho seguito nel dettaglio la faccenda. Conoscendo il sindaco, però, credo che abbia solo voluto ribadire, come già in passato, la sua riconoscenza verso quei consiglieri che, da subito, lo hanno sostenuto nella sua azione amministrativa, in un momento in cui magari i loro partiti non avevano questa volontà. Se il Pd avesse una malattia, fra le tante… … eh sì… … quale sarebbe? In questo momento, direi la paura di comandare.

Il Pd?!!? Sì, non ha la vocazione per essere una forza maggioritaria. Il suo problema è quello di non credere troppo nelle proprie potenzialità, eppure è uno dei pochi partiti in Europa ad avere un consenso così esteso. Dovremmo guardare in grande, cosa che Renzi sa fare molto bene: è lui il nostro leader, e non è bello che il partito in questo momento non lo riconosca. Renzi è l’unico che ci possa traghettare verso traguardi importanti, arginando la deriva populista, dentro e fuori dal Pd. C’è infatti chi sputa nel piatto in cui mangia, regalando ad altri il consenso che dovrebbe essere nostro. Quindi lei dice al Pd: “Andiamo a comandare”. Sì! Il Pd ha le caratteristiche per farlo. Quindi sì, andiamo a comandare, ma andiamoci tutti insieme o comunque riconoscendoci in un leader, Renzi, che in questo momento è l’unico possibile. Veniamo alla città di Potenza. Lei è assessore alle politiche giovanili in una città in cui i giovani se ne vanno. I giovani se ne vanno, ma è una questione attinente al mondo del lavoro in generale. La politica parla molto DI giovani, ma assai poco CON i giovani: tocca a noi accorciare certe distanze. Dal canto mio -che ritengo questa delega fra le più importanti- sto attivando delle relazioni che portino i giovani a interessarsi delle istituzioni e di politica. Comunque ritengo che a Potenza –pur in presenza di tante criticità- ci sia un forte spirito associazionistico,

che non fa sentire i giovani esclusi. Va in questo senso il nostro coinvolgimento dei comitati di quartiere: la partecipazione alle problematiche cittadine è fondamentale. Il mio lavoro indirizzato alla condivisione, ecco, è la cosa che mi appassiona di più e di cui mi sento più orgogliosa. Come assessore alle attività produttive, cosa la preoccupa, invece, del tessuto cittadino? Appena insediatami, abbiamo fatto partire (ed eravamo fra i pochi a non averlo ancora fatto), il SUAP (“Sportello unico per le attività produttive”) informatizzato. Si rendeva necessario sveltire le procedure atte ad avviare un’attività commerciale. Fra le nostre priorità c’è poi quella di cerare una nuova zona mercatale: stiamo cercando di reperire i fondi da inserire nella programmazione 2014-2020. C’è anche la possibilità di individuare una nuova area mercatale nel centro storico, per dargli anche più anima. A questo proposito, le giro la protesta di alcuni ristoratori della zona che parlano con insistenza di “morte” del centro storico. Io ci vivo, e mi auguro che rinasca al più presto. Probabilmente succederà quando si riuscirà man mano a ri-collocare gli uffici pubblici nella parte vecchia della città. La risorsa su cui la città potrebbe e dovrebbe potrebbe puntare? L’artigianato, il recupero degli antichi mestieri. Proprio in questi giorni, insieme al comune di San Chirico Raparo e ad alcune società, abbiamo lanciato il

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progetto “Una scuola per tutti”, che va in questo senso, oltre che in quello del contrasto all’abbandono e alla dispersione scolastica. Un progetto che guarda molto alle fasce meno abbienti, alle persone con disabilità, alle vittime di bullismo, alle donne vittime di violenza e ai figli di immigrati che incontrano difficoltà a integrarsi. Qualche settimana fa, Cinzia Marroccoli, presidente di “Telefono Donna”, denunciava sulle nostre pagine una situazione “desolante” che sussisterebbe a Potenza e in Basilicata, in merito ai rapporti uomo-donna, a causa della presenza di molti casi di “sudditanza psicologica” in cui si ritroverebbero le donne. Lei è assessore alla pari opportunità: conferma questo quadro? Sicuramente non ho accesso al tipo di segnalazioni intrinseche al loro lavoro, ed è una domanda a cui potrebbero meglio risponderle i servizi sociali, ma da donna direi che no, non ho questo sentore. Anzi, trovo le donne potentine –almeno quelle che frequentomolto emancipate e molto poco “suddite”. Sicuramente, però, esistono casi come quelli che lei ha descritto. Si dice che il rischio in cui incorrono le donne di potere è quello di assumere i tratti maschili. E’ d’accordo? Dovrebbe chiederlo alle donne di potere. Lei non lo è? No, sono una mamma, una moglie, e un assessore ch sta a contatto con i cittadini. Certo, è importante che una donna “di vertice” non perda il proprio “quid” di femminilità, che è un valore aggiunto; tuttavia gli esempi che osservo non mi fanno pensare al contrario. Potenza è una città “a misura di donna”? E’ a misura di donna e a misura di uomo. Un difetto che sento di imputare ai potentini è forse la continua tendenza a piangersi addosso. Detto questo, vorrei aggiungere che, fra i primi in Italia, abbiamo attivato lo sportello per le unioni civili. Non ne abbiamo ancora officiata nessuna, ma molta gente viene a chiedere informazioni. Il suo assessorato sta lavorando sul tema cyber-bullismo, ma i social network hanno anche creato la categoria degli “hater”, degli “odiatori” virtuali. Alcuni politici hanno fatto delle denunce per diffamazione, per cose pubblicate sui loro profili Facebook. Lei com’è messa? Sono fortunata, non ho mai ricevuto insulti o minacce. Ma so che a qualcun altro è successo. E’ una cosa molto grave. Il difetto che le rimprovera più spesso suo marito? Di essere egoista, cioè troppo presa dalle mie cose, e poco presente. Devo dire che all’inizio era un po’ scettico, ma poi mi ha molto aiutata affinché potessi svolgere il mio nuovo ruolo politico. La domanda che non le ho fatto? Mi chieda se sono felice (ride). E’ felice? Sì, molto. La canzone preferita? “La noia” di Vasco. Il film? “L’Attimo Fuggente”. Il libro? “L’arte di essere fragili” di D’Avenia. Fra cent’anni cosa vorrebbe fosse scritto sulla sua lapide? Oh madonna. Vabè, direi: «Donna dotata di un grande senso della giustizia». Ma qualcuno potrebbe commentare: “E allora dovevi fare il giudice, non l’assessore!” (ride). E difatti mi sono laureata in legge. La giustizia e l’equità sono cose che cerco di conseguire ogni giorno.


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ontrosenso Basilicata

18 Febbraio 2017

La città e la povertà: in “processione” a Rione Betlemme Parla il parroco, il frate francescano Mario Carmelo Gagliardi: «Ci aiuta anche la Caritas diocesana, ma sono cessati gli aiuti da parte dello Stato e della Comunità Europea» di Antonio Nicastro

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stituita il 7 ottobre 1962 la Parrocchia Beata Vergine del Rosario divenne giuridicamente riconosciuta il 1° gennaio 1963 e da quella data ha iniziato la sua opera pastorale. Per tutti a Potenza è la chiesa di Rione Betlemme, fino a un paio di decenni fa estrema periferia della città. Con la istituzione della parrocchia tornarono a Potenza i frati cappuccini dopo che nel 1866 vennero cacciati in seguito all’approvazione della legge sulla soppressione degli ordini religiosi ratificata dal Regno d’Italia. Anche se attorno alla chiesa e all’adiacente convento l’urbanizzazione s’è sviluppata, la chiesa di Betlemme rimane una chiesa della periferia cittadina. L’attuale parroco è il frate francescano Mario Carmelo Gagliardi, autore di un interessantissimo e documentatissimo libro, “L’anello d’oro” che tratta della religiosità popolare in Basilicata. Frate Gagliardici vuole indicare quale territorio comprende la sua parrocchia equanti fraticollaborano con lei? La nostra è una parrocchia di periferia, ma è frequentata da fedeli che vengono da tutti i rioni di Potenza, l’area geografica di competenza abbraccia, oltre al rione Betlemme, le contrade San Luca Branca dove si svolge quella bella festa dedicata alla Madonna delle Grazie e in cui insiste una piccola chiesa che andrebbe accomodata, Varco Izzo, Sant’Antonio la Macchia con la sua bella chiesetta e la festa che celebriamo il 13 giugno, masseria Romaniello e Tiera Tufarola. Siamo in quattro frati a operare nella parrocchia, oltre a me c’è il vice parroco e due collaboratori. Qual è la tipologia del tessuto sociale dell’area di competenza? La composizione sociale dei frequentatori della parrocchia comprende contadini, impiegati, professionisti, ma forse

«Provengono da tutti i rioni di Potenza, non sono solo nostri parrocchiani. La situazione è diventata drammatica» il 50% di coloro che orbitano attorno alla nostra comunità proviene da altre località cittadine in quanto qui da noi facciamo ancora le confessioni. Qual è il programma completo delle attività svolte e/o organizzate durante tutto l’anno? Innanzitutto l’assistenza ai giovani. Abbiamo circa 400 ragazzi che il sabato fanno catechismo, ci sono inoltre corsi per la preparazione alla prima comunione e alla cresima, ci sono poi 25 coppie che tutte le domeniche a sera che fanno la preparazione al matrimonio. Facciamo anche la preparazione al battesimo, lo scorso anno abbiamo battezzato 60 bambini. La parrocchia può contare su 30 ministranti fra ragazzi e ragazze, è attivo l’oratorio che svolge molte attività: teatro, gite, approfondimento della parola di Dio e attività sportive. Abbiamo anche il gruppo del terz’ordine francescano formato da laici che fanno incontri di formazione spirituale e di preghiera,opere di misericordia per i bisognosi, oltre all’educazione della gioventù e la catechesi. Le attività si completano attraverso il Cenacolo di Maria essendo la nostra chiesa dedicata alla Madonna del rosario. Ci facciamo carico dell’organizzazione delle festività del

nostro territorio a cominciare da quella del 13 giugno in onore di Sant’Antonio, una delle più sentite in cittàe che si svolge a poche centinaia di metri dalla nostra chiesa, a Sant’Antonio la macchia, a breve organizzeremo i festeggiamenti per San Giuseppe, c’è poi la festa in onore della Ma-

donna delle Grazie in contrada San Luca Branca e per finire, in ottobre, festeggiamo con una bella processione la “nostra” Madonna del Rosario. Come giudica gli appelli di Papa Francesco tendenti a moralizzare la Chiesa e dare più ascolto ai bisognosi? Come tutti i francescani ab-

biamo il massimo rispetto per tutti sacerdoti soprattutto per il Papa, noi facciamo il voto di povertà, castità e ubbidienza, quindi dobbiamo ubbidire al Papa, a tutti i Papi. E’ normale che il Papa debba manifestare la vicinanza ai poveri e ai più deboli. Per quanto riguarda le opere di carità come si agisce nella vostra parrocchia? Quanti sono gli assistiti dalla parrocchia? La situazione è diventata drammatica e, come avviene nelle altre realtà parrocchiali cittadine, anche la comunità di Betlemme ha la sua Caritas parrocchiale e la terza domenica del mese raccogliamo prodotti alimentari che poi provvediamo a distribuire alle tante famiglie bisognose, purtroppo in continuo aumento. Provengono da tutti rioni di Potenza, non sono solo nostri parrocchiani. Ci aiuta anche la Caritas diocesana, ma sono cessati gli aiuti da parte dello Stato e della Comunità Europea. Con tutte queste difficoltà riusciamo ad assistere in maniera continuativa oltre 100 famiglie, avremmo voluto contribuire al pagamento delle bollette alle famiglie più bisognose, ma non ne abbiamo la possibilità. In merito all’emergenza migranti/rifugiati, alla luce degli ultimi avvenimenti con

tanti nostri comuni che si oppongono all’arrivo di altri disperati, come si pone la sua collettività parrocchiana? Su questa materia sono specialista, sono stato 25 anni missionario fra gli emigrati italiani negli Stati Uniti ed ho lavorato 5 anni in Vaticano su problematiche relative ai migranti e sono incaricato dal vescovo di Potenza per seguire le questioni dei migranti. Il Papa non dice che si devono far arrivare in Italia tutti coloro che lasciano le terre di origine per i problemi di cui tutti siamo a conoscenza, il Santo Padre ci dice di assistere caritativamente tutte le persone che arrivano in Italia, ogni cristiano o persona intelligente e dotata di buon senso capisce che il Papa non ha detto nulla di trascendentale. Sfortunatamente non siamo in grado di ospitare nel nostro Convento nessuno dei migranti presenti in città però diamo aiuto a qualcuno di loro e ce ne sono alcuni che frequentano regolarmente la nostra comunità parrocchiale. Nella sua parrocchia esiste un “tariffario” (matrimoni, battesimi, funerali) applicato per sopperire alle esigenze della parrocchia? Non esiste nessun tariffario a tutti coloro che si rivolgono alla nostra chiesa per un battesimo, un matrimonio, un funerale non chiediamo nulla, sta al loro buon cuore fare una offerta libera, è capitato anche che persone benestanti non hanno fatto alcuna offerta per la celebrazione del matrimonio.

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ontrosenso

MONITOR

Basilicata

L’ISTANTANEA DI KING BUFFINO Acquedotto Lucano: dissequestrati i depuratori

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l tribunale del riesame di Potenza ha annullato il provvedimento di sequestro dei 49 depuratori gestiti daAcquedotto Lucano (altri tre non sono gestiti dalla società), accogliendo così il ricorso contro il decreto di sequestro preventivo emesso dal giudice delle indagini preliminari il 18 gennaio scorso. I giudici del Riesame, infatti, - spiega Acquedotto Lucano in una nota hanno motivato la decisione di annullamento del decreto spiegando che il fatto contestato “non integra il reato di cui all’articolo 137, comma quinto, del decreto legislativo n. 152 del 2006, ma un mero illecito amministrativo”. In sostanza, non vi è, a parere del collegio del tribunale distrettuale di Potenza, nessun reato di natura ambientale(era stata contestata la sola l’omissione di atti d’ufficio). Del resto, era stata la stessa Procura della Repubblica a ritenere che non vi erano problemi per la salute pubblica. Acquedotto Lucano, da subito, ha ritenuto di agire nella massima trasparenza, spiegandoleragioniperlequalinonerastatopossibileconseguirel’autorizzazione unica ambientale (A.U.A) per tutti gli impianti. Infatti, la titolarità a richiedere detta Autorizzazione è in capo ad Acquedotto Lucano soltanto dallo scorso mese di ottobre. La competenza a richiedere le autorizzazioni allo scarico –continua la nota- è stata disciplinata dalla Regione Basilicata il 22 giugno scorso, con l’emanazione della Delibera di Giunta Regionale n. 689 (“Linee guida regionali in materia di autorizzazione unica ambientale e adozione del modello semplificato ed unificato per la richiesta di autorizzazione unica ambientale”). Delibera che dispone che “relativamente ai procedimenti autorizzativi degli impianti di depurazione di competenza del servizio idrico integrato l’Egrib emana opportuno provvedimento in nome e per conto dei Comuni, al fine di delegare il gestore (Acquedotto Lucano SpA) a richiedere l’autorizzazione allo scarico degli impianti di depurazione di competenza”. La delega ad Acquedotto Lucano, continua la nota, è giunta lo scorso mese di ottobre, a seguito della delibera n. 37 dell’Egrib. Da quel momento, la società ha agito tempestivamente, richiedendo l’Autorizzazione Unica Ambientale per 23 impianti di depurazione con potenzialità superiore a 10 mila abitanti equivalenti (terminologia che si riferisce alla capacità depurativa dell’impianto, prescindendo dall’effettivo numero di abitanti che lo adoperano), mentre per i restanti depuratori, i procedimenti di richiesta risultavano già in corso alla data del provvedimento di sequestro. Dallo scorso 18 gennaio, Acquedotto Lucano ha agito con la massima celerità per completare tutti gli iter autorizzativi e, al contempo, mettere in campo ogni azione utile ad un complessivo sistema di depurazione efficiente e razionale. A tal proposito, d’intesa con la Regione Basilicata, è stato predisposto un piano di ristrutturazione e adeguamento supportato da importanti investimenti attraverso fondi del Programma Operativo Fesr 2014-2020 e di quelli compresi del Patto per la Basilicata e Piano Sud”.

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IL PROVERBIO DELLA SETTIMANA

«Megl ricc d'sang, ca ricc d'sold»

Direttore Responsabile Walter De Stradis Registrazione Tribunale di Potenza n. 778/09 Stampa: Se.Sa. Srl Via delle Magnolie, 70026 Modugno - Bari


ontrosenso Basilicata

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Parcheggi notturni gratis al San Carlo: il Difensore Civico non si ferma qui L’avv. Fiordelisi: «Dopo la prima intesa raggiunta, costituire un tavolo tecnico per un accordo sui parcheggi all’interno delle colonnine con le sbarre» di Antonella Sabia

È

di due settimane fa la comunicazione dell’eliminazione del pagamento delle tariffe notturne di parcheggio presso l’ospedale San Carlo di Potenza. Nella fascia oraria tra le 21.00 e le ore 07.00, infatti, i parcheggi sono divenuti gratuiti, grazie all’intervento del Difensore Civico Regionale, l’avv. Antonia Fiordelisi (nel riquadro). L’Azienda Ospedaliera diretta dal dg Maglietta (nel riquadro), in seguito alla richiesta dell’avv. Fiordelisi, ha posto un collaborativo confronto con il Concessionario, a dimostrazione dell’ampia volontà di ascoltare le rimostranze della cittadinanza, in merito ad un argomento che è da tempo al centro di numerose polemiche. Nonostante sia stato dimostrato che i prezzi dei parcheggi siano rimasti totalmente invariati da più di 10 anni, oltre ad essere più bassi rispetto alle medie nazionali, il pagamento delle tariffe pesa incidentalmente sulle tasche di chi è costretto a recarsi per diversi giorni all’ospedale cittadino.

In merito alla tempistica, sono stati circa 10 i mesi necessari per concretizzare l’intervento. Nello specifico, l’istanza da parte del cittadino all’Ufficio del Difensore Civico è pervenuta il 21 Marzo 2016; dopo dieci giorni è stata girata la richiesta all’amministrazione del San Carlo, che un mese dopo ha aperto un confronto con il concessionario del Servizio. È stato poi in data 24 gennaio 2017, che è giunta la risposta con esito positivo presso l'’Ufficio di Difesa Civica. “Sono passate solamente due settimane, siamo agli inizi del riscontro. Siamo riusciti a concretizzare questo risultato del parcheggio gratuito nelle ore notturne lungo il plesso dell’ospedale, ma bisognerà costituire ancora un tavolo tecnico per cercare di raggiungere un’intesa per quanto riguarda i parcheggi che sono all’interno delle colonnine con le sbarre”, ha spiegato il difensore Civico Fiordelisi. Contestualmente all’eliminazione delle tariffe notturne di pagamento, con l’ausilio di alcuni cittadini, è stata effettuata una sorta di ‘ispezione’,

o per meglio dire una verifica, dell’avv. Fiordelisi, lungo il plesso ospedaliero: “Ci siamo resi conto che i posti nelle ore notturne sono occupati da poche macchine ed in teoria potrebbero già essere sufficienti. Chiaramente c’è poca

gente di notte, ma credo che sia intenzione del Concessionario, concedere la gratuità anche per gli altri stalli”, ha continuato. Per quanto riguarda invece la percentuale dei posti contornati dalle strisce bianche, cioè quelli gratuiti

anche nelle ore diurne, il Difensore Civico ha spiegato che sarà necessario insistere maggiormente, in quanto quelli disponibili attualmente sono 70 lungo il perimetro di proprietà dell’azienda ospedaliera e 270 nell’area pubblica tra

l’ospedale e l’Università. È intenzione del Difensore Civico Fiordelisi, dunque, discutere con il Concessionario al fine di incrementarne il numero.


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18 Febbraio 2017

L’ultima frontiera del degrado cittadino Sono i raccoglitori dell’olio esausto: i contenitori pubblici non vengono svuotati quasi mai. Il liquame sversato per strada diventa un pericolo di Giovanni Martemucci

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l degrado stilistico di Matera capitale europea della Cultura è davvero senza pari. Sono in tanti a segnalare situazione di “ordinario” degrado urbano che offuscano pesantemente l’immagine della città. Il problema del decoro urbano è ormai endemico ed è strettamente legato alla raccolta dei rifiuti che continua a mostrare tutti i suoi limiti. Tante sono le segnalazioni che giungono in redazione sulla situazione di sporcizia generalizzata che interessa soprattutto la periferia. Oltre ai cassonetti che traboccano di rifiuti, “l’ultima frontiera” dei disservizi comunali che gettano una immagine “sinistra” sulla città, sono i raccoglitori dell’olio esausto. Con l’intento di incrementare la raccolta differenziata e aiutare i cittadini nella raccolta, il Comune di Matera ha deciso di collocare alcuni contenitori sul territorio comunale, dove poter conferire l’olio alimentare esausto. Si trat-

ta di una tipologia di rifiuti speciali non pericolosi che, se dispersi nell’ambiente, possono diventare un grave inquinante per l’ambiente. Per questi motivi, l’olio alimentare esausto deve essere recuperato tramite la raccolta differenziata e conferito ad aziende raccoglitrici autorizzate ed iscritte al C.O.N.O.E. (Consorzio Obbligatorio Nazionale di raccolta e trattamento di Oli vegetali e grassi animali Esausti). Il problema è che questi contenitori pubblici non vengono svuotati quasi mai e la gente, che pure si impegna a differenziare la spazzatura, è costretta ad abbandonare le bottiglie piene di olio alimentare esausto di fianco al contenitore strapieno. Con tutte le conseguenza che ne derivano perché le bottiglie si rompono o diventano preda dei vandali e l’olio finisce per essere sversato su strade e marciapiedi. Il che costituisce un pericolo di caduta per i pedoni oltre a costruire un rischio per la circolazione stradale in particolare per

i motociclisti ed i ciclisti che facilmente sull’olio possono slittare. Inoltre se l’olio raggiunge il sottosuolo, deposita un film sottilissimo attorno alle particelle di terra, formando così uno strato di sbarramento tra le particelle stesse, l’acqua e le radici capillari delle piante, impedendo la corretta assunzione delle sostanze nutritive. Inoltre se l’olio raggiunge la rete fognaria, pregiudica il corretto funzionamento dei depuratori, influenzandone negativamente i trattamenti biologici. A niente valgono le segnalazioni che i cittadini riferiscono di aver fatto al Comune e all'azienda che si occupa della raccolta dei rifiuti. La situazione di degrado perdura da settimane e compromette seriamente l’immagine, il decoro e la pulizia della città. E per una città Capitale europea della Cultura non si può non tenere in considerazione il decoro estetico, perché, per dirla con Aristotele. “La bellezza è la miglior lettera di raccomandazione”.


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L AV O R O , d o p o L i g o r i o i n t e r v i e n e a n c h e To d i s c o A Melfi si è discusso delle problematiche scolastiche, giovanili, del lavoro e della famiglia

Un momento dell’incontro. Intervento del Vescovo (Foto Luisa Larotonda) di Pino Di Lucchio

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a diversi anni da quando, in occasione della solennità di Sant’Alessandro, patrono della nostra diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa, il Vescovo incontra tutti coloro che svolgono un ruolo di responsabilità nell’ambito amministrativo, sociale e religioso, giornalisti, dirigenti scolastici, operatori sociali e hanno a cuore il bene comune. Nel dialogo con lo Stato e con la società, Papa Francesco ci ricorda, nella

Evangelii Gaudium:“La Chiesa non dispone di soluzioni per tutte le questioni particolari. Tuttavia, insieme con le diverse forze sociali, accompagna le proposte che meglio possono rispondere alla dignità della persona umana e al bene comune”. Il vescovo Mons. Gianfranco Todisco (sulla stessa lunghezza d’onda di Monsignor Ligorio, vescovo di Potenza, del cui intervento la stampa ha dato grande eco), vuole avviare un dialogo con tutti i partecipanti all’incontro per dare risposte concrete alle

problematiche che stanno a cuore di tutti: il futuro dei nostri giovani, il sostegno alle famiglie con scarso o senza reddito, a quanti hanno un lavoro precario o sono senza lavoro. Si e discusso di: “Giovani e scuola”; “Giovani e Lavoro”, “Giovani e Famiglia”. Oltre al Vescovo sono intervenuti: Liberato Canadà (che ha coordinato anche l’incontro), Vincenzo Giammarino, Angelo Casorelli, i coniugi Raffaele Tummolo e Matilde Calandrelli. Il Vescovo ha così introdotto il convegno: La ri-

Intervento del sindaco di Melfi, Livio Valvano (Foto Luisa Larotonda) flessione che desideriamo fare oggi con tutti voi non è in termini rivendicativi ma propositivi, senza alcuna polemica verso istituzioni e la politica. Col vostro apporto, desideriamo esplorare nuove strade, metterci in gioco, elaborare un progetto comune che coinvolga innanzitutto i giovani e le diverse forze sociali come le famiglie, le scuole, le amministrazioni locali, il mondo del lavoro, con un unico obiettivo: andare alla ricerca di proposte che possano rispondere alla dignità del-

la persona e al bene comune, e mettere in grado, soprattutto i giovani, a guardare con speranza al loro futuro e a quello della nostra regione, composta prevalentemente di piccole città, di paesi, di borghi. Sono seguiti gli interventi di Vincenzo Giammarino su “Giovani e Scuola”(Il 15% dei giovani non hanno un titolo di studio adeguato, Angelo Casorelli “Giovani e lavoro” (In Italia lo Stato ha attivato i progetti: garanzia-Giovani ed il Jobs-act, che sono risultati un fallimento), Raffaele Tummolo

e Matilde Calandrelli: “Giovani e Famiglie”(In Italia l’età media dei giovani che creano una loro famiglia si attesta sui 30 anni), Liberato Canada (Ci si sposa in età avanzata per mancanza di un lavoro stabile). Sono intervenuti a fine dibattito i Dirigenti Scolastici:prof. Michele Masciale, prof. Michele Corbo, dott.ssa Maria Filomena Guidi, la presidente del Consiglio comunale di Rionero in Vulture Rossella Brenna e il Sindaco di Melfi, Livio Valvano.

S. CARLO NEWSLETTER, N. 4, ANNO III, 15 FEBBRAIO 2016 ATTIVITA’ CLINICHE Un padre scrive: “Così il S. Carlo ha salvato mio figlio” Arrivò al S. Carlo in condizioni disperate, oggi è a Lecco per la riabilitazione. La storia di un bambino di 9 anni raccontata dal padre. E’ un caso di ottima sanità quello che racconta Giuliano Paolucci, l’uomo che perse la moglie in un incidente stradale lo scorso 15 ottobre tra oppido e Irsina e vide il figlio ferito gravemente in fin di vita. Massimo Brancati sulla Gazzetta del Mezzogiorno di oggi, 28 gennaio 2017, ricostruisce la storia del bambino, 9 anni, i numerosi interventi ricevuti, dalle equipe di Chirurgia d’Urgenza (Pio Rocco Tramutoli e Giovanni Del Vecchio), di Traumatologia (Adolfo Cuomo), di Chirurgia maxillo-facciale (Giuseppe Michele Mangone), le cure amorevoli ricevute in rianimazione dal primario Giuseppe Pittella e dal responsabile Felice Severino. “Quando si parla di malasanità - commenta Giuseppe Paolucci - i medici finiscono sulle prime pagine dei giornali. Sarebbe giusto anche dare loro visibilità quando, e credo sia la maggioranza delle volte, salvano la vita di qualcuno e ci mettono il cuore in quello che fanno”. ORGANIZZAZIONE AZIENDALE Il Pao 2017 segna la rotta del San Carlo: intensità di

cure e ospedali in rete La DDG 88 del 13 febbraio 2017 adotta il Piano Attuativo Ospedaliero. Il documento del PAO, approvato e pubblicato in albo pretorio, è previsto dalla LR 39/2001 come strumento fondamentale della pianificazione aziendale. La necessità di aggiornare il piano triennale 2016-2018 si è intrecciata con l’adozione della LR 2/2017 di Riordino del Servizio sanitario regionale. Per questo motivo, nell’adottare l’aggiornamento, è già stato previsto un ulteriore upgrade infraannuale, al termine del percorso di trasferimento dei tre poli ospedalieri dell’Asp e alla luce di ulteriori obiettivi di salute introdotti dalla programmazione regionale nelle more del percorso. In questo contesto si rafforza l’esigenza di nuovi modelli organizzativi la cui validità è già stata dimostrata in altre realtà regionali quali l’Ospedale per intensità di cure e l’Ospedale in rete in cui l’integrazione avviene sia in senso verticale (progressività delle cure) che in senso orizzontale (i diversi presidi fra di loro) evitando inutili duplicazioni e frammentazioni soprattutto in una regione, come la nostra, in progressivo spopolamento e con bassi volumi di prestazione per i piccoli presidi. Occorre pertanto favorire una differenziazione delle compe-

tenze prevalenti o esclusive che caratterizzino le diverse strutture della rete per elevarne gli standard qualitativi sia in termini di esiti sia di volumi prodotti per le prestazioni in cui è forte il rapporto numero/ risultato atteso. La roadmap per il trasferimento dei tre ospedali Con l’incontro delle Direzioni strategiche dell’Asp e del San Carlo, svolto l’8 febbraio scorso, proseguono i lavori per il trasferimento degli ospedali di Lagonegro, Melfi e Villa D’Agri all’AOR. La riunione delle due direzioni strategiche, tenuta l’8 febbraio 2017 all’Asp, ha definito i tempi per il trasferimento di personali, beni mobili, attrezzature, contratti di fornitura e di servizio in essere dei tre ospedali la cui titolarità è stata assegnata all’AOR dalla legge regionale 2/2017 di Riordino del sistema sanitario. PERSONALE: Tutto il personale sarà attestato al San Carlo dal prossimo 1° maggio. L’ASP revoca i bandi per la direzione di strutture complesse nei tre presidi e cede all’AOR le graduatorie per dirigenti medici di: 1) anestesia e rianimazione; 2) medicina d’urgenza e pronto soccorso; 3) chirurgia. La SIC di Endoscopia digestiva diventerà una UOC dell’AOR essendo tutte le attività attestate nei presidi ospedalieri. BENI MOBILI ED ELETTROMEDICALI: l’Asp trasmetterà

entro il 28 febbraio l’elenco dei beni inventariati al 1° gennaio 2017. I beni saranno accettati dal San Carlo sulla base del criterio della prevalenza economica e coperti per circa il 90% per il valore residuo netto contabile. I costi anticipati dall’Asp nella fase di transizione saranno compensati. L’ASP può rinnovare i contratti di manutenzione in scadenza fino al 30 giugno 2017 per garantire la continuità del servizio con la clausola del subentro dell’Aor qualora fosse interessata. SERVIZI: L’Aor subentra nei contratti per le utenze. Per le aree condivise i costi saranno ripartiti in proporzione alle superfici utilizzate. I contratti di servizio e di manutenzione delle attrezzature elettromedicali che hanno come unica sede i tre presidi saranno trasferiti entro il 1° maggio all’ Aor, che provvederà a compensare i costi del periodo di transizione. L’Asp completerà le procedure di appalto in fase di espletamento avanzato fino alla stipula dei contratti che saranno trasferiti all’Aor. LAVORI PUBBLICI: L’Asp completerà le procedure di appalto per le seguenti opere: 1) lavori al P.O. di Lagonegro per 700mila euro, 2) lavori di adeguamento per riallocare i reparti di Lagonegro, per 1,505mila euro, 3) Sistemazione del Pronto soccorso di

Melfi per 18.750 euro. Sarà presentata una richiesta di rimodulazione per le seguenti opere: 1) adeguamento PSA Melfi per 2 milioni di euro è rimodulato così: 1 milione per il Psa, 1 milione per il Distretto di Melfi 2) lavori adeguamento Villa d’Agri per 4 milioni trasferiti dall’Asp all’Aor 3) adeguamento PSA Lagonegro per 1,5 milioni di euro rimodulato in interventi sul territorio per l’Asp. S.CARLO SOCIAL La pagina facebook della Sic di Oculistica La Struttura interaziendale Complessa di Oculistica AspSan Carlo, diretta da Domenico Lacerenza è la prima a munirsi di una propria presenza social. È nata infatti, grazie anche all›impegno profuso da uno degli ortottisti della SIC, Antonio Potenza, la pagina Facebook della Sic, che conterrà tutte le informazioni utili sui servizi e l›offerta di prestazioni della struttura che si colloca all›avanguardia per le professionalità impegnate, le metodiche adottate, le tecnologie disponibili. San Valentino con gli Amici dell’Hospice: una tradizione che si rinnova La sera del 14 Febbraio, presso l’Hospice del San Carlo, gli Amici dell’Hospice San Carlo Onlus si è rinnovato l’annuale appuntamento con la cena di San Valentino. In occasione della festa degli innamorati,

i volontari dell’associazione, presieduta dal dott. Marcello Ricciuti, con il pieno coinvolgimento dei pazienti, la collaborazione dei familiari e di tutto il personale dell’Hospice, trasformano il reparto in un cielo di cuori, attraverso i quotidiani laboratori occupazionali. È forse proprio nei momenti difficili della vita che i sentimenti più nobili e puri si amplificano. Ed è proprio grazie alla reciprocità che si restituisce al paziente il senso vero della sua utilità. FORMAZIONE Si conclude il terzo forum sui contratti pubblici Si è concluso giovedì 16 febbraio 2017, all›Auditorium del San Carlo, il terzo forum dei contratti pubblici, organizzato dal San Carlo e dall›Ordine degli ingegneri di Potenza, che ha visto impegnati trecento tra dipendenti della P.A. e professionisti interessanti al complesso tema degli appalti di lavori, servizi e forniture, una realtà in continua evoluzione. L›ultima giornata è stata dedicata ai Servizi di Ingegneria. Moderatori Egidio Comodo, Giuseppe Spera, Nicola Di Chiara. Relatori Arturo Cancrini (Docente di Legislazione delle Opere Pubbliche), Armando Zambrano (Presidente del Consiglio Nazionale Ingegneri) Michele Lapenna (Referente servizi ingegneria CNI)


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R I O N E R O , PA R L A I L C O M A N D A N T E

«Polizia Locale molto attiva, ma un po’ in affanno» Abbiamo incontrato il Magg. Mauro Di Lonardo: « Vo r r e i p i ù c o l l a b o r a z i o n e d a p a r t e d e i n o s t r i c o n c i t t a d i n i »

di Andrea Gerardi

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ome tutte le attività che si rispettino alla fine dell’anno s’impone un bilancio dei risultati ottenuti. Lo stesso si fa in seno al Corpo della Polizia Locale di Rionero con un resoconto a trenta giorni dalla chiusura dell’anno solare. Abbiamo incontrato il Comandante, Magg. Mauro Di Lonardo, a termine del primo lustro al Comando della Polizia Locale di Rionero, che, grazie all’operato del suo corpo di Polizia, ci aiuta a fotografare la situazione della vivibilità della città fortunatiana. Innanzitutto, Comandante, partiamo dai dati numerici. Per quanto riguarda le attività di Polizia Stradale, - afferma Di Lonardo - 1609 sono stati i verbali di accertamento e contestazione elevati per accertate violazioni del Codice della Strada, per un importo complessivo di sanzioni pecuniarie comminate di poco superiore ai 100mila euro. Un dato superiore di circa il 15% rispetto all’anno precedente poiché negli obiettivi che ci siamo prefissi ad inizio anno, la prevenzione e la repressione delle violazioni del Codice della Strada erano tra le nostre priorità. Le violazioni sono sempre le stesse: sosta sui marciapiedi, agli incroci, sulle strisce pedonali e sugli stalli per disabili per i quali effettuiamo anche controlli mirati. Quali le infrazioni più ricorrenti? Tra le più ricorrenti le i più pericolosi c’è la circolazione contromano in particolare su Rampa Umberto I in prossimità dell’Ufficio Postale. Sul tema mi

preme dare un chiarimento ai cittadini che si lamentano: in mancanza del trasgressore o del responsabile solidale per la contestazione immediata, il rilascio del preavviso d’infrazione è un atto di cortesia e non un obbligo per gli operatori. Ma proseguiamo: 21 sono stati gli incidenti rilevati di cui 6 con feriti e per fortuna nessuno con esito mortale. Abbiamo anche proceduto al recupero forzato delle somme derivanti dalle sanzioni pecuniarie elevate nell’anno 2014 e per le quali non è stato effettuato il pagamento nei termini di legge, per un importo pari a circa 33mila euro. Facendo un rapido calcolo, una multa su tre comminata dalla Polizia Locale non viene pagata con il rischio di vedersi recapitata una cartella esattoriale contenente una sanzione anche triplicata. Nell’ambito delle attività di Polizia Commerciale, 55 sono stati i verbali di accertamento e contestazione elevati per violazioni della normativa sul commercio su aree pubbliche, per un importo complessivo di sanzioni pecuniarie comminate di poco inferiore agli 80mila euro e 17 verbali di accertamento e contestazione elevati per occupazione abusiva di suolo comunale, per un importo complessivo di sanzioni pecuniarie comminate che sfiora i 3mila. Come al solito, le infrazioni più ricorrenti sono state: sosta oltre l’ora nello stesso luogo, banco a terra o vendita in luoghi non consentiti e mancata esposizione dei prezzi. Come giudica il comportamento dei cittadini. Negli ultimi tempi le infrazioni sono aumentate o diminuite? Rispetto allo scorso anno sono diminu-

ite le infrazioni, ma ciò non rallenterà la nostra attività di prevenzione e repressione che stiamo portando avanti sul commercio itinerante abusivo. Interessanti anche i dati sulle attività di Polizia Giudiziaria e, volendo citarne alcuni, 49 sono state le informative\comunicazioni di notizie di reato redatte e trasmesse alla competente Procura della Repubblica presso il Tribunale di Potenza, 98 le persone denunciate in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria e 103 le attività esecutive di deleghe/provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria procedente. Tra questi dati sono comprese le esecuzioni di sequestri preventivi e dissequestri e altri adempimenti di Polizia Giudiziaria e le persone denunciate per oltraggio e minacce o per diffamazione aggravata sui social network. Corposi i risultati conseguiti nell’ambito di attività di Polizia Amministrativa: 11 i Trattamenti Sanitari Obbligatori eseguiti sul territorio comunale, 78 gli accertamenti per richieste di occupazione di suolo pubblico e/o di passi carrabili mentre 117 sono stati gli accertamenti in materia di commercio su sede fissa, esercizi pubblici e attività produttive. A questi vanno ad aggiungersi 310 accertamenti anagrafici riferiti a variazioni di domicilio e a nuove iscrizioni anagrafiche, 31 accertamenti espletati in materia di polizia veterinaria ad iniziativa e/o a seguito di esposti/reclami e/o in supporto Servizio VeterinarioA.S.P., 93 sopralluoghi effettuati a seguito di segnalazioni/reclami/esposti vari da parte di privati e tanti altri interventi. E’ stato un anno faticoso dove ho chiesto ai miei collaboratori di dare il massimo però tocca fare i conti con la realtà: delle 18 unità previste ne ho a disposizione soltanto 11, compreso me stesso. Tra 5 anni almeno il 50% dei lavoratori andrà in pensione quindi bisognerebbe prendere seriamente in considerazione l’opportunità di assumere almeno altre 3 nuove unità. Sono conscio che il Comune non ha capacità assunzionali però spero che, appena si sbloccherà la situazione, l’Amministrazione dia priorità alla Polizia Locale. Per fortuna da quando mi sono insediato, sono riuscito a rinnovare il parco auto, a dotare il nostro comando di nuovi strumenti tecnologici e di nuovo vestiario come le tute che ci consentono di espletare attività più operative come ambiente ed edilizia. Cosa si augura per questo 2017? Innanzitutto più collaborazione da parte dei nostri concittadini. Se si evitassero le piccole violazioni, renderemmo più vivibile questa città invece, in più di qualche occasione, qualche utente anziché assumersi le proprie responsabilità per l’infrazione commessa, si reca nel nostro comando per sbraitare contro gli uomini della Polizia Locale. Alcuni sono entrati con un illecito amministrativo per poi uscire con uno penale per aver utilizzato atteggiamenti o termini poco consoni. Il nostro ufficio – conclude Di Lonardo -ha le porte spalancate per tutti coloro che necessitano di spiegazioni; per tutti gli altri che ritengono di aver ragione c’è l’opportunità di fare ricorso alle autorità competenti: entro 30 gg presso il Giudice di Pace o entro 60 gg presso il Prefetto di Potenza.

Vitalizi ex consiglieri: prima Commissione approva pdl

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a prima Commissione permanente (Affari istituzionali) presieduta da Vito Santarsiero (Pd) ha espresso mercoledì sera parere favorevole all’unanimità sulla proposta di legge che prevede l’abrogazione dell’articolo 18, comma tre, della legge regionale n. 38/2002 avente sul “Testo unico in materia di indennità di carica, di funzione, di rimborso spese, di missione, di fine mandato e di assegno vitalizio spettanti ai consiglieri regionali della Regione Basilicata”, di iniziativa dei componenti dell’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea (Mollica, Galante, Castelluccio, Spada e Rosa). E’ stato lo stesso presidente del Consiglio regionale, Francesco Mollica, ad illustrare la proposta ricordando che “a seguito dell’approvazione di una legge regionale del 2011 è stato soppresso l’assegno vitalizio a favore dei consiglieri regionali eletti a partire dalla decima legislatura, cioè a quelli attualmente in carica. In altre parole la legge regionale ha cancellato l’istituto dell’assegno vitalizio per i consiglieri regionali della Basilicata”. Tuttavia l’articolo 18 al comma tre della legge n.30 del 2002, si legge nel dispositivo, “prevede che i consiglieri che hanno titolo al vitalizio e che hanno esercitato la facoltà di rinuncia all’assegno con contestuale richiesta di restituzione dei contributi versati, possono successivamente restituire quanto percepito a titolo di rinuncia all’assegno vitalizio, integrato degli interessi legali maturati nel periodo intercorrente tra la percezione della somma e la sua restituzione, e ricostruire la posizione pregressa. Ulteriore agevolazione è la possibilità di fare il versamento anche in forma rateale senza interessi, entro un periodo massimo di trenta mesi dall’accoglimento della domanda da parte dell’ufficio di presidenza”. “Tale disposizione, oltre ad apparire incongrua rispetto alla recente abolizione dell’istituto dell’assegno vitalizio – ha spiegato Mollica - rischia di essere percepita come un anacronistico privilegio riservato ai consiglieri regionali cessati nelle precedenti legislature”. Da qui la proposta di legge che prevede l’abolizione di tale norma “in palese contrasto con lo spirito e la lettera della legge regionale che ha soppresso l’assegno vitalizio”. Approvata sempre all’unanimità anche la proposta di legge presentata dai com-

ponenti del precedente Ufficio di Presidenza dell’Assemblea (Lacorazza, Mollica, Galante, Castelluccio e Polese) che prevede “I integrazioni e modifiche alle legge regionale 29 ottobre 2002 n. 38”. Tale proposta di legge contiene norme di attuazione delle linee guida sull’istituto dell’assegno vitalizio, approvate con un ordine del giorno dalla Conferenza delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province Autonome il 10 ottobre 2014 e tese a stabile parametri minimi e comuni a tutte le Regioni, al fine di delineare un quadro interregionale il più possibile omogeneo. Anche in tal caso il presidente Mollica ha voluto premettere che “la Regione Basilicata è già intervenuta applicando una riduzione del 10 per cento dell’indennità volontariamente oltre al 10 per cento proposto da norme nazionali determinando conseguentemente una riduzione dei vitalizi correlati percentualmente alle indennità”. Con il dettato normativo approvato si prevede che per il periodo che va dal primo giorno del mese successivo alla entrata in vigore della legge e fino al 29 febbraio 2020 l’assegno vitalizio viene decurtato, in qualità di contributo di solidarietà alla riduzione delle spese, per la quota eccedente 1.500,00 euro: del 7 per cento oltre euro 1.500,00 fino ad euro 3.500,00, del 12 per cento per l’importo eccedente euro 3.500,00 fino ad euro 6.000,00, del 16 per cento per l’importo eccedente i 6.000,00 euro. Si è stabilito, inoltre, che tali aliquote sono maggiorate del 40 per cento qualora il beneficiario del vitalizio goda di altro vitalizio per aver ricoperto la carica di parlamentare nazionale o europeo. Con la proposta di legge approvata viene inoltre eliminata la possibilità di anticipare il vitalizio rispetto alla data di percezione. Nella discussione sono intervenuti il presidente Santarsiero e i consiglieri Romaniello e Napoli. La Commissione ha rinviato alla prossima seduta la discussione delle due proposte di legge presentate rispettivamente da Perrino (M5s) e Romaniello (Gm) sulle indennità di carica. Ai lavori, oltre al presidente Vito Santarsiero (Pd), hanno partecipato i consiglieri Perrino (M5s), Robortella (Pd), Pace e Romaniello (Gruppo misto), Rosa (Lb-Fdi) e Napoli (Pdl-Fi).


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Le semicronache d e l Te a t r o L i t t o r i o Benito Mussolini è cittadino onorario

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costante, quasi tempestivo, il modo di adeguarsi di certa burocrazia alle vicende del potere. Una sorta di complesso di colpa per gli indugi sofferti e per le perplessità cagionate dagli scontri locali rispetto alla avvenuta eresione del Fascismo a regime. La dirigenza della città intende porvi immediato riparo, ma l’assassinio del deputato Matteotti darà brividi di sgomento agli estensori del deliberato che verrà riposto in archivio in attesa di giorni migliori. Si deve al Commissario prefettizio del comune di Potenza, Cav. Dott. Antonio Antonucci se si conferì a Benito Mussolini la cittadinanza onoraria. Il 9 maggio 1924 assistito dal Segretario Capo del Municipio, con deliberato n. 262 (protocollo di partenza 3308, protocollo di arrivo 3413), con oggetto “cittadinanza onoraria a Sua Eccellenza Benito Mussolini”, si redice la conseguente delibera: “Considerato che i plebiscitari risultati delle elezioni del 6 aprile in questo capoluogo rilevarono, nella imponente affluenza alle urne giammai verificatasi nei precedenti comizi, la generalità e la profondità del consenso cittadino al governo Nazionale: considerato che questi sentimenti di illimitata fiducia nel governo di S.E. Benito Mussolini sono oggi radicati indistruttibilmente nell’animo di ciascun potentino, dopo che sono stati assicurati al capoluogo della Provincia i maggiori vantaggi, quali le case popolari, il Palazzo di Giustizia, il completamento della fognatura e dell’acquedotto, la costruzione della R. Scuola Industriale ecc. Ritenuto che la premurosa opera di S.E. Benito Mussolini non può restare inobliata e che a perenne tributo di riconoscenza è necessario esprimere al capo del Governo il sentimento generale di tutti i cittadini, qual è quello di poter numerare tra loro il cittadino di tutte le città d’Italia, di colui che ha voluto e saputo considerarle con lo stesso amore e con la stessa sollecitudine che nutre per la sua città nativa. Conscio di interpretare sicuramente lo spirito della generalità, consacrato dai recenti comizi, malgrado la mancanza della normale rappresentativa; udita la Commissione consultiva, che aderisce entusiasticamente. Ritenuto urgente ed indispensabile di provvedere, perché pronta ed immediata giunga l’espressione

il comandante della GiL, Dibello - Potenza - Anni 40 della riconoscenza e della devozione, così come pronta e rapida fu l’azione meritoria del Capo del Governo a vantaggio di Potenza. Con i poteri del Consiglio Delibera Nominare Cittadino onorario di Potenza Capoluogo di Regione S.E. Benito Mussolini, Presidente del Consiglio dei Ministri e Duce del Fascismo. Del che è redatto il presente verbale che previa lettura e conferma si sottoscrive: Il Commissario Prefettizio Antonucci Il Segretario Generale Simeon Il Deliberato – sostiene Mario Restaino “fu affisso all’albo pretorio del Municipio e non provocò alcuna opposizione. La omologazione tra città e potere è una componente tradizionale e storica della città, il cui carattere di sudditanza è caratteristica fondamentale dei

suoi abitanti che non hanno mai organizzato la protesta se non come possibile passaggio del potere da un notabile all’altro di una medesima classe dirigente o di un medesimo partito. E quindi naturale che tale città al fine di segnare una sua preadesione non avesse altro tributo da pagare al Duce se non quello di sancire, in uno dei suoi più importanti atti amministrativi, la assegnazione della “cittadinanza onoraria”. Fu proprio la città a filtrare immediatamente il fenomeno con periodici come “Mo vengo” che sarcasticamente aggredisce la viltà e la apatia di una cittadina che ha come diversivo qualche cinema come la Sala Roma, qualche albergo, le poche stagioni liriche al Teatro Stabile e una piccola, piccolissima borghesia che ha bisogno di protezione. Mo vengo, un periodico tragico purgativo, (Po-

tenza, numero del 21/1/1923) esce quando gli pare e contiene spirito in quantità superiore al 60% del volume. La sua pubblicità non può esimersi dal coinvolgere fascisti e socialisti: “Mentre sono in completo disaccordo, sono però assieme nel dichiarare che Oronzio Ignomirelli è l’unico che venda biancheria da uomo della massima eleganza, telerie, stoffe inglesi, tutto al massimo buon mercato. Questo accordo fu stipulato al Modern Hotel Ferrara dove è risaputo che si trova il servizio più inappuntabile e dove si è sicuri di poter trovare ogni confort moderno, riscaldamento a termosifone, luce elettrica, sale da bagno, saloni da ricevimento, da esposizione, da soirèe ecc … Nell’istesso locale furono servite paste e liquori della ditta Viggiani che è l’unica e la migliore del genere.” Alla Sala Roma si

proiettano Passione slava della Mondial Film e L’Onore, capolavoro interpretato dalla valente artista Mia May che interpretò La signora del mondo. Un coinvolgimento generale della città al Fascismo si chiede con un manifesto pubblicato dal direttorio fascista della sezione di Potenza nel Giugno del 1923. “Cittadini: Ricostituitasi la sezione, il primo saluto è per voi, e da voi ci aspettiamo cooperazione, consenso, incoraggiamento. Il Governo di Mussolini, tra difficoltà di ogni genere, continua arditamente nella sua opera ricostruttiva, affrontando i più formidabili problemi e pur tra lotte palesi ed occulte, procede nella sua azione di chiarificazione ed unificazione dei partiti nazionali, divisi e suddivisi, in frazioni e gruppi equivoci insinceri. Il Fascismo, ha ora più che mai bisogno di sentirsi sorretto dalle popolazioni nella dura, aspra, rudefatica. Un saluto particolare vada tra voi ai mutilati e agli invalidi della guerra, che tutti offrirono e soffrirono per l’Italia e solo il Fascismo volle e seppe ridonare al rispetto e alla gloria della Patria. Noi vogliamo che essi costituiscano l’orgoglio della nostra Sezione e li vorremmo a titolo d’onore tutti con noi, perché siano esempio ed ammoniscano che la base, la forza d’ogni partito è il culto della Patria. Anche il Fascismo potentino deve fatalmente prendere decisa posizione contro coloro che furono gli esponenti di passate lotte politiche, o non è. Questo però non significa respingere, personalizzare, combattere uomini degni ed egregi, tanto meno valorizzare elementi nulli o incapaci d’ogni idealità fascista. Con questi intendimenti insieme al solito vi rivolgiamo, o cittadini, l’invito cordiale di venire in mezzo a noi, di accorrere con simpatia e fiducia sotto il gagliardetto fascista che è poi la bandiera della Patria. Vogliamo che le nostre file si estendano, si allarghino, si rinsaldino con i migliori di voi, di tutte le classi. Vogliamo vedere con noi tutto il fore della nostra gioventù, piena di fervore e di fede negli alti destini dell’Italia, nelle nobili idealità del Fascismo, salvezza e rigenerazione della Patria.” Non trascorrerà molto tempo e la città sarà completamente coinvolta nel tripudio di bandiere, di labari e di cori che inneggiano al Fascismo.


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B A S I L I C ATA M O R E ACCESSIBLE Finalmente facciamo parte del resto del mondo larryade1@gmail.com

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e have all been complaining about transportation systems in Basilicata for decades but now we have a reason to appreciate the hard work of our local government in bringing the fast train into our region. We now have the ‘’Freccia Rossa’’, the governmentrun high velocity train coming and going out of Potenza every day. The comfortable train that runs at around 350km an hour is one of the most expected and appreciated transportation system in Basilicata. We can now easily go out of our region without much stress and in relatively short time. We are able to reach Rome, Florence, Bologna and Milan very fast. We will be crisscrossing the whole country with this comfortable train. This would bring us closer to the rest of the world. We will be able to easily have our relatives and friends come and visit us. We will also be able to feel we are part of Italy as a country. Being able to travel from one point to the other is

one of the privileges we have always envied our countrymen from other regions. Now that this utopia has become a reality, we should be able to exploit it to our total advantage. The region has had a lot of difficulties in bringing in tourists to appreciate all the beauties it is made of. We have read critics and blogs on Lucania complaining about how difficult it is, or should we say, it has been to reach here. Though this region is rich of culture and its environment is well preserved paradoxically because it is not – it has not been – easy to get into. So the outside world has not been able to contaminate it. Maybe Matera wouldn’t have had its Sassi if it had been easy for outsiders to come and disrupt and destroy its state of origin by modernizing it. The next step is to build a small airport. The so-called ‘’Pista Mattei’’ situated in Pisticci should be the next project to be brought to light. This will really be a game changer. It will really put us on the map. We will be able to get everywhere even faster. We will be able to sell our tourists attractions easily. We can now to show

case Matera, Maratea, Melfi and many other cities and small towns. This in itself will definitely be of a great help for creating jobs for our youths. Bringing in tourists would help the economy of the region and we might start blotting the hemorrhage of our youths going away. The region would become more attractive culturally and economically if

the transportation system works well. It is in the interest of the politicians and the local administrators to block our youths from going away from the region and this is a right path to doing so. Bridging the distance between our region and the rest of the world would help keep our youths here. They would migrate less knowing that they

can come in and go out whenever they like without getting stock in and out of the region. The reason why we have being losing them is because they have not being able to come back easily, so they go away for good. If they are able to visit other regions, recharge their energy by seeing other places, they may not be leaving easily and if they do, they

will always come back easily. So, we hope that the path drawn by having the ‘’Freccia Rossa’’ brought into place will be followed by allowing us to fly in and out through a third level airport at Pisticci and thus make Basilicata an enviable region. Enjoy

I s tituto A lberghiero d i P o t en za , un progetto con i C a ra b in ieri I

Il generale Di Palma

l Generale di Brigata Alfonso di Palma, Comandante della Legione Carabinieri Basilicata dal gennaio 2016, accompagnato dal Luogotenente Gennarino Re, ha fatto visita, nei giorni scorsi, all’Istituto Alberghiero “U. Di Pasca” di Potenza. La finalità dell’incontro è quella di dare un seguito all’idea di collaborazione tra la scuola ed il Corpo dell’Arma, nell’ambito di una apertura alla città di Potenza ed al territorio nel suo complesso. Questa sinergia di intenti è maturata e condivisa durante la manifestazione “Il sapore della lettura”, svoltasi presso l’Alberghiero a dicembre, ove il Generale, intervenuto in qualità di ospite d’onore, ha consegnato alcuni attestati di riconoscenza agli allie-

vi impegnati nel servizio di accoglienza e di catering durante l’ultima Festa Annuale dell’Arma dei Carabinieri, svoltasi nello scorso mese di giugno. La delegazione dell’Arma, accolta dalla Dirigente Scolastica Prof. ssa Rosalinda Cancro, dal DSGA Dott. Donato Zaccagnino e dalle docenti promotrici dell’iniziativa, con le quali il Generale ha definito le progettualità e le finalità legate a questo connubio tra Istituzioni. Al termine della riunione svoltasi nella Sala Abiusi, il Generale de Palma, ha piacevvolmente incontrato gli allievi dei tre indirizzi professionali della scuola. Il tutto allietato da un buffet di prelibatezze realizzato sotto la guida degli insegnanti di cucina.


ontrosenso Basilicata

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“Una settimana da ricercatori” Alcuni studenti delle classi quarte del Liceo Scientifico Galilei di Potenza, aderenti ai progetti di alternanza scuola-lavoro, hanno “operato” presso la Suola di Ingengeria dell’Università di Basilicata

di Virginia Cortese

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uaranta ore di alternanza scuola-lavoro (trentasei ordinarie e quattro di straordinario!) sono quelle che hanno condotto alcuni studenti delle classi quarte del Liceo Scientifico Galilei di Potenza, presso i laboratori della Scuola di Ingegneria dell’Università di Basilicata, diretta dal prof. Salvatore Masi. Ne abbiamo discusso con quattro di loro, Samuele Giambersio, Rocco Cortese, Gesualdo Di Perna e Antonio Gioviale che hanno così commentato l’esperienza: “Abbiamo avuto una visione molto più esaustiva di ciò che realmente si fa nell’ambito della ricerca, del lavoro e di quante competenze ci sia bisogno per ottenere dei risultati. È chiaro

che a scuola, nonostante vi siano dei laboratori, c’è molta più teoria, per questo l’opportunità che ci è stata offerta è stata così entusiasmante. Abbiamo compreso quali siano le attività di routine e quanto sia interessante l’ambito della Ingegneria Ambientale”. “Per motivi logistici –ha spiegato il prof. Masi- abbiamo suddiviso l’accoglienza in una settimana normale di lavoro. Abbiamo chiesto ai nostri ricercatori e dottorandi di accompagnare i giovani liceali nel percorso di conoscenza dell’attività di ricerca ed essi si sono alternati. Non si sono occupati di fare piccoli esperimenti ma più specificamente di preparazione di campioni, di pulizia della vetreria e hanno dimostrato davvero tanta buona volontà”. “Una occasione di crescita

Il Prof. Masi Salvatore e i ricercatori della Scuola di Ingegneria

Gli studenti del Galilei di Potenza vicendevole -hanno sottolineato i ricercatori Marianna Caivano, Raffaella Pascale, Giusi Mazzone, Stefania Calace e Alessandro Buchicchio- perché anche noi dal canto nostro abbiamo imparato qualcosa. In primis, abbiamo valutato come nel passaggio generazionale (sebbene ci separino pochi anni) a noi non è stata data tale chance. Sono studenti che provengono da una scuola di natura scientifica, quindi hanno già una sorta di orientamento, ma in tal senso hanno potuto osservare, praticamente, ciò che potrebbero poi fare ‘da grandi’!” Una settimana da ricercatori, si potrebbe sintetizzare per giovani leve che magari potrebbero scegliere proprio di completare gli studi accademici in questo settore, con una consapevolezza

rafforzata. “Una formula così intensiva- ha concluso il prof. Masi- si effettua sui piccoli numeri, naturalmente. Magari i prossimi 22 e 23 marzo a Potenza e il 23 marzo a Matera, quando l’Ateneo aprirà le porte ad altri ragazzi in occasione dell’Open Day universitario, accoglieremo con visite più veloci altri studenti e contribuiremo alla delicata fase di orientamento, che ha comunque inizio all’interno delle scuole. Ci piacerebbe rafforzare o quantomeno contribuire a farlo, l’idea che una università territoriale come la nostra sia un valore aggiunto. E quindi, per chi lo volesse, una grande opportunità di formazione di qualità”.


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U N I B A S

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Istituto Professionale di Stato per l’Industria e l’artigianato “Giovanni Giorgi” di Potenza

I vantaggi di una scuola basata sulla professionalità di Rosa Santarsiero L’Istituto - originariamente concepito come regia scuola di arti e mestieri - nel corso degli anni assunse varie denominazioni, fino al 1976, quando venne intitolato a Giovanni Giorgi (1871 – 1950) fisico, matematico e ingegnere che, nel 1901, al congresso dell’associazione elettrotecnica di Roma, propose un nuovo sistema di misurazione (Sistema Internazionale), adottato dal 1978 in tutti i paesi dell’Unione Europea. Attualmente l’Istituto ha sede in Via Pola, a Potenza. Il logo dell’Istituto è stato progettato nel tempo dagli stessi alunni che hanno individuato la ruota come simbolo fondamentale della scuola (rievocando, di conseguenza, l’immagine del corso di studi “meccanico”), affiancata da sette omini che, invece, ne rappresentano i diversi settori di indirizzo. La struttura formativa della scuola secondaria superiore ben s’inserisce nella realtà economico-produttiva del territorio regionale, poiché offre delle

risposte concrete alle pressanti richieste di professionisti e artigiani avanzate dal mercato del lavoro. Le prospettive occupazionali attengono, principalmente, al settore industriale ed artigianale: meccanico, termico, elettronico, chimico e biologico. Non bisogna tralasciare, inoltre, gli altri settori di interesse, i Servizi socio sanitari. Questi ultimi propongo allo studente un duplice percorso di studio: l’Odontotecnico e l’Ottico. Vediamo, uno ad uno, i differenti profili dei potenziali diplomati del Giorgi. Il Diplomato di istruzione professionale nell’indirizzo “Produzioni industriali e artigianali” interviene nei processi di lavorazione, fabbricazione, assemblaggio e commercializzazione di prodotti industriali e artigianali. Le sue competenze tecnicoprofessionali sono riferite alle filiere dei settori produttivi generali (economia del mare, abbigliamento, industria del mobile e dell’arredamento, grafica industriale, edilizia, industria chimico-biologica, produzioni multimediali, ci-

nematografiche e televisive) specificamente sviluppate in relazione alle esigenze espresse dal territorio. Dal 2015, inoltre, è attivo anche l’indirizzo Tessile-Sartoriale finalizzato alla conservazione e valorizzazione degli stili, delle forme e delle tecniche proprie della storia della moda e del costume locale. L’obiettivo di tale indirizzo, inoltre, è quello di salvaguardare le competenze professionali specifiche del settore produttivo tessile–sartoriale che, oggigiorno, sono sempre più difficili da intercettare. Il Diplomato di istruzione professionale nell’indirizzo “Manutenzione e assistenza tecnica” possiede le competenze per gestire, organizzare ed effettuare interventi di installazione e manutenzione ordinaria, di diagnostica, riparazione e collaudo relativamente a piccoli sistemi, impianti e apparati tecnici, anche marittimi. Le sue abilità tecnico-professionali sono riferite alle filiere dei settori produttivi generali (elettronica, elettrotecnica, meccanica, termotecnica) e

specificamente sviluppate in relazione alle esigenze espresse dal territorio. Il Diplomato di istruzione professionale nelle “Arti ausiliarie delle professioni sanitarie, Odontotecnico”, dell’indirizzo Servizi socio-sanitari , possiede tutte le competenze necessarie per predisporre, all’interno del laboratorio odontotecnico, nel rispetto della normativa vigente, apparecchi di protesi dentaria, in base ai modelli forniti da professionisti sanitari abilitati. Il Diplomato di istruzione

professionale, nell’articolazione “Arti ausiliarie delle professioni sanitarie, Ottico”, dell’indirizzo “Servizi sociosanitari”, possiede le competenze di ottica e oftalmica necessarie per realizzare, nel laboratorio oftalmico, ogni tipo di soluzione ottica personalizzata sull’utente e utile a confezionare, manutenere e commercializzare occhiali e lenti, nel rispetto della normativa vigente. Il piano dettagliato dei vari indirizzi di studio e il resto delle informazioni sono

disponibili consultando il sito internet dello stesso Istituto o scaricando gratuitamente il POF dell’offerta formativa. Di recente si sono concluse le date dedicate agli open day di presentazione degli indirizzi e delle principali attività di codesto Istituto. A giudicare dall’interesse mostrato dalle famiglie e dai ragazzi, l’anno venturo permetterà al Giorgi di consolidare ancora di più la sua presenza nell’ambito dei percorsi formativi più richiesti.

Due fratelli siriani al “Pasolini” di Potenza

Il topino innamorato

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uesta è la storia del Topino. Topino, un giorno decise di lasciare la casa paterna e si incamminò in direzione della città, percorrendo borghi e paesi, in cerca dei suoi cari amici Topolino e Paperino. Il nostro eroe raggiunse, finalmente, il loro villaggio, e poteva così realizzare il suo desiderio: ”Una

giostra o uno spettacolo, insieme a loro, per far divertire tutti i bambini dei luoghi che avrebbero visitato”. I protagonisti erano Topino, Topolino e Paperino, che insieme iniziarono la loro avventura. Dopo aver camminato lungo le strade dei tanti paesi, villaggi e città, esibendosi, ormai, stanchi! E, anche, a corto di nuove idee per “la giostra”, nome dato al loro spettacolo; Topino decise di separarsi dagli amici e di salutarli, dopo averli ringraziati della collaborazione avuta fin lì. Una volta solo, si incamminò verso un boschetto dove, in una radura, si trovava una Topina che piangeva disperatamente. Topino si avvicinò e cercò di consolare la Topina, la quale, fra un fiume di lacrime, raccontò di essere rimasta sola al mondo perché i suoi genitori erano morti e non aveva nessun

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ue fratelli siriani originari della città di Aleppo hanno cominciato da pochi giorni a conoscere l’ambiente scolastico del Liceo Scolastico “Pasolini” di Potenza. I loro nomi sono Awika Gaby, di anni 19 (ritratto in foto con il Dirigente Scolastico Prof. Giovanni Latrofa) e la sorella Awika Nancy, 17 anni compiuti, ma non ancora maggiorenne ai sensi della legge italiana. Per loro da poche settimane è iniziata l’esperienza scolastica presso la IV C del Liceo “Pasolini” di via Anzio a Potenza. «Tutto

okay, siamo contenti di stare qua- spiegano i due fratelli Awika intervallando un buon inglese con un italiano comunque già incoraggiante – siamo a nostro agio con professori e compagni». Dopo un incontro tecnico tenutosi a gennaio sempre presso la struttura del “Pasolini” di via Anzio, tra il Docente Referente sui Progetti Accoglienza ed Integrazione – prof.ssa Emma Tripaldi – e i due ragazzi di Aleppo che sono ospitati presso la Casa Famiglia Don Tonino Bello di Potenza, i due giovani siria-

ni sono da poco diventati studenti del “Pasolini” a tutti gli effetti. L’incontro con i due fratelli originari di Aleppo, città della Siria settentrionale dove incombono problematiche anche di guerra assai note, ha confermato la bontà e l’importanza del processo di integrazione di alunni stranieri nell’ambito delle scuole italiane, promosso dalle Linee Guida del Miur (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) del 2006 e poi del 2014. «L’accoglienza dei ragazzi stranieri, l’incontro con l’alunno, la propo-

sta di assegnazione della classe, l’inserimento nella stessa e l’educazione interculturale fanno parte di una serie di fasi che abbiamo voluto seguire con grande volontà e determinazione – spiega il Preside del Pasolini Prof. Giovanni Latrofa – ci inorgoglisce far parte di quegli Istituti che credono nella predisposizione di metodologie e strumenti didattici atti a favorire l’inserimento e l’apprendimento della lingua italiana da parte di studenti stranieri».

parente o familiare che potesse occuparsi di lei. Era sola e abbandonata! Topino commosso da questa richiesta d’aiuto, la condusse con sé e riprese il suo viaggio. I due andarono in cerca di un luogo, dove vivere assieme in pace. Giunsero, in un villaggio, ove, qui, Topino trovò un posto da guardiano dei formaggi e, mise casa, in questo villaggio, chiamato “Gioia Infinita”. Era già da tanto tempo che Topino e Topina vivevano insieme, quando Topino propose alla Topina di sposarlo e questa, accettò con molto piacere, la meravigliosa proposta. La Topina innamorata si sentiva al settimo cielo, dopo tanti patimenti e malinconie, finalmente, la felicità! Dopo alcuni mesi, arrivarono tanti bei Topini nati dal loro amore … Qui finisce la storia di Topino che aveva rallegrato

tutti compresi i suoi amici Topolino e Paperino.

che non avevano una casa sopravvissero. Tutti si diedero da fare per ritrovare i dispersi, tra questi anche un giovane ragazzo di nome Giorgio. Come se non bastasse, nei giorni seguenti il terremoto venne a nevicare, una neve così fitta da ricoprire tutte le macerie. Tra le montagne che circondavano il paese c’era anche un vulcano attivo. Un giorno il vulcano eruttò, si sentì un grande scoppio e dalla bocca del vulcano uscì una fiamma altissima. Le ceneri e la lava caddero su tutto il territorio circostante fino ad un chilometro di distanza. Poi, accadde una cosa molto strana. Dalla bocca del vulcano uscì una stella che raggiunse Giorgio e tutti i superstiti che nel frattempo erano rimasti sbalorditi a osservare con impotenza ciò che era accaduto. La stella si rivolse a Giorgio e gli disse: "Giorgio seguimi!”. Il ragazzo con tutti i superstiti seguirono la stella e

si misero in cammino. Giunsero in una grande pianura dove scorreva un fiume di acqua fresca e limpida e sulle rive c’erano molti alberi di frutta. La stella disse al giovane: "Giorgio, mangia questi frutti, diventerai un uomo!”. Giorgio, mangiato il frutto, divenne un uomo bellissimo. Incontrò una donna altrettanto bella di nome Chiara. Si presentarono, iniziarono a conoscersi e dopo del tempo Giorgio le propose di sposarlo. In quella grande pianura c’era una Chiesa e un sacerdote. Si unirono allora in matrimonio, tutti erano contenti. Durante la cerimonia avvenne un miracolo. Dal crocifisso sull’altare si manifestò davanti a tutti Gesù che benedì i due giovani sposi la nuova vita insieme in quella grande e ricca pianura.

La stella miracolosa

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n una grande città vivevano migliaia e migliaia di abitanti. Non tutti però avevano una vita facile, infatti molti erano poveri e non avevano una casa. Le persone benestanti sembravano non accorgersi di queste persone, anzi negavano loro qualsiasi tipo di aiuto. Banchettavano, facevano grandi feste e mostravano con sfarzo le loro ricchezze. Un giorno la terra tremò, distrusse tutto, tutte le case degli abitanti benestanti vennero rase al suolo, anche quelle che erano state costruite con più attenzione. Molti rimasero uccisi sotto le macerie. Nella sfortuna, coloro

Comm. Antonio Santarsiero – Il lucano






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L’amministrazione di sostegno e la legislazione del “Dopo di noi” La Consigliera di Parità, Ivana Pipponzi, ha promosso una iniziativa informativa e divulgativa con differenti figure professionali di Virginia Cortese

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i è tenuto ieri mattina presso il Consiglio regionale di Basilicata un interessante convegno dal titolo L’amministrazione di sostegno e la legislazione del “Dopo di noi”: una contaminazione possibile a vantaggio del debole? Si è discusso contestualmente della tematica della legislazione “Dopo di noi” e del connesso regime fiscale; c’è stata anche la partecipazione di un funzionario dell’Agenza delle Entrate di Potenza. L’evento, accreditato dall’Ordine degli Avvocati di Potenza e dall’Ordine dei Dottori Commercialisti e Dottori Contabili di Potenza e Lagonegro è stato moderato dalla Consigliera regionale di Parità, l’avvocata Ivana Pipponzi, che ai nostri taccuini ha dichiarato: “Personalmente, oltre a plaudire alla legge del Dopo di noi, ritengo utile far conoscere e sensibilizzare sullo spinoso problema della tutela delle persone disabili,

quando le stesse rimarranno senza i genitori o i parenti che si possano occupare di loro. È senza dubbio una legge che promuove la parità. Uno sguardo, inoltre, deve essere rivolto sempre alle donne che si occupano delle persone disabili del proprio nucleo familiare; donne per cui è difficile e arduo coniugare la vita privata e la cura delle famiglie con il lavoro. Non dimentichiamo che proprio questa è una delle cause che portano tante donne a rinunciare al lavoro ed è tra i principali motivi per cui esse chiedono le dimissioni”. Tra i relatori l’avv. Marina Rizzo, GOT presso il Tribunale Civile di Potenza che ha proposto la sua esperienza quale giudice tutelare, il dott. Lucio Lecce, Commercialista ed esperto di fiscalità del Terzo Settore e l’avv. Francesca Sassano del Foro di Potenza, che in un’approfondita riflessione ha rimarcato: “Analizzando la nuova disciplina normativa del “Dopo di noi”, vi sono alcune ipotesi in cui appare

possibile la commistione o il necessario incontro con l’istituto della amministrazione di sostegno. Se ne è parlato nella costituzione di un trust, un istituto giuridico con cui una o più persone trasferiscono beni e diritti al trustee (gestore), il quale assume l’obbligo di amministrarli nell’interesse di uno o più beneficiari o per un fine determinato. Peraltro, vale

Cari Lettori, si conclude in questo numero il discorso sull’assistenza infermieristica al paziente affetto da pancreatite acuta

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PROFESSIONE: INFERMIERE

Mantenimento dell’integrità cutanea Nel paziente operato viene curata la ferita chirurgica secondo prescrizione medica, ed anche quelle lesioni cutanee dovute a sondini di drenaggi e al decubito forzato. Si prendono anche le dovute precauzioni per evitare il contatto della cute con i liquidi di drenaggio. Si può ricorrere al consulto di un enterostomista per la cura appropriata della cute. Prevenzione delle infezioni È necessario per prima cosa mettere in atto tutte quelle azioni infermieristiche per evitare la formazione di ulcere da compressione o sfregamento. In pazienti operati occorre monitorare frequentemente la sede della ferita perché è più soggetta ad infezioni. Quando si tratta con set da endovena, sondini e cateteri è essenziale una rigorosa asepsi per prevenire ulteriori lesioni o infezioni. Educazione sanitaria al paziente e ai familiari Dopo la fase acuta è necessario un periodo medio-lungo per poter riacquistare le forze e tornare in piena attività. Vanno date al paziente e ai suoi familiari informazioni precise sui fattori che possono far di nuovo insorgere attacchi di pancreatite acuta e ai segni e sintomi associati, spiegate anche con termini scientifici purché comprensibili. A volte può essere fondamentale l’assistenza di un infermiere a domicilio che valuterà sempre le sue condizioni generali e ribadisce le informazioni sulla prevenzione e il trattamento della patologia. Monitoraggio e trattamento delle complicanze L’infusione di sangue o la somministrazione di albumina, su prescrizione medica, può essere necessaria per contrastare l’ipovolemia e mantenere il volume ematico entro certi range accettabili. Una riduzione della pressione arteriosa e una situazione di oligo-anuria può voler dire che siamo di fronte ad una situazione di shock o insufficienza renale. Il monitoraggio dei parametri vitali e dei segni e sintomi è una competenza prettamente infermieristica che serve ad evitare le complicanze temibili quali lo shock e la coagulazione disseminata intravascolare. Infatti segni precoci di disfunzioni neurologiche, cardiovascolari, renali e respiratori possono significare un peggioramento brusco della patologia e vanno presi in tempo per poter attuare le giuste contromisure. Valutazione finale I risultati attesi sono vari: Il paziente mostra una cessazione del dolore e del senso del malessere, per effetto dell’uso adeguato degli analgesici e il ricorso a periodi di riposo a letto; Mostra un miglioramento delle capacità respiratorie, grazie ad una ginnastica respiratoria adeguata e frequenti cambi di posizione nel letto; Presenta un buono stato nutrizionale e idro elettrolitico, dato che consuma alimenti ricchi di carboidrati e poveri di lipidi e proteine; Mostra una cute integra, priva di lesioni o infezioni; Non presenta un alterazione del peso corporeo; Non presenta alterazioni neurologiche, cardiache, renali e respiratorie; Presenta livelli serici di elettroliti nella norma. (continua nel prossimo numero)

Se hai bisogno di un servizio infermieristico o di un elettrocardiogramma o di un holter pressorio e cardiaco a domicilio, chiama a questo numero per fissare un appuntamento 392.0000300

evidenziare che la materia si rivela più complessa alla luce della considerazione preliminare che la necessità di provvedere alle esigenze dei soggetti economicamente o personalmente svantaggiati si manifesta in tutta la sua evidenza con riferimento alla previsione del decesso delle persone normalmente deputate alla loro assistenza; sicché, essa viene inevitabilmente a intersecarsi con quella della individuazione della strumentazione ad hoc per la collocazione dei beni in vista dell’evento morte. Tale strumentazione, che ricomprende tra gli altri il contratto di assicurazione sulla vita, la rendita vitalizia a favore di terzo, i contratti bancari di conto corrente a firma congiunta, è stata considerata quale alternativa ai trust. La coesistenza nella prassi delle due figure,

trustee e protector, ha finito col determinare una sorta di specializzazione delle funzioni dell’uno e dell’altro nel senso che al primo spetta sostanzialmente la gestione patrimoniale mentre al secondo la cura della persona dell’infermo. La finalità della nuova legge, che prevede la possibilità “non segregata” di vita del soggetto debole anche privo di sostegno dei familiari, necessita ancora di più del supporto dell’amministratore di sostegno, in tutte quelle scelte che un percorso di vita di media e di lunga durata deve prevedere. L’autonomia è un obiettivo che non può realizzarsi senza sostegno che colmi quello che manca, vi deve essere una mano invisibile ma adeguata che sorregga, anche da lontano il percorso di ogni soggetto debole. La misura della civiltà di un popolo di

vedere nelle regole e nella loro applicazione a tutela dei deboli, illudersi che un soggetto disabile abbia la stesse chance di uno abile è una visione miope di percorso. Ipotizzare che, invece, queste chance possano venire dall’esterno, dall’amministrazione di sostegno, significa realizzare il sogno di non perdere spazi, affetti, abitudini solo perché si è diversamente abili”. L’occasione è stata utile anche per annunciare che la Terza Commissione Consiliare è a lavoro per redigere una Legge Regionale sul Dopo di Noi, che miri al rafforzamento dell’autonomia dei singoli soggetti e al contrasto di qualsivoglia forma di disparità.

Il 21 Febbraio, l'evento “Donare per continuare a vivere” Si terrà il 21 Febbraio alle ore 18,00 presso il Ristorante Mozart in Via Isca del Pioppo, a Potenza una conferenza stampa promossa dall’Associazione “RITORNO ALLA VITA” di Potenza, in collaborazione con il Ristorante “MozArt – Factory”. L'iniziativa ha l'obiettivo di informare e sensibilizzare alla donazione degli organi. Interverranno Antonio Messina – Direttore Artistico “MozArt – Factory”; Enzo Manicone – Presidente Associazione “Ritorno alla _Vita”; Antonietta Di Lorenzo – Sociologa; Mario Guarente – Consigliere Comunale di Potenza. A moderare i lavori, Eva Immediato – Insegnante e Attrice.


ontrosenso Basilicata

ASM: presentato il progetto dei “braccialetti identificativi”

PROBIOTICI a cura della Dott.ssa Maria Ida Damiani Parafarmacia Aurora

I probiotici sono microorganismi vivi assunti con

L’

Azienda Sanitaria Locale di Matera ha messo in campo una procedura per identificare il paziente senza possibilità di errore, al fine di promuovere una cultura della sicurezza. Il 12 febbraio, alla presenza del Direttore Generale Dott. Pietro Quinto, il gruppo di lavoro ha presentato il progetto dei ‘braccialetti identificativi’ alla dirigenza medica ed infermieristica dell’Asm ed ha avviato una fase di sperimentazione presso il P.O. di Matera che si concluderà nel prossimo mese. Al termine della sperimentazione, la procedura sarà implementata in tutte le strutture di ricovero dell’Azienda Sanitaria. “La ‘corretta identificazione del paziente’ costituisce una delle principali raccomandazioni cui dover ottemperare nell’ambito della politica della clinical governance per gli errori in sanità”, ha affer-

mato il dott. Aldo Di Fazio, medico legale e Clinical Risk Manager Aziendale, coordinatore del gruppo di lavoro multidisciplinare che ha sviluppato la procedura sotto la supervisione del Direttore Sanitario, dott. Domenico Adduci. “E’ uno degli standard della Joint Commission International per l’Accreditamento degli Ospedali -ha continuato Di Fazio- rappresentando l’elemento chiave di gestione organizzativa, clinica ed assistenziale rispetto all’impedire del verificarsi dell’evento sentinella: ‘procedura in paziente sbagliato’. Il bracciale identificativo apposto al paziente fin dal primo momento del ricovero, con ‘Bar-code e dati ID univoci’ potrà di molto aiutare a contenere e ridurre possibili errori umani degli operatori in tutte le fasi diagnosticoterapeutiche, clinico-assistenziali del paziente durante

il suo ricovero in ospedale, o per procedure ambulatoriali di elevata complessità o rischio per il paziente, come potrebbe verificarsi nelle emotrasfusioni. La procedura aziendale prevede la stampa dei braccialetti identificativi al momento del ricovero ed il loro posizionamento al paziente solo da parte di personale sanitario. Il braccialetto verrà mantenuto dal paziente per tutta la durata del ricovero e potrà essere sostituito in caso di usura o altre necessità. Il braccialetto identificativo -ha concluso il coordinatore del gruppo di lavoro- consentirà anche al paziente un atteggiamento di ‘coinvolgimento all’atto di cura’, favorendo la proattività, al fine di svolgere un ruolo di controllo attivo e collaborazione in condivisione con il personale sanitario”.

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18 Febbraio 2017

l’alimentazione: in quantità adeguata, hanno provati effetti positivi sullo stato di salute. La composizione della flora batterica è speciespecifica: i batteri, cioè, hanno l’imprinting umano in quanto si sono evoluti in simbiosi con l’uomo. Per definizione quindi, il probiotico deve essere presente nell’intestino umano creando colonie permanenti. Oggi, a causa dello stile di vita, degli alimenti confezionati (poveri di fibre vegetali utili per l’intestino) e dell’uso di farmaci, la flora batterica intestinale è spesso alterata. Per ripristinare una flora batterica adeguata è necessaria la supplementazione con prodotti a base di probiotici specie-specifici che, per essere efficaci, ne contengano almeno 1 miliardo. In mancanza di probiotici, la mucosa gastrointestinale può diventare permeabile in modo anomalo, permettendo il passaggio di sostanze e alimenti indigeriti con l’insorgenza della “disbiosi” (alterazione della flora batterica intestinale) che alla lunga porta a sintomi e disturbi sia a livello intestinale che extraintestinale, fra cui alterazione della risposta immunitaria e migrazione di batteri patogeni in altri distretti (es. infezioni urinarie e/o vaginali). I probiotici, e gli alimenti che li contengono, servono a mantenere attiva la colonia batterica del nostro intestino, la cui salute serve per il buon assorbimento delle sostanze nutritive dagli alimenti e difenderci da molte malattie. I probiotici aiutano nei casi di stitichezza e diarrea, dovuti ad esempio all’uso prolungato di antibiotici, ad una variazione drastica dell’alimentazione (frequente soprattutto nei viaggi all’estero) o al cambio di stagione; aumentano e rinforzano le difese immunitarie, in quanto favoriscono la crescita dei microrganismi “buoni” presenti nel nostro organismo; abbassano i livelli di colesterolo nel sangue in quanto ne diminuiscono l’assorbimento a livello intestinale; attenuano i sintomi legati al reflusso esofageo, quali nausea e vomito; aiutano a contrastare alcune patologie infiammatorie intestinali, come la colite, i diverticoli, il morbo di Chron; sono utili nel combattere infezioni come candida, vaginiti ed herpes genitale; favoriscono l’assimilazione di Calcio e di altri minerali. Premesso che i probiotici si possano prendere anche

a prescindere da particolari condizioni, può risultare comunque utile ricorrere al loro uso in concomitanza di alcuni momenti, ad esempio in vista di un viaggio in un paese straniero al fine di prevenire fenomeni di stitichezza o diarrea, oppure se si soffre spesso di infezioni alle vie urinarie, o ancora dopo aver assunto antibiotici o se si prevede di farlo. È buona norma assumerli a stomaco vuoto, per far sì che il pH dello stomaco incida il meno possibile nel percorso dei batteri, così che questi possano raggiungere il colon indenni. Se ne consiglia l’uso per un periodo di almeno 4 settimane così da consentire la crescita e la moltiplicazione batterica, evitandone l’assunzione assieme a bevande o cibi caldi, che ne causerebbero la morte rendendo il tutto praticamente inutile. Affidatevi al consiglio del farmacista che vi saprà consigliare i fermenti lattici o probiotici più adatti alla vostra condizione.

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La causa principale della cellulite è un´alterazione del microcircolo che causa un´alterazione a carico del tessuto adiposo. La carbossiterapia, determinando una vasodilatazione locale, provoca un aumento del flusso ematico e un miglioramento dell´ossigenazione tissutale; ne consegue un accelerato smaltimento delle scorie e una risoluzione degli edemi e delle irregolaritá cutanee e la conseguente levigazione della pelle a buccia d´arancia. È indicata per tutte le adipositá localizzate su addome, fianchi, cosce, interno ginocchia, coulotte di cheval. La carbossiterapia su questi tessuti ha un effetto lipoclasico, cioè rompe le membrane delle cellule adipose, riducendone i volumi. Sulla pelle aumenta l´ossigenazione, migliora l´elasticitá cutanea e si ha un generale ringiovanimento del derma e la pelle risulta piú tonica, compatta e luminosa. Per questo la carbossiterapia viene impiegata nel ringiovanimento cutaneo di viso, collo, decoltè, nel trattamento dei rilassamenti cutanei dell´addome post-gravidico e di braccia e interno cosce post-dimagrimento, nel trattamento delle smagliature e delle cicatrici chirurgiche. Questo trattamento è in grado di renderle meno evidenti. Inoltre la carbossiterapia è un valido aiuto complementare agli interventi di addominoplastica e di lipoaspirazione, ottimizzando i risultati ottenuti con l´operazione. Il trattamento è sicuro poichè la CO2 è atossica, basti pensare che l´anidride carbonica è un gas normalmente prodotto dal nostro organismo ed è eliminato attraverso i polmoni. Non esistono effetti collaterali se non qualche piccolo edema dovuto al trauma dell´ago. Il Centro Medico Kos dal mese di Febbraio si avvale di un equipè di medici dedicata esclusivamente alla Medicina estetica

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Cessione del Potenza: to be continued… Slitta ancora l’incontro per la cessione definitiva. Domani trasferta ad Anzio di Antonella Sabia

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ome insegnano le migliori telenovelas, la storia continua…e nel pomeriggio di ieri si è assistito a un ennesimo rinvio, in merito alla firma dal notaio per la cessione definitiva del club. È chiaro ormai che il motivo dei continui slittamenti, è uno solo. Stavolta pare che l’ing. Vangone, abbia preteso la restituzione della fideiussione in contanti, che ammonta a 31mila euro, quando in realtà l’intesa tra le parti, compresa nel preliminare firmato sabato, sembrava ben diversa. Il prossimo incontro, si spera il definitivo, è stato concordato per le ore 12 di lunedì 20 gennaio, che sarebbe il primo giorno utile lavorativo, scaduto il termine del giorno 18. Contro questi continui atteggiamenti parsi ostili verso la piazza e i suoi tifosi, stanno lavorando oltremodo tanto il general manager Dionisio, quanto l’avvocato Saponara, per cercare di tranquillizzare l’ambiente, ma soprattutto la squadra che è poi quella che ne ha pagato maggiormente le conseguenze. La notizia del preliminare firmato sabato aveva fatto da apripista alla importante e inaspettata vittoria, che i rossoblù hanno conquistato domenica, ai danni della Nocerina, che con questa brusca frenata probabilmente ha compromesso la sua corsa verso la prima posizione. 3 punti completamente meritati dai rossoblù, che sono stati capaci di ribaltare una gara che li aveva visti andare sot-

to di un gol nel primo tempo, ma che nella seconda frazione di gioco hanno cercato con le unghie e con i denti di pareggiare, fino poi alla rimonta. Il chiaro segnale che una maggiore tranquillità societaria, si riversa anche nel rettangolo di gioco, garantendo risultati sicuramente migliori di quelli conseguiti finora. Domani la formazione guidata da mister Biagioni, torna in terra laziale, per sfidare l’Anzio che attualmente detiene due punti in più

del Potenza. Il tecnico romano avrà tutta la rosa a sua disposizione, fatta eccezione di Tesoniero, fermo per un problema muscolare dovuto alla lunga inattività. La squadra ritrova Apicella, dopo i due turni di squalifica, e a disposizione anche Manetta, nonostante la botta alla testa rimediata domenica scorsa che gli è costata 4 punti di sutura che dovrebbero essere rimossi nella giornata di oggi. Ad Anzio, fischio iniziale alle ore 15, invece che

alle 14.30, come da accordi intercorsi tra le due società. Intanto il giudice sportivo ha comminato la sanzione di 2.000 euro e una gara a porte chiuse a carico del Potenza Calcio con la seguente motivazione: «Per avere propri sostenitori, nel corso del primo tempo, lanciato numerosi sputi all'indirizzo di un A.A. che lo attingevano ripetutamente sulla maglia, sui pantaloncini e sul capo”.

LEGA PRO GIRONE C

Foggia-Matera: stasera big match d’alta classifica M

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ue sconfitte consecutive pesano in casa biancoazzurra, che l’ha vista relegata al terzo posto, dopo mesi di primato in solitaria. A questo si aggiunge il nuovo stop fisico di Infantino, in una stagione sfortunata, nata già sotto una cattiva stella. Il Matera deve rialzarsi e quale migliore occasione se non il match di domani, contro il Foggia, che vale tanto in chiave classifica. Con tutta probabilità, questa gara di cartello farà registrare allo Zaccheria il sold out, considerando si tratta della sfida tra la seconda a 50 punti (Foggia) e la terza a 49 (Matera), entrambe in corsa per il salto di

categoria. Il patron Columella, per far fronte a questo momento no, è corso ai ripari, mettendo a segno un colpo importante, assicurando a mister Auteri un giocatore importante che potrà fare da punta centrale, riferimento nel tridente della classica formazione schierata. Stiamo parlando di Nicolae Milinceanu, moldavo classe ’92, che da subito ha svolto i regolari allenamenti con la squadra a Montescaglioso. Il giocatore, che vanta un fisico imponente con i suoi 187 cm, colpisce forte di testa, ma è anche abile nel gioco palla a terra. Alla sua prima esperienza calcistica in Italia, il

giocatore vanta esperienze nelle massime divisioni di Moldavia, Romania e Bielorussia, dopo essere cresciuto nel vivaio del Monaco. Non è rimasto con le mani in mano, dunque, il patron biancoazzurro, in vista del big match che sicuramente non sarà la gara decisiva, ma vincere sarebbe di grande aiuto. Si va svuotando pian piano inoltre l’infermeria del Matera, nelle prossime settimane infatti faranno ritorno l’esterno offensivo Sartore e l’esterno di centrocampo Di Lorenzo. Non ci sono grandi novità sul ritorno di Papini, il centrocampista continua a lavorare a Cesenatico ma sui suoi tempi di recupero non si hanno notizie. Nel frattempo i tifosi hanno risposto in maniera egregia alla richiesta d’aiuto della squadra. Dopo essersi presentati in massa all’allenamento di metà settimana hanno fatto registrare il tutto esaurito per quanto riguarda le prevendite del settore ospiti nello stadio foggiano. Secondo indiscrezioni raccolte in esclusiva dal sito TuttoMatera.com, già alle 9 di ieri mattina erano stati staccati poco più di 400 biglietti.

CALCIO LUCANO – DALLE SEDI

ELFI: Reduci dalla sconfitta casalinga contro la Fidelis Andria, ci proveranno ancora una volta, i gialloverdi a tenere accesa quella ormai fioca luce che fa intravedere la salvezza, anche se, la situazione in casa Melfi è veramente disastrosa. Trend altamente negativo e, numeri alla mano, a poco servirebbe un pareggio che non andrebbe a muovere quasi per nulla la classifica, che attualmente segnala Melfi come fanalino di coda del girone C. Un ennesimo risultato negativo, farebbe morire del tutto la speranza di una possibile salvezza senza passare dagli spareggi, anche perché le dirette concorrenti non sembra per nulla vogliano arrendersi. Intanto è partita ieri pomeriggio la squadra per questa trasferta siciliana contro il Siracusa, a cui prenderanno parte capitan Roberto De Giosa, al rientro dopo tre partite di stop per infortunio ed i lucani Antonio Gammone e Lorenzo Libutti. A questi si aggiungeranno anche il centrocampista Obeng e il centravanti DeAngelis, al rientro dalle rispettive squalifiche. RIONERO: Il derby lucano

di domenica scorsa tra Vultur e Picerno ha sancito la supremazia dei bianconeri, tornati alla vittoria dopo 3 sconfitte consecutive. Una vittoria arrivata pochi giri di lancette prima del fischio finale, ad opera di Natiello. Lo stesso giocatore però ha rimediato una giornata di squalifica, per somma di ammonizioni, così come De Rosa motivo per cui il Pampa Sosa dovrà mescolare le carte per il match di domani. In questa seconda gara interna di fila, il Rionero tra le mura amiche e con il pieno sostegno di una tifoseria che non fa mai mancare calore, affronterà la Gelbison e punterà a fare il bis. Gli allenamenti proseguono al meglio, nella squadra c’è grande tranquillità e determinazione, per tentare di arrivare il prima possibile alla fatidica quota 40. PICERNO: Oltre alla beffa del gol all’ultimo minuto, grande batosta dal giudice sportivo in settimana per i rossoblù melandrini. Mister Pasquale Arleo è stato fermato per tre giornate per proteste nei confronti dell’arbitro e «frasi minacciose ed oltraggiose nei confronti del collaboratore

di linea al momento dell’espulsione». Squalificato per una giornata anche l’allenatore in seconda, Antonio Panariello, per «proteste nei confronti dell’arbitro». Fermato un turno (somma di ammonizioni) anche il difensore Impagliazzo, per finire la società ha ricevuto 1500 euro di multa per il comportamento dei tifosi al Corona «utilizzo di materiale pirotecnico, espressioni offensive e sputi nei confronti della terna arbitrale»; sanzioni che ovviamente sono state oggetto di un ricorso presentato dalla società. Per la gara di domani, ospite al Curcio il Gravina, contro cui si pensa potrà scendere in campo una formazione con il classico tridente d’attacco con Esposito, Casada e De Luca. I melandrini hanno la necessità di tornare a vincere, anche per muovere la classifica, ma di fronte troveranno un avversario ostico che detiene un trend positivo in trasferta: 6 vittorie, tre pareggi e tre sconfitte (Ant.Sa.)


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SPORT

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Basilicata

TORNEO ‘DA TUCCIO’

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Tanti gol ed emozioni nella 9 giornata L

a nona giornata del torneo è stata ricca di gol ed emozioni. Continuano la loro vittoriosa marcia solitaria i neri per caso che battono anche la Juventina Potenza (5-2),sulle sue tracce il Satellite che batte a domicilio il Potenza 1919 (2-4). Battuta d’arresto invece per il Giarrossa, che con lo Junior Brindisi non va oltre il pari e si allontana dalla vetta (2-2). A centro classifica, lo Sporting Avigliano sale ancora battendo l’ASI (3-0), mentre il Caffè Pretoria passeggia contro L’Eneegastrivigno (11-2), costringendo la squadra ospite alla peggiore sconfitta della sua storia. Chiudono il quadro della giornata, Lu Titu e Pietramezzana, la cui partita si deve ancora disputare.

Ecco il quadro completo dei risultati e della classifica: Caffè Pretoria-Enegastrivigno 11-2 Giarrossa-Junior Brindisi 2-2

Neri Per Caso-Juventina Potenza 5-2 Lu Titu-Pietramezzana da disputare Potenza 1919-Il Satellite 2-4

Sporting Avigliano-ASI 3-0 Classifica Neri per caso 22 Satellite 20 Giarrossa 18

SportingAvilgiano Caffè Pretoria ASi Potenza Pietramezzana Lu Tito 11 Atletico Brindisi 11

15 14 13 12

Verderuolo Enegastrivigno 6 Potenza 1919 Juventina Potenza

7 3 0

Tr i a n g o l a r e d i b e n e f i c e n z a per le popolazioni d’Abruzzo P

resso il Palasport di Rionero in Vulture, si è svolto la scorsa settimana, il triangolare di beneficenza a favore delle popolazioni colpite dal Terremoto in Abruzzo, voluto dal Consigliere Regionale Aurelio Pace. “Il ricavato della serata sarà interamente devoluto alle popolazioni che hanno sofferto le violenze del sisma, che ancora interessa il centro Italia e che necessitano di ogni aiuto possibile per ritrovare serenità, equilibrio e armonia. Con un simbolico biglietto d’ingresso abbiamo provato a dare il segno tangibile della nostra vicinanza a quelle popolazioni, consapevoli che lo sport, con la passione e lo spirito collaborativo che lo contraddistinguono, sia il veicolo più efficace per testimoniare l’importanza di valori quali la solidarietà e l’impegno per coloro che soffrono il peso delle conseguenze, di-

rette ed indirette, di eventi sismici che condizionano profondamente l’esistenza di quanti lo hanno subito e se ne sentono ancora minacciati”, ha dichiarato il Consigliere Pace. Al triangolare, ha partecipato il mondo calcistico locale, con la presenza di una delegazione della squadra C.S. Vultur, e il suo allenatore Roberto Carlos Sosa, la squadra femminile del Futsal Rionero, e la partecipazione di una rappresentanza della Nazionale Parlamentari, nelle persone dei Sottosegretari Massimo Cassano e Gioacchino Alfano, il CSI, Centro Sportivo Italiano, nelle persone di Nazzareno Sportella ed Aldo Cilenti e il contributo del gruppo giovanile di una scuola di formazione politica. Le diverse squadre, si sono affrontate e confrontate sul campo per la sfida più grande: quella della solidarietà. “La nostra re-

gione – ha detto Pace – sa bene quanto sia importante ricevere solidarietà dopo

un grave e devastante evento calamitoso. Ancora vivo è il ricordo in tutti noi del

terremoto del 1980 quando da ogni parte d’Italia ricevemmo solidarietà e vici-

nanza”.

RUGBY SERIE C POULE 2 APPULO-LUCANO

Riprende il campionato del CUS Potenza L ’attesa è quasi finita per il CUS Potenza Rugby che domani scenderà finalmente in campo per riprendere le ostilità del campionato di Serie C – Poule 2 Appulo – Lucano che ha osservato ben due turni di sosta per l’impegni della nazionale nel 6 Nazioni. Un trasferta tutt’altro che semplice attende Lotito e compagni attesi dalla compagine dei Draghi BAT in quel di Barletta. Una squadra quella sesta provincia pugliese assolutamente da non sottovalutare e da affrontare con lo spirito giusto,

ovvero con concentrazione e determinazione. In queste settimane coach Passarella ha chiesto ai suoi di lavorare sugli aspetti che meno hanno funzionato nelle ultime partite e la risposta dei leoni è stata all’altezza. “Abbiamo lavorato duramente – ha dichiarato coach Giovanni Passarella – Le soste sono utili a recuperare i vari infortunati (out nelle ultime uscite Esposito e Grippa) ma hanno l’effetto di abbassare la guardia in termini di concentrazione e tenuta fisica, per questo con i ragazzi

abbiamo svolto intensi allenamenti sia dal punto di vista fisico che tecnico- tattico. Abbiamo cercato di curare i dettagli di alcune fasi del nostro gioco per cercare di migliorarlo e farlo diventare sempre più efficace” Pochi giorni quindi per i Cussini che non vedo l’ora di ritornare in campo e cercare bottino pieno in terra pugliese, regalando così un’altra soddisfazione a tutti i propri sostenitori capeggiati dalla BCC di Laurenzana e Nova Siri.

CALCIO A 5 SERIE B GIRONE F

Shaolin Soccer: oggi gara interna con il Futsal Barletta P er la ventesima giornata (settima di ritorno) del campionato di serie B di calcio a 5, girone F, lo Shaolin Soccer Potenza attende oggi pomeriggio, con inizio alle ore sedici al “PalaPergola” di contrada Rossellino, il Futsal Barletta. La coppia arbitrale sarà calabrese e nello specifico sarà composta dai signori Francesco Agosto di Paola e Fabio Cozza di Cosenza. La sezione crono sarà affidata alle cure di Vincenzo Cannistrà di Catanzaro. Contro un Barletta in piena zona play off, i nero-arancio del presidente Claudio Faraone cer-

cheranno come di consueto di onorare il campo, cercando di ridurre al minimo gli errori al cospetto di una delle migliori formazioni di questo raggruppamento. «La squadra continua ad allenarsi con il massimo impegno e determinazione – spiega il tecnico dello Shaolin Potenza Fabio Santarcangelo – dispiace per i ragazzi che hanno raccolto davvero meno di quanto meritato nelle ultime partite un po’ per sfortuna e un po’ anche per alcuni nostri errori e ingenuità. Affrontiamo una squadra che nonostante qualche risultato ne-

gativo a fine gennaio rappresenta un roster di primissimo piano per questa categoria». Lo Shaolin è sempre ultimo con 6 punti e, a 7 partite dalla fine del campionato, spera di concludere nel modo più dignitoso possibile come sempre fatto una stagione che, salvo improbabili «terremoti» aritmetici, lo vedrà tornare purtroppo nei campionati regionali di calcio a 5.


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SPORT

Basilicata

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FEDERAZIONE ITALIANA PALLAVOLO - COMITATO REGIONALE BASILICATA

Eletto il nuovo Consiglio Regionale FIPAV Basilicata 2017/2020

È

stato eletto il nuovo Comitato Regionale Fipav Basilicata per il quadriennio 2017/2020. Riconfermato come Presidente Enzo Santomassimo mentre i quattro consiglieri eletti sono Lopardo Antonio, Liguori Mario, Cernicchiaro Francesco e Braia Rosario, revisore dei conti nominato dall'Assemblea è Imbrogno Giovanni in qualità di titolare e Daraio Pietro come supplente. Larghissima la partecipazione con 37 società presenti sulle 39 aventi diritto. «Stimolare, attraverso un ascolto qualificato, le necessità della base, promuovendo un modo nuovo e diretto per incontrare le varie istanze,

offrendo supporto e consulenza alle società, facilitando la conoscenza dei regolamenti, specificando le esigenze di formazione, caratterizzando le necessità di qualificazione in base alla propria realtà” con queste parole si può sintetizzare il bilancio programmatico per il quadriennio 2017/2020 in cui il Presidente Santomassimo ha posto l’accento sul nuovo ruolo a cui è chiamato il Consiglio Regionale che va a sostituire il vecchio Comitato regionale assorbendo contestualmente le funzioni proprie dei Comitati Territoriali di Potenza e Matera che di fatto cessano di esistere. “Il nuovo Comitato Regionale - sottolinea San-

tomassimo - dovrà avere la consapevolezza di dover operare sempre più in un›ottica di servizio diventando di fatto l›unico organi a disposizione delle società affiliate per far

sentire la propria voce e manifestare le proprie necessità”. Santomassimo fa un breve bilancio sul lavoro svolto dal Consiglio uscente con cui già è stato avviato un processo di unificazione nei Campionati, nelle Commissioni e nella Qualificazione. Nello svolgimento del mandato appena concluso si è operato per far si che le strutture territoriali fossero orientate ad un’ottica di servizio verso i propri associati e dovrà essere ancora implementata nel nuovo quadriennio. Sono stati organizzati eventi e manifestazioni che hanno consentito al Comitato uscente di ricavare utili poi ripartiti alle società che hanno partecipato al Campionato di Serie D femminile, Prima divisione maschile e femminile. Tra le varie iniziative che si

stanno compiendo un posto particolare viene riservato al Sitting Volley ed al lavoro svolto dalla società Asd Rotonda Volley; in sinergia con il Coni e il Comitato Italiano Paralimpico è stata avviata un’attività di formazione per i tutor del progetto “Sport di Classe” programmando interventi nelle scuole per mettere i protagonisti di questa disciplina a contatto con dirigenti, insegnanti e alunni. “Il ruolo dei consiglieri dovrà per forza essere propositivo e di stimolo, nell’ambito di un contesto generale che faciliti il superamento d’interessi

limitati o di parte - conclude Santomassimo -dovranno divenire strumenti attivi nella logica di cooperazione che dovrà caratterizzare il nostro futuro”. Nominati nella stessa sede dell’Assemblea, i Rappresentanti Atleti e Tecnici presenti in Assemblea dei relativi rappresentanti delle Categorie Atleti e Tecnici ai fini della partecipazione alle Assemblee Elettive Territoriali del CONI Regionale, risultano nominati quindi il tecnico Aldo Pietrafesa e l’atleta Mattia Brienza (Virtus Potenza).

Basket U14 femminile: al via il campionato M ercoledì 15 febbraio 2017 ha preso il via il Campionato Under 14 Femminile a cui partecipano cinque squadre: Basilia Basket Potenza “A”, Basilia Basket Potenza “B”, Sporting Club Matera, Virtus Matera e Riva dei Greci Basket Bernalda. La formula prevede una prima fase con un girone all’italiana con gare di andata e ritorno e una seconda fase ad orologio con gare di sola andata.


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MONITOR

Basilicata

In Basilicata, crescono i risultati negli sport da combattimento L

e arti marziali e gli sport da combattimento non sono sicuramente tra i più popolari in Italia. In Basilicata invece, il mondo del ring, dei tatami e ultimamente della gabbia, non solo è conosciuto e seguito, ma vanta anche una lunghissima tradizione che ha visto crescere una fucina di campioni apprezzati in ambito nazionale ed internazionale. A continuare questa tradizione, la scorsa domenica, gli Atleti dell’Accademia delle arti marziali e degli sport da combattimento, dell’SSD Acqua & Fitness Group Elixia e il team Budo Clan, tutti diretti dal Maestro Massimiliano Monaco, sono stati impegnati su due diversi fronti. Il primo, il Pistoia Challenge, per il Brazilian Jiu

Jitsu, il secondo a San Giorgio Jonico (TA) per i Campionati Interregionali del Sud Italia della FIKBMS, la federazione Italiana Kick Boxing Muay Thai Savate Shoot Boxe riconosciuta dal CONI. Entrambe le occasioni hanno rappresentato per gli atleti lucani un modo per confrontarsi con i migliori team nazionali. Per quanto riguarda la spedizione Pistoiese, patrocinata dall’Unione Italiana Jiu Jitsu, a distinguersi tra i protagonisti di un Challenge passato alla storia sia per numero che per capacità degli iscritti, Massimiliano Monaco, che per la categoria >76 kg Master Cintura Viola ha conquistato un Argento. Al suo, si aggiungono i risultati di Alfredo Falconieri cat >88 kg master cintura blu,

che ha conquistato l’Argento, e Giuseppe Liuzzi cat. >64 kg cintura Bianca, Bronzo A San Giorgio Jonico invece, doppio Oro per Victor Garaba nella categoria >65kg kick/ kickjistu. Sempre nella Kick, sono stati conseguiti i seguenti risultati: - Oro, Nives Aiello Blasi, categoria femminile Cadetti >60kg; - Argento Lorenzo Losasso, categoria juniores >70 kg. Già al lavoro per i prossimi impegni, gli altri atleti eliminati durante le qualificazioni: Alessia Podano, Vincenzo Marzano, Giuliano Marzano, Samuele Colucci, Angelo Parisi, Savoia Ricco e Pace Canio. Soddisfatto il presidente Bartolo Telesca che ha commentato così la scorsa domenica: «Aldilà dei singoli risultati, questa domenica ha vinto la squadra, a riprova del sano sviluppo di queste Arti nel nostro territorio e su tutto il panorama nazionale. Un ringraziamento particolare devo rivolgerlo a nome di tutto il team a Gianni Befà, Serena Lamastra, Giuseppe Lorusso, Nicola Becce e Domenico Becce, per il prezioso contributo tecnico ed umano al nostro team. Adesso siamo già proiettati verso i prossimi eventi”.

Inaugurata la nuova palestra a San Fele S

i è tenuta negli scorsi giorni la cerimonia ufficiale di inaugurazione della nuova palestra dell’Istituto Comprensivo G. Faggeta di San Fele. Il progetto per la ricostruzione e l’ammodernamento tecnologico della struttura - si legge in un comunicato - è frutto della stipula dell’accordo di collaborazione tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per gli Affari Regionali, le Autonomie e lo Sport, l’Anci, l’Upi e l’Istituto per il credito sportivo, relativamente alla concessione di mutui agevolati per la realizzazione di spazi ed impianti sportivi scolastici. Opera fortemente voluta dalla Giunta e dall’Amministrazione Comunale, che con fermezza e decisione, superando la netta contrarietà della minoranza in Consiglio, è riuscita ad approvare il

progetto per l’importo complessivo di Euro150.000,00. Un ambiente nuovo, funzionale, sicuro e ben attrezzato, reso moderno da interventi strutturali che hanno riguardato la correzione acustica delle pareti, miglioramento dell’impianto termico, sostituzione del pavimento con la scelta dei parquet. L’amministrazione comunale ha voluto , oltre che qualificare ulteriormente il patrimonio sportivo di San Fele, anche contribuire con nuovi spazi, alla crescita dell’associazionismo sportivo locale, radicando lo sport nel costume quotidiano di vita dei cittadini. Da parte sua, il sindaco Donato Sperduto ha dichiarato che “con l’inaugurazione di oggi si conclude un percorso lungo, avversato dall’opposizione in Consiglio, le varie approvazioni e richieste di pareri, conces-

sione del mutuo, consegna dei lavori. Un investimento economico significativo, un impegno importante della Giunta e dei Consiglieri di maggioranza, tecnici a cui va il mio ringraziamento”. Aggiunge, inoltre, che “in continuità con questi ideali, l’amministrazione ha partecipato ad un ulteriore bando regionale che mira ad estendere ulteriormente i servizi base per le popolazioni rurali, candidando l’ammodernamento di altre due strutture sportive presenti sul territorio di San Fele. Questo dimostra che anche in una fase di pesante crisi economica e finanziaria, quando i soldi pubblici sono ben amministrati, riescono a fare interventi importanti. La palestra apre i battenti con l’auspicio che tiri aria di un nuovo futuro”.





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Dai tempi di “Bella Ciao” alla pizzica “da discoteca”: la versione di Giovanna Marini. L’INTERVISTA

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antautrice, ricercatrice e insegnante, fresca ottantenne, ha pochi rivali nei meriti acquisiti sul campo, con un’intera vita passata a ricercare, studiare, riproporre e “reinventare” il canto popolare italiano. Walter De Stradis ha intervistato Giovanna Marini nel corso di una puntata de “I Viaggi di Gulliver”, andata in onda –come ogni lunedì sera- su Radio Potenza Centrale. Nella lunghissima conversazione, di cui riproponiamo alcuni brevi passaggi, si è parlato delle origini del “Folk Revival” italiano (i tempi del Nuovo Canzoniere Italiano e anche prima) e delle controverse connotazioni che esso può assumere al giorno d’oggi. «La ricerca –ha spiegato la professoressa Marini- è cominciata molto prima di quanto si creda, ovvero quando Alan Lomax venne in Italia e si unì a Diego Carpitella, bravissimo etno-musicologo, appassionato di cose popolari: era il 1954. Già allora ci fu un piccolo risveglio di alcuni intellettuali torinesi, che erano avanzati su questo cammino. (…) Dopodiché la cosa arrivò a Milano, alla biblioteca Feltrinelli, dove c’era Gianni Bosio (non ricordo se proprio ci lavorasse, ma era amico di Giangiacomo Feltrinelli), uno storico e intellettuale, e a Roberto Leydi, giornalista dell’Espresso. (…) Tuttavia, quando me ne

parlò Pasolini - era non oltre il ’60- mi disse che stavano pubblicando un disco, “Canti del lavoro”, con questa Giovanna Daffini -che era un mondina, magnifica portatrice di storia, che cantava i canti delle mondine – e mi consigliò anche di andare a sentire cosa facessero. Io effettivamente loro li incontrai solo nel ‘63, quando trovai già una riunione a casa di Roberto Leydi, a Milano, con Ernesto De Martino, Carpitella, Bosio… tutti gli appassionati di questo argomento. Lì cominciò tutto, certamente con un senso, nostro, “di privilegio”, cioè di avere in mano una cosa preziosa, anche perché nel ventennio fascista questi canti non si erano mai sentiti. Le nuove generazioni non li conoscevano proprio, erano canti dimenticati. Quando, noi del Nuovo Canzoniere Italiano, li portammo nel ’64 a Spoleto, infatti, fecero scandalo, perché ci rendemmo conto che Spoleto aveva un pubblico di cultura dominante e si seccò molto di sentirsi dire cose come «Noi dormiamo nella paglia, moriamo nel fieno, traditori Signori Ufficiali» … quando mai si diceva così!!! Anche perché gli ufficiali della guerra del 15-18 erano considerati degli eroi. Ci fu lo scandalo, dunque. (…) C’era ancora questo clima di “alternativo”, quindi, ma pian piano è andato scomparendo. Il nostro Gianni

Giovanna Marini Bosio, che era geniale ed intelligente (…) fece degli approcci con il mondo della canzone (…) così partì Anna Identici, che era molto brava ed intonata (…) Gianni, insomma, quelle canzoni cercò in qualche modo di salvarle: tanto salvate non furono, ma non importa. Certi canti, se lei vede l’ultimo spettacolo con le canzoni di Bella Ciao, sono stati riarmonizzati in chiave moderna. Certamente, noi non li riconosciamo mol-

Arezzo Wave Basilicata, iscrizioni entro il 28 febbraio “I

musicisti lucani hanno tempo fino al 28 febbraio per iscriversi ad Arezzo Wave, il più grande concorso di musica dal vivo per i nuovi talenti italiani arrivato quest’anno alla trentunesima edizione. La rassegna, che rappresenta un momento formativo per le giovani band e fornisce loro l’opportunità di suonare in un contesto qualificato, in Basilicata è curata come sempre dall’associazione culturale Multietnica e dal centro per la creatività Cecilia di Tito, che ospiterà anche le finali regionali. Dopo la fase di iscrizione gratuita, in cui occorre presentare due brani e compilare il modulo che si trova sul sito arezzowave.com, - si legge in una nota - una giuria qualificata opererà una prima scrematura e determinerà quali gruppi saliranno sul palco nelle serate del Cecilia per contendersi il premio di miglior band lucana 2017. Il vincitore

potrà dunque continuare il percorso e suonare all’Arezzo Wave love festival, che quest’anno si svolgerà a Milano il 23 e il 24 giugno, insieme ad artisti internazionali e agli altri vincitori regionali. Per le band premiate a livello nazionale sono in palio tour italiani ed esteri, la possibilità di essere inseriti in compilation di particolare visibilità, la realizzazione di un videoclip, oltre a premi in denaro e servizi per artisti. Quest’anno l’iniziativa si avvale infatti della collaborazione di Doc Servizi, la più grande cooperativa dei lavoratori della musica con più di 6mila soci in Italia, che con i suoi dipartimenti KeepOn e Freecom metterà a disposizione dei gruppi assistenza, servizi e attività di comunicazione. Dalla collaborazione con skuola.net, il sito degli studenti italiani, nasce invece il concorso Arezzo Wave Music School, rivolto a tutte le band gio-

vanili under 35 che hanno al loro interno almeno un componente che frequenta le scuole medie superiori italiane. In palio per Arezzo Wave Music School la diffusione di un proprio videoclip all’interno di questo sito molto frequentato, che raggiunge in media 4 milioni di contatti unici mensili. Altri partner del progetto sono infine Smemoranda e la Siae, che offrirà a sua volta mille euro alla migliore proposta tra le band studentesche. Per tutti i gruppi lucani c’è un’opportunità aggiuntiva. Grazie al circuito Basilicata Music Net, i più meritevoli potranno essere selezionati dalle direzioni artistiche dei festival partner del progetto (come il Pollino music festival) e segnalati all’attenzione di associazioni organizzatrici di feste ed eventi sul territorio lucano per essere inseriti nelle rispettive programmazioni”.

to, per me è stata una spina nel cuore sentirli così, ma capisco che non è grave, è una cosa che deve accadere e non ci si oppone rispetto a quello che deve accadere. In questi canti, i testi e le musiche sono così belli e così forti che reggono a ogni manomissione che subiscono». (…) E la commistione fra pizzica e altri generi musicali, come ne i Sud Sound System? «Dunque, questa cosa mi irrita, non ho capito perché; ma mi pare che, perlomeno, si debba fare un accenno storico al fatto che esisteva la pizzica, la taranta, che Stifani (Luigi, barbiere violinista, celebre protagonista de “La terra del

rimorso” di Ernesto De Martino -ndr) –ed è fondamentale- suonava con un violino, un tamburello e non c’era altro. Lui andava presso i malati e faceva la “diagnosi”, una cosa che ci raccontò lui prima di morire, in un viaggio che feci lì in Salento con i miei allievi negli anni ’90. Ci spiegò che quando il malato non reagiva alle sue tre forme di pizzica –l’indiavolata, la triste etc.- lui diceva «Questo malato non è per me, portatelo all’ospedale». Da qui oggi si è arrivati alle pizziche che si ballano nelle disco music! Non lo so, ma era più interessante soffermare l’interesse sulla provenienza

reale di queste musiche, che poi non erano neanche cantate, solo suonate. È interessante adesso vederla nel suo insieme, ma, senza diventare giudicanti, non mi pare interessante vederla ballare, poiché pare che non abbiano neanche colto il ritmo, ne fanno un “salterello”. Che facciano pure il “salterello”, anche se lo chiamano “pizzica”. Tuttavia, sarebbe bello capire cosa ne è stato della pizzica; ad un mio studente, consiglierei di fare una tesi sulla trasformazione della pizzica in salterello».

SENISE, concluse le riprese di “A ciambra” S i sono concluse in questi giorni, attorno all’invaso di Senise, le riprese di ‘A ciambra’, il film di Jonas Carpignano molto atteso nei circuiti cinefili e papabile all’ammissione nei Festival internazionali cinematografici di alto lignaggio. Il lavoro è stato finanziato nell’ambito del progetto Lu.Ca che vede la collaborazione operativa cinematografica tra Basilicata e Calabria. In Lucania spiega una nota di Lucana Film Commission - è stato girato il suggestivo prologo del film con impegnative sequenze che hanno richiesto un meticoloso lavoro scenografico e molta cura per gli abiti d’epoca: bellissimi i carri a botte, fedelmente ricostruito l’accampa-

mento con gli animali e, in particolare, i cavalli che mostrano l’esodo dalla Slovenia di una comunità rom oggi residenti nella piana di Gioia Tauro. L’ultimo ciak ieri mattina all’alba sulle sponde della diga di Monte Cotugno dove la spoglia prospettiva lacustre invernale ha offerto l’ambientazione straordinaria alla scena. Come attori sono stati impiegati le stesse persone zingare che vivono in forma stanziale oggi a Gioia Tauro e alcuni anziani hanno realmente compiuto da ragazzini il viaggio che apre la vicenda che racconta l’amicizia tra un attore di colore e un bambino rom. Diversi bambini rom sono stati coinvolti nelle riprese. Molto pregevole il lavoro

del location manager lucano, Roberto Cosenza di Rotonda, che ha effettuato numerosi sopralluoghi, reperito animali, organizzato la logistica che ha impegnato anche dei pastori del luoghi. A Cosenza la Lucana Film Commission ha espresso ringraziamenti e apprezzamento per l’ottimo lavoro professionale svolto sul territorio. Il progetto “‘A Ciambra” è nato sul successo dell’omonimo cortometraggio che ha incantato esperti e addetti ai lavori di tutto il mondo. I protagonisti del film sono attori non professionisti che interpretano se stessi e sono gli attuali abitanti della Ciambra, comunità rom stanziale di Gioia Tauro in Calabria.


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Basilicata

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Le Consigliere di Parità contro tutte le discriminazioni In questi anni hanno ascoltato tante donne, vittime di gravi problematiche relative anche al mondo del lavoro

“L

e Consigliere di Parità ritengono che la violenza contro le donne sia un problema strutturale della società e che la sua radice - si legge in un documento diffuso dall’ufficio della Consigliera regionale di parità Ivana Pipponzi- risiede anche nelle discriminazioni di genere presenti in diversi ambiti della vita quotidiana di moltissime donne quindi, anche in ambito lavorativo. Lo specifico ruolo e funzione delle consigliere di parità nell’ambito del contrasto alle discriminazioni di genere nel mondo del lavoro, nelle sue più svariate sfaccettature, di cui sono garanti in qualità di pubblici ufficiali (disparità salariale, segregazione formativa, sfruttamento delle donne nel lavoro nero, forte presenza di stereotipi culturali che continuano a determinare disparità di genere nella ripartizione delle responsabilità professionali e familiari, nelle molestie sessuali sui luoghi di lavoro, nel ricatto della precarietà, nella forte presenza di licenziamenti per maternità, ecc.), sollecita a non rimanere inerme di fronte a mobilitazioni generali da parte della società civile. Per questo motivo, proprio perché soggetti istituzionali, le consigliere di parità, pur ribadendo il valore della differenza, danno valore alla categoria dell’uguaglianza a garanzia - si legge ancora nel documento - di una pra-

tica tra soggetti differenti, e nella consapevolezza che l’empowerment delle donne è fattore di sviluppo per la società e per l’economia. In questi anni le consigliere di parità hanno ascoltato tante donne vittime di discriminazione e violenze a seguito di problematiche legate alla maternità o per molestie sessuali o per mancato avanzamento di carriera o per lavoro nero, supportandole anche nelle azioni in giudizio, ma nello stesso tempo hanno avviato azioni positive importanti nell’ambito della conciliazione vita-lavoro, dell’imprenditoria femminile, della rimotivazione al lavoro dopo i percorsi di violenza, di formazione sui temi delle molestie sessuali e violenza sui luoghi di lavoro. Il ruolo delle consigliere di parità comprende anche, obbligatoriamente, l’elaborazione dei rapporti che le aziende con più di 100 dipendenti redigono ogni due anni e hanno lavorato con le stesse affinché il tema della contrattazione decentrata, del welfare aziendale e della conciliazione vita lavoro cominciasse a diventare prassi. Certo c’è ancora moltissimo da fare perché l’Italia è fanalino di coda sia per l’occupazione femminile, soprattutto al Sud, sia per la natalità. Ritengono, pertanto, che la Risoluzione Europea sulla “Creazione di condizioni del mercato del lavoro favorevoli all’equilibrio tra vita privata e vita professionale”,

approvata il 13 settembre scorso e di cui si sono occupate in un confronto nazionale in quanto oggetto di un approfondimento e riflessione fra tutte le consigliere di parità, nonché la recente ratifica della Convenzione di Istanbul, dovranno essere per tutte, ma soprattutto per il Governo, una linea da seguire per migliorare le condizioni di vita e di lavoro delle donne e degli uomini. Le consigliere prendono atto di alcune importanti innovazioni contenute nelle ultime leggi di stabilità del 2016 e del 2017 in riferimento a detassazione della produttività per misure di welfare aziendale e conciliazione via lavoro, ai giorni di congedo per le donne vittime di violenza, ai voucher asili nido, ai voucher baby-sitter, al bonus Mamma domani, ecc…, ma proprio perché dislocate su tutto il territorio nazionale, e quindi importante risorsa e fonte di conoscenza dei problemi reali delle donne, chiedono una politica meno frammentata che abbia come obiettivo il perseguimento della realizzazione dei contenuti della Risoluzione europea: * intensificare l’impegno in materia di work-life balance per incrementare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro; * modernizzare il mercato del lavoro, in particolare “concentrarsi sulle forme innovative di organizzazione nel luogo di lavoro e bilanciare le esigenze di donne e

uomini di trovare un equilibrio tra vita privata e vita professionale con gli obiettivi di produttività/redditività delle imprese”, tenendo sempre salde le tutele; * spingere verso una maggior condivisione dei compiti familiari e di cura che variano nel corso della vita, anche aumentando il congedo di paternità obbligatorio; * investire in servizi idonei e norme specifiche (nidi e professionisti di qualità sono fondamentali) che portino vantaggi e ricadute

positive anche sui bambini e sulla qualità del loro percorso di crescita, maturazione e sviluppo cognitivo; * rimuovere le discriminazioni di genere nel mondo del lavoro, anche attraverso una maggiore valorizzazione delle Consigliere di Parità al fine di rafforzarne il ruolo e l’indipendenza (Dir. 54/2006 e Risoluzione Europea artt. 15 e 18); * diffondere la cultura delle pari opportunità nel mondo studentesco per meglio contrastare gli ste-

reotipi di comportamento. Pertanto la Conferenza delle Consigliere di Parità, coordinata dalla Consigliera Nazionale Franca Cipriani, aderisce ai contenuti dell’appello del movimento NI UNA MENOS (NON UNA DI MENO) che, nato in Argentina, ha contaminato 22 paesi e tante associazioni e movimenti per dire NO ALLA VIOLENZA MASCHILE sulle donne l’8 marzo prossimo”.


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Don Giovanni De Palma, l’iconografo lucano Le sue pregevoli icone sono in mostra nella Chiesa di San Nicola a Rapone

Don Giovanni De Palma in una recente foto di Michele Traficante

B

arba alla Nazareno, capelli quasi biondi (pochi in verità), passo svelto, immancabile marsupio alla cintola, voce dolce e suadente. E’ don Giovanni De Palma (don Giò, per gli amici), originario di Barile ove è nato il 23 maggio 1958, già parroco di Cecci (frazione di Atella), viceparroco di San Marco Evangelista di Rionero, poi parroco di Pescopagano è attualmente, parroco delle Chiesa di San Nicola di Rapone. Il quasi sessantenne sacerdote è considerato il “Don Bosco” del Vulture per il suo impegno e la cura amorevole verso i giovani che riesce a coinvolgere in diverse attività ricreative. In qualità di presidente zonale dell’ANSPI è sempre in attività per promuovere ed organizzare manifestazioni sportive e ricreative nell’ambito delle associazioni cattoliche delle varie parrocchie dell’area del Vulture. Don Giovanni De Palma è anche noto quale profondo conoscitore della tecnica della pittura iconografica. Ha realizzato una trentina di pregevoli opere apprezzate e ammirate nel corso di una mostra di qualche tempo fa. Il termine icona è di origine greca e deriva da “Hcoŋ” cioè “eikon” che significa immagine. Di conseguenza, etimologicamente e artisticamente parlando, le icone sono un oggetto di culto rappresentativo di un archetipo, di un’immagine divina che è giunta fino a noi, una specie di “topos”, cioè un’immagine definita da alcune caratteristiche

stilistiche e rappresentative costanti che le permettono di essere riconoscibile agli occhi di chi la osserva. Da un punto di vista teologico anche l’artedel creare icone è in funzione dello spirito, non è un’esclusiva di chi le osserva e prega davanti ad esse. Un’icona è una raffigurazione sacra dipinta su tavola, prodotta nell'ambito della cultura bizantina e slava. Come si realizza un’icona? Ce lo spiega don Giovanni De Palma in una brochure in cui illustra anche alcune fasi della sua realizzazione. Le icone– scrive don Giovanni vengono sempre eseguite su una tavola di legno, in genere di tiglio, cedro, betulla o cipresso. Scelta la base, l’iconografo scava una superficie piana, lasciando un bordo in legno che forma una specie di cornice naturale. Sul fondo viene incollata una tela, ricoperta poi con vari strati di gesso o polvere di alabastro per formare un supporto resistente e adatto ad assorbire i colori. La figura vienein un primo tempo soltanto abbozzata con il pennello e si procede subito alla stesura dei colori. La tecnica seguita è quella di una chiarificazione progressiva o “illuminazione”, aggiungendo pennellate via via più chiare. Il metodo ha un forte significato perché rappresenta il cammino dell’uomo dalle tenebre alla luce della salvezza. Luce che è rappresentata dai colori chiari e soprattutto dall’oro, simbolo per eccellenza della gloria divina. Secondo la tradizione, i colori vengono composti con una miscela di

terre e pigmenti naturali, uniti a tuorlo diuovo, aceto e acqua. Ogni colore viene prodotto attraverso una sostanza specifica: per esempio, il blu si ottiene con il lapislazzulo, il rosso con il cinabro, il giallo-oro con l’auropgmento (una pietra vulcanica), il verde con la malachite, il bianco di titanio con l’ossido di piombo. Unendo, poi altre sostanze, diverseper ogni singolo colore, è possibilerenderlo opaco o luminoso: Quando la pittura è conclusa, si fissano i colori con particolari vernici, a base di olio e resine, masticeenaturale. A questo punto l’icona e pronta, ma non può ancora definireun ”sacramentale”, cioè uno strumento di fede della stessa natura dei sacramenti: per diventarlo, deve sempre essere sottopostaaun particolare rito di benedizione. “L’icona, presente in quasi tutte le case dei fedeli ortodossi, quale valore simbolico dal punto di vista religioso, è “una delle creazioni più straordinarie. della cultura del medioevo russo”, dice don Giovanni. “ Questo genere di pittura è destinato alla preghiera, alla contemplazione raccolta, al silenzio meditativo, alla comunione spirituale con il mondo divino”. Secondo la tradizione l’iconografo deve eseguire umilmente il suo lavoro, non per desiderio di gloria terrena, ma per sottomissione a Dio. Questa la preghiera dell’iconografo O DIVINO MAESTRO Fervido artefice di tutto / il creato illumina lo sguardo / del Tuo servitore / custodisci il suo cuore / reggi e governa la sua mano / af-

finché degnamente / e con perfezione / possa rappresentare la Tua immagine / per la gloria, la gioia e la bellezza / della Tua Santa Chiesa.

Un’icona di don Giovanni De Palma

Don Giovanni De Palma in una foto di alcuni anni fa (Foto Traficante)


C O M U N E DI P O T E N Z A

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Costo*

Caparra 30%

Concessione per 30 anni di LOCULO 5° FILA

€ 2.940,00

882,00

Concessione per 30 anni di LOCULO 4° FILA

€ 3.190,00

957,00

Concessione per 30 anni di LOCULO 3° FILA

€ 3.900,00

1.170,00

Concessione per 30 anni di LOCULO 2° FILA

€ 4.930,00

1.479,00

Concessione per 30 anni di LOCULO 1° FILA

€ 4.580,00

1.374,00

€ 240,00

72,00

€ 21.940,00

6.582,00

Concessione per 30 anni di CELLETTA OSSARIO Concessione per 30 anni di COLONNATO DI 5 LOCULI + 10 ossari * oltre iva come per legge Tipologia di sepoltura Galleria Inferiore Sinistra

Costo*

Caparra 30%

Concessione per 30 anni di LOCULO 5° FILA

€ 2.940,00

882,00

Concessione per 30 anni di LOCULO 4° FILA

€ 3.190,00

957,00

Concessione per 30 anni di LOCULO 3° FILA

€ 4.480,00

1.344,00

Concessione per 30 anni di LOCULO 2° FILA

€ 4.780,00

1.434,00

Concessione per 30 anni di LOCULO 1° FILA

€ 4.150,00

1.245,00

Concessione per 30 anni di COLONNATO DI 5 LOCULI

€ 19.540,00

5.682,00

* oltre iva come per legge 'ůŝ ŝŶƚĞƌĞƐƐĂƚŝ ƉŽƚƌĂŶŶŽ ƉƌĞƐĞŶƚĂƌĞ ůĂ ĚŽŵĂŶĚĂ Ěŝ ĐŽŶĐĞƐƐŝŽŶĞ ƉƌĞƐƐŽ ůĂ ƐĞĚĞ ĚĞů ĐŽŶĐĞƐƐŝŽŶĂƌŝŽ EhKsK /D/d ZK / WKd E / ^K KD Z '͘ >͘ Ɛƌů͕ ƵďŝĐĂƚĂ ŝŶ WŽƚĞŶnjĂ ĂůůĂ ͘ĚĂ DŽŶƚŽĐĐŚŝŶŽ ;ĐͬŽ EƵŽǀŽ ŝŵŝƚĞƌŽͿ ʹ ŶĞŐůŝ ŽƌĂƌŝ Ěŝ ĂƉĞƌƚƵƌĂ Ăů ƉƵďďůŝĐŽ ĚĂů ůƵŶĞĚŞ Ăů ǀĞŶĞƌĚŞ ĚĂůůĞ ŽƌĞ ϵ͕ϯϬ ĂůůĞ ŽƌĞ ϭϮ͕ϯϬ ĞĚ ŝů ŵĞƌĐŽůĞĚŞ ĚĂůůĞ ŽƌĞ ϭϱ͕ϬϬ ĂůůĞ ϭϲ͕ϯϬ͘ /ů ƉƌŽŐĞƚƚŽ ƉŽƚƌă ĞƐƐĞƌĞ ǀŝƐŝŽŶĂƚŽ ƐƵů ƐŝƚŽ ŝŶƚĞƌŶĞƚ ǁǁǁ͘ƐŽĐŽŵĞƌ͘ŝƚ ŽƉƉƵƌĞ ƐƵů ƐŝƚŽ ŝŶƚĞƌŶĞƚ ĚĞů ŽŵƵŶĞ Ěŝ WŽƚĞŶnjĂ ǁǁǁ͘ĐŽŵƵŶĞ͘ƉŽƚĞŶnjĂ͘ŝƚ ĂƌĞĂ ƚĞŵĂƚŝĐĂ ƐĞƌǀŝnjŝ ĐŝŵŝƚĞƌŝĂůŝ͘ KE / /KE/ W Z >͛ DD/^^/KE >> KD E ϭ͘ 'ůŝ ĂƐƐĞŐŶĂƚĂƌŝ ĚŽǀƌĂŶŶŽ ĞƐƐĞƌĞ ƌĞƐŝĚĞŶƚŝ Ž ĂǀĞƌ ĂǀƵƚŽ ůĂ ƌĞƐŝĚĞŶnjĂ Ž ĂǀĞƌĞ ƉĂƌĞŶƚŝ ƌĞƐŝĚĞŶƚŝ ŶĞů ŽŵƵŶĞĚŝ WŽƚĞŶnjĂ͘ Ϯ͘ KŐŶŝ ƐŽŐŐĞƚƚŽ ƉŽƚƌă ƌŝƐƵůƚĂƌĞ ĂƐƐĞŐŶĂƚĂƌŝŽ Ěŝ Ŷ͘ ϭ ;ƵŶŽͿ ůŽĐƵůŽ Ğ Ěŝ ƵŶ ŽƐƐĂƌŝŽ ƉĞƌ ŽŐŶŝ ĐŽŵƉŽŶĞŶƚĞ ŝů ƐƵŽ ƐƚĂƚŽ Ěŝ ĨĂŵŝŐůŝĂ Ž Ěŝ ƵŶĂ ĐĂƉƉĞůůĂ͘ ϯ͘ >͛ĂƐƐĞŐŶĂnjŝŽŶĞ ƉŽƚƌă ĂǀǀĞŶŝƌĞ ƐŽůŽ ĞĚ ĞƐĐůƵƐŝǀĂŵĞŶƚĞ ŝŶ ĨĂǀŽƌĞ Ěŝ ƵŶ ƐŽŐŐĞƚƚŽ͘ ϰ͘ >͛ĂƐƐĞŐŶĂnjŝŽŶĞ ƉŽƚƌă ĂůƚƌĞƐŞ ĂǀǀĞŶŝƌĞ Ă ĨĂǀŽƌĞ Ěŝ ƐŽŐŐĞƚƚŝ ĚĞĨƵŶƚŝ ƐƵ ƌŝĐŚŝĞƐƚĂ ĚĞů ĨĂŵŝůŝĂƌĞ͘ ϱ͘ ͛ ĨĂƚƚŽ ĂƐƐŽůƵƚŽ ĚŝǀŝĞƚŽ Ěŝ ĐĞƐƐŝŽŶĞ͕ Ă ƋƵĂůƵŶƋƵĞ ƚŝƚŽůŽ͕ ĚĞůůĂ ƉƌĞŶŽƚĂnjŝŽŶĞ ĞͬŽ ĐŽŶĐĞƐƐŝŽŶĞ͘ ϲ͘ ͛ ĐŽŶĚŝnjŝŽŶĞ Ěŝ ĂŵŵŝƐƐŝďŝůŝƚă ĚĞůůĂ ĚŽŵĂŶĚĂ ŝů ǀĞƌƐĂŵĞŶƚŽ ĚĞů ϯϬй ĚĞů ĐŽƐƚŽ Ěŝ ĐŽŶĐĞƐƐŝŽŶĞ Ă ƚŝƚŽůŽ Ěŝ ĚĞƉŽƐŝƚŽ ĐĂƵnjŝŽŶĂůĞ ĐŽŵĞ ĚĞƚƚĂŐůŝĂƚŽ ŝŶ ƚĂďĞůůĂ͘ ϳ͘ >Ă ĚƵƌĂƚĂ ĚĞůůĂ ĐŽŶĐĞƐƐŝŽŶĞ ĚĞĐŽƌƌĞƌă ĚĂůů͛ƵƚŝůŝnjnjŽ ĚĞůůĂ ƐƚĞƐƐĂ͘ ϴ͘ >Ă ƐĐĞůƚĂ ĚĞůůĂ ƐĞƉŽůƚƵƌĂ ĂǀǀĞƌƌă ĐŽŶ ŝů ĐƌŝƚĞƌŝŽ ĐƌŽŶŽůŽŐŝĐŽ Ěŝ ƉƌĞƐĞŶƚĂnjŝŽŶĞ ĚĞůůĂ ĚŽŵĂŶĚĂ͘ >͛hĨĨŝĐŝŽ ĚĞů ŽŶĐĞƐƐŝŽŶĂƌŝŽ ĚĞů EƵŽǀŽ ŝŵŝƚĞƌŽ ŽŵƵŶĂůĞ Ěŝ WŽƚĞŶnjĂ ğ Ă ĚŝƐƉŽƐŝnjŝŽŶĞ ƉĞƌ ĨŽƌŶŝƌĞ ƚƵƚƚŝ ŝ ĐŚŝĂƌŝŵĞŶƚŝ͕ ĐͬŽ ŝů EƵŽǀŽ ŝŵŝƚĞƌŽ Ěŝ WŽƚĞŶnjĂ ĂůůĂ ͘ĚĂ DŽŶƚŽĐĐŚŝŶŽ͕ ĐͬŽ hĨĨŝĐŝŽ ^ŽĐŽŵĞƌ 'ƌĂŶĚŝ >ĂǀŽƌŝ ǀŝĂ DĂƚĞƌĂ WĂƌĐŚĞŐŐŝŽ hŶŽ͘ ĞͲŵĂŝů ŶƵŽǀŽĐŝŵŝƚĞƌŽĚŝƉŽƚĞŶnjĂΛƐŽĐŽŵĞƌ͘ŝƚ ƚĞů͘ Ϭϵϳϭͬϰϰϰϴϱϳ͘ WŽƚĞŶnjĂ͕ ϮϭͬϬϯͬϮϬϭϰ /ů ŽŶĐĞƐƐŝŽŶĂƌŝŽ EƵŽǀŽ ŝŵŝƚĞƌŽ Ěŝ WŽƚĞŶnjĂ Ɛ͘ƌ͘ů͘


ontrosenso MONITOR 36 La spiritualità di Cristina di Lagopesole nei suoi libri Basilicata

18 Febbraio 2017

Presentati a Rionero tre suoi ultimi, in ordine di tempo, pregevoli volumi

Un momento della presentazione: da sinistra: Lostaglio, Di Lucchio, Cristina, Libutti, Pinto di Angela e Michele Traficante

C

ristina di Lagopesole, la mistica consacrata di Gesù Crocifisso, esprime tutta la sua alta spiritualità nelle sue numerose opere letterarie. Una produzione libraria di tutto rispetto e di notevoleimportanza che eleva lo spirito al Dio creatore. Nel santuario eremo da lei elevato ai piedi del Castello di Lagopesole nel 2001,consacrato e dedicato al Divin Crocifisso, la misticaCristina vive, prega, medita e studia sul destino dell’uomo alla luce della fede cristiana. Nel silenzio di Lagopesole – confessa Cristina – prego Dio e scrivo poesie per la pace, per la fraternità fra gli uomini, per l’unità fra i seguaci di Cristo. Abbraccio il Crocifisso e le mille croci del mondo. Eppure sono felice. E non è un’illusione a nutrirmi. Il 13 dicembre 2005, per mano di S.E. Rev. ma Mons. Agostino Superbo, Arcivescovo metropolita di Potenza - Muro Lucano - Marsico Nuovo, Cristina si è consacrata a Gesù Crocifisso Lungo e intenso è il percorso interiore e religioso di Cristina di Lagopesole (Cristina di

Gesù Crocifisso) che, passo dopo passo, dopo lunghi, approfonditi e appassionati studi teologici, agiografici e Sacre Scritture ha raggiunto vette di altissima spiritualità. Peccato che non abbia ancora avuto adeguato riconoscimento nell’ambito del “Premio Basilicata”, Sezione “Letteratura spirituale e Poesia religiosa”, ove, per lo più, sono premiati autori non semprelucani. Profonda conoscitrice della più alta spiritualità, dal mondo greco ortodosso all’estasi medievale, la mistica consacrata Cristinavive per scelta in solitudine meditativa il suo cammino verso l’Assoluto, il Dio Amore supremo. Frutto di questi studi e delle intense meditazioni sono le numerose opere, 43 fino ad oggi, che l’anacoreta di Lagopesole ha prodotto nel corso degli anni. Ne citiamo, per ragioni di spazio, soloalcune:“I Canti diLagopesole”, 1990; “La notte della Stella”, 1991; “Momenti dell’anima-Libro d’Ore”, 1993; “Tra due labbra, 1996; “Omelia sul cantico dei cantici”, 1997; “Il libro del Pellegrino”, 1999:”. “ Ad Crucem”, 2001, “Flos Sanctorum”, 2005, “Amen Maria”, 2010. Nei giorni scorsi sono

stati presentati a Rionero, presso l’austera sala convegni del Palazzo Fortunato,i tre suoi tre ultimi, in ordine di tempo, volumi:Dono d’Amore (Dicembre 2015), La fortezza dello Spirto(2016), La Casina Rosa(Dicembre 2016). Presente un numeroso e attento pubblico, fra cui alcuni cittadini di Lagopesole e dei paesi viciniori in rappresentanza di varie Associazioni femminili. L’interessante appuntamento culturale è stato promosso e organizzato dalla locale sezione del C.I.F. (Centro Italiano Femminile) con il patrocinio del Comune di Rionero in Vulture.Lapresidente del CIF rionerese, Antonietta Lostaglio, nel ringraziare l’Autrice per il dono delle sue opere, ha tracciato un breve excursus delle attività socio culturali dell’Associazione femminile. E' seguito l’interessante intervento del dott. Michele Libutti, grande estimatore di Cristina di Lagopesole, il quale ha evidenziato la sua eccezionale capacità letteraria ed espressive sia nelle composizioni poetiche (anche con acrostici)sia in quelle in prosa,trovando fonte d’ispirazione nei suoi lunghi studi e meditazioni delle Sacre Scritture.”Cristina

La mistica Cristina di Lagopesole

Copertina di uno dei libri presentati

- ha sostenuto Libutti - ha fatto della meditazione nell’ eremo di Lagopesole, la sua Fortezza dello Spirito. Ha stretto e consolidato una speciale amicizia con l’Altissimo, ma non solo, la sua produzione indica caparbietà ed abnegazione totale”. Ampioe ben articolato l’intervento del dirigente scolastico emerito, prof. Michele Pinto, il quale ha rilevato come le tre opere presentate pur sembrando distinte, sono collegate da un file rouge (filo rosso) che li accomuna (ispirazione, spiritualità e finalità). Ha poi tracciato sinteticamente il contenuto dei tre volumi presentati. “La forza dello spirito” è una raccolta di scritti letterari in forma antologica, scritta nel 2002 e pubblicata nel 2016, in coincidenza dell’Anno della Misericordia. Si tratta di 103 componimenti, scritti da Cristina, la quale prima diprocedere nella composizione invoca “la divina ispirazione”. Cristina si affida alla beata vergine del Carmelo perché possaassisterlanella composizione. “Dono d’Amore” è una pubblicazione del 2015, il cui titolo racchiude mirabilmente il contenuto del

lavoro. Un lavoro dal quale emergono sentimenti, emozioni, ricordi di persone a Cristinacare, persone di ieri e di oggi. Il prof. Michele Pinto dà una sua personale interpretazione dell’amore inteso da Cristina . “L’amore di cui parla Cristina– sostiene Pinto - è l’amore dialogico, l’amore cristiano, l’amore inteso come Agape. L’amore agapico trascendel’amore umano perché infinito, senza limiti; l’amore per il prossimo”. “La casina rosa” è l’ultima delle 43 pubblicazioni di Cristina. Si tratta di una raccolta di 12 fiabe, Il volume è confezionato elegantemente e corredato da bellissime illustrazioni dai delicati colori realizzate dall’artista trentina Piera Ruffo. Oltre a dediche personali il libro è dedicato a Maria Elena, a Sofia e ai bambini martiri della Siria. E’ un “percorso spirituale” nel quale, attraverso i racconti fantastici, i disegni e meravigliosi canti alla Creazione, si incontra ogni volta una “perla”, luce che guida i passi. La perla è preziosa, difficile da trovare e va custodita.E’ il significato mistico del tesoro che, una volta trovato, si custodisce gelosamente

e che trasforma mente e spirito di colui che lo custodisce. Il cammino fiabesco si conclude davanti ad una “piccola casina” che rappresenta il tabernacolo che custodisce la “perla preziosa”. La perla preziosa è Gesù Cristo che ci dice “Io sono la Via, la Verità, la Vita” Con tale operaCristiana forse ritorna, come riconosce Michele Pinto, ad essere “la maestra Cristina” e sceglie la fiaba perché la fiaba soddisfa bisogni, curiositàdei bambini e dei fanciulli di fantasticare, immaginare, creare. Cristina utilizza la fiaba come racconto metaforico. Con essa Cristina inneggia alla bellezza del creato e delle creature avendo come “scenario” la Valle di Vitalba. La giovane assessora alla Cultura di Rionero, Teresa Di Lucchio, nel portare il saluto dell’Amministrazione comunale, si è vivamente compiaciuta con l’Autrice riconoscendole grande merito nell’ambito della cultura spirituale. Nel corso della serata sono state lette alcune composizioni di Cristina da parte di Francesco Pruonto, dell’attore rionerese Mattia Di Pierro e da altri.Hanno espresso vivo apprezzamento nei confronti di Cristina alcune signore presenti, fra cui Arcangela Sacco e Amalia Anastasia. A conclusione della serata Cristina ha ringraziato tutti per la presenza,in particolare il CIF nella persona della sua presidente Antonietta Lostaglio, l’assessore comunale alla Cultura, Teresa Di Lucchio, i due ottimi relatori Michele Libutti e Michele Pinto nonché il bravissimo giovane attore Mattia Di Pierro che ha magnificante letto, da par suo, alcune elevatecomposizioni poetiche. Cristina, sorretta ed ispirata dalla sua profonda fede continuerà ad elevare inni sacri a Gesù, alla Vergine Maria e con i suoi mirabili scritti illuminerà il cammino incerto di quanti anelano alla pace cristiana e all’amore di Dio Padre.


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Basilicata

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SATRIANO DI LUCANIA- BORGO DEI MURALES

Arte - dinamiche mentali - disturbi del linguaggio e dell’apprendimento

S

i aprirà il prossimo 17 febbraio a Satriano di Lucania una finestra sulla cultura di un borgo che della pittura traccia la sua identità. “Come le immagini della mente disegnano la nostra creatività nel linguaggio quotidiano” è il sottotitolo dell’evento. Tema portante è la creatività, analizzata sul profilo psicologico e, in quanto tale, oggetto di studio per le scienze della mente. Se psichiatri, psicologi e pedagoghi hanno provato a capire come si sviluppa e come funziona il pensiero artistico e come la creatività può essere una risorsa preziosa allora le scienze cognitive si sono occupate di studiare i processi di memoria, apprendimento, elaborazione delle informazioni; studiosi ed esperti hanno proposto metodi per praticare il pensiero creativo con ricadute positive per il bene personale e di comunità. Ospiti e relatori dell’evento il Dott. Fundone Pietro, Direttore del Dipartimento della Salute Mentale, la Dott.ssa amodio Francesca Antonella, Psicologa, psicoanalista, ricercatrice, esperta in dislessia e scrittrice, la Dott. ssa Grenci Rossella, Logopedista e formatrice dell’As-

sociazione Italiana Dislessia, il Dott. Barra Andrea, Psichiatra e psicoterapeuta, il Dott. Razza Giovanni ‎Vice Presidente Ordine Psicologi della Basilicata. Evento patrocinato dall’Ordine degli Psicologi della Basilicata. Interverrano, inoltre gli artisti Vincenzo Lombardi in arte Enzo Bomba Pittore per estemporanea d’arte e i BurningElephantCollision. La riflessione focalizza il dibattito-incontro sul tema dell’IDENTITA’, rappresentativa di un borgo che traccia dalla sua stessa storia un dipinto di cultura e pittura: Satriano di Lucania, il borgo dei murales, antica “Pietrafesa”, antico nome del pittore che ha tracciato e lasciato memoria storica nella cultura locale, Giovanni de Gregorio (Pietrafesa, 1580 – 1656). Così come il Pietrafesano ha declinato uno stile di vita nel borgo dei murales, così la psicologia vuole tracciare un nuovo sentiero tra storia e creatività, al fine di generare nuove strade per una crescita sana, intelligente e ricca di benessere per le menti e per le genti. Appuntamento Venerdì 17 febbraio 2017 alle ore 17,30 a Satriano di Lucania presso il castello “Duca di Poggiardo” .


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ontrosenso

MONITOR

18 Febbraio 2017

Basilicata

Per conoscere Matera capitale della cultura 2019: un profilo storico-politico di Raffaele Lamacchia

E

sistono quattro storie della Città di Matera. C’è quella del canonico Francesco Paolo Volpe (Memorie storiche e profane su la Città di Matera, 1818); c’è quella di Francesco Festa (Notizie storiche della città di Matera, 1875), c’è quella del conte Giuseppe Gattini (Note storiche sulla città di Matera, 1882); e c’è quella dell’abate Marcello Morelli (Storia di Matera, 1962). Ci sarebbe anche quella di Raffaele Giura Longo (Breve storia della città di Matera, 1981), che, procedendo capitulatim, cioè per episodi, spesso lontani l’uno dall’altro, non riesce a dare un profilo generale della storia cittadina. Quanto alle altre quattro, a parte il fatto che sono pressoché introvabili, sono difficili da consultarsi da parte di chi non è uno studioso. Illeggibili per linguaggio ricercato e antiquato, sono quelle del Volpe e di Gattini; svagata e poco ordinata quella del Festa. Ci sarebbe quella dell’abate Marcello Morelli. Ma essa, con le sue seicento pagine, risulta troppo dettagliata e particolareggiata, fino ad essere dispersiva. C’è di vero, in ogni caso, che, da queste storie, è escluso il comune cittadino di media cultura, che ha solo il desiderio di conoscere, almeno a grandi linee, la città in cui vive, tanto più che di essa ogni giorno sente dire che è “patrimonio dell’Unesco”, “capitale europea della cultura”, “città più antica del mondo”, “come Venezia, più bella di Venezia”, e simili. Il che stimola la curiosità, oltre che un comprensibile orgoglio cittadino, a dire il vero non sempre positivo. Raffaele Lamacchia, già paziente e puntiglioso direttore della Biblioteca Provinciale, purtroppo ora a rischio di chiusura, vincendo la sua naturale ritrosia e modestia, si è dato a scrivere, con puntualità e certosina precisione, “poche e piccole cose”. A volte, però, sono proprio le piccole e poche cose, se ben messe, a illuminare più facilmente e immediatamente il tutto. È nato così il Profilo storico-politico della città di Matera, che, rifuggendo da minuziose notizie, traccia l’itinerario di una particolare città meridionale, che, già capitale contadina, è oggi patrimonio dell’Unesco e Capitale europea della cultura

2019. Il risultato è che, grazie ad un intento tutto divulgativo, ma scientificamente sempre corretto, in centoventicinque pagine, agili e semplici, il comune cittadino materano apprende donde viene la sua città e perché, oggi, è oggetto di attenzione nazionale e internazionale. Proprio perché

l’intento è puramente divulgativo, Lamacchia, in epigrafe, arricchisce il libro di un passo tratto dal Convivio di Dante, in cui si dice che è dovere dell’intellettuale, o semplicemente acculturato, mettersi a disposizione degli altri. Cioè, come lui ha imparato dai grandi maestri, così, a sua volta, deve pensa-

In epigrafe del volume E io adunque, che non seggio a la beata mensa,

ricolgo di quello che da lor cade …

per li miseri alcuna cosa ho riservata. in quello che a poco a poco ricolgo,

a’ piedi di coloro che seggiono

misericordievolmente mosso,

perché Lamacchia ha scritto un libro senza note e senza bibliografia in appendice. A che servirebbero, se il lettore non è un ricercatore e non ha interessi scientifici, ma vuol solo essere informato? Il titolo

Giovanni Caserta, autore della prefazione

FITTASI USO UFFICIO PALAZZO OVS IN POTENZA LOCALE MQ 45 CIRCA

non me dimenticando,

per la dolcezza ch’i sento

ma, fuggito de la pastura del vulgo,

re a chi non è stato altrettanto fortunato. Deve perciò, “misericordievolmente mosso”, del suo sapere a mettere almeno le briciole delle briciole a servizio di chi non ha avuto la sua stessa fortuna. Questo spiega

dice anche che il libro non ha attenzione per gli aspetti sociali, facilmente rintracciabili per altre vie. Proprio in questi giorni, del resto, per i tipi della stessa editrice Villani, esce un fumetto-film che illustra la vita dei Sassi, guardandola dall’interno (I Sassi di Matera, vita illustrata). Lamacchia, invece, ha voluto spiegare come la città era amministrata. Si scopre che essa fu sempre, nei secoli, detenuta da poche famiglie, che avevano il potere economico e amministrativo. Spiega, cioè, come funzionava la polis, precisando che non estranei al controllo soffocante della città erano la Chiesa e i numerosi ordini monastici. Che se il lettore vuole riflettere, capisce da solo, di converso, perché migliaia di persone vivessero nello squallore delle grotte e della masseria feudale. Probabilmente qualche “intellettuale” cittadino, spesso secredente tale, arriccerà il naso. È vero, però, che l’intellettuale cittadino scrive e ha scritto solo per sé e per pochi intimi. Ma a che serve e serviva? Lamacchia pensa al cittadino medio, nella cui casa vuole entrare. Come direttore della biblioteca provinciale, da lui per molti anni diretta con umiltà ma con estrema e totale dedizione, acquistò molti libri per la comunità. Pensò anche alla creazione di una biblioteca comunale per ogni centro della provincia, purtroppo poi tutte soppresse. Purtroppo, è anche accaduto che, dai paesi, i potenziali lettori, cioè i giovani, sono andati via. Si vuol dire che egli ritiene e ha sempre ritenuto che la cultura deve circolare. A questa sua convinzione obbedisce il fresco di stampa Profilo storico-politico della città di Matera Si è detto che gli intellettuali meridionali, sempre di estrazione aristocratica ed ecclesiastica, cioè clerici, nei secoli parlarono solo a sé stessi e ai pochi della propria cerchia. E se avessero scritto per tutti? Forse la storia del Sud, e di Matera, sarebbe stata parecchio diversa.

(Dante Alighieri, Convivio, I, 1)

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